CENACOLO DEI COGITANTI |
Hu Jintao pretende che i
Paesi emergenti abbiano più voce all'interno del Fondo
( da "Stampa, La" del
31-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: la stessa Cina, la Turchia, la
Corea del sud e il Messico avevano ottenuto meno di due anni fa. Fissare le
quote-Paese è decisivo per determinare i contributi delle diverse economie e i
diritti di voto nell'assemblea. La Cina ha già fatto sapere che il criterio per
stimare gli obblighi di finanziamento di una nazione non dovrebbe essere la
dimensione delle sue riserve valutarie,
Crisi, disarmo e ambiente
Obama arriva in Europa ( da "City"
del 31-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: L'agendaL'agenda del primo viaggio
europeo di Obama è ambiziosa: tre vertici in 5 giorni (oltre al G20, riunione
Nato a Strasburgo, vertice Usa-Ue a Praga), incontri con 40 leader mondiali,
una raffica di bilaterali (compresi con i presidenti di Russia e Cina) e sosta
finale in Turchia. Claudia Baccarani 31 marzo 2009
Per le strade la rabbia e
la speranza ( da "City"
del 31-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: per protestare contro la
globalizzazione, per chiedere che la crisi economica la paghino i responsabili
e in difesa dell'ambiente. Si tratta di organizzazioni di natura diversa, dal
Wwf ad Action Aid alla "Britisih muslim initiative". Londra sarà una
città blindata, a causa anche del recente allarme terrorismo lanciato proprio
in vista della riunione del G20 di domani.
Venice sessions: il
racconto del futuro ( da "Blogosfere"
del 31-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: 49 in globalizzazione Alcuni nomi.
La biologa Ilaria Capua: ha reso pubbliche le sequenze genetiche di un ceppo di
virus dell'aviaria, contrariamente all'abitudine di gran parte del mondo
scientifico. Il gruppo di scrittori Wu Ming, autori di racconti straordinari
come Q e incuriositi dalla scienza (come tanti autori della narrativa
contemporanea italiana,
TENNIS/ KEY BISCAYNE,
FLAVIA PENNETTA FUORI ANCHE DAL DOPPIO
( da "Wall Street Italia"
del 31-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Serena Williams (1), Usa, b. Zheng
Jie (17), Cina, 7-5, 5-7, 6-3. Doppio Uomini Secondo turno Julien Benneteau e
Jo-Wilfried Tsonga, Francia, b. Rik de Voest, Sud Africa, e Bobby Reynolds,
Usa, 7-6 (4), 6-4. Bob e Mike Bryan (1), Usa, b. Ivo Karlovic, Croazia, e Dusan
Vemic, Serbia, 4-6, 7-6 (5), 10-8 tiebreak.
La nuova America si
presenta in Europa ( da "Giornale
di Brescia" del 31-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Usa-Ue a Praga -, incontri con
oltre 40 leader mondiali, una raffica di bilaterali (compresi i primi faccia a
faccia con i presidenti di Russia e Cina), due discorsi importanti sui rapporti
transatlantici (in Francia) e sulla proliferazione nucleare (nella Repubblica
Ceca), una sosta finale nella Turchia musulmana l'agenda del primo viaggio
oltreoceano di Obama appare straordinariamente
Protezionismo, una storia
mai finita ( da "Giornale
di Brescia" del 31-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: E in effetti, nel mondo di ieri,
come in quello di oggi, i punti di partenza non erano identici, e ciò finiva
per avvantaggiare qualcuno a danno di altri. Quando si parla degli effetti
perversi della globalizzazione si parla anche di questo.(1 - continua)
G20, PER LA CINA UN POSTO
A TAVOLA ( da "Tribuna
di Treviso, La" del 31-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: ed è che la Cina, come grande
creditore degli Usa, vuol dire la sua sul cambio del dollaro, contestando in
materia la piena sovranità di Washington che, finora, era universalmente
riconosciuta. Il messaggio che viene dalla Città Proibita è che la
Superpotenza, sebbene abbia ancora, ma con crepe, la supremazia militare,
In mostra i primati e la
qualità del volontariato bresciano
( da "Giornale di Brescia"
del 31-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: ad indicare gli obiettivi di questo
secondo raduno provinciale del volontariato di Protezione civile, consapevole
del primato e della qualità del volontariato bresciano, cresciuto in questi
ultimi anni in termini sia qualitativi che quantitativi. Non a caso, come
ricordo lo stesso assessore provinciale alla Protezione civile, Corrado
Scolari, «dai 2.
Corte Franca La carica dei
2mila per il raduno di Protezione civile (
da "Giornale di Brescia"
del 31-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: franciacorta Corte Franca La carica
dei 2mila per il raduno di Protezione civile Sabato esercitazioni in
Franciacorta, Sebino e Valtrompia con centro operativo allo stadio «Buffoli».
In pista tutto il sistema d'emergenza BRESCIAUn raduno in grande stile, com'è
nella tradizione della Protezione civile. Perché in campo, per «Franciacorta
2009», sabato scendono duemila divise gialloblu,
Altagamma, mesi difficili
per il lusso ( da "Finanza
e Mercati" del 31-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Per i mesi di marzo e aprile è
prevista una crescita solo nei paesi della grande Cina, il Medio Oriente e
l'America Latina rispetto allo stesso periodo del 2008, mentre rispetto al
bimestre appena passato la crescita sarà assente in tutte le aree.
Londra blindata per il G20
I G8 da Roma: coesione sociale ( da "Bresciaoggi(Abbonati)"
del 31-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: giornata finale del vertice
allargato anche ad altri sei Paesi (Messico, Cina, India, Brasile, Egitto e
Sudafrica) e che si concluderà con un intervento del premier Berlusconi. Sulla
crisi si è espresso anche il ministro del Tesoro, Tremonti: «Se mi chiedessero
se la crisi è finita risponderei "non ancora" ma nutro fiducia e
speranza.
La Protezione civile:
un'esercito in crescita ( da "Bresciaoggi(Abbonati)"
del 31-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Protezione civile bresciana -. Di
solito chi offre la propria disponibilità alla protezione civile, durante tutto
il corso dell'anno dà anche una mano al proprio Comune». Il lago d'Iseo,
insieme alla terra delle bollicine, sarà teatro di una parte delle
esercitazioni previste in occasione del raduno 2009 a cui sono attesi tra i
2000 e i 2500 volontari oltre ad un buon numero di addetti
g20, per la cina un posto
a tavola ( da "Nuova
Venezia, La" del 31-03-2009) + 1 altra fonte
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: ed è che la Cina, come grande
creditore degli Usa, vuol dire la sua sul cambio del dollaro, contestando in
materia la piena sovranità di Washington che, finora, era universalmente
riconosciuta. Il messaggio che viene dalla Città Proibita è che la Superpotenza,
sebbene abbia ancora, ma con crepe, la supremazia militare,
obama, il g20 e l'europa
che non c'è - timothy garton ash ( da "Repubblica,
La" del 31-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: G2 significa Usa e Cina. Ma è l´Ue,
non la Cina ad avere un´economia pari in dimensioni a quella statunitense. In
particolare in politica economica la coalizione strategica dovrebbe essere il
G3. Ma l´Europa dov´è? Se l´Europa si tira indietro e rinuncia al ruolo ancora
disponibile che sia gli Usa che la Cina tutto sommato vorrebbero che
interpretasse,
albuzio candidato in
provincia. e' ufficiale: antonio albuzio sarà il candidato presidente ...
( da "Mattino di Padova, Il"
del 31-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: LE ORIGINI DELLA GLOBALIZZAZIONE.
Domani pomeriggio alle 15.30 nell'aula magna dell'istituto Calvi in via Santa
Chiara 10 gli incontri dell'Upel (l'università dell'età libera) vedranno la
relazione di Ugo Baldini sul tema delle origini della globalizzazione. Baldini
è docente di storia moderna e contemporanea al Bo'.
massi, protezione civile
al lavoro ( da "Messaggero
Veneto, Il" del 31-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Protezione civile al lavoro OVARO.
È atteso tra domani e giovedì il sopraluogo a Ovaro dei tecnici della
Protezione civile regionale dopo che, domenica scorsa, due grossi massi erano
caduti ieri sulla strada Panoramica della Destra Degano, a circa 200 metri
dall'abitato di Cella di Ovaro e vicino alla zona di San Martino.
Niente intesa anche per la
Â
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: che è terzo nel mercato mondiale
dopo Usa e Cina) sta decentrando gradualmente tutta l'attività nel lontano
Oriente ed un massiccio piano di ridimensionamento aziendale (che passa anche
attraverso cospicui licenziamenti: 300 in tutta Italia) sta anticipando di
fatto questa "dismissione" dal territorio nazionale che passa anche
attraverso la cancellazione di siti importanti com'
cambio al vertice della
protezione civile ( da "Messaggero
Veneto, Il" del 31-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Pontisso subentra a Odorico che
lascia dopo 15 anni e che sarà impegnato nelle prossime elezioni Cambio al
vertice della Protezione civile RIVIGNANO. Ha dato le dimissioni per lasciare
spazio ai giovani e garantire il più ampio margine di innovazione all'interno
della squadra, l'ex responsabile dei volontari della Protezione civile di
Rivignano e consigliere comunale Federico Odorico.
protezione civile, il
modavi cerca e forma nuovi volontari
( da "Centro, Il" del
31-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Gruppo operativo nei casi di
emergenza Protezione civile, il Modavi cerca e forma nuovi volontari SPOLTORE.
Cercasi volontari della protezione civile a Spoltore. Il gruppo Modavi Spoltore
ha lanciato una campagna pubblicitaria con brochure informative per arruolare
operatori volontari, maggiorenni, da impiegare nelle attività
dell'associazione.
emerson in corsa per acc
( da "Messaggero Veneto, Il"
del 31-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: rilevando anche la partnership che
Acc detiene in Cina. «Nulla impedisce però a Emerson - considera Cossutta - di
attendere che Acc sprofondi in una irrimediabile crisi di natura finanziaria
che la condurrebbe in breve al fallimento, già sfiorato, con l'inevitabile
chiusura degli stabilimenti di Mel e della Comina.
Arma a doppio taglio farsi
carico del debito Usa ( da "Secolo
XIX, Il" del 31-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: a meno che il piano degli Stati
Uniti preveda di distruggere il valore della propria valuta, gli interessi
degli Usa e quelli dei loro creditori sono praticamente gli stessi. Non c'è
modo di isolare la Cina e l'Asia dai problemi statunitensi, perlomeno non
adesso. I soccorsi agli Usa da parte del mondo intero potrebbero avere
conseguenze devastanti per le nazioni povere.
Barba e capelli per
tedeschi oltre il confine polacco
( da "Secolo XIX, Il"
del 31-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Barba e capelli per tedeschi oltre
il confine polacco globalizzazione Prezzi bassi, clienti in coda: 100 abitanti
su 200 diventano parrucchieri Berlino. A fare le spese della globalizzazione
sono adesso i parrucchieri tedeschi, almeno quelli che lavorano nella fascia
orientale del Paese al confine con la Polonia.
bandini-rossetti, la
protezione civile fa il bis ( da "Tirreno,
Il" del 31-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: CALCIO A CINQUE Bandini-Rossetti,
la Protezione civile fa il bis FORTE. Si è svolta sabato scorso al palasport di
Forte dei Marmi il quarto memorial Stefano Bandini-Claudio Rosseti,
quadrangolare di calcio a 5 over 30, organizzato come ogni anno dal Cral Vigili
del Fuoco Viareggio e Acsi Comitato Lucca- Versilia.
i fondi sovrani resistono
alla crisi con i titoli di stato ( da "Repubblica,
La" del 31-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: i fondi sovrani dei governi dei
Paesi esportatori di petrolio o esportatori in genere, come Cina e Giappone,
abbiano ricavato perdite sostanziali. Coperte, però, dall´afflusso di nuove
risorse. A fine 2008, il patrimonio gestito dai fondi sovrani sfiorava i 4 mila
miliardi. E´ il doppio delle risorse gestite dagli hedge funds ed è destinato a
raddoppiare entro il 2015.
La recessione dagli occhi
blu ( da "Manifesto,
Il" del 31-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Cina e India a scagliarsi contro le
tentazioni protezionistiche di Europa e Usa. Sabato scorso, in Cile, Lula ha
poi rincarato la sua accusa addebitando la recessione non solo al premier
britannico Gordon Brown e al vicepresidente Usa Joe Biden, ma anche al premier
spagnolo José Zapatero, pur stimato dalla sinistra europea:
SOVRANITÀ IN DIVENIRE Il
marchio DELLA LEGGE ( da "Manifesto,
Il" del 31-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: vero e proprio apparato ideologico
della globalizzazione. È quest'ultimo infatti che costituisce il nuovo sistema
istituzionale informale con impatto morfologico non trascurabile sugli stessi
comportanmenti dei leaders (ed aspiranti leaders) politici. Nel nuovo sistema
la politica è «spettacolo integrato» e il leaderismo bonapartista si
impadronisce della costituzione materiale.
Dalla Costituente del '48
alla crisi della globalizzazione ( da "Manifesto,
Il" del 31-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: SCAFFALI Dalla Costituente del '48
alla crisi della globalizzazione L'articolo qui presentato riprende e sviluppa
l'intervento alla prima «Settimana della politica», organizzata da Angelo
d'Orsi e dedicata al «caso Italia» che si è tenuta presso la Facoltà di Scienze
Politiche dell' Università di Torino dal 23 al 27 febbraio 2009.
Neri i dati sull'economia
E le Borse colano a picco ( da "Eco
di Bergamo, L'" del 31-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: drastico calo e la disoccupazione
in crescita nei trenta Paesi membri (tra le economie più avanzate, esclusi i
big Cina, Russia e India). Il Pil, anticipa il direttore generale Anguel
Gurria, «va verso il meno 4,3% e presumibilmente nel 2010 sarà prevalentemente
piatto, forse un po' sopra o sotto la linea. Sono previsioni un po' più
pessimistiche di quelle di poche settimane fa».
Protezione civile,
servizio d'emergenza ( da "Giorno,
Il (Lodi)" del 31-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: 3 Protezione civile, servizio
d'emergenza LODI QUANDO LE EMERGENZE diventano rilevanti è il Prefetto ad
assumere il coordinamento dell'attività di Protezione civile. Ma c'è anche
un'azione quotidiana per la stesura di protocolli d'intesa, di difesa civile
per atti terroristici e problematiche varie come,
Summit E8, Gnudi invita
anche Cina e India ( da "Italia
Oggi" del 31-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Gnudi invita anche Cina e India
Anche Cina, India, Brasile, Messico, Sud Africa ed Egitto potranno partecipare
il prossimo 4 giugno a Roma al summit annuale dell'E8, l'organizzazione
mondiale che riunisce le dieci maggiori società di produzione, trasmissione e
distribuzione di energia elettrica del mondo.
Perdite su crediti, regole
ferme a prima della globalizzazione
( da "Italia Oggi" del
31-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: regole ferme a prima della
globalizzazione Se un credito ha problemi di riscossione, ma non in modo
documentalmente definitivo, la relativa perdita non è deducibile dal reddito.
Oltre al danno dunque (il mancato introito finanziario) anche la beffa (dover
pagare imposte su una capacità contributiva inesistente).
MPS TENIMENTI Spa, con le
sue aziende Fattorie Chigi Saracini e Pog...
( da "Nazione, La (Siena)"
del 31-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: di continuare a privilegiare Usa,
Canada, Brasile, Messico anche Cina e Russia». Mps Tenimenti al Vinitaly
"torna" con Fontanafredda nello stesso spazio espositivo e in una
posizione strategica: padiglione 7, stand D6. «La scelta spiega il presidente
Mps Tenimenti Antonio Sclavi ottimizza reciprocamente la presenza e, per le
azioni commerciali che condividiamo con Fontanafredda,
Forte dei Marmi LA
PROTEZIONE CIVILE della Versilia Nord (nella foto) per il sec...
( da "Nazione, La (Lucca)"
del 31-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: 10 Forte dei Marmi LA PROTEZIONE
CIVILE della Versilia Nord (nella foto) per il sec... Forte dei Marmi LA
PROTEZIONE CIVILE della Versilia Nord (nella foto) per il secondo anno
consecutivo ha vinto la quarta edizione del Memorial Stefano Bandini - Claudio
Rosseti (medaglie d'oro al valor civile) quadrangolare di calcio a 5 over 30,
Il Vietnam si rifugia nei
consumi interni ( da "Sole
24 Ore, Il" del 31-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Erroneamente viene classificato
come un Cina in miniatura. Non ne ha ovviamente la dimensione politica e anche
le dotazioni strutturali appaiono ancora insufficienti. Le grandi città
risentono ancora dell'economia dei villaggi e non si sono ancora trasformate in
megalopoli inquietanti.
Conto salato per un Paese
ben poco affidabile ( da "Sole
24 Ore, Il" del 31-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: A maggior ragione, in un mondo
globalizzato dove il fattore velocità d'azione gioca un ruolo importante,
specie nelle decisioni di investimento. La mancanza di regole affidabili e la
confusione istituzionale presentano peraltro un conto ancor più salato in tempi
di protezionismo commerciale, quanto finanziario.
Italia chiusa agli
investitori ( da "Sole
24 Ore, Il" del 31-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Nel mondo globalizzato ogni Paese è
una porta di ingresso verso altri Paesi ad esso collegati: la Francia per il
mondo francofono, la Germania per l'Est Europa, la Spagna per il Sudamerica.
Occorre evitare che l'Italia sia porta d'accesso solo a se stessa », ha
sintetizzato Enrico Letta, in qualità di vice presidente di Aspen Italia.
IL SUMMIT dei capi di
Stato e di governo del G20 che si terrà a Londra il 2 aprile è sta...
( da "Messaggero, Il (Ostia)"
del 31-03-2009) + 2 altre fonti
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: I primi si porranno l'interrogativo
se la crisi attuale segni la fine della globalizzazione e del capitalismo.
Affermeranno che sono inadeguate le regole attuali ed inefficaci i controlli.
Proporranno regole ed istituzioni più o meno messianiche per creare un nuovo
ordine economico mondiale, "trasparente, stabile e giusto".
FS E PROTEZIONE CIVILE:
PRIMA ESERCITAZIONE NEL LAZIO, TRENO FERMO IN LINEA PER SOCCORSO SANITARIO
( da "marketpress.info"
del 31-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: 8 novembre scorso tra Ferrovie
dello Stato e Protezione Civile della Regione Lazio. L?accordo fa seguito
all?intesa, raggiunta il 15 luglio 2008 tra Fs e il Dipartimento Nazionale
della Protezione Civile, che definisce le iniziative necessarie per la gestione
ottimale delle criticità. La Regione Lazio è stata la prima in Italia a dare
attuazione all?
Signori partecipanti al
G20, non sprecate la crisi. Lo chiede il mondo
( da "Milano Finanza (MF)"
del 31-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: ma anche e soprattutto con la Cina.
Il presidente Usa ha anche la necessità di una pronta attuazione degli impegni
che il vertice avrà assunto.L'Europa, dal canto suo, dovrebbe dimostrare nel
vertice di saper condurre unitariamente un'iniziativa di carattere globale. I
temi che saranno affrontati hanno particolari ricadute per il Vecchio
continente.
Obama dovrà convincere
l'Europa a intervenire ( da "Libertà"
del 31-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Cina, India, Russia, Brasile,
eccetera, a finanziare con pubblico denaro le rispettive domande interne e a
sostenere in tal modo le rispettive economie industriali, e senza, soprattutto
tentare di difenderle con un paralizzante protezionismo delle cui tentazioni
non sono soltanto vittime i Governi europei come il Governo francese verso l'
A ROMA IL VERTICE SOCIALE
DEL G8 2009 ( da "marketpress.info"
del 31-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Il vertice sociale 2009 riunisce i
ministri del lavoro e degli affari sociali del G8 (Usa, Canada, Giappone,
Francia, Germania, Italia, Regno Unito e Russia), del G5 (India, Cina, Sud
Africa, Brasile e Messico) e dell?Egitto. La Commissione europea partecipa a
nome dell?Unione europea. È prevista anche la partecipazione
dell?Organizzazione internazionale del lavoro (Oil), dell?
PENA DI MORTE, L'IMPEGNO
SI RINNOVA IN TOSCANA ( da "marketpress.info"
del 31-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: scomunica di Paesi come la Cina, ma
per portare avanti la ragione universale nella strada del dialogo e non del
conflitto. » L´assessore ha ricordato come la Toscana sia stato, fin dal 1786,
il primo Stato al mondo ad abolire la pena di morte ed ha ringraziato la
Coalizione per la scelta di tenere in Toscana la riunione del proprio Stearing
Committee e il professor Angelo Passaleva,
Giornalisti minacciati
dalle mafie e notizie oscurate: il dossier al Festival di Perugia
( da "Unita, L'" del
31-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: e di «Globalizzazione e criminalità
organizzata». Sabato pomeriggio sarà presentato nel corso dell'iniziativa
«Contro le mafie: giornalisti, magistrati, imprenditori in prima linea» il
primo dossier dell'Osservatorio sui giornalisti minacciati e le notizie
oscurate in Italia, promosso dalla Fnsi e dall'Ordine nazionale.
Una scossa politica per il
G20 ( da "Unita,
L'" del 31-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: europei dovranno rispondere alle
richieste di Cina e S.U. di maggiori stimoli alla domanda. Il confronto tra le
risorse impegnate sinora in Europa, in percentuale del Pil e a prescindere
dagli aiuti alle banche, sono 3- 4 volte inferiori a quelli fatti in America e
in Cina. Sul tavolo ci sarà anche una proposta cinese di una "valuta
globale" che gradualmente sostituisca il dollaro,
Per Barack in Europa
stavolta non sarà trionfo ( da "Riformista,
Il" del 31-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Tanto sulla gestione della crisi
quanto sul rilancio dell'Alleanza atlantica si attendono segnali forti da
Obama. Per essere certi che non si tratta di un bluff. E rassicurare noi
europei - esclusi dal G2 con la Cina e diluiti nel G-20 - che la vecchia alleanza
transatlantica conta ancora qualcosa. Luigi Spinola 31/03/2009
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: economia non particolarmente
globalizzata della nostra realtà è, paradossalmente, un'àncora di stabilità.
«Soffrono i migliori ha detto Marcegaglia, chi ha investito e globalizzato di
più e che però ripartirà anche prima» argomenta Giglio. Nel corso del confronto
con una presidente di cui Giglio conferma la grande concretezza, il pragmatismo
e la profonda conoscenza dei temi,
g20, per la cina un posto
a tavola - francesco morosini ( da "Mattino
di Padova, Il" del 31-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: PER LA CINA UN POSTO A TAVOLA
FRANCESCO MOROSINI Il G20 di martedì, a Londra, è per la crisi finanziaria.
Facile, però, che sia un G2, ovvero un confronto/scontro fra Washington e
Pechino. Ovvero un match di diplomazia monetaria ben descritto da quelle «operazioni
di guerra non-militari» (barriere ecologiche/tariffarie all'import;
posto a tavola per la cina
- francesco morosini ( da "Nuova
Venezia, La" del 31-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: OGGI IL G20 POSTO A TAVOLA PER LA
CINA FRANCESCO MOROSINI Il G20 (i Paesi più industrializzati, più i «new
comers») di martedì, a Londra, è per la crisi finanziaria. Facile, però, che
sia un G2, ovvero un confronto/scontro fra Washington e Pechino. Ovvero un
match di diplomazia monetaria ben descritto da quelle «operazioni di guerra
non-militari» (barriere ecologiche/
Web, con la crisi truffe
online in aumento ( da "Reuters
Italia" del 31-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Nigeria e Cina, stanno assumendo
una consistenza notevole, con un incremento delle denunce alle autorità Usa di
circa il 50% solo per il mese di marzo. "Il 2009 sarà un anno
particolarmente difficile per quanto riguarda il cyber-crime", ha spiegato
ai giornalisti in una teleconference l'autore del rapporto, John Kane.
OBAMA IL DURO SARKÒ:
"RISULTATI CONCRETI O MANDO ALL'ARIA IL G20" - PAKISTAN: CATTURATI
KILLER A LAHORE Affondano barconi di migranti al largo delle coste libiche:
centinaia di ( da "Dagospia.com"
del 31-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: "Al summit di questa settimana
- scrive il WP - il vincitore sarà il mondo in via di sviluppo, con gli Stati
Uniti, l'Europa e il Giappone che offriranno alla Cina, all'India, al Brasile e
ad altri Paesi emergenti una influenza senza precedenti sulle decisioni in
materia di finanza globale. [31-03-2009]
Mercato dell'auto USA in
bilico, dollaro in ripresa pag.1 ( da "Trend-online"
del 31-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: auto USA in bilico, dollaro in
ripresa FOREX, clicca qui per leggere la rassegna di Saverio Berlinzani ,
31.03.2009 08:24 Scopri le migliori azioni per fare trading questa settimana!!
di non avere titolo per poter influenzare le decisioni. La Cina potrebbe essere
l?
In Italia, convegno
internazionale sulle nanotecnologie
( da "Sestopotere.com"
del 31-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Infine, la giornata del 3 aprile
sarà dedicata al networking, con presentazioni e incontri one-to-one per
promuovere collaborazioni industriali e di ricerca, a cui parteciperanno anche
Venture Capitalists, provenienti da Italia, USA, Giappone e Cina.
Nordcorea: Saranno
processate le giornaliste usa arrestate
( da "KataWeb News" del
31-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Laura Ling e Euna Lee lavorano per
'Current tv' dell'ex presidente statunitense Al Gore e sono state fermate
mentre stavano girando un servizio vicino alla frontiera tra la Corea del Nord
e la Cina: sono accusate di aver attraversato il confine senza le dovute
autorizzazioni. AGI
Agenda degli avvenimenti
di martedì 31 marzo 2009 ( da "Virgilio
Notizie" del 31-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: chi scommette ora sulla Cina"
ECONOMIA INTERNAZIONALE - L'Ocse pubblica un aggiornamento delle sue previsioni
per l'economia - Santiago del Cile, conferenza mondiale sul rame organizzata
dal gruppo Cru - Usa, oggi la scadenza per Gm e Chrysler per documentare
l'attuazione dei piani di ristrutturazione - Usa, Washington, il Government
Accountability Office,
Scalata cinese al Fondo
monetario internazionale ( da "KataWeb
News" del 31-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: la Cina ne può fornire più di
chiunque altro paese. Ma il governo di Pechino vuole imporre le sue condizioni.
I paesi europei e gli Usa verranno ridimensionati inevitabilmente da un aumento
della quota cinese nei diritti di voto del Fondo. Inoltre la Cina non esita a
porre condizioni politiche molto esplicite: per esempio vede di cattivo occhio
gli aiuti ai paesi dell'
Afghanistan/ Conferenza
Aia, oggi Usa e Iran allo stesso ( da "Virgilio
Notizie" del 31-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: non mancheranno le potenze
emergenti regionali, come Cina e India, e per l'Italia parteciperà il capo
della diplomazia Franco Frattini. E nell'immediata vigilia del summit, a quanto
riferisce la Cnn, il segretario di Stato americano Hillary Clinton non esclude
un incontro bilaterale con la delegazione iraniana.
Londra blindata per il G20
I G8 da Roma: coesione sociale ( da "Arena.it,
L'" del 31-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: giornata finale del vertice
allargato anche ad altri sei Paesi (Messico, Cina, India, Brasile, Egitto e
Sudafrica) e che si concluderà con un intervento del premier Berlusconi. Sulla
crisi si è espresso anche il ministro del Tesoro, Tremonti: «Se mi chiedessero
se la crisi è finita risponderei "non ancora" ma nutro fiducia e
speranza.
Londra blindata per il G20
I G8 da Roma: coesione sociale ( da "Giornale
di Vicenza.it, Il" del 31-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: giornata finale del vertice
allargato anche ad altri sei Paesi (Messico, Cina, India, Brasile, Egitto e
Sudafrica) e che si concluderà con un intervento del premier Berlusconi. Sulla
crisi si è espresso anche il ministro del Tesoro, Tremonti: «Se mi chiedessero
se la crisi è finita risponderei "non ancora" ma nutro fiducia e
speranza.
SOVRANITÀ IN DIVENIRE
( da "Manifesto, Il"
del 31-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: vero e proprio apparato ideologico
della globalizzazione. È quest'ultimo infatti che costituisce il nuovo sistema
istituzionale informale con impatto morfologico non trascurabile sugli stessi
comportanmenti dei leaders (ed aspiranti leaders) politici. Nel nuovo sistema
la politica è «spettacolo integrato» e il leaderismo bonapartista si
impadronisce della costituzione materiale.
La lotta contro la povertà
fra le strategie anticrisi ( da "Denaro,
Il" del 31-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Mi sembra una ricetta giusta anche
per sviluppare il nostro Sud, perché nell'epoca dell'economia globalizzata,
l'avvenire dei paesi più industrializzati è strettamente connesso allo sviluppo
dei paesi più deboli a noi vicini (continente africano) ed ogni sforzo in
questa direzione è certamente una buona ricetta anche per la ripresa
dell'intera nostra economia.
Intellettuale universale e
sempre attuale ( da "Unione
Sarda, L' (Nazionale)" del
31-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: mentre domina il potere mediatico,
imperversa la globalizzazione selvaggia, svaniscono regole, principi, valori,
prospettive e, per molti, cade anche la qualità della vita. Ma la rivoluzione
informatica, la globalizzazione, la scienza, la tecnica dovranno servire e
serviranno a rendere migliore la vita dell'uomo.
Clima Gli Usa pronti ad
impegnarsi ( da "Villaggio
Globale.it" del 31-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Proprio per questo gli Usa stanno
facendo un lavoro molto intenso per preparare il terreno a un accordo che
coinvolga tutti i Paesi del Pianeta. Significativamente, nelle settimane scorse
Hillary Clinton, nel suo viaggio in Cina, aveva messo la questione climatica in
cima alle priorità delle relazioni tra i due Paesi responsabili delle maggiori
emissioni climalteranti.
G20/ BARROSO: VERTICE NON
RISOLVERÀ CRISI, MA FARÀ LA DIFFERENZA
( da "Wall Street Italia"
del 31-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: possibilità unica di ridefinire la
globalizzazione". A chi gli chiedeva se sarà la seconda e ultima riunione
di questo tipo, Barroso ha risposto: "Il mio parere personale é che ce ne
sarà un'altra, che sarà utile averne un'altra entro la fine dell'anno. Quello
che è stato avviato con la convocazione del primo G20 di novembre a Washinngton
è stato un vero processo di lungo corso"
G20/ BROWN A ST PAUL: SÌ A
GLOBALIZZAZIONE SOSTENIBILE ( da "Wall
Street Italia" del 31-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Brown a St Paul: sì a
globalizzazione sostenibile di Apcom Intervento davanti ai leader religiosi e
di varie Ong -->Roma, 31 mar. (Apcom) - La Globalizzazione può rappresentare
una grande opportunità, così come una minaccia alla sicurezza. Così il premier
britannico Gordon Brown nel corso di un intervento nella cattedrale Saint Paul,
G20: MARCEGAGLIA, DA
VERTICE ESCA RISPOSTA FORTE CONTRO PROTEZIONISMO
( da "ITnews.it" del
31-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Chiediamo che dal G20 di Londra
esca una risposta forte contro il protezionismo''. E' il presidente degli
industriali, Emma Marcegaglia, a ribadire cosi' l'auspicio di una presa di
posizione ''che -dice - non e' giunta dal vertice di Washington'' contro il
protezionismo. Un atteggiamento quest'ultimo, osserva Marcegaglia durante la
presentazione della rivista 'Medidea',
G20/ Brown a St Paul: sì a
globalizzazione sostenibile ( da "Virgilio
Notizie" del 31-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: centro del discorso le sfide poste
dalla stretta creditizia e dalla ricostruzione dei mercati globali perché
possano "riflettere i valori che celebriamo nella vita di tutti i
giorni". Brown si è espresso a favore di una globalizzazione flessibile e
sostenibile, ed ha sottolineato come "una globalizzazione dei mercati
priva di sorveglianza abbia superato i confini nazionali e morali".
GIUSY FRANZESE ROMA. PIù
CHE UN'ACCUSA è UN'AMARA CONSTATAZIONE : ...
( da "Mattino, Il (Benevento)"
del 31-03-2009) + 1 altra fonte
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: di fronte alla sessione allargata
del G8 che ha preso il via nel pomeriggio e che continuerà stamane (il G14 con
Cina, India, Brasile, Messico, Sud Africa ed Egitto) - ci sono circa 90 milioni
di nuovi entranti nel mondo del lavoro ogni anno che stanno cercando un lavoro
decente. Noi rischiamo di deludere la maggior parte di loro quest'anno e forse
anche negli anni successivi».
FORSE, LE COSE SERIE
VERRANNO DECISE IN QUELLO CHE FRED BERGSTEN HA DENOMINATO G2, CIOè DA CHIM...
( da "Mattino, Il (Benevento)"
del 31-03-2009) + 1 altra fonte
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: mercatismo» e di liberalismo, di
ritorno di Keynes o di validità della globalizzazione. Cercheranno invece di
individuare il massimo comun denominatore per coordinare, nel limite del
possibile, le scelte fatte dai singoli Paesi. Si propongono obiettivi più
modesti: la stabilità, la crescita e la creazione dei posti di lavoro.
"Italia. Much
more": la risposta dell'Enit alla crisi
( da "Velino.it, Il"
del 31-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Asia (Cina, India e Corea)”. Per
direttore generale, Eugenio Magnani “gli spot televisivi della campagna
promozionale 2009 rappresentano lo strumento ideale per far scoprire la
molteplice varietà delle bellezze naturali, artistiche e culturali del nostro paese
attraverso l?
BANCA MONDIALE: PIL
GLOBALE IN CALO 1,7% NEL 2009 ( da "Borsa(La
Repubblica.it)" del 31-03-2009) + 1 altra fonte
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: nota che nei paesi in via di
sviluppo, se si esclude il contributo di Cina e India, si assistera' quest'anno
"a un calo dell'1,5% dei redditi reali a causa della crescita della
popolazione" e dunque, conclude, "nei paesi emergenti notiamo che la
recessione sta colpendo le popolazioni piu' povere, rendendole ancora piu'
vulnerabili".
G20/ LONDRA TENTA DI
INSERIRE IN ACCORDO VERTICE IMPEGNI VERDI
( da "Wall Street Italia"
del 31-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: nel summit di Londra è importante
che la Cina riceva un messaggio chiaro da parte di paesi quali Sudafrica,
Messico, Francia, Germania, Gran Bretagna e Usa sul loro concreto impegno ad
affrontare il cambiamento climatico e sul fatto che Pechino non sarà svantaggiata
se adotterà politiche verdi per il rilancio.
IMMIGRATI/ TRAGEDIA A
LARGO LIBIA, IL DOLORE DI GUTERRES (UNHCR)
( da "Wall Street Italia"
del 31-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: la globalizzazione è stata
asimmetrica. Il denaro si muove liberamente, le merci si muovono sempre più
liberamente, ma gli ostacoli al movimento delle persone sono ancora presenti e
in certi casi anche in aumento. Questo è un paradosso. Ci sono sempre più persone
in movimento e sempre più barriere da superare,
Vinitaly World Tour 2009,
il vino italiano si prepara alla sfida sui mercati emergenti
( da "Sestopotere.com"
del 31-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Infine Cina e Giappone (focus del 4
aprile, ore 16,30), due solide realtà per il mercato vinicolo italiano, dove le
attese per il medio periodo si rivelano molto promettenti. Solo in Cina il
mercato potenziale si aggira tra il 5 e il 10% della popolazione, ovvero dai 60
ai 130 milioni di consumatori, mentre per il Giappone si prevede un incremento
dei consumi di vino del 7%
Capitali all'estero: come
utilizzarli per superare la crisi Il piano casa potrebbe ...
( da "Gazzettino, Il"
del 31-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Però anche il tema dei diritti
umani calpestati in Cina è stato posto nel dimenticatoio da parte degli Usa e
dell'Europa, dopo che il governo della Repubblica popolare cinese ha fatto
sentire la sua voce come maggiore creditore mondiale, in grado di aiutare a
superare il paventato fall-out mondiale.
L'Europa si prepara per
Londra ( da "Stampaweb,
La" del 31-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: una possibilità unica di ridefinire
la globalizzazione”. La convergenza dovrà misurarsi su cinque temi, tutti e
cinque considerati una priorità dall?esecutivo Ue: il rilancio dell'economia,
la riforma dei mercati finanziari, inclusa una stretta sui paradisi fiscali, il
rilancio della governance globale, con la riforma del Fondo monetario
internazionale e della banca Mondiale,
Ibt, la ripresa ha bisogno
di un software ( da "Trentino"
del 31-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: nemmeno più li costruiscono a
Singapore, ma in Cina. E' emigrata non solo l'industria matura, ma anche
quell'avanzata. Insomma, è la globalizzazione bellezza e non c'è niente da
fare. Analogo processo s'è manifestato nella crisi finanziaria, scoppiata con i
subprime Usa e dilagata rapidamente nel mondo.
Maltempo, allerta meteo
Protezione civile nel modenese ( da "Sestopotere.com"
del 31-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: allerta meteo Protezione civile nel
modenese (31/3/2009 16:12) | (Sesto Potere) - Modena - 31 marzo 2009 - E'
allerta meteo nel modenese, come nel resto della regione, per il maltempo
previsto nei prossimi giorni e che ha già provocato un'ondata di piena del
Secchia che sta defluendo proprio in queste ore.
Maltempo, allerta
Protezione civile Emilia-Romagna ( da "Sestopotere.com"
del 31-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: In Emilia-Romagna la Protezione
civile ha emesso un'allerta di 66 ore a partire dalle ore 20 di oggi. Sulla
base delle previsioni disponibili, il Dipartimento della Protezione Civile ha
emesso un avviso di avverse condizioni meteorologiche che integra ed estende
quello diffuso ieri e che prevede l?
AL VIA IL FESTIVAL
INTERNAZIONALE DEL GIORNALISMO ( da "AgoPress"
del 31-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: anzi le mafie si sono globalizzate
e modernizzate, utilizzano skype e facebook per comunicare, investono sui
mercati internazionali, stringono patti di sindacato con le organizzazioni di
altri Paesi, scambiandosi "know how" criminale. L?inchiesta sulla criminalità
si deve adeguare ai tempi, allargando i propri orizzonti, acquisendo nuovi
strumenti e metodologie di i indagine,
G20, tanto rumore per
poco. E l'America non fa più paura.
( da "Giornale.it, Il"
del 31-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: cina, globalizzazione, gli usa e il
mondo Commenti ( 63 ) » (3 voti, il voto medio è: 5 su un massimo di 5) Loading
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questo articolo a un amico 21Mar 09 Non chiedete a Obama di essere spontaneo Ma
Obama è davvero un grande comunicatore?
Iran-Usa/ L'Aia, incontro
fra Holbrooke e delegato iraniano...
( da "Virgilio Notizie"
del 31-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: la Russia, l'India e la Cina".
L'Iran ha stretti legami con il vicino Afghanistan, specie con la comunità
sciita: Teheran era infatti contraria al regime talebano, islamico ma sunnita;
inoltre, deve fare i conti con le conseguenze del traffico di stupefacenti che
alimenta il mercato della droga iraniano.
IRAN-USA/ CONTATTI
DIPLOMATICI DIRETTI DOPO OFFERTA OBAMA - PUNTO
( da "Wall Street Italia"
del 31-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: la Russia, l'India e la Cina".
L'Iran ha stretti legami con il vicino Afghanistan, specie con la comunità
sciita: Teheran era infatti contraria al regime talebano, islamico ma sunnita;
inoltre, deve fare i conti con le conseguenze del traffico di stupefacenti che
alimenta il mercato della droga iraniano.
IRAN-USA/ L'AIA, INCONTRO
FRA HOLBROOKE E DELEGATO IRANIANO -2-
( da "Wall Street Italia"
del 31-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: la Russia, l'India e la Cina".
L'Iran ha stretti legami con il vicino Afghanistan, specie con la comunità
sciita: Teheran era infatti contraria al regime talebano, islamico ma sunnita;
inoltre, deve fare i conti con le conseguenze del traffico di stupefacenti che
alimenta il mercato della droga iraniano.
BORSA USA CONSOLIDA
GUADAGNI GUIDATA DA BANCARI, TECNOLOGICI
( da "Wall Street Italia"
del 31-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: La casa d'affari cita la crescita
della domanda di PC in Cina e Usa e la potenziale ricostruzione delle scorte in
Europa. Google avanza di circa due punti percentuali dopo l'annuncio di un
importante accordo con Walt Disney mentre dovrebbe annunciare maggiori dettagli
sul suo fondo di venture capital.
Borsa Usa in allungo,
forte il Nasdaq con tech, bene finanziari
( da "Reuters Italia"
del 31-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: La casa d'affari cita la crescita
della domanda di PC in Cina e Usa e la potenziale ricostruzione delle scorte in
Europa. Google avanza di circa due punti percentuali dopo l'annuncio di un
importante accordo con Walt Disney mentre dovrebbe annunciare maggiori dettagli
sul suo fondo di venture capital.
Nuovo Centro unificato di
protezione civile della provincia di Reggio
( da "Sestopotere.com"
del 31-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Agenzia regionale di protezione
civile della Regione Demetrio Egidi. Seguiranno gli interventi dell'assessore
provinciale alla Protezione civile Luciano Gobbi, dell'assessore alla
Protezione civile del Comune di Reggio Emilia Franco Corradini, della responsabile
dell'Unità operativa di protezione civile della Provincia Federica Manenti,
Iran-Usa/ Contatti
diplomatici diretti dopo offerta Obama -...
( da "Virgilio Notizie"
del 31-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: la Russia, l'India e la Cina".
L'Iran ha stretti legami con il vicino Afghanistan, specie con la comunità
sciita: Teheran era infatti contraria al regime talebano, islamico ma sunnita;
inoltre, deve fare i conti con le conseguenze del traffico di stupefacenti che
alimenta il mercato della droga iraniano.
Maltempo/ Emilia R.,
allerta Protezione civile prossime 48
( da "Virgilio Notizie"
del 31-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: (Apcom) - La Protezione civile
dell'Emilia Romagna ha diramato un allerta per le prossime 48 ore a causa delle
incessanti piogge presenti su tutta la regione. Secondo le previsioni meteo
infatti fino a giovedì, in particolare sui territori collinari e montani, la
pioggia dovrebbe continuare a cadere senza sosta.
MALTEMPO/ EMILIA R.,
ALLERTA PROTEZIONE CIVILE PROSSIME 48 ORE
( da "Wall Street Italia"
del 31-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: , allerta Protezione civile
prossime 48 ore di Apcom Piogge intense, ma al momento situazione sotto
controllo -->Bologna, 31 mar. (Apcom) - La Protezione civile dell'Emilia
Romagna ha diramato un allerta per le prossime 48 ore a causa delle incessanti
piogge presenti su tutta la regione.
G20, Obama e Michelle a
Londra spno accompagnati da 500 persone
( da "KataWebFinanza"
del 31-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Cina Brasile, Messico, Sud Africa
ed Egitto al G8 Social Summit 2009 che si svolto oggi a Roma. "E'
necessario ricostruire un circolo di fiducia senza dimenticare che
disoccupazione e povert sono una perdita di potenziale economico e umano"
ha detto il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi che in questi giorni ha
guidato a Roma i lavori dell'
G20, Obama e Michelle a
Londra spno accompagnati da 500 persone
( da "Borsa(La Repubblica.it)"
del 31-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Cina Brasile, Messico, Sud Africa
ed Egitto al G8 Social Summit 2009 che si è svolto oggi a Roma. "E'
necessario ricostruire un circolo di fiducia senza dimenticare che
disoccupazione e povertà sono una perdita di potenziale economico e umano"
ha detto il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi che in questi giorni ha
guidato a Roma i lavori dell'
( da "Stampa, La" del
31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Hu Jintao pretende
che i Paesi emergenti abbiano più voce all'interno del Fondo [FIRMA]GLAUCO
MAGGI NEW YORK Nemici-amici, Stati Uniti e Cina
terranno domani il primo meeting al massimo livello dal cambio della guardia a
Washington. Nel faccia a faccia, i presidenti Obama e Hu Jintao dovranno
rimettere nelle scarpe i sassolini che si sono levati i due governi negli
ultimi mesi, e trovare la parole giuste per non lasciare Londra più lontani di
quanto non lo siano oggi. Il ministro americano del Tesoro Tim Geithner, appena
nominato, aveva esordito riferendosi alla Cina come a
dei «manipolatori» della loro valuta, di fatto chiedendo una rivalutazione
dello yuan. E Pechino aveva ribattuto con un uno-due che non poteva essere più
sonoro. Con una prima mossa lo stesso premier cinese Wen Jimbao aveva espresso
seria «preoccupazione» per il fatto che le riserve valutarie cinesi sono
sbilanciate in titoli di Stato americani, ammonendo gli Usa
a non esagerare in una politica dispendiosa che può attivare l'inflazione e
minare i 1000 miliardi di bond in dollari oggi nei forzieri cinesi. E una
settimana fa il governatore della banca centrale cinese Zhou Xiaochuan ha
pugnalato il dollaro: «per le transazioni commerciali serve una valuta
internazionale», aveva scritto. Ed era arrivato a indicare il rimpiazzo del
biglietto verde con i «diritti speciali di prelievo», sorta di scudo sintetico
per la contabilità del Fmi in cui sono ora rappresentate le valute forti, ma
che dovrebbe essere riformato, secondo la Cina, per
accogliere le monete emergenti. Proprio sul terreno del Fmi si giocherà al G20
la partita più dura. Obama vuole rafforzarne il peso, e spinge per un apporto
di 500 miliardi di dollari che renda il Fondo in grado di sostenere le economie
più deboli, come è avvenuto di recente con Islanda e Pakistan. In tutto, il Fmi
ha erogato circa 50 miliardi in prestiti a 13 Paesi negli ultimi 12 mesi. Gli Usa faranno la loro parte nel rifinanziamento con 100
miliardi, che comunque richiederanno tempi più lunghi perchè in America è
previsto il voto del Congresso per questi contributi. Uno stesso ammontare
dovrebbe venire al Fmi sia dal Giappone sia dalla Unione Europea. Ma quando
Obama chiederà un simile esborso a Hintao si sentirà fare una controproposta in
tre punti. La cifra è troppo alta, al massimo i miliardi potranno essere 50; e
comunque verranno solo in cambio di un maggiore potere per sè e per gli altri
Paesi emergenti, che non sono nella stanza dei bottoni, le cui chiavi sono ora
in mano al francese Dominique Strauss-Khan. Usa e Ue
si spartiscono per tradizione le presidenze delle istituzioni globali, Banca
mondiale agli Usa e Fmi all'Europa, ma questo
equilibrio non riflette più il contributo al Pil mondiale delle diverse aree
del mondo. Il G20 che sta soppiantando come super-appuntamento tra i potenti il
vecchio G8 è già una presa d'atto. Secondo:il presidente cinese insisterà con
Obama, e poi con gli altri leader occidentali, per un ulteriore rafforzamento
della sua quota di rappresentanza nei consessi decisionali, dopo l'incremento
ad hoc che la stessa Cina, la Turchia,
la Corea del sud e il Messico avevano ottenuto meno di due anni fa. Fissare le
quote-Paese è decisivo per determinare i contributi delle diverse economie e i
diritti di voto nell'assemblea. La Cina ha già fatto
sapere che il criterio per stimare gli obblighi di finanziamento di una nazione
non dovrebbe essere la dimensione delle sue riserve valutarie, bensì la
produzione pro capite, che nel caso di Cina e India è
ancora bassa. Terza mossa: la Cina potrebbe
sottoscrivere bond del Fmi, se il Fondo deciderà di emetterli raccogliendo per
la prima volta risorse sul mercato dei capitali. Più che una promessa, è la
minaccia di ridurre i titoli del governo Usa nelle riserve
cinese. Infine, Pechino darà anche una paradossale lezione di capitalismo: no
al protezionismo, dirà Hintao ad Obama.
