CENACOLO DEI COGITANTI |
I solisti conoscono bene
la partitura, ma l'orchestra ha un problema di amnesie. A otto giorni ...
( da "Stampa, La" del
24-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: si scorda che i gruppi più
importanti sono in Cina, non più a Londra o New York. Ordine e regole servono a
dare la fiducia per ripartire. Senza, avverte Strauss-Kahn, «i piani di
rilancio si scioglieranno come neve al sole». Sull'economia reale sarà dura.
L'Europa, condominio litigioso unito dalla moneta, tiene alla linea teutonica
della sacralità dei conti pubblici e risponde «
"Sorvegliare la
finanza con un organismo sotto la bandiera Onu"
( da "Stampa, La" del
24-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: dato che la velocità deve andare
assieme a organismi snelli o già collaudati, Campiglio propone di concentrarsi
su due dei «cantieri» intermedi di cui parla Rossi: un G2 tra il grande
debitore Usa e il grande creditore Cina e l'iniziativa dell'Ue che vorrebbe
arrivare un'Agenzia europea di controllo dei rischi.
Via al nuovo salvataggio
delle banche americane. La scommesa di Geithner
( da "AmericaOggi Online"
del 24-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: solenne di Pechino che la Cina
continuerà in ogni caso a investire massicciamente in titoli del Tesoro Usa. A
quel punto, la giornata deve essere apparsa particolarmente luminosa dalle
parti della Casa Bianca. Tanto da spingere Obama a mettere da parte ogni
cautela e a dare il via libera al suo "golden boy", confortato a
stretto giro di posta da una nuova benedizione presidenziale.
Il mio mondo senza un
leader ( da "Giornale
di Brescia" del 24-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: La Cina, la Russia? Non vedo
candidati. Francesco Mannoni L'AMERICANO CON L'EUROPA NEL CUORE Paul Auster
(nella foto di Basso Cannarsa) è nato nel New Jersey nel 1947, è sposato con la
scrittrice Siri Hustvedt e ha due figli. Giovanissimo viaggia tra Italia,
Francia, Spagna e Irlanda facendo ogni genere di lavoro.
"ritiro" degli
argini marini: i dati della protezione civile
( da "Messaggero Veneto, Il"
del 24-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: degli argini marini: i dati della
Protezione civile UDINE. Gli esiti di un'indagine condotta dalla Protezione
Civile della Regione Friuli Venezia Giulia sull'ingressione marina (vale a dire
il ritiro progressivo degli argini) , nel tratto compreso tra la foce del Tagliamento
(foto), in Comune di Lignano Sabbiadoro, alla foce del Timavo,
Il boia lavora soprattutto
in Cina, Iran e Stati Uniti ( da "Bresciaoggi(Abbonati)"
del 24-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: delle esecuzioni è avvenuto in
cinque Paesi: Cina, Iran, Arabia Saudita, Pakistan ed Usa. È una fotografia più
luminosa del passato quella scattata da Amnesty International nel rapporto
sulla stato della pena di morte del 2008. Ogni giorno sono state però
giustiziate una media di sette persone, per un totale di 2390 messe a morte in
25 paesi.
Il boia lavora soprattutto
in Cina, Iran e Stati Uniti ( da "Arena,
L'" del 24-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: delle esecuzioni è avvenuto in
cinque Paesi: Cina, Iran, Arabia Saudita, Pakistan ed Usa. È una fotografia più
luminosa del passato quella scattata da Amnesty International nel rapporto
sulla stato della pena di morte del 2008. Ogni giorno sono state però
giustiziate una media di sette persone, per un totale di 2390 messe a morte in
25 paesi.
Licenziamenti alla
Ericsson: si decide ( da "Tempo,
Il" del 24-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: E questo ridimensionamento che
passa per la chiusura del sito di Latina fa temere fortemente che, come si
vocifera nel mondo economico, la filosofia del colosso svedese (che è terzo nel
mercato mondiale dopo Usa e Cina) sia davvero quella di decentrare gradualmente
tutta l'attività nel lontano Oriente.
mercatisti senza identità
- parigi ( da "Repubblica,
La" del 24-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: La destra ha anche aderito più
apertamente alla globalizzazione e alla logica del profitto che la sottende».
La globalizzazione però rimette in discussione un principio fondatore della
destra, vale a dire l´attaccamento al territorio e alla nazione... «In effetti,
nasce da qui la sua schizofrenia.
cala l'export dei paesi ue
( da "Mattino di Padova, Il"
del 24-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: nel quale il deficit negli scambi
commerciali nel 2008 è salito a -363,3 miliardi di euro rispetto a -271,6 del
cala l'export dei paesi ue
( da "Nuova Venezia, La"
del 24-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: nel quale il deficit negli scambi
commerciali nel 2008 è salito a -363,3 miliardi di euro rispetto a -271,6 del
cala l'export dei paesi ue
( da "Nuova Sardegna, La"
del 24-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: nel quale il deficit negli scambi
commerciali nel 2008 è salito a -363,3 miliardi di euro rispetto a -271,6 del
cala l'export dei paesi ue
( da "Centro, Il" del
24-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: nel quale il deficit negli scambi
commerciali nel 2008 è salito a -363,3 miliardi di euro rispetto a -271,6 del
artematica, i creativi del
computer videogiochi d'autore per sfidare gli usa - bettina bush
( da "Repubblica, La"
del 24-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Cina e India? «Arriveranno anche
loro, ma ci vuole ancora tempo. In questo mestiere il know-how è complesso e ci
vogliono anni. Ci hanno provato in tanti, io lo reputo un po´ come fare
l´alchimista, devi riuscire ad avere un insieme di competenze, e individuare
gli spazi giusti, nei tempi previsti.
cala l'export dei paesi ue
( da "Tirreno, Il" del
24-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: nel quale il deficit negli scambi
commerciali nel 2008 è salito a -363,3 miliardi di euro rispetto a -271,6 del
l'italia è più ricca di
germania e usa ( da "Tirreno,
Il" del 24-03-2009) + 4 altre fonti
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Cina, Messico, Argentina, India,
Brasile, Italia e Germania. Se poi si azzarda un paragone con i paesi del
"vecchio" G8 è proprio il Bel Paese a uscirne vincitore: con un
punteggio di 48,3, infatti, l'Italia si piazza davanti a Germania (43,8),
Giappone 41,7), Regno Unito (40,3), Canada (39,8), Francia (36,
Disordine proletario
( da "Manifesto, Il"
del 24-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: dentro una globalizzazione che
scarica su di loro le conseguenze della caduta mondiale della domanda. Tanto
più che spesso è lo stesso prodotto marchiato «made in Italy» a vedere la luce
in paesi più convenienti, dove lavoro e diritti sono low cost. Anche se è
innegabile che una vittoria degli operai italiani si trasformerebbe
automaticamente nella sconfitta di altri lavoratori,
Idea: una moneta mondiale
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 24-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: 1 autore: PROPOSTA DALLA CINA Idea:
una moneta mondiale di Luca Vinciguerra L a Cina propone di creare una nuova
moneta di riserva sovranazionale che assuma il ruolo che ha oggi il dollaro.
L'idea, già avanzata dalla Russia la settimana scorsa, è stata ripresa ieri dal
Governatore della Banca centrale cinese, Zhou Xiaochuan.
Minniti dal vescovo Golser
( da "Corriere Alto Adige"
del 24-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: globalizzazione ed eccessiva
multimedialità hanno di fatto posto in secondo piano — ha detto Minniti —. è
vero che le due istituzioni sono separate, ma, pur mantenendo la propria
laicità, è altrettanto vero che la politica deve saper trovare una sintesi
comune con la Chiesa per dare quelle risposte ai grandi temi sociali ed
economici che riguardano anche la provincia
Serve un nuovo modello di
sviluppo ( da "Sole
24 Ore, Il" del 24-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: come mi è capitato di vedere - che
invoca "una risposta mondiale contro la globalizzazione". Un
paradosso? Appunto. Il G20 saprà trovare le parole giuste per replicare a
quanto sta accadendo. «A Londra troveremo un'intesa su credito, rilancio del
commercio e misure per la crescita» Gordon Brown DISEGNO DI DARIUSH RADPOUR
Cina: una nuova moneta
globale ( da "Sole
24 Ore, Il" del 24-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: la Cina ha continuato ad acquistare
i buoni del Tesoro Usa, consolidando così la propria posizione di principale
finanziatore planetario del debito americano. Secondo gli ultimi dati
disponibili, a fine gennaio, Pechino deteneva in portafoglio 740 miliardi di
dollari di T-Bonds, circa 40 miliardi in più rispetto a novembre 2008.
L' attenzione
( da "Corriere del Mezzogiorno"
del 24-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Più che a una contrapposizione tra
«Occidente» e «Oriente», che non ha più senso nell'era di globalizzazione,
dobbiamo puntare su ciò che di questi mondi l'Orientale deve offrire agli
studenti. * Preside della facoltà di Studi Arabo-Islamici e del Mediterraneo
Università L'Orientale A PAGINA 12
In un mondo globalizzato,
l'arte culinaria aiuta a preservare l'identità
( da "Messaggero, Il"
del 24-03-2009) + 1 altra fonte
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Martedì 24 Marzo 2009 Chiudi «In un
mondo globalizzato, l'arte culinaria aiuta a preservare l'identità»
Cinque mosse per battere
il protezionismo ( da "Sole
24 Ore, Il" del 24-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: globalizzazione porta indubbiamente
con sé sfide e problemi, ma l'alternativa, la de-globalizzazione, ci lascerebbe
tutti in condizioni peggiori. *Commissario al Commercio della Ue OSTACOLI AL
COMMERCIO La Ue agirà su barriere interne ed estere Il G-20 deve spingere verso
la cooperazione e l'apertura dei mercati CREDIT CRUNCH In questo settore un
deficit di almeno 25 miliardi di
Nel 2009 scambi giù del 9%
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 24-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: tra i nuovi investimenti strategici
ricorda la creazione di un hub aereo a Shenzhen, in Cina, dedicato ai traffici
intra-asiatici, la cui apertura è prevista a inizio 2010. FedEx, invece, ha
avviato la realizzazione di un nuovo snodo logistico presso l'aeroporto tedesco
di Colonia, che sarà pronto l'anno prossimo e che si concentrerà sugli scambi
fra Europa Occidentale e Orientale.
L'impresa globale come
Araba fenice ( da "Sole
24 Ore, Il" del 24-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: La globalizzazione che a molti non
è mai piaciuta e a troppi ha fatto paura, oggi non segue più i ritmi dello
sviluppo del solo Nord industrializzato. Nelle sue vene pulsa il sangue più
giovane dei nuovi industrializzati del Sud del mondo. E delle loro multinazionali.
Come cambia il diritto in
Asia ( da "Sole
24 Ore, Il" del 24-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: la globalizzazione sta provocando
una graduale estinzione della tradizione giuridica dell'Estremo Oriente.Il
volume curato da Renzo Cavalieri, professore di Diritto dell'Asia orientale
all'Università Ca' Foscari di Venezia, fornisce un'introduzione generale ai
sistemi giuridici dei principali Paesi del Sud-Est asiatico,
Praga meglio di New Delhi
nella ricerca farmaceutica ( da "Sole
24 Ore, Il" del 24-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Qui molto meglio che in Cina o in
India. Anche se, quando si parla di delocalizzazione della ricerca e sviluppo,
la mente va subito ai due giganti asiatici. Dalla loro hanno la dimensione, ma,
a conti fatti, offrono una performance minore rispetto a gioielli più piccoli,
ma più scintillanti, fra i Paesi emergenti.
Così i progressisti
cercano in Cile una nuova terza via koba
( da "Riformista, Il"
del 24-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: La minaccia viene direttamente
dalla risorgenza del nazionalismo, sulle ceneri della fiducia nella
globalizzazione che aveva animato gli anni migliori del progressismo. Ricorre
in più di un contributo l'espressione «de-globalizzazione», a indicare la
miscela di populismo e protezionismo che sta ispirando alcune delle risposte
nazionali alla crisi economica.
La terza via in crisi
Progressisti tristi a convegno in Cile
( da "Riformista, Il"
del 24-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: lunghe stagioni di successo e
consenso sospinti dalla fiducia nelle capacità espansive della globalizzazione.
Ed è un clima malinconico quello nel quale si riunirà in Cile il mondo
politico-intellettuale progressista nella conferenza annuale promossa da Policy
Network, il think tank britannico di Peter Mandelson che da tempo anima e
coordina il circuito della Progressive Governance.
Condanne a morte, la Cina
guida la classifica Gli Usa rallentano il ritmo
( da "Messaggero, Il"
del 24-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Martedì 24 Marzo 2009 Chiudi
Condanne a morte, la Cina guida la classifica Gli Usa rallentano il ritmo
nostro servizio ROMA C'è
ancora un paese in Europa in cui il boia ...
( da "Messaggero, Il"
del 24-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: capintesta nella classifica delle
esecuzioni capitali è la Cina con almeno 1700 condanne a morte eseguite.
Seguono, distanziati, l'Iran, l'Arabia Saudita, gli Stati Uniti, il Pakistan,
l'Iraq, il Vietnam, l'Afghanistan, il Vietnam e così via. Sono ben 59 i paesi
che mantegono ancora in vita questa pratica, anche se 25 di questi, pur
prevedendo nei loro codici la pena capitale,
Dario Fo: <Indignato,
ribelliamoci> ( da "Corriere
della Sera" del 24-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: è diventato un Paese sotto ricatto
della Cina, succube dei poteri economici: i soldi prima di tutto, qualsiasi
battaglia civile viene dopo». Ora i Nobel invitati alla conferenza sul calcio
minacciano il boicottaggio. «Lo farei anch'io. Sono indignato. Ma non dispero:
è una partita dura, però i giochi sembrano ancora aperti».
JESI SPUNTA un altro
comitato in città, stav... ( da "Resto
del Carlino, Il (Ancona)" del
24-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: seppellito sotto i riflessi
devastanti della globalizzazione delle delocalizzazioni, visto che interi pezzi
di aziende vanno in Polonia, come accaduto alla Bora, alla Sipe o alla
Indesit». L'idea da cui è nato il comitato è di «poter dare un contributo di
idee e proposte per limitare il più possibile l'assuefazione a questo stato di
cose poichè da parte nostra è grande l'
Il salone dell'imballaggio
sulla stessa lunghezza d'onda ( da "Giorno,
Il (Milano)" del 24-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Fortissima la domanda dalla Cina
(+58,6%) che scavalca Francia e Spagna e si colloca al terzo posto dei Paesi
importatori di macchinari italiani. Incrementi sensazionali da Taiwan
(+427,6%), Filippine (+399,5%) e Brasile (+169,6%), forti da Belgio (+81,4%),
Messico (+48,6%), Russia (+43,5%) e Polonia (+35,9%).
Baratelli dialoga con
Sateriale ( da "Resto
del Carlino, Il (Ferrara)" del
24-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: interno dei confini della città di
oggi tra contraddizioni e globalizzazione. La conversazione pubblica di questa
sera vedrà come protagonisti il sindaco Gaetano Sateriale e Fiorenzo Baratelli.
Gli incontri, promossi dal comune di Ferrara e dall' istituto di storia
contemporanea, hanno gravitato attorno alla narrazione della città di oggi come
luogo di confronto,
Afghanistan, Obama prepara
la <exit strategy> ( da "Giorno,
Il (Milano)" del 24-03-2009) + 1 altra fonte
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: coinvolgere Iran e Cina. Inoltre,
gli Usa vogliono rafforzare e migliorare la formazione della polizia, per
rendere più incisiva anche alla lotta contro il traffico di droga. E lo scopo
resta lo stesso, condiviso anche dal resto dell'Alleanza: «Aiutare
l'Afghanistan a diventare autosufficiente e a prosperare senza essere una
minaccia per se stesso e per la comunità internazionale»
IN CRESCITA IL FATTURATO
2008 LA CRISI NON FERMA LA STORICA CASA VINICOLA SARTORI
( da "marketpress.info"
del 24-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: nostra filiale a Singapore che ci
ha consentito anche di incrementare la nostra attività con la Cina?. ?E?
indubbio ? ha sottolineato Sartori ? che oggi per poter conseguire risultati
importanti sul fronte dell?export è fondamentale poter presidiare il più
possibile i mercati internazionali. Tenere un monitoraggio continuo soprattutto
dei mercati più importanti e di quelli emergenti.
il parco del tramit messo
a nuovo dai "corsisti" ( da "Messaggero
Veneto, Il" del 24-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: destinato ai volontari della
Protezione civile di tutta la regione. Il corso è rivolto ai componenti la
protezione civile del Friuli Venezia Giulia ed è obbligatorio per quanti
debbano utilizzare la motosega per le emergenze. Il corso, che ha la supervisione
di un responsabile della direzione regionale, assume un doppio vantaggio per il
territorio di Cordenons:
Bauman, la grandezza di
pensare un sistema filosofico <globale>
( da "Giornale.it, Il"
del 24-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: degli ultimi grandi pensatori del
XX secolo e di questo inizio di XXI che hanno avuto l'ambizione di tentare un
sistema filosofico «universale» e complesso per spiegare la postmodernità e i
concetti cardine di consumismo e globalizzazione (nel caso specifico usando le
metafore di modernità «liquida» e «solida» ... ) © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI
SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano
Task force contro incendi
e disastri Nasce l'ufficio di Protezione civile
( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)"
del 24-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Prov Ogliastra Pagina 6020 Gairo
Task force contro incendi e disastri Nasce l'ufficio di Protezione civile Gairo
--> Il Comune di Gairo potenzia i suoi servizi. E in base a una delibera di
Giunta, adottata a fine febbraio, ha istituito l'ufficio di Protezione civile,
dotato di uomini e mezzi per fronteggiare le emergenze ambientali causate da
calamità naturali e catastrofi.
Ma si muore anche in
Europa...">Pena di morte, maglia nera alla Cina Ma si muore anche in
Europa... pag.1 ( da "Affari
Italiani (Online)" del 24-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Pena di morte/ Maglia nera alla
Cina. Ma si muore anche in Europa... Martedí 24.03.2009 08:24 Ad esempio, in
Giappone l'ordine d'impiccagione viene notificato ai prigionieri la mattina
stessa dell'esecuzione, mentre i familiari sono informati solo dopo che questa
ha avuto luogo.
San Lorenzo al Mare: una
mostra su 'Biodiversità è vita' ( da "Sanremo
news" del 24-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: effetto della globalizzazione. La
mostra, resa possibile grazie ai contributi della Provincia e
dell?Amministrazione Comunale di San Lorenzo al Mare, ai materiali forniti
dall?Alliance Francais Riviera dei fiori, da sempre sensibile ai problemi più
pressanti relativi al nostro pianeta, sarà aperta al pubblico da domani all'8
aprile dalle 9 alle 12,
Taggia: alunni della Levà
ad un corso con la Prot. Civile ( da "Sanremo
news" del 24-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: durata di 4 ore per ciascuna classe
gestito dalla Protezione Civile del Comune di Taggia. Questi incontri sono
stati programmati dagli insegnanti nell?ambito del progetto Ambiente che
prevede di favorire negli alunni il rispetto, la protezione e la salvaguardia
del territorio. Gli incontri teorici si sono svolti nella sede della Protezione
Civile presso le ex Caserme Revelli di Levà.
Stati Uniti. Energie
alternative contro il caro petrolio
( da "AmericaOggi Online"
del 24-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: e poi da Francia, Giappone, Russia
e Cina. L'Italia, soprattutto con Enea e Istituto Nazionale di Fisica Nucleare
(Infn), ha conquistato una discreta credibilità a livello internazionale. Per
chi, come Violante, percorre questa strada nelle regole della comunità
scientifica, il lavoro da fare è ancora lunghissimo.
Tibet/ Cina:
"bene" rifiuto visto Sudafrica a Dalai Lama
( da "Virgilio Notizie"
del 24-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: secondo la quale il 14esimo Dalai
Lama Tenzin Gyatso usa la religione come pretesto per ottenere l'indipendenza
della regione himalayana. Secondo alcuni ambienti governativi sudafricani, il
Paese ha chiuso le porte al leader tibetano per non mettere a rischio i
rapporti con la Cina. Non a caso il Sudafrica è uno dei principali partner
commerciali cinesi nel continente africano,
Afghanistan/ Cina:
riunione Cooperazione Shanghai utile
( da "Virgilio Notizie"
del 24-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: anche alla luce del cambiamento di
strategia voluto dal nuovo presidente Usa Barack Obama. Oltre ai paesi membri -
Russia, Cina, Kazakistan, Kirghizistan, Tagikistan, Uzbekistan - e agli
osservatori - Mongolia, Iran, India e Pakistan - sono stati invitati alla
conferenza anche la Nato e gli Stati uniti.
Pena morte/ Fatti e cifre
della pena di morte nel 2008 - ( da "Virgilio
Notizie" del 24-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Cina, Iran, Arabia Saudita,
Pakistan e Usa) - i metodi di esecuzione utilizzati: decapitazione,
lapidazione, impiccagione, iniezione letale, fucilazione ed elettrocuzione - 59
i paesi che ancora mantengono la pena di morte - due terzi dei paesi al mondo
hanno abolito la pena di morte per legge o nella pratica - 1 paese in Europa
continua a mettere a morte,
Crisi: Cina lancia l'idea
di una nuova valuta internazionale
( da "Trend-online" del
24-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Il governatore della banca centrale
cinese Xiaochuan sostiene che la nuova valuta 'non dovrebbe essere collegata a
Nazioni individuali'. E dovrebbe 'essere capace di rimanere stabile sul lungo
periodo'. E' un chiaro segno che la Cina, maggior detentrice di titoli di
debito Usa, e' preoccupata dei potenziali rischi inflazionistici' che
minacciano il dollaro.
TIBET/ CINA: BENE RIFIUTO
VISTO SUDAFRICA A DALAI LAMA ( da "Wall
Street Italia" del 24-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Tibet/ Cina: "bene"
rifiuto visto Sudafrica a Dalai Lama di Apcom Capiscono che leader tibetano usa
la religione come pretesto -->Pechino, 24 mar. (Ap) - La Cina torna ad
attaccare il Dalai Lama e a elogiare la decisione di Pretoria di non aver
concesso il visto al leader buddista tibetano, che a fine mese era atteso,
PENA MORTE/ FATTI E CIFRE
DELLA PENA DI MORTE NEL 2008 - SCHEDA
( da "Wall Street Italia"
del 24-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Cina, Iran, Arabia Saudita,
Pakistan e Usa) - i metodi di esecuzione utilizzati: decapitazione,
lapidazione, impiccagione, iniezione letale, fucilazione ed elettrocuzione - 59
i paesi che ancora mantengono la pena di morte - due terzi dei paesi al mondo
hanno abolito la pena di morte per legge o nella pratica - 1 paese in Europa
continua a mettere a morte,
AFGHANISTAN/ CINA:
RIUNIONE COOPERAZIONE SHANGHAI UTILE
( da "Wall Street Italia"
del 24-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: anche alla luce del cambiamento di
strategia voluto dal nuovo presidente Usa Barack Obama. Oltre ai paesi membri -
Russia, Cina, Kazakistan, Kirghizistan, Tagikistan, Uzbekistan - e agli
osservatori - Mongolia, Iran, India e Pakistan - sono stati invitati alla
conferenza anche la Nato e gli Stati uniti.
CINA: E SE VENISSE CREATA
UNA NUOVA VALUTA INTERNAZIONALE? ( da "Wall
Street Italia" del 24-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: CINA: E SE VENISSE CREATA UNA NUOVA
VALUTA INTERNAZIONALE? di WSI Il paese lancia l'idea di una moneta mondiale da
usare negli scambi internazionali al posto del dollaro Usa. Il governatore
della banca centrale sostiene che la valuta 'non dovrebbe essere collegata a
Nazioni individuali'.
CRISI: CINA LANCIA L'IDEA
DI UNA NUOVA VALUTA INTERNAZIONALE
( da "Wall Street Italia"
del 24-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Il governatore della banca centrale
cinese Xiaochuan sostiene che la nuova valuta 'non dovrebbe essere collegata a
Nazioni individuali'. E dovrebbe 'essere capace di rimanere stabile sul lungo
periodo'. E' un chiaro segno che la Cina, maggior detentrice di titoli di
debito Usa, e' preoccupata dei potenziali rischi inflazionistici' che
minacciano il dollaro.
AGENDA DEGLI AVVENIMENTI
DI MARTEDI 24 MARZO ( da "Wall
Street Italia" del 24-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: protagonisti del settore nucleare e
alcune tra le maggiori aziende di produzione energetica tradizionale Cina -
Risultati annuali di Bank of China Germania - Deutsche Bank, risultati
finanziari del quarto trimestre Usa - Washington, Tesoro Usa illustra dettagli
della seconda fase piano Talf, mirato a rivitalizzare i mercati delle
cartolarizzazioni che forniscono crediti alle famiglie;
NORDCOREA/ LE DUE
GIORNALISTE USA A PYONGYANG: SONO SPIE
( da "Wall Street Italia"
del 24-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Le due giornaliste Usa a Pyongyang:
"sono spie" di Apcom Avrebbero attraversato illegalmente la frontiera
dalla Cina -->Seoul, 24 mar. (Ap) - Le due giornaliste statunitensi
arrestate la scorsa settimana dai militari nordcoreani sono oggetto di una
inchiesta dei servizi di informazione di Pyongyang che le sospetta di essere
spie.
La Cina tenderà ancora una
mano agli americani: sostegno al debito pubblico Usa
( da "Finanza.com" del
24-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: La Cina tenderà ancora una mano
agli americani: sostegno al debito pubblico Usa (24 Marzo 2009 - 08:49) MILANO
(Finanza.com) - La Cina tenderà ancora una mano agli americani: continuerà a
sostenere il debito pubblico a stelle e strisce. ?I titoli di Stato
statunitense sono un elemento importante nella strategia d?
Cala l'export dei Paesi Ue
( da "Provincia Pavese, La"
del 24-03-2009) + 5 altre fonti
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: nel quale il deficit negli scambi
commerciali nel 2008 è salito a -363,3 miliardi di euro rispetto a -271,6 del
Greggio scambia sui 53
dlr/barile su presa profitti, piano Usa
( da "Reuters Italia"
del 24-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Intanto dalla Cina è arrivata la
notizia di un aumento dell'11% a febbraio delle scorte di carburante nonostante
il ribalzo delle vendite interne nel periodo post-festivo. Segno di una
debolezza della domanda che persiste nonostante l'entusiasmo di questi giorni.
L'Italia è più ricca di
Germania e Usa ( da "Nuova
Ferrara, La" del 24-03-2009) + 5 altre fonti
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Cina, Messico, Argentina, India,
Brasile, Italia e Germania. Se poi si azzarda un paragone con i paesi del
"vecchio" G8 è proprio il Bel Paese a uscirne vincitore: con un
punteggio di 48,3, infatti, l'Italia si piazza davanti a Germania (43,8),
Giappone 41,7), Regno Unito (40,3), Canada (39,8), Francia (36,
La Cina blocca Youtube
( da "Stampaweb, La"
del 24-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: avvenuto nel Mare del Sud della
Cina, tra otto pescherecci cinesi e una nave da guerra Usa. Sollecitato sulle
ragioni del blocco, il portavoce del ministero degli Esteri ha ribadito che la
Costituzione afferma «chiaramente la libertà d?espressione», ma stabilisce
alcuni limiti «attingendo alle esperienze di Paesi come gli Usa e il Regno
Unito».
Pena di morte, 2.390
uccisi nel 2008: 2 su 3 in Cina ( da "Dire"
del 24-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Cina, Iran, Arabia Saudita,
Pakistan e Usa), il 72% e' stato eseguito solo in Cina. Nel
Il piano Geithner?
Un'altra beffa. ( da "Giornale.it,
Il" del 24-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: crisi, era obama, economia, cina,
globalizzazione, gli usa e il mondo 1 Commento » (Nessun voto) Loading ... Il
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articolo a un amico 21Mar 09 Non chiedete a Obama di essere spontaneo Ma Obama
è davvero un grande comunicatore?
Pechino alza il tiro:
basta dollaro, serve una nuova valuta di riserva
( da "Rai News 24" del
24-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: si tratta di un chiaro segno che la
Cina, in quanto maggior detentrice del mondo di titoli di debito degli Usa, è
preoccupata dei potenziali rischi inflazionistici" che minacciano la
valuta statunitense, che oggi è quella usata negli scambi internazionali.
Presto ci saranno troppi dollari in circolazione, insomma, e Pechino non vuole
importare inflazione.
Afghanistan, ora Obama
pensa alla<via d'uscita> ( da "Avvenire"
del 24-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Usa aveva sottolineato la necessità
di coinvolgere Iran e Cina per risolvere la crisi afgana, e soprattutto di
mettere il Pakistan al centro della strategia internazionale per vincere i
taleban. E lo scopo è condiviso dal resto dell'Alleanza: «Aiutare l'Afghanistan
a diventare autosufficiente e a prosperare senza essere una minaccia per se
stesso e per la comunità internazionale»
BORSE IN NEGATIVO (-0.22%)
CINA PROPONE NUOVA VALUTA MONDIALE FUGA IN MASSA DA "PATTI CHIARI"
TRONCHETTI, l'unico a non incassare bonus o buonuscite al momento dell'ADDIO -
P ( da "Dagospia.com"
del 24-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: CINA PROPONE NUOVA VALUTA MONDIALE
? FUGA IN MASSA DA ?PATTI CHIARI? ? TRONCHETTI, l´unico a non incassare bonus o
buonuscite al momento dell?ADDIO - Preservativi Usa troppo cari - Si apre la
partita Eur: DECIDE Tremonti? piazza affari 1 - Piazza Affari vira in negativo
banche miste,Mibtel -0,22%.
Scene da una recessione.
( da "Blogosfere" del
24-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Il messaggio dell'amministrazione
USA, in questo momento, è: i soldoni vanno ai titoli tossici, ma voialtri
fatevi l'orticello che non si sa mai. Ecco un giro intorno al mondo reale. USA.
Michelle Obama zappa il nuovo orticello alla Casa Bianca. Cina. In fila per un
posto di lavoro.
Tibet/ Rinviata Conferenza
Sudafrica dopo no a visto Dalai. ( da "Virgilio
Notizie" del 24-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: secondo la quale il 14esimo Dalai
Lama Tenzin Gyatso usa la religione come pretesto per ottenere l'indipendenza
della regione himalayana. Secondo alcuni ambienti governativi sudafricani, il
Paese ha chiuso le porte al leader tibetano per non mettere a rischio i
rapporti con la Cina. Non a caso il Sudafrica è uno dei principali partner
commerciali cinesi nel continente africano,
TIBET/ RINVIATA CONFERENZA
SUDAFRICA DOPO NO A VISTO DALAI... -2-
( da "Wall Street Italia"
del 24-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: secondo la quale il 14esimo Dalai
Lama Tenzin Gyatso usa la religione come pretesto per ottenere l'indipendenza
della regione himalayana. Secondo alcuni ambienti governativi sudafricani, il
Paese ha chiuso le porte al leader tibetano per non mettere a rischio i
rapporti con la Cina. Non a caso il Sudafrica è uno dei principali partner
commerciali cinesi nel continente africano,
GREGGIO SCAMBIA SUI 53
DLR/BARILE SU PRESA PROFITTI, PIANO USA
( da "Wall Street Italia"
del 24-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Intanto dalla Cina è arrivata la
notizia di un aumento dell'11% a febbraio delle scorte di carburante nonostante
il ribalzo delle vendite interne nel periodo post-festivo. Segno di una
debolezza della domanda che persiste nonostante l'entusiasmo di questi giorni.
LA CINA OSCURA YOUTUBE
"MA NON TEMIAMO INTERNET"
( da "Wall Street Italia"
del 24-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: La Cina oscura YouTube "Ma non
temiamo internet" -->Da lunedì sera, il sito è irraggiungibile sia a
Pechino che a Shangai La decisione, forse, dopo la comparsa di foto su un
incidente tra navi cinesi e Usa La Cina oscura YouTube "Ma non temiamo
internet" Il ministro degli Esteri: "Poniamo alcuni limiti, ma la
nostra è la comunità più grande del mondo sul web"
Protezione civile cerca
aiuti e finanziamenti ( da "Giornale
di Vicenza.it, Il" del 24-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: mail print Foto di gruppo della
protezione civile di Thiene Le casse della protezione civile di Thiene
piangono. Una penuria che rende impossibile lo sviluppo del gruppo, nonostante
il desiderio di diventare punto di riferimento per la città. A portare alla
luce la situazione è il nuovo coordinatore Gianni Munaretto, che lancia un
appello generale,
La Protezione
civilevetrina alle Ciminiere ( da "Sicilia,
La" del 24-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: sabato La Protezione civile vetrina
alle Ciminiere Da giovedì a sabato prossimi, il centro fieristico delle
Ciminiere ospiterà la seconda edizione del «Pronto intervento expò», il Salone
specializzato per la Protezione civile. La manifestazione, presentata ieri al
centro Direzionale Nuovaluce, sarà una vetrina sul mondo della Protezione
civile con le associazioni di volontariato,
Non chiedete a Obama di
essere spontaneo ( da "Giornale.it,
Il" del 24-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: crisi, era obama, economia, cina,
globalizzazione, gli usa e il mondo Commenti ( 7 ) » (Nessun voto) Loading ...
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articolo a un amico 21Mar 09 Non chiedete a Obama di essere spontaneo Ma Obama
è davvero un grande comunicatore?
Tibet/ Dalai Lama bandito
da Sudafrica fino a Mondiali 2010
( da "Virgilio Notizie"
del 24-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: secondo la quale il 14esimo Dalai
Lama Tenzin Gyatso usa la religione come pretesto per ottenere l'indipendenza
della regione himalayana. Secondo alcuni ambienti governativi sudafricani, il
Paese ha chiuso le porte al leader tibetano per non mettere a rischio i
rapporti con la Cina. Non a caso il Sudafrica è uno dei principali partner commerciali
cinesi nel continente africano,
L'altolà del Sudafrica al
Dalai Lama: "Niente visto fino ai Mondiali 2010"
( da "Stampaweb, La"
del 24-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: secondo la quale il 14esimo Dalai
Lama Tenzin Gyatso usa la religione come pretesto per ottenere l?indipendenza
della regione himalayana. Secondo alcuni ambienti governativi sudafricani, il
Paese ha chiuso le porte al leader tibetano per non mettere a rischio i
rapporti con la Cina. Non a caso il Sudafrica è uno dei principali partner
commerciali cinesi nel continente africano,
DALLA CINA L'IDEA DI UNA
MONETA UNICA ( da "Trend-online"
del 24-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Senza dubbio, alcuni osservatori,
notano che l'idea lanciata dalla Cina sia dettata dalle preoccupazioni dei
potenziali rischi inflazionistici che minacciano il dollaro. Ricordiamo che la
Cina è la maggior detentrice di titoli di debito Usa.
