CENACOLO  DEI COGITANTI

PRIMA PAGINA

TUTTI I DOSSIER

CRONOLOGICA

 

 


Report "Globalizzazione"   31-3-2009


Indice degli articoli

Sezione principale: Globalizzazione

Hu Jintao pretende che i Paesi emergenti abbiano più voce all'interno del Fondo ( da "Stampa, La" del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: la stessa Cina, la Turchia, la Corea del sud e il Messico avevano ottenuto meno di due anni fa. Fissare le quote-Paese è decisivo per determinare i contributi delle diverse economie e i diritti di voto nell'assemblea. La Cina ha già fatto sapere che il criterio per stimare gli obblighi di finanziamento di una nazione non dovrebbe essere la dimensione delle sue riserve valutarie,

Crisi, disarmo e ambiente Obama arriva in Europa ( da "City" del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: L'agendaL'agenda del primo viaggio europeo di Obama è ambiziosa: tre vertici in 5 giorni (oltre al G20, riunione Nato a Strasburgo, vertice Usa-Ue a Praga), incontri con 40 leader mondiali, una raffica di bilaterali (compresi con i presidenti di Russia e Cina) e sosta finale in Turchia. Claudia Baccarani 31 marzo 2009

Per le strade la rabbia e la speranza ( da "City" del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: per protestare contro la globalizzazione, per chiedere che la crisi economica la paghino i responsabili e in difesa dell'ambiente. Si tratta di organizzazioni di natura diversa, dal Wwf ad Action Aid alla "Britisih muslim initiative". Londra sarà una città blindata, a causa anche del recente allarme terrorismo lanciato proprio in vista della riunione del G20 di domani.

Venice sessions: il racconto del futuro ( da "Blogosfere" del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: 49 in globalizzazione Alcuni nomi. La biologa Ilaria Capua: ha reso pubbliche le sequenze genetiche di un ceppo di virus dell'aviaria, contrariamente all'abitudine di gran parte del mondo scientifico. Il gruppo di scrittori Wu Ming, autori di racconti straordinari come Q e incuriositi dalla scienza (come tanti autori della narrativa contemporanea italiana,

TENNIS/ KEY BISCAYNE, FLAVIA PENNETTA FUORI ANCHE DAL DOPPIO ( da "Wall Street Italia" del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Serena Williams (1), Usa, b. Zheng Jie (17), Cina, 7-5, 5-7, 6-3. Doppio Uomini Secondo turno Julien Benneteau e Jo-Wilfried Tsonga, Francia, b. Rik de Voest, Sud Africa, e Bobby Reynolds, Usa, 7-6 (4), 6-4. Bob e Mike Bryan (1), Usa, b. Ivo Karlovic, Croazia, e Dusan Vemic, Serbia, 4-6, 7-6 (5), 10-8 tiebreak.

La nuova America si presenta in Europa ( da "Giornale di Brescia" del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Usa-Ue a Praga -, incontri con oltre 40 leader mondiali, una raffica di bilaterali (compresi i primi faccia a faccia con i presidenti di Russia e Cina), due discorsi importanti sui rapporti transatlantici (in Francia) e sulla proliferazione nucleare (nella Repubblica Ceca), una sosta finale nella Turchia musulmana l'agenda del primo viaggio oltreoceano di Obama appare straordinariamente

Protezionismo, una storia mai finita ( da "Giornale di Brescia" del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: E in effetti, nel mondo di ieri, come in quello di oggi, i punti di partenza non erano identici, e ciò finiva per avvantaggiare qualcuno a danno di altri. Quando si parla degli effetti perversi della globalizzazione si parla anche di questo.(1 - continua)

G20, PER LA CINA UN POSTO A TAVOLA ( da "Tribuna di Treviso, La" del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: ed è che la Cina, come grande creditore degli Usa, vuol dire la sua sul cambio del dollaro, contestando in materia la piena sovranità di Washington che, finora, era universalmente riconosciuta. Il messaggio che viene dalla Città Proibita è che la Superpotenza, sebbene abbia ancora, ma con crepe, la supremazia militare,

In mostra i primati e la qualità del volontariato bresciano ( da "Giornale di Brescia" del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: ad indicare gli obiettivi di questo secondo raduno provinciale del volontariato di Protezione civile, consapevole del primato e della qualità del volontariato bresciano, cresciuto in questi ultimi anni in termini sia qualitativi che quantitativi. Non a caso, come ricordo lo stesso assessore provinciale alla Protezione civile, Corrado Scolari, «dai 2.

Corte Franca La carica dei 2mila per il raduno di Protezione civile ( da "Giornale di Brescia" del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: franciacorta Corte Franca La carica dei 2mila per il raduno di Protezione civile Sabato esercitazioni in Franciacorta, Sebino e Valtrompia con centro operativo allo stadio «Buffoli». In pista tutto il sistema d'emergenza BRESCIAUn raduno in grande stile, com'è nella tradizione della Protezione civile. Perché in campo, per «Franciacorta 2009», sabato scendono duemila divise gialloblu,

Altagamma, mesi difficili per il lusso ( da "Finanza e Mercati" del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Per i mesi di marzo e aprile è prevista una crescita solo nei paesi della grande Cina, il Medio Oriente e l'America Latina rispetto allo stesso periodo del 2008, mentre rispetto al bimestre appena passato la crescita sarà assente in tutte le aree.

Londra blindata per il G20 I G8 da Roma: coesione sociale ( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: giornata finale del vertice allargato anche ad altri sei Paesi (Messico, Cina, India, Brasile, Egitto e Sudafrica) e che si concluderà con un intervento del premier Berlusconi. Sulla crisi si è espresso anche il ministro del Tesoro, Tremonti: «Se mi chiedessero se la crisi è finita risponderei "non ancora" ma nutro fiducia e speranza.

La Protezione civile: un'esercito in crescita ( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Protezione civile bresciana -. Di solito chi offre la propria disponibilità alla protezione civile, durante tutto il corso dell'anno dà anche una mano al proprio Comune». Il lago d'Iseo, insieme alla terra delle bollicine, sarà teatro di una parte delle esercitazioni previste in occasione del raduno 2009 a cui sono attesi tra i 2000 e i 2500 volontari oltre ad un buon numero di addetti

g20, per la cina un posto a tavola ( da "Nuova Venezia, La" del 31-03-2009) + 1 altra fonte
Argomenti: Cina Usa

Abstract: ed è che la Cina, come grande creditore degli Usa, vuol dire la sua sul cambio del dollaro, contestando in materia la piena sovranità di Washington che, finora, era universalmente riconosciuta. Il messaggio che viene dalla Città Proibita è che la Superpotenza, sebbene abbia ancora, ma con crepe, la supremazia militare,

obama, il g20 e l'europa che non c'è - timothy garton ash ( da "Repubblica, La" del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: G2 significa Usa e Cina. Ma è l´Ue, non la Cina ad avere un´economia pari in dimensioni a quella statunitense. In particolare in politica economica la coalizione strategica dovrebbe essere il G3. Ma l´Europa dov´è? Se l´Europa si tira indietro e rinuncia al ruolo ancora disponibile che sia gli Usa che la Cina tutto sommato vorrebbero che interpretasse,

albuzio candidato in provincia. e' ufficiale: antonio albuzio sarà il candidato presidente ... ( da "Mattino di Padova, Il" del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: LE ORIGINI DELLA GLOBALIZZAZIONE. Domani pomeriggio alle 15.30 nell'aula magna dell'istituto Calvi in via Santa Chiara 10 gli incontri dell'Upel (l'università dell'età libera) vedranno la relazione di Ugo Baldini sul tema delle origini della globalizzazione. Baldini è docente di storia moderna e contemporanea al Bo'.

massi, protezione civile al lavoro ( da "Messaggero Veneto, Il" del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Protezione civile al lavoro OVARO. È atteso tra domani e giovedì il sopraluogo a Ovaro dei tecnici della Protezione civile regionale dopo che, domenica scorsa, due grossi massi erano caduti ieri sulla strada Panoramica della Destra Degano, a circa 200 metri dall'abitato di Cella di Ovaro e vicino alla zona di San Martino.

Niente intesa anche per la Â: il sito di Latina dismesso dal 1 maggio ( da "Tempo, Il" del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: che è terzo nel mercato mondiale dopo Usa e Cina) sta decentrando gradualmente tutta l'attività nel lontano Oriente ed un massiccio piano di ridimensionamento aziendale (che passa anche attraverso cospicui licenziamenti: 300 in tutta Italia) sta anticipando di fatto questa "dismissione" dal territorio nazionale che passa anche attraverso la cancellazione di siti importanti com'

cambio al vertice della protezione civile ( da "Messaggero Veneto, Il" del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Pontisso subentra a Odorico che lascia dopo 15 anni e che sarà impegnato nelle prossime elezioni Cambio al vertice della Protezione civile RIVIGNANO. Ha dato le dimissioni per lasciare spazio ai giovani e garantire il più ampio margine di innovazione all'interno della squadra, l'ex responsabile dei volontari della Protezione civile di Rivignano e consigliere comunale Federico Odorico.

protezione civile, il modavi cerca e forma nuovi volontari ( da "Centro, Il" del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Gruppo operativo nei casi di emergenza Protezione civile, il Modavi cerca e forma nuovi volontari SPOLTORE. Cercasi volontari della protezione civile a Spoltore. Il gruppo Modavi Spoltore ha lanciato una campagna pubblicitaria con brochure informative per arruolare operatori volontari, maggiorenni, da impiegare nelle attività dell'associazione.

emerson in corsa per acc ( da "Messaggero Veneto, Il" del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: rilevando anche la partnership che Acc detiene in Cina. «Nulla impedisce però a Emerson - considera Cossutta - di attendere che Acc sprofondi in una irrimediabile crisi di natura finanziaria che la condurrebbe in breve al fallimento, già sfiorato, con l'inevitabile chiusura degli stabilimenti di Mel e della Comina.

Arma a doppio taglio farsi carico del debito Usa ( da "Secolo XIX, Il" del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: a meno che il piano degli Stati Uniti preveda di distruggere il valore della propria valuta, gli interessi degli Usa e quelli dei loro creditori sono praticamente gli stessi. Non c'è modo di isolare la Cina e l'Asia dai problemi statunitensi, perlomeno non adesso. I soccorsi agli Usa da parte del mondo intero potrebbero avere conseguenze devastanti per le nazioni povere.

Barba e capelli per tedeschi oltre il confine polacco ( da "Secolo XIX, Il" del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Barba e capelli per tedeschi oltre il confine polacco globalizzazione Prezzi bassi, clienti in coda: 100 abitanti su 200 diventano parrucchieri Berlino. A fare le spese della globalizzazione sono adesso i parrucchieri tedeschi, almeno quelli che lavorano nella fascia orientale del Paese al confine con la Polonia.

bandini-rossetti, la protezione civile fa il bis ( da "Tirreno, Il" del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: CALCIO A CINQUE Bandini-Rossetti, la Protezione civile fa il bis FORTE. Si è svolta sabato scorso al palasport di Forte dei Marmi il quarto memorial Stefano Bandini-Claudio Rosseti, quadrangolare di calcio a 5 over 30, organizzato come ogni anno dal Cral Vigili del Fuoco Viareggio e Acsi Comitato Lucca- Versilia.

i fondi sovrani resistono alla crisi con i titoli di stato ( da "Repubblica, La" del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: i fondi sovrani dei governi dei Paesi esportatori di petrolio o esportatori in genere, come Cina e Giappone, abbiano ricavato perdite sostanziali. Coperte, però, dall´afflusso di nuove risorse. A fine 2008, il patrimonio gestito dai fondi sovrani sfiorava i 4 mila miliardi. E´ il doppio delle risorse gestite dagli hedge funds ed è destinato a raddoppiare entro il 2015.

La recessione dagli occhi blu ( da "Manifesto, Il" del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Cina e India a scagliarsi contro le tentazioni protezionistiche di Europa e Usa. Sabato scorso, in Cile, Lula ha poi rincarato la sua accusa addebitando la recessione non solo al premier britannico Gordon Brown e al vicepresidente Usa Joe Biden, ma anche al premier spagnolo José Zapatero, pur stimato dalla sinistra europea:

SOVRANITÀ IN DIVENIRE Il marchio DELLA LEGGE ( da "Manifesto, Il" del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: vero e proprio apparato ideologico della globalizzazione. È quest'ultimo infatti che costituisce il nuovo sistema istituzionale informale con impatto morfologico non trascurabile sugli stessi comportanmenti dei leaders (ed aspiranti leaders) politici. Nel nuovo sistema la politica è «spettacolo integrato» e il leaderismo bonapartista si impadronisce della costituzione materiale.

Dalla Costituente del '48 alla crisi della globalizzazione ( da "Manifesto, Il" del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: SCAFFALI Dalla Costituente del '48 alla crisi della globalizzazione L'articolo qui presentato riprende e sviluppa l'intervento alla prima «Settimana della politica», organizzata da Angelo d'Orsi e dedicata al «caso Italia» che si è tenuta presso la Facoltà di Scienze Politiche dell' Università di Torino dal 23 al 27 febbraio 2009.

Neri i dati sull'economia E le Borse colano a picco ( da "Eco di Bergamo, L'" del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: drastico calo e la disoccupazione in crescita nei trenta Paesi membri (tra le economie più avanzate, esclusi i big Cina, Russia e India). Il Pil, anticipa il direttore generale Anguel Gurria, «va verso il meno 4,3% e presumibilmente nel 2010 sarà prevalentemente piatto, forse un po' sopra o sotto la linea. Sono previsioni un po' più pessimistiche di quelle di poche settimane fa».

Protezione civile, servizio d'emergenza ( da "Giorno, Il (Lodi)" del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: 3 Protezione civile, servizio d'emergenza LODI QUANDO LE EMERGENZE diventano rilevanti è il Prefetto ad assumere il coordinamento dell'attività di Protezione civile. Ma c'è anche un'azione quotidiana per la stesura di protocolli d'intesa, di difesa civile per atti terroristici e problematiche varie come,

Summit E8, Gnudi invita anche Cina e India ( da "Italia Oggi" del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Gnudi invita anche Cina e India Anche Cina, India, Brasile, Messico, Sud Africa ed Egitto potranno partecipare il prossimo 4 giugno a Roma al summit annuale dell'E8, l'organizzazione mondiale che riunisce le dieci maggiori società di produzione, trasmissione e distribuzione di energia elettrica del mondo.

Perdite su crediti, regole ferme a prima della globalizzazione ( da "Italia Oggi" del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: regole ferme a prima della globalizzazione Se un credito ha problemi di riscossione, ma non in modo documentalmente definitivo, la relativa perdita non è deducibile dal reddito. Oltre al danno dunque (il mancato introito finanziario) anche la beffa (dover pagare imposte su una capacità contributiva inesistente).

MPS TENIMENTI Spa, con le sue aziende Fattorie Chigi Saracini e Pog... ( da "Nazione, La (Siena)" del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: di continuare a privilegiare Usa, Canada, Brasile, Messico anche Cina e Russia». Mps Tenimenti al Vinitaly "torna" con Fontanafredda nello stesso spazio espositivo e in una posizione strategica: padiglione 7, stand D6. «La scelta spiega il presidente Mps Tenimenti Antonio Sclavi ottimizza reciprocamente la presenza e, per le azioni commerciali che condividiamo con Fontanafredda,

Forte dei Marmi LA PROTEZIONE CIVILE della Versilia Nord (nella foto) per il sec... ( da "Nazione, La (Lucca)" del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: 10 Forte dei Marmi LA PROTEZIONE CIVILE della Versilia Nord (nella foto) per il sec... Forte dei Marmi LA PROTEZIONE CIVILE della Versilia Nord (nella foto) per il secondo anno consecutivo ha vinto la quarta edizione del Memorial Stefano Bandini - Claudio Rosseti (medaglie d'oro al valor civile) quadrangolare di calcio a 5 over 30,

Il Vietnam si rifugia nei consumi interni ( da "Sole 24 Ore, Il" del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Erroneamente viene classificato come un Cina in miniatura. Non ne ha ovviamente la dimensione politica e anche le dotazioni strutturali appaiono ancora insufficienti. Le grandi città risentono ancora dell'economia dei villaggi e non si sono ancora trasformate in megalopoli inquietanti.

Conto salato per un Paese ben poco affidabile ( da "Sole 24 Ore, Il" del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: A maggior ragione, in un mondo globalizzato dove il fattore velocità d'azione gioca un ruolo importante, specie nelle decisioni di investimento. La mancanza di regole affidabili e la confusione istituzionale presentano peraltro un conto ancor più salato in tempi di protezionismo commerciale, quanto finanziario.

Italia chiusa agli investitori ( da "Sole 24 Ore, Il" del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Nel mondo globalizzato ogni Paese è una porta di ingresso verso altri Paesi ad esso collegati: la Francia per il mondo francofono, la Germania per l'Est Europa, la Spagna per il Sudamerica. Occorre evitare che l'Italia sia porta d'accesso solo a se stessa », ha sintetizzato Enrico Letta, in qualità di vice presidente di Aspen Italia.

IL SUMMIT dei capi di Stato e di governo del G20 che si terrà a Londra il 2 aprile è sta... ( da "Messaggero, Il (Ostia)" del 31-03-2009) + 2 altre fonti
Argomenti: Cina Usa

Abstract: I primi si porranno l'interrogativo se la crisi attuale segni la fine della globalizzazione e del capitalismo. Affermeranno che sono inadeguate le regole attuali ed inefficaci i controlli. Proporranno regole ed istituzioni più o meno messianiche per creare un nuovo ordine economico mondiale, "trasparente, stabile e giusto".

FS E PROTEZIONE CIVILE: PRIMA ESERCITAZIONE NEL LAZIO, TRENO FERMO IN LINEA PER SOCCORSO SANITARIO ( da "marketpress.info" del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: 8 novembre scorso tra Ferrovie dello Stato e Protezione Civile della Regione Lazio. L?accordo fa seguito all?intesa, raggiunta il 15 luglio 2008 tra Fs e il Dipartimento Nazionale della Protezione Civile, che definisce le iniziative necessarie per la gestione ottimale delle criticità. La Regione Lazio è stata la prima in Italia a dare attuazione all?

Signori partecipanti al G20, non sprecate la crisi. Lo chiede il mondo ( da "Milano Finanza (MF)" del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: ma anche e soprattutto con la Cina. Il presidente Usa ha anche la necessità di una pronta attuazione degli impegni che il vertice avrà assunto.L'Europa, dal canto suo, dovrebbe dimostrare nel vertice di saper condurre unitariamente un'iniziativa di carattere globale. I temi che saranno affrontati hanno particolari ricadute per il Vecchio continente.

Obama dovrà convincere l'Europa a intervenire ( da "Libertà" del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Cina, India, Russia, Brasile, eccetera, a finanziare con pubblico denaro le rispettive domande interne e a sostenere in tal modo le rispettive economie industriali, e senza, soprattutto tentare di difenderle con un paralizzante protezionismo delle cui tentazioni non sono soltanto vittime i Governi europei come il Governo francese verso l'

A ROMA IL VERTICE SOCIALE DEL G8 2009 ( da "marketpress.info" del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Il vertice sociale 2009 riunisce i ministri del lavoro e degli affari sociali del G8 (Usa, Canada, Giappone, Francia, Germania, Italia, Regno Unito e Russia), del G5 (India, Cina, Sud Africa, Brasile e Messico) e dell?Egitto. La Commissione europea partecipa a nome dell?Unione europea. È prevista anche la partecipazione dell?Organizzazione internazionale del lavoro (Oil), dell?

PENA DI MORTE, L'IMPEGNO SI RINNOVA IN TOSCANA ( da "marketpress.info" del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: scomunica di Paesi come la Cina, ma per portare avanti la ragione universale nella strada del dialogo e non del conflitto. » L´assessore ha ricordato come la Toscana sia stato, fin dal 1786, il primo Stato al mondo ad abolire la pena di morte ed ha ringraziato la Coalizione per la scelta di tenere in Toscana la riunione del proprio Stearing Committee e il professor Angelo Passaleva,

Giornalisti minacciati dalle mafie e notizie oscurate: il dossier al Festival di Perugia ( da "Unita, L'" del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: e di «Globalizzazione e criminalità organizzata». Sabato pomeriggio sarà presentato nel corso dell'iniziativa «Contro le mafie: giornalisti, magistrati, imprenditori in prima linea» il primo dossier dell'Osservatorio sui giornalisti minacciati e le notizie oscurate in Italia, promosso dalla Fnsi e dall'Ordine nazionale.

Una scossa politica per il G20 ( da "Unita, L'" del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: europei dovranno rispondere alle richieste di Cina e S.U. di maggiori stimoli alla domanda. Il confronto tra le risorse impegnate sinora in Europa, in percentuale del Pil e a prescindere dagli aiuti alle banche, sono 3- 4 volte inferiori a quelli fatti in America e in Cina. Sul tavolo ci sarà anche una proposta cinese di una "valuta globale" che gradualmente sostituisca il dollaro,

Per Barack in Europa stavolta non sarà trionfo ( da "Riformista, Il" del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Tanto sulla gestione della crisi quanto sul rilancio dell'Alleanza atlantica si attendono segnali forti da Obama. Per essere certi che non si tratta di un bluff. E rassicurare noi europei - esclusi dal G2 con la Cina e diluiti nel G-20 - che la vecchia alleanza transatlantica conta ancora qualcosa. Luigi Spinola 31/03/2009

( da "Libertà" del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: economia non particolarmente globalizzata della nostra realtà è, paradossalmente, un'àncora di stabilità. «Soffrono i migliori ha detto Marcegaglia, chi ha investito e globalizzato di più e che però ripartirà anche prima» argomenta Giglio. Nel corso del confronto con una presidente di cui Giglio conferma la grande concretezza, il pragmatismo e la profonda conoscenza dei temi,

g20, per la cina un posto a tavola - francesco morosini ( da "Mattino di Padova, Il" del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: PER LA CINA UN POSTO A TAVOLA FRANCESCO MOROSINI Il G20 di martedì, a Londra, è per la crisi finanziaria. Facile, però, che sia un G2, ovvero un confronto/scontro fra Washington e Pechino. Ovvero un match di diplomazia monetaria ben descritto da quelle «operazioni di guerra non-militari» (barriere ecologiche/tariffarie all'import;

posto a tavola per la cina - francesco morosini ( da "Nuova Venezia, La" del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: OGGI IL G20 POSTO A TAVOLA PER LA CINA FRANCESCO MOROSINI Il G20 (i Paesi più industrializzati, più i «new comers») di martedì, a Londra, è per la crisi finanziaria. Facile, però, che sia un G2, ovvero un confronto/scontro fra Washington e Pechino. Ovvero un match di diplomazia monetaria ben descritto da quelle «operazioni di guerra non-militari» (barriere ecologiche/

Web, con la crisi truffe online in aumento ( da "Reuters Italia" del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Nigeria e Cina, stanno assumendo una consistenza notevole, con un incremento delle denunce alle autorità Usa di circa il 50% solo per il mese di marzo. "Il 2009 sarà un anno particolarmente difficile per quanto riguarda il cyber-crime", ha spiegato ai giornalisti in una teleconference l'autore del rapporto, John Kane.

OBAMA IL DURO SARKÒ: "RISULTATI CONCRETI O MANDO ALL'ARIA IL G20" - PAKISTAN: CATTURATI KILLER A LAHORE Affondano barconi di migranti al largo delle coste libiche: centinaia di ( da "Dagospia.com" del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: "Al summit di questa settimana - scrive il WP - il vincitore sarà il mondo in via di sviluppo, con gli Stati Uniti, l'Europa e il Giappone che offriranno alla Cina, all'India, al Brasile e ad altri Paesi emergenti una influenza senza precedenti sulle decisioni in materia di finanza globale. [31-03-2009]

Mercato dell'auto USA in bilico, dollaro in ripresa pag.1 ( da "Trend-online" del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: auto USA in bilico, dollaro in ripresa FOREX, clicca qui per leggere la rassegna di Saverio Berlinzani , 31.03.2009 08:24 Scopri le migliori azioni per fare trading questa settimana!! di non avere titolo per poter influenzare le decisioni. La Cina potrebbe essere l?

In Italia, convegno internazionale sulle nanotecnologie ( da "Sestopotere.com" del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Infine, la giornata del 3 aprile sarà dedicata al networking, con presentazioni e incontri one-to-one per promuovere collaborazioni industriali e di ricerca, a cui parteciperanno anche Venture Capitalists, provenienti da Italia, USA, Giappone e Cina.

Nordcorea: Saranno processate le giornaliste usa arrestate ( da "KataWeb News" del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Laura Ling e Euna Lee lavorano per 'Current tv' dell'ex presidente statunitense Al Gore e sono state fermate mentre stavano girando un servizio vicino alla frontiera tra la Corea del Nord e la Cina: sono accusate di aver attraversato il confine senza le dovute autorizzazioni. AGI

Agenda degli avvenimenti di martedì 31 marzo 2009 ( da "Virgilio Notizie" del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: chi scommette ora sulla Cina" ECONOMIA INTERNAZIONALE - L'Ocse pubblica un aggiornamento delle sue previsioni per l'economia - Santiago del Cile, conferenza mondiale sul rame organizzata dal gruppo Cru - Usa, oggi la scadenza per Gm e Chrysler per documentare l'attuazione dei piani di ristrutturazione - Usa, Washington, il Government Accountability Office,

Scalata cinese al Fondo monetario internazionale ( da "KataWeb News" del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: la Cina ne può fornire più di chiunque altro paese. Ma il governo di Pechino vuole imporre le sue condizioni. I paesi europei e gli Usa verranno ridimensionati inevitabilmente da un aumento della quota cinese nei diritti di voto del Fondo. Inoltre la Cina non esita a porre condizioni politiche molto esplicite: per esempio vede di cattivo occhio gli aiuti ai paesi dell'

Afghanistan/ Conferenza Aia, oggi Usa e Iran allo stesso ( da "Virgilio Notizie" del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: non mancheranno le potenze emergenti regionali, come Cina e India, e per l'Italia parteciperà il capo della diplomazia Franco Frattini. E nell'immediata vigilia del summit, a quanto riferisce la Cnn, il segretario di Stato americano Hillary Clinton non esclude un incontro bilaterale con la delegazione iraniana.

Londra blindata per il G20 I G8 da Roma: coesione sociale ( da "Arena.it, L'" del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: giornata finale del vertice allargato anche ad altri sei Paesi (Messico, Cina, India, Brasile, Egitto e Sudafrica) e che si concluderà con un intervento del premier Berlusconi. Sulla crisi si è espresso anche il ministro del Tesoro, Tremonti: «Se mi chiedessero se la crisi è finita risponderei "non ancora" ma nutro fiducia e speranza.

Londra blindata per il G20 I G8 da Roma: coesione sociale ( da "Giornale di Vicenza.it, Il" del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: giornata finale del vertice allargato anche ad altri sei Paesi (Messico, Cina, India, Brasile, Egitto e Sudafrica) e che si concluderà con un intervento del premier Berlusconi. Sulla crisi si è espresso anche il ministro del Tesoro, Tremonti: «Se mi chiedessero se la crisi è finita risponderei "non ancora" ma nutro fiducia e speranza.

SOVRANITÀ IN DIVENIRE ( da "Manifesto, Il" del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: vero e proprio apparato ideologico della globalizzazione. È quest'ultimo infatti che costituisce il nuovo sistema istituzionale informale con impatto morfologico non trascurabile sugli stessi comportanmenti dei leaders (ed aspiranti leaders) politici. Nel nuovo sistema la politica è «spettacolo integrato» e il leaderismo bonapartista si impadronisce della costituzione materiale.

La lotta contro la povertà fra le strategie anticrisi ( da "Denaro, Il" del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Mi sembra una ricetta giusta anche per sviluppare il nostro Sud, perché nell'epoca dell'economia globalizzata, l'avvenire dei paesi più industrializzati è strettamente connesso allo sviluppo dei paesi più deboli a noi vicini (continente africano) ed ogni sforzo in questa direzione è certamente una buona ricetta anche per la ripresa dell'intera nostra economia.

Intellettuale universale e sempre attuale ( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: mentre domina il potere mediatico, imperversa la globalizzazione selvaggia, svaniscono regole, principi, valori, prospettive e, per molti, cade anche la qualità della vita. Ma la rivoluzione informatica, la globalizzazione, la scienza, la tecnica dovranno servire e serviranno a rendere migliore la vita dell'uomo.

Clima Gli Usa pronti ad impegnarsi ( da "Villaggio Globale.it" del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Proprio per questo gli Usa stanno facendo un lavoro molto intenso per preparare il terreno a un accordo che coinvolga tutti i Paesi del Pianeta. Significativamente, nelle settimane scorse Hillary Clinton, nel suo viaggio in Cina, aveva messo la questione climatica in cima alle priorità delle relazioni tra i due Paesi responsabili delle maggiori emissioni climalteranti.

G20/ BARROSO: VERTICE NON RISOLVERÀ CRISI, MA FARÀ LA DIFFERENZA ( da "Wall Street Italia" del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: possibilità unica di ridefinire la globalizzazione". A chi gli chiedeva se sarà la seconda e ultima riunione di questo tipo, Barroso ha risposto: "Il mio parere personale é che ce ne sarà un'altra, che sarà utile averne un'altra entro la fine dell'anno. Quello che è stato avviato con la convocazione del primo G20 di novembre a Washinngton è stato un vero processo di lungo corso"

G20/ BROWN A ST PAUL: SÌ A GLOBALIZZAZIONE SOSTENIBILE ( da "Wall Street Italia" del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Brown a St Paul: sì a globalizzazione sostenibile di Apcom Intervento davanti ai leader religiosi e di varie Ong -->Roma, 31 mar. (Apcom) - La Globalizzazione può rappresentare una grande opportunità, così come una minaccia alla sicurezza. Così il premier britannico Gordon Brown nel corso di un intervento nella cattedrale Saint Paul,

G20: MARCEGAGLIA, DA VERTICE ESCA RISPOSTA FORTE CONTRO PROTEZIONISMO ( da "ITnews.it" del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Chiediamo che dal G20 di Londra esca una risposta forte contro il protezionismo''. E' il presidente degli industriali, Emma Marcegaglia, a ribadire cosi' l'auspicio di una presa di posizione ''che -dice - non e' giunta dal vertice di Washington'' contro il protezionismo. Un atteggiamento quest'ultimo, osserva Marcegaglia durante la presentazione della rivista 'Medidea',

G20/ Brown a St Paul: sì a globalizzazione sostenibile ( da "Virgilio Notizie" del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: centro del discorso le sfide poste dalla stretta creditizia e dalla ricostruzione dei mercati globali perché possano "riflettere i valori che celebriamo nella vita di tutti i giorni". Brown si è espresso a favore di una globalizzazione flessibile e sostenibile, ed ha sottolineato come "una globalizzazione dei mercati priva di sorveglianza abbia superato i confini nazionali e morali".

GIUSY FRANZESE ROMA. PIù CHE UN'ACCUSA è UN'AMARA CONSTATAZIONE : ... ( da "Mattino, Il (Benevento)" del 31-03-2009) + 1 altra fonte
Argomenti: Cina Usa

Abstract: di fronte alla sessione allargata del G8 che ha preso il via nel pomeriggio e che continuerà stamane (il G14 con Cina, India, Brasile, Messico, Sud Africa ed Egitto) - ci sono circa 90 milioni di nuovi entranti nel mondo del lavoro ogni anno che stanno cercando un lavoro decente. Noi rischiamo di deludere la maggior parte di loro quest'anno e forse anche negli anni successivi».

FORSE, LE COSE SERIE VERRANNO DECISE IN QUELLO CHE FRED BERGSTEN HA DENOMINATO G2, CIOè DA CHIM... ( da "Mattino, Il (Benevento)" del 31-03-2009) + 1 altra fonte
Argomenti: Cina Usa

Abstract: mercatismo» e di liberalismo, di ritorno di Keynes o di validità della globalizzazione. Cercheranno invece di individuare il massimo comun denominatore per coordinare, nel limite del possibile, le scelte fatte dai singoli Paesi. Si propongono obiettivi più modesti: la stabilità, la crescita e la creazione dei posti di lavoro.

"Italia. Much more": la risposta dell'Enit alla crisi ( da "Velino.it, Il" del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Asia (Cina, India e Corea)”. Per direttore generale, Eugenio Magnani “gli spot televisivi della campagna promozionale 2009 rappresentano lo strumento ideale per far scoprire la molteplice varietà delle bellezze naturali, artistiche e culturali del nostro paese attraverso l?

BANCA MONDIALE: PIL GLOBALE IN CALO 1,7% NEL 2009 ( da "Borsa(La Repubblica.it)" del 31-03-2009) + 1 altra fonte
Argomenti: Cina Usa

Abstract: nota che nei paesi in via di sviluppo, se si esclude il contributo di Cina e India, si assistera' quest'anno "a un calo dell'1,5% dei redditi reali a causa della crescita della popolazione" e dunque, conclude, "nei paesi emergenti notiamo che la recessione sta colpendo le popolazioni piu' povere, rendendole ancora piu' vulnerabili".

G20/ LONDRA TENTA DI INSERIRE IN ACCORDO VERTICE IMPEGNI VERDI ( da "Wall Street Italia" del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: nel summit di Londra è importante che la Cina riceva un messaggio chiaro da parte di paesi quali Sudafrica, Messico, Francia, Germania, Gran Bretagna e Usa sul loro concreto impegno ad affrontare il cambiamento climatico e sul fatto che Pechino non sarà svantaggiata se adotterà politiche verdi per il rilancio.

IMMIGRATI/ TRAGEDIA A LARGO LIBIA, IL DOLORE DI GUTERRES (UNHCR) ( da "Wall Street Italia" del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: la globalizzazione è stata asimmetrica. Il denaro si muove liberamente, le merci si muovono sempre più liberamente, ma gli ostacoli al movimento delle persone sono ancora presenti e in certi casi anche in aumento. Questo è un paradosso. Ci sono sempre più persone in movimento e sempre più barriere da superare,

Vinitaly World Tour 2009, il vino italiano si prepara alla sfida sui mercati emergenti ( da "Sestopotere.com" del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Infine Cina e Giappone (focus del 4 aprile, ore 16,30), due solide realtà per il mercato vinicolo italiano, dove le attese per il medio periodo si rivelano molto promettenti. Solo in Cina il mercato potenziale si aggira tra il 5 e il 10% della popolazione, ovvero dai 60 ai 130 milioni di consumatori, mentre per il Giappone si prevede un incremento dei consumi di vino del 7%

Capitali all'estero: come utilizzarli per superare la crisi Il piano casa potrebbe ... ( da "Gazzettino, Il" del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Però anche il tema dei diritti umani calpestati in Cina è stato posto nel dimenticatoio da parte degli Usa e dell'Europa, dopo che il governo della Repubblica popolare cinese ha fatto sentire la sua voce come maggiore creditore mondiale, in grado di aiutare a superare il paventato fall-out mondiale.

L'Europa si prepara per Londra ( da "Stampaweb, La" del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: una possibilità unica di ridefinire la globalizzazione”. La convergenza dovrà misurarsi su cinque temi, tutti e cinque considerati una priorità dall?esecutivo Ue: il rilancio dell'economia, la riforma dei mercati finanziari, inclusa una stretta sui paradisi fiscali, il rilancio della governance globale, con la riforma del Fondo monetario internazionale e della banca Mondiale,

Ibt, la ripresa ha bisogno di un software ( da "Trentino" del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: nemmeno più li costruiscono a Singapore, ma in Cina. E' emigrata non solo l'industria matura, ma anche quell'avanzata. Insomma, è la globalizzazione bellezza e non c'è niente da fare. Analogo processo s'è manifestato nella crisi finanziaria, scoppiata con i subprime Usa e dilagata rapidamente nel mondo.

Maltempo, allerta meteo Protezione civile nel modenese ( da "Sestopotere.com" del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: allerta meteo Protezione civile nel modenese (31/3/2009 16:12) | (Sesto Potere) - Modena - 31 marzo 2009 - E' allerta meteo nel modenese, come nel resto della regione, per il maltempo previsto nei prossimi giorni e che ha già provocato un'ondata di piena del Secchia che sta defluendo proprio in queste ore.

Maltempo, allerta Protezione civile Emilia-Romagna ( da "Sestopotere.com" del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: In Emilia-Romagna la Protezione civile ha emesso un'allerta di 66 ore a partire dalle ore 20 di oggi. Sulla base delle previsioni disponibili, il Dipartimento della Protezione Civile ha emesso un avviso di avverse condizioni meteorologiche che integra ed estende quello diffuso ieri e che prevede l?

AL VIA IL FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL GIORNALISMO ( da "AgoPress" del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: anzi le mafie si sono globalizzate e modernizzate, utilizzano skype e facebook per comunicare, investono sui mercati internazionali, stringono patti di sindacato con le organizzazioni di altri Paesi, scambiandosi "know how" criminale. L?inchiesta sulla criminalità si deve adeguare ai tempi, allargando i propri orizzonti, acquisendo nuovi strumenti e metodologie di i indagine,

G20, tanto rumore per poco. E l'America non fa più paura. ( da "Giornale.it, Il" del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: cina, globalizzazione, gli usa e il mondo Commenti ( 63 ) » (3 voti, il voto medio è: 5 su un massimo di 5) Loading ... Il Blog di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 21Mar 09 Non chiedete a Obama di essere spontaneo Ma Obama è davvero un grande comunicatore?

Iran-Usa/ L'Aia, incontro fra Holbrooke e delegato iraniano... ( da "Virgilio Notizie" del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: la Russia, l'India e la Cina". L'Iran ha stretti legami con il vicino Afghanistan, specie con la comunità sciita: Teheran era infatti contraria al regime talebano, islamico ma sunnita; inoltre, deve fare i conti con le conseguenze del traffico di stupefacenti che alimenta il mercato della droga iraniano.

IRAN-USA/ CONTATTI DIPLOMATICI DIRETTI DOPO OFFERTA OBAMA - PUNTO ( da "Wall Street Italia" del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: la Russia, l'India e la Cina". L'Iran ha stretti legami con il vicino Afghanistan, specie con la comunità sciita: Teheran era infatti contraria al regime talebano, islamico ma sunnita; inoltre, deve fare i conti con le conseguenze del traffico di stupefacenti che alimenta il mercato della droga iraniano.

IRAN-USA/ L'AIA, INCONTRO FRA HOLBROOKE E DELEGATO IRANIANO -2- ( da "Wall Street Italia" del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: la Russia, l'India e la Cina". L'Iran ha stretti legami con il vicino Afghanistan, specie con la comunità sciita: Teheran era infatti contraria al regime talebano, islamico ma sunnita; inoltre, deve fare i conti con le conseguenze del traffico di stupefacenti che alimenta il mercato della droga iraniano.

BORSA USA CONSOLIDA GUADAGNI GUIDATA DA BANCARI, TECNOLOGICI ( da "Wall Street Italia" del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: La casa d'affari cita la crescita della domanda di PC in Cina e Usa e la potenziale ricostruzione delle scorte in Europa. Google avanza di circa due punti percentuali dopo l'annuncio di un importante accordo con Walt Disney mentre dovrebbe annunciare maggiori dettagli sul suo fondo di venture capital.

Borsa Usa in allungo, forte il Nasdaq con tech, bene finanziari ( da "Reuters Italia" del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: La casa d'affari cita la crescita della domanda di PC in Cina e Usa e la potenziale ricostruzione delle scorte in Europa. Google avanza di circa due punti percentuali dopo l'annuncio di un importante accordo con Walt Disney mentre dovrebbe annunciare maggiori dettagli sul suo fondo di venture capital.

Nuovo Centro unificato di protezione civile della provincia di Reggio ( da "Sestopotere.com" del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Agenzia regionale di protezione civile della Regione Demetrio Egidi. Seguiranno gli interventi dell'assessore provinciale alla Protezione civile Luciano Gobbi, dell'assessore alla Protezione civile del Comune di Reggio Emilia Franco Corradini, della responsabile dell'Unità operativa di protezione civile della Provincia Federica Manenti,

Iran-Usa/ Contatti diplomatici diretti dopo offerta Obama -... ( da "Virgilio Notizie" del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: la Russia, l'India e la Cina". L'Iran ha stretti legami con il vicino Afghanistan, specie con la comunità sciita: Teheran era infatti contraria al regime talebano, islamico ma sunnita; inoltre, deve fare i conti con le conseguenze del traffico di stupefacenti che alimenta il mercato della droga iraniano.

Maltempo/ Emilia R., allerta Protezione civile prossime 48 ( da "Virgilio Notizie" del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: (Apcom) - La Protezione civile dell'Emilia Romagna ha diramato un allerta per le prossime 48 ore a causa delle incessanti piogge presenti su tutta la regione. Secondo le previsioni meteo infatti fino a giovedì, in particolare sui territori collinari e montani, la pioggia dovrebbe continuare a cadere senza sosta.

MALTEMPO/ EMILIA R., ALLERTA PROTEZIONE CIVILE PROSSIME 48 ORE ( da "Wall Street Italia" del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: , allerta Protezione civile prossime 48 ore di Apcom Piogge intense, ma al momento situazione sotto controllo -->Bologna, 31 mar. (Apcom) - La Protezione civile dell'Emilia Romagna ha diramato un allerta per le prossime 48 ore a causa delle incessanti piogge presenti su tutta la regione.

G20, Obama e Michelle a Londra spno accompagnati da 500 persone ( da "KataWebFinanza" del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Cina Brasile, Messico, Sud Africa ed Egitto al G8 Social Summit 2009 che si svolto oggi a Roma. "E' necessario ricostruire un circolo di fiducia senza dimenticare che disoccupazione e povert sono una perdita di potenziale economico e umano" ha detto il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi che in questi giorni ha guidato a Roma i lavori dell'

G20, Obama e Michelle a Londra spno accompagnati da 500 persone ( da "Borsa(La Repubblica.it)" del 31-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Cina Brasile, Messico, Sud Africa ed Egitto al G8 Social Summit 2009 che si è svolto oggi a Roma. "E' necessario ricostruire un circolo di fiducia senza dimenticare che disoccupazione e povertà sono una perdita di potenziale economico e umano" ha detto il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi che in questi giorni ha guidato a Roma i lavori dell'


Articoli

Hu Jintao pretende che i Paesi emergenti abbiano più voce all'interno del Fondo (sezione: Globalizzazione)

( da "Stampa, La" del 31-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Hu Jintao pretende che i Paesi emergenti abbiano più voce all'interno del Fondo [FIRMA]GLAUCO MAGGI NEW YORK Nemici-amici, Stati Uniti e Cina terranno domani il primo meeting al massimo livello dal cambio della guardia a Washington. Nel faccia a faccia, i presidenti Obama e Hu Jintao dovranno rimettere nelle scarpe i sassolini che si sono levati i due governi negli ultimi mesi, e trovare la parole giuste per non lasciare Londra più lontani di quanto non lo siano oggi. Il ministro americano del Tesoro Tim Geithner, appena nominato, aveva esordito riferendosi alla Cina come a dei «manipolatori» della loro valuta, di fatto chiedendo una rivalutazione dello yuan. E Pechino aveva ribattuto con un uno-due che non poteva essere più sonoro. Con una prima mossa lo stesso premier cinese Wen Jimbao aveva espresso seria «preoccupazione» per il fatto che le riserve valutarie cinesi sono sbilanciate in titoli di Stato americani, ammonendo gli Usa a non esagerare in una politica dispendiosa che può attivare l'inflazione e minare i 1000 miliardi di bond in dollari oggi nei forzieri cinesi. E una settimana fa il governatore della banca centrale cinese Zhou Xiaochuan ha pugnalato il dollaro: «per le transazioni commerciali serve una valuta internazionale», aveva scritto. Ed era arrivato a indicare il rimpiazzo del biglietto verde con i «diritti speciali di prelievo», sorta di scudo sintetico per la contabilità del Fmi in cui sono ora rappresentate le valute forti, ma che dovrebbe essere riformato, secondo la Cina, per accogliere le monete emergenti. Proprio sul terreno del Fmi si giocherà al G20 la partita più dura. Obama vuole rafforzarne il peso, e spinge per un apporto di 500 miliardi di dollari che renda il Fondo in grado di sostenere le economie più deboli, come è avvenuto di recente con Islanda e Pakistan. In tutto, il Fmi ha erogato circa 50 miliardi in prestiti a 13 Paesi negli ultimi 12 mesi. Gli Usa faranno la loro parte nel rifinanziamento con 100 miliardi, che comunque richiederanno tempi più lunghi perchè in America è previsto il voto del Congresso per questi contributi. Uno stesso ammontare dovrebbe venire al Fmi sia dal Giappone sia dalla Unione Europea. Ma quando Obama chiederà un simile esborso a Hintao si sentirà fare una controproposta in tre punti. La cifra è troppo alta, al massimo i miliardi potranno essere 50; e comunque verranno solo in cambio di un maggiore potere per sè e per gli altri Paesi emergenti, che non sono nella stanza dei bottoni, le cui chiavi sono ora in mano al francese Dominique Strauss-Khan. Usa e Ue si spartiscono per tradizione le presidenze delle istituzioni globali, Banca mondiale agli Usa e Fmi all'Europa, ma questo equilibrio non riflette più il contributo al Pil mondiale delle diverse aree del mondo. Il G20 che sta soppiantando come super-appuntamento tra i potenti il vecchio G8 è già una presa d'atto. Secondo:il presidente cinese insisterà con Obama, e poi con gli altri leader occidentali, per un ulteriore rafforzamento della sua quota di rappresentanza nei consessi decisionali, dopo l'incremento ad hoc che la stessa Cina, la Turchia, la Corea del sud e il Messico avevano ottenuto meno di due anni fa. Fissare le quote-Paese è decisivo per determinare i contributi delle diverse economie e i diritti di voto nell'assemblea. La Cina ha già fatto sapere che il criterio per stimare gli obblighi di finanziamento di una nazione non dovrebbe essere la dimensione delle sue riserve valutarie, bensì la produzione pro capite, che nel caso di Cina e India è ancora bassa. Terza mossa: la Cina potrebbe sottoscrivere bond del Fmi, se il Fondo deciderà di emetterli raccogliendo per la prima volta risorse sul mercato dei capitali. Più che una promessa, è la minaccia di ridurre i titoli del governo Usa nelle riserve cinese. Infine, Pechino darà anche una paradossale lezione di capitalismo: no al protezionismo, dirà Hintao ad Obama.

Torna all'inizio


Crisi, disarmo e ambiente Obama arriva in Europa (sezione: Globalizzazione)

( da "City" del 31-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Crisi, disarmo e ambiente Obama arriva in Europa la sfida La "nuova America" del presidente Barack Obama sbarca oggi in Europa per affrontare il primo test internazionale del nuovo inquilino della Casa Bianca. Sarà a Londra, a Strasburgo e a Praga. LONDRA - Barack Obama mette per la prima volta piede sul vecchio continente portando il fardello di una crisi che ha negli Stati Uniti i principali imputati. "Sono finiti i tempi in cui gli Usa potevano dare lezioni agli altri su come gestire le economie", scriveva ieri il New York Times.Richieste e difficoltàObama lo sa e per questo non farà solo richieste, ma è pronto ad ascoltare. Certo il presidente Usa chiederà ai leader del G20 che si riuniscono giovedì a Londra di fare "passi concreti" (cioè varare imponenti piani di stimolo, come sta facendo la sua amministrazione) per risolvere il problema dei titoli tossici che avvelenano il mercato finanziario. Una ricetta anti-crisi che non a tutti piace in Europa, preferendo la politica dei piccoli passi. I tempi delle ovazioni da stadio riservata all'allora candidato Obama sono lontani: alle proteste a Londra e Strasburgo dei pacifisti, si accompagneranno le perplessità dei leader europei sollecitati ad accogliere i detenuti di Guantanamo e ad aumentare il contributo alle operazioni in Afghanistan. Tra i temi più caldi ci sarà anche la nuova enfasi sulla politica ambientale e il disarmo nucleare.L'agendaL'agenda del primo viaggio europeo di Obama è ambiziosa: tre vertici in 5 giorni (oltre al G20, riunione Nato a Strasburgo, vertice Usa-Ue a Praga), incontri con 40 leader mondiali, una raffica di bilaterali (compresi con i presidenti di Russia e Cina) e sosta finale in Turchia. Claudia Baccarani 31 marzo 2009

Torna all'inizio


Per le strade la rabbia e la speranza (sezione: Globalizzazione)

( da "City" del 31-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Per le strade la rabbia e la speranza LONDRA - Sono più di 100 i gruppi che scendono in campo a Londra per una serie di manifestazioni (la prima ieri) per protestare contro la globalizzazione, per chiedere che la crisi economica la paghino i responsabili e in difesa dell'ambiente. Si tratta di organizzazioni di natura diversa, dal Wwf ad Action Aid alla "Britisih muslim initiative". Londra sarà una città blindata, a causa anche del recente allarme terrorismo lanciato proprio in vista della riunione del G20 di domani. Già sabato scorso decine di migliaia di persone hanno sfilato in diverse capitale europee al grido di "tassare i ricchi, paghino loro" e all'insegna della parola d'ordine "la gente prima del profitto". 31 marzo 2009

Torna all'inizio


Venice sessions: il racconto del futuro (sezione: Globalizzazione)

( da "Blogosfere" del 31-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Mar 0931 Venice sessions: il racconto del futuro Pubblicato da Luca Dello Iacovo alle 01:49 in globalizzazione Alcuni nomi. La biologa Ilaria Capua: ha reso pubbliche le sequenze genetiche di un ceppo di virus dell'aviaria, contrariamente all'abitudine di gran parte del mondo scientifico. Il gruppo di scrittori Wu Ming, autori di racconti straordinari come Q e incuriositi dalla scienza (come tanti autori della narrativa contemporanea italiana, da Genna a Pincio). E poi Andrea Pontremoli, presidente di Dallara, un'azienda che progetta i telai per F1 e IndyCar: ha iniziato aggiustando radio fino a diventare amministratore delegato di Ibm. Saranno insime con altri a discutere sul racconto del futuro per un'evento straordinario, Venice sessions. Un'intelligenza collettiva dal vivo fatta da talenti autentici. E un'esigenza diffusa: quella di guardare un po' oltre l'orizzonte attuale, troppo sciacciato sul presente. Per chi vuole segure in diretta i momenti più importanti: twitter, Friendfeed e Facebook.

