CENACOLO DEI COGITANTI |
Fitch taglia il rating
Fiat ma il titolo sale ancora ( da "Stampa,
La" del
26-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: così come
negli Usa (-20% nel 2009). È attesa inoltre una flessione nei Paesi emergenti
come Russia e Cina. Sul versante produttivo continua il ricorso alla cassa
integrazione: la Fiat Powertrain ha comunicato ai sindacati che fermerà la
produzione nello stabilimento di Torino Stura, nel periodo compreso tra il 20
aprile e il 3 maggio.
"Le piccole aziende
alla sfida globale" ( da "Stampa,
La" del
26-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Viviamo in una
società globalizzata e nel mondo di lavoro ce n'è tanto. Spesso è solo altrove.
Nell'andarselo a prendere, però, le nostre piccole e medie imprese sono messe
in crisi dal fatto che il mercato globalizzato offre lavoro a prezzi più bassi
rispetto ai costi industriali delle PMI italiane».
La Cina blocca un'altra
volta YouTube ( da "EUROPA
ON-LINE" del
26-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: avvenuto nel
Mare del Sud della Cina, tra otto pescherecci cinesi e una nave da guerra Usa.
Limiti alla libertà Sollecitato sulle ragioni del blocco, il portavoce del
ministero degli esteri ha ribadito che la Costituzione afferma «chiaramente la
libertà d?espressione», ma stabilisce alcuni limiti «attingendo alle esperienze
di paesi come gli Usa e il Regno Unito»
Obama al G20 sotto il
fuoco di Pechino e Ue ( da "Stampa,
La" del
26-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: biglietto
verde evitando lo scontro con la Cina è perché sul fronte europeo i disaccordi
con gli alleati abbondano. Il premier di turno dell'Unione Europea, il ceco
Mirek Topolanek reduce da un voto di sfiducia a Praga, ha definito «una via per
l'inferno» la ricetta economica americana contro la recessione facendo
trapelare quelli che sono gli umori che serpeggiano a Berlino e Parigi.
Link: Nollywood e il
risveglio dell'Africa ( da "Blogosfere" del 26-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Africa
Pubblicato da Luca Dello Iacovo alle 03:27 in globalizzazione Secondo Screen
digest l'industria cinematografica nigeriana è diventata la prima al mondo per
numero di pellicole prodotte: ha superato anche l'indiana Bollywood. Terza in
classifica Hollywood. Per Time, l'Africa è ormai una destinazione
d'investimenti.
ra senza limiti". Tra
queste "operazioni" primeggiano le svalutazioni monetarie a tutela
...
( da "Corriere delle Alpi" del 26-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Qui emerge un
nodo politico: ed è che la Cina, come grande creditore degli Usa, vuol dire la
sua sul cambio del dollaro contestando in materia la piena sovranità di
Washington che, finora, era universalmente riconosciuta. Il messaggio che viene
dalla Città Proibita è che la Superpotenza, sebbene abbia ancora, ma con crepe,
la supremazia militare,
Non è scontato il nuovo
mondo di Obama ( da "Eco
di Bergamo, L'"
del 26-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Bashir e usa
però toni assai morbidi con la Cina che reprime il Tibet, ma intanto detiene
una quota cospicua del debito pubblico americano. Parla di distensione con
l'Iran, con una mossa a sorpresa che rappresenta quanto meno un colpo di genio
della comunicazione politica, ma conferma il «piano Bush» per il controllo del
confine con il Messico e del flusso di migranti clandestini,
la sfida cinese al dollaro
- federico rampini ( da "Repubblica,
La" del
26-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: viene avanzata
da una superpotenza che ha il peso della Cina: sia per le dimensioni della sua
economia sia per il suo ruolo di creditore di ultima istanza degli Stati Uniti.
Un passo alla volta, con cautela e gradualismo, la Cina comincia a tratteggiare
la sua visione di un nuovo ordine monetario internazionale, quella Bretton
Woods 2 che nelle ambizioni iniziali doveva essere nell´
Mondadori, utile netto a
-13,8%
( da "Italia Oggi" del 26-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: India e Cina).
Pubblicità, radio a +23,9%. Spostandosi sul fronte della pubblicità, i ricavi
da 331 milioni di euro si contraggono del 5,3%. I periodici calano del 4,8%, i
quotidiani del 20,3%, mentre la radio si assicura il segno positivo: +23,9%. La
divisione direct marketing registra infine un fatturato di 22,
Fast o slow food con
entusiasmo
( da "Arena, L'" del 26-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: globalizzazione
conferma agli italiani la stima per la cucina nazionale ma con qualche
"incursione estera", specie nelle serate del fine settimana.
Caratterizzare i ritrovi non soloper amosfera ma per cucina particolare. Cresce
il numero dei locali notturni che danno la possibilità alla propria clientela
di trascorrere le serate in compagnia gustando prelibatezze culinarie
particolari
In stile Usa la moda del
take away
( da "Arena, L'" del 26-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Giovedì 26
Marzo 2009 INSERTI Pagina 71 CINA E GIAPPONE GIÀ PRONTI DA GUSTARE In stile Usa
la moda del take away Moda americana che piace agli italiani.Da qualche tempo
sono diffusi i take away cinesi e giapponesi che danno la possibilità di ordinare
da casa una cena che viene poi consegnata a domicilio.
Vola l'export con + 13% ( da "Arena,
L'" del
26-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: positive per
il 2009 aperto col superamento dei superdazi applicati dagli USA come misura di
ritorsione per il no europeo alla carne agli ormoni. Nel 2008 riscossa della
frutta Made in Italy con + 14% mentre il 2009 si è aperto con un fatto storico:
via libera all' export di kiwi in Cina. Quanto al vino il 2008 si è chiuso con
le esportazion, secondo dati Istat, di cc 3,5 mlr.
Pole position ai rossi
veronesi
( da "Arena, L'" del 26-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: NEL
La crisi lavora contro. Di
noi
( da "Manifesto, Il" del 26-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Nella stessa
Cina - il più grande inquinatore al mondo di carbone -, il controesodo dalle
città alle campagne (30 milioni di migranti tornati a casa) declassa molto la
priorità del problema carbone. Vi sono altri risvolti inattesi in cui la crisi
assolve un ruolo perverso.
prodi: l'europa? un
gigante che non decide in italia si lavora, ma bisogna farlo meglio ( da "Messaggero
Veneto, Il"
del 26-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: non solo nel
rapporto con gli Stati Uniti ma con la crescente presenza di Cina e India. I
colossi asiatici da tempo sono uno dei punti fermi dell'analisi di Romano
Prodi, sia da presidente della Commissione europea che da leader italiano. «La
Cina - ha detto - è l'unico paese che insieme esporta tecnologia, capitali e
uomini e non ci sono molti esempi nella storia».
Tifone Giappone Usa: la
speranza viene dalle case ( da "Manifesto,
Il" del
26-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: La Cina di
certo non se la passa meglio: se le esportazioni giapponesi lì dirette sono
calate del 40%, il numero dei disoccupati fra i «migranti» interni è salito a
25 milioni, secondo l'istituto di statistica. Continuano intanto ad addensarsi
nubi sulla «vecchia Europa».
Americani i più ottimisti
sulla fine della recessione ( da "Manifesto,
Il" del
26-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: attraverso 16
mila interviste in una ventina di Paesi di tutto il mondo (ma non l'Italia) ha
accertato che i più pessimisti al mondo sugli effetti della crisi e sui
conseguenti tempi di uscita sono gli irlandesi. I più ottimisti in assoluto
sono invece i cinesi. In base allo studio, il tasso di fiducia dei consumatori
sarebbe sceso del 20% in Cina, del 51% in Usa, dell'83% in Irlanda.
Se va bene a Pechino, va
bene a tutti
( da "Sole 24 Ore, Il" del 26-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: accordo
cooperativo che includa la Cina. E vanno in questo senso i primi segnali di
cauta disponibilità mostrati ieri dal segretario al Tesoro Usa, Tim Geithner.
In un nostro recente saggio ("Resurrecting Keynes to stabilize the international
monetary system", Open Economies Review) abbiamo proposto un accordo
trilaterale tra Fed, Bce e Banca centrale cinese per realizzare una moneta-
massimo fini ospite del
caffè d'inverno ( da "Tirreno,
Il" del
26-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: e dice no a
chiare lettere al capitalismo come al marxismo, all'industrialismo, alle
oligarchie economiche e politiche, alle democrazie rappresentative e alla
globalizzazione. Le puntate del Caffè sono trasmesse sull'emittente 50 Canale
la domenica sera alle 21 sull'emittente sul canale satellitare 897.
La gaffe di Geithner sul
ruolo del dollaro ( da "Sole
24 Ore, Il"
del 26-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: apertura alla
Cina?Forse, ma forse soprattutto una gaffe.L'ennesima di Tim Geithner: il
Segretario al Tesoro, parlando al Council on Foreign Relations di New York, si
è lasciato sfuggire un'ambigua affermazione sul dollaro. Gli Stati Uniti «sono
aperti», ha detto, alla proposta della Cina di ricorrere a una valuta di
riserva internazionale che non sia quella statunitense.
ADESSO che la spinta
interventista, per contrastare la crisi, si è fatta più fo... ( da "Messaggero,
Il" del
26-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: La
globalizzazione, che pure sembrava in grado di distribuire solo opportunità,
mostra il suo volto peggiore: una leva che ha allungato le distanze tra Nord e
Sud del mondo e perfino all'interno dei paesi più sviluppati. Secondo l'Ocse
negli ultimi vent'anni l'ineguaglianza dei redditi è cresciuta in media del 12
per cento (
Se va bene a Pechino ( da "Sole
24 Ore, Il"
del 26-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Gli Usa
dovrebbero impegnarsi a contenere il deficit esterno ma anche la Cina dovrebbe
assumersi la responsabilità trainare il rilancio della domanda mondiale in
questo periodo di recessione, accettando di contenere il proprio surplus
esterno. Pietro Alessandrini p.
fiat, renault e peugeot
fitch taglia il rating - salvatore tropea ( da "Repubblica,
La" del
26-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Europa agli
Usa dove la previsione per l´anno in corso è di una caduta del 20 per cento. E
senza che ci sia una compensazione sul fronte della Russia e della Cina dove,
al contrario, sono attese riduzioni percentuali a doppia cifra. Questo nuovo
«avviso» arriva alla vigilia dell´assemblea degli azionisti, anche se la Borsa
ieri è rimasta indifferente alla notizia.
Geithner apre alla valuta
globale, il dollaro cala ( da "Sole
24 Ore, Il"
del 26-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: segretario al
Tesoro Timothy Geithner alla proposta della Cina di sostituire al dol-laro,
come valuta di riserva internazionale, gli special drawing rights del Fondo
monetario, i diritti speciali di prelievo. Le dichiarazioni di un alto funzionario
del Tesoro, secondo cui la moneta Usa manterrà il suo status di valuta
internazionale a lungo, hanno poi spinto mercati a una correzione,
si blinda sberbank la
banca cassaforte dei russi ( da "Repubblica,
La" del
26-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Cina,
Giappone, Brasile, Russia, grandi compratori di titoli pubblici americani, si
trovano, infatti, ad affrontare un drammatico crollo delle loro esportazioni.
Il Brasile è ufficialmente uscito dal mercato dei Treasuries, la Cina è
scontenta perché ne ha troppi, la Russia ha davvero finito i soldi.
GIOCHI DEL MEDITERRANEO,
DANIELA STATI: STABILIAMO RUOLI E COMPETENZE OGGI INCONTRO ORGANIZZATIVO DELLA
PROTEZIONE CIVILE ( da "marketpress.info" del 26-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: STABILIAMO
RUOLI E COMPETENZE OGGI INCONTRO ORGANIZZATIVO DELLA PROTEZIONE CIVILE
L´aquila, 25 mar. "Dobbiamo essere pronti a gestire l´evento. Ho chiesto
la collaborazione del Dipartimento nazionale di Protezione civile per mettere a
punto questa complessa macchina organizzativa. C´è massima disponibilità da
parte di tutti.
Segnali positivi da case e
spese. E l'America spera ( da "Corriere
della Sera"
del 26-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: ma ha anche
mandato un messaggio di apertura alla Cina sulle sue proposte monetarie che ha
provocato, per un po', un indebolimento del dollaro. La valuta Usa ha
recuperato solo quando, qualche minuto dopo, incalzato da un sorpreso Roger
Altman (banchiere d'affari con un passato di viceministro del Tesoro che era il
suo intervistatore alla riunione del Council),
Il populismo anti-bonus ( da "Corriere
della Sera"
del 26-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Molti Paesi
saranno in grado di tirare fuori le unghie se tireremo fuori le nostre e
l'effetto complessivo di questi confronti sarà il primo vero passo indietro
nella globalizzazione degli ultimi 25 anni (un periodo in cui il Pil mondiale è
raddoppiato e gli scambi commerciali sono aumentati di 7,5 volte). traduzione
di Maria Sepa
PAOLO Pelù, presidente
della sezione di Massa e Carrara della sezione apuana della &... ( da "Nazione,
La (Massa - Carrara)"
del 26-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: illustre saga
dei Cybo Malaspina nella globalizzazione, la dimora genovese" di
Mariangela Gropallo. Le relazioni saranno supportate da proiezioni affidate a
Gianni Borrini. Interverranno: Martina Nardi, vice sindaco di Massa, e il
presidente della sezione ligure dell'associazione Dimore Storiche Italiane,
Battista Gramatica.
I bambini delle scuole
elementari hanno
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: 13 I bambini
delle scuole elementari hanno «studiato» la Protezione civile LIMBIATE PROGETTO
CHE HA COINVOLTO 500 ALUNNI LIMBIATE LEZIONI di Protezione civile per oltre 500
bambini delle scuole di Limbiate che nelle ultime settimane hanno partecipato
al progetto portato avanti dai volontari locali delle emergenze sul territorio.
Per i Giochi del
Mediterraneo si mobilita la Protezione civile ( da "Tempo,
Il" del
26-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: collaborazione
del Dipartimento nazionale di Protezione civile per mettere a punto questa
complessa macchina organizzativa. C'è massima disponibilità da parte di tutti:
la Protezione civile giocherà indubbiamente un ruolo di primo piano».
L'assessorato regionale alla Protezione civile avrà il coordinamento di tutte
le attività organizzative mentre a breve verranno convocati tavoli tecnici.
Mondadori, utile netto a
-13,8%
( da "Italia Oggi (MarketingOggi)" del 26-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: India e Cina).
Pubblicità, radio a +23,9%. Spostandosi sul fronte della pubblicità, i ricavi
da 331 milioni di euro si contraggono del 5,3%. I periodici calano del 4,8%, i
quotidiani del 20,3%, mentre la radio si assicura il segno positivo: +23,9%. La
divisione direct marketing registra infine un fatturato di 22,
"I veri architetti
stanno per strada" ( da "Giornale.it,
Il" del
26-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: «La
globalizzazione, a tutti li livelli, produce effetti altamente specifici quando
agisce localmente sul campo. Fenomeni come migrazione, global branding e
turismo hanno un impatto assai diverso in diverse situazioni. L?Urbanistica
quotidiana si interessa alla specificità di questi contesti.
ATTESA PER LE NUOVE REGOLE
DI OBAMA SULLA FINANZA - IL PREMIER CECO (PRESIDENTE DI TURNO UE) CONTRO OBAMA
- SARKÒ L'AFRICANO QUANDO RACHIDA ERA SOCIALISTA SORPRESA! GEITHNER AP ( da "Dagospia.com" del 26-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Gli Usa
riflettono sull'ipotesi di rimpiazzare il dollaro" come valuta di riserva.
Cina e Russia lo chiedono senza giri di parole e il ministro delle Finanze Usa
Timothy Gaithner sorprende per la sua reazione difensiva. Il sottosegretario al
Tesoro si dichiara "per lo più disponibile" a considerare la proposta
di Pechino.
Contesti 6 dopo il corto
Ora insegue una medaglia ( da "Gazzetta
Dello Sport Online, La"
del 26-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract:
Lysacek
(
USA-CINA/ PECHINO CRITICA
RAPPORTO DEL PENTAGONO: INTERFERENZA ( da "Wall
Street Italia"
del 26-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Usa-Cina/
Pechino critica rapporto del Pentagono: interferenza di Apcom "potrebbe
danneggiare le relazioni militari tra i due paesi" -->Pechino, 26 mar.
