CENACOLO
DEI COGITANTI |
Iran, gli Usa minacciano:
"Sanzioni durissime" ( da "City"
del 23-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: alle nuove proposte di colloqui dei
cinque Paesi membri permanenti del Consiglio di sicurezza Onu (Usa, Russia,
Cina, Francia, Gran Bretagna) più la Germania. Immediata la reazione Usa: il
segretario di Stato Hillary Clinton avverte che Washington sta preparando
"sanzioni molto dure" da applicare all'Iran se i negoziati sul
nucleare risultassero "inconcludenti".
Hillary lancia un monito
all'Iran ( da "Giornale
di Brescia" del 23-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Usa, Russia, Cina, Francia, Gran
Bretagna, più la Germania). L'Iran - dice il documento - è pronto ad un
«dialogo costruttivo» con il gruppo dei 5+1, ma non fermerà le sue attività
nucleari. Nel suo documento l'Iran smonta quella che è la base stessa della proposta
dei 5+1, sulla quale il presidente americano Barack Obama ha molto insistito
nei suoi messaggi alla Repubblica islamica,
Unica doc con Piacenza?
Mai ( da "Provincia
Pavese, La" del 23-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Il futuro non è nella
micro-globalizzazione che lui propone, ma nella forza delle identità che
insieme fanno un territorio e di fatto segnano il fascino dell'ltalia. Questa è
la nostra natura, questa è la storia del mondo del vino che merita d'essere percorsa
e, se possibile, rispettata».
A me il Piano è piaciuto.
(...). Della lunga dichiarazione di voto che farò io, mi piace r...
( da "Unita, L'" del
23-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Seconda forza, la globalizzazione.
Nel momento in cui le aziende e in particolare le società di telecomunicazione
diventano corporation senza frontiere la nozione di cittadinanza e di comunità
tradizionale diventa obsoleta in un'ottica commerciale. La globalizzazione
cambia il contenuto del prodotto editoriale.
Via al G8 sul clima Obama
ci crede L'Italia nel club degli scettici
( da "Unita, L'" del
23-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Regno Unito e Italia) sono molti:
Cina, India, Brasile, Messico, Indonesia, Sudafrica, Australia, Corea, Egitto,
Repubblica Ceca, Commissione Europea e Danimarca. Perché il G8 di Siracusa è
dominato dalla prospettiva della prossima riunione di Copenaghen. Nessuna
decisione reale verrà presa a Siracusa.
la sicilia resta indietro
nella corsa dell'energia - nicola cipolla
( da "Repubblica, La"
del 23-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: 400 megawatt gli Usa e la Cina. Il
governo svedese ha varato la costruzione di 1.100 torri eoliche di
Lieberman contro Obama
"Non trattare con gli arabi"
( da "Stampa, La" del
23-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Il ministro non usa mezzi termini
neanche nei confronti del Pakistan del vicino Afghanistan considerati «un
pericolo più incombente sul piano nucleare maggiore dei programmi dell'Iran», e
per il quale chiama a raccolta altre grandi potenze come la Cina e la stessa
Russia esposte «agli stessi rischi che corre lo Stato ebraico».
L'Iran irrita gli Usa
"Se continua così sanzioni più dure"
( da "Stampa, La" del
23-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: il leader iraniano ha risposto con
la riscoperta degli incontri «5+1»: il dialogo simultaneo sul nucleare con Usa,
Francia, Gran Bretagna, Germania, Russia e Cina è per Teheran «costruttivo».
Avendo già ottenuto che gli incontri si avvieranno senza fermare le attività di
arricchimento dell'uranio, Ahmadinejad preferisce che al tavolo ci siano pure
gli amici russo e cinese.
goldoni, ostia, le croci
celtiche ma su tutto odio i veleni di taranto
( da "Repubblica, La"
del 23-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: tifo ultrà, pettinarmi,
multinazionali, croci celtiche, tv italiana, darsi le arie, vecchiaia,
prepotenti, dare giudizi, religioni, populisti e qualunquisti, globalizzazione,
il celeste, il nostro governo, il ponte sullo Stretto, case con la sabbia, cpt,
ronde, Palestina occupata, l´Ilva di Taranto.
Tokyo in rosso dopo 28
anni ( da "Sole
24 Ore, Il" del 23-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Ultimo esempio: Toyota ha deciso
ieri di ridurre del 60% il bonus semestrale a circa 9mila manager. SPIRAGLI DI
RIPRESA A marzo registrato un lieve surplus grazie a un trend meno negativo
delle vendite in Cina e negli Stati Uniti, ma il quadro resta pesante
La Clinton all'Iran:
Dialogo o sanzioni ( da "Sole
24 Ore, Il" del 23-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: ulteriori sanzioni non ha finora
incontrato il favore di Russia e Cina, Paesi che detengono il diritto di veto
in seno al Consiglio di Sicurezza dell'Onu e tutt'ora intrattengono importanti
rapporti commerciali con l'Iran. In riferimento al conflitto israelo-
palestinese, e all'obiettivo della creazione di due Stati, la Clinton si è
rivolta anche ad Hamas: «Lasciamo le pora aperta».
Il design è democratico
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 23-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Italia diede inizio alla sua
globalizzazione, accogliendo chiunque avesse una buona idea. E noi ne siamo un
esempio. ( testo raccolto da Chiara Beghelli) * Designers © RIPRODUZIONE
RISERVATA FRATELLI Humberto e Fernando Campana, presenti al Salone del mobile
con molti progetti e con un'installazione alla Statale di Milano
nostro servizio Hillary
Clinton a tutto campo, dall'Iran a Cuba, dal Med...
( da "Messaggero, Il"
del 23-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Usa, Russia, Cina, Francia, Gran
Bretagna più la Germania) sul proprio programma nucleare, ma senza sospendere
il processo di arricchimento dell'uranio. nuclea. Di fronte a tale
disponibilità a riaprire le trattative dunque, Clinton ha rilanciato la politica
dei due binari, la disponibilità a tentare la via diplomatica per disinnescare
la crisi -
LE GRANDI istituzioni
internazionali, dopo non aver minimamente previsto la crisi e a...
( da "Messaggero, Il"
del 23-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Cina a parte, il calo italiano sarà
comunque il meno forte tra i grandi Paesi manifatturieri esportatori assieme a
quello della Corea del Sud (-4%) e di Hong Kong (-4,5%). Diminuzioni più
consistenti sono previste per Germania (-5,6%), Giappone (-6,2%), Taiwan
(-7,5%) e Singapore (-10%).
Le banche creditrici Usa
ostacolano Torino-Detroit ( da "Riformista,
Il" del 23-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Dopo aver vinto la causa in Cina,
ne abbiamo avviata un'altra in Russia. Il problema è che non si finisce mai».
Il settore che ha registrato più contraffazioni è quello dell'abbigliamento,
con un giro d'affari di 2,6 miliardi di euro. A seguire il mercato dei cd, dvd
e software, con 1,65 miliardi.
La Clinton alza la voce
con Pakistan e Iran ( da "Eco
di Bergamo, L'" del 23-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Usa, Russia, Cina, Francia, Gran
Bretagna) più la Germania. Ma dagli Usa di nuovo la Clinton alza la voce e,
dopo avere comunicato al Congresso che è «imperativo» per gli Stati Uniti
bloccare la minaccia di un Iran dotato di armi atomiche e avverte che
Washington sta preparando «sanzioni molto dure» da applicare contro Teheran se
i negoziati risultassero «
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: attività riconducibili ad un
processo di globalizzazione o di mera competitività economica, ma risorse
proprie ed inalienabili dei reciproci territori di riferimento. E la
candidatura nelle liste del PD di Bonanini va in questa direzione», è sistenuto
in una nota del Pd. Intanto, per sostenere l'elezione di Franco Bonanini, è
stato allestito un sito internet:www.
di ELETTRA GULLÈ
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: secondo cui «la città non si è
ribellata a questa stupida globalizzazione». «Qui sono nati la lingua, il
telefono, la prospettiva, la moneta e le banche. E non sto a continuare
l'elenco perché sarebbe troppo lungo. Ma guardi adesso come siamo ridotti
sospira - Il centro ha perso la sua anima, tra fast food e kebab.
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: e del contributo che essa può dare
in tempi di economia globalizzata. Relatore illustre e d'eccezione il professor
Sebastian Kummer, docente all'Università di Vienna e consulente aziendale, che
ha brillantemente illustrato, con diversi esempi, l'utilità della logistica per
trasformare momenti di crisi, come l'attuale, da minacce ad opportunità.
"Sognando
Chernobyl" video shock di 10 minuti
( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)"
del 23-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: E così mette in guardia anche dalla
minaccia dei gas «di cui siamo già contaminati» e delle scorie nucleari che
portano «il cancro nelle case dei cittadini». Ma anche dei pericoli del libero
commercio, della globalizzazione. E cita quindi il più grande disastro nucleare
della storia, quello di Chernobyl.
i moderni padroni della
luce fotografati dalla navicella spaziale - (segue dalla prima pagina)
( da "Repubblica, La"
del 23-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: analisi sulla globalizzazione;
scenari sul futuro dell´ambiente; rapporti di forza demografici. Dà
un´angosciosa visibilità alle diseguaglianze. Ciascuno prenda il suo tempo, si
soffermi a fissare queste immagini prese dai satelliti: sono l´inizio di tanti
percorsi d´indagine per decifrare il senso della nostra epoca.
L'EXPORT DI CALZATURE
ITALIANE CEDE IL 3,3% A GENNAIO 2009
( da "marketpress.info"
del 23-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: il balzo in avanti di gennaio,
sempre nel confronto annuale, riflette principalmente l?aumento del 10,7% della
spesa legata agli acquisti dalla Cina. In crescita anche l?import da Belgio
(+7,9%), Tunisia (+73,1%), Indonesia (+48,9%) e India (+21%), mentre arretrano
del 6,5% il Vietnam e dell?8,8% la Romania. . <<BACK
le responsabilità della
ricchezza in letteratura, filosofia ed economia
( da "Messaggero Veneto, Il"
del 23-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: percorso tra i diversi temi
trattati consentirà anche di riflettere in termini estremamente attuali sui
limiti dell'economia globalizzata, sulla responsabilità sociale
dell'imprenditore laddove si scelga di non intendere il valore aggiunto
dell'attività imprenditoriale in termini esclusivamente economici ed il
profitto quale unico indicatore di produzione di ricchezza e di sviluppo.
Il Papa riscrive
l'enciclica: sarà un testo anti crisi
( da "Giornale.it, Il"
del 23-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: ai temi sociali e alla
globalizzazione, la cui uscita continua ad essere ritardata: al momento si
prevede per il 29 giugno, festa dei santi Pietro e Paolo. Per discutere la
trattazione della crisi nella nuova enciclica - la terza del suo pontificato -
Papa Ratzinger ha convocato sabato scorso a Castelgandolfo quattro cardinali
per un mini-summit del quale non è stata data notizia,
G8 Ambiente, oggi ministri
discutono avvio negoziati Copenhagen
( da "Reuters Italia"
del 23-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: in particolare Cina e India) a fare
altrettanto. LA NOVITA' USA "La nuova amministrazione americana è
incredibilmente importante per affrontare questa questione. Cercare di giungere
a un accordo sul 'climate change' senza gli Stati Uniti è insensato", ha
detto ieri a Siracusa Yvo De Boer, capo della Convenzione quadro dell'Onu sul
Cambiamento climatico.
electrolux, nuovo
trimestre in rosso ( da "Messaggero
Veneto, Il" del 23-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Tagli confermati in Italia, Cina e
Russia Stråberg Cinque trimestri di seguito di volumi in calo in Europa, che
salgono a 11 negli Usa. E il trend, a breve, non migliorerà. Chiude dunque in
perdita anche il periodo gennaio-marzo 2009 la multinazionale svedese
Electrolux.
Clima Accordo con
l'Australia per la CO2 ( da "Villaggio
Globale.it" del 23-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Usa, Giappone, Canada e Russia,
prendono parte al vertice anche Cina, India, Brasile, Messico, Indonesia,
Sudafrica, Australia, Repubblica di Corea, Egitto (è la prima volta che un
summit del G8 ospita un Paese arabo), Repubblica Ceca (quale presidente di turno)
e Danimarca, quest'ultima in vista dell'appuntamento sul clima di Copenhagen.
FMI: CRESCITA GLOBALE
-1,3% (LENTA RIPRESA NEL 2010) PROBABILE SUICIDIO PER IL BOSS DI FREDDIE MAC
PAKISTAN: TALEBANI SEMPRE PIÙ VICINI A ISLAMABAD CRISI: GLI AMERICANI NON C
( da "Dagospia.com" del
23-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: tra le società protagoniste della
grande crisi finanziaria, è una società a controllo governativo che controlla
circa 13 milioni di mutui. L'amministratore delegato David Moffett si era
dimesso il mese scorso. Infine il Washington Post riporta che la "Cina usa
la crisi economica per accrescere la sua influenza" globale. [23-04-2009]
ALIMENTAZIONE. Nomisma: 47
mila alimenti sequestrati per uso improprio Dop e Igp in Europa
( da "HelpConsumatori"
del 23-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: E ancor prima della Cina (37%), il
principale paese di provenienza di prodotti alimentari contraffatti è la
Turchia (46%). Oltre 47 mila prodotti alimentari sono stati sequestrati perché
usavano impropriamente i marchi a denominazione di origine Ancora più
problematica la protezione del Made in Italy fuori dai confini Ue,
Pechino sottopone Obama al
"test Dalai Lama" ( da "KataWeb
News" del 23-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Ma come si è visto in questi mesi
(dalla visita di Hillary Clinton a Pechino, alla decisione di Tim Geithner di
NON accusare la Cina di manipolazione della sua valuta) Obama sa di non potersi
permettere una fase di gelo con Pechino. rampini
Clinton minaccia Teheran:
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Usa, Russia, Cina, Francia, Gran
Bretagna e Germania) per la ripresa delle trattative, aveva sottolineato che
Teheran è pronta «a un'interazione e a un dialogo costruttivi» e si conferma
che presto avanzerà un nuovo pacchetto di proposte per superare lo stallo sul
nucleare, come preannunciato dal presidente Mahmud Ahmadinejad.
Rita Levi Montalcini
festeggiata in Campidoglio, una vita dedicata alla ricerca e ai valori della
persona ( da "Italia
Sera" del 23-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: occorre riflettere sul valore della
ricerca scientifica e considerare che gli investimenti che non sembrano avere
effetti immediati in realta? sono fondamentali?. Basti pensare, come ha fatto
notare Alemanno, che ?senza la ricerca non riusciremo a vincere le sfide poste
dalla globalizzazione?. Edizione n. 2168 del 23/04/2009
PAPA/ CARD. MARTINO:
PREVEDO ENCICLICA SOCIALE USCIRÀ 29 GIUGNO
( da "Wall Street Italia"
del 23-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Martino è intervenuto a margine di
un convegno sulla globalizzazione alla Università Gregoriana di Roma.
L'enciclica - che si intitola "Caritas in veritate" - ha subito
diversi slittamenti e aggiornamenti in seguito alla crisi economica mondiale.
Agropirateria. Tra
"falsi" e "tarocchi" l'agricoltura Made in Italy accusa un
"colpo" da oltre 3 miliardi l'anno
( da "Sestopotere.com"
del 23-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: in Cina. E gli “agropirati” si
camuffano dietro le sigle più strane e singolari. Si va dal Parmesao (Brasile)
al Regianito (Argentina), al Parma Ham (Usa), al Daniele Prosciutto &
company (Usa), dall?Asiago del Wisconsin (Usa) alla Mozzarella Company di
Dallas (Usa), dalla Tinboonzola (Australia),
G8, Berlusconi lo sposta a
L'Aquila per aiutare zona sisma ( da "Reuters
Italia" del 23-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: 000 persone fra le rappresentanze
dei Paesi coinvolte, le forze dell'ordine, la stampa, e le altre persone
coinvolte nella organizzazione. Il G8 riunisce Usa, Canada, Gran Bretagna,
Francia, Germania, Giappone e Italia. Il secondo giorno del summit il g8 si
allarga a G14 ospitando i paesi del G5 (Messico, Sudafrica, Cina, India e
Brasile) più l'Egitto.
Unico indizio una vecchia
foto ingiallita ( da "Gazzettino,
Il (Venezia)" del 23-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Una globalizzazione dei nomi
diffusa "grazie" alla televisione. L'incontro con Mery rappresenta la
svolta del libro, perché consente di aprire uno squarcio sul mondo dei
pescatori, facendo venire a galla la storia di Lucio, il marito di Mery e di
fatto il vero protagonista del libro, pur essendo da tempo morto.
Suona la sveglia per la
tecnologia ( da "Morningstar
IT" del 23-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: continua ad arrivare dalla Cina
sono state in grado di aumentare le stime sugli utili previsti per quest'anno.
La stessa cosa hanno fatto Analog Devices e StMicroelectronics, coinvolte nello
sviluppo delle frequenze 3G del Paese asiatico. Per quanto riguarda l'attività
di M&A, Oracle ha annunciato di aver raggiunto un accordo per acquistare la
software house Sun Microsystems per 5,
Borse, le banche regalano
ottimismo ( da "Morningstar
IT" del 23-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: rispetto allo stesso periodo del
2008 mentre quelle per la Cina sono diminuite del 26%. Colpa di un
rallentamento globale che, secondo l'Organizzazione per la cooperazione e lo
sviluppo economico, nel 2009 dovrebbe essere del 4,3%. Sempre in base ai dati Eurostat
il tasso di inflazione a marzo è stato dello 0,6% il livello piu' basso dal
1996.
Le Borse provano a
resistere ( da "Morningstar
IT" del 23-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: l'attenzione degli operatori è stata
attirata dalla Cina. La crescita economica del Paese, infatti, continua a
rallentare. Secondo i dati del primo trimestre di quest'anno, diffusi
dall'Ufficio nazionale di statistica, il Pil è aumentato soltanto del 6,1%
rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso.
CRISI: FESTIVAL
DELL'ECONOMIA DI TRENTO PER ''CAPIRE COSA CI ASPETTA''.
( da "Asca" del
23-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: La crisi, ha aggiunto Boeri, ''non
e' affatto figlia della globalizzazione, ma del difetto della regolamentazione
in Usa. Anzi, e' proprio la globalizzazione che ci puo' portare fuori dalla
crisi''. Su questo e altri argomenti si confronteranno due premi Nobel per
l'Economia: Georges Akerlof e James Heckman.
L'Asia scotta ancora
( da "Morningstar IT"
del 23-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: la Cina fa la differenza Asia,
occhio a G20 e Cina L'Asia si aggrappa alla locomotiva... Articoli correlati
Latam in crescita, ma occhio alle banche Est Europa, l'Fmi fa da sponsor Usa,
il rally non è ancora ripresa Europa, la ripresa è una fiammata Listini
mondiali alla prova macro Link Correlati Azionari ASEAN
14:37 PREZZI: COLDIRETTI
TREVISO, QUELLI AGRICOLI NON PAGANO COSTI
( da "Agi" del
23-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: decide per noi i prezzi
globalizzando l'origine delle produzioni e facendo perdere agli stessi la
propria identita' con il territorio e nei confronti delle scelte dei consumatori".
Per Coldiretti, che vuole piu' agricoltura locale in ogni angolo del mondo, e'
giunto il tempo di dare vigore ad una filiera agricola tutta italiana: "La
realta',
CRISI ECONOMICA:
BANKITALIA, IMPRESE NE USCIRANNO FORTI E NON DANNEGGIATE
( da "Soldionline" del
23-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: determinata da una molteplicita' di
fattori: alcuni piu' strettamente economici (globalizzazione, innovazione
tecnologica), altri connessi con l'evoluzione nella regolamentazione dei
mercati (privatizzazione e liberalizzazione dei servizi), altri ancora di
natura piu' politico-istituzio nale (mercato unico, unione monetaria)''.
CRISI ECONOMICA:
BANKITALIA, IMPRESE NE USCIRANNO FORTI E NON DANNEGGIATE
( da "ITnews.it" del
23-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: determinata da una molteplicita' di
fattori: alcuni piu' strettamente economici (globalizzazione, innovazione
tecnologica), altri connessi con l'evoluzione nella regolamentazione dei
mercati (privatizzazione e liberalizzazione dei servizi), altri ancora di natura
piu' politico-istituzio nale (mercato unico, unione monetaria)''.
DISTRATTI DA AL QAEDA,
DERUBATI DA WALL ST. IL NUOVO LIBRO DI LORETTA NAPOLEONI (L'ECONOMISTA CHE
PREVIDE LA GRANDE CRISI) - LE FOLLI SPESE BUSHIANE E DUE GUERRE COSTOSISSIME,
IN ( da "Dagospia.com"
del 23-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: La deflazione agevola il processo
di globalizzazione, o meglio, la colonizzazione del mondo da parte della
finanza occidentale. Lo Stato retrocede dall'arena economica e lascia al
mercato finanziario il compito di gestire il grosso dell'economia. E Alan
Greenspan diventa più potente del presidente Clinton.
CRISI/ BOERI: LA
GLOBALIZZAZIONE SARÀ LA NOSTRA SALVEZZA
( da "Wall Street Italia"
del 23-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: gravissimo dire che la crisi è
colpa della globalizzazione. Non è così - ha detto questa mattina presentando
il Festival dell'economia di Trento - la globalizzazione oggi è quello che ci
porterà fuori dalla crisi, la globalizzazione può essere la nostra salvezza".
E proprio la globalizzazione sarà il tema al centro della edizione 2009 del
Festival di cui Boeri è responsabile scientifico.
Kebab conteso a Milano: da
Facebook parte la "disobbedienza gastronomica"
( da "Panorama.it" del
23-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: E pensare che il kebab ha una
storia millenaria: è stato descritto anche dal leggendario viaggiatore
musulmano [4] Ibn Battuta (il Marco Polo arabo) come un cibo mangiato nella
corte reale indiana. Ma ora rischia la sopravvivenza proprio nell'epoca della
globalizzazione. [5] Partecipa al Forum
G8 agricolo, la
dichiarazione finale che andrà a L'Aquila
( da "Velino.it, Il"
del 23-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Dobbiamo sostenere gli effetti
benefici della globalizzazione e dell?apertura dei mercati evidenziando
l?importanza di un sistema di commercio internazionale dei prodotti agricoli
basato – ed è questo il punto caro a Zaia - su regole certe. Ci impegnamo per
il raggiungimento di una conclusione equilibrata, globale e ambiziosa del Doha
Round".
FIAT/ DAMIANO: STRATEGIA
ALLEANZE NON PENALIZZI OCCUPAZIONE
( da "Wall Street Italia"
del 23-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: è indispensabile per dare
all'azienda una dimensione produttiva che consenta di competere nella
globalizzazione con volumi adeguati di produzione". Secondo Damiano,
"occorre rilevare che gli incentivi del governo per il settore auto non
sono sufficienti, al di dà dei piccoli risultati immediati, a garantire una
stabilità di lungo periodo.
La Casa Bianca e la Fed
truccano i conti?. ( da "Giornale.it,
Il" del 23-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: pochi rilevano che la Cina da tre
mesi sta riducendo l'acquisto di Buoni del tesoro americani o che il gettito
fiscale sarà inferiore alle attese con inevitabili ripercussioni sul defiti
pubblico. L'impressione è che le autorità Usa stiano tentando di mascherare i
problemi o addirittura di indurre l'opinione pubblica a ignorarli.
PD/ IL MANIFESTO DI
BERSANI: STIAMO CON CHI LAVORA E PRODUCE -2-
( da "Wall Street Italia"
del 23-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: la fine di una fase a impronta
liberista della globalizzazione". Cita il "modello sociale
europeo", che "va certamente riformato, ma va preservato"; tira
una stoccata ai "ricchi che scoprono il socialismo quando ne hanno bisogno
loro", alludendo alle richieste di intervento pubblico che arrivano in
questi mesi da banche e imprese;
FESTIVAL DELL'ECONOMIA:
QUALE GLOBALIZZAZIONE DOPO LA CRISI?
( da "Wall Street Italia"
del 23-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Festival dell'economia: quale
globalizzazione dopo la crisi? -->Dal 29 maggio al 1° giugno quarta edizione
della kermesse di Trento. Più di 70 gli eventi, con tre premi Nobel: George
Akerlov, James Heckman e Michael Spence ...