Torna all'inizio


TENNIS/ KEY BISCAYNE, FLAVIA PENNETTA FUORI ANCHE DAL DOPPIO (sezione: Globalizzazione)

( da "Wall Street Italia" del 31-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Tennis/ Key Biscayne, Flavia Pennetta fuori anche dal doppio di Apcom I risultati del torneo in Florida -->Key Biscayne (Florida, Usa), 31 mar. (Ap) - L'italiana Flavia Pennetta, dopo essere stata eliminata nel singolare dalla francese Mauresmo, è uscita ora anche dal doppio nel torneo Atp e Wta di Key Biscayne. Questi i risultati degli ultimi incontri (tra parentesi le teste di serie): Singolare Uomini Terzo turno Juan Martin del Potro (6), Argentina, b. Janko Tipsarevic, Serbia, 6-4, 6-1. Viktor Troicki, Serbia, b. Bjorn Phau, Germania, 6-4, 6-3. Rafael Nadal (1), Spagna, b. Frederico Gil, Portogallo, 7-5, 6-3. Andy Murray (4), Gb, b. Nicolas Massu, Cile, 6-4, 6-4. David Ferrer (11), Spagna, b. Marin Cilic (17), Croazia, 3-6, 6-3, 6-4. Stanislas Wawrinka (16), Svizzera, b. Igor Andreev (20), Russia, 4-6, 6-3, 6-3. Donne Quarto turno Caroline Wozniacki (13), Danimarca, b. Elena Dementieva (4), Russia, 7-5, 6-4. Svetlana Kuznetsova (8), Russia, b. Alisa Kleybanova (24), Russia, 6-2, 6-1. Victoria Azarenka (11), Bielorussia, b. Agnes Szavay (25), Ungheria, 6-2, 6-4. Venus Williams (5), Usa, b. Agnieszka Radwanska (10), Polonia, 4-6, 6-1, 6-4. Samantha Stosur, Australia, b. Amelie Mauresmo (20), Francia, 6-4, 6-4. Iveta Benesova (26), Repubblica Ceca, b. Anabel Medina Garrigues (19), Spagna, 6-4, 6-1. Serena Williams (1), Usa, b. Zheng Jie (17), Cina, 7-5, 5-7, 6-3. Doppio Uomini Secondo turno Julien Benneteau e Jo-Wilfried Tsonga, Francia, b. Rik de Voest, Sud Africa, e Bobby Reynolds, Usa, 7-6 (4), 6-4. Bob e Mike Bryan (1), Usa, b. Ivo Karlovic, Croazia, e Dusan Vemic, Serbia, 4-6, 7-6 (5), 10-8 tiebreak. Julian Knowle e Jurgen Melzer, Austria, b. Nicolas Almagro e David Ferrer, Spagna, 6-0, 7-6 (7). Bruno Soares, Brasile, e Kevin Ullyett (6), Zimbabwe, b. Marc Lopez e Rafael Nadal, Spagna, 6-3, 6-4. Donne Secondo turno Anna-Lena Groenefeld, Germania, e Patty Schnyder, Svizzera, b. Petra Martic, Croazia, e CoCo Vandeweghe, Usa, 6-1, 6-2. Svetlana Kuznetsova, Russia, e Amelie Mauresmo, Francia, b. Cara Black, Zimbabwe, e Liezel Huber (1), Usa, 6-4, 4-6, 10-4 tiebreak. Samantha Stosur e Rennae Stubbs (4), Australia, b. Anastasia Pavlyuchenkova e Elena Vesnina, Russia, 6-3, 7-6 (4). Chuang Chia-jung, Taiwan, e Sania Mirza, India, b. Maria Kirilenko, Russia, e Flavia Pennetta (8), Italia, 4-6, 7-6 (5), 10-4 tiebreak.

Torna all'inizio


La nuova America si presenta in Europa (sezione: Globalizzazione)

( da "Giornale di Brescia" del 31-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Edizione: 31/03/2009 testata: Giornale di Brescia sezione:in primo piano La «nuova America» si presenta in Europa WASHINGTONLa «Nuova America» di Barack Obama sbarca oggi in Europa per affrontare il primo test internazionale del nuovo inquilino della Casa Bianca. Obama ha detto ieri che i leader del G20 di Londra dovranno mandare «un forte messaggio di unità» nelle misure per fronteggiare la crisi economica. Con tre vertici nel giro di cinque giorni - conferenza G20 a Londra, riunione Nato a Strasburgo e vertice Usa-Ue a Praga -, incontri con oltre 40 leader mondiali, una raffica di bilaterali (compresi i primi faccia a faccia con i presidenti di Russia e Cina), due discorsi importanti sui rapporti transatlantici (in Francia) e sulla proliferazione nucleare (nella Repubblica Ceca), una sosta finale nella Turchia musulmana l'agenda del primo viaggio oltreoceano di Obama appare straordinariamente ambiziosa. Ma alla Casa Bianca non si nasconde il timore che la stessa Europa che aveva riservato un anno fa accoglienze da rockstar al carismatico candidato alla presidenza Usa possa dare questa volta un benvenuto meno entusiasta al nuovo presidente. Scopo dichiarato della visita di Obama, che in otto giorni toccherà 5 Paesi, è quello di cominciare «a ripristinare il prestigio dell'America nel mondo» gravemente scosso durante gli otto anni di amministrazione Bush, fa sapere il suo entourage. Il presidente americano affronterà tutti i maggiori problemi del pianeta, dalla crisi economica a quella del clima, dalle guerre in Iraq e Afghanistan alla lotta alla proliferazione nucleare.

Torna all'inizio


Protezionismo, una storia mai finita (sezione: Globalizzazione)

( da "Giornale di Brescia" del 31-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Edizione: 31/03/2009 testata: Giornale di Brescia sezione:in primo piano L'analisi Protezionismo, una storia mai finita di Giovanni Vigo Parafrasando una celebre affermazione di Marx, potremmo dire che uno spettro si aggira per il mondo, lo spettro del protezionismo. Non c'è incontro fra i massimi responsabili della politica economica che non si concluda con una severa condanna del protezionismo, delle misure adottate da questo o quel paese per favorire la propria industria, degli aiuti concessi ai settori in crisi che discriminano i produttori stranieri. Ma una volta tornati a casa, i leader dimenticano gli impegni solennemente annunciati e si gettano a capofitto nella ricerca di espedienti che possano alleviare gli effetti della crisi sui propri cittadini, incuranti dei contenuti protezionistici delle misure adottate. Quando la crisi dilaga, come adesso, ogni mezzo per arginarla è lecito. Da dove deriva il timore che lo spettro del protezionismo si materializzi davanti ai nostri occhi, e perché, di fronte a questo timore, non si fa nulla, o quasi, per esorciz- zarlo? Quando si osservano le statistiche del commercio mondiale e si constata che gli scambi internazionali diminuiscono a vista d'occhio, la mente corre ai drammatici anni Trenta quando le barriere tariffarie, il controllo dei cambi, i contingentamenti ed altre misure restrittive fecero precipitare l'economia in un gorgo dal quale non uscì se non nel secondo dopoguerra. Eppure, al protezionismo dovremmo essere assuefatti. La storia dell'economia mondiale è stata, tranne che per brevi periodi, una storia di protezionismo. Le città mercantili dell'Europa medioevale e moderna hanno costantemente protetto le loro «industrie» innalzando barriere daziarie contro i prodotti dei concorrenti e minacciando pene severe agli artigiani che emigravano portando con sé le proprie conoscenze professionali. Nel Seicento queste misure trovarono una sistemazione teorica coerente nella dottrina mercantilistica. Il XVII secolo non fu, come si ripete ancora troppo spesso, un'epoca di crisi generale, ma fu certamente un secolo irto di difficoltà come sempre accade quando emergono nuovi attori, quando le grandi rotte commerciali cambiano direzione o il mercato è invaso da nuovi prodotti. Era perciò naturale che tutti i paesi, grandi o piccoli che fossero, cercassero di proteggere la propria economia ricorrendo agli espedienti più disparati. Anche se è stato riportato all'onor del mondo da John Maynard Keynes, il mercantilismo non si è mai liberato dell'etichetta spregiativa appiccicatagli da Adam Smith e dai suoi successori. Uno dei pilastri dell'economia classica era il libero scambio, una pratica che giovava, secondo i suoi sostenitori, a tutti in quanto ciascun paese avrebbe potuto seguire la propria vocazione specializzandosi nelle produzioni per le quali era meglio attrezzato. L'idea che la libertà dei commerci rappresenta la soluzione più vantaggiosa per tutti non fa una grinza, ma a un patto: che si tratti di una competizione fra uguali e non fra ricchi e poveri, tra forti e deboli. E in effetti, nel mondo di ieri, come in quello di oggi, i punti di partenza non erano identici, e ciò finiva per avvantaggiare qualcuno a danno di altri. Quando si parla degli effetti perversi della globalizzazione si parla anche di questo.(1 - continua)

Torna all'inizio


G20, PER LA CINA UN POSTO A TAVOLA (sezione: Globalizzazione)

( da "Tribuna di Treviso, La" del 31-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

G20, PER LA CINA UN POSTO A TAVOLA SEGUE DALLA PRIMA Nel caso, pure Eurolandia avrebbe guai, visto che un euro, di solito asimmetrico al biglietto verde, rivalutato ne danneggerebbe l'export. Insomma, sarà un G20/G2 di «grandi manovre» monetarie; anche perché oltreoceano la tentazione, svalutando, di «scaricare le proprie miserie sul vicino» (beggar my neighbour) è elevata. O, comunque, probabile, visto che la Federal Reserve rastrella obbligazioni sul mercato finanziario creando moneta, seppure sotto forma di electronic credits, allo scopo di alleggerire i tassi a lungo (a breve siamo già a zero); e che lo stesso fa acquistando titoli pubblici a sostegno delle diverse strategie - come l'assorbimento dei cosiddetti «titoli tossici» appena varata dal Tesoro - attuate dall'amministrazione Obama per salvare Wall Street: insomma, ci sono tutte le premesse, ai primi cenni di ripresa, per avere inflazione e svalutazione. Pure politiche, perché ciò consentirebbe agli States di abbattere, svalutandolo, il debito (d'altronde, solo quello pubblico emesso per il «pronto soccorso bancario» vale trilioni di dollari) contratto nel mercato finanziario globale: il che, in quota rilevante, vuol dire con Pechino. Cosa che la Città Proibita teme assai. Lo ha ribadito il premier cinese Wen Jibao facendo capire che considererebbe un atto «nemico» una maxisvalutazione degli oltre due trilioni di dollari investiti in bond statunitensi. Qui emerge un nodo politico: ed è che la Cina, come grande creditore degli Usa, vuol dire la sua sul cambio del dollaro, contestando in materia la piena sovranità di Washington che, finora, era universalmente riconosciuta. Il messaggio che viene dalla Città Proibita è che la Superpotenza, sebbene abbia ancora, ma con crepe, la supremazia militare, tuttavia vede logorata dal debito quella economica; e che, conseguentemente, gli Usa debbano rinunciare a quell'unilateralismo monetario con cui nel passato hanno regolato sul proprio polmone il respiro economico d'Europa, Asia e Sud America. Insomma, la Cina vuole il posto che le spetta al tavolo del potere mondiale. Anzi, gioca d'anticipo, proponendo un «mondo monetario» alternativo, col dollaro spodestato. Per farlo, si affida a Zhou Xiaochuan, governatore della sua Banca centrale, che in un saggio (pubblicato sul sito della Banca medesima) disegna una riforma del sistema monetario internazionale che abbandona l'uso di una moneta nazionale come valuta di riserva globale. Sarebbe il tramonto dell'impero del dollaro e del potere degli Usa di essere il dominus (in cambio, però, garantiscono la sicurezza del capitalismo globale) delle relazioni monetarie internazionali. Scrive infatti Zhou Xiaochuan: «Un'auspicabile riforma del sistema monetario internazionale consiste nel creare una valuta di riserva internazionale separata dalla moneta delle singole economie nazionali e capace di rimanere stabile a lungo, così da rimuovere le deficienze strutturali insite nell'uso come valuta di riserva di unità monetarie nazionali». Zhou Xiaochuan naturalmente, che così recupera una vecchia idea di Keynes, sa che essa è debole, perché una moneta, seppure di ottima fattura tecnica, senza basi politiche «resta sui libri». Tant'è che gli Usa, nel secondo dopoguerra all'apice del potere, imposero il dollaro. Tuttavia, il governatore della Banca centrale cinese, nel puntare alto, sottolinea un dato geostrategico preciso: ed è che gli Stati Uniti hanno perso il potere per usare il dollaro come «arma unilaterale»; serve, all'opposto, un regime di partnership fra Pechino e Washington. E qui pure Eurolandia potrebbe tessere un po' di tela con il Celeste Impero. Francesco Morosini

Torna all'inizio


In mostra i primati e la qualità del volontariato bresciano (sezione: Globalizzazione)

( da "Giornale di Brescia" del 31-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Edizione: 31/03/2009 testata: Giornale di Brescia sezione:sebino e franciacorta «In mostra i primati e la qualità del volontariato bresciano» BRESCIA«Lo scopo è di tenere insieme i volontari, di far crescere il movimento della Protezione civile, di sperimentare nuovi strumenti e tecniche oltre al confronto con gli altri e alle esercitazioni sul territorio con particolare attenzione agli aspetti didattici per i giovani e all'addestramento psicologico per la percezione del rischio». È il presidente della Provincia, Alberto Cavalli, ad indicare gli obiettivi di questo secondo raduno provinciale del volontariato di Protezione civile, consapevole del primato e della qualità del volontariato bresciano, cresciuto in questi ultimi anni in termini sia qualitativi che quantitativi. Non a caso, come ricordo lo stesso assessore provinciale alla Protezione civile, Corrado Scolari, «dai 2.500 uomini di qualche anno fa siamo passati a 4.000; dalle 90 le organizzazioni sono cresciute a quasi 130». Insomma, ecco l'eccellenza bresciana sul fronte della Protezione civile. Sabato dunque il raduno, «per il quale, dopo il successo di Borgosatollo, per l'ospitalità si sono candidati molti Comuni. La scelta di Corte Franca - spiega Scolari - è dettata dalla vicinanza alla città, dalla centralità per gli scenari e dalla particolarità della Franciacorta, una delle «perle» del Bresciano». Tra le particolarità di «Franciacorta 2009», a differenza della prima edizione a Borgosatollo, è «l'impegno di tutto il sistema di Protezione civile e non solo della componente volontari. In campo dunque tutta la macchina della Protezione civile compresi gli Enti locali». «Onorati ed orgogliosi per questa opportunità»: poche parole per sintetizzare la scelta della «location», a Corte Franca, da parte del vice sindaco Dario Lazzaretti. «È l'occasione per mettere alla prova la capacità ricettiva ed organizzativi del nostro territorio, anche grazie al nostro gruppo di Protezione civile nato un paio d'anni fa e che oggi conta già una cinquantina di volontari - spiega il vice sindaco -. Occasione questa anche per individuare e capire le criticità del nostro territorio». Con la positività del coinvolgimento delle scolaresche e di «Promo Corte Franca». m. bon.

Torna all'inizio


Corte Franca La carica dei 2mila per il raduno di Protezione civile (sezione: Globalizzazione)

( da "Giornale di Brescia" del 31-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Edizione: 31/03/2009 testata: Giornale di Brescia sezione:sebino e franciacorta Corte Franca La carica dei 2mila per il raduno di Protezione civile Sabato esercitazioni in Franciacorta, Sebino e Valtrompia con centro operativo allo stadio «Buffoli». In pista tutto il sistema d'emergenza BRESCIAUn raduno in grande stile, com'è nella tradizione della Protezione civile. Perché in campo, per «Franciacorta 2009», sabato scendono duemila divise gialloblu, e non solo. Già, in azione entra l'intero sistema bresciano di protezione civile con tutte le sue componenti, comprese le strutture del soccorso tecnico urgente. Attorno ad esercitazioni tra la Franciacorta, il lago d'Iseo e la Valtrompia, con centro operativo a Corte Franca, ruota il secondo raduno provinciale del volontariato organizzato dall'assessorato alla Protezione civile della Provincia. Non a caso, la manifestazione è stata presentata ieri in Broletto dal presidente Alberto Cavalli, dall'assessore Corrado Scolari e dal vice sindaco di Corte Franca, Dario Lazzaretti, che ospita il «cuore» della giornata di esercitazioni, dimostrazioni e prove pratiche. Numeri grossi per il raduno Un evento - dopo il successo della prima edizione a Borgosatollo, nel maggio scorso - dai numeri grossi: 2.000 volontari in rappresentanza di 100 dei 130 gruppi attivi nel Bresciano, oltre ad operatori dei Vigili del fuoco, Carabinieri, Polizia di Stato, Polizia provinciale, Corpo forestale, Croce Rossa Italiana, 118, Soccorso Alpino e speleologico, Arpa, Asl ed Enti locali; decine di scenari per simulazioni d'interventi (dal soccorso in acqua all'antincendio boschivo, dagli interventi con le unità cinofile alla prevenzione sul territorio fino al coordinamento radio) che si spingono fino a Brescia, abbracciando anche l'operazione «Fiumi puliti» con finalità di prevenzione del rischio idraulico e idrogeologico. E poi ancora tre elicotteri e quattro velivoli leggeri per completare l'operatività della grande macchina della Procivil, prima della grande «vetrina» e della cerimonia al centro sportivo «Lorenzo Buffoli» di Corte Franca alla quale interverranno, fra gli altri, il capo dipartimento nazionale della Protezione civile, Guido Bertolaso, ed il prefetto Francesco Paolo Tronca in qualità di capo dipartimento nazionale dei Vigili del fuoco. E poi la Messa, con benedizione delle Palme, celebrata al campo dal cappellano della Procivil, don Roberto Ferazzoli. Programma di Franciacorta 2009 Davvero intenso il programma della giornata divisa sostanzialmente in due parti: la mattinata (dalle 7.30 alle 13) dedicata alle esercitazioni per specializzazione, il pomeriggio (dalle 14.30 alle 19.30) alle dimostrazioni allo stadio di via Generale Dalla Chiesa, a Corte Franca, dove sono allestiti pure il campo base e la sala operativa. Gli scenari? Attività antincendio boschivo, antialluvionale e prevenzione idrogeologica oltre a logistica e addestramento delle unità cinofile al Centro sportivo di Corte Franca e nelle ex scuole elementari di Timoline, soccorso con sommozzatori e attrezzature subacque a Iseo (lungolago e porto industriale), ricerca dispersi con unità cinofile al campo macerie di Ospitaletto, evacuazione delle Medie di Cazzago San Martino simulando un terremoto, prevenzione del rischio idraulico e idrogeologico tra Sebino, Valtrompia e Brescia. Oltre 300 volontari infatti, con la collaborazione dei nuclei di Protezione civile degli Alpini, di altri gruppi comunali e della Comunità montana del Sebino, sono impegnati nell'operazione «Fiumi puliti»: 25 cantieri di bonifica di alvei a Marone, Pisogne, Sale Marasino, Sulzano, a Brescia lungo le rive del Mella, a Bovezzo, Concesio, Sarezzo, Gardone Valtrompia, Tavernole e Villa Carcina. Il pomeriggio dimostrazioni aperte al pubblico e animazione a tema per i bambini dai 3 agli 11 anni, concretizzando - anche grazie alla sensibilità dell'Amministrazione comunale di Corte Franca - il villaggio tematico per mille bambini con finalità educative. Due i percorsi allestiti: quello per mini pompieri dei Vigili del fuoco volontari di Palazzolo e per «piccole unità cinofile per un giorno» del Corpo forestale dello Stato, oltre a «Simmetria», lo stand sulla percezione del proprio grado di rischio curato dalla Provincia di Brescia e dall'Istituto superiore di Protezione civile nazionale. Raduno in diretta tv La manifestazione, grazie al Comune di Corte Franca e all'azienda vitivinicola «Guido Berlucchi» di Borgonato viene trasmessa in diretta, dalle 13 alle 19.30, a reti unificate su Teletutto, Brescia Telenord e Teleboario. Non solo, durante l'intera giornata al campo sportivo sono allestiti spazi informativi delle strutture operative di Protezione civile, per sensibilizzare e presentarsi alla popolazione. Forti della consapevolezza che oggi «Brescia occupa un ruolo di primo piano nel panorama italiano della sicurezza collettiva, della Protezione civile» come ricorda l'assessore Scolari. Marco Bonari

Torna all'inizio


Altagamma, mesi difficili per il lusso (sezione: Globalizzazione)

( da "Finanza e Mercati" del 31-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Altagamma, mesi difficili per il lusso da Finanza&Mercati del 31-03-2009 Per il 2009 si stima per il settore del lusso una flessione dei consumi, a causa di un primo semestre «significativamente più pesante del secondo». Un andamento che peserà sui margini delle aziende del lusso, con una contrazione attesa dell'ebitda nell'intero 2009 del 21 per cento. È quanto emerso ieri dal convegno di organizzato da Fondazione Altagamma in cui si è più volte sottolineata la difficoltà di elaborare previsioni per i prossimi mesi. Ovvero «un futuro così strutturalmente imprevedibile» lo ha definito Leonardo Ferragamo, presidente della Fondazione. Secondo lo studio presentato dall'associazione che riunisce alcune delle migliori aziende italiane di alta gamma, in particolare, il comparto abbigliamento accuserà quest'anno una contrazione dell'8,7%, il decoro tavola del 15,4%, gioielleria, orologeria del 12,3%, borse e scarpe del 6,2%, profumi e cosmetici del 4,8%. A livello di aree geografiche Usa e Giappone sono la maglia nera in termini di consumi, all'interno dell'Europa la peggiore performance spetta alla Spagna e al Regno Unito. Secondo i dati raccolti dalla Fondazione, febbraio è stato peggiore rispetto a gennaio, soprattutto negli Stati Uniti, in Gran Bretagna, Italia e Spagna. Per i mesi di marzo e aprile è prevista una crescita solo nei paesi della grande Cina, il Medio Oriente e l'America Latina rispetto allo stesso periodo del 2008, mentre rispetto al bimestre appena passato la crescita sarà assente in tutte le aree.

Torna all'inizio


Londra blindata per il G20 I G8 da Roma: coesione sociale (sezione: Globalizzazione)

( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 31-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

SUMMIT A CATENA. Stasera Barack sarà nella capitale britannica Londra blindata per il G20 I G8 da Roma: coesione sociale ROMA Favorire lo sviluppo delle competenze per aiutare a mantenere il posto di lavoro. E garantire un'efficace sistema di protezione sociale. Il tutto con l'obiettivo di ricostruire il clima di fiducia di fronte alle previsioni pessimiste. Il G8 sul Lavoro prova a tracciare a Roma le linee fondamentali per cercare di fronteggiare la crisi dell'occupazione che può essere superata - secondo i governi - senza prescindere da un principio: la centralità dell'uomo perché solo le politiche sociali sono i motori della ripresa. Linee che potrebbero essere messe sul tavolo del grande summit dei G20 a Londra che si aprirà giovedì. Il vertice sarà assediato da sette cortei di manifestanti (dai no-global agli studenti). La capitale britannica, dove stasera arriverà il presidente Usa Obama, sarà blindata dalle forze dell'ordine. «Se non c'è coesione sociale non può esserci stabilità economica», ha detto il ministro del Welfare Sacconi, che ha criticato i centri di ricerca. «Nessun organismo internazionale ha saputo prevenire, prevedere e provvedere, abbiamo avuto tante previsioni ma l'allarme precoce non l'abbiamo avuto da nessuno», ha detto, invitando il Fondo Monetario Internazionale a non occuparsi solo di spesa sociale sui conti pubblici ma di misurare anche la «coesione sociale» attraverso una collaborazione con l'Ilo, il ministero del lavoro dell'Onu. La riforma del Fmi è quanto si prepara a chiedere la presidenza italiana del G8 del Lavoro oggi, giornata finale del vertice allargato anche ad altri sei Paesi (Messico, Cina, India, Brasile, Egitto e Sudafrica) e che si concluderà con un intervento del premier Berlusconi. Sulla crisi si è espresso anche il ministro del Tesoro, Tremonti: «Se mi chiedessero se la crisi è finita risponderei "non ancora" ma nutro fiducia e speranza. Sommando tutto siamo abbastanza forti».

Torna all'inizio


La Protezione civile: un'esercito in crescita (sezione: Globalizzazione)

( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 31-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

FRANCIACORTA 2009. A Cazzago e San Martino le simulazioni di un disastro sismico La Protezione civile: un'esercito in crescita di Francesco Apostoli Vengono dai piccoli paesi più che dai grandi centri della provincia, il 18 per cento ha meno di 25 anni, e fanno parte di un ben più numeroso plotone di 4000 tra uomini e donne. Sono alcuni dei numeri della Protezione civile bresciana che sabato 4 aprile si ritroverà a Corte Franca per il secondo raduno provinciale intitolato appunto «Franciacorta 2009». Una giornata di esercitazioni e dimostrazioni con annesse messa e cerimonia conclusiva a cui è prevista la partecipazione di Guido Bertolaso, direttore del dipartimento della Protezione civile nazionale. DUECENTO nuovi iscritti in più rispetto al 2008 con un aumento concentrato soprattutto nella zona della Val Camonica e del Sebino. Le adesioni crescono «più nei paesini dove l'impegno per la tutela del territorio è forse più sentito che nei grandi centri - riferiscono dalla Protezione civile bresciana -. Di solito chi offre la propria disponibilità alla protezione civile, durante tutto il corso dell'anno dà anche una mano al proprio Comune». Il lago d'Iseo, insieme alla terra delle bollicine, sarà teatro di una parte delle esercitazioni previste in occasione del raduno 2009 a cui sono attesi tra i 2000 e i 2500 volontari oltre ad un buon numero di addetti di tutte le strutture operative che compongono la rete di sicurezza del cittadino, tra gli altri: Vigili del fuoco, Carabinieri, Polizia, Corpo forestale dello Stato, Croce Rossa e 118. Nel corso delle esercitazioni verranno toccati tutti i campi di azione della Protezione civile. Si parte con simulazione e spegnimento di incendi negli spazi del centro sportivo Buffoli di Corte Franca, per passare poi al soccorso nautico a Iseo con particolare attenzione alle tecniche di salvataggio e ricerca. Grande spazio alle unità cinofile che saranno impegnate su più fronti e in differenti teatri d'azione: ricerca dispersi, salvataggio in ambiente rurale e urbano, rastrellamenti e ispezioni (a Corte Franca e Timoline), ricerca superstiti intrappolati sotto macerie (nel campo macerie di Ospitaletto), oltre ad intervenire nella speciale evacuazione della scuola media di Cazzago San Martino dove, a scopo di esercitazione, verranno simulate le conseguenze di un evento sismico. NEL CORSO della mattinata spazio anche alla tutela dell'ambiente con l'iniziativa «Fiumi puliti» che coinvolge circa 25 cantieri dedicati alla pulizia degli alvei e ad esercitazioni di prevenzione dei rischi idraulico e idrogeologico. Verranno «ripuliti» i corsi d'acqua nella zona del Sebino (Marone, Pisogne, Sale Marasino e Sulzano), della città di Brescia e della Val Trompia (Bovezzo, Concesio, Gardone,Sarezzo, Tavernole e Villa Carcina). Un lavoro non da poco. Dal «campo base» di Corte Franca verrà poi testata la «solidità» della copertura radio in situazioni d'emergenza: con collegamenti dai diversi scenari dell'esercitazione. Tre elicotteri terranno sotto controllo lo svolgimento delle prove simulate coprendo gran parte territorio Provinciale. «Chiudiamo in bellezza. Nel giro di 5 anni siamo passati da 90 a 130 organizzazioni aderenti - afferma Corrado Scolari, assessore provinciale alla Protezione civile -. Considerando tutte le forze in campo si può parlare di 10 mila addetti attivi, nella nostra Provincia, per la sicurezza collettiva».

Torna all'inizio


g20, per la cina un posto a tavola (sezione: Globalizzazione)

( da "Nuova Venezia, La" del 31-03-2009)
Pubblicato anche in: (Mattino di Padova, Il)

Argomenti: Cina Usa

Pagina 8 - Regione G20, PER LA CINA UN POSTO A TAVOLA SEGUE DALLA PRIMA Nel caso, pure Eurolandia avrebbe guai, visto che un euro, di solito asimmetrico al biglietto verde, rivalutato ne danneggerebbe l'export. Insomma, sarà un G20/G2 di «grandi manovre» monetarie; anche perché oltreoceano la tentazione, svalutando, di «scaricare le proprie miserie sul vicino» (beggar my neighbour) è elevata. O, comunque, probabile, visto che la Federal Reserve rastrella obbligazioni sul mercato finanziario creando moneta, seppure sotto forma di electronic credits, allo scopo di alleggerire i tassi a lungo (a breve siamo già a zero); e che lo stesso fa acquistando titoli pubblici a sostegno delle diverse strategie - come l'assorbimento dei cosiddetti «titoli tossici» appena varata dal Tesoro - attuate dall'amministrazione Obama per salvare Wall Street: insomma, ci sono tutte le premesse, ai primi cenni di ripresa, per avere inflazione e svalutazione. Pure politiche, perché ciò consentirebbe agli States di abbattere, svalutandolo, il debito (d'altronde, solo quello pubblico emesso per il «pronto soccorso bancario» vale trilioni di dollari) contratto nel mercato finanziario globale: il che, in quota rilevante, vuol dire con Pechino. Cosa che la Città Proibita teme assai. Lo ha ribadito il premier cinese Wen Jibao facendo capire che considererebbe un atto «nemico» una maxisvalutazione degli oltre due trilioni di dollari investiti in bond statunitensi. Qui emerge un nodo politico: ed è che la Cina, come grande creditore degli Usa, vuol dire la sua sul cambio del dollaro, contestando in materia la piena sovranità di Washington che, finora, era universalmente riconosciuta. Il messaggio che viene dalla Città Proibita è che la Superpotenza, sebbene abbia ancora, ma con crepe, la supremazia militare, tuttavia vede logorata dal debito quella economica; e che, conseguentemente, gli Usa debbano rinunciare a quell'unilateralismo monetario con cui nel passato hanno regolato sul proprio polmone il respiro economico d'Europa, Asia e Sud America. Insomma, la Cina vuole il posto che le spetta al tavolo del potere mondiale. Anzi, gioca d'anticipo, proponendo un «mondo monetario» alternativo, col dollaro spodestato. Per farlo, si affida a Zhou Xiaochuan, governatore della sua Banca centrale, che in un saggio (pubblicato sul sito della Banca medesima) disegna una riforma del sistema monetario internazionale che abbandona l'uso di una moneta nazionale come valuta di riserva globale. Sarebbe il tramonto dell'impero del dollaro e del potere degli Usa di essere il dominus (in cambio, però, garantiscono la sicurezza del capitalismo globale) delle relazioni monetarie internazionali. Scrive infatti Zhou Xiaochuan: «Un'auspicabile riforma del sistema monetario internazionale consiste nel creare una valuta di riserva internazionale separata dalla moneta delle singole economie nazionali e capace di rimanere stabile a lungo, così da rimuovere le deficienze strutturali insite nell'uso come valuta di riserva di unità monetarie nazionali». Zhou Xiaochuan naturalmente, che così recupera una vecchia idea di Keynes, sa che essa è debole, perché una moneta, seppure di ottima fattura tecnica, senza basi politiche «resta sui libri». Tant'è che gli Usa, nel secondo dopoguerra all'apice del potere, imposero il dollaro. Tuttavia, il governatore della Banca centrale cinese, nel puntare alto, sottolinea un dato geostrategico preciso: ed è che gli Stati Uniti hanno perso il potere per usare il dollaro come «arma unilaterale»; serve, all'opposto, un regime di partnership fra Pechino e Washington. E qui pure Eurolandia potrebbe tessere un po' di tela con il Celeste Impero. Francesco Morosini

Torna all'inizio


obama, il g20 e l'europa che non c'è - timothy garton ash (sezione: Globalizzazione)

( da "Repubblica, La" del 31-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Pagina 33 - Commenti OBAMA, il G20 e l´EUROPA che non c´è TIMOTHY GARTON ASH Questa settimana Barack Obama sarà a Londra e scoprirà che al tavolo del G20 una grande potenza è assente: l´Europa. Dei venti leader del vertice mondiale cinque saranno europei, in rappresentanza di Francia, Germania, Gran Bretagna e Ue, ma il tutto sarà minore della somma delle sue parti. Ci saranno tanti europei ma nessuna Europa. Il premier britannico Gordon Brown parlando al Parlamento europeo la scorsa settimana ha detto che l´Europa ha un ruolo straordinario nel guidare il mondo ad affrontare le sfide della globalizzazione. Sarà, ma al momento fa impressione come non riesca ad assumere quel ruolo. La risposta europea alla crisi finanziaria ed economica più grave mai verificatasi dall´avvio del processo di integrazione europea più di cinquant´anni orsono è stata una risposta debole e frammentaria. Sia la Cina che gli Usa hanno varato massicci interventi di stimolo all´economia. A confronto finora l´Europa ha messo sul tavolo solo bruscolini. Secondo le stime recenti dell´economista francese Nicolas Baverez i pacchetti di stimolo europei ammontano complessivamente al 1,5 per cento circa del Pil, negli Usa al 12 per cento. Gli europei fanno quindi relativamente poco ma sono dediti ad altre due loro caratteristiche attività: si litigano i bruscolini, e trovano da ridire sugli americani. L´economista Christoph Schmidt, uno dei cosiddetti cinque "saggi" consulenti del governo tedesco, rimprovera aspramente agli Stati Uniti di gonfiare il debito nazionale e di rischiare l´inflazione stampando moneta. Non ha torto, ma al contempo la Germania aspetta ancora una volta che i consumatori americani risollevino l´export tedesco spendendo quei dollari. è un po´ come sputare nel piatto dove si mangia. La solidarietà europea non si estende neppure agli altri europei. La settimana scorsa i governi della Ue ancora litigavano a Bruxelles sulla ripartizione di un fondo per le infrastrutture del valore di 5 miliardi di euro. Un´inezia. La Francia non è l´unica ad aver introdotto misure nazionali di stimolo che di fatto limitano la concorrenza leale sancita nell´ambito del mercato unico europeo. Quanto ai cugini poveri dell´Europa dell´Est, sono in gran parte lasciati a badare a se stessi � anche se i ricchi europei dell´Ovest intercederanno graziosamente presso l´Fmi perché sia più generoso. La visita di Obama in Europa, che lo vedrà dopo il G20 al vertice Nato e a Praga per un incontro Ue-Usa, avrà come oggetto anche la politica estera e di sicurezza. Ad essere onesti gli europei hanno dato vita ad una azione comune in campo diplomatico con l´Iran, anche se resta da vedere se questa unità d´intenti sopravvivrà ad una richiesta americana di inasprire le sanzioni economiche contro Teheran. Su gran parte degli altri grandi temi dell´agenda di Obama � Afghanistan, Pakistan, i rapporti con Russia e Cina, la proliferazione nucleare � l´Europa è assente. Ci sono i singoli paesi europei. Diversamente da George W. Bush agli esordi del primo mandato il presidente Obama ha l´attitudine, sia sotto il profilo ideologico che pratico, a collaborare con un´Europa più forte e più unita. Ma neppure Obama può operare assieme a qualcosa che non esiste. Guardando al passato si comincia a capire che da un decennio l´Europa tenta di sviluppare un´azione unica senza riuscirci. Un decennio iniziato con il progetto ambizioso di una Costituzione europea che si conclude con quello che sarà il destino del trattato di Lisbona, obiettivo assai più modesto, appeso al tentativo di persuadere gli irlandesi a trasformare il loro no in un sì con metodi di dubbio carattere democratico. Se avessimo speso metà del tempo sprecato nel dibattito costituzionale semplicemente a coordinare meglio il nostro operato in base ai trattati esistenti, ci troveremmo oggi in una posizione migliore. L´Europa non fa seguire i fatti alle parole. Ciascuno stato membro dell´Ue ha una qualche responsabilità in questo caos, al pari della leadership istituzionale a Bruxelles. Ma la colpa è da attribuire soprattutto ai tre stati membri più grandi. è stato il "no" francese ad uccidere il trattato costituzionale originale. Il governo del New Labour è andato al potere in Gran Bretagna nel 1997 promettendo un´era del tutto nuova nei rapporti di questo paese con l´Europa. Invece la Gran Bretagna è tornata al suo comportamento usuale, preferisce fare da spalla a Washington piuttosto che essere tra i primi attori sul palcoscenico europeo. Il primo ministro britannico davanti al Parlamento europeo ha detto che la Gran Bretagna «non si considera un´isola staccata dall´Europa, ma un paese al centro dell´Europa». Beh, parli per lui. Dubito che questo valga per la maggior parte dei britannici. In realtà, ispirato da Brown, invito i sondaggisti britannici a porre ad un campione rappresentativo dell´opinione pubblica del mio paese questa precisa domanda: «Considera la Gran Bretagna un paese al centro dell´Europa?». Ammesso che sia vero che la Gran Bretagna si "vede" così, non è certo come ci vedono gli altri, in Europa o oltre i confini europei. L´impegno europeo della Gran Bretagna scemerà ulteriormente sotto i conservatori, se vinceranno le prossime elezioni. Senza la Gran Bretagna non può esistere una politica estera europea seria. Ma il maggior cambiamento si è avuto in Germania. Dieci anni fa Helmut Kohl aveva appena lasciato l´incarico di cancelliere. La Germania era ancora il principale paese europeo, quello più impegnato nel processo di unificazione. Si levavano però voci, da destra e da sinistra, che invitavano la Germania a uscire dall´ombra e a diventare un paese "normale", intendendo più simile alla Francia e alla Gran Bretagna. A dieci anni di distanza queste voci hanno trionfato. L´odierna repubblica di Berlino non si fa scrupoli ad anteporre i propri interessi nazionali a breve termine. Magari non è quello che personalmente preferisce Angela Merkel, ma nell´anno del voto la competizione elettorale è intensa e a vincere non saranno i politici che propongono di sacrificare anche un solo posto di lavoro, un solo euro o un solo soldato tedesco ai più ampi interessi europei o dell´Occidente. «Che cosa? Salvarli a nostre spese?», è il grido populista degli alleati della Merkel, quei politici della Csu che lottano per sopravvivere in Baviera. I socialdemocratici, alle prese con la sfida populista lanciata da un partito che si chiama La Sinistra, non se la passano meglio. Non è una novità che Francia e Gran Bretagna abbiano un comportamento da Francia e Gran Bretagna. Plus ca change, plus c´est la meme chose. La novità è che la Germania oggi ha un comportamento da Francia e Gran Bretagna. Così come stanno le cose né gli americani né i cinesi vedono l´Europa come partner unitario, coeso. Pare che il G20 sia sempre più accettato come nuovo contesto istituzionale finalizzato all´azione collettiva globale, quanto meno nell´ambito della politica finanziaria e economica, ma niente più che un contesto. Perché questi contesti funzionino è imprescindibile, dietro le quinte, una coalizione strategica dei principali attori. A Pechino, da dove scrivo, come a Washington, sempre più spesso si sente parlare di un "G2" all´interno del G20. G2 significa Usa e Cina. Ma è l´Ue, non la Cina ad avere un´economia pari in dimensioni a quella statunitense. In particolare in politica economica la coalizione strategica dovrebbe essere il G3. Ma l´Europa dov´è? Se l´Europa si tira indietro e rinuncia al ruolo ancora disponibile che sia gli Usa che la Cina tutto sommato vorrebbero che interpretasse, non si tratta di una scelta consapevole. Ma anche quella di non scegliere è una scelta. Se andiamo avanti così noi europei avremo scelto di non restare uniti e finiremo per andare ognuno per conto suo. www. timothygartonash.com Traduzione di Emilia Benghi

Torna all'inizio


albuzio candidato in provincia. e' ufficiale: antonio albuzio sarà il candidato presidente ... (sezione: Globalizzazione)

( da "Mattino di Padova, Il" del 31-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Pagina 16 - Cronaca ALBUZIO CANDIDATO IN PROVINCIA. E' ufficiale: Antonio Albuzio sarà il candidato presidente ... ALBUZIO CANDIDATO IN PROVINCIA. E' ufficiale: Antonio Albuzio sarà il candidato presidente della Provincia di Pd e Idv. Alla fine primarie ufficialmente annullate e indicazione dell'esponente «dipietrista» avvenuta venerdì scorso nel corso della direzione provinciale del Pd. «Si tratta di un docente universitario espressione del mondo della scienza e della cultura» si legge nella nota emanata dai «democratici». LE ORIGINI DELLA GLOBALIZZAZIONE. Domani pomeriggio alle 15.30 nell'aula magna dell'istituto Calvi in via Santa Chiara 10 gli incontri dell'Upel (l'università dell'età libera) vedranno la relazione di Ugo Baldini sul tema delle origini della globalizzazione. Baldini è docente di storia moderna e contemporanea al Bo'. La conferenza ha il patrocinio del Comune e il sostegno dell'amministrazione provinciale. LA VIA GIURIDICA AL MATRIMONIO GAY. Arrivare al riconoscimento del matrimonio tra omosessuali attraverso i ricorsi giuridici alla corte di cassazione. Un percorso già iniziato da diverse coppie gay in Italia, tra cui una veneziana. Ne parlerà questa sera alle 21 alle sede dell'Arcigay in corso Garibaldi 41, Francesco Bilotta, docente di diritto privato all'università di Udine, nonchè animatore della «rete Lenford», di giuristi e avvocati per il riconoscimento dei diritti gay. RUMENI AL VOTO: LEZIONI DI POLITICA. Il sistema politico italiano spiegato ai rumeni che potranno votare alle prossime amministrative. E' l'obiettivo della conferenza organizzata questo pomeriggio dalla commissione stranieri del Comune assieme all'assessorato all'immigrazione. Alle 17.30 in sala Paladin a palazzo Moroni (municipio) sarà Giovanni Poggeschi, professore di diritto pubblico comparato all'università del Salento, a parlare di «istituzioni e sistema politico-elettorale italiano». L'occasione per un «ripasso» aperto anche a tutti i padovani.

Torna all'inizio


massi, protezione civile al lavoro (sezione: Globalizzazione)

( da "Messaggero Veneto, Il" del 31-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Pagina 2 - Udine Massi, Protezione civile al lavoro OVARO. È atteso tra domani e giovedì il sopraluogo a Ovaro dei tecnici della Protezione civile regionale dopo che, domenica scorsa, due grossi massi erano caduti ieri sulla strada Panoramica della Destra Degano, a circa 200 metri dall'abitato di Cella di Ovaro e vicino alla zona di San Martino. I massi, di circa un metro cubo ciascuno, erano precipitati dalla montagna soprastante sulla sede stradale finendo nel bel mezzo della strada. Per fortuna, in quel momento nessuno stava transitando in quel tratto che da San Martino conduce a Cella e che è sempre piuttosto frequentato. Ad accorgersi di quei due consistenti blocchi di roccia in mezzo alla carreggiata, erano stati, domenica mattina, alcuni passanti che avevano subito segnalato quella situazione pericolosa. La segnalazione era poi stata fatta dai Carabinieri della stazione di Comeglians al Comune di Ovaro che si era subito attivato: gli operai del comune, coadiuvati dal locale gruppo di Protezione civile, avevano provveduto a rimuovere, con pale meccaniche, i massi che erano caduti sulla strada. Dell'accaduto era stata informata tempestivamente anche la Protezione civile regionale e domenica pomeriggio erano state fatte ulteriori verifiche dal gruppo di Protezione civile di Ovaro per comprendere il punto da dove il materiale si era distaccato e se potevano sussistere ulteriori contesti di pericolosità. Durante il sopralluogo, durato circa tre ore, era stata riscontrata la presenza in cima di altri sassi pericolanti che erano quindi stati rimossi, l'area era stata ripulita, così da rendere almeno per il momento la situazione sicura per la viabilità. Non si segnalano altri eventi significativi dovuti al maltempo nel Comune di Ovaro. Tanja Ariis

Torna all'inizio


Niente intesa anche per la Â: il sito di Latina dismesso dal 1 maggio (sezione: Globalizzazione)

( da "Tempo, Il" del 31-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

stampa Niente intesa anche per la «Ericsson»: il sito di Latina dismesso dal 1 maggio Irremovibili i vertici della multinazionale svedese: il sito Ericsson di Latina verrà chiuso dal primo maggio. Infruttuosa la trasferta romana dei sindacati e dei lavoratori: lo stabilimento di Via dei Monti Lepini non rientra più nelle strategie aziendali del gigante della telefonia e tutte le maestranze occupate in quel sito saranno impiegate presso l'azienda dell'Anagnina a Roma. Bocciate, quasi del tutto, le controproposte contenute nella piattaforma avanzata dai sindacati. Unico risultato portato a casa, l'ok di massima alla pratica del telelavoro per il 20% delle maestranze pontine. Per tutti gli altri (66) si prospetta dunque il pendolarismo: che di per se stesso – sussurrano i sindacati – potrebbe anche essere il minore dei mali si suffragato da oggettive garanzie per il futuro. Fatto è che le strategie sbandierate da Ericsson sullo scacchiere nazionale ed internazionale inducono a legittimare timori di prospettiva. Il colosso svedese (che è terzo nel mercato mondiale dopo Usa e Cina) sta decentrando gradualmente tutta l'attività nel lontano Oriente ed un massiccio piano di ridimensionamento aziendale (che passa anche attraverso cospicui licenziamenti: 300 in tutta Italia) sta anticipando di fatto questa "dismissione" dal territorio nazionale che passa anche attraverso la cancellazione di siti importanti com'è appunto quello di Latina, rilevato anni fa dal gruppo Marconi. Stamattina in fabbrica saranno decise eventuali azioni. Rit.Cal.

