CENACOLO DEI COGITANTI |
L'urlo di Chen colpisce
l'Est ( da "Manifesto,
Il" del 30-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: dopo la morte del famoso inquilino
che vi ha abitato negli ultimi anni di vita insieme alla moglie Linda Lee
-Cadwell, aveva trasformato la casa in un albergo a ore. Dopo il sisma
devastante del maggio scorso in Cina, Yu aveva annunciato la messa in vendita
della casa il cui ricavato, stimato intorno agli 8 milioni di euro, sarebbe
andato ai terremotati.
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Ma la Cina è in grado di
trasformare in realtà sceneggiature adatte forse a film della serie Mission
Impossible. Un'idea gli americani l'avevano già avuta nella primavera del 2001,
dopo la collisione sopra l'isola di Hainan tra un aereo spia Usa e un caccia
cinese.
TENNIS/ KEY BISCAYNE,
FLAVIA PENNETTA ELIMINATA DA MAURESMO
( da "Wall Street Italia"
del 30-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Zheng Jie (17), Cina, b. Alize
Cornet (14), Francia, 6-4, 6-0. Caroline Wozniacki (13), Danimarca, b. Patty
Schnyder (18), Svizzera, 6-4, 6-4. Agnieszka Radwanska (10), Polonia, b. Kaia
Kanepi (21), Estonia, 6-4, 6-3. Venus Williams (5), Usa, b. Anna-Lena
Groenefeld, Germania, 7-5, 6-3.
TENNIS/ KEY BISCAYNE,
BOLELLI-SEPPI FUORI DAL DOPPIO ( da "Wall
Street Italia" del 30-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Zheng Jie (17), Cina, b. Alize
Cornet (14), Francia, 6-4, 6-0. Caroline Wozniacki (13), Danimarca, b. Patty
Schnyder (18), Svizzera, 6-4, 6-4. Agnieszka Radwanska (10), Polonia, b. Kaia
Kanepi (21), Estonia, 6-4, 6-3. Venus Williams (5), Usa, b. Anna-Lena Groenefeld,
Germania, 7-5, 6-3.
Sbarca in Europa la nuova
America ( da "Giornale
di Brescia" del 30-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Usa-Ue a Praga -, con incontri con
oltre 40 leader mondiali, con una raffica di bilaterali (compresi i primi
faccia a faccia con i presidenti di Russia e Cina), con due discorsi importanti
sui rapporti transatlantici (in Francia) e sulla proliferazione nucleare (nella
Repubblica Ceca), con una sosta finale in Turchia l'agenda del primo viaggio
Oltreoceano di Barack Obama appare straordinariamente
Proposta una riunione
preliminare in aprile a Washington ed un vertice sul clima in luglio in Italia
in margine al G8 ( da "Cittadino,
Il" del 30-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Usa non hanno mai ratificato):
garantire la presenza di Cina e India, due dei maggiori paesi inquinatori, ai
colloqui sulle riduzioni di emissioni di gas inquinanti.Ma la iniziativa di
Bush, che non aveva mai manifestato molto interesse per la questione climatica,
sembrava mirata più a mettere i bastoni tra le ruote ai tentativi avviati a suo
tempo dalle Nazioni Unite per affrontare
Creatività e innovazione,
politici e intellettuali a confronto
( da "Tribuna di Treviso, La"
del 30-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: la letteratura conteamporanea ed
uno stimolante dibattito tra cultura locale e globalizzazione. Di rilievo
l'appuntamento di sabato, quando il ministro Luca Zaia e il presidente di Slow
Food, Carlo Petrini, affronteranno il tema del legame tra cultura dell'alimentazione
e i comportamwenti sociali in corso di trasformazione, dai mercati a chilometri
zero alla globalizzazione.
Maxi-esercitazione della
Protezione Civile ( da "Tribuna
di Treviso, La" del 30-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Maxi-esercitazione della Protezione
Civile Dal 4 aprile c'è «Cansiglio 2009» con base a Cappella Maggiore CAPPELLA
MAGGIORE. E' stato presentato nel centro sociale il piano di protezione civile,
nonché «Cansiglio 2009» esercitazione di protezione civile con simulazione di
sisma, in programma il 4 e 5 aprile.
pontedera.dedicata ai
migranti di oggi, ai curiosi, ai guerrieri, ai naufraghi come ulisse, ...
( da "Tirreno, Il" del
30-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: prende spunto dalle vicende
personali dei suoi compagni di lavoro del Teatro de los Andes, ma anche dalla
situazione della Bolivia di oggi, dalla realtà di migliaia di persone che si
vedono costrette a lasciare la propria terra in cerca di un futuro migliore,
profughi in viaggio, attori veri di un'odissea contemporanea nel segno della
globalizzazione e nella perdita di radici.
La recessione nel mondo e
la partita tra Cina e Usa ( da "Bresciaoggi(Abbonati)"
del 30-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: IL COMMENTO La recessione nel mondo
e la partita tra Cina e Usa Carlo Pelanda Il G20 - cioè il gruppo di Stati che
forma la stragrande maggioranza del Pil mondiale - si riunirà a Londra il
prossimo 2 aprile. La scelta della città è un po' sfortunata perché evoca un
analogo summit a 66 nazioni lì tenutosi nel 1933 con lo stesso scopo di trovare
una soluzione internazionale,
Recessione nel mondo,
partita tra Cina e Usa ( da "Bresciaoggi(Abbonati)"
del 30-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: 2 Recessione nel mondo, partita tra
Cina e Usa Nel settembre
Obama all'Europa: Più
interventi concreti per i piani di stimolo
( da "Bresciaoggi(Abbonati)"
del 30-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: ruolo degli Usa nel mondo e mettere
le basi per una collaborazione indispensabile con Cina e la Russia. A Londra,
mercoledì, Obama incontrerà il presidente russo Medvedev e quello cinese
Jintao. Il programma dimostra l'urgenza attribuita dalla Casa Bianca alla
realizzazione dell'agenda diplomatica, considerata parte integrante della
strategia per risolvere il problema principale:
Monsignore? No, don
Antonio ( da "Bresciaoggi(Abbonati)"
del 30-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: globalizzazione Monsignore? No, don
Antonio di Elisabetta Bentivoglio Ingresso tra gli applausi per monsignor
Antonio Riboldi nel cineteatro del villaggio Sereno. Invitato a parlare sul
tema della globalizzazione e della solidarietà, il vescovo emerito di Acerra -
la cittadina napoletana diventata famosa per il coinvolgimento in fatti
camorristici e per il termovalorizzatore recentemente
Recessione nel mondo, la
partita tra Cina e Usa ( da "Arena,
L'" del 30-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: la partita tra Cina e Usa Carlo
Pelanda Il G20 - cioè il gruppo di Stati che forma la stragrande maggioranza
del Pil mondiale - si riunirà a Londra il prossimo 2 aprile. La scelta della
città è un po' sfortunata perché evoca un analogo summit a 66 nazioni lì
tenutosi nel 1933 con lo stesso scopo di trovare una soluzione internazionale,
Recessione nel mondo,
partita tra Cina e Usa ( da "Arena,
L'" del 30-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Lunedì 30 Marzo 2009 NAZIONALE
Pagina 2 Recessione nel mondo, partita tra Cina e Usa Nel settembre
Obama all'Europa: Più
interventi concreti per i piani di stimolo
( da "Arena, L'" del
30-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: ruolo degli Usa nel mondo e mettere
le basi per una collaborazione indispensabile con Cina e la Russia. A Londra,
mercoledì, Obama incontrerà il presidente russo Medvedev e quello cinese
Jintao. Il programma dimostra l'urgenza attribuita dalla Casa Bianca alla
realizzazione dell'agenda diplomatica, considerata parte integrante della
strategia per risolvere il problema principale:
Una storia di successo
lunga 43 anni ( da "Arena,
L'" del 30-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: di andare in Cina, a Shanghai, con
China Wine, un'esperienza positiva che si ripeterà gli anni seguenti. 2002: a
giugno Veronafiere porta Vino&Olio a Singapore. 2003: dopo una prima
esperienza nel 2002, la rassegna "conquista" anche l'America con
Vinitaly US Tour a Chicago e San Francisco, e partecipa ad IFOWS, l'Italian
Food and Wine Show di Mumbay,
obama alla conquista
dell'europa ( da "Nuova
Sardegna, La" del 30-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Cina), con due discorsi importanti
sui rapporti transatlantici (in Francia) e sulla proliferazione nucleare (nella
Repubblica Ceca), l'agenda del primo viaggio oltreoceano di Obama appare molto
ambiziosa. Ma alla Casa Bianca non si nasconde il timore che la stessa Europa
che aveva riservato un anno fa accoglienze da rockstar al carismatico candidato
alla presidenza Usa possa dare
Berlusconi-Confindustria?
Un modello vecchia Italia ( da "Unita,
L'" del 30-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: non è nella sua cultura capire che
cosa sta accadendo con la globalizzazione». L'aveva capito, almeno, il governo
precedente? «Se lei crede che l'Irap sia la testimonianza di questa
comprensione... Visco ha deciso di punire chiunque abbia dei dipendenti in
Italia. Bella mossa. Una mano a tutti quelli che hanno svuotato le produzioni
in casa e le hanno appaltate all'estero,
E cco, c'è Marcegaglia, e
cioè la Confindustria italiana, che provoca Berlusconi e di...
( da "Unita, L'" del
30-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: non è nella sua cultura capire che
cosa sta accadendo con la globalizzazione». L'aveva capito, almeno, il governo
precedente? «Se lei crede che l'Irap sia la testimonianza di questa
comprensione... Visco ha deciso di punire chiunque abbia dei dipendenti in
Italia. Bella mossa. Una mano a tutti quelli che hanno svuotato le produzioni
in casa e le hanno appaltate all'estero,
Si produce di meno Ma si
beve di più ( da "Arena,
L'" del 30-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: mentre al di fuori di quest'area si
osserva una progresso sostenuto negli USA (il cui mercato interno continua ad
avvicinarsi a quello dell'Italia per dimensione) e in Oceania. Trainanti anche
nuovi Paesi consumatori come Cina, Tailandia e Russia, ma tra i mercati
emergenti grandi potenzialità sono riconosciute anche a Brasile, India e Cina.
Obama l'europeo si gioca
tutto in una settimana ( da "Giornale.it,
Il" del 30-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: i primi faccia a faccia con Russia
e Cina. Ma le premesse non sembrano incoraggianti: su crisi economica e
Afghanistan rischia di tornare a mani vuote Quando arrivò in Europa nel luglio
scorso, Barack Obama venne accolto da una folla oceanica a Berlino, mentre i
leader dei grandi Paesi sgomitavano per farsi ritrarre al suo fianco.
allarme degli scienziati
usa "il 2008 anno da caldo-record"
( da "Repubblica, La"
del 30-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: ma ovviamente con la presenza di
Cina e India, due dei grandi attori emettitori di Co2». A sottolineare la
necessità di contrastare i cambiamenti climatici è intervenuta anche la
Coldiretti, che ricorda come - secondo i dati preliminari della National Oceanic
and Atmospheric Administration statunitense - il 2008 si sia classificato a
livello globale all´
g20: senza protezionismo
ripresa nel 2010 ( da "Repubblica,
La" del 30-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: una globalizzazione sostenibile con
crescente prosperità per tutti». Il comunicato promette inoltre sanzioni contro
i paradisi fiscali e una diversa politica di bonus e retribuzioni per i top
manager, che premi «le prestazioni effettive». Il compito è affidato al Financial
Stability Forum, guidato dal governatore della Banca d´
Borse, primi segnali di
ripresa ( da "Sole
24 Ore, Il" del 30-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: negli anni passati possono contare
su stime di crescita rilevanti (per il 2009 Cina a +7,6%, India a +5,5%). Negli
Stati Uniti la chiusura di venerdì scorso ( terza settimana positiva
consecutiva) ha visto l'S&P 500 con un saldo negativo da inizio anno dell'9,66%nonostante
il recupero del 20% dai minimi della prima settimana di marzo, mentre il Nasdaq
Composite è tornato in parità.
Obama lancia un summit sul
clima ( da "Sole
24 Ore, Il" del 30-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: round negoziale tra 16 Paesi
inizierà a fine aprile negli Usa: coinvolti Cina, Russia e India Obama lancia
un summit sul clima Lettera a Berlusconi: in luglio alla Maddalena l'incontro
finale Marco Valsania NEW YORK L'Amministrazione di Barack Obama ha convocato
un vertice su energia e clima tra le sedici maggiori potenze mondiali, con la
partecipazione anche delle Nazioni Unite,
Le economie in surplus si
scoprono vulnerabili ( da "Sole
24 Ore, Il" del 30-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: soprattutto verso la Cina. Anche se
questi dati sono distorti dagli effetti nel Capodanno lunare ». Questa
settimana sono previste le statistiche di marzo per la Corea,che offriranno
l'occasione per una verifica importante: l'ottimismo non è condiviso da tutti.
Il rischio vero per questi Paesi si chiama però protezionismo.
Il Nord-Ovest: imprese
leader e città-regione ( da "Sole
24 Ore, Il" del 30-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: con il destino della
globalizzazione. Marchionne e la Fiat ci stanno provando in un ciclo dell'auto
globale sempre più turbolento. Sfida molto alta anche per le rappresentanze
sindacali. Molto dipenderà non solo da Fiat. Ma da come reagirà Cuneo, la provincia
granda nel capitalismo diffuso, la langa della Ferrero, del barolo,
Obama si prepara al G8 di
Londra:
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: mettere le basi per una collaborazione
indispensabile con paesi come la Cina e la Russia: proprio a Londra, già
mercoledì, Obama incontrerà per la prima volta il presidente russo Dmitri
Medvedev e quello cinese Hu Jintao. In 7 giorni Obama parteciperà al G20, alle
celebrazioni per il 60° anniversario della Nato a Kehl, al vertice Ue-Usa a
Praga e farà una visita di stato in Turchia.
Giavelli (grillini)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Aprì le porte a Dal Cin e Foglia»
PARLIAMO di Reggiana, Reggio, centro storico ed Antonella Spaggiari.
Ricostruiamo un po' di storia andando indietro con la memoria, operazione
sempre importante. Chi stese i tappeti rossi a Franco Dal Cin facendogli
costruire un inutile stadio che ad oggi - anche se la Reggiana giocasse in
serie B - si dimostra troppo grande?
NANOTECNOLOGIE, L'ITALIA
S'E' DESTA? AL CNR UN CONVEGNO INTERNAZIONALE INTERAMENTE DEDICATO AL TEMA
METTERÀ A CONFRONTO RAPPRESENTANTI DEL MONDO SCIENTIFICO, INDUSTRIALE E
ISTITUZI ( da "marketpress.info"
del 30-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: la giornata del 3 aprile sarà
dedicata al networking, con presentazioni e incontri one-to-one per promuovere
collaborazioni industriali e di ricerca, a cui parteciperanno anche Venture
Capitalists, provenienti da Italia, Usa, Giappone e Cina. Il programma completo
di Nanotec2009 è disponibile sul sito Internet www. Nanotec2009. It .
<<BACK
Il
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: uscita alla crisi diplomatica
internazionale che vede schierati tutti o quasi i Paesi arabi e africani (più
Cina e Russia) a difesa di Bashir, contrapposti all'Occidente guidato da
Francia, Gran Bretagna e Usa (questi ultimi peraltro non riconoscono la Cpi),
che si oppongono a un'eventuale risoluzione del Consiglio di Sicurezza che
congeli la decisione dell'Aja.
La crisi e il principio
del Gattopardo ( da "Corriere
della Sera" del 30-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: essere accusati dello scompiglio
sociale che la globalizzazione si porta dietro, in particolare la perdita dei
posti di lavoro causata dalla delocalizzazione, la fuga dei capitali all'estero
e l'immigrazione. Solo la sinistra sembra avere una risposta credibile: la
globalizzazione, più la stabilità sociale, più un governo forte e
interventista.
Obama l'europeo si gioca
tutto in una settimana/di Marcello Foa
( da "Giornale.it, Il"
del 30-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: i primi faccia a faccia con Russia
e Cina. Ma le premesse non sembrano incoraggianti: su crisi economica e
Afghanistan rischia di tornare a mani vuote Quando arrivò in Europa nel luglio
scorso, Barack Obama venne accolto da una folla oceanica a Berlino, mentre i
leader dei grandi Paesi sgomitavano per farsi ritrarre al suo fianco.
Vino, è l'anno del bianco
( da "Corriere Economia"
del 30-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Ci sono mercati giovani come Cina e
Sudamerica che hanno potenzialità immense. E gli Usa sono tutt'altro che
persi». Tra coloro che meglio hanno interpretato le potenzialità dei mercati
stranieri c'è sicuramente il comparto del Trento doc, le bollicine del metodo
classico che hanno eroso quote di mercato a «sua maestà» lo champagne.
Marketing aggressivo per
crescere ( da "Corriere
Economia" del 30-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Organizza poi un vero e proprio
World Tour in vari Paesi, con iniziative in Cina, Giappone, Usa, India, Russia,
i Paesi più promettenti per la crescita dei consumi, come risulta dalle analisi
molto raffinate di Vinitaly e di Veronafiere. Abbiamo voluto sentire un
produttore di qualità, Badia a Coltibuono (Gaiole in Chianti).
UsaCina, un G2 contro la
crisi ( da "Affari
e Finanza (La Repubblica)" del
30-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: La Cina e gli Usa hanno lanciato
massicce manovre di rilancio della crescita. Al confronto l'Europa porta al
tavolo del G20 delle noccioline". Se prima del piano Geithner e
dell'infortunio cèco gli europei potevano mascherare le proprie carenze facendo
la predica agli americani sui mali della finanza tossica,
Se nasce una nuova valuta
mondiale di riserva ( da "Affari
e Finanza (La Repubblica)" del
30-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Cina che possiede oltre 1900
miliardi di dollari di riserve valutarie, in buona misura investite in titoli
di stato Usa. Un deprezzamento marcato del biglietto verde implicherebbe
pertanto anche una svalutazione delle riserve cinesi. Il governatore della
banca centrale cinese propone allora una soluzione molto semplice: utilizzare
una sorta di supervaluta che faccia da sintesi di
Gli Usa:
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Usa non hanno mai ratificato):
garantire la presenza di Cina e India, due dei maggiori paesi inquinatori, ai
colloqui sulle riduzioni di emissioni di gas inquinanti. Ma la iniziativa di
Bush, che non aveva mai manifestato molto interesse per la questione climatica,
sembrava mirata più a mettere i bastoni tra le ruote ai tentativi avviati a suo
tempo dalle Nazioni Unite per affrontare
America Latina, il Bid
verso l'ampliamento di capitale ( da "Velino.it,
Il" del 30-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: A loro va il 50,02 per cento del
potere di voto nell?Assemblea. Tra i soci che non possono ottenere
finanziamenti ci sono gli Stati Uniti (con il 30 per cento del capitale), il
Canada, il Giappone, Israele, la Cina e 16 paesi europei tra cui l?Italia.
(Pilar Soriani) 30 mar 2009 08:29
OBAMA COSTRINGE WAGONER
(GM) ALLE DIMISSIONI - PEUGEOT CACCIA STREIFF ZAPATERO SALVA LA SUA PRIMA BANCA
- L'ESERCITO GB COMINCIA IL RITIRO DALL'IRAQ LA MINISTRA DI BROWN E I FI
( da "Dagospia.com" del
30-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Il potere crescente dio molti paesi
come la Cina minaccia il ruolo degli Stati UNiti nel Fondo monetario
internazionale. THE WASHINGTON POST - Apertura dedicata ai terremoti nel
settore auto in vista del piano di aiuti che sarà annunciato oggi. Iraq, tensioni
tra forze irachene e combattenti sunnit rischiano di far saltare la strategia
Usa.
Blog e giornalismo
investigativo ( da "Blogosfere"
del 30-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: in globalizzazione La crisi economica
e il cambiamento dei media mettono in pericolo il giornalismo investigativo? Il
sito d'informazione Huffington post, pubblicato come blog, si è alleato con
Atlantic philantropies e altre associazioni di beneficienza per finanziare un
fondo da 1,75 milioni di dollari con l'obiettivo di sostenere uno staff di
reporter investigativi e freelance.
WTA Miami: Pennetta
eliminata, fuori la Safina ( da "Datasport"
del 30-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: USA) b [32] S Peng (CIN) 75 62 S
Stosur (AUS) b [2] D Safina (RUS) 61 64 [4] E Dementieva (RUS) b [31] C Suarez
Navarro (SPA) 62 62 [5] V Williams (USA) b A Groenefeld (GER) 75 63 N Li (CIN)
b [6] V Zvonareva (RUS) 64 36 62 [25] A Szavay (UNG) b [7] A Ivanovic (SRB) 64
46 61 [8] S Kuznetsova (RUS) b N Vaidisova (CZE) 61 64 E Makarova (
E Variati alza il calice
alla caserma Ederle con il generale Garrett
( da "Giornale di Vicenza.it, Il"
del 30-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Usa "The Outlook"
"Cin cin Dal Molin", hanno subito sibilato gli esegeti più maliziosi
sfogliando "The Outlook", periodico di informazione distribuito
all'interno della caserma Ederle. A pagina 4 dell'ultimo numero si narra del
meeting ospitato il 20 marzo in viale della Pace con i sindaci, assessori o
consiglieri dei Comuni tra Vicenza e Padova in cui vivono molti soldati
statunitensi
MARIO DEL PERO SI FA UN
GRAN PARLARE OGGI DI NUOVA GUERRA FREDDA. LO SI FA LADDOVE PAIONO RIECHEG...
( da "Mattino, Il (Benevento)"
del 30-03-2009) + 3 altre fonti
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Usa-Cina è tutt'altro che compiuta,
se mai si compirà, e la chiara superiorità di potenza statunitense rende questo
bipolarismo ancora assai futuribile. La guerra fredda rappresentò peraltro una
fase storica unica proprio per la natura ideologica della competizione
Usa-Urss: per la contrapposizione tra due modelli e due visioni della modernità
dalle ambizioni dichiaratamente universalistiche.
Obama all'Europa:
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: mondo e mettere le basi per una
collaborazione indispensabile con Cina e la Russia. A Londra, mercoledì, Obama
incontrerà il presidente russo Medvedev e quello cinese Jintao. Il programma
dimostra l'urgenza attribuita dalla Casa Bianca alla realizzazione dell'agenda
diplomatica, considerata parte integrante della strategia per risolvere il
problema principale: la recessione globale.
Proteste alla Sapienza e
degli islamici, la legge vale per tutti?
( da "Giornale.it, Il"
del 30-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: cina, globalizzazione, gli usa e il
mondo Commenti ( 63 ) » (3 voti, il voto medio è: 5 su un massimo di 5) Loading
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questo articolo a un amico 21Mar 09 Non chiedete a Obama di essere spontaneo Ma
Obama è davvero un grande comunicatore?
Tutela del patrimonio
artistico, l'Istituto Jemolo apre un corso
( da "Italia Sera" del
30-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: per questo la Direzione Protezione
civile della Regione Lazio ha promosso un Corso sulla normativa giuridica e le
tecniche per gli interventi di protezione civile, realizzato dall?Istituto
regionale di studi giuridici Arturo Carlo Jemolo, inaugurato ieri mattina da
Maurizio Pucci Direttore regionale Direzione Protezione Civile,
Protezione civile e
Ferrovie dello Stato insieme per un'esercitazione mirata
( da "Italia Sera" del
30-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: 8 novembre scorso tra Ferrovie
dello Stato e Protezione Civile della Regione Lazio. L?accordo fa seguito
all?intesa, raggiunta il 15 luglio 2008 tra FS e il Dipartimento Nazionale
della Protezione Civile, che definisce le iniziative necessarie per la gestione
ottimale delle criticità. La Regione Lazio è stata la prima in Italia a dare
attuazione all?
Oltre ai tavoli dei saggi
apriamo gli occhi su ciò che non vediamo
( da "Libertà" del
30-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: stati a costi bassi e soprattutto
in Cina. Tanto che in tutti i settori produttivi ci troviamo manufatti
"Made in Cina". Devo però anche ammettere che neanche noi consumatori
partecipiamo alle possibili soluzioni verificando gli acquisti e preferendo il
"Made in Italy". La corsa è all'acquisto di poca spesa, ma occorre
ricordare che non è sempre il più conveniente perché spesso,
"GRAN TORINO" DI
EASTWOOD È UN CAPOLAVORO DIESEL (IL PASSAPAROLA, LA MEJO CRITICA): DOPO 3
SETTIMANE SUPERA LE SCEMENZE DI FICARRA & PICONE ("I MOSTRI OGGI"
FLOPPEGGIA) SPIDERMAN ( da "Dagospia.com"
del 30-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Dopo il sisma devastante del maggio
scorso in Cina, Yu aveva annunciato la messa in vendita della casa il cui
ricavato, stimato intorno agli 8 milioni di euro, sarebbe andato ai
terremotati. Sean Penn 5 - CHE FANNO?... Da "La Stampa" Carlo Verdone
comincia a girare il suo nuovo film Io, loro, Lara, nel quale è un sacerdote
missionario.
Crisi, dopo 30 anni cala
produzione carne USA ( da "KataWebFinanza"
del 30-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: specialmente in Cina per la
produzione di grano invernale. Le precipitazioni sono state scarse anche in
India. In Sud America, la produzione di grano del 2008 e' stata dimezzata a
causa della grave siccita' in Argentina. Nonostante il crollo delle quotazioni
delle materie prime agricole, nei paesi ricchi e in quelli poveri,
Nvidia potrebbe acquistare
azioni di VIA ( da "PC
World online" del 30-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: di musica gratuito in Cina Skype
per iPhone arriverà domani, per BlackBerry tra un mese T707: il cellulare che
si accende Windows 7 Release Candidate a maggio, arriva la conferma Google
riduce il personale: a casa 200 dipendenti Appuntamento a giugno con Apple:
Snow Leopard e nuovi iPhone in arrivo Eurodap: gli italiani passano troppe ore
davanti PC Pirati in festa a Roma Mozilla,
Crisi, dopo 30 anni cala
produzione carne USA ( da "Borsa(La
Repubblica.it)" del 30-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: specialmente in Cina per la
produzione di grano invernale. Le precipitazioni sono state scarse anche in
India. In Sud America, la produzione di grano del 2008 e' stata dimezzata a
causa della grave siccita' in Argentina. Nonostante il crollo delle quotazioni
delle materie prime agricole, nei paesi ricchi e in quelli poveri,
G20/ THE TIMES: PER
STIMOLI COORDINATI SI VA A SECONDO VERTICE
( da "Wall Street Italia"
del 30-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Cina e Germania hanno ribadito che
non apprezzano l'idea di nuovi finanziamenti pubblici; e si addensa il timore,
afferma il Times, che il vertice di Londra finisca per concentrarsi su scopi
più facilmente raggiungibili: i paradisi fiscali e il segreto bancario ad esempio,
invece che un impegno preciso ad evitare le tentazioni protezioniste o appunto
ad aumentare la spesa pubblica.
ROMA. PEOPLE FIRST , LE
PERSONE PRIMA DI TUTTO. SABATO ERANO I GIOVANI E I DISOCCUPATI A ...
( da "Mattino, Il (Nazionale)"
del 30-03-2009) + 3 altre fonti
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Usa, Italia, Germania, Gran
Bretagna, Russia e Giappone), affiancati da quelli di altri sei Paesi
(Sudafrica, Brasile, Cina, India, Egitto e Messico), faranno i conti con uno
scenario da brividi. La recessione sta colpendo duro e secondo l'Ilo
(l'organizzazione internazionale del lavoro) il numero dei disoccupati potrebbe
aumentare di 50 milioni di persone nel 2009,
CRESCIUTA ALL'INTERNO DELL'ATTUALE
SISTEMA INTERNAZIONALE, CON LE SUE NORME DISCIPLINATRIC...
( da "Mattino, Il (Nazionale)"
del 30-03-2009) + 2 altre fonti
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: con le sue norme disciplinatrici e
la sua estrema flessibilità, la stessa Cina ha progressivamente maturato un
interesse alla preservazione di tale sistema. La guerra fredda ci ha lasciato
però molte eredità e, anche, non pochi detriti. Tra questi va incluso uno dei
simboli quintessenziali del peculiare bipolarismo postbellico: le armi
nucleari.
Obama in Europa operazione
sorriso ( da "Gazzettino,
Il" del 30-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: con la Cina e con Paesi che il
precedente inquilino alla Casa Bianca a suo tempo aveva definito
"canaglie", come l'Iran. L'atmosfera della vigilia - malgrado le
previste contestazioni pacifiste a Londra contro l'invio di altre truppe Usa in
Afghanistan - appare ben diversa da quella del giugno 2001, quando l'allora
neopresidente George W.
primavera senza rondini
( da "Sicilia, La" del
30-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Usa non hanno mai ratificato):
garantire la presenza di Cina e India, due dei maggiori Paesi inquinatori, ai
colloqui sulle riduzioni di emissioni di gas inquinanti. Ma l'iniziativa di
Bush, che non aveva mai manifestato molto interesse per la questione climatica,
sembrava mirata più a mettere i bastoni tra le ruote ai tentativi avviati a suo
tempo dalle Nazioni Unite per affrontare
Nord Corea: nuovo test
nucleare dietro al prossimo lancio?