##DISARMO/ DOMANI A ROMA
'PRIMO CONTATTO' USA-RUSSIA SU START
( da "Wall Street Italia"
del 23-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Ma Russia e Usa dovranno tirare a
bordo gli altri Paesi dotati di atomica - Gran Bretagna, Francia e Cina - e
quelli che 'de facto' le posseggono: Pakistan, Israele, India. E quando si
passa agli altri fascicoli della proliferazione - Iran o Corea del Nord - la
Russia rischia di non essere più partner per gli Usa,
Pd/ Il manifesto di
Bersani: Stiamo con chi lavora e ( da "Virgilio
Notizie" del 23-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: la fine di una fase a impronta
liberista della globalizzazione". Cita il "modello sociale
europeo", che "va certamente riformato, ma va preservato"; tira
una stoccata ai "ricchi che scoprono il socialismo quando ne hanno bisogno
loro", alludendo alle richieste di intervento pubblico che arrivano in
questi mesi da banche e imprese;
##Disarmo/ Domani a Roma
'primo contatto' Usa-Russia su ( da "Virgilio
Notizie" del 23-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Ma Russia e Usa dovranno tirare a
bordo gli altri Paesi dotati di atomica - Gran Bretagna, Francia e Cina - e
quelli che 'de facto' le posseggono: Pakistan, Israele, India. E quando si
passa agli altri fascicoli della proliferazione - Iran o Corea del Nord - la
Russia rischia di non essere più partner per gli Usa,
( da "City" del
23-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Iran, gli Usa minacciano: "Sanzioni durissime" WASHINGTON -
L'Iran è pronto ad un "dialogo costruttivo" sul nucleare con il
gruppo dei 5+1, ma non fermerà il suo programma di arricchimento dell'uranio
"finalizzato solo alla produzione di energia elettrica". È questo il contenuto
della risposta di Teheran, resa nota ieri, alle nuove
proposte di colloqui dei cinque Paesi membri permanenti del Consiglio di
sicurezza Onu (Usa, Russia, Cina, Francia, Gran Bretagna) più la Germania. Immediata la reazione Usa: il segretario di Stato Hillary Clinton avverte che Washington
sta preparando "sanzioni molto dure" da applicare all'Iran se i
negoziati sul nucleare risultassero "inconcludenti". City 23
aprile 2009
( da "Giornale di Brescia"
del 23-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Edizione: 23/04/2009
testata: Giornale di Brescia sezione:estero Hillary lancia un monito all'Iran
Se il dialogo offerto da Obama verrà respinto gli Usa
adotteranno sanzioni dure WASHINGTONIl segretario di Stato americano, Hillary
Clinton, ieri ha minacciato sanzioni «molto dure» nei confronti dell'Iran se
Teheran respingerà le offerte di dialogo. Hillary Clinton, durante una
testimonianza al Congresso, ha detto che è «imperativo» per gli Stati Uniti
bloccare la minaccia di un Iran dotato di armi nucleari. La Clinton ha detto
che gli Usa stanno «gettando le basi per far scattare
sanzioni molto dure» contro l'Iran che «potrebbero rivelarsi necessarie se le
nostre offerte saranno respinte» o se il tentativo di dialogo dovesse mostrarsi
«insoddisfacente o senza risultati». La Clinton ha comunque ribadito l'impegno Usa a cercare un dialogo con Teheran: «dopo anni trascorsi
ai bordi del campo adesso gli Stati Uniti sono entrati in campo» per quanto
riguarda i colloqui internazionali con l'Iran. Ieri, intanto, Teheran ha reso
nota la sua risposta alle nuove proposte di colloqui avanzata dal 5+1 (i cinque
Paesi membri permanenti del Consiglio di sicurezza Onu: Usa, Russia, Cina, Francia, Gran Bretagna, più la Germania). L'Iran - dice il
documento - è pronto ad un «dialogo costruttivo» con il gruppo dei 5+1, ma non
fermerà le sue attività nucleari. Nel suo documento l'Iran smonta quella che è
la base stessa della proposta dei 5+1, sulla quale il presidente americano
Barack Obama ha molto insistito nei suoi messaggi alla Repubblica islamica,
cioè la strategia del «doppio binario»: incentivi economici e politici per
Teheran se accetterà di rinunciare all'arricchimento dell'uranio, o nuove
sanzioni se rifiuterà di farlo. La politica del «doppio binario», afferma la
Repubblica islamica, «è un insulto, in contraddizione con la volontà (di
dialogo) espressa nel documento» dei sei Paesi.
( da "Provincia Pavese, La"
del 23-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
«Unica doc con
Piacenza? Mai» Dal bonarda allo spumante, l'Oltrepo pavese si difende FABRIZIO
GUERRINI BRONI. C'è chi, ed è un big a livello nazionale, vorrebbe unire le
vigne d'Oltrepo con quelle di Piacenza. Ma è bastato lanciare il sasso di una
nuova unica Doc per bonarda-croatina-barbera che sono riemersi attriti mai
sopiti. Proposta respinta al mittente. L'Oltrepo non vuole gemellaggi, questo
il messaggio. Anzi sta scontrandosi con i vignaioli piacentini, a suon di carte
bollate e avvocati, spazientito da chi, nelle zone del Gutturnio continua a
etichettare del bonarda che non è prodotto in Oltrepo. Super Doc con i vini
piacentini? Tira aria pesante su questo fronte, il fronte caldo delle due bonarda.
Il Consorzio di tutela si dichiara in guerra contro plagi e mistificazioni.
Dopo la tracciabilità e il rilancio del Pinot nero, comincia l'era del Cruasé
(Metodo Classico rosé Docg). Ma non si smette di lottare per il Bonarda. Il
primo nemico? I colli Piacentini, con cui il Consorzio è alla battaglia legale.
Il direttore del Consorzio tutela vini Oltrepo pavese, Carlo Alberto Panont, e
il presidente, Giuliano Pozzi, promettono di andare fino in fondo. Il Consorzio
vuole si eviti confusione sul mercato. Sul Bonarda, in particolare, procede
l'azione legale contro i colli piacentini e, più in generale, per stroncare
tentativi d'imitazione: «La protezione del Bonarda Oltrepo Pavese passa
attraverso tre strategie - dice Panont - La prima è rivendicare l'uso esclusivo
della parola Bonarda quale denominazione del vino dell'Oltrepo pavese prodotto
dal vitigno Croatina. Secondo occorre porre fine, con un'azione legale,
all'abuso del termine Bonarda nel senso di vitigno in regioni viticole in cui
il vitigno coltivato è classificato come Croatina. E mi riferisco, in
particolare, ai colli Piacentini. Poi dobbiamo proteggere il vitigno, a livello
nazionale, dal possibile uso per vino varietale». Il Consorzio ha già ottenuto
dal ministero un chiarimento che avvalora il percorso intrapreso. Panont
allarga il campo. «Nell'ambito della revisione della denominazione Oltrepo
pavese le proposte che sono state già varate dall'assemblea dei soci sono
quattro. Blindare Bonarda, Buttafuoco e Sangue di Giuda con la dicitura "dell'Oltrepo
pavese" in etichetta. Abbiamo anche scelto di difendere anche il Pinot
nero. Oltrepo pavese e Pinot nero s'incastreranno in una grande denominazione.
Sul Rosso Oltrepo stiamo lavorando. Nel frattempo le proposte Doc Casteggio,
Doc Rovescala e Buttafuoco Docg sono state portate all'attenzione
dell'assemblea dei soci. Per Casteggio l'ampio suffragio in assemblea indirizza
già verso una grande audizione pubblica. Per Rovescala e il Buttafuoco
necessita ancora qualche approfondimento». Unire il rosso d'Oltrepo con quello
piacentino: sarebbe questo l'obiettivo della super doc lanciata da Giampietro
Comolli, patron del forum spumanti. Ma l'idea di «pacificare» le zone sotto
un'unica denominazione proprio non piace. Paolo Massone, produttore casteggiano,
promotore della Doc Casteggio è stato durissimo. «Comolli parla per sè - ha
detto - Non rispetta il nostro territorio». Pierangelo Boatti, di Monsupello di
Torricella è stato altrettanto drastico nel giudizio: «Fare un'unica Doc? E chi
paga il danno delle altre soppresse? Sarebbe uno scippo». Il derby
piacentino-oltrepadano divide persino due big del settore che sarano entrambi
coinvolti all'imminente edizione Oltrevini di Casteggio. Paolo Massobrio,
ascoltato opinion leader nel mondo enogastronomico, uno dei registi
dell'evento, prende le distanze proprio da Comolli. «Stimo Giampiero Comolli -
dice - ma purtroppo la sua proposta mi trova su posizioni totalmente opposte,
come il giorno e la notte, come il bianco e il nero. Il
futuro non è nella micro-globalizzazione che lui propone, ma nella forza delle
identità che insieme fanno un territorio e di fatto segnano il fascino
dell'ltalia. Questa è la nostra natura, questa è la storia del mondo del vino
che merita d'essere percorsa e, se possibile, rispettata». No alla
Bonarda unificata. «Da questo punto di vista io sono veronelliano al 100 per
cento - insiste Massobrio - nel senso che ha dignità di espressione anche un
singolo cru, fino al simbolo di questa estremizzazione della doc identitaria
che è il Barbacarlo. Dovremmo abolire anche quello in nome di un'ipotesi di
marketing a tavolino o in ossequio a un'Europa che nel vino come in altre cose
mal ci rappresenta? Guai. Anzi, rafforziamo le doc che già abbiamo e che hanno
fatto strada. E possibilmente, in ogni paese, sui piatti e sui prodotti, si
deliberi la Denominazione Comunale. Alle pretese di appiattimento, credo si
debba rispondere con tante identità vive, che sono la nostra certezza, oggi».
BREVI VARZI Presentati i restauri di San Giorgio Stasera alle
( da "Unita, L'" del 23-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
A me il Piano è
piaciuto. (...). Della lunga dichiarazione di voto che farò io, mi piace
riportare (...) quello che considero il punto più delicato e politicamente
sensibile di un ripensamento organizzativo ed editoriale, e cioè
l'informazione. Ricordo che la divisione in testate non è l'unico assetto
possibile. La Bbc ha un newsgathering (un centro per la raccolta di tutte le
informazioni video e no) unico. Io non ho dubbi che questa sarebbe la vera
rivoluzione interna, capace di rovesciare il modo di pensare «partitico»,
comunque troppo «politicizzato», che oggi contribuisce a far perdere
credibilità al servizio pubblico. Ho i piedi per terra. Vorrei tenerceli e
quindi evito di proporre che in questo Piano Industriale sia esplicitata questa
scelta che ha pesantissimi riflessi anche sindacali. E tuttavia noi stiamo
imbarcandoci in un grandissimo investimento in tecnologie digitali (gli
strumenti oggi in uso, non solo nelle redazioni regionali ma anche nei Tg
nazionali, sono davvero obsoleti e usurati) che rivoluzioneranno il modo di
fare informazione. Cominciamo dal Tg2. Benissimo. Ma non sarebbe questa
l'occasione per cominciare un ragionamento sulla necessità di razionalizzare e
di ridefinire la missione di tutte le tante (troppe!) testate? Ricordiamo che
la Bbc fa il telegiornale solo su Bbc1 mentre dedica all'approfondimento Bbc2.
Il giornalismo del servizio pubblico a che cosa deve servire? A rappresentare i
diversi filoni politico-culturali del Paese? La nostra democrazia sarebbe più
matura se l'informazione assumesse fino in fondo su di sé il concetto di Quarto
Potere e dunque fosse autonoma, indipendente, pluralista (sapendo che
pluralismo non vuol dire somma di faziosità). Ho letto recentemente alcune
riflessioni su come le tecnologie agiscono sui contenuti, su come lo scenario
tecnologico sta cambiando il modo di immaginare e cercare i contenuti. Mi
riferisco in primo luogo al libro di due giornalisti americani, uno del New
York Times e l'altro del Los Angeles Times e ad alcune loro osservazioni sulle
conseguenze della rivoluzione digitale, di internet in particolare, sul sistema
dei media(...). Secondo i due giornalisti, c'è un «allontanamento» graduale e
progressivo del giornalismo dalla funzione di formazione dei cittadini. E
questo per tre forze fondamentali che agiscono e condizionano i media: la prima
è la natura della nuova tecnologia. Internet - scrivono i due - ha iniziato a
separare il giornalismo dalla geografia e quindi dalla comunità come la
conosciamo in senso politico o civile. È diventato più facile capire come
servire le comunità commerciali e d'interesse del Web che la comunità politica.
Seconda forza, la globalizzazione. Nel momento in cui le
aziende e in particolare le società di telecomunicazione diventano corporation
senza frontiere la nozione di cittadinanza e di comunità tradizionale diventa
obsoleta in un'ottica commerciale. La globalizzazione cambia il contenuto del
prodotto editoriale. E' un fatto che Hollywood oggi realizzi più film
d'azione che in passato. E questo perché gli spettacoli «pirotecnici» non
necessitano di traduzione e rendono di più sui mercati esteri. Terza forza che
agisce e condiziona il sistema informativo: la nascita di conglomerati. Sempre
più spesso vediamo nascere società che possiedono organi di informazione in
comunità diverse. (...). Se c'è del vero in queste osservazioni dei due
giornalisti americani - e del vero c'è - dobbiamo farci alcune domande scomode:
come cambia la missione del servizio pubblico in questo scenario totalmente
nuovo? Ha ancora senso parlare di servizio pubblico radiotelevisivo? Credo che
oggi si possa trovare una risposta convincente - o comunque un buon punto di
partenza per tenere aperto un ragionamento serio sul futuro della tv pubblica -
nelle linee guida per la riforma della Rai, nel testo che ha preceduto la
proposta di legge Gentiloni sulla riforma del sistema pubblico e che è finita
nel dimenticatoio parlamentare. Che cosa scrive Gentiloni? Parla della tv
pubblica «come luogo di libertà» e «di vitalità della democrazia». La
frammentazione dei target derivante dalla Tv multipiattaforma e multicanale
rappresenta certamente un'opportunità per migliorare la qualità dell'offerta. E
la digitalizzazione offre occasioni straordinarie di innovazione e di
creatività, occasioni che si moltiplicheranno quando il pubblico più giovane
avrà accesso ai servizi tv su banda larga. Tuttavia la tendenza della tv a
essere meno un consumo di massa e più un consumo individuale e asincrono
(ciascuno per sé e in momenti diversi, «dal prime time al my time») va
accompagnata e bilanciata dal ruolo sociale della tv pubblica. «Le platee
generaliste tipiche del broadcasting sono infatti una componente essenziale
delle democrazie europee. Non hanno solo diffuso conoscenze di base e prodotto
un comune sentire, hanno anche suscitato - e continuano a suscitare - la
partecipazione a grandi discussioni in pubblico. L'esperienza condivisa degli
eventi televisivi rappresenta un formidabile antidoto alla solitudine
contemporanea e un significativo fattore di eguaglianza e di coesione sociale.
Difficile privarsene per una società democratica». (...) Che cosa deve offrire
un servizio pubblico che una tv commerciale non è tenuta ad offrire? Già questa
mi parrebbe una domanda molto più pertinente per impostare un'indagine
conoscitiva sul sistema pubblico. In un libretto dell'European Broadcasting
Union sono ben sintetizzati gli obblighi del Servizio pubblico: una copertura
universale, l'indipendenza editoriale, l'alta qualità dei servizi e della
produzione, l'attendibilità e il senso di responsabilità. Notizie e
intrattenimento sono una caratteristica di tutte le tv. Ma la tv pubblica ha
obblighi speciali e anche obiettivi speciali, diversi. La tv pubblica intesa
come una specie di agorà, di piazza centrale, di mercato aperto per una moderna
società. L'industria internazionale dei media contribuisce alla inclusione
universale in una cultura globale ibrida; il broadcaster pubblico continua ad
avere senso se dedica spazio alla promozione della cultura nazionale, alla
produzione di contenuti nazionali, alla promozione della lingua e della cultura
e della musica nazionali. (...) In conclusione, la Rai va messa nelle
condizioni di poter contare su risorse certe per quanto riguarda il canone. Ma
anche lasciata libera di investire - magari anche indebitandosi - in iniziative
che in prospettiva renderanno. E soprattutto va messa in condizione di una
maggior libertà finanziaria: per valorizzare il patrimonio immobiliare e gli
asset delle torri e della rete di distribuzione che ha costruito negli anni. La
convergenza non è più un'intuizione, un'ipotesi, una speranza bensì un dato di
fatto. Più piattaforme tecnologiche e la loro integrazione stanno cambiando le
regole del mercato. Il risultato più evidente è la frammentazione degli
ascolti. E la frammentazione si porta appresso uno sviluppo del mercato
pubblicitario che certamente penalizza chi sta fermo e pensa di vivere di
rendita.
( da "Unita, L'" del
23-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Via al G8 sul clima
Obama ci crede L'Italia nel club degli scettici PIETRO GRECO Si è aperto ieri a
Siracusa, con la presidenza italiana gestita dal Ministro Stefania
Prestigiacomo, il G8 dell'Ambiente. Durerà tre giorni. Si chiuderà domani, dopo
aver affrontato i temi delle nuove tecnologie a basso contenuto di carbonio,
dei cambiamenti climatici, della biodiversità. Ed è un G8 un po' diverso dagli
altri, analoghi, che si sono tenuti in precedenza. Per tre motivi. Perché è una
riunione molto allargata. I Paesi invitati (oltre gli otto classici: Stati
Uniti, Giappone, Canada, Russia, Francia, Germania, Regno
Unito e Italia) sono molti: Cina, India, Brasile, Messico,
Indonesia, Sudafrica, Australia, Corea, Egitto, Repubblica Ceca, Commissione
Europea e Danimarca. Perché il G8 di Siracusa è dominato dalla prospettiva
della prossima riunione di Copenaghen. Nessuna decisione reale verrà presa a
Siracusa. La speranza è che nell'antica città siciliana si lavori bene
perché decisioni importanti vengano poi prese a Copenaghen. E le decisioni che
dovranno essere prese nella capitale danese riguardano gli accordi globali tra
i Paesi impegnati nel processo di Kyoto (Europa, Giappone, Russia), gli Stati
Uniti e tutti i Paesi emergenti per un concreta e radicale politica sia di
prevenzione sia di adattamento ai cambiamenti climatici. Il terzo motivo è un
apparente paradosso. Perché a Siracusa hanno iniziato a fronteggiarsi due
modelli di questa politica. Che potremmo definire, con un minimo di forzatura,
il «modello Obama» e il «modello Berlusconi». I due modelli Quello «Obama» è il
modello dei «Paesi che ci credono». Che considerano il cambiamento climatico
come una grave minaccia: la più grave minaccia che presumibilmente incomberà
sulla testa dell'umanità per tutto questo secolo. Che pensano che questa
minaccia non solo debba, ma possa essere sventata dalla comunità
internazionale. Che guardano alla lotta ai cambiamenti climatici non come a un
ostacolo fastidioso, ma come un'occasione per produrre nuova conoscenza, nuove
tecnologie, un nuovo paradigma energetico che vada oltre i combustibili fossili
e quindi come a una delle principali leve per uscire dalla crisi economica. In
questo gruppo di «Paesi che ci credono» gli stati Uniti sono entrati da poco e
devono dimostrare di starci davvero. Al contrario, l'Europa ne è stata per anni
l'anima. E ora, in vista del traguardo, deve mostrare di non cedere. Per
paradosso, il Paese che ha la presidenza di turno del G8, l'Italia di
Berlusconi, esprime l'altro modello. Il modello dei «paesi che ci credono, ma
.». Che, come ha ribadito ancora nelle scorse ore Stefania Prestigiacomo, non
sono scettici, ma neppure preoccupati fino in fondo. Che ritengono il
cambiamento del clima un problema grave, ma sovrastato da emergenze più serie e
impellenti, come la crisi economica. Che sì bisogna impegnarsi e programmare un
radicale abbattimento delle emissioni di gas serra, ma solo se tutti si
assumono questo impegno. I Paesi del «ci credo, ma .», i Paesi del «modello
Berlusconi» costituiscono un rischio per gli altri (possono rallentare i
negoziati di Copenaghen), ma anche un rischio per sé. Perché rinunciano allo
sviluppo delle conoscenze scientifiche, all'innovazione tecnologica, al nuovo
paradigma energetico, alla sostenibilità ambientale e sociale. Rinunciano al
proprio futuro. A Siracusa aperto il G8 sul clima in vista del vertice di
dicembre a Copenaghen. L'Italia di Berlusconi continua a frenare. Gli Usa di Obama accelerano. Ieri in tutto il mondo la Giornata
della Terra.
( da "Repubblica, La"
del 23-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Pagina XV - Palermo
La sicilia resta indietro nella corsa dell´energia Il piano della Regione
esalta il ruolo delle fonti alternative solo nelle dichiarazioni di principio.
Nei fatti gli impianti eolici o solari risultano penalizzati NICOLA CIPOLLA
L´impressione è che lo scopo principale è tenere sotto controllo le energie
alternative e soprattutto l´energia eolica che in questo momento ha, a livello
mondiale, un grande sviluppo. Il
( da "Stampa, La" del
23-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
DISGELO CON L'EGITTO
Retroscena Verso il vertice sul Medio Oriente a Washington Dopo settimane di
freddo il premier Netanyahu è stato invitato al Cairo Lieberman contro Obama
"Non trattare con gli arabi" FRANCESCO SEMPRINI NEW YORK L'iniziativa
di pace araba rappresenta una seria minaccia per il futuro di Israele. È
perentorio il ministro degli Esteri israeliano, Avigdor Lieberman, che boccia
senza possibilità di appello il piano sul ritiro totale dai territori
palestinesi occupati in cambio del riconoscimento dello Stato ebraico da parte
dei Paesi arabi. «Si tratta di una ricetta che ha il fine ultimo di distruggere
Israele», avverte l'esponente dell'esecutivo di Benjamin Netanyahu, nel corso
di un'intervista al periodico russo Moskovskiy Komosolets, ripresa ieri dal
quotidiano Haaretz. La linea dura di Lieberman, membro di spicco del Israel
Beitenu, la destra radicale nazionale, ribadita ieri nel corso del consiglio di
sicurezza interministeriale, si pone in netta contrapposizione con quella del
presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, il quale sostiene l'iniziativa.
Fonti vicine all'esecutivo israeliano spiegano che il capo degli Esteri si
oppone in particolare al cosiddetto «Diritto del ritorno» per i profughi
palestinesi, che a suo parere rappresenta un pericolo per Israele. Lieberman
sostiene invece che sia necessario coinvolgere maggiormente la Russia nella
ricerca di un futuro assetto geopolitico mediorientale, in cui Israele svolgerà
il ruolo di ponte tra Washington e Mosca. Il ministro non
usa mezzi termini neanche nei confronti del Pakistan del vicino Afghanistan
considerati «un pericolo più incombente sul piano nucleare maggiore dei
programmi dell'Iran», e per il quale chiama a raccolta altre grandi potenze
come la Cina e la stessa Russia esposte «agli stessi rischi che corre lo
Stato ebraico». Le invettive di Lieberman non sono una novità: due
settimane fa ha già destato scalpore quando aveva detto di non sentirsi più
vincolato dal processo di Annapolis, in cui Ehud Olmert, Abu Mazen, e George W.
Bush, si impegnarono a rilanciare la formula di «due Stati per i due popoli».
Obama da parte sua prosegue sulla strada della ricerca di un processo di pace
invitando alla Casa Bianca i leader di Israele, Anp (Autorità nazionale palestinese)
ed Egitto per colloqui bilaterali separati. «A un certo punto occorre passare
dalle parole ai fatti - ha detto Obama annunciando l'iniziativa - E' necessario
vincere le diffidenze per raggiungere risultati». E' stato così fissato per il
28 maggio l'incontro nella capitale americana fra il presidente degli Stati
Uniti e il collega palestinese Abu Mazen. Secondo la stampa israeliana, il
faccia a faccia Obama-Netanyahu dovrebbe invece avvenire il 18 maggio.Lo stesso
Netanyahu è stato invitato in Egitto (dopo settimane di rapporti tesi) durante
l'incontro avuto ieri con il capo dei servizi di intelligence del Cairo, Omar
Suleiman. La visita dovrebbe aver luogo «nelle prossime settimane». Il nuovo
slancio nelle trattative ha ottenuto il plauso dell'Italia che ha accolto
«molto positivamente» il «forte impegno» della nuova amministrazione Usa per il processo di pace in Medio Oriente. Mentre
sull'ipotesi di dialogo con un governo palestinese che includa anche il partito
di Hamas, si è pronunciata ieri il segretario di Stato Usa,
Hillary Clinton. L'ex first lady ha posto tre condizioni spiegando che gli
Stati Uniti «non avranno a che fare, o non daranno finanziamenti, a un governo
palestinese che includa Hamas finché il movimento radicale non avrà rinunciato
alla violenza, riconosciuto Israele e accettato i precedenti impegni presi
dalla Autorità palestinese».
