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Report "Globalizzazione"   29-3-2009


Indice degli articoli

Sezione principale: Globalizzazione

Si è chiuso il primo Forum dei Sindaci ( da "Napoli.com" del 29-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Globalizzazione, flussi migratori e memoria del futuro?: le città viste come luogo di ridefinizione dell?identità collettiva, ponte tra passato presente e futuro e laboratorio di mediazione contro conflittualità e intolleranze. ?Le differenze tra le varie aree geografiche, la diseguale distribuzione delle ricchezze e del riconoscimento dei diritti ?

WTA Miami: torna a casa Sara Errani ( da "Datasport" del 29-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: (23) Ai Sugiyama (GIA) 63 64 (26) Iveta Benesova (CEC) b. Sabine Lisicki (GER) 62 64 Li Na (CIN) b. (29) Aleksandra Wozniak (CAN) 75 63 Anna-Lena Groenefeld (GER) b. (30) Sara Errani (ITA) 64 63 (32) Peng Shuai (CIN) b. Mara Santangelo (ITA) 75 63

Usa/ Obama convoca un forum globale su energia e clima ( da "Virgilio Notizie" del 29-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Cina, Francia, Germania, India, Indonesia, Italia, Giappone, Corea del Sud, Messico, Russia, Sudafrica, Regno Unito, Stati Uniti e Unione europea. La riunione della Convenzione Onu sui cambiamenti climatici, in dicembre a Copenhagen, dovrà consentire di arrivare a un nuovo accordo che segua alla prima fase del protocollo di Kyoto,

USA/ OBAMA CONVOCA UN FORUM GLOBALE SU ENERGIA E CLIMA -PUNTO -2- ( da "Wall Street Italia" del 29-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Cina, Francia, Germania, India, Indonesia, Italia, Giappone, Corea del Sud, Messico, Russia, Sudafrica, Regno Unito, Stati Uniti e Unione europea. La riunione della Convenzione Onu sui cambiamenti climatici, in dicembre a Copenhagen, dovrà consentire di arrivare a un nuovo accordo che segua alla prima fase del protocollo di Kyoto,

CICLISMO/ MONDIALI SU PISTA, I RISULTATI DELLE FINALI DI OGGI ( da "Wall Street Italia" del 29-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Usa 7, -1 giro; 9. Olanda 0, -1 giro; 10. Ucraina 0, -1 giro. Donne, velocità: 1. Victoria Pendleton (Gbr); 2. Willy Kanis (Ola); 3. Simona Krupeckaite (Lit); 4. Olga Panarina (Bie); 5. Guo Shuang (Cin); 6. Lyubov Shulika (Ucr); 7. Yvonne Hijgenaar (Ola);

Le parole di Menabrea prefigurano la nuova economia internazionale destinata a ridisegnare i confini... ( da "Stampa, La" del 29-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Con la diffusione delle ferrovie e dei piroscafi, divengono calcolabili i tempi di percorrenza delle grandi distanze. E' la prima globalizzazione, scandita dalle tabelle dell'orario ferroviario, che Jules Verne esalta nel suo Giro del mondo in 80 giorni.

Obama crea il G17 per l'allarme clima ( da "Stampa, La" del 29-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Cina, Unione Europea, Francia, Germania, Gran Bretagna, India, Indonesia, Italia, Giappone, Corea, Messico, Russia e Sud Africa ai quali si aggiungeranno la Danimarca, in qualità di presidente della Conferenza Onu sui cambiamenti climatici che avrà luogo a Copenhagen in dicembre, e il Segretario generale dell'Onu,

Le t-shirt di Yanai non conoscono la crisi ( da "Stampa, La" del 29-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: prodotti in Cina su contratti di licenza) come Mc Donald vende hamburger e patatine. A prezzi imbattibili. Ed è stato premiato. In vent'anni i 22 negozi di famiglia sono diventati 500, con una crescita esponenziale del fatturato che, dai 3.3 miliardi di dollari del 2005, punta a raggiungere i dieci miliardi di dollari nel 2010.

Se il collega fa un altro lavoro ( da "Stampa, La" del 29-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: ben 140 negli Usa, una settantina in Europa, 18 in Inghilterra. Ci sono coworking in Australia, Africa, India, Cina, e si stanno moltiplicando ovunque. Italia compresa: «Cowo» a Milano, «7thFloor» a Roma, «Pillola400» a Bologna, in ordine di apparizione, il primo l'anno scorso, l'ultimo in questi giorni.

[FIRMA]ANTONELLA AMAPANE Nella logica dell'appiattimento in nome della globalizzazione, non ... ( da "Stampa, La" del 29-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: FIRMA]ANTONELLA AMAPANE Nella logica dell'appiattimento in nome della globalizzazione, non rientra lo stile che caratterizza le singole città. Vezzi, manie e consuetudini delle torinesi, almeno per quanto riguarda la moda, continuano a essere diverse da quelle milanesi, romane, veneziane o napoletane. Lo confermano i negozi.

La Merkel: A Londra non ci saranno miracoli ( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 29-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: anche Londra che ieri ha smentito il consenso a un nuovo piano da duemila miliardi di dollari di aiuti sollecitato dagli Usa. Il ruolo della Cina sarà decisivo invece per gli equilibri monetari. Al G-20 si tornerà a parlare dell'idea del governatore della Banca centrale cinese, Zhou Xiao-Chuan, di rinunciare al dollaro come valuta globale accolta con un secco no dagli Usa e dalla Ue.

Obama: vertice sul clima in Italia ( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 29-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Cina, Corea del Sud, Francia, Germania, Giappone, Gran Bretagna, India, Indonesia, Italia, Messico, Russia, Sud Africa. La Danimarca parteciperà come presidente della Conferenza del dicembre 2009, in vista di una convenzione Onu sul clima. La notizia della convocazione del vertice sul clima corona la giornata di mobilitazione mondiale dell'

Vertice sul clima in luglio alla Maddalena ( da "Provincia Pavese, La" del 29-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Trattato inizialmente sottoscritto dagli Usa di Bill Clinton nel 1997 ma mai ratificato e da cui Washington si ritirò a marzo del 2001 su decisione di George W. Bush. Al G16 di Washington sono stati invitati Australia, Brasile, Canada, Cina, Corea del Sud, Francia, Germania, Giappone, Gran Bretagna, India, Indonesia, Italia, Messico, Russia,

protezione civile in prima linea ( da "Messaggero Veneto, Il" del 29-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Gorizia Protezione civile in prima linea Per il trasporto del sangue di cordone ombelicale La Protezione civile goriziana elemento fondamentale per la Rete regionale di raccolta e trasporto di sangue di cordone ombelicale. Si tratta di un progetto di grande valenza sanitaria e di solidarietà, che come ha sottolineato nelle settimane scorse l'

La Merkel: A Londra non ci saranno miracoli ( da "Arena, L'" del 29-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: anche Londra che ieri ha smentito il consenso a un nuovo piano da duemila miliardi di dollari di aiuti sollecitato dagli Usa. Il ruolo della Cina sarà decisivo invece per gli equilibri monetari. Al G-20 si tornerà a parlare dell'idea del governatore della Banca centrale cinese, Zhou Xiao-Chuan, di rinunciare al dollaro come valuta globale accolta con un secco no dagli Usa e dalla Ue.

Obama: vertice sul clima in Italia ( da "Arena, L'" del 29-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Cina, Corea del Sud, Francia, Germania, Giappone, Gran Bretagna, India, Indonesia, Italia, Messico, Russia, Sud Africa. La Danimarca parteciperà come presidente della Conferenza del dicembre 2009, in vista di una convenzione Onu sul clima. La notizia della convocazione del vertice sul clima corona la giornata di mobilitazione mondiale dell'

Onorevole Ranieri, intesa vicina tra Pd e gruppo socialista a Strasburgo? Intorno all’... ( da "Unita, L'" del 29-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Europa che protegga i cittadini dalle incertezze della globalizzazione e dia risposte ai problemi in cui si dibattono». Lei coordina il programma Pd per le europee, quali le priorità? «L'Ue deve dotarsi di una politica di investimenti, anche ricorrendo all'emissione di titoli, e, insieme, deve intervenire sulla domanda aggregata aumentando i redditi delle famiglie meno abbienti.

vertice sul clima in luglio alla maddalena ( da "Nuova Venezia, La" del 29-03-2009) + 2 altre fonti
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Trattato inizialmente sottoscritto dagli Usa di Bill Clinton nel 1997 ma mai ratificato e da cui Washington si ritirò a marzo del 2001 su decisione di George W. Bush. Al G16 di Washington sono stati invitati Australia, Brasile, Canada, Cina, Corea del Sud, Francia, Germania, Giappone, Gran Bretagna, India, Indonesia, Italia, Messico, Russia,

LA SFIDA CINESE: UN'ALTRA VALUTA È POSSIBILE ( da "Unita, L'" del 29-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: E la Cina, come le altre economie emergenti, ha le casse della Banca Centrale stracolme di valuta Usa. Accumulate non per generosità, ma per tenere sottovalutata la moneta nazionale e così dare maggiore competitività al proprio export. Ma, la Cina riconosce che l'equilibrio globale dell'ultimo quarto di secolo fondato sul «terrore finanziario»

: cultura per la città ( da "Adige, L'" del 29-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: in epoca di globalizzazione, e quale tipo di ricerca fare? Gli Amici avevano iniziato negli anni Settanta con la microstoria, ma da allora molte cose sono cambiate. Approfondirà il tema un comitato tecnico-scientifico nominato durante la serata, formato da Alessio Marchiori (Vox Populi), Pietro Marsili, Manuela Dalmeri,

Protezione civile Mahindra alla fiera ( da "Adige, L'" del 29-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Novità l'India a bolzano Protezione civile Mahindra alla fiera ROMA - Protezione civile, le novità dall'India. Mahindra Europe propone, oltre ai modelli di serie, alcune versioni specifiche appositamente allestite come i pick-up Goa antincendio ed ambulanza 4x4 esposti a Civil Protect 2009.

Selva, mobili senza crisi Sbarco in India e Cina ( da "Corriere Alto Adige" del 29-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: azienda lancia una collezione di camere d'albergo in cirmolo, il legno benefico delle Alpi, e la «Philipp Selva Home», raccolta di oggetti di design. L'azienda, che nel 2008 ha raggiunto gli 80 milioni di fatturato, è leader in Europa, esporta in 70 Paesi del mondo e quest'anno programma sbarco in India e potenziamento in Cina e Usa. A PAGINA

I mobili Selva estranei alla crisi ( da "Corriere Alto Adige" del 29-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: vendita in India e rafforzeremo la presenza in Cina dove abbiamo già due negozi e stiamo per aprire il terzo. E poi gli Stati Uniti: anche lì abbiamo dal 2001 una consociata in North Carolina, che ancora non è decollata come vorremmo. Infine l'Italia: siamo leader per la parte alberghiera, sugli arredi domestici siamo affermati ma possiamo crescere ancora con le nuove linee moderne»

Scandali finanziari come quelli della Banca Berings, della Daiwa, della Procter & Gamble... ( da "Messaggero, Il (Umbria)" del 29-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: avversi non alla globalizzazione, ma a questa globalizzazione, trionfava la deregolamentazione, l'abolizione di lacci e lacciuoli, il libero mercato e il libero scambio. Con tre effetti: l'annullamento del ruolo degli Stati, la smaterializzazione delle monete e delle transazioni, la trasformazione dei cittadini da soggetti di diritti a portatori di azioni e a consumatori.

UNA CARTA di identità per i prodotti dell'agricoltura pis... ( da "Nazione, La (Pistoia)" del 29-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Per vincere la globalizzazione spiega Piccioni occorre identificarsi. È il messaggio che è uscito in maniera molto chiara dal G8 di Roma». Come calare questo concetto su Pistoia? «Se parliamo di vivaismo o di floricoltura, è chiaro che occorre un marchio territoriale e trasversale, che valorizzi queste produzioni e ne esalti le peculiarità,

ROMA People first , sì la persona innanzi tutto. E' il titolo e il car... ( da "Messaggero, Il" del 29-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: confronti tra i responsabili del Lavoro delle maggiori economie mondiali (Usa, Giappone, Germania, Regno Unito, Francia, Italia, Canada) ai quali si aggiungono i colleghi di Cina, India, Brasile, Messico, Sud Africa ed Egitto. Dunque, un G8 che si trasforma in un G14. Ma la presenza di rappresentanti dell'Ocse, del Fondo monetario, dell'Ilo, del ministro dell'Economia Giulio Tremonti,

In tempi di crisi, è ora di battere (nuova) moneta. Una delle tante conseguenze di questa crisi... ( da "Messaggero, Il" del 29-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: mondo ha necessità di una governance multilaterale che rispecchi il peso specifico di altre potenze come India, Brasile, Cina. Secondo, a livello pratico, perché il biglietto verde, per salvare se stesso, rischia di uccidere gli altri pazienti. Come ha sottolineato Jacques Attali al meeting di Confagricoltura di Taormina, gli Usa stanno curando "l'eccesso di debito con il debito".

La crisi economica ha inferto un duro colpo all'economia ma anche al prestigio internazionale d... ( da "Messaggero, Il" del 29-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Ma l'intero asse Usa-Europa-Giappone non senbra in grado di uscira da solo dalla recessione. Non a caso già da mesi si parla di un maggior coinvolgimento dei Paesi emergenti nelle consultazioni anti-crisi e la Cina nelle ultime settimane ha persino chiesto la sostituzione del dollaro come moneta guida del mondo.

TESTIMONIANZE SILENZIOSE ( da "Nazione, La (Firenze)" del 29-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: TESTIMONIANZE SILENZIOSE BUONA DOMENICA FIRENZE al tempo della globalizzazione. Da Lorenzo de' Medici a Bill Gates: che cosa hanno in comune? La storia dimostra che gli Uffizi sopravvivono anche grazie a Mc Donalds. Eppure la sinergia non è così automatica. Il meccanismo avrebbe bisogno di essere costruito e può tradursi nel progetto per Firenze che la città chiede ai candidati sindaco.

Obama: Poi vertice in Italia ( da "Gazzetta di Parma (abbonati)" del 29-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Cina, Corea del Sud, Francia, Germania, Giappone, Gran Bretagna, India, Indonesia, Italia, Messico, Russia, Sud Africa. La Danimarca parteciperà come presidente della Conferenza del dicembre 2009 in vista di una convenzione Onu sul clima. Presidente americano Tra gli obiettivi ridurre i «gas serra».

( da "Corriere della Sera" del 29-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Ma la Cina è in grado di trasformare in realtà sceneggiature adatte forse a film della serie Mission Impossible. Un'idea gli americani l'avevano già avuta nella primavera del 2001, dopo la collisione sopra l'isola di Hainan tra un aereo spia Usa e un caccia cinese.

Cortei da Londra a Roma contro il vertice del G20 ( da "Corriere della Sera" del 29-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: ma già da domani si uniranno al tavolo i ministri del Lavoro di Cina, India, Brasile, Messico, Egitto e Sud Africa e il G8 diventerà così un G14. Il corteo romano di ieri, organizzato dai sindacati autonomi Cobas, Cub e Sdl («Siamo in cinquantamila»), da piazza della Repubblica a piazza Navona, ha visto la partecipazione anche degli studenti dell'Onda, anarchici e centri sociali.

Piccone e badile, i volontari il ponte Navetta ( da "Gazzetta di Parma (abbonati)" del 29-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: della Protezione civile Pierluigi Dallapina II Più di cinque ore con i piedi nell'acqua gelida del torrente Baganza per liberare i piloni del ponte Navetta dall'ammasso di tronchi, fango e rami trasportati dalla piena. I volontari della Protezione civile di Parma ieri mattina sono arrivati sul greto del torrente poco dopo le 8 a bordo di due fuori strada accompagnati da una terna,

E con il telefonino etnico risparmiano cinesi e filippini ( da "Corriere della Sera" del 29-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: prevede 500 minuti gratis al mese verso la Cina, 5 centesimi al minuto verso utenti Daily Telecom e 10 verso clienti di altri operatori fissi e mobili, con un canone mensile di 10 euro. Altro esempio: il piano «Daily Italy 3» prevede 100 minuti gratis verso Daily Telecom, 12 centesimi al minuto verso fissi e mobili con un canone mensile di 3 euro.

0,35TG3 0,45TELECAMERE Attualità 1,45FUORI ORARIO Cose (mai) viste. Segni di cine... ( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del 29-03-2009) + 2 altre fonti
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Segni di cine... 0,35TG3 0,45TELECAMERE Attualità 1,45FUORI ORARIO Cose (mai) viste. Segni di cinema dallo spazio profondo 1,50SIGNS Film fantascienza (Usa, 2002) con Mel Gibson 3,40UN CASO FORTUNATO Film di Gordon Wiles. Con Stuart Erwin, Helen Chandler

Al via la gara di design per la casa-museo di Bruce Lee in Cina ( da "Adnkronos" del 29-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Lee in Cina Il bando arriva dopo l'accordo raggiunto tra il governo di Pechino e il proprietario della villa a due piani, il milionario Yu Panglin, che ha acconsentito a donare la proprietà, valutata oltre 12 milioni di dollari Usa, in cui il famoso inquilino ha abitato negli ultimi anni di vita insieme alla moglie commenta 0 vota 0 tutte le notizie di ESTERI ultimo aggiornamento:

Diplomi per la Protezione civile ( da "Stampa, La" del 29-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: TOIRANO Diplomi per la Protezione civile Consegna dei diplomi per la Protezione civile di Toirano dopo il corso antincendio svoltosi nell'aeroporto di Villanova d'Albenga. La squadra potrà così intervenire e collaborare per lo spegnimento degli incendi boschivi. Nella foto i militi che hanno ottenuto il diploma: il caposquadra Flavio Gandolfo Vigliano,

G8, tutele sociali contro la recessione Da oggi a martedì riuniti nella capitale i ministri del Lavoro degli Otto Grandi. L'occupazione resta la priorità di ogni politica di fuoriu ( da "Giornale di Brescia" del 29-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Gioie e dolori della globalizzazione: l'integrazione dei mercati del lavoro, infatti, ha prodotto una localizzazione della produzione sempre più ampia, un effetto negativo sulla distribuzione delle retribuzioni nei Paesi progrediti, un aumento dei flussi migratori, politiche che hanno sottostimato la dimensione umana.

il desiderio? più cultura ( da "Tirreno, Il" del 29-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: componente del Comitato di garanzia: «Evidentemente le persone iniziano a rendersi conto che viviamo in un mondo troppo complicato per essere affrontato solo con gli strumenti del passato. Lavorare non basta più, occorre essere preparati culturalmente per affrontare i problemi di oggi dovuti principalmente alla globalizzazione».

Radio Camorra e "Gomorra" tedesco ( da "Blogosfere" del 29-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: 00 in globalizzazione Radio Camorra. Il rap contro l'organizzazione criminale campana http://gilioli.blogautore.espresso.repubblica.it/2009/03/26/radio-camorra/ Ndrangheta in Germania. E le mafie in Europa. Un libro che denuncia l'espansione delle ndrine nella nazione tedesca, soprattutto nei territori meridionali (Ruhr,

"In Italia un forum globale sul clima" ( da "Stampaweb, La" del 29-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Cina, Francia, Germania, India, Indonesia, Italia, Giappone, Corea del Sud, Messico, Russia, Sudafrica, Regno Unito, Stati Uniti e Unione europea. La riunione della Convenzione Onu sui cambiamenti climatici, in dicembre a Copenhagen, dovrà consentire di arrivare a un nuovo accordo che segua alla prima fase del protocollo di Kyoto,

WTA Miami: Garbin ko, fuori a sorpesa la Jankovic ( da "Datasport" del 29-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: A Medina Garrigues (SPA) b A Kudryavtseva (RUS) 76(3) 64 [21] K Kanepi (EST) b M Martinez Sanchez (SPA) 46 64 75 E Makarova (RUS) b [23] A Sugiyama (JPN) 63 64 [26] I Benesova (CZE) b S Lisicki (GER) 62 64 A Groenefeld (GER) b [30] S Errani (ITA) 64 63 N Li (CIN) b [29] A Wozniak (CAN) 75 63 [32] S Peng (CIN) b M Santangelo (ITA) 75 63

Si era parlato di Isabella Biagini che stava affrontando un lungo periodo di povertà: abbandonata e dimenticata da tutti ( da "Riformista, Il" del 29-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: La solidarietà è importante proprio perché testimonia che pure in un mondo globalizzato, pur con in atto una crisi economica di vaste proporzioni e con effetti talvolta devastanti, l'uomo è rimasto capace di tendere la mano ad un simile che ha decisamente più problemi di lui. 29/03/2009

Più che G20, sarà G2 Il rapporto Usa-Cina ( da "Riformista, Il" del 29-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: sarà G2 Il rapporto Usa-Cina È inutile negarlo. Stati Uniti e Europa si avviano al vertice G20 di Londra di martedì su posizioni diverse, se non proprio contrapposte. Questo è particolarmente visibile nel campo delle politiche macroeconomiche. Obama ha annunciato un programma di stimolo fiscale molto ambizioso, dell'ordine del 6 per cento del Pil,

Crisi Usa, default numero quarantasei ( da "Riformista, Il" del 29-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: All'incontro parteciperanno anche i ministri del Lavoro di Cina, India, Brasile, Messico, Sud Africa ed Egitto (il secondo giorno il G8 diventerà G14) e organizzazioni internazionali, tra cui l'Unione Europea, il Fondo Monetario Internazionale, l'Ocse e l'Ilo, l'organizzazione internazionale del lavoro.

Come tradurre la crisi finanziaria in opportunità ( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 29-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: confrontandole con le misure prese da altri Paesi come Usa, Giappone, Cina, India, Brasile. Il G20 è composto da: Commissione europea, Germania, Francia, Italia, Gran Bretagna; altri Paesi industrializzati, Stati Uniti, Canada, Giappone, Russia; Paesi emergenti, Cina, India, Brasile, Argentina, Messico, Sud Africa, Arabia Saudita, Australia, Corea del Sud,

La Merkel: ( da "Arena.it, L'" del 29-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: anche Londra che ieri ha smentito il consenso a un nuovo piano da duemila miliardi di dollari di aiuti sollecitato dagli Usa. Il ruolo della Cina sarà decisivo invece per gli equilibri monetari. Al G-20 si tornerà a parlare dell'idea del governatore della Banca centrale cinese, Zhou Xiao-Chuan, di rinunciare al dollaro come valuta globale accolta con un secco no dagli Usa e dalla Ue.

Obama: vertice sul clima in Italia ( da "Arena.it, L'" del 29-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Cina, Corea del Sud, Francia, Germania, Giappone, Gran Bretagna, India, Indonesia, Italia, Messico, Russia, Sud Africa. La Danimarca parteciperà come presidente della Conferenza del dicembre 2009, in vista di una convenzione Onu sul clima. La notizia della convocazione del vertice sul clima corona la giornata di mobilitazione mondiale dell'

Canada,scoperta rete spionaggio su pc di tutto il mondo,dice Nyt ( da "Reuters Italia" del 29-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: riferito dai ricercatori che hanno detto che non ci sono prove che anche gli uffici del governo Usa siano stati violati. Secondo gli studiosi, responsabili delle violazioni sarebbero dei computer localizzati quasi esclusivamente in Cina, anche se il gruppo di ricercatori non si è spinto a parlare di un coinvolgimento del governo cinese nel sistema, che ha descritto come tuttora attivo.

Obama si presenta al ( da "Avvenire" del 29-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: invitando i leader dei 16 Paesi più ricchi del pianeta: Australia, Brasile, Canada, Cina, Corea del Sud, Francia, Germania, Giappone, Gran Bretagna, India, Indonesia, Italia, Messico, Russia, Sud Africa con l'aggiunta della Danimarca, presidente della Conferenza sul clima di Copenaghen del dicembre 2009, e delle stesse Nazioni Unite.

CLIMA/ COLDIRETTI: 2008,A VIII POSTO TRA ANNI PIÙ CALDI DAL 1880 ( da "Wall Street Italia" del 29-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: specialmente in Cina per la produzione di grano invernale. Le precipitazioni sono state scarse anche in India. In Sud America, la produzione di grano del 2008 e' stata dimezzata a causa della grave siccita' in Argentina. Anche in Italia il 2008 - continua la Coldiretti - si è classificato al settimo posto nella classifica degli anni piu'

Clima/ Coldiretti: 2008,a VIII posto tra anni più caldi ( da "Virgilio Notizie" del 29-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: specialmente in Cina per la produzione di grano invernale. Le precipitazioni sono state scarse anche in India. In Sud America, la produzione di grano del 2008 e' stata dimezzata a causa della grave siccita' in Argentina. Anche in Italia il 2008 - continua la Coldiretti - si è classificato al settimo posto nella classifica degli anni piu'

Manifestazioni in Gran Bretagna ( da "Corriere Adriatico" del 29-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: protestare contro la globalizzazione, la crisi e in difesa dell'ambiente. Si tratta di organizzazioni di natura diversa, pacifiche ma anche estremiste, che si sono coalizzate in raggruppamenti per evitare l'eccessiva frammentazione. E sempre ieri il governo britannico ha smentito un articolo pubblicato sul settimanale tedesco Der Spiegel secondo cui starebbe spingendo le nazioni del G20,

Tutele sociali anti crisi ( da "Corriere Adriatico" del 29-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Globalizzazione L'integrazione dei mercati del lavoro ha prodotto una localizzazione della produzione sempre più ampia, un effetto negativo sulla distribuzione delle retribuzioni nei paesi progrediti, un aumento dei flussi migratori, politiche che hanno sottostimato la dimensione umana.

Nuova sede per Pro loco e Protezione civile ( da "Gazzettino, Il (Rovigo)" del 29-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Federico Campanari e il responsabile del gruppo comunale di Protezione civile Andrea Vigarani. Prima del momento celebrativo la comunità aveva potuto assistere in piazzale San Benedetto alle esercitazioni presentate dai gruppi di Protezione civile di Costa, Fratta, Lendinara, oltre alla dimostrazione del gruppo cinofilo Vab di Ferrara e dei volontari della Blu Soccorso di Lusia,

Un'ora di buio in tutto il mondo per salvare la terra ( da "Gazzettino, Il" del 29-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Iniziative sul clima sono state annunciate anche dal presidente Usa Barak Obama. Ci saranno una riunione a aprile a Washington e a luglio un vertice in Italia. I leader invitati sono quelli di Australia, Brasile, Canada, Cina, Corea del Sud, Francia, Germania, Giappone, Gran Bretagna, India, Indonesia, Italia, Messico, Russia, Sud Africa.

Due giorni con la Protezione civile ( da "Gazzettino, Il (Pordenone)" del 29-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Due giorni con la Protezione civile Domenica 29 Marzo 2009, Sesto al Reghena (lor.pad.) Tutto pronto a Sesto al Reghena per accogliere, il prossimo fine settimana, un'intensa due giorni dedicata alla Protezione civile. Dopo l'incontro preparatorio di qualche settimana fa, quando per la prima volta l'amministrazione comunale ha ricevuto la visita nella cittadina dell'

In tempi di crisi, è ora di battere (nuova) moneta. Una delle tante conseguenze di questa crisi... ( da "Gazzettino, Il" del 29-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Cina, Giappone e Corea del Sud hanno ribadito il progetto (ventilato già nel 2006) di dar vita ad un "euro" con gli occhi a mandorla. E nella vecchia Europa, la Gran Bretagna da qualche mese ha dato segnali di apertura - complice la crisi del suo sistema economico, basato per il 30% sui servizi finanziari - a un'ipotetica entrata nell'

Clima, Obama indice vertice aprile, in Italia a luglio ( da "Reuters Italia" del 29-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Brasile, Gran Bretagna, Canada, Cina, Unione Europea, Francia, Germania, India, Indonesia, Italia, Giappone, Corea, Messico, Russia, Sudafrica e Stati Uniti. Le sessioni preparatorie del gruppo si concluderanno con un importante vertice sul tema organizzato per luglio alla Maddalena a margine del G8.

Supremazia del dollaro addio, si punta a una divisa dell'Fmi ( da "Sicilia, La" del 29-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Cina, Giappone e Corea del Sud ribadiscono il progetto (ventilato già nel 2006) di dar vita a un «euro» con gli occhi a mandorla. E nella vecchia Europa, la Gran Bretagna da qualche mese ha dato segnali di apertura ? complice la crisi del suo sistema economico, basato per il 30% sui servizi finanziari ?

G8 LAVORO/ ILO: ENTRO FINE ANNO SI RISCHIA PERDITA 40 MLN POSTI ( da "Wall Street Italia" del 29-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: "La sfida, adesso, è approntare misure per mitigare l'impatto della recessione sull'occupazione e sul sociale, assieme a politiche per una ripresa - conclude l'Ilo che proceda sulla strada di uno sviluppo sostenibile, della giustizia sociale e a di una globalizzazione equa".