(AP) - La Cina ha criticato l'ultimo rapporto sul potenziale bellico cinese
diffuso dal Pentagono definendolo "un'interferenza" nei suoi affari
interni e ha fatto sapere che il documento potrebbe danneggiare le relazioni
militari
Abstract: «La Guerra Fredda non c'è più Basta verità distorte dagli Usa» -->Accuse
dalla Cina: interferenze sui nostri affari interni, a rischio le relazioni
militari tra i nostri Paesi
Argomenti: Cina Usa
Usa-Cina/ Pechino critica
rapporto del Pentagono: ( da
"Virgilio Notizie" del 26-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: La Cina ha criticato
l'ultimo rapporto sul potenziale bellico cinese diffuso dal Pentagono
definendolo "un'interferenza" nei suoi affari interni e ha fatto
sapere che il documento potrebbe danneggiare le relazioni militari tra i due
paesi. Il portavoce del ministero degli Esteri, Qin Gang, ha detto che Pechino
"si oppone risolutamente"
IN EUROPA SCATTA LA CACCIA
AI MANAGER G20, USA SOTTO IL FUOCO DI CINA E UE ( da "Wall Street
Italia" del 26-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: In Europa scatta la caccia
ai manager G20, Usa sotto il fuoco di Cina e Ue -->In Francia i dipendenti
sequestrano un dirigente di un'azienda chimica. Vandali in casa dell'ex
direttore della Royal Bank of Scotland Goodwin. SERVIZIO Borse in diretta /
INFOGRAFICA Il budget Usa per il 2010
Sap premia chi ha
assimilato lo spirito 2.0 ( da
"01net" del
26-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: principali contributi si
sono sviluppati in riferimento a temi come finanza e mercati, Pa, innovazione,
sviluppo tecnologico, globalizzazione e cambio generazionale. La giuria del Sap
Dream Team Award, composta da un rappresentante di Sap Italia e da un docente
del Politecnico di Milano, ha selezionato i manager che si sono distinti nelle
categorie ?direzione?, ?sistemi informativi?
MACCHIA (FIBA CISL):
"MICROCREDITO LEVA PER LO SVILUPPO" ( da "Basilicanet.it" del 26-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: paesi poveri lo dimostra il
fatto che il microcredito sta prendendo piede anche nei paesi industrializzati
come Francia, Norvegia, Usa, Canada, Cina. Lo stesso Yunus ha annunciato a
Milano la nascita della filiale italiana della Grameen in collaborazione con
Unicredit e Università di Bologna. â??Prestare i soldi ai poveri o a chi non ha
garanzie è¨ la grande sfida dello sviluppo â?
Protezione civile Lezioni
a scuola sulle calamità ( da
"Giornale di Vicenza.it, Il" del 26-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: 2009 rss e-mail print A
Mussolente la Protezione civile sale in cattedra nelle scuole Lezione di
sicurezza e di pronto intervento oggi e domani all'istituto comprensivo di
Mussolente. Il gruppo della protezione civile misquilese, in collaborazione con
la dirigenza scolastica, organizza anche per quest'anno "Obiettivo
scuola".
E negli Usa riparte
l'immobiliare ( da
"Avvenire" del
26-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: ipotesi avanzata
recentemente dalla Cina di una «moneta globale» che vada a sostituire il
dollaro come principale riserva mondiale. Una bocciatura ribadita poi ancora
ieri dal ministro al Tesoro Usa, Timothy Geithner che nel promettere che
l'America, durante il summit del G20 previsto per inizio aprile a Londra,
dimostrerà un «impegno in misura della gravità della crisi»
Verso Sud, per il nostro
futuro ( da "Denaro,
Il" del 26-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: islamico ed occidente per
evitare che una globalizzazione anarchica possa compromettere i valori della
democrazia e, appunto, i progetti di coesistenza. Di seguito riportiamo uno
stralcio dell'intervento del presidente Capasso. "La crisi economica
mondiale, l'elezione di Barach Obama alla presidenza degli Usa, il recente
incontro in Vaticano tra Benedetto XVI ed i rappresentanti dell'
Strauss Kahn apre alla
Cina: Sì alla moneta globale ( da
"Denaro, Il" del
26-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Mercati mondo Strauss Kahn
apre alla Cina: Sì alla moneta globale La proposta cinese di sostituire il
dollaro come valuta di riserva (Sdr) trova l'appoggio del direttore generale
dell'Fmi. Per Dominique Strauss-Kahn la proposta di Pechino di far ricorso ai
"diritti speciali di prelievo" (una moneta sovranazionale varata nel
1969 dal Fmi) è "interessante".
CINA: PECHINO ACCUSA USA,
RAGIONATE ANCORA CON MENTALITA' GUERRA FREDDA ( da "Adnkronos" del 26-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: CINA: PECHINO ACCUSA USA,
RAGIONATE ANCORA CON MENTALITA' GUERRA FREDDA PROTESTA FORMALE PER UN RAPPORTO
DEL PENTAGONO SU MINACCE MILITARI CINESI commenta 0 vota 0 tutte le notizie di
ESTERI ultimo aggiornamento: 26 marzo, ore 12:24
La Cina agli Usa: dovete
smettere di intromettervi ( da
"Affari Italiani (Online)" del 26-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Politica La Cina agli Usa:
dovete smettere di intromettervi Giovedí 26.03.2009 11:32 La politica estera
americana affronta la prova dell'Estremo Oriente. Dopo le tensioni con la Corea
del Nord legate al prossimo lancio di un missile che il governo di Pyongyang
assicura essere un test a scopi civili, è ora la Cina a prendere posizione
contro gli Usa,
Abstract: «La Guerra Fredda non c'è più Basta verità distorte dagli Usa» 26 marzo 2009 alle 10:43 — Fonte: corriere.it — 0 commenti Accuse dalla Cina: interferenze sui nostri affari interni, a rischio le relazioni militari tra i nostri Paesi>
CINA: PECHINO ACCUSA USA,
RAGIONATE ANCORA CON MENTALITA' GUERRA FREDDA ( da "ITnews.it" del 26-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: "Il rapporto diffuso
dagli Stati Uniti continua a basarsi sulla teoria della minaccia militare
cinese, distorce i fatti ed interferisce con gli affari interni della
Cina" ha dichiarato il portavoce del ministero degli Esteri, Qin Gang,
riferendosi al documento che esprime preoccupazione per il riarmo cinese.
G8/ Frattini e Bondi
aprono vertice mondiale degli ( da
"Virgilio Notizie" del 26-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Usa, Francia, Germania,
Giappone, Canada, Inghilterra, Russia più Brasile, Cina, India, Messico e Sud
Africa oltre all'Egitto in veste di osservatore), che si tiene oggi e domani
all'Accademia dei Lincei. Alla cerimonia di apertura stamattina erano presenti,
oltre al capo della diplomazia, il ministro dei Beni Culturali Sandro Bondi e i
'
G8/ FRATTINI E BONDI
APRONO VERTICE MONDIALE DEGLI SCIENZIATI ( da "Wall Street
Italia" del 26-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Usa, Francia, Germania,
Giappone, Canada, Inghilterra, Russia più Brasile, Cina, India, Messico e Sud
Africa oltre all'Egitto in veste di osservatore), che si tiene oggi e domani
all'Accademia dei Lincei. Alla cerimonia di apertura stamattina erano presenti,
oltre al capo della diplomazia, il ministro dei Beni Culturali Sandro Bondi e i
'
Export, tonfo record a
febbraio (-49,4%)Torna il surplus dopo 4 mesi di deficit ( da "Sicilia, La" del 26-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: L'attivo con la Cina ritorna
dopo sei mesi attestandosi a 13,5 miliardi di yen. Quanto all'Unione europea,
l'interscambio commerciale vede un attivo di 96,9 miliardi di yen, ma in calo
dell'81,6% (-54,7% le esportazioni e -29,5% le importazioni). Antonio Fatiguso
MARCO ESPOSITO LE BORSE
CONTINUANO A TROTTARE E A RECUPERARE TERRENO. CON MILANO, UNA VOLTA DI PI... ( da "Mattino, Il
(Nazionale)" del 26-03-2009) + 1 altra
fonte
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: E sembrano crescere le
incomprensioni tra Usa e Cina, tra Usa e Europa e all'interno dei paesi
dell'Europa dell'Est, con Lettonia, Romania, Ungheria e Repubblica Ceca che
hanno governi quanto mai traballanti se non già caduti. Proprio la crisi in
corso a Praga appare delicata, visto che il paese ha la presidenza di turno
dell'Unione europea.
Protezione civile: sabato
in mattinata le esercitazioni ( da
"Gazzettino, Il (Rovigo)" del 26-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Protezione civile: sabato in
mattinata le esercitazioni Giovedì 26 Marzo 2009, Giornata tutta dedicata al
mondo della Protezione Civile, ma anche a quello della Pro loco, quella pensata
per sabato dall'assessorato comunale all'associazionismo gestito da Sara
Zorzan.
Kabul Caduto in disgrazia
con gli americani, il presidente afghano Hamid Karzai pare bussare all... ( da "Gazzettino, Il" del 26-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Cina, Kazakhstan,
Uzbekistan, Tagikistan e Kirghizistan), vuole giocare d'anticipo sul futuro di
Kabul: cade quasi in coincidenza con l'annuncio della nuova strategia degli Usa
in Afghanistan e quattro giorni prima di una conferenza simile all'Aja promossa
dall'Onu, con tutti i Paesi che finanziano il Paese centro asiatico e vi
mantengono contingenti militari,
Cina contro Usa:
"Verità distorte" ( da
"Giornale.it, Il" del 26-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: 73 del 2009-03-26 pagina 0
Cina contro Usa: "Verità distorte" di Redazione Il Pentagono accusa
la Cina di alterare gli equilibri militari in Asia. La replica: "Il
rapporto è una grave distorsione dei fatti e un'interferenza negli affari
interni". E conclude: "La Guerra Fredda non c'è" Pechino - Il
rapporto annuale del Pentagono,
L'economia verde che non
teme la crisi /2 La bibicletta ( da
"Blogosfere" del
26-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: I maggiori produttori sono
naturalmente la Cina e Taiwan. Gli USA erano usciti stupidamente dal business
alla fine degli anni '90, ma ora ci stanno ritornando alla grande. Anche
l'Unione Europea non si è molto data da fare in questi ultimi decenni, ma la crisi
farà sicuramente cambiare le cose.
G8/MIGRAZIONI E ENERGIA,A
ROMA VERTICE INTERNAZIONALE AI LINCEI-2 ( da "Wall Street
Italia" del 26-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Investimenti che hanno
incoraggiato le industrie tecnologiche a globalizzare le loro attività,
aumentando in modo considerevole le opportunità di mobilità. Grandi
preoccupazioni ci sono invece per quei paesi poveri come l'Africa, dove la
migrazione verso l'estero, ha un impatto negativo specialmente nel settore
della salute.
G8/ MIGRAZIONI E ENERGIA,
A ROMA VERTICE INTERNAZIONALE AI LINCEI ( da "Wall Street
Italia" del 26-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Usa, Francia, Germania,
Giappone, Canada, Inghilterra, Russia, più Brasile, Cina, India, Messico, Sud
Africa ed Egitto in veste di osservatore), lo scopo, come è stato anche
sottolineato dal Ministro degli esteri Franco Frattini è quello di informare,
alla vigilia delle importanti decisioni che verranno prese,
G8/ Migrazioni e energia,a
Roma vertice internazionale ai. ( da
"Virgilio Notizie" del 26-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Investimenti che hanno
incoraggiato le industrie tecnologiche a globalizzare le loro attività,
aumentando in modo considerevole le opportunità di mobilità. Grandi
preoccupazioni ci sono invece per quei paesi poveri come l'Africa, dove la
migrazione verso l'estero, ha un impatto negativo specialmente nel settore
della salute.
G8/ Migrazioni e energia,
a Roma vertice internazionale ai ( da
"Virgilio Notizie" del 26-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Usa, Francia, Germania,
Giappone, Canada, Inghilterra, Russia, più Brasile, Cina, India, Messico, Sud
Africa ed Egitto in veste di osservatore), lo scopo, come è stato anche
sottolineato dal Ministro degli esteri Franco Frattini è quello di informare,
alla vigilia delle importanti decisioni che verranno prese,
Usa-Cina/ Pechino
infuriata su rapporto Pentagono - punto ( da "Virgilio
Notizie" del 26-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: La Cina ha criticato
l'ultimo rapporto sul potenziale bellico cinese diffuso dal Pentagono
definendolo "un'interferenza" nei suoi affari interni e ha fatto
sapere che il documento potrebbe danneggiare le relazioni militari tra i due
paesi. Il portavoce del ministero degli Esteri, Qin Gang, ha detto che Pechino
"si oppone risolutamente"
DOMANI A POTENZA VII
CONGRESSO DELLA FISASCAT CISL ( da
"Basilicanet.it" del 26-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Per queste motivazioni il
lavoro deve rimanere centrale nelle scelte politiche e nelle scelte
legislative. Ne hanno bisogno i lavoratori, i pensionati, ma sopratutto i
giovani. Dopo aver globalizzato l'economia è¨ arrivato il tempo di globalizzare
i dirittiâ?. BAS 05
USA-CINA/ PECHINO
INFURIATA SU RAPPORTO PENTAGONO - PUNTO ( da "Wall Street
Italia" del 26-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Usa-Cina/ Pechino infuriata
su rapporto Pentagono - punto di Apcom Cina: bloccare sul nascere "la
guerra fredda del pensiero" -->Pechino, 26 mar. (AP) - La Cina ha
criticato l'ultimo rapporto sul potenziale bellico cinese diffuso dal Pentagono
definendolo "un'interferenza" nei suoi affari interni e ha fatto
sapere che il documento potrebbe danneggiare le relazioni militari tra
Afghanistan. Karzai bussa
al Cremlino ( da
"AmericaOggi Online" del 26-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Cina, Kazakhstan,
Uzbekistan, Tagikistan e Kirghizistan), sembra voler giocare d'anticipo sul
futuro di Kabul: cade quasi in coincidenza con l'annuncio della nuova strategia
degli Usa in Afghanistan e quattro giorni prima di una conferenza simile
all'Aja promossa dall'Onu, alla quale parteciperanno tutti i Paesi che
finanziano il Paese centro asiatico e vi mantengono contingenti
Scienziati per la Terra ( da "Nuova
Ecologia.it, La" del 26-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: in particolare Cina e india
- sono venuti a Roma chiedendo gli interventi più incisivi e con un paniere più
ricco di suggerimenti. Caso a parte gli Usa, fino a ieri i 'grandi frenatori'
di qualsiasi iniziativa tesa a contrastare il riscaldamento globale, oggi, con
la nuova presidenza Obama, dicono di voler cambiare significativamente rotta e
accendono le speranze dei tanti che,
Crisi, la Cina continuerà
a finanziare il debito Usa? ( da
"Velino.it, Il" del 26-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Se quindi gli Stati Uniti
dipendono dalla Cina per i loro debiti, la Cina dipende dai mercati americani,
e mondiali, per le sue esportazioni e la sua crescita. Con la paura di vedere i
propri investimenti perdere valore a causa delle scelte dell'amministrazione
Usa si spiega anche la proposta "shock" lanciata due giorni fa dal
presidente della Banca centrale cinese:
Fiat, la Borsa scommette
sulla triplice alleanza ( da
"Affari Italiani (Online)" del 26-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: inversione di marcia
arriverà proprio dagli Usa. "Certo le conseguenze restano pesanti"
concede Marchionne in un'intervista a La Stampa, e fino a quando la domanda non
si stabilizzerà (cosa che a livello mondiale difficilmente succederà prima
dell'estate) anche per la Cina, altro tasto dolente dopo il congelamento dei
colloqui con Chery "non si può dir nulla" anche se Fiat parla "
Fiat, la Borsa scommette
sulla triplice alleanza pag.1 ( da
"Affari Italiani (Online)" del 26-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: di alleanze negli Usa, in
Europa e in Cina, in grado di ridare concretezza alle prospettive del Lingotto,
rese incerte dalla crisi, come ricorda preoccupato Giorio Airaudo (Fiom),
denunciando lo stop alla progettazione e l'assenza di piani per il futuro. La
borsa sembra invece di diverso avviso e pare scommettere su qualche sorpresa
positiva a breve,
MIBTEL SU (+1.14%) BENE
FIAT E BANCHE - IFIL-EXOR: GABETTI, NON HO MAI MENTITO - Procura chiede
processo PER EX VERTICI IMPREGILO (ROMITI JR.) IL "SOLE 24 ORE"
CHIUDE IL FREE P ( da
"Dagospia.com" del
26-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Cina, Giappone, Brasile,
Russia, grandi compratori di titoli pubblici americani, si trovano, infatti, ad
affrontare un drammatico crollo delle loro esportazioni. Il Brasile è
ufficialmente uscito dal mercato dei Treasuries, la Cina è scontenta perché ne ha
troppi, la Russia ha davvero finito i soldi.
##Conferenza Mosca su
Afghanistan, primo contatto Usa-Iran ( da "Virgilio
Notizie" del 26-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: il raggruppamento di
sicurezza regionale promosso nel 2001 dalla Cina. "Non abbiamo ancora
contezza di dichiarazioni da parte Usa o iraniana su contatti bilaterali, ma se
tale intenzione dovesse essere espressa, forniremo tutta la necessaria
assistenza", ha detto oggi il portavoce del Ministero degli Esteri russo
Andrei Nesterenko.