( da "Stampa, La" del
23-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
il caso L'Iran
irrita gli Usa "Se continua così sanzioni più
dure" Washington critica anche Islamabad «Deve fare di più contro gli
estremisti» Teheran rimprovera alla Casa Bianca l'assenza da Ginevra «Peggiora
le cose» GLAUCO MAGGI Bastone Dopo la mano tesa di Obama la strigliata dell'ex
First Lady: «Crediamo nella diplomazia ma ci sono altre vie» Trionfo La replica
di Ahmadinejad arriva tra gli applausi della folla: «America, se vuoi cambiare,
devi combattere i razzisti» Attacco del segretario di Stato Clinton NEW YORK
Sanzioni più strette all'Iran, «dovessero rendersi necessarie». Il segretario
di Stato americano Clinton, parlando davanti alla Commissione Affari Esteri del
Senato, ha mostrato il bastone dell'amministrazione Usa,
dopo la carota offerta con la «mano tesa» dal presidente Obama al leader
oltranzista di Teheran Ahmadinejad. «Crediamo realmente che seguendo la strada
della diplomazia guadagniamo credibilità e influenza presso le nazioni che
dovranno lavorare con noi per rendere il regime delle sanzioni stretto e
paralizzante tanto quanto sarà necessario», ha spiegato Hillary. Il governo
americano ha fiducia che, con l'aiuto dei partner internazionali, potrà essere
coordinato un regime articolato di misure restrittive contro l'Iran,
«nell'eventualità che non dovessimo avere successo e trovassimo un ostacolo
insormontabile nel nostro approccio», ha detto Hillary ai suoi ex colleghi
senatori perché l'Iran sentisse. Se Clinton mostra il muso duro dell'America,
da Teheran la risposta non è però affatto incoraggiante. L'Iran si mantiene
fermo nel rivendicare il diritto di costruire centrali nucleari, ufficialmente
a scopi civili, e continua imperterrito ad arricchire l'uranio, il passo
tecnologico indispensabile a produrre sia l'elettricità, sia le bombe. Anzi,
prendendo alla lettera le aperture fatte da Obama in campagna elettorale, e
appena dopo la vittoria, Ahmadinejad ha fatto l'offeso e ha ribattuto alle
critiche e alle minacce da Washington con un avvertimento e una lezioncina.
«Boicottare la conferenza dell'Onu di Ginevra sul razzismo criticando l'Iran,
come ha fatto il presidente degli Stati Uniti Barack Obama, non aiuta a
risolvere i problemi», ha detto ieri in un comizio trasmesso dalla televisione
il presidente iraniano, che era stato contestato all'Onu per il suo attacco ad
Israele. «Nuova amministrazione americana, ti darò un consiglio - è arrivato a
dire Ahmadinejad -. Obama è arrivato al potere con lo slogan del cambiamento,
cioè che il popolo americano come il resto del mondo vuole un cambiamento nella
politica del colonialismo. Di conseguenza, per lui sarebbe stato un obbligo
prendere parte alla più importante conferenza internazionale sul razzismo», ha
recriminato. E ha aggiunto: «Condannare le mie affermazioni non aiuta a
risolvere i problemi», mentre la folla gridava «morte all'America e morte a
Israele». Quanto alla linea dei colloqui diretti prospettati da Obama-Clinton,
una netta rottura con la politica di Bush, il leader
iraniano ha risposto con la riscoperta degli incontri «5+1»: il dialogo
simultaneo sul nucleare con Usa, Francia, Gran Bretagna,
Germania, Russia e Cina è per Teheran «costruttivo». Avendo già ottenuto che gli
incontri si avvieranno senza fermare le attività di arricchimento dell'uranio,
Ahmadinejad preferisce che al tavolo ci siano pure gli amici russo e cinese.
In Senato il segretario di Stato ha avuto anche parole allarmate sul Pakistan,
Paese già dotato di armi nucleari. «Pone una minaccia mortale alla sicurezza
degli Usa e del mondo - ha affermato Clinton -. Voglio
dire senza equivoci non solo al governo pachistano, ma anche al popolo
pachistano nel Paese e all'estero, che devono osteggiare con forza la politica
che sta cedendo territori sempre più estesi agli insorti». Il giorno prima, i
taleban avevano occupato il distretto di Buner nel Pakistan nord-occidentale,
estendendo l'imposizione della sharia fino a soli
( da "Repubblica, La"
del 23-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Pagina XIX - Roma Le
cose no Goldoni, Ostia, le croci celtiche ma su tutto odio i veleni di Taranto
teatro borghese, Goldoni, ignoranza, mare di Ostia, tifo
ultrà, pettinarmi, multinazionali, croci celtiche, tv italiana, darsi le arie,
vecchiaia, prepotenti, dare giudizi, religioni, populisti e qualunquisti,
globalizzazione, il celeste, il nostro governo, il ponte sullo Stretto, case
con la sabbia, cpt, ronde, Palestina occupata, l´Ilva di Taranto.
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 23-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Il Sole-24 Ore
sezione: MONDO data: 2009-04-23 - pag: 11 autore: Bilancia commerciale. Per
effetto del crollo dell'export Tokyo in rosso dopo 28 anni Stefano Carrer
TOKYO. Dal nostro inviato Non accadeva dai tempi della crisi petrolifera: il
Giappone ha accusato un deficit della bilancia commerciale - per la prima volta
da 28 anni - nell'anno fiscale chiuso il 31 marzo scorso. Il rosso da 725,32
miliardi di yen (circa 7,3 miliardi di dollari) è stato provocato dal crollo
delle esportazioni negli ultimi mesi. A marzo risultano in calo del 45,6%:un
po' meno rispetto al record del dimezzamento di febbraio, tanto che si è
registrato un modesto surplus mensile di 10,9 miliardi di yen. Quanto basta
perché gli osservatori più ottimisti ritengano che il trend discendente si
possa invertire. Ma ancora a marzo l'export di auto risulta in calo di ben il
70% e quello complessivo con l'Unione europea ha accusato il tonfo record del
56,1%, anche se il cedimento delle forniture a Cinae Usa sta leggermente rallentando. I dati delle dogane di
Tokyo segnalano che a marzo l'export verso l'Italia è crollato del 50,7% a
fronte di una diminuzione dell'import del 29,5%; nell'annata il calo del
commercio bilaterale, rispettivamente, risulta del 24,1% e dell'11,3%. In
totale, nell'esercizio 2008-
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 23-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Il Sole-24 Ore
sezione: MONDO data: 2009-04-23 - pag: 13 autore: Stati Uniti. Il segretario di
Stato sul Medio Oriente La Clinton all'Iran: «Dialogo o sanzioni» Roberto
Bongiorni Il dialogo prima di tutto. Ma un dialogo serio, costruttivo e
concreto. Pronto a essere interrotto e sostituito con «sanzioni durissime» nel
caso in cui la controparte l'Iran-non lo rispettasse. Le condizioni poste al
regime di Teheran dal Segretario di Stato americano Hillary Clinton
rispecchiano il tentativo della nuova amministrazione di risolvere il
controverso dossier nucleare con i negoziati. Nel suo primo discorso tenuto
davanti alla commissione Esteri della Camera,l'ex First Lady è stata un fiume
in piena, spaziando dal Pakistan, la vera emergenza, al regime cubano, ormai
prossimo al crollo, passando per la pace in Medio Oriente e la Corea del Nord,
con cui Washington intende riprendere i negoziati. Ponendo l'accento sull'Iran
la Clinton ha evidenziato il ruolo più forte degli Stati Uniti nelle trattative
e la loro determinazione. è «imperativo» bloccare la minaccia di un Iran dotato
di armi nucleari. Dopo anni di inefficaci negoziati, che hanno consentito
all'Iran di compiere grandi progressi nel programma nucleare, il tempo stringe.
Washington sta «gettando le basi per far scattare sanzioni molto dure che
potrebbero rivelarsi necessarie se le nostre offerte saranno respinte» o se il
dialogo sarà «insoddisfacente o senza risultati». Occorrerà vedere quanti Paesi
intendano aderirvi. L'ipotesi di ulteriori sanzioni non ha
finora incontrato il favore di Russia e Cina, Paesi che
detengono il diritto di veto in seno al Consiglio di Sicurezza dell'Onu e
tutt'ora intrattengono importanti rapporti commerciali con l'Iran. In
riferimento al conflitto israelo- palestinese, e all'obiettivo della creazione
di due Stati, la Clinton si è rivolta anche ad Hamas: «Lasciamo le pora
aperta». Ma per il movimento islamico, che nel giugno
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 23-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Il Sole-24 Ore
sezione: STILE E TENDENZE data: 2009-04-23 - pag: 30 autore: PROTAGONISTI Il
design è democratico di Humberto e Fernando Campana* Q uel che cambia in tempi
di crisi è che il design sarà più vicino alla gente. Misure e prezzi, ad
esempio, sono più contenuti, come abbiamo fatto nel nostro nuovo progetto per
Edra, " Cipria", un divanetto più piccolo rispetto a quelli degli
ultimi anni: per "Boa", disegnato sempre per Edra, avevamo usato
addirittura
( da "Messaggero, Il"
del 23-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Giovedì 23 Aprile
2009 Chiudi nostro servizio Hillary Clinton a tutto campo, dall'Iran a Cuba,
dal Medio oriente alla Corea del Nord. Il segretario di Stato ha illustrato
ieri al Congresso le linee guida della dell'Amministrazione Obama di fronte
alle maggiori crisi internazionali. Il segretario di Stato ha ribadito la disponibilità
a trattare (la «mano tesa» di Obama) accompagnata però dalla decisione di agire
con durezza in caso che l'offerta non venga presa sul serio dalla controparte.
E' quanto Clinton ha messo in chiaro soprattutto riguardo all'Iran, minacciando
«sanzioni molto dure» nel caso Teheran rifiuti il dialogo - o lo renda
«inconcludente» - volto a fermare il programma nucleare degli ayatollah.
L'intervento del segretario di Stato seguiva di poche ore il comunicato col
quale il vertice iraniano si è detto disposto ad accettare «un dialogo
costruttivo» con il gruppo dei 5+1 (Usa, Russia, Cina, Francia, Gran Bretagna più la Germania) sul proprio programma
nucleare, ma senza sospendere il processo di arricchimento dell'uranio. nuclea.
Di fronte a tale disponibilità a riaprire le trattative dunque, Clinton ha
rilanciato la politica dei due binari, la disponibilità a tentare la via
diplomatica per disinnescare la crisi -scelta che serve «ad aumentare la
credibilità e l'influenza degli Usa presso molti
Paesi» - associata alla minaccia di «usare tale influenza per chiedere agli
alleate di appoggiare dure sanzioni» nel caso il dialogo «dovesse dimostrarsi
insoddisfacente o inconclusivo». Per gli Statti Uniti, ha affermato, è
«imperativo» bloccare la minaccia di un Iran dotato dell'arma nucleare, ma
anche di agire in questa crisi come «un partener totale» dei propri alleati.
Gli stessi principi valgono nei confronti di Cuba, un altro argomento centrale
per gli Usa se vogliono recuperare i rapporti, una
volta privilegiati, con l'America latina. Commentando le recenti affermazioni,
apparentemente non in sintonia, fatte dai fratelli Fidel e Raul Castro sulla
disponibilità cubana a discutere con Washington tutte le questioni, comprese
quelle dei prigionieri politici e dei diritti umani, Hillary ha affermato:
«Stiamo assistendo all'inizio di un dibattito a Cuba. Penso che questo è un
regime destinato a terminare. Dobbiamo essere pronti a questa eventualità».
Ieri, infatti, in una "riflessione" nel sito Cubadebate.cu, Fidel
Castro ha affermato che il presidente Barack Obama ha frainteso le parole di
suo fratello Raul sull'eventuale rilascio di prigionieri politici a Cuba. Il
segretario di Stato non ha poi nascosto l'allarme dell'Amministrazione per la
situazione in Afghanistan, dove i talebani sono sempre più forti e il governo
del Pakistan sembra quasi abdicare. La guerriglia islamica avanza anche in
territorio pachistano fino a poche decine di chilometri da Islamabad. «Questa è
una minaccia mortale», ha detto il segretario di Stato che ha anche avuto
parole dure per il governo pachistano: «Sta abdicando a favore dei talebani e
degli estremisti», ha detto, riferendosi al fatto che è stata accettata
l'imposizione della legge islamica (sharia) nella valle di Swat dopo un accordo
con i talebani. Clinton ha annunciato che il presidente Barack Obama ha
invitato a Washington i leader del Pakistan e dell'Afghanistan per un vertice
che mira a dare nuovo impulso alla strategia americana per stabilizzare la
regione. Infine, anche per due altre situazioni "calde", la Corea del
Nord e la questione palestinese, il segretario di Stato ha ribadito la
disponibilità a riprendere i colloqui a sei con Pyongyang e la linea dura nei
confronti di Hamas. «Non tratteremo o in alcun modo finanzieremo un governo
palestinese che comprenda Hamas a meno che Hamas non rinunci alla violenza,
riconosca Israele e accetti di seguire i precedenti obblighi assunti
dall'Autorità nazionale palestinese», ha messo chiaro Hillary Clinton. R.Es.
( da "Messaggero, Il"
del 23-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Giovedì 23 Aprile
2009 Chiudi di MARCO FORTIS LE GRANDI istituzioni internazionali, dopo non aver
minimamente previsto la crisi e averne lungamente sottovalutato i possibili
sviluppi, ormai fanno a gara a chi formula le previsioni più tetre. Ieri è
stata la volta del Fondo Monetario Internazionale, che ha sparato ad alzo zero
sulle prospettive dell'economia del mondo. La recessione e la crisi finanziaria
che ne è stata la causa sono certamente gravissime. Ma proviamo un certo
disagio nel confrontare le proiezioni dei vari istituti, a volte
contraddittorie e molto discordanti. E' appena il caso di ricordare che nel
giro di pochi mesi il Fmi ha rivisto più volte le sue proiezioni sul Pil
americano nel 2009: +0,1% nell'ottobre 2008; -0,6% nel novembre 2008; -1,6% nel
gennaio 2009; -2,6% nel marzo 2009 e -2,8% ieri. Ma quest'ultimo dato è ancora
molto migliore rispetto a ciò che ha previsto per gli Usa
l'Ocse nel suo ultimo interim report di marzo: un secco -4%. Chi avrà ragione?
Il Fmi, che i dati degli Usa li manovra sempre con una
certa cautela diplomatica, o l'Ocse? Ricordiamo, inoltre, che fino a poco prima
di Natale tutti scommettevano che il Giappone, tra i 6 maggiori Paesi
industrializzati, sarebbe stato quello che se la sarebbe cavata meglio, avendo
un sistema bancario-finanziario meno esposto alla crisi dei mutui subprime.
Sicché a novembre 2008 il Fmi e l'Ocse prevedevano per il 2009 un calo del Pil
giapponese modestissimo, -0,2% e -0,1%, rispettivamente, vale a dire il dato
migliore rispetto a Usa e ai 4 maggiori Paesi Ue.
Nessuno aveva fatto i conti col fatto che il Giappone è un grande Paese
esportatore e che il commercio mondiale, a seguito della crisi Usa, si sarebbe "piantato". Risultato: Ocse e Fmi
oggi ci dicono che il Pil del Giappone sarà invece quello che tra i 6 grandi
Paesi industrializzati calerà di più. La previsione dell'Ocse è -6,6%, quella
del Fmi -6,2%. Ma lasciando da parte questi dubbi, analizziamo brevemente le
ultime proiezioni del Fmi sotto tre profili: Pil, debito pubblico e occupazione.
Nel 2009 il Pil dell'Italia diminuirà secondo il Fmi del 4,4%. Cina a parte, il calo italiano sarà comunque il meno forte tra i
grandi Paesi manifatturieri esportatori assieme a quello della Corea del Sud
(-4%) e di Hong Kong (-4,5%). Diminuzioni più consistenti sono previste per
Germania (-5,6%), Giappone (-6,2%), Taiwan (-7,5%) e Singapore (-10%).
Il Fmi prevede poi che il rapporto debito pubblico/Pil dell'Italia salirà dal
105,8% del 2008 al 121,1% nel 2010. Una proiezione che ci lascia perplessi,
visto che un autorevole centro di previsione italiano come Prometeia nel suo
ultimo rapporto di aprile proietta al 2010 un rapporto debito/Pil del 116,9%,
pur ipotizzando una dinamica del Pil solo lievemente meno pessimistica di
quella del Fmi. Ad ogni buon conto, il rapporto debito/Pil sta aumentando, nel
caso dell'Italia, non perché crescono i debiti, ma perché il Pil cala. Cosa non
vera nel caso di altri Paesi avanzati dove la spesa dello Stato sta correndo
all'impazzata per il salvataggio di banche e piani di stimolo. Inoltre, anche
assumendo per realistiche le proiezioni sul debito pubblico al 2010 del Fmi, il
debito "aggregato" (debito pubblico + debito delle famiglie) sul Pil
dell'Italia nel 2010 sarà molto inferiore a quello inglese ed americano e solo
di poco superiore a quello tedesco. Infine, nel 2010 secondo il Fmi il tasso di
disoccupazione salirà in Italia al 10,5%, mentre sarà al 10,1% in Usa, al 10,3%, in Francia e al 10,8% in Germania. Dati gravi
ma inferiori al disastro occupazionale delle ex tigri celtiche e iberiche:
Irlanda 13%, Spagna 19,3%. Probabilmente, inoltre, le cifre del Fmi ci
castigano eccessivamente. Per Prometeia nel 2010 il tasso di disoccupazione
italiano si fermerà al 9,2% (contro 9,9% in Usa, 10%
in Germania e 11% in Francia).
( da "Riformista, Il"
del 23-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
le notizie Le banche
creditrici Usa ostacolano Torino-Detroit L'affare
Fiat-Chrysler rischia di rallentare. Muta la posizione delle banche creditrici
dopo la proposta ricevuta dal governo Usa di
rinunciare all'85 per cento di finanziamenti concessi a Chrysler. Secondo
Bloomberg il comitato che rappresenta 48 creditori bancari ha presentato una
controproposta al Tesoro, per convertire il debito in capitale del costruttore.
Le banche rinuncerebbero a 2,4 miliardi di dollari di crediti su 6,9 miliardi
complessivi, in cambio di un pacchetto azionario del 35-40 per cento. Per il
Wall Street Journal JP Morgan, Citigroup, Goldman Sachs e Morgan Stanley
avrebbero chiesto un impegno finanziario da parte di Fiat. In mancanza di esso,
lo stesso quotidiano finanziario conferma che aumentano le possibilità «che
Chrysler sia liquidata». Inoltre, ci sono tensioni coi sindacati canadesi, dopo
la decisione di utilizzo di alcuni stabilimenti. Canadian Auto Workers ha
rifiutato la proposta di riduzione dei salari del 20 per cento fatta dal
Lingotto. Allo studio del Lingotto, infatti, c'è la riconversione degli
impianti canadesi alla produzione di vetture medio-piccole. Sul fronte
italiano, secca smentita della casa torinese sulle dichiarazioni del
responsabile auto della Fim-Cisl, Bruno Vitali, che all'agenzia Ansa ha
affermato che «L'accordo fra Fiat e Chrysler è pronto al 90 per cento». Un
portavoce di Fiat ha smentito: «Non corrisponde al vero il fatto che sia stata
raggiunta un'intesa tra Chrysler e i sindacati statunitensi e canadesi, né che
l'accordo complessivo sia definito al 90 per cento». Contraffazioni: 7,1 mld di
euro nel 2008. Da un'indagine del Censis emerge che il mercato del falso in
Italia ha fruttato oltre 7,1 miliardi di euro nel 2008. Secondo il rapporto
presentato, se il fatturato fosse riportato nel mercato legale la produzione
diretta e l'indotto genererebbe circa 18 miliardi di euro. Giuseppe Roma,
presidente del Censis, ricorda: « L'Italia dev'essere vigile. Un esempio è
quello della Ferrero. Dopo aver vinto la causa in Cina, ne abbiamo avviata un'altra in Russia. Il problema è che non si
finisce mai». Il settore che ha registrato più contraffazioni è quello
dell'abbigliamento, con un giro d'affari di 2,6 miliardi di euro. A seguire il
mercato dei cd, dvd e software, con 1,65 miliardi. Singolare la terza
posizione, gli alimentari: secondo il Censis, a seguito della crisi che ha
investito i mercati, è salito del 32 per cento il numero di contraffazioni
alimentari, rivolte soprattutto al mercato delle metropoli. Il Censis ha poi
invitato il ministro alle Politiche Agricole, Luca Zaia, a vigilare sul
fenomeno. Scudo fiscale, apertura dell'UE. Il Commissario UE alla Fiscalità,
Laszlo Kovacs, apre allo scudo fiscale per i paesi membri, «A patto che si
rispettino i principi del trattato UE». Nella conferenza stampa, la portavoce
di Kovacs ha poi aggiunto che «Non è illegale creare condizioni per attrarre
capitali, ma nel rispetto di severi limiti, sia comunitari sia dell'Ocse». In
questo modo, i governi potranno determinare le condizioni fiscali per il
rientro dei capitali, ma non la tipologia di investimento a cui saranno
destinati. La decisione di valutare condizioni di concorrenza tributaria fra
stati non è stata ancora passata al vaglio della Commissione Europea, ma Kovacs
ha ipotizzato di portar al voto la questione entro l'estate. Boeing riduce
l'utile, ma conferma i piani. Boeing ha presentato la prima trimestrale 2009,
chiudendo il bilancio con un segno positivo, seppur in forte calo rispetto al
( da "Eco di Bergamo, L'"
del 23-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
La Clinton alza la
voce con Pakistan e Iran --> Giovedì 23 Aprile 2009 GENERALI, pagina 9
e-mail print WASHINGTONUna situazione che rasenta la catastrofe perché i
talebani sono sempre più forti e il governo di Islamabad sembra quasi abdicare.
È il giudizio dato sul Pakistan dal segretario di Stato Usa
Hillary Clinton, in contemporanea con l'annuncio che il presidente Barack Obama
ha invitato a Washington i leader del Pakistan e dell'Afghanistan per un
vertice che mira a dare nuovo impulso alla strategia americana per stabilizzare
la regione. La Clinton ha manifestato allarme per l'avanzata dei talebani in
Pakistan giunti ormai a poche decine di chilometri da Islamabad. «Questa è una
minaccia mortale per la sicurezza del Pakistan, degli Stati Uniti e del resto
del mondo», ha detto la Clinton che ha anche avuto parole dure per il governo
di Islamabad: «Sta abdicando a favore dei talebani e degli estremisti» ha detto
riferendosi al Pakistan che ha accettato l'imposizione della legge islamica
(sharia) nella valle di Swat dopo un accordo con i Talebani. Poco prima che il
segretario di Stato di esprimesse in tal modo la Casa Bianca aveva rivelato che
il presidente dell'Afghanistan Hamid Karzai e quello del Pakistan Asif Ali
Zardari sono attesi negli Usa il 6 e 7 maggio per una
serie di incontri dedicati alla nuova strategia Usa
presentata da Obama al vertice Nato a Strasburgo all'inizio di aprile. Una
strategia che deve essere applicata con estrema urgenza stando alla
considerazione che assumere il potere in Pakistan significa disporre di un
arsenale nucleare. E a proposito di nucleare, l'Iran si è detto ieri pronto ad
un «dialogo costruttivo» con il gruppo dei 5+1, ma non fermerà le sue attività
nucleari. È questo il contenuto della risposta di Teheran alle nuove proposte
di colloqui dei cinque Paesi membri permanenti del Consiglio di sicurezza Onu (Usa, Russia, Cina, Francia, Gran Bretagna) più la Germania. Ma dagli Usa di nuovo la Clinton alza la voce e, dopo avere comunicato al
Congresso che è «imperativo» per gli Stati Uniti bloccare la minaccia di un
Iran dotato di armi atomiche e avverte che Washington sta preparando «sanzioni
molto dure» da applicare contro Teheran se i negoziati risultassero «inconcludenti».
