CENACOLO
DEI COGITANTI |
Obama nel campo di
Buchenwald
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: sugli Usa circa la lotta al
riscaldamento del pianeta. «Gli Stati Uniti devono essere pronti a dare il buon
esempio se vogliamo coinvolgere nella soluzione del problema paesi importanti
come la Cina e l'India», ha detto Obama. CRISI - Obama ha poi aggiunto che sul
fronte della crisi economica «sarà necessario un po' di tempo e misure durature
da parte di tutti per fare progressi.
La crisi dal neoliberismo
al populismo ( da "Alto
Adige" del 06-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: come "naturale") di
ridurre le spese e le tasse per essere concorrenziali nella globalizzazione, si
basasse su argomenti fasulli e abbia condotto, nei decenni della deregulation,
ad uno sviluppo squilibrato, in cui le disuguaglianze tra stati e tra cittadini
si sono ampliate fino a determinare il crollo del sistema stesso.
Azzurri, tanti esami di
maturità ( da "Trentino"
del 06-06-2009) + 2 altre fonti
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: globalizzazione" della serie
A, depredata di Kakà e forse di Ibrahimovic. "Di Santon avevo detto che è
un predestinato, ora che l'ho visto ne sono anche più convinto: è esattamente
così - ha spiegato il ct confermando che il neoconvocato è pronto per l'esordio
odierno - La formazione non la do, ma per tutta la settimana ho fatto certe
scelte,
L'essere venuto qui oggi è
un po' come essere andato alla tomba di mio padre. Ma mio ...
( da "Stampa, La" del
06-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Il primo esperimento di
globalizzazione fu condotto qui. E si fece tutto il possibile per ridurre
l'umanità degli umani. Per noi era umano essere disumani. Ma spero che il mondo
abbia imparato qualcosa. Questa speranza include molto di quello che dice lei,
signor presidente: sicurezza per Israele e per i suoi vicini, pace in quella
regione.
Italia, Lippi pensa al
futuro ( da "Tribuna
di Treviso, La" del 06-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: e alla crisi da globalizzazione
della serie A, depredata di Kakà e forse di Ibrahimovic. «Di Santon avevo detto
che è un predestinato, ora che l'ho visto ne sono anche più convinto», ha
spiegato il ct confermando che il neoconvocato è pronto per l'esordio. Oltre al
terzino, ci sono Giuseppe Rossi (titolare dal primo minuto,
Stasera a Pisa
l'amichevole tra Italia e Irlanda
( da "Cittadino, Il"
del 06-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: di una generazione di talenti la
cui esplosione può essere una risposta all'invecchiamento dei campioni del
mondo, e alla crisi da "globalizzazione" della Serie A. «Di Santon
avevo detto che è un predestinato, ora che l'ho visto ne sono anche più
convinto: è esattamente così - ha spiegato il ct confermando che il neoconvocato
è pronto per l'esordio sulla fascia destra di difesa -.
l'importanza dell'islam
per obama ( da "Centro,
Il" del 06-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: era globalizzata. Il presidente
americano si è mostrato a Riad e al Cairo un uomo pratico e pragmatico, in
grado di capire le tendenze in atto nel mondo e cercando di adeguarsi ad esse.
L'Islam, dal suo punto di vista, non è soltanto Al Qaeda, l'integralismo o
l'arretratezza, ma è anche un miliardo e mezzo di uomini e donne che fanno
mercato,
L'importanza dell'Islam
( da "Libertà" del
06-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: era globalizzata. Il presidente
americano si è mostrato a Riad e al Cairo un uomo pratico e pragmatico, in
grado di capire le tendenze in atto nel mondo e cercando di adeguarsi ad esse.
L'Islam, dal suo punto di vista, non è soltanto al Qaeda, l'integralismo o
l'arretratezza, ma è anche un miliardo e mezzo di uomini e donne che fanno
mercato,
ringraziamenti e cin cin
con cellino a tutto campo ( da "Nuova
Sardegna, La" del 06-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Festa rossoblù nel centro sportivo
di Asseminello Ringraziamenti e cin cin con Cellino a tutto campo ASSEMINI.
«Grazie a tutti voi e soprattutto, a questo meraviglioso gruppo di ragazzi che
ci ha regalato una stagione straordinaria». Massimo Cellino, lascia la giacca
su una sedia, sale sul palco e plaude i suoi.
Dove incontrare Madonna e
Paris Hilton ( da "Gazzettino,
Il (Vicenza)" del 06-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: come in ogni globalizzata città del
pianeta, il "mondo", prima ancora dell'Europa, è ormai sotto casa.
Sembra una vita fa che si entrava dal tabaccaio per un pacchetto di Alfa o, se
proprio non si fumava, per mezzo chilo di sale grosso. Oggi dal tabaccaio la
sigaretta è quasi un optional, perché uno ci può andare per trovare i biglietti
del concerto di Madonna a Udine,
italia, lippi pensa al
futuro ( da "Nuova
Venezia, La" del 06-06-2009) + 1 altra fonte
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: e alla crisi da globalizzazione
della serie A, depredata di Kakà e forse di Ibrahimovic. «Di Santon avevo detto
che è un predestinato, ora che l'ho visto ne sono anche più convinto», ha
spiegato il ct confermando che il neoconvocato è pronto per l'esordio. Oltre al
terzino, ci sono Giuseppe Rossi (titolare dal primo minuto,
Confapi in assemblea tra
crisi e futuro ( da "Nazione,
La (Umbria)" del 06-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: danno senso di appartenenza e
orgoglio di identità in un mondo globalizzato, ove i valori umani trovano
sempre meno spazio e, per ultimo ma non per importanza, anche nei momenti
difficili non delocalizzano le proprie attività. EPPURE il nostro Paese non sembra
avere troppo interesse al futuro di questo grande bacino di imprese;
i tiepolo, genialità tra
apologia e ironia ( da "Messaggero
Veneto, Il" del 06-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Arte della Fondazione Cini a
Venezia. Ed è stato lo stesso curatore, l'altro ieri nell'Oratorio della
Purità, a presentare - nell'ambito delle Giornate - il primo volume (557
pagine, 64 euro) della collana Scritti di storici dell'arte veneta, promossa
dall'Istituto di Storia dell'arte della Fondazione Giorgio Cini, in
collaborazione con la Regione Veneto,
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: politica e istutuzionale forte per
governare i grandi processi dell'umanità come la globalizzazione, la
delocalizzazione, l'immigrazione» A proposito: anche a lei, come a Berlusconi,
sembra che Milano sia Africa? «Sono per strada in questo momento e vedo tanti
milanesi sereni. Comunque il Pdl governa da 15 anni a Milano e in Lombardia:
non so a chi parli il premier, forse ai suoi.
L'IMPORTANZA DELL'ISLAM
PER OBAMA ( da "Provincia
Pavese, La" del 06-06-2009) + 4 altre fonti
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: era globalizzata. Il presidente
americano si è mostrato a Riad e al Cairo un uomo pratico e pragmatico, in
grado di capire le tendenze in atto nel mondo e cercando di adeguarsi ad esse.
L'Islam, dal suo punto di vista, non è soltanto Al Qaeda, l'integralismo o
l'arretratezza, ma è anche un miliardo e mezzo di uomini e donne che fanno
mercato,
Per l'Italia prove di
mondiale ( da "Provincia
Pavese, La" del 06-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: essere una risposta all'invecchiamento
dei campioni del Mondo, e alla crisi da «globalizzazione» della serie A,
depredata di Kakà e forse di Ibra. «Di Santon avevo detto che è un
predestinato, ora che l'ho visto ne sono anche più convinto», ha spiegato il
ct. Giuseppe Rossi sarà titolare dal 1', con Pazzini e Mascara in attacco.
Sinistra e Libertà: serve
un contratto di lavoro europeo ( da "Bresciaoggi(Abbonati)"
del 06-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: continua Squassina - perchè in
un'Europa della globalizzazione anche i diritti devono essere globalizzati».
Paolo Mori, consiglio nazionale Verdi, presenta i dati ufficiali del parlamento
europeo che dimostrano che tra tutti i parlamentari italiani i più presenti e
assidui sono solo 6, 4 fanno riferimento alla lista Sinistra e Libertà.
L'anacronismo è solo
apparente. Reali sono i progetti utopici
( da "Bresciaoggi(Abbonati)"
del 06-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: perché rimandano a una vecchia
concezione di identità nazionale ormai minata dalla globalizzazione. Eppure i
padiglioni mantengono sempre un fascino per la loro capacità di trasformarsi in
"progetti utopici", in spazi dove la libertà da ogni condizionamento
teorico permette agli artisti di sfruttare le dinamiche, le architetture, le
storie dei Padiglioni stessi.
chay yew, storie comuni
tra napoli e singapore ( da "Repubblica,
La" del 06-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: amore fra un italiano e
un´orientale e viceversa, un commerciante napoletano che va in Cina a vendere
abiti e una donna del nord della Cina che vive chiusa nella sua casa di Napoli
spaventata dalla violenza della città. Fra vicende legate alla contraffazione e
incidenti sul lavoro, s´intrecciano a momenti di lavoro nelle fabbriche
tessili.
Parole sacrosante (e ora
mi ridia il visto per gli Usa) pro obama
( da "Riformista, Il"
del 06-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: India e dalla Cina, più che dal
mondo islamico. Inoltre, rimane critico nel riconoscere gli aspetti positivi di
un discorso che annuncia "un nuovo inizio": è imperativo per i
musulmani prendere alla lettera le parole di Obama, invece di adottare un
atteggiamento passivo o una mentalità vittimista, per contribuire a un mondo
migliore essendo autocritici e critici,
SAN PIETROBURGO Crisi
mondiale, il peggio è passato? Ancora presto per stappar...
( da "Messaggero, Il"
del 06-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: La Cina sta pensando di acquistare
50 miliardi di dollari di bond del Fondo monetario internazionale, parte del
"paniere" di 500 miliardi di dollari che l'organizzazione sta
raccogliendo per soccorrere con prestiti le economie più in difficoltà;
Se il Dragone perde la
faccia ( da "Sole
24 Ore, Il" del 06-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: nonostante la globalizzazione (e,
nel caso di Rio Tinto, anche le impellenti necessità di cassa),i settori
strategici non si vendono agli stranieri.Soprattutto,se questi ultimi parlano
cinese. Bieco protezionismo, insomma. D'altronde,in questa gara ad alzar
barriere contro gli stranieri, i cinesi ci hanno messo molto del loro.
UNO SCATTO DI SINISTRA
( da "Manifesto, Il"
del 06-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: degli effetti della globalizzazione
e di una crisi economica gravissima, che porta anche acqua al mulino del
cavaliere. Quindi sul fondamento di questa diagnosi il manifesto deve avere
l'ambizione di mettere in comunicazione e confronto i vari lembi della lacerata
sinistra italiana per ritrovare idee e iniziativa.
Abstract: cosa che adesso India e Cina rifiutano mentre Europa e Usa invocano, andremo incontro solo ad altre crisi. Fede, speranza e amore sono le basi della speranza, che dà all'uomo la fiducia verso gli altri uomini. Saggezza, giustizia, forza e temperanza sono le virtù che devono guidare manager e imprenditori, responsabili della vita dei loro sottoposti.>
l'importanza dell'islam
per obama ( da "Tirreno,
Il" del 06-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: era globalizzata. Il presidente
americano si è mostrato a Riad e al Cairo un uomo pratico e pragmatico, in
grado di capire le tendenze in atto nel mondo e cercando di adeguarsi ad esse.
L'Islam, dal suo punto di vista, non è soltanto Al Qaeda, l'integralismo o
l'arretratezza, ma è anche un miliardo e mezzo di uomini e donne che fanno
mercato,
Gm prepara per Magna il
conto del copyright ( da "Corriere
della Sera" del 06-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: del gruppo Usa, Opel compresa. E
pare che anche Magna, che sembrava l'assoluta vincitrice del duello con Fiat e
sembrava aver accettato anche (a differenza di Torino) le limitazioni a
espandersi in Usa, Canada e Cina, abbia raffreddato il suo entusiasmo nel
momento stesso in cui ha scoperto quanto dovrà effettivamente pagare per le
royalties sui brevetti:
Lippi lancia il
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: globalizzazione » della serie A,
depredata di Kakà e forse di Ibrahimovic. «Di Santon avevo detto che è un
predestinato, ora che l'ho visto ne sono anche più convinto: è esattamente così
ha spiegato il ct confermando che il neoconvocato è pronto per l'esordio di
stasera La formazione non la do, ma per tutta la settimana ho fatto certe
scelte,
L'ira dei moderati arabi:
Barack tenero con gli estremisti ( da "Giornale.it,
Il" del 06-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Cina che per motivi diversi non
desiderano aiutarla a tornare superpotenza. Se Washington non riuscirà ad
imporre sanzioni capaci di arrestare la corsa di Teheran al nucleare, la strada
per una azione autonoma di Israele resterà aperta. Essa spariglierà le carte
della diplomazia Usa nel mondo islamico o obbligherà Washington a pagare un
prezzo considerevole per impedire a Israele
L'anacronismo è solo
apparente. Reali sono i progetti utopici
( da "Arena, L'"
del 06-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: perché rimandano a una vecchia
concezione di identità nazionale ormai minata dalla globalizzazione. Eppure i
padiglioni mantengono sempre un fascino per la loro capacità di trasformarsi in
"progetti utopici", in spazi dove la libertà da ogni condizionamento
teorico permette agli artisti di sfruttare le dinamiche, le architetture, le
storie dei Padiglioni stessi.
Puntare su listini Ue e
bond inflation-linked ( da "Sole
24 Ore, Il (Plus)" del 06-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: mentre le seconde permettono di
coprirsi contro il rischio inflazionistico che potrebbe riemergere nel
medio-lungo termine, come conseguenza delle politiche monetarie
ultra-aggressive adottate dalle Banche Centrali nel tentativo di arginare gli
effetti della crisi. Riccardo Ardigò (Ubs Italia) dà spazio anche alle Borse di
Cina e India
Aspesi (Threadneedle), in
questo boom del greggio l'economia c'entra poco
( da "Milano Finanza"
del 06-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: La moneta Usa inoltre condizionerà
anche l'andamento dell'oro. D. Tra le altre materie prime?R. I materiali per le
costruzioni avranno benefici dalla domanda di infrastrutture, che sarà alta
soprattutto in Cina e nei mercati emergenti. I metalli inoltre costituiranno
una riserva di valore, in caso si concretizzassero i timori di inflazione.
Recupera il 60% dai minimi
( da "Sole 24 Ore, Il (Plus)"
del 06-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: tutti i Paesi di operatività hanno
avuto una forte contrazione della domanda a eccezione di Egitto e Cina, il cui
peso resta però contenuto ». Considerazioni centrali pure per Centrosim, dove
sono passati da neutral a sell il 23 aprile perché «abbiamo previsto un forte
calo di ricavi e margini a causa della riduzione della domanda di cemento nei
principali mercati di riferimento».
L'arte che gira il mondo
( da "Sole 24 Ore, Il (Plus)"
del 06-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: considerare un artista competitivo
su un mercato globalizzato (soprattutto in tempi difficili). Dando per scontato
che artisti «storici» come Gino de Dominicis (l'unico non vivente scelto dal
curatore, top price 151.122$ da Sotheby's Milano, l'8 aprile 2008 per
l'acrilico «Senza titolo», cm 46 x 75,9) o Michelangelo Pistoletto (1933) siano
tra i pilastri della nostra arte nel mondo (
Opzione riarmo per il
Giappone in crisi ( da "Borsa
e Finanza" del 06-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: E se la Cina rafforza pesantemente
la flotta navale con la costruzione di portaerei e l'ulteriore sviluppo della
flotta di sottomarini nucleari, il Giappone non vuole perdere l'occasione di
mettersi in mostra per fronteggiare la minaccia della Corea del Nord.
I computer sono oggi
essenziali per l'economia americana come nel secolo scorso lo erano ...
( da "Borsa e Finanza"
del 06-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: comincia a sentire la pressione dei
competitors del Far East, a partire dalla Cina ad opera di Huawei. E diverse
società Usa, come Brocade e Uniper Network, stanno cercando di
contenere,assieme ad Hp, lo strapotere di Cisco. In realtà, le analogie con Gm
(«anche Cisco - nota O'Brien - produce il ferro per le tecnologie Internet.
Dopo riso e caffè il
Vietnam scommette sulla bauxite E punta a 15 mld di dollari di investimenti
esteri ( da "Borsa
e Finanza" del 06-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: esattamente come gli Usa hanno
fatto con l'America Latina sino agli anni Novanta. D'altronde la Cina resta il
primo partner commerciale del Vietnam con 20 miliardi di dollari scambiati nel
2008 e oltre 25 attesi per il 2010. La ripresa vietnamita è già ripartita dai
fondamentali, con il settore primario che impiega il 56% della forza lavoro e
rappresenta il 20%
Per la prima volta si è
levata la condanna unanime dei Paesi del Sud est asiatico contro la ...
( da "Borsa e Finanza"
del 06-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: esattamente come gli Usa hanno
fatto con l'America Latina sino agli anni Novanta. D'altronde la Cina resta il
primo partner commerciale del Vietnam con 20 miliardi di dollari scambiati nel
2008 e oltre 25 attesi per il 2010. La ripresa vietnamita è già ripartita dai
fondamentali, con il settore primario che impiega il 56% della forza lavoro e
rappresenta il 20%
Riforme e crisi chiudono
il rubinetto dei finanziamenti ( da "Borsa
e Finanza" del 06-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: la sostanziale riforma della Sanità
Usa e la costante globalizzazione del settore. «Diversamente da precedenti
periodi di scarsità di finanziamenti, questa crisi è sistemica, profonda e prolungata»,
sottolinea Glen Giovanetti, global biotechnology leader di Ernst & Young,
secondo cui «per prosperare in questo contesto le aziende dovranno introdurre
modelli più resistenti per l'
Ma quanto conta il voto. A
Teheran ( da "Borsa
e Finanza" del 06-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: in Usa (sarà un caso che proprio
ora Goldman Sachs torni a prevedere un rialzo del greggio a 90 dollari?); verso
i forzieri di greggio del Golfo, che tornano a riempirsi di dollari con il
rimbalzo dell'oil; verso la stessa Cina che, approfittando del vuoto
diplomatico e finanziario dell'Ovest, ha sostituito la Francia nello
sfruttamento degli sterminati giacimenti di gas di Pars.
Cambium punta sul legno E
corre del +12% dal lancio ( da "Borsa
e Finanza" del 06-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: molti dei quali non dispongono di
sufficienti risorse interne per far fronte alla crescente domanda. La Cina, per
esempio, ha triplicato le sue importazioni di legno tra il 1997 e il 2005. Alle
quotazioni attuali Cambium offre un dividendo del 4% e tratta a sconto del 26%
rispetto all'ultimo Nav, pubblicato a fine gennaio.
L'Oro a 1.000 Dà Fiato ai
Ribassisti ( da "Borsa
e Finanza" del 06-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Quando l'oro raggiunge la
psicologica quota 1.000, quindi, circolano immediatamente voci di prossime
consistenti vendite di metallo da parte del Fmi. Del resto la Cina continua in
realtà ad incrementare le proprie posizioni e sarebbe ben lieta di rastrellare
i lingotti ceduti dal Fmi.
The Offspring: approdano
in Italia per una unica data ( da "Blogosfere"
del 06-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: maniera molto diretta il malcostume
della società globalizzata. DISCOGRAFIA: 1989 - The
Offspring (Nemesis/Nitro) 1992 – Ignition (Epitaph) 1994 – Smash (Epitaph) 1997
- Ixnay on the Hombre (
Cina e Stati Uniti: finto
amore e risate a Pechino ( da "Blogosfere"
del 06-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Voglio dire al governo USA: non
abbiate troppa fiducia in voi stessi pensando che non c'è alternativa per la
Cina al comprare i vostri bonds e dollari; l'euro è un'alternativa. E ci sono
un mucchio di materie prime su cui possiamo investire. Continua a leggere su
Crisis.
L'Italia di Lippi riparte
dai giovani ( da "Nuova
Ferrara, La" del 06-06-2009) + 2 altre fonti
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: e alla crisi da 'globalizzazione'
della serie A. «Di Santon avevo detto che è un predestinato, ora che l'ho visto
ne sono anche più convinto: è esattamente così - ha spiegato il ct - La
formazione non la dò, ma per tutta la settimana ho fatto certe scelte». E in
questi giorni Santon è sempre stato provato da terzino destro.
DentrofuoriBiennale a
Garage n.3 Gallery ( da "superEva
notizie" del 06-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: La globalizzazione e contaminazione
dell'arte ha anticipato quella economica che non sempre si e' dimostrata
positiva.(GIANCARLO DA LIO) Artisti presenti/ present artists a World Pavilion
ITALIA/ITALY Tiziana Baracchi - Mariano Bellarosa - Piergiorgio Beraldo -
Lamberto Caravita - Gianfranco Chinellato - Roberto Cogo - Pino Conestabile -
Una scheda per costruire
un grande futuro comune ( da "Brescia
Oggi" del 06-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: i loro interessi in un mondo
globalizzato. Durante il mio mandato quinquennale, la Commissione ha iniziato
anche a svolgere un ruolo guida riguardo a due questioni di fondamentale
importanza per il futuro: i cambiamenti climatici e l'energia. L'attenzione
della Commissione, inoltre, è stata costantemente incentrata sulla necessità di
attenuare i costi sociali della crisi attuale.