##Conferenza Mosca su
Afghanistan, primo contatto Usa-Iran. ( da "Virgilio
Notizie" del 26-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: "La Cina attribuisce
grande importanza alla questione del mantenimento della stabilità in
Afghanistan e intende avere un ruolo in ciò", ha chiarito, secondo quanto
riporta l'agenzia di stampa Interfax, un portavoce del Ministero degli Esteri
della Repubblica popolare.
NORDCOREA/ DOMANI INCONTRI
USA-GIAPPONE E USA-COREA DEL SUD ( da
"Wall Street Italia" del 26-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Il capo dei negoziatori
sudcoreani nei colloqui a sei (Stati Uniti, Cina, Giappone, Russia e le due
Coree), Wi Sung-lak, e il direttore generale del ministero degli Esteri
nipponico, Akitaka Saiki, "saranno a Washington venerdì 27 marzo per delle
consultazioni su questioni legate alla Corea del Nord", ha spiegato Duguid
alla stampa.
CRISI/ TREMONTI:IN USA
RISCHIO ARMAGEDON FINANZIARIO PARE EVITATO ( da "Wall Street
Italia" del 26-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: In Usa rischio Armagedon
finanziario pare evitato di Apcom E' globale perchè ha basi nella
globalizzazione -->Taormina(Messina), 26 mar. (Apcom) - "Negli Stati
Uniti il rischio dell''Armagedon' finanziario sembra sia stato evitato".
Lo ha sostenuto il ministro dell'economia Giulio Tremonti nel corso del suo
intervento al Forum di Confagricoltura a Taormina.
##CONFERENZA MOSCA SU
AFGHANISTAN, PRIMO CONTATTO USA-IRAN -2- ( da "Wall Street
Italia" del 26-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: "La Cina attribuisce
grande importanza alla questione del mantenimento della stabilità in
Afghanistan e intende avere un ruolo in ciò", ha chiarito, secondo quanto
riporta l'agenzia di stampa Interfax, un portavoce del Ministero degli Esteri
della Repubblica popolare.
##CONFERENZA MOSCA SU
AFGHANISTAN, PRIMO CONTATTO USA-IRAN ( da "Wall Street
Italia" del 26-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: il raggruppamento di
sicurezza regionale promosso nel 2001 dalla Cina. "Non abbiamo ancora
contezza di dichiarazioni da parte Usa o iraniana su contatti bilaterali, ma se
tale intenzione dovesse essere espressa, forniremo tutta la necessaria
assistenza", ha detto oggi il portavoce del Ministero degli Esteri russo
Andrei Nesterenko.
G8 LAVORO/ SACCONI:
PROPORREMO ATTO GLOBALE PROTEZIONE SOCIALE ( da "Wall Street
Italia" del 26-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: politiche di welfare e della
dimensione umana nel nuovo assetto della globalizzazione. Il G8 Lavoro
diventerà G14 a partire dalla giornata di lunedì. La ministeriale G8 Lavoro
rappresenta il primo incontro dedicato alla dimensione sociale e umana dall'inizio
della crisi. "E' una summit sociale che non ha precedenti da quando è in
atto la crisi - ha spiegato Sacconi - che investe,
CRISI/ FINI CITA TREMONTI:
IL MERCATO NON SIA UN TOTEM ( da
"Wall Street Italia" del 26-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: nel quale sono descritti i
rischi di una globalizzazione non più governata da Stati e organizzazioni
internazionali". Di fronte alla crisi, "non solo economica ma crisi
di un modello di capitalismo e di globalizzazione", Fini ha sottolineato
la validità dei "principi dell'economia sociale di mercato", del
"principio di sussidiarietà".
G-20, non ci sarà
l'Europa? ( da
"KataWeb News" del
26-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: La Cina e gli Usa hanno
lanciato massicce manovre di rilancio della crescita. Al confronto l' Europa
porta al tavolo del G-20 delle noccioline" . Aggiungo io: non migliora la
credibilità dell' Unione il fatto che il paese con la presidenza di turno (la
Repubblica cèca) è in piena crisi di governo proprio durante il suo semestre e
a pochi giorni dal G-
L'economia verde che non
teme la crisi /2 La bicicletta ( da
"Blogosfere" del
26-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: I maggiori produttori sono
naturalmente la Cina e Taiwan. Gli USA erano usciti stupidamente dal business
alla fine degli anni '90, ma ora ci stanno ritornando alla grande. Anche
l'Unione Europea non si è molto data da fare in questi ultimi decenni, ma la crisi
farà sicuramente cambiare le cose.
( da "Stampa, La" del
26-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
NUOVA
CASSA PER FTP Fitch taglia il rating Fiat ma il titolo sale ancora TORINO Fiat
in rialzo a Piazza Affari malgrado il taglio del rating sul debito a «junk»
(spazzatura), al livello «BB+», da parte dell'agenzia di rating Fitch. Nel suo
giudizio, l'agenzia sottolinea che, come per Renault e Peugeot, le prospettive
sono considerate negative. Ma il giudizio non pesa sul titolo del Lingotto che
- alla vigilia dell'assemblea degli azionisti prevista per domani - chiude in
rialzo dell'1,48% a 4,8 euro e torna a puntare a quota 5 euro. Fitch, che oltre
al taglio di Fiat, Renault e Peugeot ha anche confermato il giudizio di Daimler
a «BBB+» ma con prospettive negative e messo sotto osservazione il rating di
Volkswagen (BBB+), si dice inoltre «preoccupata del calo di redditività dei
produttori» A livello di mercato, indica Fitch, le vendite di auto nel
( da "Stampa, La" del
26-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Sguardo
sulla crisi Intervista Roberto Roveta Forum con giornalisti ed imprenditori
"Le piccole aziende alla sfida globale" ALICE PEDRAZZI ALESSANDRIA
«Nordovest: analisi e prospettive» questo il titolo del forum che si tiene
oggi, alle 17,30, nella sede Confapi di Alessandria (via Pisacane 33).
Partecipano: Vittorio Sabadin, vicedirettore de La Stampa; Lanfranco Vaccari,
direttore del Secolo XIX; Emanuele Galba, vicedirettore de La Cronaca di
Piacenza. Poi i presidenti di Nord Ovest Imprese, Roberto Roveta, e quelli
delle Confapi di Alessndria (Giuseppe Garlando), di Asti (Pierangelo
Cantarella), di Piacenza (Pier Maria Mantelli) e della Liguria (Roberto
Minerdo). Con la conduzione di Enzo Baldon, che presenterà anche una serie di
interviste filmate a imprenditori locali, si parlerà del presente e delle
prospettive del Nord Ovest. «Con i responsabili delle testate giornalistiche
dei diversi territori - spiega Roveta - potremo affrontare gli argomenti da
diversi punti di vista». Delineata la situazione, grazie anche ai dati raccolti
durante la recente indagine congiunturale della Confapi fra i suoi iscritti, si
passerà ad esaminare le ipotesi di sviluppo del territorio nel prossimo
decennio, quali i suoi punti di forza e che debolezze si devono superare. In questo
contesto, ovviamente, si parlerà del ruolo delle piccole e medie imprese, in un
confronto aperto agli interventi degli imprenditori di un comparto produttivo
che rappresenta la spina dorsale del Nord Ovest. Se ogni crisi è un tunnel, in
fondo c'è sempre uno spiraglio di luce. Si riassume così il pensiero di Roberto
Roveta, presidente di Nord Ovest Imprese. E' un atteggiamento positivo, quello
dell'imprenditore titolare della Italvalv, azienda di Basaluzzo che produce
valvole industriali, un non «piangersi addosso» per impegnare le risorse a
circoscrivere i problemi e individuare soluzioni. Dalla sua posizione di
osservatore privilegiato delle PMI del nordovest, quali sono le criticità più
urgenti del momento? «Oggi, in Italia, il lavoro scarseggia. Questo è certo. Ma
non significa che non ci sia. Viviamo in una società
globalizzata e nel mondo di lavoro ce n'è tanto. Spesso è solo altrove.
Nell'andarselo a prendere, però, le nostre piccole e medie imprese sono messe
in crisi dal fatto che il mercato globalizzato offre lavoro a prezzi più bassi
rispetto ai costi industriali delle PMI italiane». Che cosa non permette
alle nostre aziende di adeguarsi a questi costi? «La mancanza di politiche che
le aiutino a lavorare e creare reddito. Qualche esempio? Il rimborso Iva a
pagamento avvenuto, una valutazione condivisa sulle modalità di pagamento delle
tasse, la facilitazione nel ricorso al credito». Vede luce in fondo al tunnel?
«La stessa che intravedevo 6 o 7 anni fa quando, a causa dell'invasione cinese,
le piccole aziende del settore metalmeccanico furono messe in crisi dai prezzi
decisamente inferiori dei prodotti asiatici. In quel periodo avevo la borsa
piena non di ordini, ma di sconforto. Eppure non ho mai smesso di guardare
avanti. E oggi che il prodotto cinese sta dando, in termini di qualità,
risultati pessimi, la mia fiducia è ripagata. Anche in futuro le PMI saranno
valorizzate, purché siano guardate con sensibilità dal sistema politico e da
quello bancario che, spesso, elargisce con facilità soldi alle grandi imprese e
passa al microscopio le piccole». Un futuro, dunque, solo a patto di uno sforzo
comune? «Certo. L'impresa è fatta di uomini, il suo valore è dato dalle menti
pensanti che la compongono. Dobbiamo ritrattare la forma mentis dell'approccio al
lavoro: oggi si lavora in squadra. Bisogna crescere confrontandosi
costantemente col sistema». Come si inserisce Nord Ovest Imprese in questo
contesto? «Raggruppa diversi territori (Alessandria, Piacenza, Asti e Genova)
per farsi interprete, nelle sedi opportune, della voce diretta degli
imprenditori. E' un esempio di lavoro di squadra che apre speranze ad un domani
più luminoso». E' questa la strada? «Ne sono convinto. Per abbassare i costi
spesso le aziende delocalizzano, ma non è quella la via. Io credo nell'Italia,
che è la nostra casa, un territorio dove possiamo produrre qualità e ricchezza.
Ma l'intero sistema economico deve premiare le aziende che scelgono di restare.
Non credo alle fantasie, ma al lavoro, a ciò che produco. E so che ripartiremo,
come del resto hanno fatto i nostri padri e nonni negli anni davvero bui
dell'immediato dopo-guerra».
( da "EUROPA ON-LINE"
del 26-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
B L O G G
E R I A La Cina blocca unaltra
volta YouTube MARIO ADINOLFI La barzelletta La volete sentire una barzelletta, anche
se non è propriamente divertente? La Cina non ha paura
di internet, ha assicurato il suo ministero degli esteri. Ma a fronte di questa
apodittica affermazione, da ieri YouTube, uno dei siti più amati della rete e
il portale di videosharing in assoluto più diffuso, è di nuovo inaccessibile ai
visitatori cinesi. Il blocco per la precisione è stato attivato dalla tarda
serata di lunedì: la pagina iniziale del portale non si apre oppure invia un
messaggio di errore, tanto a Pechino, che a Shanghai o in altre città del
paese. Un incidente con una nave da guerra Esattamente come in altre occasioni,
il governo cinese non ha spiegato le ragioni del blocco, che arriva però dopo
che la marina statunitense ha postato sul portale di videosharing i filmati
sullincidente, avvenuto nel Mare del Sud della Cina,
tra otto pescherecci cinesi e una nave da guerra Usa.
Limiti alla libertà Sollecitato sulle ragioni del blocco, il portavoce del
ministero degli esteri ha ribadito che la Costituzione afferma «chiaramente la
libertà despressione», ma
stabilisce alcuni limiti «attingendo alle esperienze di paesi come gli Usa e il Regno Unito». «Molte persone
ha poi aggiunto hanno la falsa
impressione che il governo cinese tema Internet», ma la cifra degli internauti
cinesi (300 milioni, la comunità di utenti più grande del mondo) dimostra «che è
esattamente lopposto». Come in Iran
Attenzione a queste giustificazioni cinesi, che suonano sinistramente simili ad
alcune che sono offerte dai dilettanti allo sbaraglio, che anche nella
maggioranza italiana si propongono di mettere sotto controllo la rete.
Resta il fatto che la libertà del web è il termometro della libertà di un
paese: non a caso nazioni come Cina e Iran, che ieri
abbiamo di nuovo ritrovato in testa alla triste classifica sulle esecuzioni
capitali secondo il rapporto di Amnesty International, sono stati totalitari
dove è in vigore lincarcerazione dei
blogger che osano scrivere anche solo la parola democrazia. E in Iran un
blogger è morto («suicida» secondo le autorità) in Iran la settimana scorsa,
come sanno i lettori
di questa rubrica. E pochi altri in Italia, dove il tema della libertà del web
non sembra essere allordine
del giorno. www.marioadinolfi.ilcannocchiale.it
( da "Stampa, La" del
26-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Obama al
G20 sotto il fuoco di Pechino e Ue La Casa Bianca duella con Pechino e Mosca
sul dollaro forte, il presidente di turno dell'Unione Europea ritiene «una via
per l'inferno» la ricetta Usa contro la recessione e
Barack Obama tradisce irritazione con il premier francese ospite a Washington.
A meno di una settimana dall'apertura a Londra del summit del G20 americani,
europei, cinesi e russi mettono in luce contrasti sulle ricette per rilanciare
la crescita così forti da far temere il rischio del corto circuito per il
premier britannico Gordon Brown. Nella conferenza stampa di martedì notte nella
East Room della Casa Bianca Obama è stato perentorio nel definire il dollaro
«straordinariamente forte» al fine di respingere al mittente l'idea del
governatore della Banca Centrale di Pechino, Zhou Xiaochuan, di sostituirlo
come moneta di riferimento con gli Sdr (Diritti speciali di deposito) del Fondo
monetario internazionale. Ieri mattina, nel salotto finanziario su Park Avenue
del «Council on Foreign Relations», il ministro del Tesoro Timothy Geithner ha
tentato di ribadire lo stesso messaggio, ma tradendo incertezza: prima si è
detto «un po' aperto» all'idea cinese, facendo crollare il biglietto verde sui
mercati valutari, e dopo circa 30 minuti si è corretto, su esplicita richiesta
del moderatore, affermando che «il dollaro rimarrà a lungo la valuta dominante
nelle riserve di valuta». La gaffe del ministro, oltre a far pericolosamente
oscillare la valuta nazionale, ha tradito l'incertezza politica con cui
l'amministrazione Obama sta andando incontro al summit: da un lato cerca
l'accordo di ferro con Pechino per promuovere lo «stimolo globale» che per il
Fmi potrebbe far crescere quest'anno il pil del Pianeta fra l'1 e il 3 per
cento ma dall'altro deve proteggersi dalle pressioni cinesi sul fronte
monetario, collegate ai crescenti timori sul debito pubblico americano. Per
Obama è un equilibrio tanto più delicato quanto Mosca si è detta concorde con
Pechino sulla necessità di una «nuova valuta» trasformando l'assalto al potere
internazionale del dollaro in uno dei temi più rischiosi del summit di Londra.
Se Washington vuole difendere il biglietto verde evitando lo
scontro con la Cina è
perché sul fronte europeo i disaccordi con gli alleati abbondano. Il premier di
turno dell'Unione Europea, il ceco Mirek Topolanek reduce da un voto di
sfiducia a Praga, ha definito «una via per l'inferno» la ricetta economica
americana contro la recessione facendo trapelare quelli che sono gli umori che
serpeggiano a Berlino e Parigi. Solo pochi giorni fa, durante una cena a
Bruxelles con alcuni giornalisti tedeschi, la cancelliera Angela Merkel ha
criticato senza mezzi termini la scelta della Federal Reserve di immettere
ulteriore liquidità - mille miliardi di dollari - sul mercato, mentre il
presidente francese Nicolas Sarkozy non nasconde l'opposizione alla richiesta
di uno «stimolo globale» - che Brown invece condivide - a difesa dei conti
pubblici nazionali. D'altra parte Sarkozy si batte per «creare nuove regole
finanziarie» sin dal settembre e Parigi ha destinato allo stimolo la quota più
bassa fra i Paesi del G20: appena lo 0,7 del pil. La tensione franco-americana
è andata in diretta tv durante l'incontro fra Obama e il premier australiano
Kevin Rudd, quando un reporter ha chiesto al presidente se era vero «quanto
detto dal premier francese Francois Fillon qui a Washington sul sostegno
americano a più rigide regole internazionali sui mercati» e l'inquilino della
Casa Bianca ha replicato con uno stizzito «non voglio rispondere a tale
citazione» al quale ha aggiunto la gaffe di riferirsi al «ministro degli Esteri
francese». Nel tentativo di evitare il peggio ieri sera Obama ha telefonato a
Sarkozy. Sapremo presto se un compromesso è possibile.
( da "Blogosfere" del
26-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Mar 0920
Link: Nollywood e il risveglio dell'Africa Pubblicato da
Luca Dello Iacovo alle 03:27 in globalizzazione Secondo Screen digest
l'industria cinematografica nigeriana è diventata la prima al mondo per numero
di pellicole prodotte: ha superato anche l'indiana Bollywood. Terza in
classifica Hollywood. Per Time, l'Africa è ormai una destinazione
d'investimenti. L'immagine di un campo di conflitti perenne riguarda
alcune nazioni. Altre (che hanno storie difficili come il Rwanda) vanno avanti.