23/04/2009 nascosto-->
( da "Nazione, La (La Spezia)"
del 23-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
PORTOVENERE / CINQUE
TERRE / RIVIERA pag. 9 «IO NON SONO un politico e ho sempre rivestito ruoli
istituzionali a favore ... «IO NON SONO un politico e ho sempre rivestito ruoli
istituzionali a favore del mio territorio; il processo di sviluppo socioeconomico
che abbiamo portato avanti come comunità, rappresenta per me una straordinaria
esperienza che costituirà un riferimento inalienabile, ovviamente più esteso
nella territorialità, anche nell'eventuale esercizio del nuovo ruolo». Lo dice
Franco Bonanini, presidente del Parco delle Cinque Terre, il giorno dopo la sua
candidatura nella testa di lista del Partito democratico per le elezioni al
Parlamento europeo. «La mia candidatura - ribadisce . non deve intendersi
"politica" nel senso tradizionale e quindi schierata contro qualcuno
dice Franco Bonanini - ma può costituire un'occasione per portare
all'attenzione del parlamento europeo le potenzialità che i territori, i
parchi, le tipicità, la gastronomia, le microattività nel settore turistico,
possono rappresentare per la zona del nord ovest, costituendo nel loro insieme
un'opportunità economica di grande interesse in grado di compensare i settori
in crisi». «La tradizione, la storia, la cultura non sono, fortunatamente, attività riconducibili ad un processo di globalizzazione o di
mera competitività economica, ma risorse proprie ed inalienabili dei reciproci
territori di riferimento. E la candidatura nelle liste del PD di Bonanini va in
questa direzione», è sistenuto in una nota del Pd. Intanto, per sostenere l'elezione
di Franco Bonanini, è stato allestito un sito internet:www.francobonanini.it
( da "Nazione, La (Firenze)"
del 23-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
GIORNO E NOTTE
FIRENZE pag. 29 di ELETTRA GULLÈ «SOGNO di tras... di ELETTRA GULLÈ «SOGNO di
trasformare un angolo della mia attività in un museo dedicato all'Arte della
Lana che, non scordiamocelo, finanziò la costruzione della Cattedrale! Adesso,
invece, da una quarantina di botteghe di stoffe che eravamo siamo rimasti in
due o tre». Non smette di scuotere la testa Romano Romoli che, col fratello
Romolo (nella foto con Alessandro), è titolare di uno dei negozi che hanno
fatto la storia di Firenze: la Casa dei tessuti' in via de' Pecori. Romano
sorprende per la sua cultura. Gli chiediamo quanto sia cambiato la città. E lui
ci parla anche dei Grandi che hanno fatto la storia del capoluogo toscano. «Ma
com'è possibile che nella patria di Dante sia avvenuta una simile degenerazione
biologica e spirituale?», s'interroga Romano, che scrive addirittura poesie.
«Firenze oggi fa piangere. Perché è stata dimenticata dai suoi stessi figli»,
dice Romoli, secondo cui «la città non si è ribellata a questa
stupida globalizzazione». «Qui sono nati la lingua, il telefono, la
prospettiva, la moneta e le banche. E non sto a continuare l'elenco perché
sarebbe troppo lungo. Ma guardi adesso come siamo ridotti sospira - Il centro
ha perso la sua anima, tra fast food e kebab. Che dire poi della
tramvia? Già adesso assistiamo allo scempio di Porta al Prato». «Spero che le
altre linee non le facciano anche perché quel treno al Duomo sarebbe terribile,
oltre che pericoloso per i mosaici del Battistero», s'arrabbia Romano, che
vorrebbe anche qui «una metropolitana come c'è in tutti i Paesi civili». Fosse
per lui, pedonalizzerebbe il Duomo e le zone limitrofe. E poi farebbe circolare
taxi di piccole dimensioni e costruirebbe «ciclabili da tutte le parti». «MI
AUGURO che il prossimo sindaco prenda parte alla vita della città», è
l'auspicio di Romano. Che vent' anni fa, in una poesia sull'alluvione scrisse,
riferendosi a Firenze, «..e la notte perdura». «Ecco, da allora quella notte
prosegue. E non se ne vede la fine. Eppure questa città sarebbe unica al
mondo», è l'amara conclusione.
( da "Gazzetta di Parma (abbonati)"
del 23-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
ECONOMIA 23-04-2009
CONVEGNO INNOVAZIONE PER MAGAZZINI E DISTRIBUZIONE: OPPORTUNITA' PER CRESCERE
«Technologistica», il futuro di merci e informazioni Nuove sinergie tra
l'Unione parmense degli industriali e Logisticamente Angelica Siclari II
Informatica, automazione e nuove tecnologie per la logistica del futuro. E'
stato questo il tema del convegno «Technologistica» che si è svolto ieri a
Salsomaggiore alla presenza di oltre 230 convenuti. L'evento è stato
organizzato da Logisticamente in partnership con l'Unione parmense degli
industriali, al Palacongressi, ospitante per la seconda volta un evento in tema
di logistica. A dare il benvenuto a tutto i partecipanti è stato il chairmain
del convegno Paolo Azzali, direttore di Logisticamente, unitamente ai saluti
del direttore dell'Upi Cesare Azzali. Entrambi hanno evidenziato la
collaborazione sempre più stretta e vincente fra Logisticamente e Upi. Presente
anche il vicepresidente delle Terme di Salsomaggiore e di Tabiano Giorgio
Frigeri. In apertura del convegno, che ha trattato il tema dell'innova - zione
tecnologica nella logistica del futuro, Cesare Azzali si è detto convinto della
crescente importanza di questa funzione aziendale - la logistica, appunto - e del contributo che essa può dare in tempi di economia
globalizzata. Relatore illustre e d'eccezione il professor Sebastian Kummer,
docente all'Università di Vienna e consulente aziendale, che ha brillantemente
illustrato, con diversi esempi, l'utilità della logistica per trasformare momenti
di crisi, come l'attuale, da minacce ad opportunità. Successivamente si
sono avvicendati relatori, provenienti sia dal mondo aziendale, sia da quello
accademico: hanno mostrato alcuni prodotti hardware e software di grande
utilità per i magazzini (strumenti per effettuare picking e/o trasporti
automatici, nuovi sistemi antincendio, software specifici, e l'uso
dell'informatica per la trasmissione delle informazioni), mostrandone l'utilità
e la convenienza, malgrado i costi, perché nel tempo comportano un recupero di
redditività. I contributi degli esperti hanno portato una nota di ottimismo,
anche in tempo di crisi, e un invito a guardare avanti. Il convegno ha avuto il
duplice scopo di presentare soluzioni innovative per gestire il flusso di
informazioni e merci e mostrare come, grazie agli enormi progressi siano oggi a
disposizione anche delle pmi standard tecnologici sino a poco tempo fa
accessibili solo ad aziende altamente strutturate. Palazzo dei Congressi Le
novità tecnologiche in campo logistico: alcuni relatori del convegno.
( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)"
del 23-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Cronaca Italiana
Pagina 109 adriano celentano Sognando Chernobyl video
shock di 10 minuti Adriano celentano --> ROMA Disastri ambientali, centrali nucleari, fiamme e
incendi devastanti, gente che corre nelle strade per sfuggire a un'imminente
fine del mondo: sono alcune delle immagini di Sognando Chernobyl , il video
shock di Adriano Celentano. I dieci minuti di immagini scorrono su musica e
testo scritti dal cantante-regista e confluiscono in un ritornello dai toni
poco rassicuranti: Tutti quanti insieme salteremo in aria bum!.
Il videoclip, che si trova anche sul sito del Clan Celentano e su YouTube -
parte con le immagini di un sole coperto da minacciose nubi nere, sulle quali
si staglia la figura di una sorta di Messia in cammino verso un immaginario
orizzonte. Il testo è
a metà tra un allarme e una preghiera: sotto accusa gli «attacchi atomici in
nome dell'energia» e l'«inevitabile scioglimento dei ghiacciai della
Groenlandia» che «causerà poi la scomparsa di città meravigliose come Venezia».
Dal video traspare tutta la preoccupazione di Celentano rispetto a una
generalizzata mancanza di saggezza da parte di chi ha in mano i destini del
mondo. E così mette in guardia anche dalla minaccia dei gas
«di cui siamo già contaminati» e delle scorie nucleari che portano «il cancro
nelle case dei cittadini». Ma anche dei pericoli del libero commercio, della
globalizzazione. E cita quindi il più grande disastro nucleare della storia,
quello di Chernobyl.
( da "Repubblica, La"
del 23-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Pagina 17 - Esteri
L´analisi I moderni padroni della luce fotografati dalla navicella spaziale Un
planisfero da appendere nelle aule per aprire le lezioni di storia geografia,
economia Ci sono aree favorevoli: Canada e Australia, ricchi di natura selvaggia
e materie prime (SEGUE DALLA PRIMA PAGINA) E´ un´oscurità trafitta da milioni
di punti luminosi, qui densissimi, là più radi, altrove inesistenti. Sono le
luci dell´urbanizzazione, dello sviluppo, della produzione di ricchezza, della
densità civile, dei flussi di comunicazione. Ecco che grazie alla notte tutto
diventa più chiaro: i confini tra le civiltà, i dislivelli di benessere, i
fossati tecnologici. Questo planisfero condensa lezioni di geopolitica; analisi sulla globalizzazione; scenari sul futuro dell´ambiente;
rapporti di forza demografici. Dà un´angosciosa visibilità alle diseguaglianze.
Ciascuno prenda il suo tempo, si soffermi a fissare queste immagini prese dai
satelliti: sono l´inizio di tanti percorsi d´indagine per decifrare il senso
della nostra epoca. Questo planisfero andrebbe appeso nella aule
scolastiche e universitarie, dovrebbe aprire le lezioni di geografia, storia,
economia, sociologia, scienze politiche. Osservate dove il regno della luce è
imperioso e incontrastato. Splende l´Europa; tutta la parte abitata degli Stati
Uniti; il Giappone. E´ quella che fu la Trilaterale. E´ l´asse delle
liberaldemocrazie capitaliste che ha fatto e disfatto i destini del pianeta
dopo la seconda guerra mondiale. Prima ancora era il mondo delle potenze coloniali
o neocoloniali. E´ l´epicentro delle rivoluzioni tecnico-industriali del
Novecento. Sembra quasi di percepire un´antica arroganza dietro quelle tre zone
di luce così abbagliante. Ma non sono più sole. Vista dalla stratosfera è ben
luminosa tutta la fascia sviluppata della Cina, nuovo imponente protagonista
dello sviluppo e della modernizzazione, ma ben diverso dal vecchio club delle
democrazie. Il triangolo dell´India è perfettamente riconoscibile grazie a una
luce diffusa, omogenea, non troppo intensa ma priva di ombre: l´immagine fedele
di una modernità "soft", che ha tentato di evitare gli strappi di
accelerazioni troppo brutali. Quelle due vaste zone di luci recenti sarebbero
state invisibili dallo Sputnik sovietico o dagli astronauti americani che
andarono sulla luna: solo da un paio di decenni i due miliardi del nuovo ceto
medio asiatico hanno acceso lampadine e televisori, computer e fari delle
automobili. Irregolare, a chiazze di leopardo, la luce segnala oasi di sviluppo
in Medio Oriente e nel Golfo Persico. La Russia bianca è un´appendice sbiadita
della nostra Europa; emana verso il resto dei suoi territori fino alla Siberia
dei fasci tenui, le arterie di uno sviluppo petrolio-diretto. Qualche sottile
zona costiera dell´America latina lancia i suoi messaggi verso l´universo: ci
siamo anche noi, ce l´abbiamo fatta. Sono quelli entrati finalmente nel G-20,
dove si concentra l´80% della ricchezza mondiale. E tutto il resto? Forse è da
lì che bisognerebbe partire: perché anche senza contare gli oceani, nel mondo
emerso il buio è quasi più esteso della luce. Va decifrato. Non tutte le
oscurità sono uguali. Ci sono vaste zone nere che indicano geografia e
demografia favorevoli: Canada e Australia, ricchi di natura selvaggia e materie
prime, con popoli sparpagliati su territori sconfinati. Ci sono invece zone di
buio affollatissime. Il continente nero con minuscole eccezioni (uno spicchio
di Sudafrica) è rimasto ai margini della globalizzazione: la fiammata già
esaurita delle materie prime non ha seminato i germi di una modernità solida.
L´Asia centrale è in gran parte scura, per i satelliti che scrutano nella
notte. Visto che là si combatte da otto anni per stanare Osama bin Laden, anche
i conflitti esplosi dopo l´11 settembre 2001 hanno una declinazione in termini
di luce contro tenebre. Non è per forza un giudizio di valori; è la
constatazione che gli antagonismi più distruttivi coincidono in parte con dei
confini di modernità misurati in gigawatt. Già, come dimenticare che tutti
quegli addensamenti luccicanti per bucare la notte richiedono centrali
elettriche, energia? Il regno della luce possiamo confrontarlo con altre
geomappe satellitari, dell´inquinamento atmosferico. Coincidono perfettamente.
( da "marketpress.info"
del 23-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Giovedì 23 Aprile
2009 LEXPORT DI CALZATURE ITALIANE CEDE IL 3,3% A GENNAIO 2009 Roma -
Avvio in salita nel 2009 per lexport di calzature made in Italy. In base
ai dati Istat - rivela il sito www. Trendcalzaturiero. It - il fatturato
allestero ha subito
a gennaio una contrazione del 3,3%, con lexport sceso in valore
a 595 milioni di euro, dai 616 milioni circa del gennaio 2008. Le importazioni
hanno fatto segnare, nello stesso periodo, una crescita in termini monetari del
17%, portandosi a ridosso dei 360 milioni di euro (erano a 307 milioni scarsi nel gennaio dellanno
scorso). In forte peggioramento i conti con lestero del settore, con il
saldo attivo della bilancia commerciale che da 309 milioni di euro del gennaio
2008 è scivolato questanno a quota 236 milioni, riducendosi del 23,6%. La dinamica dellexport
evidenzia per le calzature italiane una sostanziale tenuta in area Ue (-0,1%),
grazie a un consolidamento delle vendite in Francia (+8,1%) e Belgio (+1,4%),
controbilanciato da un meno 3,2% in Germania e da riduzioni nellordine del 3,5%
nel mercato britannico e del 12,5% nei Paesi Bassi. Cede solo un frazionale
0,2% lexport in Spagna, mentre in Austria i dati Istat riportano un più
robusto meno 7,4%. Fuori dal perimetro comunitario - rivela ancora lanalisi di www.
Trendcalzaturiero. It - lexport si è ridotto complessivamente
dell8,5% rispetto al gennaio 2008, incorporando nel dato complessivo
riduzioni nellordine del 18,3% in Usa e del 2,2% in Svizzera.
Positivo il dato delle esportazioni in Russia, dove il calzaturiero italiano ha
messo a segno un progresso dell1%, ribaltando la dinamica negativa
dellultimo trimestre 2008 (-21,1%). Migliora lexport di scarpe
italiane anche in Giappone (+2,5%) e a Hong Kong (+9,3%), mentre accusa un meno
16% negli Emirati
Arabi Uniti. Sul versante delle importazioni, il balzo in avanti di gennaio,
sempre nel confronto annuale, riflette principalmente laumento
del 10,7% della spesa legata agli acquisti dalla Cina. In crescita anche limport
da Belgio (+7,9%),
Tunisia (+73,1%), Indonesia (+48,9%) e India (+21%), mentre arretrano del 6,5%
il Vietnam e dell8,8% la Romania. . <<BACK
( da "Messaggero Veneto, Il"
del 23-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Pagina 11 - Cultura
e spettacoli Le responsabilità della ricchezza in letteratura, filosofia ed
economia Oggi a Gorizia GORIZIA. Palazzo Lantieri ospiterà lungo l'intera
giornata di oggi, con inizio alle 9.30, un convegno su Le radici dell'agire
filantropico. La responsabilità della ricchezza nella letteratura, la filosofia
e l'economia, cui parteciperanno i filosofi Gianni Vattimo ed Elena Pulcini,
gli storici Giuliana Gemelli e Roberta Moretti, gli economisti Giorgio Gilibert
e Francesco Magris, gli imprenditori Andrea Illy e Primo Rovis. L'idea di
questo convegno discende dallo studio svolto da Francesco Magris sull'opera Il
vangelo della ricchezza e sulle teorie del suo autore, Andrew Carnegie,
l'industriale americano convinto che il capitalismo può colmare il baratro che
esso stesso produce nei confronti della giustizia sociale e dell'esistenza dei
lavoratori facendo uso della ricchezza a fini filantropici. Attraverso alcuni
importanti contributi di diversa matrice culturale, durante il convegno goriziano
ci si propone di integrare gli scarsi espliciti studi dedicati ai molteplici
aspetti della filantropia, variamente interpretata tra due estremi concettuali:
come processo diretto a creare un capitalismo giusto capace di attivare una
vera e propria rigenerazione sociale e di suggerire nuovi modelli di sviluppo
economico sostenibile; all'opposto, come fenomeno slegato dai meccanismi di
produzione della ricchezza, sorretto da motivazioni di natura paternalistica e
assistenziale, che di fatto elude l'effettivo riconoscimento del diritto di
cittadinanza alle persone. L'orizzonte di riferimento del convegno è dunque
quello dell'esperienza umana contemporanea, ed il percorso
tra i diversi temi trattati consentirà anche di riflettere in termini
estremamente attuali sui limiti dell'economia globalizzata, sulla
responsabilità sociale dell'imprenditore laddove si scelga di non intendere il
valore aggiunto dell'attività imprenditoriale in termini esclusivamente
economici ed il profitto quale unico indicatore di produzione di ricchezza e di
sviluppo.
( da "Giornale.it, Il"
del 23-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
n. 97 del 2009-04-23
pagina 13 Il Papa riscrive l'enciclica: sarà un testo anti crisi di Andrea
Tornielli La terza lettera di Benedetto XVI, «Caritas in veritate», rinviata al
29 giugno per includere temi sociali ed economici Summit segreto a
Castelgandolfo con i cardinali Ruini, Bagnasco, Scola e Schönborn per
affrontare l'emergenza RomaL'attuale crisi economica mondiale è stata originata
dalla «cupidigia». È la cupidigia a insinuarci «che avere sarebbe il sommo
valore del nostro essere, del nostro vivere nel mondo apparendo come
importanti». Lo ha detto ieri il Papa, durante l'udienza del mercoledì,
illustrando la figura del monaco sant'Ambrogio Autperto. Proprio la crisi che
ha messo in ginocchio le economie di tutto il mondo è al centro di un paragrafo
cruciale della nuova enciclica di Benedetto XVI, Caritas in veritate, dedicata ai temi sociali e alla globalizzazione, la cui uscita continua ad
essere ritardata: al momento si prevede per il 29 giugno, festa dei santi
Pietro e Paolo. Per discutere la trattazione della crisi nella nuova enciclica
- la terza del suo pontificato - Papa Ratzinger ha convocato sabato scorso a
Castelgandolfo quattro cardinali per un mini-summit del quale non è stata data
notizia, durato oltre un'ora. Vi hanno partecipato il presidente della
Cei Angelo Bagnasco, il suo predecessore Camillo Ruini, il patriarca di Venezia
Angelo Scola e l'arcivescovo di Vienna Christoph Schönborn, giunti un po' alla
spicciolata senza farsi notare nel palazzo delle vacanze papali. Si tratta di
porporati legati da un particolare rapporto di fiducia con il Pontefice, che
ancora domenica scorsa ha ribadito di non sentirsi solo e che in effetti lavora
consultando i collaboratori più di quanto appaia. Benedetto XVI vuole che
l'enciclica e soprattutto il paragrafo dedicato alla crisi, non sia vago, non
ripeta slogan generici, ma approfondisca il tema con un contributo originale a
partire dallo sguardo della fede. Per questo, confermano al Giornale autorevoli
fonti vaticane, ha voluto che i passaggi dedicati alla crisi fossero
«ristrutturati» e interamente riformulati. Un lavoro piuttosto laborioso, che
ha visto coinvolti non soltanto il Pontificio consiglio per la Giustizia e la
pace guidato dal cardinale Renato Raffaele Martino e dal vescovo Gianpaolo
Crepaldi, o vescovi come il secondo successore di Ratzinger a Monaco di
Baviera, monsignor Reinhard Marx, esperto di dottrina sociale, ma si è avvalso
anche della consulenza di economisti come Stefano Zamagni o esperti di etica e
finanza, come Ettore Gotti Tedeschi, editorialista dell'Osservatore Romano sui
temi economici e finanziari. L'enciclica sociale, doveva essere pubblicata in
occasione dei quarant'anni della Populorum progressio di Paolo VI (1967) e il
Papa ci lavora dall'estate 2007. Il progetto iniziale prevedeva l'uscita per
marzo 2008, poi il cardinale Segretario di Stato Tarcisio Bertone disse che
sarebbe slittata a ridosso dell'estate. Si parlò quindi di dicembre, poi
all'inizio di gennaio si dava per certa l'uscita il 19 marzo scorso e infine il
prossimo 1° maggio. Ora si prevede per la fine di giugno, ma vista l'attenzione
e la cura che viene messa nella redazione di un documento così atteso, non si
possono escludere del tutto ulteriori slittamenti. Nel documento saranno
rievocate la Populorum progressio di Papa Montini e la Centesimus annus di
Giovanni Paolo II (1991). E saranno affrontati i problemi sociali che
attanagliano oggi l'umanità (globalizzazione, accesso alle risorse, tutela
dell'ambiente), seguendo la dottrina sociale e dunque ancorando la giustizia,
la solidarietà e la possibilità di cambiamento non soltanto alle leggi
pubbliche e alle strutture, ma alla vita delle persone a partire dal loro
impegno diretto. Il Papa ritiene infatti che «la Chiesa ha sempre bisogno di
persone che sappiano compiere grandi rinunce, e di comunità che creino i
presupposti della giustizia sociale». La nuova enciclica, tutta incentrata
sulle due parole «verità» e «carità», rappresenta la prosecuzione della prima
lettera di Benedetto XVI, Deus caritas est e il termine «giustizia» vi
ricorrerà una cinquantina di volte: l'impegno per la giustizia può infatti
diventare «testimonianza della carità». Centrale è poi il concetto di
«solidarietà globale», per mettere i poveri al primo posto e ridare loro
speranza. Nell'affrontare la crisi, Benedetto XVI chiede di coinvolgere e non
escludere i Paesi poveri, chiede di offrire sicurezza alle famiglie e stabilità
ai lavoratori e di ripristinare, «tramite opportune regole e controlli, l'etica
nelle finanze». «La causa della recessione - aveva detto sull'aereo che lo
portava in Africa qualche settimana fa - è soprattutto di carattere etico,
perché dove manca l'etica, la morale, non può esserci correttezza nei
rapporti». © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano
( da "Reuters Italia"
del 23-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
di Massimiliano Di
Giorgio SIRACUSA (Reuters) - Oggi è il giorno della politica, al G8 Ambiente di
Siracusa, dove a differenza di ieri le due sedute ministeriali si terranno a
porte chiuse, senza alcuna trasmissione a circuito chiuso per i giornalisti. I
temi della giornata sono quelli più "caldi" dell'agenda del vertice
siciliano: in matinata la biodiversità -- cioè la varietà delle specie vivienti
e degli ecosistemi -- e nel pomeriggio l'atteso confronto sui cambiamenti
climatici, mentre il mondo si prepara al negoziato di dicembre a Copenhagen per
varare dal 2012 un nuovo Patto contro le emissioni a effetto serra. Sul tema
della salvaguardia della diversità biologica è prevista l'approvazione di una
"Carta di Siracusa della biodiversità", già predisposta dalla
presidenza italiana, che nelle attese degli ambientalisti dovrebbe legare il
tema a quello del cambiamento climatico e della necessità di un'economia
sostenibile. Ma è soprattutto sulla sessione dedicata al "climate
change" che si appuntano le attenzioni. Alla riunione pomeridiana
parteciperà infatti anche Lisa Jackson, la direttrice dell'Ente per la
Protezione dell'Ambiente (Epa) statunitense, cioè la più alta autorità del
governo americano sulle questioni ambientali. Nei giorni scorsi l'Epa ha riconosciuto
ufficialmente i gas a effetto serra come un pericolo per la salute umana,
aprendo la strada a una regolamentazione delle emissioni di Co2 e degli altri
gas responsabili del riscaldamento globale. E ora l'attesa è che gli Stati
Uniti, con una svolta completa rispetto all'amministrazione Bush, partecipino
ai negoziati internazionali assumendo impegni precisi e spingendo anche le
grandi economie emergenti (in particolare Cina e India) a fare altrettanto. LA NOVITA' USA "La nuova
amministrazione americana è incredibilmente importante per affrontare questa
questione. Cercare di giungere a un accordo sul 'climate change' senza gli
Stati Uniti è insensato", ha detto ieri a Siracusa Yvo De Boer, capo della
Convenzione quadro dell'Onu sul Cambiamento climatico. Che a Siracusa i
paesi trovino già un accordo è considerato altamente improbabile, tanto che le
"guidelines" del summit non prevedono che si vari un documento
negoziale finale. Ma il G8 Ambiente rappresenta almeno una occasione di
confronto, in attesa che questioni più precise comincino a essere delineate a
giugno -- con l'annuncio dei vari impegni sulla riduzione di emissioni dei vari
paesi -- e poi a luglio, al vertice dei capi di Stato e di governo dei Grandi
Otto alla Maddalena. Continua...