L'anacronismo è solo
apparente. Reali sono i
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: perché rimandano a una vecchia
concezione di identità nazionale ormai minata dalla globalizzazione. Eppure i
padiglioni mantengono sempre un fascino per la loro capacità di trasformarsi in
"progetti utopici", in spazi dove la libertà da ogni condizionamento
teorico permette agli artisti di sfruttare le dinamiche, le architetture, le
storie dei Padiglioni stessi.
Una scheda per costruire
un grande futuro comune ( da "Giornale
di Vicenza.it, Il" del 06-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: i loro interessi in un mondo
globalizzato. Durante il mio mandato quinquennale, la Commissione ha iniziato
anche a svolgere un ruolo guida riguardo a due questioni di fondamentale
importanza per il futuro: i cambiamenti climatici e l'energia. L'attenzione della
Commissione, inoltre, è stata costantemente incentrata sulla necessità di
attenuare i costi sociali della crisi attuale.
<È il momento di agire per la pace>(
da "Avvenire"
del 06-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Obama ha sottolineato che i Paesi
europei hanno avuto negli ultimi anni una posizione di avanguardia rispetto
agli Usa circa la lotta al riscaldamento del pianeta. «Gli Stati Uniti devono
essere pronti a dare il buon esempio se vogliamo coinvolgere nella soluzione
del problema Paesi importanti come la Cina e l'India». ( V.S a .)
E Rovigo sottolinea il
ruolo dei laici ( da "Avvenire"
del 06-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: dialogo col territorio e con le
persone che il mondo globalizzato ci fa incontrare DA ROVIGO FRANCESCO DAL MAS
I l Sinodo della diocesi di Adria Rovigo testimonia la imperterrita volontà di
rinascita del Polesine, nonostante la crisi. È quanto hanno testimoniato i
lavori sinodali nelle assemblee di fine maggio, presiedute dal vescovo
monsignor Lucio Soravito de Franceschi.
Lippi vara il cantiere
Italia:
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: di talenti nostrani la cui
esplosione può essere una risposta all'invecchiamento dei campioni del mondo, e
alla crisi da globalizzazione della Serie A, depredata di Kakà e forse di
Ibrahimovic. «Di Santon vi avevo detto che è un predestinato, ora che l'ho visto
ne sono anche più convinto: è esattamente così - spiega il ct confermando che
il neoconvocato è pronto per l'esordio - .
La nuova Bruxelles?
Demolisca la burocrazia ( da "Denaro,
Il" del 06-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Dopo la globalizzazione selvaggia
dell'ultimo decennio vi è attualmente il serio rischio di ricomparsa di
nazionalismi e protezionismi che potrebbero vanificare l'opera dei padri
fondatori dell'Unione europea che sognavano una grande Europa unita capace di
giocare un ruolo determinante negli equilibri politici ed economici mondiali.
L'anacronismo è solo
apparente. Reali sono i
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: perché rimandano a una vecchia
concezione di identità nazionale ormai minata dalla globalizzazione. Eppure i
padiglioni mantengono sempre un fascino per la loro capacità di trasformarsi in
"progetti utopici", in spazi dove la libertà da ogni condizionamento
teorico permette agli artisti di sfruttare le dinamiche, le architetture, le
storie dei Padiglioni stessi.
Una scheda per costruire
un grande futuro comune ( da "Arena.it,
L'" del 06-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: i loro interessi in un mondo
globalizzato. Durante il mio mandato quinquennale, la Commissione ha iniziato
anche a svolgere un ruolo guida riguardo a due questioni di fondamentale
importanza per il futuro: i cambiamenti climatici e l'energia. L'attenzione della
Commissione, inoltre, è stata costantemente incentrata sulla necessità di
attenuare i costi sociali della crisi attuale.
Russia: yuan potrebbe
diventare valuta di riserva tra 10 anni
( da "Reuters Italia"
del 06-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: La Cina dovrebbe pensarci", ha
detto Kudrin al St Petersburg International Economic Forum. Cina e Russia,
rispettivamente n.1 e n.3 tra i detentori di valuta straniera di riserva, hanno
mostrato insoddisfazione per la volatilità del dollaro Usa e hanno auspicato
discussioni per creare riserve di valute concorrenti.
RUSSIA: YUAN POTREBBE
DIVENTARE VALUTA DI RISERVA TRA 10 ANNI
( da "Wall Street Italia"
del 06-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: La Cina dovrebbe pensarci", ha
detto Kudrin al St Petersburg International Economic Forum. Cina e Russia,
rispettivamente n.1 e n.3 tra i detentori di valuta straniera di riserva, hanno
mostrato insoddisfazione per la volatilità del dollaro Usa e hanno auspicato
discussioni per creare riserve di valute concorrenti.
L'UTILITà DEGLI ECONOMISTI
è DA SEMPRE, LARGAMENTE, CONTESTATA DALL'OPINIONE PUB...
( da "Mattino, Il (Nazionale)"
del 06-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: gli sciamani delle nostre società
globalizzate sono scivolati giù dal piedistallo e sono stati travolti da un
mare di critiche. Lo testimonia il bel libro di Roberto Petrini «Processo agli
economisti» (edizioni Chiarelettere) che ricostruisce con brillante ironia e
certosina precisione tutte le bufale prese dagli esperti di economia negli
ultimi tempi turbolenti.
Prestigiosa lezione del
Prof. Sacco, densa di info interessanti
( da "Blog Stefano Quintarelli"
del 06-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: (vedi sotto) Il boom di crescita
degli anni 60 e' stato fatto sul mercato interno Esportazioni e importazioni
sempre piu' globali L'Europa, non gli USA, non la Cina, e' il principale
esportatore del mondo e in Europa la Germania e' leader. Quando e' iniziato il
nostro declino ? Permalink
La Turchia divide Obama e
Sarkozy ( da "Velino.it,
Il" del 06-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Russia e Cina – ha poi aggiunto -
oggi riconoscono più di ieri quanto sia destabilizzate il comportamento
nordcoreano e la mia preferenza va sempre al processo diplomatico ma occorre
l?impegno serio della controparte. E questo tipo di reazione non l?
( da "Corriere.it"
del 06-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
LA MERKEL. «mI
INCHINO ALLE VITTIME DEL NAZISMO» Obama nel campo di Buchenwald «Da qui la
risposta a chi nega la Shoah» Prima visita di un presidente Usa
nel campo di sterminio dove morirono in 56mila: «Ahmadinejad venga qui» DRESDA
(Germania) - La visita al campo di sterminio di Buchenwald, in Germania, la
prima di un presidente americano. È questo uno dei momenti più simbolici e
toccanti del viaggio di Barack Obama in Medio Oriente e in Europa. L'inquilino
della Casa Bianca ha visitato il lager in cui furono uccise oltre 56 mila
persone, accompagnato dalla cancelliera Angela Merkel, dal premio Nobel Eli
Wiesel, un superstite di Buchenwald e da Bertrand Hertz, un altro superstite. I
quattro hanno deposto una rosa bianca sul monumento che ricorda «tutte le vittime»
del campo di sterminio. Obama ha chinato lievemente la testa, in raccoglimento,
prima di allontanarsi dal memoriale. «Non dimenticherò mai cosa ho visto oggi
qui a Buchenwald» ha detto il presidente americano nel discorso pronunciato
dopo aver visitato il lager. «Questo posto è una risposta a chi nega
l'Olocausto». «Il passare del tempo non ha diminuito l'orrore di questi luoghi»
ha detto ancora Obama, aggiungendo che «l'indignazione per quanto è avvenuto
non è diminuita». «Mi inchino davanti a tutte le vittime» del nazismo, ha detto
la Merkel, al termine della sua visita a Buchenwald. In una intervista alla Nbc
andata in onda prima della sua visita al campo di concentramento, Obama ha
affermato che anche il presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad dovrebbe visitare
Buchenwald. «Non ho pazienza con chi nega la storia. E la storia dell'Olocausto
non ha nulla di ipotetico», ha detto Obama del leader di Teheran, che di nuovo
questa settimana ha definito il genocidio di sei milioni di ebrei sotto il
nazismo «il grande inganno». «PRONTI AL DIALOGO» - Nel corso di una conferenza
stampa a Dresda con la Merkel, tenutasi prima della visita a Buchenwald, il
presidente americano aveva comunque spiegato che gli Stati Uniti sono pronti ad
avviare «un dialogo serio» con l'Iran che dovrà essere portato avanti in
collegamento con il «5+1», il gruppo di mediatori formato dai membri permanenti
del Consiglio di sicurezza dell'Onu più la Germania. «Dobbiamo evitare una
corsa agli armamenti in Medio Oriente», ha sottolineato Obama. MEDIO ORIENTE -
Dopo lo straordinario discorso de Il Cairo, Obama è tornato a parlare durante i
colloqui con il cancelliere Angela Merkel, di Medio Oriente, spiegando che «è
adesso il momento» di agire per arrivare a una soluzione definitiva «basata sui
due Stati», quello israeliano e quello palestinese, e si è detto fiducioso che
già «quest'anno» si potranno fare «seri progressi». Il presidente americano ha
sottolineato che con il suo discorso al Cairo gli Usa
hanno creato «l'atmosfera» e lo spazio per far ripartire i negoziati. In
particolare, ha osservato,i palestinesi devono risolvere le loro questioni
interne, altrimenti Israele potrebbe avere problemi a negoziare. Obama si è
detto «molto favorevole» alle pressioni politiche sul governo Netanyahu perchè
fermi l'espansione degli insediamenti ebraici in Cisgiordania, ma ha aggiunto
che i Paesi arabi devono compiere «scelte difficili» per venire incontro a
Israele e che le concessioni fatte dal presidente dell'Anp, Abu Mazen, sono
importanti «ma non sono abbastanza». «Sono fiducioso che, se ci applichiamo,
essendo partiti presto possiamo ottenere qualche serio progresso quest'anno»,
ha spiegato il presidente americano. CLIMA - Il presidente americano è poi
passato ad affrontare altri argomenti in particolare temi legati all'economia e
all'ambiente. Obama ha detto di essere «ottimista» sulla possibilità che gli
Stati Uniti possano assumere una posizione di leader nella lotta al mutamento
del clima. Il presidente degli Stati Uniti ha detto che i paesi europei hanno
avuto negli ultimi anni una posizione di avanguardia sugli Usa circa la lotta al riscaldamento del pianeta. «Gli Stati Uniti
devono essere pronti a dare il buon esempio se vogliamo coinvolgere nella
soluzione del problema paesi importanti come la Cina e l'India»,
ha detto Obama. CRISI - Obama ha poi aggiunto che sul fronte della crisi
economica «sarà necessario un po' di tempo e misure durature da parte di tutti
per fare progressi. Da entrambe le parti dell'Atlantico abbiamo visto
alcuni progressi di stabilizzazione dell'economia, ma siamo lontani dall'aver
completato il lavoro necessario» per superare la crisi. La cancelliera Merkel
ha aggiunto che è «importante» che le decisioni prese al vertice di Londra del
G20 vengano attuate e ha sottolineato che a fronte della crisi vengano
rafforzate soprattutto le istituzioni multilaterali. Il presidente Obama ha poi
espresso «molta soddisfazione» per la soluzione trovata per la Opel, la
controllata tedesca della General Motors, e ha aggiunto «di sperare che le
imprese dell'auto non solo si stabilizzino, ma anche che emergano più forti e
competitive sui mercati internazionali». stampa |
( da "Alto Adige" del
06-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
La crisi dal
neoliberismo al populismo In un saggio di Laura Pennacchi tutti i rischi della
nuova economia IL LIBRO "La moralità del Welfare" PINA CUSANO Da
quando il nostro mondo occidentale è piombato nella crisi, si sente spesso
parlare di fallimento del neoliberismo (iniziato dalla Thatcher) e del modello
americano (Reagan-Bush), ma ci si interroga anche sulla pretesa scomparsa
(sarebbe meglio dire "debolezza") della sinistra in un momento
storico in cui viene riscoperto il ruolo dello Stato in economia e dunque
dovrebbe essere sancito il suo trionfo. Le polemiche si accendono e si spengono
sui media con una velocità che non permette quasi mai di cogliere se non
frammenti spesso contraddittori o superficiali della realtà contemporanea. Il
saggio di Laura Pennacchi "La moralità del Welfare" (Ed. Donzelli,
Roma 2008) ci fornisce gli strumenti teorici rigorosi e validi per capire e
interpretare le dinamiche economiche, politiche, sociali, culturali che hanno
dominato, dalla fine degli anni '70 ad oggi, il mondo statunitense e l'Europa.
Appaiono, così, fuorvianti certi luoghi comuni, spacciati dai mantra mediatici,
secondo i quali le ideologie sarebbero morte (con la caduta del Muro di Berlino)
e, di conseguenza, i confini tra le politiche di destra e di sinistra, si
sarebbero mescolati. L'autrice dimostra come l'attacco al modello del Welfare
europeo, sferrato dal neoliberismo, in nome della necessità (definita, a torto,
come "naturale") di ridurre le spese e le tasse
per essere concorrenziali nella globalizzazione, si basasse su argomenti
fasulli e abbia condotto, nei decenni della deregulation, ad uno sviluppo
squilibrato, in cui le disuguaglianze tra stati e tra cittadini si sono ampliate
fino a determinare il crollo del sistema stesso. Oltre alle macerie di
carattere economico e sociale, il neoliberismo ha prodotto e produce (di qui il
titolo del libro) una decadenza morale e politica che scaturisce dalla stessa
sua ideologia fondante: "Lo standard morale è dato dalla fede nella
proprietà privata e nella concorrenza di mercato, dispositivi individualizzati
attraverso i quali è possibile utilizzare positivamente anche i più bassi
istinti umani, come l'avidità, l'ingordigia, il desiderio di ricchezza e di
potere a danno degli altri. (pag.46)". Così, quelle stesse forze che
esaltano un tale genere di libertà, sono costrette al "saccheggio di altri
patrimoni valoriali" (vedi quelli religiosi tradizionali e/o
conservatori), per tenere unita la società. Artificio che non può bastare ad
evitare i fallimenti. E tuttavia, la crisi del neoliberismo non lo mette
definitivamente fuori gioco. Anzi, esso tende a trasformarsi nel populismo e a
degenerare ulteriormente mettendo in pericolo le istituzioni democratiche. E'
esattamente quello che sta avvenendo nella nostra Italia in preda al
berlusconismo. Stiamo percorrendo la strada indicata da Giulio Tremonti,
laddove, nel suo pamphlet "La paura e la speranza" auspicava come
risposta ai pericoli della globalizzazione, una riscossa identitaria e
patriottica, essenzialmente conservatrice, se non addirittura reazionaria.
Invece, le basi etiche intrinseche alla democrazia del welfare, se solo
trovassimo la forza di rimetterle al centro della politica, potrebbero portarci
fuori dal pantano e generare un nuovo umanesimo basato su "...un'idea di
libertà non solo come attributo individuale ma come impegno sociale, un'idea di
uguaglianza come eguaglianza delle capacità fondamentali, un'idea di
solidarietà non come carità ma come responsabilità di tutti gli uomini e le
donne gli uni per gli altri e verso la società".
( da "Trentino" del 06-06-2009)
Pubblicato anche in: (Corriere
delle Alpi) (Alto Adige)
Argomenti: Cina Usa
OGGI AMICHEVOLE
CON L'IRLANDA DEL NORD Azzurri, tanti esami di maturità Col
"predestinato" Santon sotto osservazione Rossi e Montolivo FIRENZE.
L'Italia di Marcello Lippi comincia il suo mondiale in miniatura. In attesa che
si materializzi quello vero c'è la prova generale della Confederations Cup:
quasi un mese di nazionale tutto di fila, comprese le due amichevoli. La prima,
oggi contro l'Irlanda del Nord, è un avvio soft di un ciclo di partite da un
minimo di
( da "Stampa, La" del
06-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
L'essere venuto
qui oggi è un po' come essere andato alla tomba di mio padre. Ma mio padre non
ha una tomba. E' da qualche parte nel cielo, divenuto in quegli anni il più
grande cimitero di ebrei. Il giorno che è morto è stato uno dei più terribili
della mia vita. Era sempre più malato e debole e io assistevo alle sue
sofferenze. Ero lì quando chiese aiuto, chiese acqua. Ero lì quando pronunciò
le sue ultime parole. Ma non ero più accanto a lui quando mi chiamò, per quanto
eravamo nella stessa baracca: lui nel letto di sopra, io sotto. Mi chiamò per
nome, ma io avevo troppa paura di muovermi. Tutti avevamo paura. Poi morì. Ero
lì, ma non ero lì. Allora pensai che un giorno sarei tornato e avrei parlato a
lui, raccontandogli il mondo nel quale avrei vissuto. Gli sto parlando di tempi
in cui la memoria è diventata un sacro dovere di tutte le persone di buona
volontà. Posso dirgli qualcosa sulla lezione che il mondo ha imparato? Non ne
sono certo. Signor presidente Obama, abbiamo riposto tante speranze in lei
perché, grazie alla sua visione morale della storia, lei può rendere questo
mondo un posto migliore, dove la gente smetterà di fare la guerra - sempre
assurda e insensata - e odiarsi. Ma il mondo non ha imparato. Quando venni
liberato dall'esercito americano, l'11 aprile 1945, molti di noi pensarono che
almeno una lezione era stata imparata, che non ci sarebbe mai più stata una
guerra, che l'odio non è una soluzione, che il razzismo è stupido e il
desiderio di conquistare le menti, il territorio e le aspirazioni degli altri
non aveva senso. Ero pieno di speranze, paradossalmente, come molti di noi,per
quanto proprio noi avevamo il diritto di lasciar perdere l'umanità, la cultura,
l'educazione, di abbandonare la possibilità di vivere la nostra vita con
dignità, in un mondo dove essa non aveva più posto. Avevamo respinto questa
possibilità, e ci eravamo detti: no, dobbiamo continuare a credere nel futuro
perché il mondo ha imparato. Ma non imparò nulla, altrimenti non ci sarebbero
stati la Cambogia e il Ruanda, il Darfur e la Bosnia. Il mondo imparerà mai?
Penso che proprio per questo Buchenwald sia così importante, come Auschwitz, ma
in modo diverso. Questo campo fu una sorta di comunità internazionale, che
raccoglieva gente di provenienza politica, economica e culturale più diversa. Il primo esperimento di globalizzazione fu condotto qui. E si
fece tutto il possibile per ridurre l'umanità degli umani. Per noi era umano
essere disumani. Ma spero che il mondo abbia imparato qualcosa. Questa speranza
include molto di quello che dice lei, signor presidente: sicurezza per Israele
e per i suoi vicini, pace in quella regione. Basta andare ai cimiteri.
Deve arrivare un momento per mettere la gente insieme e superare le divisioni.
Chiunque sia oggi qui deve tornare indietro con la risolutezza di farlo. La
memoria deve unire e non dividere. Non deve sollevare nei nostri cuori la
rabbia, ma un sentimento di solidarietà con quelli che hanno bisogno di noi.
Cos'altro possiamo fare se non invocare la memoria ? Un grande uomo, Camus,
scrisse nella conclusione del suo meraviglioso romanzo "La Peste":
«Dopo tutto, dopo la tragedia, nell'essere umano restano più cose da celebrare
che da denigrare». E questa è una verità che, con tutto il dolore che ciò
comporta, troviamo qui a Buchenwald. Grazie, signor presidente, per avermi permesso
di tornare alla tomba di mio padre, che è sempre nel mio cuore. Dal discorso di
ieri a Buchenwald
( da "Tribuna di Treviso, La"
del 06-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
L'AMICHEVOLE.
Questa sera (Raiuno, 20.30) gli azzurri giocano contro l'Irlanda del Nord
Italia, Lippi pensa al futuro E' l'esordio di Santon. Il ct: «Un predestinato»
FIRENZE. L'Italia di Marcello Lippi comincia il suo mondiale in miniatura. In
attesa che si materializzi quello vero c'è la prova generale della
Confederations Cup: quasi un mese di nazionale tutto di fila, comprese le due
amichevoli. La prima stasera contro l'Irlanda del Nord (diretta su Raiuno a
partire dalle 20.30), è un avvio soft di un ciclo di partite (da cinque a
sette). Così anche se gli irlandesi più attesi sono quelli dell'Eire di
Trapattoni, impegnati in contemporanea a Sofia contro la Bulgaria per il girone
di qualificazione guidato dall'Italia, il ct campione del mondo assicura che a
Pisa proverà a mettere a frutto tanta grazia azzurra tutta insieme. Lo farà
aggiungendo altri pezzi alla sua casa, con la filosofia del gruppo a far da
cemento e baby talenti come Santon da mattoni. «Ci sono tantissimi italiani
bravi», il messaggio lanciato da Lippi: il 18enne terzino dell'Inter è solo il
capofila di una generazione di talenti la cui esplosione può essere una
risposta all'invecchiamento dei Campioni del Mondo, e alla
crisi da globalizzazione della serie A, depredata di Kakà e forse di Ibrahimovic.
«Di Santon avevo detto che è un predestinato, ora che l'ho visto ne sono anche
più convinto», ha spiegato il ct confermando che il neoconvocato è pronto per
l'esordio. Oltre al terzino, ci sono Giuseppe Rossi (titolare dal primo minuto,
con Pazzini e Mascara in attacco) e Riccardo Montolivo. «Mi dispiace dover
rinunciare a Pazzini, D'Agostino e Brighi», ha ammesso il ct parlando degli
esclusi dalla lista dei 23 per il Sudafrica: al primo e soprattutto al
centrocampista Udinese, in procinto di passare alla Juve, sarà data oggi
l'occasione per riempire gli occhi della panchina azzurra. Probabili
formazioni. ITALIA (4-3-3): 1 De Sanctis, 2 Santon, 5 Legrottaglie, 6
Gamberini, 3 Grosso, 8 Gattuso, 10 D'Agostino, 4 Montolivo, 11 Rossi, 9
Pazzini, 7 Mascara (12 Marchetti, 13 Dossena, 14 Cassani, 15 Esposito, 16
Galloppa, 17 Biagianti, 18 Brighi, 19 Palombo, 20 Foggia, 21 Pellissier). All.
