CENACOLO DEI COGITANTI |
Calano
i contributi, una commissione distribuirà fondi alla Protezione civile
( da "Corriere
delle Alpi" del 26-02-2009)
Argomenti: Cina Usa
Abstract: una commissione distribuirà fondi alla Protezione civile
CSV BELLUNO. Dal 1997 al 2008 il Csv di Belluno ha stanziato a favore delle
associazioni di Protezione civile 625.669 euro. Una cifra importante, che
rappresenta il 16,98% dei complessivi 3 milioni 683.682 euro che il Csv di Belluno
ha deliberato in dieci anni alle associazioni della provincia.
Obama
riceve Taro Aso: <Tokyo è fondamentale>
( da "EUROPA
ON-LINE" del 26-02-2009)
Argomenti: Cina Usa
Abstract: e con il viaggio a Washington Aso vuole ribadire il ruolo
di punta giapponese nelle relazioni tra Usa ed Asia, nonostante il peso
crescente della Cina. La vicinanza tra le due coste del Pacifico è sottolineata
anche dalla presenza di circa 50.000 soldati americani sul suolo giapponese, ma
soprattutto dallo stretto legame economico tra i due paesi.
La
crisi: il dibattito - 4 ( da "Cittadino, Il"
del 26-02-2009)
Argomenti: Cina Usa
Abstract: dei campi Prima è stata la globalizzazione selvaggia.
Adesso è la crisi, selvaggia e globale anch'essa. Comunque la si veda, anche
l'agricoltura non sta passando un bel momento. Nonostante a livello nazionale
sia uno dei pochi settori, se non l'unico, che non abbia registrato una contrazione
del prodotto interno lordo, nel nord e nel Lodigiano ci sono problemi pesanti
su molti *
La
crisi economica spegne anche i sigari cubani
( da "Giornale
di Brescia" del 26-02-2009)
Argomenti: Cina Usa
Abstract: anche se non mancano i nuovi mercati, in primo luogo
l'onnipresente Cina. A preoccupare i principali marchi di sigari dell'Avana
(che prima facevano capo a diversi proprietari, mentre da qualche tempo fanno
parte di una società al 51% dallo Stato) sono gli ultimi dati delle vendite,
pubblicati proprio in occasione del «Festival».
niente
protezionismo la crisi è un'opportunità - dal corrispondente
( da "Nuova
Venezia, La" del 26-02-2009)
Argomenti: Cina Usa
Abstract: ha detto Obama ricordando che è la Cina, non gli Stati
Uniti, il paese che si sta impegnando in questa direzione. «Siamo stati noi a
inventare l'energia solare eppure adesso siamo indietro rispetto alla Germania
e al Giappone. E le auto ibride che escono dalle nostre catene di montaggio
usano batterie fatte in Corea».
L'inaugurazione
della centrale nucleare iraniana (made in Russia) di Bushehr, ritardata di tre
anni grazie a un'infinita querelle tra Mosca e Teheran, è un altro piccolo
passo vers ( da "Riformista, Il"
del 26-02-2009)
Argomenti: Cina Usa
Abstract: una lista di aziende e persone compilata dalla troika
europea che - assieme a Usa, Russia e Cina - gestisce il dossier nucleare
iraniano (Germania, Francia, Gran Bretagna) vorrebbe colpire con un nuovo giro
di sanzioni. Tale è la confusione sotto il cielo che, secondo le nostre fonti,
gli Usa sarebbero riluttanti di fronte alla linea dura europea.
Vengo a
raccontarvi la mafia globalizzata ( da "Nuova Ferrara, La"
del 26-02-2009)
Argomenti: Cina Usa
Abstract: raccontarvi la mafia globalizzata» A Migliarino arriva
Rita Borsellino: non lasciamo soli magistratura e inquirenti «Mio fratello
Paolo diceva che serve il movimento culturale» SERGIO ARMANINO MIGLIARINO.
«Vengo a raccontare come la mafia non sia più "Totò e lupara", ma
manager dai colletti bianci e il pc sotto braccio, come le mafie si siano
globalizzate e abbiano stretto alleanze»
Protezionismo,
ricetta per abbattere i diritti ( da "Manifesto, Il"
del 26-02-2009)
Argomenti: Cina Usa
Abstract: Qualcuno crede che i consumatori possano decidere di
acquistarlo nell'ambito dell'Ue e non in Cina, con quel che costa da noi
produrre l'acciaio? Giusto, al massimo i nostri padroni tenteranno di imitare i
cinesi abbattendo salari e diritti. Proprio come capita dalle parti di Obama.
Atomi
in salsa francese ( da "Manifesto, Il"
del 26-02-2009)
Argomenti: Cina Usa
Abstract: proposto dal presidente Obama sono proprio fonti
rinnovabili e efficienza che possono essere oggetto di uno scambio tecnologico
con la Cina, uno dei maggiori finanziatori del debito Usa. Cosa che lascia ben
sperare nella trattativa per il clima globale, che vedrà in dicembre una
importante tappa nella conferenza di Copenhagen in cui è in gioco il futuro del
Protocollo di Kyoto.
La
percentuale degli alunni stranieri nelle scuole del Circeo cresce in maniera
esponenziale... ( da "Messaggero, Il (Latina)"
del 26-02-2009)
Argomenti: Cina Usa
Abstract: globalizzazione, migrazioni, processi e sistemi formativi,
emergenze educative, bisogni formativi e culturali. Quattro gli incontri
previsti oggi, il 12 e 26 marzo ed il 21 maggio, dalle 16 alle 19. Si discuterà
di "Educazione, didattica e mediazione interculturale" con il
professor Massimiliano Fiorucci;
domani
( da "Eco
di Bergamo, L'" del 26-02-2009)
Argomenti: Cina Usa
Abstract: Le ventisette Europe di fronte alla crisi della
globalizzazione». La professoressa Grazia Borgna, direttore del Centro studi
internazionali Einstein del Movimento federalista europeo, parlerà di «Verso un
nuovo sviluppo reale: l'integrazione sociale e l'Unione europea». Introdurranno
il dibattito il presidente della sezione di Bergamo, l'avvocato Ennio Bucci,
A Tokyo
mai così alto il deficit commerciale
( da "Sole
24 Ore, Il" del 26-02-2009)
Argomenti: Cina Usa
Abstract: La domanda estera è crollata nelle tre principali aree:
-52,9% verso gli Usa, - 47,4% verso l'Europa e -46,7% verso l'Asia, con uno
spiccato deficit nei confronti della Cina che rappresenta il 60% del disavanzo
totale. Verso l'Italia l'export si è esattamente dimezzato (-50,6%) a fronte di
un calo del 34,7% dell'import.
Gli Usa
non saranno protezionisti ( da "Sole 24 Ore, Il"
del 26-02-2009)
Argomenti: Cina Usa
Abstract: Gli Usa non saranno protezionisti» Washington difenderà il
libero scambio nonostante il Buy American Adriana Cerretelli BRUXELLES. Dal
nostro inviato è emergenza protezionismo, dentro e fuori dall'Europa. Catherine
Ashton, 52 anni, la baronessa inglese che nell'ottobre scorso ha sostituito
Peter Mandelson come commissario Ue al Commercio,
il
dipartimento di stato usa ci ripensa "il regime cinese vìola i diritti
umani" ( da "Repubblica, La"
del 26-02-2009)
Argomenti: Cina Usa
Abstract: Esteri Washington Il Dipartimento di Stato Usa ci ripensa
"Il regime cinese vìola i diritti umani" WASHINGTON - Cina e Russia
hanno ancora molto cammino da fare sulla strada della tutela dei diritti umani:
nel suo rapporto annuale sulla situazione in 190 Paesi del mondo, Washington è tornato
a puntare l´indice su alcuni dei tradizionali obiettivi.
<Non
è colpa della Cina ma della crisi di idee>
( da "Corriere
del Veneto" del 26-02-2009)
Argomenti: Cina Usa
Abstract: negli Stati Uniti «Non è colpa della Cina ma della crisi
di idee» VENEZIA – Il suo nome compare accanto a quello del regista Pedro
Almodovar e al direttore d'orchestra Riccardo Muti nella lista dei premiati
della Boston Academy of Arts and Science. E' stato insignito del titolo di
Colonel of Kentucky insieme al pugile Mohammed Alì,
Una
pioggia di fondi per andare all'estero
( da "Resto
del Carlino, Il (Ferrara)" del
26-02-2009)
Argomenti: Cina Usa
Abstract: Usa , Canada, Messico, Brasile, Marocco, Tunisia, Egitto,
Arabia Saudita, Emirati Arabi, India, Cina, Giappone. Saranno, inoltre,
privilegiate le imprese femminili, le imprese che abbiano ottenuto, entro il 31
dicembre 2009, la certificazione SA 8000 (responsabilità sociale d'impresa) da
parte di un organismo accreditato ed i progetti presentati in forma aggregata
da almeno tre imprese.
Da
Henry a Hillary ( da "Corriere della Sera"
del 26-02-2009)
Argomenti: Cina Usa
Abstract: il disgelo tra gli Usa e la Cina maoista fu preceduto
dalla prima visita di atleti americani a Pechino (giocatori di ping pong, sulla
copertina di Time), che aprì la strada alla storica visita di Nixon, preparata
da Kissinger (1972) Diplomazia del cappotto Così un commentatore ha definito il
viaggio di Hillary, notando il cappotto con stampa «
<Emergenza
diritti umani> Il Dipartimento di Stato corregge la <linea Clinton>
( da "Corriere
della Sera" del 26-02-2009)
Argomenti: Cina Usa
Abstract: Il rapporto: «Usa in prima linea contro i soprusi» La Cina
accusata di violazioni, mentre nella sua visita Hillary aveva anteposto gli
interessi economici. Il «New York Times»: «Questa Realpolitik non è nuova» DAL
NOSTRO CORRISPONDENTE NEW YORK — «I diritti umani in Cina restano precari e in
alcuni casi sono peggiorati».
Obama è
pronto a riscriverei princìpi di Wall Street
( da "Secolo
XIX, Il" del 26-02-2009)
Argomenti: Cina Usa
Abstract: Il gruppo del G20 - di cui fanno parte gli Usa e
importanti economie europee, ma anche economia in ascesa come la Cina - sta
pensando a come ridisegnare il sistema di regole finanziarie pensato in gran
parte dopo la fine della Seconda guerra mondiale durante la conferenza di
Bretton Woods nel 1944.
Pechino.
Cina accusa Usa di interferenze politiche
( da "AudioNews.it"
del 26-02-2009)
Argomenti: Cina Usa
Abstract: Cina accusa Usa di interferenze politiche 09.17: 'Da Washington
troppe interferenze negli affari interni cinesi'. Così, in una nota ufficiale,
Pechino replica agli Stati Uniti dopo la diffusione del rapporto del
dipartimento di Stato americano che denunciava violazioni dei diritti umani da
parte del governo di Pechino.
Polemica
Pechino-Washington su rapporto diritti umani in Cina
( da "Reuters
Italia" del 26-02-2009)
Argomenti: Cina Usa
Abstract: - La Cina ha protestato oggi contro le critiche
statunitensi sul rispetto dei diritti umani nel Paese asiatico, affermando che
gli Usa dovrebbero prima di tutto guardare in casa loro. Ieri il dipartimento
di Stato americano ha pesantemente criticato Pechino, affermando che l'arresto
e le vessazioni contro i dissidenti,
Cybersicurezza,
nuovi compiti per Nsa da Obama ( da "Reuters Italia"
del 26-02-2009)
Argomenti: Cina Usa
Abstract: cui Russia e Cina, possono danneggiare elementi
dell'infrastruttura informativa Usa", ha detto Blair. "La cyberdifesa
non è un soluzione definitiva: richiede un investimento continuo". In
ballo ci sono miliardi di dollari. Le società appaltanti della Difesa Northrop
Grumman, Lockheed Martin e Boeing, stanno lavorando a progetti segreti di
cybersicurezza per conto del governo Usa.
Obama
convincentema l'economia è un rebus ( da "Secolo XIX, Il"
del 26-02-2009)
Argomenti: Cina Usa
Abstract: durante la sua visita in Cina è un aspetto molto
significativo. La missione è stata incentrata, invece, sull'ottenimento della
garanzia che il governo cinese continui ad acquistare titoli del Tesoro Usa, e
sulla verifica delle notizie riguardanti la tenuta del mercato interno cinese,
ben più robusta del previsto: la testimonianza di un reale mutamento dei
rapporti di forza planetari,
Pechino
a muso duro con Washington: sui diritti umani non potete darci lezioni
( da "Rai
News 24" del 26-02-2009)
Argomenti: Cina Usa
Abstract: Cina agli USA, all'indomani della pubblicazione di un
rapporto del Dipartimento di Stato americano critico nei confronti di Pechino
sul tema dei diritti umani. "Il bilancio del governo cinese in tema di
diritti dell'uomo resta negativo e si è anche agravato in certe regioni",
si legge nel rapporto, che citala "repressione delle minoranze etniche
nella regione autonoma dello Xinjiang,
Al via
iscrizioni al nucleo di Protezione Civile
( da "Caserta
News" del 26-02-2009)
Argomenti: Cina Usa
Abstract: via iscrizioni al nucleo di Protezione Civile ASSOCIAZIONI
| Castel M. Al via le nuove adesioni al nucleo comunale di Volontari di
Protezione Civile, infatti, il responsabile dell'Area Vigilanza, il segretario
comunale dott.ssa Giulia Faraone nei giorni scorsi, sia tramite l'affissione di
manifesti murali, e sia tramite la pubblicazione dell'avviso sul sito internet
del comune all'
"Sui
diritti umani non potete darci lezioni"
( da "Affari
Italiani (Online)" del 26-02-2009)
Argomenti: Cina Usa
Abstract: Politica La Cina agli Usa: "Sui diritti umani non
potete darci lezioni" Giovedí 26.02.2009 10:12 Dura risposta della Cina
agli Usa, all'indomani della pubblicazione di un rapporto del Dipartimento di
Stato americano critico nei confronti di Pechino sul tema dei diritti umani.
Cina/
Pechino a Washington: basta con lezioni su diritti
( da "Virgilio
Notizie" del 26-02-2009)
Argomenti: Cina Usa
Abstract: Sale la tensione tra Cina e Usa. All'indomani della
pubblicazione di un rapporto del Dipartimento di Stato Usa critico nei
confronti di Pechino sul tema dei diritti umani, il governo cinese risponde
seccamente chiedendo agli Usa di smetterla di atteggiarsi a garanti dei diritti
dell'uomo nel mondo e di dare lezioni agli altri paesi (segue)
CINA:
PECHINO REPLICA AD USA, IGNORATI NOSTRI RISULTATI SU DIRITTI UMANI
( da "ITnews.it"
del 26-02-2009)
Argomenti: Cina Usa
Abstract: La Cina replica al rapporto del dipartimento di Stato che
denuncia violazioni dei diritti umani ed accusa gli Stati Uniti di interferenze
nei propri affari interni. "Il rapporto ignora gli sforzi ed i risultati
storici ottenuti dalla Cina che sono stati ampiamente riconosciuti dalla
comunita' internazionale" si legge in un editoriale dell'
LA CINA
BACCHETTA GLI USA CUI DIRITTI UMANI ( da "Wall Street Italia"
del 26-02-2009)
Argomenti: Cina Usa
Abstract: La Cina bacchetta gli Usa cui diritti umani -->Pechino
replica al rapporto del Dipartimento di Stato: «Ignora gli sforzi e risultati
storici che abbiamo ottenuto»
CINA-USA,
SCONTRO SUI DIRITTI UMANI ( da "Wall Street Italia"
del 26-02-2009)
Argomenti: Cina Usa
Abstract: Cina-Usa, scontro sui diritti umani -->Il dipartimento
di Stato bacchetta Pechino: «Stop alla repressione delle minoranze etniche in
Tibet». La replica: «Basta con le lezioni».
Cina-Usa,
tensione sui diritti umani ( da "Stampaweb, La"
del 26-02-2009)
Argomenti: Cina Usa
Abstract: PECHINO Sale la tensione tra Cina e Usa. All?indomani
della pubblicazione di un rapporto del Dipartimento di Stato Usa critico nei
confronti di Pechino sul tema dei diritti umani, il governo cinese risponde
seccamente chiedendo agli Usa di smetterla di atteggiarsi a garanti dei diritti
dell?
Lyceum
Oggi alle 17 al Lyceum, via Alfani 48 omaggio alla poesia di Alberta Bigagli.