( da "City" del
31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Crisi, disarmo e
ambiente Obama arriva in Europa la sfida La "nuova America" del
presidente Barack Obama sbarca oggi in Europa per affrontare il primo test
internazionale del nuovo inquilino della Casa Bianca. Sarà a Londra, a
Strasburgo e a Praga. LONDRA - Barack Obama mette per la prima volta piede sul
vecchio continente portando il fardello di una crisi che ha negli Stati Uniti i
principali imputati. "Sono finiti i tempi in cui gli Usa
potevano dare lezioni agli altri su come gestire le economie", scriveva
ieri il New York Times.Richieste e difficoltàObama lo sa e per questo non farà
solo richieste, ma è pronto ad ascoltare. Certo il presidente Usa chiederà ai leader del G20 che si riuniscono giovedì a
Londra di fare "passi concreti" (cioè varare imponenti piani di
stimolo, come sta facendo la sua amministrazione) per risolvere il problema dei
titoli tossici che avvelenano il mercato finanziario. Una ricetta anti-crisi
che non a tutti piace in Europa, preferendo la politica dei piccoli passi. I
tempi delle ovazioni da stadio riservata all'allora candidato Obama sono
lontani: alle proteste a Londra e Strasburgo dei pacifisti, si accompagneranno
le perplessità dei leader europei sollecitati ad accogliere i detenuti di
Guantanamo e ad aumentare il contributo alle operazioni in Afghanistan. Tra i
temi più caldi ci sarà anche la nuova enfasi sulla politica ambientale e il
disarmo nucleare.L'agendaL'agenda del primo viaggio europeo
di Obama è ambiziosa: tre vertici in 5 giorni (oltre al G20, riunione Nato a
Strasburgo, vertice Usa-Ue a Praga), incontri con 40 leader mondiali, una raffica di
bilaterali (compresi con i presidenti di Russia e Cina) e sosta
finale in Turchia. Claudia Baccarani 31 marzo 2009
( da "City" del
31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Per le strade la
rabbia e la speranza LONDRA - Sono più di 100 i gruppi che scendono in campo a
Londra per una serie di manifestazioni (la prima ieri) per
protestare contro la globalizzazione, per chiedere che la crisi economica la
paghino i responsabili e in difesa dell'ambiente. Si tratta di organizzazioni
di natura diversa, dal Wwf ad Action Aid alla "Britisih muslim
initiative". Londra sarà una città blindata, a causa anche del recente
allarme terrorismo lanciato proprio in vista della riunione del G20 di domani.
Già sabato scorso decine di migliaia di persone hanno sfilato in diverse
capitale europee al grido di "tassare i ricchi, paghino loro" e
all'insegna della parola d'ordine "la gente prima del profitto". 31
marzo 2009
( da "Blogosfere" del
31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Mar 0931 Venice
sessions: il racconto del futuro Pubblicato da Luca Dello Iacovo alle 01:49 in globalizzazione Alcuni nomi. La biologa Ilaria Capua: ha
reso pubbliche le sequenze genetiche di un ceppo di virus dell'aviaria,
contrariamente all'abitudine di gran parte del mondo scientifico. Il gruppo di
scrittori Wu Ming, autori di racconti straordinari come Q e incuriositi dalla
scienza (come tanti autori della narrativa contemporanea italiana, da
Genna a Pincio). E poi Andrea Pontremoli, presidente di Dallara, un'azienda che
progetta i telai per F1 e IndyCar: ha iniziato aggiustando radio fino a
diventare amministratore delegato di Ibm. Saranno insime con altri a discutere
sul racconto del futuro per un'evento straordinario, Venice sessions.
Un'intelligenza collettiva dal vivo fatta da talenti autentici. E un'esigenza
diffusa: quella di guardare un po' oltre l'orizzonte attuale, troppo sciacciato
sul presente. Per chi vuole segure in diretta i momenti più importanti:
twitter, Friendfeed e Facebook.
( da "Wall Street Italia"
del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Tennis/ Key
Biscayne, Flavia Pennetta fuori anche dal doppio di Apcom I risultati del
torneo in Florida -->Key Biscayne (Florida, Usa),
31 mar. (Ap) - L'italiana Flavia Pennetta, dopo essere stata eliminata nel
singolare dalla francese Mauresmo, è uscita ora anche dal doppio nel torneo Atp
e Wta di Key Biscayne. Questi i risultati degli ultimi incontri (tra parentesi
le teste di serie): Singolare Uomini Terzo turno Juan Martin del Potro (6),
Argentina, b. Janko Tipsarevic, Serbia, 6-4, 6-1. Viktor Troicki, Serbia, b.
Bjorn Phau, Germania, 6-4, 6-3. Rafael Nadal (1), Spagna, b. Frederico Gil,
Portogallo, 7-5, 6-3. Andy Murray (4), Gb, b. Nicolas Massu, Cile, 6-4, 6-4.
David Ferrer (11), Spagna, b. Marin Cilic (17), Croazia, 3-6, 6-3, 6-4. Stanislas
Wawrinka (16), Svizzera, b. Igor Andreev (20), Russia, 4-6, 6-3, 6-3. Donne
Quarto turno Caroline Wozniacki (13), Danimarca, b. Elena Dementieva (4),
Russia, 7-5, 6-4. Svetlana Kuznetsova (8), Russia, b. Alisa Kleybanova (24),
Russia, 6-2, 6-1. Victoria Azarenka (11), Bielorussia, b. Agnes Szavay (25),
Ungheria, 6-2, 6-4. Venus Williams (5), Usa, b.
Agnieszka Radwanska (10), Polonia, 4-6, 6-1, 6-4. Samantha Stosur, Australia,
b. Amelie Mauresmo (20), Francia, 6-4, 6-4. Iveta Benesova (26), Repubblica
Ceca, b. Anabel Medina Garrigues (19), Spagna, 6-4, 6-1. Serena
Williams (1), Usa, b. Zheng Jie (17), Cina, 7-5, 5-7,
6-3. Doppio Uomini Secondo turno Julien Benneteau e Jo-Wilfried Tsonga,
Francia, b. Rik de Voest, Sud Africa, e Bobby Reynolds, Usa, 7-6 (4), 6-4. Bob e Mike Bryan (1), Usa, b. Ivo
Karlovic, Croazia, e Dusan Vemic, Serbia, 4-6, 7-6 (5), 10-8 tiebreak.
Julian Knowle e Jurgen Melzer, Austria, b. Nicolas Almagro e David Ferrer,
Spagna, 6-0, 7-6 (7). Bruno Soares, Brasile, e Kevin Ullyett (6), Zimbabwe, b.
Marc Lopez e Rafael Nadal, Spagna, 6-3, 6-4. Donne Secondo turno Anna-Lena
Groenefeld, Germania, e Patty Schnyder, Svizzera, b. Petra Martic, Croazia, e
CoCo Vandeweghe, Usa, 6-1, 6-2. Svetlana Kuznetsova,
Russia, e Amelie Mauresmo, Francia, b. Cara Black, Zimbabwe, e Liezel Huber
(1), Usa, 6-4, 4-6, 10-4 tiebreak. Samantha Stosur e
Rennae Stubbs (4), Australia, b. Anastasia Pavlyuchenkova e Elena Vesnina,
Russia, 6-3, 7-6 (4). Chuang Chia-jung, Taiwan, e Sania Mirza, India, b. Maria
Kirilenko, Russia, e Flavia Pennetta (8), Italia, 4-6, 7-6 (5), 10-4 tiebreak.
( da "Giornale di Brescia"
del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Edizione: 31/03/2009
testata: Giornale di Brescia sezione:in primo piano La «nuova America» si
presenta in Europa WASHINGTONLa «Nuova America» di Barack Obama sbarca oggi in
Europa per affrontare il primo test internazionale del nuovo inquilino della
Casa Bianca. Obama ha detto ieri che i leader del G20 di Londra dovranno
mandare «un forte messaggio di unità» nelle misure per fronteggiare la crisi
economica. Con tre vertici nel giro di cinque giorni - conferenza G20 a Londra,
riunione Nato a Strasburgo e vertice Usa-Ue a Praga -, incontri con oltre
40 leader mondiali, una raffica di bilaterali (compresi i primi faccia a faccia
con i presidenti di Russia e Cina), due discorsi importanti sui
rapporti transatlantici (in Francia) e sulla proliferazione nucleare (nella
Repubblica Ceca), una sosta finale nella Turchia musulmana l'agenda del primo
viaggio oltreoceano di Obama appare straordinariamente ambiziosa. Ma
alla Casa Bianca non si nasconde il timore che la stessa Europa che aveva
riservato un anno fa accoglienze da rockstar al carismatico candidato alla
presidenza Usa possa dare questa volta un benvenuto
meno entusiasta al nuovo presidente. Scopo dichiarato della visita di Obama,
che in otto giorni toccherà 5 Paesi, è quello di cominciare «a ripristinare il
prestigio dell'America nel mondo» gravemente scosso durante gli otto anni di
amministrazione Bush, fa sapere il suo entourage. Il presidente americano
affronterà tutti i maggiori problemi del pianeta, dalla crisi economica a
quella del clima, dalle guerre in Iraq e Afghanistan alla lotta alla
proliferazione nucleare.
( da "Giornale di Brescia"
del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Edizione: 31/03/2009
testata: Giornale di Brescia sezione:in primo piano L'analisi Protezionismo,
una storia mai finita di Giovanni Vigo Parafrasando una celebre affermazione di
Marx, potremmo dire che uno spettro si aggira per il mondo, lo spettro del protezionismo. Non c'è incontro fra i massimi responsabili
della politica economica che non si concluda con una severa condanna del protezionismo, delle misure adottate da questo o quel paese
per favorire la propria industria, degli aiuti concessi ai settori in crisi che
discriminano i produttori stranieri. Ma una volta tornati a casa, i leader
dimenticano gli impegni solennemente annunciati e si gettano a capofitto nella
ricerca di espedienti che possano alleviare gli effetti della crisi sui propri
cittadini, incuranti dei contenuti protezionistici delle misure adottate.
Quando la crisi dilaga, come adesso, ogni mezzo per arginarla è lecito. Da dove
deriva il timore che lo spettro del protezionismo si
materializzi davanti ai nostri occhi, e perché, di fronte a questo timore, non
si fa nulla, o quasi, per esorciz- zarlo? Quando si osservano le statistiche
del commercio mondiale e si constata che gli scambi internazionali diminuiscono
a vista d'occhio, la mente corre ai drammatici anni Trenta quando le barriere
tariffarie, il controllo dei cambi, i contingentamenti ed altre misure
restrittive fecero precipitare l'economia in un gorgo dal quale non uscì se non
nel secondo dopoguerra. Eppure, al protezionismo
dovremmo essere assuefatti. La storia dell'economia mondiale è stata, tranne
che per brevi periodi, una storia di protezionismo. Le
città mercantili dell'Europa medioevale e moderna hanno costantemente protetto
le loro «industrie» innalzando barriere daziarie contro i prodotti dei
concorrenti e minacciando pene severe agli artigiani che emigravano portando
con sé le proprie conoscenze professionali. Nel Seicento queste misure
trovarono una sistemazione teorica coerente nella dottrina mercantilistica. Il
XVII secolo non fu, come si ripete ancora troppo spesso, un'epoca di crisi
generale, ma fu certamente un secolo irto di difficoltà come sempre accade
quando emergono nuovi attori, quando le grandi rotte commerciali cambiano
direzione o il mercato è invaso da nuovi prodotti. Era perciò naturale che
tutti i paesi, grandi o piccoli che fossero, cercassero di proteggere la
propria economia ricorrendo agli espedienti più disparati. Anche se è stato
riportato all'onor del mondo da John Maynard Keynes, il mercantilismo non si è
mai liberato dell'etichetta spregiativa appiccicatagli da Adam Smith e dai suoi
successori. Uno dei pilastri dell'economia classica era il libero scambio, una
pratica che giovava, secondo i suoi sostenitori, a tutti in quanto ciascun
paese avrebbe potuto seguire la propria vocazione specializzandosi nelle
produzioni per le quali era meglio attrezzato. L'idea che la libertà dei
commerci rappresenta la soluzione più vantaggiosa per tutti non fa una grinza,
ma a un patto: che si tratti di una competizione fra uguali e non fra ricchi e
poveri, tra forti e deboli. E in effetti, nel mondo di
ieri, come in quello di oggi, i punti di partenza non erano identici, e ciò
finiva per avvantaggiare qualcuno a danno di altri. Quando si parla degli
effetti perversi della globalizzazione si parla anche di questo.(1 - continua)
( da "Tribuna di Treviso, La"
del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
G20, PER LA CINA UN
POSTO A TAVOLA SEGUE DALLA PRIMA Nel caso, pure Eurolandia avrebbe guai, visto
che un euro, di solito asimmetrico al biglietto verde, rivalutato ne
danneggerebbe l'export. Insomma, sarà un G20/G2 di «grandi manovre» monetarie;
anche perché oltreoceano la tentazione, svalutando, di «scaricare le proprie
miserie sul vicino» (beggar my neighbour) è elevata. O, comunque, probabile,
visto che la Federal Reserve rastrella obbligazioni sul mercato finanziario
creando moneta, seppure sotto forma di electronic credits, allo scopo di
alleggerire i tassi a lungo (a breve siamo già a zero); e che lo stesso fa
acquistando titoli pubblici a sostegno delle diverse strategie - come
l'assorbimento dei cosiddetti «titoli tossici» appena varata dal Tesoro - attuate
dall'amministrazione Obama per salvare Wall Street: insomma, ci sono tutte le
premesse, ai primi cenni di ripresa, per avere inflazione e svalutazione. Pure
politiche, perché ciò consentirebbe agli States di abbattere, svalutandolo, il
debito (d'altronde, solo quello pubblico emesso per il «pronto soccorso
bancario» vale trilioni di dollari) contratto nel mercato finanziario globale:
il che, in quota rilevante, vuol dire con Pechino. Cosa che la Città Proibita
teme assai. Lo ha ribadito il premier cinese Wen Jibao facendo capire che
considererebbe un atto «nemico» una maxisvalutazione degli oltre due trilioni
di dollari investiti in bond statunitensi. Qui emerge un nodo politico: ed è che la Cina, come grande creditore degli Usa, vuol dire la sua sul cambio del dollaro, contestando in materia
la piena sovranità di Washington che, finora, era universalmente riconosciuta.
Il messaggio che viene dalla Città Proibita è che la Superpotenza, sebbene
abbia ancora, ma con crepe, la supremazia militare, tuttavia vede
logorata dal debito quella economica; e che, conseguentemente, gli Usa debbano rinunciare a quell'unilateralismo monetario con
cui nel passato hanno regolato sul proprio polmone il respiro economico
d'Europa, Asia e Sud America. Insomma, la Cina vuole
il posto che le spetta al tavolo del potere mondiale. Anzi, gioca d'anticipo,
proponendo un «mondo monetario» alternativo, col dollaro spodestato. Per farlo,
si affida a Zhou Xiaochuan, governatore della sua Banca centrale, che in un
saggio (pubblicato sul sito della Banca medesima) disegna una riforma del
sistema monetario internazionale che abbandona l'uso di una moneta nazionale
come valuta di riserva globale. Sarebbe il tramonto dell'impero del dollaro e
del potere degli Usa di essere il dominus (in cambio,
però, garantiscono la sicurezza del capitalismo globale) delle relazioni
monetarie internazionali. Scrive infatti Zhou Xiaochuan: «Un'auspicabile
riforma del sistema monetario internazionale consiste nel creare una valuta di riserva
internazionale separata dalla moneta delle singole economie nazionali e capace
di rimanere stabile a lungo, così da rimuovere le deficienze strutturali insite
nell'uso come valuta di riserva di unità monetarie nazionali». Zhou Xiaochuan
naturalmente, che così recupera una vecchia idea di Keynes, sa che essa è
debole, perché una moneta, seppure di ottima fattura tecnica, senza basi
politiche «resta sui libri». Tant'è che gli Usa, nel
secondo dopoguerra all'apice del potere, imposero il dollaro. Tuttavia, il
governatore della Banca centrale cinese, nel puntare alto, sottolinea un dato
geostrategico preciso: ed è che gli Stati Uniti hanno perso il potere per usare
il dollaro come «arma unilaterale»; serve, all'opposto, un regime di
partnership fra Pechino e Washington. E qui pure Eurolandia potrebbe tessere un
po' di tela con il Celeste Impero. Francesco Morosini
( da "Giornale di Brescia"
del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Edizione: 31/03/2009
testata: Giornale di Brescia sezione:sebino e franciacorta «In mostra i primati
e la qualità del volontariato bresciano» BRESCIA«Lo scopo è di tenere insieme i
volontari, di far crescere il movimento della Protezione civile, di
sperimentare nuovi strumenti e tecniche oltre al confronto con gli altri e alle
esercitazioni sul territorio con particolare attenzione agli aspetti didattici
per i giovani e all'addestramento psicologico per la percezione del rischio». È
il presidente della Provincia, Alberto Cavalli, ad indicare
gli obiettivi di questo secondo raduno provinciale del volontariato di
Protezione civile, consapevole del primato e della qualità del volontariato
bresciano, cresciuto in questi ultimi anni in termini sia qualitativi che
quantitativi. Non a caso, come ricordo lo stesso assessore provinciale alla
Protezione civile, Corrado Scolari, «dai 2.500 uomini di qualche anno fa
siamo passati a 4.000; dalle 90 le organizzazioni sono cresciute a quasi 130».
Insomma, ecco l'eccellenza bresciana sul fronte della Protezione civile. Sabato
dunque il raduno, «per il quale, dopo il successo di Borgosatollo, per
l'ospitalità si sono candidati molti Comuni. La scelta di Corte Franca - spiega
Scolari - è dettata dalla vicinanza alla città, dalla centralità per gli
scenari e dalla particolarità della Franciacorta, una delle «perle» del
Bresciano». Tra le particolarità di «Franciacorta 2009», a differenza della
prima edizione a Borgosatollo, è «l'impegno di tutto il sistema di Protezione
civile e non solo della componente volontari. In campo dunque tutta la macchina
della Protezione civile compresi gli Enti locali». «Onorati ed orgogliosi per
questa opportunità»: poche parole per sintetizzare la scelta della «location»,
a Corte Franca, da parte del vice sindaco Dario Lazzaretti. «È l'occasione per
mettere alla prova la capacità ricettiva ed organizzativi del nostro territorio,
anche grazie al nostro gruppo di Protezione civile nato un paio d'anni fa e che
oggi conta già una cinquantina di volontari - spiega il vice sindaco -.
Occasione questa anche per individuare e capire le criticità del nostro
territorio». Con la positività del coinvolgimento delle scolaresche e di «Promo
Corte Franca». m. bon.
( da "Giornale di Brescia"
del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Edizione: 31/03/2009
testata: Giornale di Brescia sezione:sebino e franciacorta
Corte Franca La carica dei 2mila per il raduno di Protezione civile Sabato
esercitazioni in Franciacorta, Sebino e Valtrompia con centro operativo allo
stadio «Buffoli». In pista tutto il sistema d'emergenza BRESCIAUn raduno in
grande stile, com'è nella tradizione della Protezione civile. Perché in campo,
per «Franciacorta 2009», sabato scendono duemila divise gialloblu, e non
solo. Già, in azione entra l'intero sistema bresciano di protezione civile con
tutte le sue componenti, comprese le strutture del soccorso tecnico urgente.
Attorno ad esercitazioni tra la Franciacorta, il lago d'Iseo e la Valtrompia,
con centro operativo a Corte Franca, ruota il secondo raduno provinciale del
volontariato organizzato dall'assessorato alla Protezione civile della
Provincia. Non a caso, la manifestazione è stata presentata ieri in Broletto
dal presidente Alberto Cavalli, dall'assessore Corrado Scolari e dal vice
sindaco di Corte Franca, Dario Lazzaretti, che ospita il «cuore» della giornata
di esercitazioni, dimostrazioni e prove pratiche. Numeri grossi per il raduno
Un evento - dopo il successo della prima edizione a Borgosatollo, nel maggio
scorso - dai numeri grossi: 2.000 volontari in rappresentanza di 100 dei 130
gruppi attivi nel Bresciano, oltre ad operatori dei Vigili del fuoco,
Carabinieri, Polizia di Stato, Polizia provinciale, Corpo forestale, Croce
Rossa Italiana, 118, Soccorso Alpino e speleologico, Arpa, Asl ed Enti locali;
decine di scenari per simulazioni d'interventi (dal soccorso in acqua all'antincendio
boschivo, dagli interventi con le unità cinofile alla prevenzione sul
territorio fino al coordinamento radio) che si spingono fino a Brescia,
abbracciando anche l'operazione «Fiumi puliti» con finalità di prevenzione del
rischio idraulico e idrogeologico. E poi ancora tre elicotteri e quattro
velivoli leggeri per completare l'operatività della grande macchina della
Procivil, prima della grande «vetrina» e della cerimonia al centro sportivo
«Lorenzo Buffoli» di Corte Franca alla quale interverranno, fra gli altri, il
capo dipartimento nazionale della Protezione civile, Guido Bertolaso, ed il
prefetto Francesco Paolo Tronca in qualità di capo dipartimento nazionale dei
Vigili del fuoco. E poi la Messa, con benedizione delle Palme, celebrata al campo
dal cappellano della Procivil, don Roberto Ferazzoli. Programma di Franciacorta
2009 Davvero intenso il programma della giornata divisa sostanzialmente in due
parti: la mattinata (dalle 7.30 alle 13) dedicata alle esercitazioni per
specializzazione, il pomeriggio (dalle 14.30 alle 19.30) alle dimostrazioni
allo stadio di via Generale Dalla Chiesa, a Corte Franca, dove sono allestiti
pure il campo base e la sala operativa. Gli scenari? Attività antincendio
boschivo, antialluvionale e prevenzione idrogeologica oltre a logistica e
addestramento delle unità cinofile al Centro sportivo di Corte Franca e nelle
ex scuole elementari di Timoline, soccorso con sommozzatori e attrezzature
subacque a Iseo (lungolago e porto industriale), ricerca dispersi con unità cinofile
al campo macerie di Ospitaletto, evacuazione delle Medie di Cazzago San Martino
simulando un terremoto, prevenzione del rischio idraulico e idrogeologico tra
Sebino, Valtrompia e Brescia. Oltre 300 volontari infatti, con la
collaborazione dei nuclei di Protezione civile degli Alpini, di altri gruppi
comunali e della Comunità montana del Sebino, sono impegnati nell'operazione
«Fiumi puliti»: 25 cantieri di bonifica di alvei a Marone, Pisogne, Sale
Marasino, Sulzano, a Brescia lungo le rive del Mella, a Bovezzo, Concesio,
Sarezzo, Gardone Valtrompia, Tavernole e Villa Carcina. Il pomeriggio
dimostrazioni aperte al pubblico e animazione a tema per i bambini dai 3 agli
11 anni, concretizzando - anche grazie alla sensibilità dell'Amministrazione
comunale di Corte Franca - il villaggio tematico per mille bambini con finalità
educative. Due i percorsi allestiti: quello per mini pompieri dei Vigili del
fuoco volontari di Palazzolo e per «piccole unità cinofile per un giorno» del
Corpo forestale dello Stato, oltre a «Simmetria», lo stand sulla percezione del
proprio grado di rischio curato dalla Provincia di Brescia e dall'Istituto
superiore di Protezione civile nazionale. Raduno in diretta tv La
manifestazione, grazie al Comune di Corte Franca e all'azienda vitivinicola
«Guido Berlucchi» di Borgonato viene trasmessa in diretta, dalle 13 alle 19.30,
a reti unificate su Teletutto, Brescia Telenord e Teleboario. Non solo, durante
l'intera giornata al campo sportivo sono allestiti spazi informativi delle
strutture operative di Protezione civile, per sensibilizzare e presentarsi alla
popolazione. Forti della consapevolezza che oggi «Brescia occupa un ruolo di
primo piano nel panorama italiano della sicurezza collettiva, della Protezione
civile» come ricorda l'assessore Scolari. Marco Bonari
( da "Finanza e Mercati"
del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Altagamma, mesi
difficili per il lusso da Finanza&Mercati del 31-03-2009 Per il 2009 si
stima per il settore del lusso una flessione dei consumi, a causa di un primo
semestre «significativamente più pesante del secondo». Un andamento che peserà
sui margini delle aziende del lusso, con una contrazione attesa dell'ebitda
nell'intero 2009 del 21 per cento. È quanto emerso ieri dal convegno di
organizzato da Fondazione Altagamma in cui si è più volte sottolineata la
difficoltà di elaborare previsioni per i prossimi mesi. Ovvero «un futuro così
strutturalmente imprevedibile» lo ha definito Leonardo Ferragamo, presidente
della Fondazione. Secondo lo studio presentato dall'associazione che riunisce
alcune delle migliori aziende italiane di alta gamma, in particolare, il
comparto abbigliamento accuserà quest'anno una contrazione dell'8,7%, il decoro
tavola del 15,4%, gioielleria, orologeria del 12,3%, borse e scarpe del 6,2%,
profumi e cosmetici del 4,8%. A livello di aree geografiche Usa
e Giappone sono la maglia nera in termini di consumi, all'interno dell'Europa
la peggiore performance spetta alla Spagna e al Regno Unito. Secondo i dati
raccolti dalla Fondazione, febbraio è stato peggiore rispetto a gennaio,
soprattutto negli Stati Uniti, in Gran Bretagna, Italia e Spagna. Per i mesi di marzo e aprile è prevista una crescita solo nei
paesi della grande Cina, il Medio Oriente e l'America Latina rispetto allo stesso
periodo del 2008, mentre rispetto al bimestre appena passato la crescita sarà
assente in tutte le aree.
( da "Bresciaoggi(Abbonati)"
del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
SUMMIT A CATENA.
Stasera Barack sarà nella capitale britannica Londra blindata per il G20 I G8
da Roma: coesione sociale ROMA Favorire lo sviluppo delle competenze per
aiutare a mantenere il posto di lavoro. E garantire un'efficace sistema di
protezione sociale. Il tutto con l'obiettivo di ricostruire il clima di fiducia
di fronte alle previsioni pessimiste. Il G8 sul Lavoro prova a tracciare a Roma
le linee fondamentali per cercare di fronteggiare la crisi dell'occupazione che
può essere superata - secondo i governi - senza prescindere da un principio: la
centralità dell'uomo perché solo le politiche sociali sono i motori della
ripresa. Linee che potrebbero essere messe sul tavolo del grande summit dei G20
a Londra che si aprirà giovedì. Il vertice sarà assediato da sette cortei di
manifestanti (dai no-global agli studenti). La capitale britannica, dove
stasera arriverà il presidente Usa Obama, sarà
blindata dalle forze dell'ordine. «Se non c'è coesione sociale non può esserci
stabilità economica», ha detto il ministro del Welfare Sacconi, che ha
criticato i centri di ricerca. «Nessun organismo internazionale ha saputo
prevenire, prevedere e provvedere, abbiamo avuto tante previsioni ma l'allarme
precoce non l'abbiamo avuto da nessuno», ha detto, invitando il Fondo Monetario
Internazionale a non occuparsi solo di spesa sociale sui conti pubblici ma di
misurare anche la «coesione sociale» attraverso una collaborazione con l'Ilo,
il ministero del lavoro dell'Onu. La riforma del Fmi è quanto si prepara a
chiedere la presidenza italiana del G8 del Lavoro oggi, giornata
finale del vertice allargato anche ad altri sei Paesi (Messico, Cina, India, Brasile, Egitto e Sudafrica) e che si concluderà con un
intervento del premier Berlusconi. Sulla crisi si è espresso anche il ministro
del Tesoro, Tremonti: «Se mi chiedessero se la crisi è finita risponderei
"non ancora" ma nutro fiducia e speranza. Sommando tutto siamo
abbastanza forti».
( da "Bresciaoggi(Abbonati)"
del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
FRANCIACORTA 2009. A
Cazzago e San Martino le simulazioni di un disastro sismico La Protezione
civile: un'esercito in crescita di Francesco Apostoli Vengono dai piccoli paesi
più che dai grandi centri della provincia, il 18 per cento ha meno di 25 anni,
e fanno parte di un ben più numeroso plotone di 4000 tra uomini e donne. Sono
alcuni dei numeri della Protezione civile bresciana che sabato 4 aprile si
ritroverà a Corte Franca per il secondo raduno provinciale intitolato appunto
«Franciacorta 2009». Una giornata di esercitazioni e dimostrazioni con annesse
messa e cerimonia conclusiva a cui è prevista la partecipazione di Guido
Bertolaso, direttore del dipartimento della Protezione civile nazionale.
DUECENTO nuovi iscritti in più rispetto al 2008 con un aumento concentrato
soprattutto nella zona della Val Camonica e del Sebino. Le adesioni crescono
«più nei paesini dove l'impegno per la tutela del territorio è forse più
sentito che nei grandi centri - riferiscono dalla Protezione
civile bresciana -. Di solito chi offre la propria disponibilità alla
protezione civile, durante tutto il corso dell'anno dà anche una mano al
proprio Comune». Il lago d'Iseo, insieme alla terra delle bollicine, sarà
teatro di una parte delle esercitazioni previste in occasione del raduno 2009 a
cui sono attesi tra i 2000 e i 2500 volontari oltre ad un buon numero di
addetti di tutte le strutture operative che compongono la rete di
sicurezza del cittadino, tra gli altri: Vigili del fuoco, Carabinieri, Polizia,
Corpo forestale dello Stato, Croce Rossa e 118. Nel corso delle esercitazioni
verranno toccati tutti i campi di azione della Protezione civile. Si parte con
simulazione e spegnimento di incendi negli spazi del centro sportivo Buffoli di
Corte Franca, per passare poi al soccorso nautico a Iseo con particolare
attenzione alle tecniche di salvataggio e ricerca. Grande spazio alle unità
cinofile che saranno impegnate su più fronti e in differenti teatri d'azione:
ricerca dispersi, salvataggio in ambiente rurale e urbano, rastrellamenti e
ispezioni (a Corte Franca e Timoline), ricerca superstiti intrappolati sotto
macerie (nel campo macerie di Ospitaletto), oltre ad intervenire nella speciale
evacuazione della scuola media di Cazzago San Martino dove, a scopo di
esercitazione, verranno simulate le conseguenze di un evento sismico. NEL CORSO
della mattinata spazio anche alla tutela dell'ambiente con l'iniziativa «Fiumi
puliti» che coinvolge circa 25 cantieri dedicati alla pulizia degli alvei e ad
esercitazioni di prevenzione dei rischi idraulico e idrogeologico. Verranno
«ripuliti» i corsi d'acqua nella zona del Sebino (Marone, Pisogne, Sale
Marasino e Sulzano), della città di Brescia e della Val Trompia (Bovezzo,
Concesio, Gardone,Sarezzo, Tavernole e Villa Carcina). Un lavoro non da poco.
Dal «campo base» di Corte Franca verrà poi testata la «solidità» della
copertura radio in situazioni d'emergenza: con collegamenti dai diversi scenari
dell'esercitazione. Tre elicotteri terranno sotto controllo lo svolgimento
delle prove simulate coprendo gran parte territorio Provinciale. «Chiudiamo in
bellezza. Nel giro di 5 anni siamo passati da 90 a 130 organizzazioni aderenti
- afferma Corrado Scolari, assessore provinciale alla Protezione civile -.
Considerando tutte le forze in campo si può parlare di 10 mila addetti attivi,
nella nostra Provincia, per la sicurezza collettiva».
( da "Nuova Venezia, La"
del 31-03-2009)
Pubblicato anche in: (Mattino
di Padova, Il)
Argomenti: Cina Usa
Pagina 8 - Regione
G20, PER LA CINA UN POSTO A TAVOLA SEGUE DALLA PRIMA Nel caso, pure Eurolandia
avrebbe guai, visto che un euro, di solito asimmetrico al biglietto verde,
rivalutato ne danneggerebbe l'export. Insomma, sarà un G20/G2 di «grandi
manovre» monetarie; anche perché oltreoceano la tentazione, svalutando, di «scaricare
le proprie miserie sul vicino» (beggar my neighbour) è elevata. O, comunque,
probabile, visto che la Federal Reserve rastrella obbligazioni sul mercato
finanziario creando moneta, seppure sotto forma di electronic credits, allo
scopo di alleggerire i tassi a lungo (a breve siamo già a zero); e che lo
stesso fa acquistando titoli pubblici a sostegno delle diverse strategie - come
l'assorbimento dei cosiddetti «titoli tossici» appena varata dal Tesoro -
attuate dall'amministrazione Obama per salvare Wall Street: insomma, ci sono
tutte le premesse, ai primi cenni di ripresa, per avere inflazione e
svalutazione. Pure politiche, perché ciò consentirebbe agli States di
abbattere, svalutandolo, il debito (d'altronde, solo quello pubblico emesso per
il «pronto soccorso bancario» vale trilioni di dollari) contratto nel mercato
finanziario globale: il che, in quota rilevante, vuol dire con Pechino. Cosa
che la Città Proibita teme assai. Lo ha ribadito il premier cinese Wen Jibao
facendo capire che considererebbe un atto «nemico» una maxisvalutazione degli
oltre due trilioni di dollari investiti in bond statunitensi. Qui emerge un
nodo politico: ed è che la Cina, come grande
creditore degli Usa, vuol dire la sua sul cambio del dollaro, contestando in materia
la piena sovranità di Washington che, finora, era universalmente riconosciuta.
Il messaggio che viene dalla Città Proibita è che la Superpotenza, sebbene
abbia ancora, ma con crepe, la supremazia militare, tuttavia vede
logorata dal debito quella economica; e che, conseguentemente, gli Usa debbano rinunciare a quell'unilateralismo monetario con
cui nel passato hanno regolato sul proprio polmone il respiro economico
d'Europa, Asia e Sud America. Insomma, la Cina vuole
il posto che le spetta al tavolo del potere mondiale. Anzi, gioca d'anticipo,
proponendo un «mondo monetario» alternativo, col dollaro spodestato. Per farlo,
si affida a Zhou Xiaochuan, governatore della sua Banca centrale, che in un
saggio (pubblicato sul sito della Banca medesima) disegna una riforma del
sistema monetario internazionale che abbandona l'uso di una moneta nazionale
come valuta di riserva globale. Sarebbe il tramonto dell'impero del dollaro e
del potere degli Usa di essere il dominus (in cambio,
però, garantiscono la sicurezza del capitalismo globale) delle relazioni
monetarie internazionali. Scrive infatti Zhou Xiaochuan: «Un'auspicabile
riforma del sistema monetario internazionale consiste nel creare una valuta di riserva
internazionale separata dalla moneta delle singole economie nazionali e capace
di rimanere stabile a lungo, così da rimuovere le deficienze strutturali insite
nell'uso come valuta di riserva di unità monetarie nazionali». Zhou Xiaochuan
naturalmente, che così recupera una vecchia idea di Keynes, sa che essa è
debole, perché una moneta, seppure di ottima fattura tecnica, senza basi
politiche «resta sui libri». Tant'è che gli Usa, nel
secondo dopoguerra all'apice del potere, imposero il dollaro. Tuttavia, il
governatore della Banca centrale cinese, nel puntare alto, sottolinea un dato
geostrategico preciso: ed è che gli Stati Uniti hanno perso il potere per usare
il dollaro come «arma unilaterale»; serve, all'opposto, un regime di
partnership fra Pechino e Washington. E qui pure Eurolandia potrebbe tessere un
po' di tela con il Celeste Impero. Francesco Morosini
( da "Repubblica, La"
del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Pagina 33 - Commenti
OBAMA, il G20 e l´EUROPA che non c´è TIMOTHY GARTON ASH Questa settimana Barack
Obama sarà a Londra e scoprirà che al tavolo del G20 una grande potenza è assente:
l´Europa. Dei venti leader del vertice mondiale cinque saranno europei, in
rappresentanza di Francia, Germania, Gran Bretagna e Ue, ma il tutto sarà
minore della somma delle sue parti. Ci saranno tanti europei ma nessuna Europa.
Il premier britannico Gordon Brown parlando al Parlamento europeo la scorsa
settimana ha detto che l´Europa ha un ruolo straordinario nel guidare il mondo
ad affrontare le sfide della globalizzazione. Sarà, ma al momento fa
impressione come non riesca ad assumere quel ruolo. La risposta europea alla
crisi finanziaria ed economica più grave mai verificatasi dall´avvio del
processo di integrazione europea più di cinquant´anni orsono è stata una
risposta debole e frammentaria. Sia la Cina che gli Usa hanno varato massicci interventi di stimolo
all´economia. A confronto finora l´Europa ha messo sul tavolo solo bruscolini.
Secondo le stime recenti dell´economista francese Nicolas Baverez i pacchetti
di stimolo europei ammontano complessivamente al 1,5 per cento circa del Pil,
negli Usa al 12 per cento. Gli europei fanno quindi
relativamente poco ma sono dediti ad altre due loro caratteristiche attività:
si litigano i bruscolini, e trovano da ridire sugli americani. L´economista
Christoph Schmidt, uno dei cosiddetti cinque "saggi" consulenti del
governo tedesco, rimprovera aspramente agli Stati Uniti di gonfiare il debito
nazionale e di rischiare l´inflazione stampando moneta. Non ha torto, ma al
contempo la Germania aspetta ancora una volta che i consumatori americani
risollevino l´export tedesco spendendo quei dollari. è un po´ come sputare nel
piatto dove si mangia. La solidarietà europea non si estende neppure agli altri
europei. La settimana scorsa i governi della Ue ancora litigavano a Bruxelles
sulla ripartizione di un fondo per le infrastrutture del valore di 5 miliardi
di euro. Un´inezia. La Francia non è l´unica ad aver introdotto misure
nazionali di stimolo che di fatto limitano la concorrenza leale sancita
nell´ambito del mercato unico europeo. Quanto ai cugini poveri dell´Europa
dell´Est, sono in gran parte lasciati a badare a se stessi � anche se i
ricchi europei dell´Ovest intercederanno graziosamente presso l´Fmi perché sia
più generoso. La visita di Obama in Europa, che lo vedrà dopo il G20 al vertice
Nato e a Praga per un incontro Ue-Usa, avrà come
oggetto anche la politica estera e di sicurezza. Ad essere onesti gli europei
hanno dato vita ad una azione comune in campo diplomatico con l´Iran, anche se
resta da vedere se questa unità d´intenti sopravvivrà ad una richiesta
americana di inasprire le sanzioni economiche contro Teheran. Su gran parte
degli altri grandi temi dell´agenda di Obama � Afghanistan, Pakistan, i
rapporti con Russia e Cina, la proliferazione nucleare
� l´Europa è assente. Ci sono i singoli paesi europei. Diversamente da George
W. Bush agli esordi del primo mandato il presidente Obama ha l´attitudine, sia
sotto il profilo ideologico che pratico, a collaborare con un´Europa più forte
e più unita. Ma neppure Obama può operare assieme a qualcosa che non esiste.
Guardando al passato si comincia a capire che da un decennio l´Europa tenta di
sviluppare un´azione unica senza riuscirci. Un decennio iniziato con il
progetto ambizioso di una Costituzione europea che si conclude con quello che
sarà il destino del trattato di Lisbona, obiettivo assai più modesto, appeso al
tentativo di persuadere gli irlandesi a trasformare il loro no in un sì con
metodi di dubbio carattere democratico. Se avessimo speso metà del tempo
sprecato nel dibattito costituzionale semplicemente a coordinare meglio il
nostro operato in base ai trattati esistenti, ci troveremmo oggi in una
posizione migliore. L´Europa non fa seguire i fatti alle parole. Ciascuno stato
membro dell´Ue ha una qualche responsabilità in questo caos, al pari della
leadership istituzionale a Bruxelles. Ma la colpa è da attribuire soprattutto
ai tre stati membri più grandi. è stato il "no" francese ad uccidere
il trattato costituzionale originale. Il governo del New Labour è andato al potere
in Gran Bretagna nel 1997 promettendo un´era del tutto nuova nei rapporti di
questo paese con l´Europa. Invece la Gran Bretagna è tornata al suo
comportamento usuale, preferisce fare da spalla a Washington piuttosto che
essere tra i primi attori sul palcoscenico europeo. Il primo ministro
britannico davanti al Parlamento europeo ha detto che la Gran Bretagna «non si
considera un´isola staccata dall´Europa, ma un paese al centro dell´Europa».
Beh, parli per lui. Dubito che questo valga per la maggior parte dei
britannici. In realtà, ispirato da Brown, invito i sondaggisti britannici a
porre ad un campione rappresentativo dell´opinione pubblica del mio paese
questa precisa domanda: «Considera la Gran Bretagna un paese al centro
dell´Europa?». Ammesso che sia vero che la Gran Bretagna si "vede"
così, non è certo come ci vedono gli altri, in Europa o oltre i confini
europei. L´impegno europeo della Gran Bretagna scemerà ulteriormente sotto i
conservatori, se vinceranno le prossime elezioni. Senza la Gran Bretagna non
può esistere una politica estera europea seria. Ma il maggior cambiamento si è
avuto in Germania. Dieci anni fa Helmut Kohl aveva appena lasciato l´incarico
di cancelliere. La Germania era ancora il principale paese europeo, quello più
impegnato nel processo di unificazione. Si levavano però voci, da destra e da
sinistra, che invitavano la Germania a uscire dall´ombra e a diventare un paese
"normale", intendendo più simile alla Francia e alla Gran Bretagna. A
dieci anni di distanza queste voci hanno trionfato. L´odierna repubblica di
Berlino non si fa scrupoli ad anteporre i propri interessi nazionali a breve
termine. Magari non è quello che personalmente preferisce Angela Merkel, ma
nell´anno del voto la competizione elettorale è intensa e a vincere non saranno
i politici che propongono di sacrificare anche un solo posto di lavoro, un solo
euro o un solo soldato tedesco ai più ampi interessi europei o dell´Occidente.
«Che cosa? Salvarli a nostre spese?», è il grido populista degli alleati della Merkel,
quei politici della Csu che lottano per sopravvivere in Baviera. I
socialdemocratici, alle prese con la sfida populista lanciata da un partito che
si chiama La Sinistra, non se la passano meglio. Non è una novità che Francia e
Gran Bretagna abbiano un comportamento da Francia e Gran Bretagna. Plus ca
change, plus c´est la meme chose. La novità è che la Germania oggi ha un
comportamento da Francia e Gran Bretagna. Così come stanno le cose né gli
americani né i cinesi vedono l´Europa come partner unitario, coeso. Pare che il
G20 sia sempre più accettato come nuovo contesto istituzionale finalizzato
all´azione collettiva globale, quanto meno nell´ambito della politica
finanziaria e economica, ma niente più che un contesto. Perché questi contesti
funzionino è imprescindibile, dietro le quinte, una coalizione strategica dei
principali attori. A Pechino, da dove scrivo, come a Washington, sempre più
spesso si sente parlare di un "G2" all´interno del G20. G2 significa Usa e Cina. Ma è l´Ue,
non la Cina ad avere un´economia pari in dimensioni a quella statunitense.
In particolare in politica economica la coalizione strategica dovrebbe essere
il G3. Ma l´Europa dov´è? Se l´Europa si tira indietro e rinuncia al ruolo
ancora disponibile che sia gli Usa che la Cina tutto sommato
vorrebbero che interpretasse, non si tratta di una scelta consapevole.
Ma anche quella di non scegliere è una scelta. Se andiamo avanti così noi
europei avremo scelto di non restare uniti e finiremo per andare ognuno per
conto suo. www. timothygartonash.com Traduzione di Emilia Benghi
( da "Mattino di Padova, Il"
del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Pagina 16 - Cronaca
ALBUZIO CANDIDATO IN PROVINCIA. E' ufficiale: Antonio Albuzio sarà il candidato
presidente ... ALBUZIO CANDIDATO IN PROVINCIA. E' ufficiale: Antonio Albuzio
sarà il candidato presidente della Provincia di Pd e Idv. Alla fine primarie ufficialmente
annullate e indicazione dell'esponente «dipietrista» avvenuta venerdì scorso
nel corso della direzione provinciale del Pd. «Si tratta di un docente
universitario espressione del mondo della scienza e della cultura» si legge
nella nota emanata dai «democratici». LE ORIGINI DELLA
GLOBALIZZAZIONE. Domani pomeriggio alle 15.30 nell'aula magna dell'istituto
Calvi in via Santa Chiara 10 gli incontri dell'Upel (l'università dell'età
libera) vedranno la relazione di Ugo Baldini sul tema delle origini della
globalizzazione. Baldini è docente di storia moderna e contemporanea al Bo'.
La conferenza ha il patrocinio del Comune e il sostegno dell'amministrazione
provinciale. LA VIA GIURIDICA AL MATRIMONIO GAY. Arrivare al riconoscimento del
matrimonio tra omosessuali attraverso i ricorsi giuridici alla corte di
cassazione. Un percorso già iniziato da diverse coppie gay in Italia, tra cui
una veneziana. Ne parlerà questa sera alle 21 alle sede dell'Arcigay in corso
Garibaldi 41, Francesco Bilotta, docente di diritto privato all'università di
Udine, nonchè animatore della «rete Lenford», di giuristi e avvocati per il
riconoscimento dei diritti gay. RUMENI AL VOTO: LEZIONI DI POLITICA. Il sistema
politico italiano spiegato ai rumeni che potranno votare alle prossime
amministrative. E' l'obiettivo della conferenza organizzata questo pomeriggio
dalla commissione stranieri del Comune assieme all'assessorato
all'immigrazione. Alle 17.30 in sala Paladin a palazzo Moroni (municipio) sarà
Giovanni Poggeschi, professore di diritto pubblico comparato all'università del
Salento, a parlare di «istituzioni e sistema politico-elettorale italiano».
L'occasione per un «ripasso» aperto anche a tutti i padovani.
( da "Messaggero Veneto, Il"
del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Pagina 2 - Udine
Massi, Protezione civile al lavoro OVARO. È atteso tra
domani e giovedì il sopraluogo a Ovaro dei tecnici della Protezione civile
regionale dopo che, domenica scorsa, due grossi massi erano caduti ieri sulla
strada Panoramica della Destra Degano, a circa 200 metri dall'abitato di Cella
di Ovaro e vicino alla zona di San Martino. I massi, di circa un metro
cubo ciascuno, erano precipitati dalla montagna soprastante sulla sede stradale
finendo nel bel mezzo della strada. Per fortuna, in quel momento nessuno stava
transitando in quel tratto che da San Martino conduce a Cella e che è sempre
piuttosto frequentato. Ad accorgersi di quei due consistenti blocchi di roccia
in mezzo alla carreggiata, erano stati, domenica mattina, alcuni passanti che
avevano subito segnalato quella situazione pericolosa. La segnalazione era poi
stata fatta dai Carabinieri della stazione di Comeglians al Comune di Ovaro che
si era subito attivato: gli operai del comune, coadiuvati dal locale gruppo di
Protezione civile, avevano provveduto a rimuovere, con pale meccaniche, i massi
che erano caduti sulla strada. Dell'accaduto era stata informata
tempestivamente anche la Protezione civile regionale e domenica pomeriggio
erano state fatte ulteriori verifiche dal gruppo di Protezione civile di Ovaro
per comprendere il punto da dove il materiale si era distaccato e se potevano
sussistere ulteriori contesti di pericolosità. Durante il sopralluogo, durato
circa tre ore, era stata riscontrata la presenza in cima di altri sassi
pericolanti che erano quindi stati rimossi, l'area era stata ripulita, così da
rendere almeno per il momento la situazione sicura per la viabilità. Non si
segnalano altri eventi significativi dovuti al maltempo nel Comune di Ovaro.