Lippi IRLANDA DEL NORD (4-3-3): 1 Tuffey, 2 Johnson, 4 Casement, 5 Coates, 3 Mc
Givern, 6 O'Connor,
( da "Cittadino, Il"
del 06-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Lippi incorona
Santon: «Sì, è un predestinato» coverciano L'Italia di Marcello Lippi comincia
il suo Mondiale in miniatura. In attesa che si materializzi quello vero c'è la
prova generale della Confederations Cup: quasi un mese di Nazionale tutto di
fila, comprese due amichevoli. La prima questa sera a Pisa (ore 20.50) contro
l'Irlanda del Nord: un avvio decisamente soft, almeno sulla carta, anche se il
ct assicura che già all'"Arena Garibaldi" si dovrà rivedere lo
spirito di Berlino 2006. Tante le novità annunciate in formazione, a cominciare
dall'atteso debutto di Davide Santon. «Nonostante tutto ci sono tantissimi
italiani bravi», il messaggio lanciato da Lippi. Perché il 18enne terzino
dell'Inter è solo il capofila di una generazione di talenti
la cui esplosione può essere una risposta all'invecchiamento dei campioni del
mondo, e alla crisi da "globalizzazione" della Serie A. «Di Santon
avevo detto che è un predestinato, ora che l'ho visto ne sono anche più
convinto: è esattamente così - ha spiegato il ct confermando che il
neoconvocato è pronto per l'esordio sulla fascia destra di difesa -. La
formazione non la dò, ma per tutta la settimana ho fatto certe scelte, sarebbe
strano se le rinnegassi domani». Faccia d'angelo e piede da campione, Santon
sarà dunque contro l'Irlanda del Nord il portabandiera di una generazione di
ragazzi italiani alla ribalta, dai quali come nella tournée
( da "Centro, Il" del
06-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Pagina 13 -
Attualità L'IMPORTANZA DELL'ISLAM PER OBAMA Dresda, Normandia e Parigi seguono
Riad e il Cairo nella missione di Barack Obama nel Medioriente e in Europa.
Nelle sue diverse tappe, il viaggio del presidente americano è stato denso di
alti significati simbolici: all'università cairota al-Azhar, la commossa mano
tesa all'islam; al campo di concentramento di Buchenwald, il solenne inchino di
fronte alle vittime dell'Olocausto; in Normandia, l'omaggio ai soldati che
hanno liberato l'Europa dal nazi-fascismo. Quindi, una missione esclusivamente
dedicata ai valori emblematici? Eppure in questa missione non c'è stata e non
c'è soltanto retorica, priva di potenzialità politico-strategica. Al Cairo,
Obama ha offerto la pace ai musulmani e ha sconfessato la politica di Bush nei
confronti dell'islam, e ha cercato di mettere in rilievo il peso politico ed
economico che il mondo islamico sta progressivamente conquistando nell'era globalizzata. Il presidente americano si è mostrato a Riad e
al Cairo un uomo pratico e pragmatico, in grado di capire le tendenze in atto
nel mondo e cercando di adeguarsi ad esse. L'Islam, dal suo punto di vista, non
è soltanto Al Qaeda, l'integralismo o l'arretratezza, ma è anche un miliardo e
mezzo di uomini e donne che fanno mercato, manodopera, finanza e
economia. Basta vedere ciò che è diventato Abu Dhabi (un volume d'affari pari a
95 miliardi di dollari nel 2006), oppure la Malesia (leader mondiale nella
produzione di componenti eletronici), ma anche l'Indonesia (408 miliardi di dollari
di pil, con una crescità del 5 per cento all'anno). L'elenco potrebbe
allungarsi poi alla Turchia, allo stesso Iran, o al futuro del Medioriente che
si affaccia sul Mediterraneo, senza trascurare milioni di musulmani che vivono
negli Stati Uniti e rappresentano già ora una lobby che condiziona le scelte
della politica: ovunque una potenzialità a cui l'America, che è costretta a
fare i conti con la crisi economica, non vuole e non deve rinunciare. Ecco il
perchè dei timori d'Israele per una inversione di tendenza nelle alleanze
americane nel Medioriente e nel mondo islamico. Nel momento in cui la pace di
Obama con l'islam si trasformerà in un progetto politico-strategico, gli
assetti e gli equilibri mondiali saranno sensibilmente modificati. A Dresda e a
Parigi, Obama ha cominciato a discutere di tutto ciò con Angela Merkel e con
Nicolas Sarkozy. Altro dibattito ci sarà al G8 dell'Aquila, ma siamo alle prime
battute del nuovo processo, che forse non sarà né facile né indolore. Bijan
Zarmandili
( da "Libertà" del
06-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
L'importanza
dell'Islam di BIJAN ZARMANDILI Dresda, Normandia e Parigi seguono Riad e Il
Cairo nella missione di Barack Obama nel Medioriente e in Europa. Nelle sue
diverse tappe, il viaggio del presidente americano è stato denso di alti
significati simbolici: all'università cairota al-Azhar, la commossa mano tesa
all'Islam; al campo di concentramento di Buchenwald, il solenne inchino di
fronte alle vittime dell'Olocausto; in Normandia, l'omaggio ai soldati che
hanno liberato l'Europa dal nazi-fascismo. Quindi, una missione esclusivamente
dedicata ai valori emblematici? Eppure in questa missione non c'è stata e non
c'è soltanto retorica, priva di potenzialità politico-strategica. A Il Cairo
Obama ha offerto la pace ai musulmani e ha sconfessato la politica di Bush nei
confronti dell'Islam, e ha cercato di mettere in rilievo il peso politico ed economico
che il mondo islamico sta progressivamente conquistando nell'era globalizzata. Il presidente americano si è mostrato a Riad e
al Cairo un uomo pratico e pragmatico, in grado di capire le tendenze in atto
nel mondo e cercando di adeguarsi ad esse. L'Islam, dal suo punto di vista, non
è soltanto al Qaeda, l'integralismo o l'arretratezza, ma è anche un miliardo e
mezzo di uomini e donne che fanno mercato, manodopera, finanza e
economia. Basta vedere ciò che è diventato Abu Dhabi (un volume d'affari pari a
95 miliardi di dollari nel 2006), oppure la Malesia (leader mondiale nella
produzione di componenti elettronici), ma anche l'Indonesia (408 miliardi di
dollari di Pil, con una crescità del 5% all'anno). L'elenco potrebbe allungarsi
poi alla Turchia, allo stesso Iran, o al futuro del Medioriente che si affaccia
sul Mediterraneo, senza trascurare milioni di musulmani che vivono negli Stati
Uniti e rappresentano già ora una lobby che condiziona le scelte della
politica: ovunque una potenzialità a cui l'America, che è costretta a fare i
conti con la crisi economica, non vuole e non deve rinunciare. Ecco il perchè
dei timori d'Israele per una inversione di tendenza nelle alleanze americane
nel Medioriente e nel mondo islamico. Nel momento in cui la pace di Obama con
l'Islam si trasformerà in un progetto politico-strategico, gli assetti e gli
equilibri mondiali saranno sensibilmente modificati. A Dresda e a Parigi, Obama
ha cominciato a discutere di tutto ciò con Angela Merkel e con Nicolas Sarkozy.
Altro dibattito ci sarà al G8 dell'Aquila, ma siamo alle prime battute del
nuovo processo, che forse non sarà né facile né indolore. 06/06/2009
( da "Nuova Sardegna, La"
del 06-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Festa
rossoblù nel centro sportivo di Asseminello Ringraziamenti e cin cin con
Cellino a tutto campo ASSEMINI. «Grazie a tutti voi e soprattutto, a questo
meraviglioso gruppo di ragazzi che ci ha regalato una stagione straordinaria».
Massimo Cellino, lascia la giacca su una sedia, sale sul palco e plaude i suoi. Giovedì notte, cin cin e abbracci
ad Asseminello. Tutti in pista per la consueta cena di fine stagione. Squadra,
tecnici, medici, sponsor, amici e conoscenti hanno brindato alla stagione dei
53 punti e del nono posto. Menù rigorosamente sardo. Idem i vini. Dal tonno,
alle verdure fritte passando per ravioli, arrosto di vitello, cous cous e
lasagne. In chiusura, molto apprezzata dai giocatori, frutta esotica e mousse
di cioccolato. E il Cagliari? "Punto a confermare i pezzi pregiati.
Acquafresca? Cerco di tenerlo un altro anno". Il Cagliari del futuro.
Conti ha avuto richieste ma non dovrebbe muoversi. "Qui sto bene"
ripete da sempre la mezzala romana che intanto ha comprato casa a Nettuno. A
Sky il presidente del Cagliari ha accennato a "un rinforzo importante per
il centrocampo. Terremo Marchetti e gli altri pezzi pregiati: il gruppo sarà
confermato quasi al completo" ha detto Cellino. Il "quasi" è
l'aspetto più interessante. In risposta a una frase di Adriano Galliani
("Avranno futuro solo i club con uno stadio proprio"), Cellino ha
tagliato corto: "Abbiamo un'amministrazione miope, potevamo essere i primi
in Italia e invece siamo gli ultimi". Il numero uno, al bar della club house,
ha avuto un simpatico siparietto con Michele Fini. Battute e risate da una
parte e dall'altra. Assente per problemi familiari Diego Lopez, altro titolare
con il contratto in scadenza. Ma per l'uruguaiano la conferma dovrebbe essere
scontata. Intanto, la società ha ufficializzato le date del ritiro. I giocatori
si trovano al centro sportivo "Ercole Cellino" di Assemini il 10
luglio per i test e le visite mediche. Dal 13 si aprono le danze. Il 15 agosto,
prima gara di Coppa Italia Tim Cup, si chiude la preparazione estiva dei rossoblu.
Brut, risate e musica pop. La serata a bordo piscina, un mosaico di nasi
all'insu, jeans griffati, giacche blu e abitini scollati, ha avuto per
apripista i Lapola. Il leader della compagnia teatrale, Massimiliano Medda, ha
duettato con Marco Piccu, Gabriele Cossu, Alessia Simoncelli e Alessandro Pili:
esilarante - risate incontenibili anche per i calciatori che non masticano la
lingua sarda, Jeda, Lupatelli e Matri in testa - lo schetch da sindaco di
Scraffingiu e l'imitazione di Renato Soru. A seguire, le barzellette raccontate
dal patron. Poi, musica dal vivo con la band di Cellino, the Maurilios. La
formazione? Il presidente rossoblu alla chitarra, Stefano Arrica al basso,
Raimondo Rubiu batteria, Simone Bachis tastiere, Silvio Dal Maso sax, Luca
Accalai voce e Simone Pilloni chitarra. In repertorio, Pink Floyd, Rolling
Stones e Gun's and Roses. Applaudita Samba pa ti di Santana. "Un
obiettivo? Partecipare a Daytona negli Usa, al
festival - ha detto Arrica - che coniuga le moto Harley e le performance
musicali live". Mario Frongia
( da "Gazzettino, Il (Vicenza)"
del 06-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Dove incontrare
Madonna e Paris Hilton Sabato 6 Giugno 2009, 6 giugno In questo week end si
vota per le elezioni europee. Anche a Vicenza dove, come in
ogni globalizzata città del pianeta, il "mondo", prima ancora
dell'Europa, è ormai sotto casa. Sembra una vita fa che si entrava dal
tabaccaio per un pacchetto di Alfa o, se proprio non si fumava, per mezzo chilo
di sale grosso. Oggi dal tabaccaio la sigaretta è quasi un optional, perché uno
ci può andare per trovare i biglietti del concerto di Madonna a Udine, per
pagare l'abbonamento alla tv, per tentare la fortuna al videopoker, o per
acquistare la mercanzia più stravagante, compresi dei minitappeti adesivi da
piazzare sul cruscotto dell'auto, in modo da appicicarvi sopra telefonino,
chiavi, spiccioli, e quant'altro di pronto uso durante un viaggio in macchina.
Ma, anche non pagando nulla, potete tornare in strada arricchiti di orari delle
corriere o di gossip internazionale. Sono due dei contenuti più frequenti
all'interno di quei gratuiti periodici mignon, tipo agendina, dove si spazia
dalle autocorse per Lusiana a ogni particolare sull'"Hair and make up
artists staff" quotidianamente a disposizione dell'ereditiera americana
Paris Hilton, come riferiscono puntuali i suoi freschi soci di uno studio di
design veneziano. Poi si torna in strada, e anche lì il mondo continua a
lanciare i suoi spot: nei chador maghrebini che spuntano fra le teste di una
scolaresca femminile in giro per il centro; nell'annuncio dei danzatori
kathakars che stasera al teatro Astra si esibiscono nei balli dei "gitani
dell'India"; nelle migliaia di badanti dell'est e del sud, pronte a
invadere allegramente Campo Marzo per la loro festa di domani pomeriggio; nelle
esercitazioni dei marines fra gli innamorati di villa Guiccioli; nel concerto-filò
che il chitarrista padovano Andrea Rigato propone stasera all'Equobar di strada
Marosticana, raccontando in musica di pellegrinaggi dal Canada alla Terra del
Fuoco, compiuti nello stile degli "hobo", i romantici vagabondi di
un'America ottocentesca. E se, alla fine di un altro sabato, accendete la tv
senza più trovare la Heather Parisi di qualche anno fa, provate a cercarla
dalle parti delle scalette di Monte. È lì, più o meno sotto casa vostra, che la
ballerina e soubrette americana sta finendo di girare "Blind Maze",
il suo primo film da regista. Stefano Ferrio
( da "Nuova Venezia, La"
del 06-06-2009)
Pubblicato anche in: (Mattino
di Padova, Il)
Argomenti: Cina Usa
L'AMICHEVOLE.
Questa sera (Raiuno, 20.30) gli azzurri giocano contro l'Irlanda del Nord
Italia, Lippi pensa al futuro E' l'esordio di Santon. Il ct: «Un predestinato»
FIRENZE. L'Italia di Marcello Lippi comincia il suo mondiale in miniatura. In
attesa che si materializzi quello vero c'è la prova generale della
Confederations Cup: quasi un mese di nazionale tutto di fila, comprese le due
amichevoli. La prima stasera contro l'Irlanda del Nord (diretta su Raiuno a partire
dalle 20.30), è un avvio soft di un ciclo di partite (da cinque a sette). Così
anche se gli irlandesi più attesi sono quelli dell'Eire di Trapattoni,
impegnati in contemporanea a Sofia contro la Bulgaria per il girone di
qualificazione guidato dall'Italia, il ct campione del mondo assicura che a
Pisa proverà a mettere a frutto tanta grazia azzurra tutta insieme. Lo farà
aggiungendo altri pezzi alla sua casa, con la filosofia del gruppo a far da
cemento e baby talenti come Santon da mattoni. «Ci sono tantissimi italiani
bravi», il messaggio lanciato da Lippi: il 18enne terzino dell'Inter è solo il
capofila di una generazione di talenti la cui esplosione può essere una
risposta all'invecchiamento dei Campioni del Mondo, e alla
crisi da globalizzazione della serie A, depredata di Kakà e forse di
Ibrahimovic. «Di Santon avevo detto che è un predestinato, ora che l'ho visto
ne sono anche più convinto», ha spiegato il ct confermando che il neoconvocato
è pronto per l'esordio. Oltre al terzino, ci sono Giuseppe Rossi (titolare dal
primo minuto, con Pazzini e Mascara in attacco) e Riccardo Montolivo.
«Mi dispiace dover rinunciare a Pazzini, D'Agostino e Brighi», ha ammesso il ct
parlando degli esclusi dalla lista dei 23 per il Sudafrica: al primo e
soprattutto al centrocampista Udinese, in procinto di passare alla Juve, sarà
data oggi l'occasione per riempire gli occhi della panchina azzurra. Probabili
formazioni. ITALIA (4-3-3): 1 De Sanctis, 2 Santon, 5 Legrottaglie, 6
Gamberini, 3 Grosso, 8 Gattuso, 10 D'Agostino, 4 Montolivo, 11 Rossi, 9
Pazzini, 7 Mascara (12 Marchetti, 13 Dossena, 14 Cassani, 15 Esposito, 16
Galloppa, 17 Biagianti, 18 Brighi, 19 Palombo, 20 Foggia, 21 Pellissier). All.
Lippi IRLANDA DEL NORD (4-3-3): 1 Tuffey, 2 Johnson, 4 Casement, 5 Coates, 3 Mc
Givern, 6 O'Connor,
( da "Nazione, La (Umbria)"
del 06-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
CRONACA TERNI
pag. 18 Confapi in assemblea tra crisi e futuro CONFAPI TERNI, la principale
associazione di categoria che raggruppa le piccole e medie industrie ternane,
sta lavorando a un importante appuntamento: il 13 è prevista l'assemblea
pubblica, un momento di confronto per riflettere sul sistema delle Pmi in
questa delicata fase economica a livello nazionale e territoriale.
L'appuntamento è alle 10 nella sala conferenze del Michelangelo Palace Hotel.
Il convegno, sul tema «Il ruolo delle Pmi appartenenti al sistema Confapi nel
rilancio dell'economia ternana, sarà aperto dal presidente Carlo Salvati. «Per
gli imprenditori di Confapi il lavoratore è il primo capitale, senza il quale
non si fa impresa afferma il presidente Salvati . Il futuro dipende dalle
piccole e medie imprese poiché sono radicate nei territori e vivono i problemi
della comunità locale, danno senso di appartenenza e
orgoglio di identità in un mondo globalizzato, ove i valori umani trovano
sempre meno spazio e, per ultimo ma non per importanza, anche nei momenti
difficili non delocalizzano le proprie attività. EPPURE il nostro Paese non
sembra avere troppo interesse al futuro di questo grande bacino di imprese;
le Pmi in Italia hanno un diritto di cittadinanza inferiore, sono penalizzate nell'accesso
al credito, la politica le trascura, la burocrazia le soffoca. Noi imprenditori
conclude sappiamo che lo sviluppo poggia sulla nostra capacità di rafforzare
costantemente la competitività delle nostre aziende, chiediamo pertanto al
sistema collaborazione, certezze, affidabilità, dando in cambio noi stessi, ciò
in cui più crediamo. Solo così, uniti e compatti, potremmo uscire dalla crisi
gettando le basi per un nuovo sviluppo». All'incontro parteciperà anche il
presidente nazionale Confapi, Paolo Galassi.
( da "Messaggero Veneto, Il"
del 06-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
La lettura dello
studioso veneziano: Giambattista e Giandomenico, padre e figlio, uomini e
talenti molto diversi I Tiepolo, genialità tra apologia e ironia Pavanello ha
presentato alle "Giornate" il fondamentale lavoro di Mariuz
Giambattista e Giandomenico Tiepolo: l'apologia e l'ironia accomunate dal genio
pittorico. Questa la sagace lettura dei due pittori che emerge dal volume
Tiepolo, una raccolta di saggi del compianto Adriano Mariuz curata da Giuseppe
Pavanello, direttore del dipartimento di Storia dell'Arte
della Fondazione Cini a Venezia. Ed è stato lo stesso curatore, l'altro ieri
nell'Oratorio della Purità, a presentare - nell'ambito delle Giornate - il
primo volume (557 pagine, 64 euro) della collana Scritti di storici dell'arte
veneta, promossa dall'Istituto di Storia dell'arte della Fondazione Giorgio
Cini, in collaborazione con la Regione Veneto, con l'intento di
raccogliere in un unico tomo i testi più significativi di ciascuno degli
studiosi che si sono interessati di arte veneta. E non a caso Tiepolo è stato
presentato nell'ex teatro cittadino, divenuto puro anche grazie all'opera dei
due artisti veneziani. Prendendo spunto proprio dalle pareti della Purità,
balzano subito agli occhi le differenze fondamentali fra Giambattista e
Giandomenico, il primo definito il «vero Tiepolo» da Mariuz, mentre il figlio
era «sempre alla ricerca di una propria via d'emancipazione». L'Assunzione
della Vergine di Giambattista, che campeggia sul soffitto della chiesa e le
scene bibliche delle pareti, eseguite dal figlio, evidenziano da subito le
caratteristiche tipiche delle mani dei due artisti settecenteschi: «In
Giambattista il segno è talmente sfuggente che svuota di senso l'immagine -
scrisse Mariuz, già docente per tre anni all'ateneo friulano -, l'esatto contrario
accade invece in Giandomenico, che usa il tratto in un modo tanto marcato da
far diventare il colore, la colonna portante dell'arte del padre, un semplice
attributo». Ma i due artisti erano anche ideologicamente in contrapposizione:
«Interprete dalla belle époque veneziana e apologista di una nobiltà di cui
scorgeva la decadenza il padre - ebbe modo di scrivere in un altro saggio
Mariuz -, di gusto neoclassico il figlio, caratterizzato anche da uno piglio
satirico spiccato». Prova ne sono i 104 disegni delle peripezie di Pulcinella
(per la prima volta raccolti in un unico volume), dove Giandomenico mise in
scena la parodia di una delle tre parole d'ordine della Rivoluzione Francese,
l'egalité, nel ritrarre Pulcinella, allegoria del popolo, ad un tempo vittima e
carnefice. Michela Zanutto
( da "Giorno, Il (Milano)"
del 06-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
MILANO ATTUALITA'
pag. 4 «La crisi è problema psicologico? Andatelo a dire ai cassintegrati»
EUROPEE 2 ANTONIO PANZERI MILANO Difficile parlare d'Europa in questa campagna
elettorale. Lei lo ha fatto? E in che termini? «I miei avversari vogliono
un'Europa minima. Io dico che ce ne vuole di più: un' Europa politica e istutuzionale forte per governare i grandi processi
dell'umanità come la globalizzazione, la delocalizzazione, l'immigrazione» A
proposito: anche a lei, come a Berlusconi, sembra che Milano sia Africa? «Sono
per strada in questo momento e vedo tanti milanesi sereni. Comunque il Pdl
governa da 15 anni a Milano e in Lombardia: non so a chi parli il premier,
forse ai suoi. Poi gli ingressi di clandestini sono raddoppiati
quest'anno, con loro al governo. I respingimenti sono solo scena, in realtà il
problema si è aggravato» Parliamo di crisi economica. L'Europa è un aiuto o un
freno? «L'Europa è fatta di 27 Paesi. Costruisce le regole; per esempio può
armonizzare le norme sul lavoro per evitare dumping sociale e delocalizzazioni.