Partecipano:... ( da "Nazione, La (Firenze)"
del 26-02-2009)
Argomenti: Cina Usa
Abstract: Ceccoli parlerà di storia e miti della globalizzazione. Il
6 marzo Roberto Bartoli parlerà della crisi della globalizzazione e il 28
marzo, questa volta alle 15,30, le porposte per uscire dalla crisi. Consumatori
e giustizia Oggi alle 17 al circolo Vie Nuove, viale Giannotti13, il movimento
consumatori ha organizzato un incontro d'approfondimento dedicato alle
procedure di mediazione,
Iran,
troika Ue propone sanzioni più dure, scrive F. Times
( da "Reuters
Italia" del 26-02-2009)
Argomenti: Cina Usa
Abstract: La troika Ue insieme agli Usa, la Cina e la Russia
rappresenta un gruppo di potenze mondiali che stanno cercando di superare lo
stallo con l'Iran sul programma nucleare. Le potenze occidentali sospettano
infatti che esso serva a produrre armi atomiche. Teheran invece afferma che
l'unico scopo è quello di produrre energia elettrica.
DIRITTI
UMANI: CINA REPLICA A USA,"SMETTANO DI FARE GUARDIANI"
( da "Agi"
del 26-02-2009)
Argomenti: Cina Usa
Abstract: CINA REPLICA A USA,"SMETTANO DI FARE GUARDIANI"
(AGI) - Pechino, 26 feb. - Gli Stati Uniti smettano di fare il
"guardiano" dei diritti umani e riflettano sui loro problemi. Non si
e' fatta attendere la replica della Cina al rapporto annuale del Dipartimento
di Stato Usa che ha puntato nuovamente il dito contro Pechino: la tutela dei
diritti umani in Cina "
Rinnovabili/
Cina entro 2030 può avere la sua "green
( da "Virgilio
Notizie" del 26-02-2009)
Argomenti: Cina Usa
Abstract: ogni anno negli ultimi 15 anni, rispetto alla riduzione
degli Usa dell'1,7% e della Germania del 2,7%. Lo studio è basato sulle 200
tecnologie verdi che la Cina potrebbe impiegare per raggiungere gli obiettivi
di riduzione dell'inquinamento. Più di 100 esperti di diversi settori sono
stati intervistati per redigere il rapporto.
Cina/
Rapito l'avvocato dei diritti umani Gao Zhishen
( da "Virgilio
Notizie" del 26-02-2009)
Argomenti: Cina Usa
Abstract: la Cina, territorio del Partito Comunista Cinese,
prenderti al vita è altrettanto semplice che calpestare una formica".
Proprio ieri il Dipartimento di Stato Usa, nel suo rapporto annuale, ha
criticato Pechino sul tema dei diritti. Il documento arriva a pochi giorni dalla
visita ufficiale di Clinton in Cina in cui però il segretario di Stato ha
ricevuto forti critiche per aver "
Immigrazione,
dialogo sulla globalizzazione nella parrocchia di S. Giovanni Evangelista
( da "Sestopotere.com"
del 26-02-2009)
Argomenti: Cina Usa
Abstract: Immigrazione, dialogo sulla globalizzazione nella
parrocchia di S. Giovanni Evangelista (26/2/2009 12:07) | (Sesto Potere) -
Modena - 26 febbraio 2009 - Ribadire e ridefinire le regole che presiedono la
convivenza sociale e, al contempo, assicurare che esse vengano rispettate.
Diritti
Umani: Cina contro Usa ( da "KataWeb News"
del 26-02-2009)
Argomenti: Cina Usa
Abstract: Diritti Umani: Cina contro Usa 26 febbraio 2009 alle 12:48
— Fonte: ansa.it — 0 commenti Rapporto Dipartimento Stato Washington definito
'irresponsabile'
Economia,
forum del Lions Giffoni ( da "Denaro, Il"
del 26-02-2009)
Argomenti: Cina Usa
Abstract: globalizzazione. Vivere in un sistema globalizzato".
Questo il tema del convegno del Lions Club "Giffoni Valle dei
Picentini" che si svolgerà sabato prossimo alle 10 al Plesso Monumentale
"San Francesco" di Giffoni Valle Piana. La discussione sarà
presenziata dall'Onorevole Generoso Andria, l'analisi dettagliata della
situazione economica della Regione Campania sarà affidata al coordinatore
Fine
settimana con la Protezione civile naccio
( da "Sicilia,
La" del 26-02-2009)
Argomenti: Cina Usa
Abstract: Fine settimana con la Protezione civile naccio @@Sarà
montata una tendopoli autosufficiente per il primo soccorso. Volontari da
Siracusa, Avola, Floridia, Augusta e Catania Tutto pronto per l'esercitazione
regionale di Protezione civile. Per l'ottavo anno consecutivo, l'area di
Ecologia attiva e Protezione civile di Nuova Acropoli organizzerà,
Mario
Boselli è ottimista: <Si inizia a vedere la risalita>
( da "Corriere
Di Como, Il" del 26-02-2009)
Argomenti: Cina Usa
Abstract: della seta da abbigliamento degli Usa arriva da Como.
Siamo ancora grandi produttori. Certo continua Taborelli come numeri non
possiamo competere con la Cina, ma un cliente va in Oriente se vuole solamente
spuntare il prezzo. Se cerca invece il prodotto, viene da noi». I dati raccolti
dalla Sezione serica dell'Unione Industriali di Como e dal centro studi di
Sistema Moda Italia (
E gli
italiani aiutano l'export di Fidel ( da "Gazzettino, Il"
del 26-02-2009)
Argomenti: Cina Usa
Abstract: onnipresente Cina. A preoccupare i principali marchi di
sigari dell'Avana (che prima facevano capo a diversi proprietari, mentre da
qualche tempo fanno parte di una società al 51% dallo Stato) sono gli ultimi
dati delle vendite. Nel 2008, le esportazioni degli 'habanos' sono state pari a
390 milioni di dollari, il 3% in meno rispetto al 2007.
Iran, i
tre membri europei del 5+1 chiedono nuove sanzioni
( da "Velino.it,
Il" del 26-02-2009)
Argomenti: Cina Usa
Abstract: Russia e Cina) hanno proposto una nuova ondata di sanzioni
Onu contro Teheran. Lo rivela un documento confidenziale di cui sono entrati in
possesso il Financial Times e il Riformista, secondo i quali 34 entità e 10
individui apparentemente legati alla produzione di armi atomiche o biologiche
sarebbero i bersagli del provvedimento.
Ue-Usa/
Domani Ferrero-Waldner incontra Clinton a Washington
( da "Virgilio
Notizie" del 26-02-2009)
Argomenti: Cina Usa
Abstract: Usa di questioni di politica estera, compreso il processo
di pace in Medio Oriente, l'Afghanistan, la Cina, la Russia e le sfide globali
come l'energia e il cambiamento climatico". "L'incontro - si legge -
fornirà anche l'occasione ideale per preparare il terreno per la conferenza su
Gaza e l'economia palestinese che si terrà la settimana prossima in Egitto e
per la troika ministeriale
Un
cinese segretario al Commercio Usa ( da "KataWeb News"
del 26-02-2009)
Argomenti: Cina Usa
Abstract: Usa (Washington). Inoltre ha ottimi rapporti con i
dirigenti della Repubblica Popolare. In quanto governatore dello Stato di
Washington dal 1997 al 2005 Locke ha fatto tre visite ufficiali in Cina per
sviluppare il commercio bilaterale. A Pechino gode di un tale rispetto che fu
l' unico straniero a poter incontrare il presidente Hu Jintao nel bel mezzo del
congresso del partito comunista
Ombre
cinesi ( da "AprileOnline.info"
del 26-02-2009)
Argomenti: Cina Usa
Abstract: proprio alla Cina dove il Segretario di Stato Hillary
Clinton è stata in visita nei giorni scorsi. Alla faccia del Medio Oriente
vicino e lontano. La partita economica fra i due partner sarà lunga perché
ognuno ha bisogno dell'altro. Gli Usa dei capitali cinesi, il colosso asiatico
dei servigi della diplomazia americana,
##Cina-Usa/
Diritti umani, Pechino: basta ingerenze di
( da "Virgilio
Notizie" del 26-02-2009)
Argomenti: Cina Usa
Abstract: Cina e Stati Uniti durato ben poco, dopo la visita del
Segretario di Stato americano Hillary Clinton la scorsa settimana e la speranza
di Pechino per relazioni bilaterali più franche e pragmatiche. "Gli Stati
Uniti dovrebbero guardare ai loro propri diritti e smetterla di atteggiarsi a
guardiani dei diritti umani per intervenire negli affari interni di altri paesi
con la pubblicazione
CRISI
ECONOMICA: TREMONTI, SALVARE LAVORO, FAMIGLIE E BUONA FINANZA
( da "ITnews.it"
del 26-02-2009)
Argomenti: Cina Usa
Abstract: nella globalizzazione per come e' stata fatta e ha creato
una catena di disastri che stiamo vedendo". La prognosi e' che
"possiamo venirne fuori". La cura e' "semplice e gratuita. E' la
verita', avere il coraggio di dirla. Non devi leggere i libri di economia ma la
Bibbia, dove c'e' la separazione tra buono e cattivo".
( da "Corriere delle Alpi" del 26-02-2009)
Argomenti: Cina Usa
Calano
i contributi, una commissione distribuirà fondi alla
Protezione civile CSV BELLUNO. Dal 1997 al 2008 il Csv di Belluno ha stanziato
a favore delle associazioni di Protezione civile 625.669 euro. Una cifra
importante, che rappresenta il 16,98% dei complessivi 3 milioni 683.682 euro
che il Csv di Belluno ha deliberato in dieci anni alle associazioni della
provincia. Ma dal 2010 le risorse economiche a disposizione verranno
drasticamente ridotte. Le Fondazioni bancarie, infatti, a causa della crisi
economica, dovranno limare anche le risorse che annualmente, per legge,
destinano ai Csv italiani. E anche quello di Belluno, il primo nato in Italia,
non farà eccezione. «Ci sarà una diminuzione dei contributi che il Csv
bellunese potrà assegnare alle associazioni», ha spiegato Giambattista
Arrigoni, presidente del Comitato d'Intesa, «e questi tagli si vedranno già dal
2010, 2011. Ecco perché sarà necessario trovare un metodo di intervento che possa
comunque aiutare le associazioni di Protezione civile». Il Csv ha partecipato
martedì sera al tavolo della Consulta della Protezione civile della provincia
di Belluno, riunitasi a Palazzo Piloni, proprio per sottoporre la questione
alle associazioni presenti. «Occorre trovare un metodo concertativo», ha
proposto il direttore del Csv Nevio Meneguz, «per individuare i bisogni in
un'ottica di riduzione delle risorse». Quindi, in concreto, sarà necessaria una
seria analisi delle priorità delle associazioni, privilegiando i progetti che
magari possano godere di contributi di altri enti come Regione o Provincia, in
modo da ottenere il massimo risultato economico. L'ideale è arrivare a una
scrematura delle richieste che, alla fine, risponda a bisogni comuni di tutte
le associazioni. E si è pensato proprio per questo di destinare uno specifico
bando del Csv per la Protezione civile. Un metodo apprezzato sia dalle
associazioni che dall'assessore provinciale Angelo Costola. Per valutare i
progetti da finanziare è stato ipotizzato di formare una commissione che
comprenderà, oltre ad un componente del Csv, anche dei rappresentanti della
Consulta della Protezione civile e dell'ufficio di Protezione civile della
Provincia. In questo modo la possibilità di confronto tra tutte le realtà
interessate sarà reale e permetterà di lavorare in sinergia evitando, ad
esempio, doppioni nei finanziamenti. Sarà però necessario mettersi subito al
lavoro, poiché i primi bandi scadono ad aprile. Entro marzo, quindi, dovrà
essere pronto sia il metodo operativo che la commissione tra Csv, Provincia e
rappresentanti delle associazioni».
( da "EUROPA ON-LINE" del 26-02-2009)
Argomenti: Cina Usa
Obama
riceve Taro Aso: «Tokyo è fondamentale» L?alleanza tra Stati Uniti e Giappone è
una «pietra angolare» nei rapporti tra Washington e l?estremo oriente. Lo ha
ribadito ieri mattina il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, durante
l?incontro con il primo ministro giapponese Taro Aso, in visita ufficiale alla
Casa Bianca. Obama ha sottolineato come Tokyo resti uno dei principali partner
economici americani. Secondo quanto riferito dall?agenzia Dow Jones, il
presidente americano ha detto che la sua amministrazione ha intenzione di
rafforzare i rapporti con il Giappone, alle prese anch?esso con una dura crisi
economica. «Penso che abbiamo l?opportunità per lavorare insieme non solo sui
temi legati alla costa del Pacifico ma che riguardano tutto il mondo», ha detto
Obama. Il leader giapponese è il primo rappresentante straniero ad incontrare
Obama nello Studio Ovale, da quando il neopresidente si è insediato alla Casa
Bianca. L?incontro è tanto più importante anche alla luce del viaggio del
segretario di stato americano, Hillary Clinton, che ha messo Tokyo in cima alle
tappe del suo primo viaggio ufficiale all?estero. «Questa è una testimonianza
del forte rapporto che lega Stati Uniti e Giappone», ha aggiunto Obama che
nell?incontro con Aso ha toccato sia i temi economici che quelli di sicurezza,
nel tentativo di rafforzare la rete di alleanze contro il programma di
armamento nucleare nord coreano. Con la visita a Washington, Aso cerca inoltre
di riacquistare parte della popolarità persa nelle ultime settimane quando ha
dovuto chiedere le dimissioni del suo ministro delle finanze, Shoichi Nakagawa,
apparso al G7 di Roma in stato quanto meno «confusionale» per colpa di alcuni
farmaci (ma la stampa l?ha accusato apertamente di ubriachezza) e che ha
lasciato l?incarico proprio nei giorni in cui il Giappone registrava un Pil in
negativo di oltre il 12 per cento nell?ultimo trimestre del 2008. Tokyo resta
comunque la seconda potenza economica del mondo, dietro gli Stati Uniti, e con il viaggio a Washington Aso vuole ribadire il ruolo di
punta giapponese nelle relazioni tra Usa ed Asia, nonostante il peso crescente della Cina. La vicinanza tra le due coste del
Pacifico è sottolineata anche dalla presenza di circa 50.000 soldati americani
sul suolo giapponese, ma soprattutto dallo stretto legame economico tra i due
paesi. Il Giappone è infatti il secondo possessore al mondo di buoni del
tesoro americano, strumento indispensabile alla nuova amministrazione per
rilanciare l?economia in crisi attraverso nuovi investimenti e prestiti da
parte della Fed. In questo senso fino a pochi mesi fa il Giappone deteneva il
primato nella lista degli acquirenti dei bond statunitensi, passato oggi alla Cina. (apcom)
( da "Cittadino, Il" del 26-02-2009)
Argomenti: Cina Usa
Il
brutto momento dei campi Prima è stata la globalizzazione
selvaggia. Adesso è la crisi, selvaggia e globale anch'essa. Comunque la si
veda, anche l'agricoltura non sta passando un bel momento. Nonostante a livello
nazionale sia uno dei pochi settori, se non l'unico, che non abbia registrato
una contrazione del prodotto interno lordo, nel nord e nel Lodigiano ci sono
problemi pesanti su molti *presidente Coldiretti Milano e Lodisegue a
pagina 25
( da "Giornale di Brescia" del 26-02-2009)
Argomenti: Cina Usa
Edizione:
26/02/2009 testata: Giornale di Brescia sezione:economia La crisi economica
spegne anche i sigari cubani L'AVANADue dei prodotti-simbolo di Cuba, i sigari
e il rum, stanno reagendo in modo diverso alla crisi economica internazionale:
l'export dei noti «habanos» dell'isola sta infatti calando, mentre vanno invece
a gonfie vele le vendite in Europa, anche in Italia, del noto superalcolico
dell'Avana. In questi giorni nella capitale cubana si parla parecchio di
sigari, visto che è in corso l'11ª edizione del «Festival del Habano», al quale
partecipano gli operatori di circa 70 Paesi. La scommessa che fanno per il
futuro i produttori locali dei sigari, a Cuba noti come «puros», è quella di
convincere la gente di continuare a fumare tanto, e bene, anche in tempi di
crisi. Gli «habanos» sono non solo uno dei prodotti più pubblicizzati
dell'isola ma anche una voce importante dell'export, soprattutto in Europa
(Spagna, Francia, Germania), anche se non mancano i nuovi
mercati, in primo luogo l'onnipresente Cina. A preoccupare i principali marchi di sigari dell'Avana (che
prima facevano capo a diversi proprietari, mentre da qualche tempo fanno parte
di una società al 51% dallo Stato) sono gli ultimi dati delle vendite,
pubblicati proprio in occasione del «Festival». Nel 2008, le
esportazioni degli «habanos» sono state pari a 390 milioni di dollari, il 3% in
meno rispetto al 2007. Il dato di per sè non è particolarmente allarmante,
soprattutto se si tiene conto di quanto sta accadendo in altri comparti chiave
dell'economia cubana, per esempio il turismo oppure l'export del nichel. A
conferma di quanto a Cuba la politica sia intrecciata all'economia, all'Avana
non è d'altra parte un mistero che anche nelle alte sfere del potere si spera
in un ammorbidimento, o addirittura nella fine, dell'embargo Usa,
decisione che aprirebbe appunto le porte alle vendite degli «habanos» negli
Stati Uniti: i dati del mercato americano sono di tutto rilievo, visto che ogni
anno si consumano circa 250 milioni di sigari. Se si parla del «ron», come si
chiama il rum a Cuba, la situazione è invece completamente diversa a quelle dei
«puros»: nel 2008, le vendite dell'Havana Club sono cresciute del 13% rispetto
al 2007, secondo i dati resi noti dall'omonima società, che è controllata dallo
Stato cubano e da un gruppo francese.