( da "Velino.it, Il"
del 30-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: oltre alla rottura del dialogo con
Corea del Sud, Giappone, Russia, Cina e Stati Uniti sullo smantellamento del
proprio programma nucleare, le minacce di Pyongyang potrebbero alludere
all?intenzione di condurre un nuovo test nucleare dopo quello dell?ottobre del
2006 definito allora “un test difensivo”
Globe09: i buyer
internazionali promuovono Art Cities Exchange
( da "TTG Italia Online"
del 30-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Particolarmente soddisfatti i buyer
provenienti dai Paesi rappresentati al workshop per la prima volta, come Cina,
Oman, Siria, Malesia, Singapore, Tunisia; elevato il riscontro dall'India, da
Nord Europa, Australia e Usa. "Differenziarsi dalla concorrenza è il
segreto di qualsiasi operazione commerciale - ha dichiarato l'amministratore
delegato di Expoglobe, Paolo Audino -.
Globe09: i buyer
internazionali promuovono Art Cities Exchange
( da "Travel Trade Italia.com"
del 30-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Particolarmente soddisfatti i buyer
provenienti dai Paesi rappresentati al workshop per la prima volta, come Cina,
Oman, Siria, Malesia, Singapore, Tunisia; elevato il riscontro dall'India, da
Nord Europa, Australia e Usa. "Differenziarsi dalla concorrenza è il
segreto di qualsiasi operazione commerciale - ha dichiarato l'amministratore
delegato di Expoglobe, Paolo Audino -.
Afghanistan/ Conferenza
Aia, domani Usa e Iran allo stesso
( da "Virgilio Notizie"
del 30-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: come Cina e India, e per l'Italia
parteciperà il capo della diplomazia Franco Frattini. Stando agli americani la
conferenza si può già considerare "un successo" alla vigilia, visti
il numero e la qualità dei partecipanti "con un periodo tanto breve per
organizzarsi" come ha sottolineato oggi l'inviato speciale del presidente
statunitense per Afghanistan e Pakistan,
AFGHANISTAN/ CONFERENZA
AIA, DOMANI USA E IRAN ALLO STESSO TAVOLO
( da "Wall Street Italia"
del 30-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: come Cina e India, e per l'Italia
parteciperà il capo della diplomazia Franco Frattini. Stando agli americani la
conferenza si può già considerare "un successo" alla vigilia, visti
il numero e la qualità dei partecipanti "con un periodo tanto breve per
organizzarsi" come ha sottolineato oggi l'inviato speciale del presidente
statunitense per Afghanistan e Pakistan,
NORDCOREA/ PYONGYANG
INCRIMINERÀ LE DUE GIORNALISTE USA... -2-
( da "Wall Street Italia"
del 30-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Corea del Nord e i loro atti ostili
sono stati confermati da prove e dalle loro dichiarazioni", ha affermato
l'agenzia ufficiale nordcoreana Kcna. L'americano-coreana Euna Lee e la
cino-americana Laura Ling lavorano entrambe per la catena californiana Current
TV. Sono state arrestate il 17 marzo, secondo Pyongyang, per essere entrate
illegalmente sul territorio nazionale. (fonte Afp)
( da "Manifesto, Il"
del 30-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
UN MUSEO BRUCE LEE A
HONG KONG L'urlo di Chen colpisce l'Est Hong Kong rende omaggio a un suo grande
cittadino (che però nacque a San Francisco) e trasformerà presto in museo
l'ultima residenza di Bruce Lee. Tardivo riconoscimento alla grandezza della star,
attore, regista, filosofo e creatore del jet kune do, un'arte marziale di alta
qualità ascetica, che perfezionò e rese il kung fu una scienza di combattimento
ancor più fluida e imprevedibile. Bruce Lee, morto misteriosamente nel
( da "Corriere.it"
del 30-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Il piano era in
corso da due anni: smascherato da un gruppo di ricercatori canadesi «La Cina sguinzaglia hacker in 103 Paesi» Operazione Rete
Fantasma, infiltrati 1.300 «computer eccellenti». Spiato anche il Dalai Lama.
Ma Pechino nega GhostNet è al lavoro da due anni. In silenzio, senza destare il
minimo sospetto, la «rete fantasma » si è infiltrata in 1.300 computer di 103
differenti Paesi, rovistando tra documenti top secret e password di uffici
governativi, ambasciate, archivi. Nel mirino anche le sedi dell'organizzazione
in esilio del Dalai Lama a Dharamsala (India), Bruxelles, Londra e New York. Un
lavoro da hacker, i «pirati» di Internet. Un vero e proprio assalto che secondo
alcuni ricercatori dell'Università di Toronto - che sono riusciti a smascherare
la rete - avrebbe origine nella Repubblica popolare. Ronald J. Deibert, Greg
Walton, Nart Villeneuve e Rafal A. Rohozinski del Munk Center for International
Studies, secondo il New York Times, non hanno potuto confermare il
coinvolgimento diretto del governo di Pechino. Ma altri esperti, Shishir
Nagaraja e Ross Anderson dell'Università di Cambridge, sono stati meno
diplomatici: «La responsabilità» di questa azione «è della Cina».
Secca la reazione: «Sono vecchie storie e vecchie sciocchezze - ha detto il
portavoce del console cinese a New York, Gao Wenqi -. Il nostro governo è
contrario e proibisce severamente i crimini informatici». Fbi e Cia, informati
dell'esistenza di GhostNet, non hanno commentato. Certo appare molto
inquietante il fatto che la rete sarebbe ancora attiva. I computer attaccati
erano soprattutto in Paesi asiatici, ma è stato monitorato anche, per mezza
giornata, un pc della Nato e uno dell'ambasciata indiana a Washington. Secondo
i ricercatori l'operazione GhostNet è l'attacco hacker più vasto mai
realizzato: le spie elettroniche continuerebbero a infiltrare una decina di
nuovi computer a settimana. Particolare ancor più raggelante: gli hacker non
solo hanno curiosato negli anfratti di desktop e cartelle segrete. Abilissimi,
sono stati in grado di accendere a distanza le telecamerine inserite nei pc per
«osservare» ambienti riservati (e magari agenti del controspionaggio) al di là
dell'oceano. Scenario da fantascienza? Forse. Ma la Cina è in grado di trasformare in realtà sceneggiature adatte forse a
film della serie Mission Impossible. Un'idea gli americani l'avevano già avuta
nella primavera del 2001, dopo la collisione sopra l'isola di Hainan tra un
aereo spia Usa e un caccia cinese. Nei giorni seguenti, centinaia di
hacker della Repubblica popolare misero a dura prova le difese informatiche di
banche e istituzioni americane. Un attacco che il governo di Pechino «non aveva
né voluto né provocato». Forse. Ma in Cina, dove
Internet è monitorata 24 su 24, pochi dubitano sulla spontaneità dell'azione di
pirati informatici. Tanto più che l'esercito dispone di una divisione per la
«guerra elettronica» tanto segreta quanto abile. Nel 2007, un altro attacco
agli Usa aveva evidenziato un piano minaccioso: gli
hacker avevano l'intenzione di impadronirsi dei sistemi di un bombardiere
americano. Uno scenario da Dottor Stranamore. Paolo Salom stampa |
( da "Wall Street Italia"
del 30-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Tennis/ Key
Biscayne, Flavia Pennetta eliminata da Mauresmo di Apcom I risultati del torneo
Atp e Wta. Bolelli-Seppi fuori dal doppio -->Key Biscayne (Florida, Usa), 30 mar. (Ap) - La coppia italiana Bolelli-Seppi è
fuori dal doppio e Flavia Pennetta è eliminata dalla Mauresmo al torneo di
tennis Atp e Wta di Key Biscayne, in Florida. Questi i risultati degli incontri
(tra parentesi le teste di serie): Singolare Uomini Terzo turno Andy Roddick
(5), Usa, b. Dmitry Tursunov (25), Russia, 7-6 (9),
6-2. Taylor Dent, Usa, b. Tommy Robredo (15), Spagna,
7-5, 6-3. Roger Federer (2), Svizzera, b. Nicolas Kiefer (28), Germania, 6-4,
6-1. Gilles Simon (7), Francia, b. Rainer Schuettler (29), Germania, 3-6, 6-1,
6-1. Gael Monfils (9), Francia, b. Marat Safin, Russia, 5-7, 7-5, 7-6 (3).
Jo-Wilfried Tsonga, Francia, b. Robert Kendrick, Usa,
7-5, 6-4. Donne Terzo turno Elena Dementieva (4), Russia, b. Carla Suarez
Navarro (31), Spagna, 6-2, 6-2. Victoria Azarenka (11), Bielorussia, b. Anna
Chakvetadze (22), Russia, 6-1, 6-4. Svetlana Kuznetsova (8), Russia, b. Nicole
Vaidisova, Repubblica Ceca, 6-1, 6-4. Samantha Stosur, Australia, b. Dinara
Safina (2), Russia, 6-1, 6-4. Agnes Szavay (25), Ungheria, b. Ana Ivanovic (7),
Serbia, 6-4, 4-6, 6-1. Alisa Kleybanova (24), Russia, b. Anastasia Yakimova,
Bielorussia, 6-3, 3-6, 6-4. Zheng Jie (17), Cina, b. Alize Cornet (14), Francia, 6-4, 6-0. Caroline Wozniacki
(13), Danimarca, b. Patty Schnyder (18), Svizzera, 6-4, 6-4. Agnieszka
Radwanska (10), Polonia, b. Kaia Kanepi (21), Estonia, 6-4, 6-3. Venus Williams
(5), Usa, b. Anna-Lena Groenefeld, Germania, 7-5, 6-3. Li Na, Cina, b. Vera Zvonareva (6), Russia, 6-4, 3-6, 6-2. Iveta
Benesova (26), Repubblica Ceca, b. Gisela Dulko, Argentina, 6-3, 6-2. Amelie
Mauresmo (20), Francia, b. Flavia Pennetta (15), Italia, 6-7 (5), 6-2, 6-2.
Ekaterina Makarova, Russia, b. Nadia Petrova (9), Russia, 7-5, 6-1. Doppio
Uomini Primo turno Martin Damm, Repubblica Ceca, e Robert Lindstedt, Svezia, b.
Christopher Kas e Philipp Kohlschreiber, Germania, 7-5, 6-3. Rik de Voest, Sud
Africa, e Bobby Reynolds, Usa, b. Simon Aspelin,
Svezia, e Jamie Murray, Gb, 6-1, 7-6 (4). Bruno Soares, Brasile, e Kevin
Ullyett (6), Zimbabwe, b. Gaston Gaudio, Argentina, e Nicolas Lapentti,
Ecuador, 6-2, 6-2. Nicolas Almagro e David Ferrer, Spagna, b. Daniel Nestor,
Canada, e Nenad Zimonjic (2), Serbia, 6-4, 6-3. Ross Hutchins, Gb, e Jordan
Kerr, Australia, b. Marcelo Melo e Andre Sa (8), Brasile, 7-6 (5), 6-1. Travis
Parrott, Usa, e Filip Polasek, Slovacchia, b. Mariusz
Fyrstenberg e Marcin Matkowski (5), Polonia, 6-4, 6-1. Max Mirnyi, Bielorussia,
e Andy Ram, Israele, b. Simone Bolelli e Andreas Seppi, Italia, 6-1, 6-2. Donne
Primo turno Anastasia Pavlyuchenkova e Elena Vesnina, Russia, b. Lucie Hradecka
e Vladimira Uhlirova, Repubblica Ceca, 7-6 (5), 6-4. Raquel Kops-Jones e
Abigail Spears, Usa, b. Klaudia Jans e Alicja
Rosolska, Polonia, 6-4, 6-4. Kveta Peschke, Repubblica Ceca, e Lisa Raymond
(3), Usa, b. Alla Kudryavtseva e Anastasia Rodionova,
Russia, 6-2, 6-4. Nuria Llagostera Vives e Maria Jose Martinez Sanchez (6),
Spagna, b. Mariya Koryttseva, Ucraina, e Galina Voskoboeva, Kazakhstan, 6-3,
5-7, 10-8 tiebreak. Samantha Stosur e Rennae Stubbs, Australia, b. Yan Zi e
Zheng Jie, Cina, 3-6, 6-3, 10-5 tiebreak.
( da "Wall Street Italia"
del 30-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Tennis/ Key
Biscayne, Bolelli-Seppi fuori dal doppio di Apcom I risultati del torneo Atp e
Wta in Florida -->Key Biscayne (Florida, Usa), 30
mar. (Ap) - La coppia italiana Bolelli-Seppi è fuori dal doppio al torneo di
tennis Atp e Wta di Key Biscayne, in Florida. Questi i risultati degli incontri
(tra parentesi le teste di serie): Singolare Uomini Terzo turno Andy Roddick
(5), Usa, b. Dmitry Tursunov (25), Russia, 7-6 (9),
6-2. Taylor Dent, Usa, b. Tommy Robredo (15), Spagna,
7-5, 6-3. Roger Federer (2), Svizzera, b. Nicolas Kiefer (28), Germania, 6-4,
6-1. Gilles Simon (7), Francia, b. Rainer Schuettler (29), Germania, 3-6, 6-1,
6-1. Donne Terzo turno Elena Dementieva (4), Russia, b. Carla Suarez Navarro
(31), Spagna, 6-2, 6-2. Victoria Azarenka (11), Bielorussia, b. Anna
Chakvetadze (22), Russia, 6-1, 6-4. Svetlana Kuznetsova (8), Russia, b. Nicole
Vaidisova, Repubblica Ceca, 6-1, 6-4. Samantha Stosur, Australia, b. Dinara
Safina (2), Russia, 6-1, 6-4. Agnes Szavay (25), Ungheria, b. Ana Ivanovic (7),
Serbia, 6-4, 4-6, 6-1. Alisa Kleybanova (24), Russia, b. Anastasia Yakimova,
Bielorussia, 6-3, 3-6, 6-4. Zheng Jie (17), Cina, b. Alize Cornet (14), Francia, 6-4, 6-0. Caroline Wozniacki
(13), Danimarca, b. Patty Schnyder (18), Svizzera, 6-4, 6-4. Agnieszka Radwanska
(10), Polonia, b. Kaia Kanepi (21), Estonia, 6-4, 6-3. Venus Williams (5), Usa, b. Anna-Lena Groenefeld, Germania, 7-5, 6-3. Gisela
Dulko, Argentina, b. Iveta Benesova (26), Repubblica Ceca, 6-3, 6-2. Doppio
Uomini Primo turno Martin Damm, Repubblica Ceca, e Robert Lindstedt, Svezoa, b.
Christopher Kas e Philipp Kohlschreiber, Germania, 7-5, 6-3. Rik de Voest, Sud
Africa, e Bobby Reynolds, Usa, b. Simon Aspelin,
Svezia, e Jamie Murray, Gb, 6-1, 7-6 (4). Bruno Soares, Brasile, e Kevin
Ullyett (6), Zimbabwe, b. Gaston Gaudio, Argentina, e Nicolas Lapentti,
Ecuador, 6-2, 6-2. Nicolas Almagro e David Ferrer, Spagna, b. Daniel Nestor,
Canada, e Nenad Zimonjic (2), Serbia, 6-4, 6-3. Ross Hutchins, Gb, e Jordan
Kerr, Australia, b. Marcelo Melo e Andre Sa (8), Brasile, 7-6 (5), 6-1. Travis
Parrott, Usa, e Filip Polasek, Slovacchia, b. Mariusz
Fyrstenberg e Marcin Matkowski (5), Polonia, 6-4, 6-1. Max Mirnyi, Bielorussia,
e Andy Ram, Israele, b. Simone Bolelli e Andreas Seppi, Italia, 6-1, 6-2. Donne
Primo turno Anastasia Pavlyuchenkova e Elena Vesnina, Russia, b. Lucie Hradecka
e Vladimira Uhlirova, Repubblica Ceca, 7-6 (5), 6-4. Raquel Kops-Jones e
Abigail Spears, Usa, b. Klaudia Jans e Alicja
Rosolska, Polonia, 6-4, 6-4. Kveta Peschke, Repubblica Ceca, e Lisa Raymond
(3), Usa, b. Alla Kudryavtseva e Anastasia Rodionova,
Russia, 6-2, 6-4. Nuria Llagostera Vives e Maria Jose Martinez Sanchez (6),
Spagna, b. Mariya Koryttseva, Ucraina, e Galina Voskoboeva, Kazakhstan, 6-3,
5-7, 10-8 tiebreak.
( da "Giornale di Brescia"
del 30-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Edizione: 30/03/2009
testata: Giornale di Brescia sezione:in primo piano Sbarca in Europa la «nuova
America» Da domani Obama parteciperà a 3 vertici in 5 giorni: G20 a Londra,
Nato a Strasburgo e Usa-Ue a Praga Barack Obama sale
su uno degli elicotteri presidenziali WASHINGTON La «Nuova America» di Barack
Obama sbarca domani in Europa per affrontare il primo test internazionale del
nuovo inquilino della Casa Bianca. Con tre vertici in cinque giorni -
conferenza G20 a Londra, riunione Nato a Strasburgo e vertice Usa-Ue a Praga -, con incontri con oltre 40 leader mondiali, con una
raffica di bilaterali (compresi i primi faccia a faccia con i presidenti di
Russia e Cina), con due discorsi importanti sui rapporti transatlantici (in
Francia) e sulla proliferazione nucleare (nella Repubblica Ceca), con una sosta
finale in Turchia l'agenda del primo viaggio Oltreoceano di Barack Obama appare
straordinariamente ambiziosa. Ma alla Casa Bianca non si nasconde il
timore che la stessa Europa che aveva riservato un anno fa accoglienze da
rockstar al candidato alla presidenza Usa possa dare
questa volta un benvenuto meno entusiasta al nuovo inquilino dello Studio
Ovale. Alle proteste già previste a Londra e Strasburgo contro l'inasprimento Usa della guerra in Afghanistan, si accompagneranno le
perplessità dei leader europei sollecitati da Obama ad accogliere i detenuti di
Guantanamo, a imitare la ricetta Usa di poderosi
pacchetti di stimolo, ad aumentare il contributo (militare e civile) alle
operazioni in Afghanistan. Ripristinare il prestigio Usa
Scopo dichiarato della visita di Obama, che in otto giorni toccherà cinque
Paesi, è quello di cominciare «a ripristinare il prestigio dell'America nel
mondo» gravemente scosso durante gli otto anni di amministrazione Bush, fanno
sapere i funzionari della Casa Bianca. Tanto per cominciare, Obama avrà un
atteggiamento diverso: è pronto a considerare le opinioni e le idee dei suoi
interlocutori e intende «guidare con l'esempio», soprattutto per le iniziative
per fronteggiare la crisi economica. Inoltre Obama ha già corretto, in dieci
settimane, molte delle politiche di Bush bersaglio delle critiche degli altri
Paesi: ha ordinato la chiusura di Guantanamo, ha annunciato il calendario del
ritiro delle truppe americane in Iraq, ha sposato la causa della lotta al
cambiamento del clima, ha teso la mano all'Iran, ha annunciato una nuova
strategia per l'Afghanistan ed il Pakistan. Ma la Nuova America,
nell'atteggiamento e nella linea politica, che Obama presenta all'Europa è
anche un'America gravemente indebolita dalla crisi finanziaria. È una crisi che
ha provocato un ripensamento del «modello americano» finora presentato come il
migliore con la sua enfasi sulla libertà dei mercati e sulla deregulation (il
fattore all'origine della crisi). È una situazione che indebolisce la posizione
di Obama in vista del G20 di Londra. L'enfasi degli Usa
sulla necessità di varare massicci pacchetti di stimolo nazionali per far
ripartire l'economia non è condivisa da molti Paesi europei e la Casa Bianca ha
già cominciato a mettere le mani avanti: non ci saranno richieste specifiche a
Londra da parte americana su questo fronte. Così come al vertice Nato, Obama
non chiederà direttamente un aumento di militari in Afghanistan ai Paesi
alleati (puntando piuttosto sull'addestramento e sulla ricostruzione civile).
Un atteggiamento che rivela come Obama abbia già imparato una importante
lezione di politica internazionale: mai chiedere ciò che non ha alcuna
probabilità di essere concesso. L'Italia: sì al clima nel G8 Intanto l'Italia,
presidente di turno del G8, accoglie la proposta di Obama di organizzare un
forum sull'energia e sui cambiamenti climatici a margine del vertice che si
terrà a luglio in Sardegna. «Abbiamo dato il nostro via libera affinché si
tenga la riunione durante il G8 alla Maddalena», ha detto il premier Silvio
Berlusconi nel suo intervento al congresso del Pdl in un passaggio
sull'ambiente. Ieri era trapelato che l'inquilino della Casa Bianca aveva
inviato una lettera a Berlusconi in cui si chiede l'aiuto dell'Italia per
riattivare il Major economies Forum sull'energia ed i cambiamenti climatici. Ed
ieri è arrivata la risposta del Governo.
( da "Cittadino, Il"
del 30-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Obama, svolta
"verde" per l'America Il presidente Usa vuole
subito riattivare un Forum sull'energia Washington La proposta del presidente
americano Barack Obama di riattivare il Major Economies Forum sull'energia ed i
cambiamenti climatici, con una riunione preliminare ad aprile a Washington ed
un vertice sul clima in luglio in Italia in margine al G8, sviluppa una
precedente iniziativa di George W. Bush ma è basata, viene osservato ieri a
Washington, su un approccio ben diverso da quello dell'ex inquilino della Casa
Bianca.La proposta iniziale di Bush mirava a superare un evidente difetto del
Protocollo di Kyoto (che gli Usa non hanno mai ratificato): garantire la presenza di Cina e India, due dei maggiori paesi inquinatori, ai colloqui sulle
riduzioni di emissioni di gas inquinanti.Ma la iniziativa di Bush, che non
aveva mai manifestato molto interesse per la questione climatica, sembrava
mirata più a mettere i bastoni tra le ruote ai tentativi avviati a suo tempo
dalle Nazioni Unite per affrontare il problema che a portare avanti la
battaglia per ridurre le emissioni di gas inquinanti.«É una questione di
intenti - ha affermato Larry Schweiger, presidente della National Wildlife
Federation - Penso che la amministrazione Bush non avesse mai desiderato
giungere ad una vera soluzione. Penso invece che l'amministrazione Obama sia
veramente impegnata a trovare una soluzione attuabile».È un impegno confermato
dall'inviato speciale di Obama per il clima Todd Stern. «Siamo impegnati con
tutte le nostre forze e con tutte le energie per risolvere questo problema - ha
dichiarato - Non abbiamo dubbi sulla urgenza del problema dei mutamenti del
clima e sulla gravità della sfida che ci attende».La proposta del presidente
Obama prevede una riunione preliminare a Washington il 27 e 28 aprile, a
livello di sherpa, con la partecipazione di sedici grandi economie mondiali,
comprese quindi India e Cina. La conferenza mira a
«progredire nella esplorazione di iniziative congiunte sull'energia pulita e la
riduzione delle emissioni inquinanti», ha spiegato la Casa Bianca.Il passo
successivo sarà una conferenza in Italia in margine al G8 di luglio in
Sardegna. Il traguardo finale è quello della Conferenza sul Clima in programma
a Copenaghen nel dicembre prossimo. Ieri appena trapelato che l'inquilino della
Casa Bianca aveva inviato una lettera al premier Silvio Berlusconi nella quale
si chiede l'aiuto dell'Italia per riattivare il "Major economies
Forum" sull'energia ed i cambiamenti climatici, molto tempestivamente è
arrivata la risposta del governo.Il G8 a guida italiana, ha detto il ministro
degli Esteri Franco Frattini, «aveva già, tra le sue grandi priorità, i
cambiamenti climatici», quindi al vertice di luglio alla Maddalena «ci sarà una
sessione all'interno del summit e, a latere, un evento speciale» per rilanciare
il "Major Economies Forum" come proposto dal presidente
americano.(Ansa)
( da "Tribuna di Treviso, La"
del 30-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Creatività e
innovazione, politici e intellettuali a confronto Il Festival delle città
impresa da giovedì farà tappa anche a Montebelluna e Asolo MONTEBELLUNA.
Innovare per vocazione. Questo sarà il tema che sarà sviluppato nella sezione
montebellunese-asolana del «Festival delle città impresa», con una serie di
appuntamenti a tema economico intervallati a manifestazioni culturali. La
biblioteca di Montebelluna ospita quattro appuntamenti che intrecciano il
teatro, la letteratura conteamporanea ed uno stimolante
dibattito tra cultura locale e globalizzazione. Di rilievo l'appuntamento di
sabato, quando il ministro Luca Zaia e il presidente di Slow Food, Carlo
Petrini, affronteranno il tema del legame tra cultura dell'alimentazione e i
comportamwenti sociali in corso di trasformazione, dai mercati a chilometri
zero alla globalizzazione. Invece il giorno prima Bugaro, Covacich, De
Michelis, Fedrigotti, Montanari e Trevisan leggeranno il Nordest da dentro i
libri. Al teatro è affidato il compito di un racconto poetico sulla metropoli
di oggi e l'identità del paesaggio di ieri. Alla Fornace di Asolo gli altri
quattro incontri della sezione trevigiana del Festival delle città impresa,
centrati su creatività e innovazione. Il Festival delle città impresa prenderà
il via giovedì 2 aprile, col primo appuntamento. Si tratta di uno spettacolo
teatrale tratto dal libro del sindacalista vicentino Gigi Copiello e porta in
scena il racconto dlela trasformazione fisica e culturale che ha toccato in
questi ultimi anni il Veneto e l'intero Nordest. (e.f.)
( da "Tribuna di Treviso, La"
del 30-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Maxi-esercitazione
della Protezione Civile Dal 4 aprile c'è «Cansiglio 2009» con base a Cappella
Maggiore CAPPELLA MAGGIORE. E' stato presentato nel centro sociale il piano di
protezione civile, nonché «Cansiglio 2009» esercitazione di protezione civile
con simulazione di sisma, in programma il 4 e 5 aprile. «Cansiglio 2009» è la prima
manifesazione interregionale di protezione civile realizzata in paese, che si
dispiegherà anche nei territori di Sarmede, Fregona, Colle Umberto ed Orsago.
Le protezioni civili di queste realtà comunali insieme al Corpo Forestale di
Stato risultano infatti le organizzatrici dell'evento che vedrà impegnati più
di 300 volontari e mezzi di ogni tipo, fra cui elicotteri, ambulanze e mezzi
anticendio. Saranno impiegate anche unità cinofile da catastrofe del Veneto e
del Friuli, nonchè della Carinzia e della Slovenia. L'evento si fregia della
collaborazione di molte istituzioni come il comune di Pozzuolo, la Regione
Veneto, la Provincia di Treviso, le amministrazioni comunali interessate e la
Regione Friuli e della partecipazione della Prefettura, della Polizia, dei
Carabinieri, del Corpo Forestale, dei Vigili del Fuoco e Suem. (s.r.)
( da "Tirreno, Il"
del 30-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Pagina 5 - Pontedera
PONTEDERA.Dedicata ai migranti di oggi, ai curiosi, ai guerrieri, ai naufraghi
come Ulisse, ... PONTEDERA.Dedicata ai migranti di oggi, ai curiosi, ai
guerrieri, ai naufraghi come Ulisse, "Odissea", il nuovo spettacolo
di Cesar Brie e del suo Teatro de los Andes, andrà in scena domani e mercoledì
1º aprile, con inizio alle 20.30, al Teatro Era di Pontedera. Dopo aver
riscosso un raro e clamoroso successo di pubblico e critica con
"Iliade" nel
( da "Bresciaoggi(Abbonati)"
del 30-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
IL
COMMENTO La recessione nel mondo e la partita tra Cina e Usa Carlo Pelanda
Il G20 - cioè il gruppo di Stati che forma la stragrande maggioranza del Pil
mondiale - si riunirà a Londra il prossimo 2 aprile. La scelta della città è un
po' sfortunata perché evoca un analogo summit a 66 nazioni lì tenutosi nel 1933
con lo stesso scopo di trovare una soluzione internazionale, e non tante di tipo nazionalista,
alla depressione globale di allora. Il summit fallì per l'eccesso di interessi
nazionali divergenti. Probabilmente quello del 2009 non fallirà perché tutti i
governi hanno interesse a lanciare messaggi di ottimismo e di collaborazione.
Ma certamente, fuori dalla retorica dei comunicati, non produrrà risultati
significativi in termini di coordinamento globale. Tuttavia, potrà limitare le
reazioni protezionistiche alla crisi attuate dalle singoli nazioni. Va
ricordato, infatti, che la Grande depressione degli Anni '30 non fu causata dal
crollo borsistico del 1929, ma dal tipo di reazione: restrizione della
liquidità invece che sua espansione, aumento delle tasse (in America) invece
che riduzione e, soprattutto, barriere protezionistiche al commercio
internazionale che lo ridussero ai minimi facendo collassare le esportazioni di
tutti. Il massimo fattibile dal G20 sarà il ridurre questo pericolo. Ma dove
dobbiamo guardare, allora, per capire chi sta producendo soluzioni attive?
