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Report "Globalizzazione"   22-3-2009


Indice degli articoli

Sezione principale: Globalizzazione

Clia, nel 2009 prezzi più bassi per le crociere ( da "GuidaViaggi.it" del 22-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: frutto della globalizzazione del settore e della massiccia presenza delle compagnie americane in Europa. In aumento, sul fronte clienti, le famiglie in crociera, ed incrementi si notano anche nel mercato dei gruppi. Da ultimo una nota sulla distribuzione: la rete agenziale si conferma partner preferenziale, attraverso cui passa il 90%

Nord Corea: arrestate due giornaliste Usa ( da "Corriere.it" del 22-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: del Nord ha confermato di aver arrestato due giornaliste americane nei pressi della sua frontiera con la Cina. La notizia, diffusa nei giorni scorsi da mezzi d'informazione sudcoreani, era stata confermata poco prima dal Dipartimento di Stato americano. L'agenzia d'informazione di Pyongyang, la Kcna, afferma che «gli organi competenti stanno conducendo un'inchiesta» sulla vicenda.

Bertolaso: Siamo in crescita, ora serve maggiore coordinamento ( da "Giornale di Brescia" del 22-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: chiusi non può non suscitare qualche timore sul futuro della Protezione civile. C'è davvero il rischio di tagli significativi da parte del Governo? «È da Natale che denuncio come la Finanziaria abbia penalizzato il fondo per la Protezione civile - lamenta Bertolaso -: per ora, fortunatamente, non abbiamo problemi reali ma è chiaro che, a fronte di una ridotta disponibilità di risorse,

Nord Corea: arrestate 2 giornaliste americane ( da "Giornale di Brescia" del 22-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: nei pressi della frontiera con la Cina. L'arresto, eseguito martedì scorso, cade in un momento di tensione per l'attesa del lancio in orbita di un satellite annunciato da Pyongyang per la prima settimana di aprile. Usa, Giappone e Corea del Sud sospettano che si tratterà in realtà del test di un missile balistico a lunga gittata in grado di colpire anche il territorio statunitense.

Attenzione a prezzi e inflazione ma il Nordest saprà resistere ( da "Tribuna di Treviso, La" del 22-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: ha alimentato un cambiamento che le ha portate a globalizzarsi. Evidentemente il rallentamento odierno è figlio del successo degli ultimi anni, legato al fatto che le imprese sono riuscite a inserirsi efficacemente nel processo di globalizzazione. Adesso che a livello globale il ciclo è debolissimo stanno soffrendo.

Jorge Polac: "La Coca es una filósofa" ( da "Clarin, El" del 22-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Recuerdo que en el cine Lorca íbamos a visitar a los dueños y nos quedábamos hablando sobre lo que provocaba el filme. Lo mismo me pasó con En el nombre del hijo (1987), cuando se armaban los debates. La gente odiaba ese cine, le daba asco, pero lo veía. me acuerdo que una señora se me acercó y me dijo: "Quiero agradecerle,

MOSCA SOLLECITA LA UE A FIRMARE L'INTESA DI DURBAN II ( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 22-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: GIORNALISTE USA Il governo di Pyongyang ha confermato l'arresto di due giornaliste americane, avvenuto il 17 febbraio, Laura Ling e Euna Lee, al confine con la Cina. Altri due della troupe sarebbero trattenuti dalle autorità cinesi. COREA DEL NORD VOTO IN MACEDONIA PER ELEGGERE IL NUOVO PRESIDENTE Sono 1,8 milioni i macedoni chiamati oggi alle urne per eleggere il nuovo presidente.

Auster: Obama fa bene a invitare l'Iran al dialogo ( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 22-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Per questo restano solo gli Usa. Non che io non voglia alternative, sarei felicissimo se qualcun altro si assumesse il delicato compito, ma né Russia né Cina oggi lo possono fare. Improponibile - ha precisato Auster - che tale compito venga affidato a Italia, Francia o Regno Unito».

attenzione a prezzi e inflazione ma il nordest saprà resistere - matteo marian ( da "Nuova Venezia, La" del 22-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: ha alimentato un cambiamento che le ha portate a globalizzarsi. Evidentemente il rallentamento odierno è figlio del successo degli ultimi anni, legato al fatto che le imprese sono riuscite a inserirsi efficacemente nel processo di globalizzazione. Adesso che a livello globale il ciclo è debolissimo stanno soffrendo.

la protezione civile raddoppia per addestrare i volontari ( da "Messaggero Veneto, Il" del 22-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Necessaria una variante al Prg per cambiare la destinazione d'uso dell'area La Protezione civile raddoppia per addestrare i volontari PALMANOVA. La Protezione Civile regionale intende ampliare ulteriormente l'area a disposizione per realizzare una serie di strutture che incrementino la funzionalità del Centro operativo.

un campo base in piazza vittorio la protezione civile ringrazia i volontari ( da "Repubblica, La" del 22-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: in occasione della giornata provinciale di Protezione civile, organizzata dalla Protezione civile della Provincia di Torino, un´occasione insieme festosa e spettacolare per mostrare come lavorano le realtà che la compongono, quali mezzi e strutture vengano utilizzate in caso di eventi critici e per ringraziare le forze del volontariato che operano in zona.

attenzione a prezzi e inflazione ma il nordest saprà resistere - matteo marian ( da "Mattino di Padova, Il" del 22-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: ha alimentato un cambiamento che le ha portate a globalizzarsi. Evidentemente il rallentamento odierno è figlio del successo degli ultimi anni, legato al fatto che le imprese sono riuscite a inserirsi efficacemente nel processo di globalizzazione. Adesso che a livello globale il ciclo è debolissimo stanno soffrendo.

Il ritorno del Ku Klux Klannell'America di Obama ( da "Secolo XIX, Il" del 22-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: odiata società multirazziale e globalizzata. Mai come oggi il Klanmen, il cavaliere incappucciato del KKK, si sente circondato e in lotta con il mondo. E i numeri del passato non inducono certo all'ottimismo: si pensa che le azioni firmate dal Klan dal 1870 a oggi siano state oltre 15mila, con un migliaio di linciaggi, altrettanti stupri,

protezione civile, più fondi a regioni e comuni ( da "Centro, Il" del 22-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Pagina 13 - Regione «Protezione civile, più fondi a Regioni e Comuni» L'appello dell'assessore Stati durante la manifestazione Codice Rosso ANCONA. Un «appello accorato per le finanze delle Regioni» è stato lanciato dall'assessore alla Protezione Civile dell'Abruzzo Daniela Stati, durante la giornata conclusiva di «Codice Rosso»,

costruire l'europa dei popoli unicef, un corso per gli studenti ( da "Nuova Sardegna, La" del 22-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Gli effetti della globalizzazione, le misure per lo sviluppo delle regioni svantaggiate, i rapporti con l'area euromediterranea, le politiche europee per la ricerca e l'innovazione, la crescita e l'occupazione insieme al rafforzamento del sentimento di appartenenza, nel rispetto delle differenze culturali.

stop alla caduta massi ( da "Nuova Sardegna, La" del 22-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: protezione civile di Gairo affronterà anche le altre emergenze GAIRO. Di recente, nel piccolo centro montano della vallata del Pardu, è stato costituito l'ufficio per la Protezione civile. Ne fanno parte il sindaco Roberto Marceddu, il funzionario dell'Ufficio tecnico comunale, un operaio comunale, il comandante della locale compagnia barracellare e un agente della polizia municipale.

la gloria degli stilisti è nata a prato ( da "Tirreno, Il" del 22-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Se vai a produrre in Cina devi fare cose semplici». Le scelte produttive condizionano la creatività? «Certo. Prendiamo il pret-a-porter. Prevale il minimalismo perché quei capi sono più facili da produrre. Ma uno come Antonio Marras, stilista matto che non vuole andar via dalla sua Sardegna, fa cose bellissime e completamente diverse».

fermate in corea del nord le inviate della tv di gore ( da "Repubblica, La" del 22-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Laura Ling e Euna Lee stavano realizzando un reportage sui rifugiati nordcoreani in Cina per Vanguard, una serie di inchieste sul campo in onda anche in Italia sul canale 130 di Sky. Il team Vanguard di Current Usa è composto da 10 giornalisti di diverse nazionalità addestrati alla produzione di documentari e reportage ad alto rischio dalle zone più calde del pianeta.

Nordcorea/ Giornaliste Usa arrestate si troverebbero a ( da "Virgilio Notizie" del 22-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Le due giornaliste americane della "Current Tv" di Al Gore, arrestate in Corea del Nord, si troverebbero, secondo l'agenzia Sudcoreana Yonhap, a Pyongyang per essere interrogate. L'accusa nei confronti di Laura Ling ed Euna Lee è di essersi illegalmente introdotte nel Paese dopo aver attraversato il confine dalla Cina.

NORDCOREA/ GIORNALISTE USA ARRESTATE SI TROVEREBBERO A PYONGYANG ( da "Wall Street Italia" del 22-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Le due giornaliste americane della "Current Tv" di Al Gore, arrestate in Corea del Nord, si troverebbero, secondo l'agenzia Sudcoreana Yonhap, a Pyongyang per essere interrogate. L'accusa nei confronti di Laura Ling ed Euna Lee è di essersi illegalmente introdotte nel Paese dopo aver attraversato il confine dalla Cina.

La festa della signora polenta I prodotti tipici diventano fiaba La polenta diventa una fiaba ( da "Corriere Alto Adige" del 22-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: si criticano i disagi della globalizzazione, che «attenua le differenze in nome di una omologazione generalizzata »; ci si augura un risveglio sensoriale che sarebbe insensato non condividere. A tali lodevoli auguri potrebbe unirsi quello espresso dal consumatore (e compratore): che il locale costi di meno.

ANCONA - Per ora è l'unico polo di protezione civile realizzato all'interno di un osped... ( da "Messaggero, Il (Marche)" del 22-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: sistema di protezione civile funziona ma si può sempre migliorare». Presente Gino Tosolini, direttore degli Ospedali riuniti, Roberto Oreficini, direttore del dipartimento regionale della protezione civile, Susanna Balducci, responsabile Piani speciali di emergenza della protezione civile, oltre a Carla Virili, assessore provinciale alla Prevenzione e protezione civile e Lidio Rocchi,

I volontari della Protezione civile sono rimasti impegnati per l'intera giornata nel Legnane... ( da "Giorno, Il (Legnano)" del 22-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: VETRINA pag. 1 I volontari della Protezione civile sono rimasti impegnati per l'intera giornata nel Legnane... I volontari della Protezione civile sono rimasti impegnati per l'intera giornata nel Legnanese e nel Magentino

Incendi e schianti per finta ( da "Giorno, Il (Legnano)" del 22-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: per misurare il grado di efficacia e di organizzazione tra le sezioni locali della Protezione civile. A Magenta, in via Crivelli, è stato allestito il campo base. «Di fatto siamo un'associazione intercomunale - spiega Massimo Magistroni, vice coordinatore -. Ogni ente dovrebbe contare su una propria Protezione civile, ma non è sempre così.

GLI STATI DISARMATI ( da "Corriere della Sera" del 22-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Stati hanno sempre meno risorse per assistere coloro che soffrono dalla globalizzazione. è perciò necessario che la Ue, il G8 e il G20 impostino un piano di lavoro per arrivare ad un certo grado di coordinamento fiscale, tema che oggi non figura nella loro agenda. I risultati che l'Ocse sta raggiungendo contro alcuni paradisi fiscali sono apprezzabili, ma del tutto insufficienti.

LONDRA TRIBUNALE STACCA SPINA È morto un bimbo di 9 mesi, dopo che l'Alta corte d... ( da "Unita, L'" del 22-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: arresto reporter Due giornaliste USA di Current Tv, l'emittente fondata dall'ex vicepresidente Al Gore, sono state arrestate in Corea del Nord, al confine con la Cina. Laura Ling e Euna Lee sono state fermate dalla polizia per «ingresso illegale». Russia, ferito giornalista Un giornalista russo, Maksim Zolotariov, è stato aggredito e ferito a Sierpukhov,

L'Europa in briciole ( da "Corriere della Sera" del 22-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: La coppia Cina-Usa dirige insieme le attuali strategie anti-crisi così come, senza saperlo, ne ha preparato l'emergenza da tre decenni. Quando Deng Xiao Ping, a partire dal 1979, lanciò un miliardo dei suoi cittadini nella mondializzazione, si cominciò a stringere un'alleanza di fatto sempre più consapevole e organizzata: gli Stati Uniti sono i primi compratori di prodotti cinesi,

Viviamo in una democrazia cognitiva e l'accesso alla conoscenza (con quali mezzi, a quali condi... ( da "Unita, L'" del 22-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Cina agli Usa, il governo cinese ha chiesto di sapere il nome di chi l'aveva diffusa. Yahoo ha dato quel nome e la persona è stata arrestata e condannata a 10 anni. Quei mediatori non danno garanzie. C'è un problema di trasparenza, non di controllo repressivo: al Congresso americano è depositata una proposta bipartisan per la quale Yahoo e Goggle dovrebbero riferire se hanno operato

corea: arrestate due giornaliste usa ( da "Messaggero Veneto, Il" del 22-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: arrestate due giornaliste Usa Il caso PECHINO. La Corea del Nord ha confermato ieri di aver arrestato due giornaliste americane nei pressi della frontiera con la Cina. L' arresto, eseguito martedì scorso, cade in un momento di tensione per l'attesa del lancio in orbita di un satellite annunciato da Pyongyang per la prima settimana di aprile.

auster con obama: fa bene a tendere la mano all'iran ( da "Messaggero Veneto, Il" del 22-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Per questo restano solo gli Usa. Non che io non voglia alternative, sarei felicissimo se qualcun altro si assumesse il delicato compito, ma né Russia né Cina oggi lo possono fare». Improponibile, poi - ha precisato - che tale compito sia affidato a Italia, Francia o Gran Bretagna.

<La speranza nei nuovi mercati> ( da "Nazione, La (Arezzo)" del 22-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Russia Argentina e Cina ci possono salvare LE OPINIONI SULL'ORO di PIERO SCORTECCI CELEBRA trent'anni di vita, OroArezzo. Un compleanno all'insegna dell'austerità imposta da una crisi, che gli operatori del settore auspicano possa concludersi più presto possibile: la tenuta di tante aziende dipende dalla ripresa dei mercati internazionali,

GRAN FINALE, ieri mattina, per il convegno nazionale sulla flessibilità del ... ( da "Resto del Carlino, Il (Ascoli)" del 22-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: globalizzazione delle attività di un'impresa, sempre più esposta alla concorrenza». L'iniziativa ha portato ad Ascoli illustri esponenti del campo della giustizia e dell'avvocatura, ma anche docenti universitari. Dopo il convegno nazionale dei medici cattolici dello scorso anno, questo secondo appuntamento rafforza il progetto della Fondazione Carisap che vuole sviluppare forme innovative

Protezione civile, test di primavera ( da "Giorno, Il (Brianza)" del 22-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: 5 Protezione civile, test di primavera Prove di esondazione, evacuazione, rischio chimico e ricerca dispersi di VERONICA TODARO BOVISIO MASCIAGO SETTE CORSI FORMATIVI, l'esondazione del Lambro con l'evacuazione della popolazione, la messa in sicurezza del Seveso e la pulizia degli argini, l'incidente e il rischio chimico,

Corea del Nord, arrestate due giornaliste Usa ( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del 22-03-2009) + 2 altre fonti
Argomenti: Cina Usa

Abstract: arrestate due giornaliste Usa LA COREA DEL NORD ha confermato di aver arrestato due giornaliste americane nei pressi della frontiera con la Cina. L' arresto, eseguito martedì scorso, cade in un momento di tensione per l'attesa del lancio in orbita di un satellite annunciato da Pyongyang per la prima settimana di aprile.

Prodi: dare pace all'Africa per dare pace al mondo ( da "Virgilio Notizie" del 22-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: dagli Usa e dall'Europa, ma coinvolgendo Paesi di tutti i continenti a cominciare dalla Cina che è, in questo momento, l'unico Paese ad avere in Africa una strategia globale". "Con questi mezzi - evidenzia Prodi - l'Ua potrà finalmente attrezzarsi con gli strumenti civili e militari necessari per svolgere un ruolo strategico nel costruire la pace e lo sviluppo del proprio continente.

PRODI: DARE PACE ALL'AFRICA PER DARE PACE AL MONDO (MESSAGGERO) ( da "Wall Street Italia" del 22-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: dagli Usa e dall'Europa, ma coinvolgendo Paesi di tutti i continenti a cominciare dalla Cina che è, in questo momento, l'unico Paese ad avere in Africa una strategia globale". "Con questi mezzi - evidenzia Prodi - l'Ua potrà finalmente attrezzarsi con gli strumenti civili e militari necessari per svolgere un ruolo strategico nel costruire la pace e lo sviluppo del proprio continente.

Corea del Nord Due reporter americane arrestate per ingresso illegale nel Paese ( da "Eco di Bergamo, L'" del 22-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: confermato ieri di aver arrestato due giornaliste americane nei pressi della frontiera con la Cina. L'arresto, eseguito martedì scorso, cade in un momento di tensione per l'attesa del lancio in orbita di un satellite annunciato da Pyongyang per la prima settimana di aprile. Usa, Giappone e Corea del Sud sospettano che si tratterà in realtà del test di un missile balistico a lunga gittata.

La Protezione civile fa scuola ( da "Eco di Bergamo, L'" del 22-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Protezione civile fa scuola --> Dal Brasile una delegazione a lezione di soccorso dai volontari bergamaschi Domenica 22 Marzo 2009 PROVINCIA, pagina 27 e-mail print ENDINE GAIANOLa Protezione civile bergamasca è un modello per le istituzioni di Santa Catarina, Stato a Sud del Brasile, per la sua presenza capillare in tutto il territorio e per la professionalità dei numerosi volontari.

Sopra, i sommozzatori della Protezione civile sul lago di Endine ( da "Eco di Bergamo, L'" del 22-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Sopra, i sommozzatori della Protezione civile sul lago di Endine --> Domenica 22 Marzo 2009 PROVINCIA, pagina 27 e-mail print Sopra, i sommozzatori della Protezione civile sul lago di Endine. Sotto, la delegazione brasiliana col presidente della Provincia Valerio Bettoni foto Tarzia 22/03/2009 nascosto-->

MOSCA SOLLECITA LA UE A FIRMARE L'INTESA DI DURBAN II ( da "Arena, L'" del 22-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: GIORNALISTE USA Il governo di Pyongyang ha confermato l'arresto di due giornaliste americane, avvenuto il 17 febbraio, Laura Ling e Euna Lee, al confine con la Cina. Altri due della troupe sarebbero trattenuti dalle autorità cinesi. TEST DI DEMOCRAZIA VOTO IN MACEDONIA PER ELEGGERE IL NUOVO PRESIDENTE Sono 1,8 milioni i macedoni chiamati oggi alle urne per eleggere il nuovo presidente.

Auster: Obama fa bene a invitare l'Iran al dialogo ( da "Arena, L'" del 22-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Per questo restano solo gli Usa. Non che io non voglia alternative, sarei felicissimo se qualcun altro si assumesse il delicato compito, ma né Russia né Cina oggi lo possono fare. Improponibile - ha precisato Auster - che tale compito venga affidato a Italia, Francia o Regno Unito».

Auster: <Obama fa bene a invitare l'Iran al dialogo> ( da "Arena.it, L'" del 22-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Per questo restano solo gli Usa. Non che io non voglia alternative, sarei felicissimo se qualcun altro si assumesse il delicato compito, ma né Russia né Cina oggi lo possono fare. Improponibile - ha precisato Auster - che tale compito venga affidato a Italia, Francia o Regno Unito».

Auster: <Obama fa bene a invitare l'Iran al dialogo> ( da "Giornale di Vicenza.it, Il" del 22-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Per questo restano solo gli Usa. Non che io non voglia alternative, sarei felicissimo se qualcun altro si assumesse il delicato compito, ma né Russia né Cina oggi lo possono fare. Improponibile - ha precisato Auster - che tale compito venga affidato a Italia, Francia o Regno Unito».

AN: ALEMANNO, VERSO IL PDL SENZA NOSTALGIA, TIMORI E FACILI... ( da "Virgilio Notizie" del 22-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Per il Sindaco della Capitale sono due le emergenze da affrontare: ''la crisi della globalizzazione e la crisi e il fallimento di chi ha dominato finora il Pianeta''. Critiche di Alemanno anche per ''gli economisti, i banchieri che fino a qualche mese fa ci facevano le pulci, gli esami, oggi noi li guardiamo e sappiamo che hanno fallito''.

Inaugurato ieri il nuovo magazzino per la Protezione civile provinciale ( da "Gazzettino, Il (Venezia)" del 22-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Inaugurato ieri il nuovo magazzino per la Protezione civile provinciale Domenica 22 Marzo 2009, E' stato inaugurato ieri a Marcon il nuovo magazzino di protezione civile della provincia di Venezia, che va a sostituire quello che si trovava a Marghera nello stabile dove è tuttora sistemato l'archivio provinciale.

Volontari di Protezione civile sul Grappa tolgono la neve dal tetto del rifugio Bassano ( da "Gazzettino, Il (Treviso)" del 22-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Volontari di Protezione civile sul Grappa tolgono la neve dal tetto del rifugio Bassano Domenica 22 Marzo 2009, Crespano del Grappa Andato a buon fine il difficile e delicato intervento di messa in sicurezza dalla neve del tetto del Rifugio Bassano, rimane aperto il problema della percorribilità delle strade per cima Grappa e soprattutto la gestione dell'

La Nord Corea conferma<In arresto reporter Usa> ( da "Sicilia, La" del 22-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: alla frontiera con la cina La Nord Corea conferma «In arresto reporter Usa» Pechino. La Corea del Nord ha confermato di aver arrestato due giornaliste americane nei pressi della frontiera con la Cina. L'arresto, eseguito martedì scorso, cade in un momento di tensione per l'attesa del lancio in orbita di un satellite annunciato da Pyongyang per la prima settimana di aprile.

di Maurizio Cerruti Nei due mesi passati da quando si è insediato alla Cas... ( da "Gazzettino, Il" del 22-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: ricerca con la Cina di un terreno comune di contrapposizione all'Occidente. Persino nel vecchio "giardino di casa", l'America Latina, la politica "anti yankee" è di nuovo in voga. I governi decisamente filo-Usa sono ormai una minoranza. La Cuba "rossa" e gerontocratica dei Castro è quasi tornata di moda.

