CENACOLO DEI COGITANTI |
Clia, nel 2009 prezzi più
bassi per le crociere ( da "GuidaViaggi.it"
del 22-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: frutto della globalizzazione del
settore e della massiccia presenza delle compagnie americane in Europa. In
aumento, sul fronte clienti, le famiglie in crociera, ed incrementi si notano
anche nel mercato dei gruppi. Da ultimo una nota sulla distribuzione: la rete
agenziale si conferma partner preferenziale, attraverso cui passa il 90%
Nord Corea: arrestate due
giornaliste Usa ( da "Corriere.it"
del 22-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: del Nord ha confermato di aver arrestato
due giornaliste americane nei pressi della sua frontiera con la Cina. La
notizia, diffusa nei giorni scorsi da mezzi d'informazione sudcoreani, era
stata confermata poco prima dal Dipartimento di Stato americano. L'agenzia
d'informazione di Pyongyang, la Kcna, afferma che «gli organi competenti stanno
conducendo un'inchiesta» sulla vicenda.
Bertolaso: Siamo in
crescita, ora serve maggiore coordinamento
( da "Giornale di Brescia"
del 22-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: chiusi non può non suscitare
qualche timore sul futuro della Protezione civile. C'è davvero il rischio di
tagli significativi da parte del Governo? «È da Natale che denuncio come la
Finanziaria abbia penalizzato il fondo per la Protezione civile - lamenta
Bertolaso -: per ora, fortunatamente, non abbiamo problemi reali ma è chiaro
che, a fronte di una ridotta disponibilità di risorse,
Nord Corea: arrestate 2
giornaliste americane ( da "Giornale
di Brescia" del 22-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: nei pressi della frontiera con la
Cina. L'arresto, eseguito martedì scorso, cade in un momento di tensione per
l'attesa del lancio in orbita di un satellite annunciato da Pyongyang per la
prima settimana di aprile. Usa, Giappone e Corea del Sud sospettano che si
tratterà in realtà del test di un missile balistico a lunga gittata in grado di
colpire anche il territorio statunitense.
Attenzione a prezzi e
inflazione ma il Nordest saprà resistere
( da "Tribuna di Treviso, La"
del 22-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: ha alimentato un cambiamento che le
ha portate a globalizzarsi. Evidentemente il rallentamento odierno è figlio del
successo degli ultimi anni, legato al fatto che le imprese sono riuscite a
inserirsi efficacemente nel processo di globalizzazione. Adesso che a livello
globale il ciclo è debolissimo stanno soffrendo.
Jorge Polac: "La Coca
es una filósofa" ( da "Clarin,
El" del 22-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Recuerdo que en el cine Lorca
íbamos a visitar a los dueños y nos quedábamos hablando sobre lo que provocaba
el filme. Lo mismo me pasó con En el nombre del hijo (1987), cuando se armaban
los debates. La gente odiaba ese cine, le daba asco, pero lo veía. me acuerdo
que una señora se me acercó y me dijo: "Quiero agradecerle,
MOSCA SOLLECITA LA UE A
FIRMARE L'INTESA DI DURBAN II ( da "Bresciaoggi(Abbonati)"
del 22-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: GIORNALISTE USA Il governo di
Pyongyang ha confermato l'arresto di due giornaliste americane, avvenuto il 17
febbraio, Laura Ling e Euna Lee, al confine con la Cina. Altri due della troupe
sarebbero trattenuti dalle autorità cinesi. COREA DEL NORD VOTO IN MACEDONIA
PER ELEGGERE IL NUOVO PRESIDENTE Sono 1,8 milioni i macedoni chiamati oggi alle
urne per eleggere il nuovo presidente.
Auster: Obama fa bene a
invitare l'Iran al dialogo ( da "Bresciaoggi(Abbonati)"
del 22-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Per questo restano solo gli Usa.
Non che io non voglia alternative, sarei felicissimo se qualcun altro si
assumesse il delicato compito, ma né Russia né Cina oggi lo possono fare.
Improponibile - ha precisato Auster - che tale compito venga affidato a Italia,
Francia o Regno Unito».
attenzione a prezzi e
inflazione ma il nordest saprà resistere - matteo marian
( da "Nuova Venezia, La"
del 22-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: ha alimentato un cambiamento che le
ha portate a globalizzarsi. Evidentemente il rallentamento odierno è figlio del
successo degli ultimi anni, legato al fatto che le imprese sono riuscite a
inserirsi efficacemente nel processo di globalizzazione. Adesso che a livello
globale il ciclo è debolissimo stanno soffrendo.
la protezione civile
raddoppia per addestrare i volontari
( da "Messaggero Veneto, Il"
del 22-03-2009)
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Cina Usa
Abstract: Necessaria una variante al Prg per
cambiare la destinazione d'uso dell'area La Protezione civile raddoppia per
addestrare i volontari PALMANOVA. La Protezione Civile regionale intende
ampliare ulteriormente l'area a disposizione per realizzare una serie di
strutture che incrementino la funzionalità del Centro operativo.
un campo base in piazza
vittorio la protezione civile ringrazia i volontari
( da "Repubblica, La"
del 22-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: in occasione della giornata
provinciale di Protezione civile, organizzata dalla Protezione civile della
Provincia di Torino, un´occasione insieme festosa e spettacolare per mostrare
come lavorano le realtà che la compongono, quali mezzi e strutture vengano
utilizzate in caso di eventi critici e per ringraziare le forze del
volontariato che operano in zona.
attenzione a prezzi e
inflazione ma il nordest saprà resistere - matteo marian
( da "Mattino di Padova, Il"
del 22-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: ha alimentato un cambiamento che le
ha portate a globalizzarsi. Evidentemente il rallentamento odierno è figlio del
successo degli ultimi anni, legato al fatto che le imprese sono riuscite a
inserirsi efficacemente nel processo di globalizzazione. Adesso che a livello
globale il ciclo è debolissimo stanno soffrendo.
Il ritorno del Ku Klux
Klannell'America di Obama ( da "Secolo
XIX, Il" del 22-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: odiata società multirazziale e
globalizzata. Mai come oggi il Klanmen, il cavaliere incappucciato del KKK, si
sente circondato e in lotta con il mondo. E i numeri del passato non inducono
certo all'ottimismo: si pensa che le azioni firmate dal Klan dal
protezione civile, più
fondi a regioni e comuni ( da "Centro,
Il" del 22-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Pagina 13 - Regione «Protezione
civile, più fondi a Regioni e Comuni» L'appello dell'assessore Stati durante la
manifestazione Codice Rosso ANCONA. Un «appello accorato per le finanze delle
Regioni» è stato lanciato dall'assessore alla Protezione Civile dell'Abruzzo
Daniela Stati, durante la giornata conclusiva di «Codice Rosso»,
costruire l'europa dei
popoli unicef, un corso per gli studenti
( da "Nuova Sardegna, La"
del 22-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Gli effetti della globalizzazione,
le misure per lo sviluppo delle regioni svantaggiate, i rapporti con l'area
euromediterranea, le politiche europee per la ricerca e l'innovazione, la
crescita e l'occupazione insieme al rafforzamento del sentimento di
appartenenza, nel rispetto delle differenze culturali.
stop alla caduta massi
( da "Nuova Sardegna, La"
del 22-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: protezione civile di Gairo
affronterà anche le altre emergenze GAIRO. Di recente, nel piccolo centro
montano della vallata del Pardu, è stato costituito l'ufficio per la Protezione
civile. Ne fanno parte il sindaco Roberto Marceddu, il funzionario dell'Ufficio
tecnico comunale, un operaio comunale, il comandante della locale compagnia
barracellare e un agente della polizia municipale.
la gloria degli stilisti è
nata a prato ( da "Tirreno,
Il" del 22-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Se vai a produrre in Cina devi fare
cose semplici». Le scelte produttive condizionano la creatività? «Certo.
Prendiamo il pret-a-porter. Prevale il minimalismo perché quei capi sono più
facili da produrre. Ma uno come Antonio Marras, stilista matto che non vuole
andar via dalla sua Sardegna, fa cose bellissime e completamente diverse».
fermate in corea del nord
le inviate della tv di gore ( da "Repubblica,
La" del 22-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Laura Ling e Euna Lee stavano
realizzando un reportage sui rifugiati nordcoreani in Cina per Vanguard, una
serie di inchieste sul campo in onda anche in Italia sul canale 130 di Sky. Il
team Vanguard di Current Usa è composto da 10 giornalisti di diverse
nazionalità addestrati alla produzione di documentari e reportage ad alto
rischio dalle zone più calde del pianeta.
Nordcorea/ Giornaliste Usa
arrestate si troverebbero a ( da "Virgilio
Notizie" del 22-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Le due giornaliste americane della
"Current Tv" di Al Gore, arrestate in Corea del Nord, si
troverebbero, secondo l'agenzia Sudcoreana Yonhap, a Pyongyang per essere
interrogate. L'accusa nei confronti di Laura Ling ed Euna Lee è di essersi
illegalmente introdotte nel Paese dopo aver attraversato il confine dalla Cina.
NORDCOREA/ GIORNALISTE USA
ARRESTATE SI TROVEREBBERO A PYONGYANG
( da "Wall Street Italia"
del 22-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Le due giornaliste americane della
"Current Tv" di Al Gore, arrestate in Corea del Nord, si
troverebbero, secondo l'agenzia Sudcoreana Yonhap, a Pyongyang per essere
interrogate. L'accusa nei confronti di Laura Ling ed Euna Lee è di essersi illegalmente
introdotte nel Paese dopo aver attraversato il confine dalla Cina.
La festa della signora
polenta I prodotti tipici diventano fiaba La polenta diventa una fiaba
( da "Corriere Alto Adige"
del 22-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: si criticano i disagi della
globalizzazione, che «attenua le differenze in nome di una omologazione
generalizzata »; ci si augura un risveglio sensoriale che sarebbe insensato non
condividere. A tali lodevoli auguri potrebbe unirsi quello espresso dal
consumatore (e compratore): che il locale costi di meno.
ANCONA - Per ora è l'unico
polo di protezione civile realizzato all'interno di un osped...
( da "Messaggero, Il (Marche)"
del 22-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: sistema di protezione civile
funziona ma si può sempre migliorare». Presente Gino Tosolini, direttore degli
Ospedali riuniti, Roberto Oreficini, direttore del dipartimento regionale della
protezione civile, Susanna Balducci, responsabile Piani speciali di emergenza
della protezione civile, oltre a Carla Virili, assessore provinciale alla
Prevenzione e protezione civile e Lidio Rocchi,
I volontari della
Protezione civile sono rimasti impegnati per l'intera giornata nel Legnane...
( da "Giorno, Il (Legnano)"
del 22-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: VETRINA pag. 1 I volontari della
Protezione civile sono rimasti impegnati per l'intera giornata nel Legnane... I
volontari della Protezione civile sono rimasti impegnati per l'intera giornata
nel Legnanese e nel Magentino
Incendi e schianti per
finta ( da "Giorno,
Il (Legnano)" del 22-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: per misurare il grado di efficacia
e di organizzazione tra le sezioni locali della Protezione civile. A Magenta,
in via Crivelli, è stato allestito il campo base. «Di fatto siamo
un'associazione intercomunale - spiega Massimo Magistroni, vice coordinatore -.
Ogni ente dovrebbe contare su una propria Protezione civile, ma non è sempre
così.
GLI STATI DISARMATI
( da "Corriere della Sera"
del 22-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Stati hanno sempre meno risorse per
assistere coloro che soffrono dalla globalizzazione. è perciò necessario che la
Ue, il G8 e il G20 impostino un piano di lavoro per arrivare ad un certo grado
di coordinamento fiscale, tema che oggi non figura nella loro agenda. I risultati
che l'Ocse sta raggiungendo contro alcuni paradisi fiscali sono apprezzabili,
ma del tutto insufficienti.
LONDRA TRIBUNALE STACCA
SPINA È morto un bimbo di 9 mesi, dopo che l'Alta corte d...
( da "Unita, L'" del
22-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: arresto reporter Due giornaliste
USA di Current Tv, l'emittente fondata dall'ex vicepresidente Al Gore, sono
state arrestate in Corea del Nord, al confine con la Cina. Laura Ling e Euna
Lee sono state fermate dalla polizia per «ingresso illegale». Russia, ferito
giornalista Un giornalista russo, Maksim Zolotariov, è stato aggredito e ferito
a Sierpukhov,
L'Europa in briciole
( da "Corriere della Sera"
del 22-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: La coppia Cina-Usa dirige insieme
le attuali strategie anti-crisi così come, senza saperlo, ne ha preparato
l'emergenza da tre decenni. Quando Deng Xiao Ping, a partire dal 1979, lanciò
un miliardo dei suoi cittadini nella mondializzazione, si cominciò a stringere
un'alleanza di fatto sempre più consapevole e organizzata: gli Stati Uniti sono
i primi compratori di prodotti cinesi,
Viviamo in una democrazia
cognitiva e l'accesso alla conoscenza (con quali mezzi, a quali condi...
( da "Unita, L'" del
22-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Cina agli Usa, il governo cinese ha
chiesto di sapere il nome di chi l'aveva diffusa. Yahoo ha dato quel nome e la
persona è stata arrestata e condannata a 10 anni. Quei mediatori non danno
garanzie. C'è un problema di trasparenza, non di controllo repressivo: al
Congresso americano è depositata una proposta bipartisan per la quale Yahoo e
Goggle dovrebbero riferire se hanno operato
corea: arrestate due
giornaliste usa ( da "Messaggero
Veneto, Il" del 22-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: arrestate due giornaliste Usa Il
caso PECHINO. La Corea del Nord ha confermato ieri di aver arrestato due
giornaliste americane nei pressi della frontiera con la Cina. L' arresto,
eseguito martedì scorso, cade in un momento di tensione per l'attesa del lancio
in orbita di un satellite annunciato da Pyongyang per la prima settimana di
aprile.
auster con obama: fa bene
a tendere la mano all'iran ( da "Messaggero
Veneto, Il" del 22-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Per questo restano solo gli Usa.
Non che io non voglia alternative, sarei felicissimo se qualcun altro si
assumesse il delicato compito, ma né Russia né Cina oggi lo possono fare».
Improponibile, poi - ha precisato - che tale compito sia affidato a Italia, Francia
o Gran Bretagna.
<La speranza nei nuovi
mercati> ( da "Nazione,
La (Arezzo)" del 22-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Russia Argentina e Cina ci possono
salvare LE OPINIONI SULL'ORO di PIERO SCORTECCI CELEBRA trent'anni di vita,
OroArezzo. Un compleanno all'insegna dell'austerità imposta da una crisi, che
gli operatori del settore auspicano possa concludersi più presto possibile: la
tenuta di tante aziende dipende dalla ripresa dei mercati internazionali,
GRAN FINALE, ieri mattina,
per il convegno nazionale sulla flessibilità del ...
( da "Resto del Carlino, Il (Ascoli)"
del 22-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: globalizzazione delle attività di
un'impresa, sempre più esposta alla concorrenza». L'iniziativa ha portato ad
Ascoli illustri esponenti del campo della giustizia e dell'avvocatura, ma anche
docenti universitari. Dopo il convegno nazionale dei medici cattolici dello
scorso anno, questo secondo appuntamento rafforza il progetto della Fondazione
Carisap che vuole sviluppare forme innovative
Protezione civile, test di
primavera ( da "Giorno,
Il (Brianza)" del 22-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: 5 Protezione civile, test di
primavera Prove di esondazione, evacuazione, rischio chimico e ricerca dispersi
di VERONICA TODARO BOVISIO MASCIAGO SETTE CORSI FORMATIVI, l'esondazione del
Lambro con l'evacuazione della popolazione, la messa in sicurezza del Seveso e
la pulizia degli argini, l'incidente e il rischio chimico,
Corea del Nord, arrestate
due giornaliste Usa ( da "Resto
del Carlino, Il (Bologna)" del 22-03-2009)
+ 2 altre fonti
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: arrestate due giornaliste Usa LA
COREA DEL NORD ha confermato di aver arrestato due giornaliste americane nei
pressi della frontiera con la Cina. L' arresto, eseguito martedì scorso, cade
in un momento di tensione per l'attesa del lancio in orbita di un satellite
annunciato da Pyongyang per la prima settimana di aprile.
Prodi: dare pace
all'Africa per dare pace al mondo
( da "Virgilio Notizie"
del 22-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: dagli Usa e dall'Europa, ma
coinvolgendo Paesi di tutti i continenti a cominciare dalla Cina che è, in
questo momento, l'unico Paese ad avere in Africa una strategia globale".
"Con questi mezzi - evidenzia Prodi - l'Ua potrà finalmente attrezzarsi
con gli strumenti civili e militari necessari per svolgere un ruolo strategico
nel costruire la pace e lo sviluppo del proprio continente.
PRODI: DARE PACE
ALL'AFRICA PER DARE PACE AL MONDO (MESSAGGERO)
( da "Wall Street Italia"
del 22-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: dagli Usa e dall'Europa, ma
coinvolgendo Paesi di tutti i continenti a cominciare dalla Cina che è, in
questo momento, l'unico Paese ad avere in Africa una strategia globale".
"Con questi mezzi - evidenzia Prodi - l'Ua potrà finalmente attrezzarsi
con gli strumenti civili e militari necessari per svolgere un ruolo strategico
nel costruire la pace e lo sviluppo del proprio continente.
Corea del Nord Due
reporter americane arrestate per ingresso illegale nel Paese
( da "Eco di Bergamo, L'"
del 22-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: confermato ieri di aver arrestato
due giornaliste americane nei pressi della frontiera con la Cina. L'arresto,
eseguito martedì scorso, cade in un momento di tensione per l'attesa del lancio
in orbita di un satellite annunciato da Pyongyang per la prima settimana di
aprile. Usa, Giappone e Corea del Sud sospettano che si tratterà in realtà del
test di un missile balistico a lunga gittata.
La Protezione civile fa
scuola ( da "Eco
di Bergamo, L'" del 22-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Protezione civile fa scuola --> Dal
Brasile una delegazione a lezione di soccorso dai volontari bergamaschi
Domenica 22 Marzo 2009 PROVINCIA, pagina 27 e-mail print ENDINE GAIANOLa
Protezione civile bergamasca è un modello per le istituzioni di Santa Catarina,
Stato a Sud del Brasile, per la sua presenza capillare in tutto il territorio e
per la professionalità dei numerosi volontari.
Sopra, i sommozzatori
della Protezione civile sul lago di Endine
( da "Eco di Bergamo, L'"
del 22-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Sopra, i sommozzatori della
Protezione civile sul lago di Endine --> Domenica 22 Marzo 2009 PROVINCIA,
pagina 27 e-mail print Sopra, i sommozzatori della Protezione civile sul lago
di Endine. Sotto, la delegazione brasiliana col presidente della Provincia
Valerio Bettoni foto Tarzia 22/03/2009 nascosto-->
MOSCA SOLLECITA LA UE A
FIRMARE L'INTESA DI DURBAN II ( da "Arena,
L'" del 22-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: GIORNALISTE USA Il governo di Pyongyang
ha confermato l'arresto di due giornaliste americane, avvenuto il 17 febbraio,
Laura Ling e Euna Lee, al confine con la Cina. Altri due della troupe sarebbero
trattenuti dalle autorità cinesi. TEST DI DEMOCRAZIA VOTO IN MACEDONIA PER
ELEGGERE IL NUOVO PRESIDENTE Sono 1,8 milioni i macedoni chiamati oggi alle
urne per eleggere il nuovo presidente.
Auster: Obama fa bene a
invitare l'Iran al dialogo ( da "Arena,
L'" del 22-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Per questo restano solo gli Usa.
Non che io non voglia alternative, sarei felicissimo se qualcun altro si
assumesse il delicato compito, ma né Russia né Cina oggi lo possono fare.
Improponibile - ha precisato Auster - che tale compito venga affidato a Italia,
Francia o Regno Unito».
Auster: <Obama fa bene
a invitare l'Iran al dialogo> ( da "Arena.it,
L'" del 22-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Per questo restano solo gli Usa.
Non che io non voglia alternative, sarei felicissimo se qualcun altro si
assumesse il delicato compito, ma né Russia né Cina oggi lo possono fare.
Improponibile - ha precisato Auster - che tale compito venga affidato a Italia,
Francia o Regno Unito».
Auster: <Obama fa bene
a invitare l'Iran al dialogo> ( da "Giornale
di Vicenza.it, Il" del 22-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Per questo restano solo gli Usa.
Non che io non voglia alternative, sarei felicissimo se qualcun altro si
assumesse il delicato compito, ma né Russia né Cina oggi lo possono fare.
Improponibile - ha precisato Auster - che tale compito venga affidato a Italia,
Francia o Regno Unito».
AN: ALEMANNO, VERSO IL PDL
SENZA NOSTALGIA, TIMORI E FACILI...
( da "Virgilio Notizie"
del 22-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Per il Sindaco della Capitale sono
due le emergenze da affrontare: ''la crisi della globalizzazione e la crisi e
il fallimento di chi ha dominato finora il Pianeta''. Critiche di Alemanno
anche per ''gli economisti, i banchieri che fino a qualche mese fa ci facevano
le pulci, gli esami, oggi noi li guardiamo e sappiamo che hanno fallito''.
Inaugurato ieri il nuovo
magazzino per la Protezione civile provinciale
( da "Gazzettino, Il (Venezia)"
del 22-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Inaugurato ieri il nuovo magazzino
per la Protezione civile provinciale Domenica 22 Marzo 2009, E' stato
inaugurato ieri a Marcon il nuovo magazzino di protezione civile della
provincia di Venezia, che va a sostituire quello che si trovava a Marghera
nello stabile dove è tuttora sistemato l'archivio provinciale.
