CENACOLO
DEI COGITANTI |
Giornaliste Usa ai lavori
forzati ( da "Corriere
delle Alpi" del 09-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: scorso 17 marzo mentre si trovavano
lungo il confine fra la Cina e la Corea del Nord. Stavano viaggiando insieme a
una guida cinese e a un cameraman che avrebbe fatto le riprese per un
documentario sui profughi nord coreani in Cina. Solo che non si erano accontentate
di girare all'interno del territorio cinese e si erano spinte al di là del
confine ed è lì che erano state arrestate.
"Ci inchiniamo al
volere popolare" ( da "Stampa,
La" del 09-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Chi governa pensa di salvarsi dalla
globalizzazione facendo promesse impossibili da mantenere - dice ancora Curetti
-. Un risultato, quello raggiunto alle Provinciali, che ci lascia indifferenti.
Continueremo la nostra battaglia con i pochi mezzi di cui disponiamo: non ci
rimane che la passione e il vedere che questo sistema è ormai al tracollo».
Le reporter Usa ai lavori
forzati ( da "Stampa,
La" del 09-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Cina dove erano impegnate a
realizzare un servizio tv sul traffico di persone - in particolare di donne -
fra i due Paesi. Entrambe di origine asiatica, le giornaliste di Current tv -
la stazione fondata da Al Gore - sono state processate a porte chiuse e
riconosciute colpevoli di essere «entrate illegalmente» in Corea del Nord
sebbene non si possa ancora escludere che a sconfinare
Nord Corea, condannate due
giornaliste ( da "Tribuna
di Treviso, La" del 09-06-2009) + 1 altra fonte
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: arrestate il 17 marzo scorso al
confine con la Cina a 12 anni di lavori forzati per ingresso illegale e
attività ostili contro il Paese. Il presidente americano Barack Omaba, di
fronte alla svolta, sia pure attesa, si è detto «molto preoccupato». La pesante
sentenza per Euna Lee e Laura Ling, di origini asiatiche e reporter di Current
Tv, il network dell'ex vice presidente Usa Al Gore,
Corea del Nord:
giornaliste Usa condannate ai lavori forzati
( da "Giornale di Brescia"
del 09-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: interno ed estero Corea del Nord:
giornaliste Usa condannate ai lavori forzati PYONGYANGLa Corea del Nord ha
condannato le due giornaliste americane arrestate il 17 marzo al confine con la
Cina a 12 anni di lavori forzati per ingresso illegale e attività contro il
Paese. Il presidente americano Barack Omaba, di fronte alla svolta, sia pure
attesa,
COREA NORD: GIORNALISTE
USA, 12 ANNI DI LAVORI FORZATI /ANSA
( da "Secolo XIX, Il"
del 09-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: GIORNALISTE USA, 12 ANNI DI LAVORI
FORZATI /
la scommessa di torino e
quella del pd - paolo griseri ( da "Repubblica,
La" del 09-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: potrebbe diventare una delle
capitali mondiali della globalizzazione industriale ha bisogno di una guida
politica che sappia governare le paure e i rischi che una trasformazione tanto
importante porta con sé. Una guida che sappia dare risposte in positivo senza
inseguire la Lega sul terreno dell´estremismo localista e una parte del Pdl
sulla strada delle scelte di corto respiro.
dalle urne una lezione per
la sinistra pugliese - teresa massari
( da "Repubblica, La"
del 09-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: regionale alle paure suscitate da
globalizzazione ed immigrazione. In Italia la forma di questa reazione è
visibile sia nell´arroccamento di una Lega sempre più in ascesa, sia
nell´iniziale sgretolamento del centrodestra meridionale. Certo nel Sud il PDL
ha il primato, ma perde qualche punto sulle politiche (in Puglia il 2,5%), e
soprattutto sembra isolato sul piano delle alleanze.
corea, lavori forzati per
le due reporter usa - arturo zampaglione
( da "Repubblica, La"
del 09-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: era andata alla frontiera tra la
Cina e la Corea del Nord per documentare il traffico delle donne e l´esodo
dall´inferno post-stalinista. Il 17 marzo si sono avventurate sul fiume
ghiacciato Tumen e lì i soldati di frontiera le hanno arrestate, mentre i loro
producer e operatori sono riusciti a fuggire.
Lavori forzati dal Caro
Leader per due reporter americane
( da "Riformista, Il"
del 09-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Gli Usa, che all'indomani del test
del 24 maggio hanno scelto di non cedere alle provocazioni e di mantenere la
linea dura, hanno ribadito che l'unica sede di confronto con Pyongyang è il
tavolo dei colloqui a sei con Corea del Sud, Giappone, Cina e Russia.
Silvestrini (Cna):
l'Europa ora ha bisogno di un'ambizione
( da "Italia Oggi" del
09-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Se vogliamo giocare nel medio
periodo un ruolo significativo, e quindi giocare alla pari con gli Usa, la Cina
e il sudest asiatico, è importante che le nuove classi dirigenti trovino
condizioni non solo per il raggiungimento di un equilibrio finanzario, ma anche
un asse politico che possa dare un obiettivo importantre a tutti i paesi
europei».
Il lungo addio del
socialismo ( da "Sole
24 Ore, Il" del 09-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: ma tutti impegnatia spingere
insieme crescita e redistribuzione sui ritmi del tempo nuovo della
globalizzazione. Un'epoca pervasa dallo spirito di un ottimismo che ai nostri
occhi più cupi può apparire ingenuo, ma tuttavia un'epoca che vide buoni tassi
di sviluppo andare di pari passo con la trasformazione dei sistemi di garanzia
sociale.
Lavori forzati per le
reporter Usa ( da "Sole
24 Ore, Il" del 09-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: arrestate il 17 marzo al confine
con la Cina Lavori forzati per le reporter Usa Condanna inappellabile a 12 anni
per le due giornaliste della Current tv di Al Gore Stefano Carrer SEUL. Dal
nostro inviato Un processo-lampo, a porte chiuse, condotto da un tribunale che
fa al tempo stesso da corte d'appello e di cassazione escludendo la possibilità
di impugnare le sue sentenze:
OSTAGGI DA SCAMBIARE?
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 09-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: sono state fermate tre mesi fa al
confine tra Cina e Corea del Nord. Lavorano per Current tv. Il processo è
cominciato il 4 giugno: sono state condannatea 12 anni di lavori forzati per
ingresso illegale e attività ostili contro Pyongyang. «Molto preoccupato» il
presidente Usa Barack Obama Arte di frontiera.
Corea del Nord, condannate
due giornaliste Usa ( da "Unione
Sarda, L' (Nazionale)" del
09-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: condannate due giornaliste Usa
Dovranno scontare 12 anni di lavori forzati. Obama: «Sono preoccupato» -->
SEUL La Corea del Nord ha condannato le due giornaliste americane arrestate il
17 marzo scorso al confine con la Cina a 12 anni di lavori forzati per ingresso
illegale e attività ostili contro il Paese.
Giornaliste, 12 anni di
lavori forzati ( da "Libertà"
del 09-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: le due reporter di tv Usa
condannate per ingresso illegale SEUL - La Corea del Nord ha condannato le due
giornaliste americane arrestate il 17 marzo scorso al confine con la Cina a 12
anni di lavori forzati per ingresso illegale e attività ostili contro il Paese.
Il presidente americano Barack Omaba, di fronte alla svolta,
Dodici anni alle
giornaliste Usa ( da "Manifesto,
Il" del 09-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: COREA DEL NORD Dodici anni alle
giornaliste Usa La Corea del Nord ha condannato le due giornaliste americane
arrestate il 17 marzo al confine con la Cina a 12 anni di lavori forzati per
ingresso illegale e attività ostili contro il paese. Il presidente americano
Barack Obama si è detto «molto preoccupato».
Corea del Nord, le due
giornaliste Usa condannate a 12 anni di lavori forzati
( da "Eco di Bergamo, L'"
del 09-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: non ha parlato esplicitamente del
coinvolgimento della Cina, ma alti funzionari dell'amministrazione Usa hanno
indicato che è in atto un pressing su Pechino perché affianchi gli Stati Uniti
nel blocco delle spedizioni. Ma se all'Onu dovesse passare questa linea gli Usa
rischierebbero un conflitto aperto con Pyongyang e Pechino - che teme una
escalation di tensione nella regione -
giornaliste usa ai lavori
forzati - dal corrispondente andrea visconti
( da "Tirreno, Il" del
09-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: scorso 17 marzo mentre si trovavano
lungo il confine fra la Cina e la Corea del Nord. Stavano viaggiando insieme a
una guida cinese e a un cameraman che avrebbe fatto le riprese per un
documentario sui profughi nord coreani in Cina. Solo che non si erano
accontentate di girare all'interno del territorio cinese e si erano spinte al
di là del confine ed è lì che erano state arrestate.
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: anche da Cina e Russia potrebbe
essere già messa ai voti oggi stesso. La condanna delle due giornaliste
accusate di spionaggio e di attività illecita potrebbe costiture una forte
accelerazione o al negoziato o alla crisi anche se gli Stati Uniti ditinguono
molto chiaramente il «caso umanitario» dalla «trattativa politico nucleare»
Nord Corea, due reporter
Usa condannate ai lavori forzati ( da "Unita,
L'" del 09-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: due reporter Usa condannate ai
lavori forzati RACHELE GONNELLI Sono state condannate a 12 anni di lavori
forzati nelle cave le due giornaliste americane di origine asiatica arrestate
il 17 marzo scorso in Corea del Nord. Laura Ling, cino-statunitense e Euna Lee,
di origini coreane, sono state condannate per ingresso illegale in territorio
nordcoreano e per «
Il primogenito di Kim: mio
fratello erede favorito ( da "Corriere
della Sera" del 09-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: la Cina e Macao, non a caso la sede
degli istituti bancari dove il clan dei Kim protegge i propri conti, ora nel
mirino degli Usa. Dall'Europa, invece, arrivano indiscrezioni su Jong-un. Un
suo ex compagno di scuola negli anni trascorsi in un esclusivo istituto
svizzero lo ricorda spiritoso, amico di un sudcoreano e fan di Schwarzenegger-
Nord Corea, lavori forzati
per le reporter ( da "Corriere
della Sera" del 09-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: marzo erano state catturate da
guardie nordcoreane lungo il confine fluviale con la Cina. Secondo l'accusa, le
due donne avrebbero varcato la frontiera, mentre un'altra tesi è che una
pattuglia di militari non si sarebbe lasciata sfuggire l'occasione di arrestare
due «nemiche ». Con Laura, di origine cinese, ed Euna, famiglia coreana, è
condannata anche la diplomazia statunitense.
Pallanuoto Femminile
( da "Corriere della Sera"
del 09-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Ora Squadra1 HSquadra2 Risultato1X2
1X2Handicap 1 X2 1h Xh 2h 11.30 Spagna Canada 1,90 6,00 2,35 13.00 USA 3 Italia
1,12 9,00 9,00 2,10 7,00 2,00 14.30 Australia 2 Grecia 1,35 7,00 4,25
2,257,001,90 16.30 Russia 2 Cina 1,4 6,50 4,00 2,10 7,00 2,00 Quote aggiornate
e altre scommesse su www.snai.it
Nord Corea, lavori forzati
alle reporter Usa ( da "Gazzettino,
Il" del 09-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: arrestate il 17 marzo scorso al
confine con la Cina a 12 anni di lavori forzati per ingresso illegale e
attività ostili contro il Paese. Il presidente americano Barack Omaba, di
fronte alla svolta, sia pure attesa, si è detto «molto preoccupato». La pesante
sentenza per Euna Lee e Laura Ling, di origini asiatiche e reporter di Current
tv, il network dell'ex vicepresidente Usa Al Gore,
Giornaliste Usa, 12 anni
di lavori forzatiCorea del Nord. ( da "Sicilia,
La" del 09-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: arrestate il 17 marzo scorso al
confine con la Cina a 12 anni di lavori forzati per ingresso illegale e
attività ostili contro il Paese. Il presidente americano Barack Omaba, di
fronte alla svolta, sia pure attesa, si è detto «molto preoccupato». La pesante
sentenza per Euna Lee e Laura Ling, di origini asiatiche e reporter di Current
Tv, il network dell'ex vice presidente Usa Al Gore,
Noie al motore
( da "Famiglia Cristiana"
del 09-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Asia (in Cina c?è un?auto ogni 76
persone; in India, una ogni 123). In quest?ottica vanno tessute le alleanze».
«Per quanto riguarda l?Italia», conclude Chiarle, «ritengo insufficiente
difendere in maniera ideologica e aprioristica tutti gli impianti e tutti i
posti.
Ecco perché l'Europa deve
cominciare a temere gli Usa ( da "Trend-online"
del 09-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Questo nonostante non ci sia alcuna
ripresa reale in corso per quanto riguarda economie e soprattutto industrie: il
fabbisogno energetico della Cina è calato del 10% e sul mercato, anzi nei
magazzini, ci sono 100 milioni di barili di greggio pronti alla consegna ma che
non verranno consegnati. Se non riparte la crescita, nessuno ha bisogno di
petrolio in più. In segue pagina >>
Ecco perché l'Europa deve
cominciare a temere gli Usa pag.1
( da "Trend-online" del
09-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Cina -1,5; Svizzera -0,8; Stati
Uniti -0,7; Singapore -0,7; Taiwan -0,5; Belgio -0,4; Giappone -0,1; Svezia
-0,1: Germania 0. Insomma, ogniqualvolta i mercati reagiscono in maniera
positiva agli indicatori macro, allora è giunto il momento di preoccuparsi
davvero.
Banche: R&S,italiane
prudenti, quelle cinesi piu' redditizie
( da "Trend-online" del
09-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: le piu' redditizie sono in Cina.
Emerge dal rapporto R&S (Mediobanca). La prudenza degli istituti del
Belpaese (UniCredit e Intesa SanPaolo sono nel campione della ricerca) e'
dimostrata anche dal fatto che hanno chiuso il 2008 con utili netti pari al
14,6% del fatturato, contro il meno 6% delle maggiori banche europee.
Nordcorea: Quasi pronta
all'Onu bozza per nuove sanzioni ( da "KataWeb
News" del 10-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Usa e Giappone stanno spingendo per
un irrigidimento delle misure dopo che Pyongyang ha lanciato i suoi test
missilistici a maggio. Più morbida invece la posizione di Cina e Russia.
Secondo le fonti l'intesa sarebbe quasi conclusa a parte uno dei paesi che
tenderebbe ad ammorbidire le posizioni.
Macché flop Pdl, lasceremo
libertà di voto ( da "Tribuna
di Treviso, La" del 10-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: globalizzazione, serve una cultura
economica propulsiva e internazionalmente aperta per aumentare la qualità
competitiva del nostro sistema d'impresa. Noi siamo più convincenti della Lega,
in questa direzione. Magari, la Lega potrebbe essere utile a guidare lo
svecchiamento d'una regione il cui modello savoiardo e fordista è in crisi come
il Piemonte»
SCOTTA' Porto Treviso in
Europa difenderò i nostri marchi ( da "Tribuna
di Treviso, La" del 10-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Lo difenderò dall'assalto della
globalizzazione. Tutelerò i marchi, l'origine dei prodotti». Se serve con i
dazi? «Con forme compatibili di protezionismo. Attenzione, però: non basta
mettere in sicurezza le piccole e medie aziende, ma anche i loro collaboratori».
Intende i manager?
Investimenti per 16
milioni in Italia ( da "Tribuna
di Treviso, La" del 10-06-2009) + 1 altra fonte
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Undici unità operative tra Italia
(sei stabilimenti), Brasile, Messico, Slovacchia Romania e Cina, con
rappresentanze commerciali negli Usa e in Corea del Sud. Il fatturato è di
oltre 400 milioni a cui contribuiscono oltre 2.800 collaboratori.
Globalizzazione e identità
culturale Treviso si specchia tra libri e musica
( da "Tribuna di Treviso, La"
del 10-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: identità culturale ai tempi della
globalizzazione. I posti, il luogo: lo spettro della differenza», che
presenterà al pubblico alcune riflessioni sui concetti cardine di
globalizzazione e identità culturale e locale. Al dibattito parteciperanno il
presidente della casa editrice veneziana Marsilio, Cesare De Michelis, Ulderico
Bernardi,
sussidi e barriere, ecco
il nuovo protezionismo - maurizio ricci
( da "Repubblica, La"
del 10-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Gli stessi che più hanno battuto la
strada dei sussidi: Usa, Canada, Giappone, Svezia, Francia, Brasile e Gran
Bretagna hanno adottato incentivi volti a favorire la produzione nazionale di
auto. Più corretta la strada scelta da Germania, Italia, Cina, Brasile e Corea,
dove gli incentivi non discriminano i produttori stranieri.
Una lettera di
congratulazioni da Fabio Roversi Monaco per il progetto Versi in
libertà&#... ( da "Resto
del Carlino, Il (Bologna)" del
10-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: globalizzando i valori e gli
ideali». Il presidente della Confartigianato, Gianluca Muratori ha posto
l'accento sulla preparazione culturale nella scuola moderna. Hanno contribuito
alla manifestazione Fondazione Carisbo, Confartigianato, la direttrice Giovanna
Petazzoni della libera Università Agem.
di NUCCIO NATOLI ROMA CHE
L'ITALIA piaccia ai cinesi non...
( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)"
del 10-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: «La Cina ha ciò che manca
all'Europa: una liquidità che supera i 100 miliardi di dollari. Sono risorse
fresche che intendono investire in Europa per riequilibrare la loro bilancia
commerciale troppo in attivo», spiega il viceministro allo sviluppo, Adolfo
Urso, a conclusione della missione a Pechino.
L'Università del Montana
chiama Brescia ( da "Giornale
di Brescia" del 10-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: una porta sul futuro e sulla
globalizzazione. Un'operazione che è già molto più di un progetto, visto che i
primi contatti sono stati sviluppati nel 2006 grazie al connubio diretto tra i
Wtc del Montana e quello bresciano e che, nei tre anni successivi, ha visto
decine di docenti e studenti statunitensi partecipare a Summer school (scuole
estive) nella realtà universitaria,
politici col trucco e
noemi tiene banco ( da "Tirreno,
Il" del 10-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: e si scopre che con la
globalizzazione una foto fatta in Sardegna, ma inviata via Internet (in un
secondo) a un'agenzia in Colombia può in tempi altrettanto brevi finire in
prima pagina del giornale spagnolo "El Pais" che qualche detrattore
italiano o ceco (visto che il premier di quel paese è coinvolto nelle immagini)
definisce "quotidiano socialista"
Il rapporto del Sipri
diffuso a Stoccolma ( da "Manifesto,
Il" del 10-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: General Dynamics, Raytheon, Eads,
L-3 Communications, Finmeccanica e Thales. In tutto, le prime 100 aziende hanno
fatturato 347 miliardi nel 2007, e sono in gran parte americane ed europee.
Qquanto a spesa, gli Usa restano al primo posto (607 miliardi di dollari nel
2008) seguiti dalla Cina (84,9 miliardi).
Meno rischi se l'istituto
è vicino ( da "Sole
24 Ore, Il (Sud)" del 10-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: non si tratta però di una sorta di
rivincita sulla globalizzazione. Come spiega questi dati? All'inizio degli anni
Novanta, quando è partita la liberalizzazione, c'erano 15mila sportelli, ora
siamo a 34mila; il tasso di crescita è stato particolarmente elevato nei primi
anni perchè si partiva da un notevole sottodimensionamento.
Appello delle famiglie a
Pyongyang. Sanzioni più vicine ( da "Manifesto,
Il" del 10-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: «Abbiamo il necessario consenso per
un accordo ma una delegazione deve ancora avere la risposta dalla sua
capitale», ha detto la fonte alla stampa del Palazzo di Vetro. Il paese sarebbe
la Russia, che esprime perplessità dopo che Cina e Usa avevano raggiunto un
accordo di massima nelle ultime 24 ore.
Germania e Cina, salvate
il soldato Usa ( da "Sole
24 Ore, Il" del 10-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: SQUILIBRI GLOBALI Germania e Cina,
salvate il soldato Usa di Martin Wolf I paesi creditori sono preoccupati per la
sicurezza dei loro averi. è questo il legame tra le due notizie economiche più
importanti della settimana scorsa:l'attacco della cancelliera Angela Merkel
alla politica monetaria perseguita dalle banche centrali, compresa la sua,
Il sogno di una moneta
mondiale ( da "Sole
24 Ore, Il" del 10-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Sono convinto che la Cina abbia
sollevato un tema ormai maturo. Se poi lo ha fatto per interesse - come dice
Paul Krugman - cioè perché ha accumulato troppi dollari, può essere. In ogni
caso è una motivazione legittima, visto che non si può chiedere a Pechino di
essere altruista quando tutti agiscono per interesse.
Cina, aiuta gli Usa (e te
stessa) ( da "Sole
24 Ore, Il" del 10-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Cina, aiuta gli Usa (e te stessa)
Il credito in dollari obbliga Pechino a tendere una mano a Geithner di Martin
Wolf u Continua da pagina 1 U n recente documento della Goldman Sachs – non di
dominio pubblico, purtroppo – getta una luce affascinante sulle ripercussioni
che l'ascesa della Cina avrà sull' economia mondiale,
Authority a convegno in
cerca di regole globali ( da "Sole
24 Ore, Il" del 10-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Dal nostro inviato La crisi rende più
urgente la necessità di una "globalizzazione" delle regole sui
mercati finanziari e di un maggior coordinamento tra chi è chiamato a farle
rispettare. Si apre oggi a Tel Aviv la conferenza annuale dello Iosco,
l'associazione che riunisce 109 autorità di supervisione in tutto il mondo.
Non conosce crisi il
mercato delle armi: più 4% nel 2008
( da "Eco di Bergamo, L'"
del 10-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Seguono la Cina e la Francia, con
una spesa rispettivamente di 85 e di 65 miliardi di dollari. L'Italia si
colloca all'ottavo posto, con poco meno di 40 miliardi di dollari, mentre la
Russia ha ridotto la distanza che la separava dagli Usa, con una spesa di oltre
58 miliardi di dollari.
A Prato sinistra in crisi
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: impoverimento del nostro distretto
tessile ha a che fare con la globalizzazione mondiale, non certo con i cinesi
che da noi fabbricano pronto moda a basso costo. Roba che gli italiani qui non
hanno mai fatto. La verità è che il problema economico è stato sottovalutato
dalla nostra classe po-- litica, locale e nazionale.
Lo Yo Yo valutario non
accenna a fermarsi ( da "Soldionline"
del 10-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: pagata invece da coloro che
detengono enormi quantità di dollari (Cina in testa) ed oggi la protesta dei
detentori di credito verso gli Usa non accetteranno più una svalutazione
competitiva del biglietto verde, tale per cui il dollaro,secondo questa tesi,
tenderà a rivalutarsi decisamente. In ogni caso anche la price action dimostra
che c?
"troppi cinesi e una
sinistra snob ora ho spezzato uno storico tabù" - simona poli
( da "Repubblica, La"
del 10-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: «I cinesi fanno quello che vogliono
e non pagano le tasse, Bossi è stato il primo a capire i danni della
globalizzazione. Io se vedo un venditore immigrato chiamo i vigili urbani».
Anche se vende fazzolettini di carta e pedalini? «è commercio illegale, che
ruba spazio a quello dei pratesi».
Lo Yo Yo valutario non
accenna a fermarsi ( da "Trend-online"
del 10-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: pagata invece da coloro che
detengono enormi quantità di dollari (Cina in testa) ed oggi la protesta dei
detentori di credito verso gli Usa non accetteranno più una svalutazione
competitiva del biglietto verde, tale per cui il dollaro,secondo questa tesi,
tenderà a rivalutarsi decisamente. In ogni caso anche la price action dimostra
che c?
Califfato preventivo
( da "Tempi" del
10-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Cina, Russia ed Europa. Così una
religione-civiltà viene messa sullo stesso piano di soggetti caratterizzati
dalla forma Stato, dalla natura secolare delle istituzioni e che sono entità
territoriali. Mettendo America e islam sullo stesso piano, come due grandi
potenze politiche, Obama sposa la visione dell'islam propria di tutti i
fondamentalisti islamici,
Occhiali e lenti a
contatto: la passione di tutta una vita
( da "Gazzetta di Parma Online, La"
del 10-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: molto importanti in una società
sempre più globalizzata». Niente festa di addio. «Perché nel cuore non è una
festa. Si chiude un ciclo importantissimo della mia vita. Capisco che magari
sarò più libero ma è stato un ciclo fondamentale, ho trovato la mia strada e
attività che mi ha consentito di realizzare le cose che volevo realizzare».
La Otis Elevator Company
riconosciuta per la sua leadership nella sostenibilità ambientale
( da "ITnews.it" del
10-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: June 10 /PRNewswire/ -- - LEED(R)
Gold assegnato all'impianto Otis in Cina Lo U.S. Green Building Council (USGBC
- Consiglio per l'Ediliza verde degli USA) ha encomiato oggi Otis Elevator
Company per il ruolo di leadership svolto nella sostenibilità ambientale. Otis
è una unità della United Technologies Corp. (NYSE: UTX).
Usa, aziende di tech
chiedono a Cina di rivedere filtro internet
( da "Reuters Italia"
del 10-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Un gruppo che ha sede a Washington
e che rappresenta aziende di information technology ha invitato la Cina a
riconsiderare l'idea di dotare i nuovi computer di un software che agisca da
filtro Internet. Le regole cinesi prevedono che "Green Dam", un
programma sviluppato dalla Jinhui Computer System Engineering, sia
preinstallato su tutti i pc fabbricati o venduti dal primo luglio.
MM
( da "Foglio, Il" del
10-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Un miscuglio di razze diverse
(sudamericani in testa) e ceti sociali diversi: globalizzazione, ti ho trovato!
Bastava scendere sottoterra, senza andare a qualche pallosa conferenza
economica. Avvocati ed operai, giacche e cravatte,j eans e zeppe, gente che
lavora. Zaini e 24 ore, ipod e iphone e telefonini: telefonini?
Washington Per la prima
volta dal 2002, quando nella base navale Usa di Guantanamo, fu aperta la...
( da "Gazzettino, Il"
del 10-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: fu trasferito nel
Treviso tra cultura e
localismi ( da "Gazzettino,
Il (Treviso)" del 10-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Si può parlare oggi, ai tempi della
globalizzazione, di identità culturale? E, posto che esista un'identità che fa
capo alla tradizione di valori, costumi e di modalità di rapportarsi al proprio
territorio, come reagisce la cultura locale? Sono le domande cui cercherà di
rispondere "Treviso allo specchio.
La canadese Bombardier in
corsa per i treni alta velocità delle Fs
( da "Gazzettino, Il"
del 10-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Se è vero che la Russia ha fatto slittare
le consegne, Cina e India hanno invece confermato i propri piani, mentre
all'orizzonte si staglia la maxipartita dell'Alta velocità Usa annunciata dal
presidente Obama. La crisi invece si fa sentire per i business jet, gli aerei
aziendali i cui ordini nel 2009 sono in calo del 10% per Bombardier.
Usa, cresce il deficit
commerciale in aprile ( da "Soldionline"
del 10-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Le prime sono adesso al livello più
basso dal mese di luglio del 2006, mentre le importazioni sono al livello più
basso dal settembre del 2004. Il deficit con la Cina si è invece ridotto: 16,7
miliardi contro i 20,3 dello stesso mese del 2008. -->
Nordcorea: Accordo su
nuove sanzioni, oggi bozza a cds Onu
( da "KataWeb News" del
10-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Usa, Regno Unito, Francia, Russia e
Cina) insieme alla Corea del Sud e Giappone hanno raggiunto un accordo su un
testo. L'ultimo ostacolo sono le perplessità russe sulle nuove misure punitive
previste dalla bozza. Le stesse fonti sottolineano che stavolta la Cina, il
principale alleato di Pyongyang, avrebbe già dato un via liberà informale.
Il dialogo Usa-Cina sul
futuro del pianeta ( da "KataWeb
News" del 10-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Il dialogo Usa-Cina sul futuro del
pianeta 10 giugno 2009 alle 16:31 — Fonte: rampini.blogautore.repubblica.it — 0
commenti E' il dialogo da cui dipende la salvezza del pianeta: da ieri si è
aperto un vertice Usa-Cina sul cambiamento climatico, un confronto tra due
paesi che assieme generano il 40% delle emissioni di CO2.
Russia minaccia taglio
investimenti in Treasuries USA (Bloomberg)
( da "KataWebFinanza"
del 10-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Russia minaccia taglio investimenti
in Treasuries USA (Bloomberg) (Teleborsa) - Roma, 10 giu - La Banca Centrale di
Mosca ha annunciato che potrebbe ridurre i propri asset in Treasuries, del
valore totale di di almeno 140 miliardi di dollari. La scorsa settimana la Cina
ha detto che si prepara a fare la stessa mossa nei confronti del dollaro e i
T-Bond americani.
Presentazione 30^ edizione
del Meeting per l'amicizia dei popoli, Frattini parla del ruolo di pace
dell'Italia in Medio Oriente ( da "Sestopotere.com"
del 10-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: affrontare insieme le comuni sfide
della globalizzazione??. In secondo luogo, nell?ambito della riforma delle
Nazioni Unite, prevedere, nei termini prospettati dall?Italia, una
??particolare attenzione al concetto di rappresentativita? regionale?? . Infine
adottare lo strumento del ?
Finanza, Draghi accelera
sulla nuova vigilanza Ue ( da "Stampa,
La" del 11-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: conservare i vantaggi della finanza
globalizzata impedendo però una corsa al ribasso tra gli ordinamenti nazionali
e proteggendo i piccoli risparmiatori; 5) non soffocare l'innovazione
finanziaria con un eccesso di bardature. La novità principale, ha detto Draghi,
sarà che le autorità di vigilanza non dovranno più soltanto guardare alla
stabilità di ogni entità presa isolatamente,
L'Italia di De André al
Festival Lavagnino con le Voci del Tempo
( da "Stampa, La" del
11-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Il nostro spettacolo utilizza le
canzoni di De Andrè per una carrellata dagli Anni 60 alla globalizzazione,
attraverso gli occhi degli emarginati cantati dal cantautore genovese. In fondo
canzoni come "Via del campo" e "Princesa" narrano un po' la
stessa storia». Una serata di musica, quindi, ma anche di immagini e letture
per ricordare un'epoca lunga quarant'anni.
Dal waterboarding
all'isola felice ( da "Stampa,
La" del 11-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: unico Paese che finora aveva detto
di volere gli uiguri era la Cina, ma gli Usa l'hanno sempre escluso nel timore
che, essendo dissidenti islamici, potessero essere processati e magari
condannati a morte e uccisi. Non è ancora certo che tutti i 17 cinesi finiranno
a Palau: le alternative, per gli eventuali esclusi da questa vincita alla
lotteria, sono l'Australia e la Germania,
Cavit, è la lunga estate
di Orsi ( da "Trentino"
del 11-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Esperienza diretta dei mercati
internazionali, Usa e Cina comprese, misurato con le parole, parco nelle
previsioni: «Nessuno sa come si evolverà il mercato». Prima ostensione
pubblica, ieri, di Enrico Zanoni, 49 anni, nuovo direttore generale di Cavit. Esame
brillantemente superato: «Abbiamo scelto il migliore» ha detto Orsi.
Con il prudente Zanoni è
iniziato il dopo Giacomini ( da "Trentino"
del 11-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Conosce anche la Cina dove ha
lavorato con Chang Yu, il primo gruppo vinicolo di quel Paese «che ha un gran
mercato potenziale, anche se complesso». E si prepara a realizzare
un'iniziativa in India, altro mercato nel mirino di Cavit, magari con un accordo
import-export: l'Europa è piena di ristoranti indiani.
Il Futuro non È rosa per i
Treasury Americani ( da "Finanza
e Mercati" del 11-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: La Cina ha più volte espresso la
sua preoccupazione e le recente assicurazioni fornite dal segretario al Tesoro,
Tim Geithner, sono state accolte con una risata a Pechino. Noi di Cumberland
siamo usciti dai Treasury qualche mese fa per riallocare i capitali nei bond
municipali di elevata qualità e in alcuni corporate.
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: anche globalizzata, a qualcuno
potesse tornate in mente di fare un discorso elettorale in piazza? Un
«comizio», come si sarebbe detto una volta. Eppure sia Grillo che la Lega hanno
fatto la loro brava comparsa in piazza del Popolo, «a contatto con la gente»,
e, almeno a vedere i dati elettorali, hanno avuto un bel successo di pubblico e
anche di voti.
La Russia venderà titoli
di stato americani ( da "Sole
24 Ore, Il" del 11-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: i rendimenti sui titoli Usa
decennali sono saliti ieri ai massimi livelli da novembre, al 3,89%, i
trentennali hanno toccato i massimi dell'anno a 4,73%, ma nello stesso tempo il
malumore del dollaro è durato poco. Se la Cina, con 767 miliardi, è il primo tra
gli investitori stranieri in Treasuries, la Russia è al terzo posto dopo il
Giappone,
Sanremo, bridge senza
Gates ( da "Sole
24 Ore, Il" del 11-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Cina, Filippine, Giappone, Australia,
India, Pakistan ed Egitto. Così come i campi da golf (dove fanno affari Bill
Gates e Warren Buffet) e le sfide a tennis, il bridge è ormai diventato un
momento di incontro tra manager globali (in virtù del successo mondiale del
gioco) e può essere molto più efficace di una cena.
Frattini chiede trattative
su tutti i fronti ( da "Sole
24 Ore, Il" del 11-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: India e Afghanistan- hanno
interesse a sedersi a un tavolo almeno quanto Usa, Ue, Cina e Russia. Il
cosiddetto "5+1" (Usa, Gran Bretagna, Francia, Cina, Russia e
Germania) sta stretto alle questioni da risolvere: per questo, sottolinea il
ministro, al G-8 degli Esteri di Trieste (26 e 27 giugno) l'Italia ha invitato
anche Teheran.
Gli stranieri sono
attaccabili solo se non li si lascia votare
( da "Italia Oggi" del
11-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: le complessità che il mondo
globalizzato ha introdotto irreversibilmente anche in tutte le comunità
nazionali europee. Contro queste si può certo fare la politica dello struzzo
che, per non vedere i problemi che pure esistono, mette la testa sotto terra. Ma,
in questo caso, anziché governare responsabilmente, e nell'interesse
dell'intero paese,
La società invisibile
( da "Manifesto, Il"
del 11-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: non servirà difendersi alzando muri
contro la globalizzazione dell'economia, del commercio, dell'informazione,
della finanza e del capitale. È necessario promuovere l'altra, quella dei
diritti, del lavoro, della cultura. Nessuno avrà diritti solo per sé, né
risorse, né futuro. Come dice Zygmunt Bauman, siamo in un «interregno», tra il
«vecchio che sta morendo» e un nuovo che non c'
Giro di vite sulla privacy
( da "Italia Oggi" del
11-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: propri punti di vista e dibattere
sulle nuove sfide che attendono la protezione dei dati personali in Europa. Il
dibattito si è acceso sulle domande di fondo in materia di privacy: come
dovrebbero essere protetti i dati personali in un mondo sempre più globalizzato?
Quali dati devono essere accessibili e potenzialmente scambiabili dalle
autorità pubbliche e dalle imprese private?
Berger: la rivoluzione
dell'industria va avanti Torino con la Opel? Non è ancora finita
( da "Corriere della Sera"
del 11-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: È una pietra miliare sulla via di
una maggiore globalizzazione, e proietta i marchi verso una dimensione
'storica', molto più competitiva. Anche in Europa. Dove diventa un concorrente
più forte e temibile. È l'unico produttore non tedesco con una forte presenza
nell'America del Nord e del Sud, oltre alle molteplici alleanze in Russia, Cina
e India ed altri paesi».
Prezzi in discesa Usa
deficit in crescita Bt licenzia in Italia
( da "Manifesto, Il"
del 11-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: mentre la Fed Usa il parametro (più
giusto) dell'inflazione core. Prezzi in discesa anche in Cina: in maggio quelli
al consumo sono scesi dell'1,4% (e dello 0,9% nella media dei primi cinque mesi
del 2009). Quelli alla produzione sono, invece, arretrati del 7,2%, con un
calo, nei primi cinque mesi del 2009, del 5,5%.
Gli uiguri a Palau, grande
balzo in avanti per la chiusura di Camp delta
( da "Manifesto, Il"
del 11-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Fuori discussione rilasciarli negli
Usa, impossibile rispedirli in Cina, dove potrebbero essere torturati o giustiziati
e dove gli Usa hanno bisogno di mantenere la politica di «difesa dei diritti
umani» delle minoranze uigure e tibetane, focolai di attività separatistiche.
Sono in tutto una quarantina i prigionieri che Washington non può rimpatriare
in stati come Azerbaijan,
Pescatori e rockeros
all'Avana, perplessi ( da "Manifesto,
Il" del 11-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: l'istituto del cine, industria nata
con la rivoluzione che quest'anno festeggia 50 anni, si lavora in 35mm e ha un
impianto industriale, quasi tutti sono sempre stati uomini e tutti uomini sono
i direttori della fotografia. La regista più conosciuta, morta giovane nel '74
è Sara Gómez autrice di De cierta manera.
Borse Asia Pacifico,
positive al traino di balzo materie prime
( da "Reuters Italia"
del 11-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: facendo salire i titoli del settore
sulle attese di un incremento della domanda dalla Cina. Shanghai perde circa
l'1% penalizzata da dati economici contrastati su maggio. A Sydney la Borsa
segna un rialzo di oltre mezzo punto percentuale. A fare da volano i titoli
minerari sulle voci di un'offerta cinese su Fortescue Metals. Piatta, infine,
l'India penalizzata da prese di profitto.
Onu, dure sanzioni per la
Corea del Nord ( da "Resto
del Carlino, Il (Bologna)" del 11-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Usa, Cina, Russia, Francia e
Inghilterra, insieme a Corea del Sud e Giappone, membri del gruppo di contatto
impegnato nei negoziati a 6 con Pyongyang hanno trovato un'intesa su una
«risposta comune», su un testo di risoluzione che, se applicata, provocherà un
nuovo e praticamente totale embargo economico al regine comunista,
Dal waterboarding
all'isola felice ( da "Stampaweb,
La" del 11-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: unico Paese che finora aveva detto
di volere gli uiguri era la Cina, ma gli Usa l?hanno sempre escluso nel timore
che, essendo dissidenti islamici, potessero essere processati e magari
condannati a morte e uccisi. Non è ancora certo che tutti i 17 cinesi finiranno
a Palau: le alternative, per gli eventuali esclusi da questa vincita alla
lotteria, sono l?
Gli uiguri a Palau,
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Fuori discussione rilasciarli negli
Usa, impossibile rispedirli in Cina, dove potrebbero essere torturati o
giustiziati e dove gli Usa hanno bisogno di mantenere la politica di «difesa
dei diritti umani» delle minoranze uigure e tibetane, focolai di attività
separatistiche. Sono in tutto una quarantina i prigionieri che Washington non
può rimpatriare in stati come Azerbaijan,
Domani il convegno
internazionale "Green life: costruire città sostenibili":
( da "Legambiente" del
11-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Cina, Usa, ecc.) è già stato
realizzato o in corso di realizzazione in tema di eco-sostenibilità e sarà un
modo per discutere su ciò che, già oggi, è possibile realizzare su un tema che
investe in pieno linguaggi, modalità e materiali del costruire: la
progettazione sarà sempre più influenzata dalla necessità di una gestione
integrata dei fabbisogni/
La Marca che esporta ha
anche il sorriso di Myrna ( da "Gazzettino,
Il (Treviso)" del 11-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Spesso viene a Chipilo Filippa
Giordano ma mi piacciono anche la Pausini, Vasco, Tiziano Ferro, Ramazzotti,
Mango, Tozzi e Ligabue». Ora il suo sogno è vincere il concorso. E di sicuro
trevigiani e messicani, in un mondo ormai globalizzato, il 27 giugno faranno
tifo per lei e per il suo contagioso sorriso. Deborah Granziero
DOPO I MINACCIOSI TEST
MISSILISTICI Pronte nuove sanzioni Onu per i nordcoreani
( da "Gazzettino, Il"
del 11-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Usa, GranBretagna, Francia, Russia,
Cina) e i due vicini più minacciati dallo sviluppo missilistico-nucleare
nordcoreano: Giappone e Corea del Sud. Le nuove sanzioni potrebbero essere
approvate oggi o domani. Il regime di Pyongyang, che nelle scorse settimane ha
intensificato i test nucleari segreti e i lanci di missili sperimentali,
La speculazione fa
ripartire il prezzo del petrolio ( da "Gazzettino,
Il" del 11-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: in particolare dalla Cina ed è un
fatto positivo ma si somma anche una ripresa della speculazione
internazionale». «La strategia -ha spiegato il ministro- è di arrivare a un
prezzo non volatile ma giusto. Le azioni del governo sono di far sì che il
prezzo finale non sia più alto della media degli altri Paesi europei.
