CENACOLO
DEI COGITANTI |
La strana storia dei bond
targati Fed, i truffatori di Chiasso e i complottisti (
da "Manifesto, Il"
del 22-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: del Pil Usa, tre
manovre finanziarie italiane. I due cinquantenni cittadini giapponesi - che
viaggiavano su un treno per pendolari - risulterebbero inoltre essere il quarto
creditore estero degli Usa, dopo Cina, Giappone e Russia. Questo fatto, invece
di far dedurre l'ovvio - e cioè che si trattava di due sofisticati truffatori
alla ricerca di qualche ricco "
E intanto parte il grande
assalto al Re Dollaro ( da "Stampa, La" del 22-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Cina e Usa si sono
accordati per consentire ai cittadini cinesi di investire sul mercato azionario
di Wall Street attraverso fondi e altre società finanziarie domestiche. I
quattro del Bric sono gli ultimi arrivati al tavolo del potere economico
internazionale, e vogliono farsi sentire: la Russia è già nel G8,
La settimana scorsa, in Russia,
i quattro capi di governo del Bric si sono riuniti per la prima volt... (
da "Stampa, La"
del 22-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Cina e Usa si sono
accordati per consentire ai cittadini cinesi di investire sul mercato azionario
di Wall Street attraverso fondi e altre società finanziarie domestiche. I
quattro del Bric sono gli ultimi arrivati al tavolo del potere economico internazionale,
e vogliono farsi sentire: la Russia è già nel G8,
Per spodestare il dollaro
tornare al sogno di Keynes ( da "Sole 24 Ore, Il" del 22-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: I paesi creditori- ieri
gli Usa, oggi sarebbe la Cina - sarebbero stati responsabili del riequilibrio
del sistema anche attraverso l'apprezzamento della loro valuta (che Pechino
respinge). White disse no. Preferì legare il dollaro all'oro e fissò limiti forti
al credito.
Emilia-Romagna verso nuovi
modelli di coesione sociale ( da "Sole 24 Ore, Il" del 22-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: fortemente
internazionalizzate e compromesse nella globalizzazione, è esposta al rischio
che il sistema produttivo possa subire danni irreversibili. Si temono i
rallentamenti di imprese driver che presidiano nodi fondamentali della
ragnatela produttiva ( 25% rispetto al 2008,che diventa-40%per i piccoli in
filiera).
Cina e Stati Uniti ora tocca a
voi ( da "Sole 24 Ore, Il" del 22-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: avrebbero potuto
mantenere la piena occupazione sia negli Stati Uniti che in Cina, e ridurre gli
squilibri commerciali correnti. Una riduzione dei consumi negli Usa sarebbe
stata compensata da un aumento delle esportazioni. Un aumento dei consumi in
Cina sarebbe stato compensato da una riduzione delle esportazioni. Il deficit
commerciale americano si sarebbe ridotto e si sarebbe ridotto,
Evitare vuoti regolamentari tra
la riforma Usa e quella Ue ( da "Sole 24 Ore, Il" del 22-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Perché questo è il lato
oscuro della globalizzazione: i vuoti di regole sulla governance, sulla
remunerazione dei manager generano nuova instabilità. Questa ri-regolazione
darà fastidio... Non si vuole opprimere il sistema con nuove regole ma è
necessario identificare i vuoti normativi dove si creano.
Fotovoltaico sulla via del
consolidamento ( da "Sole 24 Ore, Il (Del Lunedi)" del 22-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Ma i Governi, dagli Usa
alla Cina, puntano in modo deciso sulle rinnovabili. La Cina è opportunità di
sviluppo o rischio di concorrenza? I cinesi si sono dotati di una capacità
produttiva esagerata, e adesso pagano pegno. Malgrado ciò, però, continuano ad annunciare
l'avvio di nuove iniziative industriali.
BANCA MONDIALE TAGLIA STIME
2009 PER PRINCIPALI ECONOMIE ( da "Wall Street Italia" del 22-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Di seguito le stime
dettagliate diffuse oggi: (Variazioni percentuali annue) 2009 2010 Rivisto
Preced, Rivisto Preced, MONDO -2,9 -1,7 2,0 2,3 AREA EURO -4,5 -2,7 0,5 0,9
GIAPPONE -6,8 -5,3 1,0 1,5 USA -3,0 -2,4 1,8 2,0 CINA 7,2 6,5 7,7 7,5 RUSSIA
-7,5 -4,5 2,5 0,0 BRASILE -1,1 0,5 2,5 3,2 INDIA* 5,1 4,0 8,0 7,0 * Riferimento
all'anno fiscale.
L'Italia sempre più
globalizzata ai Giochi della politica e del cuore (
da "Corriere della Sera"
del 22-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: più globalizzata ai
Giochi della politica e del cuore MILANO Il terremoto come playground. L'anfora
che contiene l'acqua del Mediterraneo ha attraversato le tendopoli dell'Aquila,
ha proseguito per Paganica, Onna e San Gregorio ed è arrivata a Pescara, dove
venerdì cominciano i Giochi della speranza e della rinascita di questa terra
che avrebbe bisogno più di case che di medaglie,
borse giù, milano maglia nera:
-4% trichet: rischi di inaspettate turbolenze - elena polidori (
da "Repubblica, La"
del 23-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: resistono solo India e
Cina. Tonfo in Italia di fatturato e ordinativi in aprile ELENA POLIDORI ROMA -
Le Borse soffrono. Vanno tutte giù spaventate dall´ennesimo ritocco delle stime
di crescita dell´economia deciso dalla Banca mondiale, da una serie di dati che
pesano singolarmente su ciascun mercato (per l´Italia il crollo di fatturato e
ordinativi dell´
lollo fotoreporter una diva da
fidel ( da "Repubblica, La" del 23-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Sono 250 le foto in
mostra, alcune inedite, scattate in India, nelle Filippine, in Russia, in Cina,
in Giappone, in Africa, a Cuba, negli Usa. Inaugurazione in pompa magna con un
gala stile dolce vita dopodomani sera. La mostra resta aperta fino al 13 settembre.
Addio a Nortel, il sogno
canadese ( da "Sole 24 Ore, Il" del 23-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Nokia Siemens si é
impegnata a riassumere almeno 2500 dipendenti in Canada, Usa, Messico e Cina,
pari a circa il 10% degli attuali impiegati.«Questo accordo fornisce a Nsn
un'importante opportunità strategica per rafforzare la propria posizione in
aree chiave a un prezzo ragionevole » è stato il commento a caldo del ceo
dell'azienda,Simon BeresfordWylie.
L'orso rincorre il dragone in
Africa ( da "Sole 24 Ore, Il" del 23-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Europa e gli Usa – a
lungo il Cremlino non ha potuto (o voluto) giocare, impegnato sul fronte
interno o sulle aree più vicine ai confini della grande Russia, a partire
dall'Asia centrale. Ne ha approfittato la Cina dei moderni tecnocrati, alla
ricerca di materie prime e nuovi mercati per le sue imprese di costruzioni o di
beni di consumo di fascia medio-
Tehran è sola (
da "Manifesto, Il"
del 23-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Come i ragazzi di Tian
An Men furono sacrificati ai carri armati in nome dell'interscambio commerciale
Usa-Cina. L'altra ragione per cui Obama è così cauto, è che ogni suoi
intervento potrebbe rivelarsi un boomerang e indebolire proprio lo schieramento
che intenderebbe aiutare. Il sostegno americano è sempre stato letale per i
gruppi di opposizione iraniani.
MySpace taglia due terzi della
forza lavoro fuori dagli Usa ( da "Vnunet.it" del 23-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Canada, Francia, India,
Italia, Messico, Russia, Svezia e Spagna. non saranno afflitte dai tagli
MySpace Cina e la joint venture in Giappone. Londora, Berlino e Sydney saranno
gli hub regionali principali per MySpace a livello globale. © Copyright 2007
tutti i diritti riservati | part of vnu.net europe
LE TREE HOUSE VILLA ALLO
SHANGRI-LA'S VILLINGILI ( da "WindPress.it" del 23-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Cina, isole Fiji, Hong
Kong, India, Indonesia, Giappone, Malesia, Filippine, Singapore, Oman, Taiwan,
Tailandia ed Emirati Arabi Uniti. Il gruppo presenta oltre 40 progetti in fase
di sviluppo in Austria, Canada, Cina, Francia, India, Giappone, Macao, Maldive,
Filippine, Qatar, Seychelles, Tailandia, Gran Bretagna e USA.
Convegno Aises, Fitoussi: Crisi
ha prodotto 60 mln disoccupati ( da "Velino.it, Il" del 23-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: il fondamentale errore
di regolare profondamente gli Stati e deregolare completamente i mercati,
lasciando che si estendesse una pericolosa globalizzazione della povertà. Il
principio economico, al contrario, dovrebbe essere subordinato alla politica e
alla democrazia. Se non ci fosse stato l?intervento massiccio degli Stati,
d?altra parte, la crisi non avrebbe avuto argine”
UE E USA CONTRO LA CINA AL WTO
PER RESTRIZIONI SU MATERIE PRIME ( da "Wall Street Italia" del 23-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Ue e Usa contro la Cina
al Wto per restrizioni su materie prime -->L'Unione Europea e gli Stati
Uniti avvieranno un'azione presso l'Organizzazione mondiale per il Commercio
(Wto) contro la Cina per restrizione all'importazione di varie materie prime.
Bini Smaghi (Bce): Non
lasceremo che l'inflazione risolva i problemi di bilancio (
da "Stampa, La"
del 24-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Smaghi occorrerà dare
più poteri al Fmi per avviare a soluzione i grandi squilibri mondiale, primo
quello tra Usa e Cina. All'Italia Bini Smaghi dà il consiglio di non rinviare
le riforme al dopo-crisi. Tutt'altro: poiché la crisi rischia di aggravarsi a causa
di un aumento della disoccupazione, occorre intervenire sul mercato del lavoro
«trovando il consenso delle parti sociali».
Gli infiniti volti della
plastica ( da "Stampa, La" del 24-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: partecipano esperti
provenienti da tutta Europa e da stati extraeuropei come Usa, Argentina,
Brasile, Canada, Tunisia, Malesia, Giappone, Cina e Corea del Sud (moltissimi,
fra ricercatori e tecnici, gli ospiti orientali arrivati in città). A «Eurofillers
2009», inoltre, sono presenti i responsabili di aziende di caratura mondiale
come Exxon, Mobil Budelheim, Borealis, Abb, Dow Corning,
Dopo aver guidato per anni la
Music story orchestra , il teleconduttore astigiano Meo Cav... (
da "Stampa, La"
del 24-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: preferiscono affidarsi
a gruppi più piccoli che offrono musiche ormai globalizzate nei gusti e nelle
scelte». «Pur di continuare a stare in mezzo alla gente - continua Meo Cavallero
- abbiamo deciso di tornare a una formazione contenuta e vocale, riprendendo in
chiave moderna grandi successi della canzone "made in Italy" di
autori come Renzo Arbore, Renato Rascel, Renato Carosone,
Via alla corsa (
da "Stampa, La"
del 24-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: ed è in Cina: qui,
però, i gas prodotti scaldano caldaie per produrre elettricità con il vapore,
mentre quello della PBMR usa il gas per far funzionare direttamente le turbine.
Ecco perché ora la la società Usa vuole affinare il modello: punta a centrali
con un massimo di 24 reattori affiancati, il che permetterebbe enormi economie
e renderebbe questa tecnologia molto attraente.
GIORDANO STABILE Troppo poco e
troppo tardi. Il proverbio anglosassone sembra condannare il n... (
da "Stampa, La"
del 24-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: ed è in Cina: qui,
però, i gas prodotti scaldano caldaie per produrre elettricità con il vapore,
mentre quello della PBMR usa il gas per far funzionare direttamente le turbine.
Ecco perché ora la la società Usa vuole affinare il modello: punta a centrali
con un massimo di 24 reattori affiancati, il che permetterebbe enormi economie
e renderebbe questa tecnologia molto attraente.
La Cina e le materie prime Due
grandi incognite sulla ripresa delle Borse (
da "Stampa, La"
del 24-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: La Cina e le materie
prime Due grandi incognite sulla ripresa delle Borse Meglio avere due capi in
Asia L'ultima moda delle banche Usa Ai banchieri piacciono i discorsi in cui
uno più uno fa tre. Nelle banche di investimenti, però, accade talvolta che uno
più uno faccia sempre uno.
"gli usa costretti alla
prudenza come per la cina di tienanmen" - alix van buren (
da "Repubblica, La"
del 24-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Gli Usa costretti alla
prudenza come per la Cina di Tienanmen" S´è aperta una nuova era. Alla
fine la leadership dovrà tenere conto delle richieste di cambiamento ALIX VAN
BUREN Si dice a Washington che Hooman Majd, autore del bestseller The Ayatollah
begs to differ (l´Ayatollah non è d´accordo), sia dotato di una sfera di
cristallo insostituibile nell´
dal super master alla nuova
laurea - costantino malatto ( da "Repubblica, La" del 24-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Unione europea
COSTANTINO MALATTO VENGONO DA TUTTO IL MONDO - i primi arrivano da Usa,
Indonesia, Libano, India, Croazia, Cina - a Genova per studiare i robot. Si
chiude venerdì a Villa Cambiaso di Albaro, prestigiosa sede della facoltà di
Ingegneria, il primo anno del "Master europeo in robotica avanzata"
(Emaro), unica laurea in Robotica supportata dall´Unione europea.
La beta di Microsoft Security
Essentials ( da "Vnunet.it" del 24-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: che arriva in versione
a 32- e 64-bit, gira su Windows XP SP2, Vista o Windows 7 (Beta o Release
Candidate). La beta è destinata a 75,000 download e solo in Usa, Israele, Cina
e Brasile. La versione definitiva di MSE sarà rilasciata entro fine anno. © Copyright
2007 tutti i diritti riservati | part of vnu.net europe
Usa e Ue accusano Pechino alla
Wto ( da "Sole 24 Ore, Il" del 24-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: amministrazione Obama
Usa e Ue accusano Pechino alla Wto Alla Cina si contesta di frenare l'export di
materie prime con quote e dazi Enrico Brivio BRUXELLES. Dal nostro inviato La
Cina dovrà difendersi sul banco degli imputati della Wto dalle accuse
presentate in tandem da Unione europea e Stati Uniti di attuare illecite
restrizioni all'export di materie prime,
La storia siamo noi (
da "Sole 24 Ore, Il"
del 24-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Uno straordinario
giacimento di fossili in Cina: lo visitiamo in compagnia di Alberto Angela.
Spettacolo SKY CINEMA CLASSICS 21,00 La casa dei nostri sogni, di H.C. Potter,
con Cary Grant, Myrna Loy, Usa 1948 (84'). Ah, la casa dei sogni... Peccato
che, una volta acquistata, si porti dietro un mare di guai!
Il dollaro resisterà al debito
pubblico ( da "Sole 24 Ore, Il" del 24-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: La Cina e altri paesi
auspicano (giustamente) che il dollaro perda l'egemonia di moneta di riserva e
che vi si affianchi un'altra unità monetaria: si parla della possibilità per il
Fmi di emettere obbligazioni in Dsp e di creare quindi un mercato per questi
titoli, così da trasformare un'unità di conto in un mezzo di pagamento e in una
riserva di valore.
DOMANI (
da "Manifesto, Il"
del 24-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: DOMANI INTERVISTA
Luciano Gallino: perché l'Italia è senza sinistra I ritardi storici e quelli
nuovi, l'abbandono dell'analisi delle classi e della globalizzazione. Il
sociologo risponde ai quesiti di Valentino Parlato
Noi non ci saremo La delusione
no global ( da "Manifesto, Il" del 24-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: globalizzazione
d'oltralpe e d'oltremare siano terrorizzati dai controlli frontalieri rimessi
in piedi grazie alla sospensione del trattato di Schengen che scatterà nei
prossimi giorni. «Sarà un anti-G8 tutto italiano»: questa l'impressione che rimbalza
da Parigi, a Berlino, a Londra tra quei gruppi di attivisti che in passato
hanno partecipato in massa alle mobilitazioni contro
Bilanci statali in rosso,
export dimezzato, credito più difficile (
da "Manifesto, Il"
del 24-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Ue e Usa hanno
presentato al Wto un appello contro la Cina, accusata di gestire in modo
«nazionalistico» l'estrazione di diverse materie prime. Bauxite, magnesio,
manganese, fosforo giallo, silicio, zinco uscirebbero dalle miniere restando
però dentro i confini del Celeste Impero.
Europa e Usa contro Pechino:
protezionismo sulle materie prime (
da "Corriere della Sera"
del 24-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: la Cina è oggi il
secondo partner commerciale della Ue, dopo gli Usa, e la Ue è il primo partner
commerciale della Cina; e l'interscambio fra i due giganti raggiunge ormai i
300 miliardi di euro. Le restrizioni sull'export di certe materie prime,
operate da Pechino, si basano sull'imposizione di quote, di prezzi minimi,
Washington, la meta ambita (
da "Corriere della Sera"
del 24-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Per rappresentare il
nostro Paese negli Usa in era Obama i più quotati finora sono l'attuale
direttore generale della Farnesina per il Medio Oriente Cesare Ragaglini,
l'ambasciatore in Cina Riccardo Sessa, il rappresentante permanente presso la
Nato Stefano Stefanini e c'è chi non esclude il segretario generale del
ministero degli Esteri Giampiero Massolo.
Cina e Usa Vertice tra militari (
da "Corriere della Sera"
del 24-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract:
GIAPPONE: -12,1% SURPLUS
COMMERCIALE MAGGIO A 2,27 MLD EURO (
da "Wall Street Italia"
del 24-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: 27 mld euro di
Tutti i casi del dopo voto (
da "Vita non profit online"
del 24-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: fattore Cina",
ovvero perché il Pd ha perso la città toscana: qui vivono 18mila cinesi
regolari e almeno altri 35mila irregolari che lavorano giorno e notte a nero.
«Votavo Pci, come tanti qui a Prato», dice un "uomo della strada",
l'edicolante della piazza centrale intervistato dal SOLE, «ma poi mi sono
trovato l'abitazione circondata da officine fuori regola gestite da cinesi,
OCSE PIÙ OTTIMISTA, CRISI
VICINA AL TERMINE ( da "Wall Street Italia" del 24-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: In Cina, e in altri
grandi paesi membri, si pensa che la ripresa possa essere più rapida. Il report
dice che i rischi sull'outlook sono più bilanciati rispetto al passato. La
previsione di un pieno ritorno alla normalità dei mercati finanziari entro il
2010 potrebbe essere troppo prudente.
PAPA: L'IDEA DEL SACERDOZIO E'
A RISCHIO ANCHE NELLA STESSA CHIESA (
da "Wall Street Italia"
del 24-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: A RISCHIO ANCHE NELLA
STESSA CHIESA -->Nelle ''attuali societa' globalizzate'', in un mondo ''in
cui la visione comune della vita comprende sempre meno il sacro'' e dove sempre
piu' ''la funzionalita' e' l' unica categoria decisiva'', ''la concezione
cattolica del sacerdozio rischia di perdere considerazione, anche all'interno
Chiesa''.
PIL, L'OCSE RIVEDE LE STIME AL
RIALZO IN ITALIA LA RECESSIONE È "PROFONDA" (
da "Wall Street Italia"
del 24-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Pil, l'Ocse rivede le
stime al rialzo In Italia la recessione è "profonda" -->La
situazione economica migliora in Cina e Usa: «Il peggio è passato, ma non è
tempo di rilassarsi». Nel nostro Paese il Pil a -5,5% nel 2009
OCSE RIVEDE LE PREVISIONI AL
RIALZO MA IN ITALIA LA SITUAZIONE PEGGIORA (
da "Wall Street Italia"
del 24-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: specie in Cina e Usa
Soffre ancora l'area euro. "La Bce faccia di tutto per tagliare ancora i
tassi" Ocse rivede le previsioni al rialzo Ma in Italia la situazione
peggiora Allarme disavanzo nel nostro Paese: 5,3% quest'anno, 5,5% il prossimo
E sempre 2009 il prodotto interno lordo scenderà al 5,5% (10:54 24/06/2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: globalizzazione
d'oltralpe e d'oltremare siano terrorizzati dai controlli frontalieri rimessi
in piedi grazie alla sospensione del trattato di Schengen che scatterà nei
prossimi giorni. «Sarà un anti-G8 tutto italiano»: questa l'impressione che
rimbalza da Parigi, a Berlino, a Londra tra quei gruppi di attivisti che in
passato hanno partecipato in massa alle mobilitazioni contro
Cina/ Usa: Pechino rinunci a
filtro anti-porno sul web ( da "Virgilio Notizie" del 24-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: loro omologhi cinesi
chiedendo che la Cina annulli il progetto di legge che imporrà l'installazione
di un software, su tutti i computer venduti e fabbricati in Cina, "molto
criticato". E' quanto si legge sul comunicato reso noto dai due ministeri.
Ieri la stampa cinese aveva fatto sapere che le autorità intendevano dotare
tutti i computer di un dispositivo per bloccare i siti porno,
Piaggio Vietnam, controllata
del gruppo di Pontedera, ha avviato la vendita sul mercato locale degli... (
da "Stampa, La"
del 25-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: inizio della
commercializzazione degli scooter Vespa prodotti in Vietnam, Piaggio completa,
dopo aver già stabilito la propria presenza in India e in Cina, il piano
strategico di investimenti in Asia e intraprende un nuovo, importantissimo
passo verso la globalizzazione della propria presenza industriale» dice il
presidente e ad Piaggio, Roberto Colaninno.
Tornano alla rilbata le
matricole cinesi, anche all'estero. L'Ipo da 73 milioni di dollari... (
da "Stampa, La"
del 25-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: la sua nicchia di
specializzazione si sta espandendo in Cina. E benché il prezzo sia stato
fissato all'estremo superiore della forchetta, si tratta di una cifra
ragionevole, che equivale a 11 volte i ricavi previsti per quest'anno. Non
mancano però i difetti. La società è in gran parte controllata dal suo
fondatore, Ad e presidente, Jianhua Yang, che dopo l'Ipo possiederà il 54%
Il sigaro toscano regge la
crisi e punta sugli Usa ( da "Stampa, La" del 25-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: esclusa per ora la
Cina, per gli alti dazi). E per il 2011 è atteso anche lo sbarco negli Usa.
«Prima però dovremo garantirci l'approvvigionamento di tabacco. In più, sono da
considerare le implicazioni delle leggi firmate da Barack Obama per il settore».
Per crescere, Mts ha in serbo di raddoppiare le sigaraie, da
Nuove centrali di carbone in
Italia Più posti di lavoro e competitività (
da "Stampa, La"
del 25-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Il peso maggiore è
della Cina che rappresenta il 42,6% del consumo mondiale, seguita dagli Usa con
il 17,1%. Per quanto riguarda il consumo mondiale di gas invece, l'Italia pesa
per il 2,6% in linea con il 2,7% della Cina. Questo dato dimostra in modo
inequivocabile l'anomalia italiana del tutto gas.
Petrolio Cina Sinopec, il
maggiore produttore di idrocarburi della Cina, ha raggiunto un'... (
da "Unita, L'"
del 25-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Petrolio Cina Sinopec,
il maggiore produttore di idrocarburi della Cina, ha raggiunto un'intesa per
acquisire l'elvetica Addax Petrolem (quotata a Toronto e Londra) per 7,2
miliardi di dollari Usa.
questione meridionale - luisa
bossa ( da "Repubblica, La" del 25-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: ignorando le dinamiche
economiche dello sviluppo globalizzato, le concentrazioni, gli sfruttamenti, la
necessità per le zone più ricche di non avere concorrenti alla loro altezza e
quindi il bisogno di tenerle lì, relegate nell´arretratezza, nei bisogni, sotto
lo scacco del degrado. è lo stesso discorso che ho sentito fare mille volte sui
disoccupati.
Pechino al contrattacco: In
regola con la Wto ( da "Sole 24 Ore, Il" del 25-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Stati Uniti e Cina
vietarono reciprocamente le importazioni di pollame nel 2004, subito dopo lo
scoppio della febbre aviaria. Passata l'emergenza, l'anno scorso, la Cina ha
rimosso il bando agli acquisti di prodotti avicoli made in Usa. Washington,
però, non ha mai ricambiato il favore, sostenendo che la carne di pollo cinese
non è sicura per i consumatori americani.
La sinistra torni alla classe (
da "Manifesto, Il"
del 25-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: non avevano capito
nulla del processo di globalizzazione. Non avevano capito che la
globalizzazione è un aspetto di una guerra di classe globale. È una espressione
che da noi fa saltare sulla sedia, anche molti a sinistra. Ma io la prendo da
un libro che ho sul tavolo, un libro americano che si intitola The global class
war di Jeff Faux, fondatore dell'Economic Policy Institute,
Sempre più censura in Cina (
da "Vnunet.it"
del 25-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Sempre più censura in
Cina 25-06-2009 VNUnet.it Google si è già piegata agli ordini cinesi,
eliminando Suggest e i link porno: il black-out cinese di google.com è durato
un paio d'ore. Intanto Greem Dam, il filtro nel Pc, è pieno di bug: la protesta
silenziosa, che invita i cinesi a stare offline, è prevista il primo luglio Il
The Financial Times ha riportato che l'
La globalizzazione
dell'inquinamento: dal Perù alle meduse (
da "Villaggio Globale.it"
del 25-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: La globalizzazione
dell'inquinamento: dal Perù alle meduse Per la foresta amazzonica un crescendo
di attacchi ed un'inesorabile arretramento. Anche per le meduse, a parte la
verifica scientifica delle invasioni certamente c'è un rapporto con le
condizioni meteoclimatiche La globalizzazione padrona del mondo: in Perù
continuano gli scontri sanguinosi tra Indios e polizia nazionale.
Iran, il regime mostra i
muscoli ( da "Vita non profit online" del 25-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: E inoltre sui giornali
di oggi: CINA CORRIERE DELLA SERA - "Obbligo del figlio unico, la Cina ora
frena". Nel 2026 i cinesi con più di 65 anni saranno il 28,4%. Nascono 120
maschi ogni cento femmine. Da qui la proposta del rettore dell'Università del
popolo di Pechino: incoraggiamo chi fa un bimbo solo, permettiamo di farne due,
vietiamone tre.
G8: LETTA, E' CONSESSO PIU'
ADEGUATO PER GESTIRE ( da "Virgilio Notizie" del 25-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: globalizzazione'',
cosi' Gianni Letta, sottosegretario alla presidenza del consiglio, intervenendo
al convegno sulla governance organizzato da Unicredit. ''Se l'esigenza e
l'urgenza hanno ispirato la scelta di affrontare gli aspetti piu' immediati
della crisi a livello di G20, riteniamo che la riforma della Governance non
possa prescindere da una riflessione condotta in ambito G8'
G8: LETTA, E' CONSESSO PIU'
ADEGUATO PER GESTIRE GLOBALIZZAZIONE (
da "Wall Street Italia"
del 25-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: ADEGUATO PER GESTIRE
GLOBALIZZAZIONE -->''Il G8 e' il formato piu' adeguato a gestire le sfide
poste dalla globalizzazione'', cosi' Gianni Letta, sottosegretario alla
presidenza del consiglio, intervenendo al convegno sulla governance organizzato
da Unicredit. ''Se l'esigenza e l'urgenza hanno ispirato la scelta di
affrontare gli aspetti.
CRISI: MARCEGAGLIA, URGE
RIFORMA PENSIONI LA VUOLE ANCHE UE (
da "Wall Street Italia"
del 25-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Marcegaglia ha spiegato
che dovrebbe riguardare ''una quota dell'investimento, i dettagli li vedremo,
ma il concetto e' un aiuto vero in termini di credito fiscale senza attendere
autorizzazioni. Va concentrato su investimenti non su immobili, poi chiediamo
uno sforzo alle banche ''ora che c'e' qualche miglioramento in Cina e Usa. Non
molliamo''.(
STATI UNITI È David Thorne, il
nuovo ambasciatore in Italia David Thorne è il nuovo ... (
da "Unita, L'"
del 26-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: CINA Dissidente
arrestato «No a ingerenze Usa» La Cina ha definito una «interferenza» nei
propri affari interni la condanna dell'arresto del dissidente Liu Xiaobo,
espressa da parte della presidente del Congresso Usa, Nancy Pelosi. «Ci
opponiamo fermamente a qualsiasi ingerenza, da parte di chiunque».
l'economia cinese riprende a
correre ma frena sul rame ( da "Repubblica, La" del 26-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: è stata ancora alcuna
ripresa delle attività PECHINO La Cina riprende a correre, lo conferma l´Ocse
che ha rivisto al rialzo le sue stime per la crescita cinese nel 2009. Grazie
all´impulso dato dalla massiccia manovra di spesa pubblica varata dal governo
di Pechino nel novembre scorso, l´Ocse ora prevede che il Pil della Repubblica
Popolare aumenterà del 7,
Senza Wto non c'è crescita (
da "Sole 24 Ore, Il"
del 26-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: ai complessi rapporti
commerciali tra Stati Uniti e Cina. Sono fortemente legati a un enorme
squilibrio valutario che ha importanti implicazioni, la Cina potrebbe dover
cambiare modello economico, o gli Usa ridurre il deficit fiscale. Inoltre,
l'agenda mondiale odierna comprende altre questioni decisamente legate al
commercio, come il controllo del riscaldamento climatico.
Profumo: le Pmi soffrono ma noi
non c'entriamo ( da "Sole 24 Ore, Il" del 26-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: il regime del cambio in
Cina, le smanie di protezionismo, la pericolosità dell'ottica di breve
periodo,l'arma spuntata del Fondo monetario nei confronti delle superpotenze,
le cattive regole o la mancanza di regole o la scarsa applicazione delle
stesse. Lorenzo Bini Smaghi, membro del comitato esecutivo della Banca centrale
europea,
N CESCO (
da "Corriere della Sera"
del 26-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Simposio Economia
Solidale e Sviluppo Sostenibile nell'Era della Globalizzazione", propone
una nuova analisi del tema, anche in considerazione della crisi etica ed
economica che investe il mondo SIMPOSIO ECONOMIA SOLIDALE E SVILUPPO
SOSTENIBILE NELL'ERA DELLA POST GLOBALIZZAZIONE Roma - Basilica Papale di San
Paolo fuori le Mura, 26 giugno 2009 PROGRAMMA ore 16.
La Cina ha già ripreso a
correre E il protezionismo non è la risposta (
da "Corriere della Sera"
del 26-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: perché sembra poco
probabile che la domanda di importazioni della Cina possa aumentare
rapidamente. Il caso sollevato questa settimana al Wto dall'Ue e dagli Usa
riguarda in particolare le restrizioni cinesi sulle esportazioni di materie
prime, volute, dice l'Ue, per tenere bassi i prezzi per i produttori cinesi.
Google Cina, ancora blocchi (
da "Manifesto, Il"
del 26-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: alcuni contenuti se
vogliono che i loro prodotti possano essere venduti in Cina. Secondo le
autorità Usa questi violano le regole del commercio internazionale. Non la
pensa così Qin Gang, portavoce del ministero degli Esteri cinese, che ha
dichiarato che «secondo le lamentele di molti residenti, Google ha diffuso un elevato
numero di contenuti volgari che sono lascivi e pornografici,
Le banche Usa perderanno la
battaglia con Obama sul nuovo regime di controlli (
da "Stampa, La"
del 26-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: mentre aumenteranno
quelli derivanti da mercati emergenti come l'India e la Cina, due paesi che -
guarda caso - sono tra i mercati più importanti per Ericsson. In più,
l'esperienza di Svanberg nel settore tecnologico potrebbe rivelarsi utile nelle
discussioni sulle strategie di sfruttamento delle fonti di energia alternative.
WALL STREET APRE IN CALO, I
DATI NON BASTANO ( da "Wall Street Italia" del 26-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Dollaro in calo dopo
che la Cina e' tornata a parlare di "supervaluta". In evidenza Palm e
KB Home dopo i conti trimestrali, male i chip. -->Partenza all'insegna della
lettera per l'azionario americano, con gli indici che scambiano in ribasso dopo
che l'incremento delle spese al consumo non e' stato sufficiente a rassicurare
il mercato,
Nordcorea/ G8 condanna test e
chiede ritorno a tavolo ( da "Virgilio Notizie" del 26-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: I capi delle diplomazie
del G8 chiedono poi alla Corea del Nord di attuare i suoi obblighi alla luce
delle risoluzioni per abbandonare tutte le sue attività. "Chiediamo alla
Repubblica Popolare della Corea del Nord di non condurre ulteriori azioni
destabilizzanti e di riprendere la sua partecipazione ai colloqui a Sei (le due
Coree, Giappone, Russia, Usa e Cina, ndr)".
Iran/ Obama e Merkel uniti nel
condannare le violenze ( da "Virgilio Notizie" del 26-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: il presidente Usa è
stato chiaro nel ribadire che la comunità internazionale, che include gli Stati
Uniti, la Cina e la Russia, continuerà a dialogare con il paese riguardo alla
questione. Simile la dichiarazione di Merkel, che ha ricordato che "l'Iran
non può fare affidamento sul mondo che chiude un occhio" su quanto sta
accadendo.
G8/ Trieste: Le crisi mondiali
sul tavolo dei 'grandi' - ( da "Virgilio Notizie" del 26-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: e di tornare ai
colloqui a sei (Corea del Nord e Corea del Sud, Usa, Giappone, Russia, Cina).
MEDIO ORIENTE: Il G8 ha chiesto a Israele e ai palestinesi di tornare a
negoziati diretti: ha esortato Israele a congelare gli insediamenti e la loro
"crescita naturale", chiedendo l'immediata fine del terrorismo.
L'enciclica sociale di
Benedetto ( da "Vita non profit online" del 27-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: proprio al destino di
quei milioni di uomini che la globalizzazione ha lasciato ai margini. Vita: La
Caritas in veritate arriva in un momento di crisi profonda dei modelli che
hanno dominato gli ultimi decenni. Si può dire che anche per la Chiesa si
chiude una stagione cominciata con l'ottimismo della Centesimus annus, l'enciclica
di papa Wojtyla scritta dopo la caduta del Muro?
"Giudizio positivo, però
bisogna fare ancora di più" ( da "Stampa, La" del 27-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: in Cina, negli Usa, ma
anche in Europa, in Italia (la fiducia dei consumatori ritrovata, la produzione
industriale a giugno a +0,3%). «Non c'è ripresa, ma non cadiamo più». Con
questo, non va «abbassata la guardia»: rischiamo, spiega, «di perdere un terzo del
sistema produttivo per asfissia finanziaria».
Il nostro giudizio è
complessivamente positivo, alcune richieste degli imprenditori sono state ... (
da "Stampa, La"
del 27-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: in Cina, negli Usa, ma
anche in Europa, in Italia (la fiducia dei consumatori ritrovata, la produzione
industriale a giugno a +0,3%). «Non c'è ripresa, ma non cadiamo più». Con
questo, non va «abbassata la guardia»: rischiamo, spiega, «di perdere un terzo
del sistema produttivo per asfissia finanziaria».
Incidenti sul lavoro, calano
dove c'è crisi ( da "Stampa, La" del 27-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: aspetto negativo della
globalizzazione, della concorrenza a tutti i costi». «Il discorso è molto
semplice - dice Riccardo Monzeglio, segretario regionale della Cisl - per
quanto ci riguarda anche un solo infortunio mortale è troppo. Sono fatti che
non dovrebbero accadere, considerati gli sforzi per adeguare le normative.
UN PATTO CON I LETTORI (
da "Stampa, La"
del 27-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Perché anche oggi che
la tecnologia e la globalizzazione hanno moltiplicato le possibilità di
conoscere quanto accade dall'altra parte del mondo, sapere che cosa sta
cambiando nella scuola frequentata dai nostri figli o che decisioni hanno preso
i nostri amministratori rappresenta un valore cui non si può rinunciare.
"Tolleranza, sogno
possibile" ( da "Stampa, La" del 27-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: mentre cresce
velocissima la globalizzazione della crisi. Non riesco a capire l'odio del Nord
per il Sud, nella cui arte splende la luce del Mediterraneo. Forse sta nel
fatto che nel meridione la mentalità dell'essere prevale su quella del fare» ha
spiegato Matvlejevic. A ricondurre la discussione alla scena attuale della
politica italiana è stato Colombo,
l'enciclica in ritardo, colpa
del latino - citta del vaticano ( da "Repubblica, La" del 27-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: colpa del latino CITTA
DEL VATICANO città del vaticano Slitta la pubblicazione della nuova enciclica
papale per colpa del latino e delle difficoltà legate alla complessità e
delicatezza del testo ratzingeriano. L´atteso documento, che Benedetto XVI ha
dedicato ai problemi sociali, del lavoro e della globalizzazione, avrebbe
dovuto vedere la luce lunedì prossimo. SEGUE A P
La Spagna soccorre le banche
Usa: meno sfiducia ( da "Manifesto, Il" del 27-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Dall'università del
Michigan arriva, poi, la notizia che la fiducia delle famiglie a fine giugno è
salita a quota 70,8 punti. La conseguenza è stata una discesa del dollaro
sull'euro. Una instabilità monetaria che non piace alla Cina che chiede una
nuova moneta internazionale al posto del valuta Usa.
