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Globalizzazione (91)


Indice degli articoli

Sezione principale: Globalizzazione

Settimo non rubare ( da "EUROPA ON-LINE" del 27-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: di fronte alle corti e allo stato-Leviatano, la presenza di norme a protezione delle antiche tradizioni mercantili. Una sorta di «repubblica internazionale del denaro», ma di segno inverso a quella della finanza globalizzata, basata su bene comune e fiducia, dotata di una sua ideologia e una sua etica che, prendendo il posto dell?

WTA Miami: passa la Santangelo, Knapp ko ( da "Datasport" del 27-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: USA) 64 61 N Li (CIN) b [Q] U Radwanska (POL) 64 57 61 [WC] A Glatch (USA) b T Bacsinszky (SVI) 64 61 G Dulko (ARG) b L Dominguez Lino (SPA) 62 64 M Martinez Sanchez (SPA) b Y Wickmayer (BEL) 60 64 B Zahlavova Strycova (CEC) b K Knapp (ITA) 76(2) 63 M Santangelo (ITA) b P Parmentier (FRA) 61 75 T Tanasugarn (THA) b N Dechy (

Segnali positivi da case e spese. E l'America spera ( da "Corriere.it" del 27-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: ma ha anche mandato un messaggio di apertura alla Cina sulle sue proposte monetarie che ha provocato, per un po', un indebolimento del dollaro. La valuta Usa ha recuperato solo quando, qualche minuto dopo, incalzato da un sorpreso Roger Altman (banchiere d'affari con un passato di viceministro del Tesoro che era il suo intervistatore alla riunione del Council),

( da "Corriere.it" del 27-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Cina a prendere posizione contro gli Usa, accusati di intromettersi nei suoi affari interni. Da Pechino giunge un monito alla Casa Bianca: potrebbe crearsi una frattura nelle relazioni militari tra le due nazioni. ACCUSE ALLA CINA - E' stato il portavoce del ministro degli esteri, Oin Gang, a spiegare che la Cina condanna duramente le interferenze americane nella propria politica>

Las prescindibles memorias de un actor imprescindible ( da "Pais, El" del 27-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: 2009 Vota Resultado 0 votos Una de las cosas más entrañables y prodigiosas que me han ocurrido como espectador de cine español (simplifico: de cine a secas) es la larga, prolífica y bendita presencia delante de la cámara de un señor con físico peculiar, voz inconfundible, naturalidad milagrosa, gracia intransferible y talento excepcional llamado José Isbert.

"Usa, basta con la guerra fredda" ( da "Stampa, La" del 27-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: osservazione di attacchi cyber contro obiettivi Usa «che sembrano giunti dalla Cina». Ad aumentare le preoccupazioni del Segretario alla Difesa, Robert Gates, c'è la «poca trasparenza delle forze armate cinesi e degli apparati di sicurezza» che sono «fonti di incertezza sulla loro dottrina militare» ed «accrescono i potenziali errori di calcolo e le possibili incomprensioni»

Monsignor Riboldi al Villaggio Sereno ( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 27-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: sarà oggi a Brescia per parlare di «Globalizzazione e solidarietà». Monsignor Riboldi, 86 anni, ha lavorato fra gli anni '50 e i '60 nella Valle del Belice, fronteggiando lo stato di emergenza causato dal terremoto che sconvolse il Trapanese. Contro cosa nostra si battè al fianco di personaggi come Carlo Alberto Dalla Chiesa e Piersanti Mattarella.

maxi scambiatore di calore made in porto torres va in usa - gianni bazzoni ( da "Nuova Sardegna, La" del 27-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: circa il 70 per cento) è destinata agli Stati Uniti, paesi Arabi, Cina, India, Africa, Repubblica Russa e ex Unione Sovietica. Lo scambiatore di calore è stato ultimato in questi giorni e ha superato in modi brillante tutte le prove. Domani si muoverà dallo stabilimento per raggiungere il porto industriale che dista circa un chilometro.

Tensione per un test nordcoreano ( da "Provincia Pavese, La" del 27-03-2009) + 1 altra fonte
Argomenti: Cina Usa

Abstract: e ci saranno delle conseguenze sui colloqui a sei (il tavolo a cui Cina, Corea del Sud, Giappone e Usa siedono per negoziare con Pyongyang la sua rinuncia al nucleare) che preferiremmo invece riattivare il più rapidamente possibile». La Clinton ha anche annunciato che, se il missile verrà lanciato, gli Usa porteranno la questione al Consiglio di Sicurezza dell'Onu.

La Cina ricorda agli Usa: la guerra fredda è finita ( da "Provincia Pavese, La" del 27-03-2009) + 1 altra fonte
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Cina ricorda agli Usa: la guerra fredda è finita PECHINO. Gli Usa devono «abbandonare la mentalità da guerra fredda» e smettere di stilare rapporti sull'esercito cinese «interferendo» negli affari interni della Cina. Lo ha sostenuto oggi il portavoce del ministero degli esteri di Pechino, Qin Gang, rispondendo all' annuale rapporto sulla situazione militare della Cina stilato dal

la CINa ALZA LA VOCE con gli Usa ( da "Unita, L'" del 27-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: la CINa ALZA LA VOCE con gli Usa IL NODO DEL RIARMO Si apre un nuovo fronte polemico fra Cina e Stati Uniti, in aggiunta agli antichi contenziosi sui diritti umani violati e sulla concorrenza commerciale sleale. Il Pentagono lancia l'allarme sul riarmo nella Repubblica popolare, che avviene in maniera «non trasparente» e provoca «

La sfida di Pyongyang a Stati Uniti e Onu: ( da "Giornale.it, Il" del 27-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Usa, la Russia, il Giappone e la Cina. Ma la nuova amministrazione non può permettersi il lusso di restare inerte dilapidando credibilità e capacità di deterrenza in un momento in cui la tensione nell'area è ai livelli di guardia. Alla frontiera tra le due Coree l'allarme è senza precedenti e durante le ultime manovre congiunte tra Washington e Seul Pyongyang non ha esitato a interrompere

Corea del Nord, sale la tensione ( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 27-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: L'abbandono dei programmi atomici da parte di Pyongyang si basa sull'accordo, raggiunto a settembre del 2005, che prevede una progressiva denuclearizzazione all'interno di un negoziato a Sei che coinvolge le due Coree, gli Usa, la Russia, il Giappone e la Cina.

SE LA CALIFORNIA DIVENTA COLONIA CINESE ( da "Unita, L'" del 27-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: malgrado i bicipiti di Schwarzenegger, della Cina, o almeno sotto l'influenza della repubblica comunista. Il Texas alla testa di un gruppo di stati in una repubblica controllata dal Messico. Washington e New York unite in un'America Atlantica consociata all'Unione Europea. Una Repubblica centrale del Nord America risucchiata dal Canada.

Pyongyang punta sul nucleare e ignora le sanzioni ( da "Cittadino, Il" del 27-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: che coinvolge le due Coree, gli Usa, la Russia, il Giappone e la Cina. «Vorremmo ricordare - ha aggiunto il portavoce, in una dichiarazione rilasciata in serata - che non sono pochi i Paesi al mondo che lanciano satelliti, ma il Consiglio di sicurezza non ha mai negoziato per evitare iniziative del genere».

Gli iraniani interessati a una possibile cooperazione in Afghanistan ( da "Stampa, La" del 27-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: sicurezza regionale promosso nel 2001 dalla Cina e presieduto quest'anno dalla Russia, che intende «favorire in ogni modo un contatto diretto» Usa-Iran. Più rilevante l'appuntamento di martedì prossimo all'Aja per la «Conferenza internazionale sulla stabilizzazione dell'Afghanistan», alla quale parteciperà il segretario di Stato Hillary Clinton (per l'Italia ci sarà il ministro Frattini)

nuove regole tra committenti e terzisti ( da "Tirreno, Il" del 27-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: La globalizzazione è malgovernata. Bisogna tornare a un mercato delle merci dove le regole facciano sviluppare i popoli, non le multinazionali». Ma tutto questo non poteva essere fatto prima. «Sì. Le persone sono le stesse. Probabilmente non c'era nè il clima politico nè la percezione esatta della situazione economica.

A Londra i Grandi del mondo cercano un nuovo sistema per l'economia ( da "Tempo, Il" del 27-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: e in particolare la Cina. L'obiettivo è uno: trovare una soluzione in grado di contemperare le esigenze, spesso opposte, dei paesi con un nuovo sistema di regole in grado di garantire una maggiore trasparenza sui mercati e di ricostruire quella fiducia che la mancanza di precisi paletti ha fatto sparire tra gli operatori economici.

L'Accademia Roveretana degli Agiati prende posizione, dopo le critiche espresse da Mario Cossali in questi giorni ( da "Adige, L'" del 27-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Galgano su "Globalizzazione dell'economia e universalità del diritto", la conferenza del prof. Fabbrini su "L'elezione di Barack Obama", il convegno "Protestantesimo e illuminismo", il ciclo di conferenze della Fondazione Comel su "Emergenza climatica: conseguenze su ambiente e salute";

poco pesce nel mare ora il re della tavola è quello allevato in vasca - (segue dalla prima pagina) elena dusi ( da "Repubblica, La" del 27-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Cina. «A questo scopo, anche i pesci carnivori negli allevamenti sono stati costretti ad adottare uno stile più vegetariano. I salmoni ad esempio sono nutriti con una dieta composta per un quarto da soia». Secondo i dati dell´Inran, Istituto nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione, non è vero che questo tipo di mangimi riducano il livello di omega 3 nelle carni dei

Usa: la recessione è più pesante Irlanda: Pil -7,5% ( da "Manifesto, Il" del 27-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: lancia un pesante monito all'indirizzo degli Usa sulle pagine del Corriere della Sera, dichiarando che «il mondo targato Usa finirà con questo vertice». Contemporaneamente, il segretario al Tesoro Tim Geithner apre all'ipotesi di una moneta diversa dal dollaro proposta dalla Cina e, subito dopo, si pente delle sue affermazioni.

BATTAGLIA nel Pacifico ( da "Manifesto, Il" del 27-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: il riarmo della Cina minaccia gli equilibri strategici asiatici. Pechino ribatte infuriata accusando gli Usa di «ingerenza». Lo scontro tra una nave di sorveglianza Usa e la flotta cinese, all'inizio di marzo, rivela la competizione tra le due potenze del Pacifico per il controllo militare, oltre che economico e politico John Feffer * John Feffer *

Il riarmo cinese allarma il Pentagono ( da "Manifesto, Il" del 27-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: SCAMBIO DI ACCUSE Il riarmo cinese allarma il Pentagono Simone Pieranni In Cina si è già raffreddato il consenso alla nuova amministrazione Usa. Ieri Pechino ha usato parole di fuoco contro gli Stati Uniti, accusati di ragionare ancora «con una mentalità da guerra fredda». A scatenare la reazione cinese è stato il rapporto annuale al Congresso presentato due giorni fa dal Pentagono,

Fmi più forte con la supervaluta cinese... ( da "Milano Finanza (MF)" del 27-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: potrebbe condurre a una scelta come quella auspicata dalla Cina. Essa non è paragonabile alla costituzione dell'euro. E, tuttavia, non è pensabile che si ripetano, sia pure in diversa scala, gli errori compiuti in occasione del passaggio alla moneta unica europea, dando per scontati i rapporti politici ed economici alla base della costruzione del Sistema europeo di banche centrali.

...ma nessuna moneta può sostituire il dollaro ( da "Milano Finanza (MF)" del 27-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: alla proposta avanzata dalla Cina questa settimana di sostituire la banconota verde con «una valuta di riserva internazionale». Il dollaro ha subito registrato un ribasso e le borse lo hanno seguito, prima che il segretario al Tesoro americano aggiungesse che «il dollaro rimane la moneta di riserva dominante nel mondo e ritengo che lo sarà ancora per molto tempo»

Intercos verso la borsa con Banca Leonardo ( da "Milano Finanza (MF)" del 27-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: deciso di rafforzare significativamente la società che vanta 11 stabilimenti produttivi sparsi in tutto il mondo (Italia, Usa, Cina, Malaysia e Svizzera).Poche settimane fa, secondo quanto appreso da documenti ufficiali da MF-Milano Finanza, è stato deliberato un aumento di capitale da 20 milioni (sarà completato entro fine 2009) destinati alla crescita e all'internazionalizzazione.

Hillary corteggia mezzo mondo e conquista l'America ( da "Riformista, Il" del 27-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: sembrano un'unica tournée volta a far perdonare la passata arroganza degli Usa e annunciare la lieta novella del ravvedimento della superpotenza. Al Parlamento di Strasburgo Clinton ha parlato in tono commosso della costruzione europea, in Cina si è dimenticata dei diritti umani, ai russi ha offerto di "reset" i rapporti.

tensione per il test nordcoreano - junko terao ( da "Tirreno, Il" del 27-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: e ci saranno delle conseguenze sui colloqui a sei (il tavolo a cui Cina, Corea del Sud, Giappone e Usa siedono per negoziare con Pyongyang la sua rinuncia al nucleare) che preferiremmo invece riattivare il più rapidamente possibile». La Clinton ha anche annunciato che, se il missile verrà lanciato, gli Usa porteranno la questione al Consiglio di Sicurezza dell'Onu.

la cina ricorda agli usa: la guerra fredda è finita ( da "Tirreno, Il" del 27-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Cina ricorda agli Usa: la guerra fredda è finita PECHINO. Gli Usa devono «abbandonare la mentalità da guerra fredda» e smettere di stilare rapporti sull'esercito cinese «interferendo» negli affari interni della Cina. Lo ha sostenuto oggi il portavoce del ministero degli esteri di Pechino, Qin Gang, rispondendo all' annuale rapporto sulla situazione militare della Cina stilato dal

Giustizia, Vaccarella a Salerno ( da "Corriere del Mezzogiorno" del 27-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Si parlerà di giustizia intesa come infrastruttura intorno alla quale si muovono gli operatori economici e che, nell'era della globalizzazione dei mercati, diventa fondamentale indicatore della competitività del sistema. Nonchè del rapporto giustizia-economia e del confronto con gli altri paesi europei. Il convegno affronterà anche il tema del processo civile telematico;

Emergenze: vetrina internazionale ( da "Corriere Alto Adige" del 27-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: dispositivi di protezione individuale e sistemi di radiocomunicazione saranno esposti in fiera e saranno fornite nuove soluzioni logistiche per la protezione civile. Non sorprende la location bolzanina, se si considera che in Alto Adige la protezione civile dispone di strutture di alto livello, il know-how, l'organizzazione e le attrezzature utilizzati,

Protezione civile e il ruolo dei comuni ( da "Corriere Alto Adige" del 27-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: ripartizione protezione antincendi e civile di Bolzano e Matteo Vischi, dell'Ufficio Protezione Civile di Bolzano, offriranno una panoramica sugli aspetti pratici del piano di protezione civile del comune. Il dottor Anton NiederstÄtter, segretario generale del comune di Merano, si concentrerà sugli aspetti legali e le responsabilità nella pianificazione di protezione civile del comune.

INTERCULTURA ALLA SCOPERTA DEL PARCO ( da "marketpress.info" del 27-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: un gruppo di ragazzi provenienti da Cina, Thailandia, Usa, Venezuela, Brasile ed Europa è approdato, mercoledì 18 marzo, nei borghi di Riomaggiore e Manarola. «Finalmente ho rivisto il mare! ? dice Ksenia, studentessa russa ? Certo qui è molto diverso dalla costa caucasica, ma non meno affascinante.

PECHINO Gli Usa devono abbandonare la mentalità da Guerra fredda e smettere di sti... ( da "Messaggero, Il" del 27-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Venerdì 27 Marzo 2009 Chiudi PECHINO Gli Usa devono «abbandonare la mentalità da Guerra fredda» e smettere di stilare rapporti sull'esercito cinese «interferendo» negli affari interni della Cina. Lo ha sostenuto il portavoce del ministero degli Esteri di Pechino, Qin Gang, rispondendo all'annuale rapporto sulla situazione militare della Cina stilato dal Pentagono,

BOLZANO: CONGRESSO INTERNAZIONALE DELLA PROTEZIONE CIVILE NELL'AMBITO DI "CIVIL PROTECT 09" ( da "marketpress.info" del 27-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: CONGRESSO INTERNAZIONALE DELLA PROTEZIONE CIVILE NELL´AMBITO DI "CIVIL PROTECT 09" Dal 27 al 29 marzo in concomitanza con la Fiera della Protezione civile ?Civil Protect 09? nel Padiglione C della Fiera di Bolzano si svolgerà un convegno internazionale organizzato dalla Provincia Autonoma di Bolzano, Ripartizione Protezione antincendi e civile e dal Corpo Permanente dei Vigili del Fuoco,

Affittatemi : a sinistra, un americano rimasto senza lavoro passeggia con un cartello che... ( da "Messaggero, Il" del 27-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Venerdì 27 Marzo 2009 Chiudi «Affittatemi»: a sinistra, un americano rimasto senza lavoro passeggia con un cartello che esalta le sue capacità, nella speranza di trovare un impiego. A destra, manifestazione a Londra contro i banchieri indetta da gruppi anti globalizzazione

Kostner in pista ( da "Corriere della Sera" del 27-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Lysacek (Usa) 82.70; 3. Chan (Can) 82.55 Danza (dopo gli obbligatori) 1. Savchenko-Szolkowy (Ger) 203.48; 2. Dan Zhang-Hao Zhang (Cina) 186.52; 3. Kavaguti-Smirnov (Rus) 186.39 Oggi Inizia questa notte il Mondiale di Carolina Kostner. Dalle 4.45 di sabato mattina (le 20.

FRIULI VENEZIA GIULIA: INDAGINI PROTEZIONE CIVILE SU FASCIA COSTIERA ( da "marketpress.info" del 27-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: INDAGINI PROTEZIONE CIVILE SU FASCIA COSTIERA Dopo aver condotto a partire dal 2004 un´approfondita analisi sui processi di subsidenza, ovvero di lento e progressivo abbassamento dei fondali lungo la linea di costa e della fascia perilagunare, la Protezione Civile della Regione ha recentemente concluso un´indagine sull´ingressione marina,

Valuta globale, una sfida in salita ( da "Sole 24 Ore, Il" del 27-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Gli Usa - sostiene Lombardi- hanno molto insistito per un impegno della Cina nella definizione delle regole. Ora che l'ha fatto, è possibile che questo inneschi qualche tensione ». La maggior parte degli osservatori di mercato ritiene che una sostituzione del dollaro con i Dsp come moneta di riserva sia al momento improponibile.

No global e rivolta anti-banche A Londra G-20 ad alta tensione ( da "Sole 24 Ore, Il" del 27-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: esplosione di protesta contro la società "capitalista e globalizzata". Che i manipoli delle avanguardie più scalmanate siano davvero guidati dall'italo- inglese Lunghi o da uno sconosciuto signor Smith è, tutto sommato, irrilevante. Quel che conta è la sostanza e la sostanza promette di essere difficile da digerire anche per i palati britannici.

Bonfiglioli cresce con l'energia ( da "Sole 24 Ore, Il" del 27-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Cina e Brasile – mentre l'Ebitda è scivolato da 72,2 a 70,5 milioni. Un antidoto alle difficoltà odierne è rappresentato dalla componentistica per impianti eolici e fotovoltaici, che "vale" il 16% del fatturato di gruppo.Dal 1978 Bonfiglioli opera nell'eolico producendo riduttori per la rotazione e l'orientamento delle pale e da due anni realizza gli inverter (

Pechino replica al Pentagono: mentalità da Guerra fredda ( da "Sole 24 Ore, Il" del 27-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: La Cina usa parole grosse per muovere al contrattacco degli Stati Uniti sul fronte degli armamenti. «La capacità cinese di affrontare impegni militari a distanza rimane limitata. Tuttavia, le forze armate cinesi continuano a sviluppare armi evolute che stanno mutando gli equilibri regionali e che hanno ripercussioni che vanno oltre la regione Asia-

Missile in rampa di lancio Pyongyang sfida Usa e Onu ( da "Sole 24 Ore, Il" del 27-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Se pure è dubbio che la Cina (e la Russia) possano acconsentire a nuove sanzioni Onu, i toni utilizzati da Pyongyang lasciano intravedere come inevitabile, dopo il lancio,l'azzeramento della cornice negoziale tra sei nazioni che aveva portato nel 2005 all'accordo per lo smantellamento delle attività atomiche del regime.

Ciocca: ( da "Gazzetta di Parma (abbonati)" del 27-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Cina, paesi emergenti - non è altrettanto drammatica), non è paragonabile alla crisi del 1929, checché se ne dica. «Allora il Pil cadde del 30% negli Usa, del 15 in America latina, del 9 in Europa, del 5 in Italia. La produzione industriale cedette ancor più: del 40% in Germania e negli Stati Uniti, del 23 in Europa Occidentale »

Mark Tobey ( da "superEva notizie" del 27-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: studiare la calligrafia e la pittura a pennello praticata soprattutto in Cina. È qui che nasce il suo futuro stile: la scrittura bianca White Writing. Tobey e', agli inizi della sua carriera, un artista figurativo e le opere piu' significative appartenenti a questo periodo si riconoscono in Still life on a table, una delicata natura morta del 1930, e l'eccellente ritratto di Matisse,>

Pyongyang sfida Usa e Onu: "Avanti col missile" ( da "Giornale.it, Il" del 27-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: portare alla cancellazione degli accordi di denuclearizzazione del 2005 basati sul negoziato a sei tra le due Coree, gli Usa, la Russia, il Giappone e la Cina. Ma la nuova amministrazione non può permettersi il lusso di restare inerte dilapidando credibilità e capacità di deterrenza in un momento in cui la tensione nell?area è ai livelli di guardia. Alla frontiera tra le due Coree l?

L'offensiva del sorriso non salva Barack dalle critiche globali ( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 27-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: mentre la Cina rinforza in modo esponenziale il bilancio militare, e replica alle critiche americane accusando la nuova amministrazione di preconcetta ostilità da guerra fredda, come peraltro aveva replicato sul piano economico alle accuse di manovrare il cambio con la richiesta di abbandonare il dollaro come unica divisa di riferimento negli scambi internazionali.

Wef: L'Italia arranca, medaglia d'oro alla Danimarca ( da "Vnunet.it" del 27-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Italia è poco sopra metà del guado, in 45esima posizione, appena prima di Cina e Thailandia, ma dopo Lituania, Barbados, Malesia, Tunisia, Giordania e Ungheria. Tra i paesi al Top della classifica del Wef (World Economic Forum) sono Danimarca, Svezia, Usa, Singapore, Svizzera, Finlandia, Islandia, Norvegia, Olanda e Canada.

Poco pesce nel mare, è sorpasso Ora il re della tavola è allevato in vasca ( da "Repubblica.it" del 27-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: E che hanno il loro maggior centro di produzione mondiale in Cina. "A questo scopo, anche i pesci carnivori negli allevamenti sono stati costretti ad adottare uno stile più vegetariano. I salmoni ad esempio sono nutriti con una dieta composta per un quarto da soia". OAS_RICH('Middle'); Secondo i dati dell'Inran, Istituto nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione,

Corso Primo Soccorso con Protezione Civile ( da "Caserta News" del 27-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Venerdì 27 Marzo 2009 Corso Primo Soccorso con Protezione Civile SALUTE | S.Marco E. La nuova organizzazione della Protezione Civile voluta dall'Amministrazione di Gabriele Zitiello sta dando i suoi frutti in termini di spirito di iniziativa e di partecipazione. Come si fa una telefonata al 118?

Modelli di business più diffusi online: pubblicità e freemiun ( da "Blogosfere" del 27-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: pubblicità e freemiun Pubblicato da Luca Dello Iacovo alle 11:09 in globalizzazione Un sondaggio sui modelli di business più diffusi online. I primi tre sono: - Advertising: 34% (pubblicità online) - Freemium: 12% (in genere, si offre un servizio gratuito, ma con ulteriori opzioni a pagamento. Come Flickr) - Beni virtuali (come i doni di Facebook o le emoticon acquistate su QQ),

NORDCOREA/ OGGI INCONTRI USA-GIAPPONE E USA-COREA DEL SUD ( da "Wall Street Italia" del 27-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Il capo dei negoziatori sudcoreani nei colloqui a sei (Stati Uniti, Cina, Giappone, Russia e le due Coree), Wi Sung-lak, e il direttore generale del ministero degli Esteri nipponico, Akitaka Saiki, "saranno a Washington venerdì 27 marzo per delle consultazioni su questioni legate alla Corea del Nord", ha spiegato Duguid alla stampa.

Forum 2013, via agli incontri ( da "Denaro, Il" del 27-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: 30, dibattito sul tema "Globalizzazione, flussi migratori e memoria del futuro", che caratterizzerà l'edizione napoletana del Forum Universale delle Culture. L'incontro sarà coordinato da Guido Trombetti, rettore dell'Università "Federico II di Napoli, e Carlo Galli dell'Università di Bologna.

Pechino: ( da "Avvenire" del 27-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: affermando che il documento Usa reso pubblico mercoledì «continua a basarsi sulla teoria della minaccia militare cinese, distorce i fatti e interferisce con gli affari interni della Cina». Il portavoce del ministero, Qin Gang, ha poi rafforzato il tiro, chiedendo agli Stati Uniti di «rinunciare alla mentalità e ai pregiudizi da Guerra Fredda» e alle accuse che potrebbero «

L'ABBRACCIO INSCINDIBILE TRA CINA E DOLLARO ( da "Lavoce.info" del 27-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: a causa della drammatica vulnerabilità del bilancio Usa. Forse che la Cina sta tentando di tenere il piede in due staffe? Vuole mostrarsi come la vittima del sistema basato sul dollaro, quando per lungo tempo ne ha beneficiato e ha contribuito a favorirlo. Il problema attuale è l?ovvia conseguenza della strategia mercantilistica, deliberatamente perseguita dalla Cina.

Obiettivo: sganciare il mondo dagli Usa">La Cina preme per la 'nuova moneta' Obiettivo: sganciare il mondo dagli Usa ( da "Affari Italiani (Online)" del 27-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Crisi/ La Cina preme per la 'nuova moneta'. Obiettivo: sganciare il mondo dagli Usa Venerdí 27.03.2009 11:00 Di Alberto Fattori - da Shanghai La Cina sta assumendo, giorno dopo giorno, un sempre crescente ruolo nella riscrittura delle regole cardine del futuro del mondo moderno.

Obiettivo: sganciare il mondo dagli Usa">La Cina preme per la 'nuova moneta' Obiettivo: sganciare il mondo dagli Usa pag.1 ( da "Affari Italiani (Online)" del 27-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: La Cina preme per la 'nuova moneta'. Obiettivo: sganciare il mondo dagli Usa Venerdí 27.03.2009 11:00 Questo approccio cinese, espresso dal Governatore della Banca Centrale Zhou Xiaochuan, è fortemente connesso anche al fatto che per aiutare le economie più deboli, la "nuova moneta" potrebbe consentire di sostenere molti di questi paesi,

II giornata di Exporienta ( da "Caserta News" del 27-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Metallo che si è soffermato anche sul concetto di globalizzazione. «E' un fenomeno che non può essere arginato o bloccato con il protezionismo, così come si poteva fare qualche anno fa. Oggi tutti sappiamo cosa accade in ogni angolo del mondo e la sfida è quella di confrontarsi con giovani e professionalità di tutto il globo.

Protezione Civile, partono lavori stazione idrometric ( da "Caserta News" del 27-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Venerdì 27 Marzo 2009 Protezione Civile, partono lavori stazione idrometrica LAVORI PUBBLICI | Benevento Partiranno oggi i lavori per l'installazione di una stazione di monitoraggio idrometrico sul fiume Sabato, nei pressi del ponte di Santa Maria degli Angeli. La stazione consentirà il monitoraggio del livello delle acque del fiume e,

Wef: Danimarca sul podio tecnologico, ingloriosa Italia ( da "Stampaweb, La" del 27-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: oltre agli Usa terzi, Canada decimo, Regno Unito quindicesimo, Giappone (17), Francia (19) e Germania (20). è inoltre scavalcata da paesi come la Tunisia (38/a) o la Giordania (44/a). Precede appena la Cina, salita di 11 posizioni al 46/o posto. La classifica del rapporto è stilata in base del Networked Readiness Index,

CRISI: BIDEN E BROWN A SANTIAGO DEL CILE PER CONFERENZA IN ( da "Virgilio Notizie" del 27-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: globalizzazione inclusiva''. A margine del summit Brown e Biden prenderanno parte ad una visita ufficiale del Paese cileno. Biden, che si rechera' successivamente in Costa Rica, cerchera' di carpire le preoccupazioni e le aspirazioni dei leader locali in vista del prossimo 'Summit of the Americas', che avra' luogo a meta'

G20/ ATTALI: SARÀ FALLIMENTO MA DIRANNO CHE È SUCCESSO ( da "Wall Street Italia" del 27-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: economista ha poi sostenuto che Usa e Cina hanno una visione chiara della crisi. "La Cina con 2 miliardi di riserve vuole tornare ad essere la Cina e ci sono grandi opportunità per le imprese italiane, soprattutto in campo agricolo, perché la Cina sta per stanziare per il 2009-2010 il 20% del Pil per la ristrutturazione agricola".

PASQUALE ESPOSITO NOMADISMO, GLOBALIZZAZIONE, CONFINI, INTEGRAZIONE: IN UNA PAROLA, TRANSITI. DI ... ( da "Mattino, Il (Nazionale)" del 27-03-2009) + 2 altre fonti
Argomenti: Cina Usa

Abstract: globalizzazione, confini, integrazione: in una parola, transiti. Di persone, ma anche di idee, della loro circolazione. E «Transits» è il titolo del progetto che inaugura la nuova stagione espositiva della Project room del Madre, là dove si sperimentano nuove espressioni, dove si dà più spazio ai giovani.

Nanotecnologie, l'Italia s'e' desta? ( da "SaluteEuropa.it" del 27-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: la giornata del 3 aprile sarà dedicata al networking, con presentazioni e incontri one-to-one per promuovere collaborazioni industriali e di ricerca, a cui parteciperanno anche Venture Capitalists, provenienti da Italia, USA, Giappone e Cina. Il programma completo di Nanotec2009 è disponibile sul sito Internet www.nanotec2009.it

La stampa estera mette alla gogna il "finto made in Italy" ( da "fashionMagazine.it" del 27-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Cina, Francia, Germania, Gran Bretagna, India, Emirati Arabi, Russia, Spagna, Svizzera, Usa sono i Paesi analizzati dalla ricerca. ?Secondo un rapporto della World Luxury Association ? si legge sull?Asia Times del 14 aprile 2007 ? entro la fine del 2009 ben il 60% delle aziende del lusso sposterà all?

Protezione civile, domani un convegno ( da "Gazzettino, Il (Rovigo)" del 27-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Tomaso Marangon su segnalazione del vicepresidente nazionale Alta con delega alla Protezione Civile, Roberto Zaffin, sarà il seguente: "L'Alta, nel sistema di Protezione Civile provinciale, regionale, nazionale". Vi parteciperanno: Agostino Miozzo ed Elvezio Galanti, del Dipartimento nazionale Protezione Civile: i generali Saltini ed Assenza, il sindaco di Rosolina Luciano Mengoli,

Pyongyang minaccia il riarmo nucleare ( da "Gazzettino, Il" del 27-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Usa, Russia, Giappone e Cina. Oggi a Washinton si terrà un vertice trilaterale tra Usa, Giappone e Corea del Sud. I tre Paesi ritengono che il previsto lancio spaziale sia, in realtà, un test di un missile militare intercontinentale che metterebbe l'intera area del Pacifico alla mercè delle armi nucleari nordcoreane.

Dodici Nazionali al Memorial Cornacchia ( da "Gazzettino, Il (Pordenone)" del 27-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: BejJing School Pechino Cina, Croazia, Tunisia. Palasport Villotta (B): Top Team Belluno, Zhuang City Cina, Slovenia, Bayer Leverkusen Germania. Ex Fiera Pordenone (C): Varna Bulgaria, Svizzera, Israele, Baden Wurttemberg Germania. Gruaro (D): Notherrn Lights Usa, San Cugat Spagna, Lussemburgo, Novi Sad Serbia.

Obama svela la strategia di al Qaeda: "Dal Pakistan attacco agli Stati Uniti" ( da "Giornale.it, Il" del 27-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: India e la Cina. Obama ha, infatti, spiegato che l'America "non sarà sola nella lotta contro al Qaeda". "Nessuno di questi Paesi - ha detto Obama - trae benefici da una base dei terroristi di al Qaida e da una regione che precipita nel caos. Tutti questi Paesi hanno interesse nella promessa di una pace duratura,

Obiettivo:sganciare il mondo dagli Usa">La Cina preme per la 'nuova moneta' Obiettivo:sganciare il mondo dagli Usa ( da "Affari Italiani (Online)" del 27-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Crisi/ La Cina preme per la 'nuova moneta'. Obiettivo: sganciare il mondo dagli Usa Venerdí 27.03.2009 14:00 Di Alberto Fattori - da Shanghai La Cina sta assumendo, giorno dopo giorno, un sempre crescente ruolo nella riscrittura delle regole cardine del futuro del mondo moderno.

Obiettivo:sganciare il mondo dagli Usa">La Cina preme per la 'nuova moneta' Obiettivo:sganciare il mondo dagli Usa pag.1 ( da "Affari Italiani (Online)" del 27-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: La Cina preme per la 'nuova moneta'. Obiettivo: sganciare il mondo dagli Usa Venerdí 27.03.2009 14:00 Questo approccio cinese, espresso dal Governatore della Banca Centrale Zhou Xiaochuan, è fortemente connesso anche al fatto che per aiutare le economie più deboli, la "nuova moneta" potrebbe consentire di sostenere molti di questi paesi,

( da "Corriere.it" del 27-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: l'India e la Cina. «Il mondo non può permettersi di pagare il prezzo se l'Afghanistan torna a sprofondare nel caos - ripete Obama. - Abbiamo una responsabilità comune all'azione perché da questo dipende la nostra pace e la nostra sicurezza». REAZIONI - Il Pakistan saluta come «molto positivo» il programma.

Lazio/ Regione: a Fondi centro polivalente Protezione civile ( da "Virgilio Notizie" del 27-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Centro Polivalente Logistico di Protezione Civile del Lazio, una struttura integrata che permetterà di fare da base operativa per le sue molteplici attività sul territorio. La giunta regionale ha infatti approvato oggi un finanziamento di 2.000.000 di euro a favore del monumento naturale del "Lago di Fondi" per la realizzazione, grazie all'acquisto di una struttura già esistente,

ASIA CENTRALE/ GRUPPO SHANGHAI CERCA RUOLO... - FOCUS -2- ( da "Wall Street Italia" del 27-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: è considerata meno pericolosa per gli interessi cinesi" degli Usa per diversi motivi: "la Cina deve cooperare con la Russia per contenere l'influenza degli Usa nella regione, Mosca accetta l'intensificazione dell'influenza cinese nella cornice Sco e la Russia resta la padrona della regione senza la quale la Cina non può pienamente gestire il commercio centro-asiatico".

G20/ VERTICE IN CILE TRA LEADER PROGRESSISTI INTERNAZIONALI ( da "Wall Street Italia" del 27-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: il summit sulla globalizzazione sostenibile organizzato dalla fondazione progressista Policy Network alla vigilia del G20 di Londra. All'appuntamento sono attesi i leader mondiali progressisti, dal premier britannico Gordon Brown - proprio oggi atteso a Santiago per incontrare il presidente Michelle Bachelet dopo la tappa in Brasile nell'

LAZIO/ REGIONE: A FONDI CENTRO POLIVALENTE PROTEZIONE CIVILE ( da "Wall Street Italia" del 27-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: a Fondi centro polivalente Protezione civile di Apcom Stanziati 2 milioni di euro dalla giunta -->Roma, 27 mar. (Apcom) - Nascerà nel sud pontino il primo Centro Polivalente Logistico di Protezione Civile del Lazio, una struttura integrata che permetterà di fare da base operativa per le sue molteplici attività sul territorio.

"LUNITà" GUFA: IL PROSSIMO ANNO SPARIRANNO GLI STATI UNITI! - LE RIDICOLE PREVISIONI DELL'ACCADEMICO RUSSO PANARIN: NEL 2010 CALIFORNIA IN MANO AI CINESI, TEXAS AL MESSICO, ALASKA ( da "Dagospia.com" del 27-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: malgrado i bicipiti di Schwarzenegger, della Cina, o almeno sotto l'influenza della repubblica comunista. Il Texas alla testa di un gruppo di stati in una repubblica controllata dal Messico. Washington e New York unite in un'America Atlantica consociata all'Unione Europea. Una Repubblica centrale del Nord America risucchiata dal Canada.

AFGHANISTAN/ FASSINO: DA OBAMA UN ALTRO SEGNALE DI DISCONTINUITÀ ( da "Wall Street Italia" del 27-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: è la proposta di un Gruppo di contatto sulla vicenda afghana che, oltre ai paesi Nato, coinvolga Russia, Cina, India e anche l'Iran". "Quella di Obama - conclude Fassino - è una nuova America, che non pretende più di fare da sola, ma sceglie invece di condividere anche le scelte più difficili con l'intera comunità internazionale".

G8/ SCIENZA, PRODURRE ENERGIA CARBONFREE E FONTI RINNOVABILI ( da "Wall Street Italia" del 27-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: hanno preso parte i rappresentanti delle Accademie delle Scienze dei paesi del G8+5 (Italia, Usa, Francia, Germania, Giappone, Canada, Inghilterra, Russia, più Brasile, Cina, India, Messico, Sud Africa ed Egitto in veste di osservatore), che su richiesta dei politici , hanno messo a punto un documento, non ancora definitivo, corredato da documentazione scientifica e tecnologica.

G20, SI ALLONTANA PROSPETTIVA GRANDE ACCORDO ( da "Wall Street Italia" del 27-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: economia visto lo stallo tra le posizioni di Usa-Gb, da una parte e quelle delle altre principali economie dall'altra", osserva James Knightley, senior economist a ING. Con la Cina su posizioni più favorevoli sembra probabile l'intesa sul raddoppio dei 250 miliardi di dollari di risorse del Fmi a disposizione dei paesi più colpiti dalla crisi.

Via alberi e rami da ponte Navetta ( da "Gazzetta di Parma Online, La" del 27-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: che opereranno con mezzi già in dotazione al Centro Unificato di Protezione Civile, mezzi idonei a svolgere i lavori in sicurezza. L?Assessore con delega alla Protezione Civile Fabio Fecci ha speso parole di ringraziamento per i volontari della Protezione Civile, per il presidente locale Mirco Carretta e per i tecnici del Comune che seguiranno i lavori nella giornata di sabato.

Obama: Al Qaeda è un cancro e minaccia gli Usa dal Pakistan ( da "Rai News 24" del 27-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: quindi Iran, Cina, India e Russia e Paesi dell'Asia centrale. "C'e' uno zoccolo duro di talebani che non sono disposti a compromessi. Questi devono essere affrontati con la forza e devono essere sconfitti. Ma ci sono anche quelli che combattono perche' costretti, o semplicemente , perche' pagati per farlo.

Napoli invitata a Betlemme per la visita del Papa ( da "Napoli.com" del 27-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: che si lega per molti aspetti alla modernizzazione ed alla globalizzazione?. A sottolineare gli effetti del mutamento della città industriale, è stato anche l?Ordinario di Geografia urbana e organizzazione territoriale dell?Università Federico II, il Prof. Italo Talia, che si è soffermato sul ?formarsi di una città duale in cui i ceti medi e la popolazione occupata in modo stabile,

Volontari e mezzi della Protezione Civile all'opera per la rimozione alberi e rami alla base di Ponte Navetta ( da "Sestopotere.com" del 27-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: che opereranno con mezzi già in dotazione al Centro Unificato di Protezione Civile, mezzi idonei a svolgere i lavori in sicurezza. L?Assessore con delega alla Protezione Civile Fabio Fecci ha speso parole di ringraziamento per i volontari della Protezione Civile, per il presidente locale Mirco Carretta e per i tecnici del Comune che seguiranno i lavori nella giornata di sabato.

Usa/ New York, Freedom Tower ribattezzata One World Trade ( da "Virgilio Notizie" del 27-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Si tratta della società immobiliare cinese Vantone Industrial Company, che ha raggiunto un accordo per prendere in affitto i piani che vanno dal 64esimo al 69esimo per un periodo di tempo di 23 anni. Vantone vuole creare un centro culturale e di affari per le società cinesi che hanno rapporti commerciali con gli Stati Uniti e per le società Usa che lavorano in Cina.

G8/ Scienza, produrre energia "carbonfree" e fonti ( da "Virgilio Notizie" del 27-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: hanno preso parte i rappresentanti delle Accademie delle Scienze dei paesi del G8+5 (Italia, Usa, Francia, Germania, Giappone, Canada, Inghilterra, Russia, più Brasile, Cina, India, Messico, Sud Africa ed Egitto in veste di osservatore), che su richiesta dei politici , hanno messo a punto un documento, non ancora definitivo, corredato da documentazione scientifica e tecnologica.

USA/ SAN FRANCISCO, IMPORTA PLETTRI GUSCIO TARTARUGA, INCRIMINATA ( da "Wall Street Italia" del 27-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: dopo che la donna aveva importato dalla Cina dei plettri per chitarra in guscio di tartaruga embricata, una specie di tartaruga marina a rischio di estinzione. La legge statunitense non permette di commerciare specie a rischio senza un'autorizzazione che ne attesti la necessità per motivi di ricerca scientifica o altre ragioni comunque non commerciali.

USA/ NEW YORK, FREEDOM TOWER RIBATTEZZATA ONE WORLD TRADE CENTER ( da "Wall Street Italia" del 27-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Si tratta della società immobiliare cinese Vantone Industrial Company, che ha raggiunto un accordo per prendere in affitto i piani che vanno dal 64esimo al 69esimo per un periodo di tempo di 23 anni. Vantone vuole creare un centro culturale e di affari per le società cinesi che hanno rapporti commerciali con gli Stati Uniti e per le società Usa che lavorano in Cina.

La 77 de ani, mogul in industria binelui ( da "Romania Libera" del 27-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Apoi scoate din poseta stampila organizatiei, ca sa ne arate cine-i seful, cu toate ca are in jurul sau 23 de voluntari, de prieteni mai bine zis, "familia mea", completeaza Mariane, oameni care se ocupa de treburile asociatiei. Chiar daca are vederea din ce in ce mai slaba, de trei ani incoace, e mereu prezenta la sediu, conform programului.

Obama: ( da "Corriere.it" del 27-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: gli Usa daranno vita a un nuovo Gruppo di contatto per l'Afghanistan e il Pakistan: gli alleati della Nato, gli Stati dell'Asia centrale, le nazioni del Golfo e l'Iran, la Russia, l'India e la Cina. ISLAMABAD E KABUL - Il Pakistan saluta come «molto positivo» il programma, ha detto il ministro degli Esteri Shah Mahmud Qureshi.

Usa/ San Francisco, importa plettri guscio tartaruga, ( da "Virgilio Notizie" del 27-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: dopo che la donna aveva importato dalla Cina dei plettri per chitarra in guscio di tartaruga embricata, una specie di tartaruga marina a rischio di estinzione. La legge statunitense non permette di commerciare specie a rischio senza un'autorizzazione che ne attesti la necessità per motivi di ricerca scientifica o altre ragioni comunque non commerciali.