Dobbiamo osservare il G2 sino - americano. Il mercato globale non è rotondo, ma
piramidale. Al vertice c'è l'America che regge con la sua capacità di
importazione le esportazioni da tutte le economie nazionali, in particolare di
quella cinese. Il modello di sviluppo cinese dipende dall'alto volume di
esportazioni. Per questo Pechino reimpiega i dollari guadagnati vendendo beni
commerciali per finanziare il debito americano in modo che l'economia
statunitense possa restare in continua e forte crescita. Tale sistema economico
binario, che costituisce il centro economico del pianeta, è stato in vigore
dalla metà degli anni '90 fino a pochi mesi fa. È la vera causa sistemica
(indiretta) della crisi finanziaria in quanto la pompa di capitale cinese ha
spinto le operazioni a debito in America e globalmente oltre qualsiasi limite
di sostenibilità.2
( da "Bresciaoggi(Abbonati)"
del 30-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
nazionale pag. 2 Recessione nel mondo, partita tra Cina e Usa Nel settembre
( da "Bresciaoggi(Abbonati)"
del 30-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
nazionale pag. 2
Obama all'Europa: «Più interventi concreti per i piani di stimolo» Domani sera,
Barack Obama arriverà a Londra per la prima missione internazionale, centrata
sul G20 dedicato alla crisi economica, ma non limitata solo a questo tema. Una missione
che dovrà ridisegnare il ruolo degli Usa nel mondo e mettere le basi per una collaborazione
indispensabile con Cina e la Russia. A Londra, mercoledì, Obama incontrerà il presidente
russo Medvedev e quello cinese Jintao. Il programma dimostra l'urgenza
attribuita dalla Casa Bianca alla realizzazione dell'agenda diplomatica,
considerata parte integrante della strategia per risolvere il problema
principale: la recessione globale. Nonostante il lavoro dei negoziatori,
Obama trova sul tavolo di Londra posizioni contrastanti con i partner Ue sui
piani di stimolo. L'Europa vede come priorità per uscire dalla crisi
soprattutto le nuove regole di trasparenza e controllo per la finanza
internazionale, e la lotta contro i «paradisi fiscali». Obama non è contrario,
ma chiede ai partner di partecipare di più allo sforzo economico. Secondo
indiscrezioni, smentite ma considerate attendibili, Obama vorrebbe far varare
dai Paesi del G20 un pacchetto di stimoli economici per 2mila miliardi di
dollari. BERLUSCONI: «SÌ AL VERTICE SUL CLIMA PROPOSTO DAGLI USA». Obama ha
proposto un vertice sul clima il 27-28 aprile, per arrivare a conclusioni per
il vertice G8 alla Maddalena (8-10 luglio), e dettato le condizioni
all'industria dell'auto Usa. Energie rinnovabili,
protezione ambientale e lotta ai cambiamenti climatici devono essere i motori
della ripresa. I giganti dell'auto devono offrire piani di rilancio coraggiosi
e centrati su questi principi. Oltre che sul contenimento dei costi. E
l'Italia, presidente di turno del G8, ha accolto la proposta. «Abbiamo dato il
nostro via libera affinché si tenga la riunione durante il G8 alla Maddalena»,
ha dichiaratoil premier Silvio Berlusconi nel suo intervento al congresso del
Pdl in un passaggio sull'ambiente.
( da "Bresciaoggi(Abbonati)"
del 30-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
L'INCONTRO. Il
vescovo emerito di Acerra al villaggio Sereno, ospite del cineteatro per
parlare di globalizzazione Monsignore? No, don Antonio di
Elisabetta Bentivoglio Ingresso tra gli applausi per monsignor Antonio Riboldi
nel cineteatro del villaggio Sereno. Invitato a parlare sul tema della
globalizzazione e della solidarietà, il vescovo emerito di Acerra - la
cittadina napoletana diventata famosa per il coinvolgimento in fatti
camorristici e per il termovalorizzatore recentemente inaugurato dal
presidente del Consiglio Silvio Berlusconi - ha incantato i presenti (un
centinaio di persone) raccontando la sua vita di frontiera. Non si preoccupa di
uscire fuori dal tema della serata, «tanto gira e rigira, ovunque io vada,
qualunque argomento sia chiamato a trattare, io posso solo e sempre parlare di
Dio e di quello che grazie a Lui ho fatto nella mia vita», dice. Don Antonio,
come lo chiamano i più, porta gli abiti semplici del parroco e non smette di
stringere il Cristo che porta al collo: «Ho fatto voto di povertà, non mi serve
l'esteriorità di un abito per parlare di Dio», e le sue parole - a dispetto
degli 86 anni compiuti il 16 gennaio - sono ancora chiare e forti. Parla di
Africa, «il continente che porto sempre nel cuore e ricordo nelle preghiere», delle
sue continue guerre civili, della povertà che colpisce il 70 per cento della
popolazione africana, dell'Hiv e dei suoi continui nuovi morti. CON LE PAROLE
di papa Benedetto XVI in merito all'uso - anzi, non uso - dei preservativi, don
Antonio non è d'accordo: «Papa Ratzinger ha molte difficoltà nel rapportarsi
con questo tipo di problemi sociali. Lasciarsi andare a certi giudizi quando un
intero continente sta ancora combattendo contro il fortissimo contagio
dell'Aids vuol dire fermarsi alla morale dei testi teologici senza confrontarsi
con la realtà degli umani». Poi monsignor Riboldi torna su un argomento a lui
molto caro: alzare la voce, uscire dal coro, parlare quando sarebbe più comodo
tacere. E così cominciano i suoi racconti di mafia, di quel prete brianzolo
spedito nella Sicilia di Mazara del Vallo, che durante la messa di insediamento
si trovò a celebrare l'eucarestia «di fronte a dodici vecchiette: la mafia
aveva impedito a tutti di partecipare. In quel momento ho capito che bisognava
aver pazienza e aspettare. Dopo dieci anni la Chiesa di Mazara del Vallo era
d'esempio per tutta la diocesi trapanese». Come ha fatto? «Usando l'unica arma
che conosco: ho guardato negli occhi la gente e aspettato che ricambiassero il
mio sguardo; quando hanno cominciato a rialzare, la testa la paura della mafia
era ancora nei loro occhi, ma a quel punto di me potevano fidarsi». Il
terremoto che il 15 gennaio del 1968 colpì la Valle del Belice rase al suolo
anche la chiesa di Mazara. Ma dopo un momento di sconforto nel quale il parroco
si rivolse a Dio chiedendo «perché dopo dieci anni di lotte per riportarti in
mezzo a questa comunità hai permesso che venisse tutto distrutto?», don Antonio
organizzò una spedizione a Roma insieme ai bambini e alle famiglie dei terremotati
per chiedere aiuto alle istituzioni. Aiuto concesso, ma monsignor Riboldi
doveva partire di nuovo. Questa volta lo aspettava la provincia napoletana di
Acerra, insieme alle stesse problematiche che aveva imparato a conoscere in
Sicilia. L'unica differenza era nel nome: non più mafia, ma camorra. ANCHE LÌ
C'ERA bisogno di urlare, così nel giorno della pastorale, con la chiesa gremita
per la celebrazione dei santi patroni San Cuono e Figli, cominciò così la sua
omelia: «La Chiesa di Acerra dice no alla camorra». Oggi ad Acerra la camorra
c'è ancora, ma la gente, anche grazie alla testimonianza di don Antonio, ha
meno paura di parlare. Nelle ultime parole del suo intervento sembra ricordarsi
del tema della serata: «La globalizzazione vorrebbe dire portare il progresso
in ogni parte del pianeta, in modo che ogni uomo abbia la propria dignità. Per
due terzi del mondo le cose non stanno così. Si muore ancora di fame: questa è
dignità? La globalizzazione è finita sotto le ceneri della crisi di banche e
mercato. Con la crisi economica si stanno riscoprendo valori che si erano
dimenticati, ma non lasciate che la fine della crisi dia inizio a una fase di
egoismo e cura dell'individualità».
( da "Arena, L'" del
30-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Lunedì 30 Marzo 2009
PRIMAPAGINA Pagina
( da "Arena, L'" del
30-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Lunedì
30 Marzo 2009 NAZIONALE Pagina 2 Recessione nel mondo, partita tra Cina e Usa Nel settembre
( da "Arena, L'" del
30-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Lunedì 30 Marzo 2009
NAZIONALE Pagina 2 Obama all'Europa: «Più interventi concreti per i piani di
stimolo» Domani sera, Barack Obama arriverà a Londra per la prima missione
internazionale, centrata sul G20 dedicato alla crisi economica, ma non limitata
solo a questo tema. Una missione che dovrà ridisegnare il ruolo
degli Usa nel mondo e mettere le basi per una collaborazione
indispensabile con Cina e la Russia. A Londra, mercoledì, Obama incontrerà il presidente
russo Medvedev e quello cinese Jintao. Il programma dimostra l'urgenza
attribuita dalla Casa Bianca alla realizzazione dell'agenda diplomatica,
considerata parte integrante della strategia per risolvere il problema
principale: la recessione globale. Nonostante il lavoro dei negoziatori,
Obama trova sul tavolo di Londra posizioni contrastanti con i partner Ue sui
piani di stimolo. L'Europa vede come priorità per uscire dalla crisi
soprattutto le nuove regole di trasparenza e controllo per la finanza
internazionale, e la lotta contro i «paradisi fiscali». Obama non è contrario,
ma chiede ai partner di partecipare di più allo sforzo economico. Secondo
indiscrezioni, smentite ma considerate attendibili, Obama vorrebbe far varare
dai Paesi del G20 un pacchetto di stimoli economici per 2mila miliardi di
dollari. BERLUSCONI: «SÌ AL VERTICE SUL CLIMA PROPOSTO DAGLI USA». Obama ha
proposto un vertice sul clima il 27-28 aprile, per arrivare a conclusioni per
il vertice G8 alla Maddalena (8-10 luglio), e dettato le condizioni
all'industria dell'auto Usa. Energie rinnovabili,
protezione ambientale e lotta ai cambiamenti climatici devono essere i motori
della ripresa. I giganti dell'auto devono offrire piani di rilancio coraggiosi
e centrati su questi principi. Oltre che sul contenimento dei costi. E
l'Italia, presidente di turno del G8, ha accolto la proposta. «Abbiamo dato il
nostro via libera affinché si tenga la riunione durante il G8 alla Maddalena»,
ha dichiaratoil premier Silvio Berlusconi nel suo intervento al congresso del
Pdl in un passaggio sull'ambiente.
( da "Arena, L'" del
30-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Lunedì 30 Marzo 2009
INSERTI Pagina 71 DAL 1967 AD OGGI. La rassegna vinicola è la manifestazione
che più di ogni altra ha scandito l'evoluzione del sistema vinicolo nazionale
ed internazionale Una storia di successo lunga 43 anni Settembre 1967: si svolgono
nel palazzo della Gran Guardia le «Giornate del vino italiano» Vinitaly è la
manifestazione che più d'ogni altra ha scandito l'evoluzione del sistema
vitivinicolo nazionale ed internazionale, contribuendo a fare del vino una
delle più coinvolgenti e dinamiche realtà del settore primario. 1967: il 22 e
il 23 settembre si svolgono nel palazzo della Gran Guardia le Giornate del Vino
Italiano. È l'atto di nascita ufficiale di Vinitaly. 1969: nella terza edizione
delle Giornate del Vino Italiano, accanto all'attività convegnistica, 130 case
vinicole espongono i loro prodotti. 1971: la manifestazione diventa Vinitaly -
Salone delle Attività Vitivinicole, una vera e propria rassegna mercantile.
Organizzata da Agriturist e guidata da Mario Soldati, si svolge l'asta dei vini
pregiati. 1978: Vinitaly ottiene la qualifica di "internazionale" ed
apre le porte alla partecipazione di aziende estere. 1980: Vinitaly cambia data
e d'ora in poi si svolge ad aprile. 1987: all'interno di Vinitaly nasce il
primo Salone dell'Oliva. 1988: il Salone dell'Oliva diventa SOL. Nasce anche
Distilla, il Salone della Grappa, del Brandy e dei Distillati. 1992: nasce il
Concorso Enologico Internazionale che, giunto alla 16a edizione, è divenuto il
più selettivo e partecipato al mondo con una media di 90 medaglie assegnate su
oltre 3.500 vini da più di 30 Paesi. 1995: Vinitaly assorbe Distilla ed assume
la denominazione Vinitaly - Salone Internazionale del Vino e dei Distillati.
1996: nasce l'International Packaging Competition, per premiare il miglior
abbigliaggio del vino. 1998: l'internazionalità di Vinitaly è confermata e
rilanciata dalla scelta di Veronafiere, nel centenario di attività, di andare in Cina, a Shanghai, con China Wine,
un'esperienza positiva che si ripeterà gli anni seguenti. 2002: a giugno
Veronafiere porta Vino&Olio a Singapore. 2003: dopo una prima esperienza
nel 2002, la rassegna "conquista" anche l'America con Vinitaly US
Tour a Chicago e San Francisco, e partecipa ad IFOWS, l'Italian Food and Wine
Show di Mumbay, in India. 2004: il marchio Vinitaly viene speso
direttamente, per la prima volta, dopo sei anni di presenza, in Cina e, novità assoluta, in Russia. Prosegue il Vinitaly US
Tour con Miami e San Francisco. 2005: è potenziata la fase di
internazionalizzazione del marchio a servizio del sistema vinicolo nazionale.
Nuove "manovre" in India con Ifows per preparare il terreno alla
prima edizione vera e propria di Vinitaly India. 2006: Vinitaly raggiunge la
piena maturità, i quarant'anni. Presenta due nuovi padiglioni espositivi (10 e
11) e amplia la presenza sui mercati esteri grazie a Vinitaly Japan, in
novembre a Tokyo, alla prima edizione con il marchio Vinitaly in India, a
Mumbay e New Delhi, alla terza in Russia con la novità di San Pietroburgo
insieme alla consolidata Mosca, a Vinitaly US Tour (a Chicago, Los Angeles e
Las Vegas) e a Vinitaly China a Shanghai (Cina). 2007:
dopo il matching on-line sul sito www.vinitaly.com sperimentato con successo
negli anni precedenti, Vinitaly lancia "Taste Italy", una nuova iniziativa
di incontro tra domanda e offerta. Qui le migliori aziende italiane presentano
a 5.000 tra operatori esteri e stampa specializzata, attraverso un innovativo
sistema di dispenser, il "top product" e il "new product"
dell'anno. Vinitaly 2007 vede la nascita di Genius Vini, un sistema integrato a
servizio delle aziende, frutto del consorzio tra Veronafiere, Federvini e Uiv.
Tra gli obiettivi, individuare nuovi mercati di sbocco e la promozione del
prodotto italiano. 2008: viene lanciato "Passionate Business", che
rappresenta la sintesi della filosofia operativa di Veronafiere: passione per
il vino e concretezza degli affari. Il salone del vino più grande del mondo
consolida la sua leadership internazionale forte di un'area espositiva di oltre
89 mila metri quadrati netti completamente occupati da circa 4.300 espositori
provenienti da oltre 30 Paesi e visitatori in arrivo da 110. Vinitaly World
Tour festeggia i 10 anni ripartendo dall'India a gennaio. A febbraio è la volta
di Vinitaly US Tour, che viene sdoppiata per una prima trasferta a Miami e a
Palm Beach. In giugno nuova tappa in Russia, mentre a ottobre Vinitaly è di
nuovo negli Usa a Chicago, a New York e per la prima
volta nella capitale Washington. Il calendario all'estero si completa in
novembre con il Giappone.
( da "Nuova Sardegna, La"
del 30-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
G20 a Londra,
incontri Nato e Ue. Italia, ok al forum sul clima Obama alla conquista
dell'Europa Agenda ambiziosa ma molti dubbi sui risultati del presidente Usa WASHINGTON. La "Nuova America" di Barack Obama
sbarca in Europa per affrontare il primo test internazionale. Con tre vertici
nel giro di cinque giorni - conferenza G20 a Londra, riunione Nato a Strasburgo
e vertice Usa-Ue a Praga -, con incontri con oltre 40
leader mondiali, con una raffica di bilaterali (compresi i primi faccia a
faccia con i presidenti di Russia e Cina), con due discorsi importanti
sui rapporti transatlantici (in Francia) e sulla proliferazione nucleare (nella
Repubblica Ceca), l'agenda del primo viaggio oltreoceano di Obama appare molto
ambiziosa. Ma alla Casa Bianca non si nasconde il timore che la stessa Europa
che aveva riservato un anno fa accoglienze da rockstar al carismatico candidato
alla presidenza Usa possa dare questa volta un benvenuto meno entusiasta al
nuovo inquilino dello Studio Ovale. Alle proteste già previste a Londra e
Strasburgo dei pacifisti contrari all'inasprimento Usa
della guerra in Afghanistan, si accompagneranno le perplessità dei leader
europei sollecitati da Obama ad accogliere i detenuti di Guantanamo, a imitare
la ricetta Usa di poderosi pacchetti di stimolo, ad
aumentare il contributo (militare e civile) alle operazioni in Afghanistan.
Scopo dichiarato della visita di Obama, che in otto giorni toccherà cinque
Paesi, è quello di cominciare «a ripristinare il prestigio dell'America nel
mondo» gravemente scosso durante gli otto anni di amministrazione Bush, fanno
sapere i funzionari della Casa Bianca. Tanto per cominciare, Obama avrà un
atteggiamento diverso: è pronto ad ascoltare e a considerare le opinioni e le
idee dei suoi interlocutori e intende «guidare con l'esempio», soprattutto per
quanto riguarda le iniziative per fronteggiare la crisi economica. Inoltre
Barack Obama ha già corretto, in poco più di due mesi di presidenza, molte
delle politiche di George W. Bush che erano il bersaglio delle critiche degli
altri Paesi: ha ordinato la chiusura di Guantanamo, ha annunciato il calendario
del ritiro delle truppe americane in Iraq, ha sposato la causa della lotta al
cambiamento del clima, ha teso la mano all'Iran, ha annunciato una nuova
strategia per l'Afghanistan e il Pakistan. Ma la "Nuova America",
nell'atteggiamento e nella linea politica, che il presidente Obama presenta
all'Europa in questo suo primo viaggio oltreoceano è anche un'America
gravemente indebolita dalla crisi finanziaria. «Sono tempi difficili: c'è
rabbia nel mondo verso l'America ritenuta responsabile di essere l'origine di
questa crisi», ammette il senatore democratico John Kerry. E' una crisi che ha
provocato un ripensamento del modello americano finora presentato come il
migliore esistente con la sua enfasi sulla libertà dei mercati e sulla
deregulation (cioè il fattore all'origine della crisi). Intanto l'Italia,
presidente di turno del G8, ha accolto la proposta del presidente americano di
organizzare un forum sull'energia e sui cambiamenti climatici a margine del
vertice che si terrà a luglio in Sardegna. «Abbiamo dato il nostro via libera
affinchè si tenga la riunione durante il G8 alla Maddalena», ha detto il
premier Silvio Berlusconi nel suo intervento al congresso del Pdl in un
passaggio sull'ambiente. Ieri era trapelato che l'inquilino della Casa Bianca
aveva inviato una lettera al premier Silvio Berlusconi nella quale si chiede
l'aiuto dell'Italia per riattivare il "Major economies Forum"
sull'energia ed i cambiamenti climatici.
( da "Unita, L'" del
30-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
«Berlusconi-Confindustria?
Un modello vecchia Italia» Da un imprenditore del Nord Est la critica alle
politiche dell'imprenditore-premier: manca a lui (ma anche a Marcegaglia) una
visione globale, all'altezza delle sfide di oggi TONI JOP E cco, c'è Marcegaglia,
e cioè la Confindustria italiana, che provoca Berlusconi e dice: sgancia i
soldi, ché qui si soffre. Il premier replica che, come no, è già stato fatto
tanto e altro si farà. Nebbia attorno a questa bella coppia che pareva
inossidabile per coincidenza di interessi, colpa della crisi che corrode anche
gli affetti e ciascuno deve fare la sua parte. Il sistema Italia annaspa. Non
si salva nemmeno il Nord-Est, fino a ieri tappeto volante del paradigma
imprenditoriale a venire; oggi molto meno, se è vero che a sorpresa, secondo
indagini accreditate, il primo problema nelle coscienze di quel triangolo
socio-industriale è oggi l'occupazione, o la disoccupazione. La questione degli
immigrati è slittata in coda alla classifica delle priorità. Però è strano: Berlusconi
è un imprenditore, Marcegaglia anche, come può un imprenditore scontentare i
suoi simili? Eppure è avvenuto, sta accadendo. Chiediamo lumi a un imprenditore
del Nord-Est, Massimo Losio, Presidente Technogel Abbiamo capito male oppure ci
sono motivi reali nel lamento della Confindustria? «Scusi, ma la domanda arriva
un po' tardi. Rispondevo poco tempo fa all'onorevole Massimo D'Alema accomodato
proprio sul divano dove ora sta seduto lei. Le ripeto quello che ho detto a
loro: come faccio a non vergognarmi quando sono all'estero e i miei
interlocutori mi ricordano (spesso) che il nostro Presidente del Consiglio è
stato definito "unfit a governare" dal più autorevole giornale
liberale (l'Economist)? C'è chi vorrebbe sapere da me com'è che ci siamo scelti
un'altra volta questo leader. Io spiego, in parte mentendo credo, che c'è stato
un problema di comunicazione. Uso una pista consigliata dall'amor di patria,
pudore. Rispetto Berlusconi come imprenditore che ha fondato un'impresa di
grande successo, ma non mi riconosco nel suo modello di impresa: troppo legato
ad un mercato "amministrato", troppo nazionale. E poi io penso che
fare l'imprenditore sia un vero lavoro, diverso dal lavoro del politico. E non
è così facile passare da un campo all'altro, ci vuole comunque della scuola. E
vuole sapere cosa penso fino in fondo?» Certo, si accomodi... «Non penso
granché diversamente nemmeno della nostra Confindustria. Ciascuno dei due è
interprete di un sistema Italia privo di una visione globale all'altezza delle
sfide di oggi. Vede, si fa un gran dire delle capacità nascoste degli italiani,
quelle che quando meno te lo aspetti vengono fuori e ti aiutano a trovare
strade, vie di uscita dove e quando non se ne vedono. Non condivido questa
illusione...». Vuol dire che questa volta non ce la facciamo, com'è invece
successo nel dopoguerra? «Voglio dire che rispetto ad allora il paese non
dispone di una cassaforte etica in grado di alimentare il coraggio
imprenditoriale e la fondatezza delle sue intuizioni. Senza etica non si va da
nessuna parte, a dispetto delle false mitologie popolari, men che meno nel
campo dell'imprenditoria...». Fa piacere sentir parlar così, pare un'eco di
Adriano Olivetti, roba fuori mercato oggi in Italia. Insomma significa che il
governo Berlusconi non ha fatto abbastanza per l'impresa? «Non ha fatto perché
non può farlo, non è nella sua cultura capire che cosa sta
accadendo con la globalizzazione». L'aveva capito, almeno, il governo
precedente? «Se lei crede che l'Irap sia la testimonianza di questa
comprensione... Visco ha deciso di punire chiunque abbia dei dipendenti in
Italia. Bella mossa. Una mano a tutti quelli che hanno svuotato le produzioni
in casa e le hanno appaltate all'estero, importando disoccupazione».
Scusi, ma lei come si comporta nel mercato del lavoro? «Oltre all'Italia,
produciamo in Brasile, Gran Bretagna e in Germania e Stati Uniti. Il business
più grande è sempre la sella per bicicletta ma operiamo anche, con crescente
soddisfazione, in altri settori basati su un materiale hi-tech di cui deteniamo
i diritti di sfruttamento. Non abbiamo mai de localizzato produzioni Italiane,
semmai, come in Cina, abbiamo esportato know-how, lo stiamo facendo. Abbiamo un
migliaio di dipendenti, sentiamo anche noi il morso della crisi. Ma so che dai
miei lavoratori dipende tutto, dalla loro intelligenza, dalla loro serietà,
dalla qualità della loro vita. L'altro giorno sono stato costretto a dir loro
che per alcuni ci sarebbe stata la cassa integrazione, un colpo durissimo ma
calcolato, sapevo che cosa fare, che sarebbe durata quei mesi e non di più.
Qualcuno di loro mi ha detto: io non ce la faccio col mutuo, gli ho risposto
che l'azienda avrebbe anticipato i soldi, che non dovevano disperare». E va
bene: bravi imprenditori umani con i dipendenti si trovano ancora, ma poi non
pagano le tasse. E mentre non le pagano sostengono che hanno scelto un'opzione
militante... «Senta, non mi faccia fare la parte odiosa del primo della classe,
ma io le tasse le pago, le paghiamo come impresa. È finita da un pezzo l'epoca
della cosmesi di bilancio; noi abbiamo deciso che la nostra strada doveva
essere un'altra e l'abbiamo abbracciata. Venga chi vuole a spulciare i nostri
bilanci: paghiamo tutto fino all'ultimo euro, forse siamo noi che infrangiamo
una legge non scritta, in Italia». Mi perdoni, ma pare che nessuno l'abbia
scritta neanche nel Nord-Est... «Ancora con questo Nord-Est, lo vogliamo capire
che non esiste il Nord-Est? Vogliamo capire che esiste un mercato globale
ormai? Il cosiddetto modellino della "partita Iva" non tiene la
crisi, non credo che la terrà. Cosa vuole che facciano micro aziende da 12
addetti, senza tecnologie, con una visione imprenditoriale debole e prive di
accesso ai network globalizzati, con lo sguardo basso sui loro piedi, di fronte
alla tempesta di oggi? Staremo a vedere che fine farà tanta retorica sui
modelli, e non ci sarà assistenza in grado di dar loro una mano. Men che meno
la cultura del Presidente del Consiglio e quella della Confindustria». Mi aiuta
a capire a cosa si riferisce quando parla della insufficienza di quelle
culture? «Provo a risponderle con un piccolo breviario di storia recente
dell'imprenditoria italiana. Si è mai chiesto perché quando alcuni imprenditori
Italiani cercano di fare acquisizioni all'estero vengono ricacciati indietro?
Abbiamo un indice di tolleranza verso risorse umane di altri paesi bassissimo:
culture diverse assieme creano contrasti che portano alla creatività se ben
gestiti vedi gli Usa che è la nazione con l'indice di tolleranza più alto al mondo.
Abbiamo uno stile di approccio alle altre realtà poco rispettoso, poco disposto
a capire gli altri, ci portiamo appresso un bel po' di arroganza, se abbiamo i
soldi in tasca chi può fermarci? Infatti, ci fermano. La globalizzazione, anche
in questo caso, pretende un'etica che al momento sembra molto lontana da noi. E
intanto, come accade in questi giorni, mentre precipitano le esportazioni
torniamo a lagnarci ripiegandoci sul sistemino Italia, la mamma che non può
deluderci...». Ci sarà bene qualche imprenditore che non segue questa pista...
«Come no. Ma non ne conosco molti, e così la stragrande maggioranza degli
italiani, però Leonardo Del Vecchio, il fondatore di Luxottica, mi sembra tra
questi, infatti è global da un bel pezzo. Altri invece mi hanno deluso quando
sono passati dalle loro formidabili intuizioni di marketing degli anni '60 e
'70 alla gestione di posizioni di rendita nel settore delle utilities e degli
ex(per modo di dire) monopoli. Le pare che abbiamo in Italia una classe
imprenditoriale capace di tenere il passo con la globalizzazione e con il
bisogno che impone di abbassare le arie e mettersi in discussione per imparare
altri linguaggi? Come dicevo all'inizio, bisogna ripartire dalla scuola, dalla
ricerca. E, soprattutto deve finire questo clima di slogan semplicistici e di
contrapposizioni da bar sport o peggio da stadio; ci vuole più condivisione per
affrontare il futuro e le sfide poste dalla globalizzazione». Intervista a
Massimo Losio
( da "Unita, L'" del
30-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
E cco, c'è
Marcegaglia, e cioè la Confindustria italiana, che provoca Berlusconi e dice:
sgancia i soldi, ché qui si soffre. Il premier replica che, come no, è già
stato fatto tanto e altro si farà. Nebbia attorno a questa bella coppia che
pareva inossidabile per coincidenza di interessi, colpa della crisi che corrode
anche gli affetti e ciascuno deve fare la sua parte. Il sistema Italia annaspa.