Domani a Milano il
convegno internazionale "Green life: costruire città sostenibili"
( da "Sestopotere.com"
del 11-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Cina, Usa, ecc.) è già stato
realizzato o in corso di realizzazione in tema di eco-sostenibilità e sarà un
modo per discutere su ciò che, già oggi, è possibile realizzare su un tema che
investe in pieno linguaggi, modalità e materiali del costruire: la progettazione
sarà sempre più influenzata dalla necessità di una gestione integrata dei
fabbisogni/
"A rischio lavoro,
mutui e affitti" ( da "Stampa,
La" del 12-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: il tempo complesso che viviamo,
sotto la cifra della globalizzazione», sta adesso mostrando in pieno i suoi
effetti anche nella crisi delle economie occidentali. "Una crisi che tocca
i singoli, le famiglie, le comunità - dice il segretario della Cei - e dalla
quale viene il rischio di una involuzione antropologica ed etica".
Pubblicità in calo
dell'11% La ripresa? Da metà 2010
( da "Italia Oggi (MarketingOggi)"
del 12-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: in particolare negli Usa e in Cina.
I primi quattro mesi dell'anno si sono conclusi infatti in Italia con una
diminuzione totale del 18% degli investimenti, con un calo soprattutto della
stampa (-30% per la free press, -27% per i quotidiani e -30% per i periodici)
e, seppur in misura minore, della tv (-16%), e una crescita solo della spesa
sul web (
CATTOLICA Nuovo piano nel
secondo semestre Probabilmente nella seconda parte dell'a...
( da "Giornale di Brescia"
del 12-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: sopra 60 dollari Il petrolio apre
in leggero rialzo sui mercati Usa. Il Wti con consegna a luglio scambia a 71,7
dollari al barile in rialzo dello 0,56% mentre il Brent, sempre con consegna
luglio, quota a 71,09 dollari in progresso dello 0,44%. CINA Crolla l'export
cresce il surplus commerciale La Cina ha registrato a maggio un surplus
commerciale di 13,39 miliardi di dollari (13,
"non una confluenza
nel pse ma passo storico per l'unità" - andrea bonananni
( da "Repubblica, La"
del 12-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: la globalizzazione richiede una
progressiva cessione di sovranità. Per ora il processo è a livello di
collaborazione tra governi. Poi arriverà alle forze politiche. Già ora i
socialisti tedeschi, i democratici americani, quelli italiani, Lula o il
Partito del Congresso indiano sui grandi temi della globalizzazione condividono
le stesse idee.
La ripresa fa il pesce in
barile ( da "Sole
24 Ore, Il" del 12-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: La Cina in maggio ha importato una
quantità di greggio quasi da record: 4 milioni di barili al giorno, un livello
superato solo nel marzo 2008, quando Pechino faceva incetta di rifornimenti
prima delle Olimpiadi. Anche negli Usa i consumi mostrano sussulti di vitalità.
Volano il petrolio e i
metalli non ferrosi ( da "Sole
24 Ore, Il" del 12-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: stati soprattutto il rialzo dei
consumi al dettaglio negli Usa in maggio e le forti importazioni di materie
prime della Cina nello stesso mese. Il petrolio Wti – sostenuto anche dalla
revisione al rialzo delle stime sulla domanda da parte dell'Aie –è volato oltre
73 $/barile, per poi chiudere a quota 72,68 (+1,9%), il massimo da ottobre (si
veda il servizio a pagina 3)
Il barile vola a 73
dollari Più fiducia dai mercati ( da "Sole
24 Ore, Il" del 12-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: I segnali di incoraggiamento, per
chi vuole puntare sul petrolio, non mancano: dalla previsione di tensioni
inflazionistiche crescenti, ai segnali positivi in arrivo dai maggiori
consumatori di greggio, gli Usa e la Cina. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Cina in testa. Bce, Fondo Monetario
e Banca Mondiale hanno cifre e prospettive diverse (la Banca Mondiale è più
pessimista del Fmi), ma sono sostanzialmente d'accordo nel disegnare un 2009
ancora critico, soprattutto in Europa. La Banca centrale europea nel suo ultimo
bollettino mensile fa il punto sulla crisi nell'area dell'
I messaggi degli elettori
all'Europa ( da "Eco
di Bergamo, L'" del 12-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: globalizzazione economica, di non
inclinare verso politiche protezionistiche non ostanti i notevoli interventi
statali per contrastare la crisi economica esplosa nell'estate del 2007. Quello
che viene commentato come uno spostamento a destra dell'elettorato, va letto, a
mio parere, come la scelta di non volere inciampi nella libertà degli scambi
mondiali e di non volere processi
Milano LA TELENOVELA
Ibrahimovic continua. Lo svedese ai microfoni di TV4, principale t...
( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)"
del 12-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: dal rientro dalla Cina, ha rivelato
a Inter Channel: «Continuo a pensare che Ibra sarà un giocatore dell'Inter, è
una convinzione mia, nessuno mi ha detto nulla, ma è semplicemente una mia
convinzione personale». Lo stesso portoghese non più tardi di qualche settimana
fa disse che avrebbe ritrovato il suo attaccante l'11 luglio negli USA,
Arrivano i Grandi
dell'economia, Lecce blindata per le proteste anti-G8
( da "Manifesto, Il"
del 12-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: riflessione critica verso chi ha
responsabilità della grave crisi economica mondiale e i limiti del mercato
globalizzato. Il presidente della regione Puglia Nichi Vendola è andato oltre,
dichiarandosi disponibile (pure finanziariamente) ad appoggiare i no-global che
manifestano dissenso alle politiche economiche dei paesi più industrializzati
rappresentati dai loro ministri a Lecce.
UIGURI DI GUANTANAMO Cina
protesta con Usa e Palau: Sono terroristi, ridateceli
( da "Manifesto, Il"
del 12-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: UIGURI DI GUANTANAMO Cina protesta
con Usa e Palau: «Sono terroristi, ridateceli» Non ci ha messo molto il governo
cinese a protestare ufficialmente con l'Amministrazione Usa che mercoledì ha
deciso di trasferire gli uiguri prigionieri a Guantanamo nell'arcipelago di
Palau, favorevole ad ospitarli.
Una Stoccolma glaciale e
gang riciclate per crimini globali
( da "Manifesto, Il"
del 12-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: La città non è più una cartolina ma
una capitale invasa dal crimine organizzato e globalizzato. Un serbo ex tigre
di Arkan, un sudamericano e un giovane studente universitario locale sono i tre
personaggi principali usati dall'autore per raccontarci che cocaina, racket,
prostituzione e riciclaggio sono attività «normali e comuni» in tutta Europa.
Belgrado, città di fughe,
spari, amori impossibili ( da "Manifesto,
Il" del 12-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: E un orizzonte di ipermercati e
globalizzazione dove la violenza cambia di segno, diventando più spietata. Da
Belgrado dice Arsenijevic molti se ne sono andati, specie i più giovani. Come
Anica, infatti il tempo del film è il suo ultimo giorno in città, gli addii, i
soldi rubati all'amante col suo permesso, e l'imprevisto che è quel «ragazzino»
col suo amore.
Borse Asia-Pacifico
generalmente positive, ma slancio calante
( da "Reuters Italia"
del 12-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: passaggio verso asset più rischiosi
negli ultimi mesi è stato ancorato alle migliorate prospettive per l'economia
globale, soprattutto in Usa e Cina. Lo slancio tuttavia è in rallentamento e
gli investitori accorti avranno bisogno di altre prove di una effettiva ripresa
dell'economia globale, dicono gli analisti. "Il mercato probabilmente è
andato troppo forte nelle ultime due settimane.
Don Chisciotte contro i
mulini a vento pag.1 ( da "Trend-online"
del 12-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: gli analisti si sono concentrati
allegramente sull'incremento degli investimenti in Cina dovuti al
super-pompaggio di denaro pubblico e da questo dato hanno semplicemente dedotto
che l'economia cinese sta migliorando...alla faccia dell'import/export. Vi
risparmio il dato sulle scorte di magazzino in USA che non sposta di un
millimetro il succo del discorso.
Made in Italy, freno
tirato nel 1 trim per export scarpe italiane
( da "KataWebFinanza"
del 12-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: a volume le importazioni dalla Cina
si sono per contratte di quasi il 27%), affiancato da un pi robusto 16,3% del
Belgio. Gira in positivo anche il Vietnam (+1%), mentre perde vistosamente terreno
la Romania (-16,8%). Tra gli emergenti, l'India archivia in questo primo
trimestre una perdita, sempre in termini di fatturato, nell'ordine del 10,
Export calzature italiane
nel primo trimestre 2009 ( da "Sestopotere.com"
del 12-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: a volume le importazioni dalla Cina
si sono però contratte di quasi il 27%), affiancato da un più robusto 16,3% del
Belgio. Gira in positivo anche il Vietnam (+1%), mentre perde vistosamente
terreno la Romania (-16,8%). Tra gli emergenti, l?India archivia in questo
primo trimestre una perdita, sempre in termini di fatturato, nell?
Clima, Prestigiacomo:
"Accordo vicino, al G8 le basi per l'intesa"
( da "Dire" del
12-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Russia e Giappone più Cina, India,
Brasile, Sudafrica ed Egitto). Prestigiacomo riconosce che sono stati compiuti
"importanti passi avanti" a livello internazionale ma, aggiunge,
occorre una "mediazione alta". Bisogna definire, spiega, "target
di riduzione di CO2 non solo al 2050, ma anche di breve e medio periodo",
e occorre giungere ad un accordo che "
Arrivano i
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: riflessione critica verso chi ha
responsabilità della grave crisi economica mondiale e i limiti del mercato
globalizzato. Il presidente della regione Puglia Nichi Vendola è andato oltre,
dichiarandosi disponibile (pure finanziariamente) ad appoggiare i no-global che
manifestano dissenso alle politiche economiche dei paesi più industrializzati
rappresentati dai loro ministri a Lecce.
Corea del Nord, Consiglio
sicurezza Onu inasprisce sanzioni
( da "Reuters Italia"
del 12-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Autorizza inoltre gli stati membri
dell'Onu ad ispezionare i cargo nordcoreani marittimi, aerei e terrestri,
chiedendo loro di sequestrare e distruggere qualunque bene trasportato in
violazione delle sanzioni. Sia Cina che Russia, che sono state riluttanti a
sostenere misure punitive contro la Corea del Nord in passato, hanno
sottoscritto la risoluzione Usa.
Nord Corea, Consiglio
sicurezza Onu inasprisce sanzioni
( da "Reuters Italia"
del 12-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Sia Cina che Russia, che sono state
riluttanti a sostenere misure punitive contro la Corea del Nord in passato,
hanno sottoscritto la risoluzione Usa. "Siamo molto soddisfatti che il
Consiglio di sicurezza in solo un'ora e mezzo abbia approvato una risoluzione
nuova di zecca", ha detto in un briefing alla Casa Bianca l'ambasciatrice
Usa all'
( da "Corriere delle Alpi"
del 09-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Giornaliste Usa ai lavori forzati La Corea del Nord le condanna a 12
anni. Obama «preoccupato» DAL CORRISPONDENTE ANDREA VISCONTI NEW YORK. Dodici
anni di lavori forzati. Il processo di Laura Ling e Euna Lee è durato
pochissimo. E' iniziato giovedì scorso e in soli tre giorni il giudice nord
coreano le ha condannate a «Una rieducazione attraverso il lavoro per il loro
comportamento contro la nazione coreana». Si legge nella breve nota scritta dal
tribunale e diffusa dalla Kcna, l'agenzia nazionale di stampa nella Corea del
Nord. Ora per le due giornaliste di Current Tv, il network dell'ex
vicepresidente e premio Nobel per la Pace, Al Gore, si sta mobilitando tutta la
doplomazia Usa, con il Segretario di Stato, Hillary
Clinton, che sta cercando una soluzione rapida per ottenere il rilascio delle
due ragazze americane di origine asiatica. Lo stesso Barack Obama si è detto
«molto preoccupato». «Vogliamo separare le due questioni, la trattativa sulle
armi nucleari e questa - dice il portavoce della Clinton, Ian Kelly - la
vicenda delle ragazze va affrontata sul piano umanitario ed è completamente
distinta dai contatti all'Onu e da quelli che il vicesegretario di Stato, James
Steinberg, sta conducendo a Tokyo». L'accusa mossa alle due croniste americane è
di aver violato il territorio della Corea del Nord entrando nel Paese senza
regolare visto di lavoro. Le due giornaliste erano state arrestate lo scorso 17 marzo mentre si trovavano lungo il confine fra la Cina e la Corea del Nord. Stavano viaggiando insieme a una guida
cinese e a un cameraman che avrebbe fatto le riprese per un documentario sui
profughi nord coreani in Cina. Solo che non si erano accontentate di girare all'interno del
territorio cinese e si erano spinte al di là del confine ed è lì che erano
state arrestate. Il governo di Pyongyang è stato particolarmente severo
con loro anche alla luce delle tensioni esistenti con il governo di Washington.
Ora Casa Bianca e Dipartimento di Stato stanno cercando di attivare ogni
contatto possibile per ottenere il loro rilascio. Si è messo di mezzo anche
l'ex vicepresidente Al Gore che è il fondatore e presidente di Current Tv, la
televisione per le quali le due donne stavano realizzando il documentario.
Anche Barack Obama è al corrente di quanto sta avvenendo con le due
connazionali e si è detto «preoccupato» per la decisione del tribunale nord
coreano che, ha detto il presidente Usa, «ha emesso un
verdetto eccessivo in considerazione del crimine di cui le due sonne sono
accusate». Pyongyang tuttavia per il momento non dà cenno di voler fare marcia
indietro in quanto vede nell'arresto delle giornaliste Usa
un'importante merce di scambio per quanto riguarda la questione del nucleare.
La situazione è simile a quella che si era venuta a creare con la giornalista americana
arrestata in Iran.
( da "Stampa, La" del
09-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
"Ci inchiniamo
al volere popolare" Al di sotto dell'uno per cento, «testa a testa» tra
Partito socialista (0,50) e Partito comunista dei lavoratori (0,46). «Abbiamo
perso - dice Marco Carpani, candidato Ps -. Lo 0,5 è un risultato pesante. Ci inchiniamo
al volere popolare. Pensavo, però, che le valutazioni sulle capacità
amministrative contassero di più. A Rossana sono stato riconfermato sindaco con
l'80 per cento, in paese alle Provinciali ho ottenuto il 15. Forse la gente ha
paura che, se vai in Provincia, non ti occupi più del Comune. Mi spiace. E'
stato, comunque, importante rimettere in gioco il simbolo del partito
socialista. Anche se in Europa i socialisti non sono andati bene, la rosa
continua a rappresentare la sinistra. In politica non si perde mai e non si
vince mai per sempre. Ci riproveremo ancora. Nessuno di noi si illudeva di
potercela fare; la battaglia era sul simbolo, far vedere che c'eravamo anche
noi. Auguro ai nuovi amministratori di governare nell'intessere della
provincia». Luciano Curetti, candidato Pcl: «Un risultato che ci aspettavamo.
Importante è aver partecipato ed esserci presentati come forza alternativa al
sistema. I frutti li vedremo in autunno, quando la crisi esploderà.
Continueremo ad essere presenti davanti alle fabbriche, sulle piazze. Mi
aspettavo un trionfo della Lega, poiché in questi mesi è stato creato un clima
di paura». «Chi governa pensa di salvarsi dalla
globalizzazione facendo promesse impossibili da mantenere - dice ancora Curetti
-. Un risultato, quello raggiunto alle Provinciali, che ci lascia indifferenti.
Continueremo la nostra battaglia con i pochi mezzi di cui disponiamo: non ci
rimane che la passione e il vedere che questo sistema è ormai al tracollo».
\
( da "Stampa, La" del
09-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
LE DUE GIORNALISTE
DOVRANNO SCONTARE 12 ANNI PER «SCONFINAMENTO ILLEGALE» La Corea del Nord ora
rischia un blocco aero-navale degli Usa alleati con
Pechino Le reporter Usa ai lavori forzati
[FIRMA]MAURIZIO MOLINARI CORRISPONDENTE DA NEW YORK Pyongyang condanna a 12
anni di lavori forzati due giornaliste americane accusate di spionaggio e
Washington reagisce facendo sapere di non voler cedere a ricatti: pianifica con
Pechino ispezioni su navi e aerei nordcoreani e lavora a nuove sanzioni Onu. La
sentenza della Corte Centrale di Pyonyang punisce con la massima pena Laura
Ling e Euna Lee, 32 e 36 anni, catturate dalle guardie di confine nordcoreane
il 17 marzo lungo la frontiera con la Cina dove erano impegnate a
realizzare un servizio tv sul traffico di persone - in particolare di donne -
fra i due Paesi. Entrambe di origine asiatica, le giornaliste di Current tv -
la stazione fondata da Al Gore - sono state processate a porte chiuse e riconosciute
colpevoli di essere «entrate illegalmente» in Corea del Nord sebbene non si
possa ancora escludere che a sconfinare siano state invece le guardie di
Pyongyang, al fine di catturare due ostaggi preziosi da inserire nel braccio di
ferro con gli Stati Uniti. L'ex ambasciatore all'Onu Bill Richardson, che il
presidente Clinton usò per negoziare con Pyongyang, parla di «partita a poker
ad alto rischio» riferendosi ai precedenti di un regime che ha riconosciuto di
aver catturato negli ultimi venti anni decine di ostaggi - giapponesi e
sudcoreani - per addestrare le proprie spie ad infiltrarsi in Paesi considerati
nemici. Ma l'amministrazione Obama non sembra intenzionata a porgere l'altra
guancia di fronte alla sentenza nordcoreana: se infatti da un lato il
Dipartimento di Stato annuncia che esplorerà «ogni strada» per riportare in
patria le due giornaliste, dall'altra il Segretario alla Difesa Robert Gates fa
sapere che «non possiamo continuare a rinegoziare per la terza volta ciò che
abbiamo già ottenuto». Il riferimento di Gates è al congelamento delle attività
del reattore nucleare di Yongbyong che il regime di Pyongyang ha prima
negoziato con Clinton, poi riconcordato con George W. Bush ed ora vuole
ridiscutere minacciando di continuare a far detonare rudimentali ordigni
nucleari. A confermare la scelta della Casa Bianca di «non remunerare le
provocazioni nordcoreane», come detto dal presidente Obama in Francia, ci sono
le indiscrezioni pubblicate dal New York Times sull'ipotesi di un piano
d'azione per «intercettare e ispezionare» navi e aerei nordcoreani sui quali si
sospetta la presenza di armi non convenzionali. Il vice Segretario di Stato,
Jim Steinberg, durante una visita a Pechino ha discusso la possibilità di
condurre tali ispezioni in territorio cinese nell'ambito di nuove sanzioni Onu.
Se ciò avvenisse per la Corea del Nord si tratterebbe di un blocco aero-navale
perché sono porti e aeroporti cinesi che consentono alle sue navi e aerei di
operare. Hillary Clinton intanto ha definito «senza fondamento» le accuse
contro le due giornaliste e Obama si è detto «preoccupato» per la loro sorte. A
chiederne il rilascio è l'ambasciatore svedese, che rappresenta gli interessi Usa in Corea del Nord, facendo leva su ragioni umanitarie:
l'americano-coreana Lee ha una figlia di
( da "Tribuna di Treviso, La"
del 09-06-2009)
Pubblicato anche in: (Gazzetta
di Reggio)
Argomenti: Cina Usa
Nord Corea,
condannate due giornaliste Sono americane. Dodici anni di lavori forzati. Obama
preoccupato SEUL. La Corea del Nord ha condannato le due giornaliste americane arrestate il 17 marzo scorso al confine con la Cina a 12 anni di lavori forzati per ingresso illegale e attività
ostili contro il Paese. Il presidente americano Barack Omaba, di fronte alla
svolta, sia pure attesa, si è detto «molto preoccupato». La pesante sentenza
per Euna Lee e Laura Ling, di origini asiatiche e reporter di Current Tv, il
network dell'ex vice presidente Usa Al Gore,
è giunta cinque giorni dopo l'avvio del processo presso l'Alta corte di
Pyongyang e dopo la messa in guardia del segretario di Stato Hillary Clinton
sulla ipotesi di reinserire la Corea del Nord nella lista degli sponsor del
terrorismo. Il caso rimanda in automatico alle relazioni tra Usa
e Iran e alla diplomazia messa in campo nella vicenda di Roxana Saberi, la
giornalista irano-americana condannata da Teheran prima a otto anni di
reclusione per spionaggio e poi scarcerata lo scorso maggio, come segnale di
distensione. Il precedente più diretto è invece quello del cittadino Usa Evan Hunziker: arrestato e trattenuto per tre mesi nel
1996 con l'accusa di spionaggio dopo aver superato il confine nordcoreano, finì
al centro di articolati negoziati prima di essere liberato. «Il processo ha
confermato i gravi crimini commessi contro la nazione coreana e il loro
ingresso illegale», con la conseguente condanna delle due donne «a 12 anni di
rieducazione attraverso il lavoro», ha comunicato in una breve nota in inglese
l'agenzia di stampa ufficiale del regime, la Kcna. Il presidente americano
Barack Obama si è detto «molto preoccupato», ha fatto sapere la Casa Bianca, in
merito alla sorte delle due giornaliste, impegnate nella realizzazione di un
reportage sui rifugiati nordcoreani in territorio cinese. «Abbiamo attivato
tutti i canali possibili» per assicurare la liberazione delle giornaliste, ha
detto il portavoce della Casa Bianca, Bill Burton. Le due giornaliste, alle
quali è stato concesso di telefonare alle rispettive famiglie, sono state nei
giorni scorsi visitate dall'ambasciatore di Svezia a Pyongyang per conto di
Washington, che non ha rapporti diplomatici con la Corea del Nord.
( da "Giornale di Brescia"
del 09-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Edizione: 09/06/2009
testata: Giornale di Brescia sezione:interno ed estero
Corea del Nord: giornaliste Usa condannate ai lavori forzati
PYONGYANGLa Corea del Nord ha condannato le due giornaliste americane arrestate
il 17 marzo al confine con la Cina a 12 anni di lavori forzati per
ingresso illegale e attività contro il Paese. Il presidente americano Barack
Omaba, di fronte alla svolta, sia pure attesa, si è detto «molto
preoccupato». La pesante sentenza per Euna Lee e Laura Ling, di origini
asiatiche e reporter di Current Tv, il network dell'ex vice presidente Usa Al Gore, è giunta quattro giorni dopo l'avvio del
processo presso l'Alta corte di Pyongyang e dopo la messa in guardia del
segretario di Stato Hillary Clinton sulla ipotesi di reinserire la Corea del
Nord nella lista degli sponsor del terrorismo. Il caso rimanda in automatico
alle relazioni tra Usa e Iran e alla diplomazia messa
in campo nella vicenda di Roxana Saberi, la giornalista irano-americana
condannata da Teheran prima a otto anni di reclusione per spionaggio e poi
scarcerata lo scorso maggio, come segnale di distensione. Il precedente più diretto
è invece quello del cittadino Usa Evan Hunziker:
arrestato e trattenuto per tre mesi nel 1996 con l'accusa di spionaggio dopo
aver superato il confine nordcoreano, fu liberato solo dopo articolati
negoziati. «Il processo ha confermato i gravi crimini commessi contro la
nazione coreana e il loro ingresso illegale», con la conseguente condanna delle
due donne «a 12 anni di rieducazione attraverso il lavoro», ha comunicato in
inglese l'agenzia di stampa di regime, la Kcna. «Abbiamo attivato tutti i canali
possibili» per la liberazione delle giornaliste, ha detto il portavoce della
casa Bianca, Bill Burton. Le due giornaliste, a cui quali è stato concesso di
telefonare alle famiglie, sono state visitate dall'ambasciatore di Svezia a
Pyongyang per conto di Washington, che non ha rapporti diplomatici con la Corea
del Nord. Il regime del «caro leader» Kim Jong-il, intanto, ha proibito la
navigazione al largo del porto di Wonsan, rilanciando l'ipotesi sull'imminenza
di nuovi lanci di missili. Pyongyang, secondo Usa e
Corea del Sud, starebbe lavorano a ben due test (uno di medio e uno di lungo
raggio, di tipo intercontinentale multistadio), rilanciando la sfida all'Onu e
alle nuove sanzioni che il Consiglio di sicurezza potrebbe decidere questa
settimana. L'allerta è per il 16 giugno, quando il presidente sudcoreano Lee
Myung-bak sarà a Washington.
( da "Secolo XIX, Il"
del 09-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
COREA NORD: GIORNALISTE USA, 12 ANNI DI LAVORI FORZATI /
( da "Repubblica, La"
del 09-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Pagina III - Torino
LA SCOMMESSA DI TORINO E QUELLA DEL PD PAOLO GRISERI Un partito, il Pd,
assediato dai suoi alleati ai quali cede dieci punti di consenso. Una città, la
Torino del centrosinistra, assediata da una Provincia che sembra affascinata
più dalla Lega che da Berlusconi. Una provincia, quella torinese, assediata dal
resto del Piemonte dove tutto il territorio, con l´eccezione dell´Alessandrino
di antica tradizione socialista, è ormai nelle mani del Cavaliere e dei suoi
pards. è in questo gioco di cerchi concentrici che si può riassumere il voto
piemontese del primo fine settimana di giugno. Un risultato che impone al Pd e
a tutto il centrosinistra di trovare rapidamente la ricetta giusta per rompere
l´assedio. Nel breve periodo, per vincere i ballottaggi che si terranno tra
quindici giorni. Nel medio periodo, per rifondare su basi nuove quell´egemonia
culturale e sociale che sta vacillando dopo vent´anni di governo del
territorio. Nel cuore dei centri concentrici c´è dunque il Pd. La mezza rivolta
dell´elettorato del centrosinistra torinese nei confronti del maggiore partito
della coalizione dimostra che oggi paga di più la chiarezza della mediazione:
Di Pietro e Bonino avanzano di più di Casini. Una città che tra qualche
settimana potrebbe diventare una delle capitali mondiali
della globalizzazione industriale ha bisogno di una guida politica che sappia
governare le paure e i rischi che una trasformazione tanto importante porta con
sé. Una guida che sappia dare risposte in positivo senza inseguire la Lega sul
terreno dell´estremismo localista e una parte del Pdl sulla strada delle scelte
di corto respiro. Si spiega così il successo di Saitta che a Torino
sopravanza l´ex presidente dei piccoli industriali, Claudia Porchietto, di 40
mila voti. Da questo dato ripartiranno i due schieramenti. Il centrosinistra
per ricostruire linea e alleanze dopo il terremoto di domenica. Il centrodestra
per riflettere sulle ragioni che, al momento, rendono ancora arduo entrare nel
fortino torinese.
( da "Repubblica, La"
del 09-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Pagina I - Bari
L´analisi DALLE URNE UNA LEZIONE PER LA SINISTRA PUGLIESE TERESA MASSARI La
battuta di arresto del Pdl in queste elezioni europee e amministrative nasce da
una molteplicità di fattori. Fra questi la difficoltà di governare gli effetti
sociali della crisi economica, il diradarsi del fumo mediatico che ha fin qui
coperto l´assenza di vere riforme, la caduta di credibilità della figura
politica del Cavaliere, sempre più impigliata nell´eterna inestricabile matassa
di affari pubblici e privati. Ciò che però sembra rappresentare un trend di
difficoltà molto più sostanziale emerge dalla visibile sofferenza che
caratterizza la tenuta del Pdl come partito nazionale: finora la vera profonda
ragione del successo berlusconiano. Spesso si sopravvalutano le capacità
comunicative e gli aspetti mediatici del premier; e si dimentica che la
costituency del suo partito ripete in gran parte il blocco sociale della
vecchia Democrazia Cristiana, reinterpretato con le lenti culturali del
populismo agitatorio. Ora questo sedimento strutturale tende a sgretolarsi,
sottoposto alla forte concorrenza della Lega al Nord, e al rosicchiamento di
una serie di soggetti politici (Mpa, Udc, Poli Bortone) a Sud. Peraltro la
tensione a cui è esposto il dualismo italiano è parte di un fenomeno europeo
più generale, che stiamo constatando proprio in questa tornata elettorale. Ed è
la prevalenza delle risposte difensive e di chiusura statale o regionale alle paure suscitate da globalizzazione ed
immigrazione. In Italia la forma di questa reazione è visibile sia
nell´arroccamento di una Lega sempre più in ascesa, sia nell´iniziale
sgretolamento del centrodestra meridionale. Certo nel Sud il PDL ha il primato,
ma perde qualche punto sulle politiche (in Puglia il 2,5%), e soprattutto sembra
isolato sul piano delle alleanze. SEGUE A P
( da "Repubblica, La"
del 09-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Pagina 25 - Esteri
Corea, lavori forzati per le due reporter Usa Laura e
Euna condannate a 12 anni. La rabbia di Obama: "Liberatele" La
prossima settimana il presidente americano vedrà il leader sud-coreano ARTURO
ZAMPAGLIONE NEW YORK - Colte nel mezzo dello scontro tra la Corea del Nord e il
resto del mondo sulle provocazioni nucleari di Kim Jong-il, Laura Ling e Euna
Lee, due giovani giornaliste americane, sono state condannate dalla corte
centrale di Pyongyang a 12 anni di prigione e lavori forzati. La ragione?
«Hanno commesso gravi crimini contro la nazione coreana», ha spiegato l´agenzia
ufficiale Kcna riferendosi al loro ingresso illegale nel paese. La reazione di
Washington non si è fatta attendere. Barack Obama, che il 16 giugno riceverà il
presidente sud-coreano, si è detto «molto preoccupato» della condanna e la Casa
Bianca ha chiesto l´immediato rilascio delle due cittadine americane per
ragioni umanitarie. Anche prima della sentenza gli Stati Uniti stavano cercando
inasprire le sanzioni contro la Corea del Nord come risposta al recente test
nucleare, ai lanci di missili e all´aggressività di Kim Jong-il. Tra le ipotesi
che circolavano, oltre alla risoluzione del Consiglio di sicurezza (che
dovrebbe essere approvata in settimana), figurano anche quelle del
reinserimento della Corea del nord nella lista di Washington dei paesi sponsor
del terrorismo e di una eventuale intercettazione delle sue navi da parte della
Us Navy per verificare che non trasportino armi atomiche o tecnologia nucleare.
Per il momento Kim Jong-il, che sta cercando di lasciare la sua poltrona al
figlio più piccolo Kim-Jong-un, continua a sfidare il mondo. Se non riceverà le
scuse dell´Onu - dice - lancerà un missile balistico. Uno scenario
pericolosissimo, che potrebbe scatenare una corsa agli armamenti nucleari nei
paesi della regione, a cominciare dal Giappone. E in questo clima di crescenti
tensioni si inserisce la vicenda delle due giornaliste. Hillary Clinton, che
considera la condanna «una montatura», sta esplorando «ogni possibile canale»
per la loro liberazione. Alcuni diplomatici ipotizzano che il segretario di
stato potrebbe chiedere al governatore del New Mexico, Bill Richardson, o
all´ex-vicepresidente, Al Gore, di recarsi a Pyongyang per avviare trattative.
Già nel passato Richardson aveva fatto qualcosa di simile e ora dice di essere
pronto a riprendere «questa difficilissima partita di poker». Gore è
indirettamente coinvolto nella vicenda perché le due giornaliste lavorano per
Current Tv, una rete tv via Internet rivolta a un pubblico giovane e fondata
dallo stesso vicepresidente. Ling, 32 anni, origini cinesi, si era già distinta
come reporter d´assalto con servizi sul narcotraffico in Messico e sulle tribù
in Amazzonia. Assieme a Lee, 36 anni, di origini coreane, era
andata alla frontiera tra la Cina e la Corea del Nord per
documentare il traffico delle donne e l´esodo dall´inferno post-stalinista. Il
17 marzo si sono avventurate sul fiume ghiacciato Tumen e lì i soldati di
frontiera le hanno arrestate, mentre i loro producer e operatori sono riusciti
a fuggire. Il processo si è svolto a porte chiuse. L´ambasciatore
svedese, che a Pyongyang cura gli interessi degli Stati Uniti, le ha potuto
visitare solo tre volte. Ling e Lee hanno evitato una condanna per spionaggio
«che sarebbe stata molto più grave», ha detto Richardson, che però non si
aspettava neanche una pena così dura. I lavori forzati nella Corea del Nord
sono degni della Cayenna di Papillon. Secondo Amnesty international, che ha
denunciato l´episodio con toni molto fermi, prevedono dieci ore al giorno,
senza riposo settimanale, nelle cave di pietra o nel taglio dei boschi. Basta
poco - dimenticare qualche parola di una canzone patriottica - per essere
bastonati. Il cibo scarseggia e le condizioni sanitarie sono penose: come del
resto in tutto il |paese.
( da "Riformista, Il"
del 09-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Lavori forzati dal
Caro Leader per due reporter americane Euna Lee e Laura Ling. Lavorano per
l'emittente californiana Current Tv. Sono state arrestate il 17 marzo, «per
essere entrate illegalmente in territorio nordcoreano». Il regime le vuole
rinchiudere per dodici anni. Obama non ci sta. E le due donne diventano una
pedina nella partita nucleare. di Junko Terao Se Washington alza la voce,
Pyongyang risponde per le rime. Dopo settimane di alta tensione, la partita tra
Corea del Nord e Stati Uniti si sposta su un terreno molto delicato.
All'indomani della minaccia del Segretario di Stato Usa
Hillary Clinton di reinserire il "Regno eremita" nella black list dei
Paesi sponsor del terrorismo, la Corte centrale nordcoreana ha condannato a
dodici anni di lavori forzati le due giornaliste statunitensi arrestate il 17
marzo scorso al confine tra Cina e Corea del Nord, con
l'accusa di aver varcato la frontiera illegalmente. La sentenza, che parla
anche di «atti ostili» e di spionaggio, è arrivata al termine di un processo
blindato durato cinque giorni. Nessun osservatore esterno ammesso, come
riferisce l'ambasciatore svedese a Pyongyang, che ha verificato la sentenza per
conto degli Usa, privi di rappresentanti diplomatici
in Corea del Nord. A Washington la notizia è stata accolta con «estrema
preoccupazione» dal presidente Barack Obama, appena rientrato dal suo tour
euro-mediorientale. Il portavoce della Casa Bianca, Bill Burton, ha aggiunto
che si sta lavorando attraverso «ogni canale» per ottenere la liberazione delle
due giornaliste. È abbastanza chiaro che il canale privilegiato per andare
incontro alla clemenza di Kim Jong Il è quello degli aiuti o almeno di una
negoziazione diretta con Washington. Oltre alla crisi politica interna, legata
al braccio di ferro più o meno nascosto con i militari, il Paese è sull'orlo
del collasso economico e di una probabile emergenza umanitaria durante il
prossimo inverno: per questo ha più che mai bisogno di quegli aiuti che, dopo
il secondo test nucleare ed altre provocazioni a colpi di missili a corto
raggio, rischiano di diminuire. Gli Usa, che all'indomani del test del 24 maggio hanno scelto di non
cedere alle provocazioni e di mantenere la linea dura, hanno ribadito che
l'unica sede di confronto con Pyongyang è il tavolo dei colloqui a sei con
Corea del Sud, Giappone, Cina e Russia. In termini di concessioni di fronte al nuovo
ricatto di Pyongyang, è da vedere se e quanto saranno disposti a cedere. Le due
giornaliste finite nella rete delle guardie nordcoreane sono per il Caro leader
una manna caduta dal cielo, pregiata merce di scambio in tempi di ferri corti,
musi duri e nuove sanzioni Onu all'orizzonte. Euna Lee, trentaseienne americana
di origini coreane, e Laura Ling, sino-americana di 32 anni, nel marzo scorso
stavano lavorando a un servizio sui rifugiati nordcoreani in Cina,
nella zona vicina al confine tra i due Paesi, per Current Tv, l'emittente
fondata da Al Gore nel 2005. Le circostanze in cui le due sono state arrestate
sono tutt'altro che chiare: non è nemmeno sicuro che avessero davvero
oltrepassato il confine e addirittura secondo alcune fonti sarebbero state
condotte in territorio nordocoreano con la forza dai militari. E non si esclude
che proprio l'ex vice presidente Usa possa partire
alla volta di Pyongyang per provare a negoziare il rilascio delle due
giornaliste. A quanto pare Washington avrebbe già offerto ai nordcoreani di
mandare Gore o il governatore del New Mexico, Bill Richardson, già ambasciatore
Usa alle Nazioni Unite e ministro per l'Energia
durante l'amministrazione Clinton, con alle spalle un'esperienza simile che
contribuì a portare a buon fine. Per Richardson gli Usa
devono tener separate la questione nucleare e la condanna e «dovrebbero cercare
di ottenere un perdono politico» delle giornaliste: «Ora è finito il processo
legale e possono cominciare i negoziati politici». Per ora sembra non sia
arrivata nessuna replica da Pyongyang. E la settimana scorsa le loro famiglie
hanno parlato per la prima volta, rivolgendo un appello pubblico alle autorità
nordcoreane e a quelle americane perché il caso non diventi uno strumento di
negoziazione in questa fase di tensioni. Adesso gli occhi sono puntati sul
Consiglio di Sicurezza dell'Onu, che dovrebbe votare una risoluzione a favore
di nuove sanzioni contro il "Regno eremita". Se le previsioni
dovessero essere confermate, la Corea del Nord ha già fatto sapere che
«considererà le nuove sanzioni come una dichiarazione di guerra» e pare abbia
già pronto un missile a lungo raggio da testare e altri a medio raggio che
potrebbe puntare contro Giappone o Corea del Sud. 09/06/2009
( da "Italia Oggi"
del 09-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
ItaliaOggi sezione:
Primo Piano data: 09/06/2009 - pag: 7 autore: Roberto Miliacca L'analisi delle
categorie/3 Silvestrini (Cna): l'Europa ora ha bisogno di un'ambizione Per le
piccole e medie imprese dalle urne è uscita un quadro di sostanziale stabilità
poltica, almeno per quanto riguarda l'Italia. L'importante, però, è che la
nuova classe dirigente del Vecchio continente non si arrocchi a difendere i
propri localismi e che sia sufficientemente responsabile per condurre l'Europa
verso le sfide economiche del nuovo millennio. «Bisogna dare un'ambizione
all'Europa. Credo sia necessario riprendere la strada di una grande governance
politica che rilanci l'economia e ricandidi l'Europa in una dimensione
strategica particolarmente significativa nei prossimi anni», dice a ItaliaOggi
Sergio Silvestrini, segretario generale della Cna, la confederazione delle
piccole e medie imprese e dell'artigianato. «Se vogliamo
giocare nel medio periodo un ruolo significativo, e quindi giocare alla pari
con gli Usa, la Cina e il sudest asiatico, è importante che le nuove classi dirigenti
trovino condizioni non solo per il raggiungimento di un equilibrio finanzario,
ma anche un asse politico che possa dare un obiettivo importantre a tutti i
paesi europei».Domanda. Pensa che alla luce del risultato delle
elezioni, così frastagliato e con così tante forze anche xenofobe che hanno
vinto, questo progetto sia persegibile dall'Europa?Risposta. Io penso che sia
un obietttivo utile e in fondo anche perseguibile, perché bisogna dare alle
imprese e ai cittadini europei un'ambizione. In mancanza di un'ambizione
prevalgono le posizioni locali, la diffidenza e la paura, mentre io credo che
sia fondamentale dare una speranza al nostro cotinente, che, per condizioni
economiche, popolazione, strategiche e tecnologie, ha tutte le carte in regola
per giocare un ruolo di leadership nel mondo nei prossimi anni. Quindi io
solleciterei tutta la classe dirigente ad assumersi una grande responsabilità.D.
E per quanto riguarda l'Italia? Pensa che il risultato elettorale possa
influenzare il futuro delle riforme e gli equilibri interni della
maggioranza?R. No. Io credo che quello che è emerso è un quadro di sostanziale
stabilità. Anche in Italia c'è bisogno di dare all'economia, alle imprese e ai
cittadini, un'ambizione nuova. Mi auguro che si superino vecchie piccole beghe
di cortile e che si dia al paese un'ambizione nuova.D. Passata la bagarre
elettorale, quali dovrebbero essere le riforme da portare avanti?R. La prima è
quelloadell'apertura dei mercati e delle liberalizzazioni possibili. Ci sono
tutte le condizioni per andare in questa direzione. L'altra grande riforma è
quella del mercato del lavoro che riesca a coniugare in sè elementi di flessbilità,
garanzie, ma anche forti elementi di modernizzazione rispetto a ciò quello che
siamo stati in questi ultimi 70 anni. E poi bisogna arrivare a una
semplificazione dei livelli di governo del paese, superando il livello delle
comunità montane e delle province, e tagliando tutta la spesa pubblica
improduttiva. Insomma, bisogna andare verso una politica politica economica
espansiva che vada a forzare il forzabile, per esempio per quanto riguarda le
piccole opere, dando spazio a tutti gli enti locali territoriali che
naturalmente abbiano una condizione di stabilità finanziaria. La possibilità di
stimolare queste tipo di investimento avrebbe un effetto moltiplicatore molto
interessante nei confronto del mondo dei piccole imprese. Questa, più la sfida
dello sviluppo sostenibile, sarebbero due utili volani per l'economia.