Foto: Paul Keller by Flickr
( da "Corriere delle Alpi"
del 26-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
ra senza
limiti". Tra queste "operazioni" primeggiano le svalutazioni
monetarie a tutela ... ra senza limiti". Tra queste "operazioni"
primeggiano le svalutazioni monetarie a tutela della propria base produttiva
visto che equivalgono analogicamente al bombardare le industrie altrui; tant'è
che poi si ha un micidiale cortocircuito se la replica è di equivalenti
svalutazioni competitive. Tuttavia, oggi Pechino pensa alla svalutazione del
dollaro come ad un atto ostile degli States perché la colpirebbe dal lato del
risparmio-ricchezza abbattendo il valore dei titoli-debito Usa
in portafoglio del Celeste Impero grazie al suo "eccesso di
risparmio" (come ha rilevato il Governatore della Federal Reserve
Bernanke). Nel caso, pure Eurolandia avrebbe guai visto che l'euro, di solito
asimmetrico alla valuta Usa, rivalutandosi ne
danneggerebbe l'export. Insomma, è tempo di "grandi manovre"
monetarie; anche perché oltreoceano la tentazione, svalutando, di
"scaricare le proprie miserie sul vicino" (il cosiddetto beggar my
neighbor) è elevata. O, comunque probabile, visto che la Federal Reserve
rastrella obbligazioni sul mercato finanziario creando moneta, seppure sotto
forma di electronics credits, allo scopo di alleggerire i tassi a lungo (a
breve siamo già a zero); e che lo stesso fa acquistando titoli pubblici a
sostegno delle diverse strategie - come l'assorbimento dei cosiddetti
"titoli tossici" appena varata dal Tesoro - attuate
dall'Amministrazione Obama per salvare Wall Street: insomma, ci sono tutte le
premesse, ai primi cenni di ripresa, per avere inflazione e svalutazione. Pure
politiche, perché ciò consentirebbe agli States di abbattere, svalutandolo, il
debito (d'altronde "solo quello pubblico emesso per il "pronto
soccorso bancario" vale trilioni di dollari) contratto nel mercato
finanziario globale: il che, in quota rilevante, vuol dire con Pechino. Cosa
che la Città Proibita teme assai. Lo ha ribadito il premier cinese Wen Jibao
facendo capire che considererebbe un atto "nemico" una maxisvalutazione
degli oltre due trilioni di dollari investiti in bond statunitensi. Qui emerge un nodo politico: ed è che la Cina, come grande creditore degli Usa, vuol dire la sua sul cambio del
dollaro contestando in materia la piena sovranità di Washington che, finora, era
universalmente riconosciuta. Il messaggio che viene dalla Città Proibita è che
la Superpotenza, sebbene abbia ancora, ma con crepe, la supremazia militare,
tuttavia vede logorata dal debito quella economica; e che, conseguentemente,
gli Usa debbano rinunciare a quell'unilateralismo
monetario con cui nel passato hanno regolato sul proprio polmone il respiro
economico d'Europa, Asia e Sud America. Insomma, la Cina
vuole il posto che le spetta la tavolo del potere mondiale. Anzi, gioca
d'anticipo proponendo un "mondo monetario" alternativo, col dollaro
spodestato. Per farlo, si affida a Zhou Xiaochuan, Governatore della sua Banca
centrale, che in un saggio (pubblicato sul sito della Banca medesima) disegna
una riforma del sistema monetario internazionale che abbandona l'uso di una
moneta nazionale come valuta di riserva globale. Sarebbe il tramonto
dell'impero del dollaro e del potere degli Usa di
essere il dominus (in cambio però garantiscono la sicurezza del capitalismo
globale) delle relazioni monetarie internazionali. Scrive infatti Zhou
Xiaochuan: "Un'auspicabile riforma del sistema monetario internazionale
consiste nel creare una valuta di riserva internazionale separata dalla moneta
delle singole economie nazionali e capace di rimanere stabile a lungo, così da
rimuovere le deficienze strutturali insite nell'uso come valuta di riserva di
unità monetarie nazionali". Zhou Xiaochuan naturalmente, che così recupera
una vecchia idea di Keynes, sa che essa è debole perché una moneta, seppure di
ottima fattura tecnica, senza basi politiche "resta sui libri".
Tant'è che gli Usa, nel Secondo dopoguerra all'apice
del potere, imposero il dollaro. Tuttavia, il Governatore della Banca centrale
cinese, nel puntare alto, sottolinea un dato geostrategico preciso: ed è che
gli Stati Uniti hanno perso il potere per usare il dollaro come "arma
unilaterale"; serve, all'opposto, un regime di partnership tra Pechino e
Washington. E qui pure Eurolandia potrebbe tessere un po' di tela con il
Celeste Impero. Francesco Morosini
( da "Eco di Bergamo, L'"
del 26-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Non è
scontato il nuovo mondo di Obama --> Giovedì 26 Marzo 2009 PRIMA, pagina 1
e-mail print Il Barack Obama che sta per arrivare in Europa (in Gran Bretagna
per il G20, poi in Francia e Germania per chiudere il 5 aprile nella Repubblica
Ceca, che ha appena perso il governo ma ha ancora la presidenza di turno della
Ue) è un personaggio al quale, chiaramente, gli smaliziati leader del Vecchio
Continente ancora non riescono a prendere le misure. Non è colpa loro ma semmai
delle abitudini maturate negli anni di Bush, che mal si adattano alle novità introdotte
dallo stile Obama. Quando la Casa Bianca era il regno dei neocon, tutto era
diventato piuttosto prevedibile. Il nero di qua e il bianco di là, nessun
colloquio tra i due campi, tutti sapevano dove mettersi rispetto alle posizioni
degli Stati Uniti. Era il periodo del furore ideologico, della rigidità, della
politica concepita come una locomotiva lanciata su binari che non ammettevano
deviazioni di sorta. Obama, arrivato alla presidenza «da sinistra», ha invece
portato sulla scena un pragmatismo che, secondo le nostre categorie politiche,
appartiene piuttosto «alla destra» e che risulta spiazzante rispetto alle più
limitate categorie del suo predecessore. Ecco qualche esempio. Obama chiude
Guantanamo, ma non smantella il sistema giudiziario militare che ne era
l'architrave. Approva ed esalta, per interposta Hillary Clinton, il mandato
d'arresto contro il dittatore del Sudan e massacratore del Darfur Hasan al Bashir e usa però toni assai morbidi con la Cina che reprime il Tibet, ma intanto
detiene una quota cospicua del debito pubblico americano. Parla di distensione
con l'Iran, con una mossa a sorpresa che rappresenta quanto meno un colpo di
genio della comunicazione politica, ma conferma il «piano Bush» per il
controllo del confine con il Messico e del flusso di migranti clandestini,
con il raddoppio delle guardie di frontiera e una spesa incrementata di 700
milioni di dollari. Il nuovo presidente, insomma, è chiamato a gestire una
crisi epocale di cui non ha alcuna colpa, quindi sfrutta con astuzia la libertà
di manovra che tale condizione gli permette. Senza scrupoli o complessi, tiene
dell'epoca precedente ciò che gli può servire e butta il resto. Esempio
classico è l'Iraq. In campagna elettorale Obama aveva promesso un ritiro rapido
e totale. Appena i generali gli hanno spiegato la reale situazione del Paese,
ha delineato un ritiro lento e molto parziale. Il pragmatismo movimentista
della nuova Casa Bianca stimola, e in qualche caso provoca, anche i più
tradizionali alleati, perché tende ad azzerare le rendite di posizione.
L'abbiamo visto a proposito dell'Afghanistan: Obama è disposto a mandare altri
soldati a combattere, ma vuole che gli altri Paesi Nato facciano la stessa
cosa. Lo stiamo vedendo, e lo vedremo ancora proprio a partire dal G20 di Londra,
che si propone di affrontare l'emergenza economica globale e rischia, al
contrario, di sottolineare le differenze culturali e politiche tra le due
sponde dell'Atlantico. Obama inietta grandi quantità di denaro nell'economia
reale, senza troppo badare alla crescita del debito, perché deve dare risposte
immediate agli elettori e perché scommette sugli effetti rigeneranti della
ripresa. L'Europa, sia come Unione sia come singoli Paesi, procede con maggiore
cautela nei confronti del deficit e chiede, invece, regole più rigorose per il
mercato dei prodotti finanziari. A tutto ci si adatta, quindi anche Usa ed Europa, Merkel, Sarkozy e compagnia e Obama,
troveranno alla fine un punto d'incontro. Resta da stabilire quali conti
rimarranno aperti e quanto durerà l'allarme economico mondiale. Perché dopo, a
ripresa avviata, qualcuno vorrà forse regolarli. Fulvio Scaglione 26/03/2009
nascosto-->
( da "Repubblica, La"
del 26-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Pagina 31
- Commenti LA SFIDA CINESE AL DOLLARO FEDERICO RAMPINI La proposta cinese di
una "valuta globale" che sostituisca il dollaro come strumento di
riserva incassa l´appoggio del Fondo monetario internazionale e mette in
difficoltà l´Amministrazione Obama, le cui reazioni iniziali hanno disorientato
i mercati e indebolito la moneta Usa. Prima è stato lo
stesso Obama a respingere seccamente l´idea di Pechino: «Sono contrario a una
valuta globale», ha tagliato corto nella conferenza stampa di martedì sera.
Ieri il suo segretario al Tesoro Tim Geithner è tornato sull´argomento con toni
più misurati ma ha anche seminato confusione. Una sua iniziale disponibilità -
"sono aperto alla proposta cinese" - ha innescato il ribasso del
biglietto verde. Che poi è stato recuperato quando Geithner ha aggiunto:
"Il dollaro rimane la moneta di riserva dominante nel mondo e lo resterà a
lungo". A pochi giorni dal G-20 di Londra l´iniziativa cinese apre un
nuovo fronte e accentua le difficoltà di manovra degli Stati Uniti, proprio
mentre è in corso il delicato dibattito tra esecutivo e Congresso sulla legge
di bilancio e l´aumento del deficit. E´ la prima volta nella storia che un
presidente americano nel definire la sua politica fiscale è costretto a tener
conto di un «vincolo esterno» che sta a Pechino, fornendo promesse alla Cina sulla solvibilità di lungo periodo del Tesoro
americano. L´idea cinese è stata espressa dal governatore della banca centrale
Zhou Xiaochuan. Zhou sostiene che l´attuale recessione mondiale "riflette
vulnerabilità e rischi sistemici nel sistema monetario internazionale". A
suo avviso uno dei modi per evitare in futuro il ripetersi di turbolenze
finanziarie gravi è la creazione di una moneta di riserva "slegata da
nazioni individuali e capace di rimanere stabile nel lungo periodo, eliminando
così i difetti inevitabili delle monete nazionali". Da tempo i leader
cinesi manifestano i loro timori per l´instabilità del dollaro. L´episodio più
clamoroso è avvenuto due settimane fa quando il primo ministro Wen Jiabao si è
detto "preoccupato" per la solidità degli investimenti in dollari
compiuti dalla Repubblica Popolare. Pechino teme che l´America stia creando le
premesse per un rilancio dell´inflazione e una svalutazione della propria
moneta, in modo da "smaltire" i debiti accumulati verso l´estero, Cina in testa. La sostituzione del dollaro come moneta di
riserva è un progetto di lungo periodo, sul quale il governatore Zhou ha dato
suggerimenti concreti. In primo luogo ha proposto che venga allargato il
paniere di monete che compongono i diritti speciali di prelievo; in seguito gli
Stati dovrebbero affidare in gestione una parte delle loro riserve valutarie al
Fmi. Creati nel 1969 come un paniere di quattro valute (oggi dollaro euro
sterlina e yen), i diritti speciali finora sono usati solo come unità di conto
e nelle operazioni del Fmi. E´ un´operazione che "richiede straordinaria
visione politica e coraggio", ha detto il governatore della banca centrale
cinese, richiamandosi a un´analoga proposta fatta nel 1940 dall´economista
inglese Keynes. E un´adesione importante alla proposta cinese è giunta proprio
dal direttore del Fmi, Dominque Strauss-Kahn. Anche tra gli esperti la mossa
cinese viene seguita con molta attenzione. Secondo l´economista della Deutsche
Bank Ju Ma "l´idea può condurre verso una delle più profonde riforme del
sistema monetario internazionale nei prossimi decenni, sarebbe un passo verso
la soluzione degli immensi squilibri bilaterali tra la Cina
e gli Stati Uniti". All´estremo opposto l´ex presidente della Federal
Reserve Paul Volcker, consigliere di Obama, ha reagito con sdegno: "Credo
che i cinesi siano poco sinceri quando si lamentano per i loro investimenti in
dollari. Hanno deciso di acquistare dollari per anni perché non volevano che la
loro moneta si rivalutasse. E´ un calcolo di interessi da parte loro, non
dovrebbero prendersela con noi". L´idea cinese di istituire una nuova
valuta globale non è nuova (ci pensò Keynes a Bretton Woods nel 1944, poi fu
ripresa da De Gaulle e dall´Opec) ma è la prima volta che viene
avanzata da una superpotenza che ha il peso della Cina: sia per le dimensioni della sua economia sia per il suo ruolo
di creditore di ultima istanza degli Stati Uniti. Un passo alla volta, con
cautela e gradualismo, la Cina comincia a tratteggiare la sua visione di un nuovo ordine
monetario internazionale, quella Bretton Woods 2 che nelle ambizioni iniziali
doveva essere nell´agenda del G-20 di Londra.
( da "Italia Oggi"
del 26-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
ItaliaOggi
sezione: Media data: 26/03/2009 - pag: 18 autore: di Marco A. Capisani I conti
del gruppo. Nel primo trimestre di quest'anno la raccolta sui periodici in calo
del 30% Mondadori, utile netto a -13,8% Fatturato giù del 7,1%. Costa:
prospettive non confortanti Marzo non porta la primavera a Segrate. «Il
rallentamento dell'economia a fine 2008 si protae anche nel primo trimestre di
quest'anno», ha dichiarato ieri dal quartier generale Mondadori il suo
amministratore delegato Maurizio Costa. «Le prospettive future non sono,
peraltro, confortanti. Tra gli editori avverrà una selezione della specie. Si
verificheranno grandi cambiamenti nei perimetri delle aziende. Noi siamo molto,
molto attenti alle opportunità del mercato, anche se oggi non c'è nulla di
particolare sotto i riflettori». Un segnale del «periodo difficile» che si
prospetta? L'andamento del mercato pubblicitario dei periodici nel primo
trimestre
( da "Arena, L'" del
26-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Giovedì 26
Marzo 2009 INSERTI Pagina 69 NUOVE ABITUDINI E DIVERSE SCELTE ALIMENTARI Fast o
slow food con entusiasmo Curiosità per cibi diversi e voglia di nuovo anche a
tavola. La globalizzazione conferma agli italiani la stima
per la cucina nazionale ma con qualche "incursione estera", specie
nelle serate del fine settimana. Caratterizzare i ritrovi non soloper amosfera
ma per cucina particolare. Cresce il numero dei locali notturni che danno la
possibilità alla propria clientela di trascorrere le serate in compagnia
gustando prelibatezze culinarie particolari di altri paesi. Ne sono un
esempio i locali a tema, come ad esempio quelli country, dove vengono serviti
cibi messicani o argentini o tipicamente western, o greci. In questi esercizi
spesso vengono organizzate anche serate nelle quali è possibile ascoltare
musica dal vivo e addirittura ballare al ritmo di musica etnic
"specifica". Numerose poi le birrerie e i pub che accanto a birre
selezionate e "innovative" o un bel calice di vino servono piadine,
bruschette, un tagliere di formaggi o di salumi assortiti. Quanto a fast food e
slow food trovano già da qualche tempo un notevole consenso trasversale per età
e ceto sociale. Come dire si mangia di meno ma si sceglie di più, spesso con
più equilibrio.
( da "Arena, L'" del
26-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Giovedì
26 Marzo 2009 INSERTI Pagina 71 CINA E GIAPPONE GIÀ PRONTI DA GUSTARE In stile Usa la
moda del take away Moda americana che piace agli italiani.Da qualche tempo sono
diffusi i take away cinesi e giapponesi che danno la possibilità di ordinare da
casa una cena che viene poi consegnata a domicilio. I primi esercizi con le
portate da asporto non consegnavano a domicilio, ma prendevano le ordinazioni
al abanco o al massimo per telefono, era il cliente che passava a ritirare le
porzioni calde e pronte solo per essere consumate. Oggi invece, con una
semplice telefonata, si può avere in poco tempo il menù scelto consegnato
direttamente presso la propria abitazione. Diversi ristoranti giapponesi invece
ultimamente hanno messo in atto un sistema di ordinazione ancora più veloce e
tecnologicamente avanzato: grazie al sito internet del ristorante è possibile
scegliere tra le specialità del menù presente in rete quelli preferiti e
richiedere la consegna a domicilio delle porzioni desiderate.