G20, NEL COMUNICATO FINALE VERTICE DI LONDRA NO A PROTEZIONISMO ( da "Wall Street Italia" del 29-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: una globalizzazione sostenibile con crescente prosperità per tutti". La bozza di comunicato finale del G20, con riferimento ai timori inflazionistici avanzati dalla Germania e da altri Paesi contiene anche l'impegno a "mettere in atto strategie d'uscita dalle politiche espansive necessarie, lavorando insieme per evitare conseguenze non desiderate su altri"

Clima,da Usa impegno per patto ma "non abbiamo bacchetta magica" ( da "Reuters Italia" del 29-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Sotto il suo predecessore, George W. Bush, gli Usa hanno assunto una posizione isolata rispetto alle altre potenze industrializzate, opponendosi ai limiti sulle emissioni in base al protocollo di Kyoto. Cina e Stati Uniti sono i principali produttori di gas nocivi.

MARCO TORIELLO PUT PEOPLE FIRST , LA GENTE PRIMA DI TUTTO: SOTTO QUESTO SLOGAN SI SONO... ( da "Mattino, Il (Benevento)" del 29-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: che hanno dato vita alla prima puntata della protesta anti-globalizzazione in vista della riunione del G20 in programma nella capitale inglese il prossimo 2 aprile, il vertice che proverà a riscrivere le regole del capitalismo. A manifestare sono state oltre 150 sigle, con i sindacati al fianco di ambientalisti, pacifisti ed esponenti delle organizzazioni non governative.

ABITINI CORTI E LEGGERI, PIUME, FRANGE E FARFALLE AD IMPREZIOSIRE UNA LINEA DI VESTITI CHE STRIZZA L... ( da "Mattino, Il (Nazionale)" del 29-03-2009) + 2 altre fonti
Argomenti: Cina Usa

Abstract: tagli anticonformisti e colorato da un blu intenso che grida vendetta alla globalizzazione del guardaroba. Visone sa come stupire le sue donne, che ancora una volta hanno fatto a gara per accaparrarsi un posto in prima fila all'appuntamento con la moda sì, ma anche di gran mondanità, questa volta a Palazzo San Teodoro a Napoli.

SERGIO CANCIANI SOLO I COMANDANTI SCONFITTI CONOSCONO IL SEGRETO DELLA BATTAGLIA, MA L'ONTA ... ( da "Mattino, Il (Nazionale)" del 29-03-2009) + 3 altre fonti
Argomenti: Cina Usa

Abstract: ha detto al capodelegazione americano il collega russo a margine della conferenza sulla crisi afghana che si è tenuta a Mosca presenti tutti i paesi dell'area che fanno parte del cosiddetto «gruppo di Shangai» (Russia, ex repubbliche sovietiche dell'Asia centrale e Cina) più Usa e Iran. SEGUE A PAGINA 12 SERVIZIO A PAGINA

Oltre la crisi: dieci ragioni per essere ottimisti ( da "Panorama.it" del 29-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: piano di acquisto della Chrysler e di sbarco nel mercato Usa. Migliora l'export verso l'Europa I consumi negli Usa e Gran Bretagna sono in ripresa. La Cina segnala un aumento dell'8 per cento della produzione industriale. L'Italia, in attesa di rivedere file di clienti nei negozi e soprattutto più posti di lavoro, deve per ora accontentarsi di segni positivi davanti all'import e all'

CLIMA/ AL VIA A BONN ULTIMA FASE NEGOZIATI ONU, TORNANO GLI USA ( da "Wall Street Italia" del 29-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Cina, Brasile, Russia, Giappone, oltre a nazioni dell'Unione europea. Ma, malgrado questi segnali positivi, i negoziatori internazionali aspettano di vedere se le misure auspicate dal capo della casa bianca negli Stati Uniti si tradurranno con atti concreti a livello internazionale, in particolare sugli obiettivi di riduzione delle emissioni e sul finanziamento.

IRAN-USA/ HOLBROOKE: ALL'AIA IMPROBABILE SVOLTA CON TEHERAN ( da "Wall Street Italia" del 29-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: la Russia, l'India e la Cina". L'Iran ha stretti legami con il vicino Afghanistan, specie con la comunità sciita: Teheran era infatti contraria al regime talebano, islamico ma sunnita; inoltre, deve fare i conti con le conseguenze del traffico di stupefacenti che alimenta il mercato della droga iraniano.

Iran-Usa/ Holbrooke: all'Aia improbabile svolta con Teheran ( da "Virgilio Notizie" del 29-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: la Russia, l'India e la Cina". L'Iran ha stretti legami con il vicino Afghanistan, specie con la comunità sciita: Teheran era infatti contraria al regime talebano, islamico ma sunnita; inoltre, deve fare i conti con le conseguenze del traffico di stupefacenti che alimenta il mercato della droga iraniano.

Il caso Blackrock: c'è pure chi tifa contro la ripresa pag.3 ( da "Trend-online" del 29-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: grande questione è la Cina. Secondo i dati del Tesoro Usa, la Repubblica Popolare (esclusa Hong Kong) deteneva, a luglio 2006, 700 miliardi di dollari in titoli del debito americano a lungo termine. Di questi, 107 miliardi erano «agency bonds», ossia pacchetti formati da mutui «garantiti» (più o meno) da qualche entità pubblica statunitense.


Articoli

Si è chiuso il primo Forum dei Sindaci (sezione: Globalizzazione)

( da "Napoli.com" del 29-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

29/3/2009 Si è chiuso il primo Forum dei Sindaci L’Onorevole Massimo D’Alema ha concluso i lavori del primo workshop di avvicinamento al Forum Universale delle Culture di Napoli 2013, sul tema “La Città inclusiva: riflessioni e proposte sui processi d’inclusione e d’esclusione sociale nelle città”. “Il Forum – ha dichiarato D’Alema- sarà una grande occasione per rilanciare la vocazione del nostro paese e di questa città al centro del Mediterraneo. Naturalmente è un’occasione proiettata nel tempo ed è importante che la preparazione avvenga in modo coinvolgente e faccia di Napoli un centro di iniziativa culturale e dialogo, non solo nella circostanza del Forum ma in tutta la preparazione dell’evento”. La terza ed ultima sessione del Forum dei Sindaci è stata dedicata a Globalizzazione, flussi migratori e memoria del futuro”: le città viste come luogo di ridefinizione dell’identità collettiva, ponte tra passato presente e futuro e laboratorio di mediazione contro conflittualità e intolleranze. “Le differenze tra le varie aree geografiche, la diseguale distribuzione delle ricchezze e del riconoscimento dei diritti – ha spiegato il Presidente della Consulta del Forum, Nicola Oddati - ostacolano le pratiche di inclusione sociale. E’ importante costruire diritto, conoscenza, ricerca, formazione e accesso alle nuove tecnologie, in modo da avviare processi di pace e combattere l’esclusione sociale”. Il Forum dei Sindaci del prossimo anno, ha anticipato Oddati, avrà fra gli  argomenti portanti le grandi scelte infrastrutturali delle metropoli. “Il Forum dei Sindaci – ha commentato il Governatore campano, Antonio Bassolino - è una nuova e importante iniziativa, dopo quella che abbiamo avuto con i bambini e i ragazzi venuti da diverse città. E’ il modo giusto per costruire il Forum, un evento che si terrà nel 2013 ma in cui è importantissimo anche tutto quello che si fa e si costruisce prima. Il dialogo tra culture – ha continuato Bassolino - è l’anima fondamentale di questo Forum e una città come Napoli, abituata al confronto, è la sede naturale per un evento del genere. Il Forum è importante per tutta la città e, in particolare, porterà nella zona occidentale nuove strutture e infrastrutture. Ci prepariamo in tempo affinché il Forum sia un importante occasione di sviluppo e di riscatto”. Nel suo intervento, il Sindaco Rosa Iervolino Russo ha sottolineato che “si va sempre più verso le megalopoli, ma non si può costruire una categoria astratta delle città. Occorre andare verso i problemi e lavorare insieme. La città inclusiva è città di uguaglianza, senza divisioni di razza e di censo, ma protesa verso la solidarietà e l’accoglienza”. Riprendendo il tema centrale del Forum 2013, il filosofo e saggista Marcello Veneziani ha osservato che “la necessità di pensare alla memoria e al futuro è la base della costruzione della tradizione intesa come senso di continuità e capacità di trasmettere valori”. Il dibattito, inoltre, è stato arricchito dagli interventi di: Carlo Galli, docente presso l’Università di Bologna, Ali Abu Ghanimeh, decano dell’Istituto di Architettura ed Arti Islamiche dell’Università di Al-Al Bayat, Katy Carreras, Assessore per le Relazioni Istituzionali del Comune di Barcellona, Hassan Saleh, Sindaco di Jerico, Jia Changxian, Presidente dell’Associazione delle Relazioni Pubbliche Internazionali di Zhengzhou.

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WTA Miami: torna a casa Sara Errani (sezione: Globalizzazione)

( da "Datasport" del 29-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

WTA Miami: torna a casa Sara Errani (AGM-DS) - 28/03/2009 23.39.09 - (AGM-DS) - Milano, 28 marzo - Secondo turno fatale per Sara Errani nel torneo WTA di Miami (cemento, $.4.500.000. L'azzurra è, infatti, costretta a cedere il passo alla sfavorita tedesca Anna-Lena Groenefeld che stravolte il pronostico superando la bolognese con un perentorio 6-4, 6-3. Tutto facile per la testa di serie numero uno Serena Williams che schianta con un 6-2, 6-3 la connazionale e wild card Glatch. (1) Serena Williams (USA) b. (WC) Alexa Glatch (USA) 62 63 (9) Nadia Petrova (RUS) b. (Q) Michaella Krajicek (OLA) 36 64 62 (10) Agnieszka Radwanska (POL) B. Tamarine Tanasugarn (THA) 46 63 62 (14) Alizé Cornet (FRA) b. Barbora Zahlavova Strycova (CEC) 64 76(4) (17) Zheng Jie (CIN) b. (Q) Julia Goerges (GER) 64 62 (19) Anabel Medina Garrigues (SPA) b. Alla Kudryavtseva (RUS) 76(3) 64 (21) Kaia Kanepi (EST) b. María José Martínez Sánchez (SPA) 46 64 75 Ekaterina Makarova (RUS) b. (23) Ai Sugiyama (GIA) 63 64 (26) Iveta Benesova (CEC) b. Sabine Lisicki (GER) 62 64 Li Na (CIN) b. (29) Aleksandra Wozniak (CAN) 75 63 Anna-Lena Groenefeld (GER) b. (30) Sara Errani (ITA) 64 63 (32) Peng Shuai (CIN) b. Mara Santangelo (ITA) 75 63

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Usa/ Obama convoca un forum globale su energia e clima (sezione: Globalizzazione)

( da "Virgilio Notizie" del 29-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Roma, 29 mar. (Apcom) - Una riunione preparatoria, dunque, si terrà al Dipartimento di stato americano, a Washington, il 27 e 28 aprile, e ad essa parteciperanno, oltre agli Stati Uniti, i rappresentanti delle 16 maggiori economie mondiali e il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon. Poi il vertice in Italia, alla Maddalena, in concomitanza con il G8 di luglio I Paesi che prenderanno parte al Forum convocato da Obama sono: Australia, Brasile, Canada, Cina, Francia, Germania, India, Indonesia, Italia, Giappone, Corea del Sud, Messico, Russia, Sudafrica, Regno Unito, Stati Uniti e Unione europea. La riunione della Convenzione Onu sui cambiamenti climatici, in dicembre a Copenhagen, dovrà consentire di arrivare a un nuovo accordo che segua alla prima fase del protocollo di Kyoto, in scadenza a fine 2012. Una prima sessione di negoziati si apre oggi a Bonn sotto l'egida delle Nazioni unite. Alla riunione è attesa la partecipazione degli Stati uniti, che sotto l'amministrazione Bush sono invece sempre risultati come i grandi assenti: gli Usa non hanno mai ratificato il protocollo di Kyoto. Nel suo piano di rilancio dell'economia americana, Barack Obama ha indicato che decine di miliardi di dollari verranno interamente dedicati alla lotta contro il riscaldamento climatico. A Bonn i paesi industrializzati dovranno precisare concretamente in quali percentuali sono pronti a ridurre le emissioni di gas nocivi entro il 2020 rispetto al 1990, e più a lungo termine, fino al 2050. Ieri, nella giornata dell'Earth-hour, il Wwf ha commentato: "Un segnale di speranza".

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USA/ OBAMA CONVOCA UN FORUM GLOBALE SU ENERGIA E CLIMA -PUNTO -2- (sezione: Globalizzazione)

( da "Wall Street Italia" del 29-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Usa/ Obama convoca un forum globale su energia e clima -punto -2- di Apcom Tra i 17 Paesi più industrializzati, tappa al G8 italiano -->Roma, 29 mar. (Apcom) - Una riunione preparatoria, dunque, si terrà al Dipartimento di stato americano, a Washington, il 27 e 28 aprile, e ad essa parteciperanno, oltre agli Stati Uniti, i rappresentanti delle 16 maggiori economie mondiali e il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon. Poi il vertice in Italia, alla Maddalena, in concomitanza con il G8 di luglio I Paesi che prenderanno parte al Forum convocato da Obama sono: Australia, Brasile, Canada, Cina, Francia, Germania, India, Indonesia, Italia, Giappone, Corea del Sud, Messico, Russia, Sudafrica, Regno Unito, Stati Uniti e Unione europea. La riunione della Convenzione Onu sui cambiamenti climatici, in dicembre a Copenhagen, dovrà consentire di arrivare a un nuovo accordo che segua alla prima fase del protocollo di Kyoto, in scadenza a fine 2012. Una prima sessione di negoziati si apre oggi a Bonn sotto l'egida delle Nazioni unite. Alla riunione è attesa la partecipazione degli Stati uniti, che sotto l'amministrazione Bush sono invece sempre risultati come i grandi assenti: gli Usa non hanno mai ratificato il protocollo di Kyoto. Nel suo piano di rilancio dell'economia americana, Barack Obama ha indicato che decine di miliardi di dollari verranno interamente dedicati alla lotta contro il riscaldamento climatico. A Bonn i paesi industrializzati dovranno precisare concretamente in quali percentuali sono pronti a ridurre le emissioni di gas nocivi entro il 2020 rispetto al 1990, e più a lungo termine, fino al 2050. Ieri, nella giornata dell'Earth-hour, il Wwf ha commentato: "Un segnale di speranza".

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CICLISMO/ MONDIALI SU PISTA, I RISULTATI DELLE FINALI DI OGGI (sezione: Globalizzazione)

( da "Wall Street Italia" del 29-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Ciclismo/ Mondiali su pista, i risultati delle finali di oggi di Apcom Elisa Frisoni sfiora il podio nell'Omnium -->Pruszkow (Polonia), 28 mar. (Ap)- I risultati delle finali disputate oggi a Pruszkow, in Polonia, nel quadro dei campionati mondiali di ciclismo su pista: Uomini, americana: 1. Danimarca ( Michael Mmorkov, Alex Rasmussen), 22 punti; 2. Australia (Leigh Howard, Cameron Meyer), 2; 3. Rerpubblica Ceca (Martin Blaha, Jiri Hochmann), 0; 4. Belgio 17, -1 giro; 5. Germania 15, -1 giro; 6. Gbr, 13, -1 giro; 7. Italia, 10, -1 giro; 8. Usa 7, -1 giro; 9. Olanda 0, -1 giro; 10. Ucraina 0, -1 giro. Donne, velocità: 1. Victoria Pendleton (Gbr); 2. Willy Kanis (Ola); 3. Simona Krupeckaite (Lit); 4. Olga Panarina (Bie); 5. Guo Shuang (Cin); 6. Lyubov Shulika (Ucr); 7. Yvonne Hijgenaar (Ola); 8. Kaarle McCulloch (Aus). Omnium: 1. Josephine Tomic (Aus) 26 punti; 2. Tara Whitten (Can) 27; 3. Yvonne Hijgenaar (Ola) 27; 4. Elisa Frisoni (Ita) 28; 5. Lesya Kalitovska (Ucr) 29; 6. Vilija Sereikaite (Lit) 34; 7. Dalila Rodriguez Hernandez (Cub) 39; 8. Renata Dabrowska (Pol) 40; 9. Lada Kozlivkova (Cze) 44; 10. Anna Blyth (Gbr) 44.

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Le parole di Menabrea prefigurano la nuova economia internazionale destinata a ridisegnare i confini... (sezione: Globalizzazione)

( da "Stampa, La" del 29-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Le parole di Menabrea prefigurano la nuova economia internazionale destinata a ridisegnare i confini del mondo fra il 1870 e il 1914. Il momento di svolta sarà proprio l'apertura del canale di Suez celebrata con l'Aida di Verdi nel 1872. Segnerà l'avvento della rivoluzione nei trasporti, che trasforma il rapporto fra il tempo e lo spazio. Con la diffusione delle ferrovie e dei piroscafi, divengono calcolabili i tempi di percorrenza delle grandi distanze. E' la prima globalizzazione, scandita dalle tabelle dell'orario ferroviario, che Jules Verne esalta nel suo Giro del mondo in 80 giorni.

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Obama crea il G17 per l'allarme clima (sezione: Globalizzazione)

( da "Stampa, La" del 29-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

il caso L'annuncio prima del viaggio d'esordio in Europa Obama crea il G17 per l'allarme clima MAURIZIO MOLINARI CORRISPONDENTE DA NEW YORK Un Forum su energia e clima fra le 17 più importanti economie del Pianeta: è questa l'iniziativa che il presidente americano Barack Obama lancia sul fronte della tutela dell'ambiente alla vigilia della partenza per il suo primo viaggio in Europa. Tutto è iniziato tre giorni fa con l'invio di una lettera al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, nel quale Obama delineava l'iniziativa del Forum proponendo di far svolgere un summit a livello di capi di Stato e di governo a La Maddalena in coincidenza con il G8. Incassato l'avallo dell'Italia, il presidente americano ha avviato un breve giro di consultazioni al termine del quale la Casa Bianca ha reso noto ieri sera di aver formalmente esteso gli inviti ai leader di Australia, Brasile, Canada, Cina, Unione Europea, Francia, Germania, Gran Bretagna, India, Indonesia, Italia, Giappone, Corea, Messico, Russia e Sud Africa ai quali si aggiungeranno la Danimarca, in qualità di presidente della Conferenza Onu sui cambiamenti climatici che avrà luogo a Copenhagen in dicembre, e il Segretario generale dell'Onu, Ban Ki moon. L'intenzione di Obama, come ha scritto nella lettera a Berlusconi, è di «facilitare un dialogo diretto fra i Paesi più importanti fra quelli sviluppati e in via di sviluppo» al fine di «generare la leadership politica necessaria per ottenere un positivo risultato ai negoziati sul clima» che avranno luogo a Copenhagen, puntando a «avanzare l'esplorazione di concrete iniziative e passi congiunti» per «aumentare le forniture di energia pulita mentre si tagliano le emissioni inquinanti nell'atmosfera». La Casa Bianca vuole insomma accelerare il confronto fra le 17 maggiori economie per raggiungere un accordo forte su energia pulita e difesa dell'ambiente a Copenhagen. Al fine di centrare questo obiettivo l'amministrazione Usa disegna un percorso a tappe. La prima sara a Washington, il 27 e 28 aprile, quando al Dipartimento di Stato avrà luogo un incontro fra «rappresentanti speciali» indicati dai singoli governi. Si verrà così a creare un gruppo di lavoro ad alto livello capace di preparare - anche attraverso nuovi appuntamenti - l'accordo che i leader dei 17 potrebbero discutere in coincidenza con il summit del G8 in Sardegna. La coincidenza fra il passo di Obama e l'imminente partenza per Londra, prima tappa del viaggio nel Vecchio Continente, conferma l'intenzione della Casa Bianca di sfruttare la missione europea per porre sul tavolo tutti i temi prioritari per la nuova amministrazione al fine, come anticipa il portavoce Robert Gibbs, di «ascoltare e guidare». L'agenda è fitta di impegni. A Londra Obama firmerà con il russo Dmitry Medvedev una dichiarazione sul disarmo, affronterà con il cinese Hu Jintao le tensioni finanziarie e strategiche, e quindi parteciperò al summit del G20 per concordare una risposta globale alla recessione prima di volare a Strasburgo e Kehl per il vertice del 60° anniversario della Nato, dove a tenere banco sarà la guerra ad Al Qaeda in Afghanistan e Pakistan. A Praga è in programma il summit Usa-Unione Europea e Obama vi pronuncerà un discorso sui pericoli della proliferazione nucleare per poi affrontare le ultime tappe in Turchia, prima ad Ankara e infine a Istanbul, dove c'è grande attesa per quanto il presidente dirà sui rapporti fra America e Islam. In tale prospettiva aver lanciato l'iniziativa del Forum su clima ed energia lascia intendere che Obama, durante gli incontri, chiederà da subito ai singoli leader impegni concreti per porre le basi di un successo alla conferenza di Copenhagen.

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Le t-shirt di Yanai non conoscono la crisi (sezione: Globalizzazione)

( da "Stampa, La" del 29-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

I nomi & gli affari Valeria Sacchi Le t-shirt di Yanai non conoscono la crisi Nell'anno della depressione mondiale, e forte di un patrimonio di 6,1 miliardi di dollari, Tadashi Yanai ha scoperto di essere l'uomo più ricco del Giappone. A differenza dei blasonati multimiliardari del Sol Levante che hanno visto le fortune dimezzate dal crollo dei mercati, la sua rete di abbigliamento low-cost ha continuato a macinare utili, avvicinandolo al sogno della vita: superare con il marchio Uniqlo l'americana Gap, al cui stile si è ispirato. Figlio d'arte - i genitori possedevano negozi per uomo - dopo la laurea in Scienze Politiche all'università di Waseda Tadashi ha cominciato a girare il mondo trovando a Hong Kong ispirazione per la missione della sua vita: vendere jeans, camice e maglioni (prodotti in Cina su contratti di licenza) come Mc Donald vende hamburger e patatine. A prezzi imbattibili. Ed è stato premiato. In vent'anni i 22 negozi di famiglia sono diventati 500, con una crescita esponenziale del fatturato che, dai 3.3 miliardi di dollari del 2005, punta a raggiungere i dieci miliardi di dollari nel 2010. Capelli corti, occhiali e immancabile camicia bianca, una moglie e due figli, classe '49, Yanai probabilmente non si distingue nel fisico dai suoi commessi, ma come imprenditore non è secondo a nessuno. Ha appena annunciato un accordo con Jill Sander (immediato il rialzo del titolo in Borsa) in vista dell'espansione all'estero del brand, già presente in Inghilterra, Corea del Sud, Australia e gli Usa dove, a New York, la boutique Uniqlo down town è tra gli indirizzi più trendy. Ha lanciato un concorso per la t-shirt ufficiale del Festival della Pubblicità di Cannes 2009 - dove fu premiato nel 2008 - e ha ufficialmente dichiarato di voler diventare il primo retailer di abbigliamento del mondo. I padroni di Zara e H&M sono avvertiti.

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Se il collega fa un altro lavoro (sezione: Globalizzazione)

( da "Stampa, La" del 29-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

LA CRISI FLESSIBILITÀ Tendenze Dall'America arriva in Italia il «coworking» Le tappe Se il collega fa un altro lavoro Professioni diverse, stesso ufficio: per risparmiare e allargare gli orizzonti I lavoratori autonomi trovano conveniente usare questa formula Si può occupare anche una stanza per poche ore VALENTINA AVON Prime postazioni a San Francisco BOLOGNA Dei giornalisti al lavoro in una stanza sono una redazione, degli architetti sono uno studio associato, se invece troviamo uno scrittore, una commercialista, un designer, un ingegnere e chissà che altro, probabilmente siamo entrati in un coworking. Riempito con lavoratori autonomi, freelance, con scrivanie dove stare un giorno, una settimana, un mese. Perché il lavoro è mobile qual piuma al vento e il lavoratore pure, ma da qualche parte si deve pur appoggiare. Sembrerebbe il solito ufficio condiviso, ma il coworking, sottolinea Massimo Carraro, che a Milano ha aperto Cowo, «è una roba di persone, non di spazi». Atmosfera, senso di comunità, ambiente collaborativo. Sono le prime tre cose che si cercano e si trovano in un coworking, secondo le risposte al questionario mandato in giro per il mondo da una coworker di San Francisco. Città dove è nato tre anni fa, inventato da un freelance che voleva unire struttura e comunità tipici del posto fisso con indipendenza e libertà tipiche del lavoro autonomo. Un'esigenza diffusa secondo Carraro, «in questi mesi abbiamo incrociato le persone e le professioni più disparate, e una domanda latente che evidentemente c'era». Fenomeno nato negli Usa, un po' è figlio pure della crisi, e il proliferare di annunci di affitto per uffici ormai vuoti diventa «una buona notizia per la comunità dei coworker» per gli autori di «I'm outta here!», il primo e finora unico libro sul co- working, fresco di stampa. Fenomeno mondiale, nella mappa dedicata di Google se ne contano (ufficiali) 263, ben 140 negli Usa, una settantina in Europa, 18 in Inghilterra. Ci sono coworking in Australia, Africa, India, Cina, e si stanno moltiplicando ovunque. Italia compresa: «Cowo» a Milano, «7thFloor» a Roma, «Pillola400» a Bologna, in ordine di apparizione, il primo l'anno scorso, l'ultimo in questi giorni. Da un lato la crisi, dall'altro il mondo che comunque cambia, lo spirito del tempo sembra essere diventato quello della condivisione. Del pubblico come del privato. Perché il coworking è fratello del cohousing, il vivere in comunità residenziali con spazi e servizi in comune. Ma è parente anche del car sharing, dei gruppi di acquisto, della rediviva pratica del baratto e del social networking alla Facebook. Il lavoro è solo l'emergenza del momento, e non è un caso che Pillola nasca da una associazione di promozione eventi che come tema si è data il riciclaggio, che nel coworking sta facendo confluire progetti che vanno dal bike sharing (grazie al dono di un'azienda di bici elettriche) al Last minute market della facoltà bolognese di Agraria, un progetto di recupero merci in scadenza dagli scaffali della grande distribuzione. Mentre tra le scrivanie ci si scambiano informazioni ma anche prestazioni, come alla banca del tempo. Coworking e coworker non sono però tutti uguali, altrimenti che flessibilità sarebbe. Il Cowo milanese nasce da uno spazio inutilizzato in un'agenzia di pubblicità, Pillola da un progetto che è poi andato a trovarsi una collocazione. I coworker hanno in comune la mobilità e il lavoro a progetto ma fanno professioni che potrebbero anche non incontrarsi mai. Dario Banfi, giornalista e consulente freelance, esperto in temi del lavoro (www.humanitech.it), la spiega così: «I lavoratori autonomi a forte mobilità hanno due necessità immediate: un appoggio di tipo logistico e l'ottimizzazione dei costi. Anche se non è detto che il coworking sia la soluzione più economica, di sicuro è la più stimolante». Le tariffe vanno da 30 euro al giorno a 250 al mese, si può anche solo occupare una sala riunioni per qualche ora, ma quel che si paga non è solo la scrivania, è qualcosa di più. Ancora Banfi: «Molti autonomi non lavorano in competizione, tendono a essere collaborativi». È come guardare la preistoria di un futuro già presente. Che non riguarda solo i giovani, come hanno scoperto i cinque promotori di Pillola, che pure hanno fra i 27 e i 38 anni: «Ci ha un po' sorpreso che a capire al volo cosa stavamo facendo non fossero tanto i più giovani, quanto persone adulte con anni di lavoro alle spalle». Banfi ha una spiegazione: «Il coworking è una grande opportunità ma per entrarci ci vuole il coraggio di investire su se stessi, cosa più facile per chi ha già una professionalità». Però l'autonomia può essere, prima che un abito mentale, una necessità, della quale fare proverbialmente virtù. Basta imparare a gestirla. Barbara, grafico, 33 anni e una figlia di due: «All'inizio era ottimo lavorare a casa, poi già la sera esci poco, per via della bimba, se neppure vai a lavorare è come essere sepolta viva. Quindi eccomi a Pillola». Peter, 64 anni, broker di fertilizzanti, ha altre esigenze, una società da mettere in piedi contenendo le spese, ma lo stesso problema: «La mattina è meglio lavarsi e vestirsi e andare da qualche parte. Il lavoro a casa fa gli stessi danni ovunque, per tutti».Che cos'è Sorta di ufficio condiviso, il coworking è uno spazio che accoglie più postazioni di lavoro, a disposizione di chi ne abbia bisogno per un periodo più o meno lungo, a prescindere dalla professione. Ci si trovano prevalentemente lavoratori autonomi, ma sono utilizzati anche da imprese in start-up. L'idea Il primo coworker è stato Brad Neuberg, programmatore informatico freelance a San Francisco. Il successo è stato immediato e mondiale. Sono centinaia i coworking attivi, e il fenomeno è in forte espansione. In Italia A Bologna LaPillola400 (il numero è per i metri quadri) sta nello storico quartiere della Bolognina, tra soci e associati ci lavorano già in dieci. A Milano Cowo ha 20 scrivanie e una convenzione con un albergo. A Roma è spuntato nel cuore della città, a lato della rivista 7thFloor.

