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Report "Globalizzazione"   3-4 aprile 2009


Indice degli articoli

Sezione principale: Globalizzazione

Nei porti prigionieri della crisi ( da "Stampa, La" del 03-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: della globalizzazione si snoda per quindici chilometri lungo la periferia di Shanghai. Pile di container, alcuni con i bordi già arrugginiti, altri nuovi zecca, ma tutti tristemente vuoti. Un'opera imprevista, inattesa, che sta ridisegnando l'identikit urbano del secondo porto al mondo per la movimentazione di questi scatoloni metallici che dei traffici globali sono stati il simbolo.

Lingua Madre: il Caucaso anticipa la Fiera del Libro ( da "Stampa, La" del 03-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: globalizzazione e diritti umani: protagonisti Gianni Vattimo e Slavoj Zizek, uno dei più discussi filosofi del nostro tempo. Partendo dagli ultimi fatti che hanno portato l'area alla ribalta internazionale, come il bombardamento russo della Gerogia nell'estate scorsa, il convegno «Caucaso: cultura, storia e politica in cambiamento»

VENEZUELA-IRAN/ COLLOQUI DIPLOMATICI PER VISITA AHMADINEJAD ( da "Wall Street Italia" del 03-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Nell'incontro si è parlato anche di rafforzare i rapporti industriali e tecnologici tra i due Paesi. In proposito si sono levate critiche da parte del segretario di Stato Usa Hillary Clinton, che ha stigmatizzato la crescente influenza di Iran, Cina e Russia in America Latina.

NUOVA INFLUENZA/ OMS E FAO: CARNE SUINA NO VEICOLO DI INFEZIONE ( da "Wall Street Italia" del 03-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: questo il succo di un comunicato congiunto dell'Oms, della Fao, dell'Organizzazione mondiale del commenrico e dell'Organizzazione mondiale della salute animale. Sono una quindicina i Paesi, tra cui Cina e Russia, che hanno imposto restrizioni al commercio di suini, bloccando le carni messicane, Usa e canadesi. (Con fonte Afp)

Abruzzo ( da "Corriere delle Alpi" del 03-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: globalizzazione spinta e soprattutto voluta dalle Multinazionali. Mi compiaccio inoltre per quanto il ministro Zaia sta tentando di fare per vietare l'uso dei nicotenoidi e altri prodotti chimici che sembra stiano provocando, tra le varie conseguenze sanitarie, un'anomala moria delle api, pur sapendo che la lotta contro le multinazionali delle sementi e dei prodotti disinfestanti

virus, in toscana il primo caso "si diffonderà fino all'estate" - marina cavallieri ( da "Repubblica, La" del 03-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Con la globalizzazione è inevitabile che il virus si diffonda ma in questo momento non siamo preoccupati per la salute dei cittadini italiani», dice Sacconi con ragionevole ottimismo. L´influenza messicana ha raccolto intorno al ministro lo Stato maggiore della Sanità: il sottosegretario Ferruccio Fazio, il direttore dell´Aifa,

Nella finanza è finito il liberismo ( da "Arena, L'" del 03-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: La globalizzazione del credito puzza, ma il ritorno ai mercati nazionali potrebbe far ingrippare il motore della crescita. Rendere più solide le grandi banche con maggiori controlli e capital ratio più alti potrebbe conferire loro un vantaggio sulle concorrenti minori nell'attirare depositi.

Moderni pirati liberi di agire ( da "Arena, L'" del 03-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: in piena globalizzazione, nell'era dell'informatica avanzatissima e, finanche, di contatti con pianeti extraterrestri, sparute ciurme di masnadieri- non importa se siano 4 di numero oppure 4.444- arrivino, in taluni tratti di mare, specialmente alle latitudini tropico -equatoriali, a tenere ripetutamente in scacco moderne e gigantesche navi,

Nella finanza è finito il liberismo ( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 03-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: La globalizzazione del credito puzza, ma il ritorno ai mercati nazionali potrebbe far ingrippare il motore della crescita. Rendere più solide le grandi banche con maggiori controlli e capital ratio più alti potrebbe conferire loro un vantaggio sulle concorrenti minori nell'attirare depositi.

le guerre africane viste da palermo - augusto cavadi ( da "Repubblica, La" del 03-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: I conflitti africani e la globalizzazione; edizioni Baldini Castoldi Dalai, 442 pagine, 18,50 euro), di cui un esergo di A. Mbembe fornisce la chiave di lettura, che di seguito riportiamo: «La guerra in quanto economia generale non oppone più necessariamente tra loro coloro che dispongono di armi.

"coco song", punto di vista fashion nei modi d'oriente ( da "Messaggero Veneto, Il" del 03-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: in linea con le esigenze del mercato globalizzato. Accanto agli occhiali, ci saranno altri accessori che si ispirano sempre al lusso orientale, che rimane la filosofia del brand stesso. Il primo giugno presenteremo ufficialmente la nuova collezione di gioielli, bigiotteria di alta qualità con pezzi anche di gioielleria».

dal caucaso al circolo dei lettori per conservare memoria e tradizioni - clara caroli ( da "Repubblica, La" del 03-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: per la gioia di Carlin Petrini - che la localizzazione è l´effetto virtuoso della globalizzazione. Variante letteraria del fenomeno Terra Madre (la kermesse dei contadini del mondo), la sezione etnica della Fiera del Libro "Lingua Madre" ha assunto forma permanente confluendo, non senza polemiche, sotto il Circolo dei Lettori.

Gastronomia e opere d'arte con Slow Food ( da "Caserta News" del 03-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: sulla globalizzazione, sul disamore che sperpera la natura. Nella sua opera prevale il monito a conservare l'etica della vita e ad esaltare la spiritualità che infiora e giustifica ogni pensiero di luce". Mentre, Antonio Risi ha evidenziato che: "Al recupero della manualità come equilibrio s'ispira la mitologia mediterranea di Salvatore Zacchino,

e in messico l'epidemia rallenta ( da "Tirreno, Il" del 03-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: ma senza decessi sono poi in Austria (1), Canada (34), Cina (Hong Kong: 1), Danimarca (1), Francia (1), Germania (4), Israele (2), Olanda (1), Nuova Zelanda (4), Corea del Sud (1), Spagna (13), Svizzera (1) e Regno Unito (13). Primi segnali di allerta arrivano intanto anche dall'Asia con un caso a Hong Kong e uno in Corea del Sud.

fiat-chrysler: la rinvincita del bullone ( da "Tirreno, Il" del 03-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: La scommessa di Obama e Marchionne smentisce poi il luogo comune di una globalizzazione comunque maligna e iniqua, o meglio ne esalta un aspetto positivo: non ci si confronta più solo sul mercato di casa, la competizione si allarga e si fa difficile, ma proprio per questo offre tante possibilità in più, e se un mercato si chiude eccone un altro pronto a rimpiazzarlo.

UNA SCOMMESSA MOLTI GIOCATORI ( da "Corriere del Veneto" del 03-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Oggi globalizzazione e riforme economiche imposte dal mercato neoliberista, stanno distruggendo piccole aziende e piccoli produttori a ogni latitudine. Da quando queste riforme sono state introdotte, in India cinque milioni di contadini sono svaniti nel nulla.

Quanta gente in giro per il mondo Tutti , tutti diversi ( da "Giorno, Il (Milano)" del 03-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: quello che succede in questi tempi di globalizzazione, di movimenti internazionali e intercontinentali. Ci sono i ragazzi bene che vanno in Spagna o in Inghilterra per trovare occasioni professionali difficili da acciuffare in Italia. Ci sono ragazzi anche più agiati che si lanciano alla scoperta, un po' lavorativa un po' turistica, dell'Australia: lontanissimi da casa,

Pino, il chitarrista che canta ( da "Nazione, La (Firenze)" del 03-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: anche se poi viviamo in un mondo globalizzato, in cui tutto è possibile». Che progetti ha in ponte? «Sono un cantante e un chitarrista e come tale ho bisogno di suonare. Non posso stare fermo. Ma non sono un personaggio, non voglio strategie per imporre la mia musica. Preferisco girare, come agli inizi, con la mia macchina e qualche amico.

Questo nuovo virus non è aggressivo, ma serve cautela ( da "Messaggero, Il" del 03-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Domenica 03 Maggio 2009 Chiudi «Questo nuovo virus non è aggressivo, ma serve cautela» «E' la prima emergenza epidemica nel mondo globalizzato. La nostra sanità è pronta ad affrontarla»

NEW YORK Centinai di ospiti dell'albergo Metropack di Hong Kong sono stati messi in qu... ( da "Messaggero, Il" del 03-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: La Cina ha sospeso i voli da e per il Messico dopo che un secondo caso è stato confermato nel territorio, mentre il virus ha raggiunto ieri anche la Corea del Sud.L'Organizzazione Mondiale della Sanità non è ancora in grado di dare un giudizio definitivo sulla gravità del contagio, né ha ancora lanciato l'allarme per lo stato di pandemia.

Durante il secolo scorso vi sono state tre pandemie influenzali. In tutti e tre i... ( da "Messaggero, Il" del 03-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: è un copione già visto- ma è la prima emergenza epidemica nel mondo globalizzato. L'OMS, quindi attraverso i suoi meccanismi di allerta, informa i governi sul come agire in caso di diffusione massiva di un virus altamente contagioso, che ha le potenzialità di fare il giro del mondo e colpire tutto il popolo. Dobbiamo avere paura?

Colao: la finanza ha sbagliato Ma ai governi faceva comodo ( da "Corriere della Sera" del 03-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: India e Cina continuano a crescere, sia pure a single digit. I ricavi da trasmissione dati sul mobile aumentano fortemente. Negli Usa, Verizon va in controtendenza rispetto all'economia. Vodafone, che ha il 25% dei ricavi nei Paesi emergenti, ha un portafoglio bilanciato».

ROMA Comunque vada a finire il caso Chrysler, o forse bisognerà dire il caso Chr... ( da "Messaggero, Il" del 03-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: La globalizzazione non viene negata ma in qualche modo persino favorita. In fondo l'auto americana si mischia a un modello automobilistico europeo ma soprattutto...» Soprattutto? «Beh si vede che Obama ha studiato i danni del'intervento dello Stato nell'economia europea e quindi cerca di evitarli»Come?

Dai fantasmi del '29 al rilancio Milano ripensa la grande crisi ( da "Corriere della Sera" del 03-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: non è la fine della globalizzazione. Marchetti: no ai pensieri unici Dai fantasmi del '29 al rilancio Milano ripensa la grande crisi Da giovedì il Forum «Economia e società aperta» MILANO Le scatole di cartone di Lehman Brothers o i cacciatori di teste a Canary Wharf, la nuova City di Londra, assembrati attorno agli ex banchieri che sciamano dai palazzi.

Un telescopio da record E sarà made in Italy ( da "Nazione, La (Firenze)" del 03-05-2009) + 2 altre fonti
Argomenti: Cina Usa

Abstract: «Oggi con la recessione economica è partita la seconda fase della globalizzazione e per questo ha concluso Urso le imprese italiane guardano con favore ad aeree lontane geograficamente come l'Oceania ma dalle enormi opportunità commerciali». a. pe.

20,25TG COM/METEO 21,20LA MUMMIA-IL RITORNO Film avventura di Stephen Sommers (Usa 2001) ... ( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del 03-05-2009) + 2 altre fonti
Argomenti: Cina Usa

Abstract: 32 20,25TG COM/METEO 21,20LA MUMMIA-IL RITORNO Film avventura di Stephen Sommers (Usa 2001) ... 20,25TG COM/METEO 21,20LA MUMMIA-IL RITORNO Film avventura di Stephen Sommers (Usa 2001) con Brendan Fraser, Rachel Weisz 22,15TG COM/METEO 23,50HERO Film azione di Zhang Ymou (Cina/Hong Kong 2002) con Jet Li

Marc Augé: l'umanesimo dei ciclisti salverà le città ( da "Corriere della Sera" del 03-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: umanesimo dei ciclisti salverà le città Se fosse la vecchia bicicletta a salvarci dal mondo globalizzato con l'individuo considerato solo un cliente? L'ipotesi arriva dal teorico dei non luoghi Marc Augé. L'antropologo anticipa il suo libro «Il bello della bicicletta» (Bollati Boringhieri) sul palco verde del Festival Naturalmente Arte al Parco Nord.

L'accelerata del Lingotto ( da "Eco di Bergamo, L'" del 03-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Ma deve affrontare una guerra che non riguarda più l'Europa e l'Occidente in senso tradizionale (Usa e Giappone compresi, che oggi si stanno leccando le ferite), ma i mercati mondiali che arrivano fino all'Estremo Oriente, con la Cina, la Corea e l'India sempre più determinate a polverizzare la concorrenza europea, americana e giapponese.

BASCHI C'è stata il 1 maggio la premiazione dei vincitori della "Mostra-concorso... ( da "Messaggero, Il (Umbria)" del 03-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: dagli Usa, da Bali e ben tre dalla Cina. I due primi premi per la categoria "artisti" sono andati a due stranieri. L'Ovo Pinto d'oro e la somma di 500 euro a Patricia Baker di Stockport (Gb) per l'opera "Futurist Car", mentre l'Ovo Pinto d'argento e la somma di 250 euro al cittadino di Bali, Sarai Llamas, per l'opera "La nascita degli uomini nuovi"

URBINO DOMANI dalle 15,30 alle 19 a Palazzo Battiferri, via Saffi 42 (Aula Amaranto... ( da "Resto del Carlino, Il (Pesaro)" del 03-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: globalizzazione e sulle problematiche della giustizia. «IN UN mondo che cambia con velocità spesso superiore alle capacità dell'uomo di stargli dietro afferma il professor De Simone (foto) è compito degli studiosi ritagliarsi degli spazi di riflessione che facilitino i conti col passato, stimolino la riflessione sul presente e tentino di fornire le chiavi interpretative per affrontare

Via Internet la nuova corte dei miracoli ( da "Corriere della Sera" del 03-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: con un'impennata in Cina dove si sfiorano i 70.000 dollari. Qui oltre alla potentissima Beike Biotechnology, che ha a Taizhou una della banche di cellule staminali più grandi del mondo, operano diversi centri, a Pechino e in altre città importanti. Tutti convogliati sul sito Web China Stem Cells News (www.

PERUGIA IL PERÙ non è poi così lontano se quasi ... ( da "Nazione, La (Umbria)" del 03-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Parliamo di globalizzazione, di fratellanza, solidarietà, comunione.parole alle quali in realtà dobbiamo ancora e sempre dare un senso reale. Sono molti, dicevo prima, gli immigrati in Umbria, che vivono, lavorano, hanno costruito una famiglia e i loro figli frequentano le nostre scuole.

MODELLO THATCHER E NUOVE TEORIE ECONOMICHE ( da "Unita, L'" del 03-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Il modello thatcheriano si presenta come lo schema economico della globalizzazione, un modello però che funziona solo in alcuni paesi e che non resiste al test del tempo. In Russia crea la casta degli oligarchi, in America dà vita agli abusi finanziari che hanno trascinato l'economia mondiale nella recessione, persino in Gran Bretagna l'eredità della Thatcher è il caos economico.

Il che ha zittìto il Big Mac ( da "Gazzetta di Parma (abbonati)" del 03-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: verissimo manifesto di opposizione alla globalizzazione che schiaccia le culture locali, la pellicola si inserisce nel genere docu-fiction che ha pochi esempi in Italia, e si ispira alla vera storia della «focaccia che si mangiò l'hamburger», ovvero all'impresa di un forno di Altamura (Bari) che nel 2002 fece chiudere un McDonald's a suon di pizza,

Influenza, saliti a 19 i morti in Messico In Italia primo contagiato: già guarito ( da "Giornale.it, Il" del 03-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: quello di un messicano arrivato a Hong Kong via Shangai - che ha portato la Cina ad annunciare l?interruzione dei voli tra Shangai e il Messico. "La data della ripresa dei voli dipenderà dal quadro di controllo della pandemia", ha annunciato l?agenzia ufficiale Nuova Cina. Il primo caso di contagio da H1N1 a Hong Kong è stato confermato ieri dal capo dell?

( da "Giornale.it, Il" del 03-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: La Cina ha inoltre sospeso i voli per il Messico. L'Oms ha intanto rifatto i conti del contagio: 615 malati in 15 paesi. Una dinamica dell'epidemia praticamente raddoppiata nelle ultime 24 ore. Ma il livello di rischio resta a cinque sulla scala di sei dell'organizzazione.

Volo da Cancun, equipaggio sotto controllo ( da "Avvenire" del 03-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: È la globalizzazione che non fa sconti. Ma che chiama a misure specifiche. Come l'attivazione di percorsi sanitari differenziati per passeggeri ed equipaggi aerei in arrivo dal Paese centroamericano. Va in questo senso una circolare emanata ieri dal ministero della Salute e rivolta agli Uffici di sanità marittima e di frontiera e all'

Strategia planetaria contro le derive della globalizzazione ( da "Avvenire" del 03-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: praticheranno il protezionismo. Così i Paesi poveri non avranno più neanche la speranza di collocare i loro pochi prodotti competitivi. «D'altro canto, nel mondo industrializzato, la globalizzazione è stata finora gestita in modo tali che gli Stati hanno perso la capacità di svolgere il proprio ruolo in frangenti come questi.

Influenza, saliti a 19 i morti in Messico In Italia due contagiati, ma sono già guariti ( da "Giornale.it, Il" del 03-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: quello di un messicano arrivato a Hong Kong via Shangai - che ha portato la Cina ad annunciare l?interruzione dei voli tra Shangai e il Messico. "La data della ripresa dei voli dipenderà dal quadro di controllo della pandemia", ha annunciato l?agenzia ufficiale Nuova Cina. Il primo caso di contagio da H1N1 a Hong Kong è stato confermato ieri dal capo dell?

Il mercato della droga ha delle regole precise ed è sempre più globalizzato. Nigeriani, al... ( da "Gazzettino, Il (Padova)" del 03-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Il mercato della droga ha delle regole precise ed è sempre più globalizzato. Nigeriani, albanesi e magrebini intrecciano in continuazione affari legati all'acquisto e allo spaccio di sostanze stupefacenti. Nella nostra città tutto questo è all'ordine del giorno, non per niente è considerata la capitale della droga del Nordest.

Influenza suina, già guarito il primo caso italiano ( da "Gazzettino, Il" del 03-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Cina (Hong Kong) (1), Danimarca (1), Francia (1), Germania (4), Israele (2), Olanda (1), Nuova Zelanda (4), Repubblica di Corea (1), Spagna (13), Svizzera (1) e Regno Unito (13)». L'Oms ha ricordato che al momento non vi sono restrizioni sui viaggi o chiusure di frontiere, ma che è da considerarsi prudente per le persone malate di rimandare viaggi internazionali e,

Emerson pronta a tagliare 144 posti di lavoro ( da "Gazzettino, Il (Padova)" del 03-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Nel periodo della globalizzazione i cinesi ci vengono a fare concorrenza in casa e ai nostri lavoratori non viene garantita la dignità», la riflessione di Graziano Bacco di Codevigo. «Va bene il mercato libero ma dobbiamo tornare a ragionare in termini di regole, correttezza e giustizia - ha osservato Silvia Salvagnin di Brugine -.

TENNIS/INTERNAZIONALI: IL PROGRAMMA DI OGGI.. ( da "Asca" del 03-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Safarova (Rce) - Koryttseva (Ucr); Chieppa/Vierin (Ita/Ita) - Radwanska/Szavay (Pol/Ung). CAMPO 3: Bammer (Aut) - Li (Cin); Kanepi (Est) - King (Usa); Bachmann/Henke (Ger/Ger); Craybas/Ditty (Usa/Usa). CAMPO 2: Garbin/Vinci (Ita/Ita) - Azarenka/Vesnina (Blr/Rus). luq/luq/ss

Misterbiancoe lo sport ( da "Sicilia, La" del 03-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Europa sociale e dei popoli-Dalle realtà locali all'universo europeo nel mondo globalizzato». ACI BONACCORSI Trofeo S. Domenico Savio di calcio giovanile n.l.) Oggi con inizio ore 16,30, nello stadio comunale, avrà luogo il XII «Trofeo S. Domenico Savio», riservato alle categorie pulcini ed esordienti. Parteciperanno: Fc Messina, Siracusa, S.

Influenza, il Messico: "E' in fase calante" In Italia due contagiati, ma sono già guariti ( da "Giornale.it, Il" del 03-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: quello di un messicano arrivato a Hong Kong via Shangai - che ha portato la Cina ad annunciare l?interruzione dei voli tra Shangai e il Messico. "La data della ripresa dei voli dipenderà dal quadro di controllo della pandemia", ha annunciato l?agenzia ufficiale Nuova Cina. Il primo caso di contagio da H1N1 a Hong Kong è stato confermato ieri dal capo dell?

Cina e Giappone: la vita online ( da "Blogosfere" del 03-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Mag 09 3 Cina e Giappone: la vita online Pubblicato da Luca Dello Iacovo alle 15:47 in globalizzazione Idee, cifre e sintesi dell'Internet orientale. Nòva di giovedi scorso ha esplorato autostrade, sentieri e linee iperveloci della Cina e dei modelli di business per il web 2.0: l'impero di QQ, il Facebook cinese Xiaonei, Youku.

India al voto. le segnalazioni sul web ( da "Blogosfere" del 03-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: le segnalazioni sul web Pubblicato da Luca Dello Iacovo alle 11:29 in globalizzazione Le elezioni indiane si sono appena concluse. Questa volta gli indiani potevano segnalare su una mappa online brogli e incidenti. L'hanno fatto, il risultato è una lente d'ingrandimento sulle fratture e le tensioni regionali. Ma sembra rivelare anche la forza della democrazia indiana.

DANIELA LIMONCELLI BRIVIDI, MIALGIE, TOSSE, DISTURBI INTESTINALI, QUALCHE DECIMO (37,2). CLASSICI... ( da "Mattino, Il (Nazionale)" del 03-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: In Usa 160 casi (1 morto), in Canada 34, in Spagna 13, in Nuova Zelanda 4, in Gran Bretagna 13, in Germania 4, in Israele 2. Almeno un caso è stato accertato in Austria, Olanda, Svizzera, Cina, Danimarca, Francia. Il rischio di una pandemia è imminente» afferma, da Ginevra, il direttore dell'ufficio Allarme e Risposta dell'

CARLA DI NAPOLI FEBBRE SUINA, SOTTO OSSERVAZIONE PER SINTOMI SOSPETTI ANCHE LA STAR DEL GRUPPO IN... ( da "Mattino, Il (Nazionale)" del 03-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Ai ferri corti Messico e Cina. Il ministro degli esteri, Patricia Espinosa, ha denunciato infatti le «forti discriminazioni» messe in atto: «Ben 71 messicani sono stati in isolamento in diverse città cinesi solo in virtù della loro nazionalità». Mentre a Hong Kong le autorità cinesi hanno posto in quarantena 113 persone che erano a bordo del volo Città del Messico-

Le creme anticellulite? Inutili (ma nessuno lo dice). ( da "Giornale.it, Il" del 03-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: gli usa e il mondo Commenti ( 72 ) » (7 voti, il voto medio è: 4.43 su un massimo di 5) Loading ... Il Blog di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 27Apr 09 E la Cina diventa sempre più influente nel mondo Il mondo è angosciato dalla crisi economica, ma c'è chi approfitta di questa situazione -

WTA Roma: Schiavone al secondo turno ( da "Datasport" del 03-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: King (Usa) 6-4, 6-3 Bartoli (Fra, 11) b. Peng (Cin) 6-0, 7-6 (7-3) Suarez Navarro (Spa) b. Keothavong (Gbr) 7-6 (7-5), 6-4 Bammer (Aut) b. Li (Cin) 7-6 (7-3), 4-6, 6-3 Safarova (Cec) b. Koryttseva (Ucr) 7-6 (7-5), 6-2 Schnyder (Svi) b. Duque Marino (Col) 7-6 (7-1), 6-3 Hantuchova (Svc) b.

TENNIS/ WTA ROMA, I RISULTATI DEL PRIMO TURNO ( da "Wall Street Italia" del 03-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Sybille Bammer (Aut) batte Li Na (Cin) 7-6 (3), 4-6, 6-3; Patty Schnyder (Svi) batte Mariana Duque Marino (Col) 7-6 (1), 6-3; Daniela Hantuchova (Svk) batte Vera Dushevina (Rus) 6-4, 6-1; Lucie Safarova (Cze) batte Mariya Koryttseva (Ucr) 7-6 (5), 6-2; Kaia Kanepi (16, Est) batte Vania King (Usa) 6-4, 6-3;

Stipendi record, la casta dei banchieri Usa vince ancora ( da "Giornale.it, Il" del 03-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: gli usa e il mondo Commenti ( 72 ) » (7 voti, il voto medio è: 4.43 su un massimo di 5) Loading ... Il Blog di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 27Apr 09 E la Cina diventa sempre più influente nel mondo Il mondo è angosciato dalla crisi economica, ma c'è chi approfitta di questa situazione -

Influenza, secondo caso a Roma E' un 25enne: è già guarito ( da "Repubblica.it" del 03-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: gli Usa 160 casi, incluso uno mortale in Texas. Contagi da nuova influenza si registrano in Austria (1), Canada (70), Hong Kong - Cina (1), Costa Rica (1), Danimarca (1), Francia (2), Germania (6), Israele (3), Olanda (1), Nuova Zelanda (4), Corea del Sud (1), Spagna (13), Svizzera (1) e Gran Bretagna (15) e Irlanda (1).

La Cina SI ARRABBIA ( da "Manifesto, Il" del 04-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: appello di Huang Jisu ad una democrazia rinnovata, diversa da quella made in Usa mal si concilia coi cupi moniti dello stratega Song Xiaojun («la crisi mondiale scatenerà un'ennesima guerra e la Cina deve essere pronta») o con le visioni grandiose di Wang Xiaodong («C'è chi dice che la Cina debba diventare un modello per il mondo intero;

Torna a Milano dal 7 al 28 maggio Economia e società aperta. Primo appuntamento del 2009: le Conversazioni sull'economia ( da "Bollettino Università & Ricerca" del 04-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: estate il programma prevederà invece dibattiti dedicati ai mercati finanziari e al nuovo volto della globalizzazione. Proprio mentre da più parti si avvertono i primi segnali di ottimismo e sembra di poter intravedere la luce in fondo al tunnel, Economia e società aperta propone una riflessione sulla crisi globale come un?opportunità da non sprecare.

In Messico cala l'epidemia Gli Usa: vaccino entro l'autunno ( da "Giornale di Brescia" del 04-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: atteggiamento della Cina durante l'epidemia del Sars (durata tre mesi e che di fatto ha paralizzato il Paese asiatico), il ministro ha detto che «è meglio prendere misure dall'inizio, per tagliare la trasmissione, perché sennò dopo le conseguenze economiche sono molto peggiori: più dura è l'epidemia e più è difficile tornare alla normalità»

Che cominci, per iniziativa di una delle maggiori imprese italiane, nel mezzo della recessione mondiale più grave dalla fine della seconda guerra mondiale è, senza dubbio, un segno ( da "Tempo, Il" del 04-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Per entrare in questi mercati, il cappello a tre punto avrà bisogno che i Governi (degli Usa e dell'Ue) convincano Cina ed India a seguire le regole Omc (Organizzazione mondiale del commercio) ed a smantellare i protezionismi. Giuseppe Pennisi

Imprese agricole alla ricerca di una prospettiva ( da "Tempo, Il" del 04-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: origine del disorientamento e del diffuso disagio fra gli agricoltori, esclusivamente alla globalizzazione dei mercati, alla crescente competizione internazionale, alla maggiore aggressività dei paesi ad economia emergente, sia un errore di analisi e di prospettiva; esprima cioè una verità parziale, che non ci aiuta a trovare la soluzione ai problemi in essere.

chi può aiutarci se cala il debito usa? ( da "Repubblica, La" del 04-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Il risvolto del deficit della bilancia Usa, pari all´incirca a 80-100 miliardi di dollari per una ventina d´anni, ha costituito, peraltro, il motore dello sviluppo economico in tutto il mondo, mentre il debito si consolidava in strumenti di credito detenuti dalla Cina e dagli altri paesi produttori.

fidel a obama: "dovresti vergognarti" - alberto flores d'arcais ( da "Repubblica, La" del 04-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Bolivia e Nicaragua per contrastare la crescente influenza di Iran e Cina nell´emisfero latino-americano. «è decisamente di disturbo lo spazio che sta conquistando l´Iran, che si sta conquistando la Cina, in modo particolare in America Latina dove cernao di costruire relazioni politiche ed economiche molto forti con i leader di questi Paesi.

Marc Augé a Roma La globalizzazione e le trasformazioni del paesaggio urbano ... ( da "Unita, L'" del 04-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: La globalizzazione e le trasformazioni del paesaggio urbano» è il tema della conferenza che Marc Augé terrà a Roma mercoledì. L'appuntamento è alla Società Geografica in via della Navicella alle ore 14,00. YOJIRO VINCE IL FAR EAST Una valanga di voti ha decretato la vittoria di Departures di Takita Yojiro alla 11/a edizione del Far East Film Festival di Udine.

PARLAMENTO EUROPEO: ANTEPRIMA SESSIONE DEL 4-7 MAGGIO: NUOVE NORME PER EVITARE FUTURE CRISI FINANZIARE; TRASPORTO AEREO: SLOT CONFERMATI PER L'ESTATE 2010: VERSO NUOVE NORME PER LE ( da "marketpress.info" del 04-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: immunità di Aldo Patriciello e Umberto Bossi (Relazioni Sakalas e Lehne) Fondo di globalizzazione anche contro la crisi economica - L´aula è chiamata a adottare un regolamento volto a ampliare temporaneamente il campo d´azione Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione estendendolo ai licenziamenti dovuti all´impatto della crisi finanziaria ed economica.

Danieli: l'acciaio vede l'uscita dal tunnel ( da "Sole 24 Ore, Il" del 04-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: puntualizza Gianpietro Benedetti, presidente e amministratore delegato del gruppo Danieli, «la domanda di acciaio dovrebbe riprendere forza dal 2010 nei Paesi Bric (Brasile, Russia, India e Cina) per poi estendersi agli Usa e successivamente all'Europa». u pagina 31 l'articolo prosegue in altra pagina

Danieli, i ricavi 2009 tengono a 2,9 miliardi ( da "Sole 24 Ore, Il" del 04-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: India e Cina) per poi estendersi negli Usa e successivamente in Europa grazie anche al contributo delle scelte di pressoché tutti i governi sul fronte del sostegno all'economia».Ipotesi sulla quale c'è la condivisione di pressoché tutti gli operatori, anche se la cautela è d'obbligo poiché «una crisi delle dimensioni attuali non si era mai vista nella storia dell'

Maree e acque salate, la nuova energia ( da "Corriere della Sera" del 04-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: solo nei consumi energetici degli Usa; e un calo parallelo della domanda: così la pensa Steven Kopits, direttore della Douglas-Westwood, una società americana che analizza i mercati energetici. E lascia capire: il resto del mondo seguirà a ruota. Ma se la Cina si metterà poi al volante, scatterà il meccanismo opposto, come ai tempi del «boom» in Occidente:

Quell'interesse che accomuna imprese e sindacati ( da "Sole 24 Ore, Il" del 04-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Mentre la globalizzazione sta spingendo le imprese a esperire e collaudare nuove filiere produttive ogni quattro-cinque anni per rimanere competitive nel mercato, i sindacati non possono più esimersi dall'assunzione di determinate responsabilità nei processi decisionali delle aziende, e ciò all'insegna di un comune interesse.

Virus, il primo caso in Italia ( da "Sole 24 Ore, Il" del 04-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: dopo la conferma di un 25enne messicano ammalato a Hong Kong, la Cina ha sospeso i voli tra Messico e Shanghai. Confermato un primo caso in Corea del Sud. Le compagnie aeree hanno limitato i voli verso il Messico. © RIPRODUZIONE RISERVATA L'OTTIMISMO DIFAZIO Il sottosegretario alla Salute: «Non siamo preoccupati.

l'intervista / Nando Pagnoncelli ( da "Eco di Bergamo, L'" del 04-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: dove le conseguenze della globalizzazione si fanno sentire di più e dove le grandi aziende, che 30 anni fa erano molto forti, hanno ceduto il passo a un reticolo di medie e piccole imprese, molto più diffuse, con un indotto ancora più capillare». Vuol dire che le esigenze dell'operaio sono cambiate?

Attenzione, match sospeso ( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 04-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: La globalizzazione, poi, ci ha aperto le porte (anche) degli stadi degli altri Paesi e ci siamo così accorti che il nostro non è il campionato più bello del mondo ma ce ne sono di molto migliori, e che non vale la pena comprare o andare a vedere un ?

Riforme istituzionali,seguire le avvertenze ( da "Secolo XIX, Il" del 04-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: il Cavaliere sa che la globalizzazione, lo sviluppo tecnologico, la società dell'informazione e della comunicazione di massa si governano con scelte rapide, con la contrazione dei procedimenti decisionali. Questo porta a un'ideale tensione presidenziale, con il progressivo svuotamento delle prerogative parlamentari e il rafforzamento del potere esecutivo.

Da Volkswagen a Toyota: Marchionne alla ( da "Corriere Economia" del 04-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: In Cina crescerà del 7%. I 4,5 milioni di vetture prodotte da Fiat-Chrysler sono la metà degli 8,7 milioni di Toyota e un quarto in meno rispetto ai 6, 3 milioni di Volkswagen, ai 6 di Renault-Nissan. Ancora poco per essere certi di figurare fra i «cinque-sei grandi costruttori » che, ha detto Marchionne,

Ma ora la Fiat punti sulla Cina ( da "Corriere Economia" del 04-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Estremo Oriente Ma ora la Fiat punti sulla Cina (1,37 milioni di auto vendute in America Latina), ne sforna circa 500 mila (+10% sul 2007): anche utilitarie, come la Spark (Matiz). Se a fine maggio, quando il Tesoro Usa deciderà la sorte di Gm, finisse sul mercato Gm do Brasil, a Fiat potrebbe interessare (sempre che fosse a costo zero).

Nuova influenza, Oms conferma quasi 1.000 casi in 20 paesi ( da "Reuters Italia" del 04-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Hong Kong - Cina (1), Costa Rica (1), Colombia (1), Danimarca (1), El Salvador (2), Francia (2), Germania (8), Irlanda (1), Israele (3), Italia (1, contro i 2 confermati finora dal ministero della Saluite), Paesi Bassi (1), Nuova Zelanda (4), Corea del Sud (1), Spagna (40), Svizzera (1) e Gran Bretagna (15).

Alternative d'oro al listino azionario ( da "Sole 24 Ore, Il (Del Lunedi)" del 04-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Uno spunto di investimento interessante lo si ricava dalla notizia diffusa dalla Xinhua News Agency secondo la quale la Cina ha aumentato le riserve di oro del 75% circa dal 2003. I mercati sono convinti che alla base di questi acquisti ci sia la volontà della Cina di diversificare le proprie riserve per creare una alternativa alla enorme quantità di debito pubblico Usa detenuto.

Arriva il manager delle differenze ( da "ItaliaOggi Sette" del 04-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: differenze PROFESSIONE Di Pagina a cura di Robert Hassan Figlio della globalizzazione si occupa della valorizzazione di tutte le risorse umane presenti Cresce anche in Italia il responsabile del diversity d'impresa Il mercato del lavoro e le relative migrazioni culturali, come conseguenza della globalizzazione, hanno determinato negli ultimi anni significativi cambiamenti demografici.

Filiale Kiefel in Brasile ( da "Polimerica" del 04-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: La società tedesca, che ha sede a Freilassing, dispone di uffici commerciali in USA, Francia, Olanda, Russia, Repubblica Ceca, Cina e Brasile. Uffici di rappresentanza sono presenti in altri 60 Paesi, tra cui l'Italia, dove opera attraverso la Sirt di Tortona.

Android: Google chiamata in causa ( da "01net" del 04-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: 5 Dalla Cina il primo netbook con Android Google aggiorna GMail per iPhone e Android Le manovre di T-Mobile su Android Google ed altre aziende che partecipano alla Open Handset Alliance, progetto che ha come obiettivo quello di sviluppare standard aperti per dispositivi mobili e che è in prima linea nello sviluppo del sistema operativo Android,

Mercati, Borse europee positive ( da "Affari Italiani (Online)" del 04-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Borse asiatiche in forte rialzo, sulla scia dei positivi dati provenienti dalla Cina. Tokyo restera' chiusa per tre giorni per festivita'. Hong Kong avanza del 4,18%, Shanghai sale del 3,39%. taiwan cresce del 5,64% e Seul guadagna il 2,14%. tags: borsa piazza affati wall street crisi banche

Il futuro della Germania? ( da "Affari Italiani (Online)" del 04-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Ma prima la competizione con i prodotti asiatici a basso costo determinata dalla globalizzazione e poi la crisi internazionale finanziaria USA hanno ucciso il bel sogno. A pagarne le conseguenze sono state le classi più deboli che hanno visto erosi i loro diritti e i loro stipendi. Cioè proprio coloro che da sempre formano la base elettorale tradizionale dei socialdemocratici.

Il piano della Fiat per creare un colosso europeo dell'automobile - OBAMA E LA CRISI PAKISTANA - UN'INCHIESTA ACCUSA GAUGUIN DI AVER TAGLIATO L'ORECCHIO DI VAN GOGH - VERONICA BERL ( da "Dagospia.com" del 04-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: I MEDIA USA PREFERISCONO L?INDIA ALLA CINA? Rassegna stampa internazionale a cura di Apcom 1 - SPAGNA EL MUNDO - "Zapatero organizza 10 meeting per cercare di vincere le europee": il presidente del governo considera le elezioni europee alla stregua delle politiche.

CIVIL G8: ALEMANNO, PAESI EMERGENTI INVESTANO IN DIRITTI E ( da "Virgilio Notizie" del 04-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: E' il momento, secondo il sindaco, ''di riequilibrare questa situazione a livello internazionale, perche' le risorse a disposizione della cooperazione non vengano meno, e sostengano la ripresa globale'', dando speranza a chi fino a questo momento subisce i rovesci della globalizzazione.

CIVIL G8: ALEMANNO, DA ONG INDICAZIONI CONCRETE PER VERTICE... ( da "Virgilio Notizie" del 04-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: indicare gli strumenti necessari per una globalizzazione dal volto umano, legata ai valori della persona e dell'identita' dei popoli''. Il momento che viviamo, secondo Alemanno, e' segnato da una grave crisi che non deriva da fatti congiunturale, ma e' la crisi del modello di globalizzazione che fino ad oggi e' stata realizzata, dove l'utile e' stato piu' importante del dato umano,

Febbre suina, l'Oms: 985 casi accertati ( da "Stampaweb, La" del 04-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: ma nessun decesso: Austria (1), Canada (85), Cina, Hong Kong Special Administrative Region (1), Costa Rica (1), Colombia (1), Danimarca (1), Salvador (2), Francia(2), Germania (8), Irlanda (1), Israele (3), Italia (1), Olanda (1), Nuova Zelanda (4), Corea (1), Spagna (40), Svizzera (1) e Regno Unito (15).

TENNIS/ RANKING WTA: SAFINA RESTA IN VETTA, PENNETTA SEMPRE AL 14 ( da "Wall Street Italia" del 04-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: 14. Flavia Pennetta (Ita) 3.170. 15. Alize Cornet (Fra) 2.665. 16. Anabel Medina Garrigues (Spa) 2.505 (+2). 17. Zheng Jie (Cin) 2.501 (-1). 18. Dominika Cibulkova (Svk) 2.415 (-1). 19. Kaia Kanepi (Est) 2.310. 20. Patty Schnyder (Svi) 2.269.

BORSA/ SPERANZE SU ECONOMIA USA TRASCINANO A RIALZO MERCATI ASIA ( da "Wall Street Italia" del 04-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: di un miglioramento dei rapporti commerciali con la Cina. L'indice di riferimento, il Taiex, ha guadagnato 337,83 punti (ossia il 5,6 per cento) e si è attestato a 6.330,40 punti: ha sfruttato i forti miglioramenti di questa settimana, quando il governo dell'isola ha deciso di autorizzare gli investitori istituzionali della madrepatria a investire nel mercato azionario di Taiwan.

CIVIL G8: ALEMANNO, DA ONG INDICAZIONI CONCRETE PER VERTICE DI LUGLIO. ( da "Asca" del 04-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: indicare gli strumenti necessari per una globalizzazione dal volto umano, legata ai valori della persona e dell'identita' dei popoli''. Il momento che viviamo, secondo Alemanno, e' segnato da una grave crisi che non deriva da fatti congiunturale, ma e' la crisi del modello di globalizzazione che fino ad oggi e' stata realizzata, dove l'utile e' stato piu' importante del dato umano,

CIVIL G8: ALEMANNO, PAESI EMERGENTI INVESTANO IN DIRITTI E COOPERAZIONE. ( da "Asca" del 04-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: E' il momento, secondo il sindaco, ''di riequilibrare questa situazione a livello internazionale, perche' le risorse a disposizione della cooperazione non vengano meno, e sostengano la ripresa globale'', dando speranza a chi fino a questo momento subisce i rovesci della globalizzazione. sis/sam/rob

Zegna: la piccola impresa ricomincia a muoversi ( da "Affari e Finanza (La Repubblica)" del 04-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Altri invece preferiscono la Cina oppure confidano che in futuro l´India possa essere quello che la Cina è stata finora. Le posso anche dire che non mancano gli imprenditori italiani che stanno investendo in Africa». Condivide l´idea che la ripresa negli Usa avverrà prima che in Europa?

GLI ARTIGLI DI "WOLVERINE" SUL BOX OFFICE (IN USA VINCE BEYONCÈ) - ROSSI STUART LASCIA IL NUOVO FILM DI VIRZI' - TOM CRUISE ANCORA PAPÀ - JOLIE SCARTATA ERA MEGLIO LA MERZ L'INFL ( da "Dagospia.com" del 04-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: ha avuto in Cina grande successo: diffuso in mille cinema (ce ne sono 4000 nel Paese) ha incassato oltre 10 milioni di dollari. Il massimo successo del cinema cinese, I tre regni, aveva incassato 16 milioni di dollari nel luglio 2008. Beyoncé Knowles, protagonista di "Obsessed" di Steve Still, è in testa al box-office americano con un incasso di 28,

BORSE SU (MIBTEL +2%) - MARPIONNE A BERLINO: CON OPEL CHIUDERE ENTRO MAGGIO BENETTON VUOLE SCHIACCIARE SAVE DISNEY AL 30% DI HULU - Alierta tenta il sorpasso su Botìn - socio s ( da "Dagospia.com" del 04-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: indiscrezioni su un possibile interesse della casa torinese agli asset di General Motors in mercati emergenti come l'America Latina e la Cina. Sul resto del listino sono acquistate le Cir (+6,84%), su cui proseguono anche oggi gli acquisti dopo la pubblicazione dei conti trimestrali di giovedì che hanno mostrato un utile in crescita del 12,7% su ricavi in flessione del 5,4% a 1,138 miliardi.

Seminario di studi sull'etica ( da "Corriere Adriatico" del 04-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: i tempi e gli spazi politici fra tradizione, modernità e globalizzazione; il rapporto tra ragione pubblica, normatività morale e giuridica; il linguaggio e la giustificazione dei diritti umani; le lotte per il riconoscimento; le sfide della legge e le aporie della giustizia sociale e della politica;

14:04 AGRICOLTURA: COLDIRETTI MOLISE, CREDITO ELEMENTO DETERMINANTE. ( da "Agi" del 04-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: in un mercato globalizzato ed in una congiuntura economica particolarmente delicata, come quella che stiamo vivendo, l'accesso al credito diventa un elemento determinante per la competitività delle imprese". Coldiretti Molise ha realizzato, spiega una nota, e "reso operativo un sistema di sinergie in grado di agevolare le imprese agricole Molisane nell'

Rivolta contro l'abbattimento dei maiali ( da "Gazzettino, Il" del 04-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: le autorità di Pechino hanno posto in quarantena una cinquantina di messicani in varie parti della Cina, anche se non mostrano sintomi della nuova influenza. La ministra degli Esteri messicana Patricia Espinosa ha definito «inaccettabili e discriminatorie» queste restrizioni; invece Pechino le difende come spiacevoli ma utili misure precauzionali.

LE PERSONALITà OSSESSIVE NON SOPPORTANO DI NON ESSERE I PADRONI DELLA PROPRIA VITA.... ( da "Mattino, Il (Nazionale)" del 04-05-2009) + 1 altra fonte
Argomenti: Cina Usa

Abstract: La globalizzazione produce, oltre a continui movimenti di merci e denaro, anche spostamenti quotidiani di milioni di persone che vanno da un paese all'altro, dalla campagna alla città, dal sud al nord, dai paesi poveri a quelli ricchi. Assieme agli uomini viaggia un esercito impressionante, ancora in gran parte sconosciuto,

Maree e onde, le energie ( da "Corriere.it" del 04-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: lo nei consumi energetici degli Usa; e un calo pa­rallelo della domanda: così la pensa Steven Kopi­ts, direttore della Douglas-Westwood, una socie­tà americana che analizza i mercati energetici. E lascia capire: il resto del mondo seguirà a ruota. Ma se la Cina si metterà poi al volante, scatterà il meccanismo opposto, come ai tempi del «boom» in Occidente:

La ricetta della Confagricoltura ( da "Tempo, Il" del 04-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: origine del disorientamento e del diffuso disagio fra gli agricoltori, esclusivamente alla globalizzazione dei mercati, alla crescente competizione internazionale, alla maggiore aggressività dei paesi ad economia emergente, sia un errore di analisi e di prospettiva; esprima cioè una verità parziale, che non ci aiuta a trovare la soluzione ai problemi in essere.

Petrolio resta in tensione al Nymex ( da "KataWebFinanza" del 04-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: In USA sono stati pubblicati oggi dati positivi sul mercato immobiliare, ma una piacevole sorpresa arrivata con il PMI manifatturiero della Cina, che segnala un miglioramento dell'attivit grazie ai Piani di stimolo predisposti dal Governo. Intanto, le nuove previsioni della Commissione Europea, seppur negative,

Serge Latouche: "La Terra è malata" pag.1 ( da "Affari Italiani (Online)" del 04-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Un effetto negativo della globalizzazione. La deteritorizzazione è una conseguenza fondamentale della globalizzazione. Noi paghiamo il costo dei trasporti, ma lo paga soprattutto l'ambiente! Sarà ragionevole, quando il trasporto sarà sempre più caro perché il petrolio sarà sempre più scarso, riscoprire le virtù della prossimità,

Crisi/ Bernini (Pdl): Evitiamo globalizzazione del ( da "Virgilio Notizie" del 04-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: "Evitiamo la 'globalizzazione' del catastrofismo. Anche l'Unione Europea sembra eccedere in pessimismo sulla ripresa economica italiana: il meno 4,4% di Pil, rispetto al meno 4,2% previsto dal ministero del Tesoro non sembra configurare il risultato di un Paese in caduta libera.

CRISI/ BERNINI (PDL): EVITIAMO GLOBALIZZAZIONE DEL CATASTROFISMO ( da "Wall Street Italia" del 04-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: globalizzazione del catastrofismo di Apcom Ue eccede in pessimismo su ripresa Italia -->Roma, 4 mag. (Apcom) - "Evitiamo la 'globalizzazione' del catastrofismo. Anche l'Unione Europea sembra eccedere in pessimismo sulla ripresa economica italiana: il meno 4,4% di Pil, rispetto al meno 4,2% previsto dal ministero del Tesoro non sembra configurare il risultato di un Paese in caduta

PETROLIO/ FUTURES VIRANO IN POSITIVO DOPO DATI MACRO USA E CINA ( da "Wall Street Italia" del 04-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Futures virano in positivo dopo dati macro Usa e Cina di Apcom Si profila quarta seduta consecutiva di rialzi. -->New York, 4 mag. (Apcom) - I prezzi dell'oro nero Usa hanno cancellato le perdite iniziali, invertendo rotta dopo il rilascio di dati confortanti sia sul fronte immobiliare statunitense che su quello della produttivita' in Cina.

Fiat pigliatutto trascina l'Europa ( da "Morningstar IT" del 04-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: su un possibile interesse della casa piemontese agli asset di General Motors in mercati emergenti come l'America Latina e la Cina. Il settore bancario, dal canto suo, rimane in attesa di capire cosa diranno gli stress test degli istituti di credito Usa. Anche Piazza Affari ha proseguito in deciso rialzo, l'indice Mibtel è balzato del 2,8%, mentre lo S&P/Mib ha guadagnato il 3,2%.

TREMENDINO TREMONTI SCHIOPPA IL LIBRO DELL'EX MINISTRO PRODISTA PADOA SCHIOPPA "causa DELla crisi è stata la GLOBALIZZAZIONE" - "NO, LA velocita' con cui è avvenuta'' UN DUELLO INC ( da "Dagospia.com" del 04-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: stata originata dalla globalizzazione. Ho sempre pensato che nella globalizzazione ci fosse un fattore di crisi potenziale. Nella globalizzazione ho sempre veduto un lato negativo, e quindi il bisogno di correzione''. E ribadisce che nella storia dell'umanita' ''non c'e' mai stato un cambiamento cosi' intenso in cosi' poco tempo''.

O è Tri-Fiat o sono dolori ( da "Foglio, Il" del 04-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: crede che nella globalizzazione sopravvivano il grande e il piccolo, non il medio. Lo sanno anche i sindacati che accettano sacrifici pro ristrutturazione. Gli sviluppi del settore bancario, ma anche editoriale, ma anche energetico, per fare alcuni esempi, avvalorano questa tesi, ancor più valida in un mercato saturo come l?

WTA Roma: Pennetta al secondo turno ( da "Datasport" del 04-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Risultati primo turno Jie Zheng (Cin/n.14) b. Nathalie Dechy (Fra) 6-1, 7-6 A.Radwanska (Pol/n.10) b. A.Bondarenko (Ucr) 6-0, 6-1 A.Chakvetadze (Rus) b. A.Garrigues (Spa/n.15) 6-2, 6-3 A.Rezai (Fra) b. Alisa Kleybanova (Rus) 6-3, 6-3 G.Dulko (Arg) b. Karin Knapp (Ita) 6-2, 6-3 F.

BORSA/ WALL ST. CHIUDE IN FORTE RIALZO, DJ +2,61%, NASDAQ +2,58% ( da "Wall Street Italia" del 04-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Sostenuti dai dati confortanti sul fronte immobiliare negli Stati Uniti e della produttivita' in Cina, cresciuta per la prima volta in nove mesi, i listini azionari americani hanno chiuso la seduta in forte rialzo, consentendo all'S&P 500 di oltrepassare l'importante soglia psicologica dei 900 punti. Il Dow Jones ha registrato un progresso del 2,61% a 8.

PETROLIO/ CHIUSURA SUI MASSIMI DI CINQUE MESI DOPO DATI MACRO ( da "Wall Street Italia" del 04-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: L'indice Pmi cinese, che misura l'andamento dell'attivita' manifatturiera del Paese, in aprile e' salito per il secondo mese consecutivo, superando quota 50 per la prima volta dal luglio del 2008. Cina e Stati Uniti sono i due maggiori consumatori di petrolio al mondo.


Articoli

Nei porti prigionieri della crisi (sezione: Globalizzazione)

( da "Stampa, La" del 03-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

DOSSIER Navi ferme, file interminabili di container vuoti Operai senza lavoro, flotte demolite dagli armatori Nei porti prigionieri della crisi Bei tempi Prima del corto circuito, il settore cresceva La crisi Traffici ridotti dalla frenata dei consumi Epicentro Le merci cinesi non arrivano più in massa [FIRMA]FABIO POZZO GENOVA Il monumento alla crisi della globalizzazione si snoda per quindici chilometri lungo la periferia di Shanghai. Pile di container, alcuni con i bordi già arrugginiti, altri nuovi zecca, ma tutti tristemente vuoti. Un'opera imprevista, inattesa, che sta ridisegnando l'identikit urbano del secondo porto al mondo per la movimentazione di questi scatoloni metallici che dei traffici globali sono stati il simbolo. Altri porti cinesi vivono lo stesso incubo. A Hong Kong è emergenza: le autorità stanno cercando nuovi terreni per ricoverare i box in eccesso. A Shenzhen-Yantan, un terminal da 250 mila scatoloni, ve ne sono parcheggiati 400 mila. In tutto il mondo si calcola siano oltre 1.400.000 i container inutilizzati, fermi nei piazzali di stoccaggio: appena 150 mila nell'ottobre scorso. Quando è scattato il black-out. Aspettando un carico Anche visto dal mare il panorama è lugubre. Nei principali porti del Far East, ma anche al Pireo e in qualche scalo nordeuropeo ci sono molte navi alla fonda, agli ormeggi (undici quelle abbandonate sino a poco tempo fa in Italia, marittimi compresi). In attesa di carichi che non verranno. Almeno per un po'. Sono almeno mille sui sette mari le unità, soprattutto portacontainer, che non hanno più una rotta. Una cifra che secondo stime pessimistiche è destinata a raddoppiare entro l'anno. Le navi fortunate, quelle che navigano ancora sulle linee intercontinentali, da Est a Ovest e viceversa, spesso viaggiano quasi vuote e trasportano i container gratis: noli azzerati, fanno pagare solo le spese. Le altre, senza più destino commerciale, vanno in disarmo (tenerle ferme costa). Terminano i loro giorni sulle spiagge-cimitero dell'indiana Alang, fatte a pezzi da eserciti di disperati. Nei primi tre mesi dell'anno ne sono già state demolite 125 (250 nell'intero 2008); al 30 marzo si contavano 450 portacontainer in disarmo, l'11% della flotta mondiale. E' stato davvero un corto circuito. La crisi dei mercati e la frenata dei consumi hanno colpito per primo proprio il settore dei traffici marittimi, in cima alla catena della globalizzazione con la fetta più grossa degli scambi del pianeta. E ha colpito duro. «Non poteva essere diversamente», spiega Nicola Coccia, il presidente degli armatori italiani. «Eravamo una macchina lanciata a tutta velocità che all'improvviso ha frenato violentemente». Lo shipping, prima che la crisi montasse, stava vivendo anni d'oro. Una crescita dei volumi a doppia cifra, noli alle stelle, porti imballati, un via vai di container. Gli armatori si erano affrettati a ordinare nuove navi, sempre più grandi, lunghe anche tre volte un campo di calcio. «I volumi di merci liquide e secche che nel 1970 si trasportavano in un anno, nel 2008 li facevamo in una settimana. Siamo passati da un'offerta di 620 milioni di tonnellate di portata di 13-14 anni fa al miliardo di tonnellate del 2007. Le portacontainer sono diventate gigantesche, capaci di caricare 12 mila container, contro i duemila di quelle più vecchie». Il brutto risveglio Finché non è scattato il black-out. «La frenata c'è stata tra settembre e ottobre dell'anno scorso. Hanno cominciato a fermarsi gli ordini di grano e minerali. C'è stato il crollo del prezzo del petrolio. E si è bloccata la Cina, che era la locomotiva del trasporto delle merci containerizzate», prosegue Coccia. Tonnellate di beni a basso prezzo, quelli che inondavano le nostre città, sono rimaste ferme nei magazzini. La fame di consumismo dei cinesi s'è chetata di colpo. Solo il porto di Genova ha perso nei primi due mesi del 2009 il 35% dei traffici con la Cina. Un effetto valanga. Le grandi compagnie di navigazione hanno spento i motori delle navi, pensionato quelle più vecchie; qualche società è scivolata nell'amministrazione controllata, sotto il peso dei conti in rosso. Gli armatori hanno ridimensionato i programmi, cancellato gli ordini di nuove navi (220 contratti strappati per i cantieri dell'Estremo oriente a fine 2008, la previsione è di mille entro l'anno), tagliato il personale. I marittimi più fortunati hanno beneficiato degli ammortizzatori sociali; i braccianti del mare sono stati sbarcati e basta. A terra è entrato in sofferenza l'indotto: spedizionieri, terminalisti, agenti marittimi. Paura e speranza Lo sboom s'è sentito anche in Italia, dove però fortunatamente la caduta è stata meno brutale che altrove, così come era stata più contenuta la crescita. E ora? Il presidente degli armatori italiani dice che qualche timido segnale di ripresa s'incomincia a vedere. Soprattutto per i carichi secchi, grazie ai piani anticrisi e alle opere pubbliche varate dai governi. Anche per il petrolio, sembra meno brutta: la corsa alle scorte, incoraggiata dai prezzi bassi dell'oro nero (e dalla speranza che risalgano) è ancora in atto, anche se i serbatoi delle nazioni saranno presto colmi. Restano invece fermi i container: per Morgan Stanley i traffici globali quest'anno sono destinati a calare ancora di un 3%. «Probabilmente ci dovremo abituare a valori di crescita diversi» dice Piero Lazzari, neopresidente degli spedizionieri italiani. «Quelli di qualche anno fa erano consumi altissimi». Nicola Coccia guarda avanti: «La popolazione aumenterà di altri 2 miliardi di unità nei prossimi dieci anni. E avrà bisogno di beni, di merci». E quindi di navi, si spera.

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Lingua Madre: il Caucaso anticipa la Fiera del Libro (sezione: Globalizzazione)

( da "Stampa, La" del 03-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

SPECIALITÀ CULINARIE CIRCOLO DEI LETTORI DA DOMANI GLI INCONTRI FRA I PROTAGONISTI Martedì 12: cena armena con letture tratte dal libro di Sonya Orfalian Lingua Madre: il Caucaso anticipa la Fiera del Libro Gianni Vattimo e Slavoj Zizek parleranno di fondamentalismi tolleranza e diritti umani [FIRMA]LUCA INDEMINI Lingua Madre, nata come sezione della Fiera Internazionale del Libro nel 2005, diventa da quest' anno un progetto permanente, con una programmazione articolata nell'arco dei dodici mesi, che consolidando il rapporto con Terra Madre, vuole promuovere un'idea di sviluppo sostenibile a 360 gradi. Memoria, oralità e lingua saranno le tre linee guida per valorizzare la diversità culturale e la salvaguardia delle memorie storiche e sociali. Altra importante novità di Lingua Madre sarà un approfondimento annuale, dedicato a una specifica area geografica, che in questo primo appuntamento sarà il Caucaso Meridionale, zona spesso trascurata dai media, che pure comprende territori complessi e spesso conflittuali, quali Armenia, Georgia e Azerbaijan. Reading, proiezioni cinematografiche, concerti e degustazioni gastronomiche permetteranno di focalizzare l'attenzione su questa terra di confine, ponte fra Europa e Asia, un ricco quanto singolare «laboratorio di culture» del Mediterraneo. Da domani a mercoledì 6 la sala tre del Cinema Massimo ospiterà una retrospettiva sul Cinema Caucasico, curata dal Museo Nazionale del Cinema (ingresso 5,50 euro, abbonamento 10 ingressi 30 euro), che riserverà ampio spazio ai lavori di Atom Egoyan e sarà impreziosita mercoledì 5, alle 21, dalla presenza in sala di Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi, al termine della proiezione del loro «Ritorno a Khodorciur. Diario Armeno». Domani alle 21, con «Lo sguardo della memoria. Il genocidio armeno raccontato da voci e immagini», i due documentaristi apriranno la serie di incontri al Circolo dei Lettori, impreziositi ogni giorno dall'aperitivo armeno delle 19,30 (6 euro). Se martedì 5 parlerà la musica col reading-concerto di Fakhraddin Gafarov e Karim Guarkan, il giorno successivo si rifletterà su temi di stringente attualità, quali fondamentalismi, tolleranza, globalizzazione e diritti umani: protagonisti Gianni Vattimo e Slavoj Zizek, uno dei più discussi filosofi del nostro tempo. Partendo dagli ultimi fatti che hanno portato l'area alla ribalta internazionale, come il bombardamento russo della Gerogia nell'estate scorsa, il convegno «Caucaso: cultura, storia e politica in cambiamento» (venerdì 8, ore 10-18), grazie agli interventi di studiosi internazionali ed esperti della Regione, vuole fare il punto sui cambiamenti avvenuti nel Caucaso, dalla fine degli Anni '80 ad oggi. Prima di spostarsi dal Circolo alla Fiera della Libro, martedì 12 è in programma una cena armena, con le letture tratte da «La cucina d'Armenia» di Sonya Orfalian (25 euro, prenotazioni allo 011/4326827). Info su www.circololettori.it/linguamadre09.