Articoli

Settimo non rubare (sezione: Globalizzazione)

( da "EUROPA ON-LINE" del 27-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Un libro di Paolo Prodi va al cuore della crisi che investe la società europea Settimo non rubare ELISABETTA AMBROSI «Non rubare». Enunciare ad alta voce il settimo comandamento ne fa emergere la natura particolare rispetto agli altri. Nell’evocazione, infatti, si avverte la sensazione che, a differenza del divieto di adulterio o di atti impuri, questa solenne proibizione non solo continui ad avere un’importanza centrale all’interno della nostra, pur drasticamente aggiornata, morale privata; ma rivesta ancora oggi una cruciale valenza pubblica e civile. Ed è proprio sulla doppia risonanza del settimo comandamento, sul suo essere a cavallo tra pubblico e privato – e insieme tra dottrina sociale cristiana, democrazia e capitalismo – che Paolo Prodi, professore emerito dell’università di Bologna, ha costruito un intenso volume, edito dal Mulino: Settimo non rubare. Furto e mercato nella storia dell’Occidente (pp. 396, euro 29). L’animus furandi Come mai il monito a non rubare abbia svolto un ruolo centrale nella storia europea si capisce analizzando lo spostamento che il significato di questo reato ha subito nel corso dei secoli: si è passati da un concetto di furto statico, basato sulla tradizione biblica e sulla legge naturale, come appropriazione di una “cosa” altrui e violazione del principio fondamentale della giustizia; ad un concetto più ampio e dinamico, in cui esso si configura come «violazione fraudolenta delle concrete regole della comunità umana nel possesso e nell’uso dei beni di questa terra». Ecco allora che “divieto” diventa il punto in comune tra due mondi autonomi: quello della politica e quello del mercato. La sua infrazione lede insieme sia la ricerca del profitto intesa come ricerca della ricchezza di una comunità, sia il perseguimento del bene comune. In breve, distrugge il bene/benessere collettivo. Né liberismo né statalismo Ragionare sul furto consente di aprire una riflessione di ampio respiro sul rapporto tra mercato e politica. «Simul stabunt aut simul cadent»: capitalismo e democrazia vanno insieme, e l’uno non può vivere senza l’altro. Il rapporto tra politica e mercato è «un fertile dualismo», che è insieme una tensione continua, una vera «rivoluzione permanente». Quando, storicamente, questo legame si è risolto in una perversa simbiosi – come nel colonialismo o nei totalitarismi – i risultati sono stati tragici. Come drammatici sono gli esiti dell’attuale «mutazione antropologica della società e del suo rapporto con le merci», che ha condotto ad un’egemonia del potere economico sul politico, che potrebbe dar luogo a nuovi rovesci e pericolose fusioni. Oggi non solo si moltiplicano politici imprenditori e imprenditori politici, ma soprattutto si assiste «ad un ampliamento di una fascia grigia tra pubblico e privato», fatta di «false privatizzazioni, nuovi monopoli, società con capitale pubblico, nella quale si offende quotidianamente il mercato ». In questo panorama, la crisi del rapporto dell’impresa con il contesto sociale in cui opera, l’aumento delle rendite rispetto ai redditi da lavoro, la sperequazione nelle retribuzioni hanno reso ancora più fragili i valori tradizionali della proprietà. Uscire da questa crisi è possibile attraverso la ricerca di una nuova «separazione tra potere sacro, politico ed economico, nella dialettica tra interesse privato e bene pubblico». Un nuovo dualismo che potrebbe trovare il suo principio di ordine in un antenato affascinante: quella lex mercatoria nata per rivendicare, di fronte alle corti e allo stato-Leviatano, la presenza di norme a protezione delle antiche tradizioni mercantili. Una sorta di «repubblica internazionale del denaro», ma di segno inverso a quella della finanza globalizzata, basata su bene comune e fiducia, dotata di una sua ideologia e una sua etica che, prendendo il posto dell’universalismo cristiano, ne mantenga la dottrina sociale imperniata sul settimo comandamento. Una lex mercatoria globale? Su questa proposta, secondo l’autore, potrebbe nascere anche un rinnovato ruolo pubblico della Chiesa, che, dopo un lungo e positivo processo che l’ha vista aprirsi al mondo economico, accettando la ricchezza pur solo in funzione dello sviluppo della società, ha finito per ripiegarsi, con il Concilio di Trento, nel buio dei “fori” interiori. Un «gelido silenzio sui temi economici e sulle ingiustizie sociali», a favore di quelli della vita, che altro non è, ieri come oggi, se non il segnale di una perdita di influenza pubblica. Influenza che la Chiesa potrebbe riconquistare, proprio rilanciando la sua dottrina sociale. Difficile valutare se questo universalismo etico-economico potrebbe avere successo in società plurali e frammentate come quelle attuali. Di certo, un esempio già c’è, visto che, fin dal giorno del suo insediamento, il neopresidente Obama non ha esitato a riutilizzare un nuovo e suggestivo lessico morale in relazione all’economia, di cui anche il nostro paese avrebbe un disperato bisogno. E non è un caso, allora, che lo stesso Obama abbia imposto la restituzione di ciò che era stato acquisito in maniera illegittima: ricorda infatti Prodi che nessuna assoluzione del reato di furto era in passato possibile senza ridare indietro il maltolto, pena un danno permanente alla comunità. Cosa avverrebbe oggi se qualcuno in Italia parlasse di “avidità” dei manager pubblici e privati? O imponesse il risarcimento immediato dei consumatori truffati da crack finanziari e truffe? Le nostre carceri sono piene di poveri condannati per furto semplice, quando la stessa Chiesa ricordava di attenuare le pene per gli indigenti. Mentre chi ha violato, e continua a violare, le regole del mercato, resta impunito.

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WTA Miami: passa la Santangelo, Knapp ko (sezione: Globalizzazione)

( da "Datasport" del 27-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

WTA Miami: passa la Santangelo, Knapp ko (Mara Santangelo) (AGM-DS) - 26/03/2009 23.24.47 - (AGM-DS) - Milano, 26 marzo - Dopo la Garbin, passa il primo turno del torneo WTA di Miami (cemento, $ 4.500.000) anche Mara Santangelo. L'azzurra si è imposta, piuttosto agevolmente, in due set sulla francese Parmentier ed ora affronterà nel 2 turno la cinese Peng. Nulla da fare, invece, per Karin Knapp: l'altoatesina ha ceduto in due set alla ceca Zahlavova Strycova ed è stata eliminata. I risultati del primo turno: A Kudryavtseva (RUS) b [Q] M Duque Marino (COL) 64 76(6) E Makarova (RUS) b Y Chan (TPE) 36 62 63 A Groenefeld (GER) b [Q] J Craybas (USA) 64 61 N Li (CIN) b [Q] U Radwanska (POL) 64 57 61 [WC] A Glatch (USA) b T Bacsinszky (SVI) 64 61 G Dulko (ARG) b L Dominguez Lino (SPA) 62 64 M Martinez Sanchez (SPA) b Y Wickmayer (BEL) 60 64 B Zahlavova Strycova (CEC) b K Knapp (ITA) 76(2) 63 M Santangelo (ITA) b P Parmentier (FRA) 61 75 T Tanasugarn (THA) b N Dechy (FRA) 63 76

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Segnali positivi da case e spese. E l'America spera (sezione: Globalizzazione)

( da "Corriere.it" del 27-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Segnali positivi da case e spese. E l'America spera Geithner apre al dialogo sulla proposta cinese di un paniere di valute di riferimento DAL NOSTRO INVIATO NEW YORK Non siamo di certo alla svolta. Il fondo non è stato ancora toccato. Forse, però, l'economia non è più in caduta libera. E, dopo un anno di notizie catastrofiche, anche il passaggio da quella libera a una caduta "controllata" diventa una buon notizia. Da tre giorni sul tavolo degli economisti americani affluiscono dati che lasciano intravedere qualche spiraglio: lunedì la ripresa della compravendita di case a febbraio, martedì un sia pur flebile recupero dei prezzi delle abitazioni monofamiliari, ieri un aumento del 3,4% degli ordini di beni durevoli (macchinari, elettrodomestici, attrezzature militari) a febbraio. Tutti invitano alla cautela, anche perché i segnali di ripresa di febbraio vengono dopo un gennaio che negli Usa è stato catastrofico. Non basta di certo un mese per fare tendenza: pur con l'imprevista ripresa degli ordini di febbraio, su base annua (cioè rispetto al febbraio 2008) la domanda di beni durevoli cala del 28,4 per cento. Lo stesso governo Usa, del resto, evita gli squilli di tromba. L'altra sera, nella conferenza stampa teletrasmessa da tutte le reti, Obama aveva parlato di primi segnali economici positivi, ma ieri il suo ministro del Tesoro, Tim Geithner, è stato più cauto: «Il ritmo di deterioramento dell'economia ha cominciato a rallentare, almeno in alcune aree». Ieri mattina, incontrando gli operatori economici riuniti al Council on Foreign Relations di New York, Geithner è apparso molto meno teso che nell'audizione di martedì davanti al Congresso. Ha scherzato con alcune sue «vecchie conoscenze », ma ha anche mandato un messaggio di apertura alla Cina sulle sue proposte monetarie che ha provocato, per un po', un indebolimento del dollaro. La valuta Usa ha recuperato solo quando, qualche minuto dopo, incalzato da un sorpreso Roger Altman (banchiere d'affari con un passato di viceministro del Tesoro che era il suo intervistatore alla riunione del Council), Geithner ha precisato che «il dollaro è destinato a rimanere, ancora a lungo, la valuta mondiale dominante». Poco prima, però, la sortita del governatore della Banca centrale cinese, Zhou Xiaochuan, che martedì aveva proposto di togliere spazio al dollaro, come valuta di riserva prevalente, puntando più sui Diritti Speciali di Prelievo emessi dal Fondo Monetario (basati su un "paniere" che comprende dollaro, euro, yen e sterlina), era stata commentata da Geithner con toni più concilianti di quelli che egli stesso e Obama avevano usato il giorno prima: premesso di non avere ancora esaminato a fondo la proposta, il ministro del Tesoro ha detto che essa «merita considerazione» perché i Diritti sono uno strumento importante il cui ruolo può essere rilanciato e perché Zhou è un «un banchiere di valore, un uomo pragmatico, che si muove in modo costruttivo ». Insomma, nessuno può pensare di mandare in soffitta il dollaro, ma al G20 di Londra, la prossima settimana, si discuterà senza veti anche di equilibri monetari. Quanto alla congiuntura, come detto, è meglio non farsi troppe illusioni: l'analista più fiducioso, John Herrmann, parla di dati che, se confermati nei prossimi mesi, potrebbero rendere il trimestre aprile-giugno quello in cui, negli Usa, si toccherà davvero il fondo; creando, così, le condizioni per una lenta risalita a partire da fine anno. Il vicepresidente del fondo Oppenheimer, Brian Levitt, sostiene invece che tutti questi dati congiunturali significano poco finché non riprende l'attività delle banche (che stentano a riattivare il circuito del credito) e finché i dati mensili del mercato del lavoro continuano a segnare un aumento dei disoccupati (fenomeno che dovrebbe continuare ancora per qualche mese). Ma è anche vero che questi sia pur piccoli spiragli sono arrivati con un'economia priva di sostegni. Nei prossimi mesi, con l'attivazione dei fondi dello stimolo fiscale e delle altre iniziative anticrisi del governo (sostegni all'auto, al credito scolastico, alle carte di credito), potrebbe iniziare la risalita dall'abisso. Massimo Gaggi stampa |

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(sezione: Globalizzazione)

( da "Corriere.it" del 27-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Nuovo scontro diplomatico dopo quello con la Corea del Nord «La Guerra Fredda non c'è più Basta verità distorte dagli >Usa» Accuse dalla Cina: interferenze sui nostri affari interni, a rischio le relazioni militari tra i nostri Paesi MILANO - La politica estera americana affronta la prova dell'Estremo Oriente. Dopo le tensioni con la Corea del Nord legate al prossimo lancio di un missile che il governo di , è ora la Cina a prendere posizione contro gli Usa, accusati di intromettersi nei suoi affari interni. Da Pechino giunge un monito alla Casa Bianca: potrebbe crearsi una frattura nelle relazioni militari tra le due nazioni. ACCUSE ALLA CINA - E' stato il portavoce del ministro degli esteri, Oin Gang, a spiegare che la Cina condanna duramente le interferenze americane nella propria politica militare. Dal canto suo Washington aveva criticato, attraverso il dipartimento della Difesa, il fatto che i cinesi stiano continuano a sviluppare armi a lunga distanza considerate una possibile minaccia per Taiwan, nonostante le relazioni tra la repubblica popolare e quella democratica siano meno tese rispetto al passato. Gli Usa hanno citato un report secondo cui la Cina starebbe anche sviluppando armi a lunga gittata che consentirebbero a Pechino di tenere sotto controllo tutta la regione dell'Asia e del Pacifico. «BASTA GUERRA FREDDA» - I contenuti di questa relazione sono però contestati da Pechino, che parla di una «grossa distorsione» dei fatti. Sempre il portavoce Oin Gang ha sottolineato come, al contrario, la Cina sia impegnata in uno sviluppo pacifico delle proprie tecnologie e che la sua politica militare sia tutta di natura difensiva. «E' necessario gli che gli Stati Uniti rispettino questa verità fondamentale e abbandonino la mentalità da Guerra Fredda, smettendo di lanciare accuse senza fondamento contro la Cina. In caso contrario questo finirà con il compromettere le relazioni tra i due Paesi». Nelle settimane scorse alter tensioni tra Washington e Pechino erano emerse dopo il faccia a faccia ravvicinato tra navi della marina cinese e della Us Navy nel Mar Cinese Meridionale, che ha dato vita ad una dura disputa sulla navigazione sul confine tra acque internazionali e territorio sotto la giurisdizione cinese. stampa |

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Las prescindibles memorias de un actor imprescindible (sezione: Globalizzazione)

( da "Pais, El" del 27-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

ANÁLISIS Las prescindibles memorias de un actor imprescindible CARLOS BOYERO 27/03/2009 Vota Resultado 0 votos Una de las cosas más entrañables y prodigiosas que me han ocurrido como espectador de cine español (simplifico: de cine a secas) es la larga, prolífica y bendita presencia delante de la cámara de un señor con físico peculiar, voz inconfundible, naturalidad milagrosa, gracia intransferible y talento excepcional llamado José Isbert. Recordarle va asociado a la sonrisa, a alguien que siempre te apetecía ver y oír, a humanidad, a un carácter, a una forma de hablar y a una gestualidad que no admiten traducción, a unas señas de identidad que pertenecen inequívocamente a este país y a esa abstracción tan real conocida como la gente. Sus mejores filmes La noticia en otros webs webs en espaÑol en otros idiomas José Isbert fue un rostro excepcional. Su autobiografía es lamentable Isbert es un símbolo nacional como Michel Simon y Jean Gabin sólo podían ser franceses, Totó, Ana Magnani y Alberto Sordi huelen por todos los poros a Italia, Marlene Dietrich a pesar de su temprano exilio es inequivocamente teutona, el inmenso en todos los sentidos Charles Laugh-ton pertenece a Inglaterra y el siempre admirable John Wayne lleva inscrito en su piel y en su alma lo de nacido y criado en USA. Hablamos de iconos justificados y de esencias raciales. Toda esta gente, además de su innegable arte, sirve para identificar las raíces y la personalidad de los pueblos, para que el público nativo se reconozca en ellos. Con Isbert jamás tengo la sensación de que está interpretando, de que está componiendo un personaje. En primer plano o en plano general derrocha espontaneidad, veracidad, olor a calle, comicidad, argot coloquial, sentimiento auténtico, ni un solo rasgo de impostura. Dominaba el realismo y el esperpento, el ritmo de la comedia y el intimismo, la verborrea y el silencio, el humor blanco y el humor negro, el costumbrismo y el sainete. El magnetismo de este actor superdotado permanecía en el protagonismo o en el papel secundario, en el cara a cara y en el barullo verbal de un montón de personajes en un plano secuencia. Clavaba sus frases y sus gestos, sabía transmitirte con desarmante naturalidad las sensaciones que le dieran la gana, te arrancaba la carcajada sin aparente esfuerzo, todo en él desprende aroma vital. Interpretó mucho cine cochambroso, tan subdesarrollado como la época y el ambiente que lo engendraba, folclore impresentable y ternurismo barato, pero él siempre se las ingenió para que agradecieras su presencia, para estar permanentemente modélico, para que te lo creyeras. Y tuvo la suerte de encontrar algunos personajes memorables en ese cine en blanco y negro que se atrevía a transgredir con lenguaje poderoso. No es posible imaginar sin Isbert esas dos obras maestras tituladas El cochecito y El verdugo. En la primera hace un retrato tragicómico y genial del pavor al aislamiento y a la soledad que puede imponer la vejez, capaz de ejecutar un parricidio con tenaz inocencia porque pudiendo andar su familia le niega un cochecito de inválido que le permitiría acompañar a sus tullidos y enfermos amigos. El recital que ofrece en El verdugo intentando con todo tipo de artimañas sentimentales y laborales que su yerno herede su atroz trabajo, consistente en darle garrote vil a los condenados, es una de las más complejas y grandiosas creaciones de la historia del cine. Ninguna retina mínimamente agradecida podrá olvidar al pintoresco alcalde de Bienvenido, Mr. Marshall, sus dadaístas discursos a los vecinos, encabezando ese desfile popular en el que cantan aquello tan impagable de "¡Americanos, gordos y sanos, primos hermanos, os recibimos con alegría!", o a Isbert disfrazado de esquimal para concursar en el programa de la muy divertida Historias de la radio, o al desconsolado abuelo que busca a su nieto en La gran familia. Siempre puede uno inventarse un pretexto para recordar y hablar de lo que ama. Pero en el caso de Isbert preferiría que la razón hubiera sido un ciclo dedicado a su extraordinario trabajo, a lo que mejor sabía hacer, y no la reedición de sus memorias, tituladas Mi vida artística. Se me caen varias veces de las manos, pero con doloroso esfuerzo logro llegar al final. El problema tiene que ver más con la estética que con la ideología. Isbert tiene todo su derecho a considerar como la encarnación del mal a las hordas republicanas o proclamar su infinita emoción cuando estrechó la mano de su caudillo. Tampoco siento ninguna empatía con las posiciones filonazis y racistas de Céline y de Drieu la Rochelle, lo cual no me impide hipnotizarme con su admirable escritura. El estilo literario de estas memorias es lamentable, el contenido también. Cuenta Isbert que una vez le definieron como "un actor feliz que sabe hacernos felices". En mi caso, lo consigue. Todo lo contrario que su visión de las personas y de las cosas. Sus mejores filmes - Lola, la Piconera (Luis Lucía, 1951). - Bienvenido Mr. Marshall (Luis García Berlanga, 1952). - Historias de la radio (José Luis Sáenz de Heredia, 1955). - Mi tío Jacinto (Ladislao Vajda, 1956). - Calabuch (Luis García Berlanga, 1956). - Los ladrones somos gente honrada (Pedro L. Ramírez, 1956). - Los jueves, milagro (Luis García Berlanga, 1957). - La vida por delante (Fernando Fernán-Gómez, 1958). - El cochecito (Marco Ferreri, 1960). - La gran familia (Fernando Palacios, 1962). - El verdugo (Luis García Berlanga, 1964). - La familia y uno más (Fernando Palacios, 1965).

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"Usa, basta con la guerra fredda" (sezione: Globalizzazione)

( da "Stampa, La" del 27-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

TENSIONI ALLA VIGILIA DELL'INCONTRO TRA OBAMA E HU JINTAO "Usa, basta con la guerra fredda" MAURIZIO MOLINARI FRANCESCO SISCI NEW YORK / PECHINO Il Pentagono pubblica un dettagliato rapporto sul riarmo dell'esercito cinese e Pechino reagisce infuriata, definendo il documento una «grossolana distorsione dei fatti» che non giova ai rapporti bilaterali. Con le tensioni monetarie ancora irrisolte ed a meno di una settimana dall'incontro di Londra fra Barack Obama e Hu Jintao, a moltiplicare gli attriti fra Washington e Pechino è la pubblicazione di «Military Power of the People's Republic of China», il rapporto annuale con il quale il Pentagono aggiorna il Congresso sulla potenza militare cinese. Le novità che contiene sono numerose a partire dal fatto che Pechino sta sviluppando una generazione di missili a lungo raggio e vettori anti-nave che «stanno modificando l'equilibrio di potere nella regione» dell'Estremo Oriente perché potrebbero servire alla Cina per assicurarsi il controllo di risorse naturali o aree territoriali oggetto di dispute con le nazioni confinanti. Pechino ha posizionato più missili lungo gli Stretti di Taiwan, ha più mezzi per operare lontano dalle proprie coste ed ha costruito vicino all'isola di Hainan una base dalla quale i sottomarini possono avere facile accesso alle rotte internazionali nel Mare della Cina del Sud. Questa base è oggetto di preoccupazioni «perché sembra grande abbastanza per accomodare sottomarini d'attacco, sottomarini con missili balistici e navi di superficie da combattimento». L'ipotesi che affiora è che Pechino si stia preparando ad esercitare un'egemonia strategica nel Mare della Cina del Sud. In tale cornice l'invio di tre unità navali cinesi di fronte al Corno d'Africa per proteggere le imbarcazioni mercantili dai pirati è stato visto come la dimostrazione di una «crescente volontà di operare lontano dalle proprie coste» e a ciò si deve aggiungere l'osservazione di attacchi cyber contro obiettivi Usa «che sembrano giunti dalla Cina». Ad aumentare le preoccupazioni del Segretario alla Difesa, Robert Gates, c'è la «poca trasparenza delle forze armate cinesi e degli apparati di sicurezza» che sono «fonti di incertezza sulla loro dottrina militare» ed «accrescono i potenziali errori di calcolo e le possibili incomprensioni». Presentando il rapporto il portavoce del Pentagono, Geoff Morrell, ha sottolineato che proprio la difficoltà di comunicazione con i cinesi «ci spinge a indovinare quali siano le loro vere intenzioni» creando situazioni di possibile crisi. Sebbene Morrell non lo dica apertamente il riferimento è a quanto avvenuto poche settimane fa nel Mar della Cina del Sud quando alcune navi cinesi hanno improvvisamente circondato un'unità della Us Navy in un'area marittima oggetto di contenzioso con altri Paesi della regione. «Le tensioni esistenti sono legate alla cessazione dal novembre 2008 dei colloqui diretti fra i comandi militari dei due Paesi» ha commentato Timothy Keating, comandante delle forze Usa nel Pacifico, suggerendo qui la necessità di rilanciare e intensificare il dialogo con la Repubblica Popolare. La reazione di Pechino è arrivata con Qin Gang, portavoce del ministero degli Esteri, che ha definito il rapporto una «grossolana distorsione dei fatti» frutto di «una mentalità da Guerra Fredda» che «dovrebbe essere fatta cadere». L'irritazione cinese si spiega con il fatto che i due Paesi stanno discutendo dietro le quinte di possibili collaborazioni nel settore del «peace-keeping» nelle aree di crisi, fino al punto che alcuni generali cinesi accarezzano l'idea di mandare truppe in Afghanistan. Per Pechino il rapporto del Pentagono taglia l'erba sotto i piedi a tali trattative, mettendo in luce pressioni anti-cinesi sulla Casa Bianca. Proprio in questi giorni un libro nazionalista sta spopolando nelle librerie cinesi. «La Cina è scontenta» è scritto a più mani da veterani del neonazionalismo degli anni Novanta, sostiene che Pechino non deve più scodinzolare dietro l'America e deve affermare una politica estera che prenda le distanze da quella occidentale. Questi sentimenti attecchiscono tra la gente e soprattutto tra alcuni militari contrariati dall'embargo alla vendita delle armi che venne deciso dall'Occidente dopo la repressione del movimento di Tiananmen nel 1989, e che ancora continua.

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Monsignor Riboldi al Villaggio Sereno (sezione: Globalizzazione)

( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 27-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

STASERA. Simbolo della lotta alla camorra Monsignor Riboldi al Villaggio Sereno Uno dei simboli viventi della lotta contro la camorra, il vescovo emerito di Acerra, monsignor Antonio Riboldi, sarà oggi a Brescia per parlare di «Globalizzazione e solidarietà». Monsignor Riboldi, 86 anni, ha lavorato fra gli anni '50 e i '60 nella Valle del Belice, fronteggiando lo stato di emergenza causato dal terremoto che sconvolse il Trapanese. Contro cosa nostra si battè al fianco di personaggi come Carlo Alberto Dalla Chiesa e Piersanti Mattarella. Dal 1978 Paolo VI lo inviò in qualità di vescovo a dirigere la diocesi di Acerra che resse per oltre 20 anni battendosi contro la camorra e la malavita organizzata. L'appuntamento è alle 20.45 al cinema teatro del Villaggio Sereno. F.M.

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maxi scambiatore di calore made in porto torres va in usa - gianni bazzoni (sezione: Globalizzazione)

( da "Nuova Sardegna, La" del 27-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Pagina 6 - Sardegna Maxi scambiatore di calore made in Porto Torres va in Usa GIANNI BAZZONI PORTO TORRES. C'è il marchio sardo su uno scambiatore di calore che nei prossimi giorni partirà alla volta degli Stati Uniti. La «grande opera», lunga quaranta metri, larga poco più di cinque e alta sei, è stata costruita nello stabilimento della «Sices Group» di Porto Torres ed è destinata a una raffineria di New Orleans nella Louisiana. Costo 10 milioni di euro, il prodotto chiavi in mano è stato realizzato in diciotto mesi con maestranze tutte isolane. Una bella scommessa vincente in tempi di crisi. La «Sices» - che opera nel settore della fabbricazione, montaggio e manutenzione di impianti industriali dal 1958 - non è nuova a iniziative del genere. Ormai da parecchi anni ha un «rapporto positivo» con l'estero e gran parte delle produzioni (circa il 70 per cento) è destinata agli Stati Uniti, paesi Arabi, Cina, India, Africa, Repubblica Russa e ex Unione Sovietica. Lo scambiatore di calore è stato ultimato in questi giorni e ha superato in modi brillante tutte le prove. Domani si muoverà dallo stabilimento per raggiungere il porto industriale che dista circa un chilometro. Un percorso lento (il carrellamento è affidato ugualmente a una azienda del territorio, la «Rubino Gru snc» di Sassari) sino alla banchina dove sta per arrivare la nave (partita da Marghera) che dovrà coprire il viaggio fino alla destinazione finale. Lo scambiatore partito da Porto Torres dovrà «navigare» anche nel fiume Mississipi per arrivare alla raffineria di New Orleans dove sarà installato e testato dai tecnici sardi. Di fronte alla crisi dilagante che investe il territorio e che cala le radici profonde proprio nel settore industriale, a cominciare dal petrolchimico turritano (sempre più legato all'esito delle intese tra Ineos e la Safi di Fiorenzo Sartor) che attende di conoscere le strategie del Governo al tavolo della chimica nazionale che sarà convocato solo dopo Pasqua, l'esperienza della «Sices» è di quelle che tengono viva la speranza, una storia tutta basata sulla professionalità e sul confronto di qualità che aiuta a rendere meno drammatico uno dei periodi più difficili nel campo delle lavorazioni industriali. «Noi viviamo di riflesso la situazione che riguarda il polo chimico di Porto Torres - afferma Salvatore Dessì, direttore della Sices, un professionista con la valigia che ha girato il mondo e che è rientrato in Sardegna da appena un anno - sappiamo che il 2009 sarà critico ma per fortuna operamo molto sul mercato estero dove abbiamo commesse importanti». Attorno alla «Sices» crescono anche altre piccole realtà che - proprio grazie al filone dell'impiantistica di qualità - hanno trovato spazi per lavorare e contrastare la crisi dilagante. E' il caso della «Impresarda» e della «Geco» di Porto Torres, della «Mpt» di Portoscuso che hanno collaborato al progetto per la costruzione dello scambiatore di calore, un gioiellino che ormai sbuca dal garage che non riesce a contenerlo in tutta la sua lunghezza. «Siamo soddisfatti della collaborazione delle aziende del territorio - sottolinea Salvatore Dessì - e contiamo di rinnovare le intese. Il valore delle nostre intraprese sta sicuramente nella filiera corta, nel senso che le opere vengono realizzate con chiamata diretta al costruttore italiano, senza passaggi in subappalto e con una ottima valorizzazione delle maestranze presenti in azienda. Abbiamo già altri lavori programmati per gli Stati Uniti con consegna nel 2010, l'anno che dovrebbe segnare l'inizio della ripresa». Lo scambiatore di calore costruito nello stabilimento di Porto Torres è sicuramente il pezzo più importante nella storia della «Sices», una azienda che nell'officina turritana conta 80 dipendenti più una serie di collaborazioni esterne. Ma il gruppo - leader in Italia nel settore dell'impiantistica - ha un fronte occupazionale di circa mille persone e un fatturato che si aggira attorno ai 300 milioni di euro, la sede è a Lonate Ceppino (in provincia di Varese) e le officine principali sono dislocate appunto in Sardegna e nel nord Italia. «Attualmente siamo attivi in in molti paesi del mondo, anche in Kazakhstan e in Polonia - racconta Salvatore Dessì - con certificazioni e regolamenti che ci consentono di accedere a mercati importanti e che richiedono grande qualità. Il pezzo che abbiamo appena costruito e che partirà dal porto industriale quasi certamente lunedì è una specie di fiore all'occhiello, un'opera che fa onore ai lavoratori sardi. E' grazie a loro che possiamo sbarcare negli Stati Uniti con ottimi voti». Lo scambiatore è stato portato a termine in joint con la «Koch» di Bagnolo Cremasco, uno dei gruppi privati più grandi in termini di fatturato. Un segnale importante in tempo di crisi, basato su un passato solido che proietta verso nuove sfide per il futuro.

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Tensione per un test nordcoreano (sezione: Globalizzazione)

( da "Provincia Pavese, La" del 27-03-2009)
Pubblicato anche in: (Corriere delle Alpi)

Argomenti: Cina Usa

Pyongyang ha annunciato il lancio in orbita di un satellite, ma il sospetto è che sia un esperimento balistico Tensione per un test nordcoreano Usa, Corea del sud e Giappone minacciano di intercettare il missile JUNKO TERAO ROMA. Alta tensione in Asia orientale, dove la Corea del Nord sta tenendo tutti col fiato sospeso per l'annunciato lancio in orbita di un satellite. Un'operazione programmata per l'inizio di aprile, tra il 4 e l'8, che secondo Pyongyang avrebbe «scopi pacifici», ma dietro la quale verosimilmente si nasconde un test missilistico a tutti gli effetti. Ne sono convinti Usa, Giappone e Corea del Sud, le cui reazioni non si sono fatte attendere e che adesso annunciano «misure» qualora Pyongyang non rinunciasse al test balistico. Test che Hillary Clinton ha bollato come un «gesto provocatorio» che avrà delle ricadute: «La Corea del Nord pagherà un prezzo se proseguirà su questa via - ha dichiarato - e ci saranno delle conseguenze sui colloqui a sei (il tavolo a cui Cina, Corea del Sud, Giappone e Usa siedono per negoziare con Pyongyang la sua rinuncia al nucleare) che preferiremmo invece riattivare il più rapidamente possibile». La Clinton ha anche annunciato che, se il missile verrà lanciato, gli Usa porteranno la questione al Consiglio di Sicurezza dell'Onu. Infatti, dopo il test del luglio 2006, quando Pyongyang lanciò un missile Taepodong-2 esploso in volo dopo soli 40 secondi dal lancio, il Consiglio di Sicurezza adottò due risoluzioni che vietano alla Corea del Nord di sviluppare missili balistici. Ma il razzo, si teme un Taepodong-2 in grado di trasportare testate nucleari e di raggiunere l'Alaska, è già stato posizionato sulla rampa di lancio e i nordcoreani hanno replicato alle minacce: «Qualsiasi azione da parte del Consiglio di sicurezza farà invertire il processo di denuclearizzazione», ha fatto sapere il ministero degli Esteri. Ad alzare il clima di tensione sono arrivate le dichiarazioni di Seoul, che ha definito il test una «grave provocazione», ha annunciato «conseguenze» e, soprattutto, l'intenzione di mandare nel Mare orientale - che Tokyo chiama Mar del Giappone - un incrociatore da 7.600 tonnellate «per attività di controllo». Si tratta del primo incrociatore della Marina sudcoreana dotato di tecnologia Aegis, in grado di intercettare e distruggere missili, e andrà ad aggiungersi ai quattro incrociatori americani e giapponesi già presenti nell'area. Il premier giapponese Aso, da parte sua, ha disposto l'abbattimento del missile qualora cadesse sul suolo nipponico o nelle sue vicinanze. Oggi, a Washington, sono previsti colloqui informali tra i delegati di Usa, Corea del Sud e Giappone, per discutere della situazione.

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La Cina ricorda agli Usa: la guerra fredda è finita (sezione: Globalizzazione)

( da "Provincia Pavese, La" del 27-03-2009)
Pubblicato anche in: (Corriere delle Alpi)

Argomenti: Cina Usa

La Cina ricorda agli Usa: la guerra fredda è finita PECHINO. Gli Usa devono «abbandonare la mentalità da guerra fredda» e smettere di stilare rapporti sull'esercito cinese «interferendo» negli affari interni della Cina. Lo ha sostenuto oggi il portavoce del ministero degli esteri di Pechino, Qin Gang, rispondendo all' annuale rapporto sulla situazione militare della Cina stilato dal Pentagono, il ministero della difesa degli Usa. «Suggeriamo - ha detto Qin in una conferenza stampa a Pechino - che gli Stati Uniti rispettino i fatti fondamentali, abbandonino i ragionamenti da Guerra Fredda e tutti i pregiudizi, smettano di stilare rapporti sull' esercito cinese e di lanciare accuse senza fondamento alla Cina, se non vogliono provocare ulteriori danni alle relazioni tra i due Paesi e tra i due eserciti». Il portavoce ha aggiunto che Pechino «ha comunicato» queste opinioni a Washington. Il rapporto è il primo stilato da quando è entrato in carica il presidente Barack Obama ed è venuto a pochi giorni di distanza dalla polemica su una nave americana che è stata affrontata da motovedette cinese al largo dell' isola di Hainan, nel sud della Cina. Pechino sostiene che la nave, dotata di apparecchiature per le rilevazioni oceanografiche, era nelle sue acque territoriali. Nel rapporto si afferma che la modernizzazione dell' esercito cinese ha «ha alterato gli equilibri militari in Asia» e che minaccia Taiwan, l' isola di fatto indipendente che Pechino rivendica, con un massiccio dispositivo militare. «Ci auguriamo conclude il rapporto del Pentagono - che la Cina possa avere un approccio piu' trasparente e positivo verso la sicurezza».

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la CINa ALZA LA VOCE con gli Usa (sezione: Globalizzazione)

( da "Unita, L'" del 27-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

la CINa ALZA LA VOCE con gli Usa IL NODO DEL RIARMO Si apre un nuovo fronte polemico fra Cina e Stati Uniti, in aggiunta agli antichi contenziosi sui diritti umani violati e sulla concorrenza commerciale sleale. Il Pentagono lancia l'allarme sul riarmo nella Repubblica popolare, che avviene in maniera «non trasparente» e provoca «rischi alla stabilità». Pechino risponde a muso duro, liquidando la posizione americana come «una grave distorsione dei fatti» ed una «interferenza negli affari interni della Cina». Il portavoce del ministero degli Esteri ricorda che il suo governo «ha sempre seguito la strada dello sviluppo pacifico, della pace e di una politica militare difensiva per natura». Ed esorta gli Usa ad «abbandonare la mentalità da guerra fredda». Desideroso di raggiungere intese con Mosca e Teheran, e rimediare all'eredità dei cattivi rapporti ereditati dall'amministrazione precedente, Barack Obama si è forse dimenticato della più popolosa nazione al mondo, terza potenza economica del pianeta? La risposta è negativa, e se non ci fosse altro a dimostrarlo, basterebbe considerare il modo in cui Hillary Clinton ha impostato la sua visita a Pechino in febbraio. La segretaria di Stato ha insistito sulla necessità di una collaborazione sinergica tra i due Paesi per far fronte alla crisi economica globale. E i suoi interlocutori gli hanno assicurato che continueranno ad investire nei buoni del Tesoro americani. Clinton ha apprezzato a tal punto da mettere tra parentesi il tradizionale idealismo del suo partito in materia di diritti democratici e civili. Il rispetto dei diritti umani è una questione che «non deve interferire» nella cooperazione bilaterale, ha detto, suscitando la delusione di Amnesty International. Gli Usa hanno troppo bisogno della Cina per permettersi un'eccessiva intransigenza etica. Ma è indubbio che sia più facile chiudere un occhio sulle libertà negate ai cinesi che non ignorare il pericolo dei cannoni puntati verso l'esterno. E dunque la contesa sui crescenti arsenali di Pechino è destinata a occupare un posto fisso negli sviluppi diplomatici del prossimo futuro.

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La sfida di Pyongyang a Stati Uniti e Onu: (sezione: Globalizzazione)

( da "Giornale.it, Il" del 27-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

n. 74 del 2009-03-27 pagina 18 La sfida di Pyongyang a Stati Uniti e Onu: «Avanti con il missile» di Gian Micalessin La Corea del Nord prosegue i preparativi per il lancio di un razzo balistico: «Pronti a riprendere i piani nucleari» Il missile è sulla rampa, il conto alla rovescia è iniziato e alla Casa Bianca Barack Obama deve affrontare la più difficile crisi dei suoi primi cento giorni. Una crisi resa più complessa dall'imprevedibilità del dittatore Kim Jong-il e del suo regime. I gerarchi comunisti nord coreani e l'invisibile «caro leader» l'hanno già fatto capire, per lanciare quel missile sono pronti a tutto. Se qualcuno tenterà di fermarli, riunendo il Consiglio di sicurezza dell'Onu o varando nuove sanzioni, bloccheranno lo smantellamento degli impianti nucleari e riprenderanno la produzione di testate al plutonio. «Oltre ad altre energiche misure,tutti i processi di denuclearizzazione della penisola coreano saranno riportati alla situazione iniziale», minaccia il ministero degli Esteri di Pyongyang ricordando che tra gli atti ostili rientra anche la convocazione del Consiglio di sicurezza dell'Onu. Barack Obama e il segretario di Stato Hillary Clinton devono, però, far i conti con l'ineludibilità della crisi. Il Taepodong-2 è sulla piattaforma di lancio e - stando alle immagini diffuse dai satelliti spia - le operazioni di rifornimento sono questione di ore. Se i tecnici nordcoreani rispetteranno i programmi e il missile non esploderà come nel 2006, il lancio avverrà tra il 4 e l'8 aprile. Lasciar decollare quel vettore equivale, avverte la Clinton, a trasformare in carta straccia la risoluzione 1718 dell'Onu che vieta a Pyongyang la vendita e la sperimentazione di nuove armi. D'altra parte un'azione troppo decisa rischia di portare alla cancellazione degli accordi di denuclearizzazione del 2005 basati sul negoziato a sei tra le due Coree, gli Usa, la Russia, il Giappone e la Cina. Ma la nuova amministrazione non può permettersi il lusso di restare inerte dilapidando credibilità e capacità di deterrenza in un momento in cui la tensione nell'area è ai livelli di guardia. Alla frontiera tra le due Coree l'allarme è senza precedenti e durante le ultime manovre congiunte tra Washington e Seul Pyongyang non ha esitato a interrompere la linea «rossa» con il sud introdotta per scongiurare crisi fatali. E i rapporti con la Cina dopo i recenti incidenti navali appaiono in fase di progressivo deterioramento. Lo stesso Taepodong 2 non è per Washington questione da poco. Quel vettore, a dar retta agli esperti militari, non serve soltanto a mettere in orbita un satellite, ma può - se armato con una testata convenzionale o nucleare - colpire l'Alaska. E il mascheramento dell'ultimo stadio che impedisce di vederne il «carico» aumenta i dubbi. L'aggressività nordcoreana agita, del resto, anche gli alleati di Washington nell'area. Il governo sudcoreano definisce l'imminente lancio «una sfida e una grave provocazione» ed è pronto a far salpare alla volta del mar del Giappone l'incrociatore speciale Sejong il Grande, dotato dei sistemi antimissili con tecnologia Aegis. La nave, varata a dicembre, affiancherebbe i quattro incrociatori di Usa e Giappone già presenti. Seul non è l'unica a scalpitare. Il Giappone, poco rassegnato a sopportare la pioggia di detriti dei primi due stadi del Taepodong destinati a precipitare sul suo territorio, è pronto a ricorrere ai sistemi antimissile per colpire i resti del vettore. Washington dunque ha poco spazio di manovra, per non perdere la faccia deve muoversi in fretta e bloccare quel lancio. Il problema è come. Ricorrere all'aiuto della Cina, unica grande potenza in grado di influenzare il regime nordcoreano, rischia di rivelarsi estremamente costoso in termini politici e anche economici. Ignorando la Cina e correndo al Palazzo di vetro la Casa Bianca rischia, però, d'inciampare in un doloroso veto sulle sanzioni firmato Pechino. © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano

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Corea del Nord, sale la tensione (sezione: Globalizzazione)

( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 27-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Esteri Pagina 111 Corea del Nord, sale la tensione --> Tokyo La Corea del Nord va avanti con il suo programma di lancio di un missile balistico per la messa in orbita di un presunto satellite e, facendo salire la tensione nella regione, minaccia anche la ripresa dei programmi nucleari in caso di ulteriori sanzioni da parte del Consiglio di sicurezza dell'Onu in risposta all'operazione attesa tra il 4 e l'8 aprile prossimi. Iniziative punitive adottate in seno al Palazzo di Vetro saranno considerate «come azione ostile che farà invertire il processo di denuclearizzazione», ha scritto la Kcna, l'agenzia del regime comunista, riportando le parole di un portavoce del governo. L'abbandono dei programmi atomici da parte di Pyongyang si basa sull'accordo, raggiunto a settembre del 2005, che prevede una progressiva denuclearizzazione all'interno di un negoziato a Sei che coinvolge le due Coree, gli Usa, la Russia, il Giappone e la Cina.