( da "Arena, L'" del
26-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Giovedì 26
Marzo 2009 INSERTI Pagina 58 I PRODOTTI BASE DELLA DIETA MEDITERRANEA SEGNANO
LA MIGLIORE PERFORMANCE INTERNAZIONALE E SICONFERMANO IN TESTA AL MADE IN ITALY
NEL COMMERCIO ESTERO Vola l'export con + 13% SECONDO DATI ISTAT IL VINO
ITALIANO NEL MONDO HA RAGGIUNTO NEL 2008 I 3.5 MLRD DI EURO I prodotti della
dieta mediterranea battono la crisi e confermano la grande fiducia conquistata
dal made in Italy a tavola sui mercati internazionali in base ai dati Istat dei
primi 10 mesi 2008. Pasta (+ 28 %), conserva di pomodoro (+20%), frutta (+14 %)
vino (+ 5%) e olio d'oliva (+2 %), E' il valore aggiunto delle garanzie di
qualità e di sicurezza alimentare del Made in Italy a tavola che - sostiene la
Coldiretti - sta conquistando un apprezzamento crescente in tutto il mondo con
previsioni di ulteriore crescita per il 2009. British Medical Journal la dieta
mediterranea - precisa la Coldiretti - riduce del 13% l'incidenza del Parkinson
e dell'Alzheimer, del 9% quella per problemi cardiovascolari e del 6% quella
del cancro. Riconoscimento che ha spinto la discesa in campo di CE ed
Europarlamento, per la tutela della dieta mediterranea come patrimonio dell'
umanità tutelato dall'Unesco. Incremento del 27% per pasta (2/3 nei Paesi UE, e
9% in USA), conserve di pomodoro + 20% e prospettive ancora piu' positive per il 2009 aperto col superamento dei superdazi
applicati dagli USA come misura di ritorsione per il no europeo alla carne agli
ormoni. Nel 2008 riscossa della frutta Made in Italy con + 14% mentre il 2009
si è aperto con un fatto storico: via libera all' export di kiwi in Cina. Quanto al vino il 2008 si è chiuso
con le esportazion, secondo dati Istat, di cc 3,5 mlr.
( da "Arena, L'" del
26-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Giovedì 26
Marzo 2009 INSERTI Pagina 61 CRESCIUTO DEL 5% NEL
( da "Manifesto, Il"
del 26-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
STATI
UNITI La crisi lavora contro. Di noi Marco d'Eramo Un'illusione serpeggia nella
sinistra mondiale. L'illusione è che la crisi stia vincendo per noi: per quasi
trent'anni siamo stati incapaci di conquistare (o mantenere) l'egemonia,
abbiamo lasciato che il mondo s'imbevesse d'ideologia liberista e
conservatrice, che le uniche appartenenze riconosciute fossero quelle
identitarie, e le uniche ideologie legittimate quelle religiose, ma l'uragano
finanziario che si abbatte sull'economia ci vendica, noi e le nostre idee,
riporta all'ordine del giorno le priorità progressiste, ripropone lo stato
sociale, rinverdisce le tesi (almeno) socialdemocratiche. Le prime formulazioni
di questa illusione le ho ascoltate l'autunno scorso negli Usa,
durante la campagna presidenziale e subito dopo la vittoria di Barack Obama.
CONTINUA | PAGINA 11 Quando obiettavo alla squadra di economisti di cui si
stava attorniando il presidente eletto - tutti apostoli inveterati del
liberismo friedmaniano, della deregulation finanziaria e della supply side
economics -, mi sentivo obiettare da sindacati e centri studi (think thanks) di
sinistra: «Anche loro hanno dovuto cambiare idea a causa della crisi, ora la
pensano diversamente, ora saranno loro a mettere in opera il nostro programma».
Ma i due wonder boys, gli enfants prodige - di ieri (Larry Summers, consigliere
speciale di Obama) e di oggi (Timothy Geithner, nuovo ministro del Tesoro Usa) - sono stati allevati a pane e liberismo, allattati
dall'idea reaganiana che «lo stato non è la soluzione, lo stato è il problema»:
come possano costoro contribuire lealmente a una soluzione statale del
problema, rimane un mistero. E l'ultimo piano di salvataggio delle banche
varato da Geithner infittisce la nebbia. Tra i no-global quest'illusione si
traduce in gioia malcelata per il supposto rinascere del protezionismo, per le
nuove barriere che (forse) si ergeranno nel commercio mondiale. Ma il capitalismo
non aveva atteso questa crisi per mettere paletti ben alti alla libertà di
commercio: libero scambio di merci okay, ma libero movimento ed espatrio degli
umani, manco col cannocchiale. Da 16 anni gli Stati uniti hanno firmato un
accordo di libero mercato (Nafta) col Messico, ma non per questo i messicani
sono liberi di attraversare la frontiera e il deserto di Sonora: anzi, quando
ci provano sono vittime delle più furibonde cacce all'uomo degli ultimi secoli.
In ambito economico, l'idea che la crisi vinca per noi sembra confermata
dall'attacco ai paradisi fiscali: da sempre bersagli della sinistra, questi
paradisi stanno subendo un'offensiva concentrica da parte degli Stati uniti e
di alcuni grandi paesi europei (non tutti: il nostro per esempio non è tra
loro). Ma è facile profezia affermare che - magari in numero ridotto, magari in
modo non più così spudorato - comunque in qualche forma e in qualche isoletta
l'istituzione del «paradiso fiscale» sopravviverà, come indispensabile luogo
neutro e scatola nera dei passaggi di capitale. In Europa, in Italia, e anche
tra le nostre file, quest'illusione ha preso un'altra forma: si è trasformata
nell'idea che la recessione sia la crisi del capitalismo. Che si tratti della
stessa illusione lo si desume dalle sue premesse implicite: noi siamo stati
incapaci di mettere in crisi il capitalismo, ma il capitalismo ci ha pensato da
solo e questa è un'altra versione della celebre - sinora inattesa - predizione
marxiana sull'ineluttabilità del crollo del capitalismo per il calo tendenziale
dei tassi di profitto. Ora, sono abbastanza sicuro del fatto che l'umanità non
morirà capitalista e che il capitalismo non costituisce la fine della storia
(Giorgio Ruffolo ha da poco pubblicato un libro dal bel titolo Il capitalismo
ha i secoli contati): ma ci passa un abisso tra questo e invece credere che il
suo crollo sia già cominciato e che possiamo persino attribuirgli una precisa
data d'inizio (il 16 settembre 2008 quando fu dichiarato il fallimento della
banca Lehman Brothers). Ma se questa fosse una e non la crisi del capitalismo?
Se quel che prendiamo oggi per un rivitalizzarsi dell'intervento pubblico
nell'economia non fosse che l'ennesima socializzazione delle perdite (dopo una
robusta e semisecolare privatizzazione dei profitti)? Se per i decisori
(secondo l'orribile termine in uso tra gli eurotecnocrati) prevalesse solo
l'idea che «ha da passare la nottata»? Se anzi la crisi fosse addotta ad alibi
per smantellare altre tessere del mosaico della sinistra? Un esempio raccapricciante
di questa possibilità ci viene dal decreto sulla casa che sta varando il
governo Berlusconi: l'idea sottintesa è che per rilanciare l'economia tutto fa
brodo e che non ci possiamo permettere il lusso di fare gli schizzinosi: se
legalizzare l'abusivismo, cementificare l'Italia, saccheggiare il paesaggio,
lasciare mano libera ai palazzinari costituisce un metodo efficace per far
ripartire l'economia, che ben venga. George Bush aveva formulato la dottrina
della «guerra preventiva» (contro gli stati canaglia). Steven Spielberg aveva
girato un film (Minority Report) sull'«arresto e ibernazione preventivi» (dei
criminali potenziali). Più pacifista, Silvio Berlusconi lancia la «sanatoria
preventiva» per gli abusivi in pectore. Più in generale, a livello mondiale,
l'idea che la gravità della crisi permetta di «non guardare in faccia nessuno»
contribuisce a smantellare qualunque prospettiva ecologica. Barack Obama era
salito al potere con l'intenzione di risolvere la crisi attraverso «milioni di
posti di lavoro verdi» (green jobs). Il calo del prezzo del petrolio e
l'urgenza dei licenziamenti ha annacquato molto il vino ambientalista del neo
presidente: sono svaniti gli incentivi economici a investire in risparmio
energetico e fonti alternative; la necessità di salvare i grandi di Detroit ha
allentato parecchio i vincoli ecologici che la nuova amministrazione voleva
porre per il loro soccorso. Nella stessa Cina - il più grande inquinatore al
mondo di carbone -, il controesodo dalle città alle campagne (30 milioni di
migranti tornati a casa) declassa molto la priorità del problema carbone. Vi
sono altri risvolti inattesi in cui la crisi assolve un ruolo perverso.
Per esempio, El Pais dell'8 marzo titolava: «La crisis amenaza la revolución de
la mujer». E l'occhiello diceva: «L'ombra della recessione mette in pericolo il
balzo storico compiuto dalle spagnole nell'ultimo decenni». A livello mondiale
la recessione potrebbe contribuire a riportare le donne a casa, a rinchiuderle
di nuovo nel focolare domestico, costringendole ancora una volta a esserne -
volenti o nolenti - le «fate». Proprio quando si sono affacciati all'orizzonte
dell'industrializzazione di massa paesi di millenario e radicato maschilismo
come India e Cina, proprio quando le ideologie etniche
recidevano la figura del padre-padrone-patriota, ci si mette pure la crisi a
ridiffondere le virtù domestiche degli angeli del focolare. La crisi starà
dunque vincendo, ma per qualcun altro. L'illusione contraria è agevolata dalla
stanchezza concettuale dominante nel campo dei crisi-scettici. Abituati a
leggere tutto attraverso le lenti del passato, i pessimisti evocano lo spettro
di un esito reazionario della crisi, come in Germania nel 1933. Dimentichi che
negli Usa di Franklin Delano Roosevelt, nell'Italia di
Benito Mussolini e nella Germania hitleriana, le risposte strettamente
economiche alla Grande depressione furono abbastanza simili - e cioè un mix di
partecipazioni statali, investimenti pubblici (grandi opere) e incentivi alla
domanda -, i global-pessimisti vedono all'orizzonte solo spinte fasciste. Se le
ricette furono simili, gli esiti politici furono divergenti: a differenza di
quel che avvenne in Germania e Italia, il New Deal statunitense non fu affatto
una «rivoluzione conservatrice». Ma come si è visto, per misurare gli effetti
perversi della crisi non abbiamo bisogno di apocalittici scenari, di «Svastiche
sul sole» alla Philip Dick (romanzo di fantascienza in cui l'asse Berlino-Tokio
ha vinto la seconda guerra mondiale e la costa est degli Stati uniti è occupata
da birrerie bavaresi e quella ovest è in mano ai giapponesi). Di solito di
un'illusione si dice che è o pia o perniciosa. In questo caso è ambedue: è pia,
perché non si realizzerà; è perniciosa perché favorisce il realizzarsi di esiti
opposti, perché ci culla nell'accidia. Come per tutte le idee di fatalità e
ineluttabilità, se la crisi vince per noi, non abbiamo nessun bisogno di darci
una smossa, di agire, rischiare, metterci in gioco. Possiamo stare alla
finestra e guardare il passeggio sottostante. Con due esiti possibili. Al
peggio che si muovano gli altri e ci spazzino via per un bel po'. Al meglio,
che quando una rivoluzione avverrà, ci accorgeremo che quel giorno non potevamo
parteciparvi perché eravamo impegnati per cena, venivano parenti in città o
l'appuntamento col dentista era improcrastinabile. Foto: NEW YORK, SALDI PER
RECESSIONE /FOTO REUTERS
( da "Messaggero Veneto, Il"
del 26-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Pagina 2 -
Attualità Prodi: «L'Europa? Un gigante che non decide In Italia si lavora, ma
bisogna farlo meglio» L'ex premier PARMA. «Alla globalizzazione dell'economia
non corrisponde il controllo globale sull'economia. Dunque le crisi finanziarie
non potranno che ripetersi». Romano Prodi parla della crisi mondiale e del
ruolo dell'Europa alla conferenza d'ateneo dell'Università di Parma, ma evita
accuratamente di parlare delle vicende politiche italiane, abbandonando seccato
anche una conferenza stampa. Spiega invece come l'Europa sia ancora uno strano
organismo dove «è difficile prendere le decisioni». Che, però, ha tutte le
carte in regole per presentarsi come un gigante politico, oltre che economico, non solo nel rapporto con gli Stati Uniti ma con la crescente
presenza di Cina e India. I
colossi asiatici da tempo sono uno dei punti fermi dell'analisi di Romano
Prodi, sia da presidente della Commissione europea che da leader italiano. «La Cina - ha detto - è l'unico paese che
insieme esporta tecnologia, capitali e uomini e non ci sono molti esempi nella
storia». L'analisi di Prodi è che dopo l'11 settembre gli Usa hanno tentato di chiudere a loro vantaggio la battaglia
per l'egemonia mondiale con la guerra in Iraq: «Invece quella guerra è stata il
sigillo della crisi della situazione unipolare» voluta da Bush. Ora il mondo è
cambiato: «Gli Usa non possono pensare di governare il
mondo da soli e hanno finito la posizione dominante». L'Europa ha regole, come
quella dell'unanimità, che «la rendono impotente di fronte al futuro» e questo
pone un problema anche di rapporti interni. «Se non ci vuoi stare - ha detto
Prodi, riferendosi al referendum irlandese che ha bocciato il trattato europeo
- te ne vai. Non è una tragedia». Dunque serve un profondo cambiamento della
struttura politica europea, a partire dalle elezioni dove si vota su liste
nazionali e «non si parla d'Europa». Prodi ha spezzato una lancia in favore del
vecchio continente: sulla crisi il «brutto esempio non l'ha dato l'Europa dei
banchieri ma gli americani». La crisi fornisce più di un insegnamento.
Garantirà certamente una maggiore trasparenza sui mercati internazionali, «ma
il salto per arrivare ai traguardi da protagonista è ancora lungo». Tuttavia,
non ci sono alternative o scorciatoie: «E' l'unica via d'uscita per non venire
cancellati dalla carta geografica del mondo». La giornata parmigiana di Prodi
era cominciata nel primo pomeriggio ad un seminario della facoltà d'economia
con le eccellenze del sistema emiliano-romagnolo. Prodi ha ribadito che, senza
un forte tessuto industriale, non potrà esserci vero sviluppo perché quando il
terziario sorpassa l'industria arrivano i guai. L'unica battuta all'attualità
italiana è stata la risposta indiretta all'invito di Berlusconi di lavorare di
più rivolto agli italiani: «Noi lavoriamo già abbastanza, dobbiamo invece
lavorare molto meglio. L'innovazione tecnologica ci permette di lavorare anche
meno, ma meglio». (v.l.)
( da "Manifesto, Il"
del 26-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
DIARIO
DELLA CRISI Tifone Giappone Usa: la speranza viene
dalle case Carlo Leone Del Bello La drammatica caduta del commercio
internazionale continua a mietere vittime fra le economie asiatiche, quelle
cioé più orientate all'export. Ieri è toccato al Giappone, le cui esportazioni
sono crollate del 49% in febbraio rispetto allo stesso mese del
( da "Manifesto, Il"
del 26-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
SONDAGGIO
Americani i più ottimisti sulla fine della recessione Pur dicendosi comunque
«molto preoccupati» per la crisi che ha colpito i mercati mondiali in seguito
allo scoppio della bolla finanziaria, gli americani sono tra i vari cittadini
occidentali i più ottimisti al mondo circa le rpevisioni dei tempi di uscita
dall'attuale fase di recessione. Lo ha rilevato uno studio canadese, reso noto
ieri, della Environics Research di Ottawa, una società di ricerca che opera
indagini a livello mondiale. Lo studio, condotto attraverso
16 mila interviste in una ventina di Paesi di tutto il mondo (ma non l'Italia)
ha accertato che i più pessimisti al mondo sugli effetti della crisi e sui
conseguenti tempi di uscita sono gli irlandesi. I più ottimisti in assoluto sono
invece i cinesi. In base allo studio, il tasso di fiducia dei consumatori
sarebbe sceso del 20% in Cina, del 51% in Usa, dell'83% in Irlanda.