Un valore specifico conta
solo se è vero ( da "Gazzettino,
Il (Udine)" del 24-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: La Cina assume il monopolio
planetario delle materie ferrose, acquisisce giganti dell'informatica e dell'industria
petrolifera Usa, influenza gli equilibri di pressoché tutti gli altri Paesi
industrializzati. Le recenti tempeste che hanno coinvolto i mercati finanziari,
hanno evidenziato con grande ritardo i limiti di una concezione dei mercati che
traduce il termine "
Il pomodoro, una coltura
che sta conoscendo una fase di espansione
( da "Gazzettino, Il (Rovigo)"
del 24-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: In America predominano gli USA con
il loro Stato votato all'ortofrutticoltura, quale la California, dove, assieme
al Messico e al Canada l'anno scorso sono stati raccolti 130.000.000 qli di
bacche. In Asia, invece, domina la Cina con 64.000.000 di qli. Un mare
"rosso", al quale si affianca la produzione da orto per consumo
fresco a pieno campo e in serra,
La piscina centro di
addestramento per la Protezione civile
( da "Gazzettino, Il (Treviso)"
del 24-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: La piscina centro di addestramento
per la Protezione civile Martedì 24 Marzo 2009, Motta di Livenza (g.r.) La
piscina di Motta come centro addestrativo della Protezione Civile del Friuli
Venezia Giulia. La direzione della struttura ha infatti intrapreso con
Protezione Civile un progetto a livello regionale.
AIDS/FAMIGLIA
CRISTIANA:NEFANDEZZA PARACADUTARE CONDOM A PIOGGIA
( da "Wall Street Italia"
del 24-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: dovrebbero leggerlo per primi tutti
coloro che, nel nome di una globalizzazione tragica, operano autentiche
nefandezze, depredando l'Africa delle sue ricchezze. Sono gli stessi che
paracadutano milioni di preservativi, a pioggia, illusi d'aver trovato la
scorciatoia per debellare l'Aids. E per mettersi a posto la coscienza".
TIBET/DALAI LAMA BANDITO
DA SUDAFRICA FINO A MONDIALI 2010-PUNTO-
( da "Wall Street Italia"
del 24-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: secondo la quale il 14esimo Dalai
Lama Tenzin Gyatso usa la religione come pretesto per ottenere l'indipendenza
della regione himalayana. Secondo alcuni ambienti governativi sudafricani, il
Paese ha chiuso le porte al leader tibetano per non mettere a rischio i
rapporti con la Cina. Non a caso il Sudafrica è uno dei principali partner
commerciali cinesi nel continente africano,
VITI: â IL SUD DEVE
COORDINARE LE SCELTE IN AGRICOLTURAâ (
da "Basilicanet.it"
del 24-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: federalismo ma anche della
globalizzazione, lâ??esponente del Governo regionale ha affermato â??la
necessità di sostenere con adeguate e organiche politiche di supporto le
imprese agricole del Sud Italia sui mercati nazionali ed esteri. A tal fine la
strategia meridionalista deve prevedere funzioni di centrali di coordinamento
ossia di un raccordo unitario fra i vari sistemi locali così
Cina propone super-moneta,
Tesoro Usa e Fed dicono no ( da "Velino.it,
Il" del 24-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Cina propone super-moneta, Tesoro
Usa e Fed dicono no Roma, 24 mar (Velino) - Una moneta unica mondiale gestita
dal Fondo monetario internazionale. è la proposta avanzata in una relazione dal
governatore della Banca centrale cinese, Zhou Xiaochuan, secondo il quale tra
le ragioni principali della crisi economica globale è l?
Pena di morte, Cina maglia
nera. E in Europa... pag.1 ( da "Affari
Italiani (Online)" del 24-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Il maggior numero di esecuzioni nel
2008 è stato riscontrato in Asia, dove 11 Stati continuano a ricorrere alla
pena di morte: Afghanistan, Bangladesh, Cina, Corea del Nord, Giappone,
Indonesia, Malaysia, Mongolia, Pakistan, Singapore e Vietnam. < < pagina
precedente pagina successiva >>
Cina, "internet è
libera". Ma YouTube è censurato
( da "Affari Italiani (Online)"
del 24-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: avvenuto nel Mare del Sud della
Cina, tra otto pescherecci cinesi e una nave da guerra Usa. Sollecitao sulle
ragioni del blocco, il portavoce del ministero degli Esteri ha ribadito che la
Costituzione afferma "chiaramente la libertà d'espressione", ma stabilisce
alcuni limiti "attingendo alle esperienze di Paesi come gli Usa e il Regno
Unito".
YouTube oscurato in Cina.
"Ma non temete, la nostra è la web-community più grande al mondo"
( da "Blogosfere" del
24-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: video che potrebbero avere a che
fare con la decisione del governo: il primo è stato postato dalla marina degli
Usa e riprende l'incidente, avvenuto nel Mare del Sud della Cina, tra otto
pescherecci cinesi e una nave da guerra americana. Il secondo, molto più
eclatante e riportato dalla Bbc, mostra centinaia di soldati mentre picchiano e
bastonano dei monaci e dei tibetani indifesi.
Bernanke,Geithner contrari
a lasciare dollaro per moneta globale
( da "Reuters Italia"
del 24-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: suggerito da Cina e Russia?".
Sia Geithner sia Bernanke hanno risposto affermantivamente. Ieri il governatore
della Banca centrale cinese, Zhou Xiaochuan, aveva detto che l'Sdr creato dal
Fondo monetario internazionale (Special drawing right) potrebbe diventare una
valuta globale a seguito di una profonda riforma del sistema finanziario
necessaria per uscire dalla crisi attuale.
Il fine è sempre
l'abolizione ( da "AprileOnline.info"
del 24-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: nella sola Cina, che insieme ad
Afghanistan, Bangladesh, Corea del Nord, Giappone, Indonesia, Malaysia,
Mongolia, Pakistan, Singapore e Vietnam ricorrere alla pena di morte, hanno
avuto luogo 1718 esecuzioni. Il secondo maggior numero, 508, è stato registrato
nell'area Africa del Nord - Medio Oriente: tra le 346 persone messe a morte in
Iran,
BERNANKE,GEITHNER CONTRARI
A LASCIARE DOLLARO PER MONETA GLOBALE
( da "Wall Street Italia"
del 24-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: suggerito da Cina e Russia?".
Sia Geithner sia Bernanke hanno risposto affermantivamente. Ieri il governatore
della Banca centrale cinese, Zhou Xiaochuan, aveva detto che l'Sdr creato dal
Fondo monetario internazionale (Special drawing right) potrebbe diventare una
valuta globale a seguito di una profonda riforma del sistema finanziario
necessaria per uscire dalla crisi attuale.
Speciale Che tempo che fa:
mercoledì sera su Raitre oltre due ore con Roberto Saviano, David Grossman e
Paul Auster ospiti di Fabio Fazio
( da "Blogosfere" del
24-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: che racconta di una nuova mafia che
non conosce confini e nazionalità e cresce parallelamente alla
globalizzazione), e da New York Suketu Mehta, autore di Maximum City (un
ritratto della moderna Bombay) che parlerà delle connessioni internazionali
della malavita organizzata e della sua globalizzazione. In studio anche Antonio
Albanese (8) nelle vesti di Cetto La Qualunque.
La realpolitik vince sul
Dalai Lama ( da "AprileOnline.info"
del 24-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: La Cina è soddisfatta della
posizione assunta da Pretoria e fa sapere attraverso il portavoce del ministero
degli esteri, Qin Gang, che sono sempre di più i paesi che abbracciano la tesi
cinese che il Dalai Lama usa la religione per ottenere l'indipendenza del Tibet.
AUTO: MARCHIONNE, "IL
PEGGIO E' PASSATO" ( da "Wall
Street Italia" del 24-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: spiega a Radiocor - si comincerà a
vedere qualcosa negli Usa. Poi in Asia e infine in Europa, che è più lenta»
dove si vedrà quindi «qualcosa non prima di fine 2009» ha indicato Marchionne.
Tempi lunghi per i progetti in Cina «Fino a quando la domanda non si
stabilizza, non si può parlare» dei progetti di Fiat in Cina.
( da "Stampa, La" del 24-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
I solisti conoscono
bene la partitura, ma l'orchestra ha un problema di amnesie. A otto giorni dal
concerto che i venti Grandi del pianeta hanno organizzato a Londra per
riscrivere le regole della finanza globale e definire strategie antirecessione,
il programma annuncia duelli singoli, ardue promesse d'intesa sulla governance,
probabili litigi sul rilancio. America e Europa si sorridono, ma non parlano la
stessa lingua. L'una spende senza limiti, l'altra ha un occhio fermo sui
deficit. Approcci distanti che s'incontrano nella poca attenzione per due
protagonisti: la finanza vera e ricca che si fa in Asia e la periferia del
mondo, dove reddito e pace sono messi a rischio dalla crisi. Da fronti diversi
personaggi in apparenza antitetici suonano la sveglia ai leader. Il direttore
del Fondo Monetario Internazionale, Dominique Strauss-Kahn, ha ammesso ieri a
Ginevra che la situazione è «gravissima», c'è pericolo di un'esplosione della
disoccupazione, con milioni di nuovi poveri nelle aree più deboli che, disperate,
potrebbero causare conflitti sociali e anche peggio. Pensava sopratutto al Sud
del globo. «Quando ci sono tensioni la democrazia è in pericolo e la guerra
diventa una minaccia reale». Anni fa Strauss-Kahn non avrebbe immaginato che
nella battaglia per difendere i poveri avrebbe trovato un alleato in George
Soros. I due si conoscono bene, se non altro perché quando nel 1992 lo
speculatore ungherese abbatté l'Europa delle valute, il direttore del Fmi era
nella trincea opposta come ministro francese dell'Industria. Il tempo ha
cambiato le cose. Soros è divenuto filantropo, e scrive sul Financial Times che
«se alle economie periferiche sarà permesso di crollare, anche i Paesi
sviluppati saranno colpiti». Segue l'appello al Fondo: «Difendete gli
emergenti». Strauss-Kahn appare consapevole della sfida. L'ammissione del
rischio di collasso del debito «in alcuni Paesi» è un tema che gli sta a cuore
anche perché «l'azione di politica monetaria ha raggiunto il limite». Ai leader
ha chiesto nuovi impegni per le economie che vanno, e un raddoppio della
dotazione del Fmi per le quelle emergenti. E' la stessa proposta di Soros. Il
Fondo, del resto, stima che i Paesi più esposti - quelli che dipendono dalle
materie prime - avrebbero bisogno sino a 140 miliardi di dollari in aiuti di
emergenza. La strana coppia Strauss-Kahn e Soros vuole che di tutto questo si
parli il 2 aprile sul Tamigi. Il timore è che la ripresa dei mercati, ieri
euforici per il mega assegno di liquidità firmato dal Tesoro Usa,
distragga i Venti dal pensare agli «Altri». L'Europa ha accolto il raddoppio
del capitale Fmi. È una buona mossa ma scontata. Serve di più. Gli analisti
prevedono che il G20 possa mettere insieme un pacchetto di decisioni per
rendere la finanza e le banche più trasparenti, rafforzando la vigilanza e
bandendo ogni attività tossica. Occorre però che la strategia sia globale,
perché talvolta quasi ci si scorda che i gruppi più
importanti sono in Cina, non più a Londra o New York. Ordine e regole servono a dare la
fiducia per ripartire. Senza, avverte Strauss-Kahn, «i piani di rilancio si
scioglieranno come neve al sole». Sull'economia reale sarà dura. L'Europa,
condominio litigioso unito dalla moneta, tiene alla linea teutonica della
sacralità dei conti pubblici e risponde «picche» all'America che le
chiede di mettere altri soldi sul tavolo oltre ai 400 miliardi già impegnati.
Il dialogo sarà opera rognosa, potrebbe oscurare il problema del coordinamento
globale e del sostegno a chi ha la casse vuote. Soros e Strauss-Kahn, con due
ruoli e da due pulpiti diversi hanno detto la stessa cosa: fate qualcosa, sennò
non si salva nessuno. I leader non possono dire di non essere stati avvertiti.
( da "Stampa, La" del 24-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
il caso Rossi
appoggia la proposta della Merkel "Sorvegliare la finanza con un organismo
sotto la bandiera Onu" FRANCESCO MANACORDA MILANO QUOTAZIONE REND. Utlima
Prec 12 mesi Tra le tante ipotesi di regolamentazione internazionale dei
mercati finanziari considero preferibile quella che attribuisce i poteri a un
organismo nell'ambito delle Nazioni Unite». Anche Guido Rossi appoggia la
proposta del Cancelliere tedesco Angela Merkel di affidare a un nuovo organismo
sotto l'ombrello dell'Onu, il controllo di quei mercati finanziari che hanno
messo con tanta facilità sotto scacco i sistemi di vigilanza nazionali. «Nel
sistema delle Nazioni Unite ci sono due punti di forza - spiega il giurista
parlando al seminario sul tema organizzato ieri alla Statale di Milano
dall'Osservatorio Giordano Dell'Amore con il Centro di difesa e prevenzione
sociale - ossia il multilateralismo molto incisivo e un evidente vantaggio
sull'applicazione delle regole: abbiamo già la Corte internazionale di
giustizia con varie camere specifiche e si potrebbe pensare a una nuova camera
dedicata proprio ai temi finanziari». Nel fiorire di proposte di riforma,
manuali di pronto impiego contro le crisi, «decaloghi» a cura di organismi
internazionali e nazionali di ogni sorta - dal Financial Stability Forum alla
britannica Fsa, passano per il G20 e l'Ue - il rischio è quello di fare
confusione, ad esempio sovrapponendo le necessarie terapie d'urgenza con le
regole che dovranno governare il settore in futuro. Insomma, il pericolo - tra
gli altri - è di arrivare a celebrare delle «ronde finanziarie», destinate non
tanto ad affrontare le cause dei problemi, quanto a rassicurare genericamente
l'opinione pubblica. «L'idea di molti scienziati della politica - attacca così
il direttore generale di Assonime Stefano Micossi - è quella che convenga
scrivere le regole subito perché adesso le lobbies finanziarie sono indebolite.
Ma si tratterebbe di regole stupide». Anche perché, sempre per Micossi, «se c'è
un problema di mera instabilità dobbiamo occuparci di questo ma non possiamo
sovraccaricare il sistema regolatorio anche con il compito di far fronte
all'instabilità». «Bisogna vedere se è meglio avere delle regole stupide o non
averle affatto», gli replica Guido Calabresi, magistrato Usa
e professore emerito di Legge a Yale. Anche per lui, che a quel che si capisce
le regole le vorrebbe e in tempi rapidi, il modello Onu sarebbe preferibile. Ma
la sua è un'adesione con molti dubbi, compreso quello sull'efficacia di regole
sovrannazionali «che emergerebbero dal necessario processo di mediazione tra
Stati». Nei sei «cantieri» regolamentari aperti oggi sulla crisi che Guido
Rossi identifica, partendo da quelle minimale di chi ritiene il mercato in
grado di curarsi da solo senza ulteriori iniezioni normative e finendo appunto
all'estremo opposto con l'impegno dell'Onu nella finanza, c'è anche chi ha meno
entusiasmi sovrannazionali. È il caso del prorettore dell'Università Cattolica
Luigi Campiglio, che sottolinea prima di tutto «il vincolo della rapidità
perché la crisi morde. Una bella architettura implementata da qui a un anno
rischia di essere un palazzo vuoto». E allora, dato che la
velocità deve andare assieme a organismi snelli o già collaudati, Campiglio
propone di concentrarsi su due dei «cantieri» intermedi di cui parla Rossi: un
G2 tra il grande debitore Usa e il grande creditore Cina e l'iniziativa dell'Ue che vorrebbe arrivare un'Agenzia europea
di controllo dei rischi.
( da "AmericaOggi Online" del 24-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Via al nuovo
salvataggio delle banche americane. La scommesa di Geithner Di Pino Agnetti
24-03-2009 Nicono che lavori mediamente dalle 15 alle 20 ore al giorno. Ma,
sicuramente, era parecchio tempo che non chiudeva occhio durante le altre. Cosa
che ieri il "golden boy" della nuova amministrazione americana, per
via di quella faccia da ragazzo abbastanza antipatico e musone che si porta
perennemente appresso, ha potuto fare forse per la prima volta da quando Obama
gli ha consegnato le chiavi del Tesoro Usa. Dunque, il
nuovo piano salva-banche elaborato da Tim Geithner è partito bene. Rintuzzando
le critiche feroci che ne avevano accompagnato la tormentata gestazione grazie
all'euforia delle borse mondiali che, invece, ne hanno salutato unanimemente la
presentazione ufficiale. È presto, anzi prestissimo, per poter parlare di
resurrezione dell'uomo che il gossip d'oltre Oceano aveva dato a un passo dal
gettare la spugna. E al quale lo stesso Obama aveva mandato a dire
pubblicamente di scordarsi di abbandonare anzitempo il ring tempestato di
ortaggi e di uova marce per via della storia dei bonus milionari ai rapaci
manager di Wall Street. Sta di fatto che ieri il botto, una volta tanto
positivo, c'è stato. Preceduto e facilitato da una notizia, per certi versi,
ancora più incoraggiante di quelle provenienti dalla piazze finanziarie
asiatiche ed europee. Cioè, l'annuncio solenne di Pechino
che la Cina continuerà in ogni caso a investire massicciamente in titoli del
Tesoro Usa. A quel punto, la giornata deve essere apparsa particolarmente
luminosa dalle parti della Casa Bianca. Tanto da spingere Obama a mettere da
parte ogni cautela e a dare il via libera al suo "golden boy",
confortato a stretto giro di posta da una nuova benedizione presidenziale.
Se l'impatto mediatico è stato notevole, ciò che più conta è stata la risposta
di Wall Street felicemente allineatasi all'andamento al rialzo di Tokio e delle
piazze europee. Il che rappresenta, appunto, una prima smentita delle numerose
cassandre che avevano dato il piano morto e stecchito già sul nascere. Colpa,
aveva tuonato il premio Nobel Paul Krugman, di una scelta troppo debole
rispetto alla cosiddetta "soluzione svedese" (nazionalizzazione e
"ripulitura" delle banche gonfie di titoli tossici prima della loro
reimmissione sul mercato). Mentre altri avevano preconizzato che, terrorizzati
all'idea di finire nel tritacarne della guerra dichiarata ai superbonus, i
"boss" di Wall Street si sarebbero rivoltati come un sol uomo facendo
mancare il proprio appoggio al piano. Così, almeno ieri, invece non è andata.
Merito, in principal modo, di un Obama sempre più a suo agio nei panni del
condottiero concentrato sull'obiettivo di far ripartire l'economia. Ma non per
questo disponibile a cavalcare l'ira montante dei contribuenti e dei
risparmiatori americani contro i banchieri e agli assicuratori responsabili del
disastro. "Io non voglio governare con la rabbia", aveva detto Obama
l'altra sera alla Cbs nella sua più lunga intervista da quando è presidente. Ed
è questa la filosofia di fondo - in poche parole sommare le forze del governo
con quelle degli investitori privati affinché pure questi ultimi si assumano
dei rischi invece di scaricare ogni sforzo sul bilancio federale prossimo a
superare il 45% del Pil americano - che permea il piano firmato da Geithner.
Convinto che creare un mercato al momento inesistente per qualcosa come circa
un trilione (mille miliardi) di dollari di titoli tossici (ma gli analisti
ritengono che ce siano almeno il triplo in circolazione) possa essere il giro
di boa decisivo per ricominciare a vedere terra. Cioè, per spingere le banche,
una volta ridotta l'entità delle perdite astronomiche annidate nei rispettivi
bilanci, a incrementare la propria capacità di prestito tornando a far
"girare" l'intero sistema. Obama, o forse il destino, hanno
giustamente deciso di ingaggiare come skipper proprio uno di coloro che, a suo
tempo, "non potevano non sapere". Dovesse andar male, però, nessuno
potrà più salvare Geithner e i suoi ex soci dalle schiere urlanti dei
"Beppe Grillo" d'America. Tutta gente che non vede l'ora di impiccare
un po' di banchieri e di manager ai lampioni di Wall Street.
( da "Giornale di Brescia" del 24-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Edizione: 24/03/2009
testata: Giornale di Brescia sezione:cultura «Il mio mondo senza un leader»
PAUL AUSTER Lo scrittore americano a Pordenone: «Gli Usa
senza credibilità, ma i soli a governare la crisi» Il ritratto di una società
confusa dal disastro contemporaneo americano, arriva in Italia con Paul Auster.
Lo scrittore e cineasta newyorkese, classe 1947, autore di culto tradotto in 34
lingue, è il protagonista della 15ª edizione di «Dedica», la rassegna in corso
a Pordenone fino al 4 aprile, che ogni anno ospita nella cittadina friulana una
figura eminente della letteratura mondiale. Auster mette al centro del suo
universo letterario un mondo disorientato alla ricerca di un'identità che
qualifichi gli sforzi dell'uomo, limitati da una paura universale. La sua
natura polemica, che si orienta anche verso le battaglie civili e s'interroga
sul futuro di un Paese che sembra sommare il carico dei maggiori trionfi e dei
peggiori insuccessi della sperimentazione umana, declina spesso nella
problematica della solitudine. Anche nel suo ultimo libro, «Uomo nel buio»
(Einaudi, 152 pp., 17 ?) il caos esistenziale è protagonista, e nella mente di
un uomo sospeso tra sogno e realtà s'insinua il tormento patriottico che ha
nell'America del dopo 11 settembre un'incoerenza estrema. «Ho firmato il
Manifesto della libertà per Roberto Saviano (con cui sarà ospite domani alle
21.10 su Raitre dello speciale di «Che tempo che fa», assieme allo scrittore
israeliano David Grossman, ndr), perché amo tantissimo l'Italia e la letteratura
italiana - dice -: Petrarca, Dante, Cavalcanti, Giordano Bruno, Montale,
Calvino, Eco, Landolfi e Tabucchi, anche se metto sopra tutti Leopardi. Ho un
particolare ricordo di Ungaretti che ho conosciuto personalmente e che ha avuto
su di me una grandissima influenza. In che occasione incontrò Ungaretti? Avevo
22 anni e Ungaretti era venuto in America per una serie di conferenze. Mio zio,
che era il suo traduttore, me lo fece conoscere. Aveva già ottant'anni e mi
chiese cosa doveva fare per ingraziarsi le ragazze americane: una personalità
incredibile. Da poco aveva sposato una donna molto giovane e Montale era stato
nominato senatore a vita. Mi disse sornione: sono invidioso di Montale ma lui
fa il senatore, io faccio l'amore. Qual è il suo rapporto con il cinema? A
vent'anni ho cominciato a pensare che mi sarebbe piaciuto diventare regista. Ma
ero così timido che non avrei saputo assolutamente dare ordini agli altri, e ho
preferito la scrittura. Dopo che cominciai a pubblicare i miei libri sono stati
i cineasti a cercarmi. Con alcuni registi ho imparato tantissime cose su come
nasce, cresce e vive un film. È stato un corso accelerato di cinematografia. Da
solo ho scritto e diretto «Lulu on the bridge» e «La vita interiore di Martin
Frost». Nel suo ultimo libro, «Uomo nel buio», la descrizione del video della
morte in Iraq del giovane Titus è scioccante. Voleva ricordare l'orrore della
guerra in Iraq che rischia di trasformarsi per l'America in un secondo Vietnam?
Come romanziere non potevo fare a meno di descrivere in tutti i suoi dettagli
brutali l'esecuzione di Titus, perché questa scena, che ha ossessionato tutti i
componenti della famiglia protagonista del libro, spiega il loro comportamento.
La guerra in Iraq è la cosa più stupida che gli Stati Uniti hanno fatto in
tutta la loro storia. Speriamo di uscirne presto, perché l'attacco all'Iraq era
un'ossessione personale di Bush. Ma l'effetto sugli americani non è lo stesso
che ha avuto il Vietnam, con 50.000 soldati statunitensi morti e centinaia di
migliaia se non milioni di vietnamiti: una generazione distrutta. Una disfatta
che non abbiamo ancora superato. Pensa che gli Stati Uniti abbiano perso la
leadership morale del mondo occidentale? L'America ha perso credibilità negli
anni dell'amministrazione Bush, ma non c'è altro Paese che si possa assumere la
responsabilità e la leadership del mondo come hanno fatto finora gli Stati
Uniti. L'Unione Europea? Un disastro dal punto di vista decisionale. Gli Stati
europei individualmente? Non se ne parla neppure. Perché è così critico con
l'Unione Europea? Negli anni Novanta pensavo che l'Europa avrebbe unificato le
forze per essere il nuovo condottiero del mondo occidentale. Invece non è stato
così e specialmente dopo la frantumazione dell'ex Jugoslavia si è vista
l'inefficienza dell'Europa. I Paesi europei sono stati a guardare la gente che
si ammazzava a due passi da loro, e solo dopo l'intervento degli Stati Uniti si
è riusciti a mettere un po' d'ordine e qualcosa ha cominciato a riformarsi. Non
può esserci un'unione economica senza un'unione politica: questo fa sì che i
Paesi europei agiscano in maniera sparpagliata e non si riesca a farli parlare
in modo univoco. Resta solo l'America a poter fare da Paese leader di una
situazione mondiale che la crisi economica ha reso ancora più drammatica. Il
fatto che Obama tenda la mano all'Iran, è una strategia di pace o una
debolezza? Obama mi sembra ben intenzionato ad avere una politica molto
razionale. Il fatto che voglia dialogare con l'Iran non è debolezza anche
perché non ci sono alternative all'irrigidimento fra i due Paesi che dura da
svariati decenni. Ma la risposta dell'Iran da parte di Khamenei non le sembra
un tantino diffidente? Bisogna dialogare. Dovremmo continuare con scaramucce e
pericoli da entrambi i lati? Non dimentichiamo che l'Iran è un grande paese che
ha una cultura millenaria. Nessun americano sogna di essere governato dagli
attuali politici iraniani, ma se non si parla non si ottiene niente. Parlare
diminuisce la tensione. Chi prende l'iniziativa con un paese come l'Iran, chi
se non Obama? L'Italia, la Francia, il Regno Unito, La Cina, la Russia? Non vedo candidati. Francesco Mannoni L'AMERICANO
CON L'EUROPA NEL CUORE Paul Auster (nella foto di Basso Cannarsa) è nato nel
New Jersey nel 1947, è sposato con la scrittrice Siri Hustvedt e ha due figli.
Giovanissimo viaggia tra Italia, Francia, Spagna e Irlanda facendo ogni genere
di lavoro. Dopo la laurea negli Usa, torna a
Parigi dove vive per quattro anni lavorando come ghost writer e critico letterario.
La sua produzione letteraria, dalla forte componente autobiografica mescolata a
un surrealismo metafisico, risente della doppia anima americana ed europea.
Negli anni '80 raggiunge la notorietà con «L'invenzione della solitudine» e
«Trilogia di New York». Firmerà in seguito altri romanzi come «Nel paese delle
ultime cose», «Moon Palace», «La musica del caso», «Il taccuino rosso», «L'arte
della fame», «Leviatano», «Mr. Vertigo», «Sbarcare il lunario», «Il libro delle
illusioni», «La notte dell'oracolo», «Follie di Brooklyn», «Viaggi nello
scriptorium» e «Uomo nel buio». Nel
( da "Messaggero Veneto, Il" del 24-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
PALMANOVA
"Ritiro" degli argini marini: i dati della
Protezione civile UDINE. Gli esiti di un'indagine condotta dalla Protezione
Civile della Regione Friuli Venezia Giulia sull'ingressione marina (vale a dire
il ritiro progressivo degli argini) , nel tratto compreso tra la foce del
Tagliamento (foto), in Comune di Lignano Sabbiadoro, alla foce del Timavo,
in Comune di Duino Aurisina, saranno presentati dall'assessore regionale Vanni
Lenna in una conferenza stampa in programma nel Centro operativo di Palmanova
della Protezione civile, oggi, alle 10.30. All'incontro saranno presenti i
sindaci e i coordinatori dei gruppi comunali di protezione civile dei
diciannove Comuni più coinvolti, e i presidenti dei Consorzi di bonifica della
Bassa Friulana e della Pianura Isontina.
( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 24-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
PENA DI MORTE. I
dati Il boia lavora soprattutto in Cina, Iran e Stati
Uniti ROMA Ci sono sempre meno «omicidi di stato» nella maggior parte del
mondo, ma ce ne sono ancora troppi concentrati in pochi Paesi. Due-terzi degli
Stati hanno abolito la pena di morte e solo 25 di 59 di quelli che ancora la
mantengono hanno eseguito condanne capitali nel 2008, ma il 93% delle esecuzioni è avvenuto in cinque Paesi: Cina, Iran, Arabia Saudita, Pakistan ed Usa. È una
fotografia più luminosa del passato quella scattata da Amnesty International
nel rapporto sulla stato della pena di morte del 2008. Ogni giorno sono state
però giustiziate una media di sette persone, per un totale di 2390 messe a
morte in 25 paesi. Per contrasto al continente asiatico - che concentra
il record di esecuzioni con la Cina (1718) - spicca
l'Europa dove solo la Bielorussia a ricorre alla pena di morte. Dopo l'Asia,
dove 11 paesi continuano a ricorrere alla pena di morte (Afghanistan,
Bangladesh, Cina, Corea del Nord, Giappone, Indonesia,
Malaysia, Mongolia, Pakistan, Singapore e Vietnam) il secondo maggior numero di
esecuzioni, 508, è stato registrato in Africa del Nord e Medio Oriente. Negli Usa 37 le esecuzioni portate a termine lo scorso anno, la
maggior parte delle quali in Texas. Il rilascio di quattro uomini dai bracci
della morte ha fatto salire a oltre 120 il numero dei condannati alla pena
capitale tornati in libertà dal 1975 perchè innocenti.
( da "Arena, L'" del 24-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Martedì 24 Marzo
2009 NAZIONALE Pagina 6 PENA DI MORTE. I dati Il boia lavora soprattutto in Cina, Iran e Stati Uniti ROMA Ci sono sempre meno «omicidi
di stato» nella maggior parte del mondo, ma ce ne sono ancora troppi
concentrati in pochi Paesi. Due-terzi degli Stati hanno abolito la pena di
morte e solo 25 di 59 di quelli che ancora la mantengono hanno eseguito
condanne capitali nel 2008, ma il 93% delle esecuzioni è
avvenuto in cinque Paesi: Cina, Iran, Arabia Saudita, Pakistan
ed Usa. È una fotografia più luminosa del passato quella scattata da
Amnesty International nel rapporto sulla stato della pena di morte del 2008.
Ogni giorno sono state però giustiziate una media di sette persone, per un
totale di 2390 messe a morte in 25 paesi. Per contrasto al continente
asiatico - che concentra il record di esecuzioni con la Cina
(1718) - spicca l'Europa dove solo la Bielorussia a ricorre alla pena di morte.
Dopo l'Asia, dove 11 paesi continuano a ricorrere alla pena di morte
(Afghanistan, Bangladesh, Cina, Corea del Nord,
Giappone, Indonesia, Malaysia, Mongolia, Pakistan, Singapore e Vietnam) il
secondo maggior numero di esecuzioni, 508, è stato registrato in Africa del
Nord e Medio Oriente. Negli Usa 37 le esecuzioni
portate a termine lo scorso anno, la maggior parte delle quali in Texas. Il
rilascio di quattro uomini dai bracci della morte ha fatto salire a oltre 120
il numero dei condannati alla pena capitale tornati in libertà dal 1975 perchè
innocenti.
( da "Tempo, Il" del 24-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
stampa Oggi vertice
campale sul futuro dei lavoratori della multinazionale. Previsti una decina di
esuberi nel capoluogo Licenziamenti alla Ericsson: si decide Dal 1 maggio
settanta dipendenti del sito di Latina saranno trasferiti nello stabilimento
dell'Anagnina Rita Calicchia Settimana decisiva per i lavoratori Ericsson di
Latina: due riunioni in programma a Roma decideranno il futuro dei lavoratori e
tempi e modalità della chiusura, ormai a quanto sembra ineluttabile, del sito
di Via dei Monti Lepini. Il primo vertice è in programma per questa mattina fra
la dirigenza del gruppo svedese ed i sindacati nazionali: si parlerà
nell'occasione della strategia occupazionale globale del marchio che prevede,
come si sa, 300 esuberi in Italia, dieci dei quali concentrati proprio a
Latina. Lunedì 30 marzo, invece, si discuterà specificatamente del
trasferimento all'Anagnina dei lavoratori oggi occupati nel sito del capoluogo:
i rimanenti 70, dunque, rispetto ai quali i piano aziendali restano
inflessibili. Il primo maggio dunque, ironia della sorte proprio nel giorno
della festa dei lavoratori, un altro marchio illustre abbandonerà per sempre il
territorio pontino. Per Ericsson si tratta semplicemente di ottimizzare la
propria presenza sul territorio italiano: la chiusura di Latina, fa sapere il
gigante della telefonia, rientra nell'ambito del processo di consolidamento del
gruppo sul territorio italiano senza troppi scossoni all'occupazione locale. La
verità è che, come avevano previsto le organizzazioni sindacali, il piano non
sarà indolore. «Abbiamo proposto strategie alternative alla Ericsson – fa
sapere Pino Sperandio della Slc-Cgil. Domani si discuterà proprio di queste, ma
va detto che da parte aziendale non ci sono state, ad oggi, grandi aperture al
dialogo». Nel progetto sindacale che sarà discusso a Roma nel corso dei due
vertici annunciati, il telelavoro ed un piano di turnazione che potrebbe
favorire, secondo il sindacato, considerevoli risparmi ad Ericsson rispetto ai
costi. Ipotesi sulle quali la direzione aziendale ha fatto cadere il gelo più
totale. Che del resto quella della società di telefonia sia una strategia che
parte da lontano è nei fatti. Giusto un anno fa l'azienda ha operato il primo
trasferimento di maestranze pontine a Roma: 23 dipendenti, solo 4 dei quali
oggi ancora in servizio. La scelta ora di trasferire tutti all'Anagnina è
provvedimento che di per se stesso preoccupa. I lavoratori prevedono ìdanni
incalcolabili" derivanti dal pendolarismo e preannunciano licenziamenti
ulteriori sicuramente 'costretti' dalle difficoltà di spostamento. Contro la
chiusura del sito il sindacato fa fronte compatto: Ericsson ha ottenuto
incentivi ed agevolazioni, tuona la Uil, ed oggi non può permettersi di
chiudere baracca e burattini ed andarsene. La multinazionale svedese ha
acquisito il controllo delle attività manifatturiere nelle reti di
telecomunicazioni e dei servizi internazionali del gruppo Marconi due anni fa.
L'arrivo a Latina fu salutato positivamente oltre che per la salvaguardia
occupazionale delle maestranze Marconi, anche per la prospettiva che si
riteneva in crescita potenziale. La crisi globale, però, non ha risparmiato i
giganti. E questo ridimensionamento che passa per la
chiusura del sito di Latina fa temere fortemente che, come si vocifera nel
mondo economico, la filosofia del colosso svedese (che è terzo nel mercato
mondiale dopo Usa e Cina) sia davvero quella di decentrare gradualmente tutta l'attività
nel lontano Oriente.