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SE LA CALIFORNIA DIVENTA COLONIA CINESE (sezione: Globalizzazione)

( da "Unita, L'" del 27-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

SE LA CALIFORNIA DIVENTA COLONIA CINESE Giuliano Capecelatro Il ciclopico Arnold Schwarzenegger, muscolosissimo governatore della California, abituato sullo schermo a risolvere ogni grana con cazzotti devastanti, sarà costretto a chinare docile il capo di fronte ai ruvidi comandi di Hu Jintao, presidente cinese. Perché lo stato nordamericano, nel giro di un anno, non sarà che una provincia della potente Repubblica popolare. Già in questo autunno gli Stati Uniti dovrebbero cominciare a liquefarsi, per ritrovarsi spezzettati in sei tronconi molto poco indipendenti. Una certezza quasi matematica per Igor Panarin, cinquantenne accademico russo. Che da oltre un decennio predica: «Nel 2010 l'America si disintegrerà». Tre gli untori per l'apocalisse prossima ventura. La crisi economica, le immigrazioni di massa e il collasso morale, oltre che del dollaro. Quanto basta per scatenare una nuova guerra civile su base etnica, e conseguenti secessioni. Il risultato finale viene illustrato in una cartina, che gira per conferenze, tavole rotonde e dibattiti televisivi. La California non ha scampo. Appendice, malgrado i bicipiti di Schwarzenegger, della Cina, o almeno sotto l'influenza della repubblica comunista. Il Texas alla testa di un gruppo di stati in una repubblica controllata dal Messico. Washington e New York unite in un'America Atlantica consociata all'Unione Europea. Una Repubblica centrale del Nord America risucchiata dal Canada. Le Hawaii ridotte a protettorato cinese, o giapponese. Infine l'Alaska. Destinata a ricongiungersi alla grande madre Russia. «Be', ha fatto a lungo parte dell'impero russo», commenta Panarin. L'accademico non è un pinco pallino qualsiasi. Laurea in scienze politiche, dopo essersi fatto le ossa da analista del Kgb, ha studiato l'economia degli Stati Uniti, ha lavorato per i servizi segreti russi e assicura di aver elaborato previsioni strategiche per l'ex presidente Boris Eltsin. Lungo l'elenco di titoli e incarichi prestigiosi, ma pochi disposti a dargli retta in patria. Qualche commentatore taccia quelle previsioni di «follie»; i più benevoli classificano Panarin come esempio di un «forte antiamericanismo che serpeggia in Russia». Lui, peraltro, ci tiene ad allontanare da sé ogni sospetto di cieco sciovinismo. E avverte: «Il crollo dell'America sarebbe un disastro per la Russia, che dipende massicciamente dal dollaro e dal commercio con gli Usa». Nel settembre 1998 espose la sua teoria in una conferenza a Linz, in Austria, davanti a quattrocento delegati attoniti. Alla fine però, racconta, in molti gli chiesero una copia autografata della cartina. E di recente assapora piccole rivincite. Un Cremlino che cova nuove aspirazioni egemoniche, dopo il crollo degli anni Novanta, si è mostrato più sensibile ai suoi vaticini. La nera profezia, mentre appunto imperversa una spaventosa crisi economica, è rimbalzata in America. Ripresa dal serissimo Wall Street Journal, e tema di un dibattito tra i lettori sul blog; qualcuno ci crede, molti vanno sul faceto. Panarin resta impermeabile a critiche e spiritosaggini. «Lo storico francese Emmanuel Todd - ammonisce- previde quindici anni prima il crollo dell'Unione Sovietica. Ma nel 1976 tutti lo sbeffeggiavano».

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Pyongyang punta sul nucleare e ignora le sanzioni (sezione: Globalizzazione)

( da "Cittadino, Il" del 27-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

«Avanti con i missili», la Corea sfida gli Usa OKYO La Corea del Nord va avanti con il suo programma di lancio d un controverso missile balistico per la messa in orbita di un presunto satellite e, facendo salire la tensione nella regione, minaccia anche la ripresa dei programmi nucleari in caso di ulteriori sanzioni da parte del Consiglio di sicurezza dell'Onu in risposta all'operazione attesa tra il 4 e l'8 aprile prossimi. Iniziative punitive adottate in seno al Palazzo di Vetro saranno considerate «come azione ostile che farà invertire il processo di denuclearizzazione», ha scritto la Kcna, l'agenzia del regime comunista, riportando le parole di un portavoce del mistero degli Esteri. L'abbandono dei programmi atomici da parte di Pyongyang si basa sull'accordo, raggiunto a settembre del 2005, che prevede una progressiva denuclearizzazione all'ìnterno di un negoziato a Sei, (in fase di stallo dallo scorso dicembre per disaccordo sulle procedure di verifica), che coinvolge le due Coree, gli Usa, la Russia, il Giappone e la Cina. «Vorremmo ricordare - ha aggiunto il portavoce, in una dichiarazione rilasciata in serata - che non sono pochi i Paesi al mondo che lanciano satelliti, ma il Consiglio di sicurezza non ha mai negoziato per evitare iniziative del genere». La dura presa di posizione, malgrado i moniti di Usa, Giappone e Corea del Sud, è giunta alla conclusione di una giornata di tensione in indubbio crescendo, che ha visto Pyongyang ribadire in mattinata gli scopi «pacifici» dei suoi programmi spaziali («la realizzazione e il lancio del satellite é il risultato della combinazione di scienza moderna e tecnologia») e scagliarsi contro «la Corea del Sud (bollando i leader come 'traditorì) e i suoi alleati», autori di pressioni indebite per impedire la messa in orbita del satellite.A Seul, dove il lancio è giudicato «una sfida e una grave provocazione» per la sicurezza e la stabilità della regione, ha preso consistenza l'ipotesi di inviare nel mar del Giappone l'incrociatore speciale "Sejong il Grande" che, varato lo scorso dicembre, è la prima l'unità navale della Marina sudcoreana con tecnologia antimissile Aegis. La nave si aggiungerebbe ai quattro incrociatori di Usa e Giappone già presenti nell'area. Appena mercoledì, alla conferma del posizionamento del missile sulla rampa, il segretario di Stato americano Hillary Clinton aveva definito una «provocazione» i proposito del regime comunista, rimarcando la violazione della risoluzione 1718 del Consiglio di sicurezza.

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Gli iraniani interessati a una possibile cooperazione in Afghanistan (sezione: Globalizzazione)

( da "Stampa, La" del 27-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

«Gli iraniani interessati a una possibile cooperazione in Afghanistan» [FIRMA]EMANUELE NOVAZIO ROMA Dopo trent'anni di gelo e di sfide avviate con la caduta dello Scià, Nato e Iran tornano a parlarsi. E' presto per parlare di svolta: ma l'incontro «informale» fra «un diplomatico della Repubblica islamica e un rappresentante del Segretario generale» Jaap de Hoop Scheffer - avvenuto la scorsa settimana ma rivelato ieri da un portavoce dell'Alleanza - si inserisce in quella revisione delle dinamiche internazionali che l'avvento della presidenza Obama ha accelerato. Il portavoce ha spiegato che «gli iraniani sono interessati a una possibile cooperazione in Afghanistan», per affrontare i problemi che pone a Teheran l'afflusso di profughi e le attività delle reti di trafficanti di droga. Ma alla vigilia dell'incontro, de Hoop Scheffer aveva sottolineato la necessità di «tener conto dell'Iran nella soluzione della questione afghana». Come prassi impone, il Segretario generale aveva informato il Consiglio atlantico dell'intenzione di inviare il messaggio a Teheran: nessuno dei 26 ambasciatori aveva obiettato, come conferma alla «Stampa» uno di loro. Soltanto pochi mesi fa il rappresentante americano avrebbe posto il veto, su istruzioni di Bush. I contatti Nato-Iran si inquadrano dunque nella strategia - sostenuta con forza anche dall'Italia - di coinvolgere la Repubblica islamica nella stabilizzazione di «Afpak», come ormai si definisce l'area afghano-pakistana per indicare la stretta interdipendenza dei due Paesi. La partita è aperta, ma molti segnali convergono sulla possibilità - a tempi brevi - di coinvolgere Teheran, che si oppone ai talebani, nella gestione del conflitto afghano: oggi a Mosca un rappresentante iraniano e uno americano siederanno allo stesso tavolo, alla Conferenza su Afghanistan e terrorismo promossa dall'Organizzazione per la cooperazione di Shanghai, il gruppo di sicurezza regionale promosso nel 2001 dalla Cina e presieduto quest'anno dalla Russia, che intende «favorire in ogni modo un contatto diretto» Usa-Iran. Più rilevante l'appuntamento di martedì prossimo all'Aja per la «Conferenza internazionale sulla stabilizzazione dell'Afghanistan», alla quale parteciperà il segretario di Stato Hillary Clinton (per l'Italia ci sarà il ministro Frattini). Dopo giorni di incertezza, ieri la Repubblica islamica - invitata formalmente dagli Stati Uniti - ha confermato la propria presenza. Senza precisare, però, chi la rappresenterà: molto cambierà, dal punto di vista politico, se al tavolo siederà il capo della diplomazia iraniana Mottaki o un funzionario di rango inferiore. «La differenza per noi sarà molto rilevante», anticipava ieri un diplomatico italiano. L'Italia - che ha invitato la Repubblica islamica alla Conferenza G8 sull'Afghanistan di Trieste, a fine giugno - è molto attenta ai segnali in arrivo da Teheran. Frattini non ha cancellato la visita in Iran: l'ha però congelata, come ha confermato nella sua recente intervista alla «Stampa», in attesa di comprendere le intenzioni iraniane nei confronti dell'Occidente dopo le aperture di Obama. La presenza o no di Mottaki all'Aja contribuirà a chiarirle.

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nuove regole tra committenti e terzisti (sezione: Globalizzazione)

( da "Tirreno, Il" del 27-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Pagina 5 - Prato Nuove regole tra committenti e terzisti Logli: «E ora al lavoro per vincere la concorrenza interna» «A aprile con il tavolo di distretto contiamo di avere un patto con cui cambiare i rapporti di filiera» PRATO. Un patto sociale. Un accordo tra tutti i protagonisti del distretto per vincere la concorrenza interna e, per dirla come l'imprenditore Renato Cecchi, evitare che «ci siano imprenditori che si approffittano della crisi». E' questo, dopo la battaglia portata avanti per ottenere aiuti a Prato, il prossimo obiettivo del tavolo di distretto coordinato dal presidente della Provincia Massimo Logli. Entro aprile c'è la volontà di stilare una sorta di vademecum per allentare le frizioni che ci sono nei rapporti sindacali e tra committenti e terzisti. Presidente Logli, Prato vive una forte crisi per la concorrenza che arriva dall'esterno e per il calo dei consumi ma una parte delle difficoltà delle aziende sono determinate anche da una concorrenza troppo aspra tra imprenditori. «Prato, per quel che riguarda la concorrenza internazionale, non chiede protezionismo, chiede come ormai tutto il mondo e gran parte dell'Europa, regole certe con cui competere. L'Unione europea si deve quindi preoccupare di garantire alle proprie aziende di stare in un quadro di competitività internazionale senza subire l'aggressione di politiche di altri Stati. C'è anche, in questa fase, l'urgenza di ristabilire un nuovo patto sociale interno. Nell'ottica dell'interesse comune devono cambiare le relazioni tra i vari pezzi della filiera. E' evidente che le relazioni sindacali e tra committenti e contoterzisti dovranno essere affrontate in una logica nuova. Svincolandoci il più possibile dal volontarismo e dall'idea che ci si possa fare concorrenza solo sul prezzo». Quali sono i punti su cui è necessario lavorare per salvare la filiera? «Ritornare in qualche maniera a stabilire all'interno della contrattazione con le associazioni di categoria i livelli dei costi delle lavorazioni. Costi accettati da tutti sul campo. Dovremmo aggiornare i costi elaborati a suo tempo dalla Camera di Commercio e far sì che siano il punto di partenza». Ci sarà chi avrà da eccepire che si rende meno libera la concorrenza. «Mi sembra strano che nello stesso distretto e nello stesso tipo di lavorazione possano esserci le oscillazioni che ci sono oggi. Non sono per i listini di regime ma a parità di costi ci dovrebbero essere, fatta salva l'efficienza aziendale, oscillazioni contenute». Un passo avanti sarebbe riconoscere un rapporto corretto e trasparente tra committenti e terzisti. «Bisogna creare qualche strumento di responsabilità tra committenti e terzisti. Inoltre è necessario raccogliere la disponibilità data dai sindacati per contratti di lavoro d'area». Non è facile attuare queste misure. «Penso invece che le condizioni ci siano. Il Tavolo di distretto ha dimostrato capacità progettuale e una tenuta nuova rispetto al passato. E quello può essere il luogo dove si mettono a punto le strategie e si costruisce questo patto sociale». Rimangono fuori i forti disagi creati dall'uso del concordato preventivo con la creazione di good company. E la produzione all'estero. «Credo che sia immorale ma garantito dalla legge accettare i concordati sotto il 40%. C'è un ricorso troppo facile al concordato ma su questo la politica può fare molto poco. Sulle delocalizzazioni serve invece un atteggiamento molto pragmatico: non sono né il toccasanta né la morte. Se si pensa di attrarre investitori sul nostro territorio bisogna pensare che anche noi si possa andare a investire altrove. La sfida è tenere qui quello che è concorrenziale con una rinegoziazione delle regole del commercio internazionale. La globalizzazione è malgovernata. Bisogna tornare a un mercato delle merci dove le regole facciano sviluppare i popoli, non le multinazionali». Ma tutto questo non poteva essere fatto prima. «Sì. Le persone sono le stesse. Probabilmente non c'era nè il clima politico nè la percezione esatta della situazione economica. Noi, come Provincia, ci crediamo da molto tempo». Ilenia Reali

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A Londra i Grandi del mondo cercano un nuovo sistema per l'economia (sezione: Globalizzazione)

( da "Tempo, Il" del 27-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

stampa Proposte Obama: standard più elevati per la finanza. Lula e Brown: 100 miliardi per il commercio A Londra i Grandi del mondo cercano un nuovo sistema per l'economia Potrebbe essere lo spartiacque della crisi che sta strozzando le economie di tutto il pianeta . Al G20 che si tiene a Londra giovedì prossimo si incontreranno oltre ai paesi che tradizionalmente hanno la leadership del mondo, come gli Stati Uniti, anche i nuovi attori della scena internazionale, e in particolare la Cina. L'obiettivo è uno: trovare una soluzione in grado di contemperare le esigenze, spesso opposte, dei paesi con un nuovo sistema di regole in grado di garantire una maggiore trasparenza sui mercati e di ricostruire quella fiducia che la mancanza di precisi paletti ha fatto sparire tra gli operatori economici. Ma sarà anche una assise che sancirà la fine dell'unilateralismo Usa. Almeno secondo il ministro degli esteri inglese, David Miliband: «Obama non verrà a Londra per imporre le idee e i programmi di una superpotenza», ma «per parlare, per capire e per concordare con l'Europa e con i Paesi in via di sviluppo quali sono le strategie più efficaci» per affrontare la crisi e la questione ambientale. Obama, che si presenta per la prima volta ufficialmente al consesso dei grandi della terra, chiederà innanzitutto standard normativi globali più elevati per il sistema finanziario. Così ha ricordato ieri il segretario al Tesoro, Timothy Geithner, in un'audizione alla Comissione Servizi Finanziari della Camera dei Rappresentanti. «Abbiamo iniziato a lavorare con i nostri partner internazionali per riformare e rafforzare il Financial Stability Forum in modo che possa giocare un ruolo efficace insieme alle istituzioni originarie di Bretton Woods nel rafforzare il sistema finanziario» ha detto Geithner. L'obiettivo di Obama, ha affermato il segretario al Tesoro, «è assicurarsi che gli standard normativi globali per il sistema finanziario siano all'altezza degli standard elevati che stiamo applicando negli Stati Uniti». Non sarà facile ottenere il via libera senza contropartite soprattutto per i paesi cosiddetti emergenti. Ieri ad esempio il primo ministro britannico Gordon Brown e il presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva hanno deciso di proporre la creazione di un fondo mondiale da 100 miliardi di dollari per rilanciare il commercio internazionale. Un appello che avrà sicuramente l'appoggio della Commissione Ue. Ieri il presidente Josè Manuel Barroso ha tuonato: «La recessione non deve e non può essere una scusa per tornare indietro sul fronte degli aiuti ai Paesi in via di sviluppo. Le nazioni più avanzate dovrebbero essere in grado di spendere 35 miliardi di euro entro il 2015». Un tema sul quale ieri si è espresso anche il ministro Tremonti che ha proposto un prelievo sull'Iva che attraverso le organizzazioni no profit aiuti i Paesi in difficoltà come quelli africani. È la cosiddetta «de-tax» che sarà presentata ufficialmente al G8 in Sardegna.

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L'Accademia Roveretana degli Agiati prende posizione, dopo le critiche espresse da Mario Cossali in questi giorni (sezione: Globalizzazione)

( da "Adige, L'" del 27-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

L'Accademia Roveretana degli Agiati prende posizione, dopo le critiche espresse da Mario Cossali in questi giorni L'Accademia Roveretana degli Agiati prende posizione, dopo le critiche espresse da Mario Cossali in questi giorni. «L'Accademia - scrive in una nota il segretario, Carlo Andrea Postinger (nella foto) - esprime assoluta sorpresa per le inattese e immotivate osservazioni recentemente sollevate dal prof. Cossali circa la presunta condizione di stallo e disorientamento in cui l'Accademia verserebbe, e manifesta tutto il proprio amareggiato sconcerto per le gratuite illazioni successivamente formulate da un altro giornale locale a proposito di immaginarie manovre che sarebbero in corso, profilandosi addirittura uno scontro tra candidati e linee politiche, per la successione alla presidenza del sodalizio. Tali pettegolezzi - dice Postinger - evidentemente originati da una ben scarsa e superficiale informazione di chi li ha formulati, possono essere dissipati con facilità semplicemente ricordando alcuni indiscutibili dati di fatto: 1) l'Accademia degli Agiati non è affatto priva di una direzione strategica, in quanto il Consiglio accademico in carica, fin dal suo insediamento, ha inteso imprimere un carattere di organicità e coerenza alle iniziative culturali dell'istituzione definendo allo scopo dei rigorosi criteri di selezione e programmazione delle attività. In questa direzione vanno anche le procedure da seguire per la proposta, l'esame e l'approvazione delle varie iniziative, che sono state da qualche tempo introdotte nella prassi accademica. 2) La linea strategica proposta dal professor Cossali è del resto effettivamente proprio quella già seguita dall'Accademia, la quale ha sviluppato esattamente le tematiche suggerite (con molte altre), e proprio con lo scopo di conferire alle attività accademiche un carattere di attualità e propositività. Sarebbe stato sufficiente esaminare i programmi dell'ultimo triennio e dell'anno in corso per sincerarsene. A titolo di esempio si ricordano brevemente la conferenza del dott. Tomasi "La salvaguardia della natura. Storia, problemi, sofferenze", la conferenza dell'avv. Galgano su "Globalizzazione dell'economia e universalità del diritto", la conferenza del prof. Fabbrini su "L'elezione di Barack Obama", il convegno "Protestantesimo e illuminismo", il ciclo di conferenze della Fondazione Comel su "Emergenza climatica: conseguenze su ambiente e salute"; la conferenza del prof. Franzoni su "Il testamento biologico, il medico ed il paziente"; la conferenza del prof. Pazzaglia su "Scuola e laicità: linee di un'educazione alla convivenza"; o i convegni previsti per il prossimo autunno. 3) La questione della successione alla presidenza non è assolutamente attuale, in quanto a termini di Statuto il presidente in carica cesserà solo nel maggio 2010. Tale cessazione è dunque istituzionale e non legata alla volontà personale del prof. Caffieri, così come la necessità di una sua sostituzione, che è determinata semplicemente dalla condizione di ineleggibilità del prof. Caffieri per raggiunto numero di mandati, come previsto dallo Statuto vigente. 4) Tra il Presidente dell'Accademia prof. Caffieri ed il Sindaco di Rovereto prof. Valduga non sussistono attriti di sorta, ed anzi intercorrono ottimi rapporti istituzionali e personali. 5) Il Presidente dell'Accademia prof. Caffieri non ha mai espresso contrarietà alla costituzione della Fondazione "Antonio Rosmini", verso la quale ha anzi manifestato apprezzamento e sostegno». 27/03/2009

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poco pesce nel mare ora il re della tavola è quello allevato in vasca - (segue dalla prima pagina) elena dusi (sezione: Globalizzazione)

( da "Repubblica, La" del 27-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Pagina 25 - Cronaca Poco pesce nel mare ora il re della tavola è quello allevato in vasca La Fao: itticoltura boom, arriva lo storico sorpasso Secondo Nature non resta che affidarsi ai "polli d´acqua" ovvero quelle specie facili da allevare che si accontentano di mangimi di bassa qualità (SEGUE DALLA PRIMA PAGINA) ELENA DUSI Gli ultimi dati della Fao pubblicati nel rapporto "The state of world fisheries and aquaculture 2008" non lasciano dubbi: «Nel 2006 il mondo ha consumato 110 milioni di tonnellate di pesce, 51 dei quali provenienti dall´acquacoltura. Se la produzione deve tenere il passo con l´aumento della popolazione, vista la stagnazione della pesca, la crescita futura non potrà che arrivare dall´allevamento». Medici e nutrizionisti non fanno che invitarci a mangiare specie ittiche e ridurre il consumo di carne. Ma la stessa Organizzazione per il cibo e l´alimentazione conferma che una specie marina su tre è soggetta a «sfruttamento eccessivo da parte della pesca». Per uscire dalla strettoia, in un settore che concentra oltre tre quarti della sua produzione nei paesi in via di sviluppo, non c´è altra soluzione che ricorrere a quelli che Nature in una sua inchiesta di ieri ha definito "polli d´acqua". Ovvero pesci facili da allevare, che si accontentano di mangimi di bassa qualità ma ripagano lo scarso impegno con una carne povera di proteine e di grassi utili alla salute umana. «Tra le 7 specie maggiormente allevate - scrive la rivista - cinque appartengono al genere delle carpe, che hanno bisogno di un´alimentazione meno ricca rispetto ad altri pesci». E che hanno il loro maggior centro di produzione mondiale in Cina. «A questo scopo, anche i pesci carnivori negli allevamenti sono stati costretti ad adottare uno stile più vegetariano. I salmoni ad esempio sono nutriti con una dieta composta per un quarto da soia». Secondo i dati dell´Inran, Istituto nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione, non è vero che questo tipo di mangimi riducano il livello di omega 3 nelle carni dei pesci. In un´orata d´allevamento per esempio questi acidi grassi continuano a pesare per il 20-24% del totale. Ad aumentare però, rispetto agli esemplari catturati in mare, sono i livelli di omega 6, in particolare dell´acido linoleico: dal 6-7 per cento al 14-22 per cento. Il rapporto fra i due acidi grassi (che è un indicatore importante per la qualità nutrizionale del pesce) cala dunque da 3-4 a 1,6-0,8. A pagare questo prezzo dovremmo però rassegnarci, se è vero come indica la Fao che nel 2030 la popolazione mondiale avrà raggiunto gli 8 miliardi e per nutrire tutti serviranno 29 milioni di tonnellate di pesce in più, oltre ai 110 attuali. Le leggi su etichette e standard di produzione cercano di venire incontro ai consumatori, come spiega Stefano Cataudella, che insegna Biologia della pesca e acquacoltura all´università di Tor Vergata: «Dal 2009 è entrato in vigore un regolamento dell´Unione europea sull´acquacoltura biologica, che si caratterizza per la qualità dei mangimi e la spaziosità delle vasche». Negli Usa invece, informa Nature, la Food and drug administration ha pronto il decreto di approvazione di un tipo di salmone modificato geneticamente per produrre dosi maggiori di ormone della crescita e ridurre di un terzo il tempo necessario a raggiungere la taglia adatta a pescheria o ristorante.

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Usa: la recessione è più pesante Irlanda: Pil -7,5% (sezione: Globalizzazione)

( da "Manifesto, Il" del 27-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

DIARIO DELA CRISI Usa: la recessione è più pesante Irlanda: Pil -7,5% Maurizio Galvani Alla fine la Cnnmoney on line ha deciso che la crisi statunitense ricorda più una Grande Recessione - quella che è iniziata circa 17 mesi fa con la bolla dei subprime - piuttosto che la Grande Depressione. Ma segnali positivi della ripresa negli Usa sono durati appena una giornata e, ieri, il Dipartimento al commercio ha rivelato che il Pil è diminuito del 6,3% nel quarto trimestre del 2009; invece del calo del 6,2% annunciato precedentemente. Una revisione che non è molto consistente ma, in ogni caso, la flessione è la più elevata dopo il 1982. Un altro dato negativo è quello relativo alla richiesta dei sussidi di disoccupazione che - nella settimana chiusa il 21 marzo - sono balzate a quota 652,000. Complessivamente, ormai negli Stati uniti, percepiscono un sussidio circa 5.560.000 lavoratori: il numero più alto da quando è stata avviata questo tipo di statistica nel 1967. Gli economisti prevedono - tra le altre cose - che il tasso di disoccupazione toccherà al più presto quota 8,1%, per assestarsi a fine anno al 10%. Il presidente Obama avrà il suo da fare per rispondere alle 100 mila e-mail che gli sono state già state inviate al suo indirizzo di posta elettronica della Casa Bianca. Soprattutto, in merito all'andamento della crisi e ai problemi del mondo del lavoro. Dovrà giustificare che - mentre ha dichiarato che «nessun bambino o famiglia deve stare senza un tetto» - giunga la notizia che nelle città statunitensi stanno sorgendo tendopoli e nascono baraccopoli. Non a Nairobi o Fortaleza in Brasile, ma nello stato di Washington e in Florida. I segni di ripresa si allontanano (ieri un manager dell'Aig, sotto accusa per i bonus che ha ricevuto, si è dimesso accusando il governo). Un segnale di crisi, intanto è arrivato dagli utili societari: nel quarto trimestre 2008 sono crollati del 16,5%, la contrazione più elevata dall'anno 1953. Un declino ed un record l'ho «strappato» la repubblica irlandese. In Irlanda - uno dei paesi più a rischio in Europa, insieme a Grecia e Italia - il Pil ha registrato un crollo del 7,5% negli ultimi tre mesi del 2008. Il settore delle costruzioni ha segnato un calo del 24% (il record) e la Tigre Celtica potrebbe subire un calo dell'economia pari al 6,5% a fine 2009. Presenta un deficit pubblico intorno al 9,5% rispetto al Pil. In Europa, va segnalata la flessione - a febbraio - delle vendite a dettaglio in Inghilterra (meno 1,9%) e si registra una caduta della fiducia dei consumatori tedeschi pari ad aprile a 2,4 punti che si somma ad un calo di 2,5 punti registrati a marzo. L'Italia accusa, viceversa, un crollo delle esportazioni verso i paesi extra-Ue. Dopo il crollo registrato in gennaio, quando comunque si era registrato una caduta record, a febbraio gli scambi sono risultati a ribasso e negativi: -21,9 per l'export e un marcato -24% per l'import. Il dato peggiore per l'export riguarda il rapporto con la Turchia (-47,5%), la Russia (-36,4%) e gli Stati uniti (-34,2%). Mentre importiamo di più dal Messico (+17,6%). Per l'ottimista sottosegretario Urso: «l'Italia possiede gli anticorpi per resistere alla tempesta in atto». Il pensiero di Berlusconi docet. Tra pochi giorni (il 2 aprile) prenderà via a Londra il vertice straordinario del G20. Alla vigila di questo vertice - che non si presenta semplice per il neopresidente Obama - il premier inglese Gordon Brown (ospite di casa) sta facendo un giro in America Latina (Brasile e Cile) per ottenere consenso. Però il ministro degli esteri del suo paese, David Miliband, lancia un pesante monito all'indirizzo degli Usa sulle pagine del Corriere della Sera, dichiarando che «il mondo targato Usa finirà con questo vertice». Contemporaneamente, il segretario al Tesoro Tim Geithner apre all'ipotesi di una moneta diversa dal dollaro proposta dalla Cina e, subito dopo, si pente delle sue affermazioni. Ultima ora: dagli Stati uniti giunge la notizia che il colosso informatico Ibm è pronto a tagliare 5 mila posti negli Usa, pari al 4% della forza lavoro statunitense. Nel frattempo l'Ibm sta trattando l'acquisto della Sun Microsystems.

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BATTAGLIA nel Pacifico (sezione: Globalizzazione)

( da "Manifesto, Il" del 27-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

UNA SFIDA PER IL DOMINIO SUL «LAGO AMERICANO» BATTAGLIA nel Pacifico Per il Pentagono, il riarmo della Cina minaccia gli equilibri strategici asiatici. Pechino ribatte infuriata accusando gli Usa di «ingerenza». Lo scontro tra una nave di sorveglianza Usa e la flotta cinese, all'inizio di marzo, rivela la competizione tra le due potenze del Pacifico per il controllo militare, oltre che economico e politico John Feffer * John Feffer * Mettiamo che la Cina mandi una nave a 75 miglia da San Diego per un'azione di sorveglianza. Quelle sono acque internazionali dopo tutto, e Pechino è interessata ai recenti sviluppi della nostra guerra sottomarina alla Base Navale di Point Loma. E vuole fare qualche ricognizione in vista di un'espansione della propria flotta di sottomarini. Volete scommettere che gli Stati Uniti mandano una nave per dire ai cinesi di tornarsene al largo? All'inizio di questo mese quando la situazione era rovesciata, però, l'America si è molto stizzita quando la Cina si è opposta alla USNS Impeccabile, una nave di sorveglianza a 75 miglia dalla base navale cinese dell'isola di Hainan. Il Pentagono ha obiettato che gli Stati Uniti possono fare ciò che vogliono in acque internazionali. La Cina ha replicato che l'Impeccable si trovava nella Zona economica esclusiva della Cina (di 200 miglia), che a quanto si dice dovrebbe essere limitata ad attività pacifiche. Gli Stati Uniti hanno rifiutato di ritirarsi. «Continueremo ad operare in quelle acque internazionali e ci aspettiamo che i Cinesi rispettino il diritto internazionale in merito alla faccenda», ha detto Robert Gibbs, addetto stampa della Casa Bianca. Aspettate un secondo: ha detto diritto internazionale? A quale diritto internazionale si riferiva Gibbs? La legge di riferimento sarebbe la Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare che la Cina ha ratificato mentre gli Stati Uniti no. E, comunque sia, la convenzione è molto chiara: l'uso della zona economica esclusiva «sarà limitato a scopi pacifici». Nonostante il diritto internazionale, gli Stati Uniti hanno per lungo tempo hanno trattato il Pacifico come un lago americano e la Cina come una spiaggia di loro proprietà su cui tenere gli occhi puntati. «Oggi gli Stati Uniti e i suoi alleati Giappone e Corea del Sud stanno mettendo in campo i distruttivi Aegis (Arleigh Burke Class) per accerchiare le coste della Cina e mettere a rischio la sua scarsa capacità di deterrenza nucleare», scrive Bruce Gagnon collaboratore del Foreign Policy In Focus (FPIF) su Corsa agli armamenti nello spazio come parte della nostra copertura nel Congelamento del Pacifico. «La Cina sa anche che il Comando Spaziale USA ha combattuto una guerra simulata l'anno contro un primo attacco alla sua nazione. In un gioco di guerra al computer fissato nel 2016 gli Stati Uniti lanciano l'attacco usando un sistema ora in fase di sviluppo chiamato il piano militare spaziale». La Cina non prende la cosa sotto gamba. Pechino modernizza a gran velocità la propria forza militare. Ha annunciato circa il 15 per cento di incremento delle spese per il 2009, la diciannovesima volta in vent'anni che aumenta di una doppia cifra il proprio budget di spesa bellica. Parliamo solo di un ottavo della spesa militare degli Stati Uniti, ma il Pentagono controlla nervosamente il suo specchietto retrovisore. In particolare i funzionari della Marina temono che la flotta cinese sia sulla buona strada per superare quella statunitense nelle dimensioni, anche se non nelle potenzialità, nel prossimo decennio. L'economia cinese presumibilmente sarà anche l'unica a crescere significativamente nel mondo quest'anno, mentre le altre maggiori economie scivolano nella stagnazione o peggio. Ci sarà certamente una riduzione nella domanda globale, un calo delle esportazioni cinesi, un ridimensionamento delle fabbriche, oltre a disordini in tutto il Paese. «L'economia cinese può soffrire più di molte altre ma rispetto a loro ha anche più strumenti e risorse di riserva», conclude James Fallows in un articolo relativamente ottimistico su The Atlantic. «Ma c'è un'altra cosa nel grande disegno: le opportunità che la tempesta di oggi possa aprire un varco nella crescita futura della Cina». La versatilità economica della Cina e la sua crescita militare hanno creato ansia e anche una certa rassegnazione fra gli alti vertici della politica estera statunitense. Nell'ultimo numero di Foreign affairs, Robert Kaplan riconosce che l'America non sarà più il re della collina per molto tempo. Ah, metafora errata: la forza degli USA deriva tanto dalla sua capacità di dominio sul mare quanto dalla sua abilità di proiettare tale forza sulla terra ferma. Kaplan consiglia Washington di usare le sue attuali capacità navali per inaugurare una nuova epoca di equilibri di potere concentrati sull'Oceano Indiano e volti al controllo di Cina e India. «Piuttosto che garantire il proprio dominio - scrive - la Marina americana ha semplicemente bisogno di rendersi continuamente utile». Si tratta di una dichiarazione piuttosto sorprendente. Questo sostenitore della prima ora della guerra in Iraq e ragazzo pon pon dell'impero americano americano sta ora sollecitando il suo governo a realizzare un gioco di squadra. Come i soldati USA che ha intervistato ampiamente, Kaplan forse ora soffre per i troppi viaggi e lo stress imperiale. Egli è ancora troppo affezionato alla politica realista per diventare un socio fondatore del Ban-Ki Moon fan club. Ma la sua accettazione del multipolarismo suggerisce che il vento stia cambiando. Il nuovo approccio abbracciato dall'amministrazione Obama ha tre facce: sviluppo, diplomazia e difesa. In tale scenario i militari si rendono utili, nel senso delle parole di Kaplan, a favorire lo sviluppo economico e la stabilizzazione. Non è certo un approccio nuovo, sottolinea Niubi Nesbitt, collaboratore del FPIF in Hearths and Minds and Empire (Cuori e Menti e Impero). Ci siamo già passati - penso al Vietnam - ed è stato brutto. «Lo sviluppo militarizzante non è la risposta giusta», scrive Nesbitt nel nostro nuovo Empire Strategic Focus. «La direzione più prudente sarebbe quella di separare lo sviluppo dalla difesa e investire le risorse nella costruzione di relazioni con organizzazioni civili non governative invece che militari. Gli Stati Uniti avrebbero un impatto più positivo focalizzandosi sul sostegno all'istituzionalizzazione dei processi di risoluzione del conflitto in organizzazioni multilaterali come le Nazioni Unite». Se la storia è un giudice, gli imperi più pericolosi sono quelli in declino. Come i Turchi, gli Austro-Ungarici e i Russi caddero in molti errori per preservare il loro impero all'inizio del ventesimo secolo, gli Stati Uniti potranno trovarsi sulla stessa tragica lunghezza d'onda all'inizio del ventunesimo, per aver voluto mantenere la propria posizione. Il fallimento della guerra in Iraq che umiliò Kaplan può essere stato l'inizio della fine. La disavventura ancora in essere dell'Afghanistan è un altro segno della follia che gli dei hanno inflitto su coloro che intendono distruggere. Ma il confronto navale nel Mare Cinese potrebbe rappresentare la strada più pericolosa per tutti. Grazie alla loro insensata violenza i conflitti in Iraq e in Afghanistan restano guerre territoriali. Tuttavia un confronto tra la Cina e gli Stati Uniti, per quanto improbabile potesse sembrare vista la interdipendenza economica fra i due paesi, sarebbe necessariamente globale. Speriamo che questi due imperi galleggianti passino la notte a dare il là per negoziare una distribuzione equa del potere con un aplomb maggiore di quello dimostrato all'inizio del mese. Prima dello spettacolo cinese sulle coste della California dovuto a una qualche incomprensione imperiale, gli Stati Uniti dovrebbero svegliarsi, siglare il Diritto del Mare e attenersi alle sue norme. Questo sì che sarebbe un cambiamento oceanico. * direttore di Foreign Policy in Focus Foto: UN'ESERCITAZIONE DI FORZE PARAMILITARI CINESI /REUTERS Foto: IN BASSO, MARINES CINESI SALUTANO UNA NAVE MILITARE USA IN VISITA /AP

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Il riarmo cinese allarma il Pentagono (sezione: Globalizzazione)

( da "Manifesto, Il" del 27-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

SCAMBIO DI ACCUSE Il riarmo cinese allarma il Pentagono Simone Pieranni In Cina si è già raffreddato il consenso alla nuova amministrazione Usa. Ieri Pechino ha usato parole di fuoco contro gli Stati Uniti, accusati di ragionare ancora «con una mentalità da guerra fredda». A scatenare la reazione cinese è stato il rapporto annuale al Congresso presentato due giorni fa dal Pentagono, dove si riferisce che la Cina sta aumentando rapidamente la sua capacità bellica, anche a livello nucleare e spaziale. Una corsa al riarmo che preoccupa gli Usa, vista la poca trasparenza del governo cinese riguardo le proprie intenzioni e il budget riservato alla spesa militare. A preoccupare Washington sarebbero sopra ogni cosa i missili a lunga gittata che permetterebbero alla Cina di tenere sotto scacco l'intera regione asiatica, con un chiaro interessamento a Taiwan. Il rapporto del Pentagono segue la pubblicazione del Libro Bianco dell'esercito cinese, a Pechino in gennaio. Accuse e controaccuse si ripetono ogni anno, un copione consolidato: il contesto globale però è nuovo, soprattutto per le ripercussioni della crisi economica che camnbia rapporti di forza strategici. Il portavoce del ministero degli esteri cinese, Qin Gang, ha parlato in modo diretto puntando il dito contro gli Usa, rei di interferire negli affari interni della Repubblica Popolare: «Il rapporto diffuso dagli Stati Uniti continua a basarsi sulla teoria della minaccia militare cinese, distorce i fatti e interferisce con gli affari interni della Cina». Infine: «Chiediamo agli Stati Uniti di rispettare la realtà dei fatti e rinunciare alla mentalità da guerra fredda e alle sue accuse, per non danneggiare ulteriormente le relazioni sino-americane. La Cina ha sempre seguito il cammino di uno sviluppo pacifico e una politica militare nazionale orientata alla difesa». Dopo la visita di Hillary Clinton e i segnali distensivi si torna dunque alle parole forti, in un crescendo di tensione causato anche da un incidente diplomatico avvenuto qualche giorno fa, il 7 marzo. Cinque navi cinesi avrebbero avvistato e seguito una nave americana in acque considerate cinesi, vicino all'isola tropicale di Hainan. Per gli Usa il proprio equipaggio era in acque internazionali, impegnato a rilevare campioni oceanici. Per Pechino si trattava di un'azione di spionaggio. Nel gennaio di quest'anno il Consiglio di Stato cinese ha diffuso un documento sullo stato dell'arte dell'esercito cinese, riassunto dai media cinesi con lo slogan «la Cina non vuole essere egemonica». Nel documento, in cui si dettaglia la necessità di modernizzare l'esercito della Repubblica Popolare, non mancavano riferimenti agli Stati Uniti proprio in relazione alla situazione di Taiwan: «Gli Usa - è scritto - continuano a vendere armi a Taiwan, in violazione dei tre accordi sino- statunitensi». Nello stesso documento, inoltre, l'Esercito aveva evidenziato le patate bollenti per la Cina, tutte riconducibili a questioni interne, Tibet, Xinjiang e Taiwan, aree ancora più a rischio in un periodo di crisi economica. E ieri, proprio su questo tema, sono arrivate le parole confortanti di Zhou Xiaochuan, governatore della banca centrale cinese. In un intervento sono state ricordate le politiche economiche recentemente approvate, le misure per favorire le esportazioni e sollecitare il mercato interno, sostenendo che l'economia cinese, oltre a essere «sotto controllo», sarà una «forza stabilizzante» nella crisi internazionale.

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Fmi più forte con la supervaluta cinese... (sezione: Globalizzazione)

( da "Milano Finanza (MF)" del 27-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

MF sezione: Commenti & Analisi data: 27/03/2009 - pag: 9 autore: di Angelo De Mattia Fmi più forte con la supervaluta cinese... Sulla proposta-shock del governatore della Banca centrale cinese di dare vita a una moneta-paniere, per ora in Europa e in Italia non si registrano interventi di politici o di esperti, tranne qualche eccezione. Eppure il nostro Paese, in particolare, avrebbe i titoli e l'interesse per partecipare a una tale, sia pure, iniziale discussione. È stata, infatti, italiana la più antica idea di fondare (nel 500) una moneta universale, l'Alitinonfo (dal greco, «la vera luce») di Gasparo Scaruffi, un progetto lodato poi da Von Hayek, ben prima del keynesiano Bancor, proposto e non accolto nel quadro delle discussioni di Bretton Woods. Naturalmente, se dovesse accadere come nel caso del segretario al Tesoro Usa, Timothy Geithner, che nell'arco di poche ore è passato dall'apertura all'idea cinese a una sostanziale chiusura con la sottolineatura della forza del dollaro, allora è preferibile rimanere estranei a questa riflessione (che però potrebbe approdare pure al prossimo G20), anche perché una posizione dell'Italia sul tema, considerata la partecipazione alla moneta unica, appare meglio rappresentabile in sede europea. In ogni caso sarebbe bene che l'Unione si formasse una precisa idea al riguardo. Intanto non sfugge che il solo aderire a una riflessione del genere può apparire alle autorità americane come cedere al rischio di scalfire la funzione di signoraggio globale del dollaro, peraltro già attaccata dalle vicende della crisi finanziaria. In effetti, la proposta cinese mira a modificare, attraverso la creazione della nuova moneta, l'impianto dei diritti speciali di prelievo istituiti e consolidati negli anni 60 presso il Fondo monetario internazionale; presuppone, dunque, una riforma del Fondo anche attraverso la revisione delle quote di partecipazione; tende, in sostanza, alla progressiva adozione di una moneta di riferimento e, forse, alla trasformazione dell'Fmi in una banca centrale globale in nuce. Operazione necessaria, forse, essendo venuta meno l'áncora del sistema monetario internazionale, con la cessazione, nel 1971, della convertibilità del dollaro nel metallo prezioso, ma con un solo, immenso problema: la moneta è espressione, in questo caso, della leadership mondiale. Soltanto un nuovo equilibrio nei rapporti di potere a livello internazionale potrebbe condurre a una scelta come quella auspicata dalla Cina. Essa non è paragonabile alla costituzione dell'euro. E, tuttavia, non è pensabile che si ripetano, sia pure in diversa scala, gli errori compiuti in occasione del passaggio alla moneta unica europea, dando per scontati i rapporti politici ed economici alla base della costruzione del Sistema europeo di banche centrali. Insomma, un Fmi-Banca centrale mondiale in nuce presuppone una Onu diversa e nuovi rapporti degli Usa nel versante transatlantico e dei Paesi emergenti, ora che sembra finito l'unilateralismo americano. Un'operazione gigantesca. Partendo dalla proposta cinese, qualche esperto ha immaginato delle varianti, come quella di considerare la moneta-paniere la contropartita di depositi che le banche centrali europea, americana e cinese costituirebbero presso l'Fmi, riducendo così i rischi di cambio tra le principali aree monetarie. Il Fondo diventerebbe organo di sorveglianza multilaterale dei rapporti di debito e di credito tra le stesse banche centrali. Il progetto potrebbe poi progressivamente estendersi ad altre banche della specie. Si tratta di un'idea molto più affinata di quella generica lanciata dai cinesi, ma anch'essa non fa i conti con i necessari presupposti politici di una scelta del genere. Non è, insomma, un'opzione meramente tecnica. I suoi effetti non possono essere valutati solo perché si traducono in una migliore regolazione della liquidità e in una attenuazione del rischio di cambio. Né è facilmente ipotizzabile che le banche centrali diverse da quelle partecipanti alla ipotizzata moneta-paniere (dunque i rispettivi Stati) accettino l'egemonia di queste ultime, perché di ciò si tratterebbe. Mentre comunque si approfondiscono, doverosamente, i temi del progetto cinese, molto meglio sarebbe dare priorità alla riforma del Fondo a prescindere dall'istituzione (avveniristica) della nuova moneta. L'Fmi dovrebbe diventare l'organo globale di monitoraggio della liquidità internazionale, nonché della prevenzione delle crisi e della vigilanza finanziaria internazionale. Gli esperti nominati dal Duca d'Este per valutare il progetto di moneta universale di Gasparo Scaruffi facevano presente, già allora, che un'unione monetaria si può attuare solo se ciascuno Stato partecipante adotta le nuove regole ed è capace di promuoverne l'applicazione «ma non già far prima degli altri regole che son per apportar gravi danni nel commercio con le altre città maggiori e di maggior dominio che non hanno o non vogliono accettare questo insegnamento...». Tuttavia, la carica utopica della proposta cinese non appare negativa. Dovrebbe, indirettamente, sospingere a far sì che il prossimo G20 produca risultati concreti almeno sul piano delle nuove regole e della governance della globalizzazione.

