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Report "Globalizzazione"   6-3-2009


Indice degli articoli

Sezione principale: Globalizzazione

Sudan, espulse le ong Rischio crisi umanitaria ( da "City" del 06-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: espulse le ong Rischio crisi umanitaria bashir attacca Cina, Russia, Egitto e altri Paesi africani sono contrari al mandato di arresto spiccato dalla Corte penale dell'Aja (Cpi) nei confronti del presidente del Sudan per crimini di guerra in Darfur. KHARTOUM - Un complotto di Europa e Usa (che non riconoscono la giurisdizione della Cpi, ma ne hanno approvato la decisione),

Basta equivoci Cristo non è un'idea Lui è una persona ( da "Gazzetta di Mantova, La" del 06-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: le prospettive del mondo globalizzato, della religione dell'elettronica? «è vero, in un contesto fortemente globalizzato, è in atto un'autentica rivoluzione che ha modificato la percezione che l'uomo ha di se stesso. Tuttavia l'esperienza del dolore e il bisogno d'amore non possono non ricondurre alle grandi domande circa le quali la fede cristiana mi sembra ancora attrezzata»

Sudan, si allunga la lista dei difensori di Bashir ( da "Giornale di Brescia" del 06-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: di Bashir Dopo la Cina, anche Russia, Iran e Siria si sono espressi contro il mandato di cattura internazionale per il dittatore Bashir (al centro) tra i suoi sostenitori a Khartoum IL CAIRODecisa levata di scudi ieri da parte di alcuni paesi non occidentali, non solo Cina, anche Russia, Iran, Siria, contro il mandato di cattura della Corte penale internazionale (

trascina l'europa nell'incubo - maurizio ricci ( da "Repubblica, La" del 06-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Negli Usa la situazione è analoga, in Giappone anche peggio (ieri il premier Taro Aso ha esplicitamente riconosciuto che Tokio «non vede il fondo della recessione in atto»). Le speranze di rilancio dell´economia globale, concentrate sulla Cina, sono forse solo un´illusione ottica.

ultima rappresentazione della 24a stagione del teatro dei filodrammatici di este, domani ... ( da "Mattino di Padova, Il" del 06-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: ascolto delle "voci delbosco", che a noi, distratti uomini della globalizzazione, chiedono di essere ascoltate. Per dare vita e voce alla foresta di "Alberi" dell'attore Armando Carrara, sono in scena due musicisti che hanno scelto di suonare strumenti in legno della tradizione australiana e africana. Ingresso unico: euro 10.

la protezione civile di morsano raddoppierà gli spazi operativi ( da "Messaggero Veneto, Il" del 06-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Pagina 14 - Pordenone La Protezione civile di Morsano raddoppierà gli spazi operativi MORSANO. Il Comune chiede alla Regione un contributo per dare una sede definitiva e più funzionale alla Protezione civile, chiamata sempre più spesso ad affrontare situazioni straordinarie.

la bce taglia i tassi ma le borse affondano - gigi furini ( da "Nuova Venezia, La" del 06-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Fiat perde il 5,3% sotto la soglia dei 4 euro e Telecom oltre il 5%. Non consola il quadro europeo con i titoli bancari gettati al vento mentre Bmw, Daimler, Peugeot e Renault lasciano sul campo fra il 6 e il 7%. Infine la Cina ha rinviato il nuovo pacchetto di interventi per stimolare l'economia.

Sudan in piazza: fermiamoil neocolonialismo Usa e Ue ( da "Secolo XIX, Il" del 06-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: fermiamoil neocolonialismo Usa e Ue il caso darfur Cina, Russia, Iran appoggiano il presidente Bashir: ingiusto processarlo IL CAIRO. Decisa levata di scudi ieri da parte di alcuni Paesi non occidentali, non solo Cina, ma anche Russia, Iran e Siria, contro il mandato di cattura della Corte penale internazionale (Cpi), notificato al presidente sudanese Omar al Bashir per crimini contro l'

La Cina scommette ancora sul Pil in crescita dell'8% Ma è solo una pia illusione ( da "Stampa, La" del 06-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: La Cina potrà permettersi di ritoccare le cifre in futuro, se sarà necessario. Finora, il pacchetto consentirà di mantenere il deficit fiscale sotto il 3% del Pil - elevato per la Cina, ma irrisorio di fronte alla media attuale degli altri paesi.

la cina: "no all'arresto di bashir" - daniele mastrogiacomo ( da "Repubblica, La" del 06-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Esteri La Cina: "No all´arresto di Bashir" Anche Russia e Iran contro la decisione dell´Aja sul leader di Khartum "Ringrazio il procuratore del Tpi: mi ha fatto capire quanto il popolo ancora mi ami" DANIELE MASTROGIACOMO Mezza Africa in rivolta, la Lega araba e l´Unione africana che mostrano tutte le loro preoccupazioni.

le banche affondano a piazza affari - sara bennewitz ( da "Repubblica, La" del 06-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Chi poi negli Usa aveva confidato in un nuovo pacchetto di aiuti da parte della Cina, è rimasto deluso. Il primo ministro Wen Jiabao ha infatti confermato che il Pil cinese quest´anno crescerà dell´8%, ma ha smentito che il Governo di Pechino sia disposto a «rafforzare» il piano anticrisi annunciato.

VENERDI' 6 Tumore della mammella CENTRO CONGRESSI MOLINETTE INCONTRA, CORSO BRAMANTE 88/9... ( da "Stampa, La" del 06-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: finanza e globalizzazione", ne parlerà Mario Deaglio, docente universitario ed economista. Info www.centrocongressiunioneindustriale.it. Strane Visioni AMANTES, VIA PRINCIPE AMEDEO 38/A, ORE 19 Incontro con Rossella Schillaci, antropologa visiva e autrice, che sta iniziando una nuova esperienza nel campo della produzione audiovisiva.

Borse europee a picco: bruciati 144 miliardi ( da "Secolo XIX, Il" del 06-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: la delusione per il fatto che la Cina non varerà un ulteriore pacchetto di stimolo per rilanciare l'economia e le affermazioni di Goldman Sachs secondo cui la recessione sta peggiorando a livello globale. Nel clima di generale sfiducia è affondata Milano (-S&P/Mib -5,85%) zavorrata, come il resto d'Europa, da banche e assicurazioni: pesanti,

Il patto di Varsavia delle lavastoviglie Indesit ( da "Manifesto, Il" del 06-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: GLOBALIZZAZIONE Merloni vuole chiudere e licenziare a Torino per prendere i soldi dal governo polacco Il patto di Varsavia delle lavastoviglie Indesit Loris Campetti Primo atto, prendono i soldi per rilevare un prestigiosissimo marchio in crisi avvalendosi dei contributi del governo italiano.

Quanto è verde il lavoro ( da "Manifesto, Il" del 06-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: La Cina spenderà in investimenti ambientali il 38% del suo «stimolo» di 586 miliardi di dollari, su cui però i dettagli sono ancora provvisori. In Europa, Francia e Germania sono all'avanguardia: il 20% dei 34 miliardi del pacchetto di salvataggio francese, e il 13% di quello tedesco, sono destinati a settori ad alta efficienza energetica.

Technogym incanta anche Google ( da "Milano Finanza (MF)" del 06-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: il fatturato negli Usa, del 50% in Cina, del 50% in Medio-oriente e ha addirittura raddoppiato in Russia.E se oggi il mercato del leasing è praticamente chiuso per colpa del credit crunch, Nerio Alessandri non si preoccupa. Perché già alla fine dell'anno scorso si è ingegnato su come finanziare i suoi clienti nell'acquisto delle sue macchine.

Ma per la giustizia è un boomerang ( da "Eco di Bergamo, L'" del 06-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Usa, Cina, Russia, Gran Bretagna e Francia), tre dei quali (Usa, Russia e Cina) hanno rifiutato di aderire al Trattato costitutivo del Tribunale penale internazionale. Bizzarra situazione che oggi provoca quanto segue: la Cina e la Russia criticano le decisioni del Tribunale a proposito di Bashir, mentre gli Usa lo elogiano pur avendone a suo tempo osteggiato la costituzione,

Sudan ancora nel caos Russia e Cina con Bashir ( da "Riformista, Il" del 06-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: le notizie Sudan ancora nel caos Russia e Cina con Bashir Situazione sempre più drammatica in Sudan. Il capo della delegazione sudanese presso l'Unione africana (Ua) ha chiesto ieri agli Stati africani di ritirare la propria adesione alla Corte penale internazionale dell'Aia (Cpi). Sono 30 gli Stati africani che hanno sottoscritto lo Statuto di Roma,

di LARA SANFILIPPO SIENA è cambiata, lo dicono tutti e anche Fioretta Bac... ( da "Nazione, La (Siena)" del 06-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: La globalizzazione ha portato ad un abbassamento del gusto. In città continuano ad arrivare i turisti, ma quello attuale è un turismo veloce, «mordi e fuggi», consumistico, che non sa assaporare più neanche la bellezza della città». FIORETTA racconta che le persone che vede passare dal suo negozio, vicino il Duomo,

A livello nazionale le Marche sono la prima Regione per numero di aziende e di addetti del settore, ... ( da "Messaggero, Il (Marche)" del 06-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Usa (14%), Paesi Bassi (6,2%), Paesi asiatici (Cina, HK, Giappone, ecc.) con il 7% e mercato Russo e paesi ex URSS con il 10% (l'80% delle calzature italiane che vanno in Russia e' marchigiano). Le imprese calzaturiere marchigiane producono tutte le categorie merceologiche, con prevalenza delle calzature in pelle,

MATTIA FRIZZERA LAVIS - Nella zona industriale di Lavis, oltre al centro provinciale della Protezione civile, verrà realizzata anche una struttura per la Federazione dei corpi dei ( da "Adige, L'" del 06-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: oltre al centro provinciale della Protezione civile, verrà realizzata anche una struttura per la Federazione dei corpi dei vigili del fuoco volontari MATTIA FRIZZERA LAVIS - Nella zona industriale di Lavis, oltre al centro provinciale della Protezione civile, verrà realizzata anche una struttura per la Federazione dei corpi dei vigili del fuoco volontari.

Clinton: inviteremo anche l'Iran alla conferenza sull'Afghanistan ( da "Sole 24 Ore, Il" del 06-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: u pagina 11, commento u pagina 12 Cina e Russia: no all'arresto del presidente sudanese All'indomani del mandato di cattura contro il presidente sudanese Bashir,Cina e Russia hanno chiesto all'Onu di non procedere contro il leader,accusato di crimini di guerra e contro l'umanità.

Pechino all'Onu: fermate subito il processo a Bashir ( da "Sole 24 Ore, Il" del 06-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Nel caso in cui la persona incriminata è il capo di uno Stato che non ha ratificato lo Statuto, come Cina, Usa, Russia ma anche il Sudan, l'immunità permane. A meno che il Consiglio di sicurezza decida che tutti gli Stati Onu debbano obbligatoriamente eliminare le immunità per le persone incriminate dalla Cpi. Cosa, in questo caso, non ancora avvenuta.

Export Usa di latifoglie al rallentatore ( da "Sole 24 Ore, Il" del 06-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: tant'è che in Cina e Vietnam numerosi esportatori americani si stanno scontrando con vendite in stallo, prezzi bassi, crescenti difficoltà con i pagamenti e cancellazioni di ordini. I produttori malesi di mobili stimano che la domanda mediorientale sosterrà la produzione per altri sei mesi, ma ciò potrebbe non bastare,

nostro servizio ROMA - L'emergenza umanitaria che dal 2003 investe il Da... ( da "Messaggero, Il" del 06-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Intanto la Cina ha protestato formalmente contro la decisione dalla Corte dell'Aja e ha chiesto la sospensione del provvedimento in sede di Consiglio di sicurezza dell'Onu, di cui è membro permanente. Oltre alla Cina, da sempre alleata del Sudan del cui petrolio è la principale acquirente, sono immediatamente arrivate proteste da grandi Paesi arabi come l'

Natuzzi chiude <Le collezioni> <Prima i vantaggi poi l'addio> ( da "Corriere del Mezzogiorno" del 06-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: la Cina quello asiatico, e Brasile e Usa il mercato americano). Piano o non piano, ai sindacati non è piaciuto essere stati messi al corrente della chiusura di Jesce 1 da un giorno all'altro. «Mi hanno chiamato solo oggi - ha spiegato Silvano Penna segretario della Fillea Cgil di Bari - e questo non ci è piaciuto.

dal nostro corrispondente NEW YORK - Colpa della Cina e della General Motors. Se ieri... ( da "Messaggero, Il" del 06-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: della Cina e della General Motors. Se ieri i mercati hanno imboccato di nuovo la strada in discesa, dopo la rosea parentesi di mercoledì, si deve a due macrosviluppi: la Cina ha dichiarato di non giudicare necessario aggiungere altri investimenti al pacchetto di stimolo di 585 miliardi di dollari, e la più grande società automobilistica del mondo teme di dover dichiarare bancarotta.

Sull'Afghanistan la Clinton apre: inviteremo l'Iran ( da "Corriere della Sera" del 06-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Iran ma anche la Cina, l'India, perfino l'Australia...». Non è escluso, dicono fonti ufficiose, che Obama pensi di affidare proprio all'Italia il compito di «apripista » diplomatico in questa cauta ripresa del dialogo. Ieri mattina, si dava per molto probabile una visita di Frattini a Teheran: ma il nostro ministro degli Esteri vi ha per ora rinunciato,

Il mondo diviso su Bashir La Cina guida i difensori ( da "Corriere della Sera" del 06-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: le compagnie Usa hanno ottenuto misere concessioni petrolifere, assegnate invece alla Cina. Anche l'Unione Africana (Ua), 53 Stati membri, che ieri ha tenuto una riunione d'emergenza ad Addis Abeba, è schierata dietro a Khartoum. Il capo della commissione dell'Ua, Jean Ping, si è detto profondamente amareggiato.

BOLOGNA I GIOVANI imprenditori dell'Emilia R... ( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del 06-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Molte hanno aperto strutture fuori, Cina compresa, ma per conquistare nuovi mercati non per produrre solo a basso costo». Ha un futuro l'impresa familiare? «Certo, è uno dei temi forti della nostra regione. Qualche anno fa c'è stata la grande corsa all'azienda quotata in borsa.

Mondiali a Vienna, l'Italia di Magarotto ci crede ( da "Giorno, Il (Milano)" del 06-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: dalla Cina agli Usa, con ottimi risultati. Gli azzurri arrivano a queste gare forti anche del titolo Europeo conquistato a Torino da Arianna Fontana e Nicola Rodigari. Magarotto non si sbilancia ma, visto i risultati dei test pre Mondiali, Arianna Fontana, Nicola Rodigari e Juri Confortola puntano dritti a una medaglia.

Armi e soldi in cambio di petrolio La Cina protegge Bashir il boia ( da "Giornale.it, Il" del 06-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: in cambio di petrolio La Cina protegge Bashir il boia di Fausto Biloslavo Pechino, con Teheran e Mosca, chiede di sospendere il processo per i massacri in Darfur L'accusato si scaglia contro l'Occidente: «I veri criminali sono in Europa e America» Omar al Bashir, il presidente sudanese accusato di crimini di guerra, è sceso in piazza a Khartum scagliandosi contro gli Stati Uniti,

Gli emigrati che non mandano soldi a casauna sciagura per le economie dei Paesi poveri ( da "Secolo XIX, Il" del 06-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Joseph Chamie è primo direttore della United Nations Population Division, è direttore di ricerca al Centro per gli studi sulla migrazione. Diritti: 2009 Yale Center per lo Studio sulla Globalizzazione Traduzione di Letizia D'Agostino 06/03/2009

Calabria. Allerta meteo della Protezione Civile ( da "AudioNews.it" del 06-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Allerta meteo della Protezione Civile 09.14: Forti nevicate stanno interessando le zone di Campotenese e Frascineto, nel cosentino, in Calabria. Ieri la Protezione Civile aveva lanciato un nuovo allerta meteo valido per le regioni meridionali. Oltre temporali e venti forti, previste mareggiate lungo le coste, specie su quelle della Sardegna.

la bce taglia, tassi ai minimi: 1,5% ( da "Messaggero Veneto, Il" del 06-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Fiat perde il 5,3% sotto la soglia dei 4 euro e Telecom cede oltre il 5%. Non consola il quadro europeo con i titoli bancari gettati al vento mentre Bmw, Daimler, Peugeot e Renault lasciano sul campo fra il 6 e il 7%. Infine la Cina ha rinviato il nuovo pacchetto di interventi per stimolare l'economia.

nel mercato globalizzato comunicazione essenziale ( da "Messaggero Veneto, Il" del 06-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Nel mercato globalizzato comunicazione essenziale» «In un mercato in evoluzione come quello attuale le imprese non devono più puntare solamente sulla loro capacità produttiva e sull'innovazione tecnologica, ma anche sugli aspetti organizzativi, sociali e sulla creazione di relazioni sempre più strette con i clienti e con il territorio;

il governo degli stati uniti sceglie i vini prodotti dall'azienda gelisi ( da "Messaggero Veneto, Il" del 06-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: spiega Gelisi riferendosi alla Cina - punta più che altro alle bottiglie di lusso. Il vino italiano in quel caso è uno status symbol, non se ne consumano grandi quantità, ma si scelgono bottiglie dai nomi importanti. Un po' com'era per noi una volta lo champagne». Il carico diretto in 17 Paesi della costa est degli Stati Uniti porterà «pinot grigio,

Gm in crisi affonda anche Tokyo: -3,5% Borse Ue in altalena: tentano di reagire ( da "Giornale.it, Il" del 06-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: La Cina è vicina Anche il rapporto del premier cinese Wen Jiabao all?apertura della sessione annuale dell?Assemblea del Popolo ha deluso: Wen ha garantito che la Cina manterrà una crescita al 8% per il 2009, ma non ha annunciato nessuna misura straordinaria per il rilancio dell?

Dimas : '' Ambiente, ciascuno può fare qualcosa '' ( da "Metronews" del 06-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: inquinatori come Cina e Usa? Sono in corso promettenti colloqui col primo ministro cinese, e la visita della segretario di Stato Hillary Clinton è un altro segno positivo. C?è speranza che possano sposare appieno il Trattato di Copenhagen. Cosa pensa del commercio delle quote di biossido di carbonio - non avete paura che qualche Paese possa vendere la propria quota senza pensarci troppo,

La tempesta perfetta ( da "Elettronicanews.it" del 06-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: anche la Cina rivede al ribasso gli incredibili indici di crescita degli ultimi anni. Secondo le previsione di Anie e Confindustria, “diminuirà sensibilmente nel 2009 l?espansione dei Paesi emergenti, motori dello sviluppo negli anni più recenti, che hanno contribuito per oltre il 50 per cento alla crescita del Pil mondiale nel 2008.

USA L'IRAN VENGA ALLA CONFERENZA SULL'AFGHANISTAN - CROLLANO LE BLUE CHIP, L'ORGOGLIO DEL DOW JONES - LA BANK OF ENGLAND STAMPA PIÙ DENARO SVIZZERA: SUICIDIO ASSISTITO IN SVIZZER ( da "Dagospia.com" del 06-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: La Cina riconosce difficoltà economiche senza precedenti": ieri il premier Wen Jiabao ha spiegato come adesso la priorità sia la lotta alla disoccupazione. 2 - FRANCIA LE FIGARO - Il quotidiano della destra francese apre con un'intervista esclusiva a Hillary Clinton, segretario di stato americano che, parlando alla vigilia dell'

Alimentare, nel mondo taroccati due piatti made in Italy su tre ( da "Sestopotere.com" del 06-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Cina dove il falso Made in Italy è arrivato prima di quello originale e rischia di comprometterne la crescita. Se in alcuni casi l'”inganno” è particolarmente evidente con l'offerta nei menu di “specialità italiane” come gli spaghetti alla bolognese completamente sconosciuti nella città emiliana o le fettuccine Alfredo che niente hanno a che fare con quelle

CINA VEDE SEGNALI DI RISPOSTA DELL'ECONOMIA AGLI AIUTI ( da "Wall Street Italia" del 06-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Cina ha imparato dagli altri paesi la lezione secondo la quale una risposta lenta alla crisi ritarda la ripresa della fiducia. Ieri il premier Wen ha detto che la Cina aumenterà quest'anno il deficit di spesa per raggiungere l'obiettivo di una crescita del Pil dell'8%, ampiamente considerata la soglia minima per tenere a bada la disoccupazione ed evitare la minaccia di rivolte sociali.

Da Caserta il Nocillo per Cina e Grecia ( da "Denaro, Il" del 06-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Profilo aziendale Ragione sociale Leanza sas Anno di costituzione 1890 Sede via Zarrillo 11/A Orta di Atella Amministratore unico Luisa Galasso Addetti 5/10 Settore/i produzione bevande alcoliche ed analcoliche Mercati di sbocco Italia, Svizzera, Usa, Grecia, Cina, Germania, Gran Bretagna del 06-03-2009 num.

Macchine industriali dall'Italia ( da "Denaro, Il" del 06-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: quindi dalla Cina, in terza posizione con il 15,6 per cento ($29,9 milioni), dagli USA con il 5,9 per cento ($ 11,1 milioni) e dalla Turchia con il 4,3 per cento ($ 8,2 milioni). Il mese di dicembre ha visto un aumento significativo di macchinario importato, con un +56,8 per cento rispetto al medesimo mese dell'anno passato.

Pechino cerca il mercato interno ( da "Avvenire" del 06-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: MONDO 06-03-2009 l'analisi L'export verso Ue e Usa è crollato del 17,5% e le aziende non riescono più a vendere i loro prodotti. E il piano del regime per sostenere la domanda interna fatica a ingranare Pechino cerca il mercato interno DI PIETRO SACCÒ L a Cina non può permettersi di aspettare che l'Occidente si riprenda.

Borse, il crollo Gm affonda Tokyo: -3,5% Europa in altalena ( da "Giornale.it, Il" del 06-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: La Cina è vicina Anche il rapporto del premier cinese Wen Jiabao all?apertura della sessione annuale dell?Assemblea del Popolo ha deluso: Wen ha garantito che la Cina manterrà una crescita al 8% per il 2009, ma non ha annunciato nessuna misura straordinaria per il rilancio dell?

Bashir spacca il mondo e mette a rischio la pace ( da "Affari Italiani (Online)" del 06-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: sono almeno 300 mila le persone ad aver perso la vita da quando è esploso il conflitto nella regione occidentale sudanese nel 2003. Luis Moreno-Ocampo, procuratore capo del tribunale dell'Aja, ha accusato Bashir di aver personalmente istruito le proprie forze affinché distruggessero tre gruppi etnici, i Fur, i Masalit e gli Zaghawa. tags: Bashir Sudan darfur Usa cina

Petrolio e crisi, un po' di news. ( da "Blogosfere" del 06-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Cina. Il cashflow della Sinopec, la principale compagnia petrolifera cinese, continua a scendere. Cala la domanda di raffinati e calano i prezzi. Russia. Il governo russo ritira tutti i suoi investimenti nei bond di Fannie Mae e Freddie Mac (perché, ne aveva?

Clima/ Clinton: Crisi è opportunità per investimenti in ( da "Virgilio Notizie" del 06-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: la Cina ci ha superato (nelle emissioni, ndr), e senza la Cina, l'India, l'Indonesia e altri paesi non saremo abbastanza per dare una risposta globale" al cambiamento climatico". Il Segretario di Stato ha quindi sottolineato che "questo è un tempo propizio: gli investimenti del pacchetto di stimolo economico (decisi negli Usa,

El cine para chicas también entra en recesión ( da "Pais, El" del 06-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: REPORTAJE: CINE El cine para chicas también entra en recesión GUILLERMO ALONSO 06/03/2009 Vota Resultado 13 votos Confesiones de una compradora compulsiva ha escandalizado a parte de la crítica por su supuesta glorificación del consumismo en plena crisis económica.

La prima volta di Hillary a Bruxelles ( da "Stampaweb, La" del 06-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: portando dalla propria parte i nuovi grandi inquinatori: Cina, India, Indonesia, Brasile e convincendo gli stessi americani della bontà della lotta contro il riscaldamento climatico e per le energie sostenibili. C?è la crisi è vero, ma a Washington, dice la Clinton, si è soliti dire di “non sprecare mai una buona crisi”

Protezione civile, nuovo direttivo e un'attività senza più confini ( da "Gazzettino, Il (Vicenza)" del 06-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Protezione civile, nuovo direttivo e un'attività senza più confini Venerdì 6 Marzo 2009, Tezze sul Brenta In questi giorni è stato nominato il direttivo della Protezione civile che coordinerà i 26 volontari, provenienti anche dai comuni limitrofi, che ne fanno parte.

OCSE: SUPERINDICE RALLENTA ANCORA A GENNAIO ( da "Borsa(La Repubblica.it)" del 06-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: 8 punti annuali negli Usa. In Europa va particolarmente male la Germania che cala di 1,2 punti mensili e 12,7 punti annuali. Tra i paesi emergenti in forte calo Brasile, Cina, India e Russia. Quest'ultima va peggio di tutti con una discesa di 3,3 punti mensili e 19,4 punti annuali, contro 2,1 mensili e 14,8 annuali della Cina,

ole', ROMEO TORNA IN LIBERTà - BORSE MIGLIORANO CONSOB: VANNO RISARCITI GLI AZIONISTI ALITALIA Trichet guadagna doppio di Bernanke ROSSO DA 200 MLN PER PIRELLI RE MADOFF I ( da "Dagospia.com" del 06-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: - COCA COLA: 2 MLD $ IN CINA? 1 - Migliorano i listini dopo dati Usa, Mibtel-2%, Dax+0,7%... (Apcom) - Riducono le perdite Milano e Parigi e girano al rialzo Londra e Francoforte dopo la pubblicazione dei dati Usa relativi alla disoccupazione di febbraio, che hanno visto una perdita di 651mila posti di lavoro.

Clima/ Clinton: Da Cina segnali incoraggianti su accordo ( da "Virgilio Notizie" del 06-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Dalla Cina ci sono segnali incoraggianti circa la disponibilità a partecipare ad un accordo globale per limitare i cambiamenti climatici. Ad assicurarlo è il segretario di Stato Usa Hillary Clinton, sulla base della sua recente visita a Pechino. "Sono stata rincuorata dalle discussioni che ho avuto con il ministro degli Esteri e con altri rappresentanti cinesi:

Afghanistan/ Bishkek sfratta anche Isaf, ma porte ... ( da "Virgilio Notizie" del 06-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: in primo luogo - ha fatto capire di essere interessata ad avere un ruolo più importante nel teatro afgano, che rappresenta un fattore d'instabilità in tutta la regione e per il 27 marzo è convocata a Mosca una riunione molto attesa della Sco (che ha nella Cina l'altra capofila) in cui si parlerà proprio del conflitto afgano.

Piemonte/ Intesa Regione e Anpas per monitaggio territorio ( da "Virgilio Notizie" del 06-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: ambito di esercitazioni ed emergenze di Protezione civile; il trasferimento aereo, nelle emergenze di grande portata, di personale e materiale del settore Protezione civile della Regione, infine, l'istituzione di percorsi formativi per istruttori e addetti al sistema radio dedicato e procedure di sicurezza per il volo del personale volontario.

Il "mago" cerca nuovi bluff ( da "AprileOnline.info" del 06-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Gli Usa, per bonificare le banche dai "titoli tossici" e stimolare la ripresa economica, hanno stanziato 1.500 miliardi di dollari mentre la Cina segue a ruota con un investimento di 1.200 miliardi di dollari in opere pubbliche. La recessione del 2009 comincia ad essere molto simile alla Grande Depressione del 1929.

Usa, la disoccupazione cresce fino all'8,1% Obama: "Dati atroci" ( da "Giornale.it, Il" del 06-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: La Cina è vicina Anche il rapporto del premier cinese Wen Jiabao all?apertura della sessione annuale dell?Assemblea del Popolo ha deluso: Wen ha garantito che la Cina manterrà una crescita al 8% per il 2009, ma non ha annunciato nessuna misura straordinaria per il rilancio dell?

A piazza Affari un altro giorno di passione ( da "Giornale.it, Il" del 06-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: bancarotta di General Motors e la delusione per il mancato annuncio di nuove misure per il rilancio della Cina hanno smorzato l?ottimismo che aveva sollevato ieri le sorti della Borsa di Tokyo (aveva chiuso con il Nikkei a 1,95%) facendola piombare di nuovo in territorio negativo. Alla chiusura l?indice Nikkei dei 225 titoli guida ha perso 260,39 punti, pari al 3,5%, scendendo a 7.

BORSE CONTRASTATE (MIBTEL -3.87%) DISOCCUPAZIONE USA AI MASSIMI DALL'83 (8.1%) OBAMA: "persi 4,4 mln posti lavoro finora, CIFRA SPAVENTOSA" TONFO GM (-22%) ROMITone: SERVON ( da "Dagospia.com" del 06-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: CINA: ROMITI, SERVONO RIFORME PER ATTRARRE INVESTIMENTI... (Adnkronos) - 'Il Governo italiano deve da un lato mettere in atto riforme miranti a raggiungere un ambiente piu' ricettivo per gli investimenti internazionali e, dall'altro occorre che intervenga da subito per sollecitare l'attenzione del governo cinese verso le grandi opportunita'

Darfur, Bashir e gli Stati Uniti le risposte di Cassese ai lettori ( da "Repubblica.it" del 06-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Mi pare che dinnanzi al comportamento della Cina al Consiglio di Sicurezza ( NB trattasi della Cina nel caso del Darfur, domani potrebbero essere gli USA o la Russia per un altra fattispecie concreta!) si concretizzi il pericolo di delegittimare l'operato dell'ICC... Attraverso quali strumenti correggere queste distorsioni procedurali che stanno emergendo?

Donne, vittime principali anche della crisi economica ( da "CronacaQui.it" del 06-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: conseguenze della globalizzazione. Ad esempio, l'accesso a lavori sostenibili e di qualità sia per gli uomini che per le donne, l'estensione della protezione sociale fra cui i sussidi di disoccupazione e schemi assicurativi che riconoscano la posizione vulnerabile delle donne nel mercato del lavoro, un dialogo sociale con la partecipazione attiva delle donne nei processi decisionali.

Usa/ Barbie festeggia 50 anni con tatuaggi e megastore a ( da "Virgilio Notizie" del 06-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Cina, con un grande megastore: questo, pur se invecchiata, visto che questo mese spegnerà 50 candeline. A dare il duplice annuncio è stata la stessa Mattel, che spera di risollevare le vendite del suo giocattolo. Stando a quanto riporta il Los Angeles Times, Mattel ha presentato oggi la sua nuova Barbie: la Totally Stilyn Tattos Barbie verrà venduta insieme a più di 40 adesivi che

Ocse: Superindice rallenta ancora a gennaio ( da "KataWeb News" del 06-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: 8 punti annuali negli Usa. In Europa va particolarmente male la Germania che cala di 1,2 punti mensili e 12,7 punti annuali. Tra i paesi emergenti in forte calo Brasile, Cina, India e Russia. Quest'ultima va peggio di tutti con una discesa di 3,3 punti mensili e 19,4 punti annuali, contro 2,1 mensili e 14,8 annuali della Cina,


Articoli

Sudan, espulse le ong Rischio crisi umanitaria (sezione: Globalizzazione)

( da "City" del 06-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Sudan, espulse le ong Rischio crisi umanitaria bashir attacca Cina, Russia, Egitto e altri Paesi africani sono contrari al mandato di arresto spiccato dalla Corte penale dell'Aja (Cpi) nei confronti del presidente del Sudan per crimini di guerra in Darfur. KHARTOUM - Un complotto di Europa e Usa (che non riconoscono la giurisdizione della Cpi, ma ne hanno approvato la decisione), che vorrebbe impossessarsi del petrolio sudanese. Così il presidente Omar Al Bashir ha arringato una folla osannante dopo il mandato di cattura per crimini di guerra e contro l'umanità in Darfur emesso dalla Corte penale internazionale dell'Aja. Il fronte del noContro la giustizia internazionale il presidente del Sudan non è solo: al suo fianco c'è la Cina, il principale acquirente del petrolio sudanese, che chiede un intervento dell'Onu, l'Unione Africana e alcuni Paesi della Lega Araba, tra cui Egitto e Iran, per cui "il problema del Darfur dovrebbe essere risolto con misure sagge e pacifiche". La Russia ha chiesto una sospensione di un anno dell'ordine di cattura che, comunque, difficilmente potrà essere eseguito. "Due milioni senza aiuti"L'effetto più immediato è sul fronte umanitario: secondo Amnesty, oltre 2 milioni di persone sono a rischio fame e malattie per la decisione, presa dal governo sudanese, di espellere dal Paese oltre dieci organizzazioni umanitarie tra cui Oxfam, Care, Save the Children e Medici senza frontiere. City 06 marzo 2009

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Basta equivoci Cristo non è un'idea Lui è una persona (sezione: Globalizzazione)

( da "Gazzetta di Mantova, La" del 06-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

di Stefano Scansani «Basta equivoci Cristo non è un'idea Lui è una persona» TANTE DOMANDE E UN LIBRO Chiederci chi è Cristo è ricorrente. La questione si complica se è Cristo a domandarci come lo definiamo. L'argomento è affrontato con chiarezza, semplicità e alto profilo teologico da Ulisse Bresciani. Monsignore, arciprete della basilica di Sant'Andrea. Lo hanno convinto a traslare in un libro le sue conversazioni catechistiche. Titolo evangelico: "E per voi, chi sono io? - Alla ricerca di Gesù, il Cristo" (edizioni Porziuncola). Del libro ha scritto un giudizio lusinghiero Enzo Bianchi, priore di Bose. Bresciani racconta Dio a portata degli uomini, un Gesù durissimo e mite, che non è un teorema, un'idea, un'ideologia. Il monsignore - che è psicologo - aggiunge che la fede cristiana è attrezzata anche per i tempi che corrono. Il suo libro rinnova con forza l'interrogativo sul Cristo: chi è? è un tagliando che periodicamente la Chiesa pratica per rilanciare la fede, o sono i cristiani che da duemila anni sono in cerca di risposte sicure? «Fu Gesù stesso a porre l'interrogativo ai suoi discepoli. Se il Vangelo riporta questo episodio, vuol dire che la domanda non è stata archiviata, ma dev'essere posta in ogni tempo, nel mutare delle culture e delle sensibilità. E comunque la domanda è posta prioritariamente al discepolo più che all'indagatore». Porre la domanda sulla natura del Cristo significa libertà. Ma non è anche un azzardo? La fede era raffigurata bendata o con la testa avvolta dalle nubi... «Le raffigurazioni che lei cita non mi pare vogliano significare mancanza di libertà o azzardo, quanto affidamento ad una logica "altra", dalla quale siamo stati raggiunti dentro l'esperienza di Gesù di Nazaret. Un'esperienza che, radicandosi nella carne umana, non solo non la nega o svaluta, ma la conduce a quella totalità di senso che può inglobare anche il dolore e la morte. La testa non è "tra" le nuvole, ma "oltre"». Il Cristo che chiede agli apostoli di fornirgli precisazioni su di lui è una messa alla prova degli uomini, o è l'umanità di Cristo che cerca conferme? «Gesù non cerca conferme dai discepoli, ai quali - in un momento nel quale le folle gli voltano le spalle - non esita a proporre: "Volete andarvene anche voi?" (Gv 6,67). Né, d'altra parte, mi sembra interessato ai sondaggi, quanto alla volontà del Padre suo. Ed è a quella volontà che vuole ricondurre i discepoli, recalcitranti ad accettare un messia "fragile" e deludente, destinato alla croce. Se di "precisazioni" si vuol parlare, diciamo che è Gesù a precisare la sua vera identità messianica di "Figlio dell'uomo" che, attraverso l'umiliazione e la morte, arriva alla vita piena». Il suo libro ha origine dagli incontri in parrocchia, dalle sue conversazioni. La gente ha sete di questi argomenti? Cos'è il catechismo nel 2009? «Sì, c'è sete di riflessioni che si distinguano dal cicaleccio monologante e autoreferente nel quale siamo immersi. Si tratta, da parte nostra, di non essere banali, pur nell'intento di raggiungere tutti e di porsi in dialogo con gli interrogativi che le persone si pongono. è necessaria una duplice fedeltà: al messaggio evangelico e all'uomo che oggi incontriamo. Esso non sta solo di fronte a noi, ma alimenta le nostre stesse domande. La catechesi nel 2009, come sempre del resto, non può essere pura ripetizione di temi consolidati, riproposti in se stessi come fuori del tempo: essa ha bisogno di situarsi nel "qui ed ora" che viviamo e di entrare in feconda contaminazione con l'esistenza concreta degli uomini e delle donne del tempo in cui siamo. Se non erro è il metodo del documento conciliare "Gaudium et spes"». Ogni capitolo è inaugurato da una riflessione di santi e filosofi. Sono un "aiutino" per avvicinarsi il più possibile all'identità del Cristo? «Non solo citazioni di santi e filosofi, anche di poeti. Perché le loro folgorazioni intuitive entrino a lievitare e fermentare la dimensione argomentativa del testo che segue». Insiste sull'equivoco Cristio-idea o Cristo-ideologia. Che cosa teme? «Non temo, constato. L'equivoco c'è. Gesù, ridotto a idea, a principio, diventa un teorema. E ciò, sul versante della fede, lo rende "gestibile" con criteri che, mentre citano Cristo, lo rendono evanescente in quanto non fanno i conti con Lui come persona, come il Vivente». Incarnazione, morte, risurrezione. I misteri della fede, oggi, come possono andare d'accordo con i miracoli del web, le prospettive del mondo globalizzato, della religione dell'elettronica? «è vero, in un contesto fortemente globalizzato, è in atto un'autentica rivoluzione che ha modificato la percezione che l'uomo ha di se stesso. Tuttavia l'esperienza del dolore e il bisogno d'amore non possono non ricondurre alle grandi domande circa le quali la fede cristiana mi sembra ancora attrezzata».

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Sudan, si allunga la lista dei difensori di Bashir (sezione: Globalizzazione)

( da "Giornale di Brescia" del 06-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Edizione: 06/03/2009 testata: Giornale di Brescia sezione:estero Sudan, si allunga la lista dei «difensori» di Bashir Dopo la Cina, anche Russia, Iran e Siria si sono espressi contro il mandato di cattura internazionale per il dittatore Bashir (al centro) tra i suoi sostenitori a Khartoum IL CAIRODecisa levata di scudi ieri da parte di alcuni paesi non occidentali, non solo Cina, anche Russia, Iran, Siria, contro il mandato di cattura della Corte penale internazionale (Cpi), notificato al presidente sudanese Omar el Bashir per crimini contro l'umanità e crimini di guerra che avrebbe commesso in Darfur nei sei anni di guerra civile. Mosca ha condiviso l'iniziativa presa mercoledì dagli Stati aderenti all'Organizzazione per la Conferenza Islamica (Oci), dei 22 della Lega Araba e di quelli dell'Unione Africana (Ua) di inviare una missione a New York per bloccare per un anno l'esecuzione del mandato. Mega manifestazione a Khartoum «Il neocolonialismo ha usato come suoi strumenti le organizzazioni internazionali attive in Sudan per preparare le sue accuse» - ha denunciato lo stesso Bashir in una mega manifestazione realizzata ieri nella centrale piazza dei Martiri di Khartoum - con l'obiettivo di impossessarsi delle risorse naturali di petrolio e gas del più grande paese africano. «Per questo abbiamo espulso dieci organizzazioni», ha aggiunto, mentre ieri sera la «lista nera» è aumentata di altre tre ong. Il mandato di arresto è «ingiusto», è «una violazione dell'autorità che ha negato l'immunità dei capi di stato ed una ignobile innovazione inaccettabile per la comunità internazionale», ha dichiarato il portavoce del ministero degli esteri iraniano, Hassan Ghasghavi, mentre la Siria si dice «molto preoccupata e contrariata». «È un precedente pericoloso - afferma il ministero degli esteri di Damasco - che ignora l'immunità concessa ai capi di stato e garantita dall'accordo di Vienna del 1961, con possibili conseguenze negative sulla stabilità del Sudan e sul processo politico per il Darfur». «Tutto ciò non è coraggioso nè mi pare rappresenti un vero impegno per far riguadagnare alla giustizia la sua credibilità - valuta il presidente dell'Assemblea generale dell'Onu, Miguel d'Escoto Brockmann - a questo scopo sarebbe importante incriminare persone di nazioni molto potenti, e non i pesci più piccoli». A Beirut il movimento sciita Hezbollah ha condannato il provvedimento della Cpi («è la prova di un atteggiamento ipocrita e dalla parzialità della comunità internazionale») mentre al Cairo il portavoce del ministero degli esteri egiziano, Hossam Zaki, non ha escluso che partiti interni o forze d'opposizione possano approfittarne per destabilizzare il paese. Sull'invio della missione franco-araba all'Onu per sospendere il mandato di arresto, arabi e africani, rileva, sono determinati, ma niente garantisce il successo della missione. «La crisi del Darfur si sarebbe risolta subito - ha sostenuto Bashir durante la manifestazione nella capitale - ogni governo ha il diritto di intervenire per disarmare ribelli che creano disordini, ma c'è stata l'interferenza dei neocolonialisti e la crisi è ancora lì». «I veri criminali - ha gridato Bashir, alla folla che scandiva Allah U Akhbar (Dio è grande) - sono quelli che hanno commesso crimini nella Striscia di Gaza con armi proibite ed hanno ucciso donne e bambini sotto gli occhi del mondo. I veri criminali non siamo noi, ma i leader di Usa ed Europa». Analisti politici - sottolinea il Middle East Times sul suo sito online - pensano non siano molte le possibilità di un vero processo ad un presidente in carica: «molti governi del mondo vogliono di certo evitare un precedente che potrebbe in seguito coinvolgere anche loro». Tredici Ong espulse Come detto, sono tredici le Organizzazioni non governative espulse dal Paese. Si tratta di Msf (Medecins sans frontieres) Francia (anche con le derivazioni Olanda e Spagna) - Action contre la faim (francese) - Solidarieteè (francese) - Care (americana) - Oxfam (britannica) - Mercy corp (americana) - Padco (americana) - Irc (International Rescue Committee, Usa) - Save the Children Uk - Save the Children Usa - Cht (canadese) - Nrc (Norwegian Refugee Council) - Drc (Danish Refugee Council). Il segretario dell'Onu, Moon ha chiesto ieri sera che siano rapidamente riammesse nel Paese africano per evitare «danni irreparabili alle operazioni umanitarie» in Sudan.