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 26-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Il Sole-24
Ore sezione: PRIMA data: 2009-03-26 - pag: 1 autore: UNA MONETA MONDIALE Se va
bene a Pechino, va bene a tutti di Pietro Alessandrini di Michele Fratianni L a
Cina vuole una moneta sovranazionale che si
sostituisca al dollaro come valuta di riferimento. La proposta è contenuta in
un breve appunto dal titolo " Riformare il sistema monetario
internazionale", scritta dal governatore della People's Bank of China, la
Banca nazionale cinese, Zhou Xiaochuan. La mossa cinese appare nello stesso
tempo sorprendente e scontata. La sorpresa va accolta con soddisfazione da chi
ritiene che la gravità della crisi renda necessaria l'istituzione di una moneta
sovranazionale e che la sua realizzazione non possa prescindere da un accordo cooperativo che includa la Cina. E vanno in questo senso i primi segnali di cauta disponibilità
mostrati ieri dal segretario al Tesoro Usa, Tim Geithner. In un nostro recente saggio ("Resurrecting Keynes
to stabilize the international monetary system", Open Economies Review)
abbiamo proposto un accordo trilaterale tra Fed, Bce e Banca centrale cinese
per realizzare una moneta- paniere sovranazionale, non sostitutiva ma
complementare alle monete nazionali: l'iniziativa di istituire presso l'Fmi una
stanza di compensazione multilaterale dei rapporti di creditodebito tra Banche
centrali dovrebbe partire da Fed e Bce, con l'obiettivo prioritario di
incentivare la Cina, l'attuale maggiore Paese
creditore, a entrare nel sistema compensativo multilaterale. Sorprende che sia
stata proprio la Banca centrale cinese a rompere gli indugi a favore della
sovranazionalità monetaria. Ma a pensarci bene questa mossa è scontata nella
sua razionalità. Innanzitutto denota la volontà della Cina,
oggi sottorappresentata negli organismi internazionali, di assumere un peso
pari al suo crescente potere economico. A tale maggior peso deve però
corrispondere anche un'assunzione di responsabilità per la stabilità
dell'economia mondiale. Letta con le lenti del potere monetario, in quanto
principale creditore del resto del mondo, Pechino potrebbe arrivare a imporre
la propria valuta come moneta internazionale. Ma lo yuan non ha ancora le
caratteristiche di moneta dominante, che tra i suoi requisiti richiede un
sistema finanziario interno sviluppato e integrato nell'economia mondiale. Può
semmai essere considerato un immaturo principe ereditario alla corte del re
dollaro, salito al trono a Bretton Woods nel 1944. Continua u pagina
( da "Tirreno, Il"
del 26-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Pagina 6 -
Viareggio Massimo Fini ospite del Caffè d'Inverno Il giornalista-ribelle
protagonista sabato nel salotto di Romano Battaglia PIETRASANTA. "Il
ribelle" Massimo Fini ospite, sabato 28, del Caffè della Versiliana.
L'inizio è alle ore 17,15. L'ingresso è libero. Il direttore politico del
mensile "La Voce del Ribelle" e fondatore del movimento culturale e
politico "Movimento Zero", presenta nel Chiostro di S. Agostino, a
Pietrasanta, «Ragazzo. Storia di una vecchiaia», analisi spietata, senza
infingimenti, senza autoillusioni, senza autoinganni sulla vecchiaia. Ad
intervistarlo Romano Battaglia e il direttore della Nazione, Giuseppe
Mascambruno. Giornalista "indipendente" autore di "Il vizio
oscuro dell'Occidente", "Sudditi" e de "Il Ribelle dalla A
alla Z", libro-testamento che racchiude tutta la sua lucida analisi e
visione "anti-moderna" dei nostri tempi, lotta da trent'anni contro
gli stereotipi e le drammatiche mistificazioni della Modernità. Fini è un
anti-moderno, oltre che anti-conformista, e dice no a
chiare lettere al capitalismo come al marxismo, all'industrialismo, alle
oligarchie economiche e politiche, alle democrazie rappresentative e alla
globalizzazione. Le puntate del Caffè sono trasmesse sull'emittente 50 Canale
la domenica sera alle 21 sull'emittente sul canale satellitare 897.
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 26-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Il Sole-24
Ore sezione: IN PRIMO PIANO data: 2009-03-26 - pag: 5 autore: La gaffe di
Geithner sul ruolo del dollaro Marco Valsania NEW YORK Un'apertura
alla Cina?Forse, ma forse
soprattutto una gaffe.L'ennesima di Tim Geithner: il Segretario al Tesoro,
parlando al Council on Foreign Relations di New York, si è lasciato sfuggire
un'ambigua affermazione sul dollaro. Gli Stati Uniti «sono aperti», ha detto,
alla proposta della Cina di
ricorrere a una valuta di riserva internazionale che non sia quella
statunitense. Ovvero, più precisamente, al maggior uso dei Diritti
speciali di prelievo del Fondo Monetario, un paniere formato da dollaro, euro,
sterlina e yen. Pochi minuti dopo la correzione di rotta: Geithner non
intendeva prescrivere un declino del dollaro, che rimarrà a lungo, ha
assicurato, «la dominante divisa globale di riserva». Anzi, gli Stati Uniti
«faranno il necessario per sostenere la fiducia» nei loro mercati. Ancora: un
dollaro forte è «nell'interesse nazionale». Le dichiarazioni del ministro, già
sotto assedio per la gestione della crisi, hanno però fatto poco per
incoraggiare gli investitori. Sulla piazza valutaria il dollaro è scivolato a
1,3653 contro l'euro,prima di risalire a 1,3595. Martedì era stato scambiato a
1,3443. è inoltre sceso a 96,90 yen per poi recuperare a 97,43 yen, rispetto
agli 97,88 della giornata precedente. Il rincorrersi delle prese di posizione
ha suscitato scalpore perchè nelle ore precedenti l'amministrazione di Barack
Obama aveva escluso una nuova valuta sovra-nazionale. Geithner e il governatore
della Federal Reserve Ben Bernanke avevano respinto l'idea durante audizioni al
Congresso. E il presidente, in una conferenza stampa in prima serata, si era
detto convinto che gli investitori internazionali considerino economia
americana e dollaro i più sicuri e stabili al mondo. Geithner, con le iniziali
dichiarazioni, potrebbe aver cercato di rafforzare la cooperazione con Pechino.
La Cina, grande investitore in Treasurys, aveva
espresso timori sulla solidità del debito statunitense. Adesso la sua Banca
centrale ha rilanciato l'ipotesi di far minor riferimento al dollaro grazie ai
Dsp. Creati nel 1969 per rimpiazzare l'oro nelle transazioni internazionali,
dal tramonto del sistema di cambi fissi di Bretton Woods hanno avuto un
utilizzo limitato quali asset di riserva. Ieri Geithner ha anche complimentato
Pechino per «l'importante ruolo» contro la crisi. Ma ad accorgersi del pericolo
di passi falsi sul dollaro è stato il moderatore dell'evento Roger Altman, ex
Tesoro: ha invitato Geithner a chiarire la politica valutaria. Più calibrato,
nelle stesse ore, è stato il commento dell'esponente della Fed Janet Yellen: le
idee cinesi sono «interessanti» ma non «pratiche». La credibilità nazionale e
internazionale, per Obama e Geithner, è valuta essenziale per il successo
dell'intera strategia di lotta alla recessione. Geithner presenterà oggi al
Parlamento la riforma delle regole per la finanza: la bozza di proposta prevede
di affidare al governo nuovi poteri d'intervento sulle grandi finanziarie non
bancarie, da assicurazioni a hedge fund. Le autorità potranno limitare i rischi
corsi da questi gruppi e decisioni di rilevarli saranno prese da Tesoro e Fdic,
l'organismo che assicura i depositi. Il ministro ha inoltre difeso il piano per
rilevare asset tossici dalle banche grazie a partnership pubblico- privato,
dicendo che richiederà tempo. Obama, intanto, è all'offensiva sul budget:ha
detto che non rinuncerà a spese per istruzione, energia e sanità. Nonostante i
dubbi crescano tra gli stessi democratici: vogliono tagliare 608 miliardi in
cinque anni dalle richieste della Casa Bianca. LA PRECISAZIONE Dopo una prima
apertura alla proposta cinese sulla valuta di riserva internazionale il
segretario Usa ha definito il biglietto verde «divisa
globale»
( da "Messaggero, Il"
del 26-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Giovedì 26
Marzo 2009 Chiudi ADESSO che la spinta interventista, per contrastare la crisi,
si è fatta più forte sia da parte dei governi (innanzitutto gli Stati Uniti)
sia dal versante degli organismi sovranazionali (G8 e G20) risulta chiaro il
grave deficit culturale della politica schiacciata, per troppi anni, dalla
finanza e dalla religione del mercato. La globalizzazione,
che pure sembrava in grado di distribuire solo opportunità, mostra il suo volto
peggiore: una leva che ha allungato le distanze tra Nord e Sud del mondo e
perfino all'interno dei paesi più sviluppati. Secondo l'Ocse negli ultimi
vent'anni l'ineguaglianza dei redditi è cresciuta in media del 12 per cento (il
33 per cento il Italia) e attualmente 95 paesi sono considerati «ad alto
rischio». La povertà alimenta proteste, caos, conflitti sociali, e mette sotto
pressione la democrazia laddove esiste. Ma non basta. La forbice tra ricchi e
poveri si è allargata, in modo spaventoso, anche nelle nazioni più sviluppate.
Negli Stati Uniti la distanza degli stipendi tra un ceo (il capo azienda) e un
impiegato medio è schizzata da
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 26-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Il Sole-24
Ore sezione: ECONOMIA E IMPRESE data: 2009-03-26 - pag: 18 autore: DALLA PRIMA
Se va bene a Pechino Fosse dipeso da John Maynard Keynes, avremmo avuto già da
allora una moneta sovranazionale. Ma l'idea geniale di Keynes venne sopraffatta
dalla forza economica e politica degli Stati Uniti a favore di un sistema
imperniato sul dollaro. In cambio dei privilegi della sovranità monetaria, gli Usa si impegnarono a fornire il "bene pubblico" di
stabilizzare il valore del dollaro, rafforzato dalla garanzia della
convertibilità in oro. L'impegno non fu mantenuto perché obiettivi nazionali
prevalsero su quelli internazionali. Bretton Woods è sparito ma il sistema
rimane in gran parte ancorato al dollaro. L'attuale crisi mondiale sta
evidenziando debolezze e contraddizioni del dollar standard. Gli Usa fortemente indebitati sono i meno indicati a rilanciare
la domanda; eppure il nazionalismo delle politiche economiche, viziato da un
sistema monetario imperniato sul dollaro, non permette un'azione coordinata.
Gli Usa non si preoccupano delle ripercussioni
mondiali di rilanciare la domanda interna con forti iniezioni fiscali e
monetarie. La Fed, in meno di sei mesi, ha raddoppiato la base monetaria. La
nuova politica di acquistare ingenti quantitativi di mortgage- backed
securities e titoli dello Stato federale a lunga scadenza implica, grosso modo,
un secondo raddoppio della base monetaria a fine 2009. Per evitare un'impennata
dell'inflazione, la Fed dovrà vendere in un prossimo futuro più di duemila
miliardi di dollari di titoli. Lo può fare da un punto di vista tecnico, ma è
legittimo chiedersi se lo potrà fare politicamente. L'indipendenza della Fed è
a rischio e, conseguentemente, è a rischio il dollar standard. Ne segue che la
crisi attuale va interpretata anche come una crisi di monete. Il dollaro è un
re ancora potente, ma in declino e senza eredi pronti a sostituirlo. Non
abbiamo una moneta leader alternativa: non può essere l'euro dell'Europa senza
unità politica, né lo yen giapponese né, tanto meno, lo yuan cinese. Per questi
motivi la richiesta di Pechino di un accordo monetario sovranazionale è una
disponibilità che va colta da Fed e Bce ed è una assunzione di
corresponsabilità che va sollecitata dai governi europei e americani. Il
governatore cinese propone di rivitalizzare il sistema degli Dsp (Diritti
speciali di prelievo). Ma alla prova dei fatti questo si è rivelato uno
strumento macchinoso di creazione esogena e di distribuzione predeterminata di
moneta sovranazionale. Per questo riteniamo più sensato un sistema di
compensazione multilaterale che riprenda gli stessi principi di moneta endogena
e flessibile del piano Keynes; un progetto che, con gli opportuni adattamenti,
è ancora attuale. Nella nostra proposta Fed e Bce, le due principali Banche
centrali ad alta reputazione anti-inflazionistica, cedono alla stanza di
compensazione valori equivalenti di propri titoli di Stato a breve in cambio di
depositi in nuova valuta sovranazionale, che offre il vantaggio di una
moneta-paniere. Il rischio di cambio viene così ridotto dall'effetto
compensativo degli attivi denominati in dollari ed euro acquisiti dalla stanza
di compensazione. La nuova moneta sovranazionale offre uno strumento meno
rischioso per le riserve delle Banche centrali. Per questo la Banca centrale
cinese potrebbe usufruirne a scopo di diversificazione e potrebbe essere
incentivata a entrare nel sistema compensativo multilaterale. Una volta
garantita la partecipazione dei tre leader mondiali, il meccanismo potrebbe
gradualmente estendersi ad altri Paesi. L'Fmi assumerebbe un nuovo strumento di
sorveglianza multilaterale dei rapporti di credito e di debito tra Banche
centrali, senza avere la sovranità monetaria di Banca centrale mondiale. Gli Usa
dovrebbero impegnarsi a contenere il deficit esterno ma anche la Cina dovrebbe assumersi la
responsabilità trainare il rilancio della domanda mondiale in questo periodo di
recessione, accettando di contenere il proprio surplus esterno. Pietro
Alessandrini p.alessandrini@univpm.it Michele Fratianni
m.fratianni@univpm.it
( da "Repubblica, La"
del 26-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Pagina 21
- Economia Ma il titolo del Lingotto guadagna l´1,4% in Borsa Fiat, Renault e
Peugeot Fitch taglia il rating Ancora cassa integrazione alla Powertrain di
Torino per quasi 2.800 lavoratori SALVATORE TROPEA TORINO - Quando sembrava che
si aprisse un qualche spiraglio nella crisi per effetto degli ecoincentivi e
sull´onda delle scelte di Barack Obama è arrivata la mazzata di Ficth che in un
solo colpo, ieri, ha declassato a livello junk (spazzatura), ovvero doppia B,
il rating di Fiat, Peugeot e Renault, ha mantenuto l´outlook (BBB+) di Daimler
ma con prospettive negative e ha messo sotto osservazione Volkswagen. Questa
situazione sarebbe determinata da una flessione del mercato europeo valutata da
Fitch sul 15 per cento per il 2009 con tendenza a mantenersi tale anche nel
2010; fenomeno, questo, che accomunerebbe l´Europa agli Usa dove la previsione per l´anno in
corso è di una caduta del 20 per cento. E senza che ci sia una compensazione
sul fronte della Russia e della Cina dove, al contrario, sono attese riduzioni percentuali a doppia
cifra. Questo nuovo «avviso» arriva alla vigilia dell´assemblea degli
azionisti, anche se la Borsa ieri è rimasta indifferente alla notizia.
Anzi il titolo Fiat, in una giornata complessivamente positiva, ha guadagnato
un 1,48 per cento chiudendo a 4,8 euro.
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 26-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Il Sole-24
Ore sezione: FINANZA E MERCATI data: 2009-03-26 - pag: 43 autore: CAMBI E TASSI
www.ilsole24ore.com COMMENTI E DATI IN TEMPO REALE Geithner «apre» alla valuta
globale, il dollaro cala I l dollaro ha perso terreno ieri, soprattutto nei
confronti dell'euro. Hanno pesato le aperture- peraltro molto caute - del segretario al Tesoro Timothy Geithner alla proposta della Cina di sostituire al dol-laro, come
valuta di riserva internazionale, gli special drawing rights del Fondo
monetario, i diritti speciali di prelievo. Le dichiarazioni di un alto
funzionario del Tesoro, secondo cui la moneta Usa manterrà il suo status di valuta internazionale a lungo, hanno
poi spinto mercati a una correzione, consolidata poi dalle parole del
presidente Barack Obama che non ritiene necessaria la creazione di una moneta
globale. In serata, l'euro era trattato a 1,3571 dollari, dopo aver toccato
quota 1,3649, da 1,3458 della chiusura di mercoledì. la valuta Usa era intanto a 97,18 da 97,75.