( da "Repubblica, La" del 24-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Pagina 39 - Cultura
Logica del profitto Esistono molte destre, ma tutte accomunate dall´adesione al
liberismo mercantile. Quella attuale è senz´anima e senza idee, ma dominata dal
denaro. Vedo solo elementi negativi Intervista al filosofo Alain de Benoist MERCATISTI
SENZA IDENTITà PARIGI «Quella attuale è una destra senz´anima e senza idee, ma
dominata dal denaro». Alain de Benoist, filosofo francese considerato uno dei
teorici della nuova destra, non usa mezzi termini. «Esistono molte destre, ma
tutte accomunate dall´adesione al liberalismo mercantile», spiega lo studioso.
«Quelle correnti della destra che in passato guardavano con sospetto il denaro,
l´individualismo e il dominio dell´economia sulla politica oggi hanno
pienamente accettato questa prospettiva, aderendo in toto al capitalismo e al
mercato». In passato l´antimodernismo era un dato caratteristico della destra.
è ancora vero? «No. Paradossalmente, oggi l´idea del progresso appartiene più
alla destra che alla sinistra. La critica delle forme del progresso è
esercitata soprattutto dai verdi, che di solito sono collocati a sinistra. La destra ha anche aderito più apertamente alla globalizzazione e
alla logica del profitto che la sottende». La globalizzazione però rimette in
discussione un principio fondatore della destra, vale a dire l´attaccamento al
territorio e alla nazione... «In effetti, nasce da qui la sua schizofrenia.
Sul piano della retorica, la destra non abbandonato il legame con il territorio
e la nazione, ma nella pratica essa aderisce a un sistema economico che rimette
in discussione radicalmente queste nozioni, mirando a sopprimere le frontiere e
le identità nazionali. Insomma, la destra difende un sistema che
progressivamente distrugge tutto ciò che essa vorrebbe conservare». Ciò spiega
la sopravvivenza al suo interno di una componente estremista, spesso xenofoba e
razzista? «Solo in parte. In realtà, la destra più dura vuole salvare
l´identità nazionale, pensando che la minaccia venga innanzitutto dagli
immigrati. In realtà, la vera minaccia viene dal capitalismo stesso, il cui
enorme mercato globale minaccia i modi di vita locali e popolari molto di più
dell´immigrazione». L´antiegualitarismo fa ancora parte dell´apparato
concettuale della destra? «Ormai non è più una discriminante forte nei
confronti della sinistra. La destra ammette senza difficoltà l´eguaglianza dei
diritti politici e delle opportunità. Ha anche pienamente adottato i diritti
dell´uomo. Sul piano delle libertà però, tende difendere soprattutto la libertà
del mercato, da qui la difficoltà di fronte all´attuale crisi economica. In
realtà, oggi non esistono più un pensiero, una filosofia o una visione del
mondo di destra. Le trasformazioni degli ultimi vent´anni hanno travolto le
identità ideologiche e uno dei grandi problemi della destra è proprio quello di
sapere cosa significhi oggi essere di destra». Come fare allora per tentare una
definizione? «Io vedo solo elementi negativi. La destra è diventata una
coalizione di interessi, che sul piano internazionale fa parte del grande club
occidentale contrapposto al resto del mondo. Ciò spiega ad esempio l´enorme
successo tra le sue fila del tema dello scontro di civiltà tanto caro a
Huntington». La differenza tra destra radicale e destra di governo è ancora
importante? «Tende a stemperarsi. Lo ha mostrato ad esempio la campagna
elettorale di Sarkozy. Tuttavia l´esistenza dei movimenti di estrema destra fa
parecchio comodo alla destra di governo, perché ne mostra per contrasto la
rispettabilità. Per la destra, quindi, questi movimenti sono politicamente
ininfluenti, ma molto utili».
( da "Mattino di Padova, Il" del 24-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Pagina 12 - Economia
Cala l'export dei Paesi Ue Il commercio estero nella zona euro ha fatto
registrare a gennaio 2009 un deficit di 10,5 miliardi di euro, rispetto al
deficit di 11,1 miliardi di gennaio 2008. Lo rende noto Eurostat, che
nell'Unuione europea a 27 indica un deficit molto più accentuato, pari a 26,3
miliardi (sempre a gennaio 2009) contro quello di 30,3 miliardi di gennaio
( da "Nuova Venezia, La" del 24-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Pagina 10 - Economia
Cala l'export dei Paesi Ue Il commercio estero nella zona euro ha fatto
registrare a gennaio 2009 un deficit di 10,5 miliardi di euro, rispetto al
deficit di 11,1 miliardi di gennaio 2008. Lo rende noto Eurostat, che
nell'Unuione europea a 27 indica un deficit molto più accentuato, pari a 26,3
miliardi (sempre a gennaio 2009) contro quello di 30,3 miliardi di gennaio
( da "Nuova Sardegna, La" del 24-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Pagina 15 - Economia
Cala l'export dei Paesi Ue Il commercio estero nella zona euro ha fatto
registrare a gennaio 2009 un deficit di 10,5 miliardi di euro, rispetto al
deficit di 11,1 miliardi di gennaio 2008. Lo rende noto Eurostat, che
nell'Unuione europea a 27 indica un deficit molto più accentuato, pari a 26,3
miliardi (sempre a gennaio 2009) contro quello di 30,3 miliardi di gennaio
( da "Centro, Il" del 24-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Pagina 8 - Economia
Cala l'export dei Paesi Ue Il commercio estero nella zona euro ha fatto
registrare a gennaio 2009 un deficit di 10,5 miliardi di euro, rispetto al
deficit di 11,1 miliardi di gennaio 2008. Lo rende noto Eurostat, che
nell'Unuione europea a 27 indica un deficit molto più accentuato, pari a 26,3
miliardi (sempre a gennaio 2009) contro quello di 30,3 miliardi di gennaio
( da "Repubblica, La" del 24-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Pagina XIII - Genova
L´azienda di Chiavari si sta affermando a livello internazionale con i suoi
prodotti fortemente innovativi Artematica, i creativi del computer videogiochi
d´autore per sfidare gli Usa BETTINA BUSH (segue dalla
prima di economia) «L´Italia in questo settore non è riuscita a decollare per
incapacità organizzative - continua Cangini - Nessuna grande azienda ci ha
creduto e ha investito. Quando nel
( da "Tirreno, Il" del 24-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Pagina 9 - Economia
Cala l'export dei Paesi Ue Il commercio estero nella zona euro ha fatto
registrare a gennaio 2009 un deficit di 10,5 miliardi di euro, rispetto al
deficit di 11,1 miliardi di gennaio 2008. Lo rende noto Eurostat, che
nell'Unuione europea a 27 indica un deficit molto più accentuato, pari a 26,3
miliardi (sempre a gennaio 2009) contro quello di 30,3 miliardi di gennaio
( da "Tirreno, Il" del 24-03-2009)
Pubblicato anche in: (Mattino di Padova, Il) (Nuova
Venezia, La) (Nuova Sardegna, La) (Centro, Il)
Argomenti: Cina Usa
In Inghilterra si fa
strada una teoria: felicità e qualità della vita contano più del Pil L'Italia è
più ricca di Germania e Usa LONDRA. L'Italia più ricca
di Germania, Francia e Stati Uniti ma ben più povera di Indonesia, Messico e
Argentina. Un mondo di fantasia? Non proprio. La ridistribuzione del potere si
basa infatti su numeri realissimi: basta includere nel "paniere" che
calcola la "ricchezza" delle nazioni valori come la qualità della
vita e il rispetto per l'ambiente. Il Pil, insomma, non può essere l'unico
metro per decifrare lo stato di salute di un Paese: la grande crisi insegna. A
sostenerlo, nel Parlamento britannico, èun gruppo multi-partitico sulla
"Wellbeing Economics", l'economia del benessere. L'obiettivo è
ambizioso: seppellire per sempre il concetto di crescita senza limiti e
stabilire l'inalienabile diritto della ricerca della felicità. «Questa
attenzione ossessiva sulla crescita - ha detto al Guardian l'economista Richard
Layard - non prende in considerazione quello che studi sociali e psicologici
continuano a dirci: la ricchezza non ci rende più felici». Anzi. Secondo
Layard, infatti, «la politica dell'incremento del reddito mette a rischio
proprio quelle cose su cui si basa il nostro benessere». Ovvero: le relazioni
familiari, la soddisfazione sul posto di lavoro e sane comunità locali. Ecco
allora che, se si prendono in considerazione questi fattori, la mappa dei
potenti del mondo cambia parecchio. Stando alla nuova classifica - elaborata
dalla New Economics Foundation e pubblicata dal Guardian - i paesi che figurano
nel G8 della felicità sono Indonesia, Cina, Messico, Argentina, India,
Brasile, Italia e Germania. Se poi si azzarda un paragone con i paesi del
"vecchio" G8 è proprio il Bel Paese a uscirne vincitore: con un
punteggio di 48,3, infatti, l'Italia si piazza davanti a Germania (43,8),
Giappone 41,7), Regno Unito (40,3), Canada (39,8), Francia (36,4), Stati
Uniti (28,8) e Russia (22,8). L'appello degli economisti del
"benessere" e di quelli attenti alle tematiche ambientali cade, non a
caso, alla vigilia del G20 di Londra, che il 2 aprile dovrà cercare risposte
alla grande crisi internazionale.
( da "Manifesto, Il" del 24-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Disordine proletario
La destra usa la crisi per ridisegnare assetti di potere e relazioni sociali.
La sinistra, come l'Ue, non esiste Loris Campetti Il lavoro italiano ai
lavoratori italiani. E' difficile contestare ai nostri operai il diritto a
difendersi dalla crisi, dentro una globalizzazione che
scarica su di loro le conseguenze della caduta mondiale della domanda. Tanto
più che spesso è lo stesso prodotto marchiato «made in Italy» a vedere la luce
in paesi più convenienti, dove lavoro e diritti sono low cost. Anche se è
innegabile che una vittoria degli operai italiani si trasformerebbe
automaticamente nella sconfitta di altri lavoratori, cinesi d'Italia o
di Cina, o magari polacchi di Polonia. Anche i francesi che rilocalizzano in
patria il lavoro che per convenienza era stato trasferito all'estero hanno le
loro ragioni, peccato che contrastino con quelle dei lavoratori sloveni a cui
vengono sottratti modelli di automobili e dunque lavoro. E che dire dei
polacchi, pronti a offrire copiosi incentivi alle nostre aziende purché
trasferiscano in Slesia la produzione italiana? Il primo leader europeo a
lanciare la campagna di protezione degli operai «indigeni» contro lo
«straniero» è stato Gordon Brown, con una parola d'ordine subito assunta dai
lavoratori di un porto del Lincolnshire che protestavano contro la concorrenza
di colleghi italiani e portoghesi: «Lavoro inglese ai lavoratori inglesi». Poi
il premier inglese s'è pentito, ma ormai la frittata era fatta. Gli esempi di
come la concretissima crisi economica in atto possa essere utilizzata per
trasformare i tradizionali conflitti verticali tra lavoro e capitale in
conflitti orizzantali tra i lavoratori sono già moltissimi. In assenza di una
risposta politica di sinistra e di una battaglia sindacale almeno europea, il
valore della solidarietà rischia di lasciare il posto alla competitività, in
una guerra di tutti contro tutti, o meglio in una guerra tra poveri. I
lavoratori tessili di Prato non individuano nel padrone il loro nemico, anzi si
schierano con il padrone contro il nemico comune, un altro blocco sociale
anomalo che mette insieme imprenditori e dipendenti cinesi. Gli operai francesi
della Renault si ritrovano insieme al presidente Sarkozy che lega i sostegni
all'impresa alla difesa delle fabbriche e dell'occupazione in Francia, al punto
che l'azienda semipubblica annuncia l'intenzione di riportare nell'Esagono la
Clio costruita nello stabilimento di Novo Mesto (Slovenia). Anche i lavoratori
Fiat di Ternini Imerese, che quando terminerà la produzione della Lancia
Ypsilon potrebbero restare senza nuovi modelli, vorrebbero che il Lingotto
facesse costruire a loro la futura Topolino, assegnata invece agli operai serbi
di Kragujevac, nella fabbrica della Zastava rasa al suolo dalle bombe
intelligenti e umanitarie. Ma il caso più clamoroso di tutti è forse quello
denunciato dai licenziandi della Indesit di None. La storia è esemplare per i
conflitti che incorpora, per l'inesistenza dell'Unione europea, di un sindacato
europeo e di una sinistra italiana. Dunque, Merloni prende i soldi pubblici per
acquisire la Indesit, poi ne prende altri come sostegnio pubblico all'industria
degli elettrodomestici. Ma vuole chiudere la fabbrica in Piemonte licenziando
6-700 dipendenti per trasferire la produzione di lavastoviglie a Radomsko. Non
solo perché in Polonia gli stipendi sono poco più di un terzo che a None: un
accordo di Merloni con il governo polacco prevede aiuti pubblici in cambio di
assunzioni. Trattasi di guerra tra due paesi aderenti all'Unione europea, con
la Polonia che paga un'azienda italiana perché licenzi i suoi lavoratori
italiani e assuma i polacchi. Il massimo di internazionalismo sindacale è un
articolo di un sindacalista di Solidarnosc che esprime solidarietà agli operai
piemontesi. Ciliegina sulla torta, Maria Paola Merloni, amministratrice
dell'azienda paterna, è una pregiata parlamentare del Pd, lo stesso partito
dell'ex ministro Cesare Damiano che alza le bandiere degli operai di None. Se
la sinistra non fa politica non resta che il modello della destra, capace di
guardare con lungimiranza al dopo-crisi, anzi di costruirlo ridisegnando
rapporti di forza e relazioni sociali. Creando cioè un contesto favorevole
all'egemonia culturale della destra. Se non esiste un vero sindacato europeo,
ogni sindacato nazionale si batterà - se va bene - per la difesa dei suoi
lavoratori, con il rischio di perdere paese per paese e di rinunciare a
definire e imporre con il conflitto un pacchetto di diritti universali. Se non
esiste un'Europa politica, tanti piccoli Tremonti lavoreranno al servizio delle
proprie imprese. Se la domanda continuerà a cadere, infine, si potrebbe sempre
riconvertire la produzione di automobili e frigoriferi in produzione di
cannoni. Non è già successo ottant'anni fa, al tempo di un'altra crisi? Foto:
MANIFESTAZIONE ALL'INDESIT /FOTO TAM TAM
( da "Sole 24 Ore, Il" del 24-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Il Sole-24 Ore
sezione: PRIMA data: 2009-03-24 - pag: 1 autore: PROPOSTA
DALLA CINA Idea: una moneta mondiale di Luca Vinciguerra L a Cina propone di creare una nuova moneta di riserva sovranazionale che
assuma il ruolo che ha oggi il dollaro. L'idea, già avanzata dalla Russia la
settimana scorsa, è stata ripresa ieri dal Governatore della Banca centrale
cinese, Zhou Xiaochuan. Pechino ha comunque assicurato che continueràa
comprare titoli di Stato americani, dopo che la settimana scorsa il premier Wen
Jiabao si era detto «preoccupato » per il debito Usa.
Servizio u pagina
( da "Corriere Alto Adige" del 24-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Corriere dell'Alto
Adige - BOLZANO - sezione: BOLZANOEPROV - data: 2009-03-24 num: - pag: 6
categoria: REDAZIONALE L'incontro Minniti dal vescovo Golser BOLZANO — Il
vicepresidente del consiglio provinciale, Mauro Minniti, ha fatto visita al
nuovo vescovo della diocesi Bolzano-Bressanone, Karl Golser. Nel corso del
colloquio, sono stati affrontati i principali temi alla base del confronto
quotidiano, non solo politico: dal contesto politico provinciale, ai problemi
di una immigrazione «che deve essere sostenibile per gli altoatesini, ma anche
per gli stessi stranieri», ha affermato Minniti, fino a quelli della convivenza
ed al ruolo che la Chiesa deve svolgere soprattutto in un momento di crisi
economica e di spiritualità come quello attuale. «Chiesa e politica sono
chiamate a svolgere un compito che in un contesto come quello attuale assume un
aspetto rilevante per la riscoperta di valori che globalizzazione ed eccessiva
multimedialità hanno di fatto posto in secondo piano — ha detto Minniti —. è
vero che le due istituzioni sono separate, ma, pur mantenendo la propria
laicità, è altrettanto vero che la politica deve saper trovare una sintesi
comune con la Chiesa per dare quelle risposte ai grandi temi sociali ed
economici che riguardano anche la provincia di Bolzano».
( da "Sole 24 Ore, Il" del 24-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Il Sole-24 Ore
sezione: IN PRIMO PIANO data: 2009-03-24 - pag: 5 autore: «Serve un nuovo
modello di sviluppo» Per Brown non ci sono più sistemi di riferimento, a
problemi globali va data una risposta globale Leonardo Maisano LONDRA. Dal
nostro corrispondente Petto di pollo con asparagi avvolti in un'inquietante
salsa color nocciola. Il piatto forte del G20 del 2 aprile a Londra dovrebbe
essere questo. Era immortalato in una fotografia che Jamie Oliver, celebrato
cuoco britannico, ha infilato in una busta dopo aver illustrato a Downing
Street le prelibatezze che ha in serbo per un mondo in crisi. Menù economico,
aveva ordinato Gordon Brown, in ossequio alle ristrettezze globali e,
all'apparenza, l'avrà. Lui, il premier cinquantottenne, è convinto, invece, che
il suo summit non sarà a basso contenuto di calorie. Lo ha ribadito ieri in una
intervista concessa a un gruppo selezionato di testate, per l'Italia al Sole 24
Ore. A una nuova Bretton Woods, come lei auspicava, nessuno sembra credere più.
Sembra invece prendere forma una versione minimalista dell'agenda. Qualche
intesa ci sarà, ma non si vedono grandi notizie all'orizzonte. Non sono così
pessimista come lei sulla capacità del mondo di unirsi. Quello che abbiano
avviato è un processo che avrà altre tappe, da non dimenticare quella di
Copenaghen sull'ambiente. Sono convinto che sia necessaria una risposta globale
ad una crisi globale. Ci sarà accordo sul salvataggio del sistema bancario, sul
rilancio del commercio e della crescita. Sullo stimolo fiscale? Possiamo
arrivare anche lì. Non bisogna mai dimenticare l'esito del G20 dei ministri di
economia e finanza ad Horsham qualche giorno fa. Né quello del summit europeo.
In entrambi i casi è stato detto che sarà adottata qualsiasi misura necessaria
per superare la crisi. Questo è il punto: sarà fatto tutto quanto è necessario.
Secondo il presidente francese Sarkozy, in realtà, stiamo assistendo a un
epilogo e nona un nuovo inizio. Che cosa pensa della fine del capitalismo in
versione anglosassone immaginata dall'Eliseo? In realtà siamo a un punto di
svolta. Cambia l'economia globale e nasce una vera società globale che ha
bisogno di risposte altrettanto globali per ridare stabilità finanziaria, per
rispondere alla sfida climatica, per soddisfare la domanda di quei Paesi che
chiedono eguaglianza. Sono questioni che vanno declinate insieme. E per farlo
non ci si può appellare a modelli statici che si riferiscono al sistema
anglosassone o a quello asiatico. Lo ripeto : dobbiamo dare una risposta
globale a un problema globale. Ne ho parlato pochi minuti fa con il presidente
Obama. Una lunga conversazione che ha toccato anche la questione afghana e
quella irachena. Al centro del nuovo ordine che sembra destinato a prendere
corpo in seguito alla crisi ci sarà il rilancio delle istituzioni
internazionali. Alle economie emergenti è chiesto di partecipare con un forte
impegno finanziario, ma che cosa avranno in cambio? Siamo in un mondo che sta
mutando e le nostre istituzioni internazionali si devono adattare. Mi riferisco
al Fondo monetario internazionale, ma non solo. Non può sorprendere che quanto
fu deciso negli anni Quaranta abbia ora bisogno di essere adattato alla realtà
contemporanea. C'è accordo che i Paesi emergenti abbiano una maggiore
rappresentanza in queste istituzioni. E questi Paesi sono disponibili a finanziare
gli organismi internazionali affinché facciano di più, soprattutto per
ristrutturare il sistema bancario di altre nazioni in via di sviluppo. Quali
poteri, quali quote nel Fondo monetario e nelle altri istituzioni
internazionali i Paesi europei sono pronti a cedere ai Paesi emergenti? Lo
ripeto. Le istituzioni internazionali di una nuova economia globale devono
rispecchiare gli equilibri della nuova economia globale. Per un decennio,
quando era Cancelliere dello Scacchiere ha salutato con entusiasmo l'approccio
morbido alla regolamentazione dei mercati e alla City in particolare. Ora
chiede maggiore severità. Si sbagliava prima o sbaglia ora? Noi inglesi abbiamo
fatto di tutto per organizzare una risposta comune a problemi che consideriamo
comuni. Abbiamo proposto la riforma del Financial stability forum, abbiamo
proposto la revisione del Fmi e della Banca mondiale e quella del sistema di
vigilanza cross border. Tutte cose necessarie che sollecitiamo da dieci anni.
Per quanto riguarda la City voglio essere chiaro: noi volevamo un sistema di
regolamentazione basato sul rischio. Quando una società era a rischio c'erano
regole severe, quando invece andava bene ritenevamo che misure troppo severe
non fossero necessarie. Da questa crisi abbiamo imparato che le banche sono
intrecciate l'una con l'altra. Quanto accade a una finisce per comprometterne
un'altra. Questa realtà deve ora illuminare il sistema di regolamentazione
degli istituti finanziari per il futuro. Allora è favorevole a garantire più
potere di vigilanza alla Banca centrale europea? In queste settimane sono stati
presentati sia il rapporto de Larosiere, sia il rapporto Turner . Noi siamo
d'accordo che in un mercato finanziario comune siano necessarie regole
condivise e ora dobbiamo decidere quali esse dovranno essere per il futuro.
Diverso è il discorso sulla vigilanza individuale delle banche. Crediamo che
essa sia e debba sempre essere un problema dell'autorità di controllo
nazionale. E ho ragione di credere che così resterà. Primo ministro, lei parla
di risposta globale e di azione coordinata. Ma in questa crisi abbiamo visto
solo risposte scollegate le une dalle altre. L'ultimo esempio è il pacchetto da
un trilione di dollari varato dagli Usa. C'è molto più coordinamento di quanto
vogliate credere e di quanto possa apparire. Ogni Paese ha fatto e sta facendo
quello che può e in relazione al sistema bancario che ha. L'idea comune è di
identificare gli assett tossici e di neutralizzarli per rilanciare il credito.
Ognuno lo fa secondo le esigenze e le caratteristiche delle proprie istituzioni
bancarie. Eppure in queste settimane non sono mancate le fughe in avanti di
singoli Stati verso soluzioni protezioniste. Che cosa ne pensa? Credo solo che
il protezionismo non protegga nessuno. E' la via che
conduce alla rovina, capace soltanto di innescare un ciclo, sotto il segno del
declino, dove non si potrà più commerciare. Rilanciare il commercio in questa
fase è, invece, essenziale. Per tutti, ma soprattutto per i Paesi in via di
sviluppo. Dal G20 uscirà una proposta concreta per riaprire le linee di credito
a sostegno delle operazioni di import - export. Sono previste forti anche
violente proteste in occasione del summit londinese che cosa dice ai
dimostranti? Che dovrebbero protestare se il mondo non avesse la volontà e la
forza di unirsi per dare una risposta globale ad esigenze globali. è questo che
la gente, gli elettori, i cittadini vogliono. Non la condanna di chi si avvolge
in uno striscione - come mi è capitato di vedere - che
invoca "una risposta mondiale contro la globalizzazione". Un
paradosso? Appunto. Il G20 saprà trovare le parole giuste per replicare a
quanto sta accadendo. «A Londra troveremo un'intesa su credito, rilancio del
commercio e misure per la crescita» Gordon Brown DISEGNO DI DARIUSH RADPOUR
( da "Sole 24 Ore, Il" del 24-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Il Sole-24 Ore
sezione: MONDO data: 2009-03-24 - pag: 8 autore: Superpotenze. La Banca
centrale rassicura i mercati annunciando che continuerà ad acquistare titoli di
Stato americani Cina: una nuova moneta globale «Serve
una valuta di riserva sovranazionale, anche se richiederà molto tempo» Luca
Vinciguerra SHANGHAI. Dal nostro corrispondente La Cina
continuerà a sostenere il debito pubblico americano. «I titoli di Stato
statunitensi sono un elemento importante nella strategia d'investimento a lungo
termine delle nostre riserve valutarie. Quindi, continueremo ad acquistarli»,
ha dichiarato ieri Hu Xiaolian, vice-Governatore della People's Bank of China e
direttore della State Administration of Foreign Exchange (l'Ufficio cambi
cinese). Nonostante il deprezzamento accusato negli ultimi mesi dai T-Bond,
Pechino considera ancora i buoni del debito pubblico Usa
un porto sicuro per i propri investimenti, in quanto si tratta di «titoli a
elevata liquidità e a basso rischio », ha aggiunto l'alta funzionaria della banca
centrale cinese. Che, con le sue dichiarazioni rilasciate durante un convegno,
ha sgombrato il campo dalla polemica sulla solidità dei Treasury Bonds
innescata un paio di settimane fa da Wen Jiabao. «Abbiamo prestato molto denaro
agli Stati Uniti, e ora siamo preoccupati per la sicurezza dei nostri
investimenti », aveva detto il premier cinese nel suo discorso di chiusura
dell'Assemblea nazionale del popolo. «Non c'è niente di più sicuro nel mondo
che investire negli Stati Uniti», aveva replicato il portavoce della Casa
Bianca, Robert Gibbs. Le parole pronunciate ieri dalla signora Hu dovrebbero
rassicurare Washington: i cinesi continueranno a investire in Treasury Bond.
D'altronde, oggi più che mai con la volatilità che imperversa sui mercati
finanziari, Pechino non ha reali allocazioni alternative per le sue riserve
valutarie, che ammontano a oltre 1.900 miliardi di dollari. Prova ne sia che
negli ultimi mesi, nonostante la crisi finanziaria internazionale e l'atteso
peggioramento dei conti pubblici americani, la Cina ha continuato ad acquistare i buoni del Tesoro Usa, consolidando così la propria posizione di principale
finanziatore planetario del debito americano. Secondo gli ultimi dati
disponibili, a fine gennaio, Pechino deteneva in portafoglio 740 miliardi di
dollari di T-Bonds, circa 40 miliardi in più rispetto a novembre 2008.
Ma in un futuro lontano, un futuro oltre la crisi che sta mettendo a dura prova
il mondo intero, la Cina punta alla creazione di una
moneta di scambio sovranazionale in grado di scardinare lo strapotere del
dollaro. Ad auspicare l'avvento di una «valuta di riserva internazionale, senza
legami con alcuna nazione e in grado di assicurare una stabilità di lungo
termine» è il Governatore della Pboc, Zhou Xiaochuan. In un articolo pubblicato
sul sito della Banca centrale, il grande timoniere della politica monetaria
cinese, senza fare alcun riferimento diretto al dollaro, delinea un equilibrio
monetario mondiale slegato dal biglietto verde americano, ammettendo però che
l'affermazione «di una nuova e ampiamente condivisa valuta internazionale, che
rappresenti un benchmark di riferimento stabile, richiederà molto tempo». La
suggestiva proposta di una nuova moneta di riserva sovranazionale, che è
condivisa da altri grandi Paesi emergenti (la settimana scorsa anche la Russia
aveva espresso una posizione analoga), ruoterebbe di necessità intorno
all'organismo internazionale più bersagliato e criticato dall'opinione pubblica
dopo lo scoppio della crisi dei mutui subprime: il Fondo monetario
internazionale. «I Diritti speciali di prelievo ha spiegato Zhou - non hanno
mai svolto completamente la loro funzione. Tuttavia, ora potrebbero diventare
il fulcro della riforma del sistema finanziario internazionale». Sul futuro
dell'Fmi la posizione della Cina è forte e chiara:
l'organismo va riformato e rafforzato al più presto. Con due obiettivi. Uno di
breve termine: stabilizzare l'economia globale, e sostenere i Paesi emergenti
messi alle corde dalla crisi. E uno di lungo termine: trasformare l'Fmi
nell'ago della bilancia del sistema finanziario mondiale. In questo quadro,
Pechino è disposta partecipare al rifinanziamento dell'istituzione. «Se il
Fondo monetario internazionale decidesse di emettere nuovi bond, noi saremmo
pronti a sottoscriverli», ha affermato ieri il vice- Governatore, Hu Xiaolian.
In cambio del suo contributo, Pechino chiederebbe all'Fmi di controllare più
severamente i Paesi che emettono moneta di riserva internazionale, nonché una
distribuzione «più equa» dei poteri all'interno dell'organismo. Al vertice del
G-
( da "Corriere del Mezzogiorno" del 24-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Corriere del
Mezzogiorno - CASERTA - sezione: 1PAGINA - data: 2009-03-24 num: - pag: 1
categoria: REDAZIONALE Orientale, la tradizione è il futuro di AGOSTINO CILARDO
* L' attenzione con cui è seguita la vicenda sta a significare che L'Orientale
è considerato, a buon diritto, un patrimonio prezioso per Napoli e la Campania;
e, nel panorama delle università italiane, continuerà a costituire una presenza
unica se avremo il coraggio di affrontare con decisione il dibattito sulla
«natura» dell'Orientale. Più che a una contrapposizione tra
«Occidente» e «Oriente», che non ha più senso nell'era di globalizzazione,
dobbiamo puntare su ciò che di questi mondi l'Orientale deve offrire agli
studenti. * Preside della facoltà di Studi Arabo-Islamici e del Mediterraneo Università
L'Orientale A PAGINA 12
( da "Messaggero, Il" del 24-03-2009)
Pubblicato anche in: (Messaggero, Il (Civitavecchia))
Argomenti: Cina Usa
Martedì
24 Marzo 2009 Chiudi «In un mondo globalizzato, l'arte culinaria aiuta a
preservare l'identità»
( da "Sole 24 Ore, Il" del 24-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Il Sole-24 Ore
sezione: MONDO E MERCATI data: 2009-03-24 - pag: 25 autore: Cinque mosse per
battere il protezionismo di Catherine Ashton* I l
commercio è la linfa dell'economia mondiale, e rallenta pericolosamente.
L'Europa avverte la difficoltà, persino la Germania, campione di esportazioni,
ha sperimentato alla fine del 2008 il più grave crollo da 15 anni. La contrazione
delle esportazioni ha provocato una caduta del 30% della produzione industriale
giapponese nell'arco di sei mesi.Durante la depressione degli anni ' 30, ci
vollero cinque anni affinché gli Usa soffrissero un declino analogo. Anche se
l'attenzione dei governi è attualmente concentrata sullo stimolo delle economie
nazionali, i responsabili politici devono capire che questa è solo una parte
della soluzione. Il commercio è cresciuto continuamente a partire dalla Seconda
guerra mondiale. Ha sviluppato le attività economiche, accresciuto le
possibilità di scelta per i consumatori e, cosa più importante, tolto dalla
povertà forse un miliardo di persone. Quanto di peggio potrebbe accadere oggi è
che la de-globalizzazione si rafforzi e vanifichi gran parte dei progressi
compiuti. Tenendo conto di tale rischio, dobbiamo seguire cinque linee d'azione
per contrastare questa tendenza. Non sarà facile e non vi sono soluzioni
miracolose, ma queste azioni sono vitali per il recupero delle nostre economie.
In primo luogo dobbiamo combattere le tendenze protezionistiche interne ed
estere. è grande la tentazione di aumentare i dazi o persino vietare le
importazioni per proteggere le nostre industrie. Nessuno è immune da queste
opinioni fuorvianti, neppure l'Unione europea. Completare l'attuale ciclo di
negoziati di Doha sul commercio mondiale potrà costituire una valida polizza di
assicurazione contro il protezionismo montante e per
il rafforzamento del sistema mondiale degli scambi. Fino ad allora dovremo
operare nello spirito di quella che è la missione della Wto, un commercio
libero ed equo. In secondo luogo, dobbiamo continuare a eliminare gli ostacoli
al commercio al fine di creare nuove opportunità per le imprese. Nulla sarebbe
meglio per questo che completare i negoziati di Doha, ma noi, nell'Unione
europea, abbiamo anche la possibilità di portare a buon fine altri negoziati
ambiziosi. L'accordo dilibero commercio che stiamo per concludere con la Corea
aprirà importanti possibilità di accesso a questo mercato per un'ampia gamma di
industrie ( macchinari, chimica, farmaceutica, tessile e calzature) e
consentirà di liberalizzare notevolmente il commercio dei servizi. In terzo
luogo, dobbiamo fare in modo che il finanziamento del commercio torni a fluire.
Il 90% del commercio mondiale richiede una qualche forma di credito o di altro
sostegno finanziario, e la Wto constata che vi è in questo settore un deficit
di almeno 25 miliardi di dollari. Gli Stati membri della Ue stanno agendo, ma
non possono assumere il ruolo che spetta al settore bancario. In mancanza di
finanziamenti sufficienti dobbiamo mettere a punto una risposta europea
coordinata. In quarto luogo, possiamo favorire una maggiore cooperazione
internazionale. La riunione del G-
( da "Sole 24 Ore, Il" del 24-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Il Sole-24 Ore
sezione: MONDO E MERCATI data: 2009-03-24 - pag: 25 autore: Focus. La Wto
prevede un anno ancor più nero ma mette in guardia dal ricorso ad azioni
difensive Nel 2009 scambi giù del 9% E fra le aziende si diffonde la tendenza
alle rotte regionali Micaela Cappellini Il commercio mondiale quest'anno
perderà il 9%: il calo peggiore mai visto dai tempi della Seconda Guerra
mondiale. A prevederlo ieri è stata la Wto, che ha scelto di rivedere
nettamente al ribasso le ipotesi formulate a gennaio dal Fondo monetario,
secondo il quale le perdite si limiterebbero al 2,8 per cento. Il tonfo
riguarderà le esportazioni dei Paesi sviluppati, che nel 2009 caleranno del
10%, ma anche quelle dei Paesi emergenti più legati ai commerci mondiali, il
cui export scenderà tra il 2 e il 3 per cento. La Wto ha rivisto al ribasso
anche il dato 2008: secondo le previsioni, gli scambi mondiali dovevano
chiudere a più 4,5 per cento. E invece sono cresciuti solo del 2. «A Londra i
leader del G-20 avranno un'opportunità unica nel passare dalla fase degli impegni
all'azione,evitando misure protezionistiche che renderebbero gli sforzi di
ripresa globale meno efficaci », ha commentato ieri il direttore generale della
Wto, Pascal Lamy, rispondendo a chi agita lo spettro del protezionismo per
uscire dalla crisi degli scambi. Secondo altri, invece, l'integrazione
regionale è la ricetta da intraprendere. Lo auspica l'Asean,l'associazione che
riunisce dieci Paesi del Sud-Est asiatico, che entro il 2015 vuole trasformarsi
in una Comunità economica. Lo hanno proposto i leader africani al vertice di
Kampala della fine del 2008, che vogliono dare vita a un mercato comune per 26
Paesi dell'Africa sudorientale. Prospettive buone per un futuro a medio
termine. Qualcuno però va oltre, e afferma che il regionalismo dei commerci è
già in atto e che le aziende stanno privilegiando gli scambi intracontinentali
anziché quelli a lungo raggio, come appunto una valvola di sfogo di fronte alla
contrazione dei commerci, in grado fra le altre cose di diminuire i costi. Alla
rivista America Economia, per esempio, un testimone privilegiato dei traffici
merci mondiali quale è Dhl assicura che in Sudamerica la tendenza al
regionalismo degli scambi è cosa provata. Il corriere riporta una crescita
dell'80% degli invii domestici in Argentina, del 40% in Brasile, del 14% in
Messico e del 19% in Venezuela, mentre sul totale dei commerci gestiti da Dhl
nel continente latinoamericano, il 50% riguarda movimenti interni alla regione.