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VENEZUELA-IRAN/ COLLOQUI DIPLOMATICI PER VISITA AHMADINEJAD (sezione: Globalizzazione)

( da "Wall Street Italia" del 03-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

Venezuela-Iran/ Colloqui diplomatici per visita Ahmadinejad di Apcom Critiche dagli Usa per bocca di Hillary Clinton -->Caracas, 3 mag. (Ap) - Il presidente venezuelano Hugo Chavez ha ricevuto una delegazione diplomatica iraniana per mettere a punto i dettagli della prossima visita del presidente Mahmoud Ahmadinejad a Caracas. Nell'incontro si è parlato anche di rafforzare i rapporti industriali e tecnologici tra i due Paesi. In proposito si sono levate critiche da parte del segretario di Stato Usa Hillary Clinton, che ha stigmatizzato la crescente influenza di Iran, Cina e Russia in America Latina.

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NUOVA INFLUENZA/ OMS E FAO: CARNE SUINA NO VEICOLO DI INFEZIONE (sezione: Globalizzazione)

( da "Wall Street Italia" del 03-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

Nuova influenza/ Oms e Fao: carne suina no veicolo di infezione di Apcom Comunicato congiunto: non servono misure protezionistiche -->Ginevra, 3 mag. (Apcom) - Le misure di boicottaggio delle carni suine, così come le misure protezionistiche contro la libera circolazione di questo tipo di merce non è giustificata dall'efficacia nel rallentare la diffusione dell'influenza cosiddetta "suina". La carne suina, infatti "non è veicolo di infezione" se vengono rispettati gli standard comuni di igiene. E' questo il succo di un comunicato congiunto dell'Oms, della Fao, dell'Organizzazione mondiale del commenrico e dell'Organizzazione mondiale della salute animale. Sono una quindicina i Paesi, tra cui Cina e Russia, che hanno imposto restrizioni al commercio di suini, bloccando le carni messicane, Usa e canadesi. (Con fonte Afp)

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Abruzzo (sezione: Globalizzazione)

( da "Corriere delle Alpi" del 03-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

Abruzzo Abruzzo il segno dei tempi PER la ricostruzione delle case 6 mesi, dice il nostro capo del governo. Orpo! Che crapa! Mai visto nulla di simile. Per controllare gli appalti ed i lavori, alcuni anni fa servivano un ingegnere e quattro assistenti contrari, così venivano chiamati coloro che erano preposti al controllo, guardavano ferro, cemento ed inerti e tutto funzionava. Poi li tolsero, si disse perché non servivano più ed il controllo veniva fatto da altre figure, in effetti era uno dei primi tagli, seguito da tutta la serie che vediamo giornalmente, così si cominciò a rubare a man bassa, si sa che se manca il gatto i topi ballano. Anno 2009 chi saranno i nuovi controllori? Già nominati! Un Pool Antimafia formato da quattro procuratori! Chi ha ancora il coraggio di sostenere che il nostro è uno Stato? Per ricostruire il dopo terremoto non più assistenti contrari, ma magistrati. A quando l'esercito per scavare gli inerti, i carabinieri muratori, gli asfaltatori poliziotti stradali, i costruttori dei giardini le guardie forestali e la supervisione delle guardie carcerarie. I tempi sono effettivamente cambiati e la mafia grossolana e sottile ha invaso tutte le istituzioni. Minchia picciotti, pensate quando il terremoto distruggerà il ponte di Messina....che pacchia....ma intanto picciotti pensiamo a costruirlo, magari con la sabbia del mare di Scilla e Cariddi... Il capo dice, lasciate perdere le inchieste, bisogna ricostruire: ma chi ci perde se un lavoro è fatto male ed il terremoto sfascia la casa? Primo il proprietario che ha fatto notevoli sacrifici, poi lo Stato che ha dimostrato di non saper far rispettare le leggi, terzo tutti noi perché la ricostruzione non si fa con i fichi secchi ma con il nostro danaro...chi ci ha guadagnato: gli speculatori, chi non ha controllato? Direzione lavori, tecnici Comunali, chi ha ancora voglia di andare a votare? Cherubino Miana San Vito, tanti nomi pochi programmi ANNO 0 per l'appuntamento elettorale a San Vito di Cadore? Non arrischiamoci a fare pronostici, non siamo al lotto e nemmeno all'ippica. Certo che, a proposito di ippica, che schieramento di forze! Ma qui a San Vito di Cadore possiamo andare fieri di tante cose, ed adesso anche dell'impegno sociale dei giovani. Il candidato sindaco per l'opposizione si dà già per vittorioso ed ha le idee chiare, dicono i giornali. Mi sembra scontato, no? Siamo felici di constatare che abbia delle idee, non diamolo per scontato. Mi chiedo però da cinquantenne sanvitese se chi ha organizzato i nuovi ipotetici amministratori abbia il polso della situazione di un paese anomalo come il nostro. Noi vogliamo novità vere, non minestre riscaldate, ci servono giovani portatori di una identità culturale intima e radicata nel paese, che l'amministrazione precedente ha vagamente e semplicemente addobbato di nuove circonvallazioni ed inutili manifestazioni nazionalpopolari, come il "A san Vido se bala2il giorno dopo il terremoto in Abruzzo. A parte queste quisquilie, andando al punto focale: chi ci governerà conosce il paese, non quello ufficiale, ma quello nascosto dietro alla tendina, dei soliti bene informati, che da anni di amministrazione civica hanno fatto una polemica continua e di basso livello su tutto, ribadisco tutto quello che l'amministrazione andava facendo. Insomma, di nuovo guelfi e ghibellini? Per l'amor di Dio no, facciamoci da parte, senza polemiche, caro Piero, non sei molto piaciuto, ma non importa. Ritorneremo ad avere un sindaco ombra? o, come mi pare dallo schieramento ippico, ci sono anche cavalli di pura razza cattolica, che forse hanno molto da dare sul piano dei rapporti umani e sulle problematiche giovanili. Il resto, fognature, piste da scii, alberghi, seconde case, chalet, e quantaltro già lo abbiamo. Sarà il sindaco di chi propone i valori della tolleranza e dello spirito per i l bene comune o dovremo sopportare quotidiane polemiche giornalistiche sul retrobottega costruito abusivamente dall'artigiano tal dei tali?. Chissà. Quello che mi rende perplessa, ma è un'opinione del tutto personale, è che tanti sono i nomi ma poche le indicazioni di programma, in base alla quale, credo, ciascuno scelga o voti. Non credo e spero che non si diano i voti per simpatia personale ma per fiducia nelle reali capacità di esecuzione del mandato. Quindi:avanti il prossimo, anche se non necessariamente...di chiesa. Ep Complimenti al ministro Zaia PREMETTO che non sono né un elettore del Ministro Zaia né tantomeno della sua parte politica. L'opera di sensibilizzazione che egli ha però intrapreso su scala nazionale, ovvero l'uso di prodotti della terra locali e stagionali, evitando cosi' l'acquisto di cibi esotici di dubbia provenienza e genuinità, mi sembra quantomeno giusta e a favore del cittadino italiano. Basti pensare ai continui sequestri di containers provenienti dall'estremo oriente contenenti prodotti avariati oppure mal conservati e poi rimessi in circolo dall'industria alimentare, conseguenza di una globalizzazione spinta e soprattutto voluta dalle Multinazionali. Mi compiaccio inoltre per quanto il ministro Zaia sta tentando di fare per vietare l'uso dei nicotenoidi e altri prodotti chimici che sembra stiano provocando, tra le varie conseguenze sanitarie, un'anomala moria delle api, pur sapendo che la lotta contro le multinazionali delle sementi e dei prodotti disinfestanti sarà dura ed impervia. Purtroppo noto con dispiacere che la strada che propone Zaia (prodotti a Km zero) non è seguita dalla maggior parte dei suoi colleghi ministri, in particolar modo dal Primo Ministro. Nei mesi scorsi abbiamo spesso sentito parlare di difesa dell'italianità di Alitalia, come se fosse l'unica questione nazionale...In realtà l'italianità penso sia da difendere sempre e comunque, anche quando gli stessi ministri della Repubblica, stipendiati da noi contribuenti italiani, fanno sfoggio di fiammanti auto straniere acquistate con soldi pubblici ed in barba all'industria italiana, che produce auto e prodotti di buona ed ottima qualità. Al contrario, in Francia ed in altri paesi europei, i ministri ed il capo di stato usano esclusivamente auto di produzione nazionale, mostrando quindi un attaccamento alla propria nazione. In questo momento di difficoltà industriale, penso sia argomento di riflessione da parte di tutti. Giovanni Dal Canton QUERO "Autonomia", cassata una parola chiave IN riferimento alle dichiarazioni apparse oggi sulla stampa locale in merito allo statuto veneto, vorrei ricordare al signor De Gan, come a tutti i bellunesi, che nello bozza ad opera di Lega e Pdl (rappresentate in commissione tra gli altri da Gianpaolo Bottacin e Dario Bond) non si parla espressamente di «autonomia della Provincia di Belluno», ma di «forme e condizioni particolari di autonomia amministrativa e finanziaria agli enti locali il cui territorio sia in tutto o in parte montano». Non mi sembra un'interpretazione strana della lingua italiana se dico che l'autonomia di Belluno è stata cassata rispetto al 16bis presentato scritto dal Pd. Se così non fosse, come spiega De Gan le affermazioni dello scorso 5 marzo del Presidente Galan «La Provincia di Belluno non diventerà mai autonoma». Ha una diversa interpretazione linguistica anche per queste? Valerio Tabacchi Coordinatore Pd Provincia di Belluno L'interesse della pianura alla fine prevale sempre Che la Provincia di Belluno, quasi totalmente montana, con vasti territori e scarsa popolazione, sia svantaggiata per la logica stessa della democrazia - dove a contare sono i voti - è nella normalità delle cose. Che si tratti di acqua, di pesca, di caccia, di ambiente o di urbanistica, quando a livello Regionale i problemi vengono affrontati, a prevalere sarà sempre l'interesse della pianura intensamente popolata, politicamente forte e questo a prescindere dalle diverse correnti politiche. Prima che bianco, rosso o verde, il politico resta ancorato ferocemente al suo feudo ed al suo "orticello" elettorale da difendere. E l'orticello di pianura è un podere. Ma la montagna, oltre a questa sua debolezza di fondo, storicamente consolidata, ne ha un'altra, che figlia della prima, ha effetti devastanti: Il campanilismo esasperato! Sarebbe logico che la montagna, minoritaria sul piano dei numeri, si rendesse conto che l'unica sua difesa possibile è quella di ripresentarsi unita nei confronti della pianura, mentre è esattamente il contrario. La divisione fra vallata e vallata, comune e comune, frazione e frazione, è metodo abituale, consolidato, di gestione della cosa pubblica. A ben riflettere la ragione è semplice e facilmente spiegabile. Gruppi di potere locali scarsamente preparati, ma ferocemente attaccati alle poltrone, sono naturalmente portati a mantenere le cose al livello più basso possibile, in quanto, nel caso il gioco si allargasse, la loro insufficienza diventerebbe evidente e ne sarebbero travolti. E la scelta di tenere il più possibile le "cose in famiglia" diventa necessità. La logica di fondo è: ognuno per se e Dio per tutti. Meglio perdere da soli che vincere uniti. E condizione prima, che la cosa pubblica sia cosa di pochi addetti ai lavori. E la cosa trova conferme in tutti i campi, basta metterci un minimo di attenzione. Esiste un problema, specificatamente nostro, che è quello delle Regole. E' ben chiaro, ai pochi che se ne occupano, che le Regole sono state resuscitate nel 1994 perché si trattava di rimuovere un ostacolo al libero dispiegarsi del "libero mercato". Tutto - acqua, ambiente, risorse - doveva diventare merce da mettere in gioco, secondo la logica del profitto da realizzare nel tempo più breve, costi quel che costi, al diavolo le conseguenze. E se questo "diverso modo di possedere le cose" era di ostacolo, bisognava pur trovare il modo di sgomberare il campo. E gira e rigira, si trovò il modo di assegnare alle Regole il compito di "custodi di beni ambientali di interesse generale", inalienabili ed indivisibili, dimenticando che per svolgere questo ruolo era necessario avere a disposizione tutta una categoria di produttori legata al territorio: boscaioli, allevatori, pastori, malgari, che lo sviluppo industriale ha via via emarginato fino all'estinzione. Garante di questa nuova realtà, l'Ente Regione è ovvio quindi che trovi nel Comune il suo referente sul territorio e non nelle Regole, a cui riserva solo compiti marginali di custodia e tutela. Quando gli interessi di Regole e Comune entrano in conflitto - e succede più spesso del necessario - è naturale che l'appoggio della Regione vada al Comune, che per sua natura, tutela interessi più generali. Cosa dovrebbe suggerire alle Regole questa situazione, se non quella di mettere in primo piano l'esigenza di creare una aggregazione di tutta la realtà Regoliera del Cadore, del Zoldano, dell'Alpago ed d'Ampezzo, dove fare di tante debolezze sparse una forza? A chi conosce bene la montagna e la sua gente può apparire il sogno di un demente, ma non ci sono altre possibilità per l'istituto Regoliero di aver vita lunga in un mondo definitivamente avviato alla globalizzazione planetaria. Il discorso è complesso, ma qualcuno dovrà pur farsene carico. Giovanni Vecellio AURONZO Che fine ha fatto la Messa Tridentina? Dopo circa un mese e mezzo da che il Vescovo aveva annunciato che nella chiesetta di SS Filippo e Giacomo ci sarebbe stata la celebrazione della Santa Messa Tridentina, ormai sono due domeniche che tale Santa Messa non viene proprio celebrata. Questo perchè c'è un solo celebrante, e non riescono a trovare un sostituto. Noi ci siamo offerti di trovare un celebrante da altra Diocesi, ma il Vescovo non vuole assolutamente che un sacerdote di altra Diocesi vemga a celebrare a Belluno? Come mai? Le ipotesi sono molte e non certo gradevoli. Mirco Rabini

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virus, in toscana il primo caso "si diffonderà fino all'estate" - marina cavallieri (sezione: Globalizzazione)

( da "Repubblica, La" del 03-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

Pagina 2 - Cronaca Virus, in Toscana il primo caso "Si diffonderà fino all´estate" Già guarito, altri 13 sotto osservazione. Berlusconi: niente panico Già guarito, altri 13 sotto osservazione. Berlusconi: niente panico Timori a Malpensa per una hostess arrivata da Cancun, ma le analisi danno esito negativo MARINA CAVALLIERI ROMA - «Era un episodio atteso, era inesorabilmente probabile che anche in Italia ci sarebbero stati dei casi». Il ministro Sacconi annuncia ufficialmente il primo caso in Italia di influenza H1N1, chiamata, ormai a torto, "febbre suina". Per farlo sceglie una conferenza stampa, organizzata però più «per fare il punto» che per allarmare, più per «illustrare la rete dei controlli, molto efficace» che per mettere in guardia contro una catastrofe. Il "paziente zero" è un cinquantenne di Massa Carrara, tornato dal Messico, che si è scoperto infettato dal virus globale. Il signor B. M. aveva mal di gola, tosse, una febbre leggera, mai più di 37,2. Una serie di sintomi blandi. Ricoverato lunedì scorso, è già guarito. Questo però è stato il primo caso accertato sui 21 sospetti, di cui 13 ancora sotto osservazione. «Con la globalizzazione è inevitabile che il virus si diffonda ma in questo momento non siamo preoccupati per la salute dei cittadini italiani», dice Sacconi con ragionevole ottimismo. L´influenza messicana ha raccolto intorno al ministro lo Stato maggiore della Sanità: il sottosegretario Ferruccio Fazio, il direttore dell´Aifa, l´agenzia del farmaco, Guido Rasi e Antonio Cassone, direttore del dipartimento Malattie infettive dell´Iss. Tutti vogliono rassicurare. «Ora si registrerà una progressiva diffusione del virus fino all´estate e il numero dei contagi è destinato a crescere», spiega il sottosegretario Fazio. «L´obiettivo sarà tenere i contagi sotto controllo fino a quando l´ondata diminuirà e ci lascerà il tempo di organizzarci per la seconda fase». Solo allora il pericolo potrebbe aumentare. «I rischi nascono da due cose - dice Fazio - una mutazione del virus e la possibilità che si mescoli all´influenza stagionale, se arrivasse una seconda ondata avrebbe un grosso impatto anche dal punto di vista economico». Ma se il virus non è pericoloso perché i morti in Messico? «Una possibilità, ma è solo un´ipotesi, è che il virus abbia ridotto la sua aggressività nel passaggio da animale ad uomo e poi da uomo a uomo». Una seconda ipotesi è la possibilità di «una co-circolazione di virus che si sarebbe verificata in Messico: l´influenza stagionale insieme alla "febbre suina". Questo ci preoccuperebbe». Comunque è già pronto un programma per lo stadio di massima allerta: «In caso di necessità, l´Agenzia italiana del farmaco potrà prevedere procedure speciali per l´immissione rapida in commercio dei lotti di farmaci antivirali», ha detto Guido Rasi. Tra le misure prese ci sono anche canali sanitari differenziati per chi arriva in aereo dal Messico. Dunque, «situazione sotto controllo». Lo ha detto lo stesso presidente del Consiglio Berlusconi che ieri ha voluto rassicurare: «Niente panico». Rassicurazioni istituzionali e per il ministro Sacconi anche una piccola rivincita. «Ho ascoltato la dichiarazione del presidente Obama che si è detto al sicuro avendo 50 milioni di scorte di antivirali, noi ne abbiamo 40 milioni e l´Italia non è gli Stati Uniti, questo tanto per rispondere a chi ha detto che non avremmo scorte sufficienti». Ma se le polemiche sono inutili, i controlli no. Un equipaggio arrivato da Cancun è sotto osservazione, si era temuto per una hostess ma poi i test hanno dato esito negativo. Per tutti gli altri non resta che attendere.

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Nella finanza è finito il liberismo (sezione: Globalizzazione)

( da "Arena, L'" del 03-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

Domenica 03 Maggio 2009 ECONOMIA Pagina 37 Nella finanza è finito il liberismo C'è modo di impedire che alla fine del periodo turbolento che stiamo attraversando le banche del mondo si rimettano a prestare a man salva e preparino un'altra crisi? A tale domanda bisognerà dare una risposta, anche normativa, e un aspetto importante (come osserva tra gli altri l'editorialista della Bbc Robert Peston) è la questione dei capital ratio. In parole povere, il capital ratio di una banca è il rapporto fra i soldi che hanno messo i suoi azionisti e il totale delle attività. Le attuali norme internazionali fissano certi rapporti minimi. Lo scopo è far sì che in caso di perdite, queste non debbano essere sopportate da creditori e depositanti, ma in misura maggiore o esclusiva dai soci della banca, che hanno apportato il capitale di rischio. L'esperienza degli ultimi due anni mostra che i ratio (ho ormai perso la speranza che qualcuno apprezzi se scrivo correttamente "le rationes") prescritti a Basilea erano ridicolmente bassi. La corsa agli attivi più indecenti ha spazzato via il capitale di rischio di molte banche, sopra tutto angloamericane, e ha costretto lo Stato a sostenerle offrendo loro sovvenzioni o nazionalizzandole. Ciò è stato fatto in base alla convinzione che le banche in tal modo assistite erano "troppo grandi per fallire": si fossero rese insolventi, avrebbero trascinato con sé nella caduta tutto il sistema finanziario mondiale. Chi è troppo grande per fallire, e dunque dovrà essere salvato con i soldi dei contribuenti se combina un monte di sciocchezze, è anche troppo grande per essere gestito come una qualunque proprietà privata. O si impongono obblighi di trasparenza, vincoli all'attività e capital ratio più alti per le banche di dimensioni maggiori, oppure si spezzano d'autorità gli istituti grandi creandone di molto più piccoli e maneggevoli che nessuno piangerà se falliranno. Il contrario di quanto si è detto finora. In campo finanziario, il liberismo è finito. L'illusione che la finanza potesse autoregolarsi sta alla radice dell'attuale crollo. L'assenza di controlli e il gigantismo degli enti ha creato un titanico moral hazard. Ma se tutto questo è ormai chiaro, tradurlo in riforme concrete sarà difficilissimo. Regole, va bene: ma quali regole? Produrre norme concepite frettolosamente potrebbe creare enormi problemi. Aumentare i capital ratio potrebbe accentuare e prolungare l'attuale crisi del credito. La globalizzazione del credito puzza, ma il ritorno ai mercati nazionali potrebbe far ingrippare il motore della crescita. Rendere più solide le grandi banche con maggiori controlli e capital ratio più alti potrebbe conferire loro un vantaggio sulle concorrenti minori nell'attirare depositi. Tutto sarà, certamente, da valutare e ponderare. Però senza i tonitrui belati liberisti che hanno accompagnato, e facilitato, la crisi che oggi stiamo pagando tutti.  

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Moderni pirati liberi di agire (sezione: Globalizzazione)

( da "Arena, L'" del 03-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

Domenica 03 Maggio 2009 LETTERE Pagina 23 SEQUESTRI Moderni pirati liberi di agire Sembra davvero inconcepibile e intollerabile che, nel terzo millennio, in piena globalizzazione, nell'era dell'informatica avanzatissima e, finanche, di contatti con pianeti extraterrestri, sparute ciurme di masnadieri- non importa se siano 4 di numero oppure 4.444- arrivino, in taluni tratti di mare, specialmente alle latitudini tropico -equatoriali, a tenere ripetutamente in scacco moderne e gigantesche navi, che si trovano a percorrere quelle rotte, trasportando passeggeri o mercanzie. I moderni pirati salpano dalla costa, o da battelli d'appoggio, con barchini veloci e, armati fino ai denti, tentano, talvolta con successo, addirittura operazioni di arrembaggio, realizzando così numerosi sequestri di unità, equipaggi e carichi. Poi, ovviamente, passano alla "cassa", chiedendo enormi e commisurati riscatti. È mai possibile che, stipulando appositi accordi internazionali, non si riesca a preordinare e ad attuare tempestivi interventi di aerei o elicotteri che, in quattro e quattr'otto, con maniere buone od energiche, impediscano le vergognose e pericolose scorribande? O bisogna pensare che, a monte e a valle degli attacchi corsari, si pongano ben più grossi e potenti interessi di natura politico-economico-finanziaria, ragione per cui nessuno si affretta a muoversi seriamente al fine di impedirli o reprimerli? Rocco Boccadamo LECCE  

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Nella finanza è finito il liberismo (sezione: Globalizzazione)

( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 03-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

Domenica 03 Maggio 2009 ECONOMIA Pagina 26 Nella finanza è finito il liberismo C'è modo di impedire che alla fine del periodo turbolento che stiamo attraversando le banche del mondo si rimettano a prestare a man salva e preparino un'altra crisi? A tale domanda bisognerà dare una risposta, anche normativa, e un aspetto importante (come osserva tra gli altri l'editorialista della Bbc Robert Peston) è la questione dei capital ratio. In parole povere, il capital ratio di una banca è il rapporto fra i soldi che hanno messo i suoi azionisti e il totale delle attività. Le attuali norme internazionali fissano certi rapporti minimi. Lo scopo è far sì che in caso di perdite, queste non debbano essere sopportate da creditori e depositanti, ma in misura maggiore o esclusiva dai soci della banca, che hanno apportato il capitale di rischio. L'esperienza degli ultimi due anni mostra che i ratio (ho ormai perso la speranza che qualcuno apprezzi se scrivo correttamente "le rationes") prescritti a Basilea erano ridicolmente bassi. La corsa agli attivi più indecenti ha spazzato via il capitale di rischio di molte banche, sopra tutto angloamericane, e ha costretto lo Stato a sostenerle offrendo loro sovvenzioni o nazionalizzandole. Ciò è stato fatto in base alla convinzione che le banche in tal modo assistite erano "troppo grandi per fallire": si fossero rese insolventi, avrebbero trascinato con sé nella caduta tutto il sistema finanziario mondiale. Chi è troppo grande per fallire, e dunque dovrà essere salvato con i soldi dei contribuenti se combina un monte di sciocchezze, è anche troppo grande per essere gestito come una qualunque proprietà privata. O si impongono obblighi di trasparenza, vincoli all'attività e capital ratio più alti per le banche di dimensioni maggiori, oppure si spezzano d'autorità gli istituti grandi creandone di molto più piccoli e maneggevoli che nessuno piangerà se falliranno. Il contrario di quanto si è detto finora. In campo finanziario, il liberismo è finito. L'illusione che la finanza potesse autoregolarsi sta alla radice dell'attuale crollo. L'assenza di controlli e il gigantismo degli enti ha creato un titanico moral hazard. Ma se tutto questo è ormai chiaro, tradurlo in riforme concrete sarà difficilissimo. Regole, va bene: ma quali regole? Produrre norme concepite frettolosamente potrebbe creare enormi problemi. Aumentare i capital ratio potrebbe accentuare e prolungare l'attuale crisi del credito. La globalizzazione del credito puzza, ma il ritorno ai mercati nazionali potrebbe far ingrippare il motore della crescita. Rendere più solide le grandi banche con maggiori controlli e capital ratio più alti potrebbe conferire loro un vantaggio sulle concorrenti minori nell'attirare depositi. Tutto sarà, certamente, da valutare e ponderare. Però senza i tonitrui belati liberisti che hanno accompagnato, e facilitato, la crisi che oggi stiamo pagando tutti.  

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le guerre africane viste da palermo - augusto cavadi (sezione: Globalizzazione)

( da "Repubblica, La" del 03-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

Pagina XVI - Palermo Saggistica Le guerre africane viste da palermo AUGUSTO CAVADI Alberto Sciortino è uno di quei rari, e preziosi, intellettuali palermitani che intreccia in un circolo virtuoso analisi teoriche e pratica sociale sul campo. Come coordinatore per conto dell´organizzazione non governativa siciliana Ciss (Cooperazione internazionale Sud Sud) ha preso parte a numerosi progetti di sviluppo che riguardano il continente nero si è incontrato da vicino negli ultimi decenni con le centinaia di guerre che, nel silenzio abituale dei massmedia italiani, vengono là combattute, non di rado con la regia più o meno occulta di grandi potenze occidentali. Da qui l´idea di studiare le radici storiche di quelle aree complesse, le modalità effettive (saccheggi, schiavismo, abusi sessuali, razzia di aiuti umanitari, reclutamento negli apparati militare di minori) e le prospettive attuali. Il frutto è un libro, denso ma fruibilissimo, davvero molto bello, non solo tipograficamente (L´Africa in guerra. I conflitti africani e la globalizzazione; edizioni Baldini Castoldi Dalai, 442 pagine, 18,50 euro), di cui un esergo di A. Mbembe fornisce la chiave di lettura, che di seguito riportiamo: «La guerra in quanto economia generale non oppone più necessariamente tra loro coloro che dispongono di armi. Oppone, di preferenza, chi dispone di armi e coloro che ne sono privi». Quindi con un esito scontato fin dal primo sparo.

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"coco song", punto di vista fashion nei modi d'oriente (sezione: Globalizzazione)

( da "Messaggero Veneto, Il" del 03-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

Pagina 8 - Cultura e spettacoli "Coco Song", punto di vista fashion nei modi d'Oriente L'intervista In questi giorni, attori, registi e cinefili del Far East sono usciti dal Giovanni da Udine con una nuova "visione" sul panorama del cinema asiatico. Alcuni fortunati anche con uno sguardo più fashion. Il merito è degli occhiali "Coco Song", tra gli sponsor ufficiali del festival, linea di accessori che si ispira al fascino della Cina Imperiale, un'epoca caratterizzata dall'importanza della tradizione, dalla preziosità dei materiali e dalla raffinatezza del gusto. A raccontarci di questa giovane e dinamica azienda, che ha il centro direzionale a Pavia di Udine in località Cortello, è il general manager Corrado Moro: «Il marchio è nato sei anni fa da una felice idea di Eliseo Tessaro che, appassionato di cultura e arte dei Paesi asiatici, ha saputo coniugare il lusso orientale con il design italiano. L'uso di materiali naturali quali foglie, piume e sete, simboli di monete e ideogrammi, colori accesi e intensi, con 150 passaggi manuali di esperti artigiani, rendono ogni occhiale un pezzo unico. Alluminio, titanio, ma anche acetato in tiratura limitata si sposano a una metaforica gamma di colori, uno per ogni sensazione». - In quali Paesi esporta la Coco Song? «Attualmente, con una distribuzione molto selezionata, oltre all'Italia siamo presenti in Portogallo, Australia, Russia, Germania, Inghilterra e Paesi nordici». - Ultimi sviluppi commerciali? «Recentemente è nata la nuova società Area, in cui l'impresa diventa un marchio con varie componenti di sviluppo commerciale, in linea con le esigenze del mercato globalizzato. Accanto agli occhiali, ci saranno altri accessori che si ispirano sempre al lusso orientale, che rimane la filosofia del brand stesso. Il primo giugno presenteremo ufficialmente la nuova collezione di gioielli, bigiotteria di alta qualità con pezzi anche di gioielleria». - Lei è stato nominato di recente amministratore delegato della società: che cosa la stimola maggiormente in questo nuovo incarico? «Dopo quindici anni nel settore, posso dire che gli occhiali "Coco Song" si distinguono per uno stile originale e particolarmente raffinato. Attualmente l'occhiale non è più considerato una protesi, ma un accessorio fashion che vanta ben 400 griffe a livello mondiale. Trovo molto stimolante la creazione di Area, questa nuova azienda che con lo stesso marchio produrrà anche altri accessori, secondo il concetto di distribuzione del mercato attuale, che non è più quello del singolo prodotto». Germana Snaidero

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dal caucaso al circolo dei lettori per conservare memoria e tradizioni - clara caroli (sezione: Globalizzazione)

( da "Repubblica, La" del 03-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

Pagina XXV - Torino Dal Caucaso al Circolo dei Lettori per conservare memoria e tradizioni CLARA CAROLI Teorizzano i guru dei fenomeni di massa - per la gioia di Carlin Petrini - che la localizzazione è l´effetto virtuoso della globalizzazione. Variante letteraria del fenomeno Terra Madre (la kermesse dei contadini del mondo), la sezione etnica della Fiera del Libro "Lingua Madre" ha assunto forma permanente confluendo, non senza polemiche, sotto il Circolo dei Lettori. Da domani, per tutto il mese di maggio, una costellazione di appuntamenti che incrociano letterature, arti e geografie. Si comincia con un focus sul Caucaso Meridionale - Armenia, Georgia e Azerbaijan - in collaborazione con il Museo del Cinema, si prosegue il 6 con un incontro con il filosofo sloveno Slavoj Zizek, si emigra al Lingotto per la consueta sessione di reading e concerti nei padiglioni della Fiera, si chiude dal 19 al 21 al Circolo con la scrittrice nicaraguense Gioconda Belli, esule politica. Tra i promotori di "Lingua Madre" la Regione, Slow Food, l´Università, l´Unesco, la Rete italiana di Cultura Popolare. Memoria, lingua e oralità sono le tre linee guida dell´evento, le chiavi per entrare nelle culture "altre" in cerca di spunti, collegamenti, occasioni di dialogo. La "terra di mezzo" rappresentata dal Caucaso Meridionale, ponte tra Europa e Asia dalle straordinarie ricchezze etnolinguistiche che la rendono laboratorio di culture, è al centro di una rassegna di film che si apre domani al Massimo. Dalle 16.30 "Il colore del melograno" e "La leggenda della fortezza di Suram" di Sergei Paradjanov e a seguire, in serata, "Ararat" e "Calendar" del venerato regista armeno-canadese Atom Egoyan. Da non perdere martedì "Le voyage en Armenie" di Robert Guédiguian e un altro diario di viaggio, "Ritorno a Khodorciur" di Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi, filmaker di origine armena, presenti in sala per un incontro con il pubblico. Tra gli eventi dell´omaggio alla cultura caucasica anche concerti - un crossover che ricorda gli sconfinamenti di Settembre Musica - ma anche dibattiti, letture e cene etniche. Mercoledì sera un faccia a faccia da non mancare quello tra Gianni Vattimo e Slavoj Zizek, che ha riletto il marxismo attraverso la psicanalisi di Lacan e al Circolo dei Lettori parlerà di fondamentalismo, tolleranza, etica e soggettività del pensiero globale. Tra gli ospiti di "Lingua Madre" quest´anno nello Spazio Piemonte della Fiera del Libro ci saranno Sulaiman Addonia, Rabih Alameddine, Nadeem Aslam, Ibrahim Narsallah e Anilda Ibrahimi. Tra i protagonisti delle session musicali a cura del Folkclub, che allargano l´orizzonte sulle sonorità del mondo, c´è Djivan Gasparyan, stella della musica del Caucaso. Concerto di pace, infine, il 17 maggio all´Auditorium Rai con l´orchestra Pequenas Huellas e duecento bambini ambasciatori di speranza.

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Gastronomia e opere d'arte con Slow Food (sezione: Globalizzazione)

( da "Caserta News" del 03-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

Domenica 3 Maggio 2009 Gastronomia e opere d'arte con Slow Food GASTRONOMIA | Puglianello Tre opere dell'artista Salvatore Zacchino ed un menù proposto da Raffaele D'Addio sono al centro di un incontro all'insegna dell'arte e della gastronomia. L'appuntamento, promosso dalla Condotta Valle Telesina Slow Food, è fissato per giovedì prossimo, 7 maggio, alle ore 20,30 al "Foro dei Baroni" di Puglianello. Il maestro Salvatore Zacchino è nato a Campolattaro e vanta partecipazioni a premi ed esposizioni nazionali. Di lui si sono interessati, esprimendone apprezzamenti e recensioni, autorevoli critici d'arte. "Le sue formiche e il seme da cui germina il pane quotidiano - ha scritto Angelo Calabrese, in occasione della collettiva "Nei colori della luce" tenutasi a Frosinone nel giugno scorso - danno senso agli interrogativi sulla fame nel mondo, sulla globalizzazione, sul disamore che sperpera la natura. Nella sua opera prevale il monito a conservare l'etica della vita e ad esaltare la spiritualità che infiora e giustifica ogni pensiero di luce". Mentre, Antonio Risi ha evidenziato che: "Al recupero della manualità come equilibrio s'ispira la mitologia mediterranea di Salvatore Zacchino, che intende ricercare la semplicità di un messaggio affidato al chicco di grano, per ritrovare attraverso di esso i valori legati alla terra, ed ai suoi ritmi naturali, anche per contrastare gli effetti negativi della globalizzazione". "Formica rossa", "Creazione di Adamo modificato" e "Taranta" sono le tre opere in esposizione. Questo, invece, il menù di Raffaele D'Addio: - I fasul c'a pulpett' - I cannel' sp'zzat' cu raù - U spezzatin' cu i patan - A pastier è gran Il percorso compiuto da Raffaele D'Addio per realizzare i suoi piatti parte dalla ricerca del prodotto. E' il prodotto, infatti, il protagonista e con esso il territorio che lo esprime. Tradizione e territorio sono punti di riferimento costanti, insieme alla tecnica. Per informazioni e iscrizioni telefonare al numero 328 9724341 o inviare un'e-mail a gianna_dlc@libero.it

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e in messico l'epidemia rallenta (sezione: Globalizzazione)

( da "Tirreno, Il" del 03-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

Obama telefona al presidente Calderon: affrontiamo insieme l'emergenza E in Messico l'epidemia rallenta Ma l'Oms continua a parlare di pandemia imminente ROMA. Non c'è ancora stata una massiccia diffusione della nuova influenza al di fuori del Nord America, ma una pandemia è ancora «imminente». Ne è convinto il direttore dell'Ufficio allarme e risposta dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), Michael Ryan. «Siamo ancora alla fase 5, ovvero di pandemia imminente, perché stiamo vedendo il virus diffondersi - ha detto il dirigente dell'Oms - A questo punto dobbiamo aspettarci che la fase 6 sia raggiunta, ma dobbiamo sperare che non sia raggiunta». Gli Stati Uniti e il Messico debbono «collaborare» per fare fronte all'emergenza scatenata dall'epidemia di influenza A/H1N1. Questo l'impegno ribadito nel corso di una telefonata da Barack Obama e il presidente messicano Felipe Calderon. Secondo la Casa Bianca i due leader «hanno parlato nel pomeriggio per circa 20 minuti scambiandosi informazione sugli sforzi che ciascun Paese sta compiendo per limitare la diffusione dell'influenza» A/H1N1 e hanno ribadito «l'importanza di una stretta collaborazione tra Usa e Messico» l'importanza di una stretta collaborazione tra Usa e Messico. Intanto la stessa Organizzazione mondiale della Sanità ha diffuso ieri attraverso il suo sito internet il nuovo bilancio (aggiornato alle ore 8 italiane) sulla diffusione della nuova influenza: 615 casi accertati in 15 paesi, di cui 17 mortali. Il bollettino precedente dell'Oms riferiva di 367 casi accertati e 10 morti. Il numero dei contagi confermati si è quindi praticamete raddoppiato in 24 ore. Il Messico ha riportato 397 casi di contagio confermati (per il ministero della Sanità sono 427) e 16 morti. Negli Stati Uniti sono 141 i casi di contagio, tra cui il bimbo messicano di 23 mesi, deceduto mentre era in vacanza in Texas. I casi confermati, ma senza decessi sono poi in Austria (1), Canada (34), Cina (Hong Kong: 1), Danimarca (1), Francia (1), Germania (4), Israele (2), Olanda (1), Nuova Zelanda (4), Corea del Sud (1), Spagna (13), Svizzera (1) e Regno Unito (13). Primi segnali di allerta arrivano intanto anche dall'Asia con un caso a Hong Kong e uno in Corea del Sud. E mentre le principali compagnie aree mondiali hanno deciso di limitare i voli verso il Messico, notizie rassicuranti arrivano invece dal Paese epicentro del contagio: il ministro della Sanità, Josè Angel Cordova, ha affermato ieri che l'epidemia è «in fase di stabilizzazione». «Sarei frettoloso nel dire - ha aggiunto - che il momento più difficile è passato, ma credo di avere sufficienti elementi per dire che siamo in una fase di stabilizzazione». (m.v.)

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fiat-chrysler: la rinvincita del bullone (sezione: Globalizzazione)

( da "Tirreno, Il" del 03-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

SEGUE DALLA PRIMA PAGINA Fiat-Chrysler: la rinvincita del bullone Conferma questa vicenda, ed era ora, che a creare ricchezza non sono solo Wall Street e finanza, ma bulloni e pneumatici, cilindri e lamiera: c'è l'industria grande e soprattutto piccola e media, negletta e messa da parte per anni in favore di futures e derivati, e che invece una sorprendente Italia sotterranea ha tenacemente continuato a coltivare in silenzio. Meno male: è questa impresa, grande e piccola, l'una strettamente legata all'altra, che tiene ancora in piedi il Bel Paese e gli ha consentito finora di assorbire l'ondata di piena della crisi finanziaria e poi industriale. La scommessa di Obama e Marchionne smentisce poi il luogo comune di una globalizzazione comunque maligna e iniqua, o meglio ne esalta un aspetto positivo: non ci si confronta più solo sul mercato di casa, la competizione si allarga e si fa difficile, ma proprio per questo offre tante possibilità in più, e se un mercato si chiude eccone un altro pronto a rimpiazzarlo. E infine. Parallelamente alla Fiat ricostruita dalla cura Marchionne, anche Torino ha conosciuto una svolta profonda. Una crescita culturale, una rinnovata fiducia in se stessa, una volontà comune di ritrovare le proprie radici di antica capitale, hanno cambiato il volto della città accompagnando e favorendo la rinascita della centenaria casa automobilistica. In qualche modo, l'appello a un generico "fare sistema" ha trovato lì una sua fortunata concretezza, una sua autentica realizzazione. Chissà che non insegni qualcosa anche a noi. Bruno Manfellotto

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UNA SCOMMESSA MOLTI GIOCATORI (sezione: Globalizzazione)

( da "Corriere del Veneto" del 03-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

Corriere del Veneto sezione: PRIMAPAGINA data: 03/05/2009 - pag: 1 ONERI E ONORI DEL G8 AGRICOLO UNA SCOMMESSA MOLTI GIOCATORI di MASSIMILIANO MELILLI L ' agricoltura come motore dell'economia è un sogno che non ha mai smesso di essere coltivato. Ieri come oggi tale utopia si è scontrata con le ragioni del progresso, più nel male che nel bene. Già lo storico William Cowper sintetizzava così la faccenda: «Dio fece la campagna, e l'uomo fece la città». Nella dualità della creazione s'insinua l'anomalia del fenomeno: le città che avanzano sulle campagne. Dall'Ottocento a oggi è stata una corsa senza freni. In Australia, i coloni giustificarono l'appropriazione dell'intero continente e delle sue risorse dichiarandolo «terra nullius », disabitato. Analogamente, i coloni americani motivarono gli espropri sostenendo che le popolazioni indigene non erano in grado di «migliorare» la loro terra. Oggi globalizzazione e riforme economiche imposte dal mercato neoliberista, stanno distruggendo piccole aziende e piccoli produttori a ogni latitudine. Da quando queste riforme sono state introdotte, in India cinque milioni di contadini sono svaniti nel nulla. In Sudafrica siamo a tre milioni, due in Messico. In piccolo, lo stesso fenomeno è accaduto in Veneto. Dal dopoguerra ai giorni nostri (fonte Fondazione Agnelli) si è registrata una cessione del 20 per cento di territorio a favore di aree artigianali e industriali ma a discapito del settore agricolo. Di più. Un altro mito da sfatare è l'idea che il libero mercato sia in grado di distribuire il cibo con maggiore efficienza. Gli ultimi dati Fao e Ocse rivelano un quadro catastrofico: 6 miliardi di persone rischiano la fame. E' questo lo scenario che a Cison di Valmarino ha fatto da cornice al primo G8 agroalimentare. In questa apertura, c'è già il tratto distintivo di un organismo sopranazionale che negli anni è lievitato (G8, G14, G16, G20.) ma che almeno, nel caso dell'agricoltura, ha piantato dei paletti a difesa di regole globali, sicurezza alimentare e un'economia pulita e non sporca, come quella dei «future » sulle materie prime. Il documento finale del vertice apre più di una speranza per il futuro. E' una scommessa con molti giocatori, la cui sfida e le possibilità di successo, vanno ricondotte ai movimenti no-global che da Seattle in poi hanno posto con forza le ragioni del dissenso degli oppressi della terra contro le logiche del consenso dei potenti. Ancora. Si deve anche al senso di responsabilità e all'eclettismo di un ministro «con le scarpe sporche di terra » come Luca Zaia, se l'agricoltura è tornata ad avere un ruolo centrale nell'agenda politica internazionale. Certo. Il cammino è stato tracciato da Obama che subito dopo la sua elezione, ha lanciato la sfida del futuro: «Garantire cibi sani ai consumatori è un dovere assoluto». Si muovono nella stessa direzione i temi (e gli accordi) del vertice di Castelbrando. Dalla biodiversità alla sostenibilità alimentare alle regole certe per riequilibrare i mercati fino all'aumento degli investimenti per incrementare la produttività agricola nei Paesi in via di sviluppo, ecco le fondamenta di un progetto «politically correct» per l'agricoltura. Progetto da rispettare, naturalmente. Per la conferma (o meno) dovremo aspettare fino a luglio prossimo: il G8 alla Maddalena.

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Quanta gente in giro per il mondo Tutti , tutti diversi (sezione: Globalizzazione)

( da "Giorno, Il (Milano)" del 03-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

CRONACA MILANO pag. 10 Quanta gente in giro per il mondo Tutti «migranti», tutti diversi SPECCHIO SEGRETO «DÀI, NON ESSERE timido, prendi un'altra fettina di salame». «Aspetta, prima facciamo un brindisi tutti insieme: in bocca al lupo e buon Sudafrica!». Un ufficio qualsiasi. Mini-festa fra i colleghi per salutare un ragazzo in partenza: poco più di vent'anni, una laurea, sei mesi di stage in azienda. Simpatico, gentile, si è dato da fare. Ma adesso è in partenza: destinazione Sudafrica. E' la sua grande avventura. Lavorerà nel turismo. «Un'occasione da non perdere», ha detto. E ci si è buttato. Un anno, forse due. Poi si vedrà. Potrebbe aver trovato la strada della sua vita. Se così non sarà, questa resterà comunque un'esperienza utile per la sua preparazione professionale e umana, e per il curriculum da esibire nelle future ricerche di una sistemazione adeguata alle aspettative. Elegante, di buona famiglia, senza assillanti preoccupazioni economiche, può lavorare con una certa calma al suo progetto di vita. Una cosa è sicura: non ha assolutamente l'aspetto classico dell'emigrante. Fra un goccio di spumante nel bicchiere di plastica e una tartina, si ride, si scherza, si prendono improbabili appuntamenti per un incontro estivo sulla spiaggia di Città del Capo. Fuori dall'ufficio, in corridoio, passa l'uomo delle pulizie, spingendo il carrello con strofinacci e detersivi. Una quarantina d'anni, lavoratore serissimo e instancabile, divide la giornata fra questa e altre aziende, fino a tarda sera, impegnato a pulire uffici e bagni. Lui l'Africa, quella del nord, l'ha lasciata da parecchi anni. E in Africa ha lasciato moglie e figli. Che sia un immigrato non ci sono dubbi, però è contento del lavoro e dei soldi che riesce a mandare a casa: bastano per far vivere bene tutta la famiglia. Il suo progetto di vita è semplice e già definito: continuare così, mettendo da parte un po' di risparmi, e poi tornare a casa e stare finalmente tranquillo. L'idea di sistemarsi qui definitivamente l'ha abbandonata. Ha provato a portare a Milano la moglie e i ragazzi, ma l'inserimento è stato difficile: la scuola, la lingua, le abitudini. Tutto troppo diverso. E poi, una considerazione fondamentale, toccata con mano in quei mesi di convivenza milanese: qui i soldi non bastano. Nella sua città, con quello che guadagna, si vive bene, ci si può anche togliere qualche sfizio. Qui invece i figli erano costretti a tirare la cinghia: non un divertimento, non una spesa extra. «Si sono abituati troppo bene - spiegava -. A Milano invece non hanno un euro da spendere». Meglio rimandarli a casa e continuare da solo, in attesa delle ferie e del rientro definitivo. Due "migranti" per due storie molto diverse. E' quello che succede in questi tempi di globalizzazione, di movimenti internazionali e intercontinentali. Ci sono i ragazzi bene che vanno in Spagna o in Inghilterra per trovare occasioni professionali difficili da acciuffare in Italia. Ci sono ragazzi anche più agiati che si lanciano alla scoperta, un po' lavorativa un po' turistica, dell'Australia: lontanissimi da casa, ma sicuri del sostegno economico della famiglia. Ci sono lavoratori, o solo aspiranti lavoratori, che arrivano a Milano da ogni parte del mondo per tentare di costruire una nuova vita. Ci sono disperati e sbandati. Ci sono personaggi che neppure nel loro Paese sono ben accetti, ma che non si riesce a rimandare a casa. Tutti in movimento da un Paese all'altro. Tutti "migranti". Tutti diversi.

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Pino, il chitarrista che canta (sezione: Globalizzazione)

( da "Nazione, La (Firenze)" del 03-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

CULTURA & SPETTACOLI pag. 28 Pino, il chitarrista che canta Il grande Daniele fa tappa col suo Electric Jam tour MARTEDI' AL SASCHALL DI FIRENZE di GIOVANNI BALLERINI FIRENZE «PER QUESTA serie di concerti ho scelto di esibirmi in quartetto per dare ancora più spazio alla musica suonata». Ama definirsi semplicemente un chitarrista che canta. E, per ribadire il concetto, Pino Daniele ha allestito un set asciutto ed energico che ripercorre il suo repertorio con un entusiasmo musicale palpabile e tanta intensità. Per l'Electric Jam '09 european tour, che martedì alle 21 fa tappa al Saschall di Firenze (Via Fabrizio De Andrè, Angolo Lungarno Aldo Moro), l'artista napoletano, classe 1955, avrà al suo fianco Alfredo Golino alla batteria, Matt Garrison al basso e Gianluca Podio al piano e tastiere, la formazione ideale per esaltare, attraverso il dialogo fra gli strumenti i nuovi brani del cd l'Electric Jam e i successi di sempre. Come sarà questo concerto? «Cerco di trovare sempre nuovi stimoli. E mi diverto anche ad andare controcorrente sottolinea Pino . Oggi si tende a trasformare qualsiasi evento in un mirabolante show, il mio è invece un puro concerto». Avrà qualche ospite sul palco a Firenze? «No, perché anche J-Ax, che nel nuovo cd canta con me Il sole dentro di me, è in tour». E la sua amica Irene Grandi? «Se viene la saluto volentieri. Quando abbiamo lavorato insieme mi sono trovato benissimo. E' stato un momento magico per entrambi». Come mai ha fatto un album con 6 brani a 9,90 euro? «Electric jam è un modo per avvicinarsi al pubblico. Anche artisti come me, che da anni fanno musica, devono capire che oggi ci vogliono prodotti più accessibili. I cd costano troppo. E credo sia giusto creare lavori che possano essere fruiti da tutti a un prezzo speciale». Lei ha un rapporto speciale con la Toscana «Da sempre e non solo perché il pubblico, soprattutto quello fiorentino mi ha sempre accolto benissimo. Ho infatti casa in Maremma e appena posso ci faccio un salto. Se potessi ci vivrei, ma ho dei bambini piccoli che vanno a scuola ed è più comoda la città». Ma intanto fa il Vino Daniele «E' un gioco. Non faccio vino per venderlo. Ho delle vigne in Maremma e faccio un po' di vino per me. Mi piace la vita di campagna e mi piace darmi daffare, ma poi è il mio amico giardiniere a darmi i consigli giusti per realizzare un vino che sia davvero buono da bere». Alla fine canterà in toscano? «Ma no. Io canto in italiano e in napoletano, anche se poi viviamo in un mondo globalizzato, in cui tutto è possibile». Che progetti ha in ponte? «Sono un cantante e un chitarrista e come tale ho bisogno di suonare. Non posso stare fermo. Ma non sono un personaggio, non voglio strategie per imporre la mia musica. Preferisco girare, come agli inizi, con la mia macchina e qualche amico. E suonare il più possibile». Però in novembre uscirà Acoustic Jam? «La seconda parte del progetto, questa volta con dei pezzi in chiave acustica, ma inizierò a lavorarci a giugno, ora sono concentrato sul tour». Tanti suoi colleghi sono diventati scrittori «Non è il mio caso. Preferisco la musica». Eppure con le parole ci sa fare, visto le canzoni che ci ha regalato. «Infatti continuo con soddisfazione a scrivere canzoni. Non ho mai avuto la sindrome del genio: credo sia meglio fare una cosa bene. Scrivere un libro è un'altra cosa, ma potrebbe essere un'idea realizzarne uno fotografico, con il mio amico Luciano Viti».

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Questo nuovo virus non è aggressivo, ma serve cautela (sezione: Globalizzazione)

( da "Messaggero, Il" del 03-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

Domenica 03 Maggio 2009 Chiudi «Questo nuovo virus non è aggressivo, ma serve cautela» «E' la prima emergenza epidemica nel mondo globalizzato. La nostra sanità è pronta ad affrontarla»

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NEW YORK Centinai di ospiti dell'albergo Metropack di Hong Kong sono stati messi in qu... (sezione: Globalizzazione)

( da "Messaggero, Il" del 03-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

Domenica 03 Maggio 2009 Chiudi di FLAVIO POMPETTI NEW YORK Centinai di ospiti dell'albergo Metropack di Hong Kong sono stati messi in quarantena, dopo che le autorità sanitarie hanno accertato il contagio della nuova influenza per un viaggiatore proveniente dal Messico. Immediato l'allarme del governo cinese, memore della leggerezza nei controlli che portò nel 2003 alla diffusione della Sars dalla stessa Hong Kong, e alla morte di più di mille persone in tutto il mondo. La Cina ha sospeso i voli da e per il Messico dopo che un secondo caso è stato confermato nel territorio, mentre il virus ha raggiunto ieri anche la Corea del Sud.L'Organizzazione Mondiale della Sanità non è ancora in grado di dare un giudizio definitivo sulla gravità del contagio, né ha ancora lanciato l'allarme per lo stato di pandemia. A tutt'oggi i casi documentati di febbre suina sono 615, con un bilancio di 16 morti.In Messico il presidente Calderon ha invitato le famiglie a restare a casa durante il ponte che va dal 1° al 5 maggio, ma allo stesso tempo le autorità hanno rivisto in basso il numero dei casi accertati, con 397 persone trovate portatrici del virus. Il numero non si discosta molto da quelli registrati nel corso di altre epidemie di influenza stagionali. In Usa invece l'espansione è ancora in corso e per la prima volta il virus è stato trovato in un paziente nel Connecticut, il 21° stato coinvolto. I casi documentati sono 161, e il presidente Obama ha dedicato l'intero appello settimanale alla nazione per rassicurare gli spettatori, dopo che il suo vice Biden aveva imbarazzato la Casa Bianca venerdì consigliando agli americani di non prendere i mezzi pubblici.