Torna all'inizio


cambio al vertice della protezione civile (sezione: Globalizzazione)

( da "Messaggero Veneto, Il" del 31-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Rivignano. Pontisso subentra a Odorico che lascia dopo 15 anni e che sarà impegnato nelle prossime elezioni Cambio al vertice della Protezione civile RIVIGNANO. Ha dato le dimissioni per lasciare spazio ai giovani e garantire il più ampio margine di innovazione all'interno della squadra, l'ex responsabile dei volontari della Protezione civile di Rivignano e consigliere comunale Federico Odorico. Una decisone presa dopo aver raggiunto, in oltre 15 anni di servizio, alcuni degli obiettivi che si era prefissato all'inizio del suo incarico tra i quali, nel 2007, l'inaugurazione della nuova sede della Protezione civile. Una decisone ritenuta allo stesso tempo indispensabile per seguire le prossime elezioni comunali senza alcun tipo di pressione essendo l'incarico del coordinatore nominato dal sindaco. «Ritengo che sia giusto avere un ricambio generazionale - ha affermato Odorico - e introdurre un nuovo modo di fare e di pensare all'interno della squadra. La mia scelta inoltre deriva dalla volontà di seguire attivamente le prossime elezioni comunali senza nessuna pressione. Senza fare alcun tipo di polemica ultimamente non ho condiviso alcune scelte del sindaco Paolo Battistutta continuando a sperare che l'amministrazione destinasse maggiori fondi per la nostra sede in modo tale da aumentare in primo luogo le attrezzature che per noi sono necessarie». «Il solo rammarico -ha poi concluso Odorico- è quello di non essere riuscito ad incrementare il numero dei volontari, speriamo che in futuro sempre più giovani vengano a far parte della nostra squadra». Insieme a Federico Odorico ha dato le sue dimissioni dalla carica di Manager e Mediatore informatico della squadra Manuel Monte. Entrambi rimarranno comunque a disposizione all'interno della Protezione Civile come semplici volontari. Nuovo coordinatore della Protezione civile rivignanese è stato nominato il già caposquadra Giampietro Pontisso mentre l'incarico di Manager e Mediatore informatico verrà assunto da Mauro Meret. I rapporti tra l'amministrazione comunale e la squadra di volontari continueranno ad essere coordinati dall'assessore Massimo Tonizzo. Viviana Zamarian

Torna all'inizio


protezione civile, il modavi cerca e forma nuovi volontari (sezione: Globalizzazione)

( da "Centro, Il" del 31-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Spoltore. Gruppo operativo nei casi di emergenza Protezione civile, il Modavi cerca e forma nuovi volontari SPOLTORE. Cercasi volontari della protezione civile a Spoltore. Il gruppo Modavi Spoltore ha lanciato una campagna pubblicitaria con brochure informative per arruolare operatori volontari, maggiorenni, da impiegare nelle attività dell'associazione. Il gruppo Modavi, iscritto all'Albo della protezione civile, intende offrire un servizio a tutela di territorio e cittadini in caso di eventi tali da richiedere l'intervento di operatori preparati ad affrontare emergenze. Le principali attività del Modavi Spoltore sono: avvistamento e spegnimento incendio boschivi, alluvioni, terremoti, disastri di carattere ambientale e antropico. L'obiettivo è di formare squadre operative d'emergenza e servizio di ordine pubblico, che dovrebbero operare in collaborazione con le forze dell'ordine in occasione di grandi eventi pubblici. La protezione civile Modavi opera nei settori di prevenzione e protezione, al fine di promuovere iniziative di prevenzione; nel pronto impiego, con l'organizzazione di unità destinate alle operazioni di soccorso in caso di intervento; logistico, per le strutture di protezione civile durante gli interventi; formazione, per la preparazione dei volontari. Info: 340 5480942. (g.d.l.)

Torna all'inizio


emerson in corsa per acc (sezione: Globalizzazione)

( da "Messaggero Veneto, Il" del 31-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Pagina 4 - Pordenone «Emerson in corsa per Acc» La trattativa Emerson, una ex piccola azienda del Missouri (Usa) fondata nel 1890 a St. Louis e produttrice di motori elettrici e ventilatori, sarebbe uno dei gruppi industriali interessati a rilevare la divisione motori di Acc. Il colosso, perchè di questo si tratta visto che è suddivisa in otto business units con 136 mila dipendenti e un fatturato di oltre 23 miliardi di dollari, con questa operazione diventerebbe leader indiscusso di mercato, visto che già oggi detiene il 30% di quello europeo. Lo scenario viene ipotizzato da Livio Cossutta, già rappresentante sindacale in Acc e oggi esponente del Coordinamento istanze di riferimento territoriale, che pur rimarcando come l'azienda ne al tavolo ministeriale ne a quello locale, abbia fatto nomi su chi siano i tre gruppi industriali che hanno manifestato interesse per l'acquisizione della divisione motori, ipotizza la soluzione più logica, ovvero il Gruppo Emerson, in pole position perchè in questo modo gli americani vedrebbero crescere significativamente la propria posizione, rilevando anche la partnership che Acc detiene in Cina. «Nulla impedisce però a Emerson - considera Cossutta - di attendere che Acc sprofondi in una irrimediabile crisi di natura finanziaria che la condurrebbe in breve al fallimento, già sfiorato, con l'inevitabile chiusura degli stabilimenti di Mel e della Comina. A meno che - prosegue - non ci sia un intervento straordinario di ricapitalizzazione di Friulia (23% del capitale) rivolto a tutelare da un lato la propria capitalizzazione e dall'altro l'occupazione di oltre 500 dipendenti». Cossutta conclude ricordando che «i lavoratori e le loro famiglie hanno il sacrosanto diritto che sulla vicenda si faccia piena luce in tempi rapidi e si divulghi quanto prima un'informazione puntuale e trasparente».

Torna all'inizio


Arma a doppio taglio farsi carico del debito Usa (sezione: Globalizzazione)

( da "Secolo XIX, Il" del 31-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Arma a doppio taglio farsi carico del debito Usa David Dapice Non ci sono dubbi al riguardo. Il deficit di bilancio degli Stati Uniti è e sarà enorme per qualche anno. E verrà chiesto al mondo intero un aiuto per riempire il buco che si è creato. Il presidente Barack Obama prevede un debito di 1,75 bilioni di dollari nel 2009, e una media di 1 bilione nel 2010 e nel 2011; molti esperti considerano queste proiezioni ottimistiche. Se non molto tempo fa un deficit pari al 3% del Pil causava costernazione, quest'anno il rapporto è oltre il 12%, il più alto dai tempi della seconda guerra mondiale. Queste proiezioni non considerano responsabilità contingenti come finanziamenti alle società di prestiti ipotecari in bancarotta o ulteriori salvataggi finanziari rispetto a quelli già in programma. In breve, il governo statunitense avrà bisogno di contare sul fatto che altri comprino il suo debito, e ciò non può essere dato per scontato. Indubbiamente in questo momento sono necessari grandi deficit per controbilanciare il calo della domanda causato dalla distruzione della ricchezza finanziaria e immobiliare e dall'indebolimento delle esportazioni. La distruzione della ricchezza porta a consumi minori, e gli investimenti diminuiscono mentre le banche aggiustano i loro stati patrimoniali. In assenza di aiuti, lo Stato e i governi locali dovranno tagliare le spese. Senza grossi deficit a livello federale, gli Stati Uniti potrebbero rivivere la crisi del 1929-'32. Sul breve periodo non c'è stato alcun problema nel vendere buoni del Tesoro. A causa della rincorsa generale verso la salvezza, i profitti a breve termine dei buoni del Tesoro sono vicini allo zero, e anche vincoli di dieci anni pagano circa 3% all'anno, o poco più a seconda dell'inflazione. L'enorme flusso di finanziamenti dal Tesoro di quest'anno potrebbe però far calare la forte domanda. D'altro canto, molti proprietari di immobili stanno velocemente cambiando strategia: passano dal non guadagnare quasi nulla al ridurre le spese per ricostruire le loro riserve finanziarie ormai esaurite. Questi ulteriori risparmi non saranno però assolutamente sufficienti a finanziare un deficit come quello attuale. Come possono allora gli Stati Uniti coprire questi enormi debiti? La Federal Reserve potrebbe comprare il debito, il che sarebbe come coniare banconote, ma questo potrebbe portare all'inflazione, a patto che il dollaro non collassi ancora prima di compiere tale mossa. Con somme come quelle coinvolte, le nazioni in possesso di credito residuo dovranno continuare a comprare porzioni di debito sempre maggiori. Ci sono due problemi: prima di tutto, le nazioni con credito residuo potrebbero perdere interesse nell'acquisto di quantità così grandi di debito. In secondo luogo, potrebbero non farsi scoraggiare dal debito statunitense, privando però in questo modo i Paesi in via di sviluppo di finanziamenti vitali. Sarà dura dover navigare tra la Scilla di una depressione statunitense e la Cariddi del collasso delle economie emergenti. Le nazioni in possesso di credito residuo potrebbero comprare il debito degli Usa perché hanno bisogno che il mercato statunitense delle esportazioni si riprenda, e perché possiedono già bilioni di dollari di debito statunitense: se l'economia degli Stati Uniti e il dollaro crollassero, soffrirebbero degli immensi danni economici, privando di molto valore le loro riserve di dollari e causando un'ulteriore depressione delle esportazioni. La Cina e gli altri Paesi hanno quindi molto interesse a spingere gli Stati Uniti a riprendersi e a diventare fiscalmente responsabili. Probabilmente il credito comincerà a scorrere se gli Stati Uniti dimostreranno di avere un piano per un recupero e per un ritorno a livelli accettabili di deficit. Nonostante tutti i loro problemi gli Stati Uniti restano un porto franco, e questo è un fattore a loro vantaggio. Peraltro, con il prezzo dell'oro pari a circa 1.000 dollari l'oncia (circa 30 grammi), alcuni investitori sono nervosi. La quantità di oro disponibile sul mercato è piccola se paragonata alle somme che compongono il deficit, ma i creditori potrebbero investire il denaro per progetti interni alla propria nazione o per comprare altri beni. Complessivamente, a meno che il piano degli Stati Uniti preveda di distruggere il valore della propria valuta, gli interessi degli Usa e quelli dei loro creditori sono praticamente gli stessi. Non c'è modo di isolare la Cina e l'Asia dai problemi statunitensi, perlomeno non adesso. I soccorsi agli Usa da parte del mondo intero potrebbero avere conseguenze devastanti per le nazioni povere. Molti Paesi in via di sviluppo sono cresciuti rapidamente negli ultimi anni ricevendo capitali privati: nel 2007 il totale di questi capitali è stato di 929 miliardi di dollari. Nel 2009 si prospetta che sarà di 165 miliardi, una riduzione che ha dell'incredibile. Mentre alcune di queste nazioni hanno copiato gli Stati Uniti e hanno permesso l'accumulo del debito e la creazione di bolle immobiliari, altre hanno scelto una strada piuttosto conservativa. Tutte, però, passeranno dei momenti difficili, dato che non sono in grado di coniare dollari come fanno gli Stati Uniti. Inoltre la domanda per molti beni è scomparsa e i prezzi sono crollati (ad esempio nei casi di petrolio e acciaio) e anche la spesa dedicata alle esportazioni di prodotti finiti è in calo. Disoccupazione, povertà in crescita e instabilità politica sono facilmente associabili a qualunque lunga e grave recessione. Il presidente Obama ha due problemi connessi tra loro. Il primo è riuscire a cambiare strategia passando dagli incentivi alla riduzione del deficit, senza sapere quando o quanto velocemente la ripresa dalla crisi acquisterà forza. Il secondo deriva dal fatto che nel prossimo decennio i problemi strutturali della previdenza sociale e i costi dell'assistenza sanitaria inizieranno a far salire di molto il debito, qualunque fase del ciclo di mercato starà attraversando l'economia. Ciò richiederà una revisione dei diritti all'assistenza sociale e forse una riforma complessiva dell'assistenza sanitaria per riuscire ad arrivare a una soluzione. Tutte strade già tentate prima, ma senza successo. Se non verrà presto presa l'iniziativa, però, le prospettive per il carico di debito e per l'economia statunitensi sono negative. C'è incertezza su quali siano le condizioni necessarie per ridurre rapidamente il deficit di bilancio degli Stati Uniti sul breve o sul lungo termine. La riduzione rapida delle proiezioni del debito nei prossimi anni presume una crescita economica molto più veloce di quella che si aspettano in questo momento gli economi, e perciò le proiezioni pronosticano maggiori introiti derivanti dalle tasse di quelli garantiti da una crescita più lenta. Anche il profitto ricavato dai crediti di anidride carbonica è basato su supposizioni ottimistiche. Una valutazione cauta direbbe che il nuovo bilancio di Obama è basato su uno scenario ideale, ma non su quello più probabile. A titolo di esempio si possono citare gli incentivi promessi per creare o per salvare 3,5 milioni di posti di lavoro nei prossimi due anni. In realtà l'economia dal novembre scorso al maggio prossimo potrebbe far perdere più posti di quelli promessi. Allo stesso modo, in pochi credono che il programma di riduzione del pignoramento delle case sarà sufficiente, mentre il programma che prevede di iniettare capitali nelle grandi banche che stanno fallendo ha la sua personalissima schiera di dubbiosi. In breve, sembra che il crollo dell'economia sia più veloce del rafforzamento delle contromisure. Con tassi di interesse vicini allo zero, non è chiaro cos'altro si possa fare se non coniare altro denaro. Sul lungo periodo, un ritardo delle riforme riguardanti salute e pensioni comporterebbe spese maggiori o nuove tasse e imposte minori di quanto prospettato. Ciò comporterebbe una prospettiva fiscale negativa, e darebbe credito all'opinione più diffusa tra i creditori che hanno deciso di non comprare altro debito Usa. A quel punto, gli Stati Uniti potrebbero coniare ancora più denaro oppure sottomettersi al modello di austerità spesso suggerita dal Fondo Monetario Internazionale ai Paesi in via di sviluppo. Entrambe le soluzioni sarebbero dolorose: la prima a causa del collasso del dollaro e dell'inflazione; la seconda a causa di una minore spesa governativa e di maggiori tasse. Un terzo rimedio comporterebbe il rilascio di quantità di debito non espresse in dollari, che potrebbe ad esempio offrire ai giapponesi un debito espresso in yen, o ai tedeschi in euro. In questo modo le decisioni più difficili potrebbero essere rimandate per un po' di tempo, magari a quando un'effettiva riduzione del debito (invece di un suo aumentare) potrebbe essere diventata una possibilità. Tutti dovrebbero sperare in una rapida ripresa degli Stati Uniti e in una riduzione del loro deficit, in quanto ciò rianimerebbe il mercato globale delle esportazioni, permetterebbe ai flussi di capitale di tornare nei mercati emergenti e farebbe ritornare l'economia statunitense e quella globale su una strada sostenibile. Ma questo scenario non è il più probabile. © 2009 Yale Center for the Study of Globalization. Ripubblicato con il permesso di YaleGlobal Online (http://yaleglobal.yale.edu). (Traduzione di Carlo Abbona) David Dapice è professore associato di economia presso la Tufts University ed economo del Vietnam Program presso la Kennedy School of Government della Harvard University. 31/03/2009 I soccorsi da parte del mondo potrebbero avere conseguenze devastanti per le nazioni povere 31/03/2009

Torna all'inizio


Barba e capelli per tedeschi oltre il confine polacco (sezione: Globalizzazione)

( da "Secolo XIX, Il" del 31-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Barba e capelli per tedeschi oltre il confine polacco globalizzazione Prezzi bassi, clienti in coda: 100 abitanti su 200 diventano parrucchieri Berlino. A fare le spese della globalizzazione sono adesso i parrucchieri tedeschi, almeno quelli che lavorano nella fascia orientale del Paese al confine con la Polonia. Mentre fino a qualche anno fa solo l'idea dell'arrivo del famoso "idraulico polacco" faceva quasi alzare le barricate in Gran Bretagna e sul continente, adesso molti polacchi hanno capito che è meglio rimanersene a casa, in quanto è la clientela estera che corre a farsi servire da loro. In Germania era stata finora la grande industria a delocalizzare all'Est, mentre nel settore dei servizi i primi a fiutare l'affare sono stati i grandi alberghi a 5 stelle della capitale che da anni mandano a far lavare la biancheria a prezzi stracciati nelle lavanderie dietro il confine polacco, distante appena 70 chilometri dalla Porta di Brandeburgo. Era poi toccato ai dentisti di mezza Germania scoprire con amarezza che molti loro clienti abituali trovavano più conveniente recarsi in bus o in aereo in Paesi confinanti come la Polonia, la Repubblica Ceca e nella non lontana Ungheria. Da quando il 21 dicembre 2007, con il trattato di Schengen, sono stati tolti i controlli ai confini tra la Germania e i suoi due vicini a Est, Polonia e Repubblica Ceca, l'economia della striscia di territorio tedesco lungo la frontiera segnata dai fiumi Oder e Neisse ha subito un tracollo. L'ormai inesistente frontiera è attraversata da due flussi di persone che quotidianamente si incrociano, con idraulici, falegnami e muratori polacchi che viaggiano in un senso, mentre in quello opposto ci sono i tedeschi che vanno a fare acquisti nei "Polenmärkte", i mercatini polacchi in cui si trovano le stesse merci esposte in Germania, ma a prezzi imbattibili. Il quotidiano "Die Welt" rivela che i tedeschi fanno la coda anche per farsi tagliare i capelli oltre frontiera, a un costo poco superiore a quello di un caffè preso al tavolo di un bar. E così il villaggio polacco di Osinow Dolny, situato sulla riva Est del fiume Oder, può ormai ambire a entrare nel Guinness dei primati per la più alta densità al mondo di barbieri e parrucchieri. Su poco più di 200 abitanti, infatti, la metà si guadagna da vivere con pettine e forbici, con i negozi da barbiere che spuntano in ogni angolo, mentre a chi non fa in tempo a tirare su un locale, basta anche un semplice container con sulla facciata la scritta "Damen und Herren Friseur", parrucchiere per uomo e donna. A far belli Herr und Frau Müller sono soprattutto i Figaro in gonnella, tra cui anche il sindaco di Osinow Dolny, Wladyslawa Stefanowicz. La ressa dei tedeschi è tale che i negozi rimangono aperti anche la domenica, mentre il sabato le signore che vogliono farsi tagliare o tingere i capelli devono fare la fila. I prezzi sono in effetti così bassi da attirare anche i berlinesi, che nel fine settimana approfittano per fare il pieno di benzina a metà prezzo e portarsi a casa diverse stecche di sigarette, oltre a carne e salumi. Un taglio di capelli per uomo o donna costa infatti appena quattro euro, con lo shampoo si arriva a sei, mentre in qualche negozietto alloggiato in un container uno può cavarsela anche con due euro. Prezzi così irrisori, rispetto al minimo di 20 euro per un taglio da uomo in Germania, con le tariffe per le signore che partono da 40 euro, si spiegano anche con il fatto che la crisi economica sta mandando in rovina le economie dei Paesi dell'Est, le cui monete hanno subìto un deprezzamento rilevante, con lo zloty polacco in prima fila. Il risultato di questo cataclisma economico è che nelle cittadine tedesche vicine al confine polacco i parrucchieri hanno chiuso irrimediabilmente bottega, per cui chi ha bisogno di farsi dare una ritoccata al ciuffo ha come scelta quella di arrivare quasi alle porte di Berlino o di recarsi in Polonia. Claudio Guidi 31/03/2009 = è mancato all'affetto dei suoi cari Aldo Bossi Ne danno il triste annuncio la moglie, il figlio, la nuora, la nipote e i parenti tutti. I funerali avranno luogo oggi 31 marzo alle ore 11,45 nella Parrocchia Sacra Famiglia (via Bobbio). Un particolare ringraziamento al Maragliano (primo piano) per le cure prestate. La presente quale partecipazione e ringraziamento. A.Se.F. del Comune di Genova Tel. 010.291.54.01 Yvonne, commossa per la perdita della sua amica Ninni Ricci partecipa con affetto al dolore della famiglia. La sorella Olga e il fratello Pietro Rocca con i figli Gianni e Mario, le nuore Lucia e Franca e i nipoti partecipano profondamente al dolore del caro Osvaldo per la perdita dell'amatissima moglie Radima Roberta Marchini si unisce al dolore di Fabio, Ferruccio e della famiglia per la perdita della mamma Radima Brenzini Rocca Il Consiglio di Inarsind, Sindacato Provinciale Ingegneri ed Architetti, partecipa al dolore del Presidente ingegner Ferruccio Rocca per la dipartita della carissima Mamma Mario Cassano e Pippo Bassi sono vicini con un fraterno abbraccio all'amico Ferruccio e famiglia nel dolore per la scomparsa dell'amata Mamma L'ing. Giuseppe Bassi, insieme agli Architetti Elena Mogni e Valentina Giaccone, partecipa con affetto al lutto dell'amico Ferruccio per la scomparsa della mamma, Signora Radima Brenzini Bergamo, 30 marzo 2009. Il Presidente, il Comitato Nazionale ed i Colleghi tutti del Sindacato Nazionale Ingegneri ed Architetti Liberi Professionisti Italiani - Inarsind - si uniscono al dolore del collega Ferruccio Rocca Presidente della sezione di Genova per la perdita della cara mamma, Signora Radima Brenzini Roma, 30 marzo 2009. Massimo, Antonella, Giulia e Francesco sono vicini in questo triste momento a Fabio e famiglia per la scomparsa della cara mamma Radima Brenzini in Rocca Nivis e Paolo Puppo partecipano commossi al dolore di Gabriella per la perdita del padre Faustino Brunelli Francesco, Franca e Filippo Verani - Masin partecipano al grande dolore di Paolo e Famiglia per l'improvvisa perdita del padre Faustino Brunelli Daniela e Massimo si stringono con affetto a Gabriella, Stefano, Laura e Paolo per la perdita del padre Lilli I Dirigenti e i Dipendenti tutti di Energy Shipping Spa partecipano al dolore di Paolo Brunelli per la scomparsa del suo caro Papà IL Presidente e la Direzione di Energy Coal Spa porgono le più sentite condoglianze a Paolo Brunelli per la scomparsa del Papà Raoul e Barbara partecipano con affetto al dolore di Paolo, Stefano, Gabriella, Laura e famiglia per l'improvvisa perdita del Papà Vi siamo affettuosamente vicini per l'improvvisa scomparsa di Fausto Luisa, Giò, Manù, Kati e famiglie. Partecipiamo al grande dolore di Paolo e famiglia per l'improvvisa scomparsa del Papà Capex Group. Faustino Brunelli I condomini di via Tabarca 21 partecipano al dolore dell'Amministratore per la perdità del papà. Bulk Trading SA e BCM SA partecipano con affetto al dolore di Paolo per la perdita del papà Fausto Brunelli Massimo Scofferi partecipa al lutto di Paolo e famiglia per la perdita improvvisa del Papà Il gruppo banchero costa partecipa sentitamente al lutto di Paolo Brunelli e della sua famiglia per la scomparsa del padre signor Fausto Brunelli Giuseppe e Vittorio si uniscono al dolore di Paolo e della sua famiglia per la perdita del caro papà signor Fausto Brunelli Giorgio Carozzi ed Enzo Redivo abbracciano con affetto Paolo D'Amico, partecipando al lutto per la scomparsa della mamma Mirella Garofalo d'Amico = è mancata all'affetto dei suoi cari Ida D'Antonio Ne danno il triste annuncio i figli, con il genero, la nuora ed i nipoti. I funerali saranno celebrati mercoledi 1 aprile alle ore 10nella Parrocchia di San Martino di Albaro. Il Santo Rosario sara' recitato questa sera alle ore 18,15 presso le camere ardenti dell'Ospedale San Martino. La presente valga da partecipazione e ringraziamento. A.Se.F. del Comune di Genova Tel. 010.291.54.02 = E' mancato all'affetto dei suoi cari il MAESTRO Vincenzo Di Terlizzi Ne danno il triste annuncio la moglie Maria Rosa, i figli Alessandro e Riccardo con Nicoletta e Cecilia, i parenti e gli amici tutti. I funerali avranno luogo mercoledi 1 aprile alle ore 10 nella Basilica N.S. Assunta di Sestri Ponente. La presente serve da partecipazione e ringraziamento. Genova, 29 marzo 2009 La Generale Pompe Funebri Spa Tel. 010.41.42.41 = Le anime dei giusti sono nelle mani di Dio. Agli occhi degli stolti parve che morissero ma essi sono nella pace. La loro speranza è piena di immortalità. Circondata da tanto amore dato e ricevuto ha raggiunto Livio e i suoi cari nel regno della Luce Carla Feci ved. Balbi Addolorati ma fiduciosi nella misericordia del Padre lo annunciano i figli Alberto, Nicola con Cecilia, Laura con Luca e gli adorati Emma e Livio, le sorelle, le cognate, i cognati, i nipoti e parenti tutti. Si uniscono al lutto le famiglie Gallo e Domenighini. Il Rosario sarà recitato martedì 31 marzo alle ore 20 presso l'abitazione in Chiavari, C/so Gianelli, 11/7. La S. Messa sarà celebrata nella Chiesa di San Giacomo di Rupinaro mercoledì 1° aprile alle ore 11. Si prega di non inviare fiori ma di devolvere le offerte all' Associazione Amici di Simone Tanturli di Chiavari presso Banca Intesa San Paolo IT07ZO306931910100000000569. Chiavari, 30 marzo 2009. Impresa Solari Tel. 0185.30.94.22 - Chiavari. Silvana e Stefania con Giuseppe piangono la perdita della sorella Carla Natalia Rissetto Gallo con Marisa, Elisabetta con Odoardo e Bianca Maria piange insieme a Nicola e Cecilia, Alberto, Laura e Luca e la famiglia Balbi la perdita di Carla dolce, indimenticabile, amatissima amica. = è mancata all'affetto dei suoi cari Grazia Galli in Albertano di anni 63 Ad esequie avvenute la piangono la mamma, il marito Luciano, il fratello, i cognati ed i nipoti. Campirio e Mangini I condomini del caseggiato di via Nizza civ 30 e 32 sinceramente commossi partecipano al dolore dei familiari per la scomparsa della signora Grazia Galli in Albertano = è mancata all'affetto dei suoi cari Assunta Lazzari Sandra Ne danno il triste annuncio il figlio, la nuora, i nipoti, le sorelle ed i fratelli. I funerali avranno luogo mercoledì 1 aprile alle ore 10 nella parrocchia N.S. della Guardia (Largo Merlo). Il Santo Rosario sarà recitato questa sera alle ore 18 presso le camere ardenti dell'ospedale San Martino. La presente quale partecipazione e ringraziamento. A.Se.F.del Comune di Genova Tel. 010.291.54.02 = Si e' spenta serenamente Maria Montenovi ved. Berger di anni 94 La piangono il figlio Mario con la moglie Maria Teresa, la sorella Livia, i nipoti ed i parenti tutti. I funerali avranno luogo mercoledi 1 aprile alle ore 11,45 nella Parrocchia di S. Maria dei Servi. La presente quale partecipazione e ringraziamentio. A.Se.F. del Comune di Genova Tel. 010.291.54.02 Patrizia, Marco, Claudio, Orsola sono vicini a Mario e Maria Teresa per la serena scomparsa dell'amata zia e prozia signora Maria Montenovi ved. Berger Genova, 28 marzo 2009. Addolorati per la scomparsa della signora Maria Montenovi ved. Berger gli amici di sempre Dino, Beppe, Cucchi, Fiammetta Carla e Waldermaro, Maria Rosa e Sandro, Roberta e Andrea sono vicini con grande affetto a Mario e Puccetta. Clara Cifatte con i figli e le rispettive famiglie sono vicini a Mario e Puccetta in questa dolorosa circostanza per la perdita della cara mamma Maria Montenovi ved. Berger = è mancato all'affetto dei suoi cari: Domenico Morgavi (Nin) di anni 68 Ne danno il triste annuncio la moglie, i figli, la sorella, i cognati, le cognate, i nipoti e i parenti tutti. I funerali avranno luogo oggi 31 marzo alle ore 10,30 nella Chiesa Parrocchiale di Borgo Fornari, indi per il cimitero locale. La presente vale da partecipazione e ringraziamento. Onoranze Funebri Balduini Tel. 010.96.51.314. Enrico Vinelli e Silvano Siri si stringono affettuosamente all'amico Paolo per la perdita del papà Franco Paganini Il Presidente e i Consiglieri del CIV di Ipsema partecipano al dolore di Matteo e Paolo Paganini per la perdita del loro adorato padre Franco per anni indimenticabile Presidente del Consiglio di Indirizzo dell'Istituto. A funerali avvenuti annunciamo che ci ha lasciato Augusto Panealbo Alpino Carla, Franco e Marco. Ti ringraziamo per averci fatto ridere. = La famiglia Nicolini annuncia con profondo dolore la scomparsa di Maria Pollano ved. Nicolini Un particolare ringraziamento per le cure affettuose prestatele dalla dottoressa Elisabetta Sindoni e dal personale della comunità La Goccia. Genova, 30 marzo 2009 La Generale Pompe Funebri Spa. Tel. 010. 41 42 41 L'amministratore ed i condomini tutti di via Borgoratti 69 si uniscono al grande dolore della famiglia per la scomparsa della signora Ernestina Pellerano ved. Boero E' mancato all'affetto dei suoi cari l' INGEGNERE Antonio Robbiano Ne danno il triste annuncio la cognata Maddalena e la nipote Francesca con Denis, Marco e Luca. I funerali avranno luogo mercoledì 1 aprile alle ore 10 presso la Parrocchia San Pietro di Quinto. Si ringrazia il professor Enrico Balleari del Dipartimento di emato - oncologia dell'Ospedale San Martino per le cure prestate in questi anni e per la partecipe assistenza nelle ultime settimane. La presente quale partecipazione e ringraziamento. A.Se.F. del Comune di Genova Tel. 010.291.54.01 La Direzione ed il personale della Attilio Carmagnani "AC" SpA partecipa al dolore dell'ingegner Alessandro Vaccaro e famiglia per la scomparsa del padre DOTTORE Ferruccio Vaccaro Maria Luisa ed Angelo si stringono a Giulia e Lucia nel piangere la morte del carissimo Domenica Zucca Amico e Galantuomo. Andrea Fontana e il dottor Giovanni Scanavino con le rispettive famiglie ricordano il caro amico DOTTORE Domenico Zucca stimato farmacista e importante fonte di buoni e generosi consigli. 2004â??31â??marzoâ??2009 Carlo Da Molo La famiglia lo ricorda con tanto amore e tanto rimpianto. 31/03/2009

Torna all'inizio


bandini-rossetti, la protezione civile fa il bis (sezione: Globalizzazione)

( da "Tirreno, Il" del 31-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

CALCIO A CINQUE Bandini-Rossetti, la Protezione civile fa il bis FORTE. Si è svolta sabato scorso al palasport di Forte dei Marmi il quarto memorial Stefano Bandini-Claudio Rosseti, quadrangolare di calcio a 5 over 30, organizzato come ogni anno dal Cral Vigili del Fuoco Viareggio e Acsi Comitato Lucca- Versilia. L'evento era in memoria dei due pioloti antincendio tragicamente caduti in servizio a Vittoria Apuana quattro anni fa. Molto equilibrati, sul piano tecnico gli incontri, ma ha fatto da padrone la formazione della Protezione Civile Versilia Nord, che si è aggiudicata il trofeo per il secondo anno consecutivo. Secondi classificati Vigili del Fuoco Comando di Lucca, terzi e quarti a pari merito Commissariato di Forte dei Marmi e Polizia Stradale di Viareggio. Premi individuali: miglior giocatore Belloni (Protezione Civile), capocannoniere Farnesi (Vigili del Fuoco), miglior portiere Ballerini (Polizia Stradale). Alla cerimonia delle premiazioni, applaudita esibizione degli sbandieratori della contrada La Quercia. Presenti l'assessore provinciale alla Protezione Civile, Favilla, il vice sindaco di Forte dei Marmi, Tarabella, una delegazione della ditta Sorem (gestisce in tutta Italia la flotta aerei antincendio canadair) e naturalmente i familiari degli eroici piloti.

Torna all'inizio


i fondi sovrani resistono alla crisi con i titoli di stato (sezione: Globalizzazione)

( da "Repubblica, La" del 31-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Pagina 27 - Economia Global market I fondi sovrani resistono alla crisi con i titoli di Stato Barclays ha impedito, o reso onerosa per i consumatori, la portabilità dei mutui, senza fornire una rete adeguata di assistenza ai consumatori; per questo dovrà pagare un milione di euro Arabi o cinesi, all´inizio della grande crisi mondiale i fondi sovrani venivano visti come il Settimo Cavalleggeri, arrivato a salvare banche in difficoltà. In realtà, sono affondati anche loro. L´International Financial Services di Londra stima che, dai 60 miliardi di dollari investiti, dopo l´esplosione dei subprime, nelle varie cattedrali occidentali (Citigroup, Merrill Lynch, Ubs, Morgan Stanley, Barclays) i fondi sovrani dei governi dei Paesi esportatori di petrolio o esportatori in genere, come Cina e Giappone, abbiano ricavato perdite sostanziali. Coperte, però, dall´afflusso di nuove risorse. A fine 2008, il patrimonio gestito dai fondi sovrani sfiorava i 4 mila miliardi. E´ il doppio delle risorse gestite dagli hedge funds ed è destinato a raddoppiare entro il 2015. Il tentativo di diversificare gli investimenti verso azioni o immobiliare sembra però rientrato e i fondi si concentrano sui Buoni del Tesoro Usa. Maurizio Ricci [LONDRA CHIUDE IL SUO PARADISO] LA lotta ai paradisi fiscali, promessa dal primo ministro Brown, spinge la Gran Bretagna a "riconquistare" una delle sue ex-colonie. L´isola di Turks e Caicos, nel mar dei Caraibi, è oggi uno dei Territori d´Oltremare con un proprio governo, un proprio Parlamento, proprie leggi: in pratica uno Stato semi-indipendente. Ma il governo britannico ha sospeso per almeno due anni le norme che regolano i Territori d´Oltremare, «incluse quelle relative al governo e all´assemblea lesgilativa autonomi», per reimporre il suo potere assoluto su Turks e Caicos. L´isola caraibica non è solo un paradiso per le vacanze, ma anche un centro di investimenti off-shore. Enrico Franceschini

Torna all'inizio


La recessione dagli occhi blu (sezione: Globalizzazione)

( da "Manifesto, Il" del 31-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

G20 La recessione dagli occhi blu Marco d'Eramo Mai nella storia era successo che per una crisi finanziaria fosse tirato in ballo il colore degli occhi. Eppure è quel che ha fatto il presidente del Brasile, Luiz Inácio Lula da Silva, quando venerdì scorso ha detto che responsabili della crisi mondiale non sono certo né indios né neri, ma bianchi: «banchieri dagli occhi azzurri» (questa frase ricorda la celebre invettiva che 50 anni fa aveva lanciato Malcolm X contro le «diavolesse dagli occhi blu»: ma allora si trattava solo di ribaltare il colore da sempre associato al demonio, il «nero come il carbone»). CONTINUA|PAGINA11 D'altra parte, mai nella storia era successo che paesi di recente industrializzazione si battessero contro il protezionismo, mentre stati più ricchi fossero tentati dalla protezione dei propri mercati nazionali: in fondo le barriere doganali erano sempre state l'unico riparo che avevano le industrie deboli e meno competitive per difendersi da quelle più avanzate. Ma era prima dell'out-sourcing. Oggi sono Brasile, Cina e India a scagliarsi contro le tentazioni protezionistiche di Europa e Usa. Sabato scorso, in Cile, Lula ha poi rincarato la sua accusa addebitando la recessione non solo al premier britannico Gordon Brown e al vicepresidente Usa Joe Biden, ma anche al premier spagnolo José Zapatero, pur stimato dalla sinistra europea: in fondo, in Amazzonia gringos sono chiamati non solo gli yankees, ma tutti noi «bianchi», anche quando non abbiamo né fisico né occhi vichinghi. E l'iberico Banco di Santander non è stato meno spregiudicato, per non dire suicidario, della newyorkese Lehman Brothers o della britannica Royal Bank of Scotland. Chissà cosa dirà dopodomani Lula a Barack Obama quando s'incontreranno a Londra per il summit del G20: Obama non è bianco e non ha occhi azzurri, ma dovrà rappresentare i banchieri anglosassoni e i loro misfatti. Potrebbe ripetersi in campo economico quel paradosso che già si verifica in Afghanistan dove l'escalation ordinata dal neopresidente Usa ha fatto dire a Tom Hayden che «il primo presidente afroamericano degli Stati uniti pare voglia addossarsi il 'fardello dell'uomo bianco'», termine coniato a fine '800 dal romanziere Rudyard Kipling per designare la missione coloniale dell'Occidente. E già nei numeri il passaggio dal G8 al G20 rappresenta la prima crepa nel vecchio ordine economico post-coloniale. Il G7 (divenuto G8 con l'aggiunta della Russia dopo la fine della guerra fredda) rappresentava le potenze che si erano scontrate nella seconda guerra mondiale: Usa, Giappone, Germania, Gran Bretagna, Francia, Italia e Canada - in ordine di rilevanza economica. Era il residuo di un passato che non corrisponde più alla nuova realtà planetaria in cui sono emerse altre, imprescindibili potenze economiche. Di fronte alle dimensioni da cataclisma che aveva assunto la crisi, nel novembre scorso (Obama aveva già vinto le elezioni), George Bush ospitò a Washington il primo G20 cui partecipavano - oltre agli 8 - anche Arabia Saudita, Argentina, Australia, Brasile, Cina, Corea del Sud, India, Indonesia, Messico, Spagna, Sudafrica, Turchia ed Unione europea. Quando i 20 paesi si accomiatarono e si dettero appuntamento ad aprile a Londra, pensavano che nel frattempo il quadro economico mondiale sarebbe radicalmente cambiato, proprio perché Obama avrebbe governato già da più di 2 mesi: anche qui erano enormi (forse sproporzionate) le aspettative che su di lui si appuntavano. I più ottimisti si sbilanciavano fino a vedere Londra come una nuova Bretton Woods, la stazione turistica montana del Vermont dove nel 1944 fu sancito il nuovo ordine monetario e finanziario mondiale postbellico, fondato sulla parità fissa tra dollaro e oro, parità che sarebbe stata abbandonata nell'agosto 1971. Un obiettivo tanto ambizioso è stato ora accantonato non solo perché è assolutamente irrealizzabile in un vertice di un solo giorno, il tempo di stringersi la mano, farsi fotografare e firmare i vaghi accordi di principio concordati dagli sherpa. Ma anche perché a questo vertice i partecipanti ci giungono in ordine sparso e con obiettivi opposti. I colossi emergenti (Cina, Brasile e India) vogliono assicurazioni che i mercati ricchi non si spingano più in là nella via protezionistica, il Buy American di Obama e l'achetez français di Nicholas Sarkozy. Più in generale, il «resto del mondo» cercherà di mettere «sotto processo il capitalismo anglosassone», come titolava domenica il New York Times, e di eroderne il predominio assoluto. Dove per capitalismo s'intendono non solo l'ammontare di capitale e i suoi detentori, ma anche le regole di funzionamento imposte, lo strapotere dei grandi studi legali, delle agenzie di certificazione di bilancio e di rating (tutte rigorosamente Usa). Insomma è «anglosassone» la costituzione non solo materiale ma formale dell'ordine capitalista mondiale. Un ordine in cui per tutti i paesi del mondo a diventare la regola era stata la deregulation planetaria. Sotto processo quindi non è solo l'America, ma il combinato dei due epicentri del capitalismo mondiale, Wall Street e la City. Ha ragione Lula: per quanto voglia smarcarsi, Gordon Brown sarà ritenuto responsabile in prima persona dei disastri cui assistiamo: in fondo lui è stato il ministro dell'economia che tra il 1997 e il 2006, grazie al lassismo dei controlli, ha fatto della City la City. Né riuscirà facile al resto dell'Europa smarcarsi dall'abbraccio mortale del capitalismo anglosassone: quanto a malcostume speculativo, i colossi tedeschi non cedono il passo a nessuno: in fondo nel salvataggio di Hypo Real Estate, il governo di Angela Merkel ha infuso più di 109 miliardi di dollari (alla faccia del «capitalismo renano»!). Ma al vertice G20 la posta principale in gioco resterà sempre il problema di come regolamentare la finanza mondiale. In teoria gli Stati uniti si dicono pronti ad avallare un organo di controllo sopranazionale. In pratica si sta ripetendo, in campo finanziario, lo stesso scenario cui abbiamo assistito sul Tribunale internazionale dell'Aja in cui gli Usa accettano qualunque giurisdizione internazionale, purché garantisca l'immunità dei cittadini statunitensi. Così, gli Usa sono pronti ad accettare qualunque controllo sulle attività finanziarie, basta che un'autorità esterna non possa ficcare il naso negli affari delle banche Usa. È la stessa impunità extraterritoriale di cui, grazie alle clausole dei trattati del dopoguerra, godono i soldati Usa di stanza nei vari paesi che ospitano basi americane. E il dollaro - grazie al suo statuto privilegiato - già gode in sostanza di una forma di immunità monetaria: una valuta che può svalutare senza svalutare, visto che deficit e debiti continuano a essere contabilizzati in dollari. Non a caso il siluro più minaccioso contro lo strapotere del capitalismo anglosassone lo ha lanciato il governatore della Banca centrale di Cina, Zhou Xiaochuan, quando ha avanzato la proposta (un ballon d'essai?) di una nuova moneta internazionale, fondata su un paniere di valute, che sostituisca il dollaro come moneta di riferimento per gli scambi mondiali. Questa sì che sarebbe una nuova Bretton Woods: ma i rapporti di forza non sono ancora maturi per una tale rivoluzione, tanto che l'amministrazione Obama si è subito affrettata a definire inopportuna e superflua una tale innovazione.

Torna all'inizio


SOVRANITÀ IN DIVENIRE Il marchio DELLA LEGGE (sezione: Globalizzazione)

( da "Manifesto, Il" del 31-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Nella consolidata coppia tra costituzione materiale e formale, la realtà italiana ha conosciuto al pari degli altri paesi europei un progressivo slittamento verso un autoritarismo bonapartista che sta cancellando le norme e i diritti sociali conquistati nel passato SOVRANITÀ IN DIVENIRE Il marchio DELLA LEGGE Ugo Mattei L'invito a riflettere dal punto di vista istituzionale sul «caso Italia» sembra presupporre una certa eccezionalità della nostra esperienza. Ritengo che tale eccezionalità non posa essere assunta ma vada dimostrata inquadrando il modello Italiano in un contresto storico e comparativo ampio. Da anni ormai la cultura giuridica e politica si è abituata a distinguere le istituzioni formali da quelle informali, utilizzando una varietà di concetti dal «pluralismo giuridico» alla «costituzione materiale». Si tratta di un «ideario» che se da un lato scardina il formalismo consentendo di cogliere le istituzioni nella loro vita reale, dall'altra può legittimare, promuovendoli culturalmente, quegli aspetti di «extra-legalità» diffusi e radicata su cui ha attirato la sua attenzione di recente Luciano Gallino. Il sistema istituzionale Italiano è caratterizzato da due aspetti: a) un fenomeno continuativo di prevalenza delle istituzioni informali su quelle formali e che fra le prime, ben più che fra le seconde, si sia verificata una drammatica discontinuità spiegabile soltanto in prospettiva globale; b) un sostanziale e continuativo fenomeno di sovranità limitata, capace di conquistare anche gli aspetti formali degli asetti istituzionali. Dalla costituzione al Muro di Berlino L'analisi storica potrebbe spingersi più indietro, ma partire dal dopoguerra è sufficiente per dare concretezza alle riflessioni che qui propongo. I partiti politici per tutta la fase della cosiddetta prima repubblica dominano la scena «informale». Laddove la costituzione del 1948 era il prodotto di un compromesso alto fra sinistra, popolari e liberali, la partitocrazia che ne trasforma i contenuti e ne rallenta la realizzazione si articola su due compromessi informali: quello che si presenta sotto le spoglie del «fattore K» per cui il partito comunista «accetta» l'esclusione dalla stanza dei bottoni della politica nazionale in cambio del riconoscimento del suo ruolo egemonico nella cultura e nel sindacato. Speculare al «fattore K» è l'idea dell'«arco costituzionale» per cui i partiti di ispirazione fascista, pur amessi in Parlamento, divengono oggetto di conventio ad excludendum (con la sola brevisima parentesi del sanguinario Governo Tambroni). La caduta del Muro di Berlino manda in frantumi questo equilibrio. In Italia cadono tanto il «fattore K» quanto l'«arco costituzionale» ed i partiti politici perdono in larghissima misura il potere reale di elaborazione politica e di selezione della classe dirigente a favore del sistema mediatico assurto a vero e proprio apparato ideologico della globalizzazione. È quest'ultimo infatti che costituisce il nuovo sistema istituzionale informale con impatto morfologico non trascurabile sugli stessi comportanmenti dei leaders (ed aspiranti leaders) politici. Nel nuovo sistema la politica è «spettacolo integrato» e il leaderismo bonapartista si impadronisce della costituzione materiale. Turro ciò non è affatto un fenomeno soltanto italiano ma investe in pieno la concezione elettorale della democrazia a partire dagli Stati Uniti fino allo sperduto Mali, passando per la Thailandia. In Italia la presenza di Berlusconi (ma soprattutto la scelta del bel Rutelli rispetto al primo ministro uscente Giuliano Amato) rende semplicemente il tutto più fastidioso e volgare a partire dal 1994. Una sovranità in gabbia L'Italia è da sempre un paese a sovranità limitata. La limitazione gioca a sua volta un ruolo tanto sulle istituzioni informali quanto su quelle formali. Non era immaginabile che il processo costituente non riflettesse gli accordi di Yalta e soprattutto che gli Stati Uniti rinunciassero ad incassare il credito maturato con la pelosa generosità del Piano Marshall. L'eroe eponimo dell'americanizzazione del sistema istituzionale Italiano è stato Piero Calamandrei. Egli ha saputo dare tutto l'avallo del suo prestigio di maestro del diritto processuale civile (e del diritto anglo-americano) alla più pregnante manifestazione di americanizazione dei sistemi sconfitti - quel controllo di costituzionalità sulle leggi che viene imposto, al termine del seconda guerra mondiale, a Italia, Giappone e Germania Occidentale con diversi mezzi con lo stesso fine. Tale ricezione del modello americano ha reso inattuabile qualsiasi seria ridistribuzione delle ricchezze dal privato al pubblico, e dal ricco al povero (ma non viceversa!) perché la Corte Costituzionale in tutta la sua storia ha sistematicamente dichiarato incostituzionale in quanto lesione della proiprietà privata qualsiasi serio intervento volto alla ridistribuzione sociale della rendita fondiaria. In tempi attuali di globalizzazione la «giurisdizionalizzazione della politica» riveste inoltre una valenza certo non soltanto simbolica nella trasformazione del diritto pubblico a livello globale dove il «dialogo» fra giudici costituzionali sostituisce ogni anelito ad un'effettiva legittimazione democratica. Ovviamente nella limitazione della sovranità popolare hanno inoltre giocato un ruolo chiave i servizi segreti americani, mentre a «Guerra fredda» finita la messa a regime del «sistema Europa» a partire dal trattato di Maastricht struttura definitivamente la limitazione della sovranità italiana (si rinuncia interamente alla sovranità economica e in modo progressivo anche a quella giuridica) muovendo un nuovo importante passo in direzione anti-democratica (la Commissione e la Corte di Lussemburgo sono gli indiscussi protagonisti di questo processo). La trinità della globalizzazione L'Europa veicola infatti le decisioni e le norme del Wto, (con ulteriore giurisdizionalizzazione e riuduzione di sovranità) e gli interessi egemonici statunitensi controllano il sistema «tecnocratico» di Bruxelles (tramite le stesse lobbies attive a Washington), la Nato (che impone spese folli per la nostra inutilissima difesa), il Fondo Monetario Internazionale e diversi altri attori globali che scorazzano a casa nostra (le rating agencies, ad esempio) ricevendo tappeti rossi tanto da destra quanto - e ciò è ben più triste - da tanti eredi del Pci. Anche qui non si tratta di un unicum Italiano. In fondo tutti sanno che fu proprio il Fmi a licenziare Oskar Lafontaine in Germania per far spazio al più fotogenico e «moderno» Gerhard Schroeder nel portare a termine il «capolavoro» di scaricare sui partners europei gran parte dei costi dell'annessione della ex-Rdt. E sappiamo molto bene come tale «socializzazione» sia successivamente avvenuta nel prevalente interesse geopolitico degli Stati Uniti, con le annessioni di alcuni paesi dell'ex-socialismo reale operate dalla «nuova Europa» della cui drammatica crisi quella vecchia (a sua volta in ginocchio) cerca adesso invano di disinteressarsi. Questi rapidi cenni dovrebbero dimostrare che mentre la Costituzione formale italiana presenta la cifra della democraticità sostanziale, intesa come sforzo verso l'uguaglianza reale («la sovranità appartiene al popolo»), le istituzioni informali hanno sempre presentato la cifra dell'autoritarismo, trasferendo la sovranità popolare dapprima ai partiti e poi alla televisione secondo un copione di progressiva accentuazione oligarchica. Ma proprio il passaggio del «potere materiale» dai partiti alla telecomunicazione con la sua proprompente carica ideologica-spettacolare ha finito per ridurre progressivamente anche il peso del sindacato e della cultura, i settori in cui la sinistra vantava una qualche egemonia stante il compromesso di fondo della costituzione materiale precedente il crollo del Muro di Berlino. Noi sappiamo che la funzione delle istituzioni non è solo quella di disciplinare un organizzazione politica ma anche quella di educare (civilizzare) gli individui a cui beneficio tale organizzazione è posta. Tradizionalmente in Italia di tale funzione si facevano in gran parte carico non soltanto le scuola e le università ma anche i partiti politici che in questo senso davano vita al disegno sociale previsto dalla Costituzione (formale). Uno spettacolo chiamato politica Così, per diversi anni la cifra dell'educazione (civilizzazione) della cittadinanza è stata quella democratica ed egualitaria. Infatti non solo la Costituzione (mai realizzata su questo punto) prevedeva per i partiti forme di organizzazione interna democratica; essa conteneva pure in nuce la trasformazione di un'altra istituzione informale tradizionalmente autoritaria, la famiglia poi riformata in senso democratico e egualitario nel 1975. Senza contare che la costituzione economica, ripudiando il tentativo autoritario di far convergere gli interessi di capitale e lavoro proprio del corporativismo, declinava i tratti di un «governo democratico dell'economia». Quest'ultimo modello sarebbe poi stato sommerso dalle macerie del sindacato militante, ma per una lunga stagione è riuscito a limitare l'autoritarismo padronale esaltato oggi da tanta cultura aziendalistica informata all'efficienza decisionale. Il trasferimento del potere reale agli apparati mediatici, successivo ai referendum del '92 e alla stagine giustizialista che ha distrutto i partiti politici dell'arco costituzionale, ha travolto questo sistema di valori in gran parte condivisi tanto dalla Democrazia Cristiana quanto dal Partito Comunista. Sono così venuti interamente meno tanto il solidarismo, che affondava le proprie radici nel rifiuto del modello liberale borghese individualista, quanto la sobrietà che, ancorchè per molti versi ipocrita, limitava notevolmente la volgarità opulenta oggi dominante. Ma soprattutto è venuto meno qualsiasi sforzo serio volto alla costruzione anche in Italia di una classe dirigente mossa da passione civile e spirito pubblico. Ed è forse questo l'aspetto più singolare del nostro paese del quale vanno indagate le cause istituzionali profonde. LA SCULTURA DELL'ARTISTA LOUISE BOURGEOIS ESPOSTA ALLA TATE MODERN DI LONDRA / FOTO AP

Torna all'inizio


Dalla Costituente del '48 alla crisi della globalizzazione (sezione: Globalizzazione)

( da "Manifesto, Il" del 31-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

SCAFFALI Dalla Costituente del '48 alla crisi della globalizzazione L'articolo qui presentato riprende e sviluppa l'intervento alla prima «Settimana della politica», organizzata da Angelo d'Orsi e dedicata al «caso Italia» che si è tenuta presso la Facoltà di Scienze Politiche dell' Università di Torino dal 23 al 27 febbraio 2009. Per approfondimenti si vedano: «Storia d'Italia dal dopoguerra ad oggi» di Paul Ginsborg (Einaudi). Sulla stagione costituente: «Il Problema Storico della Costituente» di Enzo Cheli (Edizioni Scientifiche Italiane); «La vita e le regole, Tra diritto e non diritto» di Stefano Rodotà (Feltrinelli); «La legge e la sua giustizia. Tre capitoli di giustizia costituzionale» di Gustavo Zagrebelsky (Il Mulino); «Istituzioni cambiamento istituzionale ed evoluzione economica» di Douglass North (Il Mulino); «Le forze vive del diritto» di Laura Nader (Edizioni Scientifiche Italiane), «La moralità del welfare» di Laura Pennacchi (Donzelli); «Il diritto pubblico fra crisi e ricostruzione» (a cura di Alberto Lucarelli, La Scuola di Pitagora).

