CENACOLO  DEI COGITANTI

PRIMA PAGINA

TUTTI I DOSSIER

CRONOLOGICA


Report "Globalizzazione"   20-3-2009


Indice degli articoli

Sezione principale: Globalizzazione

ANCONA: QUINTA EDIZIONE DI CODICE ROSSO ( da "Sabina Oggi Online" del 20-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Direttore Protezione Civile Comune di Firenze. La conclusione dei lavori della mattina è stata affidata a Sandro Donati, Assessore Protezione Civile Regione Marche. Seguirà alle 11.30 la Consulta Nazionale ANCI Protezione Civile, Tavolo tecnico di protezione civile delle Regioni, Coordinatori regionali volontariato Protezione Civile.

Ecco quanto spendono le aziende per l'ambiente ( da "Savona news" del 20-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: evidenzia una concentrazione della spesa (41,4 per cento del totale) nelle attività di protezione e recupero del suolo e delle acque di falda e superficiali, nell'abbattimento del rumore, nella protezione del paesaggio, nella protezione dalle radiazioni e per le attività di ricerca e sviluppo finalizzate alla protezione dell'ambiente (.

19/03/2009 20:42 NORDCOREA: USA, AL LAVORO PER RILASCIO DUE GIORNALISTE FERMATE ( da "ITnews.it" del 20-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: nordcoreani al confine con la Cina. "Vogliamo verificare tutti i fatti e cercare di ottenere il loro rilascio", ha detto il portavoce del dipartimento di Stato, Robert Wood, che non ha fornito alcun dettaglio sulla detenzione di Lua Ling, di origine cinese, e di Euna Lee, di origine sudcoreana, ch elavotano per la Current Tv, emittente fondata dall'ex presidente degli Stati Uniti Al Gore.

Pronti a morire con le armi di Pietta, ma è un film ( da "Giornale di Brescia" del 20-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: da caccia alla pari di quello della Cina negli altri settori delle produzioni bresciane. Il «rischio» Turchia Industrie turche dopo essere state teatro di delocalizzazioni anche da parte di realtà bresciane, hanno infatti lanciato prodotti sul mercato armiero globale a costi di circa due terzi inferiori al made in Italy offrendo comunque per ora una qualità decisamente inferiore.

viluppo dell'UE. Silvio Berlusconi, leader del Pdl, si è sempre allineato con gli Usa ... ( da "Corriere delle Alpi" del 20-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: La Cina e l'India si avviano a diventare potenze economiche e politiche pari se non superiori agli Usa, anche se, quest'ultimi, manterranno presumibilmente e per lungo tempo ancora, la supremazia militare. Se i Paesi che compongono l'Unione Europea continueranno a procedere in ordine sparso, il loro peso politico e diplomatico nel mondo diverrà assolutamente insignificante,

Lo stop cinese non ferma il volo Fiat ( da "Milano Finanza (MF)" del 20-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Wall Street e al piano di aiuti Usa alla componentistica. Chrysler, Fiat si farà carico del 35% del nostro debito verso il governo Brusco rallentamento nei piani di espansione di Fiat in Cina, ma il titolo del Lingotto vola in borsa (+9.9%) sulla scorta delle notizie provenienti da Brasile e Stati Uniti La crisi ha infatti spinto i vertici del Lingotto a chiedere uno slittamento (

GM, più efficace Pechino del piano Obama ( da "Milano Finanza (MF)" del 20-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: raddoppiato le stime di vendita in Cina nel 2009, visto che nel Celeste Impero vivono ben 800 milioni di contadini e tutti vogliono un'automobile. Sempre ieri, il dipartimento del Tesoro Usa, nel tentativo di stabilizzare la disastrata industria automobilistica, ha annunciato che fornirà un finanziamento fino a 5 miliardi di dollari ai fornitori di ricambi e componenti per auto.

Assassini di Stato , j'accuse di Forbice ( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 20-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: la Cina ai paesi Arabi. Come incipit di ogni capitolo una citazione da un grande del passato contro la pena di morte: da Mark Twain, a Elias Canetti, a Tolstoj, ad Albert Camus. Numerose le testimonianze riportate di condannati , da cui emerge un'accusa senza appello alla pratica delle esecuzioni capitali: valga per tutti l'

Anche Brembo frena ma difende la cedola Ricavi sopra il miliardo ( da "Finanza e Mercati" del 20-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: effettuate negli ultimi tirmestri negli Usa, in Cina, In India e in Italia. Il dato più preoccupante è l'ascesa dell'indebitamento netto: 337,4 milioni (+43,1%), pari al 116% del patrimonio netto (contro il 75,1% dell'anno precedente). Per fronteggiare la situazione, conclude la nota del cda, «proseguono le azioni finalizzate al contenimento di tutti i costi non correlati alla vendite,

L'Africa dell'oppressione ( da "Adige, L'" del 20-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: oppressione L a Cina sta conquistando l'Africa in quello che si configura, secondo molti osservatori, come una forma di neocolonialismo economico. Se ne occupa il recente volume «Cinafrica. Pechino alla conquista del continente nero» di Michel Beuret, Serge Michel, entrambi giornalisti, e il fotoreporter Paolo Woods (Il Saggiatore,

Dall'Islam all'omosessualità, dalle polemiche sull'Olocausto all'Aids, ... ( da "Unita, L'" del 20-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: " Dall'Islam all'omosessualità, dalle polemiche sull'Olocausto all'Aids, Benedetto XVI non ha idea dell'impatto delle sue parole in un mondo globalizzato. Come Berlusconi, anche il Papa è incline alla gaffe, ma con effetti più gravi. Times, 19 marzo

PESCARA Èdi nuovo "Codice Rosso 2009". ( da "Tempo, Il" del 20-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: ad Ancona la 5ª edizione della manifestazione nazionale di Protezione civile, promossa dalle Regioni Marche e Abruzzo, dal dipartimento nazionale di Protezione civile e dalle sezioni regionali dell'Associazione nazionale Comuni italiani (Anci). L'iniziativa mette a fuoco la funzione dei Comuni e dei sindaci, istituti che, per effetto della riforma del titolo V della Costituzione,

Sartori sale a 40 milioni nel 2008 e batte la crisi ( da "Arena, L'" del 20-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: una nostra filiale a Singapore che ci ha consentito anche di incrementare la nostra attività con la Cina». «È indubbio», sottolinea Sartori, «che oggi per poter conseguire risultati importanti sul fronte dell'export è fondamentale poter presidiare il più possibile i mercati internazionali. Tenere un monitoraggio continuo soprattutto dei mercati più importanti e di quelli emergenti.

usa, arriva l'eco-dazio è subito lite con la cina - federico rampini ( da "Repubblica, La" del 20-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: import che non rispetta i tetti di CO2 Usa, arriva l´eco-dazio è subito lite con la Cina FEDERICO RAMPINI dal nostro corrispondente PECHINO - Si tinge di verde l´ultima tentazione protezionista. La Cina e il Messico hanno reagito duramente alle nuove barriere agli scambi, già varate o proposte dall´Amministrazione Obama in nome della difesa dell´ambiente.

Fmi, l ultimo pessimista dell economia globale ( da "Manifesto, Il" del 20-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Cina)». L'Fmi dichiara esplicitamente che «i paesi del centro-est Europa sono quelli che pagano più la crisi» come pure «l'instabilità dei mercati finanziari a est affligge i mercati a ovest. Le principali banche di Austria, Svizzera, Belgio, Olanda, Svezia e Gran Bretagna e, anche, Italia sono esposte al caos orientale poiché le attività delle filiali degli istituti di credito rappresentano

Fiat-Chery, stop all'intesa in Cina ( da "Sole 24 Ore, Il" del 20-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: stop all'intesa in Cina Il titolo del Lingotto mette a segno un altro balzo (+9,9%) a 4,71 euro Laura Galvagni Un primo segnale era arrivato già a gennaio scorso quando l'amministratore delegato, Sergio Marchionne, aveva fatto intuire che le iniziative non essenziali per il futuro della Fiat sarebbero state rinviate.

Africa vittima delle multinazionali ( da "Sole 24 Ore, Il" del 20-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: condanna anche la globalizzazione: «è un fatto di questo secolo e, anche se tende ad emarginare il continente africano, è impossibile parlare dei problemi e delle soluzioni dell'Africa senza implicare altri continenti e le loro istituzioni economiche e finanziarie, come pure la loro rete d'informazione il cui impatto sulle società africane è considerevole »

Dalle Borse prove tecniche di svolta ( da "Sole 24 Ore, Il" del 20-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: le vendite al dettaglio in Usa sorprendono per tenuta, in Cina la produzione industriale ha ricominciato a salire, la reazione agli incentivi per l'auto in Europa è stata rapida. Le previsioni per il 2009 vengono ancora annunciate in ribasso. è logico: nel volgere di poche settimane la realtà ha superato, in peggio, la fantasia degli analisti e ha reso obsolete le stime.

LE AZIENDE \nSeminario della Università LUM Jean Monnet \n?Structural imbalance and global monetary stability? \nSquilibri strutturali del sistema monetario internazionale \nGioia ( da "Corriere del Mezzogiorno" del 20-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Usa, l'Europa, il Giappone, la Cina e i paesi dell'Opec per poter superare la crisi. Questo incontro rappresenta un'oppurtunità di riflessione e di analisi sulle conseguenze che la crisi economica globale ha - e potrà continuare ad avere - nella nostra vita quotidiana, sulle possibili soluzioni a tale stato di emergenza e sulle prospettive di uscita da quella che da molti economisti

MASSA PAOLO Pelù, presidente della sezione di Massa e Carrara della sezione a... ( da "Nazione, La (Massa - Carrara)" del 20-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: illustre saga dei Cybo Malaspina nella globalizzazione, la dimora genovese" di Mariangela Gropallo. Le relazioni saranno supportate da proiezioni affidate a Gianni Borrini. Interverranno: Martina Nardi, vice sindaco di Massa, e il presidente della sezione ligure dell'associazione Dimore Storiche Italiane, Battista Gramatica.

I S ORRISI SPENTI ( da "Corriere della Sera" del 20-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: è quanto stanno facendo gli Stati Uniti ma anche la Cina e il Giappone, mentre l'Europa, accusa Washington, si mostra avara e testarda. Gli europei continentali (perché la Gran Bretagna è piuttosto vicina agli Usa, come spesso le accade) considerano irragionevole spendere per nuovi stimoli prima di aver verificato il funzionamento di quelli già adottati.

I piani anti crisi Europa-Usa e i sorrisi spenti ( da "Corriere della Sera" del 20-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: civile la risposta europea sarà ben inferiore agli auspici Usa. E ancora, l'Europa teme il G-2, quel rapporto privilegiato tra America e Cina che oggi pare inevitabile. Non tutti sono d'accordo sul profilo che secondo gli Usa dovrebbe assumere la Nato, e l'America — questa volta d'accordo con parecchi europei —

TAncona ORNA al Neon Concept Club il cabaret del ve... ( da "Messaggero, Il (Ancona)" del 20-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: La loro è una rivisitazione umoristica della società globalizzata, è il punto di vista del finto ingenuo di provincia. Puntando tutto su velocità e ritmo, con una perfetta scelta dei tempi comici, La Ricotta passa da un'improbabile scuola d'inglese - in cui to live diventa naturalmente due olive - a un gioco a quiz che si fa beffe di quelli tv con domande e risposte del tipo:

Crisi San Pellegrino: <Obama pensaci tu> ( da "Corriere della Sera" del 20-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: L'ormai nota teoria del battito d'ali in Cina che può causare un terremoto dall'altra parte del globo trova dunque conferma proprio in Lombardia. San Pellegrino e dintorni rischiano infatti di trasformarsi nel campo di battaglia dell'ennesima guerra commerciale scoppiata tra Europa e America.

L'artigianato ferrarese domenica fa festa con Vasco Errani ( da "Resto del Carlino, Il (Ferrara)" del 20-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Tema della manifestazione è Le realtà dell'impresa artigiana nel momento attuale', con la sua apertura alla globalizzazione e al mondo giovanile. Saranno presenti, fra gli altri, il presidente della Regione Vasco Errani, il presidente regionale di Cna Quinto Galassi ma anche l'onorevole Nino Cristofori, già ministro del lavoro, e altre autorità cittadine.