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[FIRMA]ANTONELLA AMAPANE Nella logica dell'appiattimento in nome della globalizzazione, non ... (sezione: Globalizzazione)

( da "Stampa, La" del 29-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

[FIRMA]ANTONELLA AMAPANE Nella logica dell'appiattimento in nome della globalizzazione, non rientra lo stile che caratterizza le singole città. Vezzi, manie e consuetudini delle torinesi, almeno per quanto riguarda la moda, continuano a essere diverse da quelle milanesi, romane, veneziane o napoletane. Lo confermano i negozi. Sotto la Mole i capi d'abbigliamento più richiesti in questi giorni di primavera non collimano con quelli dettati dalle passerelle internazionali. Le sabaude piluccano solo certi spunti e li rielaborano con il loro innato bon ton che adesso copiano anche le "madame" di altre metropoli. «Torino è l'unica città dove le donne cercano ancora i pesi da mezza stagione che pochi marchi fanno. Perché ormai il global warming e i mercati asiatici hanno imposto agli stilisti di saltare dall'inverno direttamente all'estate», spiega Paola San Lorenzo della boutique So Sanlorenzo in piazza Carlina. Quindi, qui vanno come panini: il golfino leggero di lana merinos, il tailleur che all'ombra della Madonnina viene schifato, il blu che quest'anno finalmente torna in auge... e i materiali ecologici, very snob e costosi. Senza contare tutte le tonalità del rosa spento (guai al fuxia-burino). E poi lo stile marinaro -delle linee crociera create dai grandi marchi, fatto di righe e giacconi blu, modello seguendo la flotta - gettonatissimo non solo da chi fa i week-end a Portofino o Monte Carlo. La piemontese, a differenza della milanese Prada-dipendente, le calze in città le toglie solo e quando ha le gambe abbronzate. Altrimenti mette i collant velati. E ai vestiti che tanto si vendono nel resto d'Italia preferisce le gonne. Insomma la moda se la fa lei. Ma vediamo quali must ha scelto stavolta.

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La Merkel: A Londra non ci saranno miracoli (sezione: Globalizzazione)

( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 29-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

nazionale pag. 2 La Merkel: «A Londra non ci saranno miracoli» Angela Merkel torna a bocciare l'ipotesi di un piano globale di stimoli all'economia attraverso nuovi stanziamenti di spesa. A quattro giorni dal G-20 di Londra, la cancelliera tedesca solleva forti dubbi sulla dilatazione dell'intervento pubblico proposta dal segretario al Tesoro, Tim Geithner, ed insiste sulla richiesta di regole più severe per i mercati finanziari. Il messaggio è affidato ad un'intervista al «Financial Times». «La crisi non si è prodotta perché abbiamo distribuito troppo poco denaro, ma perché abbiamo stimolato la crescita economica con troppo denaro: non è una crescita sostenibile». Quindi occorre concentrarsi su un orizzonte di breve-medio periodo per rimettere in moto l'economia piuttosto che su una nuova architettura finanziaria internazionale. «Stiamo discutendo di questo e il confronto non finirà a Londra», spiega la Merkel smorzando le attese sul summit dei 20 Grandi. Prima ci sarà la verifica sui pacchetti di stimolo per l'economia, di aiuti per le famiglie e di misure a sostegno del sistema bancario internazionale messi in campo dai Paese che partecipano al summit del 2 aprile. A preoccupare i tedeschi è l'impennata della spesa pubblica che rischia di innescare nuovi squilibri come una fiammata di inflazione globale. Non a caso l'affondo arriva dopo l'allarme lanciato dal ministro delle Finanze, Peer Steinbruck, sui maxi-deficit di Stati Uniti e Gran Bretagna considerati una mina vagante per la stabilità di Eurolandia. La ricetta Merkel prevede il ritorno a politiche fiscali sane. In tale direzione si muove anche Londra che ieri ha smentito il consenso a un nuovo piano da duemila miliardi di dollari di aiuti sollecitato dagli Usa. Il ruolo della Cina sarà decisivo invece per gli equilibri monetari. Al G-20 si tornerà a parlare dell'idea del governatore della Banca centrale cinese, Zhou Xiao-Chuan, di rinunciare al dollaro come valuta globale accolta con un secco no dagli Usa e dalla Ue. Intanto a Londra è partita la protesta no global. Ieri 35mila persone hanno sfilato in corteo fino ad Hyde Park con lo slogan «Put the people first» («Date priorità alla gente»). La manifestazione, senza incidenti, ha riunito 150 tra sindacati, ong, movimenti religiosi e ecologisti.

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Obama: vertice sul clima in Italia (sezione: Globalizzazione)

( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 29-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

PROPOSTA A SORPRESA. A fine aprile un primo summit a Washington e poi appuntamento al G8 in Sardegna Obama: vertice sul clima in Italia ROMA Il presidente americano Barak Obama ha invitato i leader dei 16 paesi più ricchi a un forum-vertice a Washington il 27 e 28 aprile che trarrà poi le conclusioni al G8 della Maddalena in Italia dall'8 al 10 luglio. In vista di questo appuntamento Obama ha scritto una lettera al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, nella quale si chiede l'aiuto dell'Italia per riattivare il «Major economies Forum» sull'energia ed i cambiamenti climatici. Berlusconi ha dato il suo via libera affinché la riunione si tenga a margine del G8 della Maddalena. Questa iniziativa conferma la volontà del presidente di far assumere agli Usa la guida della lotta ai cambiamenti climatici. Obama sta lanciando il forum su energia e clima per facilitare un accordo sul riscaldamento globale all'Onu. Nel summit di Washington, ha spiegato la Casa Bianca, i leader delle principali potenze economiche «contribuiranno a generare la necessaria leadership politica» per raggiungere, più avanti durante l'anno, un patto internazionale per tagliare le emissioni di gas serra. I paesi invitati sono Australia, Brasile, Canada, Cina, Corea del Sud, Francia, Germania, Giappone, Gran Bretagna, India, Indonesia, Italia, Messico, Russia, Sud Africa. La Danimarca parteciperà come presidente della Conferenza del dicembre 2009, in vista di una convenzione Onu sul clima. La notizia della convocazione del vertice sul clima corona la giornata di mobilitazione mondiale dell'Earth Hour, l'Ora della Terra, promossa dal Wwf che sta ha visto ieri i simboli e monumenti mondiali e centinaia di milioni di persone per tutto il globo spegnere le luci per un'ora alle 20.30 locali. Earth Hour ha chiesto che si fermino i cambiamenti climatici con un accordo globale: l'impegno di Obama fa capire che la voce di centinaia di milioni di persone è arrivata ai leader della Terra.

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Vertice sul clima in luglio alla Maddalena (sezione: Globalizzazione)

( da "Provincia Pavese, La" del 29-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

dal corrispondente Andrea Visconti Vertice sul clima in luglio alla Maddalena Obama scrive a Berlusconi. Parte anche il negoziato nucleare Usa-Russia NEW YORK. Barack Obama ha inviato una lettera a Silvio Berlusconi, presidente del consiglio italiano, per chiedere l'aiuto dell'Italia nel riattivare il "Major economies forum" sull'energia e i cambiamenti climatici. Berlusconi avrebbe già risposto e chiesto che la riunione si svolga a margine del G8 della Maddalena, dall'8 al 10 luglio. Gli Stati Uniti voltano pagina sulla lotta ai cambiamenti climatici. Il presidente americano ha invitato i leader dei 16 Paesi più ricchi più l'Unione europea a un forum-vertice in programma a Washington il 27 e il 28 aprile. La seconda fase si svolgerà quindi al G8 della Maddalena. L'obiettivo finale è giungere a fine anno in Danimarca a un nuovo accordo sui tagli ai gas serra che prenda il posto del trattato di Kyoto. Trattato inizialmente sottoscritto dagli Usa di Bill Clinton nel 1997 ma mai ratificato e da cui Washington si ritirò a marzo del 2001 su decisione di George W. Bush. Al G16 di Washington sono stati invitati Australia, Brasile, Canada, Cina, Corea del Sud, Francia, Germania, Giappone, Gran Bretagna, India, Indonesia, Italia, Messico, Russia, Sud Africa piu' l'Unione europea. Al meeting di fine aprile gli Usa intendono spronare il dialogo fra i Paesi ricchi e quelli in via di sviluppo «per far progredire iniziative concrete in joint venture che incrementino la forniture di energia pulita tagliando le emissioni di gas serra». Ma non c'è solo il clima, anche sul fronte del disarmo Barack Obama fa un cambio di direzione di 180 gradi rispetto a George W. Bush e annuncia una nuova fase di disgelo con Mosca. La notizia viene dal Cremlino che annuncia una dichiarazione congiunta sugli arsenali nucleari che sarà fatta a Londra da Obama e dal collega russo Dimitri Medvedev. Tra i due leader, che ancora non si sono mai visti di persona, l'appuntamento a Londra il 2 aprile nell'ambito del vertice del G20. Sarà un incontro chiave perchè le relazioni bilaterali sono attualmente congelate, e fra le due capitali c'è la distanza più ampia che si sia venuta a creare dal crollo del comunismo a oggi. Due le dichiarazioni che usciranno dall'incontro di Londra. La prima sarà in termini generali sui rapporti fra Stati Uniti e Russia, mentre la seconda toccherà specificatamente la questione delle armi strategiche. Lo ha fatto sapere il massimo consigliere di Medvedev per la politica estera anticipando che i rispettivi governi sono già impegnati a stilare il testo. «Costituirò un punto di partenza da cui lanciare il lavoro per il futuro», ha detto Sergei Prikhodko, esprimendo la speranza che questo sia un primo passo per arrivare a rinnovare il trattato Start-1 (in scadenza a fine anno) per la riduzione delle armi nucleari, rinnovo per il quale i tempi si fanno già stretti. E' previsto, dunque, che i due leader si incontrino a tu-per-tu a margine del G20, gettando così le basi per quello che sarà un vertice successivo specificamente mirato alla questione del nucleare.

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protezione civile in prima linea (sezione: Globalizzazione)

( da "Messaggero Veneto, Il" del 29-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Pagina 3 - Gorizia Protezione civile in prima linea Per il trasporto del sangue di cordone ombelicale La Protezione civile goriziana elemento fondamentale per la Rete regionale di raccolta e trasporto di sangue di cordone ombelicale. Si tratta di un progetto di grande valenza sanitaria e di solidarietà, che come ha sottolineato nelle settimane scorse l'assessore regionale alla Salute e protezione sociale Vladimir Kosic, «nasce da un atto d'amore (la donazione del cordone ombelicale) e diventa solidarietà attiva e utile al mondo intero grazie al mobilitarsi di professionalità e di volontariato». Con i mezzi e il personale della Protezione civile viene assicurato il trasporto del sangue donato. Da sottolineare che il sangue del cordone ombelicale è - assieme al midollo osseo e al sangue periferico - fonte di cellule staminali emopoietiche, progenitrici di tutte le linee cellulari del sangue, in grado cioè di generare globuli rossi, globuli bianchi e piastrine. Il progetto ha consentito la creazione di una rete che vede interessati gli 11 punti nascita della regione (tra i quali quello goriziano), che opera secondo ben precisi parametri e standard internazionali, tali da garantire la qualità della raccolta e della conservazione. Infine la fase del trasporto, ora garantita dalla Protezione civile regionale dai vari punti prelievo alla Banca di Padova. Alla base vi deve essere la disponibilità della partorienti, la cui informazione e la sensibilizzazione vengono effettuate a cura delle associazioni di volontariato (Adisco), mentre la formazione del personale addetto viene svolta dalle strutture sanitarie. La Protezione civile del capoluogo isontino entrerà in azione i primi di aprile e precisamente lunedì 6, quando i volontari goriziani saranno il gruppo principale di trasporto, e martedì 7, quando saranno la riserva per il trasporto del sangue cordonale dall'ospedale di Gorizia a Palmanova. In questi casi la Protezione civile goriziana, coordinata dall'assessore Francesco Del Sordi, si occupa di organizzare il servizio.

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La Merkel: A Londra non ci saranno miracoli (sezione: Globalizzazione)

( da "Arena, L'" del 29-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Domenica 29 Marzo 2009 NAZIONALE Pagina 2 La Merkel: «A Londra non ci saranno miracoli» Angela Merkel torna a bocciare l'ipotesi di un piano globale di stimoli all'economia attraverso nuovi stanziamenti di spesa. A quattro giorni dal G-20 di Londra, la cancelliera tedesca solleva forti dubbi sulla dilatazione dell'intervento pubblico proposta dal segretario al Tesoro, Tim Geithner, ed insiste sulla richiesta di regole più severe per i mercati finanziari. Il messaggio è affidato ad un'intervista al «Financial Times». «La crisi non si è prodotta perché abbiamo distribuito troppo poco denaro, ma perché abbiamo stimolato la crescita economica con troppo denaro: non è una crescita sostenibile». Quindi occorre concentrarsi su un orizzonte di breve-medio periodo per rimettere in moto l'economia piuttosto che su una nuova architettura finanziaria internazionale. «Stiamo discutendo di questo e il confronto non finirà a Londra», spiega la Merkel smorzando le attese sul summit dei 20 Grandi. Prima ci sarà la verifica sui pacchetti di stimolo per l'economia, di aiuti per le famiglie e di misure a sostegno del sistema bancario internazionale messi in campo dai Paese che partecipano al summit del 2 aprile. A preoccupare i tedeschi è l'impennata della spesa pubblica che rischia di innescare nuovi squilibri come una fiammata di inflazione globale. Non a caso l'affondo arriva dopo l'allarme lanciato dal ministro delle Finanze, Peer Steinbruck, sui maxi-deficit di Stati Uniti e Gran Bretagna considerati una mina vagante per la stabilità di Eurolandia. La ricetta Merkel prevede il ritorno a politiche fiscali sane. In tale direzione si muove anche Londra che ieri ha smentito il consenso a un nuovo piano da duemila miliardi di dollari di aiuti sollecitato dagli Usa. Il ruolo della Cina sarà decisivo invece per gli equilibri monetari. Al G-20 si tornerà a parlare dell'idea del governatore della Banca centrale cinese, Zhou Xiao-Chuan, di rinunciare al dollaro come valuta globale accolta con un secco no dagli Usa e dalla Ue. Intanto a Londra è partita la protesta no global. Ieri 35mila persone hanno sfilato in corteo fino ad Hyde Park con lo slogan «Put the people first» («Date priorità alla gente»). La manifestazione, senza incidenti, ha riunito 150 tra sindacati, ong, movimenti religiosi e ecologisti.  

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Obama: vertice sul clima in Italia (sezione: Globalizzazione)

( da "Arena, L'" del 29-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Domenica 29 Marzo 2009 NAZIONALE Pagina 2 PROPOSTA A SORPRESA. A fine aprile un primo summit a Washington e poi appuntamento al G8 in Sardegna Obama: vertice sul clima in Italia ROMA Il presidente americano Barak Obama ha invitato i leader dei 16 paesi più ricchi a un forum-vertice a Washington il 27 e 28 aprile che trarrà poi le conclusioni al G8 della Maddalena in Italia dall'8 al 10 luglio. In vista di questo appuntamento Obama ha scritto una lettera al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, nella quale si chiede l'aiuto dell'Italia per riattivare il «Major economies Forum» sull'energia ed i cambiamenti climatici. Berlusconi ha dato il suo via libera affinché la riunione si tenga a margine del G8 della Maddalena. Questa iniziativa conferma la volontà del presidente di far assumere agli Usa la guida della lotta ai cambiamenti climatici. Obama sta lanciando il forum su energia e clima per facilitare un accordo sul riscaldamento globale all'Onu. Nel summit di Washington, ha spiegato la Casa Bianca, i leader delle principali potenze economiche «contribuiranno a generare la necessaria leadership politica» per raggiungere, più avanti durante l'anno, un patto internazionale per tagliare le emissioni di gas serra. I paesi invitati sono Australia, Brasile, Canada, Cina, Corea del Sud, Francia, Germania, Giappone, Gran Bretagna, India, Indonesia, Italia, Messico, Russia, Sud Africa. La Danimarca parteciperà come presidente della Conferenza del dicembre 2009, in vista di una convenzione Onu sul clima. La notizia della convocazione del vertice sul clima corona la giornata di mobilitazione mondiale dell'Earth Hour, l'Ora della Terra, promossa dal Wwf che sta ha visto ieri i simboli e monumenti mondiali e centinaia di milioni di persone per tutto il globo spegnere le luci per un'ora alle 20.30 locali. Earth Hour ha chiesto che si fermino i cambiamenti climatici con un accordo globale: l'impegno di Obama fa capire che la voce di centinaia di milioni di persone è arrivata ai leader della Terra.  

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Onorevole Ranieri, intesa vicina tra Pd e gruppo socialista a Strasburgo? Intorno all’... (sezione: Globalizzazione)

( da "Unita, L'" del 29-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

NINNI ANDRIOLO Onorevole Ranieri, intesa vicina tra Pd e gruppo socialista a Strasburgo? «Intorno all'idea di un'Europa forte e politicamente unita, è possibile tendere alla convergenza delle forze che si richiamano al riformismo europeista di matrice cristiana, al socialismo delle libertà e dei diritti, al liberalismo democratico, all'ambientalismo non fondamentalista. In questo quadro, e per fronteggiare la destra e i conservatori, gli eletti Pd, nel riconoscimento della loro specificità politico-culturale, potranno collocarsi, magari con un meccanismo di apparentamento, nel gruppo dei socialisti e democratici». Peserà la crisi sul voto europeo? «A giugno le conseguenze della crisi saranno ancora più dirompenti. C'è stata sottovalutazione da parte delle classi dirigenti. La crisi finanziaria ha innescato quella economica e industriale che investe pienamente l'Europa e l'Italia. Dura a morire è stata l'idea che sarebbero stati i mercati a trovare un aggiustamento non traumatico degli squilibri e che quindi la governance globale non richiedeva sostanziali correzioni. Oggi appare chiaro quanto queste posizioni fossero miopi». L'Europa può fare di più, quindi? «Certo. Preoccupa che le misure anticrisi siano autonomamente prese dagli stati nazionali mentre occorrerebbe un più forte coordinamento comunitario. Colpisce che l'esigenza di una autorità europea di vigilanza, almeno per i paesi dell'eurozona, non faccia un passo avanti. L'assenza di una vera concertazione apre spazi al protezionismo. La verità è che la Commissione guidata da Barroso, una personalità della destra, non è apparsa all'altezza del compito. Le forze democratiche, socialiste ed europeiste devono battersi con più decisione perché l'Europa si rafforzi e diventi soggetto politico unitario». Pd in rimonta stando ai sondaggi... «Il Pd è la forza italiana più coerentemente europeista. Le nostre proposte mirano a dare maggiore coesione politica e capacità di decisione all'Ue. Vogliamo un'Europa che protegga i cittadini dalle incertezze della globalizzazione e dia risposte ai problemi in cui si dibattono». Lei coordina il programma Pd per le europee, quali le priorità? «L'Ue deve dotarsi di una politica di investimenti, anche ricorrendo all'emissione di titoli, e, insieme, deve intervenire sulla domanda aggregata aumentando i redditi delle famiglie meno abbienti. Avrebbe un senso l'istituzione di un sussidio, a livello europeo, per chi perde il lavoro, insieme a misure di riduzione del carico fiscale per il lavoro a minor reddito. Sarebbe incomprensibile che, mentre si stanziano ingenti risorse per le banche, si lesinasse per sostenere gli strati più deboli». Prevarranno i temi nazionali? «Mi auguro di no. Sarebbe importante se i partiti europei indicassero, per sottoporlo al voto, insieme al programma, un candidato alla presidenza della Commissione. È decisivo che si misurino visioni diversi, ma la destra vuole sfuggire al confronto, trasformando le elezioni in una variante delle politiche. Per questo candiderebbe chi, tra gli altri il premier, una volta eletto non metterebbe piede a Strasburgo. Una presa in giro per gli elettori». Intervista a Umberto Ranieri

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vertice sul clima in luglio alla maddalena (sezione: Globalizzazione)

( da "Nuova Venezia, La" del 29-03-2009)
Pubblicato anche in: (Nuova Sardegna, La) (Mattino di Padova, Il)

Argomenti: Cina Usa

dal corrispondente Andrea Visconti Vertice sul clima in luglio alla Maddalena Obama scrive a Berlusconi. Parte anche il negoziato nucleare Usa-Russia NEW YORK. Barack Obama ha inviato una lettera a Silvio Berlusconi, presidente del consiglio italiano, per chiedere l'aiuto dell'Italia nel riattivare il "Major economies forum" sull'energia e i cambiamenti climatici. Berlusconi avrebbe già risposto e chiesto che la riunione si svolga a margine del G8 della Maddalena, dall'8 al 10 luglio. Gli Stati Uniti voltano pagina sulla lotta ai cambiamenti climatici. Il presidente americano ha invitato i leader dei 16 Paesi più ricchi più l'Unione europea a un forum-vertice in programma a Washington il 27 e il 28 aprile. La seconda fase si svolgerà quindi al G8 della Maddalena. L'obiettivo finale è giungere a fine anno in Danimarca a un nuovo accordo sui tagli ai gas serra che prenda il posto del trattato di Kyoto. Trattato inizialmente sottoscritto dagli Usa di Bill Clinton nel 1997 ma mai ratificato e da cui Washington si ritirò a marzo del 2001 su decisione di George W. Bush. Al G16 di Washington sono stati invitati Australia, Brasile, Canada, Cina, Corea del Sud, Francia, Germania, Giappone, Gran Bretagna, India, Indonesia, Italia, Messico, Russia, Sud Africa piu' l'Unione europea. Al meeting di fine aprile gli Usa intendono spronare il dialogo fra i Paesi ricchi e quelli in via di sviluppo «per far progredire iniziative concrete in joint venture che incrementino la forniture di energia pulita tagliando le emissioni di gas serra». Ma non c'è solo il clima, anche sul fronte del disarmo Barack Obama fa un cambio di direzione di 180 gradi rispetto a George W. Bush e annuncia una nuova fase di disgelo con Mosca. La notizia viene dal Cremlino che annuncia una dichiarazione congiunta sugli arsenali nucleari che sarà fatta a Londra da Obama e dal collega russo Dimitri Medvedev. Tra i due leader, che ancora non si sono mai visti di persona, l'appuntamento a Londra il 2 aprile nell'ambito del vertice del G20. Sarà un incontro chiave perchè le relazioni bilaterali sono attualmente congelate, e fra le due capitali c'è la distanza più ampia che si sia venuta a creare dal crollo del comunismo a oggi. Due le dichiarazioni che usciranno dall'incontro di Londra. La prima sarà in termini generali sui rapporti fra Stati Uniti e Russia, mentre la seconda toccherà specificatamente la questione delle armi strategiche. Lo ha fatto sapere il massimo consigliere di Medvedev per la politica estera anticipando che i rispettivi governi sono già impegnati a stilare il testo. «Costituirò un punto di partenza da cui lanciare il lavoro per il futuro», ha detto Sergei Prikhodko, esprimendo la speranza che questo sia un primo passo per arrivare a rinnovare il trattato Start-1 (in scadenza a fine anno) per la riduzione delle armi nucleari, rinnovo per il quale i tempi si fanno già stretti. E' previsto, dunque, che i due leader si incontrino a tu-per-tu a margine del G20, gettando così le basi per quello che sarà un vertice successivo specificamente mirato alla questione del nucleare.

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LA SFIDA CINESE: UN'ALTRA VALUTA È POSSIBILE (sezione: Globalizzazione)

( da "Unita, L'" del 29-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

LA SFIDA CINESE: UN'ALTRA VALUTA È POSSIBILE IL TRAMONTO DEL DOLLARO Lunedì scorso, quando a Washington Tim Geithner, ministro del Tesoro, presentava il piano per normalizzare il sistema bancario e finanziario degli Stati Uniti, sul sito della Banca Centrale della Cina veniva posto un articolo, in inglese, firmato dal Governatore Zhou Xiaochuan per sostenere il lancio di una moneta di riserva globale slegata dal controllo di Stati sovrani, in sostituzione o almeno in affiancamento di dollaro ed euro. Il Governatore cinese dà un riferimento preciso: il «Bancor» proposto da Keynes nel 1944 a Bretton Woods e poi accantonato per volere degli Stati Uniti interessati ad affermare il dominio del dollaro. La coincidenza delle iniziative di Washington e Pechino non è casuale. Mentre la Presidenza Obama, per riportare la macchina economica americana su un sentiero di crescita, immette nel sistema monetario internazionale un'ulteriore valanga di dollari, Pechino segnala, con la massima autorità di politica economica, la necessità di voltare pagina. Il rischio svalutazione del dollaro diventa sempre più alto. E la Cina, come le altre economie emergenti, ha le casse della Banca Centrale stracolme di valuta Usa. Accumulate non per generosità, ma per tenere sottovalutata la moneta nazionale e così dare maggiore competitività al proprio export. Ma, la Cina riconosce che l'equilibrio globale dell'ultimo quarto di secolo fondato sul «terrore finanziario» (Summers 2004) è irrimediabilmente saltato. L'economia globale non può più essere trainata dai consumi a debito delle classi medie Usa e dai risparmi forzati delle classi medie cinesi, indiane, coreane. Siamo ad un cambio di stagione. E Pechino indica la disponibilità a cooperare per un'economia globale bilanciata e sostenibile, alimentata da una pluralità di motori, inclusa la domanda interna delle economie emergenti. La proposta di Pechino, sostenuta da Russia e Nazioni Unite (Commissione Stiglitz) è l'unica iniziativa politica finora in campo per scogliere i nodi strutturali della crisi. La Cina ha capito la fase in corso: non una crisi ordinaria, ma una transizione geo-economica, quindi geo-politica. Insomma, l'iniziativa cinese apre ufficialmente una fase costituente per una governance globale adeguata alla realtà politica ed economica del XXI secolo. Una realtà multipolare. L'Unione Europea o, almeno, le sue forze democratiche e socialiste, politiche e sindacali, sono in grado di misurarsi con la sfida riformista aperta da Pechino? O continueranno a difendere inutili orticelli al G8, al Fondo Monetario e alla Banca Mondiale? L'alternativa all'opportunità offerta dalla Cina è il ripiegamento nazionalista e protezionista e la marginalizzazione delle forze riformiste. www.stefanofassina.it

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: cultura per la città (sezione: Globalizzazione)

( da "Adige, L'" del 29-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

«Amici della storia»: cultura per la città PERGINE - Gli «Amici della storia» continueranno la loro attività. La cinquantina di persone che si sono incontrate venerdì sera nel Teatro delle Garberie per discutere del futuro associativo hanno sostenuto che gli Amici possono esprimere cultura per la città (ma non solo) anche nei prossimi anni. L'incontro era stato propiziato da un invito in assemblea di Antonio Sartori , che dalla morte del presidente Nino Forenza aveva gudato l'associazione. Tra gli interessati, ricercatori, appassionati, responsabili di associazioni, ecc. Soprattutto Alessandro Fontanari ( nella foto ), al tavolo con Sartori ed Iole Piva , ha posto i quesiti centrali. Che significa fare ricerca storica oggi, in epoca di globalizzazione, e quale tipo di ricerca fare? Gli Amici avevano iniziato negli anni Settanta con la microstoria, ma da allora molte cose sono cambiate. Approfondirà il tema un comitato tecnico-scientifico nominato durante la serata, formato da Alessio Marchiori (Vox Populi), Pietro Marsili, Manuela Dalmeri, Iole Piva, Antonio Sartori ed Alessandro Fontanari . Una prossima assemblea deciderà il da farsi. In apertura di serata Renzo Giovannini ha illustrato un suo prezioso lavoro sui crocefissi monumentali della città. 29/03/2009

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Protezione civile Mahindra alla fiera (sezione: Globalizzazione)