Nuovi hub Quel che succede in Sudamerica vale anche altrove nel mondo? Ups,
altro operatore logistico, di dati non ne fornisce. Ma tra
i nuovi investimenti strategici ricorda la creazione di un hub aereo a
Shenzhen, in Cina, dedicato ai traffici intra-asiatici, la cui apertura è prevista
a inizio 2010. FedEx, invece, ha avviato la realizzazione di un nuovo snodo
logistico presso l'aeroporto tedesco di Colonia, che sarà pronto l'anno
prossimo e che si concentrerà sugli scambi fra Europa Occidentale e Orientale.
La società ha anche aperto un huba San Luis Potos, in Messico, per gestire le
spedizioni domestiche, «che sono destinate a raggiungere il valore di 1,5
miliardi di dollari nei prossimi dieci anni », si legge in un comunicato. A un
impegno di chiaro stampo regionalistico, però, FedEx affianca investimenti che
vanno nella direzione del sostegno alle rotte mondiali. Come l'annuncio, il
mese scorso, delle prime operazioni dal nuovo hub asiatico di Guangzhou,
dichiaratamente nato per «supportare quei clienti nel mondo che fanno affari
con la Cina e, più in generale, con i mercati
dell'Asia Pacifico». Segnali contrastanti? C'è anche chi dubita che gli scambi
mondiali abbiano imboccato la via del regionalismo. Alessandro Nicita, economic
affair officer all'Unctad, l'agenzia delle Nazioni Unite per il commercio e lo
sviluppo, sta lavorando a un rapporto sui flussi commerciali mondiali di fronte
alla crisi che uscirà ad aprile. E con tutti i suoi dati alla mano, sostiene
che non si possa parlare di incremento degli scambi regionali ai danni di
quelli intercontinentali. «Non è vero che il regionalismo avanza, né che
avanzerà nel 2009 – dice – anche se c'è chi va sostenendo questa tesi». E
ricorda, ad esempio, come in Brasile gli scambi verso il Mercosur, il mercato
comune dell'America meridionale, stiano calando del 20%, mentre quelli verso
gli Usa del 25%: una differenza troppo piccola per
parlare di tendenza al regionalismo. Mentre il commercio intraeuropeo è in calo
del 30%, esattamente come quello extra Ue. Virate localistiche Secondo Nicita,l'esempio
del regionalismo sudamericano sarebbe fuorviante, perché si tratta di un'area
che esporta prevalentemente prodotti agricoli, mentre la crisi in corso negli
scambi mondiali riguarda i manufatti e i semilavorati. Il mondo, insomma,
sarebbe ormai troppo interdipendente da potersi permettere repentine virate
localistiche. Con un'unica incognita, però: quella del protezionismo. «Per ora
–conclude Nicita –gli annunci hanno fatto clamore, ma le misure effettivamente
intraprese sono poche. è presto però per dire che effetto avranno». Perché un
peso, nell'incentivare gli scambi all'interno dei mercati comuni anziché al di
fuori, sicuramente finirebbero per averlo. micaela.cappellini@ilsole24ore.com
( da "Sole 24 Ore, Il" del 24-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Il Sole-24 Ore
sezione: MONDO E MERCATI data: 2009-03-24 - pag: 25 autore: M&M L'impresa
globale come Araba fenice di Sara Cristaldi N on sono solo gli scambi mondiali
a cadere in picchiata (vedi articolo qui a lato). Anche gli investimenti
conoscono una significativa contrazione. E le multinazionali cominciano a
ripensare le strategie mondiali messe a punto negli ultimi anni sulla spinta di
quella ventina di compagnie in grado di giocare una partita veramente globale:
da General Electric a Coca Cola, da Sony a Ibm, per fare qualche nome.
Strategie messe in difficoltà, nella maggior parte dei casi, dalla rarefazione
del credito. In realtà scriveva Alan Rugman nel suo libro The regional
multinazionals: MNEs and "Global" strategic management (Cambridge
University Press, 2005)-l'impresa "mondiale"è solo un mito. La crisi
attuale potrà anche rafforzare la regionalizzazione dell'economia globale, come
sostiene su Le Monde Yves Doz, professore di management all'Insead. E il
recente incremento degli scambi intra-regionali registrato in alcune aree, a
partire dal Sudamerica, sembrerebbe dargli ragione. Una dimensione, quella regionale,
che meglio si adatta alla stragrande maggioranza delle multinazionali dei Paesi
avanzati che appunto, fino alla prima metà di questo decennio, hanno avuto un
raggio d'azione in un'unica area, che fosse l'Europa, l'America del Nord o
l'Asia. Con fatica e a prezzo di ristrutturazioni, anche a fronte dell'avanzata
in settori strategici delle nuove multinazionali degli emergenti, molti hanno
tentato un'uscita dai confini di area, attirati anche da costi del lavoro più
bassi. Ora però c'è chi torna sui propri passi. Inversione di tendenza o
ripiegamento momentaneo imposto dal protezionismo
finanziario oltre che commerciale? Lo diranno i prossimi mesi, e forse anni
considerata la profondità della crisi. Rispetto a esperienze di recessione o
depressioni passate, infatti, la rivoluzione tecnologica e le reti globali
faranno sì che le lancette degli orologi non tornino troppo indietro. La globalizzazione che a molti non è mai piaciuta e a troppi ha
fatto paura, oggi non segue più i ritmi dello sviluppo del solo Nord
industrializzato. Nelle sue vene pulsa il sangue più giovane dei nuovi
industrializzati del Sud del mondo. E delle loro multinazionali. Loro sì
con ambizioni globali. sara.cristaldi@ilsole24ore.com
( da "Sole 24 Ore, Il" del 24-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Il Sole-24 Ore
sezione: MONDO E MERCATI data: 2009-03-24 - pag: 28 autore: LIBRI & STUDI
Come cambia il diritto in Asia L a crescente importanza dell'Asia orientale si
è accompagnata, negli ultimi decenni, a un recepimento sempre più vistoso da
parte di questi Paesi dei principi e degli istituti giuridici occidentali.
Dall'altra parte, la globalizzazione sta provocando una
graduale estinzione della tradizione giuridica dell'Estremo Oriente.Il volume
curato da Renzo Cavalieri, professore di Diritto dell'Asia orientale
all'Università Ca' Foscari di Venezia, fornisce un'introduzione generale ai
sistemi giuridici dei principali Paesi del Sud-Est asiatico, con un
occhio particolare ai cambiamenti che in questi ordinamenti sono occorsi negli
ultimi anni. Diritto dell'Asia orientale A cura di Renzo Cavalieri Cafoscarina
ed. 232 pag. 14 euro
( da "Sole 24 Ore, Il" del 24-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Il Sole-24 Ore
sezione: MONDO E MERCATI data: 2009-03-24 - pag: 28 autore: Praga meglio di New
Delhi nella ricerca farmaceutica Anche la Polonia e il Sudafrica offrono
vantaggi superiori Micaela Cappellini Repubblica Ceca, Polonia, Sudafrica. è
qui che si fa l'innovazione nel campo della farmaceutica e delle tecnologie per
la salute. Qui molto meglio che in Cina o in India. Anche se, quando si parla di delocalizzazione della
ricerca e sviluppo, la mente va subito ai due giganti asiatici. Dalla loro
hanno la dimensione, ma, a conti fatti, offrono una performance minore rispetto
a gioielli più piccoli, ma più scintillanti, fra i Paesi emergenti. A
sostenerlo sono gli analisti di Deloitte, che hanno elaborato un pacchetto di
indicatori per misurare il livello di innovazione nel campo della salute da
parte dei Paesi emergenti. Tabelle che tengono conto della presenza di
laboratori per la ricerca, di personale specializzato, ma anche di tutela dei
brevetti, di capacità di tradurre un'innovazione in un prodotto
commercializzabile, di catena di distribuzione, di ambiente di business. Il
risultato è chiaro: Repubblica Ceca, Polonia, Sudafrica, ma anche Corea del Sud
e Singapore, battono Pechino e New Delhi e si avvicinano molto agli standard
europei o statunitensi. «Molti test clinici a livello globale vengono già fatti
in Repubblica Ceca – spiega Roberto Go, responsabile della divisioneLife
Sciences and Health Care di Deloitte – qui sono presenti Sanofi Aventis, che ha
recentemente acquisito Zentiva, e Teva ». Varsavia, invece, se la cava molto
bene sul fronte dello sviluppo clinico, mentre Pretoria ha saputo creare eccellenti
sinergie tra le università e i laboratori di ricerca industriali. «Tra le
compagnie da tenere d'occhio in Polonia – continua Go – ci sono la Polpharma e
la Polski Holding Farmaceutyczny, mentre in Sudafrica meritano attenzione la
Adcock Ingram e la Aspen Holdings». Più note le potenzialità nel campo della
ricerca di altri due emergenti, la Corea del Sud e Singapore. E i risultati si
vedono: «La Pfizer – ricorda Go – ha già investito 300 milioni di dollari nella
R&S a Seul. Mentre per la prima volta una società sudcoreana, la LG
Lifesciences, ha ottenuto l'approvazione da parte dell'Fda, l'ente di controllo
dei farmaci Usa, per la commercializzazione negli
Stati Uniti della sua Gemifloxacina, per la terapia delle infezioni
dell'apparato respiratorio».Anche i vantaggi che offre Singapore sono
molteplici: «Dalla disponibilità di venture capital – conclude Go – alle leggi
per la protezione dei brevetti, fino a un'ampia disponibilità di ricercatori
professionisti». micaela.cappellini@ilsole24ore.com
( da "Riformista, Il" del 24-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Così i progressisti
cercano in Cile una nuova terza via koba «Il vero rischio che incombe su di noi
è quello dell'irrilevanza politica» ha scritto il direttore di Policy Network
Olaf Cramme segue dalla prima pagina Sarà tra l'altro l'occasione per il
debutto internazionale di Dario Franceschini, scortato da Francesco Rutelli e
Piero Fassino nella prima missione di presentazione all'estero del Pd
post-veltroniano. Ma sarà soprattutto il momento nel quale, a pochi giorni dal
G20 di Londra, la sinistra riformista internazionale proverà a fare il punto
sulla propria agenda dinanzi alla crisi globale. Ammesso che un'agenda comune
esista davvero, il che appare tutt'altro che scontato guardando al programma e
ai materiali preparatori del seminario in calendario tra giovedì e sabato a
Viña del Mar sulla costa cilena del Pacifico. I colori che dominano sono quelli
cupi dell'incertezza. Sulle risposte politiche da dare alla crisi ma anche sui
capisaldi ideali che hanno sorretto il progressismo nell'ultimo quindicennio,
oggi scossi quanto e più delle Borse dalla turbolenza economica globale.
Nell'introduzione generale al seminario non si nasconde la dimensione del
pericolo. È vero, scrive il direttore di Policy Network Olaf Cramme, che «la
forza della politica socialdemocratica è sempre stata la capacità di prendere
atto della nuova realtà». Ma ancor più vero è che «il movimento progressista
avrà bisogno di una revisione radicale delle proprie politiche, capace di
riconoscere non solo la gravità della crisi ma anche la relazione nuova e
complessa che oggi lega la richiesta di maggior giustizia sociale al bisogno di
dinamismo economico e sviluppo sostenibile. Se i partiti di centro-sinistra non
riusciranno a offrire un'alternativa credibile e capace di incrociare gli
interessi della maggioranza della popolazione, il rischio che incombe su di noi
è quello dell'irrilevanza politica». La minaccia viene
direttamente dalla risorgenza del nazionalismo, sulle ceneri della fiducia
nella globalizzazione che aveva animato gli anni migliori del progressismo.
Ricorre in più di un contributo l'espressione «de-globalizzazione», a indicare
la miscela di populismo e protezionismo che sta ispirando
alcune delle risposte nazionali alla crisi economica. Così come è
ampiamente condivisa la percezione che dinanzi a questo mix non sia più
adeguata la risposta tradizionale del «progressismo redistributivo», come lo
definisce l'ex consigliere per le politiche europee di Blair, Roger Liddle:
«Occorre andare oltre quanto abbiamo sempre detto: i mercati facciano pure il
proprio mestiere e noi ci occuperemo di renderlo politicamente accettabile, con
politiche di redistributizione e protezione sociale». Se questa è la diagnosi,
le risposte che il seminario si prepara a formulare appaiono molto
diversificate. Nel tono, nella sostanza e anche nel criterio geografico che
sembra ispirarne l'articolazione. Gli europei più sfiduciati e presi dagli
interrogativi piuttosto che dalle risposte, con Will Hutton che vagheggia «una
risposta regolativa internazionale di grande impatto da associare a un nuovo
sistema finanziario internazionale» o il direttore della London School of
Economics Howard Davies che si domanda (senza rispondere) «come ricostruire il
contratto sociale tra lo Stato e i mercati finanziari?». Con gli esponenti
della sinistra di governo sudamericana, come il consigliere di Lula Marco
Aurélio Garcia, che si entusiasmano per la nuova fortuna dello Stato come
attore economico: «Perché lo Stato è tornato, come unica risposta affidabile
all'irrazionalità economica del sistema di libero mercato». E gli statunitensi
nel mezzo, unici a mostrare segni di ottimismo e indizi di reale innovazione
politica forse per l'effetto ancora vitale della vittoria dei Democratici. Come
nel contributo di John Podesta, fondatore del Center for American Progress e
tra i principali consiglieri di Obama, che indica un futuro politico per il
progressismo nelle politiche ambientali come duplice chiave di ripresa
economica e giustizia sociale: «Perché negli Stati Uniti e in altre economie avanzate,
la trasformazione della nostra antiquata infrastruttura energetica potrà essere
motore di innovazione, crescita economica e creazione di occupazione per molti
decenni a venire». O come nella riflessione di Robert Reich, già ministro del
Lavoro nella prima Amministrazione Clinton, che disegna uno scenario di
«strutturalismo progressista» nel quale al di là della contingenza delle misure
anticicliche sarà fondamentale «aumentare gli investimenti pubblici in beni
collettivi come le fonti di energia rinnovabile, politiche formative per
l'intero ciclo di vita e il miglioramento radicale dei sistemi sanitari». Tra
molti interrogativi e qualche sparso segno di vitalità, il seminario di Policy
Network si sovrapporrà al vertice internazionale dei capi di Stato e di Governo
progressisti in programma sabato a Viña del Mar. Un summit al quale è prevista
la partecipazione, tra gli altri, dell'australiano Kevin Rudd (foto), del
vicepresidente statunitense Joe Biden, di José Zapatero e Gordon Brown. In gran
parte gli stessi protagonisti che si ritroveranno la settimana successiva a
Londra con Barack Obama, per la riunione del G20 che avrà il compito di passare
dalla teoria alla pratica della cura. di Andrea Romano 24/03/2009
( da "Riformista, Il" del 24-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
l'esordio di
Franceschini La terza via in crisi Progressisti tristi a convegno in Cile
maledizioni Silvia Plath Suicida anche il figlio della poetessa di L.
Mastrantonio a pagina19 I tempi di crisi economica non sono i più adatti al
morale dei progressisti. Soprattutto di quelli che hanno vissuto lunghe stagioni di successo e consenso sospinti dalla fiducia
nelle capacità espansive della globalizzazione. Ed è un clima malinconico
quello nel quale si riunirà in Cile il mondo politico-intellettuale progressista
nella conferenza annuale promossa da Policy Network, il think tank britannico
di Peter Mandelson che da tempo anima e coordina il circuito della Progressive
Governance. segue a pagina 14 di Andrea Romano 24/03/2009
( da "Messaggero, Il" del 24-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Martedì
24 Marzo 2009 Chiudi Condanne a morte, la Cina guida la
classifica Gli Usa rallentano il ritmo
( da "Messaggero, Il" del 24-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Martedì 24 Marzo
2009 Chiudi nostro servizio ROMA C'è ancora un paese in Europa in cui il boia
non è disoccupato, la Bielorussia. Nel 2008 è entrato in azione almeno quattro
volte. Per il resto, il Vecchio Continente ha eliminato da tutti i suoi codici
la pena di morte, che in gran parte del globo va ancora per la maggiore. I dati
che Amnesty International presenta oggi nel suo rapporto annuale sulla pena di
morte del mondo, se da un lato fanno sperare in un futuro, remoto, scevro da questa
pratica medioevale istituzionalizzata, dall'altro mostrano un quadro
internazionale ancora buio su questo fronte. «A dicembre - si legge in una nota
di Amnesty - l'Onu ha adottato a larga maggioranza una seconda risoluzione che
chiede una moratoria in vista dell'abolizione della pena di morte, consolidando
tre decadi di progresso costante. Gli sviluppi conseguiti dalle Nazioni Unite
hanno rappresentato un incoraggiamento per chi è impegnato nel mondo a vietare
l'uso della pena di morte». Come ogni anno, capintesta
nella classifica delle esecuzioni capitali è la Cina con almeno
1700 condanne a morte eseguite. Seguono, distanziati, l'Iran, l'Arabia Saudita,
gli Stati Uniti, il Pakistan, l'Iraq, il Vietnam, l'Afghanistan, il Vietnam e
così via. Sono ben 59 i paesi che mantegono ancora in vita questa pratica,
anche se 25 di questi, pur prevedendo nei loro codici la pena capitale,
non la attuano da tempo. Discorso, quest'ultimo, che non vale per gli Usa dove il boia continua a uccidere, nonostante lo scorso anno
abbiano registrato il più basso numero di esecuzioni capitali dal 1995. Secondo
i dati forniti da Amnesty, nel 2008 sono state messe a morte per sentenza 2390
persone. Le cifre sono al ribasso in quanto la stragrande maggioranza dei
governi non comunica numeri e date: così fa la Cina,
la Corea del Nord, l'Iran. I dati certi sul numero delle esecuzioni capitali
vengono solamente da Stati Uniti (37 nel 2008) e Giappone (15). Il rapporto di
Amnesty spiega come l'Iran abbia messo a morte otto persone che avevano meno di
18 anni all'epoca dei fatti, in aperta violazione delle leggi internazionali.
Racconta anche che sono oltre 100 le condanne a morte eseguite nel mondo nei
primi mesi (gennaio-marzo) del 2009: almeno
( da "Corriere della Sera" del 24-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Corriere della Sera
- NAZIONALE - sezione: Esteri - data: 2009-03-24 num: - pag: 16 categoria:
REDAZIONALE Il Premio italiano Dario Fo: «Indignato, ribelliamoci» «Il
Sudafrica chiude le porte al Dalai Lama?». Crede di aver capito male Dario Fo.
Il Nobel «giullare» del popolo e fustigatore dei potenti è esterrefatto: «Il
Paese di Mandela, quello della lotta contro l'apartheid, la nazione simbolo dei
diritti umani in Africa?» Il passato se l'è lasciato alle spalle. «è diventato un Paese sotto ricatto della Cina, succube dei poteri economici: i soldi prima di tutto, qualsiasi
battaglia civile viene dopo». Ora i Nobel invitati alla conferenza sul calcio
minacciano il boicottaggio. «Lo farei anch'io. Sono indignato. Ma non dispero:
è una partita dura, però i giochi sembrano ancora aperti». I Nobel più
forti del dragone? «No, se li si lascia soli. Ma se tutti prendono posizione,
se intervengono i poteri forti...» «Europei, Usa,
Papa. Spero sempre che l'intelligenza e l'onestà possano superare gli interessi
privati delle singole nazioni». Quali? Alessandra Muglia
( da "Resto del Carlino, Il (Ancona)" del
24-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
JESI pag. 12 JESI
SPUNTA un altro comitato in città, stav... JESI SPUNTA un altro comitato in
città, stavolta in difesa del diritto al lavoro e dei diritti dei lavoratori.
«Nei giorni scorsi fa sapere il comitato costituito, per ora, da una ventina di
componenti e che si riunisce ogni giovedì alle
( da "Giorno, Il (Milano)" del 24-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
ECONOMIA &
FINANZA pag. 23 Il salone dell'imballaggio sulla stessa lunghezza d'onda
Ottimismo a Ipak-Ima, con Grafitalia e Converflex MILANO IPACK-IMA, la
manifestazione internazionale di riferimento per il packaging e il processo, in
corso a fieramilano da oggi fino al 28 marzo in concomitanza con Grafitalia e
Converflex, sarà occasione per fare il punto sull'andamento dei comparti delle
macchine per il processo e per il confezionamento e l'imballaggio. Secondo una
recente analisi elaborata dall'Ufficio Studi Anima, la federazione
confindustriale delle associazioni nazionali delle industrie metalmeccaniche,
l'ambito di produzione di macchine per prodotti alimentari ha subito un calo in
Italia del -2,3% nel confronto tra 2008 e 2007 e le previsioni 2009/2008
indicano ancora un -4,3%. Sulla stessa linea, il trend delle esportazioni: in
tenuta con saldo 0% nel 2008/2007, si prevedono a -2,7% per l'anno in corso sul
2008. Per quanto riguarda le macchine per il confezionamento, l'imballaggio e
l'etichettatura, l'export ha registrato un buon +3,4% globale per il raffronto
2008 sul 2007, con punte apprezzabili in direzione di Turchia (+21,9%), Polonia
(+33,1%) e Brasile (+41,6%). Importazioni in crescita del 4,4%, Usa sugli scudi con un notevole +50,3%, mentre la Germania
(+23,1%) resta il primo Paese straniero da cui l'Italia importa macchine per
confezionamento, imballaggio ed etichettatura. SEGNALI POSITIVI per il comparto
delle macchine per l'industria cartotecnica e cartaria, in occasione di
Grafitalia e Converflex, mostre internazionali delle arti grafiche e delle
tecnologie del converting e della stampa su imballaggio. Rispetto al 2007, nel
2008 si è registrato balzo dell'export di macchine per l'industria grafica del
+8,4%, a fronte di un +2,8% dell'anno precedente, per un totale di 1.444
milioni di euro nel 2008. Fortissima la domanda dalla Cina (+58,6%) che scavalca Francia e Spagna e si colloca al terzo
posto dei Paesi importatori di macchinari italiani. Incrementi sensazionali da
Taiwan (+427,6%), Filippine (+399,5%) e Brasile (+169,6%), forti da Belgio
(+81,4%), Messico (+48,6%), Russia (+43,5%) e Polonia (+35,9%). Lieve
calo dell'export verso i primi due Paesi importatori di macchine per la grafica
italiane: Usa (-3%) e Germania (-3,5%). Image:
20090324/foto/5502.jpg
( da "Resto del Carlino, Il (Ferrara)" del
24-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
PERSONE E FATTI pag.
9 Baratelli dialoga con Sateriale STASERA ALLA SALA ESTENSE DIALOGHI sulla
città, stasera incontro conclusivo. Alla sala estense, stasera alle 21, ultimo
incontro aperto a tutti gli interessati dal titolo Politica e città'. Grazie
all' iniziativa si sono già confrontate figure di rilievo nazionale, ospite per
esempio Gad Lerner, con rappresentanti della cultura cittadina su temi quali il
razzismo, il multiculturalismo, la testimonianza religiosa all' interno dei confini della città di oggi tra contraddizioni e
globalizzazione. La conversazione pubblica di questa sera vedrà come
protagonisti il sindaco Gaetano Sateriale e Fiorenzo Baratelli. Gli incontri,
promossi dal comune di Ferrara e dall' istituto di storia contemporanea, hanno
gravitato attorno alla narrazione della città di oggi come luogo di confronto,
fucina di individualità disposte ad operare per il bene pubblico.
( da "Giorno, Il (Milano)" del 24-03-2009)
Pubblicato anche in: (Resto del Carlino, Il (Bologna))
Argomenti: Cina Usa
VETRINA ESTERI pag.
18 Afghanistan, Obama prepara la «exit strategy» SERVE un approccio regionale
alla questione afgana e il rafforzamento delle forze di polizia: così l'inviato
speciale Usa per l'Afghanistan, Richard Holbrooke, ha
anticipato agli alleati della Nato la nuova strategia di Washington per vincere
la guerra contro i talebani. Washington intende portare il Pakistan al centro
dell'attenzione, e coinvolgere Iran e Cina. Inoltre, gli Usa vogliono rafforzare e migliorare
la formazione della polizia, per rendere più incisiva anche alla lotta contro
il traffico di droga. E lo scopo resta lo stesso, condiviso anche dal resto
dell'Alleanza: «Aiutare l'Afghanistan a diventare autosufficiente e a
prosperare senza essere una minaccia per se stesso e per la comunità
internazionale».
( da "marketpress.info" del 24-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Martedì 24 Marzo
( da "Messaggero Veneto, Il" del 24-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Cordenons. I
volontari della Protezione civile stanno frequentando un corso per utilizzare
la motosega e in questo modo hanno pure "sfoltito" gli alberi Il
parco del Tramit messo a nuovo dai "corsisti" CORDENONS. E' partito
sabato scorso e si concluderà sabato prossimo il corso sull'utilizzo in
sicurezza della motosega, destinato ai volontari della
Protezione civile di tutta la regione. Il corso è rivolto ai componenti la
protezione civile del Friuli Venezia Giulia ed è obbligatorio per quanti
debbano utilizzare la motosega per le emergenze. Il corso, che ha la
supervisione di un responsabile della direzione regionale, assume un doppio
vantaggio per il territorio di Cordenons: oltre a formare degli abili
volontari in caso di emergenze legate all'abbattimento di alberi, serve anche
per rimettere a posto il parco pubblico del Tramit. L'area verde antistante il
Circolo anziani, infatti, ha troppi alberi. Piantati decine di anni fa
quand'erano ancora dei piccoli fuscelli, oggi sono diventati degli alberi
grandi e alti parecchi metri che s'intralciano gli uni con gli altri e non ne
permettono una crescita rigogliosa. Ecco dunque la necessità, per la
salvaguardia degli alberi stessi, di tagliarne uno su due al fine di fare
crescere più sani gli altri. Sabato scorso c'è stata la prima parte
dell'intervento con l'abbattimento alterno degli alberi sul lato ovest del
parco e la prosecuzione sabato prossimo con le altre piante: attualmente ne
sono state tagliate cinque, quindi si proseguirà con altrettante per una decina
d'alberi in tutto. Lo stesso intervento è stato compiuto lo scorso anno nel
lato est del parco e ha avuto ottimi risultati in quanto le piante rimanenti,
avendo più luce e più spazio, già nel giro di poco tempo sono apparse in uno
stato migliore rispetto a prima. La squadra della Protezione civile di
Cordenons ha prestato in questo intervento il proprio supporto in termini di
reperimento delle strumentazioni necessarie, rifornimento di acqua e viveri,
aiuto logistico. Il corso pratico, che segue quello teorico già effettuato in
precedenza e necessario per accedere alla fase successiva, è seguito da 20
volontari tra uomini e donne appartenenti ai gruppi di Protezione civile di
tutta la regione, seguiti da cinque istruttori professionisti che illustrano i
metodi di abbattimento degli alberi. Il prossimo appuntamento per i volontari è
per sabato nella sede della Protezione civile di Cordenons alle 8.30 per essere
sul campo di lavoro un'ora dopo e concludere l'intervento. Laura Venerus
( da "Giornale.it, Il" del 24-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
n. 71 del 2009-03-24
pagina 19 Bauman, la grandezza di pensare un sistema filosofico «globale» di
Redazione Il sociologo Zygmunt Bauman, britannico di origini ebraico-polacche,
nato nel 1925, è uno degli ultimi grandi pensatori del XX
secolo e di questo inizio di XXI che hanno avuto l'ambizione di tentare un
sistema filosofico «universale» e complesso per spiegare la postmodernità e i
concetti cardine di consumismo e globalizzazione (nel caso specifico usando le
metafore di modernità «liquida» e «solida» ... ) © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI
SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano
( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del
24-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Prov Ogliastra
Pagina 6020 Gairo Task force contro incendi e disastri Nasce l'ufficio di
Protezione civile Gairo --> Il Comune di Gairo potenzia i suoi servizi. E in
base a una delibera di Giunta, adottata a fine febbraio, ha istituito l'ufficio
di Protezione civile, dotato di uomini e mezzi per fronteggiare le emergenze
ambientali causate da calamità naturali e catastrofi. Come previsto dalla legge
24 febbraio 1992, il primo organo responsabile della Protezione civile per
territorio è proprio il Comune, in particolare il sindaco. Funzione di tale
organo è organizzare le risorse disponibili per fronteggiare i rischi del
territorio, anche attraverso la predisposizione di piani d'intervento
specifici, elaborati in ragione delle particolarità e dei rischi insiti nel
territorio in cui opera. Piani che, in caso di emergenza, permettono di
stabilire immediatamente se l'organizzazione locale è in grado di fronteggiare
da se l'emergenza, o se necessita di supporti esterni. «Visti i fenomeni di
calamità che gravano costantemente sul nostro paese, tale Ufficio riveste una
funzione strategica», afferma il primo cittadino del paese, Roberto Marceddu.
«Al momento è stato realizzato solo il Catasto degli incendi boschivi, ma entro
pochi mesi sarà pronto anche il Piano di protezione civile». Fondamentale sarà
ovviamente l'organizzazione e la formazione dello staff dell'ufficio. Vi opereranno
un operaio comunale, il responsabile dell'Ufficio tecnico, l'agente di Polizia
Municipale e il capo della compagnia barracellare. Che proprio per questo, nel
fine settimana appena trascorso, erano ad Ancona, per seguire la quinta
edizione di "Codice Rosso", l'appuntamento istituzionale più
importante della protezione civile, con informazione e simulazioni
d'interventi. Qualche mese ancora richiederà invece l'apertura della sala
operativa dell'ufficio, che troverà sistemazione in Piazza Melis, nei locali
dell'attuale biblioteca. DANIELA DEIANA
( da "Affari Italiani (Online)" del 24-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Pena
di morte/ Maglia nera alla Cina. Ma si muore
anche in Europa... Martedí 24.03.2009 08:24 Ad esempio, in Giappone l'ordine
d'impiccagione viene notificato ai prigionieri la mattina stessa dell'esecuzione,
mentre i familiari sono informati solo dopo che questa ha avuto luogo. "La pena capitale non è solo
un atto ma un processo, consentito dalla legge, di terrore fisico e psicologico
che culmina con un omicidio commesso dallo Stato", ha denunciato Khan,
"a tutto questo dev'essere posta fine". Se è vero che la maggior
parte dei Paesi del mondo si sta avvicinando all'abolizione (solo 25 dei 59
Stati che la mantengono hanno eseguito condanne), Amnesty ammonisce che
centinaia e centinaia di condanne continuano a essere emesse. Questi progressi
sono stati sminuiti dalla ripresa delle esecuzioni a Saint Christopher e Nevis
(le prime nel continente americano dal 2003, Usa
esclusi) e dalla reintroduzione della pena di morte in Liberia per i reati di
rapina, terrorismo e dirottamento. "La buona notizia è che le esecuzioni
hanno luogo in un piccolo numero di Paesi", ha aggiunto Khan, "questo
dimostra che stiamo facendo passi avanti verso un mondo libero dalla pena di
morte". Il maggior numero di esecuzioni nel 2008 è stato riscontrato in
Asia, dove 11 Stati continuano a ricorrere alla pena di morte: Afghanistan,
Bangladesh, Cina, Corea del Nord, Giappone, Indonesia,
Malaysia, Mongolia, Pakistan, Singapore e Vietnam. < < pagina precedente
pagina successiva >>
( da "Sanremo news" del 24-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
San Lorenzo al Mare:
una mostra su 'Biodiversità è vita' In occasione della '19a Settimana
scientifica nazionale', la classe 3E dell?Istituto Comprensivo di Riva
Ligure?San Lorenzo al Mare ha allestito una mostra dal titolo 'Biodiversità è
vita', una riflessione sulla necessità di salvaguardare le diversità delle
specie viventi e degli ecosistemi in un?era in cui il mondo tende ad
uniformarsi sotto l?effetto della globalizzazione. La mostra, resa possibile
grazie ai contributi della Provincia e dell?Amministrazione Comunale di San
Lorenzo al Mare, ai materiali forniti dall?Alliance Francais Riviera dei fiori,
da sempre sensibile ai problemi più pressanti relativi al nostro pianeta, sarà
aperta al pubblico da domani all'8 aprile dalle 9 alle 12, escluso la domenica,
presso la Sala Beckett del Comune di San Lorenzo al Mare.
( da "Sanremo news" del 24-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Taggia: alunni della
Levà ad un corso con la Prot. Civile Gli alunni delle classi del plesso di Levà
hanno partecipato ad un corso teorico-pratico della durata di 4 ore per
ciascuna classe gestito dalla Protezione Civile del Comune di Taggia. Questi
incontri sono stati programmati dagli insegnanti nell?ambito del progetto
Ambiente che prevede di favorire negli alunni il rispetto, la protezione e la
salvaguardia del territorio. Gli incontri teorici si sono svolti nella sede
della Protezione Civile presso le ex Caserme Revelli di Levà. I componenti
della Protezione Civile hanno illustrato ai ragazzi le finalità del gruppo, la
tipologia degli interventi di loro competenza e l?attrezzatura in dotazione. Si
sono soffermati, particolarmente, nell?illustrare l?importanza della
prevenzione degli incendi. Sono state sottolineate le procedure corrette da
svolgere in caso di avvistamento di un incendio. Tutti gli argomenti trattati
sono stati illustrati dai racconti coinvolgenti delle loro esperienze pratiche.
Gli alunni hanno partecipato a questa prima fase con interesse, intervenendo
con molte domande pertinenti. Successivamente i ragazzi sono stati direttamente
coinvolti nella prova pratica di spegnimento di un incendio. Ogni allievo ha
potuto utilizzare l?abbigliamento ignifugo in dotazione e la lancia
antincendio. E' stata un'esperienza entusiasmante per tutti, ma il momento più
coinvolgente per gli alunni è stata la partecipazione all?addestramento delle
unità cinofile. Le attività consistevano nel ritrovamento di un bambino che si
era nascosto, nel far compiere ai cani un percorso con ostacoli e tunnel, nel
far eseguire agli animali esercizi a comando. Gli insegnanti e gli alunni hanno
ringraziato i componenti della Protezione Civile per l?estrema professionalità
e disponibilità dimostrata nei diversi momenti degli incontri. "La loro
pazienza e simpatia - hanno detto - ci ha consentito di essere testimoni di
un?esperienza indimenticabile e che consigliamo a tutti".