Volontari di Protezione
civile sul Grappa tolgono la neve dal tetto del rifugio Bassano
( da "Gazzettino, Il (Treviso)"
del 22-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Volontari di Protezione civile sul
Grappa tolgono la neve dal tetto del rifugio Bassano Domenica 22 Marzo 2009,
Crespano del Grappa Andato a buon fine il difficile e delicato intervento di
messa in sicurezza dalla neve del tetto del Rifugio Bassano, rimane aperto il
problema della percorribilità delle strade per cima Grappa e soprattutto la
gestione dell'
La Nord Corea
conferma<In arresto reporter Usa>
( da "Sicilia, La" del
22-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: alla frontiera con la cina La Nord
Corea conferma «In arresto reporter Usa» Pechino. La Corea del Nord ha
confermato di aver arrestato due giornaliste americane nei pressi della
frontiera con la Cina. L'arresto, eseguito martedì scorso, cade in un momento
di tensione per l'attesa del lancio in orbita di un satellite annunciato da
Pyongyang per la prima settimana di aprile.
di Maurizio Cerruti Nei
due mesi passati da quando si è insediato alla Cas...
( da "Gazzettino, Il"
del 22-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: ricerca con la Cina di un terreno
comune di contrapposizione all'Occidente. Persino nel vecchio "giardino di
casa", l'America Latina, la politica "anti yankee" è di nuovo in
voga. I governi decisamente filo-Usa sono ormai una minoranza. La Cuba
"rossa" e gerontocratica dei Castro è quasi tornata di moda.
Pordenone NOSTRO INVIATO
Nella scrittura ci entra sempre un po' di traverso, quas...
( da "Gazzettino, Il"
del 22-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: O la Cina?». E la politica
ambientale di Obama la convince? «È un piccolo passo avanti, ma il presidente è
soggetto ad attacchi feroci ogni giorno per ciò che dice o che fa. Io sarei un
po' più radicale, altrimenti tra cinquant'anni saremmo tutti sott'acqua».
Protezione civile sbarca
oggi in piazza Vittorio ( da "Stampa,
La" del 22-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: evento Protezione civile sbarca
oggi in piazza Vittorio Dalle 10 fino alle 18 piazza Vittorio Veneto e i
Murazzi si trasformeranno in un grande «campo base» di protezione civile.
Torri-faro, fuoristrada, gruppi elettrogeni, tende e cucine da campo verranno
esposti e presentati al pubblico dal Coordinamento del volontariato,
Cintura Ovest La colletta
ai disoccupati Colletta in parrocchia per i nuovi disoccupati...
( da "Stampa, La" del
22-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: le vittime del mondo della
globalizzazione estrema». Don Ruggero Marini (foto), don Giancarlo Gosmar, don
Beppe Marcon e don Carlo Chiumento hanno scritto una lettera aperta che verrà
letta in tutte le parrocchie del territorio già dalla prossima domenica. Ed è
un appello vero e proprio alla bontà e alla sensibilità dei cristiani: «La
Quaresima di quest'
Laboratorio Medio Oriente
Con Guolo si discute dell'influenza dell'Iran
( da "Stampa, La" del
22-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: uno dei massimi conoscitori delle
società islamiche e dei rapporti fra queste e il mondo globalizzato.
«L'iniziativa si inserisce nel programma del laboratorio sul Medio Oriente -
spiegano da Nova Jerusalem - e la cooperazione internazionale promossa dalla
nostra associazione con l'istituto superiore d'Adda. Renzo Guolo è docente di
sociologia dell'Islam all'università di Torino.
( da "GuidaViaggi.it" del 22-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
La Clia,
rappresentante della cruise industry nordamericana, ha individuato per il 2009
alcune linee guida del mercato crocieristico, conseguenza diretta di quanto
rilevato nel 2008. Primo elemento importante è la fuel surcharge che, istituita
lo scorso anno a seguito del rincaro del costo del greggio, è stata eliminata
per gli itinerari 2009 ed anche 2010, vista la brusca discesa del prezzo
dell?oro nero. Sempre sul fronte dei costi, si rileva una diminuzione delle
tariffe, con molte compagnie che hanno lanciato sul mercato sconti e speciali
promozioni per target specifici, per alcuni itinerari o prodotti. La crisi ha
portato, poi, a dei cambiamenti nel comportamento d?acquisto con prenotazioni
che vengono effettuate più in prossimità della data di partenza di quanto
avveniva prima. Altro trend che osserva la Clia è la crescita dei croceristi
internazionali sulle sue navi, frutto della globalizzazione
del settore e della massiccia presenza delle compagnie americane in Europa. In
aumento, sul fronte clienti, le famiglie in crociera, ed incrementi si notano
anche nel mercato dei gruppi. Da ultimo una nota sulla distribuzione: la rete
agenziale si conferma partner preferenziale, attraverso cui passa il 90%
circa delle vendite.
( da "Corriere.it" del 22-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
sono accusate di
essere entrare nel paese illegalmente Corea del Nord: arrestate due giornaliste
americane Sono di origini coreane e stavano realizzando un filmato per
un'emittente californiana PECHINO - La Corea del Nord ha
confermato di aver arrestato due giornaliste americane nei pressi della sua
frontiera con la Cina. La
notizia, diffusa nei giorni scorsi da mezzi d'informazione sudcoreani, era
stata confermata poco prima dal Dipartimento di Stato americano. L'agenzia
d'informazione di Pyongyang, la Kcna, afferma che «gli organi competenti stanno
conducendo un'inchiesta» sulla vicenda. Le due donne, entrambe di
origine coreana, stavano realizzando un filmato per la Current TV, un'emittente
californiana, quando sono state bloccate dalle guardie di frontiera nordcoreane
sul fiume Tumen, che segna il confine tra i due paesi. La Kcna aggiunge che le
due donne «erano entrante illegalmente nel territorio della Corea del Nord».
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( da "Giornale di Brescia" del 22-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Edizione: 22/03/2009
testata: Giornale di Brescia sezione:la provincia Bertolaso: «Siamo in
crescita, ora serve maggiore coordinamento» BRESCIANocchiero di una nave
chiamata a dare il meglio di sé... in gran tempesta, Guido Bertolaso, capo
della Protezione civile, dosa orgoglio, realismo e preoccupazione nel
descrivere lo stato di salute di un sistema che vigila sulle criticità
ambientali e non del nostro Paese. Un sistema che, nel giro di un anno, «ha
compiuto passi da gigante. Rispetto al raduno di Borgosatollo del 2008 -
ammette Bertolaso - le lacune si stanno progressivamente colmando, migliorando
una situazione che vedeva una diffusione a macchia di leopardo dei gruppi di
Procivil. Oggi la vera sfida è migliorare il coordinamento tra volontari, forze
dell'odine, Vigili del fuoco ed enti pubblici: spesso queste realtà non parlano
la stessa lingua e questo non fa che penalizzare la capacità di cooperare». Già
da tempo Bertolaso denuncia apertamente le lacune di molti edifici pubblici che
andrebbero messi in sicurezza. «Mai più tragedie come quella della scuola di
San Giuliano» aveva tuonato lo scorso maggio. Un appello purtroppo disatteso.
«Il crollo di Rivoli con la morte di uno studente dimostra come su questo punto
l'Italia sia in grave ritardo». I motivi? «Di certo c'è una scarsa attenzione
delle istituzioni ma pesa anche quel fatalismo tutto italiano per cui solo dopo
una tragedia ci si rende conto dei rischi. Certo, ci scontriamo anche con la
penuria di risorse ma non può essere un alibi». Tutto questo parlare di crisi,
di cordoni della borsa irrimediabilmente chiusi non può non
suscitare qualche timore sul futuro della Protezione civile. C'è davvero il
rischio di tagli significativi da parte del Governo? «È da Natale che denuncio
come la Finanziaria abbia penalizzato il fondo per la Protezione civile -
lamenta Bertolaso -: per ora, fortunatamente, non abbiamo problemi reali ma è
chiaro che, a fronte di una ridotta disponibilità di risorse, dovremmo
ridimensionarci». Riconoscendo «l'eccellenza della realtà bresciana», il capo
della Protezione civile guarda al futuro con moderato ottimismo. E con un
auspicio: «Mi piacerebbe vedere ogni Comune con un gruppo di Protezione civile
attivo, così da lasciare al vertice nazionale solo il compito di garantire una
cabina di regia ad interventi che devono necessariamente partire dal
territorio. Un traguardo che si potrà raggiungere soltanto aumentando la
cultura del rischio e della prevenzione».ramp
( da "Giornale di Brescia" del 22-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Edizione: 22/03/2009
testata: Giornale di Brescia sezione:in primo piano Nord Corea: arrestate 2
giornaliste americane Sono state fermate con l'accusa di aver sconfinato.
Tensione per un esperimento missilistico Il «caro leader» Kim Son il. Si dice
sia molto malato PYONGYANGLa Corea del Nord ha confermato ieri di aver
arrestato due giornaliste americane nei pressi della
frontiera con la Cina.
L'arresto, eseguito martedì scorso, cade in un momento di tensione per l'attesa
del lancio in orbita di un satellite annunciato da Pyongyang per la prima
settimana di aprile. Usa,
Giappone e Corea del Sud sospettano che si tratterà in realtà del test di un
missile balistico a lunga gittata in grado di colpire anche il territorio
statunitense. Dopo che la cattura delle due giornaliste era stata
confermata dal Dipartimento di Stato americano, l'agenzia nordcoreana Kcna ha
scritto che si è verificato sul fiume Tumen, nella parte orientale del confine
tra i due Paesi, dopo che le due donne «erano entrante illegalmente nel
territorio della Corea del Nord». «Le autorità competenti stanno conducendo
un'indagine» sulla vicenda, ha aggiunto la Kcna. Le giornaliste, Euna Lee, di
origine coreana, e la sino-americana Laura Ling, stavano realizzando un
servizio filmato per l'emittente californiana Current Tv. Gli Usa hanno espresso a Pyongyang la propria «preoccupazione»
sulla sorte delle due giornaliste, che si stavano occupando dei nordcoreani che
fuggono in Cina, un argomento di sicuro poco gradito
alle autorità di Pyongyang. La Corea del Nord è uno dei Paesi più chiusi del
mondo e raramente concede visti a giornalisti stranieri che nel corso delle
loro visite sono costantemente accompagnati da funzionari governativi che si
comportano come inflessibili e assidui angeli custodi. Nell'unico segnale
distensivo lanciato negli ultimi giorni, Pyongyang ha annunciato la
riattivazione della linea telefonica diretta tra gli eserciti delle due Coree,
che aveva interrotto in segno di protesta per un'esercitazione militare
congiunta tra Stati Uniti e Corea del Sud. Il prossimo 9 aprile,
presumibilmente a lancio del «satellite» avvenuto, si riunirà a Pyongyang
l'Assemblea Suprema del Popolo (Parlamento), che confermerà nel ruolo di leader
supremo (il regime dice: «l'amato leader») il 67enne Kim Jong-il, peraltro
molto sofferente di cuore. Il primo ministro nordcoreano Kim Yong-il ha intanto
concluso ieri una visita di cinque giorni in Cina,
dove ha incontrato i massimi esponenti del governo e del Partito comunista
cinese. Il presidente Hu Jintao, secondo i resoconti ufficiali cinesi, non ha
fatto cenno al lancio del «satellite», ma ha invitato Kim a «cercare una strada
per riprendere i colloqui a sei» sul disarmo nucleare della Corea del Nord,
bloccati dall'anno scorso. Ai colloqui partecipano le due Coree, la Cina, gli Usa, il Giappone e la
Russia.
( da "Tribuna di Treviso, La" del 22-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
«Attenzione a prezzi
e inflazione ma il Nordest saprà resistere» «Ci sarà alta volatilità su cambi
materie prime e costo del debito Le imprese devono tutelarsi» MATTEO MARIAN
PADOVA. Altalena dei mercati e inflazione: sono queste, per Andrea Munari -
veneto doc, direttore generale di Banca Imi -, due delle micce innescate dalla
crisi che sarà fondamentale controllare per garantire nuovo sviluppo a Nordest.
«Uno dei nodi chiave sarà la gestione della volatilità dei mercati. Nei
prossimi anni assisteremo a variazioni più repentine, rispetto al decennio
scorso, dei prezzi. Parlo di materie prime, costo del debito bancario e cambi.
La volatilità mette le imprese in una posizione di indecisione e per agganciare
la ripresa questo va scongiurato». In che modo? «Con adeguate coperture, e su
questo Banca Imi vuole aiutare le imprese. Infatti il non gestire i rischi può
essere più pericoloso del rischio stesso». Quali sono le attese per i prossimi
mesi? «Difficilmente vedremo livelli di volatilità simili a quelli dell'ultimo
trimestre 2008, ma prima che il mercato si aggiusti ci vorrà del tempo». Si può
tracciare la carta d'identità di questa crisi? «Mi sembra che il ciclo
economico attuale sia molto simile a quelli degli anni Settanta. Ovvero con
variazioni repentine delle scorte, consumi che crollano, debiti pubblici in
salita e attese d'inflazione molto più pronunciate». E quest'ultimo aspetto
chiama in causa altri nodi oltre a quelli delle imprese. «Direi di sì, perché
se questo ciclo economico rischia di essere critico per le aziende ancor di più
può esserlo per i cittadini. Di fatto, un'inflazione incontrollata agirebbe
come una tassa sui redditi più bassi e sui risparmiatori». Nello svolgere la
vostra attività, riscontrate un aumento di diffidenza da parte delle imprese?
«Diffidenza no, direi più prudenza. è chiaro che fare fronte a una volatilità
elevata come quella di oggi porta le imprese a essere meno disposte a gestire i
rischi. Questo, infatti, comporta un costo che qualcuno reputa troppo alto».
Vede un nuovo ruolo per i fondi di private equity? «Un certo tipo di attività,
in questo campo, è rallentata. Di contro stiamo assistendo a una ripartenza di
quella maggiormente legata alle fusioni e acquisizioni». In ragione del fatto
che, come molti dicono, la crisi può generare opportunità? «Le grandi aziende
stanno raccogliendo molta cassa anche con emissioni di debito. Si mantengono,
rispetto al passato, più liquide sia per una questione di sicurezza sia per
poter essere in grado di cogliere eventuali opportunità. Proprio per questo ci
aspettiamo un aumento del numero degli aumenti di capitale». Come vede il
Nordest in questo contesto? «Le imprese venete, all'inizio del 2000, hanno
vissuto e pagato l'introduzione dell'euro con una perdita di competitività.
Questo, però, ha alimentato un cambiamento che le ha
portate a globalizzarsi. Evidentemente il rallentamento odierno è figlio del
successo degli ultimi anni, legato al fatto che le imprese sono riuscite a
inserirsi efficacemente nel processo di globalizzazione. Adesso che a livello
globale il ciclo è debolissimo stanno soffrendo. Ma questo periodo è
destinato a terminare, e le imprese venete hanno le caratteristiche per poter
resistere e quindi ripartire non appena il ciclo tornerà favorevole». Per Banca
Imi, dopo un 2008 di crescita a doppia cifra, che anno sarà? «Mentalmente ci
siamo immaginati un esercizio altrettanto difficile. Messa alle spalle la
fusione (che ha visto l'unione Caboto-Banca Imi, ndr), puntiamo a
consolidarci».
( da "Clarin, El" del 22-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
PERSONAJE Jorge
Polac: "La Coca es una filósofa" El director de cine se refiere así a
Isabel Sarli, a quien dirigió en "La dama regresa" y que ahora tiene
un pequeño papel en su nuevo filme, "Arroz con leche". Y dice que en
la calle lo siguen reconociendo. Por: HernÁn Firpo Está bien decir que vos
alguna vez fuiste el nuevo cine argentino?. Dejámelo pensar, no sé, yo no tengo
referentes ni me propuse pertenecer a ningún canon. Es más, vos eras famoso. Si
voy a la calle, de diez personas, ocho me reconocen. Y con películas como
Diapasón (1985) hubo gente haciéndome sentir realmente así. La verdad, me da un
poco de vergüenza admitirlo, como me da vergüenza que me llamen "director",
porque no sé lo que somos. Con Diapasón hubo gente haciendo cola a la largo y a
la ancho del mundo. Era incomprensible, pero supongo que mis películas tienen
una angustia diferente. Sos de los que narran historias intimistas. Digámoslo
así. Me gusta. Intimas al punto de que tu protagonista de entonces se depilaba
en un primerísimo primer plano. Era así. Lo de Margotita ¿que fue su actriz
fetiche¿ era todo un halo repugnante, tanto en el tema como en las formas.
¿Depilación sistema español? Sí, muy perverso. Yo nunca supuse que esa película
me la iban a dejar exhibir. Recuerdo que en el cine Lorca
íbamos a visitar a los dueños y nos quedábamos hablando sobre lo que provocaba
el filme. Lo mismo me pasó con En el nombre del hijo (1987), cuando se armaban
los debates. La gente odiaba ese cine, le daba asco, pero lo veía. me acuerdo
que una señora se me acercó y me dijo: "Quiero agradecerle, porque
su película me ayudó a convivir con mi nuera". Quizás te faltó que el
Bafici (Festival de cine independiente) entrara en funciones 20 años antes.
Totalmente. El Bafici es un nuevo continente. Pero no llegué tarde ni soy un
tipo envidioso. Además estoy muy emocionado porque mi nueva película (Arroz con
leche) va exhibirse en el marco de este festival. El cine de autor no tienen
época ni edad. Pensaba en "La dama regresa" o ahora en "Arroz
con leche". A la turgencia de la Coca Sarli sí llegaste tarde. La Coca. Es
muy difícil hablar de la Coca. Ni ella sabe lo que abarca como institución,
porque la Coca es una institución. Creo si nos quedamos con lo anecdótico, nos
estamos perdiendo lo mejor de esa mujer. ¿Lo anecdótico sería lo epidérmico?
Claro. Ella es pura vitalidad y conocimiento. La Coca es una filósofa. Puede
parecer ridículo lo que estoy diciendo, sin embargo, lo siento así. Ella es
todo un movimiento y su dimensión, su auténtica belleza, radica en la
ingenuidad que tiene. Trabajaste con Isabel Sarli en dos películas. ¿Cómo es
tratar de que, por su edad, ella se desnude lo menos posible? Coca es y no es
consciente de sus desnudos. Está más allá. Nosotros somos los que estamos
pendientes del desnudo, porque somos seres de la vigilia que queremos o no
queremos ver para poder preservarnos. Decís preservarnos. ¿El cuerpo de esta
Coca puede generar algún tipo de daño? En La dama regresa ella usaba un perrito
caniche y se lo ponía a la altura del cuello. Una vez le dije: "Isabel,
¿por qué no deja el perrito?". Y ella me respondió. "¡No sea tarado,
quiere! ¡¿No ve que el perrito me tapa las arrugas?!". Pasaron como diez
años entre "La dama..." y "Arroz con leche". ¿Qué perro usa
ahora?. En ésta no hay desnudo. Es una pequeña participación. Un desnudo más
introspectivo. La vejez, la muerte, los miedos más revulsivos. La gacetilla
dice que estás volviendo luego de siete años sin rodar. ¿De qué vive un
director de cine cuando no está trabajando? ¿Vos me preguntás si salgo a robar?
Hoy no sería ninguna desubicación. En todo este tiempo tuve tiempo para
elaborar mi enfermedad. No quiero hablar de mi Parkinson, pero estuve muchos
años para aprender a convivir con este cuerpo. Es muy doloroso. Al principio lo
negaba, me daba vergüenza, pero ahora estoy conviviendo con la
autofagocitación. Cambiemos de tema. Adrián Caetano no es discípulo tuyo.
Lucrecia Martel, tampoco. (Pablo) Trapero, menos. Szifron, no; Taratuto, no;
Enrique Piñeyro, tampoco... ¿No hiciste escuela? En todo caso, yo siento que
tengo mucho que aprender y me encanta esta diversificación de directores bien
diferentes. Más que en directores de cine, yo reconozco ecos de mi obra en
pintores y en gente de letras. Mi cine está más cerca de la literatura. Pensaba
que también llegaste tarde a la "cuota de pantalla". ¿Cómo ves que en
una sociedad regida por leyes de oferta y demanda, el INCAA imponga la
permanencia de películas nacionales en los cines? Sé que está mal, aunque
conozco lo elemental del asunto. Debería estar más informado al respecto.
Simplemente no hablo, porque no entiendo muy bien de qué se trata. ¿Y cómo es
participar del Festival Internacional de Cine Inédito de Islantilla (España)?
Maravilloso. Me hicieron un libro. Cuando llegué me encontré con que habían
hecho un libro sobre mi vida y obra. ¿No es una convención un poco frustrante?
Directores que no pueden estrenar sus películas... ¡Al contrario! Fui con
Kindergarten, que tuvo todo ese problema de prohibiciones y censuras en la
Argentina, y allí me recibieron de brazos abiertos. Tal vez sea un cine que no
llega grandilocuentemente, pero vale la pena y, repito, fue maravilloso estar
ahí. ¿Soñás con que Norma Aleandro te llame y te diga que quiere trabajar con
vos? Sí. Ultimamente estoy pensando mucho en ella. Pienso en Norma Aleandro y
sé que nunca es tarde para que trabajemos juntos. Yo sé que la podría contener,
sabría cómo cuidarla y supongo que ella no debe estar buscando un premio más.
Pero disculpame: ¿no crees que en la última parte la nota se achanchó un poco?