( da "Adige, L'" del 29-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Novità l'India a bolzano Protezione civile Mahindra alla fiera ROMA - Protezione civile, le novità dall'India. Mahindra Europe propone, oltre ai modelli di serie, alcune versioni specifiche appositamente allestite come i pick-up Goa antincendio ed ambulanza 4x4 esposti a Civil Protect 2009. Mahindra Europe partecipa per la prima volta a Civil Protect, una manifestazione dedicata ai tempi della protezione civile e della gestione delle emergenze, la cui seconda edizione è in programma dal 27 al 29 marzo alla Fiera di Bolzano. La manifestazione si svolge in una regione come l'Alto Adige che spicca a livello italiano per la competenza e le strutture di cui dispone nel settore, e vedrà la partecipazione di responsabili di istituzioni pubbliche, associazioni di volontariato e professionisti della protezione civile. Tra questi non poteva mancare il costruttore indiano Mahindra i cui pick-up e fuoristrada trovano anche in Italia una sempre maggiore applicazione presso coloro che operano nei settori della protezione civile e del soccorso. Questo è il caso, ad esempio, dei Mahindra Goa con cassone fisso e ribaltabile, ma soprattutto di quelli allestiti antincendio, ambulanza ed automedica. Mahindra espone a Civil Protect 2009 due veicoli antincendio ed ambulanza a trazione integrali realizzati sulla base del pick-up Mahindra Goa Doppia Cabina. Il primo trasporta una squadra di 5 vigili del fuoco ed è uno dei pochissimi veicoli di questo genere attrezzato con un serbatoio in acciaio inossidabile da 600 litri. Il suo impianto anti-incendio comprende anche un motore da 9 CV, una pompa da 72 litri che opera ad una pressione di 40 bar e 2 lance con 50 metri di tubo. Il secondo è dotato di porte laterali e posteriori, pavimento rivestito in legno marino, mobili in alluminio stratificato, prese elettriche per le attrezzature mediche e tutti i supporti necessari per accogliere il personale ed il materiale sanitario. I pick-up Mahindra Goa 4x4 sulla base dei quali sono realizzati entrambi i veicoli sono veri fuoristradi con telaio in acciaio, sospensioni anteriori indipendenti e posteriori ad assale rigido ed elevata altezza in grado di raggiungere qualsiasi posto e quindi particolarmente adatti anche impieghi di pronto intervento. La gamma dei pick-up Goa comprende una serie di veicoli a trazione posteriore oppure integrale inseribile elettricamente con carrozzeria a cabina singola a 2 posti e doppia a 5 posti le permettono di rispondere alle esigenze di un pubblico molto eterogeneo. 29/03/2009

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Selva, mobili senza crisi Sbarco in India e Cina (sezione: Globalizzazione)

( da "Corriere Alto Adige" del 29-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Corriere dell'Alto Adige - BOLZANO - sezione: PRIMA - data: 2009-03-29 num: - pag: 1 categoria: REDAZIONALE Le nuove collezioni per casa e alberghi Selva, mobili senza crisi Sbarco in India e Cina BOLZANO — I mobili del gruppo Selva di Bolzano non sentono la crisi. L'azienda lancia una collezione di camere d'albergo in cirmolo, il legno benefico delle Alpi, e la «Philipp Selva Home», raccolta di oggetti di design. L'azienda, che nel 2008 ha raggiunto gli 80 milioni di fatturato, è leader in Europa, esporta in 70 Paesi del mondo e quest'anno programma sbarco in India e potenziamento in Cina e Usa. A PAGINA 9

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I mobili Selva estranei alla crisi (sezione: Globalizzazione)

( da "Corriere Alto Adige" del 29-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Corriere dell'Alto Adige - BOLZANO - sezione: 1AECONOMIA - data: 2009-03-29 num: - pag: 9 categoria: REDAZIONALE Arredamento I ricavi del 2008 a quota 80 milioni. Export in 70 Paesi, l'India prossimo obiettivo I mobili Selva estranei alla crisi Pronte due nuove collezioni: camere per hotel e oggetti di design L'amministratore: «Reagiamo al calo dei consumi puntando sull'innovazione Il mercato risponde» BOLZANO — Il gruppo Selva risponde alla crisi con la nuova collezione di camere per hotel, presentata allo show room di via Negrelli a Bolzano, con l'imminente debutto di una linea per i complementi d'arredo e con lo sbarco in India. Albergatori provenienti dall'area germanica e dall'Inghilterra hanno partecipato al battesimo, pochi giorni fa, della «Alpine Life Style, la collezione di camere per alberghi fortemente legata alla tradizione altoatesina, progettata dai designer gardenesi Hugo e Hanspeter Demetz. Una collezione dominata dal cirmolo, legno tipico delle Alpi, con proprietà benefiche per l'organismo umano. Philipp Selva, amministratore delegato del gruppo, sfrutta l'occasione per tracciare il bilancio 2008 e le prospettive per quest'anno: «Da quando, 40 anni fa, mio padre ha fondato l'azienda, siamo cresciuti a tal punto da essere leader in Europa. Il ramo dedicato agli arredi alberghieri, curato da Selva Hospitality, produce il 30% del fatturato. La parte rimanente arriva da 3mila punti vendita Selva in 70 paesi del mondo, che ci portano ad avere il 94% dei ricavi all'estero. Da sei anni abbiamo la consociata in Germania che cura progetti chiavi in mano per hotel, anche come general contractor. Il 2008 è stato un anno anomalo. Fino ad ottobre le cifre erano buone, poi lo stop improvviso del mercato, che comunque ci ha consentito di ottenere un risultato analogo a quello del 2007, circa 80 milioni di euro». Il gruppo ha 300 dipendenti diretti e circa mille nei 100 laboratori artigianali dell'indotto. La sede legale e amministrativa è a Bolzano (81mila mq), la produzione è a Isola Rizza, nel Veronese, con uno stabilimento su un'area di 124mila mq. I principali mercati sono Germania, Italia, Austria, Gran Bretagna, Russia e Csi, Svizzera, Olanda, Belgio. Lussemburgo, Norvegia, Finlandia, Svezia, Spagna, Polonia, Paesi Baltici, Giappone, Medio Oriente, Usa e Canada. Negli anni, Selva ha modernizzato lo stile. «Siamo nati e cresciuti con il classico — spiega Philipp Selva — ma abbiamo dovuto reinterpretarlo, aggiungendo un moderno soft che è conosciuto nel mondo come "stile Selva". Abbiamo rinnovato logo, marketing, immagine, presenze fieristiche. Al Salone del Mobile di Milano, grazie alle nostre nuove collezioni, siamo stati inseriti nel padiglione del design». La recessione non spaventa il gruppo Selva: «Vogliamo gestire la crisi e non subirla — afferma Selva — riqualificandoci e puntando sull'innovazione. A Milano lanceremo quest'anno il marchio Philipp Selva Home, prodotti di alto livello tra cui ad esempio le lampade. Un concetto globale di arredo ». La vera vocazione di Selva rimane comunque l'export: «Nell'Est Europeo siamo il primo marchio italiano del mobile — sottolinea l'amministratore delegato —. In Russia ad esempio, abbiamo quasi 80 rivenditori, di cui tre monomarca. Da quattro anni abbiamo una controllata, con sede a Dubai, che cura il Medio Oriente, il mercato africano e l'Asia. Nel 2009 apriremo tre punti vendita in India e rafforzeremo la presenza in Cina dove abbiamo già due negozi e stiamo per aprire il terzo. E poi gli Stati Uniti: anche lì abbiamo dal 2001 una consociata in North Carolina, che ancora non è decollata come vorremmo. Infine l'Italia: siamo leader per la parte alberghiera, sugli arredi domestici siamo affermati ma possiamo crescere ancora con le nuove linee moderne». Felice Espro Creatività In alto, Philipp Selva, Ceo del gruppo omonimo fondato da suo padre 40 anni fa. A sinistra, camera d'albergo realizzata dall'azienda (foto Ferrari)

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Scandali finanziari come quelli della Banca Berings, della Daiwa, della Procter & Gamble... (sezione: Globalizzazione)

( da "Messaggero, Il (Umbria)" del 29-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Domenica 29 Marzo 2009 Chiudi di VINICIO BOTTACCHIARI Scandali finanziari come quelli della Banca Berings, della Daiwa, della Procter & Gamble ed altri. Le enormi piramidi speculative da essi generati (e si badi bene erano prodotti pensati per premunire l'economia reale contro le variazioni sfavorevoli del costo delle materie prime), facevano dire a Jean Peyrelevade nel 1987: "Dall'opposizione tra la sfera economia e quella della finanza nasce una instabilità fondamentale che rischia, se non vi si presta attenzione, di sconfiggerci tutti". Gli scandali più recenti - Enron ed altri negli USA, qualche banca inglese, i nostri Parmalat e Cirio - si configuravano già allora come patologie di un sistema sano o erano segnali allarmanti di una deriva perversa? E ancora: contro i romantici e patetici no global, avversi non alla globalizzazione, ma a questa globalizzazione, trionfava la deregolamentazione, l'abolizione di lacci e lacciuoli, il libero mercato e il libero scambio. Con tre effetti: l'annullamento del ruolo degli Stati, la smaterializzazione delle monete e delle transazioni, la trasformazione dei cittadini da soggetti di diritti a portatori di azioni e a consumatori. Cioè tutto quello che contrasta con il rendimento ed il profitto, vale a dire la funzione politica dello Stato (tutela dei diritti, protezione sociale, salute, istruzione, fiscalità), andava rimesso in causa. Non è vero? E allora perché le Borse premiano le imprese che operano tagli del personale, chiudono impianti in disprezzo ai territori ed aumentano i profitti di breve periodo senza crescita e sviluppo? E da quanto tempo, oltre a questo, si è aperta una divaricazione crescente tra economia reale e speculazione finanziaria? Si è dunque affermata una logica di rendita finanziaria autoreferenziale, rapida e volatile che prescinde dai fondamentali dell'impresa e dell'economia reale. Con buona pace di Keynes (tanto vituperato quanto rapidamente rispolverato e riabilitato) che spiegava ai suoi allievi che la Borsa è come un concorso di bellezza in cui ognuno vota per la miss più bella! Quando è cominciata la crisi e quanto durerà? Seguitiamo a raccontarci la storiella dei cicli congiunturali negativi (brevi) a cui seguirà un lungo periodo di sviluppo. E' vero che dal secondo dopoguerra ad oggi ci sono state decine di crisi cui è seguita una fase di sviluppo. Ma non sempre si riflette sul fatto che le crisi sono sempre più lunghe e le fasi di sviluppo più brevi. Ma forse è il caso di considerare che questa non è una crisi, ma è un cambiamento strutturale. Forse le terapie d'urto adottate da tutti i governi qualche effetto lo sortiranno nel breve periodo. Ma chi ci salverà dagli effetti collaterali delle cure? Avete presente quel mitico sindaco umbro che voleva spendere il deficit? Forse i Grandi Governanti non sono molto diversi. Coraggio, "risparmiamo il cero che la processione è lunga" recita un proverbio popolare. Una settimana prima del fallimento, la Lehman Brothers aveva ottenuto un rating elevato. Fidatevi, dicevano i controllori. Certamente non ci rassicura il fatto che coloro che stanno mettendo in campo azioni di contrasto, sono gli stessi, o della stessa covata, di coloro che ci hanno portato dentro la crisi devastante; oppure fiduciosamente confidiamo che il sistema finanziario si autoriformi e riposizioni verso l'economia reale le attività speculative? Qui il pensiero corre, da buon boiardo di stato (ma sono in ottima compagnia di pentiti come Tremonti o di neofiti keynesiani come Obama, Sarkozy, Merkel, Brown) al ruolo dello Stato nella gestione degli effetti della crisi e soprattutto delle modalità di uscita e di sviluppo. Non è per caso che qualche effetto lo ha prodotto un bombardamento mediatico ventennale che ha convinto tutti, che lo Stato padrone, cattivo, fannullone, corrotto non debba mai interferire con il libero dispiegarsi dell'economia e del mercato? Finito senza rimpianti il tempo dei golfini e dei panettoni prodotti da aziende statalizzate, qualcuno ha notato miglioramenti straordinari nella gestione dei gioielli di famiglia privatizzati, per carità non per fare cassa, ma per consegnarli alla libera concorrenza al fine di migliorarne l'efficienza e ridurre costi e sprechi? Parlo di autostrade, di telefoni, di chimica, di siderurgia, di energia, di servizi, di acqua e di tanti altri beni collettivi ed anche di Alitalia, con la socializzazione delle perdite e la privatizzazione di presunti profitti. Bene, lo Stato del "laissez faire" ora viene invocato a gran voce per intervenire a riparare i guasti prodotti, mettendo montagne di soldi pubblici per salvare banche, assicurazioni, imprese, ma Dio ci salvi, senza intromettersi, senza porre lacci e lacciuoli, senza avere titolo per bonificare, orientare, contribuire a ridisegnare e riposizionare un apparato produttivo e finanziario che possa uscire rafforzato e capace di competere dopo lo tzunami. Facile prendersela con la classe politica, ma qui piuttosto sembra evidenziarsi l'inadeguatezza dell'intera classe dirigente. Diceva Don Milani: "Sortirne da soli è avarizia, sortirne insieme è politica". E' tempo che la politica riassuma il ruolo nobile di governo, di guida, di indirizzo e di orientamento non solo dell'economia, ma dei modelli culturali e dei sistemi sociali. E' necessaria una riflessione critica sui lacci e lacciuoli che condizionano il pubblico e la politica, in una fase in cui la rapidità e l'efficienza risultano determinanti per il successo delle scelte operate. Da Weber in poi (la gabbia d'oro della burocrazia) è ben evidente che l'apparato amministrativo-burocratico tende fatalmente a ripetere se stesso ed appare incapace di fronteggiare le varianze e le mutazioni, sempre più frequenti e sempre più veloci, del sistema economico-finanziario in perenne instabilità. Vale per tutti il plastico atteggiamento conservatore della burocrazia comunitaria per la quale l'esasperante puntigliosità dei regolamenti, sempre più astrattamente prescrittivi, ed il valore assoluto dell'omologazione, non solo non sono capaci di far crescere omogeneamente i differenti territori e le differenti economie, ma riescono persino a fermare i treni dello sviluppo. L'intensità e l'impatto della crisi non sono determinati da un fattore esterno, ma da una condizione soggettiva di inadeguatezza e di incapacità di reazione di fronte a situazioni non previste e non assorbibili con i normali strumenti di flessibilità. In pratica la crisi non è causata dall'evento meteorologico della pioggia, ma dal fatto che non hai l'ombrello. Questo fenomeno non è nuovo: ad ogni congiuntura negativa escono dal mercato (o si "immergono") le imprese marginali, non sufficientemente attrezzate, periferiche, in pratica il "sovrazoccolo" del sistema produttivo. Non è quindi configurabile come crisi il prevedibile andamento ciclico congiunturale negativo. Dipende da quanto si è periferici o marginali, cioè piccoli, sottocapitalizzati, operanti in settori tradizionali, in prevalenza subfornitori, a basso valore aggiunto. Dice niente questa litania che ripetiamo da anni? Ma quando da congiunturale diventa strutturale? La crisi non solo non avrà effetti duraturi indifferenziati ma sfida i territori e le imprese ad attivare processi di cambiamento, di innovazione, di riposizionamento, di selezione per uscire diversi culturalmente, socialmente ed economicamente. Per dirla con Darwin, "nella lotta per la sopravvivenza non vincerà il più forte o il più intelligente, ma il più capace di adattarsi ai cambiamenti". E l'Umbria? E' la bambolina più piccola della matrioska. Direttore di Sviluppumbria

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UNA CARTA di identità per i prodotti dell'agricoltura pis... (sezione: Globalizzazione)

( da "Nazione, La (Pistoia)" del 29-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

CRONACA PISTOIA pag. 8 UNA CARTA di identità per i prodotti dell'agricoltura pis... UNA CARTA di identità per i prodotti dell'agricoltura pistoiese. A chiederla è Pietro Piccioni, direttore provinciale di Coldiretti, di ritorno da Roma, dove si è tenuto il primo vertice mondiale degli agricoltori dei Paesi appartenenti al G8, promosso dalla Coldiretti nazionale. «Per vincere la globalizzazione spiega Piccioni occorre identificarsi. È il messaggio che è uscito in maniera molto chiara dal G8 di Roma». Come calare questo concetto su Pistoia? «Se parliamo di vivaismo o di floricoltura, è chiaro che occorre un marchio territoriale e trasversale, che valorizzi queste produzioni e ne esalti le peculiarità, valorizzando al tempo stesso, grazie al fatto che il nostro vivaismo è già conosciuto e apprezzato all'estero, anche le altre produzioni del sistema pistoiese. Poi occorre puntare l'attenzione sull'ambiente». In che senso? «Il mondo intero si sta muovendo per cercare di ridurre le emissioni, quindi anche il settore agricolo deve puntare sempre più su produzioni ecocompatibili. Anche questo punto è stato rimarcato durante il G8. A Pistoia non possiamo non tenerne conto, perché per accedere ad alcuni mercati oggi è necessario disporre delle certificazioni ambientali. Coldiretti-Pistoia si batte per questo da almeno tre anni e un primo risultato lo abbiamo ottenuto: finalmente una azienda vivaistica nostra associata ha ottenuto la certificata Iso 14000, una certificazione ambientale, con la quale si apre a mercati che altrimenti gli sarebbero preclusi. L'auspicio è che a questo primo risultato ne seguano presto altri». Patrizio Ceccarelli

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ROMA People first , sì la persona innanzi tutto. E' il titolo e il car... (sezione: Globalizzazione)

( da "Messaggero, Il" del 29-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Domenica 29 Marzo 2009 Chiudi di LUCIANO COSTANTINI ROMA «People first», sì la persona innanzi tutto. E' il titolo e il cardine attorno al quale ruoteranno i lavori (tre giorni) del Social Summit 2009 del G8 che si apre questo pomeriggio nella sede del ministero degli Esteri. La persona che oggi più che mai è attaccata da una crisi che, soltanto in Europa, rischia di produrre otto milioni di disoccupati. «Una crisi - ha puntualizzato il ministro, Maurizio Sacconi in sede di presentazione del meeting - che è scaturita anche dal circolo vizioso della sfiducia». Ora è compito dei vari governi «riaprire il circolo virtuoso della fiducia». Tre giorni di incontri e confronti tra i responsabili del Lavoro delle maggiori economie mondiali (Usa, Giappone, Germania, Regno Unito, Francia, Italia, Canada) ai quali si aggiungono i colleghi di Cina, India, Brasile, Messico, Sud Africa ed Egitto. Dunque, un G8 che si trasforma in un G14. Ma la presenza di rappresentanti dell'Ocse, del Fondo monetario, dell'Ilo, del ministro dell'Economia Giulio Tremonti, delle confederazioni sindacali e del presidente di Confindustria Emma Marcegaglia, darà all'evento un respiro ben più ampio anche in vista del vertice della Maddalena. Non per niente a concludere la "tre giorni" sarà Silvio Berlusconi. Obiettivo finale sarà quello di costruire un «Patto per la protezione sociale». Cioè arrivare ad una dichiarazione comune che dovrebbe mantenere misure condivise per tutti i Paesi. «Nulla di vincolante - ha precisato Sacconi - ma qualcosa da prendere a riferimento nelle scelte che ciascun Paese farà al proprio interno». Nel metodo e nel merito. Un Patto che dovrà poggiare su due pilastri: la stabilità finanziaria e la sostenibilità sociale. Perchè una società non coesa determina inevitabilmente una instabilità economica e finanziaria. Per superare la crisi, secondo il ministro del Welfare, è necessario «garantire soprattutto chi nella società ha più paura. Di fatto è la persona che va rimessa al primo posto». Tre le direttrici lungo le quali dovrebbero muoversi i vari Paesi: proteggere del reddito mantenendo le persone collegate alla produzione, investire sulle persone stesse, creare posti di lavoro nel pubblico e nel privato in corrispondenza dei bisogni più forti del "dopo crisi", quelli che Sacconi individua nella salute e nella formazione. Almeno quattro le domande alle quali la riunione del G8 è chiamata a rispondere: quali sono le prospettive per l'occupazione? Quali sono le politiche più adeguate per far fronte alla disoccupazione? Come progettare i programmi previdenziali e sociali migliori e come consentire la creazione di posti di lavoro? In quale misura i Paesi del G8 potranno produrre proposte coordinate per minimizzare l'impatto della crisi in termini di perdita di posti di lavoro e spreco di capitale umano? I lavori inizieranno questo pomeriggio al ministero degli Affari Esteri (Farnesina) con un incontro con i rappresentanti delle parti sociali e dell'Ocse; domani e martedì tre sessioni plenarie con gli interventi dei ministri Frattini, Sacconi e Tremonti. Obiettivo, appunto, arrivare ad una sorta di "avviso comune" che dovrà essere una sorta di tracciato lungo il quale i vari Paesi dovrebbero muoversi. Certo, subito, per uscire dalla crisi, ma anche in prospettiva, per costruire un sistema di welfare che garantisca lavoro e protezione sociale. «Apprezzabile iniziativa» quella del Summit, secondo il cardinale Renato Raffaele Martino, che sull'Osservatore romano sottolinea come la riunione del G8 vada «nella direzione di ripensare l'assetto globale dell'economia e della finanza, un aspetto che rappresenta un tema caro alla Chiesa ed è al centro del suo insegnamento sociale». Contro il G8, ieri, invece hanno manifestato, nella Capitale, un migliaio di Cobas.

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In tempi di crisi, è ora di battere (nuova) moneta. Una delle tante conseguenze di questa crisi... (sezione: Globalizzazione)

( da "Messaggero, Il" del 29-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Domenica 29 Marzo 2009 Chiudi In tempi di crisi, è ora di battere (nuova) moneta. Una delle tante conseguenze di questa crisi finanziaria, probabilmente, sarà l'avvento di un nuovo sistema monetario internazionale, non più basato sulla centralità esclusiva del dollaro. Fantascienza, quella della fine del "dollar standard"? Mica tanto. Da una parte, il 28 dicembre scorso, gli Stati del Golfo (Arabia Saudita, Emirati, Kuwait, Qatar, Oman e Bahrein) hanno deciso di rompere gli indugi e, con una decisione storica, hanno fissato per l'inizio del 2010 l'entrata in vigore di una valuta unica, la moneta del Golfo appunto. Dall'altra, recentemente, Cina, Giappone e Corea del Sud hanno ribadito il progetto di dar vita ad un "euro" con gli occhi a mandorla. E nella vecchia Europa, la Gran Bretagna da qualche mese ha dato segnali di apertura a un'ipotetica entrata nell'euro. Ancora: la Russia, scossa dalla flessione dei prezzi di energia e materie prime e dalle insostenibili spese di riarmo, tenta disperatamente di salvare il rublo dalla forza di attrazione dell'euro (ad ovest) e dal cinese yuan (ad est). Ma è proprio dalla Cina che è arrivata la novità più rivoluzionaria degli ultimi tempi: quella, avanzata dal governatore della Banca centrale di Pechino, di abbandonare il "dollar standard" per passare ad una grande divisa mondiale da far nascere sotto l'egida dell'Fmi. Abbandonare, cioè, la supremazia del biglietto verde, "inventata" sessant'anni fa a Bretton Woods. Idea balzana? Non tanto: e non (solo) perché la crisi nata negli Usa abbia messo in ginocchio il dollaro. Semmai, è il biglietto verde che non può più gestire la crisi. Primo, a livello simbolico, perché gli Stati Uniti non sono più capaci, geopoliticamente, di esprimere l'unica leadership planetaria, mentre il mondo ha necessità di una governance multilaterale che rispecchi il peso specifico di altre potenze come India, Brasile, Cina. Secondo, a livello pratico, perché il biglietto verde, per salvare se stesso, rischia di uccidere gli altri pazienti. Come ha sottolineato Jacques Attali al meeting di Confagricoltura di Taormina, gli Usa stanno curando "l'eccesso di debito con il debito". Stanno cioè rientrando da un paradigma basato su un'esagerata leva finanziaria (fino a 1 a 25) appesantendo ancor di più la spesa pubblica. E questo nuovo deficit spending avrà conseguenze pesantissime soprattutto sul resto del mondo. Basti pensare che negli ultimi sei mesi la Fed ha raddoppiato la base monetaria, e si appresta a quadruplicarla nel prossimo semestre per ricomprare sul mercato titoli dello stesso Tesoro americano e asset tossici in mano alle banche. Con la conseguenza di un'inflazione micidiale in cui finiremo tutti una volta che la crisi sarà finita. I cinesi per primi: i quali detengono riserve valutarie per duemila miliardi di dollari, che potrebbero venir fortemente deprezzate. Duemila ragioni più che valide, dunque, per sostenere molto seriamente la loro proposta di una nuova valuta internazionale. E per accelerare i tempi di una nuova Bretton Woods. Che, rispetto alla prima, c'è da giurarci, sarà un po' più spostata verso il Pacifico. (www.enricocisnetto.it).

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La crisi economica ha inferto un duro colpo all'economia ma anche al prestigio internazionale d... (sezione: Globalizzazione)

( da "Messaggero, Il" del 29-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Domenica 29 Marzo 2009 Chiudi La crisi economica ha inferto un duro colpo all'economia ma anche al prestigio internazionale degli Stati Uniti. Ma l'intero asse Usa-Europa-Giappone non senbra in grado di uscira da solo dalla recessione. Non a caso già da mesi si parla di un maggior coinvolgimento dei Paesi emergenti nelle consultazioni anti-crisi e la Cina nelle ultime settimane ha persino chiesto la sostituzione del dollaro come moneta guida del mondo.

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TESTIMONIANZE SILENZIOSE (sezione: Globalizzazione)

( da "Nazione, La (Firenze)" del 29-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

PRIMA pag. 1 TESTIMONIANZE SILENZIOSE BUONA DOMENICA FIRENZE al tempo della globalizzazione. Da Lorenzo de' Medici a Bill Gates: che cosa hanno in comune? La storia dimostra che gli Uffizi sopravvivono anche grazie a Mc Donalds. Eppure la sinergia non è così automatica. Il meccanismo avrebbe bisogno di essere costruito e può tradursi nel progetto per Firenze che la città chiede ai candidati sindaco. Un'idea articolata (...) Segue alle pagine 2 e 3

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Obama: Poi vertice in Italia (sezione: Globalizzazione)

( da "Gazzetta di Parma (abbonati)" del 29-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

CRONACHE 29-03-2009 USA LETTERA A BERLUSCONI: «AIUTATECI» Obama: «Forum sul clima in aprile» Poi vertice in Italia WASHINGTON II Nel giorno di Earth Hour, il black out globale a difesa della Terra che scotta, il presidente Barack Obama ha chiamato al capezzale del Pianeta 16 grandi economie mondiali in vista di un vertice sul clima che si terrà in Italia a luglio ai margini del G8. Il presidente americano ha convocato un forum a fine aprile a Washington e scritto al premier Silvio Berlusconi chiedendo l'aiuto dell'Italia per riattivare il «Major economies Forum» sull'energia ed i cambiamenti climatici. Berlusconi ha dato il suo via libera affinchè la riunione si tenga a margine del G8 della Maddalena, probabilmente nel terzo giorno del summit. Il vertice in Italia sarà preceduto da una serie di riunioni preparatorie la prima delle quali è stata convocata il 27 e 28 aprile al Dipartimento di Stato di Washington, probabilmente a livello di sherpa. Il «Major Economies Forum » faciliterà un dialogo aperto tra paesi chiave del mondo industrializzato e in via di sviluppo, aiuterà a generare la leadership politica necessaria per ottenere un risultato positivo ai negoziati Onu sul clima che si terranno in dicembre a Copenaghen e e faranno progredire l'esplorazione di iniziative congiunte sull'energia pulita e la riduzione delle emissioni inquinanti. I paesi invitati sono Australia, Brasile, Canada, Cina, Corea del Sud, Francia, Germania, Giappone, Gran Bretagna, India, Indonesia, Italia, Messico, Russia, Sud Africa. La Danimarca parteciperà come presidente della Conferenza del dicembre 2009 in vista di una convenzione Onu sul clima. Presidente americano Tra gli obiettivi ridurre i «gas serra».