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trascina l'europa nell'incubo - maurizio ricci (sezione: Globalizzazione)

( da "Repubblica, La" del 06-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Pagina 2 - Economia trascina l´Europa nell´incubo La giornata Il giovedì nero dei numeri Quest´anno la crescita dei prezzi sarà dello 0,1% Ai limiti della deflazione Le stime da brivido si estendono al 2010: per la Bce possibile un altro -0,7% di Pil MAURIZIO RICCI Giovedì 5 marzo 2009 sarà, forse, ricordato come il giorno in cui l´Europa ha ufficialmente realizzato di essere scivolata nella più grave crisi del dopoguerra e ha capito che la luce in fondo al tunnel è molto lontana. Una raffica di numeri - di statistiche e di proiezioni - ha fornito la sensazione del gelo che sta scendendo sul continente. Nel giro di poche ore, abbiamo avuto la conferma statistica che l´Europa è in recessione, anche secondo la definizione dei manuali d´economia. Che la sua economia più importante, quella tedesca, sta implodendo. Che la recessione, quest´anno, rischia di aggravarsi in depressione, forse anche al di là del 2010. Che l´economia oscilla sull´orlo della deflazione, ovvero una caduta prolungata dei prezzi, dagli effetti devastanti: qualcosa che non abbiamo mai visto dagli anni ´30. E che salvagenti in giro non ce ne sono. Negli Usa la situazione è analoga, in Giappone anche peggio (ieri il premier Taro Aso ha esplicitamente riconosciuto che Tokio «non vede il fondo della recessione in atto»). Le speranze di rilancio dell´economia globale, concentrate sulla Cina, sono forse solo un´illusione ottica. Ha cominciato in mattinata Eurostat, l´ufficio statistico della Ue, certificando la recessione. Il Pil, il prodotto interno lordo, ovvero la ricchezza generata dalle economie dell´area euro, è crollato nel quarto trimestre del 2008, dell´1,5% rispetto al trimestre precedente. Già questa estate, si era ridotto dello 0,2%, in confronto alla primavera. Due trimestri successivi di contrazione del Pil sono la definizione più comune di recessione. E´ una situazione generalizzata: negli Usa, sempre negli ultimi mesi del 2008, il Pil si è contratto dell´1,6%, in Giappone ancora di più, meno 3,3%. Ma è la velocità con cui l´economia europea si è ripiegata su se stessa l´elemento che spaventa di più. Nel corso del 2008, l´economia europea ha più o meno galleggiato, salvo inabissarsi di colpo, in autunno, con una caduta brusca, secca e repentina. Solo iniziata, peraltro: ieri si è saputo anche che gli ordinativi all´industria tedesca, il grande motore dell´economia europea, sono precipitati, in un anno, del 42%. Solo fra dicembre e gennaio, il calo è del 4-5%. E´ su questo sfondo che, nel pomeriggio, sono arrivate le previsioni da brivido della Banca centrale europea. Ancora a dicembre, la Bce prevedeva che, nel 2009, le economie dell´area euro sarebbero rimaste ferme o avrebbero, al massimo, visto il Pil ridursi dell´1%. Non più. Ieri, la Bce ha annunciato una ritirata senza precedenti: il prodotto europeo potrebbe crollare, quest´anno, anche del 3,2%. E del 2,2% nella proiezione più ottimistica. Gli europei stringeranno la cinghia, fuor di metafora: i consumi si ridurranno fra lo 0,2 e l´1,2%. L´economia si fermerà: gli investimenti si ridurranno fra il 5,8 e l´8,6%, le esportazioni crolleranno del 7, se va bene, del 10%, se va male. E´ il quadro di una crisi gravissima, quale l´Europa non conosce da decenni. E potrebbe, soprattutto, non essere il fondo. Le previsioni, avanzate ancora qualche settimana fa, di una recessione che conclude il suo ciclo nel 2009, con un rimbalzo nel 2010 sono superate. Ieri, la Bce ha stimato che, nel 2010, la depressione potrebbe invece anche aggravarsi, con un nuovo calo del Pil europeo dello 0,7%. Nell´ipotesi migliore, la ripresa sarebbe assai pallida, con un incremento solo dello 0,7%. E´ l´ipotesi di una crisi con un percorso a L: una caduta verticale e una lunga depressione, dai confini incerti. L´elemento più inquietante, tuttavia, è in un altro dato, dietro cui si intravede il rischio di una vera e propria spirale recessiva. E´ il dato sull´inflazione. A dicembre, la Bce prevedeva per il 2009, un´inflazione fra l´1,1 e l´1,7%. Un netto rallentamento, rispetto al 3,3% del 2008 e un elemento, al fondo, positivo. Perché la disinflazione, cioè il rallentamento dei prezzi, aumenta il potere d´acquisto dei consumatori. Ma, adesso, la Bce prevede un´inflazione 2009 allo 0,7% come ipotesi massima. E l´inflazione, quest´anno, nell´ipotesi minima, potrebbe anche fermarsi allo 0,1%. E´ un dato da interpretare con cautela, perché fortemente influenzato dal crollo del petrolio rispetto ai record della prima metà del 2008. Ma comunque pericoloso, perché significa che balliamo sull´orlo della deflazione: perché l´aspettativa di un calo dei prezzi congela la domanda, con effetti devastanti sui bilanci delle aziende, nuovi cali dei prezzi, ulteriore paralisi della domanda. E´ la spirale della deflazione, contro la quale gli strumenti della politica economica e monetaria sono spesso impotenti. Questo giovedì annuncia un futuro buio. L´Europa non può aspettarsi un aiuto dall´esterno. Dagli Usa, ieri, sono arrivate le anticipazioni di un nuovo brusco aumento dei disoccupati: quasi 700 mila nel mese di febbraio. Resta la Cina, dove il premier Wen Jiabao pronostica, anche per il 2009, uno sviluppo all´8%, un numero politicamente magico perché è il minimo per assicurare che la disoccupazione non aumenti. E gli analisti faticano a trovare le prove di uno sforzo aggiuntivo di stimolo dell´economia cinese che giustifichi la previsione.

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ultima rappresentazione della 24a stagione del teatro dei filodrammatici di este, domani ... (sezione: Globalizzazione)

( da "Mattino di Padova, Il" del 06-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

«ALBERI» DOMANI A ESTE Ultima rappresentazione della 24ª stagione del Teatro dei Filodrammatici di Este, domani ... Ultima rappresentazione della 24ª stagione del Teatro dei Filodrammatici di Este, domani sera alle 21.15 con la proposta di "Alberi" di Roberto Cuppone e Armando Carrara (nella foto a fianco): uno spettacolo tratto da testi di Mauro Corona. Sul palco la storica compagnia La Piccionaia-I Carrara di Vicenza per la regia di Roberto Cuppone. Per lo scalatore e scrittore Mauro Corona, uomini e alberi hanno da sempre molte cose in comune: la forza delle radici, la fierezza dei segni deltempo, la bellezza e l' utilità. Lo spettacolo guida all'ascolto delle "voci delbosco", che a noi, distratti uomini della globalizzazione, chiedono di essere ascoltate. Per dare vita e voce alla foresta di "Alberi" dell'attore Armando Carrara, sono in scena due musicisti che hanno scelto di suonare strumenti in legno della tradizione australiana e africana. Ingresso unico: euro 10. Prevendita alla Pro Loco in piazza Maggiore, 9 (per contatti chiamare lo 04293635) oggi e domani dalle 10 alle 12 oppure direttamente al botteghino del Teatro: apertura un'ora prima dello spettacolo. (Beatrice Andreose)

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la protezione civile di morsano raddoppierà gli spazi operativi (sezione: Globalizzazione)

( da "Messaggero Veneto, Il" del 06-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Pagina 14 - Pordenone La Protezione civile di Morsano raddoppierà gli spazi operativi MORSANO. Il Comune chiede alla Regione un contributo per dare una sede definitiva e più funzionale alla Protezione civile, chiamata sempre più spesso ad affrontare situazioni straordinarie. In sostanza, il progetto prevede un raddoppio dell'edificio già esistente in via Dietro chiesa, adibito ora a magazzino. Quest'ultimo (500 metri quadrati la superficie) è ora utilizzato come ricovero dei mezzi e delle attrezzature di proprietà del Comune e del gruppo di protezione civile. Risulta, a tutt'oggi, essere però insufficiente, sia come spazi, sia come impianti e finiture, e incompleto dai punti di vista dell'accessibilità e della sicurezza. Il progetto presentato dall'amministrazione comunale alla Regione prevede quindi la realizzazione di un capannone simmetricamente identico a quello esistente (per una superficie, quindi, di circa 500 metri quadrati), idoneo a contenere i mezzi e le attrezzature della Protezione civile, che a quel punto vedrà lì trasferita la sua sede operativa, consentendo quindi un maggiore coordinamento delle diverse attività. Inoltre, verrà completato l'edificio esistente. La spesa preventivata è di 465 mila euro, i lavori avranno una durata prevista di 300 giorni. Il gruppo di Morsano della Protezione civile conta 40 volontari, di cui la metà effettivi. Dispone di un fuoristrada, un autocarro e molto altro materiale. La sede si trova ora al centro polifunzionale di via Roma, mentre l'ufficio amministrativo è in municipio. Diverse le attività sinora svolte: dagli interventi per calamità naturali alla ricerca di persone, dall'assistenza alle manifestazioni al monitoraggio e manutenzione degli ambiti a rischio idraulico. Alcuni volontari del gruppo, da gennaio, partecipano al progetto "cordone ombelicale", ovvero garantiscono il servizio di trasporto del sangue placentare dagli ospedali regionali a Padova. (a.s.)

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la bce taglia i tassi ma le borse affondano - gigi furini (sezione: Globalizzazione)

( da "Nuova Venezia, La" del 06-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Pagina 5 - Attualità La Bce taglia i tassi ma le Borse affondano Piazza Affari cede il 5,85%: colpiti bancari e assicurativi. Unicredit a picco Il costo del denaro dal 2 all'1,5% Ma la buona notizia non basta: è sfiducia. E si teme la deflazione GIGI FURINI MILANO. Tante brutte notizie e solo un piccolo spiraglio di luce. Troppo poco per sollevare i mercati azionari, ormai in preda al panic selling, cioè le vendite da panico. Le Borse hanno vissuto un'altra giornata da incubo mentre a Francoforte la Bce (Banca centrale europea) decideva di tagliare il tasso di sconto, dal 2 all'1,5%. Si tratta del tasso al quale la Bce finanzia le altre banche, ma ormai il sistema sembra saltato, la sfiducia è totale. Per questo le imprese chiedono pochi denari (non è certo questo il momento di espandersi), le banche offrono crediti con il contagocce e l'economia soffre, con conseguenze pesanti per l'occupazione. Un tempo, alla notizia di un taglio dei tassi le Borse avevano un sussulto perchè le imprese potevano avere i soldi a condizioni più vantaggiose. Ieri, per la verità, la notizia era ampiamente scontata e gli operatori hanno ascoltato, da Francoforte, le altre parole di Jean Claude Trichet. Hanno sentito il presidente della Bce dire che «l'attività economica è in forte rallentamento» sia a livello globale che nell'area euro. Quindi le previsioni per questo 2009, con il Pil nell'Eurozona che sarà negativo fra il 2,2% e il 3,2%. Invece, per il 2010 si prevede un andamento fra il -0,7% e il +0,7%. Ma il 2010 è lontano e, comunque, le previsioni vengono ritoccate al ribasso ogni due settimane. Trichet ha anche annunciato «misure non standard» per combattere la crisi e ha voluto aggiungere che i tassi all'1,5% «non sono la soglia minima». Come dire che potrebbero essere tagliati, anche se «i tassi allo 0% comportano degli inconvenienti» (sono a zero negli Usa ma non sembrano essere il toccasana per l'economia). Un'altra brutta notizie arriva dall'inflazione, che è molto bassa «ma potrebbe raggiungere livelli negativi a metà anno per poi risalire». Come dire che l'Europa potrebbe scivolare verso la deflazione? «Per un periodo esiguo», dice Trichet. E questo spaventa. Perchè la deflazione deriva da un calo della domanda. Ma a furia di frenare si potrebbe creare un spirale negativa, con le imprese costrette a vendere a prezzi sempre più bassi (con ripercussioni sui ricavi) pur di piazzare la merce. La mossa della Bce è stata seguita, ieri, dalla Banca d'Inghilterra che ha portato i tassi allo 0,50%, il livello più basso degli ultimi 300 anni. Le notizie sulla crisi, insieme al fatto che il titolo Citigroup è sceso sotto il valore di 1 dollaro per la prima volta nella sua storia (la capitalizzazione della banca è passata in due anni da 270 a 5,4 miliardi di dollari) e con la notizia della possibile insolvenza di General Motors, hanno dato il via alle vendite. Milano cede il 5,85%, Francoforte il 5,02%, Londra il 3,18%, Parigi il 3,96%. A un'ora dalla chiusura, Dow Jones in rosso del 3,72% e il Nasdaq del 3,44%. Colpiti principalmente i titoli bancari, quelli delle assicurazioni e del comparto auto. Unicredit perde l'11,75%, mentre Intesa San Paolo e Mediolanum perdono il 9%. Vendite anche su Eni (-7,51%) perchè scende ancora il petrolio e qualcuno comincia a dubitare sulla sostenibilità del dividendo a 1,30 euro per azione. Fiat perde il 5,3% sotto la soglia dei 4 euro e Telecom oltre il 5%. Non consola il quadro europeo con i titoli bancari gettati al vento mentre Bmw, Daimler, Peugeot e Renault lasciano sul campo fra il 6 e il 7%. Infine la Cina ha rinviato il nuovo pacchetto di interventi per stimolare l'economia.

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Sudan in piazza: fermiamoil neocolonialismo Usa e Ue (sezione: Globalizzazione)

( da "Secolo XIX, Il" del 06-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Sudan in piazza: fermiamoil neocolonialismo Usa e Ue il caso darfur Cina, Russia, Iran appoggiano il presidente Bashir: ingiusto processarlo IL CAIRO. Decisa levata di scudi ieri da parte di alcuni Paesi non occidentali, non solo Cina, ma anche Russia, Iran e Siria, contro il mandato di cattura della Corte penale internazionale (Cpi), notificato al presidente sudanese Omar al Bashir per crimini contro l'umanità e crimini di guerra che avrebbe commesso in Darfur nei sei anni di guerra civile. Mosca ha condiviso l'iniziativa presa mercoledì dagli Stati aderenti all'Organizzazione per la Conferenza Islamica (Oci), dai 22 della Lega Araba e da quelli dell'Unione Africana (Ua) di inviare una missione a New York per bloccare per un anno l'esecuzione del mandato. «Il neocolonialismo ha usato come suoi strumenti le organizzazioni internazionali attive in Sudan per preparare le sue accuse» ha denunciato lo stesso Bashir in una mega manifestazione tenutasi ieri nella centrale piazza dei Martiri di Khartoum - con l'obiettivo di impossessarsi delle risorse naturali di petrolio e gas del più grande Paese africano. «Per questo abbiamo espulso dieci organizzazioni», ha aggiunto, mentre ieri sera la lista nera è aumentata di altre tre ong. «A Ocampo (procuratore del Tpi, ndr) e agli ebrei diciamo: siamo stati addestrati ad affrontare gente come voi». Agitando il suo bastone, Bashir ha rinfacciato agli Stati Uniti ciò che hanno fatto «ai nativi americani, a Hiroshima e in Vietnam». «Per vent'anni abbiamo subito la pressione dei neo-colonialisti e i loro strumenti come la Corte internazionale, il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e il Fondo monetario» ha aggiunto. Il mandato di arresto è«ingiusto», è«una violazione dell'autorità che ha negato l'immunità dei Capi di Stato e una ignobile innovazione inaccettabile per la comunità internazionale», ha dichiarato il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Hassan Ghasghavi, mentre la Siria si dice «molto preoccupata e contrariata». «È un precedente pericoloso - afferma un comunicato del ministero degli Esteri di Damasco - che ignora l'immunità concessa ai Capi di Stato e garantita dall'accordo di Vienna del 1961, con possibili conseguenze negative sulla stabilità del Sudan e sul processo politico per il Darfur». «Tutto ciò non è né coraggioso ne mi pare rappresenti un vero impegno per far riguadagnare alla giustizia la sua credibilità - valuta il presidente dell'Assemblea generale dell'Onu, Miguel d'Escoto Brockmann - a questo scopo sarebbe importante incriminare persone di nazioni molto potenti, e non i pesci più piccoli». A Beirut il movimento sciita Hezbollah ha condannato il provvedimento della Cpi («È la prova di un atteggiamento ipocrita e dalla parzialità della comunità internazionale») mentre al Cairo il portavoce del ministero degli Esteri egiziano, Hossam Zaki, non ha escluso che partiti interni o forze d'opposizione possano approfittarne per destabilizzare il paese. Sull'invio della missione franco-araba all'Onu per sospendere il mandato di arresto, arabi e africani, rileva, sono determinati, ma niente garantisce il successo della missione. «La crisi del Darfur si sarebbe risolta subito - ha sostenuto Bashir durante la manifestazione nella capitale - ogni governo ha il diritto di intervenire per disarmare ribelli che creano disordini, ma c'è stata l'interferenza dei neocolonialisti e la crisi è ancora lì». «I veri criminali - ha gridato Bashir, alla folla che scandiva "Allah U Akhbar" (Dio è grande) - sono quelli che hanno commesso crimini nella Striscia di Gaza con armi proibite e hanno ucciso donne e bambini sotto gli occhi del mondo intero. I veri criminali non siamo noi, ma i leader degli Stati Uniti e dell'Europa». Analisti politici - sottolinea il Middle East Times sul suo sito online - pensano non siano molte le possibilità di un vero processo ad un presidente in carica: «Molti governi del mondo vogliono di certo evitare un precedente che potrebbe in seguito coinvolgere anche loro». Tra i "difensori" di Bashir, la Cina è quella con il maggiore peso politico ed è probabile che lo metta in campo per cercare di bloccare il processo. Pechino è la principale acquirente del petrolio sudanese e la principale fornitrice di armi al governo di Khartoum. Ieri il portavoce del ministero degli esteri Qin Gang ha sostenuto che iniziative come quella del Tribunale «non aiutano» a risolvere il problema di Darfur. Pechino, ha detto Qin Gang, ritiene che «...la volontà del popolo sudanese e della comunità internazionale è quella di arrivare alla pace e allo sviluppo di Darfut nel più breve tempo possibile...». «La Cina - ha proseguito - è un membro permanente e responsabile del Consiglio di sicurezza dell' Onu...» e «...non vuole vedere gli sforzi che ha fatto e i risultati positivi che ha ottenuto a Darfur finire nel nulla». 06/03/2009

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La Cina scommette ancora sul Pil in crescita dell'8% Ma è solo una pia illusione (sezione: Globalizzazione)

( da "Stampa, La" del 06-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

La Cina scommette ancora sul Pil in crescita dell'8% Ma è solo una pia illusione Ford chiede aiuto al sindacato per battere la crisi dell'auto Ford ha messo alle strette le concorrenti di Detroit. Chrysler e General Motors sono già debitrici nei confronti del governo americano per circa 18 miliardi di dollari, e il mese scorso hanno chiesto nuove risorse. In cambio, sarebbero tenute a firmare accordi per ridurre i loro impegni nei confronti dei sindacati, dei concessionari e dei finanziatori. Ma Ford, che non ha chiesto aiuti a Washington, potrebbe batterle sul tempo. La seconda casa automobilistica di Motown ha già raggiunto un accordo con il sindacato Uaw (United Auto Workers) che le consentirebbe di finanziare metà del gigantesco fondo di assistenza sanitaria dei dipendenti in forma di azioni. Mercoledì l'azienda ha presentato un'offerta di scambio che, se dovesse andare in porto, le permetterebbe di ridurre il suo indebitamento di 10,4 miliardi - circa il 40% - e di scambiare 4,9 miliardi di obbligazioni convertibili con 530 milioni di nuove azioni ordinarie più 390 milioni in contanti. Questo scambio è indicativo di quanto terribile sia la situazione anche per la meno sgangherata delle tre aziende di Motor City: i detentori dei titoli non garantiti riceveranno appena 14,6 centesimi ogni dollaro, mentre i possessori del debito bancario garantito non più di 47. L'accordo offre però a Ford un salvagente in termini di cassa: tenendo conto della sospensione dei dividendi su certi tipi di azioni privilegiate, lo scambio dovrebbe ridurre gli esborsi dell'azienda di circa 1,1 miliardi l'anno. Inoltre, la casa madre potrà ricevere un anticipo sui 2 miliardi di utili che la consociata Ford Motor Credit dovrebbe distribuire quest'anno. Certo, tutto questo non basta: secondo Credit Suisse, quest'anno la casa automobilistica potrebbe bruciare altri 7 miliardi, facendo scendere i 13 miliardi di riserve sotto la soglia minima necessaria per tenere in funzione le fabbriche. Considerando che nel 2009 le vendite di auto negli Usa saranno del 10% inferiori alle stime di Ford, è probabile che la distruzione di liquidità raggiunga un volume ancor più ragguardevole e Ford potrebbe vedersi costretta, alla fine, a chiedere l'intervento del governo. Tuttavia, Ford si sta, seppure lentamente, avvicinando a una soluzione di autosufficienza. \ La Cina non ha bisogno di rafforzare il suo pacchetto di stimolo. Giovedì, il premier Wen Jiabao ha annunciato di fronte a 3000 parlamentari che il programma di spesa da 4000 miliardi di renminbi (585 miliardi di dollari) non verrà aumentato. Ha inoltre dichiarato che la crescita del Pil prevista per il 2009 sarà dell'8%. Sul primo punto ha ragione. Sul secondo, è probabile che sbagli. Il gigantesco pacchetto di stimolo è ancora allo stadio embrionale. Gran parte del denaro verrà destinata alle infrastrutture. Tuttavia, i dati ufficiali sembrano indicare che il denaro iniettato nell'economia stia già portando alcuni frutti all'industria cinese. A gennaio gli ordinativi totali sono aumentati, soprattutto nell'industria pesante. Anche i prestiti bancari hanno registrato un incremento. Sono due primi segnali del fatto che lo stimolo sta producendo l'effetto sperato. La Cina potrà permettersi di ritoccare le cifre in futuro, se sarà necessario. Finora, il pacchetto consentirà di mantenere il deficit fiscale sotto il 3% del Pil - elevato per la Cina, ma irrisorio di fronte alla media attuale degli altri paesi. Il debito pubblico totale non arriva al 20% del Pil, un livello minimo. La crescita dell'8%, tuttavia, sembra una pia illusione. Nel quarto trimestre 2008, la Cina ha registrato una crescita di appena il 6,8%. Anche se Pechino assegnasse la priorità ai progetti chiavi in mano, pronti a essere avviati subito, faticherebbe a imprimere una svolta così rapida e incisiva da superare il 7,2% previsto dagli economisti. La leggenda metropolitana vuole che la Cina, in caso di crescita inferiore all'8%, sia destinata a subire disordini. In realtà, nell'economia complessa di oggi, non esiste nessun dato che, da solo, possa scatenare l'instabilità sociale. L'obiettivo deve essere quello di eliminare i 20 milioni di migranti economici sparsi nelle aree rurali. Al di là di questo, l'altro obiettivo è di continuare a far crescere il tenore di vita dei cinesi. Se i 4000 miliardi di renminbi saranno ben spesi, la spinta sarà sufficiente perché l'economia si stimoli da sola.\

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la cina: "no all'arresto di bashir" - daniele mastrogiacomo (sezione: Globalizzazione)

( da "Repubblica, La" del 06-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Pagina 21 - Esteri La Cina: "No all´arresto di Bashir" Anche Russia e Iran contro la decisione dell´Aja sul leader di Khartum "Ringrazio il procuratore del Tpi: mi ha fatto capire quanto il popolo ancora mi ami" DANIELE MASTROGIACOMO Mezza Africa in rivolta, la Lega araba e l´Unione africana che mostrano tutte le loro preoccupazioni. E poi l´Iran, la Siria, il Sudafrica, la Russia, la Cina. Fino all´inattesa solidarietà del presidente dell´Assemblea delle Nazioni unite, il nicaraguense Miguel D´Escoto Brockmann: «Il provvedimento è un´assurdità dettata da motivazioni politiche». Mai come in queste ore il presidente del Sudan, Omar al-Bashir, è riuscito a provocare tante reazioni dello stesso segno. Il mandato di cattura spiccato dalla Corte del Tribunale penale internazionale nei suoi confronti ha avuto l´effetto di una bomba. Pechino, che dal Sudan esporta quasi il 70 per cento del suo fabbisogno petrolifero, ieri mattina ha reagito per prima. Forte del suo seggio permanente al Consiglio di Sicurezza, e quindi con diritto di veto, ha chiesto che il provvedimento restrittivo sia congelato per un anno. Il Tpi non dispone di una polizia. Si limita a emettere una misura che, naturalmente, ha una sua efficacia sul piano internazionale. Sollecita tutti gli Stati che aderiscono al tribunale a renderla operativa. Il Sudan, come la Cina e la Russia non hanno mai sottoscritto il trattato che lo ha istituito. Ma fanno parte dell´Onu e alcuni siedono in permanenza nel Consiglio di Sicurezza. Quel Consiglio che nel 2005, con la risoluzione 1593, ha investito il Tpi de l´Aja del dramma del Darfur con l´incarico di indagare e trovare le prove nei confronti dei responsabili del terribile massacro. La palla, a questo punto, torna nelle mani delle Nazioni unite. Sarà l´assemblea del Palazzo di vetro a dover decidere come reagire nei confronti di quei paesi che non ottemperano al provvedimento del Tribunale. La Cina si schiera apertamente con il presidente al Bashir. «Spiccare quel mandato», ha commentato il portavoce del ministero degli Esteri, Qin Gang, «è stato un errore capitale che potrebbe mettere seriamente a repentaglio il tentativo di pacificare il Darfur». Così Mosca, che propone: «L´unica risposta è sospendere per un anno il procedimento penale». L´Europa tace. Invita il Sudan a riammettere sul suo territorio le 12 ong espulse come ritorsione. Il presidente al-Bashir si gode il suo momento di gloria inaspettata. Per un´ora tuona davanti ad una folla imponente scesa in piazza. Indossa un vestito azzurro di taglia occidentale, ma vibra il suo inseparabile bastone, simbolo dell´imperium, per scagliarsi contro i «nuovi colonialisti». Si rivolge all´Europa e agli Usa: «Quelli che ci accusano di genocidio sono gli stessi che hanno provocato i veri genocidi in Vietnam, Iraq e Palestina. Oggi il Sudan alza la voce». Poi si rivolge al suo grande nemico del momento: il procuratore del Tpi Moreno Ocampo. «Grazie», dice ironicamente, «mi ha dato la possibilità di mostrare quanto ancora il popolo mi ami».

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le banche affondano a piazza affari - sara bennewitz (sezione: Globalizzazione)

( da "Repubblica, La" del 06-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Pagina 4 - Economia Le banche affondano a Piazza Affari Unicredit -11%, Intesa -9%. Wall Street, tonfo per i guai dell´auto:-4% I mercati Pesa il no del premier cinese al rafforzamento del piano anti crisi di Pechino SARA BENNEWITZ MILANO - Ennesimo crollo per Piazza Affari. La sensazione degli investitori è che non esista una cura capace di arrestare l´emorragia di perdite causata da questa crisi finanziaria, e che oramai fa vacillare i mercati da due anni. E così ieri tutti i principali listini d´Europa, partendo da Londra (meno 3,1%) passando per Parigi (meno 3,9%) e finendo a Francoforte (meno 5%), sono precipitati su livelli che non vedevano più da oltre un decennio. Milano, tra tutte, ha accusato il colpo peggiore, con il Mibtel (meno 5,39% a 11.172 punti) che è tornato ai livelli del gennaio ´97 e l´S&p/Mib (meno 5,85% a 13.523 punti) ai minimi storici. Il fatto è che circa la metà del valore di Piazza Affari è rappresentata da titoli finanziari, per cui se banche e le assicurazioni sono colpite dalle vendite, Milano perde più delle rivali europee. Il nuovo abbassamento del costo del denaro annunciato ieri dalla Bce e dalla Banca d´Inghilterra, è inoltre un fattore positivo per i consumi, ma che a breve non faciliterà il lavoro delle banche. Più i tassi sono bassi, più è difficile per gli istituti di credito ricavare un profitto dai prestiti alla clientela. E anche, ieri nonostante le ripetute rassicurazioni fornite dagli amministratori delegati dei due principali gruppi italiani, Alessandro Profumo e Corrado Passera, Unicredit e Intesa Sanpaolo hanno perso rispettivamente l´11,6 e il 9,7%. Poco prima dello scoppio della crisi legata ai mutui americani, Unicredit e Intesa Sanpaolo insieme valevano 200 miliardi, ieri circa 32 e comunque oltre un decimo rispetto all´intera capitalizzazione dell´S&p/Mib (che è scesa a 238 miliardi). Del resto da quando lo scorso settembre l´americana Lehman Brothers è andata in bancarotta, i mercati azionari mondiali e soprattutto i titoli finanziari, hanno bruciato 2.700 miliardi di valore. Il panico che da giorni dilaga sui mercati, fa inoltre scattare le vendite sia su le aziende in crisi, sia su quelle sane. Ieri ad esempio, i brutti risultati del colosso delle assicurazioni inglesi Aviva - che ha chiuso il 2008 in rosso e ora rischia di dover ricapitalizzare - hanno trascinato in ribasso anche le Generali (meno 6,5%), una delle compagnie più solide e che comunque chiuderà il bilancio in utile. E lo stesso è successo a Fiat (meno 5,5%), che invece ha pagato il conto della profonda crisi in cui versa la rivale General Motors. Le paure che il colosso dell´auto americano possa chiudere i battenti, hanno inoltre affossato la partenza di Wall Street. Chi poi negli Usa aveva confidato in un nuovo pacchetto di aiuti da parte della Cina, è rimasto deluso. Il primo ministro Wen Jiabao ha infatti confermato che il Pil cinese quest´anno crescerà dell´8%, ma ha smentito che il Governo di Pechino sia disposto a «rafforzare» il piano anticrisi annunciato.

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VENERDI' 6 Tumore della mammella CENTRO CONGRESSI MOLINETTE INCONTRA, CORSO BRAMANTE 88/9... (sezione: Globalizzazione)

