CENACOLO
DEI COGITANTI |
Hillary Clinton. La
politica della franchezza. Ritenuta "poco diplomatica" negli ambienti
di Washingt ( da "AmericaOggi
Online" del 25-05-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Cina all'Iran. La franchezza che
Hillary Clinton sembra aver messo al centro della propria attività di
segretario di Stato contrasta con le abitudini dei predecessori e crea
agitazione tra i diplomatici del dipartimento di Stato. La Clinton si sta
rivelando più aggressiva di quanto non siano stati altri recenti responsabili
della diplomazia americana e la circostanza solleva interrogativi
la nuova influenza ha
rilanciato il mercato dei vaccini. ecco come la paura può trasformare la
pandemia in un affare miliardario - ettore livini
( da "Repubblica, La"
del 25-05-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: globalizzazione non è stata solo un
volano per l´industria e i servizi - spiega Giovanni Rezza, epidemiologo
dell´Istituto superiore della Sanità - . Anche i virus hanno imparato a
cavalcarla alla grande». Salgono in aereo con le persone infette, viaggiano con
le ondate di nuova immigrazione, mettono su casa nella carne di polli che girano
mezzo mondo prima di finire sul piatto di
seicento delegati, 230
porti, 6 ministri così la crisi cambierà i traffici del mare - massimo minella
( da "Repubblica, La"
del 25-05-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Per discutere di globalizzazione,
tecnologia e recessione Seicento delegati, 230 porti, 6 ministri così la crisi
cambierà i traffici del mare MASSIMO MINELLA Sostiene Luigi Merlo che la
vetrina mondiale dei porti, che scatta oggi all´Expo´, è un´occasione senza
precedenti.
"al governo
spieghiamo perché il porto è indispensabile al paese" - aldo lampani
massimo minella ( da "Repubblica,
La" del 25-05-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: dallo sviluppo economico alla
globalizzazione, dall´ambiente alle modalità di finanziamento delle grandi
opere, fino alle nuove formule gestionali delle autorità portuali. «Quando la
crisi sarà superata ci si dovrà confrontare con nuovi modelli, le authority
dovranno essere in grado di avere autonomia finanziaria e di governare i
progetti infrastrutturali -
ecco la champions fra
festa e paura - fulvio bianchi roma
( da "Repubblica, La"
del 25-05-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: dagli Usa alla Cina, dal Vietnam
all´India) e una tribuna vip quanto mai stracolma: dalla Spagna annunciati Re
Juan Carlos e il premier Zapatero. Dall´Inghilterra il principino William. A
rappresentare il governo italiano era previsto Gianfranco Fini: ma adesso
Silvio Berlusconi ha stravolto il protocollo, annunciando la sua presenza.
un visionario che ama
l'ironia - napoli ( da "Repubblica,
La" del 25-05-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Quanto alla globalizzazione,
l´unica cosa che si è globalizzato è il provincialismo». E´ sempre
dell´opinione che un buon quadro si riconosce perché non se ne dimentica
l´immagine? «In generale direi di si, deve essere memorizzabile... Per me sento
la necessità di una cosa che non ha a che fare con la storia dell´arte ma con
la presenza dell´
Sapessi come è strano
provare a capire Milano ( da "Sole
24 Ore, Il" del 25-05-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Il grande Nord esposto ai venti
della globalizzazione che bucano le Alpi. Verso Sud le sue reti arrivano al
Mediterraneo, da cui l'Europa nasce. In questa città, microcosmo delle élite e
macrocosmo delle reti, ti aspetteresti di trovare una visione risolutiva della
crisi. Osservata da chi sta in mezzo tra il primo popolo dei flussi e ha reti
nel secondo popolo dei territori,
DOMENICA La vendetta della
geografia di Robert D. Kaplan ( da "Sole
24 Ore, Il" del 25-05-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Ma abbracciare la geografia non
significa accettarla come una forza implacabile contro cui l'umanità non può
nulla. La globalizzazione, anziché cancellare l'importanza della geografia, la
sta rafforzando. Articolo u pagina 29 CORBIS I colori dell'Africa. Un'ansa del
fiume Luangwa, nello Zambia l'articolo prosegue in altra pagina
La vendetta della
geografia ( da "Sole
24 Ore, Il" del 25-05-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: come avrebbero invece voluto i
sommi sacerdoti della globalizzazione. In breve, il realismo ha a che fare con
il riconoscimento e l'accettazione di quelle forze che sfuggono al nostro
controllo e che pongono dei limiti all'azione umana: la cultura, la tradizione,
la storia, le cupe maree di passionalità che giacciono immediatamente sotto
alla sottile patina di civilizzazione.
La crisi spegne la luce ma
inquina di più ( da "Resto
del Carlino, Il (Bologna)" del
25-05-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Cina, Francia, Germania, Giappone,
Corea, Messico, Russia, Gran Bretagna, Usa e il Commissario Ue all'Energia,
Andris Piebalgs, hanno siglato l'Ipeec, una partnership internazionale per la
cooperazione nell'efficienza energetica. «L'accordo ha commentato Scajola è
essenziale per far fronte alla crisi economica e combattere il cambiamento
climatico»
Un'altra globalizzazione
oltre la crisi ( da "Sole
24 Ore, Il" del 25-05-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: 24 - pag: 39 autore: Festival
dell'economia Un'altra globalizzazione oltre la crisi D al 29 maggio al
1Úgiugno si svolgerà la quarta edizione del Festival dell'Economia di Trento.
Economisti, giuristi, imprenditori, manager, politici, sociologi, editori, giornalisti
si confronteranno sul tema «Identità e crisi globale».
WASHINGTON I DIPLOMATICI
gay statunitensi riceveranno presto gli...
( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)"
del 25-05-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: molto preoccupante» l'attivismo
della Cina in America Latina, e ha paragonato le iniziative del governo di
Pechino a quelle dell'Iran. Vari consiglieri del segretario di Stato, secondo
le indiscrezioni, le avrebbero raccomandato più cautela, ma senza successo. AL
CONTRARIO, i sostenitori di Hillary lodano la scelta della franchezza.
Dai cellulari al software
libero I meriti del Parlamento europeo
( da "Corriere della Sera"
del 25-05-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: C'è da convincere i grandi
inquinatori mondiali (Stati Uniti, Cina, India) a condividere la linea europea
sull'ambiente. Nuove misure dovrebbero limitare l'inquinamento provocato dalle
coltivazioni e dagli allevamenti intensivi garantendo i consumatori anche
dall'avanzata del «cibo spazzatura» e degli ogm.
Subodh Gupta
( da "superEva notizie"
del 25-05-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: middle class scalpitante e in
continua espansione incentiva caldamente la globalizzazione. L'arte di Gupta si
colloca consapevolmente in questo momento di transizione: gli utensili in
scintillante acciaio inox utilizzati nelle sue opere divengono emblemi, icone
che, con straordinaria semplicità, codificano la complessità socio-economica
oltre che culturale dell'India contemporanea,
Adulti, ferie globetrotter
per studiare una lingua ( da "Sole
24 Ore, Il (Del Lunedi)" del 25-05-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: settimane in classi fino a 15
allievi P
LA FORZA CRESCENTE
DELL'EURO ( da "Sole
24 Ore, Il (Del Lunedi)" del
25-05-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: mentre la Cina appare destinata a
seguire la stessa via. Wolfgang MÜnchau lo scorso anno sul Financial Times
preconizzava addirittura la sostituzione del dollaro. «Se il mondo, da qui al
2012, deciderà che le scorte in valuta Usa detenute dalle banche centrali e dai
fondi sovrani sono eccessive –
Una svolta fondamentale
per la ripresa ( da "Corriere
Economia" del 25-05-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: il piano Obama e i piani del T
esoro USA, gli stimoli infrastrutturali in Cina, l'aggressività non
convenzionale della Federal Reserve e di altre Banche centrali. Nessuna
reazione. Poi improvvisamente, la notiziamiccia: alcune grandi banche
internazionali stanno facendo profitti da inizio 2009, nonostante i titoli
tossici, le Borse, il calo delle commissioni,
ia emilia
( da "Corriere Economia"
del 25-05-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: contesto dove la globalizzazione ha
sempre influito fortemente su prezzi, politiche e strategie. All'inizio
dell'anno 2004 la siderurgia mondiale ha registrato un'espansione senza
precedenti trainata in primis dai cosiddetti paesi emergenti il cui fabbisogno
crescente di acciaio ne aveva fatto incrementare la produzione fino a sfiorare
il miliardo e quattrocento milioni di tonnellate.
"La gente è stanca di
Londra ladrona" ( da "Stampaweb,
La" del 25-05-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: che il sistema bancario era
stabile, che la globalizzazione dispensava solo benefici. La crisi economica è
la crisi della globalizzazione, non può essere risolta a livello
internazionale. Dobbiamo trovare soluzioni nazionali». Un j?accuse
anticapitalista tale e quale a quello che potrebbe pronunciare l?
Paolo Villaggio:
"Fantozzi vota per la Lega"
( da "Affari Italiani (Online)"
del 25-05-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: unica possibile nell'era della
globalizzazione: "Siamo come l'impero romano della fase crepuscolare. I
barbari alle porte non li fermi con frontiere, navi o cannonate. Ogni barriera
è antistorica. La grandezza dell'impero romano era nella sua capacità
inclusiva." E riguardo alla scomparsa della sinistra: "Ma dov'è
finita?
Valle Caudina: Izzo:
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: in regola per vincere le sfide che
una società sempre più frammentata e ripiegata su se stessa è chiamata ad
affrontare in contesto globalizzato difficile ed ineguale come quello in cui
viviamo?. E fra i tanti provvedimenti finalizzati a raggiungere tali obiettivi
la istituzione della zona pedonale che ieri sera ha fatto il suo esordio,
accontentando solo una fetta di cittadini.
Il Made in Italy salvato
dal lusso ( da "Affari
e Finanza (La Repubblica)" del
25-05-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: come la Cina, dove servono capitali
ingenti per posizionarsi. L?unico veramente a livello multinazionale è la
Luxottica». A guardare il Consensus elaborato dalla Fondazione Altagamma con la
collaborazione degli analisti internazionali, sono invece proprio le economie
emergenti quelli che traineranno la ripresa attenuando progressivamente le
perdite del lusso a fine anno.
L'auto elettronica porterà
lontano St ( da "Affari
e Finanza (La Repubblica)" del
25-05-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Cina sugli allori, dunque. Anche
perché, complice il tracollo Usa, il grande paese asiatico è ormai il primo
produttore mondiale di automobili. E non è tutto. Non dobbiamo dimenticare,
infatti, che il mercato automobilistico di Pechino non ha subìto una vera e
propria recessione bensì un severo rallentamento della crescita.
Creatività e visioni
radicali l'anima di "Fare Mondi"
( da "Affari e Finanza (La Repubblica)"
del 25-05-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Interessante un giro fra i ben 77
padiglioni delle nazioni ai giardini e fuori che offrono uno spaccato
decisamente aggiornato sul contemporaneo dal sud America alla Cina,
dall?Australia alla Russia. (cl.p.) Scopri come ricevere sul tuo cellulare
Repubblica Gold condividi
Crisi globale, politica
locale se il mercato si riduce a un borgo
( da "Affari e Finanza (La Repubblica)"
del 25-05-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: in molti si sono chiesti se la
globalizzazione avrebbe soffocato le identità nazionali e locali, sopprimendo
tradizioni e violando sistemi di valori locali. Oggi che il mondo ha cessato di
correre, che anzi si torna indietro, con il mondo che per la prima volta dalla
seconda guerra mondiale registrerà nel 2009 un tasso di crescita del Pil
negativo,
Gli sceicchi del petrolio
diventano atomici, grazie agli Stati uniti
( da "Manifesto, Il"
del 25-05-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: cui partecipano anche Russia e
Cina, per rilanciare l'industria nucleare in crisi (per ragione di costi e
sicurezza) vendendo centrali "chiavi in mano" in Medio Oriente e Nord
Africa. Ma perché un paese come gli Emirati, che possiede riserve di petrolio e
gas sufficienti per oltre un secolo, vuole dotarsi di un'industria nucleare?
I consumi di Cindia
( da "Manifesto, Il"
del 25-05-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: e riemergere più forti di Europa e
Usa. Un anziano e distinto gentiluomo, all'apparenza eminente, nel corso di
un'affollata conferenza a Berlino, è stato ancora più perentorio: «Cina e India
hanno tratto profitto della crisi economica che ha colpito l'Asia nel
1997-1998, e ora beneficeranno di questa crisi globale alle spese dei loro
vicini».
Corea del Nord, nuovo test
nucleare Obama: "Il mondo dovrà reagire"
( da "Repubblica.it"
del 25-05-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Anche la Cina, il più stretto
alleato della Corea del Nord, ha detto di essere "fortemente
contraria" e ha accusato Pyongyang di aver "ignorato le obiezioni
della comunità internazionale" al proseguimento del suo programma
nucleare. Corea del Nord: "Test nucleare di autodifesa".
Nucleare,Iran respinge
proposta Onu di "congelamento"
( da "Reuters Italia"
del 25-05-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: aumenteranno probabilmente il
disappunto dell'amministrazione Usa del presidente Barack Obama, che sta
cercando di ristabilire rapporti diplomatici con Teheran. Stati Uniti, Russia,
Cina, Francia, Germania e Gran Bretagna hanno manifestato ad aprile che
l'intenzione di invitare l'Iran ad un vertice per cercare una soluzione
diplomatica alla disputa sul nucleare.
Doppia sfida della Corea:
test nucleare e missili ( da "Affari
Italiani (Online)" del 25-05-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Fonti Usa hanno rivelato che il
regime di Pyongyang aveva dato a Washington un preavviso di meno di un'ora e
non ha fatto alcuna richiesta. Il test e' stato condannato da tutta la
comunita' internazionale. La Cina ha fatto sapere di essersi opposta con fermezza
e la Russia ha espresso forte preoccupazione.
La doppia sfida di
Pyongyang ( da "AprileOnline.info"
del 25-05-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: La Cina ha fatto sapere di essersi
opposta con fermezza e la Russia ha espresso forte preoccupazione. La condanna
arriva dall'Europa e per il presidente degli Stati Uniti, Obama, il tentativo
della Corea del Nord di sviluppare ordigni nucleari e il programma missilistico
balistico "rappresentano una minaccia alla pace e alla sicurezza
internazionali"
G8 finanziario, primi
germogli ripresa in Usa, Cina ( da "Reuters
Italia" del 25-05-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: in particolare negli Stati Uniti e
in Cina. E' questa la valutazione sullo stato dell'economia tracciata da alcuni
documenti preparatori del meeting finanziario del Gruppo dei sette e la Russia
che si terrà a Lecce il 12 e il 13 giugno prossimi. Lo riferiscono a Reuters
fonti del G8 che hanno avuto accesso ai paper.
Crisi: Pil, Sadun (Fmi),
risultato Italia molto buono ( da "Trend-online"
del 25-05-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Se gli Usa prima crescevano del
5,5% ora cresceranno attorno al 3%, la Cina che prima cresceva del 13-14% si
dovra' accontentare del 7,8%''. Comunque, secondo Sadun, 'non e' la fine del
mondo, e questo qualche mese fa non lo sapevamo'. Insomma 'non abbiamo la
certezza ma c'e' la sensazione che il peggio sia alle spalle'.
Centomila euro ai giovani
per dare vita alle loro idee ( da "Stampa,
La" del 26-05-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Bisogna capire se la
globalizzazione è un processo ormai irreversibile, nel senso di una
omologazione di gusti ed esigenze. Penso invece che il rapporto con il proprio
territorio di origine e appartenenza resti un concetto prezioso». Negli ultimi
due anni, con questo tipo di finanziamento regionale, sono stati promossi
laboratori teatrali,
Appuntamento a Genova per
i ministri del Corridoio 24 ( da "Stampa,
La" del 26-05-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: oggi si affronterà il quadro della
situazione determinato da globalizzazione dei traffici e cambiamento climatico,
domani si guarderà al futuro per prevedere sistemi di adattamento a questi
precipitosi cambiamenti, mercoledì il tema sarà quello della logistica e
giovedì quello dell'innovazione portuale, dai robot all'informatica.
"Sul dialogo Barack
sbagliava Ecco la prova" ( da "Stampa,
La" del 26-05-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: gli Usa, Cina, Giappone e Russia -
e questo è il risultato. Per la nuova amministrazione, che puntava anche a un
dialogo diretto, è giunto il momento della verità». Cosa dovrebbero fare Obama?
«La prima cosa da fare è inserire di nuovo la Corea del Nord nella lista dei
Paesi sponsor del terrorismo, da cui fu depennata durante la fase calante della
presidenza di George W.
Test nucleare di Pyongyang
Obama furioso ( da "Stampa,
La" del 26-05-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: rispondere Il presidente Usa:
"Il mondo reagisca subito" Ma Seul accusa: "America e Cina
sapevano" Barack Obama [FIRMA]FRANCESCO SEMPRINI NEW YORK La Corea del
Nord rilancia la sfida alla comunità internazionale con un nuovo test nucleare
che provoca le ire di Barack Obama: «Il mondo intero deve imporsi con Pyongyang
affinché rispetti l'impegno a desistere dai propri piani atomici»
Gli esperimenti nucleari
compiuti dalla Corea del Nord rappresentano un test cruciale per Barack Oba...
( da "Stampa, La" del
26-05-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: gli Usa, Cina, Giappone e Russia -
e questo è il risultato. Per la nuova amministrazione, che puntava anche a un
dialogo diretto, è giunto il momento della verità». Cosa dovrebbero fare Obama?
«La prima cosa da fare è inserire di nuovo la Corea del Nord nella lista dei
Paesi sponsor del terrorismo, da cui fu depennata durante la fase calante della
presidenza di George W.
Schiaffo alla Cina Anche
la Borsa trema ( da "Stampa,
La" del 26-05-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Stare con Taiwan e seguire gli
accordi con gli Usa, oppure sostenere la Corea del Nord, allontanandosi
dall'isola e dal suo alleato americano? Per molti versi le ragioni geopolitiche
spingerebbero Pechino ad appoggiare Pyongyang. La Cina ha bisogno di stabilità,
di uno status quo ai suoi confini.
Dominuire si può e si deve
Mille parlamentari sono troppi? In Italia, 57 milioni di a...
( da "Stampa, La" del
26-05-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: valore assoluto è superato dalla
Cina, dove ogni cinque anni si radunano oltre duemila delegati da ogni angolo
dello sterminato paese, rappresentanza difficilmente confrontabile con un
parlamento eletto su base democratica, mentre nel Regno Unito i circa 750 Lord
inglesi, sommati ai 646 membri della House of Commons, sono per lo più nominati
dalla Regina su indicazione del governo,
Frei Betto atteso domani
in città ( da "Trentino"
del 26-05-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Frei Betto atteso domani in città
Il teologo della liberazione sul tema globalizzazione e comunità TRENTO. Sarà a
Trento domani uno dei grandi testimoni dell'America Latina e in modo
particolare del Brasile per parlare della nuova stagione che si trova a vivere
l'America Latina, alla luce dell'insediamento di Barack Obama alla Casa Bianca.
Obama: Una minaccia alla
pace ( da "Corriere
delle Alpi" del 26-05-2009) + 1 altra fonte
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: opposizione della Cina che vede
nelle sanzioni una complicazione con un importante partner commerciale nella
stessa area geografica. Ciò nonostante il governo di Pechino ha condannato
senza mezzi termini il test nord coreano. Una condanna che è stata espressa dal
ministro degli esteri cinese il quale ha parlato però di «negoziati per
arrivare a risolvere la crisi»
L'Iran chiude alle
proposte occidentali ( da "Corriere
delle Alpi" del 26-05-2009) + 1 altra fonte
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: cioè Usa, Russia, Cina, Francia,
Gran Bretagna e Germania, ma che esso riguarderà i problemi generali della
«pace e giustizia nel mondo», a partire dal disarmo nucleare globale. Tale
disarmo tuttavia, ha sottolineato il presidente iraniano, dovrà partire dalle
grandi potenze, prime fra tutte gli Usa.
Test atomico e missili La
sfida dei nord-coreani ( da "Tempo,
Il" del 26-05-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: La posizione di fermo disappunto
del tradizionale alleato di Pyongyang, la Cina, che si unisce al giudizio
altrettanto duro della Russia, spalanca le porte a una nuova stretta sotto
forma di sanzioni. La Nato ha espresso una «ferma condanna» dei test
missilistici d, definendoli azioni «irresponsabili» e «provocatorie».
In arrivo a Verona una
banca africana ( da "Arena,
L'" del 26-05-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Il segno dei tempi In arrivo a
Verona una banca africana La globalizzazione non si ferma, anche sull'asse Sud
del Mediterraneo/Europa. È infatti pronta ad aprire uno sportello anche a
Verona la banca marocchina Banque Chaabi, che già ha stretto in Italia accordi
di cooperazione con una serie di istituti di credito tra cui il Banco Popolare.
Nucleare, test coreano
L'Onu decide le sanzioni ( da "Arena,
L'" del 26-05-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Usa, Russia, Cina, Francia, Gran
Bretagna), condizione necessaria per l'approvazione di sanzioni. Il segretario
generale Ban Ki-moon ha espresso preoccupazione. La Corea del Nord aveva
trattato nel 2006 con Corea del Sud, Cina, Usa, Giappone e Russia un accordo
per abbandonare il programma nucleare in cambio di aiuti economici.
ahmadinejad chiude sul
nucleare "basta negoziati con il 5+1"
( da "Repubblica, La"
del 26-05-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: proposte sarà inviato in risposta
alla nuova offerta di dialogo avanzata in aprile dai 5+1, cioè Usa, Russia,
Cina, Francia, Gran Bretagna e Germania, ma che esso riguarderà i problemi
generali della «pace e giustizia nel mondo», a partire dal disarmo nucleare
globale. Questo disarmo, ha sottolineato il presidente iraniano, dovrà partire
dalle grandi potenze, prime fra tutte gli Usa.
Affonda all'Arsenale la
casa di Bouchet ( da "Arena,
L'" del 26-05-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Sul posto si sono subito recati lo
stesso artista e il direttore dell'esposizione. Al centro del lavoro di Bouchet
- un progetto intitolato «Watershed» c'è la volontà di riflettere sui modelli
tipici della middle class statunitense, sulla globalizzazione degli stili di
vita.
Sfida al mondo, la Corea
del Nord provala sua atomica ( da "Resto
del Carlino, Il (Bologna)" del
26-05-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: i loro ordigni al miglior offerente
o cercano disperatamente visibilità in un negoziato con Usa, Cina, Russia,
Giappone e Corea del Sud interrotto dopo un lungo stallo? Il presidente Obama è
stato svegliato nel cuore della notte ed ha condannato in modo molto duro il
test definendolo «una minaccia per la pace e la sicurezza e una sfida
sconsiderata alla comunità internazionale».
Il pericolo di un asse con
l'Iran ( da "Libertà"
del 26-05-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: aprile scorso egli aveva infatti
già minacciato la ripresa degli esprimenti, sospeso la sua partecipazione ai
negoziato a sei con USA, Russia, Cina, Giappone e Corea del Sud e accelerato la
riattivazione della centrale nucleare di Yongbyon, capace di produrre plutonio
sufficiente per fabbricare una bomba atomica l'anno. SEGUE A P
La cautela forzata degli
Usa ( da "Libertà"
del 26-05-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Sia a Seoul sia a Tokio non mancano
coloro che considerano troppo morbido l'atteggiamento di Stati Uniti, Cina e
Russia sulla questione nordcoreana. E non vedrebbero male un innalzamento della
tensione tale da costringere le principali potenze a stringere il cappio
attorno al collo del despota di Pyongyang. Finora in questo scenario Obama ha
mantenuto la rotta disegnata da Bush.
moda e modi a piacenza e
in italia tra il 1970 e il 1975 ( da "Libertà"
del 26-05-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: prima volta una reale e profonda
globalizzazione dell'immagine, e una profondità tale che il riverbero in tutte
forme di comunicazione per immagine è immediato e evidente, a livelli
differenti. È possibile incontrare per strada Oreste e Gasparazzo (il vecchio
operaio un po' stalinista e il giovane immigrato extraparlamentare) che
sembrano usciti dalle tavole di Calligaro grazie all'
Condanna unanimeanche
russia e cinasono contrarie ( da "Secolo
XIX, Il" del 26-05-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Cina, Russia) da cui la Corea del
Nord si è bruscamente ritirata in aprile. Sulla carta la condanna delle potenze
del Consiglio di Sicurezza è stata unanime dopo che in aprile i quindici
avevano attivato nuove sanzioni in risposta al lancio di un missile: la Cina,
il maggiore partner commerciale di Pyongyang che disperatamente vuole un
ritorno dei nordcoreani al tavolo dei negoziati,
IRAN: AHMADINEJAD
ASSICURA, CON ITALIA RAPPORTI BUONI/ANSA
( da "Secolo XIX, Il"
del 26-05-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Ahmadinejad si è comunque detto
disponibile a incontrare Obama alla prossima assemblea dell'Onu a New York.
Dagli Usa è anche giunta all'Iran la proposta di un'amichevole di calcio da
giocare a Teheran in ottobre o novembre. Una "diplomazia del calcio"
che ricorda quella del ping-pong usata a suo tempo con la Cina. 26/05/2009
Scossa nucleare Il Caro
Leader allarma il mondo ( da "Riformista,
Il" del 26-05-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Russia e Cina. Il messagio atomico,
oltre che alla nuova Casa Bianca, è inviato agli attori interni che puntano
alla successione. di Junko Terao Pyongyang alza il tiro della sfida e riesce
ancora una volta a lasciare di stucco il mondo intero. La nuova provocazione
nordcoreana, a un mese di distanza dal test missilistico camuffato da lancio in
orbita di un satellite,
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: da una parte gli Stati Uniti
riconoscono alla Cina la sua posizione egemonica e dall'altra stringono la mano
all'India. Due nodi cruciali per la politica estera della nuova amministrazione
Usa. In base a questo cambiamento di visione e direzione, la Corea del Nord sta
adottando una strategia sbagliata.
Ahmadinejad congela i
negoziati con il 5+1 ( da "Sole
24 Ore, Il" del 26-05-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: proposte sarà inviato in risposta
alla nuova offerta di dialogo avanzata in aprile dai 5+1, cioè Usa, Russia,
Cina, Francia, Gran Bretagna e Germania, ma che esso riguarderà i problemi
globali della «pace e giustizia nel mondo », a partire dal disarmo nucleare
globale. Disarmo che, ha sottolineato il presidente iraniano, dovrà partire
dalle superpotenze, prime fra tutte gli Stati Uniti.
Imprese globali in confini
ristretti ( da "Sole
24 Ore, Il" del 26-05-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: la manifattura in Cina, il software
a Bangalore. L'Ibm ha oggi più addetti in India che negli Stati Uniti, perché
per molte funzioni il subcontinente asiatico è il polo di produzione più
efficiente. Allo stesso modo, tutti i produttori di scarponi da sci hanno
impianti a Montebelluna perché solo qui è possibile trovare tecnologie e
competenze adeguate.
La moda è super creativa
ma poco tecnologica ( da "Sole
24 Ore, Il" del 26-05-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Le aziende hanno fatto precedere la
globalizzazione all'informatizzazione del processo di vendita – ha spiegato
Chiara Francalanci, docente di Sistemi informativi al Politecnico di Milano –.
Hanno cioè privilegiato la vendita in senso stretto rispetto all'utilizzo dei
canali di vendita, grazie alla mediazione della tecnologia,
Geox sale al top per
redditività ( da "Sole
24 Ore, Il" del 26-05-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: deve essere completamente
globalizzata, dalla logistica alla finanza, e deve essere genuina, cioè
trasparente». Oltre che Geox, Mediobanca ha premiato anche la friulana Faber
Industrie, produttrice di bombole per gas compressi ad alta pressione, da
quelle per le auto a metano a quelle per subacquei.
Finisce in Asia il
risparmio italiano ( da "Sole
24 Ore, Il" del 26-05-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: i fondi che puntano sugli Usa hanno
in-fatti registrato ad aprile un deflusso di 159 milioni. Insomma: azioni sì,
ma emergenti. Meglio la Cina dell'Italia. E, soprattutto, degli Stati Uniti. La
lettura di questi dati è ovviamente parziale. Dunque opinabile. Ma, come
commenta Giovanni Ajassa (responsabile servizio studi di Bnl),
RICATTI GLOBALI
( da "Corriere della Sera"
del 26-05-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Della Cina, che si vanta di
esercitare su Pyongyang una certa influenza. Della Russia, che usa citare la
sua mediazione con i nord-coreani come esempio di comportamento costruttivo. Ma
anche dell'America di Obama, che vede aprirsi un nuovo fronte di crisi proprio
mentre l'iraniano Ahmadinejad restituisce al mittente l'idea di negoziare sull'
La bomba coreana spaventa
il mondo ( da "Corriere
della Sera" del 26-05-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Usa, Cina e Russia insieme nella
condanna all'Onu Test nucleare della Corea del Nord nei pressi della città
nordorientale di Kilju. È il secondo della sua storia, dopo quello del 2006. Ma
è il più potente: tra i 10 e i 20 chilotoni, l'equivalente degli ordigni
americani sganciati nel '45 su Hiroshima e Nagasaki.
Il test nordcoreano unisce
Usa, Cina e Russia ( da "Corriere
della Sera" del 26-05-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: 2 Il test nordcoreano unisce Usa,
Cina e Russia Obama: «Minaccia alla stabilità mondiale». All'Onu condanna
unanime DAL NOSTRO CORRISPONDENTE PECHINO Il mondo forse si era distratto. Non
Kim Jong-il, non i suoi generali. Alle 9.54 di ieri mattina, a circa
Abstract: Cina compresa. Per mettermi nei panni di Pyongyang: nel 2006 un'esplosione analoga scompaginò i colloqui a Sei. Questa volta non c'erano negoziati, nessun contatto con nessuno. Credo che volessero dire qualcos'altro». Cosa esattamente? «Intanto hanno reagito molto velocemente ai segnali inviati dall'Amministrazione Usa in un altro scenario.