TamaÑo de textoEnviar
( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 22-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
nazionale pag. 6
MOSCA SOLLECITA LA UE A FIRMARE L'INTESA DI DURBAN II No a nuove «linee rosse»
della Ue in tema di razzismo. Lo chiede la Russia ai Paesi restii a firmare
Durban II, la prossima conferenza Onu del 20-24 aprile. La nuova proposta
rivede i passaggi caldi su Israele, religioni e omosessualità. RAZZISMO/1 PARTE
LA CAMPAGNA «PETITION DAY» DI 27 ORGANIZZAZIONI Nei prossimi giorni 27
organizzazioni, tra cui l'Alto commissariato Onu per i rifugiati, promotrici
della campagna «Non aver paura, apriti ai dititti» lanciano il Petition Day, in
cui si potrà sottoscrivere il manifesto contro il razzismo. RAZZISMO/2 IL
GOVERNO CONFERMA L'ARRESTO DI DUE GIORNALISTE USA Il
governo di Pyongyang ha confermato l'arresto di due giornaliste americane,
avvenuto il 17 febbraio, Laura Ling e Euna Lee, al confine con la Cina. Altri due della troupe sarebbero
trattenuti dalle autorità cinesi. COREA DEL NORD VOTO IN MACEDONIA PER ELEGGERE
IL NUOVO PRESIDENTE Sono 1,8 milioni i macedoni chiamati oggi alle urne per
eleggere il nuovo presidente. Alta l'attenzione sul voto: nuovi
disordini, come l'anno scorso, potrebbero allontanare il Paese dalle
prospettive europee. TEST DI DEMOCRAZIA MOSCA SOLLECITA LA UE A FIRMARE
L'INTESA DI DURBAN II
( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 22-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
INIZIATIVE. LO
SCRITTORE A PORDENONE Auster: «Obama fa bene a invitare l'Iran al dialogo» Un
plauso a Barack Obama, per la sua «razionale» politica estera e la rinuncia
allo strumento-guerra, ma anche uno sprone all'unità d'Europa: si presenta così
Paul Auster, lo scrittore-mito newyorkese cui è intitolata la 15/a edizione di
Dedica, rassegna monografica aperta fino al 4 aprile a Pordenone. L'autore
della «Trilogia di New York» ha promosso il neopresidente degli Usa, sostenendo che «non è segno di debolezza tendere la
mano all'Iran» e si è chiesto quali possano essere le alternative: «Lasciare lo
status quo? Continuare con una pseudo-guerra che va avanti con scaramucce con
pericolo per entrambi? Non c'era proprio alternativa - ha sottolineato -
parlare diminuisce la tensione». Cosi, l'autore statunitense ha insistito per
la non violenza negli altri teatri di tensione mondiali, ricordando che «se i
palestinesi avessero avuto un Gandhi invece che un Arafat, la storia sarebbe
stata diversa» e ha puntato l'indice contro l'America, che «ha perso
credibilità in tutti gli anni dell'amministrazione Bush» ma ha aggiunto che
«non c'è alcun altro Paese che si assuma la responsabilità e la leadership come
hanno fatto gli Stati Uniti». Duro comunque il giudizio sulla guerra in Iraq,
definita «la cosa più stupida che gli Usa abbiano
fatto in tutta la loro storia, perchè non c'era ragione ma era solo
un'ossessione personale di Bush e Cheney, di cui l'America - ha ricordato -
continua a pagare il prezzo». Ciò che è ancora timido da parte di Obama,
secondo Auster, è invece la politica ambientale, «un piccolo passo avanti - ha
detto - ma vorrei si facesse molto di più. Se fossi stato Obama - ha aggiunto
Auster - sarei stato più radicale, ma dobbiamo ricordarci che il Presidente è
soggetto ad attacchi feroci, ogni giorno, per ciò che dice e ciò che fa». Per
l'Europa, invece Auster ha auspicato la nascita di un'unione politica. «Per
questo - ha affermato - gli stati del Vecchio Continente vanno in ordine sparso
e non si riesce a farli parlare in maniera univoca. Per
questo restano solo gli Usa.
Non che io non voglia alternative, sarei felicissimo se qualcun altro si
assumesse il delicato compito, ma né Russia né Cina oggi lo possono fare. Improponibile - ha precisato Auster - che
tale compito venga affidato a Italia, Francia o Regno Unito». Mentre
Pordenone si appresta a dedicargli 15 giorni di letture, incontri pubblici,
proiezioni di film e concerti musicali, Auster ha fatto un omaggio alla
letteratura italiana, ricordando di essersi appassionato da giovane a Petrarca,
Dante e Cavalcanti, ma di mettere al di sopra di tutti Leopardi, soprattutto lo
Zibaldone, «un capolavoro del pensiero, che spazia al di sopra del resto». Un
posto d'onore spetta anche a Italo Svevo, «tra i migliori del XX secolo» e i
contemporanei Calvino, Eco, Gadda, Landolfi e Ungaretti, da lui conosciuto
personalmente.
( da "Nuova Venezia, La" del 22-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Pagina 12 - Economia
«Attenzione a prezzi e inflazione ma il Nordest saprà resistere» «Ci sarà alta
volatilità su cambi materie prime e costo del debito Le imprese devono
tutelarsi» MATTEO MARIAN PADOVA. Altalena dei mercati e inflazione: sono
queste, per Andrea Munari - veneto doc, direttore generale di Banca Imi -, due
delle micce innescate dalla crisi che sarà fondamentale controllare per
garantire nuovo sviluppo a Nordest. «Uno dei nodi chiave sarà la gestione della
volatilità dei mercati. Nei prossimi anni assisteremo a variazioni più
repentine, rispetto al decennio scorso, dei prezzi. Parlo di materie prime,
costo del debito bancario e cambi. La volatilità mette le imprese in una
posizione di indecisione e per agganciare la ripresa questo va scongiurato». In
che modo? «Con adeguate coperture, e su questo Banca Imi vuole aiutare le
imprese. Infatti il non gestire i rischi può essere più pericoloso del rischio
stesso». Quali sono le attese per i prossimi mesi? «Difficilmente vedremo
livelli di volatilità simili a quelli dell'ultimo trimestre 2008, ma prima che il
mercato si aggiusti ci vorrà del tempo». Si può tracciare la carta d'identità
di questa crisi? «Mi sembra che il ciclo economico attuale sia molto simile a
quelli degli anni Settanta. Ovvero con variazioni repentine delle scorte,
consumi che crollano, debiti pubblici in salita e attese d'inflazione molto più
pronunciate». E quest'ultimo aspetto chiama in causa altri nodi oltre a quelli
delle imprese. «Direi di sì, perché se questo ciclo economico rischia di essere
critico per le aziende ancor di più può esserlo per i cittadini. Di fatto,
un'inflazione incontrollata agirebbe come una tassa sui redditi più bassi e sui
risparmiatori». Nello svolgere la vostra attività, riscontrate un aumento di
diffidenza da parte delle imprese? «Diffidenza no, direi più prudenza. è chiaro
che fare fronte a una volatilità elevata come quella di oggi porta le imprese a
essere meno disposte a gestire i rischi. Questo, infatti, comporta un costo che
qualcuno reputa troppo alto». Vede un nuovo ruolo per i fondi di private
equity? «Un certo tipo di attività, in questo campo, è rallentata. Di contro
stiamo assistendo a una ripartenza di quella maggiormente legata alle fusioni e
acquisizioni». In ragione del fatto che, come molti dicono, la crisi può
generare opportunità? «Le grandi aziende stanno raccogliendo molta cassa anche
con emissioni di debito. Si mantengono, rispetto al passato, più liquide sia
per una questione di sicurezza sia per poter essere in grado di cogliere
eventuali opportunità. Proprio per questo ci aspettiamo un aumento del numero
degli aumenti di capitale». Come vede il Nordest in questo contesto? «Le
imprese venete, all'inizio del 2000, hanno vissuto e pagato l'introduzione
dell'euro con una perdita di competitività. Questo, però, ha
alimentato un cambiamento che le ha portate a globalizzarsi. Evidentemente il
rallentamento odierno è figlio del successo degli ultimi anni, legato al fatto
che le imprese sono riuscite a inserirsi efficacemente nel processo di
globalizzazione. Adesso che a livello globale il ciclo è debolissimo stanno
soffrendo. Ma questo periodo è destinato a terminare, e le imprese
venete hanno le caratteristiche per poter resistere e quindi ripartire non
appena il ciclo tornerà favorevole». Per Banca Imi, dopo un 2008 di crescita a
doppia cifra, che anno sarà? «Mentalmente ci siamo immaginati un esercizio
altrettanto difficile. Messa alle spalle la fusione (che ha visto l'unione
Caboto-Banca Imi, ndr), puntiamo a consolidarci».
( da "Messaggero Veneto, Il" del 22-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Palmanova. Si punta
ad acquisire terreni a nord per creare percorsi e vasche. Necessaria
una variante al Prg per cambiare la destinazione d'uso dell'area La Protezione
civile raddoppia per addestrare i volontari PALMANOVA. La Protezione Civile
regionale intende ampliare ulteriormente l'area a disposizione per realizzare
una serie di strutture che incrementino la funzionalità del Centro operativo.
Allo scopo ha già acquisito in passato alcuni terreni nella parte posteriore
alla sede attuale e ora intende acquisirne altri a nord della strada comunale
che collega Sottoselva a Jalmicco (via Jalmicco) fino a quasi raddoppiare
l'area già di sua proprietà. «Per effettuare quest'operazione -spiega
l'assessore all'urbanistica Francesco Donato- è necessaria l'approvazione della
variante urbanistica che cambia la destinazione d'uso di quei terreni da zona
agricola a zona di servizi. Si tratta di circa
( da "Repubblica, La" del 22-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Pagina XI - Torino
L´iniziativa Prove di soccorso e esibizioni Un campo base in piazza Vittorio la
Protezione civile ringrazia i volontari Un ardito trasferimento di un ´ferito´
in barella da un mezzo hovercraft sulle acque del Po ad un´ambulanza sui
Murazzi; cani da soccorso e rocciatori che compiono un intervento in ´verticale´
da una torre faro in piazza Vittorio; fuoristradisti che si esibiscono in un
minicircuito su viale Diaz; l´allestimento di un posto medico avanzato in tempi
record. Sono alcune delle esibizioni a cui si potrà assistere oggi, in piazza
Vittorio, in occasione della giornata provinciale di
Protezione civile, organizzata dalla Protezione civile della Provincia di
Torino, un´occasione insieme festosa e spettacolare per mostrare come lavorano
le realtà che la compongono, quali mezzi e strutture vengano utilizzate in caso
di eventi critici e per ringraziare le forze del volontariato che operano in
zona. Dalle 10 del mattino fino alle 18 piazza Vittorio e i Murazzi
saranno trasformati in un grande "campo base" di Protezione civile.
Torri-faro, fuoristrada, gruppi elettrogeni, tende e cucine da campo verranno
esposti e presentati al pubblico dal Coordinamento del volontariato, dai
volontari degli Aib (Corpo antincendi boschivi), dai radioamatori dell´Ari
(Associazione radioamatori italiani). Nel corso della giornata saranno molte le
esibizioni, anche a scopo didattico. A mezzogiorno, sulla piazza, il presidente
della Provincia Antonio Saitta e l´assessore alla protezione civile Giorgio
Giani, incontreranno le forze del volontariato.
( da "Mattino di Padova, Il" del 22-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Pagina 11 - Economia
«Attenzione a prezzi e inflazione ma il Nordest saprà resistere» «Ci sarà alta
volatilità su cambi materie prime e costo del debito Le imprese devono
tutelarsi» MATTEO MARIAN PADOVA. Altalena dei mercati e inflazione: sono
queste, per Andrea Munari - veneto doc, direttore generale di Banca Imi -, due
delle micce innescate dalla crisi che sarà fondamentale controllare per
garantire nuovo sviluppo a Nordest. «Uno dei nodi chiave sarà la gestione della
volatilità dei mercati. Nei prossimi anni assisteremo a variazioni più repentine,
rispetto al decennio scorso, dei prezzi. Parlo di materie prime, costo del
debito bancario e cambi. La volatilità mette le imprese in una posizione di
indecisione e per agganciare la ripresa questo va scongiurato». In che modo?
«Con adeguate coperture, e su questo Banca Imi vuole aiutare le imprese.
Infatti il non gestire i rischi può essere più pericoloso del rischio stesso».
Quali sono le attese per i prossimi mesi? «Difficilmente vedremo livelli di
volatilità simili a quelli dell'ultimo trimestre 2008, ma prima che il mercato
si aggiusti ci vorrà del tempo». Si può tracciare la carta d'identità di questa
crisi? «Mi sembra che il ciclo economico attuale sia molto simile a quelli
degli anni Settanta. Ovvero con variazioni repentine delle scorte, consumi che
crollano, debiti pubblici in salita e attese d'inflazione molto più
pronunciate». E quest'ultimo aspetto chiama in causa altri nodi oltre a quelli
delle imprese. «Direi di sì, perché se questo ciclo economico rischia di essere
critico per le aziende ancor di più può esserlo per i cittadini. Di fatto,
un'inflazione incontrollata agirebbe come una tassa sui redditi più bassi e sui
risparmiatori». Nello svolgere la vostra attività, riscontrate un aumento di
diffidenza da parte delle imprese? «Diffidenza no, direi più prudenza. è chiaro
che fare fronte a una volatilità elevata come quella di oggi porta le imprese a
essere meno disposte a gestire i rischi. Questo, infatti, comporta un costo che
qualcuno reputa troppo alto». Vede un nuovo ruolo per i fondi di private
equity? «Un certo tipo di attività, in questo campo, è rallentata. Di contro
stiamo assistendo a una ripartenza di quella maggiormente legata alle fusioni e
acquisizioni». In ragione del fatto che, come molti dicono, la crisi può
generare opportunità? «Le grandi aziende stanno raccogliendo molta cassa anche
con emissioni di debito. Si mantengono, rispetto al passato, più liquide sia
per una questione di sicurezza sia per poter essere in grado di cogliere
eventuali opportunità. Proprio per questo ci aspettiamo un aumento del numero
degli aumenti di capitale». Come vede il Nordest in questo contesto? «Le
imprese venete, all'inizio del 2000, hanno vissuto e pagato l'introduzione
dell'euro con una perdita di competitività. Questo, però, ha
alimentato un cambiamento che le ha portate a globalizzarsi. Evidentemente il
rallentamento odierno è figlio del successo degli ultimi anni, legato al fatto
che le imprese sono riuscite a inserirsi efficacemente nel processo di
globalizzazione. Adesso che a livello globale il ciclo è debolissimo stanno
soffrendo. Ma questo periodo è destinato a terminare, e le imprese
venete hanno le caratteristiche per poter resistere e quindi ripartire non
appena il ciclo tornerà favorevole». Per Banca Imi, dopo un 2008 di crescita a
doppia cifra, che anno sarà? «Mentalmente ci siamo immaginati un esercizio
altrettanto difficile. Messa alle spalle la fusione (che ha visto l'unione
Caboto-Banca Imi, ndr), puntiamo a consolidarci».
( da "Secolo XIX, Il" del 22-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Il ritorno del Ku
Klux Klannell'America di Obama il caso Crescono le visite al sito e le
iscrizioni al gruppo dei razzisti bianchi «Dobbiamo mobilitarci prima di
diventare un Paese del Terzo mondo» Alabama (Usa). Tornano a bruciare nelle
notti degli Stati del Sud le croci infuocate del Ku Klux Klan. L'elezione alla
Casa Bianca del nero Barack Obama ha dato nuovo vigore all'esercito, per dire
la verità un po' malconcio, dei cavalieri incappucciati dell'impero nascosto
della supremazia bianca. E proprio nelle scorse settimane Stormfront -
"Fronte della tempesta" - il sito web del nazionalismo bianco ha
raggiunto i 150mila iscritti, con punte di 42mila visitatori ogni giorno. Un
risultato che non si vedeva da tempo e che fa dire ai portavoce dei cavalieri
del KKK che il vento del Klan è tornato a soffiare: «La minaccia rappresentata
da Obama ci fa crescere settimana dopo settimana da mesi, la gente bianca sta
mettendo fuori la testa, esce dal bosco in cui si era rifugiata, adesso si
sente motivata ad alzarsi e a combattere per i suoi interessi. Dobbiamo
mobilitarci prima che gli immigrati trasformino quella che era una nazione
ricca e stabile in un Paese del Terzo Mondo». Ma è davvero possibile che un
fenomeno che sembrava ormai definitivamente confinato nei libri di storia e
nelle pellicole di serie B e che, dati Fbi alla mano, aveva raggiunto a inizio
2000 la soglia minima di meno di 500 iscritti, possa ora trovare nuova linfa
vitale? Basta viaggiare un po' nel malcontento degli strati medio borghesi
delle popolazioni bianche del Sud per scoprire che questo è un pericolo
tutt'altro che scongiurato: nel mirino delle nuove organizzazioni nate dallo
scioglimento dello storico KKK - dalla "Black Legion" (famosa per il
colore nero delle divise utilizzate), all'"Imperial Klan of America"
e ai "Knights of the White Camelia" (I Cavalieri della Camelia
Bianca) - non ci sono più solo i neri, ma anche i sudamericani, gli asiatici e
le istituzioni federali, viste come il "grande nemico" pronto a schiacciare
i particolarismi locali nel nome dell'odiata società
multirazziale e globalizzata. Mai come oggi il Klanmen, il cavaliere
incappucciato del KKK, si sente circondato e in lotta con il mondo. E i numeri
del passato non inducono certo all'ottimismo: si pensa che le azioni firmate
dal Klan dal
( da "Centro, Il" del 22-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Pagina
13 - Regione «Protezione civile, più fondi a Regioni e Comuni» L'appello
dell'assessore Stati durante la manifestazione Codice Rosso ANCONA. Un «appello
accorato per le finanze delle Regioni» è stato lanciato dall'assessore alla
Protezione Civile dell'Abruzzo Daniela Stati, durante la giornata conclusiva di
«Codice Rosso»,
convegno nazionale dei Comuni sulla protezione civile che si è svolto ad Ancona
a cura dell'Anci. Per la Stati «la protezione civile è importante come la
sanità. Avremmo bisogno», ha aggiunto, «che il governo avesse un occhio di
riguardo per i capitoli di bilancio di Regioni ed Enti locali dedicati alla
protezione civile». D'altro canto, ha commentato il presidente della Regione
Marche Gian Mario Spacca, il modello organizzativo della Protezione civile,
basato su «convergenza e solidarietà» tra livelli istituzionali e comunità, si
è rivelato «tra i più efficienti del Paese ed è stato trasferito anche ad altre
parti dell'amministrazione pubblica, diventando così un elemento di innovazione
per tutta la pubblica amministrazione». Spacca ha sottolineato il ruolo dei
Comuni, «primo livello istituzionale», nel sistema della protezione civile.
«Emblematico» ha aggiunto «è il caso Marche, con una crescita esponenziale di
gruppi locali di protezione civile e una domanda crescente di partecipazione e
risorse da parte dei sindaci. E se su un versante la Regione Marche è impegnata
nel miglioramento delle infrastrutture, nella logistica e nelle reti
«immateriali», secondo il governatore bisogna, oltre alla formazione del
personale degli enti locali e del volontariato, «informare in modo attivo
l'intera comunità».
( da "Nuova Sardegna, La" del 22-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Quadrilatero, già
iniziate le lezioni del primo modulo «Costruire l'Europa dei popoli» Unicef, un
corso per gli studenti SASSARI. Corso universitario multidisciplinare di
educazione allo sviluppo dell'Unicef Sassari. Gli effetti
della globalizzazione, le misure per lo sviluppo delle regioni svantaggiate, i
rapporti con l'area euromediterranea, le politiche europee per la ricerca e
l'innovazione, la crescita e l'occupazione insieme al rafforzamento del
sentimento di appartenenza, nel rispetto delle differenze culturali.
Questi gli argomenti che saranno trattati dal 16º corso organizzato assieme
all'università di Sassari. Il corso 2009, rivolto agli studenti universitari
neolaureati e laureandi e ad altri giovani del mondo dell'associazionismo e del
volontariato, ha come titolo «Costruire l'Europa dei Popoli» e propone un
percorso di conoscenza delle istituzioni dell'Unione Europea e di analisi del
processo di integrazione e coesione sociale, con particolare riferimento ai
diritti umani e ai valori sui quali si fonda la costruzione dell'Europa dei
popoli. Inaugurato a fine febbraio alla presenza del rettore Maida e del
professor Paolo Fois, che ha tenuto la prolusione su «La Carta dei diritti
fondamentali», il corso si propone di fare il punto sui traguardi raggiunti e
alcuni problemi aperti, come la discriminazione delle minoranze, la xenofobia,
l'intolleranza, la recessione economica, la sostenibilità ambientale, la tratta
degli esseri umani, la violenza nei confronti dei bambini, per i quali urge
trovare soluzioni condivise. Il programma, che si svolgerà presso l'aula
Germania del Quadrilatero di viale Mancini dalle 15,30 alle 18,30 e le cui
iscrizioni si ricevono presso il Punto d'Incontro Unicef, via Duca degli
Abruzzi 3 (di fronte alla Facoltà di Lettere) telefono: 079 278981, si
articolerà in tre diversi moduli. Alla fine verrà rilasciato l'attestato di
partecipazione e il corso può essere utilizzato anche come credito formativo.