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 09-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Il Sole-24 Ore
sezione: IN PRIMO PIANO data: 2009-06-09 - pag: 2 autore: Centrosinistra.
Perché la recessione colpisce le opposizioni Il lungo addio del socialismo
Andrea Romano Non è la prima volta che la sinistra europea viene data per
defunta. Accadde già alla metà degli anni Ottanta, quando Ralf Dahrendorf
annunciò la «fine del secolo socialdemocratico» guardando al tramonto del
tradizionale modello welfarista. Oggi, come ha spiegato Giuliano Amato
intervistato su queste pagine da Franco Locatelli, i progressisti europei
verrebbero puniti perché troppo cauti nel rassicurare un elettorato spaventato
dalla crisi e bisognoso di più garanzie dello Stato. Uno sguardo alla storia
recente della sinistra europea può indurre una riflessione di segno diverso, tale
da spiegare quest'ultimo tracollo con la fine della seconda giovinezza del
progressismo continentale. Un esito dopo il quale sarà impossibile tornare alle
vecchie sicurezze ideologiche. Non aveva infatti tutti i torti Dahrendorf con
quel suo necrologio di un quarto di secolo fa. Alla fine degli anni Settanta la
missione socialdemocratica poteva ormai dirsi felicemente conclusa. Un
traguardo raggiunto, ma dopo il quale la sinistra si trovò priva di una vera
ragion d'essere mentre i suoi tradizionali insediamenti collettivi cambiavano
definitivamente profilo e lo stato nazionale perdeva il pieno controllo delle
politiche economiche e sociali. Da quel declino da successo la socialdemocrazia
uscì solo quando seppe reinventare negli anni Novanta la propria natura,
provando a conciliarecoesione sociale e innovazione economica. Fu quella la
stagione di nuovi e baldanzosi riformismi, variamente intesi di qua e di là
dall'Atlantico tra clintonismo, blairismo, Neue Mitte tedesco e persino qualche
brandello di ulivismo italiano, ma tutti impegnatia
spingere insieme crescita e redistribuzione sui ritmi del tempo nuovo della
globalizzazione. Un'epoca pervasa dallo spirito di un ottimismo che ai nostri
occhi più cupi può apparire ingenuo, ma tuttavia un'epoca che vide buoni tassi
di sviluppo andare di pari passo con la trasformazione dei sistemi di garanzia
sociale. In un libro di grande acume («Eclisse della socialdemocrazia »,
appena pubblicato dal Mulino) Giuseppe Berta muove al socialismo di quella
stagione l'accusa di aver aderito «quasi plasticamente ai caratteri del
capitalismo contemporaneo, abbandonando la pretesa di trasformarli». Ma il
punto è che proprio "aderendo plasticamente" al capitalismo, la
socialdemocrazia europea ha vissuto la sua seconda giovinezza. Una rinascita
che oggi può essere definitivamente archiviata con il risultato del voto
europeo. Davvero la socialdemocrazia europea può risorgere tornando alla sua
prima gioventù in nome dell'esigenza di rassicurare con più Stato e meno
libertà economica gli elettori? Lo pensano in molti, soprattutto in una
sinistra come quella italiana che non ha mai davvero completato la propria
trasformazione in senso liberale. Eppure non è difficile accorgersi, come ha
scritto John Lloyd sul Sole 24 Ore qualche settimana prima del voto europeo,
che non è certo la sinistra ad avvantaggiarsi dell'atmosfera di crisi. Ci
riesce molto meglio una destra che riscopre il proprio fondo protezionista,
mentre le varie e piccole entità neo-massimaliste presidiano la retorica
anticapitalista. Alla socialdemocrazia non rimane dunque che prepararsi ad un
tragitto lungo e difficile: quello che dovrà condurla a reinventarsi ancora una
volta, all'insegna di quello spirito di libertà e innovazione che ne ha segnato
la sua migliore stagione. © RIPRODUZIONE RISERVATA LA NUOVA SFIDA La
socialdemocrazia dovrà reinventarsi ancora una volta come ha saputo fare negli
anni 90, conciliando coesione sociale e innovazione
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 09-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Il Sole-24 Ore
sezione: MONDO data: 2009-06-09 - pag: 17 autore: Corea del Nord. Processo
lampo a porte chiuse per Euna Lee e Lura Ling, arrestate il
17 marzo al confine con la Cina Lavori forzati per le reporter Usa Condanna inappellabile a 12 anni per le due giornaliste della
Current tv di Al Gore Stefano Carrer SEUL. Dal nostro inviato Un
processo-lampo, a porte chiuse, condotto da un tribunale che fa al tempo stesso
da corte d'appello e di cassazione escludendo la possibilità di impugnare le
sue sentenze: due giovani donne americane una delle quali madre di una
bambina di 4 anni - sono state condannate ieri a Pyongyang a dodici anni di
prigione e lavori forzati per un imprecisato «grave crimine» contro la nazione
nordcoreana, connesso al loro presunto ingresso illegale nel Paese. Laura Ling
e Euna Lee, reporter del canale tv-internet californiano Current tv (cofondato
dall'ex vicepresidente Al Gore), diventano ufficialmente ostaggi del regime
dittatoriale, probabili pedine di scambio in un gioco pericoloso molto più
grande di loro. Di origine cinese l'una, coreana l'altra, erano state catturate
- in circostanze mai chiarite - il 17 marzo al confine con la Cina, dove stavano indagando sui traffici di frontiera e
sulla vita dei nordcoreani usciti clandestinamente dal loro paese. L'eco degli
appelli dei familiari, delle veglie di preghiera e della solidarietà scattata
via internet in tutto il mondo, non è risuonato a Pyongyang, il cui tribunale
centrale aveva iniziato il processo solo giovedì scorso, senza ammettere la
presenza nemmeno di un diplomatico neutrale. Forse non è un caso che la
sentenza, più severa delle aspettative, sia stata emessa dopo un weekend in cui
sia il presidente Barack Obama sia il segretario di stato Hillary Clinton hanno
preannunciato una linea più dura contro un regime che continua a sfidare la
comunità internazionale con il suo programma nucleare e le provocazioni
missilistiche. La Clinton non aveva escluso di tornare a inserirlo nella lista
nera degli sponsor del terrorismo - ipotesi accolta ieri con entusiasmo dal
Giappone - e aveva sottolineato l'impegno a varare un meccanismo internazionale
effettivo per bloccare i flussi finanziari sospetti e per ispezionare navi
nordcoreane anche in alto mare. Sullo sfondo, spicca l'attesa risoluzione del
Consiglio di sicurezza Onu, che dovrebbe dimostrare come anche Cina e Russia - pur sforzandosi di annacquare il linguaggio
delle sanzioni- si rendano conto della necessità di frenare le ambizioni di
Pyongyang. Il paradosso è che molti analisti ritengono positivo che il processo
si sia tenuto in tempi brevi e che il crimine non sia stato specificato come
spionaggio: il caso diventa esclusivamente politico e appare evidente che il
regime lo voglia utilizzare per ottenere concessioni da parte di Washington. La
Casa Bianca ha dichiarato di essere «impegnata attraverso ogni possibile canale
» per assicurare il rilascio delle due donne. Un caso analogo era stato risolto
negli anni 90 con una trasferta di Bill Richardson, che ieri ha dichiarato
prematuro il viaggio di un inviato speciale perché prima va negoziato
nell'ombra un'intesa per il potenziale rilascio a scopi umanitari. A Seul, dove
tutto tende a essere osservato attraverso il prisma delle relazioni intercoreane,
sembrano convinti che la sentenza-shock sia finalizzata a cercare un
miglioramento dei rapporti con Washington. «Al Gore potrebbe venire, ma sarà un
momento pericoloso. Lo scopo di Pyongyang - osserva Kim Sung- han, esperto di
relazioni internazionali alla Korea University - è sempre quello di porre un
cuneo tra gli alleati: un miglioramento delle relazioni con gli Usa motivato dal rilascio delle due giornaliste potrebbe
essere accompagnato da gravi provocazioni verso la Corea del Sud». Seul è
preoccupata anche per il suo cittadino detenuto da fine marzo a Kaesong, la
zona industriale mista il cui futuro sarà in discussione dopodomani in un
incontro bilaterale. Da domani al 30 giugno, inoltre, una vasta area del mar
del Giappone è stata dichiarata offlimits dai nordocoreani: ulteriore segnale
che il regime di Kim Jong-Il stia preparando il lancio di altri missili. Un
certo clamore ha suscitato lo scoop di Nihon Tv, che ha contattato a Macao il
primogenito del dittatore: Kim Jong-nam ha dichiarato di non sapere se suo
fratello minore Jong-un sia stato davvero nominato come futuro successore alla
guida del paese, confermando però la predilezione del padre per il terzogenito.
Jong-nam ha negato di vivere ormai in esilio a Macao: alcuni media giapponesi
hanno riferito che alcuni suoi amici rimasti a Pyongyang sarebbero stati
incarcerati o giustiziati. © RIPRODUZIONE RISERVATA RITORSIONE Decisione più
severa del previsto dopo il pressing americano sul nucleare Possibile un
intervento dell'ex vicepresidente
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 09-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Il Sole-24 Ore
sezione: MONDO data: 2009-06-09 - pag: 17 autore: OSTAGGI DA SCAMBIARE? In
carcere da due mesi e mezzo Euna Lee ( a sinistra), coreano-americana, e Laura
Ling (33 anni), sino-americana, sono state fermate tre mesi
fa al confine tra Cina e Corea del Nord. Lavorano per Current tv. Il processo è
cominciato il 4 giugno: sono state condannatea 12 anni di lavori forzati per
ingresso illegale e attività ostili contro Pyongyang. «Molto preoccupato» il
presidente Usa Barack Obama Arte di frontiera. Due turiste sudcoreane
accanto a un'installazione artistica realizzata in segno di pace a Paju, nei
pressi dell'area demilitarizzata che separa le due Coree
( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)"
del 09-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Esteri Pagina 125
Dovranno scontare 12 anni di lavori forzati. Obama: «Sono preoccupato» Corea
del Nord, condannate due giornaliste Usa Dovranno
scontare 12 anni di lavori forzati. Obama: «Sono preoccupato» --> SEUL La
Corea del Nord ha condannato le due giornaliste americane arrestate il 17 marzo
scorso al confine con la Cina a 12 anni di lavori
forzati per ingresso illegale e attività ostili contro il Paese. Il presidente
americano Barack Omaba, di fronte alla svolta, sia pure attesa, si è detto
«molto preoccupato». La pesante sentenza per Euna Lee e Laura Ling, di origini
asiatiche e reporter di Current Tv, il network dell'ex vice presidente Usa Al Gore, è giunta quattro giorni dopo l'avvio del
processo presso l'Alta corte di Pyongyang e all'indomani della messa in guardia
del segretario di Stato Hillary Clinton sulla ipotesi di reinserire la Corea
del Nord nella lista degli sponsor del terrorismo. Il caso rimanda in
automatico alle relazioni tra Usa e Iran e alla
diplomazia messa in campo nella vicenda di Roxana Saberi, la giornalista
irano-americana condannata da Teheran prima a otto anni di reclusione per
spionaggio e poi scarcerata come segnale di distensione. «Il processo ha
confermato i gravi crimini commessi contro la nazione coreana e il loro
ingresso illegale», con la conseguente condanna delle due donne «a 12 anni di
rieducazione attraverso il lavoro», ha comunicato in una breve nota in inglese
l'agenzia di stampa ufficiale del regime, la Kcna. La Casa Bianca ha fatto
sapere di aver «attivato tutti i canali possibili» per assicurare la
liberazione delle giornaliste alle quali è stato consentito di telefonare ai familiari.
( da "Libertà" del
09-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Giornaliste, 12 anni
di lavori forzati Nord Corea: le due reporter di tv Usa condannate per ingresso illegale SEUL - La Corea del Nord ha
condannato le due giornaliste americane arrestate il 17 marzo scorso al confine
con la Cina a 12 anni di lavori forzati per ingresso illegale e attività
ostili contro il Paese. Il presidente americano Barack Omaba, di fronte alla
svolta, sia pure attesa, si è detto «molto preoccupato». La pesante
sentenza per Euna Lee e Laura Ling, di origini asiatiche e reporter di Current
Tv, il network dell'ex vice presidente Usa Al Gore, è
giunta quattro giorni dopo l'avvio del processo presso l'Alta corte di
Pyongyang e all'indomani della messa in guardia del segretario di Stato Hillary
Clinton sulla ipotesi di reinserire la Corea del Nord nella lista degli sponsor
del terrorismo. Il caso rimanda in automatico alle relazioni tra Usa e Iran e alla diplomazia messa in campo nella vicenda di
Roxana Saberi, la giornalista irano-americana condannata da Teheran prima a
otto anni di reclusione per spionaggio e poi scarcerata lo scorso maggio, come
segnale di distensione. Il precedente più diretto è invece quello del cittadino
Usa Evan Hunziker: arrestato e trattenuto per tre mesi
nel 1996 con l'accusa di spionaggio dopo aver superato il confine nordcoreano,
finì al centro di articolati negoziati prima di essere liberato. «Il processo
ha confermato i gravi crimini commessi contro la nazione coreana e il loro
ingresso illegale», con la conseguente condanna delle due donne «a 12 anni di
rieducazione attraverso il lavoro», ha comunicato in una breve nota in inglese
l'agenzia di stampa ufficiale del regime, la Kcna. Il presidente americano
Barack Obama si è detto «molto preoccupato», ha fatto sapere la Casa Bianca, in
merito alla sorte delle due giornaliste, impegnate nella realizzazione di un
reportage sui rifugiati nordcoreani in territorio cinese. «Abbiamo attivato
tutti i canali possibili» per assicurare la liberazione delle giornaliste, ha
detto il portavoce della Casa Bianca, Bill Burton. Le due giornaliste, alle
quali è stato concesso di telefonare alle rispettive famiglie, sono state nei
giorni scorsi visitate dall'ambasciatore di Svezia a Pyongyang per conto di
Washington, che non ha rapporti diplomatici con la Corea del Nord. Il regime
del "caro leader" Kim Jong-il, intanto, ha proibito la navigazione al
largo del porto di Wonsan, nell'est, rilanciando le ipotesi sull'imminenza di
nuovi lanci di missili. Come reso noto dai guardacoste giapponesi, dal 10 al 30
giugno le navi devono evitare una zona lunga
( da "Manifesto, Il"
del 09-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
COREA
DEL NORD Dodici anni alle giornaliste Usa La Corea del
Nord ha condannato le due giornaliste americane arrestate il 17 marzo al
confine con la Cina a 12 anni di lavori forzati per
ingresso illegale e attività ostili contro il paese. Il presidente americano
Barack Obama si è detto «molto preoccupato». La pesante sentenza per Euna Lee e
Laura Ling, di origini asiatiche e reporter di Current Tv, il network dell'ex
vice presidente Usa Al Gore, è giunta quattro giorni
dopo l'avvio del processo e all'indomani della messa in guardia del segretario
di stato Hillary Clinton sull'ipotesi di reinserire la Corea del Nord nella
lista degli sponsor del terrorismo.
( da "Eco di Bergamo, L'"
del 09-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Corea del Nord, le
due giornaliste Usa condannate a 12 anni di lavori
forzati --> Le reporter di Current, la tv di Al Gore, erano accusate di
essere entrate illegalmente nel Paese Obama: molto preoccupati. L'America preme
sulla Cina per un blocco aeronavale verso Pyongyang
Martedì 09 Giugno 2009 SOCIETA, pagina 20 e-mail print SEULLa Corea del Nord ha
condannato le due giornaliste americane arrestate il 17 marzo scorso al confine
con la Cina a 12 anni di lavori forzati per ingresso
illegale e attività ostili contro il Paese. Il presidente americano Barack
Omaba, di fronte alla svolta, sia pure attesa, si è detto «molto preoccupato».
una pesante sentenza La pesante sentenza per Euna Lee e Laura Ling, di origini
asiatiche e reporter di Current Tv, il network dell'ex vice presidente Usa Al Gore, è giunta quattro giorni dopo l'avvio del
processo presso l'Alta corte di Pyongyang e all'indomani della messa in guardia
del segretario di Stato Hillary Clinton sulla ipotesi di reinserire la Corea
del Nord nella lista degli sponsor del terrorismo. Il caso rimanda in
automatico alle relazioni tra Usa e Iran e alla
diplomazia messa in campo nella vicenda di Roxana Saberi, la giornalista
irano-americana condannata da Teheran prima a otto anni di reclusione per
spionaggio e poi scarcerata lo scorso maggio, come segnale di distensione. Il
precedente più diretto è invece quello del cittadino Usa
Evan Hunziker: arrestato e trattenuto per tre mesi nel 1996 con l'accusa di
spionaggio dopo aver superato il confine nordcoreano, finì al centro di
articolati negoziati prima di essere liberato. «Il processo ha confermato i
gravi crimini commessi contro la nazione coreana e il loro ingresso illegale»,
con la conseguente condanna delle due donne «a 12 anni di rieducazione
attraverso il lavoro», ha comunicato in una breve nota in inglese l'agenzia di
stampa ufficiale del regime, la Kcna. Il presidente americano Barack Obama si è
detto «molto preoccupato», ha fatto sapere la Casa Bianca, in merito alla sorte
delle due giornaliste, impegnate nella realizzazione di un reportage sui
rifugiati nordcoreani in territorio cinese. «Abbiamo attivato tutti i canali
possibili» per assicurare la liberazione delle giornaliste, ha detto il
portavoce della Casa Bianca, Bill Burton. Le due giornaliste, alle quali è
stato concesso di telefonare alle rispettive famiglie, sono state nei giorni
scorsi visitate dall'ambasciatore di Svezia a Pyongyang per conto di
Washington, che non ha rapporti diplomatici con la Corea del Nord. Il regime
del «caro leader» Kim Jong-il, intanto, ha proibito la navigazione al largo del
porto di Wonsan, nell'est, rilanciando le ipotesi sull'imminenza di nuovi lanci
di missili. Pyongyang, secondo i servizi l'intelligence di Usa
e di Corea del Sud, starebbe lavorano addirittura a due test (uno di medio e
uno di lungo raggio, di tipo intercontinentale multistadio), rilanciando la
sfida all'Onu e alle nuove sanzioni che il Consiglio di sicurezza potrebbe
decidere entro questa settimana. Difficile capire l'entità della sanzioni
possibili per il regime nordcoreano. Appena domenica, il ministro degli Esteri
giapponese, Hirofumi Nakasone, ha chiesto provvedimenti «duri» perché il test nucleare
del 25 maggio non resti impunito. Ma il suo omologo cinese, Yang Jiechi ha
replicato che la risposta contro Pyongyang deve essere «bilanciata». il ruolo
cruciale di pechino Intanto, secondo il New York Times, gli Stati Uniti
starebbero negoziando con la Cina la possibilità di
interdire le spedizioni aeree e navali di materiale nucleare della Corea del
Nord. Il riferimento al blocco aereo e navale è stato fatto dal segretario di
Stato Hillary Clinton in una intervista alla AbcNews. La Clinton non ha parlato esplicitamente del coinvolgimento della Cina, ma alti funzionari dell'amministrazione Usa hanno indicato che è in atto un pressing su Pechino perché
affianchi gli Stati Uniti nel blocco delle spedizioni. Ma se all'Onu dovesse
passare questa linea gli Usa rischierebbero un conflitto aperto con Pyongyang e Pechino - che
teme una escalation di tensione nella regione - finora si è opposta.
Antonio Fatiguso 09/06/2009 nascosto-->
( da "Tirreno, Il"
del 09-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Pagina 10 - Altre
Giornaliste Usa ai lavori forzati La Corea del Nord le
condanna a 12 anni. Obama «preoccupato» DAL CORRISPONDENTE ANDREA VISCONTI NEW
YORK. Dodici anni di lavori forzati. Il processo di Laura Ling e Euna Lee è
durato pochissimo. E' iniziato giovedì scorso e in soli tre giorni il giudice
nord coreano le ha condannate a «Una rieducazione attraverso il lavoro per il
loro comportamento contro la nazione coreana». Si legge nella breve nota
scritta dal tribunale e diffusa dalla Kcna, l'agenzia nazionale di stampa nella
Corea del Nord. Ora per le due giornaliste di Current Tv, il network dell'ex
vicepresidente e premio Nobel per la Pace, Al Gore, si sta mobilitando tutta la
doplomazia Usa, con il Segretario di Stato, Hillary
Clinton, che sta cercando una soluzione rapida per ottenere il rilascio delle
due ragazze americane di origine asiatica. Lo stesso Barack Obama si è detto
«molto preoccupato». «Vogliamo separare le due questioni, la trattativa sulle
armi nucleari e questa - dice il portavoce della Clinton, Ian Kelly - la
vicenda delle ragazze va affrontata sul piano umanitario ed è completamente
distinta dai contatti all'Onu e da quelli che il vicesegretario di Stato, James
Steinberg, sta conducendo a Tokyo». L'accusa mossa alle due croniste americane
è di aver violato il territorio della Corea del Nord entrando nel Paese senza
regolare visto di lavoro. Le due giornaliste erano state arrestate lo scorso 17 marzo mentre si trovavano lungo il confine fra la Cina e la Corea del Nord. Stavano viaggiando insieme a una guida
cinese e a un cameraman che avrebbe fatto le riprese per un documentario sui
profughi nord coreani in Cina. Solo che non si erano accontentate di girare all'interno del
territorio cinese e si erano spinte al di là del confine ed è lì che erano
state arrestate. Il governo di Pyongyang è stato particolarmente severo
con loro anche alla luce delle tensioni esistenti con il governo di Washington.
Ora Casa Bianca e Dipartimento di Stato stanno cercando di attivare ogni
contatto possibile per ottenere il loro rilascio. Si è messo di mezzo anche
l'ex vicepresidente Al Gore che è il fondatore e presidente di Current Tv, la
televisione per le quali le due donne stavano realizzando il documentario.
Anche Barack Obama è al corrente di quanto sta avvenendo con le due
connazionali e si è detto «preoccupato» per la decisione del tribunale nord
coreano che, ha detto il presidente Usa, «ha emesso un
verdetto eccessivo in considerazione del crimine di cui le due sonne sono
accusate». Pyongyang tuttavia per il momento non dà cenno di voler fare marcia
indietro in quanto vede nell'arresto delle giornaliste Usa
un'importante merce di scambio per quanto riguarda la questione del nucleare.
La situazione è simile a quella che si era venuta a creare con la giornalista
americana arrestata in Iran.
( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)"
del 09-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
VETRINA ESTERI pag.
25 «Giornaliste Usa ai lavori forzati» La Corea del
Nord sfida Obama Condannate perché clandestine. Washington: «Pronto il blocco
aeronavale» NEW YORK SEMBRA la continuazione di una escalation senza fine. Il
presidente Obama si è detto «molto preoccupato». Non è più solo un braccio di
ferro: siamo all'alta tensione. La Corea del Nord ha rialzato la posta
condannando ieri a 12 anni di lavori forzati le due giornaliste americane, ma
di origini asiatiche, Euna Lee e Laura Ling, accusate di essere entrate
illegalmente nel paese, in aprile, sul confine cinese, mentre effettuavano un
servizio per la famosa Current Tv, la televisione lanciata dall'ex vice
presidente Al Gore premio Nobel per la pace. Pochi minuti dopo la sentenza il
governo comunista di Pyongyang ha annunciato anche di aver interdetto dal 10 al
30 giugno dalle 8 di mattina alle 8 di sera il braccio di mare al largo del
porto di Wonsan rafforzando i sospetti che si stia preparando a un nuovo lancio
sperimentale di missili a corto raggio, dopo il test nucleare sotterraneo e
quello dei vettori a lunga gittata che hanno già provocato l'allarme mondiale e
la mobilitazione d'urgenza del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Una
nuova dura risoluzione dell'Onu contro Pyongyang, sostenuta questa volta (o
semplicemente non ostacolata) anche da Cina e Russia potrebbe essere già messa ai voti oggi stesso. La
condanna delle due giornaliste accusate di spionaggio e di attività illecita
potrebbe costiture una forte accelerazione o al negoziato o alla crisi anche se
gli Stati Uniti ditinguono molto chiaramente il «caso umanitario» dalla
«trattativa politico nucleare». Se Teheran ha ceduto alle pressioni
americane e internazionali riducendo la pena in appello e liberando
immediatamente la bella reporter televisiva Roxana Saberi responsabile di aver
sottratto un documento secretato del regime, Pyongyang con la condanna ai
lavori forzati della Lee e della Ling sembra invece voler spingere la
provocazione a un vero punto di scontro magari per pretendere di più.
L'AMMINISTRAZIONE Obama che con Hillary Clinton ha già fatto sapere di voler
rimettere la Nord Corea nell'elenco dei «paesi sponsor del terrorismo», sta
lavorando intensamente al Palazzo di Vetro per un vero e proprio blocco aereo e
navale contro Pyongyang. Questo però potrebbe risultare efficace solo con la
collaborazione della Cina, coinvolta direttamente
nell'intercettazione di navi e aerei sospetti. Ispezionare in entrata e in
uscita i carichi destinati al regime ma soprattutto bloccare il ricchissimo
commercio di armi e materiale tecnologico e nucleare in uscita da Pyongyang,
significherebbe strozzare ancora di più l'economia nordcoreana. Rispetto alle
timidezze del passato questa volta Cina e Russia
sembrerebbero molto più propense alle sanzioni Onu anche se Pechino continua ad
insistere nella ripresa del negoziato a 6 che gli stessi nord coreani hanno
abbandonato da quasi un anno.
( da "Unita, L'" del
09-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Nord Corea, due reporter Usa condannate ai lavori forzati
RACHELE GONNELLI Sono state condannate a 12 anni di lavori forzati nelle cave
le due giornaliste americane di origine asiatica arrestate il 17 marzo scorso
in Corea del Nord. Laura Ling, cino-statunitense e Euna Lee, di origini
coreane, sono state condannate per ingresso illegale in territorio nordcoreano
e per «attività criminali contro la nazione». Sono state fermate alla
frontiera cinese lungo i fiumi Tumen e Yalu mentre cercavano di realizzare un
documentario sulle giovani donne nordcoreane che attraversano a piedi la
frontiera per cercare lavori o cibo in Cina. Le due
reporter lavoravano per Current tv, la televisione partecipativa via web che fa
capo ad Al Gore, l'ex vicepresidente Usa vincitore del
Nobel per la Pace per il suo impegno ecologista. Laura è la sorella di Lisa
Ling, una giornalista famosa negli Stati Uniti, corrispondente dell'Oprah
Winfrey Show, il programma della grande sostenitrice di Obama. Del caso, che ha
suscitato appelli e proteste da parte di Amnesty e di Reporter sans Frontières,
si sta occupando ora la Casa Bianca. L'ambasciatore svedese Mats Foyer ha
potuto vederle tre volte e ha detto di averle trovate «molto spaventate». Il
governatore del New Mexico Bill Richardson che intrattiene rapporti diplomatici
informali con Pyongyang si è detto comunque «moderatamente ottimista» di
ottenere il loro rilascio. A far sperare in un possibile negoziato c'è che tra
le accuse non figura quella di spionaggio.
( da "Corriere della Sera"
del 09-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Corriere della Sera
sezione: Esteri data: 09/06/2009 - pag: 29 La successione al potere a Pyongyang
Il primogenito di Kim: mio fratello erede favorito DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
PECHINO «E' una decisione tutta sua, la nomina del successore. Mio padre fa le sue
scelte e non ha bisogno di parlarne con me o con chissà chi altro, credo». Così
parlò Kim Jong-nam, il maggiore dei tre figli maschi di Kim Jong-il. Se il
padre ha fatto dell'elusione e del mistero una corazza che diventa anche un
micidiale strumento di diplomazia, il primogenito non si nasconde poi troppo.
Jong-nam, 38 anni, ha risposto alle domande di una tv giapponese e non era la
prima volta. E ha commentato la nomina, data ormai praticamente per certa, del
fratello minore Jong-un a erede designato del Caro Leader: «A mio padre piace
moltissimo», ha spiegato, riferendosi al ventiseienne che lo ha scalzato dalla
posizione di delfino nella dinastia comunista (e nazionalista, e implicitamente
confuciana) iniziata dal nonno, il Grande Leader, Kim Il-sung. Jong-nam aveva
già dato prova di scarsa affidabilità anni fa quando venne fermato a Tokio con
un passaporto falso, sulla via della Disneyland giapponese. Sovrappeso, il
primogenito del Caro Leader fa la spola fra Pyongyang, la Cina e Macao, non a caso la sede degli istituti bancari dove il clan
dei Kim protegge i propri conti, ora nel mirino degli Usa. Dall'Europa,
invece, arrivano indiscrezioni su Jong-un. Un suo ex compagno di scuola negli
anni trascorsi in un esclusivo istituto svizzero lo ricorda spiritoso, amico di
un sudcoreano e fan di Schwarzenegger-Terminator. Proprio lui, che ora
di mestiere deve odiare l'America. Primogenito Kim Jong-nam, 38 anni M.D.C.
( da "Corriere della Sera"
del 09-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Corriere della Sera
sezione: Esteri data: 09/06/2009 - pag: 29 Crisi diplomatica Le due giornaliste
Usa, arrestate il 17 marzo, accusate di
attraversamento illegale del confine Nord Corea, lavori forzati per le reporter
Condanna a dodici anni. Obama: «Sono profondamente preoccupato» DAL NOSTRO
CORRISPONDENTE PECHINO Laura Ling, 32 anni, ed Euna Lee, cittadine Usa, giornaliste tv, accusate di «crimine grave» e di
attraversamento illegale dei confini di Stato: condannate ciascuna a 12 anni di
rieducazione attraverso il lavoro. La Corea del Nord si è presa la
soddisfazione covata a lungo di emettere un doppio verdetto che fa rabbrividire
l'America. La Corte suprema della Repubblica Democratica Popolare ha abbattuto
le speranze delle due reporter di Current Tv, la creatura on line dell'ex
vicepresidente (e premio Nobel) Al Gore. Il 17 marzo erano
state catturate da guardie nordcoreane lungo il confine fluviale con la Cina. Secondo l'accusa, le due donne avrebbero varcato la frontiera,
mentre un'altra tesi è che una pattuglia di militari non si sarebbe lasciata
sfuggire l'occasione di arrestare due «nemiche ». Con Laura, di origine cinese,
ed Euna, famiglia coreana, è condannata anche la diplomazia statunitense.
Che si ritrova immersa nella crisi acutissima di un'emergenza cronica. Hillary
Clinton aveva appena minacciato di riportare la Corea del Nord nella lista dei
Paesi sponsor del terrorismo, mentre il Pentagono valutava se dare corso ai
controlli, e agli eventuali blocchi, di navi nordcoreane sospettate di
trasportare tecnologia militare o nucleare. Con l'Onu che non ha ancora
formulato una risposta al test atomico di due settimane fa, il regime di Kim
Jong-il fa sapere che eventuali sanzioni verranno intese come una
«dichiarazione di guerra». Il panorama è completato da intensi movimenti
intorno alle basi missilistiche del Nord e a voci di nuovi lanci balistici.
Laura ed Euna sono sposate, la seconda ha anche una bambina di 4 anni. Finora
trattenute separatamente a Pyongyang, sono state trattate bene, come constatato
dai diplomatici svedesi che rappresentano gli interessi Usa.
Il processo, però, si è svolto in 5 giorni senza testimoni esterni e non può
avere appell o. In un primo tempo Washington e le famiglie hanno tenuto un
profilo bassissimo per non scompaginare le possibilità di trattative discrete:
ora il caso appare un remake, se possibile più complicato, di quello di Roxana
Saberi, la giornalista di origine iraniana che Teheran ha scarcerato il mese
scorso. Ieri il presidente americano Barack Obama, tramite il suo portavoce
Bill Burton, si è detto «profondamente preoccupato per la condanna delle due
giornaliste. Abbiamo attivato tutti i canali possibili ha aggiunto Burton per
permettere la loro liberazione». Tra l'altro i campi di lavoro nordcoreani sono
indicati, da Ong come Amnesty e Human Rights Watch, come abissi di privazioni e
abusi. Gli analisti considerano l'arresto e la condanna delle due come tasselli
chiave nella strategia di provocazioni e ricatti di Kim Jong-il. Una delle
ipotesi è che Pyongyang, magari non subito, possa proporre la liberazione delle
donne sulla base di considerazioni «umanitarie » barattandole con aiuti
«umanitari». Un rebus. Con un'appendice. Anche un sudcoreano è detenuto al Nord
dopo che nel presidio industriale nordcoreano di Kaesong (costruito e gestito
da ditte del Sud) sarebbe stato sorpreso a incitare personale locale alla
rivolta. Come Laura ed Euna, pure lui è ora un'arma di Kim. Marco Del Corona
Apprensione La tv sudcoreana dà notizia della condanna di Euna Lee e Laura Ling
(Ap/Ahn Young-joon) Processo lampo Il processo si è svolto in soli 5 giorni
senza testimoni e non può avere appello. Laura è di origine cinese, Euna di
famiglia coreana. Entrambe sono sposate, la seconda ha una bimba di 4 anni
( da "Corriere della Sera"
del 09-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Corriere della Sera
sezione: Sport data: 09/06/2009 - pag: 57 LE SCOMMESSE VICINO A TE Pallanuoto
Femminile World League: S uperfinali! Ora Squadra1
HSquadra2 Risultato1X2 1X2Handicap 1 X2 1h Xh 2h 11.30 Spagna Canada 1,90 6,00
2,35 13.00 USA 3 Italia 1,12 9,00 9,00 2,10 7,00 2,00 14.30 Australia 2 Grecia
1,35 7,00 4,25 2,257,001,90 16.30 Russia 2 Cina 1,4 6,50 4,00
2,10 7,00 2,00 Quote aggiornate e altre scommesse su www.snai.it
( da "Gazzettino, Il"
del 09-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Nord Corea, lavori
forzati alle reporter Usa Immediata e dura la risposta
di Washington. Ma il "caro leader" è pronto a nuovi test missilistici
Martedì 9 Giugno 2009, Tokyo Nuova provocazione della Corea del Nord che ha
condannato le due giornaliste americane arrestate il 17
marzo scorso al confine con la Cina a 12 anni di lavori forzati per
ingresso illegale e attività ostili contro il Paese. Il presidente americano
Barack Omaba, di fronte alla svolta, sia pure attesa, si è detto «molto
preoccupato». La pesante sentenza per Euna Lee e Laura Ling, di origini
asiatiche e reporter di Current tv, il network dell'ex vicepresidente Usa Al Gore, è giunta quattro giorni dopo l'avvio del
processo presso l'Alta corte di Pyongyang e all'indomani della messa in guardia
del segretario di Stato Hillary Clinton sulla ipotesi di reinserire la Corea
del Nord nella lista degli sponsor del terrorismo, i celebri "rogue
country" (stati canaglia) di George W. Bush. Il caso rimanda in automatico
alle relazioni tra Usa e Iran e alla diplomazia messa
in campo nella vicenda di Roxana Saberi, la giornalista irano-americana
condannata da Teheran prima a otto anni di reclusione per spionaggio e poi
scarcerata lo scorso maggio, come segnale di distensione. Il precedente più
diretto è invece quello del cittadino Usa Evan
Hunziker: arrestato e trattenuto per tre mesi nel 1996 con l'accusa di
spionaggio dopo aver superato il confine nordcoreano, finì al centro di
articolati negoziati prima di essere liberato. «Il processo ha confermato i
gravi crimini commessi contro la nazione coreana e il loro ingresso illegale»,
con la conseguente condanna delle due donne «a 12 anni di rieducazione
attraverso il lavoro», ha comunicato in una breve nota in inglese l'agenzia di
stampa ufficiale del regime, la Kcna. Le due giornaliste, impegnate nella
realizzazione di un reportage sui rifugiati nordcoreani in territorio cinese.
«Abbiamo attivato tutti i canali possibili» per assicurare la liberazione delle
giornaliste, ha detto il portavoce della Casa Bianca, Bill Burton. Le due
giornaliste, alle quali è stato concesso di telefonare alle rispettive
famiglie, sono state nei giorni scorsi visitate dall'ambasciatore di Svezia a
Pyongyang per conto di Washington, che non ha rapporti diplomatici con la Corea
del Nord. Il regime del "caro leader" Kim Jong-il, intanto, ha
proibito la navigazione al largo del porto di Wonsan, nell'est, rilanciando le
ipotesi sull'imminenza di nuovi lanci di missili. Come reso noto dai
guardacoste giapponesi, dal 10 al 30 giugno le navi devono evitare una zona
lunga
( da "Sicilia, La"
del 09-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Giornaliste Usa, 12 anni di lavori forzatiCorea del Nord. Le due
reporter, arrestate lo scorso 17 marzo, condannate per ingresso illegale. Obama
molto preoccupato Seul. La Corea del Nord ha condannato le due giornaliste
americane arrestate il 17 marzo scorso al confine con la Cina a 12 anni di lavori forzati per ingresso illegale e attività
ostili contro il Paese. Il presidente americano Barack Omaba, di fronte alla
svolta, sia pure attesa, si è detto «molto preoccupato». La pesante sentenza
per Euna Lee e Laura Ling, di origini asiatiche e reporter di Current Tv, il
network dell'ex vice presidente Usa Al Gore,
è giunta 4 giorni dopo l'avvio del processo presso l'Alta corte di Pyongyang e
all'indomani della messa in guardia del segretario di Stato Hillary Clinton
sulla ipotesi di reinserire la Corea del Nord nella lista degli sponsor del
terrorismo. Il caso rimanda in automatico alle relazioni tra Usa
e Iran e alla diplomazia messa in campo nella vicenda di Roxana Saberi, la
giornalista irano-americana condannata da Teheran prima a otto anni di
reclusione per spionaggio e poi scarcerata lo scorso maggio, come segnale di
distensione. Il precedente più diretto è invece quello del cittadino Usa Evan Hunziker: arrestato e trattenuto per tre mesi nel
1996 con l'accusa di spionaggio dopo aver superato il confine nordcoreano, finì
al centro di articolati negoziati prima di essere liberato. «Il processo ha
confermato i gravi crimini commessi contro la nazione coreana e il loro
ingresso illegale», con la conseguente condanna delle due donne «a 12 anni di
rieducazione attraverso il lavoro», ha comunicato in una breve nota in inglese
l'agenzia di stampa ufficiale del regime, la Kcna. Il presidente americano
Barack Obama si è detto «molto preoccupato», ha fatto sapere la Casa Bianca, in
merito alla sorte delle due giornaliste, impegnate nella realizzazione di un
reportage sui rifugiati nordcoreani in territorio cinese. «Abbiamo attivato
tutti i canali possibili» per assicurare la liberazione delle giornaliste, ha
detto il portavoce della Casa Bianca, Bill Burton. Le due giornaliste sono
state nei giorni scorsi visitate dall'ambasciatore di Svezia a Pyongyang per
conto di Washington, che non ha rapporti diplomatici con la Corea del Nord. Il
regime del «caro leader» Kim Jong-il, intanto, ha proibito la navigazione al
largo del porto di Wonsan, nell'est, rilanciando le ipotesi sull'imminenza di
nuovi lanci di missili. Come reso noto dai guardacoste giapponesi, dal 10 al 30
giugno le navi devono evitare una zona lunga
( da "Famiglia Cristiana"
del 09-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
di Alberto Chiara
INDUSTRIA DOPO LE RECENTI MOSSE DELLA FIAT ALLESTERO, CHE NE
SARÀ DEI SUOI STABILIMENTI IN ITALIA? NOIE AL MOTORE «Marchionne parla di un calo del mercato del 20
per cento», dice Claudio Chiarle, della Fim-Cisl. «Il sindacato può discutere
di maggior flessibilità se lazienda ha una strategia chiara e
investe. Il Governo, però, deve fare la sua parte». I segni dei tempi sono quelle cifre che raccontano
le bizze di un mercato nervoso: dopo sei mesi nei quali la cassa integrazione sè
portata via anche due settimane ogni quattro, adesso cè chi a Mirafiori
fa lo straordinario. «Lo so, è una cosa difficile da capire e ancor più difficile da accettare,
specialmente per chi è costretto suo malgrado a starsene a casa con 800-1.000
euro al mese», sospira Claudio Chiarle, segretario della Fim-Cisl di Torino. «Lazienda
ha chiesto di poter lavorare nelle Meccaniche di Mirafiori, dove si producono motori e cambi,
il 2 e il 24 giugno, due giorni festivi (il secondo è san Giovanni, patrono del
capoluogo piemontese, ndr)», prosegue Chiarle. «Noi, abbiamo firmato laccordo,
insieme con la Uilm-Uil e la Fismic, ottenendo come contropartita la conferma di 132 lavoratori
interinali già utilizzati lì, 70 dei quali saranno assunti con un contratto a
tempo determinato. La Fiom-Cgil ha ritenuto insufficiente questa condizione.
