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Report "Globalizzazione"  24-4-2009


Indice degli articoli

Sezione principale: Globalizzazione

Allora è meglio non farlo ( da "EUROPA ON-LINE" del 24-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: quello londinese ai quali partecipano gli autentici protagonisti della globalizzazione, a cominciare dalla Cina. E infatti un altro G20 è già previsto entro il 2009. Ecco dunque che cosa rimane del coniglio di Berlusconi: il lustro della propria immagine, che a livello internazionale è quella che è. Da attore di farsa si fa attore di tragedia, ma sempre di messa in scena parliamo.

Asparagi di qualità, Zambana ci riprova ( da "Trentino" del 24-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: concorrenza sempre più forte che il mercato globalizzato fa ai prodotti locali. «Noi puntiamo ad un mercato di nicchia, un mercato per buongustai, che sanno apprezzare i gusti genuini dell'alta qualità» ha sottolineato Moser «Per questo sono stati coinvolti ben 13 ristoranti, 12 dei quali in Trentino ed uno in Alto Adige, provincia che nel secolo scorso era il mercato privilegiato per l'

Il Festival al capezzale della crisi ( da "Trentino" del 24-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Durante la conferenza stampa Boeri ha spiegato: «Questa crisi non è colpa della globalizzazione, ma di difetti di controllo negli Usa. La globalizzazione potrà essere la nostra salvezza». Il presidente della Provincia Lorenzo Dellai ha aggiunto: «Il Festival è contro la regressione culturale. E' un'occasione di conoscenza contro la paura.

La globalizzazione è la via ( da "Trentino" del 24-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Questa crisi non è colpa della globalizzazione, anzi la globalizzazione può essere la nostra salvezza». Il responsabile scientifico del Festival dell'Economia Tito Boeri ha, come al solito, le idee chiare. L'appuntamento di Trento quest'anno si occuperà di cosa ha provocato la crisi finanziaria mondiale e di come se ne uscirà.

CALCIO Giovanissimi: Brescia batte Lodi Vittoria e qualificazione per i Giovanissimi bresciani... ( da "Giornale di Brescia" del 24-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: gli Usa nel '94, la Nigeria nel '98 e la Cina nel 2002. BASKET Slay e Diaz (Eldo) deferiti come Possanzini Tre mesi di squalifica per non aver collaborato durante il test antidoping. C'è un caso Mannini-Possanzini anche nel basket: sono stati infatti deferiti al tribunale nazionale antidoping del Coni gli atleti Ronald Silvester Slay e Guillermo Josè Diaz Gonzalez (

DOLLARO MONETA DI RISERVA ( da "Giornale di Brescia" del 24-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Edizione: 24/04/2009 testata: Giornale di Brescia sezione:economia DOLLARO MONETA DI RISERVA «Nessun cambiamento del dollaro come moneta di riserva mondiale» ha detto il segretario al Tesoro Usa, Timothy Geithner (nella foto) dopo che la Cina ha avanzato l'idea di creare una super-moneta controllata da Fmi.

Rodrigo Rivas ospite del Centro per la pace ( da "Alto Adige" del 24-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: 00 presso l'aula magna della Libera Università, in via Sernesi 1. Rivas è economista, deputato al Parlamento cileno durante il governo di Salvador Allende e costretto alla fuga dopo il colpo di stato di Pinochet. La serata ha come titolo «L'amore nel tempo della globalizzazione».

Festival dedicato alla crisi ( da "Alto Adige" del 24-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Durante la conferenza stampa Boeri ha spiegato: «Questa crisi non è colpa della globalizzazione, ma di difetti di controllo negli Usa. La globalizzazione potrà essere la nostra salvezza». Il presidente della Provincia Lorenzo Dellai ha aggiunto: «Il Festival è contro la regressione culturale. E' un'occasione di conoscenza contro la paura.

T-bond, la Cina rallenta lo shopping ( da "Finanza e Mercati" del 24-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: la quota di debito pubblico Usa finanziato dalla Cina era pari all'1% del totale. All'inizio del 2009, la quota è salita al 7%, per un totale di 744 miliardi di dollari. Dopo lo scoppio della crisi, l'importanza della Cina nel finanziamento dell'indebitamento americano è diventata ancora più cruciale: dal giugno 2008 al febbraio 2009,

un'isola-cantiere surreale ( da "Nuova Sardegna, La" del 24-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: La prima parte si terrà negli Usa, la seconda in Italia. E' più di un G8: vi prendono parte 16 Paesi: quelli del G8 più Australia, Brasile, Cina, Corea del Sud, India, Indonesia, Messico, Sud Africa. Dovranno trovare un accordo sul problema più rilevante: la sostenibilità ambientale.

E' nel blog il futuro del giornalismo? ( da "Giornale.it, Il" del 24-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: pochi rilevano che la Cina da tre mesi sta riducendo l'acquisto di Buoni del tesoro americani o che il gettito fiscale sarà inferiore alle attese con inevitabili ripercussioni sul defiti pubblico. L'impressione è che le autorità Usa stiano tentando di mascherare i problemi o addirittura di indurre l'opinione pubblica a ignorarli.

dal nostro inviato Francesco Terreri MILANO - Un Festival internazionale, tanto che , e un luogo di ( da "Adige, L'" del 24-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: secondo l'economista, è proprio la globalizzazione che ci può portare fuori dalla crisi. La presentazione dell'evento si è tenuta ieri a Palazzo Mezzanotte, la sede della Borsa in piazza Affari, con i principali partner, lavoce.info, Il Sole 24 Ore, l'editore Laterza, l'Università di Trento, la Provincia, il Comune.

dall'inviato MILANO - Il Festival dell'economia 2009 conferma molti dei formati delle scorse edizioni, dalle pubbliche lezioni, ai dialoghi, alle testimonianze ( da "Adige, L'" del 24-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: dalla Cina. Per uscire dalla crisi ci vuole più coordinamento. «L'Europa è vulnerabile per carenza di integrazione». Le banche europee non hanno investito direttamente in titoli tossici, non quanto quelle Usa. Ma mentre negli Stati Uniti il neopresidente Barack Obama può intervenire attraverso organismi federali,

europa e unione federale ( da "Messaggero Veneto, Il" del 24-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: di Cina e Usa». La "ricetta" proposta dal giornalista e scrittore triestino in realtà è nota anche agli euroscettici e a molti osservatori meno preparati sul tema: all'Europa servirebbe una più coerente e organizzata politica estera, ambientale, energetica, economica, senza dimenticare la gestione dell'immigrazione e della sicurezza.

Berlusconi: sposto il G8 all'Aquila ( da "Secolo XIX, Il" del 24-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: 8 al 10 luglio gli Otto Paesi più industrializzati al mondo (Usa, Canada, Gran Bretagna, Francia, Italia, Germania, Giappone e Federazione Russa) si riuniranno sotto la presidenza di turno italiana. Il secondo giorno il vertice sarà allargato ad altri sei partner: Messico, Sudafrica, India, Cina e Brasile, (i Paesi del G5), più l'Egitto.

Festival dell'economia: quale globalizzazione dopo la crisi? ( da "KataWeb News" del 24-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Festival dell'economia: quale globalizzazione dopo la crisi? 23 aprile 2009 alle 20:06 — Fonte: ilsole24ore.com — 0 commenti Dal 29 maggio al 1° giugno quarta edizione della kermesse di Trento. Più di 70 gli eventi, con tre premi Nobel: George Akerlov, James Heckman e Michael Spence.

nel pastorello del kazakhstan c'è il destino di un popolo arcaico ( da "Repubblica, La" del 24-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: in grado di raccontare nel modo più realistico lo shock di un popolo lacerato tra cultura pastorale e globalizzazione, Dvortsevoy sceglie, però, la forma della parabola. Finito il servizio militare in Marina, Asa torna nelle pianure natali per fare il pastore. La condizione è che si trovi una moglie: ma la ragazza non lo vuole, perché ha le orecchie a sventola.

G7/OGGI A WASHINGTON SUMMIT FINANZIARIO SU BANCHE, ECONOMIA, FMI ( da "Wall Street Italia" del 24-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: che partecipa anche in qualità di presidente del Financial stability board e con le delegazioni di Usa, Germania, Francia, Regno Unito Giappone e Canada. Poi a cena il dibattito si allargherà a Venti con la partecipazione tra gli altri dei principali Paesi emergenti come Cina, India, Russia e Brasile. La prima delle preoccupazioni statunitensi è ancora la salute delle banche.

"ribellatevi alla dittatura della velocità" - alessandra retico ( da "Repubblica, La" del 24-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: stare con chi amiamo, mangiare locale, inventarsi il proprio ritmo, decidere che il tempo e persino quello libero esiste. è più che possibile un´alternativa alla tirannìa del mondo globalizzato, basta seguire la terra, la fisiologia della natura. Fa bene alla salute, costruisce un´economia finalmente partecipata».

il mondo - jacques attali ( da "Repubblica, La" del 24-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: ultimo avviso sui pericoli di una globalizzazione anarchica e sprecona Ed è un´opportunità per tutti Da quando il capitalismo ha preso il potere, queste vicende sembrano naturali Devono cessare le finanze-casinò e il mestiere del banchiere torni modesto e noioso JACQUES ATTALI Anticipiamo un brano dall´introduzione di La crisi, e poi?

La recessione è severa ma la ripresa è vicina ( da "Italia Oggi" del 24-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: la Cina e l'India. Nonostante la tesi che la ripresa in Cina sia legata all'enorme pacchetto di sostegno governativo messo in atto, è di tutto rilievo che la ripresa in atto nel primo trimestre (+6,1%) non può essere ascritta che in parte alla componente dei consumi interni, ma dipende da un rilancio dell'export industriale.

Etichettatura globalizzata ( da "Italia Oggi" del 24-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Etichettatura globalizzata Ok della commissione agricoltura del senato al pdl di iniziativa del presidente Paolo Scarpa Bonazza Buora, contenente «Disposizioni in materia di etichettatura dei prodotti alimentari». Per Coldiretti è «un risultato in linea con il progetto dell'associazione «Per una filiera agricola tutta italiana»,

L'onda protezionista sta passando ( da "Milano Finanza (MF)" del 24-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: per effetto di un trattato commerciale tra gli Usa e il Paese asiatico. D. Dottor Marazzi, vede segnali di ripresa? R. Ultimamente la situazione è migliorata. Le economie emergenti cominciano a dare segni di ripresa. Parlo di Cina e India, ma anche di alcune aree dell'Africa, in particolare Angola, Uganda e Madagascar, che stanno registrando tassi di crescita sostenuti.

Barack Obama ha confermato ieri la svolta americana anche nelle politiche ambientali rispetto alla precedente amministrazione Bush ( da "Riformista, Il" del 24-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Ed è evidente che gli Usa parteciperanno ai colloqui per Kyoto 2 in modo costruttivo. Ma sulla via della rivoluzione verde Obama troverà due macigni: i rapporti con la Cina, riluttante a porre vincoli "verdi" al suo turbo-sviluppo. E il Congresso, che dovrà ratificare Kyoto 2 e le nuove leggi ambientaliste.

Il Festival che spiega la crisi ( da "Riformista, Il" del 24-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: torto che tra i motivi della crisi ci sia la globalizzazione nel tentativo di risolvere i problemi con inutili localismi - continua Boeri - In realtà la crisi è maturata per i difetti di regolamentazione sui mercati statunitensi». Per l'economista «è proprio la globalizzazione che può aiutarci: i paesi che stanno reagendo meglio alla fase negativa sono quelli in via di sviluppo,

Toyota non vende. Disoccupati Usa in crescita. E in Germania collassa il Pil ( da "Manifesto, Il" del 24-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: In Cina chiudono le imprese legate al mercato delle esportazioni e in un solo mese sono stati rimandati a casa circa 10 milioni di lavoratori. Compagni contrordine: Bruxelles - dopo che sono usciti i buoi dalla stalla - ha accusato le agenzie di rating per avere fornito informazioni intempestive rispetto alla crisi.

NON ILLUDIAMOCI ( da "Sole 24 Ore, Il" del 24-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: I dati più recenti negli Usa, Europae Cina hanno riacceso le speranze che il peggio sia alle spalle. Ma il settimanale avverte che le crisi bancarie provocano recessioni lunghe e riprese deboli, mentre servirà molto tempo prima di far tornare i capitali nei mercati emergenti.

Bankitalia: 5 priorità per le imprese ( da "Sole 24 Ore, Il" del 24-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: sono tante e gli effetti della globalizzazione, della rivoluzione tecnologica, dell'euro e della conseguente impossibilità di ricorrere alla scorciatoia delle svalutazioni competitive si fanno sentire. Ma la crisi in corso è l'occasione per fare i conti con i problemi strutturali irrisolti, che sono di carattere sia macro che microeconomico e investono sia le responsabilità dell'

Economia sotto processo ( da "Sole 24 Ore, Il" del 24-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: pericolosa da trarre da questa crisi è che essa sia figlia della globalizzazione e che quindi per evitarne una nuova occorra rendere le nostre comunità un po' più chiuse. La globalizzazione ci salverà invece, visto che i segnali della ripresa arrivano da Cina e India», ha spiegato Tito Boeri, professore di economia alla Bocconi e responsabile scientifico delle quattro giornate trentine,

Europa dell'Est, Arabia e Usa nei piani di sviluppo di Tesmec ( da "Eco di Bergamo, L'" del 24-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: L'azienda di Grassobbio ha chiuso il 2008 con un fatturato di 120 milioni di euro, in crescita del 25%. «E se vogliamo crescere ulteriormente dovremo investire nelle reti distributive guardando ad Arabia, Cina e Russia». Francesca Belotti 24/04/2009 nascosto-->

Con il convegno speriamo di avere aperto un canale ( da "Provincia Pavese, La" del 24-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Oggi la Regione Lombardia e Finlombarda sono qui per chiarire come l'impresa privata puo fare sistema con la parte pubblica. Dimenticatevi i contributi a fondo perduto: non servono, il nostro è un territorio che non ha bisogno di assistenzialismo ma necessita di sinergie, di essere accompagnato, di combattere le sfide della globalizzazione».

Globalità e cattiva coscienza ( da "Corriere della Sera" del 24-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: sentito celebrare come una giusta punizione del cielo il naufragio di una globalizzazione che se ne infischia dei principi immortali e dei valori ineccepibili. Ho assaporato, con la necessaria delicatezza, la connivenza tra uomini di fede, ribelli senza causa e accademici senza impiego che scagliavano fuoco e fiamme contro la moderna Babilonia, gli ipermercati e i dvd pornografici.

Torna il Festival dell'Economia di Trento: Identità e crisi globale ( da "Unita, L'" del 24-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: come conciliare identità e globalizzazione al tempo della crisi. Spiega Tito Boeri, responsabile scientifico della kermesse: «Quando l'economia mondiale cresceva a tassi del 5-6 per cento all'anno, in molti si sono chiesti se la globalizzazione avrebbe soffocato le identità nazionali e locali, sopprimendo tradizioni e violando sistemi di valori locali;

Comacchio risponde: solo paura o è davvero crisi? ( da "Resto del Carlino, Il (Ferrara)" del 24-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: A questo si aggiungono le migrazioni di persone in cerca di lavoro e la famigerata globalizzazione che ha aumentato le spese dei cittadini. A livello generale, si pensa che le difficoltà dipendano in gran parte dal crollo delle borse americane e di alcune grandi multinazionali. A fronte di queste affermazioni, è legittimo domandarsi se il tenore di vita è cambiato.

Superare la visione familiare per sopravvivere alle difficoltà ( da "Finanza e Mercati" del 24-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: la globalizzazione e l'integrazione europea culminata nell'adozione dell'euro come valuta unica siano tre «choc esogeni» che «hanno condizionato il percorso recente dell'economia italiana». Secondo Palazzo Koch «nell'ultimo decennio l'economia italiana ha segnato il passo, sia in prospettiva storica sia rispetto ai principali paesi europei.

NORDCOREA: SARANNO PROCESSATE LE 2 GIORNALISTE USA ARRESTATE. ( da "Asca" del 24-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: SARANNO PROCESSATE LE 2 GIORNALISTE USA ARRESTATE (ASCA-AFP) - Seul, 24 apr - Saranno processate le due giornaliste americane arrestate lungo il fiume Tumen al confine con la Cina mentre tentavano di entrare in Corea del Nord. A renderlo noto lo Stato comunista, mentre sembra sempre piu' evidente che Pyongyang sta cercando un dialogo diretto con Washington.

Vivi all'estero? Diventerai più creativo, dice uno studio ( da "Reuters Italia" del 24-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: impatto crescente della globalizzazione sul mondo", ha detto l'autore principale dello studio, William Maddux, professore assistente di Comportamento organizzativo all'Insead. "Sapere che le esperienze all'estero sono critiche per i risultati creativi, rende i programmi di studio all'estero e gli incarichi lavorativi in altri paesi molto più importanti,

Marcegaglia: sì mercati aperti, no protezionismo e credit crunch ( da "Velino.it, Il" del 24-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Le regole dovrebbero governare la globalizzazione, non impedirla” eppure “oggi stiamo vedendo una continua crescita di politiche difensive, di norme, di leggi, di regolamenti e di comportamenti. Sia apertamente sia dietro le quinte. Sia in maniera lecita sia illecita”

L'oro si infiamma su aumento riserve Cina e debolezza dollaro ( da "Borsa(La Repubblica.it)" del 24-04-2009) + 1 altra fonte
Argomenti: Cina Usa

Abstract: economia USA, come gli ordini di beni durevoli e le statistiche sul mercato immobiliare. La Cina ha incrementato le sue riserve in oro a 1.054 tonnellate (+454 mln di tonnellate), quasi raddoppiate rispetto al mese precedente. Di fatto, la notizia ha infiammato il prezioso, che ha accelerato proprio nel corso degli scambi in Asia questa notte.

Proteggi il cane, salva l'uomo ( da "Dica33.it" del 24-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: uomo Il virus globalizzato Verso il vaccino antimalarico Chikungunya mobile ma poco aggressivo Batterio in volo con insetto Zanzare globalizzate Repellente per chi? Chi ha paura della tigre? Malaria da non sottovalutare Antimalarico low-cost Il ritorno della malaria?

Warner Bros. sostituisce i film HD-DVD con i corrispettivi Blu-ray ( da "PC World online" del 24-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: book in Cina Con Vodafone, Facebook è sul cellulare tutto il giorno Apple conferma: per ora niente netbook Director's Cut - Scusi, dov?è il Wi-Fi? SmileTech - La vera innovazione Attenti al portatile - La crisi economica migliora la qualità Diritto & Rovescio - Decreto salva-SIAE: il bollino rientra dalla finestra :( Non in linea -

Economia: oggi il G7 ( da "Cittàdellaspezia.com" del 24-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Si comincia con la tradizionale composizione a Sette, costituita da Italia, Usa, Germania, Francia, Regno Unito Giappone e Canada. L'Italia è rappresentata dal ministro dell'Economia Giulio Tremonti e da Mario Draghi, governatore della Banca d'Italia. In serata la discussione sarà a Venti con i Paesi emergenti quali Cina, India, Russia e Brasile.

CINA/ RISERVE ORO AUMENTATE DEL 76% DAL 2003, ORA QUINTA AL MONDO ( da "Wall Street Italia" del 24-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Cina/ Riserve oro aumentate del 76% dal 2003, ora quinta al mondo di Apcom Alle spalle di Usa, Germania, Francia e Italia -->Pechino, 24 apr. (Ap) - Dal 2003 ad oggi la Cina ha aumentato del 76 per cento le sue riserve d'oro, portandole a 1.054 tonnellate con cui si posiziona ai vertici mondiali tra i paesi con i quantitativi più ampli,

Un mondo di lucciole! ( da "Trend-online" del 24-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: questa è una deflazione da debiti imponente, generalizzata, globalizzata, sincronizzata! Sempre che non sia mai detto che Icebergfinanza non fa conoscere le alternative alla sua visione, QUI Paul Kasriel traccia una sua ottimistica ma non troppo visione, condivisa parzialmente dal sottoscritto, nella forma ma non nella sostanza.

CRISI/ MARCEGAGLIA: NO PROTEZIONISMO E NAZIONALIZZAZIONE BANCHE ( da "Wall Street Italia" del 24-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Le regole dovrebbero governare la globalizzazione non impedirla". Tuttavia per la presidente degli industriali italiani "abusare di queste regole può velocemente erodere la nostra prosperità. Stiamo vedendo una continua crescita di politiche difensive, di norme, di leggi, di regolamenti e di comportamenti.

( da "EUROPA ON-LINE" del 24-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: giudicati dai rispettivi corpi elettorali poco abili a governare e a rapportarsi con la globalizzazione », conferma Renzo Guolo, docente di sociologia dell'Islam all'università di Torino e raffinato conoscitore dell'universo musulmano. Con lui abbiamo discusso del tracollo dell'Islam politico. Professore, che succede nell'arco musulmano?

Cambiare la gestione delle crisi ( da "Gazzettino, Il (Udine)" del 24-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: globalizzazione" e del "libero mercato"». Così la Destra, interviene sulle crisi in corso in Friuli, partendo da quella del settore dell'occhialeria, per auspicare misure adeguate da parte della Regione: «È necessario sperimentare un progetto pilota "Safilo" che sia d'esempio per le altre emergenze occupazionali - afferma Ernesto Pezzetta per la Destra -

CALCIO: LISTICKET (LOTTOMATICA) GESTORE BIGLIETTERIA FINALE CHAMPIONS. ( da "Asca" del 24-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Cina, Malaysia, Sud Africa, Macao, Venezuela, Messico, Brasile, Cile, El Salvador, Thailandia, Singapore, Australia, USA, Canada, Bahrain, Emirati Arabi Uniti, Honk Kong, Sri Lanka, Siria e Giappone. La Carta dovra' essere sempre accompagnata da un documento valido del titolare per i controlli agli accessi dello stadio,

NORDCOREA/NUCLEARE: LAVROV, NON HA INTENZIONE DI RIPRENDERE NEGOZIATI. ( da "Asca" del 24-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Cina, Usa e Giappone. Lavrov ha poi descritto le sanzioni contro la Corea del Nord come ''non costruttive'' nel processo in corso. Il capo della diplomazia russa e' la prima personalita' di alto livello a visitare Pyongyang da quando lo stato comunista ha annunciato di voler uscire dai negoziati a sei con l'intenzione di riprendere il suo discusso programma atomico.

FONDI SOVRANI, SECONDA ONDATA - Devastati dalle perdite nel settore finanziario, ORA LE "PREDE" SONO LE INDUSTRIE - lontani anni luce i tempi in cui (era solo 2008) i fondi dell'Ar ( da "Dagospia.com" del 24-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Usa. Logo "Citigroup" Ancora più complessa la questione con la Cina. In questo caso il fondo sovrano è alimentato con il macroscopico surplus commerciale: i cinesi com'è noto sono riluttanti ad accettare una rivalutazione dello yuan per riequilibrare l'interscambio con l'America, e vista quest'ostinazione sarebbe stata scelta la via diplomatica per garantire che almeno parte delle

Senza titolo....... ( da "PC World online" del 24-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: book in Cina Con Vodafone, Facebook è sul cellulare tutto il giorno Director's Cut - Scusi, dov?è il Wi-Fi? SmileTech - La vera innovazione Attenti al portatile - La crisi economica migliora la qualità Diritto & Rovescio - Decreto salva-SIAE: il bollino rientra dalla finestra :( Non in linea - Pirate Bay condannata e noi condannati al dibattito (

Senza titolo................................... ( da "PC World online" del 24-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: book in Cina Con Vodafone, Facebook è sul cellulare tutto il giorno Director's Cut - Scusi, dov?è il Wi-Fi? SmileTech - La vera innovazione Attenti al portatile - La crisi economica migliora la qualità Diritto & Rovescio - Decreto salva-SIAE: il bollino rientra dalla finestra :( Non in linea - Pirate Bay condannata e noi condannati al dibattito (

Senza titolo............................................... ( da "PC World online" del 24-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Il Pentagono ritiene che alla base di questo attacco informatico possa esserci la Cina che proprio negli ultimi mesi avrebbe compiuto passi da gigante nella guerra online, assoldando hacker governativi. La Cina naturalmente smentisce e fino adesso non è chiaro chi possa aver trafugato queste informazioni. Commenti Per commentare devi essere registrato nel forum.

Festival dell'economia tra crisi e localismo Ospiti tre premi Nobel ( da "Corriere Alto Adige" del 24-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: dualismo tra localismi e globalizzazione, alla luce della crisi finanziaria. Le star dell'evento saranno gli economisti statunitensi George Akerlof, James Heckman e Micheal Spence, tutti e tre premiati con il Nobel tra il 2000 e il 2001. E proprio Akerlof aprirà la manifestazione venerdì 29 parlando di «animal spirits », quegli istinti animali che ispirano le azioni degli individui.

DOLLARO USA/ SI INDEBOLISCE CONTRO EURO E YEN IN ATTESA G7 ( da "Wall Street Italia" del 24-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Germania, Francia, Gran Bretagna, Italia e Canada, previsto tra qualche ora, precede le riunioni primaverili del Fondo Monetario Internazionale e della Banca Mondiale. Il meeting del Gruppo dei 7 sara' inoltre seguito dalla riunione del G-20, che comprende anche la Cina e altre economie in via di sviluppo.

G8 AMBIENTE/ DELEGATI OTTIMISTI SU ACCORDO SU CLIMA A COPENHAGEN ( da "Wall Street Italia" del 24-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: portarci fuori dallo stallo e convincere anche Cina e India". Usa e Cina sono i due maggiori produttori di CO2 al mondo, ma le quote pro capite di gas serra degli americani sono quattro o cinque volte quelle dei cinesi e circa il doppio di quelle degli europei. Dimas si è detto incoraggiato dal cambio di direzione della politica ambientale statunitense.

Dalla CdC di Bergamo 150.000 euro per sostenere l'internazionalizzazione delle imprese ( da "Sestopotere.com" del 24-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: globalizzazione, importante fattore di crescita che può aiutare le imprese a compensare il calo della domanda interna, resistendo all'attuale fase di stagnazione. L'Ente ha valutato di intervenire a supporto di comparti tradizionalmente strategici per il tessuto produttivo orobico, focalizzando gli interventi su eventi fieristici particolarmente significativi in considerazione del

DISARMO/ OGGI A ROMA POSTE LE BASI PER NEGOZIATI USA-RUSSIA-PUNTO ( da "Wall Street Italia" del 24-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: 000 armi nucleari che esistono ancora sul pianeta, e il loro impulso sarà fondamentale per tirare a bordo gli altri Paesi che hanno armi nucleari - Gran Bretagna, Francia e Cina - e quelli che 'de facto' posseggono l'atomica: Pakistan, Israele, India.

Senza titolo........ ( da "PC World online" del 24-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: book in Cina Director's Cut - Scusi, dov?è il Wi-Fi? SmileTech - La vera innovazione Attenti al portatile - La crisi economica migliora la qualità Diritto & Rovescio - Decreto salva-SIAE: il bollino rientra dalla finestra :( Non in linea - Pirate Bay condannata e noi condannati al dibattito (3 commenti) OnOff - Atom contro la crisi Pane al pane -

Senza titolo.................................... ( da "PC World online" del 24-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: book in Cina Director's Cut - Scusi, dov?è il Wi-Fi? SmileTech - La vera innovazione Attenti al portatile - La crisi economica migliora la qualità Diritto & Rovescio - Decreto salva-SIAE: il bollino rientra dalla finestra :( Non in linea - Pirate Bay condannata e noi condannati al dibattito (3 commenti) OnOff - Atom contro la crisi Pane al pane -

Senza titolo................................................ ( da "PC World online" del 24-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Il Pentagono ritiene che alla base di questo attacco informatico possa esserci la Cina che proprio negli ultimi mesi avrebbe compiuto passi da gigante nella guerra online, assoldando hacker governativi. La Cina naturalmente smentisce e fino adesso non è chiaro chi possa aver trafugato queste informazioni. Commenti Per commentare devi essere registrato nel forum.

Disarmo/ Oggi a Roma poste le basi per negoziati Usa-Russia ( da "Virgilio Notizie" del 24-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: 000 armi nucleari che esistono ancora sul pianeta, e il loro impulso sarà fondamentale per tirare a bordo gli altri Paesi che hanno armi nucleari - Gran Bretagna, Francia e Cina - e quelli che 'de facto' posseggono l'atomica: Pakistan, Israele, India.

CRISI/ TREMONTI: È FINITA L'APOCALISSE, SIAMO IN QUARESIMA -PUNTO ( da "Wall Street Italia" del 24-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Italia negli Usa Giovanni Castellaneta, ci tiene a ribadire qual è il vero peso dell'economia italiana a livello internazionale: "Alla domanda, la risoluzione della crisi dipende più dall'America o dalla Cina noi diciamo: dipende da tutti. Fatti due conti la ricchezza italiana, il pil, è uguale a quello di Brasile e India messi insieme,

"La Pivellina" al Festival di Cannes ( da "superEva notizie" del 24-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Cina) - La Pivellina di Tizza Covi e Rainer Frimmel (Austria) - Polytechnique di Denis Villeneuve (Canada) - Le Roi de l'évasion di Alain Guiraudie (Francia) - La Terre de la Folie di Luc Moullet (Francia) - Tetro di Francis Ford Coppola (Argentina/Spagna/Italia, film d'apertura) - Yuki & Nina di Nobuhiro Suwa et Hippolyte Girardot (

VENERDI' 24 Ambrosio 1 CARTA BIANCA A FERZAN OZPETEK Ore 14,30 "Black Narcissus" ("Nar... ( da "Stampa, La" del 24-04-2009) + 1 altra fonte
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Usa 2007) "Tongzhi in Love" di Ruby Yang (Cina 2008) OMAGGIO: SHU-LEA CHEANG Ore 15,30 "Sex Fish" (Usa 1993) "Sex Bowl" (Usa 1994) "Coming Home" (Giappone 1995) "Fingers and Kisses" (Giappone 1995) "Fluid" (Installation) ( Norvegia 1994) "The Fisting Club" (Germania 2008) "I Am You Are High on Milk" (Spagna 2008) ARDORFO ARRIETA:

General Motors si ristruttura tagliando il marchio Pontiac ( da "Rai News 24" del 24-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Mentre Buick è uno dei marchi americani più popolari in Cina da dove, secondo gli analisti, dovrebbe ripartire la crescita dell'economia americana. Quindi la scure dovrebbe cadere su Pontiac, facendo scomparire lo storico marchio che dal 1926 produce auto rivolte soprattutto a una clientela giovane.

Astigiani giramondo ( da "Stampa, La" del 24-04-2009) + 1 altra fonte
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Sono stata in Cina, a Hong Kong, in Thailandia, in Egitto, negli Usa, in Messico, in Senegal, in Israele, in Marocco e ultimamente in Brasile, nel Mato Grosso e Pantanal; per me il viaggio è una forma di evoluzione, uscire da schematismi, da stereotipi per ricercare altre verità.

GORGONZOLA LA POLEMICA FA BENE AI CONSUMI ( da "Stampa, La" del 24-04-2009) + 1 altra fonte
Argomenti: Cina Usa

Abstract: quando lo scrittore Sebastiano Vassalli ha parlato del gorgonzola globalizzato. E il presidente del Consorzio di tutela, Renato Invernizzi, gli ha ribattuto con toni altrettanto garbati. Tutto serve per attrarre i consumatori, come era accaduto con la promozione televisiva del «bel topolone». E' stato sottolineato anche ieri all'assemblea annuale che richiama i gorgonzolai d'Italia,


Articoli

Allora è meglio non farlo (sezione: Globalizzazione)

( da "EUROPA ON-LINE" del 24-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

Editoriale della Direzione Sei in Editoriali 24 aprile 2009 Allora è meglio non farlo Gli amministratori abruzzesi sono contenti, e li capiamo. Quelli sardi lo sono molto meno, e il Pd locale può vendicarsi sulla prevista inutilità di avere uno come Cappellacci presidente. Il Pd nazionale che deve fare? Fa quello che fa da venti giorni: buon viso a cattivo gioco. Contempla l'ultimo coniglio tirato fuori dal cilindro di Berlusconi, avanza qualche dubbio di fattibilità, chiede di occuparsi un po' di più del reperimento dei fondi per la ricostruzione e del loro utilizzo. Noi, più liberamente e schiettamente, diciamo ad alta voce che è vergognosa la trovata berlusconiana di spostare dalla Maddalena a Pettino, frazione dell'Aquila, le oltre ventimila persone che tra delegazioni, stampa e sicurezza si muovono per un vertice del G8. In occasione del G20 di Londra è stato detto e ridetto che momenti più r i s t r e t t i (ma non abbastanza) come il G8 sono ormai obsoleti, inutili passerelle. Quella di luglio sarà una passerella macabra, organizzata sul piazzale che due settimane fa vedeva allineate 205 bare di vittime, molte delle quali sarebbero ancora vive se la sesta o settima potenza mondiale avesse fatto il proprio dovere per proteggerle. Abbiamo apprezzato il Berlusconi presente e operante dei primi giorni. Abbiamo sopportato per amor di patria il Berlusconi già opportunista da Pasqua in avanti. Oggi ci indigna il Berlusconi che teatralizza terremoto e ricostruzione per elevare un monumento a se stesso. Per anticipare ogni critica, il governo sostiene che lo spostamento ha innanzi tutto l'obiettivo di risparmiare. A parte che soldi pubblici sono già stati spesi, e che altri i privati ne avevano impegnati alla Maddalena, la verità è un'altra: nei prossimi tre mesi la Protezione civile e il suo capo Bertolaso non avrebbero potuto lavorare sui due fronti del terremoto e del G8, che pure a loro è affidato. Stando così le cose, molto più onesto e sensato sarebbe stato annunciare che il summit internazionale veniva cancellato. Tutti nel mondo avrebbero capito, non se ne sarebbe dispiaciuto nessuno. Anzi, non se ne sarebbe accorto nessuno: ci sono ben altre sedi nelle quali si dispiega il tentativo di rimettere in piedi l'economia globale e il G8 italiano era stato fissato in un'era preistorica rispetto alla crisi, la sua agenda abbondantemente superata da incontri come quello londinese ai quali partecipano gli autentici protagonisti della globalizzazione, a cominciare dalla Cina. E infatti un altro G20 è già previsto entro il 2009. Ecco dunque che cosa rimane del coniglio di Berlusconi: il lustro della propria immagine, che a livello internazionale è quella che è. Da attore di farsa si fa attore di tragedia, ma sempre di messa in scena parliamo. Anche se da oggi scommettiamo? i giornali traboccheranno stupore per l'abilità manovriera del premier. L'Abruzzo è altro. Ciò che andava bene nell'emergenza, a cominciare dalle strutture sanitarie, è già ora inadeguato. Gli artifici contabili tremontiani hanno ieri fatto piazza pulita di tutte le poche risorse che erano rimaste per difendersi dalla crisi al Sud, ma come saranno spesi questi soldi, ancora non è chiaro. Gli abruzzesi sono gente troppo seria: saranno onorati di ricevere Obama, ma non ipnotizzati né distratti da questo evento, come invece Berlusconi vorrebbe. Loro chiedono case e normalità: questo gli va dato, non mondanità sismica.