Già iniziato il primo modulo, con relazioni della docente Donatella Spano della
facoltà di Agraria e di Silvia Sanna di Scienze politiche. Si continuerà il 23
e 30 marzo con le relazioni del professor Armando Savignano, dell'università di
Trieste, su «Discriminazione e valorizzazione delle differenze: come si diventa
cittadini europei» e di Luca Contini (Sardegna Ricerche) su «Ricerca e innovazione
nell'Unione Europea». Seguiranno le relazioni su «Come rispondere alla crisi
attuale in materia di recessione» del docente di Scienze Politiche, Antonello
Paba, e del suo collega di Medicina,Andrea Montella, su «L'Università italiana
in Europa». Il secondo modulo invece verterà su «Globalizzazione,
cooperazione e solidarietà», inizierà il 6 aprile prossimo per concludersi dopo
tre incontri, mentre il terzo modulo, previsto a maggio, tratterà de «Costruire
l'Europa con i bambini» e si concluderà, con la conclusione del corso stesso e
la presentazione delle tesine degli studenti, il 18 maggio. Roberto Spezzigu
( da "Nuova Sardegna, La" del 22-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Pagina 17 - Cagliari
Stop alla caduta massi L'ufficio della protezione civile di
Gairo affronterà anche le altre emergenze GAIRO. Di recente, nel piccolo centro
montano della vallata del Pardu, è stato costituito l'ufficio per la Protezione
civile. Ne fanno parte il sindaco Roberto Marceddu, il funzionario dell'Ufficio
tecnico comunale, un operaio comunale, il comandante della locale compagnia
barracellare e un agente della polizia municipale. «Si sta oramai dando
luogo - ha dichiarato il primo cittadino azzurro - anche alla realizzazione
della sala operativa che sarà allocata in Piazza Melis, che si trova proprio al
centro di Gairo. La stessa sarà dotata di tutte le attrezzature necessarie per
affrontare le emergenze e per lo svolgimento della normale attività. Ci saranno
quindi gli arredi nuovi, telefoni, fax, computer. macchina fotografica
digitale, alcuni apparecchi radio e altro ancora. è stata già acquistata anche
una nuova autovettura per la compagnia barracellare». Roberto Marceddu ha
precisato che, in relazione al nuovo ufficio comunale di Protezione civile, non
si sta affatto trascurando la formazione: «I componenti dello staff a mio
supporto per i compiti di Protezione civile (componenti dell'ufficio di recente
costituito), stanno seguendo, con il mio delegato Stefano Doneddu, un apposito
seminario informativo e formativo, iniziato giovedì ad Ancona». Il sindaco
gairese ha anche sottolineato che sarà compito del nuovo ufficio per la
Protezione civile e dei suoi componenti, predisporre entro pochi mesi tutti gli
atti necessari per l'aggiornamento adeguato dei Piano di protezione civile. Al
momento, in paese è stato realizzato soltanto il Piano per il catasto incendi
boschivi. «Lo scopo, vista la particolarità di Gairo - ha concluso Marceddu -
sarà soprattutto quello di rispettare gli obblighi di legge, esplicando
un'attività coordinata di tipo preventivo, per limitare lo stato di pericolo
derivante da fenomeni quali caduta massi, smottamenti, alluvioni, incendi e
tutti gli altri fenomeni calamitosi. E proprio questi, purtroppo, sono
perennemente gravitanti sull'abitato e sul territorio di Gairo (e della
frazione di Gairo Taquisara)». (l.cu.)
( da "Tirreno, Il" del 22-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Pagina 5 - Prato La
gloria degli stilisti è nata a Prato Nesi rilancia: «Anche i nostri tessuti
sono arte, cominciamo a dirlo» Nel suo nuovo libro il tema della città di
fronte alla globalizzazione «Ma da Santoro ho visto l'orgoglio di chi non cede»
PRATO. «E' scrivendo il libro che molte cose mi si sono chiarite via via. Ora
mi sono convinto che il problema della globalizzazione è culturale, non
industriale». Edoardo Nesi ha compiuto un viaggio virtuale intorno al mondo
partendo da Prato e tornando qua. Un viaggio appunto nella globalizzazione, ma
visto da qui, «perché Prato si è trovata nel cuore di questo fenomeno e ne ha
subito tutte le conseguenze dirompenti». Ma da questo viaggio torna con un
messaggio di speranza. «Prato si può salvare, il suo tessile può avere un
futuro». E anche la tanto discussa trasmissione di Santoro gli ha confermato
questa impressione. Da qui prende le mosse la conversazione. Anno Zero non le è
sembrata un'occasione persa come si è detto? «No perché ho visto l'orgoglio di
una città compatta e unita. Imprenditori e operai che dicono le stesse cose,
tutti arrabbiati ma composti. E' un bel segno. Io mi sono sentito orgoglioso
dell'immagine del pratese uscita dalla trasmissione». Perché dice che il
problema è culturale? «Ho passato mesi a prendermela con gli economisti, a
contestare tutte le loro teorie ottimistiche, clintoniane, sulla
globalizzazione. Quelle, per capirsi, alla Bono Vox: "one world", un
mondo. Ma un unico mondo in cui tutti comprano la stessa roba, annullando le
differenze tra le persone. Mi è sembrato questo il problema». In che senso?
«Perché se siamo tutti uguali, "one world", ci può essere qualcuno
che fa tutto. I cinesi, per esempio, fanno tutto ciò che è manifatturiero. E
noi - ci dicono - avremo da guadagnarci». Come? «Perché ci pensano come
consumatori, clienti con il gusto uniformato. Tu risparmierai perché pagherai
meno i computer, i dvd, le macchine fotografiche. Tutte cose che riguardano il
nostro tempo libero, non il nostro lavoro. Ecco la giustificazione: perderete
il tessile, ma i consumatori ci guadagneranno». Ma il discorso non torna. «Per
niente. Questa è una globalizzazione ostaggio delle multinazionali. I benefici
li ha chi può produrre fuori sfruttando le differenze dei costi. Perché
globalizzazione, alla fine, significa produrre dove il lavoro costa meno.
Questo fa sì che il mondo si uniformi e diventi una pappa indistinta. E'
un'impostazione che veniva, restando all'Europa, dai paesi europei che sono
ormai produttori di servizi e che hanno tutto l'interesse a far sì che i loro
acquisti siano fatti a prezzi bassi: Inghilterra, Germania, Paesi scandinavi.
Stesso discorso per le multinazionali. Così in Europa si è sposato il liberismo
più sfrenato». Chi sono le vittime di questa impostazione? «Intanto
l'inventiva. Basta guardare i film, la musica, anche i libri. C'è
appiattimento, escono prodotti pensati per una sterminata platea che abbia gli
stessi gusti. Io non sono contro la globalizzazione, ma contro
"questa" globalizzazione. Anche la moda si è svilita. Se vai a produrre in Cina devi fare cose semplici». Le scelte produttive condizionano la
creatività? «Certo. Prendiamo il pret-a-porter. Prevale il minimalismo perché
quei capi sono più facili da produrre. Ma uno come Antonio Marras, stilista
matto che non vuole andar via dalla sua Sardegna, fa cose bellissime e
completamente diverse». Sono le famose nicchie. «Ma le nicchie non
bastano. Mi sono arrabbiato quando ho sentito a Prato l'economista Alesina
ripetere per l'ennesima volta: "dovete trovarvi una nicchia". Il
vocabolario dice che la nicchia è un posto piccolissimo dove ci sta al massimo
una persona. A noi non serve». Che globalizzazione serve allora? «Una
globalizzazione che rispetti le differenze. E poi che parta dal rispetto di
alcuni valori: la democrazia mi pare un presupposto indispensabile; i diritti
civili li vogliamo considerare? E in Cina inserendo
questi due elementi, con un movimento sindacale in grado di alzare la voce, col
cavolo che pagherebbero gli operai quanto li pagano. Allora il discorso già
cambia. Ma se porti nel Wto dei titani senza democrazia, allora si falsa
tutto». Bisogna riscrivere le teorie economiche. «Per forza. Come si può
pensare che il mercato si autoregoli e si autodetermini. Quelle teorie
economiche sono nate in un mondo piccolo e omogeneo: tutti paesi occidentali,
democratici, legati al commercio, rispettosi di certe regole. Io non sono contro
questo sistema, sono contro un sistema senza regole. Il sistema occidentale ha
creato un grande benessere, ha distribuito ricchezza. Ma se a quel mercato ci
attacchi altri due mercati altrettanto grandi, Cina e
India, non puoi pensare che tutto vada avanti come prima». Sono soggetti non
assimilabili. «E' come se in una riserva di cinghiali ci metti anche dei leoni
e poi dici: "vediamo chi vince la competizione"». Torniamo alla
questione culturale. Riguarda anche Prato? «Parto da un aneddoto. Mio suocero
Sergio Carpini, imprenditore tessile, era un grande innovatore. Ha sperimentato
la seta "cotta", le fantasie, il cashmere lavato, il lino. Qualche
tempo fa sono stato a Firenze a vedere una mostra a Palazzo Strozzi sugli
"abiti più belli del mondo". Mia moglie ha riconosciuto subito i
tessuti, le fantasie fatte da suo padre. Ma quegli abiti erano attribuiti agli
stilisti, la nostra parte è stata cancellata dalla storia». Perché è accaduto?
«Non siamo riusciti a far considerare arte il nostro lavoro. Eppure, lo dicono
studi autorevoli, un abito viene giudicato e acquistato perlopiù in base al
tatto e all'impatto visivo: tessuti e colori, la nostra parte». Colpa anche dei
pratesi che sono sempre stati un po' gelosi dei loro rapporti. Antonio
Lucchesi, parlando dei legami tra aziende pratesi e stilisti, raccontava che il
Lanificio Faliero Sarti lavorava per Christian Dior, ma lo sapevano solo Sarti
e Dior. «E' stato un grave difetto pratese. Gli stilisti sono venerati come
artisti, le loro creazioni come opere d'arte. E i tessuti più belli del mondo
sono cancellati. Per questo dico che occorre un'offensiva culturale». Da dove
cominciare? «Cominciamo a rivalutare la nostra produzione, a dire che la moda
parte da qui. Gli stilisti dovrebbero indicare nell'etichetta l'azienda che fa
il tessuto: un modo per spingere le aziende buone. Si è data via via la patente
di artisti ai fotografi, agli architetti, agli stilisti...». Agli chef... «Lo
chef è più onesto; indica i prodotti che usa e i produttori perché sa che la bontà
dell'ingrediente diventa la bontà del piatto. Così si prende il merito di aver
trovato il buon produttore e lo aiuta. Così nel caso degli stilisti, i tessuti,
i colori, non sono creazioni loro. Tanto che gli stessi tessuti e colori
venivano fatti anche per altri. Gli stilisti sceglievano dal campionario
proposto dai pratesi». Alla politica cosa si può chiedere? «La politica è
ostaggio dell'economia. Vorrei che fosse abbattuta questa fiducia totale nel
mercato libero. Spiace dirlo, ma Tremonti sta dicendo cose interessanti, il Pd
è indietro e lo dico da elettore e fondatore del Pd. Padoa Schioppa è stato un
alfiere della globalizzazione. Se penso che il governo di centrosinistra si è
sfiancato per rendere i soldi alla Banca centrale europea mentre Prato e altri
pigolavano invano... Monti sul "Corriere della sera" elogiò il
governo dell'economia "per l'apertura dei mercati nazionali condotta senza
sconvolgimenti e promuovendo la crescita". Senza sconvolgimenti? Ma io
sono italiano e sono ancora sconvolto dall'apertura dei mercati. Non accetto
più questa mentalità così dogmatica, l'idea che l'economia può essere solo
così». Celebrare Prato. Ma c'è il rischio che sia una celebrazione
"postuma". Secondo lei il distretto ce la può fare? «Io dico di sì.
Sono convinto che la strada sia quella dell'unità, di una città che parla con
orgoglio. Quella che si è vista anche da Santoro». Paolo Toccafondi
( da "Repubblica, La" del 22-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Pagina 14 - Esteri
Le due giornaliste americane erano sconfinate senza permesso Fermate in Corea
del Nord le inviate della tv di Gore PYONGYANG - Il regime nordcoreano ieri ha
confermato l´arresto di due giornaliste americane accusate di essere «entrate illegalmente»
attraverso il confine cinese. Le due reporter, Laura Ling e Euna Lee, lavorano
per Current tv, l´emittente lanciata da Al Gore e particolarmente impegnata sui
reportage. Nei giorni scorsi i media di Seul avevano segnalato che le due
reporter - una è di origine coreana - erano state fermate dalle autorità di
frontiera nordcoreane dopo aver sconfinato mentre facevano riprese tv lungo il
confine con la Cina. Massimo riserbo a Current Tv: è
imposto dalla situazione diplomatica molto particolare. Nella vicenda è
coinvolto direttamente il Dipartimento di Stato, nella persona di Hillary
Clinton. Laura Ling e Euna Lee stavano realizzando un
reportage sui rifugiati nordcoreani in Cina per Vanguard, una serie di inchieste sul campo in onda anche in
Italia sul canale 130 di Sky. Il team Vanguard di Current Usa è composto da 10 giornalisti di
diverse nazionalità addestrati alla produzione di documentari e reportage ad
alto rischio dalle zone più calde del pianeta. La tensione fra le due
Coree, che negli ultimi mesi era montata in modo significativa, è leggermente
diminuita ieri quando Pyongyang ha riaperto la linea "calda"
militare, l´unico collegamento telefonico fra i due paesi, dopo la fine delle
manovre congiunte fra truppe sudcoreane e statunitensi. Il regime nordcoreano
aveva interpretato le manovre come preparazione alla guerra nucleare e aveva
chiuso unilateralmente la linea il 9 marzo scorso. Ma il clima resta
estremamente teso: Pyongyang ha annunciato che fra il 4 e l´8 aprile chiuderà
lo spazio aereo per lanciare un satellite: secondo gli Usa,
si tratterà invece di un test per il missile a lunga gittata Taepodong-2.
( da "Virgilio Notizie" del 22-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Seoul, 22 mar. (Ap)
- Le due giornaliste americane della "Current Tv"
di Al Gore, arrestate in Corea del Nord, si troverebbero, secondo l'agenzia
Sudcoreana Yonhap, a Pyongyang per essere interrogate. L'accusa nei confronti
di Laura Ling ed Euna Lee è di essersi illegalmente introdotte nel Paese dopo
aver attraversato il confine dalla Cina.
( da "Wall Street Italia" del 22-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Nordcorea/
Giornaliste Usa arrestate si troverebbero a Pyongyang
di Apcom Le reporter di Current Tv nella capitale per interrogatorio
-->Seoul, 22 mar. (Ap) - Le due giornaliste americane
della "Current Tv" di Al Gore, arrestate in Corea del Nord, si
troverebbero, secondo l'agenzia Sudcoreana Yonhap, a Pyongyang per essere
interrogate. L'accusa nei confronti di Laura Ling ed Euna Lee è di essersi
illegalmente introdotte nel Paese dopo aver attraversato il confine dalla Cina.
( da "Corriere Alto Adige" del 22-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Corriere dell'Alto
Adige - BOLZANO - sezione: NOTTEEGIORNO - data: 2009-03-22 num: - pag: 15
categoria: REDAZIONALE Il libro La vignetta della domenica La festa della
signora polenta I prodotti tipici diventano fiaba La polenta diventa una fiaba
Il libro Mense scolastiche «di lusso», con pasti a base di prodotti tipici
dell'enogastronomia trentina? è quanto auspicano i rappresentanti della Camera
di Commercio, ieri alla tradizionale e sempre gradita mostra dell'agricoltura
per presentare il libro «La festa della signora Polenta» (Curcu e Genovese
editore, 12 euro). L'occasione per augurare alle future generazioni un regime
alimentare di prima classe è quella giusta. C'è un libro destinato ai bambini,
scritto da Stefania De Carli e piacevolmente illustrato da due classi della
scuola elementare di Pomarolo; c'è una ricchezza di prodotti locali
insospettata, e ahimè al giorno d'oggi in gran parte snobbata; c'è infine,
ormai largamente condivisa dalla popolazione, l'idea che «locale è meglio ». La
«signora Polenta» del titolo è una grande organizzatrice di eventi, alla cui
festa vogliono partecipare proprio tutti. Patate novelle disposte a farsi
sbucciare e tramutare in gnocchi o purè; salami e luganeghe che si offrono
spontaneamente all'affilato signor Coltelli per avere un taglio di quelli
giusti; e poi formaggi giovani e leggeri o stagionati e peperini, una ciuiga
che dicono le malelingue sia molto povera (si mormora che nelle sue carni ci
siano anche le rape), un olio extravergine apparentemente snob, mele che si
godono la meritata notorietà, spumanti che diventano l'anima della festa — la
sfilata è lunga e generosa, i personaggi caratteristici, la distanza dal luogo
d'origine alla tavola del banchetto finale assai ridotta. «Di giorno
approfondivo la conoscenza dei prodotti Mense scolastiche «di lusso», con pasti
a base di prodotti tipici dell'enogastronomia trentina? è quanto auspicano i
rappresentanti della Camera di Commercio di Trento ieri alla tradizionale
Mostra dell'agricoltura per presentare il libro«
festadellasignoraPolenta»(Curcu e Genovese editore, 12 euro). L'occasione per
augurare alle future generazioni un regime alimentare di prima classe è quella
giusta. C'è un libro destinato ai bambini, scritto da Stefania De Carli e
piacevolmente illustrato da due classi della scuola elementare di Pomarolo; c'è
una ricchezza di prodotti locali insospettata; c'è infine, ormai largamente
condivisa dalla popolazione, l'idea che «locale è meglio». La «signora Polenta»
del titolo è una grande organizzatrice di eventi, alla cui festa vogliono
partecipare proprio tutti. Patate novelle disposte a farsi sbucciare e
tramutare in gnocchi o purè;salami luganeghechesioffronospontaneamente
all'affilato signor Coltelli per avere un taglio di quelli giusti; e poi formaggi
giovani e leggeri o stagionati e peperini, una ciuiga agroalimentari del
Trentino — scrive l'autrice nella nota del libro — e alla sera raccontavo in
modo fantastico ai miei bambini quanto appreso: loro rimanevano affascinati e
intanto imparavano a conoscere nomi nuovi, ai quali cercavo di associare il
prodotto corrispondente. è stato quindi naturale il dover passare in rassegna
tutte le principali produzioni trentine. da qui a mettere il racconto per
iscritto il passo è stato breve». Nell'introduzione al testo si ricorda il
contenuto valoriale dell'enogastronomia («forte elemento di identità in cui si
fondono storia, geografia e tradizioni»); si criticano i
disagi della globalizzazione, che «attenua le differenze in nome di una
omologazione generalizzata »; ci si augura un risveglio sensoriale che sarebbe
insensato non condividere. A tali lodevoli auguri potrebbe unirsi quello
espresso dal consumatore (e compratore): che il locale costi di meno.
Che possa essere acquistato normalmente, e non solo in occasione delle
festività. Che possa essere assaporato, apprezzato e conosciuto dai nostri
figli, a cominciare dalle mense scolastiche. Che i prodotti locali — la cui
qualità è indiscutibile — popolino le mense universitarie e ospedaliere. Che
questa cosa chiamata enogastronomia tipica — che è fatta di sostanze nutrienti,
sapori nuovi e antichi, sapienza artigianale — diventi ospite fissa delle
nostre tavole e amica delle nostre tasche. Rinunciare alle merendine
confezionate non sarà una che dicono le malelingue sia molto povera (si mormora
che nelle sue carni ci siano anche le rape), un olio extravergine
apparentemente snob, mele che si godono la meritata notorietà, spumanti che
diventano l'anima della festa — la sfilata è lunga e generosa, i personaggi
caratteristici, la distanza dal luogo d'origine alla tavola del banchetto
finale assai ridotta. Nell'introduzione al testo si ricorda il contenuto
valoriale dell'enogastronomia («forte elemento di identità in cui si fondono
storia, geografia e tradizioni»); si criticano i disagi della globalizzazione,
che «attenua le differenze in nome di una omologazione generalizzata»; ci si
augura un risveglio sensoriale che sarebbe insensato non condividere. A tali
lodevoli auguri potrebbe unirsi quello espresso dal consumatore: che il locale
costi di meno. Che possa essere acquistato normalmente, e non solo in occasione
delle festività. Che possa essere assaporato, apprezzato e conosciuto dai
nostri figli, a cominciare dalle mense scolastiche. Che i prodotti
localipopolino le mense universitarie e ospedaliere. Che questa cosa chiamata
enogastronomia tipica diventi ospite fissa delle nostre tavole e amica delle
nostre tasche. Rinunciare alle merendine confezionate non sarà una rinuncia,
bensì un sollievo. rinuncia, bensì un sollievo. Elisabetta Curzel
( da "Messaggero, Il (Marche)" del 22-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Domenica 22 Marzo
2009 Chiudi di FRANCA SANTINELLI ANCONA - Per ora è l'unico polo di protezione
civile realizzato all'interno di un ospedale in Italia. Il Polo operativo per
le emergenze sanitarie, che si attiva solo in caso di catastrofi, è stato
inaugurato ieri nell'azienda Ospedali riuniti di Torrette, da Guido Bertolaso,
capo del dipartimento della protezione civile della presidenza del consiglio
dei ministri. La struttura si trova di fronte al piazzale dell'elisoccorso
dell'ospedale regionale e contiene attrezzature sanitarie, materiale di pronto
impiego, strumentazioni radio per il 118, per il sistema regionale della
protezione civile, ma anche per la Croce Rossa e per l'Anpas, che comprende la
Croce Gialla. Inoltre il polo ospita in modo permanente la sede dei volontari
Ares, medici, psicologi e infermieri esperti in medicina delle catastrofi, e
ospiterà gli operatori dell'azienda ospedaliera, addetti alla tele-sorveglianza
dell'accesso alla struttura ospedaliera. Mentre per i volontari Ares si tratta
della loro sede, gli altri organismi interverranno solo in caso di calamità,
anche per coordinare gli interventi nel miglior modo per arginare le
conseguenze delle catastrofi, dei fatti che interessano un elevato numero di
feriti, come nel caso di incidenti aeroportuali, rischio chimico industriale,
contaminazioni e altro. «Creare un centro di protezione civile dentro un
ospedale, - ha detto Guido Bertolaso - in questa regione si può fare, al
contrario di altre, quando c'è unità di intenti il sistema cresce. Sono fatti e
non parole e questo tipo di inaugurazioni mi emozionano molto». Soddisfatto il
presidente regionale Gian Mario Spacca che ha ribadito «il polo per le
emergenze sanitarie da sicurezza, eleva la qualità della vita, i volontari Ares
sono il nostro fiore all'occhiello. Il nostro sistema di
protezione civile funziona ma si può sempre migliorare». Presente Gino
Tosolini, direttore degli Ospedali riuniti, Roberto Oreficini, direttore del
dipartimento regionale della protezione civile, Susanna Balducci, responsabile
Piani speciali di emergenza della protezione civile, oltre a Carla Virili,
assessore provinciale alla Prevenzione e protezione civile e Lidio Rocchi,
assessore regionale alla Viabilità, porti e aeroporti. Inoltre nel corso
dell'inaugurazione (assente per sopravvenuti impegni il sottosegretario alla
presidenza del Consiglio dei ministri, Gianni Letta) sono state consegnate alle
centrali operative 118 di Macerata e Pesaro, le attrezzature logistiche per il
funzionamento di due posti medici avanzati di primo livello, Ancona e Ascoli
Piceno ne sono già dotati. La postazione ha la particolarità che si trova
vicino al porto di Ancona e all'aeroporto di Falconara, nodi stradali e
ferroviari, alla raffineria Api e ad altri stabilimenti industriali a rischio
incidenti. Il progetto è stato attuato dal dipartimento per le politiche
integrate di sicurezza e per la protezione civile con la collaborazione
dell'azienda ospedaliera, ed è stato realizzato grazie alla Regione.