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...ma nessuna moneta può sostituire il dollaro (sezione: Globalizzazione)

( da "Milano Finanza (MF)" del 27-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

MF sezione: Commenti & Analisi data: 27/03/2009 - pag: 9 autore: ...ma nessuna moneta può sostituire il dollaro Come se il dollaro non avesse già abbastanza problemi, Timothy Geithner ha dichiarato di essere «piuttosto aperto» alla proposta avanzata dalla Cina questa settimana di sostituire la banconota verde con «una valuta di riserva internazionale». Il dollaro ha subito registrato un ribasso e le borse lo hanno seguito, prima che il segretario al Tesoro americano aggiungesse che «il dollaro rimane la moneta di riserva dominante nel mondo e ritengo che lo sarà ancora per molto tempo». Geithner sta imparando sul campo e la lezione di due giorni fa è che non è intelligente scherzare con i mercati valutari quando si sta già sfidando la sorte con la colossale reflazione degli Stati Uniti. Il Tesoro e la Federal Reserve stanno invadendo il mondo con i dollari per cercare di bloccare la recessione, e il mondo, giustamente, si sta innervosendo. La soluzione proposta dal governatore della banca centrale cinese Zhou Xiaochuan (un ruolo maggiore per il Fondo Monetario Internazionale) non è piacevole. Ma i suoi moniti riguardo ai pericoli del dollaro debole e all'instabilità dei tassi di cambio meritano la nostra attenzione. In questo periodo di crisi economica globale, alcune banche centrali, come quella vietnamita, ricorrono alla svalutazione della propria moneta per favorire gli scambi commerciali. Zhou vorrebbe evitare questo potenziale deragliamento e così ha proposto una valuta di riserva internazionale «ancorata a un parametro di riferimento stabile ed emessa in base ad alcune regole chiare». Secondo Zhou, l'offerta di denaro dovrebbe essere «opportunamente adeguata» in base alle «variazioni della domanda» e tali adeguamenti dovrebbero essere «scollegati dalle condizioni economiche e dagli interessi sovrani dei singoli paesi». Il banchiere cinese ritiene inoltre che il Fmi possa creare una valuta internazionale ampliando l'utilizzo dei già esistenti Diritti speciali di prelievo (Dsp), una valuta sintetica collegata alle valute sottostanti degli Stati del Fmi. Ma chi dovrebbe determinare il giusto prezzo dei Dsp? Il Fmi? Hu Xiaolian, vice governatore della Banca centrale cinese, ha dichiarato che «l'investimento nei titoli di stato americani è una componente importante delle riserve in valuta estera della Cina». E ha aggiunto: «Ovviamente siamo piuttosto preoccupati per la sicurezza e la redditività dei titoli di Stato americani». Hu Xiaolian non è la sola a essere preoccupata, e speriamo solo che anche il Tesoro, la Casa Bianca e la Fed lo siano. Lo status del dollaro come moneta di riserva offre agli Stati Uniti un enorme vantaggio. Significa che non dobbiamo ripagare i nostri debiti in valuta estera e che i nostri costi di finanziamento sono bassi. Finché il resto del mondo avrà il dollaro come standard, gli Stati Uniti avranno un potere molto forte a livello internazionale. È questo potere che talvolta infastidisce la Russia, la Cina e altri paesi, che per questo vorrebbero vederlo sparire. Il problema è che in realtà non esiste alcuna moneta che possa prendere il posto del dollaro. Nessun'altra economia è sufficientemente ampia e ha mercati di capitali sufficientemente profondi. L'euro potrebbe diventare un'alternativa, ma è ancora troppo nuovo ed è privo del necessario sostegno della coesione politica. La mossa diplomatica di Zhou, tuttavia, avverte anche che lo status di valuta di riserva implica obblighi speciali. Significa che gli Usa non stanno dirigendo la politica monetaria solo per se stessi ma per gran parte del mondo. E significa che quando gli Stati Uniti cedono alla tentazione di svalutare la propria moneta, tutto il sistema del commercio mondiale ne rimane sconvolto. I bruschi ma inutili movimenti del dollaro durante questo decennio sono, secondo noi, una delle principali cause della bolla immobiliare e dei beni di consumo che hanno portato al panico finanziario e alla recessione globale. Se Geithner intendeva dire che è «aperto» a una più ampia cooperazione monetaria e sui tassi di cambio, potrebbe essere un passo in avanti. Invece di abdicare a favore dei burocrati del Fmi, questo significherebbe lavorare con i più importanti governi e banche centrali del globo. Il mondo potrebbe adottare una riforma monetaria, il cui obiettivo dovrebbe essere ridurre le fluttuazioni delle monete, aumentare la stabilità dei prezzi e potenziare il commercio mondiale. Nel frattempo, vale la pena preservare lo status speciale del dollaro.

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Intercos verso la borsa con Banca Leonardo (sezione: Globalizzazione)

( da "Milano Finanza (MF)" del 27-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

MF sezione: Mercati Globali data: 27/03/2009 - pag: 21 autore: di Andrea Montanari aumento da 20 milioni per il gruppo cosmetico Intercos verso la borsa con Banca Leonardo Intercos si ristruttura. E Banca Leonardo, che attraverso Euraleo (la joint-venture con Eurazeo in via di scissione) detiene il 40% del gruppo Intercos il cui 60% fa capo a Dario Ferrari, garantirà i capitali destinati alla crescita del gruppo attivo nell'outsourcing di prodotti cosmetici. Gli azionisti hanno infatti deciso di rafforzare significativamente la società che vanta 11 stabilimenti produttivi sparsi in tutto il mondo (Italia, Usa, Cina, Malaysia e Svizzera).Poche settimane fa, secondo quanto appreso da documenti ufficiali da MF-Milano Finanza, è stato deliberato un aumento di capitale da 20 milioni (sarà completato entro fine 2009) destinati alla crescita e all'internazionalizzazione. Al contempo è stata decisa la fusione per incorporazione di Intercos spa in Intercos group srl. L'operazione rappresenta la tappa conclusiva del processo avviato a metà 2007, quando Euraleo rilevò la partecipazione attuale dal fondo Equinox. Completato il processo di integrazione azionaria e definiti tutti i rapporti con le banche finanziatrici (l'operazione era costata 286 milioni, di cui 63 milioni ottenuti dagli istituti di credito), si è deciso per l'accorciamento della catena di controllo. Mossa che consentirà a soci e management «una maggiore flessibilità nella gestione dei flussi finanziari, attraverso una semplificazione della struttura partecipativa» e una «riduzione dei costi di amministrazione e un'ottimizzazione del funzionamento della complessiva organizzazione aziendale», si legge nei documenti relativi alla ricapitalizzazione e alla fusione. Ma lo scopo ultimo del riassetto è dare a Intercos «un più appropriato assetto societario al fine della possibile quotazione in borsa a breve-medio termine». Il dossier-ipo, stoppato nel luglio 2006 quando il gruppo era pronto per il debutto allo Star (global sponsor e advisor erano Caboto e JP Morgan mentre i partner legali erano gli studi Clifford Chance, Bonelli, Erede, Pappalardo e Latham&Watkins), potrebbe quindi essere ripreso in considerazione. Ferrari e Banca Leonardo, se i mercati invertiranno la rotta, potrebbero considerare il 2010 come primo possibile traguardo per lo sbarco a Piazza Affari. Nel frattempo Intercos, forte della ricapitalizzazione, può puntare allo sviluppo che prevede ricavi per 282 milioni quest'anno, 307 milioni nel 2010 e 367 milioni nel 2013 con un utile che salirà dagli 8,4 milioni del 2009 ai 12 milioni del 2010 fino a 25,9 milioni del 2013. Il rapporto debito-ebitda elaborato nel piano scenderà nel frattempo da 4,69 a 2,15.

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Hillary corteggia mezzo mondo e conquista l'America (sezione: Globalizzazione)

( da "Riformista, Il" del 27-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Hillary corteggia mezzo mondo e conquista l'America Smart power. Clinton disinnesca la crisi con il Messico e conferma il suo talento diplomatico. Parla con tutti e di tutto. Perfino troppo secondo i critici. Ma agli americani - anche ai repubblicani - piace. Più di Obama secondo gli ultimi sondaggi. Rivincita fuori tempo massimo? di Luigi Spinola Ogni viaggio ha il suo mea culpa. E fin qui funziona. La crisi più urgente della politica estera statunitense stava esplodendo nel cortile di casa, in Messico. Sono bastate poche ore di visita a Hillary Rodham Clinton per riconoscere «le responsabilità degli Stati Uniti» nelle guerre del narcotraffico che fanno morti e feriti sui due lati della frontiera. Una piccola svolta perché paesi produttori e paesi consumatori di droghe da sempre si rimpallano le colpe. Clinton ammette che «la nostra insaziabile domanda di droghe illecite alimenta il traffico». Ed è - almeno in parte - responsabile per le migliaia di vittime della guerra tra cartelli. Non basta per sanare i dissidi con il vicino meridionale, resi ancora più aspri dalla nascente guerriglia commerciale condotta a colpi di misure protezionistiche. Però è un buon inizio, un colpo ad effetto che prepara il campo per una gara meno dura. E magari il nome Clinton, caro ai free trader di ogni luogo, convincerà i messicani che gli Stati Uniti non minacciano il Nafta, l'area di libero scambio nordamericana creata dalla precedente amministrazione democrat. Il viaggio in Messico conferma il notevole talento del Segretario di Stato nell'indurre a collaborare gli interlocutori più diffidenti. Certo, gli scogli ogni tanto affiorano. Ieri la Cina si è scagliata contro un rapporto del Pentagono che lanciava l'allarme sul potere militare di Pechino. «La guerra fredda è finita» ricorda la Cina al Pentagono. Ci penserà il Dipartimento di Stato a far tornare il sereno. Le trasferte di Hillary, dall'Estremo e Vicino Oriente all'Europa fino al Messico, sembrano un'unica tournée volta a far perdonare la passata arroganza degli Usa e annunciare la lieta novella del ravvedimento della superpotenza. Al Parlamento di Strasburgo Clinton ha parlato in tono commosso della costruzione europea, in Cina si è dimenticata dei diritti umani, ai russi ha offerto di "reset" i rapporti. Ed è giunta fino al punto di addebitare pubblicamente il raffreddamento sulla rotta Mosca-Washington all'aggressività della Casa Bianca di Bush. Non proprio un esempio di patriottismo e continuità bipartisan. L'apparente - e sorprendente visto il personaggio - profilo basso per i critici è sinonimo di arrendevolezza. Nei piani della Clinton è l'applicazione del nuovo "smart power" americano annunciato sin dall'audizione di conferma della sua nomina al Senato. Lo "smart power", neologismo caro al politologo Joseph Nye a suo tempo profeta del "soft power" è un'estensione di quest'ultimo. L'America deve imparare a cooperare e ascoltare per diventare - suggerisce Nye - «un leader benvoluto». Da qui la volontà di parlare di tutto con tutti. Una diplomazia che per i suo sostenitori è una forma di saggia realpolitik, per i detrattori si confonde con le pubbliche relazioni. Gli scontenti però - almeno in patria - sono una minoranza. Perché agli americani Hillary Segretario piace. Più di Barack Presidente. E piace perfino ai repubblicani. Secondo un sondaggio della Cnn il 71% degli americani approva il suo operato. E se il consenso quasi plebiscitario tra i democrat - nove su dieci - era prevedibile, la sua popolarità tra i repubblicani è un piccolo scoop. Quando Hillary lanciò la sua candidatura alle presidenziali la destra americana in difficoltà si ritrovò intorno allo slogan "Anything but Hillary". La moglie ambiziosa dell'ex presidente evocava ai conservatori la faccia peggiore del clintonismo. E l'ascesa di Obama fu favorita anche dalla sua capacità - a differenza appunto della rivale - di attrarre i voti nel campo avverso, tra i cosiddetti "Obamacon". Oggi Obama è considerato dalla "Right Nation" poco meno di un socialista. Hillary Clinton invece piace a un repubblicano su due. Obama insegue la Clinton a sette punti di distanza, 64% di favorevoli, un buon risultato. Anche se Bush, dopo due mesi andava meglio. E la Clinton è dieci punti sopra al suo predecessore Condy Rice dopo lo stesso lasso di tempo. È forte la tentazione di dedurne un sorpasso fuori tempo massimo o meglio, un ripensamento popolare. Ma tocca resisterle. La rivincita c'è ma è più sottile. Obama paga il prezzo della crisi, e nello specifico quello alto dei bonus Aig. Il clintoniano «It's the Economy stupid» è un onere presidenziale. A Hillary rimangono i viaggi, gli applausi del mondo, una diplomazia che non irrita né inquieta gli americani. Obama per recuperare terreno dopo l'applaudita performance al Tonight Show di Jay Leno, ieri ha presidiato una "riunione virtuale" con gli americani on-line. Ma la campagna è finita da tempo, le magie della comunicazione non bastano più. 27/03/2009

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tensione per il test nordcoreano - junko terao (sezione: Globalizzazione)

( da "Tirreno, Il" del 27-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Pyongyang ha annunciato il lancio in orbita di un satellite, ma il sospetto è che sia un esperimento balistico Tensione per il test nordcoreano Usa, Corea del sud e Giappone minacciano di intercettare il missile JUNKO TERAO ROMA. Alta tensione in Asia orientale, dove la Corea del Nord sta tenendo tutti col fiato sospeso per l'annunciato lancio in orbita di un satellite. Un'operazione programmata per l'inizio di aprile, tra il 4 e l'8, che secondo Pyongyang avrebbe «scopi pacifici», ma dietro la quale verosimilmente si nasconde un test missilistico a tutti gli effetti. Ne sono convinti Usa, Giappone e Corea del Sud, le cui reazioni non si sono fatte attendere e che adesso annunciano «misure» qualora Pyongyang non rinunciasse al test balistico. Test che Hillary Clinton ha bollato come un «gesto provocatorio» che avrà delle ricadute: «La Corea del Nord pagherà un prezzo se proseguirà su questa via - ha dichiarato - e ci saranno delle conseguenze sui colloqui a sei (il tavolo a cui Cina, Corea del Sud, Giappone e Usa siedono per negoziare con Pyongyang la sua rinuncia al nucleare) che preferiremmo invece riattivare il più rapidamente possibile». La Clinton ha anche annunciato che, se il missile verrà lanciato, gli Usa porteranno la questione al Consiglio di Sicurezza dell'Onu. Infatti, dopo il test del luglio 2006, quando Pyongyang lanciò un missile Taepodong-2 esploso in volo dopo soli 40 secondi dal lancio, il Consiglio di Sicurezza adottò due risoluzioni che vietano alla Corea del Nord di sviluppare missili balistici. Ma il razzo, si teme un Taepodong-2 in grado di trasportare testate nucleari e di raggiunere l'Alaska, è già stato posizionato sulla rampa di lancio e i nordcoreani hanno replicato alle minacce: «Qualsiasi azione da parte del Consiglio di sicurezza farà invertire il processo di denuclearizzazione», ha fatto sapere il ministero degli Esteri. Ad alzare il clima di tensione sono arrivate le dichiarazioni di Seoul, che ha definito il test una «grave provocazione», ha annunciato «conseguenze» e, soprattutto, l'intenzione di mandare nel Mare orientale - che Tokyo chiama Mar del Giappone - un incrociatore da 7.600 tonnellate «per attività di controllo». Si tratta del primo incrociatore della Marina sudcoreana dotato di tecnologia Aegis, in grado di intercettare e distruggere missili, e andrà ad aggiungersi ai quattro incrociatori americani e giapponesi già presenti nell'area. Il premier giapponese Aso, da parte sua, ha disposto l'abbattimento del missile qualora cadesse sul suolo nipponico o nelle sue vicinanze. Oggi, a Washington, sono previsti colloqui informali tra i delegati di Usa, Corea del Sud e Giappone, per discutere della situazione.

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la cina ricorda agli usa: la guerra fredda è finita (sezione: Globalizzazione)

( da "Tirreno, Il" del 27-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Pagina 2 - Attualità La Cina ricorda agli Usa: la guerra fredda è finita PECHINO. Gli Usa devono «abbandonare la mentalità da guerra fredda» e smettere di stilare rapporti sull'esercito cinese «interferendo» negli affari interni della Cina. Lo ha sostenuto oggi il portavoce del ministero degli esteri di Pechino, Qin Gang, rispondendo all' annuale rapporto sulla situazione militare della Cina stilato dal Pentagono, il ministero della difesa degli Usa. «Suggeriamo - ha detto Qin in una conferenza stampa a Pechino - che gli Stati Uniti rispettino i fatti fondamentali, abbandonino i ragionamenti da Guerra Fredda e tutti i pregiudizi, smettano di stilare rapporti sull' esercito cinese e di lanciare accuse senza fondamento alla Cina, se non vogliono provocare ulteriori danni alle relazioni tra i due Paesi e tra i due eserciti». Il portavoce ha aggiunto che Pechino «ha comunicato» queste opinioni a Washington. Il rapporto è il primo stilato da quando è entrato in carica il presidente Barack Obama ed è venuto a pochi giorni di distanza dalla polemica su una nave americana che è stata affrontata da motovedette cinese al largo dell' isola di Hainan, nel sud della Cina. Pechino sostiene che la nave, dotata di apparecchiature per le rilevazioni oceanografiche, era nelle sue acque territoriali. Nel rapporto si afferma che la modernizzazione dell' esercito cinese ha «ha alterato gli equilibri militari in Asia» e che minaccia Taiwan, l' isola di fatto indipendente che Pechino rivendica, con un massiccio dispositivo militare. «Ci auguriamo conclude il rapporto del Pentagono - che la Cina possa avere un approccio piu' trasparente e positivo verso la sicurezza».

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Giustizia, Vaccarella a Salerno (sezione: Globalizzazione)

( da "Corriere del Mezzogiorno" del 27-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Corriere del Mezzogiorno - SALERNO - sezione: SALERNO - data: 2009-03-27 num: - pag: 7 categoria: REDAZIONALE Il convegno Giustizia, Vaccarella a Salerno Su iniziativa dell'Associazione nazionale avvocati d'impresa, ci sarà oggi alla Camera di Commercio un convegno sul tema «Crisi della Giustizia, riflessi sul sistema economico. Tra riforme possibili e innovazione tecnologica». All'incontro parteciperanno il professore Romano Vaccarella, già giudice della corte Costituzionale e ispiratore della riforma del processo civile, Luigi Capaldo, responsabile del settore Giustizia dell'Abi, il consigliere di Corte di Cassazione Giacomo Travaglino e Dino Crivellari, amministratore delegato di Unicredit management bank e Stefano Aprile, direttore generale sistemi infomativi automatizzati del ministero di Giustizia. Si parlerà di giustizia intesa come infrastruttura intorno alla quale si muovono gli operatori economici e che, nell'era della globalizzazione dei mercati, diventa fondamentale indicatore della competitività del sistema. Nonchè del rapporto giustizia-economia e del confronto con gli altri paesi europei. Il convegno affronterà anche il tema del processo civile telematico; una innovazione alla cui realizzazione il ministero della Giustizia sta lavorando da tempo e di prossima attuazione (in 14 tribunali italiani partirà dal prossimo giugno).

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Emergenze: vetrina internazionale (sezione: Globalizzazione)

( da "Corriere Alto Adige" del 27-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Corriere dell'Alto Adige - BOLZANO - sezione: PUBBLICITA - data: 2009-03-27 num: - pag: 7 categoria: PUBBLICITA BOLZANO, esposizione di mezzi e tecnologie dal 27 al 29 marzo Emergenze: vetrina internazionale Dopo la prima edizione tenutasi nel 2007 che ha visto la partecipazione di oltre 130 espositori, numerose organizzazioni e istituzioni di volontariato, nonchè più di 4.000 visitatori, nei padiglioni di Fiera Bolzano dal 27 al 29 marzo si rinnova l'appuntamento con «Civil Protect». Si tratta di un'ampia panoramica a 360° nei settori delle calamità e della protezione civile, uno spaccato completo ed approfondito della più moderna tecnologia, per mostrare veicoli collaudati speciali e per presentare attrezzature professionali ed accessori specifici impiegati ed utilizzati tutti i giorni da coloro che operano nella protezione civile. Da venerdì 27 marzo «Civil Protect» sarà la vetrina di automezzi antincendio e sanitari, attrezzatura di pronto soccorso e dispositivi e mezzi antincendio; non mancheranno l'abbigliamento tecnico, gli allestimenti speciali e l'attrezzatura da campo. Veicoli speciali, dispositivi di protezione individuale e sistemi di radiocomunicazione saranno esposti in fiera e saranno fornite nuove soluzioni logistiche per la protezione civile. Non sorprende la location bolzanina, se si considera che in Alto Adige la protezione civile dispone di strutture di alto livello, il know-how, l'organizzazione e le attrezzature utilizzati, soprattutto da volontari, sono all'avanguardia sul territorio nazionale e vengono costantemente sviluppati e rinnovati. Partner della manifestazione fieristica la stessa Provincia Autonoma di Bolzano e il Dipartimento Nazionale della protezione Civile che aveva già assicurato il suo patrocinio per voce di Guido Bertolaso, Capo del Dipartimento Nazionale della Protezione Civile, nell'edizione del 2007. La fiera specializzata «Civil Protect» è soprattutto indirizzata a responsabili e funzionari di enti pubblici e di organizzazioni che operano nel settore dei soccorsi, a vigili del fuoco, operatori sanitari, volontari della protezione civile, staffette canine di soccorso, forze militari e civili. La fiera bolzanina rappresenta, per gli operatori del settore, un'occasione unica e imperdibile per presentare a tutte queste categorie, la propria azienda e i propri prodotti e per allacciare contatti molto qualificati con operatori professionali e volontari del mondo della protezione civile. A contorno della manifestazione Fiera Bolzano organizza, come aveva già fatto nella precedente edizione alla quale avevano partecipato 285 operatori nazionali ed esteri, un importante convegno internazionale. Il congresso di quest'anno è possibile grazie alla collaborazione della Ripartizione 26 «Protezione antincendi e civile» della Provincia Autonoma di Bolzano ed è suddiviso in cinque moduli, ognuno dedicato ad una tematica sulla quale interverranno numerosi relatori. Il primo modulo si concentra sulla responsabilità dei comuni nella protezione civile, il secondo modulo è dedicato alle organizzazioni di soccorso quali Croce Bianca e Croce Rossa, il terzo e il quarto modulo pongono al centro dell'attenzione rispettivamente tematiche che riguardano i Vigili del Fuoco professionali e volontari, mentre il quinto modulo tratterrà di qualità e sicurezza nel soccorso. Il congresso di «Civil Protect» si svolgerà a partire da venerdì 27 marzo 2009 direttamente nei padiglioni di Fiera Bolzano. «Civil Protect» è aperta il 27 e il 28 marzo dalle ore 9 alle ore 18 e il 29 marzo dalle ore 9 alle ore 17. Tutte le informazioni e l'elenco dettagliato degli oltre 100 espositori alla pagina www.civilprotect.it

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Protezione civile e il ruolo dei comuni (sezione: Globalizzazione)

( da "Corriere Alto Adige" del 27-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Corriere dell'Alto Adige - BOLZANO - sezione: PUBBLICITA - data: 2009-03-27 num: - pag: 9 categoria: PUBBLICITA CONVEGNO, cinque le tematiche affrontate da professionisti del settore Protezione civile e il ruolo dei comuni I lavori del convegno di «Civil Protect» hanno inizio venerdì 27 marzo 2009 con il primo dei cinque moduli previsti dedicato interamente alla responsabilità dei comuni nella protezione civile. Il dottor Hanspeter Staffler, direttore della ripartizione protezione antincendi e civile di Bolzano e Matteo Vischi, dell'Ufficio Protezione Civile di Bolzano, offriranno una panoramica sugli aspetti pratici del piano di protezione civile del comune. Il dottor Anton NiederstÄtter, segretario generale del comune di Merano, si concentrerà sugli aspetti legali e le responsabilità nella pianificazione di protezione civile del comune. A completare questa intensa mattinata, il dottor Rudi Pollinger, direttore della Ripartizione opere idrauliche della Provincia Autonoma di Bolzano, esporrà l'utilità della carta delle zone di pericolo per la protezione civile nei comuni e Andreas Tappeiner farà una relazione dell'introduzione del piano di protezione civile nel comune di Lasa. Molti esempi concreti apriranno le porte al dibattito per offrire ai partecipanti al convegno un'ottima possibilità di incontro formativo e di confronto. La mattinata sarà, dunque, spesa sui comuni e sulla loro responsabilità nella protezione civile, mentre nel pomeriggio, per il secondo modulo, il dibattito verterà sulla gestione delle maxiemergenze in cui sarà protagonista il Corpo dei Vigili del Fuoco. Assistenza psicologica e assistenza spirituale in casi d'emergenza, saranno trattati nel modulo 3 di sabato 28, mentre nel pomeriggio, il modulo 4, sarà dedicato alla formazione all'interno dei corpi dei vigili del fuoco. Domenica 29 marzo, la Croce Rossa Italiana parlerà nell'ambito del modulo 5, della qualità e della sicurezza nel soccorso sanitario, focalizzando l'attenzione sugli interventi sanitari ordinari e straordinari e mettendo a confronto esperienze in ambito locale ed estero. Il ricco programma del convegno non mancherà certo di attirare l'attenzione dei numerosi visitatori. L'ingresso al convegno è libero ma, dati i posti limitati, è necessaria la registrazione alla pagina: www.civilprotect.it.

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INTERCULTURA ALLA SCOPERTA DEL PARCO (sezione: Globalizzazione)

( da "marketpress.info" del 27-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Venerdì 27 Marzo 2009 INTERCULTURA ALLA SCOPERTA DEL PARCO Quindici giovani stranieri hanno trascorso l’ultima settimana del loro periodo di studio in Italia nella provincia della Spezia: tra i luoghi scoperti le Cinque Terre. Accompagnati da alcuni alunni dell’I. T. C. S. Arzelà di Sarzana e da Federica, volontaria dei Intercultura – associazione che permette agli studenti delle scuole medie superiori di poter trascorrere da tre mesi ad un anno all’estero – un gruppo di ragazzi provenienti da Cina, Thailandia, Usa, Venezuela, Brasile ed Europa è approdato, mercoledì 18 marzo, nei borghi di Riomaggiore e Manarola. «Finalmente ho rivisto il mare! – dice Ksenia, studentessa russa – Certo qui è molto diverso dalla costa caucasica, ma non meno affascinante. La cosa che mi ha colpito di più è sicuramente la coltivazione a terrazzamenti: attira lo sguardo per la bellezza, ma chissà che fatica!. » «La visita all’interno del Parco Cinque Terre è stata per loro un modo di scoprire una realtà completamente diversa sia da quella dove sono nati che da quella vissuta durante la permanenza in Italia – spiga Federica, volontaria dell’associazione - un piccolo paradiso che li ha lasciati a bocca aperta. » . <<BACK

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PECHINO Gli Usa devono abbandonare la mentalità da Guerra fredda e smettere di sti... (sezione: Globalizzazione)

( da "Messaggero, Il" del 27-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Venerdì 27 Marzo 2009 Chiudi PECHINO Gli Usa devono «abbandonare la mentalità da Guerra fredda» e smettere di stilare rapporti sull'esercito cinese «interferendo» negli affari interni della Cina. Lo ha sostenuto il portavoce del ministero degli Esteri di Pechino, Qin Gang, rispondendo all'annuale rapporto sulla situazione militare della Cina stilato dal Pentagono, il ministero della Difesa degli Usa. «Suggeriamo - ha detto Qin in una conferenza stampa a Pechino - che gli Stati Uniti rispettino i fatti fondamentali, abbandonino i ragionamenti da Guerra fredda e tutti i pregiudizi, smettano di stilare rapporti sull'esercito cinese e di lanciare accuse senza fondamento alla Cina, se non vogliono provocare ulteriori danni alle relazioni tra i due Paesi e tra i due eserciti». Il portavoce ha aggiunto che Pechino «ha comunicato» queste opinioni a Washington. Il rapporto è il primo stilato da quando è entrato in carica il presidente Barack Obama ed è venuto a pochi giorni di distanza dalla polemica su una nave americana che è stata affrontata da motovedette cinese al largo dell'isola di Hainan, nel sud della Cina. Pechino sostiene che la nave, dotata di apparecchiature per le rilevazioni oceanografiche, era nelle sue acque territoriali, mentre gli Usa affermano che navigava in acque internazionali. Nel rapporto si afferma che la modernizzazione dell'esercito cinese ha «alterato gli equilibri militari in Asia» e che minaccia Taiwan, l'isola di fatto indipendente che Pechino rivendica, con un massiccio dispositivo militare. «Le forze armate (cinesi) continuano a concepire e a mettere in opera tecnologie "perturbatrici" - si legge nel rapporto - in particolare in campo nucleare, spaziale e cibernetico, che cambiano gli equilibri militari regionali e hanno implicazioni al di là della zona Asia-Pacifico». «Ci auguriamo conclude il rapporto del Pentagono - che la Cina possa avere un approccio più trasparente e positivo verso la sicurezza». E si rileva che sarebbe necessario «più dialogo» tra Washington e Pechino, e più «trasparenza». L'altro ieri è stato annunciato dalla Casa Bianca che il presidente statunitense Barack Obama incontrerà il primo aprile a Londra, in due diversi colloqui, il collega russo Dmitri Medvedev e il collega cinese Hu Jintao.

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BOLZANO: CONGRESSO INTERNAZIONALE DELLA PROTEZIONE CIVILE NELL'AMBITO DI "CIVIL PROTECT 09" (sezione: Globalizzazione)

( da "marketpress.info" del 27-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Venerdì 27 Marzo 2009 BOLZANO: CONGRESSO INTERNAZIONALE DELLA PROTEZIONE CIVILE NELL´AMBITO DI "CIVIL PROTECT 09" Dal 27 al 29 marzo in concomitanza con la Fiera della Protezione civile “Civil Protect 09” nel Padiglione C della Fiera di Bolzano si svolgerà un convegno internazionale organizzato dalla Provincia Autonoma di Bolzano, Ripartizione Protezione antincendi e civile e dal Corpo Permanente dei Vigili del Fuoco, dall’Associazione Provinciale di Soccorso Croce Bianca, dall’Unione Provinciale dei Corpi dei Vigili del fuoco volontari dell’Alto Adige, dalla Croce Rossa Italiana - Comitato della Provincia Autonoma di Bolzano. Il primo modulo si svolgerà venerdì 27 marzo dalle ore 10,00 alle 12,00 e sarà incentrato sul tema “La responsabilità dei comuni nella protezione civile”, il secondo sabato 28 marzo, dalle ore 15,00 alle 17,00, tratterà “La gestione delle maxiemergenze”, il terzo modulo, sabato 28 marzo, dalle ore 10 alle 12, “Assistenza psicologica, assistenza spirituale in casi d’emergenza”, il quarto, sabato 28 marzo dalle ore 15,00 alle 17,00, “La formazione all’interno dei corpi dei vigili del fuoco (ieri, oggi, domani)” ed infine il quinto modulo, domenica 29 marzo, dalle ore 10,00 alle 12,00, “Qualità e sicurezza nel soccorso sanitario”. . <<BACK

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Affittatemi : a sinistra, un americano rimasto senza lavoro passeggia con un cartello che... (sezione: Globalizzazione)

( da "Messaggero, Il" del 27-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Venerdì 27 Marzo 2009 Chiudi «Affittatemi»: a sinistra, un americano rimasto senza lavoro passeggia con un cartello che esalta le sue capacità, nella speranza di trovare un impiego. A destra, manifestazione a Londra contro i banchieri indetta da gruppi anti globalizzazione

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Kostner in pista (sezione: Globalizzazione)

( da "Corriere della Sera" del 27-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Sport - data: 2009-03-27 num: - pag: 55 categoria: BREVI Kostner in pista Risultati Uomini (dopo il «corto») 1. Joubert (Fra) 84.40; 2. Lysacek (Usa) 82.70; 3. Chan (Can) 82.55 Danza (dopo gli obbligatori) 1. Savchenko-Szolkowy (Ger) 203.48; 2. Dan Zhang-Hao Zhang (Cina) 186.52; 3. Kavaguti-Smirnov (Rus) 186.39 Oggi Inizia questa notte il Mondiale di Carolina Kostner. Dalle 4.45 di sabato mattina (le 20.45 di Los Angeles) comincia infatti il «corto» femminile. La Kostner insegue una medaglia. Un anno fa, a GÖteborg, l'azzurra conquistò l'argento Così in tv Diretta RaiSport Più ed Eurosport

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FRIULI VENEZIA GIULIA: INDAGINI PROTEZIONE CIVILE SU FASCIA COSTIERA (sezione: Globalizzazione)

( da "marketpress.info" del 27-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Venerdì 27 Marzo 2009 FRIULI VENEZIA GIULIA: INDAGINI PROTEZIONE CIVILE SU FASCIA COSTIERA Dopo aver condotto a partire dal 2004 un´approfondita analisi sui processi di subsidenza, ovvero di lento e progressivo abbassamento dei fondali lungo la linea di costa e della fascia perilagunare, la Protezione Civile della Regione ha recentemente concluso un´indagine sull´ingressione marina, nel tratto compreso tra la foce del Tagliamento, in Comune di Lignano Sabbiadoro, alla foce del Timavo, in Comune di Duino Aurisina. L´ingressione, fenomeno complesso per cui il mare sommerge tratti più o meno ampi di costa, è considerato un fattore di rischio idrogeologico particolarmente evidente nell´alto Adriatico. Diverse sono le cause. Se alcune sono legate a eventi geologici del tutto naturali, altre sono correlate ai cambiamenti climatici così come alle attività dell´uomo. Allo scopo di studiare i potenziali rischi correlati a eventi meteo-marini estremi, la Protezione civile della Regione ha così compiuto un nutrito programma di indagini per valutare in particolare lo stato di consistenza delle opere di difesa (argini costieri e di conterminazione lagunare). Questa ricerca si è resa necessaria soprattutto dopo che trombe d´aria, alluvioni e acqua alta registrati lo scorso anno hanno confermato il pericolo che le difese spondali possano essere danneggiate e superate, mandando sott´acqua diverse aree della bassa pianura friulana. I dettagli del lavoro svolto saranno presentati dall´assessore regionale Vanni Lenna in una conferenza stampa in programma presso il Centro operativo di Palmanova della Protezione civile, martedì 24 marzo 2009, alle ore 10. 30. All´incontro saranno presenti i sindaci e i coordinatori dei gruppi comunali di protezione civile dei diciannove Comuni più coinvolti, e i presidenti dei Consorzi di bonifica della Bassa Friulana e della Pianura Isontina. . <<BACK

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Valuta globale, una sfida in salita (sezione: Globalizzazione)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 27-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Il Sole-24 Ore sezione: MONDO data: 2009-03-27 - pag: 8 autore: Moneta e politica. Il mercato non crede alla sostituzione del dollaro con i diritti di prelievo dell'Fmi Valuta globale, una sfida in salita La Russia chiede che il tema sia al centro di una conferenza internazionale Alessandro Merli La Russia rilancia sulla creazione di una nuova moneta globale. Il viceministro degli Esteri, Andrei Denisov, ha proposto ieri la convocazione di una conferenza internazionale per discutere questo tema, che Mosca stessa è stata la prima a sollevare nelle scorse settimane. A tenere banco nel dibattito internazionale,però, non è l'iniziativa russa, ma la proposta cinese, avanzata dal governatore della Banca centrale, Zhou Xiaochuan, per espandere il ruolo dei diritti speciali di prelievo (Dsp), l'unità di conto del Fondo monetario basata su un paniere di dollaro, euro, yen e sterlina, come moneta di riserva internazionale. L'uscita di Zhou è apparsa ben calcolata dopo che il leader cinese, Wen Jiabao, aveva espresso preoccupazione sulla solidità degli investimenti di Pechino in dollari. E il peso della Cina nell'economia internazionale e il suo ruolo di principale acquirente dei buoni del Tesoro americani danno un rilievo importante alle sue proposte, anche se pochi, per il momento, ritengono che possano trovare applicazione a breve termine. I Dsp, creati nel 1969 nel contesto del sistema di Bretton Woods di cambi fissi per offrire ai Paesi riserve che facessero da complemento all'oro e al dollaro, hanno avuto una vita piuttosto stentata dopo il collasso di quel sistema pochi anni dopo, sia per il passaggio delle maggiori valute ai cambi fluttuanti sia per lo sviluppo dei mercati dei capitali privati. Oggi i Dsp, di cui l'Fmi calcola ogni giorno il cambio (attualmente a 1,5 dollari), hanno un ruolo marginale. L'ultima allocazione generale risale al 1981 e ha portato il totalea 21,4 miliardi di Dsp. Il raddoppio di questa cifra, approvato dal Fondo nel 1997, anche per consentire ai molti Paesi diventati membri dopo l' 81 di possedere Dsp, è bloccata da allora per la mancata ratifica Usa. I grandi sostenitori di nuove allocazioni sono stati tradizionalmente i Paesi in via di sviluppo, appoggiati dal direttore dell'Fmi negli anni 90, Michel Camdessus, e le loro proposte sono state invariabilmente bocciate. Gli Stati Uniti hanno sempre visto i diritti speciali di prelievo come un potenziale rivale del dollaro come moneta di riserva, una minaccia che potrebbe concretizzarsi se l'iniziativa cinese andasse avanti. «In realtà - dice Domenico Lombardi, presidente dell'Oxford Institute for Economic Policy - il signifcato principale dell'intervento della Cinaè di tipo politico: è la prima volta che Pechino fa una proposta per rafforzare il sistema monetario internazionale, il che indica un'assunzione di responsabilità a livello globale, e lo fa attraverso un canale multilaterale, come l'Fmi e i Dsp. Un elemento sicuramente positivo». La questione è già in discussione, informalmente, al Fondo monetario e lo stesso Dominique StraussKahn ha mostrato attenzione. La chiave sarà nella risposta americana. «Gli Usa - sostiene Lombardi- hanno molto insistito per un impegno della Cina nella definizione delle regole. Ora che l'ha fatto, è possibile che questo inneschi qualche tensione ». La maggior parte degli osservatori di mercato ritiene che una sostituzione del dollaro con i Dsp come moneta di riserva sia al momento improponibile. «Utopistica», l'ha definita l'economista Nouriel Roubini. Del resto, persino il processo di diversificazione delle riserve ufficiali dal dollaro all'euro e si parla in questo caso di una moneta "vera", esistente ormai da dieci anni - è molto lento. La questione della moneta di riserva è comunque uno degli aspetti della riforma dell'architettura finanziaria internazionale (che dovrà comprendere l'assegnazione di maggior peso alla Cina e altri Paesi emergenti) ormai avviata. La resurrezione dei Dsp è più probabile che passi inizialmente da una nuova emissione più limitata, come quella, da 250miliardi di dollari, suggerita dal direttore del Peterson Institute, Fred Bergsten, secondo cui andrebbe incontro alla scarsità di riserve accusata, di fronte alla crisi, da molti Paesi in via di sviluppo. «Questo - dice Bergsten - allevierebbe le loro difficoltà finanziarie ed eliminerebbe anche la necessità di politiche neomercantiliste basate sull'accumulo di riserve attraverso grandi surplus commerciali. Se questa allocazione non basterà, se ne potrebbe fare una seconda, più grande». LE POSIZIONI Gli Usa si sono sempre opposti al rafforzamento dei certificati del Fondo Per l'economista Roubini è un'ipotesi «utopistica»