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Asparagi di qualità, Zambana ci riprova (sezione: Globalizzazione)

( da "Trentino" del 24-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

Asparagi di qualità, Zambana ci riprova Il rilancio del marchio con il sostegno del Comune e di Trentino spa CARLO BRIDI ZAMBANA. Ennesimo tentativo per il rilancio dell'asparago di Zambana. Lo sostiene anche il sindaco di Zambana, Michele Moser, che dopo aver lanciato il marchio DE.CO l'anno scorso, ora tenta di promuovere l'ortaggio che cresce nelle sabbiose terre di Zambana, con predilezione per gli argini dell'Adige. Stavolta, per avviare l'operazione, è riuscito a mettere in campo anche la preziosa la collaborazione di Trentino spa che ha presentato un pacchetto d'iniziative - degustazioni e visite guidate - che iniziano fin da oggi. La coltivazione dell'asparago non è solo un fatto economico, di pochi produttori - ha sottolineato il sindaco nel presentare l'operazione - è invece una tradizione che va salvata contro il rischio che questo prodotto scompaia, vista la concorrenza sempre più forte che il mercato globalizzato fa ai prodotti locali. «Noi puntiamo ad un mercato di nicchia, un mercato per buongustai, che sanno apprezzare i gusti genuini dell'alta qualità» ha sottolineato Moser «Per questo sono stati coinvolti ben 13 ristoranti, 12 dei quali in Trentino ed uno in Alto Adige, provincia che nel secolo scorso era il mercato privilegiato per l'asparago trentino.» Ma il problema in Trentino è anzitutto la mancanza di unità fra i produttori. Ora, al fine di valorizzare il marchio DE.CO, si è stata costituita un'associazione temporanea fra 7 produttori "zambanoti" e l'amministrazione comunale, con l'auspicio che sia questo il nucleo di una nuova realtà per raggruppare i 35 produttori rimasti a Zambana. Roberto Pilati, presidente dell'Associazione e produttore di un'interessante quantità di asparagi - 100 chilogrammi al giorno nella stagione della raccolta - non ha dubbi: «Il nostro prodotto è eccezionale ed è fatto senza l'uso di diserbanti, quasi completamente biologico». D'altro canto, lo stesso sindaco ha dato atto ad ASTA, l'associazione dei produttori di asparagi nata negli anni '90, di aver contribuito al miglioramento qualitativo del prodotto. «Ma ora ciò non basta più» ha aggiunto «è indispensabile, come in Alto Adige, che si arrivi ad una intesa operativa per la promozione unitaria del marchio e la commercializzazione tutto il prodotto trentino». Non dimentichiamo che si tratta di una quantità modesta, tra i 300 ed i 500 quintali a Zambana, ed altrettanti negli altri paesi dell'asta dell'Adige dove l'asparago viene coltivato, da Nave San Rocco a Volano.

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Il Festival al capezzale della crisi (sezione: Globalizzazione)

( da "Trentino" del 24-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

Presentata la quarta edizione della manifestazione: a partire dal 29 maggio si ragionerà sulle cause della tempesta finanziaria e sui modi per uscirne Il Festival al capezzale della crisi Parteciperanno anche tre premi Nobel e Luca Cordero di Montezemolo Il presidente Dellai: «Il Festival è un investimento in conoscenza contro la paura e la regressione culturale» MILANO. Un Festival dell'Economia tra crisi globale e identità. La quarta edizione della kermesse, che si terrà dal 29 maggio all'1 giugno, è stata presentata ieri al palazzo della Borsa, a Milano. Molti i nomi noti sia del mondo dell'Economia che della Finanza, a partire dai premi Nobel George Akerlof, James Heckman e Michael Spence, per arrivare al presidente Fiat Luca Cordero di Montezemolo a Giuliano Amato. Tito Boeri ha spiegato: «La crisi non è colpa della globalizzazione». Per la conferenza stampa di presentazione è stato scelto un luogo simbolico, il palazzo della Borsa, a Milano. Il titolo è stato cambiato in corsa per affrontare il tema della crisi e di come uscirne. Così la quarta edizione del Festival si chiamerà: «Identità e crisi globale». Il tema è quello di capire come diverse identità locali possano conciliarsi con un'identità globale che sostenga la delega di poteri ad organismi sovranazionali, di coordinamento fra paesi, come il G20, nella gestione della crisi. Su tutto questo parleranno economisti molto noti. A partire da tre premi Nobel per l'Economia. A Trento il primo sarà George Akerlof che ci spiegherà quanto spesso decisioni importanti siano ispirate dagli "animal spirits" e come uno di questi istinti, un improvviso crollo della fiducia, rappresenti uno dei fattori scatenanti dell'attuale recessione, un fattore con cui i governi senza dubbio devono fare i conti. Il secondo, James Heckman, parlerà di come economia e psicologia siano le chiavi per comprendere la nostra identità e personalità. Il terzo, Michael Spence, parlerà di come sarà il mondo dopo questa crisi globale. Ci saranno anche Tyler Cowen, docente di Economia alla George Mason University, editorialista economico per il New York Times, Alessandra Casella, docente di Economia alla Columbia University, Alberto Alesina, docente di Economia all'Harvard University, Anne Krueger, docente di Economia internazionale alla Johns Hopkins School of Advanced International Studies a Washington e a lungo nel Fondo monetario, Luigi Zingales, docente di Economia all'Università di Chicago. Ma ci sono anche altri protagonisti di richiamo come il presidente Fiat Luca Cordero di Montezemolo, Giuliano Amato, Giuseppe De Rita, Gian Arturo Ferrari, Lucio Caracciolo, Carlo Petrini, Giampaolo Fabris, Innocenzo Cipolletta, Fabrizio Galimberti, Alessandro Barbero, Diego Della Valle, Federico Rampini, Francesco Giavazzi, Tommaso Padoa-Schioppa, Enrico Letta. Durante la conferenza stampa Boeri ha spiegato: «Questa crisi non è colpa della globalizzazione, ma di difetti di controllo negli Usa. La globalizzazione potrà essere la nostra salvezza». Il presidente della Provincia Lorenzo Dellai ha aggiunto: «Il Festival è contro la regressione culturale. E' un'occasione di conoscenza contro la paura. E' un grande investimento in sapere per un territorio che da 40 anni investe sull'innovazione». L'assessore alla cultura del Comune di Trento Lucia Maestri, invece, ha sottolineato il ritorno economico della manifestazione: «Il Festival costa un milione di euro e uno studio ci ha mostrato come abbia un ritorno di 2,3 milioni di euro. E' uno strumento di crescita culturale per la città».

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La globalizzazione è la via (sezione: Globalizzazione)

( da "Trentino" del 24-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

Boeri spiega come la kermesse parlerà delle soluzioni possibili «La globalizzazione è la via» «Gli economisti non hanno previsto e i banchieri erano indisturbati» I problemi non si possono risolvere chiudendosi nei confini dell'identità e del localismo, soluzioni globali MILANO. «Questa crisi non è colpa della globalizzazione, anzi la globalizzazione può essere la nostra salvezza». Il responsabile scientifico del Festival dell'Economia Tito Boeri ha, come al solito, le idee chiare. L'appuntamento di Trento quest'anno si occuperà di cosa ha provocato la crisi finanziaria mondiale e di come se ne uscirà. L'economista spiega che tutto il Festival è stato studiato per affrontare la questione sotto diversi punti di vista, anche quelli che sono al confine tra economia e psicologia, per spiegare la condotta dei consumatori. Sotto questo profilo ha molta importanza il concetto di identità. Professor Boeri, cosa occorre per uscire dalla crisi? Ci vuole una risposta globale. Questa crisi non è stata causata dalla globalizzazione, ma da alcuni difetti del sistema di controllo degli Stati Uniti. La globalizzazione può essere la nostra salvezza. Il problema, semmai, è dato dalla mancanza di coordinamento delle politiche nazionali. Il Festival come affronterà questi problemi? Il Festival si svolgerà attorno a questo grande dilemma tra identità e crisi mondiale. Noi vediamo che molti comportamenti sono guidati dal senso di appartenenza ad una comunità. L'identità è un tema di estrema importanza anche nella crisi. Basta ricordare l'episodio dei lavoratori inglesi che protestavano contro quelli italiani sostenendo che rubavano loro il lavoro. Ma non è questa la scala con la quale si può risolvere la crisi. Voi da dove partirete? Il nostro contributo sarà anche quello di riflettere sulle cause scatenanti della crisi. Capire perché gli economisti non l'avevano prevista, perché molti banchieri hanno potuto fare il bello e cattivo tempo, indisturbati e perché i politici hanno reagito con tanto ritardo al deteriorarsi delle condizioni macroeconomiche. Quali sono gli incontri che affronteranno la questione? In apertura Gerge Akerlof, che ha vinto il premio Nobel, parlerà di crisi e di sentimenti irrazionali che possono condizionare moltissimo. Quale sarà lo scenario che prevarrà dipende molto dalla fiducia. Poi ci sarà Ann Krueger che ha vissuto un'intera carriera all'interno del Fondo monetario internazionale, che è stato potenziato e rivalutato. L'altro premio Nobel James Heckman parlerà del rapporto tra personalità e identità e come influisce sul successo professionale. Insomma, abbiamo molta carne al fuoco. Senta, da più parti gli economisti sono stati accusati di non aver previsto la crisi e la sua dimensione. E' il caso di fare autocritica? E' vero. Anche gli economisti devono fare una seria riflessione. Nessuno aveva capito che arrivava la crisi. Noi, al Festival partiremo con un processo agli economisti e il giudice sarà Massimo Gaggi, del Corriere della Sera. Lo scopo è vedere se si poteva prevedere quello che è successo e in che modo. Ma come si uscirà da questa crisi? Gli Stati Uniti sono più aperti di noi europei. Ma loro usciranno da questa crisi producendo inflazione e l'Europa, così, avrà un'opportunità enorme da sfruttare. Intanto deve sfruttare i suoi vantaggi come l'Euro. Poi deve affrontare e risolvere il vero problema che è costituito dai paesi dell'Est. (u.c.)

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CALCIO Giovanissimi: Brescia batte Lodi Vittoria e qualificazione per i Giovanissimi bresciani... (sezione: Globalizzazione)

( da "Giornale di Brescia" del 24-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

Edizione: 24/04/2009 testata: Giornale di Brescia sezione:sport CALCIO Giovanissimi: Brescia batte Lodi Vittoria e qualificazione per i Giovanissimi bresciani impegnati al Torneo delle Province. A Cologne, nella terza e decisiva sfida della prima fase, i ragazzi allenati da Rudy Fortunati hanno superato 1-0 Lodi grazie al gol realizzato da Grandi (del Gavardo) al 20' della ripresa, conquistando così il pass per la fase decisiva del torneo. Martedì, invece, sconfitta indolore per la Juniores di Domenico Bergamini (già qualificata per le finali), battuta 5-2 a Lodi. CALCIO Roy Keane nuovo tecnico dell'Ipswich Roy Keane è il nuovo manager dell'Ipswich Town, club di Championship League, la seconda divisione inglese. Già manager del Sunderland, da cui si è dimesso lo scorso dicembre, Keane, 37 anni, ha firmato un contratto di due anni. CALCIO Milutinovic nuovo ct dell'Iraq Bora Milutinovic sbarca a Baghdad. Il giramondo tecnico serbo è il nuovo ct dell'Iraq: prende il posto del brasiliano Jorvan Vieira che aveva guidato la nazionale nel 2007 a una storica Coppa d'Asia prima di essere esonerato in febbraio. Fuori dalla corsa ai Mondiali del 2010, Milutinovic avrà il compito di preparare l'Iraq alla Coppa d'Asia 2011 e poi cercare la qualificazione ai Mondiali del 2014. Milutinovic ha già partecipato a cinque Mondiali con altrettante selezioni: il Messico nel 1986, il Costa Rica nel '90, gli Usa nel '94, la Nigeria nel '98 e la Cina nel 2002. BASKET Slay e Diaz (Eldo) deferiti come Possanzini Tre mesi di squalifica per non aver collaborato durante il test antidoping. C'è un caso Mannini-Possanzini anche nel basket: sono stati infatti deferiti al tribunale nazionale antidoping del Coni gli atleti Ronald Silvester Slay e Guillermo Josè Diaz Gonzalez (entrambi della Eldo Caserta): per i due sono stati chiesti tre mesi di stop «per la mancata collaborazione all'espletamento delle procedure antidoping». BASKET Nba: nei play off vittoria di Miami e Orlando Dwyane Wade torna sui livelli che gli sono abituali e realizza 33 punti nel secondo incontro dei Miami Heat contro gli Atlanta Hawks, terminato con la vittoria dei primi 108-93. Ora la sfida è in parità, 1-1. Come pure tra Orlando e Philadelphia, con i Magic che hanno vinto gara-2 96-87. Nessun problema per Denver che supera New Orleans (108-93) e si porta sul 2-0.

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DOLLARO MONETA DI RISERVA (sezione: Globalizzazione)

( da "Giornale di Brescia" del 24-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

Edizione: 24/04/2009 testata: Giornale di Brescia sezione:economia DOLLARO MONETA DI RISERVA «Nessun cambiamento del dollaro come moneta di riserva mondiale» ha detto il segretario al Tesoro Usa, Timothy Geithner (nella foto) dopo che la Cina ha avanzato l'idea di creare una super-moneta controllata da Fmi.

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Rodrigo Rivas ospite del Centro per la pace (sezione: Globalizzazione)

( da "Alto Adige" del 24-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

IL 28 APRILE Rodrigo Rivas ospite del Centro per la pace BOLZANO. Il Centro per la Pace del comune di Bolzano promuove un incontro con Rodrigo Rivas martedì 28 aprile, alle ore 18.00 presso l'aula magna della Libera Università, in via Sernesi 1. Rivas è economista, deputato al Parlamento cileno durante il governo di Salvador Allende e costretto alla fuga dopo il colpo di stato di Pinochet. La serata ha come titolo «L'amore nel tempo della globalizzazione».

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Festival dedicato alla crisi (sezione: Globalizzazione)

( da "Alto Adige" del 24-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

Dal 29 maggio al 1º giugno, parteciperanno anche tre premi Nobel e Luca Cordero di Montezemolo Festival dedicato alla crisi Presentata a Milano la kermesse trentina sull'Economia MILANO. Un Festival dell'Economia tra crisi globale e identità. La quarta edizione della kermesse, che si terrà dal 29 maggio all'1 giugno, è stata presentata ieri al palazzo della Borsa, a Milano. Molti i nomi noti sia del mondo dell'Economia che della Finanza, a partire dai premi Nobel George Akerlof, James Heckman e Michael Spence, per arrivare al presidente Fiat Luca Cordero di Montezemolo a Giuliano Amato. Per la conferenza stampa di presentazione è stato scelto un luogo simbolico, il palazzo della Borsa, a Milano. Il titolo è stato cambiato in corsa per affrontare il tema della crisi e di come uscirne. Così la quarta edizione del Festival si chiamerà: «Identità e crisi globale». Il tema è quello di capire come diverse identità locali possano conciliarsi con un'identità globale che sostenga la delega di poteri ad organismi sovranazionali, di coordinamento fra paesi, come il G20, nella gestione della crisi. Su tutto questo parleranno economisti molto noti. A partire da tre premi Nobel per l'Economia. A Trento il primo sarà George Akerlof che ci spiegherà quanto spesso decisioni importanti siano ispirate dagli "animal spirits" e come uno di questi istinti, un improvviso crollo della fiducia, rappresenti uno dei fattori scatenanti dell'attuale recessione, un fattore con cui i governi senza dubbio devono fare i conti. Il secondo, James Heckman, parler di come economia e psicologia siano le chiavi per comprendere la nostra identità e personalità. Il terzo, Michael Spence, parlerà di come sarà il mondo dopo questa crisi globale. Ci saranno anche Tyler Cowen, docente di Economia alla George Mason University, editorialista economico per il New York Times, Alessandra Casella, docente di Economia alla Columbia University, Alberto Alesina, docente di Economia all'Harvard University, Anne Krueger, docente di Economia internazionale alla Johns Hopkins School of Advanced International Studies a Washington e a lungo nel Fondo monetario, Luigi Zingales, docente di Economia all'Università di Chicago. Ma ci sono anche altri protagonisti di richiamo come il presidente Fiat Luca Cordero di Montezemlo, Giuliano Amato, Giuseppe De Rita, Gian Arturo Ferrari, Lucio Caracciolo, Carlo Petrini, Giampaolo Fabris, Innocenzo Cipolletta, Fabrizio Galimberti, Alessandro Barbero, Diego Della Valle, Federico Rampini, Francesco Giavazzi, Tommaso Padoa-Schioppa, Enrico Letta. Durante la conferenza stampa Boeri ha spiegato: «Questa crisi non è colpa della globalizzazione, ma di difetti di controllo negli Usa. La globalizzazione potrà essere la nostra salvezza». Il presidente della Provincia Lorenzo Dellai ha aggiunto: «Il Festival è contro la regressione culturale. E' un'occasione di conoscenza contro la paura. E' un grande investimento in sapere per un territorio che da 40 anni investe sull'innovazione». L'assessore alla cultura del Comune di Trento Lucia Maestri, invece, ha sottolineato il ritorno economico che avrà la manifestazione per il capoluogo: «Il Festival costa un milione di euro e uno studio ci ha mostrato come abbia un ritorno di 2,3 milioni di euro. Si tratta di uno strumento di crescita culturale per la città». A giugno torna il treno fra Trento e Roma TRENTO. «A giugno ci sarà un treno per Roma. Stiamo verificando tutto e siamo a buon punto». Il presidente della Ferrovie dello Stato Innocenza Cipolletta assicura che con il nuovo orario estivo ci sarà una soluzione per il collegamento del mattino fra Trento e la capitale.

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T-bond, la Cina rallenta lo shopping (sezione: Globalizzazione)

( da "Finanza e Mercati" del 24-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

T-bond, la Cina rallenta lo shopping da Finanza&Mercati del 24-04-2009 La Cina potrebbe presto ridurre gli acquisti di T-bond. Nel primo trimestre del 2009, le riserve di valuta straniera sono infatti cresciute di «appena» 7,7 miliardi di dollari, a fronte dei 154 miliardi di dollari comprati durante i primi tre mesi dell'anno scorso. E poiché le riserve di dollari sono spesso utilizzate per comprare titoli di stato americani, la Cina, secondo acquirente al mondo di Treasury dopo gli americani, potrebbe non essere più in grado di finanziare il debito Usa come ha fatto finora. È quanto emerge da un report di Axa Investment Managers. Recentemente, le riserve di valuta sono cresciute grazie al surplus della bilancia commerciale (tra i 260 e i 300 miliardi nel 2006 e nel 2007) e a flussi finanziari positivi. Le autorità cinesi hanno inoltre tenuto svalutato lo yuan attraverso il controllo di questi stessi flussi finanziari che ha comportato un accumulo di riserva straniera, pari a 1.945 miliardi di dollari a fine 2008. Cifra che supera di gran lunga il livello considerato sufficiente per proteggere il Paese dal rischio di eventuali crisi valutarie esterne. Le riserve valutarie sono state piuttosto gestite in modo da sostenere l'export: in cambio di un massiccio acquisto di treasury da parte di Pechino, l'America ha comprato prodotti cinesi. Nel 2000, la quota di debito pubblico Usa finanziato dalla Cina era pari all'1% del totale. All'inizio del 2009, la quota è salita al 7%, per un totale di 744 miliardi di dollari. Dopo lo scoppio della crisi, l'importanza della Cina nel finanziamento dell'indebitamento americano è diventata ancora più cruciale: dal giugno 2008 al febbraio 2009, il livello del debito Usa è aumentato di 1.488 miliardi di dollari, di cui 237 miliardi detenuto dalla Cina, pari al 16% emesso durante quel periodo.

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un'isola-cantiere surreale (sezione: Globalizzazione)

( da "Nuova Sardegna, La" del 24-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

Pagina 3 - Fatto del giorno Un'isola-cantiere surreale Resta la speranza del summit mondiale sul clima LA MADDALENA. E ora? Che ne sarà delle opere alla Maddalena? Soprattutto, quale sarà lo sviluppo dell'isola senza più militari né turismo? Lo spostamento all'Aquila apre una voragine. Alle imprese sarebbe arrivato l'ordine di bloccare tutto, indiscrezione smentita dalla struttura del G8. Il gruppo Marcegaglia potrebbe rivedere i suoi piani di investimenti, senza scartare l'ipotesi di mollare tutto. Unica speranza, il vertice mondiale sul clima. Berlusconi ha detto che si farà a ottobre. Sarà così? Questi i fatti. «Il complesso della Maddalena è bellissimo e lì potrebbe svolgersi il summit sull'ambiente voluto dal presidente americano Barack Obama previsto per l'autunno» dice Berlusconi nella conferenza stampa di annuncio del trasferimento del G8 all'Aquila. Potrebbe, appunto. Che cosa è quel vertice? E' un summit sui cambiamenti climatici voluto dal presidente Obama. La prima parte si terrà negli Usa, la seconda in Italia. E' più di un G8: vi prendono parte 16 Paesi: quelli del G8 più Australia, Brasile, Cina, Corea del Sud, India, Indonesia, Messico, Sud Africa. Dovranno trovare un accordo sul problema più rilevante: la sostenibilità ambientale. Se si farà veramente alla Maddalena, cadrebbero almeno due delle tre ragioni dello spostamento del G8. Costerà, e parecchio. E la sicurezza dovrà essere massima, pari a quella del vertice di luglio. Nell'attesa, alla Maddalena c'è un misto di incredulità e di rabbia. Nei cantieri i lavori continuano. Sarebbe arrivato l'ordine di sospenderli, ma la struttura di missione, in serata, ha smentito. «Si va avanti». Molte, però, le riunioni programmate e che subiranno uno stop. E' una situazione surreale. La domanda è: le opere verranno terminate? E come verranno avviate? Un dilemma che sta agitando, giustamente, il gruppo Marcegaglia. La società della presidente di Confindustria, Mita resort, ha vinto la gara per la gestione dell'ex arsenale, versando l'acconto dei prim 40 milioni previsti dalla gara. In più dovrà spendere 45 milioni per terminare le opere. Un investimento massiccio che faceva leva sulla spinta del G8, un evento che, a livello promozionale, non ha eguali nel mondo. «Ora vedremo che fare, certo è che cambia tutto» dice una fonte societaria. La Marcegaglia sarebbe contrariata (l'ha saputo ieri a Cagliari, dello spostamento) e preoccupata. Difficile avviare un hotel e un porto così, dal nulla. Per La Maddalena è uno scenario terribile. Rischia di avere delle strutture chiuse, un monumento allo spreco. Dopo aver speso 363 milioni di euro di soldi pubblici (quasi tutti della Regione), come potrà giustificarsi il governo? (g.pi)

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E' nel blog il futuro del giornalismo? (sezione: Globalizzazione)

( da "Giornale.it, Il" del 24-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