Tanja Ariis
( da "Tempo, Il" del
31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
stampa Niente intesa
anche per la «Ericsson»: il sito di Latina dismesso dal 1 maggio Irremovibili i
vertici della multinazionale svedese: il sito Ericsson di Latina verrà chiuso
dal primo maggio. Infruttuosa la trasferta romana dei sindacati e dei
lavoratori: lo stabilimento di Via dei Monti Lepini non rientra più nelle
strategie aziendali del gigante della telefonia e tutte le maestranze occupate
in quel sito saranno impiegate presso l'azienda dell'Anagnina a Roma. Bocciate,
quasi del tutto, le controproposte contenute nella piattaforma avanzata dai
sindacati. Unico risultato portato a casa, l'ok di massima alla pratica del
telelavoro per il 20% delle maestranze pontine. Per tutti gli altri (66) si
prospetta dunque il pendolarismo: che di per se stesso – sussurrano i sindacati
– potrebbe anche essere il minore dei mali si suffragato da oggettive garanzie
per il futuro. Fatto è che le strategie sbandierate da Ericsson sullo scacchiere
nazionale ed internazionale inducono a legittimare timori di prospettiva. Il
colosso svedese (che è terzo nel mercato mondiale dopo Usa e Cina) sta decentrando gradualmente tutta l'attività nel lontano
Oriente ed un massiccio piano di ridimensionamento aziendale (che passa anche
attraverso cospicui licenziamenti: 300 in tutta Italia) sta anticipando di
fatto questa "dismissione" dal territorio nazionale che passa anche
attraverso la cancellazione di siti importanti com'è appunto quello di
Latina, rilevato anni fa dal gruppo Marconi. Stamattina in fabbrica saranno
decise eventuali azioni. Rit.Cal.
( da "Messaggero Veneto, Il"
del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Rivignano. Pontisso subentra a Odorico che lascia dopo 15 anni e che sarà
impegnato nelle prossime elezioni Cambio al vertice della Protezione civile
RIVIGNANO. Ha dato le dimissioni per lasciare spazio ai giovani e garantire il
più ampio margine di innovazione all'interno della squadra, l'ex responsabile
dei volontari della Protezione civile di Rivignano e consigliere comunale
Federico Odorico. Una decisone presa dopo aver raggiunto, in oltre 15
anni di servizio, alcuni degli obiettivi che si era prefissato all'inizio del
suo incarico tra i quali, nel 2007, l'inaugurazione della nuova sede della Protezione
civile. Una decisone ritenuta allo stesso tempo indispensabile per seguire le
prossime elezioni comunali senza alcun tipo di pressione essendo l'incarico del
coordinatore nominato dal sindaco. «Ritengo che sia giusto avere un ricambio
generazionale - ha affermato Odorico - e introdurre un nuovo modo di fare e di
pensare all'interno della squadra. La mia scelta inoltre deriva dalla volontà
di seguire attivamente le prossime elezioni comunali senza nessuna pressione.
Senza fare alcun tipo di polemica ultimamente non ho condiviso alcune scelte
del sindaco Paolo Battistutta continuando a sperare che l'amministrazione
destinasse maggiori fondi per la nostra sede in modo tale da aumentare in primo
luogo le attrezzature che per noi sono necessarie». «Il solo rammarico -ha poi
concluso Odorico- è quello di non essere riuscito ad incrementare il numero dei
volontari, speriamo che in futuro sempre più giovani vengano a far parte della
nostra squadra». Insieme a Federico Odorico ha dato le sue dimissioni dalla
carica di Manager e Mediatore informatico della squadra Manuel Monte. Entrambi
rimarranno comunque a disposizione all'interno della Protezione Civile come
semplici volontari. Nuovo coordinatore della Protezione civile rivignanese è
stato nominato il già caposquadra Giampietro Pontisso mentre l'incarico di
Manager e Mediatore informatico verrà assunto da Mauro Meret. I rapporti tra
l'amministrazione comunale e la squadra di volontari continueranno ad essere
coordinati dall'assessore Massimo Tonizzo. Viviana Zamarian
( da "Centro, Il" del
31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Spoltore. Gruppo operativo nei casi di emergenza Protezione civile, il
Modavi cerca e forma nuovi volontari SPOLTORE. Cercasi volontari della
protezione civile a Spoltore. Il gruppo Modavi Spoltore ha lanciato una
campagna pubblicitaria con brochure informative per arruolare operatori
volontari, maggiorenni, da impiegare nelle attività dell'associazione.
Il gruppo Modavi, iscritto all'Albo della protezione civile, intende offrire un
servizio a tutela di territorio e cittadini in caso di eventi tali da
richiedere l'intervento di operatori preparati ad affrontare emergenze. Le
principali attività del Modavi Spoltore sono: avvistamento e spegnimento
incendio boschivi, alluvioni, terremoti, disastri di carattere ambientale e
antropico. L'obiettivo è di formare squadre operative d'emergenza e servizio di
ordine pubblico, che dovrebbero operare in collaborazione con le forze
dell'ordine in occasione di grandi eventi pubblici. La protezione civile Modavi
opera nei settori di prevenzione e protezione, al fine di promuovere iniziative
di prevenzione; nel pronto impiego, con l'organizzazione di unità destinate
alle operazioni di soccorso in caso di intervento; logistico, per le strutture
di protezione civile durante gli interventi; formazione, per la preparazione
dei volontari. Info: 340 5480942. (g.d.l.)
( da "Messaggero Veneto, Il"
del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Pagina 4 - Pordenone
«Emerson in corsa per Acc» La trattativa Emerson, una ex piccola azienda del
Missouri (Usa) fondata nel 1890 a St. Louis e
produttrice di motori elettrici e ventilatori, sarebbe uno dei gruppi
industriali interessati a rilevare la divisione motori di Acc. Il colosso,
perchè di questo si tratta visto che è suddivisa in otto business units con 136
mila dipendenti e un fatturato di oltre 23 miliardi di dollari, con questa
operazione diventerebbe leader indiscusso di mercato, visto che già oggi
detiene il 30% di quello europeo. Lo scenario viene ipotizzato da Livio
Cossutta, già rappresentante sindacale in Acc e oggi esponente del
Coordinamento istanze di riferimento territoriale, che pur rimarcando come
l'azienda ne al tavolo ministeriale ne a quello locale, abbia fatto nomi su chi
siano i tre gruppi industriali che hanno manifestato interesse per
l'acquisizione della divisione motori, ipotizza la soluzione più logica, ovvero
il Gruppo Emerson, in pole position perchè in questo modo gli americani
vedrebbero crescere significativamente la propria posizione, rilevando anche la partnership che Acc detiene in Cina. «Nulla impedisce però a Emerson - considera Cossutta - di
attendere che Acc sprofondi in una irrimediabile crisi di natura finanziaria
che la condurrebbe in breve al fallimento, già sfiorato, con l'inevitabile
chiusura degli stabilimenti di Mel e della Comina. A meno che - prosegue
- non ci sia un intervento straordinario di ricapitalizzazione di Friulia (23%
del capitale) rivolto a tutelare da un lato la propria capitalizzazione e
dall'altro l'occupazione di oltre 500 dipendenti». Cossutta conclude ricordando
che «i lavoratori e le loro famiglie hanno il sacrosanto diritto che sulla
vicenda si faccia piena luce in tempi rapidi e si divulghi quanto prima
un'informazione puntuale e trasparente».
( da "Secolo XIX, Il"
del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Arma a doppio taglio
farsi carico del debito Usa David Dapice Non ci sono
dubbi al riguardo. Il deficit di bilancio degli Stati Uniti è e sarà enorme per
qualche anno. E verrà chiesto al mondo intero un aiuto per riempire il buco che
si è creato. Il presidente Barack Obama prevede un debito di 1,75 bilioni di
dollari nel 2009, e una media di 1 bilione nel 2010 e nel 2011; molti esperti
considerano queste proiezioni ottimistiche. Se non molto tempo fa un deficit
pari al 3% del Pil causava costernazione, quest'anno il rapporto è oltre il
12%, il più alto dai tempi della seconda guerra mondiale. Queste proiezioni non
considerano responsabilità contingenti come finanziamenti alle società di
prestiti ipotecari in bancarotta o ulteriori salvataggi finanziari rispetto a
quelli già in programma. In breve, il governo statunitense avrà bisogno di
contare sul fatto che altri comprino il suo debito, e ciò non può essere dato
per scontato. Indubbiamente in questo momento sono necessari grandi deficit per
controbilanciare il calo della domanda causato dalla distruzione della
ricchezza finanziaria e immobiliare e dall'indebolimento delle esportazioni. La
distruzione della ricchezza porta a consumi minori, e gli investimenti
diminuiscono mentre le banche aggiustano i loro stati patrimoniali. In assenza
di aiuti, lo Stato e i governi locali dovranno tagliare le spese. Senza grossi
deficit a livello federale, gli Stati Uniti potrebbero rivivere la crisi del
1929-'32. Sul breve periodo non c'è stato alcun problema nel vendere buoni del
Tesoro. A causa della rincorsa generale verso la salvezza, i profitti a breve
termine dei buoni del Tesoro sono vicini allo zero, e anche vincoli di dieci
anni pagano circa 3% all'anno, o poco più a seconda dell'inflazione. L'enorme
flusso di finanziamenti dal Tesoro di quest'anno potrebbe però far calare la
forte domanda. D'altro canto, molti proprietari di immobili stanno velocemente
cambiando strategia: passano dal non guadagnare quasi nulla al ridurre le spese
per ricostruire le loro riserve finanziarie ormai esaurite. Questi ulteriori
risparmi non saranno però assolutamente sufficienti a finanziare un deficit
come quello attuale. Come possono allora gli Stati Uniti coprire questi enormi
debiti? La Federal Reserve potrebbe comprare il debito, il che sarebbe come
coniare banconote, ma questo potrebbe portare all'inflazione, a patto che il
dollaro non collassi ancora prima di compiere tale mossa. Con somme come quelle
coinvolte, le nazioni in possesso di credito residuo dovranno continuare a
comprare porzioni di debito sempre maggiori. Ci sono due problemi: prima di
tutto, le nazioni con credito residuo potrebbero perdere interesse
nell'acquisto di quantità così grandi di debito. In secondo luogo, potrebbero
non farsi scoraggiare dal debito statunitense, privando però in questo modo i
Paesi in via di sviluppo di finanziamenti vitali. Sarà dura dover navigare tra
la Scilla di una depressione statunitense e la Cariddi del collasso delle
economie emergenti. Le nazioni in possesso di credito residuo potrebbero
comprare il debito degli Usa perché hanno bisogno che
il mercato statunitense delle esportazioni si riprenda, e perché possiedono già
bilioni di dollari di debito statunitense: se l'economia degli Stati Uniti e il
dollaro crollassero, soffrirebbero degli immensi danni economici, privando di
molto valore le loro riserve di dollari e causando un'ulteriore depressione
delle esportazioni. La Cina e gli altri Paesi hanno
quindi molto interesse a spingere gli Stati Uniti a riprendersi e a diventare
fiscalmente responsabili. Probabilmente il credito comincerà a scorrere se gli
Stati Uniti dimostreranno di avere un piano per un recupero e per un ritorno a
livelli accettabili di deficit. Nonostante tutti i loro problemi gli Stati
Uniti restano un porto franco, e questo è un fattore a loro vantaggio.
Peraltro, con il prezzo dell'oro pari a circa 1.000 dollari l'oncia (circa 30
grammi), alcuni investitori sono nervosi. La quantità di oro disponibile sul
mercato è piccola se paragonata alle somme che compongono il deficit, ma i
creditori potrebbero investire il denaro per progetti interni alla propria
nazione o per comprare altri beni. Complessivamente, a meno
che il piano degli Stati Uniti preveda di distruggere il valore della propria
valuta, gli interessi degli Usa e quelli dei loro creditori sono
praticamente gli stessi. Non c'è modo di isolare la Cina e l'Asia dai
problemi statunitensi, perlomeno non adesso. I soccorsi agli Usa da parte del mondo intero potrebbero avere conseguenze
devastanti per le nazioni povere. Molti Paesi in via di sviluppo sono
cresciuti rapidamente negli ultimi anni ricevendo capitali privati: nel 2007 il
totale di questi capitali è stato di 929 miliardi di dollari. Nel 2009 si
prospetta che sarà di 165 miliardi, una riduzione che ha dell'incredibile.
Mentre alcune di queste nazioni hanno copiato gli Stati Uniti e hanno permesso
l'accumulo del debito e la creazione di bolle immobiliari, altre hanno scelto
una strada piuttosto conservativa. Tutte, però, passeranno dei momenti
difficili, dato che non sono in grado di coniare dollari come fanno gli Stati
Uniti. Inoltre la domanda per molti beni è scomparsa e i prezzi sono crollati
(ad esempio nei casi di petrolio e acciaio) e anche la spesa dedicata alle
esportazioni di prodotti finiti è in calo. Disoccupazione, povertà in crescita
e instabilità politica sono facilmente associabili a qualunque lunga e grave
recessione. Il presidente Obama ha due problemi connessi tra loro. Il primo è
riuscire a cambiare strategia passando dagli incentivi alla riduzione del
deficit, senza sapere quando o quanto velocemente la ripresa dalla crisi
acquisterà forza. Il secondo deriva dal fatto che nel prossimo decennio i
problemi strutturali della previdenza sociale e i costi dell'assistenza
sanitaria inizieranno a far salire di molto il debito, qualunque fase del ciclo
di mercato starà attraversando l'economia. Ciò richiederà una revisione dei
diritti all'assistenza sociale e forse una riforma complessiva dell'assistenza
sanitaria per riuscire ad arrivare a una soluzione. Tutte strade già tentate
prima, ma senza successo. Se non verrà presto presa l'iniziativa, però, le
prospettive per il carico di debito e per l'economia statunitensi sono
negative. C'è incertezza su quali siano le condizioni necessarie per ridurre
rapidamente il deficit di bilancio degli Stati Uniti sul breve o sul lungo
termine. La riduzione rapida delle proiezioni del debito nei prossimi anni
presume una crescita economica molto più veloce di quella che si aspettano in
questo momento gli economi, e perciò le proiezioni pronosticano maggiori
introiti derivanti dalle tasse di quelli garantiti da una crescita più lenta.
Anche il profitto ricavato dai crediti di anidride carbonica è basato su
supposizioni ottimistiche. Una valutazione cauta direbbe che il nuovo bilancio
di Obama è basato su uno scenario ideale, ma non su quello più probabile. A
titolo di esempio si possono citare gli incentivi promessi per creare o per
salvare 3,5 milioni di posti di lavoro nei prossimi due anni. In realtà
l'economia dal novembre scorso al maggio prossimo potrebbe far perdere più
posti di quelli promessi. Allo stesso modo, in pochi credono che il programma
di riduzione del pignoramento delle case sarà sufficiente, mentre il programma
che prevede di iniettare capitali nelle grandi banche che stanno fallendo ha la
sua personalissima schiera di dubbiosi. In breve, sembra che il crollo
dell'economia sia più veloce del rafforzamento delle contromisure. Con tassi di
interesse vicini allo zero, non è chiaro cos'altro si possa fare se non coniare
altro denaro. Sul lungo periodo, un ritardo delle riforme riguardanti salute e
pensioni comporterebbe spese maggiori o nuove tasse e imposte minori di quanto
prospettato. Ciò comporterebbe una prospettiva fiscale negativa, e darebbe
credito all'opinione più diffusa tra i creditori che hanno deciso di non
comprare altro debito Usa. A quel punto, gli Stati
Uniti potrebbero coniare ancora più denaro oppure sottomettersi al modello di
austerità spesso suggerita dal Fondo Monetario Internazionale ai Paesi in via
di sviluppo. Entrambe le soluzioni sarebbero dolorose: la prima a causa del
collasso del dollaro e dell'inflazione; la seconda a causa di una minore spesa
governativa e di maggiori tasse. Un terzo rimedio comporterebbe il rilascio di
quantità di debito non espresse in dollari, che potrebbe ad esempio offrire ai
giapponesi un debito espresso in yen, o ai tedeschi in euro. In questo modo le
decisioni più difficili potrebbero essere rimandate per un po' di tempo, magari
a quando un'effettiva riduzione del debito (invece di un suo aumentare)
potrebbe essere diventata una possibilità. Tutti dovrebbero sperare in una
rapida ripresa degli Stati Uniti e in una riduzione del loro deficit, in quanto
ciò rianimerebbe il mercato globale delle esportazioni, permetterebbe ai flussi
di capitale di tornare nei mercati emergenti e farebbe ritornare l'economia
statunitense e quella globale su una strada sostenibile. Ma questo scenario non
è il più probabile. © 2009 Yale Center for the Study of Globalization. Ripubblicato
con il permesso di YaleGlobal Online (http://yaleglobal.yale.edu). (Traduzione
di Carlo Abbona) David Dapice è professore associato di economia presso la
Tufts University ed economo del Vietnam Program presso la Kennedy School of
Government della Harvard University. 31/03/2009 I soccorsi da parte del mondo
potrebbero avere conseguenze devastanti per le nazioni povere 31/03/2009
( da "Secolo XIX, Il"
del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Barba
e capelli per tedeschi oltre il confine polacco globalizzazione Prezzi bassi,
clienti in coda: 100 abitanti su 200 diventano parrucchieri Berlino. A fare le
spese della globalizzazione sono adesso i parrucchieri tedeschi, almeno quelli
che lavorano nella fascia orientale del Paese al confine con la Polonia. Mentre fino a qualche anno fa solo
l'idea dell'arrivo del famoso "idraulico polacco" faceva quasi alzare
le barricate in Gran Bretagna e sul continente, adesso molti polacchi hanno
capito che è meglio rimanersene a casa, in quanto è la clientela estera che
corre a farsi servire da loro. In Germania era stata finora la grande industria
a delocalizzare all'Est, mentre nel settore dei servizi i primi a fiutare
l'affare sono stati i grandi alberghi a 5 stelle della capitale che da anni
mandano a far lavare la biancheria a prezzi stracciati nelle lavanderie dietro
il confine polacco, distante appena 70 chilometri dalla Porta di Brandeburgo.
Era poi toccato ai dentisti di mezza Germania scoprire con amarezza che molti
loro clienti abituali trovavano più conveniente recarsi in bus o in aereo in
Paesi confinanti come la Polonia, la Repubblica Ceca e nella non lontana
Ungheria. Da quando il 21 dicembre 2007, con il trattato di Schengen, sono
stati tolti i controlli ai confini tra la Germania e i suoi due vicini a Est,
Polonia e Repubblica Ceca, l'economia della striscia di territorio tedesco
lungo la frontiera segnata dai fiumi Oder e Neisse ha subito un tracollo.
L'ormai inesistente frontiera è attraversata da due flussi di persone che
quotidianamente si incrociano, con idraulici, falegnami e muratori polacchi che
viaggiano in un senso, mentre in quello opposto ci sono i tedeschi che vanno a
fare acquisti nei "Polenmärkte", i mercatini polacchi in cui si
trovano le stesse merci esposte in Germania, ma a prezzi imbattibili. Il
quotidiano "Die Welt" rivela che i tedeschi fanno la coda anche per
farsi tagliare i capelli oltre frontiera, a un costo poco superiore a quello di
un caffè preso al tavolo di un bar. E così il villaggio polacco di Osinow
Dolny, situato sulla riva Est del fiume Oder, può ormai ambire a entrare nel
Guinness dei primati per la più alta densità al mondo di barbieri e
parrucchieri. Su poco più di 200 abitanti, infatti, la metà si guadagna da
vivere con pettine e forbici, con i negozi da barbiere che spuntano in ogni
angolo, mentre a chi non fa in tempo a tirare su un locale, basta anche un semplice
container con sulla facciata la scritta "Damen und Herren Friseur",
parrucchiere per uomo e donna. A far belli Herr und Frau Müller sono
soprattutto i Figaro in gonnella, tra cui anche il sindaco di Osinow Dolny,
Wladyslawa Stefanowicz. La ressa dei tedeschi è tale che i negozi rimangono
aperti anche la domenica, mentre il sabato le signore che vogliono farsi
tagliare o tingere i capelli devono fare la fila. I prezzi sono in effetti così
bassi da attirare anche i berlinesi, che nel fine settimana approfittano per
fare il pieno di benzina a metà prezzo e portarsi a casa diverse stecche di
sigarette, oltre a carne e salumi. Un taglio di capelli per uomo o donna costa
infatti appena quattro euro, con lo shampoo si arriva a sei, mentre in qualche
negozietto alloggiato in un container uno può cavarsela anche con due euro.
Prezzi così irrisori, rispetto al minimo di 20 euro per un taglio da uomo in
Germania, con le tariffe per le signore che partono da 40 euro, si spiegano
anche con il fatto che la crisi economica sta mandando in rovina le economie
dei Paesi dell'Est, le cui monete hanno subìto un deprezzamento rilevante, con
lo zloty polacco in prima fila. Il risultato di questo cataclisma economico è
che nelle cittadine tedesche vicine al confine polacco i parrucchieri hanno
chiuso irrimediabilmente bottega, per cui chi ha bisogno di farsi dare una
ritoccata al ciuffo ha come scelta quella di arrivare quasi alle porte di
Berlino o di recarsi in Polonia. Claudio Guidi 31/03/2009 = è mancato
all'affetto dei suoi cari Aldo Bossi Ne danno il triste annuncio la moglie, il
figlio, la nuora, la nipote e i parenti tutti. I funerali avranno luogo oggi 31
marzo alle ore 11,45 nella Parrocchia Sacra Famiglia (via Bobbio). Un
particolare ringraziamento al Maragliano (primo piano) per le cure prestate. La
presente quale partecipazione e ringraziamento. A.Se.F. del Comune di Genova
Tel. 010.291.54.01 Yvonne, commossa per la perdita della sua amica Ninni Ricci
partecipa con affetto al dolore della famiglia. La sorella Olga e il fratello
Pietro Rocca con i figli Gianni e Mario, le nuore Lucia e Franca e i nipoti
partecipano profondamente al dolore del caro Osvaldo per la perdita
dell'amatissima moglie Radima Roberta Marchini si unisce al dolore di Fabio,
Ferruccio e della famiglia per la perdita della mamma Radima Brenzini Rocca Il
Consiglio di Inarsind, Sindacato Provinciale Ingegneri ed Architetti, partecipa
al dolore del Presidente ingegner Ferruccio Rocca per la dipartita della
carissima Mamma Mario Cassano e Pippo Bassi sono vicini con un fraterno
abbraccio all'amico Ferruccio e famiglia nel dolore per la scomparsa dell'amata
Mamma L'ing. Giuseppe Bassi, insieme agli Architetti Elena Mogni e Valentina
Giaccone, partecipa con affetto al lutto dell'amico Ferruccio per la scomparsa
della mamma, Signora Radima Brenzini Bergamo, 30 marzo 2009. Il Presidente, il
Comitato Nazionale ed i Colleghi tutti del Sindacato Nazionale Ingegneri ed
Architetti Liberi Professionisti Italiani - Inarsind - si uniscono al dolore
del collega Ferruccio Rocca Presidente della sezione di Genova per la perdita
della cara mamma, Signora Radima Brenzini Roma, 30 marzo 2009. Massimo,
Antonella, Giulia e Francesco sono vicini in questo triste momento a Fabio e
famiglia per la scomparsa della cara mamma Radima Brenzini in Rocca Nivis e
Paolo Puppo partecipano commossi al dolore di Gabriella per la perdita del
padre Faustino Brunelli Francesco, Franca e Filippo Verani - Masin partecipano
al grande dolore di Paolo e Famiglia per l'improvvisa perdita del padre Faustino
Brunelli Daniela e Massimo si stringono con affetto a Gabriella, Stefano, Laura
e Paolo per la perdita del padre Lilli I Dirigenti e i Dipendenti tutti di
Energy Shipping Spa partecipano al dolore di Paolo Brunelli per la scomparsa
del suo caro Papà IL Presidente e la Direzione di Energy Coal Spa porgono le
più sentite condoglianze a Paolo Brunelli per la scomparsa del Papà Raoul e
Barbara partecipano con affetto al dolore di Paolo, Stefano, Gabriella, Laura e
famiglia per l'improvvisa perdita del Papà Vi siamo affettuosamente vicini per
l'improvvisa scomparsa di Fausto Luisa, Giò, Manù, Kati e famiglie.
Partecipiamo al grande dolore di Paolo e famiglia per l'improvvisa scomparsa
del Papà Capex Group. Faustino Brunelli I condomini di via Tabarca 21 partecipano
al dolore dell'Amministratore per la perdità del papà. Bulk Trading SA e BCM SA
partecipano con affetto al dolore di Paolo per la perdita del papà Fausto
Brunelli Massimo Scofferi partecipa al lutto di Paolo e famiglia per la perdita
improvvisa del Papà Il gruppo banchero costa partecipa sentitamente al lutto di
Paolo Brunelli e della sua famiglia per la scomparsa del padre signor Fausto
Brunelli Giuseppe e Vittorio si uniscono al dolore di Paolo e della sua
famiglia per la perdita del caro papà signor Fausto Brunelli Giorgio Carozzi ed
Enzo Redivo abbracciano con affetto Paolo D'Amico, partecipando al lutto per la
scomparsa della mamma Mirella Garofalo d'Amico = è mancata all'affetto dei suoi
cari Ida D'Antonio Ne danno il triste annuncio i figli, con il genero, la nuora
ed i nipoti. I funerali saranno celebrati mercoledi 1 aprile alle ore 10nella
Parrocchia di San Martino di Albaro. Il Santo Rosario sara' recitato questa
sera alle ore 18,15 presso le camere ardenti dell'Ospedale San Martino. La presente
valga da partecipazione e ringraziamento. A.Se.F. del Comune di Genova Tel.
010.291.54.02 = E' mancato all'affetto dei suoi cari il MAESTRO Vincenzo Di
Terlizzi Ne danno il triste annuncio la moglie Maria Rosa, i figli Alessandro e
Riccardo con Nicoletta e Cecilia, i parenti e gli amici tutti. I funerali
avranno luogo mercoledi 1 aprile alle ore 10 nella Basilica N.S. Assunta di
Sestri Ponente. La presente serve da partecipazione e ringraziamento. Genova,
29 marzo 2009 La Generale Pompe Funebri Spa Tel. 010.41.42.41 = Le anime dei
giusti sono nelle mani di Dio. Agli occhi degli stolti parve che morissero ma
essi sono nella pace. La loro speranza è piena di immortalità. Circondata da
tanto amore dato e ricevuto ha raggiunto Livio e i suoi cari nel regno della
Luce Carla Feci ved. Balbi Addolorati ma fiduciosi nella misericordia del Padre
lo annunciano i figli Alberto, Nicola con Cecilia, Laura con Luca e gli adorati
Emma e Livio, le sorelle, le cognate, i cognati, i nipoti e parenti tutti. Si
uniscono al lutto le famiglie Gallo e Domenighini. Il Rosario sarà recitato
martedì 31 marzo alle ore 20 presso l'abitazione in Chiavari, C/so Gianelli,
11/7. La S. Messa sarà celebrata nella Chiesa di San Giacomo di Rupinaro
mercoledì 1° aprile alle ore 11. Si prega di non inviare fiori ma di devolvere
le offerte all' Associazione Amici di Simone Tanturli di Chiavari presso Banca
Intesa San Paolo IT07ZO306931910100000000569. Chiavari, 30 marzo 2009. Impresa
Solari Tel. 0185.30.94.22 - Chiavari. Silvana e Stefania con Giuseppe piangono
la perdita della sorella Carla Natalia Rissetto Gallo con Marisa, Elisabetta
con Odoardo e Bianca Maria piange insieme a Nicola e Cecilia, Alberto, Laura e
Luca e la famiglia Balbi la perdita di Carla dolce, indimenticabile, amatissima
amica. = è mancata all'affetto dei suoi cari Grazia Galli in Albertano di anni
63 Ad esequie avvenute la piangono la mamma, il marito Luciano, il fratello, i
cognati ed i nipoti. Campirio e Mangini I condomini del caseggiato di via Nizza
civ 30 e 32 sinceramente commossi partecipano al dolore dei familiari per la
scomparsa della signora Grazia Galli in Albertano = è mancata all'affetto dei
suoi cari Assunta Lazzari Sandra Ne danno il triste annuncio il figlio, la
nuora, i nipoti, le sorelle ed i fratelli. I funerali avranno luogo mercoledì 1
aprile alle ore 10 nella parrocchia N.S. della Guardia (Largo Merlo). Il Santo
Rosario sarà recitato questa sera alle ore 18 presso le camere ardenti
dell'ospedale San Martino. La presente quale partecipazione e ringraziamento.
A.Se.F.del Comune di Genova Tel. 010.291.54.02 = Si e' spenta serenamente Maria
Montenovi ved. Berger di anni 94 La piangono il figlio Mario con la moglie
Maria Teresa, la sorella Livia, i nipoti ed i parenti tutti. I funerali avranno
luogo mercoledi 1 aprile alle ore 11,45 nella Parrocchia di S. Maria dei Servi.
La presente quale partecipazione e ringraziamentio. A.Se.F. del Comune di
Genova Tel. 010.291.54.02 Patrizia, Marco, Claudio, Orsola sono vicini a Mario
e Maria Teresa per la serena scomparsa dell'amata zia e prozia signora Maria
Montenovi ved. Berger Genova, 28 marzo 2009. Addolorati per la scomparsa della
signora Maria Montenovi ved. Berger gli amici di sempre Dino, Beppe, Cucchi,
Fiammetta Carla e Waldermaro, Maria Rosa e Sandro, Roberta e Andrea sono vicini
con grande affetto a Mario e Puccetta. Clara Cifatte con i figli e le
rispettive famiglie sono vicini a Mario e Puccetta in questa dolorosa
circostanza per la perdita della cara mamma Maria Montenovi ved. Berger = è
mancato all'affetto dei suoi cari: Domenico Morgavi (Nin) di anni 68 Ne danno
il triste annuncio la moglie, i figli, la sorella, i cognati, le cognate, i
nipoti e i parenti tutti. I funerali avranno luogo oggi 31 marzo alle ore 10,30
nella Chiesa Parrocchiale di Borgo Fornari, indi per il cimitero locale. La
presente vale da partecipazione e ringraziamento. Onoranze Funebri Balduini
Tel. 010.96.51.314. Enrico Vinelli e Silvano Siri si stringono affettuosamente
all'amico Paolo per la perdita del papà Franco Paganini Il Presidente e i
Consiglieri del CIV di Ipsema partecipano al dolore di Matteo e Paolo Paganini
per la perdita del loro adorato padre Franco per anni indimenticabile
Presidente del Consiglio di Indirizzo dell'Istituto. A funerali avvenuti
annunciamo che ci ha lasciato Augusto Panealbo Alpino Carla, Franco e Marco. Ti
ringraziamo per averci fatto ridere. = La famiglia Nicolini annuncia con
profondo dolore la scomparsa di Maria Pollano ved. Nicolini Un particolare
ringraziamento per le cure affettuose prestatele dalla dottoressa Elisabetta
Sindoni e dal personale della comunità La Goccia. Genova, 30 marzo 2009 La
Generale Pompe Funebri Spa. Tel. 010. 41 42 41 L'amministratore ed i condomini
tutti di via Borgoratti 69 si uniscono al grande dolore della famiglia per la scomparsa
della signora Ernestina Pellerano ved. Boero E' mancato all'affetto dei suoi
cari l' INGEGNERE Antonio Robbiano Ne danno il triste annuncio la cognata
Maddalena e la nipote Francesca con Denis, Marco e Luca. I funerali avranno
luogo mercoledì 1 aprile alle ore 10 presso la Parrocchia San Pietro di Quinto.
Si ringrazia il professor Enrico Balleari del Dipartimento di emato - oncologia
dell'Ospedale San Martino per le cure prestate in questi anni e per la
partecipe assistenza nelle ultime settimane. La presente quale partecipazione e
ringraziamento. A.Se.F. del Comune di Genova Tel. 010.291.54.01 La Direzione ed
il personale della Attilio Carmagnani "AC" SpA partecipa al dolore
dell'ingegner Alessandro Vaccaro e famiglia per la scomparsa del padre DOTTORE
Ferruccio Vaccaro Maria Luisa ed Angelo si stringono a Giulia e Lucia nel
piangere la morte del carissimo Domenica Zucca Amico e Galantuomo. Andrea
Fontana e il dottor Giovanni Scanavino con le rispettive famiglie ricordano il
caro amico DOTTORE Domenico Zucca stimato farmacista e importante fonte di
buoni e generosi consigli. 2004â??31â??marzoâ??2009 Carlo Da Molo La famiglia
lo ricorda con tanto amore e tanto rimpianto. 31/03/2009
( da "Tirreno, Il"
del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
CALCIO
A CINQUE Bandini-Rossetti, la Protezione civile fa il bis FORTE. Si è svolta
sabato scorso al palasport di Forte dei Marmi il quarto memorial Stefano
Bandini-Claudio Rosseti, quadrangolare di calcio a 5 over 30, organizzato come
ogni anno dal Cral Vigili del Fuoco Viareggio e Acsi Comitato Lucca- Versilia. L'evento era in memoria dei due
pioloti antincendio tragicamente caduti in servizio a Vittoria Apuana quattro
anni fa. Molto equilibrati, sul piano tecnico gli incontri, ma ha fatto da
padrone la formazione della Protezione Civile Versilia Nord, che si è
aggiudicata il trofeo per il secondo anno consecutivo. Secondi classificati
Vigili del Fuoco Comando di Lucca, terzi e quarti a pari merito Commissariato
di Forte dei Marmi e Polizia Stradale di Viareggio. Premi individuali: miglior
giocatore Belloni (Protezione Civile), capocannoniere Farnesi (Vigili del
Fuoco), miglior portiere Ballerini (Polizia Stradale). Alla cerimonia delle
premiazioni, applaudita esibizione degli sbandieratori della contrada La
Quercia. Presenti l'assessore provinciale alla Protezione Civile, Favilla, il
vice sindaco di Forte dei Marmi, Tarabella, una delegazione della ditta Sorem
(gestisce in tutta Italia la flotta aerei antincendio canadair) e naturalmente
i familiari degli eroici piloti.
( da "Repubblica, La"
del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Pagina 27 - Economia
Global market I fondi sovrani resistono alla crisi con i titoli di Stato
Barclays ha impedito, o reso onerosa per i consumatori, la portabilità dei
mutui, senza fornire una rete adeguata di assistenza ai consumatori; per questo
dovrà pagare un milione di euro Arabi o cinesi, all´inizio della grande crisi
mondiale i fondi sovrani venivano visti come il Settimo Cavalleggeri, arrivato
a salvare banche in difficoltà. In realtà, sono affondati anche loro.
L´International Financial Services di Londra stima che, dai 60 miliardi di
dollari investiti, dopo l´esplosione dei subprime, nelle varie cattedrali occidentali
(Citigroup, Merrill Lynch, Ubs, Morgan Stanley, Barclays) i
fondi sovrani dei governi dei Paesi esportatori di petrolio o esportatori in
genere, come Cina e Giappone, abbiano ricavato perdite sostanziali. Coperte, però,
dall´afflusso di nuove risorse. A fine 2008, il patrimonio gestito dai fondi
sovrani sfiorava i 4 mila miliardi. E´ il doppio delle risorse gestite dagli
hedge funds ed è destinato a raddoppiare entro il 2015. Il tentativo di
diversificare gli investimenti verso azioni o immobiliare sembra però rientrato
e i fondi si concentrano sui Buoni del Tesoro Usa.
Maurizio Ricci [LONDRA CHIUDE IL SUO PARADISO] LA lotta ai paradisi fiscali,
promessa dal primo ministro Brown, spinge la Gran Bretagna a
"riconquistare" una delle sue ex-colonie. L´isola di Turks e Caicos,
nel mar dei Caraibi, è oggi uno dei Territori d´Oltremare con un proprio
governo, un proprio Parlamento, proprie leggi: in pratica uno Stato
semi-indipendente. Ma il governo britannico ha sospeso per almeno due anni le
norme che regolano i Territori d´Oltremare, «incluse quelle relative al governo
e all´assemblea lesgilativa autonomi», per reimporre il suo potere assoluto su
Turks e Caicos. L´isola caraibica non è solo un paradiso per le vacanze, ma
anche un centro di investimenti off-shore. Enrico Franceschini
( da "Manifesto, Il"
del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
G20 La recessione
dagli occhi blu Marco d'Eramo Mai nella storia era successo che per una crisi
finanziaria fosse tirato in ballo il colore degli occhi. Eppure è quel che ha
fatto il presidente del Brasile, Luiz Inácio Lula da Silva, quando venerdì
scorso ha detto che responsabili della crisi mondiale non sono certo né indios
né neri, ma bianchi: «banchieri dagli occhi azzurri» (questa frase ricorda la
celebre invettiva che 50 anni fa aveva lanciato Malcolm X contro le «diavolesse
dagli occhi blu»: ma allora si trattava solo di ribaltare il colore da sempre
associato al demonio, il «nero come il carbone»). CONTINUA|PAGINA11 D'altra
parte, mai nella storia era successo che paesi di recente industrializzazione
si battessero contro il protezionismo, mentre stati più ricchi fossero tentati
dalla protezione dei propri mercati nazionali: in fondo le barriere doganali erano
sempre state l'unico riparo che avevano le industrie deboli e meno competitive
per difendersi da quelle più avanzate. Ma era prima dell'out-sourcing. Oggi
sono Brasile, Cina e India a scagliarsi contro le tentazioni protezionistiche di
Europa e Usa. Sabato scorso, in Cile, Lula ha poi rincarato la sua accusa
addebitando la recessione non solo al premier britannico Gordon Brown e al
vicepresidente Usa Joe Biden, ma anche al premier spagnolo José Zapatero, pur
stimato dalla sinistra europea: in fondo, in Amazzonia gringos sono
chiamati non solo gli yankees, ma tutti noi «bianchi», anche quando non abbiamo
né fisico né occhi vichinghi. E l'iberico Banco di Santander non è stato meno
spregiudicato, per non dire suicidario, della newyorkese Lehman Brothers o della
britannica Royal Bank of Scotland. Chissà cosa dirà dopodomani Lula a Barack
Obama quando s'incontreranno a Londra per il summit del G20: Obama non è bianco
e non ha occhi azzurri, ma dovrà rappresentare i banchieri anglosassoni e i
loro misfatti. Potrebbe ripetersi in campo economico quel paradosso che già si
verifica in Afghanistan dove l'escalation ordinata dal neopresidente Usa ha fatto dire a Tom Hayden che «il primo presidente
afroamericano degli Stati uniti pare voglia addossarsi il 'fardello dell'uomo
bianco'», termine coniato a fine '800 dal romanziere Rudyard Kipling per
designare la missione coloniale dell'Occidente. E già nei numeri il passaggio
dal G8 al G20 rappresenta la prima crepa nel vecchio ordine economico
post-coloniale. Il G7 (divenuto G8 con l'aggiunta della Russia dopo la fine
della guerra fredda) rappresentava le potenze che si erano scontrate nella
seconda guerra mondiale: Usa, Giappone, Germania, Gran
Bretagna, Francia, Italia e Canada - in ordine di rilevanza economica. Era il
residuo di un passato che non corrisponde più alla nuova realtà planetaria in
cui sono emerse altre, imprescindibili potenze economiche. Di fronte alle
dimensioni da cataclisma che aveva assunto la crisi, nel novembre scorso (Obama
aveva già vinto le elezioni), George Bush ospitò a Washington il primo G20 cui
partecipavano - oltre agli 8 - anche Arabia Saudita, Argentina, Australia,
Brasile, Cina, Corea del Sud, India, Indonesia,
Messico, Spagna, Sudafrica, Turchia ed Unione europea. Quando i 20 paesi si
accomiatarono e si dettero appuntamento ad aprile a Londra, pensavano che nel
frattempo il quadro economico mondiale sarebbe radicalmente cambiato, proprio
perché Obama avrebbe governato già da più di 2 mesi: anche qui erano enormi
(forse sproporzionate) le aspettative che su di lui si appuntavano. I più
ottimisti si sbilanciavano fino a vedere Londra come una nuova Bretton Woods,
la stazione turistica montana del Vermont dove nel 1944 fu sancito il nuovo
ordine monetario e finanziario mondiale postbellico, fondato sulla parità fissa
tra dollaro e oro, parità che sarebbe stata abbandonata nell'agosto 1971. Un
obiettivo tanto ambizioso è stato ora accantonato non solo perché è
assolutamente irrealizzabile in un vertice di un solo giorno, il tempo di
stringersi la mano, farsi fotografare e firmare i vaghi accordi di principio
concordati dagli sherpa. Ma anche perché a questo vertice i partecipanti ci
giungono in ordine sparso e con obiettivi opposti. I colossi emergenti (Cina, Brasile e India) vogliono assicurazioni che i mercati
ricchi non si spingano più in là nella via protezionistica, il Buy American di
Obama e l'achetez français di Nicholas Sarkozy. Più in generale, il «resto del
mondo» cercherà di mettere «sotto processo il capitalismo anglosassone», come
titolava domenica il New York Times, e di eroderne il predominio assoluto. Dove
per capitalismo s'intendono non solo l'ammontare di capitale e i suoi detentori,
ma anche le regole di funzionamento imposte, lo strapotere dei grandi studi
legali, delle agenzie di certificazione di bilancio e di rating (tutte
rigorosamente Usa). Insomma è «anglosassone» la
costituzione non solo materiale ma formale dell'ordine capitalista mondiale. Un
ordine in cui per tutti i paesi del mondo a diventare la regola era stata la
deregulation planetaria. Sotto processo quindi non è solo l'America, ma il
combinato dei due epicentri del capitalismo mondiale, Wall Street e la City. Ha
ragione Lula: per quanto voglia smarcarsi, Gordon Brown sarà ritenuto
responsabile in prima persona dei disastri cui assistiamo: in fondo lui è stato
il ministro dell'economia che tra il 1997 e il 2006, grazie al lassismo dei
controlli, ha fatto della City la City. Né riuscirà facile al resto dell'Europa
smarcarsi dall'abbraccio mortale del capitalismo anglosassone: quanto a
malcostume speculativo, i colossi tedeschi non cedono il passo a nessuno: in
fondo nel salvataggio di Hypo Real Estate, il governo di Angela Merkel ha
infuso più di 109 miliardi di dollari (alla faccia del «capitalismo renano»!).
Ma al vertice G20 la posta principale in gioco resterà sempre il problema di
come regolamentare la finanza mondiale. In teoria gli Stati uniti si dicono pronti
ad avallare un organo di controllo sopranazionale. In pratica si sta ripetendo,
in campo finanziario, lo stesso scenario cui abbiamo assistito sul Tribunale
internazionale dell'Aja in cui gli Usa accettano
qualunque giurisdizione internazionale, purché garantisca l'immunità dei
cittadini statunitensi. Così, gli Usa sono pronti ad
accettare qualunque controllo sulle attività finanziarie, basta che un'autorità
esterna non possa ficcare il naso negli affari delle banche Usa.
È la stessa impunità extraterritoriale di cui, grazie alle clausole dei
trattati del dopoguerra, godono i soldati Usa di
stanza nei vari paesi che ospitano basi americane. E il dollaro - grazie al suo
statuto privilegiato - già gode in sostanza di una forma di immunità monetaria:
una valuta che può svalutare senza svalutare, visto che deficit e debiti
continuano a essere contabilizzati in dollari. Non a caso il siluro più
minaccioso contro lo strapotere del capitalismo anglosassone lo ha lanciato il
governatore della Banca centrale di Cina, Zhou
Xiaochuan, quando ha avanzato la proposta (un ballon d'essai?) di una nuova
moneta internazionale, fondata su un paniere di valute, che sostituisca il
dollaro come moneta di riferimento per gli scambi mondiali. Questa sì che
sarebbe una nuova Bretton Woods: ma i rapporti di forza non sono ancora maturi
per una tale rivoluzione, tanto che l'amministrazione Obama si è subito
affrettata a definire inopportuna e superflua una tale innovazione.
( da "Manifesto, Il"
del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Nella consolidata
coppia tra costituzione materiale e formale, la realtà italiana ha conosciuto
al pari degli altri paesi europei un progressivo slittamento verso un
autoritarismo bonapartista che sta cancellando le norme e i diritti sociali
conquistati nel passato SOVRANITÀ IN DIVENIRE Il marchio DELLA LEGGE Ugo Mattei
L'invito a riflettere dal punto di vista istituzionale sul «caso Italia» sembra
presupporre una certa eccezionalità della nostra esperienza. Ritengo che tale
eccezionalità non posa essere assunta ma vada dimostrata inquadrando il modello
Italiano in un contresto storico e comparativo ampio. Da anni ormai la cultura
giuridica e politica si è abituata a distinguere le istituzioni formali da
quelle informali, utilizzando una varietà di concetti dal «pluralismo
giuridico» alla «costituzione materiale». Si tratta di un «ideario» che se da
un lato scardina il formalismo consentendo di cogliere le istituzioni nella
loro vita reale, dall'altra può legittimare, promuovendoli culturalmente,
quegli aspetti di «extra-legalità» diffusi e radicata su cui ha attirato la sua
attenzione di recente Luciano Gallino. Il sistema istituzionale Italiano è
caratterizzato da due aspetti: a) un fenomeno continuativo di prevalenza delle
istituzioni informali su quelle formali e che fra le prime, ben più che fra le
seconde, si sia verificata una drammatica discontinuità spiegabile soltanto in
prospettiva globale; b) un sostanziale e continuativo fenomeno di sovranità
limitata, capace di conquistare anche gli aspetti formali degli asetti
istituzionali. Dalla costituzione al Muro di Berlino L'analisi storica potrebbe
spingersi più indietro, ma partire dal dopoguerra è sufficiente per dare
concretezza alle riflessioni che qui propongo. I partiti politici per tutta la
fase della cosiddetta prima repubblica dominano la scena «informale». Laddove
la costituzione del 1948 era il prodotto di un compromesso alto fra sinistra,
popolari e liberali, la partitocrazia che ne trasforma i contenuti e ne
rallenta la realizzazione si articola su due compromessi informali: quello che
si presenta sotto le spoglie del «fattore K» per cui il partito comunista
«accetta» l'esclusione dalla stanza dei bottoni della politica nazionale in
cambio del riconoscimento del suo ruolo egemonico nella cultura e nel
sindacato. Speculare al «fattore K» è l'idea dell'«arco costituzionale» per cui
i partiti di ispirazione fascista, pur amessi in Parlamento, divengono oggetto
di conventio ad excludendum (con la sola brevisima parentesi del sanguinario
Governo Tambroni). La caduta del Muro di Berlino manda in frantumi questo
equilibrio. In Italia cadono tanto il «fattore K» quanto l'«arco
costituzionale» ed i partiti politici perdono in larghissima misura il potere
reale di elaborazione politica e di selezione della classe dirigente a favore
del sistema mediatico assurto a vero e proprio apparato
ideologico della globalizzazione. È quest'ultimo infatti che costituisce il
nuovo sistema istituzionale informale con impatto morfologico non trascurabile
sugli stessi comportanmenti dei leaders (ed aspiranti leaders) politici. Nel
nuovo sistema la politica è «spettacolo integrato» e il leaderismo bonapartista
si impadronisce della costituzione materiale. Turro ciò non è affatto un
fenomeno soltanto italiano ma investe in pieno la concezione elettorale della
democrazia a partire dagli Stati Uniti fino allo sperduto Mali, passando per la
Thailandia. In Italia la presenza di Berlusconi (ma soprattutto la scelta del
bel Rutelli rispetto al primo ministro uscente Giuliano Amato) rende
semplicemente il tutto più fastidioso e volgare a partire dal 1994. Una
sovranità in gabbia L'Italia è da sempre un paese a sovranità limitata. La
limitazione gioca a sua volta un ruolo tanto sulle istituzioni informali quanto
su quelle formali. Non era immaginabile che il processo costituente non
riflettesse gli accordi di Yalta e soprattutto che gli Stati Uniti
rinunciassero ad incassare il credito maturato con la pelosa generosità del
Piano Marshall. L'eroe eponimo dell'americanizzazione del sistema istituzionale
Italiano è stato Piero Calamandrei. Egli ha saputo dare tutto l'avallo del suo
prestigio di maestro del diritto processuale civile (e del diritto
anglo-americano) alla più pregnante manifestazione di americanizazione dei
sistemi sconfitti - quel controllo di costituzionalità sulle leggi che viene
imposto, al termine del seconda guerra mondiale, a Italia, Giappone e Germania
Occidentale con diversi mezzi con lo stesso fine. Tale ricezione del modello
americano ha reso inattuabile qualsiasi seria ridistribuzione delle ricchezze
dal privato al pubblico, e dal ricco al povero (ma non viceversa!) perché la
Corte Costituzionale in tutta la sua storia ha sistematicamente dichiarato
incostituzionale in quanto lesione della proiprietà privata qualsiasi serio
intervento volto alla ridistribuzione sociale della rendita fondiaria. In tempi
attuali di globalizzazione la «giurisdizionalizzazione della politica» riveste
inoltre una valenza certo non soltanto simbolica nella trasformazione del
diritto pubblico a livello globale dove il «dialogo» fra giudici costituzionali
sostituisce ogni anelito ad un'effettiva legittimazione democratica. Ovviamente
nella limitazione della sovranità popolare hanno inoltre giocato un ruolo
chiave i servizi segreti americani, mentre a «Guerra fredda» finita la messa a
regime del «sistema Europa» a partire dal trattato di Maastricht struttura
definitivamente la limitazione della sovranità italiana (si rinuncia
interamente alla sovranità economica e in modo progressivo anche a quella
giuridica) muovendo un nuovo importante passo in direzione anti-democratica (la
Commissione e la Corte di Lussemburgo sono gli indiscussi protagonisti di
questo processo). La trinità della globalizzazione L'Europa veicola infatti le
decisioni e le norme del Wto, (con ulteriore giurisdizionalizzazione e
riuduzione di sovranità) e gli interessi egemonici statunitensi controllano il
sistema «tecnocratico» di Bruxelles (tramite le stesse lobbies attive a
Washington), la Nato (che impone spese folli per la nostra inutilissima
difesa), il Fondo Monetario Internazionale e diversi altri attori globali che
scorazzano a casa nostra (le rating agencies, ad esempio) ricevendo tappeti
rossi tanto da destra quanto - e ciò è ben più triste - da tanti eredi del Pci.