Torna all'inizio


Neri i dati sull'economia E le Borse colano a picco (sezione: Globalizzazione)

( da "Eco di Bergamo, L'" del 31-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Neri i dati sull'economia E le Borse colano a picco --> Trichet: crolla la fiducia in zona euro. L'Ocse: Pil giù del 3,4% I listini europei bruciano 127 miliardi, il Mibtel perde il 5,3% Martedì 31 Marzo 2009 GENERALI, pagina 2 e-mail print BRUXELLESLa fiducia di imprese e consumatori nella zona euro resta ai minimi storici: mai così bassa dal gennaio 1985, assicura la Commissione Ue che ieri ha reso noti i dati di marzo. E l'Italia - sottolinea Bruxelles - è il Paese che fa registrare il calo «più significativo». Del resto il presidente della Banca centrale europea (Bce), Jean-Claude Trichet, nel corso di un'audizione all'Europarlamento, ha confermato come nell'ultimo trimestre «la situazione sia peggiorata». E come sia più che mai fondamentale - proprio per la ripresa della fiducia - «accelerare il più rapidamente possibile l'attuazione dei piani nazionali anticrisi». Piani di sostegno alle banche e di stimolo fiscale di cui - ha assicurato Lorenzo Bini Smaghi, del board della Bce, «si cominciano a sentire i primi effetti». Nell'Unione europea Italia la più sfiduciata Gli indicatori mensili della Commissione Ue, tuttavia, se da un lato confermano che le aspettative di imprese e consumatori sono al livello più basso da oltre 24 anni, dall'altro a marzo sono rimasti stabili rispetto a febbraio. Anche se l'indicatore relativo al settore finanziario è crollato questo mese di ben quattro punti nella zona euro. In questo quadro - sottolinea la Commissione Ue - in Italia la fiducia è colata a picco più che in altri Paesi: a marzo 4,5 punti in meno, rispetto a una media euro pari a -0,6 punti. Il calo - spiega Bruxelles «è stato più marginale in Francia e Polonia (-1,0), Germania (-0,8) e Regno Unito (-0,4)». In «leggera ripresa», poi, le attese di imprese e consumatori in Olanda (+1,3) e in Spagna (+0,8«). La Bce, comunque, resta pronta ad assumersi tutte le sue responsabilità. Trichet, a due giorni dalla nuova decisione sui tassi, si limita a dire che l'obiettivo della banca centrale resta la stabilità dei prezzi. Che, con un'inflazione che resterà «ben al di sotto del 2% nel 2009 e 2010», sembra garantita nel medio-lungo termine. Il numero uno dell'Eurotower, invece, invia due chiari messaggi ai Paesi dell'Est e a quelli della zona euro più in difficoltà. Ai primi assicura tutto il sostegno possibile, anche se ribadisce il secco no della Bce a casi di «adozione prematura dell'euro». Quanto alla possibilità di un crac finanziario di Stati del club di Eurolandia, Trichet ha sottolineato come «è assurdo concepire che un Paese euro possa mettere in difficoltà gli altri Paesi». Zona ocse: 25 milioni senza lavoro E a gettare benzina sul fuoco ci pensa l'Ocse, che vede il Pil 2009 in drastico calo e la disoccupazione in crescita nei trenta Paesi membri (tra le economie più avanzate, esclusi i big Cina, Russia e India). Il Pil, anticipa il direttore generale Anguel Gurria, «va verso il meno 4,3% e presumibilmente nel 2010 sarà prevalentemente piatto, forse un po' sopra o sotto la linea. Sono previsioni un po' più pessimistiche di quelle di poche settimane fa». La disoccupazione «potrebbe avvicinare il 10% - ha stimato Gurria - nella maggior parte dei Paesi nel 2010, praticamente senza eccezione, e questo significa 25 milioni di persone solo nell'area Ocse». Mercati depressi da Geithner-Obama Ci sono poi i forti timori suscitati dalle parole del segretario al Tesoro Usa Timothy Geithner sulla necessità di maggiori aiuti statali per alcune banche, cui si sono aggiunte le stime di JP Morgan, secondo la quale marzo è stato il mese «più duro». Tutto questo, unito ai seri dubbi del presidente statunitense sui nuovi aiuti da concedere ai giganti dell'auto General Motors e Chrysler, ha congiurato per un pessimo inizio di settimana per le Borse mondiali. I titoli dell'automobile e del credito sono crollati, trascinando al ribasso tutti i listini: prima Tokyo, giù del 4,5%, poi l'Europa, che ha bruciato 127 miliardi di euro. Milano la peggiore: Mibtel giù del 5,3%. Ma il clima è pessimo anche negli Usa, dove Wall Street ha chiuso in netto calo: -3,2% per il Dow Jones, -2,8% per il Nasdaq. 31/03/2009 nascosto-->

Torna all'inizio


Protezione civile, servizio d'emergenza (sezione: Globalizzazione)

( da "Giorno, Il (Lodi)" del 31-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

PRIMO PIANO pag. 3 Protezione civile, servizio d'emergenza LODI QUANDO LE EMERGENZE diventano rilevanti è il Prefetto ad assumere il coordinamento dell'attività di Protezione civile. Ma c'è anche un'azione quotidiana per la stesura di protocolli d'intesa, di difesa civile per atti terroristici e problematiche varie come, ad esempio, il trasporto di sostanze radioattive. Tra le attività in campo anche la predisposizione di piani di emergenza esterni delle aziende a rischio, che nel Lodigiano sono del comparto chimico. Proprio per questo tipo di attività di prevenzione la Prefettura di Lodi, prima in Italia, sta predisponendo una esercitazione, per il prossimo 3 aprile, insieme a Rfi, sulla linea del Treno ad Alta Velocità: verrà testato il piano di emergenza della nuova galleria di Somaglia per sapere come intervenire in caso di incidenti, il cui rischio è comunque vicino allo zero. L.D.B.

Torna all'inizio


Summit E8, Gnudi invita anche Cina e India (sezione: Globalizzazione)

( da "Italia Oggi" del 31-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

ItaliaOggi sezione: Economia e Politica data: 31/03/2009 - pag: 8 autore: Summit E8, Gnudi invita anche Cina e India Anche Cina, India, Brasile, Messico, Sud Africa ed Egitto potranno partecipare il prossimo 4 giugno a Roma al summit annuale dell'E8, l'organizzazione mondiale che riunisce le dieci maggiori società di produzione, trasmissione e distribuzione di energia elettrica del mondo.L'invito (Cina, Messico, Sud Africa e Brasile hanno già accettato, mentre l'India deve ancora confermare la sua presenza) è arrivato dal presidente dell'Enel Piero Gnudi, che da giugno 2008 guida l'organizzazione in parallelo con la presidenza italiana del G8 e che ha inoltre invitato, dopo aver consultato gli aderenti all'E8, anche la compagnia elettrica egiziana. L'E8 è un'organizzazione non-profit internazionale, nata nel 1992 e composta da dieci aziende leader nella produzione, trasmissione e distribuzione di elettricità nei paesi del G8: Aep e Duke Energy (Usa), Edf (Francia), Enel (Italia), Hydro Quebec e Ontario Power Company (Canada), Rus Hydro (Russia), Rwe (Germania), Tepco e Kansai (Giappone).Mission di questa edizione dell'E8 è portare all'attenzione degli otto paesi più industrializzati del pianeta i suggerimenti e le istanze delle grandi società produttrici di energia sul «climate change» e sul riscaldamento globale, «in modo che le decisioni che verranno prese dai G8 siano adeguate, nel rispetto dell'ambiente, alle sfide energetiche e ambientali che il mondo sta affrontando in questo momento di crisi economica».Le compagnie elettriche che fanno parte dell'E8 sono convinte che la sfida per la sicurezza energetica e la salvaguardia del clima possa essere vinta solo con una rivoluzione tecnologica confortata da robusti investimenti. L'E8 si focalizzerà dunque sulle principali sfide tecniche e sui considerevoli costi finanziari connessi alla lotta contro il cambiamento climatico. I produttori intendono richiamare le forze istituzionali sulla necessità per il settore dell'elettricità di lavorare a stretto contatto con le autorità pubbliche, a tutti i livelli, per promuovere «politiche che favoriscano lo sviluppo e il dispiegamento di programmi di efficienza energetica, oltre allo sviluppo di tecnologie avanzate a zero o a basse emissioni di anidride carbonica».

Torna all'inizio


Perdite su crediti, regole ferme a prima della globalizzazione (sezione: Globalizzazione)

( da "Italia Oggi" del 31-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

ItaliaOggi sezione: Diritto e Impresa data: 31/03/2009 - pag: 35 autore: di Giuseppe Ripa ad alta voce di Giuseppe Ripa Perdite su crediti, regole ferme a prima della globalizzazione Se un credito ha problemi di riscossione, ma non in modo documentalmente definitivo, la relativa perdita non è deducibile dal reddito. Oltre al danno dunque (il mancato introito finanziario) anche la beffa (dover pagare imposte su una capacità contributiva inesistente). È quanto emerge dalla circolare della guardia di finanza n. 1/2008 pubblicata sulle due Guide di ItaliaOggi del 3 e 7 marzo 2009, ancora disponibili in edicola. In questo documento viene affidato ad uno specifico spazio la questione del trattamento tributario delle perdite su crediti nella parte dedicata alle linee guida per il riscontro analitico-normativo delle singole componenti e di specifici aspetti del reddito di impresa.Che il principio della competenza economica, come intesa civilisticamente (i fatti aziendali hanno rilevanza prescindendo dalla data dell'incasso o del pagamento), sia indigesto in relazione ai costi e agli oneri è inutile nasconderlo. Specialmente in tempi di crisi. Che poi il suo rafforzamento passi nell'obbligo di dover tenere conto anche dei rischi e delle perdite di competenza dell'esercizio anche se conosciuti dopo la chiusura di questo, non alleggerisce poi di tanto tale avversione. Al pari della sacralizzazione di tale principio grazie alla appostazione di ratei e dei risconti. Ciò in quanto, a dispetto delle altre categorie reddituali, fatto salvo per i fabbricati e i terreni, laddove si privilegia il criterio di cassa, in riferimento alle imprese, si potrebbe essere indotti a pagare le imposte anche su una capacità contributiva di inchiostro in quanto non legata all'effettiva disponibilità finanziaria. Tuttavia, il sistema è questo e occorre accettarlo. Se poi al concetto di competenza economica di origine civilistico si affianca quello fiscale, ben più rigido e settoriale del primo, le cose certamente non migliorano. Specialmente in esito a quei componenti negativi, come le perdite su crediti, che tante preoccupazioni stanno arrecando, in tempo reale, agli imprenditori. Lo sguardo dovrebbe focalizzarsi, non tanto sulle perdite su crediti derivanti da procedure concorsuali dove non esiste discrezionalità imputativa, bensì su quelle attestate sulla sussistenza o meno di elementi certi e precisi. Solo in presenza di questi, infatti, la perdita sarebbe deducibile dal reddito. Ma che cosa sono in concreto questi elementi certi e precisi? La circolare sul punto si dilunga assai dopo aver premesso che, per quanto attiene all'anno di competenza nel quale poter operare la deduzione, lo stesso debba identificarsi con quello in cui si è resa palese la certezza che il credito non può più essere soddisfatto, perché è in quel momento stesso che si materializzano gli elementi certi e precisi della sua irrecuperabilità, richiesti dalla norma. È stato ricordato su questo giornale come la mancata deducibilità di una perdita su crediti in un esercizio, pur se imputata a conto economico, in quanto carente dei citati presupposti non ne esclude la deducibilità negli esercizi successivi allorquando quei presupposti possano dirsi acclarati. Ciò a comprova che si tratta proprio di un rinvio: ciò che viene ripreso oggi come maggiori imposte sarà poi recuperato successivamente mediante il pagamento di queste in misura inferiore. Per l'amministrazione finanziaria e per la circolare in commento non ci sono dubbi sul fatto che la ricerca di tali elementi certi e precisi debba essere la più rigorosa possibile tanto da abbracciare in pieno la definitività irreversibile di quella perdita. In caso di esperimento di procedure esecutive individuali l'infruttuosità può essere data dal verbale di pignoramento negativo attestante l'inesistenza di beni nel domicilio del debitore, il verbale di esito infruttuoso delle aste del pignorato o l'irreperibilità del debitore. A tal fine sarà necessario, ricorda la circolare, come il creditore sia tenuto a dimostrare che ogni tentativo di recupero del credito stesso sia andato fallito.Anche per le perdite derivanti da atti di transazione occorre stare attenti alla scelta economica fatta sul punto dall'imprenditore che magari decide di abbandonare oggi ciò che potrebbe riflettersi, con maggiore proficuità, nel futuro grazie al mantenimento dei rapporti con il proprio debitore.Ma è sulla questione delle perdite su crediti vantati verso soggetti esteri che ci si attorciglia. Su questa questione, pur in anni di globalizzazione si latita e si agisce nel buio. Se infatti, ricorda la circolare, il debitore è residente in paesi o territori non privilegiati, ci si dovrebbe rifare alle regole generiche di cui al comma 5 dell'art. 101 del Tuir; vale a dire la esistenza degli elementi certi e precisi o la verificabilità del fallimento. A meno che la prova della definitività della perdita, si puntualizza, non possa essere fornita con la dichiarazione di insolvenza fornita dalla Sace (Sezione speciale per l'assicurazione del credito all'esportazione) ovvero da altra documentazione conformemente agli strumenti giuridici previsti nello Stato del debitore. Per i debitori residenti in paesi o territori a fiscalità privilegiata la questione della deducibilità della perdita, oltre a quanto appena detto, soggiace alle regole antielusive di cui al comma 10 dell'art. 110 del Tuir.Come si vede per i crediti vantati verso residenti esteri in territori non privilegiati non è facile ottenere quegli elementi certi e precisi che magari in Italia si potrebbero avere. All'estero è tutto più difficile; non aiutano la camere di commercio né i consolati né le ambasciate. Tutto è lasciato alla volontà del contribuente il quale non può che avvalersi delle strutture di recupero legali esistenti in quel paese laddove il debitore, in assenza di una legge rigorosa, ha facile gioco a sottrarsi al pagamento del dovuto senza che sia possibile o immaginabile cercare di aggredirlo in modo talmente feroce da procurarsi la prova della definitività della perdita.Emerge dunque tutta la pericolosità dell'interpretazione della gdf la quale, oltre alla mancata riscossione dell'attivo ed alla conseguente indeducibilità fiscale della perdita in assenza di rigorose prove formali, reca con sé un aggravio di imposte insostenibile.

Torna all'inizio


MPS TENIMENTI Spa, con le sue aziende Fattorie Chigi Saracini e Pog... (sezione: Globalizzazione)

( da "Nazione, La (Siena)" del 31-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

CRONACA SIENA pag. 4 MPS TENIMENTI Spa, con le sue aziende Fattorie Chigi Saracini e Pog... MPS TENIMENTI Spa, con le sue aziende Fattorie Chigi Saracini e Poggio Bonelli, si prepara a sbarcare al 43° Vinitaly, a Verona dal 2 al 6 aprile, forte dei consensi del mercato. «Le nostre aziende guardano con attenzione allo scenario domestico dice il direttore generale Roberto Vivarelli. Negli ultimi periodi, è aumentato il consumo di vini a denominazione di origine, soprattutto nella fascia superiore. Per l'estero, la nostra strategia è di continuare a privilegiare Usa, Canada, Brasile, Messico anche Cina e Russia». Mps Tenimenti al Vinitaly "torna" con Fontanafredda nello stesso spazio espositivo e in una posizione strategica: padiglione 7, stand D6. «La scelta spiega il presidente Mps Tenimenti Antonio Sclavi ottimizza reciprocamente la presenza e, per le azioni commerciali che condividiamo con Fontanafredda, consente di non disorientare il nostro mercato». Biverbanca, approvato bilancio 2008 L'assemblea dei soci Biverbanca (gruppo Mps) ha approvato ieri il bilancio 2008 dell'istituto piemontese. Il risultato economico d viene definito "positivo", con un margine di intermediazione primario di 141,4 milioni di euro (+3,3%), un risultato operativo netto di 42,8 milioni e un risultato netto d'esercizio di 27 milioni di euro. Il dividendo unitario per azione è stato stabilito in 0,171 euro (pari a una percentuale di payout del 74,29).

Torna all'inizio


Forte dei Marmi LA PROTEZIONE CIVILE della Versilia Nord (nella foto) per il sec... (sezione: Globalizzazione)

( da "Nazione, La (Lucca)" del 31-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

VARIE VERSILIA pag. 10 Forte dei Marmi LA PROTEZIONE CIVILE della Versilia Nord (nella foto) per il sec... Forte dei Marmi LA PROTEZIONE CIVILE della Versilia Nord (nella foto) per il secondo anno consecutivo ha vinto la quarta edizione del Memorial Stefano Bandini - Claudio Rosseti (medaglie d'oro al valor civile) quadrangolare di calcio a 5 over 30, organizzato come ogni anno dal Cral Vigili del Fuoco Viareggio e dall'Acsi Comitato Lucca- Versilia che si è svolto al palasport di Forte dei Marmi. L'evento era in memoria dei due pioloti di un canadair tragicamente caduti in servizio a Vittoria Apuana quattro anni fa, mentre erano impegnati a spegnere un incendio boschivoi in collina. MOLTO EQUILIBRATI sul piano tecnico gli incontri,ma ha fatto da padrone, come detto, la formazione della Protezione Civile Versilia Nord, che in finale ha battuto proprio la squadra dei Vigili del Fuoco comando di Lucca. Terzi e quarti a pari merito Polizia di Stato-Commissariato PS di Forte dei Marmi e Polizia Stradale Sottosezione di Viareggio. Premi individuali sono stati assegnati come miglior giocatore a Belloni (Protezione Civile), al capocannoniere Farnesi (Vigili del Fuoco), al miglior portiere Ballerini (Polizia Stradale). Alla cerimonia di premiazione applaudita esibizione degli sbandireatori della contrada La Quercia. Erano presenti l'asessore provinciale alla Protezione Civile Emiliano Favilla, il vice sindaco di Forte dei Marmi Riccardo Tarabella, una delegazione della ditta Sorem che gestisce in tutta Italia la flotta degli aerei antincendio Canadair e naturalmente i familiari degli eroici piloti. L'evento era patrocinato dai comuni di Forte dei Marmi, Seravezza, Pietrasanta, Stazzema.

Torna all'inizio


Il Vietnam si rifugia nei consumi interni (sezione: Globalizzazione)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 31-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Il Sole-24 Ore sezione: MONDO E MERCATI data: 2009-03-31 - pag: 25 autore: LETTERA DA HANOI Il Vietnam si rifugia nei consumi interni di Romeo Orlandi* L a crescita spettacolare degli ultimi anni ha reso paradossalmente il Vietnam più fragile. Il suo inserimento nella titanica macchina della manifattura asiatica lo ha fatto emergere dalla palude del sottosviluppo, ma ne ha decretato la dipendenza immediata dalla congiuntura internazionale. La ripercussione della crisi è dirompente in un Paese con una export led growth. Il calo della domanda internazionale sta avendo anche in Vietnam gli stessi effetti che appaiono nelle cronache eco-nomiche dell'Asia: fabbriche chiuse, uffici deserti, container vuoti. Si diffonde inoltre il timore di un massiccio ritiro dei capitali che il Paese aveva attratto con una politica lungimirante che coniugava il basso costo di produzione,la stabilità politica, la grande dimensione del mercato interno. Nella crisi, i capitali sono maggiormente garantiti nei Paesi industrializzati, dove l'intervento dei Governi assicura contro il rischio di tracolli finanziari. L'Asia non appare così forte e determinata e dunque è immaginabile un esodo, dalle dimensioni ancora imprecise, di capitali. Un protezionismo finanziario sta sostituendo quello commerciale. Recentemente la World Bank ha corretto al ribasso le previsioni di crescita per il Vietnam,attestandole per il 2009 su una prudente valore del 5,5%. Il Governo non ha molti margini di manovra:le sue riserve sono esigue, la bilancia commerciale è in passivo, l'inflazione da poco ridimensionata. è previsto un pacchetto fiscale teso a sostenere la domanda globale, ma il suo importo di 6 miliardi di dollari appare insufficiente. Il tasso di interesse è stato ridotto per stimolare gli investimenti e la moneta (il dong) è stata svalutata del 3% per rilanciare le esportazioni, nel timore generale di innescare una corsa al ribasso delle proprie valute tra i Paesi asiatici. Nonostante la sua crescita, il Paese non ha la struttura e i muscoli sufficienti per un'azione indipendente.Erroneamente viene classificato come un Cina in miniatura. Non ne ha ovviamente la dimensione politica e anche le dotazioni strutturali appaiono ancora insufficienti. Le grandi città risentono ancora dell'economia dei villaggi e non si sono ancora trasformate in megalopoli inquietanti. L'uscita dalla crisi appare avviata su due binari. Il primo è una moderazione delle ambizioni, verso una crescita più equilibrata che dia respiro al mercato interno. Consumi e investimenti pubblici possono essere incoraggiati per compensare,almeno parzialmente, il calo dell'export. Il Paese ha una secolare tradizione contadina che gli ha dato stabilità e che ora può dare forza a una domestic led growth, congiuntamente all'intervento pubblico per la costruzione di infrastrutture. Il secondo percorso è segnato dalla strategia delle alleanze. L'Asean,di cui fa parte dal 1995,siè rivelato angusto e poco efficace in termini economici. Ad esclusione di Singapore, nessun Paese del Sud-Est asiatico ha relazioni commerciali importanti con il Vietnam. L'associazione è frammentata e risente del suo marchio politico alla nascita. Ora le divisioni ideologiche sono tramontate, ma l'Asean non riesce ad avere nello scacchiere del Pacifico una voce unica e autorevole. I rapporti con la Cina risentono di vecchie frizioni e di pragmatismo corrente. Hanoi è compressa tra le necessità di buon vicinato e il timore che questo possa trasformarsi in un vassallaggio economico. La sua aspirazione è diversificare le relazioni, dando respiro ai rapporti con gli Usa e Ue. è forte la consapevolezza che le nazioni asiatiche siano fondamentalmente concorrenti, quando invece il Paese ha bisogno del recupero delladomanda dai Paesi industrializzati. Sono i soli a poter diventare partner, in un ventaglio di iniziative che una globalizzazione ragionata impone: commercio, investimenti, outsourcing, uso sapiente delle risorse. Va in questa direzione la visita del prossimo dicembre in Italia del presidente della Repubblica Nguyen Minh Triet. * Osservatorio Asia © RIPRODUZIONE RISERVATA STRATEGIA DI RIPIEGO Domanda e investimenti pubblici possono essere incoraggiati per compensare in parte il calo dell'export

Torna all'inizio


Conto salato per un Paese ben poco affidabile (sezione: Globalizzazione)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 31-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Il Sole-24 Ore sezione: MONDO E MERCATI data: 2009-03-31 - pag: 25 autore: M&M Conto salato per un Paese ben poco affidabile «M amma mia! La crisi ci ha veramente reso più poveri degli italiani?» titolava il quotidiano inglese The Guardian lo scorso dicembre in piena tormenta finanziaria. Poveri di affidabilità, si potrebbe aggiungere. Vero o meno, questa è in ogni caso una percezione diffusa del Sistema Paese Italia oltre Manica e (perché no?) in molti altri Paesi, avanzati ed emergenti. E questo contribuisce a penalizzare la competitività dell'Italia Inc. Anche perché, come qualcuno ha rilevato nel corso dei lavori Aspen di cui parliamo qui a lato, la comunità degli investitori esteri è piccola e lì, spesso e volentieri, vale il passaparola. A maggior ragione, in un mondo globalizzato dove il fattore velocità d'azione gioca un ruolo importante, specie nelle decisioni di investimento. La mancanza di regole affidabili e la confusione istituzionale presentano peraltro un conto ancor più salato in tempi di protezionismo commerciale, quanto finanziario. Gli investimenti esteri nella Penisola si concentrano per il 60% nel settore manifatturiero e per il 13% in quello del commercio, due settori dove si è riusciti a creare competitività e maggiore efficienza. Ma la strada da percorrere è lunga in un sistema dove la farraginosità delle norme suona come un modo per favorire gli insider e tener fuori i nuovi outsider. E il tempo stringe, se si vuole giocare ancora una propria partita nel mondo post-crisi. Proprio la crisi generalizzata potrebbe peraltro servire a recuperare terreno. Basterebbe volerlo e agire sul fronte di una concreta politica industriale volta a individuare e a incentivare i settori dove attrarre i capitali esteri. E nel contempo potenziare il fronte politica estera economica, che altri Paesi concorrenti hanno già adeguato al mondo dei nuovi equilibri geostrategici. Un cammino che non potrà che partire dall'abbattimento della contrapposizione stranieri-italiani. Una rivoluzione per un Paese e una classe dirigente ancora troppo provinciali. Ma una strada obbligata verso il mondo che verrà. S. Cr. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna all'inizio


Italia chiusa agli investitori (sezione: Globalizzazione)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 31-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Il Sole-24 Ore sezione: MONDO E MERCATI data: 2009-03-31 - pag: 25 autore: Focus. Incontro Aspen sui troppi limiti di un sistema «ostile» verso chi arriva dall'estero - No ai protezionismi Italia chiusa agli investitori Multinazionali ed economisti a confronto: come recuperare attrattività Sara Cristaldi L'Italia vuole gli investimenti esteri? Sembrerebbe proprio di no, considerata l'inaffidabilità che ancora la contraddistingue agli occhi delle multinazionali estere che preferiscono andare là dove governance, infrastrutture, certezza del diritto e burocrazia - solo per citare alcuni fronti strategici - danno migliori garanzie. Che fare dunque per riguadagnare attrattività e competività del Sistema Paese nei confronti di concorrenti agguerriti, a partire dalla Francia (si veda la scheda a destra) di Nikolas Sarkozy? Risposte non più eludibili in vista del nuovo mondo che uscirà dalla crisi globale, e in cui la partita più importante si giocherà proprio sulla capacità di attrarre capitali stranieri. In particolare quelli in arrivo dal Sud del mondo, Cina e India in testa, là dove si è trasferita la liquidità e dove sono cresciute nuove multinazionali pronte a fare shopping e insediamenti produttivi o logistici in giro per il globo. Ne hanno discusso la scorsa settimana a Roma economisti, imprenditori, politici e sindacalisti riuniti dall'Aspen Institute nel quadro del Progetto Interesse Nazionale (vedi articolo qui a lato) in collaborazione con il Comitato degli investitori esteri in Italia nato in Confindustria due anni fa. Una realtà che coinvolge 7.150 imprese a partecipazione estera, con oltre 852mila dipendenti, un fatturato di poco inferiore ai 429 miliardi di euro e un contributo alla Ricerca & Sviluppo pari a 9 volte la media italiana. «Nel mondo globalizzato ogni Paese è una porta di ingresso verso altri Paesi ad esso collegati: la Francia per il mondo francofono, la Germania per l'Est Europa, la Spagna per il Sudamerica. Occorre evitare che l'Italia sia porta d'accesso solo a se stessa », ha sintetizzato Enrico Letta, in qualità di vice presidente di Aspen Italia. Meglio posizionata sul fronte dell'export, incui è seconda solo alla Germania ( almeno nei risultati pre-crisi), l'Italia risulta infatti molto in ritardo sul fronte degli investimenti in uscita, ma soprattutto di quelli in entrata, intesi come indicatore sintetico tra i più efficaci della competitività del Sistema Paese. Ciò a differenza del resto dell'Europa, dove gli investimenti esteri diretti (Ide) sono cresciuti di molto tra il 1990 e il 2007. Certo, come ha sottolineato Angelos Papadimitriu, ad di GlaxoSmithKline Italia e presidente del Comitato di Confindustria, presentando la ricerca che ha dato avvio alla discussione, «la crisi ha influito significativamente sugli Ide, facendo registrare un calo del 21% nel 2008, con un ulteriore decremento di 770 milioni di dollari nel 2009 e una ripresa prevista, nel migliore dei casi, a partire da fine 2009». Ma è anche vero che sempre nel 2008 il calo nei flussi netti di Ide in Francia è stato del 27%, mentre l'Italia ha accusato un -94,3%. E le previsioni degli stock Ide vedono l'Italia stagnante ( con un Sud più pe-nalizzato), a differenza dell'Esagono che risulta più in crescita di Germania e Spagna. Positivo è il fatto che le 15 imprese estere in Italia (operanti nei settori chimica, beni di consumo, Ict e costruzioni), interrogate in vista della riunione Aspen, non prevedano forti tagli di attività strategiche nel 2009 e 2010, nonostante i colpi della crisi. Ma il vero problema è l'arrivo di "nuovi"investimenti.E qui casca l'asino. Anche perché la Francia, ad esempio, attrae già maggiori flussi da Paesi extra-Ue a 15 e dai Paesi in via di sviluppo, vale a dire i più attivi nelle politiche di " go global". Pesano come macigni sui ritardi italiani burocrazia, costo del lavoro, complessità del sistema legislativo, carenze infrastrutturali, instabilità politica, costo dell'energia e tempi della giustizia. I Governi francesi, quello precedente e l'attuale, hanno invece saputo creare fiducia negli investitori e stabilità di aspettative; hanno costruito una rete infrastrutturale di lungo termine(specie per energia e trasporti) e una politica industriale che protegge filiere strategiche locali, a vantaggio di grandi gruppi e Pmi. Semplificazione ammini-strativa, architettura istituzionale più efficiente e moderna, crediti di impresa a favore di ricerca e trasferimento tecnologico. I tre fronti da cui ripartire, sfruttando anche il periodo di crisi generalizzata. Parola di multinazionale estera. sara.cristaldi@ilsole24ore.com © RIPRODUZIONE RISERVATA PROVE SCHIACCIANTI Sui ritardi pesano burocrazia, costo del lavoro, carenze infrastrutturali, costi energetici, leggi difficili e tempi della giustizia

Torna all'inizio


IL SUMMIT dei capi di Stato e di governo del G20 che si terrà a Londra il 2 aprile è sta... (sezione: Globalizzazione)

( da "Messaggero, Il (Ostia)" del 31-03-2009)
Pubblicato anche in: (Messaggero, Il) (Messaggero, Il (Metropolitana))

Argomenti: Cina Usa

Martedì 31 Marzo 2009 Chiudi IL SUMMIT dei capi di Stato e di governo del G20 che si terrà a Londra il 2 aprile è stato preceduto da un gran numero di riunioni, soprattutto a livello europeo, ma anche mondiale. L'aumento del turismo politico e diplomatico significa sempre due cose. Intanto, che gli sherpa non sono giunti a conclusioni condivise e che non hanno le idee chiare sulle soluzioni e forse neppure sui problemi da discutere nel vertice. Poi, esso serve a mascherare sia l'incapacità di prendere decisioni nazionali che la volontà di nascondersi dietro la foglia di fico del vincolo esterno, per giustificare le scelte fatte. Di fatto, nella riunione di Londra si scontreranno due tesi opposte. Da un lato, i dottrinari, apostoli dei "massimi sistemi", che pretendono che il G20 definisca un nuovo ordine economico mondiale. Dall'altro, i pragmatici-realisti puri e duri. Essi cercano soprattutto di indurre gli altri Paesi a prendere provvedimenti corrispondenti ai propri interessi e preferenze. I primi si porranno l'interrogativo se la crisi attuale segni la fine della globalizzazione e del capitalismo. Affermeranno che sono inadeguate le regole attuali ed inefficaci i controlli. Proporranno regole ed istituzioni più o meno messianiche per creare un nuovo ordine economico mondiale, "trasparente, stabile e giusto". Fino a poco tempo fa parlavano di una seconda Bretton Woods. Oggi l'espressione è scomparsa, ma l'intenzione di farla rimane. È un'utopia. L'Ue non è riuscita a gestire unitariamente la crisi. È un mistero come si possa pensare di trovare un accordo nel G20, fra Paesi con interessi e percezioni tanto differenti. Il rischio è che, correndo dietro alle chimere, non solo non venga fatto il poco di buono che è possibile, ma che si creino ulteriori guai. In realtà tale rischio non è molto elevato. Ci penseranno Obama e Hu Jintao ad evitarlo. Forse, le cose serie verranno decise in quello che Fred Bergsten ha denominato G2, cioè da Chimerica (China and America). Contrapposti ai benintenzionati fautori dell'ordine nuovo, sono i pragmatici-minimalisti. Essi non indulgeranno ad uno scontro ideologico globale. Non perderanno tempo a discutere di Stato e mercato, di liberismo, di "mercatismo" e di liberalismo, di ritorno di Keynes o di validità della globalizzazione. Cercheranno invece di individuare il massimo comun denominatore per coordinare, nel limite del possibile, le scelte fatte dai singoli Paesi. Si propongono obiettivi più modesti: la stabilità, la crescita e la creazione dei posti di lavoro. Essi non credono nelle crociate morali per purificare l'economia e la finanza. Sono contrari alle discussioni accademiche se sia fallito il mercato o lo Stato od entrambi. Molti di loro sono persuasi che la crisi sia stata causata dagli squilibri strutturali esistenti nell'economia mondiale ad esempio, dal fatto che gli Usa, al contrario dei cinesi, consumino più di quanto producano. Tali squilibri non possono essere modificati da nuove regole, per quanto buone esse siano. Per questo, anziché ricercare il meglio, si limitano ad evitare il peggio e di fare guai. Beninteso, nella riunione del G20, si svolgeranno interessanti discussioni fra gli Usa che vogliono che gli europei stimolino maggiormente l'economia e questi ultimi che non ne vogliono sapere. Come scusa, sosterranno che nei loro stimoli andrebbero considerate le loro maggiori provvidenze sociali, proprie del capitalismo renano. Le discussioni saranno però inutili. Non indurranno gli Stati a modificare le loro decisioni. Tutti, poi, concorderanno sul fatto che, essendo la finanza globale, anche la vigilanza dovrebbe esserlo. Ma nessuno accetterà di cedere la propria vigilanza nazionale. Non siamo riusciti a farlo neppure in Eurolandia! Alla fine tutti si dichiareranno d'accordo su due concetti, sostenuti sin dall'inizio dai realisti. Il primo è che causa, sviluppo e portata della crisi sono ancora sconosciuti. Sono influenzate dall'"economia della paura". Ciò impone una grande cautela, per evitare rimedi che possano aggravare il male. Perciò non vanno modificate regole, che bene o male hanno funzionato, almeno fino al primo shock petrolifero. Verranno però costituiti vari gruppi di lavoro per modificarle, accontentando così i sostenitori del nuovo ordine economico mondiale. Il secondo concetto che dominerà la riunione è quello del "prius vivere, deinde philosophari". Taluni provvedimenti urgenti verranno presi, come l'aumento delle disponibilità finanziarie del Fondo monetario internazionale, una maggiore rappresentatività dei Paesi emergenti negli organismi decisionali, forse un rilancio del Doha Round e aiuti per l'Est europeo, e così via. Per il resto, ci si limiterà a condannare il protezionismo, ad esaltare i meriti del commercio e del libero mercato ed a censurare gli stipendi eccessivi dei banchieri e la loro eccessiva propensione al rischio. Insomma, le aspettative riposte nel G20 verranno deluse. Modifiche delle regole si faranno "a bocce ferme", quando la crisi sarà finita. Solo allora se ne potranno valutare gli impatti sugli assetti geoeconomici e geopolitici globali. Il nuovo ordine mondiale, come quello attuale, non sarà fondato solo su regole e principi etici, ma sui rapporti di potenza. Per ora non si sa quali questi ultimi saranno dopo la crisi.

Torna all'inizio


FS E PROTEZIONE CIVILE: PRIMA ESERCITAZIONE NEL LAZIO, TRENO FERMO IN LINEA PER SOCCORSO SANITARIO (sezione: Globalizzazione)

( da "marketpress.info" del 31-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Martedì 31 Marzo 2009 FS E PROTEZIONE CIVILE: PRIMA ESERCITAZIONE NEL LAZIO, TRENO FERMO IN LINEA PER SOCCORSO SANITARIO Marzo, 31 marzo 2009 - Si è svolta il 28 marzo sulla linea Fr1 (Fiumicino – Orte) tra Monterotondo e Settebagni una simulazione di pronto intervento che ha coinvolto un treno regionale. È stato ipotizzato il malore del macchinista durante la guida per verificare la buona riuscita di tutte le misure di sicurezza per i viaggiatori e di assistenza sanitaria per il dipendente. E’ stata avanzata la richiesta di soccorso sanitario all’Ares 118 e le strutture del Gruppo Fs hanno bloccato la circolazione. Per evitare eccessivi disagi sulla linea, l’esercitazione è stata effettuata fra le 11. 00 e le 13. 00 in una fascia oraria con una ridotta frequenza di convogli. Tutto si è svolto come previsto in termini di tempi e modalità dimostrando che i piani di collaborazione fra gli Enti interessati risultano efficaci ed esaustivi. Sono intervenuti in perfetta sinergia: la Protezione Civile Regionale in contatto continuo con la sua sala opertiva, con circa 60 figuranti a bordo del treno e squadre di volontari in azione, la Centrale Operativa dell’Ares 118 e un’ambulanza con operatori a bordo, i Vigili del Fuoco, la Polizia Ferroviaria e le Ferrovie dello Stato. La simulazione rientra tra le procedure previste dal Protocollo d’Intesa per la gestione delle emergenze, siglato l’ 8 novembre scorso tra Ferrovie dello Stato e Protezione Civile della Regione Lazio. L’accordo fa seguito all’intesa, raggiunta il 15 luglio 2008 tra Fs e il Dipartimento Nazionale della Protezione Civile, che definisce le iniziative necessarie per la gestione ottimale delle criticità. La Regione Lazio è stata la prima in Italia a dare attuazione all’accordo nazionale, con l’obiettivo di ottenere una sempre più efficace capacità di intervento nella gestione degli scenari di crisi nel trasporto ferroviario dei passeggeri. L’esercitazione punta a rafforzare la collaborazione e il coordinamento tra le Ferrovie e la Protezione civile regionale, che è in grado di operare in tempo reale sul territorio per la previsione e la prevenzione del rischio. La Protezione civile regionale dimostra così la sua capacità di risposta all’emergenza e la capillarità della sua rete di volontari e associazioni: nel raggio di appena 5 chilometri dal luogo scelto dalle Ferrovie per la simulazione sono state individuate ben 6 associazioni di volontariato della Protezione civile regionale. . <<BACK

Torna all'inizio


Signori partecipanti al G20, non sprecate la crisi. Lo chiede il mondo (sezione: Globalizzazione)

( da "Milano Finanza (MF)" del 31-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

MF sezione: Commenti & Analisi data: 31/03/2009 - pag: 9 autore: di Angelo de Mattia Signori partecipanti al G20, non sprecate la crisi. Lo chiede il mondo Domani sera sono di scena i preliminari del G20 di Londra. È corretta la raffigurazione metaforica, comparsa su Der Spiegel, dei membri di tale organismo in piedi sulla prua del Titanic? O dovrebbe riguardare tutti i Paesi, purtroppo, e non solo i leader? Ma poi, non è ancora evitabile l'esito Titanic, soprattutto se il G20 dimostra di volere veramente essere l'architettura della futura governance globale? Perché un pessimismo così spinto, ora che si manifesta qualche segno di speranza, nonostante il non positivo andamento del mercato nella giornata di ieri, e prima ancora di conoscere i risultati del summit? Già circola un'informale bozza di documento conclusivo dei lavori del convegno, al quale il presidente degli Stati Uniti prende parte per la prima volta portando nel «carniere» non solo il piano anticrisi, in particolare per la sistemazione dei titoli tossici, ma anche la decisione di subordinare, quantomeno de facto, l'erogazione di sostegni pubblici al settore dell'auto alle immediate dimissioni dei manager che non hanno conseguito risultati positivi, come accaduto con il numero uno della General Motors, Richard Wagoner. Una mossa, forse anche un po' tardiva considerati i risultati di GM, che ha lo scopo di rispondere alle diffuse proteste dei cittadini americani contro le remunerazioni sproporzionate dei manager, di affermare, cogliendo la crisi che «non va sprecata» secondo l'espressione di un consigliere di Obama, principi di giustizia commutativa e distributiva, di predisporre una base concreta per le discussioni che si svolgeranno nel G20 proprio sul tema del trattamento dei manager. GM e Chrysler «non ci sono ancora, devono fare di più», ha detto il presidente Usa e l'Amministrazione ha fissato tempi precisi per la revisione dei piani industriali di risanamento dell'una e dell'altra casa automobilistica. Quasi contemporaneamente, in Francia è stato dimissionato l'amministratore delegato di Peugeot-Citroën (e forse non è estranea la moral suasion del governo).Nel fine-settimana sono state numerose le manifestazioni, in diversi Paesi europei, con dure reazioni contro le smodate retribuzioni di chi non ha saputo prevenire la crisi finanziaria e che, anzi, ha contribuito ad alimentarla per il modo in cui ha ottenuto l'aggancio delle remunerazioni a strategie di breve periodo nella produzione degli utili e a politiche di raccolta del risparmio e di trasferimento del rischio alla base della crisi. C'è una differenza con ciò che è accaduto in un non lontano passato: si ricordano, in campo finanziario, le tumultuose manifestazioni, spesso seguite da gravi incidenti, soprattutto in occasione delle riunioni fuori sede del Fondo monetario internazionale e della Banca mondiale, che poi si decise, per ragioni di sicurezza, di fare svolgere esclusivamente a Washington. Oggi, infatti, non sembra che venga contestato lo svolgimento del summit londinese; ma dura è la reazione, non infrequentemente all'insegna del populismo, contro coloro che si ritengono avere concorso alla crisi. Naturalmente, non ci si può piegare a manifestazioni, che per di più potrebbero coltivare anche i germi di atti di violenza. Tuttavia, è necessario cogliere in tempo i segnali che provengono dalla società civile, prima che, superata la fisiologia della reazione, le vicende della crisi vengano strumentalizzate per altre finalità.In questi giorni si è parlato di ritorno alla lotta di classe, ma pare difficile che un tale schema marxiano, fondato su forze produttive e rapporti di produzione, plusvalore e proletariato, possa trapiantarsi in un contesto che vede insieme risparmiatori traditi, soggetti no global, fasce deboli della popolazione che reclamano risarcimenti, politiche economiche e sociali adeguate insieme con un generale indirizzo di deglobalizzazione, magari sintonizzandosi con il ricorso a questo concetto, sia pure con finalità diverse, in atto anche nel mondo finanziario.Ma, al di là di ciò che chiedono le varie proteste organizzate, è la crisi che esige dal G20 risposte precise, di rapida attuazione, non generici impegni e aspettative. Se, oltre alle affermazioni di principio contro il protezionismo e per una globalizzazione sostenibile, si riuscirà a corrispondere alle esigenze sia di ulteriori stimoli fiscali, per contrastare la recessione e sospingere la crescita con apporti dei diversi Paesi, raggiungendo finalmente una mediazione innanzitutto in Europa, sia di regole che entrino in vigore rapidamente in tema di paradisi fiscali, rischi degli intermediari, patrimonializzazione e controlli, hedge fund, remunerazione dei manager, si potrà dire che il summit avrà avuto un esito positivo, interrompendo in tal modo la serie di incontri internazionali che si concludono con documenti i quali si soffermano su tutto e sul contrario di tutto. Un altro punto importante sarà il rafforzamento del Financial Stability Forum che si dovrebbe trasformare in Financial Stability Board e del quale andrebbero meglio chiariti i compiti e i rapporti con il Fondo monetario, le cui risorse dovrebbero essere accresciute, e la Banca mondiale. Poiché la riforma delle istituzioni internazionali non può essere realizzata «a pezzi e bocconi», sarebbe necessario che il G20 affrontasse un primo esame della generale revisione dell'architettura finanziaria internazionale, che poi sarà oggetto di valutazione nel prossimo G8, nel quale si dovrebbe affrontare il tema di un nuovo ordine monetario e finanziario internazionale.Obama, innanzitutto, deve conseguire, per dare un riscontro di consenso alla sua politica, un risultato apprezzabile nel vertice di Londra, nella partecipazione al quale si concreta la sua prima uscita internazionale. Sarà anche l'occasione per verificare più approfonditamente i rapporti non solo con l'Europa, ma anche e soprattutto con la Cina. Il presidente Usa ha anche la necessità di una pronta attuazione degli impegni che il vertice avrà assunto.L'Europa, dal canto suo, dovrebbe dimostrare nel vertice di saper condurre unitariamente un'iniziativa di carattere globale. I temi che saranno affrontati hanno particolari ricadute per il Vecchio continente. In specie, la questione delle remunerazioni dei manager parla direttamente a essa, così come parla all'Italia, sia pure in condizioni diverse da quelle di altri Paesi. Ma ormai la linea del temperamento, se si vuole dell'autoregolamentazione o dell'autoriduzione, dei trattamenti squilibrati appare senza ritorno. Non è un caso, qui da noi, di «auri sacra fames», come si è verificato in alcune vicende negli Usa e in Inghilterra. Ma non godiamo di extraterritorialità. E pur stando bene attenti a non cadere nella trappola della demagogia, occorre muoversi anche in questo campo.