( da "Giorno, Il (Legnano)" del 22-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
VETRINA
pag. 1 I volontari della Protezione civile sono rimasti impegnati per l'intera
giornata nel Legnane... I volontari della Protezione civile sono rimasti
impegnati per l'intera giornata nel Legnanese e nel Magentino
( da "Giorno, Il (Legnano)" del 22-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
PRIMO PIANO pag. 2
Incendi e schianti per finta La mattinata di test coinvolge scuole e team di
volontari L'ESERCITAZIONE DELLA PROTEZIONE CIVILE NEL MAGENTINO di LUCA
BALZAROTTI MAGENTA «BAREGGIO. Incendio al centro di via Gallina». «Ricevuto.
Arriviamo». La voce nelle ricetrasmittenti è forte e chiara. Servono rinforzi.
Da via Crivelli partono alcuni automezzi. Ci sono anche i volontari della Croce
Bianca di Magenta. Le fiamme stanno bruciando il nuovo centro polifunzionale
bareggese. Sul posto è già intervenuta una squadra della Protezione civile di
via Madonna Pellegrina. Ma c'è bisogno di aiuto. Di altre forze dai Comuni
vicini. Giusto qualche minuto e sul posto arrivano anche i soccorritori
magentini. Il rogo viene sedato. Missione compiuta. Il coordinamento tra
Bareggio e Magenta ha funzionato alla perfezione. L'operazione ha avuto un
esito positivo. Questa volta si è trattato solo di una simulazione. L'incendio
della struttura di via Gallina era finto. Una prova voluta dalla Provincia di
Milano che, ieri, ha organizzato una giornata di esercitazioni sul territorio, per misurare il grado di efficacia e di organizzazione tra le
sezioni locali della Protezione civile. A Magenta, in via Crivelli, è stato
allestito il campo base. «Di fatto siamo un'associazione intercomunale - spiega
Massimo Magistroni, vice coordinatore -. Ogni ente dovrebbe contare su una
propria Protezione civile, ma non è sempre così. Per questo è importante
sviluppare un buon coordinamento sul territorio e una collaborazione tra i
gruppi della zona». Ieri, nell'area fieristica di via Crivelli, erano presenti
più di 300 volontari tra Protezione civile e squadre deputate al primo
soccorso. L'allestimento del campo è iniziato venerdì, nel primo pomeriggio,
con il montaggio delle tende. La base è stata dotata di un impianto cucina e di
una centrale di comando per la gestione delle operazioni. Dopo la simulazione
di Bareggio, i volontari si sono cimentati in un pronto intervento a Vittuone.
UN PULLMAN è stato coinvolto in un incidente stradale e le squadre della
Protezione civile hanno dovuto recuperare persone disperse. A Turbigo, invece,
un incendio boschivo si è propagato per diversi ettari. Le esercitazioni sono
proseguite per tutta la giornata. A Magenta si è lavorato sui fontanazzi, la
circoscrizione di esondazioni con sacchi di sabbia. Si sono tenute prove di
allestimento tende ed è stato verificata l'abilità con le motoseghe. «Lo scopo
principale della giornata organizzata dal Comitato di coordinamento
volontariato della provincia di Milano era verificare la capacità di
interazione in situazioni di emergenza», precisa Magistroni. Ma la quotidianità
delle Protezioni civili del Magentino non è fatta solo di grandi operazioni.
«Per fortuna viviamo in un territorio che non presenta particolari criticità -
puntualizza il volontario -. A Magenta non c'è un rischio alto di esondazioni,
perché in città non scorre nessun canale. Il livello sismico è contenuto e
anche gli incendi sono in calo, grazie anche al lavoro di prevenzione puntuale
che da anni si svolge». Eppure la Protezione civile si conferma una risorsa
preziosa. I 33 volontari di Magenta sono impegnati in progetti educativi nelle
scuole elementari. «LAVORIAMO nella formazione dei ragazzi di quarta e quinta
elementare fa sapere il vice coordinatore -. Sono piccoli, ma dobbiamo puntare
su di loro. Teniamo lezioni nelle classi e organizziamo uscite didattiche per
la visita dei mezzi e degli strumenti che utilizziamo». Le squadre magentine
prestano servizio nelle manifestazioni del Comune, durante gli spettacoli e gli
eventi aggregativi, per garantire la sicurezza ai cittadini. Promuovono
esercitazioni e simulazioni di evacuazioni nelle scuole due volte l'anno. E,
nell'emergenza, offrono una presenza continua. «Dopo le abbondanti nevicate di
gennaio, ci siamo occupati della pulizia dei marciapiedi e dei tratti pedonali
più importanti ricorda Magistroni -. Recentemente abbiamo collaborato con i
Vigili del fuoco per ripristinare la viabilità del sottopasso della stazione in
seguito a un allagamento. Un'operazione che è durata più di cinque ore.
Tuttavia, i problemi maggiori sono legati al transito dei camion che
trasportano carburante sulla ex statale 11. Anche se, ultimamente, si stanno
moltiplicando i casi di tetti scoperchiati o piante abbattute in seguito a
venti forti e trombe d'aria». LA SEZIONE magentina può contare su quattro
mezzi: una Land Rover, un furgone per il trasporto materiale e due autovetture
per il trasporto di persone. Il materiale a disposizione spazia dalle tende,
alle cucine, dalle idrovore alle motoseghe. Un equipaggiamento completo per
intervenire in qualsiasi calamità. Per entrare a far parte della Protezione
civile, basta fare domanda al sindaco del Comune della sezione. Al primo
cittadino spetta la direzione e il coordinamento dei servizi di soccorso e di
assistenza alla popolazione. Il sindaco affida il ruolo di guida a un
volontario dell'equipaggio che ha il compito di assicurare la partecipazione
del gruppo alle attività di previsione, prevenzione, soccorso e superamento
dell'emergenza. Il coordinatore stabilisce turni di reperibilità e cura
l'informazione, la formazione e l'addestramento, favorendo la formazione dei
volontari in squadre specializzate, come, ad esempio, il reparto antincendio.
( da "Corriere della Sera" del 22-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Corriere della Sera
- NAZIONALE - sezione: Prima Pagina - data: 2009-03-22 num: - pag: 1 autore: di
MARIO MONTI categoria: REDAZIONALE DISUGUAGLIANZE E FISCALITà GLI STATI
DISARMATI I maggiori Paesi, nel G8 e nel G20, stanno finalmente combattendo la
battaglia di ieri, contro gli eccessi della finanza. Ma trascurano un'altra
battaglia urgente, contro gli eccessi delle disuguaglianze. Una regolazione
coordinata della finanza è essenziale. Se ci si arriva solo ora, la colpa è di
Paesi come gli Stati Uniti e la Gran Bretagna, a lungo contrari ad azioni
incisive in materia. Una responsabilità grava anche sui governi di quei Paesi,
come l'Italia, che ora criticano gli eccessi della finanza e la mancanza di
governance internazionale, ma che per anni si sono appiattiti, in questo come
in altri campi, sulle posizioni unilateraliste e — si direbbe oggi —
«mercatiste » dell'Amministrazione Bush. Ma un pericolo ancora più grave viene
dalle crescenti disuguaglianze, tra Paesi e all'interno dei Paesi. Oltre a
causare sofferenze umane e sociali, esse rischiano di scatenare reazioni capaci
di far cadere il mondo nel protezionismo e vari Paesi
nel caos politico o in regimi non democratici. Secondo una ricerca
dell'«Economist Intelligence Unit» ( Manning the barricades: who is at risk),
95 dei 165 Paesi studiati sarebbero a «rischio alto o molto alto» nei prossimi
due anni. Le disuguaglianze tra Paesi sono molto gravi, ma la comunità
internazionale quanto meno sa che cosa va fatto per attenuarle. E, sia pure in
misura insufficiente, lo fa, ad esempio nel campo del commercio internazionale
e dell'assistenza. Ma per quanto riguarda le disuguaglianze all'interno dei
Paesi, cresciute a dismisura, si incontrano difficoltà più profonde, culturali
e politiche. Molti governi — che pure oggi criticano giustamente i danni recati
dal «fondamentalismo di mercato» — si erano uniformati negli anni scorsi a tale
visione. Consideravano priorità assoluta la riduzione della pressione fiscale;
retaggio di ideologie del passato i sistemi fiscali ad elevata progressività,
che contribuivano strutturalmente a ridurre le disuguaglianze. Per trasmettere
segnali di sensibilità distributiva, preferivano se mai interventi occasionali
più visibili (alla «Robin Hood», e non solo in Italia). Occorre ridare al
bilancio la capacità di essere strumento chiave, anche se non unico, per
ridurre le disuguaglianze. Ma ciò richiede che la comunità internazionale
riconosca ciò che finora ha negato: se non vi è alcun coordinamento tra le
rispettive fiscalità, gli Stati si trovano in piena concorrenza tra loro; le
basi fiscali più mobili (come capitali e imprese) vanno là dove le porta il
fisco più conveniente; quote crescenti del gettito fiscale gravano sul lavoro;
gli Stati hanno sempre meno risorse per assistere coloro
che soffrono dalla globalizzazione. è perciò necessario che la Ue, il G8 e il
G20 impostino un piano di lavoro per arrivare ad un certo grado di
coordinamento fiscale, tema che oggi non figura nella loro agenda. I risultati
che l'Ocse sta raggiungendo contro alcuni paradisi fiscali sono apprezzabili,
ma del tutto insufficienti. Servono per contrastare l'evasione illegale,
ma non l'elusione legale, che sfrutta le forti differenze di aliquote tra i
maggiori Paesi. I poteri pubblici hanno a lungo assistito passivi agli eccessi
del mercato e della finanza. Dinanzi a quella avanzata, hanno ritirato,
disarmato lo Stato. Se non recupereranno la capacità di contenere le
disuguaglianze, gli Stati saranno in grave difficoltà di fronte alle pesanti conseguenze
della crisi. Ma quella capacità, la potranno recuperare solo se coordineranno
le loro fiscalità.
( da "Unita, L'" del 22-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
LONDRA TRIBUNALE
STACCA SPINA È morto un bimbo di 9 mesi, dopo che l'Alta corte di giustizia di
Londra ha autorizzato i medici a sospendergli la ventilazione forzata. I
genitori erano contrari. Secondo i medici il bambino, affetto da un rara
malattia, aveva subito danni al cervello e la sua capacità respiratoria era
ormai compromessa. NordCorea, arresto reporter Due
giornaliste USA di Current Tv, l'emittente fondata dall'ex vicepresidente Al
Gore, sono state arrestate in Corea del Nord, al confine con la Cina. Laura Ling e Euna Lee sono state
fermate dalla polizia per «ingresso illegale». Russia, ferito giornalista Un
giornalista russo, Maksim Zolotariov, è stato aggredito e ferito a Sierpukhov,
località a un centinaio di km a sud di Mosca. È l'ultimo caso di una lunga
serie di aggressioni e intimidazioni ai danni di giornalisti registratisi negli
ultimi tempi in Russia. DNA IDENTICO, LADRI RILASCIATI Due gemelli tedeschi,
identici, sospettati di avere svaligiato i grandi magazzini berlinesi KaDeWe,
sono riusciti a beffare la giustizia: hanno lo stesso Dna e la polizia non è
riuscita a stabilire a chi dei due appartengano le tracce trovate. Sono stati
rilasciati. In pillole
( da "Corriere della Sera" del 22-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Corriere della Sera
- NAZIONALE - sezione: Opinioni - data: 2009-03-22 num: - pag: 26 autore: di
ANDRé GLUCKSMANN categoria: REDAZIONALE GLI SCENARI DELLA CRISI L'Europa in
briciole L a crisi di oggi non è solo una crisi esistenziale per decine di
milioni di abitanti del nostro Pianeta gettati senza risorse per strada, è
anche un momento di verità che prima o poi ciascuno deve affrontare. Essa
manifesta pulsioni millenarie e millenariste mal sopite, rivela sinergie
sottovalutate per decenni, scopre ferite non suturate da uno o due secoli. è
giocoforza inscrivere la crisi in tre lunghe costanti geopolitiche. 1) I
pronostici apocalittici ricominciano a fiorire. L'anticapitalismo ha il vento
in poppa. «Un giorno ci sarà un dies irae come non abbiamo mai visto: tutta
l'industria europea andrà in malora, tutti i mercati saranno intasati, tutte le
classi abbienti cadranno in dissesto, la borghesia farà fallimento completo, la
guerra e la depravazione si propagheranno ovunque». La profezia non è di
Olivier Besancenot né dell'ultrasinistra contemporanea, non è di ieri ma del 26
settembre 1856. Engels scriveva all'amico Marx e concludeva la lettera con le
seguenti parole: «Credo, anch'io, che tutto questo si verificherà nel 1857».
Nulla quindi di nuovo nella condanna urbi et orbi del «regno del denaro »: da
sempre religiosi e rivoluzionari folgorano il vitello d'oro e Babilonia,
scacciano i mercanti dal tempio, scomunicano l'usura, il profitto, il
mercanteggiare e così via. Il XIX secolo ha semplicemente trasformato questi
vituperi vecchi come il mondo in strategie politiche, che nel XX secolo
portarono buona parte dell'umanità all'inferno. L'ossessione della tabula rasa
fu comune ai nichilismi rossi — si vedano Lenin e successori — e neri; si
ascolti Goebbels quando, a pochi giorni dalla fine, esulta sotto le bombe: «Gli
ultimi ostacoli al compimento della nostra missione rivoluzionaria crollano
nello stesso momento in cui crollano i monumenti della civiltà. Ora che tutto è
in rovina, siamo costretti a ricostruire l'Europa. In passato, la proprietà
privata ci ha imposto restrizioni borghesi ». Era vicinissimo a Trotzkj, che si
augurava l'estinzione del sole affinché non brillasse per i profittatori.
Simile politica del «tanto peggio» non è estranea alla gioia di un Bin Laden
che tele-contempla la caduta delle Torri Gemelle, fiore all'occhiello del
capitalismo realizzato. Se l'Unione europea, con sindacati, destre e sinistre
riunite, sembra poco incline a distruggere tanto per distruggere, altrove le
strategie desiderose di nuocere abbondano, e non solo in Mugabe a Chavez! Le
recenti dichiarazioni bellicose del duetto Medvedev- Putin non lasciano
presagire la solidarietà dei «Grandi». 2) Molto diversa è l'opzione di Pechino.
La coppia Cina-Usa dirige
insieme le attuali strategie anti-crisi così come, senza saperlo, ne ha
preparato l'emergenza da tre decenni. Quando Deng Xiao Ping, a partire dal
1979, lanciò un miliardo dei suoi cittadini nella mondializzazione, si cominciò
a stringere un'alleanza di fatto sempre più consapevole e organizzata: gli
Stati Uniti sono i primi compratori di prodotti cinesi, la Cina è diventata il creditore numero uno del debito
americano. La dipendenza è reciproca. La crisi ha rafforzato il legame. Pechino
capitalizza i buoni del Tesoro americano; Washington evita una chiusura
protezionistica e lascia che i capitali cinesi si introducano in Sud America e
in Africa. La complicità è tale che Hillary Clinton smarrisce il suo abituale
vocabolario di libertà e non spende più una parola per i diritti dell'uomo; il
che non rende servizio a una società cinese esposta a una corruzione che non è
moderata da alcun contro-potere, fosse pure dalla semplice informazione. Salvo
un'imprevista sorpresa «tossica» o un'insurrezione dei senza lavoro respinti
nelle campagne cinesi, l'alleanza, stabilizzata in un buon rapporto, fra il
principale Paese — continente — emergente e il numero uno finanziario del
Pianeta dovrebbe sfociare in un dominio a due del dopo crisi: la Cina ha tutto da guadagnare e diventerà la prima economia
del mondo, gli Stati Uniti non hanno niente da perdere, vista la loro attuale
precarietà. 3) L'Unione europea è all'abbandono, i suoi principali protagonisti
frenano i piani di rilancio per paura di aiutare i vicini più che se stessi; il
«ciascuno per sé» sembra spuntarla sui sorrisi di circostanza. Il tandem
franco-tedesco fatica visibilmente a tenere il ruolo di locomotiva. Come
testimonia l'imbroglio, recentissimo ma già rimosso, dell'azienda Areva
(nucleare) abbandonata dalla tedesca Siemens che, senza troppo pensarci, si è
gettata fra le braccia della concorrente russa Rosatom. I contrasti di ieri fra
i manager di Eads (Airbus) furono riaccomodati alla meglio sotto la tutela dei
due governi, ma non questa volta. Come se non si trattasse di un mercato del
futuro (sono in gioco mille miliardi di euro). Come se le 400 centrali nucleari
da costruire in un prossimo avvenire non costituissero una prospettiva
favolosamente più gigantesca del commercio di aerei per collegamenti di lungo
raggio. Come se il nuovo consorzio russo-tedesco non compromettesse il primato
di Areva e l'equilibrio europeo. Ogni volta che vende un Airbus, la Francia
grida vittoria, ogni volta che una centrale nucleare viene rifiutata a
vantaggio di Rosatom-Siemens, saranno guai per l'ex coppia che guidava l'Ue. La
vicenda Areva indica una deriva di lunga durata. Quando il cancelliere
Schroeder tagliò fuori Ucraina, Polonia e Paesi Baltici optando (con grandi
spese) per un gasdotto diretto Russia-Germania sotto il Mar Baltico, quando un mese
dopo aver lasciato la Cancelleria egli fece la sua ascesa nel direttorio di
Gazprom, né i suoi concittadini né gli altri europei si scomposero.
Indifferenza? Vigliaccheria? Stanchezza? Solo una deputata verde osò un
salutare «C'è puzza di bruciato». I miei amici Joschka Fischer e Daniel
Cohn-Bendit, una volta cavalieri della contestazione su tutti i fronti, non
hanno fiatato di fronte a questo exploit di corruzione strisciante. Né per il
gas, né per il petrolio, né per il nucleare ci sarà una «comunità» europea. Al
diavolo l'autonomia energetica dell'Europa! L'alleanza Berlino-Mosca si
rinsalda, la preferenza russa lavora sul lungo termine, per quanto riguarda
l'industria come l'opinione pubblica. L'uscita dalla crisi progettata oltre
Reno è la modernizzazione economica della Grande Russia attraverso la Grande
Germania. è la ripresa degli sforzi di razionalizzazione dell'impero zarista
condotti nel XIX secolo sotto la direttiva germanica? Riderà bene chi riderà
ultimo. Più cinici che mai, i capi del Cremlino strumentalizzano e manipolano
«lo spirito di precisione ossessiva », la famosa GrÜndlichkeit, e le
aspirazioni nostalgiche o neocolonialiste tedesche. La crisi è un rivelatore; è
finita l'epoca di Adenauer-de Gaulle, Mitterrand- Kohl. Dietro alla simpatica
Angela Merkel è inevitabile scoprire una Germania furiosamente ambivalente. E
intanto, l'Unione europea si sbriciola. traduzione di Daniela Maggioni
( da "Unita, L'" del 22-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Viviamo in una
democrazia cognitiva e l'accesso alla conoscenza (con quali mezzi, a quali
condizioni), la possibilità di avere informazioni diventano problemi capitali».