Anche qui non si tratta di un unicum Italiano. In fondo tutti sanno che fu
proprio il Fmi a licenziare Oskar Lafontaine in Germania per far spazio al più
fotogenico e «moderno» Gerhard Schroeder nel portare a termine il «capolavoro»
di scaricare sui partners europei gran parte dei costi dell'annessione della
ex-Rdt. E sappiamo molto bene come tale «socializzazione» sia successivamente
avvenuta nel prevalente interesse geopolitico degli Stati Uniti, con le
annessioni di alcuni paesi dell'ex-socialismo reale operate dalla «nuova
Europa» della cui drammatica crisi quella vecchia (a sua volta in ginocchio)
cerca adesso invano di disinteressarsi. Questi rapidi cenni dovrebbero
dimostrare che mentre la Costituzione formale italiana presenta la cifra della
democraticità sostanziale, intesa come sforzo verso l'uguaglianza reale («la
sovranità appartiene al popolo»), le istituzioni informali hanno sempre
presentato la cifra dell'autoritarismo, trasferendo la sovranità popolare
dapprima ai partiti e poi alla televisione secondo un copione di progressiva
accentuazione oligarchica. Ma proprio il passaggio del «potere materiale» dai
partiti alla telecomunicazione con la sua proprompente carica
ideologica-spettacolare ha finito per ridurre progressivamente anche il peso
del sindacato e della cultura, i settori in cui la sinistra vantava una qualche
egemonia stante il compromesso di fondo della costituzione materiale precedente
il crollo del Muro di Berlino. Noi sappiamo che la funzione delle istituzioni
non è solo quella di disciplinare un organizzazione politica ma anche quella di
educare (civilizzare) gli individui a cui beneficio tale organizzazione è
posta. Tradizionalmente in Italia di tale funzione si facevano in gran parte
carico non soltanto le scuola e le università ma anche i partiti politici che
in questo senso davano vita al disegno sociale previsto dalla Costituzione
(formale). Uno spettacolo chiamato politica Così, per diversi anni la cifra
dell'educazione (civilizzazione) della cittadinanza è stata quella democratica ed
egualitaria. Infatti non solo la Costituzione (mai realizzata su questo punto)
prevedeva per i partiti forme di organizzazione interna democratica; essa
conteneva pure in nuce la trasformazione di un'altra istituzione informale
tradizionalmente autoritaria, la famiglia poi riformata in senso democratico e
egualitario nel 1975. Senza contare che la costituzione economica, ripudiando
il tentativo autoritario di far convergere gli interessi di capitale e lavoro
proprio del corporativismo, declinava i tratti di un «governo democratico
dell'economia». Quest'ultimo modello sarebbe poi stato sommerso dalle macerie
del sindacato militante, ma per una lunga stagione è riuscito a limitare
l'autoritarismo padronale esaltato oggi da tanta cultura aziendalistica informata
all'efficienza decisionale. Il trasferimento del potere reale agli apparati
mediatici, successivo ai referendum del '92 e alla stagine giustizialista che
ha distrutto i partiti politici dell'arco costituzionale, ha travolto questo
sistema di valori in gran parte condivisi tanto dalla Democrazia Cristiana
quanto dal Partito Comunista. Sono così venuti interamente meno tanto il
solidarismo, che affondava le proprie radici nel rifiuto del modello liberale
borghese individualista, quanto la sobrietà che, ancorchè per molti versi
ipocrita, limitava notevolmente la volgarità opulenta oggi dominante. Ma
soprattutto è venuto meno qualsiasi sforzo serio volto alla costruzione anche
in Italia di una classe dirigente mossa da passione civile e spirito pubblico. Ed
è forse questo l'aspetto più singolare del nostro paese del quale vanno
indagate le cause istituzionali profonde. LA SCULTURA DELL'ARTISTA LOUISE
BOURGEOIS ESPOSTA ALLA TATE MODERN DI LONDRA / FOTO AP
( da "Manifesto, Il"
del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
SCAFFALI
Dalla Costituente del '48 alla crisi della globalizzazione L'articolo qui presentato
riprende e sviluppa l'intervento alla prima «Settimana della politica»,
organizzata da Angelo d'Orsi e dedicata al «caso Italia» che si è tenuta presso
la Facoltà di Scienze Politiche dell' Università di Torino dal 23 al 27
febbraio 2009.
Per approfondimenti si vedano: «Storia d'Italia dal dopoguerra ad oggi» di Paul
Ginsborg (Einaudi). Sulla stagione costituente: «Il Problema Storico della
Costituente» di Enzo Cheli (Edizioni Scientifiche Italiane); «La vita e le
regole, Tra diritto e non diritto» di Stefano Rodotà (Feltrinelli); «La legge e
la sua giustizia. Tre capitoli di giustizia costituzionale» di Gustavo
Zagrebelsky (Il Mulino); «Istituzioni cambiamento istituzionale ed evoluzione
economica» di Douglass North (Il Mulino); «Le forze vive del diritto» di Laura
Nader (Edizioni Scientifiche Italiane), «La moralità del welfare» di Laura
Pennacchi (Donzelli); «Il diritto pubblico fra crisi e ricostruzione» (a cura
di Alberto Lucarelli, La Scuola di Pitagora).
( da "Eco di Bergamo, L'"
del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Neri i dati
sull'economia E le Borse colano a picco --> Trichet: crolla la fiducia in
zona euro. L'Ocse: Pil giù del 3,4% I listini europei bruciano 127 miliardi, il
Mibtel perde il 5,3% Martedì 31 Marzo 2009 GENERALI, pagina 2 e-mail print
BRUXELLESLa fiducia di imprese e consumatori nella zona euro resta ai minimi
storici: mai così bassa dal gennaio 1985, assicura la Commissione Ue che ieri
ha reso noti i dati di marzo. E l'Italia - sottolinea Bruxelles - è il Paese
che fa registrare il calo «più significativo». Del resto il presidente della
Banca centrale europea (Bce), Jean-Claude Trichet, nel corso di un'audizione
all'Europarlamento, ha confermato come nell'ultimo trimestre «la situazione sia
peggiorata». E come sia più che mai fondamentale - proprio per la ripresa della
fiducia - «accelerare il più rapidamente possibile l'attuazione dei piani
nazionali anticrisi». Piani di sostegno alle banche e di stimolo fiscale di cui
- ha assicurato Lorenzo Bini Smaghi, del board della Bce, «si cominciano a
sentire i primi effetti». Nell'Unione europea Italia la più sfiduciata Gli
indicatori mensili della Commissione Ue, tuttavia, se da un lato confermano che
le aspettative di imprese e consumatori sono al livello più basso da oltre 24
anni, dall'altro a marzo sono rimasti stabili rispetto a febbraio. Anche se
l'indicatore relativo al settore finanziario è crollato questo mese di ben
quattro punti nella zona euro. In questo quadro - sottolinea la Commissione Ue
- in Italia la fiducia è colata a picco più che in altri Paesi: a marzo 4,5
punti in meno, rispetto a una media euro pari a -0,6 punti. Il calo - spiega
Bruxelles «è stato più marginale in Francia e Polonia (-1,0), Germania (-0,8) e
Regno Unito (-0,4)». In «leggera ripresa», poi, le attese di imprese e
consumatori in Olanda (+1,3) e in Spagna (+0,8«). La Bce, comunque, resta
pronta ad assumersi tutte le sue responsabilità. Trichet, a due giorni dalla
nuova decisione sui tassi, si limita a dire che l'obiettivo della banca
centrale resta la stabilità dei prezzi. Che, con un'inflazione che resterà «ben
al di sotto del 2% nel 2009 e 2010», sembra garantita nel medio-lungo termine.
Il numero uno dell'Eurotower, invece, invia due chiari messaggi ai Paesi
dell'Est e a quelli della zona euro più in difficoltà. Ai primi assicura tutto
il sostegno possibile, anche se ribadisce il secco no della Bce a casi di
«adozione prematura dell'euro». Quanto alla possibilità di un crac finanziario
di Stati del club di Eurolandia, Trichet ha sottolineato come «è assurdo
concepire che un Paese euro possa mettere in difficoltà gli altri Paesi». Zona
ocse: 25 milioni senza lavoro E a gettare benzina sul fuoco ci pensa l'Ocse,
che vede il Pil 2009 in drastico calo e la disoccupazione
in crescita nei trenta Paesi membri (tra le economie più avanzate, esclusi i
big Cina, Russia e India). Il Pil, anticipa il direttore generale Anguel
Gurria, «va verso il meno 4,3% e presumibilmente nel 2010 sarà prevalentemente
piatto, forse un po' sopra o sotto la linea. Sono previsioni un po' più
pessimistiche di quelle di poche settimane fa». La disoccupazione
«potrebbe avvicinare il 10% - ha stimato Gurria - nella maggior parte dei Paesi
nel 2010, praticamente senza eccezione, e questo significa 25 milioni di
persone solo nell'area Ocse». Mercati depressi da Geithner-Obama Ci sono poi i
forti timori suscitati dalle parole del segretario al Tesoro Usa
Timothy Geithner sulla necessità di maggiori aiuti statali per alcune banche,
cui si sono aggiunte le stime di JP Morgan, secondo la quale marzo è stato il
mese «più duro». Tutto questo, unito ai seri dubbi del presidente statunitense
sui nuovi aiuti da concedere ai giganti dell'auto General Motors e Chrysler, ha
congiurato per un pessimo inizio di settimana per le Borse mondiali. I titoli
dell'automobile e del credito sono crollati, trascinando al ribasso tutti i
listini: prima Tokyo, giù del 4,5%, poi l'Europa, che ha bruciato 127 miliardi
di euro. Milano la peggiore: Mibtel giù del 5,3%. Ma il clima è pessimo anche
negli Usa, dove Wall Street ha chiuso in netto calo:
-3,2% per il Dow Jones, -2,8% per il Nasdaq. 31/03/2009 nascosto-->
( da "Giorno, Il (Lodi)"
del 31-03-2009)
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PRIMO PIANO pag. 3 Protezione civile, servizio d'emergenza LODI QUANDO LE
EMERGENZE diventano rilevanti è il Prefetto ad assumere il coordinamento
dell'attività di Protezione civile. Ma c'è anche un'azione quotidiana per la
stesura di protocolli d'intesa, di difesa civile per atti terroristici e
problematiche varie come, ad esempio, il trasporto di sostanze
radioattive. Tra le attività in campo anche la predisposizione di piani di
emergenza esterni delle aziende a rischio, che nel Lodigiano sono del comparto
chimico. Proprio per questo tipo di attività di prevenzione la Prefettura di
Lodi, prima in Italia, sta predisponendo una esercitazione, per il prossimo 3
aprile, insieme a Rfi, sulla linea del Treno ad Alta Velocità: verrà testato il
piano di emergenza della nuova galleria di Somaglia per sapere come intervenire
in caso di incidenti, il cui rischio è comunque vicino allo zero. L.D.B.
( da "Italia Oggi"
del 31-03-2009)
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ItaliaOggi sezione:
Economia e Politica data: 31/03/2009 - pag: 8 autore: Summit E8, Gnudi invita anche Cina e India Anche
Cina, India, Brasile, Messico, Sud Africa ed Egitto potranno
partecipare il prossimo 4 giugno a Roma al summit annuale dell'E8,
l'organizzazione mondiale che riunisce le dieci maggiori società di produzione,
trasmissione e distribuzione di energia elettrica del mondo.L'invito (Cina, Messico, Sud Africa e Brasile hanno già accettato,
mentre l'India deve ancora confermare la sua presenza) è arrivato dal
presidente dell'Enel Piero Gnudi, che da giugno 2008 guida l'organizzazione in
parallelo con la presidenza italiana del G8 e che ha inoltre invitato, dopo
aver consultato gli aderenti all'E8, anche la compagnia elettrica egiziana.
L'E8 è un'organizzazione non-profit internazionale, nata nel 1992 e composta da
dieci aziende leader nella produzione, trasmissione e distribuzione di
elettricità nei paesi del G8: Aep e Duke Energy (Usa),
Edf (Francia), Enel (Italia), Hydro Quebec e Ontario Power Company (Canada),
Rus Hydro (Russia), Rwe (Germania), Tepco e Kansai (Giappone).Mission di questa
edizione dell'E8 è portare all'attenzione degli otto paesi più industrializzati
del pianeta i suggerimenti e le istanze delle grandi società produttrici di
energia sul «climate change» e sul riscaldamento globale, «in modo che le
decisioni che verranno prese dai G8 siano adeguate, nel rispetto dell'ambiente,
alle sfide energetiche e ambientali che il mondo sta affrontando in questo
momento di crisi economica».Le compagnie elettriche che fanno parte dell'E8
sono convinte che la sfida per la sicurezza energetica e la salvaguardia del clima
possa essere vinta solo con una rivoluzione tecnologica confortata da robusti
investimenti. L'E8 si focalizzerà dunque sulle principali sfide tecniche e sui
considerevoli costi finanziari connessi alla lotta contro il cambiamento
climatico. I produttori intendono richiamare le forze istituzionali sulla
necessità per il settore dell'elettricità di lavorare a stretto contatto con le
autorità pubbliche, a tutti i livelli, per promuovere «politiche che
favoriscano lo sviluppo e il dispiegamento di programmi di efficienza
energetica, oltre allo sviluppo di tecnologie avanzate a zero o a basse
emissioni di anidride carbonica».
( da "Italia Oggi"
del 31-03-2009)
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ItaliaOggi sezione:
Diritto e Impresa data: 31/03/2009 - pag: 35 autore: di Giuseppe Ripa ad alta
voce di Giuseppe Ripa Perdite su crediti, regole ferme a
prima della globalizzazione Se un credito ha problemi di riscossione, ma non in
modo documentalmente definitivo, la relativa perdita non è deducibile dal
reddito. Oltre al danno dunque (il mancato introito finanziario) anche la beffa
(dover pagare imposte su una capacità contributiva inesistente). È
quanto emerge dalla circolare della guardia di finanza n. 1/2008 pubblicata
sulle due Guide di ItaliaOggi del 3 e 7 marzo 2009, ancora disponibili in
edicola. In questo documento viene affidato ad uno specifico spazio la
questione del trattamento tributario delle perdite su crediti nella parte
dedicata alle linee guida per il riscontro analitico-normativo delle singole
componenti e di specifici aspetti del reddito di impresa.Che il principio della
competenza economica, come intesa civilisticamente (i fatti aziendali hanno
rilevanza prescindendo dalla data dell'incasso o del pagamento), sia indigesto
in relazione ai costi e agli oneri è inutile nasconderlo. Specialmente in tempi
di crisi. Che poi il suo rafforzamento passi nell'obbligo di dover tenere conto
anche dei rischi e delle perdite di competenza dell'esercizio anche se
conosciuti dopo la chiusura di questo, non alleggerisce poi di tanto tale
avversione. Al pari della sacralizzazione di tale principio grazie alla
appostazione di ratei e dei risconti. Ciò in quanto, a dispetto delle altre
categorie reddituali, fatto salvo per i fabbricati e i terreni, laddove si
privilegia il criterio di cassa, in riferimento alle imprese, si potrebbe
essere indotti a pagare le imposte anche su una capacità contributiva di
inchiostro in quanto non legata all'effettiva disponibilità finanziaria.
Tuttavia, il sistema è questo e occorre accettarlo. Se poi al concetto di
competenza economica di origine civilistico si affianca quello fiscale, ben più
rigido e settoriale del primo, le cose certamente non migliorano. Specialmente
in esito a quei componenti negativi, come le perdite su crediti, che tante
preoccupazioni stanno arrecando, in tempo reale, agli imprenditori. Lo sguardo
dovrebbe focalizzarsi, non tanto sulle perdite su crediti derivanti da
procedure concorsuali dove non esiste discrezionalità imputativa, bensì su
quelle attestate sulla sussistenza o meno di elementi certi e precisi. Solo in
presenza di questi, infatti, la perdita sarebbe deducibile dal reddito. Ma che
cosa sono in concreto questi elementi certi e precisi? La circolare sul punto
si dilunga assai dopo aver premesso che, per quanto attiene all'anno di
competenza nel quale poter operare la deduzione, lo stesso debba identificarsi
con quello in cui si è resa palese la certezza che il credito non può più
essere soddisfatto, perché è in quel momento stesso che si materializzano gli
elementi certi e precisi della sua irrecuperabilità, richiesti dalla norma. È
stato ricordato su questo giornale come la mancata deducibilità di una perdita
su crediti in un esercizio, pur se imputata a conto economico, in quanto
carente dei citati presupposti non ne esclude la deducibilità negli esercizi
successivi allorquando quei presupposti possano dirsi acclarati. Ciò a comprova
che si tratta proprio di un rinvio: ciò che viene ripreso oggi come maggiori
imposte sarà poi recuperato successivamente mediante il pagamento di queste in
misura inferiore. Per l'amministrazione finanziaria e per la circolare in
commento non ci sono dubbi sul fatto che la ricerca di tali elementi certi e
precisi debba essere la più rigorosa possibile tanto da abbracciare in pieno la
definitività irreversibile di quella perdita. In caso di esperimento di procedure
esecutive individuali l'infruttuosità può essere data dal verbale di
pignoramento negativo attestante l'inesistenza di beni nel domicilio del
debitore, il verbale di esito infruttuoso delle aste del pignorato o
l'irreperibilità del debitore. A tal fine sarà necessario, ricorda la
circolare, come il creditore sia tenuto a dimostrare che ogni tentativo di
recupero del credito stesso sia andato fallito.Anche per le perdite derivanti
da atti di transazione occorre stare attenti alla scelta economica fatta sul punto
dall'imprenditore che magari decide di abbandonare oggi ciò che potrebbe
riflettersi, con maggiore proficuità, nel futuro grazie al mantenimento dei
rapporti con il proprio debitore.Ma è sulla questione delle perdite su crediti
vantati verso soggetti esteri che ci si attorciglia. Su questa questione, pur
in anni di globalizzazione si latita e si agisce nel buio. Se infatti, ricorda
la circolare, il debitore è residente in paesi o territori non privilegiati, ci
si dovrebbe rifare alle regole generiche di cui al comma 5 dell'art. 101 del
Tuir; vale a dire la esistenza degli elementi certi e precisi o la
verificabilità del fallimento. A meno che la prova della definitività della
perdita, si puntualizza, non possa essere fornita con la dichiarazione di insolvenza
fornita dalla Sace (Sezione speciale per l'assicurazione del credito
all'esportazione) ovvero da altra documentazione conformemente agli strumenti
giuridici previsti nello Stato del debitore. Per i debitori residenti in paesi
o territori a fiscalità privilegiata la questione della deducibilità della
perdita, oltre a quanto appena detto, soggiace alle regole antielusive di cui
al comma 10 dell'art. 110 del Tuir.Come si vede per i crediti vantati verso
residenti esteri in territori non privilegiati non è facile ottenere quegli
elementi certi e precisi che magari in Italia si potrebbero avere. All'estero è
tutto più difficile; non aiutano la camere di commercio né i consolati né le
ambasciate. Tutto è lasciato alla volontà del contribuente il quale non può che
avvalersi delle strutture di recupero legali esistenti in quel paese laddove il
debitore, in assenza di una legge rigorosa, ha facile gioco a sottrarsi al
pagamento del dovuto senza che sia possibile o immaginabile cercare di
aggredirlo in modo talmente feroce da procurarsi la prova della definitività
della perdita.Emerge dunque tutta la pericolosità dell'interpretazione della
gdf la quale, oltre alla mancata riscossione dell'attivo ed alla conseguente
indeducibilità fiscale della perdita in assenza di rigorose prove formali, reca
con sé un aggravio di imposte insostenibile.
( da "Nazione, La (Siena)"
del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
CRONACA SIENA pag. 4
MPS TENIMENTI Spa, con le sue aziende Fattorie Chigi Saracini e Pog... MPS
TENIMENTI Spa, con le sue aziende Fattorie Chigi Saracini e Poggio Bonelli, si
prepara a sbarcare al 43° Vinitaly, a Verona dal 2 al 6 aprile, forte dei
consensi del mercato. «Le nostre aziende guardano con attenzione allo scenario
domestico dice il direttore generale Roberto Vivarelli. Negli ultimi periodi, è
aumentato il consumo di vini a denominazione di origine, soprattutto nella
fascia superiore. Per l'estero, la nostra strategia è di
continuare a privilegiare Usa, Canada, Brasile, Messico anche Cina e Russia». Mps Tenimenti al Vinitaly "torna" con
Fontanafredda nello stesso spazio espositivo e in una posizione strategica:
padiglione 7, stand D6. «La scelta spiega il presidente Mps Tenimenti Antonio
Sclavi ottimizza reciprocamente la presenza e, per le azioni commerciali che
condividiamo con Fontanafredda, consente di non disorientare il nostro
mercato». Biverbanca, approvato bilancio 2008 L'assemblea dei soci Biverbanca
(gruppo Mps) ha approvato ieri il bilancio 2008 dell'istituto piemontese. Il
risultato economico d viene definito "positivo", con un margine di
intermediazione primario di 141,4 milioni di euro (+3,3%), un risultato
operativo netto di 42,8 milioni e un risultato netto d'esercizio di 27 milioni
di euro. Il dividendo unitario per azione è stato stabilito in 0,171 euro (pari
a una percentuale di payout del 74,29).
( da "Nazione, La (Lucca)"
del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
VARIE VERSILIA pag. 10 Forte dei Marmi LA PROTEZIONE CIVILE della Versilia Nord
(nella foto) per il sec... Forte dei Marmi LA PROTEZIONE CIVILE della Versilia
Nord (nella foto) per il secondo anno consecutivo ha vinto la quarta edizione
del Memorial Stefano Bandini - Claudio Rosseti (medaglie d'oro al valor civile)
quadrangolare di calcio a 5 over 30, organizzato come ogni anno dal Cral
Vigili del Fuoco Viareggio e dall'Acsi Comitato Lucca- Versilia che si è svolto
al palasport di Forte dei Marmi. L'evento era in memoria dei due pioloti di un
canadair tragicamente caduti in servizio a Vittoria Apuana quattro anni fa,
mentre erano impegnati a spegnere un incendio boschivoi in collina. MOLTO EQUILIBRATI
sul piano tecnico gli incontri,ma ha fatto da padrone, come detto, la
formazione della Protezione Civile Versilia Nord, che in finale ha battuto
proprio la squadra dei Vigili del Fuoco comando di Lucca. Terzi e quarti a pari
merito Polizia di Stato-Commissariato PS di Forte dei Marmi e Polizia Stradale
Sottosezione di Viareggio. Premi individuali sono stati assegnati come miglior
giocatore a Belloni (Protezione Civile), al capocannoniere Farnesi (Vigili del
Fuoco), al miglior portiere Ballerini (Polizia Stradale). Alla cerimonia di
premiazione applaudita esibizione degli sbandireatori della contrada La
Quercia. Erano presenti l'asessore provinciale alla Protezione Civile Emiliano
Favilla, il vice sindaco di Forte dei Marmi Riccardo Tarabella, una delegazione
della ditta Sorem che gestisce in tutta Italia la flotta degli aerei
antincendio Canadair e naturalmente i familiari degli eroici piloti. L'evento
era patrocinato dai comuni di Forte dei Marmi, Seravezza, Pietrasanta,
Stazzema.
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Il Sole-24 Ore
sezione: MONDO E MERCATI data: 2009-03-31 - pag: 25 autore: LETTERA DA HANOI Il
Vietnam si rifugia nei consumi interni di Romeo Orlandi* L a crescita
spettacolare degli ultimi anni ha reso paradossalmente il Vietnam più fragile.
Il suo inserimento nella titanica macchina della manifattura asiatica lo ha
fatto emergere dalla palude del sottosviluppo, ma ne ha decretato la dipendenza
immediata dalla congiuntura internazionale. La ripercussione della crisi è
dirompente in un Paese con una export led growth. Il calo della domanda
internazionale sta avendo anche in Vietnam gli stessi effetti che appaiono
nelle cronache eco-nomiche dell'Asia: fabbriche chiuse, uffici deserti,
container vuoti. Si diffonde inoltre il timore di un massiccio ritiro dei capitali
che il Paese aveva attratto con una politica lungimirante che coniugava il
basso costo di produzione,la stabilità politica, la grande dimensione del
mercato interno. Nella crisi, i capitali sono maggiormente garantiti nei Paesi
industrializzati, dove l'intervento dei Governi assicura contro il rischio di
tracolli finanziari. L'Asia non appare così forte e determinata e dunque è
immaginabile un esodo, dalle dimensioni ancora imprecise, di capitali. Un protezionismo finanziario sta sostituendo quello
commerciale. Recentemente la World Bank ha corretto al ribasso le previsioni di
crescita per il Vietnam,attestandole per il 2009 su una prudente valore del
5,5%. Il Governo non ha molti margini di manovra:le sue riserve sono esigue, la
bilancia commerciale è in passivo, l'inflazione da poco ridimensionata. è
previsto un pacchetto fiscale teso a sostenere la domanda globale, ma il suo
importo di 6 miliardi di dollari appare insufficiente. Il tasso di interesse è
stato ridotto per stimolare gli investimenti e la moneta (il dong) è stata
svalutata del 3% per rilanciare le esportazioni, nel timore generale di
innescare una corsa al ribasso delle proprie valute tra i Paesi asiatici.
Nonostante la sua crescita, il Paese non ha la struttura e i muscoli sufficienti
per un'azione indipendente.Erroneamente viene classificato
come un Cina in miniatura. Non ne ha ovviamente la dimensione politica e
anche le dotazioni strutturali appaiono ancora insufficienti. Le grandi città
risentono ancora dell'economia dei villaggi e non si sono ancora trasformate in
megalopoli inquietanti. L'uscita dalla crisi appare avviata su due
binari. Il primo è una moderazione delle ambizioni, verso una crescita più
equilibrata che dia respiro al mercato interno. Consumi e investimenti pubblici
possono essere incoraggiati per compensare,almeno parzialmente, il calo
dell'export. Il Paese ha una secolare tradizione contadina che gli ha dato
stabilità e che ora può dare forza a una domestic led growth, congiuntamente
all'intervento pubblico per la costruzione di infrastrutture. Il secondo
percorso è segnato dalla strategia delle alleanze. L'Asean,di cui fa parte dal
1995,siè rivelato angusto e poco efficace in termini economici. Ad esclusione
di Singapore, nessun Paese del Sud-Est asiatico ha relazioni commerciali
importanti con il Vietnam. L'associazione è frammentata e risente del suo
marchio politico alla nascita. Ora le divisioni ideologiche sono tramontate, ma
l'Asean non riesce ad avere nello scacchiere del Pacifico una voce unica e
autorevole. I rapporti con la Cina risentono di
vecchie frizioni e di pragmatismo corrente. Hanoi è compressa tra le necessità
di buon vicinato e il timore che questo possa trasformarsi in un vassallaggio
economico. La sua aspirazione è diversificare le relazioni, dando respiro ai
rapporti con gli Usa e Ue. è forte la consapevolezza
che le nazioni asiatiche siano fondamentalmente concorrenti, quando invece il
Paese ha bisogno del recupero delladomanda dai Paesi industrializzati. Sono i
soli a poter diventare partner, in un ventaglio di iniziative che una
globalizzazione ragionata impone: commercio, investimenti, outsourcing, uso
sapiente delle risorse. Va in questa direzione la visita del prossimo dicembre
in Italia del presidente della Repubblica Nguyen Minh Triet. * Osservatorio
Asia © RIPRODUZIONE RISERVATA STRATEGIA DI RIPIEGO Domanda e investimenti
pubblici possono essere incoraggiati per compensare in parte il calo
dell'export
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Il Sole-24 Ore
sezione: MONDO E MERCATI data: 2009-03-31 - pag: 25 autore: M&M Conto
salato per un Paese ben poco affidabile «M amma mia! La crisi ci ha veramente
reso più poveri degli italiani?» titolava il quotidiano inglese The Guardian lo
scorso dicembre in piena tormenta finanziaria. Poveri di affidabilità, si
potrebbe aggiungere. Vero o meno, questa è in ogni caso una percezione diffusa
del Sistema Paese Italia oltre Manica e (perché no?) in molti altri Paesi,
avanzati ed emergenti. E questo contribuisce a penalizzare la competitività
dell'Italia Inc. Anche perché, come qualcuno ha rilevato nel corso dei lavori
Aspen di cui parliamo qui a lato, la comunità degli investitori esteri è
piccola e lì, spesso e volentieri, vale il passaparola. A
maggior ragione, in un mondo globalizzato dove il fattore velocità d'azione
gioca un ruolo importante, specie nelle decisioni di investimento. La mancanza
di regole affidabili e la confusione istituzionale presentano peraltro un conto
ancor più salato in tempi di protezionismo commerciale, quanto
finanziario. Gli investimenti esteri nella Penisola si concentrano per
il 60% nel settore manifatturiero e per il 13% in quello del commercio, due
settori dove si è riusciti a creare competitività e maggiore efficienza. Ma la
strada da percorrere è lunga in un sistema dove la farraginosità delle norme suona
come un modo per favorire gli insider e tener fuori i nuovi outsider. E il
tempo stringe, se si vuole giocare ancora una propria partita nel mondo
post-crisi. Proprio la crisi generalizzata potrebbe peraltro servire a
recuperare terreno. Basterebbe volerlo e agire sul fronte di una concreta
politica industriale volta a individuare e a incentivare i settori dove
attrarre i capitali esteri. E nel contempo potenziare il fronte politica estera
economica, che altri Paesi concorrenti hanno già adeguato al mondo dei nuovi
equilibri geostrategici. Un cammino che non potrà che partire dall'abbattimento
della contrapposizione stranieri-italiani. Una rivoluzione per un Paese e una
classe dirigente ancora troppo provinciali. Ma una strada obbligata verso il
mondo che verrà. S. Cr. © RIPRODUZIONE RISERVATA
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Il Sole-24 Ore
sezione: MONDO E MERCATI data: 2009-03-31 - pag: 25 autore: Focus. Incontro
Aspen sui troppi limiti di un sistema «ostile» verso chi arriva dall'estero -
No ai protezionismi Italia chiusa agli investitori Multinazionali ed economisti
a confronto: come recuperare attrattività Sara Cristaldi L'Italia vuole gli
investimenti esteri? Sembrerebbe proprio di no, considerata l'inaffidabilità
che ancora la contraddistingue agli occhi delle multinazionali estere che
preferiscono andare là dove governance, infrastrutture, certezza del diritto e
burocrazia - solo per citare alcuni fronti strategici - danno migliori
garanzie. Che fare dunque per riguadagnare attrattività e competività del
Sistema Paese nei confronti di concorrenti agguerriti, a partire dalla Francia
(si veda la scheda a destra) di Nikolas Sarkozy? Risposte non più eludibili in
vista del nuovo mondo che uscirà dalla crisi globale, e in cui la partita più
importante si giocherà proprio sulla capacità di attrarre capitali stranieri.
In particolare quelli in arrivo dal Sud del mondo, Cina e India in testa, là
dove si è trasferita la liquidità e dove sono cresciute nuove multinazionali
pronte a fare shopping e insediamenti produttivi o logistici in giro per il
globo. Ne hanno discusso la scorsa settimana a Roma economisti, imprenditori,
politici e sindacalisti riuniti dall'Aspen Institute nel quadro del Progetto
Interesse Nazionale (vedi articolo qui a lato) in collaborazione con il
Comitato degli investitori esteri in Italia nato in Confindustria due anni fa.
Una realtà che coinvolge 7.150 imprese a partecipazione estera, con oltre
852mila dipendenti, un fatturato di poco inferiore ai 429 miliardi di euro e un
contributo alla Ricerca & Sviluppo pari a 9 volte la media italiana. «Nel mondo globalizzato ogni Paese è una porta di ingresso verso
altri Paesi ad esso collegati: la Francia per il mondo francofono, la Germania
per l'Est Europa, la Spagna per il Sudamerica. Occorre evitare che l'Italia sia
porta d'accesso solo a se stessa », ha sintetizzato Enrico Letta, in qualità di
vice presidente di Aspen Italia. Meglio posizionata sul fronte
dell'export, incui è seconda solo alla Germania ( almeno nei risultati
pre-crisi), l'Italia risulta infatti molto in ritardo sul fronte degli
investimenti in uscita, ma soprattutto di quelli in entrata, intesi come
indicatore sintetico tra i più efficaci della competitività del Sistema Paese.
Ciò a differenza del resto dell'Europa, dove gli investimenti esteri diretti
(Ide) sono cresciuti di molto tra il 1990 e il 2007. Certo, come ha sottolineato
Angelos Papadimitriu, ad di GlaxoSmithKline Italia e presidente del Comitato di
Confindustria, presentando la ricerca che ha dato avvio alla discussione, «la
crisi ha influito significativamente sugli Ide, facendo registrare un calo del
21% nel 2008, con un ulteriore decremento di 770 milioni di dollari nel 2009 e
una ripresa prevista, nel migliore dei casi, a partire da fine 2009». Ma è
anche vero che sempre nel 2008 il calo nei flussi netti di Ide in Francia è
stato del 27%, mentre l'Italia ha accusato un -94,3%. E le previsioni degli
stock Ide vedono l'Italia stagnante ( con un Sud più pe-nalizzato), a
differenza dell'Esagono che risulta più in crescita di Germania e Spagna.
Positivo è il fatto che le 15 imprese estere in Italia (operanti nei settori
chimica, beni di consumo, Ict e costruzioni), interrogate in vista della
riunione Aspen, non prevedano forti tagli di attività strategiche nel 2009 e
2010, nonostante i colpi della crisi. Ma il vero problema è l'arrivo di
"nuovi"investimenti.E qui casca l'asino. Anche perché la Francia, ad
esempio, attrae già maggiori flussi da Paesi extra-Ue a 15 e dai Paesi in via
di sviluppo, vale a dire i più attivi nelle politiche di " go
global". Pesano come macigni sui ritardi italiani burocrazia, costo del
lavoro, complessità del sistema legislativo, carenze infrastrutturali,
instabilità politica, costo dell'energia e tempi della giustizia. I Governi
francesi, quello precedente e l'attuale, hanno invece saputo creare fiducia
negli investitori e stabilità di aspettative; hanno costruito una rete
infrastrutturale di lungo termine(specie per energia e trasporti) e una
politica industriale che protegge filiere strategiche locali, a vantaggio di
grandi gruppi e Pmi. Semplificazione ammini-strativa, architettura istituzionale
più efficiente e moderna, crediti di impresa a favore di ricerca e
trasferimento tecnologico. I tre fronti da cui ripartire, sfruttando anche il
periodo di crisi generalizzata. Parola di multinazionale estera.
sara.cristaldi@ilsole24ore.com © RIPRODUZIONE RISERVATA PROVE SCHIACCIANTI Sui
ritardi pesano burocrazia, costo del lavoro, carenze infrastrutturali, costi
energetici, leggi difficili e tempi della giustizia
( da "Messaggero, Il (Ostia)"
del 31-03-2009)
Pubblicato anche in: (Messaggero,
Il) (Messaggero, Il (Metropolitana))
Argomenti: Cina Usa
Martedì 31 Marzo
2009 Chiudi IL SUMMIT dei capi di Stato e di governo del G20 che si terrà a
Londra il 2 aprile è stato preceduto da un gran numero di riunioni, soprattutto
a livello europeo, ma anche mondiale. L'aumento del turismo politico e
diplomatico significa sempre due cose. Intanto, che gli sherpa non sono giunti
a conclusioni condivise e che non hanno le idee chiare sulle soluzioni e forse
neppure sui problemi da discutere nel vertice. Poi, esso serve a mascherare sia
l'incapacità di prendere decisioni nazionali che la volontà di nascondersi
dietro la foglia di fico del vincolo esterno, per giustificare le scelte fatte.
Di fatto, nella riunione di Londra si scontreranno due tesi opposte. Da un
lato, i dottrinari, apostoli dei "massimi sistemi", che pretendono
che il G20 definisca un nuovo ordine economico mondiale. Dall'altro, i
pragmatici-realisti puri e duri. Essi cercano soprattutto di indurre gli altri
Paesi a prendere provvedimenti corrispondenti ai propri interessi e preferenze.
I primi si porranno l'interrogativo se la crisi attuale
segni la fine della globalizzazione e del capitalismo. Affermeranno che sono
inadeguate le regole attuali ed inefficaci i controlli. Proporranno regole ed
istituzioni più o meno messianiche per creare un nuovo ordine economico
mondiale, "trasparente, stabile e giusto". Fino a poco tempo
fa parlavano di una seconda Bretton Woods. Oggi l'espressione è scomparsa, ma
l'intenzione di farla rimane. È un'utopia. L'Ue non è riuscita a gestire
unitariamente la crisi. È un mistero come si possa pensare di trovare un
accordo nel G20, fra Paesi con interessi e percezioni tanto differenti. Il
rischio è che, correndo dietro alle chimere, non solo non venga fatto il poco
di buono che è possibile, ma che si creino ulteriori guai. In realtà tale
rischio non è molto elevato. Ci penseranno Obama e Hu Jintao ad evitarlo.
Forse, le cose serie verranno decise in quello che Fred Bergsten ha denominato
G2, cioè da Chimerica (China and America). Contrapposti ai benintenzionati
fautori dell'ordine nuovo, sono i pragmatici-minimalisti. Essi non indulgeranno
ad uno scontro ideologico globale. Non perderanno tempo a discutere di Stato e
mercato, di liberismo, di "mercatismo" e di liberalismo, di ritorno
di Keynes o di validità della globalizzazione. Cercheranno invece di
individuare il massimo comun denominatore per coordinare, nel limite del
possibile, le scelte fatte dai singoli Paesi. Si propongono obiettivi più
modesti: la stabilità, la crescita e la creazione dei posti di lavoro. Essi non
credono nelle crociate morali per purificare l'economia e la finanza. Sono
contrari alle discussioni accademiche se sia fallito il mercato o lo Stato od
entrambi. Molti di loro sono persuasi che la crisi sia stata causata dagli
squilibri strutturali esistenti nell'economia mondiale ad esempio, dal fatto
che gli Usa, al contrario dei cinesi, consumino più di quanto producano. Tali
squilibri non possono essere modificati da nuove regole, per quanto buone esse
siano. Per questo, anziché ricercare il meglio, si limitano ad evitare il
peggio e di fare guai. Beninteso, nella riunione del G20, si svolgeranno
interessanti discussioni fra gli Usa che vogliono che gli europei stimolino
maggiormente l'economia e questi ultimi che non ne vogliono sapere. Come scusa,
sosterranno che nei loro stimoli andrebbero considerate le loro maggiori
provvidenze sociali, proprie del capitalismo renano. Le discussioni saranno
però inutili. Non indurranno gli Stati a modificare le loro decisioni. Tutti,
poi, concorderanno sul fatto che, essendo la finanza globale, anche la
vigilanza dovrebbe esserlo. Ma nessuno accetterà di cedere la propria vigilanza
nazionale. Non siamo riusciti a farlo neppure in Eurolandia! Alla fine tutti si
dichiareranno d'accordo su due concetti, sostenuti sin dall'inizio dai
realisti. Il primo è che causa, sviluppo e portata della crisi sono ancora
sconosciuti. Sono influenzate dall'"economia della paura". Ciò impone
una grande cautela, per evitare rimedi che possano aggravare il male. Perciò
non vanno modificate regole, che bene o male hanno funzionato, almeno fino al
primo shock petrolifero. Verranno però costituiti vari gruppi di lavoro per
modificarle, accontentando così i sostenitori del nuovo ordine economico
mondiale. Il secondo concetto che dominerà la riunione è quello del "prius
vivere, deinde philosophari". Taluni provvedimenti urgenti verranno presi,
come l'aumento delle disponibilità finanziarie del Fondo monetario
internazionale, una maggiore rappresentatività dei Paesi emergenti negli
organismi decisionali, forse un rilancio del Doha Round e aiuti per l'Est
europeo, e così via. Per il resto, ci si limiterà a condannare il protezionismo, ad esaltare i meriti del commercio e del
libero mercato ed a censurare gli stipendi eccessivi dei banchieri e la loro
eccessiva propensione al rischio. Insomma, le aspettative riposte nel G20
verranno deluse. Modifiche delle regole si faranno "a bocce ferme",
quando la crisi sarà finita. Solo allora se ne potranno valutare gli impatti
sugli assetti geoeconomici e geopolitici globali. Il nuovo ordine mondiale,
come quello attuale, non sarà fondato solo su regole e principi etici, ma sui
rapporti di potenza. Per ora non si sa quali questi ultimi saranno dopo la
crisi.
( da "marketpress.info"
del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Martedì 31 Marzo
2009 FS E PROTEZIONE CIVILE: PRIMA ESERCITAZIONE NEL LAZIO, TRENO FERMO IN
LINEA PER SOCCORSO SANITARIO Marzo, 31 marzo 2009 - Si è svolta il 28 marzo
sulla linea Fr1 (Fiumicino Orte) tra Monterotondo e
Settebagni una simulazione di pronto intervento che ha coinvolto un treno
regionale. È stato
ipotizzato il malore del macchinista durante la guida per verificare la buona
riuscita di tutte le misure di sicurezza per i viaggiatori e di assistenza
sanitaria per il dipendente. E stata avanzata la richiesta di
soccorso sanitario allAres 118 e le strutture del Gruppo Fs hanno bloccato la circolazione.
Per evitare eccessivi disagi sulla linea, lesercitazione è stata
effettuata fra le 11. 00 e le 13. 00 in una fascia oraria con una ridotta
frequenza di convogli. Tutto si è svolto come previsto in termini di tempi e modalità
dimostrando che i piani di collaborazione fra gli Enti interessati risultano
efficaci ed esaustivi. Sono intervenuti in perfetta sinergia: la Protezione
Civile Regionale in contatto continuo con la sua sala opertiva, con circa 60 figuranti
a bordo del treno e squadre di volontari in azione, la Centrale Operativa dellAres
118 e unambulanza con operatori a bordo, i Vigili del Fuoco, la Polizia
Ferroviaria e le Ferrovie dello Stato. La simulazione rientra tra le procedure
previste dal
Protocollo dIntesa per la gestione delle emergenze, siglato l 8
novembre scorso tra Ferrovie dello Stato e Protezione Civile della Regione
Lazio. Laccordo fa seguito allintesa, raggiunta il 15 luglio 2008
tra Fs e il Dipartimento Nazionale della Protezione Civile, che definisce le iniziative necessarie per
la gestione ottimale delle criticità. La Regione Lazio è stata la prima in
Italia a dare attuazione allaccordo nazionale, con
lobiettivo di ottenere una sempre più efficace capacità di intervento nella gestione degli scenari di
crisi nel trasporto ferroviario dei passeggeri. Lesercitazione
punta a rafforzare la collaborazione e il coordinamento tra le Ferrovie e la
Protezione civile regionale, che è in grado di operare in tempo reale sul
territorio per la
previsione e la prevenzione del rischio. La Protezione civile regionale
dimostra così la sua capacità di risposta allemergenza e la
capillarità della sua rete di volontari e associazioni: nel raggio di appena 5
chilometri dal luogo scelto dalle Ferrovie per la simulazione sono state individuate ben 6
associazioni di volontariato della Protezione civile regionale. . <<BACK
( da "Milano Finanza (MF)"
del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
MF sezione: Commenti
& Analisi data: 31/03/2009 - pag: 9 autore: di Angelo de Mattia Signori
partecipanti al G20, non sprecate la crisi. Lo chiede il mondo Domani sera sono
di scena i preliminari del G20 di Londra. È corretta la raffigurazione
metaforica, comparsa su Der Spiegel, dei membri di tale organismo in piedi
sulla prua del Titanic? O dovrebbe riguardare tutti i Paesi, purtroppo, e non
solo i leader? Ma poi, non è ancora evitabile l'esito Titanic, soprattutto se
il G20 dimostra di volere veramente essere l'architettura della futura
governance globale? Perché un pessimismo così spinto, ora che si manifesta
qualche segno di speranza, nonostante il non positivo andamento del mercato
nella giornata di ieri, e prima ancora di conoscere i risultati del summit? Già
circola un'informale bozza di documento conclusivo dei lavori del convegno, al
quale il presidente degli Stati Uniti prende parte per la prima volta portando
nel «carniere» non solo il piano anticrisi, in particolare per la sistemazione
dei titoli tossici, ma anche la decisione di subordinare, quantomeno de facto,
l'erogazione di sostegni pubblici al settore dell'auto alle immediate dimissioni
dei manager che non hanno conseguito risultati positivi, come accaduto con il
numero uno della General Motors, Richard Wagoner. Una mossa, forse anche un po'
tardiva considerati i risultati di GM, che ha lo scopo di rispondere alle
diffuse proteste dei cittadini americani contro le remunerazioni sproporzionate
dei manager, di affermare, cogliendo la crisi che «non va sprecata» secondo
l'espressione di un consigliere di Obama, principi di giustizia commutativa e
distributiva, di predisporre una base concreta per le discussioni che si
svolgeranno nel G20 proprio sul tema del trattamento dei manager. GM e Chrysler
«non ci sono ancora, devono fare di più», ha detto il presidente Usa e l'Amministrazione ha fissato tempi precisi per la
revisione dei piani industriali di risanamento dell'una e dell'altra casa
automobilistica. Quasi contemporaneamente, in Francia è stato dimissionato
l'amministratore delegato di Peugeot-Citroën (e forse non è estranea la moral
suasion del governo).Nel fine-settimana sono state numerose le manifestazioni,
in diversi Paesi europei, con dure reazioni contro le smodate retribuzioni di
chi non ha saputo prevenire la crisi finanziaria e che, anzi, ha contribuito ad
alimentarla per il modo in cui ha ottenuto l'aggancio delle remunerazioni a
strategie di breve periodo nella produzione degli utili e a politiche di
raccolta del risparmio e di trasferimento del rischio alla base della crisi.