( da "Messaggero Veneto, Il"
del 23-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Economia in
difficoltà. La ristrutturazione annunciata dalla multinazionale in provincia
comporta un esubero di 490 persone Electrolux, nuovo trimestre in rosso Da
gennaio a marzo la perdita è stata di 31 milioni di euro, inferiore alle
aspettative Porcia ha perso il 4,1 per cento di redditività. Tagli confermati in Italia, Cina e Russia
Stråberg Cinque trimestri di seguito di volumi in calo in Europa, che salgono a
11 negli Usa. E il trend, a breve, non migliorerà. Chiude dunque in perdita
anche il periodo gennaio-marzo 2009 la multinazionale svedese Electrolux.
E l'andamento di Porcia ha contribuito alla perfomance con un -4,1% di
redditività nel periodo. Nonostante i conti in rosso, la perdita è stata di 31
milioni di euro, il titolo prende quota alla borsa di Stoccolma, +11%. Il
gruppo conferma il prosieguo delle ristrutturazioni, a Porcia, e la chiusura in
Cina e Russia. Le vendite nel periodo sono aumentate
del 6,7%, da 24,2 miliardi di corone del primo trimestre 2008, ai 25,8 dello
stesso periodo di quest'anno. Ma le vendite nette, in termini di volumi, si
sono ridotte dell'8,9%. Negativo il margine, -1,5% che diventa però positivo
nell'analisi che escluse gli elementi non comparabili, +0,1%. Così come è
positivo l'utile operativo per 38 milioni di corone. L'azienda ha iscritto a
bilancio 424 milioni di corone destinate destinate a coprire i costi per la
riduzione della capacità produttiva in Italia, Russia e Cina.
Com'è noto, Electrolux ha recentemente annunciato la decisione di chiudere lo
stabilimento di lavatrici di San Pietroburgo, con 250 licenziamenti, ed un
altro stabilimento, sempre del lavaggio, in Cina, a
Changsha. In Italia il progetto della multinazionale riguarda Porcia, dove è in
corso la trattativa per la riorganizzazione della fabbrica che prevede 62
milioni di investimenti in tre anni a fronte di una riduzione dell'organico
diretto di 430 unità (ma il saldo oggi è inferiore grazie alle uscite garantite
dalla mobilità volontaria), una ridefinizione degli spazi di fabbrica, che
verranno sensibilmente ridotti, un incremento del gettito produttivo, da
( da "Villaggio Globale.it"
del 23-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Ultime Notizie G8
ambiente a Siracusa Clima Accordo con l'Australia per la CO2
Riguarda le nuove tecnologie Ccs. Firmato un memorandum attraverso il quale l'Italia diventa socio
fondatore del «Global Carbon Capture and Storage Institute» Organizzazioni non
governative, ministri per l'ambiente e grandi imprenditori dell'energia sono
stati i protagonisti ieri della prima giornata del G8 Ambiente di Siracusa.
Accompagnati naturalmente dall'ospitalità della Sicilia, dalle bellezze della
storica città «patrimonio dell'umanità» e dalla vista del mare sul quale si
affaccia il Castello di Maniace, recentemente ristrutturato, che ospita il
vertice dei ministri dell'Ambiente. Non è propriamente un G8 e neanche un G20
quello di Siracusa, visto che le delegazioni partecipanti sono 19: oltre ai
ministri dell'ambiente di Italia, Francia, Germania, Regno Unito, Usa, Giappone, Canada e Russia, prendono parte al vertice anche Cina, India, Brasile, Messico, Indonesia, Sudafrica, Australia,
Repubblica di Corea, Egitto (è la prima volta che un summit del G8 ospita un
Paese arabo), Repubblica Ceca (quale presidente di turno) e Danimarca,
quest'ultima in vista dell'appuntamento sul clima di Copenhagen. Il
ministro dell'ambiente Stefania Prestigiacomo è stata padrona di casa nelle sua
città natale, Siracusa, dove dal 22 al 24 aprile si discuterà ad alto livello
delle tematiche ambientali sulle quali è più urgente che gli Stati prendano una
posizione: cambiamenti climatici, biodiversità, tecnologie a basso contenuto di
carbonio e, ultimo tema al quale il ministro italiano è particolarmente
sensibile, la salute dei bambini. Il 2009 potrebbe essere un anno di svolta per
i cambiamenti climatici. Occhi puntati sul vertice di Copenhagen di fine anno.
Prima di allora se ne discuterà a Siracusa e se ne continuerà a parlare nel
prossimo incontro di Washington su clima ed energia (27 e il 28 aprile) al
quale Barack Obama ha invitato 16 dei paesi più industrializzati al mondo. Il
cambiamento di rotta dell'amministrazione americana è «molto incoraggiante per
tutti noi - ha dichiarato il ministro Prestigiacomo aprendo i lavori della
sessione pomeridiana -. Io stessa mi recherò negli Usa».
Anche il G8 della Maddalena avrà una sessione speciale dedicata al climate
change. La prima giornata si è aperta con le Ong e la società civile. Sono
circa 70 le organizzazioni non governative e i sindacati che si sono riuniti
nella «Coalizione italiana contro la Povertà». Le tante anime
dell'ambientalismo si presentano così unite davanti ai ministri del G8 Ambiente
con un memorandum di proposte da rivolgere ai governanti. Priorità assoluta per
il clima è arrivare a Copenhagen con un accordo globale che sia in grado di
mantenere la temperatura media globale al di sotto dei 2° C. Fondamentale per
la biodiversità è compiere passi concreti nell'agenda che avrebbe dovuto
segnare entro il
( da "Dagospia.com"
del 23-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
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articolo --> FMI: CRESCITA GLOBALE -1,3% (LENTA RIPRESA NEL 2010)
PROBABILE SUICIDIO PER IL BOSS DI FREDDIE MAC PAKISTAN: TALEBANI SEMPRE
PIù VICINI A ISLAMABAD CRISI: GLI AMERICANI NON CAMBIANO PIù CASA
GB: LA SFIDA LABOUR SI GIOCA SUL FISCO... Rassegna stampa internazionale a cura
di Apcom 1 - SPAGNA EL
PAIS - In apertura lo scandalo di corruzione e tangenti in cui è rimasto
coinvolto il Partido Popular (Pp). El Pais riferisce che il presidente della
Comunità valenziana, Francisco Camps, è legato da una forte amicizia ad Alvaro
Perez, 'El Bigotes', presunto responsabile a Valencia della rete di corruzione
legata al Pp. A dimostrarlo ci sono le intercettazioni registrate nel corso
delle indagini sul caso "Gurtel", dalle quali emerge che El Bigotes
non solo dava vestiti ai dirigenti del Pp, ma faceva regali alla moglie e alla
figlie di Camps. Zapatero come Sarkozy. David Kellerman Al pari del presidente
francese, anche il premier spagnolo sta pensando di eliminare la pubblicità
dalla tv pubblica spagnola, TVE, applicando una tassa alle tv private e alle compagnie
telefoniche. In Spagna, a differenza della Francia, gli utenti non pagano però
un canone annuale. "Il Fondo monetario internazionale ritiene che a giugno
terminerà in Spagna la fase peggiore della crisi": l'economia spagnola
soffrirà nel 2008 una sonora caduta del 3 per cento, ma la situazione inizierà
a migliorare nella seconda metà dell'anno. EL MUNDO - Il leader
dell'opposizione "Mariano Rajoy dice che 'andiamo verso l'abisso', e il
Fondo monetario internazionale lo conferma": apertura sulla crisi
economica e le stime fornite dal Fmi. Nell'editoriale El Mundo afferma che il
governo Zapatero è "ormai screditato e sempre più isolato". In
evidenza anche il suicidio del responsabile finanziario di Freddie Mac, il
colosso dei mutui Usa travolto dalla crisi. 2 -
FRANCIA LE FIGARO - "L'avvertimento di Roselyne Bachelot" sui
cellulari: secondo il ministro della Sanità francese i rischi per la salute dei
telefonini sono maggiori di quelli di tutte le altre onde. "Il Fmi prevede
una forte recessione nel 2009 e una timida ripresa nel 2010": per i paesi
industrializzati il Pil dovrebbe scendere mediamente del 3,8%.
"Parigi-Lione: tgv italiani a partire dal 2010": le Ferrovie italiane
attaccheranno il monopolio Sncf su una delle tratte più redditizie. Zapatero
LIBERATION - "Dexia, la provocazione": la banca salvata dallo stato
distribuisce 8 milioni di euro di bonus ai dirigenti. Mentre da Continental
cresce "l'indignazione": Liberation spiega perché i dipendenti non
demordono. Intanto la "sinistra fa blocco contro la linea di fermezza del
governo" che prospetta delle conseguenze giudiziarie per gli autori di
violenze. 3 - GRAN BRETAGNA THE GUARDIAN - "Il grande acuto di
Darling": ieri il cancelliere dello Scacchiere ha presentato la legge di
bilancio, alla cui analisi il Guardian dedica tutta la prima pagina:
un'aliquota del 50% per i redditi che superano le 150mila sterline annue (oltre
167mila euro); tagli alla spesa che saranno più incisivi di quelli dell'era
Thatcher, mentre il debito raggiungerà l'8% del Pil, un livello mai raggiunto
in tempi di pace. Il quotidiano fornisce poi un vademecum ai suoi lettori:
"Cosa significherà per voi". THE INDEPENDENT - "Il Labour fa del
fisco il vero terreno di battaglia elettorale", con l'introduzione di una
tassa del 50% sui redditi più alti. "Premier e polizia sul banco degli
accusati per l'arresto dei pachistani" poi scarcerati senza alcuna
incriminazione. "Scienziati contrari agli esperimenti di Zavos" che
aveva annunciato la clonazione di embrioni umani. THE TIMES - "Israele
rinuncia al fosforo bianco", dopo la dura campagna stampa contro il
ricorso a quest'arma durante l'offensiva su Gaza. Una vittoria delle inchieste
e delle denunce del Times che aveva pubblicato le prove delle gravi conseguenze
per i civili. "I talebani marciano verso Islamabad": i guerriglieri
islamici hanno catturato 16 città a meno di cento chilometri di distanza dalla
capitale pachistana. THE FINANCIAL TIMES - Una grande fotografia sulla prima
pagina del Ft celebra il voto di Nelson Mandela alle legislative sudafricane di
ieri. Ma il titolo principale è per le previsioni del Fondo monetario
internazionale: "L'Fmi prevede una diminuzione dell'1,3% della crescita
globale"; un accenno di lenta ripresa nel 2010 ma solo se i governi
procederanno o addirittura incrementeranno i piani di stimolo. Alistair Darling
presenta la legge di bilancio nel Regno Unito che introduce aliquote fiscali
più alte per i più ricchi. "Il probabile suicidio di un dirigente di
Freddie Mac", ritrovato morto nel suo appartamento in Virgina. Nelson
Mandela 4 - STATI UNITI THE NEW YORK TIMES - In apertura il New York Times
riferisce che sempre meno americani cambiano residenza a seguito della crisi
economica. Secondo i dati forniti ieri dal Census Bureau, tra il marzo 2007 e
il marzo 2008 gli americani che hanno cambiato residenza sono stati 35,2
milioni, il numero più basso dal 1962, quando il Paese contava 120 milioni di
abitanti in meno. "I talebani conquistano il controllo di un'area cruciale
del Pakistan vicina alla capitale": in primo piano la notizia che i
talebani hanno assunto il controllo effettivo di un importante distretto a un
centinaio di chilometri circa da Islamabad. Infine il New York Times si occupa
delle elezioni parlamentari libanesi, in programma il prossimo giugno, che
saranno probabilmente le più libere degli ultimi decenni, ma rischiano di
essere anche le più corrotte. Un fiume di denaro si sta infatti riversando da
tutto il mondo nel Paese dei Cedri, per finanziare le varie fazioni libanesi.
THE WASHINGTON POST - In apertura ancora la questione delle tecniche dure
utilizzate dagli agenti Cia negli interrogatori dei sospetti terroristi. Il
Congresso si è diviso ieri sulla proposta di istituire una commissione
d'inchiesta per fare luce su questa vicenda. In primo piano il sospetto
suicidio di David Kellerman, il responsabile finanziario del colosso americano
dei mutui Freddie Mac, trovato morto nella sua abitazione. La Freddie Mac, tra le società protagoniste della grande crisi finanziaria, è una
società a controllo governativo che controlla circa 13 milioni di mutui.
L'amministratore delegato David Moffett si era dimesso il mese scorso. Infine
il Washington Post riporta che la "Cina usa la crisi
economica per accrescere la sua influenza" globale. [23-04-2009]
( da "HelpConsumatori"
del 23-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
News ALIMENTAZIONE.
Nomisma: 47 mila alimenti sequestrati per uso improprio Dop e Igp in Europa
23/04/2009 - 10:47 I prodotti alimentari sequestrati nei Paesi europei per uso
improprio dei marchi Dop e Igp sono oltre 47 mila mentre la protezione dei Made
in Italy è ancora debole fuori dai confini comunitari, dove forme di imitazione
confusoria e presunti riferimenti all'Italia ("italian sounding")
fanno sì che, ad esempio, negli Stati Uniti i prodotti che imitano le
denominazioni italiane abbiano una quota di mercato praticamente analoga a
quella dei prodotti originari. Sono i nodi evidenziati in tema di
contraffazione alimentare da Nomisma, che ricorda come siano stati oltre due
milioni i prodotti alimentari contraffatti sequestrati nel 2007 alle dogane degli
Stati Membri dell'Unione Europea, con una crescita del 62% rispetto al 2006.
Prima degli alimenti ci sono solo i prodotti per la "cura della
persona" (+264%), i giocattoli (+98%), "orologi e gioielleria"
(+89%). E ancor prima della Cina (37%), il
principale paese di provenienza di prodotti alimentari contraffatti è la
Turchia (46%). Oltre 47 mila prodotti alimentari sono stati sequestrati perché
usavano impropriamente i marchi a denominazione di origine Ancora più
problematica la protezione del Made in Italy fuori dai confini Ue, dove
secondo Nomisma più che di contraffazione si può parlare di imitazione
confusoria, tanto che l'attività di tutela di molti prodotti a denominazione
d'origine è delegata alle imprese e ai Consorzi di Tutela. Secondo un'analisi
svolta da Nomisma nel 2003, la dimensione dell'imitazione dei prodotti Dop ed
Igp era pari a 1,2 miliardi di dollari (0,75% delle vendite di prodotti
alimentari negli Usa), di pochissimo inferiore al
valore delle vendite sullo stesso mercato dei prodotti alimentari italiani
originali, pari a 1,5 miliardi di dollari (0,9% di quota di mercato). Tra i
prodotti più imitati ci sono il Parmigiano Reggiano (678 milioni di dollari, il
valore delle vendite di prodotti che lo imitano) e il Pecorino Romano. E si tratta
di un fenomeno ancora più ampio se si considerano tutti i richiami impropri
all'Italia con i quali vengono presentati i prodotti, quei riferimenti
"italian sound" che offrono un valore aggiunto e aumentano di molto
il giro d'affari di tale mercato. Il controllo nazionale va quindi affiancato
alla difesa della competitività nei mercati internazionali. Secondo Nomisma,
per l'Italia l'istituzione di un registro multilaterale delle indicazioni
geografiche è necessaria per garantire uno sviluppo delle quote di mercato dei
prodotti Dop e Igp, ma potrebbe anche bastare una "short list" di
denominazioni da tutelare al di fuori dei confini comunitari, poiché la quasi
totalità delle esportazioni extra-Ue si concentra su un numero più ristretto di
Dop e Igp. E questo vale sia per l'Italia (le principali esportazioni sono di
Grana Padano, Parmigiano Reggiano, Prosciutto di Parma, Gorgonzola, Pecorino
Romano e Asiago) sia per la Francia (i formaggi Dop francesi più esportati
fuori dall'Europa sono Roquefort, Brie, Camembert). 2009 - redattore: BS
( da "KataWeb News"
del 23-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Pechino sottopone
Obama al "test Dalai Lama" 23 aprile 2009 alle 11:53 — Fonte:
rampini.blogautore.repubblica.it — 0 commenti La dura messa in guardia del
governo cinese a Washington, affinché il presidente eviti di incontrare il
Dalai Lama in occasione della sua visita in America, apre una fase delicata nei
rapporti ancora incerti fra la Repubblica Popolare e la nuova Amministrazione Usa. Per Obama si apre un dilemma: la sua base liberal non
gli perdonerebbe un cedimento e Nancy Pelosi presidente della Camera è una nota
sostenitrice della causa tibetana (fu lei a voler assegnare la Gold
Medal del Congresso al Dalai Lama). Ma come si è visto in questi
mesi (dalla visita di Hillary Clinton a Pechino, alla decisione di Tim
Geithner di NON accusare la Cina di manipolazione
della sua valuta) Obama sa di non potersi permettere una fase di gelo con
Pechino. rampini
( da "Avvenire" del
23-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
MONDO 23-04-2009
Clinton minaccia Teheran: «Pronti a sanzioni dure» DA WASHINGTON FRANCESCA
BERTOLDI G li Stati Uniti tornano a minacciare «nuove durissime sanzioni»
contro l'Iran se i negoziati sul programma nucleare fallissero. L'avvertimento
è stato lanciato da Hillary Clinton poche ore dopo che Teheran ha rinnovato la
disponibilità a un «dialogo costruttivo» sul suo programma nucleare. Il
segretario di Stato americano ha chiarito che la pazienza degli Usa non è senza fine: «Stiamo preparando il terreno per quel
genere di sanzioni molto dure in grado di mettere in ginocchio (l'Iran) che
potrebbero rivelarsi necessarie nel caso che le nostre offerte siano respinte o
il negoziato non abbia successo o si riveli inconcludente ». In una nota del
capo negoziatore della repubblica islamica, Said Jalili, in risposta
all'offerta del " 5+ 1" ( Usa, Russia, Cina, Francia, Gran Bretagna e Germania) per la ripresa delle
trattative, aveva sottolineato che Teheran è pronta «a un'interazione e a un
dialogo costruttivi» e si conferma che presto avanzerà un nuovo pacchetto di
proposte per superare lo stallo sul nucleare, come preannunciato dal presidente
Mahmud Ahmadinejad. Un primo contatto potrebbe esserci oggi a Bruxelles,
a margine della Conferenza dei Paesi donatori per la Somalia, tra l'alto
rappresentante dell'Ue, Javier Solana, che guida i negoziati per il
"5+1", e il ministro degli Esteri iraniano, Manouchehr Mottaqi.
Jalili ha però ribadito che l'Iran non sospenderà il suo programma di
arricchimento dell'uranio, insistendo che è finalizzato solo alla produzione di
energia elettrica. «La Repubblica islamica proseguirà le sue attività nucleari
con un'interazione con l'Aiea nella cornice del Trattato di non proliferazione
nucleare e delle sue regole », ha affermato Jalili. Il capo negoziatore ha
criticato l'approccio delle potenze mondiali che «hanno cercato di usare il
linguaggio della forza e della minaccia invece di quello del rispetto reciproco
tra le nazioni». «Questo approccio ha insistito ha dimostrato la sua
inefficacia». Nelle stesse ore in cui l'Iran apriva al dialogo, Ahmadinejad è
tornato ad attaccare Israele. Dopo l'intervento incendiario alla Conferenza Onu
sul razzismo di lunedì, il presidente iraniano ha accusato lo Stato ebraico di
aver messo in atto a Gaza una vera e propria «pulizia etnica» contro i
palestinesi e di aver compiuto «atti brutali». Quello di Israele, ha dichiarato
da Teheran mentre è ancora in corso Durban
( da "Italia Sera"
del 23-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Cronaca Roma Rita
Levi Montalcini festeggiata in Campidoglio, una vita dedicata alla ricerca e ai
valori della persona Un convegno scientifico con la partecipazione di tre premi
Nobel: Stanley Cohen (Nobel per la Medicina nel 1986), Aaron Ciechanover (Nobel
per la Chimica nel 2004) e Torsten Wiesel (Nobel per la Medicina nel 1981).
Cosi, lEuropean Brain Research Institute (Ebri) ha scelto di
festeggiare il centesimo compleanno di Rita Levi Montalcini, senatrice a vita della Repubblica,
ricercatrice di fama internazionale, premio Nobel per la Medicina nel 1986. Al
convegno, organizzato in Campidoglio, hanno partecipato, tra gli altri, il
sindaco Gianni Alemanno, i presidenti dei consigli comunale provinciale, Marco
Pomarici e Giuseppina Maturani, lassessore regionale
alla Sicurezza, Daniele Fichera, il ministro dellIstruzione Maria Stella
Gelmini. Il miracolo compiuto da Montalcini, secondo il sindaco,
e stato quello di aver creato un collegamento indissolubile tra la liberta
di ricerca e limportanza dei valori della persona umana. Poco prima
dellinizio del convegno, Montalcini e stata ricevuta dal sindaco
nel suo ufficio privato, dove Alemanno, in compagnia della moglie Isabella
Rauti, ha regalato alla senatrice
centenaria un esemplare della lupa capitolina e un mazzo di fiori.
Successivamente, Montalcini e stata invitata a firmare il Libro
doro del Campidoglio, dove ha scritto: Con profonda ammirazione e
gratitudine, infiniti auguri. Se Maturani ha tenuto a ringraziare Montalcini per
il suo inestimabile contributo al progresso scientifico e
Fichera ha augurato alla senatrice che possa aggiungere molti giorni
ancora alla sua vita per aggiungere molta vita ai nostri giorni, Alemanno
ha sottolineato come Montalcini
sia lesempio concreto che per chi ha volonta e determinazione non
ce nulla di impossibile. Infine, Gelmini ha auspicato che
lesempio di Montalcini possa illuminare il cammino dei tanti
giovani che si dedicano con passione alla ricerca. Il merito di Rita Levi
Montalcini è quello di aver avuto unattenzione costante nel mettere
insieme i valori della persona umana con la libertà della ricerca, creando tra
questi due aspetti un legame indissolubile, ha detto il sindaco Gianni
Alemanno Di
fronte ad una personalita come Montalcini - ha aggiunto Alemanno -
occorre riflettere sul valore della ricerca scientifica e considerare che gli
investimenti che non sembrano avere effetti immediati in realta sono
fondamentali. Basti pensare, come ha fatto notare Alemanno, che senza
la ricerca non riusciremo a vincere le sfide poste dalla globalizzazione.
Edizione n. 2168 del 23/04/2009
( da "Wall Street Italia"
del 23-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Papa/ Card. Martino:
Prevedo enciclica sociale uscirà 29 giugno di Apcom Testo ha subito slittamenti
a causa della crisi economica -->Città del Vaticano, 23 apr. (Apcom) -
L'Enciclica Sociale di Papa Benedetto XVI potrebbe uscire il 29 giugno, festa
di San Paolo e Pietro. Lo ha annunciato il cardinale Renato Raffaele Martino,
presidente del Pontificio Consiglio Giustizia e Pace. "Penso, e prevedo -
ha detto il porporato - che l'Enciclica uscirà a fine giugno, potrebbe essere
il 29 giugno la data definitiva". Martino è
intervenuto a margine di un convegno sulla globalizzazione alla Università
Gregoriana di Roma. L'enciclica - che si intitola "Caritas in
veritate" - ha subito diversi slittamenti e aggiornamenti in seguito alla
crisi economica mondiale.