Argomenti: Cina Usa
Abstract: gli Stati uniti riconoscono alla Cina una posizione strategica nel Pacifico. Ora, se la Corea del Nord collassa, sarà la Cina a intervenire in qualche modo. La precedente amminictrazione Bush era ossessionata dalla potenza militare cinese, e non avrebbe mai rischiato che truppe cinesi arrivassero al 38esimo parallelo», quello che segna la frontiera di fatto tra le due Coree (
Abstract: indiana ai problemi della globalizzazione e all´esigenza di diffondere la consapevolezza di certe contraddizioni, sempre utilizzando il suo linguaggio apparentemente gioioso e "facile". Julieta Aranda è messicana e vive a Berlino, e giovedì alla Galleria 1/9 propone un lavoro fatto di sculture, installazioni, fotografie, in cui il soggetto è un giornale compilato e stampato dall´
Abstract: opposizione della Cina che vede nelle sanzioni una complicazione con un importante partner commerciale nella stessa area geografica. Ciò nonostante il governo di Pechino ha condannato senza mezzi termini il test nord coreano. Una condanna che è stata espressa dal ministro degli esteri cinese il quale ha parlato però di «negoziati per arrivare a risolvere la crisi»
Abstract: cioè Usa, Russia, Cina, Francia,
Gran Bretagna e Germania, ma che esso riguarderà i problemi generali della
«pace e giustizia nel mondo», a partire dal disarmo nucleare globale. Tale
disarmo tuttavia, ha sottolineato il presidente iraniano, dovrà partire dalle
grandi potenze, prime fra tutte gli Usa.
Nucleare. Il test in Nord
Corea accolto da un coro di condanne
( da "AmericaOggi Online"
del 26-05-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: che usa i test come pedina di
scambio con il resto del mondo, è già oggi il paese più isolato del globo e il
suo isolamento potrebbe significativamente aumentare solo in caso di chiusura
dei traffici commerciali con la Cina. Gli esperimenti, su cui Pyongyang punta
per dimostrarsi a breve una potenza nucleare con cui trattare da pari a pari,
Corea del Nord, lanciati
due missili a corto raggio ( da "Repubblica.it"
del 26-05-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: La Corea del Nord "merita
sanzioni severe e tutto il mondo le deve applicare" dice il ministro degli
Esteri Franco Frattini - Dobbiamo essere uniti nella risposta se Russia e Cina
questa volta faranno la loro parte sarà un grande passo avanti". (26
maggio 2009
Test nucleare Corea del
Nord, ''forte condanna'' dell'Onu
( da "RomagnaOggi.it"
del 26-05-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: L'ambasciatore Usa Susan Rice ha
chiesto al Consiglio di Sicurezza di adottare "dure misure" contro
Pyongyang. Prima della riunione gli ambasciatori dei cinque membri permanenti
(Stati Uniti, Russia, Cina Francia, Gran Bretagna) si sono incontrati con i
colleghi di Giappone e Corea del Sud.
Unanime il no agli
esperimenti. Il regime: gli Usa restano ostili anche con la presidenza Obama
( da "Corriere.it" del
26-05-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: la Cina, il Giappone, gli Stati
Uniti e la Russia. Un atto formale a cui indirettamente in regime di Kim Jong-il
ha risposto con l'annunciato lancio di due razzi a corta gittata da una propria
base militare sulla costa orientale del Paese. LA RISOLUZIONE ONU - Una
condanna era arrivata all'unanimità, lunedì sera,
Africa in vendita in
cambio di cibo ( da "Stampaweb,
La" del 26-05-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Che oggi ha i colori (e i dollari)
delle autocrazie petrolifere, della Cina e dell?India, della Corea. Seul
possiede già 2,3 milioni di ettari, Pechino ne ha comprati 2,1 milioni,
l?Arabia Saudita 1,6, gli Emirati 1,3. Eccoli i nuovi imperi in nome
dell?agrobusiness. Tecnici, amministratori, capi arrivano dall?estero;
Nord Corea, condanna da
Onu e Ue ( da "Stampaweb,
La" del 26-05-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Unione europea hanno preparato ad
Hanoi una bozza di documento che condanna il test nucleare della Corea del Nord
che costituisce una «violazione evidente» delle risoluzioni del Consiglio di
sicurezza dell?Onu e degli accordi conclusi nel corso delle trattative a sei
fra le due Coree, la Cina, il Giappone, gli Stati Uniti e la Russia.
La Corea del Nord continua
la sfida lanciati due missili a corto raggio
( da "Repubblica.it"
del 26-05-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: La Corea del Nord "merita
sanzioni severe e tutto il mondo le deve applicare" dice il ministro degli
Esteri Franco Frattini - Dobbiamo essere uniti nella risposta se Russia e Cina
questa volta faranno la loro parte sarà un grande passo avanti". (26
maggio 2009
Commercio estero: export
extra Ue in calo del 20% ad aprile
( da "Trend-online" del
26-05-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Cina (+8,2%). Le flessioni piu'
significative verso Russia (-42,6%), Turchia (-35,7%) e Usa (-27%). Per le
importazioni, le riduzioni piu' consistenti si registrano per Giappone
(-44,5%), Turchia (-43,3%), Russia (-38,9%). Se si considerano i settori di
attivita' economica, le diminuzioni tendenziali piu' significative delle
esportazioni riguardano i prodotti petroliferi raffinati
Gruppo Giovani di
Confindustria Modena : Luxottica e Tetra Pak esempio per le relazioni
industriali ( da "Sestopotere.com"
del 26-05-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: rappresenta un limite per le
aziende quando affrontano la concorrenza sui mercati globalizzati. Ma lo è
anche nel rapporto con i dipendenti, visto il divario tra il costo del lavoro e
il valore effettivamente goduto dal proprio lavoratore. Un divario ancora più
problematico in tempi di crisi. Ecco allora che il recente accordo di Luxottica
diventa un “
Non ha nulla da perdere
Per questo oggi è pericolosa ( da "Avvenire"
del 26-05-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Usa, Russia, Cina e Giappone), che
avevano portato all'accordo del 2007 per la chiusura del reattore nucleare
nordcoreano e per lo smantellamento del programma militare atomico in cambio di
aiuti. Alla fine del 2008, tuttavia, i rapporti hanno nuovamente cominciato a
deteriorarsi, per una pluralità di ragioni: il peggioramento delle relazioni
con la Corea del Sud,
Nuovo test atomico, la
Corea sfida il mondo ( da "Avvenire"
del 26-05-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: A innervosire la Cina, oltre la
"tradizionale" rivalità con gli Usa, sono i propositi di Giappone (
la voce è già circolata tra le fila dei Liberaldemocratici, partito al governo)
e Corea del Sud di dotarsi di armamenti nucleari per rispondere all'escalation.
Una partita di calcio da
giocare a Teheran ( da "Avvenire"
del 26-05-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: con la Cina. «Gli Americani ha
detto il presidente della Federcalcio iraniana, Ali Kafashian ci hanno proposto
di disputare l'incontro il 10 ottobre o il 14 novembre allo stadio Azadi di
Teheran». La proposta, è ancora «allo studio». Sarebbe la prima volta che la
nazionale di calcio Usa si reca per una partita in Iran da quando,
La sfida dei nord-coreani
( da "Tempo, Il" del
26-05-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: La posizione di fermo disappunto
del tradizionale alleato di Pyongyang, la Cina, che si unisce al giudizio
altrettanto duro della Russia, spalanca le porte a una nuova stretta sotto
forma di sanzioni. La Nato ha espresso una «ferma condanna» dei test
missilistici d, definendoli azioni «irresponsabili» e «provocatorie».
Italia: caduta aprile
scambi extra-Ue rallenta, bene Cina
( da "Reuters Italia"
del 26-05-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: I segnali di ripresa vengono
soprattutto dalla Cina, e ne beneficia soprattutto il settore della meccanica,
e dalla tenuta dei paesi Opec". Se la Cina fa eccezione con un segno più
davanti alla variazione dell'export dall'Italia e l'Opec si tiene ben sotto la
media con un calo del 7,8%, Stati Uniti e Russia esibiscono vistosi segni meno.
Penalisti a confronto sul
diritto globalizzato ( da "Sicilia,
La" del 26-05-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: isisc Penalisti a confronto sul
diritto globalizzato Il prossimo anno accademico dei due corsi in Beni
culturali è salvo. Il presidente della Provincia, Nicola Bono, ha provveduto a
stanziare i fondi così come previsto dalla convenzione siglata tra l'Ateneo di
Catania e i gestori dell'insediamento aretuseo: Comune, Provincia e consorzio
Archimede.
( da "Sicilia,
La" del 26-05-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Cina, Usa, Giappone e Russia. I
negoziati sono andati avanti stancamente fino al loro abbandono da parte di
Pyongyang poco più di un mese fa, come protesta verso la condanna da parte
dell'Onu del lancio del missile-satellite del 5 aprile, e all'annuncio del
proposito di ripresa dei programmi nucleari.
Gli aeroplani
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Poco nel coro di condanne offre
speranza di cambiamento. La Corea del Nord usa i test come pedina di scambio
con il resto del mondo; è già il Paese più isolato del globo e il suo
isolamento potrebbe aumentare solo in caso di chiusura dei traffici con la
Cina. Alessandra Baldini
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: è un lavoro di indagine sulle
dinamiche dell'economia mondiale, della globalizzazione e dell'immigrazione
intesa come esportazione di povertà attraverso il migrante strumentalizzato dal
proprio paese d'origine per importare ricchezza. Il corto racconta di una
signora che, con il suo autista, percorre un lungo percorso in macchina.
CALABRIA: GIOVEDI'
CONVEGNO A ROMA SULL'EMIGRAZIONE DEI CERVELLI.
( da "Asca"
del 26-05-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: vero che i vescovi calabresi in un
documento del 2000 prendevano coscienza di un'emigrazione diversa dalla
Calabria, non piu' di ''braccia'' ma di ''cervelli''. E proprio a partire da
questi dati il convegno si pone di analizzare questo ''movimento di persone'' e
di culture in un contesto di ormai diffusa globalizzazione. com-asp/
Cgil, la sfida di oggi
nelle radici di ieri ( da "AprileOnline.info"
del 26-05-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: dopo decenni di mite tolleranza e
convivenza con la globalizzazione, mai contrastata fino in fondo. E il
sindacato, le sue battaglie e i suoi obblighi in questo passaggio economico
difficile, dove cresce il precariato e il lavoro a scadenza, ben sapendo che la
speranza di entrare in questa platea sociale e umana ha le sue radici
nell'insegnamento passato,
Il ministro Frattini Una
provocazione ( da "Stampa,
La" del 27-05-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: ministro degli Esteri italiano
Franco Frattini ha affermato di essere «fortemente preoccupato per questa
ultima attività nucleare della Corea del Nord» che ha definito una
«provocazione pericolosa» e una «minaccia per la pace». «È stato - ha detto -
uno schiaffo forte in faccia a Cina e Russia. La Cina era stata promotrice di
un dialogo a sei che si è improvvisamente interrotto».
Globale e locale Oggi ne
parla il teologo Betto ( da "Trentino"
del 27-05-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Tema della serata sarà
"Globalizzazione, risorse naturali e comunità locali". Betto ha
vissuto una delle pagine più dolorose e inquietanti della storia brasiliana.
Nel 1969 un gruppetto di domenicani venne arrestato dalla dittatura perché
accusato di essere vicino al leader comunista Marighella.
La Corea insiste: lanciati
altri due missili ( da "Trentino"
del 27-05-2009) + 1 altra fonte
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: La Cina prende le distanze
dall'alleato ROMA. La Corea del Nord non si piega ai moniti di Onu, Ue e Usa e
prosegue i suoi esperimenti nucleari minacciando così la Corea del Sud e il
Giappone, rei di aver fatto dichiarazioni ostili e di non aderire al consenso
sul negoziato internazionale per il disarmo nucleare di Ginevra.
Washington vuole nuove
sanzioni ( da "Trentino"
del 27-05-2009) + 1 altra fonte
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: in particolare con la Cina. Secondo
Susan Rice, l'ambasciatore americano all'Onu, è prematuro dire che il Consiglio
si metterà d'accordo per un inasprimento delle sanzioni benchè sia questo
l'orientamento degli Stati Uniti. «Gli Usa ritengono che si sia trattato di una
grave violazione della legge internazionale e una minaccia alla pace e alla
sicurezza regionale»
I marchi di qualità
( da "Trentino"
del 27-05-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Il capitalisnmo si globalizza
concentrandosi in un monopolio di dominio economico. Probabilmente la signora
Marcegaglia non sa che le leggi che regolano lo sviluppo del capitale sono
sempre equivalenti sia per le piccole imprese o cooperative, come per i colossi
industriali pubblici o privati.
complotti e guerra di
successione l'ultima sfida di kim jong-il - federico rampini
( da "Repubblica, La"
del 27-05-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Un messaggio agli Usa" Obama spinge
per una risoluzione di condanna dell´Onu, ma Russia e Cina frenano Il
"monarca rosso" è reduce da un ictus. Il figlio minore Jong-un è il
suo preferito FEDERICO RAMPINI dal nostro corrispondente PECHINO - Sfidando per
il secondo giorno consecutivo le condanne della comunità internazionale,
"fiducioso su opel,
ma è una lotteria" - andrea tarquini
( da "Repubblica, La"
del 27-05-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: la proposta italiana è seria
Interesse anche dalla Cina ANDREA TARQUINI dal nostro corrispondente BERLINO -
E´ il momento della verità: siamo alle ore decisive per il futuro di Opel e
quindi per la grande scommessa globale di Fiat. Mentre negli Usa General
Motors, casa madre dello storico marchio tedesco, è a un passo dalla
bancarotta, a Berlino il negoziato è alla stretta finale.
LA SFIDA è quella di
internazionalizzare' le piccole e piccolissi...
( da "Resto del Carlino, Il (R.
Emilia)" del 27-05-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: La piccola dimensione non è
inconciliabile con l'economia globalizzata spiega Maricristina Gherpelli,
vicepresidente Industriali . Il processo può essere più complesso e impegnativo
ma non impossibile». Ma secondo un terzo degli imprenditori reggiani la piccola
dimensione rappresenta l'handicap principale, in ogni caso.
Nella città globale
( da "Resto del Carlino, Il
(Bologna)" del 27-05-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: era della globalizzazione".
Gli interventi odierni sono di Pier Luigi Cervellati, Félix Duque, Franco
Farinelli e Giovanna Franci. I lavori proseguiranno anche domani dalle 9 alle
17. Il convegno è promosso dal Laboratorio di ricerca sulla città dell'Istituto
di Studi Superiori dell'Alma Mater, da Archiginnasio e Fondazione Carisbo.
Agricoltura, la storia
siamo noi ( da "Resto
del Carlino, Il (Pesaro)" del
27-05-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: hanno saputo resistere e adeguarsi
ai cambiamenti imposti dalla globalizzazione, quella di Falcineto sta invece
continuando a crescere e ad espandersi, basti pensare che nel 2007 la
Cooperativa ha prodotto un utile pari a quasi il totale degli utili dei primi
59 anni. Un traguardo che, precisa l'amministratore Francesco Mei, «è
soprattutto un punto di partenza verso nuove sfide».
Nord Corea, lanciati altri
due missili Monito Usa:
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Onu è sempre stato il nodo di fondo
del Consiglio di Sicurezza che questa volta però vede la Cina piuttosto
infastidita dall'azione bellicosa di Pyongyang, la quale non ha mai aderito
troppo seriamente al negoziato a 6 con Usa, Russia, Giappone, Cina e Corea del
Sud per sostituire con sostanziosi aiuti economici ed energetici la rinuncia al
suo progetto nucleare.
washington vuole nuove
sanzioni - andrea visconti ( da "Tirreno,
Il" del 27-05-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: in particolare con la Cina. Secondo
Susan Rice, l'ambasciatore americano all'Onu, è prematuro dire che il Consiglio
si metterà d'accordo per un inasprimento delle sanzioni benchè sia questo
l'orientamento degli Stati Uniti. «Gli Usa ritengono che si sia trattato di una
grave violazione della legge internazionale e una minaccia alla pace e alla
sicurezza regionale»
la corea insiste: lanciati
altri tre missili ( da "Tirreno,
Il" del 27-05-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: La Cina prende le distanze
dall'alleato ROMA. La Corea del Nord non si piega ai moniti di Onu, Ue e Usa e
prosegue i suoi esperimenti nucleari minacciando così la Corea del Sud e il
Giappone, rei di aver fatto dichiarazioni ostili e di non aderire al consenso
sul negoziato internazionale per il disarmo nucleare di Ginevra.
La Corea del Nord lancia
altri missili ( da "Libertà"
del 27-05-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: qualsiasi sconsiderato attacco
degli Usa». La Cina ha reso noto di aver espresso «direttamente alla Corea del
Nord la sua posizione e di aver proseguito i contatti con Pyongyang, così come
con tutte le parti coinvolte nei colloqui sul nucleare». Il portavoce del
ministero degli Esteri cinese, Ma Zhaoxu, ha aggiunto che Pechino ha chiesto a
Pyongyang di tornare a partecipare ai colloqui.
Sanzioni: frenano Russia e
Cina ( da "Libertà"
del 27-05-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Sanzioni: frenano Russia e Cina NEW
YORK - Mentre il presidente Usa, Barack Obama, sentiva per telefono il
presidente sudcoreano, Lee Myung-bak, per coordinare una reazione al test di
lunedì, il Consiglio di sicurezza dell'Onu era al lavoro su una nuova risoluzione
di condanna contro la Corea del Nord.
Sanzioni più dure a
Pyongyang ( da "Sole
24 Ore, Il" del 27-05-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: E Obama ha in programma una
corteggiamento assiduo di Pechino: il ministro della Difesa Robert Gates sarà
nel paese già nei prossimi giorni per incontri che avranno in agenda anzitutto
la Corea del Nord. © RIPRODUZIONE RISERVATA IN CERCA DI UNITà L'ambasciatore
Usa al Palazzo di Vetro: il regime «pagherà un prezzo» Washington cerca di
convincere la Cina
Mini-flessione ad aprile
per le esportazioni (-0,7%) ( da "Sole
24 Ore, Il" del 27-05-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: stanno reagendo molto bene le
esportazioni verso la Cina (+8,2%) ad aprile 2009 rispetto al 2008, trascinate
soprattutto dal forte incremento di macchine e apparecchi (+16,1%). Flessioni
modeste per i paesi Opec (-7,8%) mentre purtroppo ancora resta debole l'export
verso altri paesi extra Ue dove la crisi si è manifestata in maniera più
drammatica e preoccupante: Russia (
Il minerale di ferro cala
del 33% ( da "Sole
24 Ore, Il" del 27-05-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: La Cina però contesta l'accordo e
insiste nel chiedere tagli del 40% Roberto Capezzuoli Rio Tinto, secondo
produttore mondiale di minerale di ferro, ha concordato con i big giapponesi
dell'acciaio un calo del 33% nel prezzo delle forniture per l'anno iniziato il
1Úaprile, confermandole indiscrezioni di venerdì (si veda il Sole-
Incontinenza? Arrivail
"pappagallo" portatile
( da "Secolo XIX, Il"
del 27-05-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: La particolarità della forma, il
colore e l'immagine che offre all'esterno nella versione Happi-Pi aiuta i
bambini a smettere di farsi la pipi addosso e a diventare autonomi. Già
presente in alcuni mercati, come quello della costa atlantica Usa e in Cina si
troverà ad un prezzo tra i 7-8 euro. 27/05/2009
Conad Leclerc e Provincia
promuovono l'accoglienza ( da "Secolo
XIX, Il" del 27-05-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: presidente de "La
Fabbrica"- e di vincere la paura della globalizzazione. L'incontro con
altre culture è una risorsa, dobbiamo fare di tutto perché l'accoglienza passi
e vinca le resistenze. Per noi l'accoglienza di altre culture è anche una forma
di terapia verso un turismo aggressivo che non porta ricchezza al territorio».
Soffre l'export: tiene la
cina, crollano gli usa ( da "Secolo
XIX, Il" del 27-05-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: export: tiene la cina, crollano gli
usa ad aprile Roma. Soffre l'export anche ad aprile, ma su base mensile il
ritmo di caduta dell'interscambio commerciale dell'Italia con i Paesi extra-Ue
e il saldo registra un miglioramento grazie a una frenata delle importazioni
decisamente più accentuata rispetto al calo dell'export.
Il marmo sfida la
concorrenza ( da "Sole
24 Ore, Il (Nord Est)" del
27-05-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Contro la crescita di Cina e India
le aziende puntano sulla qualità Il marmo sfida la concorrenza Sinergie per
partecipare alle principali fiere internazionali A CURA DI Nicola Brillo I
maggiori pericoli arrivano da Cina e India, che stanno migliorando la qualità
nelle produzioni, ma le aziende del marmo veneto non si abbattono e,
La lotteria di Marchionne
( da "Manifesto, Il"
del 27-05-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Ci è stato segnalato un
interessamento dalla Cina». Dovrebbe trattarsi della Beijing Automotive
Industry Corp. (Baic). Il cristiano-sociale Guttenberg si atteggia volentieri a
custode dell'ortodossia liberista, per cui lo stato deve pensarci due volte
prima di immischiarsi nella sorte delle aziende, e il loro fallimento «non va
considerato un tabù».
Altri tre missili
nordcoreani Gli Usa:
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: proliferazione atomica Altri tre
missili nordcoreani Gli Usa: «Misure severe» L'Onu si compatta: anche la Cina
condanna l'«alleato» DAL NOSTRO CORRISPONDENTE PECHINO Altri tre. Dopo aver
fatto esplodere lunedì un ordigno nucleare nel suo poligono sotterraneo, la
Corea del Nord ha reagito a modo suo alla condanna della comunità
internazionale.
Notizie inedite
( da "Tempi"
del 27-05-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: arrivati alla cifra stratosferica
di 768 miliardi di dollari di debito Usa detenuti dalla Cina; il New York Times
evidenziava come l'inaugurazione della prima chiesa ortodossa in stile russo a
Roma, contestuale alle felicitazioni del presidente del Pontificio consiglio
per la promozione dell'unità dei cristiani, il cardinale Walter Kasper, e al
suo dono di una reliquia di sant'Elena,
La Corea del Nord
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Dobbiamo essere uniti nella
risposta e se Russia e Cina questa volta faranno la loro parte sarà un grande
passo avanti». Tutta la partita "politica" si gioca ora attorno ai
due Paesi più vicini alla Corea del Nord, vale a dire Russia e Cina. Mosca si è
espressa a favore di «risoluzione dura», ma ha bocciato «l'imposizione di
sanzioni unilaterali».
Bolton: <È chiaro, i negoziati a sei non smuoveranno mai il regime>(
da "Avvenire"
del 27-05-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Non è chiaro da dove esca la
politica Usa verso Pyongyang. Quello che so è che anche i giapponesi non sanno
bene chi sia il referente numero uno sulla questione a Washington. John Bolton
(Reuters) «Obama è debole, servono sanzioni come quelle imposte all'Iraq nel
'91. Ma la Cina vuole preservare lo status quo»
Cia di Milano e Lodi:
presentato il libro "Coltivare la città"
( da "Sestopotere.com"
del 27-05-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: era della globalizzazione che tutto
uniforma ed omogeneizza, nella quale sicurezza e qualità sono fuori controllo,
mantenere e organizzare mercati locali significa tutelare mondi che altrimenti
si perderebbero, significa mantenere la biodiversità sociale e culturale e
territoriale che andrebbe altrimenti perduta nell?
Birmania. Bonanni:
"Nessuno faccia affar con chi sfrutta il lavoro forzato"
( da "Articolo21.com"
del 27-05-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: anche attraverso la triangolazione
con Cina e Thailandia. Alle altre imprese che fanno affari con la Birmania, pur
non in violazione delle norme europee, soprattutto in questo delicato momento,
la CISL chiede di interrompere tali affari perché comunque alimentano la
permanenza di questa giunta militare che basa il suo potere sulle uccisioni,
CLIMA: CINA, PRONTI A
COOPERARE CON USA CONTRO RISCALDAMENTO GLOBALE.
( da "Asca"
del 27-05-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: CINA, PRONTI A COOPERARE CON USA
CONTRO RISCALDAMENTO GLOBALE (ASCA-AFP) - Pechino, 27 mag - La Cina si e' detta
pronta a rafforzare la propria cooperazione con gli Stati Uniti nella lotta ai
cambiamenti climatici. A dichiararlo oggi il Premier cinese Wen Jiabao che ha
ricevuto a Pechino il presidente della Camera dei rappresentanti americana,
Perché la Merkel dovrebbe
scegliere Fiat ( da "Trend-online"
del 27-05-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: è molto concorrenziale e pienamente
globalizzato, dato che ogni consumatore può scegliere in pratica tra i modelli
di qualsiasi operatore di qualsiasi paese; (b) nel corso del tempo la
concorrenza è riuscita a trasferire molti vantaggi ai consumatori sotto forma
di dinamiche dei prezzi decisamente inferiori al tasso generale d?
Perché la Merkel dovrebbe
scegliere Fiat pag.1 ( da "Trend-online"
del 27-05-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: crisi mondiale sta accelerando
notevolmente il processo di globalizzazione e porterà a molti meno gruppi
automobilistici molto più grandi del passato. Non molto tempo fa Marchionne
aveva dichiarato che la scala minima di un gruppo che volesse stare in maniera
non problematica sul mercato mondiale era di sei milioni di veicoli, più del
triplo di quelli prodotti dalla sua azienda.
San Marino , si è aperta
la 38^ Conferenza Regionale di Interpol
( da "Sestopotere.com"
del 27-05-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: opportunità della globalizzazione
ma al contempo è consapevole delle sfide che essa comporta. La Mularoni ha
ribadito l?impegno sammarinese a contrastare il riciclaggio del denaro e il
terrorismo ricordando la dotazione da parte della Repubblica di una nuova legge
e di nuovi organismi ed ha auspicato che attraverso l?
( da "AmericaOggi Online"
del 25-05-2009)
Argomenti: Cina Usa
Hillary Clinton.
La politica della franchezza. Ritenuta "poco diplomatica" negli
ambienti di Washingt di Marco Bardazzi 25-05-2009 WASHINGTON. Ha dichiarato
praticamente morto il dialogo con la Corea del Nord, criticato il Pakistan
perché troppo morbido con i talebani, e paragonato la Cina all'Iran. La franchezza che Hillary Clinton sembra aver messo al
centro della propria attività di segretario di Stato contrasta con le abitudini
dei predecessori e crea agitazione tra i diplomatici del dipartimento di Stato.
La Clinton si sta rivelando più aggressiva di quanto non siano stati altri
recenti responsabili della diplomazia americana e la circostanza solleva
interrogativi a Washington. Anche perché, come sottolinea il Los Angeles
Times, la Casa Bianca sembra aver messo in qualche modo il freno all'ex First
Lady. C'é chi ha notato per esempio come non abbia ancora mai partecipato alle
interviste Tv domenicali che di solito servono all'amministrazione in carica
per mandare il proprio messaggio. David Axelrod, il consigliere politico del
presidente Barack Obama, al contrario è stato inviato più volte negli show
domenicali a discutere di politica estera. Il segretario di Stato ha sorpreso
gli osservatori di recente definendo "implausibile, se non
impossibile" il dialogo con la Corea del Nord, dopo che gli Usa per anni hanno ritenuto la collaborazione internazionale
l'unica strada per controllare il programma nucleare di Pyongyang. Il governo
del Pakistan non ha nascosto da parte sua l'irritazione per le critiche della
Clinton alle modalità con cui ha reagito alle offensive dei talebani (il
segretario di Stato ha poi lodato Islamabad quando ha alzato il livello
dell'impegno militare). Di recente, poi, la Clinton ha definito "molto
preoccupante" l'attivismo della Cina in America
Latina, e ha paragonato le iniziative del governo di Pechino a quelle dell'
Iran. Vari consiglieri del segretario di Stato, secondo indiscrezioni, le
avrebbero raccomandato più cautela, ma non sarebbero stati ascoltati. I
sostenitori di Hillary lodano la scelta della franchezza. "Quello che lei
dice sono cose sulle quali il 99% delle persone a Washington sono d'accordo, ma
non lo direbbero mai", afferma Gordon Flake, un analista specializzato
sulla Corea del Nord. E fonti anonime del dipartimento di Stato, citate dal Los
Angeles Times, hanno sottolineato che i metodi della Clinton stanno dando
risultati, come ha dimostrato il cambio di atteggiamento del Pakistan. Ma c'é
chi legge l'attivismo clintoniano in un'altra ottica: come un tentativo dell'ex
First Lady ed ex avversaria elettorale di Obama di far sentire la propria voce
e non lasciarsi schiacciare sulla politica estera. La Clinton deve si trova a
dover contendere lo spazio in questo campo con un team di personaggi esperti e
ricchi di iniziativa: il capo del Pentagono Robert Gates, il vicepresidente Joe
Biden, il consigliere per la Sicurezza nazionale Jim Jones, e i due inviati
speciali George Mitchell e Richard Holbrooke. "Vale la pena ingaggiare gli
altri paesi direttamente sulla base di quella che è la realtà delle cose",
ha detto di recente la Clinton, confermando il proprio approccio. "È
quello che penso ed è la modalità con cui intendo operare". Lo staff della
Clinton insiste nel sottolineare che l'ex senatrice e il presidente Obama sono
in piena sintonia sui temi di politica estera, e che da parte della Casa Bianca
non c'é stata alcuna indicazione di abbassare i toni. Ma c'é chi prevede che
l'approccio "muscolare" di Hillary al suo ruolo al dipartimento di
Stato finisca con il creare tensioni che potrebbero diventare pubbliche
all'interno dell'amministrazione.