( da "Stampa, La" del 06-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

VENERDI' 6 Tumore della mammella CENTRO CONGRESSI MOLINETTE INCONTRA, CORSO BRAMANTE 88/90, ORE 9-18 Convegno dal titolo "Il tumore della mammella: le donne protagoniste", responsabile dell'evento l'Oncologia Medica I dell'ospedale Molinette di Torino. Il convegno coinvolgerà donne medico esperte nella cura e nella riabilitazione fisica e psicologica delle pazienti con carcinoma della mammella e cinque associazioni Andos, Gados, RaVi, Salute Donna, Vita, legate alla lotta al cancro al seno. Info 335/1222559. Computer BIBLIOTECA CIVICA PRIMO LEVI, VIA LEONCAVALLO 17, ORE 10-12,30 Primi passi per avvicinarsi al computer. Richiesta prenotazione. Info 011/4431262. Donne VILLA PRIMULE, VIA DELLE PRIMULE 7, ORE 15 "Donne... e nuova società", confronto sul tema, con la partecipazione di Aurora Tesio, Paola Bragantini e Antonio Ciavarra. Alle 16, concerto con una selezione di operette presentato dalla Compagnia Amatoriale Operetta. Regio dietro le quinte TEATRO REGIO, PIAZZA CASTELLO 215, ORE 15,30 "Il Regio dietro le quinte - itinerari segreti di un grande teatro d'Opera", visita guidata al teatro. Ingresso 5 euro. Info 011/8815557. Soggiorni 2009 SALA POLIVALENTE MARIO OPERTI, CORSO SIRACUSA 213, ORE 16-23 Presentazione ufficiale dei soggiorni 2009 della Circoscrizione2, con stand regionali, degustazioni di prodotti tipici e intrattenimento musicale. Divina Commedia PUNTO PRESTITO GABRIELE D'ANNUNZIO, VIA SACCARELLI 18, ORE 16 Leggere la Divina Commedia, a cura di Michele D'Amico: Purgatorio, canti XIV e XV. Info 011/4439350. Diritti e rovesci COMITATO MIRAFIORI BORGATA, STRADA CASTELLO DI MIRAFIORI 57, ORE 16 Incontro sui diritti umani "Diritti e rovesci". Info 011/4429863. Dentro e fuori la scienza SALA LAUREE DELLA FACOLTÀ DI GIURISPRUDENZA, VIA SANT'OTTAVIO 20, ORE 17,30 Evandro Agazzi propone una riflessione filosofica su "Ciò che è dentro e ciò che è fuori dalla scienza". Info www.pareyson.unito.it o 011/882401. Venerdì letterari IL CIRCOLO DEI LETTORI, VIA BOGINO 9, ORE 18 Vito Mancuso, docente di Teologia presso il San Raffaele di Milano, parlerà de "L'Anima, il destino, l'amore". Info www.venerdiletterari.it. Il Capitale LIBRERIA TORRE DI ABELE, VIA PIETRO MICCA 22, ORE 18 Lettura (quasi) integrale di "Il Capitale" di Karl Marx, prima puntata a cura di Claudio Canal. Info 011/531264. Fantasmi a Torino PALAZZO BAROLO, VIA DELLE ORFANE 7, ORE 19,50 Un itinerario alla scoperta di noti fantasmi. Il tour si conclude alle 22 in piazza San Carlo. Costo 10 euro. Info e prenotazioni 011/853670 o www.barburin.com. Reiki PALESTRE TORINO, VIA ASSAROTTI 16, ORE 20 L'Associazione Condividendo-In-Tondo organizza un incontro di scambio e condivisione Reiki. Necessaria la prenotazione. Info 347/6458599 o reiki@condividendointondo.org. Torino Sotterranea PIAZZA STATUTO 15, ORE 20 Vita Gaia si ritrova insieme per partecipare all'escursione "Torino Sotterranea", costo 25 euro, compreso visita in bus, ingressi 4 tappe sotterranee, visita guidata e animazione a sorpresa. Prenotazioni 348/2593592 o info@vitagaia.it. Shiatsu CENTRO BUDDHA DELLA MEDICINA, VIA CENISCHIA 13, ORE 20,30 Nuova arte manipolatoria basata sul tocco, che unisce i principi dello Shiatsu tradizionale con gli aspetti del Tantra medico Tibetano: presentazione primo livello e scambio trattamenti. Info 011/355523 o 011/3241650. Memoria del buio BIBLIOTECA CIVICA ITALO CALVINO, LUNGO DORA AGRIGENTO 94, ORE 20,45 "Memoria del buio", il racconto al femminile della "notte" della dittatura argentina, un documento che raccoglie le testimonianze di 112 donne imprigionate in Argentina fra il 1974 e il 1983. Info 011/4420740. Meditazione per il cuore ASSOCIAZIONE SULLA PAROLA, VIA CIBRARIO 28, ORE 21-23 Una serata dedicata alla meditazioni di Osho grande maestro illuminato del nostro secolo: lasciare fiorire l'energia del cuore attraverso la meditazione. Conduce Sw. Antar Sabaat. Ingresso 5 euro. Finestre sull'Africa CASCINA ROCCAFRANCA, VIA RUBINO 45, ORE 21 Cogliendo l'opportunità dell'anno europeo del dialogo interculturale, la Cascina in collaborazione con numerosi gruppi ed associazioni, ha dato vita ad un'articolata serie di iniziative e manifestazioni dedicate alla conoscenza dell'Africa: "Congo: Salva o Cancella?", serata sul tema della deforestazione del Congo con Barbara Gai, Giuliana Ponzetti e Cristina Mondello di Greenpaece Gruppo Locale di Torino. Papilloma virus SPAZIO AGILE, VIA MADAMA CRISTINA 27, ORE 21 Incontro gratuito "Vaccino per il Papilloma virus: sapere per scegliere", conduce l'epidemiologa Luisa Mondo, la ginecologa Grazia Oberto e l'ostetrica Cristina Lito. Info 329/4087849. Ristocolor PIAZZA CARLO EMANUELE II, ORE 21 Giro turistico, dall'aperitivo al dolce. Costo 50 euro. Info e prenotazioni 011/5764733. Guido Cavalli SPAZZI, VIA VIRLE 21, ORE 22 Incontro con Giulio Cavalli, attore, regista, drammaturgo, che racconterà i retroscena dei suoi spettacoli. Ingresso libero. Info 011/4330331 o www.spazzi.org. SABATO 7 Treno della memoria ISTITUTO RUSSELL-MORO, CORSO MOLISE 58, ORE 9 Un gruppo di studenti che hanno partecipato al progetto "Treno della Memoria" illustreranno il percorso realizzato, interviene all'incontro lo scrittore Nedo Fiano, che racconterà la sua tragica esperienza di deportato. Info 011/4435547. Donna di oggi SALA CONFERENZE GAM, VIA MAGENTA 31, ORE 9,15 Per Testimoni della Storia "Anna Maria Viziale - 1920/1986: una donna di oggi", lettura di poesie e interventi moderati da Silvia Perotti. Segue aperitivo. Info 011/7495371. Metafora ISTITUTO ANALISI TRANSAZIONALE, VIA PEYRON 58, ORE 9,30 Workshop "L'uso della metafora, viaggi negli universi paralleli del pensiero", destinato a psicologi e a professionisti della comunicazione. Info e prenotazioni 011/7743351 o www.itat-formazione.it. Simbologia dei tarocchi CPP, CORSO MEDITERRANEO 70, ORE 9,30-17,30 Laboratorio di psicodramma archetipico sulla simbologia dei tarocchi, conduce Valeria Bianchi Mian, con la partecipazione di Monica Burato e interventi di Santarcangelo e di Giuliana Bitelli. Info e prenotazioni 333/2544620. Visite guidate PALAZZO CIVICO, PIAZZA CORPUS DOMINI 17, ORE 9,30, 10,30, 15 E 16 Sono previste visite guidate gratuite alle sale auliche di Palazzo Civico. Le visite sono gratuite e si effettueranno ogni ora con gruppi di 28 persone fino ad esaurimento posti. Iscrizioni sul posto. Guardare, ascoltare OPERA MUNIFICA ISTRUZIONE, VIA SAN MASSIMO 21, ORE 9,45-13 "Siamo davvero cattivi, violenti, demotivati, amiamo davvero tutti il branco, come si dice sui giornali, come pensano molti adulti di noi?", a queste domande proverà a rispondere il seminario "Guardare le parole, ascoltare le immagini", intervengono Emilia De Rienzo, Adriana Zamboni e Manuela Massarenti. Partecipazione gratuita, iscrizione obbligatoria. Info 011/8178968. Appuntamento Fai INFO POINT BALON, VIA ANDREIS ANGOLO BORGODORA, ORE 10 Appuntamento contro la violenza sessista, razzista di Stato. Organizza la Fai. Info 338/6594361. 30 anni MUSEO NAZIONALE DELLA MONTAGNA DUCA DEGLI ABRUZZI, MONTE DEI CAPPUCCINI, ORE 10,30 Visita in occasione dei 30 anni di vita del Circolo Amici del Fiume e nel primo pomeriggio proiezione del film "Il popolo delle foche". Info e prenotazione 347/3534714. Danza contemporanea SPAZIOMICRON, VIA SPALATO 87/D, ORE 14-19 Cascina Macondo propone uno stage di "Danza contemporanea" con Pierra Doussaint, articolato su due giorni, oggi e domani dalle 10 alle 16. Costo 90 euro. Info e iscrizioni 347/7689592 o 349/1765205. Scopriteatro TEATRO CARIGNANO, PIAZZA CARIGNANO, ORE 15, 16 E 17 Per conoscere il nuovo volto del Teatro Carignano, tornato all'antico splendore dopo un restauro imponente e completato a tempo di record, la Fondazione del Teatro Stabile di Torino propone un ciclo di visite guidate, aperte a tutti coloro che sono interessati a scoprire o riscoprire la sala cittadina. Ingresso 3 euro. Info e prenotazioni 011/5176246 o www.teatrostabiletorino.it. Mostra al femminile MAUSOLEO BELA ROSIN, STRADA CASTELLO MIRAFIORI 148/7, ORE 15-17 "Cos'è successo a Torino", in collaborazione con la Circoscrizione 10 Mirafiori Sud, a cura di Anna Castellucci del Gruppo fotografico Cral Telecom. Inagurazione della mostra visitabile fino al 29 marzo. Lingua Madre ASSOCIAZIONE ALOUANUR, VIA REISS ROMOLI 45, ORE 15-18 Incontro "Fai una giravolta, falla un'altra volta", fiabe e filastrocche straniere a confronto con la nostra tradizione popolare. Reiki CENTRO YOGA SAMADHI, VIA TRIPOLI 181, ORE 15-18 Inizio corso Reiki di 1 livello. Info 347/4278055 o lucemt@alice.it. Arte in movimento SPAZIO MOSTRE, VIA PO 45, ORE 15,30 Inaugura la prima mostra della rassegna "Piemonte.Arte in Movimento", visitabile fino al 12 marzo, con orario: 15-19; dom. 10-12,30 e 15-19; sabato 10-12,30, 15-19 e 20-22. Info 348/5469658. Intorno alla mostra PALAZZO BRICHERASIO, VIA LAGRANGE 20, ORE 15,30-18 "Arte Bimbo", appuntamento per far scoprire i grandi capolavori dell'arte attraverso il gioco: visita alla scoperta del magico mondo di Akhenaton e a seguire merenda offerta dalla Centrale del Latte. Info e prenotazioni 011/5711820. Training autogeno SPAZIO INCONTRI, Corso Bolzano 6, ORE 15,30 Incontro gratuito informativo e di esperienza di Training Autogeno. Info 338/1670467 o 349/5135800. Fumetto ACCADEMIA PICTOR, VIA PIETRO MICCA 4, ORE 16-17,30 Presentazione del corso di fumetto e illustrazione, con proiezione e prova grafica libera. Info 011/5622969 o accademia@pictor.it. Incontri Lut CENTRO STUDI TEOSOFICI, VIA ISONZO 33, ORE 17 "La Sapienza in Occidente: Platone e la Scienza del Mito", conferenza a cura di Leonardo Sola. Letture e racconti BIBLIOTECA CESARE PAVESE, VIA CANDIOLO 79, ORE 17 Letture a cura delle Biblioteche civiche; racconti a cura dell'Associazione Il teatro del racconto; esibizione del coro del laboratorio musicale femminile Il trillo. Teosofia SOCIETÀ TEOSOFICA ITALIANA, VIA PINELLI 78/A, ORE 17 Riunione con tema "La risalita dell'Albero Sephirotico", a cura di Elio Richiardi. Donna nell'arte ARCHIVIO DI STATO, VIA PIAVE 21, ORE 17 In omaggio al tema della Festa della Donna, "La donna nell'arte", inaugura una mostra documentale su Nini Maccagno, una protagonista della vita culturale torinese dell'ultimo secolo. Info 011/540382. Leopardi CIRCOLO PANNUNZIO, VIA MARIA VITTORIA 35/H, ORE 17 Michele Ruggiano, studioso e critico letterario, parlerà sul tema "Lo strappo napoletano nella filosofia di Giacomo Leopardi: la Ginestra", introduce Ornella Pozzi, che concluderà l'incontro con la lettura delle poesie "L'infinito" e "A se stesso". Info www.centropannunzio.it. Sorrisi ACI GALLERY, CORSO NOVARA 20, ORE 18 Inaugura la mostra "Sorrisi in cornice", 100 disegni di Franco Franco Bruna, Gianni Chiostri ed Emilio Isca. Intervengono gli autori, seguirà cocktail. La mostra è visitabile fino al 21 marzo. Info 334/3287196. Festa della Donna EDUCATORIO DELLA PROVVIDENZA, CORSO TRENTO 13, ORE 19 L'Associazione culturale Armonia festeggia con un aperitivo multietnico a buffet, un omaggio alle donne presenti e alle 20,15 uno spettacolo multidisciplinare, presentato da Giordano Daniele e Camelia Cochior. Prenotazioni via mail a talenterumene_torino@yahoo.it o bruno.lanteri@libero.it. Fantasmi a Torino PALAZZO MADAMA, PIAZZA CASTELLO, ORE 19,15 Un itinerario alla scoperta di noti fantasmi. Costo 10 euro. Info e prenotazioni 011/853670 o www.barburin.com. 30 anni CIRCOLO AMICI DEL FIUME, CORSO MONCALIERI 18, ORE 21 Dopo l'uscita pomeridiana sul fiume presentazione della spedizione Around Highlands a cura di Tatiana Cappucci, Francesco Petralia e Mauro Ferro vincitori dell'Edizione 2008 "La canoa esplora il mondo". Info e prenotazione 347/3534714. DOMENICA 8 Corpo femminile SPAZIO AGILE, VIA MADAMA CRISTINA 27, ORE 9,30-13 Seminario "Madri, figlie e il corpo femminile", rivolto alle ragazze delle scuole medie con le loro mamme, condotto dall'Ostetrica Paola Lussoglio. Info 329/4087849. Meditazione universale CENTRO DELL'UOMO - ONLUS, VIA SERVAIS 92 INT. 149, ORE 10,30 Il contatto con la Luce e l'Armonia Celestiali: la più elevata forma di meditazione, alla base delle maggiori filosofie e religioni mondiali, un'esperienza pratica alla portata di tutti. Info 335/6876189. Storie infinite GAM, VIA MAGENTA 31, ORE 15 "Storie infinite al femminile", appuntamento per bambini dai 6 ai 10 anni: percorso guidato e laboratorio didattico per famiglie. Info e prenotazioni 011/4429546/7 o gamdidattica@fondazionetorinomusei.it. Donne e Torino PIAZZA VITTORIO, ORE 17,45 "Il bello delle donne": una visita guidata dal Novecento al I secolo a.C. fra le vie, le piazze, i luoghi e i monumenti di Torino per incontrare le storie di donne nate, vissute o passate nella città che hanno ottenuto grande fama nel mondo. Costo 10 euro. Info e prenotazioni 011/853670 o www.barburin.com. Al femminile BIMBISINASCE, CORSO FERRUCCI 77/10, ORE 19,30 Apericena per sole donne con musica e divertimento, prezzo 15 euro. Info e prenotazioni 011/4409265 o 333/5822334. Archeologia MUSEO DI ANTICHITA', VIA XX SETTEMBRE 88/C, ORE 20,45 Concerto, balletto e letture. Contrappunti di archeologia tra letture, cori e danze, con la partecipazione del Gruppo Polifonico Sine Nomine, il Corpo di ballo della scuola Schéhérazade e Monica Fissore, voce recitante. Ingresso libero. Info 011/5211106. Ristocolor PIAZZA CARLO EMANUELE II, ORE 21 "Festa della donna" con cocktail 8 marzo. Costo 50 euro. Info e prenotazioni 011/5764733. LUNEDI' 9 Ballando in Quartiere HIROSHIMA MON AMOUR, VIA BOSSOLI 83, ORE 15 La Circoscrizione 9 propone ballo liscio all'Hiroshima, Ritiro dei biglietti presso la Circoscrizione 9, in corso Corsica 55, si possono ritirare al massimo due biglietti a testa. Ingresso gratuito. Info 011/4435950 o www.comune.torino.it/circ9. Lunedì Cultura TEATRO CARDINAL MASSAIA, VIA SOSPELLO 32, ORE 15 Incontro "Vivere sicuri in quartiere". Ingresso per gli iscritti. Info 011/257881 o www.teatromassaia.it. Caffè letterari AGORA' CENTRO CONGRESSI, VIA FANTI 17, ORE 15 Incontro dedicato a Enzo Biagi con la presentazione del libro "In viaggio con mio padre", interverranno l'autrice Bice Biagi e Alberto Sinigaglia. Info www.centrocongressiunioneindustriale.it. Luna di latte BIBLIOTECA CIVICA ITALO CALVINO, LUNGO DORA AGRIGENTO 94, ORE 17-19 Gruppo di sostegno per l'allattamento al seno, in collaborazione con l'ASL TO 2. Info 011/4420740. Loganathan MUNICIPIO DI TORINO, PIAZZA PALAZZO DI CITTA' 1, ORE 17-18,30 Contributi degli assessori Tesio, Dell'Utri e Montà e conversazione con S. Loganathan. Info 011/6610254 o www.assefatorino.org. Diritti al punto CENTRO INTERCULTURALE, CORSO TARANTO 160, ORE 17,30-19,30 "Diritti al punto" è un ciclo gratuito di cinque incontri realizzato in collaborazione con l'Associazione Nausicaa per approfondire le questioni legati alla cittadinanza. "Diritti, mercato del lavoro, giovani, politica: punti di contatto e di frizione", relatrice Tiziana Caponio, moderano Francesco Vietti e Giulia Massobrio. Biografie da favola BIBLIOTECA CIVICA PASSERIN D'ENTRÈVES, VIA G. RENI 102, ORE 17,30 18 appuntamenti con personaggi, miti, libri sportivi, a cura di Mario Parodi: "Tre re per la signora" di Bruno Bernardi e Massimo Novelli: Boniperti, Charles, Sivori, il trio delle meraviglie della Juventus. Info 011/4435290. Incontri del lunedì ASSOCIAZIONE LUCA AUROBINDO CAPOSIO, VIA BIANZE' 28/A, ORE 17,30-19,30 Corso di psicosintesi tenuto da Rina Oddone, Marco Balbi e Giuliano Caposio: "La meditazione, meditazione riflessiva". Pranoterapia CENTRO STUDI OLISTICI BRAHMA VIDYA, VIA VANDALINO 82/28, ORE 17,30-19 Presentazione del corso di primo livello di Pranoterapia. Info 011/4119849, 334/3145040 o brahmavidya06@yahoo.it. Apertura gratuita CENTRO DELLA NORMA, VIA ASSISI 6, ORE 18-19 Centro aperto gratuitamente per il "Progetto di sostegno, aiuto e di salvaguardia del benessere di ciascuno". Ingresso gratuito. Crisi globale AGORA' CENTRO CONGRESSI, VIA FANTI 17, ORE 18 Incontro su "Le origini: finanza e globalizzazione", ne parlerà Mario Deaglio, docente universitario ed economista. Info www.centrocongressiunioneindustriale.it. Strane Visioni AMANTES, VIA PRINCIPE AMEDEO 38/A, ORE 19 Incontro con Rossella Schillaci, antropologa visiva e autrice, che sta iniziando una nuova esperienza nel campo della produzione audiovisiva. Info www.arteca.org. Comunicazione CENTRO DI INCONTRO CIRCOSCRIZIONE 7, CORSO CASALE 212, ORE 20,30-22 Laboratorio sulla comunicazione: seminari teorici e pratici per capirsi meglio. Le lezioni sono tenute dal Dott. Ofelio Gregorace. Partecipazione gratuita, posti limitati, necessario prenotare. Info 011/4435751 o www.comunce.torino.it/circ7. Burraco mimosa CIRCOLO CAPRERA, CORSO MONCALIERI 22, ORE 20,45 L'Associazione Burraco Piemonte organizza il torneo di burraco mimosa, con un pensiero fiorito a tutte le signore che interverranno. Info 011/4373928. Orientamento MISSIONI CONSOLATA, VIA CIALDINI 4, ORE 21-23 "In cammino con l'umanità", lunedì di orientamento al mondo di oggi ascoltando l'eco di voci lontane. Federico Perotti analizza l'aspetto socio-politico. Info redazione@rivistamissioniconsolata.it o 333/3339205. Osteoporosi CIRCOLO DEI LETTORI, VIA BOGINO 9, ORE 21 Giancarlo Isaia, ordinario di Geriatria all'Università di Torino e direttore alle Molinette del reparto di Malattie metaboliche dell'osso e Geriatria, terrà una conferenza sul tema "Osteoporosi, prevenzione e nuove terapie", introdurrà Anna Ricotti. Info www.centropannunzio.it. Shiatsu CENTRO TAO, VIA MOMBARCARO 23, ORE21 Lezione teorico - pratica, introduttiva allo Shiatsu. Ingresso gratuito. Info e prenotazioni 347/4846390 o www.centro-tao.it. Anno delle stelle AGORA' CENTRO CONGRESSI, VIA FANTI 17, ORE 21,15 Incontro dal titolo "Alla ricerca di E.T. nell'era dei super-telescopi", interviene l'Astronomo dell'Osservatorio Astronomico di Torino, Walter Ferreri, che dialogherà con Piero Bianucci. Info www.centrocongressiunioneindustriale.it. MARTEDI' 10 e-Procurement TORINO INCONTRA, VIA NINO COSTA 8, ORE 9,15-13 La Camera di commercio, in collaborazione con Csi, propone un incontro per illustrare il progetto europeo Procure, che promuove l'e-Procurement in Europa. La partecipazione è gratuita previa iscrizione sul sito www.promopoint.to.camcom.it Info 011/5716342. Martedì Culturali CENTRO CHANTAL, VIA PERAZZO 7, ORE 15,30 Incontro "La Sindone: l'immagine misteriosa", relatore Enrico Valle. Ingresso libero. Info www.smgoretti.it/mc.htm. Famiglie magrebine SCUOLA INFANZIA, VIA VITTIME DI BOLOGNA 10, ORE 17-19 Gruppi di discussione per famiglie magrebine "Io e il mio bambino: dal Nido alla Scuola, impariamo giocando. Parliamone insieme". Info e prenotazioni 011/4426349. Creature BIBLIOTECA CIVICA VILLA AMORETTI, CORSO ORBASSANO 200, ORE 17 Le "creature" e le loro voci nella narrazione di Elsa Morante, incontro a cura di Francesca Pilato. Info 011/4438604. Biennale Democrazia CENTRO INTERCULTURALE, CORSO TARANTO 160, ORE 17 Focus group sul tema della democrazia, rivolto a gruppi e associazioni che vogliano partecipare a "Biennale Democrazia". Per partecipare occorre scrivere una email a testamentobiologico@italia150.it; indicare se avete una sede in cui poter ospitare un incontro di discussione; se possibile, compilare il modulo di pre-iscrizione delle associazioni sul sito www.biennaledemocrazia.it/testamentobiologico. Info 011/5539071. Educata-mente CENTRO MULTIMEDIALE DOCUMENTAZIONE PEDAGOGICA, CORSO FRANCIA 285, ORE 17,30-19,30 La Scuola Universitaria Interfacoltà di Scienze Motorie presenta "Educata-mente Sport". Info e prenotazioni 011/4426349. Il 1848 BIBLIOTECA CIVICA VILLA AMORETTI, CORSO ORBASSANO 200, ORE 17,30-18,30 Per il ciclo "Il 1848: seminario sul Risorgimento": "Sorelle d'Italia: nobildonne, borghesi e popolane nel turbine del '48", a cura Anna Rita Zara. Info 011/4438604. Raccontare BIBLIOTECA CIVICA LUIGI CARLUCCIO, VIA MONTE ORTIGARA 95, ORE 17,30 "Il gusto del racconto", gruppo di lettura e scrittura per esplorare insieme il mondo del racconto. Info 011/4428790. Tina Modotti FELTRINELLI, PIAZZA CLN 251, ORE 18 "Tina Modotti, tra arte e rivoluzione", ne parlano Angel de la Calle, autore di "Modotti. Una protagonista del secolo breve", e Antonio Scuzzarella. Il sogno PALESTRE TORINO, VIA ASSAROTTI 16, ORE 20 Lezione introduttiva a "La realtà del sogno come via di conoscenza". Ingresso libero, prenotazione necessaria. Info 347/6458599 o larealtadelsogno@condividendointondo.org. Danzare il corpo LUDOS TEATRO, CORSO BRIANZA 26, ORE 20,30 Laboratorio di Espressione Corporea e Musicale: l'obiettivo è soprattutto quello di esprimere la propria creatività e divertimento. Consigliata prenotazione inviando sms al 346/1503736. Psicodramma ART'ES ASSOCIAZIONE CULTURALE, VIA ISSIGLIO 8, ORE 20,45 Serata di presentazione "Psicodramma e teatro emozionale", conducono Ballabio Alessandro e Bertarelli Stefano. Info e iscrizioni 011/3852198 o 335/6788571. Conferenze Esprimersi SEDE UNITRE, C.SO FRANCIA 27, ORE 21 Per il corso di cultura medica e psicologica, si svolge l'incontro "Droghe e disturbi psichiatrici", interviene Gianluca Rosso, coordina Patrizia Donà. Ingresso libero. Info 011/4343700. Rivoluzione spagnola FAI, CORSO PALERMO 46, ORE 21 Serata sulla rivoluzione spagnola: proiezione video e interventi in occasione del settantesimo anniversario dell'ultimo, tragico, atto della rivoluzione spagnola, con la sconfitta, l'esilio e i massacri del marzo 1939. Info 338/6594361. Psicanalisi LEGOLIBRI, VIA MARIA VITTORIA 31, ORE 21 Per il ciclo di conferenze dirette da Luciano Faioni "Psicanalisi clinica", appuntamento sul tema "La nevrosi ossessiva", interviene Eleonora Degasperi. Info 011/888975 o www.legolibri.it. De André ISTITUTO SOCIALE, CORSO SIRACUSA 10, ORE 21 Nel decennale della morte di Fabrizio De Andrè, appuntamento con "Una goccia di splendore, di umanità, di verità. Un viaggio in parole e musica con Fabrizio De André": "A montare l'asino c'è rimasto Dio", un itinerario attraverso la ricerca spirituale di De André. Ingresso libero. Info 011/357835. Teatro comico GRUPPO TEATRALE GIOCOSCENA, VIA CAVOUR 11, ORE 21,30 Laboratorio introduttivo di teatro comico- grottesco, con incursioni nel linguaggio trash e quotidiano. Info e prenotazioni 340/5263010. MERCOLEDI' 11 Energia solare TORINO INCONTRA, VIA NINO COSTA 8, ORE 9-18 La Camera di commercio organizza il convegno "Energia solare senza confini - Italia e Germania per un progetto comune". Info e iscrizioni colombo@deinternational.it. Gli Appuntamenti CENTRO CONGRESSI AGORA', VIA VELA 17, ORE 10 Incontro con Luciano Gallino e Pierluigi Bassignana: "Quando l'automobile parlava torinese. Dagli esordi pionieristici di inizio secolo alla Fiat, tra saloni e corse automobilistiche". Info 011/5718246. Ben-essere BIBLIOTECA CIVICA MIRAFIORI, C.SO UNIONE SOVIETICA 490, ORE 10 "Ben-essere: l'abuso di droghe e alcool", incontri tematici di educazione alla legalità, in collaborazione con l'Ufficio Minori della Questura di Torino, a cura degli esperti della Polizia di Stato. Info 011/3470637. Acqua pubblica CENTRO STUDI SERENO REGIS, VIA GARIBALDI 13, ORE 11 Parte la campagna di raccolta firme per inserire nello Statuto della Città di Torino il principio che l'acqua è un bene di tutti non una merce. Proprietà e gestione devono essere pubbliche, promuove il Coordinamento torinese del "Forum italiano dei movimenti per l'Acqua". Interviene Bruno Gambarotta. Regio dietro le quinte TEATRO REGIO, PIAZZA CASTELLO 215, ORE 15,30 "Il Regio dietro le quinte - itinerari segreti di un grande teatro d'Opera", visita guidata al teatro. Ingresso 5 euro. Info 011/8815557. Musica BIBLIOTECA MUSICALE ANDREA DELLA CORTE, CORSO VERCELLI, ORE 15,30 Incontri e ascolti guidati per familiarizzare con una biblioteca tutta per la musica. Info 011/4435774. Madame Reali BIBLIOTECA REGIONE PIEMONTE, VIA CONFIENZA 14, ORE 17 Per il ciclo di conferenze "Madame e Principesse Reali sul trono dei Savoia: un viaggio a ritroso nel tempo", incontro "Anna Maria d'Orleans, Duchessa di Savoia, Regina di Sardegna", intervengono Maria Teresa Reineri e Albina Malerba. Info 011/5757371. Grandi conferenze MUSEO ACCORSI, VIA PO 55, ORE 17 Incontro "Le arti decorative nell'Aantico Egitto", interviene Eleni Vassilika, direttore del Museo Egizio. Ingresso libero fino a esaurimento posti. Prenotazione obbligatoria. Info 011/8376688 int. 3. Coaching SCUOLA EUROPEA COACHING, VIA POMBA 29, ORE 17 Incontro "Coaching: l'arte di allineare impegno, azione, risultato", conduce Raquel Guarnieri. Iscrizioni entro venerdì 6, info 011/542872 o info@scuolacoaching.org. Pensiero politico BIBLIOTECA CIVICA PRIMO LEVI, VIA LEONCAVALLO 17, ORE 17,15 "I classici del pensiero politico", gruppo di lettura condotto da Cecilia Cognigni. Info 011/4431262. Incontri Lut CENTRO STUDI TEOSOFICI, VIA ISONZO 33, ORE 17,30 "Paolo di Tarso e la Gnosi", gruppo di ricerca. Comunicatori di pace CIRCOLO DEI LETTORI, VIA BOGINO 9, ORE 17,30 "Comunicatori di Pace": Ottavia Piccolo legge Manuela Dviri, ambasciatrice in Italia di "Saving Children - La medicina al servizio della pace", un progetto di collaborazione tra medici israeliani e palestinesi. Intervengono Carlo Baffert e Sarah Kaminski; partecipano Mercedes Bresso ed Evelina Christillin. Info 011/6507420, 335/8340064 o amicicentroperes@gmail.com. Assegno di studio ISTITUTO SANT'ANNA, VIA MASSENA 36, ORE 17,45 Incontro sul tema "L'assegno di studio per A.S. 2008/2009", interviene Anna di Aichelburg. Ingresso libero. Info 338/2796763 o educativasantanna@istituto-santanna.it. Arte contemporanea FONDAZIONE SANDRETTO RE REBAUDENGO, VIA MODANE 16, ORE 18 Lezione dei "Percorsi d'arte contemporanea" organizzati dalla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo e dall'Accademia Albertina della Belle Arti: "Arte in discarica. Creatività contemporanea e nuove marginalità", a cura di Gaia Bindi, docente di storia dell'arte contemporanea, critica e storica d'arte, curatrice. Principesse azzurre BIBLIOTECA CIVICA ITALO CALVINO, LUNGO DORA AGRIGENTO 94, ORE 18 Delia Vaccarello presenta la raccolta di racconti "Eros Up. Principesse azzurre in amore", partecipa Margherita Giacobino, introduce Patrizia Ottone, in collaborazione con il Circolo di Cultura Gay Lesbica Bisessuale Transgender Maurice. Info 011/4420740. Biodiversità CENTRO PANNUNZIO, VIA MARIA VITTORIA 35/H, ORE 18 Franco Andreone, Conservatore della Sezione di Zoologia presso il Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino, terrà una conferenza sul tema "Fra raganelle in via di estinzione e conservazione della natura: alla ricerca della biodiversità nel terzo millennio", introdurrà Adriana Lo Faro. Info www.centropannunzio.it. In inglese BIBLIOTECA CIVICA A. PASSERIN D'ENTRÈVES, VIA G. RENI 102, ORE 18,15 Incontri in lingua inglese condotti da Antonella Del Torchio. Info 011/4435290. Aperitivo culturale IMMAGINI PER IL PIEMONTE, VIA LEGNANO 2/B, ORE 18,15 L'Associazione Immagine per il Piemonte promuove l'incontro "Corrado di Monferrato. L'Italiano che sconfisse il Saladino", introduce Vittorio G. Cardinali, ne discutono Giuseppe Bertolino; Walter Haberstumpf e Francesco Cordero di Pamparato autore del saggio "Corrado di Monferrato. L'Italiano che sconfisse il Saladino". Filosofia in Biblioteca SALA DELLE CONFERENZE, VIA ARNALDO DA BRESCIA 22, ORE 18,15 Letture tematiche "Il problema dell'educazione morale", una lettura dell?Etica Nicomachea di Aristotele: "L'educazione come ricerca di sé", interviene Alessandra Cislaghi. Info 011/3133162. Pilates self-massage ASSOCIAZIONE FIOR DI LOTO, VIA OROPA 105, ORE 18,30 Incontro dimostrativo di Pilates self-massage. Necessario prenotare. Info 346/2412183. Incontri LIBRERIA EDITRICE PSICHE 2, VIA MONGINEVRO 11/A, ORE 20-21 Salvatore Brizzi presenta "Il significato spirituale della malattia". Info 011/386172 o www.psiche2.com. Tarocco evolutivo PALESTRE TORINO, VIA ASSAROTTI 16, ORE 20 Lezione introduttiva a "Il tarocco evolutivo", con Lois Novo. Ingresso libero, prenotazione obbligatoria. Info 347/6458599 o larealtadelsogno@condividendointondo.org. Progetto Salute 2009 OSPEDALE SAN GIOVANNI, VIA CAVOUR 31, ORE 20,45 Incontro "Morire a se stessi per illuminare la vita?", interviene Eddy Seferian. Info 011/9874917 o 328/2171027. Mercoledì letterario CENTRO DELLA NORMA, VIA ASSISI 6, ORE 21 Gli artisti del laboratorio per il mercoledì letterario: "La mamma, meno male che ce n'è una sola", con Ernesto Rinaldi. Info http://www.psicologo-gramaglia-torino.net. Il respiro CENTRO STUDI OLISTICI BRAHMA VIDYA, VIA VANDALINO 82/28, ORE 21 Conferenza "Il respiro: processo di trasformazione personale", conduce Alberto Agnoletto. Ingresso gratuito. Info 011/4119849 o 334/3145040. Autostima LEGOLIBRI, VIA MARIA VITTORIA 31, ORE 21 "Autostima: cos'è, come riconoscerla, come rinforzarla", interviene il Dott. Alfredo De Marinis. Info 011/888975 o www.legolibri.it. Giudizio ASSOCIAZIONE SAMVEDA, VIA TIZIANO 15, ORE 21 Discorso e dialoghi "Sul giudizio e il giudicare", con M. Di Grazia. Ingresso gratuito. Info www.samveda.it, 335/8040934 o 011/6645339. Avventura SERMIG - ARSENALE DELLA PACE, VIA BORGODORA 61, ORE 21,30 Proiezione dvd su "Sonda ieri e oggi" di Simona Chiales & C. Psicoaperitivo SHORTBUS CAFE', VIA GAUDENZIO FERRARI 5/L, ORE 21,30 Psicoaperitivo sul tema "Gelosia o possesso? Quando l'amore brucia l'anima", ospiti della serata la dott.ssa M. Burato e il dott. Enzo Rubino. Info e prenotazioni 011/2763987 o info@shortbuscafe.it. Teatro comico GRUPPO TEATRALE GIOCOSCENA, VIA CAVOUR 11, ORE 21,30 Laboratorio introduttivo di teatro comico- grottesco, con incursioni nel linguaggio trash e quotidiano. Info e prenotazioni 340/5263010. GIOVEDI' 12 Creazione d'impresa TORINO INCONTRA, VIA NINO COSTA 8, ORE 9-17,30 Il Comitato per l'imprenditoria femminile della Camera di commercio di Torino organizza "Creare impresa", seminario di due giornate - oggi e domani - che presenta le questioni pratiche e organizzative da affrontare nelle fasi costitutive di un'azienda e in quelle immediatamente successive. Patecipazione gratuita. Info e iscrizioni 011/5716354 o comitatoimprenditoriafemminile@to.camcom.it. Nefrologia OSPEDALE SAN GIOVANNI BOSCO DELL'ASLTO2, CORSO SVIZZERA 164, ORE 10-19 "Porte Aperte in Nefrologia", con apertura di un ambulatorio, con uno specialista nefrologo a disposizione dei cittadini, per analisi e visite gratuite, e in parallelo appuntamento con "I tuoi reni ti danno la vita", brevi lezioni, tenute da medici e infermieri, in cui ai cittadini verrà spiegato il ruolo fondamentale che i reni svolgono. Info www.aslto2.it. Spettacolo in libreria LIBRERIA COOP, PIAZZA CASTELLO 113, ORE 13 Incontri teatrali a cura del Circuito Teatrale del Piemonte: Gipo Farassino parlerà del suo libro "Viaggiatori paganti" e del concerto-spettacolo "Racconti in musica, canzoni vecchie e nuove in lingua italiana e piemontese", in scena lo stesso giorno al Teatro della Concordia di Venaria. Info www.fondazionectp.it. Sul filo di lana BIBLIOTECA CIVICA MIRAFIORI, CORSO UNIONE SOVIETICA 490, ORE 15-17,15 "Letture sul filo di lana", il giovedì pomeriggio appuntamento al knit-point della Biblioteca per sferruzzare in compagnia, imparare e insegnare tecniche e punti, rilassarsi creando qualcosa di personale, ascoltare racconti letti ad alta voce. Info 011/3470637. Evoluzione della specie MUSEO REGIONALE SCIENZE NATURALI, VIA GIOLITTI 36, ORE 15 Ultimo incontro per le celebrazioni darwiniane a 200 anni dalla nascita e a 150 dalla pubblicazione de "L'evoluzione della specie": "Un laboratorio per capire uno scienziato eclettico". Info 011/5620047. Regio dietro le quinte TEATRO REGIO, PIAZZA CASTELLO 215, ORE 15,30 "Il Regio dietro le quinte - itinerari segreti di un grande teatro d'Opera", visita guidata al teatro. Ingresso 5 euro. Info 011/8815557. Racconti al femminile VOLARTE, CORSO NOVARA 64, ORE 16 Ciclo di conferenze "Le donne raccontano": "Percorsi d'arte in Val Grande di Lanzo", interviene Carla Parsani Motti. Ingresso gratuito. Info 011/0702110 o www.volarte.it. Argento Vivo SALA MARIO OPERTI, CORSO SIRACUSA 213, ORE 16-18 Ciclo di conferenze di fisiologia umana "Sali, oligominerali e vitamine", condotte dalla dott. ssa Ornella Navello: "I grassi al servizio della salute. Le diverse necessità per le costituzioni corporee". Ingresso libero. Info 011/4435204. Storia del Piemonte ARCHIVIO DI STATO, PIAZZETTA MOLLINO 1, ORE 16,45 Il prof. Alessandro Barbero, storico e docente universitario, terrà una conferenza dal titolo "Storia del Piemonte, dalla preistoria alla globalizzazione". Giovedì della lettura PUNTO PRESTITO GABRIELE D'ANNUNZIO, VIA SACCARELLI 18, ORE 17 Appuntamenti mensili del gruppo di lettura, per un confronto sui testi scelti di volta in volta dai partecipanti. Info 011/4439350. Dipendenze affettive EUROSTUDIO SERVICES AND CONSULTINGS, VIA SAN QUINTINO 31, ORE 17,30 "Dipendenze affettive. Quando l'amore fa male" tavola rotonda a ingresso gratuito, conduce Maurizio Brescello. Info 011/5631233. Più informati CENTRO PRINCIPESSA ISABELLA, VIA VEROLENGO 212, ORE 17,30 Presentazione di "Più informati... più sicuri", piccola guida per la sicurezza a scuola. GiovedìScienza TEATRO COLOSSEO, VIA MADAMA CRISTINA 71, ORE 17,45 Incontro "In cucina con il Dr Molecule", uova e piatti, coca-cola, menthos e colapasta... per scoprire i fenomeni scientifici, interviene Ori Weyl, attore e divulgatore. Gratuito. Info 011/8394913. Incontri nel Foyer SALA COLONNE TEATRO GOBETTI, VIA ROSSINI 8, ORE 18 Incontro con Ottavia Piccolo e la compagnia dello spettacolo "La commedia di Candido" di Stefano Massini, conduce Guido Davico Bonino. Info 011/5169406 o www.teatrostabiletorino.it. Democrazia CENTRO INTERCULTURALE, CORSO TARANTO 160, ORE 18-20 Ciclo di conferenze "La democrazia degli altri": le democrazie liberali e i diritti dei popoli autoctoni; proiezione de "La generazione rubata" di Noyce, interviene Adriano Favole. Info www.biennaledemocrazia.it. Psicanalisi BIBLIOTECA CIVICA DIETRICH BONHOEFFER, CORSO CORSICA 55, ORE 18 La sovversione della psicanalisi: l'irrinunciabile sogno di Freud, a cura dell'Associazione Culturale Scienza della Parola: oggi "Freud e l'avvenire di un'illusione", a cura di Cesare Miorin. Info 011/4435990. La Corte FELTRINELLI, PIAZZA CLN 251, ORE 18 Un brindisi al-La Corte Editore, che presenta i suoi primi titoli "Mi sono innamorato di te" di Gianni La Corte e "Il Necromane" di Davide Lorenzelli, padrino della serata sarà Alessandro Perissinotto. Salute CIPES PIEMONTE, VIA SANT'AGOSTINO 20, ORE 18-19,30 Dr. J.C. Badard interviene su "Bio - psicosomatica - psicobiologia". Info 011/4310762. Intorno alla mostra PALAZZO BRICHERASIO, VIA LAGRANGE 20, ORE 18,30 "Conversazioni d'Egitto. Premessa ad Akhenaton: l'epoca di Amenhofi III", a cura di Alessia Fassone. Ingresso libero per i visitatori della mostra, fino a esaurimento posti. Info e prenotazioni 011/5711807. Intorno alla mostra PALAZZO BRICHERASIO, VIA LAGRANGE 20, ORE 20,30-22,30 "Akhenaton e il suo Dio. Le scelte, le vicende e la fortuna di un faraone condannato all'oblio e risorto dal passato", passeggiate serali condotte da Willy Beck. Costo di 12 euro, comprensivo del biglietto d'ingresso. Info e prenotazioni 011/5711807. Scienza e Dharma CENTRO BUDDHA DELLA MEDICINA, VIA CENISCHIA 13, ORE 20,30 I presupposti analitici della ricerca iniziata dal Principe Siddharta sono molto simili a quelli della Scienza: in questa serata si cercherà di porre i punti di questo collegamento. Info 011/355523 o 011/3241650. Ogm CENTRO STUDI SERENO REGIS, VIA GARIBALDI 13, ORE 20,30 Incontro "Ogm in Italia: a che punto siamo, dal quadro legislativo alle possibili ricadute su agricoltura, ambiente ed economia", intervengono Eliana Santoro, Luca Ferrero e Giorgio Cingolani. Info 011/532824 o www.ilgattoapu.org. Donne PICCOLA CASA DIVINA PROVVIDENZA, VIA COTTOLENGO 12, ORE 20,45 "Donne - il femminile nei tempi e nelle culture". A vent'anni dalla "Mulieris dignitatem" di Papa Giovanni Paolo II: "Donna e consacrazione. Sfida e profezia", interviene Elda Pezzuto, Suora del Cottolengo, modera Don Paolo Scquizzato. Ingresso gratuito. Info conferenze@cottolengo.org. Costellazioni familiari LEGOLIBRI, VIA MARIA VITTORIA 31, ORE 21 Creare benessere nella famiglia d'origine: "Le Costellazioni Familiari Sistemiche", interviene Chirag Ivano Catania. Info 011/888975 o www.legolibri.it. Fotografia CENTRO SPORTIVO ROBILANT, PIAZZA ROBILANT 16, ORE 21 Conferenza sulla fotografia "La rivoluzione copernicana", con Michele Vacchiano. Info www.bellone.net. Capire la pittura AGORA' CENTRO CONGRESSI, VIA FANTI 17, ORE 10 Elena Rossetti Brizzi e Silvana Pettenati parleranno de "L'ars Nova dalle Fiandre al Mediterraneo: Jan Van Eyck e Antonello da Messina a Palazzo Madama, Torino". Per ogni serata sarà fatto omaggio ai partecipanti del volume illustrato sulle opera trattate nella conferenza. Info www.centrocongressiunioneindustriale.it. Reiki CENTRO STUDI OLISTICI BRAHMA VIDYA, VIA VANDALINO 82/28, ORE 21,30 Presentazione del corso di primo livello Reiki, il sistema di guarigione di Mikao Usui. Durante la serata ci sarà una dimostrazione pratica, col master Reiki Renata Carpignano. Ingresso gratuito. Info 011/4119849, 334/3145040 o brahmavidya06@yahoo.it. MOSTRE Torino zodiacale BIBLIOTECA CIVICA CENTRALE, VIA DELLA CITTADELLA 5 La mostra "Torino nello Zodiaco", un percorso turistico sui segni zodiacali nelle architetture e sui monumenti di Torino, a cura del CAUS, sarà visitabile fino al 4 aprile. Info www.caus.it o 339/6057369. Aperture al pubblico VILLA DELLA REGINA, STRADA SANTA MARGHERITA 40 Fino al 26 aprile riprenderanno le visite a Villa della Regina: il sabato e la domenica, dalle ore 10 alle 18,30 (ingresso ultimo gruppo alle ore 16). Ogni giorno verranno organizzati 6 gruppi di visita di 25 persone (partenze gruppi: ore 10 - 11 - 12; 14 - 15 - 16). Nella giornata di sabato gli ingressi delle ore 14, 15 e 16 sono riservati ai gruppi preorganizzati. Per i vistatori singoli prenotazioni prenotazione telefonica all'800/329329. Info 011/5641717, villadellaregina@artito.arti.beniculturali.it o www.artito.arti.beniculturali.it/Villa. Visite guidate PALAZZO CHIABLESE, PIAZZA SAN GIOVANNI 2 I dipendenti della Soprintendenza aprono le porte di Palazzo Chiablese accompagnando il pubblico nelle visite guidate, tutti i sabato dal 7 marzo al 25 aprile. Necessario prenotare. Info www.beniarchitettonicipiemonte.it o 011/5220411. Rive Gauche LUNGO DORA NAPOLI, PONTE CARPANINI-PONTE DUCE DEGLI ABRUZZI Ogni seconda domenica del mese, da marzo a dicembre, con l'esclusione di agosto e novembre, dalle 9 alle 18 "Rive Guache. Pittori a Torino", esposizione di quadri, sculture, disegni, fotografie e artigianato di pregio. Info 349/7513918 o www.bdtorino.it. Camera delle meraviglie FONDAZIONE ACCORSI, VIA PO 55 Fino al 3 maggio in mostra due mobili inediti del primo ebanista del Re, provenienti dalla donazione Laura Volpi Ottolini. Orario visite da martedì a domenica, 10-13 e 14-18,30; lunedì chiuso. Info 011/837688 int. 3. Scatole di latta BIBLIOTECA DELLA REGIONE PIEMONTE, VIA CONFIENZA 14 La mostra "Immagini di Torino e del Piemonte attraverso le scatole di latta" ospita circa 100 scatole di biscottifici, fabbriche di cioccolato e torrone, pasticcerie torinesi e piemontesi, realizzate tra i primi del '900 e gli anni Trenta e appartenenti alla preziosa, e più vasta, collezione raccolta nel corso degli anni dalla signora Silvie Mola di Nomaglio. La mostra è visitabile fino al 29 maggio, dal lunedì al venerdì ore 9-13 e 14-16. Info 011/5757371. Cronostasi GAM, VIA MAGENTA 31 Dal 7 marzo al 10 maggio è visitabile la seconda e ultima parte della mostra "Cronostasi. Tempo filmico e tempo fotografico", che concentra la propria attenzione su opere realizzate tra la metà degli anni Ottanta e il 2008. Info www.gamtorino.it. Akhenaton PALAZZO BRICHERASIO, VIA LAGRANGE 20 Fino al 14 giugno sarà visitabile la mostra "Akhenaton. Faraone del sole". Info 011/5711888 o www.palazzobricherasio.it. Sindone PALAZZO LASCARIS, VIA ALFIERI 15 La mostra "L'immagine della Sindone in Piemonte. Affreschi en plein air" sarà aperta al pubblico fino al 14 marzo, col seguente orario: lunedì-venerdì dalle 10 alle 18, sabato 10-12,30. Ingresso libero. Info 011/5757335. Luigi Einaudi ARCHIVIO DI STATO, PIAZZA CASTELLO 209 La mostra "L'eredità di Luigi Einaudi: la nascita dell'Italia repubblicana e la costruzione dell'Europa", sarà visitabile fino al 26 aprile, con orario dal martedì al venerdì 10-18, sabato 10-19 e domenica 15-19. Info www.mostraluigieinaudi.it. Futurismo MIAAO, VIA MARIA VITTORIA 5 Fino al 5 aprile è di scena la mostra "Rosso+Nero. Futurismo: per un centenario incendiario. Echaurren collezionista artista antagonista". Ingresso libero. Info 011/0702350 o argh@miaao.org. Usseglio MUSEO NAZIONALE DELLA MONTAGNA, PIAZZALE MONTE CAPPUCCINI 7 Fino al 17 maggio sarà visitabile la mostra "Crescere a Usseglio. Ritratti fotografici di Enzo Isaia". Orario da martedì a domenica 9-19; chiuso il lunedì. Info 011/6604104. Serenant et Illuminant PALAZZO BAROLO, VIA CORTE D'APPELLO 22 In occasione dei 100 anni di fondazione della Casa editrice SEI, la mostra "Serenant et Illuminant. I grandi libri illustrati per l'infanzia della SEI (1908 - 2008)" sarà visitabile fino al 26 aprile, col seguente orario: lunedì - venerdì 9,30-12,30 e domenica 15,30-18,30. Ingresso libero. Info 011/3716661 o info@fondazionetancredidibarolo.it. Tutte le mostre MUSEO REGIONALE SCIENZE NATURALI, VIA GIOLITTI 36 La mostra itinerante "Wildlife Photographer of the Year" sarà aperta fino al 15 marzo; "Lavorare alla Brossaca. Di miniere, mineralei e minatori" sarà visitabile fino al 9 aprile. Orario 10-19 tutti i giorni, chiuso il martedì. Info 011/4326354. Luci sulla città ARCHIVIO STORICO DELLA CITTÀ DI TORINO, VIA BARBAROUX 32 Fino al 10 aprile l'argomento affrontato dai documenti esposti è "Luci sulla città": disegni, fotografie, volumi che ripercorrono i momenti salienti attraverso cui le buie e pericolose contrade torinesi dal Seicento si sono trasformate in strade illuminate e più rassicuranti. Orario: da lunedì a venerdì, 8,30-16,30, escluso festivi. Ingresso libero. Info www.comune.torino.it/archiviostorico o archivio.storico@comune.torino.it. Presepi di Cracovia MUSEO NAZIONALE DELLA MONTAGNA, PIAZZALE MONTE DEI CAPPUCCINI 7 La mostra dedicata a "I presepi di Cracovia" è accompagnata da una catalogo, edito nella collana dei Cahiers Museomontagna, in versione bilingue italiano e polacco. Visitabile fino 15 marzo, orari: 9-19, escluso lunedì. Info 011/6604104. VARIE Expocasa LINGOTTO FIERE, VIA NIZZA 280 La 46ª edizione di ExpocasA, in programma fino all'8 marzo, offre un percorso attraverso i vari stili di vivere la casa, classico, moderno e contemporaneo, passando per il comparto "tecnicasa". Ingresso 6 euro. Info www.expocasa.it o 011/6644111. Gonfialopoli 8GALLERY, VIA NIZZA 230 Sabato 7 e domenica 8 appuntamento con Gonfialopoli nella Corte dei Giochi: ingresso gratuito per i bambini dai 2 ai 12 anni, orario 10-13 e 15-20. Casa dei conflitti GRUPPO ABELE, CORSO TRAPANI 91/B Percorso formativo "Dal conflitto alla relazione, andata e ritorno". All'Istituto Pacinotti di via Vidua (ore 9,30-12,30 e 14-17), il 9 e 10 marzo, si tengono gli incontri per i docenti della scuola secondaria di primo grado. Il 23 e 24 marzo i docenti della scuola secondaria di secondo grado, con stesso orario, si incontrano alla sede del Gruppo Abele. Info http://www.gruppoabele.org/Index.aspx?idmenu=3421. Circolo della fiaba ASSOCIAZIONE CULTURALE AGARTÈ, VIA PRINCIPESSA CLOTILDE 60 "Il circolo della fiaba primaverile", laboratorio di narrazione per i grandi alla scoperta delle fiabe e della voce per raccontarle anche ai piccoli. Appuntamento ogni martedì - dal 3 marzo - dalle 20,30 alle 22,30. Conduce gli incontri Silvia Iannazzo, ideazione e organizzazione a cura di Marina Gellona. Info 348/5632500 o ilcircolodellafiaba@gmail.com. Allattamento e coccole CIRCOSCRIZIONE IX, VIA MONTEVIDEO 27/LM Tutti i venerdì mattina, dalle 10 alle 12, appuntamento per le mamme in attesa, incontri di preparazione al parto. Info e prenotazioni 340/6851803 o 338/3623878. Una vetrina sull'arte OPEN011, CORSO VENEZIA 11 Open011 apre i propri spazi agli artisti emergenti, alle nuove forme d'arte e di comunicazione proponendosi come luogo di incontro, di partecipazione e di conoscenza: un luogo aperto alle idee di ognuno e alla loro realizzazione. Info 011/250535, info@open011.it o www.open011.it Yoga per tutte le età C/O CENTRO STUDI OLISTICI, VIA VANDALINO 82/28 Da venerdì 13 marzo e ogni venerdì fino a luglio 2009, ore 19- 20,30, il maestro Vincenzo terrà lezione di Hata Yoga per tutte le età presso il Centro Studi Olistici di via Vandalino 82/28. Prima prova gratuita. Info tel. 011/3358431 cell. 348/5171966. GITE A spasso nella 9 EUT 9, VIA BOSSOLI 72/A L'Ecomuseo 9 in collaborazione con l'Associazione Turistica Torinese, propone tre visite guidate nel quartiere, della durata di due ore circa ciascuna. Numero partecipanti minimo 15, massimo 25. La prima, "Dalla fabbrica del Lingotto a Eataly", il 14 marzo alle 10; la seconda, "Scoprire e riscoprire Italia '61", il 4 aprile e il 30 maggio alle 10,30, la terza, "Dai mercati generali al Lingotto", il 9 maggio alle 10. Info e prenotazioni 347/7574366. Merenda Reale TURISMO TORINO E PROVINCIA, 011/.535181 O INFO.TORINO@TURISMOTORINO.ORG Ritorna la Merenda Reale, il rito tanto amato dai regnanti di Casa Savoia. Sabato 7 marzo, Torino, Caffè Reale; domenica 8 marzo, Candia Canavese, Corte agricola del Castello, Lanzo Torinese, Tisaneria Tempo per Thé; sabato 14 marzo, Masino, Il Ristoro del Castello; Torino, Caffè Reale; domenica 15 marzo, Frossasco, Museo del Gusto; Masino, Il Ristoro del Castello; Verrua Savoia, Fortezza. La Merenda Reale ha luogo alle ore 15,30 e 17,30. Il prezzo per persona varia dagli 8 ai 15 eruo. La prenotazione è obbligatoria entro le ore 17 del giorno precedente. Info 011/535181. Tour guidati SOMEWHERE, VIA BOTERO 15 Ogni giovedì e sabato alle 21 appuntamento con "Torino Magica", ritrovo in piazza Statuto 15, durata del tour 2 ore e 30 minuti, costo di 20 euro (parte a piedi e parte in bus privato); ogni venerdì alle 20 e alle 20,30 "Torino Sotterranea", ritrovo in piazza Vittorio 5, durata del tour 3 ore e 30 minuti, costo 25 euro (parte a piedi e parte in bus privato). Info e prenotazione obbligatoria 011/6680580 o booking@somewhere.it. Capraia CLUB ALPINO ITALIANO, GALLERIA SUBALPINA 30, TEL. 011/537983 Trekking di Pasqua all'Isola di Capraia, nell'arcipelago toscano, dall'11 al 13 aprile. Quota partecipazione 200 euro. Info e iscrizioni 333/3444305. Basaglia viaggi CAFFE' BASAGLIA, VIA MANTOVA 34, ORE 21 Proposte viaggi per il 2009: Mali dal 24 ottobre al 15 novembre, prenotazioni entro il 10 settembre e Messico dal 31 luglio al 23 agosto, iscrizioni entro il 30 aprile. Info 347/2734202. Mosca ASSOCIAZIONE CULTURALE RUSSKIJ MIR, VIA CERNAIA 30 Viaggio culturale a Mosca - Dalle torri del Cremlino ai grattacieli di Moscow City - dal 5 al 12 luglio. Il programma dettagliato può essere ritirato in segreteria o richiesto via mail a russkij@arpnet.it. Info 011/547190 o www.arpnet.it/russkij. Giappone ASSOCIAZIONE INTERCULTURALE ITALIA-GIAPPONE SAKURA, WWW.SAKURATORINO.IT Dal 29 giugno al 10 luglio viaggio in Giappone, che toccherà le città di Tokyo, Nikko, Ise, Kanazawa (località termale) Kyoto, Nara. Info e prenotazioni postmaster@sakuratorino.it o 348/8101343. Vision Joven ASSOCIAZIONE CULTURALE MASÀLA, ASSOCIAZIONEMASALA@KATAMAIL.COM L'Associazione Culturale Masàla organizza uno Scambio Internazionale bi-laterale dal 3 al 12 aprile a Benalmadena (Malaga), in Spagna. Lo scambio è rivolto ai giovani dai 16 ai 25 anni. Urbino e Berlino CTC, PIAZZA BERNINI 16 Dal 17 al 19 aprile e dal 1 al 3 maggio escursioni a Urbino per la mostra su Raffaello; dal 14 al 17 maggio viaggio a Berlino per il ventennale della caduta del muro. Info e prenotazioni 011/5604183, info@assoctc.it o www.assoctc.it. Rimini RAGGIUNGERE TOUR OPERATOR, CORSO FIUME 10 Rimini: arte, storia, cinema e cultura, dai Malatesta a Federico Fellini, viaggio esclusivo in programma dal 14 al 16 marzo. Info e prenotaizoni 011/6604261 o www.raggiungere.net. Inverno/Primavera MGM VIAGGI, VIA GIOLITTI 45 "Invito a Venezia al Circolo Ufficiali" per l'inaugurazione della mostra "I miei sogni di Venezia" di Anna Brogarelli, dal 24 al 26 aprile; Pasqua in Campania dal 09 al 14 aprile; in Engadina con il Bernina Express, dal 23 al 24 maggio. Info 011/8177629. Palinuro EPIC SOUL, TEL. 349/8271794 O MAIL INFO@SALERNOINCOMING.IT Epic Soul Weekend, dal 22 al 24 maggio nell'incantevole scenario di Palinuro: due giorni dedicati alle sonorità di tutto lo spettro della soul music miscelati al profumo del mare ed alla genuinità del Cilento. Tutto incluso a 250 euro. Escursioni naturalistiche NATURALENTI, TEL. 340/4106172 I NaturaLenti organizzano varie escursioni naturalistiche: sabato 21 e domenica 22 marzo primo week end naturalistico nella splendida Maremma. Info patrizia@naturalenti.it. Praga e Londra VIAGGI ELIANTO, VIA DELLA MISERICORDIA 6 Dal 10 al 13 aprile viaggio a Praga e nelle stesse date giro a Chartres, Orlean e Bourges; dal 30 aprile al 3 maggio viaggio a Londra. Info 011/5612818. Tour guidati WWW.TORINGIRANDO.IT; TEL 333/6791750. Giri guidati ideati e condotti dalla guida Micaela: "Signorsì", sui corpi militari di Venaria (5 euro); a Torino (10 euro) "Rol è ancora con noi" sul sensitivo torinese, "Seduzione e civetterie di donne alla conquista del Re", "Torino inglese e piccola Parigi", curiosità inglesi e francesi in città; "Torino proibita", tour trasgressivo su scandali e proibizioni del passato; "Il malatour", sulla mala di un tempo e ancora "Penne d'oro del Piemonte" su Pavese e Salgari, e "Torino elegante capitale alla moda". Info toringirando@yahoo.it o www.toringirando.it. Torino nello zodiaco RAFFAELA PALMA, WWW.CAUS.IT "Torino nello Zodiaco" è un nuovo e interessante percorso per le vie di Torino alla scoperta dei segni zodiacali esterni agli edifici del capoluogo subalpino. Ideato da Raffaele Palma con fotografie di Norberto Tosetti e progettazione internet di Flavio Portis, il percorso è scaricabile dal sito www.caus.it, con tanto di mappa. Una breve introduzione al singolare itinerario, aiuterà gli interessati esploratori alla comprensione e alla individuazione di questi dettagli architettonici tipici di Torino. CONCORSI Premio letterario CIRCOLO RICREATIVO AIRALI, TEL. 0121/500097 Il Circolo Ricreativo Airali indice la XVIIa edizione del Concorso Nazionale di Poesia "Premio Airali 2009". Il concorso è suddiviso in quattro sezioni: in lingua italiana a tema libero o "La montagna: non solo poesia"; in lingua piemontese a tema libero o "La montagna: nen mach poesìa". Info 0121/500097. Scadenza 4 maggio. Premio di pittura GIACINTA VILLA DELLA FONDAZIONE GIORGIO AMENDOLA, WWW.FONDAZIONEAMENDOLA.IT La Fondazione Giorgio Amendola di Torino indice un concorso per artisti incentrato su "I 200 anni di Darwin e i 150 anni dell'Origine della Specie", con tema "Darwin, vita, natura ed evoluzione". Si tratta di un concorso con 5 premi assegnati dalla critica e 5 premi assegnati dal pubblico votante. Bando e regolamento sul sito, info fond.giorgioamendola@libero.it o loris.dadam@libero.it. Tesi su Torino WWW.ARPNET.IT/LAUREA, tel. 011/7701929 Premio tesi di Laurea su Torino: le tesi possono essere di qualsiasi facoltà, ma con tema inerente Torino e il suo territorio, e devono essere state discusse negli ultimi anni. Iscrizioni entro il 31 marzo. Info laurea@arpnet.it. Concorso Haiku CASCINA MACONDO, RIVA PRESSO CHIERI, WWW.CASCINAMACONDO.COM Settima edizione del concorso internazionale di poesia haiku in lingua italiana. Per partecipare inviare le proprie composizioni in un massimo di tre, entro il 31 maggio, attraverso la compilazione del modulo on line www.cascinamacondo.com. Un Parco di Giochi PARCO NATURALE COLLINA TORINESE, STRADA FUNICOLARE 55 Nell'ambito delle attività di educazione ambientale e allo sviluppo sostenibile promosse e organizzate dal Centro Visite del Parco Naturale della Collina Torinese è stato indetto il concorso "Un Parco di Giochi", che vuole stimolare la realizzazione di una serie di giochi proposti dagli alunni delle classi che hanno partecipato ad attività di educazione ambientale presso le Aree Protette del Parco Naturale della Collina Torinese. Il concorso prevede due sezioni: scuola dell'infanzia e primo ciclo della scuola primaria; secondo ciclo della scuola primaria e scuola secondaria. Il termine per poter partecipare è il 23 maggio. Info 011/8903667 o http://www.collinatorinese.com/it/progetto-infea/un-parco-di-giochi.html. Poster_42 WWW.42BELOW.COM "Poster_42" è l'ultimo concorso ideato da 42 Below Vodka per illustrare il mondo del 42° parallelo dal quale proviene e portare anche in Italia, come all'estero, la "febbre del 42", il nuovo numero simbolo della vodka di tendenza. Provare a vincere è semplicissimo, basta creare il proprio elaborato del numero "42" nel formato 40 x 60 cm ed uploadarlo nel sito www.42below.it, entro il 19 marzo. In palio 42 premi. Premio Sergio Nicola SEGRETERIA PREMIO, VIA SCITELLARO 67 VII edizione del premio di fotografia e composizioni - antichi e nuovi mestieri, Sergio Nicola. Iscrizione e consegna opere dal 1° al 17 aprile. Info 334/2034206, www.premiosergionicola.it. Foto di Carnevale WWW.CIRCOLOFOTOPOIRINO.IT Il circolo fotografico poirinese Romolo Nazzaro organizza il 3° Concorso fotografico digitale "Fotografando il carnevale", articolato in due sezioni: bianco e nero e colore. Invio del materiale via mail a info@circolofotopoirino.it, specificando nell'oggetto "concorso fotografando il carnevale", o tramite CD/DVD spedito all'indirizzo Francesco Varacalli, via Cavour 23, 10046 Poirino (Torino). Termine ultimo di presentazione delle opere 21 marzo; premiazione 9 maggio. Info info@circolofotopoirino.it. Premio di poesia LIDJ ITALIA, VIA LEINI' 85 XXVII premio letterario internazionale di poesia "Ulivo d'Oro LIDH Italia 2009", sul tema "I diritti umani". Il regolamento prevede che l'opera non debba superare i 25 versi, deve pervenire in 6 copie, entro le ore 24 del 20 maggio a LIDH Italia, via Leinì 85, 10155 Torino. Info 368/3660930 o dirittiumani30@alice.it. Briciole di letteratura NOST PIEMONT, NOSTPIEMONTE@LIBERO.IT, TEL. 348/6600518 L'Associazione Nòst Piemont, in collaborazione e con il patrocinio del Comune di Chivasso e della Regione Piemonte bandisce la III edizione del Premio letterario "Fervaje d' literatura (Briciole di letteratura)", articolato in quattro sezioni: poesia in lingua piemontese, narrativa in lingua piemontese, poesia in lingua italiana, narrativa in lingua italiana. Le opere devono pervenire entro il 31 marzo a: Associazione Nòst Piemont c/o Wilma Avanzato, via Baraggino 87, 10034 Chivasso. Info 011/9173020. Arti Sceniche COMPAGNIA DI SAN PAOLO, WWW.COMPAGNIA.TORINO.IT Al via la terza edizione del bando Arti Sceniche in Compagnia. Il termine di presentazione delle richieste di contributo è il 27 marzo 2009 per le stagioni. Ogni ente può presentare domanda di contributo per un'unica manifestazione, che dovrà svolgersi in una delle tre regioni, Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta. Info www.compagnia.torino.it. La parola al pubblico TAVAGNASCO ROCK Chi vuole raccontare in 10/15 righe l'emozione della musica live può vincere due pass per l'edizione 2009 di Tavagnasco Rock, che si svoglerà in aprile. Scadenza 31 marzo. Info e regolamento: http://www.regione.piemonte.it/piemontedalvivo/palio.htm.