Navigando su Internet ho trovato alcune notizie assai interessanti. Il suicidio del top manager Kellermann ha fatto emergere un retroscena sconcertante sul modo in cui l'Amministrazione Obama gestisce gli interventi di risanamento. Il mese scorso ha tentato ripetutamente (ed energicamente) di convincere il management di Freddie Mac di nascondere il costo reale del programma varato per arginare la confisca degli immobili dei mutuatari insolventi. E che costo: 30 miliardi di dollari a carico della società. Il management (Kellermann incluso) si è opposto strenuamente e i rappresentanti del Tesoro hanno dovuto rinunciare. Alla fine la cifra è uscita, ma è stata subito relativizzata dalle rassicurazioni del presidente Barack Obama e del ministro del Tesoro Timothy Geithner. Ieri sera il numero uno di Bank of America, Kennet Lewis, ha rivelato che lo scorso settembre il presidente della Federal Reserve, Ben Bernanke, e l'allora ministro del Tesoro Paulson fecero forti pressioni affinchè lo stesso Lewis non rivelasse le gravi difficoltà finanziarie di Merril Lynch, scoperte nell'ambito delle trattative per la fusione tra i due istituti. E se si considera che il governo ha autorizzato le banche a cambiare le regole contabili - e dunque ad annacquare le perdite sui debiti tossici - il quadro non è affatto rassicurante. Nessuno parla più del debito complessivo americano (pari al 35o% del Pil); pochi rilevano che la Cina da tre mesi sta riducendo l'acquisto di Buoni del tesoro americani o che il gettito fiscale sarà inferiore alle attese con inevitabili ripercussioni sul defiti pubblico. L'impressione è che le autorità Usa stiano tentando di mascherare i problemi o addirittura di indurre l'opinione pubblica a ignorarli. Ma basta truccare le carte per spingere il mondo fuori dalla crisi? Io dico di no: l'ipnosi aiuta ma non risolve. Scritto in banche, capitalismo, crisi, manipolazione, era obama, cina, economia, gli usa e il mondo Commenti ( 12 ) » (1 voti, il voto medio è: 5 su un massimo di 5) Loading ... Il Blog di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 21Apr 09 E' nel blog il futuro del giornalismo? Premessa: fino a metà del 2008 questo blog era una piacevole e utilissima integrazione al mio ruolo di inviato del Giornale. Negli ultimi mesi la situazione è cambiata: continuo ad essere un inviato del Giornale, ma il blog diventa sempre più qualificante per il mio profilo professionale e non solo perché è sempre più letto, con un media di commenti molto alta (e di questo vi sono molto grato). Mi capita sempre più spesso di essere invitato a partecipare a trasmissioni radiofoniche o televisive da colleghi che hanno letto commenti interessanti su "il cuore del mondo", mentre prima accadeva solo per gli articoli sull'edizione cartacea. L'altro giorno un brillante collega della Televisione della Svizzera italiana, Michele Fazioli, mi ha intervistato sul futuro del giornalismo e sulle insidie della comunicazione, con molte domande ispirate proprio dal blog (chi volesse seguirla può scaricare qui la trasmissione Controluce). E stamane un amico e valente blogger, Wolly, mi ha segnalato un interessante articolo di Alberto Flores d'Arcais, da cui risulta che tra gli oltre 20 milioni di blogger presi in esame in America (tutti quelli che lo fanno per passione, per informare, per gioco o per qualsiasi altro motivo) ce ne sono 1,7 milioni che ci guadagnano sopra. E per 452mila di costoro quei soldi sono la prima fonte di stipendio. E con 100mila visitatori unici si riesce a guadagnare 75mila dollari all'anno. Mica pochi. Con qualche ombra, però. Diversi blogger vengono pagati per "bloggare" un prodotto, spesso senza dichiarare il committente e questo è preoccupante perchè in questo modo si accentua il fenomeno della pubblicità parassitaria o camuffata, che già tormenta i media tradizionali. Ma secondo il Wall Street Journal è sempre più consistente il numero dei reporter che fanno buon giornalismo sul blog anzichè sui media tradizionali, come peraltro emerso recentemente a Perugia durante il riuscitissimo Festival internazionale di giornalismo. E in Gran Bretagna il Guardian inizia a guadagnare bene grazie alla pubblicità mirata raccolta attraverso i blog. Da qui la domanda: il futuro del giornalismo è nel blog? Vedo un mondo in cui ci saranno alcuni siti generalisti e tanti piccoli blog specializzati ad altro valore aggiunto, alcuni dei quali diventeranno vere e proprie testate giornalistiche (negli Usa è già successo con Huffington Post). Sbaglio? Inoltre mi chiedo: in una professione che sta cambiando rapidamente cromosomi, fino a quando i giornalisti italiani potranno pretendere di mantenere in vita un Ordine professionale? Scritto in crisi, blog, comunicazione, società, notizie nascoste, gli usa e il mondo, Italia, giornalismo Commenti ( 42 ) » (3 voti, il voto medio è: 5 su un massimo di 5) Loading ... Il Blog di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 19Apr 09 La casta dei top manager continua a imperare (anche in Italia) Il mio amico e collega Nicola Porro latita un po' sul suo blog, ma sul Giornale è assai presente e ieri è stato uno dei rari giornalisti italiani a dare con la giusta evidenza una notizia che ritengo, purtroppo, molto significativa. Trattasi di questo: Tronchetti Provera ha deciso di "dimissionare" Carlo Puri Negri, il numero uno di Pirelli Real Estate. E a ben vedere. Come scrive Porro: "Il titolo piazzato in Borsa a 26 euro viaggia oggi intorno ai 4,7", e fino a pochi giorni fa era ancora più giù. "Nel 2008 Pirelli Re ha perso quasi 200 milioni ed è stata costretta a lanciare un aumento di capitale da 400 milioni. Se Pirelli Re non avesse avuto l'ombrello finanziario ed economico di Pirelli, sarebbe come le tante società immobiliari che stanno saltando come pop corn". Puri Negri, dopo molti anni lusinghieri, ha fallito ed è invitato ad andarsene. Il capitalismo funziona così. Ma se ne va con una buonuscita da 14 milioni di euro. E questo proprio non va. Perchè il capitalismo esige l'assunzione di responsabilità, mentre questa vicenda dimostra che la casta dei supermanager non ha imparato la lezione e continua a comportarsi con avidità, arroganza, disprezzo del buon senso e degli altri. Una casta che ha provocato i danni maggiori nelle banche, ma che influisce anche in altri settori.Ed è inutile parlare di risanamento e di capitalismo etico fino a quando prevarranno queste logiche. Torniamo ai fondamentali, a un sistema che premia chi fa bene, ma che punisce chi sbaglia. E' una questione di giustizia e di buon senso, ormai irrinunciabile, perchè senza fiducia sociale il sistema non regge. Scritto in banche, capitalismo, crisi, società, economia, Italia, notizie nascoste, democrazia, giornalismo Commenti ( 51 ) » (9 voti, il voto medio è: 5 su un massimo di 5) Loading ... Il Blog di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 16Apr 09 Referendum, la Lega ha fatto bene i conti? Premessa: io sono (ma ormai bisogna dire ero) favorevole all'accorpamento tra il referendum e le elezioni europee, non fosse che per una questione di buon senso. Non ha senso a pochi giorni dal terremoto e in piena crisi economica sprecare 400 milioni di euro. Fini è indignato e ha ragione. Berlusconi avrebbe voluto l'abbinamento e ha dovuto cedere solo perchè la Lega ha minacciato la crisi di governo. Ma perchè la Lega non vuole l'accorpamento? Ufficialmente perché lo ritiene anticostituzionale; in realtà perchè teme che il referendum venga approvato e dunque rinviandolo al 14 o al 21 giugno punta al mancato raggiungimento del quorum. E che cosa chiede il referendum? I tre quesiti sono formulati in modo incomprensibile; di fatto propongono di: 1) abrogare le norme che permettono il collegamento tra le liste alla Camera. Il premio di maggioranza non verrebbe più attribuito alla coalizione vincente, ma alla singola lista che ottiene più voti. 2) attribuire il premio di maggioranza anche al Senato con nuove soglie di sbarramento: 4% alla Camera, 8% al Senato. 3) abrogare le candidature multiple che consentono a un candidato di correre in più seggi elettorali. Se passassero i primi due quesiti la Lega rischierebbe di diventare ininfluente alla Camera e di non entrare nemmeno al Senato. Ecco perchè ha alzato la posta in gioco. Il suo ostruzionismo è fondato su ragioni comprensibili. Ho l'impressione, però, che la maggior parte degli italiani non gradisca affatto lo sperpero di 400 milioni e che sia favorevole al referendum. Rinviarlo a metà giugno potrebbe non bastare per indurre il 50,1% degli elettori a disertare le urne. Inoltre da questa vicenda l'immagine della Lega esce offuscata: mentre l'Italia si unisce e riscopre uno spirito nazionale, il Carroccio fa prevalere il cabotaggio elettorale, che motiva la base del partito, ma rischia di irritare molti elettori moderati. Sì, la Lega ha le sue ragioni, tuttavia mi chiedo: Bossi ha fatto bene i conti? Scritto in politica, lega, referendum, pdl, crisi, democrazia, società, partito democratico, Italia Commenti ( 44 ) » (8 voti, il voto medio è: 2.5 su un massimo di 5) Loading ... Il Blog di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 14Apr 09 Una farsa il ritorno agli utili delle banche Usa? Dunque, Wells Fargo ha annunciato utili per 3 miliardi di dollari, Goldman Sachs ieri per 1,5 miliardi e da qualche settimana le Borse festeggiano. Molti commentatori ritengono che il peggio, per le banche Usa, sia passato. E' davvero così? Ho molti dubbi. Com'è possibile che banche che fino a due mesi fa erano soffocate dai debiti tossici improvvisamente risplendano? Dove sono finiti i debiti? Strano, molto strano. O è un miracolo o c'è un trucco. Io propendo per la seconda ipotesi, per questa ragione: 1) Il governo americano ha consentito di allentare le regole mark-to-market, che obbligavano le banche a contabilizzare ogni giorni il valore di mercato dei loro debiti e siccome quelli tossici valevano zero gli istituti erano costretti a riportare perdite gigantesche. Ora invece le banche possono valutare con molta elasticità questi debiti. Secondo le nuove regole sono loro stesse a stabilire i criteri per stabilire il valore di questi titoli. L'istituto X ha un debito tossico che a valore di mercato vale 1, ma può decidere autonomamente che valga 5 o 6 perchè questo è il valore atteso fra uno o due anni. E le banche possono vantare utili inattesi. Capito? E' un nuovo esempio di finanza creativa. 2) Le banche in questi giorni sono sottoposte a uno stress-test e, i risultati preliminari, sapientemente passati al New York Times rivelano che lo stato di salute dei 19 principali istituti americani è migliore del previsto. Ma Nouriel Roubini in un post dimostra che sono inattendibili perchè fondati su premesse che la realtà ha già superato, in negativo. Ovvero i "casi estremi" considerati dal test sono molto migliori dei dati emersi nel frattempo sull'economia americana. Insomma, è una truffa. 3) La Federal reserve ha portato quasi a zero i tassi di interesse, ma l'Amministrazione Obama si è ben guardata dall'imporre limiti sui tassi che gli istituti finanziari posso chiedere al consumatore, che, negli Usa restano altissimi, a cominciare da quelli sulle carte di credito. Le banche li stanno addirittura alzando. Si finanziano a tasso zero, ma impongono al consumatore tassi superiori al 10%. Corrette e riconoscenti, come sempre. Il G 20 ha proiettato l'illusione di una regolamentazione dei mercati finanziari, le Borse risalgono, Obama alimenta le speranze parlando di "segnali di ripresa". E' evidente il tentativo di infondere artificialmente fiducia, di cambiare la psicologia del mercato e della gente, nella speranza che la profezia di un mondo migliore e improvvisamente risanato si autoavveri. Sarà, ma il ritorno agli utili delle banche Usa mi sembra una farsa. E a lungo termine questa manovra, che non rimuove il male ma lo accentua, estremamente pericolosa. Scritto in banche, capitalismo, crisi, spin, manipolazione, globalizzazione, economia, era obama, gli usa e il mondo Commenti ( 63 ) » (7 voti, il voto medio è: 4.57 su un massimo di 5) Loading ... Il Blog di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 09Apr 09 Per "Repubblica" l'immigrazione clandestina è peccato veniale Dunque Berlusconi non cambia linea nella lotta all'immigrazione clandestina e per rimediare al no della Camera, prolungherà il decreto in scadenza il 26 aprile. Mille immigrati, quasi tutti tunisini, non verranno messi in libertà. Ed è probabile che in futuro vengano approvate norme ancora più restrittive: la Spagna di Zapatero, la permissiva Olanda, la Gran Bretagna del laburista Brown vanno in questa direzione. E ieri il presidente francese Sarkozy ha pubblicato una direttiva che Alberto Toscano riassume così: "Massimo controllo di chi arriva per lavorare e massimo sforzo per allontanare (con le buone o con le cattive) dal suolo nazionale gli extracomunitari privi di permesso di soggiorno". Quest'anno dovranno essere espulsi almeno 27mila clandestini; come dire: lavoro ai francesi, via gli irregolari. Si tratta di misure draconiane, ben più severe di quelle italiane. Ma per la stampa di sinistra il governo italiano è troppo duro, disumano. Sulla Repubblica di oggi, ad esempio, Massimo Giannini, scrive: " L'allungamento a 180 giorni della permanenza dell'immigrato nei centri di smistamento è persino peggio: una misura sostanzialmente carceraria, stabilità da un'autorità amministrativa, in assenza di reato e di garanzia giurisdizionale >". In assenza di reato? Fino a prova contraria l'immigrato che tenta di entrare non avendo i documenti in regola, nè i visti necessari, viola le leggi del Paese. E questo, sebbene formalmente sia un illecito amministrativo, non può essere tollerato, soprattutto quando assume proporzioni preoccupanti che la società italiana dimostra di non tollerare più . Ma, evidentemente, per "Repubblica" l'immigrazione clandestina è un peccato veniale. (Versione aggiornata del post) Scritto in crisi, comunicazione, pdl, politica, partito democratico, società, francia, immigrazione, Italia, europa, giornalismo Commenti ( 95 ) » (5 voti, il voto medio è: 5 su un massimo di 5) Loading ... Il Blog di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 08Apr 09 Dalla crisi (e dalle tragedie) può nascere un mondo migliore? Sul Giornale di oggi intervisto Bob Thurman, personaggio di grande caratura, sebbene poco noto in Italia. E' uno dei principali consiglieri del Dalai Lama, saggista di grande successo, la rivista "Time" lo inserì tra i dieci americani più influenti. Il suo è il punto di vista di un americano spirituale, che nella crisi finanziaria inizia a vedere una grande opportunità: quella di creare un mondo migliore. Secondo Thurman "è un bene che la coscienza collettiva degli americani si sia risvegliata. Urlano un poco? Se la gente smette di dare ascolto a certe élite e costringe chi ha provocato questo disastro a prendersi le proprie responsabilità questo può essere positivo», mentre prima la coscienza era assopita "perché prevaleva l'egoismo. Molti si rendevano conto degli abusi di un gruppo ristretto di persone, di lobbies molto potenti come quelle delle banche, ma finché riuscivano ad andare avanti si dicevano: cosa posso rimediare da solo? E siccome tutti pensavano così, nulla cambiava davvero. D'altronde bastava accendere la tele per distrarsi: chi parlava dei problemi reali? Nessuno, tutto era trasformato in uno spettacolo, anche l'informazione». Questa crisi è un'opportunità "perché il sistema così non poteva funzionare: stavamo correndo verso il disastro. Tutto a credito, tutto esasperato, centinaia di milioni di persone strappate alla campagne. Il governo americano e le grandi istituzioni dicevano ai Paesi piccoli: non potete proteggere i piccoli coltivatori. Così tutta la produzione finiva nelle mani dei grandi gruppi. E gli agricoltori senza più lavoro che cosa fanno? Vanno nelle città dove vivono nelle baraccopoli. È progresso questo? Ora c'è la possibilità di creare sistema più equilibrato. Era un'economia guidata dall'avidità, che ignorava i limiti delle risorse naturali e il rispetto della natura. Ora c'è la possibilità di creare un sistema più saggio, basato sui valori positivi dell'uomo». Thurman ricorda che "dopo ogni grande tragedia, la gente si scopre migliore. All'indomani dell'undici settembre i newyorkesi erano solidali, si cercavano, si aiutavano", li interpeta come segnali di una trasformazione della coscienza e della sensibilità collettive. E se osserviamo quel che sta accadendo in Abruzzo l'intuizione di Thurman trova conferme. Il mio collega Cristiano Gatti, racconta la straordinaria dignità degli abitanti delle zone colpite. Scrive in un bellissimo articolo: "Di sventure e di dolore, di lutto e di rabbia, insomma di creature afflitte e dolenti ormai ne abbiamo viste tante, passando da un cataclisma all'altro. Ma mai, lo dico da semplice testimone neutrale, ho ammirato un simile affresco di spontanea compostezza, di sano orgoglio, di rigoroso rispetto. L'Aquila e dintorni sono a pezzi, non c'è famiglia che non abbia un buon motivo per piangere, ma da questo girone infernale si alza solo silenzio, decoro, contegno. E voglia di ricominciare. Parole toccanti. Rifletto e mi chiedo: dalla crisi economica, dalle tragedie, sta nascendo davvero un mondo migliore? Scritto in capitalismo, crisi, società, globalizzazione, Italia, gli usa e il mondo Commenti ( 40 ) » (5 voti, il voto medio è: 4.6 su un massimo di 5) Loading ... Il Blog di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 07Apr 09 Terremoto, l'Italia che reagisce bene (con qualche eccezione) Per una volta l'Italia ha stupito in bene reagendo alla tragedia dell'Abruzzo: anzichè dividersi in polemiche sterili, il Paese si è unito. I soccorsi sono stati rapidi, la solidarietà della gente comune commovente, la reazione dei partiti finalmente responsabile. Ho apprezzato molto l'intervento di Franceschini in Parlamento che, senza se e senza ma, ha offerto il proprio sostegno a Berlusconi che, senza se e senza ma, l'ha accettato. Bene, con qualche ulteriore riflessione: 1) Ora si tratta di continuare su questa strada, scongiurando il rischio, molto alto, che passata l'emozione, prevalgano antiche e cattive abitudini ovvero che i fondi stanziati per la ricostruzione non arrivino mai, o solo in parte, a chi ne ha davvero bisogno. 2) Questa tragedia conferma, purtroppo, la mancanza di una cultura della prevenzione nel nostro Paese. In una zona a forte sismico troppi edifici non sono stati messi a norma e questo spiega perchè a crollare non sono state solo case vecchie ma anche edifici recenti. 3) Nonostante il cordoglio, qualcuno non si è trattenuto dall'insinuare qualche polemica. Per un certo mondo, il solito (ovvero il popolo di Grillo, Travaglio, Di Pietro), il terremoto si poteva prevedere e considera Giuliani, l'esperto che sostiene di averlo annunciato, un incompreso da difendere. Peccato che la sua previsione fosse imprecisa: aveva previsto il sisma per il 29 marzo a Sulmona. Immaginiamo che le autorità gli avessero prestato ascolto: migliaia di persone sarebbero state evacuate, poi il 30 o il 31 marzo fatte rientrare a casa. L'Aquila e i paesi circostanti non sarebbero stati risparmiati dalla scossa che ha colpito il 6 aprile, con epicentro il comune di Catipignano. Ieri ho partecipato a una trasmissione radiofonica in Francia su Rtl e uno dei più famosi sismologi francesi - dunaue senza alcun legame con il governo italiano - ha confermato che è impossibile prevedere i terremoti. La polemica non dovrebbe nemmeno iniziare, ma temo che di Giuliani sentiremo parlare a lungo. Sui blog di Grillo è Di Pietro tira già una certa aria.. sì, diventerà un eroe, un perseguitato, un nuovo simbolo di un'Italia confusamente arrabbiata e facilmente manipolabile. O sbaglio? AGGIORNAMENTO: tutti i leader del mondo hanno espresso all'Italia solidarietà e cordoglio, anche il presidente Obama, con toni partecipi e una lunga telefonata a Berlusconi. Lo ringraziamo, ma poi l'ambasciata americana ha deciso lo stanziamento di 50 mila dollari per l'assistenza umanitaria. Dico: 50mila dollari. Un pensierino ino ino ino, peraltro non richiesto dall'Italia. Il governo americano poteva proprio rispiarmarselo. Scritto in comunicazione, pdl, politica, partito democratico, spin, Italia, società, manipolazione, giornalismo Commenti ( 74 ) » (5 voti, il voto medio è: 5 su un massimo di 5) Loading ... Il Blog di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 05Apr 09 Obama è il nuovo Gorbaciov? Ammettiamolo: questo viaggio in Europa e Turchia sancisce un grande successo di immagine per Obama. La stampa lo ha esaltato e non capita mai che un presidente, all'estero, venga accolto da folle in delirio. O meglio: succedeva a Gorbaciov ai tempi della perestroika. Obama in Germania ha parlato a un'assemblea di cittadini adoranti e i sondaggi rivelano che, se si candidasse alle elezioni politiche di fine settembre, batterebbe agevolmente Angela Merkel. Come Gorbaciov ha sposato una donna dal carattere forte, carismatico e capace di rompere gli schemi. La sua straripante popolarità dimostra che gli Usa, quando usano i toni giusti, possono essere ancora amati nel mondo e dunque che l'antiamericanismo non era viscerale, né irreversibile, ma limitato agli eccessi dell'era Bush. Infatti le proteste di strada non erano rivolte contro di lui. L'analogia con Gorbaciov, però, rischia di essere anche politica, sebbene non altrettanto drammatica nell'esito finale. L'esperienza del profeta della glasnost si concluse con il crollo dell'Urss, quella del primo presidente afroamericano difficilmente terminerà con l'implosione degli Stati Uniti. Ma proprio questo primo viaggio ha svelato al mondo un'altra America, meno sicura di sé, improvvisamente umile, a tratti quasi implorante. Quella di un tempo era abituata a imporre i compromessi, quella di oggi dà l'impressione di subirli. Il G20 è stato salutato come un grande successo, ma Washington non ha ottenuto l'impegno di tutti i Paesi a varare una maxi-manovra di stimolo. Dal vertice della Nato si aspettava un impegno ampio e coordinato da parte degli alleati per l'invio duraturo di nuove truppe in Afghanistan, ha ottenuto lo spiegamento di 5mila uomini limitato alle elezioni presidenziali. Eppure nelle scorse settimane aveva esercitato pressioni fortissime per piegare le resistenze degli europei. Inutilmente: per la prima volta il Vecchio Continente può dire no, senza temere lacerazionie tanto meno ritorsioni. La Ue è diventata improvvisamente forte? No, è quella di sempre caotica, litigiosa, multicefala. Semmai è l'America a essere divenuta debole. Obama ha avuto l'onestà intellettuale di ammetterlo: «Siamo stati noi a provocare la crisi finanziaria», da cui, però, gli Stati Uniti non possono uscire da soli. Ha bisogno degli altri, come ben sappiamo. E allora Obama è costretto ad assumere un registro inconsueto per un capo della Casa Bianca: quello del mediatore, dell'amico bonario, del leader che parla poco e ascolta molto. Nei due vertici - G20 e Nato - ha dovuto ritagliarsi un ruolo di negoziatore, di pacificatore. La sua è un'America che tende la mano e riscopre il consenso. Con un dubbio: Obama sta gestendo un periodo di difficoltà transitoria in attesa di riprendere il ruolo di superpotenza o, come Gorbaciov, verrà ricordato come il gestore di un grande Paese che declina tra gli applausi del mondo? Scritto in era obama, crisi, europa, globalizzazione, gli usa e il mondo, germania, francia Commenti ( 41 ) » (10 voti, il voto medio è: 3.5 su un massimo di 5) Loading ... Il Blog di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 03Apr 09 Dal G20 pochi fatti, molto ottimismo. Basterà? La Merkel ha parlato di un compromesso storico, Obama ieri era raggiante; tutti i leader hanno salutato con enfasi i risultati del G20. Ed è normale che sia così: tentano di infondere fiducia e speranza, nel tentativo, perlomeno, di sbloccare i consumi. E le Borse hanno risposto. Tuttavia analizzando i contenuti ci si accorge che, come previsto, il G20 ha portato poche novità. L'unica è l'aumento dei fondi a disposizione del Fmi: erano previsti 500 miliardi, saranno 750. per il resto: - hanno annunciato che intendono regolamentare gli hedge funds e le agenzie di rating. Bene, ma le norme devono essere ancora stabilite e il dibattito rischia di essere lungo. - secondo Brown "non ci saranno più i bonus per i manager che fanno fallire le società". Era ora, ma più che altro è un auspicio condiviso, perchè ogni Paese, com'è ovvio, deciderà autonomamente se e come realizzarlo. - hanno dichiarato di aver posto le fondamenta per "ripulire i bilanci delle banche dagli asset tossici", ma anche questa è una dichiarazione d'intenti. In realtà, i Paesi continuano a procedere in ordine sparso e un codice comune appare ancora lontano. L'economista Giorgio Barba Navaretti ( vedi l' intervista uscita sul Giornale) rileva due punti innovativi: l'impegno a far ripartire il commercio mondiale e l'ammissione che la crescita non potrà più dipendere solo dagli Usa, ma da quello che definisce "un traino globale", in cui i Paesi come Cina, India, Brasile avranno un ruolo sempre più importante. Ma questo avrà effetto nel lungo periodo: a breve è improbabile che queste economia possano generare una domanda interna molto forte. Complessivamente il G20 è stato insoddisfacente su due punti: - il pacchetto da 1100 miliardi non serve a rilanciare l'economia mondiale - il problema più urgente, quello di una riforma strutturale del sistema finanziario mondiale è irrisolto. Intanto proprio ieri gli Stati Uniti hanno allentato il mark-to-market ovvero la norma che obbligava le banche a valutare ogni giorno il prezzo di mercato dei prodotti finanziari e siccome molti di questi non hanno acquirenti le banche erano costrette a iscrivere a bilancio perdite colossali. Ora invece potranno diluirle nel tempo, nella speranza che in futuro i prodotti tossici valgano più di zero. Insomma , cambiano i parametri anzichè affrontare le cause del male. L'impressione è che il G20 si servito soprattutto a spargere tanta cipria sulla crisi mondiale, nel tentativo di cambiare la psicologia catastrofista dei mercati, infondendo ottimismo, avvalorando l'impressione che la situazione sia sotto controllo. Il tentativo in sè è comprensibile, ma basterà per risollevare l'economia globale? Scritto in spin, era obama, banche, capitalismo, crisi, società, economia, gli usa e il mondo, germania, globalizzazione, europa, francia Commenti ( 44 ) » (7 voti, il voto medio è: 4.71 su un massimo di 5) Loading ... Il Blog di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico Post precedenti Chi sono Sono inviato speciale di politica internazionale. Sposato, ho tre figli. Risiedo a Milano e giro il mondo. Tutti gli articoli di Marcello Foa su ilGiornale.it contatti Categorie banche (13) blog (2) capitalismo (14) cina (20) comunicazione (5) crisi (20) democrazia (64) economia (35) era obama (20) europa (15) francia (26) germania (6) giornalismo (55) giustizia (2) gli usa e il mondo (69) globalizzazione (49) immigrazione (41) islam (20) israele (2) Italia (157) lega (1) manipolazione (9) medio oriente (13) notizie nascoste (49) partito democratico (5) pdl (4) politica (4) presidenziali usa (23) progressisti (3) referendum (1) russia (14) sicurezza (1) sindacati (1) società (30) spin (9) svizzera (5) turchia (12) Varie (17) I più inviati Dietro la vicenda Alitalia la mano della lobby europea - 4 Emails Una vita meritocratica... - 4 Emails Abbiamo vinto l'Expo. 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Alberto: Lei ha ragione da vendere, Marcello. Oggi ovviamente ho preso del reazionario perche' a pranzo ho... Ultime news Abruzzo, Cdm: 8 miliardi per ripartire G8 all'Aquila: l'ok di Obama e BrownBimbi abbandonati, trovati i due tedeschi nei boschi di AostaSparatoria a Ladispoli: uccisi due avvocati E' caccia a un clienteNapoli, una mano spunta dalla sabbia. 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dal nostro inviato Francesco Terreri MILANO - Un Festival internazionale, tanto che , e un luogo di (sezione: Globalizzazione)

( da "Adige, L'" del 24-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

dal nostro inviato Francesco Terreri MILANO - Un Festival internazionale, tanto che «quando scriviamo a relatori di tutto il mondo per invitarli, molti lo conoscono», e un luogo di sperimentazione, ad esempio quest'anno «cosa c'entra l'identità con l'economia?» dal nostro inviato Francesco Terreri MILANO - Un Festival internazionale, tanto che «quando scriviamo a relatori di tutto il mondo per invitarli, molti lo conoscono», e un luogo di sperimentazione, ad esempio quest'anno «cosa c'entra l'identità con l'economia?». Così l'editore Giuseppe Laterza , da sempre uno dei promotori del Festival dell'economia di Trento, ha voluto caratterizzarne la quarta edizione che si terrà da venerdì 29 maggio a lunedì 1° giugno. E che, nel pieno della bufera economica e finanziaria, è dedicata a «Identità e crisi globale». Perché, ha spiegato il responsabile scientifico Tito Boeri , «la crisi porta ad una riduzione della scala in cui le persone si identificano». Detto in altri termini, c'è il rischio della chiusura identitaria localistica. Mentre, secondo l'economista, è proprio la globalizzazione che ci può portare fuori dalla crisi. La presentazione dell'evento si è tenuta ieri a Palazzo Mezzanotte, la sede della Borsa in piazza Affari, con i principali partner, lavoce.info, Il Sole 24 Ore, l'editore Laterza, l'Università di Trento, la Provincia, il Comune. Tra i 44 relatori principali, si contano tre premi Nobel per l'economia, giuristi, sociologi, manager, pochi politici. Il ministro dell'economia Giulio Tremonti era stato invitato e aveva dato la sua disponibilità, ma poi ha comunicato di non poter esserci per altri impegni. «Ma tutto il Festival è una discussione politica - sottolinea Laterza - se, come credo, siamo convinti di essere cittadini e non sudditi». Spiriti animali nella crisi. «C'è un filone crescente della ricerca economica sull'identità - ha spiegato Boeri - Molti nostri comportamenti non sono guidati dall'interesse economico ma dall'appartenenza ad una comunità. Ad esempio, accettiamo più facilmente politiche di redistribuzione e di aiuto ai poveri se sono della nostra comunità». Ecco perché in questa edizione del Festival, molti interventi saranno di frontiera tra diverse discipline, economia, sociologia, psicologia. Il Nobel che introdurrà la manifestazione è George Akerlof , che venerdì 29 parlerà di «animal spirits», cioè le motivazioni non economiche, e spesso irrazionali, delle decisioni economiche. Akerlof ha preso il Nobel nel 2001 con Joseph Stiglitz e Michael Spence , anche lui atteso a Trento lunedì per chiudere il Festival, sul tema dell'asimmetria informativa. Il suo testo più importante si intitola «The Market for Lemons», il mercato dei bidoni. Il futuro dopo la recessione. Tra i relatori del Festival dell'economia 2009, la ex capo economista della Banca Mondiale e direttore del Fondo Monetario Internazionale Anne Krueger . Il Fmi, dopo l'ultimo G20 che ha deciso di rifinanziarlo, ha assunto una nuova centralità come organismo di coordinamento per uscire dalla recessione. Il premio Nobel 2000 James Heckman si soffermerà sui tratti della personalità che influenzano i comportamenti economici. Molti di essi, come la motivazione e lo spirito di sacrificio, vengono dalla famiglia. Un «possibile Nobel», così lo ha definito Boeri, è Roland Benabou , che studia le psicosi collettive nel crollo dei mercati finanziari. Ancora: Rachel Kranton , dell'Università del Maryland, spiegherà le reti sociali oltre la moneta e il mercato. Assaf Razin dell'Università di Tel Aviv si chiederà se la crisi dei mutui subprime è come la Grande depressione del 1929. Karla Hoff , che insegna a Princeton, si occuperà di discriminazione di gruppo, come nel caso delle caste in India. E il futuro dopo la crisi tornerà negli incontri con Luigi Zingales , docente di economia a Chicago, e con il premio Nobel Spence, da due anni presidente della Commissione sulla crescita e lo sviluppo promossa dalla Banca Mondiale. Politici e alternativi. Pochi gli esponenti politici presenti. Enrico Letta presenta il suo libro «Costruire una cattedrale» con Giuliano Amato e Luca Cordero di Montezemolo . Mario Baldassarri discute con Pier Luigi Bersani e altri sulle piccole imprese. Incontri con l'autore anche per l'ex ministro dell'economia Tommaso Padoa-Schioppa . Tra gli interventi, il segretario nazionale della Cgil Guglielmo Epifani . Il direttore del Censis Giuseppe De Rita parla di «Terra e comunità». Sul versante dell'«altra economia», oltre alla ormai consueta Piazzetta, l'incontro con Leonardo Becchetti , Monica Di Sisto e Alberto Zoratti sul «voto nel portafoglio», cioè il consumo critico. Nuove identità trasversali. Secondo il presidente dell'Università di Trento Innocenzo Cipolletta , ci attendono anno di ulteriori, accelerate innovazioni scientifiche. «Il recente dibattito sui confini tra la vita e la morte è solo un assaggio dei problemi etici che ci attendono». E l'identità oggi non è più solo territoriale. «Nella globalizzazione stanno nascendo nuove identità trasversali, tra persone che si trovano in paesi lontani ma comunicano e scoprono di avere abitudini simili». L'assessore alla cultura del Comune di Trento Lucia Maestri ha sottolineato che «Trento ha cambiato volto con la sfida del Festival». Sul piano economico, la manifestazione costa 1 milione di euro e produce un ritorno economico di 2,3 milioni. Per il presidente della Provincia Lorenzo Dellai , il Festival intreccia la falsa contrapposizione tra identità e globalizzazione con quella vera tra paura e conoscenza. «Capire le ragioni della crisi è un segnale di fiducia per il futuro». 24/04/2009

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dall'inviato MILANO - Il Festival dell'economia 2009 conferma molti dei formati delle scorse edizioni, dalle pubbliche lezioni, ai dialoghi, alle testimonianze (sezione: Globalizzazione)

( da "Adige, L'" del 24-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

dall'inviato MILANO - Il Festival dell'economia 2009 conferma molti dei formati delle scorse edizioni, dalle pubbliche lezioni, ai dialoghi, alle testimonianze dall'inviato MILANO - Il Festival dell'economia 2009 conferma molti dei formati delle scorse edizioni, dalle pubbliche lezioni, ai dialoghi, alle testimonianze. La novità più clamorosa saranno i «tribunali della crisi», processi non a persone ma ad istituzioni, regole, comportamenti che hanno responsabilità nello sviluppo della recessione. A partire dagli stessi economisti. «L'economista bravo - dice il vicedirettore del Sole 24 Ore Gianfranco Fabi - è colui che sa spiegare molto bene come mai ha sbagliato previsioni». Come nel caso del terremoto, ha aggiunto Innocenzo Cipolletta , «non possiamo prevedere quando avverrà o controllarne l'intensità, ma possiamo mettere in sicurezza il sistema». Ogni «processo» avrà accusa, difesa e una giuria popolare formata da studenti dell'Università di Trento. Presidente sarà sempre l'inviato del Corriere della Sera Massimo Gaggi , testimoni ospiti a sorpresa. Nel tribunale che processerà gli economisti, sabato 30 maggio, l'accusatore sarà Roberto Perotti della Bocconi, il difensore Luigi Guiso , docente all'Istituto universitario europeo di Firenze. Domenica 31 sarà la volta del processo a controllori e politici, con l'ex presidente Consob e ex ministro Luigi Spaventa come pubblico accusatore, mentre la difesa sarà di Pier Carlo Padoan , vicesegretario dell'Ocse, e dell'economista Andrea Prat . Infine lunedì toccherà all'imputato principale, la finanza, difesa da Luigi Zingales , con Marco Onado nel ruolo dell'accusa. L'altro passaggio chiave per capire la crisi è l'educazione finanziaria: «In Italia è scarsa e le banche ne hanno approfittato vendendo ai clienti di tutto» dice il responsabile scientifico Tito Boeri . Sulla comprensione di termini come «mutui subprime» e sulla conoscenza della finanza è prevista durante la manifestazione una vera e propria serie di lezioni divulgative tenute dall'economista Annamaria Lusardi . Boeri lancia un vero e proprio allarme sulla chiusura localistica delle comunità prodotta dalla crisi: «È successo perfino in Gran Bretagna, tradizionalmente aperta al mondo, contro lavoratori italiani». Come noi nei confronti degli immigrati. Al contrario, tra identità e globalizzazione non c'è necessariamente contrapposizione. «Sarebbe un errore gravissimo se la colpa della crisi fosse data alla globalizzazione». I primi segnali positivi vengono dai paesi emergenti, dalla Cina. Per uscire dalla crisi ci vuole più coordinamento. «L'Europa è vulnerabile per carenza di integrazione». Le banche europee non hanno investito direttamente in titoli tossici, non quanto quelle Usa. Ma mentre negli Stati Uniti il neopresidente Barack Obama può intervenire attraverso organismi federali, in Europa abbiamo avuto pacchetti fiscali divisi. «Le politiche sarebbero più efficaci se coordinate». In ogni caso, afferma Boeri, la crisi cambierà la geografia economica mondiale. «Il debito dovrà essere ridotto. Gli Stati Uniti a questo scopo potrebbero ricorrere all'inflazione, ma sarebbe una uscita che ridurrebbe le possibilità di investimento». Viceversa l'Europa ha la possibilità di diventare il continente più competitivo, soprattutto grazie all'euro. Il problema da risolvere sono i paesi dell'Est, dove si concentrano i «titoli tossici» del continente. F. Ter. 24/04/2009

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europa e unione federale (sezione: Globalizzazione)

( da "Messaggero Veneto, Il" del 24-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

Pagina 6 - Gorizia Europa e unione federale Presentato il libro dell'ex segretario del Pr Ercolessi Giulio Ercolessi, ex segretario nazionale del Partito radicale e membro del Movimento federalista europeo, ha presentato in anteprima, al Centro speciale servizi bibliotecari nella sede della Facoltà di relazioni pubbliche, il suo ultimo volume, "L'Europa verso il suicidio? Senza unione federale il destino degli europei è segnato" (Edizioni Dedalo, 2009). L'incontro è stato promosso dal Movimento federalista europeo e dalla Cattedra Jean Monnet in Governo e politiche dell'Unione europea. All'ex assessore comunale alla Cultura Claudio Cressati, docente alla Jean Monnet, è spettato introdurre l'autore, che secondo lui proprio non è, come si potrebbe forse evincere dal titolo del libro, «un catastrofista alle prese con un instant-book in vista delle prossime elezioni europee». Si tratta piuttosto «di un lavoro maturato dopo una lunga riflessione politica e civile - ha specificato Cressati - dove Ercolessi propone un pensiero di matrice laica, liberale e democratica». Quanto prospettato è soprattutto «un programma possibile di sviluppo politico, dove l'Europa, alle prese con le sfide della globalizzazione, viene presa sul serio», ha continuato nella sua introduzione Cressati. L'Unione viene qui considerata alla luce del fallimento dei trattati costituzionali e dell'integrazione effettiva tra i paesi membri, e a seguito della progressiva affermazione dei paesi emergenti. «Un'integrazione federale forte è l'unico modo per riaffermare la visibilità e il peso dell'Europa, che con il suo mezzo miliardo di persone può contare ancora molto sul piano internazionale», ha affermato Ercolessi, che ha anche precisato come ormai «a riunioni come il G20, sempre meno seguite dai media europei, appare chiaro che si è di fronte a una sorta di G2, sotto le direttive, quindi, di Cina e Usa». La "ricetta" proposta dal giornalista e scrittore triestino in realtà è nota anche agli euroscettici e a molti osservatori meno preparati sul tema: all'Europa servirebbe una più coerente e organizzata politica estera, ambientale, energetica, economica, senza dimenticare la gestione dell'immigrazione e della sicurezza. Tuttavia, come ha sottolineato Cressati, in questo volume «il pessimismo della ragione non blocca affatto l'ottimismo della volontà». Emanuela Masseria

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Berlusconi: sposto il G8 all'Aquila (sezione: Globalizzazione)

( da "Secolo XIX, Il" del 24-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

Berlusconi: sposto il G8 all'Aquila il summit trasloca dalla maddalena all'area terremotata Sì dell'Inghilterra, Usa possibilisti. Protesta la Sardegna, ma avrà il vertice sull'ambiente L'Aquila. Il G8 di luglio trasloca dall'Arcipelago della Maddalena, in Sardegna, alle montagne dell'Aquila. La proposta avanzata da Silvio Berlusconi nel corso del Consiglio dei ministri tenuto ieri in Abruzzo, è stata accettata. Se qualche capo di Stato fra i Grandi non si metterà di traverso, il summit estivo degli otto Paesi più industrializzati si terrà dunque nelle zone devastate dal terremoto del 6 aprile. Motivo? «Per dare un messaggio di speranza all'Abruzzo», ha spiegato il premier. «Secondo me può funzionare tutto benissimo, secondo la Protezione civile altrettanto» ha aggiunto Berlusconi. Il governo italiano ha già incassato l'ko della Gran Bretagna e un più che possibilista «vedremo» dagli Usa. C'è il grande capo della Protezione civile (e commissario straordinario per il G8) Guido Bertolaso dietro il colpo di scena. È stato lui a suggerire a Berlusconi il cambio di sede, rassicurandolo sulla possibilità di sostenere lo sforzo organizzativo e logistico anche in una regione in fortissima sofferenza come l'Abruzzo. La scelta dell'Abruzzo ha ricevuto il sostegno decisivo del sottosegretario alla presidenza del consiglio, Gianni Letta, abruzzese, il quale aveva avviato una serie di verifiche prima di suggerire il via libera va Berlusconi. Erano stati tirati in ballo il ministro degli Interni, Maroni e persino il capo della polizia, Manganelli che ha escluso problemi legati all'ordine pubblico. Ricevuto l'ok anche dagli altri ministri, Berlusconi ha annunciato la sua "proposta", anticipata un settimana fa al presidente abruzzese, Chiodi. Lo spostamento ha fatto imbufalire alcuni amministratori pubblici sardi. «Qui siamo al paradosso più totale - è sbottato il sindaco della Maddalena, Angelo Còmiti -. Nemmeno Kafka avrebbe potuto architettare un disegno simile. Ho sempre sospettato che a Berlusconi non gliene fregasse nulla dsella Sardegna e questa è la prova più eclatante. Saranno contenti ora quelli che gli hanno dato il voto». Colto in contropiede il neopresidente della regione Sardegna, e fedelissimo di Berlusconi, Ugo Cappellacci, che ha appreso del cambiamento dalle agenzie di stampa. La Sardegna è pronta a fare la propria parte per collaborare con la popolazione dell'Abruzzo ma, ha osservato Cappellacci, «credo che ci siano altri problemi di natura tecnica e organizzativa che non possono consentire lo spostamento del vertice in termini operativi». «Non sono ancora riuscito a telefonargli», si era scusato il presidente del Consiglio. Sul tema della sicurezza, Berlusconi è andato giù sicuro: «Non credo che i no global avranno la voglia e il cuore di fare manifestazioni dure», in una terra colpita dal sisma. «La scelta della Maddalena comporterebbe oltre quattrocento miliardi di vecchie lire di costi e dato che in Italia si è dato vita ad una polemica sui costi del referendum e si è fatto tanto scandalo su questo, abbiamo proposto di spendere duecento milioni di euro in più per la ricostruzione dell'Abruzzo. Inoltre - ha commentato - la Maddalena sarebbe stata troppo bella e sarebbe stato un G8 non consono alla crisi economica E comunque un complesso monumentale resterà disponibile per l'Arcipelago maddalenino», al quale verrà concesso un contentino. Ospiterà in settembre il G8 dell'ambiente, secondo l'indicazione che era giunta dal presidente americano Barack Obama. Così il cerchio si è chiuso e Berlusconi si prepara ad incassare i dividendi dell'abilissima manovra di immagine, un terreno sul quale è maestro assoluto. Secondo il sondaggio Ipr pubblicato da Repubblica la popolarità del premier dopo il terremoto in Abruzzo è cresciuta di quattro punti al 56%. Il ministro delle Infrastrutture, Altero Matteoli, ha commentato: «Il Consiglio dei ministri ha preso la decisione politica, ora bisogna aprire le consultazioni con gli altri Paesi». Berlusconi ha individuato nella scuola sottufficiali della Guardia di Finanza dell'Aquila il polo cruciale di accoglienza. Estesa per ben 540 mila metri quadrati sarà adibita ad accogliere i capi di Stato e di governo, le rispettive delegazioni e i giornalisti accreditati. sarà precettato anche l'Hotel di Campo Imperatore da dove Mussolini fu prelevato dai paracadutisti tedeschi comandati da Otto Skorzeny. Sono attese circa 25 mila persone. Dall'8 al 10 luglio gli Otto Paesi più industrializzati al mondo (Usa, Canada, Gran Bretagna, Francia, Italia, Germania, Giappone e Federazione Russa) si riuniranno sotto la presidenza di turno italiana. Il secondo giorno il vertice sarà allargato ad altri sei partner: Messico, Sudafrica, India, Cina e Brasile, (i Paesi del G5), più l'Egitto. Da Parigi, il segretario del Pd, Dario Franceschini, ha osservato che la scelta «è molto simbolica. Capisco e capisco anche che contribuirebbe a tenere accesa l'attenzione sull'Abruzzo, ma spero che il governo valuti le conseguenze e che trasferire il G8 all'Aquila non ostacoli l'esigenza di superare l'emergenza e di iniziare la ricostruzione». Renzo Parodi parodi@ilsecoloxix.it 24/04/2009

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Festival dell'economia: quale globalizzazione dopo la crisi? (sezione: Globalizzazione)

( da "KataWeb News" del 24-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

Festival dell'economia: quale globalizzazione dopo la crisi? 23 aprile 2009 alle 20:06 — Fonte: ilsole24ore.com — 0 commenti Dal 29 maggio al 1° giugno quarta edizione della kermesse di Trento. Più di 70 gli eventi, con tre premi Nobel: George Akerlov, James Heckman e Michael Spence... Piero Fornara

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nel pastorello del kazakhstan c'è il destino di un popolo arcaico (sezione: Globalizzazione)

( da "Repubblica, La" del 24-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

Pagina 52 - Spettacoli Sergey Dvortsevoy Nel pastorello del Kazakhstan c´è il destino di un popolo arcaico Chi pensa al Kazakhstan con il demenziale Borat potrà conoscere con Tulpan il vero volto di quel Paese (per noi) misterioso. Sperimentato documentarista, in grado di raccontare nel modo più realistico lo shock di un popolo lacerato tra cultura pastorale e globalizzazione, Dvortsevoy sceglie, però, la forma della parabola. Finito il servizio militare in Marina, Asa torna nelle pianure natali per fare il pastore. La condizione è che si trovi una moglie: ma la ragazza non lo vuole, perché ha le orecchie a sventola. Pare un tema da commedia; invece è un dramma: nel rifiuto si concentra il destino di un popolo nomade costretto a inurbarsi. Un film tanto nobile quanto passatista. Sarà poi vero che la città (invisibile) è l´Inferno, la vita grama della steppa il Paradiso? (r.n.)