( da "Repubblica, La"
del 26-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Pagina 24
- Economia Si blinda Sberbank la banca cassaforte dei russi Il settore
dell´orologeria è stato duramente colpito dalla crisi tanto da rischiare la
disoccupazione. A febbraio le esportazioni di orologi svizzeri hanno accusato
un ribasso del 22,4% Il 50% dei risparmiatori russi è molto conservatore ed
affida i propri soldi ad un solo istituto, la Sberbank, banca dello Stato, ciò
che limita i rischi di fallimento. In cambio, non offre grandi interessi
rispetto alle banche private né fa clamorose campagne pubblicitarie per
attirare nuovi clienti. Nella mente dei russi, inoltre, il brand Sberbank è
stato inculcato fin dai tempi sovietici, anche se in forma lievemente diversa,
col nome Sberkassa. A febbraio l´utile netto è stato di 1,6 miliardi di rubli (
( da "marketpress.info"
del 26-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Giovedì 26
Marzo 2009 GIOCHI DEL MEDITERRANEO, DANIELA STATI: STABILIAMO
RUOLI E COMPETENZE OGGI INCONTRO ORGANIZZATIVO DELLA PROTEZIONE CIVILE L´aquila,
25 mar. "Dobbiamo essere pronti a gestire l´evento. Ho chiesto la
collaborazione del Dipartimento nazionale di Protezione civile per mettere a
punto questa complessa macchina organizzativa. C´è massima disponibilità da
parte di tutti. Si tratta ora di stabilire ruoli e competenze. La
Protezione civile giocherà indubbiamente un ruolo di primo piano". Lo ha
detto l´assessore alla Protezione civile, Daniela Stati, a margine
dell´incontro che si è svolto ieri mattina, a L´aquila, nella Sala Troilo di Palazzo
Centi sull´organizzazione dei Giochi del Mediterraneo. Per il dipartimento era
presente Flavio Siniscalchi Dirigente del "Servizio ispettivo",
delegato da Guido Bertolaso. Hanno partecipato, inoltre, rappresentanti del
Comitato e della Direzione generale dei Giochi, delle prefetture, delle
Province, della Direzione regionale Abruzzo dei Vigili del fuoco, del Comando
Regionale del Corpo Forestale dello Stato, della Capitaneria di Porto e della
Croce Rossa abruzzese. C´erano, infine sindaci delle città capoluogo e delle
città dove si svolgeranno le manifestazioni. Dall´incontro è emerso che
l´assessorato regionale alla Protezione civile avrà il coordinamento di tutte
le attività organizzative mentre a breve verranno convocati tavoli tecnici,
divisi per aree tematiche, per separare le varie competenze nella gestione
della manifestazione sportiva ormai alle porte. . <<BACK
( da "Corriere della Sera"
del 26-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Corriere
della Sera - NAZIONALE - sezione: Primo Piano - data: 2009-03-26 num: - pag: 2
categoria: REDAZIONALE Segnali positivi da case e spese. E l'America spera
Geithner apre al dialogo sulla proposta cinese di un paniere di valute di
riferimento Gli ordini di beni durevoli sono cresciuti del 3,4%. Il ministro
del Tesoro Usa: il dollaro resterà dominante DAL
NOSTRO INVIATO NEW YORK — Non siamo di certo alla svolta. Il fondo non è stato
ancora toccato. Forse, però, l'economia non è più in caduta libera. E, dopo un
anno di notizie catastrofiche, anche il passaggio da quella libera a una caduta
"controllata" diventa una buon notizia. Da tre giorni sul tavolo
degli economisti americani affluiscono dati che lasciano intravedere qualche
spiraglio: lunedì la ripresa della compravendita di case a febbraio, martedì un
sia pur flebile recupero dei prezzi delle abitazioni monofamiliari, ieri un
aumento del 3,4% degli ordini di beni durevoli (macchinari, elettrodomestici,
attrezzature militari) a febbraio. Tutti invitano alla cautela, anche perché i
segnali di ripresa di febbraio vengono dopo un gennaio che negli Usa è stato catastrofico. Non basta di certo un mese per
fare tendenza: pur con l'imprevista ripresa degli ordini di febbraio, su base
annua (cioè rispetto al febbraio 2008) la domanda di beni durevoli cala del
28,4 per cento. Lo stesso governo Usa, del resto,
evita gli squilli di tromba. L'altra sera, nella conferenza stampa teletrasmessa
da tutte le reti, Obama aveva parlato di primi segnali economici positivi, ma
ieri il suo ministro del Tesoro, Tim Geithner, è stato più cauto: «Il ritmo di
deterioramento dell'economia ha cominciato a rallentare, almeno in alcune
aree». Ieri mattina, incontrando gli operatori economici riuniti al Council on
Foreign Relations di New York, Geithner è apparso molto meno teso che
nell'audizione di martedì davanti al Congresso. Ha scherzato con alcune sue
«vecchie conoscenze », ma ha anche mandato un messaggio di
apertura alla Cina sulle
sue proposte monetarie che ha provocato, per un po', un indebolimento del
dollaro. La valuta Usa ha
recuperato solo quando, qualche minuto dopo, incalzato da un sorpreso Roger
Altman (banchiere d'affari con un passato di viceministro del Tesoro che era il
suo intervistatore alla riunione del Council), Geithner ha precisato che
«il dollaro è destinato a rimanere, ancora a lungo, la valuta mondiale
dominante». Poco prima, però, la sortita del governatore della Banca centrale
cinese, Zhou Xiaochuan, che martedì aveva proposto di togliere spazio al
dollaro, come valuta di riserva prevalente, puntando più sui Diritti Speciali
di Prelievo emessi dal Fondo Monetario (basati su un "paniere" che
comprende dollaro, euro, yen e sterlina), era stata commentata da Geithner con
toni più concilianti di quelli che egli stesso e Obama avevano usato il giorno
prima: premesso di non avere ancora esaminato a fondo la proposta, il ministro
del Tesoro ha detto che essa «merita considerazione» perché i Diritti sono uno
strumento importante il cui ruolo può essere rilanciato e perché Zhou è un «un
banchiere di valore, un uomo pragmatico, che si muove in modo costruttivo ».
Insomma, nessuno può pensare di mandare in soffitta il dollaro, ma al G20 di
Londra, la prossima settimana, si discuterà senza veti anche di equilibri
monetari. Quanto alla congiuntura, come detto, è meglio non farsi troppe
illusioni: l'analista più fiducioso, John Herrmann, parla di dati che, se
confermati nei prossimi mesi, potrebbero rendere il trimestre aprile-giugno
quello in cui, negli Usa, si toccherà davvero il
fondo; creando, così, le condizioni per una lenta risalita a partire da fine
anno. Il vicepresidente del fondo Oppenheimer, Brian Levitt, sostiene invece
che tutti questi dati congiunturali significano poco finché non riprende
l'attività delle banche (che stentano a riattivare il circuito del credito) e
finché i dati mensili del mercato del lavoro continuano a segnare un aumento
dei disoccupati (fenomeno che dovrebbe continuare ancora per qualche mese). Ma
è anche vero che questi sia pur piccoli spiragli sono arrivati con un'economia
priva di sostegni. Nei prossimi mesi, con l'attivazione dei fondi dello stimolo
fiscale e delle altre iniziative anticrisi del governo (sostegni all'auto, al
credito scolastico, alle carte di credito), potrebbe iniziare la risalita
dall'abisso. Massimo Gaggi LARRY DOWNING REUTERS/
( da "Corriere della Sera"
del 26-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Corriere
della Sera - NAZIONALE - sezione: Opinioni - data: 2009-03-26 num: - pag: 42
autore: di FAREED ZAKARIA categoria: REDAZIONALE L'AMERICA E LO SCANDALO AIG Il
populismo anti-bonus N on ho alcuna intenzione di difendere i bonus dell'Aig.
Il guaio dell'indignazione populista è però che si espande velocemente,
debordando da un argomento che la giustifica ad altri di natura differente. Il
governo americano è ora investito da ondate di populismo su vari fronti. L'area
che mi preoccupa di più è quella degli scambi commerciali, in cui il populismo
porta inevitabilmente al protezionismo. Lo scandalo
del momento, i bonus corrisposti dalle imprese salvate, passerà: tra un anno o
due (si spera) il governo degli Stati Uniti non sarà più proprietario di banche
e assicurazioni. Le guerre protezioniste e commerciali invece, una volta
intraprese, sono difficili da fermare. Potrebbe sembrare un'affermazione
allarmista. I fautori del libero mercato come me sono spesso accusati di
esagerare i pericoli che minacciano la libertà di scambio, ma in un rapporto
diffuso la settimana scorsa dalla Banca Mondiale si leggono alcuni fatti
inquietanti. Da quando è iniziata la crisi finanziaria, i Paesi del mondo hanno
proposto o messo in atto 78 provvedimenti riguardanti il commercio. Di questi,
66 comportano limitazioni agli scambi. La Russia, ad esempio, ha aumentato i
dazi sulle automobili usate; la Cina ha vietato l'importazione di alcuni
prodotti europei (se siete curiosi di sapere quali: il maiale irlandese, il
brandy italiano, le salse britanniche e alcuni tipi di cioccolato belga). I
Paesi ricchi di solito non aumentano i dazi, ma attuano un altro tipo di protezionismo: sovvenzionano le loro imprese. Stiamo
assistendo alla più grande orgia di aiuti a società inefficienti degli ultimi
decenni. Guardiamo l'industria automobilistica. Dall'inizio della crisi, gli
aiuti diretti del governo statunitense alle industrie di Detroit ammontano a
17,4 miliardi di dollari. Canada, Francia, Germania, Gran Bretagna e Svezia
hanno annunciato di voler adottare misure simili. I governi del mondo stanno
erogando, in totale, 48 miliardi di dollari per aiutare i costruttori di
automobili. Ci sono poi i sussidi all'agricoltura, regolati in modo da salire
quando il prezzo dei generi alimentari cala. In America questo significa che
altri 1,8 miliardi di dollari andranno quest'anno all'industria agricola. La
parte del leone l'hanno ricevuta, naturalmente, le banche e le società
finanziarie. Potrebbe apparire una misura d'emergenza necessaria, ma la realtà
è che i governi occidentali stanno sovvenzionando le banche in quel che doveva
essere un mercato globale competitivo. Ogni azione di un governo provoca la
reazione di un altro, in una spirale inevitabile e tristemente prevedibile. Gli
Stati Uniti sospendono un programma pilota che permetteva l'ingresso di un
certo numero di camion messicani per la consegna dei loro prodotti e di
conseguenza il Messico, con buone ragioni, impone dei dazi su alcuni beni
americani. Il Congresso inserisce la clausola del «comprare americano» nel
pacchetto di stimolo e l'Associazione delle nazioni del Sud-Est siatico dice
che il suo sostegno al «comprare localmente» è una giusta risposta alle misure
di Washington. «Comprare americano» sembra una buona cosa, finché la Germania non
decide di «comprare tedesco» e la Francia di «comprare francese». Chi comprerà
allora i prodotti americani esportati, l'unico settore dell'economia degli
Stati Uniti che l'anno scorso fosse in crescita? Si prenda la siderurgia. Il
Peterson Institute for International Economics prevede che la clausola
«comprare americano» produrrà una crescita della produzione interna di circa
0,5 milioni di tonnellate di acciaio all'anno. Peccato però che quella
dell'acciaio sia un'industria altamente automatizzata, come la maggior parte
delle industrie manifatturiere degli Stati Uniti. La maggior produzione si
tradurrà in 1.000 posti di lavoro in più, una quantità insignificante rispetto
a una massa di 140 milioni di lavoratori. Le acciaierie americane esportano 9
milioni di tonnellate di acciaio all'anno. Se le esportazioni, a seguito di
ritorsioni protezioniste da parte di altri Paesi, calassero anche solo dell'uno
percento (una stima molto ottimista), ne risulterebbe la perdita di 6.500 posti
di lavoro. «Nel caso estremo in cui le esportazioni calassero del 10% —
scrivono gli autori dello studio — svanirebbero 65 mila posti di lavoro».
Salviamo quindi 1.000 posti e ne perdiamo 65 mila. Sembra ci si stia
dimenticando che il mondo è cambiato. Molti Paesi saranno
in grado di tirare fuori le unghie se tireremo fuori le nostre e l'effetto
complessivo di questi confronti sarà il primo vero passo indietro nella
globalizzazione degli ultimi 25 anni (un periodo in cui il Pil mondiale è
raddoppiato e gli scambi commerciali sono aumentati di 7,5 volte). traduzione
di Maria Sepa
( da "Nazione, La (Massa - Carrara)"
del 26-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
AGENDA
MASSA / CARRARA pag. 14 PAOLO Pelù, presidente della sezione di Massa e Carrara
della sezione apuana della &... PAOLO Pelù, presidente della sezione di
Massa e Carrara della sezione apuana della "Deputazione di storia patria
per le antiche provincie modenesi" comunica che domenica 29 marzo, alle
ore 10.30, nella sala Sforza del Palazzo di Santa Elisabetta, alla presenza del
presidente generale della Deputazione di Storia Patria, Angelo Spaggiari, si
terrà una pubblica seduta di studio con le relazioni su "Carlo Giosuè e
Giuseppe Marchelli, architetti ducali a massa" di Giordano Bertuzzi e su
«L'illustre saga dei Cybo Malaspina nella globalizzazione,
la dimora genovese" di Mariangela Gropallo. Le relazioni saranno
supportate da proiezioni affidate a Gianni Borrini. Interverranno: Martina
Nardi, vice sindaco di Massa, e il presidente della sezione ligure
dell'associazione Dimore Storiche Italiane, Battista Gramatica.
( da "Giorno, Il (Brianza)"
del 26-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
LIMBIATE
LAZZATE pag. 13 I bambini delle scuole elementari hanno
«studiato» la Protezione civile LIMBIATE PROGETTO CHE HA COINVOLTO 500 ALUNNI
LIMBIATE LEZIONI di Protezione civile per oltre 500 bambini delle scuole di
Limbiate che nelle ultime settimane hanno partecipato al progetto portato
avanti dai volontari locali delle emergenze sul territorio. Otto
appuntamenti in tutto per i bambini delle classi terze, quarte e quinte della
scuola primaria, durante i quali non solo sono stati illustrati i compiti e le
attività dei volontari con la tuta gialla ma i ragazzi sono stati coinvolti
direttamente assumendo diversi ruoli: qualche ragazzo ha rivestito il ruolo di
sindaco con tanto di fascia tricolore, un altro di soccorritore e ancora un
agente della Polizia Locale, un pompiere, il parente di un ferito. L'obiettivo
di queste lezioni era quello di capire il comportamento giusto da adottare in
caso di emergenza: dal bambino ferito da fuoco d'artificio, all'incendio fino
all'allestimento di un campo di primo soccorso completo. «E' stato un lavoro
duro ha affermato Ruggero Battaggia, responsabile della Protezione civile di
Limbiate, che ha ricevuto i complimenti e il ringraziamento del sindaco Antonio
Romeo, ma le nostre fatiche sono state ricompensate dalla gioia dei bambini e
dalla mega lettera di ringraziamento che ci hanno inviato con tutte le loro 500
firme». Ga.Bass.
( da "Tempo, Il" del
26-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
stampa
Tavoli tecnici Per i Giochi del Mediterraneo si mobilita la Protezione civile
PESCARA «Bisogna stabilire ruoli e competenze nell'organizzazione dei Giochi
del Mediterraneo 2009». L'invito è stato lanciato dall'assessore regionale alla
Protezione civile, Daniela Stati, in un incontro svoltosi ieri all'Aquila.
«Dobbiamo essere pronti - ha detto - a gestire l'evento: ho chiesto la collaborazione del Dipartimento nazionale di Protezione civile
per mettere a punto questa complessa macchina organizzativa. C'è massima
disponibilità da parte di tutti: la Protezione civile giocherà indubbiamente un
ruolo di primo piano». L'assessorato regionale alla Protezione civile avrà il
coordinamento di tutte le attività organizzative mentre a breve verranno
convocati tavoli tecnici.
( da "Italia Oggi (MarketingOggi)"
del 26-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
ItaliaOggi
Numero 072 pag. 18 del 26/3/2009 | Indietro Mondadori,
utile netto a -13,8% MEDIA Di Marco A. Capisani I conti del gruppo. Nel primo
trimestre di quest'anno la raccolta sui periodici in calo del 30% Fatturato giù
del 7,1%. Costa: prospettive non confortanti Marzo non porta la primavera a
Segrate. «Il rallentamento dell'economia a fine 2008 si protae anche nel primo
trimestre di quest'anno», ha dichiarato ieri dal quartier generale Mondadori il
suo amministratore delegato Maurizio Costa. «Le prospettive future non sono,
peraltro, confortanti. Tra gli editori avverrà una selezione della specie. Si
verificheranno grandi cambiamenti nei perimetri delle aziende. Noi siamo molto,
molto attenti alle opportunità del mercato, anche se oggi non c'è nulla di
particolare sotto i riflettori». Un segnale del «periodo difficile» che si
prospetta? L'andamento del mercato pubblicitario dei periodici nel primo
trimestre
( da "Giornale.it, Il"
del 26-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
n. 73 del
2009-03-26 pagina 0 "I veri architetti stanno per strada" di
Alessandra Iadicicco Margaret Crawford, una delle più brillanti designer di
Harvard, spiega perché lurbanistica
miliardaria non funziona: "Non basta disegnare un bel quartiere a
tavolino, contano i gusti della gente, le esigenze quotidiane" Firenze -
Edilizia selvaggia o creatività spontanea? Piani regolatori o progetti fai-da-te?
Disegni ambiziosi di demiurghi e archistar o città realizzate a misura duomo?