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Borse europee a picco: bruciati 144 miliardi (sezione: Globalizzazione)

( da "Secolo XIX, Il" del 06-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Borse europee a picco: bruciati 144 miliardi pesanti banche e auto Affonda Milano (-5,85%), Unicredit giù dell'11,75%. Male gli indici Usa: il Dow Jones perde oltre quattro punti, il Nasdaq 3,84% 06/03/2009 MILANO. Nuovo, ennesimo scivolone delle Borse europee, che hanno mandato in fumo altri 144 miliardi di capitalizzazione e continuano a rendere vano ogni minima ripresa e riportando gli indici mondiali a livelli che si pensava potessero romai appartenere a un lontano passato. Le vendite hanno tempestato gli indici del Vecchio Continente, nonostante la chiusura in positivo delle Piazze asiatiche, in rialzo con le materie prime e il settore automobilistico. A pesare, più di tutto, la delusione per il fatto che la Cina non varerà un ulteriore pacchetto di stimolo per rilanciare l'economia e le affermazioni di Goldman Sachs secondo cui la recessione sta peggiorando a livello globale. Nel clima di generale sfiducia è affondata Milano (-S&P/Mib -5,85%) zavorrata, come il resto d'Europa, da banche e assicurazioni: pesanti, in particolare, Unicredit (-11,75%), Intesa (-9,36%) e Generali (-6,5%). Ma la tempesta non ha risparmiato neanche Francoforte (-5,02%), Amsterdam (-5,2%) e Madrid (-4,5%). Flessioni sopra i 3 punti percentuali per Parigi (-3,9%) e Londra (-3,18%). Dopo aver tentato nel primo pomeriggio un timido recupero, il mercato è affondato quindi anche sulla spinta negativa di Wall Street. Dagli Stati Uniti sono poi arrivate indicazioni deludenti sul fronte macro con nuove richieste di sussidi di disoccupazione, calate poco meno delle attese. E non è valso a nulla il taglio di mezzo punto percentuale dei tassi operato dalla Banca d'Inghilterra né, tanto meno, quello effettuato dalla Bce. Entrambi attesi e già ampiamente assorbiti dai listini. In serata a New York le facce erano scure: il Dow Jones ha perso oltre 4 punti percentuali, mentre il Nasdaq chiude la giornata con un saldo negativo di 3,84%. Tra i titoli in maggior tensione si segnalano, appunto, gli assicurativi (-11,46%), con Aviva (-33,37%), che ha mantenuto invariato il dividendo nonostante la perdita netta di 915 milioni di sterline registrata a fine esercizio 2008, Legal & General (-28,8%), Prudential (-20%) e Ing Group (-18,28%). In acque agitate i bancari (-6,9%) con Bank of Ireland (-30,5%), Barclays (-24,1%) e Dexia (-21%). Difficoltà anche per le materie prime (-6,19%), con Salzgitter (-16,6%), che ha ammesso di poter raggiungere difficilmente il pareggio di bilancio nel primo semestre, Xstrata (-11,98%) e Arcelormittal (-8,52%). Il rischio fallimento per la General Motors e i 7.600 posti di lavoro in pericolo alla Opel hanno influenzato pesantemente il settore automobilistico (-4,69%). Maglia nera è stato il colosso dei pneumatici Michelin (-9,41%), seguito da Peugeot (-7,78%), Bmw (-7,6%) e Daimler (-7,5%). Controcorrente, invece, Volkswagen (+0,09%). 06/03/2009

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Il patto di Varsavia delle lavastoviglie Indesit (sezione: Globalizzazione)

( da "Manifesto, Il" del 06-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

GLOBALIZZAZIONE Merloni vuole chiudere e licenziare a Torino per prendere i soldi dal governo polacco Il patto di Varsavia delle lavastoviglie Indesit Loris Campetti Primo atto, prendono i soldi per rilevare un prestigiosissimo marchio in crisi avvalendosi dei contributi del governo italiano. Secondo atto, una ventina d'anni più tardi, vanno ad aprire stabilimenti in Polonia e prendono i soldi dal governo di Varsavia ma a una condizione: devono assumere quasi mille lavoratori in loco. Terzo atto, arriva la crisi e la preventivata crescita della domanda di lavastoviglie - un elettrodomestico tutt'altro che decotto - viene a mancare e allora i nostri capitani coraggiosi annunciano la chiusura di uno stabilimento italiano «per ragioni di competitività e costi». Stiamo parlando del re degli elettrodomestici, Vittorio Merloni, sette stabilimenti in Italia più quelli delocalizzati nell'est Europa. Lo stabilimento che vorrebbe sacrificare per rispettare quello che Giorgio Airaudo, segretario torinese della Fiom, chiama «il patto di Varsavia», è quello di None alle porte di Torino. 600 dipendenti da sacrificare per portare la produzione di lavastoviglie a Radomsko per non perdere i soldi del governo polacco (si parla di oltre 20 milioni di euro). Se così stessero davvero le cose, come sembra, sarebbe uno scandalo, addirittura impensabile perché il responsabile sarebbe un imprenditore finora noto per la sua «responsabilità sociale», magari un po' paternalista ma di una pasta ben diversa di quella del fratello Antonio, contoterzista globalizzato anche lui nel settore degli elettrodomestici. «Vorremmo sapere se le cose stanno davvero così», ci dice Maurizio Landini, segretario nazionale Fiom, al termine della manifestazione che si è tenuta ieri davanti alla prefettura di Torino, non senza un ruvido intervento della polizia contro centinaia di lavoratori. «Vittorio Merloni rifiuta persino di prendere in considerazione ipotesi alternative alla chiusura di None, e per fare che cosa? Una pura delocalizzazione sostenuta dai fondi polacchi». Un bell'esempio di Europa, alla faccia dei lavoratori, su cui si tenta di scaricare le contraddizioni di una crisi affrontata con misure protezionistiche stato per stato. «Uno scandalo se le cose stessero davvero così», ripete Landini annunciando per il 20 marzo uno sciopero unitario indetto da Fim, Fiom e Uilm che coinvolgerà tutti gli stabilimenti (naturalmente quelli italiani) della Indesit, con una manifestazione nazionale a Torino. La Indesit, uno dei due marchi italiano più prestigiosi nel settore elettrodomestici insieme alla Zanussi, era passato nelle mani di Merloni a metà degli anni Ottanta, mentre la Zanussi veniva mangiata dalla multinazionale svedese Electrolux. L'arrivo dell'imprenditore marchigiano nel Torinese era stato salutato come un passo essenziale per costruire un'alterniva all'automobile (la Fiat stava attraversando una delle sue crisi cicliche). Merloni fece suo il marchio, più forte della stessa Ariston che già deteneva, e le cose non sono andate male, fino all'annuncio improvviso della chiusura di None. Airaudo, come i 600 lavoratori Indesit, non si arrende: «Non moriremo per il patto di Varsavia».

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Quanto è verde il lavoro (sezione: Globalizzazione)

( da "Manifesto, Il" del 06-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

TerraTerra Quanto è «verde» il lavoro Marina Forti La parola d'ordine è creare «green jobs», o «posti di lavoro verdi». Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama lo va dicendo fin da prima di entrare nella Casa Bianca: per portare l'America fuori dalla crisi vuole investire in energie rinnovabili e creare milioni di posti di lavoro «verdi», ad esempio in attività come migliorare l'efficienza energetica di tutti gli edifici pubblici della nazione o modernizzare le linee di trasmissione dell'elettricità. Giorni fa il vicepresidente Joe Biden ha presieduto un meeting della «task force for middle class families» dicendo che investire in green jobs servirà a offrire nuove opportunità alla classe media (termine che negli Usa indica i lavoratori). Né Obama è solo: il governo britannico ha promesso migliaia di green jobs e l'altro giorno il governo tedesco ha parlato di triplicare i posti di lavoro nella protezione ambientale, incluse le energie alternative, nel prossimo decennio: «Investire in protezione dal cambiamento del clima ci aiuterà a uscire dalla crisi», ha dichiarato un viceministro dell'ambiente. I governi di tutte le grandi economie mondiali stanno mettendo centinaia di miliardi di denaro pubblico in programmi di «stimolo»: sarà l'occasione per investire in energie alternative, efficienza energetica, tecnologie pulite? Una prima indagine fatta dal Financial Times (4 marzo) dice di no. Il quotidiano finanziario britannico cita stime dell'Unep, il programma Onu per l'ambiente, secondo cui solo la Corea del sud sta spendendo abbastanza del suo piano di salvataggio in investimenti «verdi», cioè che serviranno a diminuire le emissioni di gas di serra (e diminuire i costi futuri del cambiamento del clima). Il Giappone ha messo solo il 2,6% della sua spesa in investimenti verdi (soprattutto efficienza energetica) su un pacchetto di «stimolo» di 486 miliardi di dollari. La Cina spenderà in investimenti ambientali il 38% del suo «stimolo» di 586 miliardi di dollari, su cui però i dettagli sono ancora provvisori. In Europa, Francia e Germania sono all'avanguardia: il 20% dei 34 miliardi del pacchetto di salvataggio francese, e il 13% di quello tedesco, sono destinati a settori ad alta efficienza energetica. In Gran Bretagna solo il 7%, in Italia appena l'1%. E negli Stati uniti? Su un pacchetto di 789 miliardi di dollari, il presidente Obama ha promesso di spendere 27 miliardi in strade e altre opere, 16 miliardi in misure per l'efficienza energetica (negli edifici pubbici e nelle case private), 9 miliardi nel sistema di trasporti pubblici; le energie rinnovabili riceveranno circa 6 miliardi (Obama vuole raddoppiare la quantità di energia così creata in tre anni), le case automobilistiche riceveranno circa 2 miliardi per progetti di efficienza energetica. Certo, sono molti più soldi di quanto siano mai stati investiti in efficienza energetica e fonti alternative: ma alla fine rischiano di essere sopravanzati di gran lunga dalla quantità di combustibili fossili bruciati (quindi di anidride carbonica emessa) dai vecchi veicoli, fabbriche etc, conclude il quotidiano economico londinese. Eppure, illustri economisti mettono in guardia: è importante che gli investimenti fatti ora «non ci blocchino per altri decenni in una insostenibile economia ad alta intensità di carbonio», sostiene lord Nicholas Stern, ex economista capo della Banca Mondiale noto per uno studio sui costi del cambiamento del clima: «Una crescita a bassa intensità di carbonio è la sola crescita che avrà successo nel futuro», dice Stern al Financial Times.

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Technogym incanta anche Google (sezione: Globalizzazione)

( da "Milano Finanza (MF)" del 06-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

MF sezione: Mercati Globali data: 06/03/2009 - pag: 11 autore: di Stefania Peveraro il centro fitness all'interno della società di mountain view avrà macchine italiane Technogym incanta anche Google Cresce il fatturato del gruppo in Russia e negli Usa. Il patron Alessandri: ci sarà crisi ma le palestre sono piene. Decolla la business unit per il leasing. Due tapis-roulant a Montecitorio Un 2008 superstar alla faccia dei primi venti di crisi. Lo ha portato a casa Technogym, il leader mondiale delle macchine per la preparazione atletica, che ha aumentato del 43% il fatturato negli Usa, del 50% in Cina, del 50% in Medio-oriente e ha addirittura raddoppiato in Russia.E se oggi il mercato del leasing è praticamente chiuso per colpa del credit crunch, Nerio Alessandri non si preoccupa. Perché già alla fine dell'anno scorso si è ingegnato su come finanziare i suoi clienti nell'acquisto delle sue macchine. «Non appena ci siamo resi conto di che cosa stava accadendo sul mercato del credito, abbiamo pensato a come venire incontro ai nostri clienti, palestre, hotel, centri benessere, che da sempre acquistano le nostre attrezzature in leasing», spiega a MF Alessandri. «La soluzione è stata la creazione di una business unit ad hoc, la Technogym Financial Services, e il perfezionamento di una serie di accordi con primari istituti in modo da vendere ai nostri clienti non solo le macchine, ma il pacchetto completo di finanziamento, che comprende anche il servizio post vendita e il rinnovo periodico dell'intero parco macchine». I partner di Technogym in questa iniziativa sono Locat e Mps per l'Italia, Hvb Leasing per la Germania e l'olandese Delagelande per Olanda, Regno Unito, Francia e Spagna.Alessandri è dunque fiducioso sul futuro, sebbene, vista la recessione, non si voglia sbilanciare sul raggiungimento degli obiettivi di bilancio per il 2009, che, come già anticipato da MF lo scorso 3 marzo, secondo il piano economico finanziario 2008-2014 prevedono nella peggiore delle ipotesi un fatturato a 420 milioni di euro dai circa 400 milioni del preconsuntivo del 2008 e un ebitda a 65 milioni dai 55 dell'anno scorso. Il tutto in presenza di una posizione finanziaria netta che dai circa 150 milioni del 2008 dovrebbe scendere, nello scenario più conservativo, a 129 milioni nel 2009. A rendere ottimista Alessandri resta il fatto che «le palestre sono piene. Evidentemente non si vuole rinunciare a stare bene, al piacere di una vita sana, insomma al cosiddetto wellness. Una parola che ormai è entrata nei vocabolari, ma che abbiamo inventato noi e che abbiamo anche registrato nel 1990». Insomma, continua Alessandri, «l'investimento su se stessi viene considerato il migliore quando tutto va male. E poi, se ci si pensa, investire sulla cultura di una vita sana fa bene sia alle aziende sia ai governi. Se i dipendenti stanno bene, hanno più energia, sono più efficienti, più creativi, hanno meno infortuni e fanno meno assenze. Quanto ai governi, se i cittadini stanno bene, risparmiano spesa sanitaria». Considerazioni che, evidentemente, negli ultimi tempi hanno fatto sia gli azionisti di Google sia i nostri uomini politici. Già perché i fondatori della dot com per eccellenza hanno appena inaugurato nel loro quartier generale di Mountain View, in California, una super palestra disegnata e attrezzata da Technogym nell'ambito di un accordo con il gruppo di Alessandri che prevede anche la gestione comprensiva di personal trainer, software, check-up medico periodico, il tutto per un investimento di 350 mila dollari più una fee annuale. Quanto all'Italia, dopo il regalo di Natale del 2004 di Berlusconi a tutti i parlamentari di un tapis roulant Technogym, la prossima settimana verrà inaugurato a Montecitorio un corner Technogym con due tapis roulant dove i parlamentari potranno sottoporsi al test di forma fisica e ottenere un programma personalizzato di allenamento e dieta. Ma le novità non finiscono qui. Nei prossimi mesi verrà inaugurato a Cesena il Technogym Village, uno spazio di oltre 50 mila metri quadri disegnato da Antonio Citterio tutto in vetro e legno.

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Ma per la giustizia è un boomerang (sezione: Globalizzazione)

( da "Eco di Bergamo, L'" del 06-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Ma per la giustizia è un boomerang --> Venerdì 06 Marzo 2009 SOCIETA, pagina 11 e-mail print Può una giustizia politica esercitare la giustizia senza preoccuparsi della politica? Stanno tutte in questa domanda le polemiche nate dopo che la Corte penale internazionale dell'Aja ha emesso un mandato d'arresto nei confronti di Omar Hasan Ahmad al Bashir, 64 anni, presidente del Sudan e massacratore (almeno 300 mila i morti e quasi tre milioni i profughi) dei sudanesi in Darfur. Per fare chiarezza subito: Bashir merita questo e altro ed è uno scandalo, peraltro più volte denunciato, che la comunità internazionale non abbia voluto o potuto fare nulla per fermarlo. Tutto questo, però, non elimina il problema. Anzi, i problemi, che proveremo qui ad elencare. I più evidenti sono di ordine pratico. Per esempio: dopo l'annuncio del mandato di cattura, Bashir ha espulso dal Sudan una serie di Ong che facevano un lavoro prezioso a favore dei profughi. La decisione viene presa all'Aja ma l'onere ricade sulla gente del Darfur. È giusto? È utile? Questo perché (secondo problema pratico) un conto è processare Slobodan Milosevic, dittatore ormai finito nella polvere, e un altro è prendersela con un tiranno che ancora gestisce il potere. Silvana Arbia, il magistrato italiano che da nove anni siede nel Tribunale penale internazionale, ha detto che «il presidente del Sudan può e deve essere arrestato dalle polizie di tutti i Paesi che aderiscono al Tribunale». Ottimo proposito, se non fosse che la Lega Araba (22 Stati membri), la Cina e la Russia si sono già dette contrarie mentre le polizie di Barbados, San Marino e Bolivia, per dire solo alcuni dei Paesi «aderenti», sembrano poco attrezzate alla bisogna. E poi ci sono i problemi di ordine politico, ancor più imbarazzanti. Sempre la Arbia: «I governi che si sottraggono all'esecuzione del mandato d'arresto rischiano di finire nel mirino del Consiglio di sicurezza dell'Onu». Sì, ma solo sulla carta. Nella realtà il Consiglio di sicurezza è composto da cinque membri permanenti (Usa, Cina, Russia, Gran Bretagna e Francia), tre dei quali (Usa, Russia e Cina) hanno rifiutato di aderire al Trattato costitutivo del Tribunale penale internazionale. Bizzarra situazione che oggi provoca quanto segue: la Cina e la Russia criticano le decisioni del Tribunale a proposito di Bashir, mentre gli Usa lo elogiano pur avendone a suo tempo osteggiato la costituzione, al punto da sospendere gli aiuti militari a 35 Paesi che non volevano firmare un patto che li impegnava a proteggere i soldati Usa da qualunque eventuale decisione dello stesso Tribunale. E sarebbero questi i Paesi che dovrebbero prendere provvedimenti contro i Governi che non si danno da fare per arrestare Bashir? Al fondo, gratta gratta, si trova sempre la solita questione: la mia strage è giustificata, la tua no. E quando ci si addentra in simili considerazioni, si fa subito più politica che giustizia. Il dramma del Darfur fa il paio per crudeltà e ampiezza solo con le stragi del Ruanda. Ma delle bombe russe su Grozny, di quelle georgiane sull'Ossetia, di quelle americane su Fallujah e di quelle israeliane su Gaza non vogliamo dir nulla? E se discriminiamo come fanno alcuni senza alcun pudore, se per esempio condanniamo Grozny e salviamo Gaza, non facciamo una scelta concreta di politica che con la giustizia ideale ha poco a che fare? Vedere Bashir in manette sarebbe un bellissimo spettacolo. Ma il timore è che con questa decisione il Tribunale penale internazionale rischi piuttosto di compromettere una credibilità faticosamente conquistata. Se Bashir resterà al suo posto, se per il Darfur non si farà nulla, se le Ong non potranno più lavorare, la conclusione sarà che del Tribunale non importa nulla a nessuno. Fulvio Scaglione 06/03/2009 nascosto-->

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Sudan ancora nel caos Russia e Cina con Bashir (sezione: Globalizzazione)

( da "Riformista, Il" del 06-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

le notizie Sudan ancora nel caos Russia e Cina con Bashir Situazione sempre più drammatica in Sudan. Il capo della delegazione sudanese presso l'Unione africana (Ua) ha chiesto ieri agli Stati africani di ritirare la propria adesione alla Corte penale internazionale dell'Aia (Cpi). Sono 30 gli Stati africani che hanno sottoscritto lo Statuto di Roma, il trattato con cui è stata istituita la Cpi. E Mosca ha chiesto di sospendere per un anno le indagini e il procedimento legale avviato contro il Presidente Omar al Bashir per crimini di guerra e contro l'umanità commessi in Darfur. Inoltre, altre organizzazioni umanitarie rischiano di essere espulse dal Sudan al termine di un'inchiesta condotta dalle autorità sudanesi, secondo le quali: «Le ong sono state espulse perchè collaboravano con la Cpi e falsificavano informazioni sul genocidio e alcune di loro avevano accordi con la Cpi e hanno permesso a dei testimoni di lasciare il paese per riferire al tribunale». Il nipote di Mandela si candida. Ha deciso di seguire le orme del nonno e di entrare in politica. Mandla Mandela si candiderà nelle file dell'African National Congress (Anc) alle elezioni in programma il prossimo 22 aprile. Mandela è un imprenditore che vanta legami con il candidato alla presidenza Jacob Zuma. Il portavoce dell'Anc, Brian Sokutu, ha definito «storica» la sua decisione di entrare in politica. Usa: forum sanità alla Casa Bianca. La riforma del sistema sanitario degli Stati Uniti deve arrivare ora, in quanto il Paese non può aspettare la ripresa dell'economia per risolvere il problema rappresentato dal balzo dei costi sanitari. È quanto ha detto ieri il presidente Barack Obama, nel corso del dibattito sulla questione organizzato alla Casa Bianca. Londra riapre a Hezbollah. Il governo britannico è in procinto di allacciare nuovi contatti con il gruppo militante sciita libanese di Hezbollah. Lo ha annunciato il ministro per il Medio Oriente, Bill Rammell, precisando che rappresentanti britannici avranno dei colloqui con dei deputati di Hezbollah in Libano. Londra aveva interrotto i rapporti con Hezbollah nel 2005 e l'anno scorso aveva inserito l'ala militare del movimento nella lista delle organizzazioni terroristiche. 06/03/2009

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di LARA SANFILIPPO SIENA è cambiata, lo dicono tutti e anche Fioretta Bac... (sezione: Globalizzazione)

( da "Nazione, La (Siena)" del 06-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

CRONACA SIENA pag. 8 di LARA SANFILIPPO SIENA è cambiata, lo dicono tutti e anche Fioretta Bac... di LARA SANFILIPPO SIENA è cambiata, lo dicono tutti e anche Fioretta Bacci, proprietaria di un originalissimo laboratorio di artigianato tessile, concorda con questa... corrente di pensiero. «Non ci sono più è il parere di Fioretta quei bellissimi negozi di artigianato che un tempo abbellivano la città, probabilmente perché alla gente non interessano più i prodotti di qualità. La globalizzazione ha portato ad un abbassamento del gusto. In città continuano ad arrivare i turisti, ma quello attuale è un turismo veloce, «mordi e fuggi», consumistico, che non sa assaporare più neanche la bellezza della città». FIORETTA racconta che le persone che vede passare dal suo negozio, vicino il Duomo, sono sempre di corsa, disattente, non prestano attenzione a quelle sfumature che spesso fanno la differenza. «Ci sono in città aggiunge la nostra artigiana solo paninerie, pizzerie, alberghi, gli unici negozi rimasti sono quelli che si possono trovare, ormai, in tutte le città. Sono punti vendita ormai tutti omologati». Fioretta Bacci, come la maggior parte delle persone con le quali abbiamo parlato, affronta anche il capitolo degli «affitti». «Sono tutti molto esosi sottolinea l'artigiana quasi rassegnata . I negozi più piccoli sono stati costretti a chiudere. Il problema è che c'è un rapporto inversamente proporzionale tra i prezzi dei locali, che crescono, e le vendite, che diminuiscono drasticamente». Cambierebbe la sua città con un' altra? «Assolutamente no, io a parte quanto ho segnalato, mi trovo molto bene a Siena, è una città dove si vive bene, fanno di tutto per tenerla pulita e trovo che sia davvero molto accogliente».

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A livello nazionale le Marche sono la prima Regione per numero di aziende e di addetti del settore, ... (sezione: Globalizzazione)

( da "Messaggero, Il (Marche)" del 06-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Venerdì 06 Marzo 2009 Chiudi A livello nazionale le Marche sono la prima Regione per numero di aziende e di addetti del settore, oltre il 75% della produzione locale viene esportato, le principali direttici di vendita all'estero interessano Germania (15%), Francia (11%), Regno Unito (10%), Usa (14%), Paesi Bassi (6,2%), Paesi asiatici (Cina, HK, Giappone, ecc.) con il 7% e mercato Russo e paesi ex URSS con il 10% (l'80% delle calzature italiane che vanno in Russia e' marchigiano). Le imprese calzaturiere marchigiane producono tutte le categorie merceologiche, con prevalenza delle calzature in pelle, in crescita sono gli articoli di livello, fine ed il pronto moda dove ancora resiste il Made in ltaly. Un primato poco noto: nelle province di Macerata e Ascoli, in particolare nel comprensorio di Civitanova Marche, esiste il più importante e qualificato raggruppamento di aziende produttrici di componenti (fondi in particolare) per calzature al mondo. La realtà calzaturiera marchigiana è costituita da 40.000 addetti (oltre il 30% degli occupati a livello nazionale nel settore) che lavorano in circa 3.000 aziende 500 delle quali di tipo industriale con un numero di addetti superiore alle 20 unità.

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MATTIA FRIZZERA LAVIS - Nella zona industriale di Lavis, oltre al centro provinciale della Protezione civile, verrà realizzata anche una struttura per la Federazione dei corpi dei (sezione: Globalizzazione)

( da "Adige, L'" del 06-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

MATTIA FRIZZERA LAVIS - Nella zona industriale di Lavis, oltre al centro provinciale della Protezione civile, verrà realizzata anche una struttura per la Federazione dei corpi dei vigili del fuoco volontari MATTIA FRIZZERA LAVIS - Nella zona industriale di Lavis, oltre al centro provinciale della Protezione civile, verrà realizzata anche una struttura per la Federazione dei corpi dei vigili del fuoco volontari. «Si cerca un posto per sviluppare l'attività dei vigili - spiega Claudio Bortolotti , presidente della Patrimonio Spa - ed attuare una sinergia con l'esistente deposito della Protezione civile». La necessità, resa pubblica dalla Patrimonio spa (www.patrimoniotn.it) sui quotidiani, è quella di un immobile già realizzato nel raggio di 500 metri dalla struttura della Protezione civile di via Di Vittorio 20-22-24 con una superficie commerciale lorda tra i 3000 ed i 4000 metri quadri, anche su più piani purché non interrati ed urbanisticamente adibito ad uso magazzino, espositivo ed uffici. La spa precisa che l'indagine ha valore informativo e si riserva di negoziare con i proponenti, ma eventualmente anche concludere il procedimento senza alcuna selezione. Le proposte dovranno arrivare entro le 12 del 21 marzo, ma la rosa dei candidati pare restringersi esclusivamente a due fabbricati, che dovrebbero venire ammodernati, così come già stabilito per la sede della Protezione civile di via di Vittorio con delibera della giunta provinciale. Il primo, a ovest, è quello vicino ad Asia in via di Vittorio, che fino a qualche anno fa ospitava i magazzini della Protezione civile, prima che traslocassero nella sede attuale, dove erano ubicati alcuni uffici della Ferrovia Trento-Malé. Il proprietario è Carlo Hauser, nome ricorrente per la zona industriale di Lavis visto che anche i terreni a nord del depuratore rientrano nel suo patrimonio. Il secondo, a est, è invece in via Negrelli tra Autotrasporti Pedot e Vialo e fino allo scorso anno ha ospitato la società Ortomercato del gruppo Poli. In quel caso la proprietà è di Aldo Corona. Patrimonio spa intende acquistare, non solo affittare, e questo fa sì che la cifra stanziabile possa aggirarsi sui 4-5 milioni di euro, alla luce della quotazione immobiliare nella zona. Lo spostamento riguarderà ancora una volta uno stabile che era occupato dalla Ferrovia Trento-Malé, quello di via Secondo da Trento nel capoluogo, che ospita temporaneamente la Federazione presieduta da Sergio Cappelletti . «La nuova sede di Lavis sarà molto comoda - prosegue Bortolotti - in una collocazione molto intelligente e ben collegata con la Trento-Rocchetta. È una zona baricentrica al Trentino con molti collegamenti alla viabilità provinciale». In un'ottica di sistema della Protezione civile provinciale, anche la Croce Rossa regionale ha deciso di spostarsi in zona, portando la propria sede in via Negrelli nello stabile occupato dal cantiere comunale lavisano. In una zona industriale dagli elevati pericoli sul piano della sicurezza troverà quindi spazio parte dell'articolato sistema della Protezione civile trentina, con un centro di riferimento per i 239 corpi provinciali dei vigili del fuoco volontari. Presso la caserma di via Cembra 22 a Lavis si trova già la sede dell'Unione distrettuale di Trento, 41 corpi in 29 comuni, 726 vigili del fuoco e 68 allievi. Gli altri 12 distretti provinciali sono quelli di Borgo Valsugana, Fiemme, Fassa, Cles, Malè, Mezzolombardo, Pergine, Primiero, Riva del Garda, Rovereto, Fondo, Giudicarie. 06/03/2009

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Clinton: inviteremo anche l'Iran alla conferenza sull'Afghanistan (sezione: Globalizzazione)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 06-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Il Sole-24 Ore sezione: PRIMA data: 2009-03-06 - pag: 1 autore: ... PANORAMA ... Clinton: inviteremo anche l'Iran alla conferenza sull'Afghanistan Il segretario di Stato americano Hillary Clinton, al vertice Nato di Bruxelles,ha invitato l'Iranalla conferenza internazionale sull'Afghanistan prevista per il 31 marzo. Il ministro degli Esteri, Franco Frattini, ha annunciato il rinvio della missione italiana a Teheran, prevista nei prossimi giorni. Il summit dei ministri degli Esteri dell'Alleanza atlantica ha anche deciso la normalizzazione dei rapporti con la Russia, dopo sei mesi dalla crisi innescata dal conflitto con la Georgia. u pagina 11, commento u pagina 12 Cina e Russia: no all'arresto del presidente sudanese All'indomani del mandato di cattura contro il presidente sudanese Bashir,Cina e Russia hanno chiesto all'Onu di non procedere contro il leader,accusato di crimini di guerra e contro l'umanità.E Bashir ha sfidato Usa ed Europa: «Sono loro i veri criminali». u pagina 10 Casini al Pdl: niente ricatti sulle amministrative «Uno pseudoricatto che va respinto al mittente». Così Pier Ferdinando Casini risponde a Ignazio La Russa, che aveva intimato all'Udc di non sostenere il democratico Renzi a Firenze pena la mancanza di accordi altrove. In salita anche le trattative del Pdl con la Lega. u pagina 17 Inchiesta Global service: rito abbreviato per Romeo Per l'imprenditore Alfredo Romeo e altri 11 imputati su 16 dell'inchiesta Global service sulle presunte irregolarità nell'assegnazione degli appalti a Napoli il procedimento si concluderà con il rito abbreviato. L'udienza è fissata per il 30 marzo prossimo. La Indesit chiuderà lo stabilimento torinese Indesit ha confermato di voler chiudere la fabbrica di None (Torino): le lavastoviglie si produrranno nello stabilimento polacco dell'azienda marchigiana. I sindacati hanno indetto uno sciopero per il 20 marzo, sono a rischio 600 posti di lavoro. u pagina 22 I cimeli di Gandhi venduti all'asta a New York Nonostante le proteste del Governo indiano la casa d'aste Antiquorum di New York ha venduto ieri per 1,8 milioni di dollari, un paio di occhiali, l'orologio e altri cimeli appartenuti al Mahatma Gandhi. Il compratore è l'uomo d'affari indiano, Vijay Mallya.

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Pechino all'Onu: fermate subito il processo a Bashir (sezione: Globalizzazione)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 06-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Il Sole-24 Ore sezione: MONDO data: 2009-03-06 - pag: 10 autore: Darfur. Anche Mosca si schiera dalla parte del leader sudanese Pechino all'Onu: fermate subito il processo a Bashir Roberto Bongiorni Tutto secondo copione. La reazione cinese al mandato di arresto spiccato dalla Corte penale internazionale ( Cpi) contro il presidente del Sudan Omar al-Bashir, accusato mercoledì di crimini di guerra e contro l'umanità nella regione del Darfur, non ha sorpreso nessuno. Ricorrendo al portavoce del Governo su un sito web, Pechino ha ribadito la sua linea, quella di una potenza che non vuole interferire negli affari interni di un Paese con cui peraltro ha da tempo instaurato un sodalizio economico- e politico- inossidabile. Dopo aver espresso «rammarico e preoccupazione» per il mandato d'arresto, Pechino ha chiesto al Consiglio di sicurezza dell'Onu di «accogliere gli appelli dell'Unione africana, della Lega araba e del Movimento dei non allineati e di non procedere, per il momento, contro Bashir». Infine l'ultima dichiarazione, che suona come un severo monito: «La volontà del popolo sudanese e della comunità internazionale è quella di arrivare alla pace e allo sviluppo del Darfur nel più breve tempo possibile. La Cina è un membro permanente e responsabile del Consiglio di sicurezza dell' Onu e non vuole vedere gli sforzi che ha fatto e i risultati positivi che ha ottenuto nel Darfur finire nel nulla», ha precisato il portavoce del ministero degli Esteri. Già in diverse occasioni a Pechino è bastata la sola allusione al veto per annacquare i contenuti di alcune risoluzioni Onu sul Darfur. Anche la Russia è tornata sugli stessi argomenti,chiedendo la sospensione per un anno dell'inchiesta contro Bashir. Il ministero degli Esteri ha poi fatto notare che Bashir, in quanto presidente di un Paese che non fa parte della Corte penale internazionale, nel rispetto del diritto internazionale, gode dell'immunità riconosciuta al più alto organo dello Stato. Lo Statuto della Corte stabilisce infatti che se il capo di Stato di un Paese che ha ratificato lo Statuto commette un crimine contro l'umanità perde il diritto di invocare le sue immunità e quindi può essere portato davanti al tribunale. Nel caso in cui la persona incriminata è il capo di uno Stato che non ha ratificato lo Statuto, come Cina, Usa, Russia ma anche il Sudan, l'immunità permane. A meno che il Consiglio di sicurezza decida che tutti gli Stati Onu debbano obbligatoriamente eliminare le immunità per le persone incriminate dalla Cpi. Cosa, in questo caso, non ancora avvenuta. Anche Siria, Iran e il movimento sciita libanese Hezbollah hanno condannato il mandato d'arresto contro Bashir. Intanto nella capitale sudanese Khartoum sono proseguite le imponenti manifestazioni in favore di Bashir, 65 anni, al potere dall'89. «I veri criminali sono i leader americani ed europei», ha inveito Bashir, davanti ad almeno 5mila dimostranti, accusando Usa ed Europa di neocolonialismo e di essere i responsabili dei veri genocidi della storia recente: in Vietnam, Iraq, e nei territori palestinesi. Il presidente si sente forte, soprattutto dopo l'entrata in campo della Cina. Il Sudan è il Paese con cui Pechino ha applicato alla lettera la sua politica dei tre assi: crediti agevolati senza chiedere la destinazione degli investimenti, non interferenza nelle decisioni attinenti la sovranità e offerta di uno scudo al Consiglio di sicurezza, qualora si rivelasse necessario. D'altronde, da quando, nel 1997, l'Occidente ha preso le distanze da Khartoum, la Cina ha rafforzato la sua presenza. Nonostante le attuali difficoltà economiche Pechino deve far fronte a un incremento delle importazioni di greggio: trovare Paesi alleati che forniscano con una certa continuità energia diviene un imperativo. Dal 2003, anno in cui è iniziata la guerra in Darfur, al 2006 le spedizioni di petrolio dal Sudan a Pechino sono cresciute del 63%, fino a raggiungere un aumento del 113% nel 2007. La Cina importa circa il 60% dell'oro nero estratto in Sudan, Paese che produce quasi mezzo milione di barili al giorno. La compagnia petrolifera statale cinese Cnpc è di gran lunga il maggiore investitore nel Paese. Il timore è che ora la crisi in Darfur si acuisca e venga meno parte degli aiuti agli sfollati, due milioni di civili dal 2003. Khartoum ha già espulso una decina di Ong, tra cui Save the Children, l'americana Care, l'inglese Oxfam, ritenute colpevoli di «speculare » sulla guerra nel Darfur. Le relazioni con le Ong sono sempre state complesso. Il 13 marzo 2008 un rapporto di Human Rights First legava il crescente acquisto di petrolio sudanese alla fornitura di armi, la cui destinazione sarebbe stata il Darfur. roberto.bongiorni@ilsole24ore.com CONTRATTACCO Il presidente, in strada tra migliaia di sostenitori, sfida l'Occidente: «I veri criminali sono americani ed europei» Prova di forza. Il presidente sudanese Omar al-Bashir, a destra, si rivolge ai manifestanti (almeno 5mila) scesi in piazza a Khartoum per sostenerlo AP/LAPRESSE

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Export Usa di latifoglie al rallentatore (sezione: Globalizzazione)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 06-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Il Sole-24 Ore sezione: MATERIE PRIME data: 2009-03-06 - pag: 44 autore: Legname. La produzione è stata ridotta ma gli acquisti europei restano limitati Export Usa di latifoglie al rallentatore Andrea Brega MILANO Dati in chiaroscuro per le esportazioni americane di latifoglie. Se da un lato la fine di gennaio ha registrato un lieve miglioramento degli ordini da parte di alcuni esportatori, dall'altro la volontà di mantenere ridotte le scorte di magazzino ha contenuto la spedizioni verso quasi tutti i mercati. A complicare la situazione vi è stata anche la ripresa del dollaro sulle principali valute, che ha penalizzato gli acquisti in Inghilterra, Messico, Corea del Sud e Malaysia e ha portato le linee di navigazione a tagliare le spedizioni di container. Il mercato interno nordamericano ha visto le segherie di latifoglie fronteggiare il calo della domanda di pavimenti e mobili con una considerevole riduzione della produzione e il trasferimento di quest'ultima verso i prodotti industriali. Da segnalare che, nonostante le scorte in segheria siano diminuite in maniera sostanziosa (-46% negli ultimi due anni), la disponibilità di legname rimane comunque elevata, dal momento che le vendite sono calate in maniera evidente. Dal canto loro gli utilizzatori europei di latifoglie americane –che si trovano un'offerta eccedentaria – hanno acquistato in gennaio quantità limitate di tronchi, segati e componenti, causa il continuo deterioramento del credito e del mercato edile. Se Belgio, Olanda e Francia sono stati i mercati più tranquilli, Danimarca, Svezia e Svizzera hanno pressoché azzerato gli acquisti per portare le scorte al livello della domanda, attualmente molto bassa. Ancora ridotte le importazioni di Regno Unito e Irlanda, causa la diminuzione dell'attività edilizia e della ridotta disponibilità di credito. Ordini in giù anche per i produttori italiani, spagnoli e portoghesi, che ne hanno piazzato un numero relativamente ridotto vista la diminuzione delle vendite interne e internazionali. Non meno complicata la situazione dei mercati asiatici. Causa i festeggiamenti per il Nuovo anno cinese e la recessione globale, hanno quasi azzerato gli acquisti di legname nel mese di gennaio, tant'è che in Cina e Vietnam numerosi esportatori americani si stanno scontrando con vendite in stallo, prezzi bassi, crescenti difficoltà con i pagamenti e cancellazioni di ordini. I produttori malesi di mobili stimano che la domanda mediorientale sosterrà la produzione per altri sei mesi, ma ciò potrebbe non bastare, visto che non si prevedono miglioramenti a breve termine delle condizioni economiche nell'area. Lo stesso mercato mediorientale ha visto la brusca caduta delle attività nel settore delle costruzioni a Dubai, fattore che ha avuto un pesante impatto negativo sulla domanda di latifoglie americane negli Emirati Arabi Uniti.