C'è un problema di autorevolezza di internet? «I sostenitori più convinti
dicono che la rete è fortemente critica ed espelle da sé il falso. Io sarei
meno ottimista. Avevamo immaginato la presa diretta e invece abbiamo
disperatamente bisogno di mediatori sociali: Google è arrivato a tre trilioni
di pagine, un materiale inaccessibile se non ci fosse la mediazione». E viene
fuori un problema di democrazia? «Digito una parola e vengono fuori risultati
da uno a dieci su, poniamo, 4 milioni 750mila. Perché qualcuno è ai primi dieci
posti e un altro è al quattromilionesimo? I criteri sono tanti: le domande più
frequenti, i riferimenti correnti. Un pensiero minoritario è sacrificato al
principio del più cliccato. E non è secondario il rapporto con la pubblicità,
Chirac si era posto il problema - poi non se ne fece nulla - di finanziare un
motore di ricerca europeo. Si chiamava Quero (dal latino cerco). C'è una nuova
generazione di mediatori ma non c'è controllo democratico? «Google è
proprietario di You Tube. Alcuni Stati, la Turchia, la Tailandia hanno chiesto
"leva questo film" e il film è stato levato. Una notizia non gradita
è arivata dalla Cina agli Usa, il governo cinese ha chiesto di
sapere il nome di chi l'aveva diffusa. Yahoo ha dato quel nome e la persona è
stata arrestata e condannata a 10 anni. Quei mediatori non danno garanzie. C'è
un problema di trasparenza, non di controllo repressivo: al Congresso americano
è depositata una proposta bipartisan per la quale Yahoo e Goggle dovrebbero
riferire se hanno operato dei filtraggi su richiesta di stati
nazionali». I social network, qualcuno li considera uno strumento formidabile
di democrazia. Altri mettono in guardia: sono solo minoranze attive. «Non
voglio sopravvalutare la vicenda di Obama, anche perché nasce in un paese dove
l'uso di internet è molto più democratico che nel resto del mondo. Obama ha
utilizzato il web come strumento per la raccolta dei fondi: un sistema
capillare gli ha permesso di raggiungere un numero sterminato di persone e di
sottrarsi al potere assoluto della businness community. Questa prima operazione
lo ha messo nelle condizioni di una minore dipendenza dalla forza degli
interessi economici. Poi i contattati per il finanziamento sono diventati
minoranza attiva che entra direttamente nel processo politico. Barak Obama,
attraverso il social networking, è riuscito ad avere una mobilitazione che ha
contribuito a creare una sfera pubblica che è stata importante per il suo
successo. Ma non è stato il primo a tentare, il primo fu il governatore del
Vermont Howard Dean». Ma la grande maggioranza non è ancora orientata dalla
televisione generalista? «intanto, se non ci fossero le minoranze attive, la
cappa della televisione tradizionale sarebbe totale. E poi, nell'ultimo giorno
buono per la campagna elettorale Obama ha speso tre milioni di dollari per spot
televisivi. Non si era completamente trasferito nella dimensione di internet. È
una novità molto diversa da quella che si rappresenta il politico nostrano che
ritiene, creando il suo blog, di essere entrato nella modernità. L'operazione
di Obama ha creato la saldatura fra le due sfere. Non dico che sia
generalizzabile ma, pensiamo ai giornali, capire se con l'on line c'è soltanto
conflitto o ci possa essere alleanza è centrale». Nelle redazioni dei vecchi
giornali si taglia il costo del lavoro, ovvero, soprattutto i giornalisti ma
così viene meno la qualità e, in un circolo vizioso, il giornale perde ancora
più copie e pubblicità. «È vero, c'è una sorta di outsourcing: ti do un
cellulare e tu, quando hai una notizia, la filmi e la mandi. Io non sottovaluto
affatto questa informazione in diretta che può arrivare da paesi che sarebbe
stato impossibile, in altri tempi, raggiungere. Però andrebbe vista attraverso
l'effetto cumulativo e non sostitutivo, anche perché faccio prima a trovare
quel tipo di notizia su You Tube che sul giornale di carta». Quale ruolo vede
per il giornale di carta in futuro? «Si è investito poco, dal punto di vista
delle idee, di fronte a questa ricchezza di fonti. Siamo in una civiltà dove
l'immagine è tutto, mentre il giornale è scrittura. Il giornale penso debba
offrire valutazioni ulteriori, metodo critico praticato quotidianamente per
stare meglio nella società della conoscenza e dell'immagine». Un'enorme
metamorfosi? «C'è una molteplicità di fonti e un allargamento della platea. Il
giornale deve trovare, in questo cambiamento di dimensioni gigantesche, il punto
in cui si colloca: prima era centrale, ora si deve riorganizzare ponendosi al
centro di un sistema per le quali si richiedono anche altre competenze».
JOLANDA BUFALINI
( da "Messaggero Veneto, Il" del 22-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Pagina 5 - Attualità
Corea: arrestate due giornaliste Usa Il caso PECHINO. La Corea del Nord ha confermato ieri di aver
arrestato due giornaliste americane nei pressi della frontiera con la Cina. L' arresto, eseguito martedì
scorso, cade in un momento di tensione per l'attesa del lancio in orbita di un
satellite annunciato da Pyongyang per la prima settimana di aprile. Usa, Giappone e Corea del Sud sospettano che si tratterà in
realtà del test di un missile balistico a lunga gittata. Dopo che la cattura
delle due giornaliste era stata confermata dal Dipartimento di Stato americano,
l'agenzia nordcoreana Kcna ha scritto che si è verificato sul fiume Tumen,
nella parte orientale del confine tra i due Paesi, dopo che le due donne «erano
entrante illegalmente nel territorio della Corea del Nord». «Le autorità
competenti stanno conducendo un' indagine» sulla vicenda, ha aggiunto la Kcna.
Le giornaliste, Euna Lee, di origine coreana, e la sino-americana Laura Ling,
stavano realizzando un servizio filmato per l' emittente californiana Current
Tv. Gli Usa hanno espresso a Pyongyang la propria
«preoccupazione» sulla sorte delle due giornaliste, che si stavano occupando
dei nordcoreani che fuggono in Cina. La Corea del Nord
è uno dei Paesi più chiusi del mondo e raramente concede visti a giornalisti
stranieri che nel corso delle loro visite sono costantemente accompagnati da
funzionari governativi. Nell'unico segnale distensivo lanciato negli ultimi
giorni, Pyongyang ha annunciato la riattivazione della linea telefonica diretta
tra gli eserciti delle due Coree, che aveva interrotto in segno di protesta per
un'esercitazione militare congiunta tra Usa e Corea
del Sud. Il 9 aprile, presumibilmente a lancio del «satellite» avvenuto, si
riunirà a Pyongyang l'Assemblea Suprema del Popolo (Parlamento), che confermerà
nel suo di leader il 67enne Kim Jong-il.
( da "Messaggero Veneto, Il" del 22-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Lo scrittore
americano protagonista a Pordenone fra letteratura e politica: «La guerra in
Iraq è stata la cosa più stupida in tutta la storia degli Usa»
Barack deve impegnarsi di più per l'ambiente Mai leader se va avanti in ordine
sparso Auster con Obama: «Fa bene a tendere la mano all'Iran» L'EUROPA IL
PRESIDENTE di MICHELE MELONI TESSITORI «Gli Stati Uniti hanno perso credibilità
negli anni di Bush e per molte ragioni, ma non credo ci sia un altro Paese in
grado di assumere la responsabilità di guidare il mondo, di esercitare la
leadership, di rappresentare l'Occidente. Chi potrebbe sostituirli? L'Europa?
Dovrebbe essere piú unita, invece quando in Jugoslavia si ammazzavano gli uni
con gli altri è rimasta a guardare, inefficace. E poi ora c'è Barack Obama che
pratica una politica estera razionale. La sua mano tesa all'Iran non è un atto
di debolezza, ma una rinuncia allo strumento-guerra che riduce la tensione». È
bastato solo un cenno alla politica, ieri mattina nel chiostro dell'ex convento
di San Francesco, a Pordenone che lo festeggia con il 15° festival di Dedica,
perché Paul Auster smettesse di colpo i panni dello scrittore silenzioso,
solitario, introverso per sfoderare tutta la verve di chi è cresciuto nei
valori liberal e spera in una nuova stagione per l'umanità. Lui, anche
fisicamente cosí asciutto, esteriormente minimal, dietro l'essenzialità dei
suoi occhiali a goccia scuri, del maglione nero, si è abbandonato a una lunga
riflessione sullo scenario futuro del mondo, come a liberare un fuoco trattenuto
per troppo tempo. «La guerra in Iraq - ha esordito addentrandosi nel focolaio
del Medio Oriente - è la cosa piú stupida che gli Usa
abbiano fatto in tutta la loro storia perché non c'era ragione, era solo
un'ossessione sul piano personale di Bush e Cheney di cui l'America continua a
pagare il prezzo». «Non so se l'Iraq stia diventando un nuovo Vietnam - ha
aggiunto -, ma ci sono delle grandi differenze. Le perdite sono molto
inferiori, gli anni di guerra sono di meno. Comunque - si è detto certo lo scrittore
- ora ne usciremo perché abbiamo Obama che ha un impegno forte e, da come si
comporta, dobbiamo credere che ciò che dice lo metterà in atto». «Quando ci si
impantana in una guerra di questo genere - ha proseguito lo scrittore, come un
torrente in piena -, non si sa come uscirne: in ogni caso l'effetto che ha
avuto l'Iraq sull'America e sugli americani non è lo stesso e non è ciò che ha
avuto sulla popolazione il conflitto in Vietnam: 50 mila soldati morti soltanto
per gli Stati Uniti e chissà quanti vietnamiti, probabilmente centinaia di
migliaia, un'intera generazione distrutta. Stiamo ancora subendo le conseguenze
del Vietnam e non l'abbiamo ancora superata». Auster non ha risparmiato
critiche all'Europa e alla sua pretesa di esercitare una leadership
sull'Occidente dopo l'inciampo morale degli States travolti dagli scandali
finanziari: «Io per primo ho nutrito a lungo la speranza che l'Europa potesse
assumere la guida». Una speranza vanificata dal silenzio colpevole dell'Ue
sulla tragedia dell'ex Jugoslavia: «Gli stati del Vecchio Continente - ha detto
- vanno in ordine sparso e non si riesce a farli parlare in maniera univoca. Per questo restano solo gli Usa. Non che io non voglia alternative, sarei felicissimo se qualcun
altro si assumesse il delicato compito, ma né Russia né Cina oggi lo possono fare».
Improponibile, poi - ha precisato - che tale compito sia affidato a Italia,
Francia o Gran Bretagna. Auster ha anche indicato il male che secondo le
sue convinzioni affligge l'Europa: «Non ci può essere - ha detto - un'unione
economica senza un'unione politica». Trascinato dalla conversazione con i
giornalisti, lo scrittore ha poi colto il riferimento al filosofo Toreau per
affermare il suo profondo convincimento nell'efficacia delle politiche della
non violenza. «Se i palestinesi - ha affermato - avessero avuto un Gandhi
invece che un Arafat, la storia sarebbe diversa, da anni avrebbero uno stato».
Di qui il richiamo alla nuova politica del presidente Obama verso l'Iran:
«Tendere la mano non è un segno di debolezza», ha asserito chiedendosi quali
avrebbero potuto essere le alternative: «Lasciare lo status quo? Continuare con
una pseudo-guerra che va avanti con scaramucce causando pericoli per entrambi?
No, un'alternativa non c'era: parlare diminuisce la tensione». Auster ha fatto
un'autentica professione di fede nei confronti del neopresidente americano:
«Anche nelle politiche per l'ambiente - ha detto - Obama ha fatto un piccolo
passo avanti. Personalmente avrei voluto che si facesse molto di piú, sarei
stato piú radicale, ma questo è comunque un primo passo necessario per
invertire la direzione, altrimenti tra 50 anni saremo tutti sott'acqua». Auster
ha infatti invitato a considerare «che il presidente è soggetto ad attacchi
feroci, ogni giorno, per ciò che dice e ciò che fa. per questa timida politica
ambientale tutti i giorni i repubblicani lo chiamano socialista o fascista». La
prima mattinata dello scrittore a Pordenone è dunque corsa via assorbita
dall'attualità, mentre nel pomeriggio, al Teatro Verdi, Auster si è
intrattenuto sui temi della sua arte di romanziere e sulla sua felice
conversione al cinema. Accompagnato dalla traduttrice Licia Chini,
"coccolato" dallo staf di Thesis, l'associazione che promuove Dedica,
lo scrittore si è espresso in termini lusinghieri verso il festival, di cui ha
apprezzato l'originalità, e ha anche raccontato divertito della sua passeggiata
per Pordenone, dall'albergo accanto al teatro Verdi, su per il centro storico
fino a piazza della Motta, lui ancora un po' stordito dal jet-lag, ma messo di
buon umore dalla vivacità del mercato all'aperto e dalla bella giornata di
sole. Fino alla meritata ammissione che, sí, la città del Noncello è «very
nice».
( da "Nazione, La (Arezzo)" del 22-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
CRONACA AREZZO pag.
7 «La speranza nei nuovi mercati» Giuliano Chini: Brasile, Russia
Argentina e Cina ci possono
salvare LE OPINIONI SULL'ORO di PIERO SCORTECCI CELEBRA trent'anni di vita,
OroArezzo. Un compleanno all'insegna dell'austerità imposta da una crisi, che
gli operatori del settore auspicano possa concludersi più presto possibile: la
tenuta di tante aziende dipende dalla ripresa dei mercati internazionali,
ma non solo. Dipende anche dalla possibilità di abbattere gli steccati, che
evitano l'ingresso dell'oreficeria made in Italy in aree promettenti, che fanno
ricorso a dazi e ostacoli di ogni tipo per contrastare il libero commercio. Il
polo aretino, ricco di 1600 aziende, nell'arco di tre anni ne ha perse quasi
duecento, una mutazione che ha messo all'angolo le attività più deboli e
impreparate, ma che non può durare in eterno senza danneggiare il distretto e
il tessuto sociale.. LA FIERA è stata inaugurata da Ambrogio Brenna, assessore
regionale alle politiche economiche, insieme con Giovanni Tricca, presidente
del Centro Promozioni e Servizi, società organizzatrice della mostra e il
sindaco Giuseppe Fanfani. «Quella del distretto orafo aretino ha detto Brenna è
una situazione, che caratterizza l'intera l'economia toscana: picchi
d'eccellenza si alternano a difficoltà strutturali. E' per questo che la
Regione ha varato un provvedimento di 4,8 milioni di euro, che permette di
ampliare a 500 milioni di euro le garanzie a prima richiesta, con tassi
pre-crisi». Nuovi allestimenti e la disponibilità di 17 mila metri quadrati
caratterizzano questa edizione, che accoglierà 200 buyers e circa settemila visitatori.
Giovanni Tricca ha sottolineato il gradimento incontrato dal nuovo lay-out di
OroArezzo: «Espositori e visitatori ha detto hanno mostrato di apprezzare senza
riserve i risultati dell'investimento che il Centro Promozioni ha varato per
rendere la fiera più attraente e piacevole. Anche così si reagisce alla crisi».
Nella prima giornata della mostra, si è svolta la prima delle sfilate dei
gioielli partecipanti a Première, diciottesima edizione di un'iniziativa che
consente di cogliere gli orientamenti stilistici della gioielleria del prossimo
futuro. La seconda avrà luogo, subito dopo la conclusione dei lavori della
giuria, composta da giornalisti specializzati, provenienti da tutto il mondo. A
sera la premiazione delle nove aziende segnalate ex-aequo dagli operatori
dell'informazione orafa. Il premio è costituito da trofei-sculture in
terracotta, realizzati dal noto artista di Pienza Piero Sbarluzzi. «LE SPERANZE
per il futuro del settore commenta a margine della mostra, Giuliano Chini sono
affidate all'apertura di nuovi mercati, che da soli garantiscono il 60% dei
potenziali clienti. Russia, Brasile, Argentina e Cina
offrono occasioni per il rilancio del nostro made in Italy, a condizione però
che siano attivate stabili organizzazioni e presidi in quei Paesi». E' uno
sguardo oltre la siepe, quello che lancia Giuliano Chini che prende atto della
pesante flessione della domanda in Usa e in Gran
Bretagna. In Italia, pur in presenza di una contrazione, le richieste
domestiche non sono precipitate verso come è accaduto in altri Paesi. Image:
20090322/foto/1456.jpg
( da "Resto del Carlino, Il (Ascoli)" del
22-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
ASCOLI pag. 4 GRAN
FINALE, ieri mattina, per il convegno nazionale sulla flessibilità del ... GRAN
FINALE, ieri mattina, per il convegno nazionale sulla flessibilità del mercato
del lavoro, organizzato ad Ascoli dal Centro Studi «Domenico Napoletano». La
chiusura dei lavori è stata affidata al presidente della sezione lavoro della
Corte di Cassazione, Michele De Luca. De Luca ha sottolineato come il nocciolo
del problema, legato al lavoro flessibile e competitivo, siano le risorse
pubbliche. Le disponibilità finanziarie destinate al mondo del lavoro incidono
sull'occupazione, in particolare su quella a tempo determinato. «Da alcuni anni
ha ribadito il presidente del centro nazionale Domenico Napoletano' , il
diritto del lavoro registra parecchie innovazioni in conseguenza di una nuova
politica sociale che sente di più le ragioni del mercato del lavoro,
caratterizzato dalla crescente globalizzazione delle
attività di un'impresa, sempre più esposta alla concorrenza». L'iniziativa ha
portato ad Ascoli illustri esponenti del campo della giustizia e
dell'avvocatura, ma anche docenti universitari. Dopo il convegno nazionale dei
medici cattolici dello scorso anno, questo secondo appuntamento rafforza il
progetto della Fondazione Carisap che vuole sviluppare forme innovative
di turismo congressuale in città. e.a.
( da "Giorno, Il (Brianza)" del 22-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
PRIMO PIANO pag. 5 Protezione civile, test di primavera Prove di esondazione,
evacuazione, rischio chimico e ricerca dispersi di VERONICA TODARO BOVISIO
MASCIAGO SETTE CORSI FORMATIVI, l'esondazione del Lambro con l'evacuazione
della popolazione, la messa in sicurezza del Seveso e la pulizia degli argini,
l'incidente e il rischio chimico, fino alla ricerca dei dispersi. Sono
state queste le prove a cui si sono sottoposti i circa 260 volontari della
Protezione civile, quasi un terzo di quelli che fanno parte della provincia di
Monza e Brianza, che per tutta la giornata di ieri sono stati impegnati nello
«Spring test», il primo test di primavera a veder coinvolte 33 organizzazioni
di volontariato in rappresentanza dei 50 Comuni della Provincia. A partire
dalle 9.30 tre colonne mobili sono partite dal centro di addestramento
polifunzionale di Bovisio Masciago per raggiungere Sovico, Varedo e Veduggio
per simulare diversi scenari di emergenza. Contemporaneamente, altri volontari
al campo di via Bertacciola hanno seguito attività formative sull'utilizzo di
strumenti e attrezzature di soccorso e sulle modalità di mantenimento delle
funzionalità di un campo base. «AL CAMPO - spiega Giancarlo Costa, del Comitato
coordinatore dei volontari della Provincia di Milano, presente ieri mattina a
Bovisio - sono stati impegnati circa 150 volontari per approfondire l'uso di
motoseghe e decespugliatori, motopompe, generatori, comunicazioni radio.
Inoltre vengono illustrate le modalità di allestimento di un campo soccorritori
e di guida dei fuoristrada». A Varedo invece, dove a seguire tutte le
operazioni era presente l'assessore alla Sicurezza Carlo Teston, il gruppo di
volontari ha coordinato una vera azione di messa in sicurezza del fiume Seveso
con la pulizia degli argini nel tratto di via San Giuseppe. I volontari di
Sovico hanno testato il piano di emergenza comunale, con la presenza di tecnici
e personale del Comune: qui è stata simulata l'esondazione del fiume Lambro con
l'arginatura del fiume, l'evacuazione della popolazione, la ricerca dei
dispersi. Con il coinvolgimento dei volontari di Macherio poi, è stato simulato
un incidente stradale, che prevedeva il rovesciamento di un camion adibito al
trasporto di materiale chimico. PER IL GRUPPO di Veduggio-Renate prima una
lezione sulle tecniche di ricerca di persone e cose tenuta dai volontari di
Arcore e Agrate Brianza, poi la prova pratica su un terreno favorevole e su uno
insidioso. I volontari sono rientrati al campo base verso le 17, dove sono
stati consegnati gli attestati a tutti i partecipanti, alla presenza dei vari
sindaci, di Gigi Ponti, assessore delegato all'attuazione della Provincia di
Monza e Brianza e di Giuseppe Valtorta, direttore centrale della Provincia di
Milano, Progetto Monza e Brianza. «I volontari della Protezione civile sono per
la nuova Provincia una grande risorsa - ha dichiarato Ponti - che ha già
dimostrato in più occasioni di saper lavorare con passione e dedizione. Questo
test è un'occasione per imparare a muoversi su tutto il territorio e prepararsi
alla gestione delle emergenze».
( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del
22-03-2009)
Pubblicato anche in: (Giorno, Il (Milano)) (Nazione, La
(Firenze))
Argomenti: Cina Usa
ESTERI pag. 17 Corea
del Nord, arrestate due giornaliste Usa LA COREA DEL NORD ha confermato di
aver arrestato due giornaliste americane nei pressi della frontiera con la Cina. L' arresto, eseguito martedì
scorso, cade in un momento di tensione per l'attesa del lancio in orbita di un
satellite annunciato da Pyongyang per la prima settimana di aprile. Usa, Giappone e Corea del Sud sospettano che si tratterà in
realtà del test di un missile balistico a lunga gittata. Le giornaliste, Euna
Lee, di origine coreana, e la sino-americana Laura Ling, stavano realizzando un
servizio per l'emittente californiana Current Tv. Gli Usa
hanno espresso a Pyongyang la propria «preoccupazione» sulla sorte delle due
giornaliste, che si stavano occupando dei nordcoreani che fuggono in Cina.
( da "Virgilio Notizie" del 22-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Roma, 22 mar.