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No global e rivolta anti-banche A Londra G-20 ad alta tensione (sezione: Globalizzazione)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 27-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Il Sole-24 Ore sezione: MONDO data: 2009-03-27 - pag: 11 autore: Inghilterra. Domani i primi cortei - Il 2 aprile il vertice No global e rivolta anti-banche A Londra G-20 ad alta tensione Leonardo Maisano LONDRA. Dal nostro corrispondente L'uomo nel mirino ha 30 anni, è cresciuto nei sobborghi a sud di Londra, è figlio di un importatore di vini e si chiama Alessio Lunghi. Un italiano al G-20, non proprio benvenuto. Sarebbe lui, secondo il tam tam della stampa britannica, una delle menti della protesta antiglobalizzazione e "antimoltoaltro" che sta montando insieme con la frustrazione di governanti indecisi sulla risposta più appropriata da dare a un mondo in crisi. Sarebbe lui, infatti, uno dei leader del gruppo anarchico Wombles e, sempre secondo quanto riportano i media inglesi, è «un veterano delle proteste di Praga del 2003 e di Londra del 2005» anche se «non risulta - precisano essere stato coinvolto in atti di violenza». Per ora di Alessio Lunghi si sa solo che avrebbe scritto una mail ad altri attivisti "chiamandoli alle armi" e neppure troppo metaforicamente.«Noi saremo la loro crisi. Torniamo al-la lotta, riprendiamoci i soldi e assaltiamo le banche». Parole che non suonano così irrealistiche, dopo gli attacchi all'abitazione a Edimburgo di sir Fred Goodwin, ex Ceo di Royal Bank of Scotland, accompagnati da un messaggio che la dice lunga: «Questo è solo l'inizio». I cortei di domani, ma soprattuttoquellidel1 Úaprilepromettono di mettere a ferro e a fuoco Londra in un'esplosione di protesta contro la società "capitalista e globalizzata". Che i manipoli delle avanguardie più scalmanate siano davvero guidati dall'italo- inglese Lunghi o da uno sconosciuto signor Smith è, tutto sommato, irrilevante. Quel che conta è la sostanza e la sostanza promette di essere difficile da digerire anche per i palati britannici. Sono stati mobilitati tremila agenti di polizia per i due giorni di summit (in realtà è un giorno solo, il 2 aprile, ma il primo le delegazioni saranno già a Londra) per misurarsi con «proteste senza precedenti» come le ha definite Bob Broadhurst, responsabile delle operazioni di polizia della Metropolitan police. Secondo il responsabile della sicurezza gruppi divenuti famosi negli anni Novanta, dal Black Bloc in poi, si stanno riorganizzando e stanno formando nuove alleanze. La holding della contestazione, per usare un termine finanziario, si chiama "G-20 Meltodown", ovvero "Dissoluzione del G-20" e sotto l'ombrello di questa formazione si articoleranno i cortei di Wombles, Black Bloc e degli altri raggruppamenti estremisti che promettono di «riprendersi la City», raggiungendo «il cuore della Bestia», ovvero la Banca d'Inghilterra che sarà assaltata da quattro Cavalieri dell'Apocalisse chiamati a rappresentare la "Guerra", il "Caos Climatico", il "Crimine finanziario", i "Senzacasa". Un programma che dovrebbe andarein scena il 1Úaprile, poche ore dopo l'arrivo di Barack Obama a Londra. Più tranquillo, sulla carta, il programma di domani. Il corteo di protesta si muoverà da Embankment a Hyde Park allineando migliaia di persone dietro gli striscioni, ufficiali, del Trade Unions Congress e di Oxfam. Non è affatto escluso, però, che formazioni radicali tentino già domani di scatenare forme di protesta violenta. L'attenzione massima è comunque diretta su mercoledì 1Ú aprile. Anche Lord Malloch Brown, sottosegretario agli Esteri che ha avuto parole di comprensione per i dimostranti ( non per le temute violenze) contro la crisi, guarda a quel giorno. «Credo - ha detto - che anche i fautori della linea dura troveranno molti sostenitori. Molti più di quelli che hanno avuto finora». Il fulcro della protesta sarà, ovviamente, la City. Gran parte dei sette milioni di sterline che il Governo ha stanziato per la sicurezza in città finiranno a proteggere Lombard street, Cheapside, Threadneedle street e dintorni per "blindare" la Banca d'Inghilterra, ma anche le grisaglie dei banchieri. La polizia ha invitato a indossare, il primo aprile, abiti più sportivi per evitare di essere individuato come un banker, razza disprezzata. Alcuni siti non usano mezze parole e invitano a «bruciare il banchiere» a preparare, cioè, un macabro «pesce d'aprile per chi si occupa di finanza». Qualcosa del genere a Londra è già capitato nel 1999, ma il 2009 rischia davvero di essere un anniversario di fuoco. Con un più alto tasso di creatività, se è vero quanto si racconta in questi giorni. Fra le dimostrazioni antiglobalizzazione ci sarà anche il Climate Camp, un complesso di iniziative, da dibattiti a sit in, sui temi ambientali, con tanto di installazione di impianti eolici e una tendopoli nei vicoli della City. Iniziativa pacifica che potrebbe però degenerare. Preoccupa l'idea, soprattutto, delle enormi isole di sabbia che manifestanti vogliono creare per ospitare decine di bambini. Un gioco pericoloso a due passi dalla Borsa di Londra e dai quartier generali delle maggiori banche, gli oggetti prediletti della protesta, simboli dell'odiata globalizzazione madre della Grande Crisi, agli occhi dei dimostranti. E forse non solo dei dimostranti. «RIPRENDIAMOCI LA CITY» Per il responsabile della polizia londinese, ci saranno manifestazioni «senza precedenti» Banca centrale blindata Rabbia. «Perché dovremmo pagare per la loro crisi?», si legge sui cartelli di manifestanti davanti alla sede della Banca d'Inghilterra, a Londra REA

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Bonfiglioli cresce con l'energia (sezione: Globalizzazione)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 27-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Il Sole-24 Ore sezione: ECONOMIA E IMPRESE data: 2009-03-27 - pag: 21 autore: Le strategie puntano sulla tecnologia eolica e fotovoltaica Bonfiglioli cresce con l'energia Andrea Lanzarini MILANO Punta sui componenti per le energie rinnovabili il gruppo Bonfiglioli per sostenere le vendite 2009, che si annunciano in forte rallentamento; l'azienda bolognese – prima in Italia con una quota del 22,6% nel mercato dei motoriduttori e ingranaggi e terza in Europa – stima a fine anno una flessione compresa tra il 20 e il 25 per cento. «Tutta la meccanica – dice l'ad Sonia Bonfiglioli – è in forte sofferenza; nei primi mesi dell'anno abbiamo registrato cali del 27%, conseguenti alle difficoltà di alcuni nostri settori di riferimento, come tessile, legno-mobile e edilizia. Voglio essere ottimista e pensare che il fondo sia già stato toccato e che vi sarà un recupero nella seconda parte dell'anno. Qualche segnale positivo già lo intravediamo; certo non ci attendiamo di recuperare quanto perso in questi mesi». Intanto, l'azienda bolognese ha presentato i dati di un 2008 ancora positivo, nonostante le difficoltà dell'autunno non le abbiano consentito di replicare le crescite a doppia cifra degli ultimi anni. Il fatturato è arrivato a quota 664,5 milioni (+8,8%) –le vendite sono decollate fuori dai confini europei (+21,7%), soprattutto in India, Cina e Brasile – mentre l'Ebitda è scivolato da 72,2 a 70,5 milioni. Un antidoto alle difficoltà odierne è rappresentato dalla componentistica per impianti eolici e fotovoltaici, che "vale" il 16% del fatturato di gruppo.Dal 1978 Bonfiglioli opera nell'eolico producendo riduttori per la rotazione e l'orientamento delle pale e da due anni realizza gli inverter (una tecnologia che trasforma l'energia continua in alternata) per il fotovoltaico. Il gruppo felsineo stima di incrementare il proprio giro d'affari nel settore nel 2009: il fatturato della componentistica per l'eolico dovrebbe passare da 86 a cento milioni e quello del fotovoltaico da 20 a 30 milioni. «Continuano – dice Sonia Bonfiglioli – gli investimenti in Spagna e Germania, ma ci sono forti piani di sostegno alle rinnovabili anche in Asia e in Usa. E anche in Italia ci sono imprese straniere che hanno in campo progetti importanti». è il caso di Renovalia, a cui Bonfiglioli ha venduto gli inverter per l'impianto fotovoltaico più grande del mondo, a Puertollano nelle colline della Mancia. Un sito da 46 Mw che si estende sull'equivalente di 185 campi da calcio. I CONTI Stimati incrementi a due cifre per i fatturati dei componenti per le fonti rinnovabili. Giro d'affari a quota 664 milioni nel 2008

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Pechino replica al Pentagono: mentalità da Guerra fredda (sezione: Globalizzazione)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 27-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Il Sole-24 Ore sezione: MONDO data: 2009-03-27 - pag: 13 autore: Cina. Dura reazione alle accuse di escalation militare in Asia Pechino replica al Pentagono: mentalità da Guerra fredda Luca Vinciguerra SHANGHAI. Dal nostro corrispondente Interferenza indebita. Distorsione dei fatti. Mentalità da Guerra fredda. La Cina usa parole grosse per muovere al contrattacco degli Stati Uniti sul fronte degli armamenti. «La capacità cinese di affrontare impegni militari a distanza rimane limitata. Tuttavia, le forze armate cinesi continuano a sviluppare armi evolute che stanno mutando gli equilibri regionali e che hanno ripercussioni che vanno oltre la regione Asia-Pacifico», avverte con una certa preoccupazione un rapporto fresco di stampa del Pentagono. Washington parla senza conoscere i fatti, ha replicato ieri Pechino, definendo il rapporto statunitense «una grave interferenza negli affari interni che potrebbe danneggiare le relazioni militari tra i due Paesi». Non è la prima volta che le due superpotenze alzano i toni sulla questione. Accade tutti gli anni, in primavera, dopo l'approvazione del budget per la difesa da parte dell'Assemblea nazionale del popolo. Anche nel 2009 il Parlamento cinese ha varato un aumento a due cifre (+15%) delle spese militari. E il Pentagono, adeguandosi al solito copione, ha messo subito in guardia il mondo intero, puntando il dito sulla «mancanza di trasparenza » delle spese militari e della politica di sicurezza cinese. «La Cina si oppone risolutamente al rapporto americano, che rappresenta una colossale distorsione dei fatti», ha tuonato un portavoce del ministero degli Esteri. «La Cina ha sempre perseguito fini pacifici e il potenziamento delle sue forze armate ha uno scopo puramente difensivo », ha aggiunto Pechino invitando Washington a liquidare le vecchie logiche da Guerra fredda. La veemenza dei toni usati quest'anno è legata probabilmente a due fattori. Il primo è Taiwan. Da un anno a questa parte, le relazioni tra le due sponde dello Stretto sono entrate in una fase di progressiva distensione. La Cina, quindi, ha ritenuto inopportuna l'accusa americana di «continuare a sviluppare armamenti in grado di minacciare Formosa». Il secondo è la recente scaramuccia nel Mare Cinese meridionale, dove una flottiglia di navi battenti bandiera rossa ha prima seguito da vicino un vascello della Marina statunitense, e poi ha effettuato una serie di manovre pericolose con l'intento di ostacolarne la navigazione. Secondo Washington era una nave disarmata con equipaggio civile a bordo, impegnata nella raccolta di campioni oceanici in acque internazionali. Secondo Pechino, invece, l'imbarcazione statunitense sarebbe sconfinata in acque territoriali cinesi per compiere azioni di spionaggio. UN FILM GIà VISTO Lo scontro non è nuovo I toni sono diventati più aspri per i contrasti recenti, ultima la scaramuccia navale nel Mare cinese meridionale

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Missile in rampa di lancio Pyongyang sfida Usa e Onu (sezione: Globalizzazione)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 27-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Il Sole-24 Ore sezione: MONDO data: 2009-03-27 - pag: 13 autore: Corea del Nord. Il Giappone schiera gli intercettatori Missile in rampa di lancio Pyongyang sfida Usa e Onu Stefano Carrer TOKYO. Dal nostro inviato Quello che potrebbe essere un missile balistico a lunga gittata Taepodong-2 è già sulla rampa di lancio a Musudan-ri, presso la costa nordorientale della Corea del Nord: lo hanno rivelato ieri fonti diplomatiche e militari, sostenendo che il lancio potrebbe tecnicamente essere effettuato entro 3-4 giorni, ossia anche prima dell'intervallo tra il 4 e l' 8 aprile indicato da Pyongyang come il periodo in cui sarà effettuato ciò che si ostina a definire un test satellitare. Il Governo nordcoreano ha fatto sapere che non solo considererà come un atto di ostilità ogni eventuale mossa di condanna o punizione che dovesse arrivare dall'Onu, ma che reagirà con la piena riattivazione del suo programma nucleare. Se pure è dubbio che la Cina (e la Russia) possano acconsentire a nuove sanzioni Onu, i toni utilizzati da Pyongyang lasciano intravedere come inevitabile, dopo il lancio,l'azzeramento della cornice negoziale tra sei nazioni che aveva portato nel 2005 all'accordo per lo smantellamento delle attività atomiche del regime. L'Asia orientale rischia quindi di entrare in una lunga fase di acute tensioni, rivelandosi come un test difficilissimo per la politica estera dell'Amministrazione Obama. Del resto, un successo del lancio di un Taepodong-2- dopo il fallimento dell'unico precedente test nel 2006- rappresenterebbe un pericolo diretto anche su parte del territorio Usa. Già in nottata il Governo giapponese ha preso una decisione senza precedenti: al termine del Comitato per la sicurezza nazionale il ministro della Difesa Yasukazu Hamada ha ordinato alleForze di autodifesa di prepararsi a intercettare e abbattere ogni oggetto che possa cadere sul territorio giapponese. A questo scopo Tokyo ha a disposizione due navi equipaggiate con la tecnologia Aegis e alcune batterie antimissilistiche Patriot. Per alcuni osservatori è difficile che Tokyo spari. Comunque anche due incrociatori "Aegis" americani - Uss Mccain e Uss Chafee - hanno già lasciato il porto meridionale giapponese di Sasebo per dirigersi verso nord e «tenersi pronti a ogni evenienza», secondo quanto dichiarato da un portavoce della Us Navy. E anche Seul sta inviando nel Mar del Giappone un incrociatore "Aegis": il ministro della Difesa Won Tae-jae ha parlato di «grave sfida e provocazione » per un lancio che «costituirebbe una evidente violazione della risoluzione 1718 del Consiglio di Sicurezza Onu ». Per Pyongyang, una intercettazione o abbattimento sarebbe un vero e proprio «atto di guerra». NEGOZIATI A RISCHIO Il Governo di Kim Jong-Il ha minacciato di riattivare il suo programma nucleare in caso di condanna da parte delle Nazioni Unite

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Ciocca: (sezione: Globalizzazione)

( da "Gazzetta di Parma (abbonati)" del 27-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

ECONOMIA 27-03-2009 SCENARI I GIOVEDI' DELL'ECONOMIA ALLA BANCA DEL MONTE Ciocca: «Crisi grave ma non è un altro '29» Per l'ex di Bankitalia ripresa nel 2010 e una certezza: «Non si poteva prevenire» Antonella Del Gesso II La crisi internazionale è grave e l'Italia non viene risparmiata. Ma il male profondo del nostro paese è precedente, strutturale e radicato. A dirlo è Pierluigi Ciocca, illustre economista e storico, quarant'anni di esperienza maturata in Banca d'Italia, nel secondo «incontro economico del giovedì», promosso da Banca Monte Parma. Introdotto dal presidente di Banca Monte Alberto Guareschi, l'ospite è stato intervistato dalla giornalista de La Stampa Antonella Rampino che, prendendo spunto dall'ultima pubblicazione di Ciocca, «Ricchi per sempre? Una storia economica d'Italia (1796-2005)», domanda allora se esistono linee guida che possano permettere al Bel Paese di uscire dalla crisi. La risposta è abbastanza ottimista, ma solo se si verificano determinate condizioni: «Risanamento dei conti pubblici, ammodernamento di infrastrutture materiali e immateriali, rafforzamento della struttura produttiva, innovazione nelle imprese e promozione di una concorrenza sana in senso dinamico». Anche perché la sofferenza che la «mezza mela avanzata» sta patendo (la situazione nella restante parte - Cina, paesi emergenti - non è altrettanto drammatica), non è paragonabile alla crisi del 1929, checché se ne dica. «Allora il Pil cadde del 30% negli Usa, del 15 in America latina, del 9 in Europa, del 5 in Italia. La produzione industriale cedette ancor più: del 40% in Germania e negli Stati Uniti, del 23 in Europa Occidentale », senza parlare della ripresa: fu in lenta e accidentata. La produzione non tornò sui valori del 1929 prima del 1937. «Quello odierno, invece, è un gravissimo momento che però neanche la più pessimistica previsione giunge a spingere oltre il 2010», sottolinea Ciocca. A differenza del '29, infatti, i movimenti dei capitali e i flussi migratori non si sono azzerati, non vi è traccia di svalutazioni competitive, i tassi reali di interesse restano su livelli normali. A proposito di previsioni, alla Rampino la domanda sorge spontanea: la crisi era pronosticabile? Non lo era. Quanto meno non nei tempi, nei modi, nell'entità, nelle sequenze. Soprattutto, non era prevenibile. «Norme e supervisione sono capaci di fronteggiare i rischi noti, ma possono poco contro i rischi assunti nei mercati finanziari e contro i rischi di tipo nuovo di banche e mercati». E poi banche e mercati non erano mai stati tanto regolati. Palazzo Sanvitale L'economista Pierluigi Ciocca intervistato dalla giornalista Antonella Rampino.>

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Mark Tobey (sezione: Globalizzazione)

( da "superEva notizie" del 27-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Mark Tobey Poeticamente astratto A cura di Philippe Daverio e Dominique Stella Prosegue il successo e l'attività della Galleria Agnellini Arte Moderna, una nuova e interessante realtà recentemente inaugurata a Brescia e subito divenuta punto di riferimento e di fiducia per gli appassionati dell'arte. Dopo gli ottimi risultati ottenuti con Jacques Villegle', l'interessante programma porta ora in scena un altro grande protagonista della storia dell'arte: Mark Tobey poeticamente astratto e' il titolo dell'antologica, curata da Philippe Daverio e Dominique Stella, che propone circa novanta opere dal 1925 al 1974, in gran parte inedite e tutte autenticate dall'-Archivio Tobey- di Muenster (Germania). I lavori esposti, realizzati nelle diverse tecniche, dall'inchiostro alla tempera, dalla penna a sfera alla matita, dal gesso al pastello, riflettono astrazioni dettagliate, che sono il segno distintivo dell'opera di Tobey. Le sue tele, spazi densi di colore uniforme e di linee ripetitive, sono allo stesso tempo semplici e complesse, intellettuali e intuitive. I colori scuri, i grigi e il tocco sottile caratterizzano la maggior parte di questi dipinti ed evocano spesso il mondo naturale, in particolare mostrano la natura in primo piano. Ricordano una rete di cellule, viste attraverso un microscopio, una superficie rocciosa segnata dalle intemperie o le venature della corteccia di un albero. Decisivo per la sua opera e' il momento in cui Tobey si accosta alla fede Bahá'í, dedicandosi ad uno studio approfondito di questa religione che lo accompagnerà per tutta la vita: attraverso tali credenze Tobey inizia a dedicarsi alla rappresentazione dello -spirituale- nell'arte. La fede Bahá'í esercita un forte impatto e, infatti, -fu una vera biforcazione spirituale cruciale nella vita e nell'opera di Mark Tobey-, come scrive William Seitz nel testo in catalogo della mostra al Museo d'Arte Moderna di New York. -La fede di Tobey traspare nella qualità della densità, intensità e luminosità delle sue tele-, ha dichiarato M. Ottenbrite -i suoi dipinti sono molto umani-. La fede Bahá'í e le credenze sull'unità e la diversità, sull'unicità di tutti i popoli e le religioni, ha certamente indotto Tobey a sperimentare forme e stili diversi; l'arte e gli oggetti artigianali del mondo orientale lo catturano e proprio durante diversi viaggi in Oriente comincia a studiare la calligrafia e la pittura a pennello praticata soprattutto in Cina. È qui che nasce il suo futuro stile: la scrittura bianca White Writing. Tobey e', agli inizi della sua carriera, un artista figurativo e le opere piu' significative appartenenti a questo periodo si riconoscono in Still life on a table, una delicata natura morta del 1930, e l'eccellente ritratto di Matisse, Portrait d'homme, un pastello su carta. Vi e' poi la serie intitolata Hornblower, risalente agli primi anni Cinquanta, raffigurante suonatori di corno che sono un omaggio ai musicisti di jazz, grande passione dell'artista. Dalla metà degli anni Cinquanta inizia il vero lavoro di Tobey, che esprime il segno tipico che lo consacrerà come uno degli artisti piu' importanti del -900: i suoi dipinti diventano interamente astratti, si fondano su piccoli gesti ben controllati della mano. Emblematiche in questo senso sono le opere del '56-'58, mentre a partire dal 1958, durante un periodo trascorso in Giappone, sperimenta la serie di Sumi. Questi lavori, realizzati in serie, sono creati con inchiostro giapponese su carta povera. In mostra si possono inoltre ammirare tre originali vetrate dipinte a mano del 1970 e alcuni bozzetti, non datati, sull'arte antica greca e romana. L'attenzione portata ai dettagli e la concentrazione dello spirito appaiono in tutte le sue opere, come lo stesso Tobey nel 1962 dichiara: -devo ammettere che la fede mi ha donato una forza straordinaria e ho potuto utilizzarla senza fare propaganda. È vero che oggi si parla di stili internazionali, ma penso che in futuro si parlerà di stili universali- il futuro del mondo deve essere la materializzazione della sua unicità, che e' l'insegnamento di base della fede Bahá'í, cosi' come la intendo io, e a partire da questa unicità emergerà un nuovo stile dell'arte-. Accompagna la mostra un catalogo edito da Shin Factory con testi critici di Philippe Daverio e Dominique Stella. Mark Tobey e' nato nel 1890 nel Midwest (USA), dove ha trascorso gran parte dell'infanzia. Scopre sin da giovane la passione e l'attitudine al disegno, in cui si cimenta partendo dalla copia delle copertine delle riviste e dai disegni di ritratti per le illustrazioni di cataloghi. Nel 1911 abbandona Chicago per trasferirsi nel Greenwich Village di New York, deciso ad essere disegnatore di moda. Durante il decennio seguente il suo talento viene progressivamente riconosciuto e diventa un pittore ricercato: comincia, infatti, a ritrarre numerose e importanti personalità dell'epoca. Tra il 1920 e il 1940 compie diversi viaggi in Oriente: prima in Cina, poi in Giappone dove trascorre un mese presso un monastero Zen, e in Medio-Oriente dove ha la possibilità di visitare i santuari Bahá'í. Ritorna in Inghilterra, poi di nuovo negli Stati Uniti dove hanno luogo alcune importanti esposizioni. Nel 1958 Mark Tobey riceve il primo premio alla Biennale di Venezia. Nel 1961 il Louvre gli dedica un'esposizione personale di 300 opere: e' Tobey il primo artista non francese ad essere ospitato in una sede tanto prestigiosa. Nel 1974 a Washington presso la -National Collection of Fine Arts-, che fa parte del -Smithsonian Institution-, viene organizzata una mostra intitolata -Hommage à Mark Tobey- con circa 70 opere. Mark Tobey muore a Basilea nel 1976 portando con se' grandi successi internazionali e un forte apprezzamento europeo. Immagine: Untitled, 1961. Tempera su carta, cm. 49×39 Ufficio Stampa Irma Bianchi Comunicazione Tel. +39.02.89404694 +39.02.89400732 Fax 02.835646 info@irmabianchi.it http://www.irmabianchi.it Anteprima stampa: venerdi' 27 marzo 2009 Inaugurazione: sabato 28 marzo 2009 Agnellini Arte Moderna Via Soldini 6/A - 25124 Brescia Nel web http://www.agnelliniartemoderna.it/ PUBBLICITà PUBBLICITà Invia tramite EMAIL | Versione per la STAMPA |-->Le vostre opinioni Questo Speciale sulle Galassie è stato ospitato sul sito di ScienzaOnLine del Comune di Roma--> Pubblicato il 27 marzo 2009 in: Artisti Creativi: Pittura » Invia tramite EMAIL » Versione per la STAMPA--> » Le vostre opinioni

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Pyongyang sfida Usa e Onu: "Avanti col missile" (sezione: Globalizzazione)

( da "Giornale.it, Il" del 27-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

n. 74 del 2009-03-27 pagina 18 Pyongyang sfida Usa e Onu: "Avanti col missile" di Gian Micalessin La Corea del Nord prosegue i preparativi per il lancio di un razzo balistico: "Pronti a riprendere i piani nucleari". Il missile è sulla rampa, il conto alla rovescia è iniziato e alla Casa Bianca Barack Obama deve affrontare la più difficile crisi dei suoi primi cento giorni Il missile è sulla rampa, il conto alla rovescia è iniziato e alla Casa Bianca Barack Obama deve affrontare la più difficile crisi dei suoi primi cento giorni. Una crisi resa più complessa dall’imprevedibilità del dittatore Kim Jong-il e del suo regime. I gerarchi comunisti nord coreani e l’invisibile «caro leader» l’hanno già fatto capire, per lanciare quel missile sono pronti a tutto. Se qualcuno tenterà di fermarli, riunendo il Consiglio di sicurezza dell’Onu o varando nuove sanzioni, bloccheranno lo smantellamento degli impianti nucleari e riprenderanno la produzione di testate al plutonio. «Oltre ad altre energiche misure,tutti i processi di denuclearizzazione della penisola coreano saranno riportati alla situazione iniziale», minaccia il ministero degli Esteri di Pyongyang ricordando che tra gli atti ostili rientra anche la convocazione del Consiglio di sicurezza dell’Onu. Barack Obama e il segretario di Stato Hillary Clinton devono, però, far i conti con l’ineludibilità della crisi. Il Taepodong-2 è sulla piattaforma di lancio e - stando alle immagini diffuse dai satelliti spia - le operazioni di rifornimento sono questione di ore. Se i tecnici nordcoreani rispetteranno i programmi e il missile non esploderà come nel 2006, il lancio avverrà tra il 4 e l’8 aprile. Lasciar decollare quel vettore equivale, avverte la Clinton, a trasformare in carta straccia la risoluzione 1718 dell’Onu che vieta a Pyongyang la vendita e la sperimentazione di nuove armi. D’altra parte un’azione troppo decisa rischia di portare alla cancellazione degli accordi di denuclearizzazione del 2005 basati sul negoziato a sei tra le due Coree, gli Usa, la Russia, il Giappone e la Cina. Ma la nuova amministrazione non può permettersi il lusso di restare inerte dilapidando credibilità e capacità di deterrenza in un momento in cui la tensione nell’area è ai livelli di guardia. Alla frontiera tra le due Coree l’allarme è senza precedenti e durante le ultime manovre congiunte tra Washington e Seul Pyongyang non ha esitato a interrompere la linea «rossa» con il sud introdotta per scongiurare crisi fatali. E i rapporti con la Cina dopo i recenti incidenti navali appaiono in fase di progressivo deterioramento. Lo stesso Taepodong 2 non è per Washington questione da poco. Quel vettore, a dar retta agli esperti militari, non serve soltanto a mettere in orbita un satellite, ma può - se armato con una testata convenzionale o nucleare - colpire l’Alaska. E il mascheramento dell’ultimo stadio che impedisce di vederne il «carico» aumenta i dubbi. L’aggressività nordcoreana agita, del resto, anche gli alleati di Washington nell’area. Il governo sudcoreano definisce l’imminente lancio «una sfida e una grave provocazione» ed è pronto a far salpare alla volta del mar del Giappone l’incrociatore speciale Sejong il Grande, dotato dei sistemi antimissili con tecnologia Aegis. La nave, varata a dicembre, affiancherebbe i quattro incrociatori di Usa e Giappone già presenti. Seul non è l’unica a scalpitare. Il Giappone, poco rassegnato a sopportare la pioggia di detriti dei primi due stadi del Taepodong destinati a precipitare sul suo territorio, è pronto a ricorrere ai sistemi antimissile per colpire i resti del vettore. Washington dunque ha poco spazio di manovra, per non perdere la faccia deve muoversi in fretta e bloccare quel lancio. Il problema è come. Ricorrere all’aiuto della Cina, unica grande potenza in grado di influenzare il regime nordcoreano, rischia di rivelarsi estremamente costoso in termini politici e anche economici. Ignorando la Cina e correndo al Palazzo di vetro la Casa Bianca rischia, però, d’inciampare in un doloroso veto sulle sanzioni firmato Pechino. © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano

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L'offensiva del sorriso non salva Barack dalle critiche globali (sezione: Globalizzazione)

( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 27-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Commenti Pagina 344 L'offensiva del sorriso non salva Barack dalle critiche globali --> Quando si verifica un cambiamento al vertice dell'amministrazione americana, il sistema geopolitico ne risente e i vari soggetti cercano di guadagnare qualche posizione nel riassetto atteso. È capitato così con il passaggio dalla seconda amministrazione di George W. Bush a quella di Barack Obama, anche per effetto di una campagna elettorale che proclamava una netta discontinuità in politica estera, il che per gli Usa è abbastanza insolito. L'altra circostanza rilevante, ovviamente, è la crisi finanziaria che dall'America si è rapidamente diffusa in tutto il mondo, che fa dubitare della capacità del capitalismo statunitense di guidare ancora l'economia globale, riflettendo questo dubbio anche sul ruolo americano nell'assetto geopolitico e militare. La speranza di Obama che gli interlocutori, soprattutto quelli che si erano mostrati più avversi alla politica del suo predecessore, gli avrebbero dato il tempo e lo spazio per impostare un nuovo sistema di relazioni, si è dimostrata per molti aspetti fallace o almeno eccessivamente ottimistica. Tra gli alleati della Nato, mentre la Francia di Nicolas Sarkozy rientra nel dispositivo militare dell'alleanza, ma spiega questa scelta con la possibilità oggi esistente di dare all'alleanza una configurazione meno dipendente da Washington, la Spagna esce unilateralmente dalla missione in Kosovo, senza neppure scomodarsi a informare gli alleati sul campo. In estremo Oriente si riapre la tensione, che sembrava risolta, con la Corea del Nord, che lancia un satellite che ha tutte le caratteristiche di un missile a lunga gittata, mentre la Cina rinforza in modo esponenziale il bilancio militare, e replica alle critiche americane accusando la nuova amministrazione di preconcetta ostilità da guerra fredda, come peraltro aveva replicato sul piano economico alle accuse di manovrare il cambio con la richiesta di abbandonare il dollaro come unica divisa di riferimento negli scambi internazionali. Nella grande fascia di instabilità che va dall'Afghanistan al Sudan, abbracciando la maggior parte dei Paesi islamici, si accrescono i protagonismi di medie potenze che puntano ad assumere un ruolo regionale, a cominciare dalla teocrazia iraniana che ha risposto sostanzialmente picche alla profferta di Obama di ricominciare da capo nella tessitura dei rapporti tra i due Paesi. Le aperture dell'America al regime di Teheran, seppure puramente verbali, hanno creato comprensibile preoccupazione in Israele, con l'effetto inatteso dell'adesione del partito laburista israeliano, tradizionalmente quello più strettamente legato a quello democratico americano, alla coalizione guidata dal leader del Likud, allo scopo di mostrare all'America uno Stato ebraico unito nella ricerca di garanzia di sicurezza e nella richiesta di azioni tempestive che impediscano al nemico iraniano di dotarsi dell'armamento atomico. Neppure nel "cortile di casa", l'America latina, il nuovo presidente è stato accolto troppo bene, come dimostra l'epiteto di "povero ignorante" che gli ha lanciato il caudillo venezuelano Hugo Chávez. Tutto ciò non significa che la strategia del multilateralismo enunciata dalla Casa Bianca sia destinata a fallire inevitabilmente. Il fatto che in una situazione di incertezza tutti cerchino di far valere la propria autonomia, anche a rischio di nuove ostilità, è abbastanza comprensibile. Quel che però è ormai certo è che l'offensiva del sorriso, che ha affascinato la maggioranza degli americani, non basta per creare condizioni più favorevoli di dialogo sullo scacchiere internazionale. In particolare, i regimi dittatoriali o autoritari considerano la popolarità personale del presidente americano, che è assai estesa anche in Paesi come l'Iran o la Cina, come un pericolo e hanno l'esigenza di mobilitare lo spirito nazionalistico per contrastare questa influenza sull'opinione pubblica interna, che minerebbe l'autorità delle oligarchie al potere. È diversa la situazione nelle democrazie, come dimostra per esempio la critica rivolta nel Parlamento di Madrid da tutti i gruppi, escluso naturalmente quello socialista, alla goffaggine del governo nella sua mossa unilaterale di uscita dal Kosovo. Ma l'unità delle democrazie come nucleo centrale di un nuovo assetto del potere mondiale somiglia, paradossalmente, più alle strategie neoconservatrici di Bush che alla nuova era di multilateralismo promessa da Obama. SERGIO SOAVE

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Wef: L'Italia arranca, medaglia d'oro alla Danimarca (sezione: Globalizzazione)

( da "Vnunet.it" del 27-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Wef: L'Italia arranca, medaglia d'oro alla Danimarca 26-03-2009 VNUnet.it Bruxelles ha appena promosso l'Italia come capitale dei cellulari per penetrazione. Ma nello sviluppo dell'Ict, l'Italia si piazza 45esima su 134 paesi, dopo Malesia, Tunisia, Giordania e Ungheria, ma prima di Cina e Thailandia L'Italia ha appena ricevuto una medaglia d'oro da Bruxelles per penetrazione dei cellulari (siamo primi con il 152,9%), ma non sbarca il lunario nel Rapporto Wef delle networked economy. Nel 2007 il nostro paese era passato dalla 42esima posizione alla 38esima, adesso fa un passo indietro e scivola di nuovo alla 45esima. Tra le economie in Rete la Danimarca è medaglia d'oro, invece l'Italia è poco sopra metà del guado, in 45esima posizione, appena prima di Cina e Thailandia, ma dopo Lituania, Barbados, Malesia, Tunisia, Giordania e Ungheria. Tra i paesi al Top della classifica del Wef (World Economic Forum) sono Danimarca, Svezia, Usa, Singapore, Svizzera, Finlandia, Islandia, Norvegia, Olanda e Canada. La classifica annuale del World Economic Forum (Wef) misura le capacità di sviluppo dell'Ict di un paese. Tra le caratteristiche prese in esame, sono: le infrastrutture per la banda larga (l'Italia è in pauroso ritardo, in questo settore); connettività mobile. Del resto, secondo l'ultimo Rapporto Ue sul mercato delle Tlc, tutt'ora l'Italia è ben al di sotto sotto la media Ue: l'Italia è al 19%, molto lontano dal 22,9% di media Ue. In fondo alla classifica Wef, si piazano paesi poveri come Nicaragua, Cambogia, Nepal, Bolivia, Etiopia, Bangladesh, Burundi, Zimbabwe, Timor-est e Chad. Per essere aggiornato sulle ultime notizie del mercato, iscriviti alle newsletter di NetMediaEurope, clicca qui © Copyright 2007 tutti i diritti riservati | part of vnu.net europe

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Poco pesce nel mare, è sorpasso Ora il re della tavola è allevato in vasca (sezione: Globalizzazione)

( da "Repubblica.it" del 27-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

ROMA - L'allevamento ittico sorpassa la pesca. Nel mondo oggi un pesce su due cresce fra le pareti di una vasca prima di finire nel piatto. E mentre i branchi in natura si impoveriscono, l'itticoltura si rivela l'industria alimentare a più rapido tasso di crescita del pianeta. Gli ultimi dati della Fao pubblicati nel rapporto "The state of world fisheries and aquaculture 2008" non lasciano dubbi: "Nel 2006 il mondo ha consumato 110 milioni di tonnellate di pesce, 51 dei quali provenienti dall'acquacoltura. Se la produzione deve tenere il passo con l'aumento della popolazione, vista la stagnazione della pesca, la crescita futura non potrà che arrivare dall'allevamento". Medici e nutrizionisti non fanno che invitarci a mangiare specie ittiche e ridurre il consumo di carne. Ma la stessa Organizzazione per il cibo e l'alimentazione conferma che una specie marina su tre è soggetta a "sfruttamento eccessivo da parte della pesca". Per uscire dalla strettoia, in un settore che concentra oltre tre quarti della sua produzione nei paesi in via di sviluppo, non c'è altra soluzione che ricorrere a quelli che Nature in una sua inchiesta di ieri ha definito "polli d'acqua". Ovvero pesci facili da allevare, che si accontentano di mangimi di bassa qualità ma ripagano lo scarso impegno con una carne povera di proteine e di grassi utili alla salute umana. "Tra le 7 specie maggiormente allevate - scrive la rivista - cinque appartengono al genere delle carpe, che hanno bisogno di un'alimentazione meno ricca rispetto ad altri pesci". E che hanno il loro maggior centro di produzione mondiale in Cina. "A questo scopo, anche i pesci carnivori negli allevamenti sono stati costretti ad adottare uno stile più vegetariano. I salmoni ad esempio sono nutriti con una dieta composta per un quarto da soia". OAS_RICH('Middle'); Secondo i dati dell'Inran, Istituto nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione, non è vero che questo tipo di mangimi riducano il livello di omega 3 nelle carni dei pesci. In un'orata d'allevamento per esempio questi acidi grassi continuano a pesare per il 20-24% del totale. Ad aumentare però, rispetto agli esemplari catturati in mare, sono i livelli di omega 6, in particolare dell'acido linoleico: dal 6-7 per cento al 14-22 per cento. Il rapporto fra i due acidi grassi (che è un indicatore importante per la qualità nutrizionale del pesce) cala dunque da 3-4 a 1,6-0,8. A pagare questo prezzo dovremmo però rassegnarci, se è vero come indica la Fao che nel 2030 la popolazione mondiale avrà raggiunto gli 8 miliardi e per nutrire tutti serviranno 29 milioni di tonnellate di pesce in più, oltre ai 110 attuali. Le leggi su etichette e standard di produzione cercano di venire incontro ai consumatori, come spiega Stefano Cataudella, che insegna Biologia della pesca e acquacoltura all'università di Tor Vergata: "Dal 2009 è entrato in vigore un regolamento dell'Unione europea sull'acquacoltura biologica, che si caratterizza per la qualità dei mangimi e la spaziosità delle vasche". Negli Usa invece, informa Nature, la Food and drug administration ha pronto il decreto di approvazione di un tipo di salmone modificato geneticamente per produrre dosi maggiori di ormone della crescita e ridurre di un terzo il tempo necessario a raggiungere la taglia adatta a pescheria o ristorante. (27 marzo 2009

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Corso Primo Soccorso con Protezione Civile (sezione: Globalizzazione)

( da "Caserta News" del 27-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Venerdì 27 Marzo 2009 Corso Primo Soccorso con Protezione Civile SALUTE | S.Marco E. La nuova organizzazione della Protezione Civile voluta dall'Amministrazione di Gabriele Zitiello sta dando i suoi frutti in termini di spirito di iniziativa e di partecipazione. Come si fa una telefonata al 118? Cosa significa "Codice Rosso"? Qual è la prima cosa da fare in caso di incidente? A queste e ad altre domande si è data risposta durante l'ultima iniziativa promossa dal Nucleo comunale di Protezione Civile, coordinato da Nicola Paccone. Organizzato con la fattiva collaborazione del vicecoordinatore della protezione civile Pietro Palermo, il corso di primo soccorso è stato diretto da un medico anestesista, il dottor Luigi Mazzariello, istruttore di primo soccorso della Croce Rossa, e ha visto la partecipazione attenta di tutti gli iscritti del Nucleo di volontari e la presenza del Comandante del Corpo di Polizia Municipale Giuseppe Castiello. A portare il saluto dell'Amministrazione, il consigliere comunale Giuseppe De Filippo. "E' stato solo un primo incontro preliminare – hanno spiegato Nicola Paccone e Pietro Palermo – che serviva a muovere i primi passi nel campo del primo soccorso sanitario. Vista la partecipazione e l'interesse dimostrato, certamente organizzeremo presto altri incontri per entrare più nello specifico".

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Modelli di business più diffusi online: pubblicità e freemiun (sezione: Globalizzazione)

( da "Blogosfere" del 27-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Mar 0927 Modelli di business più diffusi online: pubblicità e freemiun Pubblicato da Luca Dello Iacovo alle 11:09 in globalizzazione Un sondaggio sui modelli di business più diffusi online. I primi tre sono: - Advertising: 34% (pubblicità online) - Freemium: 12% (in genere, si offre un servizio gratuito, ma con ulteriori opzioni a pagamento. Come Flickr) - Beni virtuali (come i doni di Facebook o le emoticon acquistate su QQ), referrer (instradatore verso altri siti), pay per use (come i micropagamenti): 8% via Chris Anderson

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NORDCOREA/ OGGI INCONTRI USA-GIAPPONE E USA-COREA DEL SUD (sezione: Globalizzazione)

( da "Wall Street Italia" del 27-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Nordcorea/ Oggi incontri Usa-Giappone e Usa-Corea del Sud di Apcom Presente nuovo emissario Usa per la Corea del Nord Bosworth -->Washington, 26 mar.(Apcom) - La Corea del Nord sarà oggi al centro di due incontri bilaterali degli Stati Uniti con la Corea del Sud e il Giappone. Lo ha annunciato un portavoce del Dipartimento di Stato americano, Gordon Duguid, aggiungendo che non è escludibile anche una riunione trilaterale. Il capo dei negoziatori sudcoreani nei colloqui a sei (Stati Uniti, Cina, Giappone, Russia e le due Coree), Wi Sung-lak, e il direttore generale del ministero degli Esteri nipponico, Akitaka Saiki, "saranno a Washington venerdì 27 marzo per delle consultazioni su questioni legate alla Corea del Nord", ha spiegato Duguid alla stampa. "Non è stato finalizzato nessun programma preciso ma prevediamo degli incontri bilaterali Stati Uniti-Corea del Sud e Stati Uniti-Giappone", ha aggiunto il portavoce. "Non escludiamo la possibilità anche di consultazioni informali trilaterali", ha aggiunto. Da parte americana, le discussioni saranno animate dal nuovo emissario Usa per la Corea del Nord, Stephen Bosworth, e dal rappresentante degli Stati Uniti nei negoziati a sei, Sung Kim, ha precisato. E' altamente probabile che i tre Paesi discuteranno dell'annuncio da parte di Pyongyang di un suo prossimo tentativo di mettere in orbita fra il 4 e l'8 aprile un "satellite di telecomunicazioni", iniziativa che Washington, Tokyo e Seoul considerano alla stregua di un test missilistico a lunga gittata. (con fonte Afp)

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Forum 2013, via agli incontri (sezione: Globalizzazione)

( da "Denaro, Il" del 27-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Napoli cultura Forum 2013, via agli incontri A Città della Scienza sindaci da tutto il mondo. Arriva la guida di Napoli in cinese Oggi e domani a Napoli sindaci e rappresentanti dei governi locali da tutto il mondo per discutere di riflessioni e proposte sui processi d'inclusione ed esclusione sociale nelle città. L'incontro, in programma a Città della Scienza, è il primo Workshop organizzato dal Forum Universale delle Culture di Napoli 2013. Antonio La Palma Il workshop "La città inclusiva " rappresenta una tappa di avvicinamento al Forum Universale delle Culture, che si svolgerà nel capoluogo campano nel 2013. L'apertura dei lavori è fissata alle ore 9,30: dopo il saluto di Alberto di Donato, presidente di Città della Scienza, sono in programma gli interventi del sindaco di Napoli Rosa Russo Iervolino, dell'assessore regionale per le Politiche sociali Alfonsina De Felice e dell'assessore alla Cultura del Comune di Napoli, Nicola Oddati, quest'ultimo anche in qualità di presidente della Consulta generale del Forum delle Culture 2013. Nel pomeriggio, a partire dalle ore 15, è in programma un dibattito coordinato da Francesco De Sanctis, rettore dell'Università "Suor Orsola Benincasa", nel quale sono previsti interventi di Giulio Riccio, assessore alle Politiche sociali di Napoli, Mouloud Med-Meziani (segretario generale Forum algerino per la Cittadinanza e la Modernità), Victor Batarseh (Sindaco di Betlemme), James Michael Rotundo (sindaco di Pallsades Park - New Jersey Uwq), Mohammed Ibrahim El Fayoumi (presidente del Consiglio popolare locale di Qalyubiya, Egitto), del presidente della Lega delle Autonomie Lorenzo Del Cimmuto e del suo omologo dell'Olanda Jan Mans sulla questione del welfare locale e sulle strategie di inclusione delle città . Domani, a partire dalle ore 9.30, dibattito sul tema "Globalizzazione, flussi migratori e memoria del futuro", che caratterizzerà l'edizione napoletana del Forum Universale delle Culture. L'incontro sarà coordinato da Guido Trombetti, rettore dell'Università "Federico II di Napoli, e Carlo Galli dell'Università di Bologna. Interverranno, tra gli altri, Hassan Saleh (sindaco di Jericho), Jia Changxian (presidente dell'associazione Zhengzhou International Public Relations), Tihi Victor Kpao (sindaco di Duejouè, Costa D'Avorio) e Katy Carreras, assessore ai rapporti istituzionali di Barcellona. La sessione sarà conclusa alle 12.30 da Massimo D'Alema, presidente della Fondazione Italianieuropei e Marcello Veneziani. Alle ore 11 nella sala "Averroè" il sindaco Iervolino e il presidente del Consiglio comunale di Napoli, Leonardo Impegno, alla presenza dell'ambasciatore della Cina in Italia, Sun Yuxi, consegneranno la prima Guida turistica di Napoli in lingua cinese alla delegazione proveniente dalla Repubblica popolare presente a Napoli. La delegazione è composta dal vicepresidente dell'Office Federation of returned overseas chinese, Dong Zhong Yang, dal sindaco di Wenzhou, Zhao Yde e dal sindaco di Ruian, Chen Jianming. Con una tiratura di 15 mila copie, la Guida, una edizione speciale del periodico "Charme", sarà uno straordinario strumento di veicolazione dell'immagine e del patrimonio artistico e culturale di Napoli a beneficio di tutti coloro che, per turismo o per altri motivi, verranno nella nostra città. La Guida sarà distribuita attraverso le Agenzie statali cinesi per il Turismo e sarà a disposizione degli ospiti cinesi all'aeroporto e negli alberghi napoletani. del 27-03-2009 num.