Non si salva nemmeno il Nord-Est, fino a ieri tappeto volante del paradigma
imprenditoriale a venire; oggi molto meno, se è vero che a sorpresa, secondo
indagini accreditate, il primo problema nelle coscienze di quel triangolo
socio-industriale è oggi l'occupazione, o la disoccupazione. La questione degli
immigrati è slittata in coda alla classifica delle priorità. Però è strano:
Berlusconi è un imprenditore, Marcegaglia anche, come può un imprenditore
scontentare i suoi simili? Eppure è avvenuto, sta accadendo. Chiediamo lumi a
un imprenditore del Nord-Est, Massimo Losio, Presidente Technogel Abbiamo
capito male oppure ci sono motivi reali nel lamento della Confindustria? «Scusi,
ma la domanda arriva un po' tardi. Rispondevo poco tempo fa all'onorevole
Massimo D'Alema accomodato proprio sul divano dove ora sta seduto lei. Le
ripeto quello che ho detto a loro: come faccio a non vergognarmi quando sono
all'estero e i miei interlocutori mi ricordano (spesso) che il nostro
Presidente del Consiglio è stato definito "unfit a governare" dal più
autorevole giornale liberale (l'Economist)? C'è chi vorrebbe sapere da me com'è
che ci siamo scelti un'altra volta questo leader. Io spiego, in parte mentendo
credo, che c'è stato un problema di comunicazione. Uso una pista consigliata
dall'amor di patria, pudore. Rispetto Berlusconi come imprenditore che ha
fondato un'impresa di grande successo, ma non mi riconosco nel suo modello di
impresa: troppo legato ad un mercato "amministrato", troppo
nazionale. E poi io penso che fare l'imprenditore sia un vero lavoro, diverso
dal lavoro del politico. E non è così facile passare da un campo all'altro, ci
vuole comunque della scuola. E vuole sapere cosa penso fino in fondo?» Certo,
si accomodi... «Non penso granché diversamente nemmeno della nostra
Confindustria. Ciascuno dei due è interprete di un sistema Italia privo di una
visione globale all'altezza delle sfide di oggi. Vede, si fa un gran dire delle
capacità nascoste degli italiani, quelle che quando meno te lo aspetti vengono
fuori e ti aiutano a trovare strade, vie di uscita dove e quando non se ne
vedono. Non condivido questa illusione...». Vuol dire che questa volta non ce
la facciamo, com'è invece successo nel dopoguerra? «Voglio dire che rispetto ad
allora il paese non dispone di una cassaforte etica in grado di alimentare il
coraggio imprenditoriale e la fondatezza delle sue intuizioni. Senza etica non
si va da nessuna parte, a dispetto delle false mitologie popolari, men che meno
nel campo dell'imprenditoria...». Fa piacere sentir parlar così, pare un'eco di
Adriano Olivetti, roba fuori mercato oggi in Italia. Insomma significa che il
governo Berlusconi non ha fatto abbastanza per l'impresa? «Non ha fatto perché
non può farlo, non è nella sua cultura capire che cosa sta
accadendo con la globalizzazione». L'aveva capito, almeno, il governo
precedente? «Se lei crede che l'Irap sia la testimonianza di questa
comprensione... Visco ha deciso di punire chiunque abbia dei dipendenti in
Italia. Bella mossa. Una mano a tutti quelli che hanno svuotato le produzioni
in casa e le hanno appaltate all'estero, importando disoccupazione».
Scusi, ma lei come si comporta nel mercato del lavoro? «Oltre all'Italia, produciamo
in Brasile, Gran Bretagna e in Germania e Stati Uniti. Il business più grande è
sempre la sella per bicicletta ma operiamo anche, con crescente soddisfazione,
in altri settori basati su un materiale hi-tech di cui deteniamo i diritti di
sfruttamento. Non abbiamo mai de localizzato produzioni Italiane, semmai, come
in Cina, abbiamo esportato know-how, lo stiamo facendo. Abbiamo un migliaio di
dipendenti, sentiamo anche noi il morso della crisi. Ma so che dai miei
lavoratori dipende tutto, dalla loro intelligenza, dalla loro serietà, dalla
qualità della loro vita. L'altro giorno sono stato costretto a dir loro che per
alcuni ci sarebbe stata la cassa integrazione, un colpo durissimo ma calcolato,
sapevo che cosa fare, che sarebbe durata quei mesi e non di più. Qualcuno di
loro mi ha detto: io non ce la faccio col mutuo, gli ho risposto che l'azienda
avrebbe anticipato i soldi, che non dovevano disperare». E va bene: bravi
imprenditori umani con i dipendenti si trovano ancora, ma poi non pagano le tasse.
E mentre non le pagano sostengono che hanno scelto un'opzione militante...
«Senta, non mi faccia fare la parte odiosa del primo della classe, ma io le
tasse le pago, le paghiamo come impresa. È finita da un pezzo l'epoca della
cosmesi di bilancio; noi abbiamo deciso che la nostra strada doveva essere
un'altra e l'abbiamo abbracciata. Venga chi vuole a spulciare i nostri bilanci:
paghiamo tutto fino all'ultimo euro, forse siamo noi che infrangiamo una legge
non scritta, in Italia». Mi perdoni, ma pare che nessuno l'abbia scritta
neanche nel Nord-Est... «Ancora con questo Nord-Est, lo vogliamo capire che non
esiste il Nord-Est? Vogliamo capire che esiste un mercato globale ormai? Il
cosiddetto modellino della "partita Iva" non tiene la crisi, non
credo che la terrà. Cosa vuole che facciano micro aziende da 12 addetti, senza
tecnologie, con una visione imprenditoriale debole e prive di accesso ai
network globalizzati, con lo sguardo basso sui loro piedi, di fronte alla
tempesta di oggi? Staremo a vedere che fine farà tanta retorica sui modelli, e
non ci sarà assistenza in grado di dar loro una mano. Men che meno la cultura
del Presidente del Consiglio e quella della Confindustria». Mi aiuta a capire a
cosa si riferisce quando parla della insufficienza di quelle culture? «Provo a
risponderle con un piccolo breviario di storia recente dell'imprenditoria
italiana. Si è mai chiesto perché quando alcuni imprenditori Italiani cercano
di fare acquisizioni all'estero vengono ricacciati indietro? Abbiamo un indice
di tolleranza verso risorse umane di altri paesi bassissimo: culture diverse
assieme creano contrasti che portano alla creatività se ben gestiti vedi gli
Usa che è la nazione con l'indice di tolleranza più alto al mondo. Abbiamo uno
stile di approccio alle altre realtà poco rispettoso, poco disposto a capire
gli altri, ci portiamo appresso un bel po' di arroganza, se abbiamo i soldi in
tasca chi può fermarci? Infatti, ci fermano. La globalizzazione, anche in
questo caso, pretende un'etica che al momento sembra molto lontana da noi. E
intanto, come accade in questi giorni, mentre precipitano le esportazioni
torniamo a lagnarci ripiegandoci sul sistemino Italia, la mamma che non può
deluderci...». Ci sarà bene qualche imprenditore che non segue questa pista...
«Come no. Ma non ne conosco molti, e così la stragrande maggioranza degli
italiani, però Leonardo Del Vecchio, il fondatore di Luxottica, mi sembra tra
questi, infatti è global da un bel pezzo. Altri invece mi hanno deluso quando
sono passati dalle loro formidabili intuizioni di marketing degli anni '60 e
'70 alla gestione di posizioni di rendita nel settore delle utilities e degli
ex(per modo di dire) monopoli. Le pare che abbiamo in Italia una classe
imprenditoriale capace di tenere il passo con la globalizzazione e con il
bisogno che impone di abbassare le arie e mettersi in discussione per imparare
altri linguaggi? Come dicevo all'inizio, bisogna ripartire dalla scuola, dalla
ricerca. E, soprattutto deve finire questo clima di slogan semplicistici e di
contrapposizioni da bar sport o peggio da stadio; ci vuole più condivisione per
affrontare il futuro e le sfide poste dalla globalizzazione».
( da "Arena, L'" del
30-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Lunedì 30 Marzo 2009
INSERTI Pagina 61 Si produce di meno Ma si beve di più Le stime dell'Oiv
collocano la produzione
( da "Giornale.it, Il"
del 30-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
n. 13 del 2009-03-30
pagina 16 Obama l'europeo si gioca tutto in una settimana di Marcello Foa Il
presidente americano sbarca domani nel Vecchio Continente. Affronterà G20,
vertici con la Nato e la Ue, i primi faccia a faccia con
Russia e Cina. Ma le premesse non sembrano incoraggianti: su crisi economica e
Afghanistan rischia di tornare a mani vuote Quando arrivò in Europa nel luglio
scorso, Barack Obama venne accolto da una folla oceanica a Berlino, mentre i
leader dei grandi Paesi sgomitavano per farsi ritrarre al suo fianco.
Era l'uomo della speranza, della fiducia, di un'America che, nonostante la
presidenza Bush, era ancora considerata la potenza di riferimento. Ma Wall
Street non era ancora crollata. Domani Obama tornerà in Europa con un programma
molto intenso: sbarcherà a Londra per il G20 e per l'incontro con il presidente
russo Medvedev, giovedì sarà a Strasburgo al vertice della Nato e al summit con
la Merkel e Sarkozy, venerdì andrà a Praga dove è in programma la riunione
euro-americana, sabato effettuerà la prima visita in un grande Paese musulmano,
ovvero la Turchia. La sua popolarità è ancora altissima e tutti i leader, non
solo europei, lo accoglieranno festosi. Il successo di immagine è assicurato e
sarà amplificato da un incontro a Praga con i giovani della Repubblica ceca e
in collegamento video con i giovani di tutto il mondo. Eppure politicamente il
viaggio di Obama rischia di passare alla storia come uno dei più grandi
insuccessi della diplomazia o, più probabilmente, come il primo di un'America a
cui il mondo non riconosce più lo status di superpotenza. Un'America che,
svanita l'arroganza dei neoconservatori, «viene ad ascoltare», come ha
riconosciuto il portavoce presidenziale Robert Gibbs e che non potendo più di
dar lezioni conta «di continuare a guidare attraverso l'esempio». Un'America
contrita, umile, quasi supplicante, che dà l'impressione di essere disposta a
far la pace con chiunque in cambio del riconoscimento della sua importanza. Il
nodo è rappresentato dalla crisi finanziaria. Europa, Cina
e Russia non hanno ormai dubbi: la responsabilità della crisi mondiale è degli
Stati Uniti e di un modello economico che, attraverso la globalizzazione, ha
contagiato il mondo, liberando da ogni controllo banche e gruppi finanziari,
che hanno assunto un potere enorme, spropositato. E ora devono essere gli Usa a uscire dai guai. Da soli. Il messaggio più forte che
verosimilmente emergerà da questo intenso viaggio di Obama è proprio questo.
L'Europa ha deciso di non seguire l'America sulla via del rilancio economico,
perlomeno non secondo le modalità statunitensi. Obama, in circa due mesi, ha
approvato misure, che, inclusi i salvataggi delle banche e delle industria in
difficoltà, toccheranno l'astronomica cifra di 4500 miliardi di dollari, pari
quasi al 30% del Pil. E per settimane l'amministrazione Obama, con il
martellante sostegno della stampa, ha tentato di convincere l'Unione europea ad
uniformarsi agli Usa. Ma la cancelliera tedesca
Merkel, spalleggiata da Sarkozy, ha tenuto duro e ha vinto. Sabato i
consiglieri della Casa Bianca hanno annunciato che Obama non insisterà con i
leader dei venti Paesi più importanti del pianeta sulla necessità di varare la
prima, grande, coordinata manovra mondiale. La bozza della risoluzione, trapelata
su un giornale tedesco, esprimerà un auspicio generico, senza alcun vincolo.
Come dire: ognuno faccia da sé. Anche sull'altro dossier importante,
l'Afghanistan, Obama tornerà a Washington, quasi certamente, a mani vuote. Il
copione è identico. Un paio di mesi fa il presidente Usa
ha deciso una nuova offensiva contro i talebani, che comporta l'invio di altri
30mila marines, e per settimane ha sollecitato gli alleati europei a fare
altrettanto. Un mese fa ha inviato a Bruxelles il suo vice Joe Biden che, in un
summit della Nato, ha usato toni assai bruschi per convincere i Paesi
«riottosi». Invano: l'opinione pubblica europea non accetta di mandare altre
truppe e, in tempi di crisi, sono pochi i governi disposti a sfidare le piazze.
La tendenza, semmai, è al ritiro da Kabul. Ovunque Obama si volti, c'è un
problema. Vedrà Medvedev, ma il disgelo con la Russia rischia di essere lento,
finché non verrà risolto il problema dello scudo spaziale. Neanche il
presidente russo gli darà conforto, perché dire «niet» o «no» o «nein» agli Usa non è più un tabù. http://blog.ilgiornale.it/foa ©
SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano
( da "Repubblica, La"
del 30-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Pagina 11 - Esteri E
Berlusconi conferma: "Al G8 discuteremo di global warming" Allarme
degli scienziati Usa "Il 2008 anno da
caldo-record" ROMA - L´Italia accoglie la proposta di Barack Obama, che
vuole organizzare un forum sull´energia e sui cambiamenti climatici. «Abbiamo
dato il nostro via libera perché la riunione si tenga durante il G8 alla Maddalena»,
ha confermato ieri Silvio Berlusconi. Il premier ha parlato di ambiente anche
al congresso del Pdl: «Dobbiamo riportare le nostre città al decoro». Sul clima
è intervenuto anche Franco Frattini: il G8 a guida italiana «aveva già, tra le
grandi priorità, i cambiamenti climatici», ha detto il ministro degli Esteri.
Al vertice di luglio alla Maddalena «ci sarà una sessione all´interno del
summit e a latere un evento speciale» per rilanciare il "Major Economies
Forum". Secondo il titolare della Farnesina l´obiettivo «è arrivare al
negoziato di Copenaghen, che si apre a dicembre, con un accordo globale che sia
concordato con i Paesi del G8, ma ovviamente con la
presenza di Cina e India, due dei grandi attori emettitori di Co2». A
sottolineare la necessità di contrastare i cambiamenti climatici è intervenuta
anche la Coldiretti, che ricorda come - secondo i dati preliminari della
National Oceanic and Atmospheric Administration statunitense - il 2008 si sia
classificato a livello globale all´ottavo posto tra gli anni più caldi
degli ultimi due secoli. Anche in Italia l´anno trascorso si è classificato al
settimo posto nella classifica dei più caldi dal 1800 ad oggi con il record
degli due secoli che rimane assegnato al 2003.
( da "Repubblica, La"
del 30-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Pagina 4 - Economia
G20: senza protezionismo ripresa nel 2010 Pronto il
documento finale. Più poteri a Draghi: frenerà i bonus. Duello Londra-Berlino
Il vertice DAL NOSTRO CORRISPONDENTE LONDRA - La recessione mondiale finirà
entro la fine del 2010, il protezionismo sarà
respinto, i paradisi fiscali saranno messi sotto controllo e un´età delle
regole e della crescita sostenibile rimpiazzerà quella del rischio e
dell´avidità. Sono queste le indicazioni che verranno dal summit del G20, in
programma giovedì a Londra, secondo la bozza dell´accordo finale, del cui testo
si è procurato una copia il Financial Times, anticipandola immediatamente sul
suo sito Internet in un articolo datato Roma (forse la «talpa» era lì).
L´espansione delle politiche fiscali già in atto, afferma il comunicato,
aumenteranno la produzione mondiale di 2 punti percentuali, creando oltre venti
milioni di nuovi posti di lavoro. «Siamo determinati a far ripartire la
crescita ora, a resistere al protezionismo e a
riformare i nostri mercati e le nostre istituzioni per il futuro, siamo
determinati a garantire che questa crisi non si ripeta», dichiarano i leader
del Gruppo dei 20 nella bozza d´accordo, esprimendo il loro appoggio a
«un´economia mondiale aperta, fondata su principi di mercato, su controlli
efficaci e su istituzioni globali forti», per conseguire «una
globalizzazione sostenibile con crescente prosperità per tutti». Il comunicato
promette inoltre sanzioni contro i paradisi fiscali e una diversa politica di
bonus e retribuzioni per i top manager, che premi «le prestazioni effettive».
Il compito è affidato al Financial Stability Forum, guidato dal governatore
della Banca d´Italia Mario Draghi, che sarà allargato a tutti i membri
del G20, rinominandolo Financial Stability Board e affidandogli la supervisione
degli hedge fund. I portavoce del primo ministro Gordon Brown, padrone di casa
del summit che inizia di fatto mercoledì sera non commentano lo scoop del
quotidiano della City. E non è detto che tutti i giochi siano già fatti. Altre
voci che circolano a Londra parlano infatti di tensioni persistenti tra la Gran
Bretagna e la Germania, accusando il governo di Angela Merkel di fare
resistenza a certi aspetti del piano proposto da Brown. Fonti britanniche
accusano i tedeschi di avere passato informazioni confidenziali al settimanale
Der Spiegel, secondo le quali il G20 si prepara ad approvare un nuovo pacchetto
di aiuti all´economia per un trilione di dollari, soltanto per imbarazzare
Downing street, che smentisce seccamente la notizia. Sul summit permangono poi
incertezze d´altro tipo, legate alle intenzioni del movimenti dei no global di
attaccare mercoledì o giovedì qualche obiettivo spettacolare: come la banca
d´Inghilterra, la Borsa, le banche della City, considerate il simbolo di un
capitalismo avido e sfruttatore. (e. f.)
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 30-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Il Sole-24 Ore
sezione: SYSTEM data: 2009-03-29 - pag: 4 autore: Borse, primi segnali di
ripresa Dimezzate le perdite del trimestre grazie al rally di metà marzo dei bancari
Monica D'Ascenzo MILANO «Le percentuali dei rialzi o dei ribassi in Borsa non
danno la direzione». Avvisano gli operatori di mercato di fronte al recupero
dei listini delle ultime due settimane. Ma certo i rialzi contribuiscono a
migliorare l'umore dei mercati. Gli indici a livello mondiale, nonostante la
corsa delle ultime due ottave, restano infatti sotto i livelli di inizio anno
ad eccezione dei mercati emergenti (+ 4,17%), supportati da economie che seppur
non in corsa come negli anni passati possono contare su
stime di crescita rilevanti (per il 2009 Cina a +7,6%,
India a +5,5%). Negli Stati Uniti la chiusura di venerdì scorso ( terza
settimana positiva consecutiva) ha visto l'S&P 500 con un saldo negativo da
inizio anno dell'9,66%nonostante il recupero del 20% dai minimi della prima
settimana di marzo, mentre il Nasdaq Composite è tornato in parità. In
Asia in leggera perdita da fine 2008 Tokyo (-2,63%), mentre spiccano per i
rialzi a due cifre Shanghai (+29,5%), Shenzen (38,9%) e Taipei (+17,5%).
L'Europa resta dominata dai segni meno: dove la peggiore è Milano (-16%)
nonostante sia la piazza che dai minimi del 9 marzo ha recuperato di più
(+29,5%). Francoforte (-12,6%), Londra (-11,2%) e Parigi (-11,7%) segnano
comunque flessioni a due cifre. In un contesto in cui i tassi sul mercato
interbancario continuano a scendere (Libor a tre mesi all'1,22%, Euribor a tre
mesi ha aggiornato il minimo storico all'1,53% dal 2,89% di inizio anno).
L'attenzione è concentrata più che sui fondamentali delle società, che sono
attesi inevitabilmente in peggioramento nel primo trimestre del 2009, piuttosto
sui segnali che vengono dalla macroeconomia. E qualcosa nell'ultima settimana
ha fatto sperare di poter presto avere visibilità sulla fine della crisi. I
segnali macroeconomici Nell'ultima settimana il recupero dei listini è stato
supportato dai segnali provenienti dall'economia statunitense. Se è vero
infatti che i sussidi di disoccupazione restano ai massimi storici (d'altra
parte la disoccupazione è un indicatore ritardato dell'andamento economico),
altri dati hanno alimentato le speranze se non di una svolta almeno di una
frenata della contrazione economica. Un primo segnale non più negativo è venuto
dalle vendite di case esistenti a febbraio aumentate più di quanto atteso dopo
i minimi di gennaio (4,72 milioni, +5,1% mese su mese). Ma c'è di più: per la
prima volta in 10 mesi è tornato a crescere l'indice Fhfa che misura i prezzi
delle case (+1,7%). Allo stesso tempo i tassi d'interesse bassi hanno dato una
spinta alle richieste di mutui salite del 32,2% nella settimana al 20 marzo.
Poca cosa dicono gli scettici, ma a questo va sommato il dato degli ordini di
beni durevoli positivo dopo sei mesi di contrazione (in febbraio +3,4% m/m e
-28,9% a/a) e la spesa per consumi (+0,2% in febbraio dopo il +1% di gennaio).
La settimana prossima si avrà maggiore visibilità sulla reale attendibilità di
questi primi segnali. è atteso per martedì l'indice Pmi Chicago (che misura la
fiducia dei direttori d'acquisto di Chicago): il consensus degli analisti è per
un lieve miglioramento a 34,7 da 34,2. Un segno di stabilizzazione è atteso
anche dall'indice Ism manifatturiero (a 35,8) mercoledì, mentre la fiducia dei
consumatori è prevista in recupero a 28 punti da
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 30-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Il Sole-24 Ore
sezione: SYSTEM data: 2009-03-29 - pag: 6 autore: Ambiente. Il round negoziale tra 16 Paesi inizierà a fine aprile negli Usa: coinvolti Cina, Russia e India Obama lancia un
summit sul clima Lettera a Berlusconi: in luglio alla Maddalena l'incontro
finale Marco Valsania NEW YORK L'Amministrazione di Barack Obama ha convocato
un vertice su energia e clima tra le sedici maggiori potenze mondiali, con la
partecipazione anche delle Nazioni Unite, per facilitare un futuro
accordo internazionale sulla lotta all'effetto serra.E l'Italia avrà un ruolo
cruciale nel facilitare il nuovo round negoziale. Il «Major economies forum on
energy and climate » è stato convocato per il 27 e 28 aprile al Dipartimento di
Stato a Washington, a livello di rappresentanti dei Governi. Il vertice, ha
aggiunto la Casa Bianca, servirà però a mettere a fuoco un appuntamento sul
clima ai massimi livelli organizzato in Italia alla Maddalena, al margine del
G-8 dell'8-10 luglio. Obama ha scritto al primo ministro Silvio Berlusconi una
lettera nella quale si chiede l'aiuto dell'Italia per far decollare il Forum.
Berlusconi, fanno sapere fonti governative italiane, ha dato il suo via libera
all'appuntamento. Il vertice, che vuole sottolineare la rottura di Obama con il
predecessore George W. Bush sull'ambiente, è stato esplicitamente definito ieri
sera dalla Casa Bianca, in un comunicato, come un appuntamento preparatorio che
culminerà fra poco più di tre mesi in un «Forum a livello di leader delle
maggiori economie» ospitato dal primo ministro italiano. L'obiettivo,ha
aggiunto l'Amministrazione, è quello di facilitare un dialogo «sincero» tra
Paesi sviluppati e nazioni in via di sviluppo, «per generare la leadership
politica necessaria a raggiungere un risultato di successo ai negoziati di
Copenaghen di dicembre, nell'ambito delle Nazioni Unite, sul cambiamento
climatico». Non solo: le trattative serviranno anche, ha continuato la Casa
Bianca, «a far avanzare l'esplorazione di iniziative concrete e di jointventure
che sappiano aumentare le forniture di energia pulita e tagliare le emissioni
di gas che provocano l'effetto serra». Gli invitati da Obama al summit, accanto
agli Stati Uniti, sono, nell'ordine dato dall'Amministrazione: Australia,
Brasile, Canada, Cina, Unione Europea, Francia,
Germania, India, Indonesia, Italia, Giappone, Corea, Messico, Russia,
Sudafrica, Regno Unito e Danimarca, quest'ultimo Paese presidente della Conferenza
Onu di Copenaghen di dicembre. L'iniziativa americana arriva dopo un'aggressiva
offensiva sull'energia e sull'ambiente lanciata da Obama nei suoi primi mesi
alla Casa Bianca. Il presidente ha trasformato in priorità un'agenda
riformatrice anche durante la crisi economica. Nel suo stesso piano di stimolo
economico da 787 miliardi di dollari per superare la recessione sono contenuti
numerosi provvedimenti a favore di fonti rinnovabili di energia e di riduzioni
delle emissioni. Nella sua proposta di budget al Congresso, inoltre, è previsto
un sistema di "cap and trade", di compravendita di permessi di
inquinamento, che abbia il traguardo di ridurre gli scarichi di anidride
carbonica nell'atmosfera. Anche nel dare aiuti all'auto in crisi Obama ha
insistito sulle vetture pulite. E alla guida del Dipartimento dell'Energia ha
nominato un noto scienziato e ambientalista, Steven Chu. ROTTURA CON L'ERA BUSH
La Casa Bianca intende aprire un dialogo «sincero» tra Occidente ed economie in
via di sviluppo. L'obiettivo un'intesa Onu a dicembre
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 30-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Il Sole-24 Ore
sezione: SYSTEM data: 2009-03-29 - pag: 7 autore: LENTE D'INGRANDIMENTO Il
crollo degli scambi globali Le economie in surplus si scoprono vulnerabili di
Riccardo Sorrentino U n tempo c'erano regole semplici, o almeno così sembrava.
Un deficit con l'estero,l'eccesso di importazioni sulle esportazioni, segnalava
un Paese che viveva al di sopra dei propri mezzi, e creava una situazione di
vulnerabilità. Soprattutto se era accompagnato da un forte flusso in arrivo di
capitali finanziari, che al minimo scricchiolio avrebbero potuto volare via,
travolgendo il cambio e, attraverso la valuta, tutta l'economia. La presenza di
un surplus, invece, era segno di una crescita solida. Al punto che molti Paesi
hanno fondato il loro modello di sviluppo sulle esportazioni: una versione
aggiornata, e meno aggressiva, dell'antico mercantilismo imperante tra il
sedicesimo e il diciottesimo secolo che puntava ad attirare in patria oro (oggi
riserve valutarie). Magari per finanziare le guerre. La crisi ha ora travolto
anche queste vecchie regole. Tutti i Paesi con deficit con l'estero sono in
difficoltà, in genere per le turbolenze sul mercato dei cambi: Ungheria,
Lettonia, Islanda sono esempi evidenti. Quelli in surplus soffrono persino di
più perché l'impatto della crisi cade direttamente sulla crescita. I numeri
sono sorprendenti: dal caso orientale di Singapore (che ha un avanzo pari al
28% del Pil e una decrescita annualizzata del 16,4%) a quello occidentale di
Eurolandia (che ha un surplus dell'1,8% e vede l'attività economica contrarsi
del 5,9 per cento), il fenomeno è evidente. «La ragione di questa situazione
spiega Dean Maki di Barclays che a questo tema ha dedicato una ricerca non è
nel fatto che i surplus sono negativi per la crescita; ma nell'attuale recessione
sincronizzata, il commercio internazionale di beni è crollato a un ritmo molto
più rapido dell'economia mondiale nel suo complesso: molte economie con i
maggiori avanzi commerciali erano poi specializzate nel produrre ed esportare
prodotti ciclici, proprio i prodotti che sono stati i più colpiti dalla
recessione». Quella vecchia regola forse richiede solo una modifica: queste
economie potrebbero essere le prime a rimbalzare, ora che le scorte di prodotti
sono esaurite e le imprese potrebbero riprendere a lavorare. «A febbraio-
aggiunge Maki- ci sono stati alcuni progressi nelle esportazioni dei Paesi
asiatici, in particolare Corea, Taiwan e Singapore, soprattutto
verso la Cina. Anche se questi dati sono distorti dagli effetti nel Capodanno
lunare ». Questa settimana sono previste le statistiche di marzo per la
Corea,che offriranno l'occasione per una verifica importante: l'ottimismo non è
condiviso da tutti. Il rischio vero per questi Paesi si chiama però protezionismo. Quando l'incertezza domina, la tentazione di alzare le
barriere alle importazioni diventa grande. Anche se i risultati sono pessimi:
tra il 29 e il '33, ricorda Carl J. Riccadonna di Deutsche Bank,dopo
l'innalzamento delle tariffe Usa, le esportazioni
americane calarono del 61%, a causa delle ritorsioni dei partner commerciali.
Non tutti sembrano aver imparato questa lezione: se il ministro britannico alle
attività produttive Peter Mandelson ex commissario Ue al Commercio estero -
considera le barriere commerciali «un infallibile modo per trasformare la
recessione in depressione», il ministro delle Finanze francese, Christine
Lagarde, ritiene che «un po' di protezionismo » non
sia un male, ma un prezzo necessario da pagare per la crisi. Il sospetto è che
nei fatti e malgrado le dichiarazioni di principio che saranno ripetute dal
G-20 della settimana prossima - possa prevalere l'approccio francese. Per
guidare la globalizzazione sui binari giusti occorre poco, ma serve un Governo
responsabile che sappia resistere alle pressioni; mentre alzare le barriere è
molto semplice. I Paesi esportatori sono avvertiti.
riccardo.sorrentino@ilsole24ore.com DIFFICOLTà IMPREVISTE Diversi Paesi in
recessione continuano a registrare avanzi commerciali e ora temono un'ondata di
protezionismo
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 30-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Il Sole-24 Ore
sezione: SYSTEM data: 2009-03-29 - pag: 13 autore: ... MICROCOSMI LE TRACCE E I
SOGGETTI Il Nord-Ovest: imprese leader e città-regione di Aldo Bonomi I l
peggio è passato, ma la traversata sarà lunga, dichiara Sergio Marchionne,
amministratore delegato della Fiat. Come d'abitudine a NordOvest si presta
molta attenzione alla punta della piramide. Al soggetto ordinatore, la grande
impresa, che per tradizione novecentesca dava il "la" al sistema.
Affidandosi, speranzosi, a questo spiraglio di uscita dalla crisi.Pareva fosse
finita un'epoca quando, sempre Marchionne, nei giorni del lancio della nuova
500 rovesciò l'antico adagio fordista «ciò che va bene alla Fiat va bene al
Paese» nel suo contrario: «Se va bene il Paese va bene la Fiat». Finiva un'epoca
che faceva della company town Torino il luogo storico ed emblematico ove
osservare e capire il paradigma e i conflitti tra capitale e lavoro, con lo
Stato in mezzo a regolare relazioni industriali e welfare.Seguirono fuochi
d'artificio, spettacoli sulle rive del Po, che mettevano assieme i successi
postindustriali delle Olimpiadi della neve, appena celebrate, con l'uscita
della Fiat dalla lunga crisi industriale. Fu il breve inizio del
"rinascimento torinese". Non più company town, ma città regione del
NordOvest. Nodo strategico tra Lione, Genova e Milano. Non più solo conflitti e
mediazione tra capitale e lavoro, ma grandi opere per collegarsi ai corridoi
europei. Con nuovi conflitti e mediazioni territoriali come quello per la Tav
in Val Susa. Con un'attenzione forte non solo alla Fiat e al distretto
industriale dell'automotive,ma anche al capitalismo delle reti e alla
modernizzazione del territorio del Nord Ovest, per agganciarlo ai flussi della
modernizzazione. L'alleanza tra multiutility delle energie e dei trasporti con
Genova e con Milano. L'ansioso seguire il risiko bancario tra Torino e Milano.