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Durante il secolo scorso vi sono state tre pandemie influenzali. In tutti e tre i... (sezione: Globalizzazione)

( da "Messaggero, Il" del 03-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

Domenica 03 Maggio 2009 Chiudi di ILARIA CAPUA* Durante il secolo scorso vi sono state tre pandemie influenzali. In tutti e tre i casi il virus umano era "figlio" di un virus animale. La più devastante è stata la cosiddetta spagnola del 1918-1919, di sottotipo H1N1 che ha fatto più morti della prima guerra mondiale. Un virus estremamente aggressivo che ha trovato un mondo sprovvisto di antivirali, antibiotici ed in guerra. Dopo il picco epidemico, l'infezione si trasformò in una forma più lieve che continuò a circolare per circa quarant'anni. La seconda pandemia del secolo fu l'Asiatica nel 1957 causata da un virus di sottotipo H2N2. Chi era in collegio o in caserma all'epoca se la ricorda, una malattia respiratoria estremamente contagiosa che provocò un ondata di "allettamenti" che mise fuori combattimento la popolazione per un po' di tempo. Anche in questo caso, dopo il picco epidemico il virus diventò più mansueto, trasformandosi nell'influenza stagionale. La terza pandemia, causata da un sottotipo H3N2 si affacciò nel 1968, come una forma epidemica più lieve delle precedenti . Il virus è tutt'ora in circolazione, insieme ad un H1N1simile a quello presente negli anni '50, di origine incerta. Cosa possiamo concludere da questi data storici? Che ogni 9-40 anni la popolazione umana è affetta da una infezione influenzale che ha origine nel mondo animale, e che come tale trova la popolazione umana scoperta dal punto di vista immunitario, la quale, pertanto colpisce tutte le persone: pan tutto, demos- popolo. Ovvero, tutto il popolo. Una nuova pandemia influenzale, era quindi attesa in considerazione del fatto che la storia ci insegna che dopo un periodo di massimo 40 anni un nuovo virus emerso dal serbatoio animale avrebbe colpito l'umanità. Ma perché tanto allarme - in fondo la maggior parte della popolazione ne ha già vissute due - alcuni tre pandemie influenzali. L'influenza è una malattia che ha delle ripercussioni sull'organizzazione delle società. E' estremamente contagiosa, che ha le potenzialità di colpire contemporaneamente molte persone, e quindi di impedire che queste lavorino, specialmente se il virus è un virus nei confronti del quale la popolazione non è immune. L'H1N1 originatosi nel suino, è un copione già visto- ma è la prima emergenza epidemica nel mondo globalizzato. L'OMS, quindi attraverso i suoi meccanismi di allerta, informa i governi sul come agire in caso di diffusione massiva di un virus altamente contagioso, che ha le potenzialità di fare il giro del mondo e colpire tutto il popolo. Dobbiamo avere paura? In realtà quando si ha a che fare con un virus nuovo, bisogna sempre essere cauti perché in fondo non sappiamo come il virus si comporterà dopo il salto di specie. Nel caso dell' H1N1 nordamericano, per fortuna - possiamo almeno per ora - dire che il virus non è particolarmente aggressivo. Ne deriva che quindi in un paese sviluppato come il nostro, nel quale l'infrastruttura sanitaria è solida, gli interventi per ridurre l' impatto della sintomatologia clinica sono efficaci. Vorrei però fare una considerazione che va oltre. Il virus H1N1 è emerso in Messico, un paese in via di sviluppo. Se il virus fosse emerso in un paese più ricco con un' efficienza sanitaria maggiore, probabilmente l'epidemia si sarebbe fermata prima. In un mondo globalizzato come quello in cui viviamo, le interconnessioni e l'interdipendenza sono inevitabili. Non è possibile pensare che il nostro paese sia al riparo da tali emergenze. In realtà bisogna fare i conti con il fatto che siamo tutti nella stessa barca - collegati dagli aerei e dalle navi - e che ciò che accade nei paesi in via di sviluppo non può essere considerato come un problema che non ci riguarda. I virus hanno una prospettiva diversa dalla nostra, vedono solo i recettori e non la localizzazione geografica o il colore della pelle, e prima o poi ci presentano il conto. Vorrei concludere con un'ultima considerazione. In caso di pandemia è ovvio che dobbiamo lavorare tutti insieme. Una minaccia per l'umanità deve essere gestita utilizzando tutte le risorse a disposizione. L'Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie , nel 2006 ha lanciato un appello per la condivisione dei dati sui virus influenzali, che si è tradotto nella creazione della piattaforma EpiFlu DB che include il database GISAID. Questa piattaforma si è rivelata essenziale per comprendere l'origine e l'epidemiologia dell'H1N1, e ad oggi contiene il maggior numero di sequenze genetiche relative ai virus umani e ai loro progenitori animali. E' stata una iniziativa italiana, e abbiamo contribuito alla corretta gestione di un problema globale. Per questo dobbiamo essere orgogliosi delle idee e della concretezza che si generano nella sanità pubblica italiana. * Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie, Padova

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Colao: la finanza ha sbagliato Ma ai governi faceva comodo (sezione: Globalizzazione)

( da "Corriere della Sera" del 03-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

Corriere della Sera sezione: Economia data: 03/05/2009 - pag: 26 Il supermanager «Così farò crescere Vodafone nei prossimi 10 anni» Colao: la finanza ha sbagliato Ma ai governi faceva comodo «Non vedo depressione, l'Europa è hi-tech» MILANO Vittorio Colao, 47 anni, è il manager italiano più importante all'estero essendo il chief executive officer di Vodafone, 40 miliardi di sterline di ricavi, 6 di profitti e 65 di capitalizzazione di Borsa. Vive a Londra nell' elegante quartiere di Kensington. Ha l'ufficio a Newbury, a un'ora di macchina, ma è sempre in aereo da uno all'altro dei 27 Paesi nei quali opera. Dottor Colao, la colpa della crisi globale, si dice, è dei manager e dei banchieri. Cosa risponde? «Le impopolarità subitanee come le popolarità sono sempre un po' esagerate, ma hanno un loro fondamento. In questo caso lo trovano nella ricerca dell'utile e delle remunerazioni schiacciata sul breve termine ». L'avidità acceca. «Anche. Ma non faceva forse comodo pure alla politica avere una crescita del Pil, e del gettito fiscale, trainata dal credito? Quanto questo interesse ha influenzato la regolazione? Nei media e nell'accademia qualcuno aveva avvertito, ma si è trattato di eccezioni che non hanno impedito la diffusione del leverage, di quel credito facile che ha attratto anche le imprese». Che hanno privilegiato la finanza. «Non sempre. In Vodafone.». Questo dopo. Intanto, lei ripudia la filosofia dello shareholder value, della creazione di valore per i soci? «No, se il valore è sostenibile nel tempo. Ciò che va ripensata è l'economia del debito. Un conto è se con un po' di capitale e un po' di debito faccio un'impresa, un altro conto è farla con zero o quasi capitale e con solo o quasi debito. Nel primo caso, se va male ci perdo anch'io, nell'altro se va bene guadagno e se va male rischiano gli altri. Di questa distorsione è responsabile l'intera classe dirigente». Ovunque? «La Banca centrale indiana ha proibito i titoli strutturati che poi si sono rivelati tossici. Ma è l'eccezione». Come si regola Vodafone? Recessione o depressione? «C'è una recessione diffusa e diversa a seconda dei Paesi e dei business, ma non universale. Non vedo la depressione dietro l'angolo. India e Cina continuano a crescere, sia pure a single digit. I ricavi da trasmissione dati sul mobile aumentano fortemente. Negli Usa, Verizon va in controtendenza rispetto all'economia. Vodafone, che ha il 25% dei ricavi nei Paesi emergenti, ha un portafoglio bilanciato». L'Europa vale il 60% di Vodafone. «E' uno dei mercati più redditizi». In effetti, l'Italia dà un Ebitda del 48% sui ricavi, la Germania del 38. Più del resto del mondo. Ma questi margini declinano. «E' un trend molto graduale, da governare sviluppando il traffico dei dati. Negli Usa il cellulare viene utilizzato per 600 minuti al mese, in India per 4-500 e in Europa per 200 minuti. C'è spazio per rinnovare il business». Come? «Investendo su reti e servizi per aumentare i consumi. Germania e Italia hanno già reti ottime. Dal Frecciarossa in sosta a Firenze mi sono collegato al sito del Corriere a una velocità di 2,1 megabit al secondo. A Berlino ho scaricato un quotidiano in 22 secondi. Negli Usa è lo stesso. Insomma, l'equazione dell'offerta comprende sì il prezzo ma anche gli investimenti, la qualità e gli sviluppi del servizio». Negli Usa avete il 45% di VZW (Verizon Wireless), vale 38 miliardi di sterline ma non paga dividendi e questo vi penalizza in Borsa. «Non li paga perché ha comprato Alltel per diventare il numero uno americano. Con il nostro pieno consenso. Vodafone ha avuto molte pressioni per uscire da Verizon. Ma abbiamo fatto bene a resistere». Ma perché non cedere a Verizon, azionista di controllo di VZW, parte della vostra partecipazione per indurlo a essere più generoso? O perché Verizon non esce da Vodafone Italia e Vodafone si riduce in VZW? «C'è un tempo per ogni cosa. Adesso è l'ora dello sviluppo di VZW. Vodafone non ha l'ansia del controllo. In Francia abbiamo il 45% di SFR e l'abbiamo sostenuta quando ha acquisito Cegetel per integrare mobile e fisso. In India è lo stesso». Verizon sarà senza debiti nel 2011 «Pagherà dividendi? Lei che dice?». Ma il debito è un problema? «Dipende. In un passato anche recente abbiamo avuto pressioni per indebitare Vodafone fino a 50 miliardi: più dividendi e buy back, dicevano». Era il vangelo della City. «Ma il board non l'ha fatto e ha avuto il consenso dell'assemblea». Oggi avete debiti per 30 miliardi di sterline contro un valore di Borsa di 65. Telecom Italia ha debiti per 34 miliardi di euro e un valore di 17. «Non commento i dati degli analisti in questo periodo dell'anno. E non giudico i concorrenti. Ciascuno dei quali ha la sua storia. Rivendico, però, la saggezza della nostra gestione finanziaria finalizzata allo sviluppo». Come sarà Vodafone tra 10 anni? «Avrà tre grandi radicamenti: Europa, Africa e India, e due alleanze strategiche: con VZW in America e con China Mobile. Noi, Verizon, China Mobile e la giapponese Softbank siamo un pool da un miliardo di clienti. Nel nostro mestiere decide la scala». L'India vi chiede le tasse sul capital gain fatto da Hutchinson nel cedervi, estero su estero, il secondo operatore indiano. Globalizzazione più dura per le multinazionali? «Vodafone ha presentato ricorso contro una richiesta extragiurisdizionale e retroattiva. E confida che la giustizia indiana assicurerà quella certezza del diritto che ci ha spinto a investire in quel grande paese». Se il ricorso fosse respinto, lascereste lì India? «No. E' un mercato cruciale. Ma l'incertezza delle regole aumenta il costo del capitale che a quel punto si giustifica di fronte a rendimenti più elevati, e questo incide sul volume degli investimenti ». Chi sono i concorrenti più temibili e quali saranno le nuove potenze? «Telefonica, Telecom Italia, France Telecom, Deutsche Telekom, At&t, in Africa Mtn e Zain, in India Bharti. I nuovi leader verranno dall'India per il numero e la creatività dei suoi cittadini. E dalla Cina per numeri e competenze, di pianificazione in specie. E, mi auguro, dall'Europa». Ma l'Europa è fatta di aziende. Sogna forse un cartello? «Occorrerebbe un concerto delle politiche industriali, ambientali ed estere dei governi nel rispetto della concorrenza fra le imprese». Siete ora alla prova con le reti di prossima generazione, un motore di progresso per il mondo. «Al presidente della Commissione Ue, Manuel Barroso, e al commissario alla Concorrenza, Neelie Kroes, abbiamo detto che non si può consentire agli ex monopolisti della rete fissa di realizzare nuove reti chiuse ai concorrenti né gli si può chiedere di investire senza adeguati ritorni. Le opzioni possibili sono due: o l'incumbent fa il capofila di un gruppo di operatori che contribuiscono in misura proporzionale all'investimento oppure si scorpora la rete in modo strutturale. Il punto non è l'aiuto pubblico, ma l'equilibrio degli interessi delle imprese e dei consumatori, a seconda degli assetti concorrenziali dei vari paesi». L'Europa passa dalla tv analogica al digitale. Si liberano così frequenze radio preziose. Vi interessano? «Gli Usa le hanno già ridistribuite. La Francia ha detto che darà 70 megahertz al mobile, che pagherà per questo. Ogni paese, credo, dovrà redigere un piano per riassegnare le frequenze in regime di neutralità tecnologica e coordinandosi tra Paesi». Rai e Mediaset non vogliono cederle e lei non nomina l'Italia... «Per l'Italia c'è tutto il tempo di ragionare ». Parentesi retrospettiva: come giudica la sua esperienza in Rcs? «Un periodo molto intenso, un' esperienza manageriale che mi ha arricchito e mi fa essere ancora più convinto dell'importanza dei media di qualità. E che sul piano personale mi ha permesso di conoscere molte persone interessanti, con molte delle quali continuo a essere in contatto». A Londra si torna a parlare di un rischio Italia. Lei ci crede? «No. L'unico vero pericolo è che gli italiani abbiamo troppa sfiducia o troppa confidenza. Io rinnovo i Cct». Massimo Mucchetti Reti e Italia \\ A Barroso ho detto: gli ex monopolisti non devono chiudere le reti ai concorrenti, ma non si può pensare che investano in perdita \\ Non esiste un rischio Italia. L'unico pericolo è che gli italiani cadano nell'eccesso di sfiducia o nell'eccesso di sicurezza di sé L'amministratore delegato del gruppo Vodafone, Vittorio Colao

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ROMA Comunque vada a finire il caso Chrysler, o forse bisognerà dire il caso Chr... (sezione: Globalizzazione)

( da "Messaggero, Il" del 03-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

Domenica 03 Maggio 2009 Chiudi di DIODATO PIRONE ROMA «Comunque vada a finire il caso Chrysler, o forse bisognerà dire il caso Chrysler-Opel-Fiat, farà scuola. E' il primo caso di salvataggio industriale di questa crisi e presenta caratteri inediti». Se c'è uno spettatore appassionato della partita in corso fra Obama, Marchionne e i tedeschi questo è il professor Patrizio Bianchi, decano dei docenti italiani di politica industriale. Professore, nel salvataggio di Chrysler e Gm c'è un forte intervento dello Stato. Dov'é la novità? «Si, c'è dirigismo ma moltissima innovazione. C'è l'intervento pubblico ma nel quadro di un'economia aperta. La globalizzazione non viene negata ma in qualche modo persino favorita. In fondo l'auto americana si mischia a un modello automobilistico europeo ma soprattutto...» Soprattutto? «Beh si vede che Obama ha studiato i danni del'intervento dello Stato nell'economia europea e quindi cerca di evitarli»Come? «Il salvataggio Chrysler è scandito da ritmi veloci. Nel 2013, cioè fra soli 3 anni e mezzo, la Fiat potrà acquisire la maggioranza della società di Detroit. Non si vuole che lo Stato resti a lungo nelle imprese. La velocità è un elemento importantissimo in questo salvataggio anche perché gli Usa stanno correndo il rischio di avviare un'enorme inflazione. Se avranno presto dei prodotti che assorbiranno denaro - come auto nuove e attraenti - il rischio si ridurrà» Oltre ai soldi dello Stato nel salvataggio dell'auto Usa c'è anche molto spazio per i sindacati... «Obama sposta il pendolo della politica e dell'economia verso una maggiore attenzione al sociale. La cosa stride perché lo fa in un momento in cui la destra domina in Europa ma nuova politica industriale e stabilizzazione sociale sono due facce della stessa innovazione. Indubbiamente il coinvolgimento esteso dei lavoratori americani è una grossa novità»Quanto grossa? C'è chi parla di Marchionne come il manager di una sorta di Fondo Sovrano americano... «Presto per affermarlo. Obama è sicuramente un Roosvelt più maturo e vuole rimodellare l'America obbligato dall'insostenibilità del modello di sviluppo precedente. Ma che nasca qualcosa che somigli ad un Iri americano... Mah» Veniamo al versante italiano... «Semplice: Fiat non può permettersi di sbagliare» Ce la farà? «Fra tutte le grandi imprese dell'auto era l'unica che poteva candidarsi al salvataggio di Chrysler per molte ragioni, non ultima l'ottima esperienza brasiliana con i suoi motori molto innovativi. Sul piano finanziario sarà un impegno difficilissimo anche se c'è una maxi-garanzia» Quale? «Obama vorrà pure farsi rieleggere a fine 2012...» Ora si parla di Opel. Non sarà troppa carne al fuoco per la Fiat? «Fiat dà il meglio di sé quando distingue fra proprietà e controllo di gestione. E' fondamentale che in Italia resti il cervello operativo dell'azienda. Alla proprietà, in un mondo globale, potrebbe anche convenire diluire le sue quote in un'azienda più grande» Ma davvero a Fiat conviene unirsi a Opel? «Opel, come la galassia GM, è in crisi da tempo. Tuttavia i vantaggi delle sinergie sono sotto gli occhi di tutti. Inoltre il concorrente di Fiat, Magna, sembra meno titolato: in passato non è mai capitato che un fornitore-assemblatore abbia conquistato un produttore. Ma a Fiat sarebbero utili soprattutto gli assets della GM sud americana e non escludo uno spacchettamento dell'Opel».

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Dai fantasmi del '29 al rilancio Milano ripensa la grande crisi (sezione: Globalizzazione)

( da "Corriere della Sera" del 03-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

Corriere della Sera sezione: Economia data: 03/05/2009 - pag: 29 L'iniziativa Tabellini: non è la fine della globalizzazione. Marchetti: no ai pensieri unici Dai fantasmi del '29 al rilancio Milano ripensa la grande crisi Da giovedì il Forum «Economia e società aperta» MILANO Le scatole di cartone di Lehman Brothers o i cacciatori di teste a Canary Wharf, la nuova City di Londra, assembrati attorno agli ex banchieri che sciamano dai palazzi. Alan Greenspan, pallido, incerto, che al Congresso riconosce che sì, anche lui «guarda incredulo » ai fallimenti del mercato. O le case dei Rom date alle fiamme a Tatarsgyörgy, Ungheria profonda, dai disoccupati le cui aziende di componenti auto hanno chiuso all'improvviso. Non è una crisi povera di simboli quella che il mondo vive da due anni e da cui ora cerca di uscire. Ciò che manca di più è probabilmente una riflessione, soprattutto se aperta a chi non pretende di saperne già molto, sulle origini del grande rimescolamento e i suoi esiti. Il Forum «Economia e società aperta» organizzato dall'Università Bocconi e dal «Corriere della Sera» prova adesso a dare una risposta con i suoi appuntamenti di primavera. Dalle cause del grande crash, alla credibilità dei banchieri, ai paragoni storici, fino alle ipotesi sul sistema futuro: il Forum a Milano si concentra in quattro appuntamenti nell'aula magna della Bocconi con alcuni tratti comuni. Il primo è l'avversione alle ricette pre-confezionate: «Si tratta di far emergere opinioni individuali sulle lezioni da trarre», osserva il rettore della Bocconi Guido Tabellini. O, nelle parole del presidente di Rcs Media- Group Piergaetano Marchetti: «Intendiamo rappresentare il pluralismo, non certo pensieri unici o alla moda». Ma un altro segno distintivo del Forum è il suo carattere volutamente non esoterico e l'intenzione di estendere la platea oltre le fila degli esperti: le quattro serate saranno rivolte piuttosto al pubblico più vasto di chi avverte che la posta in gioco tocca chiunque. Peraltro gli eventi degli ultimi mesi, dalle banche fallite agli interventi pubblici, rimettono in questione molte vecchie certezze. «Una finanza e un'economia basate su algoritmi e automatismi, dominata dalla tecnica, si rendono conto ormai di non poter più ignorare l'elemento irrazionale della fiducia », osserva Piergaetano Marchetti. «Cambieranno alcuni paradigmi interpretativi aggiunge Severino Salvemini, ordinario di Organizzazione aziendale alla Bocconi . Ciò vale per le banche e la filosofia del capitalismo a debito, ma anche per i manager e il sindacato». Su questo sfondo, in un percorso a quattro tappe fra loro collegate, «Economia e società aperta» si propone di fare un punto sulle lezioni da trarre e sul ventaglio delle posizioni diverse. «È doveroso un esame di coscienza sulle magnifiche sorti e progressive delle liberalizzazioni », nota Marchetti. Giurista da sempre attento all'economia, Marchetti ricorda però che già un anno fa il Forum richiamava fon dal titolo l'importanza di «governare la globalizzazione». Non si tratta dunque di chiudere i mercati, ma di evitare l'errore di identificare l'apertura con l'assenza totale di regole. Neanche l'apertura di per sé del resto è più garantita: il crollo del commercio internazionale nel 2009 rimette in gioco l'intensità dell'integrazione internazionale. «Non siamo a uno spartiacque che segna la fine della globalizzazione avverte però Tabellini . La crisi nasce piuttosto da una visione sbagliata delle regole e di certi operatori: errori non dico tecnici, ma specifici da parte delle autorità di politica economica». E anche per Salvemini, «non siamo alla fine del capitalismo come alcuni stanno dicendo». Federico Fubini ECONOMIA E SOCIETÀ APERTA Gli incontri

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Un telescopio da record E sarà made in Italy (sezione: Globalizzazione)

( da "Nazione, La (Firenze)" del 03-05-2009)
Pubblicato anche in: (Resto del Carlino, Il (Bologna)) (Giorno, Il (Milano))

Argomenti: Cina Usa

ECONOMIA & FINANZA pag. 23 Un telescopio da record E sarà made in Italy Il più grande del mondo sorgerà in Australia MILANO CI SARÀ IL MARCHIO italiano sul più grande telescopio del mondo che sarà costruito in Australia. Ad annunciare a Sidney la firma del memorandum d'intesa con il ministro dell'Industria di Canberra, il senatore Kim Carr, per la realizzazione di un'opera (il progetto Ska) che conferma le eccellenze del made in Italy è stato ieri Adolfo Urso. Il sottosegretario allo Sviluppo economico sta guidando una delegazione di 50 imprese italiane che ha fatto tappa prima in Nuova Zelanda e da mercoledì in Australia. Paese che, ha spiegato Urso «si candida a ospitare il più grande radiotelescopio al mondo. Un'opera del valore di oltre 2 miliardi di euro che vede l'Italia protagonista sia attraverso la partecipazione scientifica, guidata dall'Istituto nazionale di astrofisica, sia nella competizione industriale con il gruppo Finmeccanica». L'iniziativa Ska (Square kilometre array) rappresenta per dimensioni fisiche, investimenti, ricadute scientifiche e industriali uno dei più ambiziosi progetti della storia della ricerca astronomica e sicuramente il più grande nella radioastronomia. «Si tratta ha sottolineato Carr di un'infrastruttura estremamente complessa costituita da oltre 2000 antenne del diametro di 15 metri distribuite per un diametro di 3000 km, il cui nucleo centrale sarà istallato su un territorio desertico e consentirà di effettuare osservazioni astronomiche in tutta la banda delle radiofrequenze con una risoluzione 50 volte maggiore. Siamo soddisfatti della partnership industriale raggiunta con il Governo italiano». Il progetto Ska, la cui costruzione inizierà nel 2012 per terminare nel 2022, porterà a un notevole balzo in avanti nella capacità di osservazione e conoscenza dell'universo profondo ma indurrà anche un notevole trasferimento tecnologico all'industria poichè la sua realizzazione richiederà lo sviluppo di soluzioni tecniche innovative. LA MISSIONE in Nuova Zelanda e Australia ha già registrato 500 incontri business to business e la firma di accordi per attrarre investimenti, facilitare le importazioni della lana e definire missioni settoriali (energia e infrastrutture) del made in Italy entro il 2009. «Oggi con la recessione economica è partita la seconda fase della globalizzazione e per questo ha concluso Urso le imprese italiane guardano con favore ad aeree lontane geograficamente come l'Oceania ma dalle enormi opportunità commerciali». a. pe.

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20,25TG COM/METEO 21,20LA MUMMIA-IL RITORNO Film avventura di Stephen Sommers (Usa 2001) ... (sezione: Globalizzazione)

( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del 03-05-2009)
Pubblicato anche in: (Nazione, La (Firenze)) (Giorno, Il (Milano))

Argomenti: Cina Usa

OGGI IN TV pag. 32 20,25TG COM/METEO 21,20LA MUMMIA-IL RITORNO Film avventura di Stephen Sommers (Usa 2001) ... 20,25TG COM/METEO 21,20LA MUMMIA-IL RITORNO Film avventura di Stephen Sommers (Usa 2001) con Brendan Fraser, Rachel Weisz 22,15TG COM/METEO 23,50HERO Film azione di Zhang Ymou (Cina/Hong Kong 2002) con Jet Li

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Marc Augé: l'umanesimo dei ciclisti salverà le città (sezione: Globalizzazione)

( da "Corriere della Sera" del 03-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

Corriere della Sera sezione: Tempo Libero data: 03/05/2009 - pag: 16 Al Parco Nord Marc Augé: l'umanesimo dei ciclisti salverà le città Se fosse la vecchia bicicletta a salvarci dal mondo globalizzato con l'individuo considerato solo un cliente? L'ipotesi arriva dal teorico dei non luoghi Marc Augé. L'antropologo anticipa il suo libro «Il bello della bicicletta» (Bollati Boringhieri) sul palco verde del Festival Naturalmente Arte al Parco Nord. «Tra luoghi e non luoghi» è il titolo dell'incontro con Augé e Marco Venturi Ferriolo (ore 15.30, Cascina Centro Parco, via Clerici 150, Sesto San Giovanni). Augé invita al «nuovo umanesimo dei ciclisti» che «riconduce l'esistenza nelle città a ritmi più sostenibili, trasforma le vie in spazi da scoprire con la cadenza di una pedalata». Dopo l'incontro, lo spettacolo «Una passeggiata fra il visibile e l'invisibile di Lorenza Zambon con musiche dal vivo. Il dibattito prosegue domani alle 15 al Politecnico (via Pascoli 20).

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L'accelerata del Lingotto (sezione: Globalizzazione)

( da "Eco di Bergamo, L'" del 03-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

L'accelerata del Lingotto --> Domenica 03 Maggio 2009 PRIMA, pagina 1 e-mail print Sergio Marchionne continua a tenere il piede sull'acceleratore. Dopo l'accordo con la Chrysler, eccolo puntare al gigante tedesco Opel. Domani il manager del Lingotto sarà a Berlino per parlare con il governo tedesco della questione. Probabilmente sfodererà le stesse armi diplomatiche che tanto successo hanno avuto con gli americani, anche se, si sa, i tedeschi sono fatti di un'altra pasta. Il ministro dell'Economia Guttemberg ha comunque detto che «il governo tedesco esaminerà molto attentamente il piano della Fiat», in particolare in relazione al numero di stabilimenti e posti di lavoro che verranno garantiti in Germania. Come è noto, in corsa per rilevare l'azienda tedesca, trascinata in crisi dalla casa-madre General Motors, c'è anche l'austro-canadese Magna. Come questo manager italo-canadese sia riuscito in pochi mesi a rovesciare le sorte del Lingotto, stretto nell'angolo da una crisi piuttosto grave, capovolgendo il fronte e passando dalla difesa all'attacco, sarà materia dei libri di storia economica. Del resto la vita della Fiat, fin dalla sua fondazione nel 1899, è quella di una salamandra che ha saputo attraversare numerose epoche di fuoco: le due guerre mondiali, il dopoguerra, le vicende degli anni '70 con la guerra del Kippur e la crisi petrolifera, le tensioni sociali, le spaventose difficoltà finanziarie scoppiate al tramonto della vita dell'Avvocato e di Umberto, fino alle vicende di questi mesi. Marchionne sembra muoversi come un generale sullo scacchiere del mercato automobilistico. Il suo progetto è in sintesi questo: Fiat detiene la tecnologia per fare vetture di qualità e possiede il blasone di ingegneria e design di Alfa e Lancia, leggende automobilistiche in tutto il mondo, per competere con i marchi di fascia alta. Ma deve affrontare una guerra che non riguarda più l'Europa e l'Occidente in senso tradizionale (Usa e Giappone compresi, che oggi si stanno leccando le ferite), ma i mercati mondiali che arrivano fino all'Estremo Oriente, con la Cina, la Corea e l'India sempre più determinate a polverizzare la concorrenza europea, americana e giapponese. Da qui la necessità per il Lingotto di fare massa critica e conquistare nuovi domini in questo risiko automobilistico. E arriviamo all'accordo dell'altro ieri. È come se Fiat da regno fosse divenuta un impero automobilistico, con nuove colonie nelle Americhe e presto anche nel cuore dell'Europa. Obama, che non vedeva l'ora di risolvere i problemi che affliggono una delle tre grandi big dell'industria automobilistica (gli restano le spaventose crisi di Gm e Ford), ha annunciato entusiasta che Fiat ha già trasferito la nuova tecnologia a Chrysler. L'accordo rappresenta anche una conferma del know how tecnologico raggiunto dalla multinazionale torinese, di cui l'Italia può essere giustamente orgogliosa. Sarà capace Fiat di fronteggiare il dispendio di energie profuso in questo mega accordo e nella campagna strategica di Marchionne, soprattutto dal punto di vista finanziario? Dai dati che possediamo la risposta è sì, poiché in questo accordo il Lingotto praticamente non sborsa nulla in termini di risorse finanziarie. È un'alleanza strategica che permetterà di mettere insieme la tecnologia Fiat, che è tra le più innovative e avanzate al mondo, le sue piattaforme e i suoi propulsori per vetture piccole e medie, nonché la sua vasta rete di distribuzione in America Latina e in Europa, con il grande patrimonio della Chrysler, che ha una forte presenza in Nord America. Continua a pagina 4 Francesco Anfossi 03/05/2009 nascosto-->

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BASCHI C'è stata il 1 maggio la premiazione dei vincitori della "Mostra-concorso... (sezione: Globalizzazione)

( da "Messaggero, Il (Umbria)" del 03-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

Domenica 03 Maggio 2009 Chiudi di LAURA RIVOLA BASCHI C'è stata il 1 maggio la premiazione dei vincitori della "Mostra-concorso nazionale Ovo Pinto" che si svolge ogni anno nel periodo pasquale a Civitella del Lago in comune di Baschi. Una mostra che, giunta alla 21° edizione, 156 partecipanti (il doppio dello scorso anno) di cui 20 stranieri, si potrebbe ormai a ragione definire internazionale. Con artisti provenienti da varie parti d'Europa, dagli Usa, da Bali e ben tre dalla Cina. I due primi premi per la categoria "artisti" sono andati a due stranieri. L'Ovo Pinto d'oro e la somma di 500 euro a Patricia Baker di Stockport (Gb) per l'opera "Futurist Car", mentre l'Ovo Pinto d'argento e la somma di 250 euro al cittadino di Bali, Sarai Llamas, per l'opera "La nascita degli uomini nuovi". A Valentino Carboni di Terni il terzo premio per l'opera "Terremoto". Interessanti anche le opere della categoria "dilettanti" che ha visto l'assegnazione dei primi tre premi rispettivamente a Valerio Fogliani di Todi, Saverio Accardi di Campobello di Mazara (Tp), Anna Civello di Orsenigo (Co). Nella categoria "scuole dell'obbligo" premiate nell'ordine la Scuola Primaria di Baschi, la Scuola Media di Civitella del Lago, la Scuola Primaria di Bastardo. Il trofeo e 150 euro per la categoria speciale "omaggio ai futuristi" sono andati a S.Rino Milone di Roma per l'opera "Manifesto del Futurismo". Ha giudicato una giuria composta da Stefano Porri, direttore artistico di Athanor Eventi, dal pittore italo americano Emilio Gentilini, dal pittore romano Giuseppe Baglioni, dal giornalista Arnaldo Casali,da Pietro Algherini dell'associazione Ovo Pinto. Un'arte particolare quella della colorazione di gusci di uova con tecniche di vario tipo, che, affonda le sue radici addirittura nel periodo romano. Quando i contadini usavano colorare i gusci d'uovo con infusi di fiori, cipolle, pomodori, erbe varie. E fatta rinascere a Civitella da un'idea di Anacleto Bernardini, attuale vice-sindaco di Baschi e presidente onorario dell'associazione Ovo Pinto. La premiazione del 1 maggio si è tenuta presso il salone cinquecentesco "E.Nunzi" di Civitella del Lago. Con un concerto etnico messicano di Erendira Diaz e Pablo Giaro seguito dall'inaugurazione di un'opera del pittore americano Buckley Smith. Poi buffet per tutti.

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URBINO DOMANI dalle 15,30 alle 19 a Palazzo Battiferri, via Saffi 42 (Aula Amaranto... (sezione: Globalizzazione)

( da "Resto del Carlino, Il (Pesaro)" del 03-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

URBINO E MONTEFELTRO pag. 20 URBINO DOMANI dalle 15,30 alle 19 a Palazzo Battiferri, via Saffi 42 (Aula Amaranto... URBINO DOMANI dalle 15,30 alle 19 a Palazzo Battiferri, via Saffi 42 (Aula Amaranto), grandi studiosi si incontrano in margine all'uscita del libro curato dal filosofo e sociologo dell'Università di Urbino Antonio De Simone, dal titolo «Paradigmi e fatti normativi. Tra etica, diritto e politica» (Morlacchi Editore). Nel volume ci sono i contributi di undici importanti studiosi italiani su argomenti che mai come oggi interessano un mondo che voglia riflettere sui processi della globalizzazione e sulle problematiche della giustizia. «IN UN mondo che cambia con velocità spesso superiore alle capacità dell'uomo di stargli dietro afferma il professor De Simone (foto) è compito degli studiosi ritagliarsi degli spazi di riflessione che facilitino i conti col passato, stimolino la riflessione sul presente e tentino di fornire le chiavi interpretative per affrontare il futuro. Da questo punto di vista la nostra Urbino, città pregna di storia ma attenta alla modernità, può ritagliarsi un ruolo di sede ideale per lo studio e la riflessione di studiosi che provengano anche da altre sedi».

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Via Internet la nuova corte dei miracoli (sezione: Globalizzazione)

( da "Corriere della Sera" del 03-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

Corriere della Sera sezione: Salute data: 03/05/2009 - pag: 51 Nel mondo Sul web rincorsa ai pazienti: con video e testimonial Via Internet la nuova corte dei miracoli La clinica globale dagli Usa all'Oriente Il fiore all'occhiello è un uomo paraplegico del Tennessee che a due mesi dal trattamento riesce ad alzarsi in piedi, ma che dire dei settanta malati di sclerosi multipla migliorati in modo sensibile dopo iniezioni di cellule staminali del tessuto adiposo? Tutto opera di Roberto Brenes, il «mago» degli audaci trapianti di cellule immature che opera in una clinica di San Josè, in Costa Rica. Intanto a Miami spopola Adolfo Rodriguez, proprietario di un night club, divenuto una attrazione perché mangia di tutto e si è dimenticato dell'insulina, nonostante il diabete, da quando nel 2007 ha fatto in Perù un'iniezione di cellule staminali nel pancreas. «Mi rendo conto che questi trattamenti non hanno ancora conferme da studi controllati dice Brenes, intervistato dalla rivista Lancet che al turismo delle cellule staminali ha dedicato un'inchiesta , ma i pazienti non vogliono aspettare e noi non possiamo lasciarli soli». Soprattutto quando il guadagno oscilla dai 15.000 ai 25.000 dollari. Prezzo medio del trattamento con le cellule staminali, di ogni tipo, fetali, del cordone o autologhe (prese dallo stesso paziente con un prelievo di midollo osseo e poi espanse) un po' in tutto il mondo. Il Lancet ha tentato una media: circa 21.000 dollari, con un'impennata in Cina dove si sfiorano i 70.000 dollari. Qui oltre alla potentissima Beike Biotechnology, che ha a Taizhou una della banche di cellule staminali più grandi del mondo, operano diversi centri, a Pechino e in altre città importanti. Tutti convogliati sul sito Web China Stem Cells News (www.stemcellschina. com) che propaganda gli «ottimi » successi delle cellule staminali in un variegato ambito patologico, dall'autismo all'epilessia, all'ictus, a malattie neurologiche ereditarie. Ma l'idea che la pubblicità sia l'anima del commercio ha fatto letteralmente «fiorire» in tutto il mondo siti internet che enfatizzano gli effetti dell'iniezione di cellule staminali e reclutano clienti. La rivista americana Science ha di recente tentato un censimento e un'analisi della loro offerta. Ci viene in aiuto anche l'indagine realizzata da Timothy Caufield dell'università di Alberta, ad Edmonton, in Canada, secondo la quale sono 19 i siti che offrono questo tipo di trattamento, nel 63 per cento dei casi dando per «accertati» e non sperimentali gli eventuali benefici. Spregiudicato in tutti l'utilizzo di video che documentano straordinarie metamorfosi da malato a guarito, spesso utilizzando bambin i. È il caso della Medra (wwww.medra.com) che propone immagini strappalacrime di bambini incurabili tornati ad una vita decente mentre il suo fondatore, lo psichiatra William Rader si rifiuta di rendere pubblica la tecnica utilizzata per il «miracolo». Altri siti puntano su un'immagine irreprensibile e paludata. Alla prima occhiata il sito dell'X-cell center di Colonia (www.xcellcenter. com) cui si può accedere in molte lingue, italiano compreso, sembra quello di una clinica universitaria. Poi lo sterminato elenco delle patologie curabili lì con le staminali prelevate dal midollo osseo della «vittima» e poi reimpiantate, apoplessia, artrosi, degenerazione maculare, diabete (1 e 2!) disfunzioni erettili, morbo di Alzheimer, traumi al midollo spinale, sbalordisce. Come non lascia indifferenti la sfrenata fantasia del metodo di infusione delle mitiche cellule: dall'inoculazione in vena, alla puntura lombare, all'applicazione angiografica mediante catetere fino al più modesto concentrato di staminali «sparato» nei piedi sofferenti dei diabetici. Il trattamento costa dai 7.500 ai 10.500 euro o, almeno, è quanto viene annunciato sul sito nelle informazioni preliminari. Evidentemente tutto questo funziona, visto che è stato aperto un centro anche a Dusseldorf. I medici coinvolti in queste pratiche sono solo ciarlatani? Mica tanto. Inquietante la visita al sito di TheraVitae, ditta che opera a Bangkok, dedicata all'iniezione di cellule staminali nel cuore per curarne le malattie. Gli operatori, che sul sito millantano la terapia come collaudata (mentre è ancora sperimentale) sono il «meglio» della cardiologia di quel Paese, a cominciare dall'attuale presidente della Heart Association tailandese. Franca Porciani I medici coinvolti Sono talvolta specialisti noti nel loro Paese, che ricoprono cariche importanti. È il caso della Thailandia In Cina I diversi centri di «cura» hanno organizzato un sito comune: che riporta guarigioni in tutti i campi

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PERUGIA IL PERÙ non è poi così lontano se quasi ... (sezione: Globalizzazione)

( da "Nazione, La (Umbria)" del 03-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

CULTURA & SPETTACOLI UMBRIA pag. 21 PERUGIA IL PERÙ non è poi così lontano se quasi ... PERUGIA IL PERÙ non è poi così lontano se quasi seimila "peruani" sono approdati in Umbria! Forse era nel loro e nel nostro destino che ciò avvenisse dal momento che il loro paese è da sempre inserito nel nome della nostra città e allora, tanto per giocare con il titolo della più ben nota rubrica: Buongiorno Peru! Buongiorno anche a tutti i popoli dell'America Latina che risiedono nella nostra regione perché proprio a loro è dedicato questo spazio. Un popolo gentile e laborioso quello peruviano, come lo ha definito il sindaco Renato Locchi, il giorno dell'apertura ufficiale del «Consulado del Peru en Perugia» proprio nel centro storico della città, in piazza della Fontana Maggiore, come dai più viene chiamata Piazza IV Novembre. Perché dedicar loro uno spazio? Perché imparino a leggere tra le notizie che li riguardano anche quelle che parlano di noi perugini, umbri; imparino a conoscerci meglio mentre noi impareremo a considerarli sempre più parte del nostro tessuto. Uno scambio per arricchire di stima la reciproca conoscenza. Parliamo di globalizzazione, di fratellanza, solidarietà, comunione.parole alle quali in realtà dobbiamo ancora e sempre dare un senso reale. Sono molti, dicevo prima, gli immigrati in Umbria, che vivono, lavorano, hanno costruito una famiglia e i loro figli frequentano le nostre scuole. A loro affidiamo ciò che abbiamo di più caro: le nostre case, i nostri figli, gli anziani che non possiamo assistere perché non abbiamo tempo e forse, qualche volta, anche la voglia di custodire. DI LORO ci fidiamo, sono rispettosi, gentili, silenziosi ed efficienti. Non si sono troppo inseriti nel contesto cittadino. Vivono la loro vita, istituiscono associazioni e con cura conservano tradizioni e costumi del luogo di provenienza, e in particolare, eseguono la loro musica e le loro danze folkloristiche, ma dentro i loro cuori hanno il desiderio di farsi conoscere, di raccontare le bellezze della loro terra, il colore del cielo. Sono ormai una ventina d'anni che il primo peruviano è arrivato a Perugia. Era una donna, laureata, in legge, ma il suo titolo in Italia non aveva e non ha valore perciò qualsiasi lavoro, che non richiedesse qualifiche specifiche, per lei andava bene. Era del lavoro che aveva bisogno, per permettere ai suoi figli che aveva lasciato a casa con il marito una vita migliore. Secondo una indagine dell'Ocse (Organizzazione e Cooperazione per lo Sviluppo Economico) oltre il 25% degli immigrati ha conseguito una laurea mentre nei paesi occidentali solo il 20% ha un'istruzione universitaria. Forse dovremmo riflettere un po' più quando non usiamo il tono giusto e nemmeno lo stesso rispetto che viene usato nei nostri confronti. Forse ogni tanto dovremmo pensare a quel nostro nonno che non ha fatto fortuna in America quando negli anni trenta anche lui emigrò, con una valigia piena di speranze ma anche di tanta tristezza. In questo spazio parliamo di voi, dell'attività delle vostre associazioni, degli incontri dove siete protagonisti e ai quali siamo invitati tutti.Durante il mese di maggio sono diversi gli appuntamenti culturali d'arte, folklore, musica, ma sono previsti anche incontri e convegni dove si parlerà delle problematiche che via via sorgono e che a volte, basta solo un pizzico di buona volontà per risolverle. Questo breve articolo vuol essere anche un'occasione per interagire con la comunità umbra e un invito a spedire notizie, storie, curiosità che possano interessare e allo stesso tempo fornire un ritratto più fedele e approfondito della cultura e delle tradizioni latino-americane. muchomaspg@gmail.com.

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MODELLO THATCHER E NUOVE TEORIE ECONOMICHE (sezione: Globalizzazione)

( da "Unita, L'" del 03-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

MODELLO THATCHER E NUOVE TEORIE ECONOMICHE RECESSIONE E MODERNITÀ È fallito il socialismo e poco dopo anche il neo liberismo si è frantumato. Travolti da questo cataclisma i governi usano l'economia come i pompieri l'idrante, gettano acqua dove c'è più fuoco cercando di salvare il salvabile. Ci vorrebbero architetti e ingegneri per farlo ma non ce ne sono disponibili. Nessun governo ha infatti sottomano una nuova teoria economica, un modello da seguire perché per trent'anni ci si è adagiati sul sistema creato dalla signora Thatcher. Ed è questo il pericolo vero della recessione, l'assenza di un'alternativa al modello del libero mercato. L'economia che fino allo scorso settembre ha fatto da cornice alla nostra vita poggiava su questo principio, professato per un decennio dal governo della signora di ferro. Ma i pilasti ideologici della rivoluzione thatcheriana hanno iniziato ad alzarsi ben prima della sua elezione a primo ministro il 3 maggio del 1979. In un'Inghilterra fiaccata dalle politiche assistenzialiste del partito laburista, la dottrina neo-liberista incoraggia l'iniziativa privata. Nascono migliaia di piccole imprese. A facilitarne la rinascita è l'abbattimento delle aliquote fiscali, quella più elevata si dimezza al 40%, e la privatizzazione dei beni dello stato. La Gran Bretagna vende i suoi gioielli: scuole, parchi, ospedali, trasporti e telefonia finiscono in mano ai privati. Le casse dello stato si gonfiano e la politica monetaria diventa un esercizio contabile, proprio come aveva suggerito il guru del neo-liberismo, Milton Friedman, l'economista più ammirato dalla signora di ferro. L'era in cui si stampava carta moneta pervia andare avanti il carrozzone dello stato è finita e con lei le ondate di inflazione galoppante. Chi beneficia maggiormente delle nuove politiche è però la finanza. Con il Big Bang la Thatcher apre le porte della City di Londra ai banchieri europei e americani. Un misto di sgravi fiscali, incentivi monetari e il rilassamento dei controlli trasforma la capitale inglese nella piazza affari più dinamica ed ambita del mondo. È l'inizio della deregulation. Il modello thatcheriano si presenta come lo schema economico della globalizzazione, un modello però che funziona solo in alcuni paesi e che non resiste al test del tempo. In Russia crea la casta degli oligarchi, in America dà vita agli abusi finanziari che hanno trascinato l'economia mondiale nella recessione, persino in Gran Bretagna l'eredità della Thatcher è il caos economico. Quale la soluzione? Non il colpo di spugna che tutti i governi vorrebbero: innalzamento delle aliquote fiscali, creazione dal nulla di carta moneta, nazionalizzazioni e potenziamento del sistema sociale. L'alternativa non può essere il ritorno al socialismo ma una nuova teoria economica. Una che funzioni per i prossimi trent'anni fino alla prossima crisi. L'economia non è una scienza esatta e la teoria perfetta non esiste.

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Il che ha zittìto il Big Mac (sezione: Globalizzazione)

( da "Gazzetta di Parma (abbonati)" del 03-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

SPETTACOLI 03-05-2009 CINEMA MARTEDÌ IL DOCUFILM ALL'EDISON Il «blues della focaccia» che ha zittìto il Big Mac II E la focaccia pugliese sconfisse il Big Mac. Per la serie: quando il locale vince contro il globale. Martedì alle 21.15 al Cinema Edison d'essai, nell'ambito della rassegna di documentari «Doc in tour», Solares Fondazione delle Arti presenta il film «Focaccia blues» (Italia 2008 - 78'), regia di Nico Girasola, con Dante Marmone, Luca Cirasola, Tiziana Schiavarelli, Lino Banfi, Renzo Arbore, Michele Placido, Nichi Pugliesi doc Banfi e Arbore. Vendola. Surreale commedia gastronomica, verissimo manifesto di opposizione alla globalizzazione che schiaccia le culture locali, la pellicola si inserisce nel genere docu-fiction che ha pochi esempi in Italia, e si ispira alla vera storia della «focaccia che si mangiò l'hamburger», ovvero all'impresa di un forno di Altamura (Bari) che nel 2002 fece chiudere un McDonald's a suon di pizza, pane e focacce. Ma attorno al tema centrale lievitano tante vicende parallele: così, tra finzione e realtà, il film intreccia con grande verve umoristica il racconto della gente di Altamura, il viaggio surreale in America di un giornalista intento ad esportare la focaccia pugliese nella culla del fast food, la fiaba romantica di un fruttivendolo innamorato e della bella del paese sedotta da uno straniero alla guida di una sgargiante Corvette gialla. All'interno di queste cornici si innestano vari siparietti comiconostalgici animati da Renzo Arbore e Lino Banfi o da ospiti d'eccezione come Nichi Vendola e Michele Placido. Al secondo blues della sua carriera (dopo «Albània Blues»), il regista Nico Cirasola adatta il mood nostalgico e «sudista» dei canti dei neri d'America ad un conviviale contrappunto tra fantasia e documentario. Il biglietto costa 6 euro, ridotto 4.50, tessera studenti scuole superiori 4. Info: 0521 964803.

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Influenza, saliti a 19 i morti in Messico In Italia primo contagiato: già guarito (sezione: Globalizzazione)

( da "Giornale.it, Il" del 03-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

n. 106 del 2009-05-03 pagina 0 Influenza, saliti a 19 i morti in Messico In Italia primo contagiato: già guarito di Redazione Continua l'emergenza a Città del Messico, mentre il virus si è diffuso in Asia. In Italia riscontrato su un paziente di 53 anni a Massa. Era rientrato dal messico ma l'uomo non è più infetto. Il sottosegretario Fazio: "In Occidente la malattia si presenta con sintomi talmente blandi che sarà sempre meno pericolosa" Città del Messico - Sale il bilancio dell'epidemia dell'influenza A/H1N1 in Messico: 19 i morti e 454 i casi accertati. Lo ha annunciato il ministro della Sanità messicano José Angel Cordova. "Abbiamo 473 casi di influenza confermati, di cui 454 persone infettate e altre 19 decedute" ha dichiarato il ministro, precisando che finora sono state effettuate 1.303 analisi. Il precedente bilancio era di 16 morti e 427 malati accertati. Il ministro ha precisato che i casi riguardano 18 dei 32 Stati di cui è composto il Paese e che le morti si concentrano nella Valle de México, dove vivono 20 milioni di persone. La maggior parte (14) delle vittime sono donne. Nella conferenza stampa in cui ha parlato il ministro Cordova é stato confermato che non ci saranno modifiche nel calendario delle consultazioni legislative del 5 luglio per la quali domani inizia la campagna elettorale. Il primo caso in Italia L’Asl di Massa ha confermato che il paziente ricoverato nell’ospedale locale è affetto da Nuova Infuenza. è il primo caso in Italia. "è stato telefonicamente confermato dall’Istituto superiore di sanità la positività del paziente ricoverato a Massa all’influenza di tipo A, ceppo H1n1", ha spiegato il direttore generale dell’Asl 1 di Massa Antonio Delvino che però ha spiegato che "il paziente non presenta più nessuna sintomatologia, è guarito". Il direttore generale ha spiegato che "sono stati sottoposti a profilassi antivirale i suoi parenti più stretti e le persone che hanno avuto contatto con lui". "Il paziente è guarito, non rischia più niente". Il paziente è un cinquantenne della provincia di Massa arrivato dal Messico il 23 di aprile e poi ricoverato nel reparto di malattie infettive dell’ospedale di Massa. Fazio: "I Occidente malattia con sintomi blandi" è inevitabile la diffusione del virus della nuova influenza", che comunque si presenta in forma molto blanda, con sintomi molto leggeri. Il sottosegretario alla Salute Ferruccio Fazio rassicura e spiega che in Italia fino ad ora sono stati riscontrati 21 casi sospetti, 9 dei quali esaminati ad oggi dall’Iss: di questi uno, il caso di Massa, è risultato positivo e otto sono risultati negativi, 4 dei quali totalmente negativi e 4 (2 provenienti dalla California e 2 da New York) hanno riscontrato la presenza di un virus di influenza stagionale. Ancora, 13 casi sono attualmente sotto osservazione: le persone resteranno a casa per 7 giorni attentamente monitorate e l’Iss ha in atto i controlli necessari. "In più - ha aggiunto Fazio - c’è una hostess proveniente da volo da Cancun atterrata a Malpensa che attualmente è sotto osservazione e stiamo rintracciando i passeggeri del volo per la tracciabilità del virus". Il contagio sbarca in Asia Una religiosa di 51 anni, rientrata domenica dal Messico e messa in quarantena martedì scorso, ha contratto il virus, ha confermato oggi all’agenzia di stampa sud-coreana Yonhap un funzionario del ministero della Sanità, dietro garanzia di anonimato. è il primo caso di influenza A - come è stata battezzata la malattia da virus H1N1 - ufficializzato in Corea del Sud. E giunge poche ore dopo la conferma di un primo caso in Asia - quello di un messicano arrivato a Hong Kong via Shangai - che ha portato la Cina ad annunciare l’interruzione dei voli tra Shangai e il Messico. "La data della ripresa dei voli dipenderà dal quadro di controllo della pandemia", ha annunciato l’agenzia ufficiale Nuova Cina. Il primo caso di contagio da H1N1 a Hong Kong è stato confermato ieri dal capo dell’esecutivo Donald Tsang, che ha deciso un immediato innalzamento dello stato di allerta. Si tratta di un giovane di 25 anni, giunto nella megalopoli cinese a bordo di un volto China Eastern Airlines e ricoverato in serata con febbre alta e sintomi che lasciavano pochi dubbi. La conferma del contagio ha fatto scattare l’allarme: 300 clienti e dipendenti dell’hotel dove l’uomo ha brevemente alloggiato sono stati messi in quarantena per sette giorni, mentre le autorità hanno annunciato misure "draconiane" per stoppare la diffusione del virus. Il ministero cinese della Sanità ha chiesto alle autorità competenti a Pechino, Shangai e Canton di mettere in immediata quarantena tutti i passeggeri del volo AM098 su cui è giunto il malato dal Messico. Intanto in Corea del Sud è stato segnalato un caso "probabile" dopo quello della religiosa rientrata dal Paese sud-americano. Il ministero della Sanità ha precisato che altre 23 persone sono state sottoposte a test di controllo. India: negativi sei casi In India sono risultati tutti negativi i sei pazienti ricoverati a Delhi. Lo riferiscono fonti del ministero della salute, citate dall'agenzia Ians. Dopo i tre già dimessi ieri dal Ram Manohar Lohia Hospital della capitale indiana, anche per gli ultimi tre pazienti è arrivato il via libera dalle autorità sanitarie alla dimissione dall'ospedale. Al momento, come hanno spiegato i vertici sanitaria dall'ospedale specializzato in malattie infettive, nessun paziente è ricoverato con i sintomi dell'H1N1. L'ospedale, intanto, si è attrezzato a fronteggiare eventuali casi, isolando un'area di quarantena e dedicando personale medico e paramedico, oltre ad approvvigionarsi di Tamiflu, l'antivirale che può combattere la nuova influenza. Dei sei casi sospetti arrivati all'ospedale indiano, due riguardavano cittadini non-indiani residenti uno a Londra e un altro in Texas. L'America chiude le scuole In America più di 430 scuole sono state chiuse in 18 Stati per prevenire il diffondersi dell’epidemia, mentre nelle ultime ore sono stati registrati una ventina di nuovi contagi nel Paese. Il governo Usa ha intanto emanato un nuova direttiva per le scuole dove sono stati riscontrati casi di contagio, che impone la chiusura degli istituti interessati per almeno 14 giorni. Gli studenti ammalati possono infatti trasmettere il virus per un periodo compreso dai sette ai dieci giorni dal momento in cui lo hanno contratto. Gli esperti hanno comunque sostenuto che il virus dell’influenza suina è meno pericoloso di quanto si temesse in un primo momento. Nancy Cox, responsabile del settore influenza del Centro di controllo e prevenzione delle malattie di Atlanta, in Usa, ha detto che il virus H1N1 non ha caratteristiche genetiche e "forza" paragonabili, ad esempio, alla pandemia della "Spagnola" che si diffuse nel mondo dal 1918. © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano

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(sezione: Globalizzazione)

( da "Giornale.it, Il" del 03-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

n. 106 del 2009-05-03 pagina 7 «Ormai è solo una normale influenza» di Redazione Se la pandemia arriverà, la gente potrebbe non accorgersene. Chi sarà contagiato dal virus A/H1N1 penserà di aver preso l'influenza fuori stagione. Com'è successo al cinquantenne di Aulla, un paesino vicino a Massa Carrara, che al suo rientro da Città del Messico si è fatto visitare dal medico di famiglia, più per scrupolo che per malessere. Accusava solo dei dolori muscolari, un po' di tosse, qualche brivido. Ma il tampone gli ha rilevato, a sorpresa, il virus ormai atteso anche in Italia e lui è diventato il paziente numero uno dell'influenza messicana nel nostro Paese. L'uomo non è più infetto, sta benone, è già guarito e non rischia più niente. Però il pericolo è la diffusione del virus nei giorni scorsi. E così è scattata la profilassi e la sorveglianza sui familiari a stretto contatto con il paziente. La guarigione del primo italiano ha fatto tirare un sospiro di sollievo alle autorità sanitarie allertate da giorni sul problema influenza A. «Il suo decorso clinico è estremamente benigno sia sotto il profilo dei sintomi che virologico. La punta febbrile massima è stata di 37,2°» ha dichiarato ieri il sottosegretario alla Salute, Ferruccio Fazio, confermando che il paziente era di ritorno dal Messico dopo sei mesi di permanenza. La situazione è dunque sotto controllo ma il pericolo di una diffusione non è affatto scongiurato. In Italia «abbiamo avuto 21 casi sospetti e 12 sono ancora sotto osservazione», dice Fazio che però avverte: «Ci sarà una progressiva diffusione del virus fino all'estate ma non c'è nessuna preoccupazione perché«l'aggressività dell'H1N1 potrebbe essere in calo. Nei casi occidentali - spiega - si presentano sintomi talmente blandi da far ipotizzare una riduzione di aggressività rispetto al ceppo originario messicano». Lo incalza il direttore generale dell'Aifa, Guido Rasi, che ha garantito «scorte di antibiotici per due mesi» nel caso in cui si profilasse l'ipotesi - attualmente remota - di complicazioni polmonari dovute all'influenza. Dall'Italia al Messico. Nel paese, epicentro del contagio, si sente meno pressante la morsa del virus. Il ministro della Sanita, José Angel Cordova, ha affermato che l'epidemia è «in fase di stabilizzazione» con i suoi 397 casi confermati. Negli Stati Uniti, gli ultimi aggiornamenti parlano di 160 casi in 21 stati. Ma dal Centro Usa per il controllo e la prevenzione delle malattie (Cdc), si pensa che l'influenza potrebbe non essere grave come sembrava pochi giorni fa: alcuni casi che non erano stati diagnosticati subito perché troppo lievi. Anche in Europa i casi confermati non presentano rischi. Ma dall'Asia arrivano le prime segnalazioni: un malato in Corea, l'altro a Hong Kong dove sono stati messi in quarantena 200 ospiti e 100 dipendenti dell'hotel dove alloggiava il messicano infetto. La Cina ha inoltre sospeso i voli per il Messico. L'Oms ha intanto rifatto i conti del contagio: 615 malati in 15 paesi. Una dinamica dell'epidemia praticamente raddoppiata nelle ultime 24 ore. Ma il livello di rischio resta a cinque sulla scala di sei dell'organizzazione. © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano

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Volo da Cancun, equipaggio sotto controllo (sezione: Globalizzazione)

( da "Avvenire" del 03-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

MONDO 03-05-2009 Volo da Cancun, equipaggio sotto controllo DA ROMA A llarme rientrato per la hostess di un volo proveniente da Cancun, gettonata località turistica dello Yucatan. Così come per una bimba rientrata da Cuba, ma passata per lo stesso scalo. Entrambe sono state visitate a Milano, dopo l'atterraggio a Malpensa e dopo aver denunciato i sintomi dell'influenza. Anche l'equipaggio del primo volo è sotto controllo e si stanno cercando i passeggeri. È su chi torna dal Messico che si appuntano i controlli, anche se il problema investe ormai parecchi paesi. È la globalizzazione che non fa sconti. Ma che chiama a misure specifiche. Come l'attivazione di percorsi sanitari differenziati per passeggeri ed equipaggi aerei in arrivo dal Paese centroamericano. Va in questo senso una circolare emanata ieri dal ministero della Salute e rivolta agli Uffici di sanità marittima e di frontiera e all'Ente nazionale aviazione civile. Chi ha sintomi sospetti sarà avviato secondo i protocolli prestabiliti alla struttura sanitaria territoriale di riferimento per i necessari approfondimenti diagnostici e l'applicazione del- le misure previste per le malattie infettive. Tutti i viaggiatori provenienti da aree interessate da focolai di influenza A/H1N1 saranno inoltre sottoposti a sorveglianza sanitaria a casa per sette giorni. Solo chi proviene da «Paesi infetti», deve andare dal medico, la raccomandazione del sottosegretario alla Salute Ferruccio Fazio per non intasare gli ambulatori. A evitare psicosi, il medico e tecnico dell'esecutivo, ha spiegato poi che il rischio di contrarre il virus si ha solo se si sta a meno di 50 centimetri di distanza da un portatore per almeno quattro ore. Più a rischio gli studenti (e per fortuna. ha detto Fazio, le scuole stanno per chiudere) rispetto a chi ha viaggiato in aereo lontano da un contagiato. Per informare correttamente i cittadini è stato attivato un call center al numero 1500, al quale dal 24 aprile si sono già rivolti in 27mila. Sarà potenziato, promettono al Welfare. A Massa, però, la notizia del primo caso di contagio in Italia ha causato decine di telefonate alla Croce Rossa e alle pubbliche assistenze di Aulla. Per tranquillizzare gli abitanti, il sindaco ha indetto un incontro pubblico stamattina alle 10, alla presenza del direttore sanitario della Asl di Massa. (G.San.) Negativi i primi test su una hostess e su una bimba rientrata da Cuba che non stavano bene. Il ministero della Salute: negli aeroporti canali sanitari specifici per i passeggeri che rientrano dal Paese centroamericano

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Strategia planetaria contro le derive della globalizzazione (sezione: Globalizzazione)