Kirghizistan, elezioni presidenziali si terranno il 23 luglio ( da "Reuters Italia" del 20-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Le contestate elezioni parlamentari del 2005 sono sfociate in violente proteste nella capitale Bishkek che hanno costretto il leader Askar Akayev ad abbandonare il Paese e a cedere il potere a Bakiyev. Il Kirghizistan è un Paese montagnoso dell'Asia centrale che confina con Cina, Kazakistan, Uzbekistan e Tagikistan.

<Sono io il baby scrittore che sa parlar d'amore> ( da "Nazione, La (Firenze)" del 20-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Sono io il baby scrittore che sa parlar d'amore» Alec Greven, nove anni, conquista l'Italia di LETIZIA CINI FIRENZE PICCOLI uomini crescono. Ma, fin da piccoli, si danno un bel daffare. La prova vivente è Alec Greven che, dall'alto dei suoi 9 anni, sembra aver capito tutto in fatto di donne, tanto da aver dato alle stampe Come parlare alle ragazze.

Corto e mangiato, film al sapore di vino ( da "Resto del Carlino, Il (Ancona)" del 20-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: in questi tempi di globalizzazione, è una sfida che l'istituto alberghiero Santa Marta intraprende ogni giorno. Insegnando, al contempo, ai suoi studenti l'arte della moderazione. Del «Bere responsabile». Una sessantina di studenti delle classi 4ª e 5ª hanno ascoltato i consigli di Federica Guercio e Gianluca Manca del centro adolescentologia dell'

Laboratorio passioni con Aldo Bonomi ( da "Nuova Ferrara, La" del 20-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: dalle ore 15 alle ore 17, il Laboratorio Collettivo di Filosofia organizza un incontro pubblico col sociologo Aldo Bonomi. L'incontro conclude il ciclo di discussioni del Laboratorio sulle passioni nell'età della globalizzazione, che nell'ultimo mese sarà dedicato al Rancore. L'incontro è aperto a tutti.

boltho: la crisi non passerà velocemente nessuna ripresa prima di fine 2010 ( da "Nuova Venezia, La" del 20-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: ma è stato così solo in parte: eccezion fatta per Cina e India, che continuano a crescere e ci danno un piccolo supporto, il resto del continente è in frenata». Un tunnel nero, insomma. E se alla fine, dopo l'abbattimento del costo del denaro, con la ripresa scoppiasse l'inflazione? «E' un rischio, ma non possiamo temerlo.

Finisce in carcere la fugadell'industriale cinese ( da "Secolo XIX, Il" del 20-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: che come altri in Cina ha incontrato enormi difficoltà per sopravvivere alla crisi - è finito dietro le sbarre della prigione di Wuhan, metropoli nella parte orientale del paese dove ha sede la compagnia. L'imprenditore fuggiasco è stato catturato centinaia di chilometri più a sud, all'aeroporto di Zhunhai, centro costiero nella provincia meridionale del Guandong,

Inglese e informatica su misura per gli adulti ( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 20-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: 3026 Barumini Inglese e informatica su misura per gli adulti Barumini --> Bisogna adeguarsi all'era della globalizzazione: è questo il motto che ha spinto decine di giovani a frequentare i corsi di inglese e informatica. I corsi organizzati dall'Istituto formazione lavoro donne (Ifold) di Cagliari in collaborazione con la Fondazione Barumini , fanno parte del progetto Pan Parnaso.

IBM: posti di lavoro in aumento nel 2008 ( da "Computerworld Online" del 20-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: delle assunzioni nei Paesi emergenti: ovvero Brasile, Russia, India e Cina (i cosiddetti Paesi BRIC), dove IBM conta oggi 113mila dipendenti poco meno di un terzo dell'intero organico. La maggior parte delle nuove assunzioni dell'anno scorso sono avvenute in India, anche se IBM non fornisce il numero esatto del personale impiegato in questo Paese.

OBAMA, MANO TESA ALL'IRAN - ZAPATERO SE NE VA DAL KOSOVO E IRRITA LA NATO - I SOLDATI ISRAELIANI RACCONTANO L'UCCISIONE DI CIVILI A GAZA ACCORDO UE SUL PROGRAMMA ANTI-CRISI BON ( da "Dagospia.com" del 20-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: "La Cina mette fine allo stand-off navale con gli Stati uniti" e riconosce a Barack Obama il merito della risoluzione della diatriba. "I francesi marciano contro Sarkozy": un milione di manifestanti in piazza contro la politica economica del presidente francese.

USA: LE AUTO RIPARTONO...IN BORSA! ( da "Wall Street Italia" del 20-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: dopo le dichiarazioni di Zhongjin secondo cui le importazioni di zinco in Cina potrebbero aumentare nei prossimi mesi poiché ci sono segnali di carenza dell?offerta domestica. In forte ascesa i metalli preziosi, con l?argento che ha registrato il maggior rialzo dal 1979 (+13%) e l?oro che ha guadagnato il 7,8%, maggior incremento da settembre, salendo così a 960$/oncia.

Australia/ McDonald's sponsorizza lezioni di matematica ( da "Virgilio Notizie" del 20-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: la quintessenza del cibo globalizzato ha annunciato che sponsorizzerà un programma di insegnamento di matematica online a cui avranno accesso tutti gli studenti di scuole secondarie dell'Australia (1,4 milioni). E' quanto si legge su The Guardian. Normalmente le lezioni di matematica via web costerebbero 40 dollari australiani (circa 20 euro) al mese,

Incontri sulla protezione civile ( da "Varesenews" del 20-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: presenta il volontariato nelle organizzazioni di protezione civile: due incontri presso la sala polivalente Incontri sulla protezione civile Quali sono i compiti della Protezione Civile? Quali comportamenti si deve tenere in caso di situazioni di grave pericolo? Comune di Vergiate e Corpo Volontari del Parco delTicino organizzano due incontri aperti a tutta la popolazione interessata.

Gli Usa al summit del Shangai Group con Teheran ( da "Avvenire" del 20-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Cina, Kazakhstan, Kyrzgyzistan, Russia, Tajikistan e Uzbekistan. Intanto prende forma la strategia di Obama per l'Afghanistan. Dopo che il "Washington Post" ha rivelato che l'Amministrazione punta ad aumentare anche la presenza dei 'civili' a Kabul, ieri il "New York Times" ha riferito che la strategia non si limita a rafforzare le truppe Usa ma anche raddoppiare le forze di sicurezza

Crisi, l'Europa punta sull'energia ( da "Avvenire" del 20-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: pattuglia dei grandi Paesi emergenti guidata da Cina, India e Brasile. Un altro punto di possibile scontro tra Europa e Stati Uniti nel summit del G20 sta nella prospettiva di mettere concretamente in cantiere un nuovo sistema globale di controlli dei mercati finanziari, capace di impedire gli eccessi di speculazione e di opacità delle operazioni che hanno condotto alla crisi in corso.

In USA trionfa il "parmigiano taroccato" ( da "Borsa(La Repubblica.it)" del 20-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: I Paesi dove sono piu' diffuse le imitazioni sono Stati Uniti, Australia e Nuova Zelanda ma a preoccupare sono anche le tendenze di Paesi emergenti come la Cina dove il falso Made in Italy è arrivato prima di quello originale e rischia di comprometterne la crescita. 20/03/2009 - 11:16

Sartori sale a 40 milioni nel 2008 e batte la crisi ( da "Arena.it, L'" del 20-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: una nostra filiale a Singapore che ci ha consentito anche di incrementare la nostra attività con la Cina». «È indubbio», sottolinea Sartori, «che oggi per poter conseguire risultati importanti sul fronte dell'export è fondamentale poter presidiare il più possibile i mercati internazionali. Tenere un monitoraggio continuo soprattutto dei mercati più importanti e di quelli emergenti.

Io candidato? Non mi tiro indietro ( da "Denaro, Il" del 20-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Partiamo dal fatto che la globalizzazione presenta gravi limiti quando si costruisce solo sui grandi monopoli e non sulla riduzione e razionalizzazione dei costi. I monopoli portano con sé dei virus che sono la somma delle disfunzioni delle singole unità produttive. Questo non genera più produttività ed efficienza, né un abbattimento dei costi.

BACOLI. IL SINDACO, ANTONIO COPPOLA, LANCIA UN SOS A PREFETTURA E PROTEZIONE CIVILE PER LA RIAPERTU... ( da "Mattino, Il (Circondario Nord)" del 20-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: si richiede al Dipartimento della Protezione civile di Napoli l'immediata realizzazione del ponte previsto, mediante il ricorso a procedure di assoluta urgenza». Intanto ieri la Protezione civile, esclusa l'ipotesi di affidare i lavori al Genio militare, ha assegnato le opere alla ditta che ha vinto il bando.

EMANUELE MACALUSO CORRADO OCONE RICORDA COME NORBERTO BOBBIO NEL CORSO DELLA SUA VITA E NELLE SUE... ( da "Mattino, Il (Benevento)" del 20-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: tutti i continenti ha riaperto il dibattito sul capitalismo e la globalizzazione, sui rapporti tra Stato e Mercato, sulle organizzazioni internazionali e soprattutto sul ruolo della politica. (...) E sul capitalismo e il suo ruolo nella globalizzazione si è riaccesa una vivace discussione. Non è un caso che in tutti i paesi sono in netta ripresa le vendite delle opere di Carlo Marx.

Avidità e corruzione, il Papa mette in guardia l'Africa ( da "Gazzettino, Il" del 20-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: il Papa mette in guardia l'Africa Critico sulla globalizzazione selvaggia, chiede coerenza e coraggio ai cattolici. E incassa l'appoggio dei musulmani Venerdì 20 Marzo 2009, Yaoundè L'Africa «è in pericolo». Da una parte le mani delle multinazionali, dall'altra una classe politica debole che si fa facilmente corrompere.

Tokyo: azzurri della pasticceria quarti all'International Pastry ( da "Gazzettino, Il" del 20-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: otto squadre (Australia, Francia, Cina, Usa, Giappone, Italia, Malesia e Singapore) si sono sfidate nella preparazione di torte, desserts al piatto e monoporzione, cioccolatini e pièces artistiche di zucchero e cioccolato. L'Italia era rappresentata, fra gli altri, dal mestrino Andrea Zanin, capitano.

Club di auto-aiuto per i licenziati: l'arte (Usa) di arrangiarsi ( da "Corriere.it" del 20-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: in Cina un trader con sei o sette anni di esperienza, può ambire a un buono stipendio. Siamo disposti anche a emigrare. Io penso a Londra». Nell'area di Phoenix invece è il mercato immobiliare ad aver prodotto la disoccupazione più pesante. Il locale Jewish Community Center è la base di un Job club passato da 60 membri a 190 dal giorno della sua fondazione,

Protezione Civile, l'intervento del sindaco di Piacenza al convegno nazionale Anci ( da "Sestopotere.com" del 20-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Protezione Civile, l'intervento del sindaco di Piacenza al convegno nazionale Anci (20/3/2009 13:49) | (Sesto Potere) - Piacenza - 20 marzo 2009 - Roberto Reggi, Sindaco di Piacenza e Presidente della Consulta Nazionale ANCI Protezione Civile ha messo l'accento, nella sua relazione introduttiva alla tavola rotonda ?

Vertice Ue/ Clima, fondi per Copenaghen se ne parlerà al G8 ( da "Virgilio Notizie" del 20-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: dalla Cina, all'India, al Brasile. Per questo, ha concluso il capo dell'Esecutivo Ue, "il Consiglio europeo oggi ha deciso che la decisione finale non sarà presa a giugno, ma nel periodo tra giugno e la Conferenza di Copenaghen". Durante la discussione sulle conclusioni relative al clima, ieri sera, la maggior parte dei leader intervenuti al Consiglio europeo,

IN RICORDO DI MARIA WEBER ( da "Lavoce.info" del 20-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: stata forse proprio quella di andarsene quando la Cina, nella crisi economica di oggi, afferma il suo ruolo di grande creditore del mondo. Nel giorno in cui Wen Jiabao può permettersi di manifestare qualche dubbio sulla solvibilità degli Usa. Nata nel 1951, Maria Weber si era laureata in Scienze politiche e sociali a Firenze, era professore associato di Scienza della politica all'

Il laico Blair contro il laicismo aggressivo ( da "Foglio, Il" del 20-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Fede e globalizzazione”, il riformatore laburista sta dedicando tutta la sua attività alla Faith Foundation e alla comprensione della religione. Una fondazione in cui siedono grandi nomi quali il reverendo David Coffey, presidente dell?Alleanza battista mondiale, il rabbino del Commonwealth Jonathan Sacks e Mustafa Ceric,

Costigliole: due giorni con la Protezione civile ( da "Targatocn.it" del 20-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: poi ancora un cantiere in località via Siccardi mentre un altro gruppo sarà impegnato presso la sede della Protezione civile intitolata a 'Mario Massa'. Domenica, a conclusione degli interventi, è previsto il pranzo dei volontari dove saranno presenti le autorità comunale, provinciali e Roberto Gagna, responsabile provinciale della Protezione Civile.