Tanto da appassionarsi sia al ruolo della Fondazione Crt in Unicredito, che
alla costruzione della torre-grattacielo di Intesa San Paolo, eretta a simbolo
locale della fusione, quanto e più del riuso delle aree dismesse di Mirafiori
acquisite per 60 milioni di euro alla Fiat dalla Regione e dal Comune.
Orgogliosi di una città regione globale in grado con il suo Politecnico di
attrarre Motorola. Di aprire assieme al Politecnico di Milano una sede
universitaria a Shanghai e di candidarsi per un anno, il
( da "Gazzetta di Parma (abbonati)"
del 30-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
CRONACHE 30-03-2009
USA IL PRESIDENTE ARRIVA DOMANI Obama si prepara al G8 di Londra: «Servono più
soldi» WASHINGTON Contrasti con gli europei sui piani di stimolo: si cerca un
compromesso II Domani sera, Barack Obama scenderà dalla scaletta dell'Air Force
One a Londra per iniziare la sua prima missione internazionale, centrata sul
G20 dedicato alla crisi economica, ma non limitata solo a questo tema. Una
missione che dovrà ridisegnare, in prospettiva, il ruolo dell'America nel mondo
e mettere le basi per una collaborazione indispensabile con
paesi come la Cina e la Russia: proprio a Londra, già mercoledì, Obama incontrerà
per la prima volta il presidente russo Dmitri Medvedev e quello cinese Hu
Jintao. In 7 giorni Obama parteciperà al G20, alle celebrazioni per il 60°
anniversario della Nato a Kehl, al vertice Ue-Usa a Praga e farà
una visita di stato in Turchia. L'evento clou resta naturalmente il G20,
perché è da quel vertice che i mercati mondiali si aspettano decisioni concrete
e convincenti che possano avviare alla ripresa, sia pure in prospettiva,
l'economia mondiale. Il presidente americano chiarisce già prima di lasciare
Washington quale sia la sua ricetta. Lo fa presentando la proposta di un
vertice sul clima già il 27 e il 28 aprile, per arrivare a conclusioni concrete
per il vertice G8 alla Maddalena dall'8 al 10 luglio, e dettando le sue
condizioni all'industria dell'auto. Energie rinnovabili, protezione ambientale
e lotta ai cambiamenti climatici devono essere i motori della ripresa
economica. Su questo punto, con l'Europa non ci sono contrasti. Anzi. Ma
nonostante il lavoro dei negoziatori, non c'è accordo con i partner europei
proprio sulla sua politica dei piani di stimolo. L'Europa vede come priorità
soprattutto le nuove regole di trasparenza e controllo per la finanza, e la
lotta contro i «paradisi fiscali». Non è impossibile che si arrivi a un
compromesso, con l'approvazione sia di nuove regole, sia di maggiori
investimenti di denaro pubblico.
( da "Resto del Carlino, Il (R. Emilia)"
del 30-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
REGGIO pag. 5
Giavelli (grillini) «Aprì le porte a Dal Cin e Foglia»
PARLIAMO di Reggiana, Reggio, centro storico ed Antonella Spaggiari.
Ricostruiamo un po' di storia andando indietro con la memoria, operazione
sempre importante. Chi stese i tappeti rossi a Franco Dal Cin facendogli
costruire un inutile stadio che ad oggi - anche se la Reggiana giocasse in
serie B - si dimostra troppo grande? Il fallimento della Reggiana iniziò
lì, con la folle idea' dei "Petali", vuoti tutta la settimana a parte
i week-end, ma che intanto hanno ucciso il centro storico con la chiusura
praticamente di tutti i cinema. Così di sera sempre meno gente vive la città, e
sempre più questa zona è in mano ai clandestini. Già, i clandestini: iniziarono
ad arrivare a frotte con l'era del cemento targata Spaggiari-Malagoli...
Ricordo anche chi, nel settembre 2002, accolse a braccia aperte in Piazza
Prampolini, davanti alla sede del Comune, tal Ernesto Foglia, imprenditore
edile ed ex a.d. della Reggiana, fallita nel luglio 2006, con tanto di
benedizione in piazza. Era Antonella Spaggiari, sempre in compagnia del suo
assessore prediletto, Angelo Malagoli. Non gioisca comunque l'attuale sindaco
di Reggio, perchè ritengo anche lui non esente da colpe...che non sono comunque
quelle addossategli dalla cementificatrice di Massenzatico, da sempre
riluttante al dialogo con i cittadini - chiedere a commercianti, comitati
ambientalisti dotati di memoria, cittadini che non condividevano le sue scelte.
Però pare francamente troppo cadere dalla padella Delrio alla brace Spaggiari,
che vuole ritornare sindaco dopo averlo fatto per tredici anni quando negli Usa sono concessi al massimo due mandati di quattro anni per
carica. Hanno proprio ragione gli amici che ieri l'hanno salutata' parlando di
malattia del potere. Stupisce infine vedere Paolo Ferraboschi di Confcommercio
ad ascoltarla e, presumo, applaudirla. Non è forse lo stesso che la contestava
per l'operazione "Petali" che ha ucciso centro e commercio? Adesso
tutti fratelli? Già, la vecchia politica non cambia mai. Giovanni Giavelli,
candidato Lista Civica Reggio a 5 Stelle
( da "marketpress.info"
del 30-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Lunedì 30 Marzo 2009
NANOTECNOLOGIE, LITALIA SE DESTA? AL CNR UN
CONVEGNO INTERNAZIONALE INTERAMENTE DEDICATO AL TEMA METTERÀ A CONFRONTO
RAPPRESENTANTI DEL MONDO SCIENTIFICO, INDUSTRIALE E ISTITUZIONALE. UNOCCASIONE PER CONOSCERE GLI ULTIMI
SVILUPPI NEL SETTORE A LIVELLO MONDIALE Roma 31 marzo 2009 - Le nanotecnologie
provenienti da tutto il mondo si danno appuntamento a Roma, dal 31 marzo al 3
aprile, in occasione di Nanotec2009. It: il convegno internazionale organizzato
da Airi / Nanotec It (Associazione Italiana per la Ricerca Industriale - Centro
Italiano per le Nanotecnologie), Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) e
Veneto Nanotech, alla cui realizzazione collabora lIstituto
nazionale per il Commercio
Estero (Ice). La manifestazione ha ricevuto lAlto Patronato
del Presidente della Repubblica e i patrocini dei ministeri dello Sviluppo economico e del
Lavoro, Salute e Politiche sociali, oltre che del Comune di Roma. Liniziativa
rappresenta loccasione annuale per fare il punto sulla ricerca in questo promettente settore,
con la partecipazione dei rappresentanti delle più importanti realtà italiane e
di esperti di fama internazionale. I lavori saranno ospitati dal Cnr, nella
Sala Convegni della sua sede di piazzale Aldo Moro
( da "Corriere della Sera"
del 30-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Corriere della Sera
- NAZIONALE - sezione: Esteri - data: 2009-03-30 num: - pag: 17 categoria:
REDAZIONALE Il caso Nuova sfida del presidente sudanese ricercato dalla Corte
dell'Aja Il «criminale» Bashir va a Doha E il capo dell'Onu non lo evita La
scelta di Ban e l'imbarazzo del Palazzo di Vetro Al vertice arabo il leader
africano accusato delle stragi in Darfur è stato accolto con tutti gli onori,
diretta tv compresa Omar Al Bashir sfida (di nuovo) il mandato di cattura della
Corte penale internazionale dell'Aja e mette in una situazione imbarazzante
governi e organismi multinazionali, a partire dall'Onu. Il presidente sudanese
che il 4 marzo è stato accusato per crimini di guerra e contro l'umanità in
Darfur — e che nelle scorse settimane aveva ostentatamente visitato Eritrea,
Egitto e Libia — è atterrato ieri a Doha in pompa magna. Accoglienza forse non
proprio entusiastica ma ineccepibile dell'emiro Sheikh Hamad bin Khalifa, due
grandi bandiere sudanesi sventolanti dall'aereo presidenziale, trasmissione in
diretta tv: una risonanza per un evento che fino all'ultimo era incerto (Bashir
oserà ancora? si chiedevano molti) che anticipa quella prevista per oggi e
domani al vertice arabo a cui il «presidente ricercato» parteciperà. Anche il
segretario generale dell'Onu, «nonostante la presenza di Bashir, sarà presente
al summit. E poi il Sudan è membro delle Nazioni Unite mentre la Corte penale
internazionale, o Cpi, è un organismo giudiziario indipendente che non vieta
all'Onu di trattare con il Sudan». Dalla «fonte anonima » del Palazzo di Vetro
non è trapelato altro, ieri, ma l'imbarazzo dell'Onu per la presenza a Doha del
suo capo è evidente in questo silenzio ufficiale. Ban in persona aveva tentato
nei giorni scorsi di trovare una via d'uscita alla crisi
diplomatica internazionale che vede schierati tutti o quasi i Paesi arabi e
africani (più Cina e Russia) a difesa di Bashir, contrapposti all'Occidente guidato
da Francia, Gran Bretagna e Usa (questi ultimi peraltro non
riconoscono la Cpi), che si oppongono a un'eventuale risoluzione del Consiglio
di Sicurezza che congeli la decisione dell'Aja. «è ancora possibile
rimandare di un anno il verdetto definitivo, intanto il Sudan collabori
attivamente com misure umanitarie in Darfur», aveva detto Ban. Ma così non
sembra proprio che stia accadendo, anzi. La partecipazione al vertice di
Bashir, responsabile per la Cpi di almeno 300 mila morti, crea non pochi
problemi anche ai leader arabi, che oggi e domani (grande assente l'Egitto)
discutono della mai risolta questione palestinese, dei rapporti con l'Iran,
delle divisioni interne e, appunto, del loro collega di Khartum. L'ultima cosa
voluta da tutti è l'arresto di un altro leader arabo, dopo gli effetti
disastrosi sulle opinioni pubbliche avuti dalla cattura ed esecuzione di Saddam
Hussein (che peraltro nessun governo arabo difendeva). Ma mettersi contro il
diritto internazionale in un momento in cui lo si invoca per condannare Israele
per l'attacco a Gaza è, ancora una volta, imbarazzante. Nel comunicato finale
del vertice il «sostegno» a Bashir è scontato, ma sarà necessario un esercizio
di grande diplomazia nel manifestarlo. Timore, rivelano fonti vicine al summit,
esiste poi per un'eventuale intercettazione aerea di Bashir da parte degli Usa (che in Qatar hanno la loro più grande base dell'area).
Evitata ieri — il viaggio è stato tranquillo — non si può escludere nei
prossimi giorni, con tutte le conseguenze politiche che questo avrebbe per
l'intera regione. Timore condiviso dai molti sostenitori del leader sudanese in
patria. Perfino il Gran consiglio degli Ulema del Sudan ha tentato di
trattenere Bashir, con una fatwa che gli vietava di andare in Qatar. «Ci sono
troppi nemici in giro, il nostro presidente non deve correre rischi», gli han
detto. Non sono stati ascoltati. Cecilia Zecchinelli Ospite Il presidente
sudanese Omar Al Bashir con l'emiro del Qatar (a destra). Sotto: il capo
dell'Onu Ban Ki-moon
( da "Corriere della Sera"
del 30-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Corriere della Sera
- NAZIONALE - sezione: Opinioni - data: 2009-03-30 num: - pag: 28 categoria:
REDAZIONALE COME SALVARE IL LIBERO MERCATO La crisi e il principio del
Gattopardo di NIALL FERGUSON I dilemmi della vita sono più semplici dei
trilemmi. Scegliere tra due opzioni può essere difficile, ma scegliere fra tre
è pressoché impossibile. Il «trilemma» di cui parlo è economico. Sancisce che
un Paese può disporre di due dei seguenti fattori, ma non di tre: apertura al
flusso del capitale internazionale; tasso di cambio fisso; e una politica
monetaria nazionale indipendente. I Tory se ne resero conto a loro spese nel
1992, quando il governo Major tentò di combinare assieme tutti e tre questi
elementi, ma senza esito. Agganciare il tasso di cambio della sterlina con il
marco tedesco in un momento in cui l'economia britannica era in recessione e i
prezzi immobiliari in caduta libera, mentre i manager degli hedge fund, come
George Soros, avevano le mani completamente libere per ricorrere al leverage
contro la Banca d'Inghilterra, non rappresentò una mossa politica saggia, né
tanto meno sostenibile. Per molti Tory, l'uscita del Regno Unito dal sistema
monetario di cambio dello SME fu una rivincita dei loro principi a sostegno del
libero mercato. Nelle celebri parole di Margaret Thatcher, non si può «piegare
il mercato». Ma all'epoca non si era compresa appieno la magnitudine della
sfida che la globalizzazione finanziaria lanciava ai conservatori. Già nel
1992, la Banca dei Regolamenti Internazionali stimava il giro d'affari
giornaliero, nei mercati di cambio mondiali, a più di un trilione di dollari.
All'epoca, le riserve internazionali combinate delle banche centrali di Gran
Bretagna, Francia e Italia erano inferiori a 150 miliardi di dollari. Soros, da
solo, fu in grado di scommettere 10 miliardi di dollari sulla svalutazione
della sterlina. Man mano che altri speculatori seguivano le sue orme, la
semplice aritmetica faceva capire che la Banca d'Inghilterra sarebbe stata
travolta, per quanto alti mantenesse i suoi tassi d'interesse. Nei 15 anni
intercorsi tra la disfatta del sistema monetario di cambio e l'inizio della
crisi finanziaria globale nell'estate del 2007, lo squilibrio tra i mercati
finanziari e i governi è cresciuto a ritmo esponenziale. Nel 2006 la stima
della produzione economica dell'intero pianeta si aggirava sui 48,6 trilioni di
dollari. La capitalizzazione di mercato totale delle borse mondiali era di 50,6
trilioni di dollari, superiore di un 4 per cento. Il valore complessivo dei
titoli interni e internazionali era di 67,9 trilioni di dollari, superiore del
40 per cento. Ogni giorno, 3,1 trilioni di dollari cambiavano di mano nei
mercati di cambio mondiali, il triplo del volume raggiunto nel 1992. Ad
alimentare questa tremenda crescita dei mercati finanziari c'era la quadruplice
liberalizzazione dei mercati internazionali: per i beni, i servizi, il capitale
e il lavoro. Non era un quadro esclusivo al mondo anglosassone: la
globalizzazione, come suggerisce il nome, è dappertutto. Ma per la destra
anglofona è stata foriera di conseguenze particolari. Passati inosservati dai
conservatori britannici, americani e perfino australiani, questi grandi
sconvolgimenti hanno creato un nuovo e ben più grave trilemma. Supponiamo che
un governo possa disporre di due di questi fattori, ma non di tutti e tre
insieme: la globalizzazione, vale a dire l'apertura al flusso internazionale di
beni, servizi, capitale e lavoro; la stabilità sociale; e uno stato piccolo.
Ovvero, per dirla in altre parole, i conservatori possono scegliere due voci
tra: economia aperta, società stabile e potere politico — ma non tutte e tre. Come
mai? La globalizzazione, si viene a scoprire, determina un sistema economico
altamente efficiente in gran parte dei casi, perché le risorse sono distribuite
nel modo migliore grazie agli effetti della divisione del lavoro e dei vantaggi
comparati. Ma è anche soggetta a crisi: crisi minori ogni decennio all'incirca,
crisi maggiori ogni cinquant'anni. L'effetto della globalizzazione appare
pertanto a doppio taglio. La volatilità economica viene a lungo contenuta
dall'integrazione internazionale. Tuttavia, i recenti avvenimenti mostrano che
la volatilità su vasta scala non è sparita del tutto — e non è mai scomparsa su
scala ridotta, per il singolo cittadino o azienda — anzi, la globalizzazione
sembra averla accentuata. Nel breve raggio, dobbiamo rassegnarci a vivere con
mutamenti sempre più grandi e frequenti nell'impiego e nel reddito; nel lungo
raggio, con la probabilità che ci toccherà subire come minimo una crisi globale
davvero imponente. Non è affatto una coincidenza, né un'assurdità, che la
presente crisi sia percepita da molti della sinistra — non da ultimo dal capo
dell'ufficio della Casa Bianca del democratico più a sinistra mai eletto alla
presidenza degli Stati Uniti — come un'ottima occasione, da non lasciarsi
scappare. Costoro si propongono di rispolverare la Teoria Generale di John
Maynard Keynes, che suggerisce come il calo nei consumi privati e negli
investimenti possa e debba essere compensato da un aumento della spesa
pubblica, finanziata dal prestito. Il fatto che tali famosi rimedi adottati per
l'ultima Grande Depressione abbiano, alla lunga, fatto precipitare l'Occidente
nel caos, che alcuni di noi ancora ricordano dagli anni Settanta, non sembra
aver alcun peso. Come stanno scoprendo i conservatori nel mondo anglofono, gli
argomenti che si sono rivelati così efficaci negli anni Ottanta, oggi sembrano
vani. Occorre denunciare l'irresponsabilità di deficit così mastodontici? O
continuare a proporre tagli fiscali? E' difficile fare l'una e l'altra cosa
contemporaneamente. Il recente passo falso di Ken Clarke sull'abolizione della
tassa di successione per i patrimoni dal valore inferiore al milione di
sterline illustra il problema: è questo l'«obiettivo » dei conservatori? O un
«impegno»? Oppure la domanda è irrilevante? Nel tentativo di accalappiare i tre
fattori, i conservatori finiscono con l'essere accusati
dello scompiglio sociale che la globalizzazione si porta dietro, in particolare
la perdita dei posti di lavoro causata dalla delocalizzazione, la fuga dei
capitali all'estero e l'immigrazione. Solo la sinistra sembra avere una
risposta credibile: la globalizzazione, più la stabilità sociale, più un
governo forte e interventista. Esiste qualche possibilità che i
conservatori risolvano il trilemma senza abbandonare né l'adesione al libero mercato,
né l'impegno per l'ordine sociale, né l'obiettivo di uno stato piccolo? Io
credo di sì, ma occorrerà ridefinire ciascuno di questi elementi. I
conservatori devono riconoscere non solo l'intrinseca vulnerabilità
dell'economia globale liberalizzata, ma anche le continue distorsioni imposte
dai governi ai mercati mondiali, che ne hanno aggravato la vulnerabilità.
Inoltre, non si capisce perché la stabilità sociale debba essere considerata
sacrosanta: è bene, anzi, che i conservatori siano pronti ad abbracciare i
cambiamenti sociali in virtù di quello che potremmo definire il «principio del
gattopardo», dall'aforisma del celebre romanzo di Tomasi di Lampedusa: «Se
vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi! » Infine, ai
conservatori spetta sostenere l'idea che uno «Stato intelligente» può regolare
più efficacemente l'interazione tra globalizzazione e mutamenti sociali senza
dover ripiegare sul modello socialista keynesiano della pianificazione
economica. Pertanto, la prima parte della soluzione conservatrice all'attuale
crisi consiste nel riaffermare la nostra fede nella visione di Adam Smith, e
cioè che la ricchezza delle nazioni si accresce grazie al libero scambio, e
puntando il dito contro le innumerevoli distorsioni governative che ostacolano
ancora oggi l'avanzare della globalizzazione. La seconda parte mette al bando
le preoccupazioni e ci invita a goderci i cambiamenti della società. Nessuno
vuole l'instabilità, certo, ma neppure la stasi. Il segreto sta nel distinguere
tra una società ordinata, in cui criminalità e altre forme di disordine sono
mantenute al minimo, e una società rigida, nella quale l'ordine si ottiene a
spese della mobilità sociale. La differenza fondamentale tra i conservatori e i
loro oppositori non dev'essere (come vorrebbe la sinistra) che i conservatori
sono a favore della diseguaglianza, mentre la sinistra appoggia l'eguaglianza.
La differenza sta nel fatto che i conservatori spingono verso la mobilità
sociale e sono convinti che alcune misure adottate per promuovere l'eguaglianza
— in particolare la redistribuzione della ricchezza su vasta scala — rischiano,
involontariamente, di ridurre la mobilità. La terza parte della mia soluzione
incita a riflettere più intensamente sul funzionamento dello Stato. Uno degli aspetti
più inquietanti dei conservatori britannici negli ultimi anni è stata
l'arrendevolezza dei leader del partito, che hanno consentito al governo
laburista di appropriarsi dell'autorità morale sulla questione della spesa
pubblica e, fino a un certo punto, sulla fiscalità. Emancipati dalla crisi
finanziaria, i governi della sinistra su entrambi i lati dell'Atlantico oggi
assistono a un balzo vertiginoso della spesa pubblica, del debito pubblico e
del pubblico impiego, i cui benefici a breve termine sono senz'altro esagerati,
e i cui costi a medio termine sono quasi certamente sottostimati. Eppure fino
ad oggi i conservatori non hanno saputo articolare una risposta coerente. E'
ora che ci provino, lasciandosi alle spalle i corni del trilemma. Traduzione di
Rita Baldassarre
( da "Giornale.it, Il"
del 30-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
n. 13 del 2009-03-30
pagina 16 Obama leuropeo si gioca tutto in una settimana di
Marcello Foa Il presidente americano sbarca domani nel Vecchio Continente.
Affronterà G20, vertici con la Nato e la Ue, i primi faccia a faccia con Russia e Cina. Ma le premesse non sembrano incoraggianti: su crisi economica e
Afghanistan rischia di tornare a mani vuote Quando arrivò in Europa nel luglio
scorso, Barack Obama venne accolto da una folla oceanica a Berlino, mentre i
leader dei grandi Paesi sgomitavano per farsi ritrarre al suo fianco.
Era l'uomo della speranza, della fiducia, di un'America che, nonostante la
presidenza Bush, era ancora considerata la potenza di riferimento. Ma Wall
Street non era ancora crollata. Domani Obama tornerà in Europa con un programma
molto intenso: sbarcherà a Londra per il G20 e per l'incontro con il presidente
russo Medvedev, giovedì sarà a Strasburgo al vertice della Nato e al summit con
la Merkel e Sarkozy, venerdì andrà a Praga dove è in programma la riunione
euro-americana, sabato effettuerà la prima visita in un grande Paese musulmano,
ovvero la Turchia. La sua popolarità è ancora altissima e tutti i leader, non
solo europei, lo accoglieranno festosi. Il successo di immagine è assicurato e
sarà amplificato da un incontro a Praga con i giovani della Repubblica ceca e
in collegamento video con i giovani di tutto il mondo. Eppure politicamente il
viaggio di Obama rischia di passare alla storia come uno dei più grandi
insuccessi della diplomazia o, più probabilmente, come il primo di un'America a
cui il mondo non riconosce più lo status di superpotenza. Un'America che,
svanita l'arroganza dei neoconservatori, «viene ad ascoltare», come ha
riconosciuto il portavoce presidenziale Robert Gibbs e che non potendo più di
dar lezioni conta «di continuare a guidare attraverso l'esempio». Un'America
contrita, umile, quasi supplicante, che dà l'impressione di essere disposta a
far la pace con chiunque in cambio del riconoscimento della sua importanza. Il
nodo è rappresentato dalla crisi finanziaria. Europa, Cina
e Russia non hanno ormai dubbi: la responsabilità della crisi mondiale è degli
Stati Uniti e di un modello economico che, attraverso la globalizzazione, ha
contagiato il mondo, liberando da ogni controllo banche e gruppi finanziari,
che hanno assunto un potere enorme, spropositato. E ora devono essere gli Usa a uscire dai guai. Da soli. Il messaggio più forte che
verosimilmente emergerà da questo intenso viaggio di Obama è proprio questo.
L'Europa ha deciso di non seguire l'America sulla via del rilancio economico,
perlomeno non secondo le modalità statunitensi. Obama, in circa due mesi, ha
approvato misure, che, inclusi i salvataggi delle banche e delle industria in
difficoltà, toccheranno l'astronomica cifra di 4500 miliardi di dollari, pari quasi
al 30% del Pil. E per settimane lamministrazione Obama,
con il martellante sostegno della stampa, ha tentato di convincere l'Unione
europea ad uniformarsi agli Usa. Ma la cancelliera tedesca Merkel,
spalleggiata da Sarkozy, ha tenuto duro e ha vinto. Sabato i consiglieri della
Casa Bianca hanno annunciato che Obama non insisterà con i leader dei venti
Paesi più importanti del pianeta sulla necessità di varare la prima, grande,
coordinata manovra mondiale. La bozza della risoluzione, trapelata su un giornale
tedesco, esprimerà un auspicio generico, senza alcun vincolo. Come dire: ognuno
faccia da sé. Anche sull'altro dossier importante, l'Afghanistan, Obama tornerà
a Washington, quasi certamente, a mani vuote. Il copione è identico. Un paio di
mesi fa il presidente Usa ha deciso una nuova
offensiva contro i talebani, che comporta l'invio di altri 30mila marines, e
per settimane ha sollecitato gli alleati europei a fare altrettanto. Un mese fa
ha inviato a Bruxelles il suo vice Joe Biden che, in un summit della Nato, ha
usato toni assai bruschi per convincere i Paesi «riottosi». Invano: l'opinione
pubblica europea non accetta di mandare altre truppe e, in tempi di crisi, sono
pochi i governi disposti a sfidare le piazze. La tendenza, semmai, è al ritiro
da Kabul. Ovunque Obama si volti, c'è un problema. Vedrà Medvedev, ma il
disgelo con la Russia rischia di essere lento, finché non verrà risolto il
problema dello scudo spaziale. Neanche il presidente russo gli darà conforto,
perché dire «niet» o «no» o «nein» agli Usa non è più
un tabù. http://blog.ilgiornale.it/foa © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via
G. Negri 4 - 20123 Milano
( da "Corriere Economia"
del 30-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Corriere Economia -
NAZIONALE - sezione: Economia - data: 2009-03-30 num: - pag: 16 categoria:
REDAZIONALE Affari in bottiglia I produttori pensano ai consorzi per presidiare
i mercati esteri Vino, è l'anno del bianco Cresce l'export di spumante negli
Stati Uniti. Zonin: «Ora la Cina» DI ISIDORO TROVATO L
a vendemmia del 2008 con i suoi 45 milioni di ettolitri ha fatto segnare un
+5%, l'export dello stesso anno ha registrato un +2% grazie ai 3,5 miliardi di
ricavi. In un'annata, come quello passato, che ha avuto come simbolo della
nostra economia il segno meno, il comparto del vino si è distinto per la tenuta
complessiva. La crisi che ha colpito tutti i settori produttivi sembra aver
inciso meno su alimentare e vino. «Probabilmente perché si può fare a meno di
auto e abbigliamento ma non di mangiare e bere». Sorride Francesco Zonin, vice
presidente della «Casa Vinicola Zonin », un colosso da 81 milioni di euro di
fatturato e nove tenute di eccellenza nelle sette regioni italiane a più alta
vocazione vitivinicola (Veneto, Friuli, Toscana, Sicilia, Lombardia, Puglia e
Piemonte). «La verità è che un po' di flessione l'ha sentita anche il mercato
enologico — precisa Zonin — solo che le quote perse da qualche azienda sono
state conquistate dai compe-titor, quindi senza apparenti flessioni. C'è uno
stallo nei consumi che sta provocando qualche spostamento nelle quote di
mercato interne». Il preludio a una sorta di «selezione della specie »? «Per
certi versi. In Italia ci sono più di 35 mila aziende imbottigliatrici, è
naturale che in periodi di contrazione dei consumi un po' di selezione ci sia.