( da "Repubblica, La"
del 25-05-2009)
Argomenti: Cina Usa
Pagina 25 - R2 La
nuova influenza ha rilanciato il mercato dei vaccini. Ecco come la paura può
trasformare la pandemia in un affare miliardario ETTORE LIVINI La recessione
non abita qui. Nell´era del bio-terrorismo, delle pandemie, della rinascita di
Ebola e della Tbc, la Virus Spa - arrivata sull´orlo della bancarotta solo
dieci anni fa - scoppia (anche se suona paradossale) di salute. L´influenza
suina, ribattezzata in chiave più politically correct H1N1, è solo l´ultimo
tassello di una resurrezione annunciata: le vendite di vaccini - crollate alla
fine del secondo millennio - hanno ripreso a crescere a tassi del 10-15%
l´anno, arrivando già oggi a un giro d´affari vicino ai 20 miliardi l´anno. I
governi, colti in contropiede dalla rinascita di questi nemici invisibili, sono
tornati a incentivare la costruzione di nuovi siti produttivi (George Bush ha
stanziato un miliardo di incentivi). E tutto l´indotto - dalle mascherine
protettive, alla candeggina, fino ai macchinari per la disinfezione di casa - gira
a mille. La spiegazione del boom, più che nei testi scientifici, va cercata nei
manuali di economia: la domanda supera l´offerta. «La globalizzazione
non è stata solo un volano per l´industria e i servizi - spiega Giovanni Rezza,
epidemiologo dell´Istituto superiore della Sanità - . Anche i virus hanno
imparato a cavalcarla alla grande». Salgono in aereo con le persone infette,
viaggiano con le ondate di nuova immigrazione, mettono su casa nella carne di
polli che girano mezzo mondo prima di finire sul piatto di portata.
Senza bisogno di passaporti, troppo piccoli (100 volte meno di una cellula) per
essere respinti alle frontiere. E prosperano. La Sars (8.400 persone infettate,
800 morti) è stato il primo campanello d´allarme nel 2002. Quattro anni dopo è
arrivata l´aviaria (421 casi di contagio, 257 vittime tra gli umani, 300
milioni tra i volatili). Ma oggi l´esplosione della H1N1 fotografa una
certezza: il ritorno del rischio-pandemia. «Il mondo microbiologico è in gran
fermento - dice Margaret Chan, numero uno dell´Organizzazione mondiale della
Sanità - . E Hiv, Sars e Aviaria non saranno le sue ultime cattive sorprese».
Il problema? «Che oggi non siamo in grado di produrre vaccini per tutti»,
ammette candidamente Marie Paul Kiney, uno dei membri del Shoc (Strategic
Health operation center), la task force di superesperti asserragliata da tre
settimane nei sotterranei dell´Oms a Ginevra per gestire le strategie
anti-suina a livello mondiale. SEGUE NELLE P
( da "Repubblica, La"
del 25-05-2009)
Argomenti: Cina Usa
Pagina IX -
Genova Si apre oggi il convegno mondiale. Per discutere di
globalizzazione, tecnologia e recessione Seicento delegati, 230 porti, 6
ministri così la crisi cambierà i traffici del mare MASSIMO MINELLA Sostiene
Luigi Merlo che la vetrina mondiale dei porti, che scatta oggi all´Expo´, è
un´occasione senza precedenti. E fin qui, nessuna sorpresa. Il fatto è
che il presidente dell´authority preferisce soffermarsi di più sulla sfida che,
agli occhi del mondo portuale, Genova si appresta a giocarsi. «Quando Giovanni
Novi riuscì a farsi assegnare l´organizzazione di Iaph 2009 (l´associazione
internazionale che riunisce 230 porti di tutto il mondo n. d. r) si trattava di
riportare in Europa, dopo 16 anni, questa grande manifestazione - spiega Merlo
- Poi è arrivata la crisi, durissima per tutti quanti. E per coincidenza oggi
noi saremo i primi al mondo a discutere di scenari futuri e di come
organizzarsi quando la crisi sarà finita». E proprio questo è il punto. Perché
le parole, come sempre, scorreranno a fiumi. Importante è capire ciò che
resterà di concreto quando gli oltre seicento delegati, al termine di quattro
giorni di convegno, lasceranno Genova per tornarsene sulle loro banchine.
"Iaph 2009" scatta questa mattina ai Magazzini del Cotone. Si inizia
con una giornata riservata agli associati e chiusa nel pomeriggio da un saluto
pubblico delle istituzioni locali. Il piatto forte scatterà domani e sarà
giocato su due fronti: l´Expo´ che farà da sfondo ai dibattiti di
"Iaph", e palazzo Ducale, che ospiterà i sei ministri dei Trasporti
dei paesi europei interessati dal collegamento Genova-Rotterdam, sotto l´egida
del comune di Genova e dell´Unione Europea (registi dell´operazione sono
infatti il sindaco Marta Vincenzi e il vicepresidente e commissario ai
Trasporti Ue Antonio Tajani). SEGUE A P
( da "Repubblica, La"
del 25-05-2009)
Argomenti: Cina Usa
Pagina X - Genova
L´OSSERVATORIO "Al governo spieghiamo perché il porto è indispensabile al
paese" Grandi Navi Veloci alla sfida del Mediterraneo nuove rotte nel 2009
Il presidente Merlo elenca le condizioni per il rilancio E davanti al Museo del
Mare una mano rossa alta quattro metri. Autore: Giuliano Tomaino ALDO LAMPANI
MASSIMO MINELLA (segue dalla prima di economia) Sarà un´invasione massiccia, da
ogni angolo del pianeta. Un incrocio virtuoso che legherà i Magazzini del
Cotone, sede di "Iaph 2009", al palazzo Ducale, teatro della firma
del protocollo d´intesa sul corridoio 24 Genova-Rotterdam. Sul tavolo, temi
importanti: dallo sviluppo economico alla globalizzazione,
dall´ambiente alle modalità di finanziamento delle grandi opere, fino alle
nuove formule gestionali delle autorità portuali. «Quando la crisi sarà
superata ci si dovrà confrontare con nuovi modelli, le authority dovranno
essere in grado di avere autonomia finanziaria e di governare i progetti
infrastrutturali - spiega Merlo - Chi riuscirà a fare questo, sarà
vincente». La verità è che Genova, finora, "questo" non è ancora
riuscita a farlo. Le authority italiane, svuotate dei poteri dei vecchi
Consorzi autonomi, rischiano di essere scatole vuote, senza quella forza
finanziaria e gestionale che invece hanno i concorrenti del Nord Europa, ma
anche della Spagna. Serve correre ai ripari, quanto prima. L´occasione è
appunto l´assise internazionale dei porti, questa sorta di Onu delle banchine
che ha scelto Genova per discutere di futuro. Alla firma del protocollo
d´intesa dei ministri dei Trasporti europei interessati dal corridoio
Genova-Rotterdam, domani pomeriggio, mancherà solo il titolare del dicastero
italiano, Altero Matteoli. Al suo posto, Roberto Castelli, fresco di nomina da
viceministro. «Sarà l´occasione per capire davvero il futuro di questo progetto
- continua Merlo - Abbiamo assistito ad annunci, poi a rallentamenti, poi a
nuove dichiarazioni. Ora aspettiamo di conoscere la verità». Anche in questo
caso, sarà opportuno non perdere più altro tempo. Gli olandesi da Rotterdam
arrivano già velocissimi in Germania, fra qualche anno sarà pronto il
collegamento ad alta capacità con la Svizzera e quel punto la tappa successiva
sarà Milano. Il Genova-Rotterdam, allora, potrebbe diventare il Milano-Rotterdam,
con tanti saluti alle banchine genovesi sempre in attesa di un collegamento che
porti le sue merci al di là dell´Appennino. «Io credo che ci siano tutte le
condizioni per il decollo delle nostre infrastrutture - chiude Merlo - e questo
contesto è ideale per raggiungere degli obiettivi. Ma è necessario accelerare
su quei progetti che sono vitali per il nostro porto. Altrimenti... «.
( da "Repubblica, La"
del 25-05-2009)
Argomenti: Cina Usa
Pagina 47 - Sport
Ecco la Champions fra festa e paura In arrivo da Manchester 5000 tifosi senza
biglietto: Roma già blindata Mercoledì la sfida per il trofeo, Cristiano
Ronaldo & C. arrivano oggi Misure eccezionali Cena per 400 vip, in tribuna
ci saranno Zapatero, Re Juan Carlos e il principino William FULVIO BIANCHI ROMA
Fra festa e paura. La sala operativa h24 del Viminale è già in funzione, in via
Veneto gli alberghi sono blindati e sui tetti ci sono i tiratori scelti: sì,
perché la finale di Champions di mercoledì, fra Manchester United e Barcellona,
capita in una settimana "caldissima" per Roma. Venerdì e sabato
infatti si svolgerà anche la riunione dei ministri della Giustizia e degli
Interni del G8, col timore di contestazioni dei centri sociali. La Champions
vuole essere occasione di festa, con la sfida ideale fra le squadre più forti
d´Europa. Oggi a Roma arrivano i detentori del Manchester: Cristiano Ronaldo
& C. hanno scelto un hotel cinque stelle-lusso in piazza della Repubblica.
Con loro arrivano anche i primi poliziotti inglesi, ma solo da domani si
vedranno i "bobby" in divisa per le vie della città. Le ultime
segnalazioni dall´Inghilterra parlano di circa 5.000 tifosi pronti a viaggiare
senza biglietto: e questo preoccupa non poco la polizia italiana, così come il
rischio di "contatti" con la frangia ultrà della tifoseria della
Roma. Antiche storie di scontri, enfatizzate dalla stampa inglese che ha
descritto Roma come la "stab city", la città dei coltelli,
dimenticando le colpe di una tifoseria, quella del Manchester, che nella
classifica degli incidenti causati in Champions è seconda solo a quella del
Chelsea. Le misure di sicurezza saranno eccezionali, gli ultimi dettagli
verranno messi a punto stamani in Prefettura: alcol vietato da domani sino a
giovedì, strade chiuse al traffico, caos garantito mercoledì. Il Barcellona
sbarca domani, ha scelto un hotel di via Veneto, anche questo cinque stelle-lusso,
suite da 3.000 euro a notte. Dalla Spagna sono annunciati 13 poliziotti, fra
cui gli specialisti dei "mossos de esquadra". In arrivo anche steward
da Manchester e Barcellona. A Roma, impegnati quasi 1500 agenti: massima
vigilanza a Campo dei Fiori, Pantheon e piazza Navova, mercoledì sarà chiuso il
ponte Duca D´Aosta, particolare attenzione anche alle feste del dopogara. I
primi turisti-tifosi dei due club sono già in città: un migliaio di fans dei
"red devils" si accamperanno a "Spazio Zero", un´area in
viale di Tor di Quinto ribattezzata per l´occasione "Fergiefields",
in onore dell´allenatore Ferguson. Domani arriva Michel Platini, giusto in
tempo per ritirare dalle mani di Gianni Rivera il premio Etica nello sport
all´Università di Tor Vergata. In serata cena di gala, il Celebration Party, al
Campidoglio per quasi 400 ospiti: menu tipicamente romano. Della
"famiglia" del calcio, mancherà solo Sepp Blatter. Soddisfatto lo
staff dell´Uefa: l´Olimpico è giudicato «perfetto, con un manto erboso splendido»:
il Coni ha speso 14 milioni per rimettere a nuovo lo stadio. Duecento i Paesi
collegati in tv (dagli Usa alla Cina,
dal Vietnam all´India) e una tribuna vip quanto mai stracolma: dalla Spagna
annunciati Re Juan Carlos e il premier Zapatero. Dall´Inghilterra il principino
William. A rappresentare il governo italiano era previsto Gianfranco Fini: ma
adesso Silvio Berlusconi ha stravolto il protocollo, annunciando la sua
presenza.
( da "Repubblica, La"
del 25-05-2009)
Argomenti: Cina Usa
Pagina 34 -
Cultura UN VISIONARIO CHE AMA L´IRONIA Da venerdì l´artista della
Transavanguardia espone a Napoli, la sua città Lo abbiamo intervistato
"Allen Ginsberg mi ha molto sostenuto e ora ho realizzato un volume con un
testo di Walcott" "Il mio lavoro non ha a che fare con il mito, ma
con l´esperienza è una cosa pratica" "Nel ´75, alla mia prima personale,
arrivarono solo tre visitatori: Castelli, Lichtenstein e Kosuth" NAPOLI
Venerdì 29 apre al museo d´arte contemporanea di Napoli, il Madre, l´antologica
«Francesco Clemente. Naufragio con spettatore 1974-2004». L´artista, che torna
nella sua città natale dopo la mostra del 1983, sarà accolto come il figliol
prodigo. Sarà festeggiato da amici poco noti e assai celebri: in un mix
cultural mondano al vernissage si ritroveranno artisti e scrittori come Salman
Rushdie, che per Napoli ha preparato un racconto inserito nel catalogo prodotto
da Electa. E´ un´esposizione aperta fino al 14 settembre, divisa in otto
sezioni per coprire trent´anni di dipinti, affreschi, mosaici, accesi dai rossi
e dai gialli, da fantastiche visioni e dall´ossessione per il volto umano, una
produzione che risente delle sue aristocratiche radici partenopee nonostante
l´allontanamento del pittore dalla città: Roma, l´India, gli Stati Uniti. Il
percorso segue l´evoluzione di Clemente, visto come uno dei protagonisti della
Transavanguardia, come artista solitario la cui ricerca è una riflessione
continua e tormentata sulla forma e sostanza delle cose, in cui cerca di
riconciliare l´eredità greco- romana con la contemporaneità del presente.
Prende il via dalle carte eseguite tra il 1974 e il 1979, un periodo poi
definito da Clemente del «Viaggiatore napoletano». Ci sono riferimenti alla
simbologia, alla mitologia classica e alle pratiche religiose con immagini
arcane, forme ambivalenti, autoritratti deformati. Una sperimentazione che si ritrova
anche nella tecnica pittorica utilizzata nel tempo: dall´acquerello alla
pittura ad olio, dall´affresco - usato quattro anni fa per trasformare in un
capolavoro due stanze del museo Madre - al mosaico. E´ un lungo viaggio
artistico per il quale Clemente, arrivato ai 57 anni, non ha rimpianti.
Commenta con un pizzico di ironia: «Mi viene in mente il famoso insegnamento di
Alighiero Boetti: meglio rimorsi che rimpianti». La sua prima mostra personale
è del 1975. Fu allestita nelle galleria di Gian Enzo Sperone. Come fu accolto
dal pubblico? «Era il mese di giugno, il caldo era terribile, la città era
vuota e non si presentò nessuno fuorché Leo Castelli, Roy Lichtenstein e Joseph
Kosuth. Tre soli visitatori... ». Pochi anni dopo questo esordio lei si trasferì
a New York. Ormai vive tra la città americana - lei è il più giovane artista al
quale il Guggenheim abbia mai dedicato una retrospettiva - l´India, le città di
Madras e Benares, e l´Italia. Perché questa scelta di vita con luoghi così
diversi tra loro? «Mi viene in mente Salman Rushdie, che nel suo ultimo libro
esplora Oriente e Occidente. In una pagina dice che non si può vedere il
cerchio se non se ne esce e che la più grande tragedia non è che siamo tutti
diversi ma che siamo tutti uguali». I suoi dipinti carichi di fantastiche
allegorie affondano le radici in un mito che è più occidentale o orientale?
«Rifiuto l´idea che il mio lavoro abbia a che fare con il mito, credo di aver a
che fare con l´esperienza, quella di oggi, quella che l´ha preceduta e quella
successiva. Il lavoro ha la radice nelle tecniche necessarie ad armonizzare
l´esperienza. E´ una cosa pratica». In questo lavoro si sente legato ad artisti
del passato come Alberto Savinio di cui illustrò la Partenza dell´argonauta?
«Amo l´ironia perché è l´unico ingrediente che fa digerire al mondo
contemporaneo la spiritualità. Savinio era ironico come lo era William Blake
che riusciva a coniugare nelle sue opere anche il misticismo». Nel passato più
recente, quali sono le amicizie più importanti? Negli anni Ottanta a New York
lei ha collaborato con Basquiat, Andy Warhol... «Di nuovo devo dire Alighiero
Boetti perché ha aperto la porta. Francamente i legami che mi hanno più
sostenuto sono quelli con i poeti, soprattutto Allen Ginsberg. E continuo ancor
oggi a corteggiare i poeti. Ho appena realizzato un volume con un testo di
Derek Walcott». In questo percorso l´incontro con il gruppo della
Transavanguardia è stato importante? «Le amicizie hanno contato. In Italia gli
artisti hanno sempre parlato tra di loro, si sono dati battaglia. Questa è una
delle cose più belle della nostra storia». Sono stati sicuramente anni
«gloriosi». Come giudica invece l´attuale situazione del contemporaneo? «La
povertà del mondo è una povertà di comunità e l´arte è uno degli strumenti che
possono restaurare un senso comune per qualche momento. Si va avanti così... Quanto alla globalizzazione, l´unica cosa che si è globalizzato è
il provincialismo». E´ sempre dell´opinione che un buon quadro si riconosce
perché non se ne dimentica l´immagine? «In generale direi di si, deve essere
memorizzabile... Per me sento la necessità di una cosa che non ha a che fare
con la storia dell´arte ma con la presenza dell´esperienza». Perché nei
suoi dipinti c´è questa presenza ossessiva del volto umano? «Non credo
nell´immortalità ma nell´eterno. E il volto umano guarda sempre verso
l´eterno».
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 25-05-2009)
Argomenti: Cina Usa
Il Sole-24 Ore
sezione: PRIMA data: 2009-05-24 - pag: 1 autore: MICROCOSMI Sapessi come è
strano provare a capire Milano di Aldo Bonomi M ilano non è Nord-Ovest né
Nord-Est. Sta lì. In mezzo alla megalopoli padana, alla città infinita che va
da Torino a Trieste. Si direbbe, con il Leopardi del discorso sul costume degli
italiani, che è una città "stretta". Cioè luogo emblematico della
società "stretta", le élite, «i cui membri prendono stima gli uni dagli
altri». Città di un primo popolo che pensa e interpreta il sentire di un
secondo popolo. Partendo dalle sue ragnatele commerciali, da città
"anseatica", che vanno verso Genova e lungo la via Emilia incontrano
Bologna, gli Appennini e giù giù lungo il corridoio Adriatico. è in mezzo a
quella orizzontalità territoriale che si incunea a Nord nell'Europa che verrà.Il grande Nord esposto ai venti della globalizzazione che bucano
le Alpi. Verso Sud le sue reti arrivano al Mediterraneo, da cui l'Europa nasce.
In questa città, microcosmo delle élite e macrocosmo delle reti, ti
aspetteresti di trovare una visione risolutiva della crisi. Osservata da chi
sta in mezzo tra il primo popolo dei flussi e ha reti nel secondo popolo dei
territori, dei distretti, delle piattaforme produttive. Molti del primo
popolo hanno una visione dolce della crisi. Continua u pagina
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 25-05-2009)
Argomenti: Cina Usa
Il Sole-24 Ore
sezione: PRIMA data: 2009-05-24 - pag: 1 autore: DOMENICA La vendetta della
geografia di Robert D. Kaplan N e l recente ritorno del realismo la forza
all'opera è la rivincita della geografia, intesa nel senso più tradizionale del
termine. Ma abbracciare la geografia non significa
accettarla come una forza implacabile contro cui l'umanità non può nulla. La
globalizzazione, anziché cancellare l'importanza della geografia, la sta
rafforzando. Articolo u pagina 29 CORBIS I colori dell'Africa. Un'ansa del
fiume Luangwa, nello Zambia l'articolo prosegue in altra pagina
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 25-05-2009)
Argomenti: Cina Usa
Il Sole-24 Ore
sezione: COPERTINA data: 2009-05-24 - pag: 29 autore: A vent'anni dalla caduta
del Muro, si ridisegnano le nostre mappe intellettuali. Uomini e idee
influenzano gli eventi, ma la geopolitica li determina in larga misura, ora più
che mai. Dopo la stagione del liberalismo armato e dei «neo- con» esportatori
di democrazia, si apre l'era del pragmatismo La vendetta della geografia Già
Fernand Braudel considerava il clima un fattore cruciale della storia del
Mediterraneo. E Mackinder vedeva nell'Europa il risultato della lotta contro
l'invasione asiatica di Robert D. Kaplan ent'anni fa, l'abbattimento del Muro
di Berlino da parte delle folle festanti di tedeschi simboleggiò qualcosa V di
molto più profondo della semplice caduta di un confine arbitrario. Questo
evento segnò l'inizio di un ciclo intellettuale che vide tutte le divisioni –
geografiche e non – come sormontabili, che usò i termini «realismo» e
«pragmatismo » solo in senso spregiativo e che chiamò in causa l'umanesimo di
Isaiah Berlin o leinaccettabili concessioni fatte a Hitler a Monaco per
giustificare un intervento internazionale dopo l'altro. Sotto questo aspetto,
il liberalismo armato e il neoconservatorismo esportatore di democrazia degli
anni Novanta condividevano le medesime aspirazioni universaliste. Purtroppo,
però, quando la paura di Monaco porta a fare il passo più lungo della gamba, il
risultato è il Vietnam, o, nel caso attuale, l'Irak. E così è cominciata la
riabilitazione del realismo, e con essa un nuovo ciclo intellettuale. Il
termine «realista» viene oggi usato in segno di rispetto, mentre «neo-con» è
indice di derisione. L'analogia del Vietnam ha mandato in soffitta quella di
Monaco. Thomas Hobbes, che celebrava i benefici morali della paura e vedeva
l'anarchia come la principale minaccia per la società, ha preso il posto di
Isaiah Berlin come filosofo del ciclo attuale. Oggi l'attenzione non è rivolta
tanto agli ideali universali, quanto piuttosto alle distinzioni particolari, da
quelle etniche a quelle culturali e religiose. Chi sottolineava queste cose un
decennio fa veniva dileggiato come «fatalista» o «determinista». Oggi viene
applaudito come «pragmatista». E questa è l'idea chiave maturata negli ultimi
due decenni: che al mondo ci sono cose peggiori dell'estrema tirannia, cose che
in Irak siamo stati noi a provocare. Dico questo dopo aver sostenuto io stesso
la guerra. Così, dopo esser stati castigati, oggi ci siamo riscoperti tutti
realisti. O, perlomeno, crediamo di esserlo. Il realismo, però, è qualcosa di
più della semplice opposizione a una guerra, quella in Irak, che col senno di
poi sappiamo essere andata male. Realismo significa riconoscere che le
relazioni internazionali sono governate da una realtà più cruda e più segnata
dai limiti di quella che regola gli affari interni dei singoli paesi. Esso
significa mettere l'ordine al di sopra della libertà, perché quest'ultima
diventa importante soltanto dopo che il primo è già stato stabilito. Significa
concentrarsi su ciò che divide l'umanità anziché su ciò che la unisce, come avrebbero invece voluto i sommi sacerdoti della
globalizzazione. In breve, il realismo ha a che fare con il riconoscimento e
l'accettazione di quelle forze che sfuggono al nostro controllo e che pongono
dei limiti all'azione umana: la cultura, la tradizione, la storia, le cupe
maree di passionalità che giacciono immediatamente sotto alla sottile patina di
civilizzazione. Da qui emerge quella che, per i realisti, è la domanda
centrale negli affari esteri: chi può fare che cosa a chi? E fra tutte le
spiacevoli verità in cui il realismo è radicato, la più sgradevole, la più
brusca e la più deterministica di tutte è la geografia. Di fatto, la forza
all'opera nel recente ritorno del realismo è la rivincita della geografia,
intesa nel senso più tradizionale del termine. Nel Settecento e nell'Ottocento,
prima dell'avvento della scienza politica come una materia accademica autonoma,
la geografia era una disciplina onorata – anche se non sempre formalizzata
–nella quale politica, cultura ed economia venivano spesso pensate in
riferimento alle carte orografiche. Così, nell'età vittoriana e in quella
edoardiana, la realtà fondamentale era costituita dalle montagne, dalle pianure
e dagli uomini che su di esse nascevano, mentre le idee, per quanto nobili
potessero essere, erano soltanto un aspetto secondario. Ciononostante,
abbracciare la geografia non significa accettarla come una forza implacabile
contro cui l'umanità non può nulla. Essa, piuttosto, serve a limitare la
libertà umana e la facoltà di scelta con un pizzico di accettazione del fato.
Ciò è tanto più importante oggi, in quanto la globalizzazione, anziché
cancellare l'importanza della geografia, la sta rafforzando. I mezzi di
comunicazione di massa e l'integrazione economica stanno indebolendo molti
Stati, mettendo a nudo un mondo hobbesiano di piccole regioni litigiose. Al
loro interno, le fonti di identità locale, etnica e religiosa si stanno
riaffermando; e dato che esse risultano ancorate a specifici terreni, il modo
migliore per spiegarle consiste nel fare riferimento alla geografia. Come sono
le faglie a determinare i terremoti, così il futuro politico sarà definito da
conflitti e instabilità segnati da un'analoga logica geografica. Lo
sconvolgimento generato dall'attuale crisi economica viene poi a rafforzare
ulteriormente l'importanza della geografia, in quanto indebolisce l'ordine
sociale e gli altri prodotti della civiltà umana lasciando, come uniche
strutture di contenimento, le frontiere naturali del globo. Così, anche noi
dobbiamo ritornare alle mappe e, in particolare, a quelle che chiamo le «zone
frantumate» dell'Eurasia. Dobbiamo riprendere quei pensatori che hanno
dimostrato di conoscere meglio il territorio. E dobbiamo aggiornare le loro
teorie per prepararci alla rivincita della geografia nella nostra epoca. Se
vogliamo comprendere le idee della geografia, dobbiamo andare a cercare quei
pensatori che provocano un profondo disagio negli umanisti liberali, quegli
autori che pensavano che le mappe determinassero quasi ogni cosa, lasciando ben
poco spazio alla libertà d'azione dell'uomo. Una di queste persone è lo storico
francese Fernand Braudel, che nel 1949 pubblicò Civiltà e imperi del
Mediterraneo nell'età di Filippo II. Portando la demografia e la natura stessa
nel cuore della storia, Braudel contribuì a ridare alla geografia il posto che
le competeva. Nella sua lettura della storia, ci sono delle forze ambientali
permanenti che conducono a tendenze storiche durevoli, le quali, a loro volta,
predispongono l'insorgere di eventi politici e guerre regionali. Secondo
Braudel, per esempio, erano state la povertà e la precarietà dei terreni
coltivabili attorno al bacino del Mediterraneo, unite a un clima instabile e
spesso flagellato dalla siccità, a spingere gli antichi greci e romani nelle
loro conquiste. In altre parole, la nostra convinzione di avere il controllo
sui nostri destini è solo un'illusione. Per comprendere le attuali sfide poste
dal cambiamento climatico, dal riscaldamento dell'Artico e dalla scarsità di
risorse come il petrolio e l'acqua, dobbiamo riprendere in mano
l'interpretazione ambientale degli eventi sviluppata da Braudel. Così, allo
stesso modo, dobbiamo anche riprendere in esame la considerazione strategica
del mare aperto elaborata da Alfred Thayer Mahan, un capitano di vascello
statunitense autore de L'influenza del potere marittimo sulla storia,
1660-1783. Vedendo il mare come il grande «spazio comune» della civiltà, Mahan
pensava che la potenza navale fosse sempre stata il fattore decisivo nelle
lotte politiche globali. Fu proprio Mahan, nel
( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)"
del 25-05-2009)
Argomenti: Cina Usa
PRIMO PIANO pag.
10 La crisi spegne la luce ma inquina di più G8 ENERGIA NEL 2009 CONSUMI
ELETTRICI -3,5%. SCENDONO GLI INVESTIMENTI PER LE FONTI PULITE' di ALESSANDRO
FARRUGGIA ROMA LA CRISI ECONOMICA rischia di tradursi in un ulteriore colpo
agli sforzi internazionali di contenimento dei gas serra. A sostenerlo è un
documento preparato dall'Agenzia internazionale dell'energia per il G8 energia
che si è aperto ieri a Roma alla presenza di 23 ministri. La crisi, spiega il
rapporto, nel 2009 causerà una riduzione dei consumi elettrici del 3,5% e
quindi emissioni di gas serra (che in larga parte sono causate dalla
combustione di fonti fossili) più basse, ma sul medio termine potrebbe invece
portare ad emissioni più alte. «Prezzi bassi dell'energia fossile e difficoltà
finanziarie spiega l'Aie potrebbero portare a meno investimenti nelle
tecnologie per energia pulita» a beneficio del carbone (che fino a quando non
sarà operativa la tecnologia Ccs emette quasi il doppio Co2 rispetto al metano)
e delle altre fonti fossili. L'Aie stima che nel 2009 la riduzione degli
investimenti in rinnovabili sarà del 38%. Quello che serve è mantenere il
prezzo del petrolio stabilmente in una fascia ideale' perché non sia tanto alto
da frenare l'uscita dalla crisi come ha sottolineato il segretario all'energia
Steven Chu nè tanto basso da rallentare gli investimenti delle aziende. «Perché
un prezzo basso del petrolio ha sottolineato il ministro Scajola è di aiuto sul
fronte della crisi ma frena gli investimenti». E' d'accordo l'Eni: il
presidente Roberto Poli ha indicato ai ministri del G8 che «un prezzo
ragionevole del petrolio» si colloca fra i 60 e i 70 dollari al barile. Il
pressing delle aziende sui governi è anche sul fronte delle regole e degli
incentivi. Lo sottolinea l'ad di Enel, Fulvio Conti: per rispondere alla crisi
è necessario «adottare misure che facilitino ed incoraggino gli investimenti
nel settore». INTANTO IERI Scajola e i rappresentanti di Brasile, Canada, Cina, Francia, Germania, Giappone,
Corea, Messico, Russia, Gran Bretagna, Usa e il Commissario Ue all'Energia, Andris Piebalgs, hanno siglato
l'Ipeec, una partnership internazionale per la cooperazione nell'efficienza
energetica. «L'accordo ha commentato Scajola è essenziale per far fronte alla
crisi economica e combattere il cambiamento climatico».