Michael Jackson, fuori dal
mondo ( da "Manifesto, Il" del 27-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Foto: AL CENTRO,
MICHAEL JACKSON NEGLI ANNI
L'enciclica del Pontefice:
governare la globalizzazione ( da "Corriere della Sera" del 27-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: enciclica del
Pontefice: governare la globalizzazione Il Papa: riflettere sul senso
dell'economia e dei suoi fini CITTÀ DEL VATICANO «Senza verità, senza fiducia e
amore per il vero, non c'è coscienza e responsabilità sociale e l'agire sociale
cade in balia di privati interessi e di logiche di potere, con effetti
disgregatori sulla società,
Abstract: Sullo sfondo c'è settore globale dell'auto con un eccesso di capacità del 30%, anche in Cina. E di fronte a queste realtà che Marchionne rimprovera agli europei il ritardo e l'assenza di visione. O, come lo chiama lui, «un eccesso di realismo» di cui l'America non soffre mai. Federico Fubini Sergio Marchionne
Abstract: aperto quella fase neoliberale che sarebbe sfociata nella globalizzazione: quando scrivevamo, ignoravamo persino questa parola. Mentre scriviamo, la fase neoliberale, ormai protrattasi per un quarto di secolo, conosce la sua crisi più grave: non sono pochi coloro che preconizzano, forse un po' avventatamente, un nuovo cambio di fase, un nuovo modello di regolazione del capitalismo.>
PD: CHIAMPARINO, ALTERNATIVI A
BERLUSCONI NON ( da "Virgilio Notizie" del 27-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: E la soluzione, secondo
Chiamaparino, e' quella di liberare risorse per la giustizia sociale, vale a
dire protezione per chi e' esposto alla globalizzazione, premiare chi merita,
accompagnare al lavoro chi non ce l'ha, dai settori protetti e garantiti.
Difficoltà nella traduzione,
slitta la pubblicazione dell'enciclica
( da "Varesenews"
del 27-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: economia e del lavoro
nel mondo globalizzato. Il Papa sottolinea che la globalizzazione non è in sè
un fenomeno negativo, ma che neppure si può pretendere che si governi da sè: di
fronte al diminuire del potere degli Stati nazionali è necessario dunque un
organo di governo mondiale della globalizzazione, «che dovrà essere regolata
dal diritto,
USA: PRODI, NO POLITICA OBAMA
SU UE PERCHE' EUROPA SENZA ( da "Virgilio Notizie" del 27-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: anche la Cina ha
presentato un pacchetto da 585 miliardi di dollari mentre in Europa ogni Paese
fa la sua politica. Tutti gli analisti - ha concluso tornando a invocare un
cambio di passo dell'Ue - prevedono una ripresa rapida in Cina, rapidina negli
Stati Uniti e lenta in Europa perche' non poter prendere decisioni impedisce il
salto in avanti'
Scoperti sei nuovi evasori
totali ( da "Stampa, La" del 28-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: globalizzazione e
tutela della collettività: «La crisi finanziaria internazionale - ha detto - ha
avuto pesanti ripercussioni sulle attività economiche». Un elogio è stato
espresso sulle concrete misure anti crisi varate dal governo valdostano, volte
a sostenere il potere di acquisto e rilanciare la competitività del sistema
produttivo locale.
L'Occidente rischia di fare il
gioco della teocrazia ( da "Stampa, La" del 28-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: un recente rapporto
statunitense spiegava come e quanto gli Usa continuano a fare affari col regime
degli ayatollah) potrebbero essere facilmente scavalcate proprio da un
intensificarsi degli scambi petroliferi con Russia e Cina, e cioè con i paesi
che non hanno condannato la brutale repressione in Iran.
il paese dei contadini
aristocratici - stefano malatesta
( da "Repubblica, La"
del 28-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: globalizzazione, che
dovrebbe raggiungere anche le contrade più remote, e noi tutti siamo in attesa
del momento in cui i cinesi, diventati i padroni del mondo, ci faranno tirare i
risciò al posto dei coolies in un simpatico contrappasso. Ma in Toscana per la
verità i paesani, non si capisce bene se per timore di questa globalizzazione
di cui non vedono gli scopi o più semplicemente
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: gli Usa non offrono
tanto, e allora anche noi...». Cina, India, o i Paesi africani, chiederanno
all'Occidente i soldi per ripulire i loro cieli. Sarà giusto darli? «Sì. Sarà
morale. È una questione etica, oltre che ecologica. Noi abbiamo delle
responsabilità storiche verso quei Paesi che non erano ancora industrializzati
30 o 40 anni fa.
F aletti
( da "Corriere della Sera"
del 28-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: E se Faletti provasse a
scrivere un thriller all'italiana? 4 9 Ruth Ozeki Carne Einaudi, e 8,78 Guido
Samarani La Cina del Novecento... Einaudi, e24 5 10 Confucio Dialoghi (con
testo a fronte) Einaudi, e16 Anonimo Sogno di una notte di primavera Go-Book, e15
Iran/ Solana: Ue vuole
riprendere dialogo con Teheran su
( da "Virgilio Notizie"
del 28-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Il rifiuto giungeva
proprio mentre Solana si accingeva a presentare al ministro degli Esteri
iraniano Manuchehr Mottaki il nuovo pacchetto di proposte del gruppo
"5+1", i cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza Onu
(Usa, Russia, Cina, Francia e Gran Bretagna) più la Germania, che ribadiva la
richiesta di sospensione.
Iraq/ Petrolio, campi e
compagnie in lizza per contratti ( da "Virgilio Notizie" del 28-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract:
Australia - Bp Exploration Operating
Company Gb - Chevron Corporation USA - Cnooc Limited Cina - Cnpc International
Ltd. Cina
- ConocoPhillips USA - Edison SpA Italia - Eni Medio Oriente SpA Italia -
ExxonMobil Iraq Ltd. USA - Hess Corporation
USA - Inpex Corporation Giappone - Japex (Japan Petroleum Exploration Co.
Dall'Asia niente di buono Tokyo
e Pechino arrancano ( da "Stampa, La" del 29-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Alla fine di maggio la
Cina aveva stipulato accordi con una decina di Stati per un valore totale di
circa 100 miliardi di dollari. Ne sono fuori i grandi partner commerciali, come
Usa, Unione europea e Giappone. Inoltre la Cina vuole maggiore stabilità nel
sistema economico mondiale, vorrebbe disimpegnarsi in parte dal dollaro,
MERCATI: NON CI SONO PIU'
RENDITE DI POSIZIONE ( da "Wall Street Italia" del 29-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: favore del ponte
commerciale con la Cina. Aumentano di settimana in settimana le richieste di
aiuto dal mondo imprenditoriale che esige prestiti e garanzie sui prestiti per
continuare a stare in piedi. In considerazione di quanto menzionato sino ad ora
e vista la caduta vertigionosa dei tassi di interesse, non mi sentirei più
tanto sereno nella detenzione di titoli di stato tedesco,
L'Italvolley per due volte dà
scacco all'Olanda ( da "Corriere delle Alpi" del 29-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Pool A: Usa-Cina 3-0,
3-0; Olanda-Italia 2-3, 0-3. Classifica: Usa 14, Olanda 11, Italia 8, Cina 3.
Pool B: Serbia-Argentina 2-3, Francia-Corea 3-1. Classifica: Francia 9,
Argentina 8, Serbia 7, Corea 6. Pool C: Giappone-Cuba 0-3, 0-3; Russia-Bulgaria
1-3, 3-0.
Iraq, Iran e Corea del Nord: l'
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: fine della tirannia
nordcoreana produrrebbe milioni di profughi che dalle frontiere del nord si
riverserebbero in Cina. L'America sta facendo pressione sulla Cina affinché
adotti un atteggiamento più severo con la Corea del Nord, ma i cinesi non hanno
bisogno di ammonimenti da parte degli Usa: sanno benissimo che cosa occorre per
rimettere in riga Kim, ma ne temono le conseguenze.
Troviamo il puntoG che
risolverà tutte le crisi ( da "Sole 24 Ore, Il" del 29-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Le ragioni sono chiare:
da un lato, la globalizzazione ha aumentato la necessità di coordinamento tra i
vari paesi, dall'altro, la capacità degli stessi di raggiungere accordi è
diminuita. Continua u pagina
La cyberguerra divide Usa e
Russia ( da "Stampaweb, La" del 29-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: come anche della Cina -
alla convenzione europea. La difficoltà nell?armonizzare le opposte posizioni
sta nel fatto, come spiega al New York Times Herbert Lin coordinatore di uno
studio ad hoc del Consiglio nazionale delle Ricerche Usa, «sono gli Stati che
possono lanciare attacchi dal web celandosi dietro false sigle per non farsi
riconoscere»
Tremonti sul governo tecnico:
durerebbe meno dello yogurt ( da "Corriere Economia" del 29-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Sicuramente prima di
andare in Cina. Tremonti è stato invitato a tenere una lezione alla Scuola del
Partito comunista cinese. Forse addirittura il primo ottobre, anniversario
della nascita della Cina Popolare. «Sarebbe un grande onore », ha commentato.
S. Riz. IL COMMENTO di Aldo Grasso nelle Idee&Opinioni In onda Il ministro
Giulio Tremonti intervistato da Lucia Annunziata durante «
Friedman (Nyt): la via?
Innovare per avere profitti ( da "Corriere Economia" del 29-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Anche la Cina ha i suoi
problemi: «Quando si comincia a censurare il Web, si restringe la capacità di
immaginare e innovare. Stai dicendo ai giovani cinesi che se vogliono davvero
creare devono andare all'estero». E l'America «dovrebbe approfittarne»: «I
migliori cervelli del mondo sono in vendita scrive Friedman .
Iraq, Iran e Corea del Nord: l'
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: fine della tirannia
nordcoreana produrrebbe milioni di profughi che dalle frontiere del nord si
riverserebbero in Cina. L'America sta facendo pressione sulla Cina affinché
adotti un atteggiamento più severo con la Corea del Nord, ma i cinesi non hanno
bisogno di ammonimenti da parte degli Usa: sanno benissimo che cosa occorre per
rimettere in riga Kim, ma ne temono le conseguenze.
La società senza più segreti.
( da "Corriere dell'Umbria"
del 29-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: globalizzazione. Nella
società odierna si riscontra la crisi dovuta all'incontro di diverse culture e
religioni e in particolar modo la non comunicazione tra di esse. Il disagio
maggiore è dato dal fatto che non ci si può più muovere su vecchie classificazioni
o su schemi che rimandano a pensieri tipici di società del passato dove non si
aveva circolazione così massiccia di persone
Area Morandini, da struttura
d'oro anni '90 a complesso in vendita
( da "Varesenews"
del 29-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: globalizzazione,
affitti alti non possono però essere l?unica causa di questa situazione
anomala. Oggi, tra l?abbandono e la solitudine, solo due gli esercizi che
resistono: un pub molto frequentato dai giovani - il “Kings Kross” che da poco
ha cambiato gestione - e il famoso negozio di abbigliamento Combipel.
BORSE EUROPA, INDICI POSITIVI
SOSTENUTI DA GREGGIO E WALL STREET
( da "Wall Street Italia"
del 29-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Il dollaro si è
stabilizzato dopo il calo della scorsa settimana causato dalle dichiarazione
della Cina, che chiedeva una nuova valuta di riserva sovrannazionale. La
fiducia nella zona euro è migliore delle attese nel mese di giugno, secondo i
dati diffusi questa mattina, mentre la Commissione Europea ha annunciato che il
peggio sembra passato per i 16 paesi della moneta unica.
Droga/ Nuova strategia Usa, per
chiudere "via..." -focus -2-
( da "Virgilio Notizie"
del 29-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: di cui è capofila
assieme alla Cina, innestandola anche sulle inefficienze occidentali in tema di
narcotraffico. Lo scorso 27 marzo a Mosca, la Sco ha tenuto un'importante
riunione che aveva come tema l'Afghanistan. Ne è emerso un interesse rafforzato
della Cooperazione di Shanghai - formato da una cintura di paesi che di fatto
"circonda" l'Afghanistan -
SIAMO AL GIRO DI BOA
( da "Wall Street Italia"
del 30-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: o alla Cina, con quasi
due trilioni. Anche Hanspeter Ehrsam, analista di Lemanik spezza una lancia a
favore degli Emerging, però «solo dopo una correzione, che dovrebbe essere pari
a circa la metà del trend rialzista partito dai minimi di marzo». E per un
corretto stock picking?
Margaret Thatcher, e proseguita
con ancor maggior vigore da George W. Bush. Una politica che ha ...
( da "Corriere delle Alpi"
del 30-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: come indicava il
corrispondente di La Repubblica in Cina, Federico Rampini, in Asia e
particolarmente in Cina e India con i loro tre miliardi e mezzo d'abitanti,
sono più giovani di noi, lavorano più di noi, studiano più di noi, hanno
risparmi e più capitali di noi da investire, hanno schiere di premi Nobel della
scienza e guadagnano stipendi con uno zero in meno dei nostri.
dalle pagine gialle agli
esplosivi i musso sulla rotta del business - odoardo scaletti
( da "Repubblica, La"
del 30-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: In piena
globalizzazione noi ci siamo specializzati in una nicchia, nel traffico Nord
Italia-Sardegna. Ma su questa linea siamo in grado di eseguire in proprio ogni
fase del trasporto, door to door, dal collettame al carico completo,
utilizzando mezzi nostri: navi, terminal, container, camion, magazzini.
una giornata con gao xingjian
tra cinema, teatro e letteratura - sara chiappori
( da "Repubblica, La"
del 30-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: della rivoluzione
culturale scatenata in Cina dalle Guardie Rosse di Mao fu costretto a bruciare
tutti i suoi manoscritti e spedito in un campo di rieducazione a lavorare la
terra. Nel
"dal g8 dure sanzioni
all'iran" - vincenzo nigro ( da "Repubblica, La" del 30-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Servirà a qualcosa se
poi Cina e Russia potranno continuare a rafforzare la loro collaborazione nel
settore finanziario ed energetico? Per ora da Teheran continuano ad arrivare
segnali di consolidamento della situazione attorno ad Ahmadinejad: ieri
Consiglio dei Guardiani ha approvato la rielezione del presidente uscente,
rifiutando le proteste dei candidati sconfitti.
la battaglia finale di giap
"stop ai capitalisti cinesi" - federico rampini
( da "Repubblica, La"
del 30-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: ombra della Cina,
acquirente di un minerale che è la materia prima per la produzione
dell´alluminio. Il governo vietnamita, attraverso il suo monopolio di Stato
Vinacomin, ha ceduto alle profferte di Pechino. Per 15 milioni di dollari,
Hanoi ha concesso al colosso cinese Chinalco i diritti di sfruttamento della
bauxite fino al 2025.
AD AFFINATI IL SUPERFLAIANO
Eraldo Affinati, con Berlin edito da Rizzoli, ha ...
( da "Unita, L'"
del 30-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Margherita Heyer-Caput
(Usa) e Tian Shigang (Cina). La consegna il 12 luglio al teatro d'Annunzio di
Pescara. SPECIALE CAMORRA SU CURRENT Oggi dalle 21.30 Current Tv (Sky, canale
130) passa uno speciale sulla camorra con il film di Maurizio Fiume E io ti seguo
sul giornalista napoletano ucciso dai camorristi.
Il Papa all'Angelus Prima del
G8 arriva l'enciclica Caritas in veritate
( da "Unita, L'"
del 30-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: della globalizzazione e
della giustizia sociale. «Riprendendo le tematiche sociali contenute nella
Populorum progressio, scritta dal Servo di Dio Paolo VI nel 1967 - ha spiegato
il pontefice - questo documento, che porta la data proprio di oggi, 29 giugno,
solennità dei santi Apostoli Pietro e Paolo, intende approfondire alcuni
aspetti dello sviluppo integrale nella nostra epoca,
Gli States scoprono la magia
del calcio ( da "Sole 24 Ore, Il" del 30-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: in Cina, la nazionale
femminile Usa si è dimostrata una delle più competitive al mondo. E la medaglia
d'oro alle Olimpiadi dell'anno scorso a Pechino ne ha confermato la forza. Non
c'è quindi da sorprendersi se tra le giovani americane le calciatrici siano tra
le sportive più popolari, e loro stesse preferiscano praticare il calcio
piuttosto che qualsiasi altro sport di squadra.
Riformisti coraggiosi
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 30-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: di globalizzazione e,
alla fin fine, di etica». Condivido. Con un codicillo: che i disegni
palingenetici non portano da nessuna parte. Meglio darsi da fare, umilmente e
faticosamente, per attuare tante riforme concrete che restituiscano credibilità
ed efficacia, appunto, alla finanza, alla democrazia, alla globalizzazione e
diano un senso alla parola "
È tempo di scuole senza confini
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 30-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: insegnamento della
lingua inglese (moderno esperanto del mondo globalizzato) hanno finora
ipotizzato business vincenti proprio nel Sud del mondo. Il gruppo Pearson non a
caso è andato espandendosi, anche con acquisizioni in terra cinese, e ora
annuncia l'ingresso in forze nel mercato indiano. Ma non è più tempo di
posizioni di monopolio.
L'Africa al G-8: meno promesse
e più qualità ( da "Sole 24 Ore, Il" del 30-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Sea sud del Sahara non
arriveranno Europa e Usa con i loro capitali, ora sono benvenuti Cina, India e
Giappone. E già affila le armi il Brasile con la sua tecnologia avanzata. è un
linguaggio nuovo quello che parlano i rappresentanti dei governi africani che,
sulla scia di un nuovo protagonismo, non cedono a minuetti diplomatici nelle
loro richieste come nelle loro denunce.
Mosca sfida i supercomputer
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 30-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: a giugno 2009 gli Usa ne
avevano 291, il Regno Unito 44, la Germania 29, la Francia 23, la Cina 21, il
Giappone
Greenergy, tutta la forza
dell'energia "verde" a Milano
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 30-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: è il caso degli Usa,
con 70 miliardi di dollari destinati a efficienza e rinnovabili che daranno i
loro frutti a partire dal 2010, ma anche della Cina, che ha appena lanciato uno
schema di incentivazione per il fotovoltaico aprendo così un gigantesco mercato
a questa tecnologia solare”
Sfida verde della Svezia alla
Ue: ora nuovi impegni per il clima
( da "Corriere della Sera"
del 30-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Europa in cui la Ue
dovrà mettere in tavola le proprie carte e convincere anche Usa, Cina, India,
Russia, e i paesi africani, a fare di più per ripulire i cieli del globo. Con
scandinava franchezza, l'altro giorno, il primo ministro svedese Frederik
Reinfeldt ha proposto la sua ricetta a 500 milioni di europei: «Abbiamo bisogno
di una tassa sul CO2».
Madoff, il truffatore del
secolo ( da "Vita non profit online" del 30-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: se Europa e Usa non
arriveranno a sud del Sahara con i loro capitali, sono benvenuti Cina, India e
Giappone». I rappresentanti dei paesi africani «parlano un linguaggio nuovo»,
come si è visto anche in Campidoglio nel corso dell'Italy&Africa Partners
in business, un summit cui hanno partecipato 20 nazioni africane e 300 imprese
italiane.
( da "Manifesto, Il" del
22-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
IL
CASO La strana storia dei bond targati Fed, i truffatori di Chiasso e i
complottisti Carlo Leone Del Bello La notizia è del 4 giugno: due asiatici con
passaporto giapponese sono stati fermati a Chiasso dalla Finanza. Avevano
nascosti in una valigetta di cuoio dei «titoli di stato» Usa
per un valore nominale di 134,5 miliardi di dollari. L'ammontare era ripartito
in 249 «Federal reserve bond» emessi nel 1934 con prezzo facciale di 500
milioni l'uno e 10 «Kennedy bond» da 1 miliardo il pezzo, emessi nel 1964. La
cifra è enorme e si possono fare tanti paragoni per rendere l'idea dell'ordine
di grandezza: l'1% del Pil Usa, tre manovre
finanziarie italiane. I due cinquantenni cittadini giapponesi - che viaggiavano
su un treno per pendolari - risulterebbero inoltre essere il quarto creditore
estero degli Usa, dopo Cina, Giappone e Russia. Questo fatto, invece di far dedurre l'ovvio
- e cioè che si trattava di due sofisticati truffatori alla ricerca di qualche
ricco "pollo" - ha alimentato, complice il tam-tam sul web,
una serie di ipotesi cospirative che ricalca la trama di un Bond (non a caso)
movie, con la minaccia di una non ben precisata crisi valutaria internazionale
sullo sfondo. La conferma che si tratta di falsi grossolani è giunta da un
portavoce del Tesoro Usa, che ha ricordato come il
totale in circolazione dei titoli al portatore ammonti a 104 miliardi. Dal 1986
infatti le securities del Tesoro vengono emesse esclusivamente in forma
dematerializzata; inoltre i titoli hanno una scadenza. Vale a dire che se ci si
presenta a incassare una obbligazione scaduta da anni, è lecito attendersi che
si venga accolti da una fragorosa risata. Alla stessa conclusione si sarebbe
potuti arrivare con delle ricerche - neanche tanto approfondite - e un pò di
deduzione. Innanzitutto, non esiste alcun «Kennedy bond» con un simile valore
facciale. Un articolo del NyTimes datato 1964 racconta l'emissione del bond
dedicato al presidente Kennedy, con valore di 75 dollari, oggi scaduto. Lo stesso
colonnello della Finanza che ha provveduto al sequestro, Rodolfo Mecarelli,
avrebbe dichiarato di nutrire «forti perplessità» sull'autenticità di questi 10
titoli. Gli altri 249 invece sarebbero «filigranati» e di fattura migliore.
Cosa dire quindi dei bond Fed da 500 milioni l'uno? Semplice: non esistono,
dato che la Fed non ha mai emesso obbligazioni. E' illuminante leggere una nota
Fed del 16 luglio 2003: è stata emessa per la preoccupazione dell'autorità
monetaria circa il diffondersi di truffe riguardanti banconote o bond con
valore nominale «astronomico», di cui viene fornita una foto, in cui il titolo
contraffatto è molto simile a quelli sequestrati. I falsi, che possono essere
«filigranati» e accompagnati da documenti che ne comproverebbero l'originalità,
sarebbero utilizzati dai truffatori come collaterale per prestiti, o venduti a
sprovveduti per un valore molto inferiore al valore facciale. Sembra
incredibile, ed è lecito domandarsi chi sia così ingenuo da cadere in una
truffa così banale. Eppure le vittime della «truffa nigeriana» - quella della
mail mandata dal figlio di Mobutu che chiede un anticipo per recuperare
svariati milioni di dollari in un conto segreto - sono migliaia. Si stima che
fino al 1997 fossero oltre 100 milioni di dollari i soldi sottratti in questo
modo. Anche questo dei titoli Usa falsi sembra essere
un affare, tanto da spingere il dipartimento del Tesoro ad aprire un sito
apposito. Inoltre pare che la Svizzera sia un paese ricco di «polli da
spennare»: sempre a Chiasso, in marzo, furono sequestrati a un italiano 10
«bond» da 10 milioni l'uno, rivelatisi poi falsi; giovedì 18 giugno, invece, è
toccato a titoli in yen per 15 miliardi di euro. Il governo giapponese avrebbe
espresso seri dubbi circa l'autenticità di queste carte. Procurarsi questi
titoli non è neanche difficile: un «Fed bond» si può trovare su eBay per la
modica cifra di 9,90 dollari.
( da "Stampa, La" del
22-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Gli
ultimi arrivati si alleano per contare sull'arena del mondo il caso E intanto
parte il grande assalto al Re Dollaro NEW YORK La settimana scorsa, in Russia,
i quattro capi di governo del Bric si sono riuniti per la prima volta, da soli,
per cercare quella voce comune che non hanno. Insieme pesano già per il 15% del
Pil mondiale, e detengono il 40% delle riserve valutarie, in dollari e altre
monete forti e in oro. Ma non rappresentano un blocco economico, con il Brasile
e la Russia esportatori di risorse naturali, la Cina
votata in prevalenza all'export dei suoi prodotti industriali, e l'India che
punta principalmente alla espansione interna. Né sono in particolare sintonia
politica: i regimi democratici del Brasile e dell'India convivono con i due
governi saldamente autocratici e illiberali di Pechino e Mosca. La crescita dei
consumi interni nei Paesi del Bric è tuttavia uno dei fattori che i gestori
citano a sostegno della appetibilità di quelle economie, destinate ad assistere
nei prossimi anni all'aumento percentuale della fascia facoltosa della
popolazione, quella capace di investire e comprare merci e servizi al ritmo dei
Paesi industrializzati. La base è enorme, con i quattro del Bric che hanno
insieme 2.787 milioni di abitanti, contro i 3.920 milioni del resto del mondo.
La Cina è la più popolosa con 1.300 milioni di
persone, seguita dall'India con 1.150, dal Brasile con 191 e dalla Russia con
146 milioni. E la Cina, per Wall
Street&Technology, è anche quella con il settore del risparmio gestito dal potenziale
di crescita più interessante nel medio termine. Per la recessione globale, tra
la fine del 2007 e la fine del 2008 il sistema dei fondi cinesi si è ristretto
da 457 miliardi di dollari a 275, ma le crescenti concessioni del governo di
Pechino ai propri cittadini a effettuare investimenti all'estero attraverso i
fondi comuni, e la progressiva apertura dei mercati finanziari interni agli
operatori stranieri, porteranno il sistema dei fondi cinesi a 1.500 miliardi di
dollari nel 2012, secondo Zhou Hua, presidente di SunGard China, che fornisce
servizi web a 25 tra le maggiori società di gestione mondiali. Fino al 2006 i
cinesi potevano investire solo in azioni e bond nazionali, ma poi nel 2007 è
stata data loro la possibilità di investire all'estero attraverso i fondi
comuni. Di recente, nel 2008, Cina e Usa si sono accordati per consentire ai cittadini cinesi di
investire sul mercato azionario di Wall Street attraverso fondi e altre società
finanziarie domestiche. I quattro del Bric sono gli ultimi arrivati al tavolo
del potere economico internazionale, e vogliono farsi sentire: la Russia è già
nel G8, tutti sono nel G20, ma costruendosi il loro G4 puntano ad avere
complessivamente un ruolo più importante nelle istituzioni globali, dal Fondo
monetario alla Banca mondiale. «Il Bric dovrebbe creare le condizioni per un
ordine mondiale più giusto», ha detto il presidente russo Dmitri Medvedev alla
conferenza, il cui comunicato di chiusura cita gli obiettivi della «voce più
forte nelle istituzioni internazionali» e di un «più diversificato sistema
monetario globale». In pratica, è partito l'assalto al dollaro, valuta ancora
oggi largamente dominante. E il futuro di un dollaro indebolito dal Bric è
un'altra variabile di cui tener conto investendo in euro fuori dall'Eurozona.
( da "Stampa, La" del
22-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
La
settimana scorsa, in Russia, i quattro capi di governo del Bric si sono riuniti
per la prima volta, da soli, per cercare quella voce comune che non hanno.
Insieme pesano già per il 15% del Pil mondiale, e detengono il 40% delle riserve
valutarie, in dollari e altre monete forti e in oro. Ma non rappresentano un
blocco economico, con il Brasile e la Russia esportatori di risorse naturali,
la Cina votata in prevalenza all'export dei suoi
prodotti industriali, e l'India che punta principalmente alla espansione
interna. Né sono in particolare sintonia politica: i regimi democratici del
Brasile e dell'India convivono con i due governi saldamente autocratici e
illiberali di Pechino e Mosca. La crescita dei consumi interni nei Paesi del Bric
è tuttavia uno dei fattori che i gestori citano a sostegno della appetibilità
di quelle economie, destinate ad assistere nei prossimi anni all'aumento
percentuale della fascia facoltosa della popolazione, quella capace di
investire e comprare merci e servizi al ritmo dei Paesi industrializzati. La
base è enorme, con i quattro del Bric che hanno insieme 2.787 milioni di
abitanti, contro i 3.920 milioni del resto del mondo. La Cina
è la più popolosa con 1.300 milioni di persone, seguita dall'India con 1.150,
dal Brasile con 191 e dalla Russia con 146 milioni. E la Cina,
per Wall Street&Technology, è anche quella con il settore del risparmio
gestito dal potenziale di crescita più interessante nel medio termine. Per la
recessione globale, tra la fine del 2007 e la fine del 2008 il sistema dei
fondi cinesi si è ristretto da 457 miliardi di dollari a 275, ma le crescenti
concessioni del governo di Pechino ai propri cittadini a effettuare
investimenti all'estero attraverso i fondi comuni, e la progressiva apertura dei
mercati finanziari interni agli operatori stranieri, porteranno il sistema dei
fondi cinesi a 1.500 miliardi di dollari nel 2012, secondo Zhou Hua, presidente
di SunGard China, che fornisce servizi web a 25 tra le maggiori società di
gestione mondiali. Fino al 2006 i cinesi potevano investire solo in azioni e
bond nazionali, ma poi nel 2007 è stata data loro la possibilità di investire
all'estero attraverso i fondi comuni. Di recente, nel 2008, Cina e Usa si sono accordati per consentire ai cittadini cinesi di
investire sul mercato azionario di Wall Street attraverso fondi e altre società
finanziarie domestiche. I quattro del Bric sono gli ultimi arrivati al tavolo
del potere economico internazionale, e vogliono farsi sentire: la Russia è già
nel G8, tutti sono nel G20, ma costruendosi il loro G4 puntano ad avere
complessivamente un ruolo più importante nelle istituzioni globali, dal Fondo
monetario alla Banca mondiale. «Il Bric dovrebbe creare le condizioni per un
ordine mondiale più giusto», ha detto il presidente russo Dmitri Medvedev alla
conferenza, il cui comunicato di chiusura cita gli obiettivi della «voce più
forte nelle istituzioni internazionali» e di un «più diversificato sistema
monetario globale». In pratica, è partito l'assalto al dollaro, valuta ancora
oggi largamente dominante. E il futuro di un dollaro indebolito dal Bric è
un'altra variabile di cui tener conto investendo in euro fuori dall'Eurozona.
( da "Sole 24 Ore, Il" del
22-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Il
Sole-24 Ore sezione: MONDO data: 2009-06-21 - pag: 8 autore: LENTE
D'INGRANDIMENTO La lezione del bancor Per spodestare il dollaro tornare al
sogno di Keynes di Riccardo Sorrentino N o al dollaro. I paesi del Bric -
Brasile, Russia, India, Cina- sono stati chiari:
vogliono un sistema valutario internazionale «stabile, prevedibile e diversificato»,
che tenga conto anche delle loro monete. Il recente meeting dei Quattro a
Ekaterinburg ha fatto in realtà solo un primo passo. Non è stata avanzata, come
era stato quasi preannunciato, la proposta di una valuta globale in
sostituzione del dollaro. Il tema però nonè stato accantonato.
Innanzituttoricorda Helmut Reisen dell'Ocse sul sito Vox.eu - perché lo yuan è
in una posizione simile a quella che aveva il dollaro quando cominciò a
insidiare il ruolo globale della indebitata sterlina. Poi perché Pechino lo sa
e si sta comportando di conseguenza. è stato infatti il governatore della Banca
del popolo Zhou Xiaochuan a chiedere, ad aprile, la trasformazione della
"moneta" del Fondo monetario internazionale, gli Sdr o diritti
speciali di prelievo, in una valuta globale. Questo ruolo, ha detto, non può
più essere svolto dalla moneta di un singolo paese: «Gli stati che emettono
valute di riserva si trovano sempre di fronte al dilemma tra gli obiettivi
nazionali di politica monetaria e la domanda di valuta di altri paesi. Le loro
autorità monetarie non possono concentrarsi sui loro obiettivi senza tenere
conto delle loro responsabilità internazionali, e non possono seguire allo
stesso tempo entrambi». La conseguente tentazione, si può aggiungere, è spesso quella
di godere del privilegio senza troppi problemi: oggi gli Usa
pagano le importazioni con dollari che gli vengono quasi subito restituiti
sotto forma di prestiti. Creare una moneta globale, però, non è facile. A
dimostrarlo è lo stesso esempio evocato da Zhou, quello del bancor, la valuta
internazionale disegnata nel 1943-44 quando gli alleati costruirono a Bretton
Woods l'attuale sistema finanziario. La proposta aveva una firma importante,
quella di John Maynard Keynes, rappresentante della Gran Bretagna ed economista
attento, nel campo delle relazioni internazionali, alla costruzione di una base
economica per la pace. La sua idea fu avversata dal rappresentante Usa, Harry Dexter White, che nascondeva anche un terribile
segreto: era una spia dell'Urss. Keynes immaginava un fondo «prestatore
internazionale di ultima istanza», una banca centrale delle banche centrali,
costituita dai singoli paesi attraverso conferimento di oro da aumentare nel
tempo in parallelo al commercio globale, un impegno molto oneroso. La sua
moneta, il bancor, legata all'oro, sarebbe stata usata solo dalle banche
centrali nazionali nei rapporti tra loro e avrebbe garantito l'espansione del
credito. Ogni paese avrebbe potuto prelevare bancor, a breve termine, in modo
automatico, entro limiti generosamente prefissati. I paesi
creditori- ieri gli Usa, oggi sarebbe la Cina - sarebbero
stati responsabili del riequilibrio del sistema anche attraverso
l'apprezzamento della loro valuta (che Pechino respinge). White disse no.
Preferì legare il dollaro all'oro e fissò limiti forti al credito. «Gli Usa avrebbero conferito la maggior parte delle risorse del
fondo e il solo modo di far approvare la cosa al Congresso era costruire
garanzie su come sarebbero state usate», spiega lo storico James M. Boughton.
L'Fmi nacque quindi da un compromesso tra paesi di potere diseguale in una
situazione che non prevedeva imminenti riequilibri, come spesso accade nelle
relazioni internazionali. Ebbe un ruolo limitato e solo nel 1967 introdusse gli
Sdr, un'ombra di quello che sarebbe potuto essere il bancor. Soprattutto,
nacque piccolissimo, e già nel 1947 si pose il problema delle sue dimensioni.
Oggi, per dargli le funzioni immaginate da Keynes, dovrebbe essere almeno
cinque volte più grande, e avrebbe un potere enorme. Chi vorrà davvero
darglielo? riccardo.sorrentino@ilsole24ore.com © RIPRODUZIONE RISERVATA IL
PUNTO DEBOLE Il tentativo fallito di introdurre nel 1944 una «super moneta» è
un monito alle velleità del quartetto dei Bric
( da "Sole 24 Ore, Il" del
22-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Il
Sole-24 Ore sezione: ECONOMIA E IMPRESE data: 2009-06-21 - pag: 15 autore:
MICROCOSMI LE TRACCE E I SOGGETTI Emilia-Romagna verso nuovi modelli di
coesione sociale di Aldo Bonomi ... A ppena attraversato il Po, verso
l'Emilia,Bologna,la Romagna, cambia il linguaggio. Colpisce il costante ricorso
a una narrazione collettiva degli eventi. Un ricondurre al «noi» piuttosto che
all'«io». Le istanze, le paure, le capacità di reazione di fronte alla crisi.