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G7/OGGI A WASHINGTON SUMMIT FINANZIARIO SU BANCHE, ECONOMIA, FMI (sezione: Globalizzazione)

( da "Wall Street Italia" del 24-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

G7/oggi a Washington summit finanziario su banche, economia, Fmi di Apcom Il vertice dei ministri finanziari anche a livello G20 -->Washington, 24 apr. (Apcom) - La ripresa dell'economia mondiale slitta al 2010 e i ministri delle finanze del G7 e del G20 si riuniscono oggi a Washington per fare il punto sulle misure necessarie a uscire dalla peggior crisi del dopoguerra con le previsioni sulla ripresa mondiale oramai spostate al 2010. Lo fanno dopo il forte segnale di urgenza lanciato meno di un mese fa dai capi di stato e di governo del G20 che hanno deciso di rafforzare le istituzioni internazionali, a partire dal Fondo Monetario, per il quale è stato deciso di triplicare le risorse. Il Vertice di oggi iniziera nella classica 'formazione a Sette', con l'Italia rappresentata dal ministro dell'Economia Giulio Tremonti e dal governatore della Banca d'Italia Mario Draghi, che partecipa anche in qualità di presidente del Financial stability board e con le delegazioni di Usa, Germania, Francia, Regno Unito Giappone e Canada. Poi a cena il dibattito si allargherà a Venti con la partecipazione tra gli altri dei principali Paesi emergenti come Cina, India, Russia e Brasile. La prima delle preoccupazioni statunitensi è ancora la salute delle banche. Il segretario al Tesoro Timothy Geithner - secondo quanto reso noto alla vigilia - sottolineerà che riparare il sistema bancario Usa costituisce la "prima priorità". E una "importante componente" di tale sforzo sono gi "stress test" che le autorità di controllo stanno conducendo su 19 tra le maggiori banche del Paese. Tali controlli puntano a misurare come le banche si comporteranno in una recessione pesante anche allo scopo di determinare quali istituzioni hanno più bisogno di capitale Il Tesoro dovrebbe rendere noto oggi lo schema di tali test. Nell'agenda del vertice figurano anche le promesse fatte poco meno di un mese fa dai capi di stato e di governo al vertice G20 di Londra. Lo scorso 2 aprile infatti i Leader dei Venti si impegnarono ad aumentare il sostegno al Fondo Monetario Internazionale, alla Banca Mondiale e ad altre istituzioni per un ammontare complessivo di 1.100 miliardi di dollari. Ma la maggior parte di questo contributo, 500 miliardi di dollari per uno strumento mirato ai prestiti d'emergenza del Fmi, non è ancora stato raggiunto. Gli Usa, l'Unione Europea e il Giappone si sono impegnati ciascuno per circa 100 miliardi e altri Paesi hanno promesso somme molto più piccole. Il direttore del Fmi, Dominique Strauss-Kahn, ha detto di prevedere nuovi impegni in queto fine settimana. Uno dei nodi riguarda la Cina che finora ha promesso un contributo di 40 miliardi. La delegazione di Pechino incontrerà Strauss-Kahn nelle prossime ore per discutere tale aspetto. Ma la partita rischia di complicarsi perchè paesi come la Cina e l'India vogliono collegare maggiori contributi a una maggiore voce in capitolo nella gestione del Fondo che è osteggiata da alcuni Paesi europei, che perderebbero il loro peso in seno all'istituzione. E tale dibattito, oltretutto, rischia di far passare in secondo piano gli sforzi per raggiungere un accordo sulla proposta di vendere una parte delle ampie riserve aurifere del Fondo in modo da dare sostegno alle nazioni più povere. Sul versante della regolamentazione da parte del Fondo e del Financial Stability Board guidato da Mario Draghi dovrebbero giungere alcune indicazioni su come i due organismi lavoreranno insieme per fornire un efficace sistema di 'early warning', allarma anticipato, sulle crisi finanziarie. Il comunicato finale del G7 di Washington dovrebbe contenere per quanto riguarda il mercato dei cambi una formulazione non dissimile da quella del vertice di Roma con la possibilità che ci sia un accenno alla necessità di non adottare svalutazioni competitive come risposta alla crisi.

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"ribellatevi alla dittatura della velocità" - alessandra retico (sezione: Globalizzazione)

( da "Repubblica, La" del 24-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

Pagina 45 - Cronaca L´intervista Carlo Petrini, anima di Slow Food "Ribellatevi alla dittatura della velocità" ALESSANDRA RETICO Cita Seneca: «La vita non è breve ma lunga. Siamo noi che la bruciamo». Il fondatore di Slow Food Carlo Petrini combatte da venti anni contro la dittatura della velocità, «colpevole non solo di mali diffusi, di stress, di insoddisfazione, di alienazione, ma anche dell´attuale crisi mondiale». Che intende? «La finanza creativa è l´estremizzazione di un intero sistema valoriale basato sulla velocità. Ha creato un´economia virtuale dove conta consumare e farlo in fretta per subito ricominciare. L´essenza della nostra società si fonda su rapidità, bisogni indotti, sprechi. Una frenesia che ci ha ridotti a questo punto di recessione, svuotati di significati e beni». La lentezza è un bel concetto, ma a volte troppo vago, anacronistico. «Mi piace chiamarla una medicina omeopatica. Sarei folle se pensassi che funziona per tutti e sempre, che è fine a se stessa. Serve se ci somiglia. La lentezza è un governo della propria libertà. A volte servono decisioni svelte, a volte occorre riflettere. Ecco, questo è il momento storico perfetto per recuperare calma: per non fare altri errori, per scegliere cosa ci piace di più». Non sempre è possibile, le obietteranno. «Tralasciare qualche mail, stare con chi amiamo, mangiare locale, inventarsi il proprio ritmo, decidere che il tempo e persino quello libero esiste. è più che possibile un´alternativa alla tirannìa del mondo globalizzato, basta seguire la terra, la fisiologia della natura. Fa bene alla salute, costruisce un´economia finalmente partecipata».

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il mondo - jacques attali (sezione: Globalizzazione)

( da "Repubblica, La" del 24-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

Pagina 47 - Cultura Il mondo anticipazioni / Il nuovo libro dell´economista jacques attali ora uno stato di diritto planetario dopo la crisi La bufera che si è abbattuta sui mercati è l´ultimo avviso sui pericoli di una globalizzazione anarchica e sprecona Ed è un´opportunità per tutti Da quando il capitalismo ha preso il potere, queste vicende sembrano naturali Devono cessare le finanze-casinò e il mestiere del banchiere torni modesto e noioso JACQUES ATTALI Anticipiamo un brano dall´introduzione di La crisi, e poi? il nuovo libro di che esce in questi giorni (Fazi, pagg. 142, euro 16) Come siamo arrivati fino a questo punto? Sembrava che il mondo stesse procedendo per il verso giusto; pareva che la libertà politica e l´iniziativa individuale potessero sbocciare negli angoli più reconditi della Terra; la povertà iniziava a ridursi in Asia e in America Latina; la crescita economica del pianeta era la più rapida della storia e tutto lasciava presagire che sarebbe continuata per molti decenni, grazie a un forte aumento demografico, alla presenza di un abbondante risparmio e ai progressi tecnologici straordinari che permettevano inoltre di riorientarla verso uno sviluppo più duraturo. Ed ecco che, improvvisamente, siamo all´alba di una depressione planetaria, la più grave da ottant´anni a questa parte. (...) L´umanità ha sempre attraversato crisi religiose, morali, politiche ed economiche. Da quando il capitalismo ha preso il potere, la crisi sembra essere una sua condizione naturale. Tuttavia, tutti sentiamo che è in atto una grossa crisi, che una grande depressione ci minaccia, come una brutta sorpresa in un mondo pieno di promesse; e ciascuno intuisce che, in una certa maniera, qualcosa di molto profondo, nel nostro modo di vita e nel nostro modo di pensare, sta confusamente cambiando. A mio avviso, l´attuale crisi si spiega in modo semplice: se il mercato è il migliore meccanismo di ripartizione delle risorse rare, è però incapace di creare lo Stato di diritto di cui ha bisogno e la domanda necessaria al totale impiego dei mezzi di produzione. Affinché una società di mercato funzioni efficacemente, occorre allo stesso tempo che uno Stato di diritto garantisca il diritto alla proprietà, imponga il mantenimento della concorrenza, crei una domanda attraverso salari accettabili e commesse pubbliche; ciò presuppone un intervento politico, possibilmente democratico e non totalitario, nella ripartizione dei redditi e dei patrimoni. Ma non essendo riusciti a imporre questa migliore ripartizione dei redditi, abbiamo visto crescere, da vent´anni almeno, in particolare negli Stati Uniti, una domanda alimentata dall´indebitamento dei lavoratori dipendenti, garantito a sua volta dal valore dei beni comprati con questo stesso debito. (...) All´inizio di settembre del 2008 si passa dall´economia della fiducia al panico. (...) Il 3 ottobre 2008, il sistema finanziario mondiale sfiora il crollo, in mancanza di liquidità. Il 13 i governi del g8 annunciano la loro intenzione di fornire alle banche delle risorse che però non hanno. Dopo una formidabile carambola ideologica, banche e assicurazioni americane e inglesi vengono salvate da una sostanziale nazionalizzazione e dalla promessa di denaro pubblico inesistente. Il debito privato diventa un debito pubblico. Tuttavia, nulla è stato risolto: la crisi è solo all´inizio; la recessione è già alle porte; la riduzione dei debiti sta accelerando; la depressione incombe. (...) Aleggia la minaccia di due, cinque, se non addirittura dieci anni di depressione: il tempo di ridurre a zero i debiti dei principali paesi occidentali. Questa depressione porterebbe con sé un crollo dei prezzi che neanche un grande rilancio attraverso massicce spese pubbliche basterebbe a rallentare. La crisi finanziaria mondiale, diventata economica, si trasformerebbe allora in un´enorme crisi sociale e politica; centinaia di milioni di persone si troverebbero minacciate dalla disoccupazione; il regime politico stesso sarebbe criticato, respinto come incapace di gestire il "golem" dei mercati che avrà contribuito a creare. Poi arriverebbe, violenta, l´inflazione. Tutta l´ideologia delle nostre società individualiste e sleali sarebbe rimessa in discussione. E la democrazia con essa. Se si vuole evitare che la Storia prenda questa piega terribile, bisogna capire che tutto ciò ha origine nello squilibrio tra il mercato e lo Stato di diritto: tale squilibrio riduce la domanda, la trasferisce sul debito e crea rendite finanziarie poderose, legali, extra-legali, illegali o criminali. Perfettamente coscienti dei rischi che lo sviluppo anarchico dei mercati fa correre al mondo, gli "iniziati" fanno di tutto per massimizzare i loro profitti, come dei ladri che si affrettano ad arraffare più oro possibile dalla cassa di una banca, rischiando il tutto per tutto negli ultimi secondi della rapina, poco prima che arrivi la polizia. è venuto il momento di capire che i contribuenti pagano oggi i bonus dei banchieri che li hanno gettati in una simile situazione. Ma è venuto anche il momento di rendersi conto che questa crisi può rappresentare un´opportunità per il mondo intero, un ultimo avviso su tutti i pericoli di una globalizzazione anarchica e sprecona. è venuto il momento di convincerci che disponiamo dei mezzi umani, finanziari e tecnologici per far sì che questa crisi sia soltanto un incidente di percorso; che ne usciremo solo se l´informazione economica e finanziaria sarà equamente distribuita e disponibile per tutti e nello stesso momento; se i mercati finanziari, mondiali per natura, saranno regolamentati da uno Stato di diritto planetario; se cesseranno queste finanze-casinò; se il mestiere di banchiere ridiventerà modesto e noioso, ciò che non avrebbe mai dovuto smettere di essere; se sarà compiuto su scala mondiale un reale controllo dei rischi e delle esigenze di liquidità; se verrà fatta una revisione dei sistemi di retribuzione, una separazione tra attività dei mercati e attività bancarie e stabilito un obbligo per chi fa correre un rischio ad altri di accollarsi la sua parte; se si sapranno organizzare, su scala mondiale, grandi opere ecologicamente durature, come è stato fatto finora in alcuni paesi. Copyright Fazi editore. Traduzione di Emilia Bitossi

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La recessione è severa ma la ripresa è vicina (sezione: Globalizzazione)

( da "Italia Oggi" del 24-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

ItaliaOggi sezione: I commenti data: 24/04/2009 - pag: 2 autore: di Giovanni Cossiga IL PUNTO La recessione è severa ma la ripresa è vicina Se l'America guarda al dopo recessione, dopo un downturn di nove mesi, forse deve al presidente della Federal reserve, Ben Bernanke, professore di economia alla Princeton university, di aver imboccato la via giusta. Non solo per la profusione di liquidità riversata nell'economia per evitare il collasso del sistema finanziario. Ma soprattutto per il fiuto di animale di razza quando ha deciso, insieme ai colleghi della Fed, di ridurre close to zero il costo del denaro in America. E non per l'effetto diretto che tale misura suscitava nell'economia in recessione, probabilmente scarsa. Ma, per l'intuizione anticipata, rispetto all'andamento del mercato, della tendenza alla deflazione in agguato sull'economia americana. È questo anticipo da economista veggente che sta creando le premesse per attenuare l'effetto deflazione sul suolo americano, forse più deleteria della recessione in atto dovuta alla grave crisi finanziaria. Nel mese di marzo i prezzi Usa sono calati di uno 0,2%, anche se al netto delle partite volatili (alimentari ed energia), sono cresciuti di uno 0,2% m/m. Si consideri tuttavia che le statistiche dei prezzi, per la modalità di calcolo, valutano in eccesso l'aumento dei prezzi. Pertanto, i prezzi in Usa sono ormai in terreno negativo. Per capire come stanno le cose dell'economia, tuttavia, non bisogna guardare solo alle statistiche dell'economia Usa, che mostrano ancora la disoccupazione in aumento e la crisi irrisolta del settore auto, sebbene l'edilizia residenziale dia segni di miglioramento. Si deve osservare che cosa succede ai due giganti asiatici, la Cina e l'India. Nonostante la tesi che la ripresa in Cina sia legata all'enorme pacchetto di sostegno governativo messo in atto, è di tutto rilievo che la ripresa in atto nel primo trimestre (+6,1%) non può essere ascritta che in parte alla componente dei consumi interni, ma dipende da un rilancio dell'export industriale. Simile constatazione si può fare per l'India che vede alcuni settori industriali, acciaio e cemento, crescere in misura notevole. Questo deve voler dire che il mondo sta vivendo una recessione a V e che il picco negativo della crisi è ormai alle spalle. Se questo è vero, c'è il rischio non banale che l'enorme apparato di interventi pubblici pluriennali messi in campo in America e in Europa per parare la recessione entri in gioco quando la ripresa avrà preso piede in maniera netta e sicura. Inutili quindi per lo scopo iniziale, saranno certo dannosi per l'abnorme aumento dell'indebitamento pubblico, in contrasto con l'atteggiamento delle famiglie, soprattutto nei paesi anglosassoni, di maggiore attenzione al risparmio.

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Etichettatura globalizzata (sezione: Globalizzazione)

( da "Italia Oggi" del 24-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

ItaliaOggi sezione: agricoltura data: 24/04/2009 - pag: 12 autore: Etichettatura globalizzata Ok della commissione agricoltura del senato al pdl di iniziativa del presidente Paolo Scarpa Bonazza Buora, contenente «Disposizioni in materia di etichettatura dei prodotti alimentari». Per Coldiretti è «un risultato in linea con il progetto dell'associazione «Per una filiera agricola tutta italiana», finalizzato a fermare speculazioni e inganni a difesa delle vere produzioni made in Italy. La proposta di legge contiene l'obbligo di riportare in etichetta l'indicazione del luogo di coltivazione o allevamento della materia prima agricola utilizzata.

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L'onda protezionista sta passando (sezione: Globalizzazione)

( da "Milano Finanza (MF)" del 24-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

MF sezione: Mercati Globali data: 24/04/2009 - pag: 12 autore: Un ottimista al giorno L'onda protezionista sta passando Domanda. Il presidente di Confindustria invoca un coordinamento internazionale contro le tentazioni del ricorso al protezionismo. C'è veramente questo rischio? Risposta. La recessione ha provocato nelle economie occidentali un aumento delle pressioni all'adozione di misure restrittive delle importazioni dai Paesi a basso costo del lavoro, non solo per proteggere i conti con l'estero ma anche per salvaguardare l'occupazione. Ne deriva il rischio che i Paesi emergenti, anch'essi alle prese con economie in rallentamento, possono fare altrettanto. D. Con quali conseguenze? R. Il rischio è che il commercio mondiale si frammenti in una rete di rapporti bilaterali, con effetti distorsivi della concorrenza. Per esempio, in India il vino italiano fa fatica ad affermarsi mentre le vendite di quello americano vanno bene, per effetto di un trattato commerciale tra gli Usa e il Paese asiatico. D. Dottor Marazzi, vede segnali di ripresa? R. Ultimamente la situazione è migliorata. Le economie emergenti cominciano a dare segni di ripresa. Parlo di Cina e India, ma anche di alcune aree dell'Africa, in particolare Angola, Uganda e Madagascar, che stanno registrando tassi di crescita sostenuti. Ritengo che il pericolo del ricorso a misure protezionistiche da parte di questi Paesi sia al momento scongiurato. Giuliano Castagneto

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Barack Obama ha confermato ieri la svolta americana anche nelle politiche ambientali rispetto alla precedente amministrazione Bush (sezione: Globalizzazione)

( da "Riformista, Il" del 24-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

Barack Obama ha confermato ieri la svolta americana anche nelle politiche ambientali rispetto alla precedente amministrazione Bush Barack Obama ha confermato ieri la svolta americana anche nelle politiche ambientali rispetto alla precedente amministrazione Bush. Ha annunciato la sua "energy revolution" dall'Iowa, spiegando che «i tempi in cui gli Stati Uniti rallentavano i colloqui e le iniziative sul clima sono finiti». Il presidente americano vuol contendere la leadership della rivoluzione verde all'Europa e in particolare alla Germania. Una rivoluzione copernicana, per il paese che non ha neanche ratificato il Protocollo di Kyoto, e che non più tardi di due anni fa ingaggiò un duro scontro con la cancelliera Merkel al G8 di Heiligendamm. Allora gli Usa ammisero la necessità di limitare le emissioni di biossido di carbonio ma Bush insistette per l'introduzione di incentivi, respingendo l'ipotesi di obiettivi precisi, di limiti quantitativi al CO2. Durante la campagna elettorale Obama ha già sconfessato questa filosofia: ha proposto un piano in quattro fasi che punta alla riduzione delle emissioni dell'80% entro il 2050. Ed è evidente che gli Usa parteciperanno ai colloqui per Kyoto 2 in modo costruttivo. Ma sulla via della rivoluzione verde Obama troverà due macigni: i rapporti con la Cina, riluttante a porre vincoli "verdi" al suo turbo-sviluppo. E il Congresso, che dovrà ratificare Kyoto 2 e le nuove leggi ambientaliste. 24/04/2009

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Il Festival che spiega la crisi (sezione: Globalizzazione)

( da "Riformista, Il" del 24-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

trento Il Festival che spiega la crisi Un festival dell'economia con l'obiettivo di analizzare fondo le ragioni della recessione ma anche che ha anche dimostrato di essere un investimento per Trento. La kermesse dello scorso anno ha prodotto un ritorno economico di 2,3 milioni di euro a fronte di una spesa di 1 milione. Ritorna anche quest'anno il Festival dell'Economia di Trento. Da giovedì 29 maggio a domenica primo giugno, economisti, giuristi, imprenditori, manager, politici, sociologi e giornalisti, italiani e stranieri, si confronteranno in pubblico sulla crisi economica in corso, su come conciliare «identità e globalizzazione» in tempo di crisi. Sono queste le due parole magiche che terranno impegnato per esempio Roland Benabou, economista di Princeton. «Un potenziale prossimo premio Nobel» - ha sottolineato durante la presentazione Tito Boeri, economista della Bocconi di Milano, mente del Festival e fondatore del sito lavoce.info. Lo scorso anno, da Trento passò Paul Krugman, prima di vincere il Nobel. Insieme a Benabou, che «si addentrerà nei meccanismi di scelta collettivi che possono spiegare le bolle speculative», ci sarà Anne Kruger, docente americana di Economia Internazionale, che «descriverà come sarà il mondo dopo la crisi». Poi Luigi Zingales o Edward L.Glaeser che si soffermerà sulla falsa convinzione che i pericoli per l'economia derivano ai diversi gruppi etnici. Quest'ultimo sarà uno degli argomenti più toccati durante la manifestazione. «Alcuni sostengono a torto che tra i motivi della crisi ci sia la globalizzazione nel tentativo di risolvere i problemi con inutili localismi - continua Boeri - In realtà la crisi è maturata per i difetti di regolamentazione sui mercati statunitensi». Per l'economista «è proprio la globalizzazione che può aiutarci: i paesi che stanno reagendo meglio alla fase negativa sono quelli in via di sviluppo, come la Cina». All'interno del Festival ci sarà un nuovo appuntamento particolarmente interessante: i Tribunali della crisi. Ogni giorno sarà celebrato «un processo» alla finanza, all'economia e alla politica, con tanto di imputati, testimoni e una giuria popolare: obiettivo è scoprire i colpevoli della recessione economica che ha investito il mercato in questi anni. Oltre a esponenti internazionali, molti nomi noti del dibattito pubblico e culturale italiano, tra cui Giuseppe De Rita, Luca Cordero di Montezemolo, Fabrizio Galimberti, Enrico Letta, Francesco Giavazzi, Lucio Caracciolo, Giuliano Amato e Innocenzo Cipolletta. Alessandro Da Rold 24/04/2009

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Toyota non vende. Disoccupati Usa in crescita. E in Germania collassa il Pil (sezione: Globalizzazione)

( da "Manifesto, Il" del 24-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

DIARIO DELLA CRISI Toyota non vende. Disoccupati Usa in crescita. E in Germania collassa il Pil Maurizio Galvani Compagni contrordine: dopo appena una settimana il Dipartimento al lavoro non solo ha rivisto il dato sulle richieste dei sussidi di disoccupazione portandole da 610.000 a 613.000, ma, soprattutto, ha fatto sapere che nell'ultima settimana (terminata il 18 aprile) le richieste inziali sono state 27 mila in più e i lavoratori che potranno beneficiare dell'aiuto statale sono 640 mila. Complessivamente gli americani in possesso di un sussidio sono 6 milioni e 140 mila. In solo quattro settimane le richieste sono salite di 142,500 domande ed - a fine marzo - è bene ricordare il tasso di disoccupazione è stato pari all'8,5% della forza lavoro, il livello più elevato dagli ultimi 25 anni. Segno che il paese fa fatica a risollevarsi e le statistiche sono molto approssimative. Ieri, dagli Stati uniti, è giunta anche la notizia che la vendita delle case esistenti a marzo ha toccato un ribasso mensile del 3%. Un dato che è molto distante dal calo delle vendite dell'1,5% segnalato alla vigilia. La crisi è manifesta e può essere lunga e non lo dice solo l'Fmi. In Germania, ad esempio, l'economia quest'anno dovrebbe contrarsi del 6%; nel corso del 2010, il rallentamento continuerà a percepirsi. Secondo la fonte del ministero dell'economia tedesco, il tasso di disoccupazione dovrebbe essere al 10% a fine 2009 con una caduta delle esportazioni pari al 22%. La flessione della crescita è molto più alta di quella segnalata nell'Outlook dell'Fmi (pari al 5,6%) ed è più significativa rispetto alla contrazione che subirà lo stesso Giappone. L'inversione potrà essere difficile e il ministero stima che il tasso di disoccupazione balzerà a quota 10,8% nel 2010. Stesso destino è riservato all'economia britannica. Il ministro del tesoro, Alistar Darling, ha parlato di una flessione quest'anno sarà del 3,5%. Il peggiore risultato dalla fine della II Guerra Mondiale e spiegherebbe l'approvazione da parte del premier laburista Gordon Brown di un aumento dell'Irpef dal 40% al 50% dopo redditi superiori a 150 mila sterline. La misura è stata accompagnata dall'aumento del 2,5% del costo dei carburanti, del tabacco e dell'alcool. Il deficit pubblico inglese dovrebbe essere il doppio di quanto previsto. Ovvero salirà all'11,9%. E il debito salirà al 73% del Pil tra il 2013-2014. Compagni contrordine: vale a maggior ragione per la Russia. Le autorità centrali russe si erano spinte a pronosticare una caduta del Pil non oltre il 2,2% per il 2009. Invece ora il governo prevede una caduta del Pil pari al 6%. Nel primo trimestre il Pil è caduto del 9,5% e il contributo maggiore l'hanno dato gli investimenti crollati del 18%. La notizia è stata data dall'agenzia Itar-Tass ed è stata confermata dal viceministro per lo sviluppo economico Andrei Klepach. Toyota perde mercato ma non il titolo. Il gruppo automobilistica nipponico ha accusato - tra gennaio e marzo - un calo delle vendite del 26,7% con solo 1,76 milioni di auto vendute. La Toyota (marchi Toyota, Lexus, Hino, Daihastu) rimane però la prima casa di auto a livello mondiale. In Giappone la produzione annua scenderà a 3 milioni di veicoli. In Cina chiudono le imprese legate al mercato delle esportazioni e in un solo mese sono stati rimandati a casa circa 10 milioni di lavoratori. Compagni contrordine: Bruxelles - dopo che sono usciti i buoi dalla stalla - ha accusato le agenzie di rating per avere fornito informazioni intempestive rispetto alla crisi. Il Parlamento all'unanimità (569 voti favorevoli, 47 contrari e 4 astensioni) ha votato un regolamento «per migliorare l'integrità, la trasparenza, la responsabilità, la buona governance e l'affidabilità delle attività dell'agenzie».

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NON ILLUDIAMOCI (sezione: Globalizzazione)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 24-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

Il Sole-24 Ore sezione: MONDO data: 2009-04-24 - pag: 10 autore: «NON ILLUDIAMOCI» I pericoli dell'ottimismo «Un barlume di speranza?». Si intitola così la copertina dell'ultimo numero dell'Economist.Il sottotitolo suggerisce la risposta: «L'economia mondiale ei pericoli dell'ottimismo».I dati più recenti negli Usa, Europae Cina hanno riacceso le speranze che il peggio sia alle spalle. Ma il settimanale avverte che le crisi bancarie provocano recessioni lunghe e riprese deboli, mentre servirà molto tempo prima di far tornare i capitali nei mercati emergenti. «La fine della peggior crisi dai tempi della Grande depressione- conclude l'articolo-è molto lontana».

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Bankitalia: 5 priorità per le imprese (sezione: Globalizzazione)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 24-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

Il Sole-24 Ore sezione: ECONOMIA E IMPRESE data: 2009-04-24 - pag: 19 autore: Competitività. Rapporto sul sistema produttivo: la crisi deve essere anche l'occasione per fare i conti con i problemi di fondo Bankitalia: 5 priorità per le imprese Agire su concorrenza, produttività, innovazione, crescita dimensionale e fisco di Franco Locatelli S e l'economia italiana cresce meno che in passato e soprattutto cresce meno dei suoi più diretti concorrenti le ragioni sono tante e gli effetti della globalizzazione, della rivoluzione tecnologica, dell'euro e della conseguente impossibilità di ricorrere alla scorciatoia delle svalutazioni competitive si fanno sentire. Ma la crisi in corso è l'occasione per fare i conti con i problemi strutturali irrisolti, che sono di carattere sia macro che microeconomico e investono sia le responsabilità dell'autorità politica che delle imprese. Il Rapporto sulle tendenze nel sistema produttivo italiano, diffuso ieri dalla Banca d'Italia, si concentra prevalentemente sull'analisi dei problemi di fondo del sistema imprenditoriale e, malgrado le recenti revisioni statistiche abbiano fatto giustizia di interpretazioni fuorvianti, indica nella produttività totale dei fattori «la ragione principale del rallentamento italiano». Il riposizionamento competitivo avviato nell'ultimo decennio dalle imprese italiane ha già permesso a molte di esse di raccogliere successi sui mercati internazionali in importanti nicchie produttive ma, secondo Banca d'Italia, la strada da fare sul terreno dell'efficienza, dell'innovazione, dell'internazionalizzazione, della crescita dimensionale e del rinnovamento degli assetti proprietari è ancora lunga. Sull'analisi del ritardo della crescita, che lo stesso istituto di Via Nazionale circonda di mille caveat, si può sempre discutere, ma il Rapporto si preoccupa di accompagnarla con l'indicazione di cinque precise ricette che chiamano in causa il capitalismo italiano ma soprattutto le scelte di policy. 1) Al primo posto il Rapporto colloca la necessità di estendere la concorrenza e i riflettori sono puntati soprattutto su una maggiore contendibilità dei servizi, che «consentirebbe di ridurre le rendite monopolistiche, a vantaggio dei consumatori e delle imprese utilizzatrici». 2) Facilitare la riallocazione di risorse tra imprese è il secondo imperativo suggerito da Via Nazionale con l'obiettivo di guadagnare efficienza aggregata. Si tratta, in sostanza, di spostare risorse dalle imprese meno produttive a quelle più dinamiche, «evitando la tentazione di sovvenzionare imprese in difficoltà che non abbiano prospettive concrete di ristrutturazione » ma premiando le aziende innovative anche se colpite da momentanee criticità. Naturalmente una gestione dinamica ed efficiente delle risorse deve poggiare su un'adeguata disciplina del diritto fallimentare e su moderni sistemi di protezione sociale. 3) Più efficienza a livello di impresa: per favorirla si raccomandano interventi di policy che facilitino l'adozione di nuove tecnologie, l'attività innovativa nel senso più ampio del termine e l'internazionalizzazione nelle sue varie forme.L'affermazione delle medie imprese del cosiddetto Quarto capitalismo e il successo delle multinazionalitascabili testimoniano in effetti come il cambiamento dei paradigmi competitivi all'interno della nuova divisione del lavoro derivante dalla globalizzazione obblighi le imprese italiane a puntare sulla qualità più che sulla competitività di prezzo e quindi a mettere innovazione e internazionalizzazione in cima alle priorità. 4) La questione dimensionale delle imprese è la quarta delle ricette della Banca d'Italia. E' un problema delicato che non ammette banalizzazioni e che deve indurre a considerare la dimensione di un'impresa non solo in assoluto ma in relazione anche allo specifico mercato di riferimento. La sorprendente correlazione inversa tra dimensioni e profitti evidenziata dalle ricerche di Mediobanca sulle medie imprese manifatturiere non va mai dimenticata. Tuttavia è indubbio che favorire la crescita selettiva da piccole a medie imprese e puntare a un maggior numero di grandi imprese permetterebbe al sistema industriale italiano di affrontare meglio le sfide dell'innovazione e dell'internazionalizzazione.Alla questione dimensionale si collega anche il riassetto del capitalismo familiare, che la crisi in corso ha rivalutato come elemento di stabilità delle imprese a fronte degli insuccessi di tante public company di stampo anglosassone, ma di cui la Banca d'Italia raccomanda di non scordare gli aspetti fernanti che affiorano se e quando l'azienda familiare non sa aprirsi al mercato e alla gestione manageriale. 5) Politiche finalizzate alla crescita sono l'ultima, ma non importanza, delle priorità suggerite da Via Nazionale. Questo vale per le politiche industriali ma vale anche per le politiche tributarie, che vanno modulate tenendo d'occhio il minor peso del fisco sulle aziende dei Paesi concorrenti ma anche l'importanza di dare stabilità e trasparenza alle normative che investono l'impresa. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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Economia sotto processo (sezione: Globalizzazione)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 24-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

Il Sole-24 Ore sezione: ECONOMIA E IMPRESE data: 2009-04-24 - pag: 23 autore: Eventi. Presentata la quarta edizione del Festival di Trento in programma dal 29 maggio al 1Úgiugno Economia sotto processo Boeri: «La ricerca non ha previsto in tempo le cause della crisi» «Identità e crisi globale» Serena Uccello MILANO «Posti di lavoro inglesi per lavoratori inglesi». Con questo slogan lo scorso febbraio, nel Lincolnshire in Gran Bretagna, è montata la protesta contro la presenza degli operai italiani della siracusana Irem, nel cantiere della raffineria Lindsey Oil della Total. è la crisi che presenta i conti alla globalizzazione? O piuttosto il segno di una mancata integrazione? Alla sua quarta edizione, in programmadal29maggioal1 Úgiugno, ilFestival dell'Economia di Trento risponde alle sollecitazioni della cronaca e si focalizza sulla conciliabilità delle identità locali rispetto a quelle globali. «La lezione peggiore e più pericolosa da trarre da questa crisi è che essa sia figlia della globalizzazione e che quindi per evitarne una nuova occorra rendere le nostre comunità un po' più chiuse. La globalizzazione ci salverà invece, visto che i segnali della ripresa arrivano da Cina e India», ha spiegato Tito Boeri, professore di economia alla Bocconi e responsabile scientifico delle quattro giornate trentine, presentando ieri a Milano i contenuti e gli ospiti del Festival. La riflessione di partenza è capire se la mancanza di aiuti efficaci per i lavoratori e le famiglie (ammortizzatori sociali diffusi ma anche altri interventi), oppure un costo del denaro che in Europa resta più alto rispetto agli Stati Uniti, o anche la realizzazione di pacchetti anticrisi improntati nei diversi Paesi Ue su logiche differenti con risultati pertanto non sempre puntuali, non sia piuttosto il frutto di scarsa integrazione, dell'assenza cioè di una comune appartenza, vale a dire del sentirsi membri di una stessa società. Da qui l'esigenza di analizzare la realtà alla luce di chiavi di interpretazione non esclusivamente economiche ma ispirate ad altre discipline come la psicologia o le scienze sociali. Così il premio Nobel George Akerlof, che aprirà il Festival il 29 maggio, spiegherà quanto spesso decisioni importanti siano influenzate dagli "animal spirits" e come uno di questi istinti, un improvviso crollo della fiducia, rappresenti uno dei fattori scatenanti dell'attuale recessione. A un altro premio Nobel, James Heckman, il compito di aiutare a capire come l'intreccio di economia e psicologia sia un utile approccio per comprendere come i tratti della nostra personalità servono a predire un'ampia gamma di comportamenti economici, dal successo nello studio a quello sul lavoro. Confermata la struttura degli scorsi anni con una novità. Ai tradizionali format (Parole chiave, Alla frontiera, Visioni, Focus, Dialoghi, Intersezioni, Testimoni del Tempo) si aggiunge l'appuntamento a mezzogiorno coi Tribunali della crisi. Sotto processo non le persone ma le istituzioni, le regole, i comportamenti. A cominciare dagli stessi economisti incapaci «di prevedere in tempo non tanto la crisi, quanto le sue reali cause», dice Boeri. Oltre alla formula, confermata pure la macchina organizzativa delle precedenti edizioni sia per quanto riguarda i promotori ( Provincia autonoma di Trento, Comune di Trento, Università degli Studi di Trento) che gli organizzatori (Editori Laterza e Gruppo 24 Ore), i partner (Intesa Sanpaolo), i media partner (Radio 24). Assente la politica o meglio i politici, chiarisce Giuseppe Latenza, ai quali «però, se vorranno essere presenti, il Festival è aperto». © RIPRODUZIONE RISERVATA

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Europa dell'Est, Arabia e Usa nei piani di sviluppo di Tesmec (sezione: Globalizzazione)

( da "Eco di Bergamo, L'" del 24-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

Europa dell'Est, Arabia e Usa nei piani di sviluppo di Tesmec --> Dal 2010 operativo un nuovo impianto in Bulgaria. A breve al via la filiale di Riad In America, joint-venture nel Minnesota e raddoppio della sede di Dallas Venerdì 24 Aprile 2009 ECONOMIA, pagina 42 e-mail print Si prepara a rafforzare la sua presenza in Bulgaria la Tesmec di Grassobbio, azienda specializzata nella produzione dei sistemi per tendere (tesatura) le linee elettriche e delle macchine per scavo (in inglese «trencher», ovvero scavatore di trincea). Dopo una prima esperienza a Plovdiv, ora la società bergamasca rilancia con un nuovo stabilimento sempre nella stessa città: la nuova realtà produttiva si chiamerà Tesmec Beta srl controllata al 100% dalla società di Grassobbio. Produrrà macchine Gallmec, multifunzionali il cui impiego è richiesto in particolare nel settore dei lavori pubblici, con l'obiettivo di commercializzarle nei Paesi dell'Est Europa. Il progetto è stato annunciato dall'amministratore delegato della Tesmec Ambrogio Caccia Dominioni durante il convegno «Le medie imprese industriali del Nord Ovest» svoltosi all'Università di Bergamo. L'azienda punta quindi ai mercati emergenti, senza senza però trascurare il mercato americano dove sono allo allo studio due significativi progetti. Il primo, in particolare, riguarda la costituzione di un'azienda distributrice di sistemi per tendere le linee elettriche, che si realizzerà grazie ad una joint-venture con l'americana Condux. La nuova società, controllata pariteticamente da Tesmec e Condux, si chiamerà Tesmec Condux Ltd e avrà sede a Mankato, nel Minnesota, dove ha sede la stessa Condux. Saranno circa una ventina i dipendenti occupati. L'accordo, già siglato, sarà attivo dal 1° giugno. Il secondo progetto, invece, riguarda l'ampliamento dello stabilimento di Dallas della Tesmec Usa, società che conta oggi 69 lavoratori. L'obiettivo è raddoppiare gli spazi: l'area sulla quale sorge l'azienda passerà quindi dagli attuali 50 mila a 100 mila metri quadri e allo stesso modo i capannoni dagli attuali 9 mila raggiungeranno i 18 mila metri quadrati. Ma non ci si fermerà qui. A Riad, in Arabia Saudita, a breve diverrà infatti operativa la collaborazione con l'azienda Qbc (Qatar Building Company) per la commercializzazione e il servizio di assistenza di «trencher». La testimonianza data da Caccia Dominioni al convegno è stata rivolta all'importanza di guardare all'export come risorsa. «Il 97% del nostro fatturato proviene proprio dalle esportazioni - ha precisato - con un'attenzione continua ai mercati in crescita». L'azienda di Grassobbio ha chiuso il 2008 con un fatturato di 120 milioni di euro, in crescita del 25%. «E se vogliamo crescere ulteriormente dovremo investire nelle reti distributive guardando ad Arabia, Cina e Russia». Francesca Belotti 24/04/2009 nascosto-->

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Con il convegno speriamo di avere aperto un canale (sezione: Globalizzazione)

( da "Provincia Pavese, La" del 24-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

L'intervista a Chirichelli «Con il convegno speriamo di avere aperto un canale» PAVIA. Giampaolo Chirichelli, commercialista pavese, da un anno presidente di Finlombarda: quale bilancio ha tratto dal vostro convegno di Pavia? «Stiamo facendo uno sforzo enorme perchè vogliamo che gli operatori ci conoscano e sappiano che siamo vicini a loro specialmente in questo periodo di crisi. Siamo così partiti con questa sorta di tour tra le province lombarde. Prima tappa Pavia, un po' perchè sono pavese, ma soprattutto perchè, all'epoca dell'organizzazione del convegno, era una piazza in cui non erano previste elezioni amministrative. La crisi in Comune è arrivata cammin facendo». Perchè questa scelta? «Ci tengo che in queste occasioni la politica non rivesta ruoli preponderanti, ma si pensi soltanto e unicamente alle imprese. A Pavia il dibattito è stato interessante e proficuo. Ma anche i politici sono stati al gioco: ho molto apprezzato, per esempio, l'intervento del senatore Roberto Mura». Pavia fanalino di coda (decima su 11 province) per presentazione di pratiche e richieste di fondi da parte delle imprese. Come mai? «C'è evidentemente qualcosa che non funziona e ho chiesto ai vari operatori un esame di coscienza. La situazione delle imprese a Pavia è senza dubbio critica, ma proprio per questo non mi spiego perchè non si usino questi supporti finanziari. Io credo ci sia anche un problema di comunicazione, che speriamo di avere un po' risolto con il convegno in cui abbiamo incontrato direttamente le categorie». Qual è la sua idea su questa crisi? «Faccio mia una frase di Tremonti: "Questa crisi non è la fine del mondo, ma la fine di un mondo in cui ci si era illusi che la ricchezza nascesse dalla finanza e non dal lavoro". Oggi la Regione Lombardia e Finlombarda sono qui per chiarire come l'impresa privata puo fare sistema con la parte pubblica. Dimenticatevi i contributi a fondo perduto: non servono, il nostro è un territorio che non ha bisogno di assistenzialismo ma necessita di sinergie, di essere accompagnato, di combattere le sfide della globalizzazione».