( da "Nuova Venezia, La" del 26-02-2009)
Argomenti: Cina Usa
Il
presidente Barack Obama al Congresso americano «Niente protezionismo la crisi è
un'opportunità» DAL CORRISPONDENTE Andrea Visconti NEW YORK. Pochi e definiti i
dettagli, ma molto chiare le linee generali in cui intende muoversi
l'amministrazione Obama (nella foto). è stato questo il senso del discorso di
52 minuti pronunciato martedì sera dal capo della Casa Bianca davanti ai due
rami del Congresso in seduta congiunta. «Mentre ci troviamo in questo
particolare punto della storia gli occhi di tutti i popoli in tutte le nazioni
sono puntati ancora una volta su di noi, ansiosi di vedere che cosa intendiamo
fare, in attesa che ancora una volta riprendiamo la leadership», ha detto Obama
confermando di avere grande capacità oratoria alla pari di Ronald Reagon o Bill
Clinton. «Tutti noi radunati qui stasera siamo stati chiamati a governare in un
momento storico straordinario e sentiamo allo stesso tempo un peso tremendo ma
anche un grande privilegio perchè ci rendiamo conto che il potere di portare il
mondo verso una direzione buona o una cattiva è nelle nostre mani». Con queste
parole Obama ha cercato di lanciare il messaggio anche fra l'opinione pubblica
di essere un presidente che capisce i problemi dell'uomo qualunque -
soprattutto i problemi legati alla crisi economica - e di avere gli strumenti
per ispirare l'America a trovare la forza non soltanto di uscire dalla crisi ma
di emergere in senso positivo. E a questo proposito ha insistito sulla
questione dell'indipendenza energetica, della riforma della sanità e
dell'importanza di alzare il livello medio di istruzione. «Sappiamo che a fare
da guida nel XXI secolo sarà un paese in grado di abbracciare energia pulita e
energia rinnovabile», ha detto Obama ricordando che è la Cina, non gli Stati Uniti, il paese che
si sta impegnando in questa direzione. «Siamo stati noi a inventare l'energia
solare eppure adesso siamo indietro rispetto alla Germania e al Giappone. E le
auto ibride che escono dalle nostre catene di montaggio usano batterie fatte in
Corea». La reazione dei democratici è stata prevedibilmente entusiasta.
Più imbarazzo invece fra i repubblicani i quali, pur abbracciando in termini
generali l'agenda di Obama, si riservano di vedere come il presidente intende
muoversi in tema di energia, soprattutto per quanto riguarda gli specifici
interessi statali e locali negli Usa. Applausi
fragorosi anche quando il presidente ha parlato di come questa amministrazione
intende riabbracciare il multilateralismo dopo otto anni di governo Bush. La
Ue, preoccupata aveva minacciato tutte le «misure necessarie» per fronteggiare
eventuali approcci in tal senso. Barack Obama ha voluto rassicurare l'Europa:
«Lavoriamo con le nazioni del G20 per restaurare fiducia nel nostro sistema
finanziario, evitare la possibilità di una escalation del protezionismo e
stimolare la domanda per merci americane nei mercati del globo» ha detto. Wall
Street ha chiuso in negativo, il Dow Jones è sceso dell'1,10% a 7.270,25 punti.
( da "Riformista, Il" del 26-02-2009)
Argomenti: Cina Usa
L'inaugurazione
della centrale nucleare iraniana (made in Russia) di Bushehr, ritardata di tre
anni grazie a un'infinita querelle tra Mosca e Teheran, è un altro piccolo
passo verso l'ingresso dell'Iran nel club nucleare L'inaugurazione della
centrale nucleare iraniana (made in Russia) di Bushehr, ritardata di tre anni
grazie a un'infinita querelle tra Mosca e Teheran, è un altro piccolo passo
verso l'ingresso dell'Iran nel club nucleare. E complica ulteriormente una
partita che negli ultimi tempi si è fatta via via più confusa. Nell'arco di
poche settimane si è passati dal sollievo per il presunto esaurimento delle
scorte di uranio (garantito da fonti certe dell'Onu) all'allarme per
l'abbondanza di uranio in possesso del regime (garantito da fonti certe dell'Onu),
sufficiente per costruire la bomba. Alla perdurante incertezza sulle finalità
del programma nucleare iraniano si aggiunge la difficoltà di muoversi,
ragionare e fare scelte diplomatiche (e forse militari) senza avere un terreno
solido sotto i piedi. Una partita al buio su uno scacchiere internazionale in
fase di transizione. Tra qualche settimana, quando Obama avrà completato la sua
policy review sull'Iran, ruoli e schemi di gioco saranno un po' più chiari. Per
ora ci muoviamo tra paradossi. Oggi Il Riformista pubblica (in tandem con il
Financial Times) una lista di aziende e persone compilata
dalla troika europea che - assieme a Usa, Russia e Cina - gestisce il dossier nucleare iraniano (Germania, Francia, Gran
Bretagna) vorrebbe colpire con un nuovo giro di sanzioni. Tale è la confusione
sotto il cielo che, secondo le nostre fonti, gli Usa sarebbero riluttanti di fronte alla linea dura europea.
Gli europei brandiscono il bastone e gli americani offrono carote, questo ci
aspetta? Un completo rovesciamento della tradizionale divisione dei compiti
(gli americani di Obama vengono da Venere?) è poco credibile. Ma la revisione è
in corso e potrebbe riservare sorprese. Tanto più che, completata la
transizione strategica americana, toccherà capire come intenderà muoversi il
premier in pectore israeliano Netanyahu, sulla carta favorevole a bloccare la
corsa al nucleare iraniano con un blitz militare. E magari a giugno - dopo le
elezioni presidenziali in Iran - di fronte non ci troveremo il truce
Ahmadinejad ma il più ragionevole Khatami. E noi? Noi forse possiamo finalmente
ritagliarci un ruolo vero nella partita in corso. Oggi il ministro degli Esteri
Franco Frattini arriva a Washington. La Farnesina fa sapere che l'Italia
(finalmente) guarda alla «sostanza delle cose» e accantona l'ossessione per il
superamento della formula 5+1. Per rivendicare una seggiolina al tavolo dei
grandi non basta rivendere come un merito il nostro pingue volume d'affari con
l'Iran. Dobbiamo prima impegnarci. In dote Frattini a Washington porta - oltre
a una maggiore disponibilità militare - qualche buona idea. L'Italia presidente
del G8 è pronta a coinvolgere l'Iran nella conferenza sulla stabilizzazione
dell'Afghanistan che si svolgerà a fine giugno. Nulla di strano e nulla di nuovo
perché proprio sull'Afghanistan, all'indomani della liberazione di Kabul, Usa e Iran sperimentarono una inedita collaborazione su
scala regionale. Ripartiamo da lì, un lustro dopo, con un occhio a quella lista
di sanzioni sulla quale l'Italia potrebbe trovarsi a svolgere compiti di
mediazione tra falchi europei e colombe americane. 26/02/2009
( da "Nuova Ferrara, La" del 26-02-2009)
Argomenti: Cina Usa
«Vengo
a raccontarvi la mafia globalizzata» A Migliarino arriva
Rita Borsellino: non lasciamo soli magistratura e inquirenti «Mio fratello
Paolo diceva che serve il movimento culturale» SERGIO ARMANINO MIGLIARINO. «Vengo
a raccontare come la mafia non sia più "Totò e lupara", ma manager
dai colletti bianci e il pc sotto braccio, come le mafie si siano globalizzate
e abbiano stretto alleanze». Rita Borselli, sorella del giudice Paolo,
assassinato dalla mafia, stasera sarà a Migliarino. L'occasione è data dalla
tavola rotonda aperta al pubblico "Mafia e legalità", in programma
stasera alle 21 nella sala civica intitolata a Falcone e Borsellino.
Nell'invito è riportata una frase di Paolo Borsellino: «Parlate della mafia, parlatene
alla radio, in televisione, sui giornali. Ma parlatene». «Sono 16 anni che vado
in giro per l'Italia a parlarne - riprende la sorella del magistrato, Rita
Borsellino - perchè, dopo la morte di mio fratello, ho ritenuto indispensabile
non far cadere la "tensione" che quell'assassinio aveva creato.
Partendo da quella emozione, voglio far conoscere la mafia, che con
superficialità qualcuno ha creduto fosse un fenomeno siciliano. Vengo anche a
Migliarino per far crescere la consapevolezza attorno al fenomeno mafia». E'
cambiato qualcosa? «Assolutamente sì. Se prima era un fenomeno creduto del Sud
controllato dalla criminalità organizzata, oggi c'è grande attenzione, mi
arrivani richieste da tutta Italia e anche da fuori, il fenomeno è studiato e
si è capito che si ramifica ben al di fuori dal meridione. Oggi è considerasto
un problema internazionale, le mafie hanno stretto alleanze, si sono
globalizzate, hanno cambiato pelle. E la mafia è entrata nella politica e
nell'economia». Sono affermazioni "pesanti"... «Che bisogna avere il
coraggio di dire. E' una certezza che questo è accaduto e se non impariamo a
guardare in faccia la realtà e non opponiamo mezzzi sufficienti, fingeremmo di
interessarcene». Si fa abbastanza contro la mafia? «No. Certo, di più rispetto
a prima, un risultato guadagnato con sacrificio e fatica: c'è stata
un'accelerazione con le stragi del '92 e del '93, spesso però dimenticate. Ma
non è a
( da "Manifesto, Il" del 26-02-2009)
Argomenti: Cina Usa
OBAMA
Tutti i guasti del «buy american» Protezionismo, ricetta per abbattere i
diritti Loris Campetti «Buy american», compra americano. E siccome questo
manufatto costerebbe più di quello della concorrenza internazionale («il
nemico») che produce e opera negli Usa, non resta che
una soluzione: abbattere i costi dell'american. Non ci sono molti modi per
farlo, è sufficiente prendere come riferimento l'esempio migliore, cioè più
«risparmioso». Per salvare la Ford, tanto per fare un esempio, basta trattare i
suoi operai come fa la Toyota negli Usa con i suoi.
Per risparmiare, i giapponesi hanno insediato i loro stabilimenti nel sud degli
States, e comunque nelle zone non sindacalizzate. Spesso gli stessi stati che
hanno votato repubblicano. Gli stabilimenti delle tre big (Gm, Ford e
Chrysler), invece, sono a nord, negli stati sindacalizzati che in diversi casi
coincidono con quelli schierati con Obama. Si aspettavano molto dal loro amico
Barack, queste tute blu di Detroit, addirittura più di quanto si aspettassero i
loro padroni. I secondi hanno ricevuto soldi e vincoli, i primi solo vincoli.
Così, fioccano gli accordi sindacali al ribasso. Alla Ford il fondo sanità
passa in gestione al sindacato, con finanziamenti ben più bassi dell'azienda
che può anche pagare con azioni (bell'affare). Contemporaneamente - sempre
avendo come riferimento realtà industriali non sindacalizzate - salari, orari,
straordinari e flessibilità vengono rivisti in chiave peggiorativa per chi
lavora. Per fare un altro esempio, se il tuo contratto prevede 40 ore
settimanali, può succedere che un giorno fai 4 ore, un altro 12 ma se resti
all'interno del tetto orario contrattuale non ti sarà retribuita una sola ora
come straordinario. La General Motors, che finora doveva garantire la pensione
a 500 mila ex dipendenti con rispettive famiglie, sarà sgravata della spesa
pensionistica. In questo modo, taglio su taglio, le aziende americane dell'auto
tentano di rispettare i vincoli posti dal governo in cambio del sostegno
pubblico finalizzato a evitare la chiusura. Buy american si inserisce in un
processo avviato giò da qualche anno negli Usa.
Approfittando del cambio favorevole del dollaro, molte aziende interessate al
mercato nordamericano hanno deciso di aprire stabilimenti nel sud degli States,
per le ragioni sopraesposte, legate al basso costo del lavoro. C'è di più.
Aziende Usa e multinazionali estere hanno iniziato a
trasferire la produzione dal nord al sud degli Usa per
essere competive con quei produttori che si erano rifugiati nel nord del
Messico- negli stati della Sonora, Chihuahua, Coahuila, Nuevo Leon, Tamaulipas
- nelle cosiddette maquilladoras. Addirittura, grazie al processo di
messicanizzazione degli Usa, parte della produzione
sta riscavalcando il muro che divide le due Americhe in direzione nord, con
conseguente chiusura di molte maquilladoras. Questa situazione è stata
ereditata da Obama, ma le contraddizioni nate con Bush vengono confermate, e
dentro la crisi addirittura amplificate, dalla politica protezionistica del
nuovo corso. Ciò provoca non pochi problemi interni: riduzione dei diritti del
lavoro, desindacalizzazione, ritorno sui bilanci della collettività del welfare
prima scaricato sulle imprese e sui lavoratori - salvo provocare un'emergenza
sociale ancor più devastante. E soprattutto scatena una pericolosa guerra tra
stati di tutti contro tutti, dove a soccombere saranno naturalmente i più
deboli. Proseguiamo con gli esempi. I sindacati della siderurgia degli Usa, del Canada e della Gran Bretagna hanno stretto un patto
che non si può che definire d'acciaio per difendere la propria produzione dalla
concorrenza del perfido cinese (il 30% dell'acciaio utilizzato negli Usa è made in China) e di altri concorrenti minori,
sudamericani e asiatici. Le conseguenze sono facilmente intuibili e non aiutano
certo l'antico motto di Marx: «Proletari di tutti i paesi unitevi». La Gm, per
onorare gli impegni presi con Obama annuncia 47 mila licenziamenti entro un
anno e nell'arco di 24 mesi la chiusura di 17 stabilimenti nel mondo. Così come
ha cominciato a mettere in vendita le sue azioni nella svedese Saab e nella
tedesca Opel. I tedeschi non hanno dubbi: fusioni tedesche (Opel-Bmw, per fare
un'ipotesi) e ingressi dello stato nel capitale attraverso i Länder, sul già
vituperato modello Volkswagen. La Francia di Sarkozy sta facendo la stessa
cosa. Ognuno in Europa si muove per conto suo e, nel suo piccolo, con un
approccio altrettanto protezionistico rispetto a quello americano. L'Unione
europea ieri ha lanciato un grido (meglio dire un raglio): «Reagiremo al
protezionismo Usa». Gli imprenditori dell'acciaio,
ventilando tagli della produzione del 50%, hanno detto a qualche sindacalista:
in Europa ci sono paesi produttori (Italia e Germania in primis) e paesi
consumatori di acciaio. Qualcuno crede che i consumatori
possano decidere di acquistarlo nell'ambito dell'Ue e non in Cina, con quel che costa da noi produrre
l'acciaio? Giusto, al massimo i nostri padroni tenteranno di imitare i cinesi
abbattendo salari e diritti. Proprio come capita dalle parti di Obama.