Ma l'uso del noi non tragga in inganno. Il territorio emiliano-romagnolo
attraversa una fase delicata di riedificazione della propria identità
territoriale. Muta la composizione sociale. Sempre più vecchi e sempre più
immigrati. La crescente polarizzazione dei redditi ha messo in crisi quella
visione del noi che coniugava crescita economica e coesione sociale. Il welfare
locale e regionale,anche causa il patto di stabilità, eroga sempre meno, a
fronte di un aumento dei bisogni. La governance territoriale è indebolita dalla
crisi delle rappresentanze e dalla politica. Passioni e interessi che facevano
dire «noi» non si incontrano più. La città-regione Bologna, in crisi
identitaria, ne è il luogo emblematico. è in fibrillazione il modello Nec
(Nord, Est, Centro) raccontato da Giorgio Fua. L'Emilia è più Veneto che
Romagna. Prettamente manifatturiera, con sistemi produttivi all'interno di
filiere globali, fortemente internazionalizzate e
compromesse nella globalizzazione, è esposta al rischio che il sistema
produttivo possa subire danni irreversibili. Si temono i rallentamenti di
imprese driver che presidiano nodi fondamentali della ragnatela produttiva (
25% rispetto al 2008,che diventa-40%per i piccoli in filiera). In
Romagna la crisi morde meno. Anche qui meccanica, nautica, mobile imbottito e
calzaturiero stanno soffrendo. Fa da contrappeso il settore agroalimentare che,
come a Parma, è volano anticiclico per antonomasia. Un settore edilizio che
tiene, grazie a concessioni pregresse, e un settore turistico che pare non stia
risentendo, per presenze e prenotazioni, della contrazione dei redditi delle
famiglie. O forse, piccolo segno di sobrietà, torna la pensione romagnola dopo
le fe-rie a Ibiza, Formentera e Sharm el Sheik finanziate dalle banche con il
credito al consumo. L'Appennino emiliano-romagnolo è segnato dal suo rapporto
con ciò che sta a valle. Se si percepisce come un parco di una metropoli dolce
che va da Piacenza a Rimini, valorizza turismo e produzioni tipiche. Altrimenti
è preda della risalita a salmonedelle imprese e degli immigrati alla ricerca di
case a basso costo. Emblematica la valle del pollo. Quella che si snoda lungo
la E45, eterna incompiuta verso Roma, con Galeata con il 17,8% di immigrati e
Bagno di Romagna con le sue terme. In questa fibrillazione territoriale Bologna
ha perso il trattino. La sua capacità di mettersi in mezzo tra capitale e
lavoro con i suoi tavoli di concertazione che davano la linea regionale. Di
mettersi in mezzo tra Emiliae Romagna con i suoi servizi per le imprese per
l'agroalimentare, il turismo, il welfare. Ha perso nel nuovo secolo il trattino
tra l'Emilia- Romagna e il mondo. Più le reti si facevano lunghe più la città
capoluogo implodeva in una mediazione del " sindacalismo
istituzionale" di una soggettività sempre più debole di policentrismi
territoriali, di interessi e di passioni collettive. Si è ritrovata così ad osservare
il suo ombelico. Le migliaia di studenti, in subaffitto da rendita, e la crisi
delle forme di convivenza. Con le soggettività economiche del capitalismo delle
reti: autostrade, ferrovie, banche, università, multiutility, fiere, aeroporti
che, senza trattino, senza città-regione, sono in preda ad un risiko locale che
non traina il territorio nell'uscita dalla crisi, ed è sempre più insofferente
a sedersi ai tavoli della mediazione politica. Nella regione dove nel periodo
( da "Sole 24 Ore, Il" del
22-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Il
Sole-24 Ore sezione: COMMENTI data: 2009-06-21 - pag: 10 autore: Cina e Stati Uniti ora tocca a voi di Olivier Blanchard N el
2007, preoccupato per i crescenti squilibri della bilancia dei pagamenti, il
Fondo monetario internazionale organizzò consultazioni multilaterali per
decidere il da farsi. Quasi tutti ritenevano che la soluzione fosse semplice e
lineare. Semplificando al massimo: convincere i consumatori americani a
spendere di menoe convincere i consumatori cinesi a spendere di più. Avrebbe
fatto bene agli Stati Uniti, avrebbe fatto bene alla Cina
e avrebbe fatto bene al mondo (ci furono messaggi anche per gli altri
protagonisti- il Giappone,l'Europa,l'Arabia Saudita - ma erano meno
importanti.) Avrebbe fatto bene agli Stati Uniti: era chiaro già allora che
l'orgia consumistica in cui si erano lanciati i consumatori americani era
qualcosa di dissennato e che molti di loro avrebbero avuto problemi al momento
della pensione. Avrebbe fatto bene alla Cina: era
evidente che la risparmiosità dei cinesi era dovuta in gran parte all'assenza
di una rete di sicurezza sociale. Garantire cure sanitarie e pensioni era
qualcosa d'auspicabile di per sé e avrebbe naturalmente indotto i consumatori a
spendere di più. Avrebbe fatto bene al mondo: i cambiamenti dei modelli di
consumo, uniti alla rivalutazione del renminbi rispetto al dollaro, avrebbero potuto mantenere la piena occupazione sia negli Stati
Uniti che in Cina, e ridurre gli squilibri commerciali correnti. Una riduzione dei
consumi negli Usa sarebbe stata compensata da un aumento delle esportazioni. Un
aumento dei consumi in Cina sarebbe stato compensato da una riduzione delle esportazioni. Il
deficit commerciale americano si sarebbe ridotto e si sarebbe ridotto,
sull'altro versante, il surplus cinese. Col progressivo avanzamento di questo
ordinato processo di aggiustamento, e con la progressiva riduzione degli
squilibri, sarebbe diminuito il rischio di un improvviso tracollo del dollaro.
E il mondo sarebbe stato molto più in forma. Un esempio notevole di
pianificazione macroeconomica globale. Ma, almeno fino alla crisi, non è successo
granché. Gli ottimisti consumatori statunitensi semplicemente non erano
dell'umore giusto per cambiare abitudini. E il governo cinese, di fronte al
successo della sua strategia di crescita trainata dalle esportazioni e
preoccupato di continuare a far aumentare l'occupazione, insisteva a mettere
l'export al primo posto. Come a dar ragione agli scettici, la crisi stessa non
è stata innescata dagli squilibri globali. Il dollaro non è crollato, come si
temeva. E dal momento in cui è cominciata la crisi, la soluzione degli
squilibri globali è precipitata in fondo alla lista delle priorità. Tutti si
sono concentrati, giustamente, sullo stato del sistema finanziario. Man mano
che la crisi si sviluppa, tuttavia, e quando si comincerà a intravedere la
ripresa in fondo al tunnel, la questione degli squilibri globali probabilmente
tornerà di attualità. Ancora una volta dovranno essere gli Stati Uniti e la Cina a giocare un ruolo centrale. Metà dell'aggiustamento
ipotizzato nelle consultazioni multilaterali si sta verificando: i consumatori
americani, finalmente, stanno riducendo le spese. Hanno perso molti soldi e
avranno bisogno di molti anni di risparmi supplementari per compensare queste
perdite. E soprattutto hanno imparato una lezione più generale. Il mondo è un
luogo più rischioso di quello che credevano. I prezzi delle azioni e delle case
possono scendere, e scendere di parecchio. Per mettere da parte soldi per la
pensione forse serve risparmiare molto di più di quello che credevano
necessario prima della crisi. L'incognita maggiore riguarda l'altra metà
dell'aggiustamento. La Cina ha reagito alla crisi
incrementando fortemente la spesa, concentrandosi più sugli investimenti che
sui consumi. è la politica giusta, considerando la necessità di far salire
rapidamente la spesa, ma questo incremento degli investimenti ha
necessariamente una durata limitata.L'interrogativo è se, col passare del
tempo, la Cina permetterà che crescano i consumi. Se
lo farà, il piano del 2007 potrebbe trovare compimento. L'incremento delle
esportazioni americane rimpiazzerà il calo dei consumi e contribuirà a
sostenere la ripresa negli Usa. L'incremento dei
consumi in Cina compenserà il calo dello esportazioni
e consentirà a Pechino di mantenere i suoi elevati livelli di crescita. La ripresa
mondiale potrà andare avanti e potremo uscir fuori con un'economia mondiale più
equilibrata. Questo scenario si svilupperà naturalmente? Forse, o forse no. La Cina ha annunciato un'ambiziosa riforma sani-taria, che va
nella direzione giusta. Ma il modello di crescita basato sulle esportazioni che
Pechino ha perseguito con tanto successo fino a questo momento non verrà
abbandonato dall'oggi al domani. E, guardando oltre la Cina,
la crisi potrebbe aver convinto molti Paesi ad accumulare riserve ancora maggiori,
incrementando ancora di più le attuali eccedenze negli scambi con l'estero.
Questi Paesi non avranno tanta voglia di lasciare che le loro monete si
rivalutino rispetto al dollaro, per consentire la crescita delle esportazioni Usa. E che succederà se non ci sarà nessun riequilibrio?
Senza una forte domanda interna e un incremento delle esportazioni, la ripresa Usa potrebbe indebolirsi una volta venuti meno,
gradualmente, gli effetti benefici del piano di rilancio. In tempi normali
potrebbe essere d'aiuto la politica monetaria, con un abbassamento dei tassi
d'interesse e un incremento della domanda: ma questi non sono tempi normali e i
tassi non possono scendere ulteriormente. E dunque il Governo americano sarà
sottoposto a forti pressioni per tenere alta la spesa pubblica fintanto che la
domanda privata rimarrà debole, rischiando di determinare una situazione di
deficit più grande e più protratta di quello che sarebbe saggio. Un forte piano
di spesa era ed è ancora necessario per combattere la crisi, ma non può andare
avanti all'infinito;a un certo punto la dinamica del debito diventerà
insostenibile, i mercati reagiranno e i deficit di bilancio diventeranno
controproducenti. Una ripresa debole e una dinamica del debito insostenibile
negli Usa probabilmente non porteranno nulladi buono
per l'economia mondiale. La prima bloccherebbe la ripresa anche nel resto del
mondo; la seconda probabilmente produrrebbe disastri nei mercati finanziari.
Per una ripresa sostenuta la spesa interna deve scendere negli Stati Uniti e
salire in Cina e in gran parte del resto del mondo,
congiuntamente ad aggiustamenti dei tassi di cambio. La cooperazione globale ha
giocato un ruolo cruciale lo scorso anno per evitare una crisi peggiore. Ora
serve ancora più cooperazione globale, con gli Stati Uniti e la Cina a giocare un ruolo guida. L'autore è chief economist
dell'Fmi. (Traduzione di Fabio Galimberti) VISTO DALL'AMERICA Il mondo è un
luogo molto più rischioso di quanto si pensava: i prezzi delle azioni e delle
case possono scendere, e di parecchio VISTO DALL'ASIA Finora si è agito sugli
investimenti (ed è bene): l'interrogativo è se si permetterà di far aumentare i
consumi
( da "Sole 24 Ore, Il" del
22-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Il
Sole-24 Ore sezione: PRIMO PIANO data: 2009-06-21 - pag: 7 autore: INTERVISTA
Pier Carlo Padoan Vicesegretario generale Ocse «Evitare vuoti regolamentari tra
la riforma Usa e quella Ue» di Orazio Carabini D opo il piano di riforma che
Barack Obama ha trasmesso al Congresso americano, anche l'Unione europea
venerdì scorso ha fatto un passo avanti verso una nuova struttura di vigilanza
sui mercati finanziari. «Forse c'è una visione comune, ma dire che c'è una
convergenza è difficile», spiega, in questa intervista al Sole-24 Ore, Pier
Carlo Padoan, l'economista italiano che dopo essere stao direttore esecutivo
del Fondo monetario internazionale, è vicesegeratrio generale dell'Ocse.
Toccherà al Financial stability board verificare che non si creino vuoti
normativi in cui potrebbero incunearsi nuovi sistemiombra in grado di generare
instabilità nel sistema. E di innescare altre crisi. è la Fed che esce
vittoriosa dalla riforma di Obama? Intanto vediamo come questa riforma uscirà
dal Congresso. Certo, il rafforzamento della Fed è il fatto più visibile ma
anche i poteri del Tesoro, nell'attuale schema, aumentano. Quindi, la Fed non è
la sola istituzione che esce rafforzata nel disegno di riforma. La molteplicità
dei regolatori rimane e quindi il sistema di checks and balances caro agli
americani non viene intaccato. Ma la Fed – si obietta – è una delle origini
della crisi. è necessario dare a una delle istituzioni un ruolo centrale in
modo che abbia la responsabilità della stabilità complessiva del sistema. E
poi, se ha sbagliato in passato, non è detto che la Fed debba per forza
sbagliare nel futuro. Rimangono troppi regolatori? Qual è il numero giusto?
Come si determina la complessità del sistema di sorveglianza? E quali sono gli
obiettivi della vigilanza? Non è facile rispondere. Tanto che la riforma di
Barack Obama produce effetti paradossali. L'Agenzia per la protezione del
consumatore è un'authority in più, ma colma un vuoto importante. Per esempio,
può difendere le famiglie da chi offre mutui che poi abbiamo visto come vanno a
finire. Insomma, bisogna valutare bene a che cosa serve un'authority perchè i
mercati si sono diversificati e chi vigila si deve adeguare alle innovazioni.
La protezione del risparmiatore dai tranelli dei contratti diventa finalmente
un obiettivo primario. L'Ocse aveva già messo in evidenza questo aspetto già
prima della crisi, lanciando un vasto programma di educazione finanziaria. I
consumatori sono alla mercè di chi offre prodotti finanziari. Il lato della
domanda sul mercato dei titoli è stato troppo trascurato. Basta ricordare che
cosa è successo a chi ha investito nei titoli di Stato dell'Argentina: il
sistema italiano non ha protetto i risparmiatori che non potevano valutare la
rischiosità di quei bond. Mi sembra un punto davvero importante. Suona però
come una sconfitta delle banche centrali e delle Consob, le autorità di
vigilanza sui mercati: voi non siete state capaci di imporre la trasparenza,
meglio che questo mestiere lo faccia qualcun altro. In Europa accadrà la stessa
cosa? Penso che si debba fare dovunque è necessario. In Europa i titoli che si
possono acquistare sono diversi ma la protezione del risparmiatore va
affrontata in senso lato. Gli americani hanno avviato una riforma,
l'Europa,sempre in ritardo, si accinge a farlo. Si può dire che dietro ai due
progetti c'è una visione comune? Forse una visione comune c'è. è più difficile
sostenere che ci sia una convergenza tra i due progetti. Il problema
strutturale europeo è diverso da quello americano. Da noi le autorità nazionali
mantengono poteri importanti. Insomma i sistemi sono diversi. Penso che il
Financial stability board avrà molto da fare per evitare che ci siano
dissonanze troppo forti. Qual è il rischio? Il rischio è che rimangano dei
buchi nella rete di sorveglianza. E in questi vuoti si possono infilare
operatori che gestiscono particolari attività finanziarie avvantaggiandosi con
arbitraggi regolamentari. Il risultato è una minore trasparenza, con la
possibiltià che si formino e rimangano "coperti" dei sistemi-ombra.
Come si evita questo rischio? Serve un monitoraggio continuo per verificare che
il nuovo sistema funzioni bene. Ed è importante che ci sia un quadro di
principi condivisi, per ragioni pratiche ancora più che etiche. Perché questo è il lato oscuro della globalizzazione: i vuoti di
regole sulla governance, sulla remunerazione dei manager generano nuova
instabilità. Questa ri-regolazione darà fastidio... Non si vuole opprimere il
sistema con nuove regole ma è necessario identificare i vuoti normativi dove si
creano. Il Global charter o i Global legal standard servono a verificare
che i due apparati, quello americano e quello europeo, interagiscano e per
ricordarci che il sistema è uno solo. Ma i settori più colpiti reagiranno...
Certo che reagiranno e già al Congresso vedremo come i propositi del piano
Obama saranno recepiti. Ma anche in altre parti del mondo assisteremo alla
reazione di chi si sente colpito. Sarà banale, ma occorre una visione politica
complessiva e un'azione, sempre politica, che eviti un annacquamento delle
regole. C'è sempre stato un trade off tra regolazione ed efficienza: tocca alla
guida politica trovare il giusto equilibrio. © RIPRODUZIONE RISERVATA «Bene la
nuova Agenzia per la protezione del risparmiatore: è stata troppo trascurata»
«Serve un monitoraggio continuo per verificare che il nuovo sistema funzioni
bene» Pier Carlo Padoan IMAGOECONOMICA
( da "Sole 24 Ore, Il (Del Lunedi)"
del 22-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Il
Sole-24 Ore del lunedì sezione: FINANZA data: 2009-06-22 - pag: 22 autore:
INTERVISTA Umberto Catani A.d. Sorgenia Solar «Fotovoltaico sulla via del
consolidamento» «La crisi finanziaria favorirà la razionalizzazione del
business fotovoltaico », dice Umberto Catani, amministratore delegato di
Sorgenia Solar (gruppo Sorgenia). «L'incentivazione spiega - ha fatto nascere
molte iniziative locali, che però non hanno gambe. Quindi un consolidamento a
favore dei grandi gruppi sarà inevitabile. Naturalmente rimarranno a livello
locale le attività di integrazione di sistema e di installazione ». Sorgenia
Solar, grazie a circa 70 milioni di euro di investimenti – e a un ambizioso
piano industriale da attuare entro il 2012 –è il maggior produttore privato di
energia fotovoltaica in Italia. Ma i Governi, dagli Usa alla Cina, puntano in modo deciso sulle rinnovabili. La Cina è opportunità di sviluppo o rischio di concorrenza? I cinesi si
sono dotati di una capacità produttiva esagerata, e adesso pagano pegno.
Malgrado ciò, però, continuano ad annunciare l'avvio di nuove iniziative
industriali. Il piano del Governo cinese è volto soprattutto alla
salvaguardia dell'industria nazionale. Non penso che per i produttori
occidentali ci siano possibilità di sviluppo in Cina.
Ma un problema è la concorrenza in Occidente? Con quella già ci confrontiamo
tutti i giorni. I cinesi sono in grado di condizionare i prezzi e i loro
prodotti, almeno quelli dei produttori più noti, sono di buona qualità. Le
migliori aziende stanno anche sviluppando la ricerca, per migliorare con
continuità le prestazioni. Per contro continuano ad affacciarsi sul mercato
molte nuove aziende cinesi che offrono prodotti di basso livello. Lo sviluppo
del solare è stato spinto dagli incentivi. Questa politica dei bonus potrà
continuare a lungo? Gli incentivi servono per lanciare un settore nella prima
fase e portarlo, poi, a una crescita autonoma. In Italia credo siano ancora
necessari, magari con una progressiva riduzione, per qualche anno, ma è chiaro
che prima o poi dovranno finire. Per consolidare i risultati ottenuti e non
disperdere i benefici degli incentivi pagati, serve però una politica generale
di sostegno, che indichi per esempio un piano chiaro di messa in servizio di
nuovi impianti inquadrati nel sistema energetico nazionale e una
semplificazione burocratica. Questo consentirebbe agli operatori di
organizzarsi puntando a costi di produzione del Kwh fotovoltaico confrontabili
con quelli di altri sistemi di generazione. Un obiettivo nazionale apprezzabile
sarebbe quello di dotare tutte le nuove costruzioni di impianti fotovoltaici
autonomi, ma per questo c'è ancora molto da lavorare. Al.R. © RIPRODUZIONE
RISERVATA
( da "Wall Street Italia"
del 22-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Banca
Mondiale taglia stime 2009 per principali economie -->SEUL (Reuters) - La
Banca Mondiale ha tagliato le proprie stime sulla crescita 2009 delle
principali economie avvertendo che le prospettive restano "insolitamente
incerte". Recentemente la Banca Mondiale ha fatto sapere di aver abbassato
a 2,9% da 1,7% la previsione di contrazione della crescita mondiale per il
2009. Di seguito le stime dettagliate diffuse oggi:
(Variazioni percentuali annue) 2009 2010 Rivisto Preced, Rivisto Preced, MONDO
-2,9 -1,7 2,0 2,3 AREA EURO -4,5 -2,7 0,5 0,9 GIAPPONE -6,8 -5,3 1,0 1,5 USA
-3,0 -2,4 1,8 2,0 CINA 7,2 6,5 7,7 7,5 RUSSIA -7,5 -4,5 2,5 0,0 BRASILE -1,1
0,5 2,5 3,2 INDIA* 5,1 4,0 8,0 7,0 * Riferimento all'anno fiscale.
( da "Corriere della Sera"
del 22-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Corriere
della Sera sezione: Sport data: 22/06/2009 - pag:
( da "Repubblica, La" del
23-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Pagina
24 - Economia Borse giù, Milano maglia nera: -4% Trichet: rischi di inaspettate
turbolenze L´Europa brucia 110 miliardi. Industria italiana indietro tutta La
Banca Mondiale taglia le stime sul Pil : resistono solo
India e Cina. Tonfo in Italia di fatturato e ordinativi in aprile ELENA
POLIDORI ROMA - Le Borse soffrono. Vanno tutte giù spaventate dall´ennesimo
ritocco delle stime di crescita dell´economia deciso dalla Banca mondiale, da
una serie di dati che pesano singolarmente su ciascun mercato (per l´Italia il
crollo di fatturato e ordinativi dell´Industria) e non ultimo da una
buia previsione di Jean-Claude Trichet, presidente della Bce: «Ci sono ancora
rischi di una improvvisa emergenza per una inaspettata turbolenza sui mercati
finanziari». Ovunque grava il timore della recessione, riacceso dalla World
Bank che corregge al 2,9% il calo del Pil mondiale 2009 e pronostica un ribasso
dell´1,6% nei paesi in via di sviluppo esclusi Cina e
India: tutti i dati sono inferiori alle attese. Così, da Parigi a Madrid, da
Londra a Francoforte, avanza il segno meno, complici anche alcune scadenze
tecniche. In un giorno solo l´Europa brucia 110 miliardi. Perde pure Wall
Street (Dow Jones -2,35%). Milano guida i ribassi con l´indice Ftse Mib che
lascia sul campo oltre il 4%. Sui risultati italiani influiscono anche i dati
del fatturato dell´industria ad aprile che non ha variazioni sul mese
precedente ma accusa un calo del 22,2% su aprile 2008. Gli ordinativi scendono
del 3,7% su marzo e del 32,2% su aprile 2008. L´industria dell´auto registra un
calo degli ordini del 20,2% su base annua (-44,5% esteri ma più 4,6% nazionali
con un piccolo balzo). Il fatturato segna una flessione complessiva del 31,1%
su base annua(-5,5% nazionale, -58,1% estero). «Siamo al fondo della crisi.
Sono fiducioso che la ripresa sia già iniziata», assicura il ministro Claudio
Scajola. Sui mercati però c´è tensione. Trichet spiega che «ci sono i primi
segnali che la debolezza dell´economia sta rallentando», ma invita a «restare
in allerta»: «Ci troviamo ancora in acque non esplorate». Quindi esorta i
governi a pensare ad una exit-strategy dalle misure anti-crisi; vuole che
tornino a preoccuparsi della sostenibilità dei conti pubblici, messa a dura
prova dalla recessione. Piano piano questo il
succo del messaggio - bisogna che i paesi trovino «un giusto equilibrio» tra la
necessità di reagire alla crisi e «l´altrettanto innegabile obbligo di
ritornare su un sentiero sostenibile nel medio termine». Una necessità,
quest´ultima, evidenziata anche dal Commissario Ue, Joaquin Almunia: «Non
possiamo permetterci di uscire da questa recessione creando grandi squilibri
che saranno all´origine della prossima crisi». Tra i punti interrogativi anche
quelli più tecnici che hanno a che fare con il rafforzamento della vigilanza Ue
approvato dal Consiglio europeo in una versione compromissione per via delle
forti resistenze inglesi. «I leader hanno deciso di non decidere», commenta
Lorenzo Bini Smaghi, del board Bce. «Speriamo di non dovere aspettare la
prossima crisi per fare una scelta più chiara». Per la cronaca: negli Usa Obama difende il piano per dare nuovi poteri alla Fed
come "supervisore dei rischi sistemici" del domani. La questione
della prossima crisi, della prossima emergenza aleggia sui mercati, specie dopo
l´uscita di Trichet: «Siamo ancora in una fase di discesa dell´economia. Ci
sono rischi di impreviste turbolenze finanziarie». E in qualche maniera di
pericoli simili parla anche la Banca Mondiale quando afferma che «per prevenire
una seconda fase di instabilità i paesi devono riformare il settore finanziario
e sostenere le nazioni più povere». Pur prevenendo un recupero nel 2010, questi
esperti dicono: siamo entrati «in un´era di crescita più bassa» che richiederà
più controlli del settore finanziario.
( da "Repubblica, La" del
23-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Pagina
III - Roma Lollo fotoreporter una diva da Fidel A 82 anni più progettuale che
mai, ama essere definita «fotografa umanitaria» per il suo impegno nel sud del
mondo, per le immagini di bambini affamati che le sono valse l´amicizia di
Madre Teresa di Calcutta. Ma chi visiterà la mostra fotografica di Gina
Lollobrigida al Palazzo delle Esposizioni sarà certamente più incuriosito
dall´aspetto frivolo e mondano della rassegna. E cioè dai ritratti dei grandi
personaggi che la Lollo incontrò e immortalò: celebrità dello spettacolo, della
politica e della società, da Indira Gandhi a Maria Callas, da Yuri Gagarin a
Grace Kelly, e poi Kissinger, Paul Newman, Sean Connery, Audrey Hepburn e
naturalmente Fidel Castro che per lei, si racconta, perse la testa. Sono 250 le foto in mostra, alcune inedite, scattate in India,
nelle Filippine, in Russia, in Cina, in Giappone, in Africa, a
Cuba, negli Usa. Inaugurazione in pompa magna con un gala stile dolce vita
dopodomani sera. La mostra resta aperta fino al 13 settembre.
( da "Sole 24 Ore, Il" del
23-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Il
Sole-24 Ore sezione: FINANZA E MERCATI data: 2009-06-23 - pag: 43 autore: Tlc.
L'ex colosso delle tecnologie telefoniche schiacciato dai debiti dichiara il
fallimento: gli asset liquidati in tribunale Addio a Nortel, il sogno canadese
Nokia-Siemens rileva per 650 milioni di dollari le reti wireless e 400
ricercatori Simone Filippetti MILANO Scocca l'ora delle grandi occasioni nelle
infrastrutture per le tlc: Nokia-Siemens – la mega joint-venture tra la casa
finlandese di telefonini e l'azienda tedesca di elettronica - comprerà per 650
milioni di dollari le reti wireless ("senza fili") di Nortel, l'ex
colosso canadese delle tlc travolto dalla crisi e dai debiti e finito in
bancarotta. è uno degli effetti della recessione: le infrastrutture di tlc sono
la materia prima di tutta l'industria (non c'è comunicazione che per funzionare
non passi per una rete, sia essa fisica o via radio), ma se gli operatori di
telefonia e internet ( i principali acquirenti dei fornitori di reti) riducono
gli investimenti, il mercato va giocoforza verso una concentrazione. Nel caso
Nortel, l'azienda canadese ha annunciato la vendita delle proprie attività
wireless dopo aver cercato inutilmente di ristrutturarsi in amministrazione
controllata: ad aggiudicarsele è stato uno dei concorrenti diretti, Nsn, ossia
l'alleanza tedesco-scandinava. Nello specifico l'accordo prevede la cessione
delle attività Cdma (Code division multiple access) e degli asset Lte (Long
term evolution). Quest'ultima divisione comprende anche 400 ricercatori specializzati
nello svilluppo di una rete broadband ultraveloce. Per la joint venture europea
la mossa ha una rilevante valenza strategica perché permette di entrare con una
posizione di forza negli Usa, mercato tradizionalmente
difficile da aggredire: la tecnologia Cdma in possesso di Nortel é
particolarmente diffusa in Nord America, dove la casa americana la fa da
padrone con una quota di circa un terzo. Come contropartita alla vendita, Nokia Siemens si é impegnata a riassumere almeno 2500 dipendenti
in Canada, Usa, Messico e Cina, pari a circa il 10% degli
attuali impiegati.«Questo accordo fornisce a Nsn un'importante opportunità
strategica per rafforzare la propria posizione in aree chiave a un prezzo
ragionevole » è stato il commento a caldo del ceo dell'azienda,Simon
BeresfordWylie. Una mossa che nasce, ha fatto capire lo stesso manager,
dalla necessità di affrontare un 2009 che sarà uno dei più difficili che
l'industria abbia mai conosciuto. La parabola della Nortel ne è un esempio
chiarissimo: ai tempi del boom di internet e della new economy il gruppo
canadese era considerato una stella dell'hi-tech, tanto da arrivare a
capitalizzare in Borsa oltre 250 miliardi di dollari). Poi la tecnologia
cellulare americana ha perso terreno su quella europea- a partire dal Gsm -
Nortel si è caricata di debiti e alla fine è stata costretta a ricorrere al
Chapter 11 (l'equivalente della nostra amministrazione straordinaria). La casa
canadese ha pagato il fatto di essere un centauro sul mercato: troppo piccola
rispetto ai rivali europei, ma con costi superiori rispetto alle produzioni low
cost della concorrenza asiatica. Nortel dirà anche addio alla Borsa «poiché -
ha spiegato il gruppo- gli azionisti non vedrebbero un soldo alla fine della
procedura fallimentare». Trattandosi di una procedura fallimentare, l'offerta
di Nokia Siemens dovrà passare al vaglio del Tribunale, che potrebbe richiedere
un ritocco del prezzo. L'iter di bancarotta, infatti, richiede di massimizzare
gli introiti dalla dismissione di asset per ripagare i creditori, esposti per
4,5 miliardi. Sul fronte dell'hi-tech, poi, si fa sempre più agguerrita la
guerra sul mercato degli smartphone: dopo il successo del lancio del nuovo
iPhone, ieri Verizon e T-Mobile (le divisioni Usa di
Deutsche Telekom) hanno annunciato che venderanno i nuovi super-telefonini
Motorola basati su tecnologia Google Android (la stessa del Google Phone). ©
RIPRODUZIONE RISERVATA LA STRATEGIA Dopo il grande successo degli anni 90, la
società ha perso terreno sui concorrenti: ora la joint venture europea tenta
l'affondo negli Usa
( da "Sole 24 Ore, Il" del
23-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Il
Sole-24 Ore sezione: MONDO E MERCATI data: 2009-06-23 - pag: 29 autore: M&M
L'orso rincorre il dragone in Africa di Sara Cristaldi E gitto a nord del
Sahara. Nigeria, Namibia e Angola a sud. Sono le tappe che da oggi porteranno
il presidente Dmitri Medvedev nel Continente nero. La Russia torna così in
Africa alla ricerca dell'influenza perduta e di commerci a lungo sottovalutati
dopo la caduta del Muro di Berlino. Non poteva del resto dare molto ossigeno a
scambi e investimenti la visita compiuta nel 2006 da Vladimir Putin nei soli
Marocco e Sudafrica, pur paesi leader nelle rispettive aree. Una partita,
quella africana, che – come l'Europa e gli Usa – a
lungo il Cremlino non ha potuto (o voluto) giocare, impegnato sul fronte
interno o sulle aree più vicine ai confini della grande Russia, a partire
dall'Asia centrale. Ne ha approfittato la Cina dei
moderni tecnocrati, alla ricerca di materie prime e nuovi mercati per le sue
imprese di costruzioni o di beni di consumo di fascia medio-bassa. Come si sono
avvantaggiati altri attori emergenti, India e Brasile in testa. Interesse che
peraltro non poteva non sfociare in alleanze politiche oltre che economiche per
giocare le grandi partite negoziali della globalizzazione, specie quella delle
nuove regole del libero scambio. Ora dunque, dopo le missioni in America latina
sulle orme del presidente Hu Jintao, l'inseguimento della Cina
si trasferisce in Africa. E l'Egitto, primo partner commerciale di Mosca nel
mondo arabo con un interscambio di 3,4 miliardi di dollari, sarà un impegno su
due fronti: politico ed economico. Ma il vero banco di prova saranno i Paesi a
Sud del Sahara, alla ricerca del tempo perduto. L'interesse è per le materie
prime e la loro gestione, settore in cui le imprese private russe hanno già avviato
una penetrazione in Angola e Namibia per l'estrazione di petrolio, diamanti e
uranio. Il gigante Gazprom ha già messo i piedi in Nigeria, dove nel
( da "Manifesto, Il" del
23-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
STATI
UNITI Tehran è sola Marco d'Eramo Tehran è sola, si potrebbe dire, citando una
famosa frase pronunciata 41 anni fa per Praga. E sola lo è davvero, almeno a
misurare le incerte reazioni statunitensi ai drammatici eventi seguiti al voto
presidenziale del 12 giugno. Il problema però è sapere se per le centinaia di
migliaia di dimostranti iraniani che in questi giorni scendono in piazza e
rischiano la morte, è meglio essere soli o male accompagnati. La loro
solitudine emerge dalla discussione che impazza nella blogosfera nella sinistra
Usa. CONTINUA|A P
( da "Vnunet.it" del
23-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
MySpace
taglia due terzi della forza lavoro fuori dagli Usa 23-06-2009
VNUnet.it A pochi giorni dall'annuncio di esuberi del 30% in Usa,
il sito di social network di Rupert Murdoch conferma la pesante
ristrutturazione: passa da
( da "WindPress.it" del
23-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
23-06-2009
SHANGRI-LA'S VILLINGILI RESORT AND SPA, MALDIVES PRESENTA LE TREE HOUSE VILLA
Shangri-La's Villingili Resort and Spa, Maldives, sarà il primo resort
dell'arcipelago a proporre, dal 26 luglio, giorno dell'apertura, le originali
Tree House Villa, ville costruite su palafitte ad un'altezza di tre metri dal
suolo con una infinity pool sopraelevata. Questa nuova tipologia di ville
offrirà agli ospiti una vacanza originale grazie alla magnifica vista
sull'Oceano Indiano attraverso la folta vegetazione. Le tree house villa
saranno un'oasi di privacy assoluta per gli sposi in viaggio di nozze e le
coppie oltre che per gli ospiti alla ricerca di una vacanza tropicale che
unisca lusso e comfort alla natura incontaminata. Le 16 ville sono collocate su
palafitte tra le fronde degli alberi nella giungla dell'isola. Qui gli ospiti,
dal bordo della propria infinity pool, potranno ammirare le onde dell'oceano
che si infrangono sulla spiaggia, rilassarsi sui lettini ascoltando il canto
degli uccelli che popolano l'isola e godersi delle romantiche cene a lume di
candela sul terrazzo della propria villa. Ogni tree house villa, di 218 mq, è
dotata di camera da letto separata dal salotto, con arredi di influenza
mediorientale e indiana, doccia interna ed esterna e vasca da bagno ovale nella
quale rilassarsi contemplando il magnifico panorama. Dal 26 luglio al 31
ottobre 2009 gli ospiti del resort potranno soggiornare nelle Tree House Villa
approfittando dell'offerta di lancio promossa dal resort che offre un soggiorno
di 7 notti al prezzo di 5, la gratuità del volo interno dall'aeroporto di Malè
all'aeroporto di Gan e ritorno e il transfer dall'aeroporto di Gan al resort e
ritorno, mezza pensione gratuita e un trattamento per la coppia all'interno di
CHI, The Spa. Per quanto riguarda le attività, l'offerta include un tour in
bicicletta nelle isole vicine, collegate tra loro da una strada lunga
( da "Velino.it, Il" del
23-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Il
Velino presenta, in esclusiva per gli abbonati, le notizie via via che vengono
inserite. ECO - Convegno Aises, Fitoussi: Crisi ha prodotto 60 mln disoccupati
Roma, 23 giu (Velino) - “La crisi finanziaria globale ha prodotto 200 milioni
di nuovi poveri e 60 milioni di neo disoccupati. è ora di reagire”. Questo lallarme che Jean Paul Fitoussi, presidente
dellOsservatorio francese delle congiunture economiche e membro del cda
di Telecom Italia, ha lanciato oggi durante il convegno Il futuro del capitalismo in Europa, organizzato a
Roma da Aises, lAccademia internazionale per lo sviluppo economico e
sociale, in collaborazione con la London School of Economics. LEuropa,
secondo Fitoussi, “ha commesso il fondamentale errore di regolare profondamente gli
Stati e deregolare completamente i mercati, lasciando che si estendesse una
pericolosa globalizzazione della povertà. Il principio economico, al contrario,
dovrebbe essere subordinato alla politica e alla democrazia. Se non ci fosse
stato lintervento massiccio degli
Stati, daltra parte, la crisi non avrebbe avuto argine”. Giovanni Conso,
presidente dellAccademia dei Lincei, ha invece puntato lindice
contro chi non avrebbe assicurato unadeguata informazione: “I governanti
cercano di attutire limpatto
della crisi nellopinione pubblica e i giornali sono profondamente
condizionati dagli orientamenti politici e da uneccessiva
semplificazione”. Una rivoluzione etica della finanza sembra dunque
necessaria, ma a patto che non si trasformi, come temuto da Fitoussi, in una
semplice strategia di marketing.
Ma serve di più: “La riflessione etica di per sé non è una risposta sufficiente
- ha ammonito Monsignor Lorenzo Leuzzi, direttore dellUfficio per la
Pastorale Universitaria del Vicariato di Roma - Bisogna trovare uninterpretazione realistica delle dinamiche industriali e
anche il cristianesimo in questo frangente non ha ancora dato il meglio di sé”.