(Apcom) - Occorre potenziare l'azione delle Nazioni Unite e riconoscere il
"ruolo strategico" svolto dall'Unione africana (Ua) per garantire
pace e sviluppo al continente africano, che "è dovere e interesse di
tutti". E' quanto scrive oggi l'ex premier Romano Prodi sul quotidiano 'Il
Messaggero', riferendo del rapporto redatto per conto dell'Onu sulle strategie
necessarie a rafforzare le capacità dell'Ua di condurre nel continente
operazioni di peacekeeping. Prodi riconosce alle Nazioni Unite di aver svolto
negli ultimi anni "un'azione sempre più incisiva", tanto che "l'Africa
costituisce il punto di maggiore impegno nel difficile sforzo di costruzione
della pace". Tuttavia, continua, "l'attuale azione delle Nazioni
Unite deve essere potenziata e resa più incisiva dal contributo di tutti i
Paesi che hanno i mezzi tecnici ed economici per raggiungere questi
obiettivi". Un impegno non facile, ammette, dal momento che "le
opinioni pubbliche fanno sempre più fatica ad accettare che sia messa a rischio
la vita dei propri concittadini in Paesi lontani e spesso del tutto sconosciuti".
In tale contesto, "un crescente ruolo dell'Ua non risponde solo a
necessità di tipo militare, ma è la condizione per una più efficace azione
politica nei confronti delle parti in conflitto", sottolinea. Quindi, nel
rapporto discusso nei giorni scorsi dal Consiglio di sicurezza dell'Onu,
vengono presentate due proposte: da una parte "la possibilità dell'Ua di
utilizzare le risorse del bilancio delle missioni di pace Onu per interventi
rapidi ed immediati, svolti da una struttura che opera in costante contatto con
il teatro dei conflitti", ma limitati nel tempo, ossia non oltre i sei
mesi, dopo i quali la responsabilità della missione torna all'Onu. Dall'altra,
la creazione di "un fondo mondiale, al cui contributo dovranno partecipare
tutti i Paesi che hanno interessi e presenza nel continente africano, partendo dagli Usa e
dall'Europa, ma coinvolgendo Paesi di tutti i continenti a cominciare dalla Cina che è, in questo momento, l'unico
Paese ad avere in Africa una strategia globale". "Con questi mezzi -
evidenzia Prodi - l'Ua potrà finalmente attrezzarsi con gli strumenti civili e
militari necessari per svolgere un ruolo strategico nel costruire la pace e lo sviluppo
del proprio continente. Non è infatti possibile raggiungere la pace in
Africa senza una presenza forte, attiva e continuativa da parte di chi
rappresenta gli africani". Il lavoro è appena iniziato, conclude l'ex
premier, e ne "occorrerà ancora molto per fare prevalere l'idea che la
pace in Africa è dovere e interesse di tutti".
( da "Wall Street Italia" del 22-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Prodi: dare pace
all'Africa per dare pace al mondo (Messaggero) di Apcom Rafforzare l'azione
dell'Onu e affidare ruolo strategico all'Ua -->Roma, 22 mar. (Apcom) -
Occorre potenziare l'azione delle Nazioni Unite e riconoscere il "ruolo
strategico" svolto dall'Unione africana (Ua) per garantire pace e sviluppo
al continente africano, che "è dovere e interesse di tutti". E'
quanto scrive oggi l'ex premier Romano Prodi sul quotidiano 'Il Messaggero',
riferendo del rapporto redatto per conto dell'Onu sulle strategie necessarie a
rafforzare le capacità dell'Ua di condurre nel continente operazioni di
peacekeeping. Prodi riconosce alle Nazioni Unite di aver svolto negli ultimi
anni "un'azione sempre più incisiva", tanto che "l'Africa
costituisce il punto di maggiore impegno nel difficile sforzo di costruzione
della pace". Tuttavia, continua, "l'attuale azione delle Nazioni
Unite deve essere potenziata e resa più incisiva dal contributo di tutti i
Paesi che hanno i mezzi tecnici ed economici per raggiungere questi
obiettivi". Un impegno non facile, ammette, dal momento che "le
opinioni pubbliche fanno sempre più fatica ad accettare che sia messa a rischio
la vita dei propri concittadini in Paesi lontani e spesso del tutto
sconosciuti". In tale contesto, "un crescente ruolo dell'Ua non
risponde solo a necessità di tipo militare, ma è la condizione per una più
efficace azione politica nei confronti delle parti in conflitto",
sottolinea. Quindi, nel rapporto discusso nei giorni scorsi dal Consiglio di
sicurezza dell'Onu, vengono presentate due proposte: da una parte "la
possibilità dell'Ua di utilizzare le risorse del bilancio delle missioni di
pace Onu per interventi rapidi ed immediati, svolti da una struttura che opera
in costante contatto con il teatro dei conflitti", ma limitati nel tempo,
ossia non oltre i sei mesi, dopo i quali la responsabilità della missione torna
all'Onu. Dall'altra, la creazione di "un fondo mondiale, al cui contributo
dovranno partecipare tutti i Paesi che hanno interessi e presenza nel
continente africano, partendo dagli Usa e dall'Europa, ma coinvolgendo Paesi
di tutti i continenti a cominciare dalla Cina che è, in questo momento, l'unico Paese ad avere in Africa una
strategia globale". "Con questi mezzi - evidenzia Prodi - l'Ua potrà
finalmente attrezzarsi con gli strumenti civili e militari necessari per
svolgere un ruolo strategico nel costruire la pace e lo sviluppo del proprio
continente. Non è infatti possibile raggiungere la pace in Africa senza
una presenza forte, attiva e continuativa da parte di chi rappresenta gli
africani". Il lavoro è appena iniziato, conclude l'ex premier, e ne
"occorrerà ancora molto per fare prevalere l'idea che la pace in Africa è
dovere e interesse di tutti".
( da "Eco di Bergamo, L'" del 22-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Corea del Nord Due
reporter americane arrestate per ingresso illegale nel Paese --> Domenica 22
Marzo 2009 GENERALI, pagina 7 e-mail print PECHINOLa Corea del Nord ha confermato ieri di aver arrestato due giornaliste americane nei
pressi della frontiera con la Cina. L'arresto, eseguito martedì scorso, cade in un momento di
tensione per l'attesa del lancio in orbita di un satellite annunciato da
Pyongyang per la prima settimana di aprile. Usa, Giappone e Corea del Sud sospettano che si tratterà in realtà
del test di un missile balistico a lunga gittata. Dopo che la cattura
delle due giornaliste era stata confermata dal Dipartimento di Stato americano,
l'agenzia nordcoreana «Kcna» ha scritto che si è verificato sul fiume Tumen,
nella parte orientale del confine tra i due Paesi, dopo che le due donne «erano
entrate illegalmente nel territorio della Corea del Nord». «Le autorità
competenti stanno conducendo un'indagine» sulla vicenda, ha aggiunto la «Kcna».
Le giornaliste, Euna Lee, di origine coreana, e la sino-americana Laura Ling
stavano realizzando un servizio filmato per l'emittente californiana «Current
Tv». Gli Usa hanno espresso a Pyongyang la propria
«preoccupazione» sulla sorte delle due giornaliste, che si stavano occupando
dei nordcoreani che fuggono in Cina. La Corea del Nord
è uno dei Paesi più chiusi del mondo e raramente concede visti a giornalisti
stranieri, che nel corso delle loro visite sono costantemente accompagnati da
funzionari governativi. Nell'unico segnale distensivo lanciato negli ultimi
giorni, Pyongyang ha annunciato la riattivazione della linea telefonica diretta
tra gli eserciti delle due Coree, che aveva interrotto in segno di protesta per
un'esercitazione militare congiunta tra Usa e Corea
del Sud. Il 9 aprile, presumibilmente a lancio del «satellite» avvenuto, si
riunirà a Pyongyang l'Assemblea suprema del popolo (Parlamento), che confermerà
come suo leader Kim Jong-il. Il primo ministro nordcoreano Kim Yong-il ha
intanto concluso ieri una visita di cinque giorni in Cina,
dove ha incontrato i massimi esponenti del governo e del Partito comunista
cinese. Il presidente Hu Jintao, secondo i resoconti ufficiali cinesi, non ha
fatto cenno al lancio del «satellite», ma ha invitato Kim a «cercare una strada
per riprendere i colloqui a sei» sul disarmo nucleare della Corea del Nord,
bloccati dall'anno scorso. Ai colloqui partecipano le due Coree, la Cina, gli Usa, il Giappone e la
Russia. Beniamino Natale 22/03/2009 nascosto-->
( da "Eco di Bergamo, L'" del 22-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
La Protezione civile
fa scuola --> Dal Brasile una delegazione a lezione di soccorso dai
volontari bergamaschi Domenica 22 Marzo 2009 PROVINCIA, pagina 27 e-mail print
ENDINE GAIANOLa Protezione civile bergamasca è un modello per le istituzioni di
Santa Catarina, Stato a Sud del Brasile, per la sua presenza capillare in tutto
il territorio e per la professionalità dei numerosi volontari. È il senso del
discorso di Justiniano Pedroso, segretario esecutivo statale della Giustizia e
Cittadinanza di Santa Catarina, in occasione della visita di una delegazione
brasiliana alla manifestazione «Endine 2009» che si è svolta ieri. L'iniziativa
ha visto impegnati un centinaio di volontari delle svariate sezioni orobiche di
Protezione civile: gli ospiti hanno visitato i mezzi e gli strumenti in mostra
nella sede di Endine, il campo di addestramento delle unità cinofile e la zona
oggetto di intervento di pulizia dell'alveo del torrente della Valle del Ferro.
«Endine 2009» è stata organizzata dall'assessorato alla Protezione civile del
Comune di Endine, in collaborazione con la squadra di Protezione civile Ana e
l'associazione Orobie soccorso. Alla manifestazione ha aderito anche la
Provincia. Direttamente dal Brasile sono giunti il segretario del Turismo,
Sport e Cultura di Santa Catarina, Gilmar Knaesel, il direttore della Difesa
civile statale, Marcio Alves, il segretario Justiniano Pedroso e Valdir Rubens
Walendowsky, presidente di Santur, l'ente turistico di governo di Santa
Catarina. «La differenza sostanziale tra la nostra Protezione civile e quella
bergamasca è il volontariato, che da noi non esiste - afferma Pedroso -. Infatti
il lavoro che a Bergamo viene portato avanti dai volontari, a Santa Catarina
viene svolto dai vigili del fuoco. Mi ha colpito la professionalità e la
presenza capillare dei numerosi volontari di Protezione civile che ci sono a
Bergamo e nei paesi della provincia: ci impegneremo a realizzare attività di
Protezione civile e formazione di volontari nel nostro Stato». Un obiettivo
questo che è riportato nel documento operativo di collaborazione firmato
venerdì tra lo Stato di Santa Catarina e la Provincia di Bergamo. Durante la
manifestazione di ieri non è mancata la prova di soccorso nelle acque del lago
di Endine: è stato simulato il recupero di alcuni bagnanti in difficoltà
tramite l'utilizzo di cani addestrati e di sommozzatori. «Questa è una simulazione
- ha detto il responsabile della Protezione civile della Provincia, Franco
Sonzogni - per mostrare alla delegazione brasiliana come stiamo operando sul
territorio. Abbiamo fatto vedere loro il nostro sistema con proiezioni video
degli interventi che stiamo portando avanti dall'inizio del 2009». Alla
manifestazione hanno partecipato il presidente della Provincia Valerio Bettoni
e l'assessore provinciale ai Lavori pubblici e Protezione civile Valter Milesi.
Milesi ha ricordato il rapporto di «collaborazione con lo Stato di Santa
Catarina» che ha trovato sviluppo nel recente documento operativo di
collaborazione. «Il prossimo maggio - ha detto Milesi - nello Stato di Santa
Catarina si terrà un convegno internazionale sulla Protezione civile,
organizzato con il contributo dell'Onu, al quale anche Bergamo è stata invitata
a partecipare». Monica Armeli 22/03/2009 nascosto-->
( da "Eco di Bergamo, L'" del 22-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Sopra, i
sommozzatori della Protezione civile sul lago di Endine --> Domenica 22
Marzo 2009 PROVINCIA, pagina 27 e-mail print Sopra, i sommozzatori della
Protezione civile sul lago di Endine. Sotto, la delegazione brasiliana col
presidente della Provincia Valerio Bettoni foto Tarzia 22/03/2009
nascosto-->
( da "Arena, L'" del 22-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Domenica 22 Marzo
2009 NAZIONALE Pagina 6 Brevi RAZZISMO/1 MOSCA SOLLECITA LA UE A FIRMARE
L'INTESA DI DURBAN II No a nuove «linee rosse» della Ue in tema di razzismo. Lo
chiede la Russia ai Paesi restii a firmare Durban II, la prossima conferenza
Onu del 20-24 aprile. La nuova proposta rivede i passaggi caldi su Israele,
religioni e omosessualità. RAZZISMO/2 PARTE LA CAMPAGNA «PETITION DAY» DI 27
ORGANIZZAZIONI Nei prossimi giorni 27 organizzazioni, tra cui l'Alto
commissariato Onu per i rifugiati, promotrici della campagna «Non aver paura,
apriti ai dititti» lanciano il Petition Day, in cui si potrà sottoscrivere il
manifesto contro il razzismo. COREA DEL NORD IL GOVERNO CONFERMA L'ARRESTO DI
DUE GIORNALISTE USA Il governo di Pyongyang ha confermato
l'arresto di due giornaliste americane, avvenuto il 17 febbraio, Laura Ling e
Euna Lee, al confine con la Cina. Altri due della troupe sarebbero trattenuti dalle autorità
cinesi. TEST DI DEMOCRAZIA VOTO IN MACEDONIA PER ELEGGERE IL NUOVO PRESIDENTE
Sono 1,8 milioni i macedoni chiamati oggi alle urne per eleggere il nuovo
presidente. Alta l'attenzione sul voto: nuovi disordini, come l'anno
scorso, potrebbero allontanare il Paese dalle prospettive europee.
( da "Arena, L'" del 22-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Domenica 22 Marzo
2009 CULTURA Pagina 55 INIZIATIVE. LO SCRITTORE A PORDENONE Auster: «Obama fa
bene a invitare l'Iran al dialogo» «Guerra all'Iraq? La cosa più stupida che
potessimo fare» Un plauso a Barack Obama, per la sua «razionale» politica
estera e la rinuncia allo strumento-guerra, ma anche uno sprone all'unità
d'Europa: si presenta così Paul Auster, lo scrittore-mito newyorkese cui è
intitolata la 15/a edizione di Dedica, rassegna monografica aperta fino al 4
aprile a Pordenone. L'autore della «Trilogia di New York» ha promosso il
neopresidente degli Usa, sostenendo che «non è segno
di debolezza tendere la mano all'Iran» e si è chiesto quali possano essere le
alternative: «Lasciare lo status quo? Continuare con una pseudo-guerra che va
avanti con scaramucce con pericolo per entrambi? Non c'era proprio alternativa
- ha sottolineato - parlare diminuisce la tensione». Cosi, l'autore
statunitense ha insistito per la non violenza negli altri teatri di tensione
mondiali, ricordando che «se i palestinesi avessero avuto un Gandhi invece che
un Arafat, la storia sarebbe stata diversa» e ha puntato l'indice contro
l'America, che «ha perso credibilità in tutti gli anni dell'amministrazione
Bush» ma ha aggiunto che «non c'è alcun altro Paese che si assuma la
responsabilità e la leadership come hanno fatto gli Stati Uniti». Duro comunque
il giudizio sulla guerra in Iraq, definita «la cosa più stupida che gli Usa abbiano fatto in tutta la loro storia, perchè non c'era
ragione ma era solo un'ossessione personale di Bush e Cheney, di cui l'America
- ha ricordato - continua a pagare il prezzo». Ciò che è ancora timido da parte
di Obama, secondo Auster, è invece la politica ambientale, «un piccolo passo
avanti - ha detto - ma vorrei si facesse molto di più. Se fossi stato Obama -
ha aggiunto Auster - sarei stato più radicale, ma dobbiamo ricordarci che il
Presidente è soggetto ad attacchi feroci, ogni giorno, per ciò che dice e ciò
che fa». Per l'Europa, invece Auster ha auspicato la nascita di un'unione
politica. «Per questo - ha affermato - gli stati del Vecchio Continente vanno
in ordine sparso e non si riesce a farli parlare in maniera univoca. Per questo restano solo gli Usa. Non che io non voglia alternative, sarei felicissimo se qualcun
altro si assumesse il delicato compito, ma né Russia né Cina oggi lo possono fare. Improponibile
- ha precisato Auster - che tale compito venga affidato a Italia, Francia o
Regno Unito». Mentre Pordenone si appresta a dedicargli 15 giorni di
letture, incontri pubblici, proiezioni di film e concerti musicali, Auster ha
fatto un omaggio alla letteratura italiana, ricordando di essersi appassionato
da giovane a Petrarca, Dante e Cavalcanti, ma di mettere al di sopra di tutti
Leopardi, soprattutto lo Zibaldone, «un capolavoro del pensiero, che spazia al
di sopra del resto». Un posto d'onore spetta anche a Italo Svevo, «tra i
migliori del XX secolo» e i contemporanei Calvino, Eco, Gadda, Landolfi e
Ungaretti, da lui conosciuto personalmente.
( da "Arena.it, L'" del 22-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Auster: «Obama fa
bene a invitare l'Iran al dialogo» INIZIATIVE. LO SCRITTORE A PORDENONE «Guerra
all'Iraq? La cosa più stupida che potessimo fare» 22/03/2009 rss e-mail print
Paul Auster, 62 anni Un plauso a Barack Obama, per la sua «razionale» politica
estera e la rinuncia allo strumento-guerra, ma anche uno sprone all'unità
d'Europa: si presenta così Paul Auster, lo scrittore-mito newyorkese cui è
intitolata la 15/a edizione di Dedica, rassegna monografica aperta fino al 4
aprile a Pordenone. L'autore della «Trilogia di New York» ha promosso il
neopresidente degli Usa, sostenendo che «non è segno
di debolezza tendere la mano all'Iran» e si è chiesto quali possano essere le
alternative: «Lasciare lo status quo? Continuare con una pseudo-guerra che va
avanti con scaramucce con pericolo per entrambi? Non c'era proprio alternativa
- ha sottolineato - parlare diminuisce la tensione». Cosi, l'autore
statunitense ha insistito per la non violenza negli altri teatri di tensione
mondiali, ricordando che «se i palestinesi avessero avuto un Gandhi invece che
un Arafat, la storia sarebbe stata diversa» e ha puntato l'indice contro
l'America, che «ha perso credibilità in tutti gli anni dell'amministrazione
Bush» ma ha aggiunto che «non c'è alcun altro Paese che si assuma la
responsabilità e la leadership come hanno fatto gli Stati Uniti». Duro comunque
il giudizio sulla guerra in Iraq, definita «la cosa più stupida che gli Usa abbiano fatto in tutta la loro storia, perchè non c'era
ragione ma era solo un'ossessione personale di Bush e Cheney, di cui l'America
- ha ricordato - continua a pagare il prezzo». Ciò che è ancora timido da parte
di Obama, secondo Auster, è invece la politica ambientale, «un piccolo passo
avanti - ha detto - ma vorrei si facesse molto di più. Se fossi stato Obama -
ha aggiunto Auster - sarei stato più radicale, ma dobbiamo ricordarci che il
Presidente è soggetto ad attacchi feroci, ogni giorno, per ciò che dice e ciò
che fa». Per l'Europa, invece Auster ha auspicato la nascita di un'unione
politica. «Per questo - ha affermato - gli stati del Vecchio Continente vanno
in ordine sparso e non si riesce a farli parlare in maniera univoca. Per questo restano solo gli Usa. Non che io non voglia alternative, sarei felicissimo se qualcun
altro si assumesse il delicato compito, ma né Russia né Cina oggi lo possono fare. Improponibile
- ha precisato Auster - che tale compito venga affidato a Italia, Francia o
Regno Unito». Mentre Pordenone si appresta a dedicargli 15 giorni di
letture, incontri pubblici, proiezioni di film e concerti musicali, Auster ha
fatto un omaggio alla letteratura italiana, ricordando di essersi appassionato
da giovane a Petrarca, Dante e Cavalcanti, ma di mettere al di sopra di tutti
Leopardi, soprattutto lo Zibaldone, «un capolavoro del pensiero, che spazia al
di sopra del resto». Un posto d'onore spetta anche a Italo Svevo, «tra i
migliori del XX secolo» e i contemporanei Calvino, Eco, Gadda, Landolfi e
Ungaretti, da lui conosciuto personalmente.
( da "Giornale di Vicenza.it, Il" del
22-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
INIZIATIVE. LO
SCRITTORE A PORDENONE «Guerra all'Iraq? La cosa più stupida che potessimo fare»
22/03/2009 rss e-mail print Paul Auster, 62 anni Un plauso a Barack Obama, per
la sua «razionale» politica estera e la rinuncia allo strumento-guerra, ma
anche uno sprone all'unità d'Europa: si presenta così Paul Auster, lo
scrittore-mito newyorkese cui è intitolata la 15/a edizione di Dedica, rassegna
monografica aperta fino al 4 aprile a Pordenone. L'autore della «Trilogia di
New York» ha promosso il neopresidente degli Usa,
sostenendo che «non è segno di debolezza tendere la mano all'Iran» e si è
chiesto quali possano essere le alternative: «Lasciare lo status quo?