( da "AmericaOggi Online" del 24-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Stati Uniti. Energie
alternative contro il caro petrolio 24-03-2009 SALT LAKE CITY (Utah). Si torna
a parlare di fusione fredda a 20 anni esatti dal primo annuncio di Martin
Fleischmann e Stanley Pons. Accade a Salt Lake City dove è in corso il convegno
della Società Americana di Chimica. Una delle sessioni è dedicata alle nuove
tecnologie per l'energia e la protagonista è decisamente la fusione fredda, ora
indicata con la sigla Lenr, che sta per "reazioni nucleari a bassa
energia". Era il 23 marzo 1989 quando gli elettrochimici Fleischmann e
Pons convocarono una conferenza stampa nell'università americana dello Utah per
annunciare la possibilità di produrre energia nucleare a temperatura ambiente.
L'impossibilità di riprodurre l'esperimento e l'assenza di una pubblicazione
scientifica hanno fatto sì che per 20 anni le ricerche sulla fusione fredda
venissero guardate con un certo sospetto da gran parte della comunità dei
fisici. A presentare "nuove evidenze" nel convegno di Sal Lake City è
adesso Pamela Mosier-Boss, del Centro della Marina statunitense per i sistemi
d'arma spaziali e navali (Spawar). La ricercatrice presenta dati relativi a
un'avvenuta reazione nucleare, ma precisa che la completa comprensione del
fenomeno è ancora lontana e lamenta che gli scarsi finanziamenti rendono
impossibile prevedere quando le ricerche sulle reazioni nucleari a bassa
energia potranno avere applicazioni pratiche. L'esperimento si basa su
elettrodi di nichel o d'oro e una soluzione di cloruro di palladio e deuterio.
Dopo aver fatto attraversare la soluzione da una corrente elettrica, i
ricercatori sostengono di avere catturato le tracce dei neutroni contenuti nel
nucleo degli atomi di deuterio, liberati nella reazione di fusione. Affermano
inoltre di avere trovato tracce di raggi X, trizio e produzione di calore. La
fusione fredda non è una chimera, le basi perché possa essere un obiettivo
percorribile sono state gettate nel 2003 e accettate dalla comunità scientifica
internazionale, ma "siamo a livello di ricerca di base e i risultati sono
ancora molto lontani", osserva Vittorio Violante, del Centro ricerche
dell'Enea a Frascati (Roma). Oggi la ricerca sulla fusione fredda è finanziata
pubblicamente dagli Stati Uniti, dove se ne occupa il Centro ricerche
dell'università californiana di Stanford, e poi da Francia,
Giappone, Russia e Cina. L'Italia, soprattutto con Enea e Istituto Nazionale di Fisica
Nucleare (Infn), ha conquistato una discreta credibilità a livello
internazionale. Per chi, come Violante, percorre questa strada nelle regole
della comunità scientifica, il lavoro da fare è ancora lunghissimo. Dopo
il clamore dell'annuncio di Martin Fleischmann e Stanley Pons, "alcuni
gruppi hanno continuato a lavorare in questo campo, nonostante le ricerche
sulla fusione fredda siano state messe da parte dalla comunità scientifica
perché nessuno riuscì a ripetere l'esperimento e a riprodurre l'effetto".
Una via percorribile è stata indicata solo nel
( da "Virgilio Notizie" del 24-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Pechino, 24 mar.
(Ap) - La Cina torna ad attaccare il Dalai Lama e a
elogiare la decisione di Pretoria di non aver concesso il visto al leader
buddista tibetano, che a fine mese era atteso, come molti altri premi Nobel, a
una conferenza sulla Pace a Johannesburgh. A una domanda sulla decisione di
Pretoria di non concedere il visto, il portavoce del ministero degli Esteri
cinese Qin Gang ha replicato che sempre più paesi cominciano ad abbracciare la
causa cinese, secondo la quale il 14esimo Dalai Lama Tenzin
Gyatso usa la religione come pretesto per ottenere l'indipendenza della regione
himalayana. Secondo alcuni ambienti governativi sudafricani, il Paese ha chiuso
le porte al leader tibetano per non mettere a rischio i rapporti con la Cina. Non a caso il Sudafrica è uno dei principali partner
commerciali cinesi nel continente africano, tanto da rappresentate il
20,8% degli scambi di Pechino con l'Africa. Gyatso è stato invitato, insieme ad
altri Premi Nobel per la Pace, alla conferenza in programma il 27 marzo a
Johannesburg sul calcio come strumento di lotta contro razzismo e xenofobia, in
vista dei Mondiali di calcio del 2010. Qin ha concluso che la Cina si oppone a qualsiasi paese che ospiti il Dalai Lama a
una conferenza.
( da "Virgilio Notizie" del 24-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Roma, 24 mar.
(Apcom-Nuova Europa) - La riunione di venerdì prossimo a Mosca
dell'Organizzazione per la cooperazione di Shanghai (Sco), che avrà come
oggetto l'Afghanistan, poterebbe essere utile e risolvere i problemi
d'instabilità in Asia centrale connessi al conflitto ancora aperto. L'ha detto
oggi un portavoce del Ministero degli Esteri della Cina,
secondo quanto riporta l'agenzia di stampa Interfax. "La Cina vuole un rapido ritorno della pace e della stabilità in
Afghanistane si oppone decisamente al terrorismo, al separatismo e
all'estremismo", ha affermato il portavoce. L'incontro, fortemente voluto
dal raggruppamento a guida russo-cinese, avrà lo scopo di delineare delle forme
di collaborazione tra i paesi Sco e la coalizione a guida Nato impegnata nel
conflitto, anche alla luce del cambiamento di strategia
voluto dal nuovo presidente Usa Barack Obama. Oltre ai paesi
membri - Russia, Cina, Kazakistan, Kirghizistan, Tagikistan, Uzbekistan - e agli
osservatori - Mongolia, Iran, India e Pakistan - sono stati invitati alla
conferenza anche la Nato e gli Stati uniti.
( da "Virgilio Notizie" del 24-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Roma, 24 mar.
(Apcom) - Amnesty International ha pubblicato i dati sulle condanne a morte e
sulle esecuzioni nel 2008. Tra il mese di gennaio e quello di dicembre: -
almeno 2390 persone sono state messe a morte in 25 paesi - una media di 7
persone messe a morte ogni giorno nel mondo - almeno 8864 persone sono state
condannate a morte in 52 paesi - cinque paesi hanno eseguito il 93% di tutte le
esecuzioni nel mondo (Cina, Iran, Arabia Saudita, Pakistan e Usa) - i metodi di
esecuzione utilizzati: decapitazione, lapidazione, impiccagione, iniezione
letale, fucilazione ed elettrocuzione - 59 i paesi che ancora mantengono la
pena di morte - due terzi dei paesi al mondo hanno abolito la pena di morte per
legge o nella pratica - 1 paese in Europa continua a mettere a morte, la
Bielorussia - L'Iran ha messo a morte 8 persone che avevano meno di 18 anni
all'epoca del reato: una flagrante violazione della legge internazionale.
( da "Trend-online" del 24-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Crisi: Cina lancia l'idea di una nuova valuta internazionale ANSA
NEWS, clicca qui per leggere la rassegna di Ansa , 24.03.2009 09:31 Scopri le
migliori azioni per fare trading questa settimana!! (ANSA) - PECHINO, 24 MAR -
La Cina lancia l'idea di una valuta mondiale da usare
negli scambi internazionali al posto del dollaro americano.Il
governatore della banca centrale cinese Xiaochuan sostiene che la nuova valuta
'non dovrebbe essere collegata a Nazioni individuali'. E dovrebbe 'essere
capace di rimanere stabile sul lungo periodo'. E' un chiaro segno che la Cina, maggior detentrice di titoli di debito Usa, e' preoccupata dei potenziali rischi inflazionistici' che
minacciano il dollaro.
( da "Wall Street Italia" del 24-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Tibet/ Cina: "bene" rifiuto visto Sudafrica a Dalai Lama
di Apcom Capiscono che leader tibetano usa la religione come pretesto
-->Pechino, 24 mar. (Ap) - La Cina torna ad
attaccare il Dalai Lama e a elogiare la decisione di Pretoria di non aver
concesso il visto al leader buddista tibetano, che a fine mese era atteso, come
molti altri premi Nobel, a una conferenza sulla Pace a Johannesburgh. A una
domanda sulla decisione di Pretoria di non concedere il visto, il portavoce del
ministero degli Esteri cinese Qin Gang ha replicato che sempre più paesi
cominciano ad abbracciare la causa cinese, secondo la quale il 14esimo Dalai
Lama Tenzin Gyatso usa la religione come pretesto per ottenere l'indipendenza
della regione himalayana. Secondo alcuni ambienti governativi sudafricani, il
Paese ha chiuso le porte al leader tibetano per non mettere a rischio i
rapporti con la Cina. Non a caso il Sudafrica è uno
dei principali partner commerciali cinesi nel continente africano, tanto da
rappresentate il 20,8% degli scambi di Pechino con l'Africa. Gyatso è stato
invitato, insieme ad altri Premi Nobel per la Pace, alla conferenza in
programma il 27 marzo a Johannesburg sul calcio come strumento di lotta contro
razzismo e xenofobia, in vista dei Mondiali di calcio del 2010. Qin ha concluso
che la Cina si oppone a qualsiasi paese che ospiti il
Dalai Lama a una conferenza.
( da "Wall Street Italia" del 24-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Pena morte/ Fatti e
cifre della pena di morte nel 2008 - scheda di Apcom Fonte: Amnesty
International -->Roma, 24 mar. (Apcom) - Amnesty International ha pubblicato
i dati sulle condanne a morte e sulle esecuzioni nel 2008. Tra il mese di
gennaio e quello di dicembre: - almeno 2390 persone sono state messe a morte in
25 paesi - una media di 7 persone messe a morte ogni giorno nel mondo - almeno
8864 persone sono state condannate a morte in 52 paesi - cinque paesi hanno
eseguito il 93% di tutte le esecuzioni nel mondo (Cina, Iran, Arabia
Saudita, Pakistan e Usa) - i metodi di esecuzione utilizzati: decapitazione,
lapidazione, impiccagione, iniezione letale, fucilazione ed elettrocuzione - 59
i paesi che ancora mantengono la pena di morte - due terzi dei paesi al mondo
hanno abolito la pena di morte per legge o nella pratica - 1 paese in Europa
continua a mettere a morte, la Bielorussia - L'Iran ha messo a morte 8
persone che avevano meno di 18 anni all'epoca del reato: una flagrante
violazione della legge internazionale.
( da "Wall Street Italia" del 24-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Afghanistan/ Cina: riunione Cooperazione Shanghai utile di Apcom Pechino:
vogliamo rapido ritorno della pace -->Roma, 24 mar. (Apcom-Nuova Europa) -
La riunione di venerdì prossimo a Mosca dell'Organizzazione per la cooperazione
di Shanghai (Sco), che avrà come oggetto l'Afghanistan, poterebbe essere utile
e risolvere i problemi d'instabilità in Asia centrale connessi al conflitto
ancora aperto. L'ha detto oggi un portavoce del Ministero degli Esteri della Cina, secondo quanto riporta l'agenzia di stampa Interfax.
"La Cina vuole un rapido ritorno della pace e
della stabilità in Afghanistane si oppone decisamente al terrorismo, al
separatismo e all'estremismo", ha affermato il portavoce. L'incontro,
fortemente voluto dal raggruppamento a guida russo-cinese, avrà lo scopo di
delineare delle forme di collaborazione tra i paesi Sco e la coalizione a guida
Nato impegnata nel conflitto, anche alla luce del
cambiamento di strategia voluto dal nuovo presidente Usa Barack Obama.
Oltre ai paesi membri - Russia, Cina, Kazakistan,
Kirghizistan, Tagikistan, Uzbekistan - e agli osservatori - Mongolia, Iran,
India e Pakistan - sono stati invitati alla conferenza anche la Nato e gli
Stati uniti.
( da "Wall Street Italia" del 24-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
CINA:
E SE VENISSE CREATA UNA NUOVA VALUTA INTERNAZIONALE? di WSI Il paese lancia
l'idea di una moneta mondiale da usare negli scambi internazionali al posto del
dollaro Usa. Il governatore della banca
centrale sostiene che la valuta 'non dovrebbe essere collegata a Nazioni
individuali'...
-->(ANSA) - PECHINO, 24 MAR - La Cina lancia l'idea
di una valuta mondiale da usare negli scambi internazionali al posto del
dollaro americano.Il governatore della banca centrale cinese Xiaochuan sostiene
che la nuova valuta 'non dovrebbe essere collegata a Nazioni individuali'. E
dovrebbe 'essere capace di rimanere stabile sul lungo periodo'. Sopravvivere
non e' sufficiente: ci sono sempre grandi opportunita' di guadagno. Hai mai
provato ad abbonarti a INSIDER? Costa meno di 1 euro al giorno. Clicca sul link
INSIDER E' un chiaro segno che la Cina, maggior
detentrice di titoli di debito Usa, e' preoccupata dei
potenziali rischi inflazionistici' che minacciano il dollaro.
( da "Wall Street Italia" del 24-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Crisi: Cina lancia l'idea di una nuova valuta internazionale di
ANSA Da usare negli scambi al posto del dollaro -->(ANSA) - PECHINO, 24 MAR
- La Cina lancia l'idea di una valuta mondiale da
usare negli scambi internazionali al posto del dollaro americano.Il governatore della banca centrale cinese Xiaochuan sostiene che
la nuova valuta 'non dovrebbe essere collegata a Nazioni individuali'. E
dovrebbe 'essere capace di rimanere stabile sul lungo periodo'. E' un chiaro
segno che la Cina, maggior detentrice di titoli di debito Usa, e' preoccupata dei potenziali rischi inflazionistici' che
minacciano il dollaro.
( da "Wall Street Italia" del 24-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Agenda degli
avvenimenti di martedi 24 marzo di Apcom -->Roma, 24 mar. (Apcom) - Questa
l'agenda degli avvenimenti in Italia e all'estero del giorno martedi 24 marzo
2009. ITALIA POLITICA Roma - Sessantacinquesimo anniversario dell'eccidio delle
Fosse Ardeatine. Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, depone una
corona di fiori. Presenti alla cerimonia il presidente del Senato, Renato
Schifani, e quello della Camera, Gianfranco Fini assieme al segretario del Pd
Dario Franceschini - L'Aula del Senato inizia a votare gli emendamenti al ddl
sul testamento biologico - Alla Camera il voto sul ddl delega sul federalismo
fiscale. I deputati del Pd decidono se confermare il voto di astensione - Il
presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, riceve i reali di Svezia. Cena
di Stato al Quirinale in onore della coppia reale - Il presidente della Camera,
Gianfranco Fini, apre i lavori del convegno a Montecitorio su "Giuseppe
Cordero Lanza di Montezemolo, la resistenza, i militari, le Fosse Ardeatine:
storia di un eroe italiano" - In commissione alla Camera prosegue l'esame
del dl sicurezza ECONOMIA E FINANZA Roma - "Viaggio prova" del
Frecciarossa Milano-Roma in tre ore alla presenza del premier Silvio
Berlusconi, dell'ad e del presidente Fs Mauro Moretti e Innocenzo Cipolletta -
Intervista on line su Repubblica Tv del segretario generale della Cgil Gugliemo
Epifani - Il decreto legge incentivi è all'esame delle commissioni Finanze e
Attività Produttive della camera - Il ddl Sviluppo è all'esame della
commissione industria del Senato - Tavola rotonda su "Un nuovo modello di
relazioni industriali" organizzata da Assoelettrica, Federutility e
Confindustria Energia - Convegno Assogas su "La distribuzione locale del
gas" Milano - Si apre la Star conference 2009 organizzato da Borsa
Italiana - Il segretario della Cisl Raffale Bonanni partecipa al sedicesimo
Congresso Cisl Milano - Presentazione dei risultati del World retail banking
report 2009, partecipa tra gli altri Roberto Nicastro capo della divisione
retail di Unicredit - Si svolgono, tra gli altri, i consigli di amministrazione
di Bpm, Banco Popolare, Buzzi Unicem, Caltagirone, Immsi, Mediolanum, Tod's,
Ubi Banca ECONOMIA INTERNAZIONALE Bruxelles - Inizia il Nuclear Forum, convegno
di due giorni che riunisce i protagonisti del settore
nucleare e alcune tra le maggiori aziende di produzione energetica tradizionale
Cina - Risultati annuali di Bank of China Germania - Deutsche Bank,
risultati finanziari del quarto trimestre Usa - Washington,
Tesoro Usa illustra dettagli della seconda fase piano Talf, mirato a
rivitalizzare i mercati delle cartolarizzazioni che forniscono crediti alle
famiglie; previste al Congresso audizioni segretario al Tesoro Geithner
e presidente Fed Bernanke Praga - La Banca nazionale ceca ospita il convegno:
"Le banche centrali in tempo di crisi" CRONACA E ALTRO Roma - Il
ministro dell'Interno, Roberto Maroni parteciperà alla Giunta dell'Unione degli
industriali e delle imprese di Roma - Si celebra la giornata mondiale per la
lotta alla tubercolosi ESTERO UNIONE EUROPEA Strasburgo - Riunione settimanale
della Commissione europea. - Dibattito nella plenaria dell'Europarlamento sui
rapporti annuali della Bei e della Bers, con la partecipazione del commissario
agli Affari economici e monetari Joaquìn Almunia NUOVA EUROPA Praga - Voto di
sfiducia per governo ceco guidato dal premeir Mirek Topolanek Mosca - Visita
del presidente turkmeno Gurbanguly Berdymukhamedov in Russia Bucarest - Al via
processo per corruzione all'ex premier romeno Adrian Nastase MONDO Germania -
Duesseldorf, inizia processo contro presunti responsabili complotti islamici
del 2007 Francia - Strasburgo, il primo ministro britannico Gordon Brown
ascoltato dal Parlamento Europeo Repubblica dominicana - Comendador, i
presidenti di Haiti e Repubblica dominicana si incontrano per discutere di
crisi agricola e problemi frontalieri Usa -
Washington, il presidente Barack Obama riceve il premier australiano Kevin Rudd
- Washington, commissioni Ambiente e Lavori pubblici Senato:
( da "Wall Street Italia" del 24-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
NordCorea/ Le due
giornaliste Usa a Pyongyang: "sono spie" di
Apcom Avrebbero attraversato illegalmente la frontiera dalla Cina
-->Seoul, 24 mar. (Ap) - Le due giornaliste statunitensi arrestate la scorsa
settimana dai militari nordcoreani sono oggetto di una inchiesta dei servizi di
informazione di Pyongyang che le sospetta di essere spie. E' quanto riferisce
oggi il quotidiano sudcoreano a grande tiratura "JoongAng Ilbo". Le
due donne, Laura Ling e Euna Lee, sono state portate mercoledì scorso nella
capitale nordcoreana Pyongyang, all'indomani del loro arresto da parte delle
guardie di frontiera nordcoreane, riferisce il giornale citando una fonte
anonima dei servizi di informazione sudcoreani, aggiungendo che avrebbero
attraversato illegalmente la frontiera dalla Cina,
durante il loro reportage sui rifugiati nordcoreani. Le loro macchine
fotografiche, i nastri video e i blocchi di appunti sono passati al setaccio
dagli inquirenti nordcoreani. Laura Ling e Euna Lee lavoravano per Current Tv,
la rete dell'ex-vice-presidente statunitense Al Gore, che ha sede a San
Francisco.
( da "Finanza.com" del 24-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
La Cina tenderà ancora una mano agli americani: sostegno al
debito pubblico Usa (24 Marzo 2009 - 08:49) MILANO
(Finanza.com) - La Cina tenderà ancora una mano agli
americani: continuerà a sostenere il debito pubblico a stelle e strisce. ?I
titoli di Stato statunitense sono un elemento importante nella strategia
d?investimento a lungo termine delle nostre riserve valutarie. Quindi
continueremo ad acquistarli?, ha dichiarato ieri Hu Xiaolian, vice-Governatore
della People?s Bank of China e direttore della State Administration of Foreign
Exchange. Nonostante il deprezzamento accusato negli ultimi mesi dai T-Bond,
Pechino considera ancora i buoni del debito pubblico Usa
un porto sicuro per i proprio investimenti, in quanto si tratta di ?titoli a
elevata liquidità e a basso rischio?, ha aggiunto l?alta funzionaria della
banca centrale cinese, che con le sue dichiarazioni ha sgombrato il campo dalla
polemica sulla solidità dei Treasury Bonds innescata un paio di settimane fa da
Wen Jiabao. (Riproduzione riservata)
( da "Provincia Pavese, La" del 24-03-2009)
Pubblicato anche in: (Nuova Ferrara, La) (Tribuna di
Treviso, La) (Gazzetta di Modena,La) (Corriere delle Alpi) (Gazzetta di
Mantova, La)
Argomenti: Cina Usa
Cala l'export dei
Paesi Ue Il commercio estero nella zona euro ha fatto registrare a gennaio 2009
un deficit di 10,5 miliardi di euro, rispetto al deficit di 11,1 miliardi di
gennaio 2008. Lo rende noto Eurostat, che nell'Unuione europea a 27 indica un deficit
molto più accentuato, pari a 26,3 miliardi (sempre a gennaio 2009) contro
quello di 30,3 miliardi di gennaio
( da "Reuters Italia" del 24-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
LONDRA (Reuters) -
Il greggio scambia sui 53 dollari a barile, con gli investitori che realizzano
i profitti sul rialzo di oltre il 3% della seduta di ieri. Il Nymex scadenza
maggio cede 10 centesimi a 53,70 dollari al barile, mentre l'analoga scadenza sul
Brent inglese passa di mano a 53,12 dollari al barile, segnando un calo di 35
centesimi. "Siamo nello stesso range di ieri, ma assistiamo a una piccola
correzione", commenta Christopher Bellew, broker sul greggio di Bache
Commodities a Londra. "Il rally del mercato azionario ha aiutato ieri il
rialzo dei prezzi e, se le borse restassero forti anche oggi, potremmo vedere
un'ulteriore ripresa dei prezzi". Ieri il greggio ha realizzato il maggior
rialzo giornaliero del 2009 mentre venivano svelati i dettagli del nuovo piano
americano di aiuto all'economia per un valore di 1.000 miliardi di dollari. Intanto dalla Cina è arrivata la notizia di un
aumento dell'11% a febbraio delle scorte di carburante nonostante il ribalzo
delle vendite interne nel periodo post-festivo. Segno di una debolezza della
domanda che persiste nonostante l'entusiasmo di questi giorni. Intanto,
i sindacati nigeriani dei lavoratori del petrolio hanno sospeso i piani di
sciopero dopo le promesse del governo per un miglioramento della sicurezza
nell'irrequieto Delta del Niger.
( da "Nuova Ferrara, La" del 24-03-2009)
Pubblicato anche in: (Provincia Pavese, La) (Tribuna di
Treviso, La) (Gazzetta di Modena,La) (Corriere delle Alpi) (Gazzetta di
Mantova, La)
Argomenti: Cina Usa
In Inghilterra si fa
strada una teoria: felicità e qualità della vita contano più del Pil L'Italia è
più ricca di Germania e Usa LONDRA. L'Italia più ricca
di Germania, Francia e Stati Uniti ma ben più povera di Indonesia, Messico e
Argentina. Un mondo di fantasia? Non proprio. La ridistribuzione del potere si
basa infatti su numeri realissimi: basta includere nel "paniere" che
calcola la "ricchezza" delle nazioni valori come la qualità della
vita e il rispetto per l'ambiente. Il Pil, insomma, non può essere l'unico
metro per decifrare lo stato di salute di un Paese: la grande crisi insegna. A
sostenerlo, nel Parlamento britannico, èun gruppo multi-partitico sulla
"Wellbeing Economics", l'economia del benessere. L'obiettivo è
ambizioso: seppellire per sempre il concetto di crescita senza limiti e
stabilire l'inalienabile diritto della ricerca della felicità. «Questa attenzione
ossessiva sulla crescita - ha detto al Guardian l'economista Richard Layard -
non prende in considerazione quello che studi sociali e psicologici continuano
a dirci: la ricchezza non ci rende più felici». Anzi. Secondo Layard, infatti,
«la politica dell'incremento del reddito mette a rischio proprio quelle cose su
cui si basa il nostro benessere». Ovvero: le relazioni familiari, la
soddisfazione sul posto di lavoro e sane comunità locali. Ecco allora che, se
si prendono in considerazione questi fattori, la mappa dei potenti del mondo
cambia parecchio. Stando alla nuova classifica - elaborata dalla New Economics
Foundation e pubblicata dal Guardian - i paesi che figurano nel G8 della
felicità sono Indonesia, Cina, Messico, Argentina, India, Brasile, Italia e Germania. Se poi
si azzarda un paragone con i paesi del "vecchio" G8 è proprio il Bel
Paese a uscirne vincitore: con un punteggio di 48,3, infatti, l'Italia si
piazza davanti a Germania (43,8), Giappone 41,7), Regno Unito (40,3), Canada
(39,8), Francia (36,4), Stati Uniti (28,8) e Russia (22,8). L'appello
degli economisti del "benessere" e di quelli attenti alle tematiche
ambientali cade, non a caso, alla vigilia del G20 di Londra, che il 2 aprile
dovrà cercare risposte alla grande crisi internazionale.
( da "Stampaweb, La" del 24-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
PECHINO La Cina non ha paura di Internet, ha assicurato il suo
ministero degli Esteri, ma "Youtube", uno dei siti più amati, è di
nuovo inaccessibile ai visitatori cinesi dalla tarda serata di lunedì: la
pagina iniziale del popolare sito non si apre oppure invia un messaggio di
errore, tanto a Pechino, che a Shanghai o in altre città del Paese. Esattamente
come in altre occasioni, il governo cinese non ha spiegato le ragioni del
blocco, che arriva dopo che la marina statunitense ha "postato" sul
sito di video-sharing i filmati sull?incidente, avvenuto nel Mare del Sud della
Cina, tra otto pescherecci cinesi e una nave da guerra
Usa. Sollecitato sulle ragioni del blocco, il
portavoce del ministero degli Esteri ha ribadito che la Costituzione afferma
«chiaramente la libertà d?espressione», ma stabilisce alcuni limiti «attingendo
alle esperienze di Paesi come gli Usa e il Regno
Unito». «Molte persone -ha poi aggiunto- hanno la falsa impressione che il
governo cinese tema Internet», ma la cifra degli internauti cinesi (300
milioni, la comunità di utenti più grande del mondo) dimostra «che è esattamente
l?opposto».
( da "Dire" del 24-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Pena di morte, 2.390
uccisi nel 2008: 2 su
( da "Giornale.it, Il" del 24-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
I mercati finanziari
hanno reagito con entusiasmo al piano del ministro del Tesoro americano
Geithner e non è difficile capire perchè: non fa altro che prorogare lo
strapotere della casta finanziaria di Wall Street. Come hanno evidenziato
alcuni commentatori (segnalo al riguardo l'ottimo fondo di Luigi Zingales sul
Sole 24Ore), la manovra messa a punto dall'Amministrazione Obama si risolve in
uno straordinario regalo alle banche che hanno provocato il dissesto
finanziario, in un incentivo agli hedge funds che potranno indebitarsi a spese
del contribuente, e persino in un premio alle agenzie di rating che per
valutare i nuovi fondi di asset tossici intascheranno un miliardo di dollari.
Sul Giornale di oggi do voce anche a un'illustre economista, Alice Rivlin, ex
membro del board della Federal Reserve, che sebbene con qualche perplessità
difende il piano. Tuttavia resto molto scettico, per queste quattro ragioni: 1)
Il piano ignora le cause strutturali del dissesto. Anche se avesse successo,
non impedirebbe alle banche di ripetere gli stessi errori del passato. infatti,
secondo voci accreditate, gli istituti bancari non hanno ancora rinunciato alle
operazioni di ingegneria finanziaria, insomma continuano a trastullarsi con
derivati, cartolarizzazioni, eccetera. 2) Il fondo dovrebbe essere alimentato
con mille miliardi di dollari, ma l'ammontare dei debiti tossici è di gran
lunga superiore a questa pur ingente cifra. Verosimilmente, non sarà
sufficiente per risanare completamente i bilanci delle banche. 3) La Cina è sempre più diffidente nei confronti degli Stati Uniti
e sempre meno disposta a indebitarsi in dollari. Ieri, d'accordo con la Russia,
ha lanciato l'idea di una moneta globale al posto della valuta statunitense.
L'ipotesi appartiene a un futuro lontano. Ma il solo fatto che venga presa in considerazione
è indicativa delle intenzioni di Pechino. 4) L'economia americana si basa per
il 75% sui consumi e le misure varate dal governo faranno esplodere prima il
deficit e poi il debito pubblico, che potrebbe arrivare in appena due anni
all'80% del Pil. E ci vorranno molti anni per riconvertirla all'industria. Le
sue debolezze sono strutturali. L'ottimismo di molti operatori è davvero
giustificato? Scritto in banche, capitalismo, crisi, era
obama, economia, cina, globalizzazione, gli usa e il mondo 1 Commento » (Nessun
voto) Loading ... Il Blog di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS
Commenti Invia questo articolo a un amico 21Mar 09 Non chiedete a Obama di
essere spontaneo Ma Obama è davvero un grande comunicatore? Ne dubito. O
meglio, dipende dalle circostanze. Come spiego in un articolo pubblicato oggi
sul Giornale, il presidente degli Stati Uniti è soprattutto un grande
interprete, ma solo di discorsi scritti, spesso da altri. Sa leggere, sa
recitare bene. Ma è terrorizzato quando deve parlare a braccio. Infatti, ha
sempre appresso il teleprompter (vedi foto) ovvero il "gobbo
elettronico", anche quando deve intervenire in pubblico solo per pochi
secondi. Non sa improvvisare, non sa essere spontaneo. Io dico: non
paragonatelo a Roosevelet, nè a Kennedy, nè a Reagan. Quella era un'altra
categoria. Obama senza il suo spin doctor David Axelrod è perso. Scritto in
spin, comunicazione, era obama, presidenziali usa, gli usa e il mondo,
giornalismo Commenti ( 67 ) » (4 voti, il voto medio è: 4.75 su un massimo di
5) Loading ... Il Blog di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS
Commenti Invia questo articolo a un amico 19Mar 09 Proteste alla Sapienza e
degli islamici, la legge vale per tutti? Ieri altri tafferugli alla Sapienza.
Gli studenti volevano improvvisare un corteo non autorizzato e la polizia lo ha
impedito; da qui gli scontri. A mio giudizio la polizia ha ragione; mi chiedo
però perchè lo stesso criterio non sia stato usato in occasione delle proteste
degli estremisti islamici di gennaio, durante le quali, per ben 4 volte i
manifestanti hanno deviato dal percorso autorizzato per andare a pregare di
fronte al Duomo e al Colosseo. In quell'occasione, a Milano come a Roma, le
forze dell'ordine hanno lasciato fare. E purtroppo credo che lo stesso
accadrebbe se gli islamici tentassero un'altra prova di forza; perchè è
relativamente semplice contrastare qualche centinaio di studenti su di giri, ma
è troppo rischioso far rispettare la legge se a violarla è una minoranza
musulmana ormai molto numerosa composta da centinaia di migliaia di persone,
che potrebbero provocare sommosse di piazza. E se osservo quel che accade
all'estero non trovi motivi di conforto: a Parigi la polizia non ha più il
controllo di alcuni quartieri di periferia e gli agenti hanno paura di uscire
dai commissariati, mentre in America Sean Penn ha fatto tagliare i passaggi che
lo riguardano in un film che denuncia le difficoltà di integrazione di certe
minoranze, tra cui quella islamica, mostrando scene forti, come quella di una
ragazza iraniana uccisa in nome dell' «onore» da un familiare che ne
rimproverava la condotta di vita non conforme alle tradizioni e ai dettami
della religione. Le proteste dell'associazione degli iraniani è stata così
veemente da indurre l'attore, famoso per il suo impegno civile, a una clamorosa
retromarcia. E la situazione rischia di peggiorare ulteriormente. Che fare?
Bisogna arrivare al punto di limitare drasticamente l'immigrazione musulmana
privilegiando quella di minoranze, come i filippini, che si integrano
facilmente? Scritto in notizie nascoste, società, Italia, gli usa e il mondo,
francia, immigrazione, islam Commenti ( 155 ) » (5 voti, il voto medio è: 5 su
un massimo di 5) Loading ... Il Blog di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli
Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 17Mar 09 Il rally delle
Borse è un'illusione, l'America nasconde i guai Negli ultimi sette giorni le
Borse sono partite al rialzo e c'è già chi sostiene che il peggio è passato.
Non riesco ad essere così ottimista; anzi, ho l'impressione che in realtà,
proprio in questi giorni ,stiamo vivendo un passaggio delicatissimo della
crisi. Il rally è stato innescato da Citigroup che ha annunciato profitti per i
primi due mesi e gli operatori hanno iniziato a credere che il settore bancario
sia sulla via del risanamento. Ma è davvero così? Che fine hanno fatto i debiti
colossali accumulati dagli istituti? Si sono volatilizzati con un colpo di
bacchetta magica? Ovvio che no. E infatti qualcuno ha rilevato che Citigroup ha
annunciato gli utili ma si è rifiutata di rilevare l'incidenza dei debiti. Ma
l'annuncio di una settimana fa è servito per innescare un'operazione colossale
per propagare fiducia. Il movimento di Borsa è stato ampliato da una raffica di
annunci rassicuranti da altre banche, e, soprattutto, da uno spin
iperottimistico da parte di Obama, del ministro del Tesoro Geithner del
presidente della Fed Bernanke, secondo cui "il peggio è passato". Che
i governi tendano a sollevare gli spiriti è normale, ma questa euforia è
sospetta. E infatti serve a nascondere un problema ben più grande. Altro che
ripresa, in queste ore l'America è in bilico come mai prima d'ora. La vera
notizia non è Citigroup, ma la dichiarazione del primo ministro cinese che
pubblicamente ha espresso dubbi sulla solidità dei Buoni del Tesoro americani.
E Obama nel week-end ha moltiplicato gli interventi per rassicurare il mondo
"che gli Usa sono la nazione più sicura al mondo
per gli investimenti". Ieri sono usciti i dati, ripresi dall'economista
Roubini, sugli acquisti di Treasury ed è emersa un'altra verità scomoda. In
gennaio gli stranieri hanno venduto Buoni del Tesoro a lunga scadenza per 18
miliardi (mentre in dicembre ne avevano acquistati per 22 miliairdi),
preferendo le scadenze brevi. In genere hanno ridotto gli acquisti di
obbligazioni americane, sia pubbliche che private, con, complessivamente, un
saldo negativo per 148 miliardi di dollari. La Cina è
inquieta e il mercato manda segnali negativi: il mondo inizia a perdere fiducia
in un'America il cui deficit sta esplodendo? E' l'incubo che agita le notti di
Obama. Altro che euforia, il suo è spin da disperazione. E il mondo trattiene
il fiato. AGGIORNAMENTO: Sono a Parigi, dove ho intervistato Jacques Attali,
uno dei pochi ad aver previsto per tempo la crisi. E' convinto che la crisi
potrà essere superata definitivamente solo se verranno cambiate le regole che
hanno permesso la diffusione dell'anarchia finanziaria, altrimenti la ripresa
sarà effimera. Il problema è che Washington e Londra vogliono continuare come
prima. Attali è persuaso che l'Europa sia meglio attrezzata e potrebbe
addirittura emergere come la nuova superpotenza. Potere leggere l'intervista
qui Scritto in spin, banche, capitalismo, crisi, era obama, società, cina,
notizie nascoste, globalizzazione, economia, gli usa e il mondo Commenti ( 45 )
» (4 voti, il voto medio è: 5 su un massimo di 5) Loading ... Il Blog di
Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a
un amico 14Mar 09 La crisi provocherà una nuova ondata di immigrati? Ma la
crisi che impatto avrà sui flussi migratori? In Italia se n'è parlato poco, ma
sulla stampa straniera sono stati pubblicati diversi reportage, da quali
risultava che molti immigrati stavano abbandondando i Paesi ricchi (soprattutto
negli Usa e in quelli del Golfo) per tornare a casa.