Sicurezza/ Sacconi: Vedremo soluzioni, serve monitoraggio ( da "Virgilio Notizie" del 20-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: è di sicuro un problema crescente per ragioni legate alla globalizzazione -ha spiegato Sacconi a margine dell'Assemblea di Confindustria Belluno - e alla più fluida circolazione delle merci e delle persone ed è quello della sicurezza pubblica e individuale e della salute pubblica e individuale". Per scongiurare malattie e patologie sconfitte nel nostro Paese,

SICUREZZA: SACCONI, PER I MEDICI VALUTEREMO SOLUZIONI PER ( da "Virgilio Notizie" del 20-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: per ragioni legate alla globalizzazione e alla piu' fluida circolazione delle merci e delle persone, il problema della sicurezza pubblica e individuale, e della salute pubblica e invidiale''. Per Sacconi ''bisogna comunque organizzarci per un piu' rigoroso monitoraggio della salute dei cittadini che entrano nel nostro Paese,

Domenica si inaugura il nuovo centro di Protezione Civile di Abbiategrasso ( da "CronacaQui.it" del 20-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: assessore Maullu Domenica si inaugura il nuovo centro di Protezione Civile di Abbiategrasso ABBIATEGRASSO - L'assessore alla Protezione Civile, Prevenzione e Polizia locale della Regione Lombardia, Stefano Maullu, inaugurerà, domenica 22 marzo, il nuovo Centro operativo della Protezione Civile Intercom4 di Abbiategrasso (Mi).

Sotto la banconota niente ( da "AprileOnline.info" del 20-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: avendo superato ogni livello critico, gli Usa stanno cercando, nonostante tutto, di conservarne un meccanismo, che, pur essendo perverso, è diventato parte delle relazioni internazionali. La Cina, infatti, continua a finanziare il debito Usa ed è diventata nel 2008 il primo detentore di titoli del tesoro Usa.

Una banca nel viodeogioco ( da "Blogosfere" del 20-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Mar 0920 Una banca nel viodeogioco Pubblicato da Luca Dello Iacovo alle 19:20 in globalizzazione Entropia universe ha ricevuto dalle autorità svedesi la licenza per operare da banca all'interno dei videogiochi sviluppati da Mindark : i partecipanti non pagano il download, ma versano soldi veri per gli acquisti al tasso di cambio un dollaro=10 ped via Bbc

UE RADDOPPIA FONDI A FMI ED EST, MA NON RISPONDE A OBAMA ( da "Wall Street Italia" del 20-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: suoi primi mesi di attività pesanti interventi fiscali ed una serrata trattativa con la Cina sulla gestione del debito e la circolazione dei capitali. Ma, come ha detto Berlusconi, per gli Usa si tratta di un obbligo, visto che la malattia con la quale hanno contagiato il mondo è "un'influenza americana", mentre da noi si tratta di capire solo la portata degli "effetti collaterali".

SPAZIO/ AVALON 2009, SUCCESSO COMMERCIALE PER AZIENDE CAMPANE ( da "Wall Street Italia" del 20-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Dai Paesi della Federazione Russa e dalla Cina all'Australia, dunque, si estende l'azione che la Provincia di Napoli, con il supporto del Consorzio Technapoli, svolge per favorire l'internazionalizzazione delle aziende campane per l'ampliamento dei mercati e per creare nuove opportunità di business per le imprese aerospaziali del territorio.


Articoli

ANCONA: QUINTA EDIZIONE DI CODICE ROSSO (sezione: Globalizzazione)

( da "Sabina Oggi Online" del 20-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Scritto da redazione giovedì 19 marzo 2009 Anche il sindaco di Poggio Mirteto e presidente dell'Unione Comuni Bassa Sabina, Fabio Refrigeri, al Convegno Nazionale sulla Protezione Civile “Protezione Civile: le forme associative e le Unioni di Comuni nelle prospettive delle riforme federaliste”: questo il titolo del Convegno Nazionale dei Comuni sulla Protezione Civile in programma da oggi al 21 marzo presso la Fiera di Ancona. Per tre giorni tutte le realtà che gravitano nel mondo della Protezione Civile, le istituzioni competenti, gli Enti locali e il volontariato si confrontano sull?attuazione dei modelli organizzativi della protezione civile nella prospettiva delle riforme federaliste; sul personale degli Enti locali e i sui compiti della Protezione civile e sul ruolo del volontariato tra Comune, Regione e Stato. Il convegno è stato promosso dall?ANCI in collaborazione con ANCI Marche e ANCI Abruzzo, con il Dipartimento della Protezione Civile e il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco. La manifestazione si svolge sotto l?Alto patronato della Presidenza della Repubblica e il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Alla cerimonia inaugurale di stamane del convegno, condotto da Antonio Ragonesi, responsabile del Dipartimento Ambiente, Territorio e Protezione Civile ANCI, hanno portato i loro saluti Dante Merlonghi, Presidente Ente Regionale per le manifestazioni fieristiche, Carlo Iappelli, Commissario Straordinario del Comune di Ancona e Angelo Rughetti, Segretario Generale ANCI. A seguire ci sono stati gli interventi di Gian Mario Spacca, Presidente Regione Marche, Daniela Stati, Assessore Protezione Civile Regione Abruzzo, Giorgio Meschini, Presidente ANCI Marche, Antonio Centi, Presidente ANCI Abruzzo, Patrizia Casagrande, Presidente Provincia di Ancona, Assunta Paci, Presidente UNCEM Marche, Mauro Guerra, Sindaco di Tremezzo – Coordinatore Nazionale ANCI Piccoli Comuni e Unioni di Comuni, e Bernardo De Bernardinis, Vice Capo Dipartimento Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri. A concludere i lavori della mattinata è stato Michelino Davico, Sottosegretario Ministero Interno. Subito dopo i convenuti hanno potuto assistere ad un'esercitazione dei Vigili del Fuoco sul rischio chimico industriale. Nel pomeriggio, alle 15.30, ci saranno due relazioni sul tema "La Protezione Civile nelle prospettive delle riforme federaliste", introdotte e condotte da Roberto Reggi, Sindaco di Piacenza – Presidente Consulta Nazionale ANCI Protezione Civile. Mauro Guerra, Sindaco di Tremezzo – Coordinatore Nazionale ANCI Piccoli Comuni e Unioni di Comuni, parlerà de "Le forme associative e le Unioni di Comuni nelle prospettive delle riforme federaliste”, mentre Bernardo De Bernardinis, Vice Capo Dipartimento Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri, affronterà il tema “Il Comune nei progetti strategici di interesse nazionale” (la rete dei centri funzionali, la dorsale trasmissiva, la colonna mobile nazionale delle Regioni, la sicurezza degli edifici scolastici). Seguiranno poi gli interventi di Massimo Vitale, Consigliere Comunale, con delega alla Protezione Civile, Comune di Bari, Gabriele Marchese, Sindaco di San Salvo, Paolo Raffaelli, Sindaco di Terni, Luca Ceriscioli, Sindaco di Pesaro Raffaele Rocco, Coordinatore del Dipartimento Difesa del Suolo e Risorse Idriche Regione Autonoma Valle d?Aosta, Lino Secchi, Presidente Confservizi Marche, Anna Patullo, Assessore Protezione Civile Comune di Bologna, Enea Di Ianni, Assessore Protezione Civile Comune di Sulmona, Guglielmo Berlasso, Dirigente Protezione Civile Regione Friuli Venezia Giulia. Domani, venerdì 20 marzo, i lavori riprenderanno alle 9.30 sul tema 'Personale degli Enti Locali e compiti di Protezione Civile', condotto da Piero Celani, Sindaco di Ascoli Piceno. A introdurre la sessione sarà Roberto Oreficini, Dirigente Dipartimento Protezione Civile Regione Marche. Relatori saranno Elena Donazzan, Assessore Protezione Civile Regione Veneto e Antonio Crispi, Segretario Generale Funzione Pubblica Enti Locali CGIL. In programma poi, gli interventi di Anna Ortenzi, Segretario Comunale Comune di Tolentino, Patrizia Cologgi, Direttore Protezione Civile Comune di Roma, Tomaso Bruti, Assessore Protezione Civile del Comune di Pinzolo, Fabio Refrigeri, Sindaco di Poggio Mirteto, Unione Comuni Bassa Sabina, Elena Leonardi, Assessore Protezione Civile Comune di Porto Recanati, Luciano Monticelli, Sindaco di Pineto, Angelo Cacciotti, Direttore Generale Sicurezza e Ambiente SpA, Pietro Bortone, Direttore Protezione Civile Comune di Firenze. La conclusione dei lavori della mattina è stata affidata a Sandro Donati, Assessore Protezione Civile Regione Marche. Seguirà alle 11.30 la Consulta Nazionale ANCI Protezione Civile, Tavolo tecnico di protezione civile delle Regioni, Coordinatori regionali volontariato Protezione Civile. nel pomeriggio si parlerà di Volontariato di Protezione Civile tra Comune, Regione e Stato e condurrà i lavori Massimo Cialente, Sindaco di L?Aquila. Dopo la relazione di Agostino Miozzo, Direttore dell'Ufficio Volontariato e Relazioni internazionali, Dipartimento Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri, interverranno Serena Biagini, Assessore Protezione Civile Comune di Pergola, Sandro Costantini, Dirigente Servizio di Protezione Civile Regione Umbria, Maurizio Pucci, Direttore Protezione Civile Regione Lazio, Stefano Camin, Associazione Volontariato Emilia Romagna, Francesco Villari, Amministratore Delegato Colloquia Multimedia Spa, Flavio Fabi, Sindaco di Colbordolo, Unione Comuni Pian del Bruscolo, Americo Di Benedetto, Sindaco di Acciano. Alle 17.00 è prevista la riunione congiunta del tavolo tecnico delle Regioni e della Consulta Nazionale ANCI Protezione Civile. Il programma di sabato 21 marzo, prevede alle 10.00, 'Protezione Civile: l?attuazione dei modelli organizzativi nelle prospettive delle riforme federaliste', tema condotto da Franco Pasargiklian, Direttore Editoriale Rivista “la Protezione Civile Italiana”. Interverranno Gian Mario Spacca, Presidente Regione Marche, Giovanni Chiodi, Presidente Regione Abruzzo, Francesco Paolo Tronca, Capo del Dipartimento Nazionale Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile, Roberto Reggi, Sindaco di Piacenza – Presidente Consulta Nazionale Protezione Civile ANCI, Mario Luigi Bruschini, Rappresentante Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, Antonio D?Alì, Presidente Commissione Ambiente del Senato, Ermete Realacci, Componente Commissione Ambiente della Camera dei Deputati. La presentazione del documento finale è affidata a Leonardo Domenici, Sindaco di Firenze – Presidente ANCI Nazionale e a concludere i lavori sarà Guido Bertolaso, Capo del Dipartimento della Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri, che ritirerà anche il premio nazionale "Codice Rosso" che è stato assegnato a Gianni Letta, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Torna all'inizio


Ecco quanto spendono le aziende per l'ambiente (sezione: Globalizzazione)