( da "Manifesto, Il" del 26-02-2009)
Argomenti: Cina Usa
Quanto
costeranno questi reattori? Dove saranno collocati? Togliendo l'acqua a chi
saranno resi operativi? Chi garantirà contro i terremoti, forse la protezione
civile? E se tutto andasse per il verso giusto, quanto costerà effettivamente
l'energia elettrica? Domande, domande.... Atomi in salsa francese Giuseppe
Onufrio* L'accordo italo-francese riguarda una tecnologia, l'Epr, di cui, vale
la pena ricordarlo, ancora nel mondo non funziona alcun esemplare. Due cantieri
aperti ad oggi, uno in Francia (a Flamanville, partecipato da Enel al 12.5 per
cento) e uno in Finlandia a Olkiluoto: in quest'ultimo, il primo a iniziare,
sono evidenti enormi problemi di rispetto dei tempi, che viaggiano al
raddoppio, dei costi (già accertati 1,5 miliardi di perdita, si va verso il
raddoppio dei costi) e della sicurezza, con oltre 2.100 «non conformità»
registrate dall'autorità di sicurezza finlandese. Alcune di queste difformità
hanno riguardato strutture importanti come il circuito primario (saldature
fuori standard), le fondamenta del reattore (cemento con tenore troppo elevato
di acqua), il circuito secondario che alimenta il generatore di vapore con
tubature non conformi, la struttura interna in acciaio affidata a una ditta
specializzata in chiglie di pescherecci e fuori standard, e altro ancora. In
Finlandia, secondo un sondaggio pubblicato il 23 febbraio della rete televisiva
Yle (condotto dall'agenzia Taloustutkimus su un campione di 1.000 interviste),
esiste una maggioranza contraria a una ulteriore espansione del nucleare del 48
% contro il 37 % di favorevoli. Un altro tema riguarda la maggiore produzione
di prodotti di fissione dell'Epr, che come combustibile utilizza il Mox, una
miscela di uranio e plutonio: rispetto a quelle convenzionali, si producono
scorie da
( da "Messaggero, Il (Latina)" del 26-02-2009)
Argomenti: Cina Usa
Giovedì
26 Febbraio 2009 Chiudi di EBE PIERINI La percentuale degli alunni stranieri
nelle scuole del Circeo cresce in maniera esponenziale e gli insegnanti si
trovano a dover fronteggiare problematiche inedite a partire dall'integrazione
sociale e culturale. Proprio per questo motivo l'istituto comprensivo
"Leonardo Da Vinci" promuove corsi di aggiornamento di educazione
interculturale. Il "Progetto di formazione di Educazione
Interculturale" prevede la collaborazione e l'intervento di un gruppo di
docenti universitari della facoltà di Scienze della Formazione dell'Università
degli Studi di Roma "Roma Tre". La finalità: affrontare e
approfondire alcuni nodi concettuali propri della pedagogia interculturale e
della pedagogia sociale: multiculturalismo, interculturalità, globalizzazione, migrazioni, processi e sistemi formativi,
emergenze educative, bisogni formativi e culturali. Quattro gli incontri
previsti oggi, il 12 e 26 marzo ed il 21 maggio, dalle 16 alle 19. Si discuterà
di "Educazione, didattica e mediazione interculturale" con il
professor Massimiliano Fiorucci; si imparerà a "Costruire un
curricolo interculturale" e se ne apprenderanno gli aspetti metodologici e
contenutistici con i professori Marco Catarci e Donatello Santarone e si
parlerà di "Verifica dei percorsi interculturali costruiti nelle
classi" con i professori Santarone, Fiorucci, Catarci.
( da "Eco di Bergamo, L'" del 26-02-2009)
Argomenti: Cina Usa
domani
--> Giovedì 26 Febbraio 2009 CRONACA, pagina 14 e-mail print Crisi,
integrazione sociale, sviluppo. Questi i temi al centro dell'incontro promosso
dal Movimento federalista europeo domani alle 17,30 al Centro congressi
Giovanni XXIII. Relatori saranno Patrizia Toia, parlamentare europeo per la
Lombardia e il Nordo Ovest, che affronterà il tema «Le
ventisette Europe di fronte alla crisi della globalizzazione». La professoressa
Grazia Borgna, direttore del Centro studi internazionali Einstein del Movimento
federalista europeo, parlerà di «Verso un nuovo sviluppo reale: l'integrazione
sociale e l'Unione europea». Introdurranno il dibattito il presidente della
sezione di Bergamo, l'avvocato Ennio Bucci, ed il segretario, avvocato
Lorenzo Longhi Zanardi. «Sono vicine le elezioni europee del 7 giugno - scrive
nell'invito Longhi Zanardi - ed è vicino il nostro congresso nazionale di
marzo, che rinnoverà l'impegno del movimento , per una Europa veramente unita
in un'autentica federazione, che sola sarà in grado di mantenere la pace e un
ordine internazionale fondato sul diritto». 26/02/2009 nascosto--> ANNUNCI
DI GOOGLE
( da "Sole 24 Ore, Il" del 26-02-2009)
Argomenti: Cina Usa
Il
Sole-24 Ore sezione: MONDO data: 2009-02-26 - pag: 7 autore: Giappone. A
gennaio le esportazioni si sono dimezzate A Tokyo mai così alto il deficit
commerciale Stefano Carrer TOKYO. Dal nostro inviato Il Giappone piomba in
deficit commerciale persino con l'Europa occidentale.Le esportazioni totali
giapponesi si sono praticamente dimezzate a gennaio (-45,7%) rispetto
all'inizio del 2008,provocando un deficit commerciale di 952,6 miliardi di yen
(circa 10 miliardi di dollari), il peggiore mai registrato; tanto che il Sol
levante ha accusato un disavanzo (da 7,7 miliardi di yen) anche con l'Europa
Occidentale, dato che a un calo del 46,2% dell'export ha corrisposto una
diminuzione limitata al 22,3% dell'import. Il declino del 31,7% delle
importazioni complessive, non attribuibile solo al calo dei prezzi del
petrolio, segnala altresì la debolezza della domanda interna e conferma più in
generale la forte contrazione del trading su scala globale in un momento in cui
si riaffacciano tentazioni protezionistiche. Pascal Lamy, il direttore generale
della Wto, ha lanciato ieri da Tokyo un nuovo appello perché il prossimo G-20
di Londra riaffermi con forza gli impegni a non introdurre nuove barriere al
commercio e la volontà di concludere i negoziati del Doha Round. Ma Lamy si è
visto consegnare da Toshihiro Nikai, ministro del Commercio e industria (Meti),
un dossier con un puntiglioso elenco dei provvedimenti tendenzialmente
protezionistici adottati nelle ultime settimane da vari Paesi (dagli Usa alla Russia, che pure non è nella Wto). «Lamy ha
ringraziato il ministro per il documento, che gli era stato promesso a Davos»,
ha detto il direttore del dipartimento per il commercio multilaterale, Naoko
Munakata, che ha fatto capire come il rigore giapponese nel monitorare le
tendenze protezioniste sia apprezzato dalla Wto, che per carenza di risorse
umane non sempre riesce tempestivamente a farlo in proprio. La Munakata ha
convocato la conferenza stampa nella sede di Kasumigaseki alle 21: al ministero
di questi tempi si fanno le ore tarde,in quanto c'è un vero senso di crisi («è
una situazione senza precedenti, come evidenziano i dati di oggi sull'export»).
La domanda estera è crollata nelle tre principali aree:
-52,9% verso gli Usa, -
47,4% verso l'Europa e -46,7% verso l'Asia, con uno spiccato deficit nei
confronti della Cina che
rappresenta il 60% del disavanzo totale. Verso l'Italia l'export si è
esattamente dimezzato (-50,6%) a fronte di un calo del 34,7% dell'import.
«è vero che a inizio
( da "Sole 24 Ore, Il" del 26-02-2009)
Argomenti: Cina Usa
Il
Sole-24 Ore sezione: MONDO data: 2009-02-26 - pag: 7 autore: INTERVISTA
Catherine Ashton Commissario Ue al Commercio «Gli Usa non
saranno protezionisti» Washington difenderà il libero scambio nonostante il Buy
American Adriana Cerretelli BRUXELLES. Dal nostro inviato è emergenza protezionismo, dentro e fuori
dall'Europa. Catherine Ashton, 52 anni, la baronessa inglese che nell'ottobre
scorso ha sostituito Peter Mandelson come commissario Ue al Commercio, è
letteralmente seduta su un vulcano. Ma non per questo pare disposta a perdere
la sua flemma britannica. Comunque la si guarda, avverte in questa intervista,
la tentazione protezionista ci farebbe del ma-le, aggraverebbe la recessione.
Insomma non converrebbe a nessuno. Per uscire dalla crisi attuale ci vuole
invece la massima cooperazione. Per questo la Ashton non teme l'esplosione di
una guerra commerciale transatlantica, magari sull'auto. Anzi, si dichiara «più
ottimista» sul Doha Round perché l'Amministrazione Obama sta rivedendo la sua
politica e perché la sua conclusione positiva rappresenterebbe un'enorme
iniezione di fiducia per tutti. La crisi picchia, il protezionismo
cresce dentro l'Europa mettendo sotto pressione il mercato unico. Rischio
letale? Il protezionismo non farebbe che aggravare la
recessione economica. Abbiamo bisogno del mercato aperto e di liberi scambi per
uscirne al più presto. Però bisogna distinguere tra protezione e protezionismo. Che cosa significa in concreto? Che è giusto
che i Governi aiutino le rispettive industrie a investire nell'innovazione
tecnologica, soprattutto se verde, perché questo serve alla competitività di
domani. Non è giusto, invece, quando aiutano le industrie senza futuro: questo
è protezionismo, è pericoloso e non serve i suoi
scopi. L'Europa ha bisogno del suo mercato aperto, perché soltanto così può
restare una grande superpotenza economica, in grado di agire unita sulla scena globale.
Altrimenti si auto-infligge danni enormi. Il vertice europeo di domenica
discuterà di protezionismo ma si sa già che la
dichiarazione finale sarà molto generica. Dunque inutile? Non contano i
dettagli. Conta riasserire la dichiarazione del G-20 di Washington in novembre.
E cioè che il protezionismo ci danneggia e aggrava la
crisi. Farlo a 27 oggi ha un forte valore simbolico, importante come le azioni
concrete. L'Europa rischia di diventare vittima anche del protezionismo
altrui, americano in primis. Il presidente francese Nicolas Sarkozy ha lanciato
l'allarme, il cancelliere tedesco Angela Merkel è preoccupato per gli aiuti Usa
all'auto. Il suo collega all'Industria Guenther Verheugen minaccia
contromisure. Lei come la vede? Il Buy American non è nuovo e nasce da un
sentimento comprensibile, quello di proteggere la propria popolazione dalla
crisi, sostenere i posti di lavoro esattamente come accade in Europa.
L'importante, come dicevo, è che questo non metta a repentaglio mercati aperti
e liberi scambi. A questo proposito, è sufficiente secondo lei la clausola
inserita nel piano Usa di stimolo economico? Probabilmente è in linea con le
regole della Wto ma lo stiamo ancora esaminando. Perché non è sicuro che
abbiamo la stessa interpretazione della clausola. Aspettiamo chiarimenti
dall'Amministrazione Usa. Lei ostenta una calma quasi perfetta ma non teme che
il pro-liferare di maxi-pacchetti di aiuti pubblici all'economia, all'auto,
all'industria, alle banche finirà per sfociare in una guerra commerciale
transatlantica? Capisco gli Stati Uniti che difendono la loro industria e i
posti di lavoro. Però nell'auto molta occupazione americana è assicurata dalle
case giapponesi come Toyota. Voglio dire con questo che l'industria straniera
che opera nel tuo Paese distribuisce anche benefici. Naturalmente anche la
Merkel ha ragione quando teme la distorsione del mercato a danno dell'industria
tedesca impegnata a ristrutturarsi per garantirsi una solida competitività
futura. Se tutti hanno ragione ma la minaccia protezionista resta, come se ne
esce? Con la collaborazione a livello globale, insieme per uscire dalla
recessione. Barack Obama difende il ruolo degli Stati Uniti come potenza
globale. Non è un caso che la prima missione del suo segretario di Stato sia stata
in Estremo Oriente. Il messaggio è chiaro: il commercio è fondamentale per
salvaguardare la potenza americana. E il simbolismo di un trade deal è enorme
in questo momento, serve a iniettare fiducia nei mercati. Dopo l'elezione
trionfale, l'Amministrazione Obama sembra già in perdita di carisma e mordente.
Riuscirà a controllare il protezionismo del Congresso?
Non sono d'accordo.è stupefacente quello che Obama ha ottenuto finora. Perché
legiferare di questi tempi non è come farlo in tempi normali. Che fine farà in
questo clima il Doha Round? La felice conclusione del Round resta più
essenziale che mai. La situazione oggi promette di più che in luglio,quando
eravamo a un passo dall'intesa. Perché oggi le premesse sono migliori? Gli
Stati Uniti stanno rivedendo la loro politica commerciale. Tra l'altro in marzo
andrò a Washington. L'India, l'altro Paese che pone le maggiori difficoltà,
avrà presto le elezioni. Sarei sorpresa che dal G-20 di aprile a Londra non
uscisse un chiaro invito a chiudere il negoziato. Insomma oggi sono decisamente
più ottimista. E se invece si sbagliasse? Per noi europei il multilateralismo
negli scambi è meglio. Ma se fosse impraticabile opteremo per le intese
bilaterali. Spero di chiudere a breve quella con la Corea. adriana.cerretelli@ilsole24ore.com
OTTIMISMO SULLA WTO «La felice conclusione del Doha Round è più vicina: dal
G-20 di aprile mi aspetto un segnale»
( da "Repubblica, La" del 26-02-2009)
Argomenti: Cina Usa
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8 - Esteri Washington Il Dipartimento di Stato Usa ci ripensa "Il regime cinese
vìola i diritti umani" WASHINGTON - Cina e Russia hanno ancora molto cammino da fare sulla strada della
tutela dei diritti umani: nel suo rapporto annuale sulla situazione in 190
Paesi del mondo, Washington è tornato a puntare l´indice su alcuni dei
tradizionali obiettivi. Nel mirino la Cina, a una
settimana dal viaggio del segretario di Stato, Hillary Clinton, che - di fronte
alle preoccupazioni per la crisi economica-sembrava aver scavalcato la
questione che rende più profondo il divario tra i due paesi; e poi la Russia,
dove le libertà civili sono «assediate» e che, la scorsa estate, ha innescato
una guerra contro la Georgia. Pesanti critiche anche nei confronti di Corea del
Nord, Pakistan, Afghanistan, Cuba, Venezuela, Iran, Iraq, Sudan, Somalia,
Birmania e Zimbabwe.
( da "Corriere del Veneto" del 26-02-2009)
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Corriere
del Veneto - VENEZIA - sezione: VENEZIAMESTRE - data: 2009-02-26 num: - pag: 10
categoria: REDAZIONALE L'intervista Lino Tagliapietra il maestro «emigrato»
negli Stati Uniti «Non è colpa della Cina ma della
crisi di idee» VENEZIA – Il suo nome compare accanto a quello del regista Pedro
Almodovar e al direttore d'orchestra Riccardo Muti nella lista dei premiati
della Boston Academy of Arts and Science. E' stato insignito del titolo di
Colonel of Kentucky insieme al pugile Mohammed Alì, all'astronauta John Glenn e
al golfista Tiger Woods. Le sue opere sono esposte nei musei di New York, San
Francisco, Londra, Copenhagen, Parigi e Tokyo. I suoi pezzi vanno a ruba sul
mercato a trentamila dollari l'uno. E' famoso in tutto il mondo, ma a Venezia
sono in pochi a sapere chi è. Per trovare qualcuno che lo conosca bisogna andare
a Murano, dove Lino Tagliapietra è nato ed è diventato uno dei più grandi
artisti vetrai viventi. Oggi Tagliapietra ha 74 anni e vive praticamente negli
Stati Uniti. In isola ci torna per vedere familiari e amici e per rifinire
alcune opere. Perché ha scelto di lasciare Murano e vivere negli Stati Uniti?