( da "Avvenire" del 03-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

SPECIALI 03-05-2009 IL DIBATTITO Strategia planetaria contro le derive della globalizzazione da Roma Luigi Dell'Aglio I l mondo attraversa una fase in cui sono fortemente minacciati alcuni fra i principali diritti umani. Il dibattito alla Pontificia Accademia delle Scienze Sociali, che avuto inizio venerdì e si chiuderà martedì sul tema «Dottrina sociale cattolica e diritti umani» , approfondisce questioni che investono l'ordine naturale e la cui soluzione richiede l'impegno di tutte le ' scienze umane'. Centinaia di milioni di famiglie piomberanno nella povertà, a causa di una crisi finanziaria che rende vulnerabili come non mai lavoratori e familiari già emarginati e demoralizzati dalla globalizzazione. Altro motivo di inquietudine: nella versione ' aggiornata' della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, ' scompare' il diritto dei genitori di scegliere liberamente il tipo di educazione da dare ai loro bambini. Quanto al potenziale ' dovere d'ingerenza' negli ' Stati canaglia', per proteggere diritti violati, l'intervento umanitario comincia a suscitare discussioni perché può produrre effetti perversi. Si va verso azioni a carattere preventivo e questa evoluzione impensierisce gli esperti di diritto cattolici. I quali inoltre chiedono fermamente una protezione giuridica per il ' non nato', l'embrione, cui non viene riconosciuto il primo dei diritti naturali. Contro la congiuntura finanziaria «uniti si vince, ma una strategia planetaria manca» , dice il Nobel Joseph Stiglitz, che ora presiede la Commissione Onu per la crisi economica globale. «Inoltre i massicci sussidi alle banche e alle imprese possono elargirli soltanto i Paesi ricchi; gli altri non hanno risorse da lanciare nella fornace della ripresa» . I Paesi ricchi, rileva il Nobel, dopo aver predicato il mercato libero, praticheranno il protezionismo. Così i Paesi poveri non avranno più neanche la speranza di collocare i loro pochi prodotti competitivi. «D'altro canto, nel mondo industrializzato, la globalizzazione è stata finora gestita in modo tali che gli Stati hanno perso la capacità di svolgere il proprio ruolo in frangenti come questi. Ora, in piena globalizzazione, il crash rende la situazione molto più complicata» . Ha poi aggiunto il premio Nobel per l'economia: «Disonestà delle istituzioni finanziarie e incompetenza dei pubblici poteri hanno provocato la calamità. E il prezzo viene pagato da tutti: lavoratori, proprietari di case, contribuenti e investitori» . Ora tutti hanno capito che non si può avere fiducia del mercato lasciato a se stesso. «Tutti sono diventati seguaci di Keynes e ne ripetono gli aforismi (' nel lungo periodo, saremo tutti morti' oppure ' ogni volta che risparmi 5 scellini, togli a un uomo un giorno di lavoro'). Ma le parole non bastano più: ' anche Nixon un giorno si definì keynesiano'. Ora bisogna guardare con estrema attenzione alle dimensioni sociali della crisi» . La Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo all'articolo 26 affermava, tra l'altro, che «i genitori hanno il diritto prioritario di scegliere il tipo di educazione da dare ai loro bambini, anche sotto il profilo religioso e morale» . Juan Josè Llaach, professore all'Austral University, fa sapere che nel 1990, quando si tenne il convegno Unesco di Jomtien ( Thailandia), tutta questa parte venne soppressa. «Il diritto risulta annacquato in un contesto molto sfumato. Oltre al sopruso sul piano giuridico, è stato commesso un grosso errore scientifico» , aggiunge Llaach. La decisione di Barack Obama di revocare le disposizioni di Bush sull'aborto è stata vivacemente criticata da Michel Schooyans, professore di filosofia e sociologia all'Università di Lovanio. «E' un regresso che altera la qualità democratica della società americana che ha eletto il nuovo presidente. Quarantasei milioni all'anno sono gli aborti nel mondo. Questa concezione ' moderna' dei diritti dell'uomo è opposta a quella classica della Chiesa» . Interventi umanitari: oggi debbono poter contare su un'indiscussa forza militare, altrimenti non hanno effetto, spiega Janne Haaland Matlary, professore di politica internazionale ed ex Segretario di Stato norvegese. Di fatto, un'imminente minaccia terroristica autorizza la legittima difesa «a carattere preventivo e unilaterale» . JANNE HAALAND MATLARY La norvegese Matlary invoca «più forza negli interventi umanitari» JOSEPH STIGLITZ Per il premio Nobel «nuovi protezionismi penalizzano i Paesi poveri»

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Influenza, saliti a 19 i morti in Messico In Italia due contagiati, ma sono già guariti (sezione: Globalizzazione)

( da "Giornale.it, Il" del 03-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

n. 106 del 2009-05-03 pagina 0 Influenza, saliti a 19 i morti in Messico In Italia due contagiati, ma sono già guariti di Redazione Continua l'emergenza a Città del Messico, mentre il virus si è diffuso in Asia. In Italia riscontrati due casi su un paziente di 53 anni a Massa e su un viovane di 25 anni, rientrati entrambi dal Messico, ma non sono più infetti. Fazio: "In Occidente la malattia ha sintomi talmente blandi che sarà sempre meno pericolosa" Città del Messico - Sale il bilancio dell'epidemia dell'influenza A/H1N1 in Messico: 19 i morti e 454 i casi accertati. Lo ha annunciato il ministro della Sanità messicano José Angel Cordova. "Abbiamo 473 casi di influenza confermati, di cui 454 persone infettate e altre 19 decedute" ha dichiarato il ministro, precisando che finora sono state effettuate 1.303 analisi. Il precedente bilancio era di 16 morti e 427 malati accertati. Il ministro ha precisato che i casi riguardano 18 dei 32 Stati di cui è composto il Paese e che le morti si concentrano nella Valle de México, dove vivono 20 milioni di persone. La maggior parte (14) delle vittime sono donne. Nella conferenza stampa in cui ha parlato il ministro Cordova é stato confermato che non ci saranno modifiche nel calendario delle consultazioni legislative del 5 luglio per la quali domani inizia la campagna elettorale. Due contagiati in Italia: guariti L’Asl di Massa ha confermato che il paziente ricoverato nell’ospedale locale è affetto da Nuova Infuenza. è il primo caso in Italia. "è stato telefonicamente confermato dall’Istituto superiore di sanità la positività del paziente ricoverato a Massa all’influenza di tipo A, ceppo H1n1", ha spiegato il direttore generale dell’Asl 1 di Massa Antonio Delvino che però ha spiegato che "il paziente non presenta più nessuna sintomatologia, è guarito". Il direttore generale ha spiegato che "sono stati sottoposti a profilassi antivirale i suoi parenti più stretti e le persone che hanno avuto contatto con lui". "Il paziente è guarito, non rischia più niente". Il paziente è un cinquantenne della provincia di Massa arrivato dal Messico il 23 di aprile e poi ricoverato nel reparto di malattie infettive dell’ospedale di Massa. E' un ragazzo di 25 anni, tornato dal Messico e già guarito, il secondo caso di nuova influenza confermato in Italia. Il giovane è stato curato dall'Istituto Spallanzani ma non é mai stato sottoposto a ricovero. La sua compagna, secondo quanto si apprende, è stata trattata in via precauzionale con antivirali. Fazio: "I Occidente malattia con sintomi blandi" è inevitabile la diffusione del virus della nuova influenza", che comunque si presenta in forma molto blanda, con sintomi molto leggeri. Il sottosegretario alla Salute Ferruccio Fazio rassicura e spiega che in Italia fino ad ora sono stati riscontrati 21 casi sospetti, 9 dei quali esaminati ad oggi dall’Iss: di questi uno, il caso di Massa, è risultato positivo e otto sono risultati negativi, 4 dei quali totalmente negativi e 4 (2 provenienti dalla California e 2 da New York) hanno riscontrato la presenza di un virus di influenza stagionale. Ancora, 13 casi sono attualmente sotto osservazione: le persone resteranno a casa per 7 giorni attentamente monitorate e l’Iss ha in atto i controlli necessari. "In più - ha aggiunto Fazio - c’è una hostess proveniente da volo da Cancun atterrata a Malpensa che attualmente è sotto osservazione e stiamo rintracciando i passeggeri del volo per la tracciabilità del virus". Il contagio sbarca in Asia Una religiosa di 51 anni, rientrata domenica dal Messico e messa in quarantena martedì scorso, ha contratto il virus, ha confermato oggi all’agenzia di stampa sud-coreana Yonhap un funzionario del ministero della Sanità, dietro garanzia di anonimato. è il primo caso di influenza A - come è stata battezzata la malattia da virus H1N1 - ufficializzato in Corea del Sud. E giunge poche ore dopo la conferma di un primo caso in Asia - quello di un messicano arrivato a Hong Kong via Shangai - che ha portato la Cina ad annunciare l’interruzione dei voli tra Shangai e il Messico. "La data della ripresa dei voli dipenderà dal quadro di controllo della pandemia", ha annunciato l’agenzia ufficiale Nuova Cina. Il primo caso di contagio da H1N1 a Hong Kong è stato confermato ieri dal capo dell’esecutivo Donald Tsang, che ha deciso un immediato innalzamento dello stato di allerta. Si tratta di un giovane di 25 anni, giunto nella megalopoli cinese a bordo di un volto China Eastern Airlines e ricoverato in serata con febbre alta e sintomi che lasciavano pochi dubbi. La conferma del contagio ha fatto scattare l’allarme: 300 clienti e dipendenti dell’hotel dove l’uomo ha brevemente alloggiato sono stati messi in quarantena per sette giorni, mentre le autorità hanno annunciato misure "draconiane" per stoppare la diffusione del virus. Il ministero cinese della Sanità ha chiesto alle autorità competenti a Pechino, Shangai e Canton di mettere in immediata quarantena tutti i passeggeri del volo AM098 su cui è giunto il malato dal Messico. Intanto in Corea del Sud è stato segnalato un caso "probabile" dopo quello della religiosa rientrata dal Paese sud-americano. Il ministero della Sanità ha precisato che altre 23 persone sono state sottoposte a test di controllo. India: negativi sei casi In India sono risultati tutti negativi i sei pazienti ricoverati a Delhi. Lo riferiscono fonti del ministero della salute, citate dall'agenzia Ians. Dopo i tre già dimessi ieri dal Ram Manohar Lohia Hospital della capitale indiana, anche per gli ultimi tre pazienti è arrivato il via libera dalle autorità sanitarie alla dimissione dall'ospedale. Al momento, come hanno spiegato i vertici sanitaria dall'ospedale specializzato in malattie infettive, nessun paziente è ricoverato con i sintomi dell'H1N1. L'ospedale, intanto, si è attrezzato a fronteggiare eventuali casi, isolando un'area di quarantena e dedicando personale medico e paramedico, oltre ad approvvigionarsi di Tamiflu, l'antivirale che può combattere la nuova influenza. Dei sei casi sospetti arrivati all'ospedale indiano, due riguardavano cittadini non-indiani residenti uno a Londra e un altro in Texas. L'America chiude le scuole In America più di 430 scuole sono state chiuse in 18 Stati per prevenire il diffondersi dell’epidemia, mentre nelle ultime ore sono stati registrati una ventina di nuovi contagi nel Paese. Il governo Usa ha intanto emanato un nuova direttiva per le scuole dove sono stati riscontrati casi di contagio, che impone la chiusura degli istituti interessati per almeno 14 giorni. Gli studenti ammalati possono infatti trasmettere il virus per un periodo compreso dai sette ai dieci giorni dal momento in cui lo hanno contratto. Gli esperti hanno comunque sostenuto che il virus dell’influenza suina è meno pericoloso di quanto si temesse in un primo momento. Nancy Cox, responsabile del settore influenza del Centro di controllo e prevenzione delle malattie di Atlanta, in Usa, ha detto che il virus H1N1 non ha caratteristiche genetiche e "forza" paragonabili, ad esempio, alla pandemia della "Spagnola" che si diffuse nel mondo dal 1918. © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano

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Il mercato della droga ha delle regole precise ed è sempre più globalizzato. Nigeriani, al... (sezione: Globalizzazione)

( da "Gazzettino, Il (Padova)" del 03-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

Domenica 3 Maggio 2009, Il mercato della droga ha delle regole precise ed è sempre più globalizzato. Nigeriani, albanesi e magrebini intrecciano in continuazione affari legati all'acquisto e allo spaccio di sostanze stupefacenti. Nella nostra città tutto questo è all'ordine del giorno, non per niente è considerata la capitale della droga del Nordest. La tesi dell'internazionalità del business malavitoso è confermata dagli ultimi arresti messi a segno dagli uomini della squadra Mobile della polizia coordinati da Marco Calì. Gli agenti, tra il trenta aprile e il primo maggio, hanno organizzato una serie di appostamenti in zona Mortise per catturare due trafficanti di eroina albanesi. Un filone che la Mobile già seguiva dai primi di aprile, quando riuscì a mettere le manette ai polsi a due ex fanghini albanesi residenti ad Abano: Lenez Berketi di 31 anni e Arben Zefi di 38 anni beccati mentre stavano vendendo mezzo chilo di eroina a due marocchini. La stessa dinamica che si è riproposta proprio l'altro giorno, perchè gli albanesi ormai cedono l'eroina ai magrebini che poi la spacciano nelle zone più "calde" della città. I poliziotti, a partire dalle 22 della sera del trenta aprile, muniti di cannocchiali a infrarossi hanno osservato i due albanesi che disseppellivano dal sottopasso di via Bassette dei panetti di eroina. Gli uomini della Mobile hanno aspettato che si allontanassero con quasi mezzo chilo di droga, poi sono intervenuti e sono riusciti a sequestrare quasi due chili di eroina che i trafficanti avevano bene occultato sotto terra. Quindi si sono nuovamente appostati. In via Bassette è tornato uno dei due albanesi, che accortosi della sparizione della droga è subito salito in sella allo scooter e ha raggiunto il complice in via Lanari. A questo punto gli agenti si sono materializzati e hanno bloccato Enea Milla di 25 anni residente a Rovigo ma domiciliato a Padova in via Andreini 20 e Durim Kaloti di 27 anni domiciliato in città in via Florigerio. Entrambi sono stati accusati di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. In un secondo momento gli uomini della Mobile hanno effettuato una perquisizione nell'abitazione del Milla e qui hanno rinvenuto un bilancino di precisione, 3.100 euro in contanti e le stesse buste di plastica con cui erano stati avvolti i panetti di eroina nascosti nella terra del sottopasso. I poliziotti in via Lanari hanno anche bloccato due tunisini all'interno di una Volkswagen giunti nella strada per acquistare l'eroina dagli albanesi. L'attività anti-spaccio della squadra Mobile durante il primo maggio è proseguita in altri quartieri della città. In via Confalonieri sono stati arrestati i marocchini Mohamed Arrfi di 24 anni e Abdelouahab Mounim di 26 anni, entrambi residenti a Rovigo, e trovati in possesso di quasi sei grammi di eroina. Infine in via del Giglio all'Arcella a un passo da via Fornace Morandi è stato catturato il pusher tunisino Chakib Zarey di 31 anni bloccato con addosso oltre 20 grammi di cocaina. Marco Aldighieri

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Influenza suina, già guarito il primo caso italiano (sezione: Globalizzazione)

( da "Gazzettino, Il" del 03-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

Influenza suina, già guarito il primo caso italiano A Massa accertato il contagio di un cinquantenne: già dimesso. Sono 13 le persone sotto osservazione Domenica 3 Maggio 2009, Tredici casi sotto osservazione e il primo infettato, un cinquantenne di Massa Carrara, per altro già dimesso e guarito. Una bambina di quattro anni con sintomi influenzali arrivata a Milano con un volo da Cuba che ha fatto scalo a Cancun si trova invece sotto osservazione all'ospedale Sacco di Milano, anche se sembra essere negativa. Il bilancio italiano della nuova influenza A/H1N1 è ancora leggero, ma gli esperti non abbassano la guardia. La stessa Oms ha ammesso di non essere ancora in grado di fare previsioni sull'andamento dell'epidemia, sulla diffusione e sulla gravità. Come sottolinea il sottosegretario al Welfare Ferruccio Fazio, in Italia «abbiamo avuto 21 casi sospetti, di questi tredici sono ancora sotto osservazione». Fazio ha spiegato che le tredici persone «dovranno rimanere sette giorni a casa, anche se questo non significa quarantena, ma solo un invito». La prima infezione italiana non si è comunque scostata molto da una tradizionale infezione di influenza. Il paziete ricoverato a Massa aveva lamentato i classici sintomi, che per altro sono giù scomparsi in breve. L'uomo era tornato da un viaggio in Messico: un primo tampone aveva dato esito negativo. Ma un secondo test effettuato a Roma al laboratorio di virologia dell'Istituto Superiore della Sanità ha confemato la presenza del virus. Le persone, considerate a rischio contagio, tra cui la moglie, hanno iniziato la profilassi, non appena l'Istituto Superiore di sanità ha accertato e confermato che si trattasse del virus in questione. Una tranquillità che invece non si registra nel resto del mondo. Secondo gli ultimi dati forniti dall'Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) globalmente i casi accertati sono 635, in 15 paesi, di cui 17 mortali. Gli Stati Uniti hanno riportato 141 casi umani confermati in laboratorio, incluso uno mortale, un bambino di 23 mesi. Nel resto del mondo l'influenza A/H1N1 si sta presentando a macchia di leopardo: Austria (1), Canada (34), Cina (Hong Kong) (1), Danimarca (1), Francia (1), Germania (4), Israele (2), Olanda (1), Nuova Zelanda (4), Repubblica di Corea (1), Spagna (13), Svizzera (1) e Regno Unito (13)». L'Oms ha ricordato che al momento non vi sono restrizioni sui viaggi o chiusure di frontiere, ma che è da considerarsi prudente per le persone malate di rimandare viaggi internazionali e, per coloro che sviluppino sintomi dopo un viaggio internazionale, di sottoporsi a esami medici in linea con le direttive delle autorità sanitarie nazionali. In Israele per disposizione del governatore del nord del Sinai, generale Mohamed Abdel Fadil Shusha, tutte le guardie di frontiera ed i militari dislocati sul confine tra Egitto e Israele sono stati dotati di mascherine antivirus. Pesante invece il piano di attacco degli Stati Uniti. Il presidente statunitense Barack Obama ha detto che gli Usa stanno rispondendo «aggressivamente» all'epidemia di nuova influenza. «A differenza delle varie forme di influenza animale del passato, questa si sta diffondendo da uomo a uomo. Ciò crea le condizioni per una pandemia, ecco perché stiamo agendo rapidamente ed aggressivamente», ha detto Obama. Il presidente Usa ha poi ricordato i passi che la sua amministrazione ha fatto per contrastare il virus, inclusa la raccomandazione alle scuole e agli asili nido di chiudere per due settimane in presenza di casi accertati. Obama ha precisato che gli Usa dispongono di 50 milioni di dosi di antivirale, e di aver chiesto al Congresso lo stanziamento di 1,5 miliardi di dollari per comprare ulteriori farmaci. Oltre 300 persone sono state poste in quarantena nel grande albergo di Hong Kong dove un cliente, un giovane di 25 anni arrivato dal Messico via Shanghai, è risultato positivo al test del virus dell'influenza da suini. Circa 200 clienti e un centinaio di dipendenti del Metropark Hotel non potranno lasciare l'edificio prima di una settimana.

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Emerson pronta a tagliare 144 posti di lavoro (sezione: Globalizzazione)

( da "Gazzettino, Il (Padova)" del 03-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

Emerson pronta a tagliare 144 posti di lavoro Gli operai infuriati: «Ci hanno usato, dopo aver chiuso il 2007 con quasi 15 milioni di utili se ne vanno» Domenica 3 Maggio 2009, Piove di Sacco Sono 144 e sono agguerriti. Tanto più ora che sanno di poter contare sull'appoggio di tutti gli amministratori della Saccisica, compresi l'onorevole Margherita Miotto e il consigliere regionale Leonardo Padrin, che porteranno le loro istanze nelle sedi opportune. I dipendenti della Emerson Network Power di Tognana, già Liebert Hiross, non molleranno la battaglia a difesa dei loro posti di lavoro, messi in discussione dai vertici della multizonale del freddo, che hanno annunciato di voler delocalizzare a Nove Mesto, in Slovacchia, tre delle quattro catene di produzione del locale stabilimento. Se il progetto andasse a buon fine, su un totale di 230 dipendenti, nel Piovese ne rimarrebbero 86. Scelta dettata dalla crisi? Macchè. L'azienda ha chiuso il 2007 con quasi 15 milioni di utili e, nell'ultimo decennio, si è dimostrata competitiva come poche altre. E' anche questo che fa imbestialire i sindacati della Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm di Padova. «Ci hanno usato - dicono all'unisono i rappresentanti delle sigle, Antonio Silvestri, Massimo Sartori e Marzio Giacomin -. Gli utili prodotti a Piove, grazie all'alta specializzazione dei nostri dipendenti, non sono mai stati investiti qui e ora la scelta di comodo, che deriva dal ragionamento: qui i lavoratori costano, meglio delocalizzare dove la gente guadagna 500 euro al mese. Vogliamo incontrare e parlare con chi sta prendendo questa decisione. Per far questo abbiamo bisogno dell'appoggio delle istituzioni, affinché facciano pressione perché venga modificata questa scelta strategica che non tiene conto della dignità dei lavoratori». Appello accolto dai sindaci e dagli amministratori del Piovese, che ieri mattina si sono riuniti alla presenza delle maestranze, per ribadire il loro sostegno. «Siamo e saremo affinché questi licenziamenti non debbano avvenire - ha iniziato Mario Crosta di Piove di Sacco -. Senza mettersi di traverso con nessuno, non è accettabile che fino a che va bene si dia lavoro e quando cambia il vento venga portato da un'altra parte senza rispetto per le persone». «La nostra non sarà solo una stretta di mano o una parola consolatoria - ha specificato Cesarina Foresti di Arzergrande - ma metteremo tutto il nostro impegno per aiutarvi». «È il classico esempio in cui un lavoratore è visto come un costo e non una risorsa - secondo Romano Boischio di Sant'Angelo -. Alla nostra lotta si devono unire anche le categorie economiche». «La questione investe anche l'indotto, costituito da altri lavoratori e aziende del Piovese che saranno messi in diccoltà», ha considerato Federico Ossari di Pontelongo. «Nel periodo della globalizzazione i cinesi ci vengono a fare concorrenza in casa e ai nostri lavoratori non viene garantita la dignità», la riflessione di Graziano Bacco di Codevigo. «Va bene il mercato libero ma dobbiamo tornare a ragionare in termini di regole, correttezza e giustizia - ha osservato Silvia Salvagnin di Brugine -. Altrimenti ci diciamo tante belle parole ma continuiamo in questa iniquità». «Al di là delle dichiarazioni dobbiamo pensare ad azioni concrete», ha concluso Mauro Fecchio di Correzzola, presente anche in veste di assessore provinciale. D'accordo con Fecchio anche il consigliere comunale Alberto Canova con il suo gruppo. Pieno sostegno ai lavoratori anche dal consigliere comunale e provinciale Lino Conte. Banco di prova di tutta questa solidarietà sarà la manifestazione-incontro in Prefettura, prevista per mercoledì maggio. Federica Bertaggia

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TENNIS/INTERNAZIONALI: IL PROGRAMMA DI OGGI.. (sezione: Globalizzazione)

( da "Asca" del 03-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

TENNIS/INTERNAZIONALI: IL PROGRAMMA DI OGGI. (ASCA) - Roma, 3 mag - Di seguito il programma di oggi degli Internazionali Bnl d'Italia. STADIO PIETRANGELI: finale torneo doppio maschile Bryan/Bryan (Usa) - Nestor/Zimonjic (Can/Ser); finale singolare maschile, Nadal (Spa) - Djokovic (Ser). CAMPO 1: Schiavone (Ita) - Brianti (Ita); Schnyder (Svi) - Duque Marino (COl); Bartoli (Fra) - Peng (cin); Mauresmo (Fra) - Martinez Sanchez (Spa). CAMPO 5: Keothavong (Gb) - Suarez Navarro (Spa); Dushevina (Rus) - Hantuchova (Slo); Dechy/Santangelo (Fra/Ita) - Burnett/Moroni (Ita/Ita). CAMPO 6: Bondarenko/Bondarenko (Ucr/Ucr) - Errani/Knapp (Ita/Ita); Shvedova (Kaz) - Stosur (Aus). CAMPO 4: Nicolescu (Rom) - Morita (Gia); Safarova (Rce) - Koryttseva (Ucr); Chieppa/Vierin (Ita/Ita) - Radwanska/Szavay (Pol/Ung). CAMPO 3: Bammer (Aut) - Li (Cin); Kanepi (Est) - King (Usa); Bachmann/Henke (Ger/Ger); Craybas/Ditty (Usa/Usa). CAMPO 2: Garbin/Vinci (Ita/Ita) - Azarenka/Vesnina (Blr/Rus). luq/luq/ss

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Misterbiancoe lo sport (sezione: Globalizzazione)

( da "Sicilia, La" del 03-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

Misterbianco e lo sport ACI BONACCORSI Al via oggi la «XX Festa di primavera» n.l.) Oggi, a partire dalle ore 9 e fino alle 21,30, in piazza della Regione e nel parco sotto la villa, si svolgeranno tante iniziative ricreative organizzate dal Comune di Aci Bonaccorsi, assessorato al Turismo, e dalla Pro Loco nell'ambito della Festa di primavera». ACI BONACCORSI Annullato spettacolo teatrale per bambini n.l.) E' stato annullato lo spettacolo teatrale per bambini dal titolo «Fra magia e fantasia», in programma per oggi alle 17 nel teatro comunale. Viagrande Inaugurazione mostra «Arti & Mestieri» p.l.) Alle ore 19,30 di oggi sarà inaugurata la mostra «Arti & Mestieri», allestita dalla Pro Loco di Viagrande nella cantina della villa comunale. La stragrande maggioranza degli oggetti appartengono a Orazio Messina, mentre la sezione del museo riservata al carretto siciliano è stata curata da Mauro Giuffrida. Mascalucia Campagna elettorale Condorelli Caff Oggi, dalle ore 10 alle ore 11, in piazza Chiesa Madre, comizio del candidato della Fiamma Tricolore al Parlamento europeo, Francesco Condorelli Caff, sul tema: «Verso un'Europa sociale e dei popoli-Dalle realtà locali all'universo europeo nel mondo globalizzato». ACI BONACCORSI Trofeo S. Domenico Savio di calcio giovanile n.l.) Oggi con inizio ore 16,30, nello stadio comunale, avrà luogo il XII «Trofeo S. Domenico Savio», riservato alle categorie pulcini ed esordienti. Parteciperanno: Fc Messina, Siracusa, S. D. Savio Aci Bonaccorsi e Pirandello. Gravina «The Outlanders» in concerto nell'anfiteatro s.v.) Concerto gratuito del gruppo internazionale pop/rock «The Outlanders», stasera alle ore 20,30, nell'anfiteatro «Turi Ferro» del parco comunale «Paolo Borsellino». LE FARMACIE DI TURNO ACITREZZA: via Pantolla, 1; CAMPOROTONDO: via Umberto, 63; GRAVINA: via Etnea, 238; MASCALUCIA (Massannunziata): via Del Bosco, 68; MISTERBIANCO: via Cairoli, 82; MISTERBIANCO (Poggio Lupo): str. S. G. Galermo, 91/a; MOTTA: via V. Emanuele, 292; PEDARA: via Ara di Giove, 70; S. GIOVANNI LA PUNTA (Trappeto): piazza Regina Elena, 13/a; TRECASTAGNI: piazza Marconi, 4 (solo diurno); TREMESTIERI (Piano): via Etnea, 459/O.

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Influenza, il Messico: "E' in fase calante" In Italia due contagiati, ma sono già guariti (sezione: Globalizzazione)

( da "Giornale.it, Il" del 03-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

n. 106 del 2009-05-03 pagina 0 Influenza, il Messico: "E' in fase calante" In Italia due contagiati, ma sono già guariti di Redazione Il ministro della Sanità: il virus si sta attenuando. In Italia riscontrati due casi su un paziente di 53 anni a Massa e su un giovane di 25 anni, rientrati entrambi dal Messico, ma non sono più infetti. Fazio: "In Occidente la malattia ha sintomi talmente blandi che sarà sempre meno pericolosa" Città del Messico - Sale il bilancio dell'epidemia dell'influenza A/H1N1 in Messico: 19 i morti e 454 i casi accertati. Lo ha annunciato il ministro della Sanità messicano José Angel Cordova. Che però spiega: "L'epidemia nel paese è in fase calante". "Abbiamo 473 casi di influenza confermati, di cui 454 persone infettate e altre 19 decedute" ha dichiarato il ministro, precisando che finora sono state effettuate 1.303 analisi. Il precedente bilancio era di 16 morti e 427 malati accertati. Il ministro ha precisato che i casi riguardano 18 dei 32 Stati di cui è composto il Paese e che le morti si concentrano nella Valle de México, dove vivono 20 milioni di persone. La maggior parte (14) delle vittime sono donne. Nella conferenza stampa in cui ha parlato il ministro Cordova é stato confermato che non ci saranno modifiche nel calendario delle consultazioni legislative del 5 luglio per la quali domani inizia la campagna elettorale. Due contagiati in Italia: guariti L’Asl di Massa ha confermato che il paziente ricoverato nell’ospedale locale è affetto da Nuova Infuenza. è il primo caso in Italia. "è stato telefonicamente confermato dall’Istituto superiore di sanità la positività del paziente ricoverato a Massa all’influenza di tipo A, ceppo H1n1", ha spiegato il direttore generale dell’Asl 1 di Massa Antonio Delvino che però ha spiegato che "il paziente non presenta più nessuna sintomatologia, è guarito". Il direttore generale ha spiegato che "sono stati sottoposti a profilassi antivirale i suoi parenti più stretti e le persone che hanno avuto contatto con lui". "Il paziente è guarito, non rischia più niente". Il paziente è un cinquantenne della provincia di Massa arrivato dal Messico il 23 di aprile e poi ricoverato nel reparto di malattie infettive dell’ospedale di Massa. E' un ragazzo di 25 anni, tornato dal Messico e già guarito, il secondo caso di nuova influenza confermato in Italia. Il giovane è stato curato dall'Istituto Spallanzani ma non é mai stato sottoposto a ricovero. La sua compagna, secondo quanto si apprende, è stata trattata in via precauzionale con antivirali. Fazio: "I Occidente malattia con sintomi blandi" è inevitabile la diffusione del virus della nuova influenza", che comunque si presenta in forma molto blanda, con sintomi molto leggeri. Il sottosegretario alla Salute Ferruccio Fazio rassicura e spiega che in Italia fino ad ora sono stati riscontrati 21 casi sospetti, 9 dei quali esaminati ad oggi dall’Iss: di questi uno, il caso di Massa, è risultato positivo e otto sono risultati negativi, 4 dei quali totalmente negativi e 4 (2 provenienti dalla California e 2 da New York) hanno riscontrato la presenza di un virus di influenza stagionale. Ancora, 13 casi sono attualmente sotto osservazione: le persone resteranno a casa per 7 giorni attentamente monitorate e l’Iss ha in atto i controlli necessari. "In più - ha aggiunto Fazio - c’è una hostess proveniente da volo da Cancun atterrata a Malpensa che attualmente è sotto osservazione e stiamo rintracciando i passeggeri del volo per la tracciabilità del virus". Il contagio sbarca in Asia Una religiosa di 51 anni, rientrata domenica dal Messico e messa in quarantena martedì scorso, ha contratto il virus, ha confermato oggi all’agenzia di stampa sud-coreana Yonhap un funzionario del ministero della Sanità, dietro garanzia di anonimato. è il primo caso di influenza A - come è stata battezzata la malattia da virus H1N1 - ufficializzato in Corea del Sud. E giunge poche ore dopo la conferma di un primo caso in Asia - quello di un messicano arrivato a Hong Kong via Shangai - che ha portato la Cina ad annunciare l’interruzione dei voli tra Shangai e il Messico. "La data della ripresa dei voli dipenderà dal quadro di controllo della pandemia", ha annunciato l’agenzia ufficiale Nuova Cina. Il primo caso di contagio da H1N1 a Hong Kong è stato confermato ieri dal capo dell’esecutivo Donald Tsang, che ha deciso un immediato innalzamento dello stato di allerta. Si tratta di un giovane di 25 anni, giunto nella megalopoli cinese a bordo di un volto China Eastern Airlines e ricoverato in serata con febbre alta e sintomi che lasciavano pochi dubbi. La conferma del contagio ha fatto scattare l’allarme: 300 clienti e dipendenti dell’hotel dove l’uomo ha brevemente alloggiato sono stati messi in quarantena per sette giorni, mentre le autorità hanno annunciato misure "draconiane" per stoppare la diffusione del virus. Il ministero cinese della Sanità ha chiesto alle autorità competenti a Pechino, Shangai e Canton di mettere in immediata quarantena tutti i passeggeri del volo AM098 su cui è giunto il malato dal Messico. Intanto in Corea del Sud è stato segnalato un caso "probabile" dopo quello della religiosa rientrata dal Paese sud-americano. Il ministero della Sanità ha precisato che altre 23 persone sono state sottoposte a test di controllo. India: negativi sei casi In India sono risultati tutti negativi i sei pazienti ricoverati a Delhi. Lo riferiscono fonti del ministero della salute, citate dall'agenzia Ians. Dopo i tre già dimessi ieri dal Ram Manohar Lohia Hospital della capitale indiana, anche per gli ultimi tre pazienti è arrivato il via libera dalle autorità sanitarie alla dimissione dall'ospedale. Al momento, come hanno spiegato i vertici sanitaria dall'ospedale specializzato in malattie infettive, nessun paziente è ricoverato con i sintomi dell'H1N1. L'ospedale, intanto, si è attrezzato a fronteggiare eventuali casi, isolando un'area di quarantena e dedicando personale medico e paramedico, oltre ad approvvigionarsi di Tamiflu, l'antivirale che può combattere la nuova influenza. Dei sei casi sospetti arrivati all'ospedale indiano, due riguardavano cittadini non-indiani residenti uno a Londra e un altro in Texas. L'America chiude le scuole In America più di 430 scuole sono state chiuse in 18 Stati per prevenire il diffondersi dell’epidemia, mentre nelle ultime ore sono stati registrati una ventina di nuovi contagi nel Paese. Il governo Usa ha intanto emanato un nuova direttiva per le scuole dove sono stati riscontrati casi di contagio, che impone la chiusura degli istituti interessati per almeno 14 giorni. Gli studenti ammalati possono infatti trasmettere il virus per un periodo compreso dai sette ai dieci giorni dal momento in cui lo hanno contratto. Gli esperti hanno comunque sostenuto che il virus dell’influenza suina è meno pericoloso di quanto si temesse in un primo momento. Nancy Cox, responsabile del settore influenza del Centro di controllo e prevenzione delle malattie di Atlanta, in Usa, ha detto che il virus H1N1 non ha caratteristiche genetiche e "forza" paragonabili, ad esempio, alla pandemia della "Spagnola" che si diffuse nel mondo dal 1918. © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano

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Cina e Giappone: la vita online (sezione: Globalizzazione)

( da "Blogosfere" del 03-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

Mag 09 3 Cina e Giappone: la vita online Pubblicato da Luca Dello Iacovo alle 15:47 in globalizzazione Idee, cifre e sintesi dell'Internet orientale. Nòva di giovedi scorso ha esplorato autostrade, sentieri e linee iperveloci della Cina e dei modelli di business per il web 2.0: l'impero di QQ, il Facebook cinese Xiaonei, Youku. Tra micropagamenti e pubblicità... Asia's Best of Breed View more presentations from Benjamin Joffe.

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India al voto. le segnalazioni sul web (sezione: Globalizzazione)

( da "Blogosfere" del 03-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

Mag 09 2 India al voto. le segnalazioni sul web Pubblicato da Luca Dello Iacovo alle 11:29 in globalizzazione Le elezioni indiane si sono appena concluse. Questa volta gli indiani potevano segnalare su una mappa online brogli e incidenti. L'hanno fatto, il risultato è una lente d'ingrandimento sulle fratture e le tensioni regionali. Ma sembra rivelare anche la forza della democrazia indiana.

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DANIELA LIMONCELLI BRIVIDI, MIALGIE, TOSSE, DISTURBI INTESTINALI, QUALCHE DECIMO (37,2). CLASSICI... (sezione: Globalizzazione)

( da "Mattino, Il (Nazionale)" del 03-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

DANIELA LIMONCELLI Brividi, mialgie, tosse, disturbi intestinali, qualche decimo (37,2). Classici sintomi di una sindrome influenzale, ma positivo ai test. Con quegli esami effettuati nel reparto malattie infettive dell'ospedale S. Giacomo e Cristoforo di Massa Carrara, è iniziato l'incubo-febbre suina per il «primo caso» italiano. Una manciata di giorni ed e già stato tutto risolto: l'uomo sta bene, tra domani e martedì sarà dimesso dall'ospedale. Pensionato, 53 anni, di Aulla in provincia di Massa, B. M. era rientrato il 23 aprile con la moglie dal Messico a bordo di un volo della British Airways arrivato a Malpensa. A Città del Messico la coppia era, infatti, rimasta sei mesi ospite del figlio, titolare di un ristorante ma lì, ground zero del mutante virus A/H1N1, «la notizia - racconta la coppia massese - non era molto diffusa». Il 24 aprile, i primi sintomi. Poi, il 27 la visita del medico di famiglia e l'allerta all'Ausl: in serata, vista l'anamnesi epidemiologica, subito il ricovero nel reparto di malattie infettive dell'ospedale di Massa, in isolamento respiratorio. L'uomo è sottoposto alla terapia con Oseltamivir, il giorno dopo i risultati dei test a caccia del genoma del virus inflenzale A/H1N1: prima risultano negativi, poi spunta il «dubbio di positività». Il 30 aprile il campione esaminato a Pisa, nell'Uo di Virologia, è trasportato all'Istituto superiore di sanità a Roma. Contemporaneamente, sono posti «sotto osservazione» i familiari (moglie, cognato e nipote), gli operatori sanitari, amici, passeggeri ed equipaggio che hanno viaggiato con lui dal Messico. Tutti negativi i loro test, ma la «macchina prevenzione» li fa sottoporre ugualmente alla profilassi e sentenzia: tutti a casa per sette giorni. «Il paziente è guarito e sarà dimesso tra domani e martedì. È tranquillo anche perché gli è stato spiegato che non avrà conseguenze cliniche: sta bene, come sto bene io» dice il direttore sanitario dell'Asl di Massa Carrara, Giuliano Biselli. Ma, ad Aulla, corre ora la paura: in tilt i centralini di Croce Rossa e assistenza pubblica, i genitori dei bambini che frequentano una scuola vicina alla casa dove abita il pensionato chiedono di chiuderla. Contro l'effetto-psicosi l'Asl decide, infatti, il potenziamento del pronto soccorso mentre il sindaco di Aulla oggi terrà un incontro con la cittadinanza per chiarire ogni dubbio. «Dobbiamo stare tranquilli, le direttive e la sequenza degli interventi hanno funzionato» dice Enrico Rossi, assessore regionale alla salute della Toscana. Un altro falso allarme a Trieste (una donna appena rientrata dagli Usa), e in Italia si tirano le somme. In tutto, 22 i casi. Tredici i sospetti, 9 quelli già esaminati (compreso l'uomo di Aulla): per 4 i test sono negativi, per altri 4 - si tratta di due persone rientrate dalla California e altre due da New York - ancora si è in attesa dei risultati. Desta, però, ancora qualche preoccupazione quella piccola, quattro anni, sintomi influenzali, arrivata a Milano con un volo da Cuba che ha fatto scalo a Cancun: è sotto osservazione da sabato all'ospedale Sacco, uno dei centri italiani di riferimento per le emergenze epidemiologiche. Test rapido, poi il multiplex: si è in attesa del responso. Mentre è risultata negativa ai controlli, l'hostess arrivata a Malpensa da Cancun: seguiti, però, i passeggeri dello stesso volo. Casi sospetti, contagi accertati. Il bollettino dell'Oms, di ora in ora, aggiorna le sue cifre. Il virus viaggia e si diffonde ormai in 15 paesi, salgono da 367 a 634 (17 i morti) gli infettati. E le principali compagnie aree mondiali hanno deciso ieri di limitare i voli verso il Messico (397 contagiati, 16 decessi). In Usa 160 casi (1 morto), in Canada 34, in Spagna 13, in Nuova Zelanda 4, in Gran Bretagna 13, in Germania 4, in Israele 2. Almeno un caso è stato accertato in Austria, Olanda, Svizzera, Cina, Danimarca, Francia. Il rischio di una pandemia è imminente» afferma, da Ginevra, il direttore dell'ufficio Allarme e Risposta dell'Oms, Michael Ryan. «Non abbiamo prove di una massiccia diffusione al di fuori del Nord America - ha detto Ryan -. Siamo ancora alla fase 5. Al momento direi che una pandemia è imminente, perché il virus si sta diffondendo. Dobbiamo sperare che l'allerta 6 non sia ancora raggiunto». Anche se preoccupa il fatto che in Canada, secondo le autorità, un allevatore avrebbe infettato il suo allevamento di suini. Per scattare nel livello che indica la pandemia e accertare a quale punto il virus mutante A/H1N1 si sia diffuso «sarà determinante - sottolinea Ryan - l'evoluzione della situazione nei prossimi giorni in Europa».

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CARLA DI NAPOLI FEBBRE SUINA, SOTTO OSSERVAZIONE PER SINTOMI SOSPETTI ANCHE LA STAR DEL GRUPPO IN... (sezione: Globalizzazione)

( da "Mattino, Il (Nazionale)" del 03-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

CARLA DI NAPOLI Febbre suina, sotto osservazione per sintomi sospetti anche la star del gruppo inglese hip hop N-Dubz, Tulisa Contostavlos. La cantante, 20 anni, è stata ricoverata al suo arrivo in Grecia, dove si era recata per passare qualche giorno con la famiglia, dopo aver concluso un tour in Gran Bretagna. Durante il volo, Tulisa è dovuta ricorrere all'aiuto del medico che ne ha disposto il ricovero sospettando il contagio. Non si ferma la psicosi-virus. Ma l'epidemia in Messico «è in fase di stabilizzazione» ha rassicurato ieri il ministro messicano della Sanità, Jose Angel Cordova, dichiarando che il numero dei morti per l'influenza «A» è fermo a 16, mentre i casi di contagio sono saliti da 381 a 427. «I contagi da uomo a uomo - ha detto Cordova - si mantengono bassi e i ricoveri in ospedale sono diminuiti». Intanto, a Città del Messico è stata annunciata una disinfestazione straordinaria dei luoghi pubblici e l'installazione di telecamere su bus e metrò per rilevare la temperatura corporea. Negli Usa, finora, l'unico caso mortale di influenza A è stato quello di un bimbo messicano di due anni che era stato portato in Texas per cure, mentre i casi confermati sono 161, registrati in almeno 21 Stati diversi. L'assenza di nuove morti induce all'ottimismo le autorità statunitensi, e il presidente Barack Obama ha invitato gli americani a mantenere la vigilanza, continuando a osservare le precauzioni necessarie. Il numero più alto di casi è stato registrato finora a New York (50), con il Texas (28) e la California (24) tra gli Stati più colpiti. In tutto negli Usa sono state chiuse oltre 400 scuole, con un totale di 245 mila studenti in attesa di riprendere le lezioni. «A differenza delle varie forme di influenza animale del passato - ha detto Obama - questa si sta diffondendo da persona a persona. Ciò crea le condizioni per una pandemia: ma stiamo agendo rapidamente e aggressivamente». Gli Usa, in una dichiarazione congiunta con Messico e Canada, hanno pubblicato anche un appello perché l'epidemia non sia usata come pretesto per bloccare il commercio di alcuni prodotti, come la carne di maiale. Intanto il governo messicano si preoccupa del fatto che i cittadini possano cedere al panico, e dal suo sito web si prodiga in singolari consigli. Per sconfiggere l'influenza - è scritto in un decalogo - è necessario «non perdere il buon umore», «raccontare barzellette» sulla malattia e invita ad «ascoltare su Internet la «Cumbia de la influenza» (canzone sul virus della band Agrupacion Carino). Ai ferri corti Messico e Cina. Il ministro degli esteri, Patricia Espinosa, ha denunciato infatti le «forti discriminazioni» messe in atto: «Ben 71 messicani sono stati in isolamento in diverse città cinesi solo in virtù della loro nazionalità». Mentre a Hong Kong le autorità cinesi hanno posto in quarantena 113 persone che erano a bordo del volo Città del Messico-Shangai con un messicano di 25 anni cui è stata diagnosticata la febbre suina. In quarantena sono finiti anche i 200 clienti e un centinaio di dipendenti del Metropark Hotel, l'albergo scelto dal giovane per alloggiare. Allerta anche nel resto del mondo: in Corea del sud le autorità hanno confermato che è stato individuato un primo caso di influenza suina mentre è cominciata in Egitto l'eliminazione dei suini esistenti nel Paese. Sos dagli uffici di Londra, dove migliaia di britannici avrebbero sfruttato la paura di diffusione dell'influenza suina per darsi malati sul lavoro: da quando è scoppiata la crisi le assenze sul lavoro nel Regno Unito sono aumentate del 20%.

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Le creme anticellulite? Inutili (ma nessuno lo dice). (sezione: Globalizzazione)

( da "Giornale.it, Il" del 03-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

Questo è un tipico esempio di notizia nascosa. L'Aduc ovvero l'Associazione per i diritti degli utenti e consumatori ha diffuso un comunicato stampa, in cui riprende i risultati di un'indagine dalla fondazione tedesca Warentest, su un tema in apparenza frivolo: quello delle creme, degli oli e dei vibratori anticellulite. Ebbene, gli esperti tedeschi hanno testato otto prodotti cosmetici e due apparecchi. Risultato? "Hanno ottenuto tutti un voto "insufficiente". Dopo quattro settimane di prova fra 300 donne, nessuno di questi ha potuto dimostrare un miglioramento visibile, ne' le creme ne' i vibratori. Promesse non rispettate, insomma". La Warentest è la maggiore associazione di consumatori tedesca e si suoi studi vengono ripresi soventi dai media tedeschi, anche dalle tv. In Italia, invece, nessuno ha ripreso la nota dell'Aduc, benchè tv e settimanali femminili dedichino molto spazio al benessere e all'estetica personale. Ma una notizia del genere è troppo controcorrente, smentisce tutto quel che gli espert ripetono da anni e potrebbe irritare alcuni inserzionisti pubblicitari. E allora meglio sorvolare, tacendo un'altra notizia importante. L'Aduc tra l'altro scrive: "Recentemente e' stata lanciato un nuovo metodo contro la cellulite: la crioelettroforesi, con principi medicamentosi (limogene e caffeina, associate a furosemide) che verrebbero fatti passare al di la' dell'epidermide attraverso il freddo. I costi? 150 euro a seduta, per un ciclo di 3-8 sedute. La furosemide e' un farmaco contro l'edema e puo' avere controindicazioni quali l'ipersensibilita' al prodotto, l'anuria (soppressione della secrezione renale) iposodiemia e/o ipopotassiemia. Sarebbe interessante sapere se queste controindicazioni sono valide per la crioelettroforesi. E' una domanda che rivolgiamo al ministero della Salute". Una domanda doverosa, come doverosa dovrebbe essere un'informazione autenticamente al servizio del cittadino, anche su argomenti come questi. In Germania i giornalisti riescono, almeno in parte, a sottrarsi ai condizionamenti dell'industria della cosmetica. In Italia i giornalisti dovrebbero trovare un coraggio analogo, sempre che il pubblico lo richieda e li sostenga. Temo infatti che la sensibilità dei consumatori italiani sia diversa, più frivola. E che, in fondo, alla verità preferiscano l'illusione in nome del look, dell'apparire . Sbaglio? Scritto in crisi, blog, comunicazione, salute, spin, manipolazione, Italia, notizie nascoste, società, giornalismo Non commentato » (Nessun voto) Loading ... Il Blog di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 30Apr 09 Stipendi record, la casta dei banchieri Usa vince ancora Il mondo continua a lottare contro la recessione, il Pil americano sprofonda a -6%, ma c'è qualcuno che ha già vinto. I soliti noti, sì, proprio loro, la casta dei banchieri Usa che, come spiego in questo articolo nel 2009 si appresta ad incassare stipendi e bonus strepitosi, quasi allo stesso livello del fantastico (per loro) 2007: nei primi tre mesi dell'anno le sei principali banche americane hanno accantonato la bellezza di 36 miliardi di dollari per il prorio management. Chi lavora nel dipartimento trading e investimenti bancari di JPMorgan Chase, ad esempio, assapora già, per l'anno in corso, un reddito medio pro capite di 509mila dollari, mentre nell'ultima annata senza eccessi, il 2006, era stato di 345mila dollari. Intanto, però, le banche continuano a licenziare e a delocalizzare gli impieghi più modesti in India e nelle Filippine. E' il loro modo di ringraziare il contribuente americano. Intanto, grazie al New York Times, sappiamo con certezza che l'uomo scelto da Obama per risanare l'economia statunitense, il ministro del Tesoro Timothy Geithner quando era alla guida della Federal Reserve aveva rapporti scandalosamente stretti con i banchieri (per i dettagli leggere qui). Insomma, era e resta il loro uomo. Intanto i banchieri festeggiano anche in Gran Bretagna (bonus per 7 miliardi) , mentre il numero uno di Societé Générale Daniel Bouton dopo aver fatto disastri se ne va con una pensione da 730 mila euro. E tutto torna come prima: la casta dei banchieri continua a comandare. Scritto in giustizia, banche, capitalismo, crisi, manipolazione, era obama, notizie nascoste, globalizzazione, economia, società, gli usa e il mondo Commenti ( 46 ) » (5 voti, il voto medio è: 4.2 su un massimo di 5) Loading ... Il Blog di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 28Apr 09 Influenza suina. Panico nel mondo per 7 morti Non mi piace scrivere più post sullo stesso argomento a distanza di poche ore. Ma non posso esimermi dal farlo. L'Oms ha dichiarato oggi che i morti provocati dall'influenza suina sono sette. Tutti gli altri sono solo sospetti. Ciò nonostante la California proclama lo stato d'emergenza, Obama chiede fondi straordinari per 1,5 miliardi di dollari e, come previsto, spuntano casi inquietanti in tutta Europa. Un panico mondiale per 7 morti, mentre la Novartis ci fa sapere che entro due mesi sarà pronto il vaccino e gli infettologi raccomandano "farmaci specifici per il trattamento-prevenzione dell'influenza umana da virus suino come l'Oseltamivir (ovvero l'immancabile Tamiflu della Roche, già prescritto contro l'aviaria) e lo Zanimivir" (fonte: dieci domane e risposte pubblicate oggi dal Giornale a firma di Manila Alfano e Matthias Pfaender). Se non è spin questo. AGGIORNAMENTO: In questo articolo spiego come si costruisce ad arte il panico globale e paragono l'aviaria alla suina. Inoltre: la conferenza stampa di ieri di Obama rafforza i miei sospetti. Barack l'ha aperta parlando dell'influenza suina e la prima domanda è stata su questo tema. Ieri è stato annunciato il crollo del 6% del Pil americano e tra 4 giorni verranno resi noti i risultati dello stress-test sulle banche, eppure su 13 domande neanche una era riferita alla crisi finanziaria, che così viene dimenticata da tutti e Wall Street può salire del 2%. Complimenti agli spin doctor di Mr. President: l'influenza suina era un'occasione strepitosa e loro non se la sono lasciata scappare. Scritto in crisi, comunicazione, influenza suina, psicosi, spin, manipolazione, notizie nascoste, globalizzazione, società, era obama, gli usa e il mondo Commenti ( 72 ) » (7 voti, il voto medio è: 4.43 su un massimo di 5) Loading ... Il Blog di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 27Apr 09 E la Cina diventa sempre più influente nel mondo Il mondo è angosciato dalla crisi economica, ma c'è chi approfitta di questa situazione - e del declino degli Stati Uniti - per ampliare le propria influenza nel mondo. Chi? La Cina, ovviamente, che stringe accordi commerciali e finanziari in Asia, in Africa e persino nell'America Latina. Concede prestiti non più solo in dollari, ma anche in yuan e propone un modello di sviluppo alternativo a quello anglosassone, come spiego in questo articolo . Il tutto con discrezione ed efficacia, mentre l'America si dimostra incapace di reagire. Pechino potrebbe diventare una superpotenza molto prima del previsto, secondo l'economista Nouriel Roubini addirittura entro dieci anni. Scritto in capitalismo, crisi, era obama, globalizzazione, cina, notizie nascoste, gli usa e il mondo Commenti ( 58 ) » (7 voti, il voto medio è: 5 su un massimo di 5) Loading ... Il Blog di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 25Apr 09 Influenza suina, una psicosi molto sospetta. Nelle ultime 24 ore è scattato l'allarme in Messico per l'influenza suina e i media di tutto il mondo hanno ripreso la notizia con toni drammatici evocando il rischio di un contagio planetario. Sarà, ma gli studi sullo spin mi hanno insegnato a diffidare degli allarmi su improvvise epidemie provocate da malattie misteriose. Ricordate la Mucca pazza? E quelle immagini angoscianti dei bovini tremanti? All'epoca ci dissero che l'encefalopatia spongiforme bovina, variante del morbo di Creutzfeldt-Jakob, avrebbe provocato la morte di migliaia di persone, nonostante l'abbattimento di decine di migliaia di capi. Ma a oggi sono stati registrati 183 casi in tutto il mondo. Le autorità fecero bene a mettere al bando le farine di origine animale, che costringevano degli erbivori a trasformarsi in carnivori; ma l'allarme fu eccessivo. E la Sars? Vi ricordate le immagini dei condimini sigillati, con i medici che vi entravano indossando degli scafandri simili a quelli degli astronauti? Furono pochissime le vittime, ma ci fu panico in tutto il mondo. Oggi il virus pare sia scomparso. Ancora: l'influenza aviaria, Esiste dal 1878 e i casi di trasmissione all'uomo sono rarissimi. Eppure il mondo nel 2005 non parlava d'altro; i governi decisero di rendere obbligatorie stock di riserva del Tamiflu, un farmaco in realtà poco efficiente contro la malattia; per la gioia della Roche ( su quella vicenda segnalo la splendida inchiesta di Sabrina Giannini, trasmessa nel 2006 da report) Ora improvvisamente tutto il mondo parla dell'influenza suina e da Città del Messico arrivano, come da copione, notizie molto allarmanti. Gli Usa sostengono che sia troppo tardi per arignare il virus, l'Europa è in allarme. Si stanno creando tutte le premesse per diffondere una piscosi mondiale. Sarà ingiustificata come le altre? Io dico di sì, con una conseguenza facilmente prevedibile: per un po' ci si scorderà della crisi economica. Scritto in crisi, comunicazione, influenza suina, psicosi, spin, manipolazione, globalizzazione, economia, società, notizie nascoste Commenti ( 102 ) » (8 voti, il voto medio è: 5 su un massimo di 5) Loading ... Il Blog di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 23Apr 09 La Casa Bianca e la Fed truccano i conti? Navigando su Internet ho trovato alcune notizie assai interessanti. Il suicidio del top manager Kellermann ha fatto emergere un retroscena sconcertante sul modo in cui l'Amministrazione Obama gestisce gli interventi di risanamento. Il mese scorso ha tentato ripetutamente (ed energicamente) di convincere il management di Freddie Mac di nascondere il costo reale del programma varato per arginare la confisca degli immobili dei mutuatari insolventi. E che costo: 30 miliardi di dollari a carico della società. Il management (Kellermann incluso) si è opposto strenuamente e i rappresentanti del Tesoro hanno dovuto rinunciare. Alla fine la cifra è uscita, ma è stata subito relativizzata dalle rassicurazioni del presidente Barack Obama e del ministro del Tesoro Timothy Geithner. Ieri sera il numero uno di Bank of America, Kennet Lewis, ha rivelato che lo scorso settembre il presidente della Federal Reserve, Ben Bernanke, e l'allora ministro del Tesoro Paulson fecero forti pressioni affinchè lo stesso Lewis non rivelasse le gravi difficoltà finanziarie di Merril Lynch, scoperte nell'ambito delle trattative per la fusione tra i due istituti. E se si considera che il governo ha autorizzato le banche a cambiare le regole contabili - e dunque ad annacquare le perdite sui debiti tossici - il quadro non è affatto rassicurante. Nessuno parla più del debito complessivo americano (pari al 35o% del Pil); pochi rilevano che la Cina da tre mesi sta riducendo l'acquisto di Buoni del tesoro americani o che il gettito fiscale sarà inferiore alle attese con inevitabili ripercussioni sul defiti pubblico. L'impressione è che le autorità Usa stiano tentando di mascherare i problemi o addirittura di indurre l'opinione pubblica a ignorarli. Ma basta truccare le carte per spingere il mondo fuori dalla crisi? Io dico di no: l'ipnosi aiuta ma non risolve. AGGIORNAMENTO: Una società di consulenza privata, la PNC Financial Services Group Inc, ha pubblicato ieri le stime sui debiti tossici delle banche americane. I risultati sono disastrosi: gli asset che non danno interessi sono aumentati del 169% nel primo trimestre 2009 in tredici dei più grandi istituti. Ma le Borse continuano a salire; già, il peggio è proprio passato. Scritto in banche, capitalismo, crisi, manipolazione, era obama, cina, economia, gli usa e il mondo Commenti ( 66 ) » (6 voti, il voto medio è: 5 su un massimo di 5) Loading ... Il Blog di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 21Apr 09 E' nel blog il futuro del giornalismo? Premessa: fino a metà del 2008 questo blog era una piacevole e utilissima integrazione al mio ruolo di inviato del Giornale. Negli ultimi mesi la situazione è cambiata: continuo ad essere un inviato del Giornale, ma il blog diventa sempre più qualificante per il mio profilo professionale e non solo perché è sempre più letto, con un media di commenti molto alta (e di questo vi sono molto grato). Mi capita sempre più spesso di essere invitato a partecipare a trasmissioni radiofoniche o televisive da colleghi che hanno letto commenti interessanti su "il cuore del mondo", mentre prima accadeva solo per gli articoli sull'edizione cartacea. L'altro giorno un brillante collega della Televisione della Svizzera italiana, Michele Fazioli, mi ha intervistato sul futuro del giornalismo e sulle insidie della comunicazione, con molte domande ispirate proprio dal blog (chi volesse seguirla può scaricare qui la trasmissione Controluce). E stamane un amico e valente blogger, Wolly, mi ha segnalato un interessante articolo di Alberto Flores d'Arcais, da cui risulta che tra gli oltre 20 milioni di blogger presi in esame in America (tutti quelli che lo fanno per passione, per informare, per gioco o per qualsiasi altro motivo) ce ne sono 1,7 milioni che ci guadagnano sopra. E per 452mila di costoro quei soldi sono la prima fonte di stipendio. E con 100mila visitatori unici si riesce a guadagnare 75mila dollari all'anno. Mica pochi. Con qualche ombra, però. Diversi blogger vengono pagati per "bloggare" un prodotto, spesso senza dichiarare il committente e questo è preoccupante perchè in questo modo si accentua il fenomeno della pubblicità parassitaria o camuffata, che già tormenta i media tradizionali. Ma secondo il Wall Street Journal è sempre più consistente il numero dei reporter che fanno buon giornalismo sul blog anzichè sui media tradizionali, come peraltro emerso recentemente a Perugia durante il riuscitissimo Festival internazionale di giornalismo. E in Gran Bretagna il Guardian inizia a guadagnare bene grazie alla pubblicità mirata raccolta attraverso i blog. Da qui la domanda: il futuro del giornalismo è nel blog? Vedo un mondo in cui ci saranno alcuni siti generalisti e tanti piccoli blog specializzati ad altro valore aggiunto, alcuni dei quali diventeranno vere e proprie testate giornalistiche (negli Usa è già successo con Huffington Post). Sbaglio? Inoltre mi chiedo: in una professione che sta cambiando rapidamente cromosomi, fino a quando i giornalisti italiani potranno pretendere di mantenere in vita un Ordine professionale? Scritto in crisi, blog, comunicazione, società, notizie nascoste, gli usa e il mondo, Italia, giornalismo Commenti ( 42 ) » (6 voti, il voto medio è: 5 su un massimo di 5) Loading ... Il Blog di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 19Apr 09 La casta dei top manager continua a imperare (anche in Italia) Il mio amico e collega Nicola Porro latita un po' sul suo blog, ma sul Giornale è assai presente e ieri è stato uno dei rari giornalisti italiani a dare con la giusta evidenza una notizia che ritengo, purtroppo, molto significativa. Trattasi di questo: Tronchetti Provera ha deciso di "dimissionare" Carlo Puri Negri, il numero uno di Pirelli Real Estate. E a ben vedere. Come scrive Porro: "Il titolo piazzato in Borsa a 26 euro viaggia oggi intorno ai 4,7", e fino a pochi giorni fa era ancora più giù. "Nel 2008 Pirelli Re ha perso quasi 200 milioni ed è stata costretta a lanciare un aumento di capitale da 400 milioni. Se Pirelli Re non avesse avuto l'ombrello finanziario ed economico di Pirelli, sarebbe come le tante società immobiliari che stanno saltando come pop corn". Puri Negri, dopo molti anni lusinghieri, ha fallito ed è invitato ad andarsene. Il capitalismo funziona così. Ma se ne va con una buonuscita da 14 milioni di euro. E questo proprio non va. Perchè il capitalismo esige l'assunzione di responsabilità, mentre questa vicenda dimostra che la casta dei supermanager non ha imparato la lezione e continua a comportarsi con avidità, arroganza, disprezzo del buon senso e degli altri. Una casta che ha provocato i danni maggiori nelle banche, ma che influisce anche in altri settori.Ed è inutile parlare di risanamento e di capitalismo etico fino a quando prevarranno queste logiche. Torniamo ai fondamentali, a un sistema che premia chi fa bene, ma che punisce chi sbaglia. E' una questione di giustizia e di buon senso, ormai irrinunciabile, perchè senza fiducia sociale il sistema non regge. Scritto in banche, capitalismo, crisi, società, economia, Italia, notizie nascoste, democrazia, giornalismo Commenti ( 53 ) » (14 voti, il voto medio è: 4.93 su un massimo di 5) Loading ... Il Blog di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 16Apr 09 Referendum, la Lega ha fatto bene i conti? Premessa: io sono (ma ormai bisogna dire ero) favorevole all'accorpamento tra il referendum e le elezioni europee, non fosse che per una questione di buon senso. Non ha senso a pochi giorni dal terremoto e in piena crisi economica sprecare 400 milioni di euro. Fini è indignato e ha ragione. Berlusconi avrebbe voluto l'abbinamento e ha dovuto cedere solo perchè la Lega ha minacciato la crisi di governo. Ma perchè la Lega non vuole l'accorpamento? Ufficialmente perché lo ritiene anticostituzionale; in realtà perchè teme che il referendum venga approvato e dunque rinviandolo al 14 o al 21 giugno punta al mancato raggiungimento del quorum. E che cosa chiede il referendum? I tre quesiti sono formulati in modo incomprensibile; di fatto propongono di: 1) abrogare le norme che permettono il collegamento tra le liste alla Camera. Il premio di maggioranza non verrebbe più attribuito alla coalizione vincente, ma alla singola lista che ottiene più voti. 2) attribuire il premio di maggioranza anche al Senato con nuove soglie di sbarramento: 4% alla Camera, 8% al Senato. 3) abrogare le candidature multiple che consentono a un candidato di correre in più seggi elettorali. Se passassero i primi due quesiti la Lega rischierebbe di diventare ininfluente alla Camera e di non entrare nemmeno al Senato. Ecco perchè ha alzato la posta in gioco. Il suo ostruzionismo è fondato su ragioni comprensibili. Ho l'impressione, però, che la maggior parte degli italiani non gradisca affatto lo sperpero di 400 milioni e che sia favorevole al referendum. Rinviarlo a metà giugno potrebbe non bastare per indurre il 50,1% degli elettori a disertare le urne. Inoltre da questa vicenda l'immagine della Lega esce offuscata: mentre l'Italia si unisce e riscopre uno spirito nazionale, il Carroccio fa prevalere il cabotaggio elettorale, che motiva la base del partito, ma rischia di irritare molti elettori moderati. Sì, la Lega ha le sue ragioni, tuttavia mi chiedo: Bossi ha fatto bene i conti? Scritto in politica, lega, referendum, pdl, crisi, democrazia, società, partito democratico, Italia Commenti ( 44 ) » (13 voti, il voto medio è: 3.38 su un massimo di 5) Loading ... Il Blog di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 14Apr 09 Una farsa il ritorno agli utili delle banche Usa? Dunque, Wells Fargo ha annunciato utili per 3 miliardi di dollari, Goldman Sachs ieri per 1,5 miliardi e da qualche settimana le Borse festeggiano. Molti commentatori ritengono che il peggio, per le banche Usa, sia passato. E' davvero così? Ho molti dubbi. Com'è possibile che banche che fino a due mesi fa erano soffocate dai debiti tossici improvvisamente risplendano? Dove sono finiti i debiti? Strano, molto strano. O è un miracolo o c'è un trucco. Io propendo per la seconda ipotesi, per questa ragione: 1) Il governo americano ha consentito di allentare le regole mark-to-market, che obbligavano le banche a contabilizzare ogni giorni il valore di mercato dei loro debiti e siccome quelli tossici valevano zero gli istituti erano costretti a riportare perdite gigantesche. Ora invece le banche possono valutare con molta elasticità questi debiti. Secondo le nuove regole sono loro stesse a stabilire i criteri per stabilire il valore di questi titoli. L'istituto X ha un debito tossico che a valore di mercato vale 1, ma può decidere autonomamente che valga 5 o 6 perchè questo è il valore atteso fra uno o due anni. E le banche possono vantare utili inattesi. Capito? E' un nuovo esempio di finanza creativa. 2) Le banche in questi giorni sono sottoposte a uno stress-test e, i risultati preliminari, sapientemente passati al New York Times rivelano che lo stato di salute dei 19 principali istituti americani è migliore del previsto. Ma Nouriel Roubini in un post dimostra che sono inattendibili perchè fondati su premesse che la realtà ha già superato, in negativo. Ovvero i "casi estremi" considerati dal test sono molto migliori dei dati emersi nel frattempo sull'economia americana. Insomma, è una truffa. 3) La Federal reserve ha portato quasi a zero i tassi di interesse, ma l'Amministrazione Obama si è ben guardata dall'imporre limiti sui tassi che gli istituti finanziari posso chiedere al consumatore, che, negli Usa restano altissimi, a cominciare da quelli sulle carte di credito. Le banche li stanno addirittura alzando. Si finanziano a tasso zero, ma impongono al consumatore tassi superiori al 10%. Corrette e riconoscenti, come sempre. Il G 20 ha proiettato l'illusione di una regolamentazione dei mercati finanziari, le Borse risalgono, Obama alimenta le speranze parlando di "segnali di ripresa". E' evidente il tentativo di infondere artificialmente fiducia, di cambiare la psicologia del mercato e della gente, nella speranza che la profezia di un mondo migliore e improvvisamente risanato si autoavveri. Sarà, ma il ritorno agli utili delle banche Usa mi sembra una farsa. E a lungo termine questa manovra, che non rimuove il male ma lo accentua, estremamente pericolosa. Scritto in banche, capitalismo, crisi, spin, manipolazione, globalizzazione, economia, era obama, gli usa e il mondo Commenti ( 63 ) » (10 voti, il voto medio è: 4.7 su un massimo di 5) Loading ... Il Blog di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico Post precedenti Chi sono Sono inviato speciale di politica internazionale. Sposato, ho tre figli. Risiedo a Milano e giro il mondo. Tutti gli articoli di Marcello Foa su ilGiornale.it contatti Categorie banche (14) blog (3) capitalismo (16) cina (21) comunicazione (8) crisi (25) democrazia (64) economia (37) era obama (23) europa (15) francia (26) germania (6) giornalismo (56) giustizia (3) gli usa e il mondo (72) globalizzazione (53) immigrazione (41) influenza suina (2) islam (20) israele (2) Italia (158) lega (1) manipolazione (13) medio oriente (13) notizie nascoste (54) partito democratico (5) pdl (4) politica (4) presidenziali usa (23) progressisti (3) psicosi (2) referendum (1) russia (14) salute (1) sicurezza (1) sindacati (1) società (34) spin (12) svizzera (5) turchia (12) Varie (17) I più inviati Dietro la vicenda Alitalia la mano della lobby europea - 4 Emails Una vita meritocratica... - 4 Emails Abbiamo vinto l'Expo. 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WTA Roma: Schiavone al secondo turno (sezione: Globalizzazione)