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 25-05-2009)
Argomenti: Cina Usa
Il Sole-24 Ore
sezione: INTERSEZIONI FESTIVAL ECONOMIA data: 2009-05-24 -
pag: 39 autore: Festival dell'economia Un'altra globalizzazione oltre la crisi
D al 29 maggio al 1Úgiugno si svolgerà la quarta edizione del Festival
dell'Economia di Trento. Economisti, giuristi, imprenditori, manager, politici,
sociologi, editori, giornalisti si confronteranno sul tema «Identità e crisi
globale». Come osserva il direttore scientifico del Festival, Tito
Boeri, «la lezione peggiore e più pericolosa da trarre da questa crisi è che
essa sia figlia della globalizzazione e che quindi per evitarne una nuova
occorra rendere le nostre comunità un po' più chiuse ». Si tratta invece di
combinare i due temi ponendosi il e quali siano davvero state le cause
scatenanti la crisi. Ne discuteranno Premi Nobel per l'Economia come George
Akerlof, che spiegherà quanto spesso decisioni importanti siano ispirate dagli
"animal spirits", e James Heckman, che proverà a dilemma se le
identità locali possano conciliarsi con una identità globali, spiegare come
economia e psicologia siano le chiavi per comprendere la nostra identità e
personalità. Ci saranno poi Tyler Cowen, docente di Economia alla George Mason
University, editorialista economico per il «New York Times» e autore di uno tra
i più visitati e autorevoli blog del pianeta, Alberto Alesina, docente di
Economia a Harvard, che parlerà delle dimensioni ottimali delle nazioni dal
punto di vista economico: meglio i paesi composti da 11mila persone e nazioni
come la Cina con più di un miliardo e 300 milioni CORBIS di abitanti? E poi
Roland Benabou, docente di Economia e affari pubblici alla Princeton
University, che parlerà di scelte collettive e formazione di bolle speculative
e crolli dei mercati borsistici. Anne Krueger, docente di Economia
internazionale alla Johns Hopkins a Washington che dopo essere stataai vertici
del Fondo monetario internazionale disegnerà scenari del mondo dopo la crisi.
Edward L. Glaeser, docente di Economia all'Harvard University,metterà in
evidenza come le nostre conoscenze riflettono l'influenza dei nostri vicini, e
come quell'influenza spesso ci induce in errore, primo fra tutti la credenza
sui pericoli di diversi gruppi etnici. E poi ancora tra gli altri, Giuseppe De
Rita, Gian Arturo Ferrari, Lucio Caracciolo, Carlo Petrini, Giuliano Amato,
Giampaolo Fabris, Innocenzo Cipolletta, Luca Cordero di Montezemolo, Fabrizio
Galimberti, Alessandro Barbero, Diego Della Valle, Federico Rampini, Francesco
Giavazzi, Tommaso Padoa- Schioppa, Enrico Letta. In un programma ricchissimo,
che prevede eventi collaterali altrettanto coinvolgenti del programma di
incontri. In queste pagine anticipiamo il discorso di Ferrari e proponiamo
alcune riflessioni dei collaboratori del «Sole 24 Ore Domenica » sui temi del
Festival. © RIPRODUZIONE RISERVATA http://2009.festivaleconomia.eu/ Snobismo
bio? La first Lady Michelle Obama nel giardino della Casa Bianca, mentre pianta
alcuni ortaggi con l'aiuto delle alunne di una scuola elementare di Washington
( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)"
del 25-05-2009)
Argomenti: Cina Usa
ESTERI pag. 19
WASHINGTON I DIPLOMATICI gay statunitensi riceveranno presto gli... WASHINGTON
I DIPLOMATICI gay statunitensi riceveranno presto gli stessi benefici di cui
godono i loro colleghi eterosessuali, compreso il passaporto diplomatico ai
loro partner e la copertura delle spese di viaggio per questi ultimi. Lo ha
deciso il segretario di Stato Hillary Clinton, che secondo fonti del
Dipartimento di Stato citate dal «Washington Post» renderà pubblica la
direttiva nei prossimi giorni. In un memorandum che sarà distribuito ai
dipendenti del Dipartimento di Stato, anticipato da vari organi d'informazione,
la Clinton afferma che garantire i benefici solo alle famiglie di diplomatici
eterosessuali «è ingiusto e deve finire». I diplomatici gay avranno d'ora in
poi la possibilità di garantire al partner una vasta gamma di servizi previsti
dal governo statunitense per la propria diplomazia, compreso l'accesso alle
strutture mediche americane all'estero, e l'inserimento nelle liste delle
evacuazioni di emergenza da zone a rischio. L'AMMINISTRAZIONE Bush aveva già
dato la possibilità ai partner di diplomatici gay di prender parte agli
addestramenti previsti per il corpo diplomatico e di accedere ad altri servizi,
ma aveva opposto resistenza a un'equiparazione completa tra coppie omosessuali
e famiglie di diplomatici eterosessuali. MA L'INTENSA azione politica di
Hillary solleva anche interrogativi polemici negli ambienti diplomatici. Ad
esempio, il segretario di Stato ha di recente sorpreso gli osservatori definendo
«implausibile, se non impossibile» il dialogo con la Corea del Nord, dopo che
gli Usa per anni hanno ritenuto la collaborazione
internazionale l'unica strada per controllare il programma nucleare di
Pyongyang. Il governo del Pakistan non ha nascosto da parte sua l'irritazione
per le critiche della Clinton alle modalità con cui ha reagito alle offensive
dei talebani. Di recente, poi, la Clinton ha definito «molto
preoccupante» l'attivismo della Cina in America Latina, e ha paragonato le iniziative del governo di
Pechino a quelle dell'Iran. Vari consiglieri del segretario di Stato, secondo
le indiscrezioni, le avrebbero raccomandato più cautela, ma senza successo. AL
CONTRARIO, i sostenitori di Hillary lodano la scelta della franchezza.
«Quello che lei dice sono cose sulle quale il 99% delle persone a Washington
sono d'accordo, ma non lo direbbero mai», afferma Gordon Flake, un analista
specializzato sulla Corea del Nord.
( da "Corriere della Sera"
del 25-05-2009)
Argomenti: Cina Usa
Corriere della
Sera sezione: Politica data: 25/05/2009 - pag: 15 Verso il voto Le Europee / I
temi Dai cellulari al software libero I meriti del Parlamento europeo Le
prossime sfide saranno sulla finanza e l'immigrazione DAL NOSTRO INVIATO
BRUXELLES Difesa dell'ambiente, del modello sociale europeo e delle minoranze.
Controlli anti-crisi sulla speculazione finanziaria. Accesso alla musica via
Internet e al software. I rischi per la salute provocati dall'agricoltura
intensiva o dai telefoni cellulari. Perfino il pericolo di attacchi
batteriologici e con la «bomba sporca». Sono questi alcuni dei molti temi su
cui il nuovo Europarlamento, che verrà espresso dalle elezioni del 4-7 giugno
prossimi, ha in programma di intervenire con decisioni destinate a incidere
sulla vita quotidiana di circa 500 milioni di abitanti. Nei 27 Paesi membri
dell'Ue si moltiplicano così gli appelli ad andare a votare per farsi
rappresentare adeguatamente nell'unica istituzione comunitaria eletta
direttamente dai cittadini, che può riequilibrare dalla loro parte i poteri del
Consiglio dei governi e degli euroburocrati della Commissione europea. Nella
legislatura conclusa gli eurodeputati pur spesso criticati per la sudditanza
alle lobby potenti, per i privilegi e per l'assenteismo hanno dimostrato di
poter fare molto per la collettività. Hanno ridimensionato la direttiva
Bolkestein, che intendeva iperliberalizzare perfino nei servizi pubblici e
introdurre una concorrenza con salari al ribasso. Hanno approvato riduzioni
delle tariffe dei telefoni cellulari e degli sms tra i Paesi membri. Hanno
appoggiato il movimento del software libero, composto da piccole imprese e
organismi giovanili, respingendo norme sostenute dalle multinazionali
dell'informatica. Hanno vietato i prodotti derivati dalle foche per fermare il
massacro di questi animali. Hanno ridotto l'uso dei pesticidi in agricoltura.
Hanno evitato l'affossamento del regolamento Reach, che tutelerà la salute
umana e l'ambiente dalle sostanze chimiche usate nei prodotti in commercio, sia
pure accettando dilazioni e compromessi pretesi dalle industrie del settore.
Per la prima volta hanno bocciato un commissario, Rocco Buttiglione,
dimostrando che le nomine Ue non sono più un'esclusiva dei governi. La
commissione parlamentare sulle illegalità del servizio segreto Cia in Europa ha
rivelato gravi violazioni Usa dei diritti umani e ha
sollecitato una maggiore protezione dei cittadini e della loro privacy. Nella
prossima legislatura sono in programma interventi per evitare nuove crisi
finanziarie. Regole e controlli seri dovrebbero venire imposti alle banche, ai
fondi speculativi e alle agenzie di rating per tutelare i risparmiatori. Molti
gruppi politici annunciano proposte sull'occupazione e il welfare improntate
sul modello sociale europeo, rilanciato dal tracollo dell'economia Usa. Un duro scontro è atteso sull'orario massimo di lavoro,
che lobby britanniche e di altri Paesi nordici vorrebbero far estendere da
( da "superEva notizie"
del 25-05-2009)
Argomenti: Cina Usa
Subodh Gupta
Artista Subodh Gupta Nasce nel
( da "Sole 24 Ore, Il (Del Lunedi)"
del 25-05-2009)
Argomenti: Cina Usa
Il Sole-24 Ore
del lunedì sezione: ECONOMIA E IMPRESE LAVORO E C data: 2009-05-25 - pag: 20
autore: Opportunità all'estero/1. Si amplia l'offerta formativa riservata agli
over 30 Adulti, ferie «globetrotter» per studiare una lingua I corsi variano
dalle due alle otto settimane in classi fino a 15 allievi P
( da "Sole 24 Ore, Il (Del Lunedi)"
del 25-05-2009)
Argomenti: Cina Usa
Il Sole-24 Ore
del lunedì sezione: PRIMO PIANO data: 2009-05-25 - pag: 2 autore: LA FORZA
CRESCENTE DELL'EURO Parte dalla Russia la sfida al dollaro Ha solo dieci anni
di vita, ma ha già una costituzione robusta. Tanto da apparire destinato a un
futuro brillante, erodendo spazi al mitico "biglietto verde": la
quota dell'euro nelle riserve ufficiali mondiali è salita da meno del 18 al
26,5 per cento. In Russia, nelle scorse settimane, è diventato la prima valuta
di composizione delle riserve. Stessa cosa potrebbe presto accadere nei paesi
arabi del Golfo e presso altri produttori petroliferi, mentre la Cina appare destinata a seguire la stessa via. Wolfgang
MÜnchau lo scorso anno sul Financial Times preconizzava addirittura la
sostituzione del dollaro. «Se il mondo, da qui al 2012, deciderà che le scorte
in valuta Usa detenute dalle banche centrali e dai
fondi sovrani sono eccessive – afferma Norbert Walter, capo economista della
Deutsche Bank – si rivolgerà all'euro per diversificarle, a prescindere da
quanto avverrà nell'economia europea, e questo si tradurrà in un aumento della
domanda di euro e, quindi, nella sua rivalutazione. Non sono pessimista
riguardo al dollaro: sono del tutto convinto della qualità delle doti
imprenditoriali della società Usa, quindi nel lungo
periodo mi aspetto che il dollaro torni a un valore adeguato, cioè a un cambio
con l'euro a 1,10 circa. Anche se ciò non accadrà prima del 2015».
( da "Corriere Economia"
del 25-05-2009)
Argomenti: Cina Usa
Corriere Economia
sezione: Pubblicita' data: 25/05/2009 - pag: 14 IL PUNTO DEI MERCATI, DI
VITTORIO GAUDIO* Una svolta fondamentale per la ripresa Dopo il minimo del 6
marzo scorso Wall Street ha ricominciato a crescere C on ogni probabilità, la
data di venerdì 6 marzo 2009 passerà nei testi di storia economica per avere
rappresentato un radicale ' punto di svolta' nell'evoluzione dei mercati
finanziari globali. Nelle settimane precedenti a tale data, le Borse di tutto
il mondo si erano avvitate in una corsa al ribasso apparentemente senza fine,
provocando ondate di pessimismo sulle sorti del sistema finanziario e delle
economie, e rendendo il compito sin troppo facile a chi volesse ogni giorno
individuare nuovi motivi di sconforto. Questo accadeva, nonostante nel
frattempo potenti medicine fossero state iniettate nel corpo dei mercati: il piano Obama e i piani del T esoro USA, gli stimoli
infrastrutturali in Cina,
l'aggressività non convenzionale della Federal Reserve e di altre Banche
centrali. Nessuna reazione. Poi improvvisamente, la notiziamiccia: alcune
grandi banche internazionali stanno facendo profitti da inizio 2009, nonostante
i titoli tossici, le Borse, il calo delle commissioni, l'ingessamento
del credito, la fuga dei talenti, e via dicendo. Dal livello ' diabolico' di
666 dell'indice S& P 500 di W all Street, che quel venerdì 6 marzo ha fatto
toccare il punto minimo per la Borsa americana, si è innescato un rialzo
straordinario di quasi 40 punti percen-- tuali, il miglior ' rally' su base
bimestrale dagli anni T renta, del secolo scorso. Questo improvviso cambiamento
di umore è legato alle leggi arcane della Borsa: il mercato vede il suo minimo
quando il pessimismo imperante ha portato anche l'ultimo venditore a liquidare
le posizioni. Da quel momento, le quotazioni azionarie possono ripartire da
nuove e più solide basi. A dimostrazione dell'ormai strettissima correlazione
tra psicologia dei mercati e clima economico, la progressione positiva dei
listini sta conducendo a una maggiore fiducia anche sulle prospettive
dell'economia reale per i prossimi trimestri. Ci sembra quindi ragionevole
affermare che il ' livello 666' sia il minimo di questo ciclo borsistico, non
più ripetibile, a meno di situazioni catastrofiche ed esogene ai mercati. Le
Borse resteranno, certo, volatili e potranno vivere anche situazioni di
rintracciamento nei prossimi mesi: tuttavia, se il punto di svolta è ormai alle
nostre spalle, queste correzioni si presenteranno al risparmiatore come
occasioni preziose per approfittare del ' bull market' prossimo venturo. *
Responsabile gestione Patrimoni di Mediolanum
( da "Corriere Economia"
del 25-05-2009)
Argomenti: Cina Usa
Corriere Economia
sezione: Pubblicita' data: 25/05/2009 - pag: 34 informazione pubblicitaria Le
eccellenze della ia emilia V Il parere di Marcello Masi - imprenditore che
fotografa la situazione del settore siderurgico internazionale >>
Marcello Masi, presidente del Gruppo Finmasi, oltre ad essere un imprenditore
multisettore è un'autorità nel settore dell'acciaio; dal 1994 al
( da "Stampaweb, La"
del 25-05-2009)
Argomenti: Cina Usa
CORRISPONDENTE DA
LONDRA Non mi sorprende che non mi vogliano al party della regina, lestablishment
britannico è così prevedibile». Nick Griffin, leader
dellultranazionalista British National Party, ammiratore del Ku Klux Klan e di Khomeini, limpresentabile
della politica anglosassone che ha violato ogni etichetta bussa ora
alluscio di Westminster. In dote porta i consensi del BNP quadruplicati
negli ultimi tre anni e mezzo. Classe 1959, 4 figli, la lunga militanza nella
destra di Terza
Posizione Internazionale che lha visto in piazza
contro ebrei, omosessuali, musulmani, il capitalismo internazionale e McDonalds
e perfino qualche ora in prigione per istigazione allodio razziale,
Griffin sventola l'assoluzione da quellaccusa e il 9% ottenuto in West
Yorkshire nel 2005. Da allora ha lavorato sullelettorato
deluso, espugnando alcuni collegi provinciali tradizionali roccaforti
laburiste. Dellinvito di Buckingham Palace può fare a meno: vuole
lendorsement popolare, quello che, complice la recessione e la crisi dei partiti,
potrebbe introdurlo a Bruxelles e poi al parlamento britannico. Il ministro
degli Esteri David Milliband teme la deriva estremista, la chiesa mette in
guardia dai partiti xenofobi, molti giornali denunciano lavanzata
del British National Party. Mister Griffin, la Gran Bretagna sta davvero
virando a destra? «La gente è furiosa con la classe politica. Il British
National Party è estraneo allestablishment e ha un enorme vantaggio. Alle
europee avremo consensi record. Gli elettori vengono intimiditi dagli opinionisti e non
rivelano ai sondaggisti le loro vere intenzioni. Lo scandalo dei rimborsi ci ha
proiettato in avanti: sognavamo un seggio a Bruxelles, potrebbero essere cinque
o sei». Secondo gli analisti il Labour è al 23%, i Tory al 39%, i
Liberaldemocratici al 19%, gli "altri" al 19%. E il BNP? «Le stime ci
danno al 7% ma riteniamo di poter raggiungere il 10%. Siamo molto forti nel
nord-ovest, a Manchester, Liverpool, nelle città un tempo capitali della manifattura».
Cosa dirà ai colleghi di Bruxelles, nel caso fosse eletto? «Ripeterò che lingresso
in Europa danneggerebbe gli interessi anglosassoni. La crisi economica conferma
la convinzione storica del BNP. LUe è la tomba della sovranità nazionale.
Se accettassimo,
saremmo sottoposti a un governo non votato dalla gente ma da burocrati
stranieri e ci costerebbe moltissimo, tra i 30 e i 60 miliardi di sterline lanno
solo di spese dirette». Secondo gli economisti introdurre leuro
aiuterebbe la Gran Bretagna in crisi. Pensa che possa salvarsi da sola? «Confidiamo troppo
negli economisti. Ci avevano spiegato che il boom economico non sarebbe mai
finito, che il sistema bancario era stabile, che la globalizzazione dispensava
solo benefici. La crisi economica è la crisi della globalizzazione, non può
essere risolta a livello internazionale. Dobbiamo trovare soluzioni nazionali».
Un jaccuse anticapitalista tale e quale a quello che potrebbe
pronunciare lex sindaco di Londra, il rosso Ken Livingstone. «Condividere certe idee di sinistra non mi
turba. Il BNP non è un partito di destra classico, aperto al mercato, ma
tradizionalista. Non vogliamo immigrati perché abbiamo già 5 milioni di
disoccupati britannici, difendiamo servizio pubblico e valori cristiani». Come
spiega lallarme della chiesa? «La chiesa britannica
è infiltrata da elementi neomarxisti che non rappresentano i fedeli. Per questo
molte chiese sono vuote». Qual è lidentikit dellelettore del BNP?
«Lavoratore salariato, 50 anni, sposato, deluso dalla militanza nel Labour o anche nei
Tory. I più giovani sono confusi, molti non voteranno, altri ci guardano con
interesse». Durante le proteste anti-italiane nel Lincolnshire adottaste lo
slogan del premier Brown «lavori britannici per lavoratori britannici» e la
Lega Nord applaudì. Avete rapporti col partito di Bossi? «Ci conosciamo, parte
dei programmi coincidono. Il sostegno della Lega ci gratifica e la storia della
sua ascesa ci galvanizza.Anche il BNP potrebbe presto debuttare a Westminster».
( da "Affari Italiani (Online)"
del 25-05-2009)
Argomenti: Cina Usa
Entertainment
Paolo Villaggio: "Il ragionier Fantozzi vota per la Lega" Lunedí
25.05.2009 10:47 Come il ragionier Ugo Fantozzi, anche Paolo Villaggio combatte
contro tutti e lo dichiara senza mezzi termini al quotidiano Il Giornale:
"La sinistra è sparita, oggi Fantozzi voterebbe per la Lega. E' l'unica
che risponde alle paure di un piccolo impiegato, inmtimorito dalla società
multietnica." Villaggio ammette anche di essere consapevole che la società
multietnica è l'unica possibile nell'era della globalizzazione:
"Siamo come l'impero romano della fase crepuscolare. I barbari alle porte
non li fermi con frontiere, navi o cannonate. Ogni barriera è antistorica. La
grandezza dell'impero romano era nella sua capacità inclusiva." E riguardo
alla scomparsa della sinistra: "Ma dov'è finita? Ormai siamo un
paese di sudditi. E in mezzo prospera un branco di politici decadenti che
oscilla come bandiere al vento. Il Pd non è un partito di sinistra... Si sono
trovati di fronte il Cavaliere, il Grande Comunicatore e sono rimasti irretiti
dal suo sogno". Infine, Villaggio distingue il proprio voto da quello del
suo personaggio: "Fantozzi voterebbe per la Lega, ma Villaggio sceglierà
uno dei superstiti partiti di sinistra". tags: fantozzi contro tutti la
sinistra è sparita voto lega
( da "Sannio Online, Il"
del 25-05-2009)
Argomenti: Cina Usa
Valle Caudina:
Izzo: «Lorganizzazione e la funzionalità sono il primo passo per fare il salto
Pubblicato il 25-05-
( da "Affari e Finanza (La Repubblica)"
del 25-05-2009)
Argomenti: Cina Usa
COPERTINA pag. 1
Il Made in Italy salvato dal lusso PAOLA JADELUCA «Vogliamo crescere e abbiamo
deciso di creare una nuova catena Hassler Hotel & Resort e nei prossimi
cinque anni sorgeranno dieci sister hotel,
nelle più prestigiose mete del business e del turismo internazionali come New
York, Washington, Chicago, Londra, Zurigo, Doha, Jeddah». Roberto Wirth è il
proprietario del più prestigioso albergo di Roma, in cima alla scalinata di
Trinità dei Monti, unico per posizione e tradizione, è noto in tutto il mondo
come uno dei simboli del lusso italiano. In piena crisi mondiale, con gli
americani che tagliano i viaggi, i russi e giapponesi che mettono a dura prova
il turismo italiano, si lancia in una nuova avventura: lespansione
del brand, in partnership con Moreno Occhiolini, consolidato imprenditore
dellhotellerie di altagamma. Unoperazione che ha avuto forse meno
eco di quella dellacquisto del 6% della Saks da parte della Tods
di Diego Della Valle. O del 100% del wishky americano Wild Turkey da parte
della nostra Campari. Ma tutte vanno nella stessa direzione: le eccellenze del
lusso italiano, da quelle grandi alle più piccole, nonostante tutto, continuano a conquistare quote di
mercato, seppure a ritmi rallentati. E quello che fa la
differenza, dicono gli analisti, quando si analizza lo stato di salute di ogni
singola azienda nelle fasi più buie. «La crisi è talmente profonda che ha
sconvolto i tradizionali
canoni con cui si misura la competitività, Ma indubbiamente abbiamo i nostri
quattro driver, le "quattro A" del made in Italy AbbigliamentoModa,
Arredamento, Alimentari, Apparecchiature industriali che hanno sofferto meno»,
afferma Marco Fortis, docente di Economia industriale all'Università Cattolica
di Milano, nonché vicepresidente della Fondazione Edison. Spiega Fortis:
«Parliamo di settori che dipendono anche fino al 70% dallexport
e con la crisi che va dagli Usa a Dubai è dura: ma i marchi
forti e di grande profilo stanno reagendo bene, non tanto perché hanno
risultati migliori, quanto perché resistono meglio finanziariamente, hanno
riorganizzato i processi produttivi, internalizzato parti di produzione che
prima avevano esternalizzato, sfruttano meglio le capacità interne. In molti
casi, in molti distretti, come larea del mobile della
Brianza, del Friuli e dellarea trevigiana stanno reagendo bene. E anche
le rubinetterie lombarde. Spesso sono le stesse famiglie proprietarie che
sostengono con
i loro patrimoni privati il calo di produzione. E non mancano storie esemplari
di chi stringe i denti pur di non ricorrere alla cassa integrazione». Il
marchio Made in Italy, insomma premia. «Abbiamo dei marchi storici, che
sembravano sullorlo del fallimento, sono stati rilanciati con
strategie illuminanti: dalle ceramiche Ginori, alla poltrona Frau, alla Ferrari
e alla Maserati, dalla Vespa allA112 Abarth, fino alla
Ducati che compete nelle moto in un mercato mondiale dominato dai big
giapponesi. E questo
deriva proprio dal capitalismo familiare, capace di trovare sempre nicchie di
alta qualità e artigianalità, e capace di posizionarsi sul mercato come status
symbol globali», racconta Patrizio Pazzaglia, direttore finanza di Banca
Insinger de Beaufort. Il Made in Italy è un marchio collettivo, che fa sognare
il mondo. Come le scarpe con le gommine della Tods,
che una volta indossate da Luca Cordero di Montezemolo e Giovanni Agnelli sono
diventate uno status symbol che ne ha decretato limmediato successo. Il Made in Italy del lusso,
fatto di tante diverse storie di successo sparse a macchia di leopardo sul
territorio. E che domina dagli yacht, con i marchi Azimut Benetti, numero uno
al mondo, e Ferretti, fino al vino e agli spirits di nicchia. «Ho venduto tutte
le bottiglie, grazie allottimo rapporto qualità prezzo
anche negli Usa e sto per lanciare un nuovo vino bianco, prima in Italia
poi allestero», racconta Antonio Moretti,
imprenditore del fashion con i marchi Arfango e Carshoe, in partnership con Patrizio Bertelli, patron di Prada,
ora prestato alla viticoltura con etichette che hanno ottenuto altissimi
punteggi su Wine Spectator, bibbia del settore. Brand con una loro identità
forte, specifica. Anche se soffrono, come tutti, la crisi globale di tutti i
settori. Il crollo del real estate dopo il crac dei muti subprime, per esempio,
ha inferto un duro colpo al settore dellarredamento. «Il
crac immobiliare
Usa, poi quello spagnolo ha fatto crollare del 40% il
segmento del legno per edilizia, mentre per larredo
era iniziato con una discesa del 30% del mercato interno schizzato al 50% per
lestero nei mesi di ottobredicembre», racconta Rosario Messina,
presidente di FederlegnoArredo. Spiega Messina: «Una schiarita è arrivata ad
aprile, con il Salone del Mobile di Milano. Ma in Usa, Regno Unito e
Russia siamo fermi, qualche barlume arriva da Turchia, Brasile, Romania,
Bulgaria, ma lemergenza è storica». Uno scenario
apocalittico. Dove spiccano storie controcorrente. Come la poltrona Frau, che
nonostante
tutto riscuote il consenso degli analisti. Fino alla storia di Michela Barona,
socio nonché amministratore di Le Fablier, il marchio veneto di cucine del
lusso che si accinge a chiudere il primo semestre in crescita «tra il 5 e il
10% di incremento alle prime stime», dichiara Barona. Nelle stesse ore in cui
allAssemblea di Confindustria si consumava il lutto per lanno
più orribile dellindustria italiana, Michela Barona veniva eletta a capo
dellInnovation Valley del nordest, un distretto con 450 piccole imprese che si sono riunite in
network per accelerare la ripresa. Contraddizioni del nostro sistema
produttivo, fatto in gran parte di una serie di imprese "middle
class", ovvero realtà minori se confrontate con i competitor stranieri, ma
che hanno maturato una capacità di muoversi sui mercati esteri alla stregua
delle multinazionali. «LItalia è indubbiamente il paese
dove ci sono molte delle migliori aziende del lusso del mondo. La supremazia
italiana è indiscussa non vedo concorrenti allorizzonte che possano scalfirla, i francesi hanno
meno marchi, meno fantasia, meno proposte», spiega Luca Solca, Senior Research
Associate per European General Retail & Luxury Goods di Sanford C.
Bernstein. Dalla sede di Londra in Myfair, il quartiere del lusso colpito per
primo dalla crisi degli hedge fund, vede i nostri brand nello scacchiere
mondiale del lusso. Dove sono imbattibili per solidità e qualità, ma hanno dei
limiti in termini di dimensioni. «Rispetto ai grandi poli del lusso hanno
minori capacità di investire, di posizionarsi sui mercati esteri in crescita,
come la Cina, dove servono capitali ingenti per
posizionarsi. Lunico veramente a livello multinazionale è
la Luxottica». A guardare il Consensus elaborato dalla Fondazione Altagamma con
la collaborazione degli
analisti internazionali, sono invece proprio le economie emergenti quelli che
traineranno la ripresa attenuando progressivamente le perdite del lusso a fine
anno. Il preludio della ripresa: «Sarà rapida e ripida, come è sempre stato
storicamente», ribadisce Armando Branchini, docente alla Bocconi e direttore di
Altagamma. Le vendite mondiali crollano, la cassa integrazione si impenna ma
nel cahier de doléances dellAssemblea di
Confindustria un dato positivo è comunque emerso: «Si soffre e tanto, ma sempre meno di tutti gli altri
paesi», racconta Vito Artioli, presidente dellAnci,
lassociazione dei produttori di calzature. Un settore che sente molto la
crisi, anche con flessioni fino al 40%, colpito soprattutto dalla frenata della
Russia, dellUcraina e dei mercati emergenti dellEst Europa, che
sembravano la nuova frontiera delle vendite. Ma che nonostante tutto riesce a
movimentare lo scacchiere mondiale industriale, come prova il caso Tods.
Scopri come ricevere sul tuo cellulare Repubblica Gold condividi
( da "Affari e Finanza (La Repubblica)"
del 25-05-2009)
Argomenti: Cina Usa
ECONOMIA ITALIANA
pag. 12 Lauto elettronica porterà lontano St GIORGIO
LONARDI «Dalla Cina arrivano forti segnali di ripresa. Gli ordini di
semiconduttori per lauto stanno crescendo dell8%
e ci sono le condizioni perché nella seconda parte dellanno lincremento sia a doppia cifra: il
12%, forse qualcosa in più, magari anche il 15%». Parola di Ugo Carena, Vice
Presidente di St Microelectronics, il quinto gruppo mondiale nei
microprocessori, responsabile del settore Automotive. Allappuntamento
annuale con gli
analisti e con la stampa internazionale qui al Westin Hotel di New York ad un
passo da Times Square lui, Carena, si lascia andare ad unanalisi
sullandamento del mercato mondiale dellautomobile. E le luci,
seppur di poco, sembrano prevalere sulle ombre. A cominciare dal fatto che il «peso» dei
semiconduttori sul valore finale di una vettura sembra destinato a crescere. Si
tratta infatti di un comparto che fornisce «chip» per lottimizzazione
dei motori, la riduzione dei consumi, la telematica di bordo, la sicurezza passiva (airbag) e
quella attiva (Abs, Esp, etc). Senza contare i sistemi di navigazione e quelli,
più avveniristici, per avvisarci di un ostacolo improvviso o di un pedone che
attraversa di corsa la strada. Le forniture per il settore auto sono uno dei
punti di forza di St, pari a circa il 15% del fatturato 2008 per un importo
stimato sugli 1,41,5 miliardi di dollari su base annua. Un motivo in più per
pesare con grande attenzione le parole di Carena. St Microelectronics fornisce
infatti i suoi chip ai maggiori produttori di elettronica destinata alle
quattro ruote, dalle tedesche Bosch e Continental a Magneti Marelli, dalla
giapponese Denso allamericana Delphi. Ma non basta.