( da "Savona news" del 20-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Ecco quanto spendono le aziende per l'ambiente Quanto spendono le imprese italiane in investimenti per la protezione dell'ambiente? A rivelarcelo sono i dati Istat, relativi all'anno 2006, diffusi alla fine di gennaio scorso. Ecco i principali risultati: la spesa per investimenti ambientali delle imprese dell'industria in senso stretto è di 1.986 milioni di euro, con un aumento del 4,2 per cento rispetto all'anno precedente. La crescita è, secondo i dati Istat, totalmente attribuibile alle imprese di maggiori dimensioni (con 250 addetti ed oltre) che, hanno realizzato quasi l'84 per cento del totale degli investimenti ambientali con un aumento del +9,8 per cento rispetto al 2005. In flessione, invece, la spesa nelle imprese con meno di 250 addetti registrano che registra un -17,4 per cento rispetto al 2005. Che struttura hanno gli investimenti? Dai dati diffusi risulta una significativa riduzione dell'incidenza delle spese per la protezione dell'aria e del clima e un aumento, di contro, della quota di spesa destinata, complessivamente, a protezione e risanamento del suolo e delle acque, abbattimento del rumore e delle vibrazioni, protezione della biodiversità e del paesaggio, protezione dalle radiazioni, ricerca e sviluppo per la protezione dell'ambiente. Abstract della ricerca Istat Le tipologie di interventi Rispetto alla tipologia di interventi, gli investimenti end of pipe2 continuano a rappresentare, pur con incidenze diversificate del corso del quadriennio in esame, la componente più rilevante (63,3 per cento del totale nel 2006). Il restante 36,7 per cento è relativo agli investimenti integrati3, costituiti da investimenti ambientali collegati a tecnologie più avanzate (...). Le imprese, quindi, realizzano prevalentemente investimenti atti a rimuovere l'inquinamento dopo che questo è stato prodotto piuttosto che integrare i propri impianti con tecnologie più "pulite", che rimuovono alla fonte l'inquinamento generato dal processo produttivo. Investimenti per settore ambientale La composizione degli investimenti per settore ambientale (...) evidenzia una concentrazione della spesa (41,4 per cento del totale) nelle attività di protezione e recupero del suolo e delle acque di falda e superficiali, nell'abbattimento del rumore, nella protezione del paesaggio, nella protezione dalle radiazioni e per le attività di ricerca e sviluppo finalizzate alla protezione dell'ambiente (...). Gli investimenti realizzati per la protezione dell'aria e del clima rappresentano il 32,5 per cento del totale (36,6 per cento nell'anno precedente), mentre la spesa in impianti ed attrezzature per la gestione delle acque reflue e per la gestione dei rifiuti è pari rispettivamente al 17 per cento ed al 9,1 per cento degli investimenti complessivi. Distribuzione degli investimenti Considerando la distribuzione degli investimenti ambientali dell'industria manifatturiera emerge che, nel 2006, le attività che presentano le quote più consistenti di investimenti ambientali sono la fabbricazione di coke, raffinerie di petrolio e trattamento di combustibili nucleari (26,3 per cento), la fabbricazione di prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi (22,5 per cento) e la fabbricazione di mezzi di trasporto (12,1 per cento). Minimo, invece, il contributo agli investimenti ambientali che discende dalle industrie conciarie e della fabbricazione dei prodotti in cuoio pelle e similari e quello dell'industria del legno ( rispettivamente 0,1 e 0,5 per cento del totale) Di particolare interesse è la distribuzione per settore ambientale degli investimenti realizzati dai diversi settori di attività economica, che riflette il diverso tipo di inquinamento ambientale che le imprese generano in relazione alle caratteristiche specifiche dei propri prodotti e dei relativi processi produttivi. Con riferimento al 2006, le industrie del legno e dei prodotti di legno e della metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo presentano una maggiore attenzione verso il settore aria e clima, che assorbe rispettivamente il 68,5 ed il 51,5 per cento dei propri investimenti ambientali. Le industrie alimentari, delle bevande e del tabacco registrano una maggiore quota degli investimenti ambientali realizzati nella gestione delle acque reflue (50,3 per cento) mentre le altre industrie manifatturiere e quelle conciarie mostrano un impegno prevalente nella gestione dei rifiuti (rispettivamente 51,3 e 49,0 per cento). Infine, nelle industrie della fabbricazione di coke, raffinerie di petrolio, trattamento combustibili nucleari si evidenzia una quota rilevante di spesa (75,5 per cento degli investimenti ambientali) nelle attività di protezione dell'ambiente che raggruppano la protezione e recupero del suolo e delle acque di falda e di superficie, nella protezione del paesaggio e della biodiversità, nella protezione dalle radiazioni e nelle attività di ricerca e sviluppo finalizzate alla protezione dell'ambiente.

Torna all'inizio


19/03/2009 20:42 NORDCOREA: USA, AL LAVORO PER RILASCIO DUE GIORNALISTE FERMATE (sezione: Globalizzazione)

( da "ITnews.it" del 20-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Washington, 19 mar. - (Adnkronos/Dpa) - Le autorita' statunitensi sono al lavoro per ottenere il rilascio di due giornaliste americane arrestate dai nordcoreani al confine con la Cina. "Vogliamo verificare tutti i fatti e cercare di ottenere il loro rilascio", ha detto il portavoce del dipartimento di Stato, Robert Wood, che non ha fornito alcun dettaglio sulla detenzione di Lua Ling, di origine cinese, e di Euna Lee, di origine sudcoreana, ch elavotano per la Current Tv, emittente fondata dall'ex presidente degli Stati Uniti Al Gore. Stati Uniti e Corea del Nord non hanno relazioni diplomatiche, pertanto comunicano attraverso l'ambasciata svedese a Pyongyang e la rappresentanza di Stoccolma all'Onu.

Torna all'inizio


Pronti a morire con le armi di Pietta, ma è un film (sezione: Globalizzazione)

( da "Giornale di Brescia" del 20-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Edizione: 20/03/2009 testata: Giornale di Brescia sezione:economia «Pronti a morire» con le armi di Pietta, ma è un film In 40 anni di attività l'azienda di Gussago ha realizzato oltre un milione di repliche per il cinema e il mercato GUSSAGOFratelli Pietta. Un milione e duecentomila «repliche» vendute in quarant'anni di attività. Riproduzioni perfette e funzionanti di oltre 200 modelli di pistole e fucili usati dai grandi pistoleri che hanno fatto la storia del selvaggio west. «Ho iniziato ad addentrarmi in questo mondo nel 1962 - racconta il Cavalier Giuseppe Pietta presidente e fondatore della Fap Fratelli Pietta - quando avevo solo 23 anni, occupandomi principalmente di riparare e realizzare fucili da caccia per i cacciatori della zona. Il nostro ingresso nel mondo delle repliche di armi storiche avviene attorno agli anni Settanta, quando un francese ci ha proposto per la prima volta di provare a replicare un Revolver per il mercato transalpino. Successivamente abbiamo ricevuto la visita anche di Valferget, l'americano riconosciuto nel settore come il pioniere di questo mercato che ci ha spalancato le porte dell'America consentendoci di fare il grande salto di qualità». Un mercato, quello americano che come gli altri risente della grande crisi mondiale ma soprattutto dell'elezione del neopresidente americano Barack Obama. Negli Usa la «corsa alle armi» «Oltreoceano - spiega Alberto Pietta, responsabile con il fratello minore Alessandro della produzione - è iniziata una vera e propria corsa alle armi da difesa, forse per paura che il nuovo presidente modifichi la normativa in vigore sulla detenzione di armi da fuoco. Una tendenza che assorbe praticamente quasi tutto il budget americano, già ridotto dalla crisi globale. Basti pensare che il mercato rispetto al 2001 ha registrato un 30% di calo». Per fronteggiare la crisi del settore l'azienda gussaghese che ha sede in via Mandolossa, ha lanciato un nuovo prodotto, la riproduzione fedele di una carabina russa della seconda guerra mondiale. Novità che dopo la presentazione in America lo scorso ottobre ha fatto registrare un migliaio di ordini in un solo mese. «Abbiamo presentato questa nuova carabina calibro 22 quasi per scherzo - continua Alberto Pietta - era un prodotto che avevamo accantonato alcuni anni fa, ma che è stato accolto con un grande entusiasmo che ci consente di tirare un po' il fiato in questi periodi difficili, in cui ci si dedica anche a cercare nuove strade». Ad esempio quella delle armi da caccia, che la Fratelli Pietta ha iniziato a percorrere tre anni fa con un'investimento di oltre un milione di euro. Investimento che oggi inizia a dare i suoi frutti, infatti gli ordini provenienti soprattutto dalla Russia, hanno già assorbito la capacità produttiva annuale di circa 3.000 pezzi. «Con l'entrata seppur in punta di piedi nel settore delle armi da caccia - dice il cavalier Giuseppe - abbiamo voluto diversificare la nostra produzione, anche alla luce delle tendenze osservate in questi anni in cui abbiamo notato che il mercato delle repliche e delle armi da caccia avevano tendenze esattamente opposte se uno saliva l'altro scendeva e viceversa». Ora la paura per l'azienda familiare il cui fatturato oscilla tra i 3 e i 5 milioni di euro, arriva dalla Turchia, definendo il suo ingresso nel mercato delle armi da caccia alla pari di quello della Cina negli altri settori delle produzioni bresciane. Il «rischio» Turchia Industrie turche dopo essere state teatro di delocalizzazioni anche da parte di realtà bresciane, hanno infatti lanciato prodotti sul mercato armiero globale a costi di circa due terzi inferiori al made in Italy offrendo comunque per ora una qualità decisamente inferiore. Tra le grandi soddisfazioni di una azienda bresciana che si prepara a festeggiare il mezzo secolo di attività resta il fatto di aver visto le proprie creazioni anche sul grande schermo, in pellicole come «Pronti a Morire» di Sam Raimi nelle mani di star come Sharon Stone, Leonardo di Caprio e Gene Hackman, ne «L'esercito delle 12 scimmie» di Terry Gilliam e «Gli Spietati» di Clint Eastwood. Davide Lorenzini

Torna all'inizio


viluppo dell'UE. Silvio Berlusconi, leader del Pdl, si è sempre allineato con gli Usa ... (sezione: Globalizzazione)

( da "Corriere delle Alpi" del 20-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