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(sezione: Globalizzazione)

( da "Corriere della Sera" del 29-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Esteri - data: 2009-03-29 num: - pag: 10 categoria: REDAZIONALE Pirati informatici Le rivelazioni del «New York Times». Monitorati uffici governativi, ambasciate, archivi. Pechino respinge le accuse «La Cina sguinzaglia hacker in 103 Paesi» Operazione Rete Fantasma, infiltrati 1.300 «computer eccellenti». Spiato anche il Dalai Lama Il piano era in corso da due anni. è stato smascherato da un gruppo di ricercatori canadesi GhostNet è al lavoro da due anni. In silenzio, senza destare il minimo sospetto, la «rete fantasma » si è infiltrata in 1.300 computer di 103 differenti Paesi, rovistando tra documenti top secret e password di uffici governativi, ambasciate, archivi. Nel mirino anche le sedi dell'organizzazione in esilio del Dalai Lama a Dharamsala (India), Bruxelles, Londra e New York. Un lavoro da hacker, i «pirati» di Internet. Un vero e proprio assalto che secondo alcuni ricercatori dell'Università di Toronto — che sono riusciti a smascherare la rete — avrebbe origine nella Repubblica popolare. Ronald J. Deibert, Greg Walton, Nart Villeneuve e Rafal A. Rohozinski del Munk Center for International Studies, secondo il New York Times, non hanno potuto confermare il coinvolgimento diretto del governo di Pechino. Ma altri esperti, Shishir Nagaraja e Ross Anderson dell'Università di Cambridge, sono stati meno diplomatici: «La responsabilità» di questa azione «è della Cina». Secca la reazione: «Sono vecchie storie e vecchie sciocchezze — ha detto il portavoce del console cinese a New York, Gao Wenqi —. Il nostro governo è contrario e proibisce severamente i crimini informatici». Fbi e Cia, informati dell'esistenza di GhostNet, non hanno commentato. Certo appare molto inquietante il fatto che la rete sarebbe ancora attiva. I computer attaccati erano soprattutto in Paesi asiatici, ma è stato monitorato anche, per mezza giornata, un pc della Nato e uno dell'ambasciata indiana a Washington. Secondo i ricercatori l'operazione GhostNet è l'attacco hacker più vasto mai realizzato: le spie elettroniche continuerebbero a infiltrare una decina di nuovi computer a settimana. Particolare ancor più raggelante: gli hacker non solo hanno curiosato negli anfratti di desktop e cartelle segrete. Abilissimi, sono stati in grado di accendere a distanza le telecamerine inserite nei pc per «osservare» ambienti riservati (e magari agenti del controspionaggio) al di là dell'oceano. Scenario da fantascienza? Forse. Ma la Cina è in grado di trasformare in realtà sceneggiature adatte forse a film della serie Mission Impossible. Un'idea gli americani l'avevano già avuta nella primavera del 2001, dopo la collisione sopra l'isola di Hainan tra un aereo spia Usa e un caccia cinese. Nei giorni seguenti, centinaia di hacker della Repubblica popolare misero a dura prova le difese informatiche di banche e istituzioni americane. Un attacco che il governo di Pechino «non aveva né voluto né provocato». Forse. Ma in Cina, dove Internet è monitorata 24 su 24, pochi dubitano sulla spontaneità dell'azione di pirati informatici. Tanto più che l'esercito dispone di una divisione per la «guerra elettronica» tanto segreta quanto abile. Nel 2007, un altro attacco agli Usa aveva evidenziato un piano minaccioso: gli hacker avevano l'intenzione di impadronirsi dei sistemi di un bombardiere americano. Uno scenario da Dottor Stranamore. Paolo Salom All'attacco Sopra, un soldato cinese. L'esercito di Pechino ha costituito una divisione segreta per la «guerra informatica»

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Cortei da Londra a Roma contro il vertice del G20 (sezione: Globalizzazione)

( da "Corriere della Sera" del 29-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Cronache - data: 2009-03-29 num: - pag: 17 categoria: REDAZIONALE Manifestazioni Sindacati, studenti e precari: non pagheremo la vostra crisi Cortei da Londra a Roma contro il vertice del G20 Il vice presidente Usa Biden: «Dateci una chance» Proteste in tutta Europa per il vertice dei ministri delle Finanze e dei governatori delle banche. E a Roma apre il «G8-Social Summit» ROMA — «Non vogliamo pagare la vostra crisi», questo lo slogan che si è levato ieri dalle piazze delle principali capitali europee alla vigilia del G20, il vertice dei ministri delle Finanze e dei governatori delle banche centrali dei Paesi più indu-strializzati, in programma mercoledì e giovedì (1-2 aprile) a Londra. Sindacati, studenti, no global, precari, disoccupati, senza- casa, ambientalisti, pacifisti, immigrati, in migliaia hanno manifestato a Roma, Londra, Parigi, Vienna, Berlino, Francoforte, per chiedere ai governi che la crisi economica mondiale venga affrontata pensando più alla gente che alle banche. La marcia londinese, la più imponente, ha visto sfilare centomila persone, 35 mila secondo la polizia, che hanno raggiunto Hyde Park con una sola parola d'ordine: «Put People first», prima le persone. Un messaggio che, comunque, sembra essere già stato raccolto dal vicepresidente Usa, Joe Biden. Il numero due della Casa Bianca, parlando dal Cile, ha rivolto ieri un appello ai manifestanti di Londra: «Dateci una chance per uscire da questo G20 con delle proposte concrete — ha detto —. Ascoltate quello che abbiamo da dire». In queste ore, però, c'è grande tensione anche a Roma, dove proprio oggi alla Farnesina si aprirà un altro vertice delicato, il «G8-Social Summit 2009», convocato dal ministro italiano del Welfare, Maurizio Sacconi. Durerà fino a martedì, ma già da domani si uniranno al tavolo i ministri del Lavoro di Cina, India, Brasile, Messico, Egitto e Sud Africa e il G8 diventerà così un G14. Il corteo romano di ieri, organizzato dai sindacati autonomi Cobas, Cub e Sdl («Siamo in cinquantamila»), da piazza della Repubblica a piazza Navona, ha visto la partecipazione anche degli studenti dell'Onda, anarchici e centri sociali. Presenti tra gli altri il segretario nazionale del Prc Paolo Ferrero e l'ex parlamentare dei Verdi Paolo Cento. Per fortuna, alla fine, niente incidenti. Fumogeni sono stati tirati contro l'Altare della Patria; vernice rossa, uova, sassi e petardi contro banche e agenzie immobiliari (al grido di «Ridateci i soldi» e «Casa per tutti»); e scarpe, da parte dei «Guerriglieri anomali», sono state lanciate contro il palazzo della Funzione Pubblica (il ministro Brunetta aveva definito «guerriglieri» gli universitari romani dopo gli scontri dei giorni scorsi con le forze dell'ordine). Cori degli studenti anche contro il prefetto Pecoraro e il sindaco Alemanno per il nuovo protocollo che disciplina i cortei: «No al protocollo, Onda fuori controllo» e «Alemanno blocchiamo Roma come ci pare». Fabrizio Caccia In marcia Qui accanto la manifestazione anti G20 svoltasi ieri a Roma (Ansa). Più a sinistra, il corteo a Londra (Epa)

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Piccone e badile, i volontari il ponte Navetta (sezione: Globalizzazione)

( da "Gazzetta di Parma (abbonati)" del 29-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

CRONACA 29-03-2009 AMBIENTE PULITO UNA SQUADRA DI 15 PERSONE SUPPORTATA DAI SOMMOZZATORI DEL FIAS Piccone e badile, i volontari «liberano» il ponte Navetta Via i tronchi e il fango dai piloni: il superlavoro della Protezione civile Pierluigi Dallapina II Più di cinque ore con i piedi nell'acqua gelida del torrente Baganza per liberare i piloni del ponte Navetta dall'ammasso di tronchi, fango e rami trasportati dalla piena. I volontari della Protezione civile di Parma ieri mattina sono arrivati sul greto del torrente poco dopo le 8 a bordo di due fuori strada accompagnati da una terna, una specie di muletto dotato di una benna per scavare, e da un camion per il trasporto del legno impregnato di acqua e terra che si era compattato attorno ai sostegni del ponte ciclopedonale. E che con le piogge primaverili rischiava di trasformarsi in una diga in grado di frenare il corso del torrente, mettendo a rischio la stabilità stessa del ponte. «E' per questo che il Comune ha subito attivato i volontari - spiega Fabio Fecci, assessore alla Sicurezza con delega alla Protezione civile - cercando di realizzare un intervento di prevenzione. Opere di questo tipo sono di fondamentale importanza, perché cercano di scongiurare i rischi di carattere idraulico legati alle piene». Armati di piccone, badile e soprattutto di buona volontà, una quindicina di volontari coordinati da Bruno Boschetti è stata tutta la mattinata con i piedi in ammollo nel torrente, faticando non poco a disincagliare i tronchi dal groviglio di fango e detriti che avvolgeva ogni pilone del ponte. Sotto l'occhio vigile di Claudio Pattini, responsabile della Protezione civile per il Comune, e di Fabio Paterlini, tecnico inviato dall'amministrazione, le squadre di volontari si sono servite di un cavo d'acciaio attaccato alle jeep per trascinare i tronchi sulla riva. Un'operazione che ha richiesto l'aiuto dei sommozzatori del Fias, letteralmente immersi nella corrente, ma protetti dal freddo dalle loro tute stagne. Una volta fuori dall'acqua i tronchi sono stati fatti a pezzi con una motosega, per essere più facilmente trasportabili. Poco dopo le 13 il gruppo di lavoro - composto da Arci Il Ponte, Aics Logistica, sommozzatori Fias, Nip e da Franco Battistini della Protezione civile di Fidenza - era riuscito a sgomberare buona parte dei piloni del ponte Navetta. «Fare pulizia sotto i ponti significa fare prevenzione - fa notare Pattini - mentre troppo spesso si fa prevenzione dopo un'emergenza». «Era un intervento necessario - sottolinea Marco Ablondi, consigliere comunale presente durante i lavori - ma oltre che nel greto del torrente bisognerebbe intervenire anche sul ponte, liberando le bocchette di scolo dalla ghiaia. Ma soprattutto il Comune dovrebbe asfaltare la pista ciclabile lungo via Baganza, perché con le piogge si allaga mentre d'estate sparge nuvole di polvere». Prevenzione L'operazione di pulizia del greto del Baganza.

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E con il telefonino etnico risparmiano cinesi e filippini (sezione: Globalizzazione)

( da "Corriere della Sera" del 29-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Focus - data: 2009-03-29 num: - pag: 9 categoria: REDAZIONALE Il caso Successo di Smart Pinoy e Daily Telecom che offrono sim e contratti alle due comunità presenti in Italia E con il telefonino etnico risparmiano cinesi e filippini L'Italia, secondo la società di analisi Gartner, è con la Spagna il Paese d'Europa dove nei prossimi quattro anni gli operatori mobili virtuali cresceranno di più. Partiti dopo l'Inghilterra e la Germania in questo nuovo campionato della comunicazione, stiamo recuperando in fretta lo svantaggio. Rispetto al milione e mezzo del 2008, nel 2012 avremo oltre 7 milioni di utenti. In particolare crescerà velocemente il mercato della telefonia etnica, dedicata alle comunità di immigrati, che ha il ritmo di sviluppo più forte. La prima società telefonica a capire e interpretare le esigenze di questa vivacissima nicchia di mercato è stata Wind, che ha proposto soluzioni low-cost per chi fa chiamate verso i Paesi di provenienza in Europa orientale, Asia, Africa e America Latina. Wind è un operatore mobile tradizionale, cioè dotato di proprie infrastrutture di rete. Poi, a partire dal 2007, sono arrivati gli operatori mobili virtuali. Smart Pinoy per esempio è stata creata dalla telecom delle Filippine Pldt. Nata un anno fa per servire la comunità filippina in Italia (106 mila residenti secondo le stime Caritas), offre i propri servizi sulla rete di 3 e oggi conta circa 18 mila abbonati. «Oltre a una soluzione base uguale per tutti — dice il direttore marketing Leo Giovanni Jose — proponiamo "Noypi Filipinas", un piano tariffario dedicato ai nostri connazionali che chiamano spesso il Paese d'origine, e "Noypi Italia", il piano tariffario flat (a forfait, ndr) per chi telefona nel Paese ospite ». Oltre alla telefonia propriamente detta vengono offerti servizi a piccolo valore aggiunto come le suonerie scaricabili e, molto più importante, un'assistenza 24 ore su 24 in lingua filippina. Più o meno sulla stessa linea si muove Daily Telecom, l'altro operatore virtuale «etnico» rivolto alla comunità cinese in Italia (più di 150 mila persone). La società, che usa la rete Vodafone, punta esclusivamente su formule flat e infatti non rientra nel novero di quelle che siamo riusciti a mettere a confronto nell'altro articolo. Esempio: il piano tariffario «Daily China 10» prevede 500 minuti gratis al mese verso la Cina, 5 centesimi al minuto verso utenti Daily Telecom e 10 verso clienti di altri operatori fissi e mobili, con un canone mensile di 10 euro. Altro esempio: il piano «Daily Italy 3» prevede 100 minuti gratis verso Daily Telecom, 12 centesimi al minuto verso fissi e mobili con un canone mensile di 3 euro. Tra gli operatori virtuali non etnici, quello che ha sviluppato con maggior decisione e struttura più solida un'offerta mirata per gli immigrati è il leader di mercato PosteMobile. «è un tipo di clientela — dice l'amministratore delegato Roberto Giacchi — estremamente attenta e ben informata, anche grazie a un'efficace rete interna di passaparola basata su figure di persone guida all'interno della comunità. Rispetto a un italiano, un immigrato spende circa il 30 per cento in più al mese per telefonare, dunque cerca costantemente le condizioni migliori e, di solito, usa più di una sim». Una clientela di questo tipo — al tempo stesso alto spendente (secondo il gergo commerciale) e molto esigente — alimenta la competizione tra le offerte e di conseguenza la discesa dei prezzi, cui contribuisce anche il calo delle tariffe di terminazione. Ecco perché probabilmente la sola politica degli sconti e la pubblicità martellante in prospettiva non basteranno più. Servirà anche altro. Probabilmente avrà successo chi riuscirà a offrire servizi a valore aggiunto più sofisticati. «Questo tipo di servizi - — conferma Giacchi — presuppone una dotazione informatica tutt'altro che virtuale, di cui non tutti gli operatori dispongono. Ed è quella che sempre più farà la differenza. Noi per esempio stiamo per lanciare un servizio di trasferimento di denaro via telefonino che eviterà ai nostri clienti di dover andare all'ufficio postale, fare la fila ed eseguire le operazioni di persona. Di questo passo, in prospettiva, la telefonia mobile virtuale diventerà più conveniente degli stessi phone center, oggi ancora i più economici». Ed.Seg.

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0,35TG3 0,45TELECAMERE Attualità 1,45FUORI ORARIO Cose (mai) viste. Segni di cine... (sezione: Globalizzazione)

( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del 29-03-2009)
Pubblicato anche in: (Nazione, La (Firenze)) (Giorno, Il (Milano))

Argomenti: Cina Usa

OGGI IN TV pag. 32 0,35TG3 0,45TELECAMERE Attualità 1,45FUORI ORARIO Cose (mai) viste. Segni di cine... 0,35TG3 0,45TELECAMERE Attualità 1,45FUORI ORARIO Cose (mai) viste. Segni di cinema dallo spazio profondo 1,50SIGNS Film fantascienza (Usa, 2002) con Mel Gibson 3,40UN CASO FORTUNATO Film di Gordon Wiles. Con Stuart Erwin, Helen Chandler

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Al via la gara di design per la casa-museo di Bruce Lee in Cina (sezione: Globalizzazione)

( da "Adnkronos" del 29-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Al via la gara di design per la casa-museo di Bruce Lee in Cina Il bando arriva dopo l'accordo raggiunto tra il governo di Pechino e il proprietario della villa a due piani, il milionario Yu Panglin, che ha acconsentito a donare la proprietà, valutata oltre 12 milioni di dollari Usa, in cui il famoso inquilino ha abitato negli ultimi anni di vita insieme alla moglie commenta 0 vota 0 tutte le notizie di ESTERI ultimo aggiornamento: 29 marzo, ore 09:41

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Diplomi per la Protezione civile (sezione: Globalizzazione)

( da "Stampa, La" del 29-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

TOIRANO Diplomi per la Protezione civile Consegna dei diplomi per la Protezione civile di Toirano dopo il corso antincendio svoltosi nell'aeroporto di Villanova d'Albenga. La squadra potrà così intervenire e collaborare per lo spegnimento degli incendi boschivi. Nella foto i militi che hanno ottenuto il diploma: il caposquadra Flavio Gandolfo Vigliano, Carlo Zimbato, Annamaria Maggio, Floriano Cazacu, Stefano Baglieri e Salvatore Sansone.\

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G8, tutele sociali contro la recessione Da oggi a martedì riuniti nella capitale i ministri del Lavoro degli Otto Grandi. L'occupazione resta la priorità di ogni politica di fuoriu (sezione: Globalizzazione)

( da "Giornale di Brescia" del 29-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Edizione: 29/03/2009 testata: Giornale di Brescia sezione:in primo piano Crisi Vertice internazionale a Roma G8, tutele sociali contro la recessione Da oggi a martedì riuniti nella capitale i ministri del Lavoro degli Otto Grandi. L'occupazione resta la priorità di ogni politica di fuoriuscita dal tunnel. L'Italia proporrà un patto globale. I sistemi assistenziali e previdenziali per elaborare una risposta globale ai problemi dell'occupazione" title="Lavoro in fonderia. Vertice di tre giorni a Roma dei ministri del G8 per elaborare una risposta globale ai problemi dell'occupazione" onClick="showImage('http://www.giornaledibrescia.it/gdbonline/contenuti/20090329/foto/full_brescia_86.jpg',600,498)"> Lavoro in fonderia. Vertice di tre giorni a Roma dei ministri del G8 per elaborare una risposta globale ai problemi dell'occupazione ROMAPolitiche di occupazione e sostenibilità sociale, la protezione sociale e occupazionale, l'impatto della crisi, sistemi di assistenza e previdenziali. Sono i temi attorno ai quali si discuterà al «Social Summit» che si terrà a Roma, a partire da quest'oggi (fino a martedì), nell'ambito della riunione dei ministri del Lavoro del G8 che chiuderà il terzo mese della presidenza italiana del club degli Otto Grandi. Questa, che è la prima assise internazionale dedicata alle conseguenze sociali della crisi economica, sarà l'occasione per definire possibili interventi dei singoli Stati e azioni coordinate a livello internazionale. Nelle intenzioni del Governo italiano sarà un vero e proprio «Social Summit» che, ha detto il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, punterà l'attenzione sulle persone. «People first»: le persone innanzitutto. E l'Italia, che presiede il G8, proporrà di discutere di un vero e proprio «Patto globale di protezione sociale». Tra i presenti Cina, India, Brasile, Egitto Essenziale il dialogo con le parti sociali, e, infatti i lavori del «Social Summit» si apriranno con le consultazioni tra i ministri del G8, le organizzazioni internazionali e le parti sociali. La priorità è, ovviamente, il lavoro. I Paesi del gruppo G8 illustreranno le conseguenze della crisi sui mercati del lavoro nazionali, in termini di perdite di posti, utilizzo dei sussidi di disoccupazione, ma anche di misure adottate per tutelare posti e redditi. Si discuterà dei migliori sistemi di protezione sociale nella consapevolezza che una strategia che ponga il «lavoro come priorità assoluta» presuppone un equilibrio tra le azioni relative a domanda e offerta di lavoro. Temi che dovranno essere affrontati anche a livello globale e per questo il G8 ha allargato i lavori anche a Cina, India, Brasile, Messico, Sud Africa, ed Egitto. Gioie e dolori della globalizzazione: l'integrazione dei mercati del lavoro, infatti, ha prodotto una localizzazione della produzione sempre più ampia, un effetto negativo sulla distribuzione delle retribuzioni nei Paesi progrediti, un aumento dei flussi migratori, politiche che hanno sottostimato la dimensione umana.Ora è il momento di porre le «persone al centro». Per questo nel nuovo contesto della governabilità globale, le organizzazioni internazionali dovranno considerare la dimensione sociale come uno dei fattori principali per la stabilità e la crescita. Il calendario della tre giorni Al summit oltre a Unione Europea, presente con il Commissario europeo per l'occupazione, ci sarà l'Ocse, l'Organizzazione per la cooperazione allo sviluppo economico, il Fondo monetario internazionale e le Nazioni unite, con l'Organizzazione internazionale del lavoro (Oil). Quanto al calendario, oggi il summit si aprirà con una conferenza stampa del ministro del Lavoro italiano Maurizio Sacconi insieme ai segretari generali delle due organizzazioni dell'Ocse, la Trade union advisory committee (Tuac) e la Business and industry advisory committee (Biac), ai segretari generali di Cgil, Cisl e Uil e al vicepresidente per le relazioni industriali di Confindustria. Seguiranno incontri tra i ministri, i capi delle organizzazioni internazionali e le parti sociali. Domani, in mattinata, è prevista una sessione con le organizzazioni internazionali, con l'intervento del ministro degli Esteri, Franco Frattini, di Sacconi e del viceministro del Lavoro giapponese Takao Watanabe in qualità di presidente uscente G8. La prima sessione plenaria vedrà l'intervento del direttore generale dell'Ocse Anguel Gurria, mentre nel pomeriggio si terrà il G8 Plus, con la presenza cioè degli altri 6 Paesi, con il ministro dell'Economia Giulio Tremonti e il direttore generale dell'Ilo Juan Somavia. Martedì alla sessione, sempre allargata, parteciperà il primo vicedirettore dell'Fmi John Lipsky. Le conclusioni saranno affidate al ministro Sacconi che terrà la conferenza stampa presente Berlusconi.

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il desiderio? più cultura (sezione: Globalizzazione)

( da "Tirreno, Il" del 29-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

LA CURIOSITA' Il desiderio? Più cultura Come immagini Prato tra 10 anni? In una lunga classifica di risposte date, composta da tante idee e sogni quante le teste dei partecipanti al Town Meeting, al primo posto c'è il desiderio di una città più vivace dal punto di vista culturale. Una risposta che ha positivamente stupito anche lo scrittore Edoardo Nesi, componente del Comitato di garanzia: «Evidentemente le persone iniziano a rendersi conto che viviamo in un mondo troppo complicato per essere affrontato solo con gli strumenti del passato. Lavorare non basta più, occorre essere preparati culturalmente per affrontare i problemi di oggi dovuti principalmente alla globalizzazione».

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Radio Camorra e "Gomorra" tedesco (sezione: Globalizzazione)

( da "Blogosfere" del 29-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Mar 0929 Radio Camorra e "Gomorra" tedesco Pubblicato da Luca Dello Iacovo alle 08:00 in globalizzazione Radio Camorra. Il rap contro l'organizzazione criminale campana http://gilioli.blogautore.espresso.repubblica.it/2009/03/26/radio-camorra/ Ndrangheta in Germania. E le mafie in Europa. Un libro che denuncia l'espansione delle ndrine nella nazione tedesca, soprattutto nei territori meridionali (Ruhr, Sassonia e Turingia). L'autrice, Petra Reski, è stata minacciata. http://www.beppegrillo.it/2009/03/petra_reski_del.html Roberto Saviano ospite da Fabio Fazio a "Che tempo che fa". Prima parte. Le altre le trovate qui

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"In Italia un forum globale sul clima" (sezione: Globalizzazione)

( da "Stampaweb, La" del 29-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

NEW YORK La Casa Bianca ha deciso di prendere di petto la questione planetaria dell’energia e del clima, segnando un’inversione netta rispetto all’amministrazione Bush. Il presidente Usa Barack Obama ha invitato a discutere dell’argomento i leader dei 16 Paesi più ricchi, in un summit che si terrà a Washington il 27 e il 28 aprile e che avrà una tappa italiana a margine del vertice del G8 della Maddalena, che si svolgerà dall’8 al 10 luglio. In proposito, Obama ha scritto al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, e il governo italiano ha dato, a stretto giro di posta, la disponibilità a organizzare i colloqui sul clima durante il G8. Secondo il comunicato della Casa bianca, il Forum avrà per obiettivo quello di «facilitare il dialogo fra i grandi Paesi industrializzati e quelli in via di sviluppo, aiutare a creare le condizioni politiche necessarie per arrivare a un risultato nel corso dei negoziati sul cambiamento climatico dell’Onu che si terranno a dicembre a Copenhagen». Una riunione preparatoria, dunque, si terrà al Dipartimento di stato americano, a Washington, il 27 e 28 aprile, e ad essa parteciperanno, oltre agli Stati Uniti, i rappresentanti delle 16 maggiori economie mondiali e il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon. Poi il vertice in Italia, alla Maddalena, in concomitanza con il G8 di luglio I Paesi che prenderanno parte al Forum convocato da Obama sono: Australia, Brasile, Canada, Cina, Francia, Germania, India, Indonesia, Italia, Giappone, Corea del Sud, Messico, Russia, Sudafrica, Regno Unito, Stati Uniti e Unione europea. La riunione della Convenzione Onu sui cambiamenti climatici, in dicembre a Copenhagen, dovrà consentire di arrivare a un nuovo accordo che segua alla prima fase del protocollo di Kyoto, in scadenza a fine 2012. Una prima sessione di negoziati si apre oggi a Bonn sotto l’egida delle Nazioni unite. Alla riunione è attesa la partecipazione degli Stati uniti, che sotto l’amministrazione Bush sono invece sempre risultati come i grandi assenti: gli Usa non hanno mai ratificato il protocollo di Kyoto. Nel suo piano di rilancio dell’economia americana, Barack Obama ha indicato che decine di miliardi di dollari verranno interamente dedicati alla lotta contro il riscaldamento climatico. A Bonn i paesi industrializzati dovranno precisare concretamente in quali percentuali sono pronti a ridurre le emissioni di gas nocivi entro il 2020 rispetto al 1990, e più a lungo termine, fino al 2050. Ieri, nella giornata dell’Earth-hour, il Wwf ha commentato: «Un segnale di speranza».