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Globalità e cattiva coscienza (sezione: Globalizzazione)

( da "Corriere della Sera" del 24-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

Corriere della Sera sezione: Opinioni data: 24/04/2009 - pag: 38 LE CRITICHE DEGLI INTELLETTUALI Globalità e cattiva coscienza di ANDRÉ GLUCKSMANN SEGUE DALLA PRIMA Queste cantonate, invocate a titolo esplicativo, certo si sono verificate, ma perché nessuno vi ha fatto attenzione in tempo utile? Così si interrogano gli intellettuali, accennando un passo indietro. Scavalcando, volenti o nolenti, il cerchio magico delle interpretazioni aridamente economiste della crisi economica, hanno chiamato in causa quei «secondi fini» che avrebbero incoraggiato le autorità bancarie e politiche a folleggiare spensieratamente di bolla in bolla, fino al disastro attuale. Ogni crisi si rivela lo specchio indiscreto in cui la società scopre tutto ciò che in tempi normali si affanna ad occultare. Pertanto l'idea di invitare gli intellettuali italiani e francesi a «Pensare la crisi», nella splendida cornice di Villa Medici, non è così peregrina come potrebbe apparire. L'iniziativa di Frédéric Mitterrand e Alain Elkann si è rivelata istruttiva. Certo, è troppo tardi per prevenire e troppo presto per teorizzare. Ricordiamo che ancora oggi la grande recessione degli anni Trenta si presta a diagnosi precise e dettagliate, ma profondamente contraddittorie. Tuttavia, niente ci impedisce di interrogarci legittimamente, alla luce della crisi odierna, sulle nostre convinzioni e i nostri stili di vita. Presso molti intellettuali si sente affiorare uno spirito di rivendicazione, una gioia malvagia che i tedeschi chiamano Schadenfreude: ecco la prova che i soldi non solo non danno la felicità, ma per di più rendono stupidi; ecco la prova che il consumismo spegne il cervello e che l'arricchimento involgarisce. Per due giorni, ho ascoltato parecchi miei colleghi di intelletto soffermarsi estasiati sul blocco improvviso dei cantieri faraonici nel Dubai o sull'annuncio del fallimento di Las Vegas. Ho sentito celebrare come una giusta punizione del cielo il naufragio di una globalizzazione che se ne infischia dei principi immortali e dei valori ineccepibili. Ho assaporato, con la necessaria delicatezza, la connivenza tra uomini di fede, ribelli senza causa e accademici senza impiego che scagliavano fuoco e fiamme contro la moderna Babilonia, gli ipermercati e i dvd pornografici. Ciascun relatore, con 15 minuti a disposizione, si è lanciato in riprovazioni frettolose e nulla è sfuggito, né la tossicodipendenza, né la dittatura dei tecnocrati, né la dissoluzione dei costumi, né la crescita produttivistica, l'alcolismo e la contraccezione, tutte vere e proprie maledizioni apocalittiche che vedono nella crisi attuale la premessa alla fine del mondo. Respingendo acrimonia e manicheismo, ci sono stati alcuni che hanno accennato delle distinzioni: trent'anni di globalizzazione hanno dato accesso al mercato mondiale a un miliardo di persone, assicurando loro un'occupazione e la speculazione finanziaria sciogliersi nella speculazione scientifica. Grande assente da Villa Medici, Jean de Lafontaine denunciava secoli or sono l'accumulo dei debiti e l'ottimismo ingenuo che ispira le «catene di Sant'Antonio », o le piramidi truffaldine. Anche il secchiolino di latte rischia di tramutarsi in un prodotto finanziario tossico. «Allegra, canticchiando, facendo i conti in mente, pensa che può dal latte ritrar qualche denaro e sei dozzine d'ova comprar agevolmente. L'ova di poi si covano ed ecco a poco a poco un ben pollaio in corte che non le costa caro. La volpe con Pierina avrà cattivo giuoco: ben ingrassate infine si vendon le galline. Col piccol capitale, si compera un maiale, che tenero in principio a furia di cruschello diventa un porco bello. Raccolto un altro gruzzolo, con questo - visto il prezzo che fanno sul mercato - si compera un vitello, anzi una vacca, e sembrale vedere già sul prato saltare questa e quello. A tanto ben di Dio Saltando essa di gioia, il secchiolin cascò. Vitello e vacca ed ova e porco bello, addio!... » Lungi dall'imputare le nostre sfortune alle contadine di allora, per le loro ingenue fantasie, o ai forzati della disoccupazione di oggi, il nostro favolista scagliava i suoi rimproveri alle élite al potere. Se si hanno le tasche tintinnanti d'oro o gli armadi pieni di diplomi, se si gioca con le cifre o contro le cifre, questo non esonera nessuno dalle proprie responsabilità, né i ricchi, né le autorità morali, politiche e intellettuali. A nulla giova lasciar correre quando tutto fila liscio, per poi scagliarsi contro la bramosia di profitto non appena cambia il vento. La povertà è un fardello troppo penoso, che non si presta né alle prediche morali, né alle certezze perentorie degli esperti, immancabilmente smentiti dalla brutalità dei fatti. E' venuta l'ora di pensare la crisi accollandoci anche noi la nostra parte di responsabilità. traduzione di Rita Baldassarre

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Torna il Festival dell'Economia di Trento: Identità e crisi globale (sezione: Globalizzazione)

( da "Unita, L'" del 24-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

Torna il Festival dell'Economia di Trento: «Identità e crisi globale» Torna il Festival dell'Economia di Trento, giunto quest'anno alla sua quarta edizione. Da giovedì 29 maggio a domenica 1 giugno economisti, giuristi, imprenditori, manager, politici, sociologi, giornalisti si confronteranno in pubblico su un tema cardine del nostro futuro: come conciliare identità e globalizzazione al tempo della crisi. Spiega Tito Boeri, responsabile scientifico della kermesse: «Quando l'economia mondiale cresceva a tassi del 5-6 per cento all'anno, in molti si sono chiesti se la globalizzazione avrebbe soffocato le identità nazionali e locali, sopprimendo tradizioni e violando sistemi di valori locali; ora abbiamo, in ogni caso, il problema opposto: quello di governare una crisi globale di fronte al rafforzamento di identità locali, riaffermate in contrasto con tutto ciò che sta al loro esterno». A Trento saranno presenti, tra gli altri, due premi Nobel per l'economia: George Akerlof e James Heckman. Parteciperanno anche Tyler Cowen, docente di Economia alla George Mason University, editorialista economico per il New York Times e responsabile di uno tra i più visitati e autorevoli blog del pianeta. Poi Alessandra Casella, Alberto Alesina, Roland Benabou, Anne Krueger e molte personalità del dibattito pubblico e culturale italiano, tra cui Luca Cordero di Montezemolo e Tommaso Padoa Schioppa. L.V.

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Comacchio risponde: solo paura o è davvero crisi? (sezione: Globalizzazione)

( da "Resto del Carlino, Il (Ferrara)" del 24-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

FERRARA SCUOLA pag. 12 Comacchio risponde: solo paura o è davvero crisi? PER CAPIRE come stanno davvero le cose a Comacchio, abbiamo raccolto informazioni da genitori, parenti, amici e conoscenti e abbiamo analizzato i vari punti di vista emersi dalla nostra ricerca. Ci siamo chiesti da dove nasce la crisi. Ci hanno risposto che tutto parte da lontano, dall'introduzione dell'Euro e dal conseguente aumento dell'inflazione. A questo si aggiungono le migrazioni di persone in cerca di lavoro e la famigerata globalizzazione che ha aumentato le spese dei cittadini. A livello generale, si pensa che le difficoltà dipendano in gran parte dal crollo delle borse americane e di alcune grandi multinazionali. A fronte di queste affermazioni, è legittimo domandarsi se il tenore di vita è cambiato. Le riposte variano in relazione all'impiego della persona consultata: medici e liberi professionisti non notano differenze significative, artigiani e commercianti hanno visto un ridimensionamento del loro giro d'affari, gli operai parlano oggettivamente di crisi e della necessità di ridurre le spese e gli sprechi. In molti temono di perdere il posto di lavoro, chi è precario prima di tutto, ma anche chi ha un impiego a tempo indeterminato e non ha la garanzia di poter continuare a lavorare perché ora è in cassa-integrazione. Ma concretamente, cosa si fa per superare questa impasse? I comacchiesi non sono del tutto convinti che gli interventi pianificati dall'amministrazione siano sufficienti. Il settore dell'edilizia (fondamentale per la ripresa) vede spesso rimandati i grandi progetti e lo stesso vale per le opere pubbliche; i cittadini percepiscono una certa immobilità dei poteri locali, come se si fosse in attesa di verificare come effettivamente possono andare le cose. Ci si attende molto dall'Amministrazione locale: contributi per le fasce più deboli, una politica per le famiglie più solida e decisa insomma una segnale che si sta lavorando sulla questione e non la si ritiene solo una fase di passaggio di poco valore. Possiamo concludere osservando che i comacchiesi temono la crisi, ma ancora non ne individuano in modo chiaro le cause e, soprattutto e purtroppo, gli effetti. Giada Fabbri Giorgia Gelli Samanta Aguiari Piva Serena Cavalieri Linda Gelli

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Superare la visione familiare per sopravvivere alle difficoltà (sezione: Globalizzazione)

( da "Finanza e Mercati" del 24-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

«Superare la visione familiare per sopravvivere alle difficoltà» da Finanza&Mercati del 24-04-2009 Le imprese devono cambiare atteggiamento, e superare una visione «familiare» della gestione aziendale. Lo scrive la Banca d'Italia nel suo «Rapporto sulle tendenze nel sistema produttivo italiano» che suggerisce più liberalizzazioni e imprese di dimensioni più grandi per sostenere la ripresa. Secondo Bankitalia «tra gli obiettivi prioritari vanno incluse anche misure che sollecitino le imprese ad accrescere la loro dimensione, superando una visione restrittiva del controllo familiare. Non è compito facile perché investe attitudini radicate e la stessa cultura imprenditoriale prevalente nel paese, ma la diffusione di forme di controllo diverse da quello familiare e il sostanziale ispessimento della componente medio-grande della struttura dimensionale delle imprese appaiono condizioni cruciali per la sopravvivenza del sistema produttivo italiano». Il rapporto rileva anche come le nuove tecnologie, la globalizzazione e l'integrazione europea culminata nell'adozione dell'euro come valuta unica siano tre «choc esogeni» che «hanno condizionato il percorso recente dell'economia italiana». Secondo Palazzo Koch «nell'ultimo decennio l'economia italiana ha segnato il passo, sia in prospettiva storica sia rispetto ai principali paesi europei. È opinione diffusa che questo andamento rifletta problemi strutturali irrisolti, resi più pressanti dai notevoli cambiamenti che hanno caratterizzato l'economia mondiale». Alle imprese è quindi richiesto un nuovo atteggiamento, una tendenza a diventare più grandi abbandonando la «visione restrittiva del controllo familiare». «Il tratto distintivo dell'ultima fase economica è l'accresciuta pressione competitiva sui produttori italiani» causata da globalizzazione, innovazione tecnologica, privatizzazione e liberalizzazione dei servizi, mercato unico, unione monetaria. Se questa maggiore pressione competitiva ha accentuato le difficoltà di molte imprese italiane, l'analisi mostra come sia anche stata il pungolo a miglioramenti di efficienza del sistema produttivo. «Effetti positivi - osserva il rapporto - in termini di produttività e di occupazione sono anche seguiti alle liberalizzazioni realizzate di recente in Italia. Occorre insistervi, allargando il numero dei settori coinvolti e tenendo conto delle specificità settoriali. Una maggiore contendibilità nei settori dei servizi consentirebbe di ridurre le rendite monopolistiche, a vantaggio dei consumatori e delle imprese utilizzatrici». Con maggior concorrenza, spiega Bankitalia, si «determina una riallocazione delle risorse dalle imprese meno produttive a quelle più produttive, con guadagni di efficienza aggregata per dato livello di produttività aziendale. La disciplina del diritto fallimentare, per le imprese, e il sistema di protezione sociale, per i lavoratori, svolgono un ruolo essenziale. Per affrontare la competizione, continuano da Via Nazionale, occorre che le imprese più esposte mutino strategia ristrutturandosi e diventando più efficienti. Al tempo stesso «sono giustificati interventi di policy che favoriscano l'adozione di nuove tecnologie, l'attività innovativa nel senso più ampio del termine o che accompagnino l'internazionalizzazione». Quanto al «disegno delle politiche», secondo il rapporto occorre «perseguire organicità e stabilità del quadro normativo; ridurre l'incertezza sull'accesso e i modi di utilizzo degli strumenti a disposizione; privilegiare trasparenza e accountability nei processi decisionali che sovrintendono all'assegnazione di eventuali incentivi e sgravi; prevedere meccanismi di monitoraggio e valutazione delle misure adottate; al fine di evitare potenziali conflitti di interesse, assegnare la valutazione di tali misure ad autorità indipendenti, seguendo le best practices riconosciute a livello internazionale».

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NORDCOREA: SARANNO PROCESSATE LE 2 GIORNALISTE USA ARRESTATE. (sezione: Globalizzazione)

( da "Asca" del 24-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

NORDCOREA: SARANNO PROCESSATE LE 2 GIORNALISTE USA ARRESTATE (ASCA-AFP) - Seul, 24 apr - Saranno processate le due giornaliste americane arrestate lungo il fiume Tumen al confine con la Cina mentre tentavano di entrare in Corea del Nord. A renderlo noto lo Stato comunista, mentre sembra sempre piu' evidente che Pyongyang sta cercando un dialogo diretto con Washington. ''Un organo competente della Repubblica Democratica Popolare di Corea (Corea del Nord) ha concluso le indagini sulle reporter degli Usa'', ha spiegato l'agenzia ufficiale Korean Central News Agency (KCNA). ''L'organismo ha formalmente deciso di sottoporle a processo sulla base dei reati da loro commessi e confermati'', ha aggiunto. Le due donne, Euna Lee, americana di origine coreana, e Laura Ling, americana di origine cinese (appartenenti al network Current Tv) sono state fermate lo scorso 17 marzo dopo aver attraversato il fiume Tumen. ghi/cam/alf

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Vivi all'estero? Diventerai più creativo, dice uno studio (sezione: Globalizzazione)

( da "Reuters Italia" del 24-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

SINGAPORE (Reuters) - Vivere all'estero aiuta le persone ad ampliare le proprie esperienze e anche la propria mente. Lo dice uno studio internazionale che ha analizzato la connessione tra la creatività e il trasferirsi in un altro paese. La ricerca, pubblicata dall'American Psychological Association, è costituita da cinque studi su studenti dell'Università Sorbona di Parigi, dell'Insead, una scuola di Economia con campus in Francia e a Singapore, e della Kellogg School of Management alla Northwestern University negli Stati Uniti. I ricercatori hanno spiegato che anche se gli studi evidenziano una potente relazione tra il trasferimento all'estero e la creatività, non dimostrano che vivere all'estero e adattarsi a nuove culture renda effettivamente le persone più creative. "Questa ricerca potrebbe dirci qualcosa circa l'impatto crescente della globalizzazione sul mondo", ha detto l'autore principale dello studio, William Maddux, professore assistente di Comportamento organizzativo all'Insead. "Sapere che le esperienze all'estero sono critiche per i risultati creativi, rende i programmi di studio all'estero e gli incarichi lavorativi in altri paesi molto più importanti, soprattutto per persone e compagnie che attribuiscono grande valore alla creatività e all'innovazione". In uno studio, è stato sottoposto agli studenti dell'Mba della Kellogg School il problema della candela di Duncker, un classico test per valutare la creatività, in cui i candidati vengono massi davanti a tre oggetti su un tavolo accanto a una parete di cartone: una candela, un pacchetto di fiammiferi e una scatoletta di puntine da disegno. L'obiettivo è di attaccare la candela al muro in modo che bruci normalmente senza che la cera coli sul tavolo o sul pavimento, e la soluzione giusta è usare la scatola vuota delle puntine come portacandele, e poi attaccarla al muro. La soluzione è considerata una misura dell'intuito creativo perché richiede la capacità di vedere che gli oggetti possono svolgere funzioni diverse da quelle tipiche. Continua...

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Marcegaglia: sì mercati aperti, no protezionismo e credit crunch (sezione: Globalizzazione)

( da "Velino.it, Il" del 24-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

Il Velino presenta, in esclusiva per gli abbonati, le notizie via via che vengono inserite. ECO - Marcegaglia: sì mercati aperti, no protezionismo e credit crunch Roma, 24 apr (Velino) - No al ‘credit crunch’ e a misure protezionistiche per rispondere alla crisi economica. Le imprese ora più che mai hanno bisogno di mercati aperti. Ma anche limitare nel tempo l’ingresso dello Stato nelle banche insolventi, un provvedimento “inevitabile” per ristabilire la fiducia che però deve prevedere “una chiara strategia di uscita”. Sono queste le indicazioni che arrivano dal presidente di Confindustria Emma Marcegaglia, che oggi ha aperto la seconda giornata del G8 delle imprese a Cagliari. “Le aziende che hanno investito di più – ha detto Marcegaglia – hanno accumulato debiti ingenti e hanno bisogno di prestiti, ma dallo scorso ottobre stanno subendo una stretta creditizia globale”. Quindi adesso “occorre ripristinare la fiducia nei mercati finanziari – ha continuato la leader degli industriali – e che i flussi creditizi tornino alla normalità, a livelli fisiologici”. Purtroppo “uno degli aspetti più infausti” della crisi in atto, ha spiegato Marcegaglia, “è che ha punito le aziende migliori” e per questo “servono strategie concrete e garanzie per evitare conseguenze sulle imprese anche negli anni a venire”. Ovviamente “noi siamo assolutamente a favore che l’apparato di regolamentazione venga rivisto – ha chiarito il numero uno di viale dell’Astronomia – ma temiamo che un eccesso di regole possa tradursi in una restrizione del credito che ostacoli ulteriormente la crescita”. Infatti “dopo anni di prestito facile, direi troppo facile, la crisi finanziaria ha portato le banche a diventare eccessivamente caute nel gestire le attività di credito” e “la principale conseguenza – ha aggiunto Marcegaglia – è stata un inasprimento delle condizioni creditizie all’economia reale, spesso anche a tassi alti”. Dunque “dobbiamo rimuovere le cause di instabilità economica – ha ribadito il presidente di Confindustria – ma senza distruggere il sistema finanziario, tutti insieme. Quello che dobbiamo evitare oggi è che la demonizzazione dei meccanismi di mercato si traduca in un eccesso di regolamentazione non necessaria e conseguentemente in un ulteriore restringimento del credito e in una più bassa crescita economica”. Oltre alla preoccupazione per “la crisi e le sue implicazioni sulle imprese”, ha proseguito Marcegaglia, “il nostro messaggio al G8 dei governi sarà che le comunità delle industrie dei paesi del G8 sono profondamente impensierite” anche dall’emergere di “comportamenti protezionisti”. Ma “le aziende respingono con forza il protezionismo – ha rilanciato la top manager – Ora più che mai le nostre imprese hanno bisogno di commercio libero e di agire a livello globale. Le regole dovrebbero governare la globalizzazione, non impedirla” eppure “oggi stiamo vedendo una continua crescita di politiche difensive, di norme, di leggi, di regolamenti e di comportamenti. Sia apertamente sia dietro le quinte. Sia in maniera lecita sia illecita”. Troppo spesso, ha ricordato Marcegaglia, “la nozione di ‘interesse nazionale’ ha distorto il commercio e la concorrenza sperperando risorse. E questo sta accadendo nonostante i governi delle economie avanzate ed emergenti si siano pubblicamente impegnati all’accesso ai mercati, alla liberalizzazione”. Perciò la leader degli industriali ha chiesto che gli impegni politici dei governi siano “seguiti da azioni concrete, specialmente quando la più pesante crisi post-bellica sta ora colpendo l’economia globale”. Quanto all’ingresso dello Stato nel sistema bancario, “deve essere temporaneo – ha affermato Marcegaglia – accompagnato da una fase di ristrutturazione e poi seguito da un ritorno al settore privato il più presto possibile”. Oggi “l’intervento statale nel sistema bancario in tanti paesi del G8 si è tradotto in una nazionalizzazione di varie banche – ha osservato il numero uno di viale dell’Astronomia – Questa è stata una scelta necessaria per evitare una maggiore perdita di fiducia. Ma io penso anche che questa misura inevitabile debba essere limitata nel tempo e includere una chiara strategia di uscita. Il rischio è che, se prolungata, la nazionalizzazione delle banche possa portare a uno stallo nel progresso economico con forti interferenze politiche, e a un controllo attraverso le banche statali della aziende non finanziarie. Un rischio che deve assolutamente essere evitato”. Infine Marcegaglia è tornata anche sulla sostenibilità ambientale, sostenendo che “non si tratta solo una necessità” ma “può rappresentare, se affrontata nella maniera appropriata, un potente motore di crescita”. Quindi “noi siamo pronti a prenderci le nostre responsabilità per ridurre l’emissione di gas serra – ha chiosato il presidente di Confindustria – però deve essere un onere diviso tra tutti i paesi, un impegno condiviso”, bisogna insomma “trovare il giusto equilibrio tra salvaguardia ambientale, sicurezza energetica e competitività delle imprese”. (Saviana Sileo) 24 apr 2009 12:33

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L'oro si infiamma su aumento riserve Cina e debolezza dollaro (sezione: Globalizzazione)

( da "Borsa(La Repubblica.it)" del 24-04-2009)
Pubblicato anche in: (KataWebFinanza)

Argomenti: Cina Usa

L'oro si infiamma su aumento riserve Cina e debolezza dollaro (Teleborsa) - Roma, 24 apr - Sale il prezzo dell'oro, che si riporta oltre i 900 dollari l'oncia, sostenuto dall'indebolimento del dollaro e dalla notizia di un aumento delle riserve della Cina. Il prezzo spot dell'oro si attesta stamattina a 911,2 dollari al barile, in aumento dello 0,85%, mentre il future di giugno segna sul Comex un valore di oltre 913 dollari l'oncia, in aumento di 6,6 USD. Intanto, l'euro fa un ulteriore passo avanti nei confronti del biglietto verde, volando molto vicino agli 1,32 dollari, a 1,3187 USD (+0,4%), in attesa anche del dato sull'IFO tedesco stamattina. Pomeriggio sono in agenda alcuni dati chiave dell'economia USA, come gli ordini di beni durevoli e le statistiche sul mercato immobiliare. La Cina ha incrementato le sue riserve in oro a 1.054 tonnellate (+454 mln di tonnellate), quasi raddoppiate rispetto al mese precedente. Di fatto, la notizia ha infiammato il prezioso, che ha accelerato proprio nel corso degli scambi in Asia questa notte. 24/04/2009 - 09:16

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Proteggi il cane, salva l'uomo (sezione: Globalizzazione)

( da "Dica33.it" del 24-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

Malattie infettive Ultimo aggiornamento: 24/04/09 Proteggi il cane, salva l’uomo Le leishmaniosi sono un vasto gruppo di malattie causate da protozoi (parassiti intracellulari) del genere Leishmania. L’infezione è mediata dalla puntura di un insetto ematofago, il pappatacio, di aspetto simile a un piccolo moscerino. Nell’uomo sono caratterizzate da un ampio spettro di manifestazioni cliniche (che vanno da gravi forme sistemiche a disseminazione viscerale fino a forme cutanee benigne che tendono alla risoluzione spontanea) determinato in primo luogo dalla specie parassitaria, ma influenzato anche dallo stato immunitario dell’ospite. Negli ultimi anni, grazie allo sviluppo di tecniche diagnostiche molecolari, è stato dimostrato che le forme cliniche di leishmaniosi umana rappresentano solo la “punta dell’iceberg”, perché nella maggior parte degli individui venuti a contatto con il parassita l’infezione è del tutto asintomatica. Oltre tutto, la condizione di “portatore sano” sembra conferire una valida immunità alla re-infezione, in modo analogo a quanto avviene per la tubercolosi. Prevenzione per due "La malattia, potenzialmente letale per gli animali, può colpire anche l'uomo: ogni anno si registrano nel nostro Paese circa 160 casi di leishmania umana, con un andamento in crescita negli ultimi anni". A parlarne è stato Luigi Gradoni, dirigente di ricerca del reparto di Malattie trasmesse da vettori e Sanità internazionale del dipartimento di Malattie infettive, parassitarie e immunomediate dell'Istituto superiore di sanità (Iss), partecipando a un incontro sul tema organizzato lo scorso 21 aprile a Roma. Anche le cifre dell’infezione sono in veloce e continua crescita, non solo in quelle regioni d’Italia dove il clima è naturalmente favorevole allo sviluppo degli insetti che veicolano la malattia pungendo gli animali ma in questa fase climatica calda anche in quelle zone di alta collina che erano considerate tradizionalmente indenni. "Nel cane - ha ricordato l'esperto - l'infezione è trasmessa dal vettore durante la stagione calda e può decorrere in maniera inosservata per mesi o anni. A differenza dell'uomo, però, il 40% degli animali infetti mostra una progressione costante e inevitabile verso una grave malattia che colpisce soprattutto i reni. Questa si manifesta inizialmente con un leggero dimagrimento e una svogliatezza al gioco o al lavoro, i linfonodi si ingrossano e possono comparire febbre, come anche disturbi cutanei. Nell'uomo - ha evidenziato Gradoni - la leishmaniosi viscerale è una grave malattia cronica tendente ad aggravarsi nel tempo. L'incubazione è di molti mesi e l'esordio dei sintomi può avvenire in modo subdolo. Pallore al viso, debolezza e febbricola possono essere segnali d'allarme". La sola difesa è proteggersi Di fronte al fatto che non esiste una terapia risolutiva e che la vaccinazione è ancora un miraggio, il miglior rimedio contro la leishmaniosi è la protezione dalla puntura del pappatacio. Quindi le persone che hanno un cane e vivono o pensano di soggiornare in vacanza insieme al proprio animale in zone a rischio devono tenere conto di qualche accortezza: è consigliabile limitare le passeggiate serali, cercare di far dormire in casa il cane applicando alle finestre zanzariere a maglie fitte alle finestre senza dimenticare di fare uso di prodotti, specificatamente ideati e indicati per proteggere dalla puntura dei flebotomi. Utilizzando tutte queste precauzioni, si limiterà al massimo la possibilità che il cane possa contrarre la malattia. Si suggerisce, infine, di rivolgersi sempre a un medico veterinario per avere consigli sulla scelta dei presidi migliori e far controllare regolarmente il cane al fine di verificare che non sia stato infettato. Gianluca Casponi Fonti Conferenza stampa “Leishmaniosi, proteggere il cane per proteggere l’uomo”; Roma, 21 aprile 2009 Malattie da insetti Proteggi il cane, salva luomo Il virus globalizzato Verso il vaccino antimalarico Chikungunya mobile ma poco aggressivo Batterio in volo con insetto Zanzare globalizzate Repellente per chi? Chi ha paura della tigre? Malaria da non sottovalutare Antimalarico low-cost Il ritorno della malaria? Un falso allarme Malattie delle povertà Mappa del rischio insetti L'aggressore in volo Difendersi dagli insetti Chi scaccia meglio la zanzara? I parassiti Malattie da insetti Il vaccino è dietro l'angolo I segreti della malaria homechi siamo staff--> lavora con noicontattaci Tutto il materiale in questo sito è copyright 1995/2009 © Elsevier Srl Via Paleocapa, 7 - 20121 Milano - Tel. 02 88184.1 Fax 02 88184.301 - www.elsevier.it - è vietata la riproduzione anche parziale. Iscrizione al Registro Nazionale della Stampa n° 5290 del 05-08-1996 - Registrazione del Tribunale di Milano n° 357 del 08-06-2001 Visita anche gli altri siti del network ascoltalatuatesta.it - epatiteb.info - gismo.net - equivalente.it -->

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Warner Bros. sostituisce i film HD-DVD con i corrispettivi Blu-ray (sezione: Globalizzazione)

( da "PC World online" del 24-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

24-04-2009 Warner Bros. sostituisce i film HD-DVD con i corrispettivi Blu-ray Avviata la campagna Red2Blu per ottenere una versione in Blu-ray Disc dei film Warner Bros. già acquistati in formato HD-DVD. Solo negli USA, per adesso. di Piersandro Guerrera BLOBbox mette insieme TV e Internet Warner Bros. sostituisce i film HD-DVD con i corrispettivi Blu-ray A Milano apre il primo store LaCie Inizia dagli Stati Uniti la campagna Red2Blu di Warner Bros. per permettere agli acquirenti di film in formato HD-DVD di ottenere in sostituzione in Blu-ray Disc e aggiornare così la propria cineteca personale. L'affermazione del Blu-ray a scapito dell'HD-DVD, avvenuta ormai un anno fa, ha portato molti possessori del lettore per l'alta definizione promosso da Toshiba a ritrovarsi un prodotto ormai senza alcun valore. Alcuni hanno approfittato del crollo dei prezzi dei film in HD-DVD per ampliare il più possibile il proprio catalogo. Altri hanno svenduto per cercare di recuperare il più possibile dalla spesa sostenuta e acquistare un lettore per film in Blu-ray. Per venire incontro alle esigenze dei propri acquirenti dovute a questo cambio in corsa di tecnologia, Warner Bros. ha pensato di permettere la sostituzione dei film in formato HD-DVD con il corrispettivo in edizione Blu-ray. Collegandosi al sito Red2Blu.com i possessori di film HD-DVD degli Stati Uniti devono selezionare i film presenti nel proprio catalogo (solamente 1 copia per ogni film), pagare 4,95 dollari per ogni film che si intende sostituire, rispedire le copie originali alla Warner e aspettare qualche giorno per ricevere comodamente a casa i film in Blu-ray. Al momento non è chiaro se questa formula verrà estesa anche in Europa e se altri produttori intendono offrire un servizio analogo. Il problema che rimane irrisolto è riuscire a "rottamare" il lettore HD-DVD... Commenti Per commentare devi essere registrato nel forum. Per registrarti clicca qui Risposta Rapida Messaggio: Segui qui la discussione sul forum Nessun vantaggio dal chipset GN40 per i netbook con XP BLOBbox mette insieme TV e Internet Warner Bros. sostituisce i film HD-DVD con i corrispettivi Blu-ray Scuola di giornalismo con un videogame Microsoft segna ricavi in calo del 6% nell'ultimo trimestre X-Slim X340: ecco l’ultrasottile di MSI Memorie SSD per aggiornare i netbook 1 miliardo di applicazioni scaricate dall'App Store Conficker ha distratto i navigatori dai malware più insidiosi Navigon Fresh è più ricco e facile da usare I netbook mettono in difficoltà Microsoft Progetto Aula Informatica Mobile di Fujitsu per le scuole dell’Aquila Penguin pubblicherà e-book in Cina Con Vodafone, Facebook è sul cellulare tutto il giorno Apple conferma: per ora niente netbook Director's Cut - Scusi, dov?è il Wi-Fi? SmileTech - La vera innovazione Attenti al portatile - La crisi economica migliora la qualità Diritto & Rovescio - Decreto salva-SIAE: il bollino rientra dalla finestra :( Non in linea - Pirate Bay condannata e noi condannati al dibattito (3 commenti) OnOff - Atom contro la crisi Pane al pane - IL TERREMOTO MEDIATICO E IL GIORNALISMO ANTISISMICO (4 commenti) Il Rompiscatole - Uno smartphone su tre è un iPhone, viva la rivoluzione

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Economia: oggi il G7 (sezione: Globalizzazione)

( da "Cittàdellaspezia.com" del 24-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

Economia: oggi il G7 Si riuniscono oggi i ministri delle finanze del G7 e del G20, a Washington per discutere delle misure necessarie a fronteggiare la crisi economica in atto. Si comincia con la tradizionale composizione a Sette, costituita da Italia, Usa, Germania, Francia, Regno Unito Giappone e Canada. L'Italia è rappresentata dal ministro dell'Economia Giulio Tremonti e da Mario Draghi, governatore della Banca d'Italia. In serata la discussione sarà a Venti con i Paesi emergenti quali Cina, India, Russia e Brasile.