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Pechino: (sezione: Globalizzazione)

( da "Avvenire" del 27-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

MONDO 27-03-2009 lo scontro Durissima replica della Cina al Pentagono: il rapporto sulla nostra Difesa «distorce i fatti e interferisce. A rischio le relazioni» Pechino: «Toni da Guerra fredda» DA NEW YORK LORETTA BRICCHI LEE L a Cina non ha accettato di buon grado il rapporto americano sul suo presunto riarmo. Ieri, il ministero degli esteri di Pechino ha infatti presentato una protesta formale nei confronti di Washington, affermando che il documento Usa reso pubblico mercoledì «continua a basarsi sulla teoria della minaccia militare cinese, distorce i fatti e interferisce con gli affari interni della Cina». Il portavoce del ministero, Qin Gang, ha poi rafforzato il tiro, chiedendo agli Stati Uniti di «rinunciare alla mentalità e ai pregiudizi da Guerra Fredda» e alle accuse che potrebbero «danneggiare ulteriormente le relazioni tra i due Paesi e i due eserciti». Il rapporto annuale che il Pentagono ha presentato al Congresso esprimeva preoccupazione sull'incremento della capacità bellica cinese, sia dal punto di vista dell'esercito in crescita dell'8% annuo che da quello nucleare e spaziale, sottolineando che «la continua ricerca di Pechino di armamenti sofisticati sta alterando gli equilibri militari in Asia» e che, in futuro, tale riarmo potrebbe essere utilizzato per «rafforzare le rivendicazioni» sui territori ora al centro di dispute internazionali. Secondo il documento il primo pubblicato sotto l'amministrazione Obama la Cina starebbe, ad esempio, accumulando un arsenale di missili a breve raggio in grado di colpire Taiwan sebbene tra le relazioni tra i due Paesi stiano migliorando. In questo caso, quindi, sussiste il rischio che Pechino decida di riprendersi l'isola con la forza, o quanto meno che utilizzi la proprie capacità militari per spingere Taiwan ad accettare di risolvere le dispute a favore della Cina. Il problema sarebbe poi reso più complesso dalla segretezza delle operazioni cinesi, ha messo in guardia il ministero americano alla Difesa, suggerendo che per dissipare i timori Pechino aumenti la trasparenza attraverso la pubblicazione di documenti più specifici ad esempio sul budget per la difesa. Un'idea completamente respinta dalla Cina che ha fatto sapere che le accuse americane sono «senza fondamento» in quanto il Paese «ha costantemente seguito la via dello sviluppo pacifico e adottato una politica militare nazionale difensiva, mirata a mantenere la pace e la stabilità mondiale». Il ministero degli esteri di Pechino ha pertanto concluso che la minaccia cinese sarebbe quindi esagerata per fini essenzialmente politici. Soldati cinesi sfilano per le vie di Pechino La Cina ha respinto le accuse sul riarmo provenienti da Washington (Reuters)

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L'ABBRACCIO INSCINDIBILE TRA CINA E DOLLARO (sezione: Globalizzazione)

( da "Lavoce.info" del 27-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

>L'ABBRACCIO INSCINDIBILE TRA CINA E DOLLARO di Arvind Subramanian 27.03.2009 La Cina denuncia i pericoli di un sistema basato sul dollaro quale moneta di riserva internazionale. Più che altro, a preoccupare il gigante asiatico è una svalutazione del dollaro che comporterebbe la perdita di valore delle notevoli riserve accumulate negli anni. Ma il suo problema di oggi è l'ovvia conseguenza della strategia mercantilistica deliberatamente perseguita dai governanti cinesi. E che ha garantito una costante crescita del paese. Oggi non può sottrarsi al pagamento di un costo relativamente basso per gli enormi benefici che ne ha ricavato.   È tutta la settimana che la Cina fa notizia sui giornali del mondo intero, in virtù della sua proposta di rimpiazzare il dollaro con un’altra valuta come moneta di riserva internazionale. La perfetta tempistica della proposta, proprio alla vigilia del G20 londinese, ha permesso alla Cina di articolarla come una preoccupazione di sistema. STRATEGIE CINESI Certo, possono esserci problemi col dollaro quale valuta di riferimento del sistema finanziario mondiale. E la moneta americana può anche aver svolto un ruolo importante nell’attuale crisi. Ma i reali motivi della Cina sono ben altri e sono nazionali: teme che una brusca caduta del dollaro determini una perdita di valore delle sue riserve, che ammontano a 2 mila miliardi di dollari. E una simile minaccia è improvvisamente divenuta più concreta, a causa della drammatica vulnerabilità del bilancio Usa. Forse che la Cina sta tentando di tenere il piede in due staffe? Vuole mostrarsi come la vittima del sistema basato sul dollaro, quando per lungo tempo ne ha beneficiato e ha contribuito a favorirlo. Il problema attuale è l’ovvia conseguenza della strategia mercantilistica, deliberatamente perseguita dalla Cina. Per giudicare se i timori della Cina siano o meno giustificati è necessario procedere a un’analisi costi-benefici del mercantilismo realizzato dai governanti cinesi. La strategia di sviluppo della Cina è stata semplice e focalizzata: esportare ovunque e a ogni costo. Per realizzare il suo scopo ha mantenuto un tasso di cambio sottovalutato. La strategia mercantilistica si appoggia su basi empiriche. Recenti ricerche accademiche (per esempio, quella di Dani Rodrik di Harvard) confermano che un tasso di cambio sottovalutato contribuisce a evitare il sottosviluppo e a favorire la crescita a lungo termine. Insomma, la strategia di sviluppo, messa in atto dai governanti cinesi, è stata ragionevole e sensata. Ma i tassi di cambio sottovalutati e il conseguente rapido aumento delle esportazioni hanno anche portato a un aumento delle eccedenze delle partite correnti. Le autorità cinesi sono intervenute nel mercato dei cambi per evitare un apprezzamento della loro moneta, il che ha provocato un forte accumulo di riserve in valute estere. È importante capire che tutto ciò è la conseguenza della strategia mercantilistica di sviluppo cinese. Se avesse permesso alla moneta di rivalutarsi, la Cina avrebbe ora meno eccedenze delle partite correnti e non avrebbe tutte quelle riserve di cui  “preoccuparsi”. I COSTI E I BENEFICI Sono proprio i costi del mercantilismo che preoccupano oggi il governo cinese: vale a dire una considerevole diminuzione di valore delle sue riserve di valuta estera, che ammontano a 2 mila miliardi di dollari. Il rischio, sempre ritenuto inevitabile, è ora divenuto imminente, per il forte deterioramento del bilancio statunitense, che ha anticipato la data del declino del dollaro. Supponiamo che il declino del dollaro e il riequilibrio dello yuan significhino un 20 per cento di perdita di capitale. Ciò significherebbe una perdita di 400 miliardi di dollari, vale a dire circa il 10 per cento del Pil cinese. Queste perdite finanziare sono, tuttavia, compensate dai vantaggi della crescita mercantilistica? Supponiamo che la Cina badi più alla crescita che al consumo (i nostri calcoli si rifanno alle preferenze rivelate del governo cinese). Supponiamo anche che la sottovalutazione abbia funzionato, generando – in un determinato periodo – una crescita che altrimenti non sarebbe avvenuta. E diamo pure per scontato che negli ultimi dieci anni il mercantilismo cinese abbia portato a un tasso annuale di crescita della produttività dell’1 per cento (compatibile con le ricerche di Rodrik e di altri). Questo consistente aumento della produttività ha generato, nel giro di dieci anni, un 10 per cento in più di Pil . Con il deprezzamento delle riserve si perde un anno di crescita del Pil. Però, questo Pil più alto rappresenta un vantaggio permanente, che si ripete anno dopo anno e che si estende ben oltre il periodo dei dieci anni. Una quantificazione precisa dei benefici dipende da numerose variabili, ma l’ordine di grandezza è comunque evidente: l’incremento totale del Pil dovuto alla strategia mercantilistica è considerevolmente più elevato dei costi finanziari. La Cina dovrebbe pertanto riconoscere di aver deliberatamente scelto una strategia mercantilistica. Tale strategia ha portato tutti gli enormi benefici voluti dalle autorità cinesi, ma ha anche comportato costi inevitabili, il rovescio della medaglia dei benefici della crescita. Pertanto, se vanno accolti con favore gli appelli della Cina a una rivalutazione del dollaro, questi non dovrebbero però trasformarsi in un tentativo di evitare i costi finanziari. Sono costi da cui non si può prescindere e, per giunta, sono piccola cosa rispetto ai vantaggi in termini di crescita che ne sono derivati. Il mondo intero, in questo periodo, fa molta fatica ad accettare il salvataggio dei debitori. Ben diverso sarebbe dover salvare anche il più grande creditore: questo sembra infatti essere il reale obiettivo dei governanti cinesi, camuffato da richiesta di cambiare il sistema basato sul dollaro. Cina e Stati Uniti, attraverso il commercio e il movimento di capitali, sono ora uniti come due gemelli siamesi “persi uno dentro l’altro”, per usare le parole di Salman Rushdie. La Cina ha scelto questo abbraccio a occhi aperti, come parte del contratto. Ha goduto dei suoi benefici. Ora vuol dividersi per evitarne i costi. Ciò non è auspicabile, né tanto meno si dovrebbe permetterlo. Il testo originale in inglese su Real Time Economics (traduzione di Daniela Crocco)  Foto: da internet

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Obiettivo: sganciare il mondo dagli Usa">La Cina preme per la 'nuova moneta' Obiettivo: sganciare il mondo dagli Usa (sezione: Globalizzazione)

( da "Affari Italiani (Online)" del 27-03-2009)

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Crisi/ La Cina preme per la 'nuova moneta'. Obiettivo: sganciare il mondo dagli Usa Venerdí 27.03.2009 11:00 Di Alberto Fattori - da Shanghai La Cina sta assumendo, giorno dopo giorno, un sempre crescente ruolo nella riscrittura delle regole cardine del futuro del mondo moderno. Fino ad ora, con la forza delle proprie esportazioni, si era imposta solo come la "fabbrica del mondo", contribuendo non poco alla crescita economica degli ultimi decenni di molti paesi occidentali, Stati Uniti in testa. Ora però, sotto l'incalzare della crisi finanziaria, la Cina ritiene che sia giunto il momento per riscrivere le regole della Finanza mondiale, quella che regolano i flussi di capitale ed investimenti, la base per sostenere la propria Economia reale e continuare a crescere. Non è pertanto un mistero che la Cina sia seriamente propensa a sganciare il proprio sviluppo e quello del mondo prossimo venturo, dall'influenza del dollaro, proprio per evitare che i destini del mondo continuino ad essere legati, in maniera indissolubile, ai destini di una sola nazione. Da qui la proposta cinese: creare una "nuova moneta" chiamata "di riserva". Ma questa proposta cinese, non vuole essere il preludio per l'ingresso dello stesso Yuan in detto paniere o la sostituzione del dollaro con altra valuta, ma la creazione di una NUOVA MONETA, non coniata da alcun singolo paese e patrimonio dalla Comunità Internazionale tutta, quale bene comune in grado di fornire stabilità agli scambi tra le nazioni. Un'idea utopica? Tutt'altro. Dall'idea alla pratica, i dirigenti della Banca Centrale Cinese hanno pertanto proposto che questa "nuova moneta" sia gestita dal Fondo Monetario Internazionale, sfruttando i già esistenti "diritti speciali di prelievo" della Fmi che basati su un paniere allargato di Dollaro, Euro, Yen Giapponese e Sterlina Inglese, permettono già ora, di essere usati come unità di conto dal Fmi e da alcune organizzazioni multilaterali. pagina successiva >>

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Obiettivo: sganciare il mondo dagli Usa">La Cina preme per la 'nuova moneta' Obiettivo: sganciare il mondo dagli Usa pag.1 (sezione: Globalizzazione)

( da "Affari Italiani (Online)" del 27-03-2009)

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Crisi/ La Cina preme per la 'nuova moneta'. Obiettivo: sganciare il mondo dagli Usa Venerdí 27.03.2009 11:00 Questo approccio cinese, espresso dal Governatore della Banca Centrale Zhou Xiaochuan, è fortemente connesso anche al fatto che per aiutare le economie più deboli, la "nuova moneta" potrebbe consentire di sostenere molti di questi paesi, spesso ricchi di materie prime, ora "vittime" inconsapevoli delle bizze delle economie già sviluppate, che rende impossibile qualsiasi pianificazione sui lunghi periodi di cui necessitano. Le ragioni dei timori cinesi rispetto al dollaro alla base di questa proposta, sono stati espressi di recente dallo stesso Premier Wen Jiabao, quando nella conferenza stampa a conclusione della sessione annuale del Parlamento Cinese, si era detto "preoccupato" per gli investimenti cinesi in dollari in buoni del tesoro americano. Ma mentre tutti i commentatori internazionali hanno pensato si riferisse solo alla paura cinese per un Default USA, in realtà il messaggio cinese agli Americani era ben diverso: che non creassero le premesse per il rilancio dell'inflazione e una svalutazione delle propria moneta, per così diluire nel tempo i propri debiti con l'estero, tra cui anche quelli con la Cina. Ma come i Cinesi vorrebbero attivare questa nuova moneta? Lo dice lo stesso governatore della Banca Cinese: attraverso un allargamento del paniere che già compongono i "diritti speciali" di prelievo e l'atto da parte degli Stati membri di affidare la gestione di una parte delle proprie riserve valutarie al Fmi. Questa azione, ha aggiunto il governatore Zhou, "necessita di straordinaria visione politica e coraggio" richiamando la sua posizione a quella di una proposta simile fatta dall'economista Keynes nel 1940. In vista dell'imminente G20 di Londra, appare quindi chiaro che la Cina non intenda essere semplice spettatrice, ma soprattutto non ritiene più sia il tempo per "effetti placebo" sull'economia e finanza mondiale, ma che invece occorra agire prendendo decisioni strutturali che "cambino gli scenari" futuri, dalle fondamenta. < < pagina precedente

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II giornata di Exporienta (sezione: Globalizzazione)

( da "Caserta News" del 27-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Venerdì 27 Marzo 2009 II giornata di Exporienta EVENTI | Atripalda Il Cnr, i laboratori speciali, le università e le tavole rotonde: la quarta edizione di Exporienta, salone regionale della formazione e della scuola, entra nel vivo. Secondo giorno di attività nel Centro Servizi P.M.I di contrada San Lorenzo ad Atripalda con Giuseppe Iacomino e Piero De Prisco del Cnr di Avellino e il convegno dal tema: "La ricerca: occasione di sviluppo determinante per la crescita del Mezzogiorno". «I ragazzi non devono smarrire curiosità e fantasia e la scuola dovrebbe essere in grado di far emergere le peculiarità dei ragazzi e le loro vocazioni. I giovani devono avere il coraggio di seguire la propria strada, di fare ciò che gli piace e non badare soltanto all'aspetto remunerativo. Abbiamo bisogno di figure professionali esperte che sappiano collegare competenze al proprio territorio», così Piero De Prisco. Nel corso del convegno, il Cnr ha presentato gruppi di lavoro che si occupano di ricerca e di sviluppo nei vari ambiti della vita quotidiana. Lo studio Idefix, ad esempio, ha esaminato le abitudini alimentari degli Italiani, mentre altri gruppi di lavoro hanno studiato fenomeni di intolleranza alimentare come la celiachia, oppure l'importanza del packaging per la conservazione dei prodotti e le prospettive di sviluppo connesse. In generale, è emerso che la ricerca è un fattore propulsivo e determinante dell'economia ed è fondamentale per la scoperta delle potenzialità e delle tipicità locali. «Le piccole e medie imprese non hanno gli strumenti e le finanze necessarie per investire nell'innovazione», così invece Giuseppe Iacomino. Compito del Cnr è, dunque, quello «di investire nell'innovazione e, in questo senso, siamo sempre disponibili ad accogliere studenti e giovani nel nostro centro, affinché possano collegare i propri studi con il mondo della ricerca». «Dalla Ricerca alla Formazione ma anche dalla Formazione alla Ricerca» così il Prof.De Prisco ha rilanciato l'importanza della formazione in termini di sviluppo. Le Università In questo quadro si arricchisce di significato l'interesse mostrato dagli studenti in visita al Salone per l' offerta didattico-formativa illustrata dalle Università, anche attraverso attività laboratoriali. Presenti, tra le altre, l'Università Commerciale "L.Bocconi" di Milano , che non ha riscontrato in altre fiere, un'affluenza e una partecipazione come quella di Exporienta. Si sono registrate pre-iscrizioni; così pure per l'Università Carlo Cattaneo – LIUC. Entrambe hanno puntato sui dati incoraggianti del loro placement. Registrato l'interesse dei ragazzi a conoscere dal vivo le infrastrutture e i corsi di laurea, i programmi di studio all'estero dell'Università degli Studi di Cassino. Il 98% della richiesta di informazione dell'Università degli Studi del Sannio ha riguardato l'offerta formativa in generale e in particolare la facoltà di Ingegneria. Questa, insieme alle Facoltà di Medicina e Farmacia e ai percorsi di studio relativi a professioni nell'ambito della sanità si sono rivelate in generale, quelle che maggiormente incuriosiscono gli studenti. Disegnare orizzonti è la mission rivelata dall'Università degli Studi di Bari attraverso la propria offerta d'Orientamento in entrata, in itinere e in uscita. La solidarietà Ad Exporienta, però, c'è posto anche per la solidarietà grazie al racconto del Presidente della Bimed Tommaso Maria Ferri, reduce da una missione umanitaria nelle Filippine. La sua testimonianza è stata toccante ed emozionante e ha rappresentato un momento di riflessione importante per studenti e docenti. «Pensavo che nelle Filippine stessero un po' meglio, ma, una volta che sono arrivato lì, mi sono dovuto ricredere perchè non c'è assolutamente nulla in grado di trattenere giovani e meno giovani», ha raccontato con foga ed entusiasmo Ferri, mostrando una serie di immagini che hanno documentato il suo viaggio. «Spero che il mio racconto, fatto di tante piccole ma significative storie, vi possa servire come stimolo per chiedervi cosa possa fare per ritrovare il vero senso della vita e il valore delle cose semplici», ha detto il Presidente della Bimed ai giovani presenti in sala. «Credo che questa ora di solidarietà sia davvero importante per voi giovani, perchè rappresenta un momento di crescita collettiva e un'occasione per focalizzare l'attenzione sulla tutela dei diritti dei bambini e dei ragazzi in ogni parte del mondo», ha concluso Andrea Iovino. A lezione di economia con il prof. Gerardo Metallo, ordinario di management e sviluppo di impresa e finanza aziendale, dipartimento studi e ricerche aziendali, Università degli studi di Salerno. Una interessantissima lezione di economia ha visto coinvolto il professor Gerardo Metallo e gli studenti di Aversa e di Calitri: globalizzazione, crisi economica e professionalità i temi toccati nel corso dell'incontro. «La crisi che stiamo attraversando non deve essere vissuta con passività ma deve essere un'occasione per intervenire e imparare. Le precedenti depressioni vissute nel '29 e negli anni settanta ci hanno insegnato interventi e investimenti che ne hanno ridotto tempi e portata e che, pertanto, ci fanno ben sperare per la risoluzione della crisi attuale», ha detto il prof. Metallo che si è soffermato anche sul concetto di globalizzazione. «E' un fenomeno che non può essere arginato o bloccato con il protezionismo, così come si poteva fare qualche anno fa. Oggi tutti sappiamo cosa accade in ogni angolo del mondo e la sfida è quella di confrontarsi con giovani e professionalità di tutto il globo. E' necessario governare la globalizzazione e sfruttare i vantaggi che offre, attraverso la professionalità e le competenze che voi giovani dovete acquisire per essere competitivi nel mondo del lavoro», ha spiegato il docente universitario che ha chiuso l'incontro, rispondendo alle numerose domande che gli studenti hanno posto. "Gestire la crisi", le tavole rotonde Ma Exporienta è anche confronto – incontro tra le parti sociali, quelle istituzionali e il mondo del lavoro all'interno delle tavole rotonde organizzate nella struttura atripaldese. Prima il tema "Gestire la crisi. Quale 2009 per famiglie e imprese" che ha visto confrontarsi sigle sindacali, mondo del lavoro e della scuola.«Il racconto di questa crisi che sta attraversando il nostro Paese ha generato allarme e panico nei nostri ragazzi e, parallelamente, è aumentata esponenzialmente la percentuale di ragazzi, anche al di sotto dei quindici anni, che abusa di alcool e droghe leggere per affrontare la paura del domani. In questa situazione complessa e articolata si deve inserire la scuola che, ovviamente, non può e non deve agire da sola», è stata questa la lucida e puntuale analisi introduttiva di Andrea Iovino, direttore della Bimed, alla tavola rotonda sul tema "Gestire la crisi. Quale 2009 per famiglie e imprese". Sindacati, imprenditori, lavoratori e istituzioni si sono confrontati nel corso del quarto Salone regionale della formazione Exporienta nel centro servizi di San Lorenzo ad Atripalda. Nel pomeriggio, oltre alla presenza dell'onorevole Nunzia De Girolamo, deputata Pdl, si è svolta la tavola rotonda "Salute e sicurezza sui luoghi di lavoro" con la presenza di Ugo Santomauro dell'Aias e Giangiorgio Carta, Associazione Ventunoserosei Milano. Il programma dell'ultima giornata L'ultima giornata di Exporienta inizierà alle 10.00 nel Buleèpoint con "Presentazioni Buone Prassi" a cura dell'Istituto Tecnico per Geometri "O. D'Agostino" Avellino/Agenzia del Territorio Avellino e dell'Istituto Statale d'Arte "F. Menna" di Salerno. Proseguirà con l'incontro–intervista con il Prof. Roberto Parente del Dip. di Studi e Ricerche Aziendali – Università degli Studi di Salerno, sul tema "La ricerca: opportunità determinante per la crescita economica del Mezzogiorno". Alle 12.30 "Le Fondazioni per lo sviluppo del Paese e la prospettiva delle nuove generazioni",incontro con la Fondazione per il Sud e la Fondazione Giovanni Agnelli. A seguire la presentazione del Progetto Qualità: "Comunicazione efficace e programmazione neurolinguistica" a cura dell'Ufficio Scolastico Regionale per la Campania, Direzione Generale, Polo di Qualità di Napoli, Responsabile Angela Orabona. Il Programma del Bluepoint terminerà alle 15.45 con la Terza sessione di Expoforma: "Diploma di Scuola secondaria Superiore e Diploma di Laurea: titoli spendibili in ambito ai Paesi della Comunità Europea. Il quadro normativo nella mobilità nazionale e internazionale per la formazione". Nell'Orangepoint alle 10.00 l'incontro - dibattito: "Un sistema in crescita: servizi sociali e formazione nei Piani di zona". Apriranno l'incontro i saluti del dott. Antonio Orecchio Sub Commissario Prefettizio, del dott. Arturo Risceglie, Dirigente del Settore Lavoro, Formazione, Politiche Sociali e Giovanili della Provincia di Avellino e introdurrà il dibattito la dott.ssa Tiziana Di Giovanni, Funzionario Ufficio Politiche Comunitarie della Provincia di Avellino. Seguirà la tavola rotonda sul tema: "Istruzione e Cultura: le opportunità di lavoro del settore nel Mezzogiorno. Presentazione di una buona prassi – Il Parco Scolastico del Mezzogiorno".

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Protezione Civile, partono lavori stazione idrometric (sezione: Globalizzazione)

( da "Caserta News" del 27-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Venerdì 27 Marzo 2009 Protezione Civile, partono lavori stazione idrometrica LAVORI PUBBLICI | Benevento Partiranno oggi i lavori per l'installazione di una stazione di monitoraggio idrometrico sul fiume Sabato, nei pressi del ponte di Santa Maria degli Angeli. La stazione consentirà il monitoraggio del livello delle acque del fiume e, di conseguenze, aumenterà la sicurezza di tutte le zone a rischio innondazione. L'intervento, annunciato dall'assessore alla Protezione Civile del Comune di Benevento, Enrico Castiello, è stato finanziato nell'ambito del POR Campania 2000/2006, finalizzato alla "Espansione ed alla integrazione funzionale della rete di monitoraggio meteopluvioidrometrico in tempo reale". "La strumentazione – ha specificato l'assessore Castiello – si aggiunge a quella già in funzione presso Ponte Valentino, sul fiume Calore e potenzia difatti i mezzi a disposizione della Protezione Civile locale. In occasione di eventi naturali come le inondazioni, infatti, avere la possibilità e la capacità di allertare per tempo tutti i residenti delle zone a rischio è di importanza primaria. Grazie a questa nuova stazione avremo la possibilità di garantire maggiore sicurezza a molti nostri concittadini".

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Wef: Danimarca sul podio tecnologico, ingloriosa Italia (sezione: Globalizzazione)

( da "Stampaweb, La" del 27-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

GINEVRA Nella graduatoria annuale del World Economic Forum, la Danimarca si è rivelata il Paese con l'economia più collegata in Rete del mondo davanti alla Svezia e agli Usa, piazzandosi al primo posto, mentre l'Italia scivola fino alla 45ma posizione su un totale di 134 Paesi, dal 42mo posto dell'anno scorso (su 127). Seguono nella classifica del Global Information Technology Report 2008-2009, giunta all’ottava edizione, Singapore e Svizzera al quarot e quinto posto, chiudono Zimbabwe, Timor est e Ciad. Come l’anno scorso, l’Italia - con un punteggio di 4,16 contro il 5,85 del primo della classe - è preceduta da tutti i grandi Paesi membri del G7: oltre agli Usa terzi, Canada decimo, Regno Unito quindicesimo, Giappone (17), Francia (19) e Germania (20). è inoltre scavalcata da paesi come la Tunisia (38/a) o la Giordania (44/a). Precede appena la Cina, salita di 11 posizioni al 46/o posto. La classifica del rapporto è stilata in base del Networked Readiness Index, che misura la propensione dei Paesi a sfruttare efficacemente le Ict da tre punti di vista: contesto (commerciale, regolatorio e infrastrutture), capacità di individui, aziende e governi a trarre vantaggi delle Ict ed infine l’utilizzo effettivo delle tecnologie. Alla voce "contesto", l’Italia resta penalizzata dai bassi voti ottenuti in materie quali gli effetti e l’estensione della tassazione (129/a), il peso delle regolamentazioni governative (130) o i tempi per attuare un contratto (121). Sul fronte "capacità", il Paese risulta penalizzato dalla bassa importanza attribuita dal governo alle Ict (125), ma globalmente i voti sono discreti, in particolare per il costo della banda larga (3). Nel capitolo "utilizzo", l’Italia è settima per utenti di telefonia mobile. Per Irene Mia, Senior Economist del Wef e co-autrice del rapporto, il successo delle economie prime in classifica mostra la strada da percorre, con l’accento posto su educazione, innovazione e accesso. Per l’esperta «settore pubblico e privato non devono perdere di vista l’importanza dell’informazione quale fattore importante della crescita e della competitività in tempo di crisi». + Il rapporto del World Economic Forum

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CRISI: BIDEN E BROWN A SANTIAGO DEL CILE PER CONFERENZA IN (sezione: Globalizzazione)

( da "Virgilio Notizie" del 27-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

(ASCA-AFP) - Santiago del Cile, 27 mar - Il vice presidente Usa Joe Biden e il Premier britannico Gordon Brown apriranno oggi nella capitale cilena la ''Progressive Governance 2009'', conferenza di due giorni che tentera' di affrontare le strategie comuni contro la crisi finanziaria che anticipa il G20 di Londra. Alla conferenza parteciperanno i primi ministri di Norvegia, Jens Stoltenberg, e Spagna, Jose' Luis Rodriguez Zapatero. Previsti anche i presidenti di Argentina, Cristina Fernandez Kirchner, Brasile, Inacio Luis Lula da Silva, Cile, Michelle Bachelet e Uruguay, Tabare' Vazquez. Il tema della due giorni, che terminera' con una conferenza stampa sabato, sara' incentrato sulla ''globalizzazione inclusiva''. A margine del summit Brown e Biden prenderanno parte ad una visita ufficiale del Paese cileno. Biden, che si rechera' successivamente in Costa Rica, cerchera' di carpire le preoccupazioni e le aspirazioni dei leader locali in vista del prossimo 'Summit of the Americas', che avra' luogo a meta' aprile a Trinidad e Tobago, e che rappresentera' per il presidente Barack Obama il primo grande vertice regionale per la nuova amministrazione statunitense.

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G20/ ATTALI: SARÀ FALLIMENTO MA DIRANNO CHE È SUCCESSO (sezione: Globalizzazione)

( da "Wall Street Italia" del 27-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

G20/ Attali: Sarà fallimento ma diranno che è successo di Apcom Usa e Cina hanno visione chiara della crisi -->Taormina(Messina), 27 mar. (Apcom) - "Credo che il G20 della prossima settimana sarà un fallimento, anche se verrà presentato come una storia di successo". Lo ha sostenuto oggi a Taormina l'economista francesce, Jaques Attali, al Forum Futuro Fertile di Confagricoltura,. Secondo Attali "sarà un fallimento perché si prenderanno decisioni per le agenzie di rating, per gli hedge fund ma nulla verrà fatto per intervenire sulla City di Londra che è il posto più pericoloso, invece niente verrà fatto per riorganizzare il sistema e niente per stabilizzare le valute e i prezzi che è un elemento vitale, soprattutto per l'agricoltura, per avere una visione a lungo termine". L'economista ha poi sostenuto che Usa e Cina hanno una visione chiara della crisi. "La Cina con 2 miliardi di riserve vuole tornare ad essere la Cina e ci sono grandi opportunità per le imprese italiane, soprattutto in campo agricolo, perché la Cina sta per stanziare per il 2009-2010 il 20% del Pil per la ristrutturazione agricola". Secondo Attali anche gli Usa hanno una visione chiara della crisi e "ci sono molti soldi che si stanno investendo e non solo per le banche ma anche, per esempio, per le biotecnologie, mentre in Europa manca una visione chiara e non c'è una leadership politica".

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PASQUALE ESPOSITO NOMADISMO, GLOBALIZZAZIONE, CONFINI, INTEGRAZIONE: IN UNA PAROLA, TRANSITI. DI ... (sezione: Globalizzazione)

( da "Mattino, Il (Nazionale)" del 27-03-2009)
Pubblicato anche in: (Mattino, Il (Benevento)) (Mattino, Il (City))

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Pasquale Esposito Nomadismo, globalizzazione, confini, integrazione: in una parola, transiti. Di persone, ma anche di idee, della loro circolazione. E «Transits» è il titolo del progetto che inaugura la nuova stagione espositiva della Project room del Madre, là dove si sperimentano nuove espressioni, dove si dà più spazio ai giovani. E giovani sono i due curatori per la stagione 2009-2010, Adriana Rispoli ed Eugenio Viola (che succedono a Gigiotto Del Vecchio e Stefania Palumbo, ora a Berlino) già con molte mostre all'attivo - in gallerie (la Changing Role) o in spazi pubblici («Sistema Binario» alla Stazione di Mergellina). Prima esposizione «Transit 1», tappa iniziale di un percorso che prevede anche altri due segmenti, «Spots» (mostre brevi di giovani artisti) e «Tangenze», a sottolineare lo sconfinamento fra le arti: a giugno - ha informato il direttore del Madre, Eduardo Cicelyn - un programma di performances e proiezioni di materiali d'archivio darà conto di questo concetto che evidenzia la multidisciplinarietà dei linguaggi dell'arte, e la loro interconnessione. Il Madre presenta lavori di due artisti egiziani Sherif El-Azma e Nermine El Ansari e del napoletano Domenico Antonio Mancini, che è stato al Cairo per un programma scambio, di residenza e di esposizione, così come El-Azma e la El Ansari sono a Napoli da circa venti giorni. Queste permanenze determinano opere site-specific che - sottolineano i curatori - «traggono spunto da considerazioni sulle realtà socioculturali geograficamente circoscritte che si universalizzano attivando una serie di cortocircuiti sulla storia, sul presente e il passato con la sua pesante eredità». Questa mostra sarà esposta al Cairo dal 24 maggio, nel quadro di un progetto di interscambi con artisti di Istanbul, Tel Aviv, Beirut e Atene. Fa parte del progetto anche il wall-paper di Mariangela Levita, «Empathy», che molti avranno notato in giro per la città, e che qui è in mostra sul muro esterno della palazzina che ospita la Project room: dentro ci sono i lavori dei due giovani artisti egiziani, un raffronto tra un anfiteatro della antichità classica, quello di Pompei, un plastico accompagnato da un sonoro da stadio di oggi, un video a 3D sullo stadio San Paolo: infine una terza opera, di Mancini, che dialoga con quelle dei due colleghi cairoti, e che rappresenta lo stemma della Repubblica Egiziana, un'aquila con al centro uno scudetto con i tre colori italiani. Per «Transit 1» Mancini propone anche un intervento metaforico, definito di vaporizzazione, con l'ausilio delle audioguide del Madre, al cospetto della grande carta geografica di Alighiero Boetti in mostra al terzo piano di Palazzo Donnaregina.

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Nanotecnologie, l'Italia s'e' desta? (sezione: Globalizzazione)

( da "SaluteEuropa.it" del 27-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

27/03/2009 Nanotecnologie, l'Italia s'e' desta? Le nanotecnologie provenienti da tutto il mondo si danno appuntamento a Roma, dal 31 marzo al 3 aprile, in occasione di Nanotec2009.it: il convegno internazionale organizzato da AIRI / Nanotec IT (Associazione Italiana per la Ricerca Industriale - Centro Italiano per le Nanotecnologie), Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) e Veneto Nanotech, alla cui realizzazione collabora l'Istituto nazionale per il Commercio Estero (ICE). La manifestazione ha ricevuto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica e i patrocini dei ministeri dello Sviluppo economico e del Lavoro, Salute e Politiche sociali, oltre che del Comune di Roma. L'iniziativa rappresenta l'occasione annuale per fare il punto sulla ricerca in questo promettente settore, con la partecipazione dei rappresentanti delle più importanti realtà italiane e di esperti di fama internazionale. I lavori saranno ospitati dal CNR, nella Sala Convegni della sua sede di piazzale Aldo Moro 7, a Roma. L'obiettivo di Nanotec2009.it, con il contributo di rappresentanti del mondo scientifico, industriale e di quello economico e istituzionale, è fornire un quadro completo su attività, prospettive ed esigenze delle nanotecnologie in Italia; presentare gli sviluppi più recenti e le tendenze, a livello mondiale, per ciò che riguarda ricerca, applicazioni e governance; stimolare l'avvio di iniziative di collaborazione, coordinamento e sostegno che facilitino e rendano più efficace l'attività nel settore. Molti i temi di confronto. A partire dalla governance, passando per nanomedicina (salute e dispositivi medicali), sviluppo sostenibile (energia, trasporti, ambiente), ICT, elettronica, security fino al Made in Italy (materiali avanzati, agroalimentare, conservazione beni culturali...). Nella prima giornata, oltre alla presenza dei presidenti del comitato organizzatore, sono previsti interventi di rappresentanti dei ministeri dello Sviluppo economico e della Salute, della Commissione europea e la partecipazione di scienziati italiani e stranieri. Tra il 31 marzo e il 2 aprile interverranno le principali organizzazioni dedicate alla ricerca e alle applicazioni delle nanotecnologie. Molte sono pubbliche come CNR, INSTM (Consorzio interuniversitario nazionale per la scienza e tecnologia dei materiali), CIVEN (Coordinamento interuniversitario veneto per le nanotecnologie), NANOFAB (Nanofabrication Facility del Veneto), gli atenei di Milano Bicocca, Padova, Tor Vergata (Roma), Venezia, Modena e Reggio Emilia, Pisa, Firenze, Perugia, Catania, Gutenberg University, l'Istituto superiore di sanità, l'Istituto superiore per la conservazione e il restauro. Ma anche l'imprenditoria privata vanta numerose partecipazioni, con aziende quali Mapei, Ferrari, Colorobbia, Italcementi, STM, Bracco, Elsag, Fidia, Centro ricerche FIAT, ENI, A.P.E. Research, Selex S.I.,CTS, Lux Research. Infine, la giornata del 3 aprile sarà dedicata al networking, con presentazioni e incontri one-to-one per promuovere collaborazioni industriali e di ricerca, a cui parteciperanno anche Venture Capitalists, provenienti da Italia, USA, Giappone e Cina. Il programma completo di Nanotec2009 è disponibile sul sito Internet www.nanotec2009.it

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La stampa estera mette alla gogna il "finto made in Italy" (sezione: Globalizzazione)

( da "fashionMagazine.it" del 27-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

27 Marzo 2009 La stampa estera mette alla gogna il "finto made in Italy" I media internazionali accusano il settore moda italiano: sono sempre di più i prodotti che vengono realizzati all’estero e spacciati per "made in Italy". È quanto emerge da una ricerca condotta dall’Osservatorio Internazionale della Moda per conto del Comitato Lombardia per la Moda che, dall’1 gennaio 2007 al 15 marzo 2009, ha monitorato circa 1.000 articoli sulle principali testate in 12 nazioni. Australia, Austria, Cina, Francia, Germania, Gran Bretagna, India, Emirati Arabi, Russia, Spagna, Svizzera, Usa sono i Paesi analizzati dalla ricerca. “Secondo un rapporto della World Luxury Association – si legge sull’Asia Times del 14 aprile 2007 – entro la fine del 2009 ben il 60% delle aziende del lusso sposterà all’estero la produzione dei propri articoli”. Fra i settori più colpiti, come riporta Le Figaro dello scorso 24 febbraio, ci sarebbero il tessile e l’abbigliamento. Per il quotidiano francese Les Echos (6 maggio 2008), alcuni brand delocalizzano una parte consistente della produzione per poi concludere la lavorazione in Italia, al fine di apporre l’etichetta “made in Italy”. E non è una scoperta, quella del Newsweek, quando afferma che Prato ha cominciato a delocalizzare il lavoro in Cina e in Bangladesh (2 luglio 2007). Oggi la regione è piena di manodopera cinese, per la maggior parte illegale: delle 4.275 imprese tessili locali, 2.500 sono di cinesi. E a queste sembra si affidino alcune delle griffe più note. A simili strategie non corrispondono però politiche di prezzi più eque, si legge sul libro “Deluxe: how luxury lost its lustre” di Dana Thomas. Secondo alcuni starebbe emergendo una nuova tendenza: molti porrebbero sul retro dei capi la dicitura “Designed in Italy/England/France” mentre quella “Made in China” sarebbe applicata in posti ben nascosti. “La delocalizzazione è un fenomeno che va letto non come un’opportunità che i nostri stilisti hanno colto, bensì come una necessità che gli stessi hanno dovuto fronteggiare, per vincere la sfida competitiva sui mercati esteri”, afferma Giovanni Bozzetti, presidente del Comitato Lombardia per la Moda. E prosegue: “È necessario introdurre normative comunitarie che ostacolino la produzione all’estero e l’importazione di merci da quei Paesi che attualmente godono di misure protezionistiche che non tutelano la libera concorrenza. L’appello è rivolto anche al Governo, che dovrebbe provvedere a sostenere, attraverso aiuti mirati, la promozione del ‘made in’ nel mondo”. Nazionalisti a oltranza, i francesi (le Monde) sottolineano l’impegno da parte di alcune maison (Chanel, Vuitton, Hermès) volto a rafforzare la produzione interna delle proprie creazioni. Forse non hanno considerato che, anche in Italia, c’è chi difende “senza se e senza ma” il valore del vero made in Italy, come punto di forza imprescindibile. c.me.

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Protezione civile, domani un convegno (sezione: Globalizzazione)

( da "Gazzettino, Il (Rovigo)" del 27-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Protezione civile, domani un convegno Venerdì 27 Marzo 2009, (E.M.) All'interno dell'esercitazione di Protezione civile sul "rischio idraulico", che, su input dell'Alta, Associazione Lagunari truppe anfibie, interesserà la penisola di Rosolina Mare ed il suo hinterland, marino e fluviale, domani e domenica, si terrà anche un interessante incontro/convegno. Il meeting si svolgerà in piazzale Europa a Rosolina Mare, domani con inizio alle 18, ed il tema, come riferisce il presidente Alta di Rosolina, Tomaso Marangon su segnalazione del vicepresidente nazionale Alta con delega alla Protezione Civile, Roberto Zaffin, sarà il seguente: "L'Alta, nel sistema di Protezione Civile provinciale, regionale, nazionale". Vi parteciperanno: Agostino Miozzo ed Elvezio Galanti, del Dipartimento nazionale Protezione Civile: i generali Saltini ed Assenza, il sindaco di Rosolina Luciano Mengoli, l'assessore provinciale alla Protezione civile, Chinaglia, ed il responsabile della Protezione Civile del Veneto.

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Pyongyang minaccia il riarmo nucleare (sezione: Globalizzazione)

( da "Gazzettino, Il" del 27-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Pyongyang minaccia il riarmo nucleare Venerdì 27 Marzo 2009, TOKYO La Corea del Nord va avanti con il suo programma di lancio, tra il 4 e l'8 aprile, di un missile balistico per la messa in orbita di un satellite e minaccia anche la ripresa dei programmi nucleari. Iniziative punitive del Palazzo di Vetro dell'Onu saranno considerate «atti ostili» e faranno «invertire il processo di denuclearizzazione», ha scritto l'agenzia del regime comunista riportando una nota del ministero degli Esteri nordcoreano. L'abbandono dei piani atomici di Pyongyang si basa sull'accordo del settembre 2005 che prevede la progressiva denuclearizzazione nell'ambito di un negoziato a Sei (in stallo dallo scorso dicembre per contrasti sulle procedure di verifica) che coinvolge le due Coree, Usa, Russia, Giappone e Cina. Oggi a Washinton si terrà un vertice trilaterale tra Usa, Giappone e Corea del Sud. I tre Paesi ritengono che il previsto lancio spaziale sia, in realtà, un test di un missile militare intercontinentale che metterebbe l'intera area del Pacifico alla mercè delle armi nucleari nordcoreane. «Vorremmo ricordare - ha aggiunto la nota - che non sono pochi i Paesi al mondo che lanciano satelliti; ma il Consiglio di sicurezza non è mai intervenuto per evitare eventi del genere». La dura presa di posizione è giunta dopo una giornata di tensione crescente: Pyongyang in mattinata ha ribadito i fini «pacifici» dei suoi lanci spaziali e si scaglia contro «la Corea del Sud (bollandone i leader come "traditori") e i suoi alleati» - Usa e Giappone - accusati di pressioni indebite per impedire un esperimento spaziale scientifico. Nel clima di tensione si inserisce la stizzita reazione di Pechino all'annuale rapporto sulla situazione militare cinese curato dal Pentagono. Il ministero degli Esteri della Rpc ammonisce gli Usa ad «abbandonare la mentalità da guerra fredda» e smettere di stilare rapporti sull'esercito cinese «interferendo» negli affari interni della Cina. Il rapporto, il primo sulla Cina stilato durante la presidenza Obama segue di pochi giorni la polemica su una presunta nave spia americana circondata e minacciata da motovedette cinese al largo dell'isola di Hainan.