Pordenone NOSTRO INVIATO Nella scrittura ci entra sempre un po' di traverso, quas... ( da "Gazzettino, Il" del 22-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: O la Cina?». E la politica ambientale di Obama la convince? «È un piccolo passo avanti, ma il presidente è soggetto ad attacchi feroci ogni giorno per ciò che dice o che fa. Io sarei un po' più radicale, altrimenti tra cinquant'anni saremmo tutti sott'acqua».

Protezione civile sbarca oggi in piazza Vittorio ( da "Stampa, La" del 22-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: evento Protezione civile sbarca oggi in piazza Vittorio Dalle 10 fino alle 18 piazza Vittorio Veneto e i Murazzi si trasformeranno in un grande «campo base» di protezione civile. Torri-faro, fuoristrada, gruppi elettrogeni, tende e cucine da campo verranno esposti e presentati al pubblico dal Coordinamento del volontariato,

Cintura Ovest La colletta ai disoccupati Colletta in parrocchia per i nuovi disoccupati... ( da "Stampa, La" del 22-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: le vittime del mondo della globalizzazione estrema». Don Ruggero Marini (foto), don Giancarlo Gosmar, don Beppe Marcon e don Carlo Chiumento hanno scritto una lettera aperta che verrà letta in tutte le parrocchie del territorio già dalla prossima domenica. Ed è un appello vero e proprio alla bontà e alla sensibilità dei cristiani: «La Quaresima di quest'

Laboratorio Medio Oriente Con Guolo si discute dell'influenza dell'Iran ( da "Stampa, La" del 22-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: uno dei massimi conoscitori delle società islamiche e dei rapporti fra queste e il mondo globalizzato. «L'iniziativa si inserisce nel programma del laboratorio sul Medio Oriente - spiegano da Nova Jerusalem - e la cooperazione internazionale promossa dalla nostra associazione con l'istituto superiore d'Adda. Renzo Guolo è docente di sociologia dell'Islam all'università di Torino.


Articoli

Clia, nel 2009 prezzi più bassi per le crociere (sezione: Globalizzazione)

( da "GuidaViaggi.it" del 22-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

La Clia, rappresentante della cruise industry nordamericana, ha individuato per il 2009 alcune linee guida del mercato crocieristico, conseguenza diretta di quanto rilevato nel 2008. Primo elemento importante è la fuel surcharge che, istituita lo scorso anno a seguito del rincaro del costo del greggio, è stata eliminata per gli itinerari 2009 ed anche 2010, vista la brusca discesa del prezzo dell?oro nero. Sempre sul fronte dei costi, si rileva una diminuzione delle tariffe, con molte compagnie che hanno lanciato sul mercato sconti e speciali promozioni per target specifici, per alcuni itinerari o prodotti. La crisi ha portato, poi, a dei cambiamenti nel comportamento d?acquisto con prenotazioni che vengono effettuate più in prossimità della data di partenza di quanto avveniva prima. Altro trend che osserva la Clia è la crescita dei croceristi internazionali sulle sue navi, frutto della globalizzazione del settore e della massiccia presenza delle compagnie americane in Europa. In aumento, sul fronte clienti, le famiglie in crociera, ed incrementi si notano anche nel mercato dei gruppi. Da ultimo una nota sulla distribuzione: la rete agenziale si conferma partner preferenziale, attraverso cui passa il 90% circa delle vendite.

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Nord Corea: arrestate due giornaliste Usa (sezione: Globalizzazione)

( da "Corriere.it" del 22-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

sono accusate di essere entrare nel paese illegalmente Corea del Nord: arrestate due giornaliste americane Sono di origini coreane e stavano realizzando un filmato per un'emittente californiana PECHINO - La Corea del Nord ha confermato di aver arrestato due giornaliste americane nei pressi della sua frontiera con la Cina. La notizia, diffusa nei giorni scorsi da mezzi d'informazione sudcoreani, era stata confermata poco prima dal Dipartimento di Stato americano. L'agenzia d'informazione di Pyongyang, la Kcna, afferma che «gli organi competenti stanno conducendo un'inchiesta» sulla vicenda. Le due donne, entrambe di origine coreana, stavano realizzando un filmato per la Current TV, un'emittente californiana, quando sono state bloccate dalle guardie di frontiera nordcoreane sul fiume Tumen, che segna il confine tra i due paesi. La Kcna aggiunge che le due donne «erano entrante illegalmente nel territorio della Corea del Nord». stampa |

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Bertolaso: Siamo in crescita, ora serve maggiore coordinamento (sezione: Globalizzazione)

( da "Giornale di Brescia" del 22-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Edizione: 22/03/2009 testata: Giornale di Brescia sezione:la provincia Bertolaso: «Siamo in crescita, ora serve maggiore coordinamento» BRESCIANocchiero di una nave chiamata a dare il meglio di sé... in gran tempesta, Guido Bertolaso, capo della Protezione civile, dosa orgoglio, realismo e preoccupazione nel descrivere lo stato di salute di un sistema che vigila sulle criticità ambientali e non del nostro Paese. Un sistema che, nel giro di un anno, «ha compiuto passi da gigante. Rispetto al raduno di Borgosatollo del 2008 - ammette Bertolaso - le lacune si stanno progressivamente colmando, migliorando una situazione che vedeva una diffusione a macchia di leopardo dei gruppi di Procivil. Oggi la vera sfida è migliorare il coordinamento tra volontari, forze dell'odine, Vigili del fuoco ed enti pubblici: spesso queste realtà non parlano la stessa lingua e questo non fa che penalizzare la capacità di cooperare». Già da tempo Bertolaso denuncia apertamente le lacune di molti edifici pubblici che andrebbero messi in sicurezza. «Mai più tragedie come quella della scuola di San Giuliano» aveva tuonato lo scorso maggio. Un appello purtroppo disatteso. «Il crollo di Rivoli con la morte di uno studente dimostra come su questo punto l'Italia sia in grave ritardo». I motivi? «Di certo c'è una scarsa attenzione delle istituzioni ma pesa anche quel fatalismo tutto italiano per cui solo dopo una tragedia ci si rende conto dei rischi. Certo, ci scontriamo anche con la penuria di risorse ma non può essere un alibi». Tutto questo parlare di crisi, di cordoni della borsa irrimediabilmente chiusi non può non suscitare qualche timore sul futuro della Protezione civile. C'è davvero il rischio di tagli significativi da parte del Governo? «È da Natale che denuncio come la Finanziaria abbia penalizzato il fondo per la Protezione civile - lamenta Bertolaso -: per ora, fortunatamente, non abbiamo problemi reali ma è chiaro che, a fronte di una ridotta disponibilità di risorse, dovremmo ridimensionarci». Riconoscendo «l'eccellenza della realtà bresciana», il capo della Protezione civile guarda al futuro con moderato ottimismo. E con un auspicio: «Mi piacerebbe vedere ogni Comune con un gruppo di Protezione civile attivo, così da lasciare al vertice nazionale solo il compito di garantire una cabina di regia ad interventi che devono necessariamente partire dal territorio. Un traguardo che si potrà raggiungere soltanto aumentando la cultura del rischio e della prevenzione».ramp

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Nord Corea: arrestate 2 giornaliste americane (sezione: Globalizzazione)

( da "Giornale di Brescia" del 22-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Edizione: 22/03/2009 testata: Giornale di Brescia sezione:in primo piano Nord Corea: arrestate 2 giornaliste americane Sono state fermate con l'accusa di aver sconfinato. Tensione per un esperimento missilistico Il «caro leader» Kim Son il. Si dice sia molto malato PYONGYANGLa Corea del Nord ha confermato ieri di aver arrestato due giornaliste americane nei pressi della frontiera con la Cina. L'arresto, eseguito martedì scorso, cade in un momento di tensione per l'attesa del lancio in orbita di un satellite annunciato da Pyongyang per la prima settimana di aprile. Usa, Giappone e Corea del Sud sospettano che si tratterà in realtà del test di un missile balistico a lunga gittata in grado di colpire anche il territorio statunitense. Dopo che la cattura delle due giornaliste era stata confermata dal Dipartimento di Stato americano, l'agenzia nordcoreana Kcna ha scritto che si è verificato sul fiume Tumen, nella parte orientale del confine tra i due Paesi, dopo che le due donne «erano entrante illegalmente nel territorio della Corea del Nord». «Le autorità competenti stanno conducendo un'indagine» sulla vicenda, ha aggiunto la Kcna. Le giornaliste, Euna Lee, di origine coreana, e la sino-americana Laura Ling, stavano realizzando un servizio filmato per l'emittente californiana Current Tv. Gli Usa hanno espresso a Pyongyang la propria «preoccupazione» sulla sorte delle due giornaliste, che si stavano occupando dei nordcoreani che fuggono in Cina, un argomento di sicuro poco gradito alle autorità di Pyongyang. La Corea del Nord è uno dei Paesi più chiusi del mondo e raramente concede visti a giornalisti stranieri che nel corso delle loro visite sono costantemente accompagnati da funzionari governativi che si comportano come inflessibili e assidui angeli custodi. Nell'unico segnale distensivo lanciato negli ultimi giorni, Pyongyang ha annunciato la riattivazione della linea telefonica diretta tra gli eserciti delle due Coree, che aveva interrotto in segno di protesta per un'esercitazione militare congiunta tra Stati Uniti e Corea del Sud. Il prossimo 9 aprile, presumibilmente a lancio del «satellite» avvenuto, si riunirà a Pyongyang l'Assemblea Suprema del Popolo (Parlamento), che confermerà nel ruolo di leader supremo (il regime dice: «l'amato leader») il 67enne Kim Jong-il, peraltro molto sofferente di cuore. Il primo ministro nordcoreano Kim Yong-il ha intanto concluso ieri una visita di cinque giorni in Cina, dove ha incontrato i massimi esponenti del governo e del Partito comunista cinese. Il presidente Hu Jintao, secondo i resoconti ufficiali cinesi, non ha fatto cenno al lancio del «satellite», ma ha invitato Kim a «cercare una strada per riprendere i colloqui a sei» sul disarmo nucleare della Corea del Nord, bloccati dall'anno scorso. Ai colloqui partecipano le due Coree, la Cina, gli Usa, il Giappone e la Russia.

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Attenzione a prezzi e inflazione ma il Nordest saprà resistere (sezione: Globalizzazione)

( da "Tribuna di Treviso, La" del 22-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

«Attenzione a prezzi e inflazione ma il Nordest saprà resistere» «Ci sarà alta volatilità su cambi materie prime e costo del debito Le imprese devono tutelarsi» MATTEO MARIAN PADOVA. Altalena dei mercati e inflazione: sono queste, per Andrea Munari - veneto doc, direttore generale di Banca Imi -, due delle micce innescate dalla crisi che sarà fondamentale controllare per garantire nuovo sviluppo a Nordest. «Uno dei nodi chiave sarà la gestione della volatilità dei mercati. Nei prossimi anni assisteremo a variazioni più repentine, rispetto al decennio scorso, dei prezzi. Parlo di materie prime, costo del debito bancario e cambi. La volatilità mette le imprese in una posizione di indecisione e per agganciare la ripresa questo va scongiurato». In che modo? «Con adeguate coperture, e su questo Banca Imi vuole aiutare le imprese. Infatti il non gestire i rischi può essere più pericoloso del rischio stesso». Quali sono le attese per i prossimi mesi? «Difficilmente vedremo livelli di volatilità simili a quelli dell'ultimo trimestre 2008, ma prima che il mercato si aggiusti ci vorrà del tempo». Si può tracciare la carta d'identità di questa crisi? «Mi sembra che il ciclo economico attuale sia molto simile a quelli degli anni Settanta. Ovvero con variazioni repentine delle scorte, consumi che crollano, debiti pubblici in salita e attese d'inflazione molto più pronunciate». E quest'ultimo aspetto chiama in causa altri nodi oltre a quelli delle imprese. «Direi di sì, perché se questo ciclo economico rischia di essere critico per le aziende ancor di più può esserlo per i cittadini. Di fatto, un'inflazione incontrollata agirebbe come una tassa sui redditi più bassi e sui risparmiatori». Nello svolgere la vostra attività, riscontrate un aumento di diffidenza da parte delle imprese? «Diffidenza no, direi più prudenza. è chiaro che fare fronte a una volatilità elevata come quella di oggi porta le imprese a essere meno disposte a gestire i rischi. Questo, infatti, comporta un costo che qualcuno reputa troppo alto». Vede un nuovo ruolo per i fondi di private equity? «Un certo tipo di attività, in questo campo, è rallentata. Di contro stiamo assistendo a una ripartenza di quella maggiormente legata alle fusioni e acquisizioni». In ragione del fatto che, come molti dicono, la crisi può generare opportunità? «Le grandi aziende stanno raccogliendo molta cassa anche con emissioni di debito. Si mantengono, rispetto al passato, più liquide sia per una questione di sicurezza sia per poter essere in grado di cogliere eventuali opportunità. Proprio per questo ci aspettiamo un aumento del numero degli aumenti di capitale». Come vede il Nordest in questo contesto? «Le imprese venete, all'inizio del 2000, hanno vissuto e pagato l'introduzione dell'euro con una perdita di competitività. Questo, però, ha alimentato un cambiamento che le ha portate a globalizzarsi. Evidentemente il rallentamento odierno è figlio del successo degli ultimi anni, legato al fatto che le imprese sono riuscite a inserirsi efficacemente nel processo di globalizzazione. Adesso che a livello globale il ciclo è debolissimo stanno soffrendo. Ma questo periodo è destinato a terminare, e le imprese venete hanno le caratteristiche per poter resistere e quindi ripartire non appena il ciclo tornerà favorevole». Per Banca Imi, dopo un 2008 di crescita a doppia cifra, che anno sarà? «Mentalmente ci siamo immaginati un esercizio altrettanto difficile. Messa alle spalle la fusione (che ha visto l'unione Caboto-Banca Imi, ndr), puntiamo a consolidarci».

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Jorge Polac: "La Coca es una filósofa" (sezione: Globalizzazione)

( da "Clarin, El" del 22-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

PERSONAJE Jorge Polac: "La Coca es una filósofa" El director de cine se refiere así a Isabel Sarli, a quien dirigió en "La dama regresa" y que ahora tiene un pequeño papel en su nuevo filme, "Arroz con leche". Y dice que en la calle lo siguen reconociendo. Por: HernÁn Firpo Está bien decir que vos alguna vez fuiste el nuevo cine argentino?. Dejámelo pensar, no sé, yo no tengo referentes ni me propuse pertenecer a ningún canon. Es más, vos eras famoso. Si voy a la calle, de diez personas, ocho me reconocen. Y con películas como Diapasón (1985) hubo gente haciéndome sentir realmente así. La verdad, me da un poco de vergüenza admitirlo, como me da vergüenza que me llamen "director", porque no sé lo que somos. Con Diapasón hubo gente haciendo cola a la largo y a la ancho del mundo. Era incomprensible, pero supongo que mis películas tienen una angustia diferente. Sos de los que narran historias intimistas. Digámoslo así. Me gusta. Intimas al punto de que tu protagonista de entonces se depilaba en un primerísimo primer plano. Era así. Lo de Margotita ¿que fue su actriz fetiche¿ era todo un halo repugnante, tanto en el tema como en las formas. ¿Depilación sistema español? Sí, muy perverso. Yo nunca supuse que esa película me la iban a dejar exhibir. Recuerdo que en el cine Lorca íbamos a visitar a los dueños y nos quedábamos hablando sobre lo que provocaba el filme. Lo mismo me pasó con En el nombre del hijo (1987), cuando se armaban los debates. La gente odiaba ese cine, le daba asco, pero lo veía. me acuerdo que una señora se me acercó y me dijo: "Quiero agradecerle, porque su película me ayudó a convivir con mi nuera". Quizás te faltó que el Bafici (Festival de cine independiente) entrara en funciones 20 años antes. Totalmente. El Bafici es un nuevo continente. Pero no llegué tarde ni soy un tipo envidioso. Además estoy muy emocionado porque mi nueva película (Arroz con leche) va exhibirse en el marco de este festival. El cine de autor no tienen época ni edad. Pensaba en "La dama regresa" o ahora en "Arroz con leche". A la turgencia de la Coca Sarli sí llegaste tarde. La Coca. Es muy difícil hablar de la Coca. Ni ella sabe lo que abarca como institución, porque la Coca es una institución. Creo si nos quedamos con lo anecdótico, nos estamos perdiendo lo mejor de esa mujer. ¿Lo anecdótico sería lo epidérmico? Claro. Ella es pura vitalidad y conocimiento. La Coca es una filósofa. Puede parecer ridículo lo que estoy diciendo, sin embargo, lo siento así. Ella es todo un movimiento y su dimensión, su auténtica belleza, radica en la ingenuidad que tiene. Trabajaste con Isabel Sarli en dos películas. ¿Cómo es tratar de que, por su edad, ella se desnude lo menos posible? Coca es y no es consciente de sus desnudos. Está más allá. Nosotros somos los que estamos pendientes del desnudo, porque somos seres de la vigilia que queremos o no queremos ver para poder preservarnos. Decís preservarnos. ¿El cuerpo de esta Coca puede generar algún tipo de daño? En La dama regresa ella usaba un perrito caniche y se lo ponía a la altura del cuello. Una vez le dije: "Isabel, ¿por qué no deja el perrito?". Y ella me respondió. "¡No sea tarado, quiere! ¡¿No ve que el perrito me tapa las arrugas?!". Pasaron como diez años entre "La dama..." y "Arroz con leche". ¿Qué perro usa ahora?. En ésta no hay desnudo. Es una pequeña participación. Un desnudo más introspectivo. La vejez, la muerte, los miedos más revulsivos. La gacetilla dice que estás volviendo luego de siete años sin rodar. ¿De qué vive un director de cine cuando no está trabajando? ¿Vos me preguntás si salgo a robar? Hoy no sería ninguna desubicación. En todo este tiempo tuve tiempo para elaborar mi enfermedad. No quiero hablar de mi Parkinson, pero estuve muchos años para aprender a convivir con este cuerpo. Es muy doloroso. Al principio lo negaba, me daba vergüenza, pero ahora estoy conviviendo con la autofagocitación. Cambiemos de tema. Adrián Caetano no es discípulo tuyo. Lucrecia Martel, tampoco. (Pablo) Trapero, menos. Szifron, no; Taratuto, no; Enrique Piñeyro, tampoco... ¿No hiciste escuela? En todo caso, yo siento que tengo mucho que aprender y me encanta esta diversificación de directores bien diferentes. Más que en directores de cine, yo reconozco ecos de mi obra en pintores y en gente de letras. Mi cine está más cerca de la literatura. Pensaba que también llegaste tarde a la "cuota de pantalla". ¿Cómo ves que en una sociedad regida por leyes de oferta y demanda, el INCAA imponga la permanencia de películas nacionales en los cines? Sé que está mal, aunque conozco lo elemental del asunto. Debería estar más informado al respecto. Simplemente no hablo, porque no entiendo muy bien de qué se trata. ¿Y cómo es participar del Festival Internacional de Cine Inédito de Islantilla (España)? Maravilloso. Me hicieron un libro. Cuando llegué me encontré con que habían hecho un libro sobre mi vida y obra. ¿No es una convención un poco frustrante? Directores que no pueden estrenar sus películas... ¡Al contrario! Fui con Kindergarten, que tuvo todo ese problema de prohibiciones y censuras en la Argentina, y allí me recibieron de brazos abiertos. Tal vez sea un cine que no llega grandilocuentemente, pero vale la pena y, repito, fue maravilloso estar ahí. ¿Soñás con que Norma Aleandro te llame y te diga que quiere trabajar con vos? Sí. Ultimamente estoy pensando mucho en ella. Pienso en Norma Aleandro y sé que nunca es tarde para que trabajemos juntos. Yo sé que la podría contener, sabría cómo cuidarla y supongo que ella no debe estar buscando un premio más. Pero disculpame: ¿no crees que en la última parte la nota se achanchó un poco? TamaÑo de textoEnviar

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MOSCA SOLLECITA LA UE A FIRMARE L'INTESA DI DURBAN II (sezione: Globalizzazione)

( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 22-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

nazionale pag. 6 MOSCA SOLLECITA LA UE A FIRMARE L'INTESA DI DURBAN II No a nuove «linee rosse» della Ue in tema di razzismo. Lo chiede la Russia ai Paesi restii a firmare Durban II, la prossima conferenza Onu del 20-24 aprile. La nuova proposta rivede i passaggi caldi su Israele, religioni e omosessualità. RAZZISMO/1 PARTE LA CAMPAGNA «PETITION DAY» DI 27 ORGANIZZAZIONI Nei prossimi giorni 27 organizzazioni, tra cui l'Alto commissariato Onu per i rifugiati, promotrici della campagna «Non aver paura, apriti ai dititti» lanciano il Petition Day, in cui si potrà sottoscrivere il manifesto contro il razzismo. RAZZISMO/2 IL GOVERNO CONFERMA L'ARRESTO DI DUE GIORNALISTE USA Il governo di Pyongyang ha confermato l'arresto di due giornaliste americane, avvenuto il 17 febbraio, Laura Ling e Euna Lee, al confine con la Cina. Altri due della troupe sarebbero trattenuti dalle autorità cinesi. COREA DEL NORD VOTO IN MACEDONIA PER ELEGGERE IL NUOVO PRESIDENTE Sono 1,8 milioni i macedoni chiamati oggi alle urne per eleggere il nuovo presidente. Alta l'attenzione sul voto: nuovi disordini, come l'anno scorso, potrebbero allontanare il Paese dalle prospettive europee. TEST DI DEMOCRAZIA MOSCA SOLLECITA LA UE A FIRMARE L'INTESA DI DURBAN II

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Auster: Obama fa bene a invitare l'Iran al dialogo (sezione: Globalizzazione)

( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 22-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

INIZIATIVE. LO SCRITTORE A PORDENONE Auster: «Obama fa bene a invitare l'Iran al dialogo» Un plauso a Barack Obama, per la sua «razionale» politica estera e la rinuncia allo strumento-guerra, ma anche uno sprone all'unità d'Europa: si presenta così Paul Auster, lo scrittore-mito newyorkese cui è intitolata la 15/a edizione di Dedica, rassegna monografica aperta fino al 4 aprile a Pordenone. L'autore della «Trilogia di New York» ha promosso il neopresidente degli Usa, sostenendo che «non è segno di debolezza tendere la mano all'Iran» e si è chiesto quali possano essere le alternative: «Lasciare lo status quo? Continuare con una pseudo-guerra che va avanti con scaramucce con pericolo per entrambi? Non c'era proprio alternativa - ha sottolineato - parlare diminuisce la tensione». Cosi, l'autore statunitense ha insistito per la non violenza negli altri teatri di tensione mondiali, ricordando che «se i palestinesi avessero avuto un Gandhi invece che un Arafat, la storia sarebbe stata diversa» e ha puntato l'indice contro l'America, che «ha perso credibilità in tutti gli anni dell'amministrazione Bush» ma ha aggiunto che «non c'è alcun altro Paese che si assuma la responsabilità e la leadership come hanno fatto gli Stati Uniti». Duro comunque il giudizio sulla guerra in Iraq, definita «la cosa più stupida che gli Usa abbiano fatto in tutta la loro storia, perchè non c'era ragione ma era solo un'ossessione personale di Bush e Cheney, di cui l'America - ha ricordato - continua a pagare il prezzo». Ciò che è ancora timido da parte di Obama, secondo Auster, è invece la politica ambientale, «un piccolo passo avanti - ha detto - ma vorrei si facesse molto di più. Se fossi stato Obama - ha aggiunto Auster - sarei stato più radicale, ma dobbiamo ricordarci che il Presidente è soggetto ad attacchi feroci, ogni giorno, per ciò che dice e ciò che fa». Per l'Europa, invece Auster ha auspicato la nascita di un'unione politica. «Per questo - ha affermato - gli stati del Vecchio Continente vanno in ordine sparso e non si riesce a farli parlare in maniera univoca. Per questo restano solo gli Usa. Non che io non voglia alternative, sarei felicissimo se qualcun altro si assumesse il delicato compito, ma né Russia né Cina oggi lo possono fare. Improponibile - ha precisato Auster - che tale compito venga affidato a Italia, Francia o Regno Unito». Mentre Pordenone si appresta a dedicargli 15 giorni di letture, incontri pubblici, proiezioni di film e concerti musicali, Auster ha fatto un omaggio alla letteratura italiana, ricordando di essersi appassionato da giovane a Petrarca, Dante e Cavalcanti, ma di mettere al di sopra di tutti Leopardi, soprattutto lo Zibaldone, «un capolavoro del pensiero, che spazia al di sopra del resto». Un posto d'onore spetta anche a Italo Svevo, «tra i migliori del XX secolo» e i contemporanei Calvino, Eco, Gadda, Landolfi e Ungaretti, da lui conosciuto personalmente.