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CINA/ RISERVE ORO AUMENTATE DEL 76% DAL 2003, ORA QUINTA AL MONDO (sezione: Globalizzazione)

( da "Wall Street Italia" del 24-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

Cina/ Riserve oro aumentate del 76% dal 2003, ora quinta al mondo di Apcom Alle spalle di Usa, Germania, Francia e Italia -->Pechino, 24 apr. (Ap) - Dal 2003 ad oggi la Cina ha aumentato del 76 per cento le sue riserve d'oro, portandole a 1.054 tonnellate con cui si posiziona ai vertici mondiali tra i paesi con i quantitativi più ampli, alle spalle di Stati Uniti, Germania, Francia e Italia. Lo riporta l'agenzia di stampa statale cinese Xinhua, citando i dati forniti dal direttore dell'amministrazione per gli scambi con l'estero, Hu Xiaolian, durante una conferenza stampa. Questo accumulo di riserve è stato effettuato da Pechino mentre negli anni passati l'esplosione delle sue esportazioni alimentava crescenti avanzi di bilancio commerciale. Le riserve cinesi i valuta estera sono già le più elevate al mondo, con un ammontare totale che ha quasi raggiunto 2.000 miliardi di dollari. Nel passato decennio già in due occasioni Pechino aveva aumentato le riserve auree per quote consistenti: da 394 tonnellate a 500 tonnellate nel 2001, sempre secondo quanto riferito da Hu, mentre nel 2003 le aveva alzate a 600 tonnellate. Il mese scorso il premier cinese Wen Jiabao aveva manifestato preoccupazioni sulla tenuta del valore degli asset denominati in dollari che la Cina detiene in misura cospicua, di fatto finanziando un'ampia fetta dell'indebitamento degli Stati Uniti. Sempre il mese scorso il governatore della Banca centrale del Dragone aveva lanciato la proposta di creare una nuova valuta internazionale per sostituire il dollaro.

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Un mondo di lucciole! (sezione: Globalizzazione)

( da "Trend-online" del 24-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

Un mondo di lucciole! BLOG, clicca qui per leggere la rassegna di Andrea Mazzalai , 24.04.2009 08:03 Scopri le migliori azioni per fare trading questa settimana!! Ci avviciniamo ormai inesorabilmente all'estate, mille sorprese ci attendono, mille lucciole in fondo al tunnel, ci sono alcuni segnali di miglioramento, peccato che siano dettati più dall'ansia di uscire da questa situazione, piuttosto che supportati da una ripresa sostenibile. Alcuni segnali che non possono non tener conto delle dimensioni di questa crisi, alcuni segnali che non possono non tener conto che se i consumi non ripartono, i magazzini restano pieni di illusioni, pieni di lucciole. Ho già espresso il mio parere, l' ho espresso in ogni maniera, qualsiasi ripresa sarà di breve respiro, l'inflazione è un fantasma che aleggia fondalmentalmente e accademicamente nella mente di un passato che nella realtà trascina con se ombre reali, ma che dimentica le ultime due depressioni, non è sufficiente prospettare una ripresa per vedere esplodere l'inflazione, non è cosi semplice, come la storia insegna, posso esservi anche altre vie, questa è una deflazione da debiti imponente, generalizzata, globalizzata, sincronizzata! Sempre che non sia mai detto che Icebergfinanza non fa conoscere le alternative alla sua visione, QUI Paul Kasriel traccia una sua ottimistica ma non troppo visione, condivisa parzialmente dal sottoscritto, nella forma ma non nella sostanza. Ci sono troppe variabili impazzite ancora in gioco, tutto quello che vede Kasriel è solo un semplice rimbalzo, niente di più, un rimbalzo degli indicatori, la possibilità di un lenta ed inersorabile e profonda recessione a W non è da escludere, con l'imponente dose di stimoli, ma Da sempre Icebergfinanza parla di Etica, da sempre in tempi non sospetti, oggi vi è un' inflazione di etica, l'unica reale inflazione esistente, non è proprio quella che intendo io questa del WSJ, ma qualcosa di simile anche se decisamente annacquata: A Crisis of Ethic segue pagina >>

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CRISI/ MARCEGAGLIA: NO PROTEZIONISMO E NAZIONALIZZAZIONE BANCHE (sezione: Globalizzazione)

( da "Wall Street Italia" del 24-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

Crisi/ Marcegaglia: No protezionismo e nazionalizzazione banche di Apcom Evitare rischio controllo statale su aziende -->Cagliari, 24 apr. (Apcom) - No al protezionismo perchè le aziende hanno bisogno ora più che mai di mercati aperti. E anche l'ingresso dello Stato nelle banche insolventi, "misura inevitabile" per "evitare una maggiore perdita di fiducia" deve essere limitato nel tempo e prevedere "una chiara strategia di uscita". E' questa l'indicazione che arriva dalla presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, che ha aperto i lavori del G8 delle imprese a Cagliari. "Il nostro messaggio al G8 dei governi - ha sottolineato la Marcegaglia - sarà che le comunità delle industrie dei Paesi del G8 sono profondamente preoccupate su tre questioni: la crisi e le sue implicazioni, l'emergere di comportamenti protezionisti e come condividere importanti decisioni sui cambiamenti climatici". Per la Marcegaglia trascurare e minare "le forze del mercato non può mai essere la scelta giusta. Le aziende respingono con forza il protezionismo. Oggi più che mai le nostre aziende hanno bisogno di commercio libero e di agire a livello globale. Le regole dovrebbero governare la globalizzazione non impedirla". Tuttavia per la presidente degli industriali italiani "abusare di queste regole può velocemente erodere la nostra prosperità. Stiamo vedendo una continua crescita di politiche difensive, di norme, di leggi, di regolamenti e di comportamenti. Sia apertamente sia dietro le quinte. Sia in maniera lecita sia illecita". Per questo, secondo la Marcegaglia, "troppo spesso la nozione di 'interesse nazionale' ha distorto il commercio e la concorrenza sperperando risorse. E questo sta accadendo nonostante i governi delle economie avanzate ed emergenti si siano pubblicamente impegnati all'accesso ai mercati, alla liberalizzazione". Perciò la Marcegaglia chiede che gli impegni politici siano "seguiti da azioni concrete specialmente quando la più pesante crisi post-bellica sta ora colpendo l'economia globale". E anche per quanto riguarda l'ingresso dello Stato nel sistema bancario, questo, dice la Marcegaglia deve essere "temporaneo. Accompagnato da una fase di ristrutturazione e poi seguito da un ritorno al settore privato il più presto possibile". Perchè, sottolinea la Marcegaglia, "l'intervento dello Stato nel sistema bancario in tanti paesi del G8 si è tradotto in una nazionalizzazione di varie banche. Questa è stata una scelta necessaria per evitare una maggiore perdita di fiducia. Ma io penso anche che questa misura inevitabile deve essere limitata nel tempo ed includere una chiara strategia di uscita. Il rischio è che, se prolungata, la nazionalizzazione delle banche possa portare ad uno stallo nel progresso economico con forti interferenze politiche e ad un controllo attraverso le banche 'statali' della aziende non finanziarie. Un rischio che deve assolutamente essere evitato".

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(sezione: Globalizzazione)

( da "EUROPA ON-LINE" del 24-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

Articolo Sei in Esteri 24 aprile 2009 «Il tramonto delle élite musulmane radicali» Intervista a Renzo Guolo, docente di sociologia dell'Islam all'università di Torino Elezioni in Indonesia, lo scorso weekend: batosta per il "blocco verde", la coalizione dei partiti islamici, passata mestamente all'opposizione. Consultazioni amministrative in Turchia, meno di un mese fa: l'Akp (Partito della giustizia e dello sviluppo) del premier Recep Tayyip Erdogan si conferma primo partito del paese ma accusa una significativa emorragia di consensi, rispetto al pieno delle politiche 2007. Il responso delle urne in queste due nazioni musulmane, unito alle sicure difficoltà che il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad incontrerà quando a giugno cercherà la riconferma, lascia intendere che l'Islam politico non è più "attraente" come un tempo. Che non fa più presa, come ha scritto Europa in questi giorni. «Stiamo assistendo a una congiuntura che registra un netto calo dei consensi per i partiti d'ispirazione islamica, giudicati dai rispettivi corpi elettorali poco abili a governare e a rapportarsi con la globalizzazione », conferma Renzo Guolo, docente di sociologia dell'Islam all'università di Torino e raffinato conoscitore dell'universo musulmano. Con lui abbiamo discusso del tracollo dell'Islam politico. Professore, che succede nell'arco musulmano? La crisi dei partiti islamici è passeggera o profonda? Partirei dal dato del palese fallimento del progetto radicale e jihadista, fondato sul meccanismo azione-insurrezione. Possiamo dire che questo progetto si è del tutto svuotato di forza. Allo stesso tempo, dai risultati delle recenti elezioni indonesiane e turche, si osserva l'indebolimento dei partiti islamici. In Indonesia è stato molto netto. In Turchia un po' meno. Queste formazioni, comunque, sono costrette oggi a ridurre il loro tasso d'alterità. L'Akp, per fare esempio, negli ultimi anni ha accentuato il suo profilo tecnocratico, a scapito dei valori islamici di cui è portatore. A cosa dobbiamo imputare questo declino dell'Islam politico? Il ciclo politico attuale evidenzia che in seno all'elettorato dei singoli paesi musulmani emerge sempre più chiaramente l'idea che queste formazioni siano inadatte a governare. In altre parole, alla loro abilità nella denuncia non corrisponde la capacità di amministrare in modo efficace la cosa pubblica. In virtù di questo deficit la loro credibilità e la loro popolarità si è deteriorata. È il caso del Partito della prosperità e della giustizia, la versione indonesiana dei Fratelli Musulmani. Oppure degli eredi del Fronte islamico di salvezza algerino, che quando si ripresentato alle elezioni non riescono a rappresentare un'alternativa. Queste dinamiche nascono principalmente dall'interno oppure sono influenzate da fattori internazionali? Direi che la spinta è sostanzialmente interna. In Indonesia non ci sono elementi esterni che motivano il tonfo dei partiti islamici. A innescare il processo di indebolimento di queste formazioni è, come detto, un fenomeno di autopercezione, che sgorga dalle pieghe della società e che tende a vedere nell'Islam politico una forza poco capace di governare il paese e di rapportarsi alla globalizzazione, nella quale i paesi musulmani, benché siano attori meno decisivi rispetto agli altri, sono comunque immersi e coinvolti. Ne consegue, quindi, una crescita del pluralismo sociale, che erode la presa dell'Islam. Ma ci sono comunque situazioni più aperte, dove i partiti religiosi mi riferisco a Hezbollah e Hamas contano e hanno peso. Questo dipende dal fatto che possono fare leva sulla presenza di un "nemico esterno". Inoltre, tanto Hamas che Hezbollah affiancano all'obiettivo della liberazione e alla verve islamista una capacità di governo, che deriva dall'investimento effettuato nel campo delle reti sociali. Il loro "welfare religioso" li rende, insieme, partiti combattenti e di governo. In alcuni segmenti del mondo musulmano l'Islam politico è stato "assorbito" dalle istituzioni. È il caso della Cecenia e del versante settentrionale del Caucaso. È il caso, forse, anche del Marocco. Ritiene che "l'Islam istituzionale" stia diventando un modello? Non arriverei a dire questo. L'Islam istituzionale non è un fenomeno di oggi. C'è da prima. Basta ricordare l'Egitto di Nasser. Anche nel Caucaso, da un decennio abbondante frontiera di conflitti, l'istituzionalizzazione dell'Islam politico trova un precedente importante nell'epoca dell'Unione sovietica, che mise la religione sotto controllo. Però è ovvio che forme di questo tipo esistono. Rappresentano, in generale, un compromesso tra potere e società, continuando a rispettare l'idea in base alla quale l'Islam può occupare la società ma non il potere. L'Islam politico si sta sgonfiando, ma a Occidente il fattore musulmano continua a essere percepito come una seria minaccia. Siamo in ritardo nel cogliere la trasformazione e i fenomeni in atto nell'Islam? Come spesso accade, a Occidente i cambiamenti che maturano e sopravvengono nel mondo islamico vengono percepiti con notevole ritardo. Le classi dirigenti non si dotano degli strumenti necessari per leggere queste vicende. E questa è certamente una carenza. Matteo Tacconi

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Cambiare la gestione delle crisi (sezione: Globalizzazione)

( da "Gazzettino, Il (Udine)" del 24-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

«Cambiare la gestione delle crisi» Venerdì 24 Aprile 2009, Udine «La crisi della Safilo è il naturale frutto avvelenato del modello di sviluppo economico fondato sulla forma peggiore del capitalismo internazionale che si è prontamente adeguato alle teorie della "globalizzazione" e del "libero mercato"». Così la Destra, interviene sulle crisi in corso in Friuli, partendo da quella del settore dell'occhialeria, per auspicare misure adeguate da parte della Regione: «È necessario sperimentare un progetto pilota "Safilo" che sia d'esempio per le altre emergenze occupazionali - afferma Ernesto Pezzetta per la Destra - Agli incontri programmati a tutti i livelli deve partecipare almeno un lavoratore scelto dalle maestranze con loro modalità e non solo i soliti sindacalisti; Alla proposta del prepensionamento dei lavoratori, contrapponiamo che le risorse finanziarie che si utilizzerebbero per tale procedura vengano utilizzate per consentire una graduale riduzione degli orari di lavoro degli interessati fino al loro pensionamento. Per il futuro è necessario che finanziamenti pubblici di qualsivoglia tipo vengano subordinati a garanzie precise sui livelli occupazionali e all'avvio di un progetto di riconversione della produzione e partecipazione dei lavoratori agli utili delle imprese ed alla loro gestione».

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CALCIO: LISTICKET (LOTTOMATICA) GESTORE BIGLIETTERIA FINALE CHAMPIONS. (sezione: Globalizzazione)

( da "Asca" del 24-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

CALCIO: LISTICKET (LOTTOMATICA) GESTORE BIGLIETTERIA FINALE CHAMPIONS (ASCA) - Roma, 24 apr - Listicket e' il gestore esclusivo della biglietteria automatizzata per la Finale della ''UEFA Champions League'' che si terra' a Roma il prossimo 27 Maggio, e partner tecnologico di FIGC per questo evento. La novita' rispetto alle precedenti edizioni - spiega l'Agicos - sara' nel biglietto della finale che e' associato ''digitalmente'' ad una carta elettronica che permettera', dal 26 al 28 Maggio, l'accesso ai Musei Capitolini e all'Ara Pacis e al trasporto pubblico nella citta' di Roma. La ''carta digitale'' e' uno strumento elettronico, dotato di processore contactless che, tramite l'identificazione certa e sicura del titolo d'accesso e dell'utilizzatore, consentira' l'ingresso allo Stadio Olimpico sfruttando il sistema a radiofrequenza dei tornelli; sullo stesso processore e' caricato un titolo elettronico che permettera' l'accesso alla rete di trasporto pubblico. Il sistema Listicket ha provveduto ad associare elettronicamente ogni carta al nominativo che e' stato trasmesso al momento dell'acquisto del titolo via Internet su www.uefa.com. In questi giorni Listicket sta inviando al domicilio dei primi 10.000 spettatori le card in tutti i continenti, oltre all'Italia e nei maggiori paesi Europei gli acquisti sono pervenuti dall'India, Cina, Malaysia, Sud Africa, Macao, Venezuela, Messico, Brasile, Cile, El Salvador, Thailandia, Singapore, Australia, USA, Canada, Bahrain, Emirati Arabi Uniti, Honk Kong, Sri Lanka, Siria e Giappone. La Carta dovra' essere sempre accompagnata da un documento valido del titolare per i controlli agli accessi dello stadio, sulla stessa e' indicato il settore, la fila e il posto da occupare. glr/mcc/bra

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NORDCOREA/NUCLEARE: LAVROV, NON HA INTENZIONE DI RIPRENDERE NEGOZIATI. (sezione: Globalizzazione)

( da "Asca" del 24-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

NORDCOREA/NUCLEARE: LAVROV, NON HA INTENZIONE DI RIPRENDERE NEGOZIATI (ASCA-AFP) - Seul, 24 apr - La Corea del Nord non ha ancora intenzione di tornare al tavolo dei negoziati a sei sul disarmo nucleare. A dichiararlo il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov al termine di una visita a Pyongyang. ''La Corea del Nord non ha ancora intenzione di ritornare nei colloqui a sei'', ha detto Lavrov nel corso di una conferenza stampa al termine del suo viaggio volto proprio a risolvere lo stallo sul nucleare. Le nazioni coinvolte dovrebbero tentare di persuadere lo stato comunista, ha aggiunto Lavrov il cui Paese fa parte del forum con la Corea del Sud, Cina, Usa e Giappone. Lavrov ha poi descritto le sanzioni contro la Corea del Nord come ''non costruttive'' nel processo in corso. Il capo della diplomazia russa e' la prima personalita' di alto livello a visitare Pyongyang da quando lo stato comunista ha annunciato di voler uscire dai negoziati a sei con l'intenzione di riprendere il suo discusso programma atomico. ghi/mcc/ss

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FONDI SOVRANI, SECONDA ONDATA - Devastati dalle perdite nel settore finanziario, ORA LE "PREDE" SONO LE INDUSTRIE - lontani anni luce i tempi in cui (era solo 2008) i fondi dell'Ar (sezione: Globalizzazione)

( da "Dagospia.com" del 24-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

HomePage | Segnala articolo --> FONDI SOVRANI, SECONDA ONDATA - Devastati dalle perdite nel settore finanziario, ORA LE "PREDE" SONO LE INDUSTRIE - lontani anni luce i tempi in cui (era solo 2008) i fondi dell’Arabia Saudita e di Singapore investirono 11,5 miliardi $ nell’Ubs... Eugenio Occorsio per "Affari & Finanza" de "La Repubblica" La notizia dell'ingresso nel capitale Daimler dell'Abu Dhabi Investment Authority, l'entità finanziaria più cospicua del pianeta con i suoi 875 miliardi di dollari pronti all'uso, non è solo significativa per l'insperata iniezione di capitale nel sofferente settore dell'auto, ma perché conferma il nuovo corso dei fondi sovrani. Devastati dalle perdite nel settore finanziario (si calcola che in un anno la disponibilità dei 38 fondi sovrani sia scesa da 3.700 miliardi di dollari ai 2.400 attuali), si riaffacciano in quello industriale. Daimler Frastornati dalla batosta nella finanza, i fondi sono rimasti a guardare per qualche mese e ora hanno ricominciato a investire con criteri diversi. Stavolta preferiscono l'industria vecchio stampo, interventi meno onerosi e più mirati, scegliendo terreni per loro più familiari: il Temasek di Singapore ha investito la settimana scorsa 1 miliardo di dollari nella Terralliance Technologies, una compagnia di esplorazioni energetiche fondata in Texas dal petroliere Kleiner Perkins. Intanto, il fondo dell'Oman ha rilevato il 7% della società energetica ungherese Mol per 370 milioni di euro e Dubai è entrata nell'austriaca Omv con 140 milioni. Sembrano lontani anni luce i tempi in cui (era solo l'ottobre del 2008) il fondo sovrano dell'Arabia Saudita si unì con il suo "omologo" di Singapore e insieme investirono 11,5 miliardi di dollari nell'Ubs. Il titolo valeva 22 dollari: oggi quota intorno agli 11. Qualche mese prima la Qatar Investment Authority aveva comprato il 15% del London Stock Exchange e il fondo di Dubai il 20%: il titolo ha perso da allora due terzi del valore. Ma le perdite non si contano più. Lo stesso fondo di Dubai nel corso del 2008 ha pagato 3,1 miliardi per il 20% del Nasdaq, che da allora ha perso il 35%. L'America è stata fatale per più di un fondo: i 2 miliardi investiti in agosto dalla Korea Investment Corporation nella Merrill Lynch si sono praticamente volatilizzati con l'acquisizione da parte della Bank of America della decaduta casa d'investimenti, mentre la China Investment Corporation ha investito 5 miliardi nella Morgan Stanley a fine 2007 quando valeva 70 dollari mentre oggi ne quota 20. Quanto a Citigroup, più del 20% è andato fra fine 2007 e inizio 2008 alla cordata congiunta SingaporeKuwait (12,5 miliardi) e al fondo di Abu Dhabi (7,5 miliardi): sembrava un buon affare perché il titolo era sceso da 60 a 30 dollari fra luglio e dicembre 2007, solo che oggi ne vale 4 dopo aver toccato quota 1 all'inizio di marzo 2009. Abu Dhabi In tutte queste operazioni c'è stata sicuramente una componente, tutt'altro che indifferente, di accordi politici. Come ha esplicitato a suo tempo la rivista Foreign Affairs, dietro i massicci acquisti di titoli bancari e finanziari c'erano le intese di maggior protezione militare da parte dell'amministrazione Bush contro la minaccia iraniana per i paesi del Golfo. Con Obama la minaccia si è allentata e, sarà un caso, gli interventi sono finiti. Non va dimenticato però che il petrolio, le cui entrate alimentano questi fondi, è sceso da 147 a 50 dollari fra il luglio scorso e oggi, fatto che ha comportato il drastico rimensionamento di una serie di opere infrastrutturali previste nell'area e inevitabilmente delle operazioni all'estero. Ora i paesi arabi stanno in fretta approntando delle inusuali emissioni di bond per le loro esigenze di cassa, ma difficilmente il ricavato andrà ad alimentare i fondi. «È tempo che si sviluppi nei nostri paesi un mercato secondario delle obbligazioni come c'è in qualsiasi altra area industrializzata», ha spiegato Mohieddine Kronfol, manager di Algebra Capital, un'istituzione finanziaria di Dubai. Il governo unificato degli Emirati Arabi (che comprendono Dubai, Abu Dhabi e altre cinque cittàstato) starebbe per varare un'emissione fra i 10 e i 20 miliardi di dollari, la prima della sua storia. Così come per la prima volta i paesi del Golfo sono finiti in deficit, per un totale di circa 150 miliardi di dollari (pur continuando a gestire ingenti fondi sovrani). È una partita delicatissima: come parte degli accordi di difesa con Washington, l'Arabia Saudita ha accettato di cambiare politica d'investimento (in generale i paesi arabi investono il 70% in azioni) per destinare gran parte delle sue riserve (il fondo sovrano dichiara poco più di 300 miliardi di dollari) all'acquisto di titoli del Tesoro Usa. Logo "Citigroup" Ancora più complessa la questione con la Cina. In questo caso il fondo sovrano è alimentato con il macroscopico surplus commerciale: i cinesi com'è noto sono riluttanti ad accettare una rivalutazione dello yuan per riequilibrare l'interscambio con l'America, e vista quest'ostinazione sarebbe stata scelta la via diplomatica per garantire che almeno parte delle ingenti riserve in dollari che si formano e vengono in parte dirottate sul fondo (in questo caso l'ha rivelato addirittura la Cia stando al Washington Post) venissero usate per ricapitalizzare l'esangue finanza Usa. La Cina del resto ha messo sul tappeto dei fondi sovrani oltre 200 miliardi di dollari ma il totale delle sue riserve (oro e dollari) è dieci volte tanto, anche se queste riserve sono cresciute di "solo" 7,7 miliardi nel primo trimestre 2009 per il rallentamento dell'export dovuto alla recessione (il surplus commerciale cinese si è ridotto di ben il 45%), minor incremento da otto anni (nel trimestre precedente l'aumento era stato di 40 miliardi). Qualsiasi tipo di accordo geopolitico è stato possibile finché le perdite per i fondi non hanno superato ogni ragionevole limite. La stima complessiva, si diceva, pone il totale attualmente disponibile di questi fondi intorno ai due trilioni e mezzo di dollari, ma è difficile fare questi calcoli perché i fondi sovrani non pubblicizzano le loro cifre: sui siti web è detto esplicitamente che «la disclosure delle attività non è nelle abitudini», e tutte le resistenze alla cosiddetta "carta di Santiago" varata in ottobre dal Fondo Monetario Internazionale per chiedere trasparenza, si spiegano con quest'irrevocabile politica. Merrill Lynch Un minimo passo a dire il vero, qualche fondo lo fa: si può interpretare così la rimozione di Ho Ching, moglie del primo ministro di Singapore e presidentessa del Temasek (a conferma dei legami fra questi fondi e i governi) e la sua sostituzione con Charles Goodyear, un americano già a capo del colosso minerario Bhp Billiton, che darà un'impostazione più manageriale alla gestione e più orientata agli investimenti nell'industria. Comunque c'è chi i conti in tasca ai fondi li fa. Brad Setser, un economista del Council of Foreign Relations di New York, stima che dei 900 miliardi dichiarati, il fondo di Abu Dhabi ne abbia in realtà persi un terzo, e dei 300 miliardi persi solo 50 sarebbero stati compensati dalle entrate petrolifere. La Kuwait Investment Authority avrebbe perso il 30% dei suoi dichiarati 250 miliardi di dollari, e malissimo sta andando anche alla Qatar Investment Authority, che dichiara oggi non più di 40 miliardi perché ne ha persi recentemente un bel po': ha investito a fine anno 5 miliardi nella banca britannica Barclays il cui titolo da allora ha perso il 20%. Uno dei pochissimi fondi che rendono pubblici i propri bilanci, quello norvegese (in cui confluiscono oltre alle rendite petrolifere parte dei fondi pensione pubblici), oggi è di poco meno di 350 miliardi di dollari e ha perso il 7,7% nel terzo trimestre del 2008 più un altro 8% nel quarto. I calcoli complessivi, cioè la perdita del 25% del valore complessivo dei fondi li ha fatti Stephen Jen della Morgan Stanley di Londra, che ha commentato: «Non puoi perdere un quarto del tuo valore senza conseguenze pesanti». Il gioco adesso è capire in quale direzione i Fondi orienteranno i loro investimenti. [24-04-2009]

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( da "PC World online" del 24-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

24-04-2009 Warner Bros. sostituisce i film HD-DVD con i corrispettivi Blu-ray Avviata la campagna Red2Blu per ottenere una versione in Blu-ray Disc dei film Warner Bros. già acquistati in formato HD-DVD. Solo negli USA, per adesso. di Piersandro Guerrera BLOBbox mette insieme TV e Internet Warner Bros. sostituisce i film HD-DVD con i corrispettivi Blu-ray A Milano apre il primo store LaCie Inizia dagli Stati Uniti la campagna Red2Blu di Warner Bros. per permettere agli acquirenti di film in formato HD-DVD di ottenere in sostituzione in Blu-ray Disc e aggiornare così la propria cineteca personale. L'affermazione del Blu-ray a scapito dell'HD-DVD, avvenuta ormai un anno fa, ha portato molti possessori del lettore per l'alta definizione promosso da Toshiba a ritrovarsi un prodotto ormai senza alcun valore. Alcuni hanno approfittato del crollo dei prezzi dei film in HD-DVD per ampliare il più possibile il proprio catalogo. Altri hanno svenduto per cercare di recuperare il più possibile dalla spesa sostenuta e acquistare un lettore per film in Blu-ray. Per venire incontro alle esigenze dei propri acquirenti dovute a questo cambio in corsa di tecnologia, Warner Bros. ha pensato di permettere la sostituzione dei film in formato HD-DVD con il corrispettivo in edizione Blu-ray. Collegandosi al sito Red2Blu.com i possessori di film HD-DVD degli Stati Uniti devono selezionare i film presenti nel proprio catalogo (solamente 1 copia per ogni film), pagare 4,95 dollari per ogni film che si intende sostituire, rispedire le copie originali alla Warner e aspettare qualche giorno per ricevere comodamente a casa i film in Blu-ray. Al momento non è chiaro se questa formula verrà estesa anche in Europa e se altri produttori intendono offrire un servizio analogo. Il problema che rimane irrisolto è riuscire a "rottamare" il lettore HD-DVD... Commenti Per commentare devi essere registrato nel forum. Per registrarti clicca qui Risposta Rapida Messaggio: Segui qui la discussione sul forum L'EeeBox B208 porta l'alta definizione nel piccolo desktop di Asus Nessun vantaggio dal chipset GN40 per i netbook con XP BLOBbox mette insieme TV e Internet Warner Bros. sostituisce i film HD-DVD con i corrispettivi Blu-ray Scuola di giornalismo con un videogame Microsoft segna ricavi in calo del 6% nell'ultimo trimestre X-Slim X340: ecco l’ultrasottile di MSI Memorie SSD per aggiornare i netbook 1 miliardo di applicazioni scaricate dall'App Store Conficker ha distratto i navigatori dai malware più insidiosi Navigon Fresh è più ricco e facile da usare I netbook mettono in difficoltà Microsoft Progetto Aula Informatica Mobile di Fujitsu per le scuole dell’Aquila Penguin pubblicherà e-book in Cina Con Vodafone, Facebook è sul cellulare tutto il giorno Director's Cut - Scusi, dov?è il Wi-Fi? SmileTech - La vera innovazione Attenti al portatile - La crisi economica migliora la qualità Diritto & Rovescio - Decreto salva-SIAE: il bollino rientra dalla finestra :( Non in linea - Pirate Bay condannata e noi condannati al dibattito (3 commenti) OnOff - Atom contro la crisi Pane al pane - IL TERREMOTO MEDIATICO E IL GIORNALISMO ANTISISMICO (4 commenti) Il Rompiscatole - Uno smartphone su tre è un iPhone, viva la rivoluzione

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( da "PC World online" del 24-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

22-04-2009 Bizzarro errore nel configuratore di Lenovo Nel configuratore del ThinkPad X301 venduto negli USA l’opzione del touchpad multitouch comporta un sovrapprezzo di 9.969 dollari. Ovviamente è un errore… Elena Re Garbagnati Nessun vantaggio dal chipset GN40 per i netbook con XP X-Slim X340: ecco l’ultrasottile di MSI Memorie SSD per aggiornare i netbook I netbook mettono in difficoltà Microsoft Progetto Aula Informatica Mobile di Fujitsu per le scuole dell’Aquila Apple conferma: per ora niente netbook Trackpad LCD per il nuovo netbook di Sharp Bizzarro errore nel configuratore di Lenovo Acer, Asus e MSI: vendite dei netbook in calo Apre a Torino il primo Vaio Store di Sony Presentati i nuovi netbook Toshiba mini NB200 Ecco i notebook Pavilion dv3 di HP Il progetto OLPC abbandona le CPU di AMD e sceglie Via Acer Aspire One a 79 dollari con AT&T Netbook Samsung N120 in vendita Circa un anno fa Lenovo ha annunciato il ThinkPad X300, un prodotto che avrebbe dovuto essere il concorrente eletto del MacBook Air di Apple. Finora le vendite di questo prodotto sono andate abbastanza bene, anche se non hanno scalzato il concorrente della Mela dal mercato. Nel configuratore americano, che è molto simile a quello che ha online Dell, di recente ci sono però stati dei problemi con i prezzi, segnalati da un lettore che ha catturato lo screenshot che vedete in questa immagine, pubblicato dal sito Engadget: il processore incluso nella dotazione standard era un Core 2 Duo SU9400; per sostituirlo con un SU9600 leggermente più potente era richiesto un sovrapprezzo di 8.402 dollari. Ma la palma di opzione più salata del mondo va al touchpad multi touch opzionale, al posto di quello standard: 9.969 dollari in più! Ovviamente i problemi sono stati prontamente corretti, ma non è escluso che qualcuno ci sia rimasto di sasso. Del resto, un altro errore celebre con il configuratore era capitato proprio a Dell un paio d’anni addietro, ma in quel caso il prezzo era troppo basso! Commenti Per commentare devi essere registrato nel forum. Per registrarti clicca qui Risposta Rapida Messaggio: Segui qui la discussione sul forum L'EeeBox B208 porta l'alta definizione nel piccolo desktop di Asus Nessun vantaggio dal chipset GN40 per i netbook con XP BLOBbox mette insieme TV e Internet Warner Bros. sostituisce i film HD-DVD con i corrispettivi Blu-ray Scuola di giornalismo con un videogame Microsoft segna ricavi in calo del 6% nell'ultimo trimestre X-Slim X340: ecco l’ultrasottile di MSI Memorie SSD per aggiornare i netbook 1 miliardo di applicazioni scaricate dall'App Store Conficker ha distratto i navigatori dai malware più insidiosi Navigon Fresh è più ricco e facile da usare I netbook mettono in difficoltà Microsoft Progetto Aula Informatica Mobile di Fujitsu per le scuole dell’Aquila Penguin pubblicherà e-book in Cina Con Vodafone, Facebook è sul cellulare tutto il giorno Director's Cut - Scusi, dov?è il Wi-Fi? SmileTech - La vera innovazione Attenti al portatile - La crisi economica migliora la qualità Diritto & Rovescio - Decreto salva-SIAE: il bollino rientra dalla finestra :( Non in linea - Pirate Bay condannata e noi condannati al dibattito (3 commenti) OnOff - Atom contro la crisi Pane al pane - IL TERREMOTO MEDIATICO E IL GIORNALISMO ANTISISMICO (4 commenti) Il Rompiscatole - Uno smartphone su tre è un iPhone, viva la rivoluzione

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( da "PC World online" del 24-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

21-04-2009 Attacco informatico alla difesa USA: rubati i progetti del F35 Il costosissimo caccia bombardiere Joint Strike Fighter F35 Lightining II si è visto rubare alcuni dei suoi progetti più segreti. di Piersandro Guerrera Scuola di giornalismo con un videogame Conficker ha distratto i navigatori dai malware più insidiosi Penguin pubblicherà e-book in Cina Video News: mappe interattive nella metropolitana di Tokyo Si dimette il fondatore di Myspace: pesa il successo di Facebook Bob Dylan presenta un nuovo video su Amazon Video News: Google O3D e Internet diventa 3D Yahoo!: licenziamenti in vista per oltre 600 dipendenti Al debutto la prima auto da corsa eco-sostenibile Muzu.tv sigla un accordo con Universal Giornata della Terra: e Google cambia ancora Video News: Il caso The Pirate Bay, le dichiarazioni dei responsabili - Video 2 Novità Google: news su una timeline e ricerche per immagini simili Video News: Il caso The Pirate Bay, le dichiarazioni dei responsabili - Video 1 Primo ricorso in appello dopo la sentenza su Pirate Bay La guerra non si combatte più per mari, terra e cieli, devono averlo capito gli hacker che hanno colpito il Ministero della Difesa statunitense rubando alcuni progetti super segreti relativi al velivolo della Lockheed Martin nome in codice Joint Strike Fighter e meglio noto come F35 Lightning II. Secondo quanto riportato dai colleghi del Wall Street Journal alcune "spie straniere" avrebbero violato il sistema informatico statunitense riuscendo a carpire dati sensibili e segretissimi relativi a questo caccia multiruolo che entrerà in servizio ufficialmente dal 2011. L'F35 Lightning II prende questo nome per il tipo di progettazione che sta alla base, erede appunto del bombardiere P38J Lightning entrato a far parte dell'aviazione militare americana nel 1939. Nato principalmente come bombardiere stealth, eredita molti elementi dalla tecnologia aerospaziale per volare ad altissima quota e velocità supersoniche. Il Pentagono ritiene che alla base di questo attacco informatico possa esserci la Cina che proprio negli ultimi mesi avrebbe compiuto passi da gigante nella guerra online, assoldando hacker governativi. La Cina naturalmente smentisce e fino adesso non è chiaro chi possa aver trafugato queste informazioni. Commenti Per commentare devi essere registrato nel forum. Per registrarti clicca qui Risposta Rapida Messaggio: Segui qui la discussione sul forum L'EeeBox B208 porta l'alta definizione nel piccolo desktop di Asus Nessun vantaggio dal chipset GN40 per i netbook con XP BLOBbox mette insieme TV e Internet Warner Bros. sostituisce i film HD-DVD con i corrispettivi Blu-ray Scuola di giornalismo con un videogame Microsoft segna ricavi in calo del 6% nell'ultimo trimestre X-Slim X340: ecco l’ultrasottile di MSI Memorie SSD per aggiornare i netbook 1 miliardo di applicazioni scaricate dall'App Store Conficker ha distratto i navigatori dai malware più insidiosi Navigon Fresh è più ricco e facile da usare I netbook mettono in difficoltà Microsoft Progetto Aula Informatica Mobile di Fujitsu per le scuole dell’Aquila Penguin pubblicherà e-book in Cina Con Vodafone, Facebook è sul cellulare tutto il giorno Director's Cut - Scusi, dov?è il Wi-Fi? SmileTech - La vera innovazione Attenti al portatile - La crisi economica migliora la qualità Diritto & Rovescio - Decreto salva-SIAE: il bollino rientra dalla finestra :( Non in linea - Pirate Bay condannata e noi condannati al dibattito (3 commenti) OnOff - Atom contro la crisi Pane al pane - IL TERREMOTO MEDIATICO E IL GIORNALISMO ANTISISMICO (4 commenti) Il Rompiscatole - Uno smartphone su tre è un iPhone, viva la rivoluzione