Ma non può fare una politica anticrisi, che spetta ai singoli Stati. Se Prigi
fa un piano di stimolo da 32 miliardi, Berlino da 40 e noi solo da 8, per metà
fittizi, cosa c'entea l'Ue?» E cosa imputa, lei, al governo italiano?
«Disinteresse, inerzia. Vada a dire ai cassintegrati che la crisi è un problema
psicologico, vedrà cosa le tirano addosso» Allora cosa si potrebbe e dovrebbe
fare? «Riformare, decidere. Ma è scomodo, perchè scegliendo si danneggia sempre
qualcuno. Berlusconi preferisce narcotizzare l'elettorato e non far nulla. Lui
governa per avere il consenso anzichè usare il consenso che ha per governare».
Pare che il consenso non manchi ai suoi avversari... «Mah, noto che la gente
comincia ad ascoltarmi con attenzione. Forse il tempo delle balle è finito». E
quello del gossip? «Non mi interessa se Silvio divorzia da Veronica. Vorrei che
l'Italia divorziasse da Silvio». Massimo Degli Esposti Image:
20090606/foto/415.jpg
( da "Provincia Pavese, La"
del 06-06-2009)
Pubblicato anche in: (Trentino)
(Gazzetta di Modena,La) (Alto Adige) (Corriere delle Alpi)
Argomenti: Cina Usa
L'IMPORTANZA DELL'ISLAM
PER OBAMA Dresda, Normandia e Parigi seguono Riad e il Cairo nella missione di
Barack Obama nel Medioriente e in Europa. Nelle sue diverse tappe, il viaggio
del presidente americano è stato denso di alti significati simbolici:
all'università cairota al-Azhar, la commossa mano tesa all'islam; al campo di
concentramento di Buchenwald, il solenne inchino di fronte alle vittime
dell'Olocausto; in Normandia, l'omaggio ai soldati che hanno liberato l'Europa
dal nazi-fascismo. Quindi, una missione esclusivamente dedicata ai valori
emblematici? Eppure in questa missione non c'è stata e non c'è soltanto
retorica, priva di potenzialità politico-strategica. Al Cairo, Obama ha offerto
la pace ai musulmani e ha sconfessato la politica di Bush nei confronti dell'islam,
e ha cercato di mettere in rilievo il peso politico ed economico che il mondo
islamico sta progressivamente conquistando nell'era
globalizzata. Il presidente americano si è mostrato a Riad e al Cairo un uomo
pratico e pragmatico, in grado di capire le tendenze in atto nel mondo e
cercando di adeguarsi ad esse. L'Islam, dal suo punto di vista, non è soltanto
Al Qaeda, l'integralismo o l'arretratezza, ma è anche un miliardo e mezzo di
uomini e donne che fanno mercato, manodopera, finanza e economia. Basta
vedere ciò che è diventato Abu Dhabi (un volume d'affari pari a 95 miliardi di
dollari nel 2006), oppure la Malesia (leader mondiale nella produzione di
componenti eletronici), ma anche l'Indonesia (408 miliardi di dollari di pil,
con una crescità del 5 per cento all'anno). L'elenco potrebbe allungarsi poi
alla Turchia, allo stesso Iran, o al futuro del Medioriente che si affaccia sul
Mediterraneo, senza trascurare milioni di musulmani che vivono negli Stati
Uniti e rappresentano già ora una lobby che condiziona le scelte della
politica: ovunque una potenzialità a cui l'America, che è costretta a fare i
conti con la crisi economica, non vuole e non deve rinunciare. Ecco il perchè
dei timori d'Israele per una inversione di tendenza nelle alleanze americane nel
Medioriente e nel mondo islamico. Nel momento in cui la pace di Obama con
l'islam si trasformerà in un progetto politico-strategico, gli assetti e gli
equilibri mondiali saranno sensibilmente modificati. A Dresda e a Parigi, Obama
ha cominciato a discutere di tutto ciò con Angela Merkel e con Nicolas Sarkozy.
Altro dibattito ci sarà al G8 dell'Aquila, ma siamo alle prime battute del
nuovo processo, che forse non sarà né facile né indolore. Bijan Zarmandili
( da "Provincia Pavese, La"
del 06-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Per l'Italia
prove di mondiale Santon dal 1' nel test di Pisa contro l'Irlanda del Nord
FIRENZE. L'Italia di Marcello Lippi comincia il suo mondiale in miniatura. In
attesa che si materializzi quello vero c'è la prova generale della
Confederations Cup: quasi un mese di nazionale tutto di fila, comprese le due
amichevoli. La prima, stasera contro l'Irlanda del Nord, è un avvio soft di un
ciclo di partite da un minimo di
( da "Bresciaoggi(Abbonati)"
del 06-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Sabato 06 Giugno
2009 CRONACA Pagina 11 APPELLO AL VOTO. Osvaldo Squassina Sinistra e Libertà:
serve un contratto di lavoro europeo «Il nostro programma è basato su punti
precisi: lavoro, ambiente, difesa dei diritti dei cittadini» «Il voto utile si
chiama Sinistra e Libertà, guarda all'oggi ma anche al futuro». Le parole di
Osvaldo Squassina, consigliere regionale, riassumono il senso dell'ultimo
appello di Sinistra e Libertà per l'appuntamento di oggi e domani con le urne.
La neonata formazione si dice nuova ma frutto di un percorso che viene da
lontano, «un percorso che deve e vuole far fronte all'avanzata della destra,
attraverso un programma basato punti precisi: lavoro, diritti e ambiente» ha
commentato Giannarosa Baresi, candidata di Sinistra e Libertà alle Europee.
Puntano su di un'Europa che non sia «solo dei mercati ma, soprattutto, una
comunità coesa nella difesa dei diritti di tutti i cittadini, dal lavoro allo
stato sociale» ha precisato Cristiana Manenti, della direzione nazionale
Sinistra Democratica. Davanti ad una realtà che sta subendo pesanti
trasformazioni c'è bisogno di una reazione, fanno sapere dalla sede via
Casazza. Un'Europa formata da 21 stati e che presenta enormi divergenze tra uno
stato e l'altro, per esempio, nel mondo dei diritti delle persone che lavorano.
«È necessario arrivare in tempi rapidi ad un contratto di lavoro europeo - continua Squassina - perchè in un'Europa della globalizzazione
anche i diritti devono essere globalizzati». Paolo Mori, consiglio nazionale
Verdi, presenta i dati ufficiali del parlamento europeo che dimostrano che tra
tutti i parlamentari italiani i più presenti e assidui sono solo 6, 4 fanno
riferimento alla lista Sinistra e Libertà. «Ciò sta a significare che
Sinistra e Libertà crede nell'Europa e il voto alla nostra lista è un voto a
chi lavora bene al parlamento europeo, a chi si impegna». Sinistra e Libertà
non nasconde il desiderio di tornare ad una politica del confronto,
contrapposta a quella del video che prevale al giorno d'oggi. «Vogliamo un ritorno
alla politica fatta con la gente, a politiche condivise - ha sottolineato Maria
Cipriano, consiglio regionale Ps -, accentuare il contatto con le periferie
senza imporre le decisioni dall'alto». Cristiana Manenti ricorda poi le tante
battaglie portate avanti dalla pattuglia della sinistra italiana al parlamento
europeo. «Sono riusciti a fermare in primis la direttiva sulle 65 ore
settimanali che prevedeva la liberalizzazione del contratto di lavoro, cosa che
avrebbe penalizzato certamente i lavoratori - ha continuato -. Poi la
sollecitazione all'Europa perchè richiamasse Brescia al rispetto dei diritti
civili delle persone, si veda la vicenda del bonus bebè, e hanno portato una
grande sensibilità ambientale all'interno del parlamento». SI. GH.
( da "Bresciaoggi(Abbonati)"
del 06-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Sabato 06 Giugno
2009 CULTURA Pagina
( da "Repubblica, La"
del 06-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Pagina XIII -
Napoli Il regista Al Reale Albergo dei Poveri la prima di "Le città
visibili" Chay Yew, storie comuni tra Napoli e Singapore L´allestimento
vede insieme attori italiani e orientali diretti da Giorgio Barberio Corsetti:
è un po´ come il viaggio di Marco Polo «Mi è stato chiesto di creare un
progetto ponte, uno spettacolo che potesse unire due città lontane tra di loro
e due culture differenti per storia e tradizioni, una specie di matrimonio
combinato, in apparenza complicato da far riuscire» dice Chay Yew, scrittore
nato nel
( da "Riformista, Il"
del 06-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Parole sacrosante
(e ora mi ridia il visto per gli Usa) pro obama segue
dalla prima pagina Parlando della sua stessa vita, è passato da una visione
personale a una universale, mostrando come abbia appreso per esperienza che
l'Islam è una religione che professa un messaggio di apertura e tolleranza. Sia
le parole che il loro significato sono state importanti e nuove: è riuscito a
mostrarsi allo stesso tempo umile, autocritico, aperto ed esigente, in un
messaggio diretto a tutti "noi", intesi come "compagni". I
sette aspetti che ha trattato hanno una rilevanza critica. Si potrebbe non
essere d'accordo con la lettura e l'interpretazione su ciò che sta accadendo in
Afghanistan, in Iraq e in Palestina (e il ruolo degli Usa
in questi conflitti), ma Obama ha chiaramente evitato di tirarsi indietro
nell'affrontare questi temi e ha chiamato tutti a prendere la propria parte di
responsabilità, mettendo fine alla violenza e promuovendo rispetto e giustizia.
Ha apertamente riconosciuto la sofferenza dei palestinesi e il loro diritto a
ottenere uno Stato indipendente e realizzabile. È il primo passo necessario: il
futuro ci dirà se il nuovo presidente ha i mezzi per essere forte e coerente
nel trattare con il governo israeliano. Ha lasciato aperti alcuni canali per
quanto riguarda il dialogo con le autorità palestinesi (indicate nel loro
insieme, senza una menzione particolare a Hamas) e l'Iran. Le attese sono
enormi e Obama deve ancora mostrare il suo impegno concreto verso la giustizia
e la pace. Il presidente ha tracciato un'importante distinzione tra i principi
democratici e i modelli politici. Lo Stato di diritto, la libertà di scelta
delle persone, il dovere di trasparenza sono principi universali, mentre i
modelli politici dipendono da fattori storici e culturali che devono essere
tenuti in considerazione. Auspichiamo che l'Amministrazione di Obama traduca in
pratica questa visione, sia promuovendo ovunque la democratizzazione, sia
rispettando scrupolosamente la scelta della gente: sarebbe ottimo iniziare con
l'Iraq e l'Afghanistan. Obama ha citato sette problematiche da risolvere. Ha
iniziato con le questioni politiche e ha chiuso con gli aspetti critici che
riguardano le "donne" e l'"educazione". Questo è il punto
in cui, ha ricordato, dobbiamo fare tutti di più. In questi due settori ha
proposto soluzioni pratiche e ha presentato futuri progetti di interesse.
Questo discorso non è rivolto solamente ai musulmani di tutto il mondo. Anche
l'Occidente e i non musulmani dovrebbero ascoltare. Obama ha parlato del
riconoscimento del contributo storico dell'Islam alla scienza, allo sviluppo e
al pensiero. Desidera che i suoi compatrioti cittadini americani conoscano di
più dell'Islam, che siano più umili e si aspetta che tutti i
"liberali" non impongano il loro modo di pensare a tutti i musulmani
praticanti, uomini e donne. Nessuno può imporre un modo di vestire o di pensare
e dovremmo imparare l'uno dall'altro: il riferimento implicito alla questione
francese circa il velo si è rivelato piuttosto esplicito. Ha citato brani
religiosi provenienti da fedi monoteiste, ognuna delle quali porta un messaggio
universale. Come se il vero universalismo riguardasse l'educazione di ogni
individuo, l'ascolto e il rispetto dell'altro. Due giorni prima del suo
discorso al Cairo, Obama ha affermato a sorpresa che l'America è un grande
"Paese islamico": si trattava di un modo per ricordare agli
americani, così come a tutti gli occidentali, che i musulmani sono loro
concittadini e che l'Islam è una religione parte della loro tradizione
nazionale comune. Un discorso vigoroso, che non è stato solo "un
discorso": portava con sé una visione positiva e impegnativa. Qualcosa di
sicuro è cambiato. Così come Obama è passato da principi individuali a principi
universali, siamo in attesa che egli passi dagli aspetti ideali alla pratica. È
giovane, è nuovo, è scaltro e intelligente: ha i mezzi per poter essere
coraggioso? Per ottenere ciò non ci vuole nient'altro che il coraggio
presidenziale, poiché ci si chiede se sia possibile per gli Stati Uniti
semplicemente mantenere la coerenza con i propri valori. È possibile che un
uomo da solo affronti e cambi questa incredibile tensione presente nel modo di
pensare contemporaneo degli americani? Da un lato, il sostenere valori
universali e la diversità, mentre dall'altro coltiva uno spirito che presenta
ancora qualche tratto dell'atteggiamento imperialistico (intellettualmente,
politicamente ed economicamente). Non sarà in grado di raggiungere questo
obiettivo da solo, e forse le maggiori sfide che ha affrontato finora vengono
dall'India e dalla Cina, più che dal
mondo islamico. Inoltre, rimane critico nel riconoscere gli aspetti positivi di
un discorso che annuncia "un nuovo inizio": è imperativo per i
musulmani prendere alla lettera le parole di Obama, invece di adottare un
atteggiamento passivo o una mentalità vittimista, per contribuire a un mondo
migliore essendo autocritici e critici, umili e ambiziosi, coerenti e
aperti. Il miglior modo per portare Barack Obama ad affrontare le sue
responsabilità in America, nel Medio Oriente o altrove è per i musulmani quello
di iniziare a far fronte alle proprie senza demonizzare ciecamente l'America o
l'Occidente, o idealizzare ingenuamente un carismatico presidente degli Stati
Uniti afro-americano. P.S. Una nota personale: il presidente Barack Obama ci ha
chiesto di "dire la verità". Una volta è accaduto che ho detto la
verità per quanto riguarda l'illegale invasione americana dell'Iraq e il cieco
supporto unilaterale dell'America nei confronti di Israele. Sono stato bandito
dagli Stati Uniti e lo sono tuttora. Potrebbe essere una di queste
inconsistenze che ci portano ancora a dubitare del vero significato delle
affermazioni politiche. Di nuovo, si tratta di una questione di coerenza. di
Tariq Ramadan 06/06/2009
( da "Messaggero, Il"
del 06-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Sabato 06 Giugno
2009 Chiudi di LUCIA SGUEGLIA SAN PIETROBURGO - Crisi mondiale, il peggio è
passato? «Ancora presto per stappare lo champagne". Lo ammette Dmitri
Medvedev al Forum Economico Internazionale di Pietroburgo, e stavolta senza far
sconti alla Russia: "Nelle ultime settimane si notano segnali di lieve
ripresa. Probabilmente la crisi ha raggiunto il suo apice, ma è presto per
festeggiare». Un anno fa sempre alla "Davos russa", lo zar del
Cremlino elogiava la Russia "isola di stabilità". Ma oggi che anche a
Mosca gli indicatori segnano rosso per un giorno vince il partito dei
pessimisti. Previsioni nere condivise dal ministro delle finanze Kudrin: «Credo
che non abbiamo ancora toccato il fondo», una seconda ondata di crisi è
"inevitabile". Ma dal Forum, dove ha dominato il tema energia
(esperti ed economisti hanno indicato fra 70 e 80 dollari il prezzo ideale del
barile, e Mosca si è detta favorevole a creare una Agenzia petrolifera globale,
idea lanciata dall'ad Eni Scaroni), arriva anche qualche "buona
notizia". La Cina sta pensando
di acquistare 50 miliardi di dollari di bond del Fondo monetario
internazionale, parte del "paniere" di 500 miliardi di dollari che
l'organizzazione sta raccogliendo per soccorrere con prestiti le economie più
in difficoltà; cui già Usa, Ue e Giappone
contribuiscono con 100 mld. ciascuno. Poi il Wto, sulla cui soglia la Russia
aspetta da anni: giovedì dal commissario Ue al commercio Ashton è emersa la
disponibilità di concludere entro quest'anno il processo negoziale per l'ingresso
di Mosca. E la speranza di sciogliere tutti i nodi entro il vertice Usa-Russia di luglio. D'accordo il governo italiano che
chiede di accelerare, col ministro Scajola presente a Pietroburgo: per fornire
«maggiori tutele alle imprese italiane contro le derive protezionistiche e
contro la contraffazione».
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 06-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Il Sole-24 Ore
sezione: IN PRIMO PIANO data: 2009-06-06 - pag: 10 autore: ANALISI Se il
Dragone perde la faccia di Luca Vinciguerra SHANGHAI. Dal nostro corrispondente
S e gli allibratori australiani avessero raccolto scommesse sull'operazione
Chinalco Rio Tinto, per la sconfitta di Pechino avrebbero pagato giusto un
pugno di spiccioli. Da settimane, ormai, l'esito dellapartita che avrebbe
dovuto portare in mani cinesi il 18% del colosso minerario angloaustraliano era
già scritto. E così è andata. Dopo un lungo, tormentato esame dell'operazione,
Rio Tinto ha chiuso la porta in faccia ai potenziali acquirenti cinesi. E ha
preferito gettarsi nelle braccia del suo concorrente di sempre, Bhp Billiton.
Ironia della sorte, a facilitare il disimpegno del gruppo minerario australiano
dagli accordi presi con Chinalco è stato il recente aumento del prezzo dei
minerali ferrosi, di cui oggi la Cina è il principale consumatore mondiale.
Risultato: Chinalco ha perduto una preziosa opportunità per internazionalizzare
il proprio business, aumentare la propria scala produttiva e accrescere il
proprio prestigio tra i grandi produttori di metalli ferrosi. E la Cina, intesa
come sistema e come governo, nel fallimento dell'operazione Rio Tinto ha perso
un po' la faccia. «Abbiamo fatto tutti gli sforzi possibili,e abbiamo adottato
un approccio costruttivo per adattare la nostra offerta alle richieste degli
azionisti - ha commentato ieri il presidente di Chinalco, Xiong Weiping - . è
andata male, ma noi continuiamo a credere che la nostra proposta rappresentasse
una straordinaria creazione di valore per i soci di Rio Tinto e la premessa di
un'alleanza strategica di lungo termine tra le due società ». Le parole
pronunciate a caldo del numero uno del gruppo cinese non sono di circostanza.
Ma contengono una verità: sotto il profilo industriale e finanziario,
l'operazione sarebbe stata vantaggiosa sia per Chinalco che per Rio Tinto.