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nostro servizio ROMA - L'emergenza umanitaria che dal 2003 investe il Da... (sezione: Globalizzazione)

( da "Messaggero, Il" del 06-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Venerdì 06 Marzo 2009 Chiudi nostro servizio ROMA - L'emergenza umanitaria che dal 2003 investe il Darfur rischia di aggravarsi uleriormente dopo l'espulsione dal Sudan delle Ong. «Due milioni e duecentomila persone sono a rischio di fame e malattia a seguito della decisione, presa dal governo sudanese, di espellere oltre 10 organizzazioni umanitarie tra cui Oxfam, Care, Save the Children e Medici senza frontiere» denuncia Amnesty International. «Milioni di vite sono a rischio e non c'è tempo, nel modo più assoluto, per i giochi politici», sostiene Tawanda Hondora, vicedirettore del "programma Africa" di Amnesty. «Queste organizzazioni forniscono la maggior parte degli aiuti umanitari a oltre due milioni di persone che si trovano in stato di vulnerabilità. Con la loro espulsione, il governo sudanese ha preso di fatto l'intera popolazione del Darfur in ostaggio». Dello stesso tenore una nota dell'organizzazione i "Medici Senza Frontiere" (Msf), costretta a lasciare «oltre 200 mila pazienti privi di assistenza medica essenziale». «L'espulsione - si legge in una nota della sezione olandese - giunge mentre è scoppiata un'epidemia di meningite, una malattia mortale se non curata, nel campo sfollati di Kalma, dove hanno trovato rifugio circa 90 mila persone. L'espulsione lascia inoltre altre 70 mila persone senza nessuna assistenza medica a Muhajariya, dove è stato chiuso l'unico ospedale, quello di Msf, nella zona, e costringe alla chiusura delle cliniche mobili a Feina e dintorni, dove Msf cura una media di 3 mila persone ogni mese». La decisione di cacciare dal Sudan le organizzazioni umanitarie era stata presa da presidente Bashir dopo l'annuncio del mandato di cattura internazionale emesso dalla Corte dell'Aja nei suoi confronti con sette capi di imputazione, cinque per crimini contro l'umanità e due per crimini di guerra compiuti nel Darfur. E ieri il presidente, per il secondo giorno consecutivo, ha infiammato la folla radunatasi nella piazza dei Martiri a Khartum. «I veri criminali - ha urlato Bashir agitando il "bastone del comando" - sono quelli che hanno commesso crimini nella Striscia di Gaza con armi proibite e hanno ucciso donne e bambini sotto gli occhi del mondo intero. I veri criminali non siamo noi, ma i leader degli Stati Uniti e dell'Europa». «Sono 20 anni che siamo sotto la pressione del neocolonialismo e di strumenti come la Corte penale internazionale, il Consiglio di Sicurezza dell'Onu e il Fondo monetario». Bashir ha poi lanciato un appello ai «popoli liberi dell'Asia, dell'Africa, del mondo arabo e dell'Europa di formare un grande fronte contro il neocolonialismo e l'egemonia straniera». Intanto la Cina ha protestato formalmente contro la decisione dalla Corte dell'Aja e ha chiesto la sospensione del provvedimento in sede di Consiglio di sicurezza dell'Onu, di cui è membro permanente. Oltre alla Cina, da sempre alleata del Sudan del cui petrolio è la principale acquirente, sono immediatamente arrivate proteste da grandi Paesi arabi come l'Egitto e lo Yemen, dalla Conferenza islamica e dalla Lega araba. Anche il Cairo, come Pechino, ha chiesto la sospensione del mandato al Consiglio di sicurezza. La Lega araba, per bocca del portavoce Amr Moussa, ha espresso «preoccupazione per la stabilità del Darfur». La Russia ha parlato di «decisione intempestiva» mentre il Dipartimento di Stato Usa ha spiegato che «Gli Stati Uniti sono fortemente impegnati nel raggiungimento della pace in Sudan e sono convinti che i responsabili delle atrocità dovranno renderne conto». «Esortiamo il governo del Sudan, i gruppi ribelli armati e le altre parti in causa - ha detto il portavoce Gordon Duguid- a esercitare moderazione in risposta a questi sviluppi e a garantire la sicurezza delle vulnerabili popolazioni sudanesi, dei civili stranieri e dei peacekeeper in campo». R.Es.

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Natuzzi chiude <Le collezioni> <Prima i vantaggi poi l'addio> (sezione: Globalizzazione)

( da "Corriere del Mezzogiorno" del 06-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Corriere del Mezzogiorno - BARI - sezione: INPRIMOPIANO - data: 2009-03-06 num: - pag: 3 categoria: REDAZIONALE Natuzzi chiude «Le collezioni» «Prima i vantaggi poi l'addio» Le dure critiche dei sindcati. In stato di agitazione i lavoratori La decisione è stata presa per ridurre i costi e per necessità gestionali La decisione è stata comunicata ieri ai sindacati, a Matera, dai responsabili del personale e delle risorse umane BARI — La Natuzzi spa chiuderà lo stabilimento «Le collezioni» di Matera - quello di Jesce 1 con magazzini linee di cucitura e montaggio - ultima azienda del gruppo nella provincia dei Sassi e trasferirà 180 dipendenti a Santeramo in Colle, in provincia di Bari. La decisione - che rientra nel piano di riduzione dei costi - è stata comunicata ieri ai sindacati, a Matera, dal responsabile del personale, Antonio Dal Basso, e delle risorse umane Italia, Mario De Gennaro. I sindacati, al termine di un'assemblea con i lavoratori, hanno proclamato lo stato di agitazione e hanno convocato un'altra assemblea per il 10 marzo: per le organizzazioni di categoria l'operazione ha evidenziato «scarsa sensibilità della Natuzzi che, dopo aver ottenuto vantaggi, ha abbandonato il territorio materano». Di diverso avviso, ovviamente, l'azienda: «Stiamo trasferendo le attività produttive da Jesce 1 a Jesce 2 - ha spiegato il direttore delle risorse umane Francesco Basile - in pratica da uno stabilimento che dista dalll'altra 200 metri lineari, sebbene tra quei 200 metri passi anche un confine regionale. La decisione è stata presa per razionalizzare i costi di produzione: meno siti abbiamo più risparmi ci sono, ovviamente. Del resto, la riorganizzazione industriale con razionalizzazione dei siti produttivi era stata inserita nel business plan 2009-2011 che i sindacati conoscono. Ne avevamo discusso il 2 dicembre, sebbene non si fosse scesi nel dettaglio delle riorganizzazioni da fare». Il piano - «battezzato» con i numeri 11-1-15 (ovvero 11 come 2011, l'anno di conclusione della programmazione; 1 come un miliardo di fatturato previsto; 15 come l'utile operativo sulle vendite) - è strutturato secondo sei linee guida ben definite: l'utilizzo della capacità distributiva raggiunta in Europa a cui vanno associate l'entrata in tre mercati emergenti (Brasile, Russia e India), il supporto alla crescita in Asia e il recupero di quote nel mercato nordamericano. Inoltre, dal punto di vista della marca sono previsti investimenti sui due brand, Natuzzi e Italsofa, destinati a due differenti segmenti di mercato: il primo all'alta qualità di salotti, mobili da soggiorno e accessori, il secondo a consumatori più giovani e dinamici. La sesta linea guida è rappresentata dalla riduzione dei costi di produzione con l'abbattimento della fase di trasporto grazie a una regionalizzazione della fabbricazione dei divani (Italia e Romania riforniranno il mercato europeo, la Cina quello asiatico, e Brasile e Usa il mercato americano). Piano o non piano, ai sindacati non è piaciuto essere stati messi al corrente della chiusura di Jesce 1 da un giorno all'altro. «Mi hanno chiamato solo oggi - ha spiegato Silvano Penna segretario della Fillea Cgil di Bari - e questo non ci è piaciuto. Come non è piaciuto, soprattutto nel Materano, che l'azienda ha prima sfruttato 488 e accordi di programma e poi ha chiuso. Se da una parte si tratta di lavoratori baresi che tornano a casa, dall'altra sono preoccupato perché a Jesce 2 c'è già cassa integrazione e non mancano le fermate produttive, secondo l'azienda a causa del pellame che non arriva in tempo, per noi per il peggiorare della crisi». Michelangelo Borrillo I sindacati I sindacati hanno parlato di «scarsa sensibilità: dopo aver ottenuto vantaggi, lasciano il territorio» L'assemblea Al termine di un'assemblea è stato proclamato lo stato di agitazione. Convocata un'altra assemblea per il 10 marzo La decisione La Natuzzi spa chiuderà lo stabilimento «Le collezioni» di Matera, l'ultima azienda del gruppo nel Materano, e trasferirà 180 dipendenti a Santeramo. La decisione - presa per ridurre i costi e far fronte a necessità gestionali - è stata comunicata ai sindacati dal responsabile del personale, Antonio Dal Basso, e delle risorse umane, Mario De Gennaro

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dal nostro corrispondente NEW YORK - Colpa della Cina e della General Motors. Se ieri... (sezione: Globalizzazione)

( da "Messaggero, Il" del 06-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Venerdì 06 Marzo 2009 Chiudi ANNA GUAITAdal nostro corrispondente NEW YORK - Colpa della Cina e della General Motors. Se ieri i mercati hanno imboccato di nuovo la strada in discesa, dopo la rosea parentesi di mercoledì, si deve a due macrosviluppi: la Cina ha dichiarato di non giudicare necessario aggiungere altri investimenti al pacchetto di stimolo di 585 miliardi di dollari, e la più grande società automobilistica del mondo teme di dover dichiarare bancarotta. La tenaglia di questi due sviluppi negativi si si è poi riempita di altri fattori: l'agenzia di rating Moody ha passato da stabili a negative le prospettive per JpMorgan Chase, la più grande banca americana, e ha dichiarato di essere in fase di revisione dei ratings di Bank of America e di Wells Fargo. Piccoli segnali rassicuranti, giunti nella tarda mattinata, non hanno potuto contribuire a ridare coraggio agli investitori. Se gli ordinativi nel settore industriale sono calati la metà del previsto (-1,9 per cento, anziché -3,5), se le richieste del sussidio di disoccupazione nell'ultima settimana di febbraio sono aumentate meno del previsto (639 mila unità, invece delle 650 mila previste), non è stato certo sufficiente a controbattere la tendenza all'arretramento. E in arretramento sono stati i listini in tutto il mondo: in Europa la performance peggiore è stata a Milano, dove il Mibtel ha perso il 5,39%, seguita da Francoforte con -5,02%, Parigi con -3,96, Londra -2,85. L'onda è arrivata anche negli Usa, dove il Dow Jones e il Nasdaq hanno perso circa il 4%. Penalizzati ovunque i titoli bancari. Citigroup, da tempo sotto la tutela del governo federale, ha visto il suo titolo scendere sotto un dollaro: dall'inizio dell'anno ha perso l'85 per cento del suo valore. Ma ad attirare l'attenzione di tutti era il settore automobilistico. Se la Ford ha ribadito di non aver bisogno di fondi pubblici e ha avviato una ristrutturazione di parte del proprio debito, la "bomba" General Motors ha scatenato grande ansia: la società automobilistica ha marchi e stabilimenti in molti Paesi, e una sua chiusura avrebbe un terribile effetto domino. Sono stati gli auditor Deloitte and Touche a comunicare questa ipotesi circa il futuro della società di Detroit. In una lettera inserita nel rapporto annuale presentato al Congresso, gli auditors notano che «le perdite ricorrenti» e «l'incapacità di generare sufficiente cash flow per affrontare gli obblighi e sostenere le operazioni» generano dubbi «sulla abilità della società di continuare le operazioni». In altre parole: si paventa l'ipotesi che General Motors faccia ricorso al Chapter 11, cioè la condizione fallimentare protetta. Si tratta per ora solo di un'ipotesi. La società, che ha ricevuto già aiuti per oltre 13 miliardi di dollari dal governo federale deve presentare entro il 31 marzo un piano che contenga un nuovo contratto con i sindacati e un nuovo accordo con gli azionisti, e la casa Bianca ha fatto sapere di essere impegnata a cercare «una soluzione».

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Sull'Afghanistan la Clinton apre: inviteremo l'Iran (sezione: Globalizzazione)

( da "Corriere della Sera" del 06-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Primo Piano - data: 2009-03-06 num: - pag: 2 categoria: REDAZIONALE Svolte Frattini rinvia la visita a Teheran Sull'Afghanistan la Clinton apre: inviteremo l'Iran DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BRUXELLES — Alla festa per i 50 anni della Nato arriva un ospite speciale, Hillary Rodham Clinton, qui per la prima volta nelle sue vesti di segretario di Stato americano. E come regalo, ai ministri degli Esteri dell'Alleanza che la accolgono nel quartier generale di Bruxelles, porta l'annuncio di un colpo di timone, di un'inversione netta nella strategia degli Usa: quello che per George W. Bush era un perno dell'«asse del male», l'Iran, la Repubblica islamica degli ayatollah, il pianeta dei «Guardiani della rivoluzione » che da anni inseguono anch'essi l'arma atomica, può sedere oggi allo stesso tavolo con le potenze occidentali, con la stessa Nato e con il resto del mondo, per decidere il futuro dell'Afghanistan. Di più: «Inviteremo l'Iran», dice Hillary Clinton, giacca blu e chioma vaporosa; e ovviamente, è come se al suo fianco ci fosse anche Barack Obama (che infatti, in queste ore, ripete gli stessi concetti dagli Usa). Anche se non ancora ufficiale, è già stata pensata una cornice per l'evento: una conferenza internazionale straordinaria sull'Afghanistan, organizzata dall'Onu e dal-l'Isaf. E ci sarebbe anche una data, assai vicina: 31 marzo, alla vigilia del vertice della Nato a Strasburgo e Kehl, 48 ore prima del «G20» di Londra, e a 5 giorni dal primo vertice fra Obama e la Ue, a Praga. Sfondi che sembrano disegnati apposta per marcare l'ampiezza e la profondità del cambiamento. Ribadito anche, su un versante tutto diverso, dall'altro annuncio che giunge da Bruxelles: riprendono i rapporti al più alto livello fra Russia e Nato, interrotti dopo la crisi georgiana. Riprendono (con un vertice ministeriale prima dell'estate) perché «non si può non parlare con la Russia», dice Hillary Clinton, e tuttavia senza dimenticare la Georgia e l'Ucraina «che non dovrebbero sottostare a intimidazioni o aggressioni russe». è l'Iran, però, la notizia che fa premio su tutte le altre: «Lo inviteremo », ripete ancora una volta il segretario di Stato americano, perché anche l'Iran è uno degli «stakeholders », dei portatori di interessi, nel grande calderone afghano. Come spiega anche il ministro degli Esteri italiano, Franco Frattini, «è importante il coinvolgimento regionale dell'Iran e degli altri Paesi: tutti coloro che possono esercitare un ruolo devono essere coinvolti: l'Iran ma anche la Cina, l'India, perfino l'Australia...». Non è escluso, dicono fonti ufficiose, che Obama pensi di affidare proprio all'Italia il compito di «apripista » diplomatico in questa cauta ripresa del dialogo. Ieri mattina, si dava per molto probabile una visita di Frattini a Teheran: ma il nostro ministro degli Esteri vi ha per ora rinunciato, dopo le «dichiarazioni inaccettabili» giunte da Teheran contro Israele, e contro la tragedia dell'Olocausto. Spiegando le ragioni che hanno portato al rinvio della visita, Frattini ha poi aggiunto che «la prossima settimana a Teheran ci sarà una controconferenza rivolta a contestare le conclusioni della conferenza internazionale su Gaza, organizzata dall'Egitto e sponsorizzata dall'Italia». A Bruxelles Il ministro degli Esteri Frattini e il segretario di Stato Usa Clinton (Ap) Luigi Offeddu

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Il mondo diviso su Bashir La Cina guida i difensori (sezione: Globalizzazione)

( da "Corriere della Sera" del 06-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Esteri - data: 2009-03-06 num: - pag: 15 categoria: REDAZIONALE Giustizia e politica Pechino punta alla sospensione del mandato d'arresto Il mondo diviso su Bashir La Cina guida i difensori Anche Africa e Lega Araba contro la Corte dell'Aja La conferenza islamica schierata con Khartoum (ma anche i darfuriani sono musulmani). Sulla stessa linea il Sudafrica DAL NOSTRO INVIATO NAIROBI — La Cina, che in Sudan ha vari interessi (petrolio e armi), guida il plotone di Paesi schierati con il presidente sudanese Omar Al Bashir, contro la decisione della Corte Penale Internazionale dell'Aja di confermare il mandato d'arresto per crimini di guerra e contro l'umanità. Pechino è membro del Consiglio di Sicurezza e quindi sosterrà la risoluzione presentata dall'Egitto che chiede di posporre di 12 mesi l'esecuzione del mandato. Più sfumata, ma sempre a sostegno del leader sudanese, la posizione della Russia: rispetto per le decisioni della Corte ma, per motivi politici, meglio rimandare. Interessante sarà conoscere il pensiero degli Stati Uniti che non riconoscono la Cpi (a Roma nel 1998 si schierarono contro la sua fondazione), ma che vorrebbero incastrare il presidente sudanese. Non tanto perché anni fa diede ospitalità a Osama Bin Laden e ai suoi campi d'addestramento, ma piuttosto perché dopo aver tessuto pesanti reti diplomatiche per pacificare il Sud del Paese, le compagnie Usa hanno ottenuto misere concessioni petrolifere, assegnate invece alla Cina. Anche l'Unione Africana (Ua), 53 Stati membri, che ieri ha tenuto una riunione d'emergenza ad Addis Abeba, è schierata dietro a Khartoum. Il capo della commissione dell'Ua, Jean Ping, si è detto profondamente amareggiato. «La pace — ha detto Ping — va ricercata in modo sereno, senza esacerbare gli animi». Alcuni funzionari dell'Unione Africana hanno accusato i giudici di prendere di mira soprattutto l'Africa e di non occuparsi di Paesi come l'Iraq o l'Afghanistan o della striscia di Gaza, dove Israele ha combattuto la guerra contro Hamas. Ma l'Organizzazione africana non è compatta. Infatti i Paesi che difendono Bashir sono retti da dittatori che temono di poter finire un giorno anche loro alla sbarra degli imputati. Si appellano al deragliamento di un processo di pace che in realtà non è mai cominciato. Le democrazie africane, Liberia, Botswana, Zambia, ad esempio, sono invece schierate con la decisione della Corte. Tutti gli arabi e gli islamici, compresa la Lega Araba e la Conferenza Islamica, tifano Bashir e mirano a sottrarlo alla giustizia internazionale. Per gli arabi è ancora comprensibile (il presidente sudanese è uno di loro). Difficile capire invece perché i musulmani accettino i massacri dei darfuriani, anch'essi fedeli di Maometto. Iran, Siria, Hamas e gli Hezbollah libanesi tutti a difendere Bashir. M.A.A. malberizzi@corriere.it

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BOLOGNA I GIOVANI imprenditori dell'Emilia R... (sezione: Globalizzazione)

( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del 06-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

ECONOMIA E FINANZA pag. 25 BOLOGNA I GIOVANI imprenditori dell'Emilia R... BOLOGNA I GIOVANI imprenditori dell'Emilia Romagna vogliono contare di più in questi anni in cui si gioca il futuro delle aziende che già dirigono o contribuiscono a dirigere. Saranno presenti in un centinaio al meeting di Confindustria di Cortina domani: tra gli altri, Federica Guidi, presidente nazionale giovani imprenditori di Confindustria, Guido Barilla (Barilla), Nerio Alessandri (Tecnogym). Giovanni Mistè è il presidente dei 400 industriali baby' emiliani. Presidente, quanta capacità di resistenza ha l'Emilia Romagna in questi tempi di crisi nera? «Soffriamo come tutti, certo, ma siamo sopra la media. Scontiamo anche le difficoltà degli altri più che le nostre. La battuta di arresto di mercati come Usa, Germania e Spagna frenano il nostro export». Perché ce la caviamo meglio di altri? «Per la capacità organizzativa delle imprese, il tessuto sociale e la qualità dei nostri prodotti. In seguito alla crisi del 2004 qui ci siamo riorganizzati meglio che in altre aree del Paese. Niente avventurismo e molta concretezza. E oggi si raccolgono i frutti». Di che riorganizzazione parliamo? «Le nostre imprese hanno delocalizzato con parsimonia senza lasciarsi attrarre dalle sirene dell'Est europeo. Molte hanno aperto strutture fuori, Cina compresa, ma per conquistare nuovi mercati non per produrre solo a basso costo». Ha un futuro l'impresa familiare? «Certo, è uno dei temi forti della nostra regione. Qualche anno fa c'è stata la grande corsa all'azienda quotata in borsa. Oggi viene rivalutato il ruolo dell'azionista di riferimento». b.b.

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Mondiali a Vienna, l'Italia di Magarotto ci crede (sezione: Globalizzazione)

( da "Giorno, Il (Milano)" del 06-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

VARIE pag. 11 Mondiali a Vienna, l'Italia di Magarotto ci crede SHORT TRACK Da oggi a domenica in Austria i campioni d'Europa cercano la grande impresa «PRONOSTICI non ne vogliamo fare, ma chi vorrà i titoli mondiali dovrà fare i conti con noi». Fabio Magarotto e Michele Antonioli, i due ct della nazionale azzurra di short track, hanno lasciato la loro Valtellina, destinazione Austria, per i Mondiali che iniziano oggi. Sarà questa una delle ultime tappe di una stagione che li ha portari in giro per il mondo, dalla Cina agli Usa, con ottimi risultati. Gli azzurri arrivano a queste gare forti anche del titolo Europeo conquistato a Torino da Arianna Fontana e Nicola Rodigari. Magarotto non si sbilancia ma, visto i risultati dei test pre Mondiali, Arianna Fontana, Nicola Rodigari e Juri Confortola puntano dritti a una medaglia. «Quest'anno abbiamo lavorato tanto - aggiunge Magarotto - la squadra è cresciuta e i giovani si sono inseriti bene». Giochi fatti per i dieci azzurri che da oggi a domenica scendono sul ghiaccio: Nicola Rodigari, Yuri Confortola, Claudio Rinaldi, Roberto Serra e Luciano Nover nel maschile e Arianna Fontana, Lucia Peretti, Martina Valcepina, Katia Zini e Cecilia Maffei. Nonostante una stagione positiva dovrà restare in tribuna l'italocanadese Nicolas Bean che, dopo aver corso in Coppa del Mondo, salta i Mondiali per banali ragioni burocratiche. Paolo Croce

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Armi e soldi in cambio di petrolio La Cina protegge Bashir il boia (sezione: Globalizzazione)

( da "Giornale.it, Il" del 06-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

n. 56 del 2009-03-06 pagina 14 Armi e soldi in cambio di petrolio La Cina protegge Bashir il boia di Fausto Biloslavo Pechino, con Teheran e Mosca, chiede di sospendere il processo per i massacri in Darfur L'accusato si scaglia contro l'Occidente: «I veri criminali sono in Europa e America» Omar al Bashir, il presidente sudanese accusato di crimini di guerra, è sceso in piazza a Khartum scagliandosi contro gli Stati Uniti, Israele e l'Occidente colonialista. A dargli man forte ci hanno pensato gli amici cinesi che hanno chiesto al Consiglio di Sicurezza dell'Onu di congelare l'ordine d'arresto della Corte penale internazionale per la tragedia del Darfur. Non avrebbe potuto essere diversamente: il Sudan è la porta d'ingresso dell'espansionismo cinese in Africa. Pechino, in cambio di petrolio ha fornito armi e soldi al regime di Bashir ed è il suo alleato più prezioso. Ieri migliaia di persone si sono radunate davanti al palazzo presidenziale di Khartum. Il generale-capo dello Stato ha arringato la folla agitando in aria il bastone del comando che porta sempre con sé: «Diciamo ai colonialisti che non soccomberemo - ha tuonato Bashir - non ci sottometteremo, non cadremo in ginocchio. Siamo leoni e abbiamo le nostre tigri». La folla in visibilio ha risposto inneggiando ad Allah e gridando «abbasso gli Usa». Il presidente incriminato ha proseguito «sono stato accusato di genocidio da chi ha provocato la guerra in Vietnam e ha lanciato la bomba atomica in Giappone». Poi ha affondato il colpo: «Chi mi accusa è amico di Israele. I veri criminali sono in Europa e negli Stati Uniti». Non a caso ieri è arrivata a Bashir la solidarietà della Siria e di Khaled Meshal, il capo dell'ala dura di Hamas in esilio a Damasco mentre il governo sudanese ha espulso 13 organizzazioni umanitarie accusandole di aver fornito testimoni dei massacri in Darfur alla Corte penale internazionali. Fra queste le più note Medici senza frontiere, Oxfam, Care, Save the children. Secondo il segretario dell'Onu Ban Ki Moon si trattava di «presenze vitali per sostenere 4,7 milioni di persone in Darfur». Russia e Iran hanno detto di noi la mandato d'arresto, mentre la Cina è corsa in aiuto di Bashir esprimendo «rammarico e preoccupazione di un peggioramento della situazione». Un comunicato del ministero degli Esteri di Pechino auspica «che il Consiglio di Sicurezza dell'Onu chieda alla Corte penale internazionale di sospendere le udienze per questo caso». La Cina importa circa i due terzi del petrolio sudanese e ha costruito l'oleodotto che porta il greggio dal sud a Port Sudan. Pechino entra nel business petrolifero sudanese nella seconda metà degli anni '90. Il connubio è anche politico e abbraccia in prima persona al Bashir. Nel 2007, il presidente cinese Hu Jintao, durante la sua visita in Sudan, cancellò milioni di dollari di debiti del Paese africano. E firmò un mega prestito ad interessi zero per il nuovo palazzo presidenziale di Khartum. Da allora la manodopera cinese ha invaso il Sudan e costruito aeroporti, strade, alberghi, città ed infrastrutture. Pechino ha inviato anche 350 Caschi blu per l'asfittica missione dell'Onu in Darfur. E con l'altra mano fornito armi in cambio di petrolio come aveva fatto durante la lunga guerra fra nord e sud Sudan. Lo scorso anno un'inchiesta della Bbc scovò uno dei camion militari cinesi, Dongfeng, catturati dai ribelli nel Darfur. Facevano parte di una partita di 212 mezzi, che le Nazioni Unite cercavano disperatamente per denunciare la violazione dell'embargo di Pechino. Sui camion, una volti giunti in Sudan venivano montate le mitragliatrici antiaeree destinate a seminare morte nei villaggi del Darfur. La Bbc, grazie a foto satellitari, ha anche individuato i caccia cinesi A5 Fantan nell'aeroporto di Nyala. Pechino ha venduto gli aerei ed ha addestrato i piloti sudanesi nelle tattiche di bombardamento. Lorenzo Bodega, vicepresidente della Commissione diritti umani del Senato, non ha dubbi: «La richiesta di Pechino di sospendere l'arresto del presidente Bashir è solo ed esclusivamente di interesse economico per la perdita del business in Sudan, che la Cina ha da 10 anni saldamente nelle sue mani». © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano

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Gli emigrati che non mandano soldi a casauna sciagura per le economie dei Paesi poveri (sezione: Globalizzazione)

( da "Secolo XIX, Il" del 06-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Gli emigrati che non mandano soldi a casauna sciagura per le economie dei Paesi poveri Joseph Chamie Quando la popolazione di un Paese aumenta più di quanto la sua economia possa assorbirne, i governi non possono fare altro veder crescere la povertà e il fenomeno dell'emigrazione. Quest'ultimo processo ha una sua funzionalità: nel 2008, gli emigrati hanno spedito 300 miliardi di dollari nei Paesi in via di sviluppo. La crisi economica mondiale che sta colpendo duramente le aree più ricche del pianeta potrebbe però generare un'onda di emigranti che ritornano a casa, facendo crollare il flusso di denaro e, quindi, andando a colpire ancor più duramente le zone più povere. Non è un caso che molti Paesi abbiano trovato allettante e proficuo facilitare la partenza dei lavoratori e le loro famiglie, perché grazie ad essi hanno ottenuto un prezioso ingresso di valuta, riducendo la disoccupazione nazionale, i livelli di povertà e i rischi di fermenti civili. Eppure, con il sempre più ampio rallentamento economico mondiale, la strategia potrebbe fallire: le condizioni di vita nei Paesi che esportano manodopera con tutta probabilità peggioreranno proprio per il ridursi del fenomeno opposto, l'importazione di manodopera da parte dei Paesi più sviluppati. Per arginare la situazione, alcuni Paesi stanno mettendo in atto una vera e propria strategia demografica al servizio dell'economia, un esempio della quale è rappresentato dall'esperienza del Messico, del Marocco e delle Filippine. All'inizio del XX secolo, il numero degli abitanti del Messico, del Marocco e delle Filippine era relativamente ridotto, approssimativamente 14, 4 e 7 milioni rispettivamente. Nel 2000, la popolazione messicana e marocchina è aumentata di circa sette volte, arrivando rispettivamente a 100 e 29 milioni, mentre quella delle Filippine è aumentata di dieci volte toccando i 76 milioni. Verso la metà del secolo, si suppone che il Messico raggiungerà i 132 milioni, il Marocco i 46 e le Filippine i 151 milioni. Inoltre, senza un'ulteriore emigrazione, nel 2050 le cifre saranno ancora superiori. Tassi di crescita demografica così rapidi, coniugati ai difetti del mercato del lavoro interno, hanno spinto circa il 10% della popolazione messicana, marocchina e filippina ad abbandonare quei Paesi. Il più avanzato programma di governo per la promozione dell'occupazione oltremare si trova probabilmente nelle Filippine, dove la "Philippine overseas employment administration", fondata più di un quarto di secolo fa, è diventata una parte integrante del Ministero del Lavoro e dell'Occupazione. Il Messico ha istituito anche degli enti che aiutano i cittadini emigrati a cercare un posto di lavoro, come il Programma per le Comunità Messicane che vivono all'estero. Inoltre, il governo ha iniziato un programma chiamato "3x1": per ogni dollaro inviato da un club o un'associazione di emigranti a favore di un progetto di sviluppo nel Paese d'origine, il governo contribuisce con 3 dollari. Seguendo un filone simile, il Marocco nel 1990 ha istituito un ministero in aiuto dei cittadini che lavorano all'estero: si chiama "Fondation Hassan II pour les marocains résidant à l'étranger" e incoraggia i rapporti con gli emigrati marocchini. Nel 2008, i lavoratori filippini hanno inviato a casa 24 miliardi di dollari, i messicani 7 e i marocchini 17. I pagamenti degli emigrati sono la seconda maggiore risorsa di valuta estera per il Messico dopo il petrolio, mentre in Marocco costituiscono il 10% del Pil e nelle Filippine il 14%. Queste cifre bastano per capire che se una gran parte di quei lavoratori all'estero rientrassero, i tre Paesi dovrebbero affrontare un'aumentata disoccupazione nazionale, con il pericolo di dissesti sociali dagli esiti imponderabili. Il minore afflusso di valuta, inoltre, deprimerebbe le economie nazionali poiché il denaro dei migranti entra nel circuito dei consumi interni. In generale, la richiesta di lavoro nelle zone altamente industrializzate, ancorché elevata negli anni scorsi, rimane molto al di sotto dell'enorme offerta che proviene dalle regioni meno sviluppate. Lo squilibrio è evidente quando si calcola che per ogni persona attiva (di età fra i 15 e i 64 anni) nelle zone più sviluppate ce ne sono quattro in quelle più povere. Ed è uno squilibrio demografico che si sta ampliando. Nei prossimi decenni, si prevede che gli aumenti di popolazione nei Paesi in via di sviluppo sorpasseranno di gran lunga i cali registrati dalle aree avanzate. Per esempio, laddove l'attuale popolazione europea dovesse diminuire a 67 milioni nel 2050, nello stesso periodo quella africana aumenterà di un miliardo. In particolare, i giovani tra i 15 e i 24 anni cresceranno di 165 milioni, con una diminuzione di 34 milioni in Europa. Il grande e ampio squilibrio demografico tra le zone è esacerbato dalle enormi differenze socio- economiche. In molte zone del mondo in via di sviluppo, soprattutto in Africa e nell'Asia del sud, le popolazioni sono costrette ancora a vivere con bassi salari, una limitata assistenza sanitaria e poche opportunità di far carriera, per non parlare delle condizioni di vita nelle aree rurali che stanno diventando particolarmente dure. Inoltre, la sicurezza personale è spesso assente o inadeguata. Molto prima dell'inizio dell'attuale crisi finanziaria, 10 milioni tra uomini e donne sono ricorsi all'emigrazione illegale. In risposta a questi flussi non autorizzati, i Paesi che ricevono manodopera intensificano i controlli alle frontiere e la politica dei governi tende ad alzare delle barriere introducendo nuove procedure come la verifica delle impronte digitali o il ricorso a lunghe detenzioni, deportazioni e proibizioni per gli immigrati, siglando anche accordi internazionali mirati a ridurre i flussi illegali. Alcuni mesi fa, per esempio, l'Unione Europea ha finanziato la creazione di un Centro di gestione e Informazione per gli emigranti a Bamako, Mali, che funziona da centro per l'impiego, una fonte di consigli utili sulle vie legali per stabilirsi in Europa. Più recentemente, le Nazioni Unite e l'Unione europea hanno annunciato un'iniziativa comune che vale 15 milioni di dollari per promuovere l'emigrazione legale e proteggere i lavoratori stranieri durante l'attuale crisi economica. Tuttavia, probabilmente tali sforzi si riveleranno comunque insufficienti e in ritardo per affrontare l'emigrazione illegale, perché l'economia mondiale in peggioramento, le vaste e ampie differenze negli standard di vita, inclusa l'instabilità politica e l'insicurezza, e gli enormi squilibri demografici tra le zone più ricche e quelle più povere stanno generando forze migratorie potenti. Queste forze esercitano, su milioni di uomini e donne nel mondo in via di sviluppo, in particolare sui giovani, delle tremende pressioni tese a favorire, invece, anche l'emigrazione clandestina e difficilmente le pur massicce campagne d'informazione e all'azione della politica riusciranno a opporsi al fenomeno. Joseph Chamie è primo direttore della United Nations Population Division, è direttore di ricerca al Centro per gli studi sulla migrazione. Diritti: 2009 Yale Center per lo Studio sulla Globalizzazione Traduzione di Letizia D'Agostino 06/03/2009

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Calabria. Allerta meteo della Protezione Civile (sezione: Globalizzazione)

( da "AudioNews.it" del 06-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

venerdì 6 marzo 2009 09.54 Cronaca Calabria. Allerta meteo della Protezione Civile 09.14: Forti nevicate stanno interessando le zone di Campotenese e Frascineto, nel cosentino, in Calabria. Ieri la Protezione Civile aveva lanciato un nuovo allerta meteo valido per le regioni meridionali. Oltre temporali e venti forti, previste mareggiate lungo le coste, specie su quelle della Sardegna.

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la bce taglia, tassi ai minimi: 1,5% (sezione: Globalizzazione)

( da "Messaggero Veneto, Il" del 06-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

«Non siamo ancora al livello minimo» La Bce taglia, tassi ai minimi: 1,5% Il Pil nel 2009 fra - 3,2% e -2,2%. Graduale ripresa nel 2010 TRICHET LA CRISI Varata la quinta riduzione consecutiva dall'ottobre scorso La Banca d'Inghilterra abbassa il costo del denaro a 0,50% MILANO. Tante brutte notizie e solo un piccolo spiraglio di luce. Troppo poco per sollevare i mercati azionari, ormai in preda al panic selling, cioè le vendite da panico. Le Borse hanno vissuto un'altra giornata da incubo mentre a Francoforte la Bce (Banca centrale europea) decideva di tagliare il tasso di sconto, dal 2 all'1,5%. Si tratta del tasso al quale la Bce finanzia le altre banche, ma ormai il sistema sembra saltato, la sfiducia è totale e la diffidenza è massima. Per questo le imprese chiedono pochi denari (non è certo questo il momento di espandersi), le banche offrono crediti con il contagocce e l'economia soffre, con conseguenze pesanti per l'occupazione. Un tempo, alla notizia di un taglio dei tassi le Borse avevano un sussulto perchè le imprese potevano avere i soldi a condizioni più vantaggiose. Ieri, per la verità, la notizia era ampiamente scontata e gli operatori hanno ascoltato, da Francoforte, le altre parole di Jean Claude Trichet. Hanno sentito il presidente della Bce dire che "l'attività economica è in forte rallentamento" sia a livello globale che nell'area euro. Quindi le previsioni per questo 2009, con il Pil nell'Eurozona che sarà negativo fra il 2,2% e il 3,2%. Invece, per il 2010 si prevede un andamento fra il -0,7% e il +0,7%. Ma il 2010 è lontano e, comunque, le previsioni vengono ritoccare al ribasso ogni due settimane. Trichet ha anche annunciato "misure non standard" per combattere la crisi e ha voluto aggiungere che i tassi all'1,5% «non sono la soglia minima». Come dire che potrebbero essere tagliati, anche se «i tassi allo 0% comportano degli inconvenienti» (sono a zero negli Usa ma non sembrano essere il toccasana per l'economia). Un'altra brutta notizie arriva dall'inflazione, che è molto bassa «ma potrebbe raggiungere livelli negativi a metà anno per poi risalire». Come dire che l'Europa potrebbe scivolare verso la deflazione? «Per un periodo esiguo», dice Trichet. E questo spaventa. Perchè la deflazione deriva da un calo della domanda, da un freno alle spese. Ma a furia di frenare si potrebbe creare un spirale negativa, con le imprese costrette a vendere a prezzi sempre più bassi (con ripercussioni sui ricavi) pur di riuscire a piazzare la merce. La mossa della Bce è stata seguita, ieri, dalla Banca d'Inghilterra che ha portato i tassi allo 0,50%, il livello più basso degli ultimi 300 anni. Le notizie sulla crisi, insieme al fatto che il titolo Citigroup è sceso sotto il valore di 1 dollaro per la prima volta nella sua storia (la capitalizzazione della banca è passata in due anni da 270 a 5,4 miliardi di dollari) e con la notizia della possibile insolvenza di General Motors, hanno dato il via alle vendite. Milano cede il 5,85%, Francoforte il 5,02%, Londra il 3,18%, Parigi il 3,96%. A un'ora dalla chiusura, Dow Jones in rosso del 3,72% e il Nasdaq del 3,44%. Colpiti principalmente i titoli bancari, quelli delle assicurazioni e del comparto auto. Unicredit perde l'11,75%, mentre Intesa San paolo e Mediolanum perdono il 9%. Vendite anche su Eni (-7,51%) perchè scende ancora il petrolio e qualcuno comincia a dubitare sulla sostenibilità del dividendo a 1,30 euro per azione. Fiat perde il 5,3% sotto la soglia dei 4 euro e Telecom cede oltre il 5%. Non consola il quadro europeo con i titoli bancari gettati al vento mentre Bmw, Daimler, Peugeot e Renault lasciano sul campo fra il 6 e il 7%. Infine la Cina ha rinviato il nuovo pacchetto di interventi per stimolare l'economia.

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nel mercato globalizzato comunicazione essenziale (sezione: Globalizzazione)

( da "Messaggero Veneto, Il" del 06-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Pagina 4 - Udine «Nel mercato globalizzato comunicazione essenziale» «In un mercato in evoluzione come quello attuale le imprese non devono più puntare solamente sulla loro capacità produttiva e sull'innovazione tecnologica, ma anche sugli aspetti organizzativi, sociali e sulla creazione di relazioni sempre più strette con i clienti e con il territorio; l'eccellenza infatti è sempre più determinata da questi aspetti e dalla capacità di trasmetterli come valori ai propri interlocutori». Lo ha sottolineato Davide Diurisi, marketing manager e autore del libro "Nuove forme e nuovi ruoli della comunicazione" intervenendo al seminario organizzato da Friuli Innovazione. «Non si può non comunicare - ha spiegato dal canto suo, introducendo i lavori, il direttore di Friuli Innovazione Fabio Feruglio - Siamo immersi nella comunicazione, una comunicazione in cui sono radicalmente cambiati i modi e i mezzi. È indispensabile per le imprese conoscerli e applicarli correttamente». Il seminario intendeva proporre alcune riflessioni sul tema della comunicazione e del suo ruolo in un mercato che richiede specializzazione ma anche flessibilità. Promuovere innovazione ed eccellenza nell'era del digitale significa infatti portare l'impresa e il territorio a un livello di comunicazione molto raffinato.