viluppo dell'UE. Silvio Berlusconi, leader del Pdl, si è sempre allineato con gli Usa ... viluppo dell'UE. Silvio Berlusconi, leader del Pdl, si è sempre allineato con gli Usa da sempre contrari che l'UE vada oltre la zona di libero scambio. Mentre Umberto Bossi della Lega, che ha già difficoltà nel riconoscersi come italiano, si è costantemente manifestato contrario all'Unione europea sotto qualsiasi forma. Ambedue hanno nondimeno deciso di presentarsi capilista dei rispettivi partiti, in tutte le circoscrizioni elettorali. La loro iniziativa non ha niente a che vedere con l'Europa, ma solo con l'impatto che il risultato elettorale può avere sulla politica interna del Paese. Per la verità, neanche il maggiore partito dell'opposizione e convinto europeista. Il Pd, ha cercato di favorire un dibattito sui problemi dell'Ue per sensibilizzare l'opinione pubblica e far capire che, in un'economia globalizzata, l'isolazionismo ci porta alla perdizione. La Cina e l'India si avviano a diventare potenze economiche e politiche pari se non superiori agli Usa, anche se, quest'ultimi, manterranno presumibilmente e per lungo tempo ancora, la supremazia militare. Se i Paesi che compongono l'Unione Europea continueranno a procedere in ordine sparso, il loro peso politico e diplomatico nel mondo diverrà assolutamente insignificante, con inevitabili ripercussioni negative sul piano economico. Com'è noto, fu il francese Jean Monnet, sostenuto dal tedesco Adenauer, dal nostro De Gasperi, dal francese Schuman e dal belga Spaak a lanciare l'idea di un'Europa unita, anche per rendere improbabili nuove sanguinose guerre fratricide. Tutto cominciò nell'aprile 1952, con la creazione della Comunità Europea del Carbone e dell'Acciaio, perché queste due risorse strategiche erano alla base di ogni iniziativa militare. Nel 1957, il trattato di Roma, sottoscritto da Francia, Germania, Italia, Belgio, Olanda e Lussemburgo, istituiva la Comunità Economica Europea, chiamata Mercato Comune, che prevedeva l'integrazione economica. Vale a dire la zona di libero scambio con la soppressione dei diritti di dogana dei singoli Paesi. L'unione doganale con tariffe comuni verso l'esterno del Mercato Comune. La libertà di circolazione dei fattori produttivi quali merci, capitali e lavoratori. L'evoluzione verso una moneta unica. La convergenza delle regole, delle norme e degli standard. L'eliminazione delle frontiere. In definitiva, l'integrazione economica si basava sulla convinzione dei Padri Fondatori che essa sarebbe necessariamente sfociata nell'integrazione politica. Durante la presidenza del generale De Gaulle (1959-1969), la Francia porrà il proprio veto all'entrata nel Mercato Comune della Gran Bretagna, considerata lo sceriffo europeo dell'America la quale, del resto, ostacolava e continua ad ostacolare, la trasformazione dell'integrazione economica europea in un'Europa politicamente unita e autonoma. Sarà quindi solo nel 1970 che la Gran Bretagna (nel frattempo aveva creato con Svezia, Svizzera, Austria, Portogallo, Norvegia e Danimarca, l'Associazione europea di libero scambio), verrà accettata come membro del Mercato Comune, assieme ad Irlanda e Danimarca. La Gran Bretagna, tuttavia, non accetterà, nel 1979, di far parte del sistema monetario europeo, cosi come non accetterà, nel 1985, lo spazio senza frontiere di Schengen e, nel 1985, la moneta unica. Per contro, opererà costantemente in stretto contatto con gli Usa per far trionfare l'idea di un'Europa limitata ad essere un'area di libero scambio. Nel 1981 viene accettata la Grecia, nel 1986 la Spagna e il Portogallo. Nel 1990 l'unificazione tedesca comporta l'entrata automatica della ormai ex Repubblica Democratica Tedesca. Questi Stati firmeranno il trattato di Maastricht che istituirà l'Unione europea, a partire dal 1º gennaio 1993, con l'obiettivo dichiarato di favorire gradualmente un'integrazione politica, Nel 1995, verranno accettate Finlandia, Svezia e Austria. Nel 2004, Cipro e Malta. Nello stesso anno viene firmato a Roma il trattato che addotta una costituzione per l'Europa, ma che non avrà seguito per il voto negativo di Francia e Olanda. Con la caduta del muro di Berlino, gli Stati Uniti piloteranno a distanza l'allargamento dell'Unione europea verso 10 Paesi dell'Est (Estonia, Lettonia Lituania, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Ungheria e Slovenia nel 2004, Bulgaria e Romania nel 2007). Questa decisione paralizzerà l'Unione europea e annienterà ogni idea d'integrazione politica. Questi paesi, infatti, con Gran Bretagna e governo italiano di Berlusconi, privilegiano relazioni bilaterali con gli Usa, in conflitto con l'idea dei Padri Fondatori per un'Europa politicamente autonoma che tratta amichevolmente, ma da pari a pari, con gli Stati Uniti d'America. Enzo Friso

Torna all'inizio


Lo stop cinese non ferma il volo Fiat (sezione: Globalizzazione)

( da "Milano Finanza (MF)" del 20-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

MF sezione: Primo Piano data: 20/03/2009 - pag: 4 autore: di Luciano Mondellini slitta a data da definire l'avvio della produzione nella joint tra il lingotto e chery Lo stop cinese non ferma il volo Fiat Brillante il titolo (+10%) grazie alla buona partenza di GM a Wall Street e al piano di aiuti Usa alla componentistica. Chrysler, Fiat si farà carico del 35% del nostro debito verso il governo Brusco rallentamento nei piani di espansione di Fiat in Cina, ma il titolo del Lingotto vola in borsa (+9.9%) sulla scorta delle notizie provenienti da Brasile e Stati Uniti La crisi ha infatti spinto i vertici del Lingotto a chiedere uno slittamento (a data da definire) dell'avvio della produzione di vetture nell'ambito dell'accordo di joint venture tra la casa torinese e la società cinese Chery Automobile, un'alleanza che inizialmente prevedeva la realizzazione congiunta di vetture a partire da quest'anno. A spiegarlo è stato ieri il presidente di Chery Automobile Yin Tongyao che ha fatto sapere che a spingere per lo slittamento dell'accordo stati proprio i vertici del Lingotto. «I produttori di auto stranieri sono colpiti dalla crisi finanziaria e qualsiasi investimento aggiuntivo sarebbe difficile per loro in tempi come questi», ha spiegato Yin Tongyao. Per questo motivo, ha continuato il numero uno della società cinese, «abbiamo rallentato il progetto di joint-venture con Fiat e la produzione di vetture non partirà entro quest'anno. Ma non abbiamo accantonato il progetto», ha aggiunto, sottolineando quindi che l'obiettivo comune è riavviare il piano non appena la situazione del settore si sarà ristabilita. L'accordo era stata siglato nell'agosto del 2007 e prevedeva la produzione e la vendita nel in Cina di vetture Fiat, Alfa Romeo e Chery, con volumi di produzione di circa 175 mila vetture dal 2009. Se la crisi economica sta rallentando i programmi di Fiat all'estero, lo stesso non si può certo dire per Chery, visto che sempre ieri lo stesso Tongyao non ha escluso l'interesse del gruppo ad acquistare marchi di auto stranieri, come la svedese Volvo di proprietà del gruppo Ford. «Potremmo considerare un acquisto se non sono interessate altre case cinesi. Non entreremo in una battaglia sul prezzo», ha spiegato Tongyao. La notizia dello slittamento dell'accordo in Cina non ha penalizzato il titolo Fiat, che anzi ha chiuso seduta tra i migliori del listino con un guadagno del 9,9% a 4,7 euro. A spingere le quotazioni ha contribuito la buona giornata dell'intero comparto auto sui listini europei, che si sono mossi al traino di General Motors (+11% in apertura a Wall Street) e della prospettiva di aiuti (per 5miliardi di dollari) da parte del Tesoro Usa per i fornitori di componenti auto. Il titolo Fiat ha potuto anche giovarsi delle positive indicazioni sul mercato brasiliano circa le vendite dei primi 15 giorni di marzo e all'ottimismo espresso dal ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola: «A febbraio - ha spiegato il ministro - gli ordinativi di acquisto di auto sono aumentati del 4% rispetto allo stesso mese del 2008 e si stima che a marzo le immatricolazioni crescano». Infine la Chrysler ha confermato che la Fiat si farà carico del 35% del debito del gruppo di Detroit nei confronti del governo Usa. Chrysler ha anche aggiunto che «neanche un nichel» dei contribuenti americani andrà al Lingotto. La partnership tra Fiat e Chrysler potrà contare su un budget per gli acquisti di 80 miliardi di dollari. I veicoli prodotti in partnership consentiranno un 26% di risparmio di benzina rispetto ai modelli Chrysler attuali.

Torna all'inizio


GM, più efficace Pechino del piano Obama (sezione: Globalizzazione)

( da "Milano Finanza (MF)" del 20-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

MF sezione: Primo Piano data: 20/03/2009 - pag: 4 autore: GM, più efficace Pechino del piano Obama General Motors ieri ha chiesto alla Casa Bianca nuovi aiuti per il mese di aprile. Il gruppo di Detroit ha già ricevuto prestiti per 13,4 miliardi di dollari, che sono serviti a mantenerlo in vita, ma in proporzione sono risultati più efficaci i sussidi da 1,17 miliardi elargiti dal governo cinese per incentivare le vendite di furgoni. Nei primi due mesi dell'anno, infatti, le vendite in Cina di questi veicoli prodotti da GM sono cresciute del 32%. E adesso il governo di Pechino sta per distribuire 731 miloni di dollari per incentivare la vendita di auto nelle aree rurali del Paese. Così GM ha raddoppiato le stime di vendita in Cina nel 2009, visto che nel Celeste Impero vivono ben 800 milioni di contadini e tutti vogliono un'automobile. Sempre ieri, il dipartimento del Tesoro Usa, nel tentativo di stabilizzare la disastrata industria automobilistica, ha annunciato che fornirà un finanziamento fino a 5 miliardi di dollari ai fornitori di ricambi e componenti per auto.

Torna all'inizio


Assassini di Stato , j'accuse di Forbice (sezione: Globalizzazione)

( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 20-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

SAGGI. IL CONDUTTORE DI «ZAPPING» PUNTA L'INDICE CONTRO LA PENA DI MORTE, PRATICATA NONOSTANTE LA MORATORIA «Assassini di Stato», «j'accuse» di Forbice La risoluzione per la moratoria universale delle esecuzioni capitali, approvata dall'Onu il 18 dicembre 2007 con il voto favorevole di 104 paesi, segna una data fondamentale nella battaglia contro la pena di morte ma la strada da compiere per debellare questa 'lucida follià dell'umanità è ancora lunga. È questa la premessa che sottende ad «Assassini di stato», il nuovo libro di Aldo Forbice giornalista Rai e conduttore della trasmissione radiofonica Zapping, da anni impegnato sul fronte dei diritti umani. Il volume è insieme un'inchiesta giornalistica, un saggio di storia recente, ma soprattutto un appello appassionato lungo 350 pagine contro la pena di morte che, ricorda subito l'autore usando la citazione di Cesare Beccaria, «non è un diritto, ma la guerra di una nazione contro un individuo». Il primo capitolo è dedicato ad un breve excursus storico filosofico sulla pena di morte in Italia (il primo stato nazionale europeo ad abolirla nel 1947), in Europa e nel resto del mondo, mentre nei capitoli successivi, Forbice esamina la situazione area per area: i paesi in cui la pena capitale è ancora in vigore sono 46 e, secondo i dati del libro, si calcola che almeno 20 mila persone all'anno vengano ancora punite con la morte. Un giro del mondo in cui le esecuzioni capitali accomunano gli Usa («campioni di diritti umani nel mondo lo sono molto meno quando si guarda in casa loro») all'ex Urss, il Giappone («un paese con mille contraddizioni, dove il boia esiste ma non bisogna parlarne») all'Africa dei signori della morte, la Cina ai paesi Arabi. Come incipit di ogni capitolo una citazione da un grande del passato contro la pena di morte: da Mark Twain, a Elias Canetti, a Tolstoj, ad Albert Camus. Numerose le testimonianze riportate di condannati , da cui emerge un'accusa senza appello alla pratica delle esecuzioni capitali: valga per tutti l'annuncio pubblicato su alcuni quotidiani americani nel novembre del 2000:«Il mio nome e Michael Toney. La maggior parte delle persone mi chiama "Cowboy". Sono nel braccio della morte della prigione del Texas aspettando l'esecuzione per un crimine che non ho commesso. Ho diritto a scegliere cinque persone come testimoni della mia esecuzione. E ho deciso di selezionarle mettendo all'asta i posti disponibili. Alle cinque persone che offriranno di più chiederò di donare l'importo alle mie due figlie...So che la messa all'asta di posti per assistere ad un assassinio è senza precedenti ma vi assicuro che è legittima. Che cosa c'è di più serio della morte?». Forbice, collaboratore del nostro giornale, è vicedirettore del giornale radio RAI, e conduce «Zapping», uno dei programmi radiofonici di approfondimento più seguiti. È l'ideatore e direttore della manifestazione «Umanitaria», dedicata all'affermazione dei diritti civili, e a problematiche particolari quali la violenza sui bambini, la tortura, la pena di morte. Inoltre, è organizzatore di campagne umanitarie, fra le quali: campagna per salvare il condannato a morte negli Stati Uniti Joseph O'Dell (1997), campagna per la moratoria sulle esecuzioni capitali in Cina (1998), negli Stati Uniti (2000), in Giappone (2002) e nel mondo (1999-2002).