«Perché da anni ormai i miei concittadini hanno deciso di vivere di turismo e
non di arte del vetro. I maestri come me non servono più: per fare due
cagnolini e i soliti vasi basta un assistente veloce o solo gli stampi. Il
vetro è diventato un prodotto da vendere ai turisti e non un'espressione
artistica. Quando sono andato negli Stati Uniti alla fine degli anni Settanta
invece ho scoperto di essere molto apprezzato e rispettato per quello che so
fare». Una questione di prestigio e denaro insomma? «Anche. Certamente negli
Stati Uniti mi pagano molto di più di quello che può guadagnare un maestro a
Murano, ma non è solo quello. I commercianti muranesi e le aziende hanno
inziato a comprare il vetro dalla Cina già a metà
degli anni Settanta e hanno contribuito a fare dell'industria del vetro una
produzione di massa che non riconosce le individualità e le idee». Ma la
concorrenza delle vetrerie cinesi non è un fenomeno recente? «Mi viene da
ridere ogni volta che i muranesi dicono che il problema è la concorrenza
cinese. Molti veneziani si sono arricchiti proprio così: è da anni che fuori
dai negozi gli spazzini raccolgono scatole di cartone con scritto made in China
e adesso si lamentano. La Cina non è il problema». E
quali sono i motivi della crisi allora? «La crisi di Murano è la crisi di
un'intera società: una volta sull'isola c'erano tre cinema, negozi e un
centinaio di maestri. C'erano le fabbriche e prospettive. Adesso mancano le
idee che sono la cosa più importante perché nell'industria del vetro non basta
introdurre i computer o la tecnologia. Ci vogliono manualità e fantasia ». Cioè
il problema è stata l'industrializzazione di massa delle vetrerie? «Non
proprio. E' stato il tentativo di introdurre delle regole dei rapporti di
lavoro moderni in una produzione che è nata come artigianale più di cinquecento
anni fa. Bisognava permettere una maggiore flessibilità. Gli apprendisti devono
iniziare più giovani e i maestri non devono essere mandati in pensione. In
questo senso il mondo politico e sindacale ha sbagliato». Sta dicendo che è
bisognerebbe andare a lavorare a dieci anni nei forni e soffiare il vetro fino
a ottanta? «Certamente no! Io ho iniziato a dodici anni gratis, ma se oggi un
ragazzino facesse lo stesso sarebbe ignobile. Ma il lavoro è cultura. Negli Usa vedo i figli degli artisti che lavorano nei fine
settimana e sono nate delle scuole di apprendistato in cui si impara a lavorare
il vetro e si studiano anche altre materie. Qui niente scuole e niente
alternative». Ma i maestri che sono andati in pensione nelle fabbriche si sono
aperti i loro studi privati. Quindi hanno continuato ad avere apprendisti. O
no? «E' vero. Ma i laboratori personali non sono la stessa cosa: in fabbrica si
lavora vicini e ci si influenza a vicenda. Senza il confronto costante tra maestri
le idee scarseggiano. Anche gli apprendisti hanno imparato a usare bene una o
due tecniche, ma non hanno più una visione completa del lavoro. Gli stranieri
sono diventati più bravi di noi». Dunque i maestri muranesi nono sono più i
migliori del mondo? «Da un bel pezzo. Da quando il vetro di Murano è diventato
una monocultura commerciale e turistica. Oggi dobbiamo fare un bagno di umiltà
perché la tradizione muranese non basta più. I maestri muranesi hanno ancora la
migliore manualità e sarebbero in grado di realizzare opere d'arte, ma pochi
sono capaci di immaginare il vetro. Ci vorrebbe una nuova scuola, magari di
quelle finanziate dalla Regione e dalla Comunità Europea con insegnati di tutto
il mondo e allora forse si potrebbe ripartire ». Alessio Antonini Super
premiato Lino Tagliapietra premiato come Muti e Almodovar
( da "Resto del Carlino, Il (Ferrara)" del
26-02-2009)
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IL
MONDO DELLE IMPRESE pag. 12 Una pioggia di fondi per andare all'estero
Missioni, l'ente stanzia 170mila euro FINO A 5.000 EURO per partecipare a
missioni e fiere internazionali, ricercare fornitori e partner commerciali,
organizzare incontri di affari, realizzare analisi di posizionamento del
prodotto, del mercato e della concorrenza. Privilegiate le imprese femminili,
quelle socialmente responsabili ed i gruppi d'impresa C'è una pioggia di
contributi in arrivo per le imprese ferraresi: 170.000 euro. Li mette a
disposizione la Camera di Commercio di Ferrara attraverso tre bandi di
concorso. L'obiettivo è di incentivare la partecipazione delle imprese della
provincia: a progetti promozionali sui mercati esteri che prevedano, in
particolare, analisi del mercato ed incontri d'affari con imprese e buyer
locali; a manifestazioni fieristiche a carattere internazionale (in Italia e
all'estero). SARANNO, in particolare, cofinanziate dall'Ente camerale le spese
sostenute per le seguenti attività: informazioni sul Paese, ricerca partner
esteri, ricerca agenti e distributori, ricerca fornitori, organizzazione degli
incontri di affari, oneri per affiliazioni a Camere di Commercio italiane
all'estero o ad altri organismi operanti all'estero, locazione e allestimento
di spazi espositivi destinati alla promozione delle attività aziendali, ivi
compresa la dotazione di aree d'incontro e spazi di servizio per le imprese,
analisi del mercato e della concorrenza, posizionamento del prodotto, assistenza
per la creazione o il consolidamento di una presenza diretta in un paese
straniero. Anche quest'anno la Giunta dell'Ente di Largo Castello ha
individuato un gruppo di Paesi ritenuti prioritari nelle strategie di
internazionalizzazione del sistema economico ferrarese. Saranno quindi
privilegiati, in particolare, i progetti mirati ad espandere il proprio giro di
affari in Svezia, Finlandia, Norvegia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Svizzera,
Montenegro, Turchia, Usa , Canada,
Messico, Brasile, Marocco, Tunisia, Egitto, Arabia Saudita, Emirati Arabi,
India, Cina, Giappone.
Saranno, inoltre, privilegiate le imprese femminili, le imprese che abbiano
ottenuto, entro il 31 dicembre 2009, la certificazione SA 8000 (responsabilità
sociale d'impresa) da parte di un organismo accreditato ed i progetti
presentati in forma aggregata da almeno tre imprese. Attenzione però:
per poter ottenere il contributo della Camera di Commercio, l'impresa dovrà
apporre sui propri prodotti e sul materiale di comunicazione il logo Ferrara
Terra e Acqua' facendone apposita richiesta alla Provincia. «INTRAPRENDERE e
investire all'estero in questo momento ha sottolineato Carlo Alberto Roncarati,
Presidente della Camera di Commercio di Ferrara - richiede certamente uno
sforzo straordinario. Le nostre imprese non debbono dimenticare che le crisi
passano e che non bisogna smettere di pensare al futuro. L'impegno della Camera
di Commercio è quello di sostenere la sfida quotidiana degli imprenditori per
rafforzare la competitività salvaguardando i livelli occupazionali. Anche per
questo interverremo con ancor maggiore determinazione sul versante
dell'internazionalizzazione il cui programma, per il 2009, si presenta davvero
fitto di attività».
( da "Corriere della Sera" del 26-02-2009)
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Corriere
della Sera - NAZIONALE - sezione: Primo Piano - data: 2009-02-26 num: - pag: 3
categoria: BREVI Da Henry a Hillary La diplomazia del ping pong Nel '71, il disgelo tra gli Usa e la Cina
maoista fu preceduto dalla prima visita di atleti americani a Pechino
(giocatori di ping pong, sulla copertina di Time), che aprì la strada alla
storica visita di Nixon, preparata da Kissinger (1972) Diplomazia del cappotto
Così un commentatore ha definito il viaggio di Hillary, notando il cappotto con
stampa «cinese», ma accostando anche la sua politica a quella realista
di Henry Kissinger
( da "Corriere della Sera" del 26-02-2009)
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Corriere
della Sera - NAZIONALE - sezione: Primo Piano - data: 2009-02-26 num: - pag: 3
categoria: REDAZIONALE Diplomazia La stampa critica Hillary: troppo indulgente
con Pechino «Emergenza diritti umani» Il Dipartimento di Stato corregge la
«linea Clinton» Il rapporto: «Usa in prima linea
contro i soprusi» La Cina accusata di violazioni,
mentre nella sua visita Hillary aveva anteposto gli interessi economici. Il
«New York Times»: «Questa Realpolitik non è nuova» DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
NEW YORK — «I diritti umani in Cina restano precari e
in alcuni casi sono peggiorati». Nel suo rapporto annuale sulla situazione in
190 Paesi del mondo, il dipartimento di Stato torna a puntare l'indice contro
Pechino, ancora una volta in cima alla lista dei Paesi dove sono più
frequentemente violati i diritti umani. Nell'annuale resoconto presentato dal
segretario di Stato americano, Hillary Clinton, la Cina
viene accusata di numerose violazioni, dalle repressioni in Tibet alla
detenzione dei dissidenti, per non parlare poi di omicidi e torture, fuori e
dentro il sistema giudiziario. Il documento arriva ad una settimana dalla
visita ufficiale in Cina della Clinton, che ha
scatenato un putiferio per aver minimizzato la questione dei diritti umani,
subordinandoli agli interessi economici tra le due nazioni, in nome di una
Realpolitik alla Kissinger (suo grande ammiratore) che all'idealismo antepone
l'opportunismo. Washington, come hanno prontamente denunciato i media, sta
corteggiando i leader cinesi per convincerli ad investire nei buoni del tesoro Usa, finanziando così il piano di rilancio del presidente
Obama. «I primi passi dell'amministrazione in politica estera non sono
promettenti », ha commentato il Washington Post, secondo cui oltre a
«demoralizzare migliaia di attivisti in Cina», Hillary
«ha gettato ombre sul carattere della nuova amministrazione». «La promozione
dei diritti umani è un passaggio essenziale della nostra politica estera»,
recita adesso la prefazione al documento da lei firmata, che contraddice le
tesi avanzate a Pechino: «Non soltanto cercheremo di mantenere alti i nostri
ideali sul suolo americano, ma insisteremo per un rispetto maggiore dei diritti
umani concentrandoci sulle altre nazioni del mondo». Improvvisa inversione di
rotta, dopo la figuraccia? «No, quel rapporto è stato redatto prima
dell'insediamento di Obama, negli ultimi mesi dell'amministrazione Bush»,
ribatte T. Kumar, direttore per l'Asia e il Pacifico di Amnesty International,
«Hillary poteva cambiarlo e, se non l'ha fatto, vogliamo credere che sia
intenzionata ad appoggiare la nuova linea della Casa Bianca di Obama. Che in
materia di tutela dei diritti umani», puntualizza, «è stato chiaro fin
dall'inizio». Ma gli interrogativi accesi dal «caso Cina»
restano sul tappeto. «Il trend che lega indissolubilmente diritti umani e
politica estera Usa risale agli anni '70», sottolinea
l'International Herald Tribune, chiedendosi con preoccupazione se la gaffe
della Clinton sia il primo passo per smantellare questo solido ed antico
connubio. Dalle pagine del Wall Street Journal l'amministrazione è accusata di
«incoerenza » per aver rifiutato il patto di cooperazione con la Colombia
«proprio per le sue violazioni dei diritti civili». Ma a difendere la Clinton,
sempre sul Washington Post, è la columnist Anne Applebaum, secondo cui «i
discorsi vacui e magniloquenti sui diritti umani sono una costante della
politica estera Usa dal 1956. Quando abbandonammo gli
ungheresi nella ribellione che aiutammo ad incitare ». «La Realpolitik di
Hillary non è nuova», le fa eco il New York Times, ricordando come sia stato il
marito Bill Clinton, nel 1994, il primo a separare diritti umani e politica
estera, riconoscendo alla Cina la status di «nazione
più favorita » dell'America in uno dei momenti più repressivi della sua storia.
Alessandra Farkas
( da "Secolo XIX, Il" del 26-02-2009)
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Obama
è pronto a riscriverei princìpi di Wall Street stati uniti WASHINGTON. Il
presidente Usa, Barack Obama e il segretario al
Tesoro, Timothy Geithner hanno intenzione di tracciare i principi delle riforme
delle regole di Wall Street per evitare il ripetersi dell'attuale crisi
finanziaria, secondo quanto riferito da un funzionario dell'amministrazione.
Più avanti nella giornata, Obama dirà che, dopo un incontro ad alto livello
alla Casa Bianca sulla regolamentazione del settore finanziario, la «dolorosa
esperienza» mostra che serve una modernizzazione delle regole. Questo si legge
in estratti del discorso presidenziale che sono stati anticipati. Al G20 di
Londra di aprile ci sarà anche Obama per discutere con gli altri leader
mondiali dei modi in cui risollevare il sistema finanziario globale. Il gruppo del G20 - di cui fanno parte gli Usa e importanti economie europee, ma
anche economia in ascesa come la Cina - sta pensando a come ridisegnare il sistema di regole
finanziarie pensato in gran parte dopo la fine della Seconda guerra mondiale
durante la conferenza di Bretton Woods nel 1944. Ieri i titoli della
Borsa americana erano in calo mentre gli investitori non hanno letto spunti
nuovi nel discorso di Obama dell'altra notte in cui il presidente Usa ha spiegato come intende porre rimedio al declino
dell'economia Usa. Alla base della recessione estesasi
a tutto il mondo, c'è la turbolenza del sistema finanziario e bancario
provocata dalla crisi dei mutui subprime. Gli esperti dei mercati finanziari
sono in gran parte d'accordo - sia negli Usa sia nel
resto del mondo - nel dire che le regole che governano le istituzioni
finanziarie hanno bisogno di essere riviste alla luce dei tempi attuali.
26/02/2009
( da "AudioNews.it" del 26-02-2009)
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giovedì
26 febbraio 2009 10.11 Esteri Pechino. Cina accusa Usa
di interferenze politiche 09.17: 'Da Washington troppe interferenze negli
affari interni cinesi'. Così, in una nota ufficiale, Pechino replica agli Stati
Uniti dopo la diffusione del rapporto del dipartimento di Stato americano che
denunciava violazioni dei diritti umani da parte del governo di Pechino.
'Il rapporto -si legge nella nota -ignora gli sforzi ed i risultati storici
ottenuti dalla Cina e riconosciuti a livello
internazionale'.
( da "Reuters Italia" del 26-02-2009)
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PECHINO
(Reuters) - La Cina ha protestato oggi contro le critiche statunitensi sul rispetto
dei diritti umani nel Paese asiatico, affermando che gli Usa dovrebbero prima di tutto guardare
in casa loro. Ieri il dipartimento di Stato americano ha pesantemente criticato
Pechino, affermando che l'arresto e le vessazioni contro i dissidenti, i
sostenitori dei diritti umani e gli avvocati difensori hanno raggiunto il picco
massimo durante eventi di alto profilo internazionale come le Olimpiadi,
tenutesi nell'agosto 2008. Il ministero degli Esteri cinese ha detto che la Cina ha mantenuto un alto livello di "protezione e
rispetto" dei diritti umani. "In oltre 30 anni di sviluppo e riforma
abbiamo visto un costante sviluppo dell'economia, la libertà religiosa è stata
protetta, e tutti i gruppi etnici della Cina hanno
avuto sempre più libertà e diritti", ha detto il portavoce Ma Zhaoxu
durante una conferenza stampa. "Invitiamo gli Stati Uniti ad ammettere i
propri problemi coi diritti umani e a non usare i diritti umani come scusa o
pubblicare rapporti sui diritti umani al fine di immischiarsi negli affari
interni di altri".
( da "Reuters Italia" del 26-02-2009)
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di
Randall Mikkelsen WASHINGTON (Reuters) - L'agenzia di spionaggio che sotto
l'amministrazione Bush ha gestito un programma di intercettazioni senza mandato
giudiziario potrebbe vedersi ora assegnare compiti più vasti per garantire la
sicurezza delle reti Usa. Lo ha detto ieri al
Congresso il capo dell'intelligence della nuova amministrazione guidata dal
presidente Barack Obama. L'ammiraglio Dennis Blair, direttore dell'Intelligence
nazionale, ha detto che la National Security Agency (Nsa), responsabile dello spionaggio
elettronico e della decrittazione, dovrebbe assumere un ruolo più vasto nella
cybersicurezza in ragione della sua capacità tecnologica e del ruolo attuale
nel prevenire attacchi. "Lì fuori ci sono alcuni stregoni... che possono
fare cose. Penso che quella capacità debba essere imbrigliata e
utilizzata", ha detto Blair in un'audizione presso la commissione servizi
segreti della Camera. Blair ha riconosciuto che molti americani non si fidano
dell'agenzia, che ha gestito un programma segreto di spionaggio elettronico
senza autorizzazioni giudiziarie per intercettare le telefonate all'estero di
alcuni cittadini. "L'Nsa è sia un servizio segreto che un corpo militare,
due colpi al modo in cui alcuni americani pensano a un organismo che deve proteggere
la loro privacy e le libertà civili", ha detto l'ammiraglio. I timori del
governo sulla vulnerabilità delle reti informatiche è aumentata, dato che gli
hacker usano mezzi sempre più sofisticati. "Molti paesi, tra cui Russia e Cina, possono danneggiare elementi dell'infrastruttura informativa Usa", ha detto Blair. "La
cyberdifesa non è un soluzione definitiva: richiede un investimento
continuo". In ballo ci sono miliardi di dollari. Le società appaltanti
della Difesa Northrop Grumman, Lockheed Martin e Boeing, stanno lavorando a
progetti segreti di cybersicurezza per conto del governo Usa. Continua...