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il governo degli stati uniti sceglie i vini prodotti dall'azienda gelisi (sezione: Globalizzazione)

( da "Messaggero Veneto, Il" del 06-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Chiuso un contratto per la fornitura di 25 mila 200 bottiglie. Da oltre 20 anni l'impresa esporta negli Usa «È un segnale positivo per noi e per l'Italia» Il governo degli Stati Uniti sceglie i vini prodotti dall'azienda Gelisi IL TITOLARE L'azienda Gelisi ha trovato "l'America". La piccola impresa di famiglia che produce vini a San Quirino ha da poco chiuso un importante contratto con il governo degli Stati Uniti: 25.200 bottiglie di pregiato vino friulano usciranno dai cancelli del podere Gelisi Antonio per raggiungere 17 Stati a stelle e strisce. «La crisi non cancella tutto - racconta il titolare Sergio Gelisi -. C'è spazio per lavorare bene e migliorare il proprio business». L'azienda Antonio Gelisi, fondata nel 1961, da oltre vent'anni ha tra i suoi clienti il governo statunitense. Il contratto stipulato di recente, però, rappresenterà il più grande carico spedito negli Stati Uniti. «E' un segnale molto positivo per noi - spiega il titolare - e crediamo lo sia in generale per il prodotto italiano. Questo dimostra che laddove si produce un articolo di qualità il mercato risponde, anche se la situazione generale non è semplice. Bisogna crederci, però». Questa è anche la ragione per cui l'azienda, a dimensione familiare, continua a investire in macchinari e appezzamenti. Quest'anno pianterà un grosso appezzamento di terra a viti di prosecco per un investimento di oltre mezzo milione di euro. Le bottiglie destinate al mercato americano rappresentano circa il 7 per cento della produzione aziendale. L'azienda, infatti, produce circa 350 mila bottiglie l'anno e vende in Italia (65 per cento del mercato), Europa, Stati Uniti ed Estremo Oriente, «anche se quel genere di mercato - spiega Gelisi riferendosi alla Cina - punta più che altro alle bottiglie di lusso. Il vino italiano in quel caso è uno status symbol, non se ne consumano grandi quantità, ma si scelgono bottiglie dai nomi importanti. Un po' com'era per noi una volta lo champagne». Il carico diretto in 17 Paesi della costa est degli Stati Uniti porterà «pinot grigio, ma anche merlot e moscato. Sono vini che hanno trovato una buona risposta pure in Europa e che piacciono agli americani anche se magari, specialmente per i rossi, sono abituati a vini prodotti in Argentina e nell'America Latina». Per il pubblico americano, comunque, il vino è soprattutto italiano. «Il vino prodotto in Italia è quello, di importazione, più consumato negli Stati Uniti. Seguono quelli che arrivano da Australia e Francia - spiega Gelisi -, segno che la qualità e il made in Italy sono ancora un valore nel nostro settore». Le bottiglie acquistate dal governo americano saranno vendute in store specializzati nella vendita di alcol e tabacchi, «dove si trovano prodotti che vanno dai 2 ai 50 dollari. Noi siamo posizionati su una fascia media - prosegue il produttore - e non ci possiamo proprio lamentare di come viene recepito il nostro vino». Il successo di oggi è stato costruito nel tempo e naturalmente non soltanto basandosi su un buon prodotto. «Il sistema dei controlli e la burocrazia americana non sono affatto semplici. Ogni Paese ha un suo sistema di dazi - precisa Gelisi - e l'azienda che importa non in tutti i Paesi può essere quella che rivende, per cui serve sempre un intermediario. Tutte le aziende della filiera, inoltre, devono registrarsi alla Fda (Food and drugs administration) per cui le procedure sono piuttosto complesse. Noi abbiamo impiegato quattro anni per partire a pieno ritmo, ma una volta superati questi ostacoli i risultati arrivano e premiano chi lavora bene». Martina Milia

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Gm in crisi affonda anche Tokyo: -3,5% Borse Ue in altalena: tentano di reagire (sezione: Globalizzazione)

( da "Giornale.it, Il" del 06-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

n. 56 del 2009-03-06 pagina 0 Gm in crisi affonda anche Tokyo: -3,5% Borse Ue in altalena: tentano di reagire di Redazione La potenziale bancarotta del colosso dell'auto americano deprime Wall Street che chiude con un -4%. Anche il mancato annuncio di misure contro la recessione da parte del premier cinese Wen Jiabao contribuisce alla performance negativa del Nikkei. E l'Europa apre in territorio negativo, poi migliora. Ma non troppo Milano - Dopo un avvio incerto le principali Borse europee tentano un timido rimbalzo dopo il tonfo ieri di Wall Street e questa mattina delle Borse asiatiche. Il Dax e il Cac40 guadagnano lo 0,2%, il Ftse100 lo 0,3%. Nel pomeriggio occhi puntati sul dato relativo al mercato del lavoro Usa di febbraio con attese che indicano altri 700 mila posti di lavoro persi nel settore privato, con un tasso di disoccupazione all?8%. A Parigi bene Saint Gobain (+4%), Michelin (+2,8%) e Bouygues (-1,6%). Lettera sui bancari SocGen (-2,4%), Bnp (-1,4%), debole Air France (-0,9%). A Londra acquisti sui finanziari Lloyds (+7,2%), Barclays (+4%), Legal & General (+3,7%). Bene Wpp (+6,4%). In forte calo gli assicurativi Aviva (-9,9%) già ieri affossata dalle vendite dopo la perdita netta emersa nei conti 2008, Prudential (-4,7%), Friends Provident (-5,4%) e il bancario Rbos (-3,4%). A Francoforte bene il comparto automotica con Volkswagen (+2,2%), Continental (+1,6%). Lettera su Deutsche Boerse (-2,8%) e Sap (-1,8%). A Bruxelles bene Fortis Bank (+5%) nonostante la maxi perdita da 6 miliardi di euro registrata nel quarto trimestre 2008. Tokyo depressa L?allarme sulla potenziale bancarotta di General Motors e la delusione per il mancato annuncio di nuove misure per il rilancio della Cina hanno smorzato l?ottimismo che aveva sollevato ieri le sorti della Borsa di Tokyo (aveva chiuso con il Nikkei a 1,95%) facendola piombare di nuovo in territorio negativo. Alla chiusura l?indice Nikkei dei 225 titoli guida ha perso 260,39 punti, pari al 3,5%, scendendo a 7.173,10 punti. Si tratta del livello più basso raggiunto dal 27 ottobre e di un arretramento del 5,22% su base settimanale. A essere stati penalizzati sono soprattutto i bancari: Mitsubishi UFJ Financial ha perso il 4,8%, Mizuho Financial Group il 4,9% e Sumitomo Mitsui Financial Group il 6,4%. Lo yen è aumentato sia sul dollaro che sull?euro incidendo negativamente sugli esportatori: Toyota ha ceduto il 2,8%, Honda il 4,9%, Canon il 2%, Panasonic il 2,4% e Sony il 3,8%. New York in picchiata Come a Wall Street, dove l?indice Dow Jones è precipitato al 4,09%, il livello più basso dal 1997, anche gli investitori giapponesi sono stati spaventati da una potenziale liquidazione di Gm. Il titolo della casa automobilistica di Detroit è scivolato sotto la soglia dei 2 dollari, lasciando sul terreno il 15% circa, dopo che il rapporto annuale consegnato dai vertici dell?azienda alla Sec (la Consob americana) ha sollevato forti dubbi sulla capacità di proseguimento nelle normali operazioni di produzione. Il gruppo ha già ricevuto 13,4 miliardi di dollari dal governo americano ed avrebbe bisogno di prestiti per almeno 30 miliardi per cercare di superare la crisi. La Cina è vicina Anche il rapporto del premier cinese Wen Jiabao all?apertura della sessione annuale dell?Assemblea del Popolo ha deluso: Wen ha garantito che la Cina manterrà una crescita al 8% per il 2009, ma non ha annunciato nessuna misura straordinaria per il rilancio dell?economia come invece avevano previsto alcuni analisti. © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano

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Dimas : '' Ambiente, ciascuno può fare qualcosa '' (sezione: Globalizzazione)

( da "Metronews" del 06-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Dimas : '' Ambiente, ciascuno può fare qualcosa '' uscito su Metro il 06/03/2009 Lascia il tuo commento! “Cambiamento climatico - la sfida del 21° secolo” è stato il titolo della conferenza di Budapest. Stavros Dimas, il commissario Ue per l?Ambiente, ha detto a Metro che le piccole azioni possono portare grandi cambiamenti ed è importante non dimenticarsi dell?ambiente anche durante la crisi. Quali effetti ha la crisi economica sulle tematiche ambientali? Durante una crisi ci focalizziamo sui posti di lavoro e la crescita, ma questo non significa che il nostro ambiente, la sua protezione e la battaglia contro i cambiamenti climatici debbano essere accantonati. Affrontare i cambiamenti climatici e combattere la crisi sono cose che possono andare insieme. La strategia su energia e clima che abbiamo avviato a dicembre 2008 può aiutare a combattere la crisi. è un New Deal verde: aiuta a combattere la crisi e anche le emissioni. Possiamo confrontarci sia con la crisi che con l?ambiente se investiamo in modo saggio. Individualmente cosa possiamo fare per il nostro ambiente? L?opinione pubblica è importante. Le piccole azioni di ciascuno possono aiutarci nel raggiungere gli obiettivi. Per esempio spegnere la luce quando non è necessaria. Cosa può fare lei come commissario europeo verso i grandi inquinatori come Cina e Usa? Sono in corso promettenti colloqui col primo ministro cinese, e la visita della segretario di Stato Hillary Clinton è un altro segno positivo. C?è speranza che possano sposare appieno il Trattato di Copenhagen. Cosa pensa del commercio delle quote di biossido di carbonio - non avete paura che qualche Paese possa vendere la propria quota senza pensarci troppo, attratto dal guadagno? Più tardi potrebbe pentirsene. Le emissioni sono diminuite nell?ultimo paio d?anni e questo dipende anche dal sistema di scambi. Sappiamo naturalmente che non è perfetto e per questo abbiamo fatto modifiche lo scorso anno, introducendo ad esempio il sistema d?asta per le quote. Dal 2020 speriamo che potrà funzionare al meglio. (SZONJA KREZINGER METRO UNGHERIA, foto Ap)

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La tempesta perfetta (sezione: Globalizzazione)

( da "Elettronicanews.it" del 06-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

MERCATI La tempesta perfetta L?Osservatorio congiunturale Anie sull?andamento dell?elettronica e dell?elettrotecnica segna profondo rosso. La congiuntura contemporanea sfavorevole di economia e finanza sta provocando una crisi che dopo la recessione tende alla depressione. Occorre fiducia, ma soprattutto occorre ?mercato?. Sergio Bissi - Selezione di Elettronica Dopo le premesse le certezze. La crisi è arrivata con tutta la sua durezza e sta assumendo toni sempre più critici. Non solo le istituzioni finanziarie sono state investite dallo tsunami della crisi sia sostanziale che di fiducia, ormai anche l?economia reale è preda dei venti della recessione. I consumi crollano, le famiglie e le imprese “vedono nero”, il mercato immobiliare è una bolla che scoppia: anche la Cina rivede al ribasso gli incredibili indici di crescita degli ultimi anni. Secondo le previsione di Anie e Confindustria, “diminuirà sensibilmente nel 2009 l?espansione dei Paesi emergenti, motori dello sviluppo negli anni più recenti, che hanno contribuito per oltre il 50 per cento alla crescita del Pil mondiale nel 2008. Il rischio di credit crunch e l?incremento del tasso di risparmio americano sono fra i principali ostacoli che freneranno la crescita nei prossimi mesi, rinviando la ripresa al 2010. La crisi bancaria coglie l?economia italiana, strutturalmente più debole, già in recessione”. Più a rischio le aziende di medie dimensioni In un contesto caratterizzato da una decelerazione della crescita internazionale e da un clima non favorevole agli investimenti, le imprese dell?Elettrotecnica e dell?Elettronica hanno sperimentato un 2008 difficile. Dopo la tenuta del trend di crescita a fine 2007 e “il brusco rallentamento nel primo quadrimestre del 2008, l?indebolimento dei principali indicatori congiunturali a fine anno si è esteso alle componenti più vitali del settore, erodendo i tassi di crescita messi a segno nel corso dell?ultimo biennio”. Questo nonostante si riconosca alle imprese del settore la capacità di rispondere alle sfide con strategie mirate a sostegno del riposizionamento competitivo: “L?innovazione di prodotto e di processo ha consentito un significativo miglioramento dell?offerta, a beneficio in primis degli utenti delle reti tecnologiche di cui è fornitrice l?industria Elettrotecnica ed Elettronica nazionale”. Il rischio è che il quadro recessivo che si prospetta per l?economia italiana a tutto il 2009 e il rallentamento diffuso nel contesto internazionale, possano vanificare l?impegno realizzato in questo periodo. “Un rischio soprattutto per le imprese di media dimensione”. Anche chi si è riposizionato soffre la crisi I dati parlano chiaro. L?Istat nel periodo gennaio-settembre 2008 per l?industria Elettrotecnica ed Elettronica, rileva una flessione dei livelli di attività di 4 punti percentuali al confronto con l?anno precedente (-2,7% il corrispondente dato per l?industria manifatturiera nazionale). La distanza dai livelli di picco ciclico di fine 2001 si avvicina ora ai 30 punti percentuali. “I preconsuntivi - si legge nell?Osservatorio congiunturale Anie - per il fatturato totale e le esportazioni mostrano un segno negativo che non risparmia le componenti più vitali dell?industria Elettrotecnica ed Elettronica nazionale. Le forze frenanti non escludono neppure quelle imprese del settore che forti delle recenti strategie di riposizionamento sui mercati esteri sembravano più attrezzate ad affrontare le crescenti difficoltà di contesto. Il 2008 si appresta a interrompere un percorso espansivo del fatturato proseguito con diversa intensità dal 2004 (-2,5% la variazione attesa del giro d?affari complessivo; -0,5% per l?Elettrotecnica e -4,5% per l?Elettronica). Inoltre, il progressivo indebolimento in corso d?anno delle vendite oltreconfine ha portato in chiusura 2008 ad un?inversione del trend che ha caratterizzato le esportazioni settoriali negli anni più recenti (-4,8% la variazione in valore attesa in media d?anno; +1,1% per l?elettrotecnica e -10,0% per l?elettronica). Le esportazioni, e più in generale i fenomeni di internazionalizzazione, sono stati un motore decisivo della profonda ristrutturazione che ha interessato il tessuto produttivo nazionale dai primi anni Duemila". L?export in frenata planetaria Per quanto riguarda l?export di elettrotecnica ed elettronica destinato nei primi sette mesi del 2008 le vendite rivolte verso i Paesi dell?UE-15 hanno manifestato segni di cedimento. Al contrario, la crescita si è mantenuta più sostenuta nelle più vicine aree dell?Est Europa, che nel 2008 rappresentano oltre il 10 per cento dell?export totale del settore. La domanda proveniente dall?Area Opec dovrebbe risentire del mutato scenario indotto dal calo delle quotazioni del petrolio (+7,4 per cento nei primi sette mesi del 2008; +24,6 per cento nel 2007). Verso l?area nordamericana l?export italiano sconta gli effetti di un tasso di cambio euro/dollaro poco favorevole e della frenata dei consumi interni statunitensi. Si legge ancora nell?Osservatorio Anie: “Interessanti considerazioni emergono dall?analisi della performance esportativa del settore isolando la sola componente di tecnologie che trovano destinazione nelle reti infrastrutturali energetiche e dei trasporti (questa componente pesa per circa il 20 per cento sulle esportazioni totali del settore). L?export di queste tecnologie, che interessa trasversalmente i comparti dell?Elettrotecnica e dell?Elettronica e che dal 2004 ha registrato un ritmo di crescita a due cifre, mostra nel 2008 una frenata evidente su scala globale (+2,9% nei primi sette mesi del 2008; +17,7% nel 2007). In corso d?anno le dinamiche espansive mantengono tassi elevati nei 12 Paesi nuovi entrati nell?Unione europea. Politiche di privatizzazione (Polonia) e apertura ai capitali stranieri in progetti infrastrutturali (Romania, Bulgaria) rappresentano un driver per l?export italiano verso queste aree. Il potenziamento di piani di sviluppo infrastrutturale in alcuni Paesi emergenti costituirà una leva preziosa per la domanda di tecnologie per le reti energetiche e dei trasporti. Colpisce la ripresa dell?export verso il Nord America che, complici le dinamiche nelle quotazioni energetiche, sta convogliando finanziamenti verso il trasporto ferroviario e il potenziamento della rete elettrica”. Occorre un piano Marshall Per Guidalberto Guidi, Presidente di Anie, “il 2009 non sarà un anno facile per le aziende della associazione. La situazione è molto seria”. Dopo aver lavorato per portare “all?estero le braccia, ma per mantenere cuore e cervello nel Paese”, le aziende hanno dovuto confrontarsi con un ottobre ?caldissimo? in cui “si sono saldate due aree di bassa pressione: quella economica e quella finanziaria”. Conseguenza di questo è stato lo scatenarsi della “tempesta perfetta”, con il crollo degli ordinativi e l?incapacità di vedere cosa ci possa prospettare il prossimo futuro. In sostanza siamo a bordo di una barca che procede in una “nebbia fitta senza strumenti”. Il Governo, sottolinea Guidi, ha preso provvedimenti in modo veloce e il sistema industriale ha potuto sfruttare fattori che hanno contribuito a non far affondare la barca: “è diminuito il prezzo del rame e delle materie prime in generale e abbiamo assistito ad un rafforzamento del dollaro e dello yen”. Cosa manca? si chiede Guidi. “Manca il mercato”, che non riesce a compensare lo spostamento della produzione in Paesi come India, Romania, Cina e Croazia, e la conseguente trasposizione dell?economia da “prodotto a sistema”. “Occorre un Piano Marshall - afferma Guidi -, occorrono investimenti pubblici in componentistica perché è settore trasversale a tutti i settori industriali, telecomunicazioni, reti, ferrovie, energia”. Oltre a ciò è importante che il Governo aiuti le medie imprese, anche nelle difficoltà con mondo bancario. “Il problema dell?assicurazione sul credito è molto sentito. Non è pensabile che altri Paesi sostengano alcuni settori in particolare. Perché se in Francia o Germania si attuano certe politiche, ci troviamo davanti a fattori distorsivi della competitività, più gravi della competitività cinese”. Occorre una precisa volontà politica Gregorio De Felice, Chief Economist di Intesa Sanpaolo, nel corso della presentazione dei dati dell?Osservatorio Congiunturale per l?elettronica e l?elettromeccanica, ha sottolineato come “sia difficile avere una bussola per fare previsioni. Per fortuna che la crisi finanziaria è stata arginata per le banche, ma è sicuramente necessario intervenire per ridurre il peso della leva finanziaria che domina i mercati. Anche perché il problema è stato arginato, ma non risolto, perché ad esempio esiste un serio rischio per il mercato degli edge founds. Molto probabilmente il pericolo di default aumenterà, siamo appena all?inizio”. Un quadro decisamente negativo, ma a cui De Felice contrappone un secco “non credo che avremo la depressione”, nonostante l?analisi della situazione in Usa e nell?area euro. “Gli Stati Uniti sono l?epicentro crisi, a partire da quella del mercato immobiliare. Ma non solo, perché sono diminuiti drasticamente i consumi, di cui un terzo era finanziato dal credito, diminuisce l?occupazione e di conseguenza la ricchezza netta delle persone. Inoltre l?arduo accesso al credito dovuto alla crisi dei mutui rende impossibile una ripresa a breve dei consumi stessi”. Secondo De Felice la situazione in area Euro non si discosta da quella Usa a parte per uno “sforamento di tipo temporale, che fa si che la crisi sia leggermente più indietro”. Nelle conclusioni il Chief Economist di Intesa Sanpaolo individua alcuni spunti di riflessione e speranza. “Si tratta della recessione peggiore dal dopoguerra, quella di più lunga durata e che colpisce in modo più profondo il sistema. è indispensabile che a questo punto si innesti una precisa volontà politica e del sistema bancario per arginare la crisi e rilanciare il mercato, anche perché siamo in presenza di una forte diminuzione dei prezzi delle materie prime. L?uscita da questa fase recessiva dipende anche dai comportamenti delle famiglie e delle imprese: non bisogna mai perdere la fiducia”.

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USA L'IRAN VENGA ALLA CONFERENZA SULL'AFGHANISTAN - CROLLANO LE BLUE CHIP, L'ORGOGLIO DEL DOW JONES - LA BANK OF ENGLAND STAMPA PIÙ DENARO SVIZZERA: SUICIDIO ASSISTITO IN SVIZZER (sezione: Globalizzazione)

( da "Dagospia.com" del 06-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

HomePage | Segnala articolo --> USA L?IRAN VENGA ALLA CONFERENZA SULL?AFGHANISTAN - CROLLANO LE BLUE CHIP, L?ORGOGLIO DEL DOW JONES - LA BANK OF ENGLAND STAMPA PIù DENARO ? SVIZZERA: SUICIDIO ASSISTITO IN SVIZZERA - ALI SISTANI DECLINA UN INVITO DI RAFSANJANI A VISITARE L?IRAN? Rassegna stampa internazionale a cura di Apcom 1 - SPAGNA EL MUNDO - "Per Garzon gli abiti di Camps e Costa sono frutto della corruzione": il giudice sostiene che i leader del Pp valenciano hanno favorito la trama di Correa con contratti dal valore di 4 milioni di euro in cambio di indumenti da 12mila euro. Interruzione volontaria della gravidanza: "(il ministro per le pari opportunità) Aida propone completa libertà di aborto nelle prime 22 settimane": la nuova legge sull'ivg dovrebbe essere varata dal governo entro l'estate. L'editoriale del Mundo afferma: "Una legge non equilibrata che spacca il consenso". barack obama EL PAIS - "Garzon svela una rete di corruzione diffusa a Madrid" e Valencia: il giudice rinvia il caso del Partito popolare ai tribunali della capitale e di Valencia. "Vestiti su misura per Camps e Costa", rispettivamente presidente e numero due del Pp a Valencia. "La Bce abbassa i tassi all'1,5% e prevede ulteriori tagli": l'autorità monetaria europea prevede un aggravamento della recessione. "La Cina riconosce difficoltà economiche senza precedenti": ieri il premier Wen Jiabao ha spiegato come adesso la priorità sia la lotta alla disoccupazione. 2 - FRANCIA LE FIGARO - Il quotidiano della destra francese apre con un'intervista esclusiva a Hillary Clinton, segretario di stato americano che, parlando alla vigilia dell'8 marzo, dice: "Voglio difendere la causa delle donne in tutti gli angoli del mondo". "Torna la zizzania all'interno del partito socialista": la costituzione delle liste per le elezioni europee provoca una fronda. "Come Obama intende riavviare il dialogo con la Russia": il rilancio dei negoziati sul riarmo sembra essere un buon punto d'inizio. LIBERATION - "Lo Stato istiga al gioco": con la possibilità di scommettere via internet su calcio, ippica e altri sport e di giocare a poker, lo Stato spera di racimolare qualche soldo in più per le sue casse. Sudan: "Una decina di ong espulse dal paese" dopo la conferma del mandato d'arresto internazionale contro il presidente al Bashir. Investimenti: "Pechino tenta la fortuna ovunque, tranne che in Francia". Ahmadinejad 3 - GRAN BRETAGNA THE GUARDIAN - "La Bank of England inizia a stampare denaro per combattere la recessione": il ministro del Tesoro Alistair Darling ha dato l'autorizzazione per la 'stampa', dopo il sesto taglio di interessi consecutivo, adesso allo 0,5%. "Jackson annuncia il suo 'final tour'" quest'estate in Gran Bretagna con dieci appuntamenti. "Suicidio assistito per una coppia britannica in Svizzera": Peter e Penelope Duff sono i primi malati terminali a viaggiare verso Zurigo per morire assieme. THE INDEPENDENT - "Le scommesse peggio del doping": gli sportivi professionisti saranno presto vincolati a un registro con regole severissime per evitare la corruzione sempre più diffusa delle scommesse di gioco. "La crisi cinese": la leadership del paese teme disordini sociali nelle zone rurali e punta alla creazione di nuovi posti di lavoro. "Un terzo degli adolescenti britannici ha portato con sé un'arma", coltello o pistola, almeno una volta, secondo un sondaggio. Wall Street THE TIMES - "Milioni di persone rischiano di morire di fame in Sudan" adesso che le autorità hanno deciso di chiudere le porte alle organizzazioni umanitarie. In Pakistan i terroristi hanno legami con Al Qaida: almeno una ventina delle persone arrestate in relazione all'attacco contro la squadra di cricket appartengono a gruppi islamisti legati ad Al Qaida. "La Nato riapre a Mosca": alla sua prima riunione nell'Alleanza atlantica, Hillary Clinton spinge per un summit sull'Afghanistan al quale invita anche l'Iran. THE FINANCIAL TIMES - "I tassi europei toccano nuovi minimi": taglio di un altro mezzo punto in Europa e nel Regno unito. Il volto preoccupato del presidente della Bce Jean-Claude Trichet campeggia sulla prima pagina dell'Ft. "Gli Usa invitano l'Iran alla conferenza sull'Afghanistan", marcando una netta svolta con la precedente amministrazione Bush. "Se le vendite non aumenteranno GM teme di esaurire la sua liquidità": miliardi di dollari di aiuti di stato "potrebbero non bastare". A pagina 3 il volto preoccupato di Giulio Tremonti: "L'Italia assume un atteggiamento più fosco sull'economia" e abbandona la retorica ottimistica che aveva adottato in passato. 4 - STATI UNITI THE NEW YORK TIMES - Sempre più aziende annunciano che salveranno i posti di lavoro ma poi licenziano in sordina, aumentano i rischi per i lavoratori. Crollano le Blue Chip, un tempo orgoglio del Dow Jones. A Las Vegas la crisi fa precipitare il mercato delle case-vacanza. I repubblicani cercano un 'salvatore' per il Kentucky. Ottengono una vittoria al Congresso i repubblicani, che riescono a bloccare un misura da 410 miliardi di dollari che comprende nove proposte di legge di finanziamento dei ministeri e delle amministrazioni locali. Wall St THE WASHINGTON POST - Il governo cerca di resuscitare il sistema finanziario ricorrendo a coloro che più avevano beneficiato della situazione anti-crisi, hedge funds e private-equity. Allo sfascio le compagnie più rappresentative degli Stati Uniti come General Motors e Citigroup. Dietro le minacce nucleari della Corea del Nord, un popolo stremato dalla fame. 5 - STAMPA ARABA AL SHARQ AL AWSAT - quotidiano panarabo edito a Londra, apre sulla risposta del presidente sudanese al mandato d'arresto del Tribunale dell'Aia: "al Bashir rivolto a Ocampo (procuratore capo del Tribunale) : ti ringrazio per avermi fatto riscoprire l'amore della gente per me". Iraq: il grande ayatollah sciita, "Ali Sistani declina un invito di Rafsanjani a visitare l'Iran: perché vuole stare lontano dalla politica; perchè non crede nel potere al clero; e perchè il suo grado ecclesiastico è più alto di quello di Khamenei, la guida suprema della rivoluzione iraniana". Sull'invito saudita agli arabi ad adottare una strategia comune per fare fronte alla 'sfida iraniana', il ministro degli Esteri di Teheran, "Al Muttaki risponde: mi sorprende che provenga da un paese amico". "Colloqui israelo-turchi, per appianare le recenti divergenze". Intervistata da 'al Sharq al Awsat', la bimba yemenita di 10 anni, diventata nota in tutto il mondo per avere chiesto e ottenuto il divorzio dal marito 30enne, "tornata alla sua scuola elementare, afferma: la mia vita non era normale". Gordon Brown AL QUDS AL ARABI - "Il presidente sudanese accusa i leader Usa e europei di essere loro i veri criminali". "Le autorità egiziane mettono sotto assedio il valico di al Sallum (al confine libico) per impedire all'opposizione di accogliere la carovana di aiuti a Gaza guidata da George Galloway", parlamentare britannico filo-arabo. Un editoriale titola: "In un mondo dominato dall'ipocrisia, continua l'ebreizzazione di Gerusalemme". AL HAYAT - giornale panarabo edito a Londra, apre sul mandato d'arresto contro il presidente del Sudan: "al Bashir minaccia 'una risposta decisiva e responsabile'... difficoltà di una soluzione della crisi al Consiglio di Sicurezza dell'Onu... Khartoum promette di accelerare una soluzione per il Darfur.... e la Cina chiede la sospensione del mandato". Iraq, "Rafsanjani discute con Sistani le sue 'preoccupazioni' per il dissidio tra le forze (irachene) 'pro rivoluzione islamica iraniana'". "Washington intende invitare Teheran a una conferenza internazionale sull'Afghanistan". Pakistan, "un ordigno esplode nel mausoleo di un poeta sofista amato dalle donne". AL AHARAM - giornale egiziano semi-ufficiale, "al Bashir sfida la decisione del Tribunale penale internazionale", "il Sudan accusa l'Onu ed espelle 10 Ong umanitarie", e "l'Egitto chiede il rinvio delle procedure d'arresto e mette in guardia dalle conseguenze negative dell'ordine del mandato". Intervenuto alla Conferenza del Consiglio Supremo degli affari islamici, "Mubarak: riformare il pensiero e svilupparlo è il vero inizio per un cambiamento verso il meglio... distrarre la nazione (islamica) con questioni marginali ostacola il processo verso il progresso". [06-03-2009]

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Alimentare, nel mondo taroccati due piatti made in Italy su tre (sezione: Globalizzazione)

( da "Sestopotere.com" del 06-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Alimentare, nel mondo taroccati due piatti made in Italy su tre (6/3/2009 09:43) | (Sesto Potere) - Roma - 6 marzo 2009 -Il fatturato dei prodotti alimentari Made in Italy taroccati supera nel mondo i 50 miliardi di euro e si stima che oltre i confini siano falsi almeno due piatti “italiani” su tre serviti. E? quanto afferma la Coldiretti nel commentare la ricerca dell'Accademia italiana della cucina che conferma il grave danno economico e di immagine provocato dalla pirateria agroalimentare che utilizza infatti impropriamente parole, colori, località, immagini, denominazioni e ricette che richiamano al nostro Paese per alimenti che non hanno nulla a che fare con la realtà produttiva e culinaria nazionale. I Paesi dove sono piu' diffuse le imitazioni sono Australia, Nuova Zelanda e Stati Uniti dove - denuncia la Coldiretti - appena il 2 per cento dei consumi di formaggio di tipo italiano sono soddisfatti con le importazioni di formaggi Made in Italy, mentre per il resto si tratta di imitazioni e falsificazioni ottenute sul suolo americano con latte statunitense in Wisconsin, New York o California. Ma a preoccupare sono anche le tendenze di Paesi emergenti come la Cina dove il falso Made in Italy è arrivato prima di quello originale e rischia di comprometterne la crescita. Se in alcuni casi l'”inganno” è particolarmente evidente con l'offerta nei menu di “specialità italiane” come gli spaghetti alla bolognese completamente sconosciuti nella città emiliana o le fettuccine Alfredo che niente hanno a che fare con quelle del noto ristorante romano, in altri è piu' difficile da scovare perché riguarda gli ingredienti di piatti dal richiamo familiare. Le imitazioni del parmigiano reggiano e del grano padano sono con il Parmesan la punta dell'iceberg diffuso in tutto il mondo, ma c'è anche - sottolinea la Coldiretti - il Romano prodotto nell'Illinois con latte di mucca anziché di pecora, il Parma venduto in Spagna senza alcun rispetto delle regole del disciplinare del Parmigiano Reggiano o la Fontina danese e svedese molto diverse da quella della Val d'Aosta, l'Asiago e il Gorgonzola statunitensi o il Cambozola tedesco imitazione grossolana del formaggio con la goccia. La lista è lunga - precisa la Coldiretti - anche per i salumi con la presenza sulle tavole del mercato globale di pancetta, coppa, prosciutto Busseto Made in California, ma anche di falsi salami Toscano, Milano e addirittura di soppressata Calabrese tutelata dall'Unione Europea come prodotto a denominazione di origine. E non mancano casi di imitazione tra i prodotti simbolo della dieta mediterranea come il Pompeian olive oil che non ha nulla a che fare con i famosi scavi, ma è prodotto nel Maryland, o quello Romulo dalla Spagna con la raffigurazione in etichetta di una lupa che allatta Romolo e Remo. Spaghetti napoletana, pasta milanesa, tagliatelle e capellini milaneza prodotti in Portogallo, linguine Ronzoni, risotto tuscan e polenta dagli Usa e penne e fusilli tricolore Di Peppino prodotti in Austria sono alcuni esempi di primi piatti taroccati mentre tra i condimenti risaltano i San Marzano: pomodori pelati “grown domestically in the Usa” o i pomodorini di collina cinesi e la salsa Bolognese dall'Australia. Non sfugge al tarocco anche il vino simbolo del Made in Italy come il Chianti “clonato” nella Napa Valley in California mentre da ricordare anche l'Amaretto Venezia prodotto in Germania in una bottiglia la cui forma imita quella dell'Amaretto di Saronno, il caffè Trieste italian roast espresso prodotto in California con confezione tricolore come i biscotti Stella d'oro prodotti nello Stato di New York (USA). Per difendersi dai tarocchi il consiglio della Coldiretti è di verificare le etichette nelle confezioni quando è possibile, di dare una occhiata ai menu' per controllare evidenti anomalie che dimostrano la mancata conoscenza della cucina Made in italy e soprattutto chiedere al ristoratore prima di ordinare per sincerarsi che il piatto che arriverà non deluderà troppo le attese. Bisogna combattere un inganno globale per i consumatori che - conclude la Coldiretti - causa danni economici e di immagine alla produzione italiana sul piano internazionale cercando un accordo sul commercio internazionale nel Wto per la tutela delle denominazioni dai falsi ma è anche necessario fare chiarezza a livello nazionale ed europeo dove occorre estendere a tutti i prodotti l'obbligo di indicare in etichetta l'origine dei prodotti alimentari.

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CINA VEDE SEGNALI DI RISPOSTA DELL'ECONOMIA AGLI AIUTI (sezione: Globalizzazione)

( da "Wall Street Italia" del 06-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Cina vede segnali di risposta dell'economia agli aiuti -->di Zhou Xin e Simon Rabinovitch PECHINO (Reuters) - I leader economici cinesi hanno espresso oggi fiducia nel fatto che l'economia si stia già riprendendo grazie alla rapida azione per contrastare lo shock della crisi finanziaria globale. Ieri, il premier Wen Jiabao aveva deluso i mercati finanziari per il mancato annuncio di un aumento nel piano di investimento da 4.000 miliardi di yuan (585 miliardi di dollari) presentato il 9 novembre scorso, mentre la crisi delle esportazioni rallentava la terza economia del mondo. Ma le dichiarazioni rilasciate oggi da tre importanti dirigenti sembrano indicare che, mentre Pechino è pronta a mettere di nuovo mano alla cassa, misure straordinarie potrebbero risultare inutili perché l'incentivo fiscale e monetario sta già facendo effetto. "I dati economici si stanno stabilizzando e riprendendo, indicando che le politiche cominciano a mostrare un impatto", ha detto il governatore della banca centrale cinese, Zhou Xiaochuan. Parlando a una conferenza stampa durante la sessione del Congresso nazionale del popolo, cioè il parlamento cinese -- che ha una funzione ampiamente cerimoniale -- Zhou ha detto che la Cina ha imparato dagli altri paesi la lezione secondo la quale una risposta lenta alla crisi ritarda la ripresa della fiducia. Ieri il premier Wen ha detto che la Cina aumenterà quest'anno il deficit di spesa per raggiungere l'obiettivo di una crescita del Pil dell'8%, ampiamente considerata la soglia minima per tenere a bada la disoccupazione ed evitare la minaccia di rivolte sociali. NESSUN AUTOCOMPIACIMENTO Dati recenti suggeriscono che l'economia potrebbe essere sul punto di riprendersi. I nuovi prestiti interni di moneta sono cresciuti da novembre e hanno toccato a gennaio la cifra record di mille miliardi di yuan a gennaio, mentre le indagini dicono che il settore manifatturiero si sta riprendendo da livelli di vera e propria depressione. D'altro canto, un tentativo di ripresa nei prezzi dell'acciaio è andato male, e la recessione nei mercati chiave di esportazione per la Cina sembra peggiorare. Zhang Ping, capo della Commissione Nazionale per lo Sviluppo e la Riforma, la principale agenzia di pianificazione, ha detto che Pechino continuerà a controllare il flusso di dati economici prima di decidere se incentivi extra sono necessari. "Naturalmente, non possiamo pensare con autocompiacimento che abbiamo completamente evitato l'impatto della crisi o che le nostre misure siano già sufficienti a contrastarla", ha detto Zhang. "Ma credo che, con le misure che abbiamo preso o prenderemo, possiamo avere piena fiducia usciremo dalle attualità difficoltà e risponderemo completamente alla crisi, perché sul lungo termine le nostre condizioni economiche non sono fondamentalmente cambiate". Le autorità hanno chiarito che la Cina ha ancora un ampio "volume di fuoco" da usare, se necessario. Il deficit di bilancio nazionale cinese aumenterà quest'anno di oltre sette volte, raggiungendo una cifra superiore ai mille miliardi di yuan. Ma in ogni caso è una cifra che rappresenta meno del 3% delle entrate nazionali. Per fare un confronto, gli Usa hanno messo in bilancio un deficit del 12,3% del Pil. "E qualcosa che il nostro paese può gestire e restare a livelli di sicurezza", ha detto Xie Xuren, ministro delle Finanze, parlando del deficit programmato. SVALUTARE LO YUAN? Allo stesso modo, Zhou ha detto che la banca centrale ha ancora un ampio margine per decisioni di politica monetaria, dopo cinque tagli dei tassi d'interesse e quattro riduzioni delle riserve obbligatorie delle banche dal settembre scorso. Sono circolate ipotesi sul fatto che la Cina, oltre a aumentare il deficit e ridurre i costi del prestito di denaro, possa anche svalutare lo yuan per aiutare le esportazioni. Il giornale "21st Century Business Herald" ha citato un anonimo dirigente secondo cui le esportazioni e le importazioni cinesi sarebbero calate di oltre il 20% in febbraio rispetto a un anno prima, dopo il calo rispettivamente del 17,5% e del 43,1% a gennaio. Alla richiesta se una svalutazione dello yuan è esclusa, Zhou ha tenuto le opzioni aperte, affermando che la Cina ha elaborato vari piani di azione per la moneta e l'economia nel caso di un eventuale deterioramento delle condizioni internazionali. Ma Zhou ha anche detto che ieri Wen ha chiarito la posizione cinese, quando ha detto che lo yuan rimarrà "fondamentalmente stabile a un livello ragionevole e bilanciato".

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Da Caserta il Nocillo per Cina e Grecia (sezione: Globalizzazione)

( da "Denaro, Il" del 06-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Caserta imprese & mercati / Liquorificio Leanza Da Caserta il Nocillo per Cina e Grecia E' la quarta generazione della famiglia Leanza, composta da Vincenzo, Andrea e Sergio Leanza, a portare avanti il sogno e la sfida lanciata nel 1890 da Pasquale Leanza, distillatore di alcolici e padre del nocillo, che oggi costituisce il fiore all'occhiello della Leanza sas di Orta di Atella, in provincia di Caserta. L'azienda, infatti, specializzata nella produzione di bevande alcoliche ed analcoliche, come gli sciroppi, ha fatto del nocillo non solo il proprio prodotto più importante, ma soprattutto una sorta di simbolo del territorio circostante, dove vengono appunto raccolte le noci. A raccontare esordi e progetti dell'azienda casertana è Vincenzo Leanza che spiega anche il rapporto con i mercati esteri: se è recente il contatto con il mercato cinese, risale già a diversi anni fa quello con l'Inghilterra, la Germania, gli Stati Uniti, la Svizzera e la Grecia. Il canale di distribuzione, come sul territorio nazionale, è quello della GDO ma anche del settore HORECA. Intanto si punta al futuro con l'intenzione di avviare una produzione di acquaviti e distillati a marchio Leanza. emilia filocamo C' è un periodo specifico per ogni cosa, un momento ideale rispetto a tutti gli altri, soprattutto nella natura. Nel caso della raccolta delle noci, momento rituale e pieno di gesti significativi, il momento è quello che va dal 20 al 30 di giugno, quando il frutto è carico dei suoi principi fondamentali, linfa ed oli essenziali. Lo sa bene Vincenzo Leanza, titolare dell'omonima azienda di famiglia, specializzata nella produzione di bevande alcoliche ed analcoliche e con sede ad Orta di Atella, che del nocillo, ha fatto un marchio di famiglia in tutti i sensi, legando la tradizione al presente. " Noi rappresentiamo la quarta generazione racconta Vincenzo Leanza nel 1890 Pasquale Leanza, distillatore di alcolici, decise di sfruttare le noci di questo territorio per trarne un elisir particolare. Oggi continuiamo con lo stesso entusiasmo e la stessa passione". Invecchiato in barriques, prodotto solo con nocciole della zona, rigorosamente da coltivazione biologica, sottoposte ad un'analisi attenta, il nocillo a marchio Leanza, pluripremiato nel corso degli anni, non è l'unico prodotto di casa Leanza, ma sicuramente il più rappresentativo. " Un anno fa si è aperto un importante canale commerciale con la Cina chiarisce Vincenzo Leanza ma la nostra presenza sui mercati esteri è sempre stata piuttosto costante nel corso degli anni ed è stata raggiunta, oltre che con le classiche fiere di settore, soprattutto con personali ricerche di mercato, puntuali e mirate". Profilo aziendale Ragione sociale Leanza sas Anno di costituzione 1890 Sede via Zarrillo 11/A Orta di Atella Amministratore unico Luisa Galasso Addetti 5/10 Settore/i produzione bevande alcoliche ed analcoliche Mercati di sbocco Italia, Svizzera, Usa, Grecia, Cina, Germania, Gran Bretagna del 06-03-2009 num.

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Macchine industriali dall'Italia (sezione: Globalizzazione)

( da "Denaro, Il" del 06-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Mediterraneo libano Macchine industriali dall'Italia Secondo dati del Ministero dell'Industria del Libano, le importazioni di macchinari industriali nel 2008 hanno raggiunto il valore record di 187,9 milioni di dollari, con un +15,6 per cento rispetto al 2007. L'Italia consolida la sua leadership quale principale fornitore del Paese con il 24,2 per cento di quota sul totale (per un valore di $45,5 milioni), seguita dalla Germania, tradizionale concorrente, con il 21,4 per cento ($ 40,2 milioni), quindi dalla Cina, in terza posizione con il 15,6 per cento ($29,9 milioni), dagli USA con il 5,9 per cento ($ 11,1 milioni) e dalla Turchia con il 4,3 per cento ($ 8,2 milioni). Il mese di dicembre ha visto un aumento significativo di macchinario importato, con un +56,8 per cento rispetto al medesimo mese dell'anno passato. I dati riflettono una progressione negli investimenti industriali, soprattutto dopo il mese di maggio che ha segnato un'inversione di tendenza con l'accordo di Doha. del 06-03-2009 num.

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Pechino cerca il mercato interno (sezione: Globalizzazione)

( da "Avvenire" del 06-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

MONDO 06-03-2009 l'analisi L'export verso Ue e Usa è crollato del 17,5% e le aziende non riescono più a vendere i loro prodotti. E il piano del regime per sostenere la domanda interna fatica a ingranare Pechino cerca il mercato interno DI PIETRO SACCÒ L a Cina non può permettersi di aspettare che l'Occidente si riprenda. L'obiettivo di un 8% di crescita del Pil non è solo un parametro economico: è la soglia sotto la quale il governo guidato da Wen Jibao non sarebbe più in grado di mantenere l'equilibrio del mercato del lavoro. Ma la crescita dell'ultimo trimestre del 2008 si è fermata al 6,8% e le prospettive restano grige. «Raggiungere l'8%, per la Cina, non è impossibile, ma sarà molto difficile» ha spiegato Dominique Strauss-Kahn, presidente del Fondo monetario internazionale. Non farcela, per il Partito comunista cinese, significherebbe rischiare disordini sociali che possono diventare incontrollabili. Quei 20 milioni di cittadini "rurali" che hanno perso il posto all'improvviso (spesso con qualche stipendio arretrato mai incassato) e sono tornati nelle campagne per il Capodanno fanno tremare il governo; così come quei 10 milioni di ragazzi da poco laureati che si trovano le porte del mondo del lavoro sbarrate dalla crisi. Il dramma cinese, da quando la crisi è iniziata, è che le sue imprese non sanno più a chi vendere i loro prodotti. La Cina si era proposta come «fabbrica del Mondo»: realizzava qualsiasi prodotto servisse al mercato occidentale a costi bassissimi. Adesso i consumi europei e statunitensi sono in stallo, e le esportazioni cinesi sono in picchiata: solo a gennaio hanno segnato un crollo mensile del 17,5%. Le imprese non vendono e falliscono. Sono almeno 67mila le bancarotte avvenute negli ultimi due mesi. Il governo, fino ad oggi, ha sbagliato le mosse. Il piano di stimolo da 4.000 miliardi di yuan 463 miliardi di euro, il 70% per realizzare nuove infrastrutture varato a dicembre ha lasciato scettici gli osservatori: le infrastrutture possono generare ricchezza sul lungo periodo, ma nell'immediato la Cina deve sostenere i consumi interni per dare mercato alle sue imprese. È su questo punto che la squadra di Jibao sta concentrando la nuova strategia. Nel piano ci sono riduzioni delle tasse sui redditi, buoni spesa, sussidi diretti alle famiglie. E un programma da 7 miliardi di euro per finanziare l'acquisto di elettrodomestici da parte delle famiglie rurali. Il governo aiuta i 700 milioni cittadini delle campagne ( i più poveri) a comprare televisori, telefoni e frigoriferi. Il passo successivo sarebbero sconti sulle automobili. Ma nelle prime due settimane di bonus solo lo 0,17% dei cinesi delle campagne ha sfruttato il "piano elettrodomestici". È un flop, e i giornali cinesi già danno una spiegazione: il meccanismo per avere il bonus, dicono, è troppo complesso. Trasformare all'improvviso 700 milioni di poverissimi in consumatori provetti, aggiungono gli osservatori internazionali, è più difficile di quanto pensino a Pechino. Ripartire dall'interno, per il Dragone, sarà dura.