Torna all'inizio


Obama dovrà convincere l'Europa a intervenire (sezione: Globalizzazione)

( da "Libertà" del 31-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Obama dovrà convincere l'Europa a intervenire di PAOLO G. PENSA All'inizio della crisi economica globale sembrava chiaro, negli Usa dove la crisi è iniziata dall'ottobre dell'anno scorso, che la manovra d'emergenza numero 1 fosse il rilancio della domanda, dei consumi, a sostegno di una produzione industriale già entrata in sofferenza a causa dell'inaridirsi del credito bancario. Nel novembre elettorale successivo contribuì certamente alla vittoria di Obama la sua promessa di finanziare il rilancio della domanda con una somma pari a quella promessa dal presidente uscente, Bush, per aiutare, invece, le banche e i mercati finanziari irrimediabilmente intossicati dai loro smisurati e ormai sostanzialmente inesigibili crediti. Non poca sorpresa e delusione ha suscitato pertanto fra gli stessi sostenitori di Obama il programma di risanamento bancario e finanziario lanciato dal suo ministro del tesoro, Geithner consistente nel finanziare con quasi mille miliardi di pubblico denaro (dollari) sia le banche detentrici dei titoli di credito in sofferenza sia privati investitori disposti, acquistandoli, a correre un margine - accettabile? - di rischio. Il vero rischio, politico, lo corre infatti lo stesso Obama se il prezzo dei titoli - detti tossici - messi all'asta per iniziativa del Tesoro risultasse troppo alto per incoraggiare gli investitori o troppo basso per incoraggiare le banche a disfarsene. Il perdente, in tutti e due i casi, sarà il bilancio federale, dunque, in definitiva i contribuenti già abbastanza inferociti contro i dirigenti di banche e case di intermediazione finanziaria ritenuti principali responsabili della crisi. In queste circostanze il prossimo intervento di Obama al gruppo dei 20 sarà soprattutto diretto a convincere Europa, Cina, India, Russia, Brasile, eccetera, a finanziare con pubblico denaro le rispettive domande interne e a sostenere in tal modo le rispettive economie industriali, e senza, soprattutto tentare di difenderle con un paralizzante protezionismo delle cui tentazioni non sono soltanto vittime i Governi europei come il Governo francese verso l'Europa dell'est, ma anche gli stessi Usa, per esempio, nei loro rapporti col Messico. L'Europa inoltre dall'orecchio degli stimoli all'economia non sembra volerci sentire. Anche a voler stanziare stimoli miliardari - in euro stavolta - per rilanciare domanda e occupazione interne ai singoli paesi dell'Unione Europea, l'Europa del resto non saprebbe come procedere, non avendo né bilancio federale né banca centrale capace di stampare i miliardi di euro necessari e di indebitare così - come in America - uno stato federale per lunghi, futuri decenni. E' questa, in sostanza, la conclusione finora non scritta, né pronunciata, delle riunioni del gruppo degli 8, attualmente presieduto dall'Italia. I membri europei del G8 al massimo potranno promettere di intensificare l'azione degli ammortizzatori sociali che in Europa rendono meno drammatica la miseria in cui versano decine di migliaia di disoccupati e di senzatetto americani. 31/03/2009

Torna all'inizio


A ROMA IL VERTICE SOCIALE DEL G8 2009 (sezione: Globalizzazione)

( da "marketpress.info" del 31-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Martedì 31 Marzo 2009 A ROMA IL VERTICE SOCIALE DEL G8 2009 Roma, 31 marzo 2009 - La Commissione europea discute la dimensione sociale della crisi con i ministri del lavoro del G8 e delle economie emergenti riuniti a Roma. Il commissario europeo per l’occupazione e gli affari sociali Vladimír Špidla incontra i ministri del lavoro delle otto maggiori economie mondiali e delle principali economie emergenti per discutere la dimensione sociale della crisi economica. Il vertice sociale del G8 2009 si svolge a Roma dal 29 al 31 marzo e le discussioni alimenteranno il dibattito della riunione dei leader mondiali del G20 che si terrà il 2 aprile a Londra. Il commissario Špidla ha dichiarato: “La crisi economica è una crisi globale e colpisce i mercati del lavoro di tutto il mondo. Dobbiamo trovare soluzioni globali per affrontare i suoi impatti sociali e sostenere le persone che perdono il lavoro. La nostra priorità è quella di salvaguardare, ove possibile, i livelli occupazionali e di mantenere e migliorare le competenze dei lavoratori affinché possano trovare nuovi posti di lavoro. Coordinando la nostra azione a livello mondiale possiamo assicurare che la dimensione umana sia al centro delle discussioni volte al miglioramento della governance internazionale. ” Il vertice sociale 2009 riunisce i ministri del lavoro e degli affari sociali del G8 (Usa, Canada, Giappone, Francia, Germania, Italia, Regno Unito e Russia), del G5 (India, Cina, Sud Africa, Brasile e Messico) e dell’Egitto. La Commissione europea partecipa a nome dell’Unione europea. È prevista anche la partecipazione dell’Organizzazione internazionale del lavoro (Oil), dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economici (Ocse) e del Fondo monetario internazionale (Fmi). Il vertice di quest’anno si concentra sul tema della dimensione umana della crisi economica. Le conclusioni del vertice alimenteranno sia le discussioni del G20 di Londra, dedicato a come migliorare la governance globale, sia le discussioni del G8 che si terrà a luglio in Italia, alla Maddalena. I ministri discuteranno ed esamineranno le misure per affrontare il problema della disoccupazione, in particolare il sostegno ai redditi delle famiglie e il rientro nel mercato del lavoro di chi è stato licenziato. I lavori del vertice sociale sono iniziati con una riunione delle organizzazioni internazionali delle parti sociali. I ministri del lavoro e degli affari sociali del G8 si incontrano ogni anno dal 1994 per discutere i problemi comuni nel campo dell’occupazione e per dare un contributo al successivo vertice dei leader del G8. . <<BACK

Torna all'inizio


PENA DI MORTE, L'IMPEGNO SI RINNOVA IN TOSCANA (sezione: Globalizzazione)

( da "marketpress.info" del 31-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Martedì 31 Marzo 2009 PENA DI MORTE, L´IMPEGNO SI RINNOVA IN TOSCANA Firenze, 31 marzo 2009 - «Sono felice che siate qui, in questa sala “Pegaso”, il cavallo alato simbolo della Toscana e della sua storia come terra di diritti. La Toscana è fortemente impegnata contro la pena di morte e lo è da molto tempo. E´ vero che in questi anni sono stati ottenuti importanti risultati in molte parti del mondo, ma non dovunque, e noi vogliamo e speriamo di ottenerne di nuovi in futuro». Così il presidende della Regione Toscana, Claudio Martini, si è rivolto ai delegati dello Stearing Committee (il comitato direttivo) della Coalizione Mondiale contro la pena di morte, riunito ieri e oggi a palazzo Strozzi-sacrati. Il lavoro dei 20 delegati che fanno parte del Direttivo, in rappresentanza di enti pubblici e organizzazioni non governative (fra le più famose Amnesty International, Ensemble contre la peine de mort, Comunità di Sant´egidio) di tutto il mondo, è cominciato stamani, proseguirà nel pomeriggio per concludersi domani. L´apertura dei lavori è stata dell´assessore alla cooperazione internazionale Massimo Toschi. Toschi ha sottolineato l´importanza del lavoro svolto dalla Coalizione, che ha portato all´approvazione della moratoria sulla pena di morte da parte dell´Onu, ed ha ribadito l´obiettivo della definitiva abolizione della pena capitale. In questo ambito Toschi ha osservato come «l´impegno della Coalizione debba concentrarsi particolarmente nel convertire le grandi religioni monoteiste, Cristianesimo, Islam ed Ebraismo, ad una condanna netta della pena di morte e all´impegno per la sua abolizione. Ancora le grandi religioni mostrano troppe incertezze – ha continuato Toschi – nei confronti di un rifiuto netto verso questo che è uno dei tre pilastri della cultura della morte e della violenza: la guerra, la tortura e, appunto, la pena di morte. E sono proprio questi che devono essere banditi dalla cultura giuridica dell´umanità, che deve avere al centro la vita e non la morte. » Toschi ha aggiunto inoltre che l´impegno per la messa al bando della pena di morte «non deve servire per la scomunica di Paesi come la Cina, ma per portare avanti la ragione universale nella strada del dialogo e non del conflitto. » L´assessore ha ricordato come la Toscana sia stato, fin dal 1786, il primo Stato al mondo ad abolire la pena di morte ed ha ringraziato la Coalizione per la scelta di tenere in Toscana la riunione del proprio Stearing Committee e il professor Angelo Passaleva, che rappresenta la Regione Toscana, all´interno del Direttivo per «l´impegno che profonde, instancabilmente e gratuitamente, in questo lavoro. » La mattinata di ieri è stata poi occupata per fare il punto della situazione sulle azioni intraprese nei Paesi nei quali la pena di morte è vigente. «Passi avanti si registrano – ha riferito Angelo Passaleva- ad esempio in Bielorussa, Libano e Ghana. Ma anche l´India ha dimostrato sensibilità. » Dopo la proiezione di un film sulla vicenda di Rocco Derek Bernabei, il giovane di origine toscana giustiziato negli Usa nonostante si sia sempre proclamato innocente, i lavori sono proseguiti nel pomeriggio e si concluderanno domani. Fra i temi affrontati: la prossima Assemblea Generale della Coalizione, che si terrà a Londra il prossimo 13 giugno e la Giornata Mondiale contro la pena di morte, che si tiene ogni anno il 10 ottobre. Infine si è discusso del Congresso Mondiale della Coalizione che si terrà a Ginevra nel febbraio del prossimo anno. . <<BACK

Torna all'inizio


Giornalisti minacciati dalle mafie e notizie oscurate: il dossier al Festival di Perugia (sezione: Globalizzazione)

( da "Unita, L'" del 31-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Giornalisti minacciati dalle mafie e notizie oscurate: il dossier al Festival di Perugia Prende il via domani a Perugia la terza edizione del Festival internazionale del giornalismo. Cinque giorni di confronto su una professione che cambia ogni giorno, che appassiona i giovani e fa discutere chi già la fa. Più di quaranta sono gli eventi previsti. La manifestazione si aprirà con il benvenuto ai 200 selezionati per collaborare all'organizzazione dell'evento. Studenti e appassionati di giornalismo tra i 18 e i 24 anni che arrivano da diversi paesi: Canada, Australia, India, Brasile, Russia, Svizzera, Inghilterra, Spagna, Portogallo, Tunisia, Lituania. Una vera e propria community nata e organizzata attraverso i social network: twitter e facebook su tutti. Ad accoglierli Enzo Iacopino, segretario ordine Nazionale dei Giornalisti, Maurizio Oliviero, Commissario Straordinario Adisu e Silvano Rometti Assessore alla Cultura Regione Umbria. A cura di Reuters ci sarà la presentazione del libro Our World Now, una raccolta delle migliori foto del 2008 scattate da oltre 600 giornalisti che collaborano con Reuters e del documentario «Bearing Witness: five years of the Iraq war», il video che testimonia il ruolo dei giornalisti nelle zone di guerra. E si discuterà anche, con un approfondimento, della quarantennale attività pubblicistica e dell'impegno civile di Aldo Moro. Nel corso della cinque giorni si parlerà anche di cronaca nera, «Dall'omicidio di Cogne al delitto di Perugia: la cronaca giudiziaria, le indagini scientifiche e i confini del racconto giornalistico» e di «Globalizzazione e criminalità organizzata». Sabato pomeriggio sarà presentato nel corso dell'iniziativa «Contro le mafie: giornalisti, magistrati, imprenditori in prima linea» il primo dossier dell'Osservatorio sui giornalisti minacciati e le notizie oscurate in Italia, promosso dalla Fnsi e dall'Ordine nazionale. Il caso dei cronisti minacciati, costretti a vivere sotto scorta, a subire la censura o a rifugiarsi nell'autocensura ha una estensione e una rilevanza che sfugge anche a molti giornalisti. Con questa verità bisogna fare i conti.

Torna all'inizio


Una scossa politica per il G20 (sezione: Globalizzazione)

( da "Unita, L'" del 31-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Una scossa politica per il G20 Obama, l'auto e la crisi Dal G20 di Londra tutti aspettano decisioni ma con priorità diverse, gli europei per una riforma dei mercati finanziari, gli emergenti per impegni contro il protezionismo, l'America per maggiori stimoli alla domanda. Appare chiaro che per Obama e per Hu Jintao la priorità deve oggi rivolgersi alla parte economica della crisi mondiale, il vuoto di domanda e la sovraproduzione. L'auto è l'epigone di questa crisi e ben ha fatto Obama a porre dure condizioni alle 3 big che continuano a chiedere soldi. L'aut aut alla Chrysler di approvare la Joint venture con la Fiat e le dimissioni dell'ad della GM, Wagoner sono segnali forti: i soldi del contribuente non vanno sprecati. Gli europei dovranno rispondere alle richieste di Cina e S.U. di maggiori stimoli alla domanda. Il confronto tra le risorse impegnate sinora in Europa, in percentuale del Pil e a prescindere dagli aiuti alle banche, sono 3- 4 volte inferiori a quelli fatti in America e in Cina. Sul tavolo ci sarà anche una proposta cinese di una "valuta globale" che gradualmente sostituisca il dollaro, come strumento di riserva delle banche centrali. Se Londra non sarà un'altra Bretton Woods, è sperabile che produca risultati utili ai mercati finanziari ed all'economia. La tesi americana che la crisi finanziaria è stata anticipata e accelerata dalla crisi da domanda, da impoverimento di massa, non è infondata: nel 2007, dopo anni di crescita continua di export e Pil mondiali, si ebbe una forte decelerazione di entrambi mentre i primi fallimenti di banche si ebbero solo un anno dopo nel 2008, a marzo la Bears Stearn ed a settembre la Lehman Brothers. Perciò Obama, dopo aver soccorso le banche e stimolato la domanda, chiede agli europei di non stare alla finestra fidando solo sul rilancio del mercato Usa.

Torna all'inizio


Per Barack in Europa stavolta non sarà trionfo (sezione: Globalizzazione)

( da "Riformista, Il" del 31-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Per Barack in Europa stavolta non sarà trionfo segue dalla prima pagina L'agenda è fittissima - tre vertici (G-20, Nato, Ue-Usa) e una sfilza di bilaterali (da Hu Jintao a Medvedev) - lo scetticismo diffuso, il rischio flop assai alto. E per quanto riguarda il G-20, quasi assicurato. Il "partito della spesa", l'asse anglosassone Obama-Brown che promuove lo "stimolo globale" dovrà concedere parecchio ai più parchi europei. Il ceco Topolanek - che Obama incontrerà a Praga sabato - lo accusa di indicare «la via per l'inferno». La vecchia Europa evita le sparate ma, come scrive il New York Times della Merkel, si prepara ad «accoglierlo e a resistergli». Sul dossier Afghanistan, gli alleati della Nato - che festeggia venerdì a Strasburgo il suo sessantesimo compleanno - sono prodighi di applausi per la revisione strategica ma riluttanti a concedere più soldati. E sul Reno come sul Tamigi, Obama troverà anche le proteste anti-americane di rito per un presidente Usa. A Barack Obama insomma non basta più non essere George W. Bush per convincere. E neanche promettere amicizia e cooperazione a mezzo mondo, secondo le prescrizioni dello "smart power" caro a Hillary Clinton. Il test - al netto dei risultati concreti che il presidente riuscirà a ottenere nell'arco di una settimana - è un test di leadership. Tanto sulla gestione della crisi quanto sul rilancio dell'Alleanza atlantica si attendono segnali forti da Obama. Per essere certi che non si tratta di un bluff. E rassicurare noi europei - esclusi dal G2 con la Cina e diluiti nel G-20 - che la vecchia alleanza transatlantica conta ancora qualcosa. Luigi Spinola 31/03/2009

Torna all'inizio


(sezione: Globalizzazione)

( da "Libertà" del 31-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

«Crisi, non resisteremo a lungo» Giglio incontra Marcegaglia: Piacenza regge meglio di altre realtà La crisi è per tutti, ma ogni città emiliano romagnola vive una sua declinazione particolare. «Piacenza ha difficoltà comuni ad altri, però il nostro timore più grande è sulla durata di questa fase recessiva, possiamo resistere solo sino alla fine di quest'anno». Così ha spiegato Sergio Giglio, presidente di Confindustria Piacenza, seduto al tavolo della colazione di lavoro con la presidente nazionale Emma Marcegaglia insieme agli altri presidenti provinciali e al presidente della Regione Emilia Romagna Vasco Errani. Un momento, questo, più concentrato in vista della assemblea pomeridiana che ha registrato la partecipazione di 900 imprese - una ventina le rappresentanze piacentine - all'Auditorium Monzani di Modena. Giglio, in mattinata, prima dell'impegno modenese, aveva incontrato la sua giunta: «I miei colleghi pongono l'accento sul tema fondamentale dei tempi, le aziende piacentine, se la crisi perdurasse nel 2010, avrebbero grandi difficoltà». Ma, ascoltando i report di altri sistemi confindustriali, emerge che Modena soffre molto più di noi, così Reggio Emilia sulla motoristica. E l'economia non particolarmente globalizzata della nostra realtà è, paradossalmente, un'àncora di stabilità. «Soffrono i migliori ha detto Marcegaglia, chi ha investito e globalizzato di più e che però ripartirà anche prima» argomenta Giglio. Nel corso del confronto con una presidente di cui Giglio conferma la grande concretezza, il pragmatismo e la profonda conoscenza dei temi, sono emersi due punti importanti. Anzitutto il sistema confindustriale spinge per portare la cassa integrazione da uno a due anni, vale a dire di poter effettuare non 52 settimane nel biennio ma 104. Altro tema: è confermato il fondo di garanzia di 1miliardo e 615 milioni di euro per Confidi, gli unici veri «denari freschi» portati a casa da Marcegaglia dopo l'incontro con Berlusconi. E si tratta di una leva forte, che mette in moto almeno 40 miliardi di finanziamenti con la forza del credito garantito. Non è tutto, altre spinte per assicurare respiro al sistema industriale puntano dritte alla detassazione dei capitali investiti e, passaggio importante e ineludibile, ai pagamenti della pubblica amministrazione. E su questo fronte occorrerà trovare una leva tecnica per evitare che si vada ad ingrossare il già vertiginoso debito pubblico, serve con una formula di garanzia. Ma quanto prima regione e governo metteranno in moto il meccanismo per avere la copertura Sace verso le banche. L'azienda va dall'ente pubblico, si fa certificare il debito e questo viene garantito da Sace. In particolare, l'Emilia Romagna ha promesso massimo impegno per anticipare quanto dovuto, il debito verso le imprese. Particolarmente forti sono i crediti vantati dalle aziende ospedaliere. Su tutto dominano comunque i vincoli del patto di stabilità. Anche nel caso piacentino c'è il ponte di Trebbia bloccato proprio per non uscire dal patto di stabilità alimentando il debito pubblico. La svolta - dice Giglio - è ora di cercare le coperture valutando fin dove si può aumentare il debito pubblico senza far saltare il meccanismo. Patrizia Soffientini 31/03/2009

Torna all'inizio


g20, per la cina un posto a tavola - francesco morosini (sezione: Globalizzazione)

( da "Mattino di Padova, Il" del 31-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Pagina 1 - Prima Pagina G20, PER LA CINA UN POSTO A TAVOLA FRANCESCO MOROSINI Il G20 di martedì, a Londra, è per la crisi finanziaria. Facile, però, che sia un G2, ovvero un confronto/scontro fra Washington e Pechino. Ovvero un match di diplomazia monetaria ben descritto da quelle «operazioni di guerra non-militari» (barriere ecologiche/tariffarie all'import; embargo; blocco dell'export di tecnologie strategiche) della cui importanza per la teoria bellica parlano Qiuao Liang e Wang Xiangsui (ufficiali dell'Esercito popolare di Cina) in «Guerra senza limiti». Tra queste «operazioni» primeggiano le svalutazioni, cioè dei «bombardamenti monetari» (analoghi per intenzione ai reali) sulle industrie «nemiche» a tutela delle proprie; tant'è che poi si ha guerra economica se la replica è di equivalenti svalutazioni competitive. Tuttavia, oggi Pechino pensa alla svalutazione del dollaro come a un atto ostile anche su un altro versante: quello dell'abbattimento del valore dei titoli-debito Usa in portafoglio del Celeste Impero grazie al suo «eccesso di risparmio» (parole del governatore della Federal Reserve Bernanke). SEGUE A PAGINA 8

Torna all'inizio


posto a tavola per la cina - francesco morosini (sezione: Globalizzazione)

( da "Nuova Venezia, La" del 31-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

OGGI IL G20 POSTO A TAVOLA PER LA CINA FRANCESCO MOROSINI Il G20 (i Paesi più industrializzati, più i «new comers») di martedì, a Londra, è per la crisi finanziaria. Facile, però, che sia un G2, ovvero un confronto/scontro fra Washington e Pechino. Ovvero un match di diplomazia monetaria ben descritto da quelle «operazioni di guerra non-militari» (barriere ecologiche/tariffarie all'import; embargo; blocco dell'export di tecnologie strategiche) della cui importanza per la teoria bellica parlano Qiuao Liang e Wang Xiangsui (ufficiali dell'Esercito popolare di Cina) in «Guerra senza limiti». Tra queste «operazioni» primeggiano le svalutazioni, cioè dei «bombardamenti monetari» (analoghi per intenzione ai reali) sulle industrie «nemiche» a tutela delle proprie; tant'è che poi si ha guerra economica se la replica è di equivalenti svalutazioni competitive. Tuttavia, oggi Pechino pensa alla svalutazione del dollaro come a un atto ostile anche su un altro versante: quello dell'abbattimento del valore dei titoli-debito Usa in portafoglio del Celeste Impero grazie al suo «eccesso di risparmio» (parole del governatore della Federal Reserve Bernanke). SEGUE A PAGINA 8

Torna all'inizio


Web, con la crisi truffe online in aumento (sezione: Globalizzazione)

( da "Reuters Italia" del 31-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

BOSTON (Reuters) - Le frodi su Internet denunciate all'autorità Usa sono aumentate del 33% lo scorso anno, in crescita per la prima volta negli ultimi tre anni, e stanno continuando ad aumentare in un periodo in cui la crisi economica si acuisce. Lo hanno riferito le autorità federali americane. Nel 2008, le perdite derivanti dalle frodi online hanno toccato la cifra record di 264,6 milioni di dollari, secondo quello che riporta il Fraud Complaint Center, un centro guidato in collaborazione da Fbi e National White Collar Crime Center. Le truffe online, originate da ogni parte del pianeta ma soprattutto da Stati Uniti, Canada, Gran Bretagna, Nigeria e Cina, stanno assumendo una consistenza notevole, con un incremento delle denunce alle autorità Usa di circa il 50% solo per il mese di marzo. "Il 2009 sarà un anno particolarmente difficile per quanto riguarda il cyber-crime", ha spiegato ai giornalisti in una teleconference l'autore del rapporto, John Kane. Le perdite dello scorso anno superano di gran lunga i 239,1 milioni persi nel 2007 e fanno impallidire le perdite del 2001, pari a 18 milioni di dollari. La denuncia più comune riguarda la mancata consegna della merce ordinata su Internet, seguita dalle frodi nelle aste online e dalle truffe riguardanti carte di credito e investimenti sul web. Delle 275.284 lamentele ricevute dal centro nel 2008, 72.940 riguardavano la pressante richiesta di un rafforzamento dei sistemi di sicurezza da parte delle autorità americane. Queste richieste sono già 40.000 nel solo primo trimestre dell'anno in corso. "Noi crediamo che questi numeri, sia quelli circa le proteste sia quelli che si riferiscono alle perdite, rappresentino solo la punta dell'iceberg", ha detto Kane, che è il direttore generale del National White Collar Crime Center a Richmond, Virginia. CRIMINI NON SEGNALATI Continua...

Torna all'inizio


OBAMA IL DURO SARKÒ: "RISULTATI CONCRETI O MANDO ALL'ARIA IL G20" - PAKISTAN: CATTURATI KILLER A LAHORE Affondano barconi di migranti al largo delle coste libiche: centinaia di (sezione: Globalizzazione)

( da "Dagospia.com" del 31-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

HomePage | Segnala articolo --> OBAMA IL DURO – SARKò: “RISULTATI CONCRETI O MANDO ALL’ARIA IL G20” - PAKISTAN: CATTURATI KILLER A LAHORE – Affondano barconi di migranti al largo delle coste libiche: centinaia di persone disperse - IL TELEFONO SEGRETO DI OBAMA E ZAPATERO… - Rassegna stampa internazionale a cura di Apcom 1 - SPAGNA EL MUNDO - "Patto storico nei Paesi baschi per una 'rinascita democratica'": socialisti e popolari si accordano per "combattere e sconfiggere le pretese dell'Eta in tutti gli ambiti" della società e si impegnano a "garantire un voto libero" per scegliere tra la lingua castigliana o basca nell'insegnamento. barack obama "Ccm ha perso 18 milioni di euro di deposito al giorno nel mese di marzo"; nel mese di gennaio la morosità è raddoppiata passando dal 5% al 10%. Usa e Spagna: "Riattivata la linea segreta tra la Moncloa e lo Studio Ovale": oggi i tecnici americani reinstallano il collegamento diretto tra Zapatero e Obama le cui conversazioni non potranno essere né trascritte né registrate. EL PAIS - "La Ccm dichiarava benefici, mentre perdeva centinaia di milioni": la banca centrale spagnola rileva gravi irregolarità nei conti di Caj Castilla La Mancha. "L'Afghanistan sarà per i prossimi anni l'obiettivo prioritario della Nato": l'Alleanza chiede 1600 milioni di dollari l'anno per aumentare l'esercito afgano. "Fidel Castro se la prende con la stampa internazionale": l'ex presidente cubano chiede più trasparenza per spiegare la crisi. 2 - FRANCIA LE FIGARO - Vertice G-20, "Sarkozy esige risultati concreti": il presidente francese è deciso a mettere sotto pressione la riunione di Londra: "Non ci sarebbe niente di peggio di un G20 di basso profilo". "Maurice Jarre, il musicista del cinema": a 84 anni è scomparso a Los Angeles un gentleman il cui gusto per le melodie ha dato l'anima a tanti film. "Vertice internazionale sul futuro dell'Afghanistan": novanta paesi si ritrovano oggi attorno a un tavolo all'Aia per una conferenza patrocinata dall'Onu. LIBERATION - Sinistra, "i francesi vogliono le primarie": secondo la nostra inchiesta esclusiva, il 57% degli intervistati vuole un voto aperto ai simpatizzanti della sinistra per decidere i candidati alle presidenziali. "Stock-option: il premier Fillon ha brandito il suo 'bastone'": il decreto presentato ieri per vietare i bonus si dirigenti delle aziende aiutate dallo stato non è altro che un intervento di facciata. Vertice Nato a Strasburgo: gli anti-Alleanza denunciano i controlli eccessivi in vista del vertice. Nicolas Sarkozy 3 - GRAN BRETAGNA THE GUARDIAN - "Gordon Brown: stop al denaro per le seconde case dei deputati": il premier chiede un sistema più semplice mentre cresce il risentimento nei confronti dei benefit e delle spese dei politici. "Obama mette sotto accusa l'industria automobilistica Usa": il presidente licenzia il boss della Gm e ordina alla Chrysler di accordarsi con Fiat. "I diritti delle donne afgane minati da una nuova legge": il presidente Karzai firma una legge considerata peggiore di quelle dei talebani. "Affondano barconi di migranti al largo delle coste libiche": centinaia di persone sono disperse. THE INDEPENDENT - "La polypill, pillola polivalente": costa pochi centesimi, contiene un semplice cocktail di medicine e dimezza il numero di infarti e collassi: il servizio sanitario vorrebbe far partire una distribuzione di massa per uomini e donne di mezza età. "Fabio: L'uomo della rinascita del football inglese": enigmatico e intellettuale il ct che dovrebbe portare una nazione alla gloria della Coppa del Mondo. "Brown deve occuparsi dei problemi interni": persino i simpatizzanti laburisti, secondo i sondaggi, sono contrari all'enfasi del premier su soluzioni globali alla crisi economica. Zapatero THE TIMES - "Sarkozy minaccia di far saltare il summit G20" se le richieste della Francia di una maggiore regolamentazione internazionale dei mercati finanziari non verranno accolte. Pakistan: "catturati killer a Lahore" dopo una strage in un'accademia di polizia. "Telefonate gratuite via internet dai cellulari": gli utenti dell'iPhone saranno i primi a potere utilizzare Skype. In esclusiva per il Times, Severiano Ballesteros racconta "la più dura battaglia della sua vita", dopo la diagnosi di un tumore al cervello e quattro interventi chirurgici. THE FINANCIAL TIMES - "Obama diventa duro con l'industria automobilistica americana" e condanna il "fallimento di leadership" da Washington a Detroit. Ma i nuovi interventi decisi dalla Casa Bianca nel settore auto fanno scattare immediate critiche in Germania. Un'analisi di Paul Betts elogia la strategia di Sergio Marchionne nel rilanciare il marchio Fiat. Intervista al ministro del Tesoro Usa Tim Geithner: "l'obiettivo degli Usa è creare un sistema robusto e stabile". "Gordon Brown ridimensiona l'enfasi sull'accordo g20" e ammette che resta ancora molto da fare per raggiungere un accordo globale sul "new deal". 4 - STATI UNITI THE NEW YORK TIMES - "Obama dà ai costruttori di auto" un ultimatum a breve termine per adottare "radicali cambiamenti", altrimenti la "bancarotta" sarà inevitabile. Il presidente americano Barack Obama ha dato 60 giorni di tempo a General Motors per ristrutturarsi, e un mese a Chrysler, sollecitata anche a stringere l'accordo con Fiat entro il 30 aprile. Gordon Brown In primo piano il Pakistan, dove ieri un commando di estremisti islamici ha assaltato un'accademia di polizia a Lahore, uccidendo "almeno otto reclute e istruttori". Un membro del commando è stato ucciso durante il violento scontro a fuoco seguito al raid, mentre altri tre si sono fatti saltare in aria con le cinture esplosive che avevano indosso. THE WASHINGTON POST - Il Washington Post pubblica oggi un sondaggio secondo il quale la maggioranza degli americani (sei su dieci) appoggia le scelte economiche del presidente Obama, il quale non è visto come il responsabile della crisi. L'opinione pubblica americana è convinta che la crisi è stata provocata in primo luogo dagli eccessi del settore finanziario. Il Washington Post si occupa poi del vertice del G20 di Londra, in programma dopodomani, e in particolare dell'importante ruolo che svolgeranno i Paesi in via di sviluppo. "Al summit di questa settimana - scrive il WP - il vincitore sarà il mondo in via di sviluppo, con gli Stati Uniti, l'Europa e il Giappone che offriranno alla Cina, all'India, al Brasile e ad altri Paesi emergenti una influenza senza precedenti sulle decisioni in materia di finanza globale. [31-03-2009]

Torna all'inizio


Mercato dell'auto USA in bilico, dollaro in ripresa pag.1 (sezione: Globalizzazione)

( da "Trend-online" del 31-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Mercato dell’auto USA in bilico, dollaro in ripresa FOREX, clicca qui per leggere la rassegna di Saverio Berlinzani , 31.03.2009 08:24 Scopri le migliori azioni per fare trading questa settimana!! di non avere titolo per poter influenzare le decisioni. La Cina potrebbe essere l’ago della bilancia con l’idea di sostituzione del dollaro con i Diritti Speciali di prelievo per i pagamenti internazionali, una proposta che in parte ha trovato d’accordo anche il Segretario al Tesoro Usa. Il Giappone, oltre ad avere riserve in dollari in eccesso, si trova anche di fronte ad una crisi epocale, un’altra se vogliamo dirla tutta, con l’eventualità che la Boj decida prossimamente di acquistare azioni sottovalutate per sostenere i listini, non avendo possibilità di adottare ulteriori misure di Quantitative Easing già attuate in passato. Il Tankan uscirà domani e le previsioni sono per un drastico peggioramento dell’outlook economico. Questo è il quadro, sembra fosco e il mercato ha anticipato questo pessimismo generale riducendo le esposizioni di rischio. Lo Yen, o meglio, il UsdJpy appare ancora in una fase di incertezza significativa dopo il rialzo degli ultimi tre mesi del dollaro. Siamo in un momento in cui i prezzi tendono a chiudersi in un triangolo che dovrà sfociare in una tendenza, che a nostro parere dovrebbe vedere prossimamente lo Yen indebolirsi. Troppe sono le incognite sul fronte macro giapponese, e tanto è il bisogno di indebolire la valuta per far ripartire l’economia, legata enormemente al settore delle esportazioni, in cui la valuta gioca evidentemente un ruolo chiave. I livelli da osservare sono posti a 94.90 al ribasso mentre l’area compresa tra 98.50 e 99.50 è la chiave per dare una svolta ai movimenti futuri. Questo materiale è di proprietà intellettuale di Salex S.p.A.. Non può essere utilizzato né riprodotto, nemmeno parzialmente, senza il consenso e l'autorizzazione di Salex S.p.A. Per altri suggerimenti non esitate a contattarci allo 0331 455471 segue pagina >>

Torna all'inizio


In Italia, convegno internazionale sulle nanotecnologie (sezione: Globalizzazione)

( da "Sestopotere.com" del 31-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

In Italia, convegno internazionale sulle nanotecnologie (31/3/2009 09:57) | (Sesto Potere) - Roma - 31 marzo 2009 -Le nanotecnologie provenienti da tutto il mondo si danno appuntamento a Roma, dal 31 marzo al 3 aprile, in occasione di Nanotec2009.it: il convegno internazionale organizzato da AIRI / Nanotec IT (Associazione Italiana per la Ricerca Industriale - Centro Italiano per le Nanotecnologie), Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) e Veneto Nanotech, alla cui realizzazione collabora l’Istituto nazionale per il Commercio Estero (ICE). La manifestazione ha ricevuto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e i patrocini dei ministeri dello Sviluppo economico e del Lavoro, Salute e Politiche sociali, oltre che del Comune di Roma. L’iniziativa rappresenta l’occasione annuale per fare il punto sulla ricerca in questo promettente settore, con la partecipazione dei rappresentanti delle più importanti realtà italiane e di esperti di fama internazionale. I lavori saranno ospitati dal CNR, nella Sala Convegni della sua sede di piazzale Aldo Moro 7, a Roma. L’obiettivo di Nanotec2009.it, con il contributo di rappresentanti del mondo scientifico, industriale e di quello economico e istituzionale, è fornire un quadro completo su attività, prospettive ed esigenze delle nanotecnologie in Italia; presentare gli sviluppi più recenti e le tendenze, a livello mondiale, per ciò che riguarda ricerca, applicazioni e governance; stimolare l’avvio di iniziative di collaborazione, coordinamento e sostegno che facilitino e rendano più efficace l’attività nel settore. Molti i temi di confronto. A partire dalla governance, passando per nanomedicina (salute e dispositivi medicali), sviluppo sostenibile (energia, trasporti, ambiente), ICT, elettronica, security fino al Made in Italy (materiali avanzati, agroalimentare, conservazione beni culturali...). Nella prima giornata, oltre alla presenza dei presidenti del comitato organizzatore, sono previsti interventi di rappresentanti dei ministeri dello Sviluppo economico e della Salute, della Commissione europea e la partecipazione di scienziati italiani e stranieri. Tra il 31 marzo e il 2 aprile interverranno le principali organizzazioni dedicate alla ricerca e alle applicazioni delle nanotecnologie. Molte sono pubbliche come CNR, INSTM (Consorzio interuniversitario nazionale per la scienza e tecnologia dei materiali), CIVEN (Coordinamento interuniversitario veneto per le nanotecnologie), NANOFAB ( Nanofabrication Facility del Veneto), gli atenei di Milano Bicocca, Padova, Tor Vergata (Roma), Venezia, Modena e Reggio Emilia, Pisa, Firenze, Perugia, Catania, Gutenberg University, l’Istituto superiore di sanità, l’Istituto superiore per la conservazione e il restauro. Ma anche l’imprenditoria privata vanta numerose partecipazioni, con aziende quali Mapei, Ferrari, Colorobbia, Italcementi, STM, Bracco, Elsag, Fidia, Centro ricerche FIAT, ENI, A.P.E. Research, Selex S.I.,CTS, Lux Research. Infine, la giornata del 3 aprile sarà dedicata al networking, con presentazioni e incontri one-to-one per promuovere collaborazioni industriali e di ricerca, a cui parteciperanno anche Venture Capitalists, provenienti da Italia, USA, Giappone e Cina.

Torna all'inizio


Nordcorea: Saranno processate le giornaliste usa arrestate (sezione: Globalizzazione)

( da "KataWeb News" del 31-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Nordcorea: Saranno processate le giornaliste usa arrestate 31 marzo 2009 alle 09:14 — Fonte: repubblica.it — 0 commenti Saranno processate per aver commesso "atti ostili" le due giornaliste statunitensi arrestate due settimane fa in Corea del Nord. Secondo l'agenzia di stampa ufficiale Kcna, "l'ingresso illegale delle due giornaliste nella Repubblica popolare democratica di Corea e i loro sospetti atti ostili sono stati confermati dalle prove e dalle loro dichiarazioni". Un "organo competente", continua, sta portando avanti le indagini e "allo stesso tempo preparandosi ad incriminarle in un processo basato su sospetti già confermati". Laura Ling e Euna Lee lavorano per 'Current tv' dell'ex presidente statunitense Al Gore e sono state fermate mentre stavano girando un servizio vicino alla frontiera tra la Corea del Nord e la Cina: sono accusate di aver attraversato il confine senza le dovute autorizzazioni. AGI

Torna all'inizio


Agenda degli avvenimenti di martedì 31 marzo 2009 (sezione: Globalizzazione)

( da "Virgilio Notizie" del 31-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Roma, 31 mar. (Apcom) - Questa l'agenda degli avvenimenti in Italia e all'estero del giorno martedì 31 marzo 2009. ITALIA POLITICA Roma - Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, partecipa alla conferenza stampa conclusiva del summit del G8 sul lavoro - La Corte costituzionale inizia ad esaminare i ricorsi contro la legge sulla procreazione assistita - L'Aula del Senato esamina il ddl sull'usura - L'Aula della Camera prosegue la discussione sul decreto relativo alle quote latte - Alla Camera si discute il ddl sulla violenza sessuale. In discussione anche le norme sulla riforma del processo civile, che introduce il "filtro" per i ricorsi in Cassazione Città del Vaticano - Il segretario della Cei, monsignor Mariano Crociata, presenta il documento finale dei lavori del Consiglio dell'assemblea dei vescovi Washington - Inizia la visita in Usa e Canada del ministro della Giustizia, Angelino Alfano ECONOMIA E FINANZA Roma - L'Istat diffonde i dati sul commercio al dettaglio a gennaio e sui prezzi al consumo a marzo - Conferenza delle Regioni e Conferenza unificata sul piano casa - Tavola rotonda dell'Abi su "Le nuove regole per uscire dalla crisi e le proposte del gruppo De Larosiere". Partecipano il direttore generale di Bankitalia Fabrizio Saccomanni, il presidente dell'Abi, Corrado Faissola, il presidente della Consob Lamberto Cardia - Conferenza stampa del ministro della Funzione Pubblica Renato Brunetta per il terzo monitoraggio sui precari della P.A. - Incontro su "I valori e l'economia", organizzato dall'Associazione UmanesimoCristiano,con la partecipazione del ministro dell'Economia Giulio Tremonti, della presidente di Confindustria Emma Marcegaglia e di Paolo Savona, presidente della UniCredit Banca di Roma - Conferenza stampa delle Fs sulla nuova offerta commerciale di Trenitalia - Il presidente dell'Enit Matteo Marzotto presenta la campagna di comunicazione Enit 2009 - Presentazione della nuova rivista "Medidea Review", intervengono Tarak ben Ammar e Emma Marcegaglia - La commissione Industria del Senato esamina il ddl Sviluppo - Audizione del Censis sui redditi e la ricchezza in Italia in commissione Lavoro del Senato Milano - Si svolge il dibattito "Molte regole nessun sistema" promosso da Assonime, partecipano Stefano Micossi e Piergaetano Marchetti - Presentazione risultati dell'attività dei promotori finanziari per il 2008 in occasione dell'assemblea annuale Assoreti - Cesare Romiti e Adolfo Urso partecipano alla tavola rotonda "Opportunità o rischio: chi scommette ora sulla Cina" ECONOMIA INTERNAZIONALE - L'Ocse pubblica un aggiornamento delle sue previsioni per l'economia - Santiago del Cile, conferenza mondiale sul rame organizzata dal gruppo Cru - Usa, oggi la scadenza per Gm e Chrysler per documentare l'attuazione dei piani di ristrutturazione - Usa, Washington, il Government Accountability Office, organo contabile del Congresso, pubblica il secondo rapporti sull'attuazione del piano da 700 miliardi di dollari per far ripartire l'economia Usa ESTERO UNIONE EUROPEA Bruxelles - In commissione industria, voto sul pacchetto energia - In commissione affari economici, scambio di opinioni col Presidente dell'Eurogruppo Jean-Claude Juncker - Il commissario ai Trasporti Antonio Tajani riceve il ministro dei Trasporti cinese Li Shenglin Lussemburgo - Eurostat pubblica la stima flash sull'inflazione nell'area dell'euro a marzo NUOVA EUROPA Bruxelles - Riunione comitato parlamentare Ue-Turchia - Commissario all'Allargamento Olli Rehn parla dello sviluppo nei Balcani occidentali Mosca - Inizia il processo all'ex patron della Yukos Mikhail Khodorkovsky e al suo socio Platon Lebedev MONDO OLANDA - L'Aia, conferenza dei ministri degli esteri sul futuro dell'Afghanistan, parteciperanno delegati di Iran e Pakistan GERMANIA - Berlino, il cancelliere tedesco Angela Merkel incontra il presidente russo Medvedev SVIZZERA - Ginevra, summit internazionale sull'aviazione e l'ambiente IRAQ - Inizia il ritiro delle truppe britanniche dal paese ISRAELE - Gerusalemme, il premier incaricato Netaniayahu presenta il suo governo alla Knesset GIAMAICA - Kingston, scade l'ultimatum del governo relativamente alla privatizzazione della compagnia di bandiera Air Jamaica QATAR - Doha, apertura del summit tra i paesi arabi e quelli dell'america Latina

Torna all'inizio


Scalata cinese al Fondo monetario internazionale (sezione: Globalizzazione)

( da "KataWeb News" del 31-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Scalata cinese al Fondo monetario internazionale 31 marzo 2009 alle 09:18 — Fonte: rampini.blogautore.repubblica.it — 0 commenti In vista del G-20 di Londra il governo cinese aumenta la pressione per contare di più in seno al Fondo monetario internazionale, un' istituzione che un anno fa sembrava condannata all' inutilità e oggi invece torna a essere indispensabile. Per organizzare il salvataggio di Stati a rischio di bancarotta (una lunga lista ormai, ultima la Romania) il Fmi ha un disperato bisogno di nuove risorse finanziarie, e la Cina ne può fornire più di chiunque altro paese. Ma il governo di Pechino vuole imporre le sue condizioni. I paesi europei e gli Usa verranno ridimensionati inevitabilmente da un aumento della quota cinese nei diritti di voto del Fondo. Inoltre la Cina non esita a porre condizioni politiche molto esplicite: per esempio vede di cattivo occhio gli aiuti ai paesi dell' Europa dell' est che considera " ostili" perché troppo anticomunisti e filoamericani. rampini

Torna all'inizio


Afghanistan/ Conferenza Aia, oggi Usa e Iran allo stesso (sezione: Globalizzazione)

( da "Virgilio Notizie" del 31-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Roma, 30 mar. (Apcom) - Ci saranno un centinaio di delegazioni, fra governi e organismi mondiali, ma due protagonisti assoluti: Stati Uniti e Iran. La comunità internazionale si riunisce oggi all'Aia per dare nuova linfa agli sforzi sulla sicurezza e la stabilizzazione in Afghanistan, pochi giorni dopo la presentazione ufficiale della nuova strategia americana per la regione afgano-pachistana da parte di Barack Obama. Alla riunione di un giorno, presieduta dall'Onu e fortemente sostenuta dalla nuova Casa Bianca (che l'ha proposta lo scorso 5 marzo in occasione di una ministeriale Nato), saranno presenti Washington, con il segretario di Stato Hillary Clinton, e Teheran, rappresentata con ogni probabilità dal viceministro degli Esteri, Mohammed Mehdi Akhundzadeh. I lavori saranno aperti dal segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-Moon e dal presidente afgano Hamid Karzai, non mancheranno le potenze emergenti regionali, come Cina e India, e per l'Italia parteciperà il capo della diplomazia Franco Frattini. E nell'immediata vigilia del summit, a quanto riferisce la Cnn, il segretario di Stato americano Hillary Clinton non esclude un incontro bilaterale con la delegazione iraniana. Il segretario di Stato ha confermato che "non ha in agenda" un incontro con il vice ministro degli Esteri iraniano, Mohammad Mehdi Akoundzadeh, che rappresenta oggi Teheran all'Aia. Ma, riferisce la Cnn, Clinton ha lasciato le porte aperte a questa ipotesi, spiegando di non poter prevedere in anticipo come si svilupperanno le discussioni.Quanto al possibile ruolo che l'Iran potrà svolgere per la stabilizzazione dell'Afghanistan, Hillary Clinton ha commentato: "Il fatto che hanno accettato l'invito a partecipare lascia ritenere che credono di poter giocare un proprio ruolo. E noi aspettiamo di saperne di più". E una prima, indiretta, risposta alla Clinton viene proprio dal delegato iraniano all'Aia, il vice ministro degli Esteri Mohammad Mehdi Akoundzadeh. "La presenza delle truppe straniere non può portare pace, sicurezza, stabilità nel paese", ha detto il diplomatico di Teheran, spiegando che solo gli afgani sono in possesso delle 'chiavi per il futuro' del loro paese. La presenza delle truppe straniere in Afghanistan, si legge sulla Bbc, secondo Mehdi Akoundzadeh "incoraggia l'estremismo". "Questa politica che altri decidono per la nazione e le autorità afgane non funziona e non potrà funzionare", ha aggiunto. Stando agli americani la conferenza, comunque, si può già considerare "un successo" alla vigilia, visti il numero e la qualità dei partecipanti "con un periodo tanto breve per organizzarsi" come ha sottolineato oggi l'inviato speciale del presidente statunitense per Afghanistan e Pakistan, Richard Holbrooke, dopo un incontro all'Aia con il ministro degli Esteri olandese Maxime Verhagen. Secondo Holbrooke, la riunione in Olanda è "il segnale che il mondo non ha dimenticato l'Afghanistan e riconosce che il Pakistan fa parte del problema". La partecipazione, senza precedenti, della Repubblica islamica segue la significativa apertura nei confronti di Teheran da parte di Obama, espressa in particolare in un lungo video-messaggio indirizzato agli iraniani una decina di giorni fa, centrato sulla necessità di "stabilire rapporti costruttivi tra Usa, Iran e comunità internazionale" e avviare una "nuova stagione" del dialogo. L'Iran sarà presente senza dubbio anche perché travolto dall'afflusso nel suo territorio di rifugiati ed eroina provenienti dal paese confinante. Per affrontare la situazione d'insicurezza alimentata da talebani e qaedisti, Washington ha fatto pressioni su Onu, Nato e Unione Europea perché seguano l'esempio americano fornendo mezzi militari e civili supplementari, oltre a impegnarsi per un migliore coordinamento. In un'intervista al Financial Times il segretario generale dell'Onu, Jaap de Hoop Scheffer ha stimato a due miliardi di dollari l'anno il costo della sola formazione per la polizia e l'esercito afgani. Quanto a Frattini, proprio pochi giorni fa in Repubblica ceca, sottolineava la necessità di "coordinare" al meglio, o addirittura "integrare nella stessa strategia" i vari interventi di addestramento. "Crediamo che tutte le iniziative di formazione della polizia debbano essere, ancor più che coordinate, integrate in un'unica strategia" ha precisato Frattini, confermando che 200-250 soldati supplementari saranno dispiegati dall'Italia nel paese asiatico per il periodo delle presidenziali, che si terranno il prossimo 20 agosto. Secondo un funzionario dell'Alleanza Atlantica, che si è espresso sotto anonimato (nella settimana del vertice di Strasburgo-Kehl), gli Usa vorrebbero che il fondo fiduciario dell'Alleanza destinato a coprire i costi dell'esercito e della polizia afgana arrivi a raccogliere 500 milioni di dollari, mentre al momento ne ha messi insieme appena 25. De Hoop Scheffer ha spiegato che si punta molto sull'intervento di paesi ricchi come Giappone, Arabia saudita e paesi del Golfo che saranno presenti all'Aia per annunciare i loro primi contributi a questo fondo, piuttosto che sui paesi Nato che sborsano già "cifre enormi" per i loro militari. E' in programma anche una discussione, almeno sul piano bilaterale con gli Stati Uniti, della proposta di Parigi di una nuova missione Ue. Ora sul campo ci sono già "una missione Eupol (finora sono stati reclutati 320-330 uomini sui 400 necessari, ndr), che purtroppo stenta a partire" e "una missione training di Isaf, di cui noi italiani siamo i primi contributori, che funziona" ha fatto notare nei giorni scorsi Frattini. A queste iniziative si aggiunge il piano francese di una nuova missione europea (formata dalla Gendarmeria d'Oltralpe, insieme a Carabinieri e Guardia civile spagnola) che dovrebbe occuparsi di addestramento e supporto, su cui il ministro italiano ha espresso forti "dubbi, se non venisse coordinata" con le altre missioni. Il 'padrone di casa' Verhagen ha indicato che la conferenza dovrà innanzi tutto esprimere il suo "sostegno politico" all'Afghanistan. "Più di sette anni dopo l'inizio dell'intervento della comunità internazionale, i talebani non sono ancora sconfitti definitivamente, il traffico di droga prospera, il potere a Kabul resta debole e diviso, il leader di Al Qaida Osama bin Laden è ancora a piede libero" ha valutato il ministro olandese. Per Frattini sull'Afghanistan, Obama ha fatto "un primo passo importante" e una svolta "condivisibile". L'Italia tiene, in particolare, alla "dimensione regionale" del "problema, che comprende Pakistan e Afghanistan e non solo l'Afghanistan" ha più volte ribadito il titolare della Farnesina. Proprio la presidenza italiana del G8 ha invitato per prima la comunità internazionale a distinguere fra il dossier nucleare e la questione delle crisi regionali, in cui l'Iran è un attore chiave e dev'essere coinvolta. Per fine giugno a Trieste è in programma una grande conferenza internazionale proprio su questo tema, dove dovrebbe ripresentarsi anche Teheran, a margine della riunione dei ministri degli Esteri del G8. spr vog coa aqu

Torna all'inizio


Londra blindata per il G20 I G8 da Roma: coesione sociale (sezione: Globalizzazione)

( da "Arena.it, L'" del 31-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Londra blindata per il G20 I G8 da Roma: coesione sociale SUMMIT A CATENA. Stasera Barack sarà nella capitale britannica Il Paesi industrializzati tracciano dall'Italia una linea per difendere i posti di lavoro 31/03/2009 rss e-mail print Londra: in piazza per il G20 ROMA Favorire lo sviluppo delle competenze per aiutare a mantenere il posto di lavoro. E garantire un'efficace sistema di protezione sociale. Il tutto con l'obiettivo di ricostruire il clima di fiducia di fronte alle previsioni pessimiste. Il G8 sul Lavoro prova a tracciare a Roma le linee fondamentali per cercare di fronteggiare la crisi dell'occupazione che può essere superata - secondo i governi - senza prescindere da un principio: la centralità dell'uomo perché solo le politiche sociali sono i motori della ripresa. Linee che potrebbero essere messe sul tavolo del grande summit dei G20 a Londra che si aprirà giovedì. Il vertice sarà assediato da sette cortei di manifestanti (dai no-global agli studenti). La capitale britannica, dove stasera arriverà il presidente Usa Obama, sarà blindata dalle forze dell'ordine. «Se non c'è coesione sociale non può esserci stabilità economica», ha detto il ministro del Welfare Sacconi, che ha criticato i centri di ricerca. «Nessun organismo internazionale ha saputo prevenire, prevedere e provvedere, abbiamo avuto tante previsioni ma l'allarme precoce non l'abbiamo avuto da nessuno», ha detto, invitando il Fondo Monetario Internazionale a non occuparsi solo di spesa sociale sui conti pubblici ma di misurare anche la «coesione sociale» attraverso una collaborazione con l'Ilo, il ministero del lavoro dell'Onu. La riforma del Fmi è quanto si prepara a chiedere la presidenza italiana del G8 del Lavoro oggi, giornata finale del vertice allargato anche ad altri sei Paesi (Messico, Cina, India, Brasile, Egitto e Sudafrica) e che si concluderà con un intervento del premier Berlusconi. Sulla crisi si è espresso anche il ministro del Tesoro, Tremonti: «Se mi chiedessero se la crisi è finita risponderei "non ancora" ma nutro fiducia e speranza. Sommando tutto siamo abbastanza forti».