Ma proprio in questa fase c'è chi sta facendo il salto di qualità. Per esempio
chi ha scelto di puntare sul bianco sta avendo ottimi risultati. Dopo una lunga
fase di dominio assoluto dei grandi rossi, i bianchi di valore rappresentano il
50% dei consumi». Forse perché i grandi rossi costano cifre che adesso in pochi
possono permettersi. «Sicuramente. Però c'è da fare un plauso anche ai tanti
viticoltori italiani che riescono a produrre vini eccellenti a costi molto più
abbordabili ». E le strategie per l'estero? «C'è ancora tanto mercato da
conquistare — assicura Zonin —. Noi in quattro anni siamo passati da
( da "Corriere Economia"
del 30-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Corriere Economia -
NAZIONALE - sezione: Economia - data: 2009-03-30 num: - pag: 17 categoria:
REDAZIONALE Il Brambilla Marketing aggressivo per crescere Vinitaly resta la
migliore vetrina europea ma serve sinergia con turismo enologico e ristorazione
A lla vigilia di Vinitaly
( da "Affari e Finanza (La Repubblica)"
del 30-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
COPERTINA pag. 1 UsaCina, un G2 contro la crisi Al prossimo vertice dei venti
Grandi a Londra conterà solo il confronto a due fra Hu Jintao e Barack Obama
Pesa la mossa di Pechino su una moneta che sostituisca il dollaro. Europa
irrilevante dopo il caso Topolanek FEDERICO RAMPINI L'espressione "Bretton
Woods 2", che evocava una completa riforma delle regole dell'economia
globale, è stata prudentemente accantonata da tutti. Ciononostante, le
aspettative sul vertice del G20 di Londra restano elevate. La ragione
principale è che si tratta del primo summit internazionale antirecessione a cui
partecipa la nuova Amministrazione Obama dopo aver messo a punto gli elementichiave
della sua strategia .Al precedente vertice di quel livello, a Washington, Obama
aveva vinto le elezioni ma alla Casa Bianca c'era ancora George Bush e il
segretario al Tesoro era Henry Paulson. A Londra la nazione più ricca del mondo
sarà rappresentata da un esecutivo nella pienezza dei poteri e già al lavoro da
settimane per rimettere in moto la crescita. Ma basterà questo a fare del G20
un vertice proficuo? Le previsioni sull'esito del summit sono complicate dal
susseguirsi di colpi di scena negli ultimi giorni. Fino a poco tempo fa gli
schieramenti in campo erano chiari e stabili. Da una parte l'America dava la
priorità alle manovre di spesa pubblica per rilanciare la crescita, accusava
l'Europa di non fare abbastanza, e puntava all'incontro di Londra per ottenere
di più su questo fronte. L'Unione europea era abbastanza allineata sulla
Germania: priorità a una riforma dei mercati finanziari per stabilire regole
più efficaci ed evitare futuri disastri tipo subprime. I paesi emergenti erano
concentrati soprattutto sulla necessità di arginare il protezionismo. Con
queste premesse la sceneggiatura di Londra sembrava già scritta, e le parti in
commedia erano assegnate. Ma la settimana scorsa si sono accavallate tre novità
rilevanti. L'ultima in data ha migliorato la forza contrattuale degli Stati
Uniti verso l'Europa. Giovedì a Washington il segretario al Tesoro Tim Geithner
ha presentato il suo progetto di riforma della regolazione dei mercati
finanziari. Le novità sono consistenti e vengono incontro a molte richieste
europee. Tutta la finanza "creativa" dagli hedge fund ai titoli
derivati dovrà essere sottoposta a poteri di vigilanza analoghi a quelli che si
applicano al sistema bancario tradizionale. I compiti di controllo sui mercati
saranno concentrati dentro un'unica authority. E questo Superpoliziotto potrà
intervenire con poteri estesi (fino alla nazionalizzazione) anche su soggetti
molto diversi dalle banche: compagnie assicurative (vedi Aig), filiali
finanziarie di holding industriali (come la General Electric). I dettagli del
piano Geithner verranno definiti successivamente, e il Congresso potrà
apportarvi modifiche anche sostanziali. Ma le grandi linee indicano una volontà
di riforma delle regole genuina e coraggiosa. Agli europei è stato sottratto un
argomento: non possono più accusare l'Amministrazione Obama di affrontare la
recessione solo a colpi di deficit e di disinteressarsi delle riforme
sistemiche. A sua volta Obama potrà dire: ecco quel che stiamo facendo per fare
pulizia in casa nostra, e voi? Nel frattempo la credibilità europea ha ricevuto
un colpo micidiale dal tragicomico comportamento della Repubblica cèca. Proprio
nel semestre in cui Praga ricopre la presidenza di turno dell'Unione, il
governo cèco è caduto vittima di una crisi politica interna. Non contento di
gestire la presidenza europea da premier dimissionario, l'ineffabile Mirek
Topolanek è andato all'Europarlamento a pronunciare un discorso infarcito dai
toni insultanti verso l'Amministrazione Obama. Ha definito la manovra di rilancio
della crescita varata dal Congresso di Washington "la strada verso
l'inferno, che distruggerà la stabilità dei mercati finanziari globali".
Il presidente degli europarlamentari socialisti, il tedesco Martin Schulz, si è
prodigato per limitare i danni. Ha accusato Topolanek di "non aver capito
il ruolo della presidenza europea" e di avere pronunciato commenti
"indegni del rapporto tra Europa e Stati Uniti". Ma ormai il danno
era fatto. Per quanto lo si possa trattare come un politico da operetta, il
premier cèco sarà a Londra a rappresentare l'Unione europea. La percezione che
si ha nel resto del mondo è ben riassunta da un editoriale di Timothy Garton
Ash sul Los Angeles Times: "Quando il presidente Obama andrà a Londra, una
grande potenza sarà assente da quel summit: l'Europa. Cinque leader a quel
vertice saranno europei, i rappresentanti di Inghilterra Francia Germania
Italia e della Commissione, ma il totale sarà inferiore alla somma delle parti.
Ci saranno molti europei ma non l'Europa. La risposta europea alla più grave
crisi degli ultimi 50 anni è stata debole e divisa. La Cina e gli Usa hanno lanciato massicce manovre di rilancio della crescita. Al
confronto l'Europa porta al tavolo del G20 delle noccioline". Se prima del
piano Geithner e dell'infortunio cèco gli europei potevano mascherare le
proprie carenze facendo la predica agli americani sui mali della finanza
tossica, ora tutto quel che resta sono le noccioline. Aumenta così il
rischio di ritorsioni protezioniste. Obama lo ha detto chiaramente la settimana
scorsa: non è ammissibile che alcuni paesi "stiano a guardare, aspettando
di essere trainati fuori dalla recessione grazie alle manovre di rilancio
varate da altri". Se l'Europa non fa la sua parte, si moltiplicheranno le
clausole protezioniste stile Buy American, per garantire al contribuente
americano che i suoi soldi servano a rilanciare la crescita in casa propria.
L'altra grande novità emersa questa settimana viene da Pechino. È la proposta
cinese di una "valuta globale" che gradualmente sostituisca il
dollaro come strumento di riserva delle banche centrali e per i regolamenti dei
pagamenti nell'interscambio mondiale. L'iniziativa cinese apre un nuovo fronte,
proprio mentre è in corso il delicato dibattito tra Obama e il Congresso sulla
legge di bilancio e l'aumento del deficit. È la prima volta nella storia che un
presidente americano nel definire la sua politica fiscale è costretto a tener
conto di un "vincolo esterno" che sta a Pechino, fornendo promesse
alla Cina sulla solvibilità di lungo periodo del
Tesoro americano. L'idea cinese è stata espressa dal governatore della banca
centrale Zhou Xiaochuan. Zhou sostiene che l'attuale recessione mondiale
"riflette vulnerabilità e rischi sistemici nel sistema monetario
internazionale". A suo avviso, uno dei modi per evitare in futuro il
ripetersi di turbolenze finanziarie gravi è la creazione di una moneta di
riserva "slegata da nazioni individuali e capace di rimanere stabile nel
lungo periodo, eliminando così i difetti inevitabili delle monete
nazionali". Pechino teme che l'America stia creando le premesse per un
rilancio dell'inflazione e una svalutazione della propria moneta, in modo da
"smaltire" i debiti accumulati verso l'estero, Cina
in testa. La sostituzione del dollaro come moneta di riserva è un progetto di
lungo periodo, ma Pechino lo usa come un ballon d'essai anche per aumentare il
suo potere contrattuale su dossier più immediati. I leader della Repubblica
Popolare vogliono un maggiore accesso a investimenti azionari negli Stati Uniti
(comprese le tecnologie sensibili, finora vietate per ragioni
strategicomilitari), e garanzie contro misure protezioniste anticinesi. Sono
disposti a partecipare all'urgente rifinanziamento del Fondo monetario
internazionale, solo se gli si riconosce un potere decisionale adeguato. Di
certo il dialogo a due fra Hu Jintao e Barack Obama sarà il più importante,
prefigurando il futuro G2 che governerà le sorti del pianeta. In quanto agli
europei, per essere irrilevanti non hanno davvero lesinato gli sforzi. Scopri
come ricevere sul tuo cellulare Repubblica Gold condividi
( da "Affari e Finanza (La Repubblica)"
del 30-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
FINANZA pag. 21 Se
nasce una nuova valuta mondiale di riserva DI ANTONIO CESARANO* Negli ultimi
giorni si è aperto un dibattito in merito alla valuta da utilizzare come forma
di detenzione delle riserve valutarie. Si tratta di un tema non da poco conto
dal momento che dietro di esso si cela in realtà il tema rilevante della
continuazione o meno dellutilizzo di un sistema di pagamenti e di
scambi internazionali basato sul dollaro Usa. Ad animare il dibattito è
stato il governatore della banca centrale cinese che ha pubblicato un articolo
in cui analizza gli svantaggi dellutilizzo di una valuta
di un singolo paese come riferimento su scala mondiale. Il punto di maggiore
debolezza fa riferimento al fatto che in questo modo gli attori economici mondiali
sono troppo dipendenti dalle condizioni economiche e dalle decisioni del paese
di riferimento della valuta utilizzata. Se ad esempio le condizioni di bilancio
e/o le decisioni di politica monetaria e/o fiscale del paese di origine della
valuta di riferimento tendono a farla deprezzare più o meno volutamente, vi
potrebbero essere conseguenze non positive per gli altri paesi utilizzatori
della medesima valuta. È questo ad esempio il caso della Cina che possiede
oltre 1900 miliardi di dollari di riserve valutarie, in buona misura investite
in titoli di stato Usa. Un deprezzamento marcato del biglietto verde implicherebbe
pertanto anche una svalutazione delle riserve cinesi. Il governatore della
banca centrale cinese propone allora una soluzione molto semplice: utilizzare
una sorta di supervaluta che faccia da sintesi di più valute domestiche
per denominare le riserve dei vari paesi, che sarebbero poi affidate in
gestione allFmi. Il dibattito segnala come la crisi in atto possa arrivare a creare le basi per il
ripensamento del sistema finanziario globale, anche dal punto di vista
valutario. * Responsabile ufficio Market Strategy MPS Capital Services Scopri
come ricevere sul tuo cellulare Repubblica Gold condividi
( da "Nuova Ecologia.it, La"
del 30-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Gli Usa: «Un forum sul clima» L'incontro a margine del G8 La
proposta di Barack Obama per riattivare il Major Economies Forum su energia e
cambiamenti climatici, con una prima riunione ad aprile a Washington e un
vertice in luglio alla Maddalena La proposta del presidente americano Barack
Obama di riattivare il Major Economies Forum sull'energia e i cambiamenti
climatici, con una riunione preliminare ad aprile a Washington e un vertice sul
clima in luglio in Italia in margine al G8, sviluppa una precedente iniziativa
di George W. Bush ma è basata, viene osservato a Washington, su un approccio
ben diverso da quello dell'ex inquilino della Casa Bianca. La proposta iniziale
di Bush mirava a superare un evidente difetto del Protocollo di Kyoto (che gli Usa non hanno mai ratificato): garantire la presenza di Cina e India, due dei maggiori paesi inquinatori, ai colloqui sulle
riduzioni di emissioni di gas inquinanti. Ma la iniziativa di Bush, che non
aveva mai manifestato molto interesse per la questione climatica, sembrava
mirata più a mettere i bastoni tra le ruote ai tentativi avviati a suo tempo
dalle Nazioni Unite per affrontare il problema che a portare avanti la
battaglia per ridurre le emissioni di gas inquinanti. "è una questione di
intenti - ha affermato Larry Schweiger, presidente della National Wildlife
Federation - Penso che la amministrazione Bush non avesse mai desiderato
giungere ad una vera soluzione. Penso invece che l'amministrazione Obama sia
veramente impegnata a trovare una soluzione attuabile". è un impegno
confermato dall'inviato speciale di Obama per il clima Todd Stern. "Siamo
impegnati con tutte le nostre forze e con tutte le energie per risolvere questo
problema - ha dichiarato - Non abbiamo dubbi sulla urgenza del problema dei
mutamenti del clima e sulla gravità della sfida che ci attende". La
proposta del presidente Obama prevede una riunione preliminare a Washington il
27 e 28 aprile, a livello di sherpa, con la partecipazione di sedici grandi
economie mondiali, comprese quindi India e Cina. La conferenza
mira a "progredire nella esplorazione di iniziative congiunte sull'energia
pulita e la riduzione delle emissioni inquinanti", ha spiegato la Casa
Bianca. Il passo successivo sarà una conferenza in Italia in margine al G8 di
luglio in Sardegna. Il traguardo finale è quello della Conferenza sul Clima in
programma a Copenaghen nel dicembre prossimo. L'Italia, presidente di turno del
G8, accoglie la proposta di Obama per un forum a margine del vertice che si
terrà a luglio in Sardegna. "Abbiamo dato il nostro via libera affinché si
tenga la riunione durante il G8 alla Maddalena", ha detto Silvio
Berlusconi nel suo intervento al congresso del Pdl in un passaggio
sull'ambiente. Sabato era trapelato che l'inquilino della Casa Bianca aveva
inviato una lettera al presidente del consiglio nella quale si chiede l'aiuto
dell'Italia per riattivare il 'Major economies Forum' sull'energia ed i
cambiamenti climatici. E ieri è arrivata la risposta del governo. Il G8 a guida
italiana, ha detto il ministro degli Esteri Franco Frattini, "aveva già,
tra le sue grandi priorità, i cambiamenti climatici", quindi al vertice di
luglio alla Maddalena "ci sarà una sessione all'interno del summit e, a
latere, un evento speciale" per rilanciare il Major Economies Forum come
proposto dal presidente americano. L'obiettivo, ha aggiunto il titolare della
Farnesina, "è arrivare al negoziato di Copenaghen, che si apre a dicembre,
con un accordo globale che sia concordato con i Paesi del G8, ma ovviamente con
la presenza di Cina e India che sono due dei grandi
attori emettitori di CO2. Se avremo un grande accordo sul clima potremo
veramente fare la differenza". 30 marzo 2009 - TAG: G8 | Clima | Energia |
( da "Velino.it, Il"
del 30-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Il Velino presenta,
in esclusiva per gli abbonati, le notizie via via che vengono inserite. EST -
America Latina, il Bid verso lampliamento di capitale Roma, 30
mar (Velino/Velino Latam) - Un aumento del capitale pari a 180 miliardi di
dollari. è questo il
piano che i governatori della Banca interamericana dello sviluppo (Bid),
riuniti nella città colombiana di MedellÍn, lanciano per affrontare gli effetti
della crisi finanziaria internazionale. Un piano ambizioso che raccoglie un sì
con riserva del principale azionista dellistituzione, gli Stati
Uniti: “Pensiamo che ci sia spazio per ampliare il bilancio”, ha detto il
segretario di Stato Usa per il Tesoro, Tim Geithner, sottolineando che un
intervento in tal senso deve essere accompagnato da condizioni come loculato
uso delle risorse dei contribuenti e la gestione equilibrata
dellorganismo. Dovranno esserci “sforzi per combattere frodi e
corruzione” e occorrerà rafforzare la capacità di controllare il rischio così come i processi
necessari per garantire gli investimenti corretti”, ha detto Geithner. Una
posizione che sembra riflettere il dibattito nato in seno al Congresso degli Usa, dove alcuni esponenti bipartisan hanno criticato la
direzione di Luis Alberto Moreno. La Bid, al pari di altre entità finanziarie
pubbliche e private, ha certificato alcune recenti perdite legate a
investimenti su fondi a rischio. Lo stesso Moreno si era incaricato di portare
allattenzione della 50esima Assemblea dei governatori il piano
elaborato negli ultimi mesi dalla commissione esterna guidata dallex primo ministro
peruviano Pedro Pablo Kuczynski: la ricapitalizzazione, ha spiegato, deve
essere fatta “nel più breve tempo possibile” perché le circostanze sono
“straordinarie”. Il gruppo di lavoro ha stimato che laumento di capitale, attualmente fermo a 100
miliardi, dovrebbe essere compreso tra i 150 e i 180 miliardi di dollari. La
possibile capitalizzazione è salutata come un buon segnale dal presidente del
paese ospite, Alvaro Uribe: “Ora occorre spianare il cammino per il
( da "Dagospia.com"
del 30-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
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articolo --> OBAMA COSTRINGE WAGONER (GM) ALLE DIMISSIONI - PEUGEOT CACCIA
STREIFF ZAPATERO SALVA LA SUA PRIMA BANCA - LESERCITO GB COMINCIA
IL RITIRO DALLIRAQ LA MINISTRA DI BROWN E I FILMINI HOT - HACKERS
CINESI CONTROLLANO I COMPUTER DELLE AMBASCIATE
Rassegna stampa internazionale a
cura di Apcom jacqui smith 1 - SPAGNA EL MUNDO - Titolo di apertura per il
primo intervento di salvataggio di una banca spagnola dall'inizio della crisi
economica globale. La Banca Centrale spagnola, infatti, prenderà il controllo della cassa di
risparmio Caja Castilla-La Mancha per evitarne il fallimento. Secondo le fonti,
la Banca Centrale dovrebbe iniettare della liquidità nelle casse dell'istituto
e sostituirne l'attuale cda. "Il governo interviene in extremis sulla Caja
Castilla-La Mancha per evitarne il fallimento". In prima pagina anche la
grande manifestazioni di ieri a Madrid contro la riforma della legislazione
spagnola sull'interruzione della gravidanza avviata dal governo socialista di
Josè Luis Zapatero. I numerosi casi di aborto compiuti in condizioni sospette
sulla base del principio di "grave pericolo per la vita o la salute
psichica della madre", seguite da indagini della polizia in certi casi
ritenute abusive, hanno fatto sorgere forti polemiche nel 2007 e sono fra i
motivi che hanno spinto il governo a procedere a una riforma. "Decine di
migliaia di manifestanti contro l'ampliamento delle condizioni che rendono
possibile l'aborto". Christian Streiff EL PAIS - In apertura il piano del
governo per salvare dal fallimento la cassa di risparmio Caja Castilla-La
Mancha, che accusa problemi di liquidità ed ha un capitale gravemente colpito
dalle morosità del settore immobiliare. "Il governo riscatta con 9
miliardi la Caja Castilla-La Mancha". Spazio in prima pagina anche per la
decisione del ministero del Tesoro di accelerare la riscossione dell'Irpef come
misura per far fronte alla crisi. L'obiettivo è ricevere i versamenti dell'85%
dei contribuenti entro il mese di luglio. "Il Tesoro accelera la riscossione
dell'Irpef al mese di luglio". 2 - FRANCIA LIBERATION - A tre giorni dal
vertice del G20 a Londra, il quotidiano mette a confronto i provvedimenti
contro la crisi decisi da Stati Uniti e paesi europei. "Crisi: perché
Obama è meglio". Spazio in prima pagina per il primo Gran Premio di
Formula Uno del mondiale
( da "Blogosfere" del
30-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Mar 0930 Blog e
giornalismo investigativo Pubblicato da Luca Dello Iacovo alle 10:42 in globalizzazione La crisi economica e il cambiamento dei media
mettono in pericolo il giornalismo investigativo? Il sito d'informazione
Huffington post, pubblicato come blog, si è alleato con Atlantic philantropies
e altre associazioni di beneficienza per finanziare un fondo da 1,75 milioni di
dollari con l'obiettivo di sostenere uno staff di reporter investigativi e
freelance. via AP
( da "Datasport" del
30-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
WTA Miami: Pennetta
eliminata, fuori la Safina (Flavia Pennetta/Foto LaPresse) (AGM-DS) -
30/03/2009 10.11.03 - (AGM-DS) - Milano, 30 marzo - Si ferma al terzo turno la
corsa di Flavia Pennetta al torneo WTA di Miami (cemento, $ 4.500.000).
L'azzurra ha dovuto cedere alla francese Amelie Mauresmo in tre set, così
l'Italia resta senza giocatori nel prestigioso torneo americano dopo
l'eliminazione di tutti gli altri rappresentanti. La brindisina ha vinto il
primo set per 7-5 al tie-break, ma ha poi ceduto piuttosto nettamente i
successivi due parziali. Passano le due sorelle Williams, mentre sorprende
l'eliminazione di Dinara Safina, testa di serie n 2 del tabellone. I risultati
del terzo turno: [1] S Williams (USA) b [32] S Peng (CIN)
75 62 S Stosur (AUS) b [2] D Safina (RUS) 61 64 [4] E Dementieva (RUS) b [31] C
Suarez Navarro (SPA) 62 62 [5] V Williams (USA) b A Groenefeld (GER) 75 63 N Li
(CIN) b [6] V Zvonareva (RUS) 64 36 62 [25] A Szavay (UNG) b [7] A Ivanovic
(SRB) 64 46 61 [8] S Kuznetsova (RUS) b N Vaidisova (CZE) 61 64 E Makarova (RUS)
b [9] N Petrova (RUS) 75 61 [10] A Radwanska (POL) b [21] K Kanepi (EST) 64 63
[11] V Azarenka (BLR) b [22] A Chakvetadze (RUS) 61 64 [13] C Wozniacki (DAN) b
[18] P Schnyder (SVI) 64 64 [19] A Medina Garrigues (SPA) b [16] D Cibulkova
(SVK) 76(4) 16 55 ritiro [20] A Mauresmo (FRA) b [15] F Pennetta (ITA) 67(5) 62
62 [17] J Zheng (CIN) b [14] A Cornet (FRA) 64 60 [24] A Kleybanova (RUS) b [Q]
A Yakimova (BLR) 63 36 64 [26] I Benesova (CZE) b G Dulko (ARG) 63 62
( da "Giornale di Vicenza.it, Il"
del 30-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
E Variati alza il
calice alla caserma Ederle con il generale Garrett 30/03/2009 rss e-mail print
La foto del brindisi pubblicata sulla rivista Usa "The
Outlook" "Cin cin Dal Molin", hanno subito sibilato gli esegeti
più maliziosi sfogliando "The Outlook", periodico di informazione
distribuito all'interno della caserma Ederle. A pagina 4 dell'ultimo numero si
narra del meeting ospitato il 20 marzo in viale della Pace con i sindaci,
assessori o consiglieri dei Comuni tra Vicenza e Padova in cui vivono molti
soldati statunitensi con le loro famiglie. Uno dei momenti clou -
riferisce il foglio - è stata la proiezione di un Dvd per illustrare agli
ospiti come sarà la base al Dal Molin una volta completata. A conclusione
dell'incontro, il generale William Garrett ha proposto un brindisi «ai 50 anni
di amicizia, collaborazione, storia e mutuo aiuto che uniscono le nostre
comunità». E tra i calici levati c'era anche quello del sindaco di Vicenza
Achille Variati, che non ha mai nascosto il suo sentimento di amicizia per il
popolo americano, al punto da appuntarsi al bavero con ostentazione la
spilletta con le bandierine italiana e americana incrociate l'una con l'altra.
E forse anche per questo, lo strillo nella prima pagina di "The
Outlook" esibisce una foto con Variati e Garrett in primo piano, sotto il
titolo "In good company", "in buona compagnia". Questa
mattina alle
( da "Mattino, Il (Benevento)"
del 30-03-2009)
Pubblicato anche in: (Mattino,
Il (Caserta)) (Mattino, Il (City)) (Mattino, Il (Circondario Sud1))
Argomenti: Cina Usa
Mario Del Pero Si fa
un gran parlare oggi di nuova guerra fredda. Lo si fa laddove paiono
riecheggiare gli echi dell'epocale conflitto tra Stati Uniti e Unione
Sovietica, come è accaduto in Georgia lo scorso agosto. E lo si fa in
riferimento a una presunta evoluzione della struttura internazionale verso una
rinnovata architettura bipolare, nella quale la Cina
starebbe diventando il contraltare di potenza degli Stati Uniti. Si tratta però
di un parallelo improprio e storicamente scorretto. I riferimenti alla guerra
fredda - come metafora e come riferimento analogico - sono mistificatori e non
aiutano a comprendere il contesto attuale. L'evoluzione verso un bipolarismo Usa-Cina è tutt'altro che compiuta, se mai si compirà, e la chiara
superiorità di potenza statunitense rende questo bipolarismo ancora assai
futuribile. La guerra fredda rappresentò peraltro una fase storica unica
proprio per la natura ideologica della competizione Usa-Urss: per la
contrapposizione tra due modelli e due visioni della modernità dalle ambizioni
dichiaratamente universalistiche. La crescente interdipendenza tra i
diversi soggetti del sistema internazionale renda inoltre l'idea che la
ridefinizione degli equilibri relativi di forza conseguente all'ascesa di nuove
potenze debba necessariamente produrre situazioni più conflittuali e polarizzate.
Il quadro attuale si caratterizza per il reticolo di dipendenze plurime che
legano gli Stati gli uni agli altri, limitandone sovranità e libertà d'azione.
SEGUE A PAGINA 16
( da "Arena.it, L'"
del 30-03-2009)
Pubblicato anche in: (Giornale
di Vicenza.it, Il)
Argomenti: Cina Usa
Obama all'Europa:
«Più interventi concreti per i piani di stimolo» 30/03/2009 rss e-mail print
Barack Obama, presidente Usa Domani sera, Barack Obama
arriverà a Londra per la prima missione internazionale, centrata sul G20
dedicato alla crisi economica, ma non limitata solo a questo tema. Una missione
che dovrà ridisegnare il ruolo degli Usa nel mondo e mettere le basi per una collaborazione indispensabile con
Cina e la Russia. A Londra, mercoledì, Obama incontrerà il presidente
russo Medvedev e quello cinese Jintao. Il programma dimostra l'urgenza
attribuita dalla Casa Bianca alla realizzazione dell'agenda diplomatica,
considerata parte integrante della strategia per risolvere il problema
principale: la recessione globale. Nonostante il lavoro dei negoziatori,
Obama trova sul tavolo di Londra posizioni contrastanti con i partner Ue sui
piani di stimolo. L'Europa vede come priorità per uscire dalla crisi
soprattutto le nuove regole di trasparenza e controllo per la finanza
internazionale, e la lotta contro i «paradisi fiscali». Obama non è contrario,
ma chiede ai partner di partecipare di più allo sforzo economico. Secondo
indiscrezioni, smentite ma considerate attendibili, Obama vorrebbe far varare
dai Paesi del G20 un pacchetto di stimoli economici per 2mila miliardi di
dollari. BERLUSCONI: «SÌ AL VERTICE SUL CLIMA PROPOSTO DAGLI USA». Obama ha
proposto un vertice sul clima il 27-28 aprile, per arrivare a conclusioni per
il vertice G8 alla Maddalena (8-10 luglio), e dettato le condizioni
all'industria dell'auto Usa. Energie rinnovabili,
protezione ambientale e lotta ai cambiamenti climatici devono essere i motori
della ripresa. I giganti dell'auto devono offrire piani di rilancio coraggiosi
e centrati su questi principi. Oltre che sul contenimento dei costi. E l'Italia,
presidente di turno del G8, ha accolto la proposta. «Abbiamo dato il nostro via
libera affinché si tenga la riunione durante il G8 alla Maddalena», ha
dichiaratoil premier Silvio Berlusconi nel suo intervento al congresso del Pdl
in un passaggio sull'ambiente.
( da "Giornale.it, Il"
del 30-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Nasce il Pdl, bene. E
non è difficile prevedere che sarà vincente, perchè Berlusconi è la figura di
riferimento da oltre 15 anni e alla maggioranza degli italiani è assai gradira
e perchè i partiti conservatori, in Italia, ma non solo, affrontano la crisi
meglio di una sinistra moderata che, avendo fatto proprio il dogma liberista
(ricordate il libro di Giavazzi e Alesina?), ora appare meno credibile di un
centrodestra, dove nel corso degli anni non sono mancate le critiche allo
stapotere della finanza e alla deriva morale della società ( vedi Tremonti,
Bossi, certi esponenti di An). Tuttavia il Pdl corre lo stesso rischio del Pd,
che è fallito perchè non è riuscito a darsi una nuova identità ovvero non ha
saputo creare una sintesi innovativa tra i cattolici sociali e i post comunisti.
Al Pd, come già osservato su questo blog, manca il senso di appartenenza. La
domanda che mi pongo è la seguente: il popolo di Forza Italia e, soprattutto,
il popolo di An, che è più piccolo ma più coeso, saprà riconoscersi nel Pdl?
Ovvero: il nuovo partito sarà sentito come proprio dai militanti? Avrà una
coerenza ideologica, programmatica, sociale? Se la risposta sarà negativa, non
è difficile prevedere un aumento dei consensi a Lega e Udc, che hanno già un
profilo consolidato e sono facilmente riconoscibili dagli elettori. Il successo
del nuovo partito nel medio e lungo periodo si gioca sull'identità. Che dovrà
essere forte, autentica, condivisa. O sbaglio? Scritto in politica, pdl,
partito democratico, democrazia, Italia Commenti ( 47 ) » (2 voti, il voto
medio è: 4 su un massimo di 5) Loading ... Il Blog di Marcello Foa © 2009 Feed
RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 25Mar 09 Ma il
mercato distorce la realtà? Soros dice di sì. Di questi tempi abbiamo parlato
molto di economia e mi spiace dover restare in tema, ma sono rimasto colpito da
questa affermazione di George Soros, l'ex speculatore che affossò la lira e la
sterlina negli anni Novanta e che ora è diventato un guru
economico-filosofico-filantropico. Con i mercati ha guadagnato miliardi e i
fondi Hedge da lui creati continuano a guadagnarne molti (pare). Eppure ieri
durante un incontro con il minostro del Tesoro Usa
Geithner ha pronunciato questa frase che ha scioccato l'America: "L'idea
che i mercati (finanziari) siano in grado di correggersi da soli si è
dimostrata falsa. I mercati, anzichè rispecchiare la realtà sottostante, la
distorgono sempre". La mia prima reazione è stata di stizza: ma come,
proprio lui fa queste considerazioni? Il personaggio non è certo coerente.. ma,
pensandoci bene, forse non ha tutti i torti. Mi spiego: io sono da sempre un
liberale e penso che l'economia di mercato abbia consentito di portare sulla
via del benessere intere nazioni. Ma ho l'impressione - anzi, la certezza - che
i mercati finanziari oggi non siano il risultato del normale incrocio tra
domanda e offerta. E questo a causa dei derivati e dei prodotti di ingegneria
finanziaria. Qualcuno sa dirmi l'utilità di questi strumenti? Nati a fin di
bene ovvero per permettere agli operatori e agli industriali di cautelarsi
contro rischi di cambio o sbalzi nelle quotazioni, sono diventati dei mostri
che con l'effetto leva consentono profitti o perdite inimmaginabili. Ma servono
all'economia reale? Consentono una miglior valutazione delle società quotate?