LEuropa, secondo la costituzionalista Giovanna De Minico, che ha proposto
una lettura parallela della bozza della European Financial Supervision e della proposta di
riforma americana firmata da Barack Obama, stenta a trovare risposte efficaci,
stretta comè “dalleterno dilemma tra lessere un soggetto
politico unitario o un condominio di Stati”. Di certo, è urgente un cambio di
marcia. “è necessario ripensare i valori e le regole del futuro capitalismo -
ha concluso Valerio De Luca, presidente dellAccademia Aises e organizzatore del convegno - Le decisioni
politiche e le risposte tecniche che saranno formulate a livello globale
dovranno guardare lontano, a una visione complessiva delluomo e della società su cui fondare un modello solido e
duraturo di sviluppo e di crescita”. (red/sis) 23 giu 2009 19:03
( da "Wall Street Italia"
del 23-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Ue e Usa contro la Cina al Wto per
restrizioni su materie prime -->L'Unione Europea e gli Stati Uniti
avvieranno un'azione presso l'Organizzazione mondiale per il Commercio (Wto)
contro la Cina per restrizione all'importazione di
varie materie prime....
( da "Stampa, La" del
24-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Bini
Smaghi (Bce): «Non lasceremo che l'inflazione risolva i problemi di bilancio»
[FIRMA]STEFANO LEPRI ROMA Chi esce vincitore dalla crisi? «La Cina, l'India e la Goldman Sachs» aveva appena detto
l'economista anglo-indiano Deepak Lal: nel senso che, crollate alcune grandi
banche di Wall Street, altre forse risulteranno ancora più potenti. Così, nel
concludere la conferenza internazionale dell'Aspen, Giulio Tremonti mette in
guardia: «Il mondo va a sbattere se pensa di cavarsela con la testa e la
cultura dei banchieri». Il ministro dell'Economia, che dell'Aspen Institute
Italia è presidente, ripete che occorre riportare negli affari «criteri etici e
morali superiori a quelli della moralità dei banchieri»; spera che il «Lecce
Framework» in discussione al G-8 delinei nuove regole. Ha fiducia che «la
politica e politici saggi» possano provvedere meglio ai problemi che si
presenteranno per uscire dalla crisi «con una enorme massa di debito pubblico e
il rischio inflazione». A certi banchieri, e a politici non saggi, potrebbe
forse convenire una fase di elevata inflazione, tale da svalutare i debiti.
Nell'area euro, tuttavia, questa scelta azzardata è esclusa, ha detto nello
stesso convegno a Villa Madama Lorenzo Bini Smaghi, membro dell'esecutivo della
Bce. «La Banca centrale europea è stata creata per garantire la stabilità dei
prezzi, e lo farà. Potete stare tranquilli che non lasceremo che l'inflazione
risolva i problemi di bilancio». Bersaglio di Bini Smaghi parrebbe in
particolare il presidente francese Nicolas Sarkozy, convinto che le politiche
di austerità non funzionano» e dunque poco pronto a ridurre un deficit pubblico
che forse raggiungerà nel 2010 il 7,5% del prodotto lordo. Nella visione della
Bce i governi devono «pianificare già adesso» strategie di uscita dai deficit,
pur se «una uscita prematura», precisa Bini Smaghi, rischierebbe di far peggio.
Non sarà semplice stabilire il momento giusto per mutare rotta. E per non
ricadere in una nuova crisi non basterà nemmeno che ogni Stato tenga i conti in
ordine a casa propria; secondo Bini Smaghi occorrerà dare
più poteri al Fmi per avviare a soluzione i grandi squilibri mondiale, primo
quello tra Usa e Cina. All'Italia Bini Smaghi dà il consiglio di non rinviare le
riforme al dopo-crisi. Tutt'altro: poiché la crisi rischia di aggravarsi a
causa di un aumento della disoccupazione, occorre intervenire sul mercato del
lavoro «trovando il consenso delle parti sociali». Oltre a sostenere i
disoccupati, occorre «aiutare chi perde il alvoro a trovarne un altro in modo
rapido» ad esempio riducendo la tassazione. Le risorse necessarie devono essere
trovate «riequilibrando la spesa sociale» ovvero agendo sulle pensioni. In
serata, Tremonti è tornato sul tema delle nuove regole, prendendo di mira i
paradisi fiscali, sui quali pure il governo italiano intende discutere al G-
( da "Stampa, La" del
24-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
POLITECNICO.CONVEGNO
INTERNAZIONALE Gli infiniti volti della plastica Duecento esperti da tutto il
mondo riuniti in città fino a domani [FIRMA]GIORGIO LONGO ALESSANDRIA Nuove
frontiere nei campi d'applicazione delle materie plastiche «modificate». Sono
quelle che si stanno delineando in questi giorni nella sede alessandrina del
Politecnico grazie a «Eurofillers 2009» (additivi), convegno internazionale che
si tiene per la prima volta in Italia a cui partecipano - da lunedì, e ancora
oggi e domani - circa 200 fra ricercatori e industriali provenienti da tutto il
mondo. Il convegno si rivolge in particolare a chi studia e lavora sulle
materie plastiche «caricate», tecniche che «mirano a modificare fortemente le
proprietà fisiche in funzione delle caratteristiche richieste da specifiche
applicazioni». Per esempio quelle legate all'automotive, ai settori elettrico
ed elettronico, al biomedicale, al packaging e alle vernici. L'appuntamento è
organizzato dal gruppo di ricerca delle Materie plastiche del Politecnico
alessandrino, un team costituitosi nel 2001 e che da allora è impegnato nello
«studio di polimeri additivi, per conferire loro proprietà speciali, in
particolare nel campo dei nano compositi polimerici e del ritardo di fiamma dei
polimeri». Il Politecnico è stato scelto in quanto «polo d'eccellenza» e unica
sede a livello nazionale che ospita un corso di Ingegneria sulle materie
plastiche. Al meeting alessandrino partecipano esperti
provenienti da tutta Europa e da stati extraeuropei come Usa, Argentina, Brasile, Canada, Tunisia, Malesia, Giappone, Cina e Corea del Sud (moltissimi, fra ricercatori e tecnici, gli
ospiti orientali arrivati in città). A «Eurofillers 2009», inoltre, sono
presenti i responsabili di aziende di caratura mondiale come Exxon, Mobil
Budelheim, Borealis, Abb, Dow Corning, Ferrero, Lavazza, Pirelli,
Proplastic.Giovanni Camino, responsabile del corso Ingegneria delle Materie
plastiche e presidente del Comitato organizzatore, ha detto: «Il successo del
convegno conferma la posizione di notorietà scientifica internazionale
acquisita dal gruppo di ricerca sulle materie plastiche di Alessandria e
l'appuntamento sta contribuendo, al di là dell'aspetto scientifico, a far
conoscere le attrattive turistiche della città e della provincia ai numerosi
partecipanti stranieri». Apprezzamenti sono stati espressi ieri al Politecnico
alessandrino dal Comitato internazionale di «Eurofillers» per la «qualità del
congresso sotto l'aspetto tecnico-scientifico e di ospitalità riguardanti anche
gli aspetti paesaggistici e storici. Oggi i partecipanti visiteranno la
Cittadella, domani le colline del Monferrato.
( da "Stampa, La" del
24-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Dopo
aver guidato per anni la «Music story orchestra», il teleconduttore astigiano
Meo Cavallero torna alla musica vocale. Lo fa con l'album «Un po' per gioco»
inciso con una nuova formazione, i «Cantavino d'Italia». Dopo un anno di
preparazione e lavoro in sala d'incisione, Meo Cavallero, Ubaldo Campioni,
Marcello de Chirico ed Emilio Minà, hanno pubblicato una raccolta di 12 brani,
distribuita dalla casa discografica Pentagramma di Torino. La scelta dei brani
è tutta italiana e comprende brani come «Domenica è sempre domenica» di Rascel,
«Gioventù» di Bagutti, «Luna rossa», «Ti bacio a mezzanotte», «La banda»,
«Mille ricordi», «Canzone va'», «Mio padre cantava», «Tempo di serenata».
«L'idea di rimettere insieme un quartetto vocale - spiega Cavallero - è nata
dopo aver fatto ascoltare per anni autori del calibro di Glenn Miller, Cole
Porter, Hoagy Charmichael, Perez Prado, Chaplin, Gershwin e altri. È stato un
modo sicuramente più ricercato e più profondo di presentarsi al pubblico e di
fare musica rispetto a una serata danzante, spesso il pubblico associa all'idea
di orchestra quella del ballo. Seguire l'esibizione orchestrale seduti in un
teatro può risultare a prima vista atipico, quasi inadeguato, ma una volta
entrati nello spirito, con cui la Music Story Orchestra si proponeva, era molto
divertente ed appagante. Peccato che fosse eccessivamente costoso per i locali
ed ancor più per le Pro loco che preferiscono affidarsi a
gruppi più piccoli che offrono musiche ormai globalizzate nei gusti e nelle
scelte». «Pur di continuare a stare in mezzo alla gente - continua Meo
Cavallero - abbiamo deciso di tornare a una formazione contenuta e vocale,
riprendendo in chiave moderna grandi successi della canzone "made in
Italy" di autori come Renzo Arbore, Renato Rascel, Renato Carosone,
Teddy Reno, Nino Manfredi, Johnni Dorelli, Jimmi Fontana, e tanti altri».\
( da "Stampa, La" del
24-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Via
alla corsa GIORDANO STABILE Troppo poco e troppo tardi. Il proverbio
anglosassone sembra condannare il nucleare di quarta generazione: le centrali
commerciali non saranno disponibili prima del 2030-2040 e, per quanto
innovative rispetto agli impianti di seconda e terza generazione (quelli di
oggi), non rappresentano il balzo in avanti promesso dalla fusione nucleare,
che dovrebbe debuttare a metà del secolo e risolvere una volta per tutte il
problema del superamento delle fonti fossili. Le centrali di quarta generazione
sono comunque un notevole salto in avanti. Innanzitutto perché si abbandona il
ricorso all'uranio-235 come combustibile per utilizzare l'uranio-238, che in
natura è più diffuso (99,28% contro lo 0,71). In realtà dall'uranio-238 si
ricava il plutonio, che è il vero combustibile bruciato. Altro vantaggio:
quando il reattore è in attività, i prodotti di fissione sono riciclati
all'interno, tranne gli elementi transuranici, quelli più radioattivi, che
rappresentano il problema delle scorie. E qui arriva la terza innovazione: gli
elementi pesanti vengono bombardati con neutroni ad alta energia e perdono così
buona parte della vita radioattiva, ridotta a «soli» 300 anni. Nel mondo ci
sono sei tipi di reattori di quarta generazione in sviluppo. I modelli più
avanzati sono refrigerati con il sodio, a gas e con il piombo. Hanno vantaggi e
difetti. Il primo riprende le esperienze del SuperPhénix. Il sodio diventa
liquido a 70° e può assorbire grandi quantità di calore. Il secondo è interessante,
perché il gas ad alta temperatura potrebbe essere usato anche per ricavare
idrogeno dall'acqua senza spendere energia con cui scindere la molecola. Il
terzo, infine, è giudicato efficace, perché il piombo (che fonde a 327°)
garantisce una schermatura dalle radiazioni. Ha però un difetto: pesa molto e
può generare dei problemi nella struttura della centrale nel caso di sismi.
Questi modelli, però, non saranno pronti prima di una trentina d'anni. L'unico
progetto commerciale con tempi ridotti è quello della PBMR, una società Usa che ha sviluppato un impianto con la refrigerazione
basato su un letto di piccole sfere di metallo pesante e grafite: l'azienda
progetta un impianto dimostrativo da 165 megawatt vicino a Cape Town, in Sud
Africa. Il costo è di 250 milioni di dollari, entro il
( da "Stampa, La" del
24-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
GIORDANO
STABILE Troppo poco e troppo tardi. Il proverbio anglosassone sembra condannare
il nucleare di quarta generazione: le centrali commerciali non saranno
disponibili prima del 2030-2040 e, per quanto innovative rispetto agli impianti
di seconda e terza generazione (quelli di oggi), non rappresentano il balzo in
avanti promesso dalla fusione nucleare, che dovrebbe debuttare a metà del
secolo e risolvere una volta per tutte il problema del superamento delle fonti
fossili. Le centrali di quarta generazione sono comunque un notevole salto in
avanti. Innanzitutto perché si abbandona il ricorso all'uranio-235 come
combustibile per utilizzare l'uranio-238, che in natura è più diffuso (99,28%
contro lo 0,71). In realtà dall'uranio-238 si ricava il plutonio, che è il vero
combustibile bruciato. Altro vantaggio: quando il reattore è in attività, i prodotti
di fissione sono riciclati all'interno, tranne gli elementi transuranici,
quelli più radioattivi, che rappresentano il problema delle scorie. E qui
arriva la terza innovazione: gli elementi pesanti vengono bombardati con
neutroni ad alta energia e perdono così buona parte della vita radioattiva,
ridotta a «soli» 300 anni. Nel mondo ci sono sei tipi di reattori di quarta
generazione in sviluppo. I modelli più avanzati sono refrigerati con il sodio,
a gas e con il piombo. Hanno vantaggi e difetti. Il primo riprende le
esperienze del SuperPhénix. Il sodio diventa liquido a 70° e può assorbire
grandi quantità di calore. Il secondo è interessante, perché il gas ad alta
temperatura potrebbe essere usato anche per ricavare idrogeno dall'acqua senza
spendere energia con cui scindere la molecola. Il terzo, infine, è giudicato
efficace, perché il piombo (che fonde a 327°) garantisce una schermatura dalle
radiazioni. Ha però un difetto: pesa molto e può generare dei problemi nella
struttura della centrale nel caso di sismi. Questi modelli, però, non saranno
pronti prima di una trentina d'anni. L'unico progetto commerciale con tempi
ridotti è quello della PBMR, una società Usa che ha
sviluppato un impianto con la refrigerazione basato su un letto di piccole
sfere di metallo pesante e grafite: l'azienda progetta un impianto dimostrativo
da 165 megawatt vicino a Cape Town, in Sud Africa. Il costo è di 250 milioni di
dollari, entro il
( da "Stampa, La" del
24-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
La Cina
e le materie prime Due grandi incognite sulla ripresa delle Borse Meglio avere
due capi in Asia L'ultima moda delle banche Usa Ai banchieri piacciono
i discorsi in cui uno più uno fa tre. Nelle banche di investimenti, però,
accade talvolta che uno più uno faccia sempre uno. Nel giro di poche
settimane Morgan Stanley, Credit Suisse e Ubs hanno sostituito i top manager
delle rispettive divisioni investimenti in Asia con due figure equivalenti. A
confronto, la scelta di Goldman Sachs di non rimpiazzare il co-responsabile
uscente dell'area M&A, lasciando un unico banchiere in carica per le
trattative in Asia, sembra fuori moda. Il modello del co-responsabile ha
conosciuto un discreto successo nel settore delle banche di investimenti. Una
duplice rappresentanza può rassicurare i clienti sul fatto che non vi sarebbero
vuoti di autorità qualora uno dei due decidesse di lasciare. Quando a giugno
Matthew Ginsburg, uno dei banchieri più longevi di Morgan Stanley in servizio
nella regione asiatica, ha abbandonato la nave per entrare in Barclays Capital,
la nomina di due sostituti ha compensato i clienti per la perdita. Allo stesso
modo, Ubs non è stata lasciata allo sbando dopo le dimissioni del veterano Rob
Rankin, poi riemerso in Deutsche Bank come Ad per le attività asiatiche. La
struttura a due teste funziona meglio in alcuni mercati che in altri e le
regioni in espansione come l'Asia soddisfano i requisiti. Un lavoro a più mani
può alleggerire il fitto programma di impegni dei banchieri, che trascorrono
più tempo in aereo che sulla terraferma. Una duplice guida può produrre buoni
risultati anche quando ognuna delle parti possiede competenze differenti.
Goldman Sachs ha seguito questa logica con la scelta di Richard Gnodde e
Michael Sherwood, i due co-responsabili delle attività europee. Gnodde è l'uomo
d'affari elegante e formale, Sherwood il genio del trading in maniche di
camicia. La divisione titoli di Goldman vanta ben quattro co-direttori. In
molti casi, tuttavia, la co-direzione è un trucco per impedire l'abbandono dei
candidati perdenti. Non sarebbe così sorprendente scoprire che alcuni dei
co-direttori nominati alle divisioni M&A asiatiche fossero già in lista
come candidati insieme a quelli che si sono dimessi. \ I mercati globali stanno
girando. Lunedì, le speranze di ripresa sono state falciate da un'ondata di
vendite a tutti i livelli. Il calo del prezzo del rame, i dubbi espressi dalla
Banca mondiale riguardo alla crescita globale, le voci di problemi valutari in
Bielorussia possono essere tra i fattori scatenanti del crollo. Le azioni, il
petrolio e le altre materie prime sono stati colpiti duramente, e la stessa
sorte è toccata ad alcuni recenti beniamini del mercato come il dollaro
australiano e il real brasiliano, mentre il dollaro statunitense ha approfittato
della situazione. Il calo del rame è un segnale importante perché indica che il
Re è nudo. La Cina ha accumulato grandi riserve di
rame il cui prezzo, salito del 60% in otto mesi, ha iniziato a scendere. Una
delle voci è che i magazzini cinesi siano colmi; un'altra è che la Cina abbia iniziato a vendere. Di fatto, la crescita cinese
e quella globale non bastano a sostenere la salita del prezzo del metallo. La
Banca mondiale ha aggiunto un tassello al crollo dei mercati ridimensionando le
previsioni di crescita globale per quest'anno a -2,9%, contro la stima
precedente di -1,7%. Sempre lunedì, l'indice S&P 500 è sceso del 3,1%
riflettendo l'andamento in discesa del petrolio (-3,7%) e del rame (-5%). Tutti
gli asset hanno seguito traiettorie simili, raggiungendo a circa metà anno i
valori massimi dopo un ciclo di rialzo rapido dai minimi di marzo. L'inversione
di tendenza positiva si era verificata nonostante la recessione globale,
alimentata dalla speranza di una ripresa e dagli effetti delle misure di
stimolo. Oggi, le speranze e gli stimoli sono di nuovo in discussione e oggi
sarà una giornata importante. La Federal Reserve dovrebbe confermare le
aspettative del mercato dichiarando che non intende stampare nuova moneta. È
persino possibile che la Fed annunci una "strategia di uscita" dagli
interventi di stimolo. La stampa di minori quantità di moneta dovrebbe avere
effetti positivi sul dollaro, ma è molto negativa per le materie prime, le
valute e le azioni che hanno approfittato delle iniezioni di liquidità e della
debolezza del dollaro. \
( da "Repubblica, La" del
24-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Pagina
15 - Esteri Lo scrittore iraniano Majd: controproducente sostenere
l´opposizione "Gli Usa costretti alla
prudenza come per la Cina di Tienanmen" S´è aperta una nuova era. Alla fine la
leadership dovrà tenere conto delle richieste di cambiamento ALIX VAN BUREN Si
dice a Washington che Hooman Majd, autore del bestseller The Ayatollah begs to
differ (l´Ayatollah non è d´accordo), sia dotato di una sfera di cristallo
insostituibile nell´interpretare la società iraniana. Perciò quando
Majd, iraniano di nascita, consigliere dell´ex presidente Khatami, parla al
telefono, viene naturale domandargli quanto siano nitidi i pronostici
dell´Occidente sulla protesta iraniana. E lui, di rimando: «Vi prego, smettete
di parlare di rivolta. S´illude chi vede indebolito il regime. Questo è il
grido di rabbia di un popolo defraudato, sì, del voto, ma in larga parte leale
alla Repubblica islamica. Infatti, osservi i poteri che contano: l´esercito, la
Guardia rivoluzionaria, i Basij sono con lo Stato. Hanno i numeri e, in più, le
armi». Signor Majd, lei sta prospettando una Tiananmen iraniana? «Il rischio
era grande sabato scorso, con tre milioni per le vie a dimostrare. Però,
malgrado le morti devastanti di giovani iraniani, l´esercito non è intervenuto
con i carri armati». E allora in che senso? «Nell´impossibilità del mondo
esterno d´intervenire. Però, sa cosa arrivo a dirle? Che è un bene. La prudenza
di Obama e dell´Europa rafforzano l´opposizione. L´ascesa dei riformisti è
nell´interesse nazionale dell´America. Ogni presa di posizione offuscherebbe
l´immagine delle forze del cambiamento, bollandole come strumenti
dell´Occidente. Soprattutto, sarà decisivo lo scontro all´interno della
leadership». Lei cosa s´aspetta dai riformisti di Moussavi e Rafsanjani? «Si
rumoreggia che Rafsanjani, a capo dell´Assemblea dei Saggi, stia manovrando per
destituire il Leader Khamenei, ma non è certo. Né probabilmente lui ha i voti
per riuscirvi». Gli altri leader religiosi, che peso avranno? «Se parliamo di
figure come il Grande Ayatollah Sanei, Khatami o Karroubi, il loro sostegno
all´opposizione è significativo. è la dimostrazione che assistiamo a un
pubblico parapiglia al più alto livello della Repubblica islamica. Ecco, la
leadership religiosa ha assunto i tratti dei Borgia del XVI secolo. Però nulla
sarà più come prima». Che cos´è cambiato? «Il 12 giugno in Iran s´è aperta una
nuova era. La gente si è espressa e vuole essere ascoltata. Alla fine la
leadership dovrà tenere conto delle richieste di cambiamento». E se prevarrà
Ahmadinejad? «Persino lui dovrà rendersi disponibile al dialogo con l´America,
perché questa è la richiesta pressante. Lui non potrà ignorarla».
( da "Repubblica, La" del
24-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Pagina
XIII - Genova Dal super Master alla nuova laurea Nella nostra facoltà di
Ingegneria nasce un corso di prestigio con i finanziamenti dell´Unione europea COSTANTINO MALATTO VENGONO DA TUTTO IL MONDO - i
primi arrivano da Usa, Indonesia, Libano, India, Croazia, Cina - a Genova
per studiare i robot. Si chiude venerdì a Villa Cambiaso di Albaro, prestigiosa
sede della facoltà di Ingegneria, il primo anno del "Master europeo in
robotica avanzata" (Emaro), unica laurea in Robotica supportata
dall´Unione europea. Un successo tanto grande che dal prossimo anno il
Master sarà aperto anche agli studenti europei (italiani compresi), mentre
l´anno inaugurale era stato riservato agli extra europei. Ma c´è di più. Dal
prossimo anno sarà istituita presso l´Università di Genova una laurea di
secondo livello in "Robotics Engineering", questa aperta a tutti gli
studenti, che affiancherà il Master europeo: avrà gli stessi docenti - italiani
e stranieri - e gli stessi esami, si svolgerà in lingua inglese. «Quella del
Master europeo - commenta Renato Zaccaria, coordinatore genovese
dell´iniziativa - è la classica ciliegina sulla torta per un settore, la
robotica appunto, nella quale Genova ha già una situazione di assoluta
eccellenza non solo in Italia, ma a livello europeo». Una eccellenza
testimoniata anche dalla partecipazione a questo Master, arrivata grazie a una
gara europea che la facoltà di Ingegneria ha vinto insieme all´école Centrale
de Nantes (Wisama Khalil ha in coordinamento centrale del Master) e alla Warsaw
University of Technology (coordinatrice Teresa Zielinska). La laurea di secondo
livello in Robotica Avanzata è sostenuta da un programma di finanziamenti
europei, chiamato "Erasmus Mundus" che supporta con cospicue borse di
studio - per il primo anno l´importo era di 21.000 euro all´anno - la mobilità
verso l´Europa di studenti eccellenti da tutto il mondo. E visti i criteri duri
di selezione - si calcola che solo il 10% migliore degli studenti aventi
diritto possa accedere al Master - la frequenza della laurea biennale è da
considerare un obiettivo di assoluto prestigio e interesse nel mondo
scientifico. Tanto che con il Master collaborano tre partner asiatici - Keio
University (Giappone), Shanghai Jiao Tong University (Cina)
e Asian Institute of Technology (Thailandia) - , con l´intervento di propri
docenti in trasferta in Europa e con l´offerta agli studenti del Master di tesi
e stage nelle loro sedi. «Per la nostra facoltà - spiega la preside di
Ingegneria, Paola Girdinio - si tratta di un fatto di grande prestigio, che
testimonia la nostra posizione ai vertici nel mondo universitario italiano ed
europeo». Gli studenti, come detto, superano una severa selezione - quest´anno
sulla base di circa 400 candidature è stata ammessa una trentina di studenti.
Gli ammessi seguono il primo anno in una delle tre sedi europee e il secondo in
un´altra a loro scelta. Conclusi i due anni gli studenti che terminano con
successo il percorso ricevono una doppia laurea di secondo livello, una per ognuno
dei due paesi nei quali hanno frequentato il Master.
( da "Vnunet.it" del
24-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
La
beta di Microsoft Security Essentials 24-06-2009 VNUnet.it Noto con il nome in
codice di Morro, MSE è l'antivirus e anti-malware gratuito di Microsoft che va
a sostituire il servizio, a pagamento, Windows Live OneCare. Beta limitata
Microsoft ha rilasciato in Beta Microsoft Security Essentials (Mse), destinato
a rimpiazzare il servizio Windows Live OneCare. a differenza di OneCare, che
era a pagamento, , MSE è l'antivirus e anti-malware gratuito di Microsoft. Noto
con il nome in codice di Morro, Microsoft Security Essentials offrirà una
soluzione di protezione completa, ma gratuita. In sfida a AVG Technologies e
Panda Software. Security essentials è gratuto per rendere Internet più sicuro
per tutti: trpoppe botnet infatti hanno copie pirata di Windows. La beta di
MSE, che arriva in versione a 32- e 64-bit, gira su Windows
XP SP2, Vista o Windows 7 (Beta o Release Candidate). La beta è destinata a
75,000 download e solo in Usa, Israele, Cina e Brasile. La versione definitiva di MSE sarà rilasciata entro
fine anno. © Copyright 2007 tutti i diritti riservati | part of vnu.net europe
( da "Sole 24 Ore, Il" del
24-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Il
Sole-24 Ore sezione: MONDO data: 2009-06-24 - pag: 11 autore: Protezionismo.
Presentata una richiesta congiunta di consultazioni formali, la prima sotto l'amministrazione Obama Usa e Ue accusano
Pechino alla Wto Alla Cina si contesta di frenare l'export di materie prime con quote e
dazi Enrico Brivio BRUXELLES. Dal nostro inviato La Cina dovrà
difendersi sul banco degli imputati della Wto dalle accuse presentate in tandem
da Unione europea e Stati Uniti di attuare illecite restrizioni all'export di
materie prime, che aiutano le imprese di Pechino a danno delle
concorrenti straniere. Bruxelles e Washington hanno presentato ieri una
richiesta di consultazioni formali, primo passo per avviare una disputa a
Ginevra. Le denunce dei due partner atlantici (la prima sotto l'amministrazione
Obama) accusano il governo cinese di mettere in atto quote, dazi e prezzi
minimi illegali sull'export di 20 prodotti chiave per l'industria
manifatturiera, tra i quali fosforo giallo, fluorite, tungsteno, bauxite, coke,
magnesio, manganese, silicone e zinco. Alcuni di questi materiali sono
disponibili in larga quantità solo in Cina. Le
restrizioni di Pechino avvantaggiano la produzione nazionale e creano pressioni
al rialzo sugli approvvigionamenti delle imprese europee e americane, impegnate
in produzioni che vanno dai semiconduttori agli aerei, dai detergenti alle
lampadine. Secondo Bruxelles, i dazi cinesi sull'import europeo dal valore di
4,5 miliardi di euro hanno potenzialmente un impatto sul 4% della produzione
industriale comunitaria, interessando circa mezzo milione di posti di lavoro.
Per la Commissione Ue il vantaggio illecito ottenuto dalle aziende cinesi,
rispetto alle concorrenti straniere, si fa sentire in particolare nei settori
della chimica,dell'acciaio e dei metalli non ferrosi, ma anche in molti altri
comparti derivati, che a loro volta si riforniscono da queste industrie di
base. «Le restrizioni cinesi sulle materie prime distorcono la concorrenza e
aumentano i prezzi globali - ha tuonato il commissario europeo al Commercio,
Catherine CONSEGUENZE GLOBALI propria industria», ha osservato il
Rappresentante per il commercio Usa, Ron Kirk. «La Cina è un produttore leader delle materie prime in questione
e l'accesso a questi prodotti è fondamentale per le imprese americane». Già due
volte in passato Unione europea e Stati Uniti avevano avviato azioni congiunte
di fronte alla Wto nei confronti delle pratiche commerciali cinesi: una volta
nei confronti dei dazi sulla componentistica automobilistica ( e sul tema
Pechino ha perso il suo primo appello alla Wto il 18 luglio scorso)e una
sull'informazione finanziaria da parte dei media stranieri (conclusosi con un
accordo a tre in novembre). La nuova azione euro-americana apre però un fronte
scottante con la Cina. Proprio perché in questa fase
di recessione globale e di crescente competizione sui mercati internazionali,
le tasse implicite sull'export mantenute in vigore dal governo cinese hanno
l'effetto di aumentare le distorsioni commerciali e di porre molte imprese
europee e americane di fronte alla morsa di prezzi crescenti di materiali
chiave. Da parte europea, l'Unione ha sottolineato che le consultazioni
richieste si concentrano su un primo ventaglio di misure e prodotti, ma non ha
escluso che ulteriori azioni vengano intraprese riguardanti anche altri
provvedimenti cinesi. Le restrizioni del governo cinese avvantaggiano la
produzione nazionale in settori chiave come aeronautica e semiconduttori Ashton
- rendendo ancora più difficile la situazione delle nostre imprese in questo
momento di crisi ». La Ashton ha anche auspicato di trovare una soluzione
concordata con Pechino nella fase di consultazione, senza dover arrivare a un
pronunciamento della Wto. Dello stesso tono allarmato le dichiarazioni arrivate
da Washington. «Siamo molto preoccupati in quanto sembra trattarsi di una
politica deliberata di Pechino per sovvenzionare la © RIPRODUZIONE RISERVATA
( da "Sole 24 Ore, Il" del
24-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Il
Sole-24 Ore sezione: NORME E TRIBUTI GIUSTIZIA data: 2009-06-24 - pag: 39
autore: TV ACURADI LUIGIPAINI La storia siamo noi RAIDUE 23.50 Il "Gassman
segreto": ritratto inedito e privato del grande "mattatore" (
nella foto) Da non perdere RAIUNO 20,30 Calcio: Spagna - Stati Uniti. Da
Bloemfontein, in Sudafrica, la prima semifinale della Confederations Cup. SKY
CINEMA MANIA 21,00 Leoni per agnelli, di Robert Redford, con Robert Redford, Usa 2007 (91'). Perché l'America combatte in Afghanistan?
Chi sono e che cosa pensano i giovani che vanno in guerra laggiù? Angosciosi
interrogativi "liberal" nell'America (ancora) di Bush. RAITRE 1,10 Un
mondo a colori. Lo sfruttamento della manovalanza agricola e l'omertà diffusa
che caratterizza il fenomeno: attraverso il racconto di chi vive lavorando nei
campi di giorno ed è co-stretto a nascondersi la notte perché clandestino, il
reportage mostra il dramma del caporalato tra controlli carenti e ispettori del
lavoro corrotti. Attualità LA 7 20,30 Otto e mezzo. La riforma della pubblica
amministrazione e i temi dell'attualità politica: interviene il ministro Renato
Brunetta. RAITRE 21,10 Chi l'ha visto? Si cercano notizie di Gennaro Pace, una
guardia giurata di Milano scomparso da oltre sette mesi. RAIUNO 22,55 Passaggio
a Nord Ovest. Uno straordinario giacimento di fossili in Cina: lo visitiamo in compagnia di Alberto Angela. Spettacolo SKY
CINEMA CLASSICS 21,00 La casa dei nostri sogni, di H.C. Potter, con Cary Grant,
Myrna Loy, Usa 1948 (84'). Ah, la casa dei sogni... Peccato che, una volta
acquistata, si porti dietro un mare di guai! AXN 21,00 Spider-Man, di
Sam Raimi, con Tobey Maguire, Usa 2002 (121'). L'Uomo
Ragno ha sì superpoteri, ma anche un sacco di super complessi. SKY CINEMA HD
21,00 28 settimane dopo, di Juan Carlos Fresnadillo, con Robert Carlyle, Gran
Bretagna 2007 (101').Si salvi chi può: un micidiale virus ha colpito la
popolazione inglese,trasformando le persone in belve feroci. LA 7 21,10 Bugsy,
di Barry Levinson, con Warren Beatty, Annette Bening, Usa
1992 (135').Il gangster e l'attrice,con il miraggio condiviso di soldi e
successo. SKY CINEMA CLASSICS
( da "Sole 24 Ore, Il" del
24-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Il
Sole-24 Ore sezione: PRIMO PIANO data: 2009-06-24 - pag: 6 autore: Equilibrismi
valutari. La moneta Usa beneficia di conti con
l'estero migliori e divario di crescita, anche se il suo ruolo internazionale
sembra appannato Il dollaro resisterà al debito pubblico Le forze della ripresa
lentamente prevalgono, ma credito stretto e immobiliare la freneranno di
Fabrizio Galimberti e Luca Paolazzi Tassi d'interesse, valute, moneta Gli
scenari pessimistici sul dollaro guardano a un debito pubblico che si gonfia come
uno Zeppelin e che, dicono i pessimisti, renderà inevitabile prima o poi la
monetizzazione assortita di crisi valutaria. Gli andamenti degli ultimi mesi
della moneta americana suggeriscono altre cause e altri effetti. Quando le cose
vanno male – cioè quando i dati suggeriscono che la crisi non migliora – il
dollaro si rafforza; quando i dati invece fanno intravvedere barlumi di
speranza, il dollaro si indebolisce. Il perché di questi andamenti non è
difficile da decifrare. Le crisi spingono a cercare un rifugio e il dollaro,
malgrado tutto, è ancora la valuta rifugio. E c'è del metodo in questa pazzia.
Le munizioni messe in campo in America sono più abbondanti ed efficaci di
quelle di qualsiasi altro Paese e, pur nel disastro della Grande recessione, la
caduta del Pil negli Stati Uniti sarà meno forte che altrove: il che vuol dire
che il differenziale di (de) crescita gioca a favore del biglietto verde. La
recessione americana si appresta anche a ridurre gli squilibri macroeconomici
che sono all'origine della crisi: sta aumentando il risparmio delle famiglie e
si sta riducendo il deficit corrente. Il saldo esterno tiene conto dei saldi
finanziari di tutti gli operatori interni – famiglie, imprese e Stato – e il
fatto che questo saldo esterno migliori vuol dire che complessivamente
l'economia americana sta attenuando le sue zoppìe. Il grafico mostra che i due
cambi più importanti del mondo, quello del dollaro e quello dell'euro, sono
abbastanza in equilibrio (nella definizione più comprensiva di cambio effettivo
reale): non sono discosti più di tanto dalla loro media degli ultimi 15 anni.
Questa crisi ha ancora molta lana da filare, ma non è probabile che grossi
sommovimenti valutari vengano a complicare ulteriormente le cose. La Cina e altri paesi auspicano (giustamente) che il dollaro perda
l'egemonia di moneta di riserva e che vi si affianchi un'altra unità monetaria:
si parla della possibilità per il Fmi di emettere obbligazioni in Dsp e di
creare quindi un mercato per questi titoli, così da trasformare un'unità di
conto in un mezzo di pagamento e in una riserva di valore. Ma questo
auspicabile processo sarà molto graduale e il dollaro potrà contare per molto
tempo ancora sui vantaggi e sulla capacità di attrazione di una moneta di
riserva. Il suo mercato finanziario, pur con tutti gli scossoni, gli urti e la
(meritata) cattiva stampa, continua a essere il più spesso e il più liquido del
mondo: la reattività delle sue banche, come si è visto dalla raccolta di
capitale di rischio che hanno saputo fare (e che ha portato alla restituzione
degli aiuti ricevuti), è testimone di questa tenuta di fondo. In campo
monetario, la novità di questo periodo sta nel rialzo dei tassi a lunga. Un
rialzo che ha dietro almeno quattro motivi: un rimbalzo dagli eccessi di ribasso
legati alla "fuga verso la qualità" che si era dispiegata con forza
in questa crisi (i tassi sui titoli a 3 mesi americani erano giunti allo
0,02%!), un po' più di ottimismo sulla svolta della congiuntura (che in
prospettiva fa ripartire la domanda di fondi a lungo termine), una buona dose
di pessimismo sulle devastazioni dei conti pubblici (che costringerebbero in
futuro i Governi a chiedere fondi a caro prezzo per tappare i persistenti buchi
di bilancio) e infine la temuta inflazione prossima ventura legata all'immane
creazione di moneta messa in opera per esortare "il cavallo a bere".