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attenzione a prezzi e inflazione ma il nordest saprà resistere - matteo marian (sezione: Globalizzazione)

( da "Nuova Venezia, La" del 22-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Pagina 12 - Economia «Attenzione a prezzi e inflazione ma il Nordest saprà resistere» «Ci sarà alta volatilità su cambi materie prime e costo del debito Le imprese devono tutelarsi» MATTEO MARIAN PADOVA. Altalena dei mercati e inflazione: sono queste, per Andrea Munari - veneto doc, direttore generale di Banca Imi -, due delle micce innescate dalla crisi che sarà fondamentale controllare per garantire nuovo sviluppo a Nordest. «Uno dei nodi chiave sarà la gestione della volatilità dei mercati. Nei prossimi anni assisteremo a variazioni più repentine, rispetto al decennio scorso, dei prezzi. Parlo di materie prime, costo del debito bancario e cambi. La volatilità mette le imprese in una posizione di indecisione e per agganciare la ripresa questo va scongiurato». In che modo? «Con adeguate coperture, e su questo Banca Imi vuole aiutare le imprese. Infatti il non gestire i rischi può essere più pericoloso del rischio stesso». Quali sono le attese per i prossimi mesi? «Difficilmente vedremo livelli di volatilità simili a quelli dell'ultimo trimestre 2008, ma prima che il mercato si aggiusti ci vorrà del tempo». Si può tracciare la carta d'identità di questa crisi? «Mi sembra che il ciclo economico attuale sia molto simile a quelli degli anni Settanta. Ovvero con variazioni repentine delle scorte, consumi che crollano, debiti pubblici in salita e attese d'inflazione molto più pronunciate». E quest'ultimo aspetto chiama in causa altri nodi oltre a quelli delle imprese. «Direi di sì, perché se questo ciclo economico rischia di essere critico per le aziende ancor di più può esserlo per i cittadini. Di fatto, un'inflazione incontrollata agirebbe come una tassa sui redditi più bassi e sui risparmiatori». Nello svolgere la vostra attività, riscontrate un aumento di diffidenza da parte delle imprese? «Diffidenza no, direi più prudenza. è chiaro che fare fronte a una volatilità elevata come quella di oggi porta le imprese a essere meno disposte a gestire i rischi. Questo, infatti, comporta un costo che qualcuno reputa troppo alto». Vede un nuovo ruolo per i fondi di private equity? «Un certo tipo di attività, in questo campo, è rallentata. Di contro stiamo assistendo a una ripartenza di quella maggiormente legata alle fusioni e acquisizioni». In ragione del fatto che, come molti dicono, la crisi può generare opportunità? «Le grandi aziende stanno raccogliendo molta cassa anche con emissioni di debito. Si mantengono, rispetto al passato, più liquide sia per una questione di sicurezza sia per poter essere in grado di cogliere eventuali opportunità. Proprio per questo ci aspettiamo un aumento del numero degli aumenti di capitale». Come vede il Nordest in questo contesto? «Le imprese venete, all'inizio del 2000, hanno vissuto e pagato l'introduzione dell'euro con una perdita di competitività. Questo, però, ha alimentato un cambiamento che le ha portate a globalizzarsi. Evidentemente il rallentamento odierno è figlio del successo degli ultimi anni, legato al fatto che le imprese sono riuscite a inserirsi efficacemente nel processo di globalizzazione. Adesso che a livello globale il ciclo è debolissimo stanno soffrendo. Ma questo periodo è destinato a terminare, e le imprese venete hanno le caratteristiche per poter resistere e quindi ripartire non appena il ciclo tornerà favorevole». Per Banca Imi, dopo un 2008 di crescita a doppia cifra, che anno sarà? «Mentalmente ci siamo immaginati un esercizio altrettanto difficile. Messa alle spalle la fusione (che ha visto l'unione Caboto-Banca Imi, ndr), puntiamo a consolidarci».

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la protezione civile raddoppia per addestrare i volontari (sezione: Globalizzazione)

( da "Messaggero Veneto, Il" del 22-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Palmanova. Si punta ad acquisire terreni a nord per creare percorsi e vasche. Necessaria una variante al Prg per cambiare la destinazione d'uso dell'area La Protezione civile raddoppia per addestrare i volontari PALMANOVA. La Protezione Civile regionale intende ampliare ulteriormente l'area a disposizione per realizzare una serie di strutture che incrementino la funzionalità del Centro operativo. Allo scopo ha già acquisito in passato alcuni terreni nella parte posteriore alla sede attuale e ora intende acquisirne altri a nord della strada comunale che collega Sottoselva a Jalmicco (via Jalmicco) fino a quasi raddoppiare l'area già di sua proprietà. «Per effettuare quest'operazione -spiega l'assessore all'urbanistica Francesco Donato- è necessaria l'approvazione della variante urbanistica che cambia la destinazione d'uso di quei terreni da zona agricola a zona di servizi. Si tratta di circa 15 ettari e, considerato che il territorio di Palmanova è molto piccolo, non è stata una decisione poco ponderata quella di preparare questa variante che sarà posta ai voti nel prossimo consiglio comunale. Il fatto che questa zona sia necessaria e urgente alla Protezione civile regionale e che quest'ultima sia destinata a diventare un centro di eccellenza a livello nazionale, ci ha convinti». Donato riferisce che anche l'assessore regionale Vanni Lenna ha dato garanzie circa la necessità di questa nuova superficie per la Protezione Civile per realizzare un'importante area di addestramento per i volontari. Per una parte dei lavori in programma, nel 2007, la Regione ha già stanziato 5 milioni di euro. A Palmanova dovranno essere realizzate le infrastrutture necessarie per collocare le attrezzature e i mezzi specialistico-tecnologici della Pc, compresi i mezzi della colonna mobile regionale, i materiali e le attrezzature di pronto intervento. Dovranno inoltre essere create delle apposite aree di addestramento per i volontari comunali onde favorire la loro formazione e il loro aggiornamento tecnico-pratico. Sono previste aree per l'addestramento dei gruppi comunali all'uso delle varie apparecchiature in dotazione (motoseghe, tende da campo, capannoni mobili, motopompe, idrovore), per l'addestramento antincendio, per l'addestramento delle squadre cinofile, per la formazione degli operatori addetti al salvataggio in acqua (con realizzazione di una vasca di adeguata profondità) o in montagna (con relativa palestra di roccia). Inoltre per la formazione della colonna mobile operativa alla guida dei mezzi fuoristrada sia su percorsi fuoristrada che su asfalto, con differenti situazioni di aderenza, verrà realizzata un'apposita pista con terreno naturale dotato di pendenze artificiali, guadi e tratti a fondo a bassa aderenza e un tratto asfaltato nel quale sia previsto un sistema di irrigazione a pioggia. Non mancheranno le strutture per il ricovero degli elicotteri, di tutti i materiali necessari alle attività di addestramento e una foresteria per ospitare le squadre dei volontari durante lo svolgimento delle attività. Monica Del Mondo

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un campo base in piazza vittorio la protezione civile ringrazia i volontari (sezione: Globalizzazione)

( da "Repubblica, La" del 22-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Pagina XI - Torino L´iniziativa Prove di soccorso e esibizioni Un campo base in piazza Vittorio la Protezione civile ringrazia i volontari Un ardito trasferimento di un ´ferito´ in barella da un mezzo hovercraft sulle acque del Po ad un´ambulanza sui Murazzi; cani da soccorso e rocciatori che compiono un intervento in ´verticale´ da una torre faro in piazza Vittorio; fuoristradisti che si esibiscono in un minicircuito su viale Diaz; l´allestimento di un posto medico avanzato in tempi record. Sono alcune delle esibizioni a cui si potrà assistere oggi, in piazza Vittorio, in occasione della giornata provinciale di Protezione civile, organizzata dalla Protezione civile della Provincia di Torino, un´occasione insieme festosa e spettacolare per mostrare come lavorano le realtà che la compongono, quali mezzi e strutture vengano utilizzate in caso di eventi critici e per ringraziare le forze del volontariato che operano in zona. Dalle 10 del mattino fino alle 18 piazza Vittorio e i Murazzi saranno trasformati in un grande "campo base" di Protezione civile. Torri-faro, fuoristrada, gruppi elettrogeni, tende e cucine da campo verranno esposti e presentati al pubblico dal Coordinamento del volontariato, dai volontari degli Aib (Corpo antincendi boschivi), dai radioamatori dell´Ari (Associazione radioamatori italiani). Nel corso della giornata saranno molte le esibizioni, anche a scopo didattico. A mezzogiorno, sulla piazza, il presidente della Provincia Antonio Saitta e l´assessore alla protezione civile Giorgio Giani, incontreranno le forze del volontariato.

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attenzione a prezzi e inflazione ma il nordest saprà resistere - matteo marian (sezione: Globalizzazione)

( da "Mattino di Padova, Il" del 22-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Pagina 11 - Economia «Attenzione a prezzi e inflazione ma il Nordest saprà resistere» «Ci sarà alta volatilità su cambi materie prime e costo del debito Le imprese devono tutelarsi» MATTEO MARIAN PADOVA. Altalena dei mercati e inflazione: sono queste, per Andrea Munari - veneto doc, direttore generale di Banca Imi -, due delle micce innescate dalla crisi che sarà fondamentale controllare per garantire nuovo sviluppo a Nordest. «Uno dei nodi chiave sarà la gestione della volatilità dei mercati. Nei prossimi anni assisteremo a variazioni più repentine, rispetto al decennio scorso, dei prezzi. Parlo di materie prime, costo del debito bancario e cambi. La volatilità mette le imprese in una posizione di indecisione e per agganciare la ripresa questo va scongiurato». In che modo? «Con adeguate coperture, e su questo Banca Imi vuole aiutare le imprese. Infatti il non gestire i rischi può essere più pericoloso del rischio stesso». Quali sono le attese per i prossimi mesi? «Difficilmente vedremo livelli di volatilità simili a quelli dell'ultimo trimestre 2008, ma prima che il mercato si aggiusti ci vorrà del tempo». Si può tracciare la carta d'identità di questa crisi? «Mi sembra che il ciclo economico attuale sia molto simile a quelli degli anni Settanta. Ovvero con variazioni repentine delle scorte, consumi che crollano, debiti pubblici in salita e attese d'inflazione molto più pronunciate». E quest'ultimo aspetto chiama in causa altri nodi oltre a quelli delle imprese. «Direi di sì, perché se questo ciclo economico rischia di essere critico per le aziende ancor di più può esserlo per i cittadini. Di fatto, un'inflazione incontrollata agirebbe come una tassa sui redditi più bassi e sui risparmiatori». Nello svolgere la vostra attività, riscontrate un aumento di diffidenza da parte delle imprese? «Diffidenza no, direi più prudenza. è chiaro che fare fronte a una volatilità elevata come quella di oggi porta le imprese a essere meno disposte a gestire i rischi. Questo, infatti, comporta un costo che qualcuno reputa troppo alto». Vede un nuovo ruolo per i fondi di private equity? «Un certo tipo di attività, in questo campo, è rallentata. Di contro stiamo assistendo a una ripartenza di quella maggiormente legata alle fusioni e acquisizioni». In ragione del fatto che, come molti dicono, la crisi può generare opportunità? «Le grandi aziende stanno raccogliendo molta cassa anche con emissioni di debito. Si mantengono, rispetto al passato, più liquide sia per una questione di sicurezza sia per poter essere in grado di cogliere eventuali opportunità. Proprio per questo ci aspettiamo un aumento del numero degli aumenti di capitale». Come vede il Nordest in questo contesto? «Le imprese venete, all'inizio del 2000, hanno vissuto e pagato l'introduzione dell'euro con una perdita di competitività. Questo, però, ha alimentato un cambiamento che le ha portate a globalizzarsi. Evidentemente il rallentamento odierno è figlio del successo degli ultimi anni, legato al fatto che le imprese sono riuscite a inserirsi efficacemente nel processo di globalizzazione. Adesso che a livello globale il ciclo è debolissimo stanno soffrendo. Ma questo periodo è destinato a terminare, e le imprese venete hanno le caratteristiche per poter resistere e quindi ripartire non appena il ciclo tornerà favorevole». Per Banca Imi, dopo un 2008 di crescita a doppia cifra, che anno sarà? «Mentalmente ci siamo immaginati un esercizio altrettanto difficile. Messa alle spalle la fusione (che ha visto l'unione Caboto-Banca Imi, ndr), puntiamo a consolidarci».

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Il ritorno del Ku Klux Klannell'America di Obama (sezione: Globalizzazione)

( da "Secolo XIX, Il" del 22-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Il ritorno del Ku Klux Klannell'America di Obama il caso Crescono le visite al sito e le iscrizioni al gruppo dei razzisti bianchi «Dobbiamo mobilitarci prima di diventare un Paese del Terzo mondo» Alabama (Usa). Tornano a bruciare nelle notti degli Stati del Sud le croci infuocate del Ku Klux Klan. L'elezione alla Casa Bianca del nero Barack Obama ha dato nuovo vigore all'esercito, per dire la verità un po' malconcio, dei cavalieri incappucciati dell'impero nascosto della supremazia bianca. E proprio nelle scorse settimane Stormfront - "Fronte della tempesta" - il sito web del nazionalismo bianco ha raggiunto i 150mila iscritti, con punte di 42mila visitatori ogni giorno. Un risultato che non si vedeva da tempo e che fa dire ai portavoce dei cavalieri del KKK che il vento del Klan è tornato a soffiare: «La minaccia rappresentata da Obama ci fa crescere settimana dopo settimana da mesi, la gente bianca sta mettendo fuori la testa, esce dal bosco in cui si era rifugiata, adesso si sente motivata ad alzarsi e a combattere per i suoi interessi. Dobbiamo mobilitarci prima che gli immigrati trasformino quella che era una nazione ricca e stabile in un Paese del Terzo Mondo». Ma è davvero possibile che un fenomeno che sembrava ormai definitivamente confinato nei libri di storia e nelle pellicole di serie B e che, dati Fbi alla mano, aveva raggiunto a inizio 2000 la soglia minima di meno di 500 iscritti, possa ora trovare nuova linfa vitale? Basta viaggiare un po' nel malcontento degli strati medio borghesi delle popolazioni bianche del Sud per scoprire che questo è un pericolo tutt'altro che scongiurato: nel mirino delle nuove organizzazioni nate dallo scioglimento dello storico KKK - dalla "Black Legion" (famosa per il colore nero delle divise utilizzate), all'"Imperial Klan of America" e ai "Knights of the White Camelia" (I Cavalieri della Camelia Bianca) - non ci sono più solo i neri, ma anche i sudamericani, gli asiatici e le istituzioni federali, viste come il "grande nemico" pronto a schiacciare i particolarismi locali nel nome dell'odiata società multirazziale e globalizzata. Mai come oggi il Klanmen, il cavaliere incappucciato del KKK, si sente circondato e in lotta con il mondo. E i numeri del passato non inducono certo all'ottimismo: si pensa che le azioni firmate dal Klan dal 1870 a oggi siano state oltre 15mila, con un migliaio di linciaggi, altrettanti stupri, pestaggi, mutilazioni e torture. Basti pensare che negli anni venti il Klu Klux Klan raggiunse la stratosferica cifra di 2milioni tra adepti e simpatizzanti. Pochi sanno che il KKK, in realtà, nasce quasi per scherzo quando il 24 dicembre 1865 a Pulaski, una cittadina del Tennessee, sei giovani ex ufficiali dell'esercito confederato si riuniscono nello studio del giudice Jones, padre di Calvin, uno del gruppo - con lui John Kennedy, John Lester, James Crowe, Richard Reed e Frank Cord - per fondare una società segreta. Il nome deriva dal termine greco "KÏ?klos", che significa cerchio, a cui presto si aggiunge il termine Klan per indicare un gruppo chiuso. Ma la leggenda vuole che il nome Ku-Klux-Klan indichi in realtà il rumore del fucile quando si prepara il colpo in canna. Prima decisione quella di punire un commerciante nero che aveva osato aprire un negozio in città. Come? Mascherandosi come fantasmi dei cavalieri confederati morti nella battaglia di Shiloh e dando fuoco a una croce nel giardino della casa del "freeman". Quando il pover'uomo uscì si trovò di fronte a sei esseri incappucciati, con il volto sostituito da teschi rubati dal cimitero locale, che lo ammonirono di non farsi più vedere in città. La moglie del commerciante svenne per lo spavento e la storia della visita notturna dei sei spettri fece il giro del paese. Ma il salto di qualità in chiave "criminale" avvenne nell'aprile di due anni dopo, quando l'ex generale confederato Nathan Bedford Forrest assunse il titolo di primo "Gran Wizard" del KKK. Ex trafficante di schiavi, criminale di guerra accusato del massacro di Fort Pillow quando ordinò la fucilazione di massa di centinaia di "buffalo soldiers", i soldati neri che combattevano nell'esercito del Nord, organizzò il Klan in "Reami" (uno per ogni Stato), governati da un "Gran Dragone" e con otto "Idre". Alla fine del 1867 la congregazione contava già oltre 550.000 adepti, quasi la totalità dei maschi adulti di Florida, Georgia, Carolina del Sud, Louisiana, Alabama, Mississippi, arrivando sino al Texas e Arkansas. Il battesimo del sangue sarà ricordato in una canzone popolare, la "Saga dei Jeffers": era il novembre del 1868 e nel mirino dei cavalieri incappucciati finisce un certo Jeffers, un attivista di colore. Quando i "fantasmi" appaiono nel cuore della notte davanti alla sua fattoria, l'uomo imbraccia il fucile e uccide uno di loro. In preda alla furia i klanmen bruciano la casa, poi impiccano la signora Jeffers e bruciano vivo il più piccolo dei suoi figli. Infine inseguono l'uomo e i suoi quattro figli e li uccidono a sangue freddo sotto gli occhi dello sceriffo, che non fa nulla per impedirlo. Il regno del terrore del Ku Klux Klan è ufficialmente iniziato. I delitti crescono esponenzialmente, finché il presidente Ulysses Grant schiera l'esercito contro il Klan. Il gruppo si scioglie una prima volta alla fine dell'800, ma torna nel 1915 più forte di prima: è il tempo delle protezioni politiche e della lotta contro chi si batteva per la conquista dei diritti civili degli afroamericani. Dopo la seconda guerra mondiale entra in scena l'Fbi. Il Klan si allea con il partito nazista americano e con Aryan Nation, un'organizzazione negazionista e razzista in grande espansione. Poi, piano piano, la crescita dei diritti civili e della società multirazziale americana mette il Klan all'angolo. La lotta continua da parte dell'Fbi e la definitiva messa fuorilegge da parte del governo nel 1968 ne riducono lo spazio vitale. E una serie di capi più attenti al marketing e alle truffe lo relegano in una posizione di secondo piano anche nel sempre più variegato panorama della protesta razzista e antigovernativa. Luca Arnaù 22/03/2009 IERI 22/03/2009 le originiNacque quasi per scherzo nel 1865, e diventò una vera minaccia quando a guidarlo arrivò il generale sudista Nathan Forrest 22/03/2009 OGGI 22/03/2009

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protezione civile, più fondi a regioni e comuni (sezione: Globalizzazione)

( da "Centro, Il" del 22-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Pagina 13 - Regione «Protezione civile, più fondi a Regioni e Comuni» L'appello dell'assessore Stati durante la manifestazione Codice Rosso ANCONA. Un «appello accorato per le finanze delle Regioni» è stato lanciato dall'assessore alla Protezione Civile dell'Abruzzo Daniela Stati, durante la giornata conclusiva di «Codice Rosso», convegno nazionale dei Comuni sulla protezione civile che si è svolto ad Ancona a cura dell'Anci. Per la Stati «la protezione civile è importante come la sanità. Avremmo bisogno», ha aggiunto, «che il governo avesse un occhio di riguardo per i capitoli di bilancio di Regioni ed Enti locali dedicati alla protezione civile». D'altro canto, ha commentato il presidente della Regione Marche Gian Mario Spacca, il modello organizzativo della Protezione civile, basato su «convergenza e solidarietà» tra livelli istituzionali e comunità, si è rivelato «tra i più efficienti del Paese ed è stato trasferito anche ad altre parti dell'amministrazione pubblica, diventando così un elemento di innovazione per tutta la pubblica amministrazione». Spacca ha sottolineato il ruolo dei Comuni, «primo livello istituzionale», nel sistema della protezione civile. «Emblematico» ha aggiunto «è il caso Marche, con una crescita esponenziale di gruppi locali di protezione civile e una domanda crescente di partecipazione e risorse da parte dei sindaci. E se su un versante la Regione Marche è impegnata nel miglioramento delle infrastrutture, nella logistica e nelle reti «immateriali», secondo il governatore bisogna, oltre alla formazione del personale degli enti locali e del volontariato, «informare in modo attivo l'intera comunità».