Ancora una volta però le ragioni della politica hanno prevalso su quelle del
buon senso economico. Canberra ha detto di no a Pechino per la stessa ragione
per cui, quattro anni fa, Unocal declinò un'offerta con i fiocchi da parte di
Cnooc: nonostante la globalizzazione (e, nel caso di Rio
Tinto, anche le impellenti necessità di cassa),i settori strategici non si
vendono agli stranieri.Soprattutto,se questi ultimi parlano cinese. Bieco protezionismo, insomma. D'altronde,in questa gara ad alzar barriere contro gli
stranieri, i cinesi ci hanno messo molto del loro. Solo due mesi fa,
Pechino aveva respinto un'offerta da 2,4 miliardi di dollari di Coca Cola su
Huiyuan Juice, il maggior produttore cinese di succhi di frutta. Probabilmente,
il violento fuoco di sbarramento alzato nelle ultime settimane da larga parte
del mondo politico australiano sull'operazione Rio Tinto si spiega anche con il
gran rifiuto espresso da Pechino a Coca Cola con motivazioni fumose e
inconsistenti dettate dalla nuova legge antimonopolio. Se i cinesi non sono
disposti ad aprire ai capitali esteri neppure le porte del loro mercato dei
soft drink, perché mai noi dovremmo lasciar loro campo libero in una delle
nostre più grandi aziende mi-nerarie?, si sono chiesti gli australiani
valutando l'offerta di Chinalco. Il ragionamento non fa una grinza. Ma non
porta lontano. Néi cinesi, né gli australiani. ganawar@gmail.com © RIPRODUZIONE
RISERVATA SMACCO A CHINALCO Per la Cina si tratta di una sconfitta cocente che
rischia di frenare l'espansione del suo campione nazionale
( da "Manifesto, Il"
del 06-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
UNO SCATTO DI
SINISTRA Valentino Parlato Oggi e domani si vota e la situazione non è affatto
buona: già da lunedì bisogna cominciare a lavorare per la rivincita. La
situazione non è buona perché in Europa (segnali olandesi) c'è un ulteriore
scivolamento a destra. In Italia è quasi peggio: Berlusconi (con o senza Noemi)
conferma il suo potere e può addirittura diventare la forza maggioritaria del
Partito Popolare, che è il primo partito nel Parlamento Europeo. L'imperatore
di Arcore, dopo aver trasformato l'Italia nella sua azienda personale, oggi
dichiara esplicitamente («Deve essere un voto per l'Italia») di volerla portare
in Europa, dando un'impronta tutta nazionalista (cioè aziendalista) a queste
elezioni. Dalla parte nostra la sinistra è divisa e malamente in conflitto
fratricida. Il Pd affonda lentamente e con la sinistra non ha quasi nulla a
spartire e non può ingannare con il voto utile: è solo antiberlusconi, come Di
Pietro che con la sinistra c'entra ben poco. La presa della destra in Italia è
amplificata dalla inconsistenza delle opposizioni. Oggi il cavaliere, con il
suo partito unificato, punta a raggiungere la soglia del 40%. Un italiano su
due è con lui, tuttavia un italiano su due non lo vota. La situazione è questa
e pertanto bisogna andare a votare per le divise forze di sinistra, tutte
quante. L'astensionismo, che oggi e domani sarà una forte tentazione per
moltissimi compagni, è solo un regalo alla banda di Berlusconi. Quindi votare è
meglio. Ci auguriamo che Rifondazione comunista e Sinistra e Libertà superino
lo sbarramento del 4%; anche per questo siamo decisamente contro le amare
tentazioni di astensione. Ma in ogni modo queste rappresentanze di sinistra
rimarranno in campo e con loro bisogna lavorare. Il manifesto, che è in campo
da quasi 40 anni e che continua a definirsi (non sempre meritatamente)
quotidiano comunista, e che subisce anche lui la crisi della sinistra vuole
impegnarsi con tutte le sue forze nella lotta per la riunificazione delle
sparse sinistre e per guarire il popolo italiano dalla terribile e pericolosa
malattia che è il berlusconismo (l'autobiografia di un popolo avrebbe detto
Piero Gobetti). Di fronte a una malattia la prima cosa da fare, lo insegnano i
medici, ma anche gli storici, è la diagnosi. Come e perché questa crisi delle
forze di sinistra, che è dilagata a partire dal 1989? Quindi una seria analisi
delle trasformazioni della società, degli effetti della
globalizzazione e di una crisi economica gravissima, che porta anche acqua al
mulino del cavaliere. Quindi sul fondamento di questa diagnosi il manifesto
deve avere l'ambizione di mettere in comunicazione e confronto i vari lembi
della lacerata sinistra italiana per ritrovare idee e iniziativa. E' una
sfida anche per noi, per il nostro collettivo: se non riusciremo a essere utili
forse avremo perduto anche la ragione di sopravvivenza, ma forte e impegnativa
deve essere la speranza. Solo chi cade può risorgere recita un vecchio e strano
detto. E' certo che siamo caduti: lavoriamo a risorgere. Votiamo a sinistra.
(
da "Corriere Alto Adige"
del 06-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Corriere dell'Alto Adige sezione: 1AECONOMIA data: 06/06/2009 - pag: 9 L'ospite Il vescovo: manca fiducia «Economia sana solo se c'è la virtù» L'intervento «Il liberismo degenera se l'egoismo individuale supera la solidarietà La Chiesa si farà sentire» BOLZANO Un'economia a misura d'uomo, fondata su valori e virtù. Bella teoria, ma di difficile applicazione. Lo ha ammesso il vescovo Karl Golser, teologo e relatore d'eccezione all'assemblea di ieri di Assoimprenditori per affrontare il tema etico nell'economia e nella finanza. «Che diritto ha un vescovo di parlare di economia? Lo ha spiegato il Papa ha precisato Golser ricordando che l'economia è un'azione umana fondata sulla fiducia reciproca. Credito ha la stessa matrice di credibilità. Se il sistema è corrotto sin dalle radici, non sta in piedi. A livello microeconomico, ha sottolineato il pontefice, la Chiesa deve educare gli uomini alla virtù della giustizia. A livello macroeconomico, la Chiesa deve far sentire la sua voce quando viene calpestata la gente umile». Golser è tornato alle radici del pensiero economico moderno, soffermandosi sulle teorie illuministiche del liberista Adam Smith: «Diceva che il mercato si regola da solo perché l'uomo libero agisce secondo la sua natura egoistica, che porta benessere e progresso collettivo. Oggi, invece, gli stessi operatori economici piccoli e medi si rendono conto di non essere liberi, ma vittime di regole imposte da pochi in un libero mercato che vede aumentare la forbice tra i ricchi e la gente comune. Manca il contrappeso politico e le norme dei governi adottate di recente sono inefficaci. Non basta nazionalizzare le aziende in crisi e porre paletti qua e là per curare un sistema che, se tutto va bene, si riprenderà fino alla prossima crisi». La ricetta della Chiesa è diversa: «Un'economia basata sulla solidarietà e sulla virtù. Se non aiutiamo i Paesi poveri a crescere, avremo sempre più immigrati. Se non troviamo soluzioni globali, cosa che adesso India e Cina rifiutano mentre Europa e Usa invocano, andremo incontro solo ad altre crisi. Fede, speranza e amore sono le basi della speranza, che dà all'uomo la fiducia verso gli altri uomini. Saggezza, giustizia, forza e temperanza sono le virtù che devono guidare manager e imprenditori, responsabili della vita dei loro sottoposti.>L'economia sia al
servizio dell'uomo ha concluso il vescovo . Nell'Occidente non mancano i beni,
manca il tempo per curare lo spirito». F. E. (
da "Tirreno, Il"
del 06-06-2009) Argomenti: Cina Usa (
da "Corriere della Sera"
del 06-06-2009) Argomenti: Cina Usa (
da "Gazzetta di Parma
(abbonati)" del 06-06-2009) Argomenti: Cina Usa (
da "Giornale.it, Il"
del 06-06-2009) Argomenti: Cina Usa (
da "Arena, L'"
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da "Sole 24 Ore, Il
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da "Milano Finanza"
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da "Sole 24 Ore, Il
(Plus)" del 06-06-2009) Argomenti: Cina Usa (
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(Plus)" del 06-06-2009) Argomenti: Cina Usa (
da "Borsa e Finanza"
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da "Nuova Ferrara, La"
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da "superEva notizie"
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da "Brescia Oggi"
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da "Giornale di
Vicenza.it, Il" del 06-06-2009) Argomenti: Cina Usa (
da "Giornale di
Vicenza.it, Il" del 06-06-2009) Argomenti: Cina Usa (
da "Avvenire"
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da "Denaro, Il"
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da "Arena.it, L'"
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da "Arena.it, L'"
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da "Reuters Italia"
del 06-06-2009) Argomenti: Cina Usa (
da "Wall Street Italia"
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da "Mattino, Il
(Nazionale)" del 06-06-2009) Argomenti: Cina Usa (
da "Blog Stefano
Quintarelli" del 06-06-2009) Argomenti: Cina Usa (
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l'importanza dell'islam per obama (sezione: Globalizzazione)
Pagina 9
- Attualità L'IMPORTANZA DELL'ISLAM PER OBAMA Dresda, Normandia e Parigi
seguono Riad e il Cairo nella missione di Barack Obama nel Medioriente e in
Europa. Nelle sue diverse tappe, il viaggio del presidente americano è stato
denso di alti significati simbolici: all'università cairota al-Azhar, la
commossa mano tesa all'islam; al campo di concentramento di Buchenwald, il
solenne inchino di fronte alle vittime dell'Olocausto; in Normandia, l'omaggio
ai soldati che hanno liberato l'Europa dal nazi-fascismo. Quindi, una missione
esclusivamente dedicata ai valori emblematici? Eppure in questa missione non
c'è stata e non c'è soltanto retorica, priva di potenzialità
politico-strategica. Al Cairo, Obama ha offerto la pace ai musulmani e ha
sconfessato la politica di Bush nei confronti dell'islam, e ha cercato di
mettere in rilievo il peso politico ed economico che il mondo islamico sta
progressivamente conquistando nell'era globalizzata. Il
presidente americano si è mostrato a Riad e al Cairo un uomo pratico e
pragmatico, in grado di capire le tendenze in atto nel mondo e cercando di
adeguarsi ad esse. L'Islam, dal suo punto di vista, non è soltanto Al Qaeda,
l'integralismo o l'arretratezza, ma è anche un miliardo e mezzo di uomini e
donne che fanno mercato, manodopera, finanza e economia. Basta vedere
ciò che è diventato Abu Dhabi (un volume d'affari pari a 95 miliardi di dollari
nel 2006), oppure la Malesia (leader mondiale nella produzione di componenti
eletronici), ma anche l'Indonesia (408 miliardi di dollari di pil, con una
crescità del 5 per cento all'anno). L'elenco potrebbe allungarsi poi alla
Turchia, allo stesso Iran, o al futuro del Medioriente che si affaccia sul
Mediterraneo, senza trascurare milioni di musulmani che vivono negli Stati
Uniti e rappresentano già ora una lobby che condiziona le scelte della
politica: ovunque una potenzialità a cui l'America, che è costretta a fare i
conti con la crisi economica, non vuole e non deve rinunciare. Ecco il perchè
dei timori d'Israele per una inversione di tendenza nelle alleanze americane
nel Medioriente e nel mondo islamico. Nel momento in cui la pace di Obama con
l'islam si trasformerà in un progetto politico-strategico, gli assetti e gli
equilibri mondiali saranno sensibilmente modificati. A Dresda e a Parigi, Obama
ha cominciato a discutere di tutto ciò con Angela Merkel e con Nicolas Sarkozy.
Altro dibattito ci sarà al G8 dell'Aquila, ma siamo alle prime battute del
nuovo processo, che forse non sarà né facile né indolore. Bijan Zarmandili
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Gm prepara per Magna il conto del copyright (sezione: Globalizzazione)
Corriere
della Sera sezione: Economia data: 06/06/2009 - pag: 30 Il caso Dopo il
divorzio da Torino il gruppo Usa ha scorporato le
«proprietà intellettuali»: chiede 6,5 miliardi Gm prepara per Magna il conto
del copyright MILANO Non solo i 300 milioni chiesti all'ultimo momento,
promessi da Sberbank- Magna (ma poi versati di fatto dal governo tedesco) e
rifiutati da Fiat. C'è altro, tra le «richieste irragionevoli» che avrebbero
fatto saltare il tavolo. Si sapeva che, tra i nodi della trattativa, c'era la
questione dei brevetti Opel. Gm puntava a restarne in possesso, o quanto meno a
farsi pagare (dalla stessa Opel) dei diritti. Gli italiani hanno detto no. Con
i russo-canadesi, la questione-brevetti resta lì: per poter continuare a
utilizzarli, secondo la stampa tedesca, la casa di Rüsselsheim dovrebbe pagare
all'ex casa madre diversi miliardi. La cifra quantificata da Handelsblatt: 6,5.
Siamo nel campo della «proprietà intellettuale». Per dirla con la definizione
giuridica, in gioco c'è la tutela di «attività immateriali, con rilevanza
economica, riconducibile alla creatività umana, ben conosciuta nel settore
delle opere artistiche e letterarie ». Nel caso di una fusione, di una vendita
o di una separazione, anche nel settore automobilistico, questo capitolo
proprio perché riguarda beni non concretamente individuabili è tra i più
delicati. Basti ricordare quanto avvenne nel febbraio 2005 proprio tra Gm e
Fiat, che misero la parola fine alla loro alleanza con un protocollo di
compromesso che chiudeva ogni contenzioso: la «proprietà intellettuale »
riguardante la piattaforma su cui sono costruite Fiat Grande Punto e Opel
Corsa, il motore 1.3 Multijet e il relativo stabilimento di produzione, in
Polonia, rimanevano condivise da entrambe. In base all'accordo, ad esempio, la
Fiat ha potuto utilizzare la stessa piattaforma per produrre con Psa tutte le
varianti del veicolo Fiorino. La General Motors, dopo la «separazione» da Fiat,
aveva costituito una società indipendente in cui sono confluite tutte le
«proprietà intellettuali» del gruppo Usa, Opel compresa. E pare che anche Magna, che sembrava l'assoluta
vincitrice del duello con Fiat e sembrava aver accettato anche (a differenza di
Torino) le limitazioni a espandersi in Usa, Canada e Cina, abbia raffreddato il suo entusiasmo nel momento stesso in cui
ha scoperto quanto dovrà effettivamente pagare per le royalties sui brevetti:
i famosi 6,5 miliardi nei prossimi 10 anni. Opel paga, attualmente, il 5% del
fatturato per lo sfruttamento della «proprietà intellettuale ». Questo importo
scenderà al 3,25% fino al 2012, per poi risalire nuovamente al 5%. Un buco nero
che Sergio Marchionne aveva ben individuato grazie all' esperienza delle
trattative del passato. I russo-canadesi, invece, l'hanno forse sottovalutato.
E per la nuova proprietà se Sberbank e Magna chiuderanno le trattative si
profila anche l'ombra di un versamento da 4,5 miliardi per oneri pensionistici:
lo Stato tedesco non intende accollarseli. Il piano Fiat ne teneva conto.
Quello di Magna no. Bianca Carretto Diritti d'autore I diritti di cui il gruppo
di Detroit chiede conto hanno la durata di 10 anni, con importi pari al 5% del
fatturato europeo 4,5 miliardi E' l'ammontare degli oneri pensionistici che Gm
potrebbe chiedere ai prossimi proprietari di Opel. E andrebbe dunque ad aggiungersi
ai 6,5 miliardi di euro di royalties
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Lippi lancia il
SPORT
06-06-2009 Nazionale >Stasera amichevole con l'Irlanda del Nord
------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Lippi lancia il «predestinato» Santon --------------------------------------- COVERCIANO
--------------------------------------- In campo anche Giuseppe Rossi.
Mondiali, l'Irlanda sfida la Bulgaria ---------------------------------------
II L'Italia di Marcello Lippi comincia il suo mondiale in miniatura. In attesa
che si materializzi quello vero c'è la prova generale della Confederations Cup:
quasi un mese di nazionale tutto di fila, comprese le due amichevoli. La prima,
stasera contro l'Irlanda del Nord, è un avvio soft di un ciclo di partite da un
minimo di
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L'ira dei moderati arabi: Barack tenero con gli
estremisti (sezione: Globalizzazione)
n. 136
del 2009-06-06 pagina
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L'anacronismo è solo apparente. Reali sono i progetti
utopici (sezione: Globalizzazione)
Sabato
06 Giugno 2009 CULTURA Pagina
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Puntare su listini Ue e bond inflation-linked (sezione: Globalizzazione)
Plus
sezione: ANALISI data: 2009-06-06 - pag: 28 autore: ASSET ALLOCATION di
Virginio Schiavetti Puntare su listini Ue e bond inflation-linked C ogliere le
buone occasioni di investimento ove si presentano, mantenendo tuttavia la
ripartizione dei pesi fra le tre principali classi di attività finanziarie in
linea con la distribuzione neutrale. Questa, in estrema sintesi, la prima
indicazione di asset allocation fornita da Riccardo Ardigò, responsabile della
consulenza di Ubs Italia. Il quale così spiega: «In una situazione dei mercati
che rimane alquanto variegata, nonostante i passi verso la normalizzazione
compiuti negli ultimi mesi, sono molteplici le opportunità di investimento sia
nel comparto obbligazionario che in quello azionario, rendendo così preferibile
un assetto di portafoglio perfettamente neutrale». Nell'ambito della quota azionaria,
la preferenze di Ardigò vanno soprattutto alle Borse dell'area dell'euro e
inglese, nonché a quelle dei Paesi emergenti dell'area asiatica. «Le prime –
dice Ardigò – paiono particolarmente interessanti in termini di valutazione,
soprattutto a confronto con la Borsa statunitense. Nonostante il rally degli
ultimi tre mesi, le loro quotazioni risultano più convenienti rispetto a quelle
sul mercato Usa, anche nell'ipotesi in cui l'economia
americana sia la prima a ripartire». «Le Borse dell'Asia continentale –
continua Ardigò – in specie cinese e indiana, paiono molto interessanti per la
rapidità con cui il clima macroeconomico sta migliorando in quelle aree: il che
le rende attraenti, nonostante valutazioni pressocché in linea con quelle dei
mercati più sviluppati». Il consiglio di sottopesare lievemente il mercato Usa dipende invece, oltre che da uno sfavorevole confronto
delle valutazioni relative con altri mercati, anche da attese piuttosto
negative sulla tenuta del dollaro sul mercato dei cambi. «Riteniamo – dice
Ardigò – che la divisa statunitense rimarrà sotto pressione rispetto all'euro
nel corso dei prossimi 12 mesi». In termini di ripartizione settoriale, le
preferenze di Ardigò si orientano verso i titoli petroliferi, «in virtù
soprattutto delle attese di ulteriori rialzi delle quotazioni del greggio»,
nonché verso le azioni cicliche, «in specie dei beni di consumo ». In ragione
della loro valutazione estremamente interessante, consiglia inoltre di
sovrappesare i titoli delle telecomunicazioni. Per converso, Aridgò suggerisce
di sottopesare «i comparti non-ciclici, come utilities e farmaceutici, che
hanno per altro ottenuto le migliori performance relative negli ultimi 12 mesi,
risultando pertanto potenzialmente sopravvalutati». Con riguardo alla componente
obbligazionaria, il suggerimento di Ardigò è di «sottopesare decisamente i
titoli governativi, i cui rendimenti sono ancora alquanto contenuti nonostante
il rialzo messo a segno negli ultimi mesi, e di sovrappesare le obbligazioni
societarie, anche convertibili, nonché i bond inflationlinked » . Le prime
offrono ottime opportunità di investimento, risultando caratterizzate da
differenziali ancora molto ampi rispetto ai titoli governativi, mentre le seconde permettono di coprirsi contro il rischio inflazionistico
che potrebbe riemergere nel medio-lungo termine, come conseguenza delle
politiche monetarie ultra-aggressive adottate dalle Banche Centrali nel
tentativo di arginare gli effetti della crisi. Riccardo Ardigò (Ubs Italia) dà
spazio anche alle Borse di Cina e India
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Aspesi (Threadneedle), in questo boom del greggio
l'economia c'entra poco (sezione: Globalizzazione)
Milano
Finanza sezione: congiuntura data: 06/06/2009 - pag: 8 autore: Francesco
Ninfole Aspesi (Threadneedle), in questo boom del greggio l'economia c'entra
poco Non sono i germogli della ripresa a spingere verso l'alto i prezzi delle
commodity. Ne è convinto Alessandro Aspesi, numero uno in Italia di
Threadneedle, società che gestisce asset per 51 miliardi euro. «Sulle materie
prime hanno pesato altri fattori, ben poco legati all'andamento del ciclo
economico», osserva Aspesi.Domanda. Perché allora le commodity hanno registrato
negli ultimi mesi un rialzo così rilevante?Risposta. Il motivo principale è
stato la volontà degli investitori istituzionali di proteggersi dal rischio
inflazione. I dati sui prezzi sono oggi rassicuranti, ma a partire dal secondo semestre
2010 potrebbe farsi sentire il peso dell'enorme liquidità iniettata nei mercati
dalle banche centrali.D. Quale influenza ha avuto l'indebolimento del dollaro
sull'andamento delle materie prime?R. Il ruolo della moneta americana è stato
inferiore rispetto al recente passato. Oggi le commodity sono condizionate dal
contesto di mercato, che cresce nonostante i dati economici ancora negativi.D.
Come si è tradotta questa tendenza generale nel settore delle commodity?R.
Guardi il petrolio. La domanda è diminuita del 4% rispetto a un anno fa e le
scorte continuano ad aumentare. Tutto farebbe pensare a un calo del prezzo. Che
invece è salito in un mese da
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Recupera il 60% dai minimi (sezione: Globalizzazione)
Plus
sezione: ANALISI data: 2009-06-06 - pag: 31 autore: Recupera il 60% dai minimi
C ementir si riposiziona a 2,7 euro e consolida un recupero del 60% rispetto al
minimo di 1,66 euro del 9 marzo, anche se le quotazioni restano al di sotto dei
3,05 euro del 6 maggio e il gap balza al 77% se il confronto viene effettuato
sul massimo di 11,64 euro del 9 luglio 2007 quando è scattata quel trend
discendente che ha portato i prezzi sono al minimo citato. Penalizzazione
considerata eccessiva dalla maggioranza degli analisti che segue il titolo,
anche se non mancano voci diverse come quella di Banca Leonardo, dove
rilanciano il sell dopo aver rivisto il target price da
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L'arte che gira il mondo (sezione: Globalizzazione)
Plus
sezione: ARTECONOMY data: 2009-06-06 - pag: 25 autore: Le scelte di Birnbaum.