Torna all'inizio


Londra blindata per il G20 I G8 da Roma: coesione sociale (sezione: Globalizzazione)

( da "Giornale di Vicenza.it, Il" del 31-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

SUMMIT A CATENA. Stasera Barack sarà nella capitale britannica Il Paesi industrializzati tracciano dall'Italia una linea per difendere i posti di lavoro 31/03/2009 rss e-mail print Londra: in piazza per il G20 ROMA Favorire lo sviluppo delle competenze per aiutare a mantenere il posto di lavoro. E garantire un'efficace sistema di protezione sociale. Il tutto con l'obiettivo di ricostruire il clima di fiducia di fronte alle previsioni pessimiste. Il G8 sul Lavoro prova a tracciare a Roma le linee fondamentali per cercare di fronteggiare la crisi dell'occupazione che può essere superata - secondo i governi - senza prescindere da un principio: la centralità dell'uomo perché solo le politiche sociali sono i motori della ripresa. Linee che potrebbero essere messe sul tavolo del grande summit dei G20 a Londra che si aprirà giovedì. Il vertice sarà assediato da sette cortei di manifestanti (dai no-global agli studenti). La capitale britannica, dove stasera arriverà il presidente Usa Obama, sarà blindata dalle forze dell'ordine. «Se non c'è coesione sociale non può esserci stabilità economica», ha detto il ministro del Welfare Sacconi, che ha criticato i centri di ricerca. «Nessun organismo internazionale ha saputo prevenire, prevedere e provvedere, abbiamo avuto tante previsioni ma l'allarme precoce non l'abbiamo avuto da nessuno», ha detto, invitando il Fondo Monetario Internazionale a non occuparsi solo di spesa sociale sui conti pubblici ma di misurare anche la «coesione sociale» attraverso una collaborazione con l'Ilo, il ministero del lavoro dell'Onu. La riforma del Fmi è quanto si prepara a chiedere la presidenza italiana del G8 del Lavoro oggi, giornata finale del vertice allargato anche ad altri sei Paesi (Messico, Cina, India, Brasile, Egitto e Sudafrica) e che si concluderà con un intervento del premier Berlusconi. Sulla crisi si è espresso anche il ministro del Tesoro, Tremonti: «Se mi chiedessero se la crisi è finita risponderei "non ancora" ma nutro fiducia e speranza. Sommando tutto siamo abbastanza forti».

Torna all'inizio


SOVRANITÀ IN DIVENIRE (sezione: Globalizzazione)

( da "Manifesto, Il" del 31-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Il marchio DELLA LEGGE SOVRANITÀ IN DIVENIRE Nella consolidata coppia tra costituzione materiale e formale, la realtà italiana ha conosciuto al pari degli altri paesi europei un progressivo slittamento verso un autoritarismo bonapartista che sta cancellando le norme e i diritti sociali conquistati nel passato Ugo Mattei L'invito a riflettere dal punto di vista istituzionale sul «caso Italia» sembra presupporre una certa eccezionalità della nostra esperienza. Ritengo che tale eccezionalità non posa essere assunta ma vada dimostrata inquadrando il modello Italiano in un contresto storico e comparativo ampio. Da anni ormai la cultura giuridica e politica si è abituata a distinguere le istituzioni formali da quelle informali, utilizzando una varietà di concetti dal «pluralismo giuridico» alla «costituzione materiale». Si tratta di un «ideario» che se da un lato scardina il formalismo consentendo di cogliere le istituzioni nella loro vita reale, dall'altra può legittimare, promuovendoli culturalmente, quegli aspetti di «extra-legalità» diffusi e radicata su cui ha attirato la sua attenzione di recente Luciano Gallino. Il sistema istituzionale Italiano è caratterizzato da due aspetti: a) un fenomeno continuativo di prevalenza delle istituzioni informali su quelle formali e che fra le prime, ben più che fra le seconde, si sia verificata una drammatica discontinuità spiegabile soltanto in prospettiva globale; b) un sostanziale e continuativo fenomeno di sovranità limitata, capace di conquistare anche gli aspetti formali degli asetti istituzionali. Dalla costituzione al Muro di Berlino L'analisi storica potrebbe spingersi più indietro, ma partire dal dopoguerra è sufficiente per dare concretezza alle riflessioni che qui propongo. I partiti politici per tutta la fase della cosiddetta prima repubblica dominano la scena «informale». Laddove la costituzione del 1948 era il prodotto di un compromesso alto fra sinistra, popolari e liberali, la partitocrazia che ne trasforma i contenuti e ne rallenta la realizzazione si articola su due compromessi informali: quello che si presenta sotto le spoglie del «fattore K» per cui il partito comunista «accetta» l'esclusione dalla stanza dei bottoni della politica nazionale in cambio del riconoscimento del suo ruolo egemonico nella cultura e nel sindacato. Speculare al «fattore K» è l'idea dell'«arco costituzionale» per cui i partiti di ispirazione fascista, pur amessi in Parlamento, divengono oggetto di conventio ad excludendum (con la sola brevisima parentesi del sanguinario Governo Tambroni). La caduta del Muro di Berlino manda in frantumi questo equilibrio. In Italia cadono tanto il «fattore K» quanto l'«arco costituzionale» ed i partiti politici perdono in larghissima misura il potere reale di elaborazione politica e di selezione della classe dirigente a favore del sistema mediatico assurto a vero e proprio apparato ideologico della globalizzazione. È quest'ultimo infatti che costituisce il nuovo sistema istituzionale informale con impatto morfologico non trascurabile sugli stessi comportanmenti dei leaders (ed aspiranti leaders) politici. Nel nuovo sistema la politica è «spettacolo integrato» e il leaderismo bonapartista si impadronisce della costituzione materiale. Turro ciò non è affatto un fenomeno soltanto italiano ma investe in pieno la concezione elettorale della democrazia a partire dagli Stati Uniti fino allo sperduto Mali, passando per la Thailandia. In Italia la presenza di Berlusconi (ma soprattutto la scelta del bel Rutelli rispetto al primo ministro uscente Giuliano Amato) rende semplicemente il tutto più fastidioso e volgare a partire dal 1994. Una sovranità in gabbia L'Italia è da sempre un paese a sovranità limitata. La limitazione gioca a sua volta un ruolo tanto sulle istituzioni informali quanto su quelle formali. Non era immaginabile che il processo costituente non riflettesse gli accordi di Yalta e soprattutto che gli Stati Uniti rinunciassero ad incassare il credito maturato con la pelosa generosità del Piano Marshall. L'eroe eponimo dell'americanizzazione del sistema istituzionale Italiano è stato Piero Calamandrei. Egli ha saputo dare tutto l'avallo del suo prestigio di maestro del diritto processuale civile (e del diritto anglo-americano) alla più pregnante manifestazione di americanizazione dei sistemi sconfitti - quel controllo di costituzionalità sulle leggi che viene imposto, al termine del seconda guerra mondiale, a Italia, Giappone e Germania Occidentale con diversi mezzi con lo stesso fine. Tale ricezione del modello americano ha reso inattuabile qualsiasi seria ridistribuzione delle ricchezze dal privato al pubblico, e dal ricco al povero (ma non viceversa!) perché la Corte Costituzionale in tutta la sua storia ha sistematicamente dichiarato incostituzionale in quanto lesione della proiprietà privata qualsiasi serio intervento volto alla ridistribuzione sociale della rendita fondiaria. In tempi attuali di globalizzazione la «giurisdizionalizzazione della politica» riveste inoltre una valenza certo non soltanto simbolica nella trasformazione del diritto pubblico a livello globale dove il «dialogo» fra giudici costituzionali sostituisce ogni anelito ad un'effettiva legittimazione democratica. Ovviamente nella limitazione della sovranità popolare hanno inoltre giocato un ruolo chiave i servizi segreti americani, mentre a «Guerra fredda» finita la messa a regime del «sistema Europa» a partire dal trattato di Maastricht struttura definitivamente la limitazione della sovranità italiana (si rinuncia interamente alla sovranità economica e in modo progressivo anche a quella giuridica) muovendo un nuovo importante passo in direzione anti-democratica (la Commissione e la Corte di Lussemburgo sono gli indiscussi protagonisti di questo processo). La trinità della globalizzazione L'Europa veicola infatti le decisioni e le norme del Wto, (con ulteriore giurisdizionalizzazione e riuduzione di sovranità) e gli interessi egemonici statunitensi controllano il sistema «tecnocratico» di Bruxelles (tramite le stesse lobbies attive a Washington), la Nato (che impone spese folli per la nostra inutilissima difesa), il Fondo Monetario Internazionale e diversi altri attori globali che scorazzano a casa nostra (le rating agencies, ad esempio) ricevendo tappeti rossi tanto da destra quanto - e ciò è ben più triste - da tanti eredi del Pci. Anche qui non si tratta di un unicum Italiano. In fondo tutti sanno che fu proprio il Fmi a licenziare Oskar Lafontaine in Germania per far spazio al più fotogenico e «moderno» Gerhard Schroeder nel portare a termine il «capolavoro» di scaricare sui partners europei gran parte dei costi dell'annessione della ex-Rdt. E sappiamo molto bene come tale «socializzazione» sia successivamente avvenuta nel prevalente interesse geopolitico degli Stati Uniti, con le annessioni di alcuni paesi dell'ex-socialismo reale operate dalla «nuova Europa» della cui drammatica crisi quella vecchia (a sua volta in ginocchio) cerca adesso invano di disinteressarsi. Questi rapidi cenni dovrebbero dimostrare che mentre la Costituzione formale italiana presenta la cifra della democraticità sostanziale, intesa come sforzo verso l'uguaglianza reale («la sovranità appartiene al popolo»), le istituzioni informali hanno sempre presentato la cifra dell'autoritarismo, trasferendo la sovranità popolare dapprima ai partiti e poi alla televisione secondo un copione di progressiva accentuazione oligarchica. Ma proprio il passaggio del «potere materiale» dai partiti alla telecomunicazione con la sua proprompente carica ideologica-spettacolare ha finito per ridurre progressivamente anche il peso del sindacato e della cultura, i settori in cui la sinistra vantava una qualche egemonia stante il compromesso di fondo della costituzione materiale precedente il crollo del Muro di Berlino. Noi sappiamo che la funzione delle istituzioni non è solo quella di disciplinare un organizzazione politica ma anche quella di educare (civilizzare) gli individui a cui beneficio tale organizzazione è posta. Tradizionalmente in Italia di tale funzione si facevano in gran parte carico non soltanto le scuola e le università ma anche i partiti politici che in questo senso davano vita al disegno sociale previsto dalla Costituzione (formale). Uno spettacolo chiamato politica Così, per diversi anni la cifra dell'educazione (civilizzazione) della cittadinanza è stata quella democratica ed egualitaria. Infatti non solo la Costituzione (mai realizzata su questo punto) prevedeva per i partiti forme di organizzazione interna democratica; essa conteneva pure in nuce la trasformazione di un'altra istituzione informale tradizionalmente autoritaria, la famiglia poi riformata in senso democratico e egualitario nel 1975. Senza contare che la costituzione economica, ripudiando il tentativo autoritario di far convergere gli interessi di capitale e lavoro proprio del corporativismo, declinava i tratti di un «governo democratico dell'economia». Quest'ultimo modello sarebbe poi stato sommerso dalle macerie del sindacato militante, ma per una lunga stagione è riuscito a limitare l'autoritarismo padronale esaltato oggi da tanta cultura aziendalistica informata all'efficienza decisionale. Il trasferimento del potere reale agli apparati mediatici, successivo ai referendum del '92 e alla stagine giustizialista che ha distrutto i partiti politici dell'arco costituzionale, ha travolto questo sistema di valori in gran parte condivisi tanto dalla Democrazia Cristiana quanto dal Partito Comunista. Sono così venuti interamente meno tanto il solidarismo, che affondava le proprie radici nel rifiuto del modello liberale borghese individualista, quanto la sobrietà che, ancorchè per molti versi ipocrita, limitava notevolmente la volgarità opulenta oggi dominante. Ma soprattutto è venuto meno qualsiasi sforzo serio volto alla costruzione anche in Italia di una classe dirigente mossa da passione civile e spirito pubblico. Ed è forse questo l'aspetto più singolare del nostro paese del quale vanno indagate le cause istituzionali profonde.

Torna all'inizio


La lotta contro la povertà fra le strategie anticrisi (sezione: Globalizzazione)

( da "Denaro, Il" del 31-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Commenti economia internazionale La lotta contro la povertà fra le strategie anticrisi Carlo Zappatori La crisi economica mondiale avanza e dal settore finanziario si sta estendo a tutti i settori dell'economia, mentre le Organizzazioni Internazionali ed i Governi cercano una ricetta per uscire dalla crisi. La diversità dell'attuale crisi, rispetto a quelle del secolo scorso, suggerisce manovre di politica economica differenti, per rilanciare l'economia e l'occupazione. Gli economisti segnalano che le "preoccupazioni sulla crisi crescono di giorno in giorno", ed è necessario che le organizzazioni internazionali non alimentino l'attuale clima di sfiducia. Il Ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, intervenendo alla riunione di Roma del G8 Lavoro, ha sottolineato la necessità di ricostruire un clima di fiducia partendo dalla stabilità dei mercati, con l'adozione di efficaci misure di protezione sociale, garantendo, in via prioritaria, il reddito a chi perde il lavoro. Vi è anche la necessità di occuparsi delle fasce più deboli, i lavoratori più anziani che rischiano la definitiva espulsione dal lavoro e le donne e i giovani che trovano crescenti difficoltà di inserimento. Con la crisi economica crescono anche le ondate immigratorie dal vicino continente africano verso i Paesi dell'Unione Europea. Il Ministro degli Esteri, Franco Frattini, denuncia tale situazione e suggerisce di adottare misure finanziarie, a livello nazionale ed europeo, per dare efficace risposte alle domande che vengono dai settori produttivi, aumentando gli sforzi per combattere la disoccupazione, sostenendo il reddito dei lavoratori e preservando il capitale umano con la formazione. Il Segretario Generale dell'Ocse, Angel Gurria denuncia che, già nel 2010 il tasso di disoccupazione nell'area Ocse potrebbe avvicinarsi al 10 per cento nella maggior parte dei Paesi dell'area, con 25 milioni di persone disoccupate in più. La presidenza italiana del G8 punterà, perciò, oltre alla riforma del sistema finanziario, ad un piano di rilancio dell'economia internazionale, con un impegno comune per lo sviluppo economico dell'Africa, ad un piano per ridurre la povertà, l'insicurezza alimentare, a nuove metodologie per la ricerca dell'acqua, ma anche la lotta al terrorismo e la crisi dei sistemi regionali. Mi sembra una ricetta giusta anche per sviluppare il nostro Sud, perché nell'epoca dell'economia globalizzata, l'avvenire dei paesi più industrializzati è strettamente connesso allo sviluppo dei paesi più deboli a noi vicini (continente africano) ed ogni sforzo in questa direzione è certamente una buona ricetta anche per la ripresa dell'intera nostra economia. del 31-03-2009 num.

Torna all'inizio


Intellettuale universale e sempre attuale (sezione: Globalizzazione)

( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 31-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Speciale Pagina 11011 Con i Quaderni Gramsci ha lasciato un segno indelebile nella storia culturale del mondo e lanciato preziosi stimoli per il dibattito politico Intellettuale universale e sempre attuale Con i Quaderni Gramsci ha lasciato un segno indelebile nella storia culturale del mondo e lanciato preziosi stimoli per il dibattito politico --> Costituisce un evento culturale di prima grandezza la pubblicazione dei "Quaderni del carcere" di Antonio Gramsci da parte del quotidiano L'Unione Sarda. Rivisitare il pensiero di Gramsci è importante perché ha lasciato il segno nella storia intellettuale del mondo. Di quest'uomo straordinario vale ricordare, in brevi cenni, la vita e il pensiero. Soprattutto per i più giovani. Gramsci è nato ad Ales il 22 gennaio 1891, è vissuto e ha studiato a Sorgono, a Ghilarza, a Santulussurgiu, a Cagliari, a Torino. La sua formazione iniziale è sardista e socialista. A Cagliari, dove frequenta il Liceo Dettori, raggiunge la sua prima maturità intellettuale e politica ed è già socialista. A Torino studia all'Università, diventa giornalista, dirigente politico. Nel 1921 è tra i fondatori del Partito Comunista d'Italia e poi segretario nazionale di questo partito e deputato al Parlamento. Nel 1926 è arrestato dal fascismo per la sua attività politica. La costrizione carceraria chiude la sua esistenza, ma il suo cervello funziona per altri undici anni. Muore a Roma il 27 aprile del 1937. Il suo lascito è universale: i "Quaderni", le lettere e una mole immensa di altri scritti. E' il lascito del più grande pensatore della democrazia nell'ultimo secolo. Il suo pensiero è diventato un passaggio obbligato, punto di riferimento fondamentale per gli intellettuali di tutto il mondo, non solo per la sinistra, ma per tutti, al di là di ogni appartenenza. La sua identità di sardo, di italiano si coniuga con la sua universalità, col valore universale del suo pensiero. Egli parte dall'analisi della "questione sarda" per giungere alla comprensione della complessa realtà di storia, di cultura, di lingua dell'Italia, dell'Europa, del mondo e ipotizzare il "treno" di forze sociali necessario per cambiare. Ritiene la questione meridionale, sulla quale scrive uno specifico saggio, questione nazionale, che non domanda piccole misure settoriali, ma esige risposte generali, una nuova politica nazionale dell'Italia. Egli parla di repubblica federale, di autogoverno, per il Meridione, per la Sardegna, per la Sicilia, per la complessa realtà pluralistica dell'Italia e vede nella società civile l'ambito dell'esercizio e dell'affermazione della volontà collettiva, della partecipazione e dell'autogoverno. Della Sardegna studia la storia, la lingua (il sardo è una lingua, non un dialetto), il fenomeno del banditismo, del quale indaga le radici sociali, il folclore (una cosa seria, non una bizzarrìa). Gramsci considera la società civile fondamentale per la costruzione dello Stato democratico, basato sul consenso, sull'egemonia. L'egemonia non è coercizione, dominio, è direzione intellettuale e morale. Le classi dirigenti sono veramente tali se la loro forza si fonda sull'egemonia come consenso, attraverso l'economia, la cultura, la scuola, le istituzioni. Attraverso una "riforma intellettuale e morale", cioè un rinnovamento radicale e profondo della società, che è, prima di tutto, riforma economica e risposta ai bisogni materiali, essenziali dei cittadini. Ma la "riforma intellettuale e morale" è, insieme, "progresso intellettuale di massa e non di scarsi gruppi di intellettuali", per portare tutti "ai livelli più alti di civiltà e di cultura", per superare e vincere il sistema delle due culture, una per i dotti e una per gli umili, per gli strati "depressi" della società. Come è possibile questa riforma? Con la scuola innanzitutto, una scuola di base uguale per tutti, che formi il cittadino "governante. Con la democrazia, che è autogoverno e sostanza del socialismo, «passaggio molecolare dai gruppi diretti al gruppo dirigente», è «libertà per tutti e di tutti». Costruire la democrazia è compito della politica, la più nobile occupazione dell'uomo, aveva detto Socrate. Ben lo sappiamo, se essa, la politica, non degrada. E altrettanto vale per il ruolo altissimo che si chiede ai partiti. Il partito è, per Gramsci, non un uomo singolo, ma l'espressione della "volontà collettiva", ed è il «banditore e organizzatore della riforma intellettuale e morale "il costruttore di una civiltà superiore", di un mondo nuovo nel quale la società politica (governo dei funzionari) sia assorbita dalla società civile (autogoverno) e in prospettiva sia resa superflua ogni coercizione, e lo Stato stesso diventi superfluo e abbia come "fine la sua propria fine"». Un sognatore? No una stella polare. Un riferimento fondamentale per tutti, un classico, che travalica il proprio tempo e sollecita a riflettere sul nostro presente. Mentre viviamo una straordinaria svolta epocale e siamo dentro il tunnel di una crisi economica, più grave, si teme, di quella del 1929. Mentre campeggia la rivoluzione informatica, forse la più grande rivoluzione della storia dell'uomo, mentre domina il potere mediatico, imperversa la globalizzazione selvaggia, svaniscono regole, principi, valori, prospettive e, per molti, cade anche la qualità della vita. Ma la rivoluzione informatica, la globalizzazione, la scienza, la tecnica dovranno servire e serviranno a rendere migliore la vita dell'uomo. È possibile. Occorre - per dirla con Gramsci - "l'ottimismo della volontà", per costruire salde certezze di futuro. Per questo vale parlare di Gramsci. E leggere i suoi straordinari "Quaderni". EUGENIO ORRÙ Direttore Istituto Gramsci della Sardegna

Torna all'inizio


Clima Gli Usa pronti ad impegnarsi (sezione: Globalizzazione)

( da "Villaggio Globale.it" del 31-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Ultime Notizie Dopo i recenti annunci Clima – Gli Usa pronti ad impegnarsi L'amministrazione Obama inizia il suo cambio di rotta verso un accordo internazionale per il clima. Il Presidente prepara il terreno per gli obiettivi di riduzione al 2020 e i segnali sono tutti in controtendenza rispetto all'epoca Bush Riportiamo l'editoriale di Gianni Silvestrini pubblicato sull'ultimo numero di «QualEnergia» Gli Usa si stanno muovendo sul clima con decisione e realismo, elementi caratteristici della leadership di Obama. In pochi giorni diversi sono i segnali positivi lanciati. L'Environment Protection Agency (Epa) ha ufficialmente inviato alla Casa Bianca una proposta per includere l'anidride carbonica tra i gas dannosi per la salute pubblica e il benessere economico. Era stata la Corte Suprema nel 2007, sotto Bush, a richiedere che l'Epa si pronunciasse. Questo passaggio è giuridicamente importante per poter avviare legislazioni di contenimento dei gas serra, come l'emissions trading. Obama, da parte sua, ha organizzato a Washington per il 26 e 27 aprile una riunione dei 16 Paesi più rappresentativi economicamente, estesa al Segretario delle Nazioni Unite, per preparare il terreno in vista della Conferenza delle parti di Copenhagen a dicembre. È curioso il fatto che quello di Washington rientra in una serie di incontri che Bush aveva promosso negli anni scorsi in alternativa alle iniziative delle Nazioni Unite. Sempre Obama ha chiesto poi che si tenga una sessione speciale sul clima al G8 organizzato a La Maddalena in luglio. Lunedì 30 marzo Todd Stern, capo della delegazione Usa sui cambiamenti climatici, ha pronunciato un discorso appassionato all'assise di Bonn dell'United Nations Framework Convention on Climate Change, preparatoria della Conferenza di Copenaghen, interrotto dagli applausi dei 2.500 delegati. «Saremo potentemente e ferventemente coinvolti» ha esclamato, facendo entusiasmare diversi delegati americani abituati a sentire commenti di disapprovazione rispetto alle politiche del loro Paese. Gli Usa, ha affermato Stern, si candidano alla leadership della battaglia sul clima, sottolineando però che ciascun Paese deve fare la sua parte. Passando ai numeri, al momento la proposta Usa è di riportare le emissioni del 2020 sui livelli del 1990. Si tratterebbe di una riduzione del 17% rispetto ai valori attuali. Qualche ambientalista Usa critica come non sufficientemente ambizioso questo obbiettivo, ma l'Amministrazione Usa sostiene che fare cambiare rotta a una portaerei in corsa non è semplice e che, d'altra parte, il secondo obbiettivo dell'80% al 2050 rappresenta un chiaro segnale della radicalità dei tagli che dovranno essere apportati nei prossimi decenni. L'aspetto critico delle dinamiche statunitensi resta comunque il rapporto tra un'Amministrazione lanciata decisamente più avanti per cogliere le opportunità connesse con la green economy e un Congresso che deve approvare alcuni passaggi legislativi decisivi per la partita del clima. Obama non vuole rischiare (con una fuga in avanti) di ripetere quanto avvenuto con il Protocollo di Kyoto, quando il Senato bocciò per 97 a zero la proposta di riduzione perché non venivano coinvolti i Paesi in via di sviluppo. Proprio per questo gli Usa stanno facendo un lavoro molto intenso per preparare il terreno a un accordo che coinvolga tutti i Paesi del Pianeta. Significativamente, nelle settimane scorse Hillary Clinton, nel suo viaggio in Cina, aveva messo la questione climatica in cima alle priorità delle relazioni tra i due Paesi responsabili delle maggiori emissioni climalteranti. (31 Marzo 2009)

Torna all'inizio


G20/ BARROSO: VERTICE NON RISOLVERÀ CRISI, MA FARÀ LA DIFFERENZA (sezione: Globalizzazione)

( da "Wall Street Italia" del 31-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

G20/ Barroso: vertice non risolverà crisi, ma farà la differenza di Apcom "Necessaria nuova riunione prima di fine anno" -->Bruxelles, 31 mar. (Apcom) - Per il presidente della Commissione europea José Manuel Barroso il vertice G20 del 2 aprile "non porrà fine alla crisi in una notte, ma potrà, vorrà e dovrà fare la differenza". Nel corso di una conferenza stampa a due giorni dalla riunione di Londra, Barroso ha spiegato: "C'é una convergenza e una possibilità unica di ridefinire la globalizzazione". A chi gli chiedeva se sarà la seconda e ultima riunione di questo tipo, Barroso ha risposto: "Il mio parere personale é che ce ne sarà un'altra, che sarà utile averne un'altra entro la fine dell'anno. Quello che è stato avviato con la convocazione del primo G20 di novembre a Washinngton è stato un vero processo di lungo corso". Per Barroso la priorità è che si arrivi ad avere unità su 5 temi, ossia il rilancio dell'economia, la riforma dei mercati finanziari, il rilancio della governance globale, la lotta al protezionismo e l'agenda per lo sviluppo. "Sono 5 priorità sulle queli ci vuole un accordo", ha spiegato.

Torna all'inizio


G20/ BROWN A ST PAUL: SÌ A GLOBALIZZAZIONE SOSTENIBILE (sezione: Globalizzazione)

( da "Wall Street Italia" del 31-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

G20/ Brown a St Paul: sì a globalizzazione sostenibile di Apcom Intervento davanti ai leader religiosi e di varie Ong -->Roma, 31 mar. (Apcom) - La Globalizzazione può rappresentare una grande opportunità, così come una minaccia alla sicurezza. Così il premier britannico Gordon Brown nel corso di un intervento nella cattedrale Saint Paul, nel centro di Londra, davanti ai rappresentanti di varie Ong e leader religiosi, alla vigilia del summit G20. Al centro del discorso le sfide poste dalla stretta creditizia e dalla ricostruzione dei mercati globali perché possano "riflettere i valori che celebriamo nella vita di tutti i giorni". Brown si è espresso a favore di una globalizzazione flessibile e sostenibile, ed ha sottolineato come "una globalizzazione dei mercati priva di sorveglianza abbia superato i confini nazionali e morali".

Torna all'inizio


G20: MARCEGAGLIA, DA VERTICE ESCA RISPOSTA FORTE CONTRO PROTEZIONISMO (sezione: Globalizzazione)

( da "ITnews.it" del 31-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Roma, 31 mar. (Adnkronos) - ''Chiediamo che dal G20 di Londra esca una risposta forte contro il protezionismo''. E' il presidente degli industriali, Emma Marcegaglia, a ribadire cosi' l'auspicio di una presa di posizione ''che -dice - non e' giunta dal vertice di Washington'' contro il protezionismo. Un atteggiamento quest'ultimo, osserva Marcegaglia durante la presentazione della rivista 'Medidea', che ''e' evidente puo' emergere come conseguenza della crisi economica, compreso il protezionismo finanziario''. Ma il protezionismo ''porta ad una riduzione della crescita'' e quindi ''e' qualcosa da combattere'', conclude.

Torna all'inizio


G20/ Brown a St Paul: sì a globalizzazione sostenibile (sezione: Globalizzazione)

( da "Virgilio Notizie" del 31-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Roma, 31 mar. (Apcom) - La Globalizzazione può rappresentare una grande opportunità, così come una minaccia alla sicurezza. Così il premier britannico Gordon Brown nel corso di un intervento nella cattedrale Saint Paul, nel centro di Londra, davanti ai rappresentanti di varie Ong e leader religiosi, alla vigilia del summit G20. Al centro del discorso le sfide poste dalla stretta creditizia e dalla ricostruzione dei mercati globali perché possano "riflettere i valori che celebriamo nella vita di tutti i giorni". Brown si è espresso a favore di una globalizzazione flessibile e sostenibile, ed ha sottolineato come "una globalizzazione dei mercati priva di sorveglianza abbia superato i confini nazionali e morali".

Torna all'inizio


GIUSY FRANZESE ROMA. PIù CHE UN'ACCUSA è UN'AMARA CONSTATAZIONE : ... (sezione: Globalizzazione)

( da "Mattino, Il (Benevento)" del 31-03-2009)
Pubblicato anche in: (Mattino, Il (Nazionale))

Argomenti: Cina Usa

GIUSY FRANZESE Roma. Più che un'accusa è «un'amara constatazione»: «Come è possibile che nessuno dei grandi previsori internazionali ci aveva minimamente allarmato dell'arrivo di una crisi di così grande dimensione? Non possiamo scoprire che siamo zeppi di titoli tossici dopo che si sono già propagati nelle economie, o che un Paese come l'Argentina salti dopo che è già saltato». Il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, parte da questa constatazione per spiegare il senso del documento finale della due giorni del G8 sociale svoltosi a Roma. Un documento che in sostanza chiede al G20 del 2 aprile di Londra di affrontare insieme ai temi della stabilità finanziaria anche quelli della sostenibilità sociale. Perché se c'è un'altra lezione che si può trarre da questa crisi è che in un mondo globalizzato la tempesta fa presto a spostarsi, a coinvolgere e stravolgere altri continenti, altri paesi e la vita di centinaia di migliaia di persone. Trasformandosi in men che non si dica da crisi finanziaria e bancaria a crisi dell'economia reale. A rimarcarlo sono le previsioni ribadite ieri proprio durante il summit romano, dal direttore generale dell'Ocse, Anguel Gurria: «Nel 2010 il tasso di disoccupazione nell'area Ocse potrebbe avvicinarsi al 10% nella maggior parte dei Paesi». Nel 2007 - fa notare sempre l'Ocse - il tasso di disoccupazone fu del 5,6%. «Questo implica che nel 2010 ci saranno circa 25 milioni di disoccupati in più rispetto al 2007». Una previsione raccapricciante. Ma nemmeno delle peggiori. Secondo l'Ilo per la fine di quest'anno i disoccupati nel mondo potrebbero aumentare di 40 milioni di persone. Entrambe le stime - che il nostro governo, con il ministro degli Esteri Frattini e quello del Lavoro, Sacconi, non nasconde di considerare troppo pessimistiche - sono contenute nel documento finale che verrà consegnato al G20. Il direttore generale dell'Ocse, inoltre, ha anticipato anche l'outlook che sarà pubblicato oggi sul prodotto interno lordo. Anche in questo caso le previsioni sono pessime: i Paesi dell'area Ocse nel 2009 potrebbero perdere il 4,3% del pil. E il 2010? meglio non attendersi troppo: secondo Gurria l'economia sarà «prevalentemente piatta». Il rischio è che a pagare le conseguenze maggiori alla fine siano le fasce più deboli, i giovani, le donne, i lavoratori che si avvicinano alla pensione. Per questo la riunione del G8 sociale a Roma (l'ultima del genere ci fu a Copenaghen agli inizi degli anni '90) ha scelto come slogan «people firts», ovvero fare in modo che siano le persone i beneficiari ultimi delle azioni dei governi per superare la grande crisi. Quelli che perdono il lavoro, ma anche quelli che non lo trovano. «In giro per il mondo - è il pronostico del direttore generale dell'Ilo, Juan Somavia, di fronte alla sessione allargata del G8 che ha preso il via nel pomeriggio e che continuerà stamane (il G14 con Cina, India, Brasile, Messico, Sud Africa ed Egitto) - ci sono circa 90 milioni di nuovi entranti nel mondo del lavoro ogni anno che stanno cercando un lavoro decente. Noi rischiamo di deludere la maggior parte di loro quest'anno e forse anche negli anni successivi». E anche in questo caso l'appello al G20 è lo stesso lanciato in mattinata: «Rendere le politiche sociali il driver, il motore della crescita economica». Argomento di cui si è discusso ancora in serata, durante la cena offerta ai rappresentanti dei 14 Paesi a Villa Madama dal premier Berlusconi. Tra due giorni a Londra, nella riunione dei capi di Stato e di governo delle 20 maggiori economie, non si potrà non tenere conto anche di questo aspetto. Sarà il primo viaggio Oltreoceano di Obama da quando è presidente degli Usa e gli occhi sono tutti puntati su di lui, sulla sua volontà di vedere e immaginare un mondo nuovo.

Torna all'inizio


FORSE, LE COSE SERIE VERRANNO DECISE IN QUELLO CHE FRED BERGSTEN HA DENOMINATO G2, CIOè DA CHIM... (sezione: Globalizzazione)

( da "Mattino, Il (Benevento)" del 31-03-2009)
Pubblicato anche in: (Mattino, Il (Nazionale))

Argomenti: Cina Usa

Forse, le cose serie verranno decise in quello che Fred Bergsten ha denominato G2, cioè da Chimerica (China and America). Contrapposti ai benintenzionati fautori dell'ordine nuovo, sono i pragmatici-minimalisti. Essi non indulgeranno ad uno scontro ideologico globale. Non perderanno tempo a discutere di Stato e mercato, di liberismo, di «mercatismo» e di liberalismo, di ritorno di Keynes o di validità della globalizzazione. Cercheranno invece di individuare il massimo comun denominatore per coordinare, nel limite del possibile, le scelte fatte dai singoli Paesi. Si propongono obiettivi più modesti: la stabilità, la crescita e la creazione dei posti di lavoro. Essi non credono nelle crociate morali per purificare l'economia e la finanza. Sono contrari alle discussioni accademiche se sia fallito il mercato o lo Stato o entrambi. Molti di loro sono persuasi che la crisi sia stata causata dagli squilibri strutturali esistenti nell'economia mondiale: ad esempio, dal fatto che gli Usa, al contrario dei cinesi, consumino più di quanto producano. Tali squilibri non possono essere modificati da nuove regole, per quanto buone esse siano. Per questo, anziché ricercare il meglio, si limitano a evitare il peggio e di fare guai. Beninteso, nella riunione del G20, si svolgeranno interessanti discussioni fra gli Usa che vogliono che gli europei stimolino maggiormente l'economia e questi ultimi che non ne vogliono sapere. Come scusa, sosterranno che nei loro stimoli andrebbero considerate le loro maggiori provvidenze sociali, proprie del capitalismo renano. Le discussioni saranno però inutili. Non indurranno gli Stati a modificare le loro decisioni. Tutti, poi, concorderanno sul fatto che, essendo la finanza globale, anche la vigilanza dovrebbe esserlo. Ma nessuno accetterà di cedere la propria vigilanza nazionale. Non siamo riusciti a farlo neppure in Eurolandia! Alla fine tutti si dichiareranno d'accordo su due concetti, sostenuti sin dall'inizio dai realisti. Il primo è che causa, sviluppo e portata della crisi sono ancora sconosciuti. Sono influenzate dall'«economia della paura». Ciò impone una grande cautela, per evitare rimedi che possano aggravare il male. Perciò non vanno modificate regole, che bene o male hanno funzionato, almeno fino al primo choc petrolifero. Verranno però costituiti vari gruppi di lavoro per modificarle, accontentando così i sostenitori del nuovo ordine economico mondiale. Il secondo concetto che dominerà la riunione è quello del «prius vivere, deinde philosophari». Taluni provvedimenti urgenti verranno presi, come l'aumento delle disponibilità finanziarie del Fondo monetario internazionale, una maggiore rappresentatività dei Paesi emergenti negli organismi decisionali, forse un rilancio del Doha Round e aiuti per l'Est europeo, e così via. Per il resto, ci si limiterà a condannare il protezionismo, a esaltare i meriti del commercio e del libero mercato ed a censurare gli stipendi eccessivi dei banchieri e la loro eccessiva propensione al rischio. Insomma, le aspettative riposte nel G20 verranno deluse. E le modifiche delle regole si faranno «a bocce ferme», quando la crisi sarà finita. Carlo Jean

Torna all'inizio


"Italia. Much more": la risposta dell'Enit alla crisi (sezione: Globalizzazione)

( da "Velino.it, Il" del 31-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Il Velino presenta, in esclusiva per gli abbonati, le notizie via via che vengono inserite. INT - “Italia. Much more”: la risposta dell’Enit alla crisi Roma, 31 mar (Velino) - Per due mesi, aprile-maggio, alla vigilia di una stagione estiva che si annuncia incerta, per quanto riguarda l’afflusso degli ospiti stranieri, i più importanti broadcast di mercati strategici per il nostro paese, cioè Germania, Austria e Svizzera, Regno Unito, Usa Canada e l’area web, lanceranno un messaggio promo-pubblicitario che vuole evocare la dimensione onirica ed emozionale del viaggio in Italia. Entro il frame di “Italia. Much more “la campagna oromozionale 2009 – realizzata per l’Enit dalla Rai e da Rai Trade – propone un caleidoscopio di immagini molto suggestive per catturare e sorprendere l’ospite straniero, inducendolo a scegliere l’Italia come meta di vacanze, diversificando la tipologia di location offerta o di messaggio, in funzione del target di riferimento. Tre le versioni realizzate in formato Hd dello spot promozionale di 60, 30 e 15 secondi che sarà mandato in onda sulle principali reti televisive nazionali, nel prime time e con la maggiore affinità rispetto al target di riferimento. Con i passaggi spot sui principali canali Tv dei paesi di area tedesca, del Nord America e sulle principali emittenti del Regno Unito, verrà aumentata la “forza d’urto” sui mercati mondiali raggiungendo un effetto moltiplicatore di “impressions” molto elevato. L’Enit-Agenzia utilizzerà i filmati in tutto il mondo e in tutte le attività e le iniziative che porrà in essere per assolvere il suo ruolo istituzionale (convegni, conferenze stampa, fiere, workshop, “settimane italiane”, ecc.). Negli Usa e nell’area tedesca (Germania, Austria e Svizzera), la diffusione del messaggio promo-pubblicitario sul web sarà realizzata in sinergia con i maggiori gruppi editoriali, la stampa specializzata e i principali siti web del settore viaggi. Finalizzata alla promozione specifica sul mercato americano, “Italy hospitality truck” attraverso i quali il messaggio sull’ospitalità italiana verrà veicolato attraverso due mezzi personalizzati, che viaggeranno e stazioneranno nelle maggiori aree metropolitane degli Usa. “Con “Italia. Much more” l’Enit-Agenzia nazionale del turismo dà un sostegno concreto e un forte impulso alla promozione del brand Italia sui mercati internazionali, in un momento delicato per il settore del turismo, sia a livello internazionale sia domestico, combinando esperienze reali e virtuali, che colpiscano e stimolino i turisti fornendo loro, al tempo stesso, spunti utili per rendere più coinvolgente e ricca l’esperienza”, sostiene il presidente dell’Enit-Agenzia, Matteo Marzotto. “Per le festività pasquali, l‘andamento dei maggiori mercati dell’incoming italiano, che emerge dal monitoraggio dell’Agenzia dei tour operator, presenta in generale segno negativo, con flessioni della domanda più o meno consistenti, anche a causa dei negativi effetti dei tassi di cambio delle principali monete. Le contrazioni dei flussi turistici – aggiunge Marzotto – coinvolgono non solo i mercati europei ed oltreoceano tradizionali, molti dei quali duramente colpiti dalla crisi finanziaria ed economica ma, per la prima volta, anche quelli emergenti come la Russia o il Brasile. Si mantengono stabili o in crescita alcuni Paesi dell’Est Europa (Rep. Ceca, Ungheria, Polonia) e dell’Asia (Cina, India e Corea)”. Per direttore generale, Eugenio Magnani “gli spot televisivi della campagna promozionale 2009 rappresentano lo strumento ideale per far scoprire la molteplice varietà delle bellezze naturali, artistiche e culturali del nostro paese attraverso l’attrattiva molto nota dei mega Brands - Roma, Venezia e Napoli - e quella cosiddetta minore dei Sub Brands che funzionano da catalizzatori inimitabili per gli ospiti stranieri, consentendo un turismo nuovo, più economico, durante tutto l’arco dell’anno. E si affiancano strategicamente – secondo Magnani - alla promozione di un sito dedicato: www.italiamuchmore.com che permetterà allo spettatore di scoprire, attraverso lo strumento contemporaneo del web 2.0, ciò che veramente di ‘much more’ più dare l’offerta italiana, sia al potenziale che al recente viaggiatore”. “Much more non è solo uno slogan: è il modo nuovo di intendere l’unione delle forze per il futuro dell’Italia – ha detto Carlo Nardello, amministratore delegato di Rai Trade -. Enit e Rai Trade perseguono lo stesso obiettivo: la promozione del nostro paese. Siamo ambasciatori della bellezza italiana. Le nostre esigenze si sono sposate sotto l’unica idea che si debba fare e proporre ‘molto di più’. Quella di ‘Much more Italy’ è una campagna che è nata dentro Rai Trade proprio per questi motivi. In questi mesi, lavorando ‘molto di più’, abbiamo incrementato la vendita di audiovisivo italiano nel mondo e, quindi, abbiamo contribuito in modo fattivo alla percezione internazionale che in Italia ci sia molto di più dei soliti luoghi comuni. è lo stesso significato della campagna che presentiamo oggi. Non solo. Con Enit lanciamo un modello di collaborazione fra settori industriali del paese che potrebbe cambiare in poco tempo l'immagine dell’Italia nel resto del mondo. Uniti si vince e si può dare, per l’appunto,‘molto più’ a tutti coloro che amano la bellezza”. “La realizzazione degli spot televisivi per Enit - sottolinea il vicedirettore commerciale Rai, Stefania Cinque - ha rappresentato un’importante conferma del ruolo del Gruppo Rai nello sviluppo di progetti di comunicazione per le esigenze istituzionali” In particolare, i prodotti audiovisivi sviluppati da Rai Trade e i messaggi della campagna promozionale Enit – grazie alle sinergie e alle complessive potenzialità distributive del Gruppo Rai – potranno essere diffusi nel circuito internazionale gestito da NewCo Rai International (che attualmente, attraverso il suo canale generalista Rai Italia e le offerte tematiche mirate, raggiunge oltre 20 milioni di abitazioni, con un’audience potenziale superiore ai 60 milioni di telespettatori). (red/sch) 31 mar 2009 15:02

Torna all'inizio


BANCA MONDIALE: PIL GLOBALE IN CALO 1,7% NEL 2009 (sezione: Globalizzazione)

( da "Borsa(La Repubblica.it)" del 31-03-2009)
Pubblicato anche in: (KataWebFinanza)

Argomenti: Cina Usa

BANCA MONDIALE: PIL GLOBALE IN CALO 1,7% NEL 2009 (AGI) - Washington, 31 mar. - Il pil globale subira' una contrazione dell'1,7% nel 2009, "il primo calo dalla fine della Seconda guerra mondiale". Lo stima la Banca mondiale che, in vista del G20 di Londra, taglia drasticamente la sua previsione di novembre di una crescita dello 0,7%. L'istituto prevede un calo del 2,7% del pil nell'Eurozona, del 2,4% negli Usa e del 5,3% per il Giappone, mentre per i paesi emergenti la crescita quest'anno scendera' al 2,1% dal +5,8% stimato a novembre. "Il calo del pil mondiale e del commercio nel 2009 e' senza precedenti" dice l'istituto. Nel 2010 la Banca mondiale prevede il ritorno a "una crescita debolmente positiva". La previsione e' di un pil globale a +2,3%, anche se i tempi della ripresa "restano incerti". Intanto il capo economista della banca, Justin Lin, nota che nei paesi in via di sviluppo, se si esclude il contributo di Cina e India, si assistera' quest'anno "a un calo dell'1,5% dei redditi reali a causa della crescita della popolazione" e dunque, conclude, "nei paesi emergenti notiamo che la recessione sta colpendo le popolazioni piu' povere, rendendole ancora piu' vulnerabili". Tutto cio', spiega "puo' capovolgere anni di progressi" nella lotta alla poverta' e "non puo' non essere definita una situazione di emergenza". La banca mondiale stima che nel 2009 i volumi del commercio subiranno una contrazione del 6,1% rispetto al 2008, "la piu' grossa da 80 anni a questa parte". E Hans Timmer, responsabile dei trend globali dell'istituto, aggiunge che il rischio maggiore e' quello di una crisi della bilancia dei pagamenti per i paesi emergenti. 31/03/2009 - 14:28

Torna all'inizio


G20/ LONDRA TENTA DI INSERIRE IN ACCORDO VERTICE IMPEGNI VERDI (sezione: Globalizzazione)

( da "Wall Street Italia" del 31-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

G20/ Londra tenta di inserire in accordo vertice impegni verdi di Apcom Nella bozza di comunicato finale non si parla di ambiente -->Roma, 31 mar. (Apcom) - Il governo britannico è pronto a fare un ultimo sforzo per inserire nel pacchetto anticrisi del G20 un impegno chiaro sul clima e l'ambiente. Londra infatti, secondo il quotidiano The Guardian, teme che il vertice di giovedì nella capitale britannica possa rappresentare un'opportunità mancata di fermare il cambiamento climatico. Il premier Gordon Brown ieri ha promesso che l'impegno ad affrontare la questione climatica sarà uno dei cinque test che il comunicato finale del vertice dovrà superare e ha aggiunto "ci aspettano lunghe ore di difficili negoziati". Dal numero 10 di Downing Street si predica cautela e si sottolinea che sul clima l'evento dell'anno è rappresentato dal vertice Onu di Copenhagen a dicembre. La bozza del comunicato del G20 apparsa sulla stampa britannica nel weekend contiene solo un accenno marginale al cambiamento climatico ed è molto vaga su quanta parte dei 2.000 miliardi di dollari destinati dai leader mondiali al rilancio dell'economia debba andare all'ambiente. "Se questo è il meglio che possono fare, allora tutta la retorica sul 'pianeta in pericolo' è solo vuota retorica" commenta seccamente al Guardian il climatologo James Hansen, direttore del Goddard Institute for Space Studies della Nasa. Mentre il professor Robert Watson, capo dei consiglieri del ministero dell'Ambiente, ritiene che "la ripresa a bassa CO2 meriti un profilo più alto. Tutti sembrano concentrarsi sulla ripresa a breve e su una nuova regolazione per il settore bancario a lungo termine. Non ho sentito nulla che ci dica che la ripresa verde e il cambiamento climatico formano una parte rilevante dell'agenda del G20". Steve Howard, a capo di The Climate Group, che lavora con imprese e governi per promuovere un'economia a bassa CO2, afferma "quello che manca al comunicato sono tabelle di marcia, obiettivi e quote. Non è specifico su nulla". Per autorevoli rappresentanti del governo britannico un pacchetto anticrisi del G20 che dedichi ampio spazio agli impegni verdi potrebbe essere decisivo per un esito favorevole del vertice di Copenhagen. Per le fonti governative, nel summit di Londra è importante che la Cina riceva un messaggio chiaro da parte di paesi quali Sudafrica, Messico, Francia, Germania, Gran Bretagna e Usa sul loro concreto impegno ad affrontare il cambiamento climatico e sul fatto che Pechino non sarà svantaggiata se adotterà politiche verdi per il rilancio.