Torna all'inizio


Anche Brembo frena ma difende la cedola Ricavi sopra il miliardo (sezione: Globalizzazione)

( da "Finanza e Mercati" del 20-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Anche Brembo frena ma difende la «cedola» Ricavi sopra il miliardo da Finanza&Mercati del 20-03-2009 Le previsioni del mondo a quattro ruote non promettono niente di buono. E in questo contesto «Brembo registra una forte riduzione degli ordini - recita la nota del cda -. Di conseguenza, l'azienda continua ad adottare misure straordinarie per adeguare i volumi di produzione alla domanda». A marzo, tra l'altro, la cassa integrazione è stata estesa anche a tutto il personale impiegatizio. La crisi non risparmia, dunque, neanche il gioiello dei freni che, comunque, non rinuncia al dividendo, in pagamento dal 7 maggio (l'assemblea si terrà il 24 aprile): 0,225 euro per azione (-19,6%) dopo un utile netto di 37,5 milioni (-38,3%), un ebitda di 140,9 milioni (+2,9%) e ricavi in ascesa del 16,3% a 1,06 miliardi, in larga misura da attribuire alle acquisizioni effettuate negli ultimi tirmestri negli Usa, in Cina, In India e in Italia. Il dato più preoccupante è l'ascesa dell'indebitamento netto: 337,4 milioni (+43,1%), pari al 116% del patrimonio netto (contro il 75,1% dell'anno precedente). Per fronteggiare la situazione, conclude la nota del cda, «proseguono le azioni finalizzate al contenimento di tutti i costi non correlati alla vendite, alla riduzione delle rimanenze, ad assicurare il rispetto dei termini di pagamento da parte dei clienti e al controllo degli investimenti». La società di Alberto Bombassei, però, non rinuncia a crescere. Nel 2009 è stato acquisito in Brasile il controllo della Sawem mentre, in India, è stato inaugurato il nuovo stabilimento di KBX per la produzione di sistemi frenanti a disco per scooter e motociclette.

Torna all'inizio


L'Africa dell'oppressione (sezione: Globalizzazione)

( da "Adige, L'" del 20-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Testimoni Un saggio esamina il colonialismo cinese, un romanzo il dramma dell'Aids L'Africa dell'oppressione L a Cina sta conquistando l'Africa in quello che si configura, secondo molti osservatori, come una forma di neocolonialismo economico. Se ne occupa il recente volume «Cinafrica. Pechino alla conquista del continente nero» di Michel Beuret, Serge Michel, entrambi giornalisti, e il fotoreporter Paolo Woods (Il Saggiatore, 240 pagine, 19,50 euro) . «Ni hao!»: i bambini congolesi salutano gli stranieri in cinese, perché gli stranieri ormai sono tutti cinesi. Sono gli abitanti di un nuovo continente chiamato Cinafrica, nato dall'unione di mondi apparentemente inconciliabili, per storia e tradizione, ma tenuti insieme da uno scenario economico che non ha precedenti. In cerca di petrolio e materie prime per nutrire un'espansione inarrestabile, Pechino si è lanciata alla conquista dell'Africa, che attendeva da troppo tempo una rinascita postcoloniale. E per i cinquecentomila cinesi che vi si sono riversati il continente nero è la promessa di un Far West del ventunesimo secolo. Alcuni hanno già fatto fortuna, altri vendono ancora paccottiglia ai bordi delle strade infuocate dei paesi più poveri del mondo. Per gli africani è forse l'evento più importante dei loro quarant'anni d'indipendenza. I cinesi non assomigliano agli ex coloni. Seducono i popoli perché costruiscono strade, dighe e ospedali, e i dittatori perché non parlano di democrazia o trasparenza. Come stanno mutando i ritmi e i costumi del continente? Quali benefici e quali problemi pone questo nuovo capitolo della globalizzazione? Lungo le ferrovie dell'Angola, nelle foreste del Congo e nei karaoke in Nigeria, Serge Michel e Michel Beuret, insieme al fotografo Paolo Woods, hanno percorso quindici paesi sulle tracce dei cinesi arrivati in Africa e di un nuovo mondo abitato da imprenditori pionieri e lavoratori sfruttati, da progresso e contraddizioni. Dalle campagne impoverite nel cuore della Cina alle poltrone in cuoio dei ministri africani, gli autori ci raccontano l'avventura dei cinesi partiti per costruire, produrre e investire in una terra che per l'Occidente è ormai condannata a ricevere solo aiuti umanitari. Di Africa si occupa anche Lara Santoro nel romanzo «Il mio cuore riposava sul suo» (E/O, 261 pagine, 15,30 euro). L'autrice fa a pezzi il mito dei corrispondenti di guerra e lancia un appello a salvare l'Africa dalla tragedia dell'Aids, il romanzo di debutto della reporter italiana Lara Santoro (che vive negli Usa) esce in Italia dopo essere stato pubblicato in America e Inghilterra. Corrispondente per sette anni da Nairobi per diverse testate internazionali, Santoro per il suo debutto nella narrativa (in lingua inglese, perché dopo tanti anni all'estero non si fidava più del suo italiano) si affida all'autobiografismo con il personaggio di Anna, giornalista di stanza in Kenya alle prese con problemi d'amore e di alcoolismo. La salva l'arrivo di Mercy, la domestica che si veste come una ballerina e la accudisce come una madre. Proprio Mercy introduce Anna nel vero Kenya, facendole conoscere padre Anselmo, un prete italiano - ispirato a padre Alex Zanotelli - che lotta contro l'Aids nello slum di Korogocho. 20/03/2009

Torna all'inizio


Dall'Islam all'omosessualità, dalle polemiche sull'Olocausto all'Aids, ... (sezione: Globalizzazione)

( da "Unita, L'" del 20-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

" Dall'Islam all'omosessualità, dalle polemiche sull'Olocausto all'Aids, Benedetto XVI non ha idea dell'impatto delle sue parole in un mondo globalizzato. Come Berlusconi, anche il Papa è incline alla gaffe, ma con effetti più gravi. Times, 19 marzo

Torna all'inizio


PESCARA Èdi nuovo "Codice Rosso 2009". (sezione: Globalizzazione)

( da "Tempo, Il" del 20-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

stampa PESCARA È di nuovo "Codice Rosso 2009". Si è aperta ad Ancona la 5ª edizione della manifestazione nazionale di Protezione civile, promossa dalle Regioni Marche e Abruzzo, dal dipartimento nazionale di Protezione civile e dalle sezioni regionali dell'Associazione nazionale Comuni italiani (Anci). L'iniziativa mette a fuoco la funzione dei Comuni e dei sindaci, istituti che, per effetto della riforma del titolo V della Costituzione, rappresentano il primo grado di sicurezza per il territorio e la comunità amministrata. Secondo l'assessore alla Protezione civile della Regione Abruzzo, Daniela Stati, intervenuta al convegno, «il sindaco rappresenta l'autorità comunale di Protezione civile ed è titolare di doveri e obblighi, come essere il primo soccorritore della popolazione. Quale profondo conoscitore del territorio, il sindaco ha il compito di intervenire per primo e interagire con il sistema regionale di Protezione civile». Per la Stati fare Protezione civile non significa solo gestire emergenze, «ma soprattutto organizzare ed erogare sul territorio un servizio di pubblica utilità alla stregua di distribuzione di acqua potabile, viabilità o reti fognarie». «Il Comune - ha aggiunto la Stati - diventa luogo di attuazione delle attività di Protezione civile sia per la previsione e la prevenzione sia per la gestione degli interventi». Per questo, il «sindaco deve dotare il proprio Comune di una struttura di Protezione civile permanente, preparata a supportare l'autorità comunale a gestire le emergenze. Le Regioni - ha concluso - devono sostenere i sindaci nei compiti istituzionali e favorire le iniziativa che i Comuni intendano intraprendere nella Protezione civile: la Regione Abruzzo ha già avviato diverse attività nell'ambito del rischio di incendio boschivo».

Torna all'inizio


Sartori sale a 40 milioni nel 2008 e batte la crisi (sezione: Globalizzazione)

( da "Arena, L'" del 20-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Venerdì 20 Marzo 2009 ECONOMIA Pagina 37 ENOLOGIA. La Casa Vinicola di Santa Maria di Negrar chiude l'esercizio in crescita del 6% Sartori sale a 40 milioni nel 2008 e batte la crisi L'export traina il fatturato Accordi in Friuli e Abruzzo La crisi economica e dei consumi non ha frenato i conti economici della Casa Vinicola Sartori. Il 2008 si è chiuso per l'azienda vitivinicola di Santa Maria di Negrar con un aumento del 6% del fatturato che ha raggiunto quasi i 40 milioni di euro. Un risultato frutto in particolare delle vendite sui mercati internazionali, speiga una nota. La vocazione all'export, infatti, è storicamente uno dei principali asset dell'azienda veronese. «Siamo molto soddisfatti dei risultati 2008 della nostra azienda e anche i primi mesi di quest'anno, nonostante gli evidenti segni di crisi che coinvolgono anche il nostro comparto, li possiamo considerare più che soddisfacenti», dice il presidente Andrea Sartori. «Questi dati dimostrano che è possibile mantenere livelli di mercato adeguati anche in fasi economiche così complesse». In particolare, spiega Sartori (che è anche leader nazionale dell'Unione Italiana Vini), «abbiamo registrato importanti aumenti sul mercato nord americano, Usa e Canada, come pure sono in crescita le nostre performance commerciali nel sud-est asiatico grazie anche all'apertura lo scorso anno di una nostra filiale a Singapore che ci ha consentito anche di incrementare la nostra attività con la Cina». «È indubbio», sottolinea Sartori, «che oggi per poter conseguire risultati importanti sul fronte dell'export è fondamentale poter presidiare il più possibile i mercati internazionali. Tenere un monitoraggio continuo soprattutto dei mercati più importanti e di quelli emergenti. Investire in risorse umane adeguate in grado di poter dialogare con efficacia con i principali buyer». In un mercato del vino sempre più globalizzato, con la crescita di player internazionali sempre più agguerriti, la capacità di affermare il proprio marchio attraverso una qualificazione delle produzioni e una sempre maggiore identità risulta essenziale. La Casa Vinicola Sartori punta soprattutto sui vini veronesi dai rossi della Valpolicella, dal Regolo al Ripasso e all'Amarone, al Soave all'igt veronese Regolo. Ma la strategia dell'azienda punta anche a acquisizioni: nel 2008, infatti, è stata acquisita la Mont'Albano di Udine ed è stato stretto un accordo di collaborazione con una delle migliori aziende abruzzesi, la Tenuta Cerulli Spinozzi. Due operazioni decise d'intesa con la Cantina di Colognola ai Colli, partner della Sartori, e in sintonia con il consorzio di secondo grado Collis di cui la Sartori fa parte. «Abbiamo così potuto ampliare la nostra gamma con due vini di due delle regioni italiane a maggiore vocazione per la produzione di vini di alta qualità», dice ancora il presidente che guida l'azienda con il fratello Luca direttore produzione e risorse umane (oltre che preisdente del Consorzio di tutela di vini Valpolicella), e il cugino Paolo Sartori, direttore del mercato Italia. E in cantiere, preannunciano in azienda, ci sono già altre novità per il 2009 e verranno presentate al Vinitaly in programma a VeronaFiere dal 2 al 6 aprile.  

Torna all'inizio


usa, arriva l'eco-dazio è subito lite con la cina - federico rampini (sezione: Globalizzazione)