Chi sono i nostri talenti internazionali L'arte che gira il mondo S ono nove
gli artisti italiani che Daniel Birnbaum ha scelto tra i 90 che esporranno
nella grande mostra ufficiale che si snoderà tra gli spazi dell'Arsenale e
quelli del Padiglione Italia ai Giardini (ora rinominato Palazzo delle
Esposizioni ai Giardini). Diversi per generazione, stile e storia, i nove –
Rosa Barba, Massimo Bartolini, Simone Berti, Gino De Dominicis, Lara Favaretto,
Alessandro Pessoli, Michelangleo Pistoletto, Pietro Roccasalva, Grazia Toderi –
sono accomunati da un duplice aspetto: spessore concettuale e curriculum dalla
vocazione internazionale. Condizione necessaria quest'ultima, anche se non
sufficiente, per poter considerare un artista competitivo
su un mercato globalizzato (soprattutto in tempi difficili). Dando per scontato
che artisti «storici» come Gino de Dominicis (l'unico non vivente scelto dal
curatore, top price 151.122$ da Sotheby's Milano, l'8 aprile 2008 per
l'acrilico «Senza titolo», cm 46 x 75,9) o Michelangelo Pistoletto (1933) siano
tra i pilastri della nostra arte nel mondo (Pistoletto ha opere al Moma,
al Pompidou, ha partecipato a ben quattro edizioni di Documenta e registra il
record in asta di 715.221$ da Sotheby's Londra, il 20 ottobre 2008 con il
collage «Lui e lei che parlano» (1967), cm 230 x 120), va notato che anche gli
artisti nati nella prima metà degli anni '60 come Alessandro Pessoli, Massimo
Bartolini o Grazia Toderi hanno un profilo internazionale di tutto rispetto pur
non avendo avuto la possibilità di formarsi all'estero: Pessoli infatti ha
esposto con importanti gallerie come Anton Kern a New York, Marc Foxx a Los
Angeles o presso istituzioni come la Chinsenhale di Londra, le sue opere
quotano da 6mila a 30mila , mentre in asta è passato solo quattro volte con un
top price di 10.800$ per l'acquarello «Untitled» (1998), cm 25,4 x 35,6,
aggiudicato da Rago Auctions, New Jersey, il 18 novembre 2006. La Toderi è nei
più importanti musei del mondo, tra cui il Guggenheim di Soho, il Luwig di
Colonia, la Kunsthalle di Vienna, la De Appel di Amsterdam, senza dimenticare
il MAMbo; il suo record d'asta è 24.955$ per «Random » (2001), cm 119,9 x
150,1, stampa fotografica a colori su alluminio con «Diasec», aggiudicata da
Phillips de Pury & C. Londra, il 30 giugno 2008. Massimo Bartolini (1962),
presente al Museu Serralves di Porto, alla Fundaciòn La Caixa, Barcellona, alla
galleria D'Amelio Terras di New York e alla Frith Street Gallery di Londra,
appartiene a quella generazione di artisti, nati negli anni '60 e '70, che
inizia la carriera con residenze all'estero, condizione irrinunciabile per
poter avviare un percorso professionale. Così Rosa Barba, nata siciliana ma cresciuta
professionalmente tra Colonia ed Amsterdam, ha esposto, tra gli altri, allo
Stedelick di Amsterdam, al Federicianum di Kassel e in decine di altri musei,
fiere e istituzioni o Lara Favaretto (1973) che dopo aver vinto la prestigiosa
borsa del PS1 di New York nel
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Opzione riarmo per il Giappone in crisi (sezione: Globalizzazione)
ATTUALITÀ
Opzione riarmo per il Giappone in crisi di Redazione - 06-06-2009 Il Giappone
resta in bilico tra recessione e depressione dopo il calo record del Pil reale
annuo nel primo trimestre al -15,2%. E ciò nonostante un timido segnale di
rimbalzo della produzione industriale in aprile del 5,2%. Fonti di governo
hanno cercato inutilmente di mitigare le proiezioni del Fmi che vede una
correzione del Pil 2009 al -6,2%, ma il Tankan ha fotografato a fine marzo una
situazione drammatica del comparto manifatturiero, col dato più negativo dal
1991. Anche sul lato occupazionale, dopo una correzione a ridosso del 5%, è
difficile sperare in un rimbalzo a breve dei consumi. Inoltre il quarto piano
di stimolo all'economia annunciato il 10 aprile (3% del Pil, circa 150 mld di
dollari Usa), non ha sortito effetti tangibili. Anche
se resta la voglia dei giapponesi di confermare la leadership asiatica,
l'avanzata cinese sembra irrefrenabile. No a caso, a meno di un mese dal
62esimo anniversario della Costituzione, il Giappone torna a parlare di
possibile riarmo, ad ora escluso proprio dalla Costituzione che vede
nell'articolo 9 un pilastro inossidabile. L'articolo recita: «Aspirando
sinceramente a una pace internazionale fondata sulla giustizia e sull'ordine,
il popolo giapponese rinunzia per sempre alla guerra, quale diritto sovrano
della Nazione, e alla minaccia o all'uso della forza quale mezzo per risolvere
le controversie internazionali... non saranno mantenute forze di terra, del
mare e dell'aria, e nemmeno altri mezzi bellici». Ma le Sdf («forze di
autodifesa») giapponesi possono contare su ben 250mila soldati equipaggiati con
la più avanzata attrezzatura tecnologica, supportata da un punto di vista
finanziario da un capitolo di spesa del bilancio pubblico pari all'1% del Pil.
Dunque, parlando della quinta forza militare al mondo, il paradosso è evidente.
Certamente i giapponesi non possiedono armamenti nucleari ma si fanno già alte
le voci all'interno del partito Ldp per ridiscutere su come fronteggiare la
minaccia nordcoreana. Il sondaggio lanciato a fine aprile dalla rivista Asahi
Shinbun la dice lunga sulla volontà pacifista dei giapponesi che, pur
confermando che il 53% della popolazione vorrebbe rivedere la Costituzione,
mostra un convinto 64% che non vuole emendare l'articolo
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I computer sono oggi essenziali per l'economia
americana come nel secolo scorso lo erano ... (sezione: Globalizzazione)
ATTUALITÀ
«I computer sono oggi essenziali per l'economia americana come nel secolo
scorso lo erano ... di Redazione - 06-06-2009 «I computer sono oggi essenziali
per l'economia americana come nel secolo scorso lo erano le automobili». Così
un'e-mail della Dow Jones & Co. ha informato Wall Street che Cisco Systems
avrebbe sostituito dall'8 giugno Gm nel Dow Jones Industrial cancellando il
settore auto dall'indice più nobile delle Borse Usa.
General Motors scompare anche dallo S&P 500, sostituita in questo caso
dalla DeVry, una catena di scuole private. A cadere dal piedestallo è stata
anche Citigroup, rimpiazzata da Travelers, a suo tempo sacrificata da Sanford
Sandy Weill, il creatore dell'impero Citi. Grazie a questa staffetta si
rafforza nel Dow il settore tecnologico, che già conta Microsoft, Ibm, Intel e
Hewlett-Packard, ovvero il 17% della capitalizzazione, poco sotto il settore
industriale (il 18,5%). Facile prevedere che l'innesto dei nuovi Vip darà
slancio al paniere del Dow. Nonostante il rally che dura da marzo, infatti, 17
titoli sono ancora sotto le quotazioni di inizio 2009. Inoltre, l'indice perde
due «anitre zoppe»: nel
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Dopo riso e caffè il Vietnam scommette sulla bauxite
E punta a 15 mld di dollari di investimenti esteri (sezione: Globalizzazione)
ATTUALITÀ
Dopo riso e caffè il Vietnam scommette sulla bauxite E punta a 15 mld di
dollari di investimenti esteri di Redazione - 06-06-2009 TIGRI ASIATICHE Per la
prima volta si è levata la condanna unanime dei Paesi del Sud est asiatico
contro la Corea del Nord. Il fatto, di spessore storico, è accaduto al 9°
Meeting dell'Asem che si è tenuto di recente in Vietnam. L'incontro è servito
anche a rafforzare i legami commerciali con il piccolo Paese socialista, considerato
a ragione la nuova frontiera avanzata delle «tigri asiatiche». Attualmente
l'America resta il principale investitore estero nel Paese, staccando di gran
lunga i Paesi europei che, nonostante le numerose missioni imprenditoriali, non
hanno saputo cogliere i segnali di una svolta economica importante. Per questa
patria della delocalizzazione asiatica lo sviluppo infrastrutturale è avvenuto
all'ombra del colosso cinese, che da sempre considera il Vietnam «il cortile di
casa», esattamente come gli Usa hanno fatto
con l'America Latina sino agli anni Novanta. D'altronde la Cina resta il primo partner commerciale del Vietnam con 20 miliardi
di dollari scambiati nel 2008 e oltre 25 attesi per il 2010. La ripresa
vietnamita è già ripartita dai fondamentali, con il settore primario che
impiega il 56% della forza lavoro e rappresenta il 20% del Pil.
Quest'ultimo ha visto nel primo trimestre un boom delle esportazioni agricole,
pari al totale espresso nel 2008, guidate dalle vendite di riso. Sul piano
politico-economico il Vietnam segue l'esempio della Cina:
partito unico e piani quinquennali. Tuttavia la crescita nel 2009, attesa al
2,5%, non basta per ora a mitigare il rischio di una crisi valutaria che
potrebbe portare il Paese a trovarsi rapidamente sull'orlo della fascia più
bassa del merito di credito dei Paesi asiatici, a fianco delle Filippine e
della Cambogia. Inoltre il Vietnam resta vulnerabile a causa del forte
dipendenza dalle esportazioni, che contano per oltre due terzi del Pil, e non
gode di sufficienti riserve valutarie per coprire la bilancia dei pagamenti.
L'inflazione, infine, è la più alta del continente asiatico e, dopo aver
toccato un picco al 28% lo scorso agosto, in aprile si è drasticamente
ridimensionata al 9,2%. La Banca Mondiale è comunque possibilista e giudica di
buon auspicio il recente rimbalzo del settore delle costruzioni e delle
commodity, ma sollecita il governo ad attivare fattivamente i piani di sostegno
all'economia annunciati, ma finora non avviati in concreto. La strategia
governativa però è ben distante dalle formule classiche e dopo aver cercato di
fare concorrenza sia al Brasile, moltiplicando a dismisura le coltivazioni di
caffè arabico, sia alla Cina con il riso, ora punta
sull'estrazione in larga scala della bauxite, della quale detiene le maggiori
riserve dopo la Guinea e l'Australia. Il Primo Ministro, rientrato dalla Cina, ha recentemente dichiarato che, non considerando le
eventuali implicazioni ambientali, prevede di poter attirare oltre 15 miliardi
di dollari di investimenti per lo sfruttamento delle miniere e la raffinazione
dell'alluminio entro cinque anni ed ha già firmato un accordo con la cinese
Chinalco e l'americana Alcoa. Il tessuto imprenditoriale vietnamita, formato da
una miriade di piccole e medie imprese, ha sofferto come in Cina
di una carenza di finanziamenti diretti da parte delle banche. Ad ogni modo, le
promesse del governo e le decisioni prese in seno all'incontro annuale della
Banca asiatica per lo sviluppo dovrebbero riequilibrare il differenziale
creditizio a disposizione delle Pmi nel medio termine. È chiaro comunque che la
Cina sarà sempre al fianco della sua «colonia»
confermandosi il partner commerciale di riferimento, anche per la Corea del Sud
e Taiwan, e non potrà fare altro che rafforzare, nei fatti, il suo ruolo di
superpotenza asiatica. Questo porta ad accantonare definitivamente la questione
della ricerca giapponese di un ruolo di primo piano nello scacchiere asiatico,
mettendo in ombra anche l'effettiva gravità della crisi della Corea del Nord.
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Per la prima volta si è levata la condanna unanime
dei Paesi del Sud est asiatico contro la ... (sezione: Globalizzazione)
ATTUALITÀ
Per la prima volta si è levata la condanna unanime dei Paesi del Sud est
asiatico contro la ... di Redazione - 06-06-2009 Per la prima volta si è levata
la condanna unanime dei Paesi del Sud est asiatico contro la Corea del Nord. Il
fatto, di spessore storico, è accaduto al 9° Meeting dell'Asem che si è tenuto
di recente in Vietnam. L'incontro è servito anche a rafforzare i legami
commerciali con il piccolo Paese socialista, considerato a ragione la nuova
frontiera avanzata delle «tigri asiatiche». Attualmente l'America resta il principale
investitore estero nel Paese, staccando di gran lunga i Paesi europei che,
nonostante le numerose missioni imprenditoriali, non hanno saputo cogliere i
segnali di una svolta economica importante. Per questa patria della
delocalizzazione asiatica lo sviluppo infrastrutturale è avvenuto all'ombra del
colosso cinese, che da sempre considera il Vietnam «il cortile di casa», esattamente come gli Usa hanno fatto
con l'America Latina sino agli anni Novanta. D'altronde la Cina resta il primo partner commerciale del Vietnam con 20 miliardi
di dollari scambiati nel 2008 e oltre 25 attesi per il 2010. La ripresa
vietnamita è già ripartita dai fondamentali, con il settore primario che
impiega il 56% della forza lavoro e rappresenta il 20% del Pil.
Quest'ultimo ha visto nel primo trimestre un boom delle esportazioni agricole,
pari al totale espresso nel 2008, guidate dalle vendite di riso. Sul piano
politico-economico il Vietnam segue l'esempio della Cina:
partito unico e piani quinquennali. Tuttavia la crescita nel 2009, attesa al
2,5%, non basta per ora a mitigare il rischio di una crisi valutaria che
potrebbe portare il Paese a trovarsi rapidamente sull'orlo della fascia più
bassa del merito di credito dei Paesi asiatici, a fianco delle Filippine e
della Cambogia. Inoltre il Vietnam resta vulnerabile a causa del forte
dipendenza dalle esportazioni, che contano per oltre due terzi del Pil, e non
gode di sufficienti riserve valutarie per coprire la bilancia dei pagamenti.
L'inflazione, infine, è la più alta del continente asiatico e, dopo aver
toccato un picco al 28% lo scorso agosto, in aprile si è drasticamente
ridimensionata al 9,2%. La Banca Mondiale è comunque possibilista e giudica di
buon auspicio il recente rimbalzo del settore delle costruzioni e delle
commodity, ma sollecita il governo ad attivare fattivamente i piani di sostegno
all'economia annunciati, ma finora non avviati in concreto. La strategia
governativa però è ben distante dalle formule classiche e dopo aver cercato di
fare concorrenza sia al Brasile, moltiplicando a dismisura le coltivazioni di
caffè arabico, sia alla Cina con il riso, ora punta
sull'estrazione in larga scala della bauxite, della quale detiene le maggiori
riserve dopo la Guinea e l'Australia. Il Primo Ministro, rientrato dalla Cina, ha recentemente dichiarato che, non considerando le
eventuali implicazioni ambientali, prevede di poter attirare oltre 15 miliardi
di dollari di investimenti per lo sfruttamento delle miniere e la raffinazione
dell'alluminio entro cinque anni ed ha già firmato un accordo con la cinese
Chinalco e l'americana Alcoa. Il tessuto imprenditoriale vietnamita, formato da
una miriade di piccole e medie imprese, ha sofferto come in Cina
di una carenza di finanziamenti diretti da parte delle banche. Ad ogni modo, le
promesse del governo e le decisioni prese in seno all'incontro annuale della
Banca asiatica per lo sviluppo dovrebbero riequilibrare il differenziale
creditizio a disposizione delle Pmi nel medio termine. È chiaro comunque che la
Cina sarà sempre al fianco della sua «colonia»
confermandosi il partner commerciale di riferimento, anche per la Corea del Sud
e Taiwan, e non potrà fare altro che rafforzare, nei fatti, il suo ruolo di
superpotenza asiatica. Questo porta ad accantonare definitivamente la questione
della ricerca giapponese di un ruolo di primo piano nello scacchiere asiatico,
mettendo in ombra anche l'effettiva gravità della crisi della Corea del Nord.
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Riforme e crisi chiudono il rubinetto dei
finanziamenti (sezione: Globalizzazione)
ATTUALITÀ
Riforme e crisi chiudono il rubinetto dei finanziamenti Secondo Ernst & Young
il settore deve inventarsi modi «più creativi» per non restare a secco Ma per
ora ricavi e performance non deludono di Gaia Scacciavillani - 06-06-2009
BIOTECNOLOGIE E MEDICINA L'industria biotech ha chiuso il 2008 con solidi
risultati di fatturato, ma con finanziamenti in forte calo. E la crisi globale
ha reso «insostenibile» l'attuale modello di business, che dovrà essere
sostituito con modalità più nuove e creative nella ricerca dei fondi. Questa
l'esortazione che si legge nella 23esima edizione del Global biotechnology
report compilato da Ernst & Young, in cui si riassumono quattro trend
fondamentali che potrebbero portare a nuove e più sostenibili modalità di
finanziamento. In sintesi: l'arrivo di un'ondata di farmaci generici basati su
quelli oggi più venduti, l'espansione della medicina personalizzata, la sostanziale riforma della Sanità Usa e la costante
globalizzazione del settore. «Diversamente da precedenti periodi di scarsità di
finanziamenti, questa crisi è sistemica, profonda e prolungata», sottolinea
Glen Giovanetti, global biotechnology leader di Ernst & Young, secondo cui
«per prosperare in questo contesto le aziende dovranno introdurre modelli più
resistenti per l'innovazione nel reperimento dei fondi». Nel
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Ma quanto conta il voto. A Teheran (sezione: Globalizzazione)
UP &
DOWN Ma quanto conta il voto. A Teheran di Redazione - 06-06-2009 Da quale
elezione vogliamo iniziare? C'è solo l'imbarazzo della scelta, questa
settimana, in giro per il pianeta. L'appuntamento più importante, visto con le
lenti degli Usa, è quello delle presidenziali
dell'Iran, in programma (primo turno) venerdì 12. Non a caso, Barack Obama ha
deciso di porgere la mano all'Islam con il discorso de Il Cairo, a pochi giorni
dal confronto tra il presidente Ahmadinejiad e lo sfidante Moussawi, già primo
ministro ai tempi del presidente riformista Khatami. È assai dubbio che la
politica della mano tesa di Obama serva a ribaltare gli equilibri nella terra
degli ayatollah, dove comunque il potere vero resta nelle mani di Ali Khamenei,
l'erede spirituale di Khomeini. Ma il messaggio, cioè la volontà americana di
riprendere l'iniziativa politica proprio alla vigilia della ritirata delle
truppe dall'Irak, è partito: verso Israele e la lobby ebraica in Usa (sarà un caso che proprio ora Goldman Sachs torni a prevedere un
rialzo del greggio a 90 dollari?); verso i forzieri di greggio del Golfo, che
tornano a riempirsi di dollari con il rimbalzo dell'oil; verso la stessa Cina che, approfittando del vuoto diplomatico e finanziario
dell'Ovest, ha sostituito la Francia nello sfruttamento degli sterminati
giacimenti di gas di Pars. O vogliamo parlare delle europee? Lasciamo da
parte l'Italia, una volta tanto: anche perché dell'efficienza sessuale del
premier poco c'importa. Ma dalle urne del Vecchio Continente usciranno verdetti
di protesta, come conferma l'avanzata del partito xenofobo nella già tollerante
Olanda, che la dicono lunga sullo stress della «vecchia Europa». È scontata la
catastrofe elettorale dei laburisti in Gran Bretagna, travolti dagli scandali
oltre che dalla crisi. Probabile quella dei socialisti spagnoli, su cui pesa
l'esplosione della disoccupazione. Più che possibile una frana anche per
Nicolas Sarkozy, che comunque tira dritto in pieno stile grandeur: per la prima
volta da quasi un secolo Parigi apre una nuova base fuori d'Europa, ad Abu
Dhabi, sulla linea delle petroliere che ad Ormuz tornano a caricare greggio
destinazione Cina (non a caso ripartono le quotazioni
del Baltic Dry). Ma in almeno quattro Paesi della «Nuova Europa» la crisi
riapre le porte all'influenza russa, complice il ricatto politico del gas. Ai
tempi della grande crisi, il mercato cede ovunque il primato alla politica. In
Europa, come dimostra il caso Opel, tende a primeggiare una politica stracciona
che si traduce, parola di Giulio Tremonti, «in un duello tra Usa
e Russia» dagli effetti un po' ridicoli: una casa di Detroit, la Gm in
liquidazione fa un accordo con una banca russa che cerca una soluzione per un
cliente, Oleg Deripaska, virtualmente fallito. E la grande Germania, per
evitare di affrontare una ristrutturazione industriale vera, sta al gioco. Non
stupisce che la partita si possa riaprire: dopo le elezioni di settembre, però.