Tutti insieme, invece, abbiamo fin qui bocciato la richiesta di sei sabati
straordinari per 800 operai delle Carrozzerie, impegnati lungo le linee della
Punto, della Musa e dellIdea perché lazienda non ha accettato
la nostra proposta (ispirata ai princìpi di equità e buonsenso) di impiegare
altri dipendenti,
sempre delle Carrozzerie, colpiti dalla cassa integrazione». Un meccanico
ripara un auto in panne davanti agli uffici della Fiat Mirafiori, a Torino
(foto Siccardi). Chiarle parla nel momento in cui le agenzie rilanciano le
parole dellamministratore
delegato Sergio Marchionne: «Linteresse per Opel rimane, ma non
dipende da noi. La partita non è chiusa». «I lavoratori delle fabbriche
italiane seguono le ultime mosse del Lingotto con preoccupato disincanto»,
sottolinea Chiarle. «Rispetto a quel che potrà capitare domani, a loro importa molto di più il
salario eroso, oggi, dalla cassa integrazione. Il "matrimonio" con
Chrysler non farà produrre unauto in più negli stabilimenti
italiani. Le Cinquecento verranno fabbricate in Messico e le Alfa Mito negli Usa.
Fiat dovrà, però, adeguare gli stabilimenti nordamericani; entra così in gioco
il know-how italiano. Altro il discorso per Opel: in caso di accordo sarebbe
possibile produrre nel nostro Paese le Opel con stessa "piattaforma"
Fiat destinate al mercato interno, saturando così gli stabilimenti italiani».
«Marchionne parla di un calo del mercato del 20 per cento: si riferisce a
tutti, Fiat inclusa», avverte Chiarle. «Con una metafora possiamo dire che la
principale industria italiana ha noie al motore. In Occidente i garage sono
pieni. Da noi, ad esempio, cè unauto ogni due persone. I
mercati più appetibili sono quelli del Sudamerica (in Argentina cè una
macchina ogni 7,3 abitanti; in Brasile, una ogni 9,6) e dellAsia (in Cina cè
unauto ogni 76
persone; in India, una ogni 123). In questottica vanno tessute le
alleanze». «Per quanto riguarda lItalia», conclude Chiarle, «ritengo
insufficiente difendere in maniera ideologica e aprioristica tutti gli impianti
e tutti i posti. Non voglio lasciare indietro nessuno, sia chiaro, ma credo che dobbiamo
sfidare lazienda dimostrandoci disponibili a discutere, a partire dagli
orari e dai costi dellattuale organizzazione del lavoro, in cambio di una
vera strategia, di investimenti mirati, di un corretto uso degli ammortizzatori sociali.
Una sfida, certo. Sono convinto che tutte le componenti sindacali siano capaci
di elaborare una linea condivisa, che eviti la guerra tra poveri. Speriamo che
lazienda e il Governo abbiano a loro volta idee chiare e buona volontà».
( da "Trend-online"
del 09-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Ecco perché lEuropa
deve cominciare a temere gli Usa PRIMO PIANO, clicca qui per leggere la
rassegna di ilsussidiario.net , 09.06.2009 17:36 Scopri le migliori azioni per
fare trading questa settimana!! La fuga di massa è iniziata. Dopo la clamorosa
decisione del fondo governativo di Singapore, Temasek, di lasciare sul tappeto
4,6 dei 7,6 miliardi di dollari investiti pur di uscire dal colosso creditizio
Bank of America, a sua volta cavaliere bianco di Merrill
Lynch e la decisione del fondo sovrano di Abu Dhabi di convertire le obbligazioni di Barclays che
possedeva e di liquidare in tempo reale le azioni ordinarie appena ottenute
(costringendo Barclays a vendere a Blackrock il suo gioiello del fund
management Bgi per 13 miliardi di dollari), ecco unaltra notizia che ci segnala come la
terza ondata di crisi sia ben oltre la soglia di casa. Due hedge fund che
gestivano complessivamente 1,3 miliardi di dollari dei loro sottoscrittori
hanno chiuso, dalla sera alla mattina: accadde così anche nel giugno di due
anni fa, quando due fondi speculativi legati a Bear Stearns andarono a gambe
allaria dando il via alla crisi globale. Niente paura, era tutto
previsto. Non è un caso, infatti, che mentre i segnali che arrivano dal mercato
segnano tempesta, qualcuno ricominci con le previsioni al rialzo e lottimismo a
prezzo di saldo: Goldman Sachs, infatti, ha fissato a 85 dollari il prezzo che
raggiungerà a breve il barile di petrolio. Lo scorso anno parlavano di quota
200 dollari e fallirono ma in parecchi fecero molti, molti soldi grazie alle montagne
russe del greggio che schizzò a luglio a 147 dollari il barile dando vita a una
danza dei futures mai vista. Questo nonostante non ci sia alcuna ripresa reale
in corso per quanto riguarda economie e soprattutto industrie: il fabbisogno
energetico della Cina è calato del 10% e sul mercato,
anzi nei magazzini, ci sono 100 milioni di barili di greggio pronti alla
consegna ma che non verranno consegnati. Se non riparte la crescita, nessuno ha
bisogno di petrolio in più. In segue pagina >>
( da "Trend-online"
del 09-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Ecco perché lEuropa
deve cominciare a
temere gli Usa PRIMO PIANO, clicca qui per leggere la
rassegna di ilsussidiario.net , 09.06.2009 17:36 Scopri le migliori azioni per
fare trading questa settimana!! Gran Bretagna, poi, la grave crisi in cui versa
il governo dopo le elezioni locali ed europee sta affondando sia la Borsa che
la sterlina, scaricata sia da investitori che da detentori di riserve: proprio
ciò che la Bank of England temeva. Difficile dire come si potrà uscire da
questa situazione, soprattutto perché la lista dei paesi in deflazione si
allunga di giorno in giorno, impietosamente: Irlanda -3,5; Thailandia -3,3; Cina -1,5; Svizzera -0,8; Stati Uniti -0,7; Singapore -0,7; Taiwan
-0,5; Belgio -0,4; Giappone -0,1; Svezia -0,1: Germania 0. Insomma,
ogniqualvolta i mercati reagiscono in maniera positiva agli indicatori macro,
allora è giunto il momento di preoccuparsi davvero. Il fronte bancario,
poi, continua a macinare perdite: ieri è stato il turno di Fortis, Ubs e
Barclays, questultima colpita da vendite a pioggia poiché
la cessione di Bgi significa disperata necessità di capitalizzare dopo la fuga
degli emiri. Una rights issue
è esclusa dopo il colpaccio sullazionario compiuto dai
salvatori di Abu Dhabi, quindi si vende: certamente il Core Tier 1
della banca britannica, se la vendita andrà in porto, non dovrà più temere la
prova del nove degli stress tests ma la sua operatività - e quindi redditività sui mercati - appare
pressoché annullata. Non va meglio negli Usa dove
Citigroup e Bank of America perdevano il 3% già negli scambi pre-mercato:
sarebbe interessante sapere se Barack Obama, dopo aver scorrazzato in giro per
Europa e Medio Oriente, intende fare qualcosa visto che la ricetta Geithner
appare del tutto incapace di risolvere la crisi strutturale delle banche Usa, potenzialmente insolventi dalla prima allultima.
E anche la strategia industriale, ovvero la vendita di Chrysler a Fiat ieri ha subito
una brusca frenata dopo che i fondi pensione dellIndiana,
investitori nel gigante segue pagina >>
( da "Trend-online"
del 09-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Banche: R&S,italiane
prudenti, quelle cinesi piu' redditizie
( da "KataWeb News"
del 10-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Nordcorea: Quasi
pronta all'Onu bozza per nuove sanzioni 10 giugno 2009 alle 00:08 — Fonte:
repubblica.it — 0 commenti I cinque membri permanenti del Consiglio di
sicurezza Onu sono vicini a un accordo sulla risoluzione per imporre nuove
sanzioni alla Corea del Nord. Lo rendono noto fonti diplomatiche. Usa e Giappone stanno spingendo per un irrigidimento delle misure
dopo che Pyongyang ha lanciato i suoi test missilistici a maggio. Più morbida
invece la posizione di Cina e Russia. Secondo le fonti l'intesa sarebbe quasi conclusa a
parte uno dei paesi che tenderebbe ad ammorbidire le posizioni. Oggi
Pyongyang ha minacciato "un'offensiva spietata" nel caso in cui
verranno adottate sanzioni.
( da "Tribuna di Treviso, La"
del 10-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
«Macché flop Pdl,
lasceremo libertà di voto» Maurizio Castro rivendica la bontà della scelta di
Giorgio De Bastiani VITTORIO VENETO. Il senatore Maurizio Castro, fondatore del
Pdl, con Toni Da Re o con Giuseppe Costa? «Io, da bipartitista convinto, il 21
giugno andrò a votare sì al referendum. E fra qualche giorno deciderò se
ritirare anche la scheda delle elezioni comunali: ma non vi dirò quale nome
vergherò; sarebbe discorsivo». Ma l'alleanza De Bastiani quali decisioni
prenderà sul ballottaggio? «Si troverà nei prossimi giorni per decidere. La mia
opinione è di lasciare piena libertà di voto ai nostri elettori: di scegliere
il candidato meno peggiore, o di non scegliere nessuno. Non esistono le
condizioni per convergere sulla Lega, la cui idea di città, ruvida e banale,
non ci piace; e nemmeno per sostenere il PD, tanto più se, allargandosi
all'area antagonista, arretrasse a semplice cartello delle vecchie sinistre».
Perché questo flop del Pdl e dell'Udc? «Ma quale flop? Abbiamo perso per un
pugno di voti e questo acuisce il rammarico, ma anche la consapevolezza che
avevamo visto giusto. Il voto non ha affossato la nostra idea, ma solo rivelato
ch'era profetica, e dunque prematura in termini di coagulo del consenso intorno
ad essa. Abbiamo fatto un investimento per la prossima volta, quando ci
riproveremo, e molto più attrezzati». Giorgio De Bastiani era il candidato
giusto? «Si è rivelato un ottimo leader, affidabile, leale, perseverante.
Punterò ancora su di lui. Faccio i complimenti a Da Re e a Costa per il loro
successo. Ma, con tutto il rispetto, continuo a non considerarli adatti al
rilancio di Vittorio: Da Re è il capo militare di un partito a vocazione
egemonica, e reca con sé una prospettiva di estraneità alla tradizione
culturale della città; Costa è l'erede di una visione ulivista, un pò
burocratica e ripetitiva, che ha già bloccato lo sviluppo di Vittorio negli
Anni Novanta. Chiunque vinca, spero che non renda irreversibile la decadenza
vittoriese». Nessun rimpianto, dunque, per la mancata alleanza con la Lega?
«Sono stati loro a non volerci, in ogni caso è stato importante aver
contribuito con il risultato vittoriese del Popolo delle Libertà a mantenere il
primato elettorale in Regione, evitando il sorpasso leghista e una meccanica
cessione della presidenza veneta». A proposito, a chi la presidenza della
Regione Veneto? «Auspico che la presidenza veneta resti al PdL: in questa
drammatica fase della post-globalizzazione, serve una
cultura economica propulsiva e internazionalmente aperta per aumentare la
qualità competitiva del nostro sistema d'impresa. Noi siamo più convincenti
della Lega, in questa direzione. Magari, la Lega potrebbe essere utile a
guidare lo svecchiamento d'una regione il cui modello savoiardo e fordista è in
crisi come il Piemonte». (f.d.m.)
( da "Tribuna di Treviso, La"
del 10-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
di Francesco Dal Mas
SCOTTA' «Porto Treviso in Europa difenderò i nostri marchi» Equiparare i salari
dei nostri lavoratori alle zone più ricche VITTORIO VENETO. «Porterò in Europa
la Marca che produce. E che lo fa salvaguardando l'ambiente e la qualità della
vita, attraverso la sicurezza e la protezione sociale». è il programma di
Giancarlo Scottà, neoeletto europarlamentare della Lega Nord, assicurando che
con questi presupposti si batterà a Bruxelles perché «i salari dei nostri
lavoratori siano pari a quelli delle aree più produttive d'Europa». Davvero
ambizioso l'impegno dell'ex sindaco di Vittorio Veneto, catapultato in Europa
dalla messe di ben 45 mila preferenze, terzo più votato del Carroccio nel
Nordest. Cinquantasei anni, sposato, due figli, la casa sul balcone panoramico
di Carpesica, insegnante di educazione artistica, per dieci anni sindaco di
Vittorio Veneto, Giancarlo Scottà è consigliere provinciale e da pochi giorni
anche consigliere comunale. Bossi, arrivando in città, l'ha messa sull'avviso:
chi va a Strasburgo deve lavorare, non può limitarsi a scaldare la sedia. «Se è
per questo Gentilini ha aggiunto che quelle poltrone non sono per sederi dolci,
ma quadrati. Ho già messo a disposizione del partito i miei incarichi, a
Vittorio e a Treviso, perché voglio dedicarmi completamente alla nuova
missione». Ammetterà che la sua esperienza in campo europeo è tutta da
costruire. «Sono un neofita. Lo ero anche quando venni eletto sindaco la prima
volta. Eppure ho garantito 10 anni di buon governo ai vittoriesi. Da
amministratore di una città come Vittorio ho ben compreso, comunque, quali sono
i problemi su cui giocarsi». Proviamo ad immaginare: le quote latte. «C'è Luca
Zaia, per quelle. Io farò da sentinella. Ma in questi dieci anni ho visto
crescere tra Vittorio Veneto e Conegliano le più accattivanti industrie del
Nord Italia. Un nome per tutti, la Permastelisa. Ma tante delle nostre e
piccole aziende si sono pure loro internazionalizzate. Ecco, io voglio portare
in Europa questo patrimonio produttivo, tipico della Marca (in quanto a
professionalità, sia dei dirigenti che dei lavoratori). Lo
difenderò dall'assalto della globalizzazione. Tutelerò i marchi, l'origine dei
prodotti». Se serve con i dazi? «Con forme compatibili di protezionismo. Attenzione, però: non basta mettere in sicurezza le piccole e
medie aziende, ma anche i loro collaboratori». Intende i manager? «No,
tutti i lavoratori: Se la Permastelisa e tante altre aziende vittoriesi (perché
non ricordare la storica Bottoli?) sanno competere a tutte le latitudini - e
altrettanto dicasi per la maggior parte delle imprese di Marca -, perché non
rivendicare per i loro addetti un trattamento anche salariale pari a quello
praticato nelle aree produttive allo stesso livello della Marca?». Se permette
è un interrogativo retorico. Il carico fiscale nel nostro Paese è di gran lunga
superiore. «Arriva il federalismo fiscale e questo dovrebbe trascinarsi
appresso una riforma del fisco per le persone e le imprese. In quest'area più
europea di ogni altra, in Italia, sono inaccettabili i livelli di salario dei
nostri lavoratori». Ma l'ambiente, con tutto questo, che cosa c'entra? «In
Europa deve finire non solo la nostra economia, anche il contesto ambientale,
sociale e culturale in cui matura. E che la fa diversa da ogni altri. Quando
parliamo di Prosecco, ad esempio, parliamo di un humus culturale specifico, di
un dna con elementi perfino di religiosità. Una cura religiosa sovrintende la
coltivazione di colline e campagne. Con le loro diversità produttive. Altro che
l'omologazione». Lei, dunque, si batterà contro gli Ogm? «Se lo fa il ministro
perché non lo dovrebbe fare l'ultimo leghista? Da questo punto di vista
rassicuro i trevigiani: a aStrasburgo mi curerò della loro sicurezza
alimentare. Nessun prodotto in tavola che non sia garantito dalla
tracciabilità». E per quanto riguarda la sicurezza più in generale dei cittadini?
Lei da sindaco si è distinto per non aver assunto misure draconiane contro gli
immigrati. Non ha istituito neppure le ronde. «Non ce n'era bisogno, a Vittorio
Veneto. L'Europa dovrà imparare dalla Marca, dove l'integrazione è più alta che
in ogni parte d'Italia, proprio perché gli amministratori della Lega fanno
rispettare le regole. E sarà proprio questo il modello che porterò a
Strasburgo».
( da "Tribuna di Treviso, La"
del 10-06-2009)
Pubblicato anche in: (Corriere
delle Alpi)
Argomenti: Cina Usa
LA ASKOLL DI VICENZA
Investimenti per 16 milioni in Italia VICENZA. La Askoll, acquisito il gruppo Usa Emerson, a cui facevano capo anche gli stabilimenti di
Moncalieri-Torino (ex Plaset) e Castell'Alfero-Asti (ex Ceset), ha annunciato
investimenti per 16 milioni di euro. L'azienda, fondata nel 1978 con sede a
Vicenza, produttore di motori elettrici sincroni che trovano applicazione in
molti elettrodomestici come lavabiancheria e lavastoviglie, ha scelto di
fermare la delocalizzazione delle produzioni di Plaset e Ceset e di investire
in Italia. Il piano industriale del gruppo, infatti, prevede investimenti per
16 milioni di euro nel biennio 2009-2010, di cui 9 milioni per Moncalieri dove
rimarranno 158 persone e 7 milioni per Castell'Alfero dove resteranno in 204,
rispetto agli attuali 658 occupati. L'accordo, raggiunto con i sindacati e
firmato presso la Regione Piemonte, prevede la richiesta di cassa integrazione
guadagni straordinaria per 24 mesi, l'attivazione di processi formativi per
riqualificare il personale, la ricollocazione lavorativa per il 25%
dell'esubero complessivo (70 persone). Undici unità operative
tra Italia (sei stabilimenti), Brasile, Messico, Slovacchia Romania e Cina, con rappresentanze commerciali negli Usa e in Corea del
Sud. Il fatturato è di oltre 400 milioni a cui contribuiscono oltre 2.800
collaboratori.
( da "Tribuna di Treviso, La"
del 10-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Globalizzazione e identità culturale Treviso si
specchia tra libri e musica «Treviso allo specchio» il prossimo fine settimana
nella Loggia dei Cavalieri. A partire da venerdì e fino a domenica la redazione
di «Nero Plasma», la rivista del Centro Giovani di Treviso, proporrà ai
trevigiani un percorso fra i temi della globalizzazione, dell'identità
culturale e del localismo, attraverso una chiave di lettura tutta speciale:
quella dei libri e del mercato editoriale locale, settore dalla sopravvivenza
gracile, ma, nonostante questo, specchio privilegiato della cultura trevigiana
contemporanea. Il taglio del nastro sarà venerdì alle 18, nella cornice
speciale della Loggia dei Cavalieri. Alle 18.30 si terrà il convegno
introduttivo «L'identità culturale ai tempi della
globalizzazione. I posti, il luogo: lo spettro della differenza», che
presenterà al pubblico alcune riflessioni sui concetti cardine di
globalizzazione e identità culturale e locale. Al dibattito parteciperanno il
presidente della casa editrice veneziana Marsilio, Cesare De Michelis, Ulderico
Bernardi, sociologo dell'università di Venezia, Eduardo Zarelli,
presidente di Arianna Editrice di Bologna, Daniele Ungaro, docente di
sociologia politica a Teramo e Trieste, e Amerigo Manesso, dell'istituto di
ricerca storico Istresco. Sabato e domenica invece si svolgerà una piccola
fiera dell'editoria locale, uno spettacolo musicale e teatrale con gli artisti
trevigiani Ricky Bizzarro e Mirko Artuso dal titolo «Cavalieri erranti» (sabato
alle 21.30) e una serie di presentazioni di libri con l'autore. Fra questi Anna
Momigliano, scrittrice del libro edito da Marsilio «Karma Kosher. I giovani
israeliani tra guerra e pace, politica e rock'n' roll», alle 11.15 di sabato e
Francesca Meneghetti, autrice della raccolta di testimonianze «Non chiedermi da
dove vengo, ma come vivo. Treviso: le seconde generazioni di immigrati si
raccontano» (edizioni Istresco). Domenica sarà la volta di Luigi Urretini e
della sua opera «Giovanni Comisso. Un provinciale in fuga» (edito da Istresco,
Cierre Edizioni, Gabinetto di Lettura Este), alle 12.15, e di Giulio Casale
(nella foto) con il libro «E intanto corro» della Garzanti, alle 17. Chiuderà
l'incontro il convegno «Nemo profeta in patria» che, attraverso l'intervento di
editori, librai, bibliotecari, autori e giornalisti (fra questi Sara Beltrame e
Silvano Zanetti, presidente dell'associazione editori del Veneto), cercherà di
fare il punto su quali strategie siano oggi possibili per farsi testimoni di un
territorio. «E' possibile che l'esperienza si ripeta nei prossimi anni - spiega
Alberto Trentin, responsabile del progetto - magari con altre chiavi di lettura
locali come l'artigianato e lo sport. Il nostro obiettivo è provare a dare
un'immagine poliedrica della nostra città». Il progetto è stato finanziato
dalla Regione del Veneto. (Laura Canzian)
( da "Repubblica, La"
del 10-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Pagina 23 - Economia
Sussidi e barriere, ecco il nuovo protezionismo Inutili
gli inviti del G20, dall´inizio della crisi boom di strette ai commerci I
provvedimenti sono cresciuti del 55% da quando è partita la recessione,
soprattutto ad opera dei paesi ricchi Rispetto al passato i singoli Stati si
affidano sempre meno a dazi e svalutazioni, al primo posto le misure anti
dumping MAURIZIO RICCI La recessione mondiale sta avendo un impatto devastante
sul commercio mondiale. Il volume degli scambi si sta riducendo in misura anche
più severa di quanto avvenga per la produzione industriale e più rapidamente di
quanto avvenne nella Grande Depressione degli anni ´30. Già a marzo, il Wto
prevedeva una contrazione dell´import-export globale del 9 per cento, nel corso
del 2009 - la prima riduzione dal 1982 - ma ora la Deutsche Bank stima che la
riduzione possa arrivare al 15 per cento, con effetti moltiplicati in
un´economia mondiale largamente globalizzata. All´origine di questa paralisi
assume un peso crescente il ritorno delle tentazioni protezionistiche.
L´allarme è stato lanciato sia dal Wto che dalla World Bank: dall´ottobre 2008
si sono registrate 89 misure di restrizione del commercio in vari paesi e 23
solo da quando, ad inizio aprile, i paesi del G20 hanno ribadito il loro
impegno al libero commercio, proprio per evitare la spirale delle guerre
commerciali della Grande Depressione. La rinascita del protezionismo,
in realtà, argomenta una ricerca della Deutsche Bank, sta assumendo forme
diverse da quelle di settanta anni fa. Di svalutazioni competitive delle
monete, per ora, non c´è traccia e anche lo strumento principe delle guerre
commerciali di allora - i dazi doganali - viene usato relativamente poco. La
Russia ha imposto nuovi dazi del 15-20 per cento sull´import di ferro e
acciaio, del 30 per cento sulle auto, del 20 per cento sui mezzi pesanti.
L´India del 20 per cento sulla soia. Argentina e Brasile hanno alzato le
tariffe per vino, mobili e tessili. Le regole del Wto, in questi casi, sono
impotenti perché, in realtà, questi paesi, negli anni scorsi, avevano abbassato
i loro dazi al di sotto delle soglie massime imposte dallo stesso Wto (il dazio
medio, in India, era dell´11,5 per cento contro un massimo teorico del 36 per
cento). Solo un terzo delle misure protezionistiche messe in atto, tuttavia,
secondo la Deutsche Bank, riguarda i dazi. Il motivo è semplice: i tre quarti
del commercio mondiale avvengono all´interno di aree di libero scambio, come la
Ue, il Nafta o fra i paesi dell´Ocse, dove la tariffa è obbligatoriamente
quella del Wto. Il protezionismo attuale segue invece
la via delle barriere non tariffarie: giri di vite alla burocrazia doganale,
abuso di misure antidumping, sussidi alle aziende nazionali o introduzione di
nuovi standard tecnici o sanitari più restrittivi. Il grosso delle nuove misure
protezionistiche (19 delle 23 denunciate ad aprile dal Wto) riguarda
provvedimenti anti-dumping. Queste misure - teoricamente di autodifesa contro
ribassi artificiali dei prezzi da parte di aziende estere - sono cresciute del
55 per cento dall´inizio della recessione, soprattutto ad opera dei paesi
ricchi. Gli stessi che più hanno battuto la strada dei
sussidi: Usa, Canada, Giappone, Svezia, Francia, Brasile e Gran Bretagna
hanno adottato incentivi volti a favorire la produzione nazionale di auto. Più
corretta la strada scelta da Germania, Italia, Cina, Brasile e
Corea, dove gli incentivi non discriminano i produttori stranieri.
Ancora più massiccio il ricorso ai sussidi in campo agricolo: la Ue, ad
esempio, da gennaio ha reintrodotto il rimborso per i minori prezzi dell´export
ai produttori di burro, formaggio e latte. Anche più insidioso il ricorso a
restrizioni anti-estere nei vari programmi di stimolo economico. Il caso più
famoso è la clausola "buy american" nel programma Usa
di rilancio delle infrastrutture. E´ qui che il boomerang del protezionismo è più evidente: l´Institute for International
Economics ha calcolato che mille posti di lavoro in più creati dal trattamento
preferenziale per le aziende Usa della clausola
"buy american" comporterebbe la perdita di 65 mila posti di lavoro
nell´industria esportatrice nel caso di ritorsioni commerciali dei paesi
discriminati dalla clausola.
( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)"
del 10-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
BREVI DALLA
PROVINCIA pag. 23 Una lettera di congratulazioni da Fabio Roversi Monaco per il
progetto Versi in libertà&#... Una lettera di congratulazioni da Fabio
Roversi Monaco per il progetto Versi in libertà' ed una quarantina di ragazzi
premiati. E' l'esito dell'iniziativa sviluppata dal polo scolastico di
Castiglione dei Pepoli grazie alla quale tanti giovani allievi-poeti hanno
fatto testi in tutte le lingue del mondo. Gli autori sono stati oltre duecento.
«L'obiettivo che ci siamo preposti afferma Gianni Serantini, insegnante è
quello di affratellare le culture, i modi di pensare differenti, globalizzando i valori e gli ideali». Il presidente della
Confartigianato, Gianluca Muratori ha posto l'accento sulla preparazione
culturale nella scuola moderna. Hanno contribuito alla manifestazione
Fondazione Carisbo, Confartigianato, la direttrice Giovanna Petazzoni della libera
Università Agem. Veronica Balboni
( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)"
del 10-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
ECONOMIA E FINANZA
pag. 26 di NUCCIO NATOLI ROMA CHE L'ITALIA piaccia ai cinesi non... di NUCCIO
NATOLI ROMA CHE L'ITALIA piaccia ai cinesi non è una novità. Che i cinesi
abbiano grande disponibilità finanziarie è risaputo. Che i grandi capitali
cinesi investano in Italia potrebbe diventare una realtà. «La
Cina ha ciò che manca all'Europa: una liquidità che supera i 100
miliardi di dollari. Sono risorse fresche che intendono investire in Europa per
riequilibrare la loro bilancia commerciale troppo in attivo», spiega il
viceministro allo sviluppo, Adolfo Urso, a conclusione della missione a
Pechino. Finora i capitali cinesi hanno snobbato l'Italia. «E' vero, ma
il vento sta cambiando. A febbraio i cinesi hanno investito in Germania,
Inghilterra e Svizzera oltre 13,5 miliardi di dollari. Ora potrebbe toccare a
noi». Aprire le porte ai cinesi è l'obiettivo della sua missione a Pechino?
«Sì, ne ho parlato con il viceministro del Commercio estero, Gao Hucheng e
quello degli esteri del partito comunista cinese, Guo Yezhou. Ho avuto anche
incontri finanziari con il governatore di Exim bank, Zhu Xinqiang, con il
presidente del China Investment Coroporation, Gao Xiqing e con l'amministratore
delegato di Hna, Wang Jian». Incontri per preparare che cosa? «Una visita dei
cinesi in Italia nella prima settimana di luglio. I rappresentanti politici di
Pechino, in compagnia di molte grandi aziende cinesi, verranno per studiare la
situazione e decidere se e che cosa comprare». Da dove nasce questo improvviso interesse?
«Non è improvviso. L'Italia è già il primo paese per il turismo cinese e i
nostri prodotti sono molto apprezzati. A marzo il nostro export in Cina è cresciuto dell'8%». Verranno in Italia con qualche
idea precisa? «Più di una. Mi risulta, ad esempio, che un loro fondo sia molto
interessato all'acquisto di un cementificio». Solo un cementificio? «No, c'è
grande interesse per alcune aziende del comparto manifatturiero avanzato, della
logistica e del turismo». Insomma uno shopping in grande stile. «In questa fase
di crisi economica, è importante che arrivino capitali freschi. Significheranno
più sviluppo, più lavoro, più occupazione. Certo noi saremo molto attenti». A
che cosa? «Che non si verifichino azioni predatorie, che siano salvaguardati le
strutture industriali, l'occupazione e i marchi». Nel
( da "Giornale di Brescia"
del 10-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Edizione: 10/06/2009
testata: Giornale di Brescia sezione:la città L'Università del Montana chiama
Brescia Il prestigioso ateneo americano ha individuato (in collaborazione con
il World Trade Center) la nostra città come partner ideale per la formazione culturale
dei propri studenti. Il «progetto campus» nell'ex Distretto Il complesso
dell'ex caserma Goito potrebbe diventare un campus Il Montana chiama, Brescia
ha la grande opportunità di rispondere. L'Università del Montana (che ha
acquisito grandissima fama internazionale, tanto da essere considerata
l'«Harvard dell'Ovest») ha infatti individuato nella nostra città il «partner
corretto» (questo è il termine usato dal prof. Arnold Sherman, che, oltre ad
essere docente in quell'Ateneo è anche presidente del World Trade Center del
Montana). Un partner nella formazione dei propri studenti e dirigenti, perfetto
per dimensioni, tradizioni e cultura (in campo umanistico, economico ed
imprenditoriale): un'opportunità di realizzare un ambizioso programma che farebbe
del «made in Brescia» una porta sul futuro e sulla
globalizzazione. Un'operazione che è già molto più di un progetto, visto che i
primi contatti sono stati sviluppati nel 2006 grazie al connubio diretto tra i
Wtc del Montana e quello bresciano e che, nei tre anni successivi, ha visto
decine di docenti e studenti statunitensi partecipare a Summer school (scuole
estive) nella realtà universitaria, imprenditoriale, turistica e
culturale bresciana. Quest'anno la Summer school è già in corso (si concluderà
il 17 giugno) ed i giovani del Montana visitano realtà imprenditoriali
bresciane e partecipano a giornate di studio con l'Università di Brescia e
l'Università Cattolica: ieri ne hanno parlato al Centro Paolo VI lo stesso
prof. Sherman, l'ing. Giacinto Musicco (Wtc Brescia), il prof. Mario Taccolini
(direttore del Dipartimento di Scienze storiche dell'Università Cattolica) ed
il dott. Arnaldo Biena, presidente dei Giovani commercialisti e coordinatore
del Gruppo «Giovani per un progetto» di Brescia). L'idea forte dell'Università
del Montana sarebbe quella di poter realizzare un campus universitario
permanente a Brescia, utilizzando le strutture della caserma Goito, già sede
del Distretto militare: una realtà che, a regime, potrebbe ospitare, a
rotazione, quattromila studenti americani ogni anno (con un «ritorno» economico
che, a seconda della permanenza solo estiva o per l'intero anno, oscillerebbe
tra i 16 ed i 64 milioni di dolari). Un percorso che sarebbe certo utile in
prospettiva anche turistica, coinvolgendo quindi lo scalo aeroportuale di
Montichiari. E le possibilità per i nostri operatori in tutti i settori si
annunciano ancora più ampie se si considera che, contemporaneamente, viene
lanciato (in collaborazione con Flat Earth Imports) il marchio «Autentico
italiano», che mira ad esportare negli Usa produzioni nazionali di qualità,
garantite al 100%, senza intermediazioni. Alle idee ed alle prospettive è
dedicato il convegno che si terrà al Centro Paolo VI lunedì 15 giugno (dalle
17.30 alle 20, con partecipazione gratuita: basta confermare la presenza con un
sms al numero 348/9323764). Diviso in quattro sessioni, vedrà la partecipazione
di prestigiosi docenti del Montana, insieme a Marco Belfanti (direttore del
Dipartimento studi sociali dell'Università di Brescia): dedicheranno la loro
attenzione al tema dell'innovazione e della globalizzazione, letta in chiave di
marketing del territorio e dell'educazione. Il Montana, dunque, chiama: Brescia
e le sue istituzioni hanno ora un'imperdibile opportunità di rispondere. Purché
lo facciano con tempi che possano, si spera, sembrare accettabili anche agli
americani Massimo Cortesi
( da "Tirreno, Il"
del 10-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
SEGUE DALLA PRIMA
POLITICI COL TRUCCO E NOEMI TIENE BANCO E poi passano volentieri al trucco per
un velo di fondo tinta e tinture di capelli di varie sfumature, dal nocciola
all'ebano, contraddistinte da una totale omogeneità cromatica dei singoli
capelli, senza dissidenti peli grigi o, Dio non voglia, bianchi. Il voto
europeo citato a mala pena, mai protagonista della campagna anche se tutti
dicono che è importante, ma in realtà non si sa bene a cosa servano i
parlamentari europei se non a se stessi e numerose famiglie: nessuno che dica
cosa ha fatto di buono nella scorsa legislatura e programmi generici, del tipo:
"Porterò la Toscana in Europa", o "L'Europa in Toscana",
indifferentemente. Noemi tiene banco, e si scopre che con
la globalizzazione una foto fatta in Sardegna, ma inviata via Internet (in un
secondo) a un'agenzia in Colombia può in tempi altrettanto brevi finire in
prima pagina del giornale spagnolo "El Pais" che qualche detrattore
italiano o ceco (visto che il premier di quel paese è coinvolto nelle immagini)
definisce "quotidiano socialista" come se fosse
"L'Avanti" del 1919. E di qui sui siti di tutto il Mondo, Italia e
isole comprese, e non escluso il sito del TgCom. Si parla tanto dello scandalo,
che è indubbio, ma non rimane tanto tempo per parlare di programmi, cose da
fare, scelte che riguardano i cittadini. I sondaggi, poi. I sondaggi sarebbero
merce delicata, da trattare con la massima cautela. Secondo le prescrizioni
dell'Autorità delle comunicazioni una emittente dovrebbe citare, nell'ordine:
a. il soggetto che ha realizzato il sondaggio; b. committente e acquirente; c.
i criteri di formazione del campione; d. il metodo di raccolta ed elaborazione
dei dati; e. il numero di persone interpellate e l'universo di riferimento; f.
la data di realizzazione del sondaggio. Ma che succede se un politico
intervistato spara le sue previsioni travestite da sondaggi? E che accade se è
il presidente del consiglio in persona a dirsi certo dei sondaggi a suo favore,
snocciolando le cifre relative? C'è qualche giornalista disposto a chiedergli
tutti i dati, da a e f, che corroborano quel risultato atteso? Adesso
aspettiamo i ballottaggi, anche perché il duello a due è di per sé la forma più
televisiva possibile, anche per un'emittente locale che voglia impegnarsi in
questa forma di "infotainment" (informazione + intrattenimento,
entertainment), e ce ne sono. La Toscana sarà una delle piazze di più
combattute e controverse, visto lo sbarco della Lega Nord oltre gli Appenini,
cari a Tremonti come habitat naturale del PD. Vedremo: intanto manca
all'appello l'oggetto misterioso, quello di cui nessuno parla e pochi
capiscono, assente più degli stessi radicali da tutta la campagna: il
Referendum. Si vota tra pochi giorni, ma la nebbia è ancora fitta. E non solo in
Val Padana. Enrico Menduni
( da "Manifesto, Il"
del 10-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
LA SPESA MILITARE
SEGNA UN NUOVO RECORD Il rapporto del Sipri diffuso a Stoccolma La spesa
militare globale ha raggiunto un nuovo record, testimonia l'annuale rapporto
diffuso dal Sipri, l'Istituto internazionale di ricerche per la pace di
Stoccolma. Infatti la spesa militare globale è aumentata del 4% nell'anno 2008,
raggiungendo i 1.464 miliardi di dollari: dal 1999 è salita del 45%. Quella
della difesa sembra l'unica industria mondiale a godere di buona salute dunque.
Anche le operazione di «peace-keeping» internazionali sono aumentate
(dell'11%), con 187mila persone convolte, un altro record. Tra le prime dieci
aziende del settore militar-industriale troviamo Boeing, Bae Systems, Lokheed
Martin, General Dynamics, Raytheon, Eads, L-3
Communications, Finmeccanica e Thales. In tutto, le prime 100 aziende hanno
fatturato 347 miliardi nel 2007, e sono in gran parte americane ed europee.
Qquanto a spesa, gli Usa restano al primo posto (607 miliardi di dollari nel 2008)
seguiti dalla Cina (84,9 miliardi).
( da "Sole 24 Ore, Il (Sud)"
del 10-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Sud sezione: IN
PRIMO PIANO data: 2009-06-10 - pag: 3 autore: INTERVISTA Gianfranco Torriero
Direttore centrale Abi «Meno rischi se l'istituto è vicino» Nonostante la
crisi, nel 2008 le banche hanno registrato in Italia una crescita di un
migliaio di sportelli (+2,8%), percentualmente maggiore per le Popolari e le
Bcc rispetto ai grandi gruppi. Per Gianfranco Torriero, 49 anni, direttore
centrale dell'Abi e responsabile del Centro studi e ricerche, non si tratta però di una sorta di rivincita sulla globalizzazione.
Come spiega questi dati? All'inizio degli anni Novanta, quando è partita la
liberalizzazione, c'erano 15mila sportelli, ora siamo a 34mila; il tasso di
crescita è stato particolarmente elevato nei primi anni perchè si partiva da un
notevole sottodimensionamento. Un elemento molto importante per spiegare
la tenuta del sistema bancario durante la crisi internazionale tra 2008 e
inizio 2009 emerge da un recente studio dell'Abi: in tutte le province in cui
c'è un maggior numero di punti di contatto, quindi una minore distanza fisica
tra imprese e sportelli bancari, c'è anche una riduzione del grado di
rischiosità. E questo vale per tutte le tipologie di banche, senza
differenziazioni statisticamente significative. Ma le Popolari o le Bcc sono
più dinamiche in questa fase? Se guardiamo i prestiti a residenti e
amministrazioni pubbliche, la relazione della Banca d'Italia cita, per il 2008
sul 2007, un incremento del 4,6% per le banche Spa contro un +6,3% per le
Popolari e un +11,3% per le Bcc. Se depuriamo i dati dai crediti passati in
sofferenza, quel +4,6% delle Spa diventa un +5,3%; il 6,3% delle Popolari un
+6,1%; per le Bcc resta il +11 per cento. In Italia sono serviti da almeno uno
sportello bancario quasi seimila Comuni. Qualè il raffronto con gli altri Paesi
europei? A fine 2000 operavano in ciascuna provincia italiana 25 banche,
diventate 28, nonostante tutto, a fine 2008. Ci sono 5,7 sportelli ogni 10mila
abitanti. Nella copertura si è recuperato tantissimo, fino ad allinearci ai
livelli europei: per esempio, a livello di sportelli automatici, in Italia ogni
punto serve 1.233 abitanti, nell'Unione Europea a 25 ne serve 1.240. Barbara
Bisazza © RIPRODUZIONE RISERVATA Alla guida del Centro studi Abi. Gianfranco
Torriero
( da "Manifesto, Il"
del 10-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
GIORNALISTE USA
PRIGIONIERE Appello delle famiglie a Pyongyang. Sanzioni più vicine Le famiglie
delle giornaliste americane Euna Lee e Laura Ling, condannate dalla Corea del
nord a 12 anni di lavori forzati per ingresso illegale, hanno rivolto ieri un
appello a Pyongyang perché dia «una prova di compassione». Il presidente Barack
Obama starebbe valutando se inviare Al Gore per negoziare il rilascio delle due
giornaliste. I nordcoreani, riferiscono fonti anonime di Mosca, starebbero
intanti preparando nuovi test balistici, che infiammerebbero ulteriormente gli
animi. Una fonte diplomatica Onu, anch'essa anonima, ha riferito che il
Consiglio di sicurezza sarebbe vicino a un'intesa per imporre nuove sanzioni
contro la Corea del nord. «Abbiamo il necessario consenso
per un accordo ma una delegazione deve ancora avere la risposta dalla sua
capitale», ha detto la fonte alla stampa del Palazzo di Vetro. Il paese sarebbe
la Russia, che esprime perplessità dopo che Cina e Usa avevano raggiunto un accordo di massima nelle ultime 24 ore.