Di queste ragioni, le prime due sono più convincenti delle ultime due. I tassi
a lunga sui titoli pubblici sono oggi più bassi di quelli di prima della crisi
(quando le finanze pubbliche apparivano molto meno compromesse) e le attese di
inflazione, quali si ricavano dai titoli a lunga indicizzati, sono addirittura
scese di recente. Non vi sono ragioni per cui al quantitative easing non possa
seguire domani un " prosciugamento quantitativo" delle pozze di
liquidità create. Non manca né la volontà politica né la possibilità tecnica.
Indicatori reali Le tesserine nel puzzle della ripresa continuano ad andare al
loro posto. Dal leading index dell'Ocse, che addirittura mette l'Italia in
testa al plotone della svolta assieme alla Francia, alle vendite al dettaglio Usa, dalla fiducia degli imprenditori tedeschi al PMI
nell'eurozona, dalla produzione industriale cinese (che ha già superato i
livelli precedenti la crisi) ai sussidi di disoccupazione e alle vendite di
case esistenti sempre negli Stati Uniti. Si delinea però un recupero molto
faticoso e graduale, una ripida salita per tornare ai livelli di attività
lasciati all'inizio della recessione più profonda e intensa del dopoguerra. Non
si intravede quel rimbalzo netto e forte che avrebbe rimesso a posto domanda e
attività produttive «come se» nulla fosse accaduto. Le politiche economiche
straordinariamente espansive e il miglioramento del potere d'acquisto legato al
minor costo di energia e altre materie prime (nonostante i rincari degli ultimi
tre mesi) sono contrastate da ostacoli alti: razionamento del credito a
famiglie e imprese, sgonfiamento della bolla immobiliare (concluso in Usa, ma non in Europa), difficoltà finanziarie dei Paesi
emergenti, in particolare nell'Est Europa, ritorno al risparmio delle famiglie
americane. Inflazione Il crollo della produttività (non in Usa,
con i tagli occupazionali scattati subito) ha impennato i clup e compresso i
margini delle imprese. Molla pronta a scaricarsi sui prezzi? Domanda finale
fiacca e capacità inutilizzata lo impediranno. fabrizio@bigpond.net.au
l.paolazzi@confindustria.it PRODUTTIVITÁ A PICCO La caduta della produzione ha
eroso efficienza e margini delle imprese. Non negli Stati Uniti, dove le
ristrutturazioni sono scattate subito
( da "Manifesto, Il" del
24-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
DOMANI INTERVISTA Luciano Gallino: perché l'Italia è senza
sinistra I ritardi storici e quelli nuovi, l'abbandono dell'analisi delle
classi e della globalizzazione. Il sociologo risponde ai quesiti di Valentino
Parlato
( da "Manifesto, Il" del
24-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
ANTI-G8
Dall'estero nessuna mobilitazione. È la prima volta dal 1984 «Noi non ci
saremo» La delusione no global Paolo Gerbaudo LONDRA Non si preoccupino il
ministro Maroni e il capo della polizia Manganelli. Nessuna "orda
no-global" si appresta a valicare i patri confini in vista del G8
dell'Aquila. E certo non perché gli attivisti anti-globalizzazione
d'oltralpe e d'oltremare siano terrorizzati dai controlli frontalieri rimessi
in piedi grazie alla sospensione del trattato di Schengen che scatterà nei
prossimi giorni. «Sarà un anti-G8 tutto italiano»: questa l'impressione che
rimbalza da Parigi, a Berlino, a Londra tra quei gruppi di attivisti che in
passato hanno partecipato in massa alle mobilitazioni contro il G8 e
altri vertici internazionali. Anche dopo l'annuncio del calendario di protesta
uscito dall'assemblea di domenica scorsa, in pochi sembrano intenzionati ad
unirsi alle proteste a Roma e in Abruzzo, e chi vorrebbe partecipare è
preoccupato per la mancanza di informazioni e turbato dalle polemiche e dal
nervosismo che serpeggia in quel che resta del movimento no-global in Italia. A
due settimane dall'arrivo in Italia delle delegazioni dei potenti della terra
le proteste contro il G8 sono invisibili all'estero e non solo su quotidiani e
televisioni ma pure su indymedia (network nato proprio sull'onda delle proteste
globali, a partire da Seattle nel '99) e altri siti di informazione
alternativa, dove in altre occasioni l'avrebbero fatta da padrone per mesi. «In
che giorni ci saranno le manifestazioni?», chiede confusa Liza, un'attivista
tedesca che due anni fa ha partecipato alla mobilitazione contro il G8 a
Rostock in Germania. «Qua non se ne parla proprio. Non credo che verranno in
molti». I grandi gruppi organizzati che negli anni passati avevano organizzato
pullman e treni per portare i sostenitori alle proteste hanno già dato tutti
forfait. Dal Nouveau Parti Anticapitaliste di Besancenot al Socialist Workers
Party inglese, i trotzkisti non si metteranno in viaggio per l'Aquila. «Siamo
concentrati su altre cose», afferma Chris Bambery, direttore di Socialist
Workers, organo ufficiale del Swp, «lo spostamento del vertice all'ultimo
minuto sembra aver mandato tutto all'aria». «Siamo stremati dopo la campagna
per le europee», si giustificano invece dall'Npa, che pure invierà una
delegazione simbolica alle proteste. A tenersi alla larga dalle proteste contro
il G8 saranno pure i contingenti nazionali di Attac, che dal
( da "Manifesto, Il" del
24-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
DIARIO
DELLA CRISI Bilanci statali in rosso, export dimezzato, credito più difficile
Francesco Piccioni In cerca di una exit strategy per le finanze pubbliche,
«quando la crisi sarà finita». La Relazione illustrata dal Commissario
all'economia, Joaquin Almunia, è orientata a proiettare il verbo liberista al
di là delle colonne d'Ercole della «ripresa» (intanto posticipata di un altro
anno), quando sarà «necessario» riportare i bilanci degli stati entro i confini
previsti dalla teoria. Gli interventi a sostegno - senza neppure calcolare le
garanzie specifiche per le banche - sono quantificati in un 5% del pil, oltre
600 miliardi euro. Il bilancio generale, invece, viaggia intorno al 13 del Pil.
I paesi che stanno peggio sono quelli che hanno registrato la crescita più
forte del credito e il maggiore aumento dei prezzi immobiliari: si ritrovano
infatti anche il maggior disavanzo nei conti, minori entrate fiscali e alta
crescita della spesa pubblica. Descrizione che si attaglia benissimo
all'Italia. Un esempio di come stia messa la nostra produzione viene dal
Verbano, distretto che non conosce fannulloni. Qui le esportazioni sono calate
del -42,6%, dovuto soprattutto ai mercati europei (64% degli sbocchi
commerciali), con la Germania che ha ridotto la richiesta del 45% (-32,4 verso
la Francia, -30 verso la Spagna. E che proprio la Germania sia l'epicentro dei
problemi europei è dimostrato dalle stime avanzate ieri sia dall'Ifo che
dall'istituto Rwi. Entrambi hanno abbassato i risultati attesi per il Pil. Il
primo lo vede al -6,3%, il secondo al -6,4 (due mesi prima sperava in un più
modesto -4,3%). Ma soprattutto vedono nero anche nell'anno prossimo.
«Nonostante i programmi di rilancio dell'economia stiano facendo aumentare
temporaneamente i consumi e la fiducia delle imprese stia crescendo - dice
l'Ifo - l'economia avrà un'ulteriore contrazione per effetto della flessione
degli investimenti in attrezzature e costruzioni». Senza contare che da
settembre è attesa un'emorragia di licenziamenti che porterà, nel 2010, i
disoccupati a 4,33 milioni. Le incertezze globali aumentano le occasioni di
competizione commerciale. Ue e Usa hanno
presentato al Wto un appello contro la Cina, accusata di
gestire in modo «nazionalistico» l'estrazione di diverse materie prime.
Bauxite, magnesio, manganese, fosforo giallo, silicio, zinco uscirebbero dalle
miniere restando però dentro i confini del Celeste Impero. Invece di
finire sui mercati internazionali e contribuendo, perciò, a una «distorsione
della concorrenza e a un aumento dei prezzi globali, rendendo le cose più
difficili per le imprese in un momento di recessione». Non dipende da questo
fattore, ma fa notizia che anche la Ford si sia decisa a chiedere prestiti
pubblici. Lo scopo, però, è di buon livello: ristrutturare gli impianti per
costruire veicoli meno inquinanti. Il programma governativo, infatti, prevede
finanziamenti fino a 25 miliardi in due anni per arrivare - nel 2010 - a
produrre auto che consumino meno di un gallone (
( da "Corriere della Sera"
del 24-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Corriere
della Sera sezione: Economia data: 24/06/2009 - pag: 37 Il ricorso al Wto
Europa e Usa contro Pechino: protezionismo sulle
materie prime DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BRUXELLES «Pechino bara»: potrebbe
stare in queste due parole, la denuncia fatta ieri da Unione Europea e Stati
Uniti. I due colossi accusano ufficialmente il terzo, cioè la Cina, di stravolgere le regole del libero mercato con le
restrizioni che impone all'esportazione di sue materie prime strategiche, come
la bauxite, il magnesio, lo zinco o il manganese, materie spesso scarse e a
volte introvabili in altre aree del mondo. Bruxelles e Washington minacciano
per questo di portare Pechino davanti al «tribunale» della Wto,
l'Organizzazione mondiale del commercio. Non è certo una disputa da cortile: la Cina è oggi il secondo partner commerciale della Ue, dopo gli Usa, e la Ue è il primo partner commerciale della Cina; e l'interscambio fra i due giganti raggiunge ormai i 300
miliardi di euro. Le restrizioni sull'export di certe materie prime, operate da
Pechino, si basano sull'imposizione di quote, di prezzi minimi, o di
dazi giustificati sotto i più vari profili giuridici: «E oltre alla distorsione
della concorrenza protesta Catherine Ashton, commissaria europea al commercio
spingono all'aumento i prezzi globali, rendendo ancora più difficile le cose
per le nostre aziende, già alle prese con la crisi economica». Non solo: alcune
di queste materie prime sono indispensabili per produzioni tecnologicamente
avanzate come quella dei semiconduttori, o quella dei componenti per
l'aeronautica e l'aeronautica spaziale. Perciò la difficoltà di reperimento
limita e danneggia la presenza strategica delle singole aziende ma anche dei
governi dell'Occidente, e dei loro apparati industriali e militari. Insomma,
una questione geopolitica e non solo meramente commerciale, con una tensione
che da anni va sempre crescendo: così Bruxelles e Washington avviano ora la
procedura per un ricorso legale davanti alla Wto. È solo un primo passo.
Catherine Ashton auspica «una soluzione amichevole attraverso lo strumento
delle consultazioni». Ma intanto, una macchina pesante si è messa in moto. Da agosto
in poi, avviate le consultazioni in sede di Wto, un gruppo speciale riesaminerà
tutta la questione, e in base alle sue decisioni si potrebbero decidere
sanzioni contro la Cina. Anche perché la gamma delle
potenziali rivendicazioni e proteste è larghissima: «Le consultazioni che
abbiamo richiesto oggi dice un comunicato della Commissione Europea si
concentrano su un primo gruppo di misure e di prodotti. Ma le nostre
preoccupazioni non sono limitate a questi, e la raccolta di informazioni su
altri continuerà, con la possibilità sempre aperta di ulteriori azioni da parte
nostra». Fra le misure più contestate, i dazi del 70% sulle esportazioni del
fosforo giallo, del 15% per la bauxite, del 40% per il carbon coke, del 25-35%
per lo zinco. Secondo la Ue, la Cina sta violando
anche gli impegni che assunse nel suo protocollo di accesso alla Wto, e con i
quali escludeva qualsiasi limitazione o gravame sull'export, se non in
determinati casi e a determinate condizioni. Il commissario europeo al
Commercio, la britannica Catherine Ashton Luigi Offeddu
( da "Corriere della Sera"
del 24-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Corriere
della Sera sezione: Cronaca di Roma data: 24/06/2009 - pag: 7 Fatti gli Affari
Esteri di MAURIZIO CAPRARA Washington, la meta ambita Entro fine luglio il
governo dovrà varare la nomina al momento più attesa alla Farnesina: quella del
prossimo ambasciatore a Washington. Gianni Castellaneta, in ottimi rapporti con
Condoleeza Rice, andrà in pensione a fine estate e lo aspetta l'ufficio di
presidente della Sace, gruppo che assicura affari all'estero. Per rappresentare il nostro Paese negli Usa in era Obama i
più quotati finora sono l'attuale direttore generale della Farnesina per il
Medio Oriente Cesare Ragaglini, l'ambasciatore in Cina Riccardo
Sessa, il rappresentante permanente presso la Nato Stefano Stefanini e c'è chi
non esclude il segretario generale del ministero degli Esteri Giampiero
Massolo. Decisione complessa: conterà Berlusconi, ma di fatto hanno voce
in capitolo anche Napolitano, Fini, Frattini e altri. Nell'attesa, a Washington
l'ambasciata è in fase di cambiamenti. I rapporti con la stampa passeranno da
Luca Ferrari, futuro numero due a Madrid, a Beppe Manzo che li cura nella
rappresentanza all'Onu; dalla direzione Medio Oriente, in arrivo Carlo Formosa
e Antonella Uneddu. Da Roma in vista anche altre partenze: Michelangelo Pipan
sarà ambasciatore a Bangkok, Laura Mirachian rappresentante permanente presso
le organizzazioni internazionali a Ginevra. Cesare Ragaglini Riccardo Sessa
( da "Corriere della Sera"
del 24-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Corriere
della Sera sezione: Esteri data: 24/06/2009 - pag:
( da "Wall Street Italia"
del 24-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Giappone:
-12,1% surplus commerciale maggio a 2,27 mld euro di
( da "Vita non profit online"
del 24-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Tutti
i casi del dopo voto Reading time: 3 minutes --> di Stefano Arduini -
pubblicato il 24 Giugno 2009 alle 12:13 Numerosi gli approfondimenti di analisi
del voto amministrativo. La panoramica dei giornali oggi in edicola Il dopo
amministrative tiene banco sui quotidiani di oggi. Interessanti in particolare
le numerose analisi territoriali. Da Sassuolo a Milano, passando per Padova e
Prato. Oggi la rassegna stampa si occupa anche di: GOOGLE IRAN ECONOMIA G8
BIOETICA DEMOGRAFIA BERLUSCONEIDE "Veneto, Milano e la lotta ai
clandestini. La Lega ora detta le condizioni al Pdl" titola il CORRIERE
DELLA SERA a pag 11 aprendo i servizi dedicati all'analisi del voto
amministrativo. Galan, governatore del Veneto: «Se la Lega vuole contarsi fino
in fondo, benissimo: contiamoci. Vedremo per davvero cosa fa il Carroccio quando
corre da solo. Io, di questo gioco sono stufo marcio. Raso». Formigoni,
parigrado in Lombardia: «Se qualcuno vuole scommettere punti sull'uno fisso».
Ovvero - spiega il CORRIERE - su lui stesso. Sul tavolo ci sono «tutte le
presidenze del Nord-nazione che vanno a scadenza l'anno venturo. E la Lega ne
pretende addirittura tre». Spiega Calderoli: «Abbiamo un quarto dei voti della
coalizione, un terzo dei voti del Pdl. Quindi se l'anno prossimo si vota in
tredici regioni, ne vogliamo noi almeno tre del nord». Il quotidiano milanese
punta la lente anche sul risultato di Prato passato al Pdl dopo 63 anni di
sinistra: "Prima mossa di Cenni: «Ora a Prato lotta contro i cinesi
abusivi»". Un ribaltone storico che il centro toscano condivide con l'ex
feudo rosso Sassuolo ("La Sassuolo dell'era del Pdl: aiuti a chi assume
gli italiani"). A Milano occhi puntati invece su "le pasionarie di Pd
e Lega: «Noi ascoltiamo la gente»". Il riferimento è a Daniela Gasparini,
per la terza volta sindaco di Cinisello Balsamo («In città conosce tutti per
nome e si ferma per strada a raccogliere la cartaccia gettata a terra», dice
Penati) e Marina Romanò, primo cittadino di Cesano Maderno («per vincere serve
una lunga militanza nel partito, esperienze amministrative, conoscenza del territorio»).
Infine dalla prima con rimando a pag 17, "Deserto rosso dal Ticino a
Trieste", Dario Di Vico analizzata il tradimento della sinistra da parte
di artigiani e coop: «Lombardia e Nondest che producono il 34% del Pil
diventano zona no left». LA REPUBBLICA alle ricadute del voto dedica tre
pagine, dalla 9 alla 11. Si comincia con Milano: "Nord, la Lega esulta e
assedia la Moratti". «Siamo determinanti, vogliamo di più», dicono i
colonnelli bossiani. Si parla dell'oggi avendo in mente le future elezioni regionali:
oltre la presidenza del Veneto vorrebbero quella della Lombardia. Il Pdl ,
scrive Rodolfo Sala, tenta come può di respingere gli assalti. Il vicesindaco
De Corato, ad esempio: «Non si capisce l'attacco della Lega che spara a zero in
modo del tutto ingiustificato sul sindaco e sulla giunta comunale di cui
peraltro fa parte». Il neo presidente Podestà a parole difende la Moratti («si
è molto spesa in campagna elettorale») ma il primo appuntamento lo prende con
il plenipotenziario della Lega a Milano, Matteo Salvini (che gli chiede 3
assessorati, la vicepresidenza della giunta e la presidenza del consiglio
provinciale). In appoggio intervista a Galan: "Chiedano pure cento
poltrone ma da soli non vincono niente". Nel titolo il succo dell'intervista,
cui aggiungeremmo una breve citazione come summa di eleganza: «Preferirei di
gran lunga impegnarmi di qui alle elezioni regionali a proseguire l'azione di
buon governo. E anche ad annientare le sacche di resistenza del centrosinistra
in qualche roccaforte che gli è rimasta nel Veneto». Segue una pagina doppia
sul Pd dopo le elezioni: "Franceschini e Bersani decisi nessun rinvio del
congresso". Sarà in ottobre. Prodi sostiene che è una buona notizia,
mentre Anna Finocchiaro propone una terza via: il governo è in crisi,
l'economia non va, occupiamoci del paese invece che perdere tre mesi in una
discussione nominalistica. Massimo Cacciari intervistato da Carlo Brambilla
sostiene invece che si vada subito a discutere di nuovi candidati e di nuove
idee. La nostra generazione ha fallito, afferma, si faccia da parte. Bel
reportage sul SOLE24ORE sulla Lega che parte in prima pagina e sfonda
all'interno: Marco Alfieri racconta il voto del Nord. «Il Carroccio cresce
un'altra volta nelle tradizionali zone bianche pedemontane», scrive, «Sfonda in
Piemonte, penetra nell'ex quadrilatero ulivista Pavia-Lodi-Cremona-Mantova, si
insinua nella rossissima Toscana, esonda sulla via Emilia». Ma più
interessante, continua, è «capire la nuova Lega laburista uscita dal voto», la
sua «capacità egemonica sul territorio al tempo della grande crisi globale:
imprenditori e lavoratori insieme: il vecchio sogno di Walter Veltroni».
All'interno, "L'urna premia la Lega dei produttori": ancora si
sottolinea con forza che il partito di Bossi miete successi trasversali,
diventando di fatto una sorte di «sindacato del territorio» (incisiva
definizione). Esempio simbolico? A Mirafiori come alla Iveco di Brescia
spuntano le cellule di sindacalisti leghisti a fare concorrenza alla Cgil. In
taglio medio, "A Prato decide il fattore Cina", ovvero perché il Pd ha perso la città toscana: qui vivono
18mila cinesi regolari e almeno altri 35mila irregolari che lavorano giorno e
notte a nero. «Votavo Pci, come tanti qui a Prato», dice un "uomo della strada",
l'edicolante della piazza centrale intervistato dal SOLE, «ma poi mi sono
trovato l'abitazione circondata da officine fuori regola gestite da cinesi,
e quando mi sono rivolto al Comune per far rispettare la legge mi sono sentito
di dire che avevo atteggiamenti razzisti». Era il 1992, e da allora
l'edicolante vota Lega. Nelle pagine di politica LA STAMPA analizza alcuni
profili dei vincitori e i contesti nei quali è avvenuta la sfida elettorale. In
primo piano tre casi: Bologna, Prato e Alba. Il quotidiano dedica ampio spazio
al neosindaco di Bologna Flavio del Bono, fedelissimo dell'ex premier Romano
Prodi, che ha vinto con una coalizione d'ispirazione ulivista: «Dopo 10 anni,
la verità è che Prodi è tornato a casa a tutti gli effetti. Anche a Palazzo
d'Accursio» scrive l'inviato de LA STAMPA. A Prato Roberto Cenni è sindaco di
centrodestra dopo 63 giunte di sinistra. A pesare è stata la presenza della
comunità cinese. A Prato in sette anni si sono persi 15 mila posti di lavoro,
quasi tutti nel tessile, «cinquemila aziende hanno chiuso» scrive l'inviato de
LA STAMPA «la crisi, la globalizzazione, sì, ma - sostiene la destra
-soprattutto la concorrenza sleale di cinquemila, sommerse, imprese cinesi». In
campagna elettorale il centrodestra ha cavalcato anche il malcontento per la
legge del presidente della regione Toscana Martini che riconosce i diritti
sociali degli immigrati. «La legge regionale di Martini» dice il neosindaco
«che mette in cinesi in graduatoria per tutti i servizi sociali, col solo requisito
di stare sul territorio, è stata per loro (i cittadini italiani di Prato) la
mazzata definitiva». "Il sindaco di periferia che ha sbancato i
notabili" è il titolo di un ritratto del nuovo sindaco di Alba Maurizio
Marello: «43 anni, cattolico del Partito democratico, nato nel quartiere
popolare Musotto, condomini e vecchie cascine sul limitare delle colline»
scrive l'inviato de LA STAMPA. Ha sfiorato il 58% e nessuno degli assessori
uscenti del centrodestra è stato rieletto in consiglio comunale. «La nostra
forza è stata ripartire dal basso, tornare fra la gente, ascoltare i loro
problemi e parlare di cose concrete» spiega il neosindaco, una stori da
dirigente delle Acli, militante popolare e poi della Margherita. Marello non è
un outsider, anche se la sua candidatura è partita dal basso e non dai vertici
nazionali: «I partiti, il loro essere una scuola di buona amministrazione e uno
strumento per trasmettere valori sono l'unica via d'uscita alla crisi della
politica» dice. «Sarò vecchio, ma i personalismi e i personaggi salvifici non
mi hanno mai convinto». Il dopo voto è analizzato da IL MANIFESTO con un
articolo che prende l'avvio in prima e prosegue nelle due pagine interne
dedicate al tema. Matteo Bartocci nell'analisi osserva, sotto il titolo "La
sconfitta dei due partiti", «Un terremoto che ridisegna da Nord a Sud la
geografia del potere politico locale e seppellisce definitivamente la
suggestione che i due partiti maggiori, Pd e Pdl, possano essere
autosufficienti dalle altre forze come la Lega, l'Udc e l'Idv e sì, persino, la
sinistra (...) è una Caporetto che di fatto spazza via quasi completamente il
Pd e i suoi alleati dal Lombardo Veneto e fa sparire la vecchia Quercia con la
sua "millenaria" tradizione di amministratori locali. Nella
"sfide simbolo" di queste amministrative tutti i candidati vincenti
sono o di provenienza cattolica (Renzi, Saitta, Delbono) o "fenomeni
atipici" (Emiliano). Al ballottaggio sulla scheda ci sono le persone, non
i partiti (....) Debole il Pd. Ma debole anche il Pdl». Quattro le indicazioni
di fondo: i partiti leggeri non esistono più come dimostra la vittoria della
Lega; il Carroccio ha vinto e acquista una rendita di posizione che farà valere
nelle prossime sfide regionali; l'astensione ai ballottaggi sanziona i candidati
sgraditi e il Pd dove vince non vince mai senza la sinistra «Il caso Penati
insegna». Infine Pd e Pdl «non sono autosufficienti e, visto il fallimento del
referendum, mai lo saranno». Un altro articolo analizza la posizione della Lega
nel Lombardo Veneto. «Con la Lega si vince. E non solo: "la" Lega
vince. Purtroppo. (...). Il dato è incontrovertibile: dove il Carroccio si è
impegnato "a fondo" nella campagna elettorale, il centrodestra ha
stravinto, anche in luoghi più o meno "ostili". Dove l'appoggio
leghista è stato "tiepido", invece no. Vedasi la provincia di Torino.
(...) A differenza della provincia di Venezia dove la Lega si giocava una
partita che andava ben oltre la semplice conquista della presidenza. (...)
Discorso a parte merita la Provincia di Milano: qui il candidato pidiellino
Guido Podestà non è mai piaciuto molto al Carroccio (...) E non è un caso che
il primo commento del Senatur dopo la soffertissima vittoria meneghina sia
stato proprio "è merito nostro. A Milano non ha perso nessuno, ma il
candidato di Berlusconi, nonostante fosse quasi uno sconosciuto, è stato votato
dalla gente perché era sui manifesti insieme a me e al premier"».
L'articolo si conclude con uno sguardo al futuro e alle pretese leghiste su tre
regioni: Veneto, Piemonte e Lombardia. «La Lega non ha mai nascosto il
desiderio di vedere un leghista al Pirellone. A quel punto ci sarebbe da
"ricompensare" un personaggio "ingombrante" come Roberto
Formigoni. Che ieri scommetteva secco sulla sua riconferma. Ma, con una Lega a
forza nove come quella uscita dalle urne, nulla è certo. A meno che, a fare da
"agnello sacrificale", non sia il sindaco milanese Letizia Moratti,
sempre più invisa al Carroccio». IL GIORNALE dedica all'analisi
"territoriale" del voto le pagine da
( da "Wall Street Italia"
del 24-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Ocse
più ottimista, crisi vicina al termine -->PARIGI (Reuters) - Le prospettive
per l'economia migliorano per la prima volta da due anni, ma una disoccupazione
in crescita e il deficit in aumento potrebbero rallentare la ripresa già
debole, ha detto oggi l'Ocse. L'Organizzazione con base a Parigi ha dichiarato
nell'ultimo rapporto che il rallentamento dell'economia nei 30 paesi membri è
quasi arrivato al fondo. Per il prossimo anno l'Ocse prevede una crescita
anemica, attorno allo 0,7%, dopo una contrazione del 4,1% del 2009. Si tratta
di un leggero miglioramento rispetto alle precedenti previsioni relative ad una
contrazione dell' 0,1% nel 2010 che segue un calo del 4,3% di quest'anno.
"Questa è la prima volta dal 2007 che abbiamo rivisto le proiezioni al
rialzo", ha detto il capoeconomista Ocse Jorgen Elmeskov a Reuters.
"La cattiva notizia è che la proiezione indica ancora che rimaniamo vicini
al fondo e che la ripresa che seguirà sarà molto lenta, probabilmente sarà una
ripresa fragile". Il commercio mondiale si stabilizzerà gradualmente e poi
recupererà lentamente a partire dalla fine di quest'anno, spiega l'Ocse.
L'Organizzazione ha elogiato le politiche Usa di
stimolo all'economia, spiegando che hanno facilitato la ripresa nella seconda
metà del 2009. Anche il Giappone mostra segni che la recessione sta per finire,
ma la ripresa probabilmente sarà lenta e il rallentamento economico potrà
trasformarsiin deflazione, si legge nello studio. In ogni caso le prove di un
miglioramento nella zona euro sono più difficili da individuare per via di
situazioni specifiche legate a quest'area, tra cui la bolla delle case, il calo
delle asportazioni e problemi nel settore finanziario. "L'eventuale
ripresa può essere lenta anche in questa regione, anche perchè l'aumento della
disoccupazione rende i consumatori più restii a spendere", osserva l'Ocse.
In Cina, e in altri grandi paesi membri, si pensa che la ripresa possa
essere più rapida. Il report dice che i rischi sull'outlook sono più bilanciati
rispetto al passato. La previsione di un pieno ritorno alla normalità dei
mercati finanziari entro il 2010 potrebbe essere troppo prudente.
"In termini di rischio al ribasso, uno potrebbe derivare dall'eventuale
mancanza di convincenti per il consolidamento fiscale... un altro è legato a un
ulteriore aumento della disoccupazione possa pesare più sulle spese delle
famiglie rispetto a quanto abbiamo previsto", ha detto Elmeskov. La
disoccupazione il prossimo anno passerà al 9,8% medio nei paesi Ocse dall'8,5%
nel 2009. Stati con un debito relativamente basso, tra cui Germania, Canada,
Svizzera e alcuni paesi nordici, hanno margini per ulteriori politiche
espansive nel 2010. Lo stato delle finanze pubbliche di altri paesi come
Giappone, Italia, Grecia,Islanda e Irlanda non hanno lasciato spazio di
manovra, senza prevedere forti reazioni avverse da parte dei mercati
finanziari. Se non si dovesse riuscire ad inviare il giusto messaggio
sull'uscita dalle politiche di stimolo si potrebbero innescare timori per
l'inflazione e portare a ulteriori rialzi dei rendimenti dei bond che potrebbero
ostacolare la ripresa. L'Organizzazione ha anche invitato le banche centrali a
mantenere i tassi vicino allo zero nel corso di 2009 e 2010 per consentire alla
ripresa di consolidarsi e ha aggiunto che la Bce non è a questo punto. Le
banche centrali dovranno anche continuare ad attuare misure non convenzionali
finchè la ripresa non sia ben avviata e i mercati finanziari ritornino normali.
Sul sito www.reuters.it altre notizie Reuters in italiano
( da "Wall Street Italia"
del 24-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
PAPA:
L'IDEA DEL SACERDOZIO E' A RISCHIO ANCHE NELLA STESSA CHIESA -->Nelle
''attuali societa' globalizzate'', in un mondo ''in cui la visione comune della
vita comprende sempre meno il sacro'' e dove sempre piu' ''la funzionalita' e'
l' unica categoria decisiva'', ''la concezione cattolica del sacerdozio rischia
di perdere considerazione, anche all'interno Chiesa''....
( da "Wall Street Italia"
del 24-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Pil,
l'Ocse rivede le stime al rialzo In Italia la recessione è "profonda"
-->La situazione economica migliora in Cina e Usa: «Il peggio è passato, ma non è tempo di rilassarsi».
Nel nostro Paese il Pil a -5,5% nel 2009
( da "Wall Street Italia"
del 24-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Ocse
rivede le previsioni al rialzo Ma in Italia la situazione peggiora -->A
livello globale la situazione economica comincia a migliorare, specie in Cina e Usa Soffre ancora l'area euro. "La Bce faccia di tutto per
tagliare ancora i tassi" Ocse rivede le previsioni al rialzo Ma in Italia
la situazione peggiora Allarme disavanzo nel nostro Paese: 5,3% quest'anno,
5,5% il prossimo E sempre 2009 il prodotto interno lordo scenderà al 5,5%
(10:54 24/06/2009)
( da "Manifesto, Il" del
24-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
ANTI-G8
«Noi non ci saremo» La delusione no global Dall'estero nessuna mobilitazione. È
la prima volta dal 1984 Paolo Gerbaudo LONDRA Non si preoccupino il ministro
Maroni e il capo della polizia Manganelli. Nessuna "orda no-global"
si appresta a valicare i patri confini in vista del G8 dell'Aquila. E certo non
perché gli attivisti anti-globalizzazione d'oltralpe e
d'oltremare siano terrorizzati dai controlli frontalieri rimessi in piedi
grazie alla sospensione del trattato di Schengen che scatterà nei prossimi
giorni. «Sarà un anti-G8 tutto italiano»: questa l'impressione che rimbalza da
Parigi, a Berlino, a Londra tra quei gruppi di attivisti che in passato hanno
partecipato in massa alle mobilitazioni contro il G8 e altri vertici
internazionali. Anche dopo l'annuncio del calendario di protesta uscito
dall'assemblea di domenica scorsa, in pochi sembrano intenzionati ad unirsi
alle proteste a Roma e in Abruzzo, e chi vorrebbe partecipare è preoccupato per
la mancanza di informazioni e turbato dalle polemiche e dal nervosismo che
serpeggia in quel che resta del movimento no-global in Italia. A due settimane
dall'arrivo in Italia delle delegazioni dei potenti della terra le proteste
contro il G8 sono invisibili all'estero e non solo su quotidiani e televisioni ma
pure su indymedia (network nato proprio sull'onda delle proteste globali, a
partire da Seattle nel '99) e altri siti di informazione alternativa, dove in
altre occasioni l'avrebbero fatta da padrone per mesi. «In che giorni ci
saranno le manifestazioni?», chiede confusa Liza, un'attivista tedesca che due
anni fa ha partecipato alla mobilitazione contro il G8 a Rostock in Germania.
«Qua non se ne parla proprio. Non credo che verranno in molti». I grandi gruppi
organizzati che negli anni passati avevano organizzato pullman e treni per
portare i sostenitori alle proteste hanno già dato tutti forfait. Dal Nouveau
Parti Anticapitaliste di Besancenot al Socialist Workers Party inglese, i
trotzkisti non si metteranno in viaggio per l'Aquila. «Siamo concentrati su
altre cose», afferma Chris Bambery, direttore di Socialist Workers, organo
ufficiale del Swp, «lo spostamento del vertice all'ultimo minuto sembra aver
mandato tutto all'aria». «Siamo stremati dopo la campagna per le europee», si
giustificano invece dall'Npa, che pure invierà una delegazione simbolica alle
proteste. A tenersi alla larga dalle proteste contro il G8 saranno pure i
contingenti nazionali di Attac, che dal
( da "Virgilio Notizie"
del 24-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Gli
Stati Uniti chiedono a Pechino di rinunciare all'imposizione di un sistema di
filtraggio sui pc cinesi per impedire l'accesso ai siti porno e ad altri siti
considerati proibiti. Il segretario americano al Commercio Gary Locke e il
rappresentante del commercio estero americano Ron Kirk hanno inviato una
lettera ai loro omologhi cinesi chiedendo che la Cina annulli il progetto di legge che imporrà l'installazione di un
software, su tutti i computer venduti e fabbricati in Cina, "molto
criticato". E' quanto si legge sul comunicato reso noto dai due ministeri.
Ieri la stampa cinese aveva fatto sapere che le autorità intendevano dotare
tutti i computer di un dispositivo per bloccare i siti porno, nonostante
le perplessità espresse sia in patria che all'estero sulla misura preannunciata
qualche giorno prima.
( da "Stampa, La" del
25-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Piaggio
Vietnam, controllata del gruppo di Pontedera, ha avviato la vendita sul mercato
locale degli scooter Vespa LX prodotti nel proprio stabilimento situato nel
distretto industriale di Binh Xuyen. Le vendite degli scooter prodotti in
Vietnam sono stimate inizialmente in circa 15.000 unità nel corso del secondo
semestre 2009. Prodotta nelle cilindrate 125 e 150cc, Vespa LX è interamente realizzata
nel nuovo impianto che occuperà a fine 2009 oltre 250 dipendenti con un
investimento complessivo da parte del gruppo Piaggio - sino alla fase
dell'avvio produttivo - di oltre 30 milioni di dollari. La capacità
dell'insediamento potrà raggiungere a regime le 100.000 unità l'anno. «Con l'inizio della commercializzazione degli scooter Vespa prodotti in
Vietnam, Piaggio completa, dopo aver già stabilito la propria presenza in India
e in Cina, il piano strategico di investimenti in Asia e intraprende un nuovo,
importantissimo passo verso la globalizzazione della propria presenza
industriale» dice il presidente e ad Piaggio, Roberto Colaninno.
( da "Stampa, La" del
25-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Tornano
alla rilbata le matricole cinesi, anche all'estero. L'Ipo da 73 milioni di
dollari del gruppo chimico Chemspec è stata accolta con entusiasmo negli Usa. La società cinese intende impiegare la sua parte dei
proventi per finanziare un'espansione del 400% in un settore i cui margini si
vanno assottigliando. La società chimica ha vari pregi. Ha un bilancio in utile
e la sua nicchia di specializzazione si sta espandendo in Cina. E benché il prezzo sia stato fissato all'estremo superiore
della forchetta, si tratta di una cifra ragionevole, che equivale a 11 volte i
ricavi previsti per quest'anno. Non mancano però i difetti. La società è in
gran parte controllata dal suo fondatore, Ad e presidente, Jianhua Yang, che
dopo l'Ipo possiederà il 54% delle azioni. La ragione vera dell'Ipo
sarebbe la necessità di rimborsare un prestito da 4 milioni di dollari che,
senza la quotazione entro fine mese, Chemspec avrebbe dovuto versare in
contanti. Ma come si evince dal prospetto informativo, gli interessi di Yang potrebbero
differire da quelli degli altri azionisti. Inoltre, le transazioni con soggetti
collegati alla società sono intricate e preoccupanti. Ad esempio, ogni anno
l'azienda effettua compravendite di sostanze chimiche per milioni con Kangpeng
Nong Hua, controllata da amministratori di Chemspec. È un fatto inquietante,
perché il prospetto informativo segnala mancanze significative nella
contabilità della società. Al riguardo, Chemspec dichiara che le transazioni
non sono condizionate dagli interessi reciproci. Poi l'utile operativo di
Chemspec è sceso con l'aumento della concorrenza, passando dal 49% del 2006 al
25% attuale. Infine Chemspec ha una struttura complessa. Agli investitori
saranno offerte azioni di una holding domiciliata alle isole Cayman, che possiede
una società costituita alle isole Vergini, che ha un'azienda di Hong Kong che
controlla consociate cinesi. La calda accoglienza che gli investitori Usa hanno riservato alle azioni di una società con questo
curriculum, pieno di incognite, sembra indicare un ritorno troppo rapido alle
operazioni rischiose. \
( da "Stampa, La" del
25-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
NEL
2009 PREVISTI RICAVI IN CRESCITA E UTILE STABILE Il sigaro toscano regge la
crisi e punta sugli Usa [FIRMA]FABIO POZZO Il
«toscano» regge ai colpi della crisi e guarda avanti, soprattutto all'estero.