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costruire l'europa dei popoli unicef, un corso per gli studenti (sezione: Globalizzazione)

( da "Nuova Sardegna, La" del 22-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Quadrilatero, già iniziate le lezioni del primo modulo «Costruire l'Europa dei popoli» Unicef, un corso per gli studenti SASSARI. Corso universitario multidisciplinare di educazione allo sviluppo dell'Unicef Sassari. Gli effetti della globalizzazione, le misure per lo sviluppo delle regioni svantaggiate, i rapporti con l'area euromediterranea, le politiche europee per la ricerca e l'innovazione, la crescita e l'occupazione insieme al rafforzamento del sentimento di appartenenza, nel rispetto delle differenze culturali. Questi gli argomenti che saranno trattati dal 16º corso organizzato assieme all'università di Sassari. Il corso 2009, rivolto agli studenti universitari neolaureati e laureandi e ad altri giovani del mondo dell'associazionismo e del volontariato, ha come titolo «Costruire l'Europa dei Popoli» e propone un percorso di conoscenza delle istituzioni dell'Unione Europea e di analisi del processo di integrazione e coesione sociale, con particolare riferimento ai diritti umani e ai valori sui quali si fonda la costruzione dell'Europa dei popoli. Inaugurato a fine febbraio alla presenza del rettore Maida e del professor Paolo Fois, che ha tenuto la prolusione su «La Carta dei diritti fondamentali», il corso si propone di fare il punto sui traguardi raggiunti e alcuni problemi aperti, come la discriminazione delle minoranze, la xenofobia, l'intolleranza, la recessione economica, la sostenibilità ambientale, la tratta degli esseri umani, la violenza nei confronti dei bambini, per i quali urge trovare soluzioni condivise. Il programma, che si svolgerà presso l'aula Germania del Quadrilatero di viale Mancini dalle 15,30 alle 18,30 e le cui iscrizioni si ricevono presso il Punto d'Incontro Unicef, via Duca degli Abruzzi 3 (di fronte alla Facoltà di Lettere) telefono: 079 278981, si articolerà in tre diversi moduli. Alla fine verrà rilasciato l'attestato di partecipazione e il corso può essere utilizzato anche come credito formativo. Già iniziato il primo modulo, con relazioni della docente Donatella Spano della facoltà di Agraria e di Silvia Sanna di Scienze politiche. Si continuerà il 23 e 30 marzo con le relazioni del professor Armando Savignano, dell'università di Trieste, su «Discriminazione e valorizzazione delle differenze: come si diventa cittadini europei» e di Luca Contini (Sardegna Ricerche) su «Ricerca e innovazione nell'Unione Europea». Seguiranno le relazioni su «Come rispondere alla crisi attuale in materia di recessione» del docente di Scienze Politiche, Antonello Paba, e del suo collega di Medicina,Andrea Montella, su «L'Università italiana in Europa». Il secondo modulo invece verterà su «Globalizzazione, cooperazione e solidarietà», inizierà il 6 aprile prossimo per concludersi dopo tre incontri, mentre il terzo modulo, previsto a maggio, tratterà de «Costruire l'Europa con i bambini» e si concluderà, con la conclusione del corso stesso e la presentazione delle tesine degli studenti, il 18 maggio. Roberto Spezzigu

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stop alla caduta massi (sezione: Globalizzazione)

( da "Nuova Sardegna, La" del 22-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Pagina 17 - Cagliari Stop alla caduta massi L'ufficio della protezione civile di Gairo affronterà anche le altre emergenze GAIRO. Di recente, nel piccolo centro montano della vallata del Pardu, è stato costituito l'ufficio per la Protezione civile. Ne fanno parte il sindaco Roberto Marceddu, il funzionario dell'Ufficio tecnico comunale, un operaio comunale, il comandante della locale compagnia barracellare e un agente della polizia municipale. «Si sta oramai dando luogo - ha dichiarato il primo cittadino azzurro - anche alla realizzazione della sala operativa che sarà allocata in Piazza Melis, che si trova proprio al centro di Gairo. La stessa sarà dotata di tutte le attrezzature necessarie per affrontare le emergenze e per lo svolgimento della normale attività. Ci saranno quindi gli arredi nuovi, telefoni, fax, computer. macchina fotografica digitale, alcuni apparecchi radio e altro ancora. è stata già acquistata anche una nuova autovettura per la compagnia barracellare». Roberto Marceddu ha precisato che, in relazione al nuovo ufficio comunale di Protezione civile, non si sta affatto trascurando la formazione: «I componenti dello staff a mio supporto per i compiti di Protezione civile (componenti dell'ufficio di recente costituito), stanno seguendo, con il mio delegato Stefano Doneddu, un apposito seminario informativo e formativo, iniziato giovedì ad Ancona». Il sindaco gairese ha anche sottolineato che sarà compito del nuovo ufficio per la Protezione civile e dei suoi componenti, predisporre entro pochi mesi tutti gli atti necessari per l'aggiornamento adeguato dei Piano di protezione civile. Al momento, in paese è stato realizzato soltanto il Piano per il catasto incendi boschivi. «Lo scopo, vista la particolarità di Gairo - ha concluso Marceddu - sarà soprattutto quello di rispettare gli obblighi di legge, esplicando un'attività coordinata di tipo preventivo, per limitare lo stato di pericolo derivante da fenomeni quali caduta massi, smottamenti, alluvioni, incendi e tutti gli altri fenomeni calamitosi. E proprio questi, purtroppo, sono perennemente gravitanti sull'abitato e sul territorio di Gairo (e della frazione di Gairo Taquisara)». (l.cu.)

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la gloria degli stilisti è nata a prato (sezione: Globalizzazione)

( da "Tirreno, Il" del 22-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Pagina 5 - Prato La gloria degli stilisti è nata a Prato Nesi rilancia: «Anche i nostri tessuti sono arte, cominciamo a dirlo» Nel suo nuovo libro il tema della città di fronte alla globalizzazione «Ma da Santoro ho visto l'orgoglio di chi non cede» PRATO. «E' scrivendo il libro che molte cose mi si sono chiarite via via. Ora mi sono convinto che il problema della globalizzazione è culturale, non industriale». Edoardo Nesi ha compiuto un viaggio virtuale intorno al mondo partendo da Prato e tornando qua. Un viaggio appunto nella globalizzazione, ma visto da qui, «perché Prato si è trovata nel cuore di questo fenomeno e ne ha subito tutte le conseguenze dirompenti». Ma da questo viaggio torna con un messaggio di speranza. «Prato si può salvare, il suo tessile può avere un futuro». E anche la tanto discussa trasmissione di Santoro gli ha confermato questa impressione. Da qui prende le mosse la conversazione. Anno Zero non le è sembrata un'occasione persa come si è detto? «No perché ho visto l'orgoglio di una città compatta e unita. Imprenditori e operai che dicono le stesse cose, tutti arrabbiati ma composti. E' un bel segno. Io mi sono sentito orgoglioso dell'immagine del pratese uscita dalla trasmissione». Perché dice che il problema è culturale? «Ho passato mesi a prendermela con gli economisti, a contestare tutte le loro teorie ottimistiche, clintoniane, sulla globalizzazione. Quelle, per capirsi, alla Bono Vox: "one world", un mondo. Ma un unico mondo in cui tutti comprano la stessa roba, annullando le differenze tra le persone. Mi è sembrato questo il problema». In che senso? «Perché se siamo tutti uguali, "one world", ci può essere qualcuno che fa tutto. I cinesi, per esempio, fanno tutto ciò che è manifatturiero. E noi - ci dicono - avremo da guadagnarci». Come? «Perché ci pensano come consumatori, clienti con il gusto uniformato. Tu risparmierai perché pagherai meno i computer, i dvd, le macchine fotografiche. Tutte cose che riguardano il nostro tempo libero, non il nostro lavoro. Ecco la giustificazione: perderete il tessile, ma i consumatori ci guadagneranno». Ma il discorso non torna. «Per niente. Questa è una globalizzazione ostaggio delle multinazionali. I benefici li ha chi può produrre fuori sfruttando le differenze dei costi. Perché globalizzazione, alla fine, significa produrre dove il lavoro costa meno. Questo fa sì che il mondo si uniformi e diventi una pappa indistinta. E' un'impostazione che veniva, restando all'Europa, dai paesi europei che sono ormai produttori di servizi e che hanno tutto l'interesse a far sì che i loro acquisti siano fatti a prezzi bassi: Inghilterra, Germania, Paesi scandinavi. Stesso discorso per le multinazionali. Così in Europa si è sposato il liberismo più sfrenato». Chi sono le vittime di questa impostazione? «Intanto l'inventiva. Basta guardare i film, la musica, anche i libri. C'è appiattimento, escono prodotti pensati per una sterminata platea che abbia gli stessi gusti. Io non sono contro la globalizzazione, ma contro "questa" globalizzazione. Anche la moda si è svilita. Se vai a produrre in Cina devi fare cose semplici». Le scelte produttive condizionano la creatività? «Certo. Prendiamo il pret-a-porter. Prevale il minimalismo perché quei capi sono più facili da produrre. Ma uno come Antonio Marras, stilista matto che non vuole andar via dalla sua Sardegna, fa cose bellissime e completamente diverse». Sono le famose nicchie. «Ma le nicchie non bastano. Mi sono arrabbiato quando ho sentito a Prato l'economista Alesina ripetere per l'ennesima volta: "dovete trovarvi una nicchia". Il vocabolario dice che la nicchia è un posto piccolissimo dove ci sta al massimo una persona. A noi non serve». Che globalizzazione serve allora? «Una globalizzazione che rispetti le differenze. E poi che parta dal rispetto di alcuni valori: la democrazia mi pare un presupposto indispensabile; i diritti civili li vogliamo considerare? E in Cina inserendo questi due elementi, con un movimento sindacale in grado di alzare la voce, col cavolo che pagherebbero gli operai quanto li pagano. Allora il discorso già cambia. Ma se porti nel Wto dei titani senza democrazia, allora si falsa tutto». Bisogna riscrivere le teorie economiche. «Per forza. Come si può pensare che il mercato si autoregoli e si autodetermini. Quelle teorie economiche sono nate in un mondo piccolo e omogeneo: tutti paesi occidentali, democratici, legati al commercio, rispettosi di certe regole. Io non sono contro questo sistema, sono contro un sistema senza regole. Il sistema occidentale ha creato un grande benessere, ha distribuito ricchezza. Ma se a quel mercato ci attacchi altri due mercati altrettanto grandi, Cina e India, non puoi pensare che tutto vada avanti come prima». Sono soggetti non assimilabili. «E' come se in una riserva di cinghiali ci metti anche dei leoni e poi dici: "vediamo chi vince la competizione"». Torniamo alla questione culturale. Riguarda anche Prato? «Parto da un aneddoto. Mio suocero Sergio Carpini, imprenditore tessile, era un grande innovatore. Ha sperimentato la seta "cotta", le fantasie, il cashmere lavato, il lino. Qualche tempo fa sono stato a Firenze a vedere una mostra a Palazzo Strozzi sugli "abiti più belli del mondo". Mia moglie ha riconosciuto subito i tessuti, le fantasie fatte da suo padre. Ma quegli abiti erano attribuiti agli stilisti, la nostra parte è stata cancellata dalla storia». Perché è accaduto? «Non siamo riusciti a far considerare arte il nostro lavoro. Eppure, lo dicono studi autorevoli, un abito viene giudicato e acquistato perlopiù in base al tatto e all'impatto visivo: tessuti e colori, la nostra parte». Colpa anche dei pratesi che sono sempre stati un po' gelosi dei loro rapporti. Antonio Lucchesi, parlando dei legami tra aziende pratesi e stilisti, raccontava che il Lanificio Faliero Sarti lavorava per Christian Dior, ma lo sapevano solo Sarti e Dior. «E' stato un grave difetto pratese. Gli stilisti sono venerati come artisti, le loro creazioni come opere d'arte. E i tessuti più belli del mondo sono cancellati. Per questo dico che occorre un'offensiva culturale». Da dove cominciare? «Cominciamo a rivalutare la nostra produzione, a dire che la moda parte da qui. Gli stilisti dovrebbero indicare nell'etichetta l'azienda che fa il tessuto: un modo per spingere le aziende buone. Si è data via via la patente di artisti ai fotografi, agli architetti, agli stilisti...». Agli chef... «Lo chef è più onesto; indica i prodotti che usa e i produttori perché sa che la bontà dell'ingrediente diventa la bontà del piatto. Così si prende il merito di aver trovato il buon produttore e lo aiuta. Così nel caso degli stilisti, i tessuti, i colori, non sono creazioni loro. Tanto che gli stessi tessuti e colori venivano fatti anche per altri. Gli stilisti sceglievano dal campionario proposto dai pratesi». Alla politica cosa si può chiedere? «La politica è ostaggio dell'economia. Vorrei che fosse abbattuta questa fiducia totale nel mercato libero. Spiace dirlo, ma Tremonti sta dicendo cose interessanti, il Pd è indietro e lo dico da elettore e fondatore del Pd. Padoa Schioppa è stato un alfiere della globalizzazione. Se penso che il governo di centrosinistra si è sfiancato per rendere i soldi alla Banca centrale europea mentre Prato e altri pigolavano invano... Monti sul "Corriere della sera" elogiò il governo dell'economia "per l'apertura dei mercati nazionali condotta senza sconvolgimenti e promuovendo la crescita". Senza sconvolgimenti? Ma io sono italiano e sono ancora sconvolto dall'apertura dei mercati. Non accetto più questa mentalità così dogmatica, l'idea che l'economia può essere solo così». Celebrare Prato. Ma c'è il rischio che sia una celebrazione "postuma". Secondo lei il distretto ce la può fare? «Io dico di sì. Sono convinto che la strada sia quella dell'unità, di una città che parla con orgoglio. Quella che si è vista anche da Santoro». Paolo Toccafondi

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fermate in corea del nord le inviate della tv di gore (sezione: Globalizzazione)

( da "Repubblica, La" del 22-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Pagina 14 - Esteri Le due giornaliste americane erano sconfinate senza permesso Fermate in Corea del Nord le inviate della tv di Gore PYONGYANG - Il regime nordcoreano ieri ha confermato l´arresto di due giornaliste americane accusate di essere «entrate illegalmente» attraverso il confine cinese. Le due reporter, Laura Ling e Euna Lee, lavorano per Current tv, l´emittente lanciata da Al Gore e particolarmente impegnata sui reportage. Nei giorni scorsi i media di Seul avevano segnalato che le due reporter - una è di origine coreana - erano state fermate dalle autorità di frontiera nordcoreane dopo aver sconfinato mentre facevano riprese tv lungo il confine con la Cina. Massimo riserbo a Current Tv: è imposto dalla situazione diplomatica molto particolare. Nella vicenda è coinvolto direttamente il Dipartimento di Stato, nella persona di Hillary Clinton. Laura Ling e Euna Lee stavano realizzando un reportage sui rifugiati nordcoreani in Cina per Vanguard, una serie di inchieste sul campo in onda anche in Italia sul canale 130 di Sky. Il team Vanguard di Current Usa è composto da 10 giornalisti di diverse nazionalità addestrati alla produzione di documentari e reportage ad alto rischio dalle zone più calde del pianeta. La tensione fra le due Coree, che negli ultimi mesi era montata in modo significativa, è leggermente diminuita ieri quando Pyongyang ha riaperto la linea "calda" militare, l´unico collegamento telefonico fra i due paesi, dopo la fine delle manovre congiunte fra truppe sudcoreane e statunitensi. Il regime nordcoreano aveva interpretato le manovre come preparazione alla guerra nucleare e aveva chiuso unilateralmente la linea il 9 marzo scorso. Ma il clima resta estremamente teso: Pyongyang ha annunciato che fra il 4 e l´8 aprile chiuderà lo spazio aereo per lanciare un satellite: secondo gli Usa, si tratterà invece di un test per il missile a lunga gittata Taepodong-2.

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Nordcorea/ Giornaliste Usa arrestate si troverebbero a (sezione: Globalizzazione)

( da "Virgilio Notizie" del 22-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Seoul, 22 mar. (Ap) - Le due giornaliste americane della "Current Tv" di Al Gore, arrestate in Corea del Nord, si troverebbero, secondo l'agenzia Sudcoreana Yonhap, a Pyongyang per essere interrogate. L'accusa nei confronti di Laura Ling ed Euna Lee è di essersi illegalmente introdotte nel Paese dopo aver attraversato il confine dalla Cina.

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NORDCOREA/ GIORNALISTE USA ARRESTATE SI TROVEREBBERO A PYONGYANG (sezione: Globalizzazione)

( da "Wall Street Italia" del 22-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Nordcorea/ Giornaliste Usa arrestate si troverebbero a Pyongyang di Apcom Le reporter di Current Tv nella capitale per interrogatorio -->Seoul, 22 mar. (Ap) - Le due giornaliste americane della "Current Tv" di Al Gore, arrestate in Corea del Nord, si troverebbero, secondo l'agenzia Sudcoreana Yonhap, a Pyongyang per essere interrogate. L'accusa nei confronti di Laura Ling ed Euna Lee è di essersi illegalmente introdotte nel Paese dopo aver attraversato il confine dalla Cina.

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La festa della signora polenta I prodotti tipici diventano fiaba La polenta diventa una fiaba (sezione: Globalizzazione)

( da "Corriere Alto Adige" del 22-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Corriere dell'Alto Adige - BOLZANO - sezione: NOTTEEGIORNO - data: 2009-03-22 num: - pag: 15 categoria: REDAZIONALE Il libro La vignetta della domenica La festa della signora polenta I prodotti tipici diventano fiaba La polenta diventa una fiaba Il libro Mense scolastiche «di lusso», con pasti a base di prodotti tipici dell'enogastronomia trentina? è quanto auspicano i rappresentanti della Camera di Commercio, ieri alla tradizionale e sempre gradita mostra dell'agricoltura per presentare il libro «La festa della signora Polenta» (Curcu e Genovese editore, 12 euro). L'occasione per augurare alle future generazioni un regime alimentare di prima classe è quella giusta. C'è un libro destinato ai bambini, scritto da Stefania De Carli e piacevolmente illustrato da due classi della scuola elementare di Pomarolo; c'è una ricchezza di prodotti locali insospettata, e ahimè al giorno d'oggi in gran parte snobbata; c'è infine, ormai largamente condivisa dalla popolazione, l'idea che «locale è meglio ». La «signora Polenta» del titolo è una grande organizzatrice di eventi, alla cui festa vogliono partecipare proprio tutti. Patate novelle disposte a farsi sbucciare e tramutare in gnocchi o purè; salami e luganeghe che si offrono spontaneamente all'affilato signor Coltelli per avere un taglio di quelli giusti; e poi formaggi giovani e leggeri o stagionati e peperini, una ciuiga che dicono le malelingue sia molto povera (si mormora che nelle sue carni ci siano anche le rape), un olio extravergine apparentemente snob, mele che si godono la meritata notorietà, spumanti che diventano l'anima della festa — la sfilata è lunga e generosa, i personaggi caratteristici, la distanza dal luogo d'origine alla tavola del banchetto finale assai ridotta. «Di giorno approfondivo la conoscenza dei prodotti Mense scolastiche «di lusso», con pasti a base di prodotti tipici dell'enogastronomia trentina? è quanto auspicano i rappresentanti della Camera di Commercio di Trento ieri alla tradizionale Mostra dell'agricoltura per presentare il libro« festadellasignoraPolenta»(Curcu e Genovese editore, 12 euro). L'occasione per augurare alle future generazioni un regime alimentare di prima classe è quella giusta. C'è un libro destinato ai bambini, scritto da Stefania De Carli e piacevolmente illustrato da due classi della scuola elementare di Pomarolo; c'è una ricchezza di prodotti locali insospettata; c'è infine, ormai largamente condivisa dalla popolazione, l'idea che «locale è meglio». La «signora Polenta» del titolo è una grande organizzatrice di eventi, alla cui festa vogliono partecipare proprio tutti. Patate novelle disposte a farsi sbucciare e tramutare in gnocchi o purè;salami luganeghechesioffronospontaneamente all'affilato signor Coltelli per avere un taglio di quelli giusti; e poi formaggi giovani e leggeri o stagionati e peperini, una ciuiga agroalimentari del Trentino — scrive l'autrice nella nota del libro — e alla sera raccontavo in modo fantastico ai miei bambini quanto appreso: loro rimanevano affascinati e intanto imparavano a conoscere nomi nuovi, ai quali cercavo di associare il prodotto corrispondente. è stato quindi naturale il dover passare in rassegna tutte le principali produzioni trentine. da qui a mettere il racconto per iscritto il passo è stato breve». Nell'introduzione al testo si ricorda il contenuto valoriale dell'enogastronomia («forte elemento di identità in cui si fondono storia, geografia e tradizioni»); si criticano i disagi della globalizzazione, che «attenua le differenze in nome di una omologazione generalizzata »; ci si augura un risveglio sensoriale che sarebbe insensato non condividere. A tali lodevoli auguri potrebbe unirsi quello espresso dal consumatore (e compratore): che il locale costi di meno. Che possa essere acquistato normalmente, e non solo in occasione delle festività. Che possa essere assaporato, apprezzato e conosciuto dai nostri figli, a cominciare dalle mense scolastiche. Che i prodotti locali — la cui qualità è indiscutibile — popolino le mense universitarie e ospedaliere. Che questa cosa chiamata enogastronomia tipica — che è fatta di sostanze nutrienti, sapori nuovi e antichi, sapienza artigianale — diventi ospite fissa delle nostre tavole e amica delle nostre tasche. Rinunciare alle merendine confezionate non sarà una che dicono le malelingue sia molto povera (si mormora che nelle sue carni ci siano anche le rape), un olio extravergine apparentemente snob, mele che si godono la meritata notorietà, spumanti che diventano l'anima della festa — la sfilata è lunga e generosa, i personaggi caratteristici, la distanza dal luogo d'origine alla tavola del banchetto finale assai ridotta. Nell'introduzione al testo si ricorda il contenuto valoriale dell'enogastronomia («forte elemento di identità in cui si fondono storia, geografia e tradizioni»); si criticano i disagi della globalizzazione, che «attenua le differenze in nome di una omologazione generalizzata»; ci si augura un risveglio sensoriale che sarebbe insensato non condividere. A tali lodevoli auguri potrebbe unirsi quello espresso dal consumatore: che il locale costi di meno. Che possa essere acquistato normalmente, e non solo in occasione delle festività. Che possa essere assaporato, apprezzato e conosciuto dai nostri figli, a cominciare dalle mense scolastiche. Che i prodotti localipopolino le mense universitarie e ospedaliere. Che questa cosa chiamata enogastronomia tipica diventi ospite fissa delle nostre tavole e amica delle nostre tasche. Rinunciare alle merendine confezionate non sarà una rinuncia, bensì un sollievo. rinuncia, bensì un sollievo. Elisabetta Curzel