C'è una differenza con ciò che è accaduto in un non lontano passato: si
ricordano, in campo finanziario, le tumultuose manifestazioni, spesso seguite
da gravi incidenti, soprattutto in occasione delle riunioni fuori sede del
Fondo monetario internazionale e della Banca mondiale, che poi si decise, per
ragioni di sicurezza, di fare svolgere esclusivamente a Washington. Oggi,
infatti, non sembra che venga contestato lo svolgimento del summit londinese;
ma dura è la reazione, non infrequentemente all'insegna del populismo, contro
coloro che si ritengono avere concorso alla crisi. Naturalmente, non ci si può piegare
a manifestazioni, che per di più potrebbero coltivare anche i germi di atti di
violenza. Tuttavia, è necessario cogliere in tempo i segnali che provengono
dalla società civile, prima che, superata la fisiologia della reazione, le
vicende della crisi vengano strumentalizzate per altre finalità.In questi
giorni si è parlato di ritorno alla lotta di classe, ma pare difficile che un
tale schema marxiano, fondato su forze produttive e rapporti di produzione,
plusvalore e proletariato, possa trapiantarsi in un contesto che vede insieme
risparmiatori traditi, soggetti no global, fasce deboli della popolazione che
reclamano risarcimenti, politiche economiche e sociali adeguate insieme con un
generale indirizzo di deglobalizzazione, magari sintonizzandosi con il ricorso
a questo concetto, sia pure con finalità diverse, in atto anche nel mondo
finanziario.Ma, al di là di ciò che chiedono le varie proteste organizzate, è
la crisi che esige dal G20 risposte precise, di rapida attuazione, non generici
impegni e aspettative. Se, oltre alle affermazioni di principio contro il protezionismo e per una globalizzazione sostenibile, si
riuscirà a corrispondere alle esigenze sia di ulteriori stimoli fiscali, per
contrastare la recessione e sospingere la crescita con apporti dei diversi
Paesi, raggiungendo finalmente una mediazione innanzitutto in Europa, sia di
regole che entrino in vigore rapidamente in tema di paradisi fiscali, rischi
degli intermediari, patrimonializzazione e controlli, hedge fund, remunerazione
dei manager, si potrà dire che il summit avrà avuto un esito positivo,
interrompendo in tal modo la serie di incontri internazionali che si concludono
con documenti i quali si soffermano su tutto e sul contrario di tutto. Un altro
punto importante sarà il rafforzamento del Financial Stability Forum che si
dovrebbe trasformare in Financial Stability Board e del quale andrebbero meglio
chiariti i compiti e i rapporti con il Fondo monetario, le cui risorse
dovrebbero essere accresciute, e la Banca mondiale. Poiché la riforma delle
istituzioni internazionali non può essere realizzata «a pezzi e bocconi»,
sarebbe necessario che il G20 affrontasse un primo esame della generale
revisione dell'architettura finanziaria internazionale, che poi sarà oggetto di
valutazione nel prossimo G8, nel quale si dovrebbe affrontare il tema di un
nuovo ordine monetario e finanziario internazionale.Obama, innanzitutto, deve
conseguire, per dare un riscontro di consenso alla sua politica, un risultato
apprezzabile nel vertice di Londra, nella partecipazione al quale si concreta
la sua prima uscita internazionale. Sarà anche l'occasione per verificare più
approfonditamente i rapporti non solo con l'Europa, ma
anche e soprattutto con la Cina. Il presidente Usa ha anche la necessità di una pronta attuazione degli impegni che
il vertice avrà assunto.L'Europa, dal canto suo, dovrebbe dimostrare nel
vertice di saper condurre unitariamente un'iniziativa di carattere globale. I
temi che saranno affrontati hanno particolari ricadute per il Vecchio continente.
In specie, la questione delle remunerazioni dei manager parla direttamente a
essa, così come parla all'Italia, sia pure in condizioni diverse da quelle di
altri Paesi. Ma ormai la linea del temperamento, se si vuole
dell'autoregolamentazione o dell'autoriduzione, dei trattamenti squilibrati
appare senza ritorno. Non è un caso, qui da noi, di «auri sacra fames», come si
è verificato in alcune vicende negli Usa e in
Inghilterra. Ma non godiamo di extraterritorialità. E pur stando bene attenti a
non cadere nella trappola della demagogia, occorre muoversi anche in questo
campo.
( da "Libertà" del
31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Obama dovrà
convincere l'Europa a intervenire di PAOLO G. PENSA All'inizio della crisi
economica globale sembrava chiaro, negli Usa dove la
crisi è iniziata dall'ottobre dell'anno scorso, che la manovra d'emergenza
numero 1 fosse il rilancio della domanda, dei consumi, a sostegno di una
produzione industriale già entrata in sofferenza a causa dell'inaridirsi del
credito bancario. Nel novembre elettorale successivo contribuì certamente alla
vittoria di Obama la sua promessa di finanziare il rilancio della domanda con
una somma pari a quella promessa dal presidente uscente, Bush, per aiutare,
invece, le banche e i mercati finanziari irrimediabilmente intossicati dai loro
smisurati e ormai sostanzialmente inesigibili crediti. Non poca sorpresa e
delusione ha suscitato pertanto fra gli stessi sostenitori di Obama il
programma di risanamento bancario e finanziario lanciato dal suo ministro del
tesoro, Geithner consistente nel finanziare con quasi mille miliardi di
pubblico denaro (dollari) sia le banche detentrici dei titoli di credito in
sofferenza sia privati investitori disposti, acquistandoli, a correre un
margine - accettabile? - di rischio. Il vero rischio, politico, lo corre
infatti lo stesso Obama se il prezzo dei titoli - detti tossici - messi
all'asta per iniziativa del Tesoro risultasse troppo alto per incoraggiare gli
investitori o troppo basso per incoraggiare le banche a disfarsene. Il
perdente, in tutti e due i casi, sarà il bilancio federale, dunque, in
definitiva i contribuenti già abbastanza inferociti contro i dirigenti di
banche e case di intermediazione finanziaria ritenuti principali responsabili
della crisi. In queste circostanze il prossimo intervento di Obama al gruppo
dei 20 sarà soprattutto diretto a convincere Europa, Cina, India,
Russia, Brasile, eccetera, a finanziare con pubblico denaro le rispettive
domande interne e a sostenere in tal modo le rispettive economie industriali, e
senza, soprattutto tentare di difenderle con un paralizzante protezionismo
delle cui tentazioni non sono soltanto vittime i Governi europei come il
Governo francese verso l'Europa dell'est, ma anche gli stessi Usa, per esempio, nei loro rapporti col Messico. L'Europa
inoltre dall'orecchio degli stimoli all'economia non sembra volerci sentire. Anche
a voler stanziare stimoli miliardari - in euro stavolta - per rilanciare
domanda e occupazione interne ai singoli paesi dell'Unione Europea, l'Europa
del resto non saprebbe come procedere, non avendo né bilancio federale né banca
centrale capace di stampare i miliardi di euro necessari e di indebitare così -
come in America - uno stato federale per lunghi, futuri decenni. E' questa, in
sostanza, la conclusione finora non scritta, né pronunciata, delle riunioni del
gruppo degli 8, attualmente presieduto dall'Italia. I membri europei del G8 al
massimo potranno promettere di intensificare l'azione degli ammortizzatori
sociali che in Europa rendono meno drammatica la miseria in cui versano decine
di migliaia di disoccupati e di senzatetto americani. 31/03/2009
( da "marketpress.info"
del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Martedì 31 Marzo
2009 A ROMA IL VERTICE SOCIALE DEL G8 2009 Roma, 31 marzo 2009 - La Commissione
europea discute la dimensione sociale della crisi con i ministri del lavoro del
G8 e delle economie emergenti riuniti a Roma. Il commissario europeo per loccupazione e gli affari sociali
Vladimír pidla incontra i ministri del lavoro delle otto maggiori
economie mondiali e delle principali economie emergenti per discutere la
dimensione sociale della crisi economica. Il vertice sociale del G8 2009 si
svolge a Roma dal 29
al 31 marzo e le discussioni alimenteranno il dibattito della riunione dei
leader mondiali del G20 che si terrà il 2 aprile a Londra. Il commissario pidla
ha dichiarato: La crisi economica è una crisi globale e colpisce i
mercati del lavoro di tutto
il mondo. Dobbiamo trovare soluzioni globali per affrontare i suoi impatti
sociali e sostenere le persone che perdono il lavoro. La nostra priorità è
quella di salvaguardare, ove possibile, i livelli occupazionali e di mantenere
e migliorare le competenze dei lavoratori affinché possano trovare nuovi posti
di lavoro. Coordinando la nostra azione a livello mondiale possiamo assicurare
che la dimensione umana sia al centro delle discussioni volte al miglioramento
della governance internazionale. Il vertice sociale 2009 riunisce i
ministri del lavoro e degli affari sociali del G8 (Usa,
Canada, Giappone, Francia, Germania, Italia, Regno Unito e Russia), del G5
(India, Cina, Sud Africa, Brasile e Messico) e dellEgitto.
La Commissione europea partecipa a nome dellUnione europea. È prevista anche la
partecipazione dellOrganizzazione internazionale del lavoro (Oil),
dellOrganizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economici (Ocse) e
del Fondo monetario internazionale (Fmi). Il vertice di questanno si concentra sul tema della
dimensione umana della crisi economica. Le conclusioni del vertice
alimenteranno sia le discussioni del G20 di Londra, dedicato a come migliorare
la governance globale, sia le discussioni del G8 che si terrà a luglio in
Italia, alla Maddalena. I ministri discuteranno ed esamineranno le misure per
affrontare il problema della disoccupazione, in particolare il sostegno ai
redditi delle famiglie e il rientro nel mercato del lavoro di chi è stato
licenziato. I lavori del vertice sociale sono iniziati con una riunione delle
organizzazioni internazionali delle parti sociali. I ministri del lavoro e
degli affari sociali del G8 si incontrano ogni anno dal 1994 per discutere i
problemi comuni nel campo delloccupazione e per dare un contributo al successivo vertice dei leader
del G8. . <<BACK
( da "marketpress.info"
del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Martedì 31 Marzo
2009 PENA DI MORTE, L´IMPEGNO SI RINNOVA IN TOSCANA Firenze, 31 marzo 2009 -
«Sono felice che siate qui, in questa sala Pegaso, il
cavallo alato simbolo della Toscana e della sua storia come terra di diritti.
La Toscana è fortemente
impegnata contro la pena di morte e lo è da molto tempo. E´ vero che in questi
anni sono stati ottenuti importanti risultati in molte parti del mondo, ma non
dovunque, e noi vogliamo e speriamo di ottenerne di nuovi in futuro». Così il
presidende della Regione Toscana, Claudio Martini, si è rivolto ai delegati
dello Stearing Committee (il comitato direttivo) della Coalizione Mondiale
contro la pena di morte, riunito ieri e oggi a palazzo Strozzi-sacrati. Il
lavoro dei 20 delegati che fanno parte del Direttivo, in rappresentanza di enti
pubblici e organizzazioni non governative (fra le più famose Amnesty
International, Ensemble contre la peine de mort, Comunità di Sant´egidio) di
tutto il mondo, è cominciato stamani, proseguirà nel pomeriggio per concludersi
domani. L´apertura dei lavori è stata dell´assessore alla cooperazione
internazionale Massimo Toschi. Toschi ha sottolineato l´importanza del lavoro
svolto dalla Coalizione, che ha portato all´approvazione della moratoria sulla
pena di morte da parte dell´Onu, ed ha ribadito l´obiettivo della definitiva
abolizione della pena capitale. In questo ambito Toschi ha osservato come
«l´impegno della Coalizione debba concentrarsi particolarmente nel convertire
le grandi religioni monoteiste, Cristianesimo, Islam ed Ebraismo, ad una
condanna netta della pena di morte e all´impegno per la sua abolizione. Ancora
le grandi religioni mostrano troppe incertezze ha continuato
Toschi nei confronti di un rifiuto netto verso questo che è uno dei tre
pilastri della cultura
della morte e della violenza: la guerra, la tortura e, appunto, la pena di
morte. E sono proprio questi che devono essere banditi dalla cultura giuridica
dell´umanità, che deve avere al centro la vita e non la morte. » Toschi ha
aggiunto inoltre che l´impegno per la messa al bando della pena di morte «non
deve servire per la scomunica di Paesi come la Cina, ma per portare avanti la ragione universale nella strada del
dialogo e non del conflitto. » L´assessore ha ricordato come la Toscana sia
stato, fin dal 1786, il primo Stato al mondo ad abolire la pena di morte ed ha
ringraziato la Coalizione per la scelta di tenere in Toscana la riunione del
proprio Stearing Committee e il professor Angelo Passaleva, che
rappresenta la Regione Toscana, all´interno del Direttivo per «l´impegno che
profonde, instancabilmente e gratuitamente, in questo lavoro. » La mattinata di
ieri è stata poi occupata per fare il punto della situazione sulle azioni
intraprese nei Paesi nei quali la pena di morte è vigente. «Passi avanti si
registrano ha riferito Angelo Passaleva- ad esempio in Bielorussa, Libano
e Ghana. Ma anche l´India ha dimostrato sensibilità. » Dopo la proiezione di un
film sulla vicenda di Rocco Derek Bernabei, il giovane di origine toscana giustiziato negli Usa nonostante si sia sempre proclamato innocente, i lavori
sono proseguiti nel pomeriggio e si concluderanno domani. Fra i temi
affrontati: la prossima Assemblea Generale della Coalizione, che si terrà a
Londra il prossimo 13 giugno e la Giornata Mondiale contro la pena di morte,
che si tiene ogni anno il 10 ottobre. Infine si è discusso del Congresso
Mondiale della Coalizione che si terrà a Ginevra nel febbraio del prossimo
anno. . <<BACK
( da "Unita, L'" del
31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Giornalisti
minacciati dalle mafie e notizie oscurate: il dossier al Festival di Perugia
Prende il via domani a Perugia la terza edizione del Festival internazionale
del giornalismo. Cinque giorni di confronto su una professione che cambia ogni
giorno, che appassiona i giovani e fa discutere chi già la fa. Più di quaranta
sono gli eventi previsti. La manifestazione si aprirà con il benvenuto ai 200
selezionati per collaborare all'organizzazione dell'evento. Studenti e
appassionati di giornalismo tra i 18 e i 24 anni che arrivano da diversi paesi:
Canada, Australia, India, Brasile, Russia, Svizzera, Inghilterra, Spagna,
Portogallo, Tunisia, Lituania. Una vera e propria community nata e organizzata
attraverso i social network: twitter e facebook su tutti. Ad accoglierli Enzo
Iacopino, segretario ordine Nazionale dei Giornalisti, Maurizio Oliviero,
Commissario Straordinario Adisu e Silvano Rometti Assessore alla Cultura
Regione Umbria. A cura di Reuters ci sarà la presentazione del libro Our World
Now, una raccolta delle migliori foto del 2008 scattate da oltre 600
giornalisti che collaborano con Reuters e del documentario «Bearing Witness:
five years of the Iraq war», il video che testimonia il ruolo dei giornalisti
nelle zone di guerra. E si discuterà anche, con un approfondimento, della
quarantennale attività pubblicistica e dell'impegno civile di Aldo Moro. Nel
corso della cinque giorni si parlerà anche di cronaca nera, «Dall'omicidio di
Cogne al delitto di Perugia: la cronaca giudiziaria, le indagini scientifiche e
i confini del racconto giornalistico» e di «Globalizzazione e criminalità organizzata». Sabato pomeriggio sarà presentato
nel corso dell'iniziativa «Contro le mafie: giornalisti, magistrati,
imprenditori in prima linea» il primo dossier dell'Osservatorio sui giornalisti
minacciati e le notizie oscurate in Italia, promosso dalla Fnsi e dall'Ordine
nazionale. Il caso dei cronisti minacciati, costretti a vivere sotto
scorta, a subire la censura o a rifugiarsi nell'autocensura ha una estensione e
una rilevanza che sfugge anche a molti giornalisti. Con questa verità bisogna
fare i conti.
( da "Unita, L'" del
31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Una scossa politica
per il G20 Obama, l'auto e la crisi Dal G20 di Londra tutti aspettano decisioni
ma con priorità diverse, gli europei per una riforma dei mercati finanziari,
gli emergenti per impegni contro il protezionismo, l'America per maggiori
stimoli alla domanda. Appare chiaro che per Obama e per Hu Jintao la priorità
deve oggi rivolgersi alla parte economica della crisi mondiale, il vuoto di
domanda e la sovraproduzione. L'auto è l'epigone di questa crisi e ben ha fatto
Obama a porre dure condizioni alle 3 big che continuano a chiedere soldi. L'aut
aut alla Chrysler di approvare la Joint venture con la Fiat e le dimissioni
dell'ad della GM, Wagoner sono segnali forti: i soldi del contribuente non
vanno sprecati. Gli europei dovranno rispondere alle
richieste di Cina e S.U. di maggiori stimoli alla domanda. Il confronto tra le
risorse impegnate sinora in Europa, in percentuale del Pil e a prescindere
dagli aiuti alle banche, sono 3- 4 volte inferiori a quelli fatti in America e
in Cina. Sul tavolo ci sarà anche una proposta cinese di una
"valuta globale" che gradualmente sostituisca il dollaro, come
strumento di riserva delle banche centrali. Se Londra non sarà un'altra Bretton
Woods, è sperabile che produca risultati utili ai mercati finanziari ed
all'economia. La tesi americana che la crisi finanziaria è stata anticipata e
accelerata dalla crisi da domanda, da impoverimento di massa, non è infondata:
nel 2007, dopo anni di crescita continua di export e Pil mondiali, si ebbe una forte
decelerazione di entrambi mentre i primi fallimenti di banche si ebbero solo un
anno dopo nel 2008, a marzo la Bears Stearn ed a settembre la Lehman Brothers.
Perciò Obama, dopo aver soccorso le banche e stimolato la domanda, chiede agli
europei di non stare alla finestra fidando solo sul rilancio del mercato Usa.
( da "Riformista, Il"
del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Per Barack in Europa
stavolta non sarà trionfo segue dalla prima pagina L'agenda è fittissima - tre
vertici (G-20, Nato, Ue-Usa) e una sfilza di
bilaterali (da Hu Jintao a Medvedev) - lo scetticismo diffuso, il rischio flop
assai alto. E per quanto riguarda il G-20, quasi assicurato. Il "partito
della spesa", l'asse anglosassone Obama-Brown che promuove lo
"stimolo globale" dovrà concedere parecchio ai più parchi europei. Il
ceco Topolanek - che Obama incontrerà a Praga sabato - lo accusa di indicare
«la via per l'inferno». La vecchia Europa evita le sparate ma, come scrive il
New York Times della Merkel, si prepara ad «accoglierlo e a resistergli». Sul
dossier Afghanistan, gli alleati della Nato - che festeggia venerdì a
Strasburgo il suo sessantesimo compleanno - sono prodighi di applausi per la
revisione strategica ma riluttanti a concedere più soldati. E sul Reno come sul
Tamigi, Obama troverà anche le proteste anti-americane di rito per un
presidente Usa. A Barack Obama insomma non basta più
non essere George W. Bush per convincere. E neanche promettere amicizia e
cooperazione a mezzo mondo, secondo le prescrizioni dello "smart
power" caro a Hillary Clinton. Il test - al netto dei risultati concreti
che il presidente riuscirà a ottenere nell'arco di una settimana - è un test di
leadership. Tanto sulla gestione della crisi quanto sul
rilancio dell'Alleanza atlantica si attendono segnali forti da Obama. Per
essere certi che non si tratta di un bluff. E rassicurare noi europei - esclusi
dal G2 con la Cina e diluiti nel G-20 - che la vecchia alleanza transatlantica
conta ancora qualcosa. Luigi Spinola 31/03/2009
( da "Libertà" del
31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
«Crisi, non
resisteremo a lungo» Giglio incontra Marcegaglia: Piacenza regge meglio di
altre realtà La crisi è per tutti, ma ogni città emiliano romagnola vive una
sua declinazione particolare. «Piacenza ha difficoltà comuni ad altri, però il
nostro timore più grande è sulla durata di questa fase recessiva, possiamo
resistere solo sino alla fine di quest'anno». Così ha spiegato Sergio Giglio,
presidente di Confindustria Piacenza, seduto al tavolo della colazione di
lavoro con la presidente nazionale Emma Marcegaglia insieme agli altri
presidenti provinciali e al presidente della Regione Emilia Romagna Vasco
Errani. Un momento, questo, più concentrato in vista della assemblea
pomeridiana che ha registrato la partecipazione di 900 imprese - una ventina le
rappresentanze piacentine - all'Auditorium Monzani di Modena. Giglio, in
mattinata, prima dell'impegno modenese, aveva incontrato la sua giunta: «I miei
colleghi pongono l'accento sul tema fondamentale dei tempi, le aziende
piacentine, se la crisi perdurasse nel 2010, avrebbero grandi difficoltà». Ma,
ascoltando i report di altri sistemi confindustriali, emerge che Modena soffre
molto più di noi, così Reggio Emilia sulla motoristica. E l'economia non particolarmente globalizzata della nostra realtà è,
paradossalmente, un'àncora di stabilità. «Soffrono i migliori ha detto
Marcegaglia, chi ha investito e globalizzato di più e che però ripartirà anche
prima» argomenta Giglio. Nel corso del confronto con una presidente di cui
Giglio conferma la grande concretezza, il pragmatismo e la profonda conoscenza
dei temi, sono emersi due punti importanti. Anzitutto il sistema
confindustriale spinge per portare la cassa integrazione da uno a due anni,
vale a dire di poter effettuare non 52 settimane nel biennio ma 104. Altro
tema: è confermato il fondo di garanzia di 1miliardo e 615 milioni di euro per
Confidi, gli unici veri «denari freschi» portati a casa da Marcegaglia dopo
l'incontro con Berlusconi. E si tratta di una leva forte, che mette in moto almeno
40 miliardi di finanziamenti con la forza del credito garantito. Non è tutto,
altre spinte per assicurare respiro al sistema industriale puntano dritte alla
detassazione dei capitali investiti e, passaggio importante e ineludibile, ai
pagamenti della pubblica amministrazione. E su questo fronte occorrerà trovare
una leva tecnica per evitare che si vada ad ingrossare il già vertiginoso
debito pubblico, serve con una formula di garanzia. Ma quanto prima regione e
governo metteranno in moto il meccanismo per avere la copertura Sace verso le
banche. L'azienda va dall'ente pubblico, si fa certificare il debito e questo
viene garantito da Sace. In particolare, l'Emilia Romagna ha promesso massimo
impegno per anticipare quanto dovuto, il debito verso le imprese. Particolarmente
forti sono i crediti vantati dalle aziende ospedaliere. Su tutto dominano
comunque i vincoli del patto di stabilità. Anche nel caso piacentino c'è il
ponte di Trebbia bloccato proprio per non uscire dal patto di stabilità
alimentando il debito pubblico. La svolta - dice Giglio - è ora di cercare le
coperture valutando fin dove si può aumentare il debito pubblico senza far
saltare il meccanismo. Patrizia Soffientini 31/03/2009
( da "Mattino di Padova, Il"
del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Pagina 1 - Prima
Pagina G20, PER LA CINA UN POSTO A TAVOLA FRANCESCO
MOROSINI Il G20 di martedì, a Londra, è per la crisi finanziaria. Facile, però,
che sia un G2, ovvero un confronto/scontro fra Washington e Pechino. Ovvero un
match di diplomazia monetaria ben descritto da quelle «operazioni di guerra
non-militari» (barriere ecologiche/tariffarie all'import; embargo;
blocco dell'export di tecnologie strategiche) della cui importanza per la
teoria bellica parlano Qiuao Liang e Wang Xiangsui (ufficiali dell'Esercito
popolare di Cina) in «Guerra senza limiti». Tra queste
«operazioni» primeggiano le svalutazioni, cioè dei «bombardamenti monetari»
(analoghi per intenzione ai reali) sulle industrie «nemiche» a tutela delle
proprie; tant'è che poi si ha guerra economica se la replica è di equivalenti
svalutazioni competitive. Tuttavia, oggi Pechino pensa alla svalutazione del
dollaro come a un atto ostile anche su un altro versante: quello
dell'abbattimento del valore dei titoli-debito Usa in
portafoglio del Celeste Impero grazie al suo «eccesso di risparmio» (parole del
governatore della Federal Reserve Bernanke). SEGUE A PAGINA 8
( da "Nuova Venezia, La"
del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
OGGI
IL G20 POSTO A TAVOLA PER LA CINA FRANCESCO MOROSINI Il G20 (i Paesi più
industrializzati, più i «new comers») di martedì, a Londra, è per la crisi
finanziaria. Facile, però, che sia un G2, ovvero un confronto/scontro fra
Washington e Pechino. Ovvero un match di diplomazia monetaria ben descritto da
quelle «operazioni di guerra non-militari» (barriere ecologiche/tariffarie all'import; embargo;
blocco dell'export di tecnologie strategiche) della cui importanza per la
teoria bellica parlano Qiuao Liang e Wang Xiangsui (ufficiali dell'Esercito
popolare di Cina) in «Guerra senza limiti». Tra queste
«operazioni» primeggiano le svalutazioni, cioè dei «bombardamenti monetari»
(analoghi per intenzione ai reali) sulle industrie «nemiche» a tutela delle
proprie; tant'è che poi si ha guerra economica se la replica è di equivalenti
svalutazioni competitive. Tuttavia, oggi Pechino pensa alla svalutazione del
dollaro come a un atto ostile anche su un altro versante: quello
dell'abbattimento del valore dei titoli-debito Usa in
portafoglio del Celeste Impero grazie al suo «eccesso di risparmio» (parole del
governatore della Federal Reserve Bernanke). SEGUE A PAGINA 8
( da "Reuters Italia"
del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
BOSTON (Reuters) -
Le frodi su Internet denunciate all'autorità Usa sono
aumentate del 33% lo scorso anno, in crescita per la prima volta negli ultimi
tre anni, e stanno continuando ad aumentare in un periodo in cui la crisi
economica si acuisce. Lo hanno riferito le autorità federali americane. Nel
2008, le perdite derivanti dalle frodi online hanno toccato la cifra record di
264,6 milioni di dollari, secondo quello che riporta il Fraud Complaint Center,
un centro guidato in collaborazione da Fbi e National White Collar Crime
Center. Le truffe online, originate da ogni parte del pianeta ma soprattutto da
Stati Uniti, Canada, Gran Bretagna, Nigeria e Cina, stanno assumendo una consistenza notevole, con un incremento
delle denunce alle autorità Usa di circa il 50% solo per il mese
di marzo. "Il 2009 sarà un anno particolarmente difficile per quanto
riguarda il cyber-crime", ha spiegato ai giornalisti in una teleconference
l'autore del rapporto, John Kane. Le perdite dello scorso anno superano
di gran lunga i 239,1 milioni persi nel 2007 e fanno impallidire le perdite del
2001, pari a 18 milioni di dollari. La denuncia più comune riguarda la mancata
consegna della merce ordinata su Internet, seguita dalle frodi nelle aste
online e dalle truffe riguardanti carte di credito e investimenti sul web.
Delle 275.284 lamentele ricevute dal centro nel 2008, 72.940 riguardavano la
pressante richiesta di un rafforzamento dei sistemi di sicurezza da parte delle
autorità americane. Queste richieste sono già 40.000 nel solo primo trimestre
dell'anno in corso. "Noi crediamo che questi numeri, sia quelli circa le
proteste sia quelli che si riferiscono alle perdite, rappresentino solo la
punta dell'iceberg", ha detto Kane, che è il direttore generale del
National White Collar Crime Center a Richmond, Virginia. CRIMINI NON SEGNALATI
Continua...
( da "Dagospia.com"
del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
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articolo --> OBAMA IL DURO SARKò: RISULTATI CONCRETI O
MANDO ALLARIA IL G20 - PAKISTAN: CATTURATI KILLER A LAHORE
Affondano barconi di migranti al largo delle coste libiche: centinaia di
persone disperse - IL TELEFONO SEGRETO DI OBAMA E ZAPATERO
- Rassegna stampa internazionale a cura di Apcom 1 - SPAGNA EL MUNDO -
"Patto storico nei Paesi baschi per una 'rinascita democratica'":
socialisti e popolari si accordano per "combattere e sconfiggere le
pretese dell'Eta in tutti gli ambiti" della società e si impegnano a "garantire un voto
libero" per scegliere tra la lingua castigliana o basca nell'insegnamento.
barack obama "Ccm ha perso 18 milioni di euro di deposito al giorno nel
mese di marzo"; nel mese di gennaio la morosità è raddoppiata passando dal
5% al 10%. Usa e Spagna: "Riattivata la linea
segreta tra la Moncloa e lo Studio Ovale": oggi i tecnici americani
reinstallano il collegamento diretto tra Zapatero e Obama le cui conversazioni
non potranno essere né trascritte né registrate. EL PAIS - "La Ccm
dichiarava benefici, mentre perdeva centinaia di milioni": la banca
centrale spagnola rileva gravi irregolarità nei conti di Caj Castilla La
Mancha. "L'Afghanistan sarà per i prossimi anni l'obiettivo prioritario
della Nato": l'Alleanza chiede 1600 milioni di dollari l'anno per
aumentare l'esercito afgano. "Fidel Castro se la prende con la stampa
internazionale": l'ex presidente cubano chiede più trasparenza per
spiegare la crisi. 2 - FRANCIA LE FIGARO - Vertice G-20, "Sarkozy esige
risultati concreti": il presidente francese è deciso a mettere sotto
pressione la riunione di Londra: "Non ci sarebbe niente di peggio di un
G20 di basso profilo". "Maurice Jarre, il musicista del cinema":
a 84 anni è scomparso a Los Angeles un gentleman il cui gusto per le melodie ha
dato l'anima a tanti film. "Vertice internazionale sul futuro
dell'Afghanistan": novanta paesi si ritrovano oggi attorno a un tavolo
all'Aia per una conferenza patrocinata dall'Onu. LIBERATION - Sinistra, "i
francesi vogliono le primarie": secondo la nostra inchiesta esclusiva, il
57% degli intervistati vuole un voto aperto ai simpatizzanti della sinistra per
decidere i candidati alle presidenziali. "Stock-option: il premier Fillon
ha brandito il suo 'bastone'": il decreto presentato ieri per vietare i
bonus si dirigenti delle aziende aiutate dallo stato non è altro che un
intervento di facciata. Vertice Nato a Strasburgo: gli anti-Alleanza denunciano
i controlli eccessivi in vista del vertice. Nicolas Sarkozy 3 - GRAN BRETAGNA
THE GUARDIAN - "Gordon Brown: stop al denaro per le seconde case dei
deputati": il premier chiede un sistema più semplice mentre cresce il
risentimento nei confronti dei benefit e delle spese dei politici. "Obama
mette sotto accusa l'industria automobilistica Usa":
il presidente licenzia il boss della Gm e ordina alla Chrysler di accordarsi
con Fiat. "I diritti delle donne afgane minati da una nuova legge":
il presidente Karzai firma una legge considerata peggiore di quelle dei
talebani. "Affondano barconi di migranti al largo delle coste
libiche": centinaia di persone sono disperse. THE INDEPENDENT - "La
polypill, pillola polivalente": costa pochi centesimi, contiene un
semplice cocktail di medicine e dimezza il numero di infarti e collassi: il servizio
sanitario vorrebbe far partire una distribuzione di massa per uomini e donne di
mezza età. "Fabio: L'uomo della rinascita del football inglese":
enigmatico e intellettuale il ct che dovrebbe portare una nazione alla gloria
della Coppa del Mondo. "Brown deve occuparsi dei problemi interni":
persino i simpatizzanti laburisti, secondo i sondaggi, sono contrari all'enfasi
del premier su soluzioni globali alla crisi economica. Zapatero THE TIMES -
"Sarkozy minaccia di far saltare il summit G20" se le richieste della
Francia di una maggiore regolamentazione internazionale dei mercati finanziari
non verranno accolte. Pakistan: "catturati killer a Lahore" dopo una
strage in un'accademia di polizia. "Telefonate gratuite via internet dai
cellulari": gli utenti dell'iPhone saranno i primi a potere utilizzare
Skype. In esclusiva per il Times, Severiano Ballesteros racconta "la più
dura battaglia della sua vita", dopo la diagnosi di un tumore al cervello
e quattro interventi chirurgici. THE FINANCIAL TIMES - "Obama diventa duro
con l'industria automobilistica americana" e condanna il "fallimento
di leadership" da Washington a Detroit. Ma i nuovi interventi decisi dalla
Casa Bianca nel settore auto fanno scattare immediate critiche in Germania.
Un'analisi di Paul Betts elogia la strategia di Sergio Marchionne nel
rilanciare il marchio Fiat. Intervista al ministro del Tesoro Usa Tim Geithner: "l'obiettivo degli Usa
è creare un sistema robusto e stabile". "Gordon Brown ridimensiona
l'enfasi sull'accordo g20" e ammette che resta ancora molto da fare per
raggiungere un accordo globale sul "new deal". 4 - STATI UNITI THE
NEW YORK TIMES - "Obama dà ai costruttori di auto" un ultimatum a
breve termine per adottare "radicali cambiamenti", altrimenti la
"bancarotta" sarà inevitabile. Il presidente americano Barack Obama
ha dato 60 giorni di tempo a General Motors per ristrutturarsi, e un mese a
Chrysler, sollecitata anche a stringere l'accordo con Fiat entro il 30 aprile.
Gordon Brown In primo piano il Pakistan, dove ieri un commando di estremisti
islamici ha assaltato un'accademia di polizia a Lahore, uccidendo "almeno
otto reclute e istruttori". Un membro del commando è stato ucciso durante
il violento scontro a fuoco seguito al raid, mentre altri tre si sono fatti
saltare in aria con le cinture esplosive che avevano indosso. THE WASHINGTON
POST - Il Washington Post pubblica oggi un sondaggio secondo il quale la
maggioranza degli americani (sei su dieci) appoggia le scelte economiche del
presidente Obama, il quale non è visto come il responsabile della crisi.
L'opinione pubblica americana è convinta che la crisi è stata provocata in
primo luogo dagli eccessi del settore finanziario. Il Washington Post si occupa
poi del vertice del G20 di Londra, in programma dopodomani, e in particolare
dell'importante ruolo che svolgeranno i Paesi in via di sviluppo. "Al summit di questa settimana - scrive il WP - il vincitore
sarà il mondo in via di sviluppo, con gli Stati Uniti, l'Europa e il Giappone
che offriranno alla Cina, all'India, al Brasile e ad altri Paesi emergenti una influenza
senza precedenti sulle decisioni in materia di finanza globale. [31-03-2009]
( da "Trend-online"
del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Mercato dellauto
USA in bilico, dollaro in ripresa FOREX, clicca qui per leggere la rassegna di
Saverio Berlinzani , 31.03.2009 08:24 Scopri le migliori azioni per fare
trading questa settimana!! di non avere titolo per poter influenzare le
decisioni. La Cina potrebbe essere lago della bilancia con
lidea di sostituzione del dollaro con i Diritti Speciali di prelievo per
i pagamenti internazionali, una proposta che in parte ha trovato daccordo
anche il Segretario al Tesoro Usa. Il Giappone, oltre ad avere riserve in
dollari in eccesso, si trova anche di fronte ad una crisi epocale, unaltra
se vogliamo dirla tutta, con leventualità che la Boj decida prossimamente
di acquistare azioni sottovalutate per sostenere i listini, non avendo
possibilità di adottare
ulteriori misure di Quantitative Easing già attuate in passato. Il Tankan
uscirà domani e le previsioni sono per un drastico peggioramento delloutlook
economico. Questo è il quadro, sembra fosco e il mercato ha anticipato questo
pessimismo generale riducendo
le esposizioni di rischio. Lo Yen, o meglio, il UsdJpy appare ancora in una
fase di incertezza significativa dopo il rialzo degli ultimi tre mesi del
dollaro. Siamo in un momento in cui i prezzi tendono a chiudersi in un
triangolo che dovrà sfociare in una tendenza, che a nostro parere dovrebbe
vedere prossimamente lo Yen indebolirsi. Troppe sono le incognite sul fronte
macro giapponese, e tanto è il bisogno di indebolire la valuta per far
ripartire leconomia, legata enormemente al settore delle esportazioni, in cui la valuta gioca
evidentemente un ruolo chiave. I livelli da osservare sono posti a 94.90 al
ribasso mentre larea compresa tra 98.50 e 99.50 è la chiave
per dare una svolta ai movimenti futuri. Questo materiale è di proprietà
intellettuale di Salex
S.p.A.. Non può essere utilizzato né riprodotto, nemmeno parzialmente, senza il
consenso e l'autorizzazione di Salex S.p.A. Per altri suggerimenti non esitate
a contattarci allo 0331 455471 segue pagina >>
( da "Sestopotere.com"
del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
In Italia, convegno
internazionale sulle nanotecnologie (31/3/2009 09:57) | (Sesto Potere) - Roma -
31 marzo 2009 -Le nanotecnologie provenienti da tutto il mondo si danno
appuntamento a Roma, dal 31 marzo al 3 aprile, in occasione di Nanotec2009.it:
il convegno internazionale organizzato da AIRI / Nanotec IT (Associazione
Italiana per la Ricerca Industriale - Centro Italiano per le Nanotecnologie),
Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) e Veneto Nanotech, alla cui
realizzazione collabora lIstituto nazionale per il Commercio Estero (ICE).
La manifestazione ha ricevuto lAlto Patronato del Presidente della
Repubblica e i patrocini dei ministeri dello Sviluppo economico e del Lavoro,
Salute e Politiche sociali, oltre che del Comune di Roma. Liniziativa rappresenta loccasione
annuale per fare il punto sulla ricerca in questo promettente settore, con la
partecipazione dei rappresentanti delle più importanti realtà italiane e di
esperti di fama internazionale. I lavori saranno ospitati dal CNR, nella Sala
Convegni della sua
sede di piazzale Aldo Moro 7, a Roma. Lobiettivo di
Nanotec2009.it, con il contributo di rappresentanti del mondo scientifico,
industriale e di quello economico e istituzionale, è fornire un quadro completo
su attività, prospettive ed esigenze delle nanotecnologie in Italia; presentare gli sviluppi più
recenti e le tendenze, a livello mondiale, per ciò che riguarda ricerca,
applicazioni e governance; stimolare lavvio di iniziative di
collaborazione, coordinamento e sostegno che facilitino e rendano più efficace lattività
nel settore. Molti i temi di confronto. A partire dalla governance, passando
per nanomedicina (salute e dispositivi medicali), sviluppo sostenibile
(energia, trasporti, ambiente), ICT, elettronica, security fino al Made in Italy (materiali avanzati,
agroalimentare, conservazione beni culturali...). Nella prima giornata, oltre
alla presenza dei presidenti del comitato organizzatore, sono previsti
interventi di rappresentanti dei ministeri dello Sviluppo economico e della Salute,
della Commissione europea e la partecipazione di scienziati italiani e
stranieri. Tra il 31 marzo e il 2 aprile interverranno le principali
organizzazioni dedicate alla ricerca e alle applicazioni delle nanotecnologie.
Molte sono pubbliche come CNR, INSTM (Consorzio interuniversitario nazionale
per la scienza e tecnologia dei materiali), CIVEN (Coordinamento
interuniversitario veneto per le nanotecnologie), NANOFAB ( Nanofabrication
Facility del Veneto), gli atenei di Milano Bicocca, Padova, Tor Vergata (Roma),
Venezia, Modena e Reggio Emilia, Pisa, Firenze, Perugia, Catania, Gutenberg
University, lIstituto superiore di sanità,
lIstituto superiore per la conservazione e il restauro. Ma anche
limprenditoria privata vanta numerose partecipazioni, con aziende quali Mapei, Ferrari,
Colorobbia, Italcementi, STM, Bracco, Elsag, Fidia, Centro ricerche FIAT, ENI,
A.P.E. Research, Selex S.I.,CTS, Lux Research. Infine, la
giornata del 3 aprile sarà dedicata al networking, con presentazioni e incontri
one-to-one per promuovere collaborazioni industriali e di ricerca, a cui
parteciperanno anche Venture Capitalists, provenienti da Italia, USA, Giappone
e Cina.
( da "KataWeb News"
del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Nordcorea: Saranno
processate le giornaliste usa arrestate 31 marzo 2009 alle 09:14 — Fonte:
repubblica.it — 0 commenti Saranno processate per aver commesso "atti
ostili" le due giornaliste statunitensi arrestate due settimane fa in
Corea del Nord. Secondo l'agenzia di stampa ufficiale Kcna, "l'ingresso
illegale delle due giornaliste nella Repubblica popolare democratica di Corea e
i loro sospetti atti ostili sono stati confermati dalle prove e dalle loro
dichiarazioni". Un "organo competente", continua, sta portando
avanti le indagini e "allo stesso tempo preparandosi ad incriminarle in un
processo basato su sospetti già confermati". Laura
Ling e Euna Lee lavorano per 'Current tv' dell'ex presidente statunitense Al
Gore e sono state fermate mentre stavano girando un servizio vicino alla
frontiera tra la Corea del Nord e la Cina: sono
accusate di aver attraversato il confine senza le dovute autorizzazioni. AGI
( da "Virgilio Notizie"
del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Roma, 31 mar.
(Apcom) - Questa l'agenda degli avvenimenti in Italia e all'estero del giorno
martedì 31 marzo 2009. ITALIA POLITICA Roma - Il presidente del Consiglio,
Silvio Berlusconi, partecipa alla conferenza stampa conclusiva del summit del
G8 sul lavoro - La Corte costituzionale inizia ad esaminare i ricorsi contro la
legge sulla procreazione assistita - L'Aula del Senato esamina il ddl sull'usura
- L'Aula della Camera prosegue la discussione sul decreto relativo alle quote
latte - Alla Camera si discute il ddl sulla violenza sessuale. In discussione
anche le norme sulla riforma del processo civile, che introduce il
"filtro" per i ricorsi in Cassazione Città del Vaticano - Il
segretario della Cei, monsignor Mariano Crociata, presenta il documento finale
dei lavori del Consiglio dell'assemblea dei vescovi Washington - Inizia la
visita in Usa e Canada del ministro della Giustizia,
Angelino Alfano ECONOMIA E FINANZA Roma - L'Istat diffonde i dati sul commercio
al dettaglio a gennaio e sui prezzi al consumo a marzo - Conferenza delle
Regioni e Conferenza unificata sul piano casa - Tavola rotonda dell'Abi su
"Le nuove regole per uscire dalla crisi e le proposte del gruppo De
Larosiere". Partecipano il direttore generale di Bankitalia Fabrizio
Saccomanni, il presidente dell'Abi, Corrado Faissola, il presidente della
Consob Lamberto Cardia - Conferenza stampa del ministro della Funzione Pubblica
Renato Brunetta per il terzo monitoraggio sui precari della P.A. - Incontro su
"I valori e l'economia", organizzato dall'Associazione
UmanesimoCristiano,con la partecipazione del ministro dell'Economia Giulio
Tremonti, della presidente di Confindustria Emma Marcegaglia e di Paolo Savona,
presidente della UniCredit Banca di Roma - Conferenza stampa delle Fs sulla
nuova offerta commerciale di Trenitalia - Il presidente dell'Enit Matteo
Marzotto presenta la campagna di comunicazione Enit 2009 - Presentazione della
nuova rivista "Medidea Review", intervengono Tarak ben Ammar e Emma
Marcegaglia - La commissione Industria del Senato esamina il ddl Sviluppo -
Audizione del Censis sui redditi e la ricchezza in Italia in commissione Lavoro
del Senato Milano - Si svolge il dibattito "Molte regole nessun
sistema" promosso da Assonime, partecipano Stefano Micossi e Piergaetano
Marchetti - Presentazione risultati dell'attività dei promotori finanziari per
il 2008 in occasione dell'assemblea annuale Assoreti - Cesare Romiti e Adolfo
Urso partecipano alla tavola rotonda "Opportunità o rischio: chi scommette ora sulla Cina"
ECONOMIA INTERNAZIONALE - L'Ocse pubblica un aggiornamento delle sue previsioni
per l'economia - Santiago del Cile, conferenza mondiale sul rame organizzata
dal gruppo Cru - Usa, oggi la scadenza per Gm e Chrysler per documentare l'attuazione
dei piani di ristrutturazione - Usa, Washington,
il Government Accountability Office, organo contabile del Congresso,
pubblica il secondo rapporti sull'attuazione del piano da 700 miliardi di
dollari per far ripartire l'economia Usa ESTERO UNIONE
EUROPEA Bruxelles - In commissione industria, voto sul pacchetto energia - In
commissione affari economici, scambio di opinioni col Presidente
dell'Eurogruppo Jean-Claude Juncker - Il commissario ai Trasporti Antonio
Tajani riceve il ministro dei Trasporti cinese Li Shenglin Lussemburgo -
Eurostat pubblica la stima flash sull'inflazione nell'area dell'euro a marzo
NUOVA EUROPA Bruxelles - Riunione comitato parlamentare Ue-Turchia -
Commissario all'Allargamento Olli Rehn parla dello sviluppo nei Balcani
occidentali Mosca - Inizia il processo all'ex patron della Yukos Mikhail
Khodorkovsky e al suo socio Platon Lebedev MONDO OLANDA - L'Aia, conferenza dei
ministri degli esteri sul futuro dell'Afghanistan, parteciperanno delegati di
Iran e Pakistan GERMANIA - Berlino, il cancelliere tedesco Angela Merkel
incontra il presidente russo Medvedev SVIZZERA - Ginevra, summit internazionale
sull'aviazione e l'ambiente IRAQ - Inizia il ritiro delle truppe britanniche
dal paese ISRAELE - Gerusalemme, il premier incaricato Netaniayahu presenta il
suo governo alla Knesset GIAMAICA - Kingston, scade l'ultimatum del governo
relativamente alla privatizzazione della compagnia di bandiera Air Jamaica
QATAR - Doha, apertura del summit tra i paesi arabi e quelli dell'america
Latina
( da "KataWeb News"
del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Scalata cinese al
Fondo monetario internazionale 31 marzo 2009 alle 09:18 — Fonte:
rampini.blogautore.repubblica.it — 0 commenti In vista del G-20 di Londra il
governo cinese aumenta la pressione per contare di più in seno al Fondo
monetario internazionale, un' istituzione che un anno fa sembrava condannata
all' inutilità e oggi invece torna a essere indispensabile. Per organizzare il
salvataggio di Stati a rischio di bancarotta (una lunga lista ormai, ultima la
Romania) il Fmi ha un disperato bisogno di nuove risorse finanziarie, e la
Cina ne può fornire più di chiunque altro paese.
Ma il governo di Pechino vuole imporre le sue condizioni. I paesi europei e gli
Usa verranno ridimensionati inevitabilmente da un
aumento della quota cinese nei diritti di voto del Fondo. Inoltre la Cina non esita a porre condizioni politiche molto
esplicite: per esempio vede di cattivo occhio gli aiuti ai paesi dell' Europa
dell' est che considera " ostili" perché troppo anticomunisti e
filoamericani. rampini
( da "Virgilio Notizie"
del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Roma, 30 mar.