( da "Sestopotere.com"
del 23-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Agropirateria. Tra falsi
e tarocchi lagricoltura Made in Italy accusa un
colpo da oltre 3 miliardi lanno (23/4/2009 12:31) | (Sesto Potere) - Roma -
23 aprile 2009 - Ogni anno lagricoltura italiana perde oltre 3
miliardi di euro a causa del crescente assalto dellagropirateria sui
mercati internazionali. Dai prosciutti allolio di oliva, dai formaggi ai
vini, dai salumi agli
ortofrutticoli è un continuo di “falsi” e di “tarocchi” che rischiano di
provocare danni rilevanti soprattutto alle nostre Dop, Igp e Stg, che
rappresentano la punta di diamante del “made in Italy” nel mondo. E
quanto rilevato dalla Cia-Confederazione italiana agricoltori in occasione della presentazione
dello studio Censis sul fenomeno della contraffazione nel mondo e le ricadute
sul mercato italiano. Il fenomeno dellagropirateria
-sottolinea la Cia- sta assumendo dimensioni sempre più preoccupanti. Ormai non cè
più da stupirsi nel ritrovare, anche attraverso Internet, il Prosciutto di
Parma, il Grana Padano e il Parmigiano Reggiano prodotti in Argentina, in
Australia o, addirittura, in Cina. E gli “agropirati” si camuffano dietro
le sigle più strane e singolari. Si va dal Parmesao (Brasile) al Regianito
(Argentina), al Parma Ham (Usa), al Daniele Prosciutto
& company (Usa), dallAsiago
del Wisconsin (Usa) alla Mozzarella Company di Dallas (Usa),
dalla Tinboonzola (Australia), alla Cambozola (Germania, Austria e Belgio), al
Danish Grana (Usa). Siamo in presenza -afferma la Cia-
di un business di 52,6 miliardi di euro, praticamente poco meno della metà del
fatturato agroalimentare italiano. Basti pensare che solo negli Stati Uniti il
giro daffari relativo
alle imitazioni dei formaggi italiani supera abbondantemente i 2 miliardi di
dollari. E il danno, purtroppo, è destinato a crescere, visto che a livello
mondiale ancora non esiste una vera difesa dei nostri Dop, Igp e Stg, che
comprendono formaggi, oli doliva, salumi, prosciutti e
ortofrutticoli. Una difesa che non significa soltanto la tutela di un
patrimonio culturale, dellimmagine stessa dellItalia, ma anche la
valorizzazione di un settore economico che ha un fatturato al consumo di 8,851
miliardi di euro ed un
export di 1,844 miliardi di euro. Prodotti che, inoltre, danno lavoro, tra
attività dirette e indotto, a più di 300 mila persone e che rappresentano una
risorsa insostituibile per leconomia locale, in particolare per
alcune zone marginali
di montagna e di collina che, altrimenti, non avrebbero molte altre possibilità
di sviluppo. Insomma, lItalia, subito dopo la Francia, è la più
colpita dalla contraffazione, dallagropirateria, dai “falsi
dautore” dellalimentazione. Nel nostro Paese -sostiene la Cia- si realizza più
del 21 per cento dei prodotti a denominazione dorigine
registrati a livello comunitario. A questi vanno aggiunti gli oltre 400 vini
Doc, Docg e Igt e gli oltre 4000 prodotti tradizionali censiti dalle Regioni e
inseriti nellAlbo
nazionale. Una lunghissima lista di prodotti che ogni giorno, però, rischia il
“taroccamento”. La situazione è, quindi, di estrema gravità: ci troviamo
-sottolinea la Cia- davanti ad un immenso supermarket del “falso”,
dell”agro-scorretto”, del “bidone alimentare”. Il più “copiato” tra i prodotti Dop e
Igp è il Parmigiano Reggiano. Ad esso appartiene il primato delle imitazioni.
Il suo “tarocco” lo troviamo in Argentina, in Brasile, in Giappone, ma anche in
Germania e nel Regno Unito. Seguono il Prosciutto di Parma e quello di San
Daniele, il Grana Padano, la Mozzarella di bufala e lAsiago.
Una forte crescita di “falsi” si sta registrando in questi ultimi tempi anche
per il Gorgonzola. E così lo troviamo sotto il nome di Tinboonzola e di
Cambozola. Ma per
trovare i “falsi” Dop e Igp non cè certo bisogno di
andare allestero. E sufficiente navigare in Internet per poter
avere una vera e propria vetrina del “tarocco”. In molti siti si possono
acquistare formaggi come il Parmesan o il Regianito, il Provolone e lAsiago,
prodotti nel Wisconsin (Usa), la Robiola del Canada, la Mozzarella del Texas, la Fontina “made in
China”, i pomodori San Marzano coltivati in California, i fiaschi tricolore di
Chianti, statunitensi e australiani, il Prosciutto di San Daniele di una ditta
americana. Per comprendere la gravità del problema delle imitazioni, la Cia
mette in risalto che durante il 2008 sono più che triplicati i casi di
sequestri di prodotti Dop e Igp contraffatti o falsificati effettuati alle
dogane dei Paesi dellUnione europea. Importazioni “taroccate”,
come formaggi, vini, mele, salumi, che provenivano dai Paesi più disparati: Cina,
Brasile, Australia, Sudafrica, Argentina, Canada.
( da "Reuters Italia"
del 23-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
L'AQUILA/ROMA
(Reuters) - L'Italia, presidente di turno del G8, ha deciso di spostare a
L'Aquila il summit previsto in luglio a La Maddalena, per convogliare sulle
zone colpite il 6 aprile dal terremoto che ha ucciso 296 persone le risorse per
l'organizzazione dell'evento. "Il Consiglio ha preso la decisione
politica, ora bisognerà aprire le consultazioni con gli altri Paesi", ha
detto il ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli al termine del Consiglio
dei ministri tenuto oggi nel capoluogo abruzzese per approvare un pacchetto di
aiuti da 8 miliardi di euro. Berlusconi, il cui consenso è salito di quattro
punti percentuali al 56% dopo il terremoto secondo il sondaggio Ipr pubblicato
lunedì su Repubblica, ha spiegato che "la gestione del G8 a La Maddalena
comporterebbe spese di gestione superiori ai 220 milioni di euro". "Dato
che c'è stata una polemica abbiamo deciso di risarmiare 220 milioni e
impiegarli qui", ha aggiunto spiegando che si tratta di spese
organizzative previste per il summit in Sardegna e che ora saranno investite
per la nuova localizzazione del G8. La riunione dei capi di Stato e di governo
del G8 avrà in Abruzzo "una gestione più sobria" e che la Maddalena
ospiterà in autunno il vertice del G8 sull'ambiente sollecitato dal presidente
degli Stati Uniti Barack Obama. Per la tre giorni del summit sono attese 25.000 persone fra le rappresentanze dei Paesi coinvolte, le forze
dell'ordine, la stampa, e le altre persone coinvolte nella organizzazione. Il
G8 riunisce Usa, Canada, Gran Bretagna, Francia, Germania, Giappone e Italia. Il
secondo giorno del summit il g8 si allarga a G14 ospitando i paesi del G5
(Messico, Sudafrica, Cina, India e Brasile) più l'Egitto.
( da "Gazzettino, Il (Venezia)"
del 23-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Unico indizio una
vecchia foto ingiallita Giovedì 23 Aprile 2009, Un frammento di fotografia
ingiallita trovata sul bagnasciuga di una spiaggia durante una passeggiata. E'
questo lo spunto da cui parte l'indagine - tra l'antropologico e il poliziesco
- che fa da filo conduttore a "Neppure il mare", Supernova editrice,
lo stimolante romanzo di Maurizio Fontanella, sociologo lidense con la passione
della scrittura. Mery per sempre, c'era scritto sulla foto trovata dal
protagonista del libro. Un po' poco come indizio, ma la curiosità è la molla
indispensabile per ogni grande scoperta. Chi può scrivere Mery come si
pronuncia e non Mary come andrebbe scritto? La pista si indirizza verso il
mondo dei pescatori e degli abitanti delle isole dell'estuario dove è sempre
più diffuso l'uso di nomi stranieri italianizzati nella grafia: Endriuw,
Suellen, Maicol e così via. Una globalizzazione dei nomi
diffusa "grazie" alla televisione. L'incontro con Mery rappresenta la
svolta del libro, perché consente di aprire uno squarcio sul mondo dei
pescatori, facendo venire a galla la storia di Lucio, il marito di Mery e di
fatto il vero protagonista del libro, pur essendo da tempo morto.
Fontanella usa la ricostruzione delle vicende che hanno portato alla morte di
Lucio, pescatore ambientalista che non voleva accettare le regole spietate del
consumismo, per denunciare i mali dello sfruttamento intensivo del mare e la
degenerazione di un antico e affascinante mestiere. Pescatori che, a volte, si
trasformano in predoni che saccheggiano il mare usando sistemi illeciti. Chiaro
il riferiemnto ai caparozzolanti abusivi che rastrellano le vongole nelle aree
vietate. Ma forse Lucio aveva scoperto qualcosa di peggio: traffico di rifiuti
tossici che finivano in mare. Poteva essere questa la causa della strana morte.
Ma il finale svelerà un'altra verità ancor più amara. Una storia ricca di
umanità, che ruota attorno alla dolce figura di Mery e all'enigmatico Lucio,
inserita nel pittoresco scenario delle isole veneziane. Fontanella non indica
mai il nome dei luoghi, ma la "location" dove sono inseriti i suoi
personaggi è Pellestrina, isola dove il progresso convive ancora con le antiche
tradizioni. Anche se gli abitanti non si chiamano più Bepi, Toni o Maria, ma
Giosef, Entony e Mery.
( da "Morningstar IT"
del 23-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
La tecnologia dà
segni di risveglio. L'indice Msci globale del comparto nell'ultimo mese (fino
al 20 aprile e calcolato in euro) ha guadagnato il 22% dopo un 2008 segnato da
una caduta superiore al 51%. I fondi venduti in Italia appartenenti a questa
categoria si stanno mettendo al passo. In 30 giorni, mediamente, hanno avuto un
ritorno vicino al 15%. "I titoli della tecnologia non sono immuni dagli
eventi macroeconomici e dagli altri problemi che stanno attraversando i mercati
finanziari", spiega una ricerca firmata da Willam Rocco, analista di
Morningstar. "Nel breve e medio periodo, potrebbero anche avere delle
difficoltà ma ci sono un mucchio di ragioni fondamentali per essere ottimisti
sul loro andamento nel lungo periodo". Una su tutte: la loro valutazione.
"Molte azioni di questo comparto vengono quotate a 12-13 volte, gli utili
stimati", continua Rocco. "Certo, a prima vista può sembrare una
valutazione eccessiva, ma è in linea con quella di molte aziende presenti, ad
esempio, sull'S&P500 ed è decisamente inferiore al valore che veniva loro
dato in passato". Senza contare che molte di queste società possono
contare su una posizione invidiabile: sono leader nei mercati di riferimento,
hanno brevetti su prodotti estremamente innovativi, hanno buoni flussi di cassa
e pochi debiti. Ci sono poi le prospettive di allargamento sui mercati in via
di sviluppo. Altera e Xilinx, per esempio, grazie alla domanda che continua ad arrivare dalla Cina sono state in
grado di aumentare le stime sugli utili previsti per quest'anno. La stessa cosa
hanno fatto Analog Devices e StMicroelectronics, coinvolte nello sviluppo delle
frequenze 3G del Paese asiatico. Per quanto riguarda l'attività di M&A,
Oracle ha annunciato di aver raggiunto un accordo per acquistare la software
house Sun Microsystems per 5,6 miliardi di dollari, che salgono a 7,4
miliardi includendo anche l'assunzione del debito. L'operazione, che dovrebbe
essere finalizzata entro l'estate, è già stata approvata all'unanimità dal cda
di Sun Microsystems. Per ogni azione della rivale Oracle è pronta a pagare 9,5
dollari (un premio del 42% rispetto alla chiusura in Borsa venerdì scorso)
Nelle scorse settimane Ibm aveva annunciato di aver interrotto le trattative
per una possibile acquisizione del gigante del software e dei server, per il
quale offriva 9,40 dollari per azione. Tutto questo potrebbe spingere un
investitore a lanciarsi su un fondo dedicato alla tecnologia. Ma, spiegano gli
esperti, ci sono tre aspetti che è bene tenere in considerazione. Primo:
"I vostri portafogli, probabilmente hanno già una buona esposizione sul
comparto tecnologico", dice l'analista di Morningstar. "I rialzi del
comparto registrati nelle ultime settimane, sicuramente non sono sfuggiti ai
gestori, soprattutto quelli che hanno una visione più internazionale, che
avranno posizionato il portafoglio di conseguenza". Secondo (che deriva
direttamente dal primo): "Questi stessi gestori, se le cose continueranno
ad andare bene, proseguiranno con gli acquisti. Se, poi, avete più di un fondo,
è probabile che anche gli altri strumenti abbiano già a loro interno una
componente hi-tech sufficiente". Terzo: "I fondi specializzati sulla
tecnologia hanno un tallone d'Achille: a causa della natura esplosiva (in
termini borsistici) degli asset che hanno in portafoglio e della concentrazione
del settore di riferimento, tendono ad essere molto più volatili dei prodotti
specializzati su altri comparti". Marco Caprotti è Redattore di Morningstar
in Italia. Attenzione: Morningstar e i suoi dipendenti non forniscono alcun
tipo di consulenza, né su investimenti in generale né su specifici fondi. Puoi
mandare un commento all'Autore cliccando qui. Utimi Articoli L'hi-tech ha perso
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( da "Morningstar IT"
del 23-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Settimana positiva
per le Borse mondiali. Nell'ultima ottava l'indice Msci World ha guadagnato
l'1,74%. A livello di benchmark macroregionali, il North America è salito
dell'1,42%, lo Europe del 3,10%, l'Asia (Giappone escluso) del 3,86%, mentre
quello del Sol levante è rimasto praticamente invariato. Le antenne degli
operatori sono rimaste puntate soprattutto sugli Stati Uniti da dove sono
arrivati una raffica di risultati trimestrali. Sotto la lente sono stati messi
quelli delle banche per cercare di indovinare quale direzione sta prendendo la
crisi che ha messo in ginocchio il comparto finanziario mondiale. E i risultati
hanno superato le attese. L'ultima a comunicare i numeri è stata Citigroup, che
è tornata all'attivo di bilancio. Il gruppo bancario newyorkese ha riportato
profitti per 1,59 miliardi di dollari nel primo trimestre e ricavi per 24,79
miliardi. Secondo l'amministratore delegato Vikram Pandit, si è trattato del
miglior risultato dal secondo trimestre del 2007. Jp Morgan, da parte sua, ha
visto l'utile netto calare meno del previsto, con un utile per azione di 0,4
dollari rispetto ai 32 centesimi di dollaro attesi dal mercato. Risultati in
salita per Goldman Sachs, che ha chiuso il trimestre con un utile netto pari a
1,8 miliardi di dollari (3,39 dollari per azione contro una stima del mercato a
1,64 dollari). Si tratta di un risultato in crescita rispetto a 1,5 miliardi
del corrispondente trimestre dell'anno scorso. Ma l'attesa era forte anche per
i bilanci di General Electric considerata una cartina di tornasole dello stato
dell'economia mondiale grazie alla diversificazione, anche a livello
geografico, delle sue attività. Il colosso americano, ha registrato un utile di
2,9 miliardi di dollari: un calo del 35% rispetto allo stesso periodo dell'esercizio
precedente ma, anche in questo caso, superiore alle attese degli analisti. Nel
Vecchio continente tutte queste notizie sono state accolte con un certo
sollievo. A beneficiarne, complici anche le valutazioni considerate
eccessivamente sacrificate, sono stati i titoli del comparto finanziario.
Continuano, invece, le preoccupazioni dal punto di vista macroeconomico.
Secondo gli ultimi dati di Eurostat, le esportazioni dai Paesi dell'Unione
verso i mercati di sbocco principali, a gennaio hanno registrato il calo più
forte degli ultimi nove anni. Quelle dirette negli Stati Uniti sono scese del
27% rispetto allo stesso periodo del 2008 mentre quelle per
la Cina sono diminuite del 26%. Colpa di un rallentamento globale che,
secondo l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, nel 2009
dovrebbe essere del 4,3%. Sempre in base ai dati Eurostat il tasso di
inflazione a marzo è stato dello 0,6% il livello piu' basso dal
( da "Morningstar IT"
del 23-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Le indicazioni sul
futuro della crisi tornano a condizionare la Borsa americana e di conseguenza
anche quelle del Vecchio continente. Dopo un'apertura in rialzo, gli indici a
Wall Street hanno rallentato, delusi dalle indicazioni del Fondo monetario internazionale.
"L'attuale recessione sarà insolitamente lunga e severa, e la ripresa
lenta", ha spiegato l'Fmi nell'anticipazione di uno dei capitoli analitici
del World Economic Outlook che sarà diffuso la prossima settimana. "Le
recessioni associate a crisi finanziarie, tendono a essere severe. La ripresa
da queste recessioni è solitamente lenta. Se queste frenate sono sincronizzate
a livello globale, tendono a essere ancora più lunghe e seguite da riprese
ancora più deboli". La frenata di Wall Street si è fatta sentire sulle
Borse europee che erano partite a razzo e sono rimaste toniche per quasi tutta
la giornata. La chiusura è stata comunque positiva. A Milano l'indice Mibtel ha
segnato l'1,77%, mentre l'S&P/Mib l'1,93%. A correre è stato soprattutto il
comparto finanziario, sul quale sta tornando l'interesse degli investitori
anche grazie alle buone valutazioni dei titoli. Come è successo a Unipol,
aiutata anche dalle parole dell'a.d. Carlo Salvatori sull'andamento dei primi
mesi dell'anno. Da segnalare che Fitch ha abbassato ad A da A+ il rating di
lungo termine di Unicredit. Secondo l'agenzia, la banca guidata da Alessandro
Profumo ha una "crescente vulnerabilità a potenziali gravi stress"
nell'Europa centro-orientale e negli stati ex-sovietici. Fra gli industriali,
segno più per Fiat dopo i dati sulle immatricolazioni in Europa. Per quanto
riguarda l'Asia, l'attenzione degli operatori è stata
attirata dalla Cina. La crescita economica del Paese, infatti, continua a
rallentare. Secondo i dati del primo trimestre di quest'anno, diffusi
dall'Ufficio nazionale di statistica, il Pil è aumentato soltanto del 6,1%
rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. Negli ultimi tre mesi del
2008 la crescita era stata del 6,8%. Chiusura positiva, comunque, per le
principali Borse della regione grazie al buon andamento delle materie prime e
dell'elettronica. Marco Caprotti è Redattore di Morningstar in Italia.
Attenzione: Morningstar e i suoi dipendenti non forniscono alcun tipo di
consulenza, né su investimenti in generale né su specifici fondi. Puoi mandare
un commento all'Autore cliccando qui. Utimi Articoli Rating e Report di Ricerca
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( da "Asca" del
23-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
CRISI: FESTIVAL
DELL'ECONOMIA DI TRENTO PER ''CAPIRE COSA CI ASPETTA'' (ASCA) - Milano, 23 apr
- E' ''capire cosa ci aspetta'' la domanda alla quale personalita' di primo
piano del mondo economico e istituzionale cercheranno di rispondere durante la
tradizionale kermesse del ''Festival dell'Economia'' in programma a Trento dal
29 maggio al 1 giugno. E ''come conciliare identita' e globalizzazione al tempo
della crisi'' sara' l'argomento al centro del dibattito che per tutta la tre
giorni vedra' confrontarsi economisti giuristi, politici e sociologi. Una tappa
obbligata per Tito Boeri, responsabile scientifico del Festival: ''Il problema
- ha detto presentando a Milano la manifestazione - e' quello di governare una
crisi globale di fronte al rafforzamento di identita' locali riaffermate in
contrasto con tutto cio' che sta loro esterno''. La crisi,
ha aggiunto Boeri, ''non e' affatto figlia della globalizzazione, ma del
difetto della regolamentazione in Usa. Anzi, e' proprio la globalizzazione che
ci puo' portare fuori dalla crisi''. Su questo e altri argomenti si
confronteranno due premi Nobel per l'Economia: Georges Akerlof e James Heckman.
Insieme a loro, saranno a Trento docenti universitari di indiscussa fama e
personalita' di primo piano del dibattito pubblico e culturale italiano:
Giuseppe De Rita, Gian Arturo Ferrari, Lucio Caracciolo, Carlo Petrini,
Giuliano Amato, Innocenzo Cipolletta, Luca Cordero di Montezemolo, Diego della
Valle, Enrico Letta, Tommaso Padoa-Schioppa e Francesco Giavazzi. Accanto ai numerosi
dibattiti di carattere scientifico, la quarta edizione del Festival offre un
calendario ricco di eventi dedicati ad adulti e bambini nelle piazze e nelle
strade del centro storico di Trento. Riflettori puntati anche sulla tutela del
clima e sul rispetto dell'ambiente. Il Festival si propone quest'anno come
''Amico del Clima'' nella convinzione che adottare comportamenti sostenibili
significhi adottare comportamenti economici. Senza dimenticare che i
cambiamenti climatici in atto hanno forti ripercussioni sul sistema produttivo
ed economico, oltre che sull'ambiente. fcz/sam/alf (Asca)
( da "Morningstar IT"
del 23-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Il mercato asiatico
va ancora trattato con le molle. E non importa, dicono gli analisti, se
l'indice Msci della regione (Giappone escluso) nell'ultimo mese (fino al 14
aprile e calcolato in euro), ha guadagnato più del 17%. "Nonostante ci sia
un ritorno di fiducia sulla regione da parte di alcuni investitori, ci sono
ancora troppe incognite a livello mondiale che potrebbero spingere gli
operatori ad abbandonare gli asset considerati rischiosi per tornare
temporaneamente in porti più sicuri"si legge in una nota di Morningstar.
L'area asiatica, in effetti, sta dimostrando proprio in questi giorni di essere
un posto poco adatto ad investitori ancora persi in mezzo alla tempesta dei
mercati. Gli scontri di piazza che si stanno verificando in questi giorni in
Thailandia non stanno condizionando soltanto la vita politica ed economica di
quel Paese, ma sono scoppiati in concomitanza con un vertice dell'Asean
(l'associazione che raccoglie gli Stati del sud est asiatico di cui per ora
fanno parte anche Giappone e Cina) dal quale si
aspettavano misure concrete per far riprendere l'intera regione dalla crisi. Ma
i problemi non finiscono qui. Alcuni Paesi della regione asiatica devono
affrontare problemi di corruzione, che mettono in pericolo l'afflusso di capitali
esteri in uno dei momenti in cui servono di più. Secondo uno studio preparato
da Political and Economic Risk Consultancy (Perc) la maglia nera va ex equo a
Indonesia e Thailandia, mentre il podio più alto viene condiviso da Singapore
ed Hong Kong. "Questo non significa che in questi due Paesi non ci sia
corruzione", sottolinea lo studio di Perc, redatto intervistando circa
2mila businessman che normalmente fanno affari nella zona. "Vuol dire che
ce n'è meno". Dal punto di vista operativo, tuttavia, non si può fare di
tutta l'erba un fascio, soprattutto in un'area geografica così estesa. Gli
analisti, ad esempio, continuano a tenere sotto la lente la Cina
e l'India. "Questi due mercati hanno sofferto molto nel 2008", spiega
uno studio firmato da David Kathman di Morningstar. "Dall'inizio di
quest'anno, invece hanno registrato un buon rimbalzo, aiutato anche dal rally
di marzo". Il Shanghai Composite Index da gennaio è cresciuto di circa il
30%, mentre il Sensex dell'India è salito dell'11%. "Questo significa che
i portafogli con un orientamento internazionale che hanno all'interno asset di
questi due Paesi stanno sfruttando meglio i momenti in cui le Borse mondiali
corrono", conclude lo studio. Marco Caprotti è Redattore di Morningstar in
Italia. Attenzione: Morningstar e i suoi dipendenti non forniscono alcun tipo
di consulenza, né su investimenti in generale né su specifici fondi. Puoi
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è ancora ripresa Europa, la ripresa è una fiammata Listini mondiali alla prova
macro Link Correlati Azionari ASEAN
( da "Agi" del
23-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
PREZZI: COLDIRETTI
TREVISO, QUELLI AGRICOLI NON PAGANO COSTI (AGI) - Roma, 23 apr. -
"Attenzione, la nostra agricoltura di qualita' e di eccellenza non e' per
sempre come i diamanti. Attenzione, l'agricoltura se perde non guadagna meno,
al contrario non riesce a pagare i costi. Attenzione, non e' che l'agricoltura
non senta la crisi, bensi' per essa subire la crisi ormai e' una questione
ordinaria. Attenzione sulla svolta che serve per uscire dalla mezzadria nei
confronti della grande distribuzione". Le attenzioni per il Presidente di
Coldiretti di Treviso, Fulvio Brunetta, potrebbero continuare ancora. E queste
prendono vigore dopo i buoni esiti del G8 agricolo di Cison di Valmarino.
"Esiti che hanno portato l'agricoltura al centro dell'agenda
internazionale e che hanno messo in luce il nostro modello di impresa agricola
- spiega il Presidente di Coldiretti Fulvio Brunetta - Proprio quel modello che
va conservato, valorizzato e soprattutto liberato dalla morsa di chi, anche
applicando marchi distributivi ai prodotti che sono vere marche, decide per noi i prezzi globalizzando l'origine delle produzioni
e facendo perdere agli stessi la propria identita' con il territorio e nei
confronti delle scelte dei consumatori". Per Coldiretti, che vuole piu'
agricoltura locale in ogni angolo del mondo, e' giunto il tempo di dare vigore
ad una filiera agricola tutta italiana: "La realta', anche
trevigiana, e' che le imprese agricole vendono le proprie produzioni a prezzi
sempre piu' bassi, mentre i consumatori le pagano sempre di piu'. Per questo ci
siamo rivolti a loro direttamente con la nostra vendita. E' tempo di
conquistare il giusto potere contrattuale nei confronti della grande distribuzione
anche attraverso le strutture economiche associative. Siamo molto soddisfatti
dei puntini sulle i messi dal Ministro Luca Zaia in riferimento alle
speculazioni negative. Queste speculazioni sono globalizzate. Ci sono a Pechino
come a Castelfranco Veneto, a Chicago come a Moriago della Battaglia, a Moumbay
come a Monfumo. La realta' e' che del valore di un prodotto all'imprenditore
agricolo oggi arriva circa il 17 %. Solo qualche anno fa restava il 22 % ed era
gia' considerato poco. La nostra agricoltura di qualita' non puo' continuare a
camminare sul filo che di anno in anno si appesantisce di nuovi costi con
ricavi identici a quindici anni fa come succede per alcuni comparti".