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ANCONA - Per ora è l'unico polo di protezione civile realizzato all'interno di un osped... (sezione: Globalizzazione)

( da "Messaggero, Il (Marche)" del 22-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Domenica 22 Marzo 2009 Chiudi di FRANCA SANTINELLI ANCONA - Per ora è l'unico polo di protezione civile realizzato all'interno di un ospedale in Italia. Il Polo operativo per le emergenze sanitarie, che si attiva solo in caso di catastrofi, è stato inaugurato ieri nell'azienda Ospedali riuniti di Torrette, da Guido Bertolaso, capo del dipartimento della protezione civile della presidenza del consiglio dei ministri. La struttura si trova di fronte al piazzale dell'elisoccorso dell'ospedale regionale e contiene attrezzature sanitarie, materiale di pronto impiego, strumentazioni radio per il 118, per il sistema regionale della protezione civile, ma anche per la Croce Rossa e per l'Anpas, che comprende la Croce Gialla. Inoltre il polo ospita in modo permanente la sede dei volontari Ares, medici, psicologi e infermieri esperti in medicina delle catastrofi, e ospiterà gli operatori dell'azienda ospedaliera, addetti alla tele-sorveglianza dell'accesso alla struttura ospedaliera. Mentre per i volontari Ares si tratta della loro sede, gli altri organismi interverranno solo in caso di calamità, anche per coordinare gli interventi nel miglior modo per arginare le conseguenze delle catastrofi, dei fatti che interessano un elevato numero di feriti, come nel caso di incidenti aeroportuali, rischio chimico industriale, contaminazioni e altro. «Creare un centro di protezione civile dentro un ospedale, - ha detto Guido Bertolaso - in questa regione si può fare, al contrario di altre, quando c'è unità di intenti il sistema cresce. Sono fatti e non parole e questo tipo di inaugurazioni mi emozionano molto». Soddisfatto il presidente regionale Gian Mario Spacca che ha ribadito «il polo per le emergenze sanitarie da sicurezza, eleva la qualità della vita, i volontari Ares sono il nostro fiore all'occhiello. Il nostro sistema di protezione civile funziona ma si può sempre migliorare». Presente Gino Tosolini, direttore degli Ospedali riuniti, Roberto Oreficini, direttore del dipartimento regionale della protezione civile, Susanna Balducci, responsabile Piani speciali di emergenza della protezione civile, oltre a Carla Virili, assessore provinciale alla Prevenzione e protezione civile e Lidio Rocchi, assessore regionale alla Viabilità, porti e aeroporti. Inoltre nel corso dell'inaugurazione (assente per sopravvenuti impegni il sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri, Gianni Letta) sono state consegnate alle centrali operative 118 di Macerata e Pesaro, le attrezzature logistiche per il funzionamento di due posti medici avanzati di primo livello, Ancona e Ascoli Piceno ne sono già dotati. La postazione ha la particolarità che si trova vicino al porto di Ancona e all'aeroporto di Falconara, nodi stradali e ferroviari, alla raffineria Api e ad altri stabilimenti industriali a rischio incidenti. Il progetto è stato attuato dal dipartimento per le politiche integrate di sicurezza e per la protezione civile con la collaborazione dell'azienda ospedaliera, ed è stato realizzato grazie alla Regione.

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I volontari della Protezione civile sono rimasti impegnati per l'intera giornata nel Legnane... (sezione: Globalizzazione)

( da "Giorno, Il (Legnano)" del 22-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

VETRINA pag. 1 I volontari della Protezione civile sono rimasti impegnati per l'intera giornata nel Legnane... I volontari della Protezione civile sono rimasti impegnati per l'intera giornata nel Legnanese e nel Magentino

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Incendi e schianti per finta (sezione: Globalizzazione)

( da "Giorno, Il (Legnano)" del 22-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

PRIMO PIANO pag. 2 Incendi e schianti per finta La mattinata di test coinvolge scuole e team di volontari L'ESERCITAZIONE DELLA PROTEZIONE CIVILE NEL MAGENTINO di LUCA BALZAROTTI MAGENTA «BAREGGIO. Incendio al centro di via Gallina». «Ricevuto. Arriviamo». La voce nelle ricetrasmittenti è forte e chiara. Servono rinforzi. Da via Crivelli partono alcuni automezzi. Ci sono anche i volontari della Croce Bianca di Magenta. Le fiamme stanno bruciando il nuovo centro polifunzionale bareggese. Sul posto è già intervenuta una squadra della Protezione civile di via Madonna Pellegrina. Ma c'è bisogno di aiuto. Di altre forze dai Comuni vicini. Giusto qualche minuto e sul posto arrivano anche i soccorritori magentini. Il rogo viene sedato. Missione compiuta. Il coordinamento tra Bareggio e Magenta ha funzionato alla perfezione. L'operazione ha avuto un esito positivo. Questa volta si è trattato solo di una simulazione. L'incendio della struttura di via Gallina era finto. Una prova voluta dalla Provincia di Milano che, ieri, ha organizzato una giornata di esercitazioni sul territorio, per misurare il grado di efficacia e di organizzazione tra le sezioni locali della Protezione civile. A Magenta, in via Crivelli, è stato allestito il campo base. «Di fatto siamo un'associazione intercomunale - spiega Massimo Magistroni, vice coordinatore -. Ogni ente dovrebbe contare su una propria Protezione civile, ma non è sempre così. Per questo è importante sviluppare un buon coordinamento sul territorio e una collaborazione tra i gruppi della zona». Ieri, nell'area fieristica di via Crivelli, erano presenti più di 300 volontari tra Protezione civile e squadre deputate al primo soccorso. L'allestimento del campo è iniziato venerdì, nel primo pomeriggio, con il montaggio delle tende. La base è stata dotata di un impianto cucina e di una centrale di comando per la gestione delle operazioni. Dopo la simulazione di Bareggio, i volontari si sono cimentati in un pronto intervento a Vittuone. UN PULLMAN è stato coinvolto in un incidente stradale e le squadre della Protezione civile hanno dovuto recuperare persone disperse. A Turbigo, invece, un incendio boschivo si è propagato per diversi ettari. Le esercitazioni sono proseguite per tutta la giornata. A Magenta si è lavorato sui fontanazzi, la circoscrizione di esondazioni con sacchi di sabbia. Si sono tenute prove di allestimento tende ed è stato verificata l'abilità con le motoseghe. «Lo scopo principale della giornata organizzata dal Comitato di coordinamento volontariato della provincia di Milano era verificare la capacità di interazione in situazioni di emergenza», precisa Magistroni. Ma la quotidianità delle Protezioni civili del Magentino non è fatta solo di grandi operazioni. «Per fortuna viviamo in un territorio che non presenta particolari criticità - puntualizza il volontario -. A Magenta non c'è un rischio alto di esondazioni, perché in città non scorre nessun canale. Il livello sismico è contenuto e anche gli incendi sono in calo, grazie anche al lavoro di prevenzione puntuale che da anni si svolge». Eppure la Protezione civile si conferma una risorsa preziosa. I 33 volontari di Magenta sono impegnati in progetti educativi nelle scuole elementari. «LAVORIAMO nella formazione dei ragazzi di quarta e quinta elementare fa sapere il vice coordinatore -. Sono piccoli, ma dobbiamo puntare su di loro. Teniamo lezioni nelle classi e organizziamo uscite didattiche per la visita dei mezzi e degli strumenti che utilizziamo». Le squadre magentine prestano servizio nelle manifestazioni del Comune, durante gli spettacoli e gli eventi aggregativi, per garantire la sicurezza ai cittadini. Promuovono esercitazioni e simulazioni di evacuazioni nelle scuole due volte l'anno. E, nell'emergenza, offrono una presenza continua. «Dopo le abbondanti nevicate di gennaio, ci siamo occupati della pulizia dei marciapiedi e dei tratti pedonali più importanti ricorda Magistroni -. Recentemente abbiamo collaborato con i Vigili del fuoco per ripristinare la viabilità del sottopasso della stazione in seguito a un allagamento. Un'operazione che è durata più di cinque ore. Tuttavia, i problemi maggiori sono legati al transito dei camion che trasportano carburante sulla ex statale 11. Anche se, ultimamente, si stanno moltiplicando i casi di tetti scoperchiati o piante abbattute in seguito a venti forti e trombe d'aria». LA SEZIONE magentina può contare su quattro mezzi: una Land Rover, un furgone per il trasporto materiale e due autovetture per il trasporto di persone. Il materiale a disposizione spazia dalle tende, alle cucine, dalle idrovore alle motoseghe. Un equipaggiamento completo per intervenire in qualsiasi calamità. Per entrare a far parte della Protezione civile, basta fare domanda al sindaco del Comune della sezione. Al primo cittadino spetta la direzione e il coordinamento dei servizi di soccorso e di assistenza alla popolazione. Il sindaco affida il ruolo di guida a un volontario dell'equipaggio che ha il compito di assicurare la partecipazione del gruppo alle attività di previsione, prevenzione, soccorso e superamento dell'emergenza. Il coordinatore stabilisce turni di reperibilità e cura l'informazione, la formazione e l'addestramento, favorendo la formazione dei volontari in squadre specializzate, come, ad esempio, il reparto antincendio.

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GLI STATI DISARMATI (sezione: Globalizzazione)

( da "Corriere della Sera" del 22-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Prima Pagina - data: 2009-03-22 num: - pag: 1 autore: di MARIO MONTI categoria: REDAZIONALE DISUGUAGLIANZE E FISCALITà GLI STATI DISARMATI I maggiori Paesi, nel G8 e nel G20, stanno finalmente combattendo la battaglia di ieri, contro gli eccessi della finanza. Ma trascurano un'altra battaglia urgente, contro gli eccessi delle disuguaglianze. Una regolazione coordinata della finanza è essenziale. Se ci si arriva solo ora, la colpa è di Paesi come gli Stati Uniti e la Gran Bretagna, a lungo contrari ad azioni incisive in materia. Una responsabilità grava anche sui governi di quei Paesi, come l'Italia, che ora criticano gli eccessi della finanza e la mancanza di governance internazionale, ma che per anni si sono appiattiti, in questo come in altri campi, sulle posizioni unilateraliste e — si direbbe oggi — «mercatiste » dell'Amministrazione Bush. Ma un pericolo ancora più grave viene dalle crescenti disuguaglianze, tra Paesi e all'interno dei Paesi. Oltre a causare sofferenze umane e sociali, esse rischiano di scatenare reazioni capaci di far cadere il mondo nel protezionismo e vari Paesi nel caos politico o in regimi non democratici. Secondo una ricerca dell'«Economist Intelligence Unit» ( Manning the barricades: who is at risk), 95 dei 165 Paesi studiati sarebbero a «rischio alto o molto alto» nei prossimi due anni. Le disuguaglianze tra Paesi sono molto gravi, ma la comunità internazionale quanto meno sa che cosa va fatto per attenuarle. E, sia pure in misura insufficiente, lo fa, ad esempio nel campo del commercio internazionale e dell'assistenza. Ma per quanto riguarda le disuguaglianze all'interno dei Paesi, cresciute a dismisura, si incontrano difficoltà più profonde, culturali e politiche. Molti governi — che pure oggi criticano giustamente i danni recati dal «fondamentalismo di mercato» — si erano uniformati negli anni scorsi a tale visione. Consideravano priorità assoluta la riduzione della pressione fiscale; retaggio di ideologie del passato i sistemi fiscali ad elevata progressività, che contribuivano strutturalmente a ridurre le disuguaglianze. Per trasmettere segnali di sensibilità distributiva, preferivano se mai interventi occasionali più visibili (alla «Robin Hood», e non solo in Italia). Occorre ridare al bilancio la capacità di essere strumento chiave, anche se non unico, per ridurre le disuguaglianze. Ma ciò richiede che la comunità internazionale riconosca ciò che finora ha negato: se non vi è alcun coordinamento tra le rispettive fiscalità, gli Stati si trovano in piena concorrenza tra loro; le basi fiscali più mobili (come capitali e imprese) vanno là dove le porta il fisco più conveniente; quote crescenti del gettito fiscale gravano sul lavoro; gli Stati hanno sempre meno risorse per assistere coloro che soffrono dalla globalizzazione. è perciò necessario che la Ue, il G8 e il G20 impostino un piano di lavoro per arrivare ad un certo grado di coordinamento fiscale, tema che oggi non figura nella loro agenda. I risultati che l'Ocse sta raggiungendo contro alcuni paradisi fiscali sono apprezzabili, ma del tutto insufficienti. Servono per contrastare l'evasione illegale, ma non l'elusione legale, che sfrutta le forti differenze di aliquote tra i maggiori Paesi. I poteri pubblici hanno a lungo assistito passivi agli eccessi del mercato e della finanza. Dinanzi a quella avanzata, hanno ritirato, disarmato lo Stato. Se non recupereranno la capacità di contenere le disuguaglianze, gli Stati saranno in grave difficoltà di fronte alle pesanti conseguenze della crisi. Ma quella capacità, la potranno recuperare solo se coordineranno le loro fiscalità.

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LONDRA TRIBUNALE STACCA SPINA È morto un bimbo di 9 mesi, dopo che l'Alta corte d... (sezione: Globalizzazione)

( da "Unita, L'" del 22-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

LONDRA TRIBUNALE STACCA SPINA È morto un bimbo di 9 mesi, dopo che l'Alta corte di giustizia di Londra ha autorizzato i medici a sospendergli la ventilazione forzata. I genitori erano contrari. Secondo i medici il bambino, affetto da un rara malattia, aveva subito danni al cervello e la sua capacità respiratoria era ormai compromessa. NordCorea, arresto reporter Due giornaliste USA di Current Tv, l'emittente fondata dall'ex vicepresidente Al Gore, sono state arrestate in Corea del Nord, al confine con la Cina. Laura Ling e Euna Lee sono state fermate dalla polizia per «ingresso illegale». Russia, ferito giornalista Un giornalista russo, Maksim Zolotariov, è stato aggredito e ferito a Sierpukhov, località a un centinaio di km a sud di Mosca. È l'ultimo caso di una lunga serie di aggressioni e intimidazioni ai danni di giornalisti registratisi negli ultimi tempi in Russia. DNA IDENTICO, LADRI RILASCIATI Due gemelli tedeschi, identici, sospettati di avere svaligiato i grandi magazzini berlinesi KaDeWe, sono riusciti a beffare la giustizia: hanno lo stesso Dna e la polizia non è riuscita a stabilire a chi dei due appartengano le tracce trovate. Sono stati rilasciati. In pillole

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L'Europa in briciole (sezione: Globalizzazione)

( da "Corriere della Sera" del 22-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Opinioni - data: 2009-03-22 num: - pag: 26 autore: di ANDRé GLUCKSMANN categoria: REDAZIONALE GLI SCENARI DELLA CRISI L'Europa in briciole L a crisi di oggi non è solo una crisi esistenziale per decine di milioni di abitanti del nostro Pianeta gettati senza risorse per strada, è anche un momento di verità che prima o poi ciascuno deve affrontare. Essa manifesta pulsioni millenarie e millenariste mal sopite, rivela sinergie sottovalutate per decenni, scopre ferite non suturate da uno o due secoli. è giocoforza inscrivere la crisi in tre lunghe costanti geopolitiche. 1) I pronostici apocalittici ricominciano a fiorire. L'anticapitalismo ha il vento in poppa. «Un giorno ci sarà un dies irae come non abbiamo mai visto: tutta l'industria europea andrà in malora, tutti i mercati saranno intasati, tutte le classi abbienti cadranno in dissesto, la borghesia farà fallimento completo, la guerra e la depravazione si propagheranno ovunque». La profezia non è di Olivier Besancenot né dell'ultrasinistra contemporanea, non è di ieri ma del 26 settembre 1856. Engels scriveva all'amico Marx e concludeva la lettera con le seguenti parole: «Credo, anch'io, che tutto questo si verificherà nel 1857». Nulla quindi di nuovo nella condanna urbi et orbi del «regno del denaro »: da sempre religiosi e rivoluzionari folgorano il vitello d'oro e Babilonia, scacciano i mercanti dal tempio, scomunicano l'usura, il profitto, il mercanteggiare e così via. Il XIX secolo ha semplicemente trasformato questi vituperi vecchi come il mondo in strategie politiche, che nel XX secolo portarono buona parte dell'umanità all'inferno. L'ossessione della tabula rasa fu comune ai nichilismi rossi — si vedano Lenin e successori — e neri; si ascolti Goebbels quando, a pochi giorni dalla fine, esulta sotto le bombe: «Gli ultimi ostacoli al compimento della nostra missione rivoluzionaria crollano nello stesso momento in cui crollano i monumenti della civiltà. Ora che tutto è in rovina, siamo costretti a ricostruire l'Europa. In passato, la proprietà privata ci ha imposto restrizioni borghesi ». Era vicinissimo a Trotzkj, che si augurava l'estinzione del sole affinché non brillasse per i profittatori. Simile politica del «tanto peggio» non è estranea alla gioia di un Bin Laden che tele-contempla la caduta delle Torri Gemelle, fiore all'occhiello del capitalismo realizzato. Se l'Unione europea, con sindacati, destre e sinistre riunite, sembra poco incline a distruggere tanto per distruggere, altrove le strategie desiderose di nuocere abbondano, e non solo in Mugabe a Chavez! Le recenti dichiarazioni bellicose del duetto Medvedev- Putin non lasciano presagire la solidarietà dei «Grandi». 2) Molto diversa è l'opzione di Pechino. La coppia Cina-Usa dirige insieme le attuali strategie anti-crisi così come, senza saperlo, ne ha preparato l'emergenza da tre decenni. Quando Deng Xiao Ping, a partire dal 1979, lanciò un miliardo dei suoi cittadini nella mondializzazione, si cominciò a stringere un'alleanza di fatto sempre più consapevole e organizzata: gli Stati Uniti sono i primi compratori di prodotti cinesi, la Cina è diventata il creditore numero uno del debito americano. La dipendenza è reciproca. La crisi ha rafforzato il legame. Pechino capitalizza i buoni del Tesoro americano; Washington evita una chiusura protezionistica e lascia che i capitali cinesi si introducano in Sud America e in Africa. La complicità è tale che Hillary Clinton smarrisce il suo abituale vocabolario di libertà e non spende più una parola per i diritti dell'uomo; il che non rende servizio a una società cinese esposta a una corruzione che non è moderata da alcun contro-potere, fosse pure dalla semplice informazione. Salvo un'imprevista sorpresa «tossica» o un'insurrezione dei senza lavoro respinti nelle campagne cinesi, l'alleanza, stabilizzata in un buon rapporto, fra il principale Paese — continente — emergente e il numero uno finanziario del Pianeta dovrebbe sfociare in un dominio a due del dopo crisi: la Cina ha tutto da guadagnare e diventerà la prima economia del mondo, gli Stati Uniti non hanno niente da perdere, vista la loro attuale precarietà. 3) L'Unione europea è all'abbandono, i suoi principali protagonisti frenano i piani di rilancio per paura di aiutare i vicini più che se stessi; il «ciascuno per sé» sembra spuntarla sui sorrisi di circostanza. Il tandem franco-tedesco fatica visibilmente a tenere il ruolo di locomotiva. Come testimonia l'imbroglio, recentissimo ma già rimosso, dell'azienda Areva (nucleare) abbandonata dalla tedesca Siemens che, senza troppo pensarci, si è gettata fra le braccia della concorrente russa Rosatom. I contrasti di ieri fra i manager di Eads (Airbus) furono riaccomodati alla meglio sotto la tutela dei due governi, ma non questa volta. Come se non si trattasse di un mercato del futuro (sono in gioco mille miliardi di euro). Come se le 400 centrali nucleari da costruire in un prossimo avvenire non costituissero una prospettiva favolosamente più gigantesca del commercio di aerei per collegamenti di lungo raggio. Come se il nuovo consorzio russo-tedesco non compromettesse il primato di Areva e l'equilibrio europeo. Ogni volta che vende un Airbus, la Francia grida vittoria, ogni volta che una centrale nucleare viene rifiutata a vantaggio di Rosatom-Siemens, saranno guai per l'ex coppia che guidava l'Ue. La vicenda Areva indica una deriva di lunga durata. Quando il cancelliere Schroeder tagliò fuori Ucraina, Polonia e Paesi Baltici optando (con grandi spese) per un gasdotto diretto Russia-Germania sotto il Mar Baltico, quando un mese dopo aver lasciato la Cancelleria egli fece la sua ascesa nel direttorio di Gazprom, né i suoi concittadini né gli altri europei si scomposero. Indifferenza? Vigliaccheria? Stanchezza? Solo una deputata verde osò un salutare «C'è puzza di bruciato». I miei amici Joschka Fischer e Daniel Cohn-Bendit, una volta cavalieri della contestazione su tutti i fronti, non hanno fiatato di fronte a questo exploit di corruzione strisciante. Né per il gas, né per il petrolio, né per il nucleare ci sarà una «comunità» europea. Al diavolo l'autonomia energetica dell'Europa! L'alleanza Berlino-Mosca si rinsalda, la preferenza russa lavora sul lungo termine, per quanto riguarda l'industria come l'opinione pubblica. L'uscita dalla crisi progettata oltre Reno è la modernizzazione economica della Grande Russia attraverso la Grande Germania. è la ripresa degli sforzi di razionalizzazione dell'impero zarista condotti nel XIX secolo sotto la direttiva germanica? Riderà bene chi riderà ultimo. Più cinici che mai, i capi del Cremlino strumentalizzano e manipolano «lo spirito di precisione ossessiva », la famosa GrÜndlichkeit, e le aspirazioni nostalgiche o neocolonialiste tedesche. La crisi è un rivelatore; è finita l'epoca di Adenauer-de Gaulle, Mitterrand- Kohl. Dietro alla simpatica Angela Merkel è inevitabile scoprire una Germania furiosamente ambivalente. E intanto, l'Unione europea si sbriciola. traduzione di Daniela Maggioni