( da "Secolo XIX, Il" del 26-02-2009)
Argomenti: Cina Usa
Obama
convincentema l'economia è un rebus Giulio Ercolessi Secondo i sondaggi il
presidente Barack Obama ha riscosso un nuovo grande successo con il suo primo
discorso sullo stato dell'Unione, quello che i presidenti Usa
tengono ogni anno in febbraio davanti al Congresso riunito assieme
all'esecutivo, ai giudici della Corte suprema, ai vertici militari, e
soprattutto di fronte al pubblico televisivo. Il problema di Obama era duplice:
ridare fiducia a un'opinione pubblica prostrata dalla recessione, anche per
stimolare la propensione agli investimenti e al consumo, e far fronte a una
crisi che è in larga misura anche una crisi di fiducia; e al tempo stesso non
nascondere la gravità della situazione ereditata dall'amministrazione
precedente per non vedersene imputata fra qualche mese una parte della
responsabilità, passata l'ondata del favore di cui beneficiano sempre i nuovi
presidenti. Un favore e una popolarità ancora enormi: alcuni deputati avevano
occupato con più di dodici ore di anticipo i seggi situati lungo il percorso di
ingresso del Presidente, restandovi fisicamente seduti, per poter essere
inquadrati la sera dalle televisioni nell'atto di stringergli la mano. Al tempo
stesso, il presidente non poteva neppure infierire più di tanto sulle
responsabilità dei repubblicani, avendo già largamente mancato l'obiettivo che
si era proposto e cui non ha rinunciato: ottenere per i propri impegnativi
piani di rilancio e di riforma l'appoggio almeno di un numero non
insignificante di esponenti moderati dell'opposizione. La retorica politica è
un'arte ancora molto in auge negli Stati Uniti, ben più che nella prosaica
democrazia europea; e i Presidenti si devono confrontare con le frasi
memorabili e celebratissime contenute nei discorsi dei predecessori, scolpite
nella memoria di tutti gli americani fin dagli anni di scuola. Il severo
scrutinio cui ogni singola asserzione è sottoposta da commentatori e avversari
non lascia impunita la minima imprecisione sui dati di fatto; a differenza di
quel che accade in Europa e soprattutto in Italia, nessuna promessa formulata
in queste circostanze viene dimenticata o non rinfacciata in caso di mancato
adempimento. Non a caso, nel suo discorso Obama ha lasciato quasi inavvertitamente
cadere un inciso rivelatore: il piano di rilancio avanzato
dall'amministrazione, e sostanzialmente approvato con qualche modifica dal
Congresso, non "creerà", ma "salverà o creerà" (in
quest'ordine) tre milioni e mezzo di posti di lavoro. Una promessa così
formulata sottrae la verifica dei risultati a qualunque criterio di
"falsificabilità". Qualunque sia l'andamento dell'economia e
dell'occupazione nei prossimi mesi, sarà sempre possibile sostenere che, in
caso di mancata approvazione del piano, le cose avrebbero potuto andare molto
peggio. Più che di una furbizia si tratta, purtroppo, del fatto che la politica
economica non è mai apparsa come in questi mesi così lontana da una scienza
esatta, e non c'è nessun consenso generalizzato sulla diagnosi, le cause, la
gravità, la prognosi, e quindi nemmeno sulle terapie con cui affrontare una
crisi che sembra assumere anche agli occhi dei maggiori esperti la natura di un
virus sconosciuto, da affrontare con tentativi ed errori più che con cure
sperimentate. L'asse attorno a cui ruota in queste settimane il dibattito
pubblico negli Stati Uniti è, però, profondamente mutato dopo che la recessione
da Wall Street si è riversata sull'economia reale. L'opinione contraria o
scettica nei confronti dei massicci interventi pubblici è motivata non più
tanto dalla fiducia nelle capacità autoregolative del mercato, quanto dal
timore che a intascare i soldi dei contribuenti finiscano per essere manager
dimostratisi tanto incapaci quanto insaziabili, dopo le scandalose autoassegnazioni
di premi di produzione e i generosi dividendi distribuiti da molte società con
i fondi pubblici messi a disposizione dal piano di emergenza varato nelle
ultime settimane dell'amministrazione guidata da George W. Bush. Il Nobel
Joseph Stiglitz, chiamato dalla Cnn a commentare il discorso di Obama, ha
apertamente richiesto che all'assegnazione dei fondi corrisponda una parallela
assunzione di poteri di controllo da parte della mano pubblica, per evitare
nuovi "imbrogli". Una posizione che non è più sembrata eretica come
lo sarebbe certo stata fino a poco tempo fa. È apparsa scialba, ma soprattutto
molto difensiva, la replica repubblicana, affidata al giovane astro nascente
Bobby Jindal, il governatore indo-americano della Louisiana, di cui si era parlato
come del probabile candidato alla vicepresidenza prima dell'infelice scelta
della populista Sarah Palin. Obama ha rilanciato con forza altre linee di fondo
della sua politica, difficili da realizzare anche in tempi migliori: riforma
sanitaria, investimenti nell'istruzione e nella ricerca, nelle infrastrutture e
nelle energie rinnovabili. Ha confermato il cauto disimpegno dall'Iraq, il
rafforzamento dell'impegno in Afghanistan (e in Pakistan: citati sullo stesso
piano), la rinuncia a nuovi sistemi strategici da Guerra fredda. Ma la politica
estera è rimasta nettamente subordinata agli imperativi dell'economia. Quel che
è improbabile è che davvero l'America possa uscire da questa crisi "più
forte di prima", come ha promesso il presidente. L'impressionante
rinuncia, proprio da parte del segretario di Stato Hillary Clinton, a qualunque
accenno ai diritti umani durante la sua visita in Cina è un aspetto molto significativo.
La missione è stata incentrata, invece, sull'ottenimento della garanzia che il
governo cinese continui ad acquistare titoli del Tesoro Usa, e sulla verifica delle notizie
riguardanti la tenuta del mercato interno cinese, ben più robusta del previsto:
la testimonianza di un reale mutamento dei rapporti di forza planetari,
almeno accelerato dalle dissennate dissipazioni della forza economica e ideale
dell'America e dell'Occidente avvenute durante l'era Bush. 26/02/2009 luna di
mieleIl presidente americano gode di un favore e di una popolarità ancora
enormi. E non ha infierito sui repubblicani 26/02/2009 rigoreNon promesse
"all'italiana", ma attento realismo. Perché negli Usa
qualunque impegno inevaso si paga caro 26/02/2009 Dino Cofrancesco In Italia,
destra e sinistra hanno una concezione "cattolica" dei valori nel
senso che li considerano strumentali alla realizzazione di un bene inteso poi
in maniera diversa dalle diverse famiglie ideologiche. Libertà, autonomia,
partecipazione non valgono in sé, non sono gli attributi più alti della dignità
umana, ma sono apprezzati in quanto fanno vivere meglio in questa o in un'altra
vita. La libertà di voto, ad esempio, è una cosa buona ma se porta a eleggere
un Parlamento conservatore come accadde nel
( da "Rai News 24" del 26-02-2009)
Argomenti: Cina Usa
Pechino
| 26 febbraio 2009 Pechino a muso duro con Washington: sui diritti umani non
potete darci lezioni Tensione Pechino-Washington Dura risposta della Cina agli USA, all'indomani della
pubblicazione di un rapporto del Dipartimento di Stato americano critico nei
confronti di Pechino sul tema dei diritti umani. "Il bilancio del governo
cinese in tema di diritti dell'uomo resta negativo e si è anche agravato in
certe regioni", si legge nel rapporto, che citala "repressione delle
minoranze etniche nella regione autonoma dello Xinjiang, di etnia
uighura, e nel Tibet". "Invitiamo gli Stati Uniti - dice una nota del
ministero degli esteri di Pechino - a concentrarsi sui loro problemi in materia
di diritti dell'uomo e a smetterla di atteggiarsi a custodi di tali diritti in
tutto il mondo". La settimana scorsa il segretario di Stato Hillary
Clinton, in visita a Pechino, aveva detto che la questione dei diritti umani
non deve interferire nella cooperazione tra USA e Cina.
( da "Caserta News" del 26-02-2009)
Argomenti: Cina Usa
Giovedì
26 Febbraio 2009 Al via iscrizioni al nucleo di Protezione
Civile ASSOCIAZIONI | Castel M. Al via le nuove adesioni al nucleo comunale di
Volontari di Protezione Civile, infatti, il responsabile dell'Area Vigilanza,
il segretario comunale dott.ssa Giulia Faraone nei giorni scorsi, sia tramite
l'affissione di manifesti murali, e sia tramite la pubblicazione dell'avviso
sul sito internet del comune all'indirizzo www.comunecastelmorrone.ce.it
ha portato a conoscenza la popolazione ed in particolare i giovani morronesi,
sia maschi che femmine, che è possibile iscriversi al suddetto nucleo comunale,
la cui sede, ricordiamo, è ubicata presso l'ex edificio scolastico di
Sant'Andrea. Nucleo Comunale di Volontari di Protezione Civile che nel paese
governato dal Sindaco Pietro Riello sin dalla sua costituzione ufficiale, che
ha visto il gruppo di volontari passare proprio sotto l'egida dell'Ente
Municipale, sta svolgendo un lavoro quasi impeccabile, infatti, i volontari
sono stati più volte impegnati a supporto del Comando dei Vigili Urbani, come
sono stati impegnati negli avvistamenti e spegnimenti degli incendi boschivi, e
che ha visto il nucleo comunale partecipare altresì a campagne di
sensibilizzazione come quella promossa dall'Amministrazione Comunale in occasione
delle giornate ecologiche. Dunque degli ottimi motivi questi per spingere i
giovani morronesi ad entrare a far parte del nucleo comunale di Protezione
Civile, alle cui domande di adesione, ricordiamo, dovranno essere allegati i
seguenti documenti : copia autenticata del titolo di studio o specializzazione,
certificato medico di sana e robusta costituzione rilasciato dalla competente
ASL, certificato di residenza, certificato o autocertificazione dei carichi
pendenti e n° 4 foto formato tessera. Istanze di adesione e informazioni che
gli aspiranti potranno richiedere direttamente presso il Comando di Polizia
Municipale ubicato proprio nell'ex plesso scolastico di Sant'Andrea.
( da "Affari Italiani (Online)" del 26-02-2009)
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Politica La Cina agli Usa: "Sui
diritti umani non potete darci lezioni" Giovedí 26.02.2009 10:12 Dura
risposta della Cina agli Usa, all'indomani
della pubblicazione di un rapporto del Dipartimento di Stato americano critico
nei confronti di Pechino sul tema dei diritti umani. "Il bilancio del governo
cinese in tema di diritti dell'uomo resta negativo e si è anche agravato in certe
regioni", si legge nel rapporto, che citala "repressione delle
minoranze etniche nella regione autonoma dello Xinjiang, di etnia uighura, e
nel Tibet". "Invitiamo gli Stati Uniti - dice una nota del ministero
degli esteri di Pechino - a concentrarsi sui loro problemi in materia di
diritti dell'uomo e a smetterla di atteggiarsi a custodi di tali diritti in
tutto il mondo". La settimana scorsa il segretario di Stato Hillary
Clinton, in visita a Pechino, aveva detto che la questione dei diritti umani
non deve interferire nella cooperazione tra Usa e Cina. tags: Cina Usa diritti umani
( da "Virgilio Notizie" del 26-02-2009)
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Pechino,
26 feb. (Ap) - Sale la tensione tra Cina e Usa. All'indomani della pubblicazione di un rapporto del
Dipartimento di Stato Usa critico
nei confronti di Pechino sul tema dei diritti umani, il governo cinese risponde
seccamente chiedendo agli Usa di smetterla di atteggiarsi a garanti dei diritti dell'uomo nel
mondo e di dare lezioni agli altri paesi (segue)
( da "ITnews.it" del 26-02-2009)
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Pechino,
26 feb. - (Adnkronos) - La Cina replica al rapporto del dipartimento di Stato che denuncia
violazioni dei diritti umani ed accusa gli Stati Uniti di interferenze nei
propri affari interni. "Il rapporto ignora gli sforzi ed i risultati
storici ottenuti dalla Cina
che sono stati ampiamente riconosciuti dalla comunita' internazionale" si
legge in un editoriale dell'agenzia ufficiale cinese Xinhua.
( da "Wall Street Italia" del 26-02-2009)
Argomenti: Cina Usa
La
Cina bacchetta gli Usa cui
diritti umani -->Pechino replica al rapporto del Dipartimento di Stato:
«Ignora gli sforzi e risultati storici che abbiamo ottenuto»
( da "Wall Street Italia" del 26-02-2009)
Argomenti: Cina Usa
Cina-Usa, scontro sui diritti umani -->Il
dipartimento di Stato bacchetta Pechino: «Stop alla repressione delle minoranze
etniche in Tibet». La replica: «Basta con le lezioni».
( da "Stampaweb, La" del 26-02-2009)
Argomenti: Cina Usa
PECHINO
Sale la tensione tra Cina e Usa.
All?indomani della pubblicazione di un rapporto del Dipartimento di Stato Usa critico nei confronti di Pechino sul tema dei diritti
umani, il governo cinese risponde seccamente chiedendo agli Usa
di smetterla di atteggiarsi a garanti dei diritti dell?uomo nel mondo e di dare
lezioni agli altri paesi. «Invitiamo gli Stati Uniti - dice una nota del
portavoce del ministero degli esteri di Pechino - a concentrarsi sui loro
problemi in materia di diritti dell?uomo e a smetterla di atteggiarsi a custodi
di tali diritti in tutto il mondo». Ieri, a tre giorni della visita in Cina del segretario di Stato Hillary Clinton, il rapporto
annuale del dipartimento di Stato aveva criticato la Cina.
«Il bilancio del governo cinese in tema di diritti dell?uomo resta negativo e
si è anche agravato in certe regioni», scriveva il rapporto citando la
«repressione delle minoranze etniche nella regione autonoma dello Xinjiang, di
etnia uighura, e nel Tibet». Nel rapporto annuale sulla tutela dei diritti
fondamentali nel mondo, presentato ieri dal segretario di Stato americano,
Hillary Clinton, Pechino viene accusata di numerose violazioni a partire da
quelle dovute alle repressioni in Tibet e per la detenzione dei dissidenti
politici. Il documento arriva a pochi giorni dalla visita ufficiale di Clinton
in Cina in cui però il segretario di Stato ha ricevuto
forti critiche per aver «messo da parte» la questione dei diritti umani per non
compromettere il dialogo sui temi economici e ambientali. Prima di arrivare a
Pechino Clinton ha risposto ai giornalisti che ricordavano le violenze in Tibet
che gli Stati Uniti «conoscono già la risposta del governo cinese» su certi
temi. Il capo della diplomazia americana ha tuttavia ricordato le sue battaglie
negli ultimi anni in favore dei diritti civili ed in particolare quelli delle
donne. Le accuse alla Cina riguardano il diritto alla
privacy, alla libertà di parola e di stampa, di riunione e di movimento nel
Paese. «La documentazione relativa ai diritti umani da parte del governo cinese
resta povera ed in alcuni casi peggiorata», si legge nel rapporto del
dipartimento di Stato americano che rileva come il picco di violazioni dei
diritti fondamentali sia stato registrato durante i giochi olimpici dell?estate
scorsa. La diplomazia americana segnala inoltre come le autorità cinesi abbiano
spesso commesso omicidi e torture al di fuori dal sistema giudiziario. Tra gli
altri Paesi dove è più comune la violazione dei diritti umani c?è lo Zimbabwe
del presidente Robert Mugabe, il Sudan, dove si assiste ancora ai genocidi in
Darfur, e la Somalia. In Asia invece oltre alla Cina a
sollevare preoccupazioni sono anche i governi della Nord Corea e dell?Iran.
( da "Nazione, La (Firenze)" del 26-02-2009)
Argomenti: Cina Usa
AGENDA
FIRENZE pag. 26 Lyceum Oggi alle 17 al Lyceum, via Alfani 48 omaggio alla
poesia di Alberta Bigagli. Partecipano:... Lyceum Oggi alle 17 al Lyceum, via
Alfani 48 omaggio alla poesia di Alberta Bigagli. Partecipano: Maria Grazia
Beverini Del Santo, Valerio Nardoni, Alma Borgini, Anna Balsamo, Paola
Lucarini, Maria Grazia Maramotti e Fiorella Falteri. Rivoluzione francese
Domani alle 18, al circolo Arci L'Unione, via Chiantigiana
( da "Reuters Italia" del 26-02-2009)
Argomenti: Cina Usa
LONDRA
(Reuters) - Francia, Germania e Gran Bretagna propongono una lista di dure
sanzioni aggiuntive da imporre all'Iran sul suo programma nucleare: lo scrive
oggi il quotidiano "Financial Times". Un documento confidenziale
visto sia dall'Ft che dal quotidiano "Il Riformista" elenca 34 entità
e 10 individui iraniani che sarebbero legati a programmi coperti per armi
nucleari o biologiche, scrive il giornale. Diplomatici europei hanno dato
interpretazioni divergenti delle ragioni della lista, scrive il Financial
Times. Per alcuni serve a dare all'amministrazione del presidente Usa Barack Obama l'opzione del "bastone più
grosso" per continuare la strategia attuale della carota e del bastone
verso l'Iran. Altri dicono che le tre nazioni Ue vogliono influenzare la
revisione della politica americana sull'Iran, che dovrebbe terminare il mese
prossimo, facendole assumere una posizione più dura. Obama ha detto che gli Usa sono pronti a parlare con Teheran, in quella che
rappresenta una svolta rispetto all'approccio del suo predecessore George W.