Perché storicamente la domanda di semiconduttori precede di alcuni mesi landamento
del settore auto preannunciandone i picchi così come le contrazioni. E quindi
costituisce un formidabile strumento per capire le tendenze in atto. Cina sugli allori, dunque. Anche perché, complice il tracollo Usa, il grande paese asiatico è ormai il
primo produttore mondiale di automobili. E non è tutto. Non dobbiamo
dimenticare, infatti, che il mercato automobilistico di Pechino non ha subìto
una vera e propria recessione bensì un severo rallentamento della crescita.
Al contrario, basta osservare i risultati messi a segno dallintero
settore automotive di St nel primo trimestre del 2009, con un crollo delle
vendite pari al 47%, per rendersi conto di quanto sia stata grave la
contrazione del mercato automobilistico mondiale. E di come la risalita, che pure cè,
si preannunci faticosa. Purtroppo, però, il resto del panorama mondiale non
appare esaltante. A cominciare dal Giappone e dal resto dellAsia dove gli
ordini sono sempre piuttosto bassi. «Lunica eccezione», sostiene Carena,
«è la Corea
dove nei primi 4 mesi del 2009 si registra una crescita del 4%». Se ci
spostiamo verso occidente la situazione non dovrebbe cambiare. Eppure, il Vice
Presidente di St per lAutomotive nota qualche lumicino
che inizia a brillare. Spiega: «Negli Usa la situazione è difficile
anche se si nota qualche miglioramento. Il punto più basso della crisi potrebbe
essere stato già raggiunto. Ad aprile le cose sono andate un po
meglio. Tuttavia stiamo ancora sotto del 3540% rispetto allanno passato».
E la vecchia Europa?
Carena sorride allargando le braccia, non vorrebbe sbilanciarsi. Poi conferma a
malincuore che «in Europa la situazione è piatta». Quindi aggiunge con
orgoglio: «Per quanto ci riguarda, cioè come St, notiamo qualche segnale di
ripresa. Nel secondo trimestre, infatti, cè stata una certa
crescita degli ordini, diciamo di alcuni punti». Quanti sono questi punti,
Carena: 5 o forse addirittura 10? Il manager sorride, non dice di più. Poi
osserva che «come si ricava dai dati ufficiali, in aprile il mercato europeo dellauto
è andato male con lunica eccezione della Fiat che, se non sbaglio, è
cresciuta sensibilmente». Già che ci siamo, dunque, parliamo dellaccordo
FiatChrysler e dellipotesi di intesa fra la Opel e il Lingotto, senza
dimenticare la possibilità che anche le attività brasiliane di Gm possano fare parte del
nuovo colosso dellauto. Il Vice Presidente di St non nasconde
il suo appoggio alloperazione: «FiatChrysler? Dal nostro punto di vista è
un accordo vantaggioso. Chrysler è molto indietro sul piano tecnologico. Mentre Fiat
usa ad esempio motori Multi Air che si giovano dellelettronica
di pilotaggio della Magneti Marelli. E la Marelli, si sa, è uno dei nostri
clienti più importanti». Il ragionamento è semplice: se loperazione andrà
avanti come
previsto non cè dubbio che Chrysler avrà bisogno dei
sistemi Magneti Marelli e quindi anche dei chip St. Su Opel Fiat cè
grande interesse e un certo tifo. Da una parte Carena nota che grazie al
vecchio accordo Fiat Gm le due aziende «hanno delle piattaforme produttive comuni».
Questo da una parte facilita lintegrazione fra i due
gruppi. Dallaltra però rende un po più difficile ottenere delle
economie di scala. E allora? «Una possibilità potrebbe essere quella di
unificare alcuni
componenti significative come i motori. E in questo caso non ci sono dubbi: i
motori Fiat sono più ecologici e efficienti». Tanto lavoro in più per Magneti
Marelli, quindi. E dunque una miniera di occasioni nuove anche lutilizzo
dei microprocessori di St Microelectronics. Unopportunità
che difficilmente si potrebbe ripetere in tempi brevi sul mercato brasiliano,
dove Gm, in seguito allintegrazione con Mazda usa tecnologie e
piattaforme molto diverse da quelle Fiat. Scopri come ricevere sul tuo
cellulare Repubblica Gold condividi
( da "Affari e Finanza (La Repubblica)"
del 25-05-2009)
Argomenti: Cina Usa
MODA E DESIGN
pag. 39 Creatività e visioni radicali lanima di
"Fare Mondi" lappuntamento Risuona in molte lingue il titolo,
"Fare Mondi, Making Worlds, Bantin Duniyan, Weltenmachen, Construire des
Mondes, Fazer Mundos
" dellattesa 53° Esposizione Internazionale dArte.
La Biennale di Venezia, che apre al pubblico il 7 giugno. Lo ha scelto il
direttore, lo svedese Daniel Birnbaum, alla guida della Staedelschule Art
Academy di Francoforte e dellannesso spazio espositivo Portikus, per
«sottolineare e valorizzare differenze e pluralismi con tutto ciò che ne consegue». Ha le
idee chiare questo curatore, fermamente convinto che una mostra darte
sia lambito giusto per presentare una visione del mondo, (cosa che ha
fatto, e bene anche, alla Triennale di Torino lo scorso inverno), e che la
Biennale di Venezia lo sia ancora di più. Fare Mondi ha lambizione
di essere una mostra progettuale e visionaria, in cui si riconosce
allartista la potenzialità della creazione, e con essa tutta la sua
responsabilità. «Unopera darte è un concetto, una
visione del mondo continua il direttore che ha girato gli studi del
globo intero per selezionare i 90 artisti in mostra e, se presa
seriamente, può essere vista come un modo di "fare mondi", e oggi più
che mai, in un momento di crisi, non solo finanziaria, è fondamentale immaginare nuove
possibilità, progetti, visioni». A farlo Birnbaum ha invitato alcuni degli
artisti più radicali e visionari in circolazione a cui ha commissionato nuovi
lavori. Da Dominique GonzalezFoerster che lo scorso inverno ha trasformato la
Turbine Hall della Tate Modern di Londra in una sorta di rifugio da the
dayafter portando con sé, come su unarca di Noè, copie
delle sue opere darte favorite, a Philippe Parreno, Ceal Floyer, Carsten
Höller, che ha
inventato macchine e sistemi di trasformazione urbana, a Rirkrit Tiravanija che
ha creato The Land, un vero e proprio villaggio sperimentale a Chiang Mai in
Thailandia, fino al maestro dei pensatori utopici Yona Friedman (Budapest
1923), che realizzerà alle Corderie il modello di una Ville Spatiale, unarchitettura
definita dai suoi stessi fruitori. Per questa mostra Birnbaum ha selezionato
una notevole lista dartisti internazionali che spazia fra nazioni e
generazioni, in cui figura uninteressante selezione italiana con la pittura
figurativa e visionaria di Pietro Roccasalva, Simone Berti e Alessandro
Pessoli, le installazioni video di Grazia Toderi, il film di Rosa Barba, il
lavoro concettuale di Michelangelo Pistoletto, la scultura allaperto
di Lara
Favaretto, il lavoro audio di Roberto Cuoghi, e Sala F di Massimo Bartolini, un
vero e proprio ambiente dartista dedicato allo spazio
educational. Fra i padiglioni delle nazioni gli Usa presentano,
a cura di Carlos Basualdo e Michael R. Taylor per il museo di Philadelphia, una
grande retrospettiva del concettuale Bruce Nauman, a cui si sono ispirati
intere generazioni dartisti. Marta Kuzma, curatrice del
Padiglione della Danimarca e Paesi Nordici fa invece lesperimento di
chiamare come curatori, per questo Padiglione, che è fra i più intriganti, il duo dartisti
Elmgreen & Dragset,
(danese/norvegese). I Padiglioni più attesi schierano grandi nomi
internazionali come Claude Léveque per la Francia, Steve Mc Queen per la Gran
Bretagna, Liam Gillick, per la Germania, Fiona Tan per lOlanda.
Interessante un giro fra i ben 77 padiglioni delle nazioni ai giardini e fuori
che offrono uno spaccato decisamente aggiornato sul contemporaneo dal sud
America alla Cina, dallAustralia alla Russia.
(cl.p.) Scopri come ricevere sul tuo cellulare Repubblica Gold condividi
( da "Affari e Finanza (La Repubblica)"
del 25-05-2009)
Argomenti: Cina Usa
Crisi globale,
politica locale se il mercato si riduce a un borgo Da anni partecipo a un
torneo di calcio per over 35. E un modo di ritrovare
tanti amici, passare delle ore insieme, accomunati dallo stesso obiettivo: bruciare un po
di grassi divertendosi senza farsi male e senza fare figure barbine.
Competitivi al punto giusto. Senza esagerazioni. Il torneo è fatto seriamente,
con arbitri veri e, qualche volta, un figliospettatore che non ha proprio
niente di meglio da
fare. Due anni fa gli organizzatori, annoiati per il fatto che le squadre erano
sempre le stesse, hanno deciso di sparigliare. Anziché lasciare che le squadre
si formassero per iniziativa dei singoli, hanno raccolto tutte le iscrizioni al
torneo e poi hanno composto loro le squadre estraendo a sorte i nomi dei
giocatori. Il risultato è che ci sono stati litigi selvaggi allinterno
delle squadre, spogliatoi divisi e partite molto nervose. E lanno dopo
gli iscritti al torneo si sono dimezzati. Siamo maggiormente disposti ad aiutare gli
altri e a farci aiutare, siamo contenti di farlo, quando possiamo scegliere con
chi condividere queste esperienze. Siamo anche disposti a perdere se lo
facciamo con i nostri amici. E una scelta di identità
e di valori comuni
al tempo stesso. In alcuni casi non siamo noi a scegliere (non scegliamo i
genitori, né il paese di nascita, la classe anagrafica e nemmeno i compagni di
classe) ma possiamo sempre dare più o meno peso a queste identità. Il fatto è
che possiamo appartenere a diverse comunità, avere diverse identità al tempo
stesso, da indossare e valorizzare a seconda di cosa stiamo facendo. Possiamo
essere della classe 1960 oppure della classe Prima B, oppure tifosi del Torino
oppure padani, italiani o europei, a seconda di quali valori vogliamo
condividere. Basta vedere le pagine personali di Facebook per capire come le
persone tengano a dichiarare a tutti gli altri utenti lappartenenza
ai diversi gruppi del social network, dalla religione, allo schieramento
politico ai personaggi
che amano e in cui si identificano. Una volta il voto era un segreto da
condividere con pochi fidati amici. Oggi molti lo scrivono sul loro sito di
Facebook. La rete permette di poter definire la propria identità rispetto ad
una scala mondiale. Uno degli effetti della crisi in atto è quello di ridurre
la scala, la dimensione nella quale definiamo la nostra identità. Mentre la
crisi è globale, lidentità diventa sempre più locale. Mentre
per contrastare la recessione ci vorrebbe un maggiore coordinamento a livello internazionale,
le opinioni pubbliche nazionali premono nella direzione opposta. Chiedono
protezione contro tutto ciò che sta al di fuori della comunità in cui si
identificano, una comunità definita dal villaggio, dalla città o dal singolo
paese. La misura di questa contraddizione è nelle acrobazie verbali dei leader
europei. Gordon Brown nei forum internazionali lancia appelli contro il protezionismo e a Londra conia lo slogan "lavori
britannici per lavoratori britannici" prontamente raccolto dai lavoratori
del Lincolnshire che protestano contro larrivo di operai
italiani. Mai il contrasto fra quanto dichiarato dai leader europei nei forum
internazionali e quanto sostenuto di fronte alle opinioni pubbliche nazionali
era stato più stridente. Per dirla nel linguaggio del Primo Ministro britannico, cè
oggi un "total disconnect" fra quello che si dice a casa e fuori. Il
caso inglese colpisce perché lidentità nazionale britannica si è
storicamente forgiata nellassimilazione e integrazione di culture diverse, a partire da
quelle delle excolonie dellImpero. Quando la
British Petroleum apriva, allinizio del secolo scorso, i propri impianti
in Persia (oggi sarebbe lIran) costruiva le case dei dirigenti e degli
operai, per farli sentire a casa, seguendo gli stili architettonici di Nuova Delhi, come se
fossero quartieri di Londra. Oggi le parti si sono invertite. Lidentità
britannica viene riaffermata contro una compagnia petrolifera francese, la
Total, rea di aver appaltato lavori ad unimpresa italiana che utilizza lavoratori
italiani. Dopo lallargamento a Est dellUnione
Europea, il Regno Unito è stato uno dei pochi paesi ad aprire le proprie
frontiere, accogliendo, si stima, 80.000 lavoratori polacchi, tra cui molti di
quegli idraulici che hanno agitato i sonni dei francesi. Come scriveva il Guardian nel
commentare le manifestazioni in tutta lisola contro lo
sbarco di 300, dicasi 300, operai italiani, "mentre la finanza è diventata
globale, la politica è diventata locale". Ed è proprio la crisi a ridurre sempre più la scala
del confronto pubblico, della comunità in cui ci si identifica. Quando leconomia
mondiale cresceva a tassi del 56% allanno, in molti si
sono chiesti se la globalizzazione avrebbe soffocato le identità nazionali e
locali, sopprimendo tradizioni e violando sistemi di valori locali. Oggi che il
mondo ha cessato di correre, che anzi si torna indietro, con il mondo che per
la prima volta dalla seconda guerra mondiale registrerà nel 2009 un tasso di
crescita del Pil negativo, viene da chiedersi se erano preoccupazioni
eccessive. E oggi abbiamo, in ogni caso, il problema opposto: quello di
governare una crisi globale di fronte al rafforzamento di identità locali,
riaffermate in contrasto con tutto ciò che sta al loro esterno. Possono queste
diverse identità locali conciliarsi con una identità globale che sostenga la
delega di poteri a organismi sovranazionali, di coordinamento fra paesi, come
il G20, nella gestione della crisi? E dato che per identificarsi in una
comunità cè bisogno di sentirsi trattati con equità allinterno
di questa comunità, quali regole e istituzioni nazionali e internazionali vanno
cambiate per promuovere un senso di appartenenza a comunità più vaste del borgo
in cui si risiede? (t.b) Scopri come ricevere sul tuo cellulare Repubblica Gold
condividi
( da "Manifesto, Il"
del 25-05-2009)
Argomenti: Cina Usa
NUCLEARE · Gli
sceicchi del petrolio diventano atomici, grazie agli Stati uniti Washington
semina centrali nucleari tra le signorie arabe del Golfo. Che pure avrebbero
greggio per un altro secolo Manlio Dinucci Alla vigilia del G8 sull'energia,
gli Stati uniti hanno firmato un importante accordo con gli Emirati arabi
uniti. Non per importare petrolio, di cui gli Eau sono terzo esportatore
mondiale, ma per fornirgli altra energia. Nucleare. Con le tecnologie e il
materiale fissile fornito dagli Usa, gli Emirati
disporranno di reattori nucleari entro dieci anni. L'accordo, stipulato
dall'amministrazione Bush in gennaio, è stato approvato il 19 maggio dal
presidente Obama, il quale garantisce che «non comporterà alcun rischio
irragionevole, ma promuoverà la comune difesa e sicurezza». Ora dovrà essere
approvato dal Congresso. Qui si sono levate alcune voci contrarie, dopo che è
venuto alla luce un video sulle torture praticate da uno sceicco degli Emirati
(v. il manifesto , 3 maggio). Washington si è però detta fiduciosa che
l'inchiesta aperta ad Abu Dhabi sarà condotta in modo trasparente. E' quindi
certo che l'accordo sarà ratificato. Esso frutterà almeno 40 miliardi di
dollari, il grosso dei quali andrà alle multinazionali - General Electric,
Westinghouse, Bechtel e altre - che costruiranno gli impianti nucleari negli
Emirati. Accordi analoghi, stipulati con Arabia Saudita, Bahrain, Egitto,
Marocco, Algeria, saranno certamente approvati dall'amministrazione Obama. Non
manca però la concorrenza. Il 20 gennaio anche il Giappone ha firmato con gli
Emirati un memorandum che prevede la fornitura di tecnologie nucleari. L'11
maggio la Francia ha annunciato un imminente accordo per la fornitura di
tecnologie nucleari all'Arabia Saudita, simile a quelli già stipulati con
Algeria e Libia. Il 13 maggio è giunta ad Abu Dhabi una delegazione del «Gruppo
di fornitori nucleari», di cui fanno parte governi di 45 paesi tra cui
l'Italia, mostrando il proprio catalogo comprendente tutta la gamma delle
tecnologie nucleari «per scopi pacifici». Si è quindi aperta una grande
campagna promozionale, cui partecipano anche Russia e Cina, per rilanciare l'industria
nucleare in crisi (per ragione di costi e sicurezza) vendendo centrali
"chiavi in mano" in Medio Oriente e Nord Africa. Ma perché un paese
come gli Emirati, che possiede riserve di petrolio e gas sufficienti per oltre
un secolo, vuole dotarsi di un'industria nucleare? Ufficialmente perché
ha bisogno di produrre più elettricità. Per fornire energia pulita a una
popolazione che non raggiunge i 5 milioni di persone, basterebbe però
sviluppare gli impianti solari che ha cominciato a costruire. Scopo della casa
regnante è in realtà un altro: entrare nel club dei paesi nucleari acquisendo
la capacità di poter un giorno costruire armi nucleari. Formalmente gli Eau e
le altre monarchie del Golfo aderiscono al Trattato di non-proliferazione
(Tnp). Nessuno può sapere, però, quale sarà la loro decisione in futuro. Da
parte loro, il governo Usa e altri, mentre accusano
l'Iran (che aderisce al Tnp) di usare il nucleare civile per fini militari,
aiutano Israele (che non aderisce al Tnp) a potenziare il proprio arsenale
nucleare, tacendo sul fatto che, essendo l'unico in Medio Oriente a possedere
armi nucleari, spinge gli altri nella stessa direzione. Ora, per mantenere
sotto la loro influenza quest'area strategica, gli Usa
aiutano le monarchie del petrolio a imboccare la via del nucleare. Diventerà di
conseguenza ancora più esplosiva la situazione del Golfo, dove le centrali nucleari
provocheranno danni ambientali e costituiranno potenziali bersagli di attacchi.
Si prepara così, nel laboratorio della politica, la nuova reazione a catena
petrolio-nucleare.
( da "Manifesto, Il"
del 25-05-2009)
Argomenti: Cina Usa
CRISI · I consumi
di Cindia L'Occidente teme il benessere di Cina e
India, che «brucia» risorse che considerava sue Jayati Gosh Una visita in
Europa occidentale lo scorso marzo mi ha offerto una visione lievemente
diversa, e un po' inquietante, circa lo svolgersi degli avvenimenti economici e
delle loro coordinate. Quando una crisi si sviluppa, in ogni parte del mondo ci
si interroga sulle attuali istituzioni economiche - e naturalmente paure,
insicurezze e preoccupazioni incidono pesantemente sulla visione del futuro. Le
principali domande riguardano le entrate economiche e la distribuzione delle
risorse (non succede sempre cosí?), ma in questi tempi di crisi globale le
argomentazioni possono diventare piú taglienti e perfino laceranti. Due sono
gli argomenti piú usati pubblicamente. Il primo consiste in un'animosità, appena
o per niente dissimulata, nei riguardi di Cina e India
(inevitabilmente associate, nonostante le enormi differenze), indicate come
beneficiarie della globalizzazione e voraci divoratrici di risorse globali. Il
secondo rivela una generale incapacitá di concepire una via di uscita dalla
crisi attuale che non sia semplicemente replicare il passato, persino quando
ció risulti chiaramente insostenibile. L'atteggiamento europeo nei confronti
dell'Asia é stata a lungo caratterizzata da una combinazione variabile di paura
e fascinazione, rispetto e repulsione, competizione e colonialismo - come gli
studi sull'Orientalismo hanno reso fin troppo evidente. Ma le le percezioni più
diffuse oggi sono in qualche modo differenti; nutrite da media
sensazionalistici che non hanno tempo o spazio da perdere per dedicarsi alle
complessità, si muovono come un pendolo passando dall'idea di un'Asia popolosa
terreno di crescita per povertà e terrorismo, a quello di un export aggressivo
che grazie al basso costo della mano d'opera, porterà alla crescita del livello
di vita di una futura classe media di due miliardi di persone, che fagociterà
insostenibilmente le risorse mondiali. La pura ignoranza può spiegare molte
cose. In Europa, persino nei settori più informati dell'opinione pubblica,
quasi non ci si rende conto di quanto la globalizzazione abbia inciso
negativamente sulle condizioni di vita e sull'occupazione della maggior parte
delle popolazioni dei paesi in via di sviluppo, compresi i paesi asiatici a
forte crescita. La crisi agraria è considerata storia passata, ormai superata
dalla crescita dei prezzi dei prodotti agricoli sul mercato mondiale tra il
2002 e la prima parte del 2008, sebbene le entrate degli agricoltori non siano
cresciute e le coltivazioni siano sempre meno accessibili nella gran parte dei
paesi in via di sviluppo. A causa del volume dell'esportazione di manufatti
asiatici, c'è ancora una diffusa percezione del dirottamento del lavoro
manufatturiero dal Nord al Sud - benché l'occupazione manufatturiera sia diminuita
nella totalità dei paesi in via di sviluppo, sia a malapena cresciuta nella
maggior parte dei paesi asiatici, e sia diminuita dal
( da "Repubblica.it"
del 25-05-2009)
Argomenti: Cina Usa
SEUL - Ancora un
test nucleare nordcoreano: Pyongyang ha fatto sapere di aver effettuato
"con successo" il suo secondo test nucleare, dopo quello di ottobre
2006. Una mossa che ha tutti gli elementi della ritorsione contro la condanna
decisa dall'Onu il mese scorso per il lancio del missile-satellite lanciato in
orbita il 5 aprile. In concomitanza con il test nucleare, i nordcoreani hanno
sperimentato anche tre missili a corto raggio. E la reazione americana è stata
durissima: il mondo deve reagire unito a questa minaccia, ha detto in sostanza
Obama. La risposta di Washington. Molto forti le parole del presidente Usa Barack Obama. "La Corea del Nord - ha commentato -
sta sfidando direttamente e in modo sconsiderato la comunità
internazionale" facendo aumentare le tensioni nell'Asia nordorientale. E
ha aggiunto: "Il programma nucleare nordcoreano e i test missilistici
rappresentano una grave minaccia alla pace e alla sicurezza del mondo, e io
condanno queste irresponsabili azioni. Gli Stati Uniti e la comunità
internazionale sono chiamati a reagire". Il commento di Pechino. Anche la Cina,
il più stretto alleato della Corea del Nord, ha detto di essere
"fortemente contraria" e ha accusato Pyongyang di aver "ignorato
le obiezioni della comunità internazionale" al proseguimento del suo
programma nucleare. Corea del Nord: "Test nucleare di autodifesa".
"In linea con la richiesta dei nostri scienziati e tecnici, la nostra
Repubblica ha condotto con successo un test nucleare sotterraneo il 25 maggio,
come parte delle misure volte a rafforzare le sue capacità nucleari di
autodifesa", ha riferito un funzionario nordcoreano all'agenzia ufficiale
Kcna. Nessun riferimento al luogo del test, che segue comunque quanto
annunciato dal regime il 29 aprile scorso sul proposito di nuovi esperimenti
nucleari dopo la condanna Onu per quello missilistico. OAS_RICH('Middle');
Corea del Sud, riunione d'emergenza. Il presidente sudcoreano Lee Myung-bak ha
convocato una riunione d'emergenza del Comitato di sicurezza per fare il punto
sulla delicata situazione. Il test di Pyongyang ha avuto, tra l'altro, un
immediato effetto sui mercati finanziari, con la Borsa di Seul in calo del 4% e
il won che si è deprezzato dell'1% contro il dollaro. Le altre reazioni nel
mondo. Rispetto al lancio del missile-satellite del 5 aprile, al fronte
compatto di condanna di Corea del Sud-Giappone e di altri due membri permanenti
del Consiglio di sicurezza dell'Onu, Francia e Gran Bretagna, s'è aggiunta la
Russia che, attraverso il suo ministro degli Esteri, Serghei Lavrov, ha
affermato che Mosca è "preoccupata per l'esperimento nucleare sotterraneo
effettuato" dalla Corea del Nord. Una "provocazione pericolosa"
e "una minaccia per la pace" l'ha definita il ministro degli Esteri
italiano, Franco Frattini. L'Onu. Un portavoce del ministero degli Esteri
giapponese ha fatto sapere che il suo Paese risponderà all'iniziativa
nordcoreana "in modo responsabile" alle Nazioni Unite. Per Londra si
tratta di una "violazione flagrante " della risoluzione Onu. L'Unione
europea si dice "molto, molto turbata" e la Russia annuncia la
convocazione straordinaria del Consiglio di Sicurezza del Palazzo di vetro,
imminente dopo la presa di posizione della Cina. (25
maggio 2009
( da "Reuters Italia"
del 25-05-2009)
Argomenti: Cina Usa
di Parisa Hafezi
e Zahra Hosseinian TEHERAN (Reuters) -Il presidente dell'Iran Mahmoud
Ahmadinejad ha respinto oggi la proposta di "congelare" il proprio
programma nucleare in cambio di un blocco da parte del Consiglio di Sicurezza
Onu di ulteriori sanzioni. La proposta era stata avanzata dall'occidente per
risolvere la controversia riguardante gli armamenti nucleari della Repubblica
Islamica, che ha escluso qualsiasi trattativa in merito con le principali
potenze. I commenti del presidente iraniano, che spera di essere rieletto per
un secondo mandato alle elezioni del 12 giugno, aumenteranno
probabilmente il disappunto dell'amministrazione Usa del presidente Barack Obama, che sta cercando di ristabilire
rapporti diplomatici con Teheran. Stati Uniti, Russia, Cina, Francia, Germania e Gran Bretagna
hanno manifestato ad aprile che l'intenzione di invitare l'Iran ad un vertice
per cercare una soluzione diplomatica alla disputa sul nucleare.
L'Occidente accusa l'Iran di sviluppare segretamente armi nucleari. L'Iran,
quinto esportatore mondiale di petrolio, nega ogni accusa, sostenendo di
svolgere attività nucleare al solo scopo di generare elettricità. Ahmadinejad
ha proposto un dibattito con Obama alle Nazioni Unite a New York "riguardo
le radici dei problemi mondiali", ma ha sottolineato che Teheran non si
piegherà alle pressioni sul nucleare. "I nostri colloqui (con le
principali potenze) saranno soltanto nella cornice della cooperazione per
affrontare temi globali e nient'altro. Lo abbiamo annunciato chiaramente",
ha detto Ahmadinejad. "La questione nucleare è un discorso chiuso per
noi", ha detto ad una conferenza stampa. "Da ora in poi continueremo
sulla nostra strada nell'ambito dell'agenzia (per il Nucleare delle Nazioni
Unite). I diplomatici occidentali hanno detto che la proposta rimane sul
tavolo. Continua...
( da "Affari Italiani (Online)"
del 25-05-2009)
Argomenti: Cina Usa
Politica Doppia
sfida della Corea: test nucleare e missili. Obama: il mondo deve reagire Lunedí
25.05.2009 16:00 Doppia sfida di Pyongyang alla comunità internazionale: nella
stessa giornata il regime nordcoreano ha compiuto il secondo test nucleare
della sua storia e effettuato il lancio di tre missili con una gittata di
( da "AprileOnline.info"
del 25-05-2009)
Argomenti: Cina Usa
La doppia sfida
di Pyongyang C.R., 25 maggio 2009, 17:46 Mondo Nella stessa giornata il regime
nordcoreano ha compiuto il secondo test nucleare della sua storia e effettuato
il lancio di tre missili con una gittata di
( da "Reuters Italia"
del 25-05-2009)
Argomenti: Cina Usa
(Reuters) -
L'economia globale non è ancora uscita dalla crisi, ma la velocità di caduta si
è ridotta e primi segni di ripresa stanno emergendo, in
particolare negli Stati Uniti e in Cina. E' questa la valutazione sullo stato dell'economia tracciata da
alcuni documenti preparatori del meeting finanziario del Gruppo dei sette e la
Russia che si terrà a Lecce il 12 e il 13 giugno prossimi. Lo riferiscono a
Reuters fonti del G8 che hanno avuto accesso ai paper. "I documenti
su cui si lavora in vista dell'incontro di Lecce indicano che stanno emergendo
i primi germogli della ripresa, negli Stati Uniti e nei paesi emergenti,
soprattutto Cina", dice una fonte. "La crisi
non è terminata, ma si nota un rallentamento della velocità di caduta
dell'economia", dice una seconda fonte. Dopo l'incontro dei ministri e
governatori del Gruppo dei Sette che ha avuto luogo a fine aprile a Washington,
il G8 finanziario di Lecce sarà chiamato ad aggiornare la valutazione dei
Grandi sull'economia in vista del summit dei capi di stato e di governo che si
terrà a L'Aquila in luglio.
( da "Trend-online"
del 25-05-2009)
Argomenti: Cina Usa
Crisi: Pil, Sadun
(Fmi), risultato Italia molto buono
( da "Stampa, La" del
26-05-2009)
Argomenti: Cina Usa
FINANZIAMENTI. LE
DOMANDE ENTRO IL 30 GIUGNO Centomila euro ai giovani per dare vita alle loro
idee Centomila euro a disposizione dei giovani dai 14 ai 29 anni che abbiano
un'idea per un progetto, ma non i fondi necessari. Chi è interessato dovrà
presentare la sua proposta di iniziativa entro il 30 giugno: per ogni progetto
saranno disponibili 6 mila euro. L'elenco dei documenti necessari si può
trovare sul sito della Regione (www.regione.vda.it), alla sezione «servizi
sociali». Il nome scelto è «Giovani in Moto - Musica, ozio, testa e... oltre».