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Viviamo in una democrazia cognitiva e l'accesso alla conoscenza (con quali mezzi, a quali condi... (sezione: Globalizzazione)

( da "Unita, L'" del 22-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Viviamo in una democrazia cognitiva e l'accesso alla conoscenza (con quali mezzi, a quali condizioni), la possibilità di avere informazioni diventano problemi capitali». C'è un problema di autorevolezza di internet? «I sostenitori più convinti dicono che la rete è fortemente critica ed espelle da sé il falso. Io sarei meno ottimista. Avevamo immaginato la presa diretta e invece abbiamo disperatamente bisogno di mediatori sociali: Google è arrivato a tre trilioni di pagine, un materiale inaccessibile se non ci fosse la mediazione». E viene fuori un problema di democrazia? «Digito una parola e vengono fuori risultati da uno a dieci su, poniamo, 4 milioni 750mila. Perché qualcuno è ai primi dieci posti e un altro è al quattromilionesimo? I criteri sono tanti: le domande più frequenti, i riferimenti correnti. Un pensiero minoritario è sacrificato al principio del più cliccato. E non è secondario il rapporto con la pubblicità, Chirac si era posto il problema - poi non se ne fece nulla - di finanziare un motore di ricerca europeo. Si chiamava Quero (dal latino cerco). C'è una nuova generazione di mediatori ma non c'è controllo democratico? «Google è proprietario di You Tube. Alcuni Stati, la Turchia, la Tailandia hanno chiesto "leva questo film" e il film è stato levato. Una notizia non gradita è arivata dalla Cina agli Usa, il governo cinese ha chiesto di sapere il nome di chi l'aveva diffusa. Yahoo ha dato quel nome e la persona è stata arrestata e condannata a 10 anni. Quei mediatori non danno garanzie. C'è un problema di trasparenza, non di controllo repressivo: al Congresso americano è depositata una proposta bipartisan per la quale Yahoo e Goggle dovrebbero riferire se hanno operato dei filtraggi su richiesta di stati nazionali». I social network, qualcuno li considera uno strumento formidabile di democrazia. Altri mettono in guardia: sono solo minoranze attive. «Non voglio sopravvalutare la vicenda di Obama, anche perché nasce in un paese dove l'uso di internet è molto più democratico che nel resto del mondo. Obama ha utilizzato il web come strumento per la raccolta dei fondi: un sistema capillare gli ha permesso di raggiungere un numero sterminato di persone e di sottrarsi al potere assoluto della businness community. Questa prima operazione lo ha messo nelle condizioni di una minore dipendenza dalla forza degli interessi economici. Poi i contattati per il finanziamento sono diventati minoranza attiva che entra direttamente nel processo politico. Barak Obama, attraverso il social networking, è riuscito ad avere una mobilitazione che ha contribuito a creare una sfera pubblica che è stata importante per il suo successo. Ma non è stato il primo a tentare, il primo fu il governatore del Vermont Howard Dean». Ma la grande maggioranza non è ancora orientata dalla televisione generalista? «intanto, se non ci fossero le minoranze attive, la cappa della televisione tradizionale sarebbe totale. E poi, nell'ultimo giorno buono per la campagna elettorale Obama ha speso tre milioni di dollari per spot televisivi. Non si era completamente trasferito nella dimensione di internet. È una novità molto diversa da quella che si rappresenta il politico nostrano che ritiene, creando il suo blog, di essere entrato nella modernità. L'operazione di Obama ha creato la saldatura fra le due sfere. Non dico che sia generalizzabile ma, pensiamo ai giornali, capire se con l'on line c'è soltanto conflitto o ci possa essere alleanza è centrale». Nelle redazioni dei vecchi giornali si taglia il costo del lavoro, ovvero, soprattutto i giornalisti ma così viene meno la qualità e, in un circolo vizioso, il giornale perde ancora più copie e pubblicità. «È vero, c'è una sorta di outsourcing: ti do un cellulare e tu, quando hai una notizia, la filmi e la mandi. Io non sottovaluto affatto questa informazione in diretta che può arrivare da paesi che sarebbe stato impossibile, in altri tempi, raggiungere. Però andrebbe vista attraverso l'effetto cumulativo e non sostitutivo, anche perché faccio prima a trovare quel tipo di notizia su You Tube che sul giornale di carta». Quale ruolo vede per il giornale di carta in futuro? «Si è investito poco, dal punto di vista delle idee, di fronte a questa ricchezza di fonti. Siamo in una civiltà dove l'immagine è tutto, mentre il giornale è scrittura. Il giornale penso debba offrire valutazioni ulteriori, metodo critico praticato quotidianamente per stare meglio nella società della conoscenza e dell'immagine». Un'enorme metamorfosi? «C'è una molteplicità di fonti e un allargamento della platea. Il giornale deve trovare, in questo cambiamento di dimensioni gigantesche, il punto in cui si colloca: prima era centrale, ora si deve riorganizzare ponendosi al centro di un sistema per le quali si richiedono anche altre competenze». JOLANDA BUFALINI

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corea: arrestate due giornaliste usa (sezione: Globalizzazione)

( da "Messaggero Veneto, Il" del 22-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Pagina 5 - Attualità Corea: arrestate due giornaliste Usa Il caso PECHINO. La Corea del Nord ha confermato ieri di aver arrestato due giornaliste americane nei pressi della frontiera con la Cina. L' arresto, eseguito martedì scorso, cade in un momento di tensione per l'attesa del lancio in orbita di un satellite annunciato da Pyongyang per la prima settimana di aprile. Usa, Giappone e Corea del Sud sospettano che si tratterà in realtà del test di un missile balistico a lunga gittata. Dopo che la cattura delle due giornaliste era stata confermata dal Dipartimento di Stato americano, l'agenzia nordcoreana Kcna ha scritto che si è verificato sul fiume Tumen, nella parte orientale del confine tra i due Paesi, dopo che le due donne «erano entrante illegalmente nel territorio della Corea del Nord». «Le autorità competenti stanno conducendo un' indagine» sulla vicenda, ha aggiunto la Kcna. Le giornaliste, Euna Lee, di origine coreana, e la sino-americana Laura Ling, stavano realizzando un servizio filmato per l' emittente californiana Current Tv. Gli Usa hanno espresso a Pyongyang la propria «preoccupazione» sulla sorte delle due giornaliste, che si stavano occupando dei nordcoreani che fuggono in Cina. La Corea del Nord è uno dei Paesi più chiusi del mondo e raramente concede visti a giornalisti stranieri che nel corso delle loro visite sono costantemente accompagnati da funzionari governativi. Nell'unico segnale distensivo lanciato negli ultimi giorni, Pyongyang ha annunciato la riattivazione della linea telefonica diretta tra gli eserciti delle due Coree, che aveva interrotto in segno di protesta per un'esercitazione militare congiunta tra Usa e Corea del Sud. Il 9 aprile, presumibilmente a lancio del «satellite» avvenuto, si riunirà a Pyongyang l'Assemblea Suprema del Popolo (Parlamento), che confermerà nel suo di leader il 67enne Kim Jong-il.

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auster con obama: fa bene a tendere la mano all'iran (sezione: Globalizzazione)

( da "Messaggero Veneto, Il" del 22-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Lo scrittore americano protagonista a Pordenone fra letteratura e politica: «La guerra in Iraq è stata la cosa più stupida in tutta la storia degli Usa» Barack deve impegnarsi di più per l'ambiente Mai leader se va avanti in ordine sparso Auster con Obama: «Fa bene a tendere la mano all'Iran» L'EUROPA IL PRESIDENTE di MICHELE MELONI TESSITORI «Gli Stati Uniti hanno perso credibilità negli anni di Bush e per molte ragioni, ma non credo ci sia un altro Paese in grado di assumere la responsabilità di guidare il mondo, di esercitare la leadership, di rappresentare l'Occidente. Chi potrebbe sostituirli? L'Europa? Dovrebbe essere piú unita, invece quando in Jugoslavia si ammazzavano gli uni con gli altri è rimasta a guardare, inefficace. E poi ora c'è Barack Obama che pratica una politica estera razionale. La sua mano tesa all'Iran non è un atto di debolezza, ma una rinuncia allo strumento-guerra che riduce la tensione». È bastato solo un cenno alla politica, ieri mattina nel chiostro dell'ex convento di San Francesco, a Pordenone che lo festeggia con il 15° festival di Dedica, perché Paul Auster smettesse di colpo i panni dello scrittore silenzioso, solitario, introverso per sfoderare tutta la verve di chi è cresciuto nei valori liberal e spera in una nuova stagione per l'umanità. Lui, anche fisicamente cosí asciutto, esteriormente minimal, dietro l'essenzialità dei suoi occhiali a goccia scuri, del maglione nero, si è abbandonato a una lunga riflessione sullo scenario futuro del mondo, come a liberare un fuoco trattenuto per troppo tempo. «La guerra in Iraq - ha esordito addentrandosi nel focolaio del Medio Oriente - è la cosa piú stupida che gli Usa abbiano fatto in tutta la loro storia perché non c'era ragione, era solo un'ossessione sul piano personale di Bush e Cheney di cui l'America continua a pagare il prezzo». «Non so se l'Iraq stia diventando un nuovo Vietnam - ha aggiunto -, ma ci sono delle grandi differenze. Le perdite sono molto inferiori, gli anni di guerra sono di meno. Comunque - si è detto certo lo scrittore - ora ne usciremo perché abbiamo Obama che ha un impegno forte e, da come si comporta, dobbiamo credere che ciò che dice lo metterà in atto». «Quando ci si impantana in una guerra di questo genere - ha proseguito lo scrittore, come un torrente in piena -, non si sa come uscirne: in ogni caso l'effetto che ha avuto l'Iraq sull'America e sugli americani non è lo stesso e non è ciò che ha avuto sulla popolazione il conflitto in Vietnam: 50 mila soldati morti soltanto per gli Stati Uniti e chissà quanti vietnamiti, probabilmente centinaia di migliaia, un'intera generazione distrutta. Stiamo ancora subendo le conseguenze del Vietnam e non l'abbiamo ancora superata». Auster non ha risparmiato critiche all'Europa e alla sua pretesa di esercitare una leadership sull'Occidente dopo l'inciampo morale degli States travolti dagli scandali finanziari: «Io per primo ho nutrito a lungo la speranza che l'Europa potesse assumere la guida». Una speranza vanificata dal silenzio colpevole dell'Ue sulla tragedia dell'ex Jugoslavia: «Gli stati del Vecchio Continente - ha detto - vanno in ordine sparso e non si riesce a farli parlare in maniera univoca. Per questo restano solo gli Usa. Non che io non voglia alternative, sarei felicissimo se qualcun altro si assumesse il delicato compito, ma né Russia né Cina oggi lo possono fare». Improponibile, poi - ha precisato - che tale compito sia affidato a Italia, Francia o Gran Bretagna. Auster ha anche indicato il male che secondo le sue convinzioni affligge l'Europa: «Non ci può essere - ha detto - un'unione economica senza un'unione politica». Trascinato dalla conversazione con i giornalisti, lo scrittore ha poi colto il riferimento al filosofo Toreau per affermare il suo profondo convincimento nell'efficacia delle politiche della non violenza. «Se i palestinesi - ha affermato - avessero avuto un Gandhi invece che un Arafat, la storia sarebbe diversa, da anni avrebbero uno stato». Di qui il richiamo alla nuova politica del presidente Obama verso l'Iran: «Tendere la mano non è un segno di debolezza», ha asserito chiedendosi quali avrebbero potuto essere le alternative: «Lasciare lo status quo? Continuare con una pseudo-guerra che va avanti con scaramucce causando pericoli per entrambi? No, un'alternativa non c'era: parlare diminuisce la tensione». Auster ha fatto un'autentica professione di fede nei confronti del neopresidente americano: «Anche nelle politiche per l'ambiente - ha detto - Obama ha fatto un piccolo passo avanti. Personalmente avrei voluto che si facesse molto di piú, sarei stato piú radicale, ma questo è comunque un primo passo necessario per invertire la direzione, altrimenti tra 50 anni saremo tutti sott'acqua». Auster ha infatti invitato a considerare «che il presidente è soggetto ad attacchi feroci, ogni giorno, per ciò che dice e ciò che fa. per questa timida politica ambientale tutti i giorni i repubblicani lo chiamano socialista o fascista». La prima mattinata dello scrittore a Pordenone è dunque corsa via assorbita dall'attualità, mentre nel pomeriggio, al Teatro Verdi, Auster si è intrattenuto sui temi della sua arte di romanziere e sulla sua felice conversione al cinema. Accompagnato dalla traduttrice Licia Chini, "coccolato" dallo staf di Thesis, l'associazione che promuove Dedica, lo scrittore si è espresso in termini lusinghieri verso il festival, di cui ha apprezzato l'originalità, e ha anche raccontato divertito della sua passeggiata per Pordenone, dall'albergo accanto al teatro Verdi, su per il centro storico fino a piazza della Motta, lui ancora un po' stordito dal jet-lag, ma messo di buon umore dalla vivacità del mercato all'aperto e dalla bella giornata di sole. Fino alla meritata ammissione che, sí, la città del Noncello è «very nice».

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<La speranza nei nuovi mercati> (sezione: Globalizzazione)

( da "Nazione, La (Arezzo)" del 22-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

CRONACA AREZZO pag. 7 «La speranza nei nuovi mercati» Giuliano Chini: Brasile, Russia Argentina e Cina ci possono salvare LE OPINIONI SULL'ORO di PIERO SCORTECCI CELEBRA trent'anni di vita, OroArezzo. Un compleanno all'insegna dell'austerità imposta da una crisi, che gli operatori del settore auspicano possa concludersi più presto possibile: la tenuta di tante aziende dipende dalla ripresa dei mercati internazionali, ma non solo. Dipende anche dalla possibilità di abbattere gli steccati, che evitano l'ingresso dell'oreficeria made in Italy in aree promettenti, che fanno ricorso a dazi e ostacoli di ogni tipo per contrastare il libero commercio. Il polo aretino, ricco di 1600 aziende, nell'arco di tre anni ne ha perse quasi duecento, una mutazione che ha messo all'angolo le attività più deboli e impreparate, ma che non può durare in eterno senza danneggiare il distretto e il tessuto sociale.. LA FIERA è stata inaugurata da Ambrogio Brenna, assessore regionale alle politiche economiche, insieme con Giovanni Tricca, presidente del Centro Promozioni e Servizi, società organizzatrice della mostra e il sindaco Giuseppe Fanfani. «Quella del distretto orafo aretino ha detto Brenna è una situazione, che caratterizza l'intera l'economia toscana: picchi d'eccellenza si alternano a difficoltà strutturali. E' per questo che la Regione ha varato un provvedimento di 4,8 milioni di euro, che permette di ampliare a 500 milioni di euro le garanzie a prima richiesta, con tassi pre-crisi». Nuovi allestimenti e la disponibilità di 17 mila metri quadrati caratterizzano questa edizione, che accoglierà 200 buyers e circa settemila visitatori. Giovanni Tricca ha sottolineato il gradimento incontrato dal nuovo lay-out di OroArezzo: «Espositori e visitatori ha detto hanno mostrato di apprezzare senza riserve i risultati dell'investimento che il Centro Promozioni ha varato per rendere la fiera più attraente e piacevole. Anche così si reagisce alla crisi». Nella prima giornata della mostra, si è svolta la prima delle sfilate dei gioielli partecipanti a Première, diciottesima edizione di un'iniziativa che consente di cogliere gli orientamenti stilistici della gioielleria del prossimo futuro. La seconda avrà luogo, subito dopo la conclusione dei lavori della giuria, composta da giornalisti specializzati, provenienti da tutto il mondo. A sera la premiazione delle nove aziende segnalate ex-aequo dagli operatori dell'informazione orafa. Il premio è costituito da trofei-sculture in terracotta, realizzati dal noto artista di Pienza Piero Sbarluzzi. «LE SPERANZE per il futuro del settore commenta a margine della mostra, Giuliano Chini sono affidate all'apertura di nuovi mercati, che da soli garantiscono il 60% dei potenziali clienti. Russia, Brasile, Argentina e Cina offrono occasioni per il rilancio del nostro made in Italy, a condizione però che siano attivate stabili organizzazioni e presidi in quei Paesi». E' uno sguardo oltre la siepe, quello che lancia Giuliano Chini che prende atto della pesante flessione della domanda in Usa e in Gran Bretagna. In Italia, pur in presenza di una contrazione, le richieste domestiche non sono precipitate verso come è accaduto in altri Paesi. Image: 20090322/foto/1456.jpg

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GRAN FINALE, ieri mattina, per il convegno nazionale sulla flessibilità del ... (sezione: Globalizzazione)

( da "Resto del Carlino, Il (Ascoli)" del 22-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

ASCOLI pag. 4 GRAN FINALE, ieri mattina, per il convegno nazionale sulla flessibilità del ... GRAN FINALE, ieri mattina, per il convegno nazionale sulla flessibilità del mercato del lavoro, organizzato ad Ascoli dal Centro Studi «Domenico Napoletano». La chiusura dei lavori è stata affidata al presidente della sezione lavoro della Corte di Cassazione, Michele De Luca. De Luca ha sottolineato come il nocciolo del problema, legato al lavoro flessibile e competitivo, siano le risorse pubbliche. Le disponibilità finanziarie destinate al mondo del lavoro incidono sull'occupazione, in particolare su quella a tempo determinato. «Da alcuni anni ha ribadito il presidente del centro nazionale Domenico Napoletano' , il diritto del lavoro registra parecchie innovazioni in conseguenza di una nuova politica sociale che sente di più le ragioni del mercato del lavoro, caratterizzato dalla crescente globalizzazione delle attività di un'impresa, sempre più esposta alla concorrenza». L'iniziativa ha portato ad Ascoli illustri esponenti del campo della giustizia e dell'avvocatura, ma anche docenti universitari. Dopo il convegno nazionale dei medici cattolici dello scorso anno, questo secondo appuntamento rafforza il progetto della Fondazione Carisap che vuole sviluppare forme innovative di turismo congressuale in città. e.a.

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Protezione civile, test di primavera (sezione: Globalizzazione)

( da "Giorno, Il (Brianza)" del 22-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

PRIMO PIANO pag. 5 Protezione civile, test di primavera Prove di esondazione, evacuazione, rischio chimico e ricerca dispersi di VERONICA TODARO BOVISIO MASCIAGO SETTE CORSI FORMATIVI, l'esondazione del Lambro con l'evacuazione della popolazione, la messa in sicurezza del Seveso e la pulizia degli argini, l'incidente e il rischio chimico, fino alla ricerca dei dispersi. Sono state queste le prove a cui si sono sottoposti i circa 260 volontari della Protezione civile, quasi un terzo di quelli che fanno parte della provincia di Monza e Brianza, che per tutta la giornata di ieri sono stati impegnati nello «Spring test», il primo test di primavera a veder coinvolte 33 organizzazioni di volontariato in rappresentanza dei 50 Comuni della Provincia. A partire dalle 9.30 tre colonne mobili sono partite dal centro di addestramento polifunzionale di Bovisio Masciago per raggiungere Sovico, Varedo e Veduggio per simulare diversi scenari di emergenza. Contemporaneamente, altri volontari al campo di via Bertacciola hanno seguito attività formative sull'utilizzo di strumenti e attrezzature di soccorso e sulle modalità di mantenimento delle funzionalità di un campo base. «AL CAMPO - spiega Giancarlo Costa, del Comitato coordinatore dei volontari della Provincia di Milano, presente ieri mattina a Bovisio - sono stati impegnati circa 150 volontari per approfondire l'uso di motoseghe e decespugliatori, motopompe, generatori, comunicazioni radio. Inoltre vengono illustrate le modalità di allestimento di un campo soccorritori e di guida dei fuoristrada». A Varedo invece, dove a seguire tutte le operazioni era presente l'assessore alla Sicurezza Carlo Teston, il gruppo di volontari ha coordinato una vera azione di messa in sicurezza del fiume Seveso con la pulizia degli argini nel tratto di via San Giuseppe. I volontari di Sovico hanno testato il piano di emergenza comunale, con la presenza di tecnici e personale del Comune: qui è stata simulata l'esondazione del fiume Lambro con l'arginatura del fiume, l'evacuazione della popolazione, la ricerca dei dispersi. Con il coinvolgimento dei volontari di Macherio poi, è stato simulato un incidente stradale, che prevedeva il rovesciamento di un camion adibito al trasporto di materiale chimico. PER IL GRUPPO di Veduggio-Renate prima una lezione sulle tecniche di ricerca di persone e cose tenuta dai volontari di Arcore e Agrate Brianza, poi la prova pratica su un terreno favorevole e su uno insidioso. I volontari sono rientrati al campo base verso le 17, dove sono stati consegnati gli attestati a tutti i partecipanti, alla presenza dei vari sindaci, di Gigi Ponti, assessore delegato all'attuazione della Provincia di Monza e Brianza e di Giuseppe Valtorta, direttore centrale della Provincia di Milano, Progetto Monza e Brianza. «I volontari della Protezione civile sono per la nuova Provincia una grande risorsa - ha dichiarato Ponti - che ha già dimostrato in più occasioni di saper lavorare con passione e dedizione. Questo test è un'occasione per imparare a muoversi su tutto il territorio e prepararsi alla gestione delle emergenze».

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Corea del Nord, arrestate due giornaliste Usa (sezione: Globalizzazione)

( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del 22-03-2009)
Pubblicato anche in: (Giorno, Il (Milano)) (Nazione, La (Firenze))

Argomenti: Cina Usa

ESTERI pag. 17 Corea del Nord, arrestate due giornaliste Usa LA COREA DEL NORD ha confermato di aver arrestato due giornaliste americane nei pressi della frontiera con la Cina. L' arresto, eseguito martedì scorso, cade in un momento di tensione per l'attesa del lancio in orbita di un satellite annunciato da Pyongyang per la prima settimana di aprile. Usa, Giappone e Corea del Sud sospettano che si tratterà in realtà del test di un missile balistico a lunga gittata. Le giornaliste, Euna Lee, di origine coreana, e la sino-americana Laura Ling, stavano realizzando un servizio per l'emittente californiana Current Tv. Gli Usa hanno espresso a Pyongyang la propria «preoccupazione» sulla sorte delle due giornaliste, che si stavano occupando dei nordcoreani che fuggono in Cina.