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Festival dell'economia tra crisi e localismo Ospiti tre premi Nobel (sezione: Globalizzazione)

( da "Corriere Alto Adige" del 24-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

Corriere dell'Alto Adige sezione: 1AECONOMIA data: 24/04/2009 - pag: 9 Trento Presentato il programma Festival dell'economia tra crisi e localismo Ospiti tre premi Nobel L'esperto MILANO Si è aperto il sipario sulla quarta edizione del Festival dell'economia di Trento, dopo il grande riserbo che ne ha caratterizzato la marcia di avvicinamento. Tre premi Nobel, nessun esponente del Governo e un nuovo format («il tribunale della crisi») sono le principali novità della kermesse che dal 29 maggio all'1 giugno animerà il capoluogo trentino. Dedicato al tema «Identità e crisi globale», il Festival 2009 focalizzerà l'attenzione sul discusso dualismo tra localismi e globalizzazione, alla luce della crisi finanziaria. Le star dell'evento saranno gli economisti statunitensi George Akerlof, James Heckman e Micheal Spence, tutti e tre premiati con il Nobel tra il 2000 e il 2001. E proprio Akerlof aprirà la manifestazione venerdì 29 parlando di «animal spirits », quegli istinti animali che ispirano le azioni degli individui. Psicologia e sociologia. Discipline che si ritaglieranno un ruolo da protagoniste nell'edizione 2009 del Festival, in quanto elementi cardine per la definizione del concetto d'identità espresso nel titolo: «Abbiamo sempre pensato che il motore dell'iniziativa economica fosse l'interesse individuale afferma il responsabile scientifico del Festival, Tito Boeri mentre il vero propulsore è il senso di appartenenza a una comunità». Comunità che tuttavia, con la crisi, tendono a chiudersi in loro stesse: «Non bisogna credere che la soluzione sia la chiusura nei localismi avverte Boeri . Pur rispettando i valori e le identità locali, la risposta alle difficoltà può essere soltanto sovranazionale». Il presidente dell'Università di Trento, Innocenzo Cipol-- letta, anch'egli presente ieri a Milano al palazzo della Borsa in piazza Affari, ha aggiunto: «Il Festival è un veicolo di divulgazione della scienza. Noi vogliamo preparare ai cambiamenti della modernità che comporteranno il confronto con le altre identità». A rimarcare la pertinenza del tema identità e globalizzazione alla città di Trento è stato il presidente della Provincia Lorenzo Dellai: «Il vero dualismo da temere è quello tra paura e conoscenza. Il Festival si presenta come antidoto alla regressione culturale, il maggior pericolo in questi tempi di crisi». La novità più interessante è l'istituzione di un «tribunale della crisi», con relatori che si caleranno nel ruolo di pm, avvocati difensori e presidente della giuria popolare (composta da studenti) e che metteranno sul banco degli imputati economisti, controllori, politici e la finanza. Tra i politici ospiti (Giuliano Amato, Enrico Letta e Pier Luigi Bersani) non ci saranno esponenti del Governo, anche se invitati. Per un milione di euro di costi, l'indotto del Festival raggiunge quota 2,3 milioni. Il curatore Tito Boeri: «La soluzione non è chiudersi in sè stessi Risposte sovranazionali» Giacomo Valtolina

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DOLLARO USA/ SI INDEBOLISCE CONTRO EURO E YEN IN ATTESA G7 (sezione: Globalizzazione)

( da "Wall Street Italia" del 24-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

Dollaro Usa/ Si indebolisce contro euro e yen in attesa G7 di Apcom Euro scambia in rialzo a quota 1,3252 dollari. -->New York, 24 apr. (Apcom) - Il dollaro Usa perde terreno contro la maggior parte delle valute, penalizzato dal nervosismo in vista dell'incontro tra banchieri centrali e i ministri delle Finanze del Gruppo dei 7 Paesi industrializzati. La riunione che si svolgera' a Washington potrebbe riguardare le riserve monetarie dei Paesi partecipanti. Intorno alle 16:50 italiane il dollaro e' in calo dello 0,9% contro il paniere delle principali valute concorrenti. Il biglietto verde cede terreno nei confronti della controparte giapponese, a 97,27 yen, in ribasso da 98,05 yen, e anche della moneta unica. Il cambio tra le due valute e' di 1,3252. L'incontro del G7, formato da Stati Uniti, Giappone, Germania, Francia, Gran Bretagna, Italia e Canada, previsto tra qualche ora, precede le riunioni primaverili del Fondo Monetario Internazionale e della Banca Mondiale. Il meeting del Gruppo dei 7 sara' inoltre seguito dalla riunione del G-20, che comprende anche la Cina e altre economie in via di sviluppo.

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G8 AMBIENTE/ DELEGATI OTTIMISTI SU ACCORDO SU CLIMA A COPENHAGEN (sezione: Globalizzazione)

( da "Wall Street Italia" del 24-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

G8 Ambiente/ Delegati ottimisti su accordo su clima a Copenhagen di Apcom Dimas: lo zelo di Obama aiuterà -->Siracusa, 24 apr. (Apcom) - Lo "zelo" dell'amministrazione Usa nel cambiare rotta dopo anni di disimpegno ambientale diffonde tra i delegati presenti al G8 Ambiente l'ottimismo per un accordo globale sul clima al summit Onu di Copenhagen a dicembre. "Il fatto che il presidente Usa Barack Obama si sia impegnato a lavorare con zelo verso Copenhagen è importante " ha detto ieri il commissario Ue Stavros Dimas alla riunione dei ministri dell'ambiente degli Otto Grandi e di otto loro controparti nei paesi emergenti. Il ministro dell'Ambiente ceco Martin Bursik, che nelle scorse settimane ha incontrato Obama a Praga, a Siracusa ha dichiarato: "siamo sulla via di Copenhagen. Il presidente Obama mi ha detto che il loro capo negoziatore Todd Stern andrà a Copenhagen con il mandato più forte possibile". Per Bursik, il cui paese detiene la presidenza di turno della Ue "questo dovrebbe aprire le porte, portarci fuori dallo stallo e convincere anche Cina e India". Usa e Cina sono i due maggiori produttori di CO2 al mondo, ma le quote pro capite di gas serra degli americani sono quattro o cinque volte quelle dei cinesi e circa il doppio di quelle degli europei. Dimas si è detto incoraggiato dal cambio di direzione della politica ambientale statunitense. "Il Congresso appare impegnato nella battaglia contro il cambiamento climatico" ha detto il commissario, riferendosi al progetto di legge sul taglio delle emissioni e sull'avvio del mercato della CO2 in discussione alle camere Usa. Dimas ha applaudito anche la decisione dell'Agenzia Usa per la protezione dell'ambiente, Epa, di considerare un rischio per la salute il biossido di carbonio e altri gas serra. Il nuovo amministratore dell'Epa, Lisa Jackson, è a Siracusa nella sua prima missione internazionale. (con fonte Afp)

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Dalla CdC di Bergamo 150.000 euro per sostenere l'internazionalizzazione delle imprese (sezione: Globalizzazione)

( da "Sestopotere.com" del 24-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

Dalla CdC di Bergamo 150.000 euro per sostenere l'internazionalizzazione delle imprese (24/4/2009 16:40) | (Sesto Potere) - Bergamo - 24 aprile 2009 - La Camera di Commercio di Bergamo stanzia 150.000 euro per sostenere l'internazionalizzazione delle imprese attraverso la partecipazione diretta con un proprio stand in collettive bergamasche in fiere di settore all'estero. L'evoluzione del quadro internazionale in conseguenza della difficile congiuntura finanziaria ed economica che sta interessando pesantemente anche la provincia bergamasca comporta infatti la necessità di intervenire in maniera celere ed efficace a supporto dei processi di globalizzazione, importante fattore di crescita che può aiutare le imprese a compensare il calo della domanda interna, resistendo all'attuale fase di stagnazione. L'Ente ha valutato di intervenire a supporto di comparti tradizionalmente strategici per il tessuto produttivo orobico, focalizzando gli interventi su eventi fieristici particolarmente significativi in considerazione del numero di partecipanti, dell'alto livello professionale e del respiro internazionale. In particolare sono state selezionate le seguenti fiere: · "Mod'amont" ediz. 09/09 (Parigi, 15 - 18/09/2009); · "PTC Asia" (Shanghai, 20 - 26/09/2009); · "Istanbul Packaging Fair 2009" (Istanbul, 22 - 25/10/2009); · "Private Label Middle East" (Dubai, 27 - 29/10/2009); · "Hace Hotel Expo 2009" (El Cairo, 9 - 12/11/2009); · "Elmia Subcontractor" (Jonkoping, 10 - 13/11/2009); · "MDA India" (Bangalore, 10 13/12/2009). La richiesta di contributo può essere effettuata da micro, piccole e medie imprese, anche artigiane, iscritte al Registro Imprese di Bergamo, attive ed in regola col pagamento del diritto camerale. Il contributo, pari al 50% delle spese, è concesso sotto forma di voucher da scontare direttamente dalla fattura rilasciata dal soggetto attuatore della collettiva.

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DISARMO/ OGGI A ROMA POSTE LE BASI PER NEGOZIATI USA-RUSSIA-PUNTO (sezione: Globalizzazione)

( da "Wall Street Italia" del 24-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

Disarmo/ Oggi a Roma poste le basi per negoziati Usa-Russia-punto di Apcom Colloqui formali per rinnovo trattato Start inizieranno a maggio -->Roma, 24 apr. (Apcom) - Stati Uniti e Russia convergono sul dossier del disarmo nucleare, e lo fanno a Roma: in un incontro stamattina presso l'ambasciata americana, definito "produttivo" e "molto importante", i responsabili delle due superpotenze atomiche hanno preparato nuovi negoziati, stavolta formali, a partire da metà maggio a Washington. Alla riunione hanno partecipato per la Russia il direttore del Dipartimento per la sicurezza e il disarmo del ministero degli Esteri russo Anatoly Antonov e per l'America il nuovo assistente del Segretario di Stato Rose Gottemoeller, tra l'altro sino allo scorso anno direttore del Carnegie Moscow Center. "Il primo round di negoziati veri e propri sarà a metà maggio, con grandi delegazioni di entrambe le parti", ha precisato Antonov. Prima di allora, si terranno altri incontri, ma di natura più tecnica, a inizio maggio a New York. "E' un inizio rapido per Start (a fast start to Start, ndr)", ha affermato da parte sua Gottemoeller, con un piccolo gioco di parole in inglese. La responsabile americana ha anche ringraziato il governo italiano - che ha ospitato l'incontro di oggi nell'ambito della presidenza del G8 - "per aver fornito un contesto molto buono per questi colloqui". L'obiettivo, ha ricordato Antonov, è quello di avere un nuovo trattato che sostituisca Start, vecchio ormai di 20 anni e in scadenza a dicembre: "Spero che potremo avere una nuova bozza (di trattato, ndr) entro la fine dell'anno, in ogni caso faremo del nostro meglio", ha detto il funzionario di Mosca. La Russia ha già dichiarato che è possibile una "notevole" riduzione del proprio arsenale, a conferma della disponibilità a scendere sotto la soglia delle 1.700-2.000 ogive previste dal Trattato di Mosca del 2002. Dallo storico discorso del presidente americano Barack Obama lo scorso 5 aprile a Praga, in cui auspicò un mondo "senza armi nucleari", il clima fra Stati Uniti e Russia è decisamente cambiato. Antonov si è detto convinto che i negoziati sul disarmo "miglioreranno le relazioni fra Stati Uniti e Russia", mentre Gottemoeller ha parlato di colloqui che aiutano a "ricreare la fiducia reciproca ". Certo, non per questo tutti gli attriti bilaterali sono automaticamente risolti, e Antonov non lo ha nascosto, parlando del progetto di "scudo" antimissile Usa: "E' una questione molto rilevante - ha detto - che è importante affrontare nel corso dei nostri negoziati. Non so come la potremo risolvere, ma spero almeno che troveremo tutte le risposte alle nostre domande sui temi della sicurezza". Nel frattempo, però, si va avanti: Gottemoeller ha già annunciato oggi che dopo l'incontro di Washington a maggio ci saranno altre riunioni "a Mosca, e forse altrove, a giugno". Tutto in vista dell'incontro fra Obama e il presidente russo Dimitri Medvedev a luglio: "Spero che i nostri presidenti riceveranno da noi relazioni positive (su questi incontri, ndr)", ha affermato l'assistente del segretario di Stato Hillary Clinton. Le due superpotenze atomiche dispongono del 96% delle 25.000 armi nucleari che esistono ancora sul pianeta, e il loro impulso sarà fondamentale per tirare a bordo gli altri Paesi che hanno armi nucleari - Gran Bretagna, Francia e Cina - e quelli che 'de facto' posseggono l'atomica: Pakistan, Israele, India.

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Senza titolo........ (sezione: Globalizzazione)

( da "PC World online" del 24-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

24-04-2009 Warner Bros. sostituisce i film HD-DVD con i corrispettivi Blu-ray Avviata la campagna Red2Blu per ottenere una versione in Blu-ray Disc dei film Warner Bros. già acquistati in formato HD-DVD. Solo negli USA, per adesso. di Piersandro Guerrera BLOBbox mette insieme TV e Internet Warner Bros. sostituisce i film HD-DVD con i corrispettivi Blu-ray A Milano apre il primo store LaCie Inizia dagli Stati Uniti la campagna Red2Blu di Warner Bros. per permettere agli acquirenti di film in formato HD-DVD di ottenere in sostituzione in Blu-ray Disc e aggiornare così la propria cineteca personale. L'affermazione del Blu-ray a scapito dell'HD-DVD, avvenuta ormai un anno fa, ha portato molti possessori del lettore per l'alta definizione promosso da Toshiba a ritrovarsi un prodotto ormai senza alcun valore. Alcuni hanno approfittato del crollo dei prezzi dei film in HD-DVD per ampliare il più possibile il proprio catalogo. Altri hanno svenduto per cercare di recuperare il più possibile dalla spesa sostenuta e acquistare un lettore per film in Blu-ray. Per venire incontro alle esigenze dei propri acquirenti dovute a questo cambio in corsa di tecnologia, Warner Bros. ha pensato di permettere la sostituzione dei film in formato HD-DVD con il corrispettivo in edizione Blu-ray. Collegandosi al sito Red2Blu.com i possessori di film HD-DVD degli Stati Uniti devono selezionare i film presenti nel proprio catalogo (solamente 1 copia per ogni film), pagare 4,95 dollari per ogni film che si intende sostituire, rispedire le copie originali alla Warner e aspettare qualche giorno per ricevere comodamente a casa i film in Blu-ray. Al momento non è chiaro se questa formula verrà estesa anche in Europa e se altri produttori intendono offrire un servizio analogo. Il problema che rimane irrisolto è riuscire a "rottamare" il lettore HD-DVD... Commenti Per commentare devi essere registrato nel forum. Per registrarti clicca qui Risposta Rapida Messaggio: Segui qui la discussione sul forum Ultimata la Release Candidate di Windows 7 L'EeeBox B208 porta l'alta definizione nel piccolo desktop di Asus Nessun vantaggio dal chipset GN40 per i netbook con XP BLOBbox mette insieme TV e Internet Warner Bros. sostituisce i film HD-DVD con i corrispettivi Blu-ray Scuola di giornalismo con un videogame Microsoft segna ricavi in calo del 6% nell'ultimo trimestre X-Slim X340: ecco l’ultrasottile di MSI Memorie SSD per aggiornare i netbook 1 miliardo di applicazioni scaricate dall'App Store Conficker ha distratto i navigatori dai malware più insidiosi Navigon Fresh è più ricco e facile da usare I netbook mettono in difficoltà Microsoft Progetto Aula Informatica Mobile di Fujitsu per le scuole dell’Aquila Penguin pubblicherà e-book in Cina Director's Cut - Scusi, dov?è il Wi-Fi? SmileTech - La vera innovazione Attenti al portatile - La crisi economica migliora la qualità Diritto & Rovescio - Decreto salva-SIAE: il bollino rientra dalla finestra :( Non in linea - Pirate Bay condannata e noi condannati al dibattito (3 commenti) OnOff - Atom contro la crisi Pane al pane - IL TERREMOTO MEDIATICO E IL GIORNALISMO ANTISISMICO (4 commenti) Il Rompiscatole - Uno smartphone su tre è un iPhone, viva la rivoluzione

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( da "PC World online" del 24-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

22-04-2009 Bizzarro errore nel configuratore di Lenovo Nel configuratore del ThinkPad X301 venduto negli USA l’opzione del touchpad multitouch comporta un sovrapprezzo di 9.969 dollari. Ovviamente è un errore… Elena Re Garbagnati Nessun vantaggio dal chipset GN40 per i netbook con XP X-Slim X340: ecco l’ultrasottile di MSI Memorie SSD per aggiornare i netbook I netbook mettono in difficoltà Microsoft Progetto Aula Informatica Mobile di Fujitsu per le scuole dell’Aquila Apple conferma: per ora niente netbook Trackpad LCD per il nuovo netbook di Sharp Bizzarro errore nel configuratore di Lenovo Acer, Asus e MSI: vendite dei netbook in calo Apre a Torino il primo Vaio Store di Sony Presentati i nuovi netbook Toshiba mini NB200 Ecco i notebook Pavilion dv3 di HP Il progetto OLPC abbandona le CPU di AMD e sceglie Via Acer Aspire One a 79 dollari con AT&T Netbook Samsung N120 in vendita Circa un anno fa Lenovo ha annunciato il ThinkPad X300, un prodotto che avrebbe dovuto essere il concorrente eletto del MacBook Air di Apple. Finora le vendite di questo prodotto sono andate abbastanza bene, anche se non hanno scalzato il concorrente della Mela dal mercato. Nel configuratore americano, che è molto simile a quello che ha online Dell, di recente ci sono però stati dei problemi con i prezzi, segnalati da un lettore che ha catturato lo screenshot che vedete in questa immagine, pubblicato dal sito Engadget: il processore incluso nella dotazione standard era un Core 2 Duo SU9400; per sostituirlo con un SU9600 leggermente più potente era richiesto un sovrapprezzo di 8.402 dollari. Ma la palma di opzione più salata del mondo va al touchpad multi touch opzionale, al posto di quello standard: 9.969 dollari in più! Ovviamente i problemi sono stati prontamente corretti, ma non è escluso che qualcuno ci sia rimasto di sasso. Del resto, un altro errore celebre con il configuratore era capitato proprio a Dell un paio d’anni addietro, ma in quel caso il prezzo era troppo basso! Commenti Per commentare devi essere registrato nel forum. Per registrarti clicca qui Risposta Rapida Messaggio: Segui qui la discussione sul forum Ultimata la Release Candidate di Windows 7 L'EeeBox B208 porta l'alta definizione nel piccolo desktop di Asus Nessun vantaggio dal chipset GN40 per i netbook con XP BLOBbox mette insieme TV e Internet Warner Bros. sostituisce i film HD-DVD con i corrispettivi Blu-ray Scuola di giornalismo con un videogame Microsoft segna ricavi in calo del 6% nell'ultimo trimestre X-Slim X340: ecco l’ultrasottile di MSI Memorie SSD per aggiornare i netbook 1 miliardo di applicazioni scaricate dall'App Store Conficker ha distratto i navigatori dai malware più insidiosi Navigon Fresh è più ricco e facile da usare I netbook mettono in difficoltà Microsoft Progetto Aula Informatica Mobile di Fujitsu per le scuole dell’Aquila Penguin pubblicherà e-book in Cina Director's Cut - Scusi, dov?è il Wi-Fi? SmileTech - La vera innovazione Attenti al portatile - La crisi economica migliora la qualità Diritto & Rovescio - Decreto salva-SIAE: il bollino rientra dalla finestra :( Non in linea - Pirate Bay condannata e noi condannati al dibattito (3 commenti) OnOff - Atom contro la crisi Pane al pane - IL TERREMOTO MEDIATICO E IL GIORNALISMO ANTISISMICO (4 commenti) Il Rompiscatole - Uno smartphone su tre è un iPhone, viva la rivoluzione

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( da "PC World online" del 24-04-2009)

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21-04-2009 Attacco informatico alla difesa USA: rubati i progetti del F35 Il costosissimo caccia bombardiere Joint Strike Fighter F35 Lightining II si è visto rubare alcuni dei suoi progetti più segreti. di Piersandro Guerrera Scuola di giornalismo con un videogame Conficker ha distratto i navigatori dai malware più insidiosi Penguin pubblicherà e-book in Cina Video News: mappe interattive nella metropolitana di Tokyo Si dimette il fondatore di Myspace: pesa il successo di Facebook Bob Dylan presenta un nuovo video su Amazon Video News: Google O3D e Internet diventa 3D Yahoo!: licenziamenti in vista per oltre 600 dipendenti Al debutto la prima auto da corsa eco-sostenibile Muzu.tv sigla un accordo con Universal Giornata della Terra: e Google cambia ancora Video News: Il caso The Pirate Bay, le dichiarazioni dei responsabili - Video 2 Novità Google: news su una timeline e ricerche per immagini simili Video News: Il caso The Pirate Bay, le dichiarazioni dei responsabili - Video 1 Primo ricorso in appello dopo la sentenza su Pirate Bay La guerra non si combatte più per mari, terra e cieli, devono averlo capito gli hacker che hanno colpito il Ministero della Difesa statunitense rubando alcuni progetti super segreti relativi al velivolo della Lockheed Martin nome in codice Joint Strike Fighter e meglio noto come F35 Lightning II. Secondo quanto riportato dai colleghi del Wall Street Journal alcune "spie straniere" avrebbero violato il sistema informatico statunitense riuscendo a carpire dati sensibili e segretissimi relativi a questo caccia multiruolo che entrerà in servizio ufficialmente dal 2011. L'F35 Lightning II prende questo nome per il tipo di progettazione che sta alla base, erede appunto del bombardiere P38J Lightning entrato a far parte dell'aviazione militare americana nel 1939. Nato principalmente come bombardiere stealth, eredita molti elementi dalla tecnologia aerospaziale per volare ad altissima quota e velocità supersoniche. Il Pentagono ritiene che alla base di questo attacco informatico possa esserci la Cina che proprio negli ultimi mesi avrebbe compiuto passi da gigante nella guerra online, assoldando hacker governativi. La Cina naturalmente smentisce e fino adesso non è chiaro chi possa aver trafugato queste informazioni. Commenti Per commentare devi essere registrato nel forum. Per registrarti clicca qui Risposta Rapida Messaggio: Segui qui la discussione sul forum Ultimata la Release Candidate di Windows 7 L'EeeBox B208 porta l'alta definizione nel piccolo desktop di Asus Nessun vantaggio dal chipset GN40 per i netbook con XP BLOBbox mette insieme TV e Internet Warner Bros. sostituisce i film HD-DVD con i corrispettivi Blu-ray Scuola di giornalismo con un videogame Microsoft segna ricavi in calo del 6% nell'ultimo trimestre X-Slim X340: ecco l’ultrasottile di MSI Memorie SSD per aggiornare i netbook 1 miliardo di applicazioni scaricate dall'App Store Conficker ha distratto i navigatori dai malware più insidiosi Navigon Fresh è più ricco e facile da usare I netbook mettono in difficoltà Microsoft Progetto Aula Informatica Mobile di Fujitsu per le scuole dell’Aquila Penguin pubblicherà e-book in Cina Director's Cut - Scusi, dov?è il Wi-Fi? SmileTech - La vera innovazione Attenti al portatile - La crisi economica migliora la qualità Diritto & Rovescio - Decreto salva-SIAE: il bollino rientra dalla finestra :( Non in linea - Pirate Bay condannata e noi condannati al dibattito (3 commenti) OnOff - Atom contro la crisi Pane al pane - IL TERREMOTO MEDIATICO E IL GIORNALISMO ANTISISMICO (4 commenti) Il Rompiscatole - Uno smartphone su tre è un iPhone, viva la rivoluzione

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Disarmo/ Oggi a Roma poste le basi per negoziati Usa-Russia (sezione: Globalizzazione)

( da "Virgilio Notizie" del 24-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

Roma, 24 apr. (Apcom) - Stati Uniti e Russia convergono sul dossier del disarmo nucleare, e lo fanno a Roma: in un incontro stamattina presso l'ambasciata americana, definito "produttivo" e "molto importante", i responsabili delle due superpotenze atomiche hanno preparato nuovi negoziati, stavolta formali, a partire da metà maggio a Washington. Alla riunione hanno partecipato per la Russia il direttore del Dipartimento per la sicurezza e il disarmo del ministero degli Esteri russo Anatoly Antonov e per l'America il nuovo assistente del Segretario di Stato Rose Gottemoeller, tra l'altro sino allo scorso anno direttore del Carnegie Moscow Center. "Il primo round di negoziati veri e propri sarà a metà maggio, con grandi delegazioni di entrambe le parti", ha precisato Antonov. Prima di allora, si terranno altri incontri, ma di natura più tecnica, a inizio maggio a New York. "E' un inizio rapido per Start (a fast start to Start, ndr)", ha affermato da parte sua Gottemoeller, con un piccolo gioco di parole in inglese. La responsabile americana ha anche ringraziato il governo italiano - che ha ospitato l'incontro di oggi nell'ambito della presidenza del G8 - "per aver fornito un contesto molto buono per questi colloqui". L'obiettivo, ha ricordato Antonov, è quello di avere un nuovo trattato che sostituisca Start, vecchio ormai di 20 anni e in scadenza a dicembre: "Spero che potremo avere una nuova bozza (di trattato, ndr) entro la fine dell'anno, in ogni caso faremo del nostro meglio", ha detto il funzionario di Mosca. La Russia ha già dichiarato che è possibile una "notevole" riduzione del proprio arsenale, a conferma della disponibilità a scendere sotto la soglia delle 1.700-2.000 ogive previste dal Trattato di Mosca del 2002. Dallo storico discorso del presidente americano Barack Obama lo scorso 5 aprile a Praga, in cui auspicò un mondo "senzaarmi nucleari", il clima fra Stati Uniti e Russia è decisamente cambiato. Antonov si è detto convinto che i negoziati sul disarmo "miglioreranno le relazioni fra Stati Uniti e Russia", mentre Gottemoeller ha parlato di colloqui che aiutano a "ricreare la fiducia reciproca ". Certo, non per questo tutti gli attriti bilaterali sono automaticamente risolti, e Antonov non lo ha nascosto, parlando del progetto di "scudo" antimissile Usa: "E' una questione molto rilevante - ha detto - che è importante affrontare nel corso dei nostri negoziati. Non so come la potremo risolvere, ma spero almeno che troveremo tutte le risposte alle nostre domande sui temi della sicurezza". Nel frattempo, però, si va avanti: Gottemoeller ha già annunciato oggi che dopo l'incontro di Washington a maggio ci saranno altre riunioni "a Mosca, e forse altrove, a giugno". Tutto in vista dell'incontro fra Obama e il presidente russo Dimitri Medvedev a luglio: "Spero che i nostri presidenti riceveranno da noi relazioni positive (su questi incontri, ndr)", ha affermato l'assistente del segretario di Stato Hillary Clinton. Le due superpotenze atomiche dispongono del 96% delle 25.000 armi nucleari che esistono ancora sul pianeta, e il loro impulso sarà fondamentale per tirare a bordo gli altri Paesi che hanno armi nucleari - Gran Bretagna, Francia e Cina - e quelli che 'de facto' posseggono l'atomica: Pakistan, Israele, India.

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CRISI/ TREMONTI: È FINITA L'APOCALISSE, SIAMO IN QUARESIMA -PUNTO (sezione: Globalizzazione)

( da "Wall Street Italia" del 24-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

Crisi/ Tremonti: è finita l'apocalisse, siamo in Quaresima -punto di Apcom Prima del G7 il ministro cauto su ripresa,ma svolta c'e' stata -->Washington, 24 apr. (Apcom) - La fase dell'Apocalisse finanziaria ed economica mondiale è finita. Ora siamo in Quaresima, ma non è ancora dato sapere quando l'economia mondiale si allontanerà definitivamente dalla crisi. Con una successione di metafore religiose non ortodossa, ma chiara, il ministro dell'Economia Giulio Tremonti descrive l'atmosfera che accompagna il nuovo vertice dei ministri finanziari del G7 e del G20 al quale si appresta a partecipare. "La fase dell'incubo dell'Apocalisse - spiega parlando da Washington poche ore prima di recarsi al Dipartimento del Tesoro Usa per il vertice - è alle spalle e finita da quando i governi sono in campo. Finita questa fase non è subito Pasqua: c'è di mezzo una Quaresima". La hall dell'Hotel St. Regis è luminosa, e nella capitale statunitense c'è una bella giornata primaverile. Tremonti parla con toni distesi e spiega che la durata della Quaresima economica non è ancora possibile conoscerla: "Quanto lunga e in che termini dipende da tanti fattori che oramai agiscono sul piano globale. E quindi dai governi del mondo, dai sentimenti dei popoli del mondo e dalle loro paure e speranze". Ma sottolinea il punto di svolta per il superamento della fase più acuta della crisi ha una collocazione precisa: il precedente vertice del Fondo monetario nella capitale Usa. "E' finita - ribadisce - la fase della potenziale apocalisse, l'incubo degli incubi. Ricordo che nell'ottobre scorso proprio qui al Fondo monetario l'atmosfera e le informazioni erano: non sappiamo se i mercati riapriranno lunedì. Poi le scelte dei governi, il vertice di Parigi, il ruolo fondamentale giocato dal presidente Sarkozy e dal presidente Berlusconi e i mercati riaprono, perché sono scesi in campo i governi. L'apocalisse è stata evitata dalla discesa in campo dei governi". Le cifre rese note martedì scorso dal Fondo Monetario Internazionale sull'economia mondiale e sulla zona euro sono d'altronde impietose, e rimandano al 2010 i primi segnali di ripresa economica. Tremonti non risponde a una domanda sui tempi di presentazione della prossima Relazione unificata (ex trimestrale di cassa), che consentirà di avere le cifre aggiornate del Governo sui conti pubblici tricolori. Ma proprio sulle cifre rimarca una distinzione critica. "Torniamo ai numeri Chi dà i numeri o lo fa per mestiere, come il Fondo monetario, e allora è il suo dovere, o lo fa per convinzione e allora è meglio suggerire un lungo periodo di riposo". Questo non vuol dire comunque negare l'esistenza della crisi, ma solo prendere atto di una realtà difficilmente sintetizzabile. "La crisi - spiega Tremonti - c'è ancora e l'ho sempre sostenuto. Prende forme diverse e alcuni giorni ha i segni inaspettatamente, anzi aspettatamente negativi, in altri giorni mostra segni inaspettatamente positivi". Una realtà di fronte alla quale si sono verificati una serie di interventi correttivi: "I governi hanno cominciato a stare in campo da soli, nazionalmente, in Europa collegialmente e alla fine nel G20 collettivamente. Ma questo non vuol dire che è subito Pasqua". Il cauto ottimismo, secondo il ministro, è destinato a trovare un riflesso anche nel comunicato finale del G7. "Dal documento - anticipa - uscirà che la velocità di caduta sta scendendo e che ci sono anche dei segni positivi. Ho l'impressione che il messaggio del G7-G8 sia in questo senso. La crisi è crisi ma dipende molto anche da noi". Il ministro, concludendo il suo secondo intervento odierno davanti alla stampa prima del vertice, davanti al quartier generale del Fondo, accompagnato dall'ambasciatore d'Italia negli Usa Giovanni Castellaneta, ci tiene a ribadire qual è il vero peso dell'economia italiana a livello internazionale: "Alla domanda, la risoluzione della crisi dipende più dall'America o dalla Cina noi diciamo: dipende da tutti. Fatti due conti la ricchezza italiana, il pil, è uguale a quello di Brasile e India messi insieme, visto che siamo nel G7-G8. Con una differenza che noi siamo 60 milioni e loro sono più di un miliardo. Il pil della Cina è il 20% più grande di quello dell'Italia: ma c'è una differenza, che noi siamo 60 milioni e loro sono un miliardo e mezzo".