Prima e oltre ogni pianificazione strategica, lo spazio abitato e edificabile
si organizza per così dire da sé. Grazie allazione
anonima,
spontanea, silenziosa, provocata «dal basso» di una «Urbanistica quotidiana». è
unidea della sociologa californiana Margaret
Crawford, docente di Pianificazione urbana e Teoria del design alla Graduate
school of design della Harvard University, autrice di un volume che ha fatto
epoca nella comunità degli architetti, Everyday Urbanism (Monacelli Press,
1999) e direttore responsabile dellomonima
rivista di architettura. Labbiamo
incontrata a Firenze, dovera
ospite del simposio sullo «Spazio pubblico nella città diffusa»
organizzato dallOsservatorio sullarchitettura
della Fondazione Targetti. Professoressa Crawford, che cosè
lurbanistica quotidiana? «Scritto con la
minuscola, lurbanistica quotidiana
si riferisce al numero infinito delle azioni che la gente comune compie e degli
spazi che impiega per dare una forma alla propria vita e al quartiere dove
abita. è limpronta di carattere
lasciata sugli spazi residenziali, commerciali, ricreativi di un città da
coloro che la abitano. è lespressione
di desideri,
gusti, preferenze, esigenze che chi vive, o lavora, o viaggia in unarea
urbana trasmette rinnovando la propria abitazione. Dal colore delle serrande,
alle insegne dei negozi, ai parcheggi delle biciclette, l“uso”
che abitanti o avventori fanno di una città lascia sempre un segno. Scritto a lettere
maiuscole, lo Everyday Urbanism è la teoria che descrive lapproccio
urbanistico di chi vuole capire come funzionano quelle pratiche e lavorarci
su». Questa azione spontanea dei cittadini deve essere controllata? Governata da un
politico? Progettata da un architetto? «Architetti e politici devono mettere da
parte le loro idee normative e guardare più da vicino la vita delle persone.
Nella loro molteplicità e specificità le pratiche quotidiane di intervento
sugli spazi urbani da parte di chi ci vive e lavora rappresentano una sfida
alle categorie di studio di cui disponiamo e ai nostri presupposti su ciò che è
o dovrebbe essere una “buona” urbanistica. Lurbanistica
quotidiana costringe gli esperti professionali e ufficiali della pianificazione a
ripensare gli strumenti con cui agire sugli spazi pubblici. Li incoraggia a
lavorare con altri strumenti, basati sulla realtà esistente. Cè
moltissimo da imparare dal modo in cui differenti gruppi di persone stanno organizzando la propria
esistenza quotidiana». Chi vive, lavora, si muove nella città, sa di essere
responsabile della sua trasformazione? «Perseguendo i loro obiettivi quotidiani
- privati, sociali, economici, culturali... - i cittadini lasciano la loro impronta.
Espressa attraverso i loro bisogni, la loro esperienza diventa il fulcro dellappartenenza
a una comunità, un principio di identità economica e sociale, un diritto di
cittadinanza che spesso conduce a una nuova e sorprendente configurazione degli
spazi
urbani e suburbani. è una nuova presa di possesso del territorio che si sta
realizzando in tutte le città del mondo». La tecnologia e il traffico diffusi,
non daranno una fisionomia uniforme a tutto il pianeta? «La globalizzazione, a
tutti li livelli, produce effetti altamente specifici quando agisce localmente
sul campo. Fenomeni come migrazione, global branding e turismo hanno un impatto
assai diverso in diverse situazioni. LUrbanistica
quotidiana si interessa alla specificità di questi contesti. Si occupa del modo in cui
diversi gruppi umani rispondono agli impulsi delleconomia
e della comunicazione globali. Credo che le generalizzazioni teoriche del
cosiddetto spazio globalizzato - i “non luoghi” di Marc Augé, il Junkspace, lo
“spazio spazzatura”
di Rem Koolhaas - non abbiano mai prestato da vicino la debita attenzione a ciò
che in quelle porzioni di spazio realmente succede». E quel che succede non è
una trasformazione caotica? Non rischia di offendere il gusto, infrangere i
piani regolatori? «Può sembrare un processo disordinato, ma di fatto è sempre
dettato da urgenze reali, esigenze funzionali e abitudini consolidate.
Prendiamo ad esempio il commercio ambulante. Ho lavorato sodo per farlo
legalizzare e legittimare a Los Angeles. Molti credevano che la vendita di
prodotti per le strade fosse una forma di disperazione economica. Di fatto
molti di questi piccoli commercianti sono i protagonisti di una microeconomia
assai complessa e redditizia. Vitale per il tessuto urbano. Si deve cercare di
capire come questo microcommercio funziona. Quali sono i suoi punti deboli e
quali i vantaggi che apporta. Non semplicemente opporsi al suo effetto
apparentemente dirompente». Mercatini di strada, venditori ambulanti a Los
Angeles. Lei fa questi esempi. Spesso sono visti come elementi di disturbo...
«Più che come elementi di disturbo, vedrei questi conflitti come un momento
fondamentale di ogni democrazia. La democrazia non è un concetto astratto, né
una struttura vuota: è la pratica attiva di una sempre rinnovata definizione di
se stessa. Più che una falla nello spazio pubblico, la presenza di pratiche che
sembrano infrangerlo costituisce uno dei momenti più fertili della sua natura.
La conseguenza è che in base a esse vengono ridisegnati i confini tra pubblico e
privato. E ridiscussi i concetti di cittadinanza e di democrazia». Agli occhi
di «archistar» e «city planner» tutto questo non parrà una forma di degrado?
«Ma lurbanistica quotidiana non intende affatto
rimpiazzare il ruolo dei designer e dei pianificatori delle aree urbane!
Piuttosto è un lavorio che si svolge accanto e successivamente alla loro opera.
Unaggiunta o un complemento ai progetti disegnati
sulla carta a tavolino, realizzati sul terreno cittadino e consegnati a chi di
fatto lo abiterà. Leveryday urbanism, scritto con
la lettera minuscola, agisce tutti i giorni nelle nicchie nei cantucci e negli
angoli dellurbanistica ufficiale.
Linteressante però è che molti architetti e
progettisti ufficiali si stanno sempre più rendendo conto dei benefici di questo approccio, e
sempre più ne tengono conto per mettere a punto i propri piani. Uno dei
benefici più evidenti della crescita spontanea e della trasformazione
quotidiana delle città è che è molto meno costosa, molto più economica di
qualsiasi altro programma di sviluppo!». © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA -
Via G. Negri 4 - 20123 Milano
( da "Dagospia.com"
del 26-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
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Segnala articolo --> ATTESA PER LE NUOVE REGOLE DI OBAMA SULLA FINANZA - IL
PREMIER CECO (PRESIDENTE DI TURNO UE) CONTRO OBAMA - SARKò LAFRICANO
QUANDO RACHIDA ERA SOCIALISTA
SORPRESA! GEITHNER APRE ALLIDEA
CINESE SULLA VALUTA DI RISERVA
Rassegna stampa internazionale a cura di Apcom 1 - SPAGNA EL MUNDO - Il futuro
dei Paesi
Baschi: "Due storici" membri dell'Eta "aiutano il ministero
dell'Interno a isolare" gli elementi più duri del gruppo terrorista basco.
El Mundo si occupa in apertura del piano del ministero dell'Interno spagnolo
contro l'Eta, un piano che prevede anche il coinvolgimento di "membri storici"
dell'organizzazione. In un editoriale il quotidiano afferma che si tratta
"di una strategia di lotta rischiosa". Obama "Il governatore più
odiato dell'Afghanistan dirigerà la provincia 'spagnola'": Delbar Jan
Arman è stato nominato nuovo governatore della provincia di Badghis, l'area
sotto la responsabilità spagnola. EL PAIS - In primo piano le critiche rivolte
al Congresso al premier spagnolo Zapatero per il "fiasco in Kosovo":
Le forze di opposizione di destra e sinistra hanno attaccato duramente il primo
ministro socialista per la vicenda del ritiro del contingente spagnolo dal
Kosovo, la regione balcanica che ha proclamato lo scorso anno la sua
indipendenza dalla Serbia, indipendenza non riconosciuta dal governo di Madrid.
"La presidenza ceca dell'Unione Europea attacca Obama alla vigilia del suo
primo viaggio in Europa": il premier ceco Topolanek, nonostante sia stato
sfiduciato in patria, ha criticato i piani di stimolo dell'economia applicati
dal presidente americano. El Pais riporta in prima pagina anche la notizia
dell'arresto in Messico di Josè Perez Diaz, "Pepe el del Popular",
fuggito dalla Spagna nel 1991 dopo aver messo a segno una truffa da 36 milioni
di euro. 2 - FRANCIA LIBERATION - Scoop di Liberation che pubblica una lista
delle Europee
( da "Gazzetta Dello Sport Online, La"
del 26-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
">stampa
| chiudi 26 marzo 2009 Contesti 6° dopo il corto Ora insegue una medaglia Ai
Mondiali di Los Angeles il francese naturalizzato italiano è perfetto nel suo
valzer: con 78.50 stabilisce il record nazionale e nella notte italiana, nel
libero, andrà a caccia del podio. L'oro delle coppie d'artistico al tandem
Aliona Savchenko-Robin Szolkowy LOS ANGELES (Usa), 26
marzo 2009 - Samuel Contesti è più che una realtà. Dopo l'inatteso argento
degli Europei di Helsinki di gennaio, quando si ripropose sulla scena
internazionale dopo quasi quattro anno di assenza, il francese naturalizzato
italiano si conferma ai vertici anche in sede iridata. Samuel, nel corto, pur
pattinando ben prima dei protagonisti più attesi (colpa di un ranking mondiale
che per ora non può rendergli giustizia) centra uno scintillante sesto posto
(con tanto di terzo punteggio negli elementi tecnici) che, nel libero in
programma stasera, nella notte italiana, gli permetterà di scendere in pista
nell'ultimo gruppo di merito. Il suo valzer, delicato e ben coreografato, pieno
di atmosfera e suggestioni, è pulito, praticamente perfetto: triplo lutz-triplo
toeloop, triplo axel, triplo loop, due trottole di livello quattro, due belle
sequenze di passi. Il suo 78.50, con un progresso di 2.55 sulla prestazione
continentale, record italiano nuovamente migliorato in gare Isu, vale tanto.
Anche qualche colpo di tosse che, dopo la gara, lo manda k.o. per qualche
minuto. In attesa, naturalmente, della seconda parte di gara che assegnerà le
medaglie, nella quale interpreterà uno scatenato cowboy. In testa, intanto, c'è
meritatamente il francese Brian Joubert, capace di un quadruplo come solo il
ceco Verner, il russo Voronov e il connazionale Ponsero. ORO TEDESCO - L'oro
delle coppie d'artistico, intanto, va ai tedeschi Aliona Savchenko-Robin
Szolkowy, capaci di confermare il successo di Göteborg 2008. Sulle note della
colonna sonora di Schindler's list, gli allievi di Ingo Steuer, anche campioni
europei da tre anni consecutivi, si consacrano con un'interpretazione
intensissima, diventando i logici favoriti anche per l'Olimpiade di Vancouver
della prossima stagione. Alle loro spalle i cinesi Dan Zhang-Hao Zhang e i
russi Yuko Kavaguti-Alexander Smirnov. Poca fortuna per gli azzurri Nicole
Della Monica-Yannick Kocon che, al debutto in un Mondiale seniores, confermano
la diciottesima piazza del programma corto. Da loro, dopo il bel sesto posto
continentale e uno stage dal guru russo Tamara Moskvina, era forse lecito
attendersi qualcosa di più. RISULTATI - Uomini. Corto: 1. Joubert (Fra) 84.40;
2. Lysacek (Usa) 82.70; 3. Chan (Can) 82.55; 4. Verner (R.Ceca) 80.36; 5. Kozuka
(Giap) 79.35; 6. Contesti 78.50; 7. Oda (Giap) 76.49; 8. Mroz (Usa) 76.10. Coppie. Finale: 1. (1.1.)
Savchenko-Szolkowy (Ger) 203.48; 2. (3.2.) Dan Zhang-Hao Zhang (Cina) 186.52; 3. (2.3.)
Kavaguti-Smirnov (Rus) 186. 39; 4. (5.4.) Qing Pang-Jian Tong (Cina) 181.08; 5. (4.7.) Mukhortova-Trankov (Rus) 177.89; 6.
(6.5.) Volosozhar-Morozov (Ucr) 175.61; 18. (18.18.) Della Monica-Kocon 108.
49. Oggi (orario italiano, locale -8 ore) - Ore 20.30-0.50: originale danza
(Cappellini-Lanotte, ore 22.20; Faiella-Scali, ore 0.42). Ore 1.35-5.50: libero
uomini (Contesti, ore 5.05). In tv: diretta RaiSport Più ed Eurosport. dal
nostro inviatoAndrea Buongiovanni
( da "Wall Street Italia"
del 26-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Usa-Cina/
Pechino critica rapporto del Pentagono: interferenza di Apcom "potrebbe
danneggiare le relazioni militari tra i due paesi" -->Pechino, 26 mar.
(AP) - La Cina ha criticato l'ultimo rapporto sul
potenziale bellico cinese diffuso dal Pentagono definendolo
"un'interferenza" nei suoi affari interni e ha fatto sapere che il
documento potrebbe danneggiare le relazioni militari tra i due paesi. Il
portavoce del ministero degli Esteri, Qin Gang, ha detto che Pechino "si
oppone risolutamente" al rapporto. Il documento sottolinea come la Cina stia continuando a sviluppare sistemi d'arma in grado
di minacciare Taiwan, sebbene le tensioni fra Pechino e Taipei si siano significativamente
ridotte negli ultimi mesi. Al momento, secondo il documento, esiste una
profonda incertezza su come Pechino abbia intenzione di utilizzare le proprie
forze armate, che stanno attraversando un periodo di profonda trasformazione:
da esercito di massa progettato per lunghe guerre di attrito sul proprio
territorio a forza in grado di combattere conflitti brevi e ad alta intensità
contro avversari tecnologicamente evoluti. La capacità cinese di affrontare
impegni militari a distanza rimane limitata, ma le forze armate continuano a
sviluppare e a mettere in linea armi evolute che stanno mutando gli equilibri
regionali e che hanno ripercussioni che vanno al di là dell'area
Asia-Pacifico", conclude il rapporto.
(
da "Wall Street Italia"
del 26-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
«La Guerra Fredda non c'è più Basta verità distorte dagli >Usa» -->Accuse dalla Cina:
interferenze sui nostri affari interni, a rischio le relazioni militari tra i
nostri Paesi
(
da "Virgilio Notizie"
del 26-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
(
da "Wall Street Italia"
del 26-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
(
da "01net"
del 26-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
(
da "Basilicanet.it"
del 26-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
(
da "Giornale di
Vicenza.it, Il" del 26-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
(
da "Avvenire"
del 26-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
(
da "Denaro, Il"
del 26-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
(
da "Denaro, Il"
del 26-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
(
da "Adnkronos"
del 26-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
(
da "Affari Italiani
(Online)" del 26-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
(
da "KataWeb News"
del 26-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
«La Guerra Fredda non c'è più Basta verità distorte dagli >Usa» 26 marzo 2009 alle 10:43 — Fonte:
corriere.it — 0 commenti Accuse dalla Cina:
interferenze sui nostri affari interni, a rischio le relazioni militari tra i
nostri Paesi
(
da "ITnews.it"
del 26-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
(
da "Virgilio Notizie"
del 26-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
(
da "Wall Street Italia"
del 26-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
(
da "Sicilia, La"
del 26-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
(
da "Mattino, Il
(Nazionale)" del 26-03-2009)
Pubblicato anche in: (Mattino,
Il (Benevento))
Argomenti: Cina Usa
(
da "Gazzettino, Il
(Rovigo)" del 26-03-2009)
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(
da "Gazzettino, Il"
del 26-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
(
da "Giornale.it, Il"
del 26-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
(
da "Blogosfere"
del 26-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
(
da "Wall Street Italia"
del 26-03-2009)
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(
da "Wall Street Italia"
del 26-03-2009)
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(
da "Virgilio Notizie"
del 26-03-2009)
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(
da "Virgilio Notizie"
del 26-03-2009)
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(
da "Virgilio Notizie"
del 26-03-2009)
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(
da "Basilicanet.it"
del 26-03-2009)
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(
da "Wall Street Italia"
del 26-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
(
da "AmericaOggi Online"
del 26-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
(
da "Nuova Ecologia.it,
La" del 26-03-2009)
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(
da "Velino.it, Il"
del 26-03-2009)
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(
da "Affari Italiani
(Online)" del 26-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
(
da "Affari Italiani
(Online)" del 26-03-2009)
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(
da "Dagospia.com"
del 26-03-2009)
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(
da "Virgilio Notizie"
del 26-03-2009)
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(
da "Virgilio Notizie"
del 26-03-2009)
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(
da "Wall Street Italia"
del 26-03-2009)
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(
da "Wall Street Italia"
del 26-03-2009)
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(
da "Wall Street Italia"
del 26-03-2009)
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(
da "Wall Street Italia"
del 26-03-2009)
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da "Wall Street Italia"
del 26-03-2009)
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da "Wall Street Italia"
del 26-03-2009)
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(
da "KataWeb News"
del 26-03-2009)
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da "Blogosfere"
del 26-03-2009)
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