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 10-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Il Sole-24 Ore
sezione: PRIMA data: 2009-06-10 - pag: 1 autore: SQUILIBRI
GLOBALI Germania e Cina, salvate il soldato Usa di Martin Wolf
I paesi creditori sono preoccupati per la sicurezza dei loro averi. è questo il
legame tra le due notizie economiche più importanti della settimana
scorsa:l'attacco della cancelliera Angela Merkel alla politica monetaria
perseguita dalle banche centrali, compresa la sua, cioè la Banca
centrale europea; e le pressioni sul segretario al Tesoro americano, Tim
Geithner, perché convinca i cinesi che non devono temere per i loro crediti nei
confronti del governo americano. Forse è un timore eccessivo, ma solo se i
paesi creditori contribuiscono a riequilibrare la bilancia globale dei
pagamenti, altrimenti i paesi debitori esporteranno i costi della propria
uscita dalla crisi, oppure verranno spinti a una forma di default. I creditori
devono scegliere. Germania e Cina hanno molto in
comune: per esempio, la loro bilancia commerciale ha i due maggiori surplus al
mondo, rispettivamente di 235 e 440 miliardi di dollari nel 2008, e sono
entrambi esportatori agguerriti di prodotti industriali. Di conseguenza, hanno
sofferto del crollo della domanda da parte di compratori sovraindebitati e si
sentono bistrattati. Perché mai, si chiedono, i nostri popoli virtuosi devono
patire perché i nostri clienti hanno scialato fino a rimanere al verde? Ma i
due paesi sono anche molto diversi. La Germania è un produttore globale e
altamente competitivo di merci e anche una potenza regionale che dal
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 10-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Il Sole-24 Ore
sezione: IN PRIMO PIANO data: 2009-06-10 - pag: 2 autore: «Il sogno di una
moneta mondiale» Padoa-Schioppa: tempi maturi per riflettere su uno standard
globale e divise regionali di Alberto Orioli R egole e moneta. Da ex banchiere
centrale Tommaso Padoa-Schioppa tiene uno sguardo "lungo" su entrambi
questi capisaldi, i fondamenti dell'economia di mercato. "Lungo"
giacché - come sostiene nel libro scritto con Beda Romano La veduta corta - è
proprio la limitatezza dell'orizzonte - dei mercati, dei decisori po-litici,
dei consumatori, degli azionisti - ad aver portato la situazione dov'è ora.
Cominciamo dall'euro. Con lo sguardo lungo dove lo vede? Se la crisi portasse a
un massiccio spostamento di composizione delle riserve e a un forte
indebolimento del dollaro, l'euro si apprezzerebbe in misura eccessiva; per
l'Europa sarebbe allora un problema, un grande problema. Quindi la
"lezione per il futuro" è una nuova moneta unica come chiedono i
cinesi? Non lo chiedono solo i cinesi. Ne parlano da tempo una delle menti
economiche più acute della nostra epoca come Robert Mundell e un
autorevolissimo ex banchiere centrale americano come Paul Volcker. Sono convinto che la Cina abbia
sollevato un tema ormai maturo. Se poi lo ha fatto per interesse - come dice
Paul Krugman - cioè perché ha accumulato troppi dollari, può essere. In ogni
caso è una motivazione legittima, visto che non si può chiedere a Pechino di
essere altruista quando tutti agiscono per interesse. Il punto, semmai,
è comprendere quale sia la coincidenza tra ragion di stato cinese e interesse
generale globale. In ogni caso, da ex banchiere centrale penso che quando si
parla di standard globali, prima ancora che a quelli legali si debba guardare a
quello monetario, che è un fatto economico funzionale, seppure vincolato a un
substrato legale. Insomma, credo proprio che questa crisi ponga il problema di
un nuovo standard monetario internazionale. La sua assenza e l'assenza della
disciplina che esso imporrebbe sono una delle cause profonde della crisi
attuale. Prima c'era l'aggancio della moneta all'oro... Se ci fosse stato
ancora quell'aggancio, negli ultimi anni i paesi che accumulavano ingenti
disavanzi esterni - come gli Stati Uniti - avrebbero dovuto convertirne una
parte proprio in oro; la conseguente scarsità di riserve auree li avrebbe
obbligati a correggere la rotta. O a denunciare l'accordo, come fecero gli Usa che sganciarono il dollaro dal metallo giallo. è
vero,nel '71gli Usa sisottrassero all'impegno. Per
anni l'"aereo" del dollaro ha continuato a volare spinto dalla forza
politica ed economica degli Stati Uniti. Ma non penso che, se si guarda al
mondo di domani, quando ci saranno 4-5 o 6 colossi mondiali, questi potranno
accettare che la moneta di uno solo di essi sia la moneta di tutti. Anche se il
tema non è ancora iscritto all'ordine del giorno, quando si parla di standard
internazionali penso si debba riflettere sulla moneta mondiale. Ma come sarebbe
il mondo con una sola moneta? Non lo so, è un progetto su cui è urgente
lavorare e pensare a fondo, e dubito che la soluzione sia una sola moneta. è
diverso immaginare un oggetto che vola e inventare l'aeroplano. Oggi ne
sappiamo abbastanza per dire che abbiamo bisogno di un oggetto che vola, di una
misura comune che imponga disciplina al sistema monetario mondiale. Su scala
mondiale non mi pare praticabile una soluzione tipo euro, fondata sul modello
della moneta unica - un "globus" ad esempio - e della banca centrale
unica. Vedo piuttosto una costruzione a due livelli: uno standard globale
governato in comune e monete regionali con cambi non più interamente lasciati
al mercato. Chi ha ragione tra Krugman, che chiede più debito per uscire dalla
crisi, e Ferguson, che mette in guardia dai pericoli dell'eccesso di debito che
mina la stabilità dei governi? Entrambi e, quando si danno torto l'un l'altro,
nessuno dei due. Il fatto è che i rimedi - monetari e di bilancio - per
combattere l'emergenza e quelli per impedire il ripetersi della crisi hanno
segno opposto: espansivi gli uni, restrittivi gli altri. Come quando si
somministra metadone a un tossicodipendente in cura. Al G-
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 10-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Il Sole-24 Ore
sezione: COMMENTI E INCHIESTE data: 2009-06-10 - pag: 17 autore: Cina, aiuta gli Usa (e te stessa)
Il credito in dollari obbliga Pechino a tendere una mano a Geithner di Martin
Wolf u Continua da pagina 1 U n recente documento della Goldman Sachs – non di
dominio pubblico, purtroppo – getta una luce affascinante sulle ripercussioni
che l'ascesa della Cina avrà sull' economia mondiale,
e approfondisce l'analisi dell'effetto degli “squilibri globali” dei quali,
come molti altri, mi ero occupato. Il documento elenca i quattro aspetti
salienti dell'economia mondiale di questo decennio: il forte aumento degli
squilibri della bilancia globale dei pagamenti (e soprattutto la comparsa di
notevoli eccedenze nelle economie emergenti); un declino generale del
rendimento nominale e reale di ogni tipo di debito; un aumento invece di quello
sul capitale fisico; e un aumento dell'equity risk premium, la differenza tra
il rendimento delle azioni e quello reale delle obbligazioni. All'elenco,
aggiungerei la forte pressione al ribasso sui prezzi in dollari di molti
prodotti manufatturieri. Il documento della Goldman Sachs afferma che i primi
due fatti sono spiegati dall'ipotesi classica di un «eccesso di risparmio
globale», mentre l'ipotesi alternativa e più popolare - una politica monetaria
troppo allentata - non riesce a spiegare come mai i rendimenti a lungo termine
rimangano ostinatamente bassi. Ma tutto ciò non spiega al terzo e il quarto
punto (o il quinto che ho aggiunto). Entrambi sarebbero dovuti, si legge, a un
aumento massiccio dell'offerta globale di manodopera effettiva, e
all'avversione al rischio dei nuovi creditori del mondo emergente: «L'accumulo
netto di titoli esteri è interamente dovuto ad acquisizioni del settore
pubblico& ed è stata principalmente incanalata nelle riserve». Le economie
asiatiche emergenti – cinese, soprattutto – hanno dominato questi flussi, e gli
ingenti trasferimenti di capitali sono stati la conseguenza di provvedimenti
che hanno interessato innanzitutto il regime dei tassi di cambio. La decisione
di tenerli bassi ha posto un limite ai prezzi in dollari di molti prodotti
manufatturieri. Aggiungerei che quando nel 2008 è scoppiata la bolla
finanziaria, le azioni sono state percepite come più rischiose e più seducenti,
di converso, gli strumenti di credito presunti sicuri che cominciavano a
spuntare in quel periodo. Il contenimento degli stipendi può anche aver
incoraggiato il ricorso all'indebitamento, e alimentato le bolle creditizie
degli anni scorsi. Il basso rendimento delle obbligazioni dovuto al rinnovato
eccesso di risparmio, concludono gli autori del documento, è stato il motore
dei prestiti scriteriati di cui ora vediamo il risultato. Con una migliore
regolamentazione, i guai sarebbero stati minori, sostiene giustamente il Fondo
monetario internazionale nel suo recente World Economic Outlook. Ma tutto quel
denaro doveva pur essere prestato a qualcuno e se non alle famiglie, a chi? Ai
governi con deficit crescenti o alle società che facevano abbondanti profitti?
Questa è una storia, macroeconomica, di follia, avidità e mala
regolamentazione. E non appartiene al passato, ma influenzerà il modo in cui il
mondo uscirà dalla crisi. L'aspetto dominante dell'economia odierna è che i
debitori privati di ieri sono falliti, diciamolo pure. Per sostenere la spesa,
le banche centrali sono spinte alle emissioni monetarie che insospettiscono la
signora Merkel e i governi sono spinti a "derisparmiare"
massicciamente per compensare il maggior risparmio privato desiderato. Oggi, la
Germania vuole salvaguardare il valore della sua moneta, mentre la Cina è ansiosa di salvaguardare quello dei suoi titoli
esteri. Sono obiettivi assolutamente comprensibili, ma per renderli
raggiungibili i paesi debitori devono stabilizzare la propria economia evitanto
un'altra tornata di indebitamento privato spensierato o un aumento indefinito
del debito governativo. Entrambe le strade porterebbero in fin dei conti al
default o all'inflazione o a entrambi, e quindi a perdite per i creditori.
L'alternativa è che i debitori si guadagnino una via d'uscita. Al livello di un
intero paese, significa una crescita consistente delle esportazioni nette. Ma è
possibile, in un'economia mondiale vigorosa, soltanto se i paesi con eccedenze
espandono fortemente la domanda rispetto all'offerta. La decisione dei cinesi
di accumulare circa duemila miliardi di dollari di riserve in moneta estera è
stata uno sbaglio, a mio avviso. Oggi possono scegliere: se vogliono un debito
americano sicuro, devono facilitare un riequilibrio della bilancia globale dei
pagamenti. Se la Cina e gli altri paesi con eccedenze
preferiscono accumularne ancora, devono aspettarsi dei default e rinunciare
alla sicurezza. Quindi devono scegliere. Forse sembra un 'ingiustizia, ma chi
ha mai detto che la vita è giusta? (Traduzione di Sylvie Coyaud) IL RISCHIO Se
i paesi con forti eccedenze preferiscono accumularne ancora, devono aspettarsi
dei default e rinunciare alla sicurezza dei rimborsi
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 10-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Il Sole-24 Ore
sezione: FINANZA E MERCATI data: 2009-06-10 - pag: 40 autore: Supervisione. A
Tel Aviv la conferenza annuale dello Iosco Authority a convegno in cerca di
regole globali Riccardo Sabbatini TEL AVIV. Dal nostro
inviato La crisi rende più urgente la necessità di una
"globalizzazione" delle regole sui mercati finanziari e di un maggior
coordinamento tra chi è chiamato a farle rispettare. Si apre oggi a Tel Aviv la
conferenza annuale dello Iosco, l'associazione che riunisce 109 autorità di
supervisione in tutto il mondo. Nei due giorni di dibattiti pubblici
sono il programma gli interventi delle principali autorità di vigilanza al
mondo e di alcuni dei maggiori esponenti sulle business community globale. Se
il tema obbligato dell'incontro è la risposta da dare ai problemi posti dalla
tempesta finanziaria, l'associazione dei regulator è spinta, proprio dalla
profondità della crisi, anche a ridefireil suo ruolo.Nell'ultimo anno, mentre
la crisi scatenava i suoi effetti più dirompenti, le authority di vigilanza
sono spesso apparse prese alla sprovvista e scavalcate da altri protagonisti.
Soprattutto dalle autorità monetarie e dagli stati, chiamati ad intervenire
direttamente per evitare che il contagio nato con la bolla dei mutui subprime
Usa assumesse la forma di un'epidemia incontrollabile. Le Consob di tutto il
mondo sono le authority più direttamente a ridosso dei mercati. Ne dettano le
regole di condotta ma, in qualche misura, sono anche garanti della loro libertà
d'azione contro eccessive interferenze esterne (la politica, i protezionismi
dei singoli paesi). Nel corso degli anni lo Iosco ha così rafforzato una
funzione di standard setter internazionale, specializzato nel redigere best
practice che gli intermediari erano chiamati spontaneamente a recepire.
Indirizzi operativi sono stati impartiti, ad esempio, per le agenzie di rating,
gli hedge fund, la corporate governance, i principi contabili internazionali e,
più recentemente, sulle operazioni di cartolarizzazione ed i credit default
swap (le assicurazioni sul rischio di insolvenza) le cui debolezze
regolamentari sono apparse in tutta la loro acutezza proprio nell'ultimo anno.
Ma talvolta questi indirizzi sono apparsi anche eccessivamente timorosi e sono
stati sostituiti dalle regole imperative dall'alto dettate dai singoli governi
o concordate in consessi internazionali (G8, G20). Per le agenzie di rating e
gli hedge fund, ad esempio, è stata l'Unione Europea ad intervenire
direttamente mentre sui principi contabili internazionali Ifrs l'input a
rilassare il principio del valore di mercato ( fair value) è giunto ad aprile
anche dal summit planetario del G20. I regulator riuniti a Tel Aviv - è la
risposta attesa dalla conferenza – prenderanno atto di come è cambiato il nuovo
ordine mondiale nella finanza, oppure rilanceranno, ed in che forma,i temi
l'autoregolamentazione e di una vigilanza " amica del mercato"? Ieri,
intanto, il presidente dell'authority olandese Amf, Hans Hoogervorst, ha
anticipato in un'intervista che il prossimo mese il Cesr (il comitato delle Consob
europee) farà conoscere le sue proposte per una soluzione europea sulle
"vendite allo scoperto", un tema sul quale in questi mesi i paesi
europei sono andati in ordine sparso. TEMA OBBLIGATO I regulator di 109 paesi
sono chiamati a ridefinire il proprio ruolo e a rispondere ai problemi posti
dalla crisi finanziaria
( da "Eco di Bergamo, L'"
del 10-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Non conosce crisi il
mercato delle armi: più 4% nel 2008 --> Mercoledì 10 Giugno 2009 GENERALI,
pagina 21 e-mail print In un mondo che registra una recessione economica
pesante nei Paesi ricchi e drammatica in quelli più poveri, quello delle armi è
un segmento di mercato che non conosce crisi e che anzi si conferma in costante
espansione. Nel 2008 le spese militari nel mondo sono cresciute del 4%,
raggiungendo la cifra record di 1.464 miliardi di dollari, oltre 900 miliardi
di euro. Rispetto al dato di dieci anni fa l'aumento è del 45 per cento,
secondo quanto emerge dal rapporto annuale dell'Istituto internazionale di
ricerca per la pace (Sipri) di Stoccolma - di cui uno stralcio è stato
pubblicato in prima pagina dall'Osservatore Romano -, un organismo indipendente
nato nel 1966 per commemorare i 150 anni ininterrotti di pace in Svezia e il
cui compito è di effettuare studi su conflitti e cooperazione. Significativo,
secondo il rapporto, è il settore aeronautico: la crisi ha colpito pesantemente
l'aviazione civile, mentre cresce la produzione degli aerei da guerra. Quasi
tutte le industrie di armamenti sono americane (66 per cento) o europee (31 per
cento), ma Russia, Giappone, Israele e India si stanno conquistando piccole
fette di mercato. Il Sipri spiega che dal 2002 il valore delle armi è cresciuto
del 37 per cento, toccando picchi che non si registravano dalla seconda guerra
mondiale. Al primo posto nelle spese militari si trovano proprio gli Stati
Uniti, con 607 miliardi di dollari nel 2008. Seguono la Cina e la Francia, con una spesa rispettivamente di 85 e di 65
miliardi di dollari. L'Italia si colloca all'ottavo posto, con poco meno di 40
miliardi di dollari, mentre la Russia ha ridotto la distanza che la separava
dagli Usa, con una spesa di oltre 58 miliardi di dollari. La spesa
militare nel Vicino e Medio Oriente è leggermente in calo nel 2008, ma secondo
il Sipri si tratta di una situazione temporanea. Un'eccezione è costituita
dall'Iraq, dove la spesa militare è cresciuta del 133% rispetto al
( da "Corriere della Sera"
del 10-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Corriere della Sera
sezione: Primo Piano data: 10/06/2009 - pag: 12 Nelle terre del Pd Veronesi:
c'è una psicosi cinese. Nesi: no, la verità è che gli irregolari sono troppi A
Prato sinistra in crisi «Duello» tra scrittori MILANO Sessantatré anni sono tanti.
Sarà per questo, forse, che ha suscitato scalpore la notizia che a Prato 185
mila abitanti e 27 per cento della produzione tessile italiana , per la prima
volta, dopo un così lungo periodo di tempo, la sinistra non abbia vinto al
primo turno ma vada al ballottaggio. Il pd Massimo Carlesi (47,50%) contro il
pdl Roberto Cenni (45,06%). Una novità che ieri ha spinto Paolo Bonaiuti,
sottosegretario alla presidenza del Consiglio, a parlare di «espugnazione » di
una delle roccheforti rosse. Inevitabile quindi che adesso, a urne
temporaneamente chiuse, il centrosinistra si prepari ad affrontare questi
quindici giorni di attesa chiedendosi di chi è stata la colpa. E qualcuno
complici quei 18 mila cinesi legali e quei 30 mila illegali arrivati in città
nel corso degli anni azzarda un'ipotesi: la sindrome cinese. Concorda, con
questa tesi, lo scrittore Sandro Veronesi. Per l'autore di Caos calmo, che a
Prato abita da tempo con tutta la famiglia, «esiste eccome una psicosi cinese.
E questo tema lo sta sfruttando il centrodestra per cercare di vincere. Stanno
speculando sugli istinti più bassi per cercare di avvalorare la tesi che
l'impoverimento di Prato sia tutta colpa dei cinesi arrivati in città». E
invece? «Invece loro non c'entrano nulla con questo problema. L'impoverimento del nostro distretto tessile ha a che fare con la
globalizzazione mondiale, non certo con i cinesi che da noi fabbricano pronto
moda a basso costo. Roba che gli italiani qui non hanno mai fatto. La verità è
che il problema economico è stato sottovalutato dalla nostra classe po--
litica, locale e nazionale. E adesso se ne vedono i danni. Ma qualcuno
dovrebbe spiegare ai pratesi che non è colpa dei cinesi, questa situazione.
Semmai, del fatto che quella fase lì, di ricchezza, è finita. Per sempre. E ci
si deve impegnare per costruire qualcosa di nuovo. Maledetto dunque chi sfrutta
gli istinti della gente, ma poi chiedo al centrosinistra di offrire davvero
un'alternativa. Non si può più aspettare». Non la pensa così Edoardo Nesi.
L'autore di Figli delle stelle è nato e vive a Prato, dove per quindici anni ha
lavorato anche nell'azienda tessile di famiglia. E sul tema dell'impoverimento
del distretto tessile sta scrivendo un libro che uscirà a settembre per
Bompiani. «Si chiamerà La storia della mia gente. È tratto da una frase di
Fitzgerald e in queste pagine provo a raccontare quello che è successo a Prato
negli ultimi anni». Cioè anche della psicosi cinese? «Guardi, qui c'è una
sofferenza reale e molto profonda. Ho 44 anni, e ho fatto in tempo a vedere la
fine di quella che era una vera e propria età dell'oro. Prato rappresentava 'il
miracolo economico': tutti, o quasi, ne traevano beneficio. C'era una
distribuzione della ricchezza che non aveva paragoni. Un benessere che non è
mai stato raccontato, e che è stato spazzato via da una globalizzazione
selvaggia, e non dai cinesi arrivati qui». Allora lei non crede all'effetto
«psicosi cinese». «Io dico che esistono due problemi ben distinti. Uno riguarda
l'impoverimento della nostra economia, e la solitudine nella quale la politica
ha lasciato Prato: ci hanno 'venduti' in sede europea. L'altro, però, riguarda
l'invasione di cinesi qui da noi. Il pratese è tollerante da sempre, ed è stato
per molti anni senza dire niente rispetto a tutto questo. Ma molti di loro,
circa 35 mila, sono irregolari. E per i cittadini è diventato un problema,
inutile nasconderlo». È per questo che Edoardo Nesi, pur non amando ragionare
di politica, attribuisce anche alla presenza eccessiva di cinesi irregolari la
flessione del centrosinistra alle ultime elezioni. «La città spiega , ha avuto
molto poco dalla politica. E adesso sta vivendo un momento di grandissima
difficoltà: si sente insicura, abbandonata. C'è dunque anche una grande
incertezza su come debba essere amministrata. Va detto poi, senza tanti giri di
parole, che il centrodestra ha trovato una candidatura di alto livello, che ha
preso voti anche da chi non sceglie abitualmente Pdl. L'unico problema è che
però, indipendentemente da chi la spunterà, a luci spente sui ballottaggi,
purtroppo credo che i pratesi rimarranno con gli stessi problemi. E la stessa
solitudine». Angela Frenda
( da "Soldionline"
del 10-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Lo Yo Yo valutario
non accenna a fermarsi Se il dato sui payrolls della scorsa settimana doveva
chiarire la situazione e le price action delle principali coppie di valute,
come si credeva, ebbene nella realtà dei fatti ha avuto invece... Le tags:
salex , valute Commenta l'articolo Redazione Soldionline mercoledì, 10 giugno
2009 - 08:08 Se il dato sui payrolls della scorsa settimana doveva chiarire la
situazione e le price action delle principali coppie di valute, come si
credeva, ebbene nella realtà dei fatti ha avuto invece leffetto
opposto di creare ancora più confusione di quanta effettivamente già non ce ne
sia. Non cè alcuna tendenza, ma ce grande volatilità in una
fase caratterizzata da incertezza decisionale da parte dei principali attori che non sanno
letteralmente che pesci prendere. Il dollaro sale o scende, e lEuro
cosa fa con tutti i problemi del Vecchio Continente? E lo Yen perché continua a
rimanere sostenuto? A leggere i commenti in giro ce da rimanere di stucco in
quanto da più parti si legge che le manovre di quantitative easing Usa e il
rischio di downgrade del debito non possono e non potranno che avere effetti
negativi sul cambio del biglietto verde, ma qualcun altro scrive che invece la
ripresa economica toccherà gli States prima degli altri con effetti distorsivi
sui prezzi e sullinflazione tali da costringere la Fed ad
alzare repentinamente i tassi. In aggiunta alcuni analisti affermano che
cambieranno gli scenari degli ultimi 25 anni in cui i paesi debitori (come gli Stati Uniti)
hanno avuto enormi benefici dalla svalutazione della propria divisa, pagata
invece da coloro che detengono enormi quantità di dollari (Cina
in testa) ed oggi la protesta dei detentori di credito verso gli Usa non accetteranno più una svalutazione competitiva del
biglietto verde, tale per cui il dollaro,secondo questa tesi, tenderà a
rivalutarsi decisamente. In ogni caso anche la price action dimostra che ce
tensione e caos, basti vedere le dinamiche degli ultimi due giorni con lEurusd
dapprima in calo in meno di 24 ore da
( da "Repubblica, La"
del 10-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Pagina 11 - Interni
Claudio Morganti, di famiglia ex Pci, primo europarlamentare leghista
nell´Italia centrale "Troppi cinesi e una sinistra snob ora ho spezzato
uno storico tabù" SIMONA POLI FIRENZE - Promotore finanziario per
mestiere, segretario della Lega nord in Toscana per passione, figlio di
comunisti. Claudio Morganti, 36 anni, potrebbe essere il primo europarlamentare
bossiano eletto nell´Italia centrale. Nato a Vaiano di Prato, vicina a Vergaio,
patria di Roberto Benigni, è stato battuto nella gara delle preferenze solo dal
leader del suo partito e da Borghezio che, eletto anche in Piemonte, dovrebbe
lasciargli il seggio. La Lega raddoppia i voti in Toscana in un anno: dal 2 al
4,3. «La gente ti vota quando capisce che fai quello che dici, che non prometti
a vuoto, che stai davvero dalla sua parte». La Lega terzo partito a Prato. Voti
che arrivano da sinistra? «Di sicuro. Nella mia famiglia erano tutti comunisti
e ora invece votano Lega. Il Pd ha abbandonato i cittadini, nessuno difende i
loro interessi, le tradizioni culturali. Dovremmo tornare al Granducato, lo
dico sempre. A Vaiano la Lega ha l´11%, è il mio feudo». L´immigrazione cinese
c´entra qualcosa? «I cinesi fanno quello che vogliono e non
pagano le tasse, Bossi è stato il primo a capire i danni della globalizzazione.
Io se vedo un venditore immigrato chiamo i vigili urbani». Anche se vende
fazzolettini di carta e pedalini? «è commercio illegale, che ruba spazio a
quello dei pratesi».
( da "Trend-online"
del 10-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Lo Yo Yo valutario
non accenna a fermarsi FOREX, clicca qui per leggere la rassegna di Saverio
Berlinzani , 10.06.2009 08:21 Scopri le migliori azioni per fare trading questa
settimana!! Se il dato sui payrolls della scorsa settimana doveva chiarire la situazione
e le price action delle principali coppie di valute, come si credeva, ebbene
nella realtà dei fatti ha avuto invece leffetto opposto di
creare ancora più confusione di quanta effettivamente già non ce ne sia. Non
cè alcuna tendenza, ma ce grande volatilità in una fase caratterizzata da
incertezza decisionale da parte dei principali attori che non sanno
letteralmente che pesci prendere. Il dollaro sale o scende, e lEuro
cosa fa con tutti i problemi del Vecchio Continente? E lo Yen perché continua a rimanere sostenuto? A leggere i
commenti in giro ce da rimanere di stucco in quanto da
più parti si legge che le manovre di quantitative easing Usa e il
rischio di downgrade del debito non possono e non potranno che avere effetti
negativi sul cambio del biglietto verde, ma qualcun altro scrive che invece la
ripresa economica toccherà gli States prima degli altri con effetti distorsivi
sui prezzi e sullinflazione tali da costringere la Fed ad
alzare repentinamente i tassi. In aggiunta alcuni analisti affermano che cambieranno gli
scenari degli ultimi 25 anni in cui i paesi debitori (come gli Stati Uniti)
hanno avuto enormi benefici dalla svalutazione della propria divisa, pagata
invece da coloro che detengono enormi quantità di dollari (Cina
in testa) ed oggi la protesta dei detentori di credito verso gli Usa non accetteranno più una svalutazione competitiva del
biglietto verde, tale per cui il dollaro,secondo questa tesi, tenderà a
rivalutarsi decisamente. In ogni caso anche la price action dimostra che ce
tensione e caos, basti vedere le dinamiche degli ultimi due giorni con
lEurusd dapprima in calo in meno di 24 ore da
( da "Tempi" del
10-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Califfato preventivo
Obama tratta l'islam come un'unica grande potenza politica. Come solo al Qaeda
farebbe di Tempi «Islam e America non si escludono a vicenda, e non hanno
bisogno di essere in competizione». Secondo commentatori di varie latitudini in
questo passaggio del discorso di Barack Obama al Cairo emergerebbe la prospettiva
di "un nuovo inizio" nei rapporti fra Occidente e Oriente musulmano.
È proprio così? O non c'è piuttosto il rischio, come lascia pensare la
legittima soddisfazione di Hamas, che questo principio possa avere conseguenze
politiche catastrofiche? Riflettiamo. Il presidente americano prosegue la sua
opera di smantellamento dell'unipolarismo centrato sugli Stati Uniti e di
accettazione di un mondo multipolare dove agli Usa
toccherebbe meno potere insieme a meno responsabilità. Il che potrebbe essere
una cosa buona, o perlomeno inevitabile e perciò realistica. Ma siamo sicuri
che sia una cosa intelligente elevare l'islam tout court a uno dei poli del
nuovo sistema internazionale? L'islam, affiancato a Stati Uniti, Cina, Russia ed Europa. Così una religione-civiltà viene messa sullo
stesso piano di soggetti caratterizzati dalla forma Stato, dalla natura
secolare delle istituzioni e che sono entità territoriali. Mettendo America e
islam sullo stesso piano, come due grandi potenze politiche, Obama sposa la
visione dell'islam propria di tutti i fondamentalisti islamici, dai
Fratelli Musulmani ad al Qaeda: quella secondo cui l'adesione alla fede
musulmana comporta l'appartenenza ad una comunità mondiale (la umma) che è
comunità politica, giuridica e che deve tendere a costituirsi in Stato,
l'agognato califfato mondiale. Questa identità di visione è attestata anche dal
fatto che per tutte le 33 mila battute del discorso Obama ha evitato di
definire "organizzazioni terroristiche" sia Hamas che al Qaeda,
benché tali le definisca la legge americana.
( da "Gazzetta di Parma Online, La"
del 10-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Occhiali e lenti a
contatto: la passione di tutta una vita di Michela Spotti Ricorda con un
sorriso quando da bambino metteva le bombette e i «sinalcoli» (tappi delle
bottigliette) sulle rotaie dei tram che allora passavano in via Garibaldi, per
far arrabbiare i tranvieri. Bruno Aldrovandi, 66 anni, ottico da 38 anni della
via del quartiere Parma centro, chiuderà la propria attività a fine mese «per
raggiunti limiti di età, non avendo seguito», afferma, e via Garibaldi non ha
segreti per lui, che ci ha passato linfanzia. «Ho ricordi
bellissimi di quando ero
bambino. Sono nato in via Cavallotti e ricordo i tram che passavano per via
Garibaldi. Allora c'erano pietroni rossi, poi con lavvento
dei filobus hanno messo lasfalto. C'erano le case bombardate dopo la
guerra e io ci giocavo in mezzo alle macerie». Come non ricordare quando la nonna lo portava in
stazione? «Avevo cinque anni, mi prendeva il gelato da dieci lire e la sera si
andava in stazione soprattutto destate per prendere un po' di
fresco. Non era come adesso che sembra il Bronx, allepoca era luogo di ritrovo per le famiglie». Da
piccolo ha anche imparato a nuotare «Al maretto, ovvero la Parma sotto il ponte
della ferrovia, allora era balneabile e c'erano le rane, i pesci. Tanti
parmigiani andavano lì, non c'erano i soldi per andare in piscina». La sua
professione lha iniziata come si cominciava una volta,
per poi mettersi in proprio, con molti sacrifici, capacità e buona volontà.
«Prima andavo in un negozio di Modena mezza giornata per imparare. Poi
allIstituto di ottica di Firenze, con sede a Vinci, allora in Italia di sedi ce
n'erano poche e di qualità, davano professionalità completa. Mi ha consentito
di mettermi in proprio e sono qui con mia moglie Elda e mia figlia Barbara».
Quando ha aperto, «l'ho fatto con buona volontà, mi piaceva, c'era soddisfazione
e ultimamente i miei clienti hanno confermato le mie buone intenzioni». Cosa
mancherà più di tutto? «Il contatto con la gente, specialmente con le belle
ragazze - ride -. Cercherò di riposarmi, potrei anche rientrare indirettamente
in attività, fare un altro lavoro o sempre lo stesso ma in secondo piano. Non
so». E sentirà nostalgia anche dei clienti. «Ho sempre voluto bene a loro, ho
cercato di trattarli al meglio, qualcuno è entrato anche nel cuore, dopo tanti
anni si sviluppano dei rapporti umani... anche con la vecchietta non solo con
la ragazza giovane», sorride di nuovo Aldrovandi. «Questa attività lho
sempre fatta con grande passione, oltre che visita oculistica, o vendere
occhiali, ho venduto anche professionalità e rapporti umani, molto
importanti in una società sempre più globalizzata». Niente festa di addio.
«Perché nel cuore non è una festa. Si chiude un ciclo importantissimo della mia
vita. Capisco che magari sarò più libero ma è stato un ciclo fondamentale, ho
trovato la mia strada e attività che mi ha consentito di realizzare le cose che
volevo realizzare».
( da "ITnews.it" del
10-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
FARMINGTON,
Connecticut, June 10 /PRNewswire/ -- - LEED(R) Gold
assegnato all'impianto Otis in Cina Lo U.S. Green Building Council
(USGBC - Consiglio per l'Ediliza verde degli USA) ha encomiato oggi Otis
Elevator Company per il ruolo di leadership svolto nella sostenibilità
ambientale. Otis è una unità della United Technologies Corp. (NYSE: UTX).
Situata nella Tianjin Economic-Technological Development Area (TEDA - Area per
lo sviluppo tecnologico ed economico) della Cina,
l'edificio della sede Otis presso il centro TEDA della Otis Elevator Company ha
conseguito il livello Oro della certificazione Leadership Energy and
Environmental Design (LEED - Leadership per la progettazione per l'energia e
l'ambiente). LEED è il sistema di classificazione USGBC per la progettazione e
la realizzazione degli edifici più verdi, più efficienti dal punto di vista
energetico e con elevate prestazioni al mondo. Il LEED è stato creato per i
leader di mercato affinché progettassero e realizzassero edifici che proteggono
e risparmiano risorse preziose. "Il conseguimento della certificazione oro
del LEED da parte del nostro impianto nella TEDA è un successo significativo
Otis. Siamo orgogliosi di avere ricevuto il riconoscimento da parte di USGBC
per il nostro impegno a favore dell'ambiente," ha dichiarato il Presidente
di Otis, Didier Michaud-Daniel. "L'edificio della sede Otis presso il
centro TEDA rafforza il nostro impegno nei confronti di attività a favore
dell'ambiente offrendo al contempo ai nostri clienti un'ampia gamma di
soluzioni efficienti dal punto di vista energetico ed innovative." Le
tecnologie avanzate per il risparmio energetico integrate nell'edificio della
sede Otis presso il centro TEDA riducono l'uso dell'energia del sito di almeno
il 25 percento. L'edificio della sede dispone di sistemi per tetti altamente
isolati, tetti che riflettono il freddo per ridurre gli effetti isola-calda,
sistemi di illuminazione ad elevato rendimento, riscaldamento radiante, ed un
impianto di ventilazione controllato in base alla richiesta con sensori di CO2
per assicurare un ambiente interno di qualità. Quale primo impianto della United
Technologies a conseguire il riconoscimento LEED Gold, l'edificio è dotato di
un sistema di ascensori Otis Gen2(R) ad elevata efficienza con unità di
azionamento ReGen(TM), sistemi di riscaldamento, ventilazione e condizionamento
dell'aria della unità di business Carrier della UTC, oltre a sistemi di
protezione e di accesso della UTC Fire & Security. L'edificio della sede
Otis presso il centro TEDA si è aggiudicato tutti e quattro i crediti LEED
Innovation in Design (Innovazione nella progettazione) per le pionieristiche
iniziative per la conservazione dell'acqua, per la sensibilizzazione verso
l'edilizia verde e per la gestione domestica verde. L'edificio ha anche
guadagnato tutti e cinque i crediti LEED Water Efficiency (Efficienza idrica)
per la riduzione dei consumi di acqua potabile e per l'ottimizzazione
dell'efficienza idrica. "La forza della USGBC è stata sempre rappresentata
dalla forza collettiva dei nostri leader nel settore edile," ha dichiarato
Rick Fedrizzi, Presidente, CEO e presidente fondatore, U.S. Green Building
Council. "Tenuto conto della straordinaria importanza della protezione del
clima e del ruolo centrale del settore edilizio in tale sforzo, Otis ha dato
prova della propria leadership grazie alla certificazione LEED dell'edificio
della sede Otis presso il centro TEDA." Otis è impegnata nella riduzione
dei consumi energetici nell'intero ciclo di vita dei propri prodotti e processi
nel mondo, in modo da aprire la strada ad un futuro più verde. Otis mette a
disposizione opzioni che sono rispettose dell'ambiente per l'intera gamma di
prodotti ed i clienti possono essere certi della sicurezza e della affidabilità
che contraddistingue Otis, mentre al contempo ricevono i vantaggi aggiuntivi
derivanti da una maggiore durata dei prodotti, da un maggiore risparmio
energetico e da un minore impatto ambientale. Tra queste soluzioni verdi, Otis
offre il sistema di ascensori Gen2 a risparmio energetico che ha un'efficienza
fino al 50 percento in termini energetici, rispetto ai sistemi convenzionali e
non necessita di lubrificazione aggiuntiva, rendendo così il sistema più pulito
per l'ambiente. Otis offre anche unità di azionamento ReGen che riducono l'uso
di energia fino al 75 percento rispetto alle unità di azionamento di tipo non
rigenerativo ed il prodotto preferito dalle iniziative edilizie efficienti dal
punto di vista energetico. "Siamo orgogliosi di poter offrire ai nostri
clienti una gamma completa di soluzioni Verdi che promuovono lo sviluppo
edilizio sostenibile in Cina e nel mondo," ha dichiarato
Allen Ge, Presidente di Otis Cina. Otis Elevator
Company è la più grande società al mondo per la produzione e la manutenzione di
prodotti per lo spostamento di persone, tra cui ascensori, scale mobili e
marciapiedi mobili. Con sede principale a Farmington, Connecticut, Otis conta
64.000 dipendenti, distribuisce prodotti e servizi in più di 200 paesi e
territori ed effettua la manutenzione di 1,6 milioni mezzo di ascensori e scale
mobili nel mondo. United Technologies Corp., con sede ad Hartford, Connecticut,
è una società diversificata che offre prodotti e servizi di alta tecnologia per
il settore edile e aerospaziale. Per maggiori informazioni su Otis, visitare
www.otis.com. Ulteriori informazioni su LEED e USGBC sono disponibili in linea
all'indirizzo www.usgbc.org. Dilip Rangnekar, Direttore, Comunicazioni mondiali
e Supporto marketing di Otis Elevator Company, +1-860-676-5992
( da "Reuters Italia"
del 10-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
di Lucy Hornby
PECHINO (Reuters) - Un gruppo che ha sede a Washington e
che rappresenta aziende di information technology ha invitato la Cina a riconsiderare l'idea di dotare i nuovi computer di un software
che agisca da filtro Internet. Le regole cinesi prevedono che "Green
Dam", un programma sviluppato dalla Jinhui Computer System Engineering,
sia preinstallato su tutti i pc fabbricati o venduti dal primo luglio.
La Cina ha fatto sapere che questo filtro è stato
progettato per bloccare la pornografia. La decisione del governo cinese ha
suscitato malcontento nell'industria del web e nei gruppi per i diritti umani,
preoccupati che questo filtro possa non essere compatibile con le norme circa
la cyber-sicurezza e la libertà sul web. "L' Information Technology
Industry Council, la Software & Information Industry Association, la
Telecommunications Industry Association e TechAmerica chiedono al governo
cinese di riconsiderare l'idea di implementare nei pc il software che agisca da
filtro e accoglierebbero di buon grado un dialogo a questo proposito", si
legge in un comunicato congiunto. "Crediamo che ci dovrebbe essere un
dialogo aperto sulle norme che regolano l'immissione sul mercato di software di
parent control, in modo che vengano rispettate la libertà di espressione, la
privacy, l'affidabilità del sistema, la libera circolazione delle informazioni,
la sicurezza e la possibilità di scelta da parte dell'utente". Il gruppo
che ha pubblicato questo comunicato comprende molte importanti aziende
produttrici di computer e sviluppatori di software. Il documento è stato reso
noto dal Ministero dell'Industria e dell'Information Technology, dopo essere
circolato tra i produttori di pc nel mese di maggio. Le autorità cinesi hanno
già assicurato che il software in questione verrà implementato solo nei
computer utilizzati nelle scuole. Il progetto di sviluppo del software ha già
ricevuto il "pieno appoggio" del capo della propaganda e membro del
Comitato Permanente dell'Ufficio Politico del Comitato Centrale del Partito
Comunista Cinese Li Changchun, stando ai documenti visionati da Reuters.