( da "Soldionline"
del 23-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
CRISI ECONOMICA:
BANKITALIA, IMPRESE NE USCIRANNO FORTI E NON DANNEGGIATE Roma, 23
apr.(Adnkronos) - Le imprese italiane usciranno dalla crisi economica piu'
forti di prima. Ne e' convinta la Banca d'Italia che, nell'ultimo Rapporto
sulle tendenze nel sistema produttivo italiano, configura ''scenari di uscita
dalla crisi in condizioni competitive non menomate, possibilmente
accresciute''. Per Bankitalia, infatti, ''il tratto distintivo dell'ultima fase
economica e' l'accresciuta pressione competitiva sui produttori italiani, determinata da una molteplicita' di fattori: alcuni piu'
strettamente economici (globalizzazione, innovazione tecnologica), altri
connessi con l'evoluzione nella regolamentazione dei mercati (privatizzazione e
liberalizzazione dei servizi), altri ancora di natura piu' politico-istituzio
nale (mercato unico, unione monetaria)''.
( da "ITnews.it" del
23-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Roma, 23
apr.(Adnkronos) - Le imprese italiane usciranno dalla crisi economica piu'
forti di prima. Ne e' convinta la Banca d'Italia che, nell'ultimo Rapporto
sulle tendenze nel sistema produttivo italiano, configura ''scenari di uscita
dalla crisi in condizioni competitive non menomate, possibilmente
accresciute''. Per Bankitalia, infatti, ''il tratto distintivo dell'ultima fase
economica e' l'accresciuta pressione competitiva sui produttori italiani, determinata da una molteplicita' di fattori: alcuni piu'
strettamente economici (globalizzazione, innovazione tecnologica), altri
connessi con l'evoluzione nella regolamentazione dei mercati (privatizzazione e
liberalizzazione dei servizi), altri ancora di natura piu' politico-istituzio
nale (mercato unico, unione monetaria)''.
( da "Dagospia.com"
del 23-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
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articolo --> DISTRATTI DA AL QAEDA, DERUBATI DA WALL ST.
IL NUOVO LIBRO DI LORETTA NAPOLEONI (L'ECONOMISTA CHE PREVIDE LA GRANDE CRISI)
- LE FOLLI SPESE BUSHIANE E DUE GUERRE COSTOSISSIME, INNESCANO LA SPIRALE DELLA
CRISI ECONOMICA LE COLPE DI GREENSPAN... Loretta Napoleoni per "l'Unità"
(Tratto da "La Morsa", Chiarelettere) Terrorismo ed economia: ecco i
temi più dibattuti degli ultimi anni. E se tra loro esistesse una relazione che
va ben oltre le prime pagine dei giornali? Se la guerra contro il terrorismo,
inaugurata da George W. Bush all'indomani dell'11 settembre, avesse in qualche
modo contribuito alla crisi del credito? Si tratta d'interrogativi
sconcertanti, che recentemente molti si pongono. L'amministrazione Bush riceve
da Bill Clinton un piccolo surplus e Barack Obama che sale al potere nel mezzo
della peggiore recessione del dopoguerra - eredita un debito pubblico di 10mila
miliardi di dollari, pari al 70 per cento del Prodotto interno lordo americano,
o meglio, al 18 per cento dell'economia mondiale. LORETTA NAPOLEONI Dove sono
finiti tutti quei soldi? Due guerre ancora in corso e un sistema di sicurezza
ambiziosissimo, quanto inconsistente, prosciugano le finanze dello Stato e
proiettano l'America tra i paesi con il debito pubblico più alto al mondo. Tutto
questo non sarebbe successo fino a vent'anni fa, quando i conflitti si pagavano
con l'erario pubblico anziché con la politica dei bassi tassi d'interesse. Come
dimenticare la storica decisione di Lyndon Johnson, negli anni Sessanta, di
aumentare la pressione fiscale per far fronte agli alti costi della guerra nel
Vietnam? Manovra necessaria e al tempo stesso profondamente impopolare. A
nessuno, infatti, piace finanziare di tasca propria la macchina militare, anche
se l'obiettivo è distruggere un super terrorista come Osama bin Laden o
sbarazzarsi dell'arcidittatore Saddam Hussein. A chi si domanda perché queste
guerre in Iraq e in Afghanistan, che sembrano interminabili, non abbiano
suscitato un movimento d'opposizione simile a quello che pose fine a quella del
Vietnam, si può rispondere che finché la spesa militare non tocca direttamente
il nostro portafoglio o intacca la nostra libertà, costringendoci ad andare al
fronte, i conflitti armati restano virtuali, vissuti esclusivamente attraverso
il filtro dei media. Cover "La Morsa" LA PAURA DEL TERRORISMO.
Neppure gli attentati terroristici a Madrid e a Londra, ambedue legati al
conflitto iracheno, ci hanno fatto sentire quest'ultimo abbastanza vicino da
coinvolgerci. Persino la minaccia del terrorismo, dunque, ci tocca solo di
striscio, quando le immagini di sangue e morte fanno capolino sui nostri
teleschermi o quando i politici le usano per spaventarci. Dopo l'attentato di
novembre
( da "Wall Street Italia"
del 23-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Crisi/ Boeri: la
globalizzazione sarà la nostra salvezza di Apcom Al via dal 29 maggio al 1
giugno Festival dell'Economia a Trento -->Milano, 23 apr. (Apcom) - La
globalizzazione ci salverà. Non ha dubbi l'economista della Bocconi, Tito Boeri
sulla strada che condurrà l'economia globale fuori dalla crisi. "E' un
errore gravissimo dire che la crisi è colpa della
globalizzazione. Non è così - ha detto questa mattina presentando il Festival
dell'economia di Trento - la globalizzazione oggi è quello che ci porterà fuori
dalla crisi, la globalizzazione può essere la nostra salvezza". E proprio
la globalizzazione sarà il tema al centro della edizione 2009 del Festival di
cui Boeri è responsabile scientifico. Da giovedì 29 maggio a domenica 1
giugno a Trento si confronteranno premi Nobel, economisti, giuristi,
imprenditori, manager, politici sulla possibilità che "le diverse identità
locali si concilino con una identità globale che sostenga la delega di poteri a
organismi sovranazionali, di coordinamento fra paesi, come il G20, nella
gestione della crisi". "Le radici della crisi - ha spiegato Boeri -
sono nei difetti della regolamentazione statunitense". E la situazione è
destinata a degenerare allorchè "manca un coordinamento tra i Paesi
europei: lo si è visto nel sistema bancario europeo dove lo spread tra i tassi
delle obbligazioni bancarie e quello dei titoli di stato è più forte che in Usa
sebbene non avessimo le loro stesse difficoltà, oppure nei pacchetti di stimolo
fiscale diversi da Paese a Paese". A Trento ad aprire i lavori ci saranno
due premi Nobel per l'Economia, George Akerlof e James Heckman. E poi Tyler
Cowen, docente di Economia alla George Mason University, editorialista
economico per il New York Times, Alessandra Casella, docente di Economia alla
Columbia University, Alberto Alesina, docente di Economia all'Harvard
University, Anne Krueger, docente di Economia internazionale alla Johns Hopkins
School of Advanced International Studies a Washington. A questi si aggiungono
poi personalità del dibattito pubblico e culturale italiano, tra cui Giuseppe
De Rita, Gian Arturo Ferrari, Lucio Caracciolo, Carlo Petrini, Giuliano Amato,
Giampaolo Fabris, Innocenzo Cipolletta, Luca Cordero di Montezemolo, Diego
Della Valle, Francesco Giavazzi, Tommaso Padoa-Schioppa, Enrico Letta.
( da "Panorama.it"
del 23-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
- Italia -
http://blog.panorama.it/italia - Kebab conteso a Milano: da Facebook parte la
"disobbedienza gastronomica" Posted By redazione On 23/4/2009 @ 1:05
In Headlines, NotiziaHome | No Comments [1] La linea dura della [2] Regione
Lombardia contro i kebab travolge anche piadine, pizze d'asporto e gelati: sarà
vietato mangiarli in strada e non potranno essere venduti dopo l'una del
mattino. Un vero e proprio coprifuoco che sarebbe stato voluto soprattutto
dalla [3] Lega Nord. Che rincara la dose: "Dalla prossima settimana vigili
e Asl eseguiranno una serie di controlli mirati nei 350 kebab di Milano"
rincara la dose il vicesindaco del capoluogo lombardo Riccardo de Corato. Una
scelta in linea con l'ondata di protezionismo
gastronomico iniziata a Lucca con il divieto di apertura ai locali etnici nel
centro della città. E proseguita con le esortazioni del ministro per le
poplitiche agricole Luca Zaia di mangiare bagna cauda. Il giro di vite ha fatto
infuriare il popolo di Facebook: è già partita l'iniziativa "Non capiscono
un cono" che riunirà domani a Milano i disobbedienti gastronomici in una
mangiata all'aperto. Commenta un utente: "Credo che sarà il caso di
disobbedienza civile popolare più ghiotta della storia. Per la prima volta
leggendo le mie analisi del sangue e salendo sulla bilancia .potrò sorridere e
dire l'ho fatto per una giusta causa". Scrive una ragazza: "Allora
vietiamo anche di fumare poichè la cenere va nell'aria e danneggia chi è più
vicino. il profumo di una pizza non è un danno alla collettività. bando agli
scherzi, quale sarà la prosisma tappa nella diffusione dell'insicurezza
sociale?". E pensare che il kebab ha una storia
millenaria: è stato descritto anche dal leggendario viaggiatore musulmano [4]
Ibn Battuta (il Marco Polo arabo) come un cibo mangiato nella corte reale
indiana. Ma ora rischia la sopravvivenza proprio nell'epoca della
globalizzazione. [5] Partecipa al Forum
( da "Velino.it, Il"
del 23-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Il Velino presenta,
in esclusiva per gli abbonati, le notizie via via che vengono inserite. ECO -
G8 agricolo, la dichiarazione finale che andrà a L'Aquila dal nostro inviato
Treviso, 20 apr (Velino) - Il summit di Cison di Valmarino tra gli otto Grandi
dellAgricoltura, - Italia, Francia, Germania, Canada, Stati Uniti,
Giappone, Regno Unito e Russia – ha trovato la quadra su 13 punti riportati
nella dichiarazione
finale che finirà ora sul tavolo del G8 traserito dal Cdm dalla Maddalena a
L'Aquila. "Approvati i due punti su cui lItalia premeva di
più", precisa il ministro dellAgricoltura Luca Zaia, anche
presidente del summit. "Quello relativo a una liberalizzazione dei mercati che faccia
attenzione a non generare una concorrenza sleale" e "quello relativo
alle speculazioni negative". Il summit dei ministri del G8 ha messo a
fuoco che "la dichiarazione del Millennio del 2000 fissa lobiettivo
di ridurre della metà,
entro il 2015, la percentuale di persone in condizioni di povertà e
denutrizione; il mondo è ancora molto lontano dal raggiungimento di questo
traguardo, come dimostrano gli allarmanti dati forniti dai competenti organismi
internazionali. La Conferenza di alto livello sulla sicurezza alimentare Fao
svoltasi a Roma dal 3 al 5 giugno riconferma limpegno volto al
conseguimento degli obiettivi di sviluppo del Millennio attraverso
lincremento della produzione agricola e risposte alle esigenze immediate delle popolazioni più vulnerabili
con particolare attenzione alle misure per mladattamento e la
mitigazione dei cambiamenti climatici”. La conferenza ha richiamato
limportanza delle linee guida volontarie per la progressiva realizzazione
del diritto a una
quantità di cibo adeguata nellambito della sicurezza alimentare
nazionale. Le istituzioni internazionali competenti hanno sottolineato inoltre
lurgente bisogno di aiutare i paesi in via di sviluppo a espandere la
propria produzione agricola e alimentare. Nonché aumentare gli investimenti sia pubblici che
privati. Sebbene la flessione delleconomia mondiale abbia
causato un drastico calo dei prezzi di gran parte delle commodity agricole sul
mercato internazionale dallestate del 2008, questi prezzi sono ancora al di sopra dei valori
minimi precedenti La gravità dellattuale recessione
economica implica un aumento rispetto allo scorso anno, del numero di persone
povere che soffrono la fame. In vista quindi del vertice dei capi di Stato e di
governo del G8 che si
terrà a L'Aquila dall8 al 10 luglio e dei prossimi eventi
internazionali in cui verrà affrontato il tema della sicurezza alimentare i
ministri dellagricoltura del G8 inviano ai leader mondiali i seguenti
messaggi: “Lagricoltura e la sicurezza alimentare sono al centro dellagenda
internazionale; garantire laccesso a una quantità adeguata di acqua e
cibo è essenziale per lo sviluppo sostenibile e quindi per il nostro futuro. è
necessario concentrare lattenzione su tutte le strategie da attuare e condividere per ridurre la povertà
e aumentare la produzione mondiale e per conseguire la sicurezza alimentare, in
particolare nei paesi in via di sviluppo. Dovremmo creare un ambiente capace di
incrementare – dichiarano i ministri – la coerenza delle politiche che
riconoscono i legami tra lagricoltura e le altre politiche come
quella per lo sviluppo, la salute, quella economica, finanziaria, monetaria,
per il commercio, per lambiente, le foreste, la pesca, listruzione,
il lavoro e le politiche sociali. Al terzo punto i ministri sottolineano "limportanza
di aumentare gli investimenti pubblici e privati nellagricoltura
sostenibile, nello sviluppo rurale e nella protezione ambientale, in
cooperazione con le organizzazioni internazionali". Risulta inoltre essenziale "affrontare limpatto
dei cambiamenti climatici e assicurare la gestione sostenibile dellacqua,
delle foreste e delle altre risorse naturali tenendo conto della crescita
demografica". Al quarto punto i grandi dellagricoltura riportano
lattenzione
sulla necessità "di solide politiche agricole e strategie concrete per
sostenere gli investimenti a livello nazionale, regionale e globale. Le
politiche e le strategie devono essere sviluppate in maniera inclusiva
coinvolgendo tutti i principali attori del settore comprese le organizzazioni
degli agricoltori e basarsi su statistiche affidabili. In Africa il Caadp
abbraccia questi principi e merita il nostro appoggio". Maggiore sostegno
"che comprenda gli investimenti nellambito della scienza e
ricerca, tecnologi,
istruzione, divulgazione innovazione in agricoltura", è loggetto
del 5 punto della dichiarazione finale del G8 agricolo. "Ci impegnamo
anche – sottolineano i ministri – per una sempre maggiore condivisione con gli
altri paesi di tecnologie, processi e idee per aumentare la capacità delle istituzioni nazionali
e regionali e dei governi e per promuovere la sicurezza alimentare. Questi
sforzi sono fondamentali per aumentare la produttività agricola sostenibile e
lo sviluppo rurale in ciascun paese secondo le differenti realtà agricole, nel
rispetto della biodiversità e migliorando laccesso al cibo, lo
sviluppo socio-economico e la prosperità. Noi continueremo a sostenere la
capacity building nei paesi in via di sviluppo rivolta agli standard sanitari e fitosanitari al fine di
facilitare laccesso al mercato e soddisfare le richieste dei consumatori”.
Il sesto punto che finirà sul tavolo del G8 riguarda il ruolo degli
agricoltori. “Gli agricoltori – precisano i ministri agricoli – devono essere i
protagonisti del
settore agricolo. Lagricoltura deve rispondere ai bisogni dei
cittadini in materia di sicurezza alimentare producendo cibi salubri e
nutrienti che soddisfino la domanda del consumatore e non deve essere soggetta
agli effetti negativi delle
distorsioni commerciali. Occorre inoltre monitorare ed effettuare ulteriori
analisi sui fattori che potenzialmente possono determinare la volatilità dei
prezzi delle materie prime agricole, incluso la speculazione. Va incoraggiata
una strategia coordinata a livello internazionale finalizzata a migliorare lefficienza
delle filiere agroalimentari". "Dobbiamo intraprendere – proseguono i
ministri – azioni svolte a ridurre le perdite lungo le filiere nei paesi in via
di sviluppo in particolare quelle che avvengono dopo la raccolta al fine di diminuire le quantità
di materie prime che sono richieste dalla catene alimentari e per migliorarne ligiene,
la salubrità e il potere nutrizionale. Occorre sostenere analoghi sforzi per
ridurre gli sprechi nei paesi industrializzati. Dobbiamo sostenere gli effetti benefici
della globalizzazione e dellapertura dei mercati evidenziando
limportanza di un sistema di commercio internazionale dei prodotti
agricoli basato – ed è questo il punto caro a Zaia - su regole certe. Ci impegnamo per il raggiungimento
di una conclusione equilibrata, globale e ambiziosa del Doha Round". Al
punto numero sette i ministri dichiarano di voler "sostenere il ruolo dei
mercati come mezzo per migliorare la sicurezza alimentare. Continueremo a esplorare
varie opzioni in merito a un approccio coordinato per la gestione degli
stock". Inoltre i ministri dichiarano di rimandare "alle maggiori
istituzioni internazionali il compito di esaminare se questo sistema di
gestione degli stock può essere efficace nellaffrontare le
emergenze umanitarie o come strumento per limitare la volatilità dei prezzi.
Questi organismi dovrebbero in particolare esaminare la fattibilità e le
modalità amministrative di questo sistema. Alla luce dei risultati verranno
esaminate le nuove
iniziative da prendere e valutata la necessità di stabilire un processo di
consultazione". Ma anche porre lagricoltura e lo
sviluppo rurale – come i ministri dichiarano al punto numero otto – al centro
della crescita economica sostenibile insieme alle altre politiche rafforzando il ruolo delle
famiglie agricole e dei piccoli agricoltori facilitando il loro accesso alla
terra e rafforzando il ruolo delle donne, luguaglianza in genere e
il ricambio generazionale”. La sicurezza alimentare – secondo gli otto grandi dellagricoltura
– richiede “anche politiche mirate per garantire leffettiva gestione e
luso sostenibile delle risorse naturali coinvolgendo le comunità locali
nel rispetto delle loro identità. Questo modello di crescita risponde anche ai requisiti delle aree rurali meno
sviluppate dove bisogna aumentare la produzione locale sostenibile. Bisogna
prestare attenzione alle operazioni di leasing e vendita di terreni agricoli
per assicurare che siano rispettate le condizioni locali e tradizionali di uso
della terra". Al nono punto la produzione di energia rinnovabile da
biomasse. "Deve essere aumentata in modo sostenibile – spiegano i ministri
– attraverso una combinazione bilanciata delle necessità delle politiche
energetiche con la produzione agricola in modo da fornire una risposta ai
nostri fabbisogni energetici, economici, ambientali, agricoli e, allo stesso
tempo, non compromettere la sicurezza alimentare. Le politiche dovrebbero –
insistono i ministri . incoraggiare una produzione e un consumo di
biocarburante sostenibile per lambiente promuovendone i benefici e
riducendo qualunque potenziale rischio con una forte attenzione per lo sviluppo
e la commercializzazione di biocarburanti di seconda generazione secondo gli
orientamenti della dichiarazione
della conferenza di alto livello sulla sicurezza alimentare mondiale di giugno
2008". Nel decimo punto i ministri sottolineano come sia necessario che
gli agricoltori possano disporre di “meccanismi adeguati per la gestione dei
rischi e delle crisi di mercato. I sistemi nazionali e internazionali di
previsione e gestione delle statistiche agricole e i meccanismi di pre-allerta
devono essere potenziati e meglio coordinati per anticipare ed evitare crisi
future. Dobbiamo garantire che le istituzioni e le organizzazioni
internazionali competenti siano in grado di affrontare le nuove sfide".
Poi limpegno dei ministri per la "piena realizzazione della
riforma in atto del sistema internazionale per la sicurezza alimentare, inclusa
la Fao e gli altri organismi
internazionali competenti come il Cgiar. Sollecitiamo – proseguono – gli altri
stati membri e tutte le componenti del sistema Onu a sostenere questo sforzo.
Aumentare la centralità della Fao e lefficacia della sua
attività è molto importante nel rafforzare la sicurezza alimentare. Confermiamo – concludono – il
nostro appoggio alla riforma e al rilancio del comitato sulla sicurezza
alimentare in ambito Onu nel 2009". Analogamente i ministri – al
dodicesimo punto – si impegnano a appoggiare "il processo consultivo e di
rapida costituzione della Global partnership secondo gli orientamenti forniti
dalla dichiarazione finale del vertice G8 di Toyako. Questa partnership avrà un
approccio coerente impegnando tutte le parti e rafforzando le strutture e le istituzioni
esistenti. Inoltre esso dovrebbe essere dotato di una dimensione politica
mondiale volta a un migliore coordinamento a una maggiore coesione per le
strategie e le politiche internazionali che hanno un impatto sulla sicurezza
alimentare mondiale. Una rete globale di esperti di alto livello sullagricoltura
e lalimentazione dovranno provvedere allinterno della partnership
ad effettuare analisi scientifiche e a evidenziare il fabbisogno e i rischi
futuri. Guardiamo al vertice de L'Aquila come un ulteriore importante passo avanti per affrontare i
problemi dellagricoltura e della sicurezza alimentare
mondiale e per avanzare della global partnership". Infine il punto numero
tredici, lultimo del documento approvato dagli otto ministri che ha
trovato anche il
favore del G5. “Riconfermiamo – dichiarano – il nostro sostegno al
coordinamento svolto dalla task force di alto livello sulla sicurezza
alimentare delle nazioni unite presieduta dal segretario generale dellOnu
e dal Comprenhensive framework for action Cfa che comprende le misure demergenza
e le iniziative per assicurare capacità di ripresa e sostenibilità".
Inoltre i ministri degli otto paesi più industrializzati hanno anche dichiarato
limpegno di utilizzare tutti gli strumenti a loro disposizione “per ridurre gli effetti
negativi dellattuale crisi finanziaria sulla povertà e
la fame, a rafforzare e incoraggiare una produzione alimentare sostenibile,
aumentare gli investimenti in agricoltura e nella ricerca, a evitare la
concorrenza sleale, evitare
le distorsioni del mercato agricolo –incluse le misure restrittive allexport,
come concordato in ambito G20- e rimuovere gli ostacoli all'utilizzo
sostenibile dei fattori della produzione agricoli”. La rinnovata centralità
dellagricoltura può avere impatti significativi su altre politiche, specialmente quelle
relative alla salute, attraverso la lotta alla fame e alla malnutrizione e le
politiche ambientali. “Ribadiamo la nostra determinazione a sconfiggere la fame
e garantire alle generazioni presenti e future laccesso ad
alimenti salubri, sufficienti e nutrienti”. (Edoardo Spera) 20 apr 2009 14:59
( da "Wall Street Italia"
del 23-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Fiat/ Damiano:
Strategia alleanze non penalizzi occupazione di Apcom Insufficienti incentivi
governo a settore -->Roma, 23 apr. (Apcom) - La strategia delle alleanze non
deve penalizzare i livelli occupazionali di Fiat. Lo dichiara Cesare Damiano,
responsabile lavoro del Partito democratico. "E' importate che Sergio
Marchionne, amministratore delegato della Fiat - dice Damiano - cerchi di
stabilire un'alleanza industriale e tecnologica con altre case automobilistiche
negli Stati Uniti e in Europa. E' evidente che, quando la crisi sarà terminata,
le cose non saranno più come prima e la possibilità di resistere e di avere un
futuro dipenderà dalle scelte che oggi si compiono. La strategia delle alleanze
- puntualizza - è indispensabile per dare all'azienda una
dimensione produttiva che consenta di competere nella globalizzazione con
volumi adeguati di produzione". Secondo Damiano, "occorre rilevare
che gli incentivi del governo per il settore auto non sono sufficienti, al di
dà dei piccoli risultati immediati, a garantire una stabilità di lungo periodo.