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Prodi: dare pace all'Africa per dare pace al mondo (sezione: Globalizzazione)

( da "Virgilio Notizie" del 22-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Roma, 22 mar. (Apcom) - Occorre potenziare l'azione delle Nazioni Unite e riconoscere il "ruolo strategico" svolto dall'Unione africana (Ua) per garantire pace e sviluppo al continente africano, che "è dovere e interesse di tutti". E' quanto scrive oggi l'ex premier Romano Prodi sul quotidiano 'Il Messaggero', riferendo del rapporto redatto per conto dell'Onu sulle strategie necessarie a rafforzare le capacità dell'Ua di condurre nel continente operazioni di peacekeeping. Prodi riconosce alle Nazioni Unite di aver svolto negli ultimi anni "un'azione sempre più incisiva", tanto che "l'Africa costituisce il punto di maggiore impegno nel difficile sforzo di costruzione della pace". Tuttavia, continua, "l'attuale azione delle Nazioni Unite deve essere potenziata e resa più incisiva dal contributo di tutti i Paesi che hanno i mezzi tecnici ed economici per raggiungere questi obiettivi". Un impegno non facile, ammette, dal momento che "le opinioni pubbliche fanno sempre più fatica ad accettare che sia messa a rischio la vita dei propri concittadini in Paesi lontani e spesso del tutto sconosciuti". In tale contesto, "un crescente ruolo dell'Ua non risponde solo a necessità di tipo militare, ma è la condizione per una più efficace azione politica nei confronti delle parti in conflitto", sottolinea. Quindi, nel rapporto discusso nei giorni scorsi dal Consiglio di sicurezza dell'Onu, vengono presentate due proposte: da una parte "la possibilità dell'Ua di utilizzare le risorse del bilancio delle missioni di pace Onu per interventi rapidi ed immediati, svolti da una struttura che opera in costante contatto con il teatro dei conflitti", ma limitati nel tempo, ossia non oltre i sei mesi, dopo i quali la responsabilità della missione torna all'Onu. Dall'altra, la creazione di "un fondo mondiale, al cui contributo dovranno partecipare tutti i Paesi che hanno interessi e presenza nel continente africano, partendo dagli Usa e dall'Europa, ma coinvolgendo Paesi di tutti i continenti a cominciare dalla Cina che è, in questo momento, l'unico Paese ad avere in Africa una strategia globale". "Con questi mezzi - evidenzia Prodi - l'Ua potrà finalmente attrezzarsi con gli strumenti civili e militari necessari per svolgere un ruolo strategico nel costruire la pace e lo sviluppo del proprio continente. Non è infatti possibile raggiungere la pace in Africa senza una presenza forte, attiva e continuativa da parte di chi rappresenta gli africani". Il lavoro è appena iniziato, conclude l'ex premier, e ne "occorrerà ancora molto per fare prevalere l'idea che la pace in Africa è dovere e interesse di tutti".

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PRODI: DARE PACE ALL'AFRICA PER DARE PACE AL MONDO (MESSAGGERO) (sezione: Globalizzazione)

( da "Wall Street Italia" del 22-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Prodi: dare pace all'Africa per dare pace al mondo (Messaggero) di Apcom Rafforzare l'azione dell'Onu e affidare ruolo strategico all'Ua -->Roma, 22 mar. (Apcom) - Occorre potenziare l'azione delle Nazioni Unite e riconoscere il "ruolo strategico" svolto dall'Unione africana (Ua) per garantire pace e sviluppo al continente africano, che "è dovere e interesse di tutti". E' quanto scrive oggi l'ex premier Romano Prodi sul quotidiano 'Il Messaggero', riferendo del rapporto redatto per conto dell'Onu sulle strategie necessarie a rafforzare le capacità dell'Ua di condurre nel continente operazioni di peacekeeping. Prodi riconosce alle Nazioni Unite di aver svolto negli ultimi anni "un'azione sempre più incisiva", tanto che "l'Africa costituisce il punto di maggiore impegno nel difficile sforzo di costruzione della pace". Tuttavia, continua, "l'attuale azione delle Nazioni Unite deve essere potenziata e resa più incisiva dal contributo di tutti i Paesi che hanno i mezzi tecnici ed economici per raggiungere questi obiettivi". Un impegno non facile, ammette, dal momento che "le opinioni pubbliche fanno sempre più fatica ad accettare che sia messa a rischio la vita dei propri concittadini in Paesi lontani e spesso del tutto sconosciuti". In tale contesto, "un crescente ruolo dell'Ua non risponde solo a necessità di tipo militare, ma è la condizione per una più efficace azione politica nei confronti delle parti in conflitto", sottolinea. Quindi, nel rapporto discusso nei giorni scorsi dal Consiglio di sicurezza dell'Onu, vengono presentate due proposte: da una parte "la possibilità dell'Ua di utilizzare le risorse del bilancio delle missioni di pace Onu per interventi rapidi ed immediati, svolti da una struttura che opera in costante contatto con il teatro dei conflitti", ma limitati nel tempo, ossia non oltre i sei mesi, dopo i quali la responsabilità della missione torna all'Onu. Dall'altra, la creazione di "un fondo mondiale, al cui contributo dovranno partecipare tutti i Paesi che hanno interessi e presenza nel continente africano, partendo dagli Usa e dall'Europa, ma coinvolgendo Paesi di tutti i continenti a cominciare dalla Cina che è, in questo momento, l'unico Paese ad avere in Africa una strategia globale". "Con questi mezzi - evidenzia Prodi - l'Ua potrà finalmente attrezzarsi con gli strumenti civili e militari necessari per svolgere un ruolo strategico nel costruire la pace e lo sviluppo del proprio continente. Non è infatti possibile raggiungere la pace in Africa senza una presenza forte, attiva e continuativa da parte di chi rappresenta gli africani". Il lavoro è appena iniziato, conclude l'ex premier, e ne "occorrerà ancora molto per fare prevalere l'idea che la pace in Africa è dovere e interesse di tutti".

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Corea del Nord Due reporter americane arrestate per ingresso illegale nel Paese (sezione: Globalizzazione)

( da "Eco di Bergamo, L'" del 22-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Corea del Nord Due reporter americane arrestate per ingresso illegale nel Paese --> Domenica 22 Marzo 2009 GENERALI, pagina 7 e-mail print PECHINOLa Corea del Nord ha confermato ieri di aver arrestato due giornaliste americane nei pressi della frontiera con la Cina. L'arresto, eseguito martedì scorso, cade in un momento di tensione per l'attesa del lancio in orbita di un satellite annunciato da Pyongyang per la prima settimana di aprile. Usa, Giappone e Corea del Sud sospettano che si tratterà in realtà del test di un missile balistico a lunga gittata. Dopo che la cattura delle due giornaliste era stata confermata dal Dipartimento di Stato americano, l'agenzia nordcoreana «Kcna» ha scritto che si è verificato sul fiume Tumen, nella parte orientale del confine tra i due Paesi, dopo che le due donne «erano entrate illegalmente nel territorio della Corea del Nord». «Le autorità competenti stanno conducendo un'indagine» sulla vicenda, ha aggiunto la «Kcna». Le giornaliste, Euna Lee, di origine coreana, e la sino-americana Laura Ling stavano realizzando un servizio filmato per l'emittente californiana «Current Tv». Gli Usa hanno espresso a Pyongyang la propria «preoccupazione» sulla sorte delle due giornaliste, che si stavano occupando dei nordcoreani che fuggono in Cina. La Corea del Nord è uno dei Paesi più chiusi del mondo e raramente concede visti a giornalisti stranieri, che nel corso delle loro visite sono costantemente accompagnati da funzionari governativi. Nell'unico segnale distensivo lanciato negli ultimi giorni, Pyongyang ha annunciato la riattivazione della linea telefonica diretta tra gli eserciti delle due Coree, che aveva interrotto in segno di protesta per un'esercitazione militare congiunta tra Usa e Corea del Sud. Il 9 aprile, presumibilmente a lancio del «satellite» avvenuto, si riunirà a Pyongyang l'Assemblea suprema del popolo (Parlamento), che confermerà come suo leader Kim Jong-il. Il primo ministro nordcoreano Kim Yong-il ha intanto concluso ieri una visita di cinque giorni in Cina, dove ha incontrato i massimi esponenti del governo e del Partito comunista cinese. Il presidente Hu Jintao, secondo i resoconti ufficiali cinesi, non ha fatto cenno al lancio del «satellite», ma ha invitato Kim a «cercare una strada per riprendere i colloqui a sei» sul disarmo nucleare della Corea del Nord, bloccati dall'anno scorso. Ai colloqui partecipano le due Coree, la Cina, gli Usa, il Giappone e la Russia. Beniamino Natale 22/03/2009 nascosto-->

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La Protezione civile fa scuola (sezione: Globalizzazione)

( da "Eco di Bergamo, L'" del 22-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

La Protezione civile fa scuola --> Dal Brasile una delegazione a lezione di soccorso dai volontari bergamaschi Domenica 22 Marzo 2009 PROVINCIA, pagina 27 e-mail print ENDINE GAIANOLa Protezione civile bergamasca è un modello per le istituzioni di Santa Catarina, Stato a Sud del Brasile, per la sua presenza capillare in tutto il territorio e per la professionalità dei numerosi volontari. È il senso del discorso di Justiniano Pedroso, segretario esecutivo statale della Giustizia e Cittadinanza di Santa Catarina, in occasione della visita di una delegazione brasiliana alla manifestazione «Endine 2009» che si è svolta ieri. L'iniziativa ha visto impegnati un centinaio di volontari delle svariate sezioni orobiche di Protezione civile: gli ospiti hanno visitato i mezzi e gli strumenti in mostra nella sede di Endine, il campo di addestramento delle unità cinofile e la zona oggetto di intervento di pulizia dell'alveo del torrente della Valle del Ferro. «Endine 2009» è stata organizzata dall'assessorato alla Protezione civile del Comune di Endine, in collaborazione con la squadra di Protezione civile Ana e l'associazione Orobie soccorso. Alla manifestazione ha aderito anche la Provincia. Direttamente dal Brasile sono giunti il segretario del Turismo, Sport e Cultura di Santa Catarina, Gilmar Knaesel, il direttore della Difesa civile statale, Marcio Alves, il segretario Justiniano Pedroso e Valdir Rubens Walendowsky, presidente di Santur, l'ente turistico di governo di Santa Catarina. «La differenza sostanziale tra la nostra Protezione civile e quella bergamasca è il volontariato, che da noi non esiste - afferma Pedroso -. Infatti il lavoro che a Bergamo viene portato avanti dai volontari, a Santa Catarina viene svolto dai vigili del fuoco. Mi ha colpito la professionalità e la presenza capillare dei numerosi volontari di Protezione civile che ci sono a Bergamo e nei paesi della provincia: ci impegneremo a realizzare attività di Protezione civile e formazione di volontari nel nostro Stato». Un obiettivo questo che è riportato nel documento operativo di collaborazione firmato venerdì tra lo Stato di Santa Catarina e la Provincia di Bergamo. Durante la manifestazione di ieri non è mancata la prova di soccorso nelle acque del lago di Endine: è stato simulato il recupero di alcuni bagnanti in difficoltà tramite l'utilizzo di cani addestrati e di sommozzatori. «Questa è una simulazione - ha detto il responsabile della Protezione civile della Provincia, Franco Sonzogni - per mostrare alla delegazione brasiliana come stiamo operando sul territorio. Abbiamo fatto vedere loro il nostro sistema con proiezioni video degli interventi che stiamo portando avanti dall'inizio del 2009». Alla manifestazione hanno partecipato il presidente della Provincia Valerio Bettoni e l'assessore provinciale ai Lavori pubblici e Protezione civile Valter Milesi. Milesi ha ricordato il rapporto di «collaborazione con lo Stato di Santa Catarina» che ha trovato sviluppo nel recente documento operativo di collaborazione. «Il prossimo maggio - ha detto Milesi - nello Stato di Santa Catarina si terrà un convegno internazionale sulla Protezione civile, organizzato con il contributo dell'Onu, al quale anche Bergamo è stata invitata a partecipare». Monica Armeli 22/03/2009 nascosto-->

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Sopra, i sommozzatori della Protezione civile sul lago di Endine (sezione: Globalizzazione)

( da "Eco di Bergamo, L'" del 22-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Sopra, i sommozzatori della Protezione civile sul lago di Endine --> Domenica 22 Marzo 2009 PROVINCIA, pagina 27 e-mail print Sopra, i sommozzatori della Protezione civile sul lago di Endine. Sotto, la delegazione brasiliana col presidente della Provincia Valerio Bettoni foto Tarzia 22/03/2009 nascosto-->

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MOSCA SOLLECITA LA UE A FIRMARE L'INTESA DI DURBAN II (sezione: Globalizzazione)

( da "Arena, L'" del 22-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Domenica 22 Marzo 2009 NAZIONALE Pagina 6 Brevi RAZZISMO/1 MOSCA SOLLECITA LA UE A FIRMARE L'INTESA DI DURBAN II No a nuove «linee rosse» della Ue in tema di razzismo. Lo chiede la Russia ai Paesi restii a firmare Durban II, la prossima conferenza Onu del 20-24 aprile. La nuova proposta rivede i passaggi caldi su Israele, religioni e omosessualità. RAZZISMO/2 PARTE LA CAMPAGNA «PETITION DAY» DI 27 ORGANIZZAZIONI Nei prossimi giorni 27 organizzazioni, tra cui l'Alto commissariato Onu per i rifugiati, promotrici della campagna «Non aver paura, apriti ai dititti» lanciano il Petition Day, in cui si potrà sottoscrivere il manifesto contro il razzismo. COREA DEL NORD IL GOVERNO CONFERMA L'ARRESTO DI DUE GIORNALISTE USA Il governo di Pyongyang ha confermato l'arresto di due giornaliste americane, avvenuto il 17 febbraio, Laura Ling e Euna Lee, al confine con la Cina. Altri due della troupe sarebbero trattenuti dalle autorità cinesi. TEST DI DEMOCRAZIA VOTO IN MACEDONIA PER ELEGGERE IL NUOVO PRESIDENTE Sono 1,8 milioni i macedoni chiamati oggi alle urne per eleggere il nuovo presidente. Alta l'attenzione sul voto: nuovi disordini, come l'anno scorso, potrebbero allontanare il Paese dalle prospettive europee.  

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Auster: Obama fa bene a invitare l'Iran al dialogo (sezione: Globalizzazione)

( da "Arena, L'" del 22-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Domenica 22 Marzo 2009 CULTURA Pagina 55 INIZIATIVE. LO SCRITTORE A PORDENONE Auster: «Obama fa bene a invitare l'Iran al dialogo» «Guerra all'Iraq? La cosa più stupida che potessimo fare» Un plauso a Barack Obama, per la sua «razionale» politica estera e la rinuncia allo strumento-guerra, ma anche uno sprone all'unità d'Europa: si presenta così Paul Auster, lo scrittore-mito newyorkese cui è intitolata la 15/a edizione di Dedica, rassegna monografica aperta fino al 4 aprile a Pordenone. L'autore della «Trilogia di New York» ha promosso il neopresidente degli Usa, sostenendo che «non è segno di debolezza tendere la mano all'Iran» e si è chiesto quali possano essere le alternative: «Lasciare lo status quo? Continuare con una pseudo-guerra che va avanti con scaramucce con pericolo per entrambi? Non c'era proprio alternativa - ha sottolineato - parlare diminuisce la tensione». Cosi, l'autore statunitense ha insistito per la non violenza negli altri teatri di tensione mondiali, ricordando che «se i palestinesi avessero avuto un Gandhi invece che un Arafat, la storia sarebbe stata diversa» e ha puntato l'indice contro l'America, che «ha perso credibilità in tutti gli anni dell'amministrazione Bush» ma ha aggiunto che «non c'è alcun altro Paese che si assuma la responsabilità e la leadership come hanno fatto gli Stati Uniti». Duro comunque il giudizio sulla guerra in Iraq, definita «la cosa più stupida che gli Usa abbiano fatto in tutta la loro storia, perchè non c'era ragione ma era solo un'ossessione personale di Bush e Cheney, di cui l'America - ha ricordato - continua a pagare il prezzo». Ciò che è ancora timido da parte di Obama, secondo Auster, è invece la politica ambientale, «un piccolo passo avanti - ha detto - ma vorrei si facesse molto di più. Se fossi stato Obama - ha aggiunto Auster - sarei stato più radicale, ma dobbiamo ricordarci che il Presidente è soggetto ad attacchi feroci, ogni giorno, per ciò che dice e ciò che fa». Per l'Europa, invece Auster ha auspicato la nascita di un'unione politica. «Per questo - ha affermato - gli stati del Vecchio Continente vanno in ordine sparso e non si riesce a farli parlare in maniera univoca. Per questo restano solo gli Usa. Non che io non voglia alternative, sarei felicissimo se qualcun altro si assumesse il delicato compito, ma né Russia né Cina oggi lo possono fare. Improponibile - ha precisato Auster - che tale compito venga affidato a Italia, Francia o Regno Unito». Mentre Pordenone si appresta a dedicargli 15 giorni di letture, incontri pubblici, proiezioni di film e concerti musicali, Auster ha fatto un omaggio alla letteratura italiana, ricordando di essersi appassionato da giovane a Petrarca, Dante e Cavalcanti, ma di mettere al di sopra di tutti Leopardi, soprattutto lo Zibaldone, «un capolavoro del pensiero, che spazia al di sopra del resto». Un posto d'onore spetta anche a Italo Svevo, «tra i migliori del XX secolo» e i contemporanei Calvino, Eco, Gadda, Landolfi e Ungaretti, da lui conosciuto personalmente.  

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Auster: <Obama fa bene a invitare l'Iran al dialogo> (sezione: Globalizzazione)

( da "Arena.it, L'" del 22-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Auster: «Obama fa bene a invitare l'Iran al dialogo» INIZIATIVE. LO SCRITTORE A PORDENONE «Guerra all'Iraq? La cosa più stupida che potessimo fare» 22/03/2009 rss e-mail print Paul Auster, 62 anni Un plauso a Barack Obama, per la sua «razionale» politica estera e la rinuncia allo strumento-guerra, ma anche uno sprone all'unità d'Europa: si presenta così Paul Auster, lo scrittore-mito newyorkese cui è intitolata la 15/a edizione di Dedica, rassegna monografica aperta fino al 4 aprile a Pordenone. L'autore della «Trilogia di New York» ha promosso il neopresidente degli Usa, sostenendo che «non è segno di debolezza tendere la mano all'Iran» e si è chiesto quali possano essere le alternative: «Lasciare lo status quo? Continuare con una pseudo-guerra che va avanti con scaramucce con pericolo per entrambi? Non c'era proprio alternativa - ha sottolineato - parlare diminuisce la tensione». Cosi, l'autore statunitense ha insistito per la non violenza negli altri teatri di tensione mondiali, ricordando che «se i palestinesi avessero avuto un Gandhi invece che un Arafat, la storia sarebbe stata diversa» e ha puntato l'indice contro l'America, che «ha perso credibilità in tutti gli anni dell'amministrazione Bush» ma ha aggiunto che «non c'è alcun altro Paese che si assuma la responsabilità e la leadership come hanno fatto gli Stati Uniti». Duro comunque il giudizio sulla guerra in Iraq, definita «la cosa più stupida che gli Usa abbiano fatto in tutta la loro storia, perchè non c'era ragione ma era solo un'ossessione personale di Bush e Cheney, di cui l'America - ha ricordato - continua a pagare il prezzo». Ciò che è ancora timido da parte di Obama, secondo Auster, è invece la politica ambientale, «un piccolo passo avanti - ha detto - ma vorrei si facesse molto di più. Se fossi stato Obama - ha aggiunto Auster - sarei stato più radicale, ma dobbiamo ricordarci che il Presidente è soggetto ad attacchi feroci, ogni giorno, per ciò che dice e ciò che fa». Per l'Europa, invece Auster ha auspicato la nascita di un'unione politica. «Per questo - ha affermato - gli stati del Vecchio Continente vanno in ordine sparso e non si riesce a farli parlare in maniera univoca. Per questo restano solo gli Usa. Non che io non voglia alternative, sarei felicissimo se qualcun altro si assumesse il delicato compito, ma né Russia né Cina oggi lo possono fare. Improponibile - ha precisato Auster - che tale compito venga affidato a Italia, Francia o Regno Unito». Mentre Pordenone si appresta a dedicargli 15 giorni di letture, incontri pubblici, proiezioni di film e concerti musicali, Auster ha fatto un omaggio alla letteratura italiana, ricordando di essersi appassionato da giovane a Petrarca, Dante e Cavalcanti, ma di mettere al di sopra di tutti Leopardi, soprattutto lo Zibaldone, «un capolavoro del pensiero, che spazia al di sopra del resto». Un posto d'onore spetta anche a Italo Svevo, «tra i migliori del XX secolo» e i contemporanei Calvino, Eco, Gadda, Landolfi e Ungaretti, da lui conosciuto personalmente.