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Dodici Nazionali al Memorial Cornacchia (sezione: Globalizzazione)

( da "Gazzettino, Il (Pordenone)" del 27-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Dodici Nazionali al Memorial Cornacchia Attenzione agli indiani. Sisley, Anderlini Modena e Club Italia tra i favoriti. C'è anche Israele Venerdì 27 Marzo 2009, Pordenone (na.lo.) Parecchie novità in vista per la 27. edizione del torneo internazionale maschile e femminile dedicato alla memoria di Ferruccio Cornacchia, con la categoria Under 19. La Polisportiva San Giorgio non ha avuto vita facile a mettere assieme Nazionali come Tunisia e Algeria con Israele. C'è stato anche chi, come l'Egitto, prima si è iscritto, poi si è ritirato per protesta e infine ha chiesto ufficialmente scusa. Sta di fatto che il Cornacchia, anno dopo anno, si va ritagliando uno spazio europeo d'altissimo livello sia per numero d'iscritti che per qualità media di gioco. Anche quest'anno saranno 12 le Nazionali di categoria che parteciperanno, con l'obiettivo di preparare le rassegne continentali di giugno. In occasione della vernice della manifestazione dedicata al volley pasquale (10-13 aprile), nel salotto buono della Provincia, il presidente del Coni Lorenzo Cella ha chiesto ufficialmente ai dirigenti del Cornacchia di gemellarsi con i Mondiali di volley che si svolgeranno in Italia (una delle sedi sarà Trieste) per promuovere l'evento. Ben sapendo che organizzare un appuntamento come quello della San Giorgio richiede lo stesso impegno d'allestimento profuso per gli Iridati. «Con delle differenze - spiega il promoter Tiziano Cornacchia -. Il mondiale ha 4 anni di tempo per l'allestimento e milioni di euro nel proprio budget, mentre noi siamo lontani da entrambe le situazioni: tempi stretti e fondi limitati». Come ogni anno i Comuni interessati, la Provincia e la Regione saranno vicini alla manifestazione. Una sostanziale spinta economica è arrivata dall'assessorato allo Sport del Friuli Venezia Giulia, rappresentato da Elio De Anna, che punta a favorire eventi che abbiano come finalità l'educazione dei giovani e la promozione del territorio. Dal punto di vista tecnico sarà il raggruppamento maschile quello più blasonato. Non solo per la presenza di formazioni del livello di Sisley Treviso, Anderlini Modena e Antonveneta Padova, ma soprattutto per la possibilità di vedere all'opera compagini come India (vincitrice nel 2006 e 2007), Israele, Tunisia, Svizzera, Algeria e i detentori del Club Italia. Tra le novità il coinvolgimento del Veneto, con Gruaro che vedrà lo svolgersi del girone D femminile e Bibione che accoglierà la finalissima rosa. Come di consueto, venerdì 10 aprile la cerimonia d'apertura vedrà sfilare tutti gli atleti lungo le vie del centro cittadino, fino a piazza XX Settembre. Nella stessa giornata ci sarà anche un importante aggiornamento tecnico per i direttori di gara triveneti. Potranno confrontarsi con Benito Montesi, già fischietto internazionale e attuale direttore del Centro di qualifcazione nazionale per arbitri. Le partite prenderanno il via nella mattinata di sabato e si concluderanno con la finalissima maschile, al Forum di via Rosselli, alle 16.30 di lunedì 13. Anche quest'anno il quartier generale verrà ospitato nella Fiera di Pordenone, che metterà a disposizione due padiglioni con oltre mille coperti per consumare i pasti e organizzare altri momenti aggregativi. Importante sarà la presenza della sala medica curata da Massimo Neri. Da quest'anno verrà aperto un Internet Point gratuito per tutti i partecipanti. Da non dimenticare il peso fondamentale di centinaia di volontari e degli studenti degli stage formativi "School & Sport Workshop" provenienti dai licei Leopardi-Majorana, Grigoletti di Pordenone e Pujati di Sacile. Accompagneranno le comitive come interpreti durante il loro soggiorno pordenonese e gestiranno segreteria e ufficio stampa. Non mancherà la serata musicale, con Goldmine e Virus Concerti. Si terrà nella nottata di Pasqua al Deposito Giordani. Sul palco diversi gruppi rock. I gironi. Femminile: PalaCornacchia Porcia (A): Domovip Porcia, BejJing School Pechino Cina, Croazia, Tunisia. Palasport Villotta (B): Top Team Belluno, Zhuang City Cina, Slovenia, Bayer Leverkusen Germania. Ex Fiera Pordenone (C): Varna Bulgaria, Svizzera, Israele, Baden Wurttemberg Germania. Gruaro (D): Notherrn Lights Usa, San Cugat Spagna, Lussemburgo, Novi Sad Serbia. Maschile. Forum Pordenone (D): Varna, Israele, Zuzemberk Slovenia, Sisley Treviso. Pasiano (E): Gyor Ungheria, Algeria, Baden, Antonveneta Padova. Sacile (G): Futura Cordenons, Klagenfurt Austria, India, Sdp Anderlini Modena. PalaGallini Pordenone (H): San Donà, Tunisia, Svizzera, Club Italia.

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Obama svela la strategia di al Qaeda: "Dal Pakistan attacco agli Stati Uniti" (sezione: Globalizzazione)

( da "Giornale.it, Il" del 27-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

n. 74 del 2009-03-27 pagina 0 Obama svela la strategia di al Qaeda: "Dal Pakistan attacco agli Stati Uniti" di Redazione Il presidente Usa lancia la nuova strategia contro il terrorismo: "Sconfiggere e smantellare al Qaeda è il maggioro obiettivo degli Stati Uniti". Il piano prevede l’invio di 4.200 soldati in Afghanistan per addestrare le forze di sicurezza locali e di centinaia di consiglieri civili. Entro giugno l’Italia invierà 200-250 militari in più in Afghanistan Washington - Dopo essersi occupato per settimane di banche, industria dell'auto e mutui per la casa, per cercare di ridare fiato a un'economia in profonda crisi, Obama focalizza ora la propria attenzione su un'altra emergenza: la lotta al terrorismo internazionale. "Al Qaeda sta preparando un attacco contro gli Stati Uniti dal Pakistan", ha detto il numero uno della Casa Bianca durante la conferenza stampa in cui ha annunciato la nuova strategia in Afghanistan e Pakistan, sottolineando che il confine tra i due paesi "la zona più pericolosa del mondo per gli americani". Al Qaeda in Afghanistan e Pakistan Per il popolo americano la regione di confine tra Afghanistan e Pakistan è diventata "la più pericolosa del mondo" perchè al Qaida è i suoi alleati sono in quella regione. Il presidente Barack Obama ha annunciato la nuova strategia "complessiva" per l’Afghanistan e il Pakistan: "Sconfiggere e smantellare al Qaeda è il maggioro obiettivo degli Stati Uniti perché al Qaeda ed i suoi alleati sono un cancro che rischia di uccidere il Pakistan dall’interno". Da qui l'appello diretto in prima persona al Pakistan affinché "dimostri il suo impegno per sradicare al Qaeda dal suo territorio". Il Pakistan ha salutato come "molto positivo" il nuovo approccio del presidente Usa. Il ministro degli esteri pachistano, Shah Mahmud Qureshi, ha, infatti, spiegato che il Pakistan "intende giocare un ruolo attivo, costruttivo in questo frangente perché riteniamo che la nostra pace e la nostra sicurezza siano legate all’Afghanistan". La nuova strategia Il presidente ha presentato la nuova strategia "per smantellare e vincere" la rete del terrorismo. "Nessuno dei passi della nuova strategia in Afghanistan e Pakistan sono facili e nessuno deve essere intrapreso dall’America da sola - ha spiegato il presidente Obama - il mondo non può permettersi di pagare il prezzo se l’Afghanistan torna a sprofondare nel caos. Abbiamo una responsabilità comune all’azione perché da questo dipende la nostra pace e la nostra sicurezza". Proprio per questo Obama ha già ordinato l’invio di altri 17mila soldati in Afghanistan, richiesti da molti mesi dal generale McKiernan. "Questi soldati e marines aggiuntivi porteranno la lotta contro i talebani nel sud e nell’est e ci daranno una più ampia possibilità di agire in partnership con le forze di sicurezza dell’Afghanistan e dare la caccia agli insorti lungo il confine - ha detto il presidente americano - questo incremento di truppe servirà anche a dare più sicurezza in vista delle importanti elezioni presidenziali del prossimo agosto". I contatti con Nato e Onu Con le Nazioni Unite gli Stati Uniti daranno vita a un nuovo Gruppo di Contato per l’Afghanistan e il Pakistan che metta assieme tutte le nazioni che hanno una parte nella sicurezza della regione: gli alleati della Nato e altri alleati ma anche gli Stati dell’Asia Centrale, le nazioni del Golfo e l’Iran, la Russia, l’India e la Cina. Obama ha, infatti, spiegato che l'America "non sarà sola nella lotta contro al Qaeda". "Nessuno di questi Paesi - ha detto Obama - trae benefici da una base dei terroristi di al Qaida e da una regione che precipita nel caos. Tutti questi Paesi hanno interesse nella promessa di una pace duratura, di sicurezza e di sviluppo nella regione". L’America ha, infatti, chiesto agli alleati Nato "non semplicemente truppe ma altre risorse: appoggio alle elezioni afghane, addestramento delle forze di sicurezza e un maggiore impegno civile verso il popolo afghano". Un maggiore impegno è chiesto anche all’Onu sul fronte del coordinamento degli aiuti internazionali e il rafforzamento delle istituzioni afghane. L'impegno italiano L’Italia invierà 200-250 militari in più in Afghanistan "entro fine giugno" per tre mesi per garantire la sicurezza durante il periodo delle elezioni presidenziali che si terranno ad agosto.I l ministro degli Esteri, Franco Frattini, ha spiegato, quindi, che anche l’Italia è pronta a dare il suo contributo dopo la nuova strategia delineata dal presidente Usa Barack Obama. © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano

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Obiettivo:sganciare il mondo dagli Usa">La Cina preme per la 'nuova moneta' Obiettivo:sganciare il mondo dagli Usa (sezione: Globalizzazione)

( da "Affari Italiani (Online)" del 27-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Crisi/ La Cina preme per la 'nuova moneta'. Obiettivo: sganciare il mondo dagli Usa Venerdí 27.03.2009 14:00 Di Alberto Fattori - da Shanghai La Cina sta assumendo, giorno dopo giorno, un sempre crescente ruolo nella riscrittura delle regole cardine del futuro del mondo moderno. Fino ad ora, con la forza delle proprie esportazioni, si era imposta solo come la "fabbrica del mondo", contribuendo non poco alla crescita economica degli ultimi decenni di molti paesi occidentali, Stati Uniti in testa. Ora però, sotto l'incalzare della crisi finanziaria, la Cina ritiene che sia giunto il momento per riscrivere le regole della Finanza mondiale, quella che regolano i flussi di capitale ed investimenti, la base per sostenere la propria Economia reale e continuare a crescere. Non è pertanto un mistero che la Cina sia seriamente propensa a sganciare il proprio sviluppo e quello del mondo prossimo venturo, dall'influenza del dollaro, proprio per evitare che i destini del mondo continuino ad essere legati, in maniera indissolubile, ai destini di una sola nazione. Da qui la proposta cinese: creare una "nuova moneta" chiamata "di riserva". Ma questa proposta cinese, non vuole essere il preludio per l'ingresso dello stesso Yuan in detto paniere o la sostituzione del dollaro con altra valuta, ma la creazione di una NUOVA MONETA, non coniata da alcun singolo paese e patrimonio dalla Comunità Internazionale tutta, quale bene comune in grado di fornire stabilità agli scambi tra le nazioni. Un'idea utopica? Tutt'altro. Dall'idea alla pratica, i dirigenti della Banca Centrale Cinese hanno pertanto proposto che questa "nuova moneta" sia gestita dal Fondo Monetario Internazionale, sfruttando i già esistenti "diritti speciali di prelievo" della Fmi che basati su un paniere allargato di Dollaro, Euro, Yen Giapponese e Sterlina Inglese, permettono già ora, di essere usati come unità di conto dal Fmi e da alcune organizzazioni multilaterali. pagina successiva >>

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Obiettivo:sganciare il mondo dagli Usa">La Cina preme per la 'nuova moneta' Obiettivo:sganciare il mondo dagli Usa pag.1 (sezione: Globalizzazione)

( da "Affari Italiani (Online)" del 27-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Crisi/ La Cina preme per la 'nuova moneta'. Obiettivo: sganciare il mondo dagli Usa Venerdí 27.03.2009 14:00 Questo approccio cinese, espresso dal Governatore della Banca Centrale Zhou Xiaochuan, è fortemente connesso anche al fatto che per aiutare le economie più deboli, la "nuova moneta" potrebbe consentire di sostenere molti di questi paesi, spesso ricchi di materie prime, ora "vittime" inconsapevoli delle bizze delle economie già sviluppate, che rende impossibile qualsiasi pianificazione sui lunghi periodi di cui necessitano. Le ragioni dei timori cinesi rispetto al dollaro alla base di questa proposta, sono stati espressi di recente dallo stesso Premier Wen Jiabao, quando nella conferenza stampa a conclusione della sessione annuale del Parlamento Cinese, si era detto "preoccupato" per gli investimenti cinesi in dollari in buoni del tesoro americano. Ma mentre tutti i commentatori internazionali hanno pensato si riferisse solo alla paura cinese per un Default USA, in realtà il messaggio cinese agli Americani era ben diverso: che non creassero le premesse per il rilancio dell'inflazione e una svalutazione delle propria moneta, per così diluire nel tempo i propri debiti con l'estero, tra cui anche quelli con la Cina. Ma come i Cinesi vorrebbero attivare questa nuova moneta? Lo dice lo stesso governatore della Banca Cinese: attraverso un allargamento del paniere che già compongono i "diritti speciali" di prelievo e l'atto da parte degli Stati membri di affidare la gestione di una parte delle proprie riserve valutarie al Fmi. Questa azione, ha aggiunto il governatore Zhou, "necessita di straordinaria visione politica e coraggio" richiamando la sua posizione a quella di una proposta simile fatta dall'economista Keynes nel 1940. In vista dell'imminente G20 di Londra, appare quindi chiaro che la Cina non intenda essere semplice spettatrice, ma soprattutto non ritiene più sia il tempo per "effetti placebo" sull'economia e finanza mondiale, ma che invece occorra agire prendendo decisioni strutturali che "cambino gli scenari" futuri, dalle fondamenta. < < pagina precedente

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(sezione: Globalizzazione)

( da "Corriere.it" del 27-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

«Il nostro obiettivo è sconfiggere la rete terroristica» Obama: «Al Qaeda prepara un attacco» «La zona tra Afghanistan e Pakistan è la più pericolosa per gli americani». Islamabad: «Approccio positivo» Barack Obama (Ap) WASHINGTON - Al Qaeda è ancora attiva e dai santuari in Pakistan «sta preparando un attacco» contro il territorio americano. Barack Obama, annunciando la nuova strategia anti-terrorismo degli Usa, lancia l'allarme. «L'obiettivo primario - ribadisce il presidente - è quello di smantellare» la rete terroristica di Osama bin Laden. Ma per raggiungere questo scopo sarà cruciale il ruolo di Islamabad. «Il confine tra Afghanistan e Pakistan - spiega - è la zona più pericolosa del mondo per gli americani». AFGHANISTAN - «Secondo numerose analisi dell'intelligence Al Qaeda sta progettando attivamente degli attacchi contro gli Stati Uniti dal suo rifugio in Pakistan» spiega Obama. E anche in Afghanistan la situazione sta diventando sempre più pericolosa: «Il 2008 è stato l'anno con più caduti americani nella guerra». Per questo serve maggiore impegno: saranno inviati 4mila soldati come addestratori delle forze di sicurezza locali e ci sarà un maggiore impegno civile. Accelereremo il nostro sforzo per creare un esercito afghano con 134mila unità e una forza di polizia con almeno 82mila unità in modo da affidare sempre più la responsabilità della sicurezza alle forze locali». Obama ha ordinato l'invio di altri 17mila soldati in Afghanistan, chiesti mesi fa dal generale McKiernan: «Questi soldati e marines aggiuntivi porteranno la lotta contro i talebani nel sud e nell'est e ci daranno una più ampia possibilità di agire in partnership con le forze di sicurezza dell'Afghanistan e dare la caccia agli insorti lungo il confine. Questo incremento di truppe servirà anche a dare più sicurezza in vista delle importanti elezioni presidenziali del prossimo agosto». Gli Stati Uniti non chiuderanno gli occhi sulla corruzione in seno al governo di Kabul soprattutto ora che l'Afghanistan potrà beneficiare di un maggiore aiuto. PAKISTAN - Ma il destino dell'Afghanistan, ripete Obama, è legato a quello del Pakistan. Da una parte Islamabad deve dimostrate il suo impegno contro i terroristi, dall'altra gli Usa si impegnano a fornire al Pakistan un miliardo e mezzo di dollari all'anno per cinque anni. «Serviranno a costruire scuole, strade e ospedali e a rafforzare la democrazia pakistana». IL PIANO - Nel presentare il suo «piano complessivo» per l'Afghanistan e il Pakistan, Obama riconosce che in questa situazione di incertezza molti americani si domandano «perché siamo ancora lì, perché i nostri uomini e le nostre donne vengono uccisi». Il presidente afferma che in quei due Paesi è in gioco la sicurezza degli Stati Uniti e del resto della comunità internazionale: «È una sfida alla sicurezza internazionale al più alto livello - spiega - la sicurezza delle persone di tutto il mondo è in gioco». Per questo, gli Stati Uniti devono «scardinare, sconfiggere e smantellare» la rete terroristica in questi paesi. E per farlo è importante che gli americani capiscano che non solo l'Afghanistan, ma anche il Pakistan «ha bisogno del nostro aiuto». Mentre a Kabul bisogna fare di tutto perché il governo non cada sotto i talebani e riesca a bloccare al Qaeda, altrimenti il paese «sarà la base di terroristi che ci vogliono uccidere». GRUPPO DI CONTATTO - Obama annuncia poi che, assieme alle Nazioni Unite, gli Usa daranno vita a un nuovo Gruppo di Contatto per l'Afghanistan e il Pakistan che metta assieme tutte le nazioni che hanno una parte nella sicurezza della regione: gli alleati della Nato e altri alleati, ma anche gli Stati dell'Asia Centrale, le nazioni del Golfo e l'Iran, la Russia, l'India e la Cina. «Il mondo non può permettersi di pagare il prezzo se l'Afghanistan torna a sprofondare nel caos - ripete Obama. - Abbiamo una responsabilità comune all'azione perché da questo dipende la nostra pace e la nostra sicurezza». REAZIONI - Il Pakistan saluta come «molto positivo» il programma. «Credo che l'impostazione della nuova amministrazione Obama sia molto positivo. Guarda a un approccio regionale per risolvere la situazione - ha detto il ministro degli Esteri Shah Mahmud Qureshi -. Il Pakistan intende giocare un ruolo attivo, costruttivo in questo frangente perché riteniamo che la nostra pace e la nostra sicurezza siano legate all'Afghanistan». Per l'Italia il ministro degli Esteri Frattini dice che «la Ue è davvero unita nel considerare la svolta degli Stati Uniti in Afghanistan importante e condivisibile» e il governo francese ha espresso soddisfazione per la nuova strategia Usa, nel quadro di un ruolo rafforzato delle Nazioni Unite. Il portavoce del ministero degli Esteri Eric Chevalier ha ricordato come la nuova strategia si basi su quattro assi: «Una dinamica politica rivolta alla riconciliazione nazionale; un aiuto civile rafforzato e meglio coordinato; una presenza internazionale di sicurezza rivolta verso uno sviluppo notevole della capacità militari e di polizia afgane; una dinamica regionale di stabilizzazione». Chevalier si è anche espresso favorevolmente riguardo a un possibile coinvolgimento dell'Iran negli sforzi di stabilizzazione della regione. stampa |

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Lazio/ Regione: a Fondi centro polivalente Protezione civile (sezione: Globalizzazione)

( da "Virgilio Notizie" del 27-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Roma, 27 mar. (Apcom) - Nascerà nel sud pontino il primo Centro Polivalente Logistico di Protezione Civile del Lazio, una struttura integrata che permetterà di fare da base operativa per le sue molteplici attività sul territorio. La giunta regionale ha infatti approvato oggi un finanziamento di 2.000.000 di euro a favore del monumento naturale del "Lago di Fondi" per la realizzazione, grazie all'acquisto di una struttura già esistente, del Centro Polivalente. Il Centro sarà una sorta di antenna operativa della Protezione civile sul territorio e servirà a svolgere molteplici attività: sarà base logistica per gli aeromobili regionali dislocati nella Provincia di Latina impegnati durante tutto l'anno nell'attività antincendio boschivo; sarà base anche per i mezzi di terra e le attrezzature utilizzati nella lotta attiva agli incendi boschivi. Ancora, costituirà una base attiva, con competenza per il territorio della provincia di Latina, per il progetto di Protezione Civile "Al mare sereni", progetto di prevenzione degli incidenti acquatici lungo il litorale marittimo laziale e le coste lacustri; Il Centro Polivalente sarà poi sede per l'effettuazione di corsi di formazione, addestramento e aggiornamento specialistico per tutti gli operatori della Protezione Civile e infine, la nuova struttura sarà il centro in cui saranno concentrate, in caso di calamità o emergenza, le azioni di coordinamento e intervento per tutte le necessità operative, di soccorso e di accoglienza della popolazione del territorio. "La nascita di questa struttura - ha dichiarato il presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo - è estremamente importante per l'attività della Protezione Civile sul territorio, avvicinandola ai cittadini, facendone un punto di riferimento per le tante associazioni di volontariato e dotandola di strutture in grado di garantire una sempre maggiore rapidità d'intervento in caso di necessità".

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ASIA CENTRALE/ GRUPPO SHANGHAI CERCA RUOLO... - FOCUS -2- (sezione: Globalizzazione)

( da "Wall Street Italia" del 27-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Asia centrale/ Gruppo Shanghai cerca ruolo... - focus -2- di Apcom La Sco, un matrimonio di convenienza tra Russia e Cina -->Roma, 27 mar. (Apcom-Nuova Europa) - "La vostra conferenza convenuta nella capitale russa sotto l'egida della Sco è un importante e necessario evento. Voi dovete discutere un'intera gamma di seri problemi che influiscono direttamente negli interessi dell'Afghanistan, come in quelli degli altri paesi nella regione e nell'intera comunità internazionale", è scritto, secondo l'agenzia di stampa Interfax, nel messaggio d'introduzione del presidente russo Dmitri Medvedev, letto dal ministro degli Esteri Sergei Lavrov. "Nella nostra idea - continua il messaggio - l'Afghanistan ha bisogno di aiuto e sostegno come non mai. Io sono convinto che i risultati della conferenza daranno un consistente contributo agli sforzi dei membri Sco, degli osservatori, delle altre nazioni e delle organizzazioni internazionali per aiutare l'Afghanistan. La Russia è pronta ad attivi passi congiunti con lo scopo di stabilizzare la situazione in questo paese e garantire la sua pace e il suo progresso". Lavrov, dal canto suo, ha chiarito questo sforzo di cooperazione va inteso anche con la Nato, l'Alleanza atlantica, che è alla guida della missione di stabilizzazione Isaf. Nei giorni scorsi, Mosca aveva chiarito di non avere intenzione di inviare propri soldati in Afghanistan, riportando indietro le lancette della storia alla disastrosa esperienza dell'invasione sovietica. Ma di certo non vuole lasciare il pallino della situazione ai soli Usa. I paesi Sco - tra membri a pieno titolo e osservatori - "circondano" l'Afghanistan. Sono nello stesso tempo necessari agli Usa e alla Nato per la logistica - come dimostra la vicenda dello sfratto Usa dalla base aerea kirghisa di Manas, sulla quale Washington spera di poter riaprire una trattativa - e vittime delle conseguenze più dirette dell'instabilità afgana. Estremismo, traffici di eroina (di cui l'Afghanistan è il massimo produttore mondiale), contrabbando sono problemi che la Sco da tempo ha posto al centro della sua azione. Oggi, in concomitanza con la conferenza di Mosca, a Tashkent si sono riuniti anche i capi dei servizi di sicurezza dei paesi membri, che hanno vantato grandi successi: nel 2008 circa 500 militanti arrestati e 100 attacchi "terroristici" evitati. Tuttavia, oltre alla necessità di "sigillare" i porosi confini afgani, c'è un fatto geopolitico che emerge dalla riunione di Mosca. Russia e Cina hanno forti interessi nella stabilità dell'Asia centrale, regione ricchissima di risorse energetiche e snodo obbligato per i traffici eurasiatici. C'è un elemento storico - la regione è il "cortile di casa" della Russia - e ci sono fatti contingenti, tra i quali la necessità cinese di evitare una destabilizzazione del Xinjiang, il suo "Far West". Mosca e Pechino nel 2001, prima degli attentati alle Torri gemelle, hanno dovuto prendere atto di essere condannati a contrarre un matrimonio di convenienza, non d'amore. E tra i due, il marito è la Russia. Nella conferenza di oggi i cinesi hanno volato basso, annunciando attraverso il viceministro degli Esteri un mero aiuto economico da 75 milioni di dollari in due anni. Evidentemente toccava alla Russia parlare. Ablat Khodzhaev, uno studioso dell'Accademia delle scienze uzbeka, ha spiegato recentemente in un articolo per "China and Eurasia Forum Quaterly" le complesse dinamiche che sono dietro la politica di Pechino in Asia centrale. La Cina negli ultimi anni ha visto nella "crescente influenza dell'Occidente, specialmente degli Stati uniti" la sua principale minaccia nella regione. La Russia, quindi, "è considerata meno pericolosa per gli interessi cinesi" degli Usa per diversi motivi: "la Cina deve cooperare con la Russia per contenere l'influenza degli Usa nella regione, Mosca accetta l'intensificazione dell'influenza cinese nella cornice Sco e la Russia resta la padrona della regione senza la quale la Cina non può pienamente gestire il commercio centro-asiatico". Una concomitanza d'interessi che trova nella Sco la sua composizione, a scapito degli Stati uniti.

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G20/ VERTICE IN CILE TRA LEADER PROGRESSISTI INTERNAZIONALI (sezione: Globalizzazione)

( da "Wall Street Italia" del 27-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

G20/ Vertice in Cile tra leader progressisti internazionali di Apcom Attesi Brown, Zapatero, Lula, Kirchner e Biden -->Santiago del Cile, 27 mar. (Apcom) - Si svolgerà domani nella città cilena che sorge sulla costa del Pacifico, Vina del Mar, il summit sulla globalizzazione sostenibile organizzato dalla fondazione progressista Policy Network alla vigilia del G20 di Londra. All'appuntamento sono attesi i leader mondiali progressisti, dal premier britannico Gordon Brown - proprio oggi atteso a Santiago per incontrare il presidente Michelle Bachelet dopo la tappa in Brasile nell'ambito del suo tour diplomatico preparatorio al G20 - il presidente spagnolo Josè Luis Rodriguez Zapatero, il presidente argentino Cristina Fernandez de Kirchner, il presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Siliva e il vicepresidente degli Stati Uniti Joseph Biden, volato oggi in Cile.

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LAZIO/ REGIONE: A FONDI CENTRO POLIVALENTE PROTEZIONE CIVILE (sezione: Globalizzazione)

( da "Wall Street Italia" del 27-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Lazio/ Regione: a Fondi centro polivalente Protezione civile di Apcom Stanziati 2 milioni di euro dalla giunta -->Roma, 27 mar. (Apcom) - Nascerà nel sud pontino il primo Centro Polivalente Logistico di Protezione Civile del Lazio, una struttura integrata che permetterà di fare da base operativa per le sue molteplici attività sul territorio. La giunta regionale ha infatti approvato oggi un finanziamento di 2.000.000 di euro a favore del monumento naturale del "Lago di Fondi" per la realizzazione, grazie all'acquisto di una struttura già esistente, del Centro Polivalente. Il Centro sarà una sorta di antenna operativa della Protezione civile sul territorio e servirà a svolgere molteplici attività: sarà base logistica per gli aeromobili regionali dislocati nella Provincia di Latina impegnati durante tutto l'anno nell'attività antincendio boschivo; sarà base anche per i mezzi di terra e le attrezzature utilizzati nella lotta attiva agli incendi boschivi. Ancora, costituirà una base attiva, con competenza per il territorio della provincia di Latina, per il progetto di Protezione Civile "Al mare sereni", progetto di prevenzione degli incidenti acquatici lungo il litorale marittimo laziale e le coste lacustri; Il Centro Polivalente sarà poi sede per l'effettuazione di corsi di formazione, addestramento e aggiornamento specialistico per tutti gli operatori della Protezione Civile e infine, la nuova struttura sarà il centro in cui saranno concentrate, in caso di calamità o emergenza, le azioni di coordinamento e intervento per tutte le necessità operative, di soccorso e di accoglienza della popolazione del territorio. "La nascita di questa struttura - ha dichiarato il presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo - è estremamente importante per l'attività della Protezione Civile sul territorio, avvicinandola ai cittadini, facendone un punto di riferimento per le tante associazioni di volontariato e dotandola di strutture in grado di garantire una sempre maggiore rapidità d'intervento in caso di necessità".

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"LUNITà" GUFA: IL PROSSIMO ANNO SPARIRANNO GLI STATI UNITI! - LE RIDICOLE PREVISIONI DELL'ACCADEMICO RUSSO PANARIN: NEL 2010 CALIFORNIA IN MANO AI CINESI, TEXAS AL MESSICO, ALASKA (sezione: Globalizzazione)

( da "Dagospia.com" del 27-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

HomePage | Segnala articolo --> "LUNITà" GUFA: IL PROSSIMO ANNO SPARIRANNO GLI STATI UNITI! - LE RIDICOLE PREVISIONI DELL’ACCADEMICO RUSSO PANARIN: NEL 2010 CALIFORNIA IN MANO AI CINESI, TEXAS AL MESSICO, ALASKA ALLA RUSSIA. WASHINGTON CONSOCIATA ALLA UE (E LAS VEGAS A PUPO?)… Giuliano Capecelatro per "l'Unità" Schwarzy cinese Carola Ghilardi per l'Unita Il ciclopico Arnold Schwarzenegger, muscolosissimo governatore della California, abituato sullo schermo a risolvere ogni grana con cazzotti devastanti, sarà costretto a chinare docile il capo di fronte ai ruvidi comandi di Hu Jintao, presidente cinese. Perché lo stato nordamericano, nel giro di un anno, non sarà che una provincia della potente Repubblica popolare. Già in questo autunno gli Stati Uniti dovrebbero cominciare a liquefarsi, per ritrovarsi spezzettati in sei tronconi molto poco indipendenti. Una certezza quasi matematica per Igor Panarin, cinquantenne accademico russo. Che da oltre un decennio predica: «Nel 2010 l'America si disintegrerà». Tre gli untori per l'apocalisse prossima ventura. La crisi economica, le immigrazioni di massa e il collasso morale, oltre che del dollaro. Quanto basta per scatenare una nuova guerra civile su base etnica, e conseguenti secessioni. Il risultato finale viene illustrato in una cartina, che gira per conferenze, tavole rotonde e dibattiti televisivi. La California non ha scampo. Appendice, malgrado i bicipiti di Schwarzenegger, della Cina, o almeno sotto l'influenza della repubblica comunista. Il Texas alla testa di un gruppo di stati in una repubblica controllata dal Messico. Washington e New York unite in un'America Atlantica consociata all'Unione Europea. Una Repubblica centrale del Nord America risucchiata dal Canada. Le Hawaii ridotte a protettorato cinese, o giapponese. Infine l'Alaska. Destinata a ricongiungersi alla grande madre Russia. «Be', ha fatto a lungo parte dell'impero russo», commenta Panarin. Concita De Gregorio L'accademico non è un pinco pallino qualsiasi. Laurea in scienze politiche, dopo essersi fatto le ossa da analista del Kgb, ha studiato l'economia degli Stati Uniti, ha lavorato per i servizi segreti russi e assicura di aver elaborato previsioni strategiche per l'ex presidente Boris Eltsin. Lungo l'elenco di titoli e incarichi prestigiosi, ma pochi disposti a dargli retta in patria. Qualche commentatore taccia quelle previsioni di «follie»; i più benevoli classificano Panarin come esempio di un«forte antiamericanismo che serpeggia in Russia». Lui, peraltro, ci tiene ad allontanare da sé ogni sospetto di cieco sciovinismo. E avverte: «Il crollo dell'America sarebbe un disastro per la Russia, che dipende massicciamente dal dollaro e dal commercio con gli Usa». Nel settembre 1998 espose la sua teoria in una conferenza a Linz, in Austria, davanti a quattrocento delegati attoniti. Alla fine però, racconta, in molti gli chiesero una copia autografata della cartina. E di recente assapora piccole rivincite. Un Cremlino che cova nuove aspirazioni egemoniche, dopo il crollo degli anni Novanta, si è mostrato più sensibile ai suoi vaticini. La nera profezia, mentre appunto imperversa una spaventosa crisi economica, è rimbalzata in America. Ripresa dal serissimo Wall Street Journal, e tema di un dibattito tra i lettori sul blog; qualcuno ci crede, molti vanno sul faceto. Panarin resta impermeabile a critiche e spiritosaggini. «Lo storico francese Emmanuel Todd - ammonisce- previde quindici anni prima il crollo dell'Unione Sovietica. Ma nel 1976 tutti lo sbeffeggiavano» [27-03-2009]

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AFGHANISTAN/ FASSINO: DA OBAMA UN ALTRO SEGNALE DI DISCONTINUITÀ (sezione: Globalizzazione)

( da "Wall Street Italia" del 27-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Afghanistan/ Fassino: Da Obama un altro segnale di discontinuità di Apcom "Questa è una nuova America che condivide le scelte difficili" -->Roma, 27 mar. (Apcom) - Il presidente Usa Barak Obama ha dato oggi un "alyro segnale importante di discontinuità nella politica estera americana". Lo dice Piero Fassino, responsabile per la politica estera del Pd, commentando le dichiarazioni del presidente americano. "Dalla amministrazione americana - sottolinea Fassino - viene un mutamento strategico rilevante, che non esaurisce l'impegno della comunità internazionale in Afghanistan nella sola dimensione militare, ma ne rafforza la dimensione civile ed economica". "Così come un'altra significativa novità - aggiunge Fassino - è la proposta di un Gruppo di contatto sulla vicenda afghana che, oltre ai paesi Nato, coinvolga Russia, Cina, India e anche l'Iran". "Quella di Obama - conclude Fassino - è una nuova America, che non pretende più di fare da sola, ma sceglie invece di condividere anche le scelte più difficili con l'intera comunità internazionale".

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G8/ SCIENZA, PRODURRE ENERGIA CARBONFREE E FONTI RINNOVABILI (sezione: Globalizzazione)

( da "Wall Street Italia" del 27-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

G8/ Scienza, produrre energia "carbonfree" e fonti rinnovabili di Apcom Indicate soluzioni energetiche secondo evoluzione clima -->Roma, 27 mar. (Apcom) - Energia e migrazione, sono stati questi i due temi sui quali accademici ed esperti internazionali che hanno partecipato ieri e questa mattina al vertice mondiale sulle emergenze planetarie, che si è appena concluso all'Accademia dei Lincei, hanno discusso per preparare un documento nel quale indicare le possibili linee di azione da consegnare questo pomeriggio al Presidente della Repubblica Napoletano e, più tardi a luglio, ai capi di stato e di governo del G8 politico che si terrà alla Maddalena. All'incontro sulle principali emergenze del nostro pianeta e le possibili strategie hanno preso parte i rappresentanti delle Accademie delle Scienze dei paesi del G8+5 (Italia, Usa, Francia, Germania, Giappone, Canada, Inghilterra, Russia, più Brasile, Cina, India, Messico, Sud Africa ed Egitto in veste di osservatore), che su richiesta dei politici , hanno messo a punto un documento, non ancora definitivo, corredato da documentazione scientifica e tecnologica. Soluzioni energetiche in funzione dell'evoluzione climatica. E' questa la tendenza seguita dagli esperti per arrivare, con faticose correzioni di rotta durante le discussioni, a delle proposte. "Attualmente - ha spiegato in conferenza stampa Sergiò Carrà, Politecnico di Milano - il 90% circa dell'energia è prodotta da combustibili fossili, come carbone, metano e petrolio, che però producono attraverso la combustione anidride carbonica che lentamente si accumula nell'atmosfera . Se questo accumulo procede in modo irreversibile potrebbe portare a situazioni difficilmente controllabili". L'imperativo ribadito nell'ambito di questo summit è stato, dunque, oltre all'efficienza e al risparmio energetici, quello di produrre energia "carbonfree" (senza emissione di CO2) e, al contempo, sequestrare e seppellire l'anidride carbonica ancora prodotta dai processi di combustione. Per quanto riguarda questo primo capitolo, il modo più semplice per procedere alla cattura e al seppellimento di CO2 è necessario, ha detto Carrà, che i processi di combustione convergano verso un impianto centralizzato , solo in questo modo le emissioni inquinanti possono essere catturate e trattate con lavaggi fatti con delle sostanze assorbenti. In questo modo la CO2 viene seppellita attraverso sistemi di pompaggio nella profondità di cavità geologiche o grotte sotterranee o, addirittura, in vecchi serbatoi di petrolio. "Questi processi - ha spiegato Carrà - sono ancora in fase di studio da parte delle industrie petrolifere potrebbero costituire una prospettiva interessante, tenendo conto però che l'energia potrà costare di più". L'altra strada è quella delle energie rinnovabili: il vento, il solare e le biomasse. Relativamente al vento, ha detto Carrà, negli ultimi anni si è capito che è una fonte a buon mercato, ma non è una prospettiva illimitata ed è molto legata alla zona geografica. La soluzione più promettente è il solare, una fonte che manda sulla Terra una quantità di energia che è quattro ordini superiore a quella che corrisponde il fabbisogno energetico umano. L'utilizzo di questa fonte offre prospettive innovative, oltre l'utilizzo più banale che è quello di scaldare l'acqua, che è l'utilizzo del fotovoltaico sul quale si stanno facendo ricerche per avere rese elevate di cattura di energia solare a costi bassi. Si prevede che entro 10-20 anni si potrà arrivare a produrre con efficienza elettricità da fonte solare a costi contenuti . La prospettiva più ambiziosa potrebbe essere quella di simulare, suggerisce Carrà, la fotosintesi, un processo di sintesi naturale che la natura ha raffinato in almeno due miliardi di anni . Queste sono le prospettive che si stanno aprendo e l'energia solare riveste un interesse enorme anche per la sua tecnologia dall'alto contenuto scientifico. "In tutto questo c'è un aspetto che vorrei sottolineare - ha concluso Carrà - tutte queste fonti di energia alternative , compreso il nucleare, producono energia elettrica, e lo sviluppo delle tecnologie, richiede necessariamente lo sviluppo delle infrastrutture per il trasporto, la conservazione e la distribuzione. Ritengo che se non si entra in questo ordine di idee sarà impossibile modificare il modo di produrre energia e il suo utilizzo ed evoluzione delle tecnologie".

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G20, SI ALLONTANA PROSPETTIVA GRANDE ACCORDO (sezione: Globalizzazione)

( da "Wall Street Italia" del 27-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

G20, si allontana prospettiva Grande accordo -->di Sumeet Desai LONDRA (Reuters) - Il premier britannico Gordon Brown ha promesso un Grande accordo ma a cinque giorni dal suo inizio le prospettive che dal vertice G20 di Londra vengano soluzioni in grado di superare la recessione sembrano lontane. La posta in gioco non potrebbe essere più alta. La peggiore crisi economica dalla Grande Depressione ha già mandato in fumo milioni di posti di lavoro e altri milioni potrebbero scomparire. I risultati più probabili riguardano l'attribuzione di risorse aggiuntive al Fondo monetario internazionale e per il credito commerciale. Scontati anche nuovi impegni verbali contro il protezionismo. Ma i lavori preparatori del vertice hanno portato alla luce profonde divisioni tra i principali paesi su cosa sia essenziale per bloccare la frana e rimettere in moto un sistema finanziario in panne dall'agosto 2007 sotto il peso degli attivi tossici bancari. Svanita l'ambizione di una seconda Bretton Woods si parla adesso di passi in avanti nel nuovo sistema di vigilanza che dovrebbe impedire in futuro il ripetersi di simili cortocircuiti. I paesi dell'Europa continentale hanno respinto le richieste di ulteriori investimenti pubblici venute dallo stesso Brown e dal presidente Usa Barack Obama. Oggi il ministro delle Finanze tedesco Peer Steinbrueck ha detto che una politica di bilancio irresponsabile potrebbe danneggiare l'euro. Gli americani, da parte loro, sono sembrati meno entusiasti degli europei in tema di nuovi aggressivi regimi regolatori. "Le riunioni del G20 sembrano sempre meno adatte a sostenere un clima di fiducia sulle prospettive a medio termine dell'economia visto lo stallo tra le posizioni di Usa-Gb, da una parte e quelle delle altre principali economie dall'altra", osserva James Knightley, senior economist a ING. Con la Cina su posizioni più favorevoli sembra probabile l'intesa sul raddoppio dei 250 miliardi di dollari di risorse del Fmi a disposizione dei paesi più colpiti dalla crisi. I capi di Stato e di governo sembrano anche vicini all'approvazione di un pacchetto da svariati miliardi a sostegno degli scambi finanziari. Prometteranno anche di astenersi da tentazioni protezionistiche e di combattere i paradisi fiscali. Ma tutto questo potrebbe rivelarsi poca cosa rispetto all'obiettivo di risollevare la fiducia di consumatori e imprese. La domanda chiave, che resta ancora senza risposta, è quanto tempo serve ancora alle banche per ripulire i bilanci da poste ormai quasi senza valore. Perfino ministri del governo Brown, pur insistendo sul fatto che il vertice della prossima settimana rappresenta solo una tappa della lunga strada verso la ripresa, mettono in guardia contro il rischio che la retorica abbia il sopravvento sulla sostanza. Il ministro degli Esteri Mark Malloch-Brown ha detto oggi che l'obiettivo principale di giovedì è ridare fiducia a consumatori e investitori. "L'economia del mondo non farà una svolta il 3 aprile", ha detto Malloch-Brown. "[Il G20] Forse sarà visto come l'inizio della fine della crisi e il momento in cui i leader saranno in grado di dare una nuova direzione". GLI SFORZI DI BROWN Nononostante l'indubbia energia spesa da Brown per fare del G20 di Londra un successo gli esperti dicono che le distanze tra i vari paesi sono troppo ampie per poter essere colmate e che non esiste un rapido rimedio contro la crisi. Lo stesso spazio di manovra del premier britannico è limitato dal momento che il governatore della Banca d'Inghilterra ha detto che il deficit britannico è già troppo alto. Le danze si aprono martedì con l'arrivo di Obama a Londra, prima visita all'estero da presidente. I capi di Stato incontreranno la Regina mercoledì e giovedì prometteranno senz'altro di fare tutto ciò che serve. Lo scorso ottobre la popolarità di Brown ha registrato un salto di 20 punti quando il suo piano di ricapitalizzazione delle banche inglesi è stato emulato in tutto il mondo. Ma adesso che la recessione si intensifica, le quotazioni dei conservatori hanno ripreso a lievitare e gli uomini di Brown sono alla ricerca disperata di un risultato simile in vista delle elezioni che dovranno tenersi entro il giugno 2010. Se in dicembre sembrava che Brown avesse salvato il mondo adesso è il mondo che deve salvare Brown. Sul sito www.reuters.it altre notizie Reuters in italiano

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Via alberi e rami da ponte Navetta (sezione: Globalizzazione)

( da "Gazzetta di Parma Online, La" del 27-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Via alberi e rami da ponte Navetta Domani i volontari della Protezione Civie saranno al lavoro a Ponte Navetta per rimuovere alberi e rami che ostruiscono il regolare flusso dell'acqua del torrente Baganza. L’attività avrà inizio verso le ore 9 e terminerà nel tardo pomeriggio. Saranno impegnati tredici volontari più due capi squadra per il coordinamento delle operazioni, che opereranno con mezzi già in dotazione al Centro Unificato di Protezione Civile, mezzi idonei a svolgere i lavori in sicurezza. L’Assessore con delega alla Protezione Civile Fabio Fecci ha speso parole di ringraziamento per i volontari della Protezione Civile, per il presidente locale Mirco Carretta e per i tecnici del Comune che seguiranno i lavori nella giornata di sabato. “La Protezione Civile si dimostra sempre solerte e disponibile con l’Amministrazione comunale – ha detto l’assessore Fecci - e anche in questo caso ha risposto tempestivamente alla nostra chiamata. Quello di domani è un intervento di prevenzione in caso di nuove precipitazioni piovose, ma riteniamo che queste sinergie tra Amministrazione e Protezione Civile siano il modo giusto e corretto per servire al meglio la città e i suoi abitanti”.