Forte anche dei risultati: il presidente di Manifatture sigaro toscano, Gaetano
Maccaferri, stima per il 2009 ricavi in crescita dell'8% a 79 milioni di euro e
un utile stabile sui 10,5 milioni. La strategia guarda anzitutto all'Italia, un
mercato di 800 mila fumatori di sigari dove Mts su 140 milioni di pezzi
prodotti, ne ha venduti 130 milioni nel 2008, con una crescita del 12% rispetto
al 2007. «Per quest'anno prevediamo ricavi in rialzo del 6% a 72 milioni» dice
Maccaferri. E poi c'è l'estero. «Torneremo in Canada quest'estate e stiamo
cercando una soluzione distributiva per il Giappone, mentre in Russia entreremo
a fine anno, inizio 2010» dice ancora il presidente. L'obiettivo, ha spiegato
il direttore generale di Mts, Andrea Marazzi, è quello di «raggiungere un
fatturato estero pari al 10% del consolidato, dal 7% del 2008». In primo piano
anche l'Europa, dove l'azienda dopo l'estate sarà in Turchia con un
distributore e sta pensando anche ad Hong Kong, ma «non prima del 2011» (esclusa per ora la Cina, per gli alti
dazi). E per il 2011 è atteso anche lo sbarco negli Usa. «Prima però
dovremo garantirci l'approvvigionamento di tabacco. In più, sono da considerare
le implicazioni delle leggi firmate da Barack Obama per il settore». Per
crescere, Mts ha in serbo di raddoppiare le sigaraie, da
( da "Stampa, La" del
25-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
I
PROGETTI IN FASE DI AVVIAMENTO Nuove centrali di carbone in Italia Più posti di
lavoro e competitività La produzione mondiale di carbone si è attestata a 5,8
miliardi di tonnellate (+3,5%): si tratta del primo rallentamento dopo 5 anni
di crescita continua al 7%. Tuttavia, anche se a ritmi più moderati, il carbone
cresce ancora nel
( da "Unita, L'" del
25-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Petrolio Cina
Sinopec, il maggiore produttore di idrocarburi della Cina, ha raggiunto
un'intesa per acquisire l'elvetica Addax Petrolem (quotata a Toronto e Londra)
per 7,2 miliardi di dollari Usa.
( da "Repubblica, La" del
25-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Pagina
X - Napoli QUESTIONE MERIDIONALE LUISA BOSSA C onfinarla al Sud significa fare
l´operazione di mistificazione che si è spesso messa in campo, e cioè che i
mali del meridione siano i mali della gente del Sud, e che per sollevarsi dalle
arretratezze e dai limiti, bisogna che siano le persone di buona volontà del
meridione a rimboccarsi le maniche. è la stessa retorica che si usa per i Paesi
in via di sviluppo, quando si dice che da quelle povertà possono uscire solo
facendo leva su loro stessi, ignorando le dinamiche
economiche dello sviluppo globalizzato, le concentrazioni, gli sfruttamenti, la
necessità per le zone più ricche di non avere concorrenti alla loro altezza e
quindi il bisogno di tenerle lì, relegate nell´arretratezza, nei bisogni, sotto
lo scacco del degrado. è lo stesso discorso che ho sentito fare mille volte sui
disoccupati. "Chi ha voglia di lavorare, lavora". E invece non
è vero, non è del tutto vero. C´è un macroscopico errore di visione nella nuova
iniziativa politica di Antonio Bassolino che, con una fondazione che richiama i
temi del meridionalismo, ha voluto ricollocarsi al centro della scena politica.
Il governatore ha evocato la necessità di una Lega dei meridionali, proiettando
il profilo di uno scontro politico tra Nord e Sud su interessi contrapposti.
Questo è un nodo che si può rivelare fatale. La questione meridionale non si
risolve contro il Nord. Si affronta e, forse, si risolve, insieme al Nord,
mettendo in rete interessi, prospettive e solidarietà. La questione meridionale
torna al centro della politica solo se si riesce a far capire al Centronord che
il Sud dell´Italia è una straordinaria piattaforma di sviluppo per tutto il
Paese, e che può servire al sistema nazionale perché guarda al Mediterraneo, ai
mercati orientali, alle vie del mare. Bassolino, invece, sembra indicare
un´altra strada. Un cartello meridionalista che faccia al Sud lo stesso lavoro
che la Lega di Bossi fa da anni al Nord. Mi permetto di dire, però, che la cosa
appare difficile e pericolosa. Per la Lega, il problema è la tutela di un
sistema sociale ed economico che funziona e che si sente sotto minaccia. La
Lega ha una funziona protettiva: deve tutelare le partive Iva, magari dalla
Guardia di Finanza (e ci pensa Tremonti) e le ville, non solo dal fisco ma
anche dalle rapine (e ci pensano le ronde). Deve conservare al Nord il gettito
fiscale, dando vita a una Italia diseguale. La lega del Sud che tipo di
interessi consolidati andrebbe a tutelare? Quelli del lavoro nero e sommerso?
Quelli del clientelismo e del mercato nero dei diritti, dell´illegalità
diffusa? Quelli della camorra? Oppure si darebbe come ambizione, il
cambiamento? E se vuole il cambiamento, con chi pensa di farlo se non con tutte
le forze sociali ed economiche del Paese? L´autrice è deputato Pd
( da "Sole 24 Ore, Il" del
25-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Il
Sole-24 Ore sezione: MONDO data: 2009-06-25 - pag: 13 autore: Protezionismi.
Europa e America accusano la Cina di frenare l'export
di commodities Pechino al contrattacco: «In regola con la Wto» «Gli Stati Uniti
ostacolano le importazioni di pollame» Luca Vinciguerra SHANGHAI. Dal nostro
corrispondente La Cina respinge le accuse di
concorrenza scagliatele contro da Stati Uniti ed Europa. E contrattacca
Washington aprendo un nuovo contenzioso commerciale sulla carne di pollo. Ieri,
Pechino ha subito replicato alla protesta ufficiale contro le restrizioni alle
esportazioni cinesi di alcune materie prime, inoltrata martedì
all'Organizzazione per il Commercio mondiale da Usa e
Unione europea. «Il principale obiettivo delle politiche cinesi
sull'esportazione è proteggere l'ambiente e le risorse naturali», ha spiegato
il ministero del Commercio di Pechino, aggiungendo che «la Cina
ritiene che tali politiche siano in linea con le regole della Wto». L'accusa
formulata contro la Cina da Stati Uniti e Ue non è
nuova. Secondo Washington e Bruxelles, nonostante gli impegni assunti in sede
Wto, il Dragone continuerebbe a imporre un sistema di quote e di tassazione
agevolata, finalizzato a scoraggiare le esportazioni di bauxite, coke, magnesio,
zinco e di altre materie prime largamente utilizzate nell'industria
manifatturiera e di cui il gigante asiatico è uno dei principali produttori
mondiali. Grazie a queste politiche, la Cina
riuscirebbe a mantenere artificialmente bassi i prezzi di approvvigionamento di
tali materie prime per le aziende di trasformazione domestiche, creando però
una distorsione concorrenziale dannosa per le società straniere. A questo
riguardo, le più penalizzate sono le imprese siderurgiche che, da anni ormai,
sono costrette a confrontarsi con una concorrenza cinese sostenuta da incentivi
fiscali e da finanziamenti pubblici agevolati. Ma questa volta, dopo oltre due
anni di proteste all'indirizzo di Pechino, Europa e Stati Uniti hanno deciso di
passare dalle parole ai fatti, investendo ufficialmente della questione la Wto.
«Sosterremo le nostre tesi nelle consultazioni, in modo da risolvere la disputa
secondo le procedure previste dall'Organizzazione per il Commercio Mondiale»,
ha affermato ieri il governo cinese ostentando sulla questione una buona dose
di serenità e sicurezza. D'altronde, dopo sette anni di militanza nella Wto,
Pechino sa bene come funzionano le cose a Ginevra. E, soprattutto, ha imparato
a usare i meccanismi della stessa Wto per sferrare rappresaglie commerciali
contro i suoi avversari. Così ieri, subito dopo aver chiarito la propria
posizione sul dossier materie prime, la Cina ne ha
aperto un altro in cui figura lei stessa come parte lesa. Pechino ha chiesto
alla Wto di aprire un'indagine sulle restrizioni alle importazioni di pollame
cinese imposte dagli Stati Uniti. «Le misure poste in atto dal governo
americano sono discriminatorie e violano apertamente tutti gli accordi
commerciali internazionali», ha tuonato il ministero del Commercio cinese. Stati Uniti e Cina vietarono reciprocamente le
importazioni di pollame nel 2004, subito dopo lo scoppio della febbre aviaria.
Passata l'emergenza, l'anno scorso, la Cina ha rimosso il
bando agli acquisti di prodotti avicoli made in Usa. Washington,
però, non ha mai ricambiato il favore, sostenendo che la carne di pollo cinese
non è sicura per i consumatori americani. Ma al di là delle singole
dispute, la sensazione generale è che le due superpotenze siano ormai a un
passo da una guerra commerciale in piena regola. Una guerra che, da quando la Cina è entrata nella Wto, è sempre stata serpeggiante. E che
ora, complice la grande crisi economico-finanziaria che ha risvegliato nuove
tensioni protezionistiche sulle due sponde del Pacifico, si va materializzando
ogni giorno che passa in nuove scaramucce: prima il Buy American; poi il Buy
Chinese; e ora anche il software antipornografia obbligatorio sui pc cinesi che
ha mandato su tutte le furie i produttori di computer americani. Il rischio è
che il conflitto si allarghi a macchia d'olio: ieri le dogane di Canberra hanno
aperto un'indagine per accertare se Pechino pratichi dumping sui prezzi dei
prodotti in alluminio made in China venduti sul mercato australiano.
ganawar@gmail.com © RIPRODUZIONE RISERVATA
( da "Manifesto, Il" del
25-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
INTERVISTA
«Nel Pd c'è anche una componente di sinistra, ma confluirci non è una
soluzione» «La sinistra torni alla classe» Parla il sociologo Luciano Gallino:
una crisi europea, non solo italiana Valentino Parlato Questa crisi della
sinistra è una crisi italiana, con Berlusconi, oppure è europea? Direi che,
seppure con molte differenze tra un paese e l'altro, è una crisi europea che ha
molte forme. Basti pensare al caos del Partito socialista francese o alla
deriva verso posizioni di centrodestra del labour britannico o dei
socialdemocratici tedeschi. Nell'insieme direi che è una sindrome europea.
Negli anni '70 questa sinistra era forte in Italia e in Europa. Quali possono
essere le cause di questa crisi? La miopia dei dirigenti? Il crollo dell'Unione
sovietica è stato un fattore di grande importanza, non foss'altro perché ha
rafforzato fortemente il centrodestra e la destra. Teniamo presente che le
conquiste dei lavoratori tra gli anni '60 e '70 - salari decenti, prolungamento
delle ferie, sabato festivo, servizio sanitario nazionale, nel nostro paese
come in altri - sono stati possibili anche perché la classe egemone vedeva con
grande preoccupazione l'Urss, naturalmente per il suo peso sulla scena mondiale
ma anche per quello che poteva significare come sostegno - ideologico oltre che
materiale - ai partiti di sinistra dell'occidente. Caduta l'Unione sovietica,
la destra ha preso forza e fiato e le sinistre si sono trovate un po' l'erba
tagliata sotto i piedi. C'è un altro aspetto che in parte spiega la sconfitta,
cioè il totale fraintendimento da parte delle sinistre, dei partiti
socialdemocratici in particolare, del processo di globalizzazione. Mi riferisco
allo scambio che è effettivamente avvenuto fra l'Occidente che ci ha messo
capitali e tecnologia, e la Cina, l'India ecc. che ci hanno messo la manodopera
pagata una miseria. Non hanno capito, quindi sono caduti in una prospettiva che
io chiamo adattazionista: la globalizzazione c'è, perciò non resta che
adattarsi ad essa. Che significa aver perso la partita ancor prima di
cominciare. Ma non ci sono anche un cambiamento nel mondo del lavoro e una
perdita di importanza di esso, la fine del fordismo, la società
post-industriale... si può dire una società post-industriale? No, per due
motivi. Intanto l'industria continua ad essere un settore di grande importanza
in tutte le economie sviluppate. In secondo luogo i modelli di organizzazione
dell'industria, messi a punto nell'arco di un secolo dall'industria
manufatturiera, sono stati applicati anche ad altri settori. L'agroindustria,
la ristorazione rapida, i call center utilizzano modelli di organizzazione del
lavoro che sono quelli inventati un secolo fa. Secondo lei il terziario si è
industrializzato? Gran parte del terziario ha adottato modelli organizzativi
dell'industria che si fondavano, e in gran parte ancora si fondano,
sull'imperativo taylorista: voi lavorate, noi pensiamo. C'è una frase di Marx
che ogni tanto viene citata: «Lo sfruttamento del lavoro vivo diverrà una ben
misera base per lo sviluppo generale della ricchezza». C'è una perdita di
valore nel lavoro? Certamente sì. Perché a partire dalla fine degli anni 70 si
è avuta una straordinaria finanziarizzazione dell'industria e dell'attività
produttiva in generale. Quindi si sono sempre più sviluppate tecnologie
complesse per produrre denaro mediante denaro, scartando per quanto possibile
il passaggio attraverso le merci o facendo fabbricare le merci dai cinesi o
dagli indiani. Quindi la produzione di denaro per mezzo di denaro ha portato
con sé - e per certi aspetti è stata anche scientificamente cercata - la
svalutazione, la sottovalutazione del lavoro manuale, del lavoro industriale.
Non potevano resistere dei partiti, il Pci soprattutto, che già avevano preso
le distanze dall'Unione sovietica? Sono stati «capitolardi»? Debbo dire, con
mio rincrescimento, che sono del tutto d'accordo con questa interpretazione. La
capitolazione dei partiti comunisti è stata precipitosa, e per certi aspetti
inconsulta, anche se il crollo dell'Urss è stato un trauma colossale. Che il
socialismo realizzato avesse crepe profonde si sapeva da tempo. Temo quindi che
la definizione di «capitolardi» sia azzeccata. Insomma, a questo punto le
sinistre hanno rifiutato l'identità passata ma non si sono date una identità
nuova. Certo, perché - l'ho detto all'inizio - non avevano
capito nulla del processo di globalizzazione. Non avevano capito che la
globalizzazione è un aspetto di una guerra di classe globale. È una espressione
che da noi fa saltare sulla sedia, anche molti a sinistra. Ma io la prendo da
un libro che ho sul tavolo, un libro americano che si intitola The global class
war di Jeff Faux, fondatore dell'Economic Policy Institute, che da buon
americano liberal non teme di usare le parole che occorre usare, cioè conflitto
di classe. Mentre le nostre sinistre hanno rimosso l'idea stessa di classe
sociale. Cosa fare per tornare forti e protagonisti? Dall'89 sono passati 20
venti anni. Quello che si è smontato in vent'anni non è che si possa rimontare
in poco tempo. Sicuramente un recupero della teoria critica, intesa non
soltanto come recupero dei francofortesi che, comunque, avevano molte cose da
dire. Ma anche come capacità di analizzare a fondo il processo dell'economia
globale, come ad esempio sanno fare molti centri studi liberal americani,
perché se uno vuol capire qualcosa finisce che deve passare di lì. Gran parte
del nostro centrosinistra è molto più a destra dei liberal americani, quindi
bisognerebbe partire dall'analisi delle classi, da una analisi seria del processo
di globalizzazione. Adesso Bertinotti dice confluiamo nel Pd. Il Pd è certo un
aggregato un po' singolare. Debbo dire che nelle conferenze, nei seminari che
faccio, negli incontri ai quali sono spesso invitato anche dal Pd, scopro che
molti interlocutori sono di sinistra. È vero che sapendo che io sono di
sinistra c'è una sorta di pre-selezione, comunque credo che nel Pd ci sia
davvero una componente di sinistra. Però il confluire nel Pd non mi parrebbe
una soluzione. E per esempio l'unificazione fra Sinistra e libertà e
Rifondazione... a me non convince. Non potrebbero mettersi insieme e cercare di
definire un programma di sinistra, sulla base di un programma poi unificarsi,
mettersi d'accordo... Sì. Credo che la partenza dovrebbe essere l'analisi, la critica,
l'opposizione intellettuale, gli approfondimenti e un programma. E poi su
questo vedere come ci si può aggregare. Però da qualche parte bisogna pur
cominciare. Dovrebbero smettere di litigare... E sì, questo fa veramente
cascare le braccia. L'ultima domanda. Io faccio questa intervista e chiedo
articoli per aprire una discussione sul che fare della sinistra. Come si
rinnova e si unifica la sinistra? È utile che il manifesto cerchi di diventare
un forum di questa discussione? Direi di sì, anche perché non ce ne sono altri.
Il manifesto si vede, gira, è letto. Inventarsi nuovi forum, nuovi mezzi di
comunicazione mi pare - oggi come oggi - molto difficile. È chiaro che le voci,
gli umori, le sensibilità sono molto diverse, quindi bisogna restare assai aperti.
Però mi pare che lo spazio ci sia e che in ogni caso qualunque sforzo di
allargarlo può essere utile. Il tuo è un contributo a questo lavoro e ti
ringrazio molto.
( da "Vnunet.it" del
25-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Sempre più censura in Cina
25-06-2009 VNUnet.it Google si è già piegata agli ordini cinesi, eliminando
Suggest e i link porno: il black-out cinese di google.com è durato un paio
d'ore. Intanto Greem Dam, il filtro nel Pc, è pieno di bug: la protesta
silenziosa, che invita i cinesi a stare offline, è prevista il primo luglio Il
The Financial Times ha riportato che l'accesso a google.com e
gmail.com a Pechino non ha avuto successo, e solo dopo un paio d'ore il sito e
la Web mail erano di nuovi accessibili. Secondo l'agenzia Xinhua, riportata da
The Register, il governo cinese ha minacciato Google China a causa dei link
alla pornografia, ma Google.cn si è piegato agli ordini cinesi: sta lavorando
per rimuovere i link e per disabilitare Google Suggest. Dal 2005 Google China è
sottoposto alla normativa cinese (c he impone la censura dei termini scomodi, a
partire dalle critiche al governo). In Usa è polemica
perchè Google.cn (a differenza del motore cinese Baidu) ha deciso anche di
bloccare le ricerche su Gao Ye, uno studente intervistato a Focus Interview.
Intanto Greem Dam, il filtro nel Pc, è pieno di bug: già soprannominato il
"poliziotto dentro il Pc" , il filtro è un programma craccabile ed è
a rischio exploit, tanto da permettere esecuzioni da remoto per impadronirsi
dei computer su cui è installato. Dopo le critiche su Twitter, il filtro
affronterà la protesta silenziosa: uno sciopero della Rete, per stare tutti
offline (proposto dallartist a Ai Weiwei) è previsto il primo luglio. Ma, al
confronto del coraggio degli studenti iraniani (andati al massacro), sembra ben
poca cosa. China Daily invece reporta di mille minacce di morte giunte alle aziende
sviluppatrici del filtro Green Dam, Jinhui Computer System Engineering. ©
Copyright 2007 tutti i diritti riservati | part of vnu.net europe
( da "Villaggio Globale.it"
del 25-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Ultime
Notizie Inarrestabile devastazione La globalizzazione
dell'inquinamento: dal Perù alle meduse Per la foresta amazzonica un crescendo
di attacchi ed un'inesorabile arretramento. Anche per le meduse, a parte la
verifica scientifica delle invasioni certamente c'è un rapporto con le
condizioni meteoclimatiche La globalizzazione padrona del mondo: in Perù
continuano gli scontri sanguinosi tra Indios e polizia nazionale. E i
morti tra i civili ormai hanno superato la decina. I nativi insorgono contro la
decisione governativa di procedere con ulteriori lavori di scavo nel sottosuolo
interessato dalla foresta pluviale amazzonica per la ricerca e quindi lo
sfruttamento delle risorse petrolifere. Il patrimonio boschivo del Perù,
polmone verde dell'intero globo terrestre, è già sofferente e rischia il
collasso definitivo se il depauperamento delle sue risorse naturali da parte
dell'uomo non sarà accompagnato da una eco-sostenibilità o più semplicemente da
una sana logica di settore. L'universalità dei valori e dei parametri
nell'agire imposti dalla legge del «globale a tutti i costi» ha inquinato ormai
i criteri di valutazione nei vari settori dell'economia, del mercato
commerciale, dell'industria pesante, del terziario e, non ultimo, della
gestione del capitale ambientale. Una malattia contagiosa che si espande a
macchia d'olio, inarrestabile quanto il declino a cui stiamo inesorabilmente
sottoponendo il pianeta. Cancro in stadio avanzato le cui metastasi hanno
raggiunto anche i mari più vicini a casa nostra, succubi anch'essi del sistema
corrosivo attuale: protagoniste sgradite delle estati balneari di milioni di
turisti sono come sempre le famose meduse. Il vero problema è l'allarme dovuto
alla loro crescita annuale sempre più esponenziale. Un'impennata che non
accenna a diminuire. Ogni dodici mesi nel Mediterraneo il loro numero aumenta a
causa dello spopolamento dei pesci travolti dall'ondata di caldo anomalo
stagionale che ha surriscaldato oltremodo le acque, ma stavolta i segnali di
una possibile invasione sembrano davvero più concreti. Il primo avvistamento è
avvenuto al largo della Corsica, dove un pilota militare francese individua
quella che sembra a tutti gli effetti una macchia lunga
( da "Vita non profit online"
del 25-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Iran,
il regime mostra i muscoli Reading time: 3 minutes --> di Stefano Arduini -
pubblicato il 25 Giugno 2009 alle 11:35 Da Teheran grazie a Internet filtrano
notizie allarmanti. Se teme un massacro Caos a Teheran. Le poche notizie
arrivano dalla Rete. La polizia spara e picchia. I dimostranti in ginocchio: ci
stanno massacrando. Oggi la rassegna stampa si occupa anche di: CINA OBAMA
BERLUSCONEIDE DROGHE SOCIAL CARD FOUCAULT BIOETICA "Teheran, il pugno
dell'ayatollah". La guida suprema Khamenei: le autorità non cederanno alla
protesta, spiega il CORRIERE DELLA SERA nel titolo di apertura di oggi. Il
regime di Teheran ordina di sparare su chi contesta in piazza la vittoria di
Ahmadinejad. I servizi sono alle pagine 2 e 3. Il pezzo di cronaca di Andrea
Nicastro pesca dalle notizie diffuse in rete: «Non c'è verifica indipendente e
le voci che affiorano dalla Rete sono sempre più rare e isolate. Ma ciò che
raccontano fa accapponare la pelle...Un testimone ha raccontato alla Cnn di
manifestanti «picchiati come animali». Altri hanno descritto una «Piazza
Baharestan coperta di sangue». Il CORRIERE svela anche il retroscena di una
lettera del presidente Obama alla Guida Suprema Alì Khamenei: "«Ora
dialoghiamo»". Fra i due paesi i rapporti però si intesiscono giorno dopo
giorno: «L'invito alla festa Usa del 4 luglio è stato
respinto da tutti i diplomatici di Teheran». Buco nero sulle cifre della
repressione: «il governo parla di 645 arresti. L'ong Ichri di 2mila giovani
desaparecidos. Lo scrittore infine "Coelho racconta nel suo blog la fuga
del medico che aiutò Neda". "Iran, la polizia spara sulla
folla". è la prima pagina di LA REPUBBLICA che al caos di Teheran dedica
ampio spazio. Ieri centinaia di dimostranti si sono scontrati con la polizia e
le milizie paramilitari mentre Khamenei ribadiva che le autorità non si piegheranno
di fronte alla pressione degli oppositori. Testimoni raggiunti telefonicamente
hanno detto che lo scontro è stato sanguinoso e che la polizia ha usato
munizioni da guerra. Per tutta la giornata di ieri inoltre sono circolate voci
non confermate di un arresto del leader dell'opposizione, Moussavi. Una
situazione incandescente sulla quale getta benzina il giornale dell'ayatollah,
Keyhan, che ieri ha pubblicato un editoriale nel quale si elencavano le azioni
terroristiche di cui Moussavi si sarebbe macchiato. Un avvertimento molto
pericoloso per il candidato riformatore. Che il regime si prepari ad accuse
massicce contro i dimostranti lo suggerirebbe il fatto che l'incarico delle
inchieste è stato affidato a Said Mortazafi, un procuratore che ha fama di essere
un assassino e un torturatore. Fu lui il maggiore responsabile della morte in
carcere della giornalista canadese Zara Kazemi. Il commento è di Federico
Rampini: "Il dilemma dell'occidente": «L'accusa scagliata contro i
ribelli, obbedire a Londra e alla Cia, tradisce la sindrome dell'assedio, o più
volgarmente la paranoia, tipica di un assolutismo insicuro, e perciò
impaurito... Ma allo stesso tempo costruisce un gioco a somma zero che gli
occidentali non sanno bene come scardinare».. Una mano di donna che regge un
fazzoletto verde mentre le dita fanno il segno della vittoria: questa la foto
che domina la prima pagina del SOLE 24 ORE. All'interno Alberto Negri riferisce
di durissimi scontri e di una piazza del Parlamento di Teheran «trasformata in
mattatoio» con l'intento deliberato di massacrare i manifestanti attirandoli in
una «trappola per topi». Intanto il regime e gli ayatollah non sembrano
intenzionati di arretrare di un millimetro e non teme - secondo Negri - di
arrivare a una «resa dei conti» finale, anche se dovesse costare migliaia di
morti. «La crisi interna sta producendo conseguenze a livello internazionale»,
nota poi il SOLE, con la quasi-rottura dei rapporti con Usa
e Londra e la decisione di non partecipare al G8 di Trieste sull'Afghanistan.
L'Iran trova spazio nel taglio basso della prima de IL GIORNALE ("Spari
sulla folla: A Teheran è un
massacro'"). I servizi alle pagine 8-
( da "Virgilio Notizie"
del 25-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
''Il
G8 e' il formato piu' adeguato a gestire le sfide poste dalla globalizzazione'', cosi' Gianni Letta, sottosegretario alla
presidenza del consiglio, intervenendo al convegno sulla governance organizzato
da Unicredit. ''Se l'esigenza e l'urgenza hanno ispirato la scelta di
affrontare gli aspetti piu' immediati della crisi a livello di G20, riteniamo
che la riforma della Governance non possa prescindere da una riflessione
condotta in ambito G8'', ha proseguito Letta. Letta ha spiegato che la
visione del G8 della presidenza del consiglio, ''e' che in un mondo
profondamente mutato servano consessi complementari non concorrenti''. Per il
sottosegretario e' cruciale coinvolgere anche i paesi emergenti, quali Cina,
Brasile, India, Messico e Sudafrica, ''senza i quali difficilmente si potra'
affrontare in maniera coerente le sfide globali. E vogliamo associarvi anche
l'Egitto, grande paese arabo e nusulmano''.
( da "Wall Street Italia"
del 25-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
G8:
LETTA, E' CONSESSO PIU' ADEGUATO PER GESTIRE GLOBALIZZAZIONE -->''Il G8 e'
il formato piu' adeguato a gestire le sfide poste dalla globalizzazione'',
cosi' Gianni Letta, sottosegretario alla presidenza del consiglio, intervenendo
al convegno sulla governance organizzato da Unicredit. ''Se l'esigenza e
l'urgenza hanno ispirato la scelta di affrontare gli aspetti...
( da "Wall Street Italia"
del 25-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Crisi:
Marcegaglia, urge riforma pensioni la vuole anche Ue di
( da "Unita, L'" del
26-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
STATI
UNITI È David Thorne, il nuovo ambasciatore in Italia David Thorne è il nuovo
ambasciatore degli Stati Uniti in Italia e a San Marino. Le autorità italiane
avevano dato già da alcuni giorni il gradimento alla nomina di Thorne, che è ex
cognato del senatore John Kerry. La nomina, annunciata ieri dalla Casa Bianca,
deve adesso ricevere la conferma del Senato prima di diventare operativa. Sarà
la Commissione Esteri del Senato, presieduta proprio da Kerry, a tenere una
audizione per ascoltare una dichiarazione del nuovo ambasciatore e votare la
conferma ufficiale. CINA Dissidente arrestato «No a
ingerenze Usa» La Cina ha definito una «interferenza» nei propri affari interni la
condanna dell'arresto del dissidente Liu Xiaobo, espressa da parte della
presidente del Congresso Usa, Nancy Pelosi. «Ci opponiamo fermamente a qualsiasi ingerenza,
da parte di chiunque». Liu Xiaobo, uno dei promotori del documento
pro-democrazia Carta 08, è stato accusato formalmente di «attività sovversiva»,
rischia fino a 15 anni Francia Caccia i clandestini Critiche a sindacato Cgt
Sotto accusa in Francia il principale sindacato dei lavoratori, la Cgt, per
aver evacuato con brutalità - spranghe e gas lacrimogeni - centinaia di
clandestini, che da più di un anno occupavano alcuni locali della Borsa del
lavoro, a Parigi. Il Cran, il Consiglio rappresentativo delle associazioni nere
di Francia, ha chiesto al governo l'apertura di un'inchiesta. Gran Bretagna
British airways, in 800 lavoreranno gratis Ottocento dipendenti della British Airways
hanno acconsentito a lavorare gratis per un massimo di un mese. A comunicarlo è
stata la stessa compagnia aerea aggiungendo che 4.000 dipendenti si prenderanno
delle ferie non pagate, mentre altri 1.400 si sono offerti di lavorare
part-time. La compagnia aerea aveva chiesto a 30.000 membri della sua forza
lavoro di lavorare gratis per un mese per aiutare la società colpita dalla
crisi. Brevi
( da "Repubblica, La" del
26-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Pagina
35 - Economia L´economia cinese riprende a correre ma frena sul rame Parlare di
ripresa è prematuro perché la realtà dei fatti indica che l´economia reale
rimane in una condizione fortemente critica. Non c´è stata
ancora alcuna ripresa delle attività PECHINO La Cina riprende a
correre, lo conferma l´Ocse che ha rivisto al rialzo le sue stime per la
crescita cinese nel 2009. Grazie all´impulso dato dalla massiccia manovra di
spesa pubblica varata dal governo di Pechino nel novembre scorso, l´Ocse ora prevede
che il Pil della Repubblica Popolare aumenterà del 7,7% quest´anno.
Ancora a marzo l´Ocse prevedeva per la Cina una
crescita del 6,3%. Per il 2010 inoltre la stessa Ocse ritiene che il ritmo di
sviluppo cinese aumenterà fino al 9,3% riavvicinandosi così alle performance
degli anni passati. Le valutazioni degli esperti Ocse convergono con quelle di
altri istituti. Ma un segnale di rallentamento del ritmo di ripresa cinese
sembra venire da una materia prima molto sensibile: il rame. Nei mesi scorsi le
quotazioni del rame erano salite del 75% dai minimi di dicembre per effetto di
operazioni di accaparramento da parte di Pechino. Ora il rame è ridisceso sotto
la soglia dei 5.000 dollari Usa a tonnellata, in
previsione di un assestamento degli acquisti cinesi. Federico Rampini [il
successo di edf] PARIGI Sarà perché è l´azienda più popolare del paese, sarà
per il tasso di interesse, fatto sta che il grande prestito obbligazionario
lanciato da Edf e destinato ai piccoli risparmiatori ha avuto un successo formidabile.
In appena una settimana, l´azienda elettrica ha raccolto 2 miliardi e i suoi
dirigenti stanno già pensando di chiudere anticipatamente la sottoscrizione.
Due ragioni stanno alla base del successo. Il primo è più formale: il prestito
Edf è il primo da molti anni destinato ai piccoli risparmiatori anziché agli
investitori istituzionali. Il secondo è molto più concreto: l´azienda propone
infatti un tasso del 4,5% con una scadenza a 5 anni. Con i tassi a breve sotto
l´1%, l´offerta di Edf è un´ottima opportunità. Giampiero Martinotti
( da "Sole 24 Ore, Il" del
26-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Il
Sole-24 Ore sezione: COMMENTI E INCHIESTE data: 2009-06-26 - pag: 14 autore:
Senza Wto non c'è crescita di Renato Ruggiero I
nquestigiorninonc'èriunioneinterna-zionalechenonsiconcludaconunavi-gorosadichiarazioneincuituttiiparte-cipantis'impegnanoalotta
econtroilprotezionismo e a concludere positivamente il
Doha Round, il negoziato sul commercio multilaterale iniziato sette anni fa. Al
contempo, tra le parole e i fatti c'è di mezzo una distanza notevole. Tra poco
si terrà all'Aquila il G-8 con all'ordine del giorno il commercio, e pertanto
il Doha Round. Il governo italiano che presiede il vertice è sicuramente
determinato a ottenere progressi significativi. Non sarà facile perché in
materia non esiste ancora un consenso chiaro. In particolare, la nuova amministrazione
statunitense non sembra aver chiarito tutte le questioni che sono oggetto del
dibattito politico interno. Il presidente Obama ha previsto, sul tema della sua
politica commercia-le, un discorso importante: è arrivato il momento di
presentare la sua politica. La situazione del commercio internazionale è molto
preoccupante. La Wto prevede attualmente che il commercio globale, uno dei
massimi pilastri dell'economia mondiale, calerà quest'anno del 9%, diffondendo
ulteriore fragilità economica nel mondo. Negli ultimi due trimestri, il
commercio è diminuito del 24%, quattro volte più velocemente della produzione
mondiale ( meno 6%). Il protezionismo, richiesto anche
dall'opinione pubblica, è in ascesa e rappresenta una minaccia seria. Le nuove
misure protezioniste decise dalla Cina segnalano
quanto sarebbe pericoloso asternersi dall'intervenire. C'è stato un declino
sostanziale del sostegno politico alla globalizzazione. Eppure è evidente che
per riparare e migliorare l'economia mondiale, il libero mercato resta un
fattore indispensabile. La Banca mondiale stima in circa 200 miliardi di
dollari il contributo all'economia di una conclusione positiva del Doha Round.
Ma abbiamo bisogno di una nuova visione. I problemi da affrontare non sono
soltanto tecnici, né riguardano soltanto il commercio. In effetti hanno molto
spesso risvolti globali, politici e istituzionali, perciò è così arduo da
risolvere quel 20% di questioni ancora in discussione nel Doha Round. Si pensi,
per esempio, ai complessi rapporti commerciali tra Stati
Uniti e Cina. Sono fortemente legati a un enorme squilibrio valutario che ha
importanti implicazioni, la Cina potrebbe dover cambiare modello
economico, o gli Usa ridurre il deficit fiscale. Inoltre, l'agenda mondiale odierna
comprende altre questioni decisamente legate al commercio, come il controllo
del riscaldamento climatico. In questo caso, è risaputo che servono
nuove regole commerciali che tengano conto delle misure per mitigarne gli
effetti e salvaguardino i valori fondamentali del sistema commerciale. Inoltre
viviamo in un mondo molto diverso rispetto a quello dell'ultimo dopoguerra,
quando abbiamo creato le istituzioni internazionali che abbiamo tuttora, e il
sistema del commercio multilaterale basato sul principio della clausola della
nazione più favorita. Oggi la situazione è completamente diversa. Raggiungere
un consenso tra tutti i partner vecchi e nuovi - più di 150 paesi come nel caso
del Doha Round, sta diventando un vero e proprio incubo. Attualmente, c'è la
tendenza a negoziare un numero crescente di accordi bilaterali o regionali, tra
un numero limitato di partner. è più facile e rapido concentrare le trattative
su pochi temi d'interesse concreto per i partecipanti, e lasciare quelli meno
attraenti ai negoziati multilaterali. Ma per la diffusione di accordi
preferenziali regionali, l'aspetto più rilevante e negativo è la sua crescente
dimensione politica. Siamo sinceri, l'importanza crescente della dimensione
politica e l'aumento degli accordi preferenziali bilaterali e regionali stanno
cambiando profondamente il sistema commerciale. In realtà, tali accordi non
sono più un'eccezione al sistema multilaterale, lo stanno quasi sostituendo.