Il motivo? Ovvio: la mancanza di lavoro. Anche in Italia è accaduto un fenomeno
analogo, sebbene in misura molto minore e limitatamente ad alcune comunità,
come quella brasiliana. Ma ora il quadro potrebbe cambiare. Se la crisi
finanziaria nei Paesi dell'Europa dell'est peggiorerà ulteriormente, provocando
un forte aumento della disoccupazione, molti rumeni, bulgari, albanesi,
slovacchi, eccetera potrebbero essere indotti, dalla disperazione, a tentare
l'avventura a ovest, magari al solo scopo di vivere di espedienti. L'incognita
principale, tuttavia, riguarda l'Africa. L'altro giorno il segretario del Fmi,
Dominique Strauss-Kahn, ha lanciato l'allarme per gli effetti catastrofici
della recessione sul Continente nero. «C'è in pratica la certezza -ha detto il
capo dell'Fmi -che molti milioni di persone sprofonderanno sempre più nella
miseria: se non si interviene con un forte piano d'emergenza ci sono forti
rischi di guerre civili, se non di guerre estese». E dunque di una nuova ondata
migratoria verso l'Europa. Secondo Strauss-Kahn tocca ai Paesi ricchi mettere
mano al portafoglio. «Se la comunità internazionale ha trovato centinaia di
miliardi di dollari per affrontare la crisi globale, non è ammissibile che non
possa trovare qualche centinaio di milioni, meno di quanto ha investito per
salvare singole aziende private, per i Paesi più poveri». E' davvero questo il
modo appropriato per aiutare l'Africa a superare la crisi? Inoltre: siamo pronti
a reggere, in piena crisi economica, una nuova ondata migratoria dall'Europa
dell'Est e dall'Africa? Temo che un evento del genere provocherebbe tensioni
sociali enormi, un razzismo diffuso e una guerra tra poveri nelle nostre città.
Che foschi presagi.. sbaglio? Scritto in società, crisi, globalizzazione,
democrazia, Italia, notizie nascoste, immigrazione Commenti ( 84 ) » (8 voti,
il voto medio è: 4.38 su un massimo di 5) Loading ... Il Blog di Marcello Foa ©
2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 12Mar
09 Piani di rilancio, l'Europa dice no a Obama (e fa bene) Giornale di oggi
scrivo un articolo incentrato sulle crescenti incomprensioni tra l'Unione
europea e la nuova America di Obama, in vista del prossimo G20. Il punto
centrale riguarda il piano di stimolo dell'economia, la Casa Bianca da giorni
preme affinchè anche l'Europa ne adotti uno in grande stile (quello Usa è pari al 5,7% del Pil), ma i Ventisette sono restii.
"Hanno già stanziato spese straordinarie pari all'1,5% del Pil, che
porteranno quelli dell'area euro a sfondare il deficit del 3% previsto dal
Trattato di Maastricht, ma non intendono andare oltre nel timore che disavanzi
eccessivi possano incrinare la tenuta o perlomeno la credibilità della moneta
unica". Infatti quello americano quest'anno sfiorerà il 10% e che chi lo
vede addirittura al 15%. Inoltre, Berlino e Parigi prestano sempre più ascolto
agli economisti secondo cui manovre come quelle americane servono a poco;
infatti a breve porteranno nelle tasche dei contribuenti importi irrisori pari
a poche decine di dollari a testa, mentre gli investimenti sulle infrastrutture
incideranno sulla crescita solo verso la fine del 2010. Insomma, si dovrebbe
rinunciare a equilibri finanziari costruiti in oltre 15 anni per adottare
misure espansioniste di dubbia efficacia". Io dico che l'Europa fa bene a
resistere alle pressioni americane nonostante siano sempre più insistenti, con
l'appoggio di grandi testate come Financial Times ed herald Tribune, che abboccano
allo spin della Casa Bianca. La mia impressione è che gli Usa
sperino di trascinare anche gli altri Paesi nella spirale dei deficit (e a
lungo termine inflazionistica) perchè se tutti vanno male è più facile che il
dollaro resti la moneta di riferimento; ma se l'Europa non segue la corrente e
mantiene conti più o meno in ordine il biglietto verde rischia il capitombolo e
Washington di perdere la leadership finanziaria sull'economia globale. Questa è
la vera posta in gioco. Sbaglio? Scritto in spin, banche, capitalismo, crisi,
manipolazione, era obama, globalizzazione, europa, economia, società, gli usa e
il mondo Commenti ( 45 ) » (5 voti, il voto medio è: 5 su un massimo di 5)
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Invia questo articolo a un amico 10Mar 09 Libertà di stampa? Sì, ma non per i
blog Attenti, amici bloggisti, la Cassazione ha deciso che "per i blog e i
forum on-line non valgono le regole che tutelano la libertà di stampa". La
ragione? Eccola: siccome "si tratta di una semplice area di discussione
dove qualsiasi utente o gli utenti registrati sono liberi di esprimere il
proprio pensiero, rendendolo visionabile a tutti gli altri soggetti autorizzati
ad accedere al forum", spesso in forma anonima,."Blog, forum eccetera
non possono essere considerati come una testata giornalistica, ma sono
equiparabili ai messaggi che potevanoe possono essere lasciati in una
bacheca". Dunque i blog hanno l'obbligo di rispettare il "buon
custome" e il giudice può ordinare il sequestro di alcune pagine web. La
controversia era nata in seguito alla decisione del Tribunale di Catania di
sequestrare un forum di discussione sulla religione cattolica nel quale erano
contenuti messaggi che la magistratura di Catania aveva ritenuto offensivi
verso il comune sentimento religioso. Alcuni bloggisti "avevano
travalicato limiti del buon costume alludendo espressamente a pratiche pedofile
dei sacerdoti per diffondere il 'sacro seme del Cattolicesimo'". Il tema è
delicatissimo. Certe ingiurie sono indifendibili, ma temo che la sentenza della
Cassazione sia esagerata e che costituisca un precedente potenzialmente
pericoloso per la libertà di espressione in questo Paese. Chi stabilisce cos'è
il buon costume? E chi ci garantisce che questa sentenza non venga usata per
mettere a tacere opinioni scomode? Scritto in giustizia, blog, manipolazione,
società, Italia, democrazia, giornalismo Commenti ( 63 ) » (4 voti, il voto
medio è: 4.75 su un massimo di 5) Loading ... Il Blog di Marcello Foa © 2009
Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 08Mar 09
"Repubblica" s'indigna: gli hotel di lusso tagliano le
"amenties" Il mondo va a rotoli e "Repubblica",
giustamente, si preoccupa anche dei contraccolpi sugli hotel di lusso.
Mercoledì ha dedicato all'argomento un'intera pagina. Ecco l'incipit:
"Cominciamo da qui, dal fastoso Shangri La di Singapore e dal racconto di
Alessandra Pavolini, general manager in viaggio per il 40 per cento del suo
tempo-lavoro. Racconta che l'ultima volta è stato uno shock: "Niente più
corbeille di fiori nella hall, neppure un valletto che ti prende i bagagli, in
camera una lista di raccomandazioni da colonia estiva: spegni le luci, non
usare tutti gli asciugamani, tieni la temperatura più alta. In bagno il deserto,
con il barattolino dello shampoo che tiene solo una dose, spariti il cotton
fioc e i dischetti struccanti. Sul comodino matite lunghe come un mozzicone e
il bloc notes col logo ridotto a tre foglietti di carta bianca". E ancora,
con tono inorridito, Cinzia Sasso racconta che "il grande bacino del
risparmio è quello delle amenities. Basta accappatoi; stop alle pantofole;
addio alle creme idratanti; contenitori più piccoli per shampoo, balsamo e
bagnoschiuma, generi da sostituire, nel caso di presenze che si prolunghino,
"solo dopo che siano stati utilizzati del tutto"; via i
sottobicchieri nel bagno; i sigilli del water; kit per il cucito e kit per
pulire le scarpe ridotti al minimo; via perfino il cioccolatino della buona
notte. Ma, scrive ancora la Sasso, "per fortuna nell'era di internet, a
parte i maniaci delle collezioni, non si accorgerà nessuno che sono già state
tagliati i fogli per spedire i fax e la carta da lettere, così come le
scatoline dei fiammiferi con il logo degli hotel". Come non capire i
lettori chic di Repubblica: è un vero scandalo, un trauma, un'indecenza. Voi
che dite: riusciranno a riprendersi? Sono sinceramente preoccupato. Scritto in
crisi, globalizzazione, notizie nascoste, Italia, giornalismo Commenti ( 34 ) »
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Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a
un amico 07Mar 09 Obama chiede aiuto agli hedge funds (e li premia) Un altro
breve post sulla crisi economica. Obama ha trovato la soluzione per far
ripartire il credito: chiede aiuto agli hedge funds e ai fondi di private
equity offrendo loro condizioni di estremo favore: potranno accumulare profitti
illimitatamente, ma con ampie garanzie statali in caso di perdita. L'accordo è
legato ai cosiddetti "Talf", come spiego in questo articolo e prevede
l'esborso da parte dello Stato di altri mille miliardi di dollari. Capito il
progressista Obama? Chiede aiuto e protegge gli speculatori con i soldi dei
contribuenti.. Intanto il totale degli interventi varati dal governo Usa raggiunge l'astronomica cifra di 3,5 trilioni di dollari
ovvero 3500 miliardi di dollari, da finanziare con l'emissione di Buoni del
Tesoro. Il debito Usa è ancora sostenibile? Attenti al
dollaro, rischia una brutta fine. Scritto in banche, capitalismo, crisi,
progressisti, era obama, globalizzazione, economia, gli usa e il mondo Commenti
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articolo a un amico 05Mar 09 E' ora di lasciar fallire le banche. In
un'intervista che mi ha concesso, Arthur C. Brooks, presidente dell'American
enterprise institute, uno dei principali think tank conservatori, sostiene due
punti importanti: 1) a suo giudizio i piani di Obama anziché contrastare la
crisi finiscono per peggiorarla. 2) tentare di salvare tutti è impossibile ed è
inaccettabile che gli aiuti vadano soprattutto alla casta dei banchieri che
questa crisi l'ha provocata. Dunque visto che la recessione è inevitabile,
meglio adottare misure radicali e lasciar fallire le banche che non sono in
grado di resistere. Il punto più delicato è l'ultimo e dopo aver riflettuto a
lungo su questo tema, grazie anche ai vostri qualificatissimi contributi, mi
sono convinto che questa sia l'unica strada. L'entità del debito accumulato da
certe banche (soprattutto americane ma non solo) è tale, a causa dell'effetto
leva, da non poter essere coperto nemmeno dallo Stato. Dunque cercare di tappare
buchi, che in realtà continuano ad allargarsi, non avrà altra conseguenza che
trascinare l'economia reale nel baratro. E allora anzichè creare "bad
banks" o fondi con titoli tossici, bisogna rafforzare le banche in salute
e usare i fondi pubblici per trasferire a queste ultime le attività
fondamentali (e sane) di quelle in fallimento. Ci sarà uno choc e chi detiene
azioni o prodotti finanziarie delle banche cattive perderà il proprio
investimento, ma passato il trauma l'economia potrà riprendere su basi solide.
L'idea circola già da qualche settimana tra gli specialisti, ma mi sembra
l'unica soluzione plausibile. O sbaglio? AGGIORNAMENTO: la Banca d'Inghilterra
ha dato il via libera per stampare 150 miliardi di sterline da pompare nel
sistema finanziario. E' un gesto disperato. A questo punto vedo solo due
possibili conseguenze: l'operazione fallisce e la Gran Bretagna fila verso la
bancarotta o va in porto ma a un prezzo altissimo: l'iperinflazione. Scritto in
capitalismo, crisi, banche, era obama, globalizzazione, economia, gli usa e il
mondo Commenti ( 75 ) » (7 voti, il voto medio è: 4.86 su un massimo di 5)
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Sito web ilGiornale.it March
( da "Rai News 24" del 24-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Pechino | 24 marzo
2009 Pechino alza il tiro: basta dollaro, serve una nuova valuta di riserva La
Federal Reserve Prima l'assicurazione che nonostante la crisi la Cina continuerà a investire nel debito pubblico americano.
Poi, però, l'inattesa dichiarazione del governatore della Banca centrale cinese
Zhou Xiaochuan, in un commento pubblicato sul sito web della banca: la nuova
valuta internazionale, dice, "non dovrebbe essere collegata a nazioni
individuali". Inevitabile il riferimento implicito al dollaro americano.
Secondo molti analisti, fra i quali l'economista Qu Hongbin della Hong Kong e
Shanghai banking Corporation (Hsbc), "si tratta di un
chiaro segno che la Cina, in quanto maggior detentrice del mondo di titoli di debito
degli Usa, è preoccupata dei potenziali rischi inflazionistici" che
minacciano la valuta statunitense, che oggi è quella usata negli scambi
internazionali. Presto ci saranno troppi dollari in circolazione, insomma, e
Pechino non vuole importare inflazione. Ecco allora la banca centrale
cinese che propone di adottare i 'diritti speciali di prelievo' (Sdr) come
nuova valuta di riserva internazionale al posto del dollaro. Gli Sdr sono una
divisa di riferimento, basata sull'andamento di quattro monete (euro, yen,
dollaro e sterlina) che era stata introdotta dal Fondo Monetario Internazionale
nel 1969 per sostenere il regime di cambi fissi introdotto dagli accordi di
Bretton Woods. Con l'adozione dei cambi flessibili nel 1971, gli Sdr sono
diventati meno rilevanti, e attualmente sono adottati come strumento contabile
dall'Fmi e dalle altre organizzazioni internazionali. La Cina
ora propone di allargare il paniere di valute sul quale si basano gli Sdr. Zhou
Xiaochuan, governatore della banca centrale cinese, punta a una valuta di
riserva che sia "scollegata dalle singole nazioni e in grado di restare
stabile nel lungo periodo, eliminando gli squilibri legati all'utilizzo di
valute nazionali legate al credito". La preoccupazione della Cina è che la politica economica adottata dagli Usa per fronteggiare la crisi porti a una svalutazione delle
proprie riserve in valuta americana, pari a 2.000 miliardi di dollari, le
maggiori al mondo. La decisione della Federal Reserve di stampare nuova moneta
potrebbe innescare dinamiche inflazionistiche, e i tassi di interesse vicini
allo zero hanno diminuito sensibilmente il valore dei bond a stelle e strisce
nelle casse di Pechino. Zhou non ha citato esplicitamente il dollaro, ma nei
giorni scorsi il premier cinese Wen Jiabao aveva chiesto a chiare lettere a
Washington di tutelare il valore degli investimenti cinesi in Usa.
( da "Avvenire" del 24-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
MONDO 24-03-2009
LOTTA AL TERRORE «Non si può vincere soltanto con la forza militare» Nei piani
prevista una «exit strategy». Ma il dispositivo militare sarà rinforzato Gli
aiuti a Islamabad condizionati all'impegno nella lotta ad al-Qaeda Afghanistan,
ora Obama pensa alla«via d'uscita» Pronta la strategia: centrale il ruolo del
Pakistan DA WASHINGTON FRANCESCA BERTOLDI L e forze militari da sole non
possono mettere fine alla guerra in Afghanistan, per la quale è necessario
dotarsi di una «exit strategy». Il presidente Usa
Barack Obama ha preparato il terreno alla presentazione della nuova strategia
per l'Afghanistan, ormai quasi completa. Domenica in un'intervista al programma
"60 minutes" della Cbs, il capo della Casa Bianca ha illustrato i
pilastri della sua visione. Secondo il Dipartimento di Stato la strategia di
Obama si basa su quattro punti: condizionare gli aiuti economici e militari al
Pakistan alla sua lotta contro al-Qaeda e i taleban; dialogo con l'Iran per ottenere
la pace regionale; invio di centinaia di civili in Afghanistan per promuovere
riforme economiche e sociali; infine costringere Kabul a raddoppiare i
componenti dell'esercito. Obama ma i generali Usa
hanno ribadito di recente che la coalizione internazionale non sta vincendo in
Afghanistan. Il presidente ha ordinato il dispiegamento di 17mila soldati che
andrebbero ad aggiungersi ai 38mila Usa già presenti
sul territorio. I Paesi della Nato hanno 30mila uomini a presidio della regione
meridionale e orientale del Paese. Nei piani del Pentagono che parla di un
rientro nel 2009 di 12mila soldati dall'Iraq i rinforzi Usa
andranno a rafforzare il contingente internazionale proprio in queste due aree,
vicine al confine con il Pakistan dove la ribellione dei taleban e dei
miliziani vicini ad al-Qaeda è più forte. Nelle ultime 24 ore otto poliziotti
afghani sono stati uccisi mentre perlustravano la provincia Sud di Kandahar.
Ieri intanto l'inviato speciale Usa per l'AfPak
(Afghanistan e Pakistan) Richard Holbrooke ha illustrato i capisaldi della
nuova dottrina statunitense ai rappresentanti dei 26 Paesi della Nato. A
Bruxelles, Holbrooke ha sottolineato che ci vuole un approccio regionale al
problema afghano, che comprenda il Pakistan e politiche di sviluppo civile.
Holbrooke ha confermato che la revisione della strategia sarà completata
«presto», forse già alla prossima conferenza internazionale sull'Afghanistan in
Olanda la prossima settimana alla quale Holbrooke accompagnerà il segretario di
Stato Usa Hillary Clinton. Parlando alla Bbc, il
diplomatico americano ha detto che la priorità dovrebbe essere data alle
regioni tribali al confine con il Pakistan, dove trovano rifugio i militanti.
«Questo è il principale messaggio che vogliamo dare. Non possiamo separare
Afghanistan e Pakistan». «Non posso promettervi delle scadenze o un successo in
una regione così difficile», ha aggiunto. «Ma posso garantire che questa
Amministrazione farà di tutto per riportare un successo in una delle situazioni
più complicate al mondo». Quello di Holbrooke è l'ultimo giro di colloqui prima
della conferenza dell'Aja. Nei giorni scorsi l'inviato speciale Usa aveva sottolineato la necessità di coinvolgere Iran e Cina per risolvere la crisi afgana, e soprattutto di mettere il
Pakistan al centro della strategia internazionale per vincere i taleban. E lo
scopo è condiviso dal resto dell'Alleanza: «Aiutare l'Afghanistan a diventare
autosufficiente e a prosperare senza essere una minaccia per se stesso e per la
comunità internazionale», rilevano le fonti Nato. Il segretario generale
dell'Alleanza atlantica Jaap de Hoop Scheffer, e i 26 ambasciatori, hanno
registrato «una incoraggiante simmetria di vedute tra Usa
e alleati, che pure mettono enfasi sul rafforzamento della polizia». L'inviato
speciale nella regione, Richard Holbrooke, ha illustrato alla Nato i pilastri
dell'approccio Usa: più forze di polizia e riforme
economiche Soldati della coalizione internazionale nella provincia di Helmand
in Afghanistan (Reuters)
( da "Dagospia.com" del 24-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
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articolo --> BORSE IN NEGATIVO (-0.22%) ? CINA PROPONE NUOVA VALUTA MONDIALE
? FUGA IN MASSA DA ?PATTI CHIARI? ? TRONCHETTI, l´unico a non incassare bonus o
buonuscite al momento dell?ADDIO - Preservativi Usa
troppo cari - Si apre la partita Eur: DECIDE Tremonti? piazza affari 1 - Piazza
Affari vira in negativo banche miste,Mibtel -0,22%... (Apcom) - Dopo una
partenza in positivo, Piazza Affari scivola in negativo penalizzata
dall'inversione di rotta di alcuni titoli del comparto finanziario come
Unicredit (-2%), Mediobanca (-2,5%) e Intesa Sanpaolo (-3,1%). Il Mibtel cede
lo 0,22%, l'S&P/Mib lo 0,31%, mentre l'All Stars guadagna lo 0,64%, a
fronte. Proseguono in deciso rialzo invece Mediolanum (+8,1%), Bpm (+2,4%) e
Banco Popolare (+7,8%) in attesa dei conti. 2 - Cina
propone nuova valuta mondiale... (ANSA) - La Cina lancia
l'idea di una valuta mondiale da usare negli scambi internazionali al posto del
dollaro americano.Il governatore della banca centrale cinese Xiaochuan sostiene
che la nuova valuta 'non dovrebbe essere collegata a Nazioni individuali'. E
dovrebbe 'essere capace di rimanere stabile sul lungo periodo'. E' un chiaro
segno che la Cina, maggior detentrice di titoli di
debito Usa, e' preoccupata dei potenziali rischi
inflazionistici' che minacciano il dollaro. Piazza Affari 3 - Iata, perdite per
4, 7 mld nel 2009... (ANSA) - Previsioni al ribasso dell'Associazione
internazionale del trasporto aereo (Iata) per il 2009. Quest'anno - ha
annunciato la Iata - l'industria globale del trasporto aereo dovrebbe
registrare perdite per un totale di 4,7 miliardi di dollari, molto peggio
rispetto alle precedenti previsioni che prospettavano perdite per 2,5 miliardi
di dollari. 4 - Iride, il pachiderma è in gestazione... Da "Il Sole 24
Ore" - Fusione Iride-Enìa. Ultimo atto. Anzi, penultimo. Ieri, il
consiglio d'amministrazione di Iride,chiamato a pronunciarsi sul tormentato
progetto di aggregazione ligure- piemontese-emiliana, ha deciso di aggiornare i
lavori a domani. Servono approfondimenti sui tanti temi sui quali il dossier
sembra essersi arenato fra minusvalenze di partecipazioni, moratorie fiscali,
misura del concambio, affinamenti del business plan. Domani sarà la volta
buona? Prendere o lasciare? Da Genova, il sindaco, Marta Vincenzi, invita a non
farsi condizionare dalla fretta e ricorda che Iride, connubio fra le multiutility
del capoluogo ligure e di quello piemontese, ha richiesto una gestazione di
diciotto mesi. Vincenzi non lo dice, ma in Iride non si è ancora riusciti a
realizzare una vera sintonia fra l'anima genovese e quella torinese. E del
matrimonio con Enìa, a ben guardare, se ne parla solo da sei mesi... (D.Ra.)
Tronchetti Provera 5 - Troppi Patti chiari per le piccole banche... Da "Il
Sole 24 Ore" - La notizia è trapelata ieri: circa un centinaio di piccole
banche avrebbe deciso di chiamarsi fuori dal Consorzio patti chiari, lamentando
un sovraccarico di costi connessi all'obbligo di aderire a tutti e trenta i
progetti del consorzio. Pronta la risposta del presidente del Consorzio,
Filippo Cavazzuti: «Non vi è dubbio che si tratti un progetto assai impegnativo
per l'industria bancaria nel suo complesso, che io stesso ho illustrato alle
autorità di Vigilanza, ricevendone l'invito a proseguire, poichè questo
progetto è la via principale per pervenire all'autoregolamentazione del
settore, condivisa con le stesse autorità». Insomma, sul percorso autogestito,
oltre alla ratifica del comitato esecutivo e del consiglio dell'Abi, c'è anche
il timbro della Vigilanza Bankitalia. E per le banche, piccole e grandi, non è
più in gioco solo una questione d'immagine,ma sitratta di osservanza delle
regole per la trasparenza e la tutela del consumatore. Beppe Grillo 6 - Il
danno morale alle vacche Parmalat... Da "Il Sole 24 Ore" - Non ha
tradito le aspettative Beppe Grillo, teste eccellente ieri al processo per il
crack Parmalat in corso a Parma: il comico genovese ha tenuto un vero e proprio
show in cui ha parlato a ruota libera, non risparmiando a nessuno dalle banche,
alla Consob, ai giornali, parole che sono suonate come frustate. «Il crack
Parmalat? Dovrebbero risarcire le mucche», ha detto Grillo, «in quell'azienda
invece di fare il latte, si facevano altre cose». Nella sua deposizione, il
comico ha ricordato una confidenza dell'ex manager della Parmalat, Domenico
Barili: «Mi raccontò nel 2001 che debiti di Parmalat stimati per 13 miliardi di
euro erano tali che in un regime di economia normale l'azienda sarebbe fallita
l'indomani. Dissi poi queste cose in uno spettacolo successivo. Non sono mai
stato querelato per queste mie dichiarazioni». (Ma.Mo.) 7 - Viola chiama Fagioli
in Meliorbanca... Da "Il Sole 24 Ore" - Il riassetto di Meliorbanca
procede a passo svelto. Archiviata l'Opa finalizzata al delisting, l'azionista
di controllo Bper - che fin qui siè mosso seguendo le indicazioni di
Bankitalia, preoccupata per la fragilità patrimoniale di Meliorbanca - aveva
l'obbligo di dare una svolta manageriale alla merchant bank. Il neo
amministratore delegato della Bper Fabrizio Viola, d'altraparte, era stato
chiaro nell'impostare il nuovo corso del gruppo. RICCARDO RUGGIERO Rispetto
alla gestione del predecessore Guido Leoni ci sarebbe stata continuità, nel
rispetto della prudenza di bilancio e del legame con il territorio, ma anche un
ringiovanimento. Inevitabile, data la differenza anagrafica dei due manager.
Criterio che ora vale anche in Meliorbanca, sempre più integrata nel gruppo
Bper. Dove Viola ha chiamato un banchiere coetaneo, e stimato sul mercato, come
Enrico Maria Fagioli. (Al.G.) 8 - Più di 50 milioni per l´addio ai Tronchetti
boys... Giovanni Pons per "la Repubblica" - In tempi di bonus
contestati è utile ricordare quanti soldi sta spendendo Telecom Italia, con
l´avallo del comitato remunerazioni, per liquidare i manager della passata
gestione. Dall´ultimo bilancio si è saputa la cifra sborsata per l´uscita di
Enrico Parazzini, ex direttore finanziario del gruppo: 7,17 milioni di euro.
Non male. Se poi sommiamo le cifre spese dalla società di tlc a titolo di
liquidazione e bonus dall´arrivo di Galateri e Bernabé, si arriva a oltre 50
milioni di euro. Nell´ordine troviamo Riccardo Ruggiero 17,3 milioni, Carlo
Buora 12, Parazzini 7,1, Massimo Castelli 4,5, Francesco Chiappetta tra 2,5 e
3, Gustavo Bracco idem, Antonio Campo Dall´Orto 2,47, Pasquale Pistorio 1,26.
Tutti fedelissimi di Marco Tronchetti Provera il quale però è stato l´unico a
non incassare bonus o buonuscite particolari al momento delle drammatiche
dimissioni del settembre 2006. Maurizio Basile 9 - Preservativi Usa troppo cari... Arturo Zampagliene per "la
Repubblica" - Anche negli Stati Uniti è scoppiata una polemica sui
preservativi: ma in questo caso ha implicazioni commerciali e occupazionali,
non religiose. Trecento dipendenti della Alatach, un´industria produttrice
dell´Alabama, stanno per perdere il posto perché la Usaid,
l´agenzia federale per l´aiuto allo sviluppo, che ha già distribuito 10
miliardi di preservativi nei paesi poveri, ha deciso di non affidarle più le
commesse. Il governo si è invece rivolto alla coreana Unidus e alla cinese
Qingdao double butterfly. «Perché Obama spende centinaia di miliardi di dollari
nei piani anti-crisi se poi non sceglie i nostri prodotti e ci porta al
licenziamento?», protestano i sindacati dell´Alabama. La Usaid
risponde che i preservativi importati costano la metà di quelli americani e che
il Congresso ha annacquato le norme protezionistiche sul "buy
american". 10 - Si apre la partita dell´Eur conta la parola di Tremonti...
Roberto Mania per "la Repubblica" - C´è il nome di Maurizio Basile,
manager di scuola Iri, nella short list di Giulio Tremonti per la guida dell´Ente
Eur, controllato per il 90% dall´Economia e per il 10 dal Comune. L´attuale
Consiglio, che la scorsa settimana ha celebrato in pompa magna il decennale,
scade a fine mese con l´approvazione del bilancio. Mauro Miccio, amministratore
delegato dal 2003, uomo senza nemici con un gonfio carnet di incarichi e una
fittissima reti di rapporti bipartisan che da Luigi Abete portano fino al
sindaco Gianni Alemanno, gradirebbe una riconferma. In questa direzione si
sarebbe mosso nelle ultime settimane cercando in particolare il sostegno del
Campidoglio. Il Tesoro, però, ha in mente un cambio con un manager forte per
rilanciare l´ente anche in vista di nuove alleanze e sinergie. L´identikit
sarebbe, appunto, quello di Basile, che dopo aver lasciato un anno fa Aeroporti
di Roma per dissapori con la famiglia Benetton, primo azionista del gruppo, è
in cerca di una nuova missione. Tremonti ha grande stima di Basile che dopo
aver lavorato a Fincantieri e Alitalia, ha realizzato il suo miglior risultato
con la privatizzazione dell´Eti (l´ultima dismissione statale significativa)
che ha fruttato un bel po´ di quattrini a Via XX settembre. E il superministro
non ha potuto non apprezzare. Così lo ha spostato prima all´Anas e poi alle Fs.
Ora pensa all´Eur. Dove è anche difficile che resti alla presidenza il
rutelliano Paolo Cuccia. Qui il chiacchiericcio romano conduce a una possibile
scelta di Raimondo Astarita, uomo di comunicazione, già consulente di Massimo
Sarmi alle Poste. Ma sono solo voci. [24-03-2009]
( da "Blogosfere" del 24-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Mar 0924 Scene da
una recessione. Pubblicato da Debora Billi alle 11:37 in Vita quotidiana Sono
"ottimiste" le Borse, per via che Obama regala miliardi alle banche.
Trovo molto poco liberista che il mercato si vivacizzi solo in presenza di
contributi statali, mentre quando fa da solo finisce in fondo al pozzo e non sa
rialzarsi. Chissà se tutti gli addetti che festeggiano "la ripresina"
di grilliana memoria se ne rendono conto, o se alla fine si autoconvincano che
è tutto merito della magica mano del mercato. Per qualche mese era sembrato che
la finanza e la realtà fossero tornate a camminare insieme, anche se sull'orlo
dell'abisso. Ma si era trattato di una mera illusione: finanza e vita
quotidiana sono come acqua e olio, nulla ci azzeccano l'una con l'altra ed è
saggio rimangano separate. Così, mentre le banche festeggiano, la realtà di
ogni giorno continua il suo triste percorso. Il messaggio
dell'amministrazione USA, in questo momento, è: i soldoni vanno ai titoli
tossici, ma voialtri fatevi l'orticello che non si sa mai. Ecco un giro intorno
al mondo reale. USA. Michelle Obama zappa il nuovo orticello alla Casa Bianca. Cina. In fila per un posto di lavoro. Ucraina. Palazzi in
costruzione abbandonati. Spagna. Al ristorante è "proibito parlare della
crisi". Grecia. Senzatetto davanti ad una banca chiusa. USA. "Gold
party", dove si rivendono catenine tra privati. USA. Un centro commerciale
in chiusura.
( da "Virgilio Notizie" del 24-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Roma, 24 mar.
(Apcom) - "Gli organizzatori hanno deciso, nell'interesse della pace, di
rinviare la conferenza sulla pace in Sudafrica", ha dichiarato alla stampa
il presidente Irvin Khoza, uno dei responsabili locali dei Mondiali 2010. Ieri
Pretoria aveva dichiarato di aver rifiutato il visto al leader spirituale dei
tibetani "nel nome dell'interesse nazionale". Venerdì il 14esimo
Dalai Lama era atteso alla conferenza a Johannesburg assieme ad altri Premi
Nobel. Il comitato Nobel per la pace e due Premio Nobel sudafricani, Desmond
Tutu e Frederik de Klerk, avevano già annunciato l'intenzione di boicottare
l'incontro, se il Sudafrica, che ospiterà la Coppa del Mondo l'anno prossimo,
non avesse cambiato idea. Oggi la Cina era tornata ad
attaccare il Dalai Lama e a elogiare la decisione di Pretoria di non concedere
il visto al leader buddista tibetano. A una domanda di un giornalista, il
portavoce del ministero degli Esteri cinese Qin Gang ha replicato che sempre
più paesi cominciano ad abbracciare la causa cinese, secondo
la quale il 14esimo Dalai Lama Tenzin Gyatso usa la religione come pretesto per
ottenere l'indipendenza della regione himalayana. Secondo alcuni ambienti
governativi sudafricani, il Paese ha chiuso le porte al leader tibetano per non
mettere a rischio i rapporti con la Cina. Non a caso
il Sudafrica è uno dei principali partner commerciali cinesi nel continente
africano, tanto da rappresentate il 20,8% degli scambi di Pechino con
l'Africa.
( da "Wall Street Italia" del 24-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Tibet/ Rinviata
Conferenza Sudafrica dopo no a visto Dalai... -2- di Apcom "Nell'interesse
della pace", secondo responsabile Mondiali 2010 -->Roma, 24 mar.
(Apcom) - "Gli organizzatori hanno deciso, nell'interesse della pace, di
rinviare la conferenza sulla pace in Sudafrica", ha dichiarato alla stampa
il presidente Irvin Khoza, uno dei responsabili locali dei Mondiali 2010. Ieri
Pretoria aveva dichiarato di aver rifiutato il visto al leader spirituale dei
tibetani "nel nome dell'interesse nazionale". Venerdì il 14esimo
Dalai Lama era atteso alla conferenza a Johannesburg assieme ad altri Premi
Nobel. Il comitato Nobel per la pace e due Premio Nobel sudafricani, Desmond
Tutu e Frederik de Klerk, avevano già annunciato l'intenzione di boicottare
l'incontro, se il Sudafrica, che ospiterà la Coppa del Mondo l'anno prossimo,
non avesse cambiato idea. Oggi la Cina era tornata ad
attaccare il Dalai Lama e a elogiare la decisione di Pretoria di non concedere
il visto al leader buddista tibetano. A una domanda di un giornalista, il
portavoce del ministero degli Esteri cinese Qin Gang ha replicato che sempre
più paesi cominciano ad abbracciare la causa cinese, secondo
la quale il 14esimo Dalai Lama Tenzin Gyatso usa la religione come pretesto per
ottenere l'indipendenza della regione himalayana. Secondo alcuni ambienti
governativi sudafricani, il Paese ha chiuso le porte al leader tibetano per non
mettere a rischio i rapporti con la Cina. Non a caso
il Sudafrica è uno dei principali partner commerciali cinesi nel continente
africano, tanto da rappresentate il 20,8% degli scambi di Pechino con
l'Africa.