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Borse, il crollo Gm affonda Tokyo: -3,5% Europa in altalena (sezione: Globalizzazione)

( da "Giornale.it, Il" del 06-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

n. 56 del 2009-03-06 pagina 0 Borse, il crollo Gm affonda Tokyo: -3,5% Europa in altalena di Redazione La potenziale bancarotta del colosso dell'auto americano deprime i mercati. E l'Europa apre in territorio negativo, poi migliora. Ma non troppo Milano - Dopo un avvio incerto le principali Borse europee tentano un timido rimbalzo dopo il tonfo ieri di Wall Street e questa mattina delle Borse asiatiche. Il Dax e il Cac40 guadagnano lo 0,2%, il Ftse100 lo 0,3%. Nel pomeriggio occhi puntati sul dato relativo al mercato del lavoro Usa di febbraio con attese che indicano altri 700 mila posti di lavoro persi nel settore privato, con un tasso di disoccupazione all?8%. A Parigi bene Saint Gobain (+4%), Michelin (+2,8%) e Bouygues (-1,6%). Lettera sui bancari SocGen (-2,4%), Bnp (-1,4%), debole Air France (-0,9%). A Londra acquisti sui finanziari Lloyds (+7,2%), Barclays (+4%), Legal & General (+3,7%). Bene Wpp (+6,4%). In forte calo gli assicurativi Aviva (-9,9%) già ieri affossata dalle vendite dopo la perdita netta emersa nei conti 2008, Prudential (-4,7%), Friends Provident (-5,4%) e il bancario Rbos (-3,4%). A Francoforte bene il comparto automotica con Volkswagen (+2,2%), Continental (+1,6%). Lettera su Deutsche Boerse (-2,8%) e Sap (-1,8%). A Bruxelles bene Fortis Bank (+5%) nonostante la maxi perdita da 6 miliardi di euro registrata nel quarto trimestre 2008. Tokyo depressa L?allarme sulla potenziale bancarotta di General Motors e la delusione per il mancato annuncio di nuove misure per il rilancio della Cina hanno smorzato l?ottimismo che aveva sollevato ieri le sorti della Borsa di Tokyo (aveva chiuso con il Nikkei a 1,95%) facendola piombare di nuovo in territorio negativo. Alla chiusura l?indice Nikkei dei 225 titoli guida ha perso 260,39 punti, pari al 3,5%, scendendo a 7.173,10 punti. Si tratta del livello più basso raggiunto dal 27 ottobre e di un arretramento del 5,22% su base settimanale. A essere stati penalizzati sono soprattutto i bancari: Mitsubishi UFJ Financial ha perso il 4,8%, Mizuho Financial Group il 4,9% e Sumitomo Mitsui Financial Group il 6,4%. Lo yen è aumentato sia sul dollaro che sull?euro incidendo negativamente sugli esportatori: Toyota ha ceduto il 2,8%, Honda il 4,9%, Canon il 2%, Panasonic il 2,4% e Sony il 3,8%. New York in picchiata Come a Wall Street, dove l?indice Dow Jones è precipitato al 4,09%, il livello più basso dal 1997, anche gli investitori giapponesi sono stati spaventati da una potenziale liquidazione di Gm. Il titolo della casa automobilistica di Detroit è scivolato sotto la soglia dei 2 dollari, lasciando sul terreno il 15% circa, dopo che il rapporto annuale consegnato dai vertici dell?azienda alla Sec (la Consob americana) ha sollevato forti dubbi sulla capacità di proseguimento nelle normali operazioni di produzione. Il gruppo ha già ricevuto 13,4 miliardi di dollari dal governo americano ed avrebbe bisogno di prestiti per almeno 30 miliardi per cercare di superare la crisi. La Cina è vicina Anche il rapporto del premier cinese Wen Jiabao all?apertura della sessione annuale dell?Assemblea del Popolo ha deluso: Wen ha garantito che la Cina manterrà una crescita al 8% per il 2009, ma non ha annunciato nessuna misura straordinaria per il rilancio dell?economia come invece avevano previsto alcuni analisti. © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano

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Bashir spacca il mondo e mette a rischio la pace (sezione: Globalizzazione)

( da "Affari Italiani (Online)" del 06-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Politica Bashir spacca il mondo e mette a rischio la pace Venerdí 06.03.2009 11:23 La decisione della Corte Penale Internazionale dell'Aja di emettere un mandato d'arresto nei confronti del presidente sudanese Omar al-Bashir sta dividendo nettamente la comunità internazionale aumentando le preoccupazioni per la popolazione che vive in Darfur ancora costretta a condizioni di vita miserabili. Gli Stati Uniti 'guidano' il versante di chi vorrebbe il leader di Khartoum scontare le leggi internazionali, mentre la Cina, forte alleata del Sudan, è in prima fila tra quei Paesi (Africa e mondo arabo) che esprimono ''rammarico'' e preoccupazione per il mandato del tribunale dell'Aja contro Bashir. Una situazione particolarmente delicata che rischia di trasformarsi in un vortice di polemiche e contro-accuse che potrebbe rendere ancora più instabile una regione già seriamente colpita dalla povertà. Bashir, accusato di crimini di guerra e contro l'umanità, si è detto pronto a recarsi in Darfur questa domenica; un viaggio più che altro volto a dimostrare il rifiuto del leader sudanese ad accettare la sentenza del Cpi. ''La Corte Penale Internazionale non cambierà i piani e i programmi del governo'', ha dichiarato Bashir, secondo un comunicato diffuso dall'agenzia SUNA. ''Il governo andrà avanti verso la pace e condurrà elezioni libere ed oneste'', ha spiegato. Il Sudan, del resto, ha già inviato un chiaro messaggio al mondo promettendo di spedire a casa 13 agenzie umanitarie accusate di aver collaborato con il tribunale dell'Aja. Le Nazioni Unite, gli Stati Uniti e l'Ue hanno risposto prontamente a questa provocazione esortando Bashir a revocare la decisione per il bene del popolo del Darfur. Ban Ki-moon, segretario generale dell'Onu, ha dichiarato che la mozione, se attuata, ''causerebbe danni irrevocabili alle operazioni umanitarie''. Ma la Cina, che in Sudan ha numerosi interessi economici, sembra il Paese più determinato a cercare di fermare il mandato d'arresto contro Bashir: membro del Consiglio di Sicurezza, sosterrà la risoluzione presentata dall'Egitto che chiede di posporre di 12 mesi l'esecuzione del mandato. Anche l'Unione Africana ha promesso che invierà una delegazione all'Onu per tentare di bloccare la decisione della Cpi e offrire, così, una ''chance di pace in Sudan''. Intanto, per il secondo giorno consecutivo, oltre 5 mila persone si sono radunate nella piazza dei Martiri della capitale sudanese per denunciare le accuse mosse dal procuratore capo del tribunale dell'Aja Luis Moreno-Ocampo e per sostenere l'innocenza di Bashir. Secondo le Nazioni Unite, sono almeno 300 mila le persone ad aver perso la vita da quando è esploso il conflitto nella regione occidentale sudanese nel 2003. Luis Moreno-Ocampo, procuratore capo del tribunale dell'Aja, ha accusato Bashir di aver personalmente istruito le proprie forze affinché distruggessero tre gruppi etnici, i Fur, i Masalit e gli Zaghawa. tags: Bashir Sudan darfur Usa cina

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Petrolio e crisi, un po' di news. (sezione: Globalizzazione)

( da "Blogosfere" del 06-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Mar 09 6 Petrolio e crisi, un po' di news. Pubblicato da Debora Billi alle 12:06 in Scenari Sembra che petrolio ed energia siano qualcosa di estraneo alla crisi, che riguarda banche, mutui, derivati e monete e per una volta non ha nulla a che vedere con l'oro nero. In fin dei conti, il prezzo è basso, la domanda anche, per il momento non resteremo senza e quindi tutto va bene. Ecco un po' di notizie per riflettere. Cina. Il cashflow della Sinopec, la principale compagnia petrolifera cinese, continua a scendere. Cala la domanda di raffinati e calano i prezzi. Russia. Il governo russo ritira tutti i suoi investimenti nei bond di Fannie Mae e Freddie Mac (perché, ne aveva?). Per la prima volta da dieci anni la Russia è in deficit, e il ministro delle Finanze ha dichiarato che i quattrini del petrolio servono per le pensioni. Canada. Anche i ricchi piangono, ed una compagnia petrolifera canadese chiede ufficialmente al governo un bel bailout per evitare la bancarotta. Iran. Scoprono di consumare 2 volte e mezzo più energia rispetto alla media mondiale, e si mettono le mani nei capelli. L'uso del gas naturale è passato da rischioso a pericoloso, avverte il ministro. USA. Sempre più stati pensano ad aumentare le tasse sulla benzina, cosa inaudita negli States. Motivo? Usare i soldi per sistemare le strade che cadono a pezzi. Canada. Il governo dell'Alberta pensa (addirittura) di ricorrere ad incentivi per le compagnie petrolifere perché si convincano a tornare a trivellare. Messico. La Pemex non sa dove andare a cercare 10 miliardi di dollari per pagarsi le spese di ricerca e produzione. Inghilterra. La BP sta pensando di bloccare i dividendi, per la prima volta dal 1999. Norvegia, USA e Italia. La Norvegia, Paese pieno di petrolio i cui guadagni ha saggiamente accantonato per l'era post petrolifera, ha aumentato la sua quota di partecipazione nella compagnia nazionale idroelettrica. Sempre pensando al futuro, gli Stati Uniti hanno stanziato 84 milioni di dollari per i progetti geotermici. In Italia si accelera la costruzione del Ponte sullo Stretto. Dov'è l'intruso?

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Clima/ Clinton: Crisi è opportunità per investimenti in (sezione: Globalizzazione)

( da "Virgilio Notizie" del 06-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Bruxelles, 6 mar. (Apcom) - Il Segretario di Stato Usa Hillary Rodham Clinton ha affermato, oggi a Bruxelles, che l'attuale crisi economica è un'opportunità da non sprecare per fare finalmente gli investimenti necessari alla graduale riconversione 'verde' dell'energia e porre le basi di un accordo globale sul cambiamento climatico alla conferenza Onu di Copenaghen, in dicembre. Parlando all'Europarlamento in un dibattito con una platea di rappresentanti dei giovani europei, Clinton ha sottolineato la necessità di affrontare il cambiamento climatico, oggi finalmente riconosciuta anche dagli Usa. "Il presidente Obama ha già annunciato al Congresso che andremo verso un sistema di 'cap and trade' (la 'borsa delle emissioni', ndr), qualcosa - ha detto - che abbiamo imparato da voi europei". In questo contesto, ha aggiunto, gli Stati Uniti potranno utilizzare l'esperienza del quadro regolatorio e dei meccanismi messi in opera dall'Ue. Sotto la precedente Amministrazione, ha ammesso il Segretario di Stato "siamo stati negligenti rispetto alle nostre responsabilità"; ma ora, ha affermato, "sosteniamo la necessità di raggiungere un accordo globale sul clima, e stiamo facendo del nostro meglio per recuperare il tempo perduto". Clinton ha ricordato di aver visitato recentemente diversi paesi asiatici ai quali ha offerto partenariati in vista della Conferenza di Copenaghen. Finora, gli Stati Uniti, che non avevano voluto impegnarsi sul Protocollo di Kyoto, erano il primo paese al mondo per le emissioni di gas serra. "Ma ora - ha osservato - la Cina ci ha superato (nelle emissioni, ndr), e senza la Cina, l'India, l'Indonesia e altri paesi non saremo abbastanza per dare una risposta globale" al cambiamento climatico". Il Segretario di Stato ha quindi sottolineato che "questo è un tempo propizio: gli investimenti del pacchetto di stimolo economico (decisi negli Usa, ndr) possono contribuire a dimostrare la nostra volontà di raggiungere l'accordo" a Copenaghen. Clinton ha esortato a "non sprecare mai una buona crisi". Questa crisi, in particolare, ha aggiunto, "può avere un impatto molto positivo sulla lotta al cambiamento climatico e sulla sicurezza energetica". Più tardi, parlando della complessità dei sistemi decisionali nella democrazia Usa come in quelle europee, il Segretario di Stato ha osservato che "c'è voluta una grave crisi per decidere di fare gli investimenti che già 20 anni fa sapevamo erano inevitabili" in campo energetico, così come per la creazione, finalmente, di un sistema universale di assistenza sanitaria negli Usa.

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El cine para chicas también entra en recesión (sezione: Globalizzazione)

( da "Pais, El" del 06-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

REPORTAJE: CINE El cine para chicas también entra en recesión GUILLERMO ALONSO 06/03/2009 Vota Resultado 13 votos Confesiones de una compradora compulsiva ha escandalizado a parte de la crítica por su supuesta glorificación del consumismo en plena crisis económica. Pero ¿desde cuándo le exigimos lecciones morales al género chick flick? Apareció hace tres semanas en la sección de economía de la página web de US News: ?Cinco razones para ver Confesiones de una compradora compulsiva?, un compendio sobre los beneficios que tendría esta película para calmar a las consumidoras desenfrenadas. ?¿Qué conclusiones sacaste tú de la película??, preguntaba al final el autor, dejando el debate abierto en la sección de comentarios. Primera respuesta, proveniente de una tal Emily, consciente de que en Internet las mayúsculas equivalen a chillar: ?¡¡¡VI LA PELÍCULA!!! Y sólo por las botas de Gucci merece la pena, ¡¡¡CREEDME!!!?. La noticia en otros webs webs en espaÑol en otros idiomas ýSu mensaje es todo lo contrario: no puedes ir derrochando por la vidaý (Mayka Sánchez, ýCuoreý) Confesiones de una compradora compulsiva, producida por el multimillonario Jerry Bruckheimer después de que éste viera el filón en éxitos chick flick (en argot inglés, cine para chicas) como El diablo viste de Prada, se ha convertido en un saco de boxeo para que no sólo los columnistas de cine, sino los de economía y sociedad, descarguen su ira. Las críticas a la cinta dirigida por P. J. Hogan han hecho más hincapié en la glorificación de la Visa Oro en plena época del credit crunch (o restricción crediticia) que en problemas de estructura o guión. ?No sólo es aburrida y estridente, sino probablemente la película que ha elegido peor fecha de estreno y la más terriblemente insultante de la historia reciente?, escribió Claudia Puig en USA Today. James Berardinelli, de ReelViews, dijo: ?Su esclavismo subyacente a la cultura del consumismo es moralmente repugnante?. La protagonista, Isla Fisher, tuvo que salir al paso ante los periodistas en el estreno londinense: ?Obviamente, la película está situada en un marco económico diferente al actual?, declaró a los medios. ?Pero es una historia de redención y mi personaje aprende su lección?. Cuando la estrella de la película está dispuesta a desvelar el final de la historia con actitud de ternero degollado sólo para salvar su imagen, algo ocurre. Hollywood tampoco tiene mucho de qué quejarse: el pasado enero ha sido el mejor de su historia en términos de taquilla gracias a títulos tan inspirados como Superpoli en el centro comercial. Y uno de sus productos estrella de febrero ha sido He?s not just that into you, otro ejemplo de película para chicas, con Drew Barrymore, basado en un libro de autoayuda (!) que estaba basado a su vez en una línea de diálogo de Sexo en Nueva York (!!). En esta película, bastante más exitosa, no hay problema ético alguno con la economía actual, pues las mujeres no van de compras, simplemente se pasan la mitad del metraje mirando a un teléfono sin parpadear hasta que un hombre las llama. Durante la Gran Depresión, una de las películas más populares en taquilla fue Sombrero de copa, complemento que representaba a las clases más altas y capitalistas y que, reflejado en celuloide, conquistó a todas las restantes. No comprender el placer de ver a alguien comprando sin parar cuando el espectador no puede hacerlo es no comprender uno de los principios básicos de la ficción cinematográfica: el escapismo. ?A las chicas les encanta ir de compras, y esto es una simple adaptación de una novela chick lit [literatura para mujeres]?, opina Mayka Sánchez, redactora jefe de Cuore, recién llegada de un pase de prensa de la película. ?Las críticas son desproporcionadas, éste no es el tipo de película del que esperas sacar una moraleja. Pero si quieren sacarle un punto moralista, sería todo lo contrario: el mensaje es que no puedes ir por la vida despilfarrando. Los que dicen que incita al consumismo no se han fijado en eso?. Para Lorena Berdún, protagonista en su día de Con dos tacones, lo más cerca que estuvo nuestra televisión de heredar el espíritu de la ficción para chicas anglosajona, ?es hipócrita pretender que se está faltando al respeto porque una película proyecte una imagen de consumismo en este momento de crisis. El cine te muestra algo que tú asimilas como creas conveniente. Si nos ciñéramos a reglas de este tipo, no se deberían proyectar películas en las que se hable de drogas, haya tramas relacionadas con abusos sexuales o contengan violencia gratuita?. Precisamente un remake de Viernes 13 arrasó en febrero en la taquilla, pero el problema actual no es una oleada de muertes en los campamentos norteamericanos, sino una crisis económica. Tal vez el problema sea entonces de la realidad y no de la ficción. n Confesiones de una adicta a las compras se estrena el 27 de marzo.

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La prima volta di Hillary a Bruxelles (sezione: Globalizzazione)

( da "Stampaweb, La" del 06-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

L?ultima volta che al Parlamento europeo hanno ospitato un osite “di alto rango” proveniente dagli Stati Uniti era il 1985. L?ospite era l?allora presidente Ronald Reagan. Oggi la storia si ripete con nuovi protagonisti e ad accogliere “l?amico americano” è il presidente dell?Europarlamento, Hans Geert Poettering. Lei è Hillary Rodham Clinton, nuovo segretario di stato americano dell?amministrazione Obama. Quasi un?ora di dialogo con i giovani europei del Parlamento, a Bruxelles, spaziando su un?ampia varietà di temi, dalla lotta al terrorismo, al cambiamento climatico, dai diritti umani alla Russia alla solidità della relazione tra le due sponde dell?Oceano, tra Stati Uniti e Unione europea. Quasi un?ora in cui la signora Clinton risponde alle domande della “prossima generazione di europei” con cui gli Stati Uniti sono ansiosi e desiderosi di collaborare, condividendo i valori e “una visione del futuro che entrambi siamo desiderosi di realizzare”. D?altra parte, avverte la Clinton, quello attuale “è uno di quei momenti della storia in cui non abbiamo scelta, dobbiamo stare insieme per affrontare le grandi sfide che ci si pongono”. Rivolgendosi al presidente Poettering, definisce un “miracolo” la costruzione dell?Unione europea, “non soprannaturale, ma come il frutto di un grande lavoro di uomini e donne”. E lo deve essere davvero, se l?Europa “non viveva un periodo di pace dai tempi dell?antica Roma”. Hillary Clinton è ottimista, anche se consapevole che “la speranza da sola non basta”. Occorrono determinazione e realismo politico, occorre una stretta convergenza sulle grandi sfide e minacce del nostro tempo (terrorismo, risparmio energetico, lotta al cambiamento climatico, lotta al traffico di esseri umani) e sugli strumenti per farvi fronte per realizzare un “futuro di pace, di prosperità e progresso”. Pungolata dalle domande di alcuni giovani del Parlamento europeo, la Clinton ha ribadito l?impegno concreto della nuova amministrazione Usa per il clima. Il pacchetto di stimolo all?economia varato dal Congresso contiene molte indicazioni per sostenere gli investimenti in tecnologia “verde”, l?innovazione e la ricerca. L?obiettivo comune deve essere quello di essere uniti in vista della conferenza sul clima di Copenaghen, portando dalla propria parte i nuovi grandi inquinatori: Cina, India, Indonesia, Brasile e convincendo gli stessi americani della bontà della lotta contro il riscaldamento climatico e per le energie sostenibili. C?è la crisi è vero, ma a Washington, dice la Clinton, si è soliti dire di “non sprecare mai una buona crisi”. Altri temi caldi dell?incontro sono stati il futuro del conflitto israelo – palestinesee i rapporti con la Russia. “Gli insediamenti israeliani – ha detto la Clinton – non aiutano la pace e saranno oggetto di discussione in sede di negoziati che inizieranno subito, non appena sarà formato il nuovo governo israeliano” e avranno come obiettivo arrivare “alla soluzione dei due Stati”. La Russia resta ancora una Giano bifronte, con cui gli Stati Uniti sono più o meno d?accordo a seconda degli argomenti. Fondamentale una partecipazione russa nella lotta al terrorismo e nella non proliferazione degli armamenti, ma gravi divergenze continuano a esserci sulla questione georgiana, sull?utilizzo intimidatorio che la Russia fa della propria posizione di campione energetico, sul veto continuo che pone ai paesi che desiderano entrare nella Nato L'impegno di quest?ultima a riprendere il dialogo con Mosca, ha detto la Clinton “non potrà in alcun modo minare il nostro sostegno per paesi come la Georgia, i Baltici o i Balcani, e ovunque in Europa, affinché siano indipendenti, liberi, autodeterminati, senza nessuna ingerenza da parte della Russia”. Alla fine la prima visita del Segretario di stato Usa si è conclusa con il forte apprezzamento del presidente del parlamento europeo, Hans Geert Poettering, secondo cui la Clinto “ha parlato da vera europea. Oggi ciò che ci unisce è molto più di ciò che ci divide”. commenti (0) scrivi

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Protezione civile, nuovo direttivo e un'attività senza più confini (sezione: Globalizzazione)

( da "Gazzettino, Il (Vicenza)" del 06-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Protezione civile, nuovo direttivo e un'attività senza più confini Venerdì 6 Marzo 2009, Tezze sul Brenta In questi giorni è stato nominato il direttivo della Protezione civile che coordinerà i 26 volontari, provenienti anche dai comuni limitrofi, che ne fanno parte. Per il comune è responsabile l'assessore Francesco Guzzi, mentre del direttivo fanno parte Damiano Cocco (capogruppo), Ivano Andreatta, Maurizio Miotti, Enzo Pierobon, Diego Sabbadin, Pietro Tenore. "Saremo a Lonigo per una giornata di addestramento il 15 marzo - spiega Maurizio Miotti - poi in Brenta il 22 marzo e nei giorni di Pasqua e Pasquetta, inoltre siamo presenti durante le varie manifestazioni civili e religiose disseminate per tutto l'anno. Siamo abituati a lavorare quando c'è bisogno e proprio per questo motivo la Protezione civile di Tezze ha avuto una trasferta del tutto particolare e i questi giorni ne è arrivato un prezioso attestato". E' molto attiva la Protezione civile tedarota. Per le nevicate dei primi di gennaio che hanno messo in ginocchio Milano, sono stati allertati i gruppi del Nord Italia e in molti hanno risposto all'appello del capoluogo lombardo. Anche da Tezze sono partiti in cinque, l'autista del mezzo speciale Pietro Tenore, Nico Cocco, Mario Baggio, Enzo Pierobon e Luigi Andreatta. Non è la prima volta che la Protezione Civile tedarota, coordinata dall'assessore Francesco Guzzi, si muove oltre i propri confini; sono abituati a ritrovarsi con i colleghi del Bassanese per simulazioni e in quanto a neve avevano già spalato quella che era caduta in paese. "Dalla nostra provincia - spiega Nico Cocco, alpino, già un paio di volte con l'amico Antonio Cerantola in terra russa per costruire una scuola - eravamo una quarantina, ogni gruppo con il suo mezzo e con i propri attrezzi, pale e picconi e una volta a Milano, ci siamo messi a completa disposizione della Protezione civile locale. La situazione era veramente critica, lungo le strade si era formata una lastra di ghiaccio, gli unici attrezzi necessari erano proprio i picconi e le pale in quanto tra i palazzoni c'erano auto parcheggiate nei due lati e sarebbe stato impossibile lavorare con mezzi meccanici, anche piccoli. A ogni gruppo è stato assegnato un turno giornaliero. Prima di noi c'erano già stati gli alpini della sezione Montegrappa di Bassano". Una bella esperienza? "Certamente - continua Tenore - fa sempre bene lavorare con altri gruppi, c'è sempre qualcosa da imparare". "Questo è il vero compito delle Protezioni civili - conclude Cocco - essere pronti e disponibili ad intervenire in queste calamità". La protezione civile ha bisogno di forze nuove. Per informazioni si può telefonare a Damiano 335 222573, Maurizio 338 5888507, Enzo 338 8934150. Pio Brotto

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OCSE: SUPERINDICE RALLENTA ANCORA A GENNAIO (sezione: Globalizzazione)

( da "Borsa(La Repubblica.it)" del 06-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

OCSE: SUPERINDICE RALLENTA ANCORA A GENNAIO (AGI) - Parigi, 6 mar. - Il superindice dell'Ocse registra un nuovo calo per i paesi piu' avanzati e per le economie emergenti, che devono far fronte a un "forte rallentamento", mentre ci sono solo piccoli segnali di stabilizzazione. L'indice dei 30 paesi Ocse a gennaio cala di 0,9 punti rispetto a dicembre e scende di 9,1 punti su base annuale. Nell'Eurozona l'indice mensile scende di 0,6 punti e quello annuale di 8,4 punti, contro un calo di 1,4 punti mensili e 10,8 punti annuali negli Usa. In Europa va particolarmente male la Germania che cala di 1,2 punti mensili e 12,7 punti annuali. Tra i paesi emergenti in forte calo Brasile, Cina, India e Russia. Quest'ultima va peggio di tutti con una discesa di 3,3 punti mensili e 19,4 punti annuali, contro 2,1 mensili e 14,8 annuali della Cina, un punto mensile e 9,6 annuali dell'India e i 2,7 mensili e 10,1 annuali del Brasile, il quale fino a dicembre era l'unico paese emergente a essere considerato solo "rallentato", mentre ora, come Cina, India e Russia, diventa anch'esso "molto rallentato". 06/03/2009 - 14:51

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ole', ROMEO TORNA IN LIBERTà - BORSE MIGLIORANO CONSOB: VANNO RISARCITI GLI AZIONISTI ALITALIA Trichet guadagna doppio di Bernanke ROSSO DA 200 MLN PER PIRELLI RE MADOFF I (sezione: Globalizzazione)

( da "Dagospia.com" del 06-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

HomePage | Segnala articolo --> ole?, ROMEO TORNA IN LIBERTà - BORSE MIGLIORANO ? CONSOB: VANNO RISARCITI GLI AZIONISTI ALITALIA ? Trichet guadagna doppio di Bernanke ? ROSSO DA 200 MLN? PER PIRELLI RE ? MADOFF ITALIANO: 3 ARRESTI - DI CHI è LA WIND? - COCA COLA: 2 MLD $ IN CINA? 1 - Migliorano i listini dopo dati Usa, Mibtel-2%, Dax+0,7%... (Apcom) - Riducono le perdite Milano e Parigi e girano al rialzo Londra e Francoforte dopo la pubblicazione dei dati Usa relativi alla disoccupazione di febbraio, che hanno visto una perdita di 651mila posti di lavoro. Il Mibtel segna -2% e l'S&P Mib -2,8%, il Dax è passato al rialzo (+0,7%) così come l'Ftse100 (+0,7%), mentre Parigi riduce le perdite (Cac40-0,3). Trichet 2 - ROMEO: GIP RIMETTE IN LIBERTA' IMPRENDITORE (Ansa) - Torna in liberta' l'imprenditore Alfredo Romeo. Lo ha deciso oggi il gip Enrico Campoli che ha accolto la richiesta di revoca della misura cautelare avanzata dai legali di Romeo, Bruno Von Arx e Francesco Carotenuto. Romeo era in carcere dal 17 dicembre scorso, nell'ambito dell'inchiesta sugli appalti a Napoli. 3 - La Consob: devono essere risarciti i risparmiatori che hanno investito in Alitalia... Da "la Repubblica" - La Consob propone di risarcire azionisti e obbligazionisti della ex Alitalia danneggiati dopo la sospensione e la revoca dei titoli dalla Borsa. «Va data una qualche forma di risarcimento», dice Lamberto Cardia a Panorama. E Ferrovie replica all´ad di Alitalia (dopo l´accusa di "ruolo ambiguo") e annuncia che si riserva azioni a tutela dell´immagine. 4 - Usa: a febbraio per 651 mila posti... (ANSA) - L'economia Usa a febbraio ha perso 651.0000 posti di lavoro, in linea con la stima degli analisti che aspettavano una perdita di 650.000 posti. Il tasso di disoccupazione e' cosi' salito all'8,1% contro il 7,9% previsto dagli analisti. Il tasso di disoccupazione negli Stati Uniti, salito a febbraio all'8,1%, si colloca ai massimi da oltre 25 anni. Carlo Puri 5 - Trichet guadagna doppio di Bernanke... (ANSA) - Il presidente della Bce, Jean-Claude Trichet, guadagna piu' del doppio del presidente della Federal Reserve Ben Bernanke. Lo stipendio di Trichet e' salito a 351.816 euro nel 2008, (pari a 446.806 dollari) dai 345.252 del 2007, secondo i dati pubblicati sul sito della Bce. Il numero uno della Fed Bernanke, invece, quest'anno guadagnera' 196.700 dollari. Trichet e i suoi colleghi del comitato esecutivo della Bce hanno avuto un aumento di stipendio dell'1,9% lo scorso anno. 6 - Mercati a rischio Moody´s declassa la Tata... Da "la Repubblica" - Moody´s ha declassato il rating del costruttore indiano Tata Motors da B1 a B3. L´outlook è negativo. In una nota l´agenzia motiva la decisione con «la limitata flessibilità finanziaria di Tata Motors e l´imminente rischio di rifinanziamento nell´ambito di un mercato debole in India e oltremare». E aggiunge: «Il sensibile calo dei volumi di vendita pone una sfida alla capacità della società di realizzare cash flow e redditività e la spinge a indebitarsi». Bernanke Nei giorni scorsi la casa automobilistica indiana, a corto di liquidità a causa del crollo delle vendite, ha avviato dei colloqui per vendere la sua quota in un fondo di investimenti e raccogliere liquidità per 100 milioni di dollari. 7 - Casa: Lazio, crolla capacita'acquisto... (ANSA) - Aumenta il bisogno di case a costi sostenibili e crolla la capacita' di acquisto. Per 47mila famiglie nel Lazio e' un bene inaccessibile. Risulta da uno studio del Cresme Ricerche sulla questione abitativa nel Lazio. Piu' del 30% di queste famiglie e' costituito da giovani coppie. Il disagio che ne deriva travalica l'aspetto economico e si ripercuote sulla coesione dell'intero sistema sociale: l'emergenza abitativa investe le persone, il sistema sociale e quello produttivo. 8 - Pirelli Re in rosso per 200 milioni... Dal "Corriere della Sera" - Pirelli Real Estate ha chiuso il 2008 con un rosso di 195 milioni che si confronta con un utile 2007 da 162,8 milioni. Il cda del gruppo immobiliare ha poi confermato che sottoporrà all´assemblea straordinaria di aprile la proposta di aumento di capitale a pagamento da 400 milioni. Pirelli & c, azionista di maggioranza di Pirelli Re, parteciperà alla ricapitalizzazione convertendo i crediti in capitale. 9 - MA DI CHI È LA WIND?... Giovanni Pons per "la Repubblica" - Di chi è il controllo della Wind, terza società di tlc in Italia? Dall´agosto 2005 sembrava essere di Naguib Sawiris, l´imprenditore egiziano la acquistò dall´Enel attraverso la Weather investments II: società «controllata da una persona fisica, il signor Naguib Sawiris» è stato dichiarato all´Antitrust. Ma già nel dicembre 2007 in questa rubrica si riportava l´indiscrezione che Naguib controlla solo il 7% della Weather, mentre il resto delle azioni è in mano a due trust, Os Holding e April Holding, i cui beneficiari sono il fratello Nassef e il padre Onsi. Sawiris L´indiscrezione ora è stata confermata da un documento presentato nell´arbitrato di Londra che vede opposti Naguib e il finanziere Alessandro Benedetti che reclama a sua volta il 30% delle azioni Weather in base ad accordi del 2005. Ma quando sapremo il vero proprietario di Wind? 10 - «Madoff» italiano, la Finanza fa tre arresti... Dal "Corriere della Sera" - La Guardia di Finanza di Milano ha arrestato tre persone, tra cui un manager di una banca della Svizzera italiana accusato di furto per 23 milioni di euro. E c'è già chi lo chiama il «Madoff italiano». Le indagini sono partite da una denuncia di Bsi (gruppo Generali) nei confronti di un collaboratore. Il manager, che si occupava di gestioni patrimoniali, avrebbe simulato di aver ricevuto dai clienti della banca autorizzazioni per bonifici o prelievi in contanti. Il denaro, secondo gli investigatori, sarebbe stato poi convogliato in conti di altre persone e società in Italia e all'estero, che avrebbero simulato transazioni immobiliari per giustificare i passaggi di denaro. Gli altri due arrestati si sarebbero occupati dell'organizzazione delle strutture societarie per convogliare il denaro carpito. Le indagini hanno già permesso il sequestro di oltre 12 milioni di euro. «E' stata la stessa banca ad accorgersi del tentativo di truffa e a denunciare immediatamente l'accaduto alla Gdf. Grazie a questo intervento tempestivo e alle azioni intraprese dalla banca è stato possibile neutralizzare danni economici, sia per i clienti sia per l'istituto», ha precisato un portavoce di Bsi Italia. 11 - Cardia: capital gain, 3 anni senza tasse... Dal "Corriere della Sera" - Per ricostruire la fiducia sui mercati si potrebbe «immaginare di non tassare i capital gain per un periodo congruo, almeno 3 anni. Per l'erario il mancato introito sarebbe contenuto». La proposta è stata lanciata da Lamberto Cardia in un'intervista concessa a «Panorama», in cui il presidente della Consob ipotizza anche di innalzare «dal 10% fino al 20%» il limite per il riacquisto di azioni proprie da parte della società quotate. Ma Cardia ne ha anche per gli azionisti e obbligazionisti Alitalia, ai quali ritiene vada «data una qualche forma di risarcimento» a fronte della perdita dell'investimento. 12 - Coca Cola investe in Cina 2 mld dlr... (ANSA) - La Coca Cola ha annunciato che investira' 2 mld di dollari in nuovi impianti per la distribuzione in Cina nei prossimi tre anni. Il nuovo investimento si aggiunge a uno di 2,4 mld per l'offerta di acquisto della societa' locale Huiyuan Juice Group, principale produttore di bevande e succhi della Cina.Se l'offerta sulla Huiyuan Juice andra' in porto, si trattera' della piu' grande acquisizione di una societa' cinese da parte di un gruppo straniero. [06-03-2009]

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Clima/ Clinton: Da Cina segnali incoraggianti su accordo (sezione: Globalizzazione)

( da "Virgilio Notizie" del 06-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Bruxelles, 6 mar. (Apcom) - Dalla Cina ci sono segnali incoraggianti circa la disponibilità a partecipare ad un accordo globale per limitare i cambiamenti climatici. Ad assicurarlo è il segretario di Stato Usa Hillary Clinton, sulla base della sua recente visita a Pechino. "Sono stata rincuorata dalle discussioni che ho avuto con il ministro degli Esteri e con altri rappresentanti cinesi: erano piuttosto ansiosi di partecipare al summit di Copenhagen", ha spiegato il capo della diplomazia Usa, riferendosi alla conferenza Onu prevista a dicembre 2009. "La Cina ha espresso la volontà di partecipare e riconosce che deve essere parte della soluzione" ha spiegato Clinton, parlando al termine di un incontro a Bruxelles con i rappresentanti dell'Ue. Il segretario di Stato Usa ha sottolineato che "la posizione di maggior inquinatore del mondo" è passata da Washington a Pechino. Sull'argomento è intervenuta anche il commissario Ue alle Relazioni esterne, Benita Ferrero-Waldner, lodando "l'atteggiamento molto diverso, l'atteggiamento di apertura" dimostrato dalla nuova amministrazione del presidente Usa Barack Obama. "A Copenaghen vogliamo un accordo vincolante", ha indicato il commissario. "E ora - ha aggiunto - abbiamo gli Usa dalla nostra parte, e gli Usa hanno l'Europa dalla loro".

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Afghanistan/ Bishkek sfratta anche Isaf, ma porte ... (sezione: Globalizzazione)

( da "Virgilio Notizie" del 06-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Roma, 6 mar. (Ap-Apcom-Nuova Europa) - Bishkek, dal canto suo, continua a mantenere un atteggiamento ambivalente sulla questione. Pur ribadendo più volte che lo sfratto degli Usa è un fatto definitivo, ieri Bakiev ha detto che per una trattativa "la porta non è chiusa". Concetto ribadito anche da un suo portavoce, Almaz Turdumamatov. "La decisione sulla base è finale ed entro quest'anno tutti i soldati americani dovranno lasciare il territorio del Kirghizistan", ha premesso il portavoce. "Ciononostante - ha continuato - le porte del negoziato con gli Stati uniti sono aperte e siamo pronti a considerare un nuovo accordo". Ci sono ancora margini, insomma. Washington, intanto, ha fatto capire di star valutando anche ipotesi alternative. Il contingente impegnato in Afghanistan, specialmente in questa fase di "upgrading" della forza in campo, ha bisogno d'un solido punto d'appoggio logistico. Diverse fonti, nelle scorse settimane, hanno registrato degli approcci da parte Usa all'Uzbekistan, dove gli Usa avevano una base fino al 2005. C'è poi il ruolo della Russia, sospettata di essere dietro le decisioni kirghise. Mosca, per prima, ha dato luce verde al transito di materiali non letali, seguita da altri paesi dell'Asia centrale, ivi compreso il Kirghizistan. I primi carichi sono già passati e lo scorso mese il ministro degli Esteri Sergei Lavrov ha ventilato anche la possibilità che il permesso di transito venga allargato anche ad altri tipi di carichi. Mosca da diverso tempo, attraverso i raggruppamenti regionali di cui fa parte - Organizzazione per il trattato collettivo di sicurezza (Csto) e Organizzazione per la cooperazione di Shanghai (Sco), in primo luogo - ha fatto capire di essere interessata ad avere un ruolo più importante nel teatro afgano, che rappresenta un fattore d'instabilità in tutta la regione e per il 27 marzo è convocata a Mosca una riunione molto attesa della Sco (che ha nella Cina l'altra capofila) in cui si parlerà proprio del conflitto afgano.

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Piemonte/ Intesa Regione e Anpas per monitaggio territorio (sezione: Globalizzazione)

( da "Virgilio Notizie" del 06-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Milano, 6 mar. (Apcom) - Regione Piemonte e Anpas (Associazione nazionale pubbliche assistenze - Comitato regionale Piemonte) hanno siglato un'intesa che integra e potenzia i servizi di monitoraggio del territorio per la Protezione civile regionale. L'accordo impegna l'Anpas a garantire un pronto intervento entro 24 ore dall'allertamento, con l'impiego di aerei Cessna C172 e Cessna 320 e piloti professionisti dell'associazione volontaria I Falchi di Daffi (Difesa Ambiente foreste e fiumi). La collaborazione vuole assicurare e potenziare il monitoraggio territoriale ed è volta alla sorveglianza programmata, alla previsione e prevenzione dei rischi sulla base di programmi definiti dal settore Protezione civile con la ricognizione diretta all'acquisizione di informazioni, dati e immagini necessari per le attività emergenziali. Se necessario viene assicurato il sostegno operativo per il funzionamento dei sistemi di comunicazione radio, informativi, di monitoraggio strumentale, nell'ambito di esercitazioni ed emergenze di Protezione civile; il trasferimento aereo, nelle emergenze di grande portata, di personale e materiale del settore Protezione civile della Regione, infine, l'istituzione di percorsi formativi per istruttori e addetti al sistema radio dedicato e procedure di sicurezza per il volo del personale volontario. Tutti gli interventi previsti dalla convenzione saranno prestati in caso di eventi naturali o no che richiedono l'attivazione del sistema regionale di Protezione civile e potranno interessare sia la comunità regionale sia le comunità nazionale e internazionale, nell'ambito di interventi di carattere umanitario. Il servizio aereo sarà attivato anche per azioni dimostrative di informazione e di formazione con il coinvolgimento della popolazione, tese alla crescita della cultura di protezione civile. La "base di armamento" del servizio aereo è stabilita presso l'aeroporto di Torino Aeritalia di Collegno, già base di elisoccorso del sistema di emergenza sanitaria 118.

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Il "mago" cerca nuovi bluff (sezione: Globalizzazione)

( da "AprileOnline.info" del 06-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Il "mago" cerca nuovi bluff Leo Sansone, 06 marzo 2009, 11:21 Le antiche certezze d'imbattibilità cominciano a vacillare anche per Berlusconi. La crisi, finora sottovalutata, rischia di avere devastanti effetti sociali ed economici anche nel settentrione, il cuore produttivo dell'Italia. Così, il presidente del consiglio sta meditando su una nuova sorpresa con cui affascinare l'elettorato anche senza risolvere i problemi della recessione. Al congresso fondativo del PdL del 27 marzo tirerebbe fuori dal cilindro un piano per dare lavoro ai giovani, un grande bacino elettorale, stremato dal precariato e dalla disoccupazione Prima una pioggerellina, poi un temporale, ora la grandine. In prospettiva una pericolosa tempesta o un devastante uragano. Il 2009 si presenta come l'annus horribilis dell'economia italiana. A febbraio la cassa integrazione ordinaria dell'industria è cresciuta di ben il 553% rispetto ad un anno fa, un vero record negativo. Si restringe il credito, crollano i consumi e le esportazioni, le imprese riducono la produzione e tagliano l'occupazione. Fino a due mesi fa Silvio Berlusconi sollecitava alla "fiducia" e "all'ottimismo". Invitava e ad evitare "l'informazione ansiogena" delle tv (e della Rai) perché le banche e le imprese italiane stavano "meglio" di quelle estere e al massimo, osservava, "torneremo al reddito" del 2006. Poi il presidente del Consiglio ha cambiato atteggiamento: due settimane fa si è detto "preoccupato" perché "non si vedono" le dimensioni reali della crisi finanziaria internazionale. Analogo è il comportamento di Giulio Tremonti. Il ministro dell'Economia all'inizio dell'anno sollecitava alla fiducia mentre ora annuncia: "Il 2009 sarà un anno ancora più difficile del 2008". Usa perfino toni millenaristici: "siamo in terra incognita". I dati sono da brivido: la Borsa italiana ha perso il 50% della sua capitalizzazione nel 2008 e ora, in poco più di due mesi del 2009, un altro 25%. E potrà andare molto peggio: il Pil (Prodotto interno lordo) potrebbe scendere del 2,5% quest'anno, dopo aver perso già l'1% nel 2008. Nel 2009, secondo alcune stime, arriverebbero altri 2.500.000 disoccupati. Gli Usa, per bonificare le banche dai "titoli tossici" e stimolare la ripresa economica, hanno stanziato 1.500 miliardi di dollari mentre la Cina segue a ruota con un investimento di 1.200 miliardi di dollari in opere pubbliche. La recessione del 2009 comincia ad essere molto simile alla Grande Depressione del 1929. La Bce ha tagliato i tassi d'interesse primari europei all'1,5% e gli Stati Uniti da tempo li ha ridotti da 0 allo 0,25%, ma nonostante l'irrisorio costo del denaro le Borse mondiali continuano a scendere tumultuosamente. Manca la fiducia nelle banche e nei mercati finanziari internazionali. Le antiche certezze d'imbattibilità cominciano a vacillare anche per Berlusconi. Lunedì 2 marzo centinaia di trattori di allevatori del nord sono andati a protestare ad Arcore, davanti alla villa del Cavaliere, e a Gemonio, sotto la casa di Umberto Bossi. Gli agricoltori settentrionali, grandi elettori del centrodestra, protestavano contro il decreto del governo sulle quote latte perché, hanno obiettato, favorisce gli allevatori leghisti che non hanno rispettato le quote europee di produzione del latte non pagando le relative multe. Un brutto campanello d'allarme per il presidente del Consiglio che suona proprio al nord. La crisi, finora sottovalutata, rischia di avere devastanti effetti sociali ed economici anche nel settentrione, il cuore produttivo dell'Italia. Tutto ciò avviene ad appena tre mesi dalle elezioni europee di giugno. Non solo. Dario Franceschini, da lui definito il suo nono competitore dopo l'uscita di scena di Walter Veltroni, lo preoccupa. Il nuovo segretario del Pd, è l'analisi, regge bene il video tv, si fa ascoltare con la sua faccia di bravo ragazzo. Non solo. Il successore di Veltroni sta puntando proprio sulla crisi economica, oltre che sulla sicurezza. La sua proposta di varare un assegno di disoccupazione per chi perde il lavoro, da posizioni di sinistra, ha colpito nel segno, conquistando la centralità del ring della politica e sta mettendo in difficoltà il governo. L'esecutivo sta rifacendo i conti. I 17,8 miliardi di euro stanziati per far partire entro sei mesi un piano di opere pubbliche (in testa il ponte sullo Stretto di Messina) e gli incentivi agli acquisti di auto, elettrodomestici e mobili non bastano. Così Tremonti, dopo gli 8 miliardi di euro già stanziati per la cassa integrazione con l'obiettivo di tutelare anche i precari con un contratto di lavoro a termine, sta pensando ad altre iniziative. Ha parlato di un "tesoretto" da destinare agli ammortizzatori sociali e ad altre indefinite iniziative da mandare in porto la settimana prossima. Poi si sta preparando il "mago". Berlusconi, dopo aver indossato in passato i panni del "presidente imprenditore" e del "presidente operaio", sta meditando una nuova mossa con un forte impatto mediatico. Potrebbe giocare la carta del "presidente per i giovani", la grande risorsa del futuro, impantanati in un destino di disoccupazione e di precariato. Il colpo di scena potrebbe avvenire il 27 marzo, al congresso fondativo del Popolo della libertà (Pdl), il nuovo partito del centrodestra che nascerà dalla fusione di Forza Italia con An. Un piano per l'occupazione dei giovani sarebbe la mossa ideale per mettere in difficoltà il Pd e per combattere una battaglia contro le Caste, tornando a cavalcare un nuovo cavallo populista. Già, serve un nuovo cavallo da affiancare a quello della sicurezza, sostituendolo a quello del taglio delle tasse e dell'anticomunismo (è difficile agitare questa bandiera contro l'ex Dc Franceschini). Viene in mente Woody Allen. "Sono un mago e voglio restare un mago", dice un protagonista di Scoop, un film del regista americano del 2006. Il Cavaliere in 15 anni di vita politica ha fatto "il mago". Ha realizzato tante magie: ha inventato un centrodestra, ha sbaragliato il centrosinistra e nel frattempo sono fioriti i profitti e gli affari della Fininvest, il suo gruppo imprenditoriale. Al "mago" però non sono riusciti i tanti miracoli annunciati, in testa il "nuovo miracolo economico" basato su meno tasse, meno leggi, meno Stato e più sviluppo. Il "mago" incanta, ma non risolve i problemi.