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Auster: <Obama fa bene a invitare l'Iran al dialogo> (sezione: Globalizzazione)

( da "Giornale di Vicenza.it, Il" del 22-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

INIZIATIVE. LO SCRITTORE A PORDENONE «Guerra all'Iraq? La cosa più stupida che potessimo fare» 22/03/2009 rss e-mail print Paul Auster, 62 anni Un plauso a Barack Obama, per la sua «razionale» politica estera e la rinuncia allo strumento-guerra, ma anche uno sprone all'unità d'Europa: si presenta così Paul Auster, lo scrittore-mito newyorkese cui è intitolata la 15/a edizione di Dedica, rassegna monografica aperta fino al 4 aprile a Pordenone. L'autore della «Trilogia di New York» ha promosso il neopresidente degli Usa, sostenendo che «non è segno di debolezza tendere la mano all'Iran» e si è chiesto quali possano essere le alternative: «Lasciare lo status quo? Continuare con una pseudo-guerra che va avanti con scaramucce con pericolo per entrambi? Non c'era proprio alternativa - ha sottolineato - parlare diminuisce la tensione». Cosi, l'autore statunitense ha insistito per la non violenza negli altri teatri di tensione mondiali, ricordando che «se i palestinesi avessero avuto un Gandhi invece che un Arafat, la storia sarebbe stata diversa» e ha puntato l'indice contro l'America, che «ha perso credibilità in tutti gli anni dell'amministrazione Bush» ma ha aggiunto che «non c'è alcun altro Paese che si assuma la responsabilità e la leadership come hanno fatto gli Stati Uniti». Duro comunque il giudizio sulla guerra in Iraq, definita «la cosa più stupida che gli Usa abbiano fatto in tutta la loro storia, perchè non c'era ragione ma era solo un'ossessione personale di Bush e Cheney, di cui l'America - ha ricordato - continua a pagare il prezzo». Ciò che è ancora timido da parte di Obama, secondo Auster, è invece la politica ambientale, «un piccolo passo avanti - ha detto - ma vorrei si facesse molto di più. Se fossi stato Obama - ha aggiunto Auster - sarei stato più radicale, ma dobbiamo ricordarci che il Presidente è soggetto ad attacchi feroci, ogni giorno, per ciò che dice e ciò che fa». Per l'Europa, invece Auster ha auspicato la nascita di un'unione politica. «Per questo - ha affermato - gli stati del Vecchio Continente vanno in ordine sparso e non si riesce a farli parlare in maniera univoca. Per questo restano solo gli Usa. Non che io non voglia alternative, sarei felicissimo se qualcun altro si assumesse il delicato compito, ma né Russia né Cina oggi lo possono fare. Improponibile - ha precisato Auster - che tale compito venga affidato a Italia, Francia o Regno Unito». Mentre Pordenone si appresta a dedicargli 15 giorni di letture, incontri pubblici, proiezioni di film e concerti musicali, Auster ha fatto un omaggio alla letteratura italiana, ricordando di essersi appassionato da giovane a Petrarca, Dante e Cavalcanti, ma di mettere al di sopra di tutti Leopardi, soprattutto lo Zibaldone, «un capolavoro del pensiero, che spazia al di sopra del resto». Un posto d'onore spetta anche a Italo Svevo, «tra i migliori del XX secolo» e i contemporanei Calvino, Eco, Gadda, Landolfi e Ungaretti, da lui conosciuto personalmente.

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AN: ALEMANNO, VERSO IL PDL SENZA NOSTALGIA, TIMORI E FACILI... (sezione: Globalizzazione)

( da "Virgilio Notizie" del 22-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

(ASCA) - Roma, 22 mar - ''Oggi il popolo di destra e' chiamato a questa grande sfida e noi dobbiamo andare a questo appuntamento senza nostalgia, timori e facili entusiasmi, dobbiamo esser consapevoli di quanto sta avvenendo''. A dirlo Gianni Alemanno dal palco della Nuova Fiera di Roma dove si sta celebrando l'ultimo Congresso di An. Per il Sindaco della Capitale sono due le emergenze da affrontare: ''la crisi della globalizzazione e la crisi e il fallimento di chi ha dominato finora il Pianeta''. Critiche di Alemanno anche per ''gli economisti, i banchieri che fino a qualche mese fa ci facevano le pulci, gli esami, oggi noi li guardiamo e sappiamo che hanno fallito''. E' questo lo scenario con il quale il Pdl si confrontera', ha ricordato Alemanno, ma l'opportunita', per il rappresentante del Partito di via della Scrofa, consiste nel fatto che in Occidente ''spira il vento della destra, che si fa sentire con forza, che viene dalle viscere''.

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Inaugurato ieri il nuovo magazzino per la Protezione civile provinciale (sezione: Globalizzazione)

( da "Gazzettino, Il (Venezia)" del 22-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Inaugurato ieri il nuovo magazzino per la Protezione civile provinciale Domenica 22 Marzo 2009, E' stato inaugurato ieri a Marcon il nuovo magazzino di protezione civile della provincia di Venezia, che va a sostituire quello che si trovava a Marghera nello stabile dove è tuttora sistemato l'archivio provinciale. Erano presenti alla cerimonia d'inaugurazione il presidente della Provincia Davide Zoggia, l'assessore Amalia Lieta Smajato, il vice Prefetto di Venezia Luigi Pizzi, il sindaco di Marcon Pier Antonio Tomasi, di Quarto D'Altino Loredano Marcassa, di Dolo Antonio Gaspari, di Cona Anna Berto, il comandante dei Vigili del Fuoco Fabio Dattilo, il comandante dei Carabinieri di Mestre Savino Macli, Antonio Miorin in rappresentanza del volontariato di Protezione civile, una delegazione dei Vigili del Fuoco del distretto di Capodistria-Isola-Pirano (Slovenia) e di Bovez (Alto Isonzo) ed, infine, una delegazione del Gruppo di Mestre del Corpo del soccorso del Sovrano Militare Ordine di Malta. Il nuovo magazzino si trova a Marcon, vicinissimo allo svincolo marconese dell'autostrada Venezia Trieste ed è facilmente raggiungibile da tutte le località della provincia. La posizione è considerata strategica per la vicinanza con la sede dei Vigili del Fuoco di Mestre che sono componente essenziale del sistema di protezione civile. L'area del nuovo magazzino è di circa 7mila metri quadrati, di cui 5500 scoperti sui quali c'è la possibilità di collocare dei prefabbricati che potrebbero diventare molto utili in situazioni di particolare emergenza. All'interno del magazzino vengono custodite pompe carrellate di varie dimensioni e portata, torri faro, tende ministeriali, sacchi e tutte le dotazioni per fronteggiare eventuali circostanze di criticità. La gestione del magazzino è stata affidata, in via sperimentale e per la durata di dodici mesi, all'associazione di protezione civile "Airone" di Marcon, che avrà, tra le altre incombenze, il compito di provvedere alla periodica manutenzione e movimentazione dei mezzi. «Il nuovo magazzino - ha spiegato l'assessore alla Protezione civile Amalia Lieta Smajato - si inserisce come punto finale di un percorso che ha visto l'assessorato provinciale impegnato, in un primo tempo, a migliorare i rapporti con gli enti, soprattutto con la Prefettura e, successivamente, dedicare molta attenzione al volontariato attraverso il potenziamento dei corsi base e specialistici e con il sostegno economico alla programmazione di addestramenti distrettuali». La cerimonia d'inaugurazione si è conclusa con un'esercitazione a cura degli alunni del gruppo di Protezione civile dell'istituto comprensivo Malipiero di Marcon. Mauro De Lazzari

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Volontari di Protezione civile sul Grappa tolgono la neve dal tetto del rifugio Bassano (sezione: Globalizzazione)

( da "Gazzettino, Il (Treviso)" del 22-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Volontari di Protezione civile sul Grappa tolgono la neve dal tetto del rifugio Bassano Domenica 22 Marzo 2009, Crespano del Grappa Andato a buon fine il difficile e delicato intervento di messa in sicurezza dalla neve del tetto del Rifugio Bassano, rimane aperto il problema della percorribilità delle strade per cima Grappa e soprattutto la gestione dell'appalto. Ben 450 ore ci hanno impiegato una quarantina di operatori della protezione civile della pedemontana per togliere circa 400-450 quintali di neve che era ferma sul tetto del Rifugio Bassano in cima Grappa. Le operazioni sono terminate con successo domenica scorsa. Operazioni richieste con una lettera dal distaccamento militare di cima Grappa al sindaco di Crespano, Nico Cunial, perché il tetto del Rifugio dal peso della neve, era considerato a rischio. Dal canto suo il sindaco di Crespano ha immediatamente interessato la Protezione Civile diretta dal prof. Gianpaolo Berton che si è messa subito a disposizione. Ma nella sua richiesta di intervento il sindaco ha premesso che questo si doveva fare previa messa in sicurezza delle strade d'accesso interessate da pareti di 4 metri di neve e con rischio slavine. Questa purtroppo non c'è stata, nonostante le ripetute richieste del primo cittadino alla società vicentina che gestisce l'appalto e questa situazione ha provocato una frizione che probabilmente avrà dei risvolti legali. Comunque sia i volontari sono andati lo stesso (partendo al mattino alle 5 per non incorrere nel rischio slavine) ed hanno effettuato ben 16 viaggi in questi giorni. Ieri mattina il presidente Berton ha consegnato una relazione scritta al sindaco di Crespano.

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La Nord Corea conferma<In arresto reporter Usa> (sezione: Globalizzazione)

( da "Sicilia, La" del 22-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

alla frontiera con la cina La Nord Corea conferma «In arresto reporter Usa» Pechino. La Corea del Nord ha confermato di aver arrestato due giornaliste americane nei pressi della frontiera con la Cina. L'arresto, eseguito martedì scorso, cade in un momento di tensione per l'attesa del lancio in orbita di un satellite annunciato da Pyongyang per la prima settimana di aprile. Usa, Giappone e Corea del Sud sospettano che si tratterà in realtà del test di un missile balistico a lunga gittata. Dopo che la cattura delle due giornaliste era stata confermata dal Dipartimento di Stato americano, l'agenzia nordcoreana Kcna (ispirata dal leader Kim Jong-ll, nella foto) ha scritto che si è verificato sul fiume Tumen, nella parte orientale del confine tra i due Paesi, dopo che le due donne "erano entrante illegalmente nel territorio della Corea del Nord". "Le autorità competenti stanno conducendo un'indagine" sulla vicenda, ha aggiunto la Kcna. Le giornaliste, Euna Lee, di origine coreana, e la sino-americana Laura Ling, stavano realizzando un servizio filmato per l'emittente californiana Current Tv. Gli Usa hanno espresso a Pyongyang la propria "preoccupazione" sulla sorte delle due giornaliste, che si stavano occupando dei nordcoreani che fuggono in Cina. La Corea del Nord è uno dei Paesi più chiusi del mondo e raramente concede visti a giornalisti stranieri che nel corso delle loro visite sono costantemente accompagnati da funzionari governativi.

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di Maurizio Cerruti Nei due mesi passati da quando si è insediato alla Cas... (sezione: Globalizzazione)

( da "Gazzettino, Il" del 22-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Domenica 22 Marzo 2009, di Maurizio Cerruti Nei due mesi passati da quando si è insediato alla Casa Bianca, Barack Obama ha spostato la barra della politica internazionale americana dall'«hard power» impiegato senza risparmio dall'amministrazione Bush dopo gli attacchi terroristici di al-Qaida l'11 settembre 2001, al «soft power» che privilegia l'approccio diplomatico e la ricerca del compromesso attraverso il dialogo. Funzionerà, la nuova strategia? Tutti, a cominciare dai governi europei ostili con poche eccezioni all'unilateralismo dell'amministazione Bush, si augurano di sì. Ma i dubbi non mancano. Le soluzioni d'imperio accompagnate spesso dall'uso massiccio e apparentemente decisivo dello strumento militare, nel recente passato hanno risolto alcuni problemi creandone però di nuovi e di non meno gravi. La minaccia dell'Iraq di Saddam Hussein nei confronti di Israele e delle monarchie arabe del Golfo, dopo essere stata eliminata si è rivelata molto meno grave di quanto si supponesse. E non è detto che l'Iraq apparentemente stabilizzato, lo rimanga anche dopo il ritiro delle truppe americane previsto entro quest'anno. In Afghanistan, poi, il rovesciamento dei regime taliban non ha affatto portato alla normalizzazione attesa. Anzi, il "contagio" dell'estremismo si è esteso anche al Pakistan. L'allargamento della Nato ad est e soprattutto il progetto di installare in Centro Europa un nuovo sistema antimissili balistici, ha incoraggiato la Russia a prendere contromisure dal sapore di guerra fredda: programmi di riarmo, risveglio dal "coma profondo" di vecchie alleanze d'area sovietica, ricerca con la Cina di un terreno comune di contrapposizione all'Occidente. Persino nel vecchio "giardino di casa", l'America Latina, la politica "anti yankee" è di nuovo in voga. I governi decisamente filo-Usa sono ormai una minoranza. La Cuba "rossa" e gerontocratica dei Castro è quasi tornata di moda. Furoreggiano populisti sopra le righe, come il leader venezuelano Chavez e il boliviano Morales. Il carisma del presidente-operaio brasiliano, Lula, è enormemente cresciuto. Ex guerriglieri marxisti-leninisti anni 80 (seppur in versione rivista ed edulcorata) sono addirittura saliti al potere, democraticamente eletti, in Nicaragua e Salvador. Dalle macerie della politica estera bushiana Obama tende la mano al mondo arabo-musulmano, alla Russia, alla Cina, all'Iran. Lo fa da una posizione di relativa debolezza - anche la crisi economica "made in Usa" ha il suo peso - e questo spinge i suoi interlocutori ad alzare il prezzo. La Russia vuole il ripristino della "parità strategica" con gli Usa (così può essere intesa la proposta di revisione del trattato Start sul disarmo, che scade quest'anno). La Cina chiede il pieno inserimento nel sistema degli scambi internazionali senza rinunciare né alle proprie mire egemoniche in Oriente (la Nord Corea nuclearizzata può esserne il braccio armato) né al contraddittorio sistema che coniuga spudoratamente liberalismo economico, dirigismo e autoritarismo. L'Iran rivendica il riconoscimento della sua influenza nell'area che va dalla sponda del Mediterraneo (dove già utilizza le sue alleanze a Gaza e in Libano in funzione anti-israeliana) fino al Pakistan occidentale. Tutto questo in cambio di cosa? La risposta a Obama.

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Pordenone NOSTRO INVIATO Nella scrittura ci entra sempre un po' di traverso, quas... (sezione: Globalizzazione)

( da "Gazzettino, Il" del 22-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Domenica 22 Marzo 2009, Pordenone NOSTRO INVIATO Nella scrittura ci entra sempre «un po' di traverso, quasi di soppiatto». Guai «fare irruzione nel saloon con la rivoltella pronta». Perché scrivere, per Paul Auster, significa «cogliere e riprodurre la musica che ho in testa». È un'esperienza totale, quasi un'attività fisica: «Ho sempre la sensazione che le parole mi escano dal corpo, non dalla testa. Scrivo a mano, la penna disegna le parole sulla pagina. Ne sento persino il rumore mentre le scrivo». Lo scrittore americano nasconde gli occhi dietro i rayban scuri, il sorriso cortese è appena abbozzato, ma la voce vibra limpida e diretta: c'è qualcosa di misterioso ed elegante nel volto affilato di questo attento narratore delle angosce e delle nevrosi umane che Pordenone celebra con "Dedica 2009". L'autore della "Trilogia di New York" si svela poco a poco, inaspettato come i suoi personaggi, imprevedibile persino mentre mima la camminata curva e balbettante dell'ottantenne Ungaretti, incontrato quand'era studente alla Columbia University: «Doveva tenere una lezione, camminava a stento, pensavamo che stesse morendo». Ma il poeta spiazzò tutti, «si sedette di peso sulla poltrona e cominciò a lanciare i fogli per aria: un'energia eccezionale, una persona fuori da comune». Fu proprio Ungaretti «a farmi capire cos'era la poesia». E quando cenò con lui grazie allo zio poeta, che lo traduceva negli Usa, Ungaretti si rivelò una sorpresa: «Era già molto vecchio, ma molto divertente: voleva sapere come parlare alle ragazze americane. Aveva dei calzini buffissimi, con degli orologi disegnati». Ma non c'è solo Ungaretti nella lunga lista degli autori-guida italiani amati da Auster, il cui nuovo lavoro, "Invisible", uscirà negli Usa a novembre. Ci sono Dante, Cavalcanti e Petrarca, «li rileggo spesso perché hanno sempre qualcosa da dirmi». Poi Leopardi («lo Zibaldone è un capolavoro del pensiero che spazia al di sopra di tutto il resto»), Svevo («"La Coscienza di Zeno", tra i migliori del XX secolo, così attuale, sembra scritto l'altro ieri») Calvino, Gadda, i saggi di Eco, Tommaso Landolfi («leggi "La moglie di Gogol" e non te lo scordi più»), Tabucchi («ha un respiro internazionale») e Montale: «Quando diventò senatore a vita, Ungaretti, da poco sposato con una giovane donna, si rodeva dall'invidia. Ma diceva: Montale fa il senatore, io faccio l'amore!». Il cinema esercita una certa fascinazione su di lei: ha girato "Lulu on the bridge" e "The inner life of Martin Frost". Altri progetti in vista? «Nessun progetto, per ora, ma chissà, non si sa mai. Come si fa a spiegare perché ti innamori? Sono sempre stato affascinato dal cinema, sin da bambino. A 19-20 anni pensavo di fare il regista. Ma ero troppo timido, non riuscivo a parlare davanti alla gente, e mi dicevo: se sono così silenzioso, cupo e meditabondo, sicuramente non sarò capace di comunicare con il cast, la troupe. Poi, però, quando ho iniziato a pubblicare romanzi, sono stati i registi a cercarmi». Wayne Wang e "Smoke" sono stati il suo battesimo del fuoco. «Un'esperienza meravigliosa durata due anni. È stato come andare a scuola di cinema. Un corso accelerato: abbiamo preparato tutto insieme, dai provini al casting, i costumi, la post produzione, il montaggio, le musiche. "Blue in the face" iniziava due giorni dopo la fine di "Smoke", ma Wayne si ammalò e mi disse: gira tu. Mi sono catapultato in quella situazione folle che però mi è piaciuta moltissimo. Sono state esperienze che mi hanno spinto a voler provare a fare da solo: di qui "Lulu on the Bridge" e "The inner life of Martin Frost". Uno dei piaceri più grandi è stato uscire dalla mia stanza per un po' e lavorare con altra gente, aprire la mente a modi di pensare diversi». Nel suo ultimo romanzo, "Uomo al buio", la riflessione si apre alla guerra in Iraq. È il nuovo Vietnam? «Non so se l'Iraq sia un nuovo Vietnam, certamente ci sono molte differenze. Le perdite sono inferiori, ed anche gli anni di guerra. Ora, comunque, ne usciremo, perché adesso abbiamo Obama, che ha un impegno forte. Da come si comporta, dobbiamo credere che ciò che dice lo metterà in atto. D'altra parte, quando ci si impantana in una guerra di questo genere, non si sa come uscirne. La guerra in Iraq è la cosa più stupida che gli Usa abbiano fatto in tutta la loro storia, perché non c'era ragione: era solo un'ossessione personale di Bush e Cheney, di cui l'America continua a pagare il prezzo». Gli Stati Uniti hanno perso la leadership morale dell'Occidente? «Io parlo da cittadino americano. Gli Usa hanno perso molta credibilità nell'epoca Bush, e per buone ragioni. Ma non c'è un altro paese in grado di assumersi responsabilità e leadership. Una volta, all'inizio degli anni '90, confidavo molto nell'Europa, poi però è arrivata la guerra in Jugoslavia, e l'Europa si è mossa in ordine sparso, aspettando che gli Usa intervenissero». La speranza è Obama che tende la mano all'Iran? «Sì, la mano testa è segno di intelligenza. La sua politica estera, con la rinuncia allo strumento della guerra, è razionale. D'altra parte, che alternative ci sono? Perserverare nella guerra? Solo parlando si possono attutire le tensioni. Ma chi prende l'iniziativa di parlare con l'Iran? L'Italia? La Francia, la Gran Bretagna? O la Cina?». E la politica ambientale di Obama la convince? «È un piccolo passo avanti, ma il presidente è soggetto ad attacchi feroci ogni giorno per ciò che dice o che fa. Io sarei un po' più radicale, altrimenti tra cinquant'anni saremmo tutti sott'acqua». Chiara Pavan

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Protezione civile sbarca oggi in piazza Vittorio (sezione: Globalizzazione)

( da "Stampa, La" del 22-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

L'evento Protezione civile sbarca oggi in piazza Vittorio Dalle 10 fino alle 18 piazza Vittorio Veneto e i Murazzi si trasformeranno in un grande «campo base» di protezione civile. Torri-faro, fuoristrada, gruppi elettrogeni, tende e cucine da campo verranno esposti e presentati al pubblico dal Coordinamento del volontariato, dai volontari degli Aib, dai radioamatori dell'Ari. A mezzogiorno, sulla piazza, il presidente della Provincia Antonio Saitta e l'assessore alla protezione civile della Provincia Giorgio Giani incontreranno le forze del volontariato operanti sul territorio provinciale.

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Cintura Ovest La colletta ai disoccupati Colletta in parrocchia per i nuovi disoccupati... (sezione: Globalizzazione)

( da "Stampa, La" del 22-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Cintura Ovest La colletta ai disoccupati Colletta in parrocchia per i nuovi disoccupati della cintura sud ovest di Torino. I preti di La Loggia, Vigone, Candiolo e None hanno deciso infatti di devolvere interamente le offerte della domenica delle palme durante la Quaresima a quelli che vengono definiti «le vittime del mondo della globalizzazione estrema». Don Ruggero Marini (foto), don Giancarlo Gosmar, don Beppe Marcon e don Carlo Chiumento hanno scritto una lettera aperta che verrà letta in tutte le parrocchie del territorio già dalla prossima domenica. Ed è un appello vero e proprio alla bontà e alla sensibilità dei cristiani: «La Quaresima di quest'anno richiede un intervento responsabile e un gesto d'aiuto. La situazione drammatica degli operai sul nostro territorio ci deve mobilitare per creare un fondo di una certa consistenza per sostenere tutte queste sfortunate famiglie. Ecco il senso di questa colletta». \

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Laboratorio Medio Oriente Con Guolo si discute dell'influenza dell'Iran (sezione: Globalizzazione)

( da "Stampa, La" del 22-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

APPUNTAMENTI. DOMANI AL SACRO MONTE Laboratorio Medio Oriente Con Guolo si discute dell'influenza dell'Iran L'associazione Nova Jerusalem torna a porre in Valsesia l'attenzione su temi internazionali. Il sodalizio ha organizzato per domani alle 21 nella sala cappella dell'albergo Casa del Pellegrino del Sacro Monte di Varallo una conferenza dal titolo «L'Iran e la sua influenza nel Medio Oriente». A parlare di questo delicato argomento è stato invitato Renzo Guolo, uno dei massimi conoscitori delle società islamiche e dei rapporti fra queste e il mondo globalizzato. «L'iniziativa si inserisce nel programma del laboratorio sul Medio Oriente - spiegano da Nova Jerusalem - e la cooperazione internazionale promossa dalla nostra associazione con l'istituto superiore d'Adda. Renzo Guolo è docente di sociologia dell'Islam all'università di Torino. Si occupa in particolare dei movimenti fondamentalisti islamici, dell'islam italiano ed europeo, della geopolitica del mondo musulmano». Guolo è inoltre autore di libri tra cui «L'Islam è compatibile con la democrazia?», «Il volto del nemico. I fondamentalisti e le religioni» e «Terra e redenzione. Il fondamentalismo nazional-religioso in Israele». L'appuntamento di domani è aperto a tutti. Per l'occasione la funivia che collega il centro città al Sacro Monte presterà servizio gratuito per i partecipanti alla conferenza.

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