Abbiamo ora 438 aree preferenziali regionali, di cui 247 sono attualmente in
vigore e che coprono la totalità di tutte le materie commerciali, con una
singola eccezione: la Mongolia! Le conseguenze sono chiare. Stiamo andando
verso una frammentazione delle aree commerciali, con contenuti e regole
diverse. Non esiste una soluzione facile e pronta ai problemi che la Wto sta
ora affrontando, ma dovrebbe essere possibile concentrare l'attenzione su
alcuni punti salienti. Il primo di questo dovrebbe essere la conclusione del
Doha Round. Il sistema del commercio multilaterale non avrà credibilità finché
non è dimostrato che siamo in grado di concordare una conclusione realistica
del Doha Round. Il secondo punto dovrebbe essere la creazione di un meccanismo
per una " multilateralizzazione" graduale di tutti gli accordi
preferenziali esistenti. è un'idea già dibattuta in maniera informale, ma non
ancora all'ordine del giorno dei negoziati. L'obiettivo sarebbe un meccanismo
per armonizzare e coordinare progressivamente gli accordi preferenziali
regionali con il sistema multilaterale e le sue regole. In altri termini,
l'ambizione sarebbe di creare una nuova alleanza tra i due sistemi, tenuto
conto del fatto che in alcuni casi anche il regionalismo è stato molto positivo
per l'economia mondiale,e per promuovere il progresso, l'ordine e la pace. Lo è
stato sicuramente nel caso della costruzione europea. Dovrebbe essere possibile
altresì utilizzare di più gli accordi plurilaterali come si è fatto per la
liberalizzazione delle tlc; si tratta di uno strumento utile che consente di
dare una maggiore flessibilità alle trattative. La creazione di tale meccanismo
dovrebbe essere un elemento portante di un insieme di misure, se siamo
multeralisti sul serio, come ha detto chiaramente Pascal Lamy nell'eccellente
discorso tenuto in occasione della sua rinomina. Il terzo punto importantissimo
sarebbe un accordo su un ordine del giorno allargato, che includa alcune
questioni collegate al commercio anche se oggi sono esterne al sistema
commerciale. Il cambiamento climatico è sicuramente la grande priorità, in
considerazione della conferenza di Copenaghen e delle sue connessioni con le
regole del commercio. Altri punti al futuro ordine del giorno potrebbero essere
l'energia, la sicurezza alimentare, il lavoro, la competizione e gli
investimenti. In politica non bisogna mai dire "mai", ma per citare
Jean Monnet quando a Bruxelles doveva occuparsi di spinosissimi problemi
riguardanti la costruzione europea, «abbiate fiducia, avete l'alleato più
potente di tutti: la necessità». Nell'affrontare le sfide di oggi, mi sembra
che la “necessità” sia l'elemento più importante nella speranza di costruire un
nuovo sistema globale e di dare forma a un nuovo ordine mondiale. L'autore è
stato direttore generale della Wto
( da "Sole 24 Ore, Il" del
26-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Il
Sole-24 Ore sezione: PRIMO PIANO data: 2009-06-26 - pag: 5 autore: Profumo: le
Pmi soffrono ma noi non c'entriamo ROMA «Dire che tutti i problemi nascono
dalle banche è strutturalmente sbagliato»: l'amministratore delegato di
Unicredit Alessandro Profumo ha difeso ieri il sistema bancario affermando che
con un'economia reale chiaramente in crisi «le banche stanno sostenendo le
imprese, soprattutto quelle più piccole, in difficoltà per l'allungamento dei
tempi di pagamento da parte dei clienti». Clienti che, senza entrare in diretta
polemica con il Governo, sono notoriamente di natura pubblica. Profumo è
tornato sul tema banca-impresa interpellato a margine di un convegno che si è
tenuto ieri a Roma su «nuova governance mondiale per una crescita sostenibile»,
organizzato da Unicredit e East Forum: gli autorevoli esperti di economia e
finanza, che hanno sviscerato il mondo pre-crisi e post-crisi, in effetti non
se la sono presa con le banche, preferendo come bersaglio la politica monetaria
di Alan Greenspan, il regime del cambio in Cina, le smanie di protezionismo, la pericolosità dell'ottica di breve
periodo,l'arma spuntata del Fondo monetario nei confronti delle superpotenze,
le cattive regole o la mancanza di regole o la scarsa applicazione delle
stesse. Lorenzo Bini Smaghi, membro del comitato esecutivo della Banca centrale
europea, ha riaffermato l'importanza di soluzioni e obiettivi di
medio-lungo periodo – come la stabilità dei prezzi perseguita dalla Bce– e ha
messo in guardia contro gli interessi politici di breve periodo, come quelli
che negli Usa hanno favorito in nome della crescita la
diffusione di strumenti finanziari divenuti poi tossici. Per Bini Smaghi uscire
da questa crisi richiederà l'impegno di tutti, e la ripresa dovrà essere
sostenuta dai finanziamenti delle banche (adeguatamente capitalizzate) alle
imprese. I governi dovranno fare la loro parte con riforme strutturali: in
Italia si ripropone il problema della riforma del sistema pensionistico e della
tassazione, per via dell'elevata pressione fiscale. Il punto di vista delle
banche centrali è emerso con vigore nell'intervento di Hans Tietmeyer, ex
presidente della Bundesbank, secondo il quale la bolla della liquidità e la
conseguente crescita artificiale sono state alimentate tanto dalla politica
monetaria espansiva di Greenspan quanto dal cambio «di fatto fisso» della
moneta in Cina e nell'area del Pacifico. Per Giovanni
Majoni, direttore esecutivo della Banca mondiale, saranno necessarie forme di
concertazione su scala mondiale per imporre regole alle superpotenze.
Nell'analizzare l'impatto della crisi, il direttore generale di Confindustria
Giampaolo Galli ha detto che la crisi in Italia è arrivata dall'ottobre 2008
con il crollo del commercio mondiale che ha colpito imprese esportatrici
grandi, medie e piccole nei settori dell'industria manifatturiera, soprattutto
beni durevoli, tessile, auto. Arrigo Sadun, direttore esecutivo del Fondo
monetario internazionale per l'Italia, per illustrare l'uscita dalla crisi ha
usato la colorita immagine della "tinozza vittoriana" con altezza
asimmetrica delle due sponde, in luogo delle solite "U",
"V" ed "L", per dire che «abbiamo perso un pezzo
dell'economia, una certa percentuale diPil che prima c'era non ci sarà più». In
occasione del convegno, Unicredit ha siglato un accordo pubblico-privato a
sostegno del commercio internazionale, creando una piattaforma di consulenza
per le imprese dell'export con l'International Finance Corporation (Banca
Mondiale), la tedesca Kfw-Ipex, l'agenzia canadese Northstar Trade Finance e la
Nedbank del Sud Africa. I. B. © RIPRODUZIONE RISERVATA IL MESSAGGIO AL GOVERNO
«Il problema sono i crediti con i clienti che non pagano». Bini Smaghi: in
Italia subito riforma delle pensioni e della tassazione UniCredit. Alessandro
Profumo INFOPHOTO
( da "Corriere della Sera"
del 26-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Corriere
della Sera sezione: Economia data: 26/06/2009 - pag: 35 La Fondazione SORELLA
NATURA, a nove anni dal "Simposio Economia Solidale e
Sviluppo Sostenibile nell'Era della Globalizzazione",
propone una nuova analisi del tema, anche in considerazione della crisi etica
ed economica che investe il mondo SIMPOSIO ECONOMIA SOLIDALE E SVILUPPO
SOSTENIBILE NELL'ERA DELLA POST GLOBALIZZAZIONE Roma - Basilica Papale di San
Paolo fuori le Mura, 26 giugno 2009 PROGRAMMA ore 16.00 INTRODUZIONE E
SALUTI Prof. Roberto Leoni - Presidente Fondazione Sorella Natura S. Em.za Rev.
ma Card. SRC Andrea Cordero Lanza di Montezemolo - Abate della Basilica di S.
Paolo Chiar.mo Prof. Antonio Baldassarre - Pres. Emerito della Corte
Costituzionale e Pres. Onorario FSN ore 16.30 - LECTIO M
( da "Corriere della Sera"
del 26-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Corriere
della Sera sezione: Opinioni data: 26/06/2009 - pag: 10 OLTRE LA CRISI
FINANZIARIA La Cina ha già ripreso a correre E il
protezionismo non è la risposta di BILL EMMOTT S arà solo una coincidenza che
nel momento in cui si vedono i primi segni di ripresa dell'economia cinese gli
Stati Uniti e l'Unione europea si stiano coalizzando per muovere alla Cina, nell'ambito della World Trade Organisation, l'accusa
di adottare pratiche commerciali scorrette? Che i due fatti siano collegati o
no, le conseguenze sono comunque preoccupanti: con la disoccupazione che
continua ad aumentare in Europa e in America, aumenta anche la probabilità di
una reazione protezionista contro il successo e la presunta scorrettezza della Cina. Rahm Emanuel, il capo staff di Barack Obama, ha
dichiarato pubblicamente che sarebbe un grave errore sprecare l'opportunità di
avviare cambiamenti radicali offerta dalla crisi finanziaria. A mio avviso la
contestazione, nell'ambito della WTO, dei metodi commerciali cinesi
rappresenterebbe proprio un errore di questo tipo, perché farebbe impantanare
le parti nella discussione sugli aspetti tecnici del commercio. Invece di
concentrarsi sugli aspetti tecnici, sarebbe meglio rivolgersi a quelli
finanziari: la moneta cinese. Finora i segnali di un avvio di ripresa in Cina, che è la terza maggior economia del mondo, sono della
stessa natura degli indizi vagamente ottimistici che si stanno profilando in
Europa e in America: fanno pensare che la crisi economica non sia così
disastrosa come si temeva nei momenti drammatici seguiti al crollo di Lehman
Brothers. È però molto probabile che in Cina, a
differenza che in Europa, emergano presto segni di ripresa più evidenti, perché
la crisi cinese è stata molto diversa da quella europea. Mentre la recessione
in Europa è il risultato diretto della crisi finanziaria, il rallentamento
cinese deriva soprattutto dalle misure adottate nel 2008 per controllare
l'inflazione. La crisi finanziaria non ha quasi toccato la Cina.
Quando la stasi è determinata principalmente da scelte di politica economica
del governo, come le restrizioni creditizie e l'aumento dei tassi di interesse,
può esservi una rapida ripresa se queste misure vengono riconsiderate. È quel
che sta facendo la Cina dallo scorso novembre, con un
sostanzioso pacchetto di stimoli fiscali e una politica del credito molto meno
restrittiva. Naturalmente la Cina è colpita anche
dalla caduta della domanda dei suoi prodotti in Europa e in America, ma in
molti casi sul suo territorio si realizza solo l'assemblaggio finale di merci
create e prodotte in altri Paesi asiatici. Più di lei soffrono perciò Corea,
Giappone, Taiwan e Singapore. Questa settimana la Banca mondiale ha elevato la
previsione di crescita del Pil cinese nel 2009 al 7,2 per cento, una stima più
alta di quella fatta all'inizio dell'anno, quando si ipotizzava il 5-6 per
cento. Molti economisti pensano che la crescita cinese sarà anche maggiore, sia
quest'anno che nel 2010, vista la portata degli stimoli fiscali e l'attuale
facilità di accesso al credito e ai capitali nel mercato interno cinese. La
ripresa cinese favorirà gli esportatori di petrolio e di materie prime, ma non
riuscirà a stimolare molto la crescita mondia-- le, perché
sembra poco probabile che la domanda di importazioni della Cina possa aumentare rapidamente. Il caso sollevato questa settimana
al Wto dall'Ue e dagli Usa riguarda in particolare le restrizioni cinesi sulle esportazioni
di materie prime, volute, dice l'Ue, per tenere bassi i prezzi per i produttori
cinesi. Probabilmente è vero, e i produttori cinesi stanno anche
diventando più competitivi per il calo dei salari in Cina.
Ma anche i Paesi europei hanno le loro colpe, dato che tentano di offrire
condizioni privilegiate ai loro produttori. Attaccare la Cina
su questo terreno significa solo rischiare di innescare rappresaglie che si
rivolgerebbero contro il protezionismo europeo. La valuta cinese
rappresenterebbe invece un bersaglio assai migliore. La Cina
è la sola grande economia la cui valuta non circola liberamente sul mercato e
non è convertibile. Lo sforzo di tenere basse le quotazioni del «renminbi»
cinese spiega perché la Cina abbia accumulato le
maggiori riserve di valuta estera al mondo, 2000 miliardi di dollari, investiti
soprattutto in obbligazioni in dollari Usa. Se
vogliamo avere un commercio equo ed equilibrato, abbiamo bisogno che la valuta
cinese possa fluttuare liberamente e riapprezzarsi. La Cina
si oppone, ma anch'essa ha un problema, dato dal rischio che il valore di quei
2000 miliardi di dollari di obbligazioni statunitensi possa diminuire
drasticamente. Si dovrebbe giungere a un accordo: la fluttuazione della valuta
in cambio di una soluzione al problema delle riserve cinesi di valuta estera.
Sarebbe un obiettivo molto migliore per le pressioni che Europa e America
vogliono esercitare. BEPPE GIACOBBE traduzione di Maria Sepa
( da "Manifesto, Il" del
26-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
CENSURA
Google Cina, ancora blocchi Non c'è pace per
google.cn. Negli ultimi giorni gli utenti hanno denunciato rallentamenti del
motore di ricerca in Cina, culminati in un completo
black-out che si è protratto per due ore. E ieri il ministero degli Esteri
cinese ha nuovamente criticato la società Usa,
accusata di violare le leggi sulla diffusione della pornografia e di contenuti
violenti in vigore nel paese asiatico. Ma lo scontro potrebbe spostarsi anche a
livello diplomatico, poiché il segretario e il rappresentante Usa per il Commercio hanno inviato una lettera alle proprie
controparti cinesi esprimendo preoccupazione per la legge che obbliga i
produttori di computer a inserire un software (Green Dam) che possa bloccare alcuni contenuti se vogliono che i loro prodotti possano essere
venduti in Cina. Secondo le autorità Usa questi violano
le regole del commercio internazionale. Non la pensa così Qin Gang, portavoce
del ministero degli Esteri cinese, che ha dichiarato che «secondo le lamentele
di molti residenti, Google ha diffuso un elevato numero di contenuti volgari
che sono lascivi e pornografici, violando leggi e regolamenti cinesi».
Ma sembra chiaro che i motivi dei blocchi siano altri: «questo è un
avvertimento a Google e ai cittadini della rete cinese. - ha detto Xiao Qiang,
fondatore di China Digital Times - Il governo mostra la sua determinazione nel
tenere internet sotto controllo». Intanto Ai Weiwei, noto architetto, artista e
attivista politico, ha chiamato i compatrioti a un'inedita forma di protesta:
il boicottaggio per un giorno di tutte le attività Internet-based. Data scelta,
il prossimo 1 luglio, anniversario della fondazione del Partito Comunista
Cinese e giorno dell'entrata in vigore delle nuove norme censorie.
( da "Stampa, La" del
26-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Le
banche Usa perderanno la battaglia con Obama sul nuovo
regime di controlli Svanberg, da Ericsson alle sfide di British petroleum Il
nuovo presidente di British petroleum si è fatto attendere, ma ne è valsa la
pena. Carl-Henric Svanberg, già ad di Ericsson, è entrato in sordina nella
compagnia petrolifera e potrebbe suscitare qualche perplessità, ma merita
senz'altro il beneficio del dubbio. Svanberg sale a bordo senza bagaglio. La
sua posizione di outsider potrebbe facilitargli il compito vitale di smuovere
l'immobilismo del cda di Bp. Lo svedese è riuscito a stabilizzare Ericsson dopo
il preoccupante profit warning del 2007 e non è stato screditato dalla crisi
economica come è accaduto ad altri candidati promettenti. Svanberg non ha però
avuto questo incarico grazie alle sue competenze operative. L'ad di Bp, Tony
Hayward, ha già ottenuto buoni risultati nel migliorare la cultura di sicurezza
dell'azienda e nel ridurre i costi per compensare la caduta del prezzo del
petrolio. Svanberg dovrà piuttosto sfoggiare la sua abilità nel guidare le
decisioni del cda sulla strategia di Bp. A questo riguardo sembra molto ben
attrezzato. In futuro, i ricavi di Bp provenienti dagli Stati Uniti, finora un
mercato chiave, tenderanno a diminuire, mentre aumenteranno
quelli derivanti da mercati emergenti come l'India e la Cina, due paesi che - guarda caso - sono tra i mercati più importanti
per Ericsson. In più, l'esperienza di Svanberg nel settore tecnologico potrebbe
rivelarsi utile nelle discussioni sulle strategie di sfruttamento delle fonti
di energia alternative. Anche Shell, nel 2005, abbia scelto come
presidente l'ex AD di una società di telecomunicazioni senza alcuna esperienza
nel settore petrolifero. Le competenze tecnologiche, però, non sono
sufficienti. Bp deve riuscire ad accedere al petrolio estratto nei paesi
non-Ocse e preservare la sua attuale posizione in paesi come la Russia, dove ha
incontrato problemi nel controllo della joint venture Tnk-Bp. Ericsson si è già
trovata ad affrontare insidie politiche e regimi legislativi difficili. Questo
ruolo metterà alla prova le credenziali del nuovo presidente. Ex giocatore di
hockey su ghiaccio, Svanberg sicuramente non è una mammoletta. \I banchieri
statunitensi rischiano di avere la peggio nel dibattito sulla Consumer
financial protection agency proposta da Barack Obama. Il presidente intende
inserire questo servizio di tutela dei consumatori nell'ambito del più ampio
pacchetto di riforma della sorveglianza finanziaria. Le banche lo ritengono un
meccanismo burocratico costoso e inefficace, che potrebbe entrare in conflitto
con le competenze di altri organi di controllo. I sostenitori, viceversa,
stanno abilmente presentando la proposta come una misura a favore del libero
mercato - e potrebbero spuntarla. Nell'audizione al Congresso di mercoledì, i
lobbisti delle banche e altri oppositori della Cfpa hanno fatto notare che,
separando la tutela dei consumatori dalle normative prudenziali, l'agenzia
dovrebbe occuparsene con una minore capacità di accesso alle operazioni
bancarie. Hanno inoltre sostenuto che l'aggiunta di una nuova autorità
rappresenterebbe un onere gravoso per gli istituti, soprattutto quelli più
piccoli con budget limitati per le verifiche di conformità. I sostenitori hanno
ribattuto che le funzioni di tutela dei consumatori delle autorità esistenti,
come la Federal Reserve e l'Occ (Office of the comptroller of the currency),
erano secondarie rispetto al loro compito di guidare la politica monetaria e
garantire la la solidità del settore. Di conseguenza, i problemi dei
consumatori venivano sostanzialmente ignorati. Forse, però, l'argomento più
convincente a favore della Cfpa è che il suo compito principale sarebbe quello
di aumentare la trasparenza - e l'onestà - nella commercializzazione di mutui,
carte di credito, prestiti personali e altri prodotti finanziari. Come sostiene
Elizabeth Warren, responsabile del Congresso per il programma di salvataggio
delle banche varato dal Tesoro, la Cfpa potrebbe eliminare una serie di insidie
quali i costi nascosti e la pubblicità ingannevole. Le banche e gli altri
oppositori faticheranno a contrastare questo piano - soprattutto perché molti
americani apprezzano altre autorità di controllo come l'Epa (Environmental
protection agency) e la Consumer product safety commission. \
( da "Wall Street Italia"
del 26-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
WALL
STREET APRE IN CALO, I DATI NON BASTANO di WSI Il piano di rilancio del governo
sta dando i primi frutti, ma per il mercato non e' sufficiente. Dollaro in calo
dopo che la Cina e' tornata a parlare di
"supervaluta". In evidenza Palm e KB Home dopo i conti trimestrali,
male i chip. -->Partenza all'insegna della lettera per l'azionario americano,
con gli indici che scambiano in ribasso dopo che l'incremento delle spese al
consumo non e' stato sufficiente a rassicurare il mercato, che non trova la
forza di allungare i forti guadagni accumulati ieri. Vuoi sapere cosa comprano
e vendono gli Insider di Wall Street? Prova ad abbonarti a INSIDER: costa meno
di 1 euro al giorno. Clicca sul link INSIDER Dagli ultimi dati macro e' emersa
una situazione migliore del previsto per quanto riguarda lo stato di salute
della maggiore economia mondiale. Se da un lato infatti le spese al consumo non
hanno deluso le attese, registrando in maggio il primo rialzo negli ultimi tre
mesi, il reddito personale e' balzato sui massimi annuali, segnale che gli
sforzi compiuti dal governo per rilanciare l'economia stanno incominciando a
dare i primi frutti. Tuttavia gli operatori preferiscono non sbilanciarsi, in
attesa di conoscere i dati sulla fiducia dei consumatori nel mese in corso.
Secondo le previsioni di Wall Street l'indice dell'universita' del Michigan
dovrebbe rimanere invariato. Mentre la seconda meta' dell'anno si avvicina, il
nervosismo del mercato sta tendendo ad aumentare, con gli investitori che si
interrogano su quali saranno la forza e i tempi della ripresa economica.
Guardando alle performance settoriali, particolarmente pesanti in avvio i
semiconduttori. Micron scivola di circa il 2% dopo che il maggiore produttore
di chip di memoria degli Stati Uniti ha archiviato il terzo trimestre fiscale
in rosso. La lettera colpisce anche Intel, il principale produttore di
semiconduttori per computer, mentre il colosso dei software Microsoft scivola
di circa un punto percentuale. All'intero di un settore negativo, continuano
invece la loro corsa i titoli Palm. Ieri a mercati chiusi la societa'
produttrice di telefoni multimediali ha riportato un risultato trimestrale
superiore alle attese. Da parte sua KB Home (+1%) ha riportato una perdita
trimestrale inferiore a quella di un anno prima, ma gli utili hanno deluso le
attese degli analisti. Tuttavia la costruttrice di case ha fatto sapere che gli
ordini di nuove proprieta' immobiliari sono cresciuti, se confrontati con i
primi tre mesi dell'anno. A polarizzare l'attenzione dei mercati potrebbero
essere ancora una volta le banche. Gli investitori hanno manifestato un certo interesse
nel piano annunciato da Ubs, una delle banche tra le piu' colpite dalla crisi
finanziaria, volto a incrementare le proprie finanze di 3.8 miliardi di franchi
svizzeri ($3.5 miliardi), ma ritengono che la societa' svizzera non riuscira' a
ritornare redditizia finche' non avra' risolto alcuni problemi legali, con
molti clienti che continuano ad abbandonare l'istituto. I titoli cedono circa
il 3% in avvio. Sugli altri mercati, sul valutario si indebolisce il dollaro,
dopo che la Banca Centrale cinese ha ribadito l'intenzione di esortare gli
altri Paesi a introdurre una "supervaluta sovrana", precisando che
per gli istituti finanziari della Cina si prospettano
condizioni economiche difficili quest'anno. Al momento l'euro scambia in
progresso nei confronti del biglietto verde, attestandosi a quota 1.4084. Nel
comparto energetico i futures con consegna agosto virano in rosso, cedendo
$0.57, attestandosi a quota $69.66 al barile. Guadagna invece ancora terreno
l'oro, a $943.90 (+$4.40) loncia. In
rialzo i prezzi dei Titoli di Stato Usa: il
rendimento sul benchmark decennale e sceso al
3.5400% dal 3.5460% di giovedi'.
( da "Virgilio Notizie"
del 26-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Il G8
condanna i test nucleari nordcoreani e chiede a Pyongyang di tornare al tavolo
dei negoziati: è quanto affermano i ministri degli Esteri degli Otto grandi
nella dichiarazione finale della loro riunione di oggi a Trieste.
"Condanniamo nel modo più forte possibile il test nucleare condotto il 25
maggio
( da "Virgilio Notizie"
del 26-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Si
sono mostrati uniti, nel condannare gli episodi di violenza che stanno
seminando il caos in Iran, a seguito delle elezioni presidenziali che si sono
svolte lo scorso 12 giugno. Nel corso della conferenza stampa congiunta che si
è tenuta alla Casa Bianca, il presidente americano Barack Obama e il
cancelliere tedesco Angela Merkel hanno condannato insieme quanto sta accadendo
nel paese. Obama, in particolare, ha dichiarato che i leader iraniani non
possono nascondere "la violenza scandalosa", e ha detto chiaramente
che "Noi la vediamo e la condanniamo". Dunque, "incoraggiamo il
paese a rispettare le norme internazionali". Ancora, Obama si è così
espresso. "Come ho detto in precedenza alla fine sarà il popolo iraniano a
giudicare le azioni del governo, ma l'Iran deve rispettare i diritti e la
volontà della sua gente". Riferendosi ancora alle manifestazioni in corso
nel paese, il presidente ha precisato poi "che il coraggio (mostrato dalla
gente) di fronte alla brutalità testimonia la ricerca costante della
giustizia". Allo stesso tempo, "ritengo che dobbiamo vedere a questo
punto come la situazione si evolverà nei prossimi giorni e nelle prossime
settimane". Una risposta più o meno esplicita è stata rivolta poi alle
recenti dichiarazioni del presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad, che ha
chiesto a Obama di scusarsi per le critiche espresse sulla situazione in Iran
successiva alle elezioni, e che nella giornata di ieri ha paragonato Obama
anche all'ex presidente americano George W. Bush. Il presidente americano ha
detto di non prendere seriamente quel tipo di dichiarazioni, e ha 'consigliato'
ad Ahmadinejad di guardare ad altr questioni, e di "pensare per esempio
alle famiglie di coloro che sono stati picchiati, colpiti da armi da fuoco o
imprigionati". Obama ha parlato anche di Mir Hossein Mousavi, affermando
che il leader dell'opposizione iraniana ha "catturato lo spirito e
l'immaginazione di quelle persone in Iran che desiderano una società più
libera". Nel corso della conferenza stampa congiunta con Merkel, non
poteva mancare ovviamente una dichiarazione sulle ambizioni nucleari del paese
che, secondo Obama, potrebbe dare il via a una pericolosa corsa agli armamenti
in Medio Oriente. Dunque, il presidente Usa è stato chiaro nel ribadire che la comunità internazionale, che
include gli Stati Uniti, la Cina e la Russia, continuerà a
dialogare con il paese riguardo alla questione. Simile la dichiarazione di
Merkel, che ha ricordato che "l'Iran non può fare affidamento sul mondo
che chiude un occhio" su quanto sta accadendo. Obama e Merkel non
hanno parlato però solo di Iran, sebbene la questione sia stata al centro dei
riflettori della conferenza stampa congiunta. Rispondendo alle domande dei
giornalisti, il presidente Usa ha rivolto infatti la
sua attenzione anche all'Iraq, la"cui sicurezza continua a migliorare in
modo significativo". Detto questo, il presidente ha sottolineato che il
governo del primo ministro Nouri al-Maliki deve rafforzare le forze di
sicurezza del paese, e puntare anche su progressi di natura politica: Obama non
è infatti ancora soddisfatto dei progressi che sono stati compiuti in questa
aera. A tornare protagonista è stata inoltre la questione del carcere di
Guantanamo, che Obama intende chiudere entro il gennaio del 2010. Obama ha
precisato che nessun impegno è stato preso da Merkel riguardo a un potenziale
trasferimento dei detenuti dal centro di detenzione. Allo stesso tempo, il
cancelliere ha sottolineato che il suo paese non rinuncerà alle sue
responsabilità, e si è detta così fiduciosa sulla possibilità di arrivare a una
risoluzione soddisfacente della questione. Sotto i riflettori anche la lotta al
riscaldamento globale. Merkel ha guardato con favore all'azione del Congresso
volta a imporre per la prima volta nella storia degli Stati Unitilimiti
sull'emissione di anidride carbonica e altri gas responsabili dell'effetto
serra sull'attività degli impianti di energia, di raffineria e in generale
sulle fabbriche che si trovano negli Stati Uniti. E a tal proposito il
cancelliere ha sottolineato anche come il passo in avanti compiuto dagli Usa non sarebbe stato facile da immaginare lo scorso anno,
quando presidente degli Stati Uniti era George W. Bush. Obama ha invece ammesso
che l'Europa si sta muovendo più velocemente degli Stati Uniti nella lotta al
riscaldamento globale e ha puntualizzato che desidera che il suo paese assumi
un ruolo di maggiore leadership riguardo al problema.
( da "Virgilio Notizie"
del 26-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Focus
sull'Iran ma discussioni anche su Nordcorea, Medio Oriente, Sri Lanka, Africa,
Birmania e pirateria: tutte le maggiori crisi mondiali sono state sull'agenda
nel G8 dei ministri degli Esteri che si svolge a Trieste e che oggi ha adottato
la sua dichiarazione finale. Domani è prevista una discussione approfondita
sulla situazione in Afghanistan e Pakistan. IRAN: I capi delle diplomazie del
G8 hanno condannato la violenza dopo le elezioni e chiesto al governo di
Teheran di rispettare i diritti umani e riflettere la volontà del popolo
iraniano nel processo elettorale. NORDCOREA: Il documento riporta la condanna
"nel modo più assoluto" dei test nucleari e dei lanci di missili e
chiede a Pyongyang di abbandonare tutti programmi nucleari e balistici, e di tornare ai colloqui a sei (Corea del Nord e Corea del Sud, Usa, Giappone, Russia, Cina). MEDIO
ORIENTE: Il G8 ha chiesto a Israele e ai palestinesi di tornare a negoziati
diretti: ha esortato Israele a congelare gli insediamenti e la loro
"crescita naturale", chiedendo l'immediata fine del terrorismo.
Allo stesso tempo hja chiesto l'apertura immediata dei passi di frontiera per
gli aiuti umanitari e il commercio. PIRATERIA: I ministri hanno espresso la
loro preoccupazione per la minaccia sempre più incombente sulla costa del Corno
d'Africa. Hanno anche riconosciuto l'urgenza di un aumento delle capacità di
contrasto per gli i paesi della zona, e la possibilità di migliorare le azioni
di formazione per le loro guardie costiere. BIRMANIA: Il G8 ha chiesto il rilascio
di tutti i prigionieri politici, inclusa Aung San Suu Kyi, e un vero processo
di dialogo e riconciliazione con la piena partecipazione di tutti i
rappresentanti politici che porti a elezioni in un sistema pluralista. SRI
LANKA: I 'grandi' hanno salutato la fine della guerra ma "deplorato
profondamente" le "morti massive di civili". La dichiarazione
chiede al governo di affrontare la crisi umanitaria e consentire l'accesso
delle Ong e maggiori progressi in tema di riconciliazione nazionale.
( da "Vita non profit online"
del 27-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
L'enciclica
sociale di Benedetto Reading time: 3 minutes --> di Giuseppe Frangi -
pubblicato il 27 Giugno 2009 alle 00:00 Andrea Riccardi, fondatore della
comunità di Sant'egidio illustra di Caritas in veritate in uscita lunedì 29
giugno Spiega il fondatore della Comunità di Sant'Egidio: «Mi auguro che il
testo del Papa diventi come una bandiera. Che stimoli ragionamenti ed
esperienze nuove» Vincerà l'Enciclica o vincerà il G8? Per una coincidenza,
chissà quanto voluta, l'atteso documento "sociale" del Papa esce
proprio alla vigilia del vertice degli otto Grandi. Una sovrapposizione
mediatica che un po' inquieta Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di
Sant'Egidio e certamente uno dei testimoni più ascoltati del cattolicesimo
sociale. Riccardi è reduce da un viaggio in Nicaragua e ha negli occhi immagini
di immensa povertà. L'attesa dell'Enciclica, per lui, si lega proprio al destino di quei milioni di uomini che la
globalizzazione ha lasciato ai margini. Vita: La Caritas in veritate arriva in
un momento di crisi profonda dei modelli che hanno dominato gli ultimi decenni.
Si può dire che anche per la Chiesa si chiude una stagione cominciata con
l'ottimismo della Centesimus annus, l'enciclica di papa Wojtyla scritta dopo la
caduta del Muro? Andrea Riccardi: Ma anche Giovanni Paolo II, pur
nell'euforia di quel momento, aveva avvertito il pericolo che si correva e
aveva messo dei paletti, per dire quanto fosse importante il requisito della
giustizia sociale. è indubbio comunque che per tutti questi anni abbiamo
vissuto una forma di euforia, quasi di provvidenzialismo del mercato che per
forza propria avrebbe garantito la democrazia, la libertà, lo sviluppo. Come
abbiamo constatato, le cose sono andate molto diversamente. Vita: Quella
visione provvidenzialistica aveva contaminato anche i cattolici? Riccardi:
Direi proprio di sì. E le conseguenze le misuriamo sul piano delle scelte e dei
comportamenti. In questi anni abbiamo assistito ad un arretramento della
presenza del povero nella vita ecclesiale: la Chiesa ha il
"sacramento" del povero, perché in lui Gesù si riconosce. Certo, il
discorso della Chiesa non può essere ridotto a quello di un'agenzia
solidaristica. Ma se non si concepisce l'azione come approfondimento del
mistero del povero, l'impegno si inaridisce. Anche per questo l'uscita
dell'Enciclica oggi assume un grande valore. Vita: In che senso? Non l'abbiamo
ancora tra le mani... Riccardi: Ne sono sicuro, perché questo testo ci aiuterà
a ragionare. Ad andare oltre quegli opposti provvidenzialismi che hanno tenuto
in ostaggio tanti cattolici in questi anni: quello marxista e quello
mercatista, come lo definisce Tremonti. Per continuare a leggere l'intervista
clicca qui
( da "Stampa, La" del
27-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Retroscena
Da Confindustria una promozione con riserva Marcegaglia: prima risposta
all'emergenza Ora continuare le riforme e concretizzarle "Giudizio
positivo, però bisogna fare ancora di più" Non professiamo il panico, né
ottimismo Siamo pragmatici e concreti Diciamo che la crisi è grave, ma anche
che vediamo segnali di ripresa In Italia non c'è ancora, ma non cadiamo più
FABIO POZZO Emma Marcegaglia TORINO Il nostro giudizio è complessivamente
positivo, alcune richieste degli imprenditori sono state accettate. Ma sono
misure non risolutive, bisognerà fare ancora di più». Emma Marcegaglia commenta
così le misure varate dal Governo. Tra le misure positive il presidente di
Confindustria cita, oltre alla Tremonti-ter, l'istituzione di commissari ad
acta per le grandi infrastrutture di reti e la norma per calmierare il prezzo
del gas. Positivi anche, «gli interventi che aiutano a gestire la coesione
sociale» e i primi provvedimenti per il pagamento dei crediti della pubblica
amministrazione. «I benefici del decreto si vedranno a settembre, quindi
velocemente», ha osservato Marcegaglia. «È una prima risposta all'emergenza
bisognerà vedere gli impatti e poi continuare le riforme e concretizzarle». E
che sia emergenza, non c'è dubbio. Globale, con ricadute sull'economia reale e
sul sociale («i disoccupati nel mondo diventeranno 56 milioni»). «Non
professiamo panico, nè ottimismo. Siamo pragmatici, concreti». Ripete,
Marcegaglia, che c'è qualche segnale di recupero, in Cina, negli Usa, ma anche in Europa, in Italia (la fiducia dei consumatori
ritrovata, la produzione industriale a giugno a +0,3%). «Non c'è ripresa, ma
non cadiamo più». Con questo, non va «abbassata la guardia»: rischiamo, spiega,
«di perdere un terzo del sistema produttivo per asfissia finanziaria».
Che fare? A livello globale, va bene ridisegnare le regole dei mercati
finanziari e delle economie, ma attenti all'«iper-regolamentazione». Le banche?
«I banchieri devono tornare a fare i banchieri, a sostenere l'economia reale».