Continuare con una pseudo-guerra che va avanti con scaramucce con pericolo per
entrambi? Non c'era proprio alternativa - ha sottolineato - parlare diminuisce
la tensione». Cosi, l'autore statunitense ha insistito per la non violenza
negli altri teatri di tensione mondiali, ricordando che «se i palestinesi
avessero avuto un Gandhi invece che un Arafat, la storia sarebbe stata diversa»
e ha puntato l'indice contro l'America, che «ha perso credibilità in tutti gli
anni dell'amministrazione Bush» ma ha aggiunto che «non c'è alcun altro Paese
che si assuma la responsabilità e la leadership come hanno fatto gli Stati
Uniti». Duro comunque il giudizio sulla guerra in Iraq, definita «la cosa più
stupida che gli Usa abbiano fatto in tutta la loro
storia, perchè non c'era ragione ma era solo un'ossessione personale di Bush e
Cheney, di cui l'America - ha ricordato - continua a pagare il prezzo». Ciò che
è ancora timido da parte di Obama, secondo Auster, è invece la politica
ambientale, «un piccolo passo avanti - ha detto - ma vorrei si facesse molto di
più. Se fossi stato Obama - ha aggiunto Auster - sarei stato più radicale, ma
dobbiamo ricordarci che il Presidente è soggetto ad attacchi feroci, ogni
giorno, per ciò che dice e ciò che fa». Per l'Europa, invece Auster ha
auspicato la nascita di un'unione politica. «Per questo - ha affermato - gli
stati del Vecchio Continente vanno in ordine sparso e non si riesce a farli
parlare in maniera univoca. Per questo restano solo gli Usa. Non che io non voglia alternative,
sarei felicissimo se qualcun altro si assumesse il delicato compito, ma né
Russia né Cina oggi lo
possono fare. Improponibile - ha precisato Auster - che tale compito venga
affidato a Italia, Francia o Regno Unito». Mentre Pordenone si appresta
a dedicargli 15 giorni di letture, incontri pubblici, proiezioni di film e
concerti musicali, Auster ha fatto un omaggio alla letteratura italiana,
ricordando di essersi appassionato da giovane a Petrarca, Dante e Cavalcanti,
ma di mettere al di sopra di tutti Leopardi, soprattutto lo Zibaldone, «un
capolavoro del pensiero, che spazia al di sopra del resto». Un posto d'onore
spetta anche a Italo Svevo, «tra i migliori del XX secolo» e i contemporanei
Calvino, Eco, Gadda, Landolfi e Ungaretti, da lui conosciuto personalmente.
( da "Virgilio Notizie" del 22-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
(ASCA) - Roma, 22
mar - ''Oggi il popolo di destra e' chiamato a questa grande sfida e noi
dobbiamo andare a questo appuntamento senza nostalgia, timori e facili
entusiasmi, dobbiamo esser consapevoli di quanto sta avvenendo''. A dirlo
Gianni Alemanno dal palco della Nuova Fiera di Roma dove si sta celebrando
l'ultimo Congresso di An. Per il Sindaco della Capitale
sono due le emergenze da affrontare: ''la crisi della globalizzazione e la
crisi e il fallimento di chi ha dominato finora il Pianeta''. Critiche di
Alemanno anche per ''gli economisti, i banchieri che fino a qualche mese fa ci
facevano le pulci, gli esami, oggi noi li guardiamo e sappiamo che hanno
fallito''. E' questo lo scenario con il quale il Pdl si confrontera', ha
ricordato Alemanno, ma l'opportunita', per il rappresentante del Partito di via
della Scrofa, consiste nel fatto che in Occidente ''spira il vento della
destra, che si fa sentire con forza, che viene dalle viscere''.
( da "Gazzettino, Il (Venezia)" del 22-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Inaugurato
ieri il nuovo magazzino per la Protezione civile provinciale Domenica 22 Marzo
2009, E' stato inaugurato ieri a Marcon il nuovo magazzino di protezione civile
della provincia di Venezia, che va a sostituire quello che si trovava a
Marghera nello stabile dove è tuttora sistemato l'archivio provinciale. Erano presenti alla cerimonia
d'inaugurazione il presidente della Provincia Davide Zoggia, l'assessore Amalia
Lieta Smajato, il vice Prefetto di Venezia Luigi Pizzi, il sindaco di Marcon
Pier Antonio Tomasi, di Quarto D'Altino Loredano Marcassa, di Dolo Antonio
Gaspari, di Cona Anna Berto, il comandante dei Vigili del Fuoco Fabio Dattilo,
il comandante dei Carabinieri di Mestre Savino Macli, Antonio Miorin in
rappresentanza del volontariato di Protezione civile, una delegazione dei
Vigili del Fuoco del distretto di Capodistria-Isola-Pirano (Slovenia) e di
Bovez (Alto Isonzo) ed, infine, una delegazione del Gruppo di Mestre del Corpo
del soccorso del Sovrano Militare Ordine di Malta. Il nuovo magazzino si trova
a Marcon, vicinissimo allo svincolo marconese dell'autostrada Venezia Trieste
ed è facilmente raggiungibile da tutte le località della provincia. La
posizione è considerata strategica per la vicinanza con la sede dei Vigili del
Fuoco di Mestre che sono componente essenziale del sistema di protezione
civile. L'area del nuovo magazzino è di circa 7mila metri quadrati, di cui 5500
scoperti sui quali c'è la possibilità di collocare dei prefabbricati che
potrebbero diventare molto utili in situazioni di particolare emergenza.
All'interno del magazzino vengono custodite pompe carrellate di varie
dimensioni e portata, torri faro, tende ministeriali, sacchi e tutte le
dotazioni per fronteggiare eventuali circostanze di criticità. La gestione del
magazzino è stata affidata, in via sperimentale e per la durata di dodici mesi,
all'associazione di protezione civile "Airone" di Marcon, che avrà,
tra le altre incombenze, il compito di provvedere alla periodica manutenzione e
movimentazione dei mezzi. «Il nuovo magazzino - ha spiegato l'assessore alla
Protezione civile Amalia Lieta Smajato - si inserisce come punto finale di un
percorso che ha visto l'assessorato provinciale impegnato, in un primo tempo, a
migliorare i rapporti con gli enti, soprattutto con la Prefettura e,
successivamente, dedicare molta attenzione al volontariato attraverso il
potenziamento dei corsi base e specialistici e con il sostegno economico alla
programmazione di addestramenti distrettuali». La cerimonia d'inaugurazione si
è conclusa con un'esercitazione a cura degli alunni del gruppo di Protezione
civile dell'istituto comprensivo Malipiero di Marcon. Mauro De Lazzari
( da "Gazzettino, Il (Treviso)" del 22-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Volontari
di Protezione civile sul Grappa tolgono la neve dal tetto del rifugio Bassano
Domenica 22 Marzo 2009, Crespano del Grappa Andato a buon fine il difficile e
delicato intervento di messa in sicurezza dalla neve del tetto del Rifugio
Bassano, rimane aperto il problema della percorribilità delle strade per cima
Grappa e soprattutto la gestione dell'appalto. Ben 450 ore ci hanno impiegato una
quarantina di operatori della protezione civile della pedemontana per togliere
circa 400-450 quintali di neve che era ferma sul tetto del Rifugio Bassano in
cima Grappa. Le operazioni sono terminate con successo domenica scorsa.
Operazioni richieste con una lettera dal distaccamento militare di cima Grappa
al sindaco di Crespano, Nico Cunial, perché il tetto del Rifugio dal peso della
neve, era considerato a rischio. Dal canto suo il sindaco di Crespano ha
immediatamente interessato la Protezione Civile diretta dal prof. Gianpaolo
Berton che si è messa subito a disposizione. Ma nella sua richiesta di
intervento il sindaco ha premesso che questo si doveva fare previa messa in
sicurezza delle strade d'accesso interessate da pareti di
( da "Sicilia, La" del 22-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
alla
frontiera con la cina La Nord Corea conferma «In arresto reporter Usa» Pechino. La
Corea del Nord ha confermato di aver arrestato due giornaliste americane nei
pressi della frontiera con la Cina. L'arresto,
eseguito martedì scorso, cade in un momento di tensione per l'attesa del lancio
in orbita di un satellite annunciato da Pyongyang per la prima settimana di
aprile. Usa, Giappone e Corea del Sud sospettano che si tratterà in
realtà del test di un missile balistico a lunga gittata. Dopo che la cattura
delle due giornaliste era stata confermata dal Dipartimento di Stato americano,
l'agenzia nordcoreana Kcna (ispirata dal leader Kim Jong-ll, nella foto) ha
scritto che si è verificato sul fiume Tumen, nella parte orientale del confine
tra i due Paesi, dopo che le due donne "erano entrante illegalmente nel
territorio della Corea del Nord". "Le autorità competenti stanno
conducendo un'indagine" sulla vicenda, ha aggiunto la Kcna. Le giornaliste,
Euna Lee, di origine coreana, e la sino-americana Laura Ling, stavano
realizzando un servizio filmato per l'emittente californiana Current Tv. Gli Usa hanno espresso a Pyongyang la propria
"preoccupazione" sulla sorte delle due giornaliste, che si stavano
occupando dei nordcoreani che fuggono in Cina. La
Corea del Nord è uno dei Paesi più chiusi del mondo e raramente concede visti a
giornalisti stranieri che nel corso delle loro visite sono costantemente
accompagnati da funzionari governativi.
( da "Gazzettino, Il" del 22-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Domenica 22 Marzo
2009, di Maurizio Cerruti Nei due mesi passati da quando si è insediato alla
Casa Bianca, Barack Obama ha spostato la barra della politica internazionale
americana dall'«hard power» impiegato senza risparmio dall'amministrazione Bush
dopo gli attacchi terroristici di al-Qaida l'11 settembre 2001, al «soft power»
che privilegia l'approccio diplomatico e la ricerca del compromesso attraverso
il dialogo. Funzionerà, la nuova strategia? Tutti, a cominciare dai governi
europei ostili con poche eccezioni all'unilateralismo dell'amministazione Bush,
si augurano di sì. Ma i dubbi non mancano. Le soluzioni d'imperio accompagnate
spesso dall'uso massiccio e apparentemente decisivo dello strumento militare,
nel recente passato hanno risolto alcuni problemi creandone però di nuovi e di
non meno gravi. La minaccia dell'Iraq di Saddam Hussein nei confronti di
Israele e delle monarchie arabe del Golfo, dopo essere stata eliminata si è
rivelata molto meno grave di quanto si supponesse. E non è detto che l'Iraq
apparentemente stabilizzato, lo rimanga anche dopo il ritiro delle truppe
americane previsto entro quest'anno. In Afghanistan, poi, il rovesciamento dei
regime taliban non ha affatto portato alla normalizzazione attesa. Anzi, il
"contagio" dell'estremismo si è esteso anche al Pakistan.
L'allargamento della Nato ad est e soprattutto il progetto di installare in
Centro Europa un nuovo sistema antimissili balistici, ha incoraggiato la Russia
a prendere contromisure dal sapore di guerra fredda: programmi di riarmo,
risveglio dal "coma profondo" di vecchie alleanze d'area sovietica, ricerca con la Cina di un terreno comune di contrapposizione all'Occidente. Persino
nel vecchio "giardino di casa", l'America Latina, la politica
"anti yankee" è di nuovo in voga. I governi decisamente filo-Usa sono ormai una minoranza. La Cuba
"rossa" e gerontocratica dei Castro è quasi tornata di moda.
Furoreggiano populisti sopra le righe, come il leader venezuelano Chavez e il
boliviano Morales. Il carisma del presidente-operaio brasiliano, Lula, è enormemente
cresciuto. Ex guerriglieri marxisti-leninisti anni 80 (seppur in versione
rivista ed edulcorata) sono addirittura saliti al potere, democraticamente
eletti, in Nicaragua e Salvador. Dalle macerie della politica estera bushiana
Obama tende la mano al mondo arabo-musulmano, alla Russia, alla Cina, all'Iran. Lo fa da una posizione di relativa debolezza
- anche la crisi economica "made in Usa" ha
il suo peso - e questo spinge i suoi interlocutori ad alzare il prezzo. La
Russia vuole il ripristino della "parità strategica" con gli Usa (così può essere intesa la proposta di revisione del
trattato Start sul disarmo, che scade quest'anno). La Cina
chiede il pieno inserimento nel sistema degli scambi internazionali senza
rinunciare né alle proprie mire egemoniche in Oriente (la Nord Corea
nuclearizzata può esserne il braccio armato) né al contraddittorio sistema che
coniuga spudoratamente liberalismo economico, dirigismo e autoritarismo. L'Iran
rivendica il riconoscimento della sua influenza nell'area che va dalla sponda
del Mediterraneo (dove già utilizza le sue alleanze a Gaza e in Libano in
funzione anti-israeliana) fino al Pakistan occidentale. Tutto questo in cambio
di cosa? La risposta a Obama.
( da "Gazzettino, Il" del 22-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Domenica 22 Marzo
2009, Pordenone NOSTRO INVIATO Nella scrittura ci entra sempre «un po' di
traverso, quasi di soppiatto». Guai «fare irruzione nel saloon con la
rivoltella pronta». Perché scrivere, per Paul Auster, significa «cogliere e
riprodurre la musica che ho in testa». È un'esperienza totale, quasi
un'attività fisica: «Ho sempre la sensazione che le parole mi escano dal corpo,
non dalla testa. Scrivo a mano, la penna disegna le parole sulla pagina. Ne
sento persino il rumore mentre le scrivo». Lo scrittore americano nasconde gli
occhi dietro i rayban scuri, il sorriso cortese è appena abbozzato, ma la voce
vibra limpida e diretta: c'è qualcosa di misterioso ed elegante nel volto
affilato di questo attento narratore delle angosce e delle nevrosi umane che
Pordenone celebra con "Dedica 2009". L'autore della "Trilogia di
New York" si svela poco a poco, inaspettato come i suoi personaggi,
imprevedibile persino mentre mima la camminata curva e balbettante dell'ottantenne
Ungaretti, incontrato quand'era studente alla Columbia University: «Doveva
tenere una lezione, camminava a stento, pensavamo che stesse morendo». Ma il
poeta spiazzò tutti, «si sedette di peso sulla poltrona e cominciò a lanciare i
fogli per aria: un'energia eccezionale, una persona fuori da comune». Fu
proprio Ungaretti «a farmi capire cos'era la poesia». E quando cenò con lui
grazie allo zio poeta, che lo traduceva negli Usa,
Ungaretti si rivelò una sorpresa: «Era già molto vecchio, ma molto divertente:
voleva sapere come parlare alle ragazze americane. Aveva dei calzini
buffissimi, con degli orologi disegnati». Ma non c'è solo Ungaretti nella lunga
lista degli autori-guida italiani amati da Auster, il cui nuovo lavoro,
"Invisible", uscirà negli Usa a novembre. Ci
sono Dante, Cavalcanti e Petrarca, «li rileggo spesso perché hanno sempre
qualcosa da dirmi». Poi Leopardi («lo Zibaldone è un capolavoro del pensiero
che spazia al di sopra di tutto il resto»), Svevo («"La Coscienza di
Zeno", tra i migliori del XX secolo, così attuale, sembra scritto l'altro
ieri») Calvino, Gadda, i saggi di Eco, Tommaso Landolfi («leggi "La moglie
di Gogol" e non te lo scordi più»), Tabucchi («ha un respiro
internazionale») e Montale: «Quando diventò senatore a vita, Ungaretti, da poco
sposato con una giovane donna, si rodeva dall'invidia. Ma diceva: Montale fa il
senatore, io faccio l'amore!». Il cinema esercita una certa fascinazione su di
lei: ha girato "Lulu on the bridge" e "The inner life of Martin
Frost". Altri progetti in vista? «Nessun progetto, per ora, ma chissà, non
si sa mai. Come si fa a spiegare perché ti innamori? Sono sempre stato
affascinato dal cinema, sin da bambino. A 19-20 anni pensavo di fare il
regista. Ma ero troppo timido, non riuscivo a parlare davanti alla gente, e mi
dicevo: se sono così silenzioso, cupo e meditabondo, sicuramente non sarò
capace di comunicare con il cast, la troupe. Poi, però, quando ho iniziato a
pubblicare romanzi, sono stati i registi a cercarmi». Wayne Wang e
"Smoke" sono stati il suo battesimo del fuoco. «Un'esperienza
meravigliosa durata due anni. È stato come andare a scuola di cinema. Un corso
accelerato: abbiamo preparato tutto insieme, dai provini al casting, i costumi,
la post produzione, il montaggio, le musiche. "Blue in the face"
iniziava due giorni dopo la fine di "Smoke", ma Wayne si ammalò e mi
disse: gira tu. Mi sono catapultato in quella situazione folle che però mi è
piaciuta moltissimo. Sono state esperienze che mi hanno spinto a voler provare
a fare da solo: di qui "Lulu on the Bridge" e "The inner life of
Martin Frost". Uno dei piaceri più grandi è stato uscire dalla mia stanza
per un po' e lavorare con altra gente, aprire la mente a modi di pensare
diversi». Nel suo ultimo romanzo, "Uomo al buio", la riflessione si
apre alla guerra in Iraq. È il nuovo Vietnam? «Non so se l'Iraq sia un nuovo
Vietnam, certamente ci sono molte differenze. Le perdite sono inferiori, ed
anche gli anni di guerra. Ora, comunque, ne usciremo, perché adesso abbiamo
Obama, che ha un impegno forte. Da come si comporta, dobbiamo credere che ciò
che dice lo metterà in atto. D'altra parte, quando ci si impantana in una
guerra di questo genere, non si sa come uscirne. La guerra in Iraq è la cosa
più stupida che gli Usa abbiano fatto in tutta la loro
storia, perché non c'era ragione: era solo un'ossessione personale di Bush e
Cheney, di cui l'America continua a pagare il prezzo». Gli Stati Uniti hanno
perso la leadership morale dell'Occidente? «Io parlo da cittadino americano.
Gli Usa hanno perso molta credibilità nell'epoca Bush,
e per buone ragioni. Ma non c'è un altro paese in grado di assumersi
responsabilità e leadership. Una volta, all'inizio degli anni '90, confidavo
molto nell'Europa, poi però è arrivata la guerra in Jugoslavia, e l'Europa si è
mossa in ordine sparso, aspettando che gli Usa
intervenissero». La speranza è Obama che tende la mano all'Iran? «Sì, la mano
testa è segno di intelligenza. La sua politica estera, con la rinuncia allo
strumento della guerra, è razionale. D'altra parte, che alternative ci sono?
Perserverare nella guerra? Solo parlando si possono attutire le tensioni. Ma
chi prende l'iniziativa di parlare con l'Iran? L'Italia? La Francia, la Gran
Bretagna? O la Cina?». E la politica ambientale di Obama la convince? «È un piccolo
passo avanti, ma il presidente è soggetto ad attacchi feroci ogni giorno per
ciò che dice o che fa. Io sarei un po' più radicale, altrimenti tra
cinquant'anni saremmo tutti sott'acqua». Chiara Pavan
( da "Stampa, La" del 22-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
L'evento Protezione civile sbarca oggi in piazza Vittorio Dalle 10
fino alle 18 piazza Vittorio Veneto e i Murazzi si trasformeranno in un grande
«campo base» di protezione civile. Torri-faro, fuoristrada, gruppi elettrogeni,
tende e cucine da campo verranno esposti e presentati al pubblico dal
Coordinamento del volontariato, dai volontari degli Aib, dai
radioamatori dell'Ari. A mezzogiorno, sulla piazza, il presidente della
Provincia Antonio Saitta e l'assessore alla protezione civile della Provincia
Giorgio Giani incontreranno le forze del volontariato operanti sul territorio
provinciale.
( da "Stampa, La" del 22-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Cintura Ovest La
colletta ai disoccupati Colletta in parrocchia per i nuovi disoccupati della
cintura sud ovest di Torino. I preti di La Loggia, Vigone, Candiolo e None
hanno deciso infatti di devolvere interamente le offerte della domenica delle
palme durante la Quaresima a quelli che vengono definiti «le
vittime del mondo della globalizzazione estrema». Don Ruggero Marini (foto),
don Giancarlo Gosmar, don Beppe Marcon e don Carlo Chiumento hanno scritto una
lettera aperta che verrà letta in tutte le parrocchie del territorio già dalla
prossima domenica. Ed è un appello vero e proprio alla bontà e alla sensibilità
dei cristiani: «La Quaresima di quest'anno richiede un intervento
responsabile e un gesto d'aiuto. La situazione drammatica degli operai sul nostro
territorio ci deve mobilitare per creare un fondo di una certa consistenza per
sostenere tutte queste sfortunate famiglie. Ecco il senso di questa colletta».
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( da "Stampa, La" del 22-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
APPUNTAMENTI. DOMANI
AL SACRO MONTE Laboratorio Medio Oriente Con Guolo si discute dell'influenza
dell'Iran L'associazione Nova Jerusalem torna a porre in Valsesia l'attenzione
su temi internazionali. Il sodalizio ha organizzato per domani alle 21 nella
sala cappella dell'albergo Casa del Pellegrino del Sacro Monte di Varallo una
conferenza dal titolo «L'Iran e la sua influenza nel Medio Oriente». A parlare
di questo delicato argomento è stato invitato Renzo Guolo, uno
dei massimi conoscitori delle società islamiche e dei rapporti fra queste e il
mondo globalizzato. «L'iniziativa si inserisce nel programma del laboratorio
sul Medio Oriente - spiegano da Nova Jerusalem - e la cooperazione
internazionale promossa dalla nostra associazione con l'istituto superiore
d'Adda. Renzo Guolo è docente di sociologia dell'Islam all'università di
Torino. Si occupa in particolare dei movimenti fondamentalisti islamici,
dell'islam italiano ed europeo, della geopolitica del mondo musulmano». Guolo è
inoltre autore di libri tra cui «L'Islam è compatibile con la democrazia?», «Il
volto del nemico. I fondamentalisti e le religioni» e «Terra e redenzione. Il
fondamentalismo nazional-religioso in Israele». L'appuntamento di domani è
aperto a tutti. Per l'occasione la funivia che collega il centro città al Sacro
Monte presterà servizio gratuito per i partecipanti alla conferenza.