(Apcom) - Ci saranno un centinaio di delegazioni, fra governi e organismi
mondiali, ma due protagonisti assoluti: Stati Uniti e Iran. La comunità
internazionale si riunisce oggi all'Aia per dare nuova linfa agli sforzi sulla
sicurezza e la stabilizzazione in Afghanistan, pochi giorni dopo la
presentazione ufficiale della nuova strategia americana per la regione
afgano-pachistana da parte di Barack Obama. Alla riunione di un giorno,
presieduta dall'Onu e fortemente sostenuta dalla nuova Casa Bianca (che l'ha
proposta lo scorso 5 marzo in occasione di una ministeriale Nato), saranno
presenti Washington, con il segretario di Stato Hillary Clinton, e Teheran,
rappresentata con ogni probabilità dal viceministro degli Esteri, Mohammed
Mehdi Akhundzadeh. I lavori saranno aperti dal segretario generale delle
Nazioni Unite Ban Ki-Moon e dal presidente afgano Hamid Karzai, non mancheranno le potenze emergenti regionali, come Cina e India, e per l'Italia parteciperà il capo della diplomazia
Franco Frattini. E nell'immediata vigilia del summit, a quanto riferisce la
Cnn, il segretario di Stato americano Hillary Clinton non esclude un incontro
bilaterale con la delegazione iraniana. Il segretario di Stato ha
confermato che "non ha in agenda" un incontro con il vice ministro
degli Esteri iraniano, Mohammad Mehdi Akoundzadeh, che rappresenta oggi Teheran
all'Aia. Ma, riferisce la Cnn, Clinton ha lasciato le porte aperte a questa
ipotesi, spiegando di non poter prevedere in anticipo come si svilupperanno le
discussioni.Quanto al possibile ruolo che l'Iran potrà svolgere per la
stabilizzazione dell'Afghanistan, Hillary Clinton ha commentato: "Il fatto
che hanno accettato l'invito a partecipare lascia ritenere che credono di poter
giocare un proprio ruolo. E noi aspettiamo di saperne di più". E una
prima, indiretta, risposta alla Clinton viene proprio dal delegato iraniano
all'Aia, il vice ministro degli Esteri Mohammad Mehdi Akoundzadeh. "La
presenza delle truppe straniere non può portare pace, sicurezza, stabilità nel
paese", ha detto il diplomatico di Teheran, spiegando che solo gli afgani
sono in possesso delle 'chiavi per il futuro' del loro paese. La presenza delle
truppe straniere in Afghanistan, si legge sulla Bbc, secondo Mehdi Akoundzadeh
"incoraggia l'estremismo". "Questa politica che altri decidono
per la nazione e le autorità afgane non funziona e non potrà funzionare",
ha aggiunto. Stando agli americani la conferenza, comunque, si può già
considerare "un successo" alla vigilia, visti il numero e la qualità
dei partecipanti "con un periodo tanto breve per organizzarsi" come
ha sottolineato oggi l'inviato speciale del presidente statunitense per
Afghanistan e Pakistan, Richard Holbrooke, dopo un incontro all'Aia con il
ministro degli Esteri olandese Maxime Verhagen. Secondo Holbrooke, la riunione
in Olanda è "il segnale che il mondo non ha dimenticato l'Afghanistan e
riconosce che il Pakistan fa parte del problema". La partecipazione, senza
precedenti, della Repubblica islamica segue la significativa apertura nei
confronti di Teheran da parte di Obama, espressa in particolare in un lungo
video-messaggio indirizzato agli iraniani una decina di giorni fa, centrato
sulla necessità di "stabilire rapporti costruttivi tra Usa,
Iran e comunità internazionale" e avviare una "nuova stagione"
del dialogo. L'Iran sarà presente senza dubbio anche perché travolto
dall'afflusso nel suo territorio di rifugiati ed eroina provenienti dal paese
confinante. Per affrontare la situazione d'insicurezza alimentata da talebani e
qaedisti, Washington ha fatto pressioni su Onu, Nato e Unione Europea perché
seguano l'esempio americano fornendo mezzi militari e civili supplementari,
oltre a impegnarsi per un migliore coordinamento. In un'intervista al Financial
Times il segretario generale dell'Onu, Jaap de Hoop Scheffer ha stimato a due
miliardi di dollari l'anno il costo della sola formazione per la polizia e
l'esercito afgani. Quanto a Frattini, proprio pochi giorni fa in Repubblica
ceca, sottolineava la necessità di "coordinare" al meglio, o
addirittura "integrare nella stessa strategia" i vari interventi di
addestramento. "Crediamo che tutte le iniziative di formazione della
polizia debbano essere, ancor più che coordinate, integrate in un'unica
strategia" ha precisato Frattini, confermando che 200-250 soldati
supplementari saranno dispiegati dall'Italia nel paese asiatico per il periodo
delle presidenziali, che si terranno il prossimo 20 agosto. Secondo un
funzionario dell'Alleanza Atlantica, che si è espresso sotto anonimato (nella settimana
del vertice di Strasburgo-Kehl), gli Usa vorrebbero
che il fondo fiduciario dell'Alleanza destinato a coprire i costi dell'esercito
e della polizia afgana arrivi a raccogliere 500 milioni di dollari, mentre al
momento ne ha messi insieme appena 25. De Hoop Scheffer ha spiegato che si
punta molto sull'intervento di paesi ricchi come Giappone, Arabia saudita e
paesi del Golfo che saranno presenti all'Aia per annunciare i loro primi
contributi a questo fondo, piuttosto che sui paesi Nato che sborsano già
"cifre enormi" per i loro militari. E' in programma anche una
discussione, almeno sul piano bilaterale con gli Stati Uniti, della proposta di
Parigi di una nuova missione Ue. Ora sul campo ci sono già "una missione
Eupol (finora sono stati reclutati 320-330 uomini sui 400 necessari, ndr), che
purtroppo stenta a partire" e "una missione training di Isaf, di cui
noi italiani siamo i primi contributori, che funziona" ha fatto notare nei
giorni scorsi Frattini. A queste iniziative si aggiunge il piano francese di
una nuova missione europea (formata dalla Gendarmeria d'Oltralpe, insieme a
Carabinieri e Guardia civile spagnola) che dovrebbe occuparsi di addestramento
e supporto, su cui il ministro italiano ha espresso forti "dubbi, se non
venisse coordinata" con le altre missioni. Il 'padrone di casa' Verhagen
ha indicato che la conferenza dovrà innanzi tutto esprimere il suo
"sostegno politico" all'Afghanistan. "Più di sette anni dopo
l'inizio dell'intervento della comunità internazionale, i talebani non sono ancora
sconfitti definitivamente, il traffico di droga prospera, il potere a Kabul
resta debole e diviso, il leader di Al Qaida Osama bin Laden è ancora a piede
libero" ha valutato il ministro olandese. Per Frattini sull'Afghanistan,
Obama ha fatto "un primo passo importante" e una svolta
"condivisibile". L'Italia tiene, in particolare, alla
"dimensione regionale" del "problema, che comprende Pakistan e
Afghanistan e non solo l'Afghanistan" ha più volte ribadito il titolare
della Farnesina. Proprio la presidenza italiana del G8 ha invitato per prima la
comunità internazionale a distinguere fra il dossier nucleare e la questione
delle crisi regionali, in cui l'Iran è un attore chiave e dev'essere coinvolta.
Per fine giugno a Trieste è in programma una grande conferenza internazionale
proprio su questo tema, dove dovrebbe ripresentarsi anche Teheran, a margine
della riunione dei ministri degli Esteri del G8. spr vog coa aqu
( da "Arena.it, L'"
del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Londra blindata per
il G20 I G8 da Roma: coesione sociale SUMMIT A CATENA. Stasera Barack sarà
nella capitale britannica Il Paesi industrializzati tracciano dall'Italia una
linea per difendere i posti di lavoro 31/03/2009 rss e-mail print Londra: in
piazza per il G20 ROMA Favorire lo sviluppo delle competenze per aiutare a
mantenere il posto di lavoro. E garantire un'efficace sistema di protezione
sociale. Il tutto con l'obiettivo di ricostruire il clima di fiducia di fronte
alle previsioni pessimiste. Il G8 sul Lavoro prova a tracciare a Roma le linee
fondamentali per cercare di fronteggiare la crisi dell'occupazione che può
essere superata - secondo i governi - senza prescindere da un principio: la
centralità dell'uomo perché solo le politiche sociali sono i motori della
ripresa. Linee che potrebbero essere messe sul tavolo del grande summit dei G20
a Londra che si aprirà giovedì. Il vertice sarà assediato da sette cortei di
manifestanti (dai no-global agli studenti). La capitale britannica, dove
stasera arriverà il presidente Usa Obama, sarà
blindata dalle forze dell'ordine. «Se non c'è coesione sociale non può esserci
stabilità economica», ha detto il ministro del Welfare Sacconi, che ha
criticato i centri di ricerca. «Nessun organismo internazionale ha saputo
prevenire, prevedere e provvedere, abbiamo avuto tante previsioni ma l'allarme
precoce non l'abbiamo avuto da nessuno», ha detto, invitando il Fondo Monetario
Internazionale a non occuparsi solo di spesa sociale sui conti pubblici ma di
misurare anche la «coesione sociale» attraverso una collaborazione con l'Ilo,
il ministero del lavoro dell'Onu. La riforma del Fmi è quanto si prepara a
chiedere la presidenza italiana del G8 del Lavoro oggi, giornata
finale del vertice allargato anche ad altri sei Paesi (Messico, Cina, India, Brasile, Egitto e Sudafrica) e che si concluderà con un
intervento del premier Berlusconi. Sulla crisi si è espresso anche il ministro
del Tesoro, Tremonti: «Se mi chiedessero se la crisi è finita risponderei
"non ancora" ma nutro fiducia e speranza. Sommando tutto siamo
abbastanza forti».
( da "Giornale di Vicenza.it, Il"
del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
SUMMIT A CATENA.
Stasera Barack sarà nella capitale britannica Il Paesi industrializzati
tracciano dall'Italia una linea per difendere i posti di lavoro 31/03/2009 rss
e-mail print Londra: in piazza per il G20 ROMA Favorire lo sviluppo delle
competenze per aiutare a mantenere il posto di lavoro. E garantire un'efficace
sistema di protezione sociale. Il tutto con l'obiettivo di ricostruire il clima
di fiducia di fronte alle previsioni pessimiste. Il G8 sul Lavoro prova a
tracciare a Roma le linee fondamentali per cercare di fronteggiare la crisi
dell'occupazione che può essere superata - secondo i governi - senza
prescindere da un principio: la centralità dell'uomo perché solo le politiche
sociali sono i motori della ripresa. Linee che potrebbero essere messe sul
tavolo del grande summit dei G20 a Londra che si aprirà giovedì. Il vertice
sarà assediato da sette cortei di manifestanti (dai no-global agli studenti).
La capitale britannica, dove stasera arriverà il presidente Usa
Obama, sarà blindata dalle forze dell'ordine. «Se non c'è coesione sociale non
può esserci stabilità economica», ha detto il ministro del Welfare Sacconi, che
ha criticato i centri di ricerca. «Nessun organismo internazionale ha saputo
prevenire, prevedere e provvedere, abbiamo avuto tante previsioni ma l'allarme
precoce non l'abbiamo avuto da nessuno», ha detto, invitando il Fondo Monetario
Internazionale a non occuparsi solo di spesa sociale sui conti pubblici ma di
misurare anche la «coesione sociale» attraverso una collaborazione con l'Ilo,
il ministero del lavoro dell'Onu. La riforma del Fmi è quanto si prepara a
chiedere la presidenza italiana del G8 del Lavoro oggi, giornata
finale del vertice allargato anche ad altri sei Paesi (Messico, Cina, India, Brasile, Egitto e Sudafrica) e che si concluderà con un
intervento del premier Berlusconi. Sulla crisi si è espresso anche il ministro
del Tesoro, Tremonti: «Se mi chiedessero se la crisi è finita risponderei
"non ancora" ma nutro fiducia e speranza. Sommando tutto siamo
abbastanza forti».
( da "Manifesto, Il"
del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Il marchio DELLA
LEGGE SOVRANITÀ IN DIVENIRE Nella consolidata coppia tra costituzione materiale
e formale, la realtà italiana ha conosciuto al pari degli altri paesi europei
un progressivo slittamento verso un autoritarismo bonapartista che sta cancellando
le norme e i diritti sociali conquistati nel passato Ugo Mattei L'invito a
riflettere dal punto di vista istituzionale sul «caso Italia» sembra
presupporre una certa eccezionalità della nostra esperienza. Ritengo che tale
eccezionalità non posa essere assunta ma vada dimostrata inquadrando il modello
Italiano in un contresto storico e comparativo ampio. Da anni ormai la cultura
giuridica e politica si è abituata a distinguere le istituzioni formali da
quelle informali, utilizzando una varietà di concetti dal «pluralismo
giuridico» alla «costituzione materiale». Si tratta di un «ideario» che se da
un lato scardina il formalismo consentendo di cogliere le istituzioni nella
loro vita reale, dall'altra può legittimare, promuovendoli culturalmente,
quegli aspetti di «extra-legalità» diffusi e radicata su cui ha attirato la sua
attenzione di recente Luciano Gallino. Il sistema istituzionale Italiano è
caratterizzato da due aspetti: a) un fenomeno continuativo di prevalenza delle
istituzioni informali su quelle formali e che fra le prime, ben più che fra le
seconde, si sia verificata una drammatica discontinuità spiegabile soltanto in
prospettiva globale; b) un sostanziale e continuativo fenomeno di sovranità
limitata, capace di conquistare anche gli aspetti formali degli asetti
istituzionali. Dalla costituzione al Muro di Berlino L'analisi storica potrebbe
spingersi più indietro, ma partire dal dopoguerra è sufficiente per dare
concretezza alle riflessioni che qui propongo. I partiti politici per tutta la
fase della cosiddetta prima repubblica dominano la scena «informale». Laddove
la costituzione del 1948 era il prodotto di un compromesso alto fra sinistra,
popolari e liberali, la partitocrazia che ne trasforma i contenuti e ne
rallenta la realizzazione si articola su due compromessi informali: quello che
si presenta sotto le spoglie del «fattore K» per cui il partito comunista
«accetta» l'esclusione dalla stanza dei bottoni della politica nazionale in
cambio del riconoscimento del suo ruolo egemonico nella cultura e nel
sindacato. Speculare al «fattore K» è l'idea dell'«arco costituzionale» per cui
i partiti di ispirazione fascista, pur amessi in Parlamento, divengono oggetto
di conventio ad excludendum (con la sola brevisima parentesi del sanguinario
Governo Tambroni). La caduta del Muro di Berlino manda in frantumi questo
equilibrio. In Italia cadono tanto il «fattore K» quanto l'«arco
costituzionale» ed i partiti politici perdono in larghissima misura il potere
reale di elaborazione politica e di selezione della classe dirigente a favore
del sistema mediatico assurto a vero e proprio apparato
ideologico della globalizzazione. È quest'ultimo infatti che costituisce il
nuovo sistema istituzionale informale con impatto morfologico non trascurabile
sugli stessi comportanmenti dei leaders (ed aspiranti leaders) politici. Nel
nuovo sistema la politica è «spettacolo integrato» e il leaderismo bonapartista
si impadronisce della costituzione materiale. Turro ciò non è affatto un
fenomeno soltanto italiano ma investe in pieno la concezione elettorale della
democrazia a partire dagli Stati Uniti fino allo sperduto Mali, passando per la
Thailandia. In Italia la presenza di Berlusconi (ma soprattutto la scelta del
bel Rutelli rispetto al primo ministro uscente Giuliano Amato) rende
semplicemente il tutto più fastidioso e volgare a partire dal 1994. Una
sovranità in gabbia L'Italia è da sempre un paese a sovranità limitata. La
limitazione gioca a sua volta un ruolo tanto sulle istituzioni informali quanto
su quelle formali. Non era immaginabile che il processo costituente non
riflettesse gli accordi di Yalta e soprattutto che gli Stati Uniti
rinunciassero ad incassare il credito maturato con la pelosa generosità del
Piano Marshall. L'eroe eponimo dell'americanizzazione del sistema istituzionale
Italiano è stato Piero Calamandrei. Egli ha saputo dare tutto l'avallo del suo
prestigio di maestro del diritto processuale civile (e del diritto
anglo-americano) alla più pregnante manifestazione di americanizazione dei
sistemi sconfitti - quel controllo di costituzionalità sulle leggi che viene
imposto, al termine del seconda guerra mondiale, a Italia, Giappone e Germania
Occidentale con diversi mezzi con lo stesso fine. Tale ricezione del modello
americano ha reso inattuabile qualsiasi seria ridistribuzione delle ricchezze
dal privato al pubblico, e dal ricco al povero (ma non viceversa!) perché la
Corte Costituzionale in tutta la sua storia ha sistematicamente dichiarato
incostituzionale in quanto lesione della proiprietà privata qualsiasi serio
intervento volto alla ridistribuzione sociale della rendita fondiaria. In tempi
attuali di globalizzazione la «giurisdizionalizzazione della politica» riveste
inoltre una valenza certo non soltanto simbolica nella trasformazione del
diritto pubblico a livello globale dove il «dialogo» fra giudici costituzionali
sostituisce ogni anelito ad un'effettiva legittimazione democratica. Ovviamente
nella limitazione della sovranità popolare hanno inoltre giocato un ruolo
chiave i servizi segreti americani, mentre a «Guerra fredda» finita la messa a
regime del «sistema Europa» a partire dal trattato di Maastricht struttura
definitivamente la limitazione della sovranità italiana (si rinuncia
interamente alla sovranità economica e in modo progressivo anche a quella
giuridica) muovendo un nuovo importante passo in direzione anti-democratica (la
Commissione e la Corte di Lussemburgo sono gli indiscussi protagonisti di
questo processo). La trinità della globalizzazione L'Europa veicola infatti le
decisioni e le norme del Wto, (con ulteriore giurisdizionalizzazione e
riuduzione di sovranità) e gli interessi egemonici statunitensi controllano il
sistema «tecnocratico» di Bruxelles (tramite le stesse lobbies attive a
Washington), la Nato (che impone spese folli per la nostra inutilissima
difesa), il Fondo Monetario Internazionale e diversi altri attori globali che
scorazzano a casa nostra (le rating agencies, ad esempio) ricevendo tappeti
rossi tanto da destra quanto - e ciò è ben più triste - da tanti eredi del Pci.
Anche qui non si tratta di un unicum Italiano. In fondo tutti sanno che fu
proprio il Fmi a licenziare Oskar Lafontaine in Germania per far spazio al più
fotogenico e «moderno» Gerhard Schroeder nel portare a termine il «capolavoro»
di scaricare sui partners europei gran parte dei costi dell'annessione della
ex-Rdt. E sappiamo molto bene come tale «socializzazione» sia successivamente
avvenuta nel prevalente interesse geopolitico degli Stati Uniti, con le
annessioni di alcuni paesi dell'ex-socialismo reale operate dalla «nuova
Europa» della cui drammatica crisi quella vecchia (a sua volta in ginocchio)
cerca adesso invano di disinteressarsi. Questi rapidi cenni dovrebbero
dimostrare che mentre la Costituzione formale italiana presenta la cifra della
democraticità sostanziale, intesa come sforzo verso l'uguaglianza reale («la
sovranità appartiene al popolo»), le istituzioni informali hanno sempre
presentato la cifra dell'autoritarismo, trasferendo la sovranità popolare
dapprima ai partiti e poi alla televisione secondo un copione di progressiva
accentuazione oligarchica. Ma proprio il passaggio del «potere materiale» dai
partiti alla telecomunicazione con la sua proprompente carica
ideologica-spettacolare ha finito per ridurre progressivamente anche il peso
del sindacato e della cultura, i settori in cui la sinistra vantava una qualche
egemonia stante il compromesso di fondo della costituzione materiale precedente
il crollo del Muro di Berlino. Noi sappiamo che la funzione delle istituzioni
non è solo quella di disciplinare un organizzazione politica ma anche quella di
educare (civilizzare) gli individui a cui beneficio tale organizzazione è
posta. Tradizionalmente in Italia di tale funzione si facevano in gran parte
carico non soltanto le scuola e le università ma anche i partiti politici che
in questo senso davano vita al disegno sociale previsto dalla Costituzione
(formale). Uno spettacolo chiamato politica Così, per diversi anni la cifra
dell'educazione (civilizzazione) della cittadinanza è stata quella democratica ed
egualitaria. Infatti non solo la Costituzione (mai realizzata su questo punto)
prevedeva per i partiti forme di organizzazione interna democratica; essa
conteneva pure in nuce la trasformazione di un'altra istituzione informale
tradizionalmente autoritaria, la famiglia poi riformata in senso democratico e
egualitario nel 1975. Senza contare che la costituzione economica, ripudiando
il tentativo autoritario di far convergere gli interessi di capitale e lavoro
proprio del corporativismo, declinava i tratti di un «governo democratico
dell'economia». Quest'ultimo modello sarebbe poi stato sommerso dalle macerie
del sindacato militante, ma per una lunga stagione è riuscito a limitare
l'autoritarismo padronale esaltato oggi da tanta cultura aziendalistica informata
all'efficienza decisionale. Il trasferimento del potere reale agli apparati
mediatici, successivo ai referendum del '92 e alla stagine giustizialista che
ha distrutto i partiti politici dell'arco costituzionale, ha travolto questo
sistema di valori in gran parte condivisi tanto dalla Democrazia Cristiana
quanto dal Partito Comunista. Sono così venuti interamente meno tanto il
solidarismo, che affondava le proprie radici nel rifiuto del modello liberale
borghese individualista, quanto la sobrietà che, ancorchè per molti versi
ipocrita, limitava notevolmente la volgarità opulenta oggi dominante. Ma
soprattutto è venuto meno qualsiasi sforzo serio volto alla costruzione anche
in Italia di una classe dirigente mossa da passione civile e spirito pubblico. Ed
è forse questo l'aspetto più singolare del nostro paese del quale vanno
indagate le cause istituzionali profonde.
( da "Denaro, Il" del
31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Commenti economia
internazionale La lotta contro la povertà fra le strategie anticrisi Carlo
Zappatori La crisi economica mondiale avanza e dal settore finanziario si sta
estendo a tutti i settori dell'economia, mentre le Organizzazioni
Internazionali ed i Governi cercano una ricetta per uscire dalla crisi. La
diversità dell'attuale crisi, rispetto a quelle del secolo scorso, suggerisce
manovre di politica economica differenti, per rilanciare l'economia e
l'occupazione. Gli economisti segnalano che le "preoccupazioni sulla crisi
crescono di giorno in giorno", ed è necessario che le organizzazioni
internazionali non alimentino l'attuale clima di sfiducia. Il Ministro del Lavoro,
Maurizio Sacconi, intervenendo alla riunione di Roma del G8 Lavoro, ha
sottolineato la necessità di ricostruire un clima di fiducia partendo dalla
stabilità dei mercati, con l'adozione di efficaci misure di protezione sociale,
garantendo, in via prioritaria, il reddito a chi perde il lavoro. Vi è anche la
necessità di occuparsi delle fasce più deboli, i lavoratori più anziani che
rischiano la definitiva espulsione dal lavoro e le donne e i giovani che
trovano crescenti difficoltà di inserimento. Con la crisi economica crescono
anche le ondate immigratorie dal vicino continente africano verso i Paesi
dell'Unione Europea. Il Ministro degli Esteri, Franco Frattini, denuncia tale
situazione e suggerisce di adottare misure finanziarie, a livello nazionale ed
europeo, per dare efficace risposte alle domande che vengono dai settori
produttivi, aumentando gli sforzi per combattere la disoccupazione, sostenendo
il reddito dei lavoratori e preservando il capitale umano con la formazione. Il
Segretario Generale dell'Ocse, Angel Gurria denuncia che, già nel 2010 il tasso
di disoccupazione nell'area Ocse potrebbe avvicinarsi al 10 per cento nella
maggior parte dei Paesi dell'area, con 25 milioni di persone disoccupate in
più. La presidenza italiana del G8 punterà, perciò, oltre alla riforma del
sistema finanziario, ad un piano di rilancio dell'economia internazionale, con
un impegno comune per lo sviluppo economico dell'Africa, ad un piano per
ridurre la povertà, l'insicurezza alimentare, a nuove metodologie per la
ricerca dell'acqua, ma anche la lotta al terrorismo e la crisi dei sistemi
regionali. Mi sembra una ricetta giusta anche per
sviluppare il nostro Sud, perché nell'epoca dell'economia globalizzata,
l'avvenire dei paesi più industrializzati è strettamente connesso allo sviluppo
dei paesi più deboli a noi vicini (continente africano) ed ogni sforzo in
questa direzione è certamente una buona ricetta anche per la ripresa
dell'intera nostra economia. del 31-03-2009 num.
( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)"
del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Speciale Pagina
11011 Con i Quaderni Gramsci ha lasciato un segno indelebile nella storia
culturale del mondo e lanciato preziosi stimoli per il dibattito politico
Intellettuale universale e sempre attuale Con i Quaderni Gramsci ha lasciato un
segno indelebile nella storia culturale del mondo e lanciato preziosi stimoli
per il dibattito politico --> Costituisce un evento culturale di prima
grandezza la pubblicazione dei "Quaderni del carcere" di Antonio
Gramsci da parte del quotidiano L'Unione Sarda. Rivisitare il pensiero di
Gramsci è importante perché ha lasciato il segno nella storia intellettuale del
mondo. Di quest'uomo straordinario vale ricordare, in brevi cenni, la vita e il
pensiero. Soprattutto per i più giovani. Gramsci è nato ad Ales il 22 gennaio
1891, è vissuto e ha studiato a Sorgono, a Ghilarza, a Santulussurgiu, a
Cagliari, a Torino. La sua formazione iniziale è sardista e socialista. A
Cagliari, dove frequenta il Liceo Dettori, raggiunge la sua prima maturità
intellettuale e politica ed è già socialista. A Torino studia all'Università,
diventa giornalista, dirigente politico. Nel 1921 è tra i fondatori del Partito
Comunista d'Italia e poi segretario nazionale di questo partito e deputato al
Parlamento. Nel 1926 è arrestato dal fascismo per la sua attività politica. La
costrizione carceraria chiude la sua esistenza, ma il suo cervello funziona per
altri undici anni. Muore a Roma il 27 aprile del 1937. Il suo lascito è
universale: i "Quaderni", le lettere e una mole immensa di altri
scritti. E' il lascito del più grande pensatore della democrazia nell'ultimo
secolo. Il suo pensiero è diventato un passaggio obbligato, punto di
riferimento fondamentale per gli intellettuali di tutto il mondo, non solo per
la sinistra, ma per tutti, al di là di ogni appartenenza. La sua identità di
sardo, di italiano si coniuga con la sua universalità, col valore universale
del suo pensiero. Egli parte dall'analisi della "questione sarda" per
giungere alla comprensione della complessa realtà di storia, di cultura, di
lingua dell'Italia, dell'Europa, del mondo e ipotizzare il "treno" di
forze sociali necessario per cambiare. Ritiene la questione meridionale, sulla
quale scrive uno specifico saggio, questione nazionale, che non domanda piccole
misure settoriali, ma esige risposte generali, una nuova politica nazionale
dell'Italia. Egli parla di repubblica federale, di autogoverno, per il
Meridione, per la Sardegna, per la Sicilia, per la complessa realtà
pluralistica dell'Italia e vede nella società civile l'ambito dell'esercizio e
dell'affermazione della volontà collettiva, della partecipazione e
dell'autogoverno. Della Sardegna studia la storia, la lingua (il sardo è una
lingua, non un dialetto), il fenomeno del banditismo, del quale indaga le
radici sociali, il folclore (una cosa seria, non una bizzarrìa). Gramsci
considera la società civile fondamentale per la costruzione dello Stato
democratico, basato sul consenso, sull'egemonia. L'egemonia non è coercizione,
dominio, è direzione intellettuale e morale. Le classi dirigenti sono veramente
tali se la loro forza si fonda sull'egemonia come consenso, attraverso l'economia,
la cultura, la scuola, le istituzioni. Attraverso una "riforma
intellettuale e morale", cioè un rinnovamento radicale e profondo della
società, che è, prima di tutto, riforma economica e risposta ai bisogni
materiali, essenziali dei cittadini. Ma la "riforma intellettuale e
morale" è, insieme, "progresso intellettuale di massa e non di scarsi
gruppi di intellettuali", per portare tutti "ai livelli più alti di
civiltà e di cultura", per superare e vincere il sistema delle due
culture, una per i dotti e una per gli umili, per gli strati
"depressi" della società. Come è possibile questa riforma? Con la
scuola innanzitutto, una scuola di base uguale per tutti, che formi il
cittadino "governante. Con la democrazia, che è autogoverno e sostanza del
socialismo, «passaggio molecolare dai gruppi diretti al gruppo dirigente», è
«libertà per tutti e di tutti». Costruire la democrazia è compito della
politica, la più nobile occupazione dell'uomo, aveva detto Socrate. Ben lo
sappiamo, se essa, la politica, non degrada. E altrettanto vale per il ruolo
altissimo che si chiede ai partiti. Il partito è, per Gramsci, non un uomo
singolo, ma l'espressione della "volontà collettiva", ed è il
«banditore e organizzatore della riforma intellettuale e morale "il
costruttore di una civiltà superiore", di un mondo nuovo nel quale la
società politica (governo dei funzionari) sia assorbita dalla società civile
(autogoverno) e in prospettiva sia resa superflua ogni coercizione, e lo Stato
stesso diventi superfluo e abbia come "fine la sua propria fine"». Un
sognatore? No una stella polare. Un riferimento fondamentale per tutti, un
classico, che travalica il proprio tempo e sollecita a riflettere sul nostro
presente. Mentre viviamo una straordinaria svolta epocale e siamo dentro il tunnel
di una crisi economica, più grave, si teme, di quella del 1929. Mentre
campeggia la rivoluzione informatica, forse la più grande rivoluzione della
storia dell'uomo, mentre domina il potere mediatico,
imperversa la globalizzazione selvaggia, svaniscono regole, principi, valori,
prospettive e, per molti, cade anche la qualità della vita. Ma la rivoluzione
informatica, la globalizzazione, la scienza, la tecnica dovranno servire e
serviranno a rendere migliore la vita dell'uomo. È possibile. Occorre -
per dirla con Gramsci - "l'ottimismo della volontà", per costruire
salde certezze di futuro. Per questo vale parlare di Gramsci. E leggere i suoi
straordinari "Quaderni". EUGENIO ORRÙ Direttore Istituto Gramsci
della Sardegna
( da "Villaggio Globale.it"
del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Ultime Notizie Dopo
i recenti annunci Clima Gli Usa pronti ad impegnarsi
L'amministrazione Obama inizia il suo cambio di rotta verso un accordo
internazionale per il clima. Il Presidente prepara il terreno per gli obiettivi
di riduzione al 2020 e i segnali sono tutti in controtendenza rispetto
all'epoca Bush Riportiamo l'editoriale di Gianni Silvestrini pubblicato
sull'ultimo numero di «QualEnergia» Gli Usa si stanno
muovendo sul clima con decisione e realismo, elementi caratteristici della
leadership di Obama. In pochi giorni diversi sono i segnali positivi lanciati.
L'Environment Protection Agency (Epa) ha ufficialmente inviato alla Casa Bianca
una proposta per includere l'anidride carbonica tra i gas dannosi per la salute
pubblica e il benessere economico. Era stata la Corte Suprema nel 2007, sotto
Bush, a richiedere che l'Epa si pronunciasse. Questo passaggio è giuridicamente
importante per poter avviare legislazioni di contenimento dei gas serra, come
l'emissions trading. Obama, da parte sua, ha organizzato a Washington per il 26
e 27 aprile una riunione dei 16 Paesi più rappresentativi economicamente,
estesa al Segretario delle Nazioni Unite, per preparare il terreno in vista
della Conferenza delle parti di Copenhagen a dicembre. È curioso il fatto che
quello di Washington rientra in una serie di incontri che Bush aveva promosso
negli anni scorsi in alternativa alle iniziative delle Nazioni Unite. Sempre
Obama ha chiesto poi che si tenga una sessione speciale sul clima al G8
organizzato a La Maddalena in luglio. Lunedì 30 marzo Todd Stern, capo della
delegazione Usa sui cambiamenti climatici, ha
pronunciato un discorso appassionato all'assise di Bonn dell'United Nations
Framework Convention on Climate Change, preparatoria della Conferenza di
Copenaghen, interrotto dagli applausi dei 2.500 delegati. «Saremo potentemente
e ferventemente coinvolti» ha esclamato, facendo entusiasmare diversi delegati
americani abituati a sentire commenti di disapprovazione rispetto alle
politiche del loro Paese. Gli Usa, ha affermato Stern,
si candidano alla leadership della battaglia sul clima, sottolineando però che
ciascun Paese deve fare la sua parte. Passando ai numeri, al momento la
proposta Usa è di riportare le emissioni del 2020 sui
livelli del 1990. Si tratterebbe di una riduzione del 17% rispetto ai valori
attuali. Qualche ambientalista Usa critica come non
sufficientemente ambizioso questo obbiettivo, ma l'Amministrazione Usa sostiene che fare cambiare rotta a una portaerei in
corsa non è semplice e che, d'altra parte, il secondo obbiettivo dell'80% al
2050 rappresenta un chiaro segnale della radicalità dei tagli che dovranno
essere apportati nei prossimi decenni. L'aspetto critico delle dinamiche
statunitensi resta comunque il rapporto tra un'Amministrazione lanciata
decisamente più avanti per cogliere le opportunità connesse con la green
economy e un Congresso che deve approvare alcuni passaggi legislativi decisivi
per la partita del clima. Obama non vuole rischiare (con una fuga in avanti) di
ripetere quanto avvenuto con il Protocollo di Kyoto, quando il Senato bocciò
per 97 a zero la proposta di riduzione perché non venivano coinvolti i Paesi in
via di sviluppo. Proprio per questo gli Usa stanno facendo un lavoro molto intenso per preparare il terreno
a un accordo che coinvolga tutti i Paesi del Pianeta. Significativamente, nelle
settimane scorse Hillary Clinton, nel suo viaggio in Cina, aveva messo
la questione climatica in cima alle priorità delle relazioni tra i due Paesi
responsabili delle maggiori emissioni climalteranti. (31 Marzo 2009)
( da "Wall Street Italia"
del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
G20/ Barroso:
vertice non risolverà crisi, ma farà la differenza di Apcom "Necessaria
nuova riunione prima di fine anno" -->Bruxelles, 31 mar. (Apcom) - Per
il presidente della Commissione europea José Manuel Barroso il vertice G20 del
2 aprile "non porrà fine alla crisi in una notte, ma potrà, vorrà e dovrà fare
la differenza". Nel corso di una conferenza stampa a due giorni dalla
riunione di Londra, Barroso ha spiegato: "C'é una convergenza e una possibilità unica di ridefinire la globalizzazione". A chi
gli chiedeva se sarà la seconda e ultima riunione di questo tipo, Barroso ha
risposto: "Il mio parere personale é che ce ne sarà un'altra, che sarà
utile averne un'altra entro la fine dell'anno. Quello che è stato avviato con
la convocazione del primo G20 di novembre a Washinngton è stato un vero processo
di lungo corso". Per Barroso la priorità è che si arrivi ad avere
unità su 5 temi, ossia il rilancio dell'economia, la riforma dei mercati
finanziari, il rilancio della governance globale, la lotta al protezionismo e l'agenda per lo sviluppo. "Sono 5
priorità sulle queli ci vuole un accordo", ha spiegato.
( da "Wall Street Italia"
del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
G20/ Brown a St
Paul: sì a globalizzazione sostenibile di Apcom Intervento davanti ai leader
religiosi e di varie Ong -->Roma, 31 mar. (Apcom) - La Globalizzazione
può rappresentare una grande opportunità, così come una minaccia alla
sicurezza. Così il premier britannico Gordon Brown nel corso di un intervento
nella cattedrale Saint Paul, nel centro di Londra, davanti ai rappresentanti di
varie Ong e leader religiosi, alla vigilia del summit G20. Al centro del discorso
le sfide poste dalla stretta creditizia e dalla ricostruzione dei mercati
globali perché possano "riflettere i valori che celebriamo nella vita di
tutti i giorni". Brown si è espresso a favore di una globalizzazione
flessibile e sostenibile, ed ha sottolineato come "una globalizzazione dei
mercati priva di sorveglianza abbia superato i confini nazionali e
morali".
( da "ITnews.it" del
31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Roma, 31 mar.
(Adnkronos) - ''Chiediamo che dal G20 di Londra esca una
risposta forte contro il protezionismo''. E' il presidente degli industriali, Emma Marcegaglia, a
ribadire cosi' l'auspicio di una presa di posizione ''che -dice - non e' giunta
dal vertice di Washington'' contro il protezionismo. Un
atteggiamento quest'ultimo, osserva Marcegaglia durante la presentazione della
rivista 'Medidea', che ''e' evidente puo' emergere come conseguenza
della crisi economica, compreso il protezionismo
finanziario''. Ma il protezionismo ''porta ad una
riduzione della crescita'' e quindi ''e' qualcosa da combattere'', conclude.
( da "Virgilio Notizie"
del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Roma, 31 mar.
(Apcom) - La Globalizzazione può rappresentare una
grande opportunità, così come una minaccia alla sicurezza. Così il premier
britannico Gordon Brown nel corso di un intervento nella cattedrale Saint Paul,
nel centro di Londra, davanti ai rappresentanti di varie Ong e leader
religiosi, alla vigilia del summit G20. Al centro del
discorso le sfide poste dalla stretta creditizia e dalla ricostruzione dei
mercati globali perché possano "riflettere i valori che celebriamo nella
vita di tutti i giorni". Brown si è espresso a favore di una
globalizzazione flessibile e sostenibile, ed ha sottolineato come "una
globalizzazione dei mercati priva di sorveglianza abbia superato i confini
nazionali e morali".
( da "Mattino, Il (Benevento)"
del 31-03-2009)
Pubblicato anche in: (Mattino,
Il (Nazionale))
Argomenti: Cina Usa
GIUSY FRANZESE Roma.
Più che un'accusa è «un'amara constatazione»: «Come è possibile che nessuno dei
grandi previsori internazionali ci aveva minimamente allarmato dell'arrivo di
una crisi di così grande dimensione? Non possiamo scoprire che siamo zeppi di
titoli tossici dopo che si sono già propagati nelle economie, o che un Paese
come l'Argentina salti dopo che è già saltato». Il ministro del Lavoro,
Maurizio Sacconi, parte da questa constatazione per spiegare il senso del
documento finale della due giorni del G8 sociale svoltosi a Roma. Un documento
che in sostanza chiede al G20 del 2 aprile di Londra di affrontare insieme ai
temi della stabilità finanziaria anche quelli della sostenibilità sociale.
Perché se c'è un'altra lezione che si può trarre da questa crisi è che in un
mondo globalizzato la tempesta fa presto a spostarsi, a coinvolgere e
stravolgere altri continenti, altri paesi e la vita di centinaia di migliaia di
persone. Trasformandosi in men che non si dica da crisi finanziaria e bancaria
a crisi dell'economia reale. A rimarcarlo sono le previsioni ribadite ieri
proprio durante il summit romano, dal direttore generale dell'Ocse, Anguel
Gurria: «Nel 2010 il tasso di disoccupazione nell'area Ocse potrebbe
avvicinarsi al 10% nella maggior parte dei Paesi». Nel 2007 - fa notare sempre
l'Ocse - il tasso di disoccupazone fu del 5,6%. «Questo implica che nel 2010 ci
saranno circa 25 milioni di disoccupati in più rispetto al 2007». Una
previsione raccapricciante. Ma nemmeno delle peggiori. Secondo l'Ilo per la
fine di quest'anno i disoccupati nel mondo potrebbero aumentare di 40 milioni
di persone. Entrambe le stime - che il nostro governo, con il ministro degli
Esteri Frattini e quello del Lavoro, Sacconi, non nasconde di considerare
troppo pessimistiche - sono contenute nel documento finale che verrà consegnato
al G20. Il direttore generale dell'Ocse, inoltre, ha anticipato anche l'outlook
che sarà pubblicato oggi sul prodotto interno lordo. Anche in questo caso le
previsioni sono pessime: i Paesi dell'area Ocse nel 2009 potrebbero perdere il
4,3% del pil. E il 2010? meglio non attendersi troppo: secondo Gurria
l'economia sarà «prevalentemente piatta». Il rischio è che a pagare le
conseguenze maggiori alla fine siano le fasce più deboli, i giovani, le donne,
i lavoratori che si avvicinano alla pensione. Per questo la riunione del G8
sociale a Roma (l'ultima del genere ci fu a Copenaghen agli inizi degli anni
'90) ha scelto come slogan «people firts», ovvero fare in modo che siano le
persone i beneficiari ultimi delle azioni dei governi per superare la grande
crisi. Quelli che perdono il lavoro, ma anche quelli che non lo trovano. «In
giro per il mondo - è il pronostico del direttore generale dell'Ilo, Juan
Somavia, di fronte alla sessione allargata del G8 che ha
preso il via nel pomeriggio e che continuerà stamane (il G14 con Cina, India, Brasile, Messico, Sud Africa ed Egitto) - ci sono circa
90 milioni di nuovi entranti nel mondo del lavoro ogni anno che stanno cercando
un lavoro decente. Noi rischiamo di deludere la maggior parte di loro
quest'anno e forse anche negli anni successivi». E anche in questo caso
l'appello al G20 è lo stesso lanciato in mattinata: «Rendere le politiche
sociali il driver, il motore della crescita economica». Argomento di cui si è
discusso ancora in serata, durante la cena offerta ai rappresentanti dei 14
Paesi a Villa Madama dal premier Berlusconi. Tra due giorni a Londra, nella
riunione dei capi di Stato e di governo delle 20 maggiori economie, non si
potrà non tenere conto anche di questo aspetto. Sarà il primo viaggio
Oltreoceano di Obama da quando è presidente degli Usa
e gli occhi sono tutti puntati su di lui, sulla sua volontà di vedere e
immaginare un mondo nuovo.
( da "Mattino, Il (Benevento)"
del 31-03-2009)
Pubblicato anche in: (Mattino,
Il (Nazionale))
Argomenti: Cina Usa
Forse, le cose serie
verranno decise in quello che Fred Bergsten ha denominato G2, cioè da Chimerica
(China and America). Contrapposti ai benintenzionati fautori dell'ordine nuovo,
sono i pragmatici-minimalisti. Essi non indulgeranno ad uno scontro ideologico
globale. Non perderanno tempo a discutere di Stato e mercato, di liberismo, di
«mercatismo» e di liberalismo, di ritorno di Keynes o di
validità della globalizzazione. Cercheranno invece di individuare il massimo
comun denominatore per coordinare, nel limite del possibile, le scelte fatte
dai singoli Paesi. Si propongono obiettivi più modesti: la stabilità, la
crescita e la creazione dei posti di lavoro. Essi non credono nelle
crociate morali per purificare l'economia e la finanza. Sono contrari alle
discussioni accademiche se sia fallito il mercato o lo Stato o entrambi. Molti
di loro sono persuasi che la crisi sia stata causata dagli squilibri strutturali
esistenti nell'economia mondiale: ad esempio, dal fatto che gli Usa, al
contrario dei cinesi, consumino più di quanto producano. Tali squilibri non
possono essere modificati da nuove regole, per quanto buone esse siano. Per
questo, anziché ricercare il meglio, si limitano a evitare il peggio e di fare
guai. Beninteso, nella riunione del G20, si svolgeranno interessanti
discussioni fra gli Usa che vogliono che gli europei stimolino maggiormente
l'economia e questi ultimi che non ne vogliono sapere. Come scusa, sosterranno
che nei loro stimoli andrebbero considerate le loro maggiori provvidenze
sociali, proprie del capitalismo renano. Le discussioni saranno però inutili.
Non indurranno gli Stati a modificare le loro decisioni. Tutti, poi,
concorderanno sul fatto che, essendo la finanza globale, anche la vigilanza
dovrebbe esserlo. Ma nessuno accetterà di cedere la propria vigilanza
nazionale. Non siamo riusciti a farlo neppure in Eurolandia! Alla fine tutti si
dichiareranno d'accordo su due concetti, sostenuti sin dall'inizio dai
realisti. Il primo è che causa, sviluppo e portata della crisi sono ancora
sconosciuti. Sono influenzate dall'«economia della paura». Ciò impone una
grande cautela, per evitare rimedi che possano aggravare il male. Perciò non
vanno modificate regole, che bene o male hanno funzionato, almeno fino al primo
choc petrolifero. Verranno però costituiti vari gruppi di lavoro per
modificarle, accontentando così i sostenitori del nuovo ordine economico
mondiale. Il secondo concetto che dominerà la riunione è quello del «prius
vivere, deinde philosophari». Taluni provvedimenti urgenti verranno presi, come
l'aumento delle disponibilità finanziarie del Fondo monetario internazionale,
una maggiore rappresentatività dei Paesi emergenti negli organismi decisionali,
forse un rilancio del Doha Round e aiuti per l'Est europeo, e così via. Per il
resto, ci si limiterà a condannare il protezionismo, a
esaltare i meriti del commercio e del libero mercato ed a censurare gli
stipendi eccessivi dei banchieri e la loro eccessiva propensione al rischio.
Insomma, le aspettative riposte nel G20 verranno deluse. E le modifiche delle
regole si faranno «a bocce ferme», quando la crisi sarà finita. Carlo Jean
( da "Velino.it, Il"
del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Il Velino presenta,
in esclusiva per gli abbonati, le notizie via via che vengono inserite. INT -
“Italia. Much more”: la risposta dellEnit alla crisi Roma,
31 mar (Velino) - Per due mesi, aprile-maggio, alla vigilia di una stagione
estiva che si annuncia incerta, per quanto riguarda lafflusso degli
ospiti stranieri, i più importanti broadcast di mercati strategici per il nostro paese, cioè
Germania, Austria e Svizzera, Regno Unito, Usa Canada
e larea web, lanceranno un messaggio promo-pubblicitario che vuole
evocare la dimensione onirica ed emozionale del viaggio in Italia. Entro il
frame di “Italia. Much more
“la campagna oromozionale 2009 – realizzata per lEnit dalla Rai e
da Rai Trade – propone un caleidoscopio di immagini molto suggestive per
catturare e sorprendere lospite straniero, inducendolo a scegliere
lItalia come meta di vacanze, diversificando la tipologia di location offerta o di messaggio,
in funzione del target di riferimento. Tre le versioni realizzate in formato Hd
dello spot promozionale di 60, 30 e 15 secondi che sarà mandato in onda sulle
principali reti televisive nazionali, nel prime time e con la maggiore affinità
rispetto al target di riferimento. Con i passaggi spot sui principali canali Tv
dei paesi di area tedesca, del Nord America e sulle principali emittenti del
Regno Unito, verrà aumentata la “forza durto” sui mercati
mondiali raggiungendo
un effetto moltiplicatore di “impressions” molto elevato. LEnit-Agenzia
utilizzerà i filmati in tutto il mondo e in tutte le attività e le iniziative
che porrà in essere per assolvere il suo ruolo istituzionale (convegni,
conferenze stampa,
fiere, workshop, “settimane italiane”, ecc.). Negli Usa
e nellarea tedesca (Germania, Austria e Svizzera), la diffusione del
messaggio promo-pubblicitario sul web sarà realizzata in sinergia con i
maggiori gruppi editoriali, la stampa specializzata e i principali siti web del settore
viaggi. Finalizzata alla promozione specifica sul mercato americano, “Italy
hospitality truck” attraverso i quali il messaggio sullospitalità
italiana verrà veicolato attraverso due mezzi personalizzati, che viaggeranno e
stazioneranno nelle
maggiori aree metropolitane degli Usa. “Con “Italia.