L'Europa, sembra il classico vaso di coccio in un mondo alla ricerca di nuovi
equilibri. L'America, sotto shock per il crollo di Gm, è consapevole di esser
meno forte di prima, obbligata com'è scendere a patti con i creditori cinesi
(cui cede tecnologia nucleare) e, magari sotto banco, con i produttori del
greggio, sia nel Golfo che in America Latina. È quello delle materie prime,
infatti, il terreno cruciale di scontro: sia per ragioni di approvvigionamento,
ma anche di timori per una crisi del dollaro di ampie proporzioni. Non a caso,
la sfida finanziaria dell'anno, conclusa con una sconfitta di Pechino, si è
giocata sul colosso minerario Rio Tinto. E non a caso Jim Rogers, il guru delle
commodity, fa sapere che per la prima volta dall'87 è «investito al 100%» in
azioni, per lo più legate alle materie prime, e in oro: il 2010, secondo lui,
sarà l'anno della batosta del dollaro, possibile via d'uscita del deficit Usa. In un mondo così complicato, un Paese che deve per
forza importare materie prime ed energia, ha una sola via per non restar
travolto dal protezionismo mascherato dall'attivismo dei governi: aumentare la
produttività. Cosa che di sicuro richiede efficienza nei servizi, a partire da
un salto di qualità nella banda larga. Al proposito, finalmente è in arrivo,
dopo lo studio di Francesco Caio, una parola ufficiale del governo sul futuro
della rete tlc. Inutile ricordare che la questione s'incrocia con il futuro
dell'ex incumbent guidato da Franco Bernabé, sotto il tiro incrociato dei
report degli analisti, in assoluta assonanza (ma sarà un caso?) con le critiche
dei grandi soci finanziari di Telco. Telefonica fa sapere, in via ufficiale, di
essere serena e soddisfatta dell'investimento. Ma la minusvalenza è di quelle
dolorose. Ed è fin troppo facile intuire che Cesar Alierta, al momento dello
sbarco in Italia, contasse sulla base di una qualche rassicurazione, di poter
garantirsi nel tempo il controllo del gruppo. Una volta scattata, al contrario,
la sindrome del Gaucho (vedi lo stop politico ad Autostrade-Abertis) la partita
è al bivio: o si lavora per un divorzio morbido, vedi uscita da Telco (dove il
gruppo Fossati prenderà il posto dei Benetton), anticamera di quella da
Telecom, magari in cambio di una partecipazione in Sud America. Oppure, un
merger vero, che oggi non sembra possibile, per motivi politici innanzitutto.
Bernabé è deciso ad opporsi a soluzioni suicide: vuoi la vendita del Brasile,
vuoi la scissione della rete. Per i soci bancari, e le Generali, la priorità è
di non farsi coinvolgere ancor di più in un dossier che rischia di assorbire
non pochi miliardi. Nell'attesa, per non fermare un investimento vitale, sarà
saggio affidare ad una newco mista la creazione della rete Ngn (next generation
network), aperta ai servizi di tutti i competitor. Ci vorranno aiuti di Stato?
Probabile ma i privati, magari capitanati da F2i dell'iperattivo pigliatutto
Vito Gamberale, scalpitano. Così come non manca l'interesse dei fondi sovrani,
a caccia di alternative sostanziose dopo esser stati scottati dalle banche anglosassoni.
Ma qui la scelta si fa politica. Dopo il voto, of course.
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Cambium punta sul legno E corre del +12% dal lancio (sezione: Globalizzazione)
ANALISI
TECNICA Cambium punta sul legno E corre del +12% dal lancio di Redazione -
06-06-2009 Per molti anni l'investimento nelle piantagioni di legname è stato
alla portata solo dei grandi patrimoni. La via maestra per avvicinarsi al
comparto era quella degli investimenti diretti attraverso strutture di private
equity. Le limited partnership, però, prevedono soglie elevate d'ingresso
(circa 5 milioni di dollari) e comportano l'immobilizzo del capitale per molti
anni (in genere 10). Da qualche tempo, però, anche i risparmiatori al dettaglio
hanno la possibilità di puntare sul legname: un investimento che nel lungo
periodo ha sempre fornito rendimenti interessanti abbinati a una bassa
correlazione con le classi d'attività tradizionali. Tra i fondi dedicati c'è
Cambium Global Timberland, una società che ha debuttato sulla sezione Aim della
Borsa di Londra attraverso un'Ipo a marzo 2007, raccogliendo oltre 104 milioni
di sterline. Domiciliato fiscalmente nel Jersey, Cambium investe su un ampio
patrimonio forestale diversificato per età, specie e localizzazione geografica,
con l'obiettivo di fornire un tasso di rendimento annuo del 12 per cento. Il
fondo è gestito da CP Cogent Asset Management, un gruppo Usa
fondato nel 2001 il cui business primario consiste nella consulenza sul mercato
secondario del private equity. Cambium utilizza come investment advisor anche
la società New Forest, molto forte nell'area del Pacifico. A quasi due anni
dalla quotazione Cambium ha terminato il processo di allocazione delle risorse
raccolte e al momento i principali investimenti si trovano negli Usa (69%), seguiti da Asia-Pacifico (13%), Sudamerica (12%)
e Australia-Nuova Zelanda (6%). Le piantagioni più rappresentative in
portafoglio sono quelle di Corrigan (East Texas) e South Atlantic (tra Florida
e Georgia), che insieme assorbono oltre la metà dell'attivo. A partire dal
lancio il fondo ha prodotto un ritorno in termini di Nav di circa il 12% in un
periodo in cui il listino londinese è scivolato del 30 per cento. Il settore
del legname risulta sorretto da una crescita biologica sostenuta e continua,
indipendente dall'andamento delle variabili macroeconomiche. Rappresenta uno
strumento di copertura efficace contro l'inflazione, nonché una fonte preziosa
di diversificazione. Nel medio periodo, poi, la validità dell'investimento sarà
ulteriormente rafforzata da considerazioni ambientali. Il 20% degli attuali gas
con effetto serra è causato dalla deforestazione. La maggiore consapevolezza da
parte dei governi su questo punto tenderà ad accrescere il valore delle
piantagioni nel tempo. Infine, il settore beneficia dell'aumento demografico e
del dinamismo dei Paesi emergenti, molti dei quali non
dispongono di sufficienti risorse interne per far fronte alla crescente
domanda. La Cina, per esempio, ha triplicato le sue importazioni di legno tra il
1997 e il 2005. Alle quotazioni attuali Cambium offre un dividendo del 4% e
tratta a sconto del 26% rispetto all'ultimo Nav, pubblicato a fine gennaio.
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L'Oro a 1.000 Dà Fiato ai Ribassisti (sezione: Globalizzazione)
ANALISI
TECNICA L'Oro a 1.000 Dà Fiato ai Ribassisti di Redazione - 06-06-
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The Offspring: approdano in Italia per una unica data (sezione: Globalizzazione)
Giu 09 6
The Offspring: approdano in Italia per una unica data Pubblicato da Fabio De
Santi alle 07:00 in Concerti/eventi 25 anni di carriera e 34 milioni di copie
vendute: questo il biglietto da visita che la band americana esibisce. Una
bella occasione dunque per chi volesse vederli dal vivo, la data del 2
settembre all'Alcatraz di Milano. Dopo il successo planetario di Conspiracy Of
One, la band ha pubblicato un disco in sordina come Splinter ma a distanza di
cinque anni (intramezzati da un Greatest Hits del 2005) nel 2008 è tornata a
farsi sentire con laggressività che ne aveva
decretato lesplosione ad inizio carriera. Con Rise And Fall, Rage And
Grace, The Offspring hanno nuovamente tirato fuori le unghie, testimone di
tutto questo è il singolo Hammerhead che denuncia nuovamente ed in maniera
molto diretta il malcostume della società globalizzata. DISCOGRAFIA: 1989 - The
Offspring (Nemesis/Nitro) 1992 – Ignition (Epitaph) 1994 – Smash (Epitaph) 1997
- Ixnay on the Hombre (Columbia) 1998 - Americana (Columbia) 2000 - Conspiracy
of One (Columbia) 2003 - Splinter (Columbia) 2008 - Rise and Fall, Rage and
Grace (Columbia) Mercoledì 2 Settembre Milano - Alcatraz Via Valtellina 21/27
Aperture porte Ore: 19.00 Inizio Concerto Ore: 21.00 Prezzo del biglietto: €
30,00 + diritti di prevendita BIGLIETTI IN VENDITA da venerdì 5 giugno alle
12.00 su Ticketone.it Informazioni su come acquistare i biglietti: Ticketone
892 101 www.ticketone.it In tutte le prevendite abituali On line:
http://www.offspring.com http://www.myspace.com/offspring
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Cina e Stati Uniti: finto amore e risate a Pechino (sezione: Globalizzazione)
Giu 09 6
Cina e Stati Uniti: finto amore e risate a Pechino
Pubblicato da Eleonora Bianchini, Blogosfere Staff alle 07:00 in Tendenze &
Scenari Nel mainstream, almeno quello italiano, circolano notizie ottimiste sui
rapporti Cina-dollaro, scrive Debora Billi su Crisis.
L'annuncio sulla ripresa del dialogo dalla fine del prossimo mese è arrivato
nel momento in cui il segretario al Tesoro chiudeva una due giorni nella
capitale cinese in cui Timothy Geithner ha cercato di rassicurare Pechino sulla
solidità delle ampie riserve di dollari della Repubblica Popolare. Però le cose
non stanno esattamente così. Le due potenze, che hanno avuto un contatto
ravvicinato nei giorni scorsi a Pechino grazie alla visita di Geithner, tra i
cerimoniosi saluti se la mandano a dire chiara. Voglio dire
al governo USA: non abbiate troppa fiducia in voi stessi pensando che non c'è
alternativa per la Cina al comprare i vostri bonds e dollari; l'euro è un'alternativa. E
ci sono un mucchio di materie prime su cui possiamo investire. Continua a
leggere su Crisis.
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L'Italia di Lippi riparte dai giovani (sezione: Globalizzazione)
Pubblicato anche in: (Gazzetta
di Modena,La) (Gazzetta di Mantova, La) Il ct
manda subito in campo Santon e Rossi L'Italia di Lippi riparte dai giovani
Questa sera a Pisa test azzurro con l'Irlanda del Nord FIRENZE. L'Italia di
Marcello Lippi comincia il suo mondiale in miniatura. In attesa che si
materializzi quello vero c'è la prova generale della Confederations Cup: quasi
un mese di nazionale tutto di fila, comprese le due amichevoli. La prima, oggi
con l'Irlanda del Nord, è un avvio soft di un ciclo di partite da un minimo di
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DentrofuoriBiennale a Garage n.3 Gallery (sezione: Globalizzazione)
DentrofuoriBiennale
a Garage n.3 Gallery Mestre Da sempre siamo abituati ad operare con artisti di
ogni parte del mondo. In piena libertà abbiamo spesso anticipato i tempi
sperando che qualche illuminato delle istituzioni percorresse la stessa[...] Da
sempre siamo abituati ad operare con artisti di ogni parte del mondo. In piena
libertà abbiamo spesso anticipato i tempi sperando che qualche illuminato delle
istituzioni percorresse la stessa strada. Un sogno brutalmente infranto. Non si
puo' sperare in sistemi dell'arte codificati dove gli interessi del mercato
prevalgono. Come se le opere costruite a tavolino per bisogni pseudoculturali
possano essere considerate come una zuppa liofilizzata. Noi siamo contrari ad
un intendere un mercato dell'arte figlio del marketing e quindi di falsi
bisogni e valori. Anche la divisione per nazione degli artisti puo' costituire
solo un riferimento logistico ma non piu' un valore culturale. La divisione ha
piu' senso per generi. Per cui un eventuale World Pavilion non e' piu' ipotesi
ma realtà. La globalizzazione e contaminazione dell'arte ha
anticipato quella economica che non sempre si e' dimostrata positiva.(GIANCARLO
DA LIO) Artisti presenti/ present artists a World Pavilion ITALIA/ITALY Tiziana
Baracchi - Mariano Bellarosa - Piergiorgio Beraldo - Lamberto Caravita -
Gianfranco Chinellato - Roberto Cogo - Pino Conestabile - Carmela
Corsitto - Francesco Cucci - Maurizio Follin - Mauro Gentile - Claudio Guasti -
Oronzo Liuzzi - Giosue' Marongiu - Valentino Montanari - Vincenzo Montella -
Dino Patroni -Paola Rivabene - Sabina Romanin - Claudio Romeo - Concetta Russo
- Roberto Scala -Renato Sclaunich - Renata e Giovanni Strada - Tito Truglia
FINLANDIA/FINLAND Paul Tiilila FRANCIA/FRANCE Re'my Pe'nard GERMANIA/GERMANY
Karl F. Hacker - Peter Kustermann INDONESIA Setyo Mardiyantoro Vernissage: 06
giugno 2009 ore 10:00 Garage n.3 Gallery via Cavallotti, 83/B - Mestre (VE)
Ingresso libero PUBBLICITà PUBBLICITà Invia tramite EMAIL | Versione per la
STAMPA |-->Le vostre opinioni Questo Speciale sulle Galassie è stato ospitato
sul sito di ScienzaOnLine del Comune di Roma--> Pubblicato il 6 giugno 2009
in: Proposte, Eventi o Messaggi » Invia tramite EMAIL » Versione per la
STAMPA--> » Le vostre opinioni
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Una scheda per costruire un grande futuro comune (sezione: Globalizzazione)
Una
scheda per costruire un grande futuro comune 06/06/2009 rss e-mail print José
Manuel Durão Barroso Sfide internazionali quali la crisi finanziaria, i
cambiamenti climatici, l'insicurezza energetica, il terrorismo internazionale e
le pandemie, per citarne solo alcune. Anche se al giorno d'oggi la pace sembra
a molte persone un fatto scontato, in realtà le nazioni europee non hanno altra
scelta che continuare a lavorare insieme tra loro e con le istituzioni
dell'Unione. La Commissione europea continuerà a svolgere il proprio ruolo
prendendo l'iniziativa politica e formulando le proposte necessarie per offrire
ai cittadini risultati concreti. Essa si è sempre adoperata con il massimo
impegno per mantenere un'Europa forte, aperta e giusta riducendo le barriere
tra i cittadini europei attraverso il mercato interno e promuovendo i loro interessi in un mondo globalizzato. Durante il mio mandato
quinquennale, la Commissione ha iniziato anche a svolgere un ruolo guida
riguardo a due questioni di fondamentale importanza per il futuro: i
cambiamenti climatici e l'energia. L'attenzione della Commissione, inoltre, è
stata costantemente incentrata sulla necessità di attenuare i costi sociali
della crisi attuale. Ad esempio, abbiamo accelerato l'erogazione di 16,7
miliardi di euro del Fondo sociale europeo per il solo biennio 2009-
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L'anacronismo è solo apparente. Reali sono i
Pubblicato anche in: (Brescia
Oggi) L'anacronismo
è solo apparente. Reali sono i «progetti utopici» 06/06/2009 rss e-mail print
«The Dealer Art» di Sandro Chia esposta al padiglione italiano Come è sempre
accaduto (e come sempre probabilmente accadrà) i Padiglioni nazionali non si attengono
minimamente a quello che è il "tema della Biennale". In sé possono
apparire addirittura anacronistici, perché rimandano a una
vecchia concezione di identità nazionale ormai minata dalla globalizzazione.
Eppure i padiglioni mantengono sempre un fascino per la loro capacità di
trasformarsi in "progetti utopici", in spazi dove la libertà da ogni
condizionamento teorico permette agli artisti di sfruttare le dinamiche, le
architetture, le storie dei Padiglioni stessi. Nell'edizione in corso si
incontrano riproposte di figure storiche o di artisti che si rifanno alla
tradizione, come nel Padiglione spagnolo che presenta Miguel Barcelò con le sue
tele invase di pittura aspra, stratificata, quasi astratta o come in quello
russo, dove i partecipanti problematizzano il tema della "Vittoria sul
Futuro" (fino a rianimare il mito della Nike). Gli Stati Uniti presentano
una loro vecchia gloria, com'è Bruce Nauman con le sue opere al neon, le sue
fontane, le sue teste: un lavoro sempre attorno alla condizione umana, alla
visione soggettiva del mondo. La Germania propone Liam Gillick: un
allestimento, il suo, fatto di una mobilia tutta uguale, tutta chiusa, tutta
inservibile: un quesito sulla storia delle propria nazione, sul senso del
confine e del fallimento. Il Padiglione francese dà la sensazione di
"essere una sorta di catafalco". Dentro ci si muove a stento, gli
occhi devono guardare dalle sbarre per poter vedere una luce brillante che si
raffredda sulle pareti madreperlacee. L'artista Claude Lévêque pratica un'arte
totale, povera, reale, crudele. Il Padiglione Italiano approda all'Arsenale con
uno spazio raddoppiato rispetto a quello del 2007. Il titolo è
"Collaudi" ed è un omaggio a Marinetti. Ma non si tratta di una
rassegna pseudofuturista. "Il nostro - spiegano i curatori - è solo
l'omaggio alla rivoluzionaria idea del futurismo: la contaminazione dei
linguaggi". E in effetti c'è pittura, ci sono video, sculture,
installazioni. Troviamo i raffinati video di Sighicelli, gli arabeschi di
Floreani, la sofisticata memoria di luce di Wolf, l'infinita composizione in
ceramica di Bertozzi & Casoni. Solo che qui domina il troppo oltre che il
molto (20 artisti), a fronte della mancanza di un criterio forte e, in alcuni
casi, anche di una qualità alta.Lu.Men
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Una scheda per costruire un grande futuro comune (sezione: Globalizzazione)
AMAZZONIA.
25 morti 06/06/2009 rss e-mail print José Manuel Durão Barroso Sfide
internazionali quali la crisi finanziaria, i cambiamenti climatici,
l'insicurezza energetica, il terrorismo internazionale e le pandemie, per
citarne solo alcune. Anche se al giorno d'oggi la pace sembra a molte persone
un fatto scontato, in realtà le nazioni europee non hanno altra scelta che
continuare a lavorare insieme tra loro e con le istituzioni dell'Unione. La
Commissione europea continuerà a svolgere il proprio ruolo prendendo
l'iniziativa politica e formulando le proposte necessarie per offrire ai
cittadini risultati concreti. Essa si è sempre adoperata con il massimo impegno
per mantenere un'Europa forte, aperta e giusta riducendo le barriere tra i
cittadini europei attraverso il mercato interno e promuovendo i loro interessi in un mondo globalizzato. Durante il mio mandato
quinquennale, la Commissione ha iniziato anche a svolgere un ruolo guida
riguardo a due questioni di fondamentale importanza per il futuro: i cambiamenti
climatici e l'energia. L'attenzione della Commissione, inoltre, è stata
costantemente incentrata sulla necessità di attenuare i costi sociali della
crisi attuale. Ad esempio, abbiamo accelerato l'erogazione di 16,7
miliardi di euro del Fondo sociale europeo per il solo biennio 2009-
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<È il momento di agire per la pace>(sezione: Globalizzazione)
MONDO
06-06-2009 «È il momento di agire per la pace» La Casa Bianca rilancia il suo
piano per il Medio Oriente e chiama anche i palestinesi a «fare scelte dure» DA
DRESDA « L a Germania è un partner cruciale e stretta amica degli Stati Uniti».
Barack Obama ha scelto Dresda, la città un tempo simbolo della distruzione
della Seconda Guerra Mondiale e oggi della ricostruzione e della
riconciliazione, per dare inizio al nuovo asse della pace Washington-Berlino.
Obama punta sulla Merkel e sulla Germania, il Paese più ricco e potente d'Europa,
per dare una svolta alla risoluzione dei conflitti internazionali. Tra le
questioni al centro dei colloqui di Dresda tra Obama e la Merkel c'è stata
soprattutto la ripresa negoziati di pace in Medio Oriente. Entrambi nella
conferenza stampa congiunta hanno sottolineato «di credere al processo di pace
e ad una soluzione a due Stati». Obama ha annunciato che invierà la prossima
settimana nella regione l'inviato speciale Usa per il
Medio Oriente, George Mitchell. E ha sottolineato che non spetterà solo ad
Israele «fare scelte dure». Secondo Obama «anche i palestinesi dovranno
svolgere la loro parte non solo rinunciando alla violenza, ma anche creando
strutture efficienti, combattendo la corruzione e l'inefficienza». E un ruolo
fondamentale lo svolgeranno i Paesi arabi, che dovranno a loro volta «fare
scelte difficili». Con il cancelliere tedesco, Obama ha discusso anche del
dossier nucleare iraniano, sottolineando come gli Stati Uniti siano pronti ad
avviare «un dialogo serio» con Teheran, che dovrà essere condotto in
collegamento con il cosiddetto "5+1", il gruppo di mediatori
costituito dai membri permanenti del Consiglio di sicurezza dell'Onu, più la
Germania. «Il dialogo con l'Iran non può avvenire nell'isolamento, ma in un
contesto più ampio per evitare la corsa al riarmo», ha sottolineato Obama che
poi ha aggiunto: «In estate sarò in Russia per discutere la diminuzione degli
arsenali nucleari di Stati Uniti e Russia: per questo dico che il discorso è
più ampio». Per la Merkel, «l'Iran è una priorità dell'agenda politica e la
Germania spera di poter contribuire in modo concreto allo sviluppo positivo dei
negoziati». Obama si è quindi soffermato sui problemi economici che affliggono
il suo Paese e tutto il mondo riaffermando la necessità di «non accettare il
protezionismo, bisogna mantenere aperte le frontiere». Il presidente americano
si è detto poi «ottimista» sulla possibilità che gli Stati Uniti possano
assumere una posizione di leader nella lotta al mutamento del clima. Obama ha sottolineato che i Paesi europei hanno avuto negli
ultimi anni una posizione di avanguardia rispetto agli Usa circa la lotta al riscaldamento del pianeta. «Gli Stati Uniti
devono essere pronti a dare il buon esempio se vogliamo coinvolgere nella
soluzione del problema Paesi importanti come la Cina e l'India». (
V.S a .)
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E Rovigo sottolinea il ruolo dei laici (sezione: Globalizzazione)
CHIESA
06-06-2009 E Rovigo sottolinea il ruolo dei laici I lavori sinodali di fine
maggio sulla necessità di formare un laicato sempre più maturo Soravito: dialogo col territorio e con le persone che il mondo globalizzato
ci fa incontrare DA ROVIGO FRANCESCO DAL MAS I l Sinodo della diocesi di Adria
Rovigo testimonia la imperterrita volontà di rinascita del Polesine, nonostante
la crisi. È quanto hanno testimoniato i lavori sinodali nelle assemblee di fine
maggio, presiedute dal vescovo monsignor Lucio Soravito de Franceschi.