La risposta a queste domande è no: non servono a nulla se non a una certa
finanza. E l'effetto leva è così vertiginoso da distorgere molte valutazioni,
accentuando spasmodicamente i movimenti al rialzo o al ribasso di borse,
valute, materie prime, obbligazioni. Ricordate il petrolio? Su su fino a 150
dollari, poi già sotto i 40, il dollaro che passa da
( da "Italia Sera"
del 30-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Cronaca Roma Tutela
del patrimonio artistico, lIstituto Jemolo apre un corso I
beni culturali entrano a pieno titolo nel sistema di Protezione civile. I
volontari del Lazio vengono formati per intervenire a tutela del patrimonio
artistico-culturale nei casi di calamità naturali. In Italia è presente circa
il 40% del patrimonio artistico mondiale e larea più ricca di beni
archeologici e monumentali è senza dubbio il centro della Penisola e in
particolare il Lazio.
Molteplici fattori, dal tempo alle calamità naturali, dagli atti di vandalismo
ai furti e alle speculazioni, mettono a repentaglio la conservazione di tali
beni, per questo la Direzione Protezione civile della Regione Lazio ha promosso
un Corso sulla normativa giuridica e le tecniche per gli interventi di
protezione civile, realizzato dallIstituto regionale di
studi giuridici Arturo Carlo Jemolo, inaugurato ieri mattina da Maurizio Pucci
Direttore regionale Direzione Protezione Civile, Aldo Rivela, Commissario Straordinario dellIstituto,
Emilio Gonzales del Dipartimento nazionale Protezione civile e Stefania
Cancellieri, docente del Corso, specializzata in Restauro dei
monumenti. È quanto si legge in una nota dellistituto Temolo.
Le problematiche emerse
fin dal 1966 con lalluvione di Firenze - ha detto Gonzales -
hanno richiesto anni di elaborazione e la sinterizzazione di ulteriori
esperienze calamitose per impostare una risposta istituzionale del Dipartimento
nazionale di Protezione civile, che passa attraverso una particolare attenzione della
formazione. Per questo, a nome del Capo Dipartimento, Guido Bertolaso, esprimo
grande apprezzamento per questo Corso realizzato dalla Regione Lazio e dallIstituto
Jemolo. Edizione n. 2149 del 30/03/2009
( da "Italia Sera"
del 30-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Cronaca Roma
Protezione civile e Ferrovie dello Stato insieme per unesercitazione
mirata Si è svolta ieri sulla linea Fr1 (Fiumicino - Orte) tra Monterotondo e
Settebagni una simulazione di pronto intervento che ha coinvolto un treno
regionale. È stato ipotizzato il malore del macchinista durante la guida per verificare la buona
riuscita di tutte le misure di sicurezza per i viaggiatori e di assistenza
sanitaria per il dipendente. È stata avanzata la richiesta di soccorso
sanitario allAres 118 e le strutture del Gruppo FS hanno bloccato la circolazione. Per
evitare eccessivi disagi sulla linea, lesercitazione è stata
effettuata fra le 11 e le
( da "Libertà" del
30-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Oltre ai tavoli dei
saggi apriamo gli occhi su ciò che non vediamo di ADRIANA ROSSI Noi gente
comune abbiamo, molto spesso, il bisogno che le nostre riflessioni sulla
situazione attuale, che in molte cose è figlia di decisioni o opportunità non
colte nel passato, siano condivise per non sembrare sognatori o irreali. Questa
rubrica mi da, o meglio ci da, la possibilità di confronto e condivisione e,
spesso, serve anche a rivedere le nostre posizioni ed i nostri commenti. Da
qualche tempo ormai tutti sappiamo, e realizziamo personalmente, di essere in
grande periodo di crisi e non solo economica ma anche di valori e di gestione
dei principi basilari della nostra convivenza. Ciò che mi ha spinto, dopo
alcuni ripensamenti, a consolidare in frasi le mie riflessioni è stato il
frequente messaggio che sia il governo che la nostra città si affideranno ora a
dei "saggi" per trovare le soluzioni più mirate per sopravvivere alla
crisi e (speriamo) ripartire. Questa trovata, così come esposta, ossia la
possibile strada della soluzione organizzando un tavolo dei saggi, ci mancava!
Sembra che ci rendiamo conto solo ora in Italia, ma un po' in tutto il mondo
occidentale, che le cose non possono andare così. Mi domando allora dove
fossero i politici, i sindacati e gli industriali quando le aziende italiane,
che ora chiedono aiuto e provvedimenti di sostegno veloci ed efficaci, venivano
smembrate per portare le produzioni all'estero dove la mano d'opera è
vantaggiosa ed aumenta così il margine di guadagno. Ci rendiamo conto solo ora
che abbiamo diminuito la quantità della forza lavoro in Italia per occuparla
negli stati a costi bassi e soprattutto in Cina. Tanto che in tutti i settori produttivi ci troviamo manufatti
"Made in Cina". Devo però anche ammettere che neanche noi consumatori
partecipiamo alle possibili soluzioni verificando gli acquisti e preferendo il
"Made in Italy". La corsa è all'acquisto di poca spesa, ma occorre
ricordare che non è sempre il più conveniente perché spesso, come
dicevano i nonni, "la roba da speind poc la va ca prima dal padron".
E che dire delle banche! Ci hanno massacrato, e continuano a farlo, con spese e
balzelli vari per ogni sospiro con loro intermediazione e oltre tutto, pur
sapendo che il loro business è composto di raccolta e vendita di denaro,
concedono pochi prestiti, pochissimi mutui ed espongono il cartello "siamo
sprovvisti di denaro contante". Dovrebbero considerare però, le Banche,
che nel periodo di vacche grasse hanno fatto investimenti miliardari
soprattutto in immobili e mi auguro proprio che qui si pensi ad interventi
decisivi da parte dei governanti. Ritornerei ora sui sindacati che hanno alcuni
meriti ma ne hanno combinate delle grosse. Una grave responsabilità, a mio
avviso influente nel causare crisi economiche, è quella di aver sempre
ostacolato le politiche di merito. Vedi alcune norme dello statuto dei
lavoratori per le quali non si può licenziare nessuno anche se è dimostrato che
è ladro, ed allora si giustifica in questo modo l'imprenditore nella
limitazione delle assunzioni per non correre rischi su possibili lavativi e
disonesti. Vedi la scuola che ha sfornato masse di ignoranza e maleducazione
dove è impossibile riprendere e punire gli alunni (oltre che essere
praticamente obbligati a promuovere tutti). Vedi l'Università , che dovrebbe
preparare la futura "intellighentia", piena di professori clientelari
e di studenti che danno bella prova di sé solo in cortei con slogan a volte
demenziali e che approfittano poi del traffico di lauree in alcuni atenei. Le
parole come responsabilità, merito, punizione, sono scomparse e, per la scuola,
si assiste sempre più spesso a genitori che denunciano professori, che
ricorrono al Tar per una bocciatura o che , come in qualche caso, aggrediscono
gli insegnanti per un torto subito dal figlio. Ma allora c'è forse un po' di
verità nel fatto che abbiamo molti giovani che non crescono mai e che sono
sotto tutela dei genitori fino a 40 anni? Riflettiamo anche, parlando di
giovani, che oggi si ritiene solo di dover dare loro un futuro attraverso una
laurea come se esistessero solo grandi cervelli e ricercatori (a parte il
"grande fratello"
) nel mondo del lavoro. Mi ha
veramente depresso l'apprendere che una scuola per falegnami sostenuta da grandi artigiani del legno
non si sia attuata (notizia del nostro quotidiano) per mancanza di iscritti.
Allora è proprio vero. Lavorare è fatica! Non pensiamo che la soluzione della
crisi potrebbe anche essere in un sano ritorno al rigore, all'abbandono del
buonismo a tutti i costi, all'abolizione della bambagia nell'educazione (si
dice sempre "eh ma poverino
!"), nella valorizzazione
della professionalità, nella scuola selettiva per meriti e applicazione?
Pensiamo a quale
qualità migliore potrebbe avere anche la televisione se presentasse solo dei
veri professionisti. Sia per lo spettacolo che per altre discipline si
eviterebbe di alimentare false promesse per la marea di veline e di
partecipanti dei vari reality. Con tutto questo, con la professionalità sempre
in primo piano, non avremmo forse potuto affrontare la crisi già conditi della
speranza per il lavoro di "saggi" sempre presenti in tutti i campi?
Forse l'Italia soffrirebbe meno no? Ma si diceva che questo vale un po' per il
tutto il mondo occidentale e forse ancor più per gli USA. Non si sono accorti,
in questo pur grande paese, che per 20 anni l'intera economia era basata sul
virtuale, su castelli di carta. Era l'esaltazione del Broker, dei pubblicitari,
degli investitori ad alto rischio e guadagno. Non si sono accorti, i grandi
economisti purtroppo, nella voglia di far denaro a breve, che la solida
economia deve essere basata sul primario (agricoltura), secondario (industria)
e terziario (servizi) insieme. E' stato certo più facile e remunerativo anche
per gli americani acquistare manufatti a poco prezzo dai paesi asiatici che nel
frattempo invadevano le loro università per poi invadere il mercato occidentale
con tutto e di tutto compresa l'alta tecnologia imparata nell'occidente stesso.
Mi rendo anche conto, riflettendo su tutto ciò, che sarà molto difficile, e
comunque molto duro se si proverà, tornare indietro. Un politico diceva che la
Democrazia è miope in quanto avendo bisogno di gradimento nel breve periodo
(quello di governo) non si preoccupa e non prende decisioni valide per il lungo
periodo. Una speranza per tutti è che, oltre ai tavoli dei saggi, ci mettiamo
buoni occhiali per migliorare ciò che non vediamo e tanta forza e voglia di
lavorare con professionalità. 30/03/2009
( da "Dagospia.com"
del 30-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
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articolo --> GRAN TORINO DI EASTWOOD è UN
CAPOLAVORO DIESEL (IL PASSAPAROLA, LA MEJO CRITICA): DOPO 3 SETTIMANE SUPERA LE
SCEMENZE DI FICARRA
& PICONE ("I MOSTRI OGGI" FLOPPEGGIA)
SPIDERMAN IN FERRARI HONG KONG BRUCE VERDONE MISSIONARIO CON LA
CHIATTI
1 - EASTWOOD IN TESTA, BATTE MATASSA E MOSTRI... (Ansa) - Dopo
tre settimane di presenza nelle sale, Gran Torino, il film di e con Clint Eastwood, sale al primo
posto, scalzando La matassa di Ficarra e Picone (terzo) e respingendo l'attacco
di una nuova entrata, I mostri oggi (secondo). Clint Eastwood Quello di Gran
Torino, in un week end che ha visto crescere leggermente gli incassi
complessivi (+2%), e' un caso tipico di effetto passaparola. Dopo essere stato
secondo per due settimane consecutive, quando in genere ci si aspetterebbe un
calo fisiologico e nonostante le molte nuove uscite, il film di Eastwood ha
conquistato la vetta. Il film era subito piaciuto ai critici ma ha sedotto
progressivamente anche il pubblico raggiungendo un incasso totale di 5 milioni
646 mila euro nelle 323 sale monitorate da Cinetel (che copre l'85% del mercato
potenziale). A parte 'I mostri oggi' (secondo con oltre un milione di euro),
piuttosto debole l'esito delle altre uscite: Push e' quinto (anche se ha una
media per sala da secondo posto, 3.660 euro), Il caso dell'infedele Klara e'
settimo (molto bassa la media per sala, 1.785) e Two Lovers e' decimo. Da
segnalare il caso del film Disney Racconti incantati, ottavo ma con una media
per sala da primo posto (4.348). Infine Fortapsc, il film di Marco Risi
sull'omicidio del giornalista Giancarlo Siani, con l'uscita nazionale (la
settimana scorsa era solo nelle sale campane) ha guadagnato soltanto due posti,
dal 14/o al 12/o. Ecco i dieci film piu' visti nel fine settimana, secondo la
classifica Cinetel: TITOLO POS. INCASSO INCASSO SETT. PREC. TOT. PROG. ficarra
picone 1) GRAN TORINO (2) 1.258.659 5.646.155 3 . 2) I MOSTRI OGGI (0)
1.066.272 1.066.272 3GG. 3) LA MATASSA (1) 853.347 6.662.988 3 . 4) DIVERSO DA
CHI? (3) 822.592 2.282.903 2 . 5) PUSH (0) 721.071 721.071 3GG. 6) LA VERITA' E
CHE.....(4) 669.561 2.071.456 2 . 7) IL CASO DELL'INFEDELE(0) 467.589 467.589
3GG. 8) RACCONTI INCANTATI (0) 378.294 378.294 3GG. 9) THE INTERNATIONAL (5)
288.745 883.242 2 . 10)TWO LOVERS (0) 267.885 267.885 3GG. 2 - MORTO
COMPOSITORE MAURICE JARRE... (Ansa-Afp) - Maurice Jarre, compositore di
numerose colonne sonore di film, tra i quali 'Il dottor Zivago' e 'Parigi
brucia?', e' morto all'eta' di 84 anni nella notte tra sabato e domenica a Los
Angeles (Usa). Lo ha annunciato il manager di Maurice
Jarre, suo figlio. Laura Chiatti 3 - MAGUIRE, DA SPIDER MAN A PILOTA DELLA
FERRARI.. (ITALPRESS) - La star di "Spider Man", Tobey Maguire
produrra' e interpretera' The Limit, nel quale vestira' i panni del pilota di
Formula 1 della Ferrari Phil Hill, come riporta l'Hollywood Reporter. La
pellicola, del cui script si sta occupando Anthony Peckham, si basera' sul
romanzo, per il momento ancora in uscita, Limit di Michael Cannell. La storia
racconta l'amicizia tra Wolfgang von Trips e Phil Hill, due piloti del team
Ferrari, che corsero l'uno contro l'altro durante il Gran Premio del
( da "KataWebFinanza"
del 30-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Crisi, dopo 30 anni
cala produzione carne USA (Teleborsa) - Roma, 30 mar - Per la prima volta dopo
oltre 30 anni la produzione di carne e pollame negli allevamenti statunitensi
prevista in calo come pure le semine primaverili di granoturco e grano. Lo
rende noto la Coldiretti sulla base dei dati del dipertimento dell'agricoltura
statunitense (USDA) nel sottolineare che si tratta di una tendenza destinata ad
influenzare i consumi alimentari mondiali considerato che negli Stati Uniti,
che sono il principale esportatore di alimenti, si ottiene il 10 per cento
della produzione agricola mondiale. Se per la produzione di proteine animali si
prevede il livello piu' basso dal 1973, secondo il rapporto del dipartimento
dell'agricoltura americano si stima - riferisce la Coldiretti - che saranno
seminati in primavera 248 milioni di ettari con un calo del 2 per cento, il
primo dal 2005, dovuto ai bassi prezzi dei prodotti agricoli e all'elevato
costo dei fertilizzanti. Le riduzioni maggiori si prevedono per il granoturco,
il cotone e il grano che hanno fatto registrare un crollo dei prezzi alla
produzione. Le previsioni degli Stati Uniti sono aggravate dalle tendenze in
atto su scala mondiale dove le stime per i paesi a basso reddito con deficit
alimentare sono al ribasso per la produzione cerealicola. Le prime previsioni
indicano un raccolto di mais piu' ridotto in Africa australe. Condizioni di
siccita' prolungata stanno avendo effetti negativi sulla produzione di grano in
Asia, specialmente in Cina per la
produzione di grano invernale. Le precipitazioni sono state scarse anche in
India. In Sud America, la produzione di grano del 2008 e' stata dimezzata a
causa della grave siccita' in Argentina. Nonostante il crollo delle quotazioni
delle materie prime agricole, nei paesi ricchi e in quelli poveri, i
prezzi dei prodotti alimentari derivati sono aumentati con preoccupanti effetti
- continua la Coldiretti - sui redditi dei cittadini in un momento di crisi
soprattutto nei paesi piu' poveri dove allarme fame. E' dunque necessario
trovare soluzioni alla necessit di combattere le speculazioni dal campo alla
tavola che nel 2008 secondo una elaborazioni della Coldiretti hanno bruciato
200 miliardi di dollari solo per il grano. L'andamento delle quotazioni dei prodotti
agricoli - sostiene la Coldiretti - stato fortemente condizionato dai movimenti
di capitale che si spostano con facilit dai mercati finanziari in difficolt a
quelli delle materie prime come grano, mais e soia. Manovre finanziarie sul
cibo che hanno aperto le porte alle grandi speculazioni internazionali che
stanno "giocando" senza regole sui prezzi delle materie prime
agricole dove hanno provocato una grande volatilit impedendo la programmazione
e la sicurezza degli approvvigionamenti in molti Paesi. Per combattere la
guerra alle speculazioni sui prodotti essenziali per l'alimentazione, in difesa
delle imprese e consumatori, serve - conclude la Coldiretti - un accordo tra i
Paesi del G8 per una gestione piu' attenta delle scorte alimentari che possa fronteggiare
le situazioni di carenza di prodotto negli scambi internazionali: depositi da
riempire quando il prodotto abbondante ed i prezzi sono bassi per tenerli
pronti invece in caso di carestie. 30/03/2009 - 12:32
( da "PC World online"
del 30-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
30-03-2009 Nvidia
potrebbe acquistare azioni di VIA L'azienda americana pare interessata
all'acquisto di 300 milioni di nuove azioni di VIA Danilo Loda Nvidia potrebbe
acquistare azioni di VIA Eurodap: gli italiani passano troppe ore davanti PC
World Tech Update - 27 marzo 2009 Microsoft Surface è in Italia Dal 30 marzo
Fujitsu Siemens sarà solo Fujitsu Nintendo, vendute 50 milioni di Wii Presto i
pc parleranno con noi Disponibili i nuovi driver per schede video Nvidia Anche
ATI avrà la sua tecnologia per la fisica nei videogiochi Console PlayStation:
in Italia sono oltre 10 milioni A rischio malware i sistemi Intel Layoff, il
gioco per imparare a licenziare World Tech Update - 20 marzo 2009 Intel si
appresta a ribassare i prezzi delle CPU desktop Macbook violato in 10 secondi
Secondo quanto riportato dal sito taiwanese Digitimes, VIA sarebbe in procinto
di mettere in vendita 300 milioni di azioni a un prezzo compreso tra 0.27 e
0.35 dollari USA, che equivalgono a un capitale compreso tra 81 e 105 milioni di
dollari. L'indiscrezione però è che tra le aziende interessate all'acquisto di
tali azioni spicca il nome di Nvidia, anche se VIA specifica che la lista dei
candidati all'acquisto sarà divulgata il prossimo 19 giugno, giorno in cui è
previsto un incontro tra tutti gli azionisti VIA. Nvidia non ha commentato la
notizia, specificando che non vuole rilasciare dichiarazioni su quella che
potrebbe essere una speculazionie di mercato. Di certo, se l'acquisto verrà
confermata, non farà altro che confermare un interesse, neanche troppo velato,
da parte di Nvidia di entrare nel mercato dei processori x86 fonte: Digitimes
Nvidia potrebbe acquistare azioni di VIA Google lancia un download di musica gratuito in Cina Skype per
iPhone arriverà domani, per BlackBerry tra un mese T707: il cellulare che si
accende Windows 7 Release Candidate a maggio, arriva la conferma Google riduce
il personale: a casa 200 dipendenti Appuntamento a giugno con Apple: Snow
Leopard e nuovi iPhone in arrivo Eurodap: gli italiani passano troppe ore
davanti PC Pirati in festa a Roma Mozilla, pronte le patch per Firefox
3.0.8 Photoshow 2009 (Milano, 27-30 marzo 2009) Nuovi blog su PC World
Annunciata la versione 9.7 di Opera Mobile Segue le indicazioni del GPS e
finisce in un burrone Barack Obama dialoga online con gli americani Director's
Cut - Facebook, la strega e l'armadio SmileTech - La vera innovazione Attenti
al portatile - La crisi economica migliora la qualità Diritto & Rovescio -
Il Grande Fratello inglese su Facebook Non in linea - Un vino contro la legge
sul p2p francese (1 commenti) OnOff - Cebit, la crisi c'è ma non si vede Pane
al pane - Al fotografo quando e cosa... fotografare Il Rompiscatole - Sei nomi
per Windows 7, per confondere le idee
( da "Borsa(La Repubblica.it)"
del 30-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Crisi, dopo 30 anni
cala produzione carne USA (Teleborsa) - Roma, 30 mar - Per la prima volta dopo
oltre 30 anni la produzione di carne e pollame negli allevamenti statunitensi è
prevista in calo come pure le semine primaverili di granoturco e grano. Lo rende
noto la Coldiretti sulla base dei dati del dipertimento dell'agricoltura
statunitense (USDA) nel sottolineare che si tratta di una tendenza destinata ad
influenzare i consumi alimentari mondiali considerato che negli Stati Uniti,
che sono il principale esportatore di alimenti, si ottiene il 10 per cento
della produzione agricola mondiale. Se per la produzione di proteine animali si
prevede il livello piu' basso dal 1973, secondo il rapporto del dipartimento
dell'agricoltura americano si stima - riferisce la Coldiretti - che saranno
seminati in primavera 248 milioni di ettari con un calo del 2 per cento, il
primo dal 2005, dovuto ai bassi prezzi dei prodotti agricoli e all'elevato
costo dei fertilizzanti. Le riduzioni maggiori si prevedono per il granoturco,
il cotone e il grano che hanno fatto registrare un crollo dei prezzi alla
produzione. Le previsioni degli Stati Uniti sono aggravate dalle tendenze in
atto su scala mondiale dove le stime per i paesi a basso reddito con deficit
alimentare sono al ribasso per la produzione cerealicola. Le prime previsioni
indicano un raccolto di mais piu' ridotto in Africa australe. Condizioni di
siccita' prolungata stanno avendo effetti negativi sulla produzione di grano in
Asia, specialmente in Cina per la
produzione di grano invernale. Le precipitazioni sono state scarse anche in
India. In Sud America, la produzione di grano del 2008 e' stata dimezzata a
causa della grave siccita' in Argentina. Nonostante il crollo delle quotazioni
delle materie prime agricole, nei paesi ricchi e in quelli poveri, i
prezzi dei prodotti alimentari derivati sono aumentati con preoccupanti effetti
- continua la Coldiretti - sui redditi dei cittadini in un momento di crisi
soprattutto nei paesi piu' poveri dove è allarme fame. E' dunque necessario
trovare soluzioni alla necessità di combattere le speculazioni dal campo alla
tavola che nel 2008 secondo una elaborazioni della Coldiretti hanno bruciato
200 miliardi di dollari solo per il grano. L'andamento delle quotazioni dei
prodotti agricoli - sostiene la Coldiretti - è stato fortemente condizionato
dai movimenti di capitale che si spostano con facilità dai mercati finanziari
in difficoltà a quelli delle materie prime come grano, mais e soia. Manovre
finanziarie sul cibo che hanno aperto le porte alle grandi speculazioni
internazionali che stanno "giocando" senza regole sui prezzi delle
materie prime agricole dove hanno provocato una grande volatilità impedendo la
programmazione e la sicurezza degli approvvigionamenti in molti Paesi. Per
combattere la guerra alle speculazioni sui prodotti essenziali per
l'alimentazione, in difesa delle imprese e consumatori, serve - conclude la
Coldiretti - un accordo tra i Paesi del G8 per una gestione piu' attenta delle
scorte alimentari che possa fronteggiare le situazioni di carenza di prodotto
negli scambi internazionali: depositi da riempire quando il prodotto è
abbondante ed i prezzi sono bassi per tenerli pronti invece in caso di
carestie. 30/03/2009 - 12:32
( da "Wall Street Italia"
del 30-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
G20/ The Times: per
stimoli coordinati si va a secondo vertice di Apcom Pressioni Usa e Gb non convincono alleati a nuovo piano stimoli
-->Roma, 30 mar. (Apcom) - Le ambizioni del premier britannico Gordon Brown
hanno ricevuto un altro colpo ieri, secondo il quotidiano britannico "The
Times", quando "è divenuto chiaro che un accordo su un'azione
coordinata per varare un piano di stimoli economici a livello mondiale non ci
sarà fino a un altro vertice". Giovedì 2 aprile si svolge a Londra il G20
a cui parteciperà anche il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, il quale
chiede agli alleati europei e agli altri grandi del mondo di seguire l'esempio
americano, investendo più denaro pubblico per rivitalizzare il sistema. Gordon
Brown ha sposato l'idea, ma numerosi paesi europei, la Germania in prima fila,
non sono affatto convinti della bontà dell'iniziativa. Il G20 di Londra dunque
già si preannuncia sotto un cielo tempestoso. Il Times sottolinea che è stato
il primo ministro australiano Kevin Rudd a segnalare che non sarà questo
vertice a decidere in merito a un pacchetto fiscale concordato per stimolare
l'economia. Negli ultimi due giorni anche i leader di Cina e Germania
hanno ribadito che non apprezzano l'idea di nuovi finanziamenti pubblici; e si
addensa il timore, afferma il Times, che il vertice di Londra finisca per
concentrarsi su scopi più facilmente raggiungibili: i paradisi fiscali e il
segreto bancario ad esempio, invece che un impegno preciso ad evitare le
tentazioni protezioniste o appunto ad aumentare la spesa pubblica.
( da "Mattino, Il (Nazionale)"
del 30-03-2009)
Pubblicato anche in: (Mattino,
Il (Benevento)) (Mattino, Il (Circondario Sud2)) (Mattino, Il (Circondario
Sud1))
Argomenti: Cina Usa
Roma. «People first»,
le persone prima di tutto. Sabato erano i giovani e i disoccupati a gridare lo
slogan nelle piazza di mezza Europa, durante le manifestazioni contro il G20.
Ieri, con lo stesso slogan si è aperto a Roma il G8 del lavoro, fortemente
voluto dal ministro del Welfare, Maurizio Sacconi e che rappresenta una prima
assoluta nelle tappe di avvicinamento al vertice fra gli otto grandi del
pianeta in programma nel mese di luglio alla Maddalena. E il summit, cominciato
ieri alla Farnesina, ha proprio l'obiettivo di mettere le persone al centro dei
riflettori. «Dopo i mercati finanziari e le banche è ora la volta del mondo del
lavoro e della sostenibilità sociale, componente fondamentale - spiega Sacconi
- della sostenibilità economica». L'Italia porrà sul tavolo la proposta di un
«patto sociale globale» contro la crisi, con l'indicazione di misure
«tempestive e mirate che mirino non solo a proteggere il reddito ma a
salvaguardare la base produttiva, evitando ai lavoratori di perdere il rapporto
con il proprio posto». In questo senso, aggiunge ancora il ministro del
Welfare, l'Italia si trova un passo avanti avendo già a disposizione strumenti
come la cassa integrazione, i contratti di solidarietà e la settimana corta. Ma
i responsabili del lavoro del G8 (Canada, Francia, Usa, Italia,
Germania, Gran Bretagna, Russia e Giappone), affiancati da quelli di altri sei
Paesi (Sudafrica, Brasile, Cina, India, Egitto e Messico),
faranno i conti con uno scenario da brividi. La recessione sta colpendo duro e
secondo l'Ilo (l'organizzazione internazionale del lavoro) il numero dei
disoccupati potrebbe aumentare di 50 milioni di persone nel 2009, con
200 milioni di lavoratori a rischio di povertà. A lanciare l'allarme, ieri, è
stata anche l'Ocse, che prevede un tasso di disoccupazione a due cifra, cioè
superiore al 10%, anche in Europa. Previsioni che non convincono del tutto
Sacconi: «Andrei cauto con queste stime perchè spesso le organizzazioni che le
fanno sono poi costrette a correggerle. In Italia, come del resto in Europa, la
perdita di posti è più lenta rispetto ali Usa». In
questo momento, aggiunge il ministro italiano, «è necessario invece ricostruire
quel circuito di fiducia sui mercati che può rendere più veloce l'uscita dalla
crisi». I sindacati restano comunque sul piede di guerra. In un documento che
presenteranno al tavolo del G8 sul lavoro e, fra una settimana, al G20, hanno
messo a punto la proposta di un vero e proprio «patto globale» per fare fronte
alla recessione. Non a caso, chiedono di partecipare con un proprio
rappresentante al vertice del G20 in programma la prossima settimana a Londra e
al G8 in calendario a luglio. Una richiesta accolta positivamente dal governo
italiano: «Incontreremo i sindacati alla vigilia del summit alla Maddalena,
così come già avvenne a Londra». Ieri, nel corso della conferenza stampa con
Sacconi, il segretario generale della Tuac (l'associazione internazionale dei
sindacati) ha lanciato un vero e proprio monito ai governi: «Se si spendono
mille miliardi di dollari per salvare le banche e non si fa niente per il
lavoro si ha l'impressione che si aiutino i ricchi e non i poveri esasperando
la rabbia dei lavoratori». Anche il vice-presidente di Confindustria, Alberto
Bombassei, chiama in causa le banche sottolineando la necessità che continuino
ad erogare credito alle imprese. Uno studio di Bankitalia ha invece denunciato
come l'alto debito stia spingendo gli istituti di credito a stringere le linee
di finanziamento. Va giù duro contro i banchieri anche il segretario generale
della Cisl, Raffaele Bonanni: «Servono norme per regolare i super-stipendi dei
manager degli istituti di credito, che in alcuni casi sono 400 volte superiori
a quelli dei propri dipendenti». Anche per il leader della Uil, Luigi
Angeletti, «è arrivato il momento di occuparci delle persone che lavorano.