Bush, ma al tempo stesso la Casa Bianca ha anche avvertito che potrebbe
ricorrere a sanzioni più dure se l'Iran rifiutasse di bloccare le proprie
attività nucleari. La troika Ue insieme agli Usa, la Cina e la Russia rappresenta un gruppo di potenze mondiali che stanno
cercando di superare lo stallo con l'Iran sul programma nucleare. Le potenze
occidentali sospettano infatti che esso serva a produrre armi atomiche. Teheran
invece afferma che l'unico scopo è quello di produrre energia elettrica.
Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha imposto tre diverse ondate di
sanzioni contro l'Iran, per il suo rifiuto di sospendere l'arricchimento
dell'uranio. Tutti gli individui i cui nomi compaiono nella proposta di nuova
sanzioni Ue rischiano per la prima volta conseguenze penali, scrive il
quotidiano britannico, secondo cui nell'elenco ci sono il capo e il vice della
forza paramilitare Basij . Nella lista delle organizzazioni citate per la prima
volta ci sono l'Università di Tecnologia Sharif, la Compagnia Assicurativa
dell'Iran, Iran Air Cargo, l'Agenzia spaziale iraniana e l'Istituto Razi per la
Produzione di sieri e vaccini. Tra i nomi, anche quelli di sei banche e tra cui
Bank Tejarat, una delle più importanti del Paese.
( da "Agi" del 26-02-2009)
Argomenti: Cina Usa
DIRITTI
UMANI: CINA REPLICA A USA,"SMETTANO DI FARE
GUARDIANI" (AGI) - Pechino, 26 feb. - Gli Stati Uniti smettano di fare il
"guardiano" dei diritti umani e riflettano sui loro problemi. Non si
e' fatta attendere la replica della Cina al rapporto annuale del Dipartimento di Stato Usa che ha puntato nuovamente il dito
contro Pechino: la tutela dei diritti umani in Cina "resta insufficiente", si legge nel rapporto,
"e la situazione si e' aggravata in alcune aree". "Invitiamo gli
Stati Uniti a riflettere sui propri problemi e a smettere di agire da guardiani
dei diritti umani", ha affermato il ministro degli Esteri cinese, Ma
Zhaoxu, secondo cui Washington dovrebbe astenersi dall'intervenire sugli affari
interni degli altri Paesi. "Negli ultimi 30 anni", ha ricordato Ma, "la
Cina ha sostenuto la crescita economica, fatto
progressi costanti nel campo della democrazia e ha pienamente protetto la
liberta' religiosa". Il ministro degli Esteri ha quindi ricordato come
"vari gruppi etnici godano di ampi diritti e liberta'" e come cio' sia
"ampiamente testimoniato nel mondo". Nel rapporto americano si
metteva l'accento invece sulle "repressioni" delle minoranze etniche
musulmane dello Xinjiang e dei buddisti tibetani, sulle minacce e gli arresti
nei confronti dei dissidenti e sul rimpatrio forzato dei rifugiati
nord-coreani.
( da "Virgilio Notizie" del 26-02-2009)
Argomenti: Cina Usa
Roma,
26 feb. (Apcom-Nuova energia) - La Cina ha il
potenziale di creare una "green economy" nei prossimi due decenni,
secondo il report sull'energia e l'ambiente della società di consulenza
McKinsey & Company. Entro il 2030 la Cina dovrebbe
ridurre le importazioni di petrolio dal 30 al 40% e tagliare le emissioni di
CO2 del 50% attraverso investimenti nelle nuove tecnologie verdi, secondo il
rapporto. Per trasformare l'economia cinese in una "green economy",
McKinsey stima che dal 2009 al 2030 dovrebbero essere investiti una media di
170-230 miliardi di euro all'anno, l'equivalente dell'1,5-2,5% del Pil cinese.
Per esempio, scrive McKinsey, con l'aumento delle auto elettriche le
importazioni di greggio potrebbero essere ridotte di un terzo. Aumentando significativamente
gli investimenti nelle energie rinnovabili e nel nucleare la Cina
potrà ridurre anche la dipendenza dal carbone che è la fonte di
approvviggionamento energetico per l'81% delle centrali di generazione
elettrica. L'obiettivo è scendere al 34% al
( da "Virgilio Notizie" del 26-02-2009)
Argomenti: Cina Usa
Roma,
26 feb. (Apcom) - Picchiato, torturato e umiliato. Proprio mentre Washington e
Pechino si lanciano accuse reciproche sul rispetto dei diritti umani, il
movimento religioso Falun Dafa, messo al bando in Cina,
diffonde un comunicato in cui avverte che Gao Zhishen, avvocato cinese dei
diritti umani, che risultava tra i papabili del Premio Nobel per la Pace 2008,
è stato nuovamente rapito e trasferito in una località sconosciuta. Allegata al
comunicato c'è anche una lettera in cui il difensore dei diritti umani nel
novembre del 2007, mentre si trovava ai domiciliari nella sua casa di Pechino,
descrive le torture a cui era stato sottoposto tre mesi prima, durante un
precedente rapimento da parte della polizia cinese. La famiglia ha autorizzato
la diffusione del testo solo dopo il 9 febbraio di quest'anno a causa delle minacce
che l'avvocato aveva ricevuto. "Queste mie parole un bel giorno potranno
finalmente circolare - scriveva Gao - Riveleranno la vera faccia della Cina odierna. Riveleranno l'incredibile spietatezza e le
incredibili caratteristiche del partito che domina la Cina.
Queste parole inevitabilmente procureranno disagio e disturberanno gli attuali
'buoni amici globali' e i 'buoni amici in affari' del Pcc (Partito comunista
cinese), se questi buoni amici globali e buoni amici in affari hanno ancora
qualche timore nei loro cuori nei confronti della coscienza umana". La
lettera continua poi con la descrizione del rapimento di Gao e i lunghi giorni
di torture tremende a cui fu sottoposto. Picchiato con bastoni elettrici,
denudato e percosso a lungo, lasciato senza cibo e costretto a firmare una
confessione in cui ha dovuto narrare nel dettaglio relazioni sessuali con più
donne. Dopo averlo costretto a sottoscrivere cose non vere, i suoi aguzzini gli
dissero: "Se facciamo uscire di qui queste cose, diventerai un cane rognoso
in sei mesi". E ancora: "Tu sei un oggetto che deve essere picchiato,
tu lo sai meglio di noi in cuor tuo". Gao viene poi deriso per aver osato
scrivere della repressione cinese al Congresso americano: "Il Congresso
americano non conta nulla. Questa è la Cina, territorio del Partito Comunista
Cinese, prenderti al vita è altrettanto semplice che calpestare una
formica". Proprio ieri il Dipartimento di Stato Usa, nel suo rapporto annuale, ha criticato Pechino sul tema dei
diritti. Il documento arriva a pochi giorni dalla visita ufficiale di Clinton
in Cina in cui però il
segretario di Stato ha ricevuto forti critiche per aver "messo da
parte" la questione dei diritti umani per non compromettere il dialogo sui
temi economici e ambientali. Il governo cinese ha risposto seccamente al
rapporto chiedendo agli Stati Uniti di smetterla di atteggiarsi a garanti dei
diritti dell'uomo nel mondo e di dare lezioni agli altri paesi. Eppure
l'insoddisfazione verso il regime comunista in Cina
sembra crescere: ieri due uomini e una donna hanno raggiunto dalla provincia
Pechino e si sono dati alle fiamme nei pressi di piazza Tiananmen per
protestare contro le ingiustizie subite dalle autorità locali.
( da "Sestopotere.com" del 26-02-2009)
Argomenti: Cina Usa
Immigrazione, dialogo sulla globalizzazione nella
parrocchia di S. Giovanni Evangelista (26/2/2009 12:07) | (Sesto Potere) -
Modena - 26 febbraio 2009 - Ribadire e ridefinire le regole che presiedono la
convivenza sociale e, al contempo, assicurare che esse vengano rispettate. Passa anche attraverso questo
doppio binario la sfida lanciata dalla globalizzazione che disegna una nuova
società dove coesistono matrici e origine diverse. Una situazione che determina
l'insorgenza di problemi, ma può anche rivelarsi fonte di grandi opportunità,
di crescita umana, civile e religiosa. "Dalla paura all'incontro:
accoglienza e rispetto di regole comuni" è il titolo dell'iniziativa che
si terrà sabato 28 febbraio, alle ore, 18 presso la parrocchia di S. Giovanni
Evangelista, in via Diena (parco XXII Aprile). L'incontro, organizzato dal
vicariato Crocetta - S. Lazzaro in collaborazione con la Circoscrizione 2,
vuole affrontare il tema del rapporto con le persone portatrici di culture,
religioni, etnie, idee, stili di vita diversi ed inediti rispetto a quelli più
"tradizionali". All'incontro saranno presenti esponenti del SerMiG di
Torino che hanno maturato una notevole esperienza al riguardo. La proposta,
rivolta a tutti gli adulti e i giovani del territorio, nasce dalla
collaborazione tra il vicariato Crocetta - S. Lazzaro e la Circoscrizione 2,
segno e luogo di dialogo e confronto tra la comunità ecclesiale e quella civile
sui grandi temi della vita che accomunano tutti.
( da "KataWeb News" del 26-02-2009)
Argomenti: Cina Usa
Diritti
Umani: Cina contro Usa 26
febbraio 2009 alle 12:48 — Fonte: ansa.it — 0 commenti Rapporto Dipartimento
Stato Washington definito 'irresponsabile'
( da "Denaro, Il" del 26-02-2009)
Argomenti: Cina Usa
Salerno
dibattiti Economia, forum del Lions Giffoni "Economia e globalizzazione. Vivere in un sistema globalizzato". Questo
il tema del convegno del Lions Club "Giffoni Valle dei Picentini" che
si svolgerà sabato prossimo alle 10 al Plesso Monumentale "San
Francesco" di Giffoni Valle Piana. La discussione sarà presenziata
dall'Onorevole Generoso Andria, l'analisi dettagliata della situazione
economica della Regione Campania sarà affidata al coordinatore dell'area
Bilancio, Ragioneria e Tributi della Regione, Fernando De Angelis. A parlare,
invece, del ruolo del sistema bancario durante i periodi di crisi economica
sarà Adriano Giannola, docente di Economia Bancaria alla Federico II di Napoli,
nonché presidente della fondazione Banco di Napoli. Tra i relatori ci sarà
anche il direttore internazionale de "Lions Club International",
l'avvocato Ermanno Bocchini, docente ordinario di Diritto Commerciale
all'Università Federico II di Napoli, a cui saranno affidate le conclusioni.
"L'appuntamento di sabato mattina", sottolinea il presidente del
Lions Giffoni Valle dei Picentini Mario Pale, "ha un preciso obiettivo:
far capire al singolo come ci si deve comportare in questo periodo di
recessione economica. Dando indicazioni e cercando di fornire soluzioni
pratiche per orientarsi". del 26-02-2009 num.
( da "Sicilia, La" del 26-02-2009)
Argomenti: Cina Usa
Fine settimana con la Protezione civile naccio @@Sarà
montata una tendopoli autosufficiente per il primo soccorso. Volontari da
Siracusa, Avola, Floridia, Augusta e Catania Tutto pronto per l'esercitazione
regionale di Protezione civile. Per l'ottavo anno consecutivo, l'area di
Ecologia attiva e Protezione civile di Nuova Acropoli organizzerà, sabato e domenica,
un'esercitazione regionale durante la quale numerosi volontari allestiranno una
tendopoli e un campo di prima accoglienza nel piazzale poco prima dell'ingresso
di Floridia. Nel corso degli anni è stato sperimentato con successo
l'allestimento delle tendopoli e campi di prima accoglienza capaci di
assicurare alloggio, nutrimento, assistenza medica, comunicazioni, gestione dei
soccorsi, organizzazione logistica a supporto delle istituzioni. I volontari di
Avola, Floridia, Augusta, Siracusa e Catania metteranno a frutto la reciproca
esperienza. I nuclei logistici, operativi e assistenziali provvederanno al
montaggio delle tende per gli alloggi e i servizi (magazzino, cucina e mensa),
all'installazione dell'impianto elettrico, all'allestimento della sala
operativa, della mensa e della cucina da campo. A seguire saranno organizzate
le simulazioni di primo soccorso in incidenti stradali e soccorso tecnico per
recupero infortunati, anche di notte. Un'esercitazione a 360 gradi, con i volontari
che allestiranno un campo di accoglienza autosufficiente. Luca Signorelli
( da "Corriere Di Como, Il" del 26-02-2009)
Argomenti: Cina Usa
Mario
Boselli è ottimista: «Si inizia a vedere la risalita» Taborelli: «Siamo ancora
grandi produttori, dobbiamo resistere» Per gli stilisti e i manager delle
grandi firme la qualità della seta comasca non si discute. E questo,
indubbiamente, farà piacere ai "setaioli" lariani. Ma apprezzamenti a
parte la realtà del tessile lariano oggi è preoccupante. Crollano gli ordini,
molti telai restano fermi e, in un mercato dove l'offerta supera la domanda, il
prezzo viene fatto da chi compra. Ossia, l'industria della confezione. Gli
imprenditori lariani lamentano una sorta di sudditanza nei confronti del mondo
della moda. Dal canto loro, stilisti e manager di grandi firme invocano
equilibrio nel rapporti tra produzione (aziende tessili) e confezionamento
(case di moda), spiegando che il connubio vincente tra industria e creatività
si ottiene solo con la collaborazione dei due elementi. Mario Boselli, comasco,
presidente della Camera Nazionale della Moda (associazione diretta in passato
anche da Santo Versace), all'apertura di Milano Moda ha fatto intendere come
gli imprenditori lariani abbiano ben fotografato la realtà. Le
"redini", oggi, sono nelle mani delle case di moda. «Non è certo un
problema solo del tessile comasco spiega Boselli la produzione non è proprio in
balìa del settore a valle (la confezione, ndr) ma ne rimane condizionata.
L'industria tessile, purtroppo, non ha un forte potere contrattuale: vanta
un'eccellenza riconosciuta a livello mondiale, ma che poi non viene
"monetizzata" o tradotta in concreto. Ma oggi, volenti o nolenti,
dobbiamo ammettere che in questo preciso momento il mercato è nelle mani più
del compratore, che del venditore». Ossia, non sono le aziende tessili a fare
il prezzo, ma chi acquista le pezze. Boselli però pare intravedere qualche
timido segnale di ripresa. «Il tessile comasco ha un posizionamento alto, al di
là delle difficoltà contingenti. Bisogna solo attendere che il consumo riparta:
siamo in una crisi a forma di "u", ora iniziamo a vedere qualche
segnale di risalita». Ambrogio Taborelli, imprenditore tessile e presidente
dell'Unione Industriali di Como, sottoscrive praticamente in toto l'analisi di
Boselli. «Oggi l'offerta è superiore alla domanda. Vendiamo meno di quanto potremmo
potenzialmente produrre. E, di conseguenza, il prezzo lo fa chi compra, non chi
vende. Accade in tutti i mercati, il tessile non sfugge certo a questa regola.
Anche confezionisti e firme di alta gamma, che una volta di fronte al prodotto
d'eccellenza non guardavano troppo il prezzo, oggi stanno più attenti». I
margini si riducono, e investire in ricerca e sviluppo in tempi in cui mancano
pure le liquidità per le spese correnti è un'impresa. «Continuiamo a fare
ricerca aggiunge Taborelli ma i margini sono davvero esigui. Anzi, ormai non si
discute più sui margini, ma sulle perdite». In questo scenario tutt'altro che
incoraggiante, l'apprezzamento della passerella per la seta comasca è l'unico
segnale positivo. «Anche le grandi firme si sono accorte che se vogliono un
prodotto innovativo e di qualità non possono che trovarlo a Como commenta il
presidente degli industriali tutti son capaci di copiare, ma le idee nascono
qui. E siamo riusciti a risolvere anche l'unica nostra debolezza, una carenza
in termini di servizio». Taborelli spiega che le aziende tessili comasche
«devono resistere», aspettando una ripresa che non pare però «troppo vicina».