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Usa, la disoccupazione cresce fino all'8,1% Obama: "Dati atroci" (sezione: Globalizzazione)

( da "Giornale.it, Il" del 06-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

n. 56 del 2009-03-06 pagina 0 Usa, la disoccupazione cresce fino all'8,1% Obama: "Dati atroci" di Redazione Il tasso di disoccupazione degli Stati Uniti balza all?8,1%: livelli più alti dal 1983. Il mercato del lavoro ha perso 651 mila posti. A piazza Affari un altro giorno di passione: il Mibtel chiude a -3,78% Milano -I listini europei rimbalzano dopo il dato sulla disoccupazione Usa. I 651mila posti di lavoro persi, che hanno spinto il tasso di disoccupazione all?8,1%, sono in linea con le attese degli analisti e la notizia è stata accolta positivamente dai mercati. Anche se il tasso di disoccupazione sale ai massimi dal dicembre 1983. Dall?inizio della recessione nel dicembre 2007 gli Usa hanno perso complessivamente 4,4 milioni di occupati, di cui più della metà negli ultimi 4 mesi. "Sono dati atroci", ha commentato il presidente Usa, Barack Obama. Ai livelli del 1983 Il tasso di disoccupazione degli Stati Uniti è balzato all?8,1% nel mese di febbraio, sui livelli più alti dal 1983, con il mercato del lavoro che ha perso 651 mila posti. Entrambe le cifre sono peggiori delle attese degli analisti e il rapporto del Dipartimento del Lavoro mostra che gli americani continuano ad essere travolti da un?ondata di licenziamenti. La perdita netta registrata in febbraio, infatti, giunge dopo una dato che è stato persino peggiore nei due mesi precedenti, con una perdita di 681 mila posti a dicembre e 655 mila a gennaio. Con la recessione che sta compromettendo vendite e profitti, le aziende stanno apportando tagli al personale a un ritmo preoccupante, cercando altri sistemi per abbassare i costi, come ad esempio riducendo le ore lavorative, congelando gli stipendi o abbassando l?ammontare dei soldi in busta paga. Anche gli altri paesi hanno i loro problemi economici e questo si riflette sulle spese dei clienti, sia statunitensi che all?estero, sempre meno spinti a mettere mano al portafogli. La recessione americana Dall?inizio della recessione, a dicembre 2007, l?economia statunitense ha perso l?impressionante cifra di 4,4 milioni di posti di lavoro, più della metà dei quali negli ultimi quattro mesi. I datori di lavoro sono sempre più restii ad assumere, il tasso di disoccupazione è pertanto salito ancora, all?8,1% dal 7,6% di gennaio. Si tratta del livello più alto da dicembre 1983, quando si attestò all?8,3%. Il numero di disoccupati è così salito a 12,5 milioni. Il numero di persone costrette a lavorare part time per "motivi di tipo economico" è cresciuto di 787 mila unità a 8,6 milioni. Si tratta di persone che vorrebbero lavorare full time e che invece si sono viste ridurre le ore lavorative oppure che non sono riuscite a trovare un lavoro a tempo pieno. Nel frattempo a febbraio la settimana lavorativa si è attestata in media a 33,3 ore, eguagliando il minimo record stabilito a dicembre. I settori colpiti dalla crisi La crisi del mercato del lavoro riguarda quasi tutti i settori. Le società di costruzioni hanno tagliato 104 mila posti. Le fabbriche hanno lasciato a casa 168 mila persone. Le società di vendite al dettaglio hanno ridotto il personale di quasi 40 mila unità. L?industria dei servizi aziendali e professionali ha perso 180 mila posti, di cui 78 mila nelle sole agenzie di lavoro interinale. Gli istituti finanziari hanno perso 44 mila dipendenti. Il settore del turismo e dell?intrattenimento ha visto una perdita di 33 mila posti. Le uniche aree risparmiate sono state quelle dei servizi all?istruzione e per la salute, come pure il settore governativo, i cui tassi di occupazione sono aumentati il mese scorso. La perdita di posti di lavoro, unita alla crisi immobiliare e alla perdita di benessere dei nuclei familiari, ha inevitabilmente costretto i consumatori a ridurre le spese, spingendo di conseguenza le aziende a ridurre la forza lavoro per risparmiare. è un ciclo vizioso nel quale tutti i problemi dell?economia si alimentano l?uno con l?atro, peggiorando la situazione, avvitando la spirale al ribasso. I tagli annunciati in settimana Nuovi tagli sono stati annunciati anche questa settimana. General Dynamics ha riferito che ridurrà il personale di 1.200 posti, in parte a causa del calo delle vendite di jet privati e aziendali, che hanno costretto l?azienda a tagliare la produzione. Riduzioni del personale sono state annunciate anche dalla società di difesa Northrop Grumman e da Tyco Electronics, che produce strumenti elettronici, sistemi per la telecomunicazione subacquea e apparecchiature wireless. Il paese è stretto nella morsa contemporanea della crisi immobiliare, della crisi del credito e finanziaria, la peggiore dalla Grande Depressione, negli anni trenta. E non sembra esserci alcuna via d?uscita, secondo gli economisti, che possa favorire un rapido recupero. Nel tentativo di trascinare il paese fuori dalla recessione, il presidente Barack Obama ha lanciato un pacchetto di misure da 787 miliardi per rilanciare l?economia, che comprenderà tagli fiscali e un incremento delle spese federali, un piano multimiliardario per salvare le travagliate banche del paese e uno sforzo economico da 75 miliardi per aiutare le famiglie a rispettare i pagamenti dei loro mutui e mantenere quindi la propria casa. Anche nel più ottimista dei casi, quello in cui le risorse stanziate porteranno gli effetti desiderati, la recessione finirebbe alla fine del 2009, con il tasso di disoccupazione che è previsto in rialzo sino almento al 9% quest?anno. I dati della Fed La Federal Reserve, infatti, ritiene che il tasso di disoccupazione rimarrà su livelli elevati almeno fino al 2011. Secondo gli economisti il mercato del lavoro potrebbe anche non tornare alla normalità, ovvero ad un tasso di disoccupazione del 5%, prima del 2013. Le aziende non torneranno ad assumere nuovo personale fino a che non saranno certe di un recupero dell?economia. Economia che ha subito una contrazione del 6,2% negli ultimi tre mesi del 2008, il peggior risultato in un quarto di secolo e che probabilmente continuerà a deteriorarsi nei primi sei mesi dell?anno. In un intervento tenuto davanti al Congresso, il presidente della Fed, Ben Bernanke, ha detto che gli ultimi inidicatori economici indicano "pochi segnali di miglioramento", e che "le condizioni del mercato del lavoro potrebbero essere ulteriormente peggiorate nelle ultime settimane". Obama: "Dobbiamo agire" "Abbiamo la responsabilità di agire ed è quello che faremo", ha detto il presidente americano, Barack Obama, assicurando che "non ripeterà le stesse politiche che ci hanno portato in questa situazione". Obama si è inoltre detto in "disaccordo" rispetto a coloro che sostengono che il governo sta assumendo un ruolo troppo grande. "Questo paese non ha mai risposto a una crisi facendo lo spettatore e sperando per il meglio", ha affermato Obama spiegando come i dati sull?andamento dell?occupazione dimostrano come il governo debba continuare ad agire in modo "coraggioso" sull?economia. New York in picchiata Come a Wall Street, dove l?indice Dow Jones è precipitato al 4,09%, il livello più basso dal 1997, anche gli investitori giapponesi sono stati spaventati da una potenziale liquidazione di Gm. Il titolo della casa automobilistica di Detroit è scivolato sotto la soglia dei 2 dollari, lasciando sul terreno il 15% circa, dopo che il rapporto annuale consegnato dai vertici dell?azienda alla Sec (la Consob americana) ha sollevato forti dubbi sulla capacità di proseguimento nelle normali operazioni di produzione. Il gruppo ha già ricevuto 13,4 miliardi di dollari dal governo americano ed avrebbe bisogno di prestiti per almeno 30 miliardi per cercare di superare la crisi. La Cina è vicina Anche il rapporto del premier cinese Wen Jiabao all?apertura della sessione annuale dell?Assemblea del Popolo ha deluso: Wen ha garantito che la Cina manterrà una crescita al 8% per il 2009, ma non ha annunciato nessuna misura straordinaria per il rilancio dell?economia come invece avevano previsto alcuni analisti. © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano

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A piazza Affari un altro giorno di passione (sezione: Globalizzazione)

( da "Giornale.it, Il" del 06-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

n. 56 del 2009-03-06 pagina 0 Piazza Affari chiude in netto calo: -3,78% di Redazione Ennesima seduta nera per Piazza Affari. Il Mibtel ha chiuso in calo del 3,87% a 10.740 punti, lo S&P/Mib del 4,64% a 12.895 punti mentre l?All Stars del 2,56% a 7.184 punti Milano - Le principali piazze finanziarie europee hanno chiuso l?ultima seduta settimanale in modo contrastato. A Francoforte il Dax ha chiuso a -0,79%, a Parigi il Cac40 a -1,37%, a Londra l?Ftse100 è rimasto invariato (+0,02%). Ennesima seduta nera, invece, per piazza Affari: il Mibtel ha chiuso in calo del 3,87%, l'S&P/Mib del 4,64% mentre l?All Stars del 2,56%. Piazza Affari crolla Piazza Affari ha chiuso malissimo una brutta settimana, confermandosi nuovamente come la peggiore Borsa del vecchio continente. è stata una seduta molto altalenante, partita male e andata peggiorando a fine mattinata, quando Intesa è arrivata a perdere il 17%. Poi, nel primo pomeriggio, i listini hanno un pò recuperato anche grazie alla partenza positiva di Wall Street, per poi peggiorare di nuovo sul finire di seduta. A pesare sui listini sono stati anche i dati Usa sulla disoccupazione, che hanno evidenziato una perdita totale pari a 4,4 milioni di posti di lavoro dall?inizio della crisi, a conferma dello stato di profonda recessione in cui versa l?economia americana. Il Mibtel ha chiuso a -3,86% e l?S&P Mib a -4,64% I peggiori della giornata sono stati nuovamente i titoli bancari, che soffrono ancora per la forte esposizione di alcuni big del credito nell?est Europa. Peggiore blue chip della giornata è stata Unicredit (-10,4%), seguita da Banco Popolare (-8,6%), Ubi (-8%) e Intesa (-7,3%), Mediobanca (-4,6%) e Mps (-4,6%). A picco anche gli assicurativi con Generali (-5,8%), Alleanza (-5,1%), Unipol (-4,9%) e Mediolanum (-4,6%), gli energetici, che soffrono per i ribassi del prezzo del greggio, con Saipem (-6,7%), Eni (-5,7%) ed Enel (-4,4%) e gli editoriali con Seat (-4,1%) e Mediaset (-4,1%). Sul fronte acquisti, invece, in evidenza Lottomatica (+6,7%) dopo i buoni conti 2008, Bpm (+3%) unico bancario in controtendenza, Italcementi (+2,5%) e Prysmian (+2,5%). Sul completo a picco Milano Assicurazioni (-12,3%), Risanamento (-11,7%) e gli editoriali con il Sole 24 Ore (-10,2%) e Rcs Mediagroup (-9,7%), chiudono in rialzo Benetton (+5,7%) e Vianini (+3,6%). Tokyo depressa L?allarme sulla potenziale bancarotta di General Motors e la delusione per il mancato annuncio di nuove misure per il rilancio della Cina hanno smorzato l?ottimismo che aveva sollevato ieri le sorti della Borsa di Tokyo (aveva chiuso con il Nikkei a 1,95%) facendola piombare di nuovo in territorio negativo. Alla chiusura l?indice Nikkei dei 225 titoli guida ha perso 260,39 punti, pari al 3,5%, scendendo a 7.173,10 punti. Si tratta del livello più basso raggiunto dal 27 ottobre e di un arretramento del 5,22% su base settimanale. A essere stati penalizzati sono soprattutto i bancari: Mitsubishi UFJ Financial ha perso il 4,8%, Mizuho Financial Group il 4,9% e Sumitomo Mitsui Financial Group il 6,4%. Lo yen è aumentato sia sul dollaro che sull?euro incidendo negativamente sugli esportatori: Toyota ha ceduto il 2,8%, Honda il 4,9%, Canon il 2%, Panasonic il 2,4% e Sony il 3,8%. © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano

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BORSE CONTRASTATE (MIBTEL -3.87%) DISOCCUPAZIONE USA AI MASSIMI DALL'83 (8.1%) OBAMA: "persi 4,4 mln posti lavoro finora, CIFRA SPAVENTOSA" TONFO GM (-22%) ROMITone: SERVON (sezione: Globalizzazione)

( da "Dagospia.com" del 06-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

HomePage | Segnala articolo --> BORSE CONTRASTATE (MIBTEL -3.87%) ? DISOCCUPAZIONE USA AI MASSIMI DALL?83 (8.1%) ? OBAMA: ?persi 4,4 mln posti lavoro finora, CIFRA SPAVENTOSA? ? TONFO GM (-22%) ? ROMITone: SERVONO RIFORME PER ATTRARRE INVESTIMENTI - Parmalat: a Bondi 510 mila ?? 1 - BORSA CHIUDE IN NETTO CALO CON WS, MIBTEL-3,87%, BANCHE A PICCO... (AGI) - Chiusura di seduta in netto calo per la Borsa valori, trascinata all'ingiu' dalla debolezza dei valori bancari e condizionata anche dall'andamento negativo di Wall Street. L'indice Mibtel termina con una perdita del 3,87% a 10.740 punti, mentre l'S&P/Mib cede il 4,64% e l'All Stars segna un -2,55%. Scambi attivi, a 2,2 miliardi di euro. Per Piazza Affari, oggi ancora la peggiore in Europa, e' stata una riunione tutta improntata al ribasso, con perdite via via crescenti. barack obama Qualche speranza e' nata nel pomeriggio, dopo il buon avvio di Wall Street in seguito ai dati sull'occupazione Usa, negativi ma in linea con le previsioni; il Mibtel, che a meta' giornata aveva toccato un -3%, e' risalito fino al -1,2%, franando nuovamente nel finale quando New York ha invertito la rotta. Ancora cedenti i bancari, male gli assicurativi, scendono nel finale gli energetici. Bene Fiat, Lottomatica e i titoli del cemento-costruzioni. 2 - Europa chiude contrastata, Dax -0,7%, Ftse100 invariato... (Apcom) - Le principali piazze finanziarie europee hanno chiuso l'ultima seduta settimanale in modo contrastato. A Francoforte il Dax ha chiuso a -0,79%, a Parigi il Cac40 a -1,37%, a Londra l'Ftse100 è rimasto invariato (+0,02%). 3 - Obama: persi 4,4 mln posti lavoro finora, cifra "spaventosa"... (Apcom) - In questa recessione, negli Stati Uniti sono andati persi 4,4 milioni di posti di lavoro: una "cifra spaventosa". E' quanto ha detto il presidente degli Stati Uniti Barack Obama, riferendosi all'ultimo rapporto di febbraio sull'occupazione Usa, che ha messo in evidenza una perdita di 651.000 posti di lavoro solo nel mese di febbraio. 4 - Usa, disoccupazione vola ai massimi dall'83, tasso sale all'8,1%... (Apcom) - Il tasso di disoccupazione degli Stati Uniti e' balzato all'8,1% nel mese di febbraio, sui livelli piu' alti dal 1983, con il mercato del lavoro che ha perso 651 mila posti. Entrambe le cifre sono peggiori delle attese degli analisti e il rapporto del Dipartimento del Lavoro mostra che gli americani continuano ad essere travolti da un'ondata di licenziamenti. La perdita netta registrata in febbraio, infatti, giunge dopo una dato che e' stato persino peggiore nei due mesi precedenti, con una perdita di 681 mila posti a dicembre e 655 mila a gennaio. 5 - General Motors: Nuovo tonfo, -22% ai minimi di 75 anni... (Apcom) - Il titolo della casa automobilistica General Motors e' in forte ribasso, in calo di oltre il 22% a 1,44 dollari, nuovo minimo di 75 anni. Nella giornata di ieri la stessa societa' aveva lanciato un allarme sul rischio di bancarotta, dopo aver presentato il rapporto annuale alla Sec. 6 - ITALIA-CINA: ROMITI, SERVONO RIFORME PER ATTRARRE INVESTIMENTI... (Adnkronos) - 'Il Governo italiano deve da un lato mettere in atto riforme miranti a raggiungere un ambiente piu' ricettivo per gli investimenti internazionali e, dall'altro occorre che intervenga da subito per sollecitare l'attenzione del governo cinese verso le grandi opportunita' che si possono senza dubbio trovare nel nostro Paese'. Lo ha affermato all'ADNKRONOS il presidente della Fondazione Italia-Cina, Cesare Romiti, a proposito della imminente visita in Europa della delegazione guidata dal ministro del Commercio cinese, Chen Deming, per individuare aree di investimento in Europa. Cesare Romiti Si tratta, infatti, di una corposa delegazione composta da circa 200 imprenditori e uomini d'affari cinesi che, solo in Germania, la scorsa settimana, ha firmato numerosi contratti del valore complessivo di 11 miliardi di euro. (...) Cio' mi ha molto preoccupato', ammette Romiti che aggiunge: ' L'Italia non puo' permettersi di perdere queste opportunita' derivanti da tali missioni in considerazione anche dell'elevata disponibilita' finanziaria della Cina'. 7 - Tod's: bonus ai dipendenti per 2009... (ANSA) - Il Gruppo Tod's riconoscera' per il 2009 un bonus ai dipendenti delle unita' produttive della somma di 1.400 euro lordi. 'In un momento cosi' preoccupante ed incerto per l'economia mondiale - si legge nella nota diffusa dal gruppo - riteniamo di dare un segnale concreto ed immediato di solidarieta' e di ringraziamento per il lavoro svolto dai nostri dipendenti e per il loro attaccamento ai valori del Gruppo'. 8 - Parmalat: a Bondi 510 mila euro... (ANSA) - Il compenso incassato dall'amministratore delegato di Parmalat, Enrico Bondi, nel 2008 e' stato di 510 mila euro. Si legge nel progetto di bilancio depositato dalla societa'. Nello scorso esercizio Bondi aveva percepito un compenso di 390 mila euro. Al presidente della societa', Raffaele Picella, sono andati 300 mila euro, contro i 250 mila del 2007. 9 - ACCORDO BORSA-PENTAR PER AVVICINARE IMPRESE A PIAZZA AFFARI... (Adnkronos) - Rafforzare le sinergie e i progetti comuni e avvicinare le imprese nautiche alla borsa. Sono gli obiettivi dell'accordo siglato fra Borsa Italiana e Pentar, presentato oggi in occasione dell' "Osservatorio Nautica & Finanza 2009", curato dalla societa' di investimento di cui Maurizio Romiti e' vicepresidente e amministratore delegato. L'accordo ha lo scopo di fornire alle societa' italiane del settore della nautica informazioni corrette e di dare loro visibilita' sulle nuove opportunita' dei mercati finanziari. 10 - PENTAR, ITALIA LEADER SETTORE NEL 2008 E CRESCE NEI MEGAYACHTS... (Adnkronos) - L'Italia conferma la propria leadership mondiale nel settore della nautica e si rafforza nel segmento dei megayachts, arrivando a una quota di mercato del 47%. Il valore della produzione della cantieristica e' arrivato nel 2008 a sfiorare i 3,3 miliardi di euro, in crescita dell'11% sull'anno precedente, mentre tutto il settore ha toccato i 5 miliardi. Ma le incertezze congiunturali e le difficolta' del sistema finanziario internazionale iniziano a farsi sentire anche su questo settore. E' quanto emerge dall'"Osservatorio Nautica & Finanza 2009", curato dalla societa' di investimento Pentar e presentato oggi a Milano nella sede di Borsa Italiana. Wall Street 12 - Wwf: Cipe immobilizza 50% risorse... (ANSA) - 'Il governo, con la decisione del Cipe, ha immobilizzato il 50% delle risorse pubbliche disponibili': lo afferma il Wwf Italia. 'Il governo - e' scritto in una nota - con la decisione del Cipe riesce, a suo dire, a garantire risorse pubbliche, che sono in realta' solo poco piu' di un quarto (4,9 miliardi su 16,6) del totale dichiarati per le infrastrutture di trasporto'. Secondo il Wwf, 'ha deciso di immobilizzare il 50% delle risorse pubbliche realmente disponibili. 13 - Pensioni: Ue, impatto crisi limitato... (ANSA) - I sistemi previdenziali europei si stanno dimostrando relativamente solidi e i fondi pensione sono meno coinvolti dagli asset tossici. Lo sottolinea la Commissione Ue, spieganso pero' come il settore 'non e' immune dalla crisi finanziaria'. Sul fronte fondi pensione, secondo i dati di Bruxelles, gli italiani sono quelli che hanno meno da temere, visto che la copertura della previdenza integrativa riguarda ancora una minima parte della popolazione. 14 - Fitch: Irlanda rischia rating AAA... (ANSA) - L'Irlanda rischia di perdere il suo rating 'tripla A' da parte di Fitch, ricevuto nel 1998, a causa della forte caduta delle entrate fiscali. Lo ha reso noto l'agenzia di rating dopo aver messo il merito di credito sul debito in valuta estera dell'Irlanda, attualmente 'AAA', sotto 'osservazione negativa', e cioe' a rischio di un peggioramento. [06-03-2009]

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Darfur, Bashir e gli Stati Uniti le risposte di Cassese ai lettori (sezione: Globalizzazione)

( da "Repubblica.it" del 06-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Abbiamo girato ad Antonio Cassese ex presidente del Tribunale dell'Aja e presidente della Commissione di inchiesta dell'Onu sul Darfur le domande inviate dai nostri lettori. Ecco il "carteggio" con il giurista. Caro Signor Antonio Cassese, sono 29 anni che sono missionario in Africa e precisamente in Costa d'Avorio. I proclamati "diritti dell'uomo" per molti dei capi di questo magnifico continente, sono solo "delle belle parole". La brava gente di questi Paesi, soffre, muore e tace. Diamo voce a questa gente che non ha voce. Tenete duro sui diritti dell'uomo! Non abbiate pietà per questi dittatori che umiliano la loro gente, e non fatevi impressionare dalle cosiddette "grande potenze" come la Cina. La storia, vi e ci giudicherà. I martiri, i santi, i profeti non hanno avuto la gloria dalla gente della loro generazione. Che il Signore vi dia il coraggio di osare per il bene dei poveri e degli umili! Saluti. Père Pascal Poggiali "Grazie delle belle e coraggiose parole. Sì, teniamo duro." Vorrei chiederLe se lo Stato italiano sta appoggiando con convinzione l' azione della Corte Internazionale dell' Aja o se sta già calando le braghe di fronte alle inevitabili proteste dei Governi sostenitori dell' ormai superato principio di non ingerenza. Giuliano "Lo Stato italiano crede ai diritti umani ed appoggia con grande convinzione la corte penale. Ma noi comuni cittadini possiamo spingerlo ad agire con sempre maggiore incisività. Anche le nostre voci, per quanto modeste, possono essere ascoltate a Roma." OAS_RICH('Middle'); Prima di farle la Domanda vorrei dire che ho apprezzato il suo scritto su Republica. La mia domanda se mi e consentito è: Perché un magistrato mette a repentaglio la vita di molti europei che da anni lavorano per il Darfour e hanno radici nel Sudan dal 1887 come i padri e suore Comboniani, e associazioni umanitarie, che si vedono ora espulsi da Nyala (Darfur)? (2) Se il generale Bashir è considerato colpevole come comandante dell'esecutivo perché niente è stato fatto contro Rumsfield. Sharon e Menghistu? (3) Perché con tanti magistrati con profonda conoscenza della realtà africana si è dato un caso in mano ad un magistrato che prima avrebbe fatto meglio a ripulire lo sporco in casa sua. Mi riferico ai tempi dei desparacidos in Argentina , forse il signor giudice poteva fare un buon Lavoro per il suo popolo. Con questo non voglio dire che el Bashir non sia responsabile ma penso troppa Hollywood, Cia, e politica petrolifera hanno fatto di questo grave problema un "Teatrino dei Burattini" cosa di cui la Corte penale internazionale non aveva bisogno. Grazie Maha African Refugees News "1) Quel Procuratore ritiene che la lotta contro l'impunità giustifichi interventi giudiziari che possono creare rischi per le persone che lavorano sul campo 2) Mengistu è stato condannato a morte in contumacia da un tribunale etiopico. Sharon è stato censurato da una Commissione di inchiesta isrealiana per i fatti di Sabra e Shatila, e dovette dimettersi dalla carica di ministro della difesa. Rumsfeld è statunitense, e gli USA non consentiranno mai di processare un proprio ex ministro. Purtroppo la giustizia internazionale è condizionata dalla Realpolitik. 3) In effetti molti hanno spesso espresso critiche per il fatto che il Procuratore Moreno Ocampo si sia concentrato sui cittadini di 4 paesi africani, trascurando di indagare crimini commessi in altri Paesi." Signori, innanzi tutto ringrazio la redazione di Repubblica per l'opportunità. Professor Cassese, alla luce dei nuovi fatti: il mandato di arresto per il presidente del Sudan, l'espulsione di circa 13 organizzazioni umanitarie dal Sudan, unitamente alla confisca dei beni, altre sembra siano sotto inchiesta. Secondo Lei, la missione United Nations African Mission in Darfur (UNAMID) rimarrà operativa oppure sarà espulsa anche essa? Se secondo lei sarà espulsa o bloccata, quali saranno i tempi, Immediatamente, tra qualche mese? La ringrazio per il tempo e l'eventuale risposta. Cordiali saluti Antonio Pagliaricci "Non credo che la missione ONU verrà espulsa. Ne verranno limitati le azioni e i movimenti, ma non di più". Gentile Prof. Cassese, nei sistemi nazionali un pronunciamento giudiziale deve afferire ad un sistema di norme che prevedano possibile la sua esecuzione. La "forza" del provvedimento assunto contro il presidente sudanese in cosa può essere individuata? E se questa forza non c'è il valore dell'atto giuridico in cosa consiste? In ultimo: cosa leggere per capirne di più? Vorrei, se possibile, una sua indicazione, grazie. Lora Pipicella "La "forza" giuridica del provvedimento può derivare o dalle norme dello Statuto della Corte penale, e ciò vale per gli Stati parti di tale Statuto, che cioé lo hanno ratificato, o da una decisione del Consiglio di sicurezza, che sia vincolante (assunta cioé in virtù del Capitolo VII della Carta dell'ONU). In questo caso la decisione del Consiglio ha imposto un obbligo di cooperare solo al Sudan, mentre gli altri Stati sono stati semplicemente invitati a cooperare, il che significa che non sono tenuti giuridicamente a togliere a Bashir le immunità di cui gode come Capo di stato in esercizio." Domanda: perché non emettete un mandato di cattura per crimini di guerra per Bush ed un altro per Shimon Peres e compagnia cantante? Dopo cominceremmo a ragionare! grazie. Fabrizio Stella, Parigi. "Purtroppo gli Stati Uniti non consentirebbero mai di incriminare e tanto meno processare un loro alto esponente politico. Essendo la superpotnza, se lo possono permettre. Perciò, è triste dirlo, ma la giustizia penale internazionale si ispira ancora alla massima dei due pesi e due misure. Però i giudici nazionali di Francia, Germania, Italia, Spagna, ecc. potrebbero compiere indagini giudiziarie sugli asseriti crimini di Bush, Rumsfeld, ed altri, emettendo poi un ordine di comparizione o addirittura un ordine di cattura. Quesi signori potrebbero poi essere processati in contumacia ma solo nei paesi che ancora la ammettono, come l'Italia e il Belgio (e non invece in Spagna e in Germania). Ma quale giudice nazionale ha il coraggio di farlo?" Gentile professor Cassese, Bashir viene condannato giustamente dal Tribunale Internazionale ma Paesi come Cina e Iran si oppongono. Ma com'è possibile? Cosa dicono i media cinesi ed iraniani a riguardo del genocidio in Sudan? Noi italiani dobbiamo sapere cosa pensano di questo orrendo massacro i cittadini iraniani e cinesi. Non i governi.... i cittadini! Sono demoralizzato. Come si fa a sostenere l'Hitler d'Africa. La ringrazio e le auguro sempre buon lavoro e pace. Enrico "In Cina e Iran non esiste libertà di pensiero e di manifestazione delle proprie idee. Tutti perciò tacciono. Ma non bisogna disperare. Almeno noi dobbiamo levare alta la nostra voce per protestare contro le violazioni dei diritti umani, ovunque avvengano." Perché Bashir e tanti altri no? Putin in Cecenia ha raso al suolo Grozny non risparmiando i civili e si è poi ripetuto in Georgia; un qualunque statunitense che si è macchiato di crimini contro l'umanità, e ce ne sono tanti dopo la guerra in Iraq, non può essere incriminato dall'Alta Corte perché gli USA non la riconoscono; i leader cinesi che reprimono nel sangue le proteste pacifiche dei monaci tibetani non vanno incriminati? Gli Israeliani che hanno usato il fosforo bianco e ucciso 400 bambini nella città-ghetto di Gaza non hanno commesso nessun crimine? La politica internazionale ha sempre due pesi e due misure: la bilancia pende sempre dalla parte dei vincitori, il resto è retorica. "Purtroppo Lei ha ragione, ma dobbiamo sforzarci di protestare perché anche la giustizia internazionale diventi eguale per tutti, anche per i rappresentanti di Grandi Potenze." Mi piacerebbe sapere se il mandato di arresto potrebbe essere realmente eseguito o con esso si vuole solo dare un segnale forte al Sudan, e magari ad altri Paesi responsabii di gravi violazioni dei diritti umani. E quali potrebbero essere le conseguenze dell'atto, sia nella regione che nell'ambito più ampio della comunità internazionale. Cordialissimi saluti, Michele Sanna "Potrebbe essere eseguito in Sudan, ad opera dei poliziotti di Bashir, che dovrebbero arrestare il loro leader. Le conseguenze dell'atto giudiziario di cui stiamo parlando saranno solo politiche, psicologiche e mediatiche, e non tutte positive e favorevoli al processo di pace." Caro Presidente, sono contento per la condanna di Bashir. Dalla poca documentazione che avevo letto (fonte Amnesty) credo non ci siano dubbi sugli efferati atti criminali condotti da questo soggetto. Sono però molto preoccupato per la ricaduta che potrebbe avere la condanna sulla vicenda della liberazione di Pier Albino Previdi, il padre di un mio carissimo amico, che è stato ingiustamente arrestato in Sudan come ritorsione per una questione commerciale alla quale è completamente estraneo (la vicenda è su tutti i giornali in questi giorni). Le pensa che la condanna possa stimolare Bashir ad agire più correttamente o potrebbe inasprire il comportamento nei confronti dei cittadini occidentali presenti in Sudan? Cordiali saluti e buon lavoro. Walter Naldoni "Purtroppo l'effetto perverso del mandato di cattura è che ha rafforzato Bashir sia in Sudan sia presso i Paesi africani ed arabi, mentre ha messo a grave repentaglio le organizzazioni umanitarie che lavorano nel Darfur." Presidente di quanti capi di accusa e colpevole Omar Hassan, che tipo di processo avrà, speriamo che gli darete una pena esemplare, la ringrazio, buon lavoro. "I capi di accusa sono numerosi, e lo accusano sia di crimini contro l'umanità sia di crimini di guerra. Se si riuscisse ad arrestarlo e trascinarlo davanti alla Corte penale (cosa assai poco probabile!), avrebbe un processo equo. Potrebbe toccargli il carcere a vita, perché per fortuna la Corte penale esclude la pena di morte, pena assai barbara. Perché più pesi e più misure? Perché non si contestano i crimini contro l'umanità anche per Guantanamo, per gli indiscriminati attacchi in Afghanistan, Iraq, Palestina che portano allo sterminio di civili inermi? Forse perché quando si è provato a farlo sono magicamente usciti scandali e corruzione dell'ONU? Chissà... "Perché putroppo la comunità internazionale è ancora dominata da alcune Grandi Potenze, che possono fare il bello e il cattivo tempo. Ma forse tra una cinquantina di anni si arriverà ad una società internazionale più giusta. Perciò, rimbocchiamoci e maniche, e chiediamo con forza più giustizia e una giustizia equa ed eguale per tutti. Buongiorno, ho letto con attenzione l'articolo "Giustizia impossibile" da Lei pubblicato su Repubblica. Ho frequentato lo scorso anno un LLM organizzato dall'Università di Torino e dall'UNICRI in "International criminal law, international organizations and crime prevention" una parte del programma prevedeva proprio una moot court avanti all'ICC sul Darfur... ( peraltro io simulavo la difesa di un coimputato di al- Bashir... ed il mio cliente venne assolto!). Gia'in tale sede avevo manifestato le mie perplessità riguardo al Rome Statute e rule of procedure dell'ICC... oggi, avanti alla richiesta della Cina al Consiglio di sicurezza di sospendere l'ordine di arresto per il leader sudanese, pur condividendo appieno la Sua premessa secondo la quale "l'ordine di cattura della Corte penale internazionale contro il presidente sudanese Bashir è moralmente giustificato in quanto egli ha il pieno controllo politico e militare del paese e quindi non può ignorare le atrocità che si commettono nel Darfur. Non può non esserne responsabile, quanto meno perché ha omesso di prevenire quei crimini o di punirne gli autori." mi chiedo e Le chiedo: attraverso quali strumenti si può affermare pienamente l'operato dell'ICC? Mi pare che dinnanzi al comportamento della Cina al Consiglio di Sicurezza ( NB trattasi della Cina nel caso del Darfur, domani potrebbero essere gli USA o la Russia per un altra fattispecie concreta!) si concretizzi il pericolo di delegittimare l'operato dell'ICC... Attraverso quali strumenti correggere queste distorsioni procedurali che stanno emergendo? (sempre che sia possibile...) Ed ancora, condivide la decisione dell'ICC di escludere dal capo di imputazione a carico di al - Bashir l'accusa di genocidio ex art. 6 ICC Rome Statute? Ringrazio anticipatamente per l'attenzione. Cordialità Diego Grassedonio "1 e 2) La Corte penale può svolgere un'azione effettiva solo con la cooperazione degli stati, perché manda di una sua polizia giudiziaria capace di raccogliere prove, fare perquisizioni, interrogare testimoni, compiere arresti nel territorio di Stati sovrani. Perciò la giustizia internazionale deve essere prudente e saggia, altrimenti rischia di essere considerata poco credibile. 3) La decisione dei giudici di respingere la richiesta di Moreno Ocampo di incriminare Bashir anche per genocidio è stata corretta e saggia. Infatti i reati che il Procuratore ha qualificato come atti di genocidio sono crimini contro l'umanità: espulsione forzata di civili dai loro territori, stupro di massa, altre violenze contro le persone." Salve, sono Lorena. Ho appreso con gioia la notizia emessa dal Tribunale Penale Internazionale dell'Aja riguardo il mandato di cattura per il Presidente sudanese Al-Bashir. Purtroppo non ho potuto fare a meno di notare che l'accusa di genocidio sia caduta. Ad ogni modo, credo che una simile decisione costituisca un precedente importantissimo per il diritto internazionale. Infatti non era mai stato emesso un mandato di cattura contro un presidente ancora in carica e di questo nuovo cammino intrapreso dalla corte mi compiaccio. Tuttavia ho notato che la Cina per prima, seguita anche da Russia, Siria, Iran ed altri Paesi non hanno gradito molto la decisione del tribunale chiedendo se non altro che venga congelata per almeno un anno. Se l'Onu non dovesse decidere in questo senso e se il mandato di cattura resterà valido, cosa succede se nessuno riuscirà a consegnare Al-Bashir alla giustizia? Non verrà minata l'autorità dello stesso tribunale, scatenando una sorta di effetto domino, nel senso che le successive sentenze del tribunale potranno anch'esse venire ignorate? In sostanza, rischia il TPI di perdere credibilità e autorità dato che certe nazioni, (alcune delle quali, tra l'altro, hanno votato nel 2005 la risoluzione 1593 investendo lo stesso Tribunale con l'incarico di cercare quelle prove che poi hanno portato all'emissione del verdetto di colpevolezza) credono di trovarsi al di sopra della legge ignorando spudoratamente il provvedimento della corte? "1) Se, come è molto probabile, Bashir non verrà mai arrestato, la credibilità dellla giustizia penale internazionale ne risulterà seriamente messa in discussione. 2) Sarebbe stato più saggio procedre con grande cautela, e magari emettere solo un mandato di comparizione (non di arresto)." Sono uno studente di Scienze internazionali e diplomatiche all'Università di Genova. Il presidente dell'Assemblea delle Nazioni unite ha dichiarato che il provvedimento è un'assurdità dettata da motivazioni politiche. Quali sarebbero queste motivazioni politiche a cui fanno riferimento il presidente e gli altri oppositori al mandato di cattura? Porgo i miei cordiali saluti. Marco Facciolo. "Secondo i Paesi africani, si tratterebbe di neo-colonialismo: la Corte si farebbe strumento di Paesi occidentali che tenderebbero a infrangere le prerogative sovrane dei Paesi africani. Sono argomenti discutibili, però putroppo è vero che viene di fatto seguito il criterio dei 'due pesi e due misure', perché vari leader occidentali che hanno avallato o addirittura ordinato crimini di guerra non sono stati e non saranno mai processati". (6 marzo 2009

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Donne, vittime principali anche della crisi economica (sezione: Globalizzazione)

( da "CronacaQui.it" del 06-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Saranno in 22 milioni a perdere il lavoro nel 2009 Donne, vittime principali anche della crisi economica ROMA - Il numero delle donne disoccupate potrebbe aumentare di 22 milioni nel 2009, a causa della crisi economica. L'allarme è stato lanciato dall'Ufficio internazionale del lavoro (Ilo) nel Rapporto annuale sulle Tendenze mondiali dell'occupazione femminile, diffuso il 5 marzo alla vigilia della Giornata internazionale delle donne. A causa di una recessione sempre più profonda, nel corso del 2009- secondo l'Ilo- la crisi mondiale dell'occupazione potrebbe peggiorare. La crisi, inoltre, creerà nuovi ostacoli nel cammino verso uno sviluppo sostenibile ed equo, e -avverte il Rapporto- «renderà ancora più difficile un lavoro dignitoso per le donne». Nel 2008, su tre miliardi di occupati nel mondo, 1,2 miliardi erano donne (40,4%), si legge nel Rapporto. Nel 2009 il tasso di disoccupazione femminile rischia di aumentare del 7,4%, mentre per gli uomini l'Ilo stima un aumento del 7%. In una prospettiva di genere, dunque, l'impatto della crisi sarà molto più nocivo per le donne che per gli uomini nella maggior parte delle regioni del mondo, e in particolare in America Latina e nei Caraibi. Complessivamente l'Ilo stima nel 2009 tra i 24 e i 52 milioni di disoccupati in più, e tra questi «tra i 10 e i 22 saranno donne». Allo stesso tempo, l'Ilo stima che la percentuale di lavoro vulnerabile (lavoratori domestici non salariati, lavoratori in proprio persone con meno tutele e più a rischio nel mercato del lavoro) oscillerà tra il 50,5 e il 54,7% per le donne, e tra il 47,2% e il 51,8% per gli uomini. La disoccupazione femminile aumenterà di meno, invece, nell'Asia Orientale, nelle economia sviluppate, nei paesi del sudest europeo non membri della Ue e nel Commonwealth: tutte aree, secondo l'Ilo, dove c'è meno disparità di genere in termini di opportunità di lavoro. Secondo Jane Hodges, responsabile dell'ufficio per le pari opportunità dell'Ilo, «percentuali di occupazione femminile più basse, un controllo più debole su proprietà e investimenti, la concentrazione in tipi d'impiego informali e vulnerabili con guadagni più bassi e minori protezioni sociali» sono tutti fattori che «in tempi di crisi collocano le donne in una posizione più difficile rispetto agli uomini. Le donne aggiunge Hodges possono far fronte alla situazione con ore straordinarie di lavoro, o accettando più impieghi a bassa remunerazione, ma anche così dovranno continuare ad assolvere i loro compiti di cura non remunerati». «La disuguaglianza di genere nel mondo del lavoro- dichiara Juan Somavia, direttore generale dell'Ilo- è tra di noi da molto tempo, ma è probabile che si accentui in conseguenza della crisi. In tempi di turbolenza economica le donne sperimentano le conseguenze negative più rapidamente e beneficiano della ripresa più lentamente». Somavia ha citato una serie di misure politiche che potrebbero contribuire a riequilibrare il carico che pesa sulle donne e a far fronte alle conseguenze della globalizzazione. Ad esempio, l'accesso a lavori sostenibili e di qualità sia per gli uomini che per le donne, l'estensione della protezione sociale fra cui i sussidi di disoccupazione e schemi assicurativi che riconoscano la posizione vulnerabile delle donne nel mercato del lavoro, un dialogo sociale con la partecipazione attiva delle donne nei processi decisionali. 06/03/2009

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Usa/ Barbie festeggia 50 anni con tatuaggi e megastore a (sezione: Globalizzazione)

( da "Virgilio Notizie" del 06-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Roma, 6 mar. (Apcom) - E' arrivato per la Barbie il momento di stare al passo con i tempi, e di farsi anche qualche tatuaggio. Sbarcando allo stesso tempo in Cina, con un grande megastore: questo, pur se invecchiata, visto che questo mese spegnerà 50 candeline. A dare il duplice annuncio è stata la stessa Mattel, che spera di risollevare le vendite del suo giocattolo. Stando a quanto riporta il Los Angeles Times, Mattel ha presentato oggi la sua nuova Barbie: la Totally Stilyn Tattos Barbie verrà venduta insieme a più di 40 adesivi che potranno essere tatuati sulla bambola più famosa del mondo, consentendo così alle bambine di dar sfogo a tutto il loro spirito creativo. L'idea non è stata però accolta con grande entusiasmo da tutte le mamme, e alcune di loro si sono chieste ironicamente quando sul mercato arriverà anche la Barbie con il piercing, che magari sarà ribattezzata "Totally Pierced Barbie". Intanto dall'altra parte del globo, a Shangai, è grande trepidazione per il primo megastore cinese tutto dedicato alla Barbie. "Non c'è alcuna ragione per cui, nell'arco dei prossimi cinque-dieci anni, la Cina non possa diventare il più grande mercato per noi", ha commentato Richard Dickson, general manager del marchio. Il megastore disporrà di un ristorante e di un bar, e anche di un salone di bellezza dove mamme e figlie potranno sottoporsi alla pulizia del viso e alla manicure. Nell'emporio verranno venduti anche abiti da sposa per adulti disegnati dalla stilista Vera Wang, al prezzo di 10.000 dollari. Al momento, le vendite in Asia incidono su quelle globali della bambola per meno del 5 per cento. In generale, per il marchio le cose non vanno proprio bene, visto che le vendite di Barbie di tutto il mondo sono scese nel 2008 del 9%, a causa sia della recessione che della competizione dei produttori rivali della Mattel.

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Ocse: Superindice rallenta ancora a gennaio (sezione: Globalizzazione)

( da "KataWeb News" del 06-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Ocse: Superindice rallenta ancora a gennaio 6 marzo 2009 alle 14:51 — Fonte: repubblica.it — 0 commenti Il superindice dell'Ocse registra un nuovo calo per i paesi più avanzati e per le economie emergenti, che devono far fronte a un "forte rallentamento", mentre ci sono solo piccoli segnali di stabilizzazione. L'indice dei 30 paesi Ocse a gennaio cala di 0,9 punti rispetto a dicembre e scende di 9,1 punti su base annuale. Nell'Eurozona l'indice mensile scende di 0,6 punti e quello annuale di 8,4 punti, contro un calo di 1,4 punti mensili e 10,8 punti annuali negli Usa. In Europa va particolarmente male la Germania che cala di 1,2 punti mensili e 12,7 punti annuali. Tra i paesi emergenti in forte calo Brasile, Cina, India e Russia. Quest'ultima va peggio di tutti con una discesa di 3,3 punti mensili e 19,4 punti annuali, contro 2,1 mensili e 14,8 annuali della Cina, un punto mensile e 9,6 annuali dell'India e i 2,7 mensili e 10,1 annuali del Brasile, il quale fino a dicembre era l'unico paese emergente a essere considerato solo "rallentato", mentre ora, come Cina, India e Russia, diventa anch'esso "molto rallentato". AGI

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