Much more” lEnit-Agenzia nazionale del turismo dà un sostegno concreto e un
forte impulso alla promozione del brand Italia sui mercati internazionali, in
un momento delicato per il settore del turismo, sia a livello internazionale sia domestico,
combinando esperienze reali e virtuali, che colpiscano e stimolino i turisti
fornendo loro, al tempo stesso, spunti utili per rendere più coinvolgente e
ricca lesperienza”, sostiene il presidente dellEnit-Agenzia, Matteo
Marzotto. “Per le festività pasquali, landamento dei maggiori mercati
dellincoming italiano, che emerge dal monitoraggio dellAgenzia dei
tour operator, presenta in generale segno negativo, con flessioni della domanda
più o meno
consistenti, anche a causa dei negativi effetti dei tassi di cambio delle
principali monete. Le contrazioni dei flussi turistici – aggiunge Marzotto –
coinvolgono non solo i mercati europei ed oltreoceano tradizionali, molti dei
quali duramente colpiti dalla crisi finanziaria ed economica ma, per la prima
volta, anche quelli emergenti come la Russia o il Brasile. Si mantengono
stabili o in crescita alcuni Paesi dellEst Europa (Rep. Ceca,
Ungheria, Polonia) e
dellAsia (Cina, India e Corea)”. Per direttore generale, Eugenio Magnani “gli spot
televisivi della campagna promozionale 2009 rappresentano lo strumento ideale
per far scoprire la molteplice varietà delle bellezze naturali, artistiche e
culturali del nostro paese attraverso lattrattiva molto nota dei mega Brands - Roma, Venezia e
Napoli - e quella cosiddetta minore dei Sub Brands che funzionano da
catalizzatori inimitabili per gli ospiti stranieri, consentendo un turismo
nuovo, più economico, durante tutto larco dellanno. E
si affiancano strategicamente
– secondo Magnani - alla promozione di un sito dedicato: www.italiamuchmore.com
che permetterà allo spettatore di scoprire, attraverso lo strumento
contemporaneo del web 2.0, ciò che veramente di much more
più dare lofferta italiana, sia al potenziale che al recente viaggiatore”. “Much more non è
solo uno slogan: è il modo nuovo di intendere lunione delle
forze per il futuro dellItalia – ha detto Carlo Nardello, amministratore
delegato di Rai Trade -. Enit e Rai Trade perseguono lo stesso obiettivo: la promozione del nostro
paese. Siamo ambasciatori della bellezza italiana. Le nostre esigenze si sono
sposate sotto lunica idea che si debba fare e proporre
molto di più. Quella di Much more Italy è una campagna
che è nata dentro Rai Trade proprio per questi motivi. In questi mesi, lavorando molto
di più, abbiamo incrementato la vendita di audiovisivo italiano nel mondo
e, quindi, abbiamo contribuito in modo fattivo alla percezione internazionale
che in Italia ci sia molto di più dei soliti luoghi comuni. è lo stesso significato della
campagna che presentiamo oggi. Non solo. Con Enit lanciamo un modello di
collaborazione fra settori industriali del paese che potrebbe cambiare in poco
tempo l'immagine dellItalia nel resto del mondo. Uniti si vince e si può dare, per lappunto,molto
più a tutti coloro che amano la bellezza”. “La realizzazione degli spot
televisivi per Enit - sottolinea il vicedirettore commerciale Rai, Stefania
Cinque - ha rappresentato unimportante conferma del ruolo del Gruppo Rai nello sviluppo di progetti
di comunicazione per le esigenze istituzionali” In particolare, i prodotti
audiovisivi sviluppati da Rai Trade e i messaggi della campagna promozionale
Enit – grazie alle sinergie e alle complessive potenzialità distributive del
Gruppo Rai – potranno essere diffusi nel circuito internazionale gestito da
NewCo Rai International (che attualmente, attraverso il suo canale generalista
Rai Italia e le offerte tematiche mirate, raggiunge oltre 20 milioni di
abitazioni, con unaudience potenziale superiore ai 60 milioni di
telespettatori). (red/sch) 31 mar 2009 15:02
( da "Borsa(La Repubblica.it)"
del 31-03-2009)
Pubblicato anche in: (KataWebFinanza)
Argomenti: Cina Usa
BANCA MONDIALE: PIL
GLOBALE IN CALO 1,7% NEL 2009 (AGI) - Washington, 31 mar. - Il pil globale
subira' una contrazione dell'1,7% nel 2009, "il primo calo dalla fine
della Seconda guerra mondiale". Lo stima la Banca mondiale che, in vista
del G20 di Londra, taglia drasticamente la sua previsione di novembre di una
crescita dello 0,7%. L'istituto prevede un calo del 2,7% del pil nell'Eurozona,
del 2,4% negli Usa e del 5,3% per il Giappone, mentre
per i paesi emergenti la crescita quest'anno scendera' al 2,1% dal +5,8%
stimato a novembre. "Il calo del pil mondiale e del commercio nel 2009 e'
senza precedenti" dice l'istituto. Nel 2010 la Banca mondiale prevede il
ritorno a "una crescita debolmente positiva". La previsione e' di un
pil globale a +2,3%, anche se i tempi della ripresa "restano
incerti". Intanto il capo economista della banca, Justin Lin, nota che nei paesi in via di sviluppo, se si esclude il contributo
di Cina e India, si assistera' quest'anno "a un calo dell'1,5% dei
redditi reali a causa della crescita della popolazione" e dunque,
conclude, "nei paesi emergenti notiamo che la recessione sta colpendo le
popolazioni piu' povere, rendendole ancora piu' vulnerabili". Tutto
cio', spiega "puo' capovolgere anni di progressi" nella lotta alla
poverta' e "non puo' non essere definita una situazione di
emergenza". La banca mondiale stima che nel 2009 i volumi del commercio
subiranno una contrazione del 6,1% rispetto al 2008, "la piu' grossa da 80
anni a questa parte". E Hans Timmer, responsabile dei trend globali
dell'istituto, aggiunge che il rischio maggiore e' quello di una crisi della
bilancia dei pagamenti per i paesi emergenti. 31/03/2009 - 14:28
( da "Wall Street Italia"
del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
G20/ Londra tenta di
inserire in accordo vertice impegni verdi di Apcom Nella bozza di comunicato
finale non si parla di ambiente -->Roma, 31 mar. (Apcom) - Il governo
britannico è pronto a fare un ultimo sforzo per inserire nel pacchetto
anticrisi del G20 un impegno chiaro sul clima e l'ambiente. Londra infatti,
secondo il quotidiano The Guardian, teme che il vertice di giovedì nella
capitale britannica possa rappresentare un'opportunità mancata di fermare il
cambiamento climatico. Il premier Gordon Brown ieri ha promesso che l'impegno
ad affrontare la questione climatica sarà uno dei cinque test che il comunicato
finale del vertice dovrà superare e ha aggiunto "ci aspettano lunghe ore
di difficili negoziati". Dal numero 10 di Downing Street si predica cautela
e si sottolinea che sul clima l'evento dell'anno è rappresentato dal vertice
Onu di Copenhagen a dicembre. La bozza del comunicato del G20 apparsa sulla
stampa britannica nel weekend contiene solo un accenno marginale al cambiamento
climatico ed è molto vaga su quanta parte dei 2.000 miliardi di dollari
destinati dai leader mondiali al rilancio dell'economia debba andare
all'ambiente. "Se questo è il meglio che possono fare, allora tutta la
retorica sul 'pianeta in pericolo' è solo vuota retorica" commenta
seccamente al Guardian il climatologo James Hansen, direttore del Goddard
Institute for Space Studies della Nasa. Mentre il professor Robert Watson, capo
dei consiglieri del ministero dell'Ambiente, ritiene che "la ripresa a
bassa CO2 meriti un profilo più alto. Tutti sembrano concentrarsi sulla ripresa
a breve e su una nuova regolazione per il settore bancario a lungo termine. Non
ho sentito nulla che ci dica che la ripresa verde e il cambiamento climatico
formano una parte rilevante dell'agenda del G20". Steve Howard, a capo di
The Climate Group, che lavora con imprese e governi per promuovere un'economia
a bassa CO2, afferma "quello che manca al comunicato sono tabelle di
marcia, obiettivi e quote. Non è specifico su nulla". Per autorevoli
rappresentanti del governo britannico un pacchetto anticrisi del G20 che
dedichi ampio spazio agli impegni verdi potrebbe essere decisivo per un esito
favorevole del vertice di Copenhagen. Per le fonti governative, nel summit di Londra è importante che la Cina riceva un messaggio chiaro da parte di paesi quali Sudafrica,
Messico, Francia, Germania, Gran Bretagna e Usa sul loro
concreto impegno ad affrontare il cambiamento climatico e sul fatto che Pechino
non sarà svantaggiata se adotterà politiche verdi per il rilancio.
( da "Wall Street Italia"
del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Immigrati/ Tragedia
a largo Libia, il dolore di Guterres (Unhcr) di Apcom Necessario migliorare la
cooperazione internazionale -->Palermo, 31 mar. (Apcom) - L'Alto
Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr) esprime "shock e
profonda tristezza" per le centinaia di persone disperse a largo delle
coste libiche nel tentativo di raggiungere l'Europa. "I dettagli sono
ancora sommari, ma la cronaca riferisce di diversi barconi con a bordo
centinaia di migranti che nei giorni scorsi avrebbero lasciato le coste libiche
diretti verso l'Italia. Almeno uno dei barconi sarebbe affondato e centinaia di
persone sarebbero disperse. Secondo le autorità egiziane la sciagura è avvenuta
a circa 30 Km dalla costa libica, alcuni migranti di nazionalità egiziana sono
stati tratti in salvo e sono stati recuperati anche dei corpi. Sempre secondo
le autorità, i passeggeri dei barconi erano nord-africani o persone provenienti
dall'Africa sub-sahariana. L'ufficio dell'Unhcr di Roma ha registrato due
sbarchi in quest'ultima settimana - 244 persone sono giunte sulle coste della
Sicilia, mentre altre 219 persone sono sbarcate a Lampedusa. Lo scorso anno
36.000 persone sono giunte dal nord-Africa sulle coste italiane. Di questi, il
75% circa ha presentato domanda d'asilo, mentre il tasso di riconoscimento di
una qualche forma di protezione alle persone arrivate via mare da parte delle
autorità italiane è stato del 50% circa. "Questo tragico incidente mette
in luce, ancora una volta, i pericoli ai quali sono esposte le persone prese in
flussi irregolari di migranti e rifugiati nel Mediterraneo ed altrove e che
ogni anno costano migliaia di vittime". L'Alto Commissario António
Guterres ha espresso questa mattina il suo "profondo dolore per la tragica
perdita di vite umane". Guterres ha definito la sciagura come
"l'ultimo tragico esempio di un fenomeno globale che vede gente disperata
prendere decisioni disperate per sfuggire a conflitti, persecuzione e povertà
alla ricerca di una vita migliore". E' un fenomeno presente in tutto il mondo,
ma, come Guterres ha fatto notare, la globalizzazione è
stata asimmetrica. Il denaro si muove liberamente, le merci si muovono sempre
più liberamente, ma gli ostacoli al movimento delle persone sono ancora
presenti e in certi casi anche in aumento. Questo è un paradosso. Ci sono
sempre più persone in movimento e sempre più barriere da superare, il
risultato è che ci sono sempre più persone costrette ad attraversare i confini
internazionali in maniera irregolare. E a fronte di movimenti irregolari della
popolazione diventa sempre più difficile distinguere tra migranti economici e
rifugiati o richiedenti asilo bisognosi di protezione". Secondo Guterres
l'incidente sottolinea la necessità di migliorare la cooperazione
internazionale per i salvataggi in mare. L'assistente alto commissario delle
Nazioni Unite per i Rifugiati con delega per la protezione, Erika Feller, sarà
in visita in Grecia da oggi fino al 3 aprile per una serie di incontri con le
autorità greche anche sull'attuale situazione dei richiedenti asilo nel Paese,
inclusi i migranti che arrivano via mare. Domani la Feller si recherà nella
città portuale di Patrasso dove sorge un campo improvvisato in cui vivono
soprattutto migranti afghani, richiedenti asilo compresi e oltre 250 minori non
accompagnati.
( da "Sestopotere.com"
del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Vinitaly World Tour
2009, il vino italiano si prepara alla sfida sui mercati emergenti (31/3/2009
15:53) | (Sesto Potere) - Verona - 31 marzo 2009 -Il vino italiano si prepara
alla sfida sui mercati emergenti e lo fa da Vinitaly, che da oltre dieci anni mette
a disposizione delle aziende un sistema integrato di strumenti di promozione
internazionale. E questa la missione del Vinitaly World
Tour, il brand portabandiera del made in Italy enologico che anche
questanno, durante la manifestazione della Fiera di Verona (2-6 aprile 2009), farà il
punto sui principali mercati di sbocco del buon bere italiano. E se nel 2008 lexport
di vino nel mondo ha raggiunto quota 3,6 miliardi di euro con una crescita del
2% in valore, i dati elaborati dal Centro Studi di Veronafiere mettono in luce una
tendenza che non si è ancora conclusa. Infatti, le prospettive elaborate dal
Centro Studi di Veronafiere per i focus di Vinitaly World Tour, organizzati in
collaborazione con Buonitalia durante la rassegna, mettono in evidenza che non
solo i mercati, soprattutto quelli consolidati, non sono saturi ma che ci sono
ancora molte possibilità di crescita. Si comincia il 2 aprile con gli Stati
Uniti (ore 15,30), che nel 2012 saranno la prima piazza vinicola mondiale e
dove lItalia è saldamente
al primo posto fra le scelte di bottiglie straniere al ristorante. Nonostante
una flessione del 4% in termini di quantità, le importazioni Usa
di vini italiani imbottigliati reggono alla crisi, mentre aumentano nettamente
le importazioni di vini sfusi dalla Penisola, che nel 2008 sono aumentate del
64%, passando da 10.370 hl a 17.000 hl. Dei mercati emergenti di India e
Singapore si parla nel focus del 3 aprile (ore 11), puntando lattenzione
sulla complementarietà delle due piazze, che insieme possono coprire gran parte dellAsia
meridionale. Al fenomeno Russia viene dedicato il focus del 3 aprile (ore
16,30), vista la crescita del 70% fatta registrare dai consumi di vino
nellultimo decennio, con prospettive interessanti in particolare per la
fascia “Premium”.
Svezia protagonista del focus del 4 aprile (ore 11), un Paese capace di
consumare 31 litri di vino a testa lanno, ma che per gli
approvvigionamenti dipende interamente dallestero. Infine Cina e Giappone (focus del 4 aprile, ore 16,30), due solide realtà
per il mercato vinicolo italiano, dove le attese per il medio periodo si
rivelano molto promettenti. Solo in Cina il mercato
potenziale si aggira tra il 5 e il 10% della popolazione, ovvero dai 60 ai 130
milioni di consumatori, mentre per il Giappone si prevede un incremento dei
consumi di vino del 7% entro i prossimi due anni. A queste aree del
“pianeta vino” si rivolge lattenzione del Vinitaly World Tour.
Secondo Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere, “Il vino
italiano continua ad
attirare nuove frontiere di interesse. Lo dimostrano anche i dati di
pre-adesioni dei buyer di questo 43° Vinitaly, che sono cresciuti del 50%
rispetto al 2008. Un dato che mette laccento su uno scenario
mondiale sempre più complesso e qualificato, dove il vino, in controtendenza con quanto avviene in
altri settori, non solo appare in grado di resistere ai venti di crisi, ma
rilancia gli investimenti alla ricerca di nuove opportunità di sviluppo”. Dopo
la grande kermesse veronese, produttori e operatori italiani partono, con
Vinitaly World Tour, alla volta delle principali piazze internazionali del
commercio enologico, dove Veronafiere mette a disposizione una vetrina
qualificata e un pacchetto di strumenti collaudati alle aziende che vogliano
consolidare la propria posizione o fare il proprio ingresso su nuovi mercati.
Il 25 e 26 maggio, appuntamento a Mosca per Vinitaly Russia, ormai giunto alla
sesta edizione. A ottobre si terrà negli Stati Uniti Vinitaly Us Tour, che
toccherà San Francisco (il 19) e Chicago (il 21). Due date anche per Vinitaly
China, in programma il 4 novembre a Hong Kong e il 5 novembre a Shanghai. Il 25
novembre sarà la volta di Tokio, con la quarta edizione di Vinitaly Japan. New
Delhi sarà invece sede del Vinitaly India, 4° Salone dei vini italiani di
qualità, previsto dal 19 e 20 gennaio 2010. A queste piazze storiche di
Vinitaly World Tour si affianca questanno la Corea del Sud.
Gli operatori italiani sbarcheranno il 23 novembre a Seul, sede del primo
Vinitaly Corea, puntando
a un mercato che ha da tempo superato i 100 milioni di dollari e dove nel 2008
le esportazioni italiane sono cresciute di ben il 48%. Si tratta della migliore
performance fra i Paesi fornitori, che permette allItalia
di conquistare per la prima volta il 13,9% del mercato. Solo negli ultimi cinque anni i consumi
di vino italiano sono aumentati di 7 volte. Ma le prospettive per il prossimo
futuro si fanno ancora più interessanti, se si considera che il consumo medio
di vino della Corea del Sud è di appena 0,59 litri a testa lanno,
mentre in Giappone, Paese per tanti versi simile in quanto a costumi sociali e
stili di consumo, è già arrivato al 2,2%.
( da "Gazzettino, Il"
del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Martedì 31 Marzo
2009, Capitali all'estero: come utilizzarli per superare la crisi Il piano casa
potrebbe risultare un volano moltiplicatore di investimenti e rilanciare il
nostro Pil dell'1 o forse 2%, ma avrebbe come contropartita un diminuzione del
risparmio privato di circa 20-25 miliardi di euro, materia prima del sistema
bancario per la fornitura di crediti alle imprese ed alle famiglie. I
Tremonti-Bonds di 10-12 miliardi più il fondo di garanzia per le Pmi di 1,6
miliardi più i 7-8 miliardi messi a disposizione della Cassa Depositi e
Prestiti dovrebbero permettere di incrementare il plafond di crediti in favore
delle imprese e delle famiglie per circa 200 miliardi. Sono soldi veri ma
probabilmente non sono sufficienti ad arginare il fabbisogno di prestiti
necessari nei prossimi mesi alle imprese per sopravvivere. Sarebbero perciò
necessari nuovi capitali da iniettare nell'economia italiana, denaro
"aggiuntivo" non derivante da storni di capitoli di spesa del
bilancio statale. Dove reperirli? Ci sono ingenti capitali di pertinenza
italiana, giacenti all'estero e di cui nessuno è in grado di valutarne appieno
la consistenza globale. Essi sono giacenti nei forzieri di paradisi fiscali
extraeuropei ma anche in Svizzera ed in Austria. Una parte di questa massa di
denaro, circa 70 miliardi, è già rientrata, qualche anno fa con i 2 precedenti
"condoni valutari-fiscali" voluti dal ministro Tremonti. Anche il
governo italiano sta analizzando la questione ed in primis come collegare
l'eventuale rientro agevolato dei capitali con la loro destinazione vincolata o
alla ricapitalizzazione delle aziende italiane o all'acquisto di titoli di
Stato o quant'altro. È giusto o non è giusto agevolare questi evasori, bendarsi
gli occhi e turarsi il naso e far ponti d'oro a chi si è reso colpevole di aver
sottratto capitali al fisco italiano? Sotto il profilo etico non è giusto. Però
un simile provvedimento sarebbe utile a dare una mano a fronteggiare la
pesantissima congiuntura della nostra economia e fornire positivi supporti anche
all'occupazione. Dunque utilità ed etica sono in disaccordo. Però anche il tema dei diritti umani calpestati in Cina è stato posto nel dimenticatoio da parte degli Usa e dell'Europa, dopo che il governo della Repubblica popolare
cinese ha fatto sentire la sua voce come maggiore creditore mondiale, in grado
di aiutare a superare il paventato fall-out mondiale. Fulvio Centini
Pordenone Quel popolo alla Fiera di Roma e "Il banchetto" L'Italia
forse non ha mai conosciuto nella sua storia recente momenti così intensi. Alla
Fiera di Roma finalmente un autentico tripudio dovuto all'impegno e al
sacrificio. Migliaia di uomini impegnati da sempre a lottare per la crescita
civile e per ideali elevati si sono finalmente incontrati. Hanno stabilito un
patto d'acciaio sulla base di una filosofia granitica: il futuro della
rinascita nazionale! Personalmente mi sono quasi commosso... Quasi! Avrei solo
sostituito gli inni usati con uno senz'altro più consono e cioè "Il
banchetto" della vecchia Premiata Forneria Marconi. Ecco il testo: Sire,
maestà riverenti come sempre siam tutti qua sire, siamo noi il poeta,
l'assassino e sua santità tutti, fedeli amici tuoi. ah... Maestà Prego, amici
miei, lo sapete non so stare senza di voi presto, sedetevi, al banchetto
attendevamo soltanto voi sempre ogni giorno che verrà finché amore e pace
regnerà. Tutti sorridono solo il popolo non ride, ma lo si sa Sempre Piagnucola
non gli va mai bene niente chissà perché, chissà perché perché ecc. ecc. ...
Perfetto! Gian Luigi Soldi Auto, i paradossi della rincorsa tecnologica Dopo le
ipotesi di una fine del mondo causata dal millenium bug, da miliardi di
computer che avrebbero dovuto impazzire all'unisono in occasione dell'inizio
del terzo millennio (non è accaduto nulla), ecco che ora arriva il prossimo
panico direttamente dal sole. Nel 2012 dovrebbe staccarsi una enorme bolla di
plasma che, raggiunta la terra causerà danni irreparabili a tutto quello che
viene alimentato dalla corrente elettrica, facendo piombare il pianeta intero
in una situazione da metà '800. Nelle grandi città tutte le auto si fermeranno,
e quelle maggiormente suscettibili di blocco improvviso saranno le vetture di
ultimissima generazione che fanno sempre più ricorso all'elettronica per il
loro funzionamento. Quelli che avranno conservato una vecchia carretta fumosa a
gasolio fuorilegge-euro-zero, esenti da congegni elettronici, circoleranno
liberamente facendo le pernacchie a tutti i sindaci che credendo alle prediche
degli ambientalisti hanno costretto milioni di italiani a rottamare le auto
vecchie. Randall J Wilkins Berlusconi, così si creano le fantasie Mi ha
commosso Berlusconi nel suo messaggio chilometrico di chiusura al meeting del
Pdl. Ha parlato a ruota libera, ha rilanciato il pianeta Italia pur glissando
su tutti i gravi problemi che il sistema economico oggi presenta. È convinto di
aver dato una lezione magistrale al Paese. Nulla di tutto questo. A lui poco
importa che il 31 marzo 2009 scadono tutti i contratti a tempo determinato per
migliaia e migliaia di precari. Il funzionamento del mercato manca di uno
strumento essenziale per bonificare il "tossico" esistente nel
sistema e per l'applicazione della redistribuzione della ricchezza. Lui ama la
concentrazione della stessa ed evita dunque di parlarne. Si dimentica del
debito pubblico, della salvaguardia dell'occupazione e delle riforme
strutturali, necessarie per intraprendere un nuovo cammino che dia certezza al
futuro. Queste sono opportunità di sviluppo da non lasciarsi sfuggire. Pretende
più poteri per sé solo per vincere! Questa è la sua chiave economica.
Certamente molti volti giovani, presenti in platea, non si sono nemmeno
sforzati di capire che il discorso del premier non è affidabile e non porterà
alcun beneficio. Non si ragiona sui fatti, ma sulle creazioni della fantasia.
Procurata in particolare dal grande talento espositivo del capo. È un dono
invidiabile, ma a volte pericoloso! Giuliano Paganin San Pietro in Gu (Pd) Cina e India? E li chiamiamo paesi emergenti Londra si
appresta ad ospitare una riunione dei G20 i quali dovranno definire le misure
in grado di affrontare l'attuale crisi economica che, per la prima volta dagli
anni '30, ha portato il Pil mondiale in recessione. I G20 sono le 20 realtà più
avanzate dal punto di vista economico: una è l'Unione Europea, otto sono i
Paesi più influenti del mondo (Stati Uniti, Germania, Italia ecc. ) e undici
rappresentano le economie emergenti ( Argentina, India, Turchia, Cina, India, ecc.). Desta perplessità il fatto che sono
ancora classificate come "emergenti" la Cina
(con un Pil colossale) e l'India che, di recente, ha spedito un satellite sulla
luna! Luigi Fistarollo Mira
( da "Stampaweb, La"
del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
LEuropa
si prepara al tavolo del G20, a cui siederanno anche Cina, Stati Uniti, Brasile
e India, con la consapevolezza che lincontro forse non “determinerà la
fine della crisi, ma certamente ne marcherà una svolta decisiva”. è ottimista il presidente della
Commissione europea, Josè Manuel Barroso, alla vigilia dellincontro
tra i capi di stato e di governo che si terrà a Londra il prossimo 2 aprile e
al quale lo stesso Barroso parteciperà, accompagnato dal commissario agli affari
economici e monetari dellUe, Joaquin Almunia. Daltra parte, se
non ora quando, si chiede il portoghese, che vede nella crisi “una terribile
occasione da perdere”, senza prendere delle decisioni politiche importanti e
comuni a livello
globale, che portino il mondo intero a uscire da una delle peggiori crisi in
cui lOccidente lo abbia sprofondato. Fa ben sperare anche la
disposizione più favorevole allEuropa della nuova amministrazione Usa. Ci
sono certo delle divergenze (e non da poco) su intensità dei piani di stimolo e regolazione
finanziaria, ma il portoghese invita a “non perdere di vista la foresta
concentrandosi solo sullalbero”, fiducioso alla fine che un accordo
“ambizioso e realistico” possa essere portato a casa, se non il 2 aprile in breve tempo.
Dopotutto Londra non è che una tapap fondamentale in un “vero processo di lungo
corso”. “Il vertice – ha commentato Barroso in una conferenza stampa oggi a
Bruxelles – non porrà fine alla crisi in una notte, ma potrà, vorrà e dovrà
fare la differenza. Il mio parere personale é che ce ne sarà un'altra, che sarà
utile averne un'altra entro la fine dell'anno, ma noto che cè
una convergenza e una possibilità unica di ridefinire la globalizzazione”. La
convergenza dovrà misurarsi su cinque temi, tutti e cinque considerati una priorità dallesecutivo
Ue: il rilancio dell'economia, la riforma dei mercati finanziari, inclusa una
stretta sui paradisi fiscali, il rilancio della governance globale, con la
riforma del Fondo monetario internazionale e della banca Mondiale, la lotta al protezionismo
e l'agenda per lo sviluppo. Già sul primo punto potrebbero nascere alcuni
frizioni con gli Stati Uniti, che continuano a chiedere uno sforzo maggiore allEuropa,
che sembra intenzionata a non cambiare però la portata dei suoi aiuti, fissati a circa 400 miliardi di
euro. “Dobbiamo giudicare gli stimoli in base a quello che danno e non a quello
che ricevono – ha spiegato Barroso. “A poche settimane dal loro annuncio è una
questione di credibilità non parlare di nuovi piani. Dobbiamo mantenere in
permanenza il monitoraggio di quanto fatto ma a giugno ci sarà un primo
esercizio di valutazione e non escludiamo di cambiare in corso d'opera le
misure che sono state già prese. Stiamo cercando di agire su più fronti”. Il
fronte più caldo ora, secondo Barroso, è la disoccupazione, per cui servono
“misure speciali pensate con spirito creativo”. “Alcuni parlano della
possibilità di una ripresa nel corso del 2010 – ha aggiunto Barroso – ma io
sono estremamente preoccupato che la disoccupazione continui a peggiorare
ancora l'anno prossimo”, e con essa i problemi di tenuta del sistema di
coesione sociale, come lo stesso presidente dellEurogruppo, Jean
Claude Juncker ha paventato oggi, nel corso di unaudizione al Parlamento europeo. Laltro
grande tema riguarderà le misure per regolamentare e assicurare
unadeguata supervisione dei mercati finanziari. Sarkozy ha già minacciato
di lasciare il tavolo dei negoziati se non verranno prese decisioni concrete.
Barroso spera che
nessuno si alzi, ma ha ribadito che lEuropa si aspetta in
materia “fatti e non parole”. La crisi sembra spingere in questa direzione se
si considera che, ad esempio, la lotta contro l'evasione fiscale ha fatto più
progressi “negli ultimi 3 mesi che negli ultimi 30 anni”. “Ora – ha detto Barroso – bisogna
verificare che gli impegni presi vengano rispettati”, riferendosi agli impegni
presi da Austria, Lussemburgo e Belgio, ma anche da Liechtenstein e Svizzera,
per ammorbidire le regole sul segreto bancario, sotto la minaccia di essere
inseriti in una "lista nera" dei paesi non cooperativi. I paradisi
fiscali poi saranno una priorità della riforma dei mercati verso una dimensione
maggiormente etica e controllata. “Uno dei principi è che nessuna entità deve
ritrovarsi esclusa dai controlli, principio che spero sarà ribadito a Londra,
permettendoci di combattere contro i paradisi fiscali”. La priorità centrale è
dare credibilità al sistema finanziario globale e per questo è fondamentale che
il sistema si doti di etica. LEuropa, ha confermato Barroso, è
anche “a favore di sanzioni contro quelle giurisdizioni che non lottano contro
la frode fiscale e che impediscono la trasparenza in questo comparto”. Tra gli
altri temi in agenda infine i venti grandi dovranno discutere di ripresa del commercio
internazionale, con un secco no al protezionismo, e la
riforma della governance finanziaria mondiale, con una riforma delle dotazioni
e dei compiti del Fondo monetario internazionale e della Banca Mondiale. Il
primo poi dovrebbe collaborare con il Financial Stability Forum, guidato da
Mario Draghi, nel prevenire le future grandi crisi. Tutti impegni che non
potranno prescindere dagli impegni presi nei confronti della lotta al
cambiamento climatico, in attesa del vertice di Copenaghen, e degli aiuti allo
sviluppo, perché è impensabile, ha concluso il capo dellesecutivo
Ue, che lAfrica o gli altri paesi in via di sviluppo, che non
parteciperanno al vertice di Londra, “paghino ancora gli errori dei paesi più
ricchi”. commenti (0)
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( da "Trentino" del
31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Ibt, la ripresa ha
bisogno di un software Visioni: il pessimismo di Zadra, la prudenza di Bogni,
la soluzione di Salvatori Oltre cento banche a convegno a Marrakech per il
lancio di Gesbank Evolution il nuovo programma gestionale di Informatica
Bancaria Trentina realizzato con la Fondazione Kessler TRENTO. Il sistema
finanziario mondiale è fuori controllo. La tecnologia spinta produce più
disastri che successi. Uno scenario pericoloso e sgangherato in cui, forse, si
apre lo spazio per un'innovazione meno estrema. Tre prospettive emerse dal
convegno organizzato da Informatica Bancaria Trentina a Marrakech per celebrare
la realizzazione, in collaborazione con la Fondazione Bruno Kessler, del nuovo
software Gesbank Evolution. Un esempio riuscito di collaborazione tra piccola
impresa e ricerca. Il sistema finanziario è impazzito. Tuttavia non bisogna
disperare. Imprese anche piccole, ma con idee chiare, ed una ricerca che
intraprenda le strade dell'innovazione aprono spiragli di speranza per la
ripresa. Questa la conclusione, con una punta d'ottimismo della volontà, che si
può trarre dal convegno di Ibt. Dove, del resto, si celebrava il successo di un
prodotto e del suo aggiornamento, mica un fallimento. APOCALISSE. Un
bell'esempio, una case history, considerato che un relatore di peso come
Giuseppe Zadra, direttore dell'Associazione Bancaria Italiana, ha tracciato un
quadro apocalittico della finanza globale. «E' un sistema fuori controllo» ha
detto, aggiungendo per chi si fosse innamorato di Obama, che «non si vede nei
provvedimenti presi da governi ed autorità, alcuna seria proposta di
soluzione». Tempi grami. Zadra, in verità, ha analizzato il rapporto tra
ricerca di base e banche, sostenendo che i tempi lunghi e l'incertezza dei
risultati della prima, non trovano le seconde attrezzate per sostenerne il
finanziamento. Una situazione divenuta paralizzante, figlia di una
globalizzazione che aveva visto prima l'Occidente lasciare ai Paesi in via di
sviluppo (ormai sviluppati) gli investimenti ad alta intensità di lavoro, per
poi scoprire che si erano trasferite altrove anche le produzioni ad alta
intensità di capitale. I computer, oggi, nemmeno più li
costruiscono a Singapore, ma in Cina. E' emigrata
non solo l'industria matura, ma anche quell'avanzata. Insomma, è la
globalizzazione bellezza e non c'è niente da fare. Analogo processo s'è
manifestato nella crisi finanziaria, scoppiata con i subprime Usa e dilagata rapidamente nel mondo. E' successo, ha
spiegato Zadra, che regolatori e controllori avevano costruito una sorta di
perfettissima "fabbrica" in cui ogni singolo processo era vigilato e
monitorato da abili ingegneri della finanza. I quali, probabilmente accecati da
una mal digerita idea del libero mercato, non hanno visto (è l'ipotesi
buonista) che nella loro fabbrica del credito si erano costruite linee che
sfornavano prodotti tossici che, una volta infilati nei prodotti buoni, hanno
creato l'attuale cataclisma. «Ci vorranno anni per risanare la situazione» ha
detto il direttore dell'Abi, lasciando intendere che è una delle ragioni che lo
hanno indotto ad annunciare, per luglio, la sua pensione. La platea di
Marrakech non era fatta di imprenditori o risparmiatori i quali, visto che oggi
sono dalla parte di chi ottiene con fatica credito e rendimenti, avrebbero
potuto domandargli dove mai fossero i regolatori e gli "ingegneri"
nostrani quando, ben prima dei subprime Usa, la banche
vendevano per buoni titoli Cirio e Parmalat e, fino al lunedì successivo al
fallimento, Lehman Brothers. Ma a Marrakech c'erano presidenti e direttori di
Bcc e Casse Rurali (non aderenti all'Abi) e l'interrogativo, forse per
cortesia, è rimasto nell'aria. PRUDENZA. Meno pessimista, invece, il contributo
di Rudi Bogni, già banchiere "private" dell'Ubs. Nonostante abbia
elencato i disastri della tecnologia spinta - «solo 3 progetti su 10 hanno
successo» - ha intravisto una strada per la ripresa nei processi d'innovazione
affrontati «con la consapevolezza dei limiti e delle potenzialità, con le
professionalità migliori e con la disciplina». L'innovazione, insomma, non si
nutre solo di grandi progetti ed investimenti (magari necessari, spesso
fallimentari), ma anche di buon senso, di attenzione al mercato, di flessibilità.
E' il caso di Ibt, se si vuole, che ha sviluppato un prodotto, oggi rinnovato,
procedendo passo dopo passo con investimenti, assunzione di personale,
espansione sul mercato. Uno scenario tipo delineato da Gianluca Salvatori,
amministratore delegato da Euricse, istituto di ricerca della Cooperazione, che
tra il modello ormai decaduto della "corporation" che somma ricerca e
produzione e la futuristica Apple - «non un pezzo dell'i-phone è prodotto da
Stewe Jobs» - vede nella nascita di nuove nicchie produttive un possibile
spazio d'inserimento per le medie e piccole imprese innovative. SPERANZA. «E'
quanto è accaduto negli ultimi vent'anni negli Usa
dove non le banche, ma il venture capitale ha finanziato questo processo. Uno
spazio» ha aggiunto «dove, se sapranno riconoscere le potenzialità delle
imprese, potrebbero operare anche Bcc e Casse Rurali». Una visione positiva che
apprezza il buon senso realistico di Bogni e riscatta il pessimismo di Zadra.
Del resto il mondo, anche se disastrato da finanzieri e banchieri, procede. E
non si può tutti andare al mare. (r.c.c.)
( da "Sestopotere.com"
del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Maltempo, allerta meteo Protezione civile nel modenese (31/3/2009 16:12) |
(Sesto Potere) - Modena - 31 marzo 2009 - E' allerta meteo nel modenese, come
nel resto della regione, per il maltempo previsto nei prossimi giorni e che ha
già provocato un'ondata di piena del Secchia che sta defluendo proprio in
queste ore. La Protezione civile regionale ha attivato la fase di
attenzione dalle ore 20 di martedì 31 marzo alle ore 14 di venerdì 3 aprile per
diverse aree, tra le quali i bacini del Secchia e del Panaro e la pianura
modenese. Sono previste precipitazioni diffuse di moderata intensità fino a
mercoledì 1 aprile, in serata la pioggia sarà più intensa lungo i rilievi
appenninici e così fino a venerdì mattina, quando il maltempo dovrebbe
attenuarsi. Il contemporaneo aumento delle temperature, con conseguente
scioglimento della neve, può contribuire - spiega la Protezione civile - a
determinare fenomeni di piena nei corsi d'acqua montani e di pianura. A Modena
la situazione dei fiumi è tenuta costantemente sotto controllo tramite il
sistema di monitoraggio on line dai tecnici del Centro unificato di Protezione
civile a Marzaglia e grazie al servizio di vigilanza dell'Aipo sugli argini.
Tutti i ponti lungo le strade provinciali rimangono aperti.
( da "Sestopotere.com"
del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Maltempo, allerta
Protezione civile Emilia-Romagna (31/3/2009 18:00) | (Sesto Potere) - Roma - 31
marzo 2009 - La perturbazione che nella giornata di oggi ha interessato la
Sardegna, raggiungerà nelle prossime ore le regioni del nord Italia,
determinando una fase persistente di maltempo. In Emilia-Romagna la Protezione
civile ha emesso un'allerta di 66 ore a partire dalle ore 20 di oggi. Sulla
base delle previsioni disponibili, il Dipartimento della Protezione Civile ha
emesso un avviso di avverse condizioni meteorologiche che integra ed estende
quello diffuso ieri e che prevede larrivo di
precipitazioni sparse, anche a carattere di rovescio o temporale localmente di
forte intensità, sulle regioni del nord, in particolare sul quadrante
nord-occidentale, sullEmilia
Romagna e sullarea del medio versante tirrenico. Il Dipartimento della
Protezione Civile seguirà levolversi della situazione in contatto con le
Prefetture, la Regione e le locali strutture di protezione civile.
( da "AgoPress" del
31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
(AGO PRESS) Al via
domani la terza edizione del Festival Internazionale del Giornalismo che fino
domenica 5 aprile ospiterà a Perugia oltre 200 giornalisti da tutto il mondo.
Si apre con una welcome session che darà il benvenuto ai 200 volontari che sono
stati selezionati per collaborare allorganizzazione
dellevento. Sono studenti e appassionati di giornalismo tra i 18 e i 24 anni che arrivano da
diversi paesi: Canada, Australia, India, Brasile, Russia, Svizzera,
Inghilterra, Spagna, Portogallo, Tunisia, Lituania. Una vera e propria
community nata e organizzata attraverso i social network: twitter e facebook su
tutti. Ad accoglierli Enzo Iacopino, segretario ordine Nazionale dei
Giornalisti, Maurizio Oliviero Commissario Straordinario ADiSU e Silvano
Rometti Assessore alla Cultura Regione Umbria. A cura di Reuters la
presentazione del libro Our World Now, una raccolta delle migliori foto del
2008 scattate da oltre 600 giornalisti che collaborano con Reuters e che
continuano a fare il loro lavoro anche in situazioni di pericolo, e del
documentario Bearing Witness: five years of the Iraq war, il video che
testimonia il ruolo dei giornalisti nelle zone di guerra. Intervengono Tiziana
Barghini direttore Reuters Europa meridionale e Samia Nakoul Reuters. Seguirà
la premiazione della prima edizione del Premio Internazionale Comunicazione per
il Sociale, istituito dallAgenzia delle Onlus e dalla Regione Umbria,
voluto per valorizzare le attività di informazione e approfondimento che dalla
carta stampata ad internet, dalla radio alla tv danno voce alle esperienze
positive del nonprofit e dell'associazionismo, innovando così la capacità comunicativa del
linguaggio del sociale. Intervengono: Maria Rita Lorenzetti presidente Regione
Umbria, Stefano Zamagni presidente Agenzia per le ONLUS, Giuseppe Guzzetti
presidente Fondazione Cariplo, Dino Boffo direttore Avvenire, Candido
Grzybowski direttore di IBASE Brasile, Andrea Olivero portavoce
Forum Nazionale del Terzo Settore, Elio Silva Il Sole 24 Ore. Modera Damiano
Stufara Assessore Politiche sociali Regione Umbria. Un approfondimento sulla
quarantennale attività
pubblicistica del poliedrico impegno civile di Aldo Moro, dal titolo Lattualità
di Aldo Moro giornalista, apre gli incontri-dibattito di questa prima giornata.
Lincontro ripercorre e analizza gli scritti del politico pugliese facendo
emergere esami seri,
scrupolosi e lungimiranti dei fenomeni politici e sociali di quegli anni.
Intervengono Antonello Di Mario capo ufficio stampa UILM nazionale, Agnese Moro
sociopsicologa e Ferdinando Treggiari docente Storia del diritto medievale e
moderno. Modera Enzo Quaratino ANSA. Antonio G. Calafati docente di Economia
Urbana, Università delle Marche, Nicholas Jones BBC, Sergio Rizzo Corriere
della Sera e David Sassoli vicedirettore TG1 cercheranno di rispondere alla
domanda Il giornalismo è al servizio dei cittadini? per capire se siamo ormai
di fronte a un giornalismo che ci impedisce di pensare collettivamente. Modera
Marcello Foa il Giornale.Il cittadino del villaggio globale, sempre più
informato sui fatti del mondo in tempo reale, tende a sapere sempre meno sui
fatti a lui più vicini. In quest'ottica cresce l'importanza e il ruolo
dell'informazione locale. Su Linformazione tra globale e locale
si confronteranno Pierluigi Camilli vicedirettore RAI TG Regionali, Giuseppe
Castellini direttore Il Giornale dell'Umbria, Anna Mossuto direttore Corriere dell'Umbria,
Sandro Petrollini caporedattore Umbria Il Messaggero, Luciano Salvatore
caporedattore Umbria La Nazione e Renato Vichi responsabile Media Relations
UniCredit Retail. Cronaca nera, prima notizia. Dall'omicidio di Cogne al
delitto di Perugia: la cronaca giudiziaria, le indagini scientifiche e i
confini del racconto giornalistico. Ne parleranno Sabina Castelfranco CBS,
Caterina Malavenda avvocato, esperto di diritto dell'informazione, Massimo
Martinelli Il Messaggero, Massimo Picozzi psichiatra e criminologo, Fiorenza
Sarzanini Corriere della Sera. Modera Paolo Poggio GR RAI. Uno spazio
importante di questa edizione è dedicato allinformazione in prima
linea contro le mafie. La mafia, anzi le mafie si sono globalizzate e modernizzate,
utilizzano skype e facebook per comunicare, investono sui mercati
internazionali, stringono patti di sindacato con le organizzazioni di altri
Paesi, scambiandosi "know how" criminale. Linchiesta
sulla criminalità si deve adeguare ai tempi, allargando i propri orizzonti, acquisendo nuovi strumenti
e metodologie di i indagine, pur conservando lo spirito di servizio alla
democrazia. Allincontro Globalizzazione e criminalità
organizzata partecipano Paolo Butturini segretario Associazione Stampa Romana,
Piero Grasso procuratore Nazionale Antimafia, Francesco La Licata La Stampa,
Petra Reski Die Zeit. Modera Vittorio Di Trapani segretario Associazione
Giornalisti Scuola di Perugia. Per la sezione Giornalismi, Tv e Mafie, dedicata
alle scuole, sarà proiettato il docufim Osistema di Matteo
Scanni e Ruben H. Oliva. Unindagine senza censure sulla camorra, che
racconta la Napoli della criminalità organizzata. Il volto oscuro del potere in
Italia è il titolo dellincontro con Giuseppe Lo Bianco ANSA, Sandra Rizza freelance
e Andrea Purgatori Corriere della Sera. Sarà presentato il libro Profondo Nero
(Chiarelettere) di Giuseppe Lo Bianco e Sandra Rizza, che svela inediti scenari
sulla morte del giornalista De Mauro, di Pasolini e del presidente dellEni
Enrico Mattei: ununica pista allorigine. A seguito della
pubblicazione di questo libro la criminologa Simona Ruffini e lavvocato
Stefano Maccioni hanno condotto uninchiesta e presentato al Procuratore
della Repubblica di Roma, Giovanni Ferrara, una istanza per chiedere la riapertura delle
indagini sulla morte di Pierpaolo Pasolini. Apre la sezione speciale dedicata
ai new media lincontro Internet è partecipazione con i
blogger ed esperti di new media Antonella Beccaria, Paul Bradshaw, Antonio Sofi e Mario Tedeschini Lalli
Elemedia Gruppo Espresso. Dedicato a blogger, filmaker e giornalisti
indipendenti anche lo spazio Casa Current, gestito dal social news network
fondato dal Al Gore che vive di giornalismo partecipativo, aperto da domani al
5 aprile dalle ore 9.00 alle ore 21.00 presso il Centro Servizi Camerali G.
Alessi. Protagonisti della sera a teatro Gualtiero Bertelli, Gian Antonio
Stella e Bebo Storti con lo spettacolo teatrale Un paese di gente perbene.
Storie, racconti e aneddoti intervallati da canti provenienti dal patrimonio
popolare italiano. Dalle infrastrutture bloccate da lacci e lacciuoli di ogni
genere allattività legislativa farraginosa, dai ritardi nell'informatica
che ci fanno arrancare dietro la Lettonia agli ordini professionali chiusi a riccio davanti
ai giovani, dal declino delle Università-fai-da-te alle rivolte di mille
corporazioni, dalle ottusità sindacali ai primari nominati dai partiti:
l'Italia è un Paese straordinario che, nonostante la sua storia, le sue eccellenze,
i suoi talenti, appare ormai alla deriva. Un Paese che una classe politica
prigioniera delle proprie contraddizioni e dei propri privilegi non riesce più
a governare.
( da "Giornale.it, Il"
del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Dunque, ci siamo.
Obama arriva oggi a Londra e domani vedrà i leader dei venti principali Paesi
industrializzati; ma questo vertice, ritenuto da tutti fondamentale, si
concluderà con ogni probabilità con pochi risultati concreti, che non è
difficile prevedere: un impegno generico a una nuova regolamentazione degli
hedge funds, misure contro i paradisi fiscali, nuovi fondi al Fmi. Le riforme
strutturali resteranno nel cassetto e lo strapotere della finanza sull'economia
reale non verrà rimesso in discussione: questo espone il mondo a nuovi choc.
Una delle novità più importanti riguarda il rapporto tra l'America e l'Europa.