( da "Datasport" del 03-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

WTA Roma: Schiavone al secondo turno (AGM-DS) - 03/05/2009 18.37.05 - (AGM-DS) - Milano, 3 maggio - Francesca Schiavone conquista il secondo turno del torneo Wta di Roma (terra rossa, 2.000.000 di euro) . Successo in due set per l'azzurra, nel derby contro la Brianti, che cede 6-3, 6-4. Si qualifica anche l'estone Kanepi, che batte la statunitense King per 6-4, 6-3. Eliminata la cinese Peng, dalla testa di serie numero 11, Bartoli (6-0,7-6). La giapponese Morita, si qualifica ai danni della Niculescu, punteggio finale 6-1, 6-3. Risultati primo turno Kanepi (Est, 16) b. King (Usa) 6-4, 6-3 Bartoli (Fra, 11) b. Peng (Cin) 6-0, 7-6 (7-3) Suarez Navarro (Spa) b. Keothavong (Gbr) 7-6 (7-5), 6-4 Bammer (Aut) b. Li (Cin) 7-6 (7-3), 4-6, 6-3 Safarova (Cec) b. Koryttseva (Ucr) 7-6 (7-5), 6-2 Schnyder (Svi) b. Duque Marino (Col) 7-6 (7-1), 6-3 Hantuchova (Svc) b. Dushevina (Rus) 6-4, 6-1 Shvedova (Kaz) b. Stosur (Aus) 6-4, 6-2 Schiavone (Ita) b. Brianti (Ita) 6-3, 6-4 Morita (Jap) b. Niculescu (Rom) 6-1, 6-3

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TENNIS/ WTA ROMA, I RISULTATI DEL PRIMO TURNO (sezione: Globalizzazione)

( da "Wall Street Italia" del 03-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

Tennis/ Wta Roma, i risultati del primo turno di Apcom Avanti in due set Kanepi e Bartoli, Schiavone batte Brianti -->Roma, 3 mag. (Apcom) - I risultati del primo turno del torneo Wta di Roma, in corso sui campi in terra rossa del Foro Italico e dotato di un montepremi complessivo di 1,5 milioni di euro: Francesca Schiavone (Ita) batte Alberta Brianti (Ita( 6-3, 6-4; Ayumi Morita (Jpn) batte Monica Niculescu (Rom) 6-1, 6-3; Carla Suarez Navarro (Spa) batte Anne Keothavong (Gbr) 7-6 (5), 6-4; Sybille Bammer (Aut) batte Li Na (Cin) 7-6 (3), 4-6, 6-3; Patty Schnyder (Svi) batte Mariana Duque Marino (Col) 7-6 (1), 6-3; Daniela Hantuchova (Svk) batte Vera Dushevina (Rus) 6-4, 6-1; Lucie Safarova (Cze) batte Mariya Koryttseva (Ucr) 7-6 (5), 6-2; Kaia Kanepi (16, Est) batte Vania King (Usa) 6-4, 6-3; Marion Bartoli (11, Fra) batte Peng Shuai, China, 6-0, 7-6 (3); Yaroslava Shvedova (Kaz) batte Samantha Stosur (Aus) 6-4, 6-2.

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Stipendi record, la casta dei banchieri Usa vince ancora (sezione: Globalizzazione)

( da "Giornale.it, Il" del 03-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

Questo è un tipico esempio di notizia nascosa. L'Aduc ovvero l'Associazione per i diritti degli utenti e consumatori ha diffuso un comunicato stampa, in cui riprende i risultati di un'indagine dalla fondazione tedesca Warentest, su un tema in apparenza frivolo: quello delle creme, degli oli e dei vibratori anticellulite. Ebbene, gli esperti tedeschi hanno testato otto prodotti cosmetici e due apparecchi. Risultato? "Hanno ottenuto tutti un voto "insufficiente". Dopo quattro settimane di prova fra 300 donne, nessuno di questi ha potuto dimostrare un miglioramento visibile, ne' le creme ne' i vibratori. Promesse non rispettate, insomma". La Warentest è la maggiore associazione di consumatori tedesca e si suoi studi vengono ripresi soventi dai media tedeschi, anche dalle tv. In Italia, invece, nessuno ha ripreso la nota dell'Aduc, benchè tv e settimanali femminili dedichino molto spazio al benessere e all'estetica personale. Ma una notizia del genere è troppo controcorrente, smentisce tutto quel che gli espert ripetono da anni e potrebbe irritare alcuni inserzionisti pubblicitari. E allora meglio sorvolare, tacendo un'altra notizia importante. L'Aduc tra l'altro scrive: "Recentemente e' stata lanciato un nuovo metodo contro la cellulite: la crioelettroforesi, con principi medicamentosi (limogene e caffeina, associate a furosemide) che verrebbero fatti passare al di la' dell'epidermide attraverso il freddo. I costi? 150 euro a seduta, per un ciclo di 3-8 sedute. La furosemide e' un farmaco contro l'edema e puo' avere controindicazioni quali l'ipersensibilita' al prodotto, l'anuria (soppressione della secrezione renale) iposodiemia e/o ipopotassiemia. Sarebbe interessante sapere se queste controindicazioni sono valide per la crioelettroforesi. E' una domanda che rivolgiamo al ministero della Salute". Una domanda doverosa, come doverosa dovrebbe essere un'informazione autenticamente al servizio del cittadino, anche su argomenti come questi. In Germania i giornalisti riescono, almeno in parte, a sottrarsi ai condizionamenti dell'industria della cosmetica. In Italia i giornalisti dovrebbero trovare un coraggio analogo, sempre che il pubblico lo richieda e li sostenga. Temo infatti che la sensibilità dei consumatori italiani sia diversa, più frivola. E che, in fondo, alla verità preferiscano l'illusione in nome del look, dell'apparire . Sbaglio? Scritto in crisi, blog, comunicazione, salute, spin, manipolazione, Italia, notizie nascoste, società, giornalismo 1 Commento » (Nessun voto) Loading ... Il Blog di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 30Apr 09 Stipendi record, la casta dei banchieri Usa vince ancora Il mondo continua a lottare contro la recessione, il Pil americano sprofonda a -6%, ma c'è qualcuno che ha già vinto. I soliti noti, sì, proprio loro, la casta dei banchieri Usa che, come spiego in questo articolo nel 2009 si appresta ad incassare stipendi e bonus strepitosi, quasi allo stesso livello del fantastico (per loro) 2007: nei primi tre mesi dell'anno le sei principali banche americane hanno accantonato la bellezza di 36 miliardi di dollari per il prorio management. Chi lavora nel dipartimento trading e investimenti bancari di JPMorgan Chase, ad esempio, assapora già, per l'anno in corso, un reddito medio pro capite di 509mila dollari, mentre nell'ultima annata senza eccessi, il 2006, era stato di 345mila dollari. Intanto, però, le banche continuano a licenziare e a delocalizzare gli impieghi più modesti in India e nelle Filippine. E' il loro modo di ringraziare il contribuente americano. Intanto, grazie al New York Times, sappiamo con certezza che l'uomo scelto da Obama per risanare l'economia statunitense, il ministro del Tesoro Timothy Geithner quando era alla guida della Federal Reserve aveva rapporti scandalosamente stretti con i banchieri (per i dettagli leggere qui). Insomma, era e resta il loro uomo. Intanto i banchieri festeggiano anche in Gran Bretagna (bonus per 7 miliardi) , mentre il numero uno di Societé Générale Daniel Bouton dopo aver fatto disastri se ne va con una pensione da 730 mila euro. E tutto torna come prima: la casta dei banchieri continua a comandare. Scritto in giustizia, banche, capitalismo, crisi, manipolazione, era obama, notizie nascoste, globalizzazione, economia, società, gli usa e il mondo Commenti ( 47 ) » (5 voti, il voto medio è: 4.2 su un massimo di 5) Loading ... Il Blog di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 28Apr 09 Influenza suina. Panico nel mondo per 7 morti Non mi piace scrivere più post sullo stesso argomento a distanza di poche ore. Ma non posso esimermi dal farlo. L'Oms ha dichiarato oggi che i morti provocati dall'influenza suina sono sette. Tutti gli altri sono solo sospetti. Ciò nonostante la California proclama lo stato d'emergenza, Obama chiede fondi straordinari per 1,5 miliardi di dollari e, come previsto, spuntano casi inquietanti in tutta Europa. Un panico mondiale per 7 morti, mentre la Novartis ci fa sapere che entro due mesi sarà pronto il vaccino e gli infettologi raccomandano "farmaci specifici per il trattamento-prevenzione dell'influenza umana da virus suino come l'Oseltamivir (ovvero l'immancabile Tamiflu della Roche, già prescritto contro l'aviaria) e lo Zanimivir" (fonte: dieci domane e risposte pubblicate oggi dal Giornale a firma di Manila Alfano e Matthias Pfaender). Se non è spin questo. AGGIORNAMENTO: In questo articolo spiego come si costruisce ad arte il panico globale e paragono l'aviaria alla suina. Inoltre: la conferenza stampa di ieri di Obama rafforza i miei sospetti. Barack l'ha aperta parlando dell'influenza suina e la prima domanda è stata su questo tema. Ieri è stato annunciato il crollo del 6% del Pil americano e tra 4 giorni verranno resi noti i risultati dello stress-test sulle banche, eppure su 13 domande neanche una era riferita alla crisi finanziaria, che così viene dimenticata da tutti e Wall Street può salire del 2%. Complimenti agli spin doctor di Mr. President: l'influenza suina era un'occasione strepitosa e loro non se la sono lasciata scappare. Scritto in crisi, comunicazione, influenza suina, psicosi, spin, manipolazione, notizie nascoste, globalizzazione, società, era obama, gli usa e il mondo Commenti ( 72 ) » (7 voti, il voto medio è: 4.43 su un massimo di 5) Loading ... Il Blog di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 27Apr 09 E la Cina diventa sempre più influente nel mondo Il mondo è angosciato dalla crisi economica, ma c'è chi approfitta di questa situazione - e del declino degli Stati Uniti - per ampliare le propria influenza nel mondo. Chi? La Cina, ovviamente, che stringe accordi commerciali e finanziari in Asia, in Africa e persino nell'America Latina. Concede prestiti non più solo in dollari, ma anche in yuan e propone un modello di sviluppo alternativo a quello anglosassone, come spiego in questo articolo . Il tutto con discrezione ed efficacia, mentre l'America si dimostra incapace di reagire. Pechino potrebbe diventare una superpotenza molto prima del previsto, secondo l'economista Nouriel Roubini addirittura entro dieci anni. Scritto in capitalismo, crisi, era obama, globalizzazione, cina, notizie nascoste, gli usa e il mondo Commenti ( 58 ) » (7 voti, il voto medio è: 5 su un massimo di 5) Loading ... Il Blog di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 25Apr 09 Influenza suina, una psicosi molto sospetta. Nelle ultime 24 ore è scattato l'allarme in Messico per l'influenza suina e i media di tutto il mondo hanno ripreso la notizia con toni drammatici evocando il rischio di un contagio planetario. Sarà, ma gli studi sullo spin mi hanno insegnato a diffidare degli allarmi su improvvise epidemie provocate da malattie misteriose. Ricordate la Mucca pazza? E quelle immagini angoscianti dei bovini tremanti? All'epoca ci dissero che l'encefalopatia spongiforme bovina, variante del morbo di Creutzfeldt-Jakob, avrebbe provocato la morte di migliaia di persone, nonostante l'abbattimento di decine di migliaia di capi. Ma a oggi sono stati registrati 183 casi in tutto il mondo. Le autorità fecero bene a mettere al bando le farine di origine animale, che costringevano degli erbivori a trasformarsi in carnivori; ma l'allarme fu eccessivo. E la Sars? Vi ricordate le immagini dei condimini sigillati, con i medici che vi entravano indossando degli scafandri simili a quelli degli astronauti? Furono pochissime le vittime, ma ci fu panico in tutto il mondo. Oggi il virus pare sia scomparso. Ancora: l'influenza aviaria, Esiste dal 1878 e i casi di trasmissione all'uomo sono rarissimi. Eppure il mondo nel 2005 non parlava d'altro; i governi decisero di rendere obbligatorie stock di riserva del Tamiflu, un farmaco in realtà poco efficiente contro la malattia; per la gioia della Roche ( su quella vicenda segnalo la splendida inchiesta di Sabrina Giannini, trasmessa nel 2006 da report) Ora improvvisamente tutto il mondo parla dell'influenza suina e da Città del Messico arrivano, come da copione, notizie molto allarmanti. Gli Usa sostengono che sia troppo tardi per arignare il virus, l'Europa è in allarme. Si stanno creando tutte le premesse per diffondere una piscosi mondiale. Sarà ingiustificata come le altre? Io dico di sì, con una conseguenza facilmente prevedibile: per un po' ci si scorderà della crisi economica. Scritto in crisi, comunicazione, influenza suina, psicosi, spin, manipolazione, globalizzazione, economia, società, notizie nascoste Commenti ( 102 ) » (8 voti, il voto medio è: 5 su un massimo di 5) Loading ... Il Blog di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 23Apr 09 La Casa Bianca e la Fed truccano i conti? Navigando su Internet ho trovato alcune notizie assai interessanti. Il suicidio del top manager Kellermann ha fatto emergere un retroscena sconcertante sul modo in cui l'Amministrazione Obama gestisce gli interventi di risanamento. Il mese scorso ha tentato ripetutamente (ed energicamente) di convincere il management di Freddie Mac di nascondere il costo reale del programma varato per arginare la confisca degli immobili dei mutuatari insolventi. E che costo: 30 miliardi di dollari a carico della società. Il management (Kellermann incluso) si è opposto strenuamente e i rappresentanti del Tesoro hanno dovuto rinunciare. Alla fine la cifra è uscita, ma è stata subito relativizzata dalle rassicurazioni del presidente Barack Obama e del ministro del Tesoro Timothy Geithner. Ieri sera il numero uno di Bank of America, Kennet Lewis, ha rivelato che lo scorso settembre il presidente della Federal Reserve, Ben Bernanke, e l'allora ministro del Tesoro Paulson fecero forti pressioni affinchè lo stesso Lewis non rivelasse le gravi difficoltà finanziarie di Merril Lynch, scoperte nell'ambito delle trattative per la fusione tra i due istituti. E se si considera che il governo ha autorizzato le banche a cambiare le regole contabili - e dunque ad annacquare le perdite sui debiti tossici - il quadro non è affatto rassicurante. Nessuno parla più del debito complessivo americano (pari al 35o% del Pil); pochi rilevano che la Cina da tre mesi sta riducendo l'acquisto di Buoni del tesoro americani o che il gettito fiscale sarà inferiore alle attese con inevitabili ripercussioni sul defiti pubblico. L'impressione è che le autorità Usa stiano tentando di mascherare i problemi o addirittura di indurre l'opinione pubblica a ignorarli. Ma basta truccare le carte per spingere il mondo fuori dalla crisi? Io dico di no: l'ipnosi aiuta ma non risolve. AGGIORNAMENTO: Una società di consulenza privata, la PNC Financial Services Group Inc, ha pubblicato ieri le stime sui debiti tossici delle banche americane. I risultati sono disastrosi: gli asset che non danno interessi sono aumentati del 169% nel primo trimestre 2009 in tredici dei più grandi istituti. Ma le Borse continuano a salire; già, il peggio è proprio passato. Scritto in banche, capitalismo, crisi, manipolazione, era obama, cina, economia, gli usa e il mondo Commenti ( 66 ) » (6 voti, il voto medio è: 5 su un massimo di 5) Loading ... Il Blog di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 21Apr 09 E' nel blog il futuro del giornalismo? Premessa: fino a metà del 2008 questo blog era una piacevole e utilissima integrazione al mio ruolo di inviato del Giornale. Negli ultimi mesi la situazione è cambiata: continuo ad essere un inviato del Giornale, ma il blog diventa sempre più qualificante per il mio profilo professionale e non solo perché è sempre più letto, con un media di commenti molto alta (e di questo vi sono molto grato). Mi capita sempre più spesso di essere invitato a partecipare a trasmissioni radiofoniche o televisive da colleghi che hanno letto commenti interessanti su "il cuore del mondo", mentre prima accadeva solo per gli articoli sull'edizione cartacea. L'altro giorno un brillante collega della Televisione della Svizzera italiana, Michele Fazioli, mi ha intervistato sul futuro del giornalismo e sulle insidie della comunicazione, con molte domande ispirate proprio dal blog (chi volesse seguirla può scaricare qui la trasmissione Controluce). E stamane un amico e valente blogger, Wolly, mi ha segnalato un interessante articolo di Alberto Flores d'Arcais, da cui risulta che tra gli oltre 20 milioni di blogger presi in esame in America (tutti quelli che lo fanno per passione, per informare, per gioco o per qualsiasi altro motivo) ce ne sono 1,7 milioni che ci guadagnano sopra. E per 452mila di costoro quei soldi sono la prima fonte di stipendio. E con 100mila visitatori unici si riesce a guadagnare 75mila dollari all'anno. Mica pochi. Con qualche ombra, però. Diversi blogger vengono pagati per "bloggare" un prodotto, spesso senza dichiarare il committente e questo è preoccupante perchè in questo modo si accentua il fenomeno della pubblicità parassitaria o camuffata, che già tormenta i media tradizionali. Ma secondo il Wall Street Journal è sempre più consistente il numero dei reporter che fanno buon giornalismo sul blog anzichè sui media tradizionali, come peraltro emerso recentemente a Perugia durante il riuscitissimo Festival internazionale di giornalismo. E in Gran Bretagna il Guardian inizia a guadagnare bene grazie alla pubblicità mirata raccolta attraverso i blog. Da qui la domanda: il futuro del giornalismo è nel blog? Vedo un mondo in cui ci saranno alcuni siti generalisti e tanti piccoli blog specializzati ad altro valore aggiunto, alcuni dei quali diventeranno vere e proprie testate giornalistiche (negli Usa è già successo con Huffington Post). Sbaglio? Inoltre mi chiedo: in una professione che sta cambiando rapidamente cromosomi, fino a quando i giornalisti italiani potranno pretendere di mantenere in vita un Ordine professionale? Scritto in crisi, blog, comunicazione, società, notizie nascoste, gli usa e il mondo, Italia, giornalismo Commenti ( 42 ) » (6 voti, il voto medio è: 5 su un massimo di 5) Loading ... Il Blog di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 19Apr 09 La casta dei top manager continua a imperare (anche in Italia) Il mio amico e collega Nicola Porro latita un po' sul suo blog, ma sul Giornale è assai presente e ieri è stato uno dei rari giornalisti italiani a dare con la giusta evidenza una notizia che ritengo, purtroppo, molto significativa. Trattasi di questo: Tronchetti Provera ha deciso di "dimissionare" Carlo Puri Negri, il numero uno di Pirelli Real Estate. E a ben vedere. Come scrive Porro: "Il titolo piazzato in Borsa a 26 euro viaggia oggi intorno ai 4,7", e fino a pochi giorni fa era ancora più giù. "Nel 2008 Pirelli Re ha perso quasi 200 milioni ed è stata costretta a lanciare un aumento di capitale da 400 milioni. Se Pirelli Re non avesse avuto l'ombrello finanziario ed economico di Pirelli, sarebbe come le tante società immobiliari che stanno saltando come pop corn". Puri Negri, dopo molti anni lusinghieri, ha fallito ed è invitato ad andarsene. Il capitalismo funziona così. Ma se ne va con una buonuscita da 14 milioni di euro. E questo proprio non va. Perchè il capitalismo esige l'assunzione di responsabilità, mentre questa vicenda dimostra che la casta dei supermanager non ha imparato la lezione e continua a comportarsi con avidità, arroganza, disprezzo del buon senso e degli altri. Una casta che ha provocato i danni maggiori nelle banche, ma che influisce anche in altri settori.Ed è inutile parlare di risanamento e di capitalismo etico fino a quando prevarranno queste logiche. Torniamo ai fondamentali, a un sistema che premia chi fa bene, ma che punisce chi sbaglia. E' una questione di giustizia e di buon senso, ormai irrinunciabile, perchè senza fiducia sociale il sistema non regge. Scritto in banche, capitalismo, crisi, società, economia, Italia, notizie nascoste, democrazia, giornalismo Commenti ( 53 ) » (14 voti, il voto medio è: 4.93 su un massimo di 5) Loading ... Il Blog di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 16Apr 09 Referendum, la Lega ha fatto bene i conti? Premessa: io sono (ma ormai bisogna dire ero) favorevole all'accorpamento tra il referendum e le elezioni europee, non fosse che per una questione di buon senso. Non ha senso a pochi giorni dal terremoto e in piena crisi economica sprecare 400 milioni di euro. Fini è indignato e ha ragione. Berlusconi avrebbe voluto l'abbinamento e ha dovuto cedere solo perchè la Lega ha minacciato la crisi di governo. Ma perchè la Lega non vuole l'accorpamento? Ufficialmente perché lo ritiene anticostituzionale; in realtà perchè teme che il referendum venga approvato e dunque rinviandolo al 14 o al 21 giugno punta al mancato raggiungimento del quorum. E che cosa chiede il referendum? I tre quesiti sono formulati in modo incomprensibile; di fatto propongono di: 1) abrogare le norme che permettono il collegamento tra le liste alla Camera. Il premio di maggioranza non verrebbe più attribuito alla coalizione vincente, ma alla singola lista che ottiene più voti. 2) attribuire il premio di maggioranza anche al Senato con nuove soglie di sbarramento: 4% alla Camera, 8% al Senato. 3) abrogare le candidature multiple che consentono a un candidato di correre in più seggi elettorali. Se passassero i primi due quesiti la Lega rischierebbe di diventare ininfluente alla Camera e di non entrare nemmeno al Senato. Ecco perchè ha alzato la posta in gioco. Il suo ostruzionismo è fondato su ragioni comprensibili. Ho l'impressione, però, che la maggior parte degli italiani non gradisca affatto lo sperpero di 400 milioni e che sia favorevole al referendum. Rinviarlo a metà giugno potrebbe non bastare per indurre il 50,1% degli elettori a disertare le urne. Inoltre da questa vicenda l'immagine della Lega esce offuscata: mentre l'Italia si unisce e riscopre uno spirito nazionale, il Carroccio fa prevalere il cabotaggio elettorale, che motiva la base del partito, ma rischia di irritare molti elettori moderati. Sì, la Lega ha le sue ragioni, tuttavia mi chiedo: Bossi ha fatto bene i conti? Scritto in politica, lega, referendum, pdl, crisi, democrazia, società, partito democratico, Italia Commenti ( 44 ) » (13 voti, il voto medio è: 3.38 su un massimo di 5) Loading ... Il Blog di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 14Apr 09 Una farsa il ritorno agli utili delle banche Usa? Dunque, Wells Fargo ha annunciato utili per 3 miliardi di dollari, Goldman Sachs ieri per 1,5 miliardi e da qualche settimana le Borse festeggiano. Molti commentatori ritengono che il peggio, per le banche Usa, sia passato. E' davvero così? Ho molti dubbi. Com'è possibile che banche che fino a due mesi fa erano soffocate dai debiti tossici improvvisamente risplendano? Dove sono finiti i debiti? Strano, molto strano. O è un miracolo o c'è un trucco. Io propendo per la seconda ipotesi, per questa ragione: 1) Il governo americano ha consentito di allentare le regole mark-to-market, che obbligavano le banche a contabilizzare ogni giorni il valore di mercato dei loro debiti e siccome quelli tossici valevano zero gli istituti erano costretti a riportare perdite gigantesche. Ora invece le banche possono valutare con molta elasticità questi debiti. Secondo le nuove regole sono loro stesse a stabilire i criteri per stabilire il valore di questi titoli. L'istituto X ha un debito tossico che a valore di mercato vale 1, ma può decidere autonomamente che valga 5 o 6 perchè questo è il valore atteso fra uno o due anni. E le banche possono vantare utili inattesi. Capito? E' un nuovo esempio di finanza creativa. 2) Le banche in questi giorni sono sottoposte a uno stress-test e, i risultati preliminari, sapientemente passati al New York Times rivelano che lo stato di salute dei 19 principali istituti americani è migliore del previsto. Ma Nouriel Roubini in un post dimostra che sono inattendibili perchè fondati su premesse che la realtà ha già superato, in negativo. Ovvero i "casi estremi" considerati dal test sono molto migliori dei dati emersi nel frattempo sull'economia americana. Insomma, è una truffa. 3) La Federal reserve ha portato quasi a zero i tassi di interesse, ma l'Amministrazione Obama si è ben guardata dall'imporre limiti sui tassi che gli istituti finanziari posso chiedere al consumatore, che, negli Usa restano altissimi, a cominciare da quelli sulle carte di credito. Le banche li stanno addirittura alzando. Si finanziano a tasso zero, ma impongono al consumatore tassi superiori al 10%. Corrette e riconoscenti, come sempre. Il G 20 ha proiettato l'illusione di una regolamentazione dei mercati finanziari, le Borse risalgono, Obama alimenta le speranze parlando di "segnali di ripresa". E' evidente il tentativo di infondere artificialmente fiducia, di cambiare la psicologia del mercato e della gente, nella speranza che la profezia di un mondo migliore e improvvisamente risanato si autoavveri. Sarà, ma il ritorno agli utili delle banche Usa mi sembra una farsa. E a lungo termine questa manovra, che non rimuove il male ma lo accentua, estremamente pericolosa. Scritto in banche, capitalismo, crisi, spin, manipolazione, globalizzazione, economia, era obama, gli usa e il mondo Commenti ( 63 ) » (10 voti, il voto medio è: 4.7 su un massimo di 5) Loading ... Il Blog di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico Post precedenti Chi sono Sono inviato speciale di politica internazionale. Sposato, ho tre figli. Risiedo a Milano e giro il mondo. Tutti gli articoli di Marcello Foa su ilGiornale.it contatti Categorie banche (14) blog (3) capitalismo (16) cina (21) comunicazione (8) crisi (25) democrazia (64) economia (37) era obama (23) europa (15) francia (26) germania (6) giornalismo (56) giustizia (3) gli usa e il mondo (72) globalizzazione (53) immigrazione (41) influenza suina (2) islam (20) israele (2) Italia (158) lega (1) manipolazione (13) medio oriente (13) notizie nascoste (54) partito democratico (5) pdl (4) politica (4) presidenziali usa (23) progressisti (3) psicosi (2) referendum (1) russia (14) salute (1) sicurezza (1) sindacati (1) società (34) spin (12) svizzera (5) turchia (12) Varie (17) I più inviati Dietro la vicenda Alitalia la mano della lobby europea - 4 Emails Una vita meritocratica... - 4 Emails Abbiamo vinto l'Expo. 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Marcello Foa: Ho ricevuto dal dottor Sergio Stagnaro, uno specialista in materia, un'email a commento del mio... marista: Davide K :@Marista: il PIL è un indicatore economico (pur con i suoi difetti ed imprecisioni) e come tale... Ultime news Afghanistan, auto non si ferma all'alt gli italiani sparano: muore bimbaVeronica: divorzio da Silvio. Il premier: fatto doloroso e privatoStrage di Cefalonia: alla sbarra a 89 anni ex ufficiale tedescoMotoGp, Valentino "risorge" e trionfa davanti a Pedrosa e StonerInfluenza, il Messico: "E' in fase calante" In Italia due contagiati, ma sono già guaritiValanga: sei scialpinisti uccisi in Tirolo. Due morti su Apuane e ValbondioneIl Milan vince 2 a 0 a Catania e non molla corsa sull'InterPubblicità sexy su una chiesa La Curia attacca: "E' immorale"I Puffi sono davvero comunisti? 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Influenza, secondo caso a Roma E' un 25enne: è già guarito (sezione: Globalizzazione)

( da "Repubblica.it" del 03-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

ROMA - Due casi: uno a Massa ("sono la prima persona immune in Italia"), uno a Roma. Entrambi giù guariti. E un nuovo caso sospetto a Firenze. Il quadro italiano della Nuova influenza, secondo il ministero della Salute, non cambia: "La situazione continua a non destare preoccupazione". Aumentano, però, le precauzioni. Una circolare firmata dal ministro dell'Istruzione impone di non ammettere a scuola gli studenti di ritorno "da viaggi in zone dove il virus sia diffuso o a rischio di diffusione o che siano stati a stretto contatto con casi confermati di influenza H1n1". I ragazzi saranno sottoposti a sorveglianza sanitaria per un periodo di sette giorni, "anche se non presentano alcun sintomo di influenza". Il caso romano. Si tratta di un ragazzo di 25 anni, tornato dal Messico e già guarito. Il giovane è stato curato a Roma dall'Istituto Spallanzani ma non è mai stato sottoposto a ricovero. La sua compagna, secondo quanto si apprende, è stata trattata in via precauzionale con antivirali. Caso sospetto a Firenze. Si tratta di un fiorentino di 32 anni rientrato a Malpensa da Città del Messico il 30 aprile sera, che ha mostrato i primi sintomi influenzali nella notte tra giovedì e venerdì. Il paziente, sottoposto a cura immediata, sta bene ed è in stato di isolamento. Il padre e un amico sono sottoposti a profilassi virale e la compagnia aerea è stata avvertita per avviare le procedure internazionali di rintraccio dei passeggeri seduti nei posti vicini al paziente. Quarantena "preventiva". C'è anche chi, spontaneamente, decide di mettersi in quarantena, anche senza alcun sintomo. E' successo a Palermo dove una coppia, tornata dal Messico martedì scorso, ha deciso per precauzione una quarantena volontaria per una decina di giorni. Marito e moglie, lui pensionato, in aereo hanno ricevuto un foglio che consigliava ai passeggeri di avvertire le autorità sanitarie qualora avvertissero sintomi. OAS_RICH('Middle'); I dati dell'Oms. Nel frattempo L'Oms continua il monitoraggio costante della diffusione del virus: i casi sono saliti a 787 (rispetto all'ultimo bollettino di ieri che ne contava 658) 20 quelli mortali, in 17 Paesi. Il Messico ha registrato 506 casi accertati, inclusi 19 mortali, gli Usa 160 casi, incluso uno mortale in Texas. Contagi da nuova influenza si registrano in Austria (1), Canada (70), Hong Kong - Cina (1), Costa Rica (1), Danimarca (1), Francia (2), Germania (6), Israele (3), Olanda (1), Nuova Zelanda (4), Corea del Sud (1), Spagna (13), Svizzera (1) e Gran Bretagna (15) e Irlanda (1). Messico. "L'epidemia è in fase calante" dice il ministro della Sanità. Il bilancio di vittime resta stabile a 19 morti, dove sono stati individuati 33 nuovi contagi. E' salito così a 487 il totale dei pazienti che hanno contratto la malattia e 506 casi accertati di influenza nel paese, ha precisato il ministro. Il prosciutto si può mangiare. L'Oms ha sgombrato il campo dai sospetti sul prosciutto: "E' del tutto sicuro e si può tranquillamente mangiare e non ci sono motivi per non mangiarlo. (3 maggio 2009

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La Cina SI ARRABBIA (sezione: Globalizzazione)

( da "Manifesto, Il" del 04-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

BEST SELLER E GIOVANI NAZIONALISTI La Cina SI ARRABBIA Sono studenti di 20 anni o poco più e si definiscono la «gioventù d'aprile», mese in cui nell'olimpico 2008 boicottarono Carrefour e attaccarono Cnn e Bbc per l'informazione sul Tibet. Un libro anti Occidente che cavalca il loro neopatriottismo ha venduto 600mila copie in un mese e fa discutere Gaia Perini PECHINO A parecchi mesi di distanza, a Pechino si comincia a misurare realmente l'impatto che l'anno dei giochi olimpici ha avuto sulla società cinese. Pare che oltre ai vecchi quartieri della capitale, con le Olimpiadi siano crollate anche alcune certezze, come ad esempio l'idea, ben radicata nell'immaginario collettivo, che alla nuova generazione nata dopo la fine del maoismo nulla importasse della politica. Seppelliti i grandi ideali dei padri e dei nonni, ai ventenni non restava che dedicarsi allo sport più in voga nell'era delle riforme: «arricchirsi è bello». La lunga catena di eventi della primavera 2008 ha invece dimostrato quanto fossero fallaci i luoghi comuni sui figli unici, «piccoli Imperatori». I giovani volontari accorsi in Sichuan dopo il terremoto, le proteste degli studenti contro l'informazione sulla rivolta tibetana di Cnn e Bbc, l'orgoglio ferito dai tentativi di bloccare la torcia olimpica, il conseguente boicottaggio di Carrefour e i forum politici in rete hanno rimesso in moto l'opinione pubblica, costretta a fare i conti con l'inattesa comparsa di una nuova leva di patrioti. Si definiscono la «gioventù arrabbiata», o anche la «gioventù d'aprile», in memoria delle manifestazioni organizzate sia in Cina che all'estero l'aprile scorso; reclamano un proprio ruolo sulla scena politica nazionale e internazionale, che li ignora o peggio ne travisa il messaggio, anche perché fuori dalla Cina e dal suo contesto storico non è facile comprendere come l'amor patrio e il fervido «nazionalismo» del movimento possano coniugarsi ad un forte spirito critico. In particolare faticano a oltrepassare la Muraglia le accuse rivolte ai media occidentali, rei di strumentalizzare i fatti accaduti in Tibet o di offrirne una visione distorta: in quel frangente, quei giornalisti che tanto vituperano la censura e la propaganda cinesi sarebbero incorsi negli stessi vizi che dicono di combattere. Come cerca di dimostrare l'ironico video realizzato dall'attivista Tang Jie, «China, stand up!». Dalla sua roccaforte virtuale (www.anti-cnn.com), la «gioventù d'aprile» continua la propria campagna di controinformazione, contribuendo a mantenere in vita un movimento iniziato ormai un anno fa: a riprova che il «nazionalismo» è ancora una forza capace di mobilitare ampi strati della popolazione e oggi, benché gli studenti non scendano più in piazza, iniziano a scorgersi gli effetti di medio termine della «rabbia» scatenatasi la primavera scorsa. Se le sue cause esterne sono facilmente individuabili, ad esempio nel timore e talvolta nel poco rispetto che la comunità internazionale ha manifestato nei confronti del gigante asiatico, meno evidenti (e forse più interessanti) sono le dinamiche interne del nuovo discorso «nazionalista». Cavalcando l'onda lunga del movimento neopatriottico, agli inizi di marzo un editore dotato di molto intuito e altrettanta furbizia ha pubblicato un libro-bomba, «La Cina è scontenta» («Zhongguo bu gaoxing»): con le sue 600.000 copie vendute nel giro di un mese, il libro spopola soprattutto nei campus universitari e fra la «gioventù d'aprile», ma il dibattito già dilaga invadendo tutti i mezzi d'informazione. Si può ridimensionarne la portata dicendo che è solo una scaltra operazione di marketing, come osserva non senza cognizione di causa il Southern Weekend (Nanfang Zhoumo, 2 aprile), a cui però sfugge il dato più evidente: «La Cina è scontenta» non è solo un best-seller, né si limita a riprendere e ad aggiornare le tesi provocatorie di «La Cina può dire no» («Zhongguo keyi shuo bu») del 1996, ma principalmente è la spia che rileva un ben più ampio fenomeno sociale. All'estero lo si è recepito così, come il campanello di allarme che ci avverte della scomoda presenza del «nazionalismo» cinese, una realtà di cui il libro vuole farsi portavoce. Ma di che realtà si tratta? Di una realtà ben poco univoca, almeno a giudicare dai cinque differenti autori coinvolti nel progetto dall'editore Zhang Xiaobo. Le posizioni di Wang Xiaodong, teorico del revanscismo e del «razzismo a rovescio» (secondo cui i cinesi non hanno mai sviluppato nessuna forma di xenofobia semplicemente perché negli ultimi 150 anni son stati troppo impegnati a criticare se stessi), vengono difatti stemperate da quelle di Huang Jisu, sociologo di sinistra, affiliato del circolo neomaoista Utopia e scrittore dell'opera teatrale «Che Guevara». In modo analogo, il militarismo spinto del commentatore televisivo Song Xiaojun si alterna alle riflessioni già più pacate di Liu Yang, la cui critica allo stile di vita americano è in buona parte condivisibile, e di Song Qiang, autore del primo best-seller «La Cina può dire no», il quale inaugura il volume con un ripensamento dei trent'anni della politica di Riforma e di Apertura. Tutti in blocco attaccano l'Occidente, ma se per Wang Xiaodong l'Ovest è l'America, o al massimo la Francia filo-tibetana di Sarkozy, mentre l'Europa nel suo complesso non esiste, per Huang Jisu o per quella «new left» che lui rappresenta, l' «Occidente» non designa tanto una nazione quanto il capitalismo e il nuovo ordine imperialista della globalizzazione. Anche la condanna del liberismo cinese è solo all'apparenza unanime. Da un lato infatti lo si accusa di aver trascurato le glorie patrie (fra cui l'esercito), dall'altro di aver svenduto una parte del paese agli stranieri, aggravando il divario fra ricchi e poveri, o fra città e campagne. Od ancora, l'appello di Huang Jisu ad una democrazia rinnovata, diversa da quella made in Usa mal si concilia coi cupi moniti dello stratega Song Xiaojun («la crisi mondiale scatenerà un'ennesima guerra e la Cina deve essere pronta») o con le visioni grandiose di Wang Xiaodong («C'è chi dice che la Cina debba diventare un modello per il mondo intero; io credo invece che non ci si debba accontentare di dare il buon esempio: quello che la Cina ha da offrire al mondo è la sua leadership»). Pare insomma che questo «nazionalismo», così temuto all'estero e acclamato in patria, non sia affatto un'entità stabile e definita una volta per tutte; piuttosto, è una dinamica ancora in evoluzione, aperta, o più precisamente è il terreno di gioco di due opposte frange che al momento sembrano convivere serenamente ma che un giorno forse entreranno in conflitto (se mai avranno lo spazio e il potere necessari). L'una si richiama alla tradizione patriottica autoctona, ossia all'eredità del 4 Maggio 1919, apice del Movimento di Nuova Cultura e crogiolo del pensiero rivoluzionario del Novecento cinese; l'altra invece, coi suoi istinti bellicosi e la voglia di trovarsi un nemico a tutti i costi, rispecchia un nazionalismo di destra paradossalmente assai più internazionale. Il movimento degli studenti del 4 Maggio - di cui domani cade il novantesimo anniversario - è un riferimento costanteanche per la «gioventù d'aprile», che infatti mutua dai propri illustri predecessori le pratiche (il boicottaggio dei prodotti stranieri, in questo caso francesi) e l'impostazione di pensiero (la critica al colonialismo e alla borghesia compradora cinese, ma anche e soprattutto il desiderio di conquistarsi uno spazio politico autonomo). Dal primo Novecento è scaturita un'originale forma di «amor patrio», internazionalista e per nulla distante dalle posizioni degli anarchici, che in effetti furono fra i maggiori promotori delle idee del 4 Maggio. Il «nazionalismo» propriamente cinese andrebbe allora rivisto in questa luce, perché, come scrive Kuang Xinnian, docente di lettere all'Università Tsinghua di Pechino, questa che di per sé «è un'ideologia borghese tuttora in Cina svolge una funzione essenzialmente progressista: per molti intellettuali e per gli studenti è il primo passo che conduce alla critica dell'imperialismo americano». Non va però trascurata la presenza dell'altro tipo di nazionalismo, che purtroppo si diffonde anche nei forum in rete, dove vige l'insulto libero contro «gli occidentali». Tutti i francesi sono Sarkozy e guai a chi è nato negli Usa. Non sanno quasi nulla degli occidentali, malgrado internet e le fanfare sul mondo globalizzato, ma del resto, gli occidentali che si ostinano a chiamarli «i cinesi», pretendendo che siano una totalità monolitica, cosa sanno di loro? Foto: APRILE 2008: PROTESTE, BANDIERE E BOICOTTAGGIO DAVANTI A UN CARREFOUR DI ZHENGZHOU, (HENAN)/ REUTERS

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Torna a Milano dal 7 al 28 maggio Economia e società aperta. Primo appuntamento del 2009: le Conversazioni sull'economia (sezione: Globalizzazione)

( da "Bollettino Università & Ricerca" del 04-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

Università "Bocconi" Torna a Milano dal 7 al 28 maggio Economia e società aperta. Primo appuntamento del 2009: le Conversazioni sull’economia Capire la crisi per ritrovare la fiducia. Parte da questa riflessione l’edizione 2009 di Economia e società aperta (www.economiaesocieta.org). il forum internazionale organizzato da Università Bocconi e Corriere della Sera che si aprirà il 7 maggio con un ciclo di quattro Conversazioni sull’economia. Dopo l’estate il programma prevederà invece dibattiti dedicati ai mercati finanziari e al nuovo volto della globalizzazione. Proprio mentre da più parti si avvertono i primi segnali di ottimismo e sembra di poter intravedere la luce in fondo al tunnel, Economia e società aperta propone una riflessione sulla crisi globale come un’opportunità da non sprecare. Una riflessione che scandirà il mese di maggio con quattro incontri serali, aperti a tutti, per capire le cause, identificare gli errori, discutere le soluzioni, immaginare i nuovi scenari del dopo-crisi. E quattro i temi che saranno oggetto di approfondimento, confronto e dibattito: le vere cause della crisi, la fiducia nel sistema del credito, il rapporto tra crisi e politica, le istruzioni per ripartire. Tommaso Padoa Schioppa sarà il protagonista della prima serata (giovedì 7 maggio ore 21, La crisi: come è nata, quando finirà?). A dialogare con lui Luigi Zingales con la moderazione di Dario Di Vico. Giovedì 14 maggio Marco Onado, Roberto Mazzotta e Gian Antonio Stella risponderanno al quesito: Comprereste un mutuo usato da questo banchiere? La Recessione e i fantasmi del 29 saranno il tema della conversazione di giovedì 21 maggio tra Gianni Toniolo, Alberto Alesina e Salvatore Carrubba. Angelo Panebianco e Domenico Siniscalco con Aldo Cazzullo dialogheranno sulle Istruzioni per sopravvivere dopo la tempesta, giovedì 28 maggio. Il compito di introdurre le Conversazioni sull’economia, giovedì 7, è affidato a Mario Monti e Piergaetano Marchetti. Saranno Ferruccio de Bortoli e Guido Tabellini il 28 maggio a concludere questo ciclo del Forum. Severino Salvemini svilupperà nelle serate il fil rouge degli incontri. Teatro degli incontri sarà la nuova aula magna della Bocconi (via Roentgen 1, Milano) che a partire da giovedì 7 maggio ogni settimana ospiterà i protagonisti delle Conversazioni in un dialogo aperto con i cittadini. >> “Il Corriere della Sera e l’Università Bocconi tornano a parlare di Economia e società aperta proprio quando è in corso una crisi profonda, in parte attribuita a contaminazioni a catena da una nazione all’altra”, spiega Piergaetano Marchetti, presidente di Rcs MediaGroup. “Più che mai riteniamo infatti che per uscire da questa crisi sia necessario capire e aprirsi, guardando avanti e non chiudendosi né negli spettri del passato né nei recinti dei nostri stati”. “La crisi ha cambiato il modo di pensare di tutti, economisti e opinione pubblica”, dichiara Guido Tabellini, rettore dell’Università Bocconi. “Confrontando eventi recenti con altri episodi simili del passato, questa volta vi è stato un contagio più rapido e virulento che ha scatenato un’altrettanto rapida perdita di fiducia da parte dei cittadini. Solo una ritrovata fiducia nei mercati e nei suoi attori potrà portarci fuori da questa crisi altrettanto rapidamente”. Il Forum, come per le edizioni del 2007 e 2008, si svolge sotto l’alto patronato del Presidente della Repubblica e può contare sul patrocinio di: Parlamento europeo, Commissione europea, Regione Lombardia, Provincia di Milano e Comune di Milano. Main partner del Forum per il 2009 è Generali. BUR.IT 04.05.09

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In Messico cala l'epidemia Gli Usa: vaccino entro l'autunno (sezione: Globalizzazione)

( da "Giornale di Brescia" del 04-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

Edizione: 04/05/2009 testata: Giornale di Brescia sezione:in primo piano In Messico cala l'epidemia Gli Usa: vaccino entro l'autunno CITTÀ DEL MESSICOIn Messico l'epidemia della Nuova Influenza è in fase discendente. Lo ha annunciato ieri il ministro della Salute locale Josè Angel Cordova spiegando che il picco di diffusione del virus si è registrato tra il 23 e il 28 aprile. «La situazione - ha sottolineato - ci induce comunque a restare prudenti». Una prudenza dettata anche dai numeri: secondo le cifre diffuse dal ministro i contagiati in Messico sono arrivati a quota 487 con 19 morti accertati. Il numero di malati della nuova influenza ricoverati in ospedale «sta diminuendo», ha sottolineato, segnalando che non si può però ancora escludere del tutto una nuova impennata nell'epidemia, per cui è necessario «non abbassare la guardia». «Le misure preventive sembrano aver contribuito a porre freno all'epidemia», ha detto Cordova, ricordando che l'influenza A H1N1 ha dimostrato essere «sensibile» all'azione di antivirali come il Tamiflu. Confrontando il modo in cui il suo governo ha affrontato l'emergenza con l'atteggiamento della Cina durante l'epidemia del Sars (durata tre mesi e che di fatto ha paralizzato il Paese asiatico), il ministro ha detto che «è meglio prendere misure dall'inizio, per tagliare la trasmissione, perché sennò dopo le conseguenze economiche sono molto peggiori: più dura è l'epidemia e più è difficile tornare alla normalità». Sul fronte europeo nel frattempo le autorità sanitarie spagnole hanno comunicato che sono 40 i nuovi casi accertati spiegando che sono 6 le persone ricoverate. L'altro fronte «caldo» resta gli Stati Uniti: secondo l'ultimo bilancio del Cdc sono 226 i casi accertati con una diffusione sul territorio che comprende 30 stati. «Constatiamo segni incoraggianti - ha affermato il direttore del Cdc, Richard Besser parlando alla ABC - perché abbiamo notato che questo virus non è più aggressivo di un ceppo di influenza stagionale». Gli Stati Uniti sperano di avere pronto il vaccino per il virus H1N1 entro il prossimo autunno. Lo ha annunciato il segretario alla salute Kathleen Sebelius aggiungendo anche che il governo Usa sta accelerando la produzione del ritrovato contro l'influenza stagionale che dovrebbe contagiare milioni di americani.

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Che cominci, per iniziativa di una delle maggiori imprese italiane, nel mezzo della recessione mondiale più grave dalla fine della seconda guerra mondiale è, senza dubbio, un segno (sezione: Globalizzazione)

( da "Tempo, Il" del 04-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

stampa Che cominci, per iniziativa di una delle maggiori imprese italiane, nel mezzo della recessione mondiale più grave dalla fine della seconda guerra mondiale è, senza dubbio, un segno importante di vitalità del nostro Paese. È un segnale in positivo che si affianca ad altri meno notati ma parimenti importanti: ad esempio, nel 2009, l'indebitamento della pubblica amministrazione in Italia è stimato attorno al 4,6% rispetto ad una media del 9% dei maggiori Paesi Ocse, non abbiamo dovuto fare ricorso a salvataggi di banche o di imprese; l'aumento della disoccupazione è relativamente contenuto. Senza tale contesto comparativamente positivo non sarebbe stato possibile portare a termine l'intesa Fiat-Chrysler che è la premessa del tentativo di Corso Marconi di diventare l'azionista di riferimento della Opel, nata come filiale europea della GM ed ora un conglomerato con 50.000 dipendenti in sette Paesi ma fortemente radicata in Germania (25.000 dipendenti in quattro stabilimenti). Completato il prologo (l'accordo Torino-Detroit passando per Washington), ora comincia il "play" vero e proprio. Se la Fiat riuscirà nell'intrapresa uscirà da un ruolo relativamente minore nel mercato mondiale dell'auto e diventerà una delle poche "major" internazionali. Avrà il cappello a tre punte che si addice all'aristocrazia non solamente perché avrà come riferimento Italia, Germania ed Usa ma poiché potrà definire e attuare una strategia davvero planetaria. Come ogni impresa, però, pure questa ha il suo tallone d'Achille, ossia il suo punto debole. Esso non costituisce sul giungere ad un accordo sul prezzo (se 750 milioni o un miliardo di euro per un'azienda, la Opec, di cui la capogruppo si vuole liberare). Il tallone d'Achille - ci dice un banchiere tedesco che ha vissuto in prima persona - la tormentata vicenda tra Chrysler e Daimler, consiste nel fondere culture così diverse. È in questa difficoltà che è incappato il matrimonio tra Chrysler e Daimler: gli interessi in gioco non solamente non hanno fatto scattare l'amore ma hanno portato ad un divorzio da film dell'orrore. L'intervento della Casa Bianca per evitare il fallimento della Chrysler e l'ingresso del sindacato nella "newco" di Detroit possono avere avvicinato il "modello" prevalente sulle rive del lago Michigan Detroit alla co-determinazione che vige da decenni su quelle del Reno. Restano interrogativi, però, su come il "modello italiano" si innescherà su questi due. La mossa del cda Fiat di valutare l'ipotesi di spin off delle attività automobilistiche dal gruppo e di farle confluire in una nuova società è una chiara indicazione che e Torino si ha la consapevolezza del problema. La fusione di culture è essenziale per il secondo atto del "play"- quello più importante. Chi scrive che la strategia sia la conquista del mercato americano ed est-europeo con utilitarie dimostra di sapere molto poco del cambiamento strutturale del mercato dell'auto. Un'analisi del Fondo monetario, che riteniamo sia nota a Corso Marconi, sostiene che dei 26 miliardi di nuove auto che il mondo richiederà fino al 2050, 19 saranno nei Paesi in via di sviluppo. Per entrare in questi mercati, il cappello a tre punto avrà bisogno che i Governi (degli Usa e dell'Ue) convincano Cina ed India a seguire le regole Omc (Organizzazione mondiale del commercio) ed a smantellare i protezionismi. Giuseppe Pennisi

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Imprese agricole alla ricerca di una prospettiva (sezione: Globalizzazione)

( da "Tempo, Il" del 04-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

stampa Imprese agricole alla ricerca di una prospettiva L'intervista Le proposte del presidente di Confagricoltura Antonio Marino Russo Luca Sergio «Non dobbiamo dimenticare che su circa 60 mila imprese agricole della nostra provincia, 5 mila producono quasi il 60% della produzione lorda vendibile. E nel 50% delle aziende più piccole, si riesce a stento ad ottenere circa il 10% della produzione». Esordisce con questi dati rivelatori di obiettive difficoltà il presidente provinciale di Confagricoltura, Antonio Marino Russo, al quale abbiamo chiesto di fare per i nostri lettori una panoramica sull'attuale situazione del settore primario nel territorio. «L'agricoltura sta attraversando una fase critica come non accadeva da sessant'anni. Il settore è nel pieno di una transizione strutturale profonda, ma direi di più: di un'ansia di identità e di prospettiva forse mai vissuta. I dati sugli investimenti in saperi, sulla ricerca e sviluppo, sulla crescita economica, da anni inferiore ai partner europei e lontanissima da quella dei paesi emergenti, sulla produzione e sui consumi, sono altrettanti indicatori di perdita di competitività rispetto a nuove realtà emergenti e di un diffuso disagio. Credo che attribuire l'origine del disorientamento e del diffuso disagio fra gli agricoltori, esclusivamente alla globalizzazione dei mercati, alla crescente competizione internazionale, alla maggiore aggressività dei paesi ad economia emergente, sia un errore di analisi e di prospettiva; esprima cioè una verità parziale, che non ci aiuta a trovare la soluzione ai problemi in essere. Mentre é pertinente cercare anche in fattori endogeni, in particolare nelle debolezze strutturali del nostro sistema, l'origine profonda e la natura del disorientamento e del disagio degli agricoltori. La nostra agricoltura è molto complessa: una complessità che in ogni caso bisogna leggere correttamente. Non possiamo dimenticare che delle circa 60.000 aziende presenti in provincia, 5.000 producono il 60% circa della produzione lorda vendibile. Nel 50% delle più piccole si riesce a stento ad ottenere circa il 10% della produzione». Cosa vuole dire questo? «Date le caratteristiche del nostro territorio la polverizzazione è una condizione strutturale. Fortemente urbanizzato, orograficamente non ottimale, condizionato da una storia: non è facile modificare questi aspetti. Non possiamo pensare che il miglioramento della condizione strutturale delle nostre aziende sia possibile e quella attraverso la quale risolvere i problemi dell'agricoltura. Ovviamente miglioramenti sono possibili ed auspicabili, ma non è pensabile che l'adeguamento strutturale delle nostre aziende sia la direzione per competere con i paesi emergenti. Inoltre la realtà delle aree svantaggiate è molto differente da quella delle aree più vocate. È differente la cultura delle diverse agricolture. Allora è chiaro che questa forte eterogeneità che contraddistingue la nostra agricoltura deve essere affrontata con politiche differenziate. Anche se definire strategie valide per tutte queste realtà è estremamente difficile». Un'eterogeneità che denota debolezza strutturale... «Ma rappresenta anche una ricchezza perché rende il nostro sistema, con le sue diverse agricolture, più flessibile di fronte ai cambiamenti pressanti che provengono dalla globalizzazione e dalla competizione internazionale».