Quanto all'Italia, se vuole crescere solidamente e guardare al medio termine,
deve anzitutto avere i «conti a posto». Marcegaglia affronta anche il discorso
dell'accesso al credito: «Banche, state vicino alle imprese serie, guardate
anche alla loro storia, non solo ai bilanci». Servono provvedimenti, ma occorre
anche e soprattutto che quelli già varati, come il fondo garanzia per le
piccole imprese, «diventino concreti»: subito, «tra un paio di giorni, non fra
un anno». In rapida carrellata, ben venga inoltre la volontà del governo di far
rientrare la «vergogna nazionale» dei pagamenti dell'amministrazione pubblica
(ma restano fuori i crediti della Sanità) e l'impegno di ulteriori
stanziamenti, se ve ne fosse bisogno, per gli ammortizzatori sociali (che
funzionano: «L'Italia è al mondo il Paese che ha licenziato di meno durante
questa crisi»): «Noi i soldi li chiederemo». Significativa anche la
detassazione degli utili reinvestiti, perché sostenere gli investimenti privati
aiuta la domanda interna e la ricerca. Anche il pubblico, però, devo investire:
sì, allora, alle grandi opere, che creano occupazione, imprese. «Ma basta con i
veti, i comitati del no: ben vengano i commissari ad acta, per avviare i
lavori, che nel caso delle reti energetiche significa anche uno sconto per le
aziende di 1,6 miliardi di euro sulla bolletta». Positive, infine, le
liberalizzazioni, come quella del «gas release», che vedrà l'Eni liberare 5
miliardi di metri cubi di gas per le imprese «a un prezzo inferiore a quello di
mercato». L'ultimo richiamo, è per i contratti.. «Spero prevalga il buon senso,
la responsabilità. Abbiamo il dovere di dare risposte ai lavoratori e agli
imprenditori».
( da "Stampa, La" del
27-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Il
nostro giudizio è complessivamente positivo, alcune richieste degli
imprenditori sono state accettate. Ma sono misure non risolutive, bisognerà
fare ancora di più». Emma Marcegaglia commenta così le misure varate dal
Governo. Tra le misure positive il presidente di Confindustria cita, oltre alla
Tremonti-ter, l'istituzione di commissari ad acta per le grandi infrastrutture
di reti e la norma per calmierare il prezzo del gas. Positivi anche, «gli
interventi che aiutano a gestire la coesione sociale» e i primi provvedimenti
per il pagamento dei crediti della pubblica amministrazione. «I benefici del
decreto si vedranno a settembre, quindi velocemente», ha osservato Marcegaglia.
«È una prima risposta all'emergenza bisognerà vedere gli impatti e poi
continuare le riforme e concretizzarle». E che sia emergenza, non c'è dubbio.
Globale, con ricadute sull'economia reale e sul sociale («i disoccupati nel
mondo diventeranno 56 milioni»). «Non professiamo panico, nè ottimismo. Siamo
pragmatici, concreti». Ripete, Marcegaglia, che c'è qualche segnale di recupero,
in Cina, negli Usa, ma anche in Europa, in Italia (la fiducia dei consumatori
ritrovata, la produzione industriale a giugno a +0,3%). «Non c'è ripresa, ma
non cadiamo più». Con questo, non va «abbassata la guardia»: rischiamo, spiega,
«di perdere un terzo del sistema produttivo per asfissia finanziaria».
Che fare? A livello globale, va bene ridisegnare le regole dei mercati
finanziari e delle economie, ma attenti all'«iper-regolamentazione». Le banche?
«I banchieri devono tornare a fare i banchieri, a sostenere l'economia reale».
Quanto all'Italia, se vuole crescere solidamente e guardare al medio termine,
deve anzitutto avere i «conti a posto». Marcegaglia affronta anche il discorso
dell'accesso al credito: «Banche, state vicino alle imprese serie, guardate
anche alla loro storia, non solo ai bilanci». Servono provvedimenti, ma occorre
anche e soprattutto che quelli già varati, come il fondo garanzia per le
piccole imprese, «diventino concreti»: subito, «tra un paio di giorni, non fra
un anno». In rapida carrellata, ben venga inoltre la volontà del governo di far
rientrare la «vergogna nazionale» dei pagamenti dell'amministrazione pubblica
(ma restano fuori i crediti della Sanità) e l'impegno di ulteriori
stanziamenti, se ve ne fosse bisogno, per gli ammortizzatori sociali (che
funzionano: «L'Italia è al mondo il Paese che ha licenziato di meno durante
questa crisi»): «Noi i soldi li chiederemo». Significativa anche la
detassazione degli utili reinvestiti, perché sostenere gli investimenti privati
aiuta la domanda interna e la ricerca. Anche il pubblico, però, devo investire:
sì, allora, alle grandi opere, che creano occupazione, imprese. «Ma basta con i
veti, i comitati del no: ben vengano i commissari ad acta, per avviare i
lavori, che nel caso delle reti energetiche significa anche uno sconto per le
aziende di 1,6 miliardi di euro sulla bolletta». Positive, infine, le
liberalizzazioni, come quella del «gas release», che vedrà l'Eni liberare 5
miliardi di metri cubi di gas per le imprese «a un prezzo inferiore a quello di
mercato». L'ultimo richiamo, è per i contratti.. «Spero prevalga il buon senso,
la responsabilità. Abbiamo il dovere di dare risposte ai lavoratori e agli
imprenditori».
( da "Stampa, La" del
27-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
RAPPORTO
INAIL. IL BILANCIO DEL 2008 Incidenti sul lavoro, calano dove c'è crisi
[FIRMA]GIANPAOLO CHARRÈRE AOSTA Più infortuni, ma meno morti sul lavoro in
Valle d'Aosta nel 2008 rispetto all'anno precedente. Secondo il tradizionale
report dell'Inail, l'Istituto nazionale per gli infortuni sul lavoro, l'anno
scorso si è chiuso con 2484 casi, contro 2391 del 2007, con un incremento del
3,9 per cento. I morti sul lavoro sono stati invece due contro quattro. Vale a
dire il 50% in meno, anche se bisogna tenere conto dei piccoli numeri della
Valle, che tradotti in statistiche rischiano di presentare fluttuazioni anche
evidenti. Il numero maggiore di infortuni si è registrato nelle costruzioni
(400), anche se il dato è in discesa rispetto al 2008, quando furono 428
(-6,5%). E' invece in crescita il numero relativo alle industrie
manifatturiere: 355 nel 2007, trenta in più l'anno scorso. Tradotto in
percentuale, significa +8,5%. Gli altri indicatori sono in discesa. Il
commercio registra -3,2% (122 contro 126), i trasporti e le comunicazioni -8,1%
(136 infortuni rispetto ai 148 del 2007). La diminuzione è ancor più evidente
nel settore agricolo. In questo caso gli infortuni sono passati da
( da "Stampa, La" del
27-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Mario
Calabresi UN PATTO CON I LETTORI Il 27 giugno è un giorno speciale nella storia
de La Stampa. Vent'anni fa - era il 1989 - nascevano le edizioni dedicate alle
province del Nord Ovest. Esistevano già le pagine con le cronache dei diversi
territori, ma a partire da quella data prese vita un vero giornale locale
all'interno del giornale nazionale. Fu un profondo decentramento
nell'organizzazione del lavoro: da Alessandria a Cuneo, da Aosta ad Asti, ogni
redazione cominciò a realizzare in autonomia la propria edizione, muovendosi in
accordo con la sede di Torino, ma potendo costruire da sé le pagine. Più ancora
fu un cambiamento di filosofia: il giornale dedicato al territorio cominciò ad
essere realizzato là dove i fatti nascevano, a contatto diretto con i
protagonisti di quelle stesse pagine. A partire da allora, si rafforzò quello
che è sempre stato un tratto caratteristico e un punto di forza de La Stampa,
ovvero essere un importante e autorevole quotidiano che racconta i grandi fatti
italiani e internazionali, rimanendo al tempo stesso la voce di quel Nord Ovest
così strategico nei destini del Paese. Tanta vita è passata in queste pagine
nell'arco di vent'anni. La vita di voi lettori, che ogni giorno trovate le
notizie che vi toccano più da vicino, così come la vita di tanti giornalisti
che non solo danno fiato a quelle storie, ma sono diventati i vostri interlocutori
cui affidare problemi, dubbi, speranze. L'interesse e il gradimento che ci
dimostrate e che merita un sincero grazie, sommato al lavoro delle nostre
redazioni, hanno decretato il successo della formula adottata da La Stampa. Nel
tempo le edizioni locali sono cresciute, aggiungendo pagine e informazioni,
introducendo il full color, cercando di andare sempre più incontro alle
esigenze dei lettori. Perché anche oggi che la tecnologia e
la globalizzazione hanno moltiplicato le possibilità di conoscere quanto accade
dall'altra parte del mondo, sapere che cosa sta cambiando nella scuola
frequentata dai nostri figli o che decisioni hanno preso i nostri
amministratori rappresenta un valore cui non si può rinunciare. Altre
novità arriveranno, sempre nello spirito di migliorare il vostro e nostro
giornale. Ciò che posso garantire è che non cambierà l'impegno con cui tutti i
giorni affrontiamo la sfida di raccontare il Nord Ovest, con gli ingredienti
che riteniamo imprescindibili: serietà, libertà, rispetto. E' il patto che La
Stampa ha con i suoi lettori, è la promessa che oggi rinnoviamo per il futuro.
( da "Stampa, La" del
27-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
"Tolleranza,
sogno possibile" E Furio Colombo sulle ronde va all'attacco di Lega e
Governo [FIRMA]MARIA ELISA GUALANDRIS VERBANIA «Le ronde sono il primo passo
perché in Italia accadano le stesse tragedie della Jugoslavia». Un monito
pesante, lanciato ieri a Verbania dal giornalista-deputato Furio Colombo, a
Letteraltura con l'amico scrittore dissidente Predrag Matvejevic. Nato a
Mostar, in Bosnia Erzegovina, ha lasciato la ex Jugoslavia nel 1991 «dopo gli
spari contro la porta di casa mia». Oggi è cittadino italiano, in pensione dopo
anni di insegnamento all'Università La Sapienza. «In Italia sono stato accolto
con affetto. Ai miei studenti ho insegnato slavistica ed esposto liberamente le
mie opinioni di anti-stalinista» ha raccontato. Come scrittore, ha dedicato
molte opere alla guerra che ha devastato il suo Paese, alla storia del
Mediterraneo, alla difesa dei diritti umani e in particolare dei dissidenti. Di
fronte alle macerie di quella che è stata la sua patria, continua a difendere
l'idea di Stato multietnico: «E' il modello in cui credo ancora. Purtroppo oggi
stiamo assistendo alla rinascita continua dell'intolleranza, mentre cresce velocissima la globalizzazione della crisi. Non
riesco a capire l'odio del Nord per il Sud, nella cui arte splende la luce del
Mediterraneo. Forse sta nel fatto che nel meridione la mentalità dell'essere
prevale su quella del fare» ha spiegato Matvlejevic. A ricondurre la
discussione alla scena attuale della politica italiana è stato Colombo,
eletto nelle fila del Pd. «Purtroppo anche se non lo vogliamo ammettere siamo
diventati razzisti. Gli jugoslavi non erano peggiori di noi, le premesse sono
le stesse. La guerra non ha bisogno di motivazioni, si nutre della propria
insensatezza e ignoranza» ha detto. Dura la critica alla Lega Nord: «Spesso ho
sentito Roberto Cota in parlamento pronunciare la frase "sì se è per la
nostra gente". Questo è un principio che viola la Costituzione, che
stabilisce che i diritti siano legati alla persona e non allo Stato». E ha
proseguito: «All'inizio il nemico dei leghisti erano i napoletani. Poi hanno
cercato un nemico più grande, per una paura più grande. La paura è una grande
fabbrica di voti». Colombo ha fatto riferimento agli episodi di intolleranza che
si verificano in Italia: «Penso al musicista di strada rumeno a cui hanno
sparato per sbaglio e che nessuno ha soccorso mentre moriva, o a un senegalese
accoltellato nell'indifferenza dei passanti. Purtroppo le violenze aumentano
anche se fingiamo di non vederle. E il ministro dell'Interno fa intervenire le
ronde: ciò che viene immediatamente prima di quello che Matvlejevic racconta
nei suoi libri».
( da "Repubblica, La" del
27-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Pagina
1 - Prima Pagina Il caso Il testo del Papa molto complicato da tradurre, gli
esperti del Vaticano sono in difficoltà L´Enciclica in ritardo, colpa del latino CITTA DEL VATICANO città del vaticano Slitta la
pubblicazione della nuova enciclica papale per colpa del latino e delle
difficoltà legate alla complessità e delicatezza del testo ratzingeriano.
L´atteso documento, che Benedetto XVI ha dedicato ai problemi sociali, del
lavoro e della globalizzazione, avrebbe dovuto vedere la luce lunedì prossimo.
SEGUE A P
( da "Manifesto, Il" del
27-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
DIARIO
DELLA CRISI La Spagna soccorre le banche Usa: meno
sfiducia Giulia Torbidoni Della crisi, si dice, non si conoscono bene l'entità,
nè quanto durerà. Alle ipotesi quotidiane sulla fine della recessione e sulla
ripresa economica, si aggiunge l'allarme lanciato ieri dall'Ituc, la
Confederazione internazionale dei sindacati, secondo cui «200 milioni di
persone rischiano di entrare nella povertà assoluta per effettto della crisi».
Il segretario generale dell'Ituc, Guy Ryder, ha partecipato all'incontro
organizzato in vista del prossimo G8 e nel suo intervento ha sostenuto che «la
situazione sta peggiorando nei paesi in via di sviluppo». Secondo i sindacati,
«i governi devono tenere fede agli impegni sugli aiuti pubblici allo sviluppo».
Tende a vedere il bicchiere mezzo pieno il Centro studi di Confindustria (Csc).
I suoi dati rilevano che a giugno 2009 la produzione industriale è cresciuta
dello 0,3% rispetto a maggio, quando invece l'attività era diminuita dell'1,1%
rispetto ad aprile. I livelli sono «ancora molto bassi - scrive il Csc - ma si
conferma lo scenario di stabilizzazione dell'attività». Rispetto ai primi tre
mesi dell'anno, Confindustria si attende, nel secondo trimestre dell'anno, una
caduta della produzione industriale del 4,1%. Un dato migliore di fronte a
quanto registrato nel primo trimetre 2009 (-9,8%) e negli ultimi tre mesi del
2008 (-8,4%). Stazionario sui livelli di maggio è, invece, il livello
retributivo. Se confrontate con quelle del 2008 (variazione tendenziale), le
retribuzioni hanno segnato un aumento del 3%. Questo è dovuto al fatto che lo
scorso anno non sono stati rinnovati dei contratti. L'Istat ha, poi, aggiunto
che sono 2,4 milioni i dipendenti che attendono il rinnovo contrattuale, mentre
a maggio ne sono stati rinnovati due: dei giornalisti e dei ricercatori.
Uscendo dai confini nazionali, si vede il nuovo punto occato dall'Euribor:
1,120% da 1,1450%. Si tratta della conseguenza dell'immissione, da parte della
Banca centrale europea, di 442,24 miliardi di euro negli istituti. La Bce spera
così che le banche d'Europa agevolino il credito, mettendo in circolo la nuova
liquidità concessa e non tenendola come protezione in previsione di nuove scosse.
E a proposito di banche, la Spagna ha concesso un'iniziezione di 9 miliardi di
euro per riorganizzare il settore finanziario. Il fondo, inoltre, permetterà
allo stato di diventare azionista degli istituti in difficoltà. Oltre oceano
gli americani iniziano a fare le formiche. Il tasso di risparmio dei cittadini
statunitensi è salito, a maggio, al 6,9%, il picco più alto dal 1993. Il dato
trova la sua cartina di tornasole nel fatto che, a maggio, i redditi personali
sono aumentati dell'1,4%, ma i consumi solo dello 0,3%. Dall'università
del Michigan arriva, poi, la notizia che la fiducia delle famiglie a fine
giugno è salita a quota 70,8 punti. La conseguenza è stata una discesa del
dollaro sull'euro. Una instabilità monetaria che non piace alla Cina che chiede una nuova moneta internazionale al posto del valuta Usa.
( da "Manifesto, Il" del
27-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
La
morte del musicista formalizza il passaggio a icona pop di uno degli artisti
più rilevanti del nostro tempo. Suoni e clamori del cantante che ha messo in
scena il paradosso dell'esistenza Michael Jackson, fuori dal mondo Francesco
Adinolfi La morte di Michael Jackson coglie di sorpresa, non solo per l'età
anagrafica dell'artista e perché avviene alla vigilia di un agognato tour
britannico ma anche perché in un certo senso è una «morte di tutti», così come
le trasposizioni visive (video, film, concerti) delle sue canzoni hanno
raccontato «la vita di tutti». La storia di Michael Jackson e della sua
carriera non sta infatti tanto nelle canzoni in sé - peraltro concepite con
indiscutibile efficacia strutturale e commerciale - quanto nella loro
traduzione visiva. Attraverso la trasposizione visuale dei suoi pezzi più noti
- da Thriller a Bad - l'artista ha potuto disvelare se stesso e di conseguenza
noi stessi; soprattutto nel rettangolo di una tv, di una sala cinematografica o
di un palcoscenico è stato in grado - grazie al talento e alla genialità
dell'entertainment Usa da cui proviene - di mettere in
scena il superamento di quei confini tradizionali che separano, caratterizzano
e definiscono le differenze: ingenuo/astuto; buono/cattivo; nero/bianco;
maschio/femmina; spirituale/secolare. Jackson è stato tutto e il suo contrario;
è stato noi nella nostra quotidianità e storicità; per questo è amato e temuto,
attrae e respinge. E soprattutto inquieta. Nei mesi successivi alla prima
guerra mondiale, Yeats compose The Second Coming, poesia tremenda in cui
riconosceva un mondo esploso, senza più un centro. Con le debite
differenziazioni storiche e culturali, quello che ha sempre affascinato di
Jackson è stata questa sua «assenza di centro» e la sua predilizione per il
limite, il margine. Di più: sondare gli estremi, indagarli, cantarli ha anche
contribuito a rivelare una tensione spirituale che da sempre ha informato tutta
la carriera dell'artista. Questo è uno snodo fondamentale per capire come
Jackson ha continuato - nonostante le accuse più turpi per pedofilia, i
processi e una carriera artistica sempre meno prolifica - a mantenere un
inalterato consenso di fondo. Più che i pezzi in sé ha avuto effetto sul
pubblico il modo in cui la sua ansia esistenziale si è rappresentata attraverso
mezzi visivi in grado di superare l'ostacolo della lingua. Da qui la
trasformazione della sua carriera in un'auto-analisi/liturgia pubblica tenendo
conto delle lunghe frequentazioni religiose (i Testimoni di Geova) e della
scelta di temi personali/generali che hanno trovato particolari consensi all'interno
della comunità afro-americana. Ovvero la natura del bene e del male, le
potenzialità di trasformazione del sé, il rapporto tra natura umana e società;
la mascolinità della cultura Usa, la politica
dell'identità razziale; l'eplorazione di concetti come pace e amore. Di questo
«si parla» nei video e nei concerti di Michael Jackson. Sarebbe, infatti,
impossibile pensare alla carriera dell'artista eliminando quell'aspetto visivo;
non a caso il passaggio da superstar a icona culturale avvenne proprio in tv,
più esattamente il 16 maggio 1983 quando nello speciale dedicato ai 25 anni
della Motown, la sua storica casa discografica, mise in scena la caratteristica
camminata al contrario, il moonwalk, e fu la deificazione. Video, tv e film
sono stati dunque cruciali per la teologia di Jackson, per la sua visione della
vita e dell'esistenza. Il suo approccio a questi mezzi - che contribuirà a
diffondere in ambito musicale - nascono da una perfetta sintassi postmoderna in
cui citazioni, frammentazioni, differenti livelli di discussione mettono in
scena l'insondabile umano. Thriller, il pezzo, non potrebbe esistere senza le
immagini che lo accompagnano; senza la visione della trasformazione di Michael
in licantropo metafora di un discorso più ampio sull'identità black (resa
attuale dalla de-africanizzazione del volto di Jackson) e sul corpo dei neri
che la cultura schiavista Usa ha trasformato nel
simbolo della alterità per eccellenza. In quel video si materializzarono tutte
le convinzioni dell'artista sulla natura umana e sull'idea di male
(interno/esterno) che a loro volta riflettevano le convinzioni morali e
religiose dell'artista (sovente ispirate da Reinhold Neibuhr, il teologo
celebrato da Martin Luther King). Allo stesso modo il video di Bad metteva in
luce e destrutturava i rapporti di forza gangsteristici e machistici
all'interno delle aree urbane Usa con Jackson (nel
video il suo personaggio è Darryl) che fa un passo indietro e sceglie - cosa
poco facile da fare in un ghetto - l'irregolarità della non violenza. Nel clip
va in scena una spettacolare lezione di danza e discorsi imbevuti di
quotidianità afro-americana. Anche qui è l'aspetto visivo che dà vigore e
completa il brano. Prima e più di altri musicisti Jackson, ha saputo
trasformare - per sé e per noi - l'odierno predominio del visivo sul verbale in
una ricerca di sensi e significati universali; sta qui la differenza
fondamentale tra l'idea berlusconiana di televisione intesa come potere e
quella di Jackson che è all'esatto opposto. Francesco Adinolfi La morte di
Michael Jackson coglie di sorpresa, non solo per l'età anagrafica dell'artista
e perché avviene alla vigilia di un agognato tour britannico ma anche perché in
un certo senso è una «morte di tutti», così come le trasposizioni visive
(video, film, concerti) delle sue canzoni hanno raccontato «la vita di tutti».
La storia di Michael Jackson e della sua carriera non sta infatti tanto nelle
canzoni in sé - peraltro concepite con indiscutibile efficacia strutturale e
commerciale - quanto nella loro traduzione visiva. Attraverso la trasposizione
visuale dei suoi pezzi più noti - da Thriller a Bad - l'artista ha potuto
disvelare se stesso e di conseguenza noi stessi; soprattutto nel rettangolo di
una tv, di una sala cinematografica o di un palcoscenico è stato in grado -
grazie al talento e alla genialità dell'entertainment Usa
da cui proviene - di mettere in scena il superamento di quei confini
tradizionali che separano, caratterizzano e definiscono le differenze:
ingenuo/astuto; buono/cattivo; nero/bianco; maschio/femmina;
spirituale/secolare. Jackson è stato tutto e il suo contrario; è stato noi
nella nostra quotidianità e storicità; per questo è amato e temuto, attrae e
respinge. E soprattutto inquieta. Nei mesi successivi alla prima guerra
mondiale, Yeats compose The Second Coming, poesia tremenda in cui riconosceva
un mondo esploso, senza più un centro. Con le debite differenziazioni storiche
e culturali, quello che ha sempre affascinato di Jackson è stata questa sua
«assenza di centro» e la sua predilizione per il limite, il margine. Di più:
sondare gli estremi, indagarli, cantarli ha anche contribuito a rivelare una
tensione spirituale che da sempre ha informato tutta la carriera dell'artista.
Questo è uno snodo fondamentale per capire come Jackson ha continuato -
nonostante le accuse più turpi per pedofilia, i processi e una carriera
artistica sempre meno prolifica - a mantenere un inalterato consenso di fondo.
Più che i pezzi in sé ha avuto effetto sul pubblico il modo in cui la sua ansia
esistenziale si è rappresentata attraverso mezzi visivi in grado di superare
l'ostacolo della lingua. Da qui la trasformazione della sua carriera in
un'auto-analisi/liturgia pubblica tenendo conto delle lunghe frequentazioni
religiose (i Testimoni di Geova) e della scelta di temi personali/generali che
hanno trovato particolari consensi all'interno della comunità afro-americana.
Ovvero la natura del bene e del male, le potenzialità di trasformazione del sé,
il rapporto tra natura umana e società; la mascolinità della cultura Usa, la politica dell'identità razziale; l'eplorazione di
concetti come pace e amore. Di questo «si parla» nei video e nei concerti di
Michael Jackson. Sarebbe, infatti, impossibile pensare alla carriera
dell'artista eliminando quell'aspetto visivo; non a caso il passaggio da
superstar a icona culturale avvenne proprio in tv, più esattamente il 16 maggio
1983 quando nello speciale dedicato ai 25 anni della Motown, la sua storica
casa discografica, mise in scena la caratteristica camminata al contrario, il
moonwalk, e fu la deificazione. Video, tv e film sono stati dunque cruciali per
la teologia di Jackson, per la sua visione della vita e dell'esistenza. Il suo
approccio a questi mezzi - che contribuirà a diffondere in ambito musicale -
nascono da una perfetta sintassi postmoderna in cui citazioni, frammentazioni,
differenti livelli di discussione mettono in scena l'insondabile umano.
Thriller, il pezzo, non potrebbe esistere senza le immagini che lo
accompagnano; senza la visione della trasformazione di Michael in licantropo
metafora di un discorso più ampio sull'identità black (resa attuale dalla
de-africanizzazione del volto di Jackson) e sul corpo dei neri che la cultura
schiavista Usa ha trasformato nel simbolo della
alterità per eccellenza. In quel video si materializzarono tutte le convinzioni
dell'artista sulla natura umana e sull'idea di male (interno/esterno) che a
loro volta riflettevano le convinzioni morali e religiose dell'artista (sovente
ispirate da Reinhold Neibuhr, il teologo celebrato da Martin Luther King). Allo
stesso modo il video di Bad metteva in luce e destrutturava i rapporti di forza
gangsteristici e machistici all'interno delle aree urbane Usa
con Jackson (nel video il suo personaggio è Darryl) che fa un passo indietro e
sceglie - cosa poco facile da fare in un ghetto - l'irregolarità della non
violenza. Nel clip va in scena una spettacolare lezione di danza e discorsi
imbevuti di quotidianità afro-americana. Anche qui è l'aspetto visivo che dà
vigore e completa il brano. Prima e più di altri musicisti Jackson, ha saputo
trasformare - per sé e per noi - l'odierno predominio del visivo sul verbale in
una ricerca di sensi e significati universali; sta qui la differenza
fondamentale tra l'idea berlusconiana di televisione intesa come potere e
quella di Jackson che è all'esatto opposto. Foto: AL
CENTRO, MICHAEL JACKSON NEGLI ANNI
( da "Corriere della Sera"
del 27-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Corriere
della Sera sezione: Cronache data: 27/06/2009 - pag: 22 Vaticano La Caritas in
Veritate. «Sviluppo impossibile senza uomini retti» L'enciclica
del Pontefice: governare la globalizzazione Il Papa: riflettere sul senso
dell'economia e dei suoi fini CITTÀ DEL VATICANO «Senza verità, senza fiducia e
amore per il vero, non c'è coscienza e responsabilità sociale e l'agire sociale
cade in balia di privati interessi e di logiche di potere, con effetti
disgregatori sulla società, tanto più in una società in via di
globalizzazione, in momenti difficili come quelli attuali». L'ultima revisione
di Benedetto XVI è ormai pronta, in queste ore si stanno rivendendo le ultime
pagine della Caritas in veritate, la terza enciclica del Papa «dedicata al
vasto tema dell'economia e del lavoro» che porterà la data del 29 giugno (santi
Pietro e Paolo) e sarà presentata tra il 6 e il 7 luglio. Il pontefice ha consultato
una quantità di esperti, tra economisti e prelati, ma rispetto all'ultima bozza
di aprile ha compiuto la stesura definitiva da solo, parola per parola. In
Vaticano si dice ne abbia portata una copia con sé pure nel viaggio in
Terrasanta, il mese scorso. L'enciclica, rinviata per tener conto della crisi e
«rispondere in base agli elementi reali », richiama la necessità di «una nuova
e approfondita riflessione sul senso dell'economia e dei suoi fini, nonché una
revisione approfondita e lungimirante sul modello di sviluppo ». La
globalizzazione non è il male ma neppure si regola da sé: se governata con
«nuove regole » può diventare un'opportunità. E nel «nuovo contesto
economico-commerciale e finanziario internazionale» che ha «modificato il
potere politico degli Stati», il testo suggerisce «una rinnovata valutazione
del loro ruolo e del loro potere », invita i sindacati a «instaurare nuove
sinergie a livello internazionale » per affrontare «la riduzione delle reti di
sicurezza sociale» e invoca «la presenza di una vera autorità politica mondiale
», sulle tracce della Pacem in terris di Giovanni XXIII: non un super-Stato né
semplicemente l'Onu, ma un modello internazionale di governo della
globalizzazione, un'autorità «che dovrà essere regolata dal diritto, attenersi
in modo coerente ai principi di sussidiarietà e di solidarietà, essere ordinata
alla realizzazione del bene comune e impegnarsi nella promozione di un
autentico sviluppo umano integrale ispirato ai valori della carità della
verità». Caritas in veritate, appunto: «Il principio intorno a cui ruota la
dottrina sociale della Chiesa ». Benedetto XVI riconduce tutto ai suoi
fondamenti teologici e teoretici. Fin dall'incipit: «La carità della verità,
che Gesù Cristo ci ha mostrato con tutta la sua vita terrena e, soprattutto,
con la Sua morte e risurrezione, è la principale risorsa a servizio del vero
sviluppo di ogni singolo uomo e dell'umanità intera». La crisi, ha osservato il
Papa, «è nata da un deficit di etica nelle strutture economiche». Un sistema
infettato dalla cupidigia. Ma l'economia «ha bisogno dell'etica per il suo
corretto funzionamento », o è contro l'uomo o lo distrugge. Di qui la necessità
di un codice etico comune: fondato sulla «verità ad un tempo della fede e della
ragione», una verità che quindi è accessibile a tutti, «la luce attraverso cui
l'intelligenza perviene alla verità naturale e soprannaturale della carità». La
ricerca della «giustizia» e del «bene comune » derivano da qui. Benedetto XVI
parla di «responsabilità sociale dell'impresa in senso ampio, che tenga conto
di tutti gli impatti sociali del suo agire». Fermo restando che anzitutto c'è
la responsabilità personale: «Lo sviluppo è impossibile senza uomini retti,
senza operatori economici e uomini politici che vivano fortemente nelle loro
coscienze l'appello al bene comune». Tutto si tiene, lotta alla fame e difesa
della vita e attenzione allo «stato di salute ecologica del pianeta», visto che
«i doveri che abbiamo verso l'ambiente si collegano con i doveri verso la
persona»: perché «il primo capitale da salvaguardare e valorizzare è l'uomo
nella sua integrità». Il Papa all'inizio richiama la Populorum progressio di
Paolo VI, che nel '67 denunciò la disuguaglianza tra Paesi ricchi e poveri, ma
l'enciclica recepisce anche la Humanae vitae, contro aborto e contraccezione.
Così «l'apertura alla vita è al centro del vero sviluppo » e «se si perde la
sensibilità personale e sociale verso l'accoglienza di una nuova vita, anche
altre forme di accoglienza utili alla vita sociale si inaridiscono ». Del resto
sviluppo economico e crescita demografica corrispondono. E una «apertura
moralmente responsabile» alla vita rappresenta «una ricchezza sociale ed
economica». Detto questo, «la carità nella verità chiede urgenti riforme per
affrontare con coraggio e senza indugio i grandi problemi dell'ingiustizia
nello sviluppo dei popoli». Dopo più di quarant'anni dalla Populorum progressio
lo sviluppo che doveva essere «estensibile a tutti » è stato «e continua ad
essere gravato da distorsioni e drammatici problemi». La fame, anzitutto: «Dare
da mangiare agli affamati è un imperativo etico per la Chiesa ». E
«alimentazione e accesso all'acqua» sono «diritti universali ». E i Paesi
poveri devono essere sostenuti e coinvolti nei processi decisionali. La crisi
preoccupa, ma «dobbiamo assumere con realismo, fiducia e speranza le nuove
responsabilità a cui ci chiama lo scenario di un mondo che ha bisogno di un
profondo rinnovamento culturale e della riscoperta dei valori di fondo su cui
costruire un futuro migliore». Oikonomia significa «legge» o «amministrazione»
dell'oikos, la casa: «Lo sviluppo dei popoli dipende soprattutto dal
riconoscimento di essere una sola famiglia ». Gian Guido Vecchi Il documento
Papa Benedetto XVI sta per pubblicare la terza enciclica del suo pontificato:
in queste ore si stanno rivedendo le ultime pagine della Caritas in Veritate.
Porterà la data del 29 giugno Le frasi \\ Senza verità, senza fiducia e amore
per il vero, non c'è coscienza e responsabilità sociale \\ È necessaria una
revisione approfondita e lungimirante del modello di sviluppo \\ Nel nuovo
contesto mondiale serve una rinnovata valutazione del ruolo e del potere degli
Stati \\ Una apertura moralmente responsabile alla vita rappresenta una
ricchezza Gli esperti Il Papa per la sua enciclica ha consultato molti esperti,
economisti e prelati
(
da "Corriere della Sera"
del 27-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Corriere della Sera sezione: Economia data: 27/06/2009 - pag: 28 Alleanze L'amministratore delegato Fiat: bene giugno. «Questo fine settimana decideremo dove produrre la 500 americana» «Opel ci interessa ma l'offerta non cambia» Marchionne: su Chrysler non voglio deludere Obama, sfida a Toyota e Honda DAL NOSTRO INVIATO VENEZIA Non passerà negli Stati Uniti più di 183 giorni l'anno, prevede, «se non altro per ragioni fiscali». Ma ora che veste il doppio cappello di amministratore delegato di Fiat e di Chrysler, Sergio Marchionne avverte che dedicherà «parecchio tempo» al suo ufficio di Detroit. Lo farà perché questo fine settimana dovrà decidere dove costruire la Nuova 500 «made in >Usa» e perché oltre-Atlantico, dice, porterà le Alfa Romeo.
Ma anche per una sua idea commerciale precisa su Chrysler: «I consumatori americani
dovranno spostarsi verso auto di taglia inferiore e con Fiat siamo piuttosto
bravi in questo premette il manager italo-canadese - . Adesso il progetto per
Chrysler è di sfidare sul mercato americano gruppi giapponesi come Toyota e
Honda nelle vetture di medie dimensioni. Possiamo essere competitivi sui
modelli e sui costi». A rafforzare l'ottimismo di Marchionne contribuisce un
mese di giugno che gli fa confermare gli obiettivi 2009 del Lingotto, ma anche
la valutazione sulla prima linea che ha trovato a Detroit: «Sono contento della
velocità con cui stiamo selezionando i manager, ci sono dei veri leader e credo
che terremo il 90% delle persone». Per Marchionne, l'occasione di fare il punto
è arrivata ieri all'isola di San Clemente a Venezia, al Workshop 2009 del
Consiglio per le relazioni Italia-Usa (di cui da ieri
è presidente). L'amministratore delegato del Lingotto ci arriva da un incontro
a Singapore, ma neanche il lungo viaggio gli cancella un'ombra di ironia dal
sorriso. Né lui fa molto per dissimularla, con un occhio alla vicenda Opel: «Da
ciò che sento osserva fra Opel e Magna non sta andando molto bene. Noi abbiamo
confermato il nostro interesse». Inutile chiedergli di più, o ipotizzare che
Fiat intenda alzare la sua offerta: «Non credo che si possa migliorare perché è
la più razionale». Le parole ufficiali finiscono qua, non però le opinioni
fortemente sentite dal numero uno operativo di Torino. Chi partecipa al
Workshop, rigorosamente a porte chiuse, ne avrà un assaggio subito dopo. Perché
sarà che questi mesi di spola attraverso l'Atlantico a Marchionne hanno dato
un'idea più diretta delle differenze. Certo ormai si è convinto che l'approccio
di sistema scelto da Barack Obama sia quello giusto: ristrutturare l'intero
settore in modo organico, partendo dalla certezza che la domanda cambia e la
capacità produttiva va ridotta. «Non ho mai incontrato Obama di persona, solo
la sua squadra. Raccolgo la sfida, non ho intenzione di deludere », osserva.
Invece è quello che vede soprattutto in Europa che non lo convince: interventi
frammentari e improvvisati dei singoli governi a sostegno artificiale della
domanda, palesi violazioni delle norme sugli aiuti di Stato. Sullo sfondo c'è settore globale dell'auto con un eccesso di
capacità del 30%, anche in Cina. E di fronte a queste realtà
che Marchionne rimprovera agli europei il ritardo e l'assenza di visione. O,
come lo chiama lui, «un eccesso di realismo» di cui l'America non soffre mai.
Federico Fubini Sergio Marchionne
( da
"Corriere della Sera"
del 27-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
( da
"Virgilio Notizie"
del 27-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
( da
"Varesenews"
del 27-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
( da
"Virgilio Notizie"
del 27-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
( da
"Stampa, La"
del 28-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
( da
"Stampa, La"
del 28-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
( da
"Repubblica, La"
del 28-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
( da
"Corriere della Sera"
del 28-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
( da
"Corriere della Sera"
del 28-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
( da
"Virgilio Notizie"
del 28-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
( da
"Virgilio Notizie"
del 28-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
( da
"Stampa, La"
del 29-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
( da
"Wall Street Italia"
del 29-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
( da
"Corriere delle Alpi"
del 29-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
( da
"Corriere della Sera"
del 29-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
( da
"Sole 24 Ore, Il"
del 29-06-2009)
Argomenti: Cina Usa