Spiega l'assessore regionale alla Sanità e Politiche sociali, Albert Lanièce:
«E' la terza edizione di questa iniziativa. Abbiamo deciso di continuare
considerato il successo riscontrato nel 2007 e 2008, quando sono stati
finanziati 34 progetti per un totale di 152 mila euro». E aggiunge: «Oltre ai
servizi, vogliamo dare ai giovani la possibilità di esprimersi. Noi forniamo le
linee guida, il resto tocca a loro». I progetti finanziati dovranno essere
condotti in porto entro il 30 giugno 2010. Rispetto alle prime edizioni, c'è
una novità contabile e amministrativa. Come anticipo sarà erogato l'80 per
cento del finanziamento, il resto sarà soggetto a rendicontazione finale. Una
scelta fatta per aumentare il denaro iniziale, perché è difficile che i giovani
abbiano a disposizione soldi in modo autonomo per avviare un progetto. «Il
lavoro che ha portato a questo bando - dice ancora Lanièce - è partito nel
2005, quando è stato costituito un gruppo di lavoro regionale sulle politiche
giovanili ed è cominciata la consultazione con enti locali, terzo settore e
giovani». I progetti che dovranno essere presentati entro fine giugno prevedono
due aree tematiche. La prima riguarda eventi, manifestazioni, iniziative di
carattere culturale, espressivo, sportivo o sociale. L'altro filone fa
riferimento al «coinvolgimento nella vita del proprio paese e appartenenza alla
comunità locale, ai fini della promozione del proprio contesto territoriale».
Dice Lanièce: «Bisogna capire se la globalizzazione è un
processo ormai irreversibile, nel senso di una omologazione di gusti ed
esigenze. Penso invece che il rapporto con il proprio territorio di origine e
appartenenza resti un concetto prezioso». Negli ultimi due anni, con questo
tipo di finanziamento regionale, sono stati promossi laboratori teatrali,
iniziative musicali, tornei sportivi, letture e concorsi fotografici.
( da "Stampa, La" del
26-05-2009)
Argomenti: Cina Usa
A PALAZZO DUCALE
VERTICE CON MATTEOLI E I PARI RUOLO DI BELGIO E OLANDA Appuntamento a Genova
per i ministri del Corridoio 24 Quattro giorni di convegni per il mondo dello
shipping [FIRMA]ALESSANDRA PIERACCI GENOVA Il mondo del mare è riunito da ieri
a Genova per quattro giorni di confronto: un'iniziativa prestigiosa, che fa
della città il capoluogo mondiale della portualità, anche se il convegno,
fissato dal 2006, viene a cadere in un momento di grave crisi internazionale
con ricadute pesanti sullo shipping. E nello stesso tempo, mentre le Port
Autorithy sono in vetrina ai Magazzini del Cotone, Palazzo San Giorgio ospita
oggi la quattordicesima assemblea della Confederation of European Shipmasters'
Associations, ovvero i comandanti di navi di tutta Europa che discuteranno di
pirateria, traffico di droga, immigrazione clandestina, sicurezza delle navi e
dei traghetti. Ai Magazzini del Cotone la Iaph raduna 600 delegati in
rappresentanza di 230 porti, per affrontare la sfida degli scenari futuri. In
particolare, oggi si affronterà il quadro della situazione
determinato da globalizzazione dei traffici e cambiamento climatico, domani si
guarderà al futuro per prevedere sistemi di adattamento a questi precipitosi
cambiamenti, mercoledì il tema sarà quello della logistica e giovedì quello
dell'innovazione portuale, dai robot all'informatica. Oggi, inoltre, il
convegno mondiale prevede un appuntamento a Palazzo Ducale, con i sei ministri
dei Trasporti dei Paesi coinvolti dal collegamento Genova-Rotterdam, ovvero il
cosiddetto Corridoio 24 per unire i porti liguri a quelli di Belgio e Olanda.
Il confronto è pubblico e vi parteciperanno anche il coordinatore del progetto
Corridoio 24, Karel Vihck, il vicepresidente della Commissione Ue Antonio
Tajani, il ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli. I lavori si apriranno
alle 10,35, dopo i saluti della sindaco Marta Vincenzi e l'intervento del
senatore Luigi Grillo, presidente della Commissione Trasporti, mentre
l'incontro dei ministri inizierà alle 14,30 per concludersi con la firma di una
dichiarazione comune. Per quanto riguarda i comandanti di nave, gli altri
argomenti in discussione saranno il problema della carenza futura di personale
marittimo ed il progetto europeo «MarNIS», che ha lo scopo di realizzare una piattaforma
di servizi a supporto dello sviluppo armonico, sicuro ed efficiente del
trasporto marittimo in ambito europeo.
( da "Stampa, La" del
26-05-2009)
Argomenti: Cina Usa
"Sul dialogo
Barack sbagliava Ecco la prova" Gli esperimenti nucleari compiuti dalla
Corea del Nord rappresentano un test cruciale per Barack Obama che si trova ad
affrontare la prima vera crisi internazionale dal momento del suo insediamento
a gennaio. E' questa, in sintesi, la riflessione di John Bolton, il falco
neoconservatore del governo Bush già sottosegretario di Stato per il disarmo ed
ex ambasciatore americano presso il Palazzo di Vetro. Bolton, tradizionalmente
diffidente verso l'approccio al dialogo con Pyongyang delineato dall'esecutivo
di Obama, ha parlato a Fox News e Afp, spiegando che per l'amministrazione
democratica è giunto «il momento della verità». Il gesto di Pyongyang era realmente
inaspettato? «Non direi, a mio avviso i nordcoreani cercavano il momento giusto
per fare un nuovo test anche perché il primo, compiuto nel 2006, non era andato
bene». Lei lo aveva previsto? «Sì, l'ho scritto mercoledì scorso sul Wall
Street Journal: compiere un secondo test è stato un imperativo categorico dal
punto di vista scientifico e militare negli ultimi due anni per Pyongyang. Le
informazioni e i dati ottenuti con un nuovo esperimento nucleare avevano
un'importanza strategica per il regime di Kim Jong Il». Quindi gli Usa erano preparati? «No, ma l'amministrazione Obama ha
favorito l'occasione quando l'emissario americano Stephen Bosworth aveva detto,
circa due settimane or sono, di non vedere segnali di crisi sperando di
rilanciare in questo modo al più presto i negoziati a Sei con Pyongyang».
Quindi il governo americano è in parte responsabile? «Hanno riposto tutte le
loro speranze nei colloqui a Sei - le due Coree, gli Usa, Cina, Giappone e Russia - e questo è il risultato. Per la nuova
amministrazione, che puntava anche a un dialogo diretto, è giunto il momento
della verità». Cosa dovrebbero fare Obama? «La prima cosa da fare è inserire di
nuovo la Corea del Nord nella lista dei Paesi sponsor del terrorismo, da cui fu
depennata durante la fase calante della presidenza di George W. Bush.
Pyongyang ha tutto l'interesse a volere un arsenale atomico visto che il suo
obiettivo è quello di preservare l'isolazionismo della dittatura. Del negoziato
sul nucleare non gli interessa nulla». E le Nazioni Unite come dovrebbero
agire? «Il Consiglio di Sicurezza deve imporre nuove e più severe sanzioni sui
programmi militari del regime nordcoreano e introdurre tutte le misure
economiche previste nei casi più estremi». E se non bastasse? «Per le sue
violazioni reiterate il Paese potrebbe anche essere espulso dalle Nazioni
Unite. I test nucleari hanno dato prova del fatto che Pyongyang non era stata
affatto seria sui propri impegni per il disarmo presi nel corso delle
trattative internazionali». \
( da "Stampa, La" del
26-05-2009)
Argomenti: Cina Usa
Test nucleare di
Pyongyang Obama furioso La Corea del Nord sta sfidando direttamente e in modo
sconsiderato la comunità internazionale I test sono una minaccia per la pace a
cui dobbiamo rispondere Il presidente Usa: "Il mondo reagisca
subito" Ma Seul accusa: "America e Cina sapevano" Barack Obama [FIRMA]FRANCESCO SEMPRINI NEW YORK
La Corea del Nord rilancia la sfida alla comunità internazionale con un nuovo
test nucleare che provoca le ire di Barack Obama: «Il mondo intero deve imporsi
con Pyongyang affinché rispetti l'impegno a desistere dai propri piani atomici».
L'ennesimo provocazione del regime di Kim Jong-Il avviene poco prima delle 10
locali (le 3 di notte in Italia) quando i sismografi registrano una scossa di
terremoto in Corea del Nord di magnitudo 4.5. La natura dell'onda fa pensare
all'ipotesi più inquietante, il test nucleare. La conferma giunge poco dopo
dall'agenzia ufficiale di Pyongyang, la Kcna: «Abbiamo condotto con successo un
test nucleare sotterraneo per rafforzare le nostre capacità nucleari di
autodifesa». E' il secondo esperimento dopo quello dell'ottobre 2006, ed è una
chiara ritorsione contro la condanna dell'Onu per il lancio in orbita del
missile-satellite il 5 aprile. Del resto Pyongyang aveva avvertito che avrebbe
continuato i suoi esperimenti. Ma non è finita perché subito dopo Kim Jong-Il
ordina di procedere al lancio di un missile a corto raggio, uno Yonhap dalla
gittata stimata di
( da "Stampa, La" del
26-05-2009)
Argomenti: Cina Usa
Gli esperimenti
nucleari compiuti dalla Corea del Nord rappresentano un test cruciale per
Barack Obama che si trova ad affrontare la prima vera crisi internazionale dal
momento del suo insediamento a gennaio. E' questa, in sintesi, la riflessione
di John Bolton, il falco neoconservatore del governo Bush già sottosegretario
di Stato per il disarmo ed ex ambasciatore americano presso il Palazzo di
Vetro. Bolton, tradizionalmente diffidente verso l'approccio al dialogo con
Pyongyang delineato dall'esecutivo di Obama, ha parlato a Fox News e Afp,
spiegando che per l'amministrazione democratica è giunto «il momento della
verità». Il gesto di Pyongyang era realmente inaspettato? «Non direi, a mio
avviso i nordcoreani cercavano il momento giusto per fare un nuovo test anche
perché il primo, compiuto nel 2006, non era andato bene». Lei lo aveva
previsto? «Sì, l'ho scritto mercoledì scorso sul Wall Street Journal: compiere
un secondo test è stato un imperativo categorico dal punto di vista scientifico
e militare negli ultimi due anni per Pyongyang. Le informazioni e i dati
ottenuti con un nuovo esperimento nucleare avevano un'importanza strategica per
il regime di Kim Jong Il». Quindi gli Usa erano
preparati? «No, ma l'amministrazione Obama ha favorito l'occasione quando
l'emissario americano Stephen Bosworth aveva detto, circa due settimane or
sono, di non vedere segnali di crisi sperando di rilanciare in questo modo al
più presto i negoziati a Sei con Pyongyang». Quindi il governo americano è in
parte responsabile? «Hanno riposto tutte le loro speranze nei colloqui a Sei -
le due Coree, gli Usa, Cina,
Giappone e Russia - e questo è il risultato. Per la nuova amministrazione, che
puntava anche a un dialogo diretto, è giunto il momento della verità». Cosa
dovrebbero fare Obama? «La prima cosa da fare è inserire di nuovo la Corea del
Nord nella lista dei Paesi sponsor del terrorismo, da cui fu depennata durante
la fase calante della presidenza di George W. Bush. Pyongyang ha tutto
l'interesse a volere un arsenale atomico visto che il suo obiettivo è quello di
preservare l'isolazionismo della dittatura. Del negoziato sul nucleare non gli
interessa nulla». E le Nazioni Unite come dovrebbero agire? «Il Consiglio di
Sicurezza deve imporre nuove e più severe sanzioni sui programmi militari del
regime nordcoreano e introdurre tutte le misure economiche previste nei casi
più estremi». E se non bastasse? «Per le sue violazioni reiterate il Paese
potrebbe anche essere espulso dalle Nazioni Unite. I test nucleari hanno dato
prova del fatto che Pyongyang non era stata affatto seria sui propri impegni
per il disarmo presi nel corso delle trattative internazionali». \
( da "Stampa, La" del
26-05-2009)
Argomenti: Cina Usa
Analisi
L'escalation mette a rischio gli equilibri in tutta l'Asia IL PERICOLO
DELL'INSTABILITÀ IL DILEMMA Schiaffo alla Cina Anche
la Borsa trema Pechino minimizza sul lancio: "L'esperimento è
fallito" FRANCESCO SISCI Per i cinesi è fondamentale evitare il crollo del
regime con un'ondata di profughi Hu Jintao non vuole scegliere tra la difesa di
Kim Jong-Il e l'alleanza con l'America PECHINO La Corea del Nord, ricacciata
per mesi al margine dei pericoli globali dalla crisi economica, ieri ha voluto
ricordare prepotentemente di non poter venire trascurata, di rimanere la
minaccia più grande, il cattivo più cattivo, dotato di testate atomiche, di
missili per lanciarle e della determinazione politica a farlo. Contro ogni
accordo finora stipulato, Pyongyang ha condotto un test nucleare sotterraneo e
lanciato ben tre missili. Nel 2006, Pyongyang condusse il suo primo esperimento
nucleare, proprio il giorno in cui la Cina ospitava a
Pechino uno storico summit di riappacificazione con il premier del Giappone.
Anche la data dell'esperimento di ieri appare scelta consapevolmente per
diventare un nuovo schiaffo alla Cina e un tentativo
di metterla in difficoltà con gli Stati Uniti. Ieri infatto Pechino accoglieva
Wu Poh-hsiung, il presidente del partito nazionalista (Kmt) di Taiwan. Una
visita storica, un passo estremamente importante nel processo di riunificazione
con l'isola, di fatto indipendente, ma formalmente parte di un'unica Cina. Wu è in Cina per partecipare
il 1 giugno alle celebrazioni congiunte di Sun Yat-sen, padre della rivoluzione
cinese, punto di congiunzione politica dei comunisti e dei nazionalisti. Dovrà
inoltre preparare il prossimo vertice tra il presidente cinese Hu Jintao e il
taiwanese Ma Ying-jiu. L'agenzia ufficiale Nuova Cina
rilasciava in serata un comunicato molto duro che spiegava come «la Cina sia decisamente contraria al test nucleare della
Repubblica Popolare democratica di Corea (Dprk)». Il gesto nordcoreano in questa
occasione ha per i cinesi una valenza simbolica molto forte. Nel 1950 Mao
Zedong rinunciò ai piani di invasione di Taiwan scegliendo di difendere la
Corea del Nord in guerra con il Sud. Quasi 60 anni dopo Pyongyang ripropone a
Pechino la stessa scelta. Stare con Taiwan e seguire gli
accordi con gli Usa, oppure
sostenere la Corea del Nord, allontanandosi dall'isola e dal suo alleato
americano? Per molti versi le ragioni geopolitiche spingerebbero Pechino ad
appoggiare Pyongyang. La Cina ha bisogno di stabilità, di uno status quo ai suoi confini.
Una guerra, o anche l'implosione della Corea del Nord destabilizzerebbero il
confine nord orientale, già delicato perché vicino alla Russia e perché sede di
grandi industrie pesanti in declino e con un alto tasso di disoccupazione. Una
crisi a Pyongyang rischierebbe di riversare un'ondata di milioni di profughi in
Cina, dato che la fuga a Sud è impedita da un confine
fortemente militarizzato. Pechino non può rischiare la distruzione del suo
vicino. Inoltre un'opzione militare contro Pyongyang è estremamente difficile.
Oltre ad atomiche e missili, in teoria neutralizzabili, il Nord ha puntati
contro il Sud circa 8mila cannoni che possono colpire la metropoli di Seul,
causando centinaia di migliaia di morti. Eliminare tutta l'artiglieria
schierata appare impossibile. E tagliare aiuti alimentari e di energia rischia
di creare tragedie umanitarie. Kim Jong-il già in passato, se messo alle
strette, aveva scelto di lasciare milioni di suoi sudditi alla fame senza
toccare le razioni per i suoi gerarchi. D'altro canto la faccia feroce mostrata
ieri da Pyongyang è indice di profonda debolezza. Il regime ha bisogno di aiuti
dall'estero ed è incapace di sopravvivere senza, e quindi ricorre al solito
ricatto con Cina e Usa:
datemi soldi oppure destabilizzo l'intera regione. Esperti cinesi però dubitano
della sostanza della minaccia e del successo stesso dell'esperimento
nordcoreano. «Si è registrata una scossa di 4,7 gradi di magnitudo, equivalente
a una bomba di meno di 5 kiloton - spiega un generale - che equivalgono a una
testata piccola, che richiede la tecnologia più difficile. Ma Pyongyang non ce
l'ha, in realtà credo sia un altro test fallito». Resta comunque il fatto che
la bomba sotterranea e i missili nordcoreani hanno fatto tremare le Borse della
regione, mentre restano poco chiare le misure concrete che la comunità
internazionale può prendere. Forse alla fine la contromisura più praticabile
sarebbe attaccare gli interessi privati di Kim, come già accadde quando
Washington bloccò qualche anno fa 25 milioni di dollari del leader nordcoreano
presso il Banco Delta Asia di Macao.
( da "Stampa, La" del
26-05-2009)
Argomenti: Cina Usa
Dominuire si può
e si deve Mille parlamentari sono troppi? In Italia, 57 milioni di abitanti, il
loro numero è pari a 952 (630 deputati, 315 senatori e 7 senatori a vita), uno
ogni 59.900 abitanti, mentre negli Stati Uniti, con 250 milioni di abitanti, essi
sono soltanto 535, 435 deputati e 100 senatori, 1 ogni 467.000 abitanti, sette
volte meno dell'Italia. Il numero di parlamentari italiani è il più elevato del
mondo: in valore assoluto è superato dalla Cina, dove ogni cinque anni si radunano
oltre duemila delegati da ogni angolo dello sterminato paese, rappresentanza
difficilmente confrontabile con un parlamento eletto su base democratica,
mentre nel Regno Unito i circa 750 Lord inglesi, sommati ai 646 membri della
House of Commons, sono per lo più nominati dalla Regina su indicazione del
governo, con una minima percentuale di lord a vita. Restando in ambito
europeo, solo in Francia sono più di 900, mentre sono
( da "Trentino" del
26-05-2009)
Argomenti: Cina Usa
Frei
Betto atteso domani in città Il teologo della liberazione sul tema
globalizzazione e comunità TRENTO. Sarà a Trento domani uno dei grandi
testimoni dell'America Latina e in modo particolare del Brasile per parlare
della nuova stagione che si trova a vivere l'America Latina, alla luce
dell'insediamento di Barack Obama alla Casa Bianca. Oggi, alle ore 18, Frei Betto sarà
a Bolzano, al Centro per la Pace del Comune di Bolzano, intervistato dal
giornalista Maurizio Chierici, domani al Centro Santa Chiara, ore 20.30, a
Trento. Nell'incontro ci sarà un altro teologo brasiliano, padre Edilberto
Sena, direttore della Radio Rurale di Santarem, impegnata
nell'alfabetizzazione, l'educazione democratica e l'informazione pluralista
nell'area amazzonica. Tema della serata sarà "Globalizzazione,
risorse naturali e comunità locali". Frei Betto oggi è forse uno dei
personaggi più rappresentativi del Brasile. E' stato consigliere speciale del
presidente Lula per il progetto "Fame Zero" ma la sua storia ha
inizio già alla fine degli anni Sessanta quando, con altri frati domenicani, è
stato arrestato e torturato dalla dittatura perché accusato di aiutare i leader
dell'opposizione. Frei Betto ha aperto gli occhi del mondo sui crimini della
dittaura brasiliana, scrivendo anche le storie drammatiche dei prigionieri
politici nel carcere di San Paolo in libri famosissimi come "Dai
sotterranei della storia", "Battesimo di sangue", "Lettere
dalla prigione".
( da "Corriere delle Alpi"
del 26-05-2009)
Pubblicato anche in: (Trentino)
Argomenti: Cina Usa
Allarmato
intervento del presidente americano. Condanna dal segretario generale dell'Onu
Obama: «Una minaccia alla pace» Aperto dissenso anche da Pechino che però
chiede negoziati LE REAZIONI Proteste dalla Ue e da Londra DAL CORRISPONDENTE
ANDREA VISCONTI NEW YORK. Per Barack Obama il nuovo «strappo» della Corea del
Nord è «una minaccia alla sicurezza e alla pace internazionale». E il
comportamento di Pyongyang deve essere oggetto di «grave preoccupazioni per
tutte le nazioni». E per valutare la reazione internazionale alla luce del
nuovo test nucleare condotto dalla Corea del Nord è stata convocata ieri una
riunione d'emergenza del Consiglio di Sicurezza dell'Onu. Anche se restano
scarse le possibilità di un inasprimento delle sanzioni nei confronti di Pyongyang
in quanto c'è l'opposizione della Cina che vede nelle sanzioni una complicazione con un importante
partner commerciale nella stessa area geografica. Ciò nonostante il governo di
Pechino ha condannato senza mezzi termini il test nord coreano. Una condanna
che è stata espressa dal ministro degli esteri cinese il quale ha parlato però
di «negoziati per arrivare a risolvere la crisi». A convocare la
riunione è stato il Segretario Generale Ban Ki-moon precisando che il test
viola una risoluzione dell'Onu, la 1718, passata dal Consiglio di Sicurezza. La
violazione non può andare impunita benchè in passato altre azioni simili del
governo di Pyongyang non hanno potuto essere fermate con risoluzioni di
condanna. La riunione del Consiglio di Sicurezza è avvenuta poche ore dopo che
la Casa Bianca aveva diffuso un comunicato con il quale criticava duramente le
azioni della Corea del Nord. «Il test è stato condotto in violazione delle
norme internazionali», si legge nel testo del governo di Washington. «Questo, insieme
con il tentativo di lancio di un missile a corto raggio sono fonte di grave
preoccupazione per tutte le nazioni anche se non giungono come una sorpresa in
considerazione delle dichiarazioni e delle azioni recenti di Pyongyang». Il
messaggio era stato diramato che era ancora notte fonda a Washington e Barack
Obama stava ancora dormendo. Il team per la sicurezza nazionale ha deciso
dunque di rendere nota la posizione del governo Usa
alla luce di ben note scelte politiche e diplomatiche, senza bisogno di ulteriori
consultazioni con il capo della Casa Bianca. Il governo italiano si è unito al
coro di voci critiche. è stato il ministro Franco Frattini ha ribadire che il
test nord coreano rappresenta una minaccia alla pace regionale e
internazionale. Ha aggiunto che questo tipo di azioni danneggia la Corea del
Nord anche da un punto di vista dell'immagine davanti alla comunità
internazionale. Parole forse più decise quelle scelte invece dal premier
britannico Gordon Brown che ha definito il test «sbagliato, fuorviato e
pericoloso per il mondo». Brown ha aggiunto che Pyongyang non può aspettarsi di
entrare a far parte a tutti gli effetti della comunità internazionale se prima
non decide di assumere un atteggiamento responsabile. Una parola simile a
quella scelta da Javier Solana per esprimere il punto di vista dell'Unione
Europea. «Un atto irresponsabile che giustifica una ferma reazione», ha detto
il segretario generale della Ue mentre a Tokyo il test veniva definito
addirittura «inaccettabile» e il primo ministro Taro Aso ha detto che è
necessario passare a una risoluzione di condanna. Per Mosca il test è motivo di
seria preoccupazione e, sulla falsariga di quanto dichiarato da Pechino, anche
il governo russo ha sottlineanto la necessità di mandare avanti negoziati. è
questo il punto di vista che Mosca ha portato alla riunione straordinaria
dell'Onu, alla luce del fatto che questo mese la presidenza di turno del
Consiglio di Sicurezza è proprio in mano ai russi.
( da "Corriere delle Alpi"
del 26-05-2009)
Pubblicato anche in: (Trentino)
Argomenti: Cina Usa
L'Iran chiude
alle proposte occidentali Basta colloqui con le potenze del 5+1. Ma con
l'Italia buoni rapporti TEHERAN. Con la Corea del Nord, che ieri ha
sperimentato una nuova bomba nucleare, l'Iran «non ha alcuna cooperazione in
campo atomico». Ma Teheran continuerà nel suo programma, che dice
esclusivamente pacifico, considerando ormai «chiusi» i colloqui con le grandi
potenze riunite nel gruppo 5+1. Lo ha assicurato il presidente, Mahmud
Ahmadinejad (nella foto) in una conferenza stampa in vista delle elezioni
presidenziali del 12 giugno, nelle quali correrà per un secondo mandato. «Le
discussioni sul nostro programma nucleare potranno d'ora in poi avere luogo
solo nell'ambito dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea)», ha
detto Ahmadinejad, confermando che un «pacchetto» di proposte sarà inviato in risposta
alla nuova offerta di dialogo avanzata in aprile dai 5+1, cioè
Usa, Russia, Cina, Francia, Gran Bretagna e Germania,
ma che esso riguarderà i problemi generali della «pace e giustizia nel mondo»,
a partire dal disarmo nucleare globale. Tale disarmo tuttavia, ha sottolineato
il presidente iraniano, dovrà partire dalle grandi potenze, prime fra tutte gli
Usa. Nessun accenno,
dunque, alla sospensione dell'arricchimento dell'uranio, che il Consiglio di
sicurezza dell'Onu ha chiesto a Teheran con cinque risoluzioni. Ahmadinejad ha
condannato solo implicitamente l'esperimento condotto ieri dalla Corea del
Nord, affermando che «nessun governo dovrebbe sprecare la ricchezza del popolo
nella proliferazione nucleare». Ma tutto il mondo, ha aggiunto, dovrebbe essere
denuclearizzato, e «bisogna cominciare dai Paesi più potenti, perchè se
cominciano loro gli altri seguiranno». Un messaggio inviato in particolare
all'amministrazione americana del presidente Barack Obama, che, nonostante le
offerte di dialogo alla Repubblica islamica, vorrebbe fermarne il programma
nucleare, convinto come il suo predecessore George W. Bush che Teheran vuole
dotarsi di armi atomiche. «Loro che hanno migliaia di testate nucleari - ha
detto Ahmadinejad - perchè vogliono fermare il programma pacifico di un altro
Paese?». Per questo, ha aggiunto, l'Iran sta ancora aspettando di vedere se il
cambiamento annunciato da Obama è «reale o solo a parole». Discorso diverso per
quanto riguarla l'Italia. Le relazioni tra l'Iran e l'Italia «sono buone», ha
assicurato Ahmadinejad dopo l'annullamento di una visita del ministro degli
Esteri Franco Frattini in Iran, il 20 e 21 maggio scorsi, che comunque secondo
Teheran è solo «rinviata». Ma allo stesso tempo Ahmadinejad ha lasciato
intendere di ritenere che la missione sia saltata per pressioni dall'estero
sull'Italia, probabilmente riferendosi agli Usa.
( da "Tempo, Il" del
26-05-2009)
Argomenti: Cina Usa
stampa La potenza
dell'esperimento nucleare sotterraneo superiore a Hiroshima Test atomico e
missili La sfida dei nord-coreani Ormai è sfida aperta alla comunità
internazionale: la Corea del Nord ha dato un altro schiaffo nucleare al mondo
con il micidiale combinato di un test nucleare sotterraneo, il secondo della
sua storia e potente fino a 20 kilotoni (la bomba sganciata su Hiroshima nel
1945 era «solo» di 15), e di un lancio di tre missili con una gittata di
( da "Arena, L'" del
26-05-2009)
Argomenti: Cina Usa
Martedì 26 Maggio
2009 PRIMAP
( da "Arena, L'" del
26-05-2009)
Argomenti: Cina Usa
Martedì 26 Maggio
2009 NAZIONALE Pagina 4 PYONGYANG. Riunito il Consiglio di Sicurezza. Decisa
condanna anche dalle «potenze amiche» Russia e Cina
Nucleare, test coreano L'Onu decide le sanzioni In Corea del Nord provata una
bomba più potente di quella di Hiroshima Obama: «Sfida al mondo» NEW YORK È il
Consiglio di Sicurezza dell'Onu, convocato d'urgenza nella notte italiana, a
dare la prima risposta alla nuova sfida della Corea del Nord: una risposta che
preannuncia sanzioni e non una semplice condanna verbale. Perché questa volta
la sfida del regime di Pyongyang è stata doppia: ieri mattina ha compiuto a
breve distanza uno dall'altro un test nucleare sotterraneo (potenza stimata 20 kiloton,
5 kiloton in più della bomba di Hiroshima) e il lancio sperimentale di tre
missili a corto raggio. Un segnale alla comunità internazionale, e in
particolare per gli Stati Uniti da una parte e i loro potenti alleati locali,
la Corea del Sud e il Giappone. Che non a caso hanno mostrato tutti il massimo
allarme, chiedendo l'intervento immediato del Consiglio di Sicurezza delle
Nazioni Unite e una nuova raffica di sanzioni contro il regime di Kim Jong-Il,
dittatore di un paese alla fame ma con ambizioni da potenza atomica. La
risposta del presidente americano Barack Obama è stata molto più netta e meno
diplomatica del solito. Obama ha espresso subito una «forte condanna» del test
nordcoreano: «La Corea del Nord sta sfidando direttamente e in modo sconsiderato
la comunità internazionale, facendo aumentare le tensioni nell'Asia
nordorientale», ha dichiarato a poche ore dalla notizia. Poi ieri pomeriggio,
ha letto personalmente una seconda dichiarazione nel Giardino delle Rose della
Casa Bianca nella quale invita tutti ad «agire e rispondere compatti» alla
provocazione di Pyongyang, che «ha scelto di ignorare i propri impegni» e di
«rendere ancora più profondo il proprio isolamento». In effetti le reazioni
internazionali al doppio test sono unanimi. Questa volta anche la Cina, da sempre regime «amico» di quello nordcoreano, ha
condannato subito e «fermamente» i test, aggiungendo che Pyongyang ha «ignorato
le obiezioni della comunità internazionale». Identica condanna dalla Russia,
dove la portavoce della presidenza Natalia Timakova ha letto una dichiarazione
inequivocabile: «Ci aspettiamo dai partner nordcoreani un approccio
responsabile» recita il comunicato, dopo aver condannato i test, «che tenga
conto degli interessi del mantenimento della stabilità nella regione,
dell'osservanza del regime di non proliferazione delle armi di distruzione di
massa; e del rispetto delle decisioni del Consiglio di Sicurezza dell'Onu». Con
queste posizioni sul tavolo, il Consiglio di Sicurezza si è aperto ieri notte
con una posizione chiara di condanna di tutti i cinque membri permanenti (Usa, Russia, Cina, Francia, Gran Bretagna), condizione necessaria per
l'approvazione di sanzioni. Il segretario generale Ban Ki-moon ha espresso
preoccupazione. La Corea del Nord aveva trattato nel 2006 con Corea del Sud, Cina, Usa, Giappone e Russia un accordo per abbandonare il programma
nucleare in cambio di aiuti economici. Insoddisfatta delle condizioni
economiche ottenute, Pyongyang un mese fa ha annunciato la ripresa dei
programmi nucleari. Che preoccupano ormai anche la Cina,
perché l'atomica nordcoreana induce Giappone e Corea del Sud a dotarsi
dell'arma atomica, alterando gli equilibri strategici del teatro asiatico. UN
GRANDE ARSENALE NEL PAESE ALLA FAME. L'arsenale balistico nordcoreano è
composto oltre mille missili di varia stazza e gittata, tra cui almeno 600 Scud
e 200 Rodong, mentre l'esercito è il quarto più grande al mondo con più di un
milione di soldati regolari e 7 milioni di riservisti su un totale di 23-24
milioni di abitanti. Il tutto in un Paese che non riesce a sfamare i propri
abitanti. La corsa agli armamenti atomici è iniziata alla fine anni ottanta, e
non ha visto risultati concreti fino al 2006, con il primo esperimento
nucleare. La Corea del Nord avrebbe diverse testate nucleari, ma mancherebbe
ancora la capacità tecnica di montarle sui missili balistici.