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chi può aiutarci se cala il debito usa? (sezione: Globalizzazione)

( da "Repubblica, La" del 04-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

Pagina 22 - Commenti Chi può aiutarci se cala il debito Usa? «Per noi, forse più che per ogni altro Paese avanzato, la crisi potrebbe essere il momento, certo non voluto ma inaspettatamente utile, per sistemare tante cose» Lo sostiene in un agile discorso di poco più di cento pagine – "Costruire una cattedrale", ed. Mondadori – Enrico Letta, uno dei più giovani e intellettualmente spregiudicati dirigenti del Pd. Il suo saggio, che costituisce la prima risposta a "La speranza e la paura", il libro manifesto di Giulio Tremonti sui guai della globalizzazione, ha un approccio al tema assai meno ideologico e più pragmatico di quello che anima il ministro del Tesoro. Più che dar voce alle paure, ad esempio, Letta vede il pericolo nelle carenze della politica internazionale e degli Stati che non sono ancora riusciti a conseguire la globalizzazione delle istituzioni di regolazione e controllo, rischiando di ingigantire ancor più «la più eclatante contraddizione del nostro tempo: da un lato il volto positivo della globalizzazione, che ha indotto una quantità di effetti benefici prima sconosciuti e ha letteralmente trascinato un decennio circa di crescita economica mondiale; dall´altro una reazione diffusa di paura e di incertezza». Sull´argomento hanno cominciato ad impegnarsi anche altri politici-economisti. è il caso di Marco Causi, deputato Pd, nonché docente a Roma III, con cui ho discusso un suo saggio, non ancora ultimato, sulla crisi. La tesi di Causi, da me pienamente condivisa, è che se gli eccessi sfrenati di una liberalizzazione ad oltranza sono imputabili all´era Bush, la spinta ad una finanza espansiva è precedente, culminando nell´era di Clinton e di Blair. Questa spinta corrispondeva a precisi interessi sulle due sponde dell´Atlantico: negli Stati Uniti alla sostenibilità del crescente deficit della bilancia dei pagamenti e in Inghilterra al ruolo mondiale assunto dalla City, mentre veniva meno il peso dell´industria manifatturiera britannica. Il risvolto del deficit della bilancia Usa, pari all´incirca a 80-100 miliardi di dollari per una ventina d´anni, ha costituito, peraltro, il motore dello sviluppo economico in tutto il mondo, mentre il debito si consolidava in strumenti di credito detenuti dalla Cina e dagli altri paesi produttori. Questa era la base finanziaria che serviva ad alimentare il boom industriale della Cina, dell´India e di altri paesi del Terzo mondo, come anche la tenuta delle esportazioni europee, comprese quelle italiane. In quest´epoca la sinistra, inoltrandosi sulla via delle privatizzazioni, dell´euro, del mercato unico europeo non svendette se stessa al dio-mercato ma perseguì gli interessi nazionali ed europei. L´equilibrio viene meno con gli eccessi della deregolazione impressi dall´amministrazione Bush e dalla Fed che drogano la domanda interna Usa e gli effetti vengono resi ancor più devastanti dai conflitti di interesse e nel loro accavallarsi nel sistema bancario Usa e nelle società di rating. Come si evince da quanto detto, questa è una analisi fattuale e non ideologica, che conferma come non vi siano ricette economiche valide per ogni tempo e situazione. Di conseguenza non è affatto incongruo chiedersi chi farà da sprint dell´economia mondiale una volta venuto meno il motore turbo rappresentato per un ventennio dal debito estero americano. La Cina? Le regole uscite da una nuova Bretton Wood? E in Europa non è giunto il momento di far meno conto sulle esportazioni per assicurare un forte rilancio del mercato interno? Non sarebbe utile pensare a una riedizione del piano Delors, con un grande progetto di investimenti infrastrutturali finanziati con eurobond, in sostituzione della affievolita domanda americana? Se nelle ultime settimane di campagna elettorale per le europee qualcuno ricordasse questi temi agli elettori, forse ne trarrebbe qualche merito.

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fidel a obama: "dovresti vergognarti" - alberto flores d'arcais (sezione: Globalizzazione)

( da "Repubblica, La" del 04-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

Pagina 16 - Esteri Fidel a Obama: "Dovresti vergognarti" Gli Usa confermano Cuba nella lista dei Paesi terroristi ed è di nuovo gelo Solo due giorni fa Hillary Clinton aveva detto di voler cambiare politica verso il Sudamerica Duro attacco del lider maximo: "Da 50 anni sono gli Usa a fare terrorismo" ALBERTO FLORES D´ARCAIS dal nostro inviato NEW YORK - La Cuba dei fratelli Castro resta nella lista nera del Dipartimento di Stato americano, e Fidel lancia un duro attacco a Barack Obama. Sono passati pochi giorni dal vertice panamericano di Trinidad&Tobago, in cui Cuba - una sorta di "convitato di pietra" - era riuscita ad attirare l´attenzione (e una cauta apertura) della Casa Bianca, e ora il lider maximo rimette tutto in discussione con un pesante attacco al presidente Usa: «Si sono talmente invischiati nei propri crimini e menzogne che anche Obama non ha potuto liberarsi da questo groviglio. Un uomo di cui nessuno nega il talento dovrebbe vergognarsi di questo culto della menzogna». In un articolo intitolato «Cuba: un paese terroristico?» Fidel Castro se la prende con il rapporto annuale del Dipartimento di Stato sui paesi che sostengono il terrorismo. Cuba resta nella lista nera, insieme a paesi come Iran, Siria e Sudan, e il comandante en jefe replica rispolverando gli slogan di cinquant´anni di "anti-imperialismo". Riparte dall´invasione della Baia dei Porci del 1961 (opera di oppositori cubani finanziati e sostenuti dalla Cia) e dalle «centinaia di piani frustrati» con cui gli americani avrebbero voluto assassinarlo; accusa gli Stati Uniti di terrorismo ricordando l´attentato contro un aereo di linea cubano nel 1976 (ci furono 73 morti); ritira fuori vecchi e più recenti slogan dell´antimperialismo sostenendo che l´America ha «introdotto» a Cuba prima la dengue (la febbre emorragica) e adesso «la febbre porcina che geneticamente non esisteva in questo emisfero». «L´attuale amministrazione non si vergogna di queste azioni?», si chiede retoricamente Fidel, che in più di un´occasione si è dimostrato poco convinto delle recenti aperture del fratello Raul all´America di Obama. Quanto al presidente Usa dovrebbe «vergognarsi» di tenere Cuba nella lista nera dei Paesi terroristi dopo «cinquanta anni di atti di terrorismo orchestrati proprio da Washington» contro l´isola comunista. Per Fidel Castro se «il Dipartimento di Stato vuole discuetere con Bruno (Rodriguez, il ministro degli Esteri cubano, ndr), ci sono molti motivi per «inchiodarlo alle proprie menzogne». Parole dure, che arrivano dopo giorni in cui i segnali di disgelo tra gli Stati Uniti e Cuba non erano mancati. Solo pochi giorni fa, alla vigilia del primo maggio, lo stesso Fidel aveva parlato di Obama in ben altri termini («è presto per dire l´ultima parola sull´evoluzione dell´attuale amministrazione nordamericana, ci sono delle novità, sia dal punto di vista oggettivo che soggettivo, noi studiamo e osserviamo con cura ognuno dei suoi passi»), pur ribadendo che «il nemico non dovrebbe mai illudersi che Cuba si arrenderà». Appena sabato scorso, anche il segretario di Stato Hillary Clinton aveva confermato l´intenzione di cambiare la politica nei confronti di paesi come Cuba, Venezuela, Ecuador, Bolivia e Nicaragua per contrastare la crescente influenza di Iran e Cina nell´emisfero latino-americano. «è decisamente di disturbo lo spazio che sta conquistando l´Iran, che si sta conquistando la Cina, in modo particolare in America Latina dove cernao di costruire relazioni politiche ed economiche molto forti con i leader di questi Paesi. Non abbiamo alcuna garanzia di successo con Paesi che hanno una politica e una economia molto diversa dalla nostra, ma pensiamo che valga la pena di tentare».

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Marc Augé a Roma La globalizzazione e le trasformazioni del paesaggio urbano ... (sezione: Globalizzazione)

( da "Unita, L'" del 04-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

Marc Augé a Roma «La globalizzazione e le trasformazioni del paesaggio urbano» è il tema della conferenza che Marc Augé terrà a Roma mercoledì. L'appuntamento è alla Società Geografica in via della Navicella alle ore 14,00. YOJIRO VINCE IL FAR EAST Una valanga di voti ha decretato la vittoria di Departures di Takita Yojiro alla 11/a edizione del Far East Film Festival di Udine. Secondo e terzo classificati, il sudcoreano Scandal Makers di Kang Hyeong-chul e l'indonesiano The Rainbow Troops di Riri Riza. EMIO GRECO AL FOCUS DANZA '09 Un focus sulla danza contemporanea è il progetto che chiude un biennio di lavoro e di scambi per promuovere i nuovi linguaggi di Tersicore. Ospiti a Roma per questo finale di incontri dal 4 al 14 maggio, Emio Greco e Virgilio Sieni. Greco, artista originario di Brindisi e da anni attivo in Olanda dove collabora con Pieter C. Scholten, presenta al Valle stasera e domani «Hell», prima tappa di una trilogia ispirata alla Commedia dantesca. Sieni sarà invece al Valle il 13 e 14 maggio con un lavoro ispirato a Lucrezio: «La natura delle cose», e la voce di Nada per sfondo sonoro.

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PARLAMENTO EUROPEO: ANTEPRIMA SESSIONE DEL 4-7 MAGGIO: NUOVE NORME PER EVITARE FUTURE CRISI FINANZIARE; TRASPORTO AEREO: SLOT CONFERMATI PER L'ESTATE 2010: VERSO NUOVE NORME PER LE (sezione: Globalizzazione)

( da "marketpress.info" del 04-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

Lunedì 04 Maggio 2009 PARLAMENTO EUROPEO: ANTEPRIMA SESSIONE DEL 4-7 MAGGIO: NUOVE NORME PER EVITARE FUTURE CRISI FINANZIARE; TRASPORTO AEREO: SLOT CONFERMATI PER L´ESTATE 2010: VERSO NUOVE NORME PER LE PROCEDURE DI ASILO STOP ALLA VENDITA DI PRODOTTI DERIVATI DALLE FOCHE, CON POCHE ECCEZIONI Strasburgo, 4 maggio 2009 - I Punti forti della sessione Lunedì 4 maggio - Congedo maternità di 20 settimane, di cui 6 retribuite al 100% - L´aula esaminerà una proposta di direttiva volta ad aggiornare le norme sulla tutela delle lavoratrici gestanti, puerpere o in periodo di allattamento. I deputati chiedono di prolungare fino a 20 settimane il periodo di congedo maternità (contro le 18 proposte), di cui 6 da prendere obbligatoriamente dopo il parto e remunerare con il 100% dell´ultima retribuzione. Propongono poi di rafforzare i diritti delle donne prima e dopo il parto e chiedono di introdurre il congedo paternità/co-maternità (Relazioni Estrela e Lulling). Orario di lavoro: falliti i negoziati, restano le norme attuali - Per la prima volta nella storia parlamentare i rappresentanti del Parlamento europeo e del Consiglio non sono giunti a un accordo su un testo comune in sede di comitato di conciliazione. La direttiva sull´orario di lavoro resta quindi immutata nella sua forma attuale, specie riguardo alla possibilità di derogare all´orario massimo (opt-out) e ai periodi di guardia. Il Presidente della delegazione parlamentare al comitato farà una dichiarazione in Aula in presenza del Consiglio. Autotrasporto: frenata sui tempi di guida degli autonomi - Una relazione all´esame dell´Aula suggerisce di respingere la proposta volta a aggiornare le norme sull´organizzazione dell´orario di lavoro degli autotrasportatori. La Commissione, infatti, non propone - come richiesto dai deputati - una piena inclusione degli autotrasportatori autonomi nel campo d´applicazione della direttiva che definisce i tempi di guida e di riposo di camionisti e autisti (Relazione Panayotopoulos) Stop alla vendita di prodotti derivati dalle foche, con poche eccezioni - L´aula è chiamata a adottare un regolamento volto a non autorizzare la vendita di prodotti derivati da foche nell´Ue, a meno che gli animali utilizzati siano il frutto della caccia tradizionale degli esquimesi o svolta ai fini di una gestione sostenibile delle risorse marine, oppure se si tratta di souvenir di viaggio. Lo scopo è di sanare la frammentazione del mercato Ue causata dalle diverse leggi nazionali e rispondere alle preoccupazioni dei cittadini riguardo al benessere degli animali (Relazione Wallis). Limitare i test sugli animali senza ostacolare la ricerca - Il Parlamento si pronuncerà su una proposta di direttiva volta a rafforzare l´armonizzazione delle legislazioni nazionali in materia di sperimentazioni sugli animali. L´obiettivo è di ridurre questo tipo di test e di promuovere metodi alternativi. Numerosi emendamenti tendono a trovare un equilibrio tra l´esigenza di garantire il benessere degli animali senza però penalizzare la ricerca (Relazione Parish). Martedì 5 maggio - Preparazione del Consiglio europeo - Si terrà in Aula un dibattito in vista del vertice del 18 e 19 giugno, l´ultimo sotto Presidenza ceca. Pacchetto Telecom in dirittura d´arrivo - In base a un compromesso con il Consiglio, il Parlamento dovrebbe adottare il "Pacchetto Telecom": tre testi legislativi che aggiornano la normativa su trasparenza e pubblicazione delle informazioni per gli utenti, migliore accessibilità per i disabili, servizi di emergenza e accesso al numero 112 nonché neutralità della rete. Ma anche sullo spettro radio, su una nuova autorità delle telecomunicazioni, sulla separazione funzionale e sul quadro normativo per le reti di nuova generazione (relazioni Harbour, Trautman, del Castillo Vera). Immunità di Patriciello e Bossi - Il Parlamento esaminerà due relazioni relative alla difesa dell´immunità di Aldo Patriciello e Umberto Bossi (Relazioni Sakalas e Lehne) Fondo di globalizzazione anche contro la crisi economica - L´aula è chiamata a adottare un regolamento volto a ampliare temporaneamente il campo d´azione Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione estendendolo ai licenziamenti dovuti all´impatto della crisi finanziaria ed economica. Riduce inoltre da 1. 000 a 500 il numero di esuberi minimo per poter chiedere il sostegno del Fondo (Relazione Stauner). Mercoledì 6 maggio - Crisi: 4 miliardi per le infrastrutture energetiche - I gasdotti che collegano l´Italia con la Grecia e l´Algeria, il cavo elettrico sottomarino tra la Sicilia e Calabria, l´interconnessione con Malta e l´impianto di stoccaggio di Co2 di Porto Tolle, sono alcuni dei 43 progetti che usufruiranno dei 3,98 miliardi di euro stanziati dall´Ue per le infrastrutture energetiche nell´ambito del piano di ripresa economica. L´aula è chiamata a adottare il regolamento che definisce i criteri del cofinanziamento Ue e l´elenco dei progetti sostenuti (Relazione Maldeikis) . Nuove norme per evitare future crisi finanziare - Il Parlamento è chiamato a adottare un regolamento che, migliorando la gestione del rischio, intende evitare il ripetersi della crisi che ha colpito diverse banche nel mondo ripercuotendosi poi sugli altri settori economici. Si tratta, in particolare, di migliorare la trasparenza e la supervisione sul sistema finanziario, aggiornare le norme sulle grandi esposizioni finanziarie e introdurre l´obbligo per i promotori di mantenere un interesse reale negli investimenti che propongono ai clienti (Relazione Karas). Commiato del Presidente Pöttering - Eletto Presidente del Parlamento europeo nel gennaio 2007, Hans-gert Pöttering pronuncerà un discorso di commiato mercoledì 6 maggio. Si tratta infatti dell´ultima sessione plenaria prima delle elezioni europee che si terranno tra il 4 e il 7 giugno (il Italia il 6 e il 7). Per il Presidente sarà l´occasione di stilare un bilancio degli ultimi due anni e mezzo e sottolineare l´importanza della consultazione elettorale, anche in prospettiva di un ampliamento dei poteri del Parlamento europeo. Verso nuove norme per le procedure di asilo - L´aula esaminerà un pacchetto di misure volto a migliorare il funzionamento del sistema di asilo europeo e i diritti dei richiedenti asilo. I deputati propongono degli emendamenti che intendono rafforzare la solidarietà tra gli Stati membri nella gestione delle domande. Non essendoci un accordo con il Consiglio, l´esame delle proposte proseguirà nel corso della prossima legislatura (Relazioni Masip Hidalgo, Hannis-passchert, Popa, Lambert, Dührkop-dührkop) Le implicazioni del Trattato di Lisbona - L´aula approverà diverse relazioni sul ruolo e le nuove responsabilità del Parlamento con l´entrata in vigore del trattato di Lisbona, nonché sul suo impatto per l´equilibrio istituzionale dell´Ue. I deputati proporranno anche delle soluzioni per dare attuazione pratica allo strumento dell´iniziativa popolare (Relazioni Leinen, Dehaene, Kaufman). Giovedì 7 maggio - Trasporto aereo: slot confermati per l´estate 2010 - Le compagnie aeree potranno conservare le proprie bande orarie (slot) durante l´estate 2010, anche se ne hanno utilizzato meno dell´80% nel 2009. E´ quanto prevede un regolamento all´esame dell´Aula volto ad aiutarle a far fronte alla crisi economica che ha colpito anche l´aviazione civile. La diminuzione del traffico passeggeri e merci ha infatti indotto alcune linee aeree a ridurre le loro capacità (Relazione Costa). Durante la settimana di sessione, sulla base di dichiarazioni della Commissione, l´Aula dibatterà sull´epidemia di influenza messicana, sul processo democratico in Turchia e sulla conclusioni della Conferenza Onu sul razzismo (Durban Ii). Il Parlamento, inoltre adotterà delle risoluzioni sull´indicazione del consumo di energia dei televisori e dei frigoriferi, nonché sulla situazione in Moldavia. . . <<BACK

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Danieli: l'acciaio vede l'uscita dal tunnel (sezione: Globalizzazione)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 04-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

Il Sole-24 Ore sezione: PRIMA data: 2009-05-03 - pag: 1 autore: LA FINANZA DELLA DOMENICA Lettera all'investitore Danieli: l'acciaio vede l'uscita dal tunnel di Alberto Nosari «N el 2009 ci sarà una contrazione del consumo d'acciaio fra il 20 e il 25% a livello globale, con un crollo fra il 40 e il 45% nelle aree sviluppate quali Europa e Usa, anche se a partire dal secondo semestre dovrebbe presentarsi un lento miglioramento». Un trend che dovrebbe rafforzarsi tanto che, puntualizza Gianpietro Benedetti, presidente e amministratore delegato del gruppo Danieli, «la domanda di acciaio dovrebbe riprendere forza dal 2010 nei Paesi Bric (Brasile, Russia, India e Cina) per poi estendersi agli Usa e successivamente all'Europa». u pagina 31 l'articolo prosegue in altra pagina

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Danieli, i ricavi 2009 tengono a 2,9 miliardi (sezione: Globalizzazione)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 04-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

Il Sole-24 Ore sezione: FINANZA E MERCATI data: 2009-05-03 - pag: 31 autore: Danieli, i ricavi 2009 tengono a 2,9 miliardi Stabile a 2,2 miliardi l'apporto dell'impiantistica, mentre il settore siderurgico cala del 30% a circa 700 milioni anieli dovrebbe chiudere il bilancio al 30 giugno 2009 con ricavi nell'ordine dei 2,9 miliardi e quindi al di sotto D del target di 3,1-3,3 indicato prima dell'esplosione della tempesta che si è scatenata sui mercati determinando un crollo nella domanda di acciaio. I risultati dovrebbero infatti essere influenzati dalla contrazione dei proventi "steel making" e cioè quella produzione di acciaio realizzata dalla controllata Abs (Acciaieria Bertoli Safau), la prima realtà italiana nella produzione di acciai speciali e tra i primi tre operatori europei. Contrazione oggi non facilmente quantificabile, anche se si può stimare nell'ordine del 30% salvo sorprese. Il fatturato sarà di conseguenza sostenuto dal comparto "plant making" in quanto l'attività relativa all'ingegneria e costruzione di impianti dovrebbe presentare ricavi sostanzialmente stabili a 2,2 miliardi grazie alle potenzialità di un portafoglio ordini che al 30 giugno 2008 ha raggiunto il massimo di quasi 4,7 miliardi; valore ridimensionatosi a quasi 3,9 miliardi al 31 dicembre 2008 e atteso nell'intorno dei 3,5-3,8 miliardi al 30 giugno 2009. E la flessione nel giro d'affari si rifletterà sull'ebitda poiché dovrebbero confermarsi l'ipotesi annunciata a febbraio, con risultati inferiori di circa il 15% rispetto ai target che indicavano un ebitda fra i 280 e i 300 milioni. Risultati condizionati dalla crisi poiché «nel 2009 ci sarà una contrazione del consumo di acciaio fra il 20 e il 25% a livello globale in presenza di un crollo fra il 40 e il 45% nelle aree sviluppate quali Europa e Stati Uniti».Ma c'è pure altropoiché,puntualizza Gianpietro Benedetti, presidente e amministratore delegato del gruppo Danieli, «le prospettive attuali fanno pensare che questo scenario, manifestatosi all'inizio del 2009, possa durare per tutto l'anno anche se dovrebbe presentarsi un lento miglioramento a partire dal secondo semestre per poi rafforzarsi gradualmente nel 2010, quando dovrebbe consuntivarsi una flessione fra il 10 e il 15% a livello globale». Più in particolare, aggiunge il capo azienda, «la domanda di acciaio dovrebbe riprendere forza dal 2010 nei Paesi del Bric ( Brasile, Russia, India e Cina) per poi estendersi negli Usa e successivamente in Europa grazie anche al contributo delle scelte di pressoché tutti i governi sul fronte del sostegno all'economia».Ipotesi sulla quale c'è la condivisione di pressoché tutti gli operatori, anche se la cautela è d'obbligo poiché «una crisi delle dimensioni attuali non si era mai vista nella storia dell'ultimo secolo». E se le ipotesi sopra esposte saranno confermate, prosegue Benedetti, «il 2011 sarà un buon anno per l'acciaio in quanto le stime più recenti indicano una produzione sostanzialmente simile a quella del 2007, quando si è registrato il massimo degli ultimi 20 anni». Questo proprio perché, prosegue, «il livello di minimo nel consumo dell'acciaio dovrebbe esserestato raggiunto e quindi ci attendiamo un recupero graduale, seppur lento, già dalla seconda parte del 2009 per poi rafforzarsi progressivamente seguendo il percorso sopra delineato». cenario i cui effetti saranno evidenti pure sull'evoluzione dell'attività "plant making" come sopra indicato, anche se sino ad oggi il portafoglio ordini ha dimostrato una forte capacità di tenuta poiché, a differenza di quanto sospettavano alcuni osservatori, «non si sono registrate cancellazioni, ma solo slittamenti di alcuni progetti di 6-12 mesi che però non intaccano la congruità di un portafoglio che si conferma solido e valido». C'è quindi un'alta visibilità sui prossimi 18 mesi considerando che il gruppo realizza oggi nel settore circa 2,2 miliardi diricaviall'anno.Dinamica dalla quale si evidenzia la forza di un gruppo che ha saputo costruirsi un business diversificato con ruolo di leadership in pressoché tutti i comparti. Espresso in termini diversi ciò significa che in questa fase emergeranno le difficoltà dell'area "steel making" poiché la produzione dell'acciaio soffrirà del forte calo della domanda, mentre il successivo recupero sarà lento e graduale per ritornare in prossimità del top nel 2011 quando la produzione dovrebbe avvicinarsi al record del 2007. In questa fase, invece, la multinazionale friulana dovrebbe beneficiare del positivo andamento dell'attività "plant making"poiché, come ricordato, il settore ingegneria e costruzione impianti dovrebbe continuare a beneficiare dell'eccezionale portafogli ordini costruito gli scorsi anni. Nel biennio 2011-2012 dovrebbe invece essere l'attività "steel making" a sostenere i conti del gruppo poiché la produzione di acciaio della controllata Abs dovrebbe ritornare al top della capacità e ciò permetterà di assorbire le previste difficoltà dell'area impiantistica a causa del combinato dispiegarsi di due eventi negativi: la contrazione nella quantità e la riduzione dei costi dei fattori. Ed è anche per tutto questo che il management della multinazionale friulana ha predisposto una serie di azioni confermando la propria capacità proattiva in un contesto congiunturale che impone la modifica di alcuni parametri, a partire da quelli individuati in Abs. La controllata si era fissata un target a 1,5 milioni di tonnellate di acciai speciali all'anno, ma oggi tale dimensione, che porrebbe Abs al secondo posto in Europa, non è compatibile alla dimensione della domanda attesa nei prossimi 5-7 anni. è quindi necessario «rimodulare gli obiettivi e reingegnizzare la struttura», anche se non deve essere sottovalutata la capacità innovativa che caratterizza un gruppo che ha avuto la forza di far rinascere questa attività industriale facendole conquistare la leadership in Italia negli acciai speciali con forti specializzazioni come quella che permette di realizzare colate per tondi di grandi sezioni, fino a 700 millimetri. Una filosofia che oggi potrebbe essere applicata per realizzare una crescita della gamma prodotti e della loro qualità rendendoeconomicamente compatibili gli investimenti aggiuntivi necessari. Un percorso in pieno divenire poiché, come ricordano a Buttrio (Ud), è stato già individuato il segmento di mercato e si stanno affinando le modalità con cui farlo; modalità che dovranno permettere di realizzare prodotti con qualità migliore a costi più contenuti. Novità di rilievo anche sul fronte impiantistico, ove Danieli è tra i primi tre costruttori mondiali nel settore delle macchine per l'industria siderurgica. Più in particolare la Danieli è il secondo costruttore mondiale di impianti per la produzione di prodotti piani e si è conquistata la leadership globale nei prodotti lunghi utilizzando la tecnologia dei "minimill" e cioè impianti che producono acciaio con forno elettrico e quindi con costi competitivi e maggiore flessibilità rispetto a quelli integrati con alto forno. Il gruppo consoliderà infatti il ruolo della Danieli South East Asia con l'obiettivo di accelerare l'acquisizione delle modalità operative dei futuri competitor, che saranno i cinesi, e portare la capacità nell'area (Cina, India e Tailandia) al 50% del totale con l'obiettivo di servire i mercati locali e quelli del Sudamerica. Nel contempo sarà salvaguardato il ruolo dell'Europa e degli Usa, che realizzerà il restante 50% dell'attività impiantistica e ove sarà concentrata la ricerca e lo sviluppo oltreché la realizzazione di impianti a maggior contenuto tecnologico per servire il mercato nordamericano ed europeo. © RIPRODUZIONE RISERVATA LE PROIEZIONI AL 30 GIUGNO Indicano una flessione dell'Ebitda nell'ordine del 15% rispetto ai target in presenza di una contrazione della richiesta di acciaio del 25% Gianpietro Benedetti è presidente e amministratore delegato Franco Alzetta è responsabile della divisione "Plant Making" Carla De Colle ha la responsabilità della divisione "Steel Making"

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Maree e acque salate, la nuova energia (sezione: Globalizzazione)

( da "Corriere della Sera" del 04-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

Corriere della Sera sezione: Focus Vuota data: 04/05/2009 - pag: 10 Le fonti Il 20 per cento di produzione rinnovabile è l'obiettivo dell'Unione Europea da raggiungere entro il 2020 Le forze Correnti marine, tassi di salinità, sbalzi di temperatura: il «tesoro» da sfruttare nei prossimi decenni Maree e acque salate, la nuova energia Così aumentano le alternative a gas e petrolio Sono già sessanta i progetti messi in campo in Europa DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BRUXELLES Allacciare le cinture. Se, come pensano molti, la ripresa dopo la crisi comincerà dalla Cina, quel giorno accadrà laggiù quel che accadde in America, negli anni Cinquanta: una classe media appena consolidatasi, in un Paese che già è il primo produttore al mondo di auto, si metterà al volante, sulla via della motorizzazione di massa. Il mito «on the road» ri-raccontato in mandarino, i motel e i rifornitori scintillanti lungo le autostrade che porteranno da Canton alla Mongo-- lia: forse non è fantascienza. Ma senza i rifornitori, niente 4 ruote: il primo effetto della ripresa economica sarà appunto un'impennata della domanda di energia. Nella recessione attuale, è «del tutto possibile» un calo di 1,5 milioni di barili di petrolio al giorno, pari al 7% del consumo totale, solo nei consumi energetici degli Usa; e un calo parallelo della domanda: così la pensa Steven Kopits, direttore della Douglas-Westwood, una società americana che analizza i mercati energetici. E lascia capire: il resto del mondo seguirà a ruota. Ma se la Cina si metterà poi al volante, scatterà il meccanismo opposto, come ai tempi del «boom» in Occidente: quando dal 1960 al 1972, ricorda ancora Kopits, «la domanda globale di petrolio aumentò di 30 milioni di barili al giorno, quasi 4 volte l'odierna produzione dell'Arabia Saudita». Su, giù, di nuovo su: ci attende un grafico da montagne russe. E la Cina ha la più grande forza-lavoro al mondo, 800 milioni di persone, il doppio di Usa, Giappone e Unione Europea messi insieme: quanto produrrà, una volta lanciata «on the road»? Gli esperti tacciono. Ma una cosa, la danno per scontata: in una situazione così incerta, con petrolio e gas che già scarseggiano, bisognerà ricorrere sempre più alle energie rinnovabili. È 'anche per questo, che la Ue si è data per il 2020 un obiettivo molto ambizioso: almeno il 20% dell'energia dovrà essere tratta da fonti rinnovabili. Il vento, il sole, il calore geotermico nascosto sotto la crosta terrestre. E il mare. Gli oceani, che coprono il 75% della terra. E che di energia traboccano, Luigi Offeddu

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Quell'interesse che accomuna imprese e sindacati (sezione: Globalizzazione)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 04-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

Il Sole-24 Ore sezione: PRIMO PIANO data: 2009-05-03 - pag: 4 autore: ANALISI Quell'interesse che accomuna imprese e sindacati di Valerio Castronovo I l benestare della potente centrale americana Uaw (l'United Auto Workers) e della Canadian Auto Workers all'alleanza fra la Chrysler e la Fiat è un evento importante per le relazioni industriali. Il consenso di entrambi i sindacati al progetto di ristrutturazione dellacompagnia americana ha spalancato alla Uaw le porte dell'azionariato della Chrysler, in quanto acquisisce il 55% del capitale, quale corrispettivo dei suoi fondi previdenziali e sanitari non più finanziati dall'azienda. Nell'ambito della nuova società la Uaw viene a detenere la maggioranza assoluta del capitale, rispetto al 20% (che poi salirà al 35) della Fiat (che avrà la guida strategica del Gruppo) e al 10% del governo Usa che condivide tale quota con le banche creditrici in base al compromesso raggiunto col Tesoro. è vero che è stato l'incubo di una crisi irreversibile del settore automobilistico americano, ossiadi una delle roccaforti dell'industria manifatturiera d'oltre Atlantico, all'origine del passo compiuto dai sindacati della Chrysler. Tant'è che la Uaw e la Caw hanno accettato tagli al costo del lavoro per 400 milioni di dollari annui. Ed è altrettanto vero che determinante, per l'esito positivo delle trattative fra le parti in causa, è risultato l'impegno personale altrettanto tenace che risoluto del presidente americano Barack Obama. Sta di fatto che il sindacato, entrando nel consiglio d'amministrazione della Chrysler, si troverà a svolgere un ruolo di primo piano,accanto alla Fiat nella riorganizzazione dell'azienda. Ciò che dovrebbe rendere possibile anche la creazione di 4mila posti di lavoro negli Usa. C'è da chiedersi se quanto sta avvenendo, con la Chrysler e la General Mo-tors, nel cuore dell'industria automobilistica Usa aprirà un nuovo capitolo nei rapporti fra capitale e lavoro anche nei principali paesi europei. Non è da oggi che ci si interroga sulla possibilità di giungere a forme di partecipazione dei lavoratori alla gestione delle imprese che non si limitino al coinvolgimento attivo dei loro rappresentanti in alcune strutture aziendali preposte all'adozione di determinate misure riguardanti l'organizzazione del lavoro in fabbrica,l'allestimento dei corsi di formazione del personale, o il funzionamento dei servizi assistenziali. Finora ha continuato a essere preminente una concezione del sindacato tale da comportare un rapporto conflittuale-negoziale con l'azienda e da escludere qualsiasi prospettiva di cogestione. E ciò,non soltanto per un pregiudizio ideologico, ma anche per la difficoltà di trovare delle soluzioni concrete che salvaguardino l'autonomia e le rispettive funzioni delle due parti. Nel frattempo sono avvenuti notevoli cambiamenti sia nel mondo dell'impresa che in quello del lavoro. Da un lato, si è assegnato alle aziende il compito di impostarei propri rapporti con i cosiddetti stakeholders (fra cui figurano in prima linea i loro dipendenti) in base ai principi e alle norme della " responsabilità sociale dell'impresa". Dall'altro, in seguito al passaggio a una struttura produttiva flessibile e a rete, i sindacati si sono trovati a fare i conti con un sistema di fabbrica diverso da quello che costituiva in passato il loro quadro di riferimento sia per l'elaborazione delle proprie politiche rivendicative che per l'esercizio di un robusto potere contrattuale. Mentre la globalizzazione sta spingendo le imprese a esperire e collaudare nuove filiere produttive ogni quattro-cinque anni per rimanere competitive nel mercato, i sindacati non possono più esimersi dall'assunzione di determinate responsabilità nei processi decisionali delle aziende, e ciò all'insegna di un comune interesse. Il RUOLO DEI LAVORATORI Non possono più esimersi dall'assumere determinate responsabilità nei processi decisionali

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Virus, il primo caso in Italia (sezione: Globalizzazione)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 04-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

Il Sole-24 Ore sezione: PRIMO PIANO data: 2009-05-03 - pag: 7 autore: Virus, il primo caso in Italia Ricoverato a Massa 50enne di ritorno dal Messico: è già guarito AP/LAPRESSE Barbara Gobbi è stato rilevato ieri a Massa Carrara il primo caso conclamato in Italia di "influenza A". La conferma, arrivata in tarda mattinata dai virologi dell'Istituto superiore di sanità dopo due test con esito dubbio, è stata però accompagnatadalla buona notizia che il paziente sta già bene.L'uomo,un 50enne tornato il 23 aprile da un viaggio in Messico e subito ricoverato, da due giorni non ha più né tosse né dolori muscolari. L'ingresso del virus anche nel nostro Paese era atteso da un giorno all'altro dagli esperti. Tanto che ieri sera lo stesso premier Silvio Berlusconi ha ventilato l'ipotesi di un secondo caso probabile, in una hostess arrivata da Cancun e poi risultata negativa ai test virologici. «Niente allarmismo», è però la parola d'ordine del premier. E dei tecnici, dal momento che il sistema di sorveglianza nostrano è allertato da giorni. Di «evoluzione benigna» hanno parlato ieri a Roma il ministro del Welfare Maurizio Sacconi e il sottosegretario Ferruccio Fazio, durante la conferenza stampa in cui si è data conferma del caso toscano. Occasione in cui Fazio ha premesso, tra l'altro, come nella vicenda il vero rischio «non è tanto per la salute dei cittadini, quanto per l'economia ».«L'influenza– ha poi precisato il sottosegretario – non è di particolare gravità. Non siamo preoccupati per la salute dei cittadini. Si tratta di una sintomatologia molto leggera, meno aggressiva di un malanno stagionale ». Il pericolo è piuttosto «legato a una potenziale seconda ondata tra ottobre e novembre, in concomitanza con la normale influenza ». E poi c'è il rischio che il virus «possa mutare». In ogni caso, ha concluso Fazio, «riteniamo di avereuna finestra temporale per lavorare ai vaccini». Anche in Messico, dove nella capitale partirà una campagna di disinfestazione, l'influenza A sembra perdere forza. Il ministro della Salute José Angel Cordova commentava ieri, malgrado i 16 morti accertati e i 443 casi di contagio, che il virus sembra «in fase di stabilizzazione». E secondo gli esperti dell'Oms i prossimi giorni saranno decisivi anche per chiarire la pericolosità della malattia in Europa. L'incertezza spinge però alla massima prudenza il presidente americano Barack Obama. Nel suo intervento settimanale alla radio e via web ha spiegato ieri come il virus non sembri «così potente e mortale ». Ma, ha aggiunto, «poiché si trasmette tra umani e non lo conosciamo, dobbiamo prendere tutte le precauzioni nell'eventualità in cui possa tramutarsi in qualcosa di peggio». Il contagio, hanno ribadito ieri Oms e Fao, non si trasmette consumando la carne suina. Secondo il sito internet (aggiornato alle 8.00 italiane di ieri) dell'Oms, sono 615 i casi finora accertati di influenza suina nel mondo, distribuiti in 15 Paesi, con 16 vittime totali. Negli Usa, dove il bilancio ieri era di 160 casi in 21 Stati e di un morto accertato, circa 450 scuole sono state chiuse per 14 giorni. Il bollettino mondiale si allarga a macchia d'olio: il 1Úmaggio in Gran Breta-gnaèstatoconfermatoilprimoca-socontrattononinMessico, mentre la Spagna era ieri a quota 15 casi accertati. C'è un terzo caso in Israele; dopo la conferma di un 25enne messicano ammalato a Hong Kong, la Cina ha sospeso i voli tra Messico e Shanghai. Confermato un primo caso in Corea del Sud. Le compagnie aeree hanno limitato i voli verso il Messico. © RIPRODUZIONE RISERVATA L'OTTIMISMO DIFAZIO Il sottosegretario alla Salute: «Non siamo preoccupati. è una sintomatologia molto leggera, meno aggressiva di un malanno stagionale» A Città del Messico. Un uomo con l'ormai consueta mascherina azzurra nei pressi di Piazza dello Zocalo, a Mexico City

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l'intervista / Nando Pagnoncelli (sezione: Globalizzazione)

( da "Eco di Bergamo, L'" del 04-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

l'intervista / Nando Pagnoncelli «Il Pd perde il voto operaio perché perde il Nord» --> «Oggi il dipendente di piccole e medie imprese condivide lo stesso destino del padrone» Lunedì 04 Maggio 2009 GENERALI, pagina 4 e-mail print Nando Pagnoncelli, amministratore delegato di Ipsos, non è sorpreso più di tanto dall'esito del sondaggio del suo istituto in collaborazione con «Il Sole 24 Ore», che vede il Popolo della libertà conquistare il voto operaio addirittura del doppio rispetto al Partito democratico. «Si tratta di elementi che si collocano alla fine di un percorso che dura da anni. Più volte gli analisti hanno sottolineato le difficoltà del Pd di capire il Nord, dove vive la stragrande maggioranza degli operai». La crisi del Pd dipende dal non capire la cosiddetta «questione settentrionale»? «Non diamo tutte le colpe al Pd. Dopotutto si tratta di un partito nuovo, che ha cambiato tre mesi fa il suo segretario. Ma certamente la sinistra, di cui il Pd insieme ad altri partiti di centrosinistra è l'erede, non ha saputo capire i profondi mutamenti del Nord, dove è cresciuto un popolo di liberi professionisti molto sensibili alla questione fiscale, dove le conseguenze della globalizzazione si fanno sentire di più e dove le grandi aziende, che 30 anni fa erano molto forti, hanno ceduto il passo a un reticolo di medie e piccole imprese, molto più diffuse, con un indotto ancora più capillare». Vuol dire che le esigenze dell'operaio sono cambiate? «Non tanto le esigenze. Vuol dire che in un'azienda di cinque, dieci, o anche 25 dipendenti c'è un legame più forte con l'imprenditore. C'è la consapevolezza di condividere lo stesso destino. I problemi della burocrazia, della pressione fiscale, della mancanza di infrastrutture e via dicendo riguardano anche l'operaio, perché se la ditta chiude si va tutti a casa». La lotta di classe, del resto, è ufficialmente finita nell'89... «Ma qui stiamo parlando di mutamenti che possiamo far risalire agli inizi della globalizzazione e alla crisi del modello fordista di industria, ben prima dell'89». Oggi il Pd sembra essere sempre di più il partito degli insegnanti e del pubblico impiego. «Non è mai il caso di generalizzare. Comunque in linea di massima una propensione del pubblico impiego per il Pd e i partiti da cui deriva c'è sempre stata. Però in questo momento il Pd sta perdendo voti, soprattutto perché sta perdendo il voto operaio. E il voto operaio più diffuso e concentrato è al Nord. Il successo della Lega e dl Pdl dipende molto dal saper cogliere certi mutamenti profondi nella società, come il tema della sicurezza, per lungo tempo rimosso ed eluso dalla sinistra. Il centrodestra riesce a dare risposte più semplici e convincenti e sta capitalizzando questa capacità». Nel Pd è arrivato il momento di un ricambio generazionale, come sostiene ad esempio Nicola Rossi? «Certamente sì. Il Pd fa fatica ad affermare la propria immagine perché dalle elezioni in poi prevale l'idea delle divisioni interne e dei personalismi. Nelle fasi difficili del resto si auspica un ricambio generazionale. Ma attenzione, il ricambio dovrà essere moderato, graduale, perché i trentenni, per quanto bravi e geniali, non possono avere il patrimonio di esperienza politica di chi ha cinquanta o sessant'anni. Accanto al ricambio generazionale il Pd dovrà rispondere a una domanda forte di nuove idee e di nuovi progetti per la società. Inoltre deve cambiare quest'immagine che si porta dietro legata alle lotte intestine e alle divisioni. Il Pd è come se avesse importato dentro di sé l'immagine di conflittualità interna dell'Unione di Prodi, che era rosa dalle divisioni e infatti cadde per effetto di queste. E per gli elettori un partito diviso è sinonimo di un partito lontano dalla società». Esiste un modello di ripresa, a suo parere? «Guardi, paradossalmente il modello per certi aspetti è la Lega, un partito che ha saputo rinnovare la sua classe dirigente e oggi vede molti trentenni in posti di responsabilità nel partito, al governo, in Parlamento e nella pubblica amministrazione, come Tosi, Zaia o Cota, pur mantenendo un nocciolo di politici di grande esperienza, come Calderoli o Maroni». Francesco Anfossi 04/05/2009 nascosto-->

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Attenzione, match sospeso (sezione: Globalizzazione)

( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 04-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

Calcio Pagina 10023 Attenzione, match sospeso --> La notizia verrà data con una scritta che apparirà in sovrimpressione sul teleschermo e con l'annuncio attraverso gli altoparlanti dello stadio, che sono (forse per legge) sempre gracchianti. Attenzione, attenzione: il match tra “Lupi” e “Agnelli” è stato sospeso perché sulle tribune ci sono soltanto mille spettatori (la metà dei quali a scrocco) e perché l'annessa pay-tv aveva venduto solo un centinaio di mini abbonamenti per questa partita. Ci scusiamo, etcetera etcetera, grazie a arrivederci. Questo annuncio era offerto dalla ditta “Peggio per Voi”, specializzata in vendite via internet. Vedrete, finirà come con il Bagaglino , l'inimitabile trasmissione del sabato sera di Canale 5, sospesa dopo un paio di puntate a causa dei bassissimi indici di ascolto. Sì, finirà proprio così: se una partita non tira abbastanza, si stacca la luce, come hanno fatto con Bellissima , si abbassa la saracinesca e chi è allo stadio se ne torna a casa e chi è a casa potrà godersi - gratuitamente - la replica di una puntata di quel che volete, gentilmente offerta dalla casa. Detta legge l' audience , l'ascolto, soltanto quella: qualsiasi cosa accada sulla faccia della nostra sempre più povera terra deve stupire e sbalordire, deve catturare pubblico, cioè sponsor, cioè soldi, cioè potere. Il calcio non sta bene anche per questo: impossibile, del resto, che possa garantire uno scoop ogni mezz'ora. E poi perché non sa più come e da dove mungere soldi, che sono la benzina che lo fa andare avanti. Sempre più lentamente, però: non bastano mai i denari. Anche se proprio il nostro amatissimo Cagliari (nonostante le cinque sberle di ieri a Palermo) sta dimostrando che non è necessario spendere tantissimo per vincere altrettanto: ogni punto della squadra di Allegri costa infatti (secondo studi fatti da chi ha studiato) un decimo di quello che spende l'attuale capolista (e forse anche campione d'Italia) Inter. La globalizzazione, poi, ci ha aperto le porte (anche) degli stadi degli altri Paesi e ci siamo così accorti che il nostro non è il campionato più bello del mondo ma ce ne sono di molto migliori, e che non vale la pena comprare o andare a vedere un “Lupi-Agnelli” quando il mercato straniero offre di molto meglio. Non è solo un problema del calcio: anche negli altri due grandi sport di squadra, la pallacanestro e la pallavolo, l'Italia è puntualmente fuori, anzi lontanissima, dal podio ormai da tantissimi anni. Però il pallone continua a funzionare meglio di tante altre discipline impropriamente definite minori. Che minori non sono più. Anzi. Perché se è vero com'è vero che una serie B1 di basketball o di volleyball sono arrivate a costare quasi mezzo milione di euro, in proporzione costa sicuramente molto meno comprare Ronaldinho e magari tenerlo anche in panchina perché almeno lui (moderna divinità pagana) trasforma la cacca in cioccolata soltanto guardandola, facendo fruttare l'investimento fatto per portarlo a giocare nel cortile di casa tua. E, visto che siamo in tema, il defunto Gianfranco Funari ad essa (la cacca) si era riferito per accendere una splendida metafora della televisione: bisogna farla ma non bisogna guardarla. Ma, alla luce (o al buio?) di quel che sta accadendo nel (mal)costume italiano di questo sofferto inizio millennio, un po' di stitichezza - a questo punto - non farebbe male.

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Riforme istituzionali,seguire le avvertenze (sezione: Globalizzazione)

( da "Secolo XIX, Il" del 04-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

Riforme istituzionali,seguire le avvertenze Lorenzo Cuocolo Silvio Berlusconi ha una dote che gli riconoscono anche i più feroci detrattori: fiuto e intuito. Analizzando i comportamenti recenti, notiamo che qualcosa è cambiato: il presidente del Consiglio ha un nuovo disegno che regge su due pilastri: il tempo e lo Stato. Berlusconi ha ben compreso che il suo potere è strettamente legato al controllo del fattore temporale. Il decisionismo, l'efficientismo, la politica del fare sono esaltate dalla compressione dei tempi morti, dall'azzeramento del dialogo e del confronto, sia con le opposizioni sia con la stessa maggioranza. Aiutato dalla profonda conoscenza dei ritmi televisivi, il Cavaliere sa che la globalizzazione, lo sviluppo tecnologico, la società dell'informazione e della comunicazione di massa si governano con scelte rapide, con la contrazione dei procedimenti decisionali. Questo porta a un'ideale tensione presidenziale, con il progressivo svuotamento delle prerogative parlamentari e il rafforzamento del potere esecutivo. Più governo e meno Parlamento. La nuova stagione berlusconiana si caratterizza anche così. Ma non si pensi che sia una eccentricità del nostro sistema, imputabile alle ambizioni di una singola persona: tutte le democrazie occidentali stanno fronteggiando le fughe in avanti degli esecutivi, e anche negli Stati Uniti alcuni costituzionalisti parlano di una iper-presidenzializzazione della forma di governo, proprio a sottolineare il tentativo di concentrare più potere nelle mani del Presidente, togliendone al Congresso e ai governi statali. Il secondo pilastro è lo Stato. Quando, all'inizio degli anni '90, Berlusconi è"sceso in campo", lo ha fatto con linguaggi, progetti e prodotti di rottura e quasi di negazione dello Stato e del potere pubblico. Oggi qualcosa è cambiato: il premier non si vede più come l'imprenditore che deve raddrizzare l'azienda pubblica sull'orlo della bancarotta, bensì come un uomo di Stato. Questa nuova cifra si ritrova dalla reazione alla crisi finanziaria, con la difesa dell'Italia e la predisposizione di strumenti pubblici a tutela dell'impresa (come i Tremonti-bond), alla forte presenza dello Stato (cioè, di Berlusconi) sui luoghi del terremoto, fino alla partecipazione alle celebrazioni per il 25 aprile. Tempo e Stato, però, sono da maneggiare con cura. Il rafforzamento di pubblici poteri che rispondano in tempi certi e in modo efficiente non può essere a scapito delle garanzie che, a volte, sono incarnate proprio dalla lentezza e dalla ponderazione. L'accelerazione e lo Stato erano anche i cavalli di battaglia delle correnti futuriste di inizio Novecento, che hanno tanto condizionato il Secolo breve. Il rischio che le giuste intuizioni di Berlusconi si traducano in uno strapotere del governo sugli altri organi costituzionali è reale, e trova più d'una conferma nelle cronache recenti: dalla legge elettorale a lista bloccata, all'ipotesi (poi negata) di candidatura delle veline, dall'insofferenza per Giorgio Napolitano, alla proposta di far votare i soli capigruppo. Un ipotetico successo referendario, con la cannibalizzazione della Lega da parte del Pdl, sarebbe la ciliegina sulla torta. L'ora per una riforma delle istituzioni sembra ormai scoccata: il superamento del bicameralismo perfetto, nuovi regolamenti parlamentari che scongiurino le sabbie mobili delle procedure di approvazione delle leggi, anche un rafforzamento dei poteri normativi del governo e del controllo di questo sui lavori parlamentari devono essere discussi. È indispensabile, però, che le innovazioni siano il frutto di un patto costituzionale scritto e condiviso, accompagnato da precise garanzie, per il Parlamento e per le opposizioni, non potendosi ammettere torsioni presidenziali in via di fatto, nemmeno se corroborate dal carisma personale dell'attuale premier. 04/05/2009

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Da Volkswagen a Toyota: Marchionne alla (sezione: Globalizzazione)

( da "Corriere Economia" del 04-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

Corriere Economia sezione: Economia data: 04/05/2009 - pag: 2 La partita dell'auto/1 L'identikit dei concorrenti e dei possibili partner Da Volkswagen a Toyota: Marchionne alla «sfida globale» Dopo l'operazione Chrysler il manager della «nuova Fiat» dovrà misurarsi soprattutto con i rivali tedeschi e giapponesi DI ALESSANDRA PUATO L a giapponese Toyota di Akio Toyoda, la tedesca Volkswagen di Martin Winterkorn e quel caso unico che è la Renault-Nissan di Carlos Ghosn, dieci anni di fusione euro-asiatica compiuti in marzo. La «nuova Fiat» di Sergio Marchionne si dovrà misurare con questi tre giganti. L'intesa con Chrysler apre uno scenario mondiale dell'auto che, prevedono gli analisti, sarà ridisegnato nei prossimi 6-12 mesi. «Le auto europee e giapponesi invaderanno il mercato Usa dice Arndt Ellinghorst, a capo del settore automotive in Credit Suisse : sia per qualità sia per efficienza energetica, come chiede Obama ». «Ora tenderanno all'agglomerazione anche Toyota, Volkswagen e Renault», dice Antonio Bigatti, partner Kpmg. Il riassetto mondiale avverrà per due strade, le fusioni e le alleanze su motori e componenti, per raggiungere le economie di scala sufficienti a stare in un mercato cambiato. Quest'anno, stima Csm, rispetto al 2008, la produzione di auto crollerà del 22% in Europa, del 26% in Giappone, del 35% in Nord America, dell'8% in Sud America. In Cina crescerà del 7%. I 4,5 milioni di vetture prodotte da Fiat-Chrysler sono la metà degli 8,7 milioni di Toyota e un quarto in meno rispetto ai 6, 3 milioni di Volkswagen, ai 6 di Renault-Nissan. Ancora poco per essere certi di figurare fra i «cinque-sei grandi costruttori » che, ha detto Marchionne, «resteranno nel 2010». Come si muoverà la nuova Fiat? Il mercato, visto da Torino, è diviso in tre blocchi: gli avversari, Toyota, Volkswagen e Renault- Nissan; i potenziali partner o alleati, dove, vicino alla Opel, spuntano la Gm do Brasil e Ford; e quelli lontani dalle alleanze, cioè la Cina con le sue Byd, Chery e Saic (l'intesa Fiat-Chery è ai primi passi). Più la coreana Hyundai-Kia e Mercedes e Bmw, che sembrano correre da sole. Vediamo. Premesso che la priorità di Fiat è ora consolidare Chrysler: «Grande impegno per i prossimi due anni», dice Ellinghorst. I tre rivali Toyota, Volkswagen e Renault- Nissan sono i grandi generalisti da cui guardarsi. Hanno un vantaggio su Fiat-Chrysler, oltre ai numeri: la geografia. Sono tutti ben presenti in Asia e in Russia. Toyota, nonostante la prima perdita di bilancio (2,9 miliardi), resta il riferimento di tutti. Primo produttore al mondo, ha un giro d'affari stimato in 175 miliardi di euro, il doppio dei 96 di Fiat-Chrysler (con Fiat Group), e una rete capillare in tutto il globo. Fabbrica tante auto simili e piccole: la sua forza è questa, l'economia di scala. Copre anche il lusso con la Lexus. Renault-Nissan, giro d'affari 2008 di 102,74 miliardi di euro (35,757 miliardi Renault e 66,98 stimati per Nissan), ha le vetture antagoniste: Twingo contro Panda, Clio contro Punto. È qui il testa a testa sull'Europa, con il «rivale anomalo»: anche per la storica partecipazione del governo, socio principale al 15%. Il 10 aprile il gruppo ha pensionato il direttore dello stile, Patrick Le Quément. Ma grazie alla joint venture con Nissan copre l'America e l'Asia, produce in Russia e Romania ed è secondo dopo Volkswagen nell'Est Europa. Là dove Fiat-Chrysler è meno forte. «Fiat-Chrysler? Non commento, ma per sviluppare le sinergie con Nissan noi ci abbiamo messo un decennio», ha detto il mese scorso Patrick Telata, direttore generale. Volkswagen è forte in Europa e in America Latina. Ha massa critica, con 114 miliardi di giro d'affari, e autonomia industriale, grazie ai molti marchi (da Seat a Bentley). Inoltre, anche qui, c'è larga copertura geografica, Russia e Cina in testa. Ma è con la casa di Wolfsburg che si può aprire la partita più interessante: il Brasile. Sfida in America Latina In Brasile, mercato da 100 milioni di persone, Fiat e Volkswagen sono testa a testa per il primato, con circa 600 mila auto. La terza è General Motors che, con marchio Chevrolet e attraverso la Gm do Brasil

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Ma ora la Fiat punti sulla Cina (sezione: Globalizzazione)

( da "Corriere Economia" del 04-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

Corriere Economia sezione: Economia data: 04/05/2009 - pag: 3 L'analisi Il gruppo italiano può diventare un «player» universale. Vietato trascurare l'Estremo Oriente Ma ora la Fiat punti sulla Cina (1,37 milioni di auto vendute in America Latina), ne sforna circa 500 mila (+10% sul 2007): anche utilitarie, come la Spark (Matiz). Se a fine maggio, quando il Tesoro Usa deciderà la sorte di Gm, finisse sul mercato Gm do Brasil, a Fiat potrebbe interessare (sempre che fosse a costo zero). La questione Opel L'altro modo di arrivare al Brasile è entrare in Opel-Vauhxall. Dalla casa tedesca, infatti, Gm comunque non uscirebbe del tutto: i soci godrebbero delle sinergie sull'America Latina. La partita è difficile, ma con Opel, che nel 2008 ha prodotto 1,4 milioni di auto, Fiat-Chrysler raggiungerebbe la fatidica massa dei 6 milioni di unità. Zero invece il grado di gradimento, nello spezzatino Gm, di Suzuki, la casa giapponese con cui il Lingotto ha stretto accordo per produrre la Fiat 16: Opel ne aveva il 3%, ma l'ha rivenduto in sordina a Suzuki l'anno scorso. Saab, altra fetta di Gm, è giudicata d'interesse relativo, anche perché vende solo 66.500 auto (-22% sul 2007). I patti fra produttori Opel sarebbe la razionalizzazione perfetta: componenti comuni per Punto e Corsa (che già usa il turbodiesel 1.300 di Fiat). La via delle alleanze finalizzate resta, comunque, la più semplice. Potrebbe essere rafforzato quel che c'è. Con Ford, per esempio: già la Ka esce dallo stabilimento polacco di Fiat, sul pianale di Panda e 500. E con Peugeot Citroën, notano a Torino, sarebbe più facile seguire la strada di Sevel Val di Sangro, lo stabilimento italo-francese per Ducato e Doblò. Meglio un'intesa industriale che un matrimonio complesso, per via dei protezionismi e della sovrapposizione produttiva. L e vicende di una grande impresa non sono mai un fatto puramente privato. Una grande impresa è un patrimonio collettivo, perché ci vogliono generazioni per crearla, perché segna le traiettorie di sviluppo del Paese, perché negli anni può aver ricevuto risorse pubbliche, perché rappresenta un'istituzione e non solo un conto economico. È molto importante, allora, che, nell'arco di pochi anni, la Fiat sia passata dal ruolo di «preda» a quello di «predatore ». Mercato globale L'ingresso con il 20% in Chrysler (35% con il raggiungimento di obiettivi predenterminati) ha un senso industriale forte: le due imprese infatti mostrano complemen-- tarietà sia in termini di modelli sia di presenza geografica. Non era così tra Daimler e Chrysler. La Fiat ha punti di forza preziosi per l'impresa statunitense: una forte capacità competitiva nelle auto piccole e medie; una grande esperienza nello sviluppo di motori a basso consumo (a benzina, diesel, ma anche a metano e gpl). La Fiat possiede inoltre la risorsa più necessaria a Chrysler, particolarmente pregiata in questo momento: la risorsa manageriale. Quella di Torino è in questi anni la «success story» del settore, frutto di una squadra manageriale nuova e competente. La Chrysler, d'altro lato, con il suo radicamento negli Stati Uniti, assicurerà al nuovo gruppo Fiat-Chrysler la possibilità di operare in almeno tre grandi aree: Europa, Nord e Sud America. Porterà in dotazione anche un portafoglio-prodotti che include i Suv, i pickup e le grandi monovolume, segmenti nei quali Fiat è debole. Il salto L'aggregazione Fiat-Chrysler consentirà un salto dimensionale significativo, che va al di là della semplice somma delle auto vendute (4,5 milioni contro circa la metà di Fiat e Chrysler considerate isolatamente). La Fiat cessa di essere un produttore regionale e diventa finalmente un player globale. La strada è quella giusta. Ma, certo, ci sono alcune incognite che andranno sciolte. La prima questione riguarda la presenza del sindacato nel capitale della Chrysler con una quota significativa. Oggi i sindacati americani sono ammorbiditi, ma non va dimenticato che la crisi dell'intera industria automobilistica statunitense deriva proprio da costi complessivi del lavoro astronomicamente più elevati dei concorrenti (salari, assicurazioni sanitarie, benefit, pensioni; rigidità). La pace sindacale è costata cara a tutte le «Tre Grandi» (Gm, Ford e Chrysler). Una volta passata l'emergenza-crisi, come reagirà il sociosindacato se fosse necessario delocalizzare, tagliare, ristrutturare Chrysler? In secondo luogo, non è chiaro se l'amore dei consumatori americani per le piccole auto sia duraturo o sia solo un fuoco di paglia. Il terzo punto è quello dell'energia del futuro. Auto elettrica? Idrogeno? Altro? Su che cosa puntare? Al momento, comunque, il gruppo di Torino sembra avere superato le semifinali. Chi deve inseguire Altri diventano, a questo punto, i gruppi che hanno necessità di un salto dimensionale: i francesi di Peugeot-Citroën, ad esempio, o i tedeschi di Bmw. La stessa Gm, privata di Opel, si ridimensiona e la sua stessa sopravvivenza (o indipendenza) è tutt'altro che scontata nei prossimi dieci anni. Ma la «finale di campionato » si gioca nei Paesi emergenti. Il mercato statunitense e quello europeo hanno un peso simile e difficilmente conosceranno uno sviluppo marcato nei prossimi anni. Per questo l'acquisizione di Opel aggiungerebbe poco valore a Fiat-Chrysler. Non è la Germania lo scenario della battaglia cruciale. La terza gamba che manca al gruppo italoamericano è semmai quella asiatica. Cina, India, Indonesia, Vietnam, Pakistan sono i mercati del futuro, quelli dai quali dipenderanno le sorti del settore. Per essere sicuri di restare nel circolo ristretto dei grandi «giocatori globali» sarà indispensabile nei prossimi anni essere presenti attivamente in uno o più di questi Paesi. S Ora la «finale di campionato» si gioca nei Paesi emergenti: anche Vietnam e Pakistan di SANDRO TRENTO Docente di Economia Università di Trento

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Nuova influenza, Oms conferma quasi 1.000 casi in 20 paesi (sezione: Globalizzazione)

( da "Reuters Italia" del 04-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

GINEVRA (Reuters) - L'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha annunciato oggi che i propri laboratori hanno identificato un totale di 985 casi di infezione influenzale H1N1 in 20 Paesi, compresi El Salvador e Colombia, e che finora sono 25 i morti confermati in Messico. Il conteggio dell'Oms è in ritardo rispetto ai rapporti nazionali sulla diffusione del virus, ma è considerato più sicuro scientificamente. I dati che fornisce sul Messico - considerato l'epicentro dell'epidemia - sono cresciuti negli ultimi giorni a causa dei risultati delle analisi di laboratorio rispetto ai campioni raccolti in ingresso, non perché siano stati segnalati nuovi casi di infezione. I dati più recenti dell'Oms dicono che 590 persone sono state contagiate in Messico, e 226 negli Usa, i due paesi più colpiti dalla cosiddetta "influenza suina". E' confermato anche un decesso negli Stati Uniti, quello di un bimbo di origine messicana morto in Texas, unico caso mortale, finora, al di fuori del Messico. L'Oms ha anche confermato infezioni influenzali, senza decessi, nei seguenti Paesi: Austria (1), Canada (85), Hong Kong - Cina (1), Costa Rica (1), Colombia (1), Danimarca (1), El Salvador (2), Francia (2), Germania (8), Irlanda (1), Israele (3), Italia (1, contro i 2 confermati finora dal ministero della Saluite), Paesi Bassi (1), Nuova Zelanda (4), Corea del Sud (1), Spagna (40), Svizzera (1) e Gran Bretagna (15). L'Oms aspetta di vedere prove di una diffusione sostenuta del virus al di fuori della regione americana prima di portare il livello di allarme globale da 5 a 6 (grado massimo), e dichiarare lo scoppio di una pandemia totale. Ieri, a una domanda sul numero relativamente ampio di casi confermati in Spagna, il portavoce dell'Oms Gregory Hartl ha detto che la maggior parte sembrano casi "importati" che riguardano persone di ritorno dal Messico, e non un indizio del fatto che il virus si stia espandendo tra la popolazione spagnola.