( da "Wall Street Italia" del 24-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Greggio scambia sui
53 dlr/barile su presa profitti, piano Usa -->LONDRA
(Reuters) - Il greggio scambia sui 53 dollari a barile, con gli investitori che
realizzano i profitti sul rialzo di oltre il 3% della seduta di ieri. Il Nymex
scadenza maggio cede 10 centesimi a 53,70 dollari al barile, mentre l'analoga
scadenza sul Brent inglese passa di mano a 53,12 dollari al barile, segnando un
calo di 35 centesimi. "Siamo nello stesso range di ieri, ma assistiamo a
una piccola correzione", commenta Christopher Bellew, broker sul greggio
di Bache Commodities a Londra. "Il rally del mercato azionario ha aiutato
ieri il rialzo dei prezzi e, se le borse restassero forti anche oggi, potremmo
vedere un'ulteriore ripresa dei prezzi". Ieri il greggio ha realizzato il
maggior rialzo giornaliero del 2009 mentre venivano svelati i dettagli del
nuovo piano americano di aiuto all'economia per un valore di 1.000 miliardi di
dollari. Intanto dalla Cina è arrivata la
notizia di un aumento dell'11% a febbraio delle scorte di carburante nonostante
il ribalzo delle vendite interne nel periodo post-festivo. Segno di una
debolezza della domanda che persiste nonostante l'entusiasmo di questi giorni.
Intanto, i sindacati nigeriani dei lavoratori del petrolio hanno sospeso i
piani di sciopero dopo le promesse del governo per un miglioramento della
sicurezza nell'irrequieto Delta del Niger.
( da "Wall Street Italia" del 24-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
La Cina oscura YouTube "Ma non temiamo internet"
-->Da lunedì sera, il sito è irraggiungibile sia a Pechino che a Shangai La
decisione, forse, dopo la comparsa di foto su un incidente tra navi cinesi e Usa La Cina oscura YouTube "Ma
non temiamo internet" Il ministro degli Esteri: "Poniamo alcuni
limiti, ma la nostra è la comunità più grande del mondo sul web" (12:00
24/03/2009)
( da "Giornale di Vicenza.it, Il" del
24-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
L'APPELLO. Si vuole
entrare nell'albo veneto, ma è necessario un salto di qualità che costa «Le
casse sono vuote. Ben accetti sponsor privati». Il sindaco: «Puntiamo a
contributi regionali» 24/03/2009 rss e-mail print Foto di
gruppo della protezione civile di Thiene Le casse della protezione civile di
Thiene piangono. Una penuria che rende impossibile lo sviluppo del gruppo,
nonostante il desiderio di diventare punto di riferimento per la città. A
portare alla luce la situazione è il nuovo coordinatore Gianni Munaretto, che
lancia un appello generale, nella speranza che qualcuno raccolga e possa
rispondere con un finanziamento. Pubblico o privato che sia. Una scelta, quella
di aprire ai privati, che piace all'amminisitrazione comunale, alle prese anche
lei con severi vincoli di bilancio. «Sappiamo che è un periodo duro per tutti
dal punto di vista economico - spiega Munaretto - ma le casse del gruppo
comunale della protezione civile sono vuote. Se qualcuno fosse disposto a
finanziarci, magari per l'acquisto di qualche mezzo, noi siamo disponibili a
indicarlo come sponsor sulle auto. Siamo aperti dunque anche ai privati».
«Sappiamo che l'amministrazione comunale fa quello che può - aggiunge - ma la
situazione per noi è critica. Il Comune per ora ci aiuta con la sede e
contribuendo alle spese ordinarie, mentre il Consorzio di polizia locale
NordEst vicentino ci dà assistenza per capire quali altre strade percorrere. Al
momento però dobbiamo fare i conti con pesanti limiti finanziari». Nelle
intenzioni della protezione civile di Thiene c'è quella di acquisire maggiore
autonomia, diventando una vera e propria associazione e iscrivendosi all'albo
regionale. Con la situazione attuale però non riesce a rientrare nei parametri
per fare il salto di qualità. «Il nostro desiderio è quello di diventare
un'associazione a tutti gli effetti - spiega Munaretto - ma i limiti
strutturali ed economici ci penalizzano molto». L'amminsitrazione comunale, pur
condividendo la pena dei volontari, difficilmente potrà intervenire
direttamente. «Nel clima attuale di ristrettezze di bilancio - è il commento
del sindaco Maria Rita Busetti - non vogliamo lasciare sola la protezione
civile e in particolare stiamo percorrendo la strada dei finanziamenti
regionali. La protezione civile di Thiene è destinata ad avere un ruolo
importante sul territorio comprensoriale e mi sembra un'opportunità quella di
cercare il coinvolgimento della cittadinanza e dei privati. È bene sollecitare
i cittadini perché maturi in loro una consapevolezza più profonda del rapporto
tra pubblico e privato». Accanto a quella delle risorse economiche è aperta
anche la ricerca di nuovi volontari. «Oggi siamo un gruppo di 22 volontari -
racconta Munaretto - un numero abbastanza deludente per una città delle
dimensioni di Thiene. Negli ultimi mesi ci sono state alcune nuove adesioni, ma
vorremmo continuare a crescere. Rivolgo il mio invito soprattutto ai giovani, a
quelli che hanno voglia di dedicare parte del proprio tempo alla comunità».
Alessia Zorzan Alessia Zorzan
( da "Sicilia, La" del 24-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
da giovedì a sabato La Protezione civile vetrina alle Ciminiere Da giovedì a
sabato prossimi, il centro fieristico delle Ciminiere ospiterà la seconda
edizione del «Pronto intervento expò», il Salone specializzato per la
Protezione civile. La manifestazione, presentata ieri al centro Direzionale
Nuovaluce, sarà una vetrina sul mondo della Protezione civile con le
associazioni di volontariato, gli enti locali, le forze dell'ordine,
l'esercito, i dipartimenti regionali e nazionali, il 118, i vigili del fuoco,
il corpo forestale ed anche le amministrazioni provinciali e comunali. Per
l'assessore provinciale etneo, Giovanni Bulla, si tratterà «di un evento
importante per il territorio, una validissima vetrina per presentare mezzi
tecnici, abbigliamento e tutto ciò che può essere utile agli operatori del
settore che avranno, tra l'altro, l'opportunità di scambiarsi esperienze e di
approfondire aspetti specifici grazie ad un interessante ciclo di conferenze».
( da "Giornale.it, Il" del 24-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
I mercati finanziari
hanno reagito con entusiasmo al piano del ministro del Tesoro americano
Geithner e non è difficile capire perchè: non fa altro che prorogare lo
strapotere della casta finanziaria di Wall Street. Come hanno evidenziato
alcuni commentatori (segnalo al riguardo l'ottimo fondo di Luigi Zingales sul
Sole 24Ore), la manovra messa a punto dall'Amministrazione Obama si risolve in
uno straordinario regalo alle banche che hanno provocato il dissesto
finanziario, in un incentivo agli hedge funds che potranno indebitarsi a spese
del contribuente, e persino in un premio alle agenzie di rating che per
valutare i nuovi fondi di asset tossici intascheranno un miliardo di dollari.
Sul Giornale di oggi do voce anche a un'illustre economista, Alice Rivlin, ex
membro del board della Federal Reserve, che sebbene con qualche perplessità
difende il piano. Tuttavia resto molto scettico, per queste quattro ragioni: 1)
Il piano ignora le cause strutturali del dissesto. Anche se avesse successo,
non impedirebbe alle banche di ripetere gli stessi errori del passato. infatti,
secondo voci accreditate, gli istituti bancari non hanno ancora rinunciato alle
operazioni di ingegneria finanziaria, insomma continuano a trastullarsi con
derivati, cartolarizzazioni, eccetera. 2) Il fondo dovrebbe essere alimentato
con mille miliardi di dollari, ma l'ammontare dei debiti tossici è di gran
lunga superiore a questa pur ingente cifra. Verosimilmente, non sarà
sufficiente per risanare completamente i bilanci delle banche. 3) La Cina è sempre più diffidente nei confronti degli Stati Uniti
e sempre meno disposta a indebitarsi in dollari. Ieri, d'accordo con la Russia,
ha lanciato l'idea di una moneta globale al posto della valuta statunitense.
L'ipotesi appartiene a un futuro lontano. Ma il solo fatto che venga presa in
considerazione è indicativa delle intenzioni di Pechino. 4) L'economia
americana si basa per il 75% sui consumi e le misure varate dal governo faranno
esplodere prima il deficit e poi il debito pubblico, che potrebbe arrivare in
appena due anni all'80% del Pil. E ci vorranno molti anni per riconvertirla
all'industria. Le sue debolezze sono strutturali. L'ottimismo di molti
operatori è davvero giustificato? Scritto in banche, capitalismo, crisi, era obama, economia, cina, globalizzazione, gli usa e il
mondo Commenti ( 7 ) » (Nessun voto) Loading ... Il Blog di Marcello Foa © 2009
Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 21Mar 09
Non chiedete a Obama di essere spontaneo Ma Obama è davvero un grande
comunicatore? Ne dubito. O meglio, dipende dalle circostanze. Come
spiego in un articolo pubblicato oggi sul Giornale, il presidente degli Stati
Uniti è soprattutto un grande interprete, ma solo di discorsi scritti, spesso
da altri. Sa leggere, sa recitare bene. Ma è terrorizzato quando deve parlare a
braccio. Infatti, ha sempre appresso il teleprompter (vedi foto) ovvero il
"gobbo elettronico", anche quando deve intervenire in pubblico solo
per pochi secondi. Non sa improvvisare, non sa essere spontaneo. Io dico: non
paragonatelo a Roosevelet, nè a Kennedy, nè a Reagan. Quella era un'altra categoria.
Obama senza il suo spin doctor David Axelrod è perso. Scritto in spin,
comunicazione, era obama, presidenziali usa, gli usa e il mondo, giornalismo
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questo articolo a un amico 19Mar 09 Proteste alla Sapienza e degli islamici, la
legge vale per tutti? Ieri altri tafferugli alla Sapienza. Gli studenti
volevano improvvisare un corteo non autorizzato e la polizia lo ha impedito; da
qui gli scontri. A mio giudizio la polizia ha ragione; mi chiedo però perchè lo
stesso criterio non sia stato usato in occasione delle proteste degli
estremisti islamici di gennaio, durante le quali, per ben 4 volte i
manifestanti hanno deviato dal percorso autorizzato per andare a pregare di
fronte al Duomo e al Colosseo. In quell'occasione, a Milano come a Roma, le
forze dell'ordine hanno lasciato fare. E purtroppo credo che lo stesso
accadrebbe se gli islamici tentassero un'altra prova di forza; perchè è
relativamente semplice contrastare qualche centinaio di studenti su di giri, ma
è troppo rischioso far rispettare la legge se a violarla è una minoranza
musulmana ormai molto numerosa composta da centinaia di migliaia di persone,
che potrebbero provocare sommosse di piazza. E se osservo quel che accade
all'estero non trovi motivi di conforto: a Parigi la polizia non ha più il
controllo di alcuni quartieri di periferia e gli agenti hanno paura di uscire
dai commissariati, mentre in America Sean Penn ha fatto tagliare i passaggi che
lo riguardano in un film che denuncia le difficoltà di integrazione di certe
minoranze, tra cui quella islamica, mostrando scene forti, come quella di una
ragazza iraniana uccisa in nome dell' «onore» da un familiare che ne
rimproverava la condotta di vita non conforme alle tradizioni e ai dettami
della religione. Le proteste dell'associazione degli iraniani è stata così
veemente da indurre l'attore, famoso per il suo impegno civile, a una clamorosa
retromarcia. E la situazione rischia di peggiorare ulteriormente. Che fare?
Bisogna arrivare al punto di limitare drasticamente l'immigrazione musulmana
privilegiando quella di minoranze, come i filippini, che si integrano
facilmente? Scritto in notizie nascoste, società, Italia, gli usa e il mondo,
francia, immigrazione, islam Commenti ( 155 ) » (5 voti, il voto medio è: 5 su
un massimo di 5) Loading ... Il Blog di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli
Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 17Mar 09 Il rally delle
Borse è un'illusione, l'America nasconde i guai Negli ultimi sette giorni le
Borse sono partite al rialzo e c'è già chi sostiene che il peggio è passato.
Non riesco ad essere così ottimista; anzi, ho l'impressione che in realtà,
proprio in questi giorni ,stiamo vivendo un passaggio delicatissimo della
crisi. Il rally è stato innescato da Citigroup che ha annunciato profitti per i
primi due mesi e gli operatori hanno iniziato a credere che il settore bancario
sia sulla via del risanamento. Ma è davvero così? Che fine hanno fatto i debiti
colossali accumulati dagli istituti? Si sono volatilizzati con un colpo di
bacchetta magica? Ovvio che no. E infatti qualcuno ha rilevato che Citigroup ha
annunciato gli utili ma si è rifiutata di rilevare l'incidenza dei debiti. Ma
l'annuncio di una settimana fa è servito per innescare un'operazione colossale
per propagare fiducia. Il movimento di Borsa è stato ampliato da una raffica di
annunci rassicuranti da altre banche, e, soprattutto, da uno spin iperottimistico
da parte di Obama, del ministro del Tesoro Geithner del presidente della Fed
Bernanke, secondo cui "il peggio è passato". Che i governi tendano a
sollevare gli spiriti è normale, ma questa euforia è sospetta. E infatti serve
a nascondere un problema ben più grande. Altro che ripresa, in queste ore
l'America è in bilico come mai prima d'ora. La vera notizia non è Citigroup, ma
la dichiarazione del primo ministro cinese che pubblicamente ha espresso dubbi
sulla solidità dei Buoni del Tesoro americani. E Obama nel week-end ha
moltiplicato gli interventi per rassicurare il mondo "che gli Usa sono la nazione più sicura al mondo per gli
investimenti". Ieri sono usciti i dati, ripresi dall'economista Roubini,
sugli acquisti di Treasury ed è emersa un'altra verità scomoda. In gennaio gli
stranieri hanno venduto Buoni del Tesoro a lunga scadenza per 18 miliardi
(mentre in dicembre ne avevano acquistati per 22 miliairdi), preferendo le
scadenze brevi. In genere hanno ridotto gli acquisti di obbligazioni americane,
sia pubbliche che private, con, complessivamente, un saldo negativo per 148
miliardi di dollari. La Cina è inquieta e il mercato
manda segnali negativi: il mondo inizia a perdere fiducia in un'America il cui
deficit sta esplodendo? E' l'incubo che agita le notti di Obama. Altro che
euforia, il suo è spin da disperazione. E il mondo trattiene il fiato.
AGGIORNAMENTO: Sono a Parigi, dove ho intervistato Jacques Attali, uno dei
pochi ad aver previsto per tempo la crisi. E' convinto che la crisi potrà
essere superata definitivamente solo se verranno cambiate le regole che hanno
permesso la diffusione dell'anarchia finanziaria, altrimenti la ripresa sarà
effimera. Il problema è che Washington e Londra vogliono continuare come prima.
Attali è persuaso che l'Europa sia meglio attrezzata e potrebbe addirittura
emergere come la nuova superpotenza. Potere leggere l'intervista qui Scritto in
spin, banche, capitalismo, crisi, era obama, società, cina, notizie nascoste,
globalizzazione, economia, gli usa e il mondo Commenti ( 45 ) » (4 voti, il
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Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 14Mar 09
La crisi provocherà una nuova ondata di immigrati? Ma la crisi che impatto avrà
sui flussi migratori? In Italia se n'è parlato poco, ma sulla stampa straniera
sono stati pubblicati diversi reportage, da quali risultava che molti immigrati
stavano abbandondando i Paesi ricchi (soprattutto negli Usa
e in quelli del Golfo) per tornare a casa. Il motivo? Ovvio: la mancanza di
lavoro. Anche in Italia è accaduto un fenomeno analogo, sebbene in misura molto
minore e limitatamente ad alcune comunità, come quella brasiliana. Ma ora il
quadro potrebbe cambiare. Se la crisi finanziaria nei Paesi dell'Europa
dell'est peggiorerà ulteriormente, provocando un forte aumento della
disoccupazione, molti rumeni, bulgari, albanesi, slovacchi, eccetera potrebbero
essere indotti, dalla disperazione, a tentare l'avventura a ovest, magari al
solo scopo di vivere di espedienti. L'incognita principale, tuttavia, riguarda
l'Africa. L'altro giorno il segretario del Fmi, Dominique Strauss-Kahn, ha
lanciato l'allarme per gli effetti catastrofici della recessione sul Continente
nero. «C'è in pratica la certezza -ha detto il capo dell'Fmi -che molti milioni
di persone sprofonderanno sempre più nella miseria: se non si interviene con un
forte piano d'emergenza ci sono forti rischi di guerre civili, se non di guerre
estese». E dunque di una nuova ondata migratoria verso l'Europa. Secondo
Strauss-Kahn tocca ai Paesi ricchi mettere mano al portafoglio. «Se la comunità
internazionale ha trovato centinaia di miliardi di dollari per affrontare la
crisi globale, non è ammissibile che non possa trovare qualche centinaio di milioni,
meno di quanto ha investito per salvare singole aziende private, per i Paesi
più poveri». E' davvero questo il modo appropriato per aiutare l'Africa a
superare la crisi? Inoltre: siamo pronti a reggere, in piena crisi economica,
una nuova ondata migratoria dall'Europa dell'Est e dall'Africa? Temo che un
evento del genere provocherebbe tensioni sociali enormi, un razzismo diffuso e
una guerra tra poveri nelle nostre città. Che foschi presagi.. sbaglio? Scritto
in società, crisi, globalizzazione, democrazia, Italia, notizie nascoste,
immigrazione Commenti ( 84 ) » (8 voti, il voto medio è: 4.38 su un massimo di
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Commenti Invia questo articolo a un amico 12Mar 09 Piani di rilancio, l'Europa
dice no a Obama (e fa bene) Giornale di oggi scrivo un articolo incentrato
sulle crescenti incomprensioni tra l'Unione europea e la nuova America di
Obama, in vista del prossimo G20. Il punto centrale riguarda il piano di
stimolo dell'economia, la Casa Bianca da giorni preme affinchè anche l'Europa
ne adotti uno in grande stile (quello Usa è pari al
5,7% del Pil), ma i Ventisette sono restii. "Hanno già stanziato spese
straordinarie pari all'1,5% del Pil, che porteranno quelli dell'area euro a
sfondare il deficit del 3% previsto dal Trattato di Maastricht, ma non
intendono andare oltre nel timore che disavanzi eccessivi possano incrinare la
tenuta o perlomeno la credibilità della moneta unica". Infatti quello
americano quest'anno sfiorerà il 10% e che chi lo vede addirittura al 15%.
Inoltre, Berlino e Parigi prestano sempre più ascolto agli economisti secondo
cui manovre come quelle americane servono a poco; infatti a breve porteranno
nelle tasche dei contribuenti importi irrisori pari a poche decine di dollari a
testa, mentre gli investimenti sulle infrastrutture incideranno sulla crescita
solo verso la fine del 2010. Insomma, si dovrebbe rinunciare a equilibri
finanziari costruiti in oltre 15 anni per adottare misure espansioniste di
dubbia efficacia". Io dico che l'Europa fa bene a resistere alle pressioni
americane nonostante siano sempre più insistenti, con l'appoggio di grandi
testate come Financial Times ed herald Tribune, che abboccano allo spin della
Casa Bianca. La mia impressione è che gli Usa sperino
di trascinare anche gli altri Paesi nella spirale dei deficit (e a lungo
termine inflazionistica) perchè se tutti vanno male è più facile che il dollaro
resti la moneta di riferimento; ma se l'Europa non segue la corrente e mantiene
conti più o meno in ordine il biglietto verde rischia il capitombolo e
Washington di perdere la leadership finanziaria sull'economia globale. Questa è
la vera posta in gioco. Sbaglio? Scritto in spin, banche, capitalismo, crisi,
manipolazione, era obama, globalizzazione, europa, economia, società, gli usa e
il mondo Commenti ( 45 ) » (5 voti, il voto medio è: 5 su un massimo di 5)
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Invia questo articolo a un amico 10Mar 09 Libertà di stampa? Sì, ma non per i
blog Attenti, amici bloggisti, la Cassazione ha deciso che "per i blog e i
forum on-line non valgono le regole che tutelano la libertà di stampa". La
ragione? Eccola: siccome "si tratta di una semplice area di discussione
dove qualsiasi utente o gli utenti registrati sono liberi di esprimere il
proprio pensiero, rendendolo visionabile a tutti gli altri soggetti autorizzati
ad accedere al forum", spesso in forma anonima,."Blog, forum eccetera
non possono essere considerati come una testata giornalistica, ma sono
equiparabili ai messaggi che potevanoe possono essere lasciati in una
bacheca". Dunque i blog hanno l'obbligo di rispettare il "buon custome"
e il giudice può ordinare il sequestro di alcune pagine web. La controversia
era nata in seguito alla decisione del Tribunale di Catania di sequestrare un
forum di discussione sulla religione cattolica nel quale erano contenuti
messaggi che la magistratura di Catania aveva ritenuto offensivi verso il
comune sentimento religioso. Alcuni bloggisti "avevano travalicato limiti
del buon costume alludendo espressamente a pratiche pedofile dei sacerdoti per
diffondere il 'sacro seme del Cattolicesimo'". Il tema è delicatissimo.
Certe ingiurie sono indifendibili, ma temo che la sentenza della Cassazione sia
esagerata e che costituisca un precedente potenzialmente pericoloso per la
libertà di espressione in questo Paese. Chi stabilisce cos'è il buon costume? E
chi ci garantisce che questa sentenza non venga usata per mettere a tacere
opinioni scomode? Scritto in giustizia, blog, manipolazione, società, Italia,
democrazia, giornalismo Commenti ( 63 ) » (4 voti, il voto medio è: 4.75 su un
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RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 08Mar 09 "Repubblica"
s'indigna: gli hotel di lusso tagliano le "amenties" Il mondo va a
rotoli e "Repubblica", giustamente, si preoccupa anche dei contraccolpi
sugli hotel di lusso. Mercoledì ha dedicato all'argomento un'intera pagina.
Ecco l'incipit: "Cominciamo da qui, dal fastoso Shangri La di Singapore e
dal racconto di Alessandra Pavolini, general manager in viaggio per il 40 per
cento del suo tempo-lavoro. Racconta che l'ultima volta è stato uno shock:
"Niente più corbeille di fiori nella hall, neppure un valletto che ti
prende i bagagli, in camera una lista di raccomandazioni da colonia estiva:
spegni le luci, non usare tutti gli asciugamani, tieni la temperatura più alta.
In bagno il deserto, con il barattolino dello shampoo che tiene solo una dose,
spariti il cotton fioc e i dischetti struccanti. Sul comodino matite lunghe
come un mozzicone e il bloc notes col logo ridotto a tre foglietti di carta bianca".
E ancora, con tono inorridito, Cinzia Sasso racconta che "il grande bacino
del risparmio è quello delle amenities. Basta accappatoi; stop alle pantofole;
addio alle creme idratanti; contenitori più piccoli per shampoo, balsamo e
bagnoschiuma, generi da sostituire, nel caso di presenze che si prolunghino,
"solo dopo che siano stati utilizzati del tutto"; via i
sottobicchieri nel bagno; i sigilli del water; kit per il cucito e kit per
pulire le scarpe ridotti al minimo; via perfino il cioccolatino della buona
notte. Ma, scrive ancora la Sasso, "per fortuna nell'era di internet, a
parte i maniaci delle collezioni, non si accorgerà nessuno che sono già state
tagliati i fogli per spedire i fax e la carta da lettere, così come le
scatoline dei fiammiferi con il logo degli hotel". Come non capire i
lettori chic di Repubblica: è un vero scandalo, un trauma, un'indecenza. Voi
che dite: riusciranno a riprendersi? Sono sinceramente preoccupato. Scritto in
crisi, globalizzazione, notizie nascoste, Italia, giornalismo Commenti ( 34 ) »
(6 voti, il voto medio è: 3.83 su un massimo di 5) Loading ... Il Blog di
Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a
un amico 07Mar 09 Obama chiede aiuto agli hedge funds (e li premia) Un altro breve
post sulla crisi economica. Obama ha trovato la soluzione per far ripartire il
credito: chiede aiuto agli hedge funds e ai fondi di private equity offrendo
loro condizioni di estremo favore: potranno accumulare profitti
illimitatamente, ma con ampie garanzie statali in caso di perdita. L'accordo è
legato ai cosiddetti "Talf", come spiego in questo articolo e prevede
l'esborso da parte dello Stato di altri mille miliardi di dollari. Capito il
progressista Obama? Chiede aiuto e protegge gli speculatori con i soldi dei
contribuenti.. Intanto il totale degli interventi varati dal governo Usa raggiunge l'astronomica cifra di 3,5 trilioni di dollari
ovvero 3500 miliardi di dollari, da finanziare con l'emissione di Buoni del
Tesoro. Il debito Usa è ancora sostenibile? Attenti al
dollaro, rischia una brutta fine. Scritto in banche, capitalismo, crisi,
progressisti, era obama, globalizzazione, economia, gli usa e il mondo Commenti
( 50 ) » (8 voti, il voto medio è: 4.63 su un massimo di 5) Loading ... Il Blog
di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo
articolo a un amico 05Mar 09 E' ora di lasciar fallire le banche. In
un'intervista che mi ha concesso, Arthur C. Brooks, presidente dell'American
enterprise institute, uno dei principali think tank conservatori, sostiene due
punti importanti: 1) a suo giudizio i piani di Obama anziché contrastare la
crisi finiscono per peggiorarla. 2) tentare di salvare tutti è impossibile ed è
inaccettabile che gli aiuti vadano soprattutto alla casta dei banchieri che
questa crisi l'ha provocata. Dunque visto che la recessione è inevitabile,
meglio adottare misure radicali e lasciar fallire le banche che non sono in
grado di resistere. Il punto più delicato è l'ultimo e dopo aver riflettuto a
lungo su questo tema, grazie anche ai vostri qualificatissimi contributi, mi
sono convinto che questa sia l'unica strada. L'entità del debito accumulato da
certe banche (soprattutto americane ma non solo) è tale, a causa dell'effetto
leva, da non poter essere coperto nemmeno dallo Stato. Dunque cercare di
tappare buchi, che in realtà continuano ad allargarsi, non avrà altra
conseguenza che trascinare l'economia reale nel baratro. E allora anzichè
creare "bad banks" o fondi con titoli tossici, bisogna rafforzare le
banche in salute e usare i fondi pubblici per trasferire a queste ultime le
attività fondamentali (e sane) di quelle in fallimento. Ci sarà uno choc e chi
detiene azioni o prodotti finanziarie delle banche cattive perderà il proprio
investimento, ma passato il trauma l'economia potrà riprendere su basi solide.
L'idea circola già da qualche settimana tra gli specialisti, ma mi sembra
l'unica soluzione plausibile. O sbaglio? AGGIORNAMENTO: la Banca d'Inghilterra
ha dato il via libera per stampare 150 miliardi di sterline da pompare nel
sistema finanziario. E' un gesto disperato. A questo punto vedo solo due
possibili conseguenze: l'operazione fallisce e la Gran Bretagna fila verso la
bancarotta o va in porto ma a un prezzo altissimo: l'iperinflazione. Scritto in
capitalismo, crisi, banche, era obama, globalizzazione, economia, gli usa e il
mondo Commenti ( 75 ) » (7 voti, il voto medio è: 4.86 su un massimo di 5)
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( da "Virgilio Notizie" del 24-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Johannesburg, 24
mar. (Apcom) - La questione tibetana torna a dividere il mondo. Il governo
sudafricano non ha alcuna intenzione di concedere il visto al Dalai Lama prima
dei Mondiali di Calcio 2010. Domenica Pretoria ha annunciato di aver negato
l'entrata nel paese al leader spirituale tibetano, chiamato come molti altri
premi Nobel a partecipare a una conferenza di pace e calcio a Johannesburgh,
sollevando vive proteste e obbligando gli organizzatori a rinviare l'evento. A
organizzare la conferenza di venerdì sono i funzionari di calcio sudafricani,
in vista dei primi Mondiali di calcio in Africa. Ma, come è già accaduto alle
Olimpiadi di Pechino, la questione tibetana invade il campo dello sport. Il
portavoce del presidente sudafricano Kgalema Motlanthe, ha precisato ad Ap che
il governo non rilascerà alcun visto al Dalai Lama prima del mega evento
calcistico: "No, non lo faremo", ha detto senza aggiungere commenti.
Ieri Pretoria aveva ammesso di aver rifiutato il visto al leader spirituale dei
tibetani "nel nome dell'interesse nazionale". Venerdì 27 marzo il
14esimo Dalai Lama era atteso alla conferenza a Johannesburg assieme ad altri
Premi Nobel. Il comitato Nobel per la pace e due Premio Nobel sudafricani,
Desmond Tutu e Frederik de Klerk, avevano già annunciato l'intenzione di
boicottare l'incontro, se il Sudafrica, che ospiterà la Coppa del Mondo l'anno
prossimo, non avesse cambiato idea. Così non è stato. Sono gli organizzatori
che hanno deciso "nell'interesse della pace", di rinviare la conferenza
sulla pace in Sudafrica", ha dichiarato alla stampa il presidente Irvin
Khoza, uno dei responsabili locali dei Mondiali 2010. Oggi la Cina era tornata ad attaccare il Dalai Lama e a elogiare la
decisione di Pretoria di non concedere il visto al leader buddista tibetano. A
una domanda di un giornalista, il portavoce del ministero degli Esteri cinese
Qin Gang ha replicato che sempre più paesi cominciano ad abbracciare la causa
cinese, secondo la quale il 14esimo Dalai Lama Tenzin
Gyatso usa la religione come pretesto per ottenere l'indipendenza della regione
himalayana. Secondo alcuni ambienti governativi sudafricani, il Paese ha chiuso
le porte al leader tibetano per non mettere a rischio i rapporti con la Cina. Non a caso il Sudafrica è uno dei principali partner
commerciali cinesi nel continente africano, tanto da rappresentate il
20,8% degli scambi di Pechino con l'Africa.
( da "Stampaweb, La" del 24-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
JOHANNESBURG La
questione tibetana torna a dividere il mondo. Il governo sudafricano non ha
alcuna intenzione di concedere il visto al Dalai Lama prima dei Mondiali di
Calcio 2010. Domenica Pretoria ha annunciato di aver negato l?entrata nel paese
al leader spirituale tibetano, chiamato come molti altri premi Nobel a
partecipare a una conferenza di pace e calcio a Johannesburgh, sollevando vive
proteste e obbligando gli organizzatori a rinviare l?evento. A organizzare la
conferenza di venerdì sono i funzionari di calcio sudafricani, in vista dei
primi Mondiali di calcio in Africa. Ma, come è già accaduto alle Olimpiadi di
Pechino, la questione tibetana invade il campo dello sport. Il portavoce del
presidente sudafricano Kgalema Motlanthe, ha precisato che il governo non
rilascerà alcun visto al Dalai Lama prima del mega evento calcistico: «No, non
lo faremo», ha detto senza aggiungere commenti. Ieri Pretoria aveva ammesso di
aver rifiutato il visto al leader spirituale dei tibetani «nel nome
dell?interesse nazionale». Venerdì 27 marzo il 14esimo Dalai Lama era atteso
alla conferenza a Johannesburg assieme ad altri Premi Nobel. Il comitato Nobel
per la pace e due Premio Nobel sudafricani, Desmond Tutu e Frederik de Klerk,
avevano già annunciato l?intenzione di boicottare l?incontro, se il Sudafrica,
che ospiterà la Coppa del Mondo l?anno prossimo, non avesse cambiato idea. Così
non è stato. Sono gli organizzatori che hanno deciso «nell?interesse della
pace», di rinviare la conferenza sulla pace in Sudafrica«, ha dichiarato alla
stampa il presidente Irvin Khoza, uno dei responsabili locali dei Mondiali
2010. Oggi la Cina era tornata ad attaccare il Dalai
Lama e a elogiare la decisione di Pretoria di non concedere il visto al leader
buddista tibetano. A una domanda di un giornalista, il portavoce del ministero
degli Esteri cinese Qin Gang ha replicato che sempre più paesi cominciano ad
abbracciare la causa cinese, secondo la quale il 14esimo Dalai Lama Tenzin
Gyatso usa la religione come pretesto per ottenere l?indipendenza della regione
himalayana. Secondo alcuni ambienti governativi sudafricani, il Paese ha chiuso
le porte al leader tibetano per non mettere a rischio i rapporti con la Cina. Non a caso il Sudafrica è uno dei principali partner
commerciali cinesi nel continente africano, tanto da rappresentate il 20,8%
degli scambi di Pechino con l?Africa.
( da "Trend-online" del 24-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
DALLA CINA L'IDEA DI
UNA MONETA UNICA NOTIZIE, clicca qui per leggere la rassegna di Pierpaolo
Molinengo , 24.03.2009 14:30 Scopri le migliori azioni per fare trading questa
settimana!! Se non fosse che l'idea arrivasse dall'estremo oriente, si potrebbe
dire che la moneta unica europea non basta più. La Cina
ha provato a lanciare l'idea di una valuta mondiale da usare negli scambi
internazionali al posto del dollaro americano. Xiaochuan, il governatore della
banca centrale cinese, ritiene che la nuova valuta non dovrebbe essere
collegata a Nazioni individuali. Ma non basta: dovrebbe essere capace di
rimanere stabile sul lungo periodo. Senza dubbio, alcuni
osservatori, notano che l'idea lanciata dalla Cina sia dettata
dalle preoccupazioni dei potenziali rischi inflazionistici che minacciano il
dollaro. Ricordiamo che la Cina è la maggior detentrice di
titoli di debito Usa.
( da "Gazzettino, Il (Udine)" del 24-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
«Un valore specifico
conta solo se è vero» Il segretario Uil sulla sfida cinese Martedì 24 Marzo
2009, Precenicco (pt)Sulla questione Safilo interviene Ferdinando Ceschia,
segretario Uil di Udine. «Il Gruppo - dice - con ridimensionamenti e tagli a
Precenicco e Martignacco, ripropone drammaticamente i nodi delocalizzazione e
sorti del marchio Made in Italy». Una linea sottile separa le scelte di
internazionalizzazione, attuate per avvicinarsi a mercati ritenuti in
allettante espansione, dalle delocalizzazioni, intese come trasferimento
completo di impianti e produzione dall'Italia all'estero. «In troppi casi la
prima finisce per far da battistrada alla seconda, per il divario di costi fiscali,
contrattuali, previdenziali, retributivi, sociali, energetici e ambientali
offerti altrove. Quante e quali aziende italiane abbiano passato il confine
nazionale non è statisticamente rinvenibile, per mancanza di tracciabilità e
riservatezze». Mediamente, i paesi in via di sviluppo hanno bassi costi ma non
hanno apparati industriali come quelli italiani. «La Cina,
ultima grande frontiera per facili affari, vanta entrambi i fattori attrattivi.