( da "Repubblica, La"
del 26-05-2009)
Argomenti: Cina Usa
Pagina 13 -
Esteri Teheran Ahmadinejad chiude sul nucleare "Basta negoziati con il
5+1" TEHERAN - La Repubblica degli ayatollah non vuole collegamenti con la
Corea del Nord: Teheran «non ha alcuna cooperazione in campo atomico» con
Pyongyang, ha detto ieri Mahmud Ahmadinejad, sottolineando che l´Iran andrà
avanti nel suo programma, «esclusivamente pacifico», e considera ormai «chiusi»
i colloqui con le grandi potenze riunite nel gruppo 5+1. Il presidente parlava
a una conferenza stampa in vista delle elezioni del 12 giugno, nelle quali
correrà per un secondo mandato. «Le discussioni sul nostro programma nucleare
potranno d´ora in poi avere luogo solo nell´ambito dell´Agenzia internazionale
per l´energia atomica», ha detto Ahmadinejad, confermando che un "pacchetto"
di proposte sarà inviato in risposta alla nuova offerta di
dialogo avanzata in aprile dai 5+1, cioè Usa, Russia, Cina, Francia, Gran Bretagna e Germania, ma che esso riguarderà i
problemi generali della «pace e giustizia nel mondo», a partire dal disarmo
nucleare globale. Questo disarmo, ha sottolineato il presidente iraniano, dovrà
partire dalle grandi potenze, prime fra tutte gli Usa. Nessun accenno, dunque, alla sospensione
dell´arricchimento dell´uranio, che il Consiglio di sicurezza dell´Onu ha
chiesto a Teheran con cinque risoluzioni. Ahmadinejad ha condannato solo
implicitamente l´esperimento condotto dalla Corea del Nord, affermando che
«nessun governo dovrebbe sprecare la ricchezza del popolo nella proliferazione
nucleare». Ma tutto il mondo, ha aggiunto, dovrebbe essere denuclearizzato, e
«bisogna cominciare dai Paesi più potenti, perché se cominciano loro gli altri
seguiranno». Uno spiraglio per il dialogo fra Usa e
Iran è stato individuato dalla Federazione calcio degli Stati, che Uniti ha
proposto un incontro amichevole fra le due nazionali in autunno a Teheran.
Secondo il presidente della Federazione iraniana, Ali Kafashian, «la proposta è
allo studio».
( da "Arena, L'" del
26-05-2009)
Argomenti: Cina Usa
Martedì 26 Maggio
2009 CULTURA Pagina 49 ARTE. REALIZZATA PER LA BIENNALE Affonda all'Arsenale la
«casa» di Bouchet È parzialmente affondata nelle acque del Bacino dell'Arsenale
la casa galleggiante ideata dall'artista statunitense Mike Bouchet, tra gli invitati
alla 53. esposizione internazionale d'arte della Biennale di Venezia diretta da
Daniel Birnbaum. L'opera realizzata da Bouchet - una tipica casa in stile
americano in dimensioni reali realizzata in legno e compositi- è stata
costruita a Marghera e ha attraversato ieri il canale della Giudecca e il
Bacino San Marco a bordo di una grande chiatta. Una volta giunto nello spazio
d'acqua dell'Arsenale, davanti alle Gaggiandre, l'edificio è stato posizionato.
Per circostanze tecniche ancora non chiare, però, è scivolato in avanti dalla
piattaforma e ha cominciato a inclinarsi. La parte posteriore è affondata fin
quasi al tetto, mentre quella anteriore è appoggiata alla piattaforma stessa.
L'immediato intervento dei tecnici è stato inutile. Sul
posto si sono subito recati lo stesso artista e il direttore dell'esposizione.
Al centro del lavoro di Bouchet - un progetto intitolato «Watershed» c'è la
volontà di riflettere sui modelli tipici della middle class statunitense, sulla
globalizzazione degli stili di vita.
( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)"
del 26-05-2009)
Argomenti: Cina Usa
VETRINA ESTERI
pag. 20 Sfida al mondo, la Corea del Nord provala sua atomica L'ordigno esploso
nel test sotterraneo era più potente di quello di Hiroshima. Obama:
«Reagiremo». L'Onu condanna dall'inviato GIAMPAOLO PIOLI NEW YORK UN'ESPLOSIONE
sotterranea della potenza di 20 kilotoni, di gran lunga più potente
dell'ordigno di Hiroshima. Un preavviso dato agli americani di meno di un'ora.
Pyongyang frustrata e affamata rilancia la sfida nucleare. Incuranti della
risoluzione del 2006 dell'Onu e del recente monito di aprile dopo il lancio di
un missile-satellite di lunga gittata, i militari nord coreani hanno realizzato
un nuovo test atomico in piena violazione del trattato di non proliferazione.
Sono davvero decisi a vendere i loro ordigni al miglior
offerente o cercano disperatamente visibilità in un negoziato con Usa, Cina, Russia, Giappone e Corea del Sud interrotto dopo un lungo
stallo? Il presidente Obama è stato svegliato nel cuore della notte ed ha
condannato in modo molto duro il test definendolo «una minaccia per la pace e
la sicurezza e una sfida sconsiderata alla comunità internazionale». IL
COMANDANTE di stato maggiore delle forze armate americane ammiraglio Mullen ha
aggiunto: «Gli Usa non sono rimasti sorpresi perché
Pyongyang nelle ultime settimane ha assunto un atteggiamento sempre più
aggressivo». La Russia, presidente di turno del Consiglio di Sicurezza, ha
richiamato tutti gli ambasciatori al Palazzo di Vetro per una riunione
d'emergenza nella tarda serata. Ma se l'America la Francia, l'Inghilterra e il
Giappone premono per un'azione congiunta e nuove sanzioni subito, invocate
anche da Hillary Clinton in una catena di telefonate, nella quali chiedeva «un
fronte fermo e unito», la Cina pur condannando il test
atomico sotterraneo insieme a quello di tre missili di corta gittata, sembra
avere molto meno fretta e si preoccupa soprattutto di creare le condizioni di
fiducia necessarie per riportare al tavolo delle trattative i nord coreani che
sembrano diffidare adesso anche della nuova amministrazione americana. Molti
leggono nel test nord-coreano anche un braccio di ferro tra le varie anime
delle forze armate di Pyongyang impegnate a posizionarsi in vista
dell'annunciato passaggio del potere del «caro leader» Kim Jong il ad uno dei
tre figli. Sarebbero stati i discreti diplomatici nord coreani al Palazzo
dell'Onu, gli uomini del cosiddetto «contatto di New York» ad informare
domenica gli americani dell'imminente test atomico. Il simbolismo del
pericoloso esperimento sarebbe la dimostrazione che la Corea del Nord vuole
essere «una potenza invitata a trattare alla pari» e non costretta ad accettare
quelle che in passato sono già state definite «le ricche elemosine» in cambio
della rinuncia del suo progetto nucleare. Anche se colpito da ictus, il leader
del regime Kim Jong il continuerebbe a rimanere saldamente al suo posto e la
minaccia dell'atomica è stato ironicamente mitigata poche ore prima da un
messaggio di condoglianze alla famiglia dell'ex presidente Sud Coreano Roh
Moo-hyun, considerato l'uomo del disgelo tra le due coree, morto suicida
sabato. IL SEGRETARIO generale delle Nazioni Unite Ban Ki Moon ha condannato
fermamente il test atomico considerandolo una minaccia alla stabilità
internazionale, ma ha auspicato un'immediata ripresa del negoziato a 6. Ieri
sera intorno al tavolo a ferro di cavallo del Consiglio di Sicurezza, i
quindici paesi membri si sono trovati perfettamente d'accordo. All'unanimità
hanno espresso «la loro forte opposizione e la loro condanna del test nucleare
effettuato dalla Corea del Nord» e hanno deciso «di iniziare a lavorare
immediatamente a una risoluzione».
( da "Libertà" del
26-05-2009)
Argomenti: Cina Usa
Il pericolo di un
asse con l'Iran di LIVIO CAPUTO Il secondo test atomico nordcoreano, dieci
volte più potente di quello dell'ottobre
( da "Libertà" del
26-05-2009)
Argomenti: Cina Usa
La cautela
forzata degli Usa di LUCIO CARACCIOLO E così ci
risiamo. Il regime nordcoreano fa sapere al resto del mondo che esiste e ha
bisogno di aiuto per sopravvivere (lui, non il «suo» popolo). Lo fa con i suoi
metodi, facendo esplodere sotto terra una bomba atomica che, a quanto pare, è
di potenza equivalente a quella che distrusse Hiroshima. Gli scopi di questa
detonazione sono almeno tre. Primo: segnalare al mondo che il regime è pronto a
difendere se stesso con qualsiasi mezzo, caso mai qualcuno pensasse di
rovesciarlo. Secondo: sviare l'attenzione dei nordcoreani dalla più che critica
situazione economica e, soprattutto, dalle sorde lotte di successione che
starebbero avvenendo intorno al leader Kim Jong Il, apparentemente malato.
Terzo: chiedere e possibilmente ottenere dagli americani e dal resto del mondo
soldi in cambio della rinuncia a sviluppare un vero e proprio arsenale
nucleare. E' un gioco non nuovo, ma rischioso. Kim Jong Il e i suoi contano sul
fatto che subiranno al massimo qualche dura riprovazione verbale, ma nessuna
effettiva sanzione. E' probabile che sia così, nel breve termine. Ma
l'esperimento di ieri, condito da un nuovo lancio di prova del missile
Taepodong, contribuisce ad accendere gli animi ed, eventualmente, a fornire
pretesti per incidenti anche militari in una zona permanentemente calda com'è
la penisola coreana. E' soprattutto in Corea del Sud e in Giappone che la bomba
sotterranea esplosa da Kim Jong Il suscita preoccupazione. Sia
a Seoul sia a Tokio non mancano coloro che considerano troppo morbido l'atteggiamento
di Stati Uniti, Cina e
Russia sulla questione nordcoreana. E non vedrebbero male un innalzamento della
tensione tale da costringere le principali potenze a stringere il cappio
attorno al collo del despota di Pyongyang. Finora in questo scenario Obama ha
mantenuto la rotta disegnata da Bush. Privilegiando il dialogo e il
negoziato, pur in presenza di un regime infido e misterioso nelle sue strutture
interne. La ragione principale di questa cautela americana sta nella
consapevolezza di non potersi esporre in un nuovo teatro di crisi. Gli Stati
Uniti sono talmente impegnati nel Grande Medio Oriente, da un punto di vista
militare, finanziario e geostrategico, da escludere, non fosse che per mancanza
di mezzi, una mobilitazione nella penisola coreana. Ciò ha significato finora
affidarsi quasi totalmente alla Cina, in quanto
potenza regionale dotata dei canali utili a mantenere i contatti con Pyongyang
e a domarne gli istinti più irrazionali. In assenza di alternative, Obama
continuerà a seguire questo copione. A meno che i contrasti interni al regime
di Pyongyang o le provocazioni di qualche altro paese non lo costringano a
intervenire. 26/05/2009
( da "Libertà" del
26-05-2009)
Argomenti: Cina Usa
moda e modi a
piacenza e in italia tra il 1970 e il 1975 E anche a Piacenza compaiano la
minigonna, l'eskimo e i fuseaux Le ragazze appassionate sono già le nuove pin
up La scena delle strade di Piacenza offre occasioni preziose ad un fotografo
attento alla cronaca e al paesaggio umano come Prospero Cravedi. Evidentemente
sa servirsi con efficacia sia dell'evento circostanziato (la manifestazione, il
comizio e il controcomizio, la cerimonia
) che della
normalità quotidiana per disegnare una mappa dei nuovi costumi. Le fotografie mostrano
parentele sia con la Street Photography di Erwitt che con aspetti della
fotografia umanista francese, tra Doisneau e Cartier-Bresson, ricordano alcune
memorabili immagini di De Biasi, con un occhio anche alla fotografia di moda
ambientata: del 1966 è Blow Up di Antonioni, con David Hemmings che allude al
fotografo londinese David Bailey degli anni ruggenti di Carnaby Street.
Cravedi, che è intorno ai 40 anni, è troppo giovane e complice con quello che
sta accadendo per essere dalla parte dei padri, ma un po' troppo grande per
essere in mezzo ai figli. Compone in inquadrature un po' distanti corpi e volti
locali con riferimenti di un altrove invadente. Carnaby Street è davvero
lontana, ma questo permette una -varietà di conformismi- notevole: la
controfigura di John Lennon a passeggio con il fan di Giangiacomo Feltrinelli e
di Fidel Castro (o di Daniel Cohn-Bendit? O di Francesco De Gregori?) mentre le
cugine piacentine di Mary Quant sono lì vicino ma non proprio a braccetto. Madri
e zie sono costrette ad aggiornare il lessico, già al mercato, con parole nuove
e esotiche un po' rivisitate dalla parlata locale: la mini, la maxi, i collant,
il montgomery, l'eskimo, il montone, lo strangolino, e poi arriveranno i
fuseaux
Nuovi accessori si impongono: il tascapane
militare a sostituire il borsello, il quotidiano della Nuova Sinistra che sbuca
dalla tasca (non è indispensabile sia fresco di giornata, men che meno che sia
stato letto e capito). La manifestazione offre al fotografo la possibilità di
altre riflessioni antropologiche: la "tavola sinottica" compone il
giovane "moderno ma elegante" con ombrello english e maglioncino a
rombi sotto la giacca, un po' scocciato davanti all'agitatissima platea,
scomposta ma entusiasmante ed entusiasta del nuovo protagonismo. Le ragazze
appassionate, con urlo in bocca e pugno alzato sono già le nuove pin up,
temibili e desiderabili. La diffusione dei modelli in questi anni mostra forse
per la prima volta una reale e profonda globalizzazione
dell'immagine, e una profondità tale che il riverbero in tutte forme di
comunicazione per immagine è immediato e evidente, a livelli differenti. È
possibile incontrare per strada Oreste e Gasparazzo (il vecchio operaio un po'
stalinista e il giovane immigrato extraparlamentare) che sembrano usciti dalle
tavole di Calligaro grazie all'Arcivernice. P. B. 26/05/2009
( da "Secolo XIX, Il"
del 26-05-2009)
Argomenti: Cina Usa
Condanna
unanimeanche russia e cinasono contrarie le reazioni NEW YORK. Da Washington a
Mosca a Pechino, passando per Londra e Parigi, un coro di condanna ha accolto
il secondo test atomico nordcoreano in tre anni. La Russia, che ha la
presidenza di turno, ha convocato d'urgenza il Consiglio di Sicurezza dell'Onu.
I test sono considerati una palese violazione della risoluzione 1718 del
Consiglio di Sicurezza che chiede a Pyongyang di abbandonare i programmi
nucleari. Il segretario generale Ban Ki-moon ha espresso preoccupazione, mentre
gli Usa hanno lanciato un appello per una reazione
compatta della comunità internazionale. «Vogliamo un fronte fermo e unito», ha
detto il segretario di stato Hillary Clinton. Tokyo e Seul, che avevano chiesto
la riunione del Consiglio, puntano a ottenere «misure appropriate» in stretta
collaborazione con gli altri interlocutori dei negoziati a sei (Stati Uniti, Cina, Russia) da cui la Corea del Nord
si è bruscamente ritirata in aprile. Sulla carta la condanna delle potenze del
Consiglio di Sicurezza è stata unanime dopo che in aprile i quindici avevano
attivato nuove sanzioni in risposta al lancio di un missile: la Cina, il maggiore partner commerciale di
Pyongyang che disperatamente vuole un ritorno dei nordcoreani al tavolo dei
negoziati, si è detta «risolutamente contraria» ai test, mentre la
Russia, nel deprecare gli esperimenti come «profondamente destabilizzanti», ha
ricordato alla Corea del Nord che «può garantire la sua sicurezza solo
attraverso la via politico-diplomatica». La Corea del Nord è già oggi il Paese
più isolato del globo. Il suo obiettivo è entrare nel "club atomico"
entro il 2012. 26/05/2009
( da "Secolo XIX, Il"
del 26-05-2009)
Argomenti: Cina Usa
IRAN: AHMADINEJAD
ASSICURA, CON ITALIA RAPPORTI BUONI/
( da "Riformista, Il"
del 26-05-2009)
Argomenti: Cina Usa
Pyongyang/1 dopo
quello di ottobre 2006, ieri il secondo esperimento Scossa nucleare Il Caro
Leader allarma il mondo rilancio. Dopo il vettore provato inizio aprile,
l'esplosione che fa tremare i sismografi, con una potenza paragonabile a quella
di Hiroshima. Ferma la condanna dei grandi, incluse le "amiche" Russia e Cina.
Il messagio atomico, oltre che alla nuova Casa Bianca, è inviato agli attori
interni che puntano alla successione. di Junko Terao Pyongyang alza il tiro
della sfida e riesce ancora una volta a lasciare di stucco il mondo intero. La
nuova provocazione nordcoreana, a un mese di distanza dal test missilistico
camuffato da lancio in orbita di un satellite, è arrivata sottoforma di
test nucleare, il secondo dopo quello del 2006. Un'esplosione sotterranea che
ha fatto tremare gli aghi dei sismografi russi, che hanno quantificato la
potenza con 20 chilotoni, paragonabile a quelle delle atomiche sganciate su
Hiroshima e Nagasaki, e di quelli sudcoreani, che hanno localizzato il sito del
test nella regione nord-orientale vicino alla città di Kilju, la stessa del
test del 2006. E, per rincarare la dose, poco dopo il test i nordcoreani hanno
anche lanciato tre missili a corto raggio dalla stessa rampa utilizzata ad
aprile. Una mossa che ha preso tutti in contropiede perché, anche se Pyongyang,
all'indomani della condanna del Consiglio di Sicurezza dell'Onu seguita al test
missilistico di un mese fa, aveva annunciato che non si sarebbe fermata,
nessuno si aspettava che il nuovo test sarebbe arrivato così presto. Né la
Corea del Sud, che in questi giorni piange il suo ex-presidente Roh Moo-hyun,
morto suicida sabato scorso, né gli Stati Uniti, che dopo il cambio di amministrazione
hanno forse un po' trascurato la questione nordcoreana. Di nuovo, dunque, il
grande provocatore Kim Jong Il è riuscito a sorprendere la comunità
internazionale. Che ha reagito duramente e, per una volta, compatta: oltre a
Stati Uniti - Obama ha definito il test «una sfida sconsiderata alla comunità
internazionale» esortando all'azione comune contro Pyongyang -, Francia, Gran
Bretagna, Unione Europea, Giappone e Corea del Sud, anche le "amiche"
Russia e Cina - la più vicina al regime di Pyongyang
dopo che Seoul, col nuovo presidente Lee Myun bak, ha interrotto bruscamente un
anno fa la distensiva "sunshine policy" -, hanno fermamente
condannato il nuovo test. Il ministro degli Esteri cinese ha fatto sapere che
Pechino è «fortemente contraria» al test condotto e accusa la Corea del Nord di
aver «ignorato le obiezioni della comunità internazionale». Le fa eco Mosca
che, tra l'altro, non sarebbe stata avvertita dell'imminenza del test. Tanto la
Russia quanto la Cina hanno invitato la Corea del Nord
a riprendere i negoziati a sei con Stati Uniti, Giappone e Corea del Sud. Ma
sembra ormai chiaro che al tavolo dei negoziati Kim Jong Il non ha più
intenzione di sedere, perlomeno nel breve periodo, come dice al Riformista
Rosella Idèo, docente di Storia politica e diplomatica dell'Asia Orientale
dell'Università di Trieste ed esperta della questione nordcoreana. «Kim Jong Il
- come ha già fatto altre volte - è passato dal piano A, ovvero, dalla ricerca
del riconoscimento da parte degli Usa, che sia con
Clinton che con Bush aveva cercato di ottenere, al piano B, dichiarato nel
comunicato diffuso ieri a test avvenuto: "dobbiamo difenderci dal
potenziale atomico americano". Quando si sono resi conto che
l'amministrazione Obama non si è mostrata diversa dalla precedente in termini
di ostilità nei loro confronti - continua Idèo -, i nordcoreani hanno cambiato
tattica. Gli esercizi di routine dell'esercito Usa a
marzo, la condanna del Consiglio di sicurezza dopo il test missilistico di
aprile e lo scarso impegno del nuovo inviato speciale Usa
hanno determinato il cambio di strategia». Ma non solo. Dietro alla nuova
provocazione si può intravedere una nuova grave crisi interna alle porte.
«Innanzitutto - spiega Idèo - Pyongyang teme una grossa emergenza di carattere
economico e quindi umanitario, dato che la Corea del Sud (suo principale
donatore fino all'anno scorso ndr) ha stretto i cordoni della borsa. C'è poi la
malattia di Kim Jong Il e il problema della successione e con questo
atteggiamento il Caro leader ha voluto dare una dimostrazione di forza anche
internamente, nella fattispecie ai militari». Insomma, il messaggio è chiaro e
non si esclude «la possibilità di nuovi test nucleari se gli Stati Uniti e i
loro alleati continueranno nella politica di intimidazione nei nostri
confronti», come riferiva ieri un diplomatico nordcoreano a Mosca. Durissima la
reazione di Seoul, che ha promesso di chiedere al Consiglio di sicurezza -
riunito ieri pomeriggio con urgenza - di adottare «contromisure punitive contro
il regime comunista». Il portavoce del presidente Lee, Lee Dong-kwan, ha
definito il test «una grave minaccia per la pace e la stabilità nella penisola
coreana e nel nordest asiatico, nonchè una grave sfida alla comunità
internazionale in materia di non proliferazione nucleare». Un appello ad «agire
e rispondere compatti» alla provocazione è arrivato dal presidente Obama ed è
quello che quasi sicuramente succederà al Consiglio di Sicurezza, da cui si
aspettano nuove sanzioni. 26/05/2009
( da "Riformista, Il"
del 26-05-2009)
Argomenti: Cina Usa
Pyongyang/2 parla
il professor maurizio martellini, fisico nucleare e esperto di disarmo «Usa duri o si rischia test iraniano» di Anna Mazzone «La
natura della minaccia nordcoreana è cambiata». Così Maurizio Martellini,
professore di fisica teorica, esperto di non-proliferazione e disarmo nucleare
all'università dell'Insubria e docente di sicurezza internazionale alla Harvard
University di Boston, risponde alle domande del Riformista sui nuovi test
nucleari voluti dal Caro Leader. Qual è la valutazione che dà a questo nuovo
test, dopo quello missilistico di aprile? A Pyongyang esiste il problema della
transizione della leadership. La questione al momento è la successione a Kim
Jong II. Quindi, lo scotto che il Caro Leader paga per questa instabilità
interna si riflette nell'accondiscendenza verso le gerarchie militari. Ecco
perchè questi nuovi test, che cambiano - di fatto - la natura della minaccia
rappresentata dalla Corea del Nord. Ovvero? Finora Pyongyang ha adottato la
cosiddetta strategia dell'altalena o del pendolo, sulla falsariga delle mosse
cinesi. Nel 2003 si è aperto il Tavolo a 6 dei negoziati (Tavolo al quale hanno
preso parte oltre alla Corea del Nord anche Cina,
Stati Uniti, Russia, Giappone e Corea del Sud ndr), e a ottobre del 2006
Pyongyang ha realizzato un test. Fino ad ora la politica del pendolo ha
permesso al regime del Caro Leader di attuare un costante ricatto. Ma adesso,
con la nuova amministrazione di Barack Obama il ricatto non può essere più così
efficace. Perchè? Le precedenti amministrazioni americane temevano di
ritrovarsi la Cina alle porte. Ma ora non è più così.
La Cina non viene più percepita come un
"competitor", ma come un possibile partner. E questa è una grande
novità rispetto all'epoca Bush. Inoltre - punto altrettanto cruciale - gli
Stati Uniti hanno trovato nell'India un alleato strategico fondamentale. Già
nel 2008 lo stesso George W. Bush aveva siglato con il premier indiano Manmohan
Singh un pacchetto di accordi tra i due Paesi estremamente rilevante, e oggi in
questo stesso solco si sta muovendo Obama, forte anche dell'esclusione dei
comunisti - che avevano protestato contro la sigla degli accordi del 2008 - dal
Parlamento indiano dopo la recente tornata elettorale. Dunque, possiamo
ragionevolmente affermare che il legame tra Washington e Delhi al momento è
sempre più forte e questo non può che giocare un ruolo centrale per gli
equilibri asiatici. In sostanza, da una parte gli Stati
Uniti riconoscono alla Cina
la sua posizione egemonica e dall'altra stringono la mano all'India. Due nodi
cruciali per la politica estera della nuova amministrazione Usa. In base a questo cambiamento di
visione e direzione, la Corea del Nord sta adottando una strategia sbagliata.
Il ricatto con Obama non funzionerà. E quindi cosa faranno gli Stati Uniti?
Risponderanno in maniera dura. I negoziati sul nucleare sono praticamente
morti. Ora l'America irrigidirà la sua posizione. Deve farlo. Perchè dovrebbe
farlo? In fondo Obama è l'uomo del "change" ma anche della mano tesa
verso i cosiddetti "Stati canaglia". Se Obama accettasse questo
ulteriore test nucleare di Pyongyang senza assumere una dura posizione di
condanna, allora rischieremmo di assistere al prossimo test direttamente da
Teheran. Obama deve necessariamente essere intransigente se non vuole che
l'Iran segua l'esempio del Caro Leader. Possibile che Kim Jong II abbia
commesso un errore di valutazione così marchiano? Sì, è possibile, visto che il
regime è sempre più isolato e non ha la percezione di come si muovono le
relazioni internazionali fuori dai suoi confini. Pyongyang ha commesso un
errore. Si spera che Obama non faccia altrettanto. 26/05/2009
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 26-05-2009)
Argomenti: Cina Usa
Il Sole-24 Ore
sezione: MONDO data: 2009-05-26 - pag: 12 autore: Netta chiusura sul nucleare,
proposta di vertice con Obama Ahmadinejad congela i negoziati con il «5+1»
TEHERAN. Dal nostro inviato Nel palazzo presidenziale di Teheran, in quella
sorta di "Cittadella del potere" posta al cuore della capitale
iraniana, su un palco con uno sfondo azzurro con la bandiera nazionale ben in
vista Mahmoud Ahmadinejad ha risposto per oltre due ore a 36 domande postegli
dai rappresentanti della stampa estera proveniente da tutto il mondo. «Teheran
continuerà nel suo programma» che dice esclusivamente pacifico, considerando
ormai «chiusi» i colloqui con le grandi potenze riunite nel gruppo 5+
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 26-05-2009)
Argomenti: Cina Usa
Il Sole-24 Ore
sezione: COMMENTI E INCHIESTE data: 2009-05-26 - pag: 17 autore: Imprese
globali in confini ristretti Export in calo e neoprotezionismi ridimensionano
le delocalizzazioni di Giorgio Barba Navaretti L' impresa globale è stata il
pilastro della crescita economica pre-crisi: non solo le grandi corporation, ma
tante mediee piccole imprese che con sforzo,tenacia e investimenti sono
riuscite a crescere sul mercato internazionale, a esportare in più continenti e
a frammentare geograficamente la produzione. I nostri eroi, le aziende di
successo, dal tessile alle macchine utensili, hanno seguito questa strada,
fatta di tre ingredienti: crescita dimensionale, presenza sul mercato globale e
grande qualità, possibilmente in nicchie ben definite. Tanti rapporti e studi
hanno documentato questo processo, che ha permesso all'Italia di stabilizzare
le proprie quote sul mercato mondiale delle esportazioni. Un processo duro ma
efficace, anche se ben lontano dall'essere completo, di transizione da un mondo
dove l'eccessiva frammentazione delle imprese si era trasformata da un punto di
forza a una fonte di debolezza. E questo fenomeno si è verificato in quasi
tutti gli altri paesi. Gli studi di Andrew Bernard e Bradford Jensen sugli
Stati Uniti, e quelli sull'Europa promossi dal think tank Bruegel di Bruxelles
con il Cepr di Londra, mettono in evidenza come ovunque le imprese esportatrici
sono generalmente più grandi, più efficienti e con caratteristiche diverse da
quelle che operano sul mercato domestico. Un attento studio di Jonathan Eaton,
Samuel Kortum e Francis Kramarz basato sui dati francesi ( i più accurati
disponibili in Europa)mostra come l'efficienza spieghi il 57%delle probabilità
che un'impresa riesca a entrare sul mercato internazionale. I costi di essere
presenti in più paesi, la crescita della concorrenza globale, i maggiori
vincoli macro, ad esempio l'introduzione dell'euro, obbligano le aziende a
trovare vie per diventare più efficienti, crescere o morire. Ora, la questione
da un milione di dollari per il mondo di domani è: che cosa ne sarà di questo
modello di impresa? Sarà ancora valido quando finirà la crisi? Dipende da chi
riuscirà a sopravvivere al crollo drammatico della domanda. Da un lato, la
dimensione globale dell'arretramento toglie alle imprese internazionalizzate
l'ancora di salvezza della diversificazione dei mercati: un tempo se un paese
andava male, un altro cresceva. Oggi, la fortissima correlazione del ciclo,
almeno in questa fase, chiude le valvole di sfogo e gli esportatori soffrono
ovunque. D'altra parte, se i campioni riescono a mantenere le proprie attività
internazionali, orizzonti geografici più ampi permettono di essere pronti a
cogliere i primi segnali di ripresa, che non sarà ovunque uguale. La durata
della crisi e la capacità di resistenza delle imprese sono dunque le variabili
cruciali.Se la domanda continuerà a stagnare ( le esportazioni italiane sono
calate all'inizio del 2009 del 27,5% verso l'Europa e del 13% verso il resto
del mondo rispetto all'anno precedente), la capacità produttiva globale
inevitabilmente si ridurrà. Già il calo degli investimenti degli ultimi due
trimestri avrà comunque effetti prolungati sul potenziale di crescita di medio
periodo delle aziende. Certo, le imprese migliori hanno tasche più profonde delle
altre: sono più grandi e hanno una redditività maggiore. Ma, allo stesso tempo,
molte di loro hanno finanziato la crescita globale con debito e sono esposte
verso il sistema creditizio. In queste condizioni fanno più fatica a sostenere
un calo di domanda. Se le banche non continuano a sostenerle, rischiamo di
perdere un buon numero dei nostri campioni o di vederli molto ridimensionati.