L'idea che si facciano soldi con i soldi non va più bene». Assente alla
conferenza stampa, infine, il segretario generale della Cgil, Guglielmo
Epifani, che ha partecipato però alle consultazioni con i ministri del G8. an.tr.
( da "Mattino, Il (Nazionale)"
del 30-03-2009)
Pubblicato anche in: (Mattino,
Il (Benevento)) (Mattino, Il (Circondario Sud2))
Argomenti: Cina Usa
Cresciuta
all'interno dell'attuale sistema internazionale, con le sue
norme disciplinatrici e la sua estrema flessibilità, la stessa Cina ha progressivamente maturato un interesse alla preservazione di
tale sistema. La guerra fredda ci ha lasciato però molte eredità e, anche, non
pochi detriti. Tra questi va incluso uno dei simboli quintessenziali del
peculiare bipolarismo postbellico: le armi nucleari. Misuratore di
potenza, catalizzatore di fobie estreme e garanzia, per quanto forzosa, di pace
tra le due superpotenze, le armi nucleari sono sopravvissute alla guerra fredda
e continuano a rappresentare un'ombra che incombe minacciosa sulle sorti del
pianeta. Costituiscono uno strumento assoluto di distruzione, al cui possesso
molti continuano ad anelare. Si tratta di armi paradossali. Tale è la loro
capacità di distruzione che esse si sottraggono in ultima istanza al controllo
di quella politica cui dovrebbero invece soggiacere. Esistono per non essere
utilizzate, pena il rischio di un'escalation incontrollabile che metterebbe in
discussione la sopravvivenza dell'umanità. Considerazioni di prestigio, la
consapevolezza che esse offrono un deterrente estremo contro qualsiasi minaccia
e l'auspicio di poterle usare come strumento di pressione, se non di ricatto,
nei rapporti con altri Stati inducono alcuni Paesi a cercare di dotarsi di un
proprio arsenale nucleare, come abbiamo visto bene nei casi recenti di Iran e Corea
del Nord. Tutto ciò crea situazioni di altissimo rischio e acuisce il rischio
di una proliferazione nucleare incontrollata. È pertanto una buona notizia che
Russia e Stati Uniti abbiano espresso la loro intenzione di riaprire i
negoziati in materia di armamenti all'approssimarsi della scadenza dello Start
( da "Gazzettino, Il"
del 30-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Obama in Europa
operazione sorriso Ai timori di un'escalation afghana risponde: «Non manderò
truppe americane in Pakistan» Lunedì 30 Marzo 2009, di Maurizio Cerruti Barack
Obama arriva domani sera a Londra, tappa inaugurale del suo primo viaggio in
Europa da presidente. Durerà un'intera settimana - per partecipare al G20 a
Londra, alle celebrazioni del 60mo anniversario della Nato a Strasburgo, al
vertice euroamericano a Praga - e toccherà cinque Paesi, con una missione
precisa: ottenere la riconferma della leadership americana in Occidente e di
conseguenza nel mondo. A suo favore gioca il carisma intatto di una presidenza
che, a nove settimane e mezza dal suo insediamento ha già annunciato scelte
condivise dai suoi alleati: smantellamento del carcere speciale per terroristi
a Guantanamo; ritiro dall'Iraq a tappe accelerate; nuova strategia in
Afghanistan che impegna militarmente solo l'America e che chiede agli altri un
supporto non armato; dialogo con la Russia, con la Cina e con Paesi che il precedente inquilino alla Casa Bianca a suo
tempo aveva definito "canaglie", come l'Iran. L'atmosfera della
vigilia - malgrado le previste contestazioni pacifiste a Londra contro l'invio
di altre truppe Usa in Afghanistan - appare ben diversa da quella del giugno 2001, quando
l'allora neopresidente George W. Bush - pochi mesi prima degli attacchi
di al-Qaida alle Torri Gemelle - arrivò in Europa sulla scia della bocciatura Usa degli accordi di Kyoto sul clima. Obama, in sintonia con
gli europei, ha invece fatto della difesa dell'ambiente uno dei cardini del suo
programma di governo. A sfavore di Obama gioca la crisi economica mondiale che
ha avuto origine negli e dagli Stati Uniti e che secondo molti osservatori -
anche in America - rende necessario ripensare il sistema delle relazioni
internazionali e il modello economico globale fin qui troppo
"americano-centrici". Non convince gli europei, in particolare il
programma di aiuti da centinaia di miliardi di dollari alle economie nazionali
voluto da Obama: si teme che pompi inflazione e che nasconda misure
protezioniste. La combinazione dei vari elementi induce a prevedere un successo
internazionale d'immagine di Obama, come quello che l'allora candidato
democratico ottenne l'estate scorsa nel tour a Berlino e Parigi. Non altrettanto
scontato è il successo di sostanza. Il rischio è che la strategia della mano
tesa - agli arabi, ai russi, ai cinesi, agli iraniani - venga presa per un
sintomo di debolezza e spinga le controparti a irrigidirsi. Il primo test sarà
mercoledì. Della quarantina di colloqui con statisti che Obama ha in programma
fino al 7 aprile, spiccano quelli di dopodomani a Londra con il russo Dmitri
Medvedev e il cinese Hu Jintao. Se è vero che nelle relazioni ai massimi
livelli la "chimica" dei rapporti interpersonali è fattore non
trascurabile, Obama dovrà dare il meglio del proprio charme per impostare bene,
fin dall'inizio, il dialogo con due attori protagonisti della scena
internazionale divisi dall'America su importanti questioni come le rispettive
aree di influenza, il controllo delle armi, il ruolo extraeuropeo della Nato e
il suo allargamento all'Ucraina e alla Georgia. Obama in una delle pressoché
quotidiane esternazioni - strategia mediatica che ha lo scopo di rassicurare
gli americani in tempi di crisi e di incertezza come quelli attuali - ha ieri
promesso che, dall'Afghanistan, non sposterà truppe Usa
anche in Pakistan in funzione antiterrorismo. È un annuncio sicuramente gradito
a Pechino non meno che a Mosca.
( da "Sicilia, La"
del 30-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
primavera senza
rondini Paolo Bellucci Roma. L'Italia, presidente di turno del G8, accoglie la
proposta del presidente americano Barack Obama di organizzare un forum
sull'energia e sui cambiamenti climatici a margine del vertice che si terrà a
luglio in Sardegna. «Abbiamo dato il nostro via libera affinché si tenga la
riunione durante il G8 alla Maddalena», ha detto il premier Silvio Berlusconi.
Sabato era trapelato che l'inquilino della Casa Bianca aveva inviato una
lettera al premier Silvio Berlusconi nella quale si chiede l'aiuto dell'Italia
per riattivare il Major economies Forum sull'energia ed
i cambiamenti climatici.
E ieri è arrivata la risposta del governo. Il G8 a guida italiana, ha detto il
ministro degli Esteri Franco Frattini, «aveva già, tra le sue grandi priorità,
i cambiamenti climatici», quindi al vertice di luglio alla Maddalena «ci sarà
una sessione all'interno del summit e, a latere, un evento speciale» per
rilanciare il Major Economies Forum come proposto
dal presidente americano. L'obiettivo, ha aggiunto il titolare della Farnesina,
«è arrivare al negoziato di Copenaghen, che si apre a dicembre, con un accordo globale che sia
concordato con i Paesi del G8, ma ovviamente con la presenza di Cina e India che sono due dei grandi attori emettitori di
Co2. Se avremo un grande accordo sul clima potremo veramente fare la
differenza». La proposta del presidente americano Barack Obama di riattivare il
Major Economies Forum sull'energia ed i cambiamenti
climatici, con una riunione preliminare ad aprile a Washington ed un vertice
sul clima in luglio in Italia in margine al G8, sviluppa una precedente
iniziativa di George
W. Bush ma è basata, viene osservato a Washington, su un approccio ben diverso
da quello dell'ex inquilino della Casa Bianca. La proposta iniziale di Bush
mirava a superare un evidente difetto del Protocollo di Kyoto (che gli Usa non hanno mai ratificato): garantire la presenza di Cina e India, due dei maggiori Paesi inquinatori, ai colloqui sulle
riduzioni di emissioni di gas inquinanti. Ma l'iniziativa di Bush, che non
aveva mai manifestato molto interesse per la questione climatica, sembrava mirata
più a mettere i bastoni tra le ruote ai tentativi avviati a suo tempo dalle
Nazioni Unite per affrontare il problema che a portare avanti la
battaglia per ridurre le emissioni di gas inquinanti. «È una questione di
intenti - ha affermato Larry Schweiger, presidente della National Wildlife
Federation - Penso che la amministrazione Bush non avesse mai desiderato
giungere ad una vera soluzione. Penso invece che l'amministrazione Obama sia
veramente impegnata a trovare una soluzione attuabile». È un impegno confermato
dall'inviato speciale di Obama per il clima Todd Stern. «Siamo impegnati con
tutte le nostre forze e con tutte le energie per risolvere questo problema - ha
dichiarato - Non abbiamo dubbi sulla urgenza del problema dei mutamenti del
clima e sulla gravità della sfida che ci attende». La proposta del presidente
Obama prevede una riunione preliminare a Washington il 27 e 28 aprile, a
livello di sherpa, con la partecipazione di sedici grandi economie mondiali,
comprese quindi India e Cina. La conferenza mira a
«progredire nella esplorazione di iniziative congiunte sull'energia pulita e la
riduzione delle emissioni inquinanti», ha spiegato la Casa Bianca. Il passo
successivo sarà una conferenza in Italia in margine al G8 di luglio in
Sardegna. Il traguardo finale è quello della Conferenza sul Clima in programma
a Copenaghen nel dicembre prossimo. In vista di quel traguardo Obama porterà
domani le sue sfide globali in Europa: energie rinnovabili, protezione
ambientale e lotta ai cambiamenti climatici devono essere i motori della
ripresa economica. Barack Obama arriva in Europa deciso a giocare la sua
partita a tutto campo: «In questo momento fare il presidente non è un incarico
di ordinaria amministrazione, bisogna prendere ogni giorno decisione critiche»,
ammette in un'intervista alla Cbs. E confessa: mi piacerebbe «affrontare uno
alla volta i grandi problemi in attesa: Afghanistan, crisi economica, riforma
sanitaria, istruzione. Ma è un lusso che non mi posso permettere».
( da "Velino.it, Il"
del 30-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Il Velino presenta,
in esclusiva per gli abbonati, le notizie via via che vengono inserite. EST -
Nord Corea: nuovo test nucleare dietro al prossimo lancio? Roma, 30 mar
(Velino) - Se la questione del lancio sarà portata al Consiglio di Sicurezza
delle Nazioni Unite, “la discussione a sei sul nucleare arriverà alla rottura
definitiva” e la Corea del Nord “adotterà misure forti”. Parole scritte sul
Rodong Shinmun, organo ufficiale del regime nordcoreano, nelle ore in cui si
sta alzando la tensione sul caso del previsto lancio di un oggetto spaziale da
parte delle autorità militari di Pyongyang. Secondo il governo comunista, che
ha annunciato il lancio tra il 4 e l8 aprile, si tratta
della messa in orbita di un satellite per telecomunicazioni del tipo Kwangmyongsong-2. Per Giappone e Corea del
Sud si tratta invece del test di un missile balistico intercontinentale
Taepodong-2. Secondo gli osservatori, oltre alla rottura del dialogo con Corea
del Sud, Giappone, Russia, Cina e Stati Uniti sullo
smantellamento del proprio programma nucleare, le minacce di Pyongyang
potrebbero alludere allintenzione di condurre un nuovo test
nucleare dopo quello dellottobre del 2006 definito allora “un test
difensivo” contro la risoluzione 1695 del Consiglio di Sicurezza che aveva condannato il test di un missile
di media gittata tre mesi prima. Test che i nordcoreani avevano definito “unesercitazione
militare di routine”. Larticolo apparso sul Rodong Shinmunandrebbe quindi
letto come un messaggio di Pyongyang a Mosca e Pechino affinché non permettano il
dibattito al Palazzo di vetro. Smentendo le notizie che erano circolate alcuni
giorni fa, il segretario di Stato Usa alla Difesa
Robert M. Gates ha affermato che gli Stati Uniti non intendono abbattere il
modulo che Pyongyang si appresta a lanciare. Tuttavia, dalle sue basi in Corea
del Sud, la Marina americana ha fatto muovere due navi con missili intercettori
antirazzo. Giorni fa anche Mosca aveva chiesto alla Corea del Nord di desistere
dallannunciata azione in programma ai primi di aprile. “Sarebbe meglio se i
nostri partner nordcoreani si astenessero dalleffettuare il
lancio”, aveva affermato il vice ministro degli Esteri russo Alexei Borodavkin.
Labbattimento delloggetto spaziale è stato promesso invece dal
Giappone nelle cui
acque territoriali dovrebbero cadere dei moduli che accompagneranno il missile
o il satellite verso lalto. (dam) 30 mar 2009 16:36
( da "TTG Italia Online"
del 30-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
30/03/2009 15.53
Globe09: i buyer internazionali promuovono Art Cities Exchange Riscontro più
che positivo, a Globe09, per Art Cities Exchange, la Borsa delle città d'arte
italiane organizzata da Globe in collaborazione con Enit, Alitalia e
Federalberghi, a cui hanno preso parte 541 buyer da 57 Paesi del mondo. Particolarmente soddisfatti i buyer provenienti dai Paesi
rappresentati al workshop per la prima volta, come Cina, Oman, Siria,
Malesia, Singapore, Tunisia; elevato il riscontro dall'India, da Nord Europa,
Australia e Usa. "Differenziarsi dalla concorrenza è il segreto di
qualsiasi operazione commerciale - ha dichiarato l'amministratore delegato di
Expoglobe, Paolo Audino -. Roma è in posizione strategica per diventare
il centro del turismo culturale e delle città d'arte, oltre che hub naturale
per i mercati del Sud Europa e di tutto il bacino mediterraneo"
( da "Travel Trade Italia.com"
del 30-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
30/03/2009 15.53
Globe09: i buyer internazionali promuovono Art Cities Exchange Riscontro più
che positivo, a Globe09, per Art Cities Exchange, la Borsa delle città d'arte
italiane organizzata da Globe in collaborazione con Enit, Alitalia e
Federalberghi, a cui hanno preso parte 541 buyer da 57 Paesi del mondo. Particolarmente soddisfatti i buyer provenienti dai Paesi
rappresentati al workshop per la prima volta, come Cina, Oman, Siria,
Malesia, Singapore, Tunisia; elevato il riscontro dall'India, da Nord Europa,
Australia e Usa. "Differenziarsi dalla concorrenza è il segreto di
qualsiasi operazione commerciale - ha dichiarato l'amministratore delegato di
Expoglobe, Paolo Audino -. Roma è in posizione strategica per diventare
il centro del turismo culturale e delle città d'arte, oltre che hub naturale
per i mercati del Sud Europa e di tutto il bacino mediterraneo" Siti
sponsorizzati
( da "Virgilio Notizie"
del 30-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Roma, 30 mar.
(Apcom) - Ci saranno un centinaio di delegazioni, fra governi e organismi
mondiali, ma due protagonisti assoluti: Stati Uniti e Iran. La comunità
internazionale si riunisce domani all'Aia per dare nuova linfa agli sforzi
sulla sicurezza e la stabilizzazione in Afghanistan, pochi giorni dopo la
presentazione ufficiale della nuova strategia americana per la regione
afgano-pachistana da parte di Barack Obama. Alla riunione di un giorno,
presieduta dall'Onu e fortemente sostenuta dalla nuova Casa Bianca (che l'ha
proposta lo scorso 5 marzo in occasione di una ministeriale Nato), saranno
presenti Washington, con il segretario di Stato Hillary Clinton, e Teheran,
rappresentata con ogni probabilità dal viceministro degli Esteri, Mohammed Mehdi
Akhundzadeh. I lavori saranno aperti dal segretario generale delle Nazioni
Unite Ban Ki-Moon e dal presidente afgano Hamid Karzai, non mancheranno le
potenze emergenti regionali, come Cina e India, e
per l'Italia parteciperà il capo della diplomazia Franco Frattini. Stando agli
americani la conferenza si può già considerare "un successo" alla
vigilia, visti il numero e la qualità dei partecipanti "con un periodo
tanto breve per organizzarsi" come ha sottolineato oggi l'inviato speciale
del presidente statunitense per Afghanistan e Pakistan, Richard
Holbrooke, dopo un incontro all'Aia con il ministro degli Esteri olandese
Maxime Verhagen. Secondo Holbrooke, la riunione in Olanda è "il segnale
che il mondo non ha dimenticato l'Afghanistan e riconosce che il Pakistan fa
parte del problema". Il diplomatico statunitense si è rifiutato di
rispondere alla domanda sulla possibilità di un incontro bilaterale Usa-Iran (le cui relazioni diplomatiche sono interrotte dal
1979) a margine dei colloqui: "Vedremo. Non posso prevedere niente. Siamo
in un cantiere, con i lavori in corso" ha osservato. La partecipazione,
senza precedenti, della Repubblica islamica segue la significativa apertura nei
confronti di Teheran da parte di Obama, espressa in particolare in un lungo video-messaggio
indirizzato agli iraniani una decina di giorni fa, centrato sulla necessità di
"stabilire rapporti costruttivi tra Usa, Iran e
comunità internazionale" e avviare una "nuova stagione" del
dialogo. L'Iran sarà presente senza dubbio anche perché travolto dall'afflusso
nel suo territorio di rifugiati ed eroina provenienti dal paese confinante. Per
affrontare la situazione d'insicurezza alimentata da talebani e qaedisti,
Washington ha fatto pressioni su Onu, Nato e Unione Europea perché seguano l'esempio
americano fornendo mezzi militari e civili supplementari, oltre a impegnarsi
per un migliore coordinamento. In un'intervista al Financial Times il
segretario generale dell'Onu, Jaap de Hoop Scheffer ha stimato a due miliardi
di dollari l'anno il costo della sola formazione per la polizia e l'esercito
afgani. Quanto a Frattini, proprio pochi giorni fa in Repubblica ceca,
sottolineava la necessità di "coordinare" al meglio, o addirittura
"integrare nella stessa strategia" i vari interventi di addestramento.
"Crediamo che tutte le iniziative di formazione della polizia debbano
essere, ancor più che coordinate, integrate in un'unica strategia" ha
precisato Frattini, confermando che 200-250 soldati supplementari saranno
dispiegati dall'Italia nel paese asiatico per il periodo delle presidenziali,
che si terranno il prossimo 20 agosto. Secondo un funzionario dell'Alleanza
Atlantica, che si è espresso sotto anonimato (nella settimana del vertice di
Strasburgo-Kehl), gli Usa vorrebbero che il fondo
fiduciario dell'Alleanza destinato a coprire i costi dell'esercito e della
polizia afgana arrivi a raccogliere 500 milioni di dollari, mentre al momento
ne ha messi insieme appena 25. De Hoop Scheffer ha spiegato che si punta molto
sull'intervento di paesi ricchi come Giappone, Arabia saudita e paesi del Golfo
che saranno presenti all'Aia per annunciare i loro primi contributi a questo
fondo, piuttosto che sui paesi Nato che sborsano già "cifre enormi"
per i loro militari. E' in programma anche una discussione, almeno sul piano
bilaterale con gli Stati Uniti, della proposta di Parigi di una nuova missione
Ue. Ora sul campo ci sono già "una missione Eupol (finora sono stati
reclutati 320-330 uomini sui 400 necessari, ndr), che purtroppo stenta a
partire" e "una missione training di Isaf, di cui noi italiani siamo
i primi contributori, che funziona" ha fatto notare nei giorni scorsi
Frattini. A queste iniziative si aggiunge il piano francese di una nuova
missione europea (formata dalla Gendarmeria d'Oltralpe, insieme a Carabinieri e
Guardia civile spagnola) che dovrebbe occuparsi di addestramento e supporto, su
cui il ministro italiano ha espresso forti "dubbi, se non venisse
coordinata" con le altre missioni. Il 'padrone di casa' Verhagen ha
indicato che la conferenza dovrà innanzi tutto esprimere il suo "sostegno
politico" all'Afghanistan. "Più di sette anni dopo l'inizio
dell'intervento della comunità internazionale, i talebani non sono ancora
sconfitti definitivamente, il traffico di droga prospera, il potere a Kabul resta
debole e diviso, il leader di Al Qaida Osama bin Laden è ancora a piede
libero" ha valutato il ministro olandese. Per Frattini sull'Afghanistan,
Obama ha fatto "un primo passo importante" e una svolta
"condivisibile". L'Italia tiene, in particolare, alla
"dimensione regionale" del "problema, che comprende Pakistan e
Afghanistan e non solo l'Afghanistan" ha più volte ribadito il titolare
della Farnesina. Proprio la presidenza italiana del G8 ha invitato per prima la
comunità internazionale a distinguere fra il dossier nucleare e la questione
delle crisi regionali, in cui l'Iran è un attore chiave e dev'essere coinvolta.
Per fine giugno a Trieste è in programma una grande conferenza internazionale
proprio su questo tema, dove dovrebbe ripresentarsi anche Teheran, a margine
della riunione dei ministri degli Esteri del G8.
( da "Wall Street Italia"
del 30-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Afghanistan/
Conferenza Aia, domani Usa e Iran allo stesso tavolo
di Apcom Rilancio degli sforzi internazionali, per l'Italia va Frattini
-->Roma, 30 mar. (Apcom) - Ci saranno un centinaio di delegazioni, fra
governi e organismi mondiali, ma due protagonisti assoluti: Stati Uniti e Iran.
La comunità internazionale si riunisce domani all'Aia per dare nuova linfa agli
sforzi sulla sicurezza e la stabilizzazione in Afghanistan, pochi giorni dopo
la presentazione ufficiale della nuova strategia americana per la regione
afgano-pachistana da parte di Barack Obama. Alla riunione di un giorno,
presieduta dall'Onu e fortemente sostenuta dalla nuova Casa Bianca (che l'ha
proposta lo scorso 5 marzo in occasione di una ministeriale Nato), saranno
presenti Washington, con il segretario di Stato Hillary Clinton, e Teheran,
rappresentata con ogni probabilità dal viceministro degli Esteri, Mohammed
Mehdi Akhundzadeh. I lavori saranno aperti dal segretario generale delle
Nazioni Unite Ban Ki-Moon e dal presidente afgano Hamid Karzai, non mancheranno
le potenze emergenti regionali, come Cina e India, e per l'Italia parteciperà il capo della diplomazia
Franco Frattini. Stando agli americani la conferenza si può già considerare
"un successo" alla vigilia, visti il numero e la qualità dei
partecipanti "con un periodo tanto breve per organizzarsi" come ha
sottolineato oggi l'inviato speciale del presidente statunitense per
Afghanistan e Pakistan, Richard Holbrooke, dopo un incontro all'Aia con il
ministro degli Esteri olandese Maxime Verhagen. Secondo Holbrooke, la riunione
in Olanda è "il segnale che il mondo non ha dimenticato l'Afghanistan e
riconosce che il Pakistan fa parte del problema". Il diplomatico
statunitense si è rifiutato di rispondere alla domanda sulla possibilità di un
incontro bilaterale Usa-Iran (le cui relazioni
diplomatiche sono interrotte dal 1979) a margine dei colloqui: "Vedremo.
Non posso prevedere niente. Siamo in un cantiere, con i lavori in corso"
ha osservato. La partecipazione, senza precedenti, della Repubblica islamica
segue la significativa apertura nei confronti di Teheran da parte di Obama,
espressa in particolare in un lungo video-messaggio indirizzato agli iraniani
una decina di giorni fa, centrato sulla necessità di "stabilire rapporti
costruttivi tra Usa, Iran e comunità
internazionale" e avviare una "nuova stagione" del dialogo.
L'Iran sarà presente senza dubbio anche perché travolto dall'afflusso nel suo
territorio di rifugiati ed eroina provenienti dal paese confinante. Per
affrontare la situazione d'insicurezza alimentata da talebani e qaedisti,
Washington ha fatto pressioni su Onu, Nato e Unione Europea perché seguano
l'esempio americano fornendo mezzi militari e civili supplementari, oltre a
impegnarsi per un migliore coordinamento. In un'intervista al Financial Times
il segretario generale dell'Onu, Jaap de Hoop Scheffer ha stimato a due
miliardi di dollari l'anno il costo della sola formazione per la polizia e
l'esercito afgani. Quanto a Frattini, proprio pochi giorni fa in Repubblica
ceca, sottolineava la necessità di "coordinare" al meglio, o
addirittura "integrare nella stessa strategia" i vari interventi di
addestramento. "Crediamo che tutte le iniziative di formazione della
polizia debbano essere, ancor più che coordinate, integrate in un'unica
strategia" ha precisato Frattini, confermando che 200-250 soldati
supplementari saranno dispiegati dall'Italia nel paese asiatico per il periodo
delle presidenziali, che si terranno il prossimo 20 agosto. Secondo un
funzionario dell'Alleanza Atlantica, che si è espresso sotto anonimato (nella
settimana del vertice di Strasburgo-Kehl), gli Usa
vorrebbero che il fondo fiduciario dell'Alleanza destinato a coprire i costi
dell'esercito e della polizia afgana arrivi a raccogliere 500 milioni di
dollari, mentre al momento ne ha messi insieme appena 25. De Hoop Scheffer ha
spiegato che si punta molto sull'intervento di paesi ricchi come Giappone,
Arabia saudita e paesi del Golfo che saranno presenti all'Aia per annunciare i
loro primi contributi a questo fondo, piuttosto che sui paesi Nato che sborsano
già "cifre enormi" per i loro militari. E' in programma anche una
discussione, almeno sul piano bilaterale con gli Stati Uniti, della proposta di
Parigi di una nuova missione Ue. Ora sul campo ci sono già "una missione
Eupol (finora sono stati reclutati 320-330 uomini sui 400 necessari, ndr), che
purtroppo stenta a partire" e "una missione training di Isaf, di cui
noi italiani siamo i primi contributori, che funziona" ha fatto notare nei
giorni scorsi Frattini. A queste iniziative si aggiunge il piano francese di
una nuova missione europea (formata dalla Gendarmeria d'Oltralpe, insieme a
Carabinieri e Guardia civile spagnola) che dovrebbe occuparsi di addestramento
e supporto, su cui il ministro italiano ha espresso forti "dubbi, se non
venisse coordinata" con le altre missioni. Il 'padrone di casa' Verhagen
ha indicato che la conferenza dovrà innanzi tutto esprimere il suo
"sostegno politico" all'Afghanistan. "Più di sette anni dopo
l'inizio dell'intervento della comunità internazionale, i talebani non sono
ancora sconfitti definitivamente, il traffico di droga prospera, il potere a
Kabul resta debole e diviso, il leader di Al Qaida Osama bin Laden è ancora a
piede libero" ha valutato il ministro olandese. Per Frattini
sull'Afghanistan, Obama ha fatto "un primo passo importante" e una
svolta "condivisibile". L'Italia tiene, in particolare, alla
"dimensione regionale" del "problema, che comprende Pakistan e
Afghanistan e non solo l'Afghanistan" ha più volte ribadito il titolare
della Farnesina. Proprio la presidenza italiana del G8 ha invitato per prima la
comunità internazionale a distinguere fra il dossier nucleare e la questione
delle crisi regionali, in cui l'Iran è un attore chiave e dev'essere coinvolta.
Per fine giugno a Trieste è in programma una grande conferenza internazionale
proprio su questo tema, dove dovrebbe ripresentarsi anche Teheran, a margine
della riunione dei ministri degli Esteri del G8.
( da "Wall Street Italia"
del 30-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Nordcorea/ Pyongyang
incriminerà le due giornaliste Usa... -2- di Apcom
Lavorano entrambe per Current Tv -->Pyongyang, 30 mar. (Apcom) -
"L'ingresso illegale delle giornaliste americane in Corea
del Nord e i loro atti ostili sono stati confermati da prove e dalle loro
dichiarazioni", ha affermato l'agenzia ufficiale nordcoreana Kcna.
L'americano-coreana Euna Lee e la cino-americana Laura Ling lavorano entrambe
per la catena californiana Current TV. Sono state arrestate il 17 marzo,
secondo Pyongyang, per essere entrate illegalmente sul territorio nazionale.
(fonte Afp)