( da "Foglio, Il" del
10-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
10 giugno
( da "Gazzettino, Il"
del 10-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Mercoledì 10 Giugno
2009, Washington Per la prima volta dal 2002, quando nella base navale Usa di Guantanamo, fu aperta la prigione per presunti
terroristi, un detenuto ha lasciato le celle a Cuba per un carcere negli Stati
Uniti. È un segnale della volontà dell'amministrazione Obama di smantellare la
prigione più contestata al mondo, anche se i ritmi sono più lenti di quanto la
Casa Bianca sperava. Dopo l'annuncio a gennaio, di Obama, di chiudere
Guantanamo, solo 4 dei 240 detenuti sono usciti dal carcere. Due sono stati
liberati in Europa. Uno ha lasciato Cuba per lo Yemen in una cassa da morto dopo
essersi suicidato. Il quarto è il tanzanese Ahmed Khalfan Ghailani, 35 anni
(foto) che due notti fa è stato trasferito in segreto da Guantanamo a
Manhattan, per essere processato per le stragi di Al Qaida contro le ambasciate
Usa di Dar es Salaam e Nairobi, in Africa, del 7
agosto 1998 (224 morti, quasi tutti africani). Deve rispondere di 286 capi
d'imputazione e rischia la pena di morte. Nel 2007, di fronte ai giudici
militari, ha ammesso di aver aiutato i terroristi di al Qaida che eseguirono
gli attacchi dicendo però che era all'oscuro dei loro piani: «Non sapevo cosa
volevano fare, ma li ho aiutati e per questo chiedo perdono al governo
americano e alle famiglie che hanno perso i loro cari», disse. Ghailani,
catturato in Afghanistan e tenuto nelle prigioni segrete della Cia, fu trasferito nel
( da "Gazzettino, Il (Treviso)"
del 10-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Treviso tra cultura
e localismi Faccia a faccia anche tra operatori del mondo del libro e scrittori
trevigiani Mercoledì 10 Giugno 2009, Si può parlare oggi,
ai tempi della globalizzazione, di identità culturale? E, posto che esista
un'identità che fa capo alla tradizione di valori, costumi e di modalità di
rapportarsi al proprio territorio, come reagisce la cultura locale? Sono le
domande cui cercherà di rispondere "Treviso allo specchio. Identità
culturale, luogo e localismi", una tre giorni culturale che si svolgerà da
venerdì a domenica alla Loggia dei Cavalieri in centro a Treviso. La
manifestazione, promossa dal gruppo redazionale di Nero Plasma, rivista del
Centro Giovani del Comune di Treviso, e finanziata dalla Regione Veneto
(progetto Junior) è costellata di eventi: due convegni, nove incontri con
l'autore, uno spettacolo teatrale, mostra del libro, aperitivi con prodotti
locali. E' una Treviso che si confronta e si "specchia", mettendo in
luce la complessità della sua realtà. Venerdì, alle 18.30, si terrà il convegno
"L'identità culturale ai tempi della globalizzazione. I posti, il luogo:
lo spettro della differenza". "Il convegno ha la pretesa di tracciare
le linee teoriche della manifestazione, - spiega Alberto Trentin, responsabile
del progetto, - di interrogarsi su nozioni quali localismo, luogo, identità
culturale, globalizzazione". Ne parleranno noti studiosi: Ulderico Bernardi
dell'Università di Venezia; Eduardo Zarelli, presidente Arianna editrice;
Daniele Ungaro dell'Università di Gorizia; Cesare de Michelis dell'Università
di Padova; Amerigo Manesso dell'Istresco. Sabato si passa alla cultura locale
con tutte proposte dell'editoria trevigiana, ad eccezione di due volumi. Alle
11 aprirà la mostra del libro e inizieranno gli incontri con gli autori, a
cominciare da Anna Momigliano con "Karma Kosher. I giovani israeliani tra
guerra, pace, politica e rock'n'roll" (ed. Marsilio) e Francesca
Meneghetti con "Non chiedermi da dove vengo ma come vivo. Treviso: le
seconde generazioni di immigrati si raccontano" (ed. Istresco). Numerose
le proposte nel pomeriggio, dalle 16.30. Ferruccio Mazzariol illustrerà alle
17.30 il libro di Vaclav Halev "Un uomo al castello" (ed. Santi
Quaranta). Alle 19 aperitivo in loggia. Alle 21.30 Ricky Bizzarro e Mirko
Artuso presentano "Cavalieri erranti", spettacolo musical-teatrale.
Domenica continuano gli incontri con gli autori a partire dalle 11.15 con Federico
De Nardi, autore di "Sulle tracce degli scrittori. Treviso e la marca
trevigiana" (Aurelia Ed.). Alle 12.30 aperitivo in loggia. Alle 17, Giulio
Casale, di origine trevigiana, presenterà il suo libro "E intanto
corro" (ed. Garzanti). Gli autori saranno presenti. Alle 18.30 la
manifestazione si chiude con il convegno, "Nemo profeta in patria:
editoria e territorio", cui parteciperanno editori locali, operatori del
mondo del libro, scrittori trevigiani, per capire come fa un autore locale a
sopravvivere nel mondo dell'editoria italiana. Modera Maurizio Venturino. Sara
De Vido
( da "Gazzettino, Il"
del 10-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
La canadese
Bombardier in corsa per i treni alta velocità delle Fs Mercoledì 10 Giugno
2009, Roma Bombardier, il gruppo canadese dell'aerospazio e del trasporto su
rotaia, affila le armi in vista della gara per i 50 treni alta velocità delle
Fs, ormai in dirittura d'arrivo. Per le Ferrovie italiane, Bombardier e
AnsaldoBreda presenteranno l'ultima generazione delle locomotive alta velocità,
il V300Zefiro, ha detto in una conferenza stampa a Vienna il capo della
Bombardier Transportation, André Navarri, durante il salone Uitp. «Stiamo
aspettando la gara che dovrebbe essere a breve, alla quale parteciperemo con
AnsaldoBreda, un accordo che sta andando molto bene», ha spiegato Navarri a
proposito della società di Finmeccanica. Con la quale l'intesa «potrebbe essere
ampliata ad altre opportunità in altri settori, come ad esempio i treni
regionali», ha aggiunto il presidente e amministratore delegato di Bombardier
Transport Italia, Roberto Tazzioli. La maxicommessa Fs da circa 2 miliardi di
euro (il cui bando dovrebbe essere ufficializzato «entro l'estate», ha detto
nei giorni scorsi l'Ad di Fs Mauro Moretti), e l'ulteriore gara per un corposo
pacchetto di treni regionali di altrettanto valore, fanno naturalmente gola ai
big del settore: oltre al gruppo canadese, la francese Alstom e la tedesca
Siemens. «Il vantaggio è che noi siamo locali: se vinciamo la commessa, una
parte della produzione verrà fatta in Italia», ha detto Tazzioli, riferendosi
allo stabilimento di Vado Ligure dove è concentrata la produzione di locomotive
elettriche E464. Lo stesso modello che in 538 esemplari è andato a Trenitalia,
che ne dovrebbe ordinare, sempre a Bombardier, altre 150. Dal momento della
firma del contratto, per la consegna dei treni Av ci vogliono 36 mesi,
omologazione compresa. Il trasporto su rotaia, nonostante la crisi, non conosce
flessioni: nei primi mesi del 2009, il gruppo canadese registra utili in calo
(158 milioni di dollari nel trimestre febbraio-aprile, contro 229 del periodo
2008) ma a pesare è l'aerospazio, mentre la rotaia mette a segno conti in
miglioramento: 2,3 miliardi, con un Ebit in crescita a 5,6%. Se è vero che la Russia ha fatto slittare le consegne, Cina e India hanno invece confermato i propri piani, mentre
all'orizzonte si staglia la maxipartita dell'Alta velocità Usa annunciata dal presidente Obama. La crisi invece si fa sentire
per i business jet, gli aerei aziendali i cui ordini nel 2009 sono in calo del
10% per Bombardier. Che comunque non abbandona il settore e anzi lancia
la sfida ai big Boeing e Airbus sugli aerei di piccole dimensioni con il nuovo
modello, il C Series.
( da "Soldionline"
del 10-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Usa, cresce il deficit commerciale in
aprile Le tags: macroeconomia usa Commenta l'articolo Marco Delugan mercoledì,
10 giugno 2009 - 14:52 Il deficit commerciale Usa è
cresciuto del 2,2% in aprile, e ha raggiunto quota 29,2 miliardi di dollari. Lo
ha comunicato oggi il dipartimento del commercio. Il risultato è in linea con
le attese degli analisti. Esportazioni e importazioni sono entrambe calate, a
testimonianza della dimensione globale della crisi economica in atto. Le prime
sono adesso al livello più basso dal mese di luglio del 2006, mentre le
importazioni sono al livello più basso dal settembre del 2004. Il deficit con
la Cina si è invece ridotto: 16,7 miliardi contro i
20,3 dello stesso mese del 2008. -->
( da "KataWeb News"
del 10-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Nordcorea: Accordo
su nuove sanzioni, oggi bozza a cds Onu 10 giugno 2009 alle 16:01 — Fonte:
repubblica.it — 0 commenti Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite
esaminerà alle 17.00 ora italiana la bozza di risoluzione che adotta nuove
sanzioni contro la Corea del Nord. Il voto, riferiscono fonti diplomatiche del
Palazzo di Vetro, è previsto per venerdì. I cinque membri permanenti
dell'organo esecutivo Onu (Usa, Regno Unito, Francia, Russia e Cina) insieme alla
Corea del Sud e Giappone hanno raggiunto un accordo su un testo. L'ultimo
ostacolo sono le perplessità russe sulle nuove misure punitive previste dalla
bozza. Le stesse fonti sottolineano che stavolta la Cina, il
principale alleato di Pyongyang, avrebbe già dato un via liberà informale.
( da "KataWeb News"
del 10-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Il dialogo Usa-Cina sul futuro del pianeta 10
giugno 2009 alle 16:31 — Fonte: rampini.blogautore.repubblica.it — 0 commenti
E' il dialogo da cui dipende la salvezza del pianeta: da ieri si è aperto un
vertice Usa-Cina sul
cambiamento climatico, un confronto tra due paesi che assieme generano il 40%
delle emissioni di CO2. Se Washington e Pechino non riescono a raggiungere un
compromesso sulle azioni da intraprendere, il nuovo trattato internazionale che
dovrebbe essere siglato a Copenaghen tra sei mesi (il successore del trattato
di Kyoto) rischia di nascere già morto. Da parte americana la
delegazione è guidata da Todd D. Stern, l'inviato per l'ambiente di
Hillary Clinton. Prima di partire per la Cina, Stern
ha dichiarato che le misure fin qui decise dalla Repubblica Popolare per
ridurre le emissioni carboniche sono "insufficienti". Gli ha
risposto un comunicato dell'agenzia ufficiale Nuova Cina:
"La chiave per un esito positivo del negoziato, è che i paesi più sviluppati
riducano le emissioni di CO2 per primi, anziché scaricare le responsabilità
sugli altri". Il comunicato dell'agenzia governativa cinese ha espresso
"pessimismo" sul nuovo trattato, a causa dell'atteggiamento
americano. Su Wei, che guida la delegazione cinese per I negoziati sul
cambiamento climatico, ha dichiarato che "in quanto principale
responsabile delle emissioni carboniche, gli Stati Uniti devono fare lo sforzo
maggiore". In realtà secondo le stime degli organismi internazionali
indipendenti dal 2008 il primato nella quantità di CO2 rilasciata
nell'atmosfera è passato alla Cina. La
posizione ufficiale di partenza a Pechino è la richiesta che I paesi a più
antica industrializzazione (Stati Uniti, Europa occidentale, Giappone) taglino
entro il 2020 le loro emissioni del 40% rispetto ai livelli del 1990. La
legislazione in esame al Congresso di Washington per il momento punta a
riduzioni del 4%. rampini
( da "KataWebFinanza"
del 10-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Russia
minaccia taglio investimenti in Treasuries USA (Bloomberg) (Teleborsa) - Roma,
10 giu - La Banca Centrale di Mosca ha annunciato che potrebbe ridurre i propri
asset in Treasuries, del valore totale di di almeno 140 miliardi di dollari. La
scorsa settimana la Cina ha detto che
si prepara a fare la stessa mossa nei confronti del dollaro e i T-Bond
americani. Lo
riporta l'agenzia Bloomberg. I titoli di Stato sono scesi dopo che Alexei
Ulyukayev, vice presidente della Banca Centrale di Mosca, ha detto che alcune
riserve potrebbero venire spostata nel debito del Fondo Monetario Internazionale.
Il ministro russo delle Finanze Kudrini, lo scorso 26 maggio, ha dichiarato che
la Russia avrebbe acquistato 10 miliardi di titoli del FMI, mentre la Cina ha annunciato che potrebbe acquistarne fino a 50
miliardi, secondo quanto riferito ieri dal direttore del FMI, Dominique
Strauss-Kahn. Alcuni investitori evitare i titoli del debito USA perch temono
che il deficit di bilancio raggiunga 1750 miliardi nell'anno che si concluder
il 30 settembre prossimo, dai 455 miliardi dello scorso anno. "Le persone
sono preoccupate per la presenza di troppa Treasuries, sul mercato e per il
fatto che nessuno stia facendo il minimo sforzo nel tentativo di tenere sotto
controllo il deficit fiscale o almeno fingere di farlo", ha detto Francis
Beddington, confondatore di Insparo Asset Management." 10/06/2009 - 19:35
( da "Sestopotere.com"
del 10-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Presentazione 30^
edizione del Meeting per lamicizia dei popoli, Frattini parla del
ruolo di pace dellItalia in Medio Oriente (10/6/2009 20:30) | (Sesto Potere) - Rimini - 10 giugno
2009 -Il processo di pace in Medio Oriente, lo sviluppo
economico e politico dellAfrica, la stabilizzazione di Afghansiatn e
Pakistan sono i temi affrontati dal Ministro Franco Frattini nel
suo intervento alla presentazione della 30° edizione del Meeting per lamicizia
dei popoli che questanno ha per tema La conoscenza e
sempre un avvenimento. Secondo il Ministro in Medio Oriente
tutte le parti in causa devono impegnarsi in modo chiaro per il
raggiungimento della
soluzione dei due Stati, riconoscere
lacquisizione del processo negoziale e
ricostruire un minimo di fiducia mentre sulle
prospettive del processo di pace lItalia parte da due considerazioni:
la forte sintonia che esiste ormai tra Stati Uniti ed Europa e la convinzione che
la sicurezza di Israele sia un bene che non puo essere oggetto
di alcun negoziato. Ma per giungere ad una pace
complessiva stabile e duratura – a giudizio di Frattini –
oltre al binario israelo-palestinese, dovranno essere affrontati anche quello
siriano e successivamente quello
libanese. Parallelamente al rilancio del processo di pace in Medio
Oriente va affrontata – sottolinea il Ministro Frattini – la
questione iraniana : Teheran deve dare assicurazioni verificabili sulla natura
pacifica del suo programma nucleare e al contempo senza
interconnessioni con il dossier nucleare deve essere
spinto a svolgere un ruolo regionale positivo e costruttivo nel
senso di una sua partecipazione agli esercizi di stabilizzazione dellAfghanistan,
in particolare delle zone di confine con il Pakistan. Per quanto
riguarda lAfrica il Ministro auspica che verso questo continente sia
indirizzato un messaggio di maggiore attenzione: in questi ultimi anni il
Continente ha sensibilmente
rafforzato il suo peso economico e ha dato spessore alla sua dimensione
politica. Tre le strade indicate da Frattini per dare
allAfrica un profilo piu marcato sul piano globale: dal
vertice G8 dellAquila emergera una collaborazione rafforzata e paritaria
tra Paesi G8 e G5 e leaders africani per
affrontare insieme le comuni sfide della
globalizzazione. In secondo luogo, nellambito della riforma
delle Nazioni Unite, prevedere, nei termini prospettati dallItalia, una particolare
attenzione al concetto di rappresentativita regionale .
Infine adottare lo strumento del partenariato tra Ue ed
Africa utile per rafforzare il profilo africano e con esso quello
della stessa Europa. Laltro tema affrontato dal Ministro Frattini e
la stabilizzazione di Afghanistan e Pakistan, un
test globale per lintera comunita
internazionale. Oltre alla soluzione militare occorre
sciogliere il nodo politico nel quadro della cooperazione regionale: bisogna
cioe coinvolgere
nella soluzione dellequazione afgana il Pakistan e gli altri
Paesi vicini incluso lIran.
( da "Stampa, La" del
11-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
DOMANI SERA A LECCE
COMINCIA LA PREPARAZIONE DEL G8 Finanza, Draghi accelera sulla nuova vigilanza
Ue ROMA Occorre annunciare subito come saranno le nuove regole per la finanza
mondiale, «in modo da aiutare gli operatori a prendere decisioni strategiche
con maggiore fiducia» chiede Mario Draghi, alla vigilia del G8 dei ministri
dell'Economia. E' il momento giusto da cogliere, diceva nelle stesse ore il suo
collega della Bundesbank Axel Weber, «perché la finestra di opportunità per
definire la nuova architettura finanziaria mondiale non resterà aperta a
lungo». Nella preparazione del G8, che comincerà domani sera a Lecce sotto
presidenza italiana, si avverte già un calo di tensione da parte di alcuni
governi; specie quello britannico, che sta opponendosi in sede europea alla
vigilanza coordinata sulle banche. Draghi, che al vertice parteciperà come
presidente del Fsb, l'organo che le nuove regole discute, ha proposto 5 punti
in un discorso che a tenuto a Tel Aviv, alla conferenza annuale dello Iosco
(organi di vigilanza sulle Borse). I 5 punti da discutere subito, secondo il
governatore della Banca d'Italia, sono: 1) ricreare un sistema finanziario con
più capitale in rapporto ai debiti, dove i rischi siano più facili da
individuare, e dove le banche che sbagliano possano essere laciate fallire
senza che crolli tutto; 2) stabilire un chiaro punto d'arrivo su come saranno
le nuove regole; 3) mettere in agenda cambiamenti graduali, perché il
rafforzamento del capitale non si potrà completare se non a crisi finita; 4) conservare i vantaggi della finanza globalizzata impedendo però
una corsa al ribasso tra gli ordinamenti nazionali e proteggendo i piccoli
risparmiatori; 5) non soffocare l'innovazione finanziaria con un eccesso di
bardature. La novità principale, ha detto Draghi, sarà che le autorità di
vigilanza non dovranno più soltanto guardare alla stabilità di ogni entità
presa isolatamente, ma ai possibili rischi di fenomeni che coinvolgano
tutto quanto il mercato. Serve una autocritica collettiva: alla vigilia
dell'attuale crisi, insomma, «non siamo riusciti a riconoscere la misura in cui
gli squilibri tra risparmi e investimenti, la crescita dell'intermediazione di
complessi crediti cartolarizzati, i cambiamenti nei modelli di trasformazione
delle scadenze, l'aumento del grado di indebitamento implicito, un settore
bancario "ombra" e una rapida crescita sostenuta dal credito abbiano
creato grosse vulnerabilità sistemiche». \
( da "Stampa, La" del
11-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Voltaggio. L'Italia
di De André al Festival Lavagnino con le Voci del Tempo Nella terza serata
omaggio a «Faber» in piazza della chiesa La musica e non solo per raccontare la
storia italiana: Marco Peroni, Mao e Mario Congiu, ovvero le Voci del Tempo, sono
protagonisti della terza serata del Festival Lavagnino, a Voltaggio. Nella
bella cornice della piazza della chiesa, oggi alle 21,30 il trio mette il scena
lo spettacolo-concerto «Attenti al gorilla-Un viaggio nell'Italia di Fabrizio
De Andrè». E' un omaggio al grande cantautore genovese scomparso dieci anni fa.
«Il nome del nostro trio deriva da una collana editoriale della Ricordi che ho
realizzato insieme allo storico Giovanni De Luna - spiega Marco Peroni -. Poi
fu interrotta nonostante il successo riscontrato. Il materiale raccolto per
quei libri è diventato il tema di una serie di spettacoli che porto in giro per
l'Italia insieme a Mao e Mario Congiu. Il nostro paese viene così raccontato
attraverso le canzoni: Luigi Tenco per il boom economico, Lucio Battisti per
gli anni di piombo e così via». Un trio poliedrico, quello delle Voci del
Tempo: Peroni è scrittore, Mao cantante e conduttore televisivo nonché dj e
autore, Mario Congiu è chitarrista e a sua volta cantante e autore. Racconta
ancora Peroni: «Il nostro spettacolo utilizza le canzoni di
De Andrè per una carrellata dagli Anni 60 alla globalizzazione, attraverso gli
occhi degli emarginati cantati dal cantautore genovese. In fondo canzoni come
"Via del campo" e "Princesa" narrano un po' la stessa storia».
Una serata di musica, quindi, ma anche di immagini e letture per ricordare
un'epoca lunga quarant'anni. Le Voci del Tempo hanno in repertorio anche
uno spettacolo su Gigi Meroni, che sarà messo in scena a Ivrea il 25 luglio.
Sempre per il Lavagnino, domani Peroni riceverà a Gavi il premio Fotogramma
Granata 2009.
( da "Stampa, La" del
11-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
In Florida
L'ARCIPELAGO DELLA MICRONESIA ACCOGLIERÀ GLI UIGURI SOSPETTATI DI TERRORISMO
Diciassette detenuti di Guantanamo saranno trasferiti sulle spiagge di Palau Il
killer dei gatti semina il panico «Ne ha uccisi 20» Dal waterboarding all'isola
felice [FIRMA]GLAUCO MAGGI NEW YORK Dal rischio del simulato affogamento ai
giochi acquatici sulle spiagge d'oro di Palau. Attenti a non viziarli troppo, i
detenuti che entro gennaio 2010 devono lasciare, sfrattati da Obama, le
stanzette di Guantanamo con aria condizionata. I primi a essere liberati, i 17
cinesi musulmani della etnia degli uiguri, finiranno infatti nel paradisiaco
arcipelago della Micronesia, nove isole abitate su 250, 750 kilometri a Est
delle Filippine. Gli Stati Uniti faranno un prestito di lungo termine da 200
milioni di dollari per aiutare lo sviluppo della minuscola nazione, che conta
20 mila abitanti: in pratica, 10 mila dollari a residente. «E' un grande giorno
per Palau e un grande giorno per i diritti umani», ha detto Stuart Beck, avvocato
di New York sposato a una palauana, Tulik, con cui ha quattro figli, e
ambasciatore di Palau presso l'Onu dal 2004 (a un dollaro all'anno). Dagli Anni
70 Beck rappresenta gli interessi dell'arcipelago, diventato indipendente nel
1994 da protettorato Usa che era. «La trattativa per i
cinesi si è svolta a livelli di capi di Stato - ha raccontato -. Obama ha
chiamato il collega Toribiong, che si è detto onorato e orgoglioso di compiere
un gesto umanitario. Ora alcuni incaricati di Palau andranno a Cuba per capire
che qualità e capacità lavorative abbiano i 17, e per organizzare il loro
inserimento. Vanno in un paradiso dell'accoglienza: dal primo vascello inglese
che vi capitò nel 1783, quelle isolette hanno sempre accolto bene i rifugiati.
Palau è amica di tutti». Amica soprattutto dell'America. E adesso sarà forse
presa più sul serio, mentre quando fu inserita da Bush nella «coalizione dei
volontari» per la guerra in Iraq veniva citata come Stato-barzelletta. Non ha
forze armate, per l'accordo firmato all'atto dell'indipendenza quando c'era
Clinton, ma i suoi cittadini possono arruolarsi nell'esercito americano, e lo
hanno sempre fatto. «Più di cento sono ora nei battaglioni in missione di
guerra, e uno è morto in Afghanistan la settimana scorsa», ha detto Beck. Anche
sul piano diplomatico la fedeltà di Palau è a prova di bomba: all'assemblea
generale delle Nazioni Unite, su tutte le questioni, il suo voto è in linea con
quello degli Stati Uniti a un tasso quasi totalitario, che rivaleggia solo con
quello di Israele. L'unico Paese che finora aveva detto di
volere gli uiguri era la Cina, ma gli Usa l'hanno sempre escluso nel timore che, essendo dissidenti
islamici, potessero essere processati e magari condannati a morte e uccisi. Non
è ancora certo che tutti i 17 cinesi finiranno a Palau: le alternative, per gli
eventuali esclusi da questa vincita alla lotteria, sono l'Australia e la
Germania, dove già vivono piccole comunità di uiguri. Almeno una ventina
di gatti sono stati trovati mutilati e uccisi nell'arco dell'ultimo mese nella
contea Miami Dade della Florida. Ad alcuni è stato strappato completamente il
pelo, mentre altri presentavano diverse ferite da taglio. «Sono terrorizzata,
al punto che ovunque vada temo di trovare gatti morti sul ciglio della strada»,
ha detto Mary Lou Shad, residente dell'area e proprietaria di un gatto che fa
parte della lista delle vittime. La paura è tale che molti proprietari di gatti
hanno deciso di non far uscire di casa i propri animali.
( da "Trentino" del
11-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Cavit, è la lunga
estate di Orsi Consorzio da riorganizzare. Fusioni e patti per l'assemblea
d'autunno TRENTO. Esperienza diretta dei mercati
internazionali, Usa e Cina comprese, misurato con le parole, parco nelle previsioni:
«Nessuno sa come si evolverà il mercato». Prima ostensione pubblica, ieri, di
Enrico Zanoni, 49 anni, nuovo direttore generale di Cavit. Esame brillantemente
superato: «Abbiamo scelto il migliore» ha detto Orsi. Ma sopratutto s'è
capito che il successore di Giacinto Giacomini si muoverà senza squilli di
tromba e con grande prudenza. A Zanoni non mancherà il lavoro. Dopo lo
sconquasso del contratto Gallo è arrivata la crisi globale che ha accelerato il
calo dei consumi di vino, dirottato gli investimenti mondiali, cambiato lo
scenario. Per il responsabile della politica commerciale della più grande
cantina italiana, la sfida è impegnativa: difendere le quote di mercato,
individuare nuove opportunità in Cina ed India,
trovare clienti per far funzionare a pieno regime una "macchina" in
grado di produrre 100 milioni di bottiglie. «Nello scorso esercizio da Cavit
sono usciti 60 milioni di pezzi, l'80% destinati all'export» ricordava Orsi. Ma
questa sarà sopratutto la preoccupazione di Zanoni. La priorità di Orsi oggi è
la riorganizzazione del Consorzio che, con l'uscita del Gruppo La Vis prima e
la crisi dei mercati dopo, impone un deciso intervento. Preoccupazione ben
sintetizzata da una sua battuta, apparentemente casuale: «Posto che per il vino
è difficile immaginare vendite in gran ripresa, non resta che intervenire sui
costi». Una strada che per Cavit significa ridisegnare i rapporti con i suoi
soci, le Cantine. Molte delle quali nel passato recente hanno costruito, con
più o meno successo, canali di vendita propri, cedendo al consorzio il prodotto
meno facilmente collocabile. Tant'è che alcune di loro di loro stanno annegando
nei rossi invenduti. C'è da rimettere ordine in questo scenario ed Orsi pare
deciso a portare qualche risultato all'assemblea di novembre che, scaduto il
mandato, dovrà rinnovare presidente e consiglio. Un'ipotesi di lavoro è quella
delle fusioni che potrebbero coinvolgere la cantina presieduta dallo stesso
Orsi, la Vivallis da 80 mila quintali di uve, la Cantina di Nomi da 20 mila
quintali con qualche difficoltà finanziaria e la Cantina di Aldeno da 40 mila
quintali di uve. Sono realtà omogenee per territorio e che da una
riorganizzazione - con il consenso dei soci, è naturale - trarrebbero solo
vantaggi. Poi ci sono le cooperative che hanno investito in proprio nella
commercializzazione, come la Cantina le Meridiane di Trento con la Concilio spa
di Volano. In una provincia che già vede all'opera il Gruppo Mezzacorona ed il
Gruppo La Vis, è una concorrenza che pesa, tanto più che la Cantina di Trento,
a differenza delle altre due, è tuttora associata al Consorzio. Una situazione
anormale, come lo era con La Vis, tanto che in quel caso la soluzione fu il
divorzio. A questo si aggiunga la necessità, che forse sta facendosi volontà,
di trovare un equilibrio ed una collaborazione tra i tre gruppi vinicoli
trentini - Cavit, Mezzacorona e La Vis - dalle cui scelte imprenditoriali e
dalla cui salute dipendono i redditi di migliaia di viticoltori ed indotto. Una
responsabilità sociale forte. Sono questi i nodi che Orsi ed il consiglio
d'amministrazione hanno sul tavolo. Nodi che dovranno sciogliere tenendo ben
presenti le indicazioni che verranno loro fornite dal direttore Zanoni: è il
mercato che decide le produzioni, non viceversa. Di vino invenduto ce n'è già
abbastanza. Per Orsi e Zanoni si prospetta una lunga estate impegnativa.
Auguri. (r.c.c)
( da "Trentino" del
11-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Con il prudente
Zanoni è iniziato il dopo Giacomini TRENTO. Il nuovo direttore generale ha una
tranquilla aria navigata. Quello che serve alla Cavit. Il curriculum preparato
per l'occasione dice che, con i suoi 49 anni, nato a Casalmaggiore (Cremona),
tre figli, «vanta una lunga esperienza di direzione di business nel settore del
food e del beverage, maturata prevalentemente all'interno del gruppo
multinazionale Nestlè e, precedentemente, in importanti aziende alimentari
italiane quali De Rica, Star e Italgel. Dopo aver assunto varie posizioni in
Nestlè a livello dirigenziale, sia in Italia che all'estero, è stato chiamato
in veste di direttore generale alla guida dell'Illva spa Wine & Spirits»,
quella dell'Amaretto di Saronno. «Oggi la presentazione ufficiale alla stampa»
spiega Orsi «ma in realtà il direttore generale è operativo dal 1º giugno». La
scorsa settimana è stato negli Stati Uniti per valutare di persona il mercato, «che
già conosco un po'», essenziale per l'export di Cavit. Conosce
anche la Cina dove ha lavorato con Chang Yu, il primo gruppo vinicolo di quel
Paese «che ha un gran mercato potenziale, anche se complesso». E si prepara a
realizzare un'iniziativa in India, altro mercato nel mirino di Cavit, magari
con un accordo import-export: l'Europa è piena di ristoranti indiani. Ma
di tutto questo Zanoni parla con prudenza. Negli Usa
ha verificato che «il marchio Cavit ha un valore riconosciuto, così come un
buon rapporto prezzo - qualità, due elementi che ci consentiranno, nonostante
la crisi, di difendere le nostre posizioni». Anche se, in generale - aggiunge -
vanno conciliate le indicazioni del mercato con gli investimenti. Che è il nodo
di ogni produttore di massa e non di nicchia. Esattamente ciò che è Cavit,
forte di una posizione «che è certamente anche merito di chi ha lavorato sino
ad oggi». Un gentile omaggio ai trent'anni di direzione del predecessore
Giacinto Giacomini. E sempre dal 1º giugno ad oggi Zanoni ha preso casa a
Trento, ha fatto quattro passi in città, ha iscritto i figli a scuola. «Abbiamo
scelto il migliore in una ricca e selezionata rosa di manager» insiste Orsi.
Zanoni sorride, ringrazia, s'informa sulle bellezze del Trentino e sugli sport
che potranno praticare i figli. Una tranquilla aria navigata, dicevamo. Qualità
che gli torneranno utili nella lunga estate rovente per Cavit e per le
prospettive della viticoltura trentina. Il dopo-Giacomini è iniziato (r.c.c.)
( da "Finanza e Mercati"
del 11-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Il Futuro non È rosa
per i Treasury Americani di Redazione del 11-06-2009 da Finanza&Mercati del
11-06-2009 [Nr. 113 pagina 3] Tassi di interesse ancora su. A preoccupare è il
deficit-Pil e la poca trasparenza della Fed I mercati stanno iniziando a
preoccuparsi per la crescita esponenziale dell'indebitamento federale. E fanno
bene. In una recente testimonianza al Congresso il presidente della Fed, Ben
Bernanke, ha confermato le previsioni dell'amministrazione Obama, che vedono un
rapporto fra debito-Pil del 70% nel 2011. Oltre quella data, però, le stime
divergono. L'esecutivo è più ottimista ed è convinto che la percentuale
inizierà a scendere già nel 2012. Una previsione più preoccupata arriva dal
Congressional Budget Office (Cbo), che ha il compito di non farsi influenzare
troppo dalla politica. I timori per un debito in forte crescita non sono nuovi
nella storia degli Stati Uniti. Questa volta, però, le dimensioni del deficit
non hanno precedenti dalla Seconda Guerra mondiale e le stime verranno con ogni
probabilità riviste al rialzo. Secondo l'istituto Bca Research nell'arco di
pochi anni la spesa per pagare gli interessi del debito federale salirà al 4%
del Pil se i tassi di interesse resteranno al livello attuale. Se invece
saliranno si potrebbe arrivare fino al 5%. Stime analoghe valgono per la Gran
Bretagna e un po' meno per l'Europa. La paura dei mercati è fondata. Gli
interessi sul debito vanno pagati prima di ogni altra cosa, altrimenti c'è la
bancarotta. Quindi se si fa affidamento sulle pessimistiche previsioni di Cbo,
invece che su quelle ottimistiche dell'amministrazione, il problema emerge in
tutta la sua gravità. Adottando questa lettura si capisce poi il balzo del
rendimento del decennale Usa che, nel giro di pochi
mesi, è passato dal 2% al 3,9%. Chi ha in portafoglio questo titolo di debito è
nervoso. E non va dimenticato che molti sono governi stranieri che hanno
parcheggiato la loro liquidità in valuta statunitense. Quando il rendimento del
Treasury sale, vedono il valore di mercato delle loro riserve scendere. La Cina ha più volte espresso la sua preoccupazione e le recente
assicurazioni fornite dal segretario al Tesoro, Tim Geithner, sono state
accolte con una risata a Pechino. Noi di Cumberland siamo usciti dai Treasury
qualche mese fa per riallocare i capitali nei bond municipali di elevata
qualità e in alcuni corporate. La finestra di opportunità per passare
dai Treasury ai cosiddetti Munis si sta però chiudendo perché la differenza di
rendimento si è già dimezzata. Non è comunque ancora il momento di ridurre
significativamente la durata e di adottare una strategia estremamente
difensiva. Adesso tutto dipende dalla credibilità del governo americano.
Purtroppo Geithner ha perso la fiducia di molti operatori; la stessa Fed ha
preso le distanze. La stessa Banca centrale manca però di trasparenza nelle sue
decisioni. I mercati sono dunque preoccupati della politica e dell'autorità
monetaria ed è per questo motivo che i tassi di interesse dei Treasury
continueranno a salire. *Cumberland Advisors
( da "Resto del Carlino, Il (Pesaro)"
del 11-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
PESARO AGENDA pag. 9
«Cittadini, vi parlo su questa pubblica piazza...» ELEZIONI DOPO TANTI ANNI A
PESARO SONO TORNATI DI MODA I COMIZI LE cose passano, ma poi ritornano, basta,
come dice il saggio, sedersi sulla sponda del fiume e aspettare. Chi lo avrebbe
mai detto, ad esempio, che in questa epoca dell'elettronica imperante e, almeno
a parole, anche globalizzata, a qualcuno potesse tornate in
mente di fare un discorso elettorale in piazza? Un «comizio», come si sarebbe
detto una volta. Eppure sia Grillo che la Lega hanno fatto la loro brava
comparsa in piazza del Popolo, «a contatto con la gente», e, almeno a vedere i
dati elettorali, hanno avuto un bel successo di pubblico e anche di voti.
Meno male che il dirsi le cose in faccia non passa mai di moda e questo è
umanamente confortante. Lettera firmata GRAZIE A TUTTI
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 11-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Il Sole-24 Ore
sezione: MONDO data: 2009-06-11 - pag: 13 autore: Mosca. Per acquistare i bond
del Fondo monetario La Russia venderà titoli di stato americani Antonella Scott
MOSCA. Dal nostro inviato Il petrolio sale sopra i 71 dollari, le riserve russe
e il fondo di stabilizzazione si rianimano. A Mosca il clima è cambiato: le
compagnie tornano a sondare il mercato dei bond, lo stato (vedi Opel) scommette
sugli investimenti all'estero. Ritrova sicurezza e torna a farsi sentire: due
giorni fa con l'annuncio a sorpresa di Vladimir Putin, che stanco di aspettare
i tempi della Wto le antepone un'unione doganale con Bielorussia e Kazakhstan;
ieri attraverso la voce della Banca centrale, che ha scosso i mercati
annunciando l'intenzione di ridurre i propri investimenti in titoli del Tesoro
americano. Aleksej Uljukajev, vicepresidente di Bank Rossii, non ha dato
indicazioni sull'entità del ridimensionamento. Ha però lasciato capire in che
direzione sta guardando: «Pensiamo - ha detto- di tagliare la quota di Treasuries
(nelle riserve in valuta, ndr) dal momento che si sta aprendo l'occasione per
lavorare con altri strumenti ». Il vicegovernatore si riferiva a un'emissione
allo studio del Fondo monetario internazionale, la prima della sua storia: bond
che potrebbero essere emessi nell'unità di conto dell'Fmi, i diritti speciali
di prelievo (Sdr, special drawing rights). Sulle prime, il dollaro ha accusato
il colpo, perdendo terreno sull'euro (passato da
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 11-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Il Sole-24 Ore
sezione: FINANZA E MERCATI data: 2009-06-11 - pag: 43 autore: Quando la crisi
si affronta sul tavolo da gioco Sanremo, bridge senza Gates A Sanremo,la città
ligure famosa per i fiori, il mare e il festival della canzone italiana,
arriverà presto Emma Castro. Ma la sorella del leader maximo Fidel non viene
per i fiori. Né per il mare. Né per ascoltare le melodie italiane. A Sanremo
arriverà, tra il 12 e il 27 giugno, per partecipare alla quarta edizione dei
campionati europei di bridge. Insieme a lei si sfideranno 1.890 concorrenti,
tra i quali – come ormai da tradizione – nomi noti della finanza e
dell'industria.Ci sarà il francese Antoine Berhneim, presidente delle
Generali.Ci sarà l'ingegnere minerario polacco, più famoso come finanziere,
Roman Zaleski. Ci sarà il team dell'industriale farmaceutico Angelini e quello
di Maria Teresa Lavazza. Crisi o non crisi, insomma, la voglia di giocare non è
finita. I big dell'industria e della finanza questa volta non si sfideranno
dunque a colpi di Opa o di acquisizioni. Non si difenderanno con " pillole
avvelenate". Ma combatteranno seduti al tavolo, con le carte in mano. Solo
un "big" della finanza, assiduo frequentatore del tavolo da bridge,
quest'anno non ci sarà: Bill Gates. La presenza del genio dell'informatica era
stata annunciata nei giorni scorsi, ma non sarà così. L'evento,presentato ieri
mattina a Villa Zirio, arriva in Liguria dopo essere stato ospitato da Mentone
(Francia), Tenerife (Canarie) e Antalya (Turchia). Le gare si svolgeranno al
Palafiori di corso Garibaldi, dalle 10 alle 19.30. Il regolamento prevede l'assegnazione
dei titoli a coppie e a squadre delle specialità misto (uomo-donna) e open. Le
sfide verranno trasmesse in diretta televisiva e in diretta mondiale via
internet. Sono state superate le adesioni registrate dalle edizioni precedenti,
con giocatori provenienti da 65 Paesi: 45 nazioni europee, poi Stati Uniti, Cina, Filippine, Giappone, Australia, India, Pakistan ed Egitto. Così
come i campi da golf (dove fanno affari Bill Gates e Warren Buffet) e le sfide
a tennis, il bridge è ormai diventato un momento di incontro tra manager
globali (in virtù del successo mondiale del gioco) e può essere molto più
efficace di una cena. Non c'è nemmeno bisogno di imbastire una
conversazione perché sarà il gioco stesso a catalizzare l'attenzione: «Le
partite – spiegava l'anno scorso al Sole 24 Ore Angelini in occasione dello
stesso evento – sono momenti di conoscenza e di pubbliche relazioni impagabili.
Imprescindibili, soprattutto per chi opera in colossi multinazionali, dove
anche una passione comune tra manager provenienti da mondi diversi può essere
determinante ». Bridge e imprenditori, in effetti, sono sempre andati a
braccetto. Dai club britannici alle società Usa, il
gioco è sempre stato stato il catalizzatore di una fascia di persone agiate e
la borghesia l'ha utilizzato per selezionare le nuove leve. Ora, forse, l'userà
per superare con un sorriso e con il buonumore la crisi finanziaria.