Un cantiere enorme, basti dire della relazione di Paolo Bordin sulla situazione
sociale, economica, culturale e religiosa del Polesine, che nasce dai
contributi congiunti dei gruppi di base dove hanno riflettuto insieme 7.700
persone. Ma c ´ è da aggiungere una corposa inchiesta socioreligiosa con
l'apporto di alcuni esperti, nonché il filmato prodotto dall'Ufficio per la
pastorale sociale e del lavoro presentato da don Carlo Marcello. Ecco il
passato di povertà del territorio. Ma ecco anche le prospettive di cambiamento
radicale che si avvertono soprattutto a partire dallo sviluppo delle infrastrutture
delle quali il Polesine si sta dotando. I sinodali hanno potuto riflettere
anche sulla realtà ecclesiale in Polesine, grazie alla relazione illustrata da
don Giampietro Ziviani. Le prime conclusioni, presentate in Duomo, hanno
rilevato la necessità di un laicato nella Chiesa «più qualificato nei confronti
delle sfide della cultura attuale attraversata da mille proposte e da mille
idee» . Di fronte ad un mondo sempre più secolarizzato anche in questa parte
del Veneto, «occorre che vi sia soprattutto un laicato maturo, adulto e
responsabile e per questo occorre una formazione adeguata al momento attuale» ,
è stato rilevato. Il laicato poi con tutta la Chiesa si deve muovere in
atteggiamento di dialogo come ha sottolineato monsignor Soravito «con tutte le
realtà presenti sul territorio e con tutte le persone che un mondo globalizzato
ci fa incontrare » . La stessa necessità la si avverte è stato detto sul fronte
della comunione, ossia di quella caratteristica di unità e di fraternità che
dovrebbe caratterizzare lo stile cristiano costituendo in questo una continua
testimonianza soprattutto di quella coerenza e trasparenza che i mille giovani
delle classi quarte e quinte delle superiori della provincia che hanno lavorato
per il Sinodo hanno fortemente chiesto al mondo degli adulti » . Proprio sulla
formazione dei giovani è emersa l'importanza della famiglia e di questa realtà
tutti i gruppi hanno sottolineato fortemente la centralità.
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Lippi vara il cantiere Italia:
SPORT
06-06-2009 Lippi vara il cantiere Italia: «Ho voglia di stupire» La Nazionale
in formazione sperimentale affronta a Pisa in amichevole l'Irlanda del Nord
(Rai1, ore 20.50), primo test verso la Confederations Cup che disputerà in
Sudafrica Legrottaglie: «Dispiaciuto di non votare? Perché, si vota?» DA PISA
EUGENIO RAIMONDI L' Italia di Marcello Lippi comincia il suo Mondiale in
miniatura. In attesa che tra un anno si materializzi quello vero, c'è la prova
generale della Confederations Cup: quasi un mese di nazionale tutto di fila,
comprese le due amichevoli preparatorie. La prima, questa sera contro l'Irlanda
del Nord, è un avvio soft di un ciclo di partite da un minimo di
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La nuova Bruxelles? Demolisca la burocrazia (sezione: Globalizzazione)
Commenti
Politica internazionale La nuova Bruxelles? Demolisca la burocrazia carlo
zappatori Il rinnovo del Parlamento europeo dovrebbe costituire una formidabile
occasione per gli elettori dei Paesi europei per dare un decisivo impulso
all'avvio di radicali riforme politiche ed istituzionali, per trasformare una
comunità essenzialmente di natura economica in un grande Stato federale europeo
capace di incidere, in modo determinante, anche nel campo della politica
internazionale. Quando dalle macerie del secondo dopoguerra mondiale i
Governanti dei Paesi europei dell'epoca posero le prime pietre per edificare
l'attuale Unione europea avevano, nel loro animo, un sogno che dall'unione
economica dei Paesi europei si sarebbe poi potuto passare, come logica conseguenza,
ad una difesa e politica estera europea unitaria, premessa indispensabile per
la costituzione degli Stati uniti di Europa, che era l'obiettivo finale del
loro progetto. Nel 2002 con l'avvio dell'Euro e l'istituzione della Banca
Centrale Europea si è cercato di dare una svolta radicale e significativa per
la completa integrazione economica dei Paesi Europei. La difesa ad oltranza
dell'Inghilterra della propria moneta ( Sterlina) e della propria area di
influenza monetaria ha determinato un ulteriore ritardo anche in campo
economico e finanziario. L'esplosione della crisi finanziaria mondiale ha
scosso, nelle sue fondamenta, il modello capitalistico americano ed
anglossassone ed ha provocato in tutti i Paesi europei la riscoperta del ruolo
decisivo degli Stati nazionali anche per sostenere i sistemi bancari e
produttivi nazionali, e negli Stati Uniti, patria del liberismo e del
capitalismo, si è arrivati alla nazionalizzazione di Banche ed Imprese, così
come in molti Paesi Europei. Dopo la globalizzazione
selvaggia dell'ultimo decennio vi è attualmente il serio rischio di ricomparsa
di nazionalismi e protezionismi che potrebbero vanificare l'opera dei padri
fondatori dell'Unione europea che sognavano una grande Europa unita capace di
giocare un ruolo determinante negli equilibri politici ed economici mondiali.
Il compito che attende, perciò, gli eletti al parlamento europeo sarà molto
arduo, perché occorre demolire le burocrazie e le pastoie burocratiche oggi
imperanti in Europa e cominciare a volare alto, predisponendo un progetto
politico verso gli Stati Uniti di Europa che dovranno essere protagonisti
nell'area del Mediterraneo. L'Europa deve mettere in campo un programma di
azioni di crescita graduale economica per il Continente Africano, dove un miliardo
di persone spingono sulle frontiere del nostro Continente, mentre, con uno
sviluppo sui propri territori, diventerebbero una formidabile occasione di
reciproco sviluppo per i contigui continenti europeo ed africano. del
06-06-2009 num.
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L'anacronismo è solo apparente. Reali sono i
Come è
sempre accaduto (e come sempre probabilmente accadrà) i Padiglioni nazionali
non si attengono minimamente a quello che è il "tema della Biennale".
In sé possono apparire addirittura anacronistici, perché
rimandano a una vecchia concezione di identità nazionale ormai minata dalla
globalizzazione. Eppure i padiglioni mantengono sempre un fascino per la loro
capacità di trasformarsi in "progetti utopici", in spazi dove la
libertà da ogni condizionamento teorico permette agli artisti di sfruttare le
dinamiche, le architetture, le storie dei Padiglioni stessi.
Nell'edizione in corso si incontrano riproposte di figure storiche o di artisti
che si rifanno alla tradizione, come nel Padiglione spagnolo che presenta
Miguel Barcelò con le sue tele invase di pittura aspra, stratificata, quasi
astratta o come in quello russo, dove i partecipanti problematizzano il tema
della "Vittoria sul Futuro" (fino a rianimare il mito della Nike).
Gli Stati Uniti presentano una loro vecchia gloria, com'è Bruce Nauman con le
sue opere al neon, le sue fontane, le sue teste: un lavoro sempre attorno alla
condizione umana, alla visione soggettiva del mondo. La Germania propone Liam
Gillick: un allestimento, il suo, fatto di una mobilia tutta uguale, tutta
chiusa, tutta inservibile: un quesito sulla storia delle propria nazione, sul
senso del confine e del fallimento. Il Padiglione francese dà la sensazione di
"essere una sorta di catafalco". Dentro ci si muove a stento, gli
occhi devono guardare dalle sbarre per poter vedere una luce brillante che si
raffredda sulle pareti madreperlacee. L'artista Claude Lévêque pratica un'arte
totale, povera, reale, crudele. Il Padiglione Italiano approda all'Arsenale con
uno spazio raddoppiato rispetto a quello del 2007. Il titolo è "Collaudi"
ed è un omaggio a Marinetti. Ma non si tratta di una rassegna pseudofuturista.
"Il nostro - spiegano i curatori - è solo l'omaggio alla rivoluzionaria
idea del futurismo: la contaminazione dei linguaggi". E in effetti c'è
pittura, ci sono video, sculture, installazioni. Troviamo i raffinati video di
Sighicelli, gli arabeschi di Floreani, la sofisticata memoria di luce di Wolf,
l'infinita composizione in ceramica di Bertozzi & Casoni. Solo che qui
domina il troppo oltre che il molto (20 artisti), a fronte della mancanza di un
criterio forte e, in alcuni casi, anche di una qualità alta.Lu.Men
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Una scheda per costruire un grande futuro comune (sezione: Globalizzazione)
Sfide
internazionali quali la crisi finanziaria, i cambiamenti climatici,
l'insicurezza energetica, il terrorismo internazionale e le pandemie, per
citarne solo alcune. Anche se al giorno d'oggi la pace sembra a molte persone
un fatto scontato, in realtà le nazioni europee non hanno altra scelta che
continuare a lavorare insieme tra loro e con le istituzioni dell'Unione. La
Commissione europea continuerà a svolgere il proprio ruolo prendendo
l'iniziativa politica e formulando le proposte necessarie per offrire ai
cittadini risultati concreti. Essa si è sempre adoperata con il massimo impegno
per mantenere un'Europa forte, aperta e giusta riducendo le barriere tra i
cittadini europei attraverso il mercato interno e promuovendo i loro interessi in un mondo globalizzato. Durante il mio mandato
quinquennale, la Commissione ha iniziato anche a svolgere un ruolo guida
riguardo a due questioni di fondamentale importanza per il futuro: i
cambiamenti climatici e l'energia. L'attenzione della Commissione, inoltre, è
stata costantemente incentrata sulla necessità di attenuare i costi sociali
della crisi attuale. Ad esempio, abbiamo accelerato l'erogazione di 16,7
miliardi di euro del Fondo sociale europeo per il solo biennio 2009-
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Russia: yuan potrebbe diventare valuta di riserva tra
10 anni (sezione: Globalizzazione)
SAN
PIETROBURGO, Russia (Reuters) - Lo yuan cinese potrebbe diventare valuta di
riserva mondiale, se diventasse pienamente convertibile, ma per questo ci
potrebbero volere 10 anni. Lo ha detto oggi il ministro delle Finanze russo,
Alexei Kudrin. La Cina ha iniziato lentamente a usare
la sua potenza economica per ritagliare un ruolo maggiore per lo yuan, che non
è ancora pienamente convertibile. "Penso che la strada più breve sia che
la Cina liberalizzi la sua economia e permetta la
convertibilità dello yuan", ha detto Kudrin , uno stretto alleato del
primo ministro Vladimir Putin. "Ci potrebbero volere 10 anni, ma dopo ci
sarebbe una grande domanda per lo yuan e questa sarebbe la strada più breve per
creare una nuova valuta di riserva mondiale. La Cina dovrebbe pensarci", ha detto Kudrin al St Petersburg
International Economic Forum. Cina e Russia, rispettivamente n.1 e
n.3 tra i detentori di valuta straniera di riserva, hanno mostrato
insoddisfazione per la volatilità del dollaro Usa e hanno
auspicato discussioni per creare riserve di valute concorrenti.
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RUSSIA: YUAN POTREBBE DIVENTARE VALUTA DI RISERVA TRA
10 ANNI (sezione: Globalizzazione)
Russia:
yuan potrebbe diventare valuta di riserva tra 10 anni -->SAN PIETROBURGO,
Russia (Reuters) - Lo yuan cinese potrebbe diventare valuta di riserva
mondiale, se diventasse pienamente convertibile, ma per questo ci potrebbero
volere 10 anni. Lo ha detto oggi il ministro delle Finanze russo, Alexei
Kudrin. La Cina ha iniziato lentamente a usare la sua
potenza economica per ritagliare un ruolo maggiore per lo yuan, che non è
ancora pienamente convertibile. "Penso che la strada più breve sia che la Cina liberalizzi la sua economia e permetta la
convertibilità dello yuan", ha detto Kudrin , uno stretto alleato del
primo ministro Vladimir Putin. "Ci potrebbero volere 10 anni, ma dopo ci
sarebbe una grande domanda per lo yuan e questa sarebbe la strada più breve per
creare una nuova valuta di riserva mondiale. La Cina dovrebbe pensarci", ha detto Kudrin al St Petersburg
International Economic Forum. Cina e Russia, rispettivamente n.1 e
n.3 tra i detentori di valuta straniera di riserva, hanno mostrato
insoddisfazione per la volatilità del dollaro Usa e hanno
auspicato discussioni per creare riserve di valute concorrenti.
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L'UTILITà DEGLI ECONOMISTI è DA SEMPRE, LARGAMENTE,
CONTESTATA DALL'OPINIONE PUB... (sezione: Globalizzazione)
L'utilità
degli economisti è da sempre, largamente, contestata dall'opinione pubblica.
Circola la storiella di due viaggiatori che si perdono in un pallone, tra le
nuvole: uscendo dal banco di nebbia scorgono in basso un tizio. «Dove siamo
buon uomo?» gli gridano. «In un pallone» risponde quello. «Deve essere un
economista» dice un viaggiatore all'altro: «La risposta è esatta ma non ci
serve!». Poco utili alla società, astratti, un po' supponenti, ecco com'erano
visti gli economisti fino allo scoppio di questa crisi. Ma ora l'accusa è
divenuta molto più grave: gli economisti hanno sbagliato. L'analisi ma
soprattutto le previsioni. La crisi economica globale li ha ricacciati sul
banco degli imputati. La prima ad affermare che «il re era nudo» è stata,
ironia della sorte, la Regina d'Inghilterra Elisabetta II che già nel novembre
del 2008 rivolta agli autorevoli esponenti della London School ebbe a dire:
«Come è possibile che nessuno di voi si sia accorto che stava arrivandoci
addosso questa crisi spaventosa?». Da allora i maghi dell'era moderna, gli sciamani delle nostre società globalizzate sono scivolati giù
dal piedistallo e sono stati travolti da un mare di critiche. Lo testimonia il
bel libro di Roberto Petrini «Processo agli economisti» (edizioni
Chiarelettere) che ricostruisce con brillante ironia e certosina precisione
tutte le bufale prese dagli esperti di economia negli ultimi tempi turbolenti.
A partire dalla più incredibile e clamorosa: il 21 agosto a meno di un mese dal
colossale fallimento della banca d'affari americana Lehman Brothers, il grande
guru dell'economia Allen Sinai afferma sereno in un'intervista: «La banca è
solida». Le ultime parole famose. Ma le bugie degli economisti sono tante,
Petrini ne elenca dieci una più grave dell'altra, tante da meritare un vero e
proprio processo. Anche perché nei risultati di un sondaggio realizzato
dall'Istituto Piepoli nel gennaio scorso si legge: «Imprenditori, banchieri e
uomini di chiesa superano di gran lunga (fino a dieci punti) gli economisti,
che riscuotono la fiducia del 32% degli intervistati. Coloro che dichiarano di
fidarsi molto degli economisti sono veramente delle mosche bianche, il 2%». E
nei giorni scorsi al festival di Trento è andato in scena il processo agli
economisti. Il verdetto? Colpevoli di non aver previsto la crisi pur essendo la
stessa prevedibile. E ora? Che fine farà la scienza triste? Diventerà un
orpello inutile? Troppo presto per dirlo. Meglio affidarsi alle parole di Barak
Obama: «La nostra economia dovrà essere una casa costruita sulla roccia e non
sulla sabbia».
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Prestigiosa lezione del Prof. Sacco, densa di info
interessanti (sezione: Globalizzazione)
01
giugno 2009 Prestigiosa lezione del Prof. Sacco, densa di info interessanti
qualche giorno fa... Chi e' il piu' grande esportatore del mondo ? Quando e'
iniziato il nostro declino ? (vedi sotto) Il boom di
crescita degli anni 60 e' stato fatto sul mercato interno Esportazioni e importazioni
sempre piu' globali L'Europa, non gli USA, non la Cina, e' il
principale esportatore del mondo e in Europa la Germania e' leader. Quando e'
iniziato il nostro declino ? Permalink
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La Turchia divide Obama e Sarkozy (sezione: Globalizzazione)
Il
Velino presenta, in esclusiva per gli abbonati, le notizie via via che vengono
inserite. EST - La Turchia divide Obama e Sarkozy Roma, 6 giu (Velino) - LA
TURCHIA - Visioni separate di Francia e Stati Uniti sul futuro europeo della
Turchia. Parlando da Caen, in Normandia, in conferenza stampa congiunta, i
presidenti Nicolas Sarkozy e Barack Obama hanno illustrato le loro posizioni.
Il capo della Casa Bianca, che ha premesso di parlare “senza titolo” in quanto
gli Usa non fanno parte dellUnione europea, ha riconosciuto ad Ankara il ruolo di
partner affidabile che fornisce “un enorme contribuito “ alla Nato così in Afghanistan.
Per cui Obama vedrebbe con favore lintegrazione
di Ankara tra le capitali europee. “Questa è la posizione tradizionale degli
Stati Uniti – ha replicato Sarkozy –, di Clinton e di Bush. La mia posizione
non è quella dellintegrazione” ha sottolineato il capo dellEliseo rivendicando il diritto a una “divergenza” con
lomologo americano. Secondo Sarkozy il ruolo della Turchia è invece
quello di fare da “ponte tra lOccidente e lOriente”. IL NUCLEARE -
“è importante operare un distinguo tra Iran e Nord Corea. Pyongyang – ha detto
Obama - nel corso degli ultimi mesi si è dimostrata estremamente provocatrice,
collaudando armi atomiche e potenziali missili balistici intercontinentali. Non
intendiamo continuare con una politica che gratifichi la provocazione. Abbiamo
contatto le parti del Gruppo dei Sei e stiamo lavorando per una risoluzione
molto chiara che condanni i comportamenti della Corea del Nord. Russia e Cina – ha poi aggiunto - oggi riconoscono più di ieri quanto
sia destabilizzate il comportamento nordcoreano e la mia preferenza va sempre
al processo diplomatico ma occorre limpegno
serio della controparte. E questo tipo di reazione non labbiamo visto da
parte nordcoreana.
Non si deve dare per scontato che noi continueremo a gratificarli”. “Per quanto
riguarda lIran – ha poi aggiunto Obama - : abbiamo detto
che avremo un colloquio diretto con lIran senza condizioni. La mia
posizione, come quella di Sarkozy, è che il possesso di unarma nucleare
da parte dellIran sarebbe pericoloso per il mondo intero. E tutti i membri
del club nucleari devono responsabilizzarsi in questo senso. Presto sarò a
Mosca per diminuire gli armamenti nucleari e sul lungo periodo dobbiamo rendere
obsolete le armi nucleari. Quindi lIran
deve capire che la cosa è pericolosa per tutti. Anche per loro. La bomba non serve i
loro interessi”. IL MEDIO ORIENTE – “Tutti noi capiamo cosè il progresso quando si tratta del conflitto
israelo-palestinese”. Lo ha affermato Barack Obama: “Progresso significa che le
parti coinvolte
si impegnino in modo serio per raggiungere una soluzione a due Stati e mi
aspetto che entrambi le parti capiscano che il loro destino è indissolubile
affinché tutto si risolva in modo pacifico. I palestinesi devono rinunciare
alla violenza e allincitamento. Linviato speciale Mitchell tornerà nella regione in
settimana. E gli stati arabi dovranno far parte di questo processo di pace – ha
concluso il presidente della Casa Bianca -. Non basta indicare il problema e
poi dire noi non ci assumiamo responsabilità.
Anche loro - ha osservato Obama - dovranno subentrare perché gli Stati arabi
sono importanti politicamente ed economicamente”. IL VELO - “Non dobbiamo avere
due pesi e due misure sulla libertà religiosa. Una per i musulmani e una per
gli altri. Per
gli Stati Uniti io posso dire - ha dichiarato Obama - che il nostro
atteggiamento di base è che non diciamo loro cosa indossare”. “Il discorso di
Obama dal Cairo è stato straordinario e aspettavamo da tempo parole del genere
– ha replicato Sarkozy -. Ma devo sottolineare che da noi le ragazze musulmane
possono liberamente indossare il velo. Dentro lamministrazione
pubblica invece evitiamo di portare simboli religiosi. Di qualunque fede si
tratti”. IL TEMPO LIBERO - “Mi piacerebbe molto portare mia moglie a passeggiare
per Parigi ma questi giorni sono finiti”. Lo ha Obama riferendosi alle recenti
polemiche sulla mancata cena con l'omologo francese Sarkozy, al suo fianco oggi
a Caen. “è importante capire che i buoni amici non si preoccupano dei simboli e
delle convenzioni e dei protocolli. Gli Usa sono un
grande alleato e amico della Francia. E viceversa. Personalmente – ha detto
Obama - considero Nicolas Sarkozy un amico e penso che lui creda lo stesso di
me. So che posso sempre prendere il telefono e parlargli. Anche in Germania mi
hanno chiesto: Perché non ti sei fermato
di più?. Sono speculazioni sulluso del mio tempo - ha detto Obama -
quando invece cè molto da lavorare per rilanciare leconomia”.
“Credete che non abbiamo altro da fare che fare foto e passeggiate?”-
ha ribattuto Sarkozy -. Tra la crisi, lIran e
lEuropa non abbiamo tempo di andare a cena al ristorante. Lamicizia
non è cenare fuori ma accogliere i detenuti di Guantanamo. Si lavora per i
risultati non per passare il tempo”. (Daniel Mosseri) 6 giu 2009 14:11
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