Un secondo aspetto riguarda la stabilità del modello di produzione globale nel
suo complesso. Questo si fonda su poli geografici in grado di svolgere
determinate funzioni produttive a un costo più basso che altrove: la manifattura in Cina, il software a Bangalore. L'Ibm ha oggi più addetti in India che
negli Stati Uniti, perché per molte funzioni il subcontinente asiatico è il
polo di produzione più efficiente. Allo stesso modo, tutti i produttori di
scarponi da sci hanno impianti a Montebelluna perché solo qui è possibile
trovare tecnologie e competenze adeguate. La localizazione dei vantaggi
produttivi è stata infatti anche la fortuna dei nostri distretti industriali.
Ma questi poli stanno in piedi solo se c'è un sufficiente numero di aziende,
una massa critica che produce e che genera quelle economie di scala nel
territorio che ne garantiscono la competitività e ne giustificano l'esistenza.
Ad esempio, se non ci sono abbastanza aziende, non ci sono le risorse per
costruire le infra-strutture (strade, telecomunicazioni ecc.) necessarie a
produrre. Ora, il crollo drammatico del commercio in-ternazionale, riflette
anche un arretramento dei processi produttivi globali: sa cala la domanda di
automobili negli Stati Uniti e in Europa, crolla la produzione di componenti in
Cina e in Polonia. I componenti e i semilavorati
contano per circa un terzo del commercio di manufatti. In alcuni settori anche
di più. L'aumento vertiginoso degli scambi globali degli ultimi vent'anni è in
gran parte spiegato dalla frammentazione dei processi produttivi che ha
moltiplicato il numero di transazioni internazionali necessarie a completare un
prodotto finito. Se il calo di doman-da persiste, interi poli produttivi
rischiano di chiudere, con una riduzione strutturale di capacità produttiva.
Infine, l'ultima variabile è il protezionismo. Le imprese globali hanno
prosperato perché hanno beneficiato di 15 anni di dazi bassissimi. I sistemi
globali di produzione sono in parte un antidoto alle barriere commerciali. Il
costo di produzione dei vestiti europei aumenterebbe se venissero rafforzate le
barriere nei confronti della Cina. Ma se le attività
oltrefrontiera iniziassero ad arretrare, la spinta alla difesa delle aziende
nazionali crescerebbe. Il rischio è un rovesciamento del processo di
liberalizzazione nell'ambito delle regole esistenti. La World Trade
Organisation concede ampi margini, soprattutto ai paesi emergenti, per
aumentare i dazi. Infatti, gli accordi globali vincolano i paesi a non superare
delle soglie di dazio teoriche che sono molto più alte per i paesi emergenti
che per quelli industrializzati. I primi, dunque, hanno ampi margini per alzare
le tariffe effettive al livello di quelle teoriche, mentre Europa e Stati Uniti
hanno pochissimo margine di manovra. In sintesi, il futuro dell'impresa globale
dipende in modo cruciale dai tempi della crisi. Se la domanda stagna troppo a
lungo, si rischia una riduzione strutturale della capacità produttiva globale.
Se riprende relativamente in fretta, allora presto potremo ritrovare i successi
dei nostri campioni. barba@unimi.it © RIPRODUZIONE RISERVATA REGOLE DIFFERENTI
I processi di liberalizzazione rischiano uno stop: i paesi emergenti possono
alzare i dazi mentre Europa e Usa hanno pochi margini
di manovra
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 26-05-2009)
Argomenti: Cina Usa
Il Sole-24 Ore
sezione: ECONOMIA E IMPRESE data: 2009-05-26 - pag: 25 autore: Made in Italy.
Presentata in Assolombarda la ricerca Accenture-Politecnico La moda è super
creativa ma poco tecnologica Quasi assente l'integrazione informatica con i
fornitori Giulia Crivelli MILANO Sono ambasciatrici delle creatività italiana
nel mondo e diventano sempre più globali. Ma, sorprendentemente, non sono
ancora riuscite a sfruttare appieno le opportunità offerte dalla tecnologia per
migliorare ogni fase dei processi di produzione e distribuzione. E così perdono
un'occasione per essere ancora più competitive nell'arena mondiale. Parliamo
delle aziende della moda italiane, le cui performance tecnologiche sono state
radiografate da una ricerca della Fondazione italiana Accenture e della
Fondazione Politecnico di Milano, presentata ieri in Assolombarda. «Le aziende
hanno fatto precedere la globalizzazione all'informatizzazione del processo di
vendita – ha spiegato Chiara Francalanci, docente di Sistemi informativi al
Politecnico di Milano –. Hanno cioè privilegiato la vendita in senso stretto
rispetto all'utilizzo dei canali di vendita, grazie alla mediazione della
tecnologia, come mezzo per conoscere i clienti e migliorare i servizi. Un vero
e proprio artigianato globale». La parola artigianato non inganni: il campione
scelto da Accenture e Politecnico comprende aziende di grandi dimensioni:
Benetton, Csp (marchi Sanpellegrino e Oroblu), Diesel, Dolce&Gabbana, Ferragamo,
Artsana (Chicco e Prenatal), Calzedonia, Stefanel, Gucci, Hugo Boss, Loro
Piana, Miroglio, Piacenza Cashmere, Safilo e Valentino. Insieme, compongono il
74% del fatturato delle aziende del tessile-moda italiano. Il punto più dolente
è l'integrazione dei sistemi informativi con i fornitori, presente in una sola
azienda del campione e completamente assente in 11 (pari al 66%). In altre
aree, come l'analisi dei dati sul sell-out (cioè degli scontrini giornalieri),
le cose vanno meglio, ma i chief information officer delle aziende interpellate
da Accenture e Politecnico hanno indicato molte linee di intervento per
migliorare le performance tecnologiche. Tra queste, il rinnovamento degli
applicativi obsoleti per renderli più flessibili, l'integrazione tra filiali e
punti vendita, lo sviluppo di soluzioni e-commerce, l'implementazione di
modelli di business intelligence, una migliore segmentazione dei dati
provenienti dai negozi, lo sviluppo di sistemi per ottimizzare gli assortimenti
nei punti vendita, il rinnovamento delle applicazioni per la contabilità e la
financial supply chain. Internet, in particolare, è un terreno ancora
inesplorato: «Non si tratta solo di varare l'ecommerce, che sicuramente è uno
dei canali distributivi del futuro, – ha sottolineato Chiara Francalanci –ma di
vedere ilsito web come uno strumento di comunicazione straordinario con il
proprio pubblico. Valutando i siti delle aziende campione in base al loro
utilizzo per la raccolta di dati sui clienti,oltre che per l'ecommerce, su
scala più o meno globale e su una gamma completa o ridotta di prodotti, abbiamo
scoperto che solo due aziende hanno un sito internet "maturo", per
quattro aziende il giudizio è di una maturità media, per un'azienda è bassa e
per le restanti otto è molto bassa». Ma la tecnologia – come ha ricordato Marco
Rotondo, responsabile global del settore Fashion e luxury di Accenture – non
significa solo sistemi gestionali e analisi dei dati. Può essere d'aiuto anche
per rinnovare i punti vendita e l'esperienza di acquisto: «L'innovazione
tecnologica può consentire di raggiunger un reale vantaggio competitivo nella
costruzione della relazione con il consumatori, attivando molteplici servizi».
Rotondo ha fatto l'esempio delle vetrine interattive o di quelle che propongono
l'immagine del consumatore arricchita dai prodotti del marchio, soluzione
sperimentate da Ralph Lauren (con vetrine touch screen che permettevano di
acquistare i prodotti addirittura dall'esterno dei negozi), Prada, Ray-Ban,
Diesel e Adidas. Tecnologia a parte, dalla ricerca Accenture- Politecnico è
emerso anche un dato confortante sulla salute del made in Italy: nonostante la
globalizzazione, l'indice medio di delocalizzaione (si veda anche la tabella a
fianco) resta molto basso. Le aziende del campione, in altre parole, tendono a
delocalizzare il meno possibile, per continuare a fare del made in Italy una
leva strategica e di marketing. © RIPRODUZIONE RISERVATA
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 26-05-2009)
Argomenti: Cina Usa
Il Sole-24 Ore
sezione: ECONOMIA E IMPRESE data: 2009-05-26 - pag: 25 autore: Con Faber vince
il premio Mediobanca Geox sale al top per redditività Marika Gervasio MILANO è
Geox l'azienda più dinamica d'Italia secondo l'Ufficio studi di Mediobanca che
ha premiato il gruppo veneto per crescita e redditività degli ultimi tre anni
dopo aver raggiunto, nel 2007, un fatturato pari a 770 milioni di euro,
segnando così un incremento del 126,5% rispetto al 2004. Geox è stata
selezionata come vincitrice della categoria senior (oltre 499 dipendenti e
fatturato compreso tra 290 milioni e due miliardi), risultando la migliore tra
le altre aziende che rispettavano i criteri di accesso al premio: realizzare
nell'ultimo triennio un tasso d'incremento del fatturato non inferiore al 40%,
di cui almeno il 20%nell'ultimo esercizio, e con un tasso di redditività netta
non inferiore al 4% del fatturato. La scelta è avvenuta anche privilegiando le
aziende che si sono distinte per governance, organizzazione interna,
orientamento all'innovazione, design e conquista di quote significative di
mercati nazionali ed esteri. «è per me un grandissimo onore aver ritirato
questo premio – commenta il presidente di Geox, Mario Moretti Polegato – che è
un riconoscimento per l'ottimo lavoro svolto dalle persone che operano in Geoxe
un incentivo all'entusiasmo e alla voglia di fare. In tutti questi anni abbiamo
investito molto proprio nelle persone e nella formazione, trasformando le
risorse umane in uno dei capitali più grandi che oggi la nostra azienda possa
vantare». Risorse umane e innovazione sono la ricetta del successo di Geox:
«Sappiamo gestire bene creatività e idee – aggiunge Polegato –e abbiamo fatto
capire al mercato quanto sia importante la tecnologia applicata alla moda che
ha permesso di rendere Geox l'azienda leader in Italia e la seconda al mondo
nel settore delle calzature da città». Nei primi tre mesi del 2009 i ricavi di
Geox sono arrivati a 384,2 milioni di euro (+5% a cambi correnti) con un ebitda
di 124,9 milioni e un margine del 32,5%. «L'azienda del futuro, dopo la crisi
finanziaria globale che stiamo attraversando –conclude Polegato – deve avere la
volontà di innovarsi e di innovare tanto da sorprendere il cliente, deve essere completamente globalizzata, dalla logistica alla
finanza, e deve essere genuina, cioè trasparente». Oltre che Geox, Mediobanca
ha premiato anche la friulana Faber Industrie, produttrice di bombole per gas
compressi ad alta pressione, da quelle per le auto a metano a quelle per
subacquei. © RIPRODUZIONE RISERVATA
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 26-05-2009)
Argomenti: Cina Usa
Il Sole-24 Ore
sezione: PRIMO PIANO data: 2009-05-26 - pag: 3 autore: Finisce in Asia il
risparmio italiano A Piazza Affari quota esigua della raccolta dei fondi: il
grosso va alle blue chip estere Isabella Della Valle Morya Longo MILANO Per il
fondo «Caam Eureka China Double Win» la parola crisi non esiste nel
vocabolario. Questo fondo, che investe in azioni cinesi, in un mese ha infatti
raccolto ben 80 milioni di euro tra i risparmiatori italiani. Più di quanto
abbiano fatto ad aprile tutti i fondi dedicati al mercato azionario italiano
messi insieme. Basta anche solo questa piccola storia per capire che il vento è
cambiato: le famiglie sono tornate ad investire in Borsa, ma preferiscono le
azioni estere a quelle italiane. Sebbene Piazza Affari abbia recuperato il 58%
negli ultimi tre mesi, i risparmiatori hanno infatti preferito puntare –
attraverso i fondi – su Cina, India e Paesi emergenti.
Non esistono dati aggregati per confermare questo trend, dato che quelli
complessivi di Abi, Banca d'Italia e Borsa italiana sono troppo vecchi per
"captare" le tendenze più recenti del risparmio italiano. Ma esistono
le rilevazioni di Assogestioni e le testimonianze di tanti gestori di fondi. E
il loro messaggio – pur non univoco – è chiaro: le famiglie, almeno quelle che
investono attraverso i fondi, stanno portando i risparmi all'estero. Iniziamo
dai pochi dati disponibili. Se fino al mese di febbraio – secondo il più
recente rapporto Abi –gliitaliani preferivano i depositi bancari (+9,7%
rispetto a un anno prima), quelli postali (+5,2%) e le obbligazioni bancarie
(+32,6%), ma uscivano dai mercati esteri (-9,5%), ora sembra abbiano cambiato
rotta: i dati di Assogestioni di fine aprile indicano infatti un forte ritorno
alle azioni e un'uscita dalle obbligazioni. Nelle casse dei fondi che investono
in azioni sono entrati nel mese di aprile 373 milioni di euro, dopo
un'emorragia da 741 milioni nei primi tre mesi dell'anno. Nelle casse di quelli
che puntano sui bond, invece, ad aprile sono usciti 403 milioni di euro. E
questo è coerente con la generale ripresa delle Borse, con il ritorno della
fiducia e con la speranza –ancora tutta da confermare nella realtà dei fatti –
che la crisi abbia già mostrato il peggio di sé. Ma andando a guardare con
maggiore attenzione, si scoprono tendenze molto meno banali. Si scopre, per
esempio, che i risparmiatori italiani preferiscono i fondi che puntano sui
mercati emergenti (che in un mese hanno raccolto 315 milioni di euro), quelli che
investono genericamente sui mercati internazionali e quelli che si orientano
sui listini europei e dell'area del Pacifico. Piacciono invece molto meno le
azioni italiane (solo 52 milioni di afflussi ad aprile) e iniziano a fare paura
quelle americane: i fondi che puntano sugli Usa hanno in-fatti registrato ad aprile
un deflusso di 159 milioni. Insomma: azioni sì, ma emergenti. Meglio la Cina dell'Italia. E, soprattutto, degli
Stati Uniti. La lettura di questi dati è ovviamente parziale. Dunque opinabile.
Ma, come commenta Giovanni Ajassa (responsabile servizio studi di Bnl),
«dai fondi arriva un segnale da guardare con prudenza e con fiducia ». Anche
perché il trend, pur agli albori, è abbastanza evidente. E le testimonianze dei
gestori lo confermano. «Gli investitori italiani hanno sposato un'ottica
internazionale, puntando sui mercati europei ma anche molto su quelli
emergenti», osserva per esempio Simone Facchinato del Credit Agricole Asset
Management. «Da marzo/ aprile – gli fa eco Lorenzo Alfieri di Jp Morgan asset
management – abbiamo visto crescere soprattutto le posizioni su Cina, India, Brasile, emergenti globali e America latina».
Più cauto solo Paolo Martini, direttore marketing e formazione di Azimut: «Per
noi l'inserimento sull'equity è generalizzato ed è spalmato in maniera uniforme
su tutta l'offerta azionaria ». In ogni caso la tendenza verso i Paesi
emergenti è confermata dal comportamento dei gestori dei fondi internazionali:
a livello mondiale – rivela Merrill Lynch nel suo ultimo sondaggio del 20
maggio – il 46% dei gestori sovrappesa i mercati emergenti, ma sottopesa Europa
e Gran Bretagna. Anche se parziali e non definitivi, questi dati indicano
dunque un trend nuovo. E non casuale. «Gli operatori – spiega infatti un
economista – confidano oggi che saranno i Paesi emergenti i primi ad uscire
dalla crisi e che saranno loro a tirare fuori dal pantano anche gli Stati più
industrializzati». è questo il primo motivo per cui sui Paesi emergenti c'è una
forte fiducia. Le stime sull'economia diffuse dal Fondo Monetario, del resto,
parlano chiaro: nel 2009 il Prodotto interno lordo dei Paesi industrializzati
frenerà mediamente del 3,8%, mentre quello dei Paesi in via di sviluppo
crescerà dell'1,6%.E saranno proprio Cina (+6,5%) e
India (+4,5%) a tenere alta la media. Non solo. Un recente studio
dell'Economist ha calcolato che Cina, Giappone,
Singapore, Corea del Sud e Malesia hanno tutti annunciato pacchetti di stimoli
fiscali superiori al 4% del Pil: più del doppio dei pacchetti annunciati in
America. Per questo – pensano in tanti – la fine della crisi inizierà proprio
dall'Asia.è normale che le speranze degli investitori si concentrino qui:
quelle dei gestori, quelle dei risparmiatori. © RIPRODUZIONE RISERVATA UN CASO
ECLATANTE «Eureka China Double Win» investe solo in titoli cinesi e in maggio
ha raccolto in Italia 80 milioni: tutti gli azionari italiani sono arrivati a
50
( da "Corriere della Sera"
del 26-05-2009)
Argomenti: Cina Usa
Corriere della
Sera sezione: Prima Pagina data: 26/05/2009 - pag: 1 RICATTI GLOBALI di FRANCO
VENTURINI P er bussare alla porta di Obama la Corea del Nord ha scelto l'unico
metodo che conosce: il ricatto nucleare. Il test atomico di ieri è il primo dal
2006, quando alla Casa Bianca c'era ancora George Bush e Pyongyang voleva
alzare la posta di un balbettante negoziato. L'anno dopo, in effetti, si arrivò
a un accordo molto vantaggioso per i nord-coreani. Ma poi nel mondo sono sorti
nuovi problemi e soprattutto è arrivato Barack Obama. Secondaria rispetto alle
molte urgenze che attendevano il nuovo presidente, la Corea del Nord si è
sentita trascurata. Ecco, allora, il promemoria del 5 aprile: il lancio di un
missile balistico a lunga gittata. In Occidente, proteste e nient'altro. Forse,
deve aver pensato il carissimo leader Kim Jong-il, serve un messaggio più
forte. È il turno dell'esplosione sotterranea di un ordigno atomico. La cronaca
di queste ore ci riferisce di altre proteste, di altra indignazione, di altri
impegni all'intransigenza. Ma in realtà l'America e la comunità internazionale
nascondono un segreto: la loro impotenza, oggi come ieri, davanti alle
reiterate provocazioni di Pyongyang. La più parossistica e isolata dittatura
comunista del pianeta ha l'atomica e un esercito di un milione di uomini, ma
senza massicci aiuti non è in grado di nutrire decentemente i suoi cittadini.
Gli Usa di Bush avevano pensato di percorrere questa
strada. A Pyongyang arrivarono tanti generi di prima necessità. Ma tutto quel
ben di Dio, invece di indurre i gerarchi nord-coreani al pragmatismo, ebbe
l'effetto contrario: Pyongyang ruppe con Seul e cacciò gli ispettori
dell'Agenzia atomica prima di rinnovare, per due volte, il suo solito ricatto.
Evidentemente alla casta paranoica che governa la Corea del Nord serve anche
quello status che soltanto l'attenzione dell'America può conferire e serve
soprattutto che il Paese continui a essere un grande campo di concentramento
privo di rischi per il potere. Un potere misterioso, che dopo la malattia di
Kim Jong-il potrebbe essere oggi nelle mani di militari oltranzisti. Il
risultato è la sconfitta di tutti. Della Cina, che si vanta di esercitare su
Pyongyang una certa influenza. Della Russia, che usa citare la sua mediazione
con i nord-coreani come esempio di comportamento costruttivo. Ma anche
dell'America di Obama, che vede aprirsi un nuovo fronte di crisi proprio mentre
l'iraniano Ahmadinejad restituisce al mittente l'idea di negoziare sull'arricchimento
dell'uranio. Proprio nei confronti dei programmi atomici del-- l'Iran e delle
bombe atomiche già esistenti nella Corea del Nord si è detto spesso che gli Usa di Bush abbiano applicato due pesi e due misure. È vero,
per ragioni ovvie: l'Iran minaccia Israele e può far scattare la proliferazione
nucleare nel grande forziere mondiale del petrolio, la Corea del Nord è
inattaccabile perché garantita dalla Cina e non crea
un pericolo di proliferazione in aree cruciali. Eppure Obama, malgrado queste
differenze, dovrà porsi il problema. Forse è il caso che sia lui, per una
volta, a ritirare la mano che era stata tesa ai ricattatori di Pyongyang.
( da "Corriere della Sera"
del 26-05-2009)
Argomenti: Cina Usa
Corriere della
Sera sezione: Prima Pagina data: 26/05/2009 - pag: 1 Prova di forza del
dittatore dopo la malattia. Obama: una minaccia alla pace, bisogna reagire La
bomba coreana spaventa il mondo Test atomico e missilistico. Usa, Cina e
Russia insieme nella condanna all'Onu Test nucleare della Corea del Nord nei
pressi della città nordorientale di Kilju. È il secondo della sua storia, dopo
quello del 2006. Ma è il più potente: tra i 10 e i 20 chilotoni, l'equivalente
degli ordigni americani sganciati nel '45 su Hiroshima e Nagasaki.
Lanciati anche tre missili a corto raggio. Il mondo ha reagito con allarme. Per
il presidente Usa, Obama, la sfida di Pyongyang
«minaccia la stabilità». Anche il governo cinese ha espresso la sua
irritazione: «Risolutamente contrario al test». La Russia ha convocato una
riunione d'emergenza del Consiglio di sicurezza dell'Onu che si è chiusa con la
condanna unanime: Usa, Cina e
Russia hanno votato insieme. ALLE P
( da "Corriere della Sera"
del 26-05-2009)
Argomenti: Cina Usa
Corriere della
Sera sezione: Primo Piano data: 26/05/2009 - pag: 2 Il test
nordcoreano unisce Usa, Cina e Russia Obama: «Minaccia alla
stabilità mondiale». All'Onu condanna unanime DAL NOSTRO CORRISPONDENTE PECHINO
Il mondo forse si era distratto. Non Kim Jong-il, non i suoi generali. Alle
9.54 di ieri mattina, a circa
(
da "Corriere della Sera"
del 26-05-2009)
Argomenti: Cina Usa
Corriere della Sera sezione: Primo Piano data: 26/05/2009 - pag: 2 L'intervista Lo storico Pierre Rigoulot «Kim dice all'America: se c'è posto per l'Iran, fateci entrare nel club» Un messaggio molto chiaro per la Casa Bianca. Ma anche una dimostrazione, secondo le leggi perenni degli Stati totalitari, di quanto un regime dato per finito abbia ancora risorse da spendere sulla scena del mondo. Per Pierre Rigoulot, direttore dell'Istituto di storia sociale a Parigi, grande conoscitore della realtà estremo-orientale e autore di Corea del Nord. Fame e atomica, (Guerini e Associati, 2004), l'esperimento nucleare di ieri è tutt'altro che un «incidente di percorso», considerato anche che «Pechino ha reagito con fastidio» al test. Un terremoto politico internazionale: perché lo hanno fatto? «Tutti hanno condannato il test, >Cina
compresa. Per mettermi nei panni di Pyongyang: nel 2006 un'esplosione analoga scompaginò i colloqui a Sei. Questa volta non c'erano negoziati, nessun contatto con nessuno. Credo che volessero dire qualcos'altro». Cosa esattamente? «Intanto hanno reagito molto velocemente ai segnali inviati dall'Amministrazione Usa in un altro scenario. Alcuni giorni fa Obama ha fatto intendere che era pronto a negoziare con Teheran sul nucleare. La leadership nordcoreana ha capito istantaneamente l'esitazione americana: per Pyongyang, equivale ad accettare una potenza atomica iraniana. Il nuovo atteggiamento verso l'Iran è, per loro, un segnale che la politica di non proliferazione è stata di fatto abbandonata dalla Casa Bianca. Dunque se può Teheran, perché non Pyongyang? Luce verde agli esperimenti nucleari». Altri segnali? «Secondo punto: la relazione tra Corea del Sud e Corea del Nord è ai minimi storici. La politica del sorriso, o 'sunshine policy' (voluta dallo scomparso presidente Roh Moo-hyun, ndr) di fatto è stata mes- Storico Pierre Rigoulot(
da "Manifesto, Il"
del 26-05-2009)
Argomenti: Cina Usa
(
da "Repubblica, La"
del 26-05-2009)
Argomenti: Cina Usa
(
da "Tirreno, Il"
del 26-05-2009)
Argomenti: Cina Usa
(
da "Tirreno, Il"
del 26-05-2009)
Argomenti: Cina Usa
(
da "AmericaOggi Online"
del 26-05-2009)
Argomenti: Cina Usa
(
da "Repubblica.it"
del 26-05-2009)
Argomenti: Cina Usa
(
da "RomagnaOggi.it"
del 26-05-2009)
Argomenti: Cina Usa
(
da "Corriere.it"
del 26-05-2009)
Argomenti: Cina Usa
(
da "Stampaweb, La"
del 26-05-2009)
Argomenti: Cina Usa
(
da "Stampaweb, La"
del 26-05-2009)
Argomenti: Cina Usa
(
da "Repubblica.it"
del 26-05-2009)
Argomenti: Cina Usa
(
da "Trend-online"
del 26-05-2009)
Argomenti: Cina Usa
(
da "Sestopotere.com"
del 26-05-2009)
Argomenti: Cina Usa
(
da "Avvenire"
del 26-05-2009)
Argomenti: Cina Usa
(
da "Avvenire"
del 26-05-2009)
Argomenti: Cina Usa
(
da "Avvenire"
del 26-05-2009)
Argomenti: Cina Usa
(
da "Tempo, Il"
del 26-05-2009)
Argomenti: Cina Usa
(
da "Reuters Italia"
del 26-05-2009)
Argomenti: Cina Usa
(
da "Sicilia, La"
del 26-05-2009)
Argomenti: Cina Usa
(
da "Sicilia, La"
del 26-05-2009)
Argomenti: Cina Usa
(
da "Sicilia, La"
del 26-05-2009)
Argomenti: Cina Usa
(
da "Sicilia, La"
del 26-05-2009)
Argomenti: Cina Usa
(
da "Asca"
del 26-05-2009)
Argomenti: Cina Usa
(
da "AprileOnline.info"
del 26-05-2009)
Argomenti: Cina Usa
(
da "Stampa, La"
del 27-05-2009)
Argomenti: Cina Usa
(
da "Trentino"
del 27-05-2009)
Argomenti: Cina Usa
(
da "Trentino"
del 27-05-2009)
Pubblicato anche in: (Corriere
delle Alpi)
Argomenti: Cina Usa
(
da "Trentino"
del 27-05-2009)
Pubblicato anche in: (Corriere
delle Alpi)
Argomenti: Cina Usa
(
da "Trentino"
del 27-05-2009)
Argomenti: Cina Usa
(
da "Repubblica, La"
del 27-05-2009)
Argomenti: Cina Usa
(
da "Repubblica, La"
del 27-05-2009)
Argomenti: Cina Usa
(
da "Resto del Carlino,
Il (R. Emilia)" del 27-05-2009)
Argomenti: Cina Usa
(
da "Resto del Carlino,
Il (Bologna)" del 27-05-2009)
Argomenti: Cina Usa
(
da "Resto del Carlino,
Il (Pesaro)" del 27-05-2009)
Argomenti: Cina Usa
(
da "Resto del Carlino,
Il (Bologna)" del 27-05-2009)
Argomenti: Cina Usa
(
da "Tirreno, Il"
del 27-05-2009)
Argomenti: Cina Usa
(
da "Tirreno, Il"
del 27-05-2009)
Argomenti: Cina Usa
(
da "Libertà"
del 27-05-2009)
Argomenti: Cina Usa
(
da "Libertà"
del 27-05-2009)
Argomenti: Cina Usa
(
da "Sole 24 Ore, Il"
del 27-05-2009)
Argomenti: Cina Usa
(
da "Sole 24 Ore, Il"
del 27-05-2009)
Argomenti: Cina Usa
(
da "Sole 24 Ore, Il"
del 27-05-2009)
Argomenti: Cina Usa
(
da "Secolo XIX, Il"
del 27-05-2009)
Argomenti: Cina Usa
(
da "Secolo XIX, Il"
del 27-05-2009)
Argomenti: Cina Usa
(
da "Secolo XIX, Il"
del 27-05-2009)
Argomenti: Cina Usa
(
da "Sole 24 Ore, Il
(Nord Est)" del 27-05-2009)
Argomenti: Cina Usa
(
da "Manifesto, Il"
del 27-05-2009)
Argomenti: Cina Usa
(
da "Corriere della Sera"
del 27-05-2009)
Argomenti: Cina Usa
(
da "Tempi"
del 27-05-2009)
Argomenti: Cina Usa
(
da "Avvenire"
del 27-05-2009)
Argomenti: Cina Usa
(
da "Avvenire"
del 27-05-2009)
Argomenti: Cina Usa
(
da "Sestopotere.com"
del 27-05-2009)
Argomenti: Cina Usa
(
da "Articolo21.com"
del 27-05-2009)
Argomenti: Cina Usa
(
da "Asca"
del 27-05-2009)
Argomenti: Cina Usa
(
da "Trend-online"
del 27-05-2009)
Argomenti: Cina Usa
(
da "Trend-online"
del 27-05-2009)
Argomenti: Cina Usa
(
da "Sestopotere.com"
del 27-05-2009)
Argomenti: Cina Usa