Per questo - sottolinea - è condivisibile la richiesta avanzata da alcune
organizzazioni sindacali di convocare, da parte del Governo, un tavolo di
confronto con le parti sociali per affrontare in modo appropriato le
problematiche occupazionali e industriali di un settore altamente strategico
come quello automobilistico".
( da "Giornale.it, Il"
del 23-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Navigando su
Internet ho trovato alcune notizie assai interessanti. Il suicidio del top
manager Kellermann ha fatto emergere un retroscena sconcertante sul modo in cui
l'Amministrazione Obama gestisce gli interventi di risanamento. Il mese scorso
ha tentato ripetutamente (ed energicamente) di convincere il management di
Freddie Mac di nascondere il costo reale del programma varato per arginare la
confisca degli immobili dei mutuatari insolventi. E che costo: 30 miliardi di
dollari a carico della società. Il management (Kellermann incluso) si è opposto
strenuamente e i rappresentanti del Tesoro hanno dovuto rinunciare. Alla fine
la cifra è uscita, ma è stata subito relativizzata dalle rassicurazioni del
presidente Barack Obama e del ministro del Tesoro Timothy Geithner. Ieri sera
il numero uno di Bank of America, Kennet Lewis, ha rivelato che lo scorso
settembre il presidente della Federal Reserve, Ben Bernanke, e l'allora
ministro del Tesoro Paulson fecero forti pressioni affinchè lo stesso Lewis non
rivelasse le gravi difficoltà finanziarie di Merril Lynch, scoperte nell'ambito
delle trattative per la fusione tra i due istituti. E se si considera che il
governo ha autorizzato le banche a cambiare le regole contabili - e dunque ad
annacquare le perdite sui debiti tossici - il quadro non è affatto
rassicurante. Nessuno parla più del debito complessivo americano (pari al 35o%
del Pil); pochi rilevano che la Cina da tre mesi
sta riducendo l'acquisto di Buoni del tesoro americani o che il gettito fiscale
sarà inferiore alle attese con inevitabili ripercussioni sul defiti pubblico.
L'impressione è che le autorità Usa stiano
tentando di mascherare i problemi o addirittura di indurre l'opinione pubblica
a ignorarli. Ma basta truccare le carte per spingere il mondo fuori
dalla crisi? Io dico di no: l'ipnosi aiuta ma non risolve. Scritto in banche,
capitalismo, crisi, manipolazione, era obama, cina, economia, gli usa e il
mondo Non commentato » (Nessun voto) Loading ... Il Blog di Marcello Foa © 2009
Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 21Apr 09
E' nel blog il futuro del giornalismo? Premessa: fino a metà del 2008 questo
blog era una piacevole e utilissima integrazione al mio ruolo di inviato del
Giornale. Negli ultimi mesi la situazione è cambiata: continuo ad essere un
inviato del Giornale, ma il blog diventa sempre più qualificante per il mio
profilo professionale e non solo perché è sempre più letto, con un media di
commenti molto alta (e di questo vi sono molto grato). Mi capita sempre più
spesso di essere invitato a partecipare a trasmissioni radiofoniche o
televisive da colleghi che hanno letto commenti interessanti su "il cuore
del mondo", mentre prima accadeva solo per gli articoli sull'edizione
cartacea. L'altro giorno un brillante collega della Televisione della Svizzera
italiana, Michele Fazioli, mi ha intervistato sul futuro del giornalismo e
sulle insidie della comunicazione, con molte domande ispirate proprio dal blog
(chi volesse seguirla può scaricare qui la trasmissione Controluce). E stamane
un amico e valente blogger, Wolly, mi ha segnalato un interessante articolo di
Alberto Flores d'Arcais, da cui risulta che tra gli oltre 20 milioni di blogger
presi in esame in America (tutti quelli che lo fanno per passione, per
informare, per gioco o per qualsiasi altro motivo) ce ne sono 1,7 milioni che
ci guadagnano sopra. E per 452mila di costoro quei soldi sono la prima fonte di
stipendio. E con 100mila visitatori unici si riesce a guadagnare 75mila dollari
all'anno. Mica pochi. Con qualche ombra, però. Diversi blogger vengono pagati per
"bloggare" un prodotto, spesso senza dichiarare il committente e
questo è preoccupante perchè in questo modo si accentua il fenomeno della
pubblicità parassitaria o camuffata, che già tormenta i media tradizionali. Ma
secondo il Wall Street Journal è sempre più consistente il numero dei reporter
che fanno buon giornalismo sul blog anzichè sui media tradizionali, come
peraltro emerso recentemente a Perugia durante il riuscitissimo Festival
internazionale di giornalismo. E in Gran Bretagna il Guardian inizia a
guadagnare bene grazie alla pubblicità mirata raccolta attraverso i blog. Da
qui la domanda: il futuro del giornalismo è nel blog? Vedo un mondo in cui ci
saranno alcuni siti generalisti e tanti piccoli blog specializzati ad altro
valore aggiunto, alcuni dei quali diventeranno vere e proprie testate
giornalistiche (negli Usa è già successo con
Huffington Post). Sbaglio? Inoltre mi chiedo: in una professione che sta
cambiando rapidamente cromosomi, fino a quando i giornalisti italiani potranno
pretendere di mantenere in vita un Ordine professionale? Scritto in crisi,
blog, comunicazione, società, notizie nascoste, gli usa e il mondo, Italia,
giornalismo Commenti ( 41 ) » (3 voti, il voto medio è: 5 su un massimo di 5)
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Invia questo articolo a un amico 19Apr 09 La casta dei top manager continua a
imperare (anche in Italia) Il mio amico e collega Nicola Porro latita un po'
sul suo blog, ma sul Giornale è assai presente e ieri è stato uno dei rari
giornalisti italiani a dare con la giusta evidenza una notizia che ritengo,
purtroppo, molto significativa. Trattasi di questo: Tronchetti Provera ha
deciso di "dimissionare" Carlo Puri Negri, il numero uno di Pirelli
Real Estate. E a ben vedere. Come scrive Porro: "Il titolo piazzato in
Borsa a 26 euro viaggia oggi intorno ai 4,7", e fino a pochi giorni fa era
ancora più giù. "Nel 2008 Pirelli Re ha perso quasi 200 milioni ed è stata
costretta a lanciare un aumento di capitale da 400 milioni. Se Pirelli Re non
avesse avuto l'ombrello finanziario ed economico di Pirelli, sarebbe come le
tante società immobiliari che stanno saltando come pop corn". Puri Negri,
dopo molti anni lusinghieri, ha fallito ed è invitato ad andarsene. Il capitalismo
funziona così. Ma se ne va con una buonuscita da 14 milioni di euro. E questo
proprio non va. Perchè il capitalismo esige l'assunzione di responsabilità,
mentre questa vicenda dimostra che la casta dei supermanager non ha imparato la
lezione e continua a comportarsi con avidità, arroganza, disprezzo del buon
senso e degli altri. Una casta che ha provocato i danni maggiori nelle banche,
ma che influisce anche in altri settori.Ed è inutile parlare di risanamento e
di capitalismo etico fino a quando prevarranno queste logiche. Torniamo ai
fondamentali, a un sistema che premia chi fa bene, ma che punisce chi sbaglia.
E' una questione di giustizia e di buon senso, ormai irrinunciabile, perchè
senza fiducia sociale il sistema non regge. Scritto in banche, capitalismo,
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articolo a un amico 16Apr 09 Referendum, la Lega ha fatto bene i conti?
Premessa: io sono (ma ormai bisogna dire ero) favorevole all'accorpamento tra
il referendum e le elezioni europee, non fosse che per una questione di buon
senso. Non ha senso a pochi giorni dal terremoto e in piena crisi economica
sprecare 400 milioni di euro. Fini è indignato e ha ragione. Berlusconi avrebbe
voluto l'abbinamento e ha dovuto cedere solo perchè la Lega ha minacciato la
crisi di governo. Ma perchè la Lega non vuole l'accorpamento? Ufficialmente
perché lo ritiene anticostituzionale; in realtà perchè teme che il referendum
venga approvato e dunque rinviandolo al 14 o al 21 giugno punta al mancato
raggiungimento del quorum. E che cosa chiede il referendum? I tre quesiti sono
formulati in modo incomprensibile; di fatto propongono di: 1) abrogare le norme
che permettono il collegamento tra le liste alla Camera. Il premio di
maggioranza non verrebbe più attribuito alla coalizione vincente, ma alla
singola lista che ottiene più voti. 2) attribuire il premio di maggioranza
anche al Senato con nuove soglie di sbarramento: 4% alla Camera, 8% al Senato.
3) abrogare le candidature multiple che consentono a un candidato di correre in
più seggi elettorali. Se passassero i primi due quesiti la Lega rischierebbe di
diventare ininfluente alla Camera e di non entrare nemmeno al Senato. Ecco
perchè ha alzato la posta in gioco. Il suo ostruzionismo è fondato su ragioni
comprensibili. Ho l'impressione, però, che la maggior parte degli italiani non
gradisca affatto lo sperpero di 400 milioni e che sia favorevole al referendum.
Rinviarlo a metà giugno potrebbe non bastare per indurre il 50,1% degli
elettori a disertare le urne. Inoltre da questa vicenda l'immagine della Lega
esce offuscata: mentre l'Italia si unisce e riscopre uno spirito nazionale, il
Carroccio fa prevalere il cabotaggio elettorale, che motiva la base del
partito, ma rischia di irritare molti elettori moderati. Sì, la Lega ha le sue
ragioni, tuttavia mi chiedo: Bossi ha fatto bene i conti? Scritto in politica,
lega, referendum, pdl, crisi, democrazia, società, partito democratico, Italia
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articolo a un amico 14Apr 09 Una farsa il ritorno agli utili delle banche Usa? Dunque, Wells Fargo ha annunciato utili per 3 miliardi
di dollari, Goldman Sachs ieri per 1,5 miliardi e da qualche settimana le Borse
festeggiano. Molti commentatori ritengono che il peggio, per le banche Usa, sia passato. E' davvero così? Ho molti dubbi. Com'è
possibile che banche che fino a due mesi fa erano soffocate dai debiti tossici
improvvisamente risplendano? Dove sono finiti i debiti? Strano, molto strano. O
è un miracolo o c'è un trucco. Io propendo per la seconda ipotesi, per questa
ragione: 1) Il governo americano ha consentito di allentare le regole
mark-to-market, che obbligavano le banche a contabilizzare ogni giorni il
valore di mercato dei loro debiti e siccome quelli tossici valevano zero gli
istituti erano costretti a riportare perdite gigantesche. Ora invece le banche
possono valutare con molta elasticità questi debiti. Secondo le nuove regole
sono loro stesse a stabilire i criteri per stabilire il valore di questi
titoli. L'istituto X ha un debito tossico che a valore di mercato vale 1, ma
può decidere autonomamente che valga 5 o 6 perchè questo è il valore atteso fra
uno o due anni. E le banche possono vantare utili inattesi. Capito? E' un nuovo
esempio di finanza creativa. 2) Le banche in questi giorni sono sottoposte a
uno stress-test e, i risultati preliminari, sapientemente passati al New York
Times rivelano che lo stato di salute dei 19 principali istituti americani è
migliore del previsto. Ma Nouriel Roubini in un post dimostra che sono
inattendibili perchè fondati su premesse che la realtà ha già superato, in
negativo. Ovvero i "casi estremi" considerati dal test sono molto
migliori dei dati emersi nel frattempo sull'economia americana. Insomma, è una
truffa. 3) La Federal reserve ha portato quasi a zero i tassi di interesse, ma
l'Amministrazione Obama si è ben guardata dall'imporre limiti sui tassi che gli
istituti finanziari posso chiedere al consumatore, che, negli Usa restano altissimi, a cominciare da quelli sulle carte di
credito. Le banche li stanno addirittura alzando. Si finanziano a tasso zero,
ma impongono al consumatore tassi superiori al 10%. Corrette e riconoscenti,
come sempre. Il G
( da "Wall Street Italia"
del 23-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Pd/ Il manifesto di
Bersani: Stiamo con chi lavora e produce -2- di Apcom "In campo nuove
generazioni, sperimentabili perché sperimentate" -->Roma, 23 apr.
(Apcom) - Bersani spiega quale progetto ha in mente, precisa che "al
centro" ci sarà il tema del "lavoro", propone un ricambio
generazionale che suona come una velata critica ad alcune scelte della passata
gestione: "Bisogna mettere in campo nuove generazioni, sperimentabili
perché sperimentate". Come a dire: largo ai giovani, ma a quelli che hanno
in qualche modo già dimostrato di avere i numeri per dare un contributo.
L'attenzione verso il mondo cattolico è evidente. Bersani inizia il suo discorso
salutando innanzitutto "sua eminenza", il cardinal Silvestrini; parla
di una "Chiesa maestra di umanità", alla quale chiede un confronto
aperto, a cominciare dai temi etici. Del resto, il giudizio sulla crisi
coincide con quello offerto da Silvestrini: "Questa non è solo una crisi
finanziaria - aveva detto il cardinale - viene dalla deregulation, dalla fine
delle ideologie, dall'abbandono del valore della solidarietà nella
comunità". Insomma, una crisi di valori, culturale, prima che economica.
Bersani sembra sulla stessa linea: "Questa crisi non può essere presentata
né venduta come un incidente o un inciampo", dice Bersani. "Dobbiamo
uscire da una rappresentazione virtuale che ci viene quotidianamente
propagandata", la crisi è "la fine di una fase a
impronta liberista della globalizzazione". Cita il "modello sociale
europeo", che "va certamente riformato, ma va preservato"; tira
una stoccata ai "ricchi che scoprono il socialismo quando ne hanno bisogno
loro", alludendo alle richieste di intervento pubblico che arrivano in
questi mesi da banche e imprese; attacca la destra che "ha giocato
tutte le parti in commedia", cioè ha propagandato i valori del
neo-liberismo e ha "cavalcato le paure" che il neo-liberismo e la
globalizzazione hanno suscitato. Alla fine esalta "il lavoro, il nuovo
lavoro" che è "il clou del progetto del Pd". E avverte:
"Berlusconi è ancora abbastanza giovane per essere sconfitto di
nuovo!".
( da "Wall Street Italia"
del 23-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Festival
dell'economia: quale globalizzazione dopo la crisi? -->Dal 29 maggio al 1°
giugno quarta edizione della kermesse di Trento. Più di 70 gli eventi, con tre
premi Nobel: George Akerlov, James Heckman e Michael Spence ...
( da "Wall Street Italia"
del 23-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
##Disarmo/ Domani a
Roma 'primo contatto' Usa-Russia su Start di Apcom
Mosca prospetta la possibilità di "notevole riduzione" arsenali -->Roma,
23 apr. (Apcom-Nuova Europa) - Parte da Roma, domani, la lunga marcia
russo-americana del disarmo nucleare promessa al mondo da Barack Obama con il
discorso di Praga, lo scorso 5 aprile. Proprio nella capitale italiana,
complice il turno di presidenza del G8, si terrà il primo confronto diretto tra
la nuova amministrazione americana e la Russia del nuovo presidente Dmitri
Medvedev. Un primo "contatto" a livello di alti funzionari addetti ai
lavori, in vista dell'incontro tra i rispettivi capi delle diplomazie il 7
maggio a Washington. Sul tavolo dei negoziati al via domani, che dovrebbero
portare ai primi frutti in tempo per il summit moscovita Medvedev-Obama di
luglio, c'è il Trattato Start sulla riduzione degli armamenti strategici,
vecchio di quasi 20 anni e in scadenza a fine 2009. Mosca oggi ha dichiarato
possibile una "notevole" riduzione del proprio arsenale, a conferma
della disponibilità a scendere sotto la soglia delle 1.700-2.000 ogive previste
dal Trattato di Mosca del 2002. Un buon viatico per il "contatto"
romano, che avverrà presso l'ambasciata Usa in Italia
e vedrà in campo da parte russa il direttore del Dipartimento per la sicurezza
e il disarmo del ministero degli Esteri russo Anatoly Antonov e per l'America
il nuovo assistente del Segretario di Stato Rose Gottemoeller, tra l'altro sino
allo scorso anno direttore del Carnegie Moscow Center. Mosca ha voluto lanciare
un segnale di distensione, dopo una settimana non semplice per i rapporti tra
la Russia e la Nato. La Russia aveva definito "una minaccia" le
esercitazioni dell'Alleanza in Georgia e si era tornati a parlare di missili
Iskander a Kaliningrad. Ma oggi Nikolai Makarov, il Capo di Stato Maggiore
delle forze armate russe, ha mostrato la faccia buona dell'Aquila Bicipite.
Spiegando che "si può abbassare notevolmente il numero delle nostre
testate e la loro dislocazione", proprio secondo la posizione espressa
"dal presidente russo e nostro comandante in capo" Dmitri Medvedev a
Helsinki pochi giorni fa. Nel frattempo, un vero 'veterano' del disarmo, l'ex
presidente sovietico Mikhail Gorbaciov, è tornato ad avanzare speranze che i
contatti tra la Russia e gli Stati Uniti portino a cambiamenti positivi. In
particolare, "i presidenti hanno riaffermato il loro impegno per l'articolo
6 del Trattato di non proliferazione delle armi nucleari, e la loro
dichiarazione congiunta prevede una serie di misure per diminuire il pericolo
nucleare". Gli Usa per ora sono stati molto
cauti. 'L'opzione zero' predicata da Obama ancora prima dell'elezione a
presidente, passa senza dubbio da una drastica riduzione degli arsenali russo e
americano. Le due superpotenze atomiche, infatti, dispongono del 96% delle
25.000 armi nucleari che esistono ancora sul pianeta. Ma
Russia e Usa dovranno tirare a bordo gli altri Paesi dotati di atomica - Gran
Bretagna, Francia e Cina - e quelli che 'de facto' le posseggono: Pakistan, Israele,
India. E quando si passa agli altri fascicoli della proliferazione - Iran o
Corea del Nord - la Russia rischia di non essere più partner per gli Usa, ma contendente. Come messo in chiaro dal presidente
americano in Repubblica ceca, il progetto di scudo antimissile in Europa
centro-orientale, tanto inviso a Mosca, andrà avanti finchè ci sarà la minaccia
iraniana. "E' importante vedere lo Start - o meglio, il balzo in avanti
sullo Start e il balzo in avanti sulla proliferazione, in un contesto più
ampio", sintetizzava un alto funzionario americano il primo aprile,
spiegando alla stampa l'esito dell'incontro londinese tra Obama e Medvedev. In ballo
c'è anche il Trattato di interdizione della produzione di materiale fissile
(FMCT), che implica l'entrata in vigore del Trattato di Interdizione totale dei
test nucleari(CTBT). (segue)
( da "Virgilio Notizie"
del 23-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Roma, 23 apr.
(Apcom) - Bersani spiega quale progetto ha in mente, precisa che "al
centro" ci sarà il tema del "lavoro", propone un ricambio
generazionale che suona come una velata critica ad alcune scelte della passata
gestione: "Bisogna mettere in campo nuove generazioni, sperimentabili
perché sperimentate". Come a dire: largo ai giovani, ma a quelli che hanno
in qualche modo già dimostrato di avere i numeri per dare un contributo.
L'attenzione verso il mondo cattolico è evidente. Bersani inizia il suo discorso
salutando innanzitutto "sua eminenza", il cardinal Silvestrini; parla
di una "Chiesa maestra di umanità", alla quale chiede un confronto
aperto, a cominciare dai temi etici. Del resto, il giudizio sulla crisi
coincide con quello offerto da Silvestrini: "Questa non è solo una crisi
finanziaria - aveva detto il cardinale - viene dalla deregulation, dalla fine
delle ideologie, dall'abbandono del valore della solidarietà nella
comunità". Insomma, una crisi di valori, culturale, prima che economica.
Bersani sembra sulla stessa linea: "Questa crisi non può essere presentata
né venduta come un incidente o un inciampo", dice Bersani. "Dobbiamo
uscire da una rappresentazione virtuale che ci viene quotidianamente
propagandata", la crisi è "la fine di una fase a
impronta liberista della globalizzazione". Cita il "modello sociale
europeo", che "va certamente riformato, ma va preservato"; tira
una stoccata ai "ricchi che scoprono il socialismo quando ne hanno bisogno
loro", alludendo alle richieste di intervento pubblico che arrivano in
questi mesi da banche e imprese; attacca la destra che "ha giocato
tutte le parti in commedia", cioè ha propagandato i valori del
neo-liberismo e ha "cavalcato le paure" che il neo-liberismo e la
globalizzazione hanno suscitato. Alla fine esalta "il lavoro, il nuovo
lavoro" che è "il clou del progetto del Pd". Eavverte:
"Berlusconi è ancora abbastanza giovane per essere sconfitto di
nuovo!".
( da "Virgilio Notizie"
del 23-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Roma, 23 apr.
(Apcom-Nuova Europa) - Parte da Roma, domani, la lunga marcia russo-americana
del disarmo nucleare promessa al mondo da Barack Obama con il discorso di
Praga, lo scorso 5 aprile. Proprio nella capitale italiana, complice il turno
di presidenza del G8, si terrà il primo confronto diretto tra la nuova
amministrazione americana e la Russia del nuovo presidente Dmitri Medvedev. Un
primo "contatto" a livello di alti funzionari addetti ai lavori, in
vista dell'incontro tra i rispettivi capi delle diplomazie il 7 maggio a
Washington. Sul tavolo dei negoziati al via domani, che dovrebbero portare ai
primi frutti in tempo per il summit moscovita Medvedev-Obama di luglio, c'è il
Trattato Start sulla riduzione degli armamenti strategici, vecchio di quasi 20
anni e in scadenza a fine 2009. Mosca oggi ha dichiarato possibile una
"notevole" riduzione del proprio arsenale, a conferma della
disponibilità a scendere sotto la soglia delle 1.700-2.000 ogive previste dal
Trattato di Mosca del 2002. Un buon viatico per il "contatto" romano,
che avverrà presso l'ambasciata Usa in Italia e vedrà
in campo da parte russa il direttore del Dipartimento per la sicurezza e il
disarmo del ministero degli Esteri russo Anatoly Antonov e per l'America il
nuovo assistente del Segretario di Stato Rose Gottemoeller, tra l'altro sino
allo scorso anno direttore del Carnegie Moscow Center. Mosca ha voluto lanciare
un segnale di distensione, dopo una settimana non semplice per i rapporti tra
la Russia e la Nato. La Russia aveva definito "una minaccia" le
esercitazioni dell'Alleanza in Georgia e si era tornati a parlare di missili
Iskander a Kaliningrad. Ma oggi Nikolai Makarov, il Capo di Stato Maggiore
delle forze armate russe, ha mostrato la faccia buona dell'Aquila Bicipite.
Spiegando che "si può abbassare notevolmente il numero delle nostre
testate e la loro dislocazione", proprio secondo la posizione espressa
"dal presidente russo e nostro comandante in capo" Dmitri Medvedev a
Helsinki pochi giorni fa. Nel frattempo, un vero 'veterano' del disarmo, l'ex
presidente sovietico Mikhail Gorbaciov, è tornato ad avanzare speranze che i
contatti tra la Russia e gli Stati Uniti portino a cambiamenti positivi. In
particolare, "i presidenti hanno riaffermato il loro impegno per
l'articolo 6 del Trattato di non proliferazione delle armi nucleari, e la loro
dichiarazione congiunta prevede una serie di misure per diminuire il pericolo
nucleare". Gli Usa per ora sono stati molto
cauti. 'L'opzione zero' predicata da Obama ancora prima dell'elezione a
presidente, passa senza dubbio da una drastica riduzione degli arsenali russo e
americano. Le due superpotenze atomiche, infatti, dispongono del 96% delle
25.000 armi nucleari che esistono ancora sul pianeta. Ma
Russia e Usa dovranno tirare a bordo gli altri Paesi dotati di atomica - Gran
Bretagna, Francia e Cina - e quelli che 'de facto' le posseggono: Pakistan, Israele,
India. E quando si passa agli altri fascicoli della proliferazione - Iran o
Corea del Nord - la Russia rischia di non essere più partner per gli Usa, ma contendente. Come messo in chiaro dal presidente
americano in Repubblica ceca, il progetto di scudo antimissile in Europa
centro-orientale, tanto inviso a Mosca, andrà avanti finchè ci sarà la minaccia
iraniana. "E' importante vedere lo Start - o meglio, il balzo in avanti
sullo Start e il balzo in avanti sulla proliferazione, in un contesto più
ampio", sintetizzava un alto funzionario americano il primo aprile,
spiegando alla stampa l'esito dell'incontro londinese tra Obama e Medvedev. In
ballo c'è anche il Trattato di interdizione della produzione di materiale
fissile (FMCT), che implica l'entrata in vigore del Trattato di Interdizione
totale dei test nucleari(CTBT). (segue)