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WTA Miami: Garbin ko, fuori a sorpesa la Jankovic (sezione: Globalizzazione)

( da "Datasport" del 29-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

WTA Miami: Garbin ko, fuori a sorpesa la Jankovic (Tathiana Garbin/Foto LaPresse) (AGM-DS) - 29/03/2009 10.59.35 - (AGM-DS) - Milano, 29 marzo - Finisce anche l'avventura di Tathiana Garbin al torneo WTA di Miami (cemento, $ 4.500.000). Dopo i ko di Santangelo ed Errani, l'altra azzurra impegnata negli Stati Uniti è stata sconfitta in due set, piuttosto nettamente, da parte della Zvonareva. L'unica italiana rimasta in corsa è Flavia Pennetta che sfiderà Amelie Mauresmo nella giornata di oggi. Grande sorpresa per l'eliminazione di Jelena Jankovic, testa di serie n 3 del torneo, mentre passano senza problemi le sorelle Williams. I risultati del secondo turno: [1] S Williams (USA) b [WC] A Glatch (USA) 62 63 G Dulko (ARG) b [3] J Jankovic (SRB) 64 76(5) [5] V Williams (USA) b S Peer (ISR) 63 63 [6] V Zvonareva (RUS) b T Garbin (ITA) 64 61 [9] N Petrova (RUS) b [Q] M Krajicek (OLA) 36 64 62 [10] A Radwanska (POL) b T Tanasugarn (THA) 46 63 62 [14] A Cornet (FRA) b B Zahlavova Strycova (CZE) 64 76(4) [16] D Cibulkova (SVK) b [Q] K Sprem (CRO) 64 63 [17] J Zheng (CIN) b [Q] J Goerges (GER) 64 62 [19] A Medina Garrigues (SPA) b A Kudryavtseva (RUS) 76(3) 64 [21] K Kanepi (EST) b M Martinez Sanchez (SPA) 46 64 75 E Makarova (RUS) b [23] A Sugiyama (JPN) 63 64 [26] I Benesova (CZE) b S Lisicki (GER) 62 64 A Groenefeld (GER) b [30] S Errani (ITA) 64 63 N Li (CIN) b [29] A Wozniak (CAN) 75 63 [32] S Peng (CIN) b M Santangelo (ITA) 75 63

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Si era parlato di Isabella Biagini che stava affrontando un lungo periodo di povertà: abbandonata e dimenticata da tutti (sezione: Globalizzazione)

( da "Riformista, Il" del 29-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Si era parlato di Isabella Biagini che stava affrontando un lungo periodo di povertà: abbandonata e dimenticata da tutti Si era parlato di Isabella Biagini che stava affrontando un lungo periodo di povertà: abbandonata e dimenticata da tutti. Quando la notizia è comparsa sul settimanale, ecco che si sono mossi tutti. Ha ricevuto notizie di parenti, si è fatto vivo qualche regista ed è scattata una gara di solidarietà. Menhir non l'avrebbe detto e invece per fortuna qualcuno si è ricordato di questa attrice che per anni aveva raccontato il personaggio della svampita bella, elegante, ma un po' fuori di testa. La solidarietà è importante proprio perché testimonia che pure in un mondo globalizzato, pur con in atto una crisi economica di vaste proporzioni e con effetti talvolta devastanti, l'uomo è rimasto capace di tendere la mano ad un simile che ha decisamente più problemi di lui. 29/03/2009

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Più che G20, sarà G2 Il rapporto Usa-Cina (sezione: Globalizzazione)

( da "Riformista, Il" del 29-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Più che G20, sarà G2 Il rapporto Usa-Cina È inutile negarlo. Stati Uniti e Europa si avviano al vertice G20 di Londra di martedì su posizioni diverse, se non proprio contrapposte. Questo è particolarmente visibile nel campo delle politiche macroeconomiche. Obama ha annunciato un programma di stimolo fiscale molto ambizioso, dell'ordine del 6 per cento del Pil, che si aggiunge alle altre misure mobilizzate per il salvataggio del sistema finanziario, secondo il (nuovo) piano lanciato dal segretario del Tesoro Geithner. Washington, inoltre, non esclude nuove misure di sostegno se quelle previste si rivelassero insufficienti, Congresso permettendo. I paesi dell'Unione Europea nel vertice di preparazione per il G20 hanno invece confermato la loro intenzione di non accrescere l'ammontare dei pacchetti di stimolo già decisi, che in alcuni casi, come quello della Germania sono comunque non trascurabili (superiore al 2.5 per cento del Pil). Molti osservatori ritengono che tutto ciò non sia comunque sufficiente a portare fuori l'economia globale fuori dalla recessione (comunque non prima del 2010). Parziale sostegno a questa opinione viene dalle simulazioni di alcune istituzioni internazionali che mostrano che uno stimolo fiscale coordinato da parte di Stati Uniti, Europa e Giappone avrebbe un effetto amplificativo assai rilevante e risultati decisamente migliori in termini di sostegno alla domanda. Gli europei ribattono che, soprattutto per alcuni paesi dell'Unione, l'effetto espansivo dei pacchetti fiscali potrebbe essere fortemente ridotto dalla debolezza della finanza pubblica. L'aumento del debito indotto dalle politiche espansive comporterebbe un aumento dei tassi di interesse con conseguenze negative per la crescita e l'occupazione. Inoltre, si aggiunge, in molti casi i trasferimenti alle famiglie finirebbero, data la incertezza sul futuro, per aumentare il risparmio invece che il consumo, senza sostenere la crescita. È difficile dire se lo stimolo sia troppo o troppo poco. Importante è che le autorità di politica economica e monetaria non abbassino la guardia, e che dichiarino apertamente di essere pronte a fare di più, Le differenze tra Usa e Europa rischiano però di oscurare il vero punto cruciale, il ruolo della Cina e del suo rapporto con gli Stati Uniti, il cosidetto G2. Il G2 ha rappresentato il rapporto economico strategico piu delicato degli ultimi anni e lo rimane tutt'ora. La principale controparte del deficit corrente americano è il surplus cinese. Negli Stati Uniti i cinesi inviano merci ma anche capitali. La Cina non puo permettersi una economia americana in recessione prolungata. Troppo importante è per loro quel mercato ma anche la sostenibilità del debito pubblico che contribuiscono a finanziare (come ha recentemente ricordato il viceministro dell'economia di Pechino). Gli Stati Uniti hanno bisogno di una crescita cinese che non perda troppa velocità. Da questo punto di vista la soluzione ideale sarebbe una maggiore espansione della domanda interna cinese, sopratutto un aumento dei consumi delle famiglie, che compensi almeno in parte il maggiore risparmio delle famiglie americane che inevitabilmente si accumulerà negli anni a venire. E sarebbe anche importante che la Cina potesse continuare, almeno in parte, a investire le proprie riserve sul mercato finanziario americano. Un vero passo in avanti, che difficilmente il G20 realizzerà, dovrebbe coinvolgere tutti e tre gli attori e su diversi fronti. Sul piano del rilancio macroeconomico che, coordinato dai tre poli, avrebbe maggiore impatto sulla domanda mondiale. Sul piano della ricostruzione dei sistemi finanziari, che siano pur regolati da autorità nazionali o regionali, dovrebbero convergere verso un quadro di regole comuni. Sul piano della apertura dei mercati, delle merci e dei capitali, Tutto ciò richiederebbe un accordo sulle misure per l'emergenza, ma anche un accordo sulla governance del sistema nel più lungo periodo. Sia gli appelli alla gestione comune dell'emergenza che la riforma della governance rimarranno però lettera morta se non ci saranno passi significativi verso un'effettiva integrazione della Cina (e di altri paesi emergenti) nella gestione del sistema globale. La Cina deve avere più peso nelle istituzioni di cui è già membro (come il Fondo monetario) e deve essere coinvolta nelle istituzioni di cui non fa parte (come il Financial Stability Forum, che diventa Financial Stability Board, e l'Ocse). Scelte che aumentano il potere decisionale ma anche il coinvolgimento dei grandi paesi emergenti. Sta a Europa e Stati Uniti fare passi decisivi in questa direzione. L'uscita dalla crisi ancora non si vede. Nessuno si puo permettere che i vertici dei leader mondiali siano dei fallimenti... Ciò non farebbe che diminuire ulteriormente la vera risorsa scarsa del sistema globale: la fiducia. di Pier Carlo Padoan 29/03/2009

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Crisi Usa, default numero quarantasei (sezione: Globalizzazione)

( da "Riformista, Il" del 29-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

LE NOTIZIE Crisi Usa, default numero quarantasei Fallisce la Omni National Bank. È la ventunesima banca che fallisce quest'anno negli Stati Uniti, e la quarantaseiesima dall'inizio del 2008. La Omni National Bank, che ha asset per 956 milioni di dollari e depositi per 796 milioni, passa sotto il controllo della Fdic, Federal Deposit Insurance Corporation. Gli aiuti federali, spiegano le autorità statunitensi, sono indispensabili «a causa di pratiche poco sicure» che hanno portato la banca ad accumulare «perdite sostanziali». Sempre negli Stati Uniti, al numero uno della Goldman Sachs è stato tagliato il compenso del 2008 del 98,4 per cento dopo che la banca ha fatto fronte alle pesanti svalutazioni e alle perdite determinate dagli investimenti in asset tossici. Lloyd Blankfein ha così percepito 1,1 milioni di dollari contro gli oltre 70 milioni di dollari percepiti nel 2007. Oggi a Roma la riunione dei ministri del welfare del G8, il giorno dopo la manifestazione di protesta di studenti e sindacati di base che ieri hanno sfilato per le strade della Capitale. Secondo gli organizzatori i partecipanti sono stati seimila. Il G8- Social Summit 2009, in programma fino a martedì 31 marzo, è il primo vertice dedicato alla dimensione sociale e agli aspetti del lavoro dall'inizio della crisi economica. L'obiettivo è discutere misure per fare fronte alla disoccupazione, per sostenere il reddito delle famiglie e chi perde l'impiego. All'incontro parteciperanno anche i ministri del Lavoro di Cina, India, Brasile, Messico, Sud Africa ed Egitto (il secondo giorno il G8 diventerà G14) e organizzazioni internazionali, tra cui l'Unione Europea, il Fondo Monetario Internazionale, l'Ocse e l'Ilo, l'organizzazione internazionale del lavoro. «Faremo una proposta di merito e di metodo e in particolare proporremo un patto globale per la protezione sociale» con l'obiettivo di arrivare a una dichiarazione comune «che conterrà misure di riferimento per tutti i paesi», ha annunciato il ministro del Lavoro italiano Maurizio Sacconi. Sempre ieri, anche a Londra 15 mila persone sono scese in piazza per manifestare contro la riunione del G20. Il corteo, ribattezzato «Put peolpe first» (la gente prima di tutto) è stato organizzato da oltre cento gruppi tra pacifisti, no global e ambientalisti. Manifestazioni anche a Berlino, Francoforte e Bruxelles, dove i partecipanti indossavano maschere raffiguranti i venti leader mondiali, contro il vertice londinese e contro il summit della Nato previsto in Francia e Germania il 4 aprile. Quote latte e imprese a rischio. Con la mancata conversione del decreto legge sulle quote latte, sarebbero a rischio 350 mila imprese agricole. È quanto afferma il presidente della Coldiretti, Sergio Marini, in merito al decreto che deve essere convertito in legge entro il 6 aprile per non decadere.   Alta velocità: nuove offerte. Partono mercoledì prossimo. primo aprile, le nuove tariffe per viaggiare in Alta velocità. Lo annuncia Ferrovie dello Stato, precisando che «i nuovi prezzi sostituiranno l'offerta di lancio che prevedeva una sconto del 10 per cento sui prezzi massimi».   Norvegia pronta a finanziare l'Fmi. La Norvegia è pronta a finanziare il Fondo monetario internazionale mettendo a disposizione fino a 4,5 miliardi di dollari. Lo ha annunciato il direttore generale del Fondo monetario internazionale Dominique Strauss- Kahn. Lo stanziamento, che si aggiunge ai passi già fatti dall'Unione Europea e dal governo giapponese, è mirato a «permettere al Fondo stesso di poter rispondere» in maniera ancora più adeguata «ai bisogni dei suoi paesi membri» alle prese con la crisi internazionale. 29/03/2009

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Come tradurre la crisi finanziaria in opportunità (sezione: Globalizzazione)

( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 29-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Commenti Pagina 349 Come tradurre la crisi finanziaria in opportunità --> Il Consiglio europeo di primavera ha approvato le proposte Ecofin per affrontare la crisi al vertice G20 del 2 aprile a Londra. È utile ricordare in sintesi i punti focali che l'Unione europea (Ue) proporrà e difenderà al vertice: «Occorre minimizzare con mezzi appropriati i rischi di future crisi finanziarie sistemiche; le autorità pubbliche devono avere la forza di essere in grado di gestire effettivamente e con efficienza le crisi finanziarie; la regolarizzazione deve essere estesa, a questo scopo, agli attori che manovrano strumenti rilevanti per la stabilità finanziaria e che non sono stati finora sufficientemente regolati, in modo particolare gli "hedge funds"; le agenzie di rating debbono essere assoggettate a registrazione e supervisione; tutto ciò dovrà essere supportato da una forte iniziativa dell'Ue nel rivedere gli standard contabili internazionali con l'obiettivo di creare un unico standard globale di alta qualità, così come le "istituzioni che definiscono gli standard" ( governance of standard setting-bodies ) che includeranno gli azionisti» (L'Unione Sarda del 15 marzo). Altra decisione presa e da difendere dall'Ue è la lotta ai paradisi fiscali. La Commissione europea, incaricata della messa in opera delle misure prese dal Consiglio, discusse e fatte proprie dal Parlamento europeo, ha mandato di difendere di concerto con i capi di Stato e di governo europei la posizione dell'Ue al G20, presieduto dal premier Gordon Brown. L'Ue vi illustrerà inoltre le misure anticrisi adottate per rilanciare la crescita e la domanda e come fronteggiare la crescente disoccupazione, confrontandole con le misure prese da altri Paesi come Usa, Giappone, Cina, India, Brasile. Il G20 è composto da: Commissione europea, Germania, Francia, Italia, Gran Bretagna; altri Paesi industrializzati, Stati Uniti, Canada, Giappone, Russia; Paesi emergenti, Cina, India, Brasile, Argentina, Messico, Sud Africa, Arabia Saudita, Australia, Corea del Sud, Indonesia, Turchia. È molto probabile che si aggiungano al gruppo altri due Stati Ue, Olanda e Spagna. Il G20 rappresenta due terzi della popolazione mondiale e del commercio internazionale e l'ottantacinque per cento della crescita media annua globale (Pil). I punti principali del G20 in agenda che dovranno tradursi in impegni dei capi di Stato e di governo sono: «Prendere le azioni necessarie per stabilizzare i mercati finanziari e permettere alle famiglie e alle imprese di affrontare la recessione e uscirne; riformare e rinforzare il sistema finanziario ed economico globale e ri-instaurare fiducia e speranza; rimettere in marcia l'economia globale mediante una crescita sostenibile, un alto livello occupazionale e una forte riduzione della povertà». Il vertice, affrontando la grave crisi, dovrebbe trasformarla in opportunità per creare una genuina nuova era di partenariato socio-economico mondiale, vale a dire in un contratto globale ("global deal"), nel quale ogni Paese al mondo abbia un ruolo da svolgere, traendone beneficio. Non sarà compito facile per i capi di Stato e di governo, riuniti a Londra, rendere operativo questo "contratto globale" che tanta attesa suscita nel mondo, come fu il "New Deal" in stile keynesiano di Franklin Delano Roosevelt che fece uscire l'America dalla Grande Depressione. È noto, infatti, che non esiste una visione concordata a livello tecnico e politico per porre rimedio allo tsunami speculativo finanziario globale (titoli tossici) con le loro pesanti ricadute sull'economia reale e sull'aumento della disoccupazione. A parte gli slogan di buona volontà, forti divergenze esistono nel mondo industrializzato e tra questo con i Paesi emergenti e in via di sviluppo. I media mondiali riportano avvenimenti recenti significativi che avvelenano la "coesione sociale": esasperazione del ceto medio americano di fronte a frodi miliardarie di molti manager d'imprese fallite; manager francese preso in ostaggio dal personale della stessa impresa che chiude i battenti; incendio di pneumatici da parte delle maestranze della Continental tedesca in crisi, nei pressi di Parigi; direttore della Royal Bank of Scotland la cui casa è stata vandalizzata. Questi sono, secondo i media, segnali di una deriva che se continuasse rischierebbe di rompere la "coesione sociale". Per evitare che ciò avvenga, incombe ai potenti politici della Terra riuniti a Londra trovare le soluzioni appropriate per uscire quanto prima dalla crisi globale. Noi ci limitiamo ad esprimere il nostro modesto ma sentito auspicio che questo G20 abbia successo. ANTONIO MARONGIU (marongiuantonio@tiscali.it)

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La Merkel: (sezione: Globalizzazione)

( da "Arena.it, L'" del 29-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

La Merkel: «A Londra non ci saranno miracoli» 29/03/2009 rss e-mail print La Merkel e il ministro Steinbrück Angela Merkel torna a bocciare l'ipotesi di un piano globale di stimoli all'economia attraverso nuovi stanziamenti di spesa. A quattro giorni dal G-20 di Londra, la cancelliera tedesca solleva forti dubbi sulla dilatazione dell'intervento pubblico proposta dal segretario al Tesoro, Tim Geithner, ed insiste sulla richiesta di regole più severe per i mercati finanziari. Il messaggio è affidato ad un'intervista al «Financial Times». «La crisi non si è prodotta perché abbiamo distribuito troppo poco denaro, ma perché abbiamo stimolato la crescita economica con troppo denaro: non è una crescita sostenibile». Quindi occorre concentrarsi su un orizzonte di breve-medio periodo per rimettere in moto l'economia piuttosto che su una nuova architettura finanziaria internazionale. «Stiamo discutendo di questo e il confronto non finirà a Londra», spiega la Merkel smorzando le attese sul summit dei 20 Grandi. Prima ci sarà la verifica sui pacchetti di stimolo per l'economia, di aiuti per le famiglie e di misure a sostegno del sistema bancario internazionale messi in campo dai Paese che partecipano al summit del 2 aprile. A preoccupare i tedeschi è l'impennata della spesa pubblica che rischia di innescare nuovi squilibri come una fiammata di inflazione globale. Non a caso l'affondo arriva dopo l'allarme lanciato dal ministro delle Finanze, Peer Steinbruck, sui maxi-deficit di Stati Uniti e Gran Bretagna considerati una mina vagante per la stabilità di Eurolandia. La ricetta Merkel prevede il ritorno a politiche fiscali sane. In tale direzione si muove anche Londra che ieri ha smentito il consenso a un nuovo piano da duemila miliardi di dollari di aiuti sollecitato dagli Usa. Il ruolo della Cina sarà decisivo invece per gli equilibri monetari. Al G-20 si tornerà a parlare dell'idea del governatore della Banca centrale cinese, Zhou Xiao-Chuan, di rinunciare al dollaro come valuta globale accolta con un secco no dagli Usa e dalla Ue. Intanto a Londra è partita la protesta no global. Ieri 35mila persone hanno sfilato in corteo fino ad Hyde Park con lo slogan «Put the people first» («Date priorità alla gente»). La manifestazione, senza incidenti, ha riunito 150 tra sindacati, ong, movimenti religiosi e ecologisti.

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Obama: vertice sul clima in Italia (sezione: Globalizzazione)

( da "Arena.it, L'" del 29-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Obama: vertice sul clima in Italia PROPOSTA A SORPRESA. A fine aprile un primo summit a Washington e poi appuntamento al G8 in Sardegna 29/03/2009 rss e-mail print Il presidente Usa Barack Obama ROMA Il presidente americano Barak Obama ha invitato i leader dei 16 paesi più ricchi a un forum-vertice a Washington il 27 e 28 aprile che trarrà poi le conclusioni al G8 della Maddalena in Italia dall'8 al 10 luglio. In vista di questo appuntamento Obama ha scritto una lettera al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, nella quale si chiede l'aiuto dell'Italia per riattivare il «Major economies Forum» sull'energia ed i cambiamenti climatici. Berlusconi ha dato il suo via libera affinché la riunione si tenga a margine del G8 della Maddalena. Questa iniziativa conferma la volontà del presidente di far assumere agli Usa la guida della lotta ai cambiamenti climatici. Obama sta lanciando il forum su energia e clima per facilitare un accordo sul riscaldamento globale all'Onu. Nel summit di Washington, ha spiegato la Casa Bianca, i leader delle principali potenze economiche «contribuiranno a generare la necessaria leadership politica» per raggiungere, più avanti durante l'anno, un patto internazionale per tagliare le emissioni di gas serra. I paesi invitati sono Australia, Brasile, Canada, Cina, Corea del Sud, Francia, Germania, Giappone, Gran Bretagna, India, Indonesia, Italia, Messico, Russia, Sud Africa. La Danimarca parteciperà come presidente della Conferenza del dicembre 2009, in vista di una convenzione Onu sul clima. La notizia della convocazione del vertice sul clima corona la giornata di mobilitazione mondiale dell'Earth Hour, l'Ora della Terra, promossa dal Wwf che sta ha visto ieri i simboli e monumenti mondiali e centinaia di milioni di persone per tutto il globo spegnere le luci per un'ora alle 20.30 locali. Earth Hour ha chiesto che si fermino i cambiamenti climatici con un accordo globale: l'impegno di Obama fa capire che la voce di centinaia di milioni di persone è arrivata ai leader della Terra.

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Canada,scoperta rete spionaggio su pc di tutto il mondo,dice Nyt (sezione: Globalizzazione)

( da "Reuters Italia" del 29-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

WASHINGTON (Reuters) - Un gruppo di ricercatori canadesi ha scoperto una vasta operazione di spionaggio informatico ai danni di computer da cui venivano rubati documenti di governi e di uffici privati in tutto il mondo, tra cui quelli del Dalai Lama, secondo quanto riferito dal New York Times. Secondo il quotidiano, un'equipe del Munk Center per gli studi internazionali di Toronto ha detto che almeno 1.295 computer in 103 Paesi sono stati violati in meno di due anni dal sistema di spionaggio, soprannominato GhostNet. Ambasciate, Ministeri degli Esteri, uffici governativi e le sedi del Dalai Lama in India, a Bruxelles, Londra e New York sono alcune delle sedi prese di mira dalla rete di spionaggio, secondo quanto riferito dai ricercatori che hanno detto che non ci sono prove che anche gli uffici del governo Usa siano stati violati. Secondo gli studiosi, responsabili delle violazioni sarebbero dei computer localizzati quasi esclusivamente in Cina, anche se il gruppo di ricercatori non si è spinto a parlare di un coinvolgimento del governo cinese nel sistema, che ha descritto come tuttora attivo. Un portavoce del consolato cinese a New York ha negato la possibilità che la Cina sia coinvolta nell'affaire. I ricercatori di Toronto hanno cominciato il loro lavoro dopo la richiesta da parte dell'ufficio del Dalai Lama, il leader spirituale del Tibet, in esilio, di controllare i propri computer alla ricerca di eventuali software dannosi o malware.

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Obama si presenta al (sezione: Globalizzazione)

( da "Avvenire" del 29-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

MONDO 29-03-2009 Obama si presenta al «Vecchio mondo» Con Medvedev la firma per ridurre le testate nucleari. Proposto un summit per il clima DI ALBERTO SIMONI L' immagine più curiosa e che forse meglio coglie l'essenza della prima volta di Barack O- bama da presidente Usa nel Vecchio Continente, è quella riferita da un funzionario della Nato. «Saranno in tanti a fare di tutto per spuntare una foto al fianco di Obama». E quei tanti non sono i comuni cittadini, ma i leader, ministri e feluche della diplomazia, che per una settimana avranno l'occasione di condividere il palco (o più realisticamente lo stesso luogo chiuso) con Barack Obama. Se l'immagine del presidente si è lievemente appannata dentro le mura di casa, in Europa invece il nome Obama gode di ottime performance. Per questo la Casa Bianca ha pianificato ogni aspetto del viaggio. David Axelrod, lo stratega che ha programmato la scalata alla Casa Bianca e che ora è il capo dei consiglieri, ha preparato un town hall meeting. All'arena di Strasburgo (3 aprile) Obama incontrerà i giovani europei come se fosse in un comizio in New Hampshire. È in fon- do la cifra stessa della presidenza O- bama, fatta di slanci comunicativi, di grandi discorsi e bagni di folla, quella che Axelrod vuole mostrare agli europei arrabbiati con Bush e memori della definizione che di loro diede Donald Rumsfeld, l'ex capo del Pentagono: «Vecchia Europa». L'ambasciatore ceco a Washington Petr Kolar ha fra l'altro riferito che Obama sta cercando a Praga il luogo adatto per tenere un discorso cardine sulla politica estera. Obama vuole e lo ha ripetuto martedì sera in conferenza stampa «restaurare un senso di fiducia nell'abilità degli Usa di avere un ruolo di leadership globale». Ma se l'immagine avrà un effetto importante e Michelle e Barack Obama saranno fotografati più delle star hollywoodiane, quando martedì sera l'Air Force O- ne toccherà il suolo londinese, nella valigia del presidente Usa ci saranno dossier spinosi. Si parte con il G20 mercoledì e giovedì. America da una parte, Germania e Francia dall'altra. D'accordo entrambi sulla necessità di fissare regole al mercato. Ma Parigi e Berlino non vogliono sentir parlare di altri stimoli, ipotesi che l'Amministrazione Obama non ha scartato del tutto. L'accoglienza non è così calorosa se Mirek Topolanek, dimissionario premier ceco ma capo di turno della Ue, ha definito «una strada verso l'inferno» le ricette economiche di Obama. A margine del G20 (ma anche a Praga prima del meeting U- sa- Ue) il capo della Casa Bianca incontrerà una sfilza di capi di Stato e di governo, dall'indiano Manmohan Singh al padrone di casa Gordon Brown, da Zapatero a Sarzkozy e Merkel, sino ai russi D- mitrij Medvedev e al cinese Hu Jintao. E proprio con Medvedev siglerà un documento per rafforzare le relazioni bilaterali e una dichiarazione con le quale le parti si impe- gnano a ridurre l'arsenale nucleare e sostituire il Trattato Start 1 che scadrà in dicembre. Quello fra il capo del Cremlino e Obama sarà il primo faccia a faccia dopo le telefonate e lo scambio di lettere delle ultime settimane. A Strasburgo e a Kehl (vertice per i 60 anni della Nato) Obama potrebbe mettere da parte le questioni politiche limitandosi, da ospite d'onore non prepotente, ad applaudire il ritorno nella catena di comando della Francia e i sei decenni di vita dell'Alleanza. Da Praga ci si attende il grande discorso sulla politica estera. Conterà più quello forse che il bilaterale Usa-Ue. Quale ruolo il Vecchio Continente avrà negli equilibri mondiali secondo il nuovo verbo Usa? La Clinton, scegliendo l'Asia per il suo primo viaggio fuori dagli U- sa da segretario di Stato, ha fatto sorgere qualche dubbio sulla centralità europea. L'attesa più grande G20 escluso è per la tappa turca, Paese con il 99% di musulmani. Tra Ankara (dove la delegazione Usa arriverà domenica) e I- stanbul Obama affronterà diversi temi: dalle relazioni bilaterali, alla Nato sino alla mediazione turca con Israele. Un tour de force con tanta carne al fuoco, che Axelrod vuole "vendere" al meglio. In serata giunge dalla Casa Bianca notizia di un'ulteriore iniziativa: Barack Obama promuove per il 27-28 aprile, a Washington, un forum-vertice sul clima, invitando i leader dei 16 Paesi più ricchi del pianeta: Australia, Brasile, Canada, Cina, Corea del Sud, Francia, Germania, Giappone, Gran Bretagna, India, Indonesia, Italia, Messico, Russia, Sud Africa con l'aggiunta della Danimarca, presidente della Conferenza sul clima di Copenaghen del dicembre 2009, e delle stesse Nazioni Unite. La seconda fase si svolgerà con un incontro a margine della riunione del G8 alla Maddalena, nel prossimo mese di luglio. L'obiettivo è giungere a fine anno a un nuovo accordo sui tagli ai gas serra. Sul clima nuova iniziativa: convocati a fine aprile alla Casa Bianca i 16 Grandi per discutere una strategia ambientale comune Si rivedranno a luglio al G8 in Italia

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CLIMA/ COLDIRETTI: 2008,A VIII POSTO TRA ANNI PIÙ CALDI DAL 1880 (sezione: Globalizzazione)

( da "Wall Street Italia" del 29-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Clima/ Coldiretti: 2008,a VIII° posto tra anni più caldi dal 1880 di Apcom Necesario intervenire per contrastare cambiamenti climatici -->Roma, 29 mar. (Apcom) - Il fatto che il 2008 si sia classificato a livello globale all'ottavo posto tra gli anni più caldi degli ultimi due secoli è una conferma della necessità di intervenire per contrastare i cambiamenti climatici in atto che altrimenti sono destinati ad influenzare i cicli naturali, la vita delle persone e le attività economiche. E' quanto afferma la Coldiretti sulla base dei dati preliminari raccolti del National Climatic Data Center statunitense (NOAA'S), in riferimento alla lettere inviata dal presidente Usa Barack Obama al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi per la convocazione di un vertice sul clima che si terra' in Italia a luglio ai margini del G8. Secondo i dati raccolti dal NOAA'S la tendenza mondiale al surriscaldamento si è consolidata nel 2009 con il mese di gennaio e quello di febbraio che si sono classificati rispettivamente al settimo e al nono posto tra i piu' caldi dal 1880. La temperatura globale della terra e degli oceani dal 1880 ad oggi è cresciuta in media - riferisce la Coldiretti - ad un tasso di 0,05 gradi centigradi per decennio con una intensificazione negli ultimi trent'anni quando il tasso è stato di 0,16 gradi centigradi per decennio. Con un quarto della produzione alimentare mondiale che potrebbe andar perso entro il 2050 per l'impatto combinato del cambiamento climatico, il degrado dei suoli, la scarsità di acqua e le specie infestanti, occorre intervenire immediatamente per garantire - sottolinea la Coldiretti - cibo sufficiente alla popolazione mondiale con una domanda che cresce dell'1,5 per cento all'anno. Gli effetti negativi dei cambiamenti climatici rischiano di farsi sentire infatti già nel 2009 con la produzione cerealicola mondiale che sara' inferiore rispetto ai livelli del 2008, secondo una analisi della Coldiretti sui dati dell'ultimo rapporto FAO Crop Prospects and Food Situation (Prospettive dei raccolti e situazione alimentare). Le prime previsioni indicano un raccolto di mais piu' ridotto in Africa australe. Condizioni di siccita' prolungata stanno avendo effetti negativi sulla produzione di grano in Asia, specialmente in Cina per la produzione di grano invernale. Le precipitazioni sono state scarse anche in India. In Sud America, la produzione di grano del 2008 e' stata dimezzata a causa della grave siccita' in Argentina. Anche in Italia il 2008 - continua la Coldiretti - si è classificato al settimo posto nella classifica degli anni piu' caldi dal 1800 ad oggi con il record degli due secoli che rimane assegnato al 2003, secondo l'istituto di scienze dell'atmosfera e del clima del consiglio nazionale delle ricerche di Bologna (Isac-Cnr). Tra gli effetti del surriscaldamento del pianeta c'è la sottrazione alla coltivazione dei terreni piu' fertili anche per effetto dei fenomeni di erosione dovuti all'innalzamento dei mari ma anche - precisa la Coldiretti - il cambiamento delle condizioni ambientali tradizionali per la stagionatura dei salumi, per l'affinamento dei formaggi o l'invecchiamento dei vini. Una situazione che di fatto - prosegue la Coldiretti - mette a rischio il patrimonio di prodotti tipici Made in Italy che devono le proprie specifiche caratteristiche "essenzialmente o esclusivamente all'ambiente geografico comprensivo dei fattori umani e proprio alla combinazione di fattori naturali e umani". Un paniere di prodotti che - conclude la Coldiretti - ha superato i 20 miliardi di euro in valore e che registra primati mondiali nei vini, nei prodotti a denominazione di origine e nelle specialità tradizionali.