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"La Pivellina" al Festival di Cannes (sezione: Globalizzazione)

( da "superEva notizie" del 24-04-2009)

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"La Pivellina" al Festival di Cannes Dopo l'annuncio della partecipazione di Marco Bellocchio al festival, è ufficiale anche l'inserimento del documentario "La Pivellina" di Tizza Covi e Rainer Frimmel nel programma[...] Dopo l'annuncio della partecipazione di Marco Bellocchio al festival, è ufficiale anche l'inserimento del documentario "La Pivellina" di Tizza Covi e Rainer Frimmel nel programma della Quinzaine des Réalisateurs della 62. Edizione del Festival International du Film de Cannes. Sinossi: Patrizia vive in una roulotte in un campo rom alla periferia di Roma. Un giorno si confronta con il destino di una bambina che appare improvvisamente nella sua vita e il suo disperato bisogno di aiuto. "La Pivellina" è un film sul coraggio e sui pregiudizi. Gli altri film della sezione: LUNGOMETRAGGI - Ajami de di Scandar Copti e Yaron Shani (Israele, film diu chiusura) - Amreeka di Cherien Dabis (USA) - Les Beaux Gosses di Riad Sattouf (Francia) - Carcasses di Denis Coté (Canada) - Daniel y Ana di Michel Franco (Messico) - Eastern Plays di Kamen Kalev (Bulgaria) - La Famille Wolberg di Axelle Ropert (Francia) - Go Get Some Rosemary di Benny e Josh Safdie (USA) - Here di Tzu-Nyen Ho (Singapore) - Humpday di Lynn Shelton (USA) - I Love You Phillip Morris di Glenn Ficarra et/and John Requa (USA) - J'ai tué ma Mère di Xavier Dolan (Canada) - Jal Aljido Motamyunseo (Like You Know It All) di Hong Sangsoo (Corea) - Karaoke di Chan Fui (Chris) Chong (Malesia) - La Merditude des Choses di Felix Van Groeningen (Belgio) - Navidad di Sebastian Lelio (Cile) - Ne Change Rien di Pedro Costa (Portogallo) - Oxhide II di Liu Jiayin (Cina) - La Pivellina di Tizza Covi e Rainer Frimmel (Austria) - Polytechnique di Denis Villeneuve (Canada) - Le Roi de l'évasion di Alain Guiraudie (Francia) - La Terre de la Folie di Luc Moullet (Francia) - Tetro di Francis Ford Coppola (Argentina/Spagna/Italia, film d'apertura) - Yuki & Nina di Nobuhiro Suwa et Hippolyte Girardot (Francia/Giappone) CORTOMETRAGGI - A Repüles Története (The History of Aviation) di Balint Kenyeres (Ungheria) - American Minor di Charlie White (USA) - Anna di Rúnar Runarsson (Danimarca) - El Ataque de los Robots de Nebulosa-5 (The Attack of the Robots from Nebula-5) di Chema Garcia Ibarra (Spagna) - Canção de Amor e Saúde (Chanson d'Amour et de Bonne Santé - Song Of Love And Health) di João Nicolau (Portogallo/Francia) - Cicada di Amiel Courtin-Wilson (Australia) - Drömmar Från Skogen di Johannes Nyholm (Svezia) - Dust Kid di Yumi Jung (Corea) - Les Fugitives (The Fugitives) di Guillaume Leiter (Francia) - Jagdfieber di Alessandro Comodin (Belgio) - John Wayne Hated Horses di Andrew Betzer (USA) - Nice di Maud Alpi (Francia) - SuperBarroco di Renata Pinheiro (Brasile) - Thermidor di Virgil Vernier (Francia) PROIEZIONE SPECIALE - Montparnasse di Mikhaël Hers (Francia) PUBBLICITà PUBBLICITà Invia tramite EMAIL | Versione per la STAMPA |-->Le vostre opinioni Questo Speciale sulle Galassie è stato ospitato sul sito di ScienzaOnLine del Comune di Roma--> Pubblicato il 24 aprile 2009 in: Festival e rassegne News » Invia tramite EMAIL » Versione per la STAMPA--> » Le vostre opinioni

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VENERDI' 24 Ambrosio 1 CARTA BIANCA A FERZAN OZPETEK Ore 14,30 "Black Narcissus" ("Nar... (sezione: Globalizzazione)

( da "Stampa, La" del 24-04-2009)
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VENERDI' 24 Ambrosio 1 CARTA BIANCA A FERZAN OZPETEK Ore 14,30 "Black Narcissus" ("Narciso Nero") Michael Powell, Emeric Pressburger (GB 1947) Ore 16,30 "Leoni al sole" di Vittorio Caprioli (Italia 1961) CONCORSO LUNGOMETRAGGI Ore 18,30 "Rückenwind" di Jan Krüger (Germania 2009) PANORAMICA CORTOMETRAGGI Ore 20,30 "Jag Är Bög" ("I am a gay") di Nicolas Kolovos (Svezia 2008) PANORAMICA LUNGOMETRAGGI Ore 21 "Patrick 1,5" di Ella Lemhagen (Svezia 2008) CONCORSO LUNGOMETRAGGI Ore 22,45 "El Patio de mi Cárcel" ("My Prison Yard") di Belén Macías (Spagna 2008) Ambrosio 2 PANORAMICA CORTOMETRAGGI Ore 14,15 "Traces" di Rachel Zisser (Usa 2007) "Mok-yok" ("The Bath") di Lee Mi Rang (Corea del Sud 2007) "Les Hommes sans gravitè" ("Man Without Gravity") di Éleonore Weber (Francia 2008) PANORAMICA DOCUMENTARI Ore 15,45 "Are you a Girl or What?" di Mathilda Piehl e Alex Fridunger (Sudafrica/Svezia 2007) "The Perfect Man" di Maria Akesson (Svezia/GB 2007) CONCORSO DOCUMENTARI Ore 16,45 "Boriven nee yu pai tai Karn Kun Kun" ("This Area is Under Quarantine") di Thunska Pansittivorakul (Thailandia 2009) CONCORSO DOCUMENTARI Ore 18,30 "Out in India: a Family's Journey" di Tom Keegan (Usa/India 2007) PREMIO SPECIALE MONIKA TREUT Ore 20 "Ghosted" ("Ai-Mei") di Monika Treut (Germania/Taiwan 2009) FUORI CONCORSO Ore 22 "Nés en 68" ("Born in 68") di Olivier Ducastel e Jacques Martineau (Francia 2008) Ambrosio 3 PANORAMICA CORTI Ore 14,15 "Rewind" di Anne De Léon, Sébastien Gordon (Canada 2008) "Man" di Myna Joseph (Usa 2007) "Shaonian bu dai hua" ("It Seems to Rain") di Tsai Chen-shu (Taiwan 2007) CONCORSO DOCUMENTARI Ore 15,30 "Intimidades de Shakespearey y Victor Hugo" ("Shakespeare and Victor Hugo's Intimacies") di Yulene Olaizola (Messico 2008) GUY GILLES: IL TEMPO FUORI TEMPO Ore 17 "Le Clair de terre" ("Heart Light") Guy Gilles (Francia 1970) PANORAMICA CORTOMETRAGGI Ore 18,45 "The Insomniacs" di Kami Chisholm (Usa 2008) PANORAMICA DOCUMENTARI Ore 19 "Tch't'adore" di Laurence Chanfro (Francia 2007) "Blu in You" di Michelle Mohabeer (Canada/Trinidad 2008) A VENT'ANNI DALLA CADUTA DEL MURO DI BERLINO Ore 20,30 "Coming Out" di Heiner Carow (Germania ex DDR 1989) CARTA BIANCA A FERZAN OZPETEK Ore 22,30 "Auntie Mame" ("La signora mia zia") di Morton Dacosta (Usa 1958) SABATO 25 Ambrosio 1 CONCORSO LUNGOMETRAGGI REPLICA Ore 11,30 "El Patio de mi Cárcer" ("My Prison Yard") di Belén Macías (Spagna 2008) CONCORSO LUNGOMETRAGGI REPLICA Ore 14,30 "Rückenwind" di Jan Krüger (Germania 2009) RETROSPETTIVA GIUSEPPE PATRONI GRIFFI Ore 16 "Addio, fratello crudele" di Giuseppe Patroni Griffi (Italia 1971) CONCORSO LUNGOMETRAGGI Ore 18 "Gu Huo" ("Fire in Silence") di Shen Weiwei (Cina 2008) CONCORSO LUNGOMETRAGGI Ore 20 "Leonera" ("Lion's Den") di Pablo Trapero (Argentina/Corea del Sud/Brasile 2008) CONCORSO LUNGOMETRAGGI Ore 22,15 "Selda" ("The Inmate") di Ellen Ramos e Paolo Villaluna (Filippine 2008) Ambrosio 2 CONCORSO DOCUMENTARI REPLICA Ore 11,30 "Out in India: a Family's Journey" di Tom Keegan (Usa/India 2007) SERIE LESBICHE Ore 14,30 "Sugar Rush" (episodio 1) di Sean Grundy (GB 2005) "Sugar Rush" (episodio 2) di Sean Grundy (GB 2005) VOICE OVER Ore 15,30 "A Horse Is Not a Metaphor" di Barbara Hammer (Usa 2008) "Diving Women of Jeju-do" di Barbara Hammer (Corea del Sud 2007) CONCORSO DOCUMENTARI Ore 16,30 "Giorgio/Giorgia: storia di una voce" di Gianfranco Mingozzi (Italia 2008) CONCORSO CORTOMETRAGGI Ore 18,15 "Heiko" di David Bonneville (Portogallo 2007) "Le Fossoyeur" di Sylvie Benavides (Francia 2008) "James" di Connor Clements (Irlanda del Nord 2008) "Clouded" di Ajae Clearway (Usa 2008) "En Compagnie de la poussière" di Jacques Molitor (Belgio 2008) "510 Meter über dem Meer" ("510 Meter Above the Sea Level") di Kerstin Polte (Svizzera 2008) "Les filles de feu" di Jean-Sébastien Chauvin (Francia 2008) PREMI SPECIALE VENTURA PONS Ore 20,45 "Foraster" ("Strangers") di Ventura Pons (Spagna 2008) PANORAMICA CORTOMETRAGGI Ore 22,45 "Her own way" di Limor Ziv (Israele 2007) PANORAMICA LUNGOMETRAGGI Ore 23 "Fucking Different Tel Aviv" di Elad Zakai, Eran Kublik Kedar, Ricardo Rojstaczer, Eyal Bromberg, Sivan Levi, Hagai Ayad, Nir Ne'eman, Yossi Brauman, Avital Barak, November Wanderin, Galit Florenz, Yasmin Max, Hila Ben Baruch, Stephanie Abramovich, Anat Salomon,Yair Hochner (Germania Israele 2008) Ambrosio 3 CONCORSO DOCUMENTARI REPLICA Ore 11,30 "Intimidades de Shakespeare y Victor Hugo" ("Shakespeare and Victor Hugo's Intimacies") di Yulene Olaizola (Messico 2008) EUROPA MON AMOUR- MUSCOLI IN GONNELLA: I PEPLUM ALL'ITALIANA Ore 14,15 "La Vendetta di Ercole" Vittorio Cottafavi (Italia/Francia 1960) ARDORFO ARRIETA: DELIRI D'AMORE Ore 16 "Le jouet criminel" di Ardorfo Arrieta (Francia 1970) "Le château de Pointilly" di Ardorfo Arrieta (Francia 1972) VOICE OVER Ore 17,30 "Desertogrigio" di Maria Arena (Italia 2008) "Alleluia" di Stéphane Marti (Francia 2008) "Oratorio" di Stéphane Marti (Francia 2008) "Le Banquet de Chacals" di Stéphane Marti (Francia 2008) PANORAMICA DOCUMENTARI Ore 19 "Homo Baby Boom" di Anna Boluda (Spagna 2008) "Pidá Kiinni" ("Hold On") di Sanna Liinamaa (Finlandia 2007) PANORAMICA DOCUMENTARI Ore 20,30 "Grasshoppers" di Deniz Buga (Usa 2009) "Incomplete Stories of New York" di Deniz Buga (Turchia/Usa 2008) PANORAMICA LUNGOMETRAGGI Ore 21 "Shank" di Simon Pearce (GB 2009) CINEMA IN VERSI: DOROTHY PORTER Ore 22,45 "The Monkey's Mask" ("La maschera di scimmia") di Samantha Lang (Australia/Can/Fra/ Ita/Giap 2000) DOMENICA 26 Ambrosio 1 CONCORSO LUNGOMETRAGGI REPLICA Ore 11 "Selda" ("The Inmate") di Ellen Ramos e Paolo Villaluna (Filippine 2008) Ore 14,15 "Gu Huo" ("Fire in Silence") di Shen Weiwei (Cina 2008) PANORAMICA CORTOMETRAGGI Ore 16,15 "Zucht" ("Breath") di Margien Rogaar (Olanda 2007) "Mr A" di Joe Murphy (Usa 2008) PANORAMICA LUNGOMETRAGGI "The Houseboy" di Spencer Lee Schilly (Usa 2008) CONCORSO LUNGOMETRAGGI Ore 18,15 "A Festa da Menina Morta" di Matheus Nachtergaele (Brasile 2008) PANORAMICA CORTOMETRAGGI Ore 20,30 "The Postcard" di Josh Kim (Corea del sud 2007) FUORI CONCORSO "Maman est chez le coiffeur" di Léa Pool (Canada 2008) CONCORSO LUNGOMETRAGGI Ore 22,45 "Serbis" ("Service") di Brillante Mendoza (Filippine/ Francia 2008) Ambrosio 2 CONCORSO DOCUMENTARI REPLICA Ore 11,30 "Giorgio/Giorgia: storia di una voce" di Gianfranco Mingozzi (Italia 2008) SERIE LESBICHE Ore 14 "Sugar Rush" (Episodio 3) di Sean Grundy(GB 2005) "Sugar Rush" (Episodio 4) di Sean Grundy (GB 2005) VOICE OVER Ore 15 "General Idea: Art. AIDS and the Fin du Siècle" di Annette Mangaard (Canada 2007) MUSIC & MOVIES ICONS - GB 1979/2009: FROM "ASHES TO ASHES" TO THE "COMMON PEOPLE" GENERATION Ore 16 Antologia di video musicali CONCORSO DOCUMENTARI Ore 17.20 "Falusi Románc: Meleg Szerelem" ("A Village Romance: Lesbian Love") di Kriszta Bódis (Ungheria 2007) CONCORSO CORTOMETRAGGI Ore 18,30 "Inkanyezi Yobusuku" ("Night Star") di Kekeletso Khena (Sudafrica 2007) "Wednesdays" di Deniz Buga (Usa 2008) "Tanjong Rhu" ("The Casuarina Cove") di Boo Junfeng (Singapore 2008) "El reloj" ("The Watch") di Marco Berger (Argentina 2008) "Senteurs" di Laura Schroeder (Lussemburgo 2008) "Lapsus" di Arnauld Visinet (Francia 2008) "Saliva" di Esmir Filho (Brasile 2007) "Over Vis en Revolutie" ("About Fish and Revolution") di Margien Rogaar (Olanda 2008) PREMIO SPECIALE JOHN GREYSON Ore 20,45 " Fig Trees" di John Greyson (Canada 2008) PANORAMICA LUNGOMETRAGGI Ore 22,45 "Ha-Sodot" ("The Secrets") di Avi Nesher (Israele/Francia 2007) Ambrosio 3 CONCORSO CORTOMETRAGGI REPLICA Ore 11 "Heiko" di David Bonneville (Portogallo 2007); "Le Fossoyeur" di Sylvie Benavidea (Francia 2008); "James" di Clements Connon (Irlanda del Nord 2008); "Clouded" di Ajae Clearway (Usa 08); "En compagnie de la poussière" di Jacques Molitor (Belgio 2008) "510 Meter über dem Meer"("510 Meter Above the Sea Level") di Kerstin Polte (Svizzera 2008) "Les filles de feu" di Jean-Sébastien Chauvin (Francia 2008) EUROPA MON AMOUR-MUSCOLI IN GONNELLA: I PEPLUM ALL'ITALIANA Ore 14,15 "Il figlio di Spartaco" di Sergio Corbucci (Italia 1963) PANORAMICA DOCUMENTARI Ore 16,15 " De Genere Family" di Massimiliano Tumino (Italia 2009) "L'ora d'amore" di Andrea Appetito e Christian Carmosino (Italia 2008) A VENT'ANNI DALLA CADUTA DEL MURO DI BERLINO Ore 18 "Westler" di Wieland Speck (RFT 1985) PANORAMICA LUNGOMETRAGGI Ore 20,30 "Ang Lihim ni Antonio" ("Antonio's Secret") di Joselito Altarejos (Filippine 2008) RETROSPETTIVA GIUSEPPE PATRONI GRIFFI Ore 22,30 "Metti una sera a cena" di Giuseppe Patroni Griffi (Italia 1969) LUNEDI' 27 Ambrosio 1 CONCORSO LUNGOMETRAGGI REPLICA Ore 11 "Leonera" di Pablo Trapero (Arg/Corea del Sud/Bras) Ore 14 "Serbis" ("Service") di Brillante Mendoza (Filippine/Francia 2008) Ore 15,45 "A Festa da Menina Morta" di Matheus Nachtergaele (Brasile 2008) PANORAMICA CORTI Ore 17.40 "Je vous hais petites filles" di Yann Gonzalez (Francia 2008) CONCORSO LUNGOMETRAGGI Ore 18,30 "Daybreak" di Adolfo Alix Jr. (Filippine 2008) FUORI CONCORSO Ore 20,15 "Another Gay Sequel: Gays Gone Wild!" di Todd Stephens (Usa 2008) CONCORSO LUNGOMETRAGGI Ore 22 "Wu sheng feng ling" ("Soundless Wind Chime") di Kit Hung (Hong Kong/Cina/Svizzera 2009) Ambrosio2 CONCORSO DOCUMENTARI REPLICA Ore 11,30 "Boriven nee yu pai tai Karn Kun Kun" ( "This Area is Under Quarantine") di Thunska Pansittivorakul (Thailandia 2009) SERIE LESBICHE Ore 14,15 "Sugar Rush (Episodio 5) di Sean Grundy (GB 2005) "Sugar Rush" (Episodio 6) di Harry Bradbeer (GB 2005) VOICE OVER Ore 15,15 "Pendant ce temps, dans une autre partie de la forêt" di Arnold Pasquier (Francia 2007) "Je flottererai sans envie" di Frank Beauvais (Francia 2008) PANORAMICA DOCUMENTARI Ore 16,45 "L'altra altra metà del cielo" di Maria Laura Annibali (Italia 2009) CONCORSO DOCUMENTARI Ore 17,45 "No Woman's Land" di Anne Smolar (Belgio 2008) CONCORSO DOCUMENTARI Ore 19.10 "Khastegi" ("Sex My Life") di Bahman Motamedian (Iran 2008) PANORAMICA CORTOMETRAGGI Ore 20,45 "Benni Has 2 Mothers" di Vivid Tjipura (Sudafrica 2007) SERIE LESBICHE "Society" di Vincent Pontsho Moloi (Sudafrica 2007) VOICE OVER Ore 22,45 "Boucle noire" di Denis Guéguin (Francia 2008) "Miracle de la chute" di Denis Guéguin (Francia 2008) "A Well Hung Monk" di Daniel McKernan (USA/GB 2008) "Middle-Earth" di Thunska Pansittivorakul (Thailandia 2007) "Just a Kiss" di Michael Wilde (Usa 2008) "Failure" di Nelson Henricks ( Canada 2007) "The Lollipop Generation" di G.B. Jones (Canada 2008) Ambrosio 3 CONCORSO CORTOMETRAGGI REPLICHE Ore 11 "Inkanyezi Yobusuku" ("Night Star") di Kekeletso Khena (Sudafrica 2007) "Wednesdays" di Deniz Buga (Usa 2008); "Tanjong Rhu" ("The Casuarina Cove") di Boo Junfeng (Singapore 2008); "El reloj "("The Watch") di Marco Berger (Argentina 2008); "Senteurs" di Laura Schroeder (Lussemburgo 2008) "Lapsus" di Arnauld Visinet (Francia 2008); "Saliva" di Esmir Filho (Brasile 2007); "Over Vis en Revolutie" ("About Fish and Revolution") di Margien Rogaar (Olanda 2008) EUROPA MON AMOUR- MUSCOLI IN GONNELLA: I PEPLUM ALL'ITALIANA Ore 14,15 "Maciste all'inferno" di Riccardo Freda (Italia 1962) CARTA BIANCA A FERZAN OZPETEK Ore 15,45 "Double Indemnity" ("La fiamma del peccato") di Billy Wilder (Usa 1944) PANORAMICA DOCUMENTARI Ore 17,45 "Una questione delicata" di Peter Marcias (Italia 2009) "Sarajevo Queer Festival 2008" di ?azim Derviševi?, Maša Hil?išin (Bosnia Erzegovina 2008) GUY GILLES: IL TEMPO FUORI TEMPO Ore 19,15 " Guy Gilles et le temps désaccordé" di Gaël Lépingle (Francia 2008) ARDORFO ARRIETA:DELIRI D'AMORE Ore 20,45 "Les Intrigues de Sylvia Couski" di Ardorfo Arrieta (Francia 1974) STONEWALL: DA JUDY GARLAND A HARVEY MILK Ore 22,30 "575 Castro St." di Jenni Olson (Usa 2008) "My name is Harvey Milk" di Leonardo Herrera (Usa 2008) "The Times of Harvey Milk" di Rob Epstein (Usa 1985) MARTEDI' 28 Ambrosio 1 CONCORSO LUNGOMETRAGGI REPLICA Ore 11 "Wu sheng feng ling" ("Soundless Wind Chime") di Kit Hung (Hong Kong/Cina/Sviz 2009) CONCORSO LUNGOMETRAGGI REPLICA Ore 15 "Daybreak" di Adolfo Alix Jr. (Filippine 2008) CARTA BIANCA A FERZAN OZPETEK Ore 16,30 "Bianca" di Nanni Moretti (Italia 1984) PANORAMICA CORTOMETRAGGI Ore 18,15 "Ynglinge" ("First Flush") di Mikkel Munch-Fals (Danimarca 2006) "En Forelskelse" ("Awakening") di Christian Tafdrup (Danimarca 2008) CONCORSO LUNGOMETRAGGI Ore 20 "Luan qing chun" ("Beautiful Crazy") di Chi Y. Lee (Taiwan 2008) CONCORSO LUNGOMETRAGGI Ore 22 "Rabioso sol, rabioso cielo" di Julián Hernández (Messico 2008) Ambrosio 2 CONCORSO DOCUMENTARI REPLICA Ore 11,30 "No Woman's Land" di Anne Smolar (Belgio 2008) "Falusi Románc: Meleg Szerelem" ("A Village Romance: Lesbian Love") di Kriszta Bódis (Ungheria 2007) SERIE LESBICHE Ore 14,30 "Sugar Rush" (Episodio 7) di Harry Bradbeer (GB 2005) "Sugar Rush" (Episodio 8) di Harry Bradbeer (GB 2005) PANORAMICA CORTOMETRAGGI Ore 15,30 "Center of the Universe" di Jarrah Gurrie (Usa/Australia 2007) "Somebody is Watching" di Maxime Desmons (Canada 2008) "The Honeymoon Suite" di Papkoom Treechairusmee (Thailandia/GB 2008) CONCORSO DOCUMENTARI Ore 16,30 "Les parents" di Christophe Hermans (Belgio 2008) Ore 18,15 "Queer China, 'Comrade' China" di Cui Zi'en (Cina 2008) OMAGGIO A FILIPPO TIMI Ore 20,45 "In principio erano le mutande" di Anna Negri (Italia 1999) RETROSPETTIVA GIUSEPPE PATRONI GRIFFI Ore 22,30 "Il mare" di Giuseppe Patroni Griffi (Italia 1962) Ambrosio 3 CONCORSO DOCUMENTARI REPLICA Ore 11,30 "Khastegi" ("Sex My Life") di Bahman Motamedian (Iran 2008) EUROPA MON AMOUR-MUSCOLI IN GONNELLA: I PEPLUM ALL'ITALIANA Ore 14,15 "Ercole contro Moloch" di Giorgio Ferroni (Italia 1963) GUY GILLES: IL TEMPO FUORI TEMPO Ore 16,15 "Au pan coupé" ("Wall Engravings") di Guy Gilles (Francia 1968) ARDORFO ARRIETA: DELIRI D'AMORE Ore 17,30 "El crimen de la pirindola" di Ardorfo Arrieta (Spagna m1965) "La imitaciòn del àngel " di Ardorfo Arrieta (Spagna 1967) "Tam-tam" di Ardorfo Arrieta (Fra/Spa/Usa 1976) VOICE OVER Ore 19 "Sois sage, ô ma Douleur..." ("Be Still, O My Sorrow.") di Damien Manivel (Francia 2008) "If One Thing Matters - A Film About Wolfgang Tillmans" di Heiko Kalmbach (Germania/Usa 2008) CARTA BIANCA A FERZAN OZPETEK Ore 20,45 "Il segno di Venere" di Dino Risi (Italia 1955) OMAGGIO A SHU-LEA CHEANG Ore 22,45 "Fresh Kill" di Shu-Lea Cheang (Usa 1994) MERCOLEDI' 29 Ambrosio 1 CONCORSO LUNGOMETRAGGI REPLICA Ore 11 "Rabioso sol, rabioso cielo" di Julián Hernández (Messico 2008) CONCORSO LUNGOMETRAGGI REPLICA Ore 15 "Luan qing chun" ("Beautiful Crazy") di Chi Y. Lee (Taiwan 2008) PANORAMICA DOCUMENTARI Ore 16,45 "Chris & Don: A Love Story" di Guido Santi e Tina Mascara (Usa 2007) PANORAMICA LUNGOMETRAGGI Ore 18,30 "Nesio" di Alan Coton (Messico 2007) CONCORSO LUNGOMETRAGGI Ore 20,30 "Elève libre" di Joachim Lafosse (Belgio 2008) PANORAMICA CORTOMETRAGGI Ore 22,30 "Keluar Baris" ("Homecoming") di Boo Junfeng (Singapore 2007) FUORI CONCORSO "Boy" di Auraeus Solito (Filippine 2009) Ambrosio 2 CONCORSI O DOCUMENTARI REPLICA Ore 11 "Queer China, 'Comrade' China" di Cui Zi'en (Cina 2008) SERIE LESBICHE Ore 14,15 "Sugar Rush" (Episodio 9) di Harry Bradbeer (GB 2005) "Sugar Rush" (Episodio 10) di Harry Bradbeer(GB 2005) CONCORSO CORTOMETRAGGI Ore 15,15 "Bongo Bong" di Ken Wardrop (irlanda 2007) "Boy Meets Boy" di Peter Kim (Corea del Sud 2007) "En la luz del sol brillante" di Jesús Torres Torres (Messico 2008) "Mon printemps talons hauts" di Viva Delorme (Francia 2008) "Dish" di Brian Harris Krinsky (Usa 2009) "Kaveri" ("A Mate") di Teemu Nikki (Finlandia 2007) "Même pas mort" di Claudine Natkin (Francia 2007) "Paradise" di Mark Robinson (Australia 2007) "Xia wu" ("Summer Afternoon") di Ho Wi Ding (Taiwan 2008) CONCORSO DOCUMENTARI Ore 17,30 "Isola Nuda" di Debora Inguglia (Italia 2008) CONCORSO DOCUMENTARI Ore 19 "Punches' n' Ponytails" di Pankaj Rishi Kumar (India 2008) VOICE OVER Ore 20,45 "Umbrella" di Kerstin Schleppegrell e Inger Schwarz (Germania 2007/2008) "There is a Spider Living Between Us" di Tejal Shah (India 2008) PANORAMICA LUNGOMETRAGGI "Xiao shu da xia tian" ("Love Mime") di Zhu Yiye (Cina 2008) OMAGGIO: FILIPPO TIMI Ore 22,30 "Homo ominis lupus" di Matteo Rovere (Italia 2006) "In Memoria di me" di Saverio Costanzo (Italia 2007) Ambrosio 3 CONCORSO DOCUMENTARI REPLICA Ore 11,30 "Les parents" di Christophe Hermans (Belgio 2008) ARDORFO ARRIETA: DELIRI D'AMORE Ore 14,30 "Flammes" di Ardorfo Arrieta (Francia 1978) VOICE OVER Ore 16 "Sérénade... In Fragments" di Marijo St-Amour (Canada 2008) "L'Apesanteur" di Pascal Robitaille (Canada 2008) Ore 17,15 "Samstag Abend im Eagle" ("Saturday Night at the Eagle") di Marc Adelman (USA 2007) "The Universe of Keith Haring" di Christina Clausen (Italia/Francia 2007) GUY GILLES: IL TEMPO FUORI TEMPO Ore 19.10 "Absences répétées" di Guy Gilles (Francia 1978) STONEWALL: DA JUDY GARLAND A HARVEY MILK Ore 20,45 "I Could go on Singing" ("Ombre sul palcoscenico") di Ronald Neame (Gb 1963) OMAGGIO: SHU-LEA CHEANG Ore 22,45 "I.K.U" di Shu Lea Cheang (Giappone 2000) GIOVEDI' 30 Ambrosio 1 CONCORSO LUNGOMETRAGGI REPLICA Ore 11 "Elève libre" di Joachim Lafosse (Belgio 2008) PANORAMICA CORTOMETRAGGI Ore 14,15 "Cowboy"di Till Kleinert (Germania 2008) "Somebody got Murdered" di Tor Iben (Germania 2008) RETROSPETTIVA GIUSEPPE PATRONI GRIFFI Ore 15,45 "Divina Creatura" di Giuseppe Patroni Griffi (Italia 1975) A VENT'ANNI DALLA CADUTA DEL MURO DI BERLINO Ore 18 "Ein Traum in Erdbeerfolie" ("Comrade Couture") di Marco Wilms( Germania 2008) CINEMA IDEAL CITYPLEX PREMIAZIONE Ore 21,30 Cerimonia di chiusura con i premi del "Da Sodoma a Hollywood" Torino 24 GLBT Film Festival. Presenta Vladimir Luxuria FUORI CONCORSO Ore 22,45 "Mentiras y gordas" di Alfonso Albacete e David Menkes (Spagna 2009) Ambrosio2 CONCORSO DOCUMENTARI REPLICHE Ore 11 "Isola Nuda" di Debora Inguglia (Italia 2008) "Punches' n' Ponytails" di Pankaj Rishi Kumar (India 2008) PANORAMICA CORTOMETRAGGI Ore 14,15 "La Déchirure" di Mikael Buch (Francia 2007) "Easy Tiger" di Alkmini Boura (Svizzera 2008) "Im Sommer sitzen die Alten" di Beate Kunath (Germania 2009) PANORAMICA DOCUMENTARI Ore 15,15 "Excuse Me, What's Queever?" di Giulia Berto e Giulia Forgione (Italia 2008) PANORAMICA CORTOMETRAGGI "Turistas" di Marcos de Miguel, Isabel Coll (Spagna 2008) "Tect" ("Test") di Borislav Kostov (Bulgaria 2008) "Rifiuto" di Stefano Bighi, Enrico Giovannone (Italia 2009) "The Window" di Philippe Gosselin, Ronald Regina (Usa 2008) "Youthquake" di Salvatore Cutaia, Emanuele Vara (Italia/Spagna 2008); "Half a Lifetime" di Howard Smith (Sudafrica 2007) "How Do I Say This? I'm Gay!" di Michael Bodie e Silas Howard (Usa 2007); "Pizza" di Ivan Cazzola (Italia 2008) VOICE OVER Ore 17 "Backstage" di Davide Maldi (Italia/Usa 2008) "Chapter 6 - The Bag Lady" di Daniel Barrow (Canada 2008) "Land Forms" di Li Ning e Erikk McKenzie (Cina/Nor /Olanda 2008); "Made Up" di Owen Eric Wood (Canada 2008) RETROSPETTIVA GIUSEPPE PATRONI GRIFFI Ore 17,45 "Metti una sera con.Patroni Griffi" di Leopoldo Mastelloni (Italia 2008) Ambrosio 3 CONCORSO CORTOMETRAGGI REPLICA Ore 11,30 proiezione di "Bongo Bong" di Ken Wardrop (irlanda 2007) "Boy Meets Boy" di Peter Kim (Corea del Sud 2007) "En la luz del sol brillante" di Jesús Torres Torres (Messico 2008) "Mon printemps talons hauts" di Viva Delorme (Francia 2008) "Dish"di Brian Harris Krinsky (Usa 2009) "Kaveri" ("A Mate") di Teemu Nikki (Finlandia 2007) "Même pas mort" di Claudine Natkin (Francia 2007) "Paradise"di Mark Robinson (Australia 2007) "Xia wu" ("Summer Afternoon") di Ho Wi Ding (Taiwan 2008) PANORAMICHE DOCUMENTARI Ore 14,15 appuntamento con "When I Knew" di Fenton Bailey, Randy Barbato(Usa 2007) "Tongzhi in Love" di Ruby Yang (Cina 2008) OMAGGIO: SHU-LEA CHEANG Ore 15,30 "Sex Fish" (Usa 1993) "Sex Bowl" (Usa 1994) "Coming Home" (Giappone 1995) "Fingers and Kisses" (Giappone 1995) "Fluid" (Installation) ( Norvegia 1994) "The Fisting Club" (Germania 2008) "I Am You Are High on Milk" (Spagna 2008) ARDORFO ARRIETA: DELIRI D'AMORE Ore 16,30 proiezione di "Grenouilles" di Adolfo Arrieta (Francia/Spagna 1983) "Vacanza Permanente" di Adolfo Arrieta (Italia 2006) OMAGGIO: FILIPPO TIMI Ore 18 "Atomique-les trois portes" diretto da Filippo Timi (Italia 2000) "L'eredità di Caino" di Luca Acito e Sebastiano Montresor (Italia 2006)

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General Motors si ristruttura tagliando il marchio Pontiac (sezione: Globalizzazione)

( da "Rai News 24" del 24-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

New York | 24 aprile 2009 General Motors si ristruttura tagliando il marchio Pontiac Lo storico marchio Pontiac potrebbe scomparire per salvare GM La ristrutturazione di General Motors potrebbe portare al ritiro dal mercato dello storico marchio di automobili Pontiac. Secondo alcune fonti vicine all'azienda americana, rilanciate dalla Cnn, l'annuncio ufficiale è atteso per lunedì. Si tratterebbe di un taglio necessario per far sopravvivere la più grande casa automobilistica made in Usa, alla devastante crisi che ha investito il mercato americano dell'auto. GM starebbe pensando di ridurre i suo marchi, mantenendo Chevrolet, Cadillac, Buick e GMC ma non Pointiac, che verrebbe esclusa dal settore "core business" del gruppo. Il suo destino quindi sarebbe la scomparsa o la vendita, ammesso che in questo periodo di vacche magre si trovi un compratore. Una decisione a sorpresa dopo i risultati del 2008, quando il marchio ha venduto più auto di Cadillac e quasi il doppio di Buick. Ma Cadillac occupa un settore alto del mercato americano e sforna auto di lusso che meno risentono della crisi economica. Mentre Buick è uno dei marchi americani più popolari in Cina da dove, secondo gli analisti, dovrebbe ripartire la crescita dell'economia americana. Quindi la scure dovrebbe cadere su Pontiac, facendo scomparire lo storico marchio che dal 1926 produce auto rivolte soprattutto a una clientela giovane. Secondo gli analisti del settore l'eliminazione di questo marchio indica che GM per sopravvivere alla crisi è veramente costretta a fare sacrifici enormi.

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Astigiani giramondo (sezione: Globalizzazione)

( da "Stampa, La" del 24-04-2009)
Pubblicato anche in: (Stampa, La)

Argomenti: Cina Usa

Astigiani giramondo Rosanna Rongioletti, consulente turistico Iniziai a viaggiare con la fantasia già da bambina quando, sfogliando il dizionario d'inglese di mio fratello, sognavo di essere figlia della Regina Elisabetta. Feci il liceo linguistico e nel 1989 incontrai per caso un'amica che mi offrì la sua agenzia di viaggi, la acquistai e iniziò la mia carriera turistica; penso che ogni volta che si vende un viaggio è come se si facesse direttamente. Sono stata in Cina, a Hong Kong, in Thailandia, in Egitto, negli Usa, in Messico, in Senegal, in Israele, in Marocco e ultimamente in Brasile, nel Mato Grosso e Pantanal; per me il viaggio è una forma di evoluzione, uscire da schematismi, da stereotipi per ricercare altre verità. Un giorno nel Pantanal ero seduta su una roccia nella foresta, chiusi gli occhi e sentii l'energia della terra su di me, laggiù ti senti parte di questo Pianeta. Vorrei tornarci con altre persone.

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GORGONZOLA LA POLEMICA FA BENE AI CONSUMI (sezione: Globalizzazione)

( da "Stampa, La" del 24-04-2009)
Pubblicato anche in: (Stampa, La)

Argomenti: Cina Usa

Giro di terra Gianfranco Quaglia GORGONZOLA LA POLEMICA FA BENE AI CONSUMI La polemica, quando non travalica i confini della correttezza, può dare una mano ai prodotti della terra. Come quella di alcuni giorni fa, quando lo scrittore Sebastiano Vassalli ha parlato del gorgonzola globalizzato. E il presidente del Consorzio di tutela, Renato Invernizzi, gli ha ribattuto con toni altrettanto garbati. Tutto serve per attrarre i consumatori, come era accaduto con la promozione televisiva del «bel topolone». E' stato sottolineato anche ieri all'assemblea annuale che richiama i gorgonzolai d'Italia, concentrati soprattutto in Piemonte e Lombardia. Nel 2008 la produzione ha superato il tetto dei 4 milioni di forme, con un incremento del mercato interno di un +1,4%. Il Nordovest registra i maggiori consumi attestandosi sul 64%, il Nordest è al 19,7%, il Centro Italia al 7,8% mentre il Sud più le isole all'8,5%. La crisi ha colpito invece le esportazioni, con una contrazione in volumi del 10,63%, mentre in valore si è ottenuto un incremento del 4,52%.

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