Torna all'inizio


IMMIGRATI/ TRAGEDIA A LARGO LIBIA, IL DOLORE DI GUTERRES (UNHCR) (sezione: Globalizzazione)

( da "Wall Street Italia" del 31-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Immigrati/ Tragedia a largo Libia, il dolore di Guterres (Unhcr) di Apcom Necessario migliorare la cooperazione internazionale -->Palermo, 31 mar. (Apcom) - L'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr) esprime "shock e profonda tristezza" per le centinaia di persone disperse a largo delle coste libiche nel tentativo di raggiungere l'Europa. "I dettagli sono ancora sommari, ma la cronaca riferisce di diversi barconi con a bordo centinaia di migranti che nei giorni scorsi avrebbero lasciato le coste libiche diretti verso l'Italia. Almeno uno dei barconi sarebbe affondato e centinaia di persone sarebbero disperse. Secondo le autorità egiziane la sciagura è avvenuta a circa 30 Km dalla costa libica, alcuni migranti di nazionalità egiziana sono stati tratti in salvo e sono stati recuperati anche dei corpi. Sempre secondo le autorità, i passeggeri dei barconi erano nord-africani o persone provenienti dall'Africa sub-sahariana. L'ufficio dell'Unhcr di Roma ha registrato due sbarchi in quest'ultima settimana - 244 persone sono giunte sulle coste della Sicilia, mentre altre 219 persone sono sbarcate a Lampedusa. Lo scorso anno 36.000 persone sono giunte dal nord-Africa sulle coste italiane. Di questi, il 75% circa ha presentato domanda d'asilo, mentre il tasso di riconoscimento di una qualche forma di protezione alle persone arrivate via mare da parte delle autorità italiane è stato del 50% circa. "Questo tragico incidente mette in luce, ancora una volta, i pericoli ai quali sono esposte le persone prese in flussi irregolari di migranti e rifugiati nel Mediterraneo ed altrove e che ogni anno costano migliaia di vittime". L'Alto Commissario António Guterres ha espresso questa mattina il suo "profondo dolore per la tragica perdita di vite umane". Guterres ha definito la sciagura come "l'ultimo tragico esempio di un fenomeno globale che vede gente disperata prendere decisioni disperate per sfuggire a conflitti, persecuzione e povertà alla ricerca di una vita migliore". E' un fenomeno presente in tutto il mondo, ma, come Guterres ha fatto notare, la globalizzazione è stata asimmetrica. Il denaro si muove liberamente, le merci si muovono sempre più liberamente, ma gli ostacoli al movimento delle persone sono ancora presenti e in certi casi anche in aumento. Questo è un paradosso. Ci sono sempre più persone in movimento e sempre più barriere da superare, il risultato è che ci sono sempre più persone costrette ad attraversare i confini internazionali in maniera irregolare. E a fronte di movimenti irregolari della popolazione diventa sempre più difficile distinguere tra migranti economici e rifugiati o richiedenti asilo bisognosi di protezione". Secondo Guterres l'incidente sottolinea la necessità di migliorare la cooperazione internazionale per i salvataggi in mare. L'assistente alto commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati con delega per la protezione, Erika Feller, sarà in visita in Grecia da oggi fino al 3 aprile per una serie di incontri con le autorità greche anche sull'attuale situazione dei richiedenti asilo nel Paese, inclusi i migranti che arrivano via mare. Domani la Feller si recherà nella città portuale di Patrasso dove sorge un campo improvvisato in cui vivono soprattutto migranti afghani, richiedenti asilo compresi e oltre 250 minori non accompagnati.

Torna all'inizio


Vinitaly World Tour 2009, il vino italiano si prepara alla sfida sui mercati emergenti (sezione: Globalizzazione)

( da "Sestopotere.com" del 31-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Vinitaly World Tour 2009, il vino italiano si prepara alla sfida sui mercati emergenti (31/3/2009 15:53) | (Sesto Potere) - Verona - 31 marzo 2009 -Il vino italiano si prepara alla sfida sui mercati emergenti e lo fa da Vinitaly, che da oltre dieci anni mette a disposizione delle aziende un sistema integrato di strumenti di promozione internazionale. E’ questa la missione del Vinitaly World Tour, il brand portabandiera del made in Italy enologico che anche quest’anno, durante la manifestazione della Fiera di Verona (2-6 aprile 2009), farà il punto sui principali mercati di sbocco del buon bere italiano. E se nel 2008 l’export di vino nel mondo ha raggiunto quota 3,6 miliardi di euro con una crescita del 2% in valore, i dati elaborati dal Centro Studi di Veronafiere mettono in luce una tendenza che non si è ancora conclusa. Infatti, le prospettive elaborate dal Centro Studi di Veronafiere per i focus di Vinitaly World Tour, organizzati in collaborazione con Buonitalia durante la rassegna, mettono in evidenza che non solo i mercati, soprattutto quelli consolidati, non sono saturi ma che ci sono ancora molte possibilità di crescita. Si comincia il 2 aprile con gli Stati Uniti (ore 15,30), che nel 2012 saranno la prima piazza vinicola mondiale e dove l’Italia è saldamente al primo posto fra le scelte di bottiglie straniere al ristorante. Nonostante una flessione del 4% in termini di quantità, le importazioni Usa di vini italiani imbottigliati reggono alla crisi, mentre aumentano nettamente le importazioni di vini sfusi dalla Penisola, che nel 2008 sono aumentate del 64%, passando da 10.370 hl a 17.000 hl. Dei mercati emergenti di India e Singapore si parla nel focus del 3 aprile (ore 11), puntando l’attenzione sulla complementarietà delle due piazze, che insieme possono coprire gran parte dell’Asia meridionale. Al fenomeno Russia viene dedicato il focus del 3 aprile (ore 16,30), vista la crescita del 70% fatta registrare dai consumi di vino nell’ultimo decennio, con prospettive interessanti in particolare per la fascia “Premium”. Svezia protagonista del focus del 4 aprile (ore 11), un Paese capace di consumare 31 litri di vino a testa l’anno, ma che per gli approvvigionamenti dipende interamente dall’estero. Infine Cina e Giappone (focus del 4 aprile, ore 16,30), due solide realtà per il mercato vinicolo italiano, dove le attese per il medio periodo si rivelano molto promettenti. Solo in Cina il mercato potenziale si aggira tra il 5 e il 10% della popolazione, ovvero dai 60 ai 130 milioni di consumatori, mentre per il Giappone si prevede un incremento dei consumi di vino del 7% entro i prossimi due anni. A queste aree del “pianeta vino” si rivolge l’attenzione del Vinitaly World Tour. Secondo Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere, “Il vino italiano continua ad attirare nuove frontiere di interesse. Lo dimostrano anche i dati di pre-adesioni dei buyer di questo 43° Vinitaly, che sono cresciuti del 50% rispetto al 2008. Un dato che mette l’accento su uno scenario mondiale sempre più complesso e qualificato, dove il vino, in controtendenza con quanto avviene in altri settori, non solo appare in grado di resistere ai venti di crisi, ma rilancia gli investimenti alla ricerca di nuove opportunità di sviluppo”. Dopo la grande kermesse veronese, produttori e operatori italiani partono, con Vinitaly World Tour, alla volta delle principali piazze internazionali del commercio enologico, dove Veronafiere mette a disposizione una vetrina qualificata e un pacchetto di strumenti collaudati alle aziende che vogliano consolidare la propria posizione o fare il proprio ingresso su nuovi mercati. Il 25 e 26 maggio, appuntamento a Mosca per Vinitaly Russia, ormai giunto alla sesta edizione. A ottobre si terrà negli Stati Uniti Vinitaly Us Tour, che toccherà San Francisco (il 19) e Chicago (il 21). Due date anche per Vinitaly China, in programma il 4 novembre a Hong Kong e il 5 novembre a Shanghai. Il 25 novembre sarà la volta di Tokio, con la quarta edizione di Vinitaly Japan. New Delhi sarà invece sede del Vinitaly India, 4° Salone dei vini italiani di qualità, previsto dal 19 e 20 gennaio 2010. A queste piazze storiche di Vinitaly World Tour si affianca quest’anno la Corea del Sud. Gli operatori italiani sbarcheranno il 23 novembre a Seul, sede del primo Vinitaly Corea, puntando a un mercato che ha da tempo superato i 100 milioni di dollari e dove nel 2008 le esportazioni italiane sono cresciute di ben il 48%. Si tratta della migliore performance fra i Paesi fornitori, che permette all’Italia di conquistare per la prima volta il 13,9% del mercato. Solo negli ultimi cinque anni i consumi di vino italiano sono aumentati di 7 volte. Ma le prospettive per il prossimo futuro si fanno ancora più interessanti, se si considera che il consumo medio di vino della Corea del Sud è di appena 0,59 litri a testa l’anno, mentre in Giappone, Paese per tanti versi simile in quanto a costumi sociali e stili di consumo, è già arrivato al 2,2%.

Torna all'inizio


Capitali all'estero: come utilizzarli per superare la crisi Il piano casa potrebbe ... (sezione: Globalizzazione)

( da "Gazzettino, Il" del 31-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Martedì 31 Marzo 2009, Capitali all'estero: come utilizzarli per superare la crisi Il piano casa potrebbe risultare un volano moltiplicatore di investimenti e rilanciare il nostro Pil dell'1 o forse 2%, ma avrebbe come contropartita un diminuzione del risparmio privato di circa 20-25 miliardi di euro, materia prima del sistema bancario per la fornitura di crediti alle imprese ed alle famiglie. I Tremonti-Bonds di 10-12 miliardi più il fondo di garanzia per le Pmi di 1,6 miliardi più i 7-8 miliardi messi a disposizione della Cassa Depositi e Prestiti dovrebbero permettere di incrementare il plafond di crediti in favore delle imprese e delle famiglie per circa 200 miliardi. Sono soldi veri ma probabilmente non sono sufficienti ad arginare il fabbisogno di prestiti necessari nei prossimi mesi alle imprese per sopravvivere. Sarebbero perciò necessari nuovi capitali da iniettare nell'economia italiana, denaro "aggiuntivo" non derivante da storni di capitoli di spesa del bilancio statale. Dove reperirli? Ci sono ingenti capitali di pertinenza italiana, giacenti all'estero e di cui nessuno è in grado di valutarne appieno la consistenza globale. Essi sono giacenti nei forzieri di paradisi fiscali extraeuropei ma anche in Svizzera ed in Austria. Una parte di questa massa di denaro, circa 70 miliardi, è già rientrata, qualche anno fa con i 2 precedenti "condoni valutari-fiscali" voluti dal ministro Tremonti. Anche il governo italiano sta analizzando la questione ed in primis come collegare l'eventuale rientro agevolato dei capitali con la loro destinazione vincolata o alla ricapitalizzazione delle aziende italiane o all'acquisto di titoli di Stato o quant'altro. È giusto o non è giusto agevolare questi evasori, bendarsi gli occhi e turarsi il naso e far ponti d'oro a chi si è reso colpevole di aver sottratto capitali al fisco italiano? Sotto il profilo etico non è giusto. Però un simile provvedimento sarebbe utile a dare una mano a fronteggiare la pesantissima congiuntura della nostra economia e fornire positivi supporti anche all'occupazione. Dunque utilità ed etica sono in disaccordo. Però anche il tema dei diritti umani calpestati in Cina è stato posto nel dimenticatoio da parte degli Usa e dell'Europa, dopo che il governo della Repubblica popolare cinese ha fatto sentire la sua voce come maggiore creditore mondiale, in grado di aiutare a superare il paventato fall-out mondiale. Fulvio Centini Pordenone Quel popolo alla Fiera di Roma e "Il banchetto" L'Italia forse non ha mai conosciuto nella sua storia recente momenti così intensi. Alla Fiera di Roma finalmente un autentico tripudio dovuto all'impegno e al sacrificio. Migliaia di uomini impegnati da sempre a lottare per la crescita civile e per ideali elevati si sono finalmente incontrati. Hanno stabilito un patto d'acciaio sulla base di una filosofia granitica: il futuro della rinascita nazionale! Personalmente mi sono quasi commosso... Quasi! Avrei solo sostituito gli inni usati con uno senz'altro più consono e cioè "Il banchetto" della vecchia Premiata Forneria Marconi. Ecco il testo: Sire, maestà riverenti come sempre siam tutti qua sire, siamo noi il poeta, l'assassino e sua santità tutti, fedeli amici tuoi. ah... Maestà Prego, amici miei, lo sapete non so stare senza di voi presto, sedetevi, al banchetto attendevamo soltanto voi sempre ogni giorno che verrà finché amore e pace regnerà. Tutti sorridono solo il popolo non ride, ma lo si sa Sempre Piagnucola non gli va mai bene niente chissà perché, chissà perché perché ecc. ecc. ... Perfetto! Gian Luigi Soldi Auto, i paradossi della rincorsa tecnologica Dopo le ipotesi di una fine del mondo causata dal millenium bug, da miliardi di computer che avrebbero dovuto impazzire all'unisono in occasione dell'inizio del terzo millennio (non è accaduto nulla), ecco che ora arriva il prossimo panico direttamente dal sole. Nel 2012 dovrebbe staccarsi una enorme bolla di plasma che, raggiunta la terra causerà danni irreparabili a tutto quello che viene alimentato dalla corrente elettrica, facendo piombare il pianeta intero in una situazione da metà '800. Nelle grandi città tutte le auto si fermeranno, e quelle maggiormente suscettibili di blocco improvviso saranno le vetture di ultimissima generazione che fanno sempre più ricorso all'elettronica per il loro funzionamento. Quelli che avranno conservato una vecchia carretta fumosa a gasolio fuorilegge-euro-zero, esenti da congegni elettronici, circoleranno liberamente facendo le pernacchie a tutti i sindaci che credendo alle prediche degli ambientalisti hanno costretto milioni di italiani a rottamare le auto vecchie. Randall J Wilkins Berlusconi, così si creano le fantasie Mi ha commosso Berlusconi nel suo messaggio chilometrico di chiusura al meeting del Pdl. Ha parlato a ruota libera, ha rilanciato il pianeta Italia pur glissando su tutti i gravi problemi che il sistema economico oggi presenta. È convinto di aver dato una lezione magistrale al Paese. Nulla di tutto questo. A lui poco importa che il 31 marzo 2009 scadono tutti i contratti a tempo determinato per migliaia e migliaia di precari. Il funzionamento del mercato manca di uno strumento essenziale per bonificare il "tossico" esistente nel sistema e per l'applicazione della redistribuzione della ricchezza. Lui ama la concentrazione della stessa ed evita dunque di parlarne. Si dimentica del debito pubblico, della salvaguardia dell'occupazione e delle riforme strutturali, necessarie per intraprendere un nuovo cammino che dia certezza al futuro. Queste sono opportunità di sviluppo da non lasciarsi sfuggire. Pretende più poteri per sé solo per vincere! Questa è la sua chiave economica. Certamente molti volti giovani, presenti in platea, non si sono nemmeno sforzati di capire che il discorso del premier non è affidabile e non porterà alcun beneficio. Non si ragiona sui fatti, ma sulle creazioni della fantasia. Procurata in particolare dal grande talento espositivo del capo. È un dono invidiabile, ma a volte pericoloso! Giuliano Paganin San Pietro in Gu (Pd) Cina e India? E li chiamiamo paesi emergenti Londra si appresta ad ospitare una riunione dei G20 i quali dovranno definire le misure in grado di affrontare l'attuale crisi economica che, per la prima volta dagli anni '30, ha portato il Pil mondiale in recessione. I G20 sono le 20 realtà più avanzate dal punto di vista economico: una è l'Unione Europea, otto sono i Paesi più influenti del mondo (Stati Uniti, Germania, Italia ecc. ) e undici rappresentano le economie emergenti ( Argentina, India, Turchia, Cina, India, ecc.). Desta perplessità il fatto che sono ancora classificate come "emergenti" la Cina (con un Pil colossale) e l'India che, di recente, ha spedito un satellite sulla luna! Luigi Fistarollo Mira

Torna all'inizio


L'Europa si prepara per Londra (sezione: Globalizzazione)

( da "Stampaweb, La" del 31-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

L’Europa si prepara al tavolo del G20, a cui siederanno anche Cina, Stati Uniti, Brasile e India, con la consapevolezza che l’incontro forse non “determinerà la fine della crisi, ma certamente ne marcherà una svolta decisiva”. è ottimista il presidente della Commissione europea, Josè Manuel Barroso, alla vigilia dell’incontro tra i capi di stato e di governo che si terrà a Londra il prossimo 2 aprile e al quale lo stesso Barroso parteciperà, accompagnato dal commissario agli affari economici e monetari dell’Ue, Joaquin Almunia. D’altra parte, se non ora quando, si chiede il portoghese, che vede nella crisi “una terribile occasione da perdere”, senza prendere delle decisioni politiche importanti e comuni a livello globale, che portino il mondo intero a uscire da una delle peggiori crisi in cui l’Occidente lo abbia sprofondato. Fa ben sperare anche la disposizione più favorevole all’Europa della nuova amministrazione Usa. Ci sono certo delle divergenze (e non da poco) su intensità dei piani di stimolo e regolazione finanziaria, ma il portoghese invita a “non perdere di vista la foresta concentrandosi solo sull’albero”, fiducioso alla fine che un accordo “ambizioso e realistico” possa essere portato a casa, se non il 2 aprile in breve tempo. Dopotutto Londra non è che una tapap fondamentale in un “vero processo di lungo corso”. “Il vertice – ha commentato Barroso in una conferenza stampa oggi a Bruxelles – non porrà fine alla crisi in una notte, ma potrà, vorrà e dovrà fare la differenza. Il mio parere personale é che ce ne sarà un'altra, che sarà utile averne un'altra entro la fine dell'anno, ma noto che c’è una convergenza e una possibilità unica di ridefinire la globalizzazione”. La convergenza dovrà misurarsi su cinque temi, tutti e cinque considerati una priorità dall’esecutivo Ue: il rilancio dell'economia, la riforma dei mercati finanziari, inclusa una stretta sui paradisi fiscali, il rilancio della governance globale, con la riforma del Fondo monetario internazionale e della banca Mondiale, la lotta al protezionismo e l'agenda per lo sviluppo. Già sul primo punto potrebbero nascere alcuni frizioni con gli Stati Uniti, che continuano a chiedere uno sforzo maggiore all’Europa, che sembra intenzionata a non cambiare però la portata dei suoi aiuti, fissati a circa 400 miliardi di euro. “Dobbiamo giudicare gli stimoli in base a quello che danno e non a quello che ricevono – ha spiegato Barroso. “A poche settimane dal loro annuncio è una questione di credibilità non parlare di nuovi piani. Dobbiamo mantenere in permanenza il monitoraggio di quanto fatto ma a giugno ci sarà un primo esercizio di valutazione e non escludiamo di cambiare in corso d'opera le misure che sono state già prese. Stiamo cercando di agire su più fronti”. Il fronte più caldo ora, secondo Barroso, è la disoccupazione, per cui servono “misure speciali pensate con spirito creativo”. “Alcuni parlano della possibilità di una ripresa nel corso del 2010 – ha aggiunto Barroso – ma io sono estremamente preoccupato che la disoccupazione continui a peggiorare ancora l'anno prossimo”, e con essa i problemi di tenuta del sistema di coesione sociale, come lo stesso presidente dell’Eurogruppo, Jean Claude Juncker ha paventato oggi, nel corso di un’audizione al Parlamento europeo. L’altro grande tema riguarderà le misure per regolamentare e assicurare un’adeguata supervisione dei mercati finanziari. Sarkozy ha già minacciato di lasciare il tavolo dei negoziati se non verranno prese decisioni concrete. Barroso spera che nessuno si alzi, ma ha ribadito che l’Europa si aspetta in materia “fatti e non parole”. La crisi sembra spingere in questa direzione se si considera che, ad esempio, la lotta contro l'evasione fiscale ha fatto più progressi “negli ultimi 3 mesi che negli ultimi 30 anni”. “Ora – ha detto Barroso – bisogna verificare che gli impegni presi vengano rispettati”, riferendosi agli impegni presi da Austria, Lussemburgo e Belgio, ma anche da Liechtenstein e Svizzera, per ammorbidire le regole sul segreto bancario, sotto la minaccia di essere inseriti in una "lista nera" dei paesi non cooperativi. I paradisi fiscali poi saranno una priorità della riforma dei mercati verso una dimensione maggiormente etica e controllata. “Uno dei principi è che nessuna entità deve ritrovarsi esclusa dai controlli, principio che spero sarà ribadito a Londra, permettendoci di combattere contro i paradisi fiscali”. La priorità centrale è dare credibilità al sistema finanziario globale e per questo è fondamentale che il sistema si doti di etica. L’Europa, ha confermato Barroso, è anche “a favore di sanzioni contro quelle giurisdizioni che non lottano contro la frode fiscale e che impediscono la trasparenza in questo comparto”. Tra gli altri temi in agenda infine i venti grandi dovranno discutere di ripresa del commercio internazionale, con un secco no al protezionismo, e la riforma della governance finanziaria mondiale, con una riforma delle dotazioni e dei compiti del Fondo monetario internazionale e della Banca Mondiale. Il primo poi dovrebbe collaborare con il Financial Stability Forum, guidato da Mario Draghi, nel prevenire le future grandi crisi. Tutti impegni che non potranno prescindere dagli impegni presi nei confronti della lotta al cambiamento climatico, in attesa del vertice di Copenaghen, e degli aiuti allo sviluppo, perché è impensabile, ha concluso il capo dell’esecutivo Ue, che l’Africa o gli altri paesi in via di sviluppo, che non parteciperanno al vertice di Londra, “paghino ancora gli errori dei paesi più ricchi”. commenti (0) scrivi

Torna all'inizio


Ibt, la ripresa ha bisogno di un software (sezione: Globalizzazione)

( da "Trentino" del 31-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Ibt, la ripresa ha bisogno di un software Visioni: il pessimismo di Zadra, la prudenza di Bogni, la soluzione di Salvatori Oltre cento banche a convegno a Marrakech per il lancio di Gesbank Evolution il nuovo programma gestionale di Informatica Bancaria Trentina realizzato con la Fondazione Kessler TRENTO. Il sistema finanziario mondiale è fuori controllo. La tecnologia spinta produce più disastri che successi. Uno scenario pericoloso e sgangherato in cui, forse, si apre lo spazio per un'innovazione meno estrema. Tre prospettive emerse dal convegno organizzato da Informatica Bancaria Trentina a Marrakech per celebrare la realizzazione, in collaborazione con la Fondazione Bruno Kessler, del nuovo software Gesbank Evolution. Un esempio riuscito di collaborazione tra piccola impresa e ricerca. Il sistema finanziario è impazzito. Tuttavia non bisogna disperare. Imprese anche piccole, ma con idee chiare, ed una ricerca che intraprenda le strade dell'innovazione aprono spiragli di speranza per la ripresa. Questa la conclusione, con una punta d'ottimismo della volontà, che si può trarre dal convegno di Ibt. Dove, del resto, si celebrava il successo di un prodotto e del suo aggiornamento, mica un fallimento. APOCALISSE. Un bell'esempio, una case history, considerato che un relatore di peso come Giuseppe Zadra, direttore dell'Associazione Bancaria Italiana, ha tracciato un quadro apocalittico della finanza globale. «E' un sistema fuori controllo» ha detto, aggiungendo per chi si fosse innamorato di Obama, che «non si vede nei provvedimenti presi da governi ed autorità, alcuna seria proposta di soluzione». Tempi grami. Zadra, in verità, ha analizzato il rapporto tra ricerca di base e banche, sostenendo che i tempi lunghi e l'incertezza dei risultati della prima, non trovano le seconde attrezzate per sostenerne il finanziamento. Una situazione divenuta paralizzante, figlia di una globalizzazione che aveva visto prima l'Occidente lasciare ai Paesi in via di sviluppo (ormai sviluppati) gli investimenti ad alta intensità di lavoro, per poi scoprire che si erano trasferite altrove anche le produzioni ad alta intensità di capitale. I computer, oggi, nemmeno più li costruiscono a Singapore, ma in Cina. E' emigrata non solo l'industria matura, ma anche quell'avanzata. Insomma, è la globalizzazione bellezza e non c'è niente da fare. Analogo processo s'è manifestato nella crisi finanziaria, scoppiata con i subprime Usa e dilagata rapidamente nel mondo. E' successo, ha spiegato Zadra, che regolatori e controllori avevano costruito una sorta di perfettissima "fabbrica" in cui ogni singolo processo era vigilato e monitorato da abili ingegneri della finanza. I quali, probabilmente accecati da una mal digerita idea del libero mercato, non hanno visto (è l'ipotesi buonista) che nella loro fabbrica del credito si erano costruite linee che sfornavano prodotti tossici che, una volta infilati nei prodotti buoni, hanno creato l'attuale cataclisma. «Ci vorranno anni per risanare la situazione» ha detto il direttore dell'Abi, lasciando intendere che è una delle ragioni che lo hanno indotto ad annunciare, per luglio, la sua pensione. La platea di Marrakech non era fatta di imprenditori o risparmiatori i quali, visto che oggi sono dalla parte di chi ottiene con fatica credito e rendimenti, avrebbero potuto domandargli dove mai fossero i regolatori e gli "ingegneri" nostrani quando, ben prima dei subprime Usa, la banche vendevano per buoni titoli Cirio e Parmalat e, fino al lunedì successivo al fallimento, Lehman Brothers. Ma a Marrakech c'erano presidenti e direttori di Bcc e Casse Rurali (non aderenti all'Abi) e l'interrogativo, forse per cortesia, è rimasto nell'aria. PRUDENZA. Meno pessimista, invece, il contributo di Rudi Bogni, già banchiere "private" dell'Ubs. Nonostante abbia elencato i disastri della tecnologia spinta - «solo 3 progetti su 10 hanno successo» - ha intravisto una strada per la ripresa nei processi d'innovazione affrontati «con la consapevolezza dei limiti e delle potenzialità, con le professionalità migliori e con la disciplina». L'innovazione, insomma, non si nutre solo di grandi progetti ed investimenti (magari necessari, spesso fallimentari), ma anche di buon senso, di attenzione al mercato, di flessibilità. E' il caso di Ibt, se si vuole, che ha sviluppato un prodotto, oggi rinnovato, procedendo passo dopo passo con investimenti, assunzione di personale, espansione sul mercato. Uno scenario tipo delineato da Gianluca Salvatori, amministratore delegato da Euricse, istituto di ricerca della Cooperazione, che tra il modello ormai decaduto della "corporation" che somma ricerca e produzione e la futuristica Apple - «non un pezzo dell'i-phone è prodotto da Stewe Jobs» - vede nella nascita di nuove nicchie produttive un possibile spazio d'inserimento per le medie e piccole imprese innovative. SPERANZA. «E' quanto è accaduto negli ultimi vent'anni negli Usa dove non le banche, ma il venture capitale ha finanziato questo processo. Uno spazio» ha aggiunto «dove, se sapranno riconoscere le potenzialità delle imprese, potrebbero operare anche Bcc e Casse Rurali». Una visione positiva che apprezza il buon senso realistico di Bogni e riscatta il pessimismo di Zadra. Del resto il mondo, anche se disastrato da finanzieri e banchieri, procede. E non si può tutti andare al mare. (r.c.c.)

Torna all'inizio


Maltempo, allerta meteo Protezione civile nel modenese (sezione: Globalizzazione)

( da "Sestopotere.com" del 31-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Maltempo, allerta meteo Protezione civile nel modenese (31/3/2009 16:12) | (Sesto Potere) - Modena - 31 marzo 2009 - E' allerta meteo nel modenese, come nel resto della regione, per il maltempo previsto nei prossimi giorni e che ha già provocato un'ondata di piena del Secchia che sta defluendo proprio in queste ore. La Protezione civile regionale ha attivato la fase di attenzione dalle ore 20 di martedì 31 marzo alle ore 14 di venerdì 3 aprile per diverse aree, tra le quali i bacini del Secchia e del Panaro e la pianura modenese. Sono previste precipitazioni diffuse di moderata intensità fino a mercoledì 1 aprile, in serata la pioggia sarà più intensa lungo i rilievi appenninici e così fino a venerdì mattina, quando il maltempo dovrebbe attenuarsi. Il contemporaneo aumento delle temperature, con conseguente scioglimento della neve, può contribuire - spiega la Protezione civile - a determinare fenomeni di piena nei corsi d'acqua montani e di pianura. A Modena la situazione dei fiumi è tenuta costantemente sotto controllo tramite il sistema di monitoraggio on line dai tecnici del Centro unificato di Protezione civile a Marzaglia e grazie al servizio di vigilanza dell'Aipo sugli argini. Tutti i ponti lungo le strade provinciali rimangono aperti.

Torna all'inizio


Maltempo, allerta Protezione civile Emilia-Romagna (sezione: Globalizzazione)

( da "Sestopotere.com" del 31-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Maltempo, allerta Protezione civile Emilia-Romagna (31/3/2009 18:00) | (Sesto Potere) - Roma - 31 marzo 2009 - La perturbazione che nella giornata di oggi ha interessato la Sardegna, raggiungerà nelle prossime ore le regioni del nord Italia, determinando una fase persistente di maltempo. In Emilia-Romagna la Protezione civile ha emesso un'allerta di 66 ore a partire dalle ore 20 di oggi. Sulla base delle previsioni disponibili, il Dipartimento della Protezione Civile ha emesso un avviso di avverse condizioni meteorologiche che integra ed estende quello diffuso ieri e che prevede l’arrivo di precipitazioni sparse, anche a carattere di rovescio o temporale localmente di forte intensità, sulle regioni del nord, in particolare sul quadrante nord-occidentale, sull’Emilia Romagna e sull’area del medio versante tirrenico. Il Dipartimento della Protezione Civile seguirà l’evolversi della situazione in contatto con le Prefetture, la Regione e le locali strutture di protezione civile.

Torna all'inizio


AL VIA IL FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL GIORNALISMO (sezione: Globalizzazione)

( da "AgoPress" del 31-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

(AGO PRESS) Al via domani la terza edizione del Festival Internazionale del Giornalismo che fino domenica 5 aprile ospiterà a Perugia oltre 200 giornalisti da tutto il mondo. Si apre con una welcome session che darà il benvenuto ai 200 volontari che sono stati selezionati per collaborare all’organizzazione dell’evento. Sono studenti e appassionati di giornalismo tra i 18 e i 24 anni che arrivano da diversi paesi: Canada, Australia, India, Brasile, Russia, Svizzera, Inghilterra, Spagna, Portogallo, Tunisia, Lituania. Una vera e propria community nata e organizzata attraverso i social network: twitter e facebook su tutti. Ad accoglierli Enzo Iacopino, segretario ordine Nazionale dei Giornalisti, Maurizio Oliviero Commissario Straordinario ADiSU e Silvano Rometti Assessore alla Cultura Regione Umbria. A cura di Reuters la presentazione del libro Our World Now, una raccolta delle migliori foto del 2008 scattate da oltre 600 giornalisti che collaborano con Reuters e che continuano a fare il loro lavoro anche in situazioni di pericolo, e del documentario Bearing Witness: five years of the Iraq war, il video che testimonia il ruolo dei giornalisti nelle zone di guerra. Intervengono Tiziana Barghini direttore Reuters Europa meridionale e Samia Nakoul Reuters. Seguirà la premiazione della prima edizione del Premio Internazionale Comunicazione per il Sociale, istituito dall’Agenzia delle Onlus e dalla Regione Umbria, voluto per valorizzare le attività di informazione e approfondimento che dalla carta stampata ad internet, dalla radio alla tv danno voce alle esperienze positive del nonprofit e dell'associazionismo, innovando così la capacità comunicativa del linguaggio del sociale. Intervengono: Maria Rita Lorenzetti presidente Regione Umbria, Stefano Zamagni presidente Agenzia per le ONLUS, Giuseppe Guzzetti presidente Fondazione Cariplo, Dino Boffo direttore Avvenire, Candido Grzybowski direttore di IBASE – Brasile, Andrea Olivero portavoce Forum Nazionale del Terzo Settore, Elio Silva Il Sole 24 Ore. Modera Damiano Stufara Assessore Politiche sociali Regione Umbria. Un approfondimento sulla quarantennale attività pubblicistica del poliedrico impegno civile di Aldo Moro, dal titolo L’attualità di Aldo Moro giornalista, apre gli incontri-dibattito di questa prima giornata. L’incontro ripercorre e analizza gli scritti del politico pugliese facendo emergere esami seri, scrupolosi e lungimiranti dei fenomeni politici e sociali di quegli anni. Intervengono Antonello Di Mario capo ufficio stampa UILM nazionale, Agnese Moro sociopsicologa e Ferdinando Treggiari docente Storia del diritto medievale e moderno. Modera Enzo Quaratino ANSA. Antonio G. Calafati docente di Economia Urbana, Università delle Marche, Nicholas Jones BBC, Sergio Rizzo Corriere della Sera e David Sassoli vicedirettore TG1 cercheranno di rispondere alla domanda Il giornalismo è al servizio dei cittadini? per capire se siamo ormai di fronte a un giornalismo che ci impedisce di pensare collettivamente. Modera Marcello Foa il Giornale.Il cittadino del villaggio globale, sempre più informato sui fatti del mondo in tempo reale, tende a sapere sempre meno sui fatti a lui più vicini. In quest'ottica cresce l'importanza e il ruolo dell'informazione locale. Su L’informazione tra globale e locale si confronteranno Pierluigi Camilli vicedirettore RAI TG Regionali, Giuseppe Castellini direttore Il Giornale dell'Umbria, Anna Mossuto direttore Corriere dell'Umbria, Sandro Petrollini caporedattore Umbria Il Messaggero, Luciano Salvatore caporedattore Umbria La Nazione e Renato Vichi responsabile Media Relations UniCredit Retail. Cronaca nera, prima notizia. Dall'omicidio di Cogne al delitto di Perugia: la cronaca giudiziaria, le indagini scientifiche e i confini del racconto giornalistico. Ne parleranno Sabina Castelfranco CBS, Caterina Malavenda avvocato, esperto di diritto dell'informazione, Massimo Martinelli Il Messaggero, Massimo Picozzi psichiatra e criminologo, Fiorenza Sarzanini Corriere della Sera. Modera Paolo Poggio GR RAI. Uno spazio importante di questa edizione è dedicato all’informazione in prima linea contro le mafie. La mafia, anzi le mafie si sono globalizzate e modernizzate, utilizzano skype e facebook per comunicare, investono sui mercati internazionali, stringono patti di sindacato con le organizzazioni di altri Paesi, scambiandosi "know how" criminale. L’inchiesta sulla criminalità si deve adeguare ai tempi, allargando i propri orizzonti, acquisendo nuovi strumenti e metodologie di i indagine, pur conservando lo spirito di servizio alla democrazia. All’incontro Globalizzazione e criminalità organizzata partecipano Paolo Butturini segretario Associazione Stampa Romana, Piero Grasso procuratore Nazionale Antimafia, Francesco La Licata La Stampa, Petra Reski Die Zeit. Modera Vittorio Di Trapani segretario Associazione Giornalisti Scuola di Perugia. Per la sezione Giornalismi, Tv e Mafie, dedicata alle scuole, sarà proiettato il docufim O’sistema di Matteo Scanni e Ruben H. Oliva. Un’indagine senza censure sulla camorra, che racconta la Napoli della criminalità organizzata. Il volto oscuro del potere in Italia è il titolo dell’incontro con Giuseppe Lo Bianco ANSA, Sandra Rizza freelance e Andrea Purgatori Corriere della Sera. Sarà presentato il libro Profondo Nero (Chiarelettere) di Giuseppe Lo Bianco e Sandra Rizza, che svela inediti scenari sulla morte del giornalista De Mauro, di Pasolini e del presidente dell’Eni Enrico Mattei: un’unica pista all’origine. A seguito della pubblicazione di questo libro la criminologa Simona Ruffini e l’avvocato Stefano Maccioni hanno condotto un’inchiesta e presentato al Procuratore della Repubblica di Roma, Giovanni Ferrara, una istanza per chiedere la riapertura delle indagini sulla morte di Pierpaolo Pasolini. Apre la sezione speciale dedicata ai new media l’incontro Internet è partecipazione con i blogger ed esperti di new media Antonella Beccaria, Paul Bradshaw, Antonio Sofi e Mario Tedeschini Lalli Elemedia Gruppo Espresso. Dedicato a blogger, filmaker e giornalisti indipendenti anche lo spazio Casa Current, gestito dal social news network fondato dal Al Gore che vive di giornalismo partecipativo, aperto da domani al 5 aprile dalle ore 9.00 alle ore 21.00 presso il Centro Servizi Camerali G. Alessi. Protagonisti della sera a teatro Gualtiero Bertelli, Gian Antonio Stella e Bebo Storti con lo spettacolo teatrale Un paese di gente perbene. Storie, racconti e aneddoti intervallati da canti provenienti dal patrimonio popolare italiano. Dalle infrastrutture bloccate da lacci e lacciuoli di ogni genere all’attività legislativa farraginosa, dai ritardi nell'informatica che ci fanno arrancare dietro la Lettonia agli ordini professionali chiusi a riccio davanti ai giovani, dal declino delle Università-fai-da-te alle rivolte di mille corporazioni, dalle ottusità sindacali ai primari nominati dai partiti: l'Italia è un Paese straordinario che, nonostante la sua storia, le sue eccellenze, i suoi talenti, appare ormai alla deriva. Un Paese che una classe politica prigioniera delle proprie contraddizioni e dei propri privilegi non riesce più a governare.