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Clima/ Coldiretti: 2008,a VIII posto tra anni più caldi (sezione: Globalizzazione)

( da "Virgilio Notizie" del 29-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Roma, 29 mar. (Apcom) - Il fatto che il 2008 si sia classificato a livello globale all'ottavo posto tra gli anni più caldi degli ultimi due secoli è una conferma della necessità di intervenire per contrastare i cambiamenti climatici in atto che altrimenti sono destinati ad influenzare i cicli naturali, la vita delle persone e le attività economiche. E' quanto afferma la Coldiretti sulla base dei dati preliminari raccolti del National Climatic Data Center statunitense (NOAA'S), in riferimento alla lettere inviata dal presidente Usa Barack Obama al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi per la convocazione di un vertice sul clima che si terra' in Italia a luglio ai margini del G8. Secondo i dati raccolti dal NOAA'S la tendenza mondiale al surriscaldamento si è consolidata nel 2009 con il mese di gennaio e quello di febbraio che si sono classificati rispettivamente al settimo e al nono posto tra i piu' caldi dal 1880. La temperatura globale della terra e degli oceani dal 1880 ad oggi è cresciuta in media - riferisce la Coldiretti - ad un tasso di 0,05 gradi centigradi per decennio con una intensificazione negli ultimi trent'anni quando il tasso è stato di 0,16 gradi centigradi per decennio. Con un quarto della produzione alimentare mondiale che potrebbe andar perso entro il 2050 per l'impatto combinato del cambiamento climatico, il degrado dei suoli, la scarsità di acqua e le specie infestanti, occorre intervenire immediatamente per garantire - sottolinea la Coldiretti - cibo sufficiente alla popolazione mondiale con una domanda che cresce dell'1,5 per cento all'anno. Gli effetti negativi dei cambiamenti climatici rischiano di farsi sentire infatti già nel 2009 con la produzione cerealicola mondiale che sara' inferiore rispetto ai livelli del 2008, secondo una analisi della Coldiretti sui dati dell'ultimo rapporto FAO Crop Prospects and Food Situation (Prospettive dei raccolti e situazione alimentare). Le prime previsioni indicano un raccolto di mais piu' ridotto in Africa australe. Condizioni di siccita' prolungata stanno avendo effetti negativi sulla produzione di grano in Asia, specialmente in Cina per la produzione di grano invernale. Le precipitazioni sono state scarse anche in India. In Sud America, la produzione di grano del 2008 e' stata dimezzata a causa della grave siccita' in Argentina. Anche in Italia il 2008 - continua la Coldiretti - si è classificato al settimo posto nella classifica degli anni piu' caldi dal 1800 ad oggi con il record degli due secoli che rimane assegnato al 2003, secondo l'istituto di scienze dell'atmosfera e del clima del consiglio nazionale delle ricerche di Bologna (Isac-Cnr). Tra gli effetti del surriscaldamento del pianeta c'è la sottrazione alla coltivazione dei terreni piu' fertili anche per effetto dei fenomeni di erosione dovuti all'innalzamento dei mari ma anche - precisa la Coldiretti - il cambiamento delle condizioni ambientali tradizionali per la stagionatura dei salumi, per l'affinamento dei formaggi o l'invecchiamento dei vini. Una situazione che di fatto - prosegue la Coldiretti - mette a rischio il patrimonio di prodotti tipici Made in Italy che devono le proprie specifiche caratteristiche "essenzialmente o esclusivamente all'ambiente geografico comprensivo dei fattori umani e proprio alla combinazione di fattori naturali e umani". Un paniere di prodotti che - conclude la Coldiretti - ha superato i 20 miliardi di euro in valore e che registra primati mondiali nei vini, nei prodotti a denominazione di origine e nelle specialità tradizionali.

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Manifestazioni in Gran Bretagna (sezione: Globalizzazione)

( da "Corriere Adriatico" del 29-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Manifestazioni in Gran Bretagna Londra Sono più di 100 i gruppi scesi in campo a Londra (ma anche in altre capitali europee) per una serie di manifestazioni (la prima proprio ieri) per protestare contro la globalizzazione, la crisi e in difesa dell'ambiente. Si tratta di organizzazioni di natura diversa, pacifiche ma anche estremiste, che si sono coalizzate in raggruppamenti per evitare l'eccessiva frammentazione. E sempre ieri il governo britannico ha smentito un articolo pubblicato sul settimanale tedesco Der Spiegel secondo cui starebbe spingendo le nazioni del G20, che si incontreranno la prossima settimana a Londra, a sostenere misure di stimolo economico per duemila miliardi di dollari.

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Tutele sociali anti crisi (sezione: Globalizzazione)

( da "Corriere Adriatico" del 29-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Tutele sociali anti crisi L'Italia proporrà un patto globale. Il lavoro resta la priorità per tutti Roma Politiche di occupazione e sostenibilità sociale, la protezione sociale e occupazionale, l'impatto della crisi sistemi di assistenza e previdenziali. Sono i temi attorno ai quali si discuterà al 'Social Summit' che si terrà a Roma, a partire da oggi, nell'ambito della riunione dei ministri del Lavoro del G8 che chiuderà il terzo mese della presidenza italiana. La prima assise internazionale dedicata alle conseguenze sociali della crisi economica, sarà l'occasione per definire possibili interventi dei singoli Stati e azioni coordinate a livello internazionale. Nelle intenzioni del governo italiano sarà un vero e proprio 'Social Summit' che, ha detto il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, punterà l'attenzione sulle persone. "People first'': le persone innanzitutto. E l'Italia, che presiede il G8, proporrà di discutere di un vero e proprio 'Patto globale di protezione sociale'. Priorità al lavoro I paesi del gruppo G8 illustreranno le conseguenze della crisi sui mercati del lavoro nazionali, in termini di perdite di posti, utilizzo dei sussidi di disoccupazione ma anche di misure adottate per tutelare posti e redditi. Si discuterà dei migliori sistemi di protezione sociale nella consapevolezza che una strategia che ponga il "lavoro come priorità assoluta" presuppone un equilibrio tra le azioni relative a domanda e offerta di lavoro. Temi che dovranno essere affrontati anche a livello globale e per questo il G8 ha allargato i lavori anche a Cina, India, Brasile, Messico, Sud Africa, ed Egitto. Dialogo con le parti sociali I lavori del 'Social Summit' si apriranno con le consultazioni tra i ministri del G8, le organizzazioni internazionali e le parti sociali. Globalizzazione L'integrazione dei mercati del lavoro ha prodotto una localizzazione della produzione sempre più ampia, un effetto negativo sulla distribuzione delle retribuzioni nei paesi progrediti, un aumento dei flussi migratori, politiche che hanno sottostimato la dimensione umana. Ora è il momento di porre le "persone al centro". Per questo nel nuovo contesto della governance globale, le organizzazioni internazionali dovranno considerare la dimensione sociale, come uno dei fattori principali per la stabilità e la crescita. Al summit oltre a Unione Europea, presente con il Commissario europeo per l'occupazione, ci sarà l'Ocse, l'Organizzazione per la Cooperazione allo Sviluppo Economico, il Fondo Monetario Internazionale e le Nazioni Unite, con l'Organizzazione Internazionale del Lavoro (Oil). FILIPPO COTRONEO ,

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Nuova sede per Pro loco e Protezione civile (sezione: Globalizzazione)

( da "Gazzettino, Il (Rovigo)" del 29-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Nuova sede per Pro loco e Protezione civile Taglio del nastro all'istituto compresivo. Chinaglia: «I volontari sono un esempio per i giovani» Domenica 29 Marzo 2009, Doppia inaugurazione ieri mattina a Costa di Rovigo. Nel complesso ospitante le scuole elementari e medie dell'istituto comprensivo, sono state aperte al pubblico le nuove sedi della Protezione civile e della Pro loco. Il taglio del nastro ha visto coinvolti il sindaco Antonio Bombonato, l'assessore provinciale all'ambiente Giancarlo Chinaglia, il presidente della Pro loco Federico Campanari e il responsabile del gruppo comunale di Protezione civile Andrea Vigarani. Prima del momento celebrativo la comunità aveva potuto assistere in piazzale San Benedetto alle esercitazioni presentate dai gruppi di Protezione civile di Costa, Fratta, Lendinara, oltre alla dimostrazione del gruppo cinofilo Vab di Ferrara e dei volontari della Blu Soccorso di Lusia, della Croce Verde di Adria e dell'Avs di Badia Polesine. Ad assistere a tutte le simulazioni di salvataggio dal pericolo, una nutrita schiera di ragazzini delle locali elementari e medie. «La presenza in paese dei gruppi di protezione civile di Costa, Fratta e Lendinara non è casuale - ha affermato il sindaco Bombonato - In quanto la Provincia ha voluto creare su indicazione della Regione, un distretto di comuni che potrebbero lavorare assieme in caso di reale bisogno. Con il doppio taglio del nastro odierno, siamo qui a tenere fede ad un'altra promessa fatta nel nostro programma elettorale, ossia dare una sede ad altre due associazioni ben radicate nel territorio comunale». L'assessore provinciale preposto, Chinaglia ha tenuto a precisare come siano un migliaio i volontari di protezione civile operanti nel Polesine e ha anche sottolineato come le esercitazioni compiute a Costa servano non tanto a perdere del tempo, ma ad avere persone sempre più istruite a fronteggiare le situazioni di emergenza, quali possono essere le alluvioni ma anche le attività di sommozzatori. «Fare questo tipo di volontariato vuole dire dare futuro ai nostri giovani - ha affermato Chinaglia - Il 18 aprile al Censer è in programma la quarta edizione della Festa Provinciale dedicata alla Protezione civile. Sarà una grossa manifestazione. Tutta la società civile ha l'obbligo morale di sostenere questi volontari». Tra le autorità presenti anche i sindaci di Fratta, Riccardo Resini e Bosaro, Remo Randolo, oltre al vicesindaco Adriano Menardi e all'ideatrice di questa giornata, ossia l'assessore comunale a sport e associazionismo Sara Zorzan. Marco Scarazzatti

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Un'ora di buio in tutto il mondo per salvare la terra (sezione: Globalizzazione)

( da "Gazzettino, Il" del 29-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Un'ora di buio in tutto il mondo per salvare la terra Una grande "ola" contro l'effetto serra. A Venezia spente le luci sul ponte di Rialto. Obama convoca un vertice a Washington Domenica 29 Marzo 2009, Roma Agli antipodi, 19.250 chilometri dal centro di Roma, hanno spento le luci per primi nelle isole Chathan. È cominciata così, quando da noi era ancora mattina, l'Earth Hour, ovvero 'l'ora della Terrà: la grande 'Ola' di buio per il pianeta organizzata dal Wwf per sensibilizzare istituzioni e opinione pubblica sulle misure da adottare contro il riscaldamento del nostro pianeta, misure che passano innanzi tutto attraverso la riduzione del consumo di energia. Per la prima volta l'Earth Hour fu organizzata in Australia nel 2007. L'anno successivo divenne un evento globale, coinvolgendo oltre 50 milioni di persone. Ieri, secondo il Wwf a partecipare sarebbe stato un miliardo di persone. «Il primo motivo che ci spinge a farlo - spiega Andy Ridley, uno dei responsabili organizzativi di Earth Hour - è che vogliamo che la gente pensi, anche se solo per un'ora, a cosa può fare per rendere meno pesante la propria 'impronta' di Co2, e idealmente muoversi su questa strada oltre questa ora». Circa 90 paesi hanno partecipato a questa manifestazione globale, alcune per la prima volta, inclusa la Cina, che ha sorpassato gli Stati Uniti come maggior produttore di gas serra al mondo. Attraversando 25 fasce orarie, Earth Hour ha spento le luci di monumenti, sedi di istituzioni, edifici simbolo, fabbriche, ma anche semplici case, in più di 3900 città del mondo, tra cui 66 capitali e 9 metropoli. A Sidney, buio sulle bianche vele del Teatro dell'Opera e per il ponte sulla baia. Le luci si sono spente anche a Singapore, in Thailandia, e nelle Filippine. Al buio, per un'ora, anche delle 'icone' come le piramidi di Giza, e più di altri 800 monumenti-simbolo nel mondo: dalla Tour Eiffel a Parigi e l'Acropoli di Atene, ai grattacieli di New York, come l'Empire State Building, al 'Palazzo di vetro' sede delle Nazioni Unite, e la Statua del Cristo Redentore a Rio de Janeiro. In Italia il momento è arrivato alle 20 e 30. Decine di monumenti, dalla Torre di Pisa alla dalla Valle dei Templi, alla Reggia di Caserta, sono rimasti al buio. A Roma spente le luci che illuminano la facciata del Quirinale e quelle della cupola di San Pietro. Davanti al Colosseo, Francesco Totti ha 'spento' il monumento simbolo della capitale, mentre una fiaccolata sulle gondole ha sostituito l'illuminazione elettrica sul Canal Grande e del Ponte di Rialto a Venezia. Iniziative sul clima sono state annunciate anche dal presidente Usa Barak Obama. Ci saranno una riunione a aprile a Washington e a luglio un vertice in Italia. I leader invitati sono quelli di Australia, Brasile, Canada, Cina, Corea del Sud, Francia, Germania, Giappone, Gran Bretagna, India, Indonesia, Italia, Messico, Russia, Sud Africa.

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Due giorni con la Protezione civile (sezione: Globalizzazione)

( da "Gazzettino, Il (Pordenone)" del 29-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Due giorni con la Protezione civile Domenica 29 Marzo 2009, Sesto al Reghena (lor.pad.) Tutto pronto a Sesto al Reghena per accogliere, il prossimo fine settimana, un'intensa due giorni dedicata alla Protezione civile. Dopo l'incontro preparatorio di qualche settimana fa, quando per la prima volta l'amministrazione comunale ha ricevuto la visita nella cittadina dell'abbazia del direttore regionale della protezione civile, Guglielmo Berlasso, si scaldano i motori per il doppio appuntamento del 3 e 4 aprile. La prima giornata della kermesse sarà dedicata all'incontro con le scuole dei comuni del distretto del Sanvitese: alla presenza dei tecnici della protezione civile di Palmanova i ragazzi verranno coinvolti nelle principali attività delle squadre, con una particolare attenzione agli aspetti legati alle comunicazioni radio. Il tema dei sistemi di comunicazione sarà anche al centro della seconda giornata, nel quale Berlasso in persona ne illustrerà il prossimo futuro, coadiuvato dal Alex Timeus, la cui relazione si occuperà del funzionamento della rete radio regionale, attraverso anche una prova tecnica di funzionamento. «Da sempre considero la protezione civile comunale un fiore all'occhiello della mia amministrazione», sottolinea il sindaco Giuseppe Sigalotti.

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In tempi di crisi, è ora di battere (nuova) moneta. Una delle tante conseguenze di questa crisi... (sezione: Globalizzazione)

( da "Gazzettino, Il" del 29-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Domenica 29 Marzo 2009, In tempi di crisi, è ora di battere (nuova) moneta. Una delle tante conseguenze di questa crisi finanziaria, probabilmente, sarà l'avvento di un nuovo sistema monetario internazionale, non più basato sulla centralità esclusiva del dollaro. Fantascienza, quella della fine del "dollar standard"? Mica tanto. Da una parte, il 28 dicembre scorso, gli Stati del Golfo (Arabia Saudita, Emirati, Kuwait, Qatar, Oman e Bahrein) hanno deciso di rompere gli indugi e, con una decisione storica, hanno fissato per l'inizio del 2010 l'entrata in vigore di una valuta unica, la moneta del Golfo appunto. Dall'altra, recentemente, Cina, Giappone e Corea del Sud hanno ribadito il progetto (ventilato già nel 2006) di dar vita ad un "euro" con gli occhi a mandorla. E nella vecchia Europa, la Gran Bretagna da qualche mese ha dato segnali di apertura - complice la crisi del suo sistema economico, basato per il 30% sui servizi finanziari - a un'ipotetica entrata nell'euro. Ancora: la Russia, scossa dalla flessione dei prezzi di energia e materie prime e dalle insostenibili spese di riarmo, tenta disperatamente di salvare il rublo dalla forza di attrazione dell'euro (ad ovest) e dal cinese yuan (ad est). Ma è proprio dalla Cina che è arrivata la novità più rivoluzionaria degli ultimi tempi: quella, avanzata dal governatore della Banca centrale di Pechino, di abbandonare il "dollar standard" per passare ad una grande divisa mondiale da far nascere sotto l'egida del Fondo Monetario. Abbandonare, cioè, la supremazia del biglietto verde, "inventata" sessant'anni fa a Bretton Woods. Idea balzana? Non tanto: e non (solo) perché la crisi nata negli Usa abbia messo in ginocchio il dollaro. Semmai, è il biglietto verde che non può più gestire la crisi. Primo, a livello simbolico, perché gli Stati Uniti non sono più capaci, geopoliticamente, di esprimere l'unica leadership planetaria, mentre il mondo ha necessità di una governance multilaterale che rispecchi il peso specifico di altre potenze come India, Brasile, Cina, attualmente sottorappresentate in rapporto al loro contributo alla formazione del pil mondiale. Secondo, a livello pratico, perché il biglietto verde, per salvare se stesso, rischia di uccidere gli altri pazienti. Come ha sottolineato Jacques Attali al meeting di Confagricoltura di Taormina, gli Stati Uniti stanno curando "l'eccesso di debito con il debito". Stanno cioè rientrando da un paradigma basato su un'esagerata leva finanziaria (fino a 1 a 25) appesantendo ancor di più la spesa pubblica. E questo nuovo deficit spending avrà conseguenze pesantissime soprattutto sul resto del mondo. Basti pensare che negli ultimi sei mesi la Federal Reserve ha raddoppiato la base monetaria, e si appresta a quadruplicarla nel prossimo semestre per ricomprare sul mercato titoli dello stesso Tesoro americano e asset tossici in mano alle banche. Con la conseguenza di un'inflazione micidiale in cui finiremo tutti, dipendenti come siamo dal dollaro, una volta che la crisi sarà finita. I cinesi per primi: i quali detengono riserve valutarie per duemila miliardi di dollari, che potrebbero venir fortemente deprezzate. Duemila ragioni più che valide, dunque, per sostenere molto seriamente la loro proposta di una nuova valuta internazionale. E per accelerare i tempi di una nuova Bretton Woods. Che, rispetto alla prima, c'è da giurarci, sarà un po' più spostata verso il Pacifico. (www.enricocisnetto.it).

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Clima, Obama indice vertice aprile, in Italia a luglio (sezione: Globalizzazione)

( da "Reuters Italia" del 29-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

WASHINGTON (Reuters) - Il presidente Usa Barack Obama ha lanciato il "Forum delle potenze economiche su energia e clima" per spianare la strada verso un accordo alle Nazioni Unite sul riscaldamento globale, il cui lavoro culminerà in un vertice che si terrà in Italia a luglio. Obama, democratico che ha assunto un atteggiamento più severo sul cambiamento climatico rispetto al suo predecessore, George W. Bush, ha invitato i leader delle 16 più importanti economie al meeting che si terrà dal 27 al 28 aprile a Washington. La Casa Bianca ha evidenziato che la nuova iniziativa di Obama mira ad ampliare i colloqui che dovrebbero terminare a dicembre con l'accordo sul clima di Copenhagen. "Il nostro obiettivo è di usare questo forum per giungere a un accordo complessivo", ha spiegato a Reuters un alto funzionario dell'Amministrazione Usa. Il funzionario americano ha puntualizzato che i Paesi di tutto il mondo hanno manifestato il proprio interesse a riavviare i colloqui con le potenze mondiali per la diversa visione che ha del tema del cambiamento climatico Obama rispetto al suo predecessore. Il presidente, che si è insediato il 20 gennaio, ha manifestato la sua volontà che gli Stati Uniti assumano la guida nei colloqui mondiali sul cambiamento climatico. Il vertice di aprile, che verrà organizzato dal dipartimento di Stato, affronterà anche altri temi come la tecnologia e lo scambio di emissioni, secondo quanto riferito dal funzionario. In una nota, la Casa Bianca ha detto che il vertice servirà a "aiutare la creazione di una leadership politica necessaria" per giungere a un accordo internazionale per ridurre le emissioni di gas nocivi alla fine dell'anno. Le potenze economiche comprendono: Australia, Brasile, Gran Bretagna, Canada, Cina, Unione Europea, Francia, Germania, India, Indonesia, Italia, Giappone, Corea, Messico, Russia, Sudafrica e Stati Uniti. Le sessioni preparatorie del gruppo si concluderanno con un importante vertice sul tema organizzato per luglio alla Maddalena a margine del G8.

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Supremazia del dollaro addio, si punta a una divisa dell'Fmi (sezione: Globalizzazione)

( da "Sicilia, La" del 29-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Supremazia del dollaro addio, si punta a una divisa dell'Fmi Enrico Cisnetto In tempi di crisi, è ora di battere (nuova) moneta. Una delle tante conseguenze di questa crisi finanziaria, probabilmente, sarà l'avvento di un nuovo sistema monetario internazionale, non più basato sulla centralità esclusiva del dollaro. Fantascienza, quella della fine del «dollar standard»? Mica tanto. Da una parte, il 28 dicembre scorso, gli Stati del Golfo (Arabia Saudita, Emirati, Kuwait, Qatar, Oman e Bahrein) hanno deciso di rompere gli indugi e, con una decisione storica, hanno fissato per l'inizio del 2010 l'entrata in vigore di una valuta unica: la moneta del Golfo, appunto. Dall'altra, Cina, Giappone e Corea del Sud ribadiscono il progetto (ventilato già nel 2006) di dar vita a un «euro» con gli occhi a mandorla. E nella vecchia Europa, la Gran Bretagna da qualche mese ha dato segnali di apertura – complice la crisi del suo sistema economico, basato per il 30% sui servizi finanziari – a un'ipotetica entrata nell'euro. Ancora: la Russia, scossa dalla flessione dei prezzi di energia e materie prime e dalle insostenibili spese di riarmo, tenta disperatamente di salvare il rublo dalla forza di attrazione dell'euro (ad Ovest) e dal cinese yuan (ad Est). Ma è proprio dalla Cina che è arrivata la novità più rivoluzionaria degli ultimi tempi: quella, avanzata dal governatore della Banca centrale di Pechino, di abbandonare il «dollar standard» per passare a una grande divisa mondiale da far nascere sotto l'egida del Fondo Monetario. Abbandonare, cioè, la supremazia del biglietto verde, «inventata» 60 anni fa a Bretton Woods. Idea balzana? Non tanto: e non (solo) perché la crisi nata negli Usa abbia messo in ginocchio il dollaro. Semmai, è il biglietto verde che non può più gestire la crisi. Primo, a livello simbolico, perché gli Stati Uniti non sono più capaci, geopoliticamente, di esprimere l'unica leadership planetaria, mentre il mondo ha necessità di una governance multilaterale che rispecchi il peso specifico di altre potenze come India, Brasile, Cina, attualmente sottorappresentate in rapporto al loro contributo alla formazione del pil mondiale. Secondo, a livello pratico, perché il biglietto verde, per salvare se stesso, rischia di uccidere gli altri pazienti. Come ha sottolineato Jacques Attali al meeting di Confagricoltura di Taormina, gli Stati Uniti stanno curando «l'eccesso di debito con il debito». Stanno cioè rientrando da un paradigma basato su un'esagerata leva finanziaria (fino a 1 a 25) appesantendo ancor di più la spesa pubblica. E questo nuovo deficit spending avrà conseguenze pesantissime soprattutto sul resto del mondo. Basti pensare che negli ultimi sei mesi la Federal Reserve ha raddoppiato la base monetaria, e si appresta a quadruplicarla nel prossimo semestre per ricomprare sul mercato titoli dello stesso Tesoro americano e asset tossici in mano alle banche. Con la conseguenza di un'inflazione micidiale in cui finiremo tutti, dipendenti come siamo dal dollaro, una volta che la crisi sarà finita. I cinesi per primi: i quali detengono riserve valutarie per duemila miliardi di dollari, che potrebbero venir fortemente deprezzate. Duemila ragioni più che valide, dunque, per sostenere la loro proposta di una nuova valuta internazionale. E per accelerare i tempi di una nuova Bretton Woods. Che, rispetto alla prima, c'è da giurarci, sarà un po' più spostata verso il Pacifico. (www.enricocisnetto.it)

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G8 LAVORO/ ILO: ENTRO FINE ANNO SI RISCHIA PERDITA 40 MLN POSTI (sezione: Globalizzazione)

( da "Wall Street Italia" del 29-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

G8 Lavoro/ Ilo: Entro fine anno si rischia perdita 40 mln posti di Apcom La crisi è diventa occupazionale e sociale a livello globale -->Roma, 29 mar. (Apcom) - La crisi economica mondiale rischia di cancellare 40 milioni di posti di lavoro in tutto il pianeta entro la fine di quest'anno. E' la previsione che l'Agenzia internazionale per il Lavoro (Ilo), ente dell'Onu, rilancia nel documento preparato per il G8 del Lavoro iniziato oggi a Roma. E questo menre già "nel 2008 - si legge - il numero di disoccupati mondiale è aumentato di 11 milioni, dopo quattro anni consecutivi di calo". L'ente dell'Onu avverte che l'economia reale è stata "significativamente colpita dalla crisi finanziaria, e le prospettive sono le peggiori dai tempi della Grande Depressione", quella lunga fase di difficoltà che seguì il Crack del 1929. Si assiste a un "continuo deterioramento nei mercati del lavoro e nelle consdizioni sociali". "La crisi è iniziata nel settore finanziario, ma si è allargata all'economia reale e ora è una crisi sociale e occupazionale globale". Secondo l'Ilo le risposte a questa crisi devono quindi riguardare questi tre aspetti: finanza, economia reale e lavoro. "La sfida, adesso, è approntare misure per mitigare l'impatto della recessione sull'occupazione e sul sociale, assieme a politiche per una ripresa - conclude l'Ilo che proceda sulla strada di uno sviluppo sostenibile, della giustizia sociale e a di una globalizzazione equa".

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G20, NEL COMUNICATO FINALE VERTICE DI LONDRA NO A PROTEZIONISMO (sezione: Globalizzazione)

( da "Wall Street Italia" del 29-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

G20, nel comunicato finale vertice di Londra no a protezionismo di Apcom FT rivela bozza documento:nuovo nome a Financial Stability Forum -->Roma, 29 mar. (Apcom) - Un forte impegno a combattere il protezionismo e a far ripartire le trattative per il commercio internazionale, ma anche pochi dettagli per un approccio veramente globale ai piani di stimolo dell'economia mirati a uscire dalla recessione. Sono queste alcune delle caratteristiche salienti del comunicato finale del vertice G20 dei capi di Stato e di Governo che si svolgerà il prossimo 2 aprile a Londra e il cui contenuto viene rivelato dal Financial Times. Nella bozza anticipata dal quotidiano britannico, un documento in 24 punti, i leader del gruppo dei 20, che unisce i principali Paesi industriali ed emergenti del mondo, sottolineano che l'espansione delle politiche fiscali già in atto aumenterà il Pil globale di oltre 2 punti percentuali creando oltre 20 milioni di posti di lavoro. Un impegno che, insieme alle maggiori risorse che verranno convogliate al Fondo Monetario Internazionale e alle azioni a sostegno del settore creditizio permetterà all'economia mondiale di tornare a espandersi nel suo complesso entro la fine del 2010. Fonti ufficiali contattate dal Financial Times, che data il suo articolo da Roma, sottolineano che il testo del comunicato non dovrebbe cambiare sostanzialmente prima del vertice del 2 aprile anche se esiste ancora dibattito su alcune cifre che, al momento, non sono state specificate. Sottolineando che "una crisi globale richiede soluzioni globali", si legge nella bozza citata dal Financial Times, il leader del G20 formulano un impegno: "Siamo determinati a far ripartire la crescita ora, a resistere contro il protezionismo e a riformare i nostri mercati e istituzioni per il futuro...Siamo determinati ad assicurarci che questa crisi non si ripeta". I leader del G20 poi, evitando menzioni dirette del capitalismo segnalano il loro appoggio a "un'economia mondiale aperta, fondata su principi di mercato, su controlli efficaci e su istituzioni globali forti" per conseguire "una globalizzazione sostenibile con crescente prosperità per tutti". La bozza di comunicato finale del G20, con riferimento ai timori inflazionistici avanzati dalla Germania e da altri Paesi contiene anche l'impegno a "mettere in atto strategie d'uscita dalle politiche espansive necessarie, lavorando insieme per evitare conseguenze non desiderate su altri". Il comunicato, poi, passa in rassegna alcuni tra i punti che stanno più a cuore alle singole delegazioni. A partire dal Financial Stability Forum, oggi guidato dal governatore della Banca d'Italia Mario Draghi, che verrà allargato a tutti i membri del G20, rinominato "Financial Stability Board" e che soprintenderà al controllo degli hedge fund. I paradisi fiscali e le "giurisdizioni non cooperative" saranno soggetti a sanzioni non ancora specificate, nominati e messi all'indice in un documento separato che verrà pubblicato al vertice. Quanto poi ai bonus e alle retribuzioni dei top manager delle aziende il documento sottolinea che questi dovrebbero "premiare le effettive prestazioni, sostenere la crescita sostenibile ed evitare un'eccessiva assunzione di rischi", secondo i principi stilati dal Financial Stability Forum. Un passaggio del comunicato finale, secondo la bozza anticipata dal Financial Times è dedicato alle banche per le quali si sottolinea che la qualità e la quantità del loro capitale deve aumentare "nel tempo" anche se "i requisiti di patrimonializzazione non dovrebbero essere rafforzati fino a quando non sia assicurata una ripresa economica significativa e sostenuta e fino a quando non è gestita la transizione per assicurarsi che l'estensione del credito non sia circoscritta". Lapidarie le espressioni relative alle valute, sulle quali si raccomanda ai membri del G20 di evitare "svalutazioni competitive" e sull'oro, sul quale si chiede al Fmi di portare avavti proposte per usare i proventi delle vendite concordate del metallo giallo allo scopo di sostenere i Paesi a basso redditi. (segue)

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Clima,da Usa impegno per patto ma "non abbiamo bacchetta magica" (sezione: Globalizzazione)

( da "Reuters Italia" del 29-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

BONN, Germania (Reuters) - Gli Stati Uniti oggi hanno promesso maggiore collaborazione con il resto del mondo sul trattato sul clima delle Nazioni Unite ma hanno anche detto di non avere la bacchetta magica per combattere il riscaldamento globale. "La mia squadra è giunta qui determinata a recuperare il tempo perso", ha spiegato l'inviato speciale Usa per il cambiamento climatico, Todd Stern, nel corso di una conferenza stampa per l'apertura dei colloqui sul clima cui partecipano 175 Paesi. "Gli Stati Uniti saranno un partner, noi abbiamo bisogno di essere un partner per i Paesi sviluppati e per quelli in via di sviluppo", ha detto Stern in vista del meeting che si terrà dal 29 marzo all'8 aprile a Bonn. "Ma dobbiamo farlo assieme, noi non abbiamo la bacchetta magica", ha puntualizzato. Obama ha garantito che ridurrà le emissioni di gas nocivi degli Stati Uniti di circa il 16-17% dai livelli attuali, per riportarli a quelli del 1990 entro il 2020, all'interno di un nuovo accordo sul clima che dovrebbe essere firmato a Copenhagen in dicembre. Sotto il suo predecessore, George W. Bush, gli Usa hanno assunto una posizione isolata rispetto alle altre potenze industrializzate, opponendosi ai limiti sulle emissioni in base al protocollo di Kyoto. Cina e Stati Uniti sono i principali produttori di gas nocivi.