Come ho scritto in un pezzo sul Giornale, l"'Europa ha deciso di non
seguire l'America sulla via del rilancio economico, perlomeno non secondo le
modalità statunitensi. Obama, in circa due mesi, ha approvato misure, che,
inclusi i salvataggi delle banche e delle industria in difficoltà, toccheranno
l'astronomica cifra di 4500 miliardi di dollari, pari quasi al 30% del Pil. E
per settimane l'amministrazione Obama, con il martellante sostegno della
stampa, ha tentato di convincere l'Unione europea ad uniformarsi agli Usa. Ma la cancelliera tedesca Merkel, spalleggiata da
Sarkozy, ha tenuto duro e ha vinto". I consiglieri della Casa Bianca hanno
annunciato che "Obama non insisterà con i leader dei venti Paesi più
importanti del pianeta sulla necessità di varare la prima, grande, coordinata
manovra mondiale. La bozza della risoluzione, trapelata su un giornale tedesco,
esprimerà un auspicio generico, senza alcun vincolo. Come dire: ognuno faccia
da sé". L'Europa ritiene più importante salvaguardare la solidità dei
conti pubblici e limitare i rischi di un'iperinflazione, l'America, invece, la
cui economia è basta al 75% sui consumi, deve far ripartire ad ogni costo
l'economia. Il viaggio confermerà la straordinaria popolarità di Obama, ma sarà
inconcludente anche su altri dossier, soprattutto sull'Afghanistan: fino a
poche settimane fa Washington pretendeva dagli europei l'invio di nuove truppe
al fianco dei marines, ma nella Ue questa eventualità è talmente impopolare da
indurre i governi a respingere le pressioni americance. E l'America è così
debole da abbozzare: al vertice della Nato la questione delle nuove truppe a
Kabul passerà sotto traccia. La mia impressione è che politicamente il viaggio
di Obama rischia di essere ricordato come il primo di un'America a cui il mondo
non riconosce più lo status di superpotenza. Perchè dire no aall'America oggi
si può, e non basta un presidente mediatico a ridare prestigio e credibiltà a
un Paese a cui il mondo, all'unanimità, rinfaccia la responsabilità della
crisi. Scritto in era obama, banche, capitalismo, crisi, economia, europa, gli
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28Mar 09 Nasce il Pdl, ma saprà darsi un'identità? Nasce il Pdl, bene. E non è
difficile prevedere che sarà vincente, perchè Berlusconi è la figura di
riferimento da oltre 15 anni e alla maggioranza degli italiani è assai gradira
e perchè i partiti conservatori, in Italia, ma non solo, affrontano la crisi
meglio di una sinistra moderata che, avendo fatto proprio il dogma liberista
(ricordate il libro di Giavazzi e Alesina?), ora appare meno credibile di un
centrodestra, dove nel corso degli anni non sono mancate le critiche allo
stapotere della finanza e alla deriva morale della società ( vedi Tremonti,
Bossi, certi esponenti di An). Tuttavia il Pdl corre lo stesso rischio del Pd,
che è fallito perchè non è riuscito a darsi una nuova identità ovvero non ha
saputo creare una sintesi innovativa tra i cattolici sociali e i post
comunisti. Al Pd, come già osservato su questo blog, manca il senso di
appartenenza. La domanda che mi pongo è la seguente: il popolo di Forza Italia
e, soprattutto, il popolo di An, che è più piccolo ma più coeso, saprà
riconoscersi nel Pdl? Ovvero: il nuovo partito sarà sentito come proprio dai
militanti? Avrà una coerenza ideologica, programmatica, sociale? Se la risposta
sarà negativa, non è difficile prevedere un aumento dei consensi a Lega e Udc,
che hanno già un profilo consolidato e sono facilmente riconoscibili dagli elettori.
Il successo del nuovo partito nel medio e lungo periodo si gioca sull'identità.
Che dovrà essere forte, autentica, condivisa. O sbaglio? Scritto in politica,
pdl, partito democratico, democrazia, Italia Commenti ( 70 ) » (4 voti, il voto
medio è: 4.5 su un massimo di 5) Loading ... Il Blog di Marcello Foa © 2009
Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 25Mar 09
Ma il mercato distorce la realtà? Soros dice di sì. Di questi tempi abbiamo
parlato molto di economia e mi spiace dover restare in tema, ma sono rimasto
colpito da questa affermazione di George Soros, l'ex speculatore che affossò la
lira e la sterlina negli anni Novanta e che ora è diventato un guru
economico-filosofico-filantropico. Con i mercati ha guadagnato miliardi e i
fondi Hedge da lui creati continuano a guadagnarne molti (pare). Eppure ieri
durante un incontro con il minostro del Tesoro Usa
Geithner ha pronunciato questa frase che ha scioccato l'America: "L'idea
che i mercati (finanziari) siano in grado di correggersi da soli si è
dimostrata falsa. I mercati, anzichè rispecchiare la realtà sottostante, la
distorgono sempre". La mia prima reazione è stata di stizza: ma come,
proprio lui fa queste considerazioni? Il personaggio non è certo coerente.. ma,
pensandoci bene, forse non ha tutti i torti. Mi spiego: io sono da sempre un
liberale e penso che l'economia di mercato abbia consentito di portare sulla
via del benessere intere nazioni. Ma ho l'impressione - anzi, la certezza - che
i mercati finanziari oggi non siano il risultato del normale incrocio tra
domanda e offerta. E questo a causa dei derivati e dei prodotti di ingegneria
finanziaria. Qualcuno sa dirmi l'utilità di questi strumenti? Nati a fin di
bene ovvero per permettere agli operatori e agli industriali di cautelarsi
contro rischi di cambio o sbalzi nelle quotazioni, sono diventati dei mostri
che con l'effetto leva consentono profitti o perdite inimmaginabili. Ma servono
all'economia reale? Consentono una miglior valutazione delle società quotate? La
risposta a queste domande è no: non servono a nulla se non a una certa finanza.
E l'effetto leva è così vertiginoso da distorgere molte valutazioni,
accentuando spasmodicamente i movimenti al rialzo o al ribasso di borse,
valute, materie prime, obbligazioni. Ricordate il petrolio? Su su fino a 150
dollari, poi già sotto i 40, il dollaro che passa da 1,25 a 1,45 in dieci
giorni e poi torna a 1,25. Tutto questo è innaturale e superfluo. E allora
perchè non limitarli o addirittura abolirli, progressivamente? I trader, certi
banchieri, gli speculatori hanno già fatto abbastanza danni. Che la festa
finisca e che il mercato torni ad essere il mercato, in un'ottica
autenticamente liberale. Domanda: Che Soros abbia ragione? Scritto in
capitalismo, crisi, banche, manipolazione, globalizzazione, economia, notizie
nascoste Commenti ( 91 ) » (6 voti, il voto medio è: 4.33 su un massimo di 5)
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Invia questo articolo a un amico 24Mar 09 Il piano Geithner? Un'altra beffa. I
mercati finanziari hanno reagito con entusiasmo al piano del ministro del
Tesoro americano Geithner e non è difficile capire perchè: non fa altro che
prorogare lo strapotere della casta finanziaria di Wall Street. Come hanno evidenziato
alcuni commentatori (segnalo al riguardo l'ottimo fondo di Luigi Zingales sul
Sole 24Ore), la manovra messa a punto dall'Amministrazione Obama si risolve in
uno straordinario regalo alle banche che hanno provocato il dissesto
finanziario, in un incentivo agli hedge funds che potranno indebitarsi a spese
del contribuente, e persino in un premio alle agenzie di rating che per
valutare i nuovi fondi di asset tossici intascheranno un miliardo di dollari.
Sul Giornale di oggi do voce anche a un'illustre economista, Alice Rivlin, ex
membro del board della Federal Reserve, che sebbene con qualche perplessità
difende il piano. Tuttavia resto molto scettico, per queste quattro ragioni: 1)
Il piano ignora le cause strutturali del dissesto. Anche se avesse successo,
non impedirebbe alle banche di ripetere gli stessi errori del passato. infatti,
secondo voci accreditate, gli istituti bancari non hanno ancora rinunciato alle
operazioni di ingegneria finanziaria, insomma continuano a trastullarsi con
derivati, cartolarizzazioni, eccetera. 2) Il fondo dovrebbe essere alimentato
con mille miliardi di dollari, ma l'ammontare dei debiti tossici è di gran
lunga superiore a questa pur ingente cifra. Verosimilmente, non sarà
sufficiente per risanare completamente i bilanci delle banche. 3) La Cina è sempre più diffidente nei confronti degli Stati Uniti
e sempre meno disposta a indebitarsi in dollari. Ieri, d'accordo con la Russia,
ha lanciato l'idea di una moneta globale al posto della valuta statunitense.
L'ipotesi appartiene a un futuro lontano. Ma il solo fatto che venga presa in
considerazione è indicativa delle intenzioni di Pechino. 4) L'economia
americana si basa per il 75% sui consumi e le misure varate dal governo faranno
esplodere prima il deficit e poi il debito pubblico, che potrebbe arrivare in
appena due anni all'80% del Pil. E ci vorranno molti anni per riconvertirla
all'industria. Le sue debolezze sono strutturali. L'ottimismo di molti
operatori è davvero giustificato? Scritto in banche, capitalismo, crisi, era
obama, economia, cina, globalizzazione, gli usa e il mondo
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articolo a un amico 21Mar 09 Non chiedete a Obama di essere spontaneo Ma Obama
è davvero un grande comunicatore? Ne dubito. O meglio, dipende dalle
circostanze. Come spiego in un articolo pubblicato oggi sul Giornale, il
presidente degli Stati Uniti è soprattutto un grande interprete, ma solo di
discorsi scritti, spesso da altri. Sa leggere, sa recitare bene. Ma è
terrorizzato quando deve parlare a braccio. Infatti, ha sempre appresso il
teleprompter (vedi foto) ovvero il "gobbo elettronico", anche quando
deve intervenire in pubblico solo per pochi secondi. Non sa improvvisare, non
sa essere spontaneo. Io dico: non paragonatelo a Roosevelet, nè a Kennedy, nè a
Reagan. Quella era un'altra categoria. Obama senza il suo spin doctor David
Axelrod è perso. Scritto in spin, comunicazione, era obama, presidenziali usa,
gli usa e il mondo, giornalismo Commenti ( 72 ) » (4 voti, il voto medio è:
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Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 19Mar 09 Proteste
alla Sapienza e degli islamici, la legge vale per tutti? Ieri altri tafferugli
alla Sapienza. Gli studenti volevano improvvisare un corteo non autorizzato e
la polizia lo ha impedito; da qui gli scontri. A mio giudizio la polizia ha
ragione; mi chiedo però perchè lo stesso criterio non sia stato usato in
occasione delle proteste degli estremisti islamici di gennaio, durante le
quali, per ben 4 volte i manifestanti hanno deviato dal percorso autorizzato
per andare a pregare di fronte al Duomo e al Colosseo. In quell'occasione, a
Milano come a Roma, le forze dell'ordine hanno lasciato fare. E purtroppo credo
che lo stesso accadrebbe se gli islamici tentassero un'altra prova di forza;
perchè è relativamente semplice contrastare qualche centinaio di studenti su di
giri, ma è troppo rischioso far rispettare la legge se a violarla è una
minoranza musulmana ormai molto numerosa composta da centinaia di migliaia di
persone, che potrebbero provocare sommosse di piazza. E se osservo quel che
accade all'estero non trovi motivi di conforto: a Parigi la polizia non ha più
il controllo di alcuni quartieri di periferia e gli agenti hanno paura di
uscire dai commissariati, mentre in America Sean Penn ha fatto tagliare i
passaggi che lo riguardano in un film che denuncia le difficoltà di
integrazione di certe minoranze, tra cui quella islamica, mostrando scene
forti, come quella di una ragazza iraniana uccisa in nome dell' «onore» da un
familiare che ne rimproverava la condotta di vita non conforme alle tradizioni
e ai dettami della religione. Le proteste dell'associazione degli iraniani è
stata così veemente da indurre l'attore, famoso per il suo impegno civile, a
una clamorosa retromarcia. E la situazione rischia di peggiorare ulteriormente.
Che fare? Bisogna arrivare al punto di limitare drasticamente l'immigrazione
musulmana privilegiando quella di minoranze, come i filippini, che si integrano
facilmente? Scritto in notizie nascoste, società, Italia, gli usa e il mondo,
francia, immigrazione, islam Commenti ( 179 ) » (6 voti, il voto medio è: 5 su
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Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 17Mar 09 Il rally delle
Borse è un'illusione, l'America nasconde i guai Negli ultimi sette giorni le
Borse sono partite al rialzo e c'è già chi sostiene che il peggio è passato.
Non riesco ad essere così ottimista; anzi, ho l'impressione che in realtà,
proprio in questi giorni ,stiamo vivendo un passaggio delicatissimo della
crisi. Il rally è stato innescato da Citigroup che ha annunciato profitti per i
primi due mesi e gli operatori hanno iniziato a credere che il settore bancario
sia sulla via del risanamento. Ma è davvero così? Che fine hanno fatto i debiti
colossali accumulati dagli istituti? Si sono volatilizzati con un colpo di
bacchetta magica? Ovvio che no. E infatti qualcuno ha rilevato che Citigroup ha
annunciato gli utili ma si è rifiutata di rilevare l'incidenza dei debiti. Ma
l'annuncio di una settimana fa è servito per innescare un'operazione colossale
per propagare fiducia. Il movimento di Borsa è stato ampliato da una raffica di
annunci rassicuranti da altre banche, e, soprattutto, da uno spin
iperottimistico da parte di Obama, del ministro del Tesoro Geithner del
presidente della Fed Bernanke, secondo cui "il peggio è passato". Che
i governi tendano a sollevare gli spiriti è normale, ma questa euforia è
sospetta. E infatti serve a nascondere un problema ben più grande. Altro che
ripresa, in queste ore l'America è in bilico come mai prima d'ora. La vera
notizia non è Citigroup, ma la dichiarazione del primo ministro cinese che
pubblicamente ha espresso dubbi sulla solidità dei Buoni del Tesoro americani.
E Obama nel week-end ha moltiplicato gli interventi per rassicurare il mondo
"che gli Usa sono la nazione più sicura al mondo
per gli investimenti". Ieri sono usciti i dati, ripresi dall'economista
Roubini, sugli acquisti di Treasury ed è emersa un'altra verità scomoda. In
gennaio gli stranieri hanno venduto Buoni del Tesoro a lunga scadenza per 18
miliardi (mentre in dicembre ne avevano acquistati per 22 miliairdi),
preferendo le scadenze brevi. In genere hanno ridotto gli acquisti di
obbligazioni americane, sia pubbliche che private, con, complessivamente, un
saldo negativo per 148 miliardi di dollari. La Cina è
inquieta e il mercato manda segnali negativi: il mondo inizia a perdere fiducia
in un'America il cui deficit sta esplodendo? E' l'incubo che agita le notti di
Obama. Altro che euforia, il suo è spin da disperazione. E il mondo trattiene
il fiato. AGGIORNAMENTO: Sono a Parigi, dove ho intervistato Jacques Attali,
uno dei pochi ad aver previsto per tempo la crisi. E' convinto che la crisi
potrà essere superata definitivamente solo se verranno cambiate le regole che
hanno permesso la diffusione dell'anarchia finanziaria, altrimenti la ripresa
sarà effimera. Il problema è che Washington e Londra vogliono continuare come
prima. Attali è persuaso che l'Europa sia meglio attrezzata e potrebbe
addirittura emergere come la nuova superpotenza. Potere leggere l'intervista
qui Scritto in spin, banche, capitalismo, crisi, era obama, società, cina,
notizie nascoste, globalizzazione, economia, gli usa e il mondo Commenti ( 45 )
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Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a
un amico 14Mar 09 La crisi provocherà una nuova ondata di immigrati? Ma la
crisi che impatto avrà sui flussi migratori? In Italia se n'è parlato poco, ma
sulla stampa straniera sono stati pubblicati diversi reportage, da quali
risultava che molti immigrati stavano abbandondando i Paesi ricchi (soprattutto
negli Usa e in quelli del Golfo) per tornare a casa.
Il motivo? Ovvio: la mancanza di lavoro. Anche in Italia è accaduto un fenomeno
analogo, sebbene in misura molto minore e limitatamente ad alcune comunità,
come quella brasiliana. Ma ora il quadro potrebbe cambiare. Se la crisi
finanziaria nei Paesi dell'Europa dell'est peggiorerà ulteriormente, provocando
un forte aumento della disoccupazione, molti rumeni, bulgari, albanesi,
slovacchi, eccetera potrebbero essere indotti, dalla disperazione, a tentare
l'avventura a ovest, magari al solo scopo di vivere di espedienti. L'incognita
principale, tuttavia, riguarda l'Africa. L'altro giorno il segretario del Fmi,
Dominique Strauss-Kahn, ha lanciato l'allarme per gli effetti catastrofici
della recessione sul Continente nero. «C'è in pratica la certezza -ha detto il
capo dell'Fmi -che molti milioni di persone sprofonderanno sempre più nella
miseria: se non si interviene con un forte piano d'emergenza ci sono forti
rischi di guerre civili, se non di guerre estese». E dunque di una nuova ondata
migratoria verso l'Europa. Secondo Strauss-Kahn tocca ai Paesi ricchi mettere
mano al portafoglio. «Se la comunità internazionale ha trovato centinaia di
miliardi di dollari per affrontare la crisi globale, non è ammissibile che non
possa trovare qualche centinaio di milioni, meno di quanto ha investito per
salvare singole aziende private, per i Paesi più poveri». E' davvero questo il
modo appropriato per aiutare l'Africa a superare la crisi? Inoltre: siamo
pronti a reggere, in piena crisi economica, una nuova ondata migratoria
dall'Europa dell'Est e dall'Africa? Temo che un evento del genere provocherebbe
tensioni sociali enormi, un razzismo diffuso e una guerra tra poveri nelle
nostre città. Che foschi presagi.. sbaglio? Scritto in società, crisi,
globalizzazione, democrazia, Italia, notizie nascoste, immigrazione Commenti (
88 ) » (8 voti, il voto medio è: 4.38 su un massimo di 5) Loading ... Il Blog
di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo
articolo a un amico 12Mar 09 Piani di rilancio, l'Europa dice no a Obama (e fa
bene) Giornale di oggi scrivo un articolo incentrato sulle crescenti
incomprensioni tra l'Unione europea e la nuova America di Obama, in vista del
prossimo G20. Il punto centrale riguarda il piano di stimolo dell'economia, la
Casa Bianca da giorni preme affinchè anche l'Europa ne adotti uno in grande
stile (quello Usa è pari al 5,7% del Pil), ma i
Ventisette sono restii. "Hanno già stanziato spese straordinarie pari
all'1,5% del Pil, che porteranno quelli dell'area euro a sfondare il deficit
del 3% previsto dal Trattato di Maastricht, ma non intendono andare oltre nel timore
che disavanzi eccessivi possano incrinare la tenuta o perlomeno la credibilità
della moneta unica". Infatti quello americano quest'anno sfiorerà il 10% e
che chi lo vede addirittura al 15%. Inoltre, Berlino e Parigi prestano sempre
più ascolto agli economisti secondo cui manovre come quelle americane servono a
poco; infatti a breve porteranno nelle tasche dei contribuenti importi irrisori
pari a poche decine di dollari a testa, mentre gli investimenti sulle
infrastrutture incideranno sulla crescita solo verso la fine del 2010. Insomma,
si dovrebbe rinunciare a equilibri finanziari costruiti in oltre 15 anni per
adottare misure espansioniste di dubbia efficacia". Io dico che l'Europa
fa bene a resistere alle pressioni americane nonostante siano sempre più
insistenti, con l'appoggio di grandi testate come Financial Times ed herald
Tribune, che abboccano allo spin della Casa Bianca. La mia impressione è che
gli Usa sperino di trascinare anche gli altri Paesi
nella spirale dei deficit (e a lungo termine inflazionistica) perchè se tutti
vanno male è più facile che il dollaro resti la moneta di riferimento; ma se
l'Europa non segue la corrente e mantiene conti più o meno in ordine il
biglietto verde rischia il capitombolo e Washington di perdere la leadership finanziaria
sull'economia globale. Questa è la vera posta in gioco. Sbaglio? Scritto in
spin, banche, capitalismo, crisi, manipolazione, era obama, globalizzazione,
europa, economia, società, gli usa e il mondo Commenti ( 47 ) » (5 voti, il
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Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 10Mar 09
Libertà di stampa? Sì, ma non per i blog Attenti, amici bloggisti, la
Cassazione ha deciso che "per i blog e i forum on-line non valgono le
regole che tutelano la libertà di stampa". La ragione? Eccola: siccome
"si tratta di una semplice area di discussione dove qualsiasi utente o gli
utenti registrati sono liberi di esprimere il proprio pensiero, rendendolo
visionabile a tutti gli altri soggetti autorizzati ad accedere al forum",
spesso in forma anonima,."Blog, forum eccetera non possono essere
considerati come una testata giornalistica, ma sono equiparabili ai messaggi
che potevanoe possono essere lasciati in una bacheca". Dunque i blog hanno
l'obbligo di rispettare il "buon custome" e il giudice può ordinare
il sequestro di alcune pagine web. La controversia era nata in seguito alla
decisione del Tribunale di Catania di sequestrare un forum di discussione sulla
religione cattolica nel quale erano contenuti messaggi che la magistratura di
Catania aveva ritenuto offensivi verso il comune sentimento religioso. Alcuni
bloggisti "avevano travalicato limiti del buon costume alludendo
espressamente a pratiche pedofile dei sacerdoti per diffondere il 'sacro seme
del Cattolicesimo'". Il tema è delicatissimo. Certe ingiurie sono
indifendibili, ma temo che la sentenza della Cassazione sia esagerata e che
costituisca un precedente potenzialmente pericoloso per la libertà di espressione
in questo Paese. Chi stabilisce cos'è il buon costume? E chi ci garantisce che
questa sentenza non venga usata per mettere a tacere opinioni scomode? Scritto
in giustizia, blog, manipolazione, società, Italia, democrazia, giornalismo
Commenti ( 63 ) » (4 voti, il voto medio è: 4.75 su un massimo di 5) Loading
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questo articolo a un amico Post precedenti Chi sono Sono inviato speciale di
politica internazionale. Sposato, ho tre figli. Risiedo a Milano e giro il
mondo. Tutti gli articoli di Marcello Foa su ilGiornale.it contatti Categorie
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la vicenda Alitalia la mano della lobby europea - 4 Emails Una vita
meritocratica... - 4 Emails Abbiamo vinto l'Expo. E ora come la mettiamo con
Malpensa? - 3 Emails Ecco come si può davvero aiutare il Tibet - 3 Emails
Attenti, Londra tollera la Shaaria... - 3 Emails Usa,
la tragica ripicca di un popolo a lungo raggirato - 3 Emails Caso Eluana, un
giudizio controcorrente che fa riflettere - 3 Emails In una lettera il ritratto
dell'Italia di oggi - 2 Emails Dalla Svizzera una lezione (anche per il
centrodestra italiano) - 2 Emails Milva e quei sette milioni nascosti... per la
vecchiaia - 2 Emails Ultime discussioni Marina: 400.000.000.000 di dollari sono
circa 800 mila miliardi di euro? DamyEku: Salve tutti! mesi fa su questo
blog,scrissi ke è ora ke l'america si aggrega all'europa ke con... bo.mario: La
difficoltà che questi incontri producano qualcosa di reale è sempre esistita.
Che Obama dica che USA... Dekebalos: Salve, Sarà un bel dibattito su questo
argomento, dott. Foa ! La aspettavo con questo argomento, non... Franco
Parpaiola: Salve. Marina sei semplicemente fantastica, non combiare mai,rimani
così come sei, la Veranda non... Ultime news G8, Berlusconi: "La crisi
sarà globale Nel 2010 a rischio 20 milioni di posti"Clandestini, strage in
acque libiche: ancora 213 dispersiCasa, accordo tra Regioni: sì aumenti, no
decretoUsa, risarcimento record 145 milioni di dollari
a vedova di un fumatoreCei, fondo da 300 milioni di euro per i
poveriTrapattoni: "Cassano? Credo sia da nazionale"Afghanistan, ora i
mariti possono stuprare le mogli Yemen, rapiti due turisti olandesiEsce
Vittorio, surfista romano e il Gf perde il suo intrattenitoreAncelotti è
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sostenere l'Italia che arranca? - 16 Votes Primarie Usa,
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Maroni? - 15 Votes Recent Posts G20, tanto rumore per poco. E l'America non fa
più paura. Nasce il Pdl, ma saprà darsi un'identità? Ma il mercato distorce la
realtà? Soros dice di sì. Il piano Geithner? Un'altra beffa. Non chiedete a
Obama di essere spontaneo Proteste alla Sapienza e degli islamici, la legge
vale per tutti? Il rally delle Borse è un'illusione, l'America nasconde i guai
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dice no a Obama (e fa bene) Libertà di stampa? Sì, ma non per i blog Pagine
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( da "Virgilio Notizie"
del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
L'Aia, 31 mar. (Ap)
- L'incontro fra Hoklbrooke e il viceministro degli Esteri iraniano, Mehdi
Akhundzadeh, non era stato programmato, secondo quanto riferito da Clinton in
conferenza stampa; i due diplomatici hanno stabilito di "rimanere in
contatto", ha concluso il Segretario senza fornire ulteriori particolari.
L'incontro ha rappresentato il primo contatto tra i due Paesi dall'offerta
dell'Amministrazione Obama di un riavvicinamento trent'anni dopo la rottura dei
rapporti diplomatici. Il presidente Barack Obama, presentando la nuova
strategia dell'Amministrazione per l'Afghanistan, ha infatti proposto la
creazione di un "gruppo di contatto" che "comprenda tutti i
Paesi per i quali la sicurezza della regione è importante: quelli della Nato e
altri alleati, ma anche Paesi dell'Asia centrale e del Golfo, l'Iran, la Russia, l'India e la Cina". L'Iran
ha stretti legami con il vicino Afghanistan, specie con la comunità sciita:
Teheran era infatti contraria al regime talebano, islamico ma sunnita; inoltre,
deve fare i conti con le conseguenze del traffico di stupefacenti che alimenta
il mercato della droga iraniano. Teheran e Washington avevano avviato
una cooperazione - soprattutto in materia di intelligence - dopo gli attentati
dell'11 settembre, prima che l'Amministrazione Bush relegasse l'Iran fra i
Paesi dell'"Asse del Male".
( da "Wall Street Italia"
del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Iran-Usa/ Contatti diplomatici diretti dopo offerta Obama - punto
di Apcom Alla Conferenza Internazionale dell'Aia sull'Afghanistan -->L'Aia,
31 mar. (Ap) - La Conferenza Internazionale sull'Afghanistan svoltasi oggi
all'Aia è stata teatro di un insolito contatto diplomatico diretto fra le
delegazioni statunitense ed iraniana. I rappresentanti statunitensi hanno
infatti consegnato alle controparti una lettera in cui si chiede alle autorità
di Teheran di risolvere i casi di tre cittadini americani detenuti o dispersi
in Iran, senza fare ricorso ad un intermediario come avviene normalmente, dato
che le relazioni diplomatiche fra i due Paesi dono interrotte da quasi
trent'anni. Inoltre, come ha reso noto il Segretario di Stato americano Hillary
Clinton, l'inviato speciale statunitense per l'Afghanistan e il Pakistan,
Richard Holbrooke, ha avuto un "breve e cordiale" colloquio con il
viceministro degli Esteri iraniano, Mehdi Akhundzadeh; l'incontro a margine
della Conferenza non era stato programmato e i due diplomatici hanno stabilito
di "rimanere in contatto", ha concluso il Segretario senza fornire
ulteriori particolari. L'incontro ha rappresentato il primo contatto tra i due
Paesi dall'offerta dell'Amministrazione Obama di un riavvicinamento: prima
reazione quella del Ministero degli esteri russo, che ha parlato di un
"primo passo nella direzione giusta". Il presidente Barack Obama,
presentando la nuova strategia dell'Amministrazione per l'Afghanistan, ha
infatti proposto la creazione di un "gruppo di contatto" che
"comprenda tutti i Paesi per i quali la sicurezza della regione è
importante: quelli della Nato e altri alleati, ma anche Paesi dell'Asia
centrale e del Golfo, l'Iran, la Russia, l'India e la Cina". L'Iran ha stretti legami con il vicino Afghanistan,
specie con la comunità sciita: Teheran era infatti contraria al regime
talebano, islamico ma sunnita; inoltre, deve fare i conti con le conseguenze
del traffico di stupefacenti che alimenta il mercato della droga iraniano.
Teheran e Washington avevano avviato una cooperazione - soprattutto in materia
di intelligence - dopo gli attentati dell'11 settembre, prima che
l'Amministrazione Bush relegasse l'Iran fra i Paesi dell'"Asse del Male.
( da "Wall Street Italia"
del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Iran-Usa/ L'Aia, incontro fra Holbrooke e delegato iraniano -2-
di Apcom Diplomatici hanno stabilito di "rimanere in contatto"
-->L'Aia, 31 mar. (Ap) - L'incontro fra Hoklbrooke e il viceministro degli
Esteri iraniano, Mehdi Akhundzadeh, non era stato programmato, secondo quanto
riferito da Clinton in conferenza stampa; i due diplomatici hanno stabilito di
"rimanere in contatto", ha concluso il Segretario senza fornire
ulteriori particolari. L'incontro ha rappresentato il primo contatto tra i due
Paesi dall'offerta dell'Amministrazione Obama di un riavvicinamento trent'anni
dopo la rottura dei rapporti diplomatici. Il presidente Barack Obama,
presentando la nuova strategia dell'Amministrazione per l'Afghanistan, ha
infatti proposto la creazione di un "gruppo di contatto" che
"comprenda tutti i Paesi per i quali la sicurezza della regione è
importante: quelli della Nato e altri alleati, ma anche Paesi dell'Asia
centrale e del Golfo, l'Iran, la Russia, l'India e la Cina". L'Iran ha stretti legami con il vicino Afghanistan,
specie con la comunità sciita: Teheran era infatti contraria al regime
talebano, islamico ma sunnita; inoltre, deve fare i conti con le conseguenze
del traffico di stupefacenti che alimenta il mercato della droga iraniano.
Teheran e Washington avevano avviato una cooperazione - soprattutto in materia
di intelligence - dopo gli attentati dell'11 settembre, prima che
l'Amministrazione Bush relegasse l'Iran fra i Paesi dell'"Asse del
Male".
( da "Wall Street Italia"
del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Borsa Usa in allungo, forte il Nasdaq con tech, bene finanziari
-->NEW YORK (Reuters) - L'azionario Usa estende i
rialzi negli scambi del primo pomeriggio con l'indice tecnologico Nasdaq
particolarmente tonico grazie ai guadagni dei titoli tecnologici a maggiore capitalizzazione.
A spingere gli indici di borsa sono anche i progressi dei finanziari sulla scia
dei guadagni registrati dal comparto in Europa. Tra i tech Microsoft balza di
oltre il 6% dopo che Davenport ha rivisto al rialzo il giudizio sulla società a
"buy" da "neutral" con un target price di 24 dollari. La casa d'affari cita la crescita della domanda di PC in Cina e Usa e la potenziale ricostruzione delle scorte in Europa. Google
avanza di circa due punti percentuali dopo l'annuncio di un importante accordo
con Walt Disney mentre dovrebbe annunciare maggiori dettagli sul suo fondo di
venture capital. L'indice S&P del settore finanziario corre a +5,7%,
spinto dalle big come JP Morgan e Bank of America. Intorno alle 19,15 lo
S&P 500 guadagna l'1,85%, il Dow Jones l'1,8% mentre il Nasdaq 100 sale del
2,35%.
( da "Reuters Italia"
del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
NEW YORK (Reuters) -
L'azionario Usa estende i rialzi negli scambi del
primo pomeriggio con l'indice tecnologico Nasdaq particolarmente tonico grazie
ai guadagni dei titoli tecnologici a maggiore capitalizzazione. A spingere gli
indici di borsa sono anche i progressi dei finanziari sulla scia dei guadagni
registrati dal comparto in Europa. Tra i tech Microsoft balza di oltre il 6%
dopo che Davenport ha rivisto al rialzo il giudizio sulla società a
"buy" da "neutral" con un target price di 24 dollari. La casa d'affari cita la crescita della domanda di PC in Cina e Usa e la potenziale ricostruzione delle scorte in Europa. Google
avanza di circa due punti percentuali dopo l'annuncio di un importante accordo
con Walt Disney mentre dovrebbe annunciare maggiori dettagli sul suo fondo di
venture capital. L'indice S&P del settore finanziario corre a +5,7%,
spinto dalle big come JP Morgan e Bank of America. Intorno alle 19,15 lo
S&P 500 guadagna l'1,85%, il Dow Jones l'1,8% mentre il Nasdaq 100 sale del
2,35%.
( da "Sestopotere.com"
del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Nuovo Centro
unificato di protezione civile della provincia di Reggio (31/3/2009 20:27) |
(Sesto Potere) - Reggio - 31 marzo 2009 - Verrà inaugurato giovedì 2 aprile il
nuovo Centro unificato di protezione civile, situato nella zona nord della
città, precisamente lungo via del Chionso. Una struttura che si estende su
un'area di quasi 6 mila metri quadri e che ospita gli uffici, la sede operativa
e la sala radio della Protezione civile, oltre che i mezzi della cosiddetta
colonna mobile di soccorso. "L'attività coordinata dei diversi soggetti di
Protezione Civile è un obiettivo fondamentale a cui la Provincia ha sempre teso
e che si è via via concretizzato in un lavoro di pianificazione che ha permesso
alla macchina di protezione civile della Provincia di attivarsi tempestivamente
e con efficacia, anche in tempi molto recenti come nel caso del terremoto del
dicembre scorso e dell'insistere del maltempo nei mesi scorsi" sottolinea
la presidente della Provincia Sonia Masini. La presidente Masini ricorda anche
come "il nostro territorio, proprio per questa sua capacità di fare
sistema in situazioni di tale emergenza, ha ricevuto il plauso dello stesso
Guido Bertolaso, capo del Dipartimento nazionale della protezione civile Questa
capacità e competenza trova ora adeguata sede in questa nuova struttura,
realizzata grazie anche all'impegno della Provincia e degli altri soggetti
competenti". "Con il nuovo Centro unificato per la protezione civile
si compie, anche sotto il profilo logistico, quellunità
di coordinamento e
azione fondamentale per accrescere lefficacia degli
interventi a tutela e soccorso della popolazione in caso di crisi - sottolinea
il sindaco di Reggio Emilia Graziano Delrio - La funzionalità delle strutture e
la sede prescelta, baricentrica rispetto al territorio provinciale, adeguatamente servita da
infrastrutture viarie per collegamenti locali e nazionali, accresce la validità
di questo servizio di fondamentale importanza per la comunità e il livello di
sicurezza delle persone che abitano a Reggio Emilia". Il Centro unificato
di via del Chionso è composto da diversi fabbricati, attorno ai quali sono
state istituite apposite aree di manovra. In questo modo gli uffici di
Protezione civile della Provincia e del Comune capoluogo trovano una sede unitaria,
il tutto nel segno di una maggiore efficienza del lavoro soprattutto in caso di
emergenza, essendo il Centro anche il punto di riferimento per i Comuni del
territorio. Il Centro poi, oltre a ospitare la colonna mobile dei mezzi di
protezione civile del territorio provinciale, in situazioni di necessità
diventa anche il punto di riferimento per i mezzi di soccorso regionali.
L'allestimento di questo nuovo centro ha rappresentato inoltre l'occasione per
ammodernare le attrezzature radio e informatiche della sala operativa.
"Soddisfazione per questo importante traguardo" dagli assessori alla
Protezione civile di Provincia e Comune Luciano Gobbi e Franco Corradini, che
hanno inoltre richiamato "l'importante lavoro svolto dai volontari di
protezione civile, il cui Coordinamento trova in questo Centro una sede unica,
gomito a gomito con gli altri operatori e questo non può che rendere ancora
migliore il servizio già di per sé eccellente che la Protezione civile ha
sempre messo a disposizione dei cittadini di questa provincia". Oltre al
Coordinamento dei volontari, il Centro ospita anche le associazioni di
protezione civile del comune di Reggio. A tagliare il nastro, giovedì 2 aprile
alle ore 9.45 in via del Chionso 32, saranno le autorità: insieme alla presidente
della Provincia Sonia Masini, ci saranno il sindaco di Reggio Emilia Graziano
Delrio e il direttore dell'Agenzia regionale di protezione
civile della Regione Demetrio Egidi. Seguiranno gli interventi dell'assessore
provinciale alla Protezione civile Luciano Gobbi, dell'assessore alla
Protezione civile del Comune di Reggio Emilia Franco Corradini, della
responsabile dell'Unità operativa di protezione civile della Provincia Federica
Manenti, dell'esperta del settore Rita Nicolini, di Paolo Lugli del
Comune di Reggio Emilia e di Giorgio Ballarini, presidente del Coordinamento
provinciale del volontariato di protezione civile. Del raccordo tra le
strutture nazionali e locali nelle attività di protezione civile, parleranno
invece Bernardo De Bernardinis, vicecapo del Dipartimento nazionale della
protezione civile, Marioluigi Bruschini, assessore regionale alla Protezione
civile e Adolfo Valente, prefetto vicario di Reggio Emilia. Al termine degli
interventi verrà effettuata una visita guidata all'interno del nuovo Centro
unificato di protezione civile.
( da "Virgilio Notizie"
del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
L'Aia, 31 mar. (Ap)
- La Conferenza Internazionale sull'Afghanistan svoltasi oggi all'Aia è stata
teatro di un insolito contatto diplomatico diretto fra le delegazioni
statunitense ed iraniana. I rappresentanti statunitensi hanno infatti
consegnato alle controparti una lettera in cui si chiede alle autorità di
Teheran di risolvere i casi di tre cittadini americani detenuti o dispersi in
Iran, senza fare ricorso ad un intermediario come avviene normalmente, dato che
le relazioni diplomatiche fra i due Paesi dono interrotte da quasi trent'anni.
Inoltre, come ha reso noto il Segretario di Stato americano Hillary Clinton,
l'inviato speciale statunitense per l'Afghanistan e il Pakistan, Richard
Holbrooke, ha avuto un "breve e cordiale" colloquio con il viceministro
degli Esteri iraniano, Mehdi Akhundzadeh; l'incontro a margine della Conferenza
non era stato programmato e i due diplomatici hanno stabilito di "rimanere
in contatto", ha concluso il Segretario senza fornire ulteriori
particolari. L'incontro ha rappresentato il primo contatto tra i due Paesi
dall'offerta dell'Amministrazione Obama di un riavvicinamento: prima reazione
quella del Ministero degli esteri russo, che ha parlato di un "primo passo
nella direzione giusta". Il presidente Barack Obama, presentando la nuova
strategia dell'Amministrazione per l'Afghanistan, ha infatti proposto la
creazione di un "gruppo di contatto" che "comprenda tutti i
Paesi per i quali la sicurezza della regione è importante: quelli della Nato e
altri alleati, ma anche Paesi dell'Asia centrale e del Golfo, l'Iran, la Russia, l'India e la Cina". L'Iran
ha stretti legami con il vicino Afghanistan, specie con la comunità sciita:
Teheran era infatti contraria al regime talebano, islamico ma sunnita; inoltre,
deve fare i conti con le conseguenze del traffico di stupefacenti che alimenta
il mercato della droga iraniano. Teheran e Washington avevano avviato
una cooperazione - soprattutto in materia di intelligence - dopo gli attentati
dell'11 settembre, prima che l'Amministrazione Bush relegasse l'Iran fra i
Paesi dell'"Asse del Male.
( da "Virgilio Notizie"
del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Bologna, 31 mar. (Apcom) - La Protezione civile dell'Emilia Romagna ha diramato un
allerta per le prossime 48 ore a causa delle incessanti piogge presenti su
tutta la regione. Secondo le previsioni meteo infatti fino a giovedì, in particolare
sui territori collinari e montani, la pioggia dovrebbe continuare a cadere
senza sosta. Al momento non si registra nessun incidente anche se i
volontari della Protezione civile sono pronti ad intervenire per eventuali
esondazioni o per frane in alcuni territori critici in provincia di Bologna e
di Modena.
( da "Wall Street Italia"
del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Maltempo/ Emilia R.,
allerta Protezione civile prossime 48 ore di Apcom Piogge intense, ma al
momento situazione sotto controllo -->Bologna, 31 mar. (Apcom) - La
Protezione civile dell'Emilia Romagna ha diramato un allerta per le prossime 48
ore a causa delle incessanti piogge presenti su tutta la regione. Secondo le
previsioni meteo infatti fino a giovedì, in particolare sui territori collinari
e montani, la pioggia dovrebbe continuare a cadere senza sosta. Al momento non
si registra nessun incidente anche se i volontari della Protezione civile sono
pronti ad intervenire per eventuali esondazioni o per frane in alcuni territori
critici in provincia di Bologna e di Modena.
( da "KataWebFinanza"
del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
G20, Obama e
Michelle a Londra spno accompagnati da 500 persone LONDRA - L'Air Force One del
presidente americano, Barack Obama, atterrato questa sera all'aeroporto
londinese di Stansted. Obama e la moglie Michelle arriveranno nel centro di
Londra, in elicottero. Inizia cos la sette giorni a cavallo tra Europa e
Turchia del presidente americano Barack Obama e della moglie Michelle. Domani,
alla vigilia del vertice del G20, Obama incontrer per la prima volta nella
capitale britannica il premier cinese Hu Jintao e il presidente della
Federazione russa, Dmitri Medvedev. Al G20 di gioved Barack far il suo
'debutto' da capo di Stato in un vertice internazionale che sar tutto dedicato
alla crisi finanziaria e alle ricette coordinate dei paesi. Nella valigetta Obama
avr la sua proposta di adottare piani di stimolo economico intorno al 2 per
cento del Pil, nel tentativo di convincere un Europa recalcitrante all'idea di
mettersi al pari degli Usa sugli interventi per la
crisi. Obama e sua moglie Michelle sono accompagnati da uno staff di 500
persone e da un corteo di limousine in cui spicca "The Beast", la
Cadillac presidenziale. Nell'esagerazione dei numeri figurano anche 200 agenti
dei servizi segreti e un'equipe medica di sei persone (con tanto di chirurgo e
infermieri). Solo Michelle avr a sua disposizione uno staff di otto persone,
tra cui segretaria, addetta stampa e guardie del corpo. I temi che verranno
portati alla riunione del G20 di Londra e poi del G8 di luglio alla Maddalena
sono stati tracciati dai ministri del Lavoro degli otto paesi pi
industrializzati e da quelli di India, Cina Brasile,
Messico, Sud Africa ed Egitto al G8 Social Summit 2009 che si svolto oggi a
Roma. "E' necessario ricostruire un circolo di fiducia senza dimenticare
che disoccupazione e povert sono una perdita di potenziale economico e
umano" ha detto il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi che in questi
giorni ha guidato a Roma i lavori dell'assise internazionale sul Lavoro
che ha visto anche la partecipazione di organismi internazionali come l'Ocse,
l'Ilo e il Fondo Monetario Internazionale. Il nuovo patto globale dovr quindi
avere come punto di riferimento le persone: e da qui promuovere l'occupazione,
sostenere il reddito e le capacit professionali, puntando anche a migliorare i
sistemi di protezione sociale come "motori di un circolo virtuoso di
fiducia" e quindi della ripresa dell'economia e dell'occupazione. "I
sistemi di protezione sociale, dalla salute alle pensioni, fino all'istruzione,
sono importanti stabilizzatori automatici anticiclici" si legge infatti
nel documento finale della presidenza italiana secondo la quale "il
sostegno al reddito delle famiglie, riferito anche alle pensioni future, si
traduce in consumi, investimenti, risparmio, sostenendo la ripresa". Non
solo: adeguati sistemi di protezione sociale possono infatti creare anche
opportunit per nuovi posti di lavoro. Quelli collegati ai servizi sociali, i
cosiddetti 'white jobs', che si aggiungono ai 'green jobs' per promuovere
attivit in sintonia con la protezione ambientale. Oltre ad un parametro per le
azioni dei governi quello della sostenibilit sociale dovr per essere anche un
parametro per le organizzazioni come Fmi, Ilo e Ocse che, si legge nel
documento finale della presidenza, "dovrebbero tenere conto dell'impatto
sociale sul mercato del lavoro nella loro attivit di monitoraggio". Anche
oggi il ministro del Lavoro non ha mancato di stigmatizzare il loro ruolo:
"possiamo dirci insoddisfatti del ruolo che le organizzazioni
internazionali hanno avuto nel momento in cui ci avrebbero dovuto preavvisare
della crisi che stava arrivando, come si fa con gli early warning".
Proprio oggi mentre arrivavano le nuove stime dell'Ocse sulla recessione e sul
forte calo del Pil, con l'invito, diretto all'Italia, a focalizzare gli aiuti
ai disoccupati, l'Fmi ha raccomandato al vertice dei ministri del lavoro di
Roma misure di stimolo per l'economia nei paesi del G20 per il 2% del Pil nel
2009 e nel 2010. Con tali misure, dice l'organismo, si possono "salvare 20
milioni di posti di lavoro". 31/03/2009 - 21:45
( da "Borsa(La Repubblica.it)"
del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
G20, Obama e
Michelle a Londra spno accompagnati da 500 persone LONDRA - L'Air Force One del
presidente americano, Barack Obama, è atterrato questa sera all'aeroporto
londinese di Stansted. Obama e la moglie Michelle arriveranno nel centro di
Londra, in elicottero. Inizia così la sette giorni a cavallo tra Europa e
Turchia del presidente americano Barack Obama e della moglie Michelle. Domani,
alla vigilia del vertice del G20, Obama incontrerà per la prima volta nella
capitale britannica il premier cinese Hu Jintao e il presidente della
Federazione russa, Dmitri Medvedev. Al G20 di giovedì Barack farà il suo
'debutto' da capo di Stato in un vertice internazionale che sarà tutto dedicato
alla crisi finanziaria e alle ricette coordinate dei paesi. Nella valigetta
Obama avrà la sua proposta di adottare piani di stimolo economico intorno al 2
per cento del Pil, nel tentativo di convincere un Europa recalcitrante all'idea
di mettersi al pari degli Usa sugli interventi per la
crisi. Obama e sua moglie Michelle sono accompagnati da uno staff di 500
persone e da un corteo di limousine in cui spicca "The Beast", la
Cadillac presidenziale. Nell'esagerazione dei numeri figurano anche 200 agenti
dei servizi segreti e un'equipe medica di sei persone (con tanto di chirurgo e
infermieri). Solo Michelle avrà a sua disposizione uno staff di otto persone,
tra cui segretaria, addetta stampa e guardie del corpo. I temi che verranno
portati alla riunione del G20 di Londra e poi del G8 di luglio alla Maddalena
sono stati tracciati dai ministri del Lavoro degli otto paesi più
industrializzati e da quelli di India, Cina Brasile,
Messico, Sud Africa ed Egitto al G8 Social Summit 2009 che si è svolto oggi a
Roma. "E' necessario ricostruire un circolo di fiducia senza dimenticare che
disoccupazione e povertà sono una perdita di potenziale economico e umano"
ha detto il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi che in questi giorni ha
guidato a Roma i lavori dell'assise internazionale sul Lavoro che ha
visto anche la partecipazione di organismi internazionali come l'Ocse, l'Ilo e
il Fondo Monetario Internazionale. Il nuovo patto globale dovrà quindi avere
come punto di riferimento le persone: e da qui promuovere l'occupazione,
sostenere il reddito e le capacità professionali, puntando anche a migliorare i
sistemi di protezione sociale come "motori di un circolo virtuoso di
fiducia" e quindi della ripresa dell'economia e dell'occupazione. "I
sistemi di protezione sociale, dalla salute alle pensioni, fino all'istruzione,
sono importanti stabilizzatori automatici anticiclici" si legge infatti
nel documento finale della presidenza italiana secondo la quale "il
sostegno al reddito delle famiglie, riferito anche alle pensioni future, si
traduce in consumi, investimenti, risparmio, sostenendo la ripresa". Non
solo: adeguati sistemi di protezione sociale possono infatti creare anche
opportunità per nuovi posti di lavoro. Quelli collegati ai servizi sociali, i
cosiddetti 'white jobs', che si aggiungono ai 'green jobs' per promuovere
attività in sintonia con la protezione ambientale. Oltre ad un parametro per le
azioni dei governi quello della sostenibilità sociale dovrà però essere anche
un parametro per le organizzazioni come Fmi, Ilo e Ocse che, si legge nel
documento finale della presidenza, "dovrebbero tenere conto dell'impatto
sociale sul mercato del lavoro nella loro attività di monitoraggio". Anche
oggi il ministro del Lavoro non ha mancato di stigmatizzare il loro ruolo:
"possiamo dirci insoddisfatti del ruolo che le organizzazioni internazionali
hanno avuto nel momento in cui ci avrebbero dovuto preavvisare della crisi che
stava arrivando, come si fa con gli early warning". Proprio oggi mentre
arrivavano le nuove stime dell'Ocse sulla recessione e sul forte calo del Pil,
con l'invito, diretto all'Italia, a focalizzare gli aiuti ai disoccupati, l'Fmi
ha raccomandato al vertice dei ministri del lavoro di Roma misure di stimolo
per l'economia nei paesi del G20 per il 2% del Pil nel 2009 e nel 2010. Con
tali misure, dice l'organismo, si possono "salvare 20 milioni di posti di
lavoro". 31/03/2009 - 21:45