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Obama: Al Qaeda è un cancro e minaccia gli Usa dal Pakistan (sezione: Globalizzazione)

( da "Rai News 24" del 27-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Washington | 27 marzo 2009 Obama: Al Qaeda è un cancro e minaccia gli Usa dal Pakistan Il presidente Barack Obama A poco piu' di due mesi dal suo insediamento alla Casa Bianca, Barack Obama ha presentato la "nuova strategia complessiva" americana per l'Afghanistan e il Pakistan, una regione, l'AfPak, che viene ora considerata come un tutt'uno a Washington, e in cui gli Stati Uniti sono pronti ad avviare "un processo di riconciliazione" provincia per provincia, condotto con la cooperazione dei capi tribu', del governo afghano e dei partner internazionali, per cooptare quei talebani scesi in guerra "perche' costretti o perche' pagati per farlo". Si tratta del risultato di "una revisione attenta delle politiche" articolato su diversi pilastri per risolvere una crisi di cui Obama non ha nascosto la gravita', sottolineando che "la situazione e' sempre piu' pericolosa" e che al Qaeda da quelle regioni sta preparando altri attacchi contro gli Stati Uniti e i loro alleati. Non solo quindi aumento del numero dei militari americani, oltre ai 17mila in piu' in arrivo entro l'estate, che saranno dispiegati nel sud e nell'est del Paese, ne saranno inviati altri 4mila "piu' avanti questa primavera" per addestrare le nuove forze afghane. Ma anche riconciliazione con i talebani moderati e coinvolgimento, in un Gruppo di contatto, di Paesi diversi da quelli impegnati sul terreno, quindi Iran, Cina, India e Russia e Paesi dell'Asia centrale. "C'e' uno zoccolo duro di talebani che non sono disposti a compromessi. Questi devono essere affrontati con la forza e devono essere sconfitti. Ma ci sono anche quelli che combattono perche' costretti, o semplicemente , perche' pagati per farlo. Questi afghani devono avere la possibilita' di scegliere una strada diversa. Questa e' la ragione per cui lavoreremo con i leader locali, con il governo afghano e i partner internazionali per avviare un processo di riconciliazione in ogni provincia", ha aggiunto Obama. Il rinnovato impegno degli Stati Uniti nella regione sara' tenuto sotto controllo da una serie di "benchmark" richiesti ai governi di Afghanistan e Pakistan. Dal passo con cui vengono addestrate le nuove forze, alla crescita della ricchezza del Paese e la lotta alla produzione di papavero da oppio. Al fine, e questo e' l"'obiettivo chiaro e concentrato", di "scardinare, smantellare e sconfiggere" al Qaeda sia in Afghanistan che in Pakistan e "di prevenire il suo ritorno nel futuro", grazie a una strategia "piu' forte e intelligente" che passa attraverso un maggiore sforzo nell'addestramento delle forze afghane, per arrivare, ha precisato, a un esercito di 134mila unita' e una forza di polizia di 82mila entro il 2011, e di un "aumento dratico del nostro impegno civile", con un "aumento sostanziale del numero dei nostri civili sul terreno". Al Pakistan e' destinato un programma "di sostegno diretto" da 7,5 miliardi di dollari complessivamente che non viene offerto "come assegno in bianco", ma appunto, solo in cambio di un efficace impegno delle istituzioni nel combattere al Qaeda. Le forze americane non si trovano nella regione "per controllare il Paese o dettarne il futuro", si e' sentito in dovere di precisare il presidente americano, che ieri ha parlato al telefono sia con Hamid Karzai che con Asif Ali Zardari, "ma per affrontare il nostro nemico comune".

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Napoli invitata a Betlemme per la visita del Papa (sezione: Globalizzazione)

( da "Napoli.com" del 27-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

27/3/2009 Napoli invitata a Betlemme per la visita del Papa Amman si candida per il Forum del 2016 È iniziata a Città della Scienza la due giorni dedicata al workshop “La Città inclusiva”, primo incontro tra Sindaci di tutto il mondo e tappa di avvicinamento al Forum Universale delle Culture di Napoli 2013. Due le notizie più significative emerse dall’incontro di oggi. La capitale giordana, Amman, ha chiesto l’appoggio della città di Napoli per la candidatura dell’edizione del Forum Universale delle Culture 2016: lo ha reso noto il Presidente della Consulta del Forum di Napoli, Nicola Oddati, che ha assicurato al Sindaco di Amman, Omar Maani, che inoltrerà alla Fondazione di Barcellona la richiesta avanzata stamani. Il Sindaco di Betlemme, Victor Batarseh, in un incontro con il Sindaco di Napoli, Rosa Iervolino Russo, e con Nicola Oddati, ha ufficializzato l’invito alla città di Napoli ad essere presente alla visita pastorale di Benedetto XVI in programma il prossimo maggio. Il workshop iniziato stamani “è solo il primo Forum dei rappresentanti degli enti locali – ha sottolineato Nicola Oddati -. Il percorso del Forum 2013 prevede incontri annuali con rappresentati degli enti locali dedicati ai temi delle aree urbane”. Oddati ha rimarcato la similitudine tra le problematiche esistenti nelle diverse città e le differenze delle criticità che vivono gli Stati centrali. Quindi, l’importanza del confronto tra realtà urbane per trarne esperienze e giungere a soluzioni efficaci. Il Forum, infatti, offre un’occasione importante, prima mancante, per il dialogo. “Ogni amministrazione ha il compito di affrontare piani di sostenibilità sociale – ha dichiarato Alfonsina De Felice, Assessore per le Politiche sociali della Regione Campania – per permettere ai cittadini di conciliare i tempi di lavoro con quelli di formazione, di vita sociale e familiare”. Nel suo intervento, il Presidente del Consiglio comunale di Napoli, Leonardo Impegno, ha ricordato che “la città è il luogo dove si manifesta maggiormente l’esclusione sociale, ma è anche il luogo dove si è riusciti a dare risposte decisive su varie problematiche negli ultimi anni. La sfida delle grandi metropoli deve essere quella di passare da assistenza sociale a costruzione di opportunità: unico modo per creare la vera inclusione”. Il Sindaco, Rosa Iervolino Russo, ha ricordato che il Forum Universale delle Culture non è solo un evento legato al 2013, ma un “percorso” collettivo, che porterà la città di Napoli a crescere insieme ad altre realtà urbane. “La città inclusiva – ha commentato il Sindaco - è il luogo per eccellenza dove garantire la parità sostanziale e concreta dei diritti, superando una concezione di identità nazionale e cittadina chiusa e andando sempre più verso un modello di identità aperta”. Il cambiamento deve partire dai giovani: significativo che il primo grande appuntamento del Forum sia stato l’Accampamento della Pace. Il Sindaco ha poi ricevuto alcuni doni da parte del Sindaco di Betlemme, con il quale si è intrattenuto in un cordiale colloquio a margine dei lavori. La prima giornata dedicata al Forum dei Sindaci è proseguita con la prima delle tre sessioni che costituiscono il workshop incentrata sul tema “Città, nuove e vecchie povertà”. La prima considerazione sul concetto di povertà è quella del Rettore dell’Università “L’Orientale” di Napoli, Lida Viganoni, che ha sottolineato come “il concetto si riferisca non solo ed esclusivamente a condizioni di ritardo economico e di sottosviluppo, ma è sempre più un concetto che si lega per molti aspetti alla modernizzazione ed alla globalizzazione”. A sottolineare gli effetti del mutamento della città industriale, è stato anche l’Ordinario di Geografia urbana e organizzazione territoriale dell’Università Federico II, il Prof. Italo Talia, che si è soffermato sul “formarsi di una città duale in cui i ceti medi e la popolazione occupata in modo stabile, tendono ad uscire dalle aree centrali che vengono interessate da forme di modernizzazione, che attirano, invece, i nuovi immigrati”.   Il dibattito ha poi dato spazio all’intervento del Coordinatore delle relazioni internazionali dell’Associazione delle Municipalità Turche, Muzaffer Baca, che ha posto in evidenza come “il problema dell’esclusione sociale che interessa i grandi Comuni non può essere risolto soltanto col supporto delle risorse municipali, ma anche con un efficace coordinamento con le autorità statali”. “Le città- ha dichiarato in un suo intervento il Responsabile Ufficio Internazionale Organizzazione Città Arabe, Ghassan Samman - rappresentano un motore fondamentale per lo sviluppo”, un obiettivo che può essere raggiunto solo attuando partenariati, accordi, protocolli di cooperazione con associazioni, organizzazioni, Enti Regionali e internazionali.  “La crisi finanziaria- ha continuato Samman- sta determinando un indebolimento dello sviluppo economico, che potrà avere come causa l’aumento del numero delle persone che vivono sotto la soglia della povertà”. Promuovere il dialogo interculturale e lo sviluppo delle realtà locali è l’obiettivo del COPPEM, composto da rappresentanti di città, di regioni, di province del Mediterraneo. La Responsabile Relazioni Esterne del COPPEM, Alessandra Prudente, ha ricordato come “il diritto alla residenza, alla fruizione di spazi pubblici, alla partecipazione e alla istruzione e alla formazione sono i principi generali da applicare a tutte le città”. A illustrare i progetti per uno sviluppo sostenibile delle realtà urbane, è stato il Referente della IV Commissione del COPPEM, Natale Giordano, secondo cui “i flussi migratori contribuiscono a modificare gli aspetti culturali di una città attraverso un principio di integrazione e di dialogo”. In chiusura della prima sessione, l’Assessore Nicola Oddati ha dichiarato che “il tema della povertà si incrocia con altri aspetti fondamentali”. Riconoscimento dei diritti fondamentali, della libertà fondamentale, la possibilità di vivere i propri spazi, le attività commerciali, culturali, religiose liberamente, senza steccati e senza muri, sono considerati dall’Assessore Nicola Oddati i presupposti fondamentali per il costituirsi di città più inclusive. Al centro della seconda sessione del workshop “La Città inclusiva”, le strategie perseguite dalle diverse realtà per garantire le pratiche di inclusione sociale. “La società globalizzata e l’indebolimento della sovranità nazionale – ha spiegato il rettore dell’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa, Francesco De Sanctis - sta determinando una crescente centralità delle realtà locali, che hanno una carica critica nei confronti delle norme omologanti della società globalizzata. In quest’ottica, il Forum si pone come un’occasione di dialogo per risolvere problemi comuni quali la povertà ed emarginazione”. Le scelte di fondo perseguite dalla città di Napoli negli ultimi anni sono state illustrate dall’Assessore Nicola Oddati. “Napoli – ha commentato Oddati - è una città all’avanguardia in diversi settori, quali cultura e formazione, ricerca medica e aerospaziale, artigianato di qualità. A queste eccellenze si contrappongono alcune criticità, a cominciare dal livello di disoccupazione, non in linea con lo standard europeo. La costruzione di condizioni di sviluppo legate a processi di inclusione, la centralità della cultura come fattore identitario e volano di crescita economica, il sostegno attivo alle fasce più deboli della popolazione e la cooperazione con il terzo settore hanno caratterizzato l’azione amministrativa di questi ultimi anni”. Loreto Del Cimmuto, Direttore Generale della Lega delle Autonomie, ha sottolineato che il tramonto del tradizionale modello di Welfare impone una maggiore centralità delle realtà locali nelle politiche di inclusione. Diverse testimonianze sono state presentate in sala. Tra queste, quella dell’egiziano Mohammed Ibrahim El Fayoumi, Presidente del Consiglio Popolare Locale di Qalyubiya, che ha illustrato le strategie governative di inclusione tese a rallentare il declino dei quartieri più poveri. E quella dell’olandese Ian Mans, Presidente della Sezione Olandese del Consiglio dei Comuni e delle Regioni d’Europa (CCRE), che ha sottolineato l’importanza del contrasto al digital divide. La sessione è terminata con gli interventi di Mouloud Med-Meziani, Segretario Generale del Forum Algerino per la Cittadinanza e la Modernità, Victor Batarseh, Sindaco di Betlemme e James Michael Rotundo, Sindaco di Pallsades Park, New Jersey.

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Volontari e mezzi della Protezione Civile all'opera per la rimozione alberi e rami alla base di Ponte Navetta (sezione: Globalizzazione)

( da "Sestopotere.com" del 27-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Volontari e mezzi della Protezione Civile all’opera per la rimozione alberi e rami alla base di Ponte Navetta (27/3/2009 19:03) | (Sesto Potere) - Parma - 27 marzo 2009-Sabato 28 volontari e mezzi della Protezione Civile all’opera per la rimozione alberi e rami alla base di Ponte Navetta. L’assessore Fecci ringrazia Protezione Civile e tecnici comunali. Da un sopralluogo dei tecnici comunali del settore Verde Pubblico è stato riscontrato che, in seguito alle piene dei giorni scorsi, alla base delle arcate di ponte Navetta sono presenti alberi e rami che ostruiscono il regolare flusso d’acqua del torrente Baganza. Pertanto, nella giornata di sabato 28 marzo, verranno eseguiti i lavori messa in sicurezza dell'area, la rimozione di tutto il materiale residuo ora a ridosso delle pile del ponte, la troncatura e l’accatastamento di tutto il legname. L'intervento verrà eseguito interamente da volontari e mezzi dedicati della Protezione Civile. L’attività avrà inizio verso le ore 9 e terminerà nel tardo pomeriggio. Saranno impegnati tredici volontari più due capi squadra per il coordinamento delle operazioni, che opereranno con mezzi già in dotazione al Centro Unificato di Protezione Civile, mezzi idonei a svolgere i lavori in sicurezza. L’Assessore con delega alla Protezione Civile Fabio Fecci ha speso parole di ringraziamento per i volontari della Protezione Civile, per il presidente locale Mirco Carretta e per i tecnici del Comune che seguiranno i lavori nella giornata di sabato. “La Protezione Civile si dimostra sempre solerte e disponibile con l’Amministrazione comunale – ha detto l’assessore Fecci - e anche in questo caso ha risposto tempestivamente alla nostra chiamata. Quello di domani è un intervento di prevenzione in caso di nuove precipitazioni piovose, ma riteniamo che queste sinergie tra Amministrazione e Protezione Civile siano il modo giusto e corretto per servire al meglio la città e i suoi abitanti”.

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Usa/ New York, Freedom Tower ribattezzata One World Trade (sezione: Globalizzazione)

( da "Virgilio Notizie" del 27-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Roma, 27 mar. (Apcom) - Niente Freedom Tower. Il grattacielo che sorgerà a Ground Zero al posto delle Torri Gemelle rase al suolo dagli attentati dell'11 settembre del 2001, si chiamerà semplicemente One World Trade Center. A deciderlo, secondo il sito Newsday, è stata l'agenzia che controlla i lavori di ricostruzione di Ground Zero, ovvero la Port Authority. Il motivo della decisione? Steve Sigmund, portavoce dell'agenzia, si è limitato a dire che lo scambio dei nomi è stato deciso per ragioni di marketing. Il grattacielo, che ha un valore di 3,1 miliardi di dollari, dovrebbe essere completato nel 2013. Intanto arriva anche la notizi del primo leasing prenotato. Si tratta della società immobiliare cinese Vantone Industrial Company, che ha raggiunto un accordo per prendere in affitto i piani che vanno dal 64esimo al 69esimo per un periodo di tempo di 23 anni. Vantone vuole creare un centro culturale e di affari per le società cinesi che hanno rapporti commerciali con gli Stati Uniti e per le società Usa che lavorano in Cina.

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G8/ Scienza, produrre energia "carbonfree" e fonti (sezione: Globalizzazione)

( da "Virgilio Notizie" del 27-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Roma, 27 mar. (Apcom) - Energia e migrazione, sono stati questi i due temi sui quali accademici ed esperti internazionali che hanno partecipato ieri e questa mattina al vertice mondiale sulle emergenze planetarie, che si è appena concluso all'Accademia dei Lincei, hanno discusso per preparare un documento nel quale indicare le possibili linee di azione da consegnare questo pomeriggio al Presidente della Repubblica Napoletano e, più tardi a luglio, ai capi di stato e di governo del G8 politico che si terrà alla Maddalena. All'incontro sulle principali emergenze del nostro pianeta e le possibili strategie hanno preso parte i rappresentanti delle Accademie delle Scienze dei paesi del G8+5 (Italia, Usa, Francia, Germania, Giappone, Canada, Inghilterra, Russia, più Brasile, Cina, India, Messico, Sud Africa ed Egitto in veste di osservatore), che su richiesta dei politici , hanno messo a punto un documento, non ancora definitivo, corredato da documentazione scientifica e tecnologica. Soluzioni energetiche in funzione dell'evoluzione climatica. E' questa la tendenza seguita dagli esperti per arrivare, con faticose correzioni di rotta durante le discussioni, a delle proposte. "Attualmente - ha spiegato in conferenza stampa Sergiò Carrà, Politecnico di Milano - il 90% circa dell'energia è prodotta da combustibili fossili, come carbone, metano e petrolio, che però producono attraverso la combustione anidride carbonica che lentamente si accumula nell'atmosfera . Se questo accumulo procede in modo irreversibile potrebbe portare a situazioni difficilmente controllabili". L'imperativo ribadito nell'ambito di questo summit è stato, dunque, oltre all'efficienza e al risparmio energetici, quello di produrre energia "carbonfree" (senza emissione di CO2) e, al contempo, sequestrare e seppellire l'anidride carbonica ancora prodotta dai processi di combustione. Per quanto riguarda questo primo capitolo, il modo più semplice per procedere alla cattura e al seppellimento di CO2 è necessario, ha detto Carrà, che i processi di combustione convergano verso un impianto centralizzato , solo in questo modo le emissioni inquinanti possono essere catturate e trattate con lavaggi fatti con delle sostanze assorbenti. In questo modo la CO2 viene seppellita attraverso sistemi di pompaggio nella profondità di cavità geologiche o grotte sotterranee o, addirittura, in vecchi serbatoi di petrolio. "Questi processi - ha spiegato Carrà - sono ancora in fase di studio da parte delle industrie petrolifere potrebbero costituire una prospettiva interessante, tenendo conto però che l'energia potrà costare di più". L'altra strada è quella delle energie rinnovabili: il vento, il solare e le biomasse. Relativamente al vento, ha detto Carrà, negli ultimi anni si è capito che è una fonte a buon mercato, ma non è una prospettiva illimitata ed è molto legata alla zona geografica. La soluzione più promettente è il solare, una fonte che manda sulla Terra una quantità di energia che è quattro ordini superiore a quella che corrisponde il fabbisogno energetico umano. L'utilizzo di questa fonte offre prospettive innovative, oltre l'utilizzo più banale che è quello di scaldare l'acqua, che è l'utilizzo del fotovoltaico sul quale si stanno facendo ricerche per avere rese elevate di cattura di energia solare a costi bassi. Si prevede che entro 10-20 anni si potrà arrivare a produrre con efficienza elettricità da fonte solare a costi contenuti . La prospettiva più ambiziosa potrebbe essere quella di simulare, suggerisce Carrà, la fotosintesi, un processo di sintesi naturale che la natura ha raffinato in almeno due miliardi di anni . Queste sono le prospettive che si stanno aprendo e l'energia solare riveste un interesse enorme anche per la sua tecnologia dall'alto contenuto scientifico. "In tutto questo c'è un aspetto che vorrei sottolineare - ha concluso Carrà - tutte queste fonti di energia alternative , compreso il nucleare, producono energia elettrica, e lo sviluppo delle tecnologie, richiede necessariamente lo sviluppo delle infrastrutture per il trasporto, la conservazione e la distribuzione. Ritengo che se non si entra in questo ordine di idee sarà impossibile modificare il modo di produrre energia e il suo utilizzo ed evoluzione delle tecnologie".

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USA/ SAN FRANCISCO, IMPORTA PLETTRI GUSCIO TARTARUGA, INCRIMINATA (sezione: Globalizzazione)

( da "Wall Street Italia" del 27-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Usa/ San Francisco, importa plettri guscio tartaruga, incriminata di Apcom Per commercio illegale con specie protette -->San Francisco, 27 mar. (Ap) - Un gran giurì federale di San Francisco ha incriminato la 54ennne Qing Song per commercio illegale di specie protette, dopo che la donna aveva importato dalla Cina dei plettri per chitarra in guscio di tartaruga embricata, una specie di tartaruga marina a rischio di estinzione. La legge statunitense non permette di commerciare specie a rischio senza un'autorizzazione che ne attesti la necessità per motivi di ricerca scientifica o altre ragioni comunque non commerciali. Alcuni chitarristi ricercano i plettri in guscio di tartaruga perché produrrebbero un suono superiore a quelli di plastica utilizzati normalmente.

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USA/ NEW YORK, FREEDOM TOWER RIBATTEZZATA ONE WORLD TRADE CENTER (sezione: Globalizzazione)

( da "Wall Street Italia" del 27-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Usa/ New York, Freedom Tower ribattezzata One World Trade Center di Apcom E la cinese Vantone è la prima a prenotarsi -->Roma, 27 mar. (Apcom) - Niente Freedom Tower. Il grattacielo che sorgerà a Ground Zero al posto delle Torri Gemelle rase al suolo dagli attentati dell'11 settembre del 2001, si chiamerà semplicemente One World Trade Center. A deciderlo, secondo il sito Newsday, è stata l'agenzia che controlla i lavori di ricostruzione di Ground Zero, ovvero la Port Authority. Il motivo della decisione? Steve Sigmund, portavoce dell'agenzia, si è limitato a dire che lo scambio dei nomi è stato deciso per ragioni di marketing. Il grattacielo, che ha un valore di 3,1 miliardi di dollari, dovrebbe essere completato nel 2013. Intanto arriva anche la notizi del primo leasing prenotato. Si tratta della società immobiliare cinese Vantone Industrial Company, che ha raggiunto un accordo per prendere in affitto i piani che vanno dal 64esimo al 69esimo per un periodo di tempo di 23 anni. Vantone vuole creare un centro culturale e di affari per le società cinesi che hanno rapporti commerciali con gli Stati Uniti e per le società Usa che lavorano in Cina.

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La 77 de ani, mogul in industria binelui (sezione: Globalizzazione)

( da "Romania Libera" del 27-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

> Cititi online anunturile din ziarul “Romania libera”: Mii de bolnavi in stare grava si-au gasit alinarea datorita eforturilor unei femei cu inima mare: Mariane Caspari La 77 de ani, mogul in industria binelui Pentru a strange fonduri, Maia scrie rapoarte de activitate, aplica pentru proiecte europene si participa la conferinte internationale Dan Gheorghe Miercuri, 25 Martie 2009 Una dintre cele mai active organizatii neguvernamentale care ajuta oamenii cu boli grave este condusa de o femeie de etnie germana din Medias, in varsta de 77 de ani, bolnava de diabet si aproape nevazatoare. Asociatia de Autoajutorare a Diabeticilor si Bolnavilor Oncologici a luat nastere in 1990, atunci cand Mariane Caspari, care lucra pe vremea aceea in contabilitate, s-a hotarat sa-si schimbe viata si sa se dedice salvarii bolnavilor de cancer si diabet. "Cand a cazut comunismul, am simtit o eliberare. Simteam ca pot face multe lucruri", explica acum "Maia", asa cum este cunoscuta in Medias, de ce a ajuns sa se implice in aceasta activitate. Pana astazi Mariane Caspari a ajutat mii de oameni: a strans bani pentru copiii care sufereau de leucemie, a facut rost de proteze pentru bolnavi cu membrele amputate sau a asigurat medicamente celor care nu-si permiteau nici un tratament. In ciuda varstei inaintate, Mariane are programul foarte incarcat. Scrie rapoarte de activitate, face proiecte de finantare europeana, iar in fiecare an pleaca in strainatate, la diverse conferinte, pentru a convinge oamenii de afaceri sa doneze bani asociatiei sale. Mariane nu se considera insa o eroina. "Ce-am facut doar asa important? Am ajutat oamenii. Atat.", spune simplu "Maia" din Medias. Din 1990 incoace, mii de oameni au fost ajutati de Mariane Caspari. In Medias i se spune "Maia" sau "Mama". Datorita ei au venit in Romania sute de tone de ajutoare din strainatate. Ca o raza de speranta pentru cei bolnavi de cancer, de diabet, pentru cei cu maini sau picioare amputate. Copiii loviti de boli incurabile au fost trimisi la tratament in strainatate pe banii adunati de aceeasi "Maia". Tot la insistenta ei au venit de peste hotare TIR-uri cu ajutoare pentru sinistratii din Moldova sau din Transilvania, dupa inundatiile care au lovit acele zone. Cu sase ani in urma, Guvernul Romaniei a declarat organizatia infiintata de Mariane Caspari drept o institutie de utilitate publica. Aceasta este Asociatia de Autoajutorare a Diabeticilor si Bolnavilor Oncologici. Familie atestata din 1691 La vechea primarie. Acolo trebuie sa ajungem in Medias. Pe stradutele inguste si curate, printre casele viu colorate, care iti dau, asa, un aer tineresc, desi zidurile sunt batrane. Un gang intunecos ne conduce din strada spre o curte interioara, iar intr-un colt o usa din lemn, micuta, cu o placa alaturi, pe care scrie numele organizatiei, ne anunta ca am ajuns in locul dorit. Batem la usa, intram intr-o incapere mica, iar dintr-o camera alaturata rasare imediat o femeie cu parul scurt, blond, cu ochi albastri, care se indreapta agale spre noi. Trebuie sa se apropie mult ca sa ne distinga fetele. "Pentru mine ati facut atata drum?", e un fel de a incepe discutia ca si cum ne-ar da de inteles ca nu se considera o vedeta demna de paginile unui ziar. Ne invita sa stam pe cate un scaun. Ea ramane in picioare. "Mie asa imi place sa stau, in picioare. Nu pot sa stau jos", ne anunta gazda, care avea pregatite si cafelele. Doar stia exact cand vom ajunge la Medias, la ora 15.00 fix, cum stabiliseram initial. Precizie germana, pe care am respectat-o, evident, ca doar avem in fata noastra o nemtoaica. "Sunt un ultim vlastar al unui trib foarte obosit", ne explica plastic faptul ca familia ei de sasi, unul dintre cele mai vechi neamuri din Medias, e atestata inca din 1691. "Ajut oamenii pentru ca sunt crestina" Mariane Caspari ne explica cum a infiintat asociatia. "Simt nevoia sa ajut oamenii, pentru ca sunt crestina. E o munca atat de frumoasa!", ne explica pe scurt viata ei. "Nu conteaza cati oameni ajuti, ci sa ai satisfactia ca ai ajutat. Ma culc in fiecare seara cu inima implinita", conchide. si daca tot e sasoaica, ne spune un proverb german: "Cand te crezi foarte necajit, du-te in casa altuia". si uite asa au tot batut la usa "Maiei" mii de oameni cu probleme. Din toata tara. Ani la rand. Ca sa-i ajute. Majoritatea romani. Ei nu stiau proverbul german… O noua viata de la 58 de ani "Maia" a vazut multi oameni necajiti in jurul ei. Mai ales cei bolnavi de cancer si de diabet. Ea insasi e bolnava de diabet de 30 de ani incoace. A ajuns sa-si faca trei injectii cu insulina in ziua de azi. Ne povesteste ca multi din familia ei au fost bagati in pamant de aceste boli. "Mama a murit de cancer, tata a fost diabetic, fratele meu a fost diabetic." Toti s-au dus in lumea dreptilor. "Maia" are o fata, plecata in Germania inca din 1990. E profesoara acolo. "Mama" sa fie batrana? Are 77 de ani. Dar nu-i dai varsta asta dupa vorba insufletita. Zice ca a muncit o viata intreaga. De la 15 ani s-a angajat. Mai intai ca dactilografa, apoi a evoluat spre contabilitate. A venit anul 1990. Avea pe atunci 58 de ani. "Am simtit atunci, cand a cazut comunismul, asa, o eliberare. Simteam ca pot face atat de multe lucruri", a fost sentimentul unui om care dorea sa ia viata de la capat, chiar daca ajunsese la aproape 60 de ani. si exact asta a facut. A pus mana pe telefon si a sunat la neamurile si cunostintele ei din Germania. Pentru ajutoare. Sa fie trimise romanilor medicamente, imbracaminte, de toate. Iar la data de 19 ianuarie 1990 a fost infiintata asociatia pe care "Maia" o conduce si azi. "O conduc prin telecomanda acum", glumeste din nou. Apoi scoate din poseta stampila organizatiei, ca sa ne arate cine-i seful, cu toate ca are in jurul sau 23 de voluntari, de prieteni mai bine zis, "familia mea", completeaza Mariane, oameni care se ocupa de treburile asociatiei. Chiar daca are vederea din ce in ce mai slaba, de trei ani incoace, e mereu prezenta la sediu, conform programului. E tot timpul cineva langa ea care o conduce, fie la birou, fie la cumparaturi. "Maia" nu asteapta sa faca altii treburile pe care ea insasi considera ca inca le mai poate face singura. "Nu ma opresc decat la moarte. si in sicriu voi avea stampila organizatiei", rade din nou. Sacul de dormit Erau primele zile ale lui 1990. Au inceput sa vina ajutoarele solicitate. Acasa la "Maia" a fost pentru inceput sediul organizatiei sale, timp de un an si jumatate. Munti de imbracaminte, conserve, medicamente, toate depozitate in locuinta sa. si-a dat seama atunci, la primul transport, ca mancarea fusese pusa chiar langa soba din casa. Femeia n-a mai facut focul zile in sir. S-ar fi stricat alimentele pana sa fie impartite la oameni. Ce-a facut "Maia"? si-a petrecut noptile infofolita intr-un sac de dormit. Asa s-a si imbolnavit de gripa. "Tin minte ca eram tare bolnava cand am facut platforma-program a asociatiei", zice. Apoi o intreb care sunt cele mai importante puncte din statutul organizatiei sale. "Ajutor umanitar si scoaterea pacientilor din singuratate." Mariane se considera si ea, inainte de toate, o pacienta, fiind diabetica. Povesti cutremuratoare Aproape ca ti se face pielea de gaina cand auzi cine sunt cei care au fost ajutati de "Maia" de-a lungul timpului. Iata un exemplu – sot si sotie. Ea, cu ambii sani amputati din cauza cancerului. El, cu ambele picioare taiate. Copiii lor, someri. Aveau nevoie de hrana si medicamente. Femeia a primit o proteza mamara. Pe urma vine amintirea Georgianei. O fata de 18 ani care aproape orbise. "Ma strangea in brate si-mi spunea ca ea nu mai vrea sa traiasca asa", povesteste gazda noastra. Fata a fost dusa la un spital din Ungaria. Dupa ce a fost operata, "Maia" s-a dus la ea la spital. "Mi-a spus ca a inceput sa vada din nou. A fost un lucru minunat", iar pe fata femeii rasare o raza de soare. Ramane cu ochii departe, de parca ar fi din nou acolo, langa patul acela de spital. Alta poveste – un copil din Pitesti, bolnav de leucemie. Avea nevoie de un transplant de maduva, in strainatate. Mariane a sunat pe la diverse organizatii umanitare din Germania, Austria si Italia. A reusit sa adune banii necesari operatiei si tratamentului – 135.000 euro –, apoi copilul a fost salvat. Cand s-a intamplat asta? "Acum vreo doi ani. Nu mai tin minte exact. Nu pot sa-i tin minte pe toti cei pe care i-am ajutat", ne explica femeia ca pana si faptele bune se topesc la un moment dat in uitare, in lumea asta mare. Apoi isi aminteste de prietenii ei, tiganii. "Ei mi-au spus prima oara «Mama», dupa cate am facut pentru ei. Numele asta – «Mama» – e ca o medalie pentru mine", adauga ea. Rapoarte de activitate Ziua era alaturi de bolnavi, noaptea scria rapoarte. Ani la rand. Trebuie sa dai cu subsemnatul catre sponsorii tai din strainatate, sa le arati ce-ai facut cu fiecare lucru pe care ti l-au donat. Se primeau vreo sase transporturi pe an. Plus ca din 2003, de cand organizatia e de utilitate publica, trebuie publicat in fiecare an un raport de activitate in Monitorul Oficial. Multa hartogaraie. Daca ar fi numai asta, sa zici ca te descurci cumva. "Maia" trebuia sa plece si in strainatate, an de an, sa tina conferinte in fata oamenilor de afaceri, sa-i convinga sa doneze bani. "Esti nemtoaica. De ce ajuti romanii?" Altadata, cand era in Germania, "Maia" isi aminteste ca a fost intrebata cam asa: "Tu esti nemtoaica, de ce ii ajuti atat de mult pe romani?" La care sasoaica din Medias a raspuns imediat: "Eu sunt cetatean al Romaniei". Un singur lucru a suparat-o in relatia ei cu unii dintre donatorii de bani – oamenii aceia ar fi vrut ca, in schimbul ajutoarelor, sa fie promovata peste hotare o imagine cat mai urata despre Romania, cu mizerie, cu oameni necajiti, cu tot felul de nenorociri. "M-a deranjat mult ca se dorea sa aratam ce e rau in tara mea, ca sa atragem in felul asta sponsori. N-am fost de acord sa promovez o asemenea imagine negativa", e categorica romanca. Mariane zice ca se trage dintr-o familie de negustori. Poate tocmai de aceea a avut darul acesta al discursului, "talentul de a-i convinge pe oameni sa ajute", cum spune ea. A vorbit chiar si atunci cand boala ar fi tintuit-o la pat, in mod normal. Asa cum s-a intamplat in 2002, pe scena Operei din Cluj, la un congres international de diabetologie. Trebuia sa fie prezenta acolo, cu atat mai mult cu cat este presedinta sectiunii romane a Organizatiei Internationale pentru Drepturile Omului, la care s-a adaugat implicarea sa in activitatea Federatiei Romane de Diabet, Nutritie si Boli Metabolice. "Aveam febra 40 de grade. Gura e buna la mine, indiferent cat sunt de bolnava", mai spune "Maia". Fara memorii E mare familia "Maiei". A reusit sa stranga in jurul ei 700 de membri, 80% din ei fiind diabetici, iar restul bolnavi de cancer. Au organizat ani la rand sarbatori de Craciun si pentru copiii diabetici, seropozitivi sau bolnavi de cancer. Despre unii, din pacate, se vorbeste azi la timpul trecut. Sa-si scrie memoriile. Asa o indeamna prietenii pe "Maia". Dar ea nu vrea. Zice ca nu are ce sa scrie. "Ce-am facut? Am ajutat oamenii. Atat", spune simplu Mariane Caspari. » Proiecte europene Cel mai bun lucru in vremurile astea de criza este autoajutorarea. Nu se mai strang bani in Occident. Nici de la autoritatile romane nu vin bani, desi organizatia "Maiei", care e de utilitate publica, are dreptul la fonduri de la bugetul statului. Daca a vazut cum e situatia, Mariane Caspari s-a apucat sa scrie proiecte europene. Doar nu degeaba a urmat, dupa 1990, cursuri postuniversitare de management. A reusit in acest fel, de cativa ani incoace, sa intocmeasca documentatia pentru 43 de programe, din care cinci au devenit deja operationale. Cabinetul medical al asociatiei are aparatura pentru investigatii amanuntite la ochi si rinichi, dar si pentru glicemie. Farmacia din acelasi loc a primit girul Ministerului Sanatatii pentru medicamentele venite din ajutoare. S-a deschis o scoala pentru femeile care vor sa se califice in meseria de asistent la domiciliu, in cazul bolnavilor cazuti la pat. Se tin cursuri si pentru suferinzii de diabet, astfel incat acestia sa invete cum, cat si ce sa manance. si ce a mai realizat Mariane? A oferit mobilier nou pentru toate scolile din Medias. Din aceeasi categorie: Aurora Banatului, in agonieCarute vandute pe InternetO tara adunata intr-o casa Voteaza

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Obama: (sezione: Globalizzazione)

( da "Corriere.it" del 27-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

«Il nostro obiettivo è sconfiggere la rete terroristica» Obama: «Al Qaeda prepara un attacco» «La zona tra Afghanistan e Pakistan è la più pericolosa per gli americani». Islamabad: «Approccio positivo» Barack Obama (Ap) WASHINGTON - Al Qaeda è ancora attiva e dai santuari in Pakistan «sta preparando un attacco» contro il territorio americano. Barack Obama, annunciando la nuova strategia anti-terrorismo degli Usa, lancia l'allarme. «L'obiettivo primario - ribadisce il presidente - è quello di smantellare» la rete terroristica di Osama bin Laden. Ma per raggiungere questo scopo sarà cruciale il ruolo di Islamabad. «Il confine tra Afghanistan e Pakistan - spiega - è la zona più pericolosa del mondo per gli americani». AFGHANISTAN - «Secondo numerose analisi dell'intelligence Al Qaeda sta progettando attacchi contro gli Stati Uniti dal suo rifugio in Pakistan» spiega Obama. E anche in Afghanistan la situazione sta diventando sempre più pericolosa: «Il 2008 è stato l'anno con più caduti americani nella guerra». Saranno inviati 4 mila soldati come addestratori delle forze di sicurezza locali e ci sarà un maggiore impegno civile. «Accelereremo il nostro sforzo per creare un esercito afghano con 134 mila unità e una forza di polizia con almeno 82 mila unità in modo da affidare sempre più la responsabilità della sicurezza alle forze locali». Obama ha ordinato l'invio di altri 17 mila soldati in Afghanistan. «Questo incremento servirà anche a dare più sicurezza in vista delle elezioni presidenziali del prossimo agosto». Gli Stati Uniti non chiuderanno gli occhi sulla corruzione in seno al governo di Kabul soprattutto ora che l'Afghanistan potrà beneficiare di un maggiore aiuto. PAKISTAN - Ma il destino dell'Afghanistan, ripete Obama, è legato a quello del Pakistan. Da una parte Islamabad deve dimostrate il suo impegno contro i terroristi, dall'altra gli Usa si impegnano a fornire al Pakistan un miliardo e mezzo di dollari all'anno per cinque anni. «Serviranno a costruire scuole, strade e ospedali e a rafforzare la democrazia». IL PIANO - Nel presentare il suo «piano complessivo» per l'Afghanistan e il Pakistan, Obama afferma che in quei due Paesi è in gioco la sicurezza degli Stati Uniti e del resto della comunità internazionale. «A Kabul bisogna fare di tutto perché il governo non cada sotto i talebani e riesca a bloccare Al Qaeda, altrimenti il Paese sarà la base di terroristi che ci vogliono uccidere». GRUPPO DI CONTATTO - Obama annuncia poi che, assieme alle Nazioni Unite, gli Usa daranno vita a un nuovo Gruppo di contatto per l'Afghanistan e il Pakistan: gli alleati della Nato, gli Stati dell'Asia centrale, le nazioni del Golfo e l'Iran, la Russia, l'India e la Cina. ISLAMABAD E KABUL - Il Pakistan saluta come «molto positivo» il programma, ha detto il ministro degli Esteri Shah Mahmud Qureshi. Plauso anche dall'Afghanistan: secondo il presidente Karzai la nuova strategia aumenta le possibilità di successo contro la minaccia del terrorismo e della guerriglia. ITALIA E FRANCIA - Per l'Italia il ministro degli Esteri Franco Frattini dice che «la Ue è davvero unita nel considerare la svolta degli Stati Uniti in Afghanistan importante e condivisibile» e il governo francese ha espresso soddisfazione per la nuova strategia Usa, nel quadro di un ruolo rafforzato delle Nazioni Unite. SERVIZI PAKISTANI APPOGGIANO AL QAEDA - Ci sono «segnali» che elementi dei servizi segreti pakistani sostengano Al Qaeda e i talebani. Lo ha dichiarato l'ammiraglio Mike Mullen, capo degli stati maggiori riuniti americani. Secondo il New York Times ci sono prove di incontri di agenti pakistani con i comandanti talebani per discutere se intensificare gli attacchi in vista delle elezioni presidenziali afghane. stampa |

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Usa/ San Francisco, importa plettri guscio tartaruga, (sezione: Globalizzazione)

( da "Virgilio Notizie" del 27-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

San Francisco, 27 mar. (Ap) - Un gran giurì federale di San Francisco ha incriminato la 54ennne Qing Song per commercio illegale di specie protette, dopo che la donna aveva importato dalla Cina dei plettri per chitarra in guscio di tartaruga embricata, una specie di tartaruga marina a rischio di estinzione. La legge statunitense non permette di commerciare specie a rischio senza un'autorizzazione che ne attesti la necessità per motivi di ricerca scientifica o altre ragioni comunque non commerciali. Alcuni chitarristi ricercano i plettri in guscio di tartaruga perché produrrebbero un suono superiore a quelli di plastica utilizzati normalmente.

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