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MARCO TORIELLO PUT PEOPLE FIRST , LA GENTE PRIMA DI TUTTO: SOTTO QUESTO SLOGAN SI SONO... (sezione: Globalizzazione)

( da "Mattino, Il (Benevento)" del 29-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

MARCO TORIELLO «Put people first», la gente prima di tutto: sotto questo slogan si sono riunite ieri a Londra migliaia di persone - 35mila secondo la polizia - che hanno dato vita alla prima puntata della protesta anti-globalizzazione in vista della riunione del G20 in programma nella capitale inglese il prossimo 2 aprile, il vertice che proverà a riscrivere le regole del capitalismo. A manifestare sono state oltre 150 sigle, con i sindacati al fianco di ambientalisti, pacifisti ed esponenti delle organizzazioni non governative. L'eterogeneo e colorato corteo, che in mattinata aveva ricevuto la benedizione del vescovo anglicano di Londra Richard Chartres, è partito dal Victoria Embankment, lungo il Tamigi, e ha sfilato per le strade del centro della metropoli britannica tra slogan, cartelli, striscioni e originali figure di cartapesta. Obiettivo: chiedere ai leader mondiali di tutelare i cittadini invece che i banchieri corrotti e sollecitare riforme all'insegna della giustizia sociale e non del profitto. I manifestanti hanno raggiunto la piazza del parlamento di Westminster, con alcuni gruppi che si sono spinti fino alla vicina Downing Street, dove ha sede la residenza del premier inglese Gordon Brown, che farà gli onori di casa del vertice, ma che ieri era a Viña del Mar, in Cile, al summit dei leader progressisti. Tutto si è svolto pacificamente e non si sono segnalati incidenti né arresti, nemmeno durante il raduno organizzato dagli anarchici ad Hyde Park e segnalato con preoccupazione alla vigilia dell'evento. La partecipazione al corteo anti-G20 è stata però inferiore alle attese dei promotori, che avevano previsto l'arrivo a Londra di centinaia di migliaia di persone. Sull'esito della manifestazione ha influito negativamente anche l'imprevedibile clima londinese, che ha visto alternarsi pioggia, sole e infine grandine. Il calendario della protesta anti-globalizzazione prevede altri appuntamenti nei prossimi giorni: mercoledi sono in programma dimostrazioni davanti alla Banca d'Inghilterra, mentre giovedi, nel giorno del vertice, i manifestanti hanno intenzione di raggiungere l'Excel Centre, nella zona dei Docks, dove si terrà il summit. Ma quella di ieri è stata una giornata di mobilitazione internazionale contro il G20. La manifestazione londinese è stata infatti accompagnata da una serie di eventi analoghi e paralleli che si sono svolti in altre capitali europee, per protestare anche contro il summit della Nato in programma in Francia e in Germania il 3 e il 4 aprile. Almeno 10mila persone (ma gli organizzatori parlano di 25mila) hanno sfilato pacificamente a Berlino e Francoforte, mentre a Bruxelles, in una delle piazze più centrali della città belga, circa 50 dimostranti hanno indossato maschere raffiguranti i venti leader mondiali che giovedì prossimo si riuniranno a Londra. A Vienna la protesta ha riunito 6.500 persone (20mila per gli organizzatori), che hanno sfilato lungo le strade del centro della capitale austriaca scandendo slogan e chiedendo una regolamentazione severa dei flussi finanziari. La manifestazione, che radunava circa 200 associazioni, si è conclusa senza incidenti poco dopo il tramonto. Scarso successo ha avuto infine l'appuntamento di Parigi. Nella capitale francese sono scese in piazza poche centinaia di persone - 400 secondo la polizia, 700 per agli organizzatori - che hanno smantellato un simbolico paradiso fiscale installato poco prima davanti alla Borsa della capitale francese: una minispiaggia, con due palme e due sedie a sdraio occupate da uomini in ciabatte e camicia a fiori, che è stata letteralmente spazzata via con delle pale per mostrare «come sia facile abbattere un paradiso fiscale».

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ABITINI CORTI E LEGGERI, PIUME, FRANGE E FARFALLE AD IMPREZIOSIRE UNA LINEA DI VESTITI CHE STRIZZA L... (sezione: Globalizzazione)

( da "Mattino, Il (Nazionale)" del 29-03-2009)
Pubblicato anche in: (Mattino, Il (Benevento)) (Mattino, Il (City))

Argomenti: Cina Usa

Abitini corti e leggeri, piume, frange e farfalle ad impreziosire una linea di vestiti che strizza l'occhio alle signorine un po' romantiche e un po' pepate del charleston. C'erano una volta gli anni '20, che rivoluzionarono il modo di vestire delle donne e che hanno ispirato la collezione primavera-estate di Alessio Visone, dal titolo emblematico: «Butterfly forever», che ha avuto un inizio insolito con la performance dell'attrice Cristina Donadio. Lo stilista partenopeo porta in passerella donne in grado di essere chic e spregiudicate. Un look fatto di tessuti preziosi, tagli anticonformisti e colorato da un blu intenso che grida vendetta alla globalizzazione del guardaroba. Visone sa come stupire le sue donne, che ancora una volta hanno fatto a gara per accaparrarsi un posto in prima fila all'appuntamento con la moda sì, ma anche di gran mondanità, questa volta a Palazzo San Teodoro a Napoli. La parte più stuzzicante sono gli abiti bon ton, arricchiti da frange seducenti che rispondono ad un solo imperativo: osare. Per la sera, raso e trasparenze, ma anche una piccola trasgressione: il tight per lei, in un gioco di contrasti che caratterizza il tocco dello stilista. Ricco il parterre: da Ianuaria Piromallo a Ileana Della Corte, l'assessore Giovanna Martano, Luciana Manfredonia e le giovanissime modaiole Checca Majorano, Francesca Massara e Roby Colasanti. Barbara Romano

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SERGIO CANCIANI SOLO I COMANDANTI SCONFITTI CONOSCONO IL SEGRETO DELLA BATTAGLIA, MA L'ONTA ... (sezione: Globalizzazione)

( da "Mattino, Il (Nazionale)" del 29-03-2009)
Pubblicato anche in: (Mattino, Il (Caserta)) (Mattino, Il (Circondario Sud1)) (Mattino, Il (Salerno))

Argomenti: Cina Usa

Sergio Canciani Solo i comandanti sconfitti conoscono il segreto della battaglia, ma l'onta subìta cancella la loro voce. Queste solenni parole sono attribuite alla disillusione del generale Boris Gromov, colui che esattamente vent'anni fa riportò a casa i resti dell'armata sovietica al termine della disastrosa campagna afghana durata dieci anni e costata ai russi 15mila morti, 54mila feriti, 11mila invalidi e una demoralizzazione che tuttora affligge il popolo. Timidamente riproposte in tv per ricordare l'anniversario, le immagini delle colonne in ritirata attraverso l'ultimo ponte sul leggendario fiume Oxus (o Amu Darja) hanno l'effetto dell'ennesimo chiodo sulla bara del fallimento sovietico. La Russia ex e post ha deciso di trasformare quell'umiliazione militare in virtù diplomatica schierandosi in appoggio del piano di Barack Obama per districare il groviglio afghano, limitando i danni e recuperando credibilità dopo la vietnamizzazione nella quale si è impantanata la strategia di Bush jr, un altro che ha ignorato la scienza dei generali sconfitti. Mosca ammonisce che quella afghana è una trappola dalla quale tutti gli eserciti stranieri sono usciti con le ossa rotte fin dai tempi del Grande Gioco ottocentesco tra impero russo e impero britannico per impossessarsi dei valichi che aprono la via verso il subcontinente indiano descritto nell'affascinante apparato letterario alla Tolstoj e alla Kipling. «Basterebbe rileggerli per correggere la rotta», ha detto al capodelegazione americano il collega russo a margine della conferenza sulla crisi afghana che si è tenuta a Mosca presenti tutti i paesi dell'area che fanno parte del cosiddetto «gruppo di Shangai» (Russia, ex repubbliche sovietiche dell'Asia centrale e Cina) più Usa e Iran. SEGUE A PAGINA 12 SERVIZIO A PAGINA 9

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Oltre la crisi: dieci ragioni per essere ottimisti (sezione: Globalizzazione)

( da "Panorama.it" del 29-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

- Economia - http://blog.panorama.it/economia - Oltre la crisi: dieci ragioni per essere ottimisti Posted By Renzo Rosati On 29/3/2009 @ 19:37 In Headlines | No Comments C'è luce in fondo al tunnel? Se a dirlo è [1] Nouriel Roubini, l'economista della [2] New York University che con largo anticipo aveva previsto la crisi finanziaria e che è noto per i suoi scenari apocalittici, qualche motivo di speranza c'è, al di là dell'ottimismo mostrato dai governi. Secondo Ben Bernanke, presidente della Federal reserve, la banca centrale Usa, la tempesta ha passato la fase acuta, la calma verrà a fine 2009 e la ripresa l'anno prossimo. Il suo collega della Bce Jean-Claude Trichet è appena più prudente: la crisi, sbarcata in Europa più tardi, se ne andrà un po' dopo. Naturalmente non mancano i pessimisti: il loro guru è il premio Nobel Paul Krugman, critico con la Casa Bianca di Barack Obama. La sua sponda italiana è [3] Alessandro Penati, docente alla Cattolica di Milano ed editorialista di Repubblica: a suo avviso "il peggio deve ancora arrivare". Eppure se alziamo lo sguardo dalle diatribe tra economisti e guardiamo ai mercati e all'economia reale, dieci fondati motivi per essere (cautamente) ottimisti ci sono. Il piano di Geithner piace ai mercati Il [4] piano da 500 miliardi di dollari di Tim Geithner, segretario americano al Tesoro, è stato accolto dai rialzi in tutte le borse del mondo. Poi ci sono stati i ribassi, ma non come nei mesi scorsi. Soprattutto, è la prima volta che un progetto della nuova amministrazione Usa incontra il favore dei mercati. In che cosa si differenzia dai precedenti, che hanno già impegnato risorse per 787 miliardi? Nella strategia di fondo: anziché nazionalizzare banche, assicurazioni e agenzie di mutui, e concedere aiuti a pioggia ai settori in crisi (come l'auto), il piano Geithner si propone di ripulire dai titoli tossici i portafogli di aziende e famiglie. Coinvolgendo nell'opera i privati, generosamente protetti dai prestiti delle agenzie governative e dalla garanzia di ultima istanza della Fed. La Federal reserve compra a piene mani "La recessione negli Usa finirà nel 2009, la ripresa inizierà dal 2010, e nessun'altra grande banca americana fallirà". È il verbo di [5] Ben Bernanke, ripetuta nell'ultima settimana ben tre volte, a Phoenix, New York e Washington. Contemporaneamente la Federal reserve ha iniziato a comprare titoli pubblici a scadenze medie e lunghe. Con un doppio obiettivo: ridurre l'imponente debito americano e tenere sotto controllo i rendimenti, per mitigare il ritorno dell'inflazione, cioè il rischio maggiore della ripresa. Insomma, la Fed ha mostrato di non voler solo spegnere gli incendi, ma di puntare ad una "exit strategy". Lo può fare perché non ha i vincoli di noi europei nello stampare e ritirare dollari, o addirittura attingere alle riserve come sta facendo in questi giorni. Né, come la Bce, deve mettere d'accordo 16 governi. A Bernanke basta agire in tandem con Obama, e pare che ci stia riuscendo. Segnali positivi dall'industria Ma ancora prima Wall Street e le borse mondiali hanno esibito una serie di rialzi concentrati su banche e assicurazioni: titoli paria fino a poche settimane fa. Che cosa fa sperare che non si tratti solo di speculazione? In primo luogo lo stabilizzarsi su un andamento piatto della produzione industriale mondiale, dopo i tonfi di tutto il 2008. Il segno meno aveva raggiunto il 31 per cento in Giappone, il 20,5 per cento in Spagna, il 19,5 per cento in Germania, il 15,5 per cento in Italia, il 14 per centoin Francia, l'11 per cento in Gran Bretagna e Usa. Gli indici generali sono ancora al ribasso, ma la produzione manifatturiera è ripresa tra dicembre e febbraio in Giappone e Stati Uniti. E ha arrestato il crollo in Europa: gli indicatori dei direttori acquisti ([6] Purchasing Managers Index) pubblicati il 24 marzo sono meglio del previsto. Il Pmi manifatturiero è risalito leggermente a quota 34 da 33,5 di febbraio. Il Pmi dei servizi è passato a 40,1 da 39,2, contro previsioni di ulteriore peggioramento a 39,1. Crescono le vendite di case I dati più spiazzanti provenienti dagli Usa sono quelli del mercato immobiliare. Prima la costruzione di nuove case, aumentate a febbraio del 22,2 per cento, cioè 583 mila abitazioni, ben 150 mila più di quelle previste. Appena a gennaio la costruzione di case nuove si era ridotta del 10,2 per cento, toccando il minimo storico. Poi la vendita di immobili usati: più 5,1 rispetto a marzo, contro previsioni di meno 0,9 . Un mini-boom dovuto certo al calo dei prezzi del 15 per cento ed al fatto che la metà delle compravendite riguarda beni pignorati: ma è pur sempre dalla casa che tutto era partito. Una crisi dura 18 mesi e siamo arrivati a 15 Siamo al 15mo mese di crisi, iniziata negli Usa a gennaio 2008 con il crac dei mutui subprime. Secondo le statistiche la durata media delle crisi, sempre più acute e brevi, è di 18 mesi. Se questa teoria verrà confermata, la fine del tunnel sarà a cavallo dell'estate. Ma c'è chi non è d'accordo, ed è proprio Roubini, stavolta nei suoi più congeniali panni di pessimista: "Questa non è una recessione a V, ma ad U, la ripresa non sarà veloce e verrà preceduta da alcuni mesi di economia piatta". Comunque, già qualcosa. L'Europa ha reagito con decisione Dall'Europa, così come è arrivata dopo, la crisi se ne andrà in ritardo rispetto agli Usa. Tuttavia anche Trichet si sbilancia: "C'è una previsione generale di tutte le istituzioni pubbliche e private che il 2010 sarà l'anno della ripresa". Fa ben sperare anche il decisionismo mostrato dai governi: l'Europa ha mobilitato risorse pari a quelle degli Usa. E, a differenza che in politica, stavolta ha reagito compatta. Le materie prime stanno ripartendo Il prezzo delle commodities - l'assieme di materie prime e servizi essenziali - sta ripartendo. In particolare di quelle "buone", che individuano non beni rifugio (l'oro su tutti), ma i propellenti primari dell'economia: petrolio, cereali, metalli, carbone, noli marittimi. Il termometro-leader di queste voci si chiama [7] Baltic dry index: nel 2008 tra giugno e dicembre era precipitato da 11.600 a 660 punti, perdendo il 94 per cento. Ora è ad un passo da quota 2.300, un rimbalzo del 250 per cento. Meglio del previsto in Italia i bilanci aziendali In Italia i consuntivi 2008 delle grandi aziende sono risultati migliori del previsto: Unicredit, Intesa SanPaolo, Mediaset, Mediolanum e Banco Popolare hanno in qualche modo sorpreso gli analisti, anche se ognuno ha poi seguito strategie diverse: l'Unicredit (2,6 miliardi di utile) non ha rinunciato al dividendo, sotto forma di azioni. Intesa (4 miliardi) ha deciso di mettere fieno in cascina, rinviando a tempi migliori. Forse, non ha escluso l'amministratore delegato Corrado Passera, già nel 2009. Gli incentivi all'auto rianimano le vendite Il mercato dell'auto europea si sta riprendendo. Gli incentivi, varati in Germania a gennaio e in Italia a febbraio, hanno già fatto volare del 40 per cento gli acquisti dei tedeschi, mentre da noi hanno ridotto le perdite: la Fiat ha ha registrato 70 mila ordini, il doppio rispetto a gennaio ed il 30 per cento in più ripetto a febbraio 2008. Per marzo sia l'Unrae (l'associazione delle case estere in Italia), sia il centro studi Promotor vedono rosa: l'indice di affluenza negli show room è passato dal 4 per cento di gennaio ad oltre il 60 di marzo. Le vendite potrebbero raggiungere le 214 mila auto di un anno fa, con benefici soprattutto per Fiat e Ford. Il che rafforzerebbe Sergio Marchionne, amministratore delegato del Lingotto, nel piano di acquisto della Chrysler e di sbarco nel mercato Usa. Migliora l'export verso l'Europa I consumi negli Usa e Gran Bretagna sono in ripresa. La Cina segnala un aumento dell'8 per cento della produzione industriale. L'Italia, in attesa di rivedere file di clienti nei negozi e soprattutto più posti di lavoro, deve per ora accontentarsi di segni positivi davanti all'import e all'export verso i paesi europei: rispettivamente più 2,1 per cento e più 1,3 rispetto a gennaio. Non è moltissimo, ma qualcosa si muove. Forse la fine del tunnel non è davvero così lontana.

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CLIMA/ AL VIA A BONN ULTIMA FASE NEGOZIATI ONU, TORNANO GLI USA (sezione: Globalizzazione)

( da "Wall Street Italia" del 29-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Clima/ Al via a Bonn ultima fase negoziati Onu, tornano gli Usa di Apcom Ma al coinvolgimento di Washington seguiranno atti concreti? -->Bonn, 29 mar. (Ap) - Si è aperta oggi a Bonn l'ultima fase dei negoziati organizzati sotto l'egida delle Nazioni Unite su un trattato post-Kyoto, un appuntamento che per la prima volta vede la partecipazione di rappresentanti dell'amministrazione Obama. Una presenza che intende segnalare il ritorno degli Stati Uniti al tavolo del dossier clima, anche se i negoziatori aspettano di vedere se questo nuovo coinvolgimento, che segue il "deserto" degli anni Bush, sarà accompagnato da veri effetti. La conferenza Onu di Bonn riunirà per quindici giorni circa 2.000 delegati di 175 Paesi, per tentare di far avanzare le trattative sul trattato post-Kyoto sulle emissioni di gas a effetto serra che deve essere ratificato a dicembre a Copenaghen. Altre tre conferenze di questo tipo, vale a dire sei settimane di negoziati effettivi, sono in programma da qui a dicembre. I delegati devono discutere gli obiettivi di riduzione delle emissioni, i mezzi per sbloccare le decine di miliardi di dollari annuali necessari alla lotta contro il riscaldamento del pianeta e le modalità di trasferimento di fondi e tecnologie verso i Paesi poveri, più vulnerabili agli effetti dei cambiamenti climatici. Gli Stati Uniti, al primo posto nella poco invidiabile classifica dei Paesi maggiormente inquinanti del pianeta, non hanno ratificato il protocollo di Kyoto, firmato nel 1997, che fissa per 37 Paesi industrializzati l'obiettivo di ridurre del 5 per cento entro il 2012 le loro emissioni di gas a effetto serra rispetto al 1990. Ma dopo il rifiuto dell'amministrazione Bush di impegnarsi, il presidente Barack Obama, che ha insistito in modo particolare sullo sviluppo di energie proprie durante la campagna elettorale, ha segnalato questa settimana il cambiamento di posizione di Washington con due iniziativa: la missione a Bonn di Todd Stern, rappresentante del Dipartimento di Stato per il clima, e la convocazione ad aprile di un forum sull'energia e il clima. Questo forum riunirà a Washington 17 nazioni responsabili di oltre l'80 per cento delle emissioni mondiali di gas a effetto serra, fra le quali India, Cina, Brasile, Russia, Giappone, oltre a nazioni dell'Unione europea. Ma, malgrado questi segnali positivi, i negoziatori internazionali aspettano di vedere se le misure auspicate dal capo della casa bianca negli Stati Uniti si tradurranno con atti concreti a livello internazionale, in particolare sugli obiettivi di riduzione delle emissioni e sul finanziamento. I diplomatici si interrogano in particolare sulla flessibilità che dimostrerà la delegazione americana e sulla sua capacità di recuperare il ritardo accumulato negli otto anni di amministrazione Bush. Se l'Unione europea è in tempo per ridurre dell'8 per cento le sue emissioni rispetto al 1990, quelle degli Stati Uniti sono aumentate del 16 per cento rispetto a questo parametro di riferimento. Barack Obama si è impegnato a tornare ai livelli del 1990 entro il 2020. Ma altri Paesi insistono sul fatto che per questa data, il mondo industrializzato dovrà aver ridotto dal 25 al 40 per cento le sue emissioni rispetto al 1990 se intende evitare un riscaldamento potenzialmente catastrofico del pianeta. "Per me, la vera questione è sapere in quale misura la delegazione americana è pronta a negoziare", ha dichiarato Michael Zammit Cutajar, presidente del secondo forum di negoziati a Bonn. Il negoziatore statunitense Todd Stern ha assicurato che Washington vuole evitare una ripetizione della debacle di Kyoto, ma ha chiarito che la sua politica sarà dettata dai progressi dei lavori sull'ambiente al Congresso.

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IRAN-USA/ HOLBROOKE: ALL'AIA IMPROBABILE SVOLTA CON TEHERAN (sezione: Globalizzazione)

( da "Wall Street Italia" del 29-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Iran-Usa/ Holbrooke: all'Aia improbabile svolta con Teheran di Apcom Conferenza Afghanistan, Clinton incontrerà delegazione Teheran -->Washington, 29 mar. (Ap) - Non basterà un incontro fra rappresentanti statunitensi ed iraniani per garantire una svolta diplomatica nelle relazioni fra i due Paesi: lo ha affermato l'inviato speciale americano per il Pakistan e l'Afghanistan, Richard Holbrooke, intervistato dalla rete satellitare statunitense Cnn. Il Segretario di Stato Hillary Clinton e alcuni rappresentanti iraniani si incontreranno infatti a margine della Conferenza Internazionale sull'Afghanistan in programma all'Aia il 31 marzo: ma vi sono trent'anni di incomprensioni e divergenze da superare, ha ricordato Holbrooke. Il presidente Barack Obama, presentando la nuova strategia dell'Amministrazione per l'Afghanistan, ha proposto la creazione di un "gruppo di contatto" che "comprenda tutti i Paesi per i quali la sicurezza della regione è importante: quelli della Nato e altri alleati, ma anche Paesi dell'Asia centrale e del Golfo, l'Iran, la Russia, l'India e la Cina". L'Iran ha stretti legami con il vicino Afghanistan, specie con la comunità sciita: Teheran era infatti contraria al regime talebano, islamico ma sunnita; inoltre, deve fare i conti con le conseguenze del traffico di stupefacenti che alimenta il mercato della droga iraniano. Teheran e Washington avevano avviato una cooperazione - soprattutto in materia di intelligence - dopo gli attentati dell'11 settembre, prima che l'Amministrazione Bush relegasse l'Iran fra i Paesi dell'"Asse del Male".

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Iran-Usa/ Holbrooke: all'Aia improbabile svolta con Teheran (sezione: Globalizzazione)

( da "Virgilio Notizie" del 29-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Washington, 29 mar. (Ap) - Non basterà un incontro fra rappresentanti statunitensi ed iraniani per garantire una svolta diplomatica nelle relazioni fra i due Paesi: lo ha affermato l'inviato speciale americano per il Pakistan e l'Afghanistan, Richard Holbrooke, intervistato dalla rete satellitare statunitense Cnn. Il Segretario di Stato Hillary Clinton e alcuni rappresentanti iraniani si incontreranno infatti a margine della Conferenza Internazionale sull'Afghanistan in programma all'Aia il 31 marzo: ma vi sono trent'anni di incomprensioni e divergenze da superare, ha ricordato Holbrooke. Il presidente Barack Obama, presentando la nuova strategia dell'Amministrazione per l'Afghanistan, ha proposto la creazione di un "gruppo di contatto" che "comprenda tutti i Paesi per i quali la sicurezza della regione è importante: quelli della Nato e altri alleati, ma anche Paesi dell'Asia centrale e del Golfo, l'Iran, la Russia, l'India e la Cina". L'Iran ha stretti legami con il vicino Afghanistan, specie con la comunità sciita: Teheran era infatti contraria al regime talebano, islamico ma sunnita; inoltre, deve fare i conti con le conseguenze del traffico di stupefacenti che alimenta il mercato della droga iraniano. Teheran e Washington avevano avviato una cooperazione - soprattutto in materia di intelligence - dopo gli attentati dell'11 settembre, prima che l'Amministrazione Bush relegasse l'Iran fra i Paesi dell'"Asse del Male".

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Il caso Blackrock: c'è pure chi tifa contro la ripresa pag.3 (sezione: Globalizzazione)

( da "Trend-online" del 29-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Il caso Blackrock: c'è pure chi tifa contro la ripresa PRIMO PIANO, clicca qui per leggere la rassegna di ilsussidiario.net , 29.03.2009 22:21 Scopri le migliori azioni per fare trading questa settimana!! vero problema, almeno in questo momento. Ora la vera, grande questione è la Cina. Secondo i dati del Tesoro Usa, la Repubblica Popolare (esclusa Hong Kong) deteneva, a luglio 2006, 700 miliardi di dollari in titoli del debito americano a lungo termine. Di questi, 107 miliardi erano «agency bonds», ossia pacchetti formati da mutui «garantiti» (più o meno) da qualche entità pubblica statunitense. La Cina ha comprato titoli a lungo termine per 2,5 miliardi di dollari a luglio 2007, ne ha comprati ancora 2,7 miliardi ad agosto quando è scoppiata la bolla dei sub-prime e addirittura 8 miliardi a settembre, quando le colossali dimensioni del crack subprime erano ormai note a tutti. Il comportamento appare anche più strano se si tiene conto che nel 2002 la Cina acquistò non più di 100 milioni di questi titoli fatti di mutui. Nel 2006, ne aveva 107 miliardi: un aumento del mille per cento. A questo accumulo di debito Usa va aggiunto quello di Hong Kong: la città aveva, a giugno 2006, 13,4 miliardi di titoli Usa, di cui oltre 5 miliardi in mutui confezionati. Il perché di questa politica apparentemente suicida è semplice: Pechino non aveva altra scelta che questo gioco pericoloso per mantenere bassa la sua valuta rispetto al dollaro, mentre contemporaneamente stava accumulando troppi dollari con le sue esportazioni. Ora la camera di compensazione sembra pronta alla chiusura. È dell’altro giorno, infatti, la notizia in base alla quale Pechino avrebbe chiesto di sostituire il dollaro come moneta di riferimento globale con un paniere di monete comprendente dollaro, euro, sterlina e yen: immediato il no degli Usa e anche di Joaquin Almunia. La guerra - commerciale, finanziaria e valutaria - è stata dichiarata: è la crisi potrebbe offrire ottime opportunità a chi intende rivedere gli equilibri globali. Non guardate la Borsa, segue pagina >>

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