Ovviamente, vinca il migliore. My.L. © RIPRODUZIONE RISERVATA IL QUARTO TORNEO
All'evento parteciperanno molti nomi noti: da Zaleski a Berhneim, da Angelini
alla sorella di Fidel Castro Totale: 1.890 concorrenti
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 11-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Il Sole-24 Ore
sezione: MONDO data: 2009-06-11 - pag: 14 autore: SULL'HERALD TRIBUNE Frattini
chiede trattative su tutti i fronti «Dopo sei anni di diplomazia solo nucleare,
è arrivato il momento di affrontare la questione iraniana in modo complessivo»,
allargando il tavolo delle trattative. Il ministro degli Esteri Franco
Frattini, con un intervento ieri sull'Herald Tribune, rilancia l'iniziativa
internazionale proponendo di coinvolgere l'Iran su altri due fronti cruciali:
Medio Oriente e Afghanistan. Sulla necessità di stabilizzare Kabul, Teheran
potrebbe diventare alleata dell'Occidente ed essere in seguito più motivata a
intervenire in maniera costruttiva sulla vicenda mediorientale, area dove già
esercita, grazie agli sciiti, un'influenza sempre maggiore. «Un Iran isolato
all'infinito - scrive il ministro - può diventare un irriducibile sabotatore in
molte regioni». Inoltre, la Turchia e i paesi arabi moderati - come Pakistan, India e Afghanistan- hanno interesse a sedersi a un tavolo almeno
quanto Usa, Ue, Cina e Russia. Il cosiddetto "5+1" (Usa, Gran Bretagna, Francia, Cina, Russia e
Germania) sta stretto alle questioni da risolvere: per questo, sottolinea il
ministro, al G-8 degli Esteri di Trieste (26 e 27 giugno) l'Italia ha invitato
anche Teheran. Per discutere di Afghanistan: lì si incontrano interessi
iraniani e occidentali perché Teheran ha bisogno di fermare subito il
narcotraffico ai suoi confini.
( da "Italia Oggi"
del 11-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
ItaliaOggi sezione:
I commenti data: 11/06/2009 - pag: 2 autore: di Pierluigi Magnaschi L'analisi
Gli stranieri sono attaccabili solo se non li si lascia votare È facile
prendersela con gli immigrati regolari quando questi non possono votare. Molto
più difficile, da parte dei grandi partiti, prendersela con gli immigrati
regolari, quando essi possono esercitare il diritto di voto. Il diritto di voto
a loro favore è quindi, di fatto, uno stabilizzatore politico e sociale perché
inserisce gli immigrati regolari nel circuito virtuoso della partecipazione.
Con il diritto al voto, concesso senza arbitrii e senza speciosi contagocce ma
anche senza scorciatoie irresponsabili, gli immigrati che ne hanno le
caratteristiche vengono estratti dal ghetto nel quale sono stati confinati, per
indurli a esercitare appieno il loro ruolo di cittadini e quindi per diventare
sempre più parte integrante della nazione che li ha accolti. Una misura di
questo genere, inoltre, tiene conto (e disciplina) le
complessità che il mondo globalizzato ha introdotto irreversibilmente anche in
tutte le comunità nazionali europee. Contro queste si può certo fare la
politica dello struzzo che, per non vedere i problemi che pure esistono, mette
la testa sotto terra. Ma, in questo caso, anziché governare responsabilmente, e
nell'interesse dell'intero paese, il fenomeno dell'immigrazione, che
esiste al di là delle nostre intenzioni, lo si fa incancrenire a danno di
tutti: i cittadini autoctoni e quelli immigrati. Vediamo, per esempio, che cosa
è successo in Germania su un tema dai tedeschi considerato cruciale. Quello
dell'atteggiamento da prendere in ordine all'ammissione della Turchia all'Ue.
In Germania, fino a pochi mesi fa, la posizione dei due più grandi partiti
tedeschi era questa: i socialisti erano favorevoli e i cristiano-sociali invece
erano contrari, con punte, specie nella Baviera, ferocemente contrarie. I
cristiano-sociali (in pratica i dc tedeschi) sono organizzati in due partiti.
La Cdu, presente in tutto il territorio tedesco, e la Csu, che opera in
Baviera. La Cdu è più aperta mentre la Csu è più gelosa del benessere bavarese
con le braghe di cuoio. Non sono razzisti, ci mancherebbe, ma un poco sì.
Adesso però, dopo che il partito di Angela Merkel si è accorto che fra i
votanti nelle elezioni politiche del 27 settembre prossimo ci sono ben 650 mila
cittadini tedeschi di origine turca e che le elezioni si giocheranno sul filo
di lana, i cristiano-sociali hanno deciso di accantonare il problema
dell'adesione della Turchia all'Ue per paura di canalizzare tutto l'elettorato
di origine turca verso i socialisti. La morale? Gli immigrati possono essere
oggetto di campagne xenofobe (o simil tali) fino a che non sono diventati
cittadini. Poi si è costretti a tenerne conto.
( da "Manifesto, Il"
del 11-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
COMMENTO La società
invisibile Mariuccia Ciotta La sinistra in tutte le sue forme non sa più
leggere la società, perciò ha perso. L'assunto sembra rassicurante, basta che
il ceto politico scenda dal palazzo e si confronti con le persone così vedrà il
disagio, la crisi, i bisogni insoddisfatti. Ma questa idea della politica
lontana dalla gente nasconde un'altra verità che traspare dai risultati delle
elezioni amministrative, a conferma dei dati europei. La società sta con la
Lega, che il territorio l'ha battuto palmo a palmo e che ora dilaga anche al
centro Italia, sta con la xenofobia e la difesa del proprio recinto di
interessi. CONTINUA|P
( da "Italia Oggi"
del 11-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
ItaliaOggi sezione:
La Legge data: 11/06/2009 - pag: 14 autore: raccomandazione Giro di vite sulla
privacy Nuovo giro di vite dell'Unione europea contro le violazioni del diritto
di privacy. La Commissione ha infatti emesso una raccomandazione, puntando il
dito questa volta sui sistemi di identificazione a radiofrequenza, già presenti
sul mercato in varie forme in 6 miliardi di unità, e stimati dalla stessa
Commissione in crescita del 500% nei prossimi 10 anni. La decisione di
Bruxelles è arrivata a seguito della valutazione negativa dei sistemi «RFID» da
parte dell'attuale Supervisore europeo della protezione dati. Il provvedimento
è una sorta di ammonimento, che intende fornire da indicazione di condotta, e
si propone di sensibilizzare i cittadini comunitari, i produttori, le aziende e
le istituzioni che fanno uso dei sistemi cosiddetti «RFID». Secondo il
Supervisore è importante garantire la completa trasparenza informativa, e per
questo in futuro i cittadini dovranno essere informati della presenza di «TAG
RFID», con un sistema di bollini europei ancora in fase di implementazione.
Inoltre secondo il Supervisore dovrà essere assicurata la disattivazione degli
stessi bollini prima dell'uscita dagli esercizi commerciali, a meno che il
consumatore non si sia espresso diversamente. La Commissione europea ha anche
raccomandato che vengano date spiegazioni ai cittadini e ai consumatori in
merito al motivo per cui viene adottato un RFID e anche sulla tipologia dei
dati prelevati e utilizzati. L'attività europea sulla privacy è in costante
fermento: Bruxelles ha infatti anche organizzato recentemente una Conferenza
sull'uso, lo scambio e la protezione dei dati personali nell'Unione europea,
che ha inteso fare il punto sullo stato dell'arte della legislazione comunitaria
in materia. L'occasione ha concesso agli stakeholder del settore di esprimere i
propri punti di vista e dibattere sulle nuove sfide che
attendono la protezione dei dati personali in Europa. Il dibattito si è acceso
sulle domande di fondo in materia di privacy: come dovrebbero essere protetti i
dati personali in un mondo sempre più globalizzato? Quali dati devono essere
accessibili e potenzialmente scambiabili dalle autorità pubbliche e dalle
imprese private? Quanto sono efficaci le attuali norme relative allo
scambio internazionale di dati personali da parte delle autorità giudiziarie?
Quali sono le aspettative dei cittadini, delle imprese e della società in
materia? La Conferenza è stata un'occasione di confronto, e via ha partecipato
il Commissario per la Giustizia, Libertà e Sicurezza, Jacques Barrot. L'evento
fa parte della strategia della Commissione di consultazione pubblica avviata da
Bruxelles sul diritto fondamentale alla protezione dei dati personali e al
potenziale sviluppo nel campo della giustizia, libertà e sicurezza. Il sito
della Conferenza:
http://ec.europa.eu/justice_home/news/events/news_events_en.htm.
( da "Corriere della Sera"
del 11-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Corriere della Sera
sezione: Primo Piano data: 11/06/2009 - pag: 8 Il superconsulente «La
sovrapproduzione spingerà il settore dell' Berger: la rivoluzione
dell'industria va avanti Torino con la Opel? Non è ancora finita FRANCOFORTE
L'accordo Fiat-Chrysler? «È una pietra miliare sulla via di
una maggiore globalizzazione, e proietta i marchi verso una dimensione
'storica', molto più competitiva. Anche in Europa. Dove diventa un concorrente
più forte e temibile. È l'unico produttore non tedesco con una forte presenza
nell'America del Nord e del Sud, oltre alle molteplici alleanze in Russia, Cina
e India ed altri paesi». Il superconsulente Roland Berger, membro del
consiglio di Fiat e capo controllore del gruppo che porta il suo nome, con
un'esperienza quarantennale sul mercato italiano, non riesce a nascondere una
punta di orgoglio per «il grande riconoscimento del know-how tecnologico e dei
marchi, del management e dei tecnici Fiat». E in particolare? «Fiat si avvicina
a una dimensione di massa critica con la produzione di un milione di auto per
piattaforma, e oltrepassa di molto la produzione di 4 milioni di veicoli. Che
le permetterà di diventare molto più competitiva, dal punto di vista dei costi
e dei prezzi. Anche perché aprirà ai nostri marchi il nuovo mercato 4 milioni
Livello di produzione annua a cui il gruppo Fiat può arrivare insieme alla
Chrysler
( da "Manifesto, Il"
del 11-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
DIARIO DELLA CRISI
Prezzi in discesa Usa deficit in crescita Bt licenzia
in Italia Galapagos Parliamo di prezzi: in tutto il mondo (o quasi) stanno
rallentando o addirittura diminuendo - rispetto allo scorso anno - come
conseguenza della caduta delle quotazioni del petrolio che a luglio dello scorso
anno toccarono i 147 dollari al barile. Ieri sono stati tre i paesi a far
sapere che in maggio l'inflazione non è cresciuta: in Germania sono diminuiti
dello 01,% su base mensile e dello zero spaccato su base annuale; in Spagna,
invece, l'inflazione è rimasta ferma nel mese, mentre segna una flessione dello
0,9% su base tendenziale. Nonostante questo non sembra - almeno per ora - che
ci siano rischi di deflazione. Gli indici core (che misurano l'andamento
dell'inflazione al netto dei prodotti alimentari e dell'energia) non sono in
discesa, ma si assestano nei due paesi tra l'1,4% e lo 0,9%. Da ricordare che
la Bce regola i suoi interventi di politica dei tassi riferendosi (sbagliando)
all'indice complessivo dell'inflazione, mentre la Fed Usa il parametro (più giusto) dell'inflazione core. Prezzi in
discesa anche in Cina: in maggio quelli al consumo sono scesi dell'1,4% (e dello 0,9%
nella media dei primi cinque mesi del 2009). Quelli alla produzione sono,
invece, arretrati del 7,2%, con un calo, nei primi cinque mesi del 2009, del
5,5%. Chi invece sembra realmente alle prese con la deflazione
(nonostante l'influenza dei prezzi petroliferi) è il Giappone: la banca
centrale ha fatto sapere che in maggio i prezzi all'ingrosso sono diminuiti del
5,4%. Si tratta del quinto calo consecutivo. Da notare che i prezzi all'import
sono crollati del 23,9% annuo in valuta e del 28,5% in yen, mentre quelli
export sono scesi rispettivamente del 5% e dell'11,6%. Da Tokyo è arrivata
anche un'altra pessima notizia che conferma la recessione nipponica: gli ordini
di macchinari in aprile - in un solo mese - sono diminuiti (peggio del
previsto) del 5,4%. Gli ordini, che sono al netto delle componenti più volatili
(cantieri navali e centrali elettriche) erano calati anche in marzo dell'1,3%
mentre a febbraio erano aumentati dello 0,6%. Pessime notizie anche dalla
Francia: la produzione industriale seguita a diminuire. In aprile la caduta è
stata dell'1,4% su marzo. Dagli Usa alcune notizie
interessanti: la prima è che il deficit commerciale ha ricominciato a crescere
(29,2 miliardi in aprile); la seconda che nell'ultima settimana le richieste di
mutui sono diminuite del 7,2%. La terza è quasi da ridere: alcune grandi banche
(responsabili della crisi) hanno deciso di cambiare nome per cercare di rifarsi
la faccia. A Berlino, invece, c'è tempesta: il fallimento della Arcador
(colosso della distribuzione) rischia di mettere sul lastrico 43 mila
lavoratori. La Spd accusa la Merkel di aver trattato l'Arcador in modo diverso
dalla Opel alla quale non sono stati lesinati aiuti. Infine l'Italia: la
British Telecom ha annunciato 320 licenziamenti, il 25% della forza lavoro.
( da "Manifesto, Il"
del 11-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
GUANTANAMO La scelta
di Obama: i 17 prigionieri musulmani cinesi saranno accolti nell'arcipelago
della Micronesia. Pechino, per ora, tace Gli uiguri a Palau, «grande balzo in
avanti» per la chiusura di Camp delta Michelangelo Cocco Dal Xinjiang - la
regione nord-occidentale della Cina che è l'area del
mondo più lontana dal mare - al paradiso turistico delle spiagge tropicali di
Palau, dopo sette anni trascorsi nell'inferno di Guantanamo. L'approdo di 17
prigionieri musulmani di etnia uigura nell'arcipelago del Pacifico permetterà
al presidente Obama di fare un «grande balzo in avanti» verso la chiusura della
prigione che Amnesty international ha definito «il gulag dei tempi moderni» e
dove restano recluse 241 persone, quasi tutte senza alcun capo d'imputazione
formale. La conferma che il gruppo di detenuti - catturati nel
( da "Manifesto, Il"
del 11-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Un incontro con
Sandra Gómez, giovane regista e direttore della fotografia cubana laureata alla
scuola di San Antonio de los Baños, che si è fatta conoscere per «Las Camas
solas» e presenta in diretta dal Malecón «El futuro es hoy», il futuro è oggi
Pescatori e rockeros all'Avana, perplessi Silvana Silvestri BELLARIA BELLARIA
Sta sopraggiungendo l'uragano Ivan, è annunciato sulla città dell'Avana. Gli
abitanti dell'hotel decaduto che ne hanno occupato le stanze, tra calcinacci e
pericolo di crolli, di fronte a questa nuova catastrofe si preparano una volta
per tutte ad abbandonare il luogo, portando con sé le poche cose: ventilatori,
contenitori di plastica. Le stanze restano deserte: è Las Camas solas di Sandra
Gómez, cineasta cubana che vive in Svizzera dopo aver sposato Rolando Colla (il
regista italo svizzero di Una vita al rovescio, Oltre il confine). Invitata al
festival di Bellaria nella sezione dedicata al cinema cubano, è l'esempio del
giovane cinema indipendente, anche se non agli esordi, già diplomata nel 2004
come operatore di camera. Il fatto di vivere lontana dal suo paese le ha
regalato uno sguardo speciale. Las Camas solas, già presentato in vari
festival, coglie l'immagine di un paese che può subire una spaventosa
improvvisa tempesta, un uragano della storia. Tra le righe resta anche il
ricordo dei famosi abitanti che scendevano in quell'Hotel Regina (come Caruso),
oltre che della gente comune che vediamo ripresa. Lo stesso sguardo è puntato
su El futuro es hoy (Il futuro è oggi) dove a una serie di personaggi
incontrati al parapetto del Malecon, il lungomare dell'Avana più fotografato al
mondo, chiede semplicemente: come vedi il tuo futuro? E le risposte sono di una
semplicità agghiacciante, non c'è futuro, il futuro è questo minuto. «Viviamo nell'assenza
di Fidel, è una voce off come al cinema» dice qualcuno. Ma questa assenza è
vissuta con orgoglio, inventiva, creatività, puntiglio, ritmo, tutte
caratteristiche che fanno dei cubani un popolo speciale. Li vediamo da veri
rivoluzionari superare i divieti, restare fedeli al leader a dispetto
dell'evidenza, ed è per lo più una questione generazionale. Respirare, correre,
ricordare, scrivere: tutte azioni che non costano nulla, l'essenza della vita
dei cubani oggi. Incontriamo Sandra Gómez al festival di Bellaria (i suoi
lavori insieme agli altri film cubani si potranno vedere in Italia nei 300
circoli Arci Ucca che ha coprodotto il programma con il festival). Direttore
della fotografia oltre che regista, è un ruolo che ancora stupisce in latinoamerica
e perfino a Cuba: «A Cuba non ci sono molte donne, tra i tanti giovani che
fanno cinema. Nell'Icaic, l'istituto del cine, industria
nata con la rivoluzione che quest'anno festeggia 50 anni, si lavora in 35mm e
ha un impianto industriale, quasi tutti sono sempre stati uomini e tutti uomini
sono i direttori della fotografia. La regista più conosciuta, morta giovane nel
'74 è Sara Gómez autrice di De cierta manera. Lei è l'unica donna
regista riconosciuta dall'Icaic. Nella mia generazione ce ne sono di più, alla
scuola del cinema di San Antonio de los Baños c'è uno sguardo più aperto, nella
mia classe c'era Heidi Hassan, anche lei faceva la fotografia, abita a Ginevra
e lavora molto, ha fatto anche un corto di finzione Tierra roja, che ha vinto
il primo premio alla mostra cubana. Ci sono donne che fanno il suono e se si
dedicano alla regia è dei documentari. Fa
( da "Reuters Italia"
del 11-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
MILANO (Reuters) - I
titoli legati alle materie prime in Asia e la forza del dollaro australiano per
il terzo giorno consecutivo stanno dando carburante ai mercati dell'area.
"I prezzi del petrolio continuano la loro marcia verso quota 75 dollari al
barile. La nostra stima di una media di 85 dollari al barile per il 2010 sembra
possibile e riteniamo che ci sia il rischio di una ulteriore salita nei
trimestre a venire", osserva un analista. Il futures sul brent a Londra ha
toccato i massimi da sette mesi a 72,25 dollari a seguito dei dati Usa su una contrazione delle riserve. Intorno alle 8,20 ora
italiana, l'indice regionale Msci che esclude la borsa di Tokyo, sale dello
0,53%. Piatta Tokyo che non riesce a superare la soglia psicologica di 10.000
punti. Sul listino pesano i timori che un incremento dei tassi di interesse nel
mercato dei bond Usa possa mettere a rischio la
ripresa dell'economia. In lieve crescita Hong Kong. In calo i titoli
immobiliari sui timori di un rialzo dei tassi di intesse dgeli Stati Uniti. In
forte rialzo Taiwan aiutata dal balzo dei titoli dell'acciaio dopo che China
Steel ha annunciato che aumenterò i prezzi dei prodotti, facendo
salire i titoli del settore sulle attese di un incremento della domanda dalla Cina. Shanghai perde circa l'1% penalizzata da dati economici
contrastati su maggio. A Sydney la Borsa segna un rialzo di oltre mezzo punto
percentuale. A fare da volano i titoli minerari sulle voci di un'offerta cinese
su Fortescue Metals. Piatta, infine, l'India penalizzata da prese di profitto.
( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)"
del 11-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
VETRINA ESTERI pag.
20 Onu, dure sanzioni per la Corea del Nord NEW YORK L'ONU si prepara a
«punire» la Corea del Nord per avere violato le risoluzioni del Consiglio di
Sicurezza con i suoi test atomici e missilistici di qualche settimana fa.I
cinque paesi permanenti e con diritto di veto, Usa, Cina, Russia, Francia e Inghilterra, insieme a Corea del Sud e
Giappone, membri del gruppo di contatto impegnato nei negoziati a 6 con
Pyongyang hanno trovato un'intesa su una «risposta comune», su un testo di
risoluzione che, se applicata, provocherà un nuovo e praticamente totale
embargo economico al regine comunista, ma soprattutto farà scattare sul
piano militare l'intercettazione anche in acque non territoriali di tutti i
cargo sospetti da e per la Corea del Nord che potranno venir ispezionati alla
ricerca di armi e altro materiale tecnologico.
( da "Stampaweb, La"
del 11-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
NEW YORK Dal rischio
del simulato affogamento ai giochi acquatici sulle spiagge doro
di Palau. Attenti a non viziarli troppo, i detenuti che entro gennaio 2010
devono lasciare, sfrattati da Obama, le stanzette di Guantanamo con aria condizionata. I primi a essere
liberati, i 17 cinesi musulmani della etnia degli uiguri, finiranno infatti nel
paradisiaco arcipelago della Micronesia, nove isole abitate su 250, 750
kilometri a Est delle Filippine. Gli Stati Uniti faranno un prestito di lungo
termine da 200 milioni di dollari per aiutare lo sviluppo della minuscola
nazione, che conta 20 mila abitanti: in pratica, 10 mila dollari a residente.
«E un grande giorno per Palau e un grande giorno per i diritti
umani», ha detto Stuart Beck, avvocato di New York sposato a una palauana, Tulik, con cui ha
quattro figli, e ambasciatore di Palau presso lOnu dal 2004 (a
un dollaro allanno). Dagli Anni 70 Beck rappresenta gli interessi
dellarcipelago, diventato indipendente nel 1994 da protettorato Usa che
era. «La trattativa per i cinesi si è svolta a livelli di capi di Stato - ha
raccontato -. Obama ha chiamato il collega Toribiong, che si è detto onorato e
orgoglioso di compiere un gesto umanitario. Ora alcuni incaricati di Palau
andranno a Cuba per capire che qualità e capacità lavorative abbiano i 17, e
per organizzare il loro inserimento. Vanno in un paradiso dellaccoglienza:
dal primo vascello inglese che vi capitò nel 1783, quelle isolette hanno sempre
accolto bene i rifugiati. Palau è amica di tutti». Amica soprattutto dellAmerica.
E adesso sarà forse presa più sul serio, mentre quando fu inserita da Bush
nella «coalizione dei volontari» per la guerra in Iraq veniva citata come
Stato-barzelletta. Non ha forze armate, per laccordo firmato allatto dellindipendenza
quando cera Clinton, ma i suoi cittadini possono arruolarsi
nellesercito americano, e lo hanno sempre fatto. «Più di cento sono ora
nei battaglioni in missione di guerra, e uno è morto in Afghanistan la
settimana scorsa», ha detto Beck. Anche sul piano diplomatico la fedeltà di Palau è a prova di
bomba: allassemblea generale delle Nazioni Unite, su tutte le questioni,
il suo voto è in linea con quello degli Stati Uniti a un tasso quasi
totalitario, che rivaleggia solo con quello di Israele. Lunico Paese che finora
aveva detto di volere gli uiguri era la Cina, ma gli Usa
lhanno sempre escluso nel timore che, essendo dissidenti
islamici, potessero essere processati e magari condannati a morte e uccisi. Non
è ancora certo che tutti i 17 cinesi finiranno a Palau: le alternative, per gli eventuali esclusi
da questa vincita alla lotteria, sono lAustralia e la
Germania, dove già vivono piccole comunità di uiguri. Almeno una ventina di
gatti sono stati trovati mutilati e uccisi nellarco dellultimo mese nella
contea Miami Dade della Florida. Ad alcuni è stato strappato completamente il
pelo, mentre altri presentavano diverse ferite da taglio. «Sono terrorizzata,
al punto che ovunque vada temo di trovare gatti morti sul ciglio della strada», ha detto Mary Lou Shad, residente
dellarea e proprietaria di un gatto che fa parte della lista delle
vittime. La paura è tale che molti proprietari di gatti hanno deciso di non far
uscire di casa i propri animali.
( da "Manifesto, Il"
del 11-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
GUANTANAMO Gli
uiguri a Palau, «grande balzo in avanti» per la chiusura di Camp delta La
scelta di Obama: i 17 prigionieri musulmani cinesi saranno accolti
nell'arcipelago della Micronesia. Pechino, per ora, tace Michelangelo Cocco Dal
Xinjiang - la regione nord-occidentale della Cina che
è l'area del mondo più lontana dal mare - al paradiso turistico delle spiagge
tropicali di Palau, dopo sette anni trascorsi nell'inferno di Guantanamo.
L'approdo di 17 prigionieri musulmani di etnia uigura nell'arcipelago del
Pacifico permetterà al presidente Obama di fare un «grande balzo in avanti»
verso la chiusura della prigione che Amnesty international ha definito «il
gulag dei tempi moderni» e dove restano recluse 241 persone, quasi tutte senza
alcun capo d'imputazione formale. La conferma che il gruppo di detenuti -
catturati nel
( da "Legambiente" del
11-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Comunicati stampa
11/06/2009 12:32 Domani il convegno internazionale “Green life: costruire città
sostenibili”: Legambiente chiama a raccolta esperienze di nuovi modi di
realizzare e vivere la città del futuro Milano, 11 giugno 2009 – Milano a
confronto con lEuropa per costruire un Expo
eco-compatibile: questo è il tema centrale di “Green life: costruire città
sostenibili” il convegno che si terrà il 12 giugno 2009 allAuditorium
Assimpredil Ance, via San Maurilio
( da "Gazzettino, Il (Treviso)"
del 11-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
La Marca che esporta
ha anche il sorriso di Myrna I suoi avi da Segusino in Centro America per
sfuggire alla miseria: ora lei è la più bella messicana Giovedì 11 Giugno 2009,
Myrna Ajuria Zechinelli, un nome messicano, ma anche italiano. Miss Italia nel
Mondo Messico 2009, Myrna, Italiana di quinta generazione è figlia di quei
veneti, molti dei quali segusinesi, che a fine Ottocento lasciarono il paese,
dove la miseria e la pellagra la facevano da padroni, per cercar fortuna in
Messico con l'intera famiglia. Li aspettava il duro lavoro di bonifica dei
terreni concessi dallo Stato Messicano. Molto tempo è passato da allora e
diverse sono fortunatamente oggi le condizioni di vita ma a Chipilo, Puebla,
nessuno dimentica le proprie radici e Myrna Ajuria Zechinelli, la cui madre è
di origine segusinese ne è una testimonianza. Appena letto l'annuncio del
concorso Miss Italia nel Mondo su una locandina dei un bar di Puebla ha subito
pensato di parteciparvi per mostrare la bellezza delle ragazze messicane di
origine veneta certo, ma anche per il grande desiderio di rivedere il paese in
cui i suoi avi sono nati. E così dopo aver superato diverse selezioni la bella
Miss Italia nel Mondo Messico 2009, mora, occhi scuri, ventunenne studentessa
di scienze delle comunicazioni che sogna di diventare giornalista, da giorni
sta visitando il Veneto ospitata a Segusino da dei lontani parenti. A farle da
guida è Agostino Coppe, dell' Associazione "Marca Pedemontana nel
Mondo", già sindaco di Segusino. Myrna, parlando un po' in italiano e un
po' in dialetto locale, come fanno moltissimi figli di emigranti nella sua
città, racconta: "Agostino è assolutamente il personaggio italiano più
conosciuto a Chipilo per l'impegno che nel tempo ha dedicato a mantenere i
rapporti tra i trevigiani all'estero e l'Italia. Il "Cristoforo
Colombo" di Chipilo." Ieri la ragazza è stata ospite
dell'associazione Trevisani nel Mondo e della Fondazione Cassamarca, venerdì
partirà per Jesolo da dove il 27 giugno andrà in onda Miss Italia nel Mondo in
programmazione su RaiUno. Perché Myrna ha deciso di intraprendere quest'
avventura al di là del desiderio di vedere il suo paese d'origine? «Volevo
rappresentare la bellezza di tante ragazze di Chipilo fortemente venete -
racconta - Sono molto felice e questa è anche la prima volta che vengo in
Italia. Gioco a calcio e mi piace Del Piero. Ma mi piace anche ballare, leggere
e cucinare gli spaghetti, ascoltare musica». Anche italiana maturalmente:
«Certo. Spesso viene a Chipilo Filippa Giordano ma mi
piacciono anche la Pausini, Vasco, Tiziano Ferro, Ramazzotti, Mango, Tozzi e
Ligabue». Ora il suo sogno è vincere il concorso. E di sicuro trevigiani e
messicani, in un mondo ormai globalizzato, il 27 giugno faranno tifo per lei e
per il suo contagioso sorriso. Deborah Granziero
( da "Gazzettino, Il"
del 11-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
DOPO I MINACCIOSI
TEST MISSILISTICI Pronte nuove sanzioni Onu per i nordcoreani Giovedì 11 Giugno
2009, New York Stop immediato ai test missilistici della Corea del Nord,
estensione «significativa» delle restrizioni alle esportazioni e alle
operazioni finanziarie, e ampliamento discrezionale delle ispezioni dei mercantili
diretti in Corea del Nord che potranno essere intercettati e ispezionati dalle
flotte dei Paesi membri dell'Onu per verificare che i carichi portati non
violino l'embargo. Questi i punti della bozza di risoluzione su cui al
Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite è stata trovata un'intesa di
massima. La bozza di risoluzione, è stata preparata dagli Stati Uniti a nome
dei sette Paesi si occupano del dossier Pyongyang: i cinque con potere di veto
in Consiglio di sicurezza (Usa, GranBretagna, Francia, Russia, Cina) e i due
vicini più minacciati dallo sviluppo missilistico-nucleare nordcoreano:
Giappone e Corea del Sud. Le nuove sanzioni potrebbero essere approvate oggi o
domani. Il regime di Pyongyang, che nelle scorse settimane ha intensificato i
test nucleari segreti e i lanci di missili sperimentali, mette in
guardia gli Stati Uniti: se estenderanno il loro "ombrello nucleare"
sulla Corea del Sud e sul Giappone, per i nordcoreani ciò equivarrà ad una
«dichiarazione di guerra nucleare».
( da "Gazzettino, Il"
del 11-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
La speculazione fa
ripartire il prezzo del petrolio Il barile sul mercato di New York ha sfondato
i 70 dollari. Un livello non giustificato dalla crescita della domanda Giovedì
11 Giugno 2009, Roma Continua la corsa al rialzo del petrolio al mercato di New
York dopo che le scorte di greggio statunitensi hanno segnato un ribasso,
contro tutte le previsioni. Il greggio è salito infatti a 71,35 dollari al
barile. Il Dipartimento dell'Energia Usa ha comunicato
che la scorsa settimana le scorte di greggio sono calate di 4,38 milioni di
barili e quelle di benzina sono scese di 1,55 milioni di barili. La ripresa dei
prezzi del petrolio nelle ultime settimane, con un barile tornato stabilmente a
quota 70 dollari (l'89% in più dei valori di inizio anno, a fronte di una media
2008 di 95 dollari), «data la persistente debolezza della domanda, sembra più
che altro spinto dal rinnovato interesse degli operatori finanziari che
ritengono ineluttabile una ripresa dei prezzi, favorita anche dall'ulteriore
indebolimento del dollaro». Lo ha rilevato il presidente dell'Unio petrolifera,
Pasquale De Vita. «E già si sente parlare di una nuova bolla speculativa - ha
aggiunto De Vita - La prospettiva di un recupero della domanda già nel 2010, al
momento, viene pertanto considerata molto più importante dello stato reale dei
fondamentali». I consumi di petrolio, rileva l'Unione petrolifera, hanno
mostrato nel 2008 un calo di oltre il 4%, tornando per la prima volta negli
ultimi 30 anni intorno agli 80 milioni di tonnellate. «In questi primi mesi del
2009 - ha proseguito De Vita - la flessione si è ulteriormente accentuata non
solo per l'ormai fisiologico calo dell'olio combustibile, ma anche per quello
dei carburanti, compreso il gasolio che non riesce più a compensare le perdite
della benzina». Nel 2008 le vendite dei due prodotti sono infatti diminuite del
2,7% rispetto al 2007, mentre nel primo quadrimestre 2009 già del 6,5 per
cento. Per il petroliere Gianmarco Moratti, presidente della Saras, «è un
momento difficile per il settore petrolifero. Non credo che il Tesoro voglia
inasprire la Robin tax». Il problema, rileva ancora Moratti, «non è la Robin
tax, è il mercato che è molto calato e la situazione economica in generale.
Tant'è che l'impatto della Robin tax finora è stato contenuto proprio a causa
della debolezza del mercato». Per il ministro dello Sviluppo, Claudio Scajola,
«le quotazioni in rialzo di queste settimane del barile del petrolio sono
determinate da una richiesta da parte dell'Asia, in
particolare dalla Cina ed è un fatto positivo ma si somma anche una ripresa della
speculazione internazionale». «La strategia -ha spiegato il ministro- è di
arrivare a un prezzo non volatile ma giusto. Le azioni del governo sono di far
sì che il prezzo finale non sia più alto della media degli altri Paesi europei.
Argomento su cui vogliamo insistere chiedendo conto alle industrie del
settore». Per Scajola «non si può tollerare che il prezzo cresca troppo
velocemente quando il petrolio sale e diminuisca altrettanto velocemente quando
scende».
( da "Sestopotere.com"
del 11-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Domani a Milano il
convegno internazionale Green life: costruire città sostenibili
(11/6/2009 14:57) | (Sesto Potere) - Milano - 11 giugno 2009 - Milano a
confronto con lEuropa per costruire un Expo eco-compatibile: questo è il
tema centrale di “Green life: costruire città sostenibili” il convegno che si
terrà il 12 giugno
2009 allAuditorium Assimpredil Ance, via San Maurilio
( da "Stampa, La" del
12-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
APPELLO DEI VESCOVI
A BANCHE E FONDAZIONI PER SOSTENERE IL FONDO DI GARANZIA IN AIUTO ALLE PERSONE
IN DIFFICOLTÀ "A rischio lavoro, mutui e affitti" [FIRMA]FRANCESCO
MANACORDA INVIATO A SIENA C'è il lavoro, «che già prima era precario, ora lo è
diventato ancor più, e quando si interrompe lascia senza garanzie di affidabile
sussistenza». C'è «la rata dei mutui e degli affitti, o dei debiti comunque
contratti, che costituisce un problema crescente per molte famiglie». E c'è per
l'appunto il grido di allarme di monsignor Mariano Crociata - segretario
generale della Conferenza episcopale italiana - di fronte agli uomini delle
banche e delle Fondazioni che hanno in mano il controllo di quelle banche,
riuniti ieri a congresso a Siena. Quello che Crociata chiama «il tempo complesso che viviamo, sotto la cifra della
globalizzazione», sta adesso mostrando in pieno i suoi effetti anche nella
crisi delle economie occidentali. "Una crisi che tocca i singoli, le
famiglie, le comunità - dice il segretario della Cei - e dalla quale viene il
rischio di una involuzione antropologica ed etica". «Sul
territorio, nelle parrocchie e tra i vescovi - spiega ancora - si raccoglie
preoccupazione per un andamento di cui è difficile prevedere l'esito». Se lo
sviluppo della crisi non si conosce, quello che già si sa è che ci sono
«difficoltà specifiche per la disoccupazione e il depauperamento complessivo
della capacità di acquisto». Serve allora «l'impegno e lo sforzo di tutti, da
parte delle istituzioni, primo fra tutti il governo. La Chiesa si inserisce con
tantissime iniziative in questo sforzo complessivo». Importante, comunque, «che
ci sia questo impegno e non solo lagnarsi, piangersi addosso, ma evidenziare le
difficoltà e impegnarsi per una soluzione». Nella geografia della globalizzazione
rientrano ovviamente anche i flussi migratori. Per Crociata «il problema si
affronta in tanti modi, equilibrando sempre accoglienza e sicurezza. Il modo
privilegiato resta quello di intervenire nei paesi in cui il problema sorge e
che costringe la popolazione a partire in cerca di fortuna». Non ha scelto a
caso la sua platea, monsignor Crociata: le Fondazioni bancarie erogano sui loro
territori risorse cospicue - solo dalle sedici più grandi l'anno scorso sono
arrivati oltre 1,2 miliardi di euro - facendo spesso da ponte tra quello che i
privati e lo Stato non vogliono o non possono fare. E così è anche a loro che
il segretario della Cei si rivolge per cercare contributi al «fondo di garanzia
per le famiglie numerose in difficoltà» che la Cei ha appena varato in
collaborazione con l'Associazione delle banche italiane. «Il fondo - spiega -
intende essere un segno e insieme uno strumento di speranza per attraversare la
crisi e non soccombere di fronte a essa, garantendo a ciascuna famiglia in
sofferenza un contributo di cinquecento euro mensili per un anno. Un contributo
che potrà essere prorogato per un secondo anno e per lo stesso importo», se le
difficoltà continuano, per poi essere restituito quando le condizioni
miglioreranno. Ma perché lo strumento sia efficace serviranno almeno 30 milioni
di euro. Ecco dunque la richiesta di contribuire rivolta «ai singoli, alle
diocesi, alle stese Fondazioni, aziende e società». Da Giuseppe Guzzetti,
presidente dell'Acri che raduna le Fondazioni, viene subito l'impegno a
chiedere a tutti gli associati, che spesso già collaborano con le singole
diocesi, di sostenere l'iniziativa Cei.
( da "Italia Oggi (MarketingOggi)"
del 12-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
ItaliaOggi Numero
138 pag. 21 del 12/6/2009 | Indietro Pubblicità in calo
dell'11% La ripresa? Da metà 2010 MARKETING Di Irene Greguoli Venini Le
proiezioni a fine anno secondo Nielsen Media Research Il
( da "Giornale di Brescia"
del 12-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Edizione: 12/06/2009
testata: Giornale di Brescia sezione:economia CATTOLICA Nuovo piano nel secondo
semestre «Probabilmente nella seconda parte dell'anno presenteremo un nuovo
piano o un correttivo di quello attuale alla luce di quanto è successo». Lo ha
detto l'amministratore delegato di Cattolica Assicurazioni, Giovan Battista
Mazzucchelli a margine della relazione annuale dell'Isvap. L'attuale piano
industriale di Cattolica considera il triennio al 2010. PETROLIO Quotazioni
stabili sopra 60 dollari Il petrolio apre in leggero rialzo
sui mercati Usa. Il Wti con consegna a luglio scambia a 71,7 dollari al barile
in rialzo dello 0,56% mentre il Brent, sempre con consegna luglio, quota a
71,09 dollari in progresso dello 0,44%. CINA Crolla l'export cresce il surplus
commerciale La Cina ha registrato a maggio un surplus commerciale di 13,39 miliardi
di dollari (13,14 mld in aprile), contro attese per un'eccedenza di 14,9
mld. Da segnalare il continuo forte calo delle esportazioni: -26,4% su base
annua a 88,76 miliardi di dollari (-22,6% ad aprile) contro stime per un calo
del 23,1%. Le importazioni sono scivolate del 25,2% (-23% ad aprile) a 75,37
mld e contro attese per un -22%. Da inizio anno la bilancia commerciale è
positiva per 88,79 miliardi. BTP Rendimenti a 5 anni in rialzo Rendimenti in
rialzo per i Btp assegnati in asta dal Tesoro. Il nuovo Btp quinquennale
scadenza 1/6/2014, offerto per 5 miliardi e piazzato per 4,7 miliardi, è uscito
con un rendimento lordo in aumento di 56 centesimi, al 3,61%. In aumento anche
il rendimento del Btp a 15 anni scadenza 1/8/2023, riaperto dal tesoro in
dodicesima tranche, e assegnato per 2,25 miliardi di euro con un rendimento del
5,10% (+0,21 centesimi). Assegnati anche 1,33 miliardi del Btp a 15 anni
off-the-run scadenza 1/8/2021: la sedicesima tranche, offerta per 1,5 miliardi,
è stata collocata al 4,86%.