( da "Repubblica, La" del 20-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Pagina 24 - Economia Il governo vuole penalizzare l´import che non rispetta i tetti di CO2 Usa, arriva l´eco-dazio è subito lite con la Cina FEDERICO RAMPINI dal nostro corrispondente PECHINO - Si tinge di verde l´ultima tentazione protezionista. La Cina e il Messico hanno reagito duramente alle nuove barriere agli scambi, già varate o proposte dall´Amministrazione Obama in nome della difesa dell´ambiente. Da Pechino è arrivata una secca messa in guardia contro l´idea in discussione negli Stati Uniti, di introdurre una nuova carbon-tax � o meglio un "dazio carbonico" � sulle importazioni in provenienza da paesi che non adottano tetti alle emissioni di CO2. La proposta potrebbe colpire pesantemente i prodotti made in China sul mercato americano. L´idea di un dazio ambientalista è stata discussa esplicitamente dal nuovo segretario Usa all´Energia Steven Chu (che per un´ironia della sorte è etnicamente cinese-americano) in un´audizione al Congresso questa settimana. La sua genesi è legata alla svolta di Obama sul cambiamento climatico e le politiche ambientali. Capovolgendo la linea di George Bush, il presidente ha deciso che gli Stati Uniti adotteranno quanto prima un tetto alle emissioni di CO2 per l´industria americana, legato alla creazione di un mercato per i diritti di emissioni carboniche, cioè un sistema analogo a quello già in vigore nell´Unione europea. Affinché le imprese americane non si trovino in una situazione di svantaggio competitivo rispetto alla concorrenza estera, Steven Chu ha annunciato che l´Amministrazione Obama sta esaminando una serie di ipotesi: tra queste appunto la possibilità di colpire con un "dazio verde" i prodotti in provenienza da paesi che non applicano tetti alle emissioni di CO2 per le loro imprese. Si tratta in particolare delle potenze emergenti quali Cina e India. La Repubblica Popolare aderì a suo tempo al Trattato di Kyoto per la lotta al cambiamento climatico, ma avvantaggiandosi di una clausola prevista per i paesi emergenti che la esenta dal fissare limiti alle emissioni carboniche. La reazione di Pechino è stata una dura condanna. Xie Zhenhua, capo del comitato governativo sul cambiamento climatico, ha dichiarato: «Ci opponiamo all´uso della questione ambientale come un pretesto per praticare il protezionismo. La lotta al cambiamento climatico è una cosa e la Cina sta facendo la sua parte; introdurre dazi sulle importazioni è un´altra cosa, sono questioni ben separate che vanno affrontate in ambiti diversi». La Repubblica Popolare si sente nel mirino sia per l´alto attivo commerciale verso gli Stati Uniti, sia perché dall´anno scorso ha superato gli Usa per il volume di emissioni carboniche rilasciate nell´atmosfera. Tuttavia il governo di Pechino sottolinea che il balzo cinese nelle emissioni di CO2 è solo recente mentre il cambiamento climatico è stato provocato da decenni di inquinamento nei paesi di vecchia industrializzazione. Inoltre i leader cinesi accusano le multinazionali occidentali di avere delocalizzato le produzioni più inquinanti nei paesi emergenti. Lo scontro tra Pechino e Washington conferma che si è aperto un nuovo fronte nella marea montante del protezionismo, questa volta all´insegna delle politiche ambientali. L´Amministrazione Obama deve affrontare in casa propria le resistenze di una parte del mondo industriale. In piena recessione molte imprese americane lamentano che l´introduzione dei tetti alle emissioni di CO2 e di un mercato per i permessi sul modello europeo non farà che appesantire i costi di produzione e aggravare le difficoltà del tessuto produttivo. Di qui la tentazione di offrire in contropartita una protezione contro la concorrenza cinese. Un gesto analogo � e già entrato in vigore � ha infiammato nei giorni scorsi le relazioni tra Stati Uniti e Messico. Cedendo a un´antica richiesta del potente sindacato dei camionisti Teamsters, nonché di associazioni ambientaliste come il Sierra Club, l´Amministrazione Obama ha sospeso la libertà di accesso ai Tir messicani finché non rispettano le normative ambientali e di sicurezza degli Stati Uniti. La libera circolazione dei Tir in tutto lo spazio nordamericano era stata prevista dal trattato di libero scambio Nafta, firmato da Bill Clinton.

Torna all'inizio


Fmi, l ultimo pessimista dell economia globale (sezione: Globalizzazione)

( da "Manifesto, Il" del 20-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

PREVISIONI In Italia deficit/Pil al 4,8% nel 2009 Fmi, l ultimo pessimista dell economia globale CRESCITA E OCCUPAZIONE A PICCO: I GRAFICI DIFFUSI IERI DAL FONDO MONETARIO INTERNAZIONALE Maurizio Galvani L'Fmi non è per nulla ottimista e nel Report - che prepara l'incontro del 2 aprile del G20 - prevede «un declino globale dell'attività economica per il 2009, fatto che non accadeva da 60 anni». La denuncia dell'organizzazione diretta da Dominique Strauss-Kahn è peggiore di quanto si potesse immaginare: negli Stati Uniti, il Pil crollerà a -2,6%, in Giappone la flessione sarà pari al 5,8%, mentre il Pil dei paesi della area dell'euro subirà un calo del 3,2%. Il panorama non è migliore per i paesi emergenti - spesso trascurati dalle statistiche - che «a causa di entrate più deboli per la caduta dei prezzi delle materie prime, per la debolezza delle esportazioni presenteranno una crescita indebolita, mentre alcune nazioni soffrono più delle altre (Cina)». L'Fmi dichiara esplicitamente che «i paesi del centro-est Europa sono quelli che pagano più la crisi» come pure «l'instabilità dei mercati finanziari a est affligge i mercati a ovest. Le principali banche di Austria, Svizzera, Belgio, Olanda, Svezia e Gran Bretagna e, anche, Italia sono esposte al caos orientale poiché le attività delle filiali degli istituti di credito rappresentano una consistente parte del Pil di questi paesi. Per capire: «il 75% del Pil austriaco è finora dovuto ai ricavi dei prestiti a questi paesi». La crisi modifica i comportamenti e la vita delle persone, si avverte una drastica riduzione dell'occupazione. In tutti i paesi sviluppati - nel giro di un solo anno - è precipitato il numero degli occupati. Non c'è una significativa differenza tra il quadro statunitense, giapponese e europeo. In Usa, i senza lavoro quotano già 12 milioni di persone; in Inghilterra (il dato è di mercoledì) i disoccupati sono due milioni. La situazione si potrebbe modificare, secondo molti osservatori, a partire dal 2010. Tuttavia, in questo momento l'Fmi sottolinea che «aumentano i rischi sia di deflazione che di instabilità finanziaria che colpirebbe maggiormente i paesi emergenti». «Lo spettro del protezionismo commerciale e finanziario sta risorgendo nuovamente», scrive l'organizzazione di Washington. Nel Report emerge anche una «sorpresa». I piani di investimento o di spesa, a causa di una flessione delle entrate fiscali, porteranno inevitabilmente a sforare il rapporto deficit/Pil; molto al di sopra di quello che è previsto dai criteri di Maastricht. Per cui il rapporto deficit/Pil in Italia passerà al 4,8% nel 2009 e al 5,2% nel 2010. Il governo italiano prevede invece un deficit al 3,7% quest'anno e al 3,3% il prossimo. Secondo l'Fmi, il governo italiano ha stanziato una cifra pari allo 0,2% del Pil per le misure di sostegno all'economia nel 2009. L'Fmi sarà l'ultimo a beccarsi l'accusa di «disfattista» ma la realtà non si può nascondere. Giappone e India si contenderanno il primato del deficit a fine 2009: nel primo paese il rapporto deficit/Pil è eguale all'8,1%; in India sarà del 10%. Per finire, l'Fmi non è convinto che le politiche di stimolo avranno successo soprattutto negli Stati uniti.

Torna all'inizio


Fiat-Chery, stop all'intesa in Cina (sezione: Globalizzazione)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 20-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Il Sole-24 Ore sezione: FINANZA E MERCATI data: 2009-03-20 - pag: 42 autore: Auto. Slitta almeno al 2010 l'avvio della joint venture che doveva produrre 175mila vetture all'anno Fiat-Chery, stop all'intesa in Cina Il titolo del Lingotto mette a segno un altro balzo (+9,9%) a 4,71 euro Laura Galvagni Un primo segnale era arrivato già a gennaio scorso quando l'amministratore delegato, Sergio Marchionne, aveva fatto intuire che le iniziative non essenziali per il futuro della Fiat sarebbero state rinviate. Ieri, però, il presidente di Chery, Yin Tongyao, ha messo nero su bianco quello che già si poteva evincere da alcuni nuovi target del Lingotto: la joint venture per lo sbarco in Cina del gruppo automobilistico slitta di almeno un anno. «Abbiamo rallentato il progetto di joint venture con Fiat - ha detto a margine di una conferenza stampa il numero uno cinese - la produzione dunque non inizierà quest'anno come originariamente previsto, ma non abbiamo accantonato il progetto ».Chery ha annunciato di aver deciso di rinviare l'accordo con Torino a causa del cambiamento delle condizioni di mercato. Un contesto che ha spinto lo stesso Marchionne ad assumere posizioni prudenti. Non a caso, qualche settimana fa il manager, in un'intervista a Automotive News, ha sottolineato di aver «completamente rivisto i progetti in cantiere per la prima metà del 2009 ».E tra questi,ovviamente, anche l'accordo cinese. Nell'agosto 2007 Fiat ha annunciato la firma di un memorandum d'intesa con Chery per la costituzione di una joint venture finalizzata alla produzione e distribuzione di vetture Alfa Romeo (tra cui la 159)e Fiat e potenzialmente anche Chery. L'obiettivo era far uscire dagli stabilimenti circa 175 mila vetture all'anno, sufficienti per raggiungere il target delle 300 mila auto vendute in Cina nel 2010 fissato dal piano 2007- 2010. A gennaio, però, Fiat ha rivisto l'obiettivo. Nell'annunciare che il rientro dell'Alfa Romeo negli Stati Uniti sarebbe slittato al 2011, il Lingotto ha anche abbassato a 50mila il numero delle auto da immatricolare in Cina nel 2010. Una cifra che rende di fatto non necessario l'avvio a stretto giro della joint venture. Ragion per cui è difficile prevedere se il dossier verrà concretamente riaperto già il prossimo anno. Alla luce anche del fatto che solo a febbraio, dopo cinque mesi difficili (a gennaio le immatricolazioni sono scese dell'8%), e solo grazie al piano di sostegno governativo, il mercato dell'auto cineseè tornato a crescere (+24%). Insomma, Fiat, che in quanto azionista di Chrysler si prenderà carico del 35% del debito che Detroit contrarrà con il governo, sembra volersi concentrare sui mercati storici magari consolidando la propria presenza grazie ad un'altra alleanza di peso dopo quella americana. E Peugeot, per diversi osservatori, continua ad essere uno dei candidati. Ieri,però,Christian Streiff,amministratore delegato di Psa Peugeot Citroen, ha raffreddato gli animi. In un'intervista a Manager Magazin, in edicola oggi, Streiff ha dichiarato che «un'alleanza tra due costruttori simili sarebbe estremamente difficile» e «improbabile». Il manager ha però aggiunto: «Non voglio escludere alcuna alleanza. Noi stiamo cercando un partner complementare che ci completi sia a livello dei modelli sia a livello geografico ». Esattamente, in fondo, come è successo tra Fiat e Chrysler, il cui a.d. Bob Nardelli a proposito del costruttore italiano ieri ha dichiarato: «ha quanto noi non abbiamo ed è quanto noi non siamo ». Intanto, il titolo Fiat ha segnato un altro balzo in Borsa: le azioni sono salite del 9,91% a 4,71 euro. LE ALLEANZE La Chrysler ripagherà i debiti verso il Governo Usa anche grazie alla partnership con Fiat che si accollerà il 35% del suo scoperto