La seta, nonostante le crisi attraversate negli anni passati, è ancora una
parte massiccia della produzione. «L'80% della seta da
abbigliamento degli Usa
arriva da Como. Siamo ancora grandi produttori. Certo continua Taborelli come
numeri non possiamo competere con la Cina, ma un cliente va in Oriente se vuole solamente spuntare il
prezzo. Se cerca invece il prodotto, viene da noi». I dati raccolti dalla
Sezione serica dell'Unione Industriali di Como e dal centro studi di Sistema
Moda Italia (Smi) tracciano comunque una situazione di crisi evidente
per la seta lariana. Un «forte cedimento», per usare le stesse parole degli
esperti che hanno elaborato i numeri. Le previsioni per il 2009 parlano di
flessioni sul fronte sia del fatturato (-10,2%) sia degli ordini (-7,8%). Le tessiture
seriche hanno chiuso il 2008, rispetto al 2007, con un notevole calo del
fatturato e del venduto, nell'ordine del 5%. Nel quarto trimestre 2008 il
fatturato è diminuito dell'11,5%, gli ordini del 19.1%. Andrea Bambace Home Una
nuova collezione ogni dieci minuti tra flash e Vip Alessia, il talento che
crede nel Lario
( da "Gazzettino, Il" del 26-02-2009)
Argomenti: Cina Usa
E
gli italiani aiutano l'export di Fidel Giovedì 26 Febbraio
( da "Velino.it, Il" del 26-02-2009)
Argomenti: Cina Usa
Il
Velino presenta, in esclusiva per gli abbonati, le notizie via via che vengono
inserite. EST - Iran, i tre membri europei del 5+1 chiedono nuove sanzioni
Roma, 26 feb (Velino) - Gran Bretagna, Francia e Germania, i tre paesi europei
che compongono il gruppo negoziale 5+1 sul nucleare iraniano (gli altri sono
Stati Uniti, Russia e Cina) hanno proposto una nuova ondata di sanzioni Onu contro Teheran.
Lo rivela un documento confidenziale di cui sono entrati in possesso il
Financial Times e il Riformista, secondo i quali 34 entità e 10 individui
apparentemente legati alla produzione di armi atomiche o biologiche sarebbero i
bersagli del provvedimento. Tra le entità vi sono l?Università di
tecnologia di Sharif, la compagnia assicurativa di Stato, l?Iran Air Cargo,
l?Agenzia spaziale iraniana, l?Istituto per la produzione di sieri e vaccini
oltre a sei banche tra le quali anche la Bank Terajat, una delle più importanti
del paese. Tra le persone ci sono anche il comandante della forza paramilitare
Basij e il suo vice. Alcuni diplomatici intervistati dai due giornali interpretano
in modo diverso questa mossa da parte delle tre potenze europee. Alcuni
sostengono che si tratta di un modo di imporre all?amministrazione Obama, che
ha manifestato la volontà di aprire un dialogo diretto con l?Iran, una linea
più dura. Altri ritengono invece che l?intento di questo “bastone” sia
bilanciare la “carota” con cui il presidente Usa,
Barack H. Obama, sta tentando il primo approccio con Teheran. La discussione
sull?Iran, spiega il Financial Times, avrebbe fatto riaffiorare le divisioni
all?interno dell?Unione europea, con cinque paesi – Grecia, Cipro, Spagna,
Austria e Svezia – contrari a un inasprimento delle sanzioni. L?articolo
ricorda anche che oggi a Washington il ministro degli Esteri italiano Franco
Frattini incontrerà l?inviato Usa in Afghanistan e
Pakistan Richard Holbrooke per confrontarsi sull?opportunità di invitare l?Iran
alla conferenza regionale di Trieste prevista per fine giugno nell?ambito del
G8. Un non meglio qualificato “insider” del regime iraniano ritiene tuttavia
improbabile che nuove sanzioni possano far recedere Teheran dal programma di
arricchimento dell?uranio. (gda) 26 feb 2009 15:06
( da "Virgilio Notizie" del 26-02-2009)
Argomenti: Cina Usa
Bruxelles,
26 feb. (Apcom) - Il commissario europeo per le Relazioni esterne, Benita
Ferrero-Waldner, incontrerà domani a Washington il segretario di Stato
americano Hillary Clinton, alle
( da "KataWeb News" del 26-02-2009)
Argomenti: Cina Usa
Un
cinese segretario al Commercio Usa 26 febbraio 2009
alle 17:19 — Fonte: rampini.blogautore.repubblica.it — 0 commenti E' due volte
cinese il candidato prescelto da Barack Obama per l' incarico di segretario al
Commercio. Gary Locke porta un nome " anglo" ma è figlio di immigrati
cinesi ed è stato il primo ed unico sino-americano governatore di uno
Stato Usa (Washington). Inoltre ha ottimi
rapporti con i dirigenti della Repubblica Popolare. In quanto governatore dello
Stato di Washington dal 1997 al 2005 Locke ha fatto tre visite ufficiali in Cina per sviluppare il commercio bilaterale. A Pechino gode
di un tale rispetto che fu l' unico straniero a poter incontrare il presidente
Hu Jintao nel bel mezzo del congresso del partito comunista nel 2004. Si dice
che fu grazie a lui se lo stesso Hu Jintao aggiunse una tappa a Seattle nel suo
viaggio ufficiale in America del 2006. Dopo l' incarico di governatore, nella
sua attività privata ha curato i rapporti con la Cina
per un importante studio legale di Seattle. L' estate scorsa Locke ha
fatto un gesto particolarmente apprezzato dai dirigenti cinesi (non altrettanto
dai militanti per i diritti umani): ha portato la fiaccola olimpica sul
territorio cinese, in una delle ultime tappe prima dell' arrivo a Pechino. Si
vedrà ora se " l' asso cinese" porta fortuna a Obama. La nomina del
segretario al Commercio fin qui sembra iellata. Il primo candidato prescelto,
il governatore del New Mexico Bill Richardson, ha dovuto ritirarsi per uno
scandalo. Il secondo, il repubblicano Judd Gregg, si è defilato per divergenze
di politica economica con il presidente. Prima di assumere l' incarico Locke
dovrà passare la consuete audizioni al Senato. I repubblicani potrebbero
criticarlo per il suo ruolo di intermediario negli affari tra la Cina e alcuni gruppi industriali americani (a
cominciare dalla Microsoft che ha sede nello Stato di Washington). rampini
( da "AprileOnline.info" del 26-02-2009)
Argomenti: Cina Usa
Ombre
cinesi Enrico Campofreda, 26 febbraio 2009, 19:26 La riflessione Gesto
disperato o prodromo di nuove clamorose proteste il tentativo di ieri a
Pechino, con cui due uomini e una donna hanno tentato di darsi fuoco dentro
un'auto nei pressi di un'apparente accessibilissima piazza Tienanmen, è il
segnale di quanto la Cina tema il dissenso A circa un
anno dalle manifestazioni dei suoi monaci, che in occasione dei Giochi Olimpici
cercarono d'attrarre l'attenzione del mondo sulle vessazioni subìte a opera
della nomenklatura del colosso asiatico, il Tibet si ritrova blindato sotto la
possente prova di forza della polizia cinese che presidia le strade. In questi
giorni i fedeli del Dalai Lama hanno dovuto osservare una sorta di stato
d'assedio della capitale Lhasa con tanto di stranieri, turisti compresi, messi
con fermezza alla porta. Eppure c'è chi giura che nella scadenza del
cinquantesimo anniversario dell'esilio del capo spirituale - che appunto nel
1959 per la repressione seguente alla rivolta anticinese fu costretto a
riparare in India - le proteste si riaffacceranno. Quanto pacifiche non è dato
sapere, perché se il Dalai prosegue a testimoniare con fermezza la prassi della
non violenza, proprio un anno fa molti monaci non ci stettero a farsi
massacrare a colpi di manganello. La repressione fece una ventina di morti
secondo le fonti pechinesi; duecento a detta dei rivoltosi. Anche la Cina sta facendo i conti con la recessione mondiale e ha
dovuto iniziare a pagare il duro scotto del rovescio della medaglia di quel
partenariato con gli Stati Uniti che tanto sfrenatissimo sviluppo aveva finora
prodotto. Da mesi il colosso orientale subisce il riflesso dello sconquasso
degli azzardi affaristici che hanno fatto naufragare l'economia americana.
Azzardi e insopportabile tenore di vita che l'infinita quantità di prodotti
cinesi immessi sul mercato statunitense hanno contribuito a tenere alti. Un
circolo diventato vizioso per i continui crediti che il gigante della
produzione faceva al suo maggiore cliente trasformatosi in ciclopico debitore.
Così mentre le ammirate banche di Wall Street, maestre di liberismo, bruciavano
i loro fondi alcuni maggiori istituti di credito cinesi sono dovuti venire in
soccorso sobbarcandosi prima limature di guadagni poi addirittura perdite. Il
Pil cinese, che nel 2007 era a due cifre attestato al 13%, l'anno scorso si è
quasi dimezzato. Ma quel 6,8% che farebbe sognare qualsiasi europeo, e non solo,
per il boom asiatico è un gravissimo stop. Il governo ne è preoccupato perché
può trascinarsi dietro mancanza di lavoro e rivolte sociali, non solo da parte
dei 400 milioni di contadini poveri che in tante province rischiano condizioni
d'indigenza che da decenni il Paese non conosceva, ma per il neo ceto medio,
appagato da scalata sociale e consumismo, che vedrebbe rapidamente decadere il
suo rango. Non è un caso che la politica estera di Obama si sia in prima
battuta rivolta - pro domo sua - proprio alla Cina dove il Segretario di Stato Hillary
Clinton è stata in visita nei giorni scorsi. Alla faccia del Medio Oriente
vicino e lontano. La partita economica fra i due partner sarà lunga perché
ognuno ha bisogno dell'altro. Gli Usa dei capitali cinesi, il colosso asiatico dei servigi della
diplomazia americana, visto che su libertà e diritti civili la comunità
internazionale fa in alcuni casi verso la Cina la voce
grossa. Proprio la vicenda del Tibet aveva messo in seria difficoltà i politici
di Pechino ancor più delle clamorose contestazioni che, da quella studentesca
di vent'anni or sono coi carri armati sotto la Porta della Pace Celeste,
periodicamente si susseguono seppure nascoste ai media di tutto il mondo. E'
ammessa soltanto, come forma di protesta individuale peraltro antichissima, la
petizione all'autorità che singoli cittadini possono portare nei Palazzi della
burocrazia e del potere chiedendo istanze di giustizia. L'episodio di ieri,
precisano fonti governative, starebbe a metà fra l'idea di giustizia e il
dissenso ma assolutamente privati. Eppure nella capitale la sorveglianza di
polizia ed esercito è in crescita e il timore di disordini collettivi non è
affatto sopito. La tensione politico-economica da cui scaturisce l'amore-odio
fra Usa e Cina s'è
rinfocolata in queste ore con una nota del Dipartimento di Stato americano che
torna sulla carenza dei diritti umani nel Paese asiatico e irrita la leadership
pechinese. La quale risponde per le rime: "Invitiamo gli Stati Uniti a
concentrarsi sui propri problemi in materia di diritti dell'uomo e smetterla di
atteggiarsi a custodi di tali diritti in tutto il mondo". Un ping pong
mica distensivo come quello fra Nixon e Mao che acuisce anziché allentare un
reciproco nervosismo. Giunge comunque a visita conclusa, infatti durante il suo
soggiorno asiatico la Clinton non ha assolutamente fatto cenno alla questione
dei diritti per non compromettere l'aspetto affaristico della missione. Ora a
rinfocolare il problema, oltre all'autodafé dei tre di piazza Tienanmen, giunge
il caso dell'avvocato Gao Zhishen, già l'anno scorso in odore di Nobel per la
pace, che è stato ancora una volta sequestrato e tradotto in un luogo
sconosciuto. In una lettera di denuncia lasciata ai familiari, e ora diffusa
dal movimento religioso Falun Dafa che in Cina è
fuorilegge, l'uomo descrive le torture cui per mesi in un precedente arresto è
stato sottoposto dai poliziotti cinesi.
( da "Virgilio Notizie" del 26-02-2009)
Argomenti: Cina Usa
Pechino,
26 feb. (Apcom) - L'idillio fra Cina e Stati Uniti durato ben poco, dopo la visita del Segretario di
Stato americano Hillary Clinton la scorsa settimana e la speranza di Pechino
per relazioni bilaterali più franche e pragmatiche. "Gli Stati Uniti
dovrebbero guardare ai loro propri diritti e smetterla di atteggiarsi a
guardiani dei diritti umani per intervenire negli affari interni di altri paesi
con la pubblicazione di questi rapporti" ha detto oggi il portavoce
del Ministero degli Esteri Ma Zhaoxu in conferenza stampa. La dichiarazione
risponde alla pubblicazione, ieri, di un Rapporto del Dipartimento di Stato
americano sulla situazione dei diritti umani in Cina,
che giudica l'avanzamento del paese "ancora scarso e peggiorato in alcuni
campi". Secondo gli osservatori americani, che producono lo studio ogni
anno, "nell'ultimo anno il governo ha aumentato la repressione di
minoranze etniche in Tibet e Xinjiang, sono aumentate le persecuzioni di
dissidenti e dimostranti, e il controllo della libertà di espressione e di
internet è rimasto forte". A sostegno di ciò gli analisti adducono
l'aumento delle repressioni a ridosso delle Olimpiadi dello scorso agosto e
quelle in occasione degli incidenti in Tibet ormai un anno fa. Le
organizzazioni non governative "continuano a dover far fronte a controlli
intensi e restrizioni", mentre i lavoratori " non hanno la
possibilità di scegliere sindacati indipendenti e la legge non garantisce il
diritto allo sciopero". La reazione cinese è secca: gli Usa
devono smettere di ingerire negli affari interni del paese. Le leggi cinesi già
assicurano e rispettano i diritti umani, a riprova dell'importanza che il
governo accorda all'argomento e dei progressi fatti negli ultimi trent'anni di
riforma e apertura, ha detto il portavoce. Appena una settimana fa Pechino
aveva apprezzato il silenzio di Hillary Clinton sui diritti umani durante il
primo viaggio del neo segretario americano. "I diritti umani non possono
impedire l'avanzamento su temi maggiori quali la crisi economica, il
cambiamento climatico e la sicurezza" aveva detto Clinton in quella
occasione, deludendo le aspettative di numerosi dissidenti dell'Impero di Mezzo
fiduciosi in un ripetersi delle pressioni del 1995. Ding Zilin, la fondatrice
del gruppo delle Madri di Tiananmen aveva chiesto un gesto di Hillary per il
rilascio di Liu Xiaobo, ed altrettanto sperava Zeng Jinyan, la moglie
dell'attivista per i diritti dei sieropositivi Hu Jia. Ma nulla è trapelato dai
discorsi del Segretario di Stato, che ha incontrato una decina di donne a
rappresentanza delle associazioni civili in uno stretto riserbo ed in tutta
fretta, fra un colloquio e l'altro con le più alte istanze del paese. Da Hu
Jintao e Wen Jiabao ha ottenuto la promessa di un sostegno alla ripresa
dell'economia americana, senza minimamente ferire l'orgoglio nazionale con
temute accuse di autoritarismo e limitazione delle libertà. Quando Hillary
Cliton ha, però, letto il discorso di presentazione del rapporto ieri a
Washington, dall'altro lato del pianeta, a Pechino, tre persone le hanno dato
ragione immolandosi a pochi passi da piazza Tiananmen in gesto contestatario
eloquente nei confronti del potere. Sebbene le motivazioni e l'identità dei due
uomini e una donna siano sconosciuti, e suscettibili di venire a galla soltanto
a discrezione delle autorità locali, è evidente che la protesta si stringe
attorno a Pechino alla vigilia di ricorrenze sensibili. Ieri il calendario
tibetano segnava la data del Losar, il capodanno tradizionale, due settimane
prima del cinquantennio della dipartita in esilio del Dalai Lama nel 1959 e
dell'anniversario degli incidenti di Lhasa dello scorso 14 marzo. La prossima
settimana, quando si apriranno i lavori dell'Assemblea Nazionale del Popolo, il
Parlamento locale, ancora più dimostranti arriveranno nella capitale a chiedere
giustizia contro i torti subiti a causa degli ufficiali regionali. L'ultimo
abuso è quello subito dall'avvocato dissidente Gao Zhishen, arrestato e
condotto in una località segreta dove subisce le torture delle polizia, secondo
l'organizzazione Falun Dafa, anch'essa al bando nel paese.
( da "ITnews.it" del 26-02-2009)
Argomenti: Cina Usa
Roma,
26 feb. (Adnkronos) - "Possiamo e dobbiamo salvare il lavoro, le famiglie
e la parte buona della finanza e non le banche che sono tenute in vita solo dai
governi". E' quanto sostiene il ministro dell'economia, Giulio Tremonti,
intervenendo ad 'Annozero'. "Come nelle malattie -spiega il ministro -
anche nella crisi ci sono tre passaggi: diagnosi, prognosi e cura. Se fai la
cura a casaccio sbagli". Tremonti entra quindi nel dettaglio. La malattia
"e' nella globalizzazione per come e' stata fatta e ha
creato una catena di disastri che stiamo vedendo". La prognosi e' che
"possiamo venirne fuori". La cura e' "semplice e gratuita. E' la
verita', avere il coraggio di dirla. Non devi leggere i libri di economia ma la
Bibbia, dove c'e' la separazione tra buono e cattivo".