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Alternative d'oro al listino azionario (sezione: Globalizzazione)

( da "Sole 24 Ore, Il (Del Lunedi)" del 04-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

Il Sole-24 Ore del lunedì sezione: FINANZA data: 2009-05-04 - pag: 23 autore: Analisi tecnica. Nuova fase di incertezza per le Borse, dopo la reazione emotiva alla febbre suina Alternative d'oro al listino azionario Spunti interessanti stanno arrivando anche da argento e platino Alessandro Chini Alessandro Magagnoli è probabile che in Borsa per qualche tempo l'incertezza la faccia da padrona. I risparmiatori potrebbero quindi decidere di andare in cerca di alternative in attesa che il quadro torni a essere orientato con maggiore chiarezza al rialzo. Uno spunto di investimento interessante lo si ricava dalla notizia diffusa dalla Xinhua News Agency secondo la quale la Cina ha aumentato le riserve di oro del 75% circa dal 2003. I mercati sono convinti che alla base di questi acquisti ci sia la volontà della Cina di diversificare le proprie riserve per creare una alternativa alla enorme quantità di debito pubblico Usa detenuto. I dati ufficiali forniti da Hu Xiaolian, a capo dello State Administration of Foreign Exchange (Safe), dicono che le riserve in oro cinesi sono quasi raddoppiate dal 2003 passando da 600 a 1.054 tonnellate. A beneficiare delle correnti di acquisto sull'oro è stato anche l'argento. Da un punto di vista grafico, per quello che riguarda il prezzo dell'oro, il superamento della soglia dei 900 dollari l'oncia ha un valore principalmente psicologico. Un segnale grafico rilevante potrebbe venire invece in caso di rottura di area 915/920, dove si colloca la resistenza offerta dalla linea di tendenza ribassista tracciata dal top di febbraio. Oltre quei livelli sarebbe possibile assistere alla ripresa del trend rialzista in atto dai minimi dello scorso ottobre, con un obiettivo ipotizzabile in area 1.000 dollari almeno, resistenza che ha arrestato la crescita dei prezzi a febbraio. Il superamento o meno dei 1.000 dollari, se i prezzi dovessero arrivare su questi livelli, potrebbe fornire indizi interessanti anche per il lungo periodo. Il prezzo dell'oro ha infatti oscillatonell'ultimo anno circa in un intervallo compreso tra i 1.000 dollari (la chiusura di seduta più alta del periodo è stata quella del 17 marzo 2008, a 1.002 dollari circa) e i 700 dollari. Tale fase laterale sormonta il lungo trend rialzista disegnato dai minimi del 1999 di area 250. Il superamento del limite superiore della correzione che ha interessato i prezzi negli ultimi mesi segnerebbe la ripresa del trend rialzista con un potenziale di movimento, almeno inizialmente, di un ulteriore 10% circa: il limite superiore del canale crescente che contiene i prezzi dai minimi del 2005 transita attualmente in area 1.120. Dubbi sulla consistenza del trend rialzista che si sta sviluppando dai minimi dello scorso ottobre sorgerebbero solo sotto area 850, dove transita la media mobile a 200 sedute. Considerando l'andamento del prezzo dell'oro non espresso in dollari bensì in euro, si nota un quadro grafico ugualmente interessante: il ribasso che ha interessato il grafico dell'oro dal top storico di febbraio a 785 circa ha rispettato il forte supporto di area 650, già massimi di inizio 2008, e da quei livelli si è avviato un nuovo rialzo. Il superamento di area 700 euro l'oncia sarebbe un segnale favorevole al ritorno sui massimi storici. Il superamento di quella soglia dovrebbe lasciare spazio al test di area 830 almeno. Anche per un risparmiatore nostrano,che valuta quindi il risultato dell'investimento in euro, l'acquisto di oro risulterebbe potenzialmente appetibile ( sempre che i supporti di area 650 continuino a essere rispettati). Anche la domanda per l'argento si è mantenuta molto elevata negli ultimi mesi. Nel primo trimestre 2009 Etfs Physical Silver (Phag) ha registrato una rapida crescita negli afflussi che sono stati 4,8 volte superiori a quelli registrati nel quarto trimestre del 2008. Storicamente la quotazione dell'argento ha spesso fatto da leva su quella dell'oro, dimostrando un'alta correlazione con quest'ultima grazie alle proprietà di bene rifugio, ma con una volatilità molto più alta. La volatilità storica calcolata a tre mesi per il prezzo dell'oro, una misura della rischiosità statistica di questo strumento, vale 24 circa, quella per il prezzo dell'argento 34 circa. Per dare una idea della rischiosità statistica del mercato azionario è sufficiente pensare che il valore relativo all'indice S&PMib è attualmente di 44 circa. I titoli totali su argento sono aumentati di 3 milioni di once nel primo trimestre 2009 raggiungendo complessivamente 17,3 milioni di once equivalenti a 212 milioni di dollari. L'argento è stata una delle commodity dalle performance migliori nel primo trimestre 2009 registrando una crescita del 22 per cento. I prezzi hanno oscillato nell'ultimo trimestre intorno alla media a 200 sedute, attualmente a 12,15 circa, quota che è stata abbandonata nelle ultime sedute grazie a una impennata che ha portato le quotazioni sopra area 13. La resistenza da battere nel caso dell'argento per inviare un segnale rialzista duraturo si colloca in area 15, 50% di ritracciamento del ribasso dal top di marzo 2008. Finché i prezzi rimarranno sotto quella quota il rialzo visto dai minimi di fine 2008 potrebbe dimostrarsi una semplice pausa del downtrend precedente. La rottura di area 15 dovrebbe permettere ai prezzi di puntare al ritorno verso i picchi del 2008 a 21,25 circa, con resistenza intermedia a 16,50. Per questo metallo sono possibili quindi strategie di acquisto già su valori simili agli attuali (tuttavia solo se protette da un rigoroso stop loss sotto 11,50), oppure più prudentemente potrebbe essere consigliabile attendere il superamento di area 15 prima di intervenire. La performance migliore è stata tuttavia raggiunta dal platino: nei primi tre mesi del 2009 la quotazione del platino è cresciuta infatti del 25% (del 65% circa dai minimi di fine 2008) grazie non solo alla condizione di bene rifugio di questo metallo, ma anche al migliorato sentiment degli investitori nei confronti materie prime per usi industriali (ad esempio ogni marmitta catalitica contiene circa un grammo di questo metallo). L'andamento del prezzo del platino è quello che rispecchia maggiormente l'andamento dell'indice Crb delle materie prime, in forte calo in concomitanza di fasi recessive, al rialzo quando l'economia cresce. Il recente rialzo ha permesso il superamento della media mobile a 200 sedute, ora supporto a 1.080 circa, con i prezzi che hanno ritracciato un terzo circa del terreno perduto dai massimi di marzo 2008. Il superamento anche della resistenza a 1.275 confermerebbe l'intonazione rialzista prospettando il proseguimento dell'ascesa verso area 1.350 e successivamente 1.500. © RIPRODUZIONE RISERVATA www.ftaonline.com

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Arriva il manager delle differenze (sezione: Globalizzazione)

( da "ItaliaOggi Sette" del 04-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

ItaliaOggi Sette Numero 104  pag. 55 del 4/5/2009 | Indietro Arriva il manager delle differenze PROFESSIONE Di Pagina a cura di Robert Hassan Figlio della globalizzazione si occupa della valorizzazione di tutte le risorse umane presenti Cresce anche in Italia il responsabile del diversity d'impresa Il mercato del lavoro e le relative migrazioni culturali, come conseguenza della globalizzazione, hanno determinato negli ultimi anni significativi cambiamenti demografici. La crescente diversificazione dei clienti e dei mercati, le nuove modalità di lavoro all'interno delle aziende rendono, [...] Costo Punti per Abbonati: 0 - Costo Punti per Registrati: 10      

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Filiale Kiefel in Brasile (sezione: Globalizzazione)

( da "Polimerica" del 04-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

Filiale Kiefel in Brasile Scritto dalla redazione [calato] 04 maggio 2009 @ 09:18:23 CEST Il costruttore tedesco entra con una filiale diretta sul mercato sudamericano. La società del gruppo BrÜckner attiva nella costruzione di termoformatrici e saldatrici per materie plastiche, ha dato vita ad una filiale diretta in Brasile, Kiefel do Brasil, con sede a San Paolo. Kiefel vede un potenziale di crescita nell'industria brasiliana dell'imballaggio, soprattutto per le termoformatrici automatiche delle serie Speedformer e Thermorunner, e per le saldatrici destinate alla produzione di sacche medicali. La società tedesca, che ha sede a Freilassing, dispone di uffici commerciali in USA, Francia, Olanda, Russia, Repubblica Ceca, Cina e Brasile. Uffici di rappresentanza sono presenti in altri 60 Paesi, tra cui l'Italia, dove opera attraverso la Sirt di Tortona.

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Android: Google chiamata in causa (sezione: Globalizzazione)

( da "01net" del 04-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

Android: Google chiamata in causa I mebri della Open Handset Alliance chiamati a rispondere in una vertenza legata all'utilizzo del marchio. Michele Nasi - www.ilsoftware.it 04 Maggio 2009 Link Motorola al lavoro su Android? Android, le novità: il primo netbook e l'SDK 1.5 Dalla Cina il primo netbook con Android Google aggiorna GMail per iPhone e Android Le manovre di T-Mobile su Android Google ed altre aziende che partecipano alla Open Handset Alliance, progetto che ha come obiettivo quello di sviluppare standard aperti per dispositivi mobili e che è in prima linea nello sviluppo del sistema operativo Android, sono divenute bersaglio di un'azione legale. La vertenza è stata avviata da Erich Specht ed Android Data che nel 2002 detenevano il marchio "Android". Nel 2007, poco prima di lanciare il nuovo sistema operativo per il mondo "mobile", Google tentò di ottenere il diritto ad usare il marchio Android ma l'ufficio brevetti USA non offrì il suo parere favorevole. La richiesta di risarcimento danni mossa nei confronti di Google e di altri nomi famosi quali Motorola, Qualcomm, Sprint, T-Mobile, Texas Instruments, Samsung, Telefonica e Vodafone raggiunge la cifra complessiva di 94 milioni di dollari. Il colosso di Mountain View si è dichiarato determinato a far valere le proprie ragioni sebbene sino ad oggi Google non sia riuscita a far certificare dall'ufficio brevetti statunitense una presunta cessazione delle attività da parte di Android Data. Nelle prossime settimane ci saranno sicuramente degli sviluppi.

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Mercati, Borse europee positive (sezione: Globalizzazione)

( da "Affari Italiani (Online)" del 04-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

Economia Mercati/ Borse Ue positive Lunedí 04.05.2009 09:05 Inizio di settimana tonico per le principali borse europee, orfane oggi della borsa di Londra chiusa per festivita'. Venerdi' la borsa di Wall Street ha archiviato la seduta in rialzo grazie soprattutto al balzo della fiducia dei consumatori misurata dall'universita' del Michigan con il dato assestatosi a quota 65,1 punti in aprile da 57,3 in marzo. Oggi gli occhi sono invece puntati sui nuovi dati mensili sulle case Usa che arriveranno alle 16 italiane. A Milano il Mibtel sale dello 0,95% a 15.335 punti, con Fiat che corre a +6%. A Francoforte il Dax cresce dello 0,43% a 4.790 puntie a Parigi il Cac 40 guadagna lo 0,30% a 3.159,85 punti. Sotto i riflettori ci sono ancora i bancari. Secondo fonti del Financial Times, infatti, Bank of America sta lavorando su una possibile ricapitalizzazione da oltre 10 miliardi. Sono invece sfumati, secondo gli operatori, i timori per l'influenza suina grazie alle rassicurazioni del governo messicano secondo cui il peggio potrebbe essere passato. Il settore bancario, da parte sua, é anche in attesa di capire cosa diranno gli stress test degli istituti di credito Usa. I risultati che avrebbero dovuti essere diffusi oggi sono stati posticipati a giovedì. Tuttavia, le banche italiane non sembrano risentire dell'incertezza in questa fase e stanno mostrando rialzi generalizzati che vanno da +4,87% del Banco Popolare, all'1,34% di UniCredit fino allo 0,51% di Intesa Sanpaolo. Il segno meno invece è davanti ai titoli di Snam Rete Gas (-1,58%), Mediaset (-0,94%), Telecom (-0,88%) e A2A (-0,80%). Borse asiatiche in forte rialzo, sulla scia dei positivi dati provenienti dalla Cina. Tokyo restera' chiusa per tre giorni per festivita'. Hong Kong avanza del 4,18%, Shanghai sale del 3,39%. taiwan cresce del 5,64% e Seul guadagna il 2,14%. tags: borsa piazza affati wall street crisi banche

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Il futuro della Germania? (sezione: Globalizzazione)

( da "Affari Italiani (Online)" del 04-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

Politica Germania/ Il futuro dipende dall'Est Domenica 03.05.2009 19:53 Di Alessandro Luigi Perna A 20 anni dalla caduta del Muro di Berlino il futuro della Repubblica Federale Tedesca dipende dalla Germania Est. Nel 2009 il paese affronta infatti 5 tornate elettorali di cui 3 sono fondamentali per il suo destino prossimo: le elezioni europee, le elezioni parlamentari e quelle presidenziali. Dopo 5 anni di Grosse Koalition a fare festa è la CDU/CSU del Cancelliere Angela Merkel. A piangere lacrime amare è la Spd dell'attuale ministro degli esteri del governo in carica Frank Walter Steinmeier. Se infatti la prima ha una popolarità alle stelle, il secondo sta pagando il debito che il partito ha contratto con la storia politica contemporanea. Con Gerhard Schroeder i socialdemocratici tedeschi erano diventati partner della terza via indicata da Clinton e Blair. Il mercato e la finanza non erano più nemici ma mezzi per produrre ricchezza da ridistribuire a tutti. Perché il gioco funzionasse il posto di lavoro non doveva più essere fisso come una roccia e agli investitori in borsa doveva essere data la maggior libertà possibile di sbagliare. Ma prima la competizione con i prodotti asiatici a basso costo determinata dalla globalizzazione e poi la crisi internazionale finanziaria USA hanno ucciso il bel sogno. A pagarne le conseguenze sono state le classi più deboli che hanno visto erosi i loro diritti e i loro stipendi. Cioè proprio coloro che da sempre formano la base elettorale tradizionale dei socialdemocratici. Che prima si sono vendicati con la Spd togliendole il voto in occasione delle ultime elezioni nazionali, costringendo il partito alla grande coalizione con Angela Merkel. Poi premiando a più riprese la formazione della Linke di Oskar Lafontaine, composta da fuoriusciti dall'Spd refrattari al liberismo e dai comunisti della Pds nostalgici dell'era sovietica. Frank Walter Steinmeier ha capito l'errore di sensibilità e di strategia. Ha infatti svoltato a sinistra con il nuovo programma della Spd per le prossime elezioni di settembre annunciando più tasse per i ricchi e meno tasse per i poveri. Ma il nuovo corso rischia di non portare da nessuna parte. La grande madre Angela Merkel ha fatto innamorare di sé chi già la votava e chi ancora non se la sentiva. I liberali dell'FDP hanno visto ingrossare le loro file raccogliendo il malcontento dei ceti benestanti che non vogliono pagare un euro in più per tirare fuori il paese dalla crisi. Insieme i due partiti di destra hanno i numeri per governare secondo i sondaggi. Ma soprattutto battono su tutto il fronte occidentale la Spd. Non resta che il fronte orientale. Ma la Linke a sinistra ha raccolto tutto il voto possibile di protesta di operai e impiegati che ancora credono nella lotta di classe. E soprattutto ha trovato terreno fertile con i suoi slogan vetero marxisti nell'ex Germania Est. Che si è sì riunita alla Germania Ovest, motore economico di tutta Europa, ma non ha ancora beneficiato di tale passo storico. Tanto è vero che nei lander dell'ex DDR la disoccupazione è alle stelle e c'è il più alto tasso di emigrazione ben da prima della crisi internazionale degli ultimi mesi. Chi resta e vota a sinistra continua a pensare che se il capitalismo è quello che ha visto negli ultimi 20 anni allora è meglio tornare a leggersi Il Capitale. O Frank Walter Steinmeier riuscirà a convincerli che non è vero, oppure alle prossime elezioni l'imminente, dignitosa e già prevista sconfitta dell'Spd si trasformerà nell'inizio della fine della socialdemocrazia tedesca. tags: germania elezioni est berlino muro

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Il piano della Fiat per creare un colosso europeo dell'automobile - OBAMA E LA CRISI PAKISTANA - UN'INCHIESTA ACCUSA GAUGUIN DI AVER TAGLIATO L'ORECCHIO DI VAN GOGH - VERONICA BERL (sezione: Globalizzazione)

( da "Dagospia.com" del 04-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

HomePage | Segnala articolo --> Il piano della Fiat per creare un colosso europeo dell'automobile - OBAMA E LA CRISI PAKISTANA - UN'INCHIESTA ACCUSA GAUGUIN DI AVER TAGLIATO L'ORECCHIO DI VAN GOGH - VERONICA BERLUSCONI GETTA VIA SILVIO – I MEDIA USA PREFERISCONO L’INDIA ALLA CINA… Rassegna stampa internazionale a cura di Apcom 1 - SPAGNA EL MUNDO - "Zapatero organizza 10 meeting per cercare di vincere le europee": il presidente del governo considera le elezioni europee alla stregua delle politiche. Una fotografia spiega meglio di un titolo la grave tensione in Egitto dove i cristiani protestano contro la decisione del governo di abbattere tutti i maiali, fonte di sostentamento della comunità. Afghanistan: "Due attacchi di talebani alle truppe spagnole in un solo giorno". In prima pagina anche sul Mundo "la moglie di Berlusconi chiede il divorzio". FIAT EL PAIS - Lunga intervista al direttore generale dell'Oms sull'allarme sanitario per l'influenza suina, Margaret Cham: "Il livello 6 significherebbe la fine del mondo". I paesi in via di sviluppo sono quelli che soffriranno più del virus H1N1; la chiave di soluzione non è solo negli antivirali. Reportage dal Pakistan, dove migliaia di pachistani fuggono dalla guerra: "Fuggiamo dai bombardamenti dell'Esercito, non dai talebani". Panama: "La destra vince le elezioni". 2 - FRANCIA LE FIGARO - "L'offensiva di Bayrou preoccupa i socialisti": il pamphlet 'Abuso di potere' appena pubblicato posiziona il leader del MoDem a sinistra dello scacchiere politico. "Un'inchiesta accusa Gauguin di aver tagliato l'orecchio di van Gogh": in un libro di 400 pagine due ricercatori sostengono la tesi che van Gogh non si fosse automutilato. "Obama molto preoccupato per la polveriera pachistana": il presidente degli Usa, che dopodomani riceverà il collega pachistano, resta tuttavia persuaso che l'arsenale nucleare di Islamabad sia al sicuro. Logo "Chrysler" LIBERATION - "Come batterlo?", si chiede Liberation su un'immagine di Nicolas Sarkozy che fa footing in un parco. Due anni dopo la sua elezione, la sinistra continua a trascinarsi. Solo un'opposizione unita e allargata potrà riuscire a contrastare le ambizioni di Sarkozy che già si prepara per le presidenziali 2012. In prima pagina anche i richiami su "Sri Lanka: la guerriglia tamil a fine corsa" e "Veronica Berlusconi getta via Silvio". 3 - GRAN BRETAGNA THE GUARDIAN - "Un sostituto medico esausto ha dato a un paziente una dose fatale": Daniel Ubani, un medico tedesco chiamato per una sostituzione dal Servizio sanitario nazionale (Nhs) ha ammesso di aver ucciso un paziente a cui ha somministrato 10 volte la dose consigliata di un anti-dolorifico. Oltre all'inchiesta giudiziaria, sottolinea il quotidiano, il caso solleva interrogativi sulle misure del Nhs per la sostituzione dei medici, i regolamenti e le misure di sicurezza per i pazienti. In politica interna, un ex leader laburista ammonisce sul rischio di favorire il partito di estrema destra British National Party (Bnp) alle elezioni europee, se il Labour continuerà a minare l'autorità del premier Gordon Brown: "Sostenete Brown o rafforzerete il Bnp, dice Kinnock". THE INDEPENDENT - "Insegnanti pronti a boicottare i banchi di scuola": circa il 94% dei presidi britannici ha deciso di non tenere i test previsto per i bambini da 7 a 11 anni. La protesta, commenta il quotidiano, minaccia due pilastri della riforma scolastica del Labour: gli esami per gli studenti e le graduatorie. In prima pagina la fotografia di una ragazza guarita dall'influenza suina: "Ho avuto l'influenza suina, ma quante persone ho infettate?". OPEL THE TIMES - "Il Regno Unito sbatte la porta in faccia agli interpreti iracheni": il quotidiano accusa il governo di abbandonare gli ex interpreti iracheni che hanno rischiato la loro vita per il Paese. Il piano di assistenza messo a punto dall'esecutivo prevede infatti la sospensione di ogni attività a loro favore nell'arco di due settimane. In primo piano il divorzio tra Silvio Berlusconi e Veronica Lario: "La moglie di Silvio Berlusconi chiede il divorzio" dopo quasi 20 anni di matrimonio. L'articolo di analisi titola: "Silvio Berlusconi, 'l'Houdini italiano'". FINANCIAL TIMES - "Il piano della Fiat per creare un colosso europeo dell'automobile": il numero uno di Fiat, Sergio Marchionne, presenta al quotidiano della City il suo progetto per dare vita a un gruppo da 80 miliardi di euro di ricavi, capace di vendere tra i sei e i sette milioni di autovetture l'anno. Alla Fiat e a Marchionne, il Ft dedica l'articolo di analisi: "Tirare dritto, nonostante tutto". In Germania, "Berlino dà il via alle pressioni sulle banche regionali perchè avviano il processo di consolidamento". 4 - STATI UNITI THE NEW YORK TIMES - "La lotta in Pakistan fa crescere i dubbi degli Stati Uniti sulle armi nucleari": mentre la guerriglia si espande in Pakistan, autorevoli esponenti statunitensi si dicono sempre più preoccupati delle nuove vulnerabilità per l'arsenale del Paese. "Le verifiche sulle banche potrebbero portare più speranze che paure": l'amministrazione Obama sembra pronta a dire che mentre poche delle diciannove principali banche potrebbero aver bisogno di altro denaro, il sistema è più solido di quello che gli analisti temevano. barack obama "I media Usa vedono una strada verso l'India e snobbano la Cina": dopo anni di freddezza da parte dei censori e dei responsabili cinesi, i colossi del divertimento stanno spostando i loro sforzi verso un rivale regionale. THE WASHINGTON POST - "Opzioni limitate in Pakistan per Obama": gli Stati Uniti stanno combattendo i fondamentalisti attraverso un esercito su cui hanno scarso controllo e alleati con un governo in cui nutrono poca fiducia. "I 'lobbyisti' del maiale si impegnano per dare rassicurazioni": l'epidemia di influenza A incentiva controlli quotidiani sui danni per convincere i consumatori che i prodotti suini sono sicuri da mangiare. [04-05-2009] Nicolas Sarkozy

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CIVIL G8: ALEMANNO, PAESI EMERGENTI INVESTANO IN DIRITTI E (sezione: Globalizzazione)

( da "Virgilio Notizie" del 04-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

I Paesi emergenti debbono cominciare ad investire parte del loro Pil per promuovere i diritti umani e affrontare la crisi ambientale. Lo ha sostenuto il sindaco di Roma Gianni Alemanno aprendo i lavori del Civil G8, vertice della societa' civile internazionale in vista del G8 italiano. ''I paesi emergenti cominciano a pagare il costo dei diritti umani e ambientali piu' tardi rispetto agli altri paesi, e questo rappresenta a volte un vantaggio nella concorrenza con altri Paesi'', ha sottolineato Alemanno. E' il momento, secondo il sindaco, ''di riequilibrare questa situazione a livello internazionale, perche' le risorse a disposizione della cooperazione non vengano meno, e sostengano la ripresa globale'', dando speranza a chi fino a questo momento subisce i rovesci della globalizzazione.

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CIVIL G8: ALEMANNO, DA ONG INDICAZIONI CONCRETE PER VERTICE... (sezione: Globalizzazione)

( da "Virgilio Notizie" del 04-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

''Sara' importante formulare delle proposte realmente attuabili per un nuovo sviluppo globale, mirando a vederle riprese nella dichiarazione finale del vertice G8 del prossimo luglio''. Il sindaco di Roma Gianni Alemanno aprendo in Campidoglio il Civil G8, vertice della societa' civile che si svolgera' oggi e domani a Roma con la presenza di 250 delegati di organizzazioni non governative di 37 Paesi, a nome di 100 milioni di cittadini di societa' civile, ha salutato i delegati dicendosi certo che ''i rappresentanti della societa' civile e delle ong giunte in Campidoglio dal mondo intero, sapranno indicare gli strumenti necessari per una globalizzazione dal volto umano, legata ai valori della persona e dell'identita' dei popoli''. Il momento che viviamo, secondo Alemanno, e' segnato da una grave crisi che non deriva da fatti congiunturale, ma e' la crisi del modello di globalizzazione che fino ad oggi e' stata realizzata, dove l'utile e' stato piu' importante del dato umano, del rispetto dei diritti dei popoli''. Le crisi, ha aggiunto Alemanno ''possono indurre profondi cambiamenti, e siamo tutti chiamati a arrivare a un cambiamento cui alle logiche di crescita si accompagni una crescita a livello umano, che non dipende solo dai Governi ma in cui la societa' civile di tutto il mondo deve essere protagonista''. Il Civil G8, che il Comune di Roma ha cofinanziato con un contributo che ammonta, a quanto di apprende, a circa 200mila euro, si concludera' domani con l'incontro dei delegati con gli sherpa del Governo, cui verranno presentate le raccomandazioni elaborate dai gruppi di lavoro su 5 temi chiave per il G8 di luglio: Beni comuni, Cambiamenti climatici, Sovranita' alimentare e agricoltura, Economia globale e finanza per lo sviluppo, Governance globale.

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Febbre suina, l'Oms: 985 casi accertati (sezione: Globalizzazione)

( da "Stampaweb, La" del 04-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

È salito a 985 il numero totale di casi umani di influenza A H1N1 (la cosiddetta febbre suina) ufficialmente notificati all’Organizzazione mondiale della sanità (Oms). I Paesi colpiti, tra cui l’Italia, sono 20, afferma l’ultimo aggiornamento pubblicato dall’Oms sul suo sito. Il Messico, presunto focolaio iniziale, ha segnalato 590 casi umani confermati in laboratorio, di cui 25 letali. Gli Usa hanno notificato 226 casi tra cui un decesso che porta a 26 il numero totale dei morti. Secondo i criteri dell’Oms, che prende in considerazione solo i casi confermati in laboratorio e ufficialamente notificati, i seguenti paesi hanno registrato casi umani di influenza A H1N1, ma nessun decesso: Austria (1), Canada (85), Cina, Hong Kong Special Administrative Region (1), Costa Rica (1), Colombia (1), Danimarca (1), Salvador (2), Francia(2), Germania (8), Irlanda (1), Israele (3), Italia (1), Olanda (1), Nuova Zelanda (4), Corea (1), Spagna (40), Svizzera (1) e Regno Unito (15). Le chiusure a livello nazionale e una campagna di informazione aggressiva hanno aiutato a limitare l’epidemia di influenza A in Messico. Lo ha sottolineato il presidente del Paese, Felipe Calderon. In un’intervista alla televisione di stato trasmessa domenica notte, il presidente ha sottolineato che si è riusciti ad «arrestare o almeno rallentare la diffusione del virus esattamente perchè i provvedimenti sono stati quelli corretti». Le autorità messicane decideranno oggi se riaprire esercizi commerciali e scuole o estenderne la chiusura, una misura che ha favorito il contenimento della diffusione della malattia ma ha provocato notevoli danni a livello economico. L’influenza A potrebbe riemergere più forte di prima, anche se l’attuale epidemia sembra in fase calante. È il monito lanciato da Margaret Chan, direttore generale dell’Oms (Organizzazione mondiale della Sanità). In un’intervista rilasciata al Financial Times, Chan ha sottolineato che l’apparente diminuzione dei tassi di mortalità non significa che la pandemia stia arrivando alla fine; una seconda ondata, in sostanza, potrebbe colpire «abbondantemente». «Se accadesse, rappresenterebbe la principale epidemia che il mondo ha fronteggiato nel ventunesimo secolo», ha dichiarato il direttore generale al Financial Times. «Speriamo che il virus giunga a conclusione, perchè se così non fosse siamo diretti verso una grande epidemia. Non sto prevedendo che scoppierà la pandemia, ma se la trascurassi e non ci preparassimo sbaglierei. Mi preparerei più del necessario, piuttosto che non prepararmi». La fine della stagione dell’influenza nell’emisfero settentrionale, ha aggiunto, comporta che ogni epidemia iniziale potrebbe essere più leggera, ma una seconda ondata si rivelerebbe molto più letale. Sono complessivamente diciotto i Paesi del mondo che hanno accertati casi di influenza A: quello più colpito è il Messico, dove ci sono stati in tutto ventidue decessi. Le autorità del Paese latino americano hanno assicurato tuttavia che l’epidemia sembra essere in fase di stabilizzazione, mentre negli Stati Uniti un responsabile del Centro di controllo e prevenzione delle malattie (Cdc) ha parlato di segnali «incoraggianti». Il direttore generale ha evidenziato che l’Oms sta fondando le sue valutazione sul rischio scientifico e non sta facendo allarmismi; ha difeso l’allerta sulla pandemia globale, che le autorità hanno detto potrebbe essere presto elevata al livello massimo (sei). «Tutti i governi sono interessati e stanno affrontando la situazione con estrema serietà», ha assicurato Chan.

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TENNIS/ RANKING WTA: SAFINA RESTA IN VETTA, PENNETTA SEMPRE AL 14 (sezione: Globalizzazione)

( da "Wall Street Italia" del 04-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

Tennis/ Ranking Wta: Safina resta in vetta, Pennetta sempre al 14 di Apcom Russa precede sempre Serena,Dementieva e Jankovic,azzurra stabile -->Roma, 4 mag. (Apcom) - Questo il nuovo ranking del tennis mondiale femminile pubblicato oggi dalla Wta (tra parentesi le posizioni perse o guadagnate): 1. Dinara Safina (Rus) 9.071 punti. 2. Serena Williams (Usa) 8.272. 3. Elena Dementieva (Rus) 7.391. 4. Jelena Jankovic (Ser) 7.350. 5. Venus Williams (Usa) 7.102. 6. Vera Zvonareva (Rus) 6.040. 7. Ana Ivanovic (Ser) 5.174. 8. Svetlana Kuznetsova (Rus) 4.776 (+1). 9. Victoria Azarenka (Blr) 4.546 (-1). 10. Nadia Petrova (Rus) 3.840. 11. Caroline Wozniacki (Dan) 3.790. 12. Agnieszka Radwanska (Pol) 3.606. 13. Marion Bartoli (Fra) 3.304. 14. Flavia Pennetta (Ita) 3.170. 15. Alize Cornet (Fra) 2.665. 16. Anabel Medina Garrigues (Spa) 2.505 (+2). 17. Zheng Jie (Cin) 2.501 (-1). 18. Dominika Cibulkova (Svk) 2.415 (-1). 19. Kaia Kanepi (Est) 2.310. 20. Patty Schnyder (Svi) 2.269.

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BORSA/ SPERANZE SU ECONOMIA USA TRASCINANO A RIALZO MERCATI ASIA (sezione: Globalizzazione)

( da "Wall Street Italia" del 04-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

Borsa/ Speranze su economia Usa trascinano a rialzo mercati Asia di Apcom Ha influito anche ridimensionamento allarme su influenza A -->Seoul, 4 mag. (Ap) - Giornata di rialzi per i mercati finanziari asiatici, trainati da Taiwan. Un ottimismo legato alla forza emergente dell'economia statunitense e al ridimensionamento dei timori sull'epidemia di influenza A. I titoli taiwanesi sono stati trascinati dalle speranze di un miglioramento dei rapporti commerciali con la Cina. L'indice di riferimento, il Taiex, ha guadagnato 337,83 punti (ossia il 5,6 per cento) e si è attestato a 6.330,40 punti: ha sfruttato i forti miglioramenti di questa settimana, quando il governo dell'isola ha deciso di autorizzare gli investitori istituzionali della madrepatria a investire nel mercato azionario di Taiwan. L'indice Hang Seng Hong Kong ha avuto un rimbalzo di 648,11 punti, ossia del 4,2 per cento, e ha chiuso a 16.169,10 punti. L'indice Composite di Shanghai, in Cina, ha concluso la seduta con un rialzo del 2,8 per cento, mentre c'è stata una crescita del 4,7 per cento del Sensex in India. Wall Street ha ottenuto un leggero miglioramento venerdì, ma ha raggiunto la miglior prestazione mensile degli ultimi nove anni nella speranza che l'economia statunitense - un vitale mercato di esportazione per l'Asia - possa essere in fase di stabilizzazione.

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CIVIL G8: ALEMANNO, DA ONG INDICAZIONI CONCRETE PER VERTICE DI LUGLIO. (sezione: Globalizzazione)

( da "Asca" del 04-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

CIVIL G8: ALEMANNO, DA ONG INDICAZIONI CONCRETE PER VERTICE DI LUGLIO (ASCA) - Roma, 4 mag - ''Sara' importante formulare delle proposte realmente attuabili per un nuovo sviluppo globale, mirando a vederle riprese nella dichiarazione finale del vertice G8 del prossimo luglio''. Il sindaco di Roma Gianni Alemanno aprendo in Campidoglio il Civil G8, vertice della societa' civile che si svolgera' oggi e domani a Roma con la presenza di 250 delegati di organizzazioni non governative di 37 Paesi, a nome di 100 milioni di cittadini di societa' civile, ha salutato i delegati dicendosi certo che ''i rappresentanti della societa' civile e delle ong giunte in Campidoglio dal mondo intero, sapranno indicare gli strumenti necessari per una globalizzazione dal volto umano, legata ai valori della persona e dell'identita' dei popoli''. Il momento che viviamo, secondo Alemanno, e' segnato da una grave crisi che non deriva da fatti congiunturale, ma e' la crisi del modello di globalizzazione che fino ad oggi e' stata realizzata, dove l'utile e' stato piu' importante del dato umano, del rispetto dei diritti dei popoli''. Le crisi, ha aggiunto Alemanno ''possono indurre profondi cambiamenti, e siamo tutti chiamati a arrivare a un cambiamento cui alle logiche di crescita si accompagni una crescita a livello umano, che non dipende solo dai Governi ma in cui la societa' civile di tutto il mondo deve essere protagonista''. Il Civil G8, che il Comune di Roma ha cofinanziato con un contributo che ammonta, a quanto di apprende, a circa 200mila euro, si concludera' domani con l'incontro dei delegati con gli sherpa del Governo, cui verranno presentate le raccomandazioni elaborate dai gruppi di lavoro su 5 temi chiave per il G8 di luglio: Beni comuni, Cambiamenti climatici, Sovranita' alimentare e agricoltura, Economia globale e finanza per lo sviluppo, Governance globale. sis/sam/lv (Asca)

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CIVIL G8: ALEMANNO, PAESI EMERGENTI INVESTANO IN DIRITTI E COOPERAZIONE. (sezione: Globalizzazione)

( da "Asca" del 04-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

CIVIL G8: ALEMANNO, PAESI EMERGENTI INVESTANO IN DIRITTI E COOPERAZIONE (ASCA) - Roma, 4 mag - I Paesi emergenti debbono cominciare ad investire parte del loro Pil per promuovere i diritti umani e affrontare la crisi ambientale. Lo ha sostenuto il sindaco di Roma Gianni Alemanno aprendo i lavori del Civil G8, vertice della societa' civile internazionale in vista del G8 italiano. ''I paesi emergenti cominciano a pagare il costo dei diritti umani e ambientali piu' tardi rispetto agli altri paesi, e questo rappresenta a volte un vantaggio nella concorrenza con altri Paesi'', ha sottolineato Alemanno. E' il momento, secondo il sindaco, ''di riequilibrare questa situazione a livello internazionale, perche' le risorse a disposizione della cooperazione non vengano meno, e sostengano la ripresa globale'', dando speranza a chi fino a questo momento subisce i rovesci della globalizzazione. sis/sam/rob

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Zegna: la piccola impresa ricomincia a muoversi (sezione: Globalizzazione)

( da "Affari e Finanza (La Repubblica)" del 04-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

COPERTINA pag. 1 Zegna: la piccola impresa ricomincia a muoversi GIORGIO LONARDI La cultura delle piccole e medie aziende del Bel Paese è cambiata diventando più aperta e internazionale. La crisi ha dato una sferzata a molti imprenditori che hanno cominciato a guardare oltre confine per fare acquisizioni. Lo sostiene Paolo Zegna, vicepresidente di Confindustria con la delega per l´internazionalizzazione. Dice: «I segnali si moltiplicano. Se un imprenditore ha una sua solidità finanziaria, una strategia chiara in mente e dei progetti ben definiti la scelta di puntare sull´estero è naturale. E mentre in passato ci si limitava all´export oggi, grazie ad una maggiore maturità del sistema, le acquisizioni, soprattutto nell´area del dollaro, stanno diventando di attualità». Zegna, ricorda il successo delle ultime «spedizioni» all´estero organizzate recentemente da Confindustria: «Abbiamo portato 150 imprenditori in Vietnam, quindi 120 in Israele e ben 500 imprese in Russia. Si tratta di un segnale fortissimo, da non sottovalutare». La crisi può essere un´opportunità per fare acquisizioni all´estero, dunque? «Ripeto: le nostre piccole e medie imprese stanno dimostrando una maggiore maturità. E quindi l´idea di costituire joint-venture all´estero, creare fabbriche o fare acquisizioni oltre confine si è ormai diffusa. In questo quadro la crisi è una sorta di sferzata: oggi non puoi più rimanere in casa ad aspettare che arrivino gli ordini». Alcune medie aziende italiane sono poco indebitate: questo facilita lo shopping all´estero? «La solidità finanziaria è indispensabile se si vogliono fare delle acquisizioni. Non basta la volontà di sbarcare all´estero: ci vuole una «bombola di ossigeno» adeguata. Anche perché oggi l´accesso al credito rimane difficile e quindi avere un´azienda ben patrimonializzata è un requisito necessario». Quali sono i mercati più interessanti per fare shopping? «Oggi le opportunità sono a 360 gradi: c´è chi punta sul Brasile, chi invece sugli Stati Uniti. Altri invece preferiscono la Cina oppure confidano che in futuro l´India possa essere quello che la Cina è stata finora. Le posso anche dire che non mancano gli imprenditori italiani che stanno investendo in Africa». Condivide l´idea che la ripresa negli Usa avverrà prima che in Europa? E che sarà più sensibile di quella europea? «Guardi, per quanto mi riguarda stiamo nel campo delle sensazioni. Comunque si: credo che gli Stati Uniti abbiano una grande capacità di reazione. Il governo Usa ha già immesso una grande quantità di liquidità nel sistema. E anche se questa iniezione nel medio periodo produrrà inflazione sicuramente affretterà la ripresa». Secondo le nostre informazioni parecchie imprese del Bel Paese sono sbarcate negli Usa a caccia di acquisizioni. E si sono accorte che francesi e tedeschi avevano già avuto la stessa idea. Cosa ne pensa: è già troppo tardi? «Intanto le confermo che anche dal nostro osservatorio si registra un interesse crescente delle aziende italiane nei confronti degli Stati Uniti. Quanto ai francesi e ai tedeschi non mi preoccuperei troppo». Per quale motivo? «Ci troviamo di fronte ad un paese immenso e almeno per i prossimi tre anni c´è posto per tutti. Finora noi italiani, tranne poche eccezioni, ci siamo fermati sulla costa orientale senza addentrarci per più di un centinaio di chilometri. C´è ancora tutto un mondo da monitorare: dalle grandi praterie alla California». Insomma, acquisire negli Stati Uniti per pochi soldi aziende indebitate che tuttavia controllano fette di mercato e tecnologie avanzate può essere un buon affare? «Non c´è dubbio. A patto però di essere ben patrimonializzati, E di ricordarsi che oggi non è più come una volta: il credito facile fa parte del passato». Ci sono in Italia banche e banchieri in grado di guidare le aziende italiane a caccia di acquisizioni negli Stati Uniti e negli altri mercati esteri? «Negli ultimi anni il "sistema Italia" ha fatto una serie impressionante di passi in avanti. E dunque non mancano né le banche né i banchieri in grado di assistere le imprese che vogliono fare acquisizioni. Oggi se hai buoni progetti e obiettivi chiari le banche ti ascoltano. E poi non ci sono solo gli istituti di credito che possano dare una mano facendo operazioni di scouting». A chi si riferisce? «Ad esempio all´Ice, alla Sace, alla Simest che fanno bene il loro lavoro. Ma anche agli addetti commerciali delle singole ambasciate, agli ambasciatori stessi che in molti casi hanno un ruolo importante. Per fortuna l´Italia ha imparato a fare sistema. La Confindustria, ad esempio, continua ad organizzare missioni all´estero. E sempre Confindustria, sta aprendo dei desk per avere un aggiornamento continuo di ciò che avviene al termine della missione». Scopri come ricevere sul tuo cellulare Repubblica Gold condividi

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GLI ARTIGLI DI "WOLVERINE" SUL BOX OFFICE (IN USA VINCE BEYONCÈ) - ROSSI STUART LASCIA IL NUOVO FILM DI VIRZI' - TOM CRUISE ANCORA PAPÀ - JOLIE SCARTATA ERA MEGLIO LA MERZ L'INFL (sezione: Globalizzazione)

( da "Dagospia.com" del 04-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

HomePage | Segnala articolo --> GLI ARTIGLI DI “WOLVERINE” SUL BOX OFFICE (IN USA VINCE BEYONCè) - ROSSI STUART LASCIA IL NUOVO FILM DI VIRZI' - TOM CRUISE ANCORA PAPà - JOLIE SCARTATA ERA MEGLIO LA MERZ – L’INFLUENZA COSTA CARA A HOLLYWOOD – UN CERTAIN REGARD PER SORRENTINO… HUGH JACKMAN 1 - GLI ARTIGLI SUL BOX OFFICE (www. Cinematografo.it) - X-Men le origini: Wolverine balza subito in vetta al botteghino: Hugh Jackman, con gli artigli del mutante che gli ha dato fama planetaria, incassa 1.976.312 euro al debutto (4.856 euro), scalzando dalla prima piazza Fast & Furious - Solo parti originali, che scende al quarto con 590.532 euro e complessivi 7.764.693 euro. Nella classifica Cinetel degli incassi, altre due new entry sul podio: argento per Hannah Montana: The Movie, con la teen star Miley Cyrus, che realizza 1.084.823 euro, bronzo per State of Play, conspiracy-thriller di Kevin MacDonald col reporter Russell Crowe (862.445 euro). Quarto esordio in top 10 è il secondo capitolo del dittico guevariano di Soderbergh, Che - Guerriglia, che si piazza in ottava posizione con 232.596 euro, mentre rimangono fuori Valerie - Diario di uan ninfomane (14°), Lezioni d'amore (17°) e Riunione di famiglia (21°). Completano le prime dieci posizioni: Questione di cuore, quinto con 333.959 euro; Generazione 1000 euro, sesto con 288.477 euro; Mostri contro alieni, 263.714 euro; Houdini - L'ultimo mago, nono con 219.302 euro; Earth - La nostra terra, decimo con 130.550 euro. 2 - MASTANDREA AL POSTO DI ROSSI STUART NEL NUOVO FILM DI VIRZI'... (Italpress) - A pochi giorno dall'inizio delle riprese del nuovo film di Virzi' "La prima cosa bella", cambia uno dei protagonisti: non ci sara' piu' Kim Rossi Stuart, al suo posto arriva Valerio Mastandrea. Confermato il resto del cast con un'unica aggiunta quella di Dario Ballantini, come riporta Cinemotore. Questi gli interpreti: Micaela Ramazzotti, Stefania Sandrelli, Valerio Mastandrea, Claudia Pandolfi. 3 - LA NUOVA INFLUENZA COSTA CARA AD HOLLYWOOD... (Ansa) - Dieci milioni di dollari e' il danno stimato per il ritardo delle premiere e dell'uscita dei film prodotti dall'industria di Hollywood che si sarebbero dovute tenere in Messico e sono invece state cancellate a causa dell'influenza suina. Kim Rossi Stuart - Copyright Pizzi Star Trek, X-Men Origins: Wolverine e Angeli e Demoni i titoli piu' importanti che la scorsa settimana hanno rinunciato alla cerimonia per la prima proiezione. Anche la chiusura dei cinema per arginare l'epidemia, che si diffonde principalmente nei luoghi pubblici affollati, sta creando danni all'industria del cinema. In Messico infatti si vendono il 6 % dei biglietti al botteghino delle produzioni hollywoodiane e il blocco totale delle proiezioni potrebbe far salire le stime dei mancati incassi. 'Stiamo lavorando molto per arginare le perdite', ha detto Jack Ledwith vice presidente della Universal Pictures, una delle major piu' colpite. 4 - CANNES: PAOLO SORRENTINO PRESIDENTE GIURIA UN CERTAIN REGARD... (Ansa) - Sara' Paolo Sorrentino a presiedere la Giuria della sezione Un Certain Regard del Festival del cinema di Cannes. Il regista italiano, vincitore del premio della Giuria nel 2008 per Il Divo, sara' affiancato da Julie Gayet (attrice, Francia), Piers Handling (direttore del Festival di Toronto, Canada), Uma Da Cunha (giornalista e organizzatrice di festival, India), e Marit Kapla (Festival di Goteborg, giornalista, Svezia). Micaela Ramazzotti Il film d'apertura della sezione Un Certain Regard, in programma il 14 maggio alla sala Debussy, sara' On ne sait rien des chats persant (Nobody knows abaut the persian cats) della cineasta iraniana Bahman Ghobadi. La giuria della Camera d'oro sara' presieduta dall'attore francese Roschdy Zem, che nel 2006 ha esordito alla regia. L'attrice indiana Sharmilla Tagore, andra' invece a completare la giuria del Concorso presieduta da Isabelle Huppert. 5 - CHE FANNO? Da "La Stampa" Tom Cruise, 47 anni, e sua moglie Katie Holmes, 40, aspettano il loro secondo figlio. Si era parlato di un loro divorzio. Angelina Jolie fu scartata a un provino e al suo posto fu scelta Alessia Merz. Era il 1996, il film era Jolly Blu con Max Pezzali, prodotto da Claudio Cecchetto e diretto da Stefano Salvati che rivela: «Era troppo sexy per la parte». Giancarlo Giannini è tra i protagonisti de "La prima notte di luna" di Massimo Guglielmi, in lavorazione in Russia. Gianfranco Mingozzi ha terminato il film documentario "Noi che abbiamo fatto La dolce vita", tratto dal libro di Tullio Kezich (Sellerio), prodotto dalla Fondazione Fellini e da RaiSat. Daniel Day-Lewis, nato a Londra e divenuto cittadino irlandese nel 1993, ha deciso di vivere definitivamente in Irlanda, a Wicklow. PAOLO SORRENTINO Il premio Reggiani, intitolato all'indimenticato critico di cinema de "La Stampa", Stefano Reggiani, è stato vinto dal film francese "L'empreinte de l'ange" di Sasy Nebbou, nell'ambito della rassegna Schermi d'amore di Verona. Lu Chuan, regista di "Città di vita e morte", il primo film cinese a evocare il saccheggio di Nanchino da parte delle truppe giapponesi nel 1937, ha avuto in Cina grande successo: diffuso in mille cinema (ce ne sono 4000 nel Paese) ha incassato oltre 10 milioni di dollari. Il massimo successo del cinema cinese, I tre regni, aveva incassato 16 milioni di dollari nel luglio 2008. Beyoncé Knowles, protagonista di "Obsessed" di Steve Still, è in testa al box-office americano con un incasso di 28,5 milioni di dollari. Louis Leterrier, il francese de "L'incredibile Hulk", è al centro di "Scontro di Titani", rifacimento del film 1981 di Delmer Davis sull'antichità e l'Olimpo. Liam Neeson ha la parte di Giove un tempo recitata da Laurence Olivier. La parte di Venere non è ancora stata assegnata. Ai registi Citto Maselli e Joel Schumacher sono stati assegnati gli Ischia Global Award - Nel mito di Luchino Visconti alla carriera. I premi saranno consegnati nel corso del 7° Global Film & Music Fest . [04-05-2009]

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BORSE SU (MIBTEL +2%) - MARPIONNE A BERLINO: CON OPEL CHIUDERE ENTRO MAGGIO BENETTON VUOLE SCHIACCIARE SAVE DISNEY AL 30% DI HULU - Alierta tenta il sorpasso su Botìn - socio s (sezione: Globalizzazione)