Chi teme il gigante lo accusa di avere sommerso i mercati con le sue merci,
ignorando che il 60% delle esportazioni cinesi deriva da investimenti
stranieri: i cinesi fanno ciò che l'Occidente ha chiesto loro di fare». Non è
vero che il più popoloso paese del mondo sia anche quello coi maggiori consumi.
«I cinesi consumano ciò di cui hanno bisogno, prevalentemente il Made in China.
Per le importazioni, la Cina ha bisogno, invece, di
macchinari avanzati e tecnologia, di cui l'Italia dispone. La Cina si è candidata a essere il maggior produttore del Made
in Italy fuori dall'Italia, forando l'intercapedine che separa il legale
dall'illegale, l'autorizzato dal non autorizzato. Si registra infatti che l'85%
dei prodotti contraffatti e fermati alle frontiere europee proviene da quel
Paese». «La Cina assume il
monopolio planetario delle materie ferrose, acquisisce giganti dell'informatica
e dell'industria petrolifera Usa, influenza gli equilibri di
pressoché tutti gli altri Paesi industrializzati. Le recenti tempeste che hanno
coinvolto i mercati finanziari, hanno evidenziato con grande ritardo i limiti
di una concezione dei mercati che traduce il termine "globale"
con libertà assoluta, mancanza di regole e vincoli, e hanno messo in corsa
timidi tentativi di controtendenza, assimilabili al termine di
"protezionismo". Non così in Italia, costretta a combattere su due
fronti, uno interno e l'altro esterno alla Comunità Europea». Secondo Ceschia,
dalla fine degli anni '90 infatti si è consumata una battaglia controcorrente,
stante l'affermarsi di tesi che attribuivano alle politiche di marchio
nazionale (particolarmente le nostre), così come alla difesa delle quote di
produzione, la funzione di indebolire l'Europa, mettendo in soggezione gli
Stati partner più recenti. «L'Italia, non potendo contare su materie prime,
trasforma. Dal primo dopoguerra, dal mondo della moda, ha attribuito al Made in
Italy il ruolo di messaggero di una cultura, del sapere e saper fare, di
qualità, pregio estetico e originalità irripetibile. Diventa difficile spiegare
perché un prodotto possa vantarsi di essere italiano e possa essere pagato per
questo "valore" specifico, se non è fatto in Italia. Artificiose
piroette possono bypassare questo presupposto fondamentale, attribuendo agli
italiani il solo segmento dell'incollatura di un'etichetta. Qualche zelante di
turno, per risparmiare tempo, potrà risparmiarci questo scarnissimo passaggio,
chiudendo il cerchio prima di passare la frontiera, come già verificato nel
caso delle sedie di Manzano. Difendere il Made in Italy, ritornando nell'alveo
di ciò che questo deve significare, è tutt'altro che una battaglia di
retroguardia, per evitare di passare da autori o attori protagonisti a
insalutati ospiti».
( da "Gazzettino, Il (Rovigo)" del 24-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Il pomodoro, una
coltura che sta conoscendo una fase di espansione Martedì 24 Marzo 2009, Come
intercalare, in termini di superfici seminate fra quelle destinate al mais e
alla soia, s'inserisce la coltivazione del pomodoro. Rappresenta la capofila di
un discreto numero di specie coltivate nei nostri areali che, per lo spazio concesso
loro, sono considerate "minori". In realtà, a livello internazionale
il pomodoro nostrano non lo è affatto: pone l'Italia al primo posto nel bacino
del Mediterraneo con 49 milioni di qli raccolti su
( da "Gazzettino, Il (Treviso)" del 24-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
La
piscina centro di addestramento per la Protezione civile Martedì 24 Marzo 2009,
Motta di Livenza (g.r.) La piscina di Motta come centro addestrativo della
Protezione Civile del Friuli Venezia Giulia. La direzione della struttura ha
infatti intrapreso con Protezione Civile un progetto a livello regionale. Infatti è in pieno svolgimento
nella piscina comunale di Motta il primo corso di auto-protezione in ambiente
acquatico per i bambini della scuola media organizzato dal Centro Europeo
Formazione Sicurezza Acquatica della Gymnasium Pordenone. Ventuno ragazzi della
Scuola Media di Azzano Decimo, in provincia di Pordenone, proprio in questi
giorni stanno sostenendo settimanalmente in piscina un addestramento che ha
come obbiettivi la formazione sui rischi e pericoli degli ambienti acquatici
naturali e alluvionali al fine di evitarli, lo sviluppo delle abilità di
autosalvamento in acqua in caso di caduta accidentale. Secondo un recentissimo
rapporto dell'Organizzazione Mondiale della Sanità e dell'Unicef infatti, l'annegamento
rappresenta la seconda causa di morte accidentale al mondo per i ragazzi sotto
i 16 anni dopo gli incidenti stradali. Oltre la metà di queste vittime sono
ragazzi con buone capacità natatorie. Coordinato dal Centro Studi e Formazione
Gymnasium è attivo da diversi anni il Centro Europeo Formazione Sicurezza
Acquatica formato da istruttori specialisti nel soccorso in ambiente acquatico
naturale, nell'insegnamento del nuoto e nello sviluppo di protocolli didattici
di autoprotezione in acqua per la scuola dell'obbligo. Il Cefsa Gymnasium, da
qualche tempo operativo anche nella piscina di Motta, è la struttura
addestrativa acquatica della Protezione Civile del Friuli Venezia Giulia,
svolge corsi con reparti operativi dell'esercito e di pubblica sicurezza e
collabora ormai da anni con i soccorritori acquatici dei Vigili del Fuoco. La
piscina di Motta è una struttura da
( da "Wall Street Italia" del 24-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Aids/Famiglia
Cristiana:Nefandezza paracadutare condom a pioggia di Apcom Così si vogliono
mettere coscienza a posto -->Roma, 24 mar. (Apcom) - Il viaggio del Papa in
Africa aveva lo scopo di consegnare il documento dei vescovi in preparazione al
Sinodo di ottobre. "Forse, dovrebbero leggerlo per
primi tutti coloro che, nel nome di una globalizzazione tragica, operano
autentiche nefandezze, depredando l'Africa delle sue ricchezze. Sono gli stessi
che paracadutano milioni di preservativi, a pioggia, illusi d'aver trovato la
scorciatoia per debellare l'Aids. E per mettersi a posto la coscienza".
Lo scrive 'Famiglia Cristiana', nell'editoriale d'apertura del numero in
edicola questa settimana, ritornando sulla visita del Papa in Africa,
"l'unico autorevole difensore del continente africano presso il resto del
mondo. Ma attenzione: non dei Governi africani, per lo più corrotti - scrive il
giornale dei Paolini - ma dei popoli africani". "Preoccupazioni
diplomatiche?" si chiede il settimanale paolino. "Nessuna, perché
l'unico riferimento è il Vangelo". Tornando sulle polemiche successive
alle dichiarazioni del Papa sull'uso del preservativo, 'Famiglia Cristiana'
osserva: "Intellettuali e politici di tutto il mondo hanno gridato allo
scandalo, hanno dato del 'leggermente folle' al Papa, perché ha osato mettere
in dubbio che il profilattico sia la soluzione di tutti i mali. Davvero - si
chiede il settimanale - non c'è dietro la sollecitazione delle multinazionali
del condom? Domanda legittima, anche perché i medici del Camerun e dell'Angola
ritengono sia meglio abbassare il prezzo del cibo che quello dei profilattici.
Lo stesso vale per le cure, che non ci sono".
( da "Wall Street Italia" del 24-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Tibet/Dalai Lama
bandito da Sudafrica fino a Mondiali 2010-punto- di Apcom E organizzatori
annullano conferenza su calcio e pace mondiale -->Johannesburg, 24 mar.
(Apcom) - La questione tibetana torna a dividere il mondo. Il governo
sudafricano non ha alcuna intenzione di concedere il visto al Dalai Lama prima
dei Mondiali di Calcio 2010. Domenica Pretoria ha annunciato di aver negato l'entrata
nel paese al leader spirituale tibetano, chiamato come molti altri premi Nobel
a partecipare a una conferenza di pace e calcio a Johannesburgh, sollevando
vive proteste e obbligando gli organizzatori a rinviare l'evento. A organizzare
la conferenza di venerdì sono i funzionari di calcio sudafricani, in vista dei
primi Mondiali di calcio in Africa. Ma, come è già accaduto alle Olimpiadi di
Pechino, la questione tibetana invade il campo dello sport. Il portavoce del
presidente sudafricano Kgalema Motlanthe, ha precisato ad Ap che il governo non
rilascerà alcun visto al Dalai Lama prima del mega evento calcistico: "No,
non lo faremo", ha detto senza aggiungere commenti. Ieri Pretoria aveva
ammesso di aver rifiutato il visto al leader spirituale dei tibetani "nel
nome dell'interesse nazionale". Venerdì 27 marzo il 14esimo Dalai Lama era
atteso alla conferenza a Johannesburg assieme ad altri Premi Nobel. Il comitato
Nobel per la pace e due Premio Nobel sudafricani, Desmond Tutu e Frederik de
Klerk, avevano già annunciato l'intenzione di boicottare l'incontro, se il
Sudafrica, che ospiterà la Coppa del Mondo l'anno prossimo, non avesse cambiato
idea. Così non è stato. Sono gli organizzatori che hanno deciso
"nell'interesse della pace", di rinviare la conferenza sulla pace in
Sudafrica", ha dichiarato alla stampa il presidente Irvin Khoza, uno dei
responsabili locali dei Mondiali 2010. Oggi la Cina
era tornata ad attaccare il Dalai Lama e a elogiare la decisione di Pretoria di
non concedere il visto al leader buddista tibetano. A una domanda di un
giornalista, il portavoce del ministero degli Esteri cinese Qin Gang ha
replicato che sempre più paesi cominciano ad abbracciare la causa cinese, secondo la quale il 14esimo Dalai Lama Tenzin Gyatso usa la
religione come pretesto per ottenere l'indipendenza della regione himalayana.
Secondo alcuni ambienti governativi sudafricani, il Paese ha chiuso le porte al
leader tibetano per non mettere a rischio i rapporti con la Cina. Non a caso il Sudafrica è uno dei principali partner
commerciali cinesi nel continente africano, tanto da rappresentate il
20,8% degli scambi di Pechino con l'Africa.
( da "Basilicanet.it" del 24-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
VITI: â??IL SUD DEVE
COORDINARE LE SCELTE IN AGRICOLTURAâ? 24/03/2009 17.08.02
[Basilicata] â??Lâ??ampiezza della crisi internazionale sta portando a nuovi
disegni delle strategie in economia nelle quali il Mezzogiorno dâ??Italia deve
necessariamente inserire
il settore primarioâ?. Lo ha affermato lâ??assessore regionale
allâ??Agricoltura, Vincenzo Viti, intervenendo stamani a Melfi ai lavori del
Coordinamento meridionale degli assessori provinciali allâ??Agricoltura. In
apertura della sua relazione Viti ha fatto presente le priorità che la Regione
Basilicata sta perseguendo per sostenere i vari comparti a partire dal Psr
2007-2013, alla riforma della Governance, alla istituzione del Polo della
Ricerca scientifica nel Metapontino fino al sostegno al credito per le aziende.
Passando poi alle proposte tese a coordinare una serie di iniziative che vedano
coinvolte le regioni del Sud, lâ??assessore Viti si è¨ detto convinto che la
trasversalità dellâ??agricoltura deve necessariamente integrasi in unâ??ampia
progettualità con il turismo, il paesaggio, la cultura. In tale quadro,
alla luce del federalismo ma anche della globalizzazione, lâ??esponente del
Governo regionale ha affermato â??la necessità di sostenere con adeguate
e organiche politiche di supporto le imprese agricole del Sud Italia sui
mercati nazionali ed esteri. A tal fine la strategia meridionalista deve
prevedere funzioni di centrali di coordinamento ossia di un raccordo unitario
fra i vari sistemi locali così¬ da restituire al Meridione una più¹ matura
soggettualità politica ed una capacità di interlocuzione. La tesi
-ha continuato Viti- è¨ che nella globalizzazione conta e vince lâ??efficienza
dei sistemi economico- sociali integrati. Occorrono pertanto scelte combinate
tese a dare al Mezzogiorno una sua effettiva capacità di ripensarsi,
riprogettarsi e ridefinirsi come soggetto economico in grado di confrontarsi
sia su scala mediterranea, sia su quella più¹ ampia europea e mondialeâ?. Il
Coordinamento degli assessori, in chiusura, ha approvato un documento condiviso che sarà
oggetto di discussione con Governo e Parlamento. (bas - 04)
( da "Velino.it, Il" del 24-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Il Velino presenta,
in esclusiva per gli abbonati, le notizie via via che vengono inserite. EST - Cina propone super-moneta, Tesoro Usa
e Fed dicono no Roma, 24 mar (Velino) - Una moneta unica mondiale gestita dal
Fondo monetario internazionale. è la proposta avanzata in una relazione dal
governatore della Banca centrale cinese, Zhou Xiaochuan, secondo il quale tra
le ragioni principali della crisi economica globale è l?essersi affidati troppo
alla moneta di un singolo paese. Proposta però che il numero uno del Tesoro
americano e il presidente della Fed bocciano senza appello. La relazione è
stata insolitamente pubblicata in inglese, oltre che in cinese. Segno che il
governo di Pechino ne ha voluto dare risalto internazionale alla vigilia del
G20, il vertice economico di Londra che si apre il 2 aprile. “La crisi richiede
una riforma creativa del sistema monetario globale che vada verso una valuta di
riserva internazionale”, osserva Zhou. Tale valuta dovrebbe essere utilizzata
per tutte le principali attività commerciali, dagli investimenti alle materie
prime fino alla stesura dei bilanci delle corporation. Si tratta evidentemente
di un?offensiva contro il dollaro. Pechino ha infatti enormi crediti nei
confronti degli Stati Uniti e soprattutto il dollaro è la valuta con cui
accumula le proprie riserve straniere. Per questo il premier cinese Wen Jiabao
ha più volte diffidato Washington dall?intraprendere misure anticrisi che
erodano il valore del biglietto verde. La nuova valuta, secondo la relazione di
Zhou, dovrebbe essere basata sulle quote detenute dai 185 paesi che aderiscono
al Fmi, note come Sdr (Special drawing rights). Non è la prima volta che viene
proposta la creazione di una valuta internazionale nuova. Lo hanno fatto già
numerosi economisti indipendenti convinti della necessità che il mondo non si
affidi più al dollaro. L?operazione richiederebbe tuttavia molto tempo e
incontrerebbe molte resistenze dato che molti paesi si sono basati sulla valuta
statunitense per decenni e detengono tuttora grandi quantità di dollari.
Secondo Zhou “una valuta di riserva sovranazionale gestita da istituzioni
globali potrebbe essere usata per creare e controllare la liquidità globale.
Ciò ridurrebbe in maniera significativa i rischi di una nuova crisi in futuro e
potenzierebbe la capacità di risposta della comunità internazionale a eventuali
nuove turbolenze finanziarie”. Il governatore della Banca centrale cinese
chiede anche che venga modificato il criterio con cui viene determinato l?Sdr,
attualmente stabilito dal valore di quattro valute: dollaro, euro, sterlina
inglese e yen: “Il paniere di valute che formano la base della determinazione
dell?Sdr dovrebbe essere espanso per includere le valute di tutte le economie
maggiori. La distribuzione dell?Sdr, inoltre, dovrebbe essere deviata da un
sistema di puro calcolo a uno sostenuto da asset reali, come una cassa comune,
per stimolare la fiducia dei mercati nel suo valore”. La risposta di Washington
alla proposta cinese non si è fatta attendere: il segretario al Tesoro, Timothy
Geithner, e il presidente della Federal Reserve, Ben Bernanke, durante
un'audizione alla Commissione servizi finanziari della Camera dei
rappresentanti, hanno respinto senza appello l'ipotesi di una moneta unica
globale. (Giampiero De Andreis) 24 mar 2009 17:45
( da "Affari Italiani (Online)" del 24-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Pena di morte/
Amnesty: si muore anche in Europa Martedí 24.03.2009 08:24 Ad esempio, in
Giappone l'ordine d'impiccagione viene notificato ai prigionieri la mattina
stessa dell'esecuzione, mentre i familiari sono informati solo dopo che questa
ha avuto luogo. "La pena capitale non è solo un atto ma un processo,
consentito dalla legge, di terrore fisico e psicologico che culmina con un
omicidio commesso dallo Stato", ha denunciato Khan, "a tutto questo
dev'essere posta fine". Se è vero che la maggior parte dei Paesi del mondo
si sta avvicinando all'abolizione (solo 25 dei 59 Stati che la mantengono hanno
eseguito condanne), Amnesty ammonisce che centinaia e centinaia di condanne
continuano a essere emesse. Questi progressi sono stati sminuiti dalla ripresa
delle esecuzioni a Saint Christopher e Nevis (le prime nel continente americano
dal 2003, Usa esclusi) e dalla reintroduzione della
pena di morte in Liberia per i reati di rapina, terrorismo e dirottamento.
"La buona notizia è che le esecuzioni hanno luogo in un piccolo numero di
Paesi", ha aggiunto Khan, "questo dimostra che stiamo facendo passi
avanti verso un mondo libero dalla pena di morte". Il maggior numero di
esecuzioni nel 2008 è stato riscontrato in Asia, dove 11 Stati continuano a
ricorrere alla pena di morte: Afghanistan, Bangladesh, Cina,
Corea del Nord, Giappone, Indonesia, Malaysia, Mongolia, Pakistan, Singapore e
Vietnam. < < pagina precedente pagina successiva >>
( da "Affari Italiani (Online)" del 24-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
MediaTech Cina/ "Il Governo non ha paura di internet". Ma
YouTube è di nuovo oscurato Martedí 24.03.2009 17:09 La Cina
non ha paura di internet, ha assicurato il suo ministero degli Esteri, ma
YouTube è di nuovo inaccessibile ai visitatori cinesi dalla tarda serata di lunedì:
la pagina iniziale del popolare sito non si apre oppure invia un messaggio di
errore, tanto a Pechino, a Shanghai e in altre città del Paese. Esattamente
come in altre occasioni, il governo cinese non ha spiegato le ragioni del
blocco, che arriva dopo che la marina statunitense ha 'postato' sul sito di
video-sharing i filmati sull'incidente, avvenuto nel Mare
del Sud della Cina, tra otto pescherecci cinesi e una nave da guerra Usa. Sollecitao sulle ragioni del blocco, il portavoce del ministero
degli Esteri ha ribadito che la Costituzione afferma "chiaramente la
libertà d'espressione", ma stabilisce alcuni limiti "attingendo alle
esperienze di Paesi come gli Usa e il Regno Unito".
"Molte persone - ha poi aggiunto - hanno la falsa impressione che il governo
cinese tema internet", ma la cifra degli internauti cinesi (300 milioni,
la comunità di utenti più grande del mondo) dimostra "che è esattamente
l'opposto". tags: cina youtube
( da "Blogosfere" del 24-03-2009)
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Mar 0924 YouTube
oscurato in Cina. "Ma non temete, la nostra è la
web-community più grande al mondo" Pubblicato da Joshua Evangelista alle
17:50 in Libertà di espressione, Web/Tech Uno dei 300 milioni di internauti
cinesi, dopo 12 ore in una fabbrica di Shangai, torna a casa e decide di
connettersi ad internet. Facciamo finta che voglia vedere uno spezzone del suo
film preferito, Shaolin Soccer (inguardabile, ma questo è il mio modestissimo
parere). Vuole vedere una scena in particolare. Digita l'indirizzo di YouTube
e... magia! La pagina iniziale del sito non si apre, oppure compare un messaggio
di errore. A Shangai, come a Pechino, Macao, Nanchino e in altre città del
Paese. Motivazioni dell'oscuramento? Per ora non ci sono comunicati. Il tutto è
iniziato ieri sera. Due i video che potrebbero avere a che
fare con la decisione del governo: il primo è stato postato dalla marina degli Usa e riprende l'incidente, avvenuto nel Mare del Sud della Cina, tra otto pescherecci cinesi e una nave da guerra americana. Il
secondo, molto più eclatante e riportato dalla Bbc, mostra centinaia di soldati
mentre picchiano e bastonano dei monaci e dei tibetani indifesi. Le
uniche dichiarazioni a riguardo sono quelle del portavoce del ministro degli
Esteri cinese: "La Costituzione afferma chiaramente la libertà
d'espressione", ma stabilisce alcuni limiti "attingendo alle
esperienze di Paesi come gli Usa e il Regno Unito.
Molte persone hanno la falsa impressione che il governo cinese tema Internet,
ma le cifre dei fruitori cinesi di Internet dimostrano che è esattamente
l'opposto". Caro portavoce, ci spiega per cortesia quali sono questi
limiti? E inoltre, questo cosa avrebbe a che fare con le cifre degli
internauti? Non mi sembra tanto eclatante che il paese più popoloso del globo
sia anche quello con più utenti telematici.
( da "Reuters Italia" del 24-03-2009)
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WASHINGTON (Reuters)
- Il segretario del Tesoro Usa, Timothy Geithner, e il
governatore della Federal Reserve, Ben Bernanke, hanno respinto l'idea che
l'economia mondiale adotti una moneta globale. Nel corso di un'audizione al
Congresso, la senatrice repubblicana del Minnesota, Michele Bachmann, ha chiesto
a Geithner: "rinuncerebbe categoricamente al fatto che gli Stati Uniti si
allontanino dal dollaro per andare verso una moneta globale, come suggerito da Cina e Russia?". Sia Geithner
sia Bernanke hanno risposto affermantivamente. Ieri il governatore della Banca
centrale cinese, Zhou Xiaochuan, aveva detto che l'Sdr creato dal Fondo
monetario internazionale (Special drawing right) potrebbe diventare una valuta
globale a seguito di una profonda riforma del sistema finanziario necessaria
per uscire dalla crisi attuale.
( da "AprileOnline.info" del 24-03-2009)
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Il fine è sempre
l'abolizione Virginia Solazzo*, 24 marzo 2009, 18:35 Pena di morte Con
l'adozione da parte dell'Onu di una seconda risoluzione, nel dicembre 2008, per
una moratoria, il mondo ha fatto importanti passi avanti. Ma l'obiettivo resta
sempre quello di fermare la mano del boia in modo definitivo. Lo ricorda
Amnesty nella presentazione del suo dossier Con l'adozione da parte
dell'Assemblea generale dell'Onu di una seconda risoluzione, nel dicembre 2008,
per una moratoria sulla pena capitale, il mondo ha fatto importanti passi
avanti verso l'abolizione della pena capitale. Oggi in due terzi del pianeta
non vi si ricorre più e questo dimostra l'accresciuta consapevolezza che è una
punizione estrema e inconciliabile con il rispetto dei diritti umani.
Nonostante questi sviluppi positivi, il traguardo di un mondo libero dalla pena
capitale è ancora lontano. Nel suo rapporto "Condanne a morte ed
esecuzioni nel 2008", Amnesty International ha sì documentato che solo 25
dei 59 paesi mantenitori hanno eseguito condanne nello scorso anno, ma ha anche
denunciato che tra gennaio e dicembre sono state messe a morte almeno 2390
persone ed emesse almeno 8864 condanne alla pena capitale in 52 paesi. Amnesty
International ha riscontrato in Asia il maggior numero di esecuzioni: nella sola Cina, che insieme ad Afghanistan, Bangladesh, Corea del Nord,
Giappone, Indonesia, Malaysia, Mongolia, Pakistan, Singapore e Vietnam
ricorrere alla pena di morte, hanno avuto luogo 1718 esecuzioni. Il secondo
maggior numero, 508, è stato registrato nell'area Africa del Nord - Medio Oriente:
tra le 346 persone messe a morte in Iran, con metodi quali
l'impiccagione e la lapidazione, anche otto minorenni al momento del reato. In
Arabia Saudita, le esecuzioni sono state almeno 102, solitamente tramite
decapitazione pubblica seguita, in alcuni casi, dalla crocifissione. Nel
continente americano solo gli Usa sono ricorsi con
regolarità alla pena di morte, con 37 esecuzioni; l'unico altro paese in cui
sono state eseguite condanne a morte è stato Saint Christopher e Nevis, il
primo dell'area caraibica ad aver ripreso le esecuzioni dal 2003. L'Europa
sarebbe una zona libera dalla pena di morte se non fosse per la Bielorussia,
dove le condanne vengono eseguite con un colpo di pistola alla nuca. Passi
positivi ha fatto registrare l'Africa sub-sahariana, dove sono state eseguite
solo due condanne a morte, anche se le sentenze capitali emesse sono state
almeno 362, e la Liberia ha reintrodotto la pena capitale per i reati di
rapina, terrorismo e dirottamento. In linea con gli anni precedenti, numerose condanne
a morte sono state emesse al termine di processi iniqui, spesso basati su
confessioni estorte con la tortura. In alcuni stati, quali Bielorussia,
Mongolia e Corea del Nord, le condanne sono eseguite in assoluta segretezza e
senza alcuna trasparenza; in altri, come il Giappone, i detenuti sono
sottoposti a condizioni di detenzione particolarmente dure e vengono informati
dell'esecuzione poche ore prima di essere messi a morte. Il Rapporto di Amnesty
International dimostra ancora una volta che la pena di morte è una punizione
crudele, inumana e degradante, che viola il diritto alla vita, che comporta
l'elevato rischio di mettere a morte degli innocenti. è una violazione dei
diritti umani, non ha alcun effetto deterrente e il suo sproporzionato contro persone
povere, emarginate e oppositori politici costituisce un grave atto di
discriminazione. Amnesty International chiede ancora una volta al mondo di
combattere la pena capitale, di fare pressioni su Cina,
Iran, Arabia Saudita, Pakistan e Stati Uniti d'America, i cinque paesi che
hanno fatto registrare il 93 per cento delle esecuzioni su scala mondiale nel
2008, affinché si possa finalmente non dover più parlare di decapitazioni,
sedie elettriche, impiccagioni, iniezioni letali, fucilazioni e lapidazioni.
*Ufficio Comunicazione Sezione Italiana Amnesty International
( da "Wall Street Italia" del 24-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Bernanke,Geithner
contrari a lasciare dollaro per moneta globale -->WASHINGTON (Reuters) - Il
segretario del Tesoro Usa, Timothy Geithner, e il
governatore della Federal Reserve, Ben Bernanke, hanno respinto l'idea che
l'economia mondiale adotti una moneta globale. Nel corso di un'audizione al
Congresso, la senatrice repubblicana del Minnesota, Michele Bachmann, ha
chiesto a Geithner: "rinuncerebbe categoricamente al fatto che gli Stati
Uniti si allontanino dal dollaro per andare verso una moneta globale, come suggerito da Cina e Russia?". Sia Geithner
sia Bernanke hanno risposto affermantivamente. Ieri il governatore della Banca
centrale cinese, Zhou Xiaochuan, aveva detto che l'Sdr creato dal Fondo
monetario internazionale (Special drawing right) potrebbe diventare una valuta
globale a seguito di una profonda riforma del sistema finanziario necessaria
per uscire dalla crisi attuale.
( da "Blogosfere" del 24-03-2009)
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Mar 0924 Speciale
Che tempo che fa: mercoledì sera su Raitre oltre due ore con Roberto Saviano,
David Grossman e Paul Auster ospiti di Fabio Fazio Pubblicato da Fabio Traversa
alle 20:15 in Occhio al dettaglio, Personaggi, Rumors, Varietà Nuovo appuntamento
con gli speciali di Che tempo che fa (voto: 7) in prima serata. Dopo gli
appuntamenti con Andrea Bocelli e su Fabrizio De Andrè mercoledì sera Fabio
Fazio (7) dedica la trasmissione in onda dalle 21.10 alle 23, su Raitre, a
Roberto Saviano. Due ore in compagnia del giovane scrittore napoletano che vive
sotto scorta dal 13 ottobre del 2006 e che pure trova il coraggio di portare
avanti la propria battaglia a favore della legalità contro i clan camorristici
della Campania. Tutta la serata sarà incentrata sulla letteratura. Si partirà
naturalmente da Gomorra, il best seller di cui Saviano è autore, in libreria
dal maggio 2006 e sempre in testa nelle classifiche di vendita con due milioni
di copie vendute in Italia, traduzioni in 50 paesi, un vero e proprio caso
letterario in tutto il mondo con tre milioni e mezzo di copie diffuse
dall'Australia all'Islanda, dalla Cina all'Arabia Saudita. In studio, accanto a
Fazio ed a Saviano, ci sarà anche Paul Aster, l'autore della Trilogia di New
York, scrittore di culto della letteratura americana contemporanea. E sarà
presente anche David Grossman, scrittore e saggista israeliano tra i più
ascoltati, noto per il suo impegno a favore di una risoluzione pacifica della
questione israeliano-palestinese basata sul dialogo e la conoscenza. Sempre
imegnato in articoli e saggi che suscitano sempre un grande interesse
all'estero ed accese polemiche in Patria. Due i personaggi in collegamento: da
Londra Misha Glenny, autore di McMafia (bestseller internazionale, tradotto in
30 lingue, che racconta di una nuova mafia che non conosce
confini e nazionalità e cresce parallelamente alla globalizzazione), e da New
York Suketu Mehta, autore di Maximum City (un ritratto della moderna Bombay)
che parlerà delle connessioni internazionali della malavita organizzata e della
sua globalizzazione. In studio anche Antonio Albanese (8) nelle vesti di Cetto
La Qualunque. Da non perdere.
( da "AprileOnline.info" del 24-03-2009)
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La realpolitik vince
sul Dalai Lama Manuela Bianchi, 24 marzo 2009, 19:14 Sudafrica La conferenza
sulla pace che si doveva tenere a Johannesburgh venerdì prossimo è stata rinviata
dagli organizzatori a data da destinarsi a causa della decisione del governo di
non dare il visto al leader spirituale tibetano Come già in occasione delle
Olimpiadi di Pechino, la questione tibetana torna a farsi sentire in ambito
sportivo mondiale. I funzionari di calcio del Sudafrica, il paese che ospiterà
la Coppa del Mondo del 2010, avevano organizzato per il prossimo venerdì una
conferenza a Johannesburg sul tema del calcio come strumento contro la
xenofobia e il razzismo in vista del mega-evento, ma dei vari Premi Nobel
invitati a partecipare uno si è visto negare da Pretoria, la scorsa domenica,
il visto d'ingresso nel Paese. Si tratta del Dalai Lama la cui presenza,
secondo il governo sudafricano, "non è nell'interesse" del Paese. "Il
mondo guarda al Sudafrica come nazione ospite dei Mondiali - ha dichiarato il
portavoce del presidente Kgalema Motlanthe, Thabo Masebe - e non vogliamo che
altre cose distolgano l'attenzione. La presenza del Dalai Lama avrebbe invece
portato altri temi alla ribalta " . Legata alla figura del leader
spirituale è la questione tibetana con tutto ciò che ne consegue in termini di
consenso internazionale verso la Cina, che guarda caso
è il maggiore partner commerciale del Sudafrica in territorio africano. Dunque
Pretoria ha tutto l'interesse a mantenere ottimi rapporti col gigante asiatico
che ha più volte dichiarato "l'assoluta contrarietà" di Pechino a
qualsiasi contatto tra governi stranieri e il Dalai Lama o a che gli vengano
offerte "tribune per le sue attività separatiste". La decisione di
Pretoria ha scatenato le reazioni del comitato Nobel per la pace che ha
commentato "E' impossibile per noi prendere parte a un evento nel quale
una delle principali personalità non ha ottenuto il permesso di entrare nel
Paese", a cui hanno fatto eco i due premi Nobel sudafricani, il vescovo
anglicano Desmond Tutu che ha dichiarato "se il Dalai Lama non c'è, allora
non vado nemmeno io" e l'ex presidente Frederik de Klerk che aveva già
annunciato l'intenzione di boicottare l'incontro del 27 marzo se il Sudafrica
non avesse cambiato idea. Ma la realpolitik ha prevalso nella decisione di
Pretoria che ha ribadito attraverso il portavoce "Ci atterremo alla nostra
decisione. Nulla cambierà. Il Dalai Lama non sarà invitato in Sudafrica"
aggiungendo che se ne riparlerà solo a Mondiali finiti. E' di oggi la notizia
che l'incontro di venerdì non si terrà più, come annunciato da Irvin Khoza,
presidente del Comitato organizzatore di Sudafrica 2010, che ha precisato
"Abbiamo deciso di rinviare la conferenza di pace fino a ulteriore
avviso", cioè fino a quando tutti gli invitati saranno messi nella
condizione di partecipare. La Cina è soddisfatta
della posizione assunta da Pretoria e fa sapere attraverso il portavoce del
ministero degli esteri, Qin Gang, che sono sempre di più i paesi che
abbracciano la tesi cinese che il Dalai Lama usa la religione per ottenere
l'indipendenza del Tibet. Ma i media locali ritengono che Pechino abbia
esercitato pressioni sul governo sudafricano forte del suo ruolo di investitore
e partner commerciale irrinunciabile.
( da "Wall Street Italia" del 24-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
AUTO: MARCHIONNE,
"IL PEGGIO E' PASSATO" di WSI - Il Sole 24 Ore La ripresa partira'
negli Usa nella seconda meta' del 2009. Seguiranno
Asia ed Europa. Previsto un miglioramento delle vendite a marzo grazie agli
incentivi statali... -->«È partito il processo di risanamento. Il peggio
della crisi è passato a livello economico e globale, poi ci sono le
conseguenze. Passata la tempesta, bisogna ripulire. Prima cercavamo di
individuare la ferita. Ora l'abbiamo trovata». Vede la luce in fondo al tunnel
Sergio Marchionne, numero uno del gruppo Fiat, al termine dell'assemblea degli
azionisti della società svizzera Sgs, di cui è presidente. «Nella seconda metà
del 2009 - spiega a Radiocor - si comincerà a vedere
qualcosa negli Usa. Poi in Asia e infine in Europa, che è più lenta» dove si vedrà
quindi «qualcosa non prima di fine 2009» ha indicato Marchionne. Tempi lunghi
per i progetti in Cina «Fino a quando la domanda non si stabilizza, non si può parlare»
dei progetti di Fiat in Cina. Così l'a.d. del gruppo torinese, Sergio Marchionne,
spiega la strategia del Lingotto nel paese asiatico. «Abbiamo deciso in maniera
intelligente di allungare un pò i tempi», ha aggiunto senza precisare se il
nuovo partner di Fiat nel Paese sarà Guangzhou Automobile dopo l'annuncio del
congelamento dei colloqui con Chery. «Parliamo con tutti, non so come dirlo.
Parliamo veramente con tutti» ha sottolineato. A Marzo miglioramento
sostanziale grazie agli incentivi L'andamento di gruppo sul mercato italiano a
marzo vedrà «un miglioramento sostanziale per quota e volumi rispetto a
febbraio ma anche rispetto al marzo 2007». Secondo l'a.d. del gruppo Fiat,
Sergio Marchionne, sono risultati dovuti agli incentivi. «Sapevamo - ha detto -
che avrebbero spronato la domanda e ora cominciamo a vedere i risultati.
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