( da "Repubblica, La"
del 12-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Pagina 13 - Interni
Nostro obiettivo Le elezioni "Non una confluenza nel Pse ma passo storico
per l´unità" Franceschini: serve una forza progressista europea Questo
obiettivo era nei documenti di scioglimento di Ds e Margherita L´arretramento
dei socialisti in Europa e la nostra tenuta hanno favorito l´intesa ANDREA BONANANNI
BRUXELLES - Il segretario del Pd non ha neppure il tempo di brindare all´intesa
appena siglata col capogruppo del Pse Martin Schultz: deve ripartire subito per
Roma. Ma non nasconde la soddisfazione: «E pensare che da anni commentatori e
politologi sostengono che il progetto del Pd sarebbe andato a sbattere sul tema
della collocazione europea e che Berlusconi ha impostato tutta la campagna
elettorale dicendo non avremmo saputo dove sederci al Parlamento europeo e che
non avremmo contato nulla. Invece ce l´abbiamo fatta. E´ il primo passo in una
direzione per cui stiamo lavorando da anni: la creazione in Europa di un´area
di centrosinistra che unisca forze di ispirazione socialista con altre di
diverse culture riformiste». Perché ci avete messo tanto? Chi è stato duro di
comprendonio: i socialisti europei o i democratici italiani? «Dal loro punto di
vista, è comprensibile che partiti socialisti con secoli di gloriosa storia
alle spalle avessero qualche reticenza a rimettere in discussione la propria appartenenza
identitaria per risolvere quello che sembrava un problema italiano. Diciamo che
il risultato delle elezioni, con l´arretramento di tutte le forze socialiste in
Europa e la nostra sostanziale tenuta, proprio grazie alla scelta di unire
riformismi diversi del Pd, ci ha aiutato a far cadere le ultime resistenze». E
non sarebbe stato meglio annunciarlo prima delle elezioni? Perché avete
aspettato dopo il voto? «Ma io ho fatto tutta la campagna elettorale dicendo
che questa era la nostra scelta. Ovviamente, per correttezza verso le
delegazioni socialiste degli altri Paesi, non potevo dare per concluso un
accordo che non era ancora stato formalizzato». E ora, che succede? «Adesso
nasce questo nuovo gruppo al Parlamento europeo. La creazione di una nuova
famiglia politica, invece, richiederà tempo: è ovvio. Il Partito socialista
europeo resta come forza politica di riferimento della componente socialista
del gruppo. Ma io sono certo che la Storia ci spinge verso la creazione di una
grande forza riformista e progressista. Ed è una spinta planetaria, non solo
europea. Obama ha dato il segnale: la globalizzazione
richiede una progressiva cessione di sovranità. Per ora il processo è a livello
di collaborazione tra governi. Poi arriverà alle forze politiche. Già ora i
socialisti tedeschi, i democratici americani, quelli italiani, Lula o il
Partito del Congresso indiano sui grandi temi della globalizzazione condividono
le stesse idee. Il campo dei progressisti è uno. Questa è l´idea di
fondo che stava già alla base della nascita dell´Ulivo, ancora prima del Pd». E
non teme di avere difficoltà a far digerire a Roma la creazione del nuovo
gruppo parlamentare europeo con i socialisti? Rutelli e molti ex Margherita non
faranno difficoltà? «Penso di no. Il 26 ratificheremo questa intesa in
direzione e lì discuteremo liberamente. E´ vero che una parte del partito
temeva una nostra confluenza nel gruppo socialista. Ma questo non è avvenuto. E
la creazione di un nuovo gruppo che riunisce in un´alleanza socialisti e democratici
è proprio il risultato che cercavamo da anni. Sta addirittura scritto nei
documenti di scioglimento della Margherita e dei Ds. Io sono molto prudente
nell´utilizzare l´aggettivo «storico». Ma mi sembra proprio che l´accordo che
abbiamo raggiunto oggi sia un passo importante, non solo per i democratici
italiani, ma per tutti i riformisti europei».
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 12-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Il Sole-24 Ore
sezione: COMMENTI E INCHIESTE data: 2009-06-12 - pag: 14 autore: ... PETROLIO
OLTRE I 73 DOLLARI La ripresa fa il pesce in barile B envenuto il caro-greggio,
se davvero segnala un'imminente ripresa dell'economia. Ma lacorsa sempre più
sfrenata dei prezzi – ieri oltre 73 dollari al barile, più del doppio rispetto
ai minimi pluriennali di dicembre – solleva timori, oltre che speranze. Gli
indizi di un miglioramento della domanda, a onor del vero, non mancano. La Cina in maggio ha importato una quantità di greggio quasi da record:
4 milioni di barili al giorno, un livello superato solo nel marzo 2008, quando
Pechino faceva incetta di rifornimenti prima delle Olimpiadi. Anche negli Usa i consumi mostrano sussulti di vitalità. E dopo mesi di
accumulo, le scorte petrolifere mondiali hanno iniziato a ridursi, non solo per
effetto dei tagli di produzione dell'Opec.I mercati finanziari,compreso quello
dei futures sul greggio, cercano sempre di anticipare le tendenze. Inoltre gli
investitori, che nei mesi più bui della crisi erano rimasti il più possibile
"liquidi", stanno ritrovando fiducia e appetito per il rischio: anche
questo, se si vuole, è un germoglio di rinascita economica. Ma se la speculazione
dovesse spingersi troppo in là, il rally del petrolio potrebbe trasformarsi nel
killer della ripresa.
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 12-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Il Sole-24 Ore
sezione: MATERIE PRIME data: 2009-06-12 - pag: 42 autore: COMMODITIES Volano il
petrolio e i metalli non ferrosi N uovi segnali positivi sullo stato di salute
dell'economia globale hanno alimentato il rally del petrolio e dei metalli non
ferrosi. A incoraggiare gli acquisti sono stati soprattutto il rialzo dei
consumi al dettaglio negli Usa in maggio e le forti
importazioni di materie prime della Cina nello stesso
mese. Il petrolio Wti – sostenuto anche dalla revisione al rialzo delle stime
sulla domanda da parte dell'Aie –è volato oltre 73 $/barile, per poi chiudere a
quota 72,68 (+1,9%), il massimo da ottobre (si veda il servizio a pagina 3).
All'Lme, dove sono saliti tutti i metalli non ferrosi, spiccano in particolare
i rialzi di rame (+ 3,2%), piombo (+4,4%), zinco e nickel (+3,8% per entrambi).
Il rally ha coinvolto solo una parte delle commodities agricole. Lo zucchero,
ad esempio, è arretrato. Caffè robusta e cacao a Londra sono rimasti poco
variati, così come il grano a Chicago. Acquisti speculativi al contrario hanno
spinto a New York il caffè arabica (+1%), il cacao (+1,8%) e più ancora il
cotone sodo (+3,1%). Al Cbot i semi di soia sono ai massimi da 9 mesi,mais e
riso grezzo hanno guadagnato oltrel'1 per cento.
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 12-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Il Sole-24 Ore
sezione: PRIMO PIANO data: 2009-06-12 - pag: 3 autore: Stime Aie migliori Il
barile vola a 73 dollari Più fiducia dai mercati Sissi Bellomo Per niente
turbati dall'incertezza sui tempi della ripresa, che si riflette nelle
previsioni in parte contrastanti di Banca mondiale e Fondo monetario
internazionale, i mercati petroliferi si schierano con decisione dalla parte
degli ottimisti: il greggio Wti è volato ieri oltre 73 dollari al barile, per
poi chiudere a quota 72,68 (+1,9%), il massimo da ottobre. A incoraggiare gli
acquisti, nuovi segnali positivi comparsi sulla scena economica globale –dalla
ripresa dei consumi al dettaglio negli Usa a maggio,
alle forti importazioni cinesi di greggio e altre materie prime nello stesso
mese –ma anche il ritorno di un pizzico di speranza nelle previsioni dei
maggiori istituti di ricerca pubblici specializzati nel settore energetico.
Dopo l'Energy information administration statunitense, anche l'Agenzia
internazionaleper l'energia per la prima volta dallo scorso agosto ha alzato le
stime sulla domanda petrolifera 2009. La contrazione prevista resta tuttora
ampia (quasi il 3%), ma è stata ridotta da
( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)"
del 12-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
ECONOMIA E FINANZA
pag. 23 «Ripresa globale a metà del 2010» Nuove stime di Bce, Fmi e Banca
Mondiale. Ma in Europa il lavoro crolla MILANO IL PERCORSO della crisi continua
ad oscillare fra aspettative più rosa e cifre sempre difficili: 2009 ancora
negativo con una ripresa in vista a metà del 2010, più debole in Europa, più
tonica negli Stati Uniti e nei paesi asiatici, Cina in testa.
Bce, Fondo Monetario e Banca Mondiale hanno cifre e prospettive diverse (la
Banca Mondiale è più pessimista del Fmi), ma sono sostanzialmente d'accordo nel
disegnare un 2009 ancora critico, soprattutto in Europa. La Banca centrale
europea nel suo ultimo bollettino mensile fa il punto sulla crisi nell'area
dell'Euro dove a fine anno il Pil dovrebbe subire un calo compreso fra
il 4,1 e il 5,1% nella peggiore delle ipotesi. I primi due trimestri di
quest'anno, ricordano i tecnici di Francoforte, sono stati «fortemente
negativi», ma ora la recessione dovrebbe attenuare la sua morsa: potremo vedere
«tassi di crescita positivi entro la metà del 2010». Sarà però «una fase di
stabilizzazione» a crescita modesta, compresa in una forbice fra -1% e +0,4%.
Lo stesso percorso dovrebbe seguire la curva dei prezzi : inflazione ancora in
calo nei prossimi mesi e poi in crescita a fine anno. Senza dimenticare la
pesante incognita del petrolio che ieri ha superato i 72 dollari a barile,
record dallo scorso ottobre. MA QUELLO che preoccupa la Banca centrale sono gli
effetti della recessione sul mercato del lavoro che continua a deteriorarsi. La
disoccupazione in Eurolandia in aprile è salita ancora raggiungendo il 9,2%
(era al 7,3% un anno fa). I settori più colpiti sono l'industria manifatturiera
e l'edilizia. Proprio l'alto tasso di disoccupazione potrebbe giocare un ruolo
ritardante sui tempi della ripresa l'anno prossimo: «I consumi resteranno
deboli nella seconda parte dell'anno» prevede la Bce. LA STRADA della ripresa
in Europa sarà dunque lenta e non priva di difficoltà. Fra l'altro la Bce
lancia l'allarme sui conti pubblici della maggior parte degli Stati membri.
Quasi tutti sfonderanno il parametro del 3% nel rapporto deficit-Pil che nel
2010 potrebbe arrivare fino al 6,5%. Indispensabile quindi «uno sforzo
ambizioso» di risanamento fiscale, dopo gli enormi incrementi di spesa pubblica
di quest'anno. Se l'Europa continuerà a soffrire, il 2010 si preannuncia invece
più dinamico nel resto del mondo, tanto che il Fondo monetario addirittura
rialza dall'1,9% al 2,4% le sue stime sulla crescita mondiale l'anno prossimo.
Nella nota di aggiornamento preparata dal Fmi per il G8 di luglio viene
indicata una migliore performance dell'economia Usa
già nel 2009. E qualche segnale positivo arriva dall'America: per la quarta
settimana calano le domande di nuovi sussidi di disoccupazione e a maggio sono
salite dello 0,5% le vendite al dettaglio. PIU' PESSIMISTI invece gli
economisti della Banca Mondiale che vedono un 2009 nerissimo con l'economia
globale in caduta del 3%, il doppo delle previsioni precedenti. «I paesi più
sviluppati subiranno una brusca battuta d'arresto e le prospettive per i paesi
in via di sviluppo restano preoccupanti, mentre «disoccupazione e
sottoccupazione continuano ad esercitare pressioni al ribasso sull'economia
mondiale».
( da "Eco di Bergamo, L'"
del 12-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
I messaggi degli
elettori all'Europa --> Venerdì 12 Giugno 2009 PRIMA, pagina 1 e-mail print
Terminate le elezioni amministrative - restano solo i ballottaggi del 21 giugno
-, chiuse le elezioni europee, conviene sollevare lo sguardo e tornare a
scrutare l'orizzonte. Che cosa hanno indicato gli elettori in Europa? Hanno
confermato l'opinione di non fermare il processo di globalizzazione
economica, di non inclinare verso politiche protezionistiche non ostanti i
notevoli interventi statali per contrastare la crisi economica esplosa
nell'estate del 2007. Quello che viene commentato come uno spostamento a destra
dell'elettorato, va letto, a mio parere, come la scelta di non volere inciampi
nella libertà degli scambi mondiali e di non volere processi di
nazionalizzazione di imprese, ancorché in difficoltà e ampiamente finanziate
con denaro pubblico. Dato che gli elettori sono i contribuenti che alla fine
pagheranno il conto, essi hanno riaffermato che pagheranno preferibilmente quel
conto in un contesto di attività economica privata. E che vogliono la politica
fuori dalla gestione delle imprese e delle banche. Auguriamoci che gli eletti,
ma anche i non eletti, non leggano il voto in modo diverso! Il secondo
messaggio degli elettori riguarda la convinzione che la globalizzazione vada
disciplinata e non sia un processo selvaggio; non vada interrotta ma
proseguita. Il che significa che gli elettori sono consapevoli che la
ristrutturazione delle organizzazioni produttive e delle reti distributive va
continuata, con mutamenti anche strutturali nelle economie dei vari Stati. Non
è di agevole lettura un terzo messaggio, ossia se il conto della crisi in atto,
in termini di indesiderati ma robusti disavanzi pubblici, debba essere pagato
con una lungimirante politica fiscale di lungo termine o lasciando correre l'inflazione.
Il buon senso vorrebbe fare pendere la bilancia verso la prima alternativa, e
di ciò dovrebbero darsi carico i rappresentanti delle classi più deboli,
quelle, cioè, che subirebbero l'insulto di un'imposta iniqua come l'inflazione.
Ma non dimentichiamo che lo svilimento della moneta è una via apparentemente
più comoda da percorrere e, in via immediata, più popolare. Il quarto messaggio
è di difficilissima lettura. I punti precedenti indicherebbero, tutti, la
necessità di un'Unione europea più coesa, che si traduca in una vera e propria
Unione politica, ma molti eletti sono euroscettici. In più il numero degli
elettori che non ha votato è molto alto. È statisticamente probabile che non
avrebbero mutato, votando, l'esito delle elezioni, ma avrebbero rafforzato gli
esponenti politici nel convincimento di proseguire nella costruzione politica
dell'Europa. Aleggia poi, sullo sfondo, l'incertezza in ordine alla prossima
politica estera e alla collegata politica economica degli Stati Uniti. Credo
che il predominio del dollaro, come moneta dominante e di riferimento, nel
contesto di una economia globalizzata, sia messo in forse. Soprattutto se
l'uscita dalla crisi economica indurrà gli Usa ad accettare un certo grado di
inflazione, con ripercussioni anche sulla politica economica europea. La
domanda è, allora, se l'amministrazione democratica statunitense saprà
esprimere una politica fiscale lungimirante ed equa, ovvero sarà Continua a
pagina 7 Tancredi Bianchi 12/06/2009 nascosto-->
( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)"
del 12-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
CALCIO pag. 5 Milano
LA TELENOVELA Ibrahimovic continua. Lo svedese ai microfoni di TV4, principale
t... Milano LA TELENOVELA Ibrahimovic continua. Lo svedese ai microfoni di TV4,
principale televisione scandinava, dice di sentirsi felice: «So dove giocherò
l'anno prossimo. Parlo ogni giorno con il mio agente, Mino Raiola, e conosco
già il mio futuro. Non ho intenzione di rivelarlo, preferisco tenermelo per me.
Sono molto felice». Parole che avrebbero dato il titolo a tutti i giornali del
mondo, ovvero: Ibrahimovic lascia l'Inter. Non è così, almeno per quanto
riguarda il Presidente dei blaugrana, Joan Laporta e per l'allenatore
nerazzurro dell'Inter Josè Mourinho. «L'incontro con il presidente Massimo
Moratti c'è stato spiega il patron dei catalani perchè al suo allenatore piace
molto Samuel Eto'o. Non c'è nessun accordo per Zlatan Ibrahimovic, anzi,
cercheremo di far rinnovare il camerunense che consideriamo un grande
giocatore». Parole vere o semplicemente strategiche? Nulla è chiaro, anche
perché l'attuale allenatore del fuoriclasse svedese, Mourinho, dal rientro dalla Cina, ha rivelato
a Inter Channel: «Continuo a pensare che Ibra sarà un giocatore dell'Inter, è
una convinzione mia, nessuno mi ha detto nulla, ma è semplicemente una mia
convinzione personale». Lo stesso portoghese non più tardi di qualche settimana
fa disse che avrebbe ritrovato il suo attaccante l'11 luglio negli USA,
non per "convinzione" ma perché gli era stato sussurrato dal
giocatore. La telenovela continua e attenzione ai soldi del Manchester Un., che
in un solo mese ha perso Cristiano Ronaldo e Carlitos Tevez. Christian
Recalcati
( da "Manifesto, Il"
del 12-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
LECCE Partito ieri
il controvertice sui temi della crisi. Oggi si riuniscono i ministri delle
finanze. Domani la manifestazione nazionale Arrivano i «Grandi» dell'economia,
Lecce blindata per le proteste anti-G8 Federico Cartelli LECCE LECCE Da oggi
prende avvio a Lecce la due giorni del vertice dei ministri finanziari degli
otto paesi più industrializzati, insieme coi governatori delle banche centrali,
per mettere a punto strategie in grado di contrastare (così si sostiene) la
crisi economica mondiale. Con il ministro Giulio Tremonti a fare gli onori di
casa, è un vertice superblindato che si tiene fra le spessissime mura del
castello cinquecentesco ubicato nel cuore della città. Il centro urbano è stato
chiuso anche al passaggio dei pedoni: vi possono accedere solo i cittadini
residenti (esibendo un documento d'identità) e i lavoratori (portandosi dietro
la busta-paga che certifica il luogo in cui si esplica la mansione di lavoro).
Un centro bunker, protetto da centinaia di uomini in divisa e non, che fa da
contraltare al vertice dell'altra-economia - organizzato dal coordinamento
regionale No-G8 - che dal 9 giugno e fino a domani si sta svolgendo con una
serie di contro-manifestazioni pacifiche e pubbliche in piazze e spazi aperti
nella parte non proibita della città. Un contro-vertice per garantire il
diritto a manifestare con una critica civile contro i privilegi economici e le
ingiustizie sociali. Lo stesso presidente uscente della provincia di Lecce,
Giovanni Pellegrino, ha sottolineato e condiviso l'esigenza di una riflessione critica verso chi ha responsabilità della grave crisi
economica mondiale e i limiti del mercato globalizzato. Il presidente della
regione Puglia Nichi Vendola è andato oltre, dichiarandosi disponibile (pure
finanziariamente) ad appoggiare i no-global che manifestano dissenso alle
politiche economiche dei paesi più industrializzati rappresentati dai loro
ministri a Lecce. Regione e provincia tuttavia hanno stanziato fondi per
quasi due milioni di euro, in totale, utilizzati dal comune di Lecce per
imbellettare la città sede del G8, riparando essenzialmente strade gruviera e
marciapiedi dissestati. I ministri finanziari verranno recintati, per il
passeggio serale, nel centro storico straripante di barocco tirato a lucido per
l'occasione. In città intanto continuano ad arrivare migliaia di dimostranti.
Il coordinamento del No-G8 è costituito da una vasta rete associativa (oltre
cento entità), fra movimenti, sindacati, partiti, ordini religiosi, missionari,
militanti del volontariato, che hanno promosso manifestazioni alternative e di
dissenso riunendosi in piazze tematiche per dibattere sulle questioni
economiche, lontano dalle possenti mura del castello. Il controvertice verte su
tre punti: le conseguenze disastrose della globalizzazione neoliberista; le
cause e la natura della crisi globale; le alternative progettuali possibili per
venirne fuori. Nelle piazze tematiche si è discusso, nel giorno di apertura, di
beni comuni quali acqua, ambiente ed energia, toccando il problema del nucleare
nel piano energetico ambientale pugliese e delle ricadute su territorio e
salute dei cittadini. Nel giorno successivo si è parlato di economia e guerra,
con tematiche relative alla spesa militare, al commercio prolifico delle armi,
alle missioni di guerra camuffate sotto l'etichetta di missioni di pace, alle
basi militari pianificate in Puglia e in Salento. La piazza tematica di ieri
era incentrata sulle migrazioni, con le problematiche connesse della tratta e
della prostituzione, delle leggi in Italia sull'immigrazione, della resistenza
degli indigeni in Amazzonia. Domani, a conclusione del vertice, è prevista la
manifestazione nazionale contro le politiche economiche e finanziarie del G8
culminante nel corteo dei no global che si snoderà lungo i viali a ridosso del
centro storico.
( da "Manifesto, Il"
del 12-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
UIGURI
DI GUANTANAMO Cina protesta con Usa e Palau: «Sono
terroristi, ridateceli» Non ci ha messo molto il governo cinese a protestare
ufficialmente con l'Amministrazione Usa che mercoledì
ha deciso di trasferire gli uiguri prigionieri a Guantanamo nell'arcipelago di
Palau, favorevole ad ospitarli. In una conferenza stampa tenuta ieri a Pechino il
portavoce del ministro degli esteri, Qin Gang, ha definito i 17 detenuti «sospetti
terroristi» e chiede siano consegnati alla Cina quanto
prima. Se non lo faranno, ha detto, gli Usa violeranno
le leggi internazionali. I 17 - appartenenti al gruppo etnico uiguro che abita
la regione nord ovest cinese del Xinjiang - erano stati catturati nel 2001
durante l'invasione dell'Afghanistan e si sono sempre difesi affermando di
essere sfuggiti alla persecuzione cinese. Durante l'era Bush le autorità Usa avevano stabilito che gli uiguri non si trovavano in
Afghanistan con intenti ostili verso gli americani, e li avevano assolti. Da
allora è iniziata la caccia al paese che li accogliesse: ben 100 stati
interpellati hanno rifiutato, per non cadere in disgrazia con la Cina.
( da "Manifesto, Il"
del 12-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Una Stoccolma
glaciale e gang riciclate per crimini globali Massimo Carlotto LIBRI JEAN
LAPIDUS, LA TRAIETTORIA DELLA NEVE, MONDADORI, PP. 535, EURO 20 Jens Lapidus è
il più mediterraneo degli autori nordici. E certamente il meno consolatorio,
aspetto che ha fatto in parte la fortuna del giallo che viene dal freddo. Quei
paesi così lontani, geograficamente e culturalmente, dove tutto è ordinato,
pulito e i governi, almeno all'apparenza, democrazia e diritti, sono in grado
di risolvere delitti anche complessi con certezza del diritto e la giusta
suspense che il genere impone. Ma ora è arrivato questo avvocato penalista
svedese classe '74 che ha sparigliato i giochi con un bel romanzo: La
traiettoria della neve, primo libro di una trilogia ambientata a Stoccolma. La città non è più una cartolina ma una capitale invasa dal
crimine organizzato e globalizzato. Un serbo ex tigre di Arkan, un sudamericano
e un giovane studente universitario locale sono i tre personaggi principali
usati dall'autore per raccontarci che cocaina, racket, prostituzione e
riciclaggio sono attività «normali e comuni» in tutta Europa. Culture
malavitose straniere hanno trovato in Svezia un terreno fertile ma non vergine
data la decennale presenza di bande di motociclisti che hanno capito da un
pezzo come le risse e il piccolo spaccio non li avrebbero resi ricchi e
competitivi. E poi la società svedese così opulenta ma così pronta a farsi
infiltrare, corrompere e partecipare attivamente ai business. Anche quelli che
contano. È una storia che conosciamo bene ma ambientata a Stoccolma fa un certo
effetto anche perché ci si rende conto che quello che Lapidus racconta è realtà
e frutto di notizie raccolte attraverso la sua attività professionale. Anche
polizia e magistratura agiscono come si trovassero a Londra o Milano. La logica
repressiva e il modus operandi è altrettanto globalizzato. Non stupisce affatto
il successo che ha avuto in Scandinavia La traiettoria della neve (che non è
quella che cade dal cielo) e che lo ha tenuto saldamente in testa alle
classifiche per diverse settimane. Realtà criminale a parte, il romanzo è
scritto bene e regge per tutte le oltre 500 pagine. Tre vicende personali che
si intrecciano in un susseguirsi ben congegnato di colpi di scena. Lapidus usa
i personaggi per sviluppare una trama sapientemente costruita e ambientata in
una Stoccolma credibilissima. Nulla di consolatorio alla fine, i conti non
tornano per la società svedese e la consapevolezza di produrre crimine e
strutture anticrimine in una spirale senza fine danno l'idea esatta che oggi il
«male» è strutturale ovunque e le bande e le cosche assomigliano sempre di più
alle multinazionali. Un altro mondo è sempre possibile, comunque. Questo
Lapidus non lo dice ma vale la pena tenerlo presente.
( da "Manifesto, Il"
del 12-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
COMMEDIA Belgrado,
città di fughe, spari, amori impossibili C.Pi. AMORE E ALTRI CRIMINI DI STEFAN
ARSENIJEVIC, CON ANICA DOBRA E FEDJA STOJANOVIC, JUG 2008 BR>Il titolo
sembra quasi un gioco e anche una divertita provocazione. Infatti non è una
storia d'amore il film del trentaduenne regista serbo Stefan Arsenivivjc, che
nelle sale italiane arriva in coda di stagione, a due anni dalla presentazione
alla Berlinale. E neppure un gangster movie, non soltanto almeno anche se i due
aspetti si mescolano, nella vita dei protagonisti. In realtà ci sono più storie
d'amore, c'è Anica (Anica Dobra), quarantenne delusa da uomini sbagliati (e
sposati), con ansie di cambiamento, che sta insieme a Milutin, un boss di
quartiere decaduto. I due però non si amano: lui infatti continua a essere
innamorato di un'altra donna con cui è finita tanti anni prima (e che non lo
perdona nemmeno quando sa che gli resta poco da vivere). Ha una figlia, la
giovane Ivana, adolescente solitaria che ha smesso di parlare, divora arance
davanti alle soap opera sudamericane e ogni tanto prova a buttarsi dalla
terrazza del grigio palazzo d'architettura socialista-reale. Stanislav ( Vuk
Kostic) è un ragazzo, un ragazzino gli dice sempre Anica, che vive con la
mamma, cantante decaduta o forse mai decollata, distrutta dall'abbandono del
marito tanti anni prima. Stanislas lavora per Milutin, ama Anica da quando era
piccolo, e l'ha vista litigare con un amante nuda nel letto. Continuando a
amarla ogni giorno nel quartiere dove sono cresciuti, vedendola piangere,
pensare alla fuga, correre dalla nonna che ha dimenticato tutto ... Uomini e
donne che si inseguono in un piccolo, qualunque, pezzo di Belgrado, tra silenzi
e emozioni avvilite. E la città con la sua violenza e il cinismo di una ferita
mai guarita sembra essere la vera protagonista del film. Belgrado e la guerra,
che forse non è finita davvero. Ha lasciato segni nei giovani e nei vecchi,
mischiandosi a corruzione e criminalità degli anni prima, e ha rubato sogni e
sorrisi. Grigia, no future, senza nemmeno la rabbia punk, con la pesantezza
della ferocia: qualche ricatto, le pistole sempre pronte come l'economia di
guerra nel cuore prima che nei soldi vuole. E un orizzonte
di ipermercati e globalizzazione dove la violenza cambia di segno, diventando più
spietata. Da Belgrado dice Arsenijevic molti se ne sono andati, specie i più
giovani. Come Anica, infatti il tempo del film è il suo ultimo giorno in città,
gli addii, i soldi rubati all'amante col suo permesso, e l'imprevisto che è
quel «ragazzino» col suo amore. Un film strano, forse imperfetto ma che
sa entrare nel tempo del contemporaneo. Raccontandone il sentimento come gesto,
silenzi, amori impossibili.
( da "Reuters Italia"
del 12-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
MILANO (Reuters) -
L'azionario asiatico ha marciato verso nuovi massimi dell'anno, stimolato da
dati macro cinesi migliori delle attese che hanno alimentato l'idea che il
peggio sia passato. Il passaggio verso asset più rischiosi
negli ultimi mesi è stato ancorato alle migliorate prospettive per l'economia
globale, soprattutto in Usa e Cina. Lo slancio tuttavia è in rallentamento e gli investitori
accorti avranno bisogno di altre prove di una effettiva ripresa dell'economia
globale, dicono gli analisti. "Il mercato probabilmente è andato troppo
forte nelle ultime due settimane. La fiducia dei consumatori è
migliorata ma alcune difficoltà economiche permangono" dice Lucinda Chan,
di Macquaire Equities in AUstralia. In particolare sofferenza rispetto a ieri
la piazza di Shanghai, che tuttavia segna un rialzo sulla settimana precedente.
Male anche Taiwan, che ha registrato il meggior calo settimanale in 7 mesi, con
il chipmaker Ts
( da "Trend-online"
del 12-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Don Chisciotte
contro i mulini a vento BLOG, clicca qui per leggere la rassegna di Stefano
Bassi //lagrandecrisi2009.blogspot.com/, 12.06.2009 09:48 Scopri le migliori
azioni per fare trading questa settimana!! scese del 10,8%: questo dato
dimostra quanto siano tenui questi verdi germogli sui quali Toro Drogato corre
all'impazzata e con adamantina sicurezza. Si attendevano anche con impazienza i
dati ufficiali sul Commercio Cinese di maggio. Ebbene hanno deluso e di brutto,
pertanto giustamente non se n'è quasi parlato...mentre un rumors non confermato
di ieri sulla produzione industriale cinese meglio del previsto ha fatto
schizzare al rialzo le borse. In questo modo non c'è partita: mi sembra di
lottare contro i Mulini a vento come Don Chisciotte...mi viene quasi da
arrendermi all'ottimismo dissimulatorio e strumentale che sta dominando...
Comunque solo per la cronaca le esportazioni sono crollate, rispetto all'anno
precedente, del 26,4% e le importazioni del 25,2%, entrambi i dati peggio del
previsto...e non di poco... Ignorati questi dati scomodi, gli
analisti si sono concentrati allegramente sull'incremento degli investimenti in
Cina dovuti al super-pompaggio di denaro pubblico e da questo dato
hanno semplicemente dedotto che l'economia cinese sta migliorando...alla faccia
dell'import/export. Vi risparmio il dato sulle scorte di magazzino in USA che
non sposta di un millimetro il succo del discorso. Vi lascio alle
interpretazioni ufficiali..."embedded" come si suole dire con un
inglesismo. Che vi posso dire...alzo bandiera bianca. Toro Drogato e
l'ottimismo strumentale stanno vincendo la partita. P.S. il mio Blog non è di
trading ma di filosofia-macro-economica di lungo termine. Pertanto il mio Blog
VA IGNORATO nel caso si voglia speculare in Borsa assecondando il Trend, perchè
occasioni redditizie ce ne sono a go-go per chi accetta il rischio...Non
confondiamo i discorsi, mi raccommando. Per i grafici vedi
http://lagrandecrisi2009.blogspot.com/2009/06/don-chisciotte-contro-i-mulini-vento.html
Stefano segue pagina >>
( da "KataWebFinanza"
del 12-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Made in Italy, freno
tirato nel 1 trim per export scarpe italiane (Teleborsa) - Roma, 12 giu - E'
l'export il nervo scoperto di questa crisi. E al pari di altri settori del made
in Italy anche il calzaturiero ripiega oltre confine, riuscendo comunque a
contenere le perdite in termini di fatturato. Nel primo trimestre 2009 - rivela
www.trendcalzaturiero.it sulla base dei dati Istat - le esportazioni di scarpe
tricolore si sono ridotte in un anno di 9,7 milioni di paia, portandosi a quota
64 milioni. Un calo del 13% che in termini monetari si tradotto in una
flessione comunque pi contenuta, nell'ordine dei 9 punti percentuali. Con il
fatturato oltre confine sceso a ridosso di 1,8 miliardi di euro, contro i 2
miliardi abbondanti rubricati nel primo trimestre 2008. La sensazione - osserva
l'analisi del sito web specializzato nell'informazione economica sul settore -
che le imprese calzaturiere italiane abbiano adesso davanti un periodo di
sostanziale assestamento, dopo la fase pi acuta della crisi, che avrebbe
coinciso proprio con il primo trimestre
( da "Sestopotere.com"
del 12-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Export calzature
italiane nel primo trimestre 2009 (12/6/2009 12:10) | (Sesto Potere) - Roma -
12 giugno 2009 - E lexport il nervo scoperto di questa
crisi. E al pari di altri settori del made in Italy anche il calzaturiero
ripiega oltre confine, riuscendo comunque a contenere le perdite in termini di fatturato. Nel primo
trimestre 2009 - rivela www.trendcalzaturiero.it sulla base dei dati Istat - le
esportazioni di scarpe tricolore si sono ridotte in un anno di 9,7 milioni di
paia, portandosi a quota 64 milioni. Un calo del 13% che in termini monetari si
è tradotto in una flessione comunque più contenuta, nellordine
dei 9 punti percentuali. Con il fatturato oltre confine sceso a ridosso di 1,8
miliardi di euro, contro i 2 miliardi abbondanti rubricati nel primo trimestre 2008. La
sensazione - osserva lanalisi del sito web specializzato
nellinformazione economica sul settore - è che le imprese calzaturiere
italiane abbiano adesso davanti un periodo di sostanziale assestamento, dopo la
fase più acuta della
crisi, che avrebbe coinciso proprio con il primo trimestre
( da "Dire" del
12-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Clima,
Prestigiacomo: "Accordo vicino, al G8 le basi per l'intesa" ROMA -
L'accordo sul clima "è all'orizzonte". Lo assicura il ministro
dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo, in occasione del forum dei legislatori
dei paesi del 'G8+5' (Stati Uniti, Canada, Gran Bretagna, Germania, Francia,
Italia, Russia e Giappone più Cina, India,
Brasile, Sudafrica ed Egitto). Prestigiacomo riconosce che sono stati compiuti
"importanti passi avanti" a livello internazionale ma, aggiunge,
occorre una "mediazione alta". Bisogna definire, spiega, "target
di riduzione di CO2 non solo al 2050, ma anche di breve e medio periodo",
e occorre giungere ad un accordo che "tenga conto delle diverse
realtà in campo, sia dal punto di vista economico che dell'impegno sulla
riduzione delle emissioni di gas serra". Su questo, garantisce
Prestigiacomo, "stiamo lavorando e il vertice dell'Aquila sarà il luogo
dove si potranno porre le basi di un prossimo accordo a Copenhagen".
"USA INDIETRO, NON POSSIAMO COMPENSARE IL LORO RITARDO" - L'impegno
preso dagli Stati Uniti per la riduzione delle emissioni di CO2 è
"significativamente al di sotto dei target già adottati dall'Europa",
ricorda poi Prestigiacomo. Certamente quello degli Usa
è un passo "importante", ma gli obiettivi che si stanno dando oltre
oceano "sono al di sotto rispetto alle dichiarazioni fatte dal presidente
Barack Obama". Per il ministro dell'Ambiente "bisogna considerare che
gli Stati Uniti partono da zero" in quanto a politiche sostenibili, ma
"questo non può portare l'Europa a compensare quello che non riescono a
fare altri". Perchè, spiega, "sarebbe troppo oneroso". Insomma,
gli Stati Uniti potrebbero fare di più, chiude il ministro, che lancia
all'amministrazione Obama un messaggio chiaro: "Non possiamo farci carico
da soli" delle questioni ambientali e climatiche. 12 giugno 2009
( da "Manifesto, Il"
del 12-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
LECCE Partito ieri
il controvertice sui temi della crisi. Oggi si riuniscono i ministri delle
finanze. Domani la manifestazione nazionale Arrivano i «Grandi» dell'economia,
Lecce blindata per le proteste anti-G8 Federico Cartelli LECCE Da oggi prende
avvio a Lecce la due giorni del vertice dei ministri finanziari degli otto
paesi più industrializzati, insieme coi governatori delle banche centrali, per
mettere a punto strategie in grado di contrastare (così si sostiene) la crisi
economica mondiale. Con il ministro Giulio Tremonti a fare gli onori di casa, è
un vertice superblindato che si tiene fra le spessissime mura del castello
cinquecentesco ubicato nel cuore della città. Il centro urbano è stato chiuso
anche al passaggio dei pedoni: vi possono accedere solo i cittadini residenti
(esibendo un documento d'identità) e i lavoratori (portandosi dietro la
busta-paga che certifica il luogo in cui si esplica la mansione di lavoro). Un
centro bunker, protetto da centinaia di uomini in divisa e non, che fa da contraltare
al vertice dell'altra-economia - organizzato dal coordinamento regionale No-G8
- che dal 9 giugno e fino a domani si sta svolgendo con una serie di
contro-manifestazioni pacifiche e pubbliche in piazze e spazi aperti nella
parte non proibita della città. Un contro-vertice per garantire il diritto a
manifestare con una critica civile contro i privilegi economici e le
ingiustizie sociali. Lo stesso presidente uscente della provincia di Lecce,
Giovanni Pellegrino, ha sottolineato e condiviso l'esigenza di una riflessione critica verso chi ha responsabilità della grave crisi
economica mondiale e i limiti del mercato globalizzato. Il presidente della
regione Puglia Nichi Vendola è andato oltre, dichiarandosi disponibile (pure
finanziariamente) ad appoggiare i no-global che manifestano dissenso alle
politiche economiche dei paesi più industrializzati rappresentati dai loro
ministri a Lecce. Regione e provincia tuttavia hanno stanziato fondi per
quasi due milioni di euro, in totale, utilizzati dal comune di Lecce per
imbellettare la città sede del G8, riparando essenzialmente strade gruviera e
marciapiedi dissestati. I ministri finanziari verranno recintati, per il
passeggio serale, nel centro storico straripante di barocco tirato a lucido per
l'occasione. In città intanto continuano ad arrivare migliaia di dimostranti.
Il coordinamento del No-G8 è costituito da una vasta rete associativa (oltre
cento entità), fra movimenti, sindacati, partiti, ordini religiosi, missionari,
militanti del volontariato, che hanno promosso manifestazioni alternative e di
dissenso riunendosi in piazze tematiche per dibattere sulle questioni
economiche, lontano dalle possenti mura del castello. Il controvertice verte su
tre punti: le conseguenze disastrose della globalizzazione neoliberista; le
cause e la natura della crisi globale; le alternative progettuali possibili per
venirne fuori. Nelle piazze tematiche si è discusso, nel giorno di apertura, di
beni comuni quali acqua, ambiente ed energia, toccando il problema del nucleare
nel piano energetico ambientale pugliese e delle ricadute su territorio e
salute dei cittadini. Nel giorno successivo si è parlato di economia e guerra,
con tematiche relative alla spesa militare, al commercio prolifico delle armi,
alle missioni di guerra camuffate sotto l'etichetta di missioni di pace, alle
basi militari pianificate in Puglia e in Salento. La piazza tematica di ieri
era incentrata sulle migrazioni, con le problematiche connesse della tratta e
della prostituzione, delle leggi in Italia sull'immigrazione, della resistenza
degli indigeni in Amazzonia. Domani, a conclusione del vertice, è prevista la
manifestazione nazionale contro le politiche economiche e finanziarie del G8
culminante nel corteo dei no global che si snoderà lungo i viali a ridosso del
centro storico.
( da "Reuters Italia"
del 12-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
NAZIONI UNITE (Reuters)
- Il Consiglio di sicurezza dell'Onu ha deciso oggi all'unanimità di ampliare
le sanzioni e l'embargo su armi e commercio contro la Corea del Nord in seguito
al test nucleare condotto il 25 maggio scorso. La risoluzione approvata
bandisce completamente l'export di armi dalla Corea del Nord e la maggior parte
dell'import di armamenti nel Paese comunista. Autorizza
inoltre gli stati membri dell'Onu ad ispezionare i cargo nordcoreani marittimi,
aerei e terrestri, chiedendo loro di sequestrare e distruggere qualunque bene
trasportato in violazione delle sanzioni. Sia Cina che Russia,
che sono state riluttanti a sostenere misure punitive contro la Corea del Nord
in passato, hanno sottoscritto la risoluzione Usa.
( da "Reuters Italia"
del 12-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
NAZIONI UNITE
(Reuters) - Il Consiglio di sicurezza dell'Onu ha deciso oggi all'unanimità di
ampliare le sanzioni e l'embargo su armi e commercio contro la Corea del Nord
in seguito al test nucleare condotto il 25 maggio scorso. La risoluzione
approvata bandisce completamente l'export di armi dalla Corea del Nord e la
maggior parte dell'import di armamenti nel Paese comunista. Autorizza inoltre
gli stati membri dell'Onu ad ispezionare i cargo nordcoreani marittimi, aerei e
terrestri, chiedendo loro di sequestrare e distruggere qualunque bene
trasportato in violazione delle sanzioni. Sia Cina che Russia, che sono state riluttanti a sostenere misure
punitive contro la Corea del Nord in passato, hanno sottoscritto la risoluzione
Usa. "Siamo molto soddisfatti che il Consiglio di sicurezza in
solo un'ora e mezzo abbia approvato una risoluzione nuova di zecca", ha
detto in un briefing alla Casa Bianca l'ambasciatrice Usa all'Onu
Susan Rice, che ha definito la risoluzione "senza precedenti" e
"innovativa".