( da "Dagospia.com" del 04-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

HomePage | Segnala articolo --> BORSE SU (MIBTEL +2%) - MARPIONNE A BERLINO: CON OPEL CHIUDERE ENTRO MAGGIO – BENETTON VUOLE SCHIACCIARE SAVE – DISNEY AL 30% DI HULU - Alierta tenta il sorpasso su Botìn - socio scomodo per DB italia - Buffett colpito dalla crisi rinvia il bilancio… 1 - Borsa, Europa in rialzo. Il Lingotto spinge Milano... Da "ilsole24ore.com" - Le principali Borse del Vecchio Continente ampliano i rialzi a metà mattinata. A Piazza Affari, Mibtel segna un rialzo del 2% mentre l'S&PMib guadagna il 2,23%. Positiva anche Parigi (+1,3%) e Francoforte (+1,8%). Madrid invece è in leggero calo (-0,22%)Chiusa Londra, così come Tokyo per festività. Marchionne A Milano, in testa al listino principale c'è Fiat che guadagna il 6,99%. A spingere il titolo è la positiva conclusione dell'alleanza con Chrysler, le prospettive di un'acquisizione di Opel (oggi Marchionne è a Berlino per presentare il suo piano al Governo tedesco) e le indiscrezioni su un possibile interesse della casa torinese agli asset di General Motors in mercati emergenti come l'America Latina e la Cina. Sul resto del listino sono acquistate le Cir (+6,84%), su cui proseguono anche oggi gli acquisti dopo la pubblicazione dei conti trimestrali di giovedì che hanno mostrato un utile in crescita del 12,7% su ricavi in flessione del 5,4% a 1,138 miliardi. Il settore bancario, da parte sua, é in attesa di capire cosa diranno gli stress test degli istituti di credito Usa. I risultati che avrebbero dovuti essere diffusi oggi sono stati posticipati a giovedì. Tuttavia, le banche italiane non sembrano risentire dell'incertezza in questa fase e stanno mostrando rialzi generalizzati che vanno da +4,97% del Banco Popolare, +3% di UniCredit fino al +1,64% di Intesa Sanpaolo. Il segno meno invece è davanti ai titoli di Snam Rete Gas (-2,17%), Mediaset (+1,46%), Telecom (-0,21%) e A2A (-0,72%). 2 - Ue: Italia, Pil 2009 - 4, 4%... (ANSA) - Secondo la Commissione Ue il Pil dell'Italia nel 2009 registrera' una flessione del 4,4%,e tornera' appena sopra lo zero nel 2010 (+0,1%). A gennaio l'Ue aveva previsto un -2% nel 2009 e un +0,3% nel 2010. Il deficit salira' dal 2,7% del 2008 al 4,5% nel 2009 e al 4,8% nel 2010. Le precedenti stime indicavano un 3,8% quest'anno e un 3,7% il prossimo. Il debito pubblico registrera' nei prossimi due anni una nuova impennata, balzando dal 105,8% del 2008 al 113,0% nel 2009 e al 116,1% nel 2010. Gilberto Benetton 3 - Industria: prezzi produzione - 3, 9%... (ANSA) - I prezzi alla produzione dei prodotti industriali a marzo sono diminuiti dello 0,6% rispetto a febbraio e del 3,9% rispetto a marzo 2008. Lo comunica l'Istat. Nella media degli ultimi tre mesi, l'indice e' diminuito del 2,9% rispetto ai tre mesi precedenti. I prezzi sul mercato interno hanno registrato un calo dello 0,7% rispetto a febbraio e del 4,6% rispetto a marzo 2008 (il calo maggiore dal 1991). Sul mercato estero il calo e' stato dello 0,2% du febbraio e del 2% su marzo 2008. 4 - FIAT-OPEL: MARCHIONNE VA A BERLINO, CHIUDERE ENTRO MAGGIO... (ANSA) - "Dal punto di vista industriale e ingegneristico, è matrimonio perfetto". Così l'amministratore delegato di Fiat, Sergio Marchionne, in un'intervista al Financial Times, commenta la possibile unione con Opel. Marchionne si augura - scrive il quotidiano - di "completare l'operazione entro la fine di maggio e quotare le azioni della nuova società, provvisoriamente chiamata Fiat/Opel, entro la fine dell'estate". Emilio Botin L'ad di Fiat sarà oggi a Berlino per presentare "il piano per trasformare il panorama automobilistico globale attraverso - prosegue il Financial Times - lo spin off di Fiat Group Automobiles, e la sua unione cpn Chrysler e General Motors Europe". La nuova società avrebbe un fatturato di circa 80 miliardi di euro e vendite per 6-7 milioni di auto all'anno, divenendo così la seconda casa automobilistica al mondo dopo Toyota. 5 - Benetton vince, Save non si arrende... Da "Il Sole 24 Ore" - La rivalità è ormai al limite dello scontro: tra Benetton, proprietario di Autogrill, ed Enrico Marchi, presidente della Save, la società di gestione dell'aeroporto di Venezia, la tensione competitiva sembra giunta a un punto di non ritorno. L'ultimo terreno di scontro tra i due poli della finanza veneta è stato l'aeroporto di Palermo, dove la gara di appalto per il servizio di ristorazione è stata combattuta prima con le offerte e poi a colpi di carta bollata. La gara, che era stata vinta dalla Airport Elite della Save, è stata contestata da Autogrill, secondo cui la società concorrente non può partecipare a gare pubbliche perché ha tra i soci una lunga lista di enti pubblici. CESAR ALIERTA Ieri l'Autorità di vigilanza, a cui i Benetton si sono rivolti, ha espresso finalmente il proprio parere sulla vicenda: in linea di principio, ha stabilito l'Authority, Save non può partecipare a gare pubbliche perché tra i soci figurano effettivamente un gran numero di enti pubblici e ciò contrasta con il divieto di svolgere attività extra moenia per le società a capitale anche pubblico. I Benetton hanno dunque avuto soddisfazione: la loro tesi è valida. Detto questo, Save non sembra avere alcuna intenzione di arrendersi: «In un'analoga vicenda su servizi relativi alla rete autostradale abbiamo vinto - dice il presidente Enrico Marchi - , la situazione è scandalosa e viola la libertà d'impresa. Siamo pronti a ricorrere fino alla Corte Europea». Lo scontro continua... (L.G.) 6 - Altro che Yahoo! Disney fa Huluuu!... Da "Il Sole 24 Ore" - Hulu e' il futuro della tv su Internet, e ieri la Disney ne e' diventata socia al 30%. Grazie all'investimento la rete ABC (di proprieta' della Disney) si e' unita infatti a General Electric (NBC) e a News Corp (FOX) per trasmettere i propri telefilm, reality show e soap operas su Hulu.com, il terzo sito video per visitatori dietro a YouTube e Yahoo. A questo punto la Cbs e' l'unica altra rete in chiaro ad esserne fuori. Le reti americane stanno accelerando quindi la transizione su Internet per fronteggiare il calo degli indici d'ascolto e di conseguenza della raccolta pubblicitaria. Sul sito americano Hulu sono disponibili non solo episodi d'archivio ma anche i piu' nuovi in onda in tv, oltre che a interviste, clips e informazioni sulle star. E' poco chiaro a questo punto se Hulu genera sufficienti introiti pubblicitari per compensare il calo della pub-blicita' in tv, ma alle reti Usa non resta altra scelta che cavalcare l'onda Internet. Il futuro e' online. (D.Ro.) 7 - Salazar e lo scivolone del re dell'olio... Da "Il Sole 24 Ore" - La stella di Jesus Salazar principale socio insieme al fratello Jaime del gruppo alimentare spagnolo Sos, tra gli altri propietario dei marchi Carapelli, Minerva e Bertolli, sembra tramontata. Ieri i due fratelli sono stati infatti costretti a dimettersi dalle cariche di presidente e vicepresidente per avere occultato al cda delle importanti informazioni. In particolare, un prestito da parte di Sos di oltre 200 milioni di euro, per comperare titoli della società e rivenderli successivamente a un prezzo pattuito a un fondo libico che sarebbe dovuto diventare un importante socio. Warren Buffett Operazione che però nel frattempo, non solo è abortita, ma è venuta a conoscenza del cda. Da qui la rivolta di alcuni consiglieri che, dopo un combattuto braccio di ferro, hanno costretto alle dimissoni i Salazar. La presidenza è ora nelle mani di Vicente Sos che dovrà gestire la difficile situazione finanziaria, a seguito del recente investimento per l'acquisto di Bertolli.Mentre l'azione è sospesa in Borsa. (Mi.C.) 8 - Alierta tenta il sorpasso su Botìn... Da "Il Sole 24 Ore" - Emilio Botìn, presidente del Banco Santander e Cesar Alierta, presidente di Telefonica, si giocheranno nel 2009, in un testa a testa lungo 12 mesi, il primo posto nella speciale classifica degli utili delle imprese spagnole. Secondo il consenso degli analisti, infatti, il gruppo delle tlc dovrebbe battere la banca di appena 50 milioni di euro: 7,69 miliardi di euro, rispetto a 7,64 miliardi. Dato che, secondo il quotidiano «elEconomista» Telefonica dovrebbe compensare la debolezza della telefonia mobile, con una importante progressione nei Paesi latinoamericani, mentre la crisi internazionale dovrebbe far decrescere i profitti dell'istituto cantabrico del 14% circa rispetto al 2008. Se le previsioni degli analisti dovessere avverarsi, per Cesar Alierta sarebbe una grande soddisfazione. Riuscirebbe a battere sul filo di lana, per la prima volta in assoluto nel corso della sua gestione di Telefonica, Emilio Botìn. E scusate se è poco. Anche se la corsa è ancora lunga e i conti si faranno tra non meno di 8 mesi ( Mi.C.) 9 - Per il debito record la Germania si piega alla manovra bis... Andrea Tarquini per "la Repubblica" - La Germania prepara una manovra-bis per affrontare il decollo a record storici del deficit pubblico. Lo ha detto il ministro delle Finanze, Peer Steinbrueck. Come sarà strutturata la manovra, resta da vedere, anche in attesa delle previsioni di gettito tributario a metà maggio. Ma i dati sul disavanzo sono allarmanti. A causa della contrazione del Pil prevista al 6 per cento per quest´anno, le entrate fiscali caleranno di circa 14 miliardi, mentre le misure di sostegno all´economia e al welfare pesano più di prima. Anziché sui 37 miliardi, il nuovo indebitamento minaccia di volare secondo fonti vicine al governo a 50 - quindi oltre il record di 40 miliardi del 1996, ai tempi del governo Kohl - e secondo altri osservatori ad almeno 80 se non 90. A pochi mesi dalle elezioni, la grosse Koalition dovrà cercare un difficile accordo, e non basterà tassare i ricchi. 10 - socio scomodo per deutsche Bank italia... Walter Galbiati per "la Repubblica" - Si sono presentati in assemblea con in mano il 25 per cento del capitale e hanno chiesto e ottenuto l´elezione di un rappresentante nel consiglio di sorveglianza. Hanno sgranato gli occhi, quelli della Deutsche Bank Italia, quando ieri tra i soci dell´istituto si sono presentati anche gli emissari della Procura di Milano. La sorpresa tuttavia non era giustificata, visto che l´ingresso nel capitale è avvenuto non con scalate occulte, attraverso equity swap o manovre losche, ma con un roboante sequestro per la vicenda dei bond e dei derivati del Comune di Milano. La banca si è vista sequestrare dal giudice Giuseppe Vanore qualcosa come 86 milioni di euro. La Guardia di Finanza, però, non avendo trovato soldi a sufficienza, ha messo i sigilli anche sulle azioni della spa. Ma avere come socio la Procura potrebbe non aiutare i banchieri tedeschi a far marciare il business. 11 - Warren Buffett colpito dalla crisi rinvia il bilancio... Da "La Stampa" - Gli azionisti di Berkshire Hathaway si ritrovano a Omaha con i conti a metà. Sono 35 mila gli investitori della holding di Warren Buffett giunti in Nebraska per l'assemblea annuale, ma questa volta senza bilanci aggiornati tra le mani: l'oracolo di Omaha ha deciso, a due giorni dalla kermesse finanziaria, di posticipare la pubblicazione dei risultati del primo trimestre all'8 maggio, interrompendo il tradizionale appuntamento pre-convention. La vicenda ha gettato qualche ombra sulla creatura di Buffett che dopo anni d'oro ha dovuto fare i conti con risultati ridimensionati, il calo del titolo, e un ribasso del giudizio sul debito, tutto a causa della crisi. [04-05-2009]

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Seminario di studi sull'etica (sezione: Globalizzazione)

( da "Corriere Adriatico" del 04-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

Oggi la presentazione alle 15,30 del volume"Paradigmi e fatti normativi" A Urbino Seminario di studi sull'etica Oggi alle 15.30, (presso l'Aula Amaranto di Palazzo Battiferri, in via Saffi 42, a Urbino) Seminario di studi in margine alla presentazione del volume edito da Morlacchi, "Paradigmi e fatti normativi. Tra etica, diritto e politica", a cura di Antonio De Simone. I materiali di discussione raccolti nel libro proseguono l'intento già avviato con il precedente e fortunato Diritto, giustizia e logiche del dominio (a cura di A. De Simone, Morlacchi 2007) di comprendere, entro gli orizzonti interculturali della complessità umana, le trasformazioni che attraversano storicamente il legame sociale, i tempi e gli spazi politici fra tradizione, modernità e globalizzazione; il rapporto tra ragione pubblica, normatività morale e giuridica; il linguaggio e la giustificazione dei diritti umani; le lotte per il riconoscimento; le sfide della legge e le aporie della giustizia sociale e della politica; i problemi dell'universalismo moderno e del cosmopolitismo, della cittadinanza e della costituzione intersoggettiva del soggetto nei diversi transiti della contemporaneità; i dilemmi morali e politici peculiari del movimento non-violento registrati dall'interpretazione storico-filosofica e critica. Il Seminario sarà moderato da Marco Cangiotti e vedrà la partecipazione di numerosi e eminenti docenti di vrie università italiane.

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14:04 AGRICOLTURA: COLDIRETTI MOLISE, CREDITO ELEMENTO DETERMINANTE. (sezione: Globalizzazione)

( da "Agi" del 04-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

AGRICOLTURA: COLDIRETTI MOLISE, CREDITO ELEMENTO DETERMINANTE. (AGI) - Roma, 4 mag. - L'accesso al credito per le imprese agricole e' sempre piu' decisivo per 'reggere' la competizione sul mercato, soprattutto in questa fase di crisi economica. E' il senso della valutazione della Coldiretti Molise, che in una nota sottolinea come "in un mercato globalizzato ed in una congiuntura economica particolarmente delicata, come quella che stiamo vivendo, l'accesso al credito diventa un elemento determinante per la competitività delle imprese". Coldiretti Molise ha realizzato, spiega una nota, e "reso operativo un sistema di sinergie in grado di agevolare le imprese agricole Molisane nell'accesso al credito, con vantaggi sia sul piano delle garanzie, attraverso lo strumento del Consorzio fidi, sia sulle condizioni, con una serie di convenzioni con le varie banche". L'iniziativa sara' illustrata domani, 05 aprile 2009, alle ore 10,00 presso la Coldiretti Molise, via D'Amato 15, con il titolo "il servizio di agevolazione all'accesso al credito della Coldiretti Molise".

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Rivolta contro l'abbattimento dei maiali (sezione: Globalizzazione)

( da "Gazzettino, Il" del 04-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

Rivolta contro l'abbattimento dei maiali Lunedì 4 Maggio 2009, Città del Messico In Messico l'epidemia della nuova "influenza A" è in fase calante, ha ripetuto ieri il ministro della Salute locale José Angel Cordova, spiegando che il picco di diffusione del virus si è registrato tra il 23 e il 28 aprile. «La situazione - ha aggiunto - ci induce comunque a restare prudenti». Prudenza dettata dai numeri: stando a cifre diffuse dal ministro Cordova i contagiati in Messico sono saliti ufficialmente a 487, con 19 morti accertati. L'altro fronte «caldo» resta quello degli Stati Uniti: secondo l'ultimo bilancio dell'ente Usa per la prevenzione delle epidemie "Cdc", sono 226 i casi accertati, diffusi in trenta dei cinquanta Stati. «Costatiamo segni incoraggianti - ha detto il direttore del Cdc, Richard Besser, in televisione - perché abbiamo notato che il virus non sembra più aggressivo di un normale ceppo di influenza stagionale». Tuttavia non siamo «fuori dal tunnel» e le precauzioni internazionali sono più che giustificate. Il ministro della Sanità statunitense, Kathleen Sebelius, ha detto che la produzione del vaccino per l'influenza regolare va avanti «a ritmo sostenuto», per essere pronti verso settembre, e per produrre a pieno regime anche quello per la nuova "influenza A", quando sarà stato messo a punto. Il business da miliardi di dollari vede in gara di velocità - fondamentale decifrare per primi l'intera sequenza genetica del nuovo virus - le multinazionali del farmaco mondiali. Alcuni suini in un allevamento della provincia canadese di Alberta sono stati trovati positivi all'A/H1N1. A trasmetterlo agli animali sarebbe stato il padrone dell'allevamento, tornato dal Messico. Sarebbe il primo caso accertato di trasmissione del virus dall'uomo ai suini: l'allevamento è stato isolato anche per scongiurare i rischi di "incroci virali" suino-uomo con imprevedibili effetti moltiplicatori. In Europa le autorità sanitarie spagnole hanno accertato 44 casi: sei le persone ricoverate. La Spagna è dunque il Paese europeo più colpito. Nel fornire le cifre il ministero della Sanità di Madrid ha spiegato che la maggior parte dei malati aveva di recente visitato il Messico, epicentro dell'epidemia. Ore di tensione sono state vissute ieri in Egitto, dove su ordine del governo è partito l'abbattimento dei 300mila suini degli allevamenti nazionali, quasi tutti posseduti e gestiti da cristiani copti, visto che gli islamici come gli ebrei aborriscono ogni contatto con i suini, "impuri" per le loro religioni. Centinaia di allevatori copti hanno inscenato proteste al Cairo e a Kankha a nord della capitale: accusando il governo Mubarak di portarli alla rovina economica, hanno bloccato strade con barricate e con copertoni incendiati, e lanciato pietre contro la polizia che ha risposto con bombe lacrimogene e proiettili di gomma. In Israele quarto caso di febbre "A": una ragazza ventenne rientrata dal Messico, è stata ricoverata in ospedale a Tel Aviv, con la febbre alta. Una riunione d'emergenza dei ministri della sanità dei 22 Paesi della Lega Araba è stata convocata per martedì 5 a Riad, presente il direttore regionale dell'Oms per il Medio Oriente, per contrastare il diffondersi della nuova influenza. Ammalarsi della malattia "suina" crea anche un problema religioso, in quanto secondo alcuni studiosi ebrei e musulmani ultraortodossi il virus sarebbe "impuro" come i maiali stessi. Ieri, infine, le autorità di Pechino hanno posto in quarantena una cinquantina di messicani in varie parti della Cina, anche se non mostrano sintomi della nuova influenza. La ministra degli Esteri messicana Patricia Espinosa ha definito «inaccettabili e discriminatorie» queste restrizioni; invece Pechino le difende come spiacevoli ma utili misure precauzionali.

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LE PERSONALITà OSSESSIVE NON SOPPORTANO DI NON ESSERE I PADRONI DELLA PROPRIA VITA.... (sezione: Globalizzazione)

( da "Mattino, Il (Nazionale)" del 04-05-2009)
Pubblicato anche in: (Mattino, Il (Circondario Sud1))

Argomenti: Cina Usa

Le personalità ossessive non sopportano di non essere i «padroni» della propria vita. Che viene così spesa nello sforzo titanico di diventarlo, evitando ogni «variabile autonoma» dell'esistenza. Cioè quasi tutto, e molte cose piacevoli: passioni, sorprese, avventure. Dietro il timore delle epidemie globali però ci sono anche altri fatti, magari non conosciuti lucidamente, che l'inconscio collettivo però percepisce, generando paure. Uno dei più importanti, in questo campo, è che la scienza medica ha perso da tempo la guerra contro batteri, virus e parassiti. La sconfitta fu riconosciuta ufficialmente in un articolo di Laurie Garrett, massima esperta delle «epidemie prossime venture», sulla rivista Foreign Affairs, vicina al Dipartimento di Stato americano. La guerra s'era proposta di distruggere le malattie infettive entro la fine del secolo scorso. Armati di vaccini, antibiotici, e antimalarici si credeva di far scomparire le malattie infettive entro la fine del millennio. Non si riuscì, perché si supponeva che il nemico (batteri, virus e parassiti), rimanesse fermo, e che lo si potesse «sequestrare» geograficamente. Invece i microbi sono in costante evoluzione biologica. Il massiccio uso di antibiotici ha «selezionato» germi capaci di resistervi. Molti agenti patogeni sono «intelligenti», dotati di un corredo che in condizioni di pericolo li fa mutare, e consente loro di perlustrare il territorio in cui si trovano alla ricerca del materiale genetico necessario per resistere ai farmaci e ai disinfettanti. Questi microbi sapienti ormai «crescono sul sapone, nuotano nella candeggina, e se ne infischiano di cannonate di penicillina». Non solo i microbi cambiano, ma nel mondo globale non si può chiuderli dentro un confine. La globalizzazione produce, oltre a continui movimenti di merci e denaro, anche spostamenti quotidiani di milioni di persone che vanno da un paese all'altro, dalla campagna alla città, dal sud al nord, dai paesi poveri a quelli ricchi. Assieme agli uomini viaggia un esercito impressionante, ancora in gran parte sconosciuto, di microbi, batteri e virus. Negli Stati Uniti ogni anno decine di migliaia di persone muoiono per infezioni sconosciute. I nuovi microbi, ha spiegato la dottoressa Ruth Berkelmann del C.d.c. di Atlanta, c'entrano con molti decessi in banali operazioni, e con diverse infezioni contratte negli ospedali. Un problema che, a giudicare dalle statistiche, é importante anche in Italia. Questo è il terreno sommerso che alimenta, oggi, le psicosi delle epidemie. L'ossessivo, come il paranoico, intuisce nei suoi deliri anche i «nemici reali», e li confonde con quelli immaginari, prodotti dalla propria psiche a seconda della storia. Come sempre la terapia migliore è quella della verità. Parlare dei limiti della scienza rispetto alla natura vivente (cui batteri e virus appartengono), può aiutare molto di più che esaltarne l'immaginaria onnipotenza. Dopo tutto anche l'uomo è natura, come i virus. Siamo fratelli, cerchiamo di andare d'accordo. Evitando la psicosi, ad esempio, le difese immunitarie salgono. Claudio Risé

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Maree e onde, le energie (sezione: Globalizzazione)

( da "Corriere.it" del 04-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

FOCUS Maree e acque salate, la nuova energia Così aumentano le alternative a gas e petrolio. Sono già 60 i progetti messi in campo in Europa DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BRUXELLES Allacciare le cinture. Se, come pensano molti, la ripresa dopo la crisi comincerà dalla Cina, quel giorno accadrà laggiù quel che ac­cadde in America, negli anni Cinquanta: una clas­se media appena consolidatasi, in un Paese che già è il primo produttore al mondo di auto, si met­terà al volante, sulla via della motorizzazione di massa. Il mito «on the road» ri-raccontato in man­darino, i motel e i rifornitori scintillanti lungo le autostrade che porteranno da Canton alla Mongo­­lia: forse non è fantascienza. Ma senza i rifornito­ri, niente 4 ruote: il primo effetto della ripresa eco­nomica sarà appunto un'impennata della doman­da di energia. Nella recessione attuale, è «del tut­to possibile» un calo di 1,5 milioni di barili di pe­trolio al giorno, pari al 7% del consumo totale, so­lo nei consumi energetici degli Usa; e un calo pa­rallelo della domanda: così la pensa Steven Kopi­ts, direttore della Douglas-Westwood, una socie­tà americana che analizza i mercati energetici. E lascia capire: il resto del mondo seguirà a ruota. Ma se la Cina si metterà poi al volante, scatterà il meccanismo opposto, come ai tempi del «boom» in Occidente: quando dal 1960 al 1972, ricorda an­cora Kopits, «la domanda globale di petrolio au­mentò di 30 milioni di barili al giorno, quasi 4 vol­te l'odierna produzione dell'Arabia Saudita». Su, giù, di nuovo su: ci attende un grafico da monta­gne russe. E la Cina ha la più grande forza-lavoro al mondo, 800 milioni di persone, il doppio di Usa, Giappone e Unione Europea messi insieme: quanto produrrà, una volta lanciata «on the road»? Gli esperti tacciono. Ma una cosa, la dan­no per scontata: in una situazione così incerta, con petrolio e gas che già scarseggiano, bisogne­rà ricorrere sempre più alle energie rinnovabili. È anche per questo, che la Ue si è data per il 2020 un obiettivo molto ambizioso: almeno il 20% del­l'energia dovrà essere tratta da fonti rinnovabili. Il vento, il sole, il calore geotermico nascosto sot­to la crosta terrestre. E il mare. Gli oceani, che co­prono il 75% della terra. E che di energia trabocca­no, ma sono anche custodi gelosi ed esosi, giac­ché i loro segreti costano. Già nel 1607, nella Nuo­va Scozia canadese, un mulino azionato dalle ma­ree produceva 25-75 Kilowatt/ora. Nel 1799, ci si provò anche in Europa. Nel 1909, un porto della California fu illuminato dall'energia «rubata» alle onde. Poi, un lungo silenzio. Fino a pochi anni an­ni fa, quando partirono le prime turbine sottoma­rine, i «mulini a vento degli oceani» che con le loro eliche trasformano l'energia idraulica in mec­canica e poi attraverso un convertitore in energia elettrica. Principio semplice: il volume, la densità dell'acqua, sono 800-850 volte maggiori di quelli dell'aria, e perciò almeno in teoria con minor «sforzo» le eliche producono di più. Grazie a queste e ad altre diavolerie, oggi, per la prima volta il mare fornisce regolarmente energia a molti Paesi. Poca, ma buona. Sfruttando le sue 5 «forze»: le maree (cioè il potenziale energetico ri­cavabile dalla differenza in altezza fra l'alta e la bassa marea); le correnti prodotte dalle maree o dai venti (energia cinetica ricavabile dal movi­mento orizzontale dell'acqua); il gradiente di sali­nità (là dove un fiume si getta in mare, le acque dolci si mescolano a quelle salate e la diversa sali­nità crea una differenza di pressione, cioè una po­tenziale fonte di energia); infine, la differenza di temperatura fra la superficie dell'oceano e le sue acque profonde, da cui scaturisce energia termi­ca. La parola «differenza» ricorre ovunque perché il mare è per sua natura mutevole, incostante, ge­neratore di contrasti fisico-chimici: e perciò ap­punto, sorgente di energia. Per esempio: da solo, il gradiente di salinità avrebbe nel mondo un po­tenziale sfruttabile da 2000 Terawatt/ora per an­no (un Terawatt/ora equivale a un miliardo di kilowatt all'ora, ndr). Nei calcoli dell'Iea, l'Agenzia inter­nazionale dell'Energia, l'uomo di oggi consuma in elettricità circa 15.400 Terawatt/ora per anno, e il 13% potrebbe essere «coperto» proprio dalle onde. La realtà è ov­viamente più modesta: i mari eu­ropei, nel 2006, hanno prodotto «appena» 550 Gigawatt/ora di elettricità (un Gigawatt equivale a un milione di kilowatt). Ma è mol­to, se comparato al niente di po­chi anni fa. Spiega Nathalie Rous­seau dell'«Agenzia Ocean Ener­gy», che a Bruxelles affianca la Ue in questi studi: «Secondo certe sti­me le correnti possono produrre nel mondo oltre 800 Terawatt/ora per anno; e il gradiente termico, 10 mila; e le maree, oltre 300... Insomma, un teso­ro da esplorare. E fra i Paesi con un potenziale molto alto di energia marina, c'è anche la vostra Italia con lo Stretto di Scilla». Se si considerano i progressi delle energie rinnovabili nei Paesi Ue, alla voce «oceano» appare per decenni uno zero, mentre la voce «vento» cresce del 19,9% all'anno. Ma nella proiezione 2010-2020, le voci si inverto­no: «vento», 8,5%, «oceano» 17,5%. In America, si progetta di ancorare dei «muli­ni » in mare davanti alle coste della Florida, o vici­no al ponte Golden Gate di San Francisco. E sono stati stanziati 3 milioni di dollari per calare verso la foce dell'East River di New York, in 10 anni, 300 turbine che riscalderanno migliaia di case, sfruttando le correnti del fiume e del mare. Nella Ue, invece, si contano 60 progetti attivi o pianifi­cati: boe gigantesche, dighe galleggianti, rotori computerizzati, c'è un po' di tutto. E tutto nell'ac­qua. Francia e Inghilterra, che hanno maree di 10 metri, sono in testa. Ma c'è anche il portoghese «Pelamis», che fornirà energia a duemila fami­glie: un serpentone composto da cilindri, che bal­lando sulle onde attivano dei generatori. O il cen­tro sperimentale «Billia Croo», in Scozia, dove si studiano cavalloni alti 12 metri e correnti da 4 me­tri al secondo. C'è la «Fattoria delle Onde» in Cor­novaglia. E «SeaGen», in Irlanda del Nord, siste­ma di turbine che riscalda mille case. E il «Drago­ne delle onde», in Danimarca. Ancora in Danimar­ca, si sperimenta una centrale galleggiante chia­mata «Poseidon». Come il dio greco del mare: cui venivano attribuite 42 amanti, proprio per la sua energia inesausta. Anzi, rinnovabile. Luigi Offeddu stampa |

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La ricetta della Confagricoltura (sezione: Globalizzazione)

( da "Tempo, Il" del 04-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

stampa economia La ricetta della Confagricoltura «Non dobbiamo dimenticare che su circa 60 mila imprese agricole della nostra provincia, 5 mila producono quasi il 60% della produzione lorda vendibile. E nel 50% delle aziende più piccole, si riesce a stento ad ottenere circa il 10% della produzione». Esordisce con questi dati rivelatori di obiettive difficoltà il presidente provinciale di Confagricoltura, Antonio Marino Russo, al quale abbiamo chiesto di fare per i nostri lettori una panoramica sull'attuale situazione del settore primario nel territorio. «L'agricoltura sta attraversando una fase critica come non accadeva da sessant'anni. Il settore è nel pieno di una transizione strutturale profonda, ma direi di più: di un'ansia di identità e di prospettiva forse mai vissuta. I dati sugli investimenti in saperi, sulla ricerca e sviluppo, sulla crescita economica, da anni inferiore ai partner europei e lontanissima da quella dei paesi emergenti, sulla produzione e sui consumi, sono altrettanti indicatori di perdita di competitività rispetto a nuove realtà emergenti e di un diffuso disagio. Credo che attribuire l'origine del disorientamento e del diffuso disagio fra gli agricoltori, esclusivamente alla globalizzazione dei mercati, alla crescente competizione internazionale, alla maggiore aggressività dei paesi ad economia emergente, sia un errore di analisi e di prospettiva; esprima cioè una verità parziale, che non ci aiuta a trovare la soluzione ai problemi in essere. Mentre é pertinente cercare anche in fattori endogeni, in particolare nelle debolezze strutturali del nostro sistema, l'origine profonda e la natura del disorientamento e del disagio degli agricoltori. La nostra agricoltura è molto complessa: una complessità che in ogni caso bisogna leggere correttamente. Non possiamo dimenticare che delle circa 60.000 aziende presenti in provincia, 5.000 producono il 60% circa della produzione lorda vendibile. Nel 50% delle più piccole si riesce a stento ad ottenere circa il 10% della produzione». Cosa vuole dire questo? «Date le caratteristiche del nostro territorio la polverizzazione è una condizione strutturale. Fortemente urbanizzato, orograficamente non ottimale, condizionato da una storia: non è facile modificare questi aspetti. Non possiamo pensare che il miglioramento della condizione strutturale delle nostre aziende sia possibile e quella attraverso la quale risolvere i problemi dell'agricoltura. Ovviamente miglioramenti sono possibili ed auspicabili, ma non è pensabile che l'adeguamento strutturale delle nostre aziende sia la direzione per competere con i paesi emergenti. Inoltre la realtà delle aree svantaggiate è molto differente da quella delle aree più vocate. è differente la cultura delle diverse agricolture. Allora è chiaro che questa forte eterogeneità che contraddistingue la nostra agricoltura deve essere affrontata con politiche differenziate. Anche se definire strategie valide per tutte queste realtà è estremamente difficile». Un'eterogeneità che denota debolezza strutturale... «Ma rappresenta anche una ricchezza perché rende il nostro sistema, con le sue diverse agricolture, più flessibile di fronte ai cambiamenti pressanti che provengono dalla globalizzazione e dalla competizione internazionale».

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Petrolio resta in tensione al Nymex (sezione: Globalizzazione)

( da "KataWebFinanza" del 04-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

Petrolio resta in tensione al Nymex (Teleborsa) - Roma, 4 mag - Prosegue la corsa del petrolio sulla piazza di New York, di riflesso ai primi segnali di una ripresa dell'attivit economica. In USA sono stati pubblicati oggi dati positivi sul mercato immobiliare, ma una piacevole sorpresa arrivata con il PMI manifatturiero della Cina, che segnala un miglioramento dell'attivit grazie ai Piani di stimolo predisposti dal Governo. Intanto, le nuove previsioni della Commissione Europea, seppur negative, confermano che una ripresa potrebbe vedersi gi l'anno venturo. Al Nymex nel frattempo il contratto di giugno sul light crude scambia a 53,83 dollari al bgarile. in rialzo dell'1,2%, mentre il Brent balza dell'1,9% a 53,85 USD/B. 04/05/2009 - 16:11

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Serge Latouche: "La Terra è malata" pag.1 (sezione: Globalizzazione)

( da "Affari Italiani (Online)" del 04-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

Economia, "La Terra è malata". Intervista a Serge Latouche Lunedí 04.05.2009 16:36 Quali cambiamenti reali comporterebbe la decrescita? Concretamente una società della decrescita poggerebbe su un cambiamento dell'immaginario, un cambiamento di valori perché non si baserebbe più sull'idea che l'uomo debba dominare la natura, produrre sempre di più, lavorare sempre di più, guadagnare di più per consumare sempre di più, consumare sempre di più per produrre di più, un circolo vizioso insomma. Ci sarebbe un cambiamento dei valori di riferimento, una rivalutazione degli aspetti non quantitativi, non mercantili della vita umana. Si possono scoprire altre forme di ricchezza, non economica e mercantile ma una ricchezza relazionale, rapporti più ricchi all'interno della famiglia, con gli amici, si potrebbe vivere in una società più solidale che è cosa più importante del consumare sempre più gadgets. Si potrebbe ristrutturare l'apparato produttivo per altre forme di produzione, cosa essenziale per la sopravvivenza del pianeta, attuare quello che gli specialisti chiamano l'impronta ecologista della produzione. Che cosa si intende per "impronta ecologista della produzione"? L'impronta ecologista indica, come è stato volgarizzato tempo fa dalle parole del presidente Chirac a Johannesburg, la valutazione della quantità degli spazi bioproduttivi che il nostro modo di vivere consuma: per nutrirci, vestirci, per usare le macchine abbiamo bisogno di terra e natura. Il pianeta è finito, lo spazio bioproduttivo, cioè quello che ci permette di vivere con quello che produciamo, è limitato. Conosciamo il numero della popolazione, la divisione delle superfici per popolazione, per cui un modo di vivere come quello attuale necessiterebbe di consumare tre volte tanto rispetto a quello che è disponibile. Il nostro modo di vivere supera del trenta per cento quello che è sostenibile e in più ci sono delle disuguaglianze insopportabili: se tutto il mondo vivesse come viviamo noi francesi avremmo bisogno di avere a disposizione tre pianeti da consumare. È importante e urgente cambiare: noi mangiamo il nostro patrimonio, viviamo sul nostro patrimonio, consumiamo in modo dissennato quello che la natura ha accumulato in milioni di anni, come ad esempio il petrolio, e tutti i principali minerali che non possono durare in eterno. Oltrepassiamo anche la capacità di rigenerazione della biosfera che per fortuna ha capacità rigenerative straordinarie, ma c'è un momento in cui il prelievo è troppo forte, pensiamo alla pesca: noi peschiamo più di quanto il mare riesca a ripopolare. È urgente quindi ridurre, consumare meno beni materiali. Che cosa accadrà? Alcuni fondatori dell'ecologismo dicevano che stiamo accuratamente preparando l'avvento di una serie di catastrofi entro una quarantina d'anni. Se queste catastrofi non fossero così gravi da produrre la fine dell'umanità, ma abbastanza per risvegliarci direi che potrebbero avere un carattere pedagogico. Negli ultimi anni abbiamo avuto una serie di catastrofi "pedagogiche": l'esplosione del quarto reattore di Chernobil, ad esempio, ha avuto sicuramente un carattere pedagogico tanto che alcuni Paesi, tra cui l'Italia, hanno rifiutato il nucleare. Anche la Francia lo ha limitato e progressivamente pensa di abbandonarlo... Ugualmente la mucca pazza è stata una catastrofe, ma ha cambiato le abitudini alimentari dei consumatori ed è una delle ragioni per cui i consumatori europei hanno rifiutato l'introduzione degli Ogm. È ragionevole pensare che nei prossimi anni si verificheranno altre catastrofi, oggi abbiamo il problema dell'esaurimento delle risorse petrolifere, anche se il petrolio non è certo una benedizione per il mondo dato che si fanno guerre disastrose in suo nome. Infine è urgente il problema climatico... Un effetto negativo della globalizzazione. La deteritorizzazione è una conseguenza fondamentale della globalizzazione. Noi paghiamo il costo dei trasporti, ma lo paga soprattutto l'ambiente! Sarà ragionevole, quando il trasporto sarà sempre più caro perché il petrolio sarà sempre più scarso, riscoprire le virtù della prossimità, dei prodotti locali, del giardino, dell'orto. Altra conseguenza è l'artificializzazione dei costi. Costa di più il trasporto del prodotto! Una delle misure previste dalla decrescita è la ricollocazione delle attività economiche perché ci sembra folle che, ad esempio, lo yogurt alla fragola che troviamo al supermercato comporti 9.000 chilometri per il suo trasporto quando una o due generazioni fa, uno yogurt migliore e più sano di questo era fatto con il latte delle mucche del vicino e le fragole del giardino. Tutto quello che consumiamo oggi richiede migliaia e migliaia di chilometri di trasporto. Qualche anno fa gli economisti americani avevano calcolato una media di 5.000 chilometri per ogni prodotto che consumiamo, oggi possiamo dire che, con l'apertura all'economia cinese, si superano i 7.000 chilometri. Tutto quello che consumiamo, tutto quello che indossiamo richiede migliaia di chilometri di trasporto. Se noi vogliamo limitare la deregulation climatica, che è ciò che in modo più urgente minaccia oggi il pianeta (anche se non è certo la sola minaccia, pensiamo all'inquinamento chimico, batteriologico...), dovremmo rimettere in questione questa logica di deteritorializzazione, delocalizzazione. Riteritorializzare e ricollocare l'economia passa anche attraverso la ricolocalizzazione della vita, della cultura. Dobbiamo ridare senso ai luoghi perché noi siamo condannati a vivere là dove posiamo i piedi. Oggi è così: abbiamo sempre la testa altrove, quando siamo al mare pensiamo alla montagna, quando siamo in montagna al mare, quando siamo a Parigi pensiamo a New York, quando siamo a New York a Parigi... È fondamentale reinventare una nuova vita territorializzata Da Greenplanet < < pagina precedente

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Crisi/ Bernini (Pdl): Evitiamo globalizzazione del (sezione: Globalizzazione)

( da "Virgilio Notizie" del 04-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

"Evitiamo la 'globalizzazione' del catastrofismo. Anche l'Unione Europea sembra eccedere in pessimismo sulla ripresa economica italiana: il meno 4,4% di Pil, rispetto al meno 4,2% previsto dal ministero del Tesoro non sembra configurare il risultato di un Paese in caduta libera. O, come sostiene imprudentemente una certa sinistra, evocando visioni apocalittiche, da 'decimazione imprenditoriale'. La recessione c'è, ma non è fuori controllo". E' quanto dichiara in una nota il vice portavoce del Pdl, Anna Maria Bernini.

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CRISI/ BERNINI (PDL): EVITIAMO GLOBALIZZAZIONE DEL CATASTROFISMO (sezione: Globalizzazione)

( da "Wall Street Italia" del 04-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

Crisi/ Bernini (Pdl): Evitiamo globalizzazione del catastrofismo di Apcom Ue eccede in pessimismo su ripresa Italia -->Roma, 4 mag. (Apcom) - "Evitiamo la 'globalizzazione' del catastrofismo. Anche l'Unione Europea sembra eccedere in pessimismo sulla ripresa economica italiana: il meno 4,4% di Pil, rispetto al meno 4,2% previsto dal ministero del Tesoro non sembra configurare il risultato di un Paese in caduta libera. O, come sostiene imprudentemente una certa sinistra, evocando visioni apocalittiche, da 'decimazione imprenditoriale'. La recessione c'è, ma non è fuori controllo". E' quanto dichiara in una nota il vice portavoce del Pdl, Anna Maria Bernini.

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PETROLIO/ FUTURES VIRANO IN POSITIVO DOPO DATI MACRO USA E CINA (sezione: Globalizzazione)

( da "Wall Street Italia" del 04-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

Petrolio/ Futures virano in positivo dopo dati macro Usa e Cina di Apcom Si profila quarta seduta consecutiva di rialzi. -->New York, 4 mag. (Apcom) - I prezzi dell'oro nero Usa hanno cancellato le perdite iniziali, invertendo rotta dopo il rilascio di dati confortanti sia sul fronte immobiliare statunitense che su quello della produttivita' in Cina. Le vendite di case con contratti in corso negli Stati Uniti hanno registrato una variazione positiva del 3,2% in marzo, secondo i dati della National Association of Realtors. Gli analisti si attendevano una variazione nulla. Un buon supporto e' arrivato anche dalla Cina, con l'indice Pmi, misura dell'andamento dell'attivita' manifatturiera, che in aprile e' salito per il secondo mese consecutivo, superando quota 50 per la prima volta dal luglio del 2008. Cina e Stati Uniti sono i due maggiori consumatori di petrolio al mondo. A New York i futures sul greggio Usa con consegna a giugno guadagnano 66 centesimi, pari a un rialzo percentuale dell'1,2, attestandosi a quota 53,86 dollari il barile. I contratti vengono da tre sedute positive consecutive. Prima della pubblicazione delle cifre macro, i contratti sono arrivati a toccare minimi intraday di -1% a 52,56 dollari il barile.

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Fiat pigliatutto trascina l'Europa (sezione: Globalizzazione)

( da "Morningstar IT" del 04-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

Avvio di settimana in rialzo per Wall Street, mentre gli investitori attendono per giovedì i risultati degli stress test (ovvero un test che indica un dato fondamentale: quanto incasserebbe un azionista se venisse liquidata la banca in un determinato momento storico. L'obiettivo è cercare di capire se la banca regge oppure è a rischio) da parte del Tesoro e della Fed sulle principali banche Usa. A metà seduta i principali indici americani viaggiano in positivo (Dow Jones +2%, Nasdaq +1,6%). I listini newyorchesi allungano il passo dopo la pubblicazione dei dati sul settore immobiliare (l'indice sulle compravendite di case in fase di costruzione è cresciuto del 3,2% a 84,6 punti in marzo dagli 82 di febbraio), che spingono l'idea che la flessione del comparto abbia ormai raggiunto il fondo e si avvicini il momento del recupero. Le principali Borse del Vecchio continente hanno ampliato i guadagni. Parigi è salita del 2,5%, Francoforte del 2,9%, Madrid dello 0,5%, mentre Londra è stata chiusa per festività. In Europa si parla solo di Fiat e del nuovo attacco del Lingotto a Opel; oggi infatti l'amministratore delegato del gruppo torinese Sergio Marchionne è stato a Berlino per presentare il proprio piano al governo tedesco, senza dimenticare le indiscrezioni su un possibile interesse della casa piemontese agli asset di General Motors in mercati emergenti come l'America Latina e la Cina. Il settore bancario, dal canto suo, rimane in attesa di capire cosa diranno gli stress test degli istituti di credito Usa. Anche Piazza Affari ha proseguito in deciso rialzo, l'indice Mibtel è balzato del 2,8%, mentre lo S&P/Mib ha guadagnato il 3,2%. Denaro su Fiat (+8%), che continua a destare interesse dopo l'acquisizione di Chrysler e il corteggiamento a Opel. In spolvero anche il settore finanziario, che non ha risentito del clima d'incertezza sulle banche americane (Unicredit +2,8%, Banco Popolare +7%, Intesa-Sanpaolo +1,5%). Seduta col vento in poppa per le Borse asiatiche, nonostante Tokyo sia chiusa per festività fino a giovedì. Molti dei listini hanno toccato i massimi da diversi mesi, con l'indice Msci asiatico (Giappone escluso) al livello più alto da ottobre. Gli operatori parlano di un cauto ottimismo sul settore bancario ma anche per le Pmi cinesi, arrivate in aprile al massimo da nove mesi. Giovano ai listini anche le attese per un accordo tra Shanghai e Taipei (capitale di Taiwan) che potrebbe essere concluso entro l'anno e portare ad un nuovo flusso di investimenti cinesi nei titoli finanziari dell'isola. Taiwan ha guadagnato ancora il 6%, dopo il +7% di venerdì, Shanghai più del 3%. Valerio Baselli è Redattore di Morningstar in Italia. Attenzione: Morningstar e i suoi dipendenti non forniscono alcun tipo di consulenza, né su investimenti in generale né su specifici fondi. Puoi mandare un commento all'Autore cliccando qui. Utimi Articoli Rating e Report di Ricerca Qualitativi Eurizon EasyFund Equity North America Epsilon QValue Epsilon QEquity Carige Azionario Internazionale Articoli correlati Link Correlati

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TREMENDINO TREMONTI SCHIOPPA IL LIBRO DELL'EX MINISTRO PRODISTA PADOA SCHIOPPA "causa DELla crisi è stata la GLOBALIZZAZIONE" - "NO, LA velocita' con cui è avvenuta'' UN DUELLO INC (sezione: Globalizzazione)

( da "Dagospia.com" del 04-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

HomePage | Segnala articolo --> TREMENDINO TREMONTI SCHIOPPA IL LIBRO DELL'EX MINISTRO PRODISTA PADOA SCHIOPPA - "causa DELla crisi è stata la GLOBALIZZAZIONE" - "NO, LA velocita' con cui è avvenuta'' - UN DUELLO INCORONATO DA AMATO, SACCOMANNI, DI VICO, TATò, AUCI, CISNETTO, CARLO JEAN Foto di Umberto Pizzi da Zagarolo DARIO DA VICO - Copyright Pizzi (Adnkronos) - La crisi ''e' globale perche' e' stata originata dalla globalizzazione. Non e' casuale ma causale''. Un cambiamento intenso avvenuto in un arco temporale troppo breve, che poteva essere fatto ''con ritmi piu' saggi''. Il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, intervenendo alla presentazione del libro di Tommaso Padoa-Schioppa e Beda Romano, 'La veduta corta', individua le principali cause della crisi economica, che pero' non ha portato al collasso del sistema grazie agli interventi dei governi europei e americano. Per Padoa-Schioppa, invece, a causare la crisi ''non e' stata la globalizzazione''. E ''non e' stata la velocita' con cui e' avvenuta la globalizzazione''. ''L'elemento piu' profondo dell'origine della crisi -secondo Padoa-Schioppa- e' la crescita trascinata dal consumo a debito'', che e' stato utilizzato non per investire ma per consumare. E colpevoli sono gli istituti che non sono intervenuti adeguatamente. Anche sulla data da cui partire per individuare l'inizio del cambiamento Tremonti e Padoa-Schioppa non concordano. BEDA ROMANO - Copyright Pizzi Quanto sta accadendo, secondo il ministro, e' la conseguenza degli ultimi 20 anni, cioe' dal 1989 con la caduta del muro di Berlino. ''Non so se prenderei come data di riferimento il 1989'', risponde Padoa-Schioppa. ''Credo che il cambiamento di direzione sia iniziato nel 1979 e nel 1980'', rispettivamente anno in cui Margaret Thatcher diventa primo ministro inglese, e Ronald Reagan presidente degli Usa. Ma per Tremonti ''la crisi e' globale perche' e' stata originata dalla globalizzazione. Ho sempre pensato che nella globalizzazione ci fosse un fattore di crisi potenziale. Nella globalizzazione ho sempre veduto un lato negativo, e quindi il bisogno di correzione''. E ribadisce che nella storia dell'umanita' ''non c'e' mai stato un cambiamento cosi' intenso in cosi' poco tempo''. ''Il collasso del sistema non c'e' stato'' grazie agli interventi dei governi. In particolare l'America e' intervenuta con ''una serie di tentativi eterogenei''. ERNESTO AUCI CARLO JEAN. - Copyright Pizzi Mentre in Europa, prosegue il ministro, i governi sono scesi in campo ''quando si comincia a rimuovere il divieto degli aiuti di Stato per interventi bancari''. Nel passato si e' attraversata ''una fase di eccessiva ideologia di mercato, che nulla ha a che vedere con il liberismo''. Adesso si e' tornati al sostegno da parte del governo, della mano pubblica. ''La stupidita' di qualcuno porta a dire che si sara' un eccesso di segno opposto. Io non credo affatto, ci sara' in prospettiva maggiore equilibrio''. Punto d'incontro tra i due e' sulla necessita' delle regole, piu' volte sottolineato da Tremonti e confermato anche da Padoa-Schioppa: ''Il mercato come la democrazia, se lasciati senza regola, hanno i germi dell'autodistruzione. Non si puo' mai essere tranquilli, ne' sull'uno ne' sull'altro". [04-05-2009] FRANCO TATO TOMMASO PADOA SCHIOPPA - Copyright PizziGIANCARLO GIANNINI - Copyright PizziGIULIO TREMONTI CON LA STAMPA - Copyright PizziFRANCO TATO TOMMASO PADOA SCHIOPPA - Copyright PizziGIULIANO AMATO - Copyright PizziGIULIANO AMATO DARIO DA VICO - Copyright PizziGIULIANO AMATO ENRICO CISNETTO - Copyright PizziGIULIANO AMATO GIULIO TREMONTI - Copyright PizziGIULIANO AMATO GIULIO TREMONTI - Copyright PizziGIULIANO AMATO GIULIO TREMONTI - Copyright PizziGIULIO TREMONTI - Copyright PizziGIULIO TREMONTI - Copyright PizziGIULIO TREMONTI - Copyright PizziGIULIO TREMONTI - Copyright PizziGIULIO TREMONTI - Copyright PizziGIULIO TREMONTI TOMMASO PADOA SCHIOPPA - Copyright PizziGIULIO TREMONTI TOMMASO PADOA SCHIOPPA - Copyright PizziOSPITI - Copyright PizziPADOA SCHIOPPA AMATO E DA VICO - Copyright PizziTOMMASO PADOA SCHIOPPA - Copyright PizziTOMMASO PADOA SCHIOPPA - Copyright PizziTOMMASO PADOA SCHIOPPA - Copyright PizziTOMMASO PADOA SCHIOPPA - Copyright PizziTOMMASO PADOA SCHIOPPA - Copyright PizziTOMMASO PADOA SCHIOPPA - Copyright PizziTOMMASO PADOA SCHIOPPA - Copyright PizziTOMMASO PADOA SCHIOPPA - Copyright PizziTOMMASO PADOA SCHIOPPA - Copyright PizziTOMMASO PADOA SCHIOPPA - Copyright PizziTOMMASO PADOA SCHIOPPA DARIO DA VICO - Copyright PizziTOMMASO PADOA SCHIOPPA DARIO DA VICO - Copyright PizziTOMMASO PADOA SCHIOPPA ENRICO CISNETTO - Copyright PizziOSPITI - Copyright PizziJOLE MENEGHELLI MARIELLA DI DONNA - Copyright PizziGIULIO TREMONTI - Copyright PizziGIULIO TREMONTI - Copyright PizziGIULIO TREMONTI CON LA STAMPA - Copyright PizziGIULIO TREMONTI TOMMASO PADOA SCHIOPPA - Copyright PizziGIULIANO AMATO - Copyright PizziFABRIZIO SACCOMANNI ERNESTO AUCI - Copyright PizziFABRIZIO SACCOMANNI - Copyright PizziFRANCO TATO - Copyright PizziFABRIZIO SACCOMANNI - Copyright PizziCARLO JEAN - Copyright PizziDARIO DA VICO - Copyright PizziGIANCARLO GIANNINI - Copyright Pizzi

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O è Tri-Fiat o sono dolori (sezione: Globalizzazione)

( da "Foglio, Il" del 04-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

4 maggio 2009 O è Tri-Fiat o sono dolori Il successo dell'operazione Opel è indispensabile per il piano di Marchionne Le aperture tedesche al piano Fiat dimostrano che tutto è trattabile, pure l’orgoglio teutonico. Provano pure che un piano c’è. Sergio Marchionne, l’avvocato Marchionne, crede che nella globalizzazione sopravvivano il grande e il piccolo, non il medio. Lo sanno anche i sindacati che accettano sacrifici pro ristrutturazione. Gli sviluppi del settore bancario, ma anche editoriale, ma anche energetico, per fare alcuni esempi, avvalorano questa tesi, ancor più valida in un mercato saturo come l’auto. La prima crisi della globalizzazione è una crisi di crescita e – pensa Marchionne – siccome i medi non sopravviveranno la Fiat deve crescere. Poiché la famiglia Agnelli non può crescere più di tanto, la Fiat deve un po’ deagnellizzarsi e la grande company dovrà essere una sorta di public company con dentro soci di diversa natura, dai sindacati americani al consiglio della corona torinese, passando per i fondi d’investimento. Per ora non è questione di qualità, ma presto lo sarà: le auto eco-belle andranno fatte e vendute. Per ora è questione di dimensioni. E di gamma di prodotto: come notava ieri il Financial Times la Tri-Fiat (Fiat, Chrysler, Opel) avrebbe in cartellone quasi tutti i modelli dal jeeppone alla 500. Il progetto oggi è assimilabile a un castello di carta, basta toglierne di carta, e viene giù o quantomeno traballa. Senza Opel, Fiat-Chrysler pare un matrimonio fragile. Bisognerebbe vendere le 500 nel deserto del New Mexico o nelle megastrade della California. Rubando le parole a Luca Cordero di Montezemolo: roba da “far tremare i polsi”. Leggi Festeggio Fiat-Chrysler, ma gli americani in 500 non li vedo di Giuliano Ferrara

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WTA Roma: Pennetta al secondo turno (sezione: Globalizzazione)

( da "Datasport" del 04-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

WTA Roma: Pennetta al secondo turno (AGM-DS) - 04/05/2009 20.40.22 - (AGM-DS) - Milano, 4 maggio - Flavia Pennetta fatica più del previsto ma accede al secondo turno del torneo (terra battuta, 1,5 milioni di euro). La brindisina, testa di serie n.12, ha impiegato tre set per avere la meglio sulla bulgara Tsvetana Pironkova con il punteggio finale di 6-7 (2-7), 6-4, 6-1 dopo 2 ore e 15' di gioco. Chakvetadze, si qualifica ai danni della spagnola Garrigues in due set 6-2, 6-3. L'argentina Dulko batte l'azzurra Knapp in due set, con il punteggio di 6-2, 6-3. Risultati primo turno Jie Zheng (Cin/n.14) b. Nathalie Dechy (Fra) 6-1, 7-6 A.Radwanska (Pol/n.10) b. A.Bondarenko (Ucr) 6-0, 6-1 A.Chakvetadze (Rus) b. A.Garrigues (Spa/n.15) 6-2, 6-3 A.Rezai (Fra) b. Alisa Kleybanova (Rus) 6-3, 6-3 G.Dulko (Arg) b. Karin Knapp (Ita) 6-2, 6-3 F.Pennetta (Ita/n.12) b. T.Pironkova (Bul) 6-4, 7-6, 6-1 V.Razzano (Fra) - Magdalena Rybarikova (Slk) 6-0, 6-7, 6-4 C.Wozniacki (Dan, 9) - Agnes Szavay (Hun) 6-3, 6-2; A.Cornet (Fra, 13) - Ai Sugiyama (Jpn) 6-3, 7-5; J.Zheng (Chi, 14) - Nathalie Dechy (Fra) 6-1, 7-6 (7-4) A.Wozniacki (Can) - Sara Errani (Ita) 6-1, 3-6, 6-4 K.Bondarenko (Ucr) - Roberta Vinci (Ita) 6-3, 7-6 (7-4) E.Vesnina (Rus) - Jill Craybas (Usa) 1-6, 6-3, 6-2. Secondo turno: V.Azarenka (Blr, 6) - Ayumi Morita (Jpn) 6-0, rit. V.Williams (Usa, 4) - Lucie Safarova (Cze) 6-2, 4-6, 6-2.

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BORSA/ WALL ST. CHIUDE IN FORTE RIALZO, DJ +2,61%, NASDAQ +2,58% (sezione: Globalizzazione)

( da "Wall Street Italia" del 04-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

Borsa/ Wall St. chiude in forte rialzo, Dj +2,61%, Nasdaq +2,58% di Apcom Aiutano dati mercato immobiliare, in luce i finanziari. -->New York, 4 mag. (Apcom) - Sostenuti dai dati confortanti sul fronte immobiliare negli Stati Uniti e della produttivita' in Cina, cresciuta per la prima volta in nove mesi, i listini azionari americani hanno chiuso la seduta in forte rialzo, consentendo all'S&P 500 di oltrepassare l'importante soglia psicologica dei 900 punti. Il Dow Jones ha registrato un progresso del 2,61% a 8.426,74 punti, l'S&P 500 del 3,39% a quota 907,24, mentre il Nasdaq del 2,58% a quota 1.763,56. Le azioni del comparto finanziario hanno effettuato un rimbalzo deciso (+7%), aiutate dalla promozione del settore ad opera di uno strategist di Goldman Sachs Group. Tra queste si mette in evidenza Wells Fargo (+21%) definita dal miliardario Warren Buffett, una banca "favolosa". In spolvero anche Alcoa e Freeport-McMoRan Copper & Gold, in rialzo di oltre il 6% sulla scia della corsa dei prezzi dei metalli. Lennar ha fatto un balzo del 9%, trascinando al rialzo una serie di societa' costruttrici di case, all'interno di un indice settoriale S&P in progresso di oltre l'8%. I guadagni di giornata vanno ad aggiungersi al rally del 9,4% messo a segno in aprile, quando i listini si sono resi protagonisti della prova migliore dal 2000. Dal 9 marzo gli indici hanno dato il via ad un rally poderoso, con l'S&P 500 che e' avanzato del 33%, favoriti dalle speculazioni secondo cui il piano studiato dal segretario del Tesoro Timothy Geithner per finanziare l'acquisto di sino a mille miliardi di asset illiquidi dalle banche, mettera' la parola fine alla recessione. Anche una serie di trimestrali societarie migliori delle attese ha offerto un supporto importante nelle ultime settimane. Oltre i due terzi delle societa' che compongono il paniere S&P 500 ha riportato utili migliori del previsto. Tra queste Sprint-Nextel, i cui titoli hanno fatto un progresso dell'8% nel giorno in cui la societa' di telecomunicazioni ha battuto le stime degli analisti su utili e ricavi. Il mercato ha iniziato a estendere i guadagni a meta' mattinata, dopo che la National Association of Realtors ha reso noto che le vendite di case con contratti in corso sono aumentate del 3,2% nel mese di marzo, sorprendendo le previsioni degli economisti che erano per una variazione nulla. Un altro dato ha mostrato che la spesa per le costruzioni ha fatto un balzo inaspettato a marzo per la prima volta in sei mesi. L'indice Pmi cinese, che misura l'andamento dell'attivita' manifatturiera del Paese, in aprile e' salito per il secondo mese consecutivo, superando quota 50 per la prima volta dal luglio del 2008. David Kostin, analista di Goldman Sachs, ha rivisto al rialzo il suo rating sui titoli finanziari a Neutral da Overweight, citando l'impatto positivo delle misure di rilancio economico e i risultati migliori delle attese delle banche nel primo trimestre. Il governo Usa e la Federal Reserve hanno speso, prestato o si sono impegnati a investire, almeno 12.800 miliardi di dollare per mettere fine alla peggiore crisi finanziaria dalla Grande Depressione. Sugli altri mercati, il contratto sul petrolio con consegna a giugno ha guadagnato 1,27 dollari, pari ad un rialzo del 2,3%, attestandosi a quota 54,47 dollari al barile, sui massimi di cinque mesi. Sul valutario, si rafforza l'euro nei confronti del dollaro. Nel tardo pomeriggio di lunedi' a New York il cambio tra le due valute e' di 1,3383. Rimbalza l'oro: i futures con consegna giugno sul metallo prezioso sono saliti di 14 dollari a quota 902,20 dollari l'oncia. In rialzo, infine, i Titoli di Stato Usa. Il rendimento sul benchmark a 10 anni e' sceso al 3,1470% dal 3,1640% di venerdi'.

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PETROLIO/ CHIUSURA SUI MASSIMI DI CINQUE MESI DOPO DATI MACRO (sezione: Globalizzazione)

( da "Wall Street Italia" del 04-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

Petrolio/ Chiusura sui massimi di cinque mesi dopo dati macro di Apcom Futures salgono del 2,3% a 54,47 dollari. -->New York, 4 mag. (Apcom) - Le quotazioni del petrolio Usa hanno chiuso in rialzo per la quarta seduta consecutiva, attestandosi sui livelli piu' alti di cinque mesi, favoriti dai dati macroeconomici sul mercato immobiliare Usa e sulla produttivita' cinese. Le cifre sono infatti risultate superiori alle attese, alimetando le speranze di un recupero dell'economia. A New York i futures sul greggio Usa con consegna a giugno hanno guadagnato 1,27 dollari, pari ad un rialzo percentuale del 2,3%, chiudendo a quota 54,47 dollari al barile, sui livelli piu' alti dallo scorso 24 novembre. Le vendite di case con contratti in corso negli Stati Uniti hanno registrato una variazione positiva del 3,2% in marzo, secondo i dati della National Association of Realtors. Gli analisti si attendevano una variazione nulla. L'indice Pmi cinese, che misura l'andamento dell'attivita' manifatturiera del Paese, in aprile e' salito per il secondo mese consecutivo, superando quota 50 per la prima volta dal luglio del 2008. Cina e Stati Uniti sono i due maggiori consumatori di petrolio al mondo.

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