Torna all'inizio


G20, tanto rumore per poco. E l'America non fa più paura. (sezione: Globalizzazione)

( da "Giornale.it, Il" del 31-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Dunque, ci siamo. Obama arriva oggi a Londra e domani vedrà i leader dei venti principali Paesi industrializzati; ma questo vertice, ritenuto da tutti fondamentale, si concluderà con ogni probabilità con pochi risultati concreti, che non è difficile prevedere: un impegno generico a una nuova regolamentazione degli hedge funds, misure contro i paradisi fiscali, nuovi fondi al Fmi. Le riforme strutturali resteranno nel cassetto e lo strapotere della finanza sull'economia reale non verrà rimesso in discussione: questo espone il mondo a nuovi choc. Una delle novità più importanti riguarda il rapporto tra l'America e l'Europa. Come ho scritto in un pezzo sul Giornale, l"'Europa ha deciso di non seguire l'America sulla via del rilancio economico, perlomeno non secondo le modalità statunitensi. Obama, in circa due mesi, ha approvato misure, che, inclusi i salvataggi delle banche e delle industria in difficoltà, toccheranno l'astronomica cifra di 4500 miliardi di dollari, pari quasi al 30% del Pil. E per settimane l'amministrazione Obama, con il martellante sostegno della stampa, ha tentato di convincere l'Unione europea ad uniformarsi agli Usa. Ma la cancelliera tedesca Merkel, spalleggiata da Sarkozy, ha tenuto duro e ha vinto". I consiglieri della Casa Bianca hanno annunciato che "Obama non insisterà con i leader dei venti Paesi più importanti del pianeta sulla necessità di varare la prima, grande, coordinata manovra mondiale. La bozza della risoluzione, trapelata su un giornale tedesco, esprimerà un auspicio generico, senza alcun vincolo. Come dire: ognuno faccia da sé". L'Europa ritiene più importante salvaguardare la solidità dei conti pubblici e limitare i rischi di un'iperinflazione, l'America, invece, la cui economia è basta al 75% sui consumi, deve far ripartire ad ogni costo l'economia. Il viaggio confermerà la straordinaria popolarità di Obama, ma sarà inconcludente anche su altri dossier, soprattutto sull'Afghanistan: fino a poche settimane fa Washington pretendeva dagli europei l'invio di nuove truppe al fianco dei marines, ma nella Ue questa eventualità è talmente impopolare da indurre i governi a respingere le pressioni americance. E l'America è così debole da abbozzare: al vertice della Nato la questione delle nuove truppe a Kabul passerà sotto traccia. La mia impressione è che politicamente il viaggio di Obama rischia di essere ricordato come il primo di un'America a cui il mondo non riconosce più lo status di superpotenza. Perchè dire no aall'America oggi si può, e non basta un presidente mediatico a ridare prestigio e credibiltà a un Paese a cui il mondo, all'unanimità, rinfaccia la responsabilità della crisi. Scritto in era obama, banche, capitalismo, crisi, economia, europa, gli usa e il mondo, germania, democrazia, globalizzazione, francia Commenti ( 4 ) » (2 voti, il voto medio è: 5 su un massimo di 5) Loading ... Il Blog di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 28Mar 09 Nasce il Pdl, ma saprà darsi un'identità? Nasce il Pdl, bene. E non è difficile prevedere che sarà vincente, perchè Berlusconi è la figura di riferimento da oltre 15 anni e alla maggioranza degli italiani è assai gradira e perchè i partiti conservatori, in Italia, ma non solo, affrontano la crisi meglio di una sinistra moderata che, avendo fatto proprio il dogma liberista (ricordate il libro di Giavazzi e Alesina?), ora appare meno credibile di un centrodestra, dove nel corso degli anni non sono mancate le critiche allo stapotere della finanza e alla deriva morale della società ( vedi Tremonti, Bossi, certi esponenti di An). Tuttavia il Pdl corre lo stesso rischio del Pd, che è fallito perchè non è riuscito a darsi una nuova identità ovvero non ha saputo creare una sintesi innovativa tra i cattolici sociali e i post comunisti. Al Pd, come già osservato su questo blog, manca il senso di appartenenza. La domanda che mi pongo è la seguente: il popolo di Forza Italia e, soprattutto, il popolo di An, che è più piccolo ma più coeso, saprà riconoscersi nel Pdl? Ovvero: il nuovo partito sarà sentito come proprio dai militanti? Avrà una coerenza ideologica, programmatica, sociale? Se la risposta sarà negativa, non è difficile prevedere un aumento dei consensi a Lega e Udc, che hanno già un profilo consolidato e sono facilmente riconoscibili dagli elettori. Il successo del nuovo partito nel medio e lungo periodo si gioca sull'identità. Che dovrà essere forte, autentica, condivisa. O sbaglio? Scritto in politica, pdl, partito democratico, democrazia, Italia Commenti ( 70 ) » (4 voti, il voto medio è: 4.5 su un massimo di 5) Loading ... Il Blog di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 25Mar 09 Ma il mercato distorce la realtà? Soros dice di sì. Di questi tempi abbiamo parlato molto di economia e mi spiace dover restare in tema, ma sono rimasto colpito da questa affermazione di George Soros, l'ex speculatore che affossò la lira e la sterlina negli anni Novanta e che ora è diventato un guru economico-filosofico-filantropico. Con i mercati ha guadagnato miliardi e i fondi Hedge da lui creati continuano a guadagnarne molti (pare). Eppure ieri durante un incontro con il minostro del Tesoro Usa Geithner ha pronunciato questa frase che ha scioccato l'America: "L'idea che i mercati (finanziari) siano in grado di correggersi da soli si è dimostrata falsa. I mercati, anzichè rispecchiare la realtà sottostante, la distorgono sempre". La mia prima reazione è stata di stizza: ma come, proprio lui fa queste considerazioni? Il personaggio non è certo coerente.. ma, pensandoci bene, forse non ha tutti i torti. Mi spiego: io sono da sempre un liberale e penso che l'economia di mercato abbia consentito di portare sulla via del benessere intere nazioni. Ma ho l'impressione - anzi, la certezza - che i mercati finanziari oggi non siano il risultato del normale incrocio tra domanda e offerta. E questo a causa dei derivati e dei prodotti di ingegneria finanziaria. Qualcuno sa dirmi l'utilità di questi strumenti? Nati a fin di bene ovvero per permettere agli operatori e agli industriali di cautelarsi contro rischi di cambio o sbalzi nelle quotazioni, sono diventati dei mostri che con l'effetto leva consentono profitti o perdite inimmaginabili. Ma servono all'economia reale? Consentono una miglior valutazione delle società quotate? La risposta a queste domande è no: non servono a nulla se non a una certa finanza. E l'effetto leva è così vertiginoso da distorgere molte valutazioni, accentuando spasmodicamente i movimenti al rialzo o al ribasso di borse, valute, materie prime, obbligazioni. Ricordate il petrolio? Su su fino a 150 dollari, poi già sotto i 40, il dollaro che passa da 1,25 a 1,45 in dieci giorni e poi torna a 1,25. Tutto questo è innaturale e superfluo. E allora perchè non limitarli o addirittura abolirli, progressivamente? I trader, certi banchieri, gli speculatori hanno già fatto abbastanza danni. Che la festa finisca e che il mercato torni ad essere il mercato, in un'ottica autenticamente liberale. Domanda: Che Soros abbia ragione? Scritto in capitalismo, crisi, banche, manipolazione, globalizzazione, economia, notizie nascoste Commenti ( 91 ) » (6 voti, il voto medio è: 4.33 su un massimo di 5) Loading ... Il Blog di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 24Mar 09 Il piano Geithner? Un'altra beffa. I mercati finanziari hanno reagito con entusiasmo al piano del ministro del Tesoro americano Geithner e non è difficile capire perchè: non fa altro che prorogare lo strapotere della casta finanziaria di Wall Street. Come hanno evidenziato alcuni commentatori (segnalo al riguardo l'ottimo fondo di Luigi Zingales sul Sole 24Ore), la manovra messa a punto dall'Amministrazione Obama si risolve in uno straordinario regalo alle banche che hanno provocato il dissesto finanziario, in un incentivo agli hedge funds che potranno indebitarsi a spese del contribuente, e persino in un premio alle agenzie di rating che per valutare i nuovi fondi di asset tossici intascheranno un miliardo di dollari. Sul Giornale di oggi do voce anche a un'illustre economista, Alice Rivlin, ex membro del board della Federal Reserve, che sebbene con qualche perplessità difende il piano. Tuttavia resto molto scettico, per queste quattro ragioni: 1) Il piano ignora le cause strutturali del dissesto. Anche se avesse successo, non impedirebbe alle banche di ripetere gli stessi errori del passato. infatti, secondo voci accreditate, gli istituti bancari non hanno ancora rinunciato alle operazioni di ingegneria finanziaria, insomma continuano a trastullarsi con derivati, cartolarizzazioni, eccetera. 2) Il fondo dovrebbe essere alimentato con mille miliardi di dollari, ma l'ammontare dei debiti tossici è di gran lunga superiore a questa pur ingente cifra. Verosimilmente, non sarà sufficiente per risanare completamente i bilanci delle banche. 3) La Cina è sempre più diffidente nei confronti degli Stati Uniti e sempre meno disposta a indebitarsi in dollari. Ieri, d'accordo con la Russia, ha lanciato l'idea di una moneta globale al posto della valuta statunitense. L'ipotesi appartiene a un futuro lontano. Ma il solo fatto che venga presa in considerazione è indicativa delle intenzioni di Pechino. 4) L'economia americana si basa per il 75% sui consumi e le misure varate dal governo faranno esplodere prima il deficit e poi il debito pubblico, che potrebbe arrivare in appena due anni all'80% del Pil. E ci vorranno molti anni per riconvertirla all'industria. Le sue debolezze sono strutturali. L'ottimismo di molti operatori è davvero giustificato? Scritto in banche, capitalismo, crisi, era obama, economia, cina, globalizzazione, gli usa e il mondo Commenti ( 63 ) » (3 voti, il voto medio è: 5 su un massimo di 5) Loading ... Il Blog di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 21Mar 09 Non chiedete a Obama di essere spontaneo Ma Obama è davvero un grande comunicatore? Ne dubito. O meglio, dipende dalle circostanze. Come spiego in un articolo pubblicato oggi sul Giornale, il presidente degli Stati Uniti è soprattutto un grande interprete, ma solo di discorsi scritti, spesso da altri. Sa leggere, sa recitare bene. Ma è terrorizzato quando deve parlare a braccio. Infatti, ha sempre appresso il teleprompter (vedi foto) ovvero il "gobbo elettronico", anche quando deve intervenire in pubblico solo per pochi secondi. Non sa improvvisare, non sa essere spontaneo. Io dico: non paragonatelo a Roosevelet, nè a Kennedy, nè a Reagan. Quella era un'altra categoria. Obama senza il suo spin doctor David Axelrod è perso. Scritto in spin, comunicazione, era obama, presidenziali usa, gli usa e il mondo, giornalismo Commenti ( 72 ) » (4 voti, il voto medio è: 4.75 su un massimo di 5) Loading ... Il Blog di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 19Mar 09 Proteste alla Sapienza e degli islamici, la legge vale per tutti? Ieri altri tafferugli alla Sapienza. Gli studenti volevano improvvisare un corteo non autorizzato e la polizia lo ha impedito; da qui gli scontri. A mio giudizio la polizia ha ragione; mi chiedo però perchè lo stesso criterio non sia stato usato in occasione delle proteste degli estremisti islamici di gennaio, durante le quali, per ben 4 volte i manifestanti hanno deviato dal percorso autorizzato per andare a pregare di fronte al Duomo e al Colosseo. In quell'occasione, a Milano come a Roma, le forze dell'ordine hanno lasciato fare. E purtroppo credo che lo stesso accadrebbe se gli islamici tentassero un'altra prova di forza; perchè è relativamente semplice contrastare qualche centinaio di studenti su di giri, ma è troppo rischioso far rispettare la legge se a violarla è una minoranza musulmana ormai molto numerosa composta da centinaia di migliaia di persone, che potrebbero provocare sommosse di piazza. E se osservo quel che accade all'estero non trovi motivi di conforto: a Parigi la polizia non ha più il controllo di alcuni quartieri di periferia e gli agenti hanno paura di uscire dai commissariati, mentre in America Sean Penn ha fatto tagliare i passaggi che lo riguardano in un film che denuncia le difficoltà di integrazione di certe minoranze, tra cui quella islamica, mostrando scene forti, come quella di una ragazza iraniana uccisa in nome dell' «onore» da un familiare che ne rimproverava la condotta di vita non conforme alle tradizioni e ai dettami della religione. Le proteste dell'associazione degli iraniani è stata così veemente da indurre l'attore, famoso per il suo impegno civile, a una clamorosa retromarcia. E la situazione rischia di peggiorare ulteriormente. Che fare? Bisogna arrivare al punto di limitare drasticamente l'immigrazione musulmana privilegiando quella di minoranze, come i filippini, che si integrano facilmente? Scritto in notizie nascoste, società, Italia, gli usa e il mondo, francia, immigrazione, islam Commenti ( 179 ) » (6 voti, il voto medio è: 5 su un massimo di 5) Loading ... Il Blog di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 17Mar 09 Il rally delle Borse è un'illusione, l'America nasconde i guai Negli ultimi sette giorni le Borse sono partite al rialzo e c'è già chi sostiene che il peggio è passato. Non riesco ad essere così ottimista; anzi, ho l'impressione che in realtà, proprio in questi giorni ,stiamo vivendo un passaggio delicatissimo della crisi. Il rally è stato innescato da Citigroup che ha annunciato profitti per i primi due mesi e gli operatori hanno iniziato a credere che il settore bancario sia sulla via del risanamento. Ma è davvero così? Che fine hanno fatto i debiti colossali accumulati dagli istituti? Si sono volatilizzati con un colpo di bacchetta magica? Ovvio che no. E infatti qualcuno ha rilevato che Citigroup ha annunciato gli utili ma si è rifiutata di rilevare l'incidenza dei debiti. Ma l'annuncio di una settimana fa è servito per innescare un'operazione colossale per propagare fiducia. Il movimento di Borsa è stato ampliato da una raffica di annunci rassicuranti da altre banche, e, soprattutto, da uno spin iperottimistico da parte di Obama, del ministro del Tesoro Geithner del presidente della Fed Bernanke, secondo cui "il peggio è passato". Che i governi tendano a sollevare gli spiriti è normale, ma questa euforia è sospetta. E infatti serve a nascondere un problema ben più grande. Altro che ripresa, in queste ore l'America è in bilico come mai prima d'ora. La vera notizia non è Citigroup, ma la dichiarazione del primo ministro cinese che pubblicamente ha espresso dubbi sulla solidità dei Buoni del Tesoro americani. E Obama nel week-end ha moltiplicato gli interventi per rassicurare il mondo "che gli Usa sono la nazione più sicura al mondo per gli investimenti". Ieri sono usciti i dati, ripresi dall'economista Roubini, sugli acquisti di Treasury ed è emersa un'altra verità scomoda. In gennaio gli stranieri hanno venduto Buoni del Tesoro a lunga scadenza per 18 miliardi (mentre in dicembre ne avevano acquistati per 22 miliairdi), preferendo le scadenze brevi. In genere hanno ridotto gli acquisti di obbligazioni americane, sia pubbliche che private, con, complessivamente, un saldo negativo per 148 miliardi di dollari. La Cina è inquieta e il mercato manda segnali negativi: il mondo inizia a perdere fiducia in un'America il cui deficit sta esplodendo? E' l'incubo che agita le notti di Obama. Altro che euforia, il suo è spin da disperazione. E il mondo trattiene il fiato. AGGIORNAMENTO: Sono a Parigi, dove ho intervistato Jacques Attali, uno dei pochi ad aver previsto per tempo la crisi. E' convinto che la crisi potrà essere superata definitivamente solo se verranno cambiate le regole che hanno permesso la diffusione dell'anarchia finanziaria, altrimenti la ripresa sarà effimera. Il problema è che Washington e Londra vogliono continuare come prima. Attali è persuaso che l'Europa sia meglio attrezzata e potrebbe addirittura emergere come la nuova superpotenza. Potere leggere l'intervista qui Scritto in spin, banche, capitalismo, crisi, era obama, società, cina, notizie nascoste, globalizzazione, economia, gli usa e il mondo Commenti ( 45 ) » (4 voti, il voto medio è: 5 su un massimo di 5) Loading ... Il Blog di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 14Mar 09 La crisi provocherà una nuova ondata di immigrati? Ma la crisi che impatto avrà sui flussi migratori? In Italia se n'è parlato poco, ma sulla stampa straniera sono stati pubblicati diversi reportage, da quali risultava che molti immigrati stavano abbandondando i Paesi ricchi (soprattutto negli Usa e in quelli del Golfo) per tornare a casa. Il motivo? Ovvio: la mancanza di lavoro. Anche in Italia è accaduto un fenomeno analogo, sebbene in misura molto minore e limitatamente ad alcune comunità, come quella brasiliana. Ma ora il quadro potrebbe cambiare. Se la crisi finanziaria nei Paesi dell'Europa dell'est peggiorerà ulteriormente, provocando un forte aumento della disoccupazione, molti rumeni, bulgari, albanesi, slovacchi, eccetera potrebbero essere indotti, dalla disperazione, a tentare l'avventura a ovest, magari al solo scopo di vivere di espedienti. L'incognita principale, tuttavia, riguarda l'Africa. L'altro giorno il segretario del Fmi, Dominique Strauss-Kahn, ha lanciato l'allarme per gli effetti catastrofici della recessione sul Continente nero. «C'è in pratica la certezza -ha detto il capo dell'Fmi -che molti milioni di persone sprofonderanno sempre più nella miseria: se non si interviene con un forte piano d'emergenza ci sono forti rischi di guerre civili, se non di guerre estese». E dunque di una nuova ondata migratoria verso l'Europa. Secondo Strauss-Kahn tocca ai Paesi ricchi mettere mano al portafoglio. «Se la comunità internazionale ha trovato centinaia di miliardi di dollari per affrontare la crisi globale, non è ammissibile che non possa trovare qualche centinaio di milioni, meno di quanto ha investito per salvare singole aziende private, per i Paesi più poveri». E' davvero questo il modo appropriato per aiutare l'Africa a superare la crisi? Inoltre: siamo pronti a reggere, in piena crisi economica, una nuova ondata migratoria dall'Europa dell'Est e dall'Africa? Temo che un evento del genere provocherebbe tensioni sociali enormi, un razzismo diffuso e una guerra tra poveri nelle nostre città. Che foschi presagi.. sbaglio? Scritto in società, crisi, globalizzazione, democrazia, Italia, notizie nascoste, immigrazione Commenti ( 88 ) » (8 voti, il voto medio è: 4.38 su un massimo di 5) Loading ... Il Blog di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 12Mar 09 Piani di rilancio, l'Europa dice no a Obama (e fa bene) Giornale di oggi scrivo un articolo incentrato sulle crescenti incomprensioni tra l'Unione europea e la nuova America di Obama, in vista del prossimo G20. Il punto centrale riguarda il piano di stimolo dell'economia, la Casa Bianca da giorni preme affinchè anche l'Europa ne adotti uno in grande stile (quello Usa è pari al 5,7% del Pil), ma i Ventisette sono restii. "Hanno già stanziato spese straordinarie pari all'1,5% del Pil, che porteranno quelli dell'area euro a sfondare il deficit del 3% previsto dal Trattato di Maastricht, ma non intendono andare oltre nel timore che disavanzi eccessivi possano incrinare la tenuta o perlomeno la credibilità della moneta unica". Infatti quello americano quest'anno sfiorerà il 10% e che chi lo vede addirittura al 15%. Inoltre, Berlino e Parigi prestano sempre più ascolto agli economisti secondo cui manovre come quelle americane servono a poco; infatti a breve porteranno nelle tasche dei contribuenti importi irrisori pari a poche decine di dollari a testa, mentre gli investimenti sulle infrastrutture incideranno sulla crescita solo verso la fine del 2010. Insomma, si dovrebbe rinunciare a equilibri finanziari costruiti in oltre 15 anni per adottare misure espansioniste di dubbia efficacia". Io dico che l'Europa fa bene a resistere alle pressioni americane nonostante siano sempre più insistenti, con l'appoggio di grandi testate come Financial Times ed herald Tribune, che abboccano allo spin della Casa Bianca. La mia impressione è che gli Usa sperino di trascinare anche gli altri Paesi nella spirale dei deficit (e a lungo termine inflazionistica) perchè se tutti vanno male è più facile che il dollaro resti la moneta di riferimento; ma se l'Europa non segue la corrente e mantiene conti più o meno in ordine il biglietto verde rischia il capitombolo e Washington di perdere la leadership finanziaria sull'economia globale. Questa è la vera posta in gioco. Sbaglio? Scritto in spin, banche, capitalismo, crisi, manipolazione, era obama, globalizzazione, europa, economia, società, gli usa e il mondo Commenti ( 47 ) » (5 voti, il voto medio è: 5 su un massimo di 5) Loading ... Il Blog di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 10Mar 09 Libertà di stampa? Sì, ma non per i blog Attenti, amici bloggisti, la Cassazione ha deciso che "per i blog e i forum on-line non valgono le regole che tutelano la libertà di stampa". La ragione? Eccola: siccome "si tratta di una semplice area di discussione dove qualsiasi utente o gli utenti registrati sono liberi di esprimere il proprio pensiero, rendendolo visionabile a tutti gli altri soggetti autorizzati ad accedere al forum", spesso in forma anonima,."Blog, forum eccetera non possono essere considerati come una testata giornalistica, ma sono equiparabili ai messaggi che potevanoe possono essere lasciati in una bacheca". Dunque i blog hanno l'obbligo di rispettare il "buon custome" e il giudice può ordinare il sequestro di alcune pagine web. La controversia era nata in seguito alla decisione del Tribunale di Catania di sequestrare un forum di discussione sulla religione cattolica nel quale erano contenuti messaggi che la magistratura di Catania aveva ritenuto offensivi verso il comune sentimento religioso. Alcuni bloggisti "avevano travalicato limiti del buon costume alludendo espressamente a pratiche pedofile dei sacerdoti per diffondere il 'sacro seme del Cattolicesimo'". Il tema è delicatissimo. Certe ingiurie sono indifendibili, ma temo che la sentenza della Cassazione sia esagerata e che costituisca un precedente potenzialmente pericoloso per la libertà di espressione in questo Paese. Chi stabilisce cos'è il buon costume? E chi ci garantisce che questa sentenza non venga usata per mettere a tacere opinioni scomode? Scritto in giustizia, blog, manipolazione, società, Italia, democrazia, giornalismo Commenti ( 63 ) » (4 voti, il voto medio è: 4.75 su un massimo di 5) Loading ... Il Blog di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico Post precedenti Chi sono Sono inviato speciale di politica internazionale. Sposato, ho tre figli. Risiedo a Milano e giro il mondo. Tutti gli articoli di Marcello Foa su ilGiornale.it contatti Categorie banche (9) blog (1) capitalismo (9) cina (19) comunicazione (1) crisi (10) democrazia (61) economia (31) era obama (15) europa (11) francia (23) germania (4) giornalismo (50) giustizia (2) gli usa e il mondo (62) globalizzazione (44) immigrazione (40) islam (20) israele (2) Italia (151) manipolazione (5) medio oriente (13) notizie nascoste (46) partito democratico (2) pdl (1) politica (1) presidenziali usa (23) progressisti (3) russia (14) sicurezza (1) sindacati (1) società (22) spin (5) svizzera (5) turchia (12) Varie (17) I più inviati Dietro la vicenda Alitalia la mano della lobby europea - 4 Emails Una vita meritocratica... - 4 Emails Abbiamo vinto l'Expo. E ora come la mettiamo con Malpensa? - 3 Emails Ecco come si può davvero aiutare il Tibet - 3 Emails Attenti, Londra tollera la Shaaria... - 3 Emails Usa, la tragica ripicca di un popolo a lungo raggirato - 3 Emails Caso Eluana, un giudizio controcorrente che fa riflettere - 3 Emails In una lettera il ritratto dell'Italia di oggi - 2 Emails Dalla Svizzera una lezione (anche per il centrodestra italiano) - 2 Emails Milva e quei sette milioni nascosti... per la vecchiaia - 2 Emails Ultime discussioni Marina: 400.000.000.000 di dollari sono circa 800 mila miliardi di euro? DamyEku: Salve tutti! mesi fa su questo blog,scrissi ke è ora ke l'america si aggrega all'europa ke con... bo.mario: La difficoltà che questi incontri producano qualcosa di reale è sempre esistita. Che Obama dica che USA... Dekebalos: Salve, Sarà un bel dibattito su questo argomento, dott. Foa ! La aspettavo con questo argomento, non... Franco Parpaiola: Salve. Marina sei semplicemente fantastica, non combiare mai,rimani così come sei, la Veranda non... Ultime news G8, Berlusconi: "La crisi sarà globale Nel 2010 a rischio 20 milioni di posti"Clandestini, strage in acque libiche: ancora 213 dispersiCasa, accordo tra Regioni: sì aumenti, no decretoUsa, risarcimento record 145 milioni di dollari a vedova di un fumatoreCei, fondo da 300 milioni di euro per i poveriTrapattoni: "Cassano? Credo sia da nazionale"Afghanistan, ora i mariti possono stuprare le mogli Yemen, rapiti due turisti olandesiEsce Vittorio, surfista romano e il Gf perde il suo intrattenitoreAncelotti è tentato: nuova vita al Chelsea Blog amici Ethica, blog filosofico di qualità ICT Watch, il blog di Piero Macrì sulle nuove tecnologie il blog di Alessandro Gilioli il blog di Andrea Tornielli Il blog di Faré su Internet & comunicazione il blog di Marista Urru il blog megliotardichemai Il circolo Rosselli, socialismo liberale Il pranista, blog su PR e comunicazione Metropolis, il blog Alberto Taliani Orientalia 4 all Placida signora, il blog di Mitì Vigliero spindoctor, il blog di Marco Cacciotto Wolly, il blog di Paolo Valenti Da non perdere La misteriosa e improvvisa ricchezza di Erdogan La Turchia e l'islamizzazione strisciante Quelle donne turche imprigionate dal velo Vince Erdogan e la Turchia diventa più islamica siti che mi piacciono Cricri créations poétiques, gioielli con l'anima Il sito di R. Gatti, tutto per capire le insidie della droga Italiani per Ron Paul, un bel blog sulle elezioni Usa USI, Università della Svizzera Italiana Siti di Informazione Comincialitalia, il primo quotidiano italiano dei cittadini il blog di Di Ricco, un giornalista italiano in Libano il sito di Fausto Biloslavo il sito di Radio 3 Mondo Jones, un eccellente giornalista inglese La zanzara di Cruciani - Radio 24 Osservatorio Europeo di Giornalismo Prima Pagina, la rassegna stampa di Radio 3 Sito web ilGiornale.it March 2009 M T W T F S S « Feb 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 Archivio dei post March 2009 (15) February 2009 (11) January 2009 (14) December 2008 (11) November 2008 (10) October 2008 (13) September 2008 (13) August 2008 (9) July 2008 (6) June 2008 (11) May 2008 (8) April 2008 (14) March 2008 (16) February 2008 (14) January 2008 (15) December 2007 (14) November 2007 (21) October 2007 (24) September 2007 (24) August 2007 (32) July 2007 (15) Trackback recenti Scoop del Time: il candidato ideale alla guida del PD: Orientalia4All Dall'America una cura forte per l'editoria: Orientalia4All Haramlik: E per smettere di fumare, una bella Cristoterapia Il Blog di Marcello Foa: Attenti, in Veneto è iniziata la rivolta dei comuni I più votati Ancora su Vasco Rossi e la droga - 54 Votes Una vita meritocratica... - 34 Votes I mutui subprime, la frode della Casta delle banche - 24 Votes Petrolio, libero mercato o libera speculazione? - 20 Votes E la sicurezza? Ai politici non interessa più - 18 Votes Quando i Tg "aiutano" la camorra... - 18 Votes Ma Beppe Grillo è il modello della nuova Italia? - 17 Votes Quanti immigrati può sostenere l'Italia che arranca? - 16 Votes Primarie Usa, truccata la vittoria di Hillary? - 15 Votes Immigrazione: e se avesse ragione Maroni? - 15 Votes Recent Posts G20, tanto rumore per poco. E l'America non fa più paura. Nasce il Pdl, ma saprà darsi un'identità? Ma il mercato distorce la realtà? Soros dice di sì. Il piano Geithner? Un'altra beffa. Non chiedete a Obama di essere spontaneo Proteste alla Sapienza e degli islamici, la legge vale per tutti? Il rally delle Borse è un'illusione, l'America nasconde i guai La crisi provocherà una nuova ondata di immigrati? Piani di rilancio, l'Europa dice no a Obama (e fa bene) Libertà di stampa? Sì, ma non per i blog Pagine Biografia Pannello di controllo Login Entries RSS Comments RSS WordPress.com Photos Feed RSS di questo blog Feed RSS dei commenti al blog Il Blog di Marcello Foa © 2009 disclaimer Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti

Torna all'inizio


Iran-Usa/ L'Aia, incontro fra Holbrooke e delegato iraniano... (sezione: Globalizzazione)

( da "Virgilio Notizie" del 31-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

L'Aia, 31 mar. (Ap) - L'incontro fra Hoklbrooke e il viceministro degli Esteri iraniano, Mehdi Akhundzadeh, non era stato programmato, secondo quanto riferito da Clinton in conferenza stampa; i due diplomatici hanno stabilito di "rimanere in contatto", ha concluso il Segretario senza fornire ulteriori particolari. L'incontro ha rappresentato il primo contatto tra i due Paesi dall'offerta dell'Amministrazione Obama di un riavvicinamento trent'anni dopo la rottura dei rapporti diplomatici. Il presidente Barack Obama, presentando la nuova strategia dell'Amministrazione per l'Afghanistan, ha infatti proposto la creazione di un "gruppo di contatto" che "comprenda tutti i Paesi per i quali la sicurezza della regione è importante: quelli della Nato e altri alleati, ma anche Paesi dell'Asia centrale e del Golfo, l'Iran, la Russia, l'India e la Cina". L'Iran ha stretti legami con il vicino Afghanistan, specie con la comunità sciita: Teheran era infatti contraria al regime talebano, islamico ma sunnita; inoltre, deve fare i conti con le conseguenze del traffico di stupefacenti che alimenta il mercato della droga iraniano. Teheran e Washington avevano avviato una cooperazione - soprattutto in materia di intelligence - dopo gli attentati dell'11 settembre, prima che l'Amministrazione Bush relegasse l'Iran fra i Paesi dell'"Asse del Male".

Torna all'inizio


IRAN-USA/ CONTATTI DIPLOMATICI DIRETTI DOPO OFFERTA OBAMA - PUNTO (sezione: Globalizzazione)

( da "Wall Street Italia" del 31-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Iran-Usa/ Contatti diplomatici diretti dopo offerta Obama - punto di Apcom Alla Conferenza Internazionale dell'Aia sull'Afghanistan -->L'Aia, 31 mar. (Ap) - La Conferenza Internazionale sull'Afghanistan svoltasi oggi all'Aia è stata teatro di un insolito contatto diplomatico diretto fra le delegazioni statunitense ed iraniana. I rappresentanti statunitensi hanno infatti consegnato alle controparti una lettera in cui si chiede alle autorità di Teheran di risolvere i casi di tre cittadini americani detenuti o dispersi in Iran, senza fare ricorso ad un intermediario come avviene normalmente, dato che le relazioni diplomatiche fra i due Paesi dono interrotte da quasi trent'anni. Inoltre, come ha reso noto il Segretario di Stato americano Hillary Clinton, l'inviato speciale statunitense per l'Afghanistan e il Pakistan, Richard Holbrooke, ha avuto un "breve e cordiale" colloquio con il viceministro degli Esteri iraniano, Mehdi Akhundzadeh; l'incontro a margine della Conferenza non era stato programmato e i due diplomatici hanno stabilito di "rimanere in contatto", ha concluso il Segretario senza fornire ulteriori particolari. L'incontro ha rappresentato il primo contatto tra i due Paesi dall'offerta dell'Amministrazione Obama di un riavvicinamento: prima reazione quella del Ministero degli esteri russo, che ha parlato di un "primo passo nella direzione giusta". Il presidente Barack Obama, presentando la nuova strategia dell'Amministrazione per l'Afghanistan, ha infatti proposto la creazione di un "gruppo di contatto" che "comprenda tutti i Paesi per i quali la sicurezza della regione è importante: quelli della Nato e altri alleati, ma anche Paesi dell'Asia centrale e del Golfo, l'Iran, la Russia, l'India e la Cina". L'Iran ha stretti legami con il vicino Afghanistan, specie con la comunità sciita: Teheran era infatti contraria al regime talebano, islamico ma sunnita; inoltre, deve fare i conti con le conseguenze del traffico di stupefacenti che alimenta il mercato della droga iraniano. Teheran e Washington avevano avviato una cooperazione - soprattutto in materia di intelligence - dopo gli attentati dell'11 settembre, prima che l'Amministrazione Bush relegasse l'Iran fra i Paesi dell'"Asse del Male.

Torna all'inizio


IRAN-USA/ L'AIA, INCONTRO FRA HOLBROOKE E DELEGATO IRANIANO -2- (sezione: Globalizzazione)

( da "Wall Street Italia" del 31-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Iran-Usa/ L'Aia, incontro fra Holbrooke e delegato iraniano -2- di Apcom Diplomatici hanno stabilito di "rimanere in contatto" -->L'Aia, 31 mar. (Ap) - L'incontro fra Hoklbrooke e il viceministro degli Esteri iraniano, Mehdi Akhundzadeh, non era stato programmato, secondo quanto riferito da Clinton in conferenza stampa; i due diplomatici hanno stabilito di "rimanere in contatto", ha concluso il Segretario senza fornire ulteriori particolari. L'incontro ha rappresentato il primo contatto tra i due Paesi dall'offerta dell'Amministrazione Obama di un riavvicinamento trent'anni dopo la rottura dei rapporti diplomatici. Il presidente Barack Obama, presentando la nuova strategia dell'Amministrazione per l'Afghanistan, ha infatti proposto la creazione di un "gruppo di contatto" che "comprenda tutti i Paesi per i quali la sicurezza della regione è importante: quelli della Nato e altri alleati, ma anche Paesi dell'Asia centrale e del Golfo, l'Iran, la Russia, l'India e la Cina". L'Iran ha stretti legami con il vicino Afghanistan, specie con la comunità sciita: Teheran era infatti contraria al regime talebano, islamico ma sunnita; inoltre, deve fare i conti con le conseguenze del traffico di stupefacenti che alimenta il mercato della droga iraniano. Teheran e Washington avevano avviato una cooperazione - soprattutto in materia di intelligence - dopo gli attentati dell'11 settembre, prima che l'Amministrazione Bush relegasse l'Iran fra i Paesi dell'"Asse del Male".

Torna all'inizio


BORSA USA CONSOLIDA GUADAGNI GUIDATA DA BANCARI, TECNOLOGICI (sezione: Globalizzazione)

( da "Wall Street Italia" del 31-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Borsa Usa in allungo, forte il Nasdaq con tech, bene finanziari -->NEW YORK (Reuters) - L'azionario Usa estende i rialzi negli scambi del primo pomeriggio con l'indice tecnologico Nasdaq particolarmente tonico grazie ai guadagni dei titoli tecnologici a maggiore capitalizzazione. A spingere gli indici di borsa sono anche i progressi dei finanziari sulla scia dei guadagni registrati dal comparto in Europa. Tra i tech Microsoft balza di oltre il 6% dopo che Davenport ha rivisto al rialzo il giudizio sulla società a "buy" da "neutral" con un target price di 24 dollari. La casa d'affari cita la crescita della domanda di PC in Cina e Usa e la potenziale ricostruzione delle scorte in Europa. Google avanza di circa due punti percentuali dopo l'annuncio di un importante accordo con Walt Disney mentre dovrebbe annunciare maggiori dettagli sul suo fondo di venture capital. L'indice S&P del settore finanziario corre a +5,7%, spinto dalle big come JP Morgan e Bank of America. Intorno alle 19,15 lo S&P 500 guadagna l'1,85%, il Dow Jones l'1,8% mentre il Nasdaq 100 sale del 2,35%.

Torna all'inizio


Borsa Usa in allungo, forte il Nasdaq con tech, bene finanziari (sezione: Globalizzazione)

( da "Reuters Italia" del 31-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

NEW YORK (Reuters) - L'azionario Usa estende i rialzi negli scambi del primo pomeriggio con l'indice tecnologico Nasdaq particolarmente tonico grazie ai guadagni dei titoli tecnologici a maggiore capitalizzazione. A spingere gli indici di borsa sono anche i progressi dei finanziari sulla scia dei guadagni registrati dal comparto in Europa. Tra i tech Microsoft balza di oltre il 6% dopo che Davenport ha rivisto al rialzo il giudizio sulla società a "buy" da "neutral" con un target price di 24 dollari. La casa d'affari cita la crescita della domanda di PC in Cina e Usa e la potenziale ricostruzione delle scorte in Europa. Google avanza di circa due punti percentuali dopo l'annuncio di un importante accordo con Walt Disney mentre dovrebbe annunciare maggiori dettagli sul suo fondo di venture capital. L'indice S&P del settore finanziario corre a +5,7%, spinto dalle big come JP Morgan e Bank of America. Intorno alle 19,15 lo S&P 500 guadagna l'1,85%, il Dow Jones l'1,8% mentre il Nasdaq 100 sale del 2,35%.

Torna all'inizio


Nuovo Centro unificato di protezione civile della provincia di Reggio (sezione: Globalizzazione)

( da "Sestopotere.com" del 31-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Nuovo Centro unificato di protezione civile della provincia di Reggio (31/3/2009 20:27) | (Sesto Potere) - Reggio - 31 marzo 2009 - Verrà inaugurato giovedì 2 aprile il nuovo Centro unificato di protezione civile, situato nella zona nord della città, precisamente lungo via del Chionso. Una struttura che si estende su un'area di quasi 6 mila metri quadri e che ospita gli uffici, la sede operativa e la sala radio della Protezione civile, oltre che i mezzi della cosiddetta colonna mobile di soccorso. "L'attività coordinata dei diversi soggetti di Protezione Civile è un obiettivo fondamentale a cui la Provincia ha sempre teso e che si è via via concretizzato in un lavoro di pianificazione che ha permesso alla macchina di protezione civile della Provincia di attivarsi tempestivamente e con efficacia, anche in tempi molto recenti come nel caso del terremoto del dicembre scorso e dell'insistere del maltempo nei mesi scorsi" sottolinea la presidente della Provincia Sonia Masini. La presidente Masini ricorda anche come "il nostro territorio, proprio per questa sua capacità di fare sistema in situazioni di tale emergenza, ha ricevuto il plauso dello stesso Guido Bertolaso, capo del Dipartimento nazionale della protezione civile Questa capacità e competenza trova ora adeguata sede in questa nuova struttura, realizzata grazie anche all'impegno della Provincia e degli altri soggetti competenti". "Con il nuovo Centro unificato per la protezione civile si compie, anche sotto il profilo logistico, quell’unità di coordinamento e azione fondamentale per accrescere l’efficacia degli interventi a tutela e soccorso della popolazione in caso di crisi - sottolinea il sindaco di Reggio Emilia Graziano Delrio - La funzionalità delle strutture e la sede prescelta, baricentrica rispetto al territorio provinciale, adeguatamente servita da infrastrutture viarie per collegamenti locali e nazionali, accresce la validità di questo servizio di fondamentale importanza per la comunità e il livello di sicurezza delle persone che abitano a Reggio Emilia". Il Centro unificato di via del Chionso è composto da diversi fabbricati, attorno ai quali sono state istituite apposite aree di manovra. In questo modo gli uffici di Protezione civile della Provincia e del Comune capoluogo trovano una sede unitaria, il tutto nel segno di una maggiore efficienza del lavoro soprattutto in caso di emergenza, essendo il Centro anche il punto di riferimento per i Comuni del territorio. Il Centro poi, oltre a ospitare la colonna mobile dei mezzi di protezione civile del territorio provinciale, in situazioni di necessità diventa anche il punto di riferimento per i mezzi di soccorso regionali. L'allestimento di questo nuovo centro ha rappresentato inoltre l'occasione per ammodernare le attrezzature radio e informatiche della sala operativa. "Soddisfazione per questo importante traguardo" dagli assessori alla Protezione civile di Provincia e Comune Luciano Gobbi e Franco Corradini, che hanno inoltre richiamato "l'importante lavoro svolto dai volontari di protezione civile, il cui Coordinamento trova in questo Centro una sede unica, gomito a gomito con gli altri operatori e questo non può che rendere ancora migliore il servizio già di per sé eccellente che la Protezione civile ha sempre messo a disposizione dei cittadini di questa provincia". Oltre al Coordinamento dei volontari, il Centro ospita anche le associazioni di protezione civile del comune di Reggio. A tagliare il nastro, giovedì 2 aprile alle ore 9.45 in via del Chionso 32, saranno le autorità: insieme alla presidente della Provincia Sonia Masini, ci saranno il sindaco di Reggio Emilia Graziano Delrio e il direttore dell'Agenzia regionale di protezione civile della Regione Demetrio Egidi. Seguiranno gli interventi dell'assessore provinciale alla Protezione civile Luciano Gobbi, dell'assessore alla Protezione civile del Comune di Reggio Emilia Franco Corradini, della responsabile dell'Unità operativa di protezione civile della Provincia Federica Manenti, dell'esperta del settore Rita Nicolini, di Paolo Lugli del Comune di Reggio Emilia e di Giorgio Ballarini, presidente del Coordinamento provinciale del volontariato di protezione civile. Del raccordo tra le strutture nazionali e locali nelle attività di protezione civile, parleranno invece Bernardo De Bernardinis, vicecapo del Dipartimento nazionale della protezione civile, Marioluigi Bruschini, assessore regionale alla Protezione civile e Adolfo Valente, prefetto vicario di Reggio Emilia. Al termine degli interventi verrà effettuata una visita guidata all'interno del nuovo Centro unificato di protezione civile.

Torna all'inizio


Iran-Usa/ Contatti diplomatici diretti dopo offerta Obama -... (sezione: Globalizzazione)

( da "Virgilio Notizie" del 31-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

L'Aia, 31 mar. (Ap) - La Conferenza Internazionale sull'Afghanistan svoltasi oggi all'Aia è stata teatro di un insolito contatto diplomatico diretto fra le delegazioni statunitense ed iraniana. I rappresentanti statunitensi hanno infatti consegnato alle controparti una lettera in cui si chiede alle autorità di Teheran di risolvere i casi di tre cittadini americani detenuti o dispersi in Iran, senza fare ricorso ad un intermediario come avviene normalmente, dato che le relazioni diplomatiche fra i due Paesi dono interrotte da quasi trent'anni. Inoltre, come ha reso noto il Segretario di Stato americano Hillary Clinton, l'inviato speciale statunitense per l'Afghanistan e il Pakistan, Richard Holbrooke, ha avuto un "breve e cordiale" colloquio con il viceministro degli Esteri iraniano, Mehdi Akhundzadeh; l'incontro a margine della Conferenza non era stato programmato e i due diplomatici hanno stabilito di "rimanere in contatto", ha concluso il Segretario senza fornire ulteriori particolari. L'incontro ha rappresentato il primo contatto tra i due Paesi dall'offerta dell'Amministrazione Obama di un riavvicinamento: prima reazione quella del Ministero degli esteri russo, che ha parlato di un "primo passo nella direzione giusta". Il presidente Barack Obama, presentando la nuova strategia dell'Amministrazione per l'Afghanistan, ha infatti proposto la creazione di un "gruppo di contatto" che "comprenda tutti i Paesi per i quali la sicurezza della regione è importante: quelli della Nato e altri alleati, ma anche Paesi dell'Asia centrale e del Golfo, l'Iran, la Russia, l'India e la Cina". L'Iran ha stretti legami con il vicino Afghanistan, specie con la comunità sciita: Teheran era infatti contraria al regime talebano, islamico ma sunnita; inoltre, deve fare i conti con le conseguenze del traffico di stupefacenti che alimenta il mercato della droga iraniano. Teheran e Washington avevano avviato una cooperazione - soprattutto in materia di intelligence - dopo gli attentati dell'11 settembre, prima che l'Amministrazione Bush relegasse l'Iran fra i Paesi dell'"Asse del Male.

Torna all'inizio


Maltempo/ Emilia R., allerta Protezione civile prossime 48 (sezione: Globalizzazione)

( da "Virgilio Notizie" del 31-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Bologna, 31 mar. (Apcom) - La Protezione civile dell'Emilia Romagna ha diramato un allerta per le prossime 48 ore a causa delle incessanti piogge presenti su tutta la regione. Secondo le previsioni meteo infatti fino a giovedì, in particolare sui territori collinari e montani, la pioggia dovrebbe continuare a cadere senza sosta. Al momento non si registra nessun incidente anche se i volontari della Protezione civile sono pronti ad intervenire per eventuali esondazioni o per frane in alcuni territori critici in provincia di Bologna e di Modena.

Torna all'inizio


MALTEMPO/ EMILIA R., ALLERTA PROTEZIONE CIVILE PROSSIME 48 ORE (sezione: Globalizzazione)

( da "Wall Street Italia" del 31-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Maltempo/ Emilia R., allerta Protezione civile prossime 48 ore di Apcom Piogge intense, ma al momento situazione sotto controllo -->Bologna, 31 mar. (Apcom) - La Protezione civile dell'Emilia Romagna ha diramato un allerta per le prossime 48 ore a causa delle incessanti piogge presenti su tutta la regione. Secondo le previsioni meteo infatti fino a giovedì, in particolare sui territori collinari e montani, la pioggia dovrebbe continuare a cadere senza sosta. Al momento non si registra nessun incidente anche se i volontari della Protezione civile sono pronti ad intervenire per eventuali esondazioni o per frane in alcuni territori critici in provincia di Bologna e di Modena.

Torna all'inizio


G20, Obama e Michelle a Londra spno accompagnati da 500 persone (sezione: Globalizzazione)

( da "KataWebFinanza" del 31-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

G20, Obama e Michelle a Londra spno accompagnati da 500 persone LONDRA - L'Air Force One del presidente americano, Barack Obama, atterrato questa sera all'aeroporto londinese di Stansted. Obama e la moglie Michelle arriveranno nel centro di Londra, in elicottero. Inizia cos la sette giorni a cavallo tra Europa e Turchia del presidente americano Barack Obama e della moglie Michelle. Domani, alla vigilia del vertice del G20, Obama incontrer per la prima volta nella capitale britannica il premier cinese Hu Jintao e il presidente della Federazione russa, Dmitri Medvedev. Al G20 di gioved Barack far il suo 'debutto' da capo di Stato in un vertice internazionale che sar tutto dedicato alla crisi finanziaria e alle ricette coordinate dei paesi. Nella valigetta Obama avr la sua proposta di adottare piani di stimolo economico intorno al 2 per cento del Pil, nel tentativo di convincere un Europa recalcitrante all'idea di mettersi al pari degli Usa sugli interventi per la crisi. Obama e sua moglie Michelle sono accompagnati da uno staff di 500 persone e da un corteo di limousine in cui spicca "The Beast", la Cadillac presidenziale. Nell'esagerazione dei numeri figurano anche 200 agenti dei servizi segreti e un'equipe medica di sei persone (con tanto di chirurgo e infermieri). Solo Michelle avr a sua disposizione uno staff di otto persone, tra cui segretaria, addetta stampa e guardie del corpo. I temi che verranno portati alla riunione del G20 di Londra e poi del G8 di luglio alla Maddalena sono stati tracciati dai ministri del Lavoro degli otto paesi pi industrializzati e da quelli di India, Cina Brasile, Messico, Sud Africa ed Egitto al G8 Social Summit 2009 che si svolto oggi a Roma. "E' necessario ricostruire un circolo di fiducia senza dimenticare che disoccupazione e povert sono una perdita di potenziale economico e umano" ha detto il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi che in questi giorni ha guidato a Roma i lavori dell'assise internazionale sul Lavoro che ha visto anche la partecipazione di organismi internazionali come l'Ocse, l'Ilo e il Fondo Monetario Internazionale. Il nuovo patto globale dovr quindi avere come punto di riferimento le persone: e da qui promuovere l'occupazione, sostenere il reddito e le capacit professionali, puntando anche a migliorare i sistemi di protezione sociale come "motori di un circolo virtuoso di fiducia" e quindi della ripresa dell'economia e dell'occupazione. "I sistemi di protezione sociale, dalla salute alle pensioni, fino all'istruzione, sono importanti stabilizzatori automatici anticiclici" si legge infatti nel documento finale della presidenza italiana secondo la quale "il sostegno al reddito delle famiglie, riferito anche alle pensioni future, si traduce in consumi, investimenti, risparmio, sostenendo la ripresa". Non solo: adeguati sistemi di protezione sociale possono infatti creare anche opportunit per nuovi posti di lavoro. Quelli collegati ai servizi sociali, i cosiddetti 'white jobs', che si aggiungono ai 'green jobs' per promuovere attivit in sintonia con la protezione ambientale. Oltre ad un parametro per le azioni dei governi quello della sostenibilit sociale dovr per essere anche un parametro per le organizzazioni come Fmi, Ilo e Ocse che, si legge nel documento finale della presidenza, "dovrebbero tenere conto dell'impatto sociale sul mercato del lavoro nella loro attivit di monitoraggio". Anche oggi il ministro del Lavoro non ha mancato di stigmatizzare il loro ruolo: "possiamo dirci insoddisfatti del ruolo che le organizzazioni internazionali hanno avuto nel momento in cui ci avrebbero dovuto preavvisare della crisi che stava arrivando, come si fa con gli early warning". Proprio oggi mentre arrivavano le nuove stime dell'Ocse sulla recessione e sul forte calo del Pil, con l'invito, diretto all'Italia, a focalizzare gli aiuti ai disoccupati, l'Fmi ha raccomandato al vertice dei ministri del lavoro di Roma misure di stimolo per l'economia nei paesi del G20 per il 2% del Pil nel 2009 e nel 2010. Con tali misure, dice l'organismo, si possono "salvare 20 milioni di posti di lavoro". 31/03/2009 - 21:45

Torna all'inizio


G20, Obama e Michelle a Londra spno accompagnati da 500 persone (sezione: Globalizzazione)

( da "Borsa(La Repubblica.it)" del 31-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

G20, Obama e Michelle a Londra spno accompagnati da 500 persone LONDRA - L'Air Force One del presidente americano, Barack Obama, è atterrato questa sera all'aeroporto londinese di Stansted. Obama e la moglie Michelle arriveranno nel centro di Londra, in elicottero. Inizia così la sette giorni a cavallo tra Europa e Turchia del presidente americano Barack Obama e della moglie Michelle. Domani, alla vigilia del vertice del G20, Obama incontrerà per la prima volta nella capitale britannica il premier cinese Hu Jintao e il presidente della Federazione russa, Dmitri Medvedev. Al G20 di giovedì Barack farà il suo 'debutto' da capo di Stato in un vertice internazionale che sarà tutto dedicato alla crisi finanziaria e alle ricette coordinate dei paesi. Nella valigetta Obama avrà la sua proposta di adottare piani di stimolo economico intorno al 2 per cento del Pil, nel tentativo di convincere un Europa recalcitrante all'idea di mettersi al pari degli Usa sugli interventi per la crisi. Obama e sua moglie Michelle sono accompagnati da uno staff di 500 persone e da un corteo di limousine in cui spicca "The Beast", la Cadillac presidenziale. Nell'esagerazione dei numeri figurano anche 200 agenti dei servizi segreti e un'equipe medica di sei persone (con tanto di chirurgo e infermieri). Solo Michelle avrà a sua disposizione uno staff di otto persone, tra cui segretaria, addetta stampa e guardie del corpo. I temi che verranno portati alla riunione del G20 di Londra e poi del G8 di luglio alla Maddalena sono stati tracciati dai ministri del Lavoro degli otto paesi più industrializzati e da quelli di India, Cina Brasile, Messico, Sud Africa ed Egitto al G8 Social Summit 2009 che si è svolto oggi a Roma. "E' necessario ricostruire un circolo di fiducia senza dimenticare che disoccupazione e povertà sono una perdita di potenziale economico e umano" ha detto il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi che in questi giorni ha guidato a Roma i lavori dell'assise internazionale sul Lavoro che ha visto anche la partecipazione di organismi internazionali come l'Ocse, l'Ilo e il Fondo Monetario Internazionale. Il nuovo patto globale dovrà quindi avere come punto di riferimento le persone: e da qui promuovere l'occupazione, sostenere il reddito e le capacità professionali, puntando anche a migliorare i sistemi di protezione sociale come "motori di un circolo virtuoso di fiducia" e quindi della ripresa dell'economia e dell'occupazione. "I sistemi di protezione sociale, dalla salute alle pensioni, fino all'istruzione, sono importanti stabilizzatori automatici anticiclici" si legge infatti nel documento finale della presidenza italiana secondo la quale "il sostegno al reddito delle famiglie, riferito anche alle pensioni future, si traduce in consumi, investimenti, risparmio, sostenendo la ripresa". Non solo: adeguati sistemi di protezione sociale possono infatti creare anche opportunità per nuovi posti di lavoro. Quelli collegati ai servizi sociali, i cosiddetti 'white jobs', che si aggiungono ai 'green jobs' per promuovere attività in sintonia con la protezione ambientale. Oltre ad un parametro per le azioni dei governi quello della sostenibilità sociale dovrà però essere anche un parametro per le organizzazioni come Fmi, Ilo e Ocse che, si legge nel documento finale della presidenza, "dovrebbero tenere conto dell'impatto sociale sul mercato del lavoro nella loro attività di monitoraggio". Anche oggi il ministro del Lavoro non ha mancato di stigmatizzare il loro ruolo: "possiamo dirci insoddisfatti del ruolo che le organizzazioni internazionali hanno avuto nel momento in cui ci avrebbero dovuto preavvisare della crisi che stava arrivando, come si fa con gli early warning". Proprio oggi mentre arrivavano le nuove stime dell'Ocse sulla recessione e sul forte calo del Pil, con l'invito, diretto all'Italia, a focalizzare gli aiuti ai disoccupati, l'Fmi ha raccomandato al vertice dei ministri del lavoro di Roma misure di stimolo per l'economia nei paesi del G20 per il 2% del Pil nel 2009 e nel 2010. Con tali misure, dice l'organismo, si possono "salvare 20 milioni di posti di lavoro". 31/03/2009 - 21:45

Torna all'inizio