Torna all'inizio


Africa vittima delle multinazionali (sezione: Globalizzazione)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 20-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Il Sole-24 Ore sezione: MONDO data: 2009-03-20 - pag: 12 autore: Camerun. La condanna di Benedetto XVI: «Si appropriano delle risorse del continente con la complicità dei dirigenti locali» «Africa vittima delle multinazionali» All'incontro con i musulmani sostiene che una vera religione rifiuta i totalitarismi Carlo Marroni YAOUNDé (CAMERUN). Dal nostro inviato Alla fine sembrava che l'immenso catino dello Stadio Amadou Ahidjo si stesse muovendo. Le 60mila persone che hanno assistito alla messa di Benedetto XVI ballavano alla musica tradizionale africana, che ha accompagnato, discretamente come piace a questo Papa, tutta la lunga celebrazione. La crescita impetuosa del cattolicesimo in Africa – 150 milioni di fedeli, triplicati in meno di trent'anni – è il segno di una religiosità profonda che nell'universo cattolico fa da contrappeso al progressivo secolarismo europeo. E questo piace a Ratzinger, che pure non è per vocazione un Papa di abbracci alle masse come era il suo predecessore, che in Africa è andato ben sedici volte. La Chiesa, dal cuore del Continente nero, ha lanciato all'occidente ricco critiche pesanti, a partire dall'aver escluso gli africani dai consessi come il G-20 dove si cercano le soluzioni alla crisi. Ma il Papa sferra soprattutto un attacco a chi «cerca di imporre il regno del denaro disprezzando i più indigenti», e sfrutta i Paesi africani. «Le multinazionali - afferma l'Instrumentum laboris, il documento preparatorio per il Sinodo speciale africano che si terrà Roma in autunno consegnato oggi dal Pontefice ai vescovi africani - continuano ad invadere gradualmente il continente per appropriarsi delle risorse naturali. Schiacciano le compagnie locali con la complicità dei dirigenti africani». Inoltre «recano danno all'ambiente e deturpano il creato ». E anche le campagne di semina di organismi geneticamente modificati - afferma il documento - finiscono per «rovinare i piccoli coltivatori » indotti a «sopprimere le loro semine tradizionali » e resi così «dipendenti dalle società produttrici di Ogm». Insomma, nel documento vaticano redatto con il contributo dei 630 vescovi africani e che riassume tra l'altro i mali del continente e le emergenze socio-economiche, politiche e religiose – corruzione, perdita di identità culturale, guerre, "rilassatezza morale", negazione dell'infanzia, incapacità dei politici - si lanciano specifici messaggi sugli indirizzi della Chiesa nei prossimi anni. A conferma soprattutto della linea già intrapresa da Ratzinger da quando è scoppiata la crisi e che farà da ossatura all'ormai prossima enciclica sociale. Il documento di 50 pagine lancia l'allarme sugli effetti della crisi mondiale nel continente: crollo degli investimenti, calo degli aiuti allo sviluppo e contrazione della domanda delle materie prime dall'estero. Inoltre «forze internazionali sfruttano la miseria del cuore umano che non è specifica delle società africane. Esse fomentano le guerre per la vendita delle armi». Il Vaticano, nella piattaforma sinodale, condanna anche la globalizzazione: «è un fatto di questo secolo e, anche se tende ad emarginare il continente africano, è impossibile parlare dei problemi e delle soluzioni dell'Africa senza implicare altri continenti e le loro istituzioni economiche e finanziarie, come pure la loro rete d'informazione il cui impatto sulle società africane è considerevole ». E poi il«flagello dell'Aids»,come viene definito: nel documento si dice che «l'intento della formazione, in ambiti quali il diritto, le tradizioni, la pace e lo sviluppo, l'educazione civica ed elettorale, la riconciliazione e il buon governo, l'alfabetizzazione, la prevenzione sanitaria e la condotta di vita (nel caso dell'Hiv/Aids ad esempio)e molti altri ancora è stato quello di preparare i figli dei nostri Paesi a diventare attori a pieno titolo, responsabili nella gestione degli affari pubblici». Ma di Aids il Papa ha parlato direttamente nella visita al Centro Léger, una struttura per la riabilitazione dei disabili, dove ha avuto l'incontro con il mondo della sofferenza e ha abbracciato i malati (c'era anche un gruppo di sieropositivi). La Chiesa cattolica è impegnata in una «lotta efficace » contro l'Aids e le altre epidemie che colpiscono l'Africa, ha detto Ratzinger, tornato così indirettamente sul controverso tema dei metodi di contrasto all'Hiv. Mentre ieri dall'entourage papale non è arrivato nessun commento sulla vicenda: «C'è una dicotomia tra quello che succede qui e quello di cui si parla all'estero», si è limitato a dire ai giornalisti il portavoce padre Federico Lombardi. Ma un altro grande tema è stato affrontato ieri dal Papa, nell'incontro avuto nella mattina con i rappresentati delle comunità musulmana. Una vera religione, ha detto, «rifiuta tutte le forme di violenza e totalitarismo, non solo per principi di fede ma anche in base alla stretta ragione» ha detto, riconfermando l'impostazione della dottrina del suo pontificato. Il timore che emerge in casa cattolica è che certi settori fondamentalisti musulmani possano fardegenerare il clima di tolleranza e convivenza che ancora resiste in buona parte del mondo, tanto che ne parla diffusamente anche il documento sinodale. CHIESA NO GLOBAL Il documento preparatorio del Sinodo africano critica la globalizzazione: emargina e crea dipendenza dalla politica e dalla finanza di altri Perseguitati. Una donna albina si ripara dal sole con un ombrello in attesa di assistere al passaggio del Papa lungo le vie di Yaoundé in Camerun. Per la loro pelle gli albini sono vittime di violenze in molti Paesi dell'Africa REUTERS

Torna all'inizio


Dalle Borse prove tecniche di svolta (sezione: Globalizzazione)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 20-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Il Sole-24 Ore sezione: LANCETTE DELLECONOMIA data: 2009-03-20 - pag: 6 autore: Anti-crisi. Da tassi a lunga, mercati azionari, alcuni prezzi di materie prime e indici di attività arrivano segnali di stabilizzazione dell'economia Dalle Borse prove tecniche di svolta Le forti misure di aumento della liquidità e di bilancio devono ancora esplicare tutti gli effetti di Fabrizio Galimberti e Luca Paolazzi Indicatori reali Quanto è lontana la svolta? La ripartenza dell'economia sarà graduale o ci sarà un brusco rimbalzo? Le due domande arrovellano imprese, famiglie e analisti della congiuntura. Già il fatto che vengano poste è un sintomo di miglioramento dello scenario: si dà per scontato che la fase più acuta della crisi è quella che stiamo vivendo e che, contrariamente a molti annunci di rinvio dei primi vagiti della ripresa al 2010, i primi passi avanti si potranno vedere nella seconda metà del 2009. Magari saranno timidi, corti e incerti, ma dopo i lunghi arretramenti di fine 2008 e inizio 2009 sarà già un grande progresso, in grado di far coagulare di nuovo la fiducia e dare uno slancio forse superiore all'atteso. Anche perché i livelli attuali di attività industriale sono molto contenuti, soprattutto in alcuni settori. Dal picco del ciclo, toccato a cavallo tra 2007 e 2008, la produzione industriale si è ridotta del 31% in Giappone, del 20,5% in Spagna, del 19,5% in Germania, del 15,5% in Italia, del 14% in Francia. Nel Regno Unito e negli Usa le diminuzioni sono state attorno all'11%. Sono tonfi impressionanti in assoluto e soprattutto perché concentrati negli ultimi mesi. Sono per giunta medie che nascondono tracolli anche superiori al 50% in alcune attività, in particolare nelle filiere dell'automotive (specie mezzi pesanti)e dei beni di investimento. Contrazioni simili derivano dalla caduta della domanda guidata dal panico post Lehman Brothers. Se mantenuti nel tempo gli attuali livelli produttivi comportano la chiusura di molti impianti e il fallimento di molte imprese; il ridimensionamento della capacità produttiva renderebbe più ardua e lenta la risalita. Ma questa violenta discesa può essere vista anche come una temporanea compressione che racchiude un potenziale scatto in avanti appena la domanda finale si risveglierà. Il discrimine tra le due vie di uscita dalla recessione, una molto lenta e graduale e una più repentina e forte, è nel comportamento anzituttodei consumatori e nella tempistica della reazione del sistema economico ai numerosi stimoli che sono nella pipeline ormai da qualche tempo: il risparmio sulla bolletta energetica (che secondo l'Aie è di mille miliardi di dollari nei Paesi importatori di petrolio), la riduzione dei tassi di interesse ( a quella descritta dai tassi ufficiali si aggiunge l'espansione quantitativa), le misure di bilancio con tagli delle tasse, maggiori spese pubbliche e incentivi settoriali (sebbene non nella stazza consigliata da Fmi e Commissione Ue e non abbastanza coordinati), la frenata dell'inflazione anche oltre l'effetto meccanico dei minori costi delle materie prime. Come sempre occorre qualche trimestre prima che i benefici si facciano sentire appieno. Ma nella seconda metà del 2009 sarà trascorso sufficiente tempo perché comincino a essere efficaci. Soprattutto, c'è da chiedersi se la psicosi da crisi sia duratura. Quanto a lungo i consumatori sono disposti a rinunciare agli acquisti? L'astinenza, quando non sia forzata, non è una vocazione molto diffusa. Finora gli indicatori di attività (in particolare i Pmi) sono in profondo rosso (anche se hanno smesso di peggiorare), indicando il proseguimento della flessione della produzione a ritmisostenuti e ciò proseguirà ancora per un po'. E permangono rischi al ribasso: l'evoluzione delle economie dei Paesi emergenti con le loro ricadute finanziarie e reali; l'esplosione della bolla immobiliare con riduzione dell'attività delle costruzioni; l'aumento della disoccupazione che mina la fiducia e il reddito spendibile delle famiglie; le conseguenze della diminuzione della ricchezza a causa delle perdite patite in Borsa, le difficoltà dei bilanci delle banche che intralciano il credito. Contrariamente ai mesi passati, oggi, tuttavia, le notizie congiunturali non sono più univocamente negative. Le buone nuove sono: i commerci di materie prime in recupero (Baltic Index quasi triplicato), le vendite al dettaglio in Usa sorprendono per tenuta, in Cina la produzione industriale ha ricominciato a salire, la reazione agli incentivi per l'auto in Europa è stata rapida. Le previsioni per il 2009 vengono ancora annunciate in ribasso. è logico: nel volgere di poche settimane la realtà ha superato, in peggio, la fantasia degli analisti e ha reso obsolete le stime. Ma ora potrebbe accadere l'opposto e questa tornata di revisioni all'ingiù potrebbe essere l'ultima. Inflazione Le materie prime si sono stabilizzate e, in alcuni casi, sono tornate a salire. Più che preoccupare per i riflessi sui prezzi finali, che invece continueranno a registrare le conseguenze delle precedenti cadute delle commodity, è un altro segno di stabilizzazione dell'economia globale. I prezzi al consumo sono ovunque freddi e le variazioni annue scenderanno ancora, grazie al confronto favorevole con i rincari registrati fino all'estate del 2008 a causa della bolla petrolifera. Tassi d'interesse, valute, moneta La politica monetaria della Fed continua a stupire per fantasia e audacia. Mentre gli altri policy maker americani sono ipnotizzati dal circo mediatico sui bonus dell'Aig, gli adulti responsabili della Banca centrale Usa non si limitano a pescare nella cassetta degli attrezzi quelli più adatti a contrastare la crisi. Ne creano dei nuovi, senza paura di rompere tabù, senza paura di esser tacciati di ricorrere a misure da economia di guerra, senza paura di inoltrarsi in terre incognite e sfidare i pericoli di inflazione.L'acquisto di titoli pubblici a lunga, il raddoppio di acquisti di obbligazioni coperte da mutui, i programmi di prestito per sbloccare le giunture di angoli anchilosati dei mercati finanziari stanno facendo lievitare l'attivo del bilancio della Federal Reserve, scrivendo inediti capitoli nelle politiche di espansione quantitativa della moneta. E se tutto questo ha offeso il dollaro, poco male: il biglietto verde si era rafforzato troppo e ora va verso una normalizzazione. IL SOCCORSO Bruciando i tempi, la Fed è passata alla "fase 2" della politica di espansione quantitativa comprando titoli pubblici a lunga

Torna all'inizio


LE AZIENDE \nSeminario della Università LUM Jean Monnet \n?Structural imbalance and global monetary stability? \nSquilibri strutturali del sistema monetario internazionale \nGioia (sezione: Globalizzazione)

( da "Corriere del Mezzogiorno" del 20-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Corriere del Mezzogiorno - BARI - sezione: FOGGIA - data: 2009-03-20 num: - pag: 9 LE AZIENDE Seminario della Università LUM Jean Monnet “Structural imbalance and global monetary stability” Squilibri strutturali del sistema monetario internazionale Gioia del Colle, Venerdì 20 marzo 2009, ore 10.00 INFORMANO A cura della RCS Pubblicità V enerdì 20 marzo 2009 alle ore 10.00 presso la Sala Convegni della Scuola di Management in Via Paolo Cassano n. 7 a Gioia del Colle l'Università LUM Jean Monnet organizza un seminario dal titolo: “Structural imbalance and global monetary stability” con l'intervento del Prof. Dominick Salvatore, Professore ordinario di Economia Politica presso l'Università LUM Jean Monnet, Distinguished Professor of Economics presso la Fordham University di New York, nonché economista di fama mondiale. Dopo i saluti del Rettore della Lum Jean Monnet Emanuele Degennaro e del sindaco di Gioia del Colle Pietro Longo avranno inizio i lavori. Si inizierà da uno studio degli squilibri strutturali che sta affrontando oggi l'economia globale, esaminando l'insostenibile deficit del commercio in Usa e lo squilibrio risparmi/investimenti tra gli USA, l'Asia e i paesi dell'OPEC, fino ad affrontare le questioni delle insufficienti riforme strutturali e dell'inadeguata crescita in Europa e in Giappone. Verranno analizzate anche le cause di questi squilibri strutturali e le politiche che dovranno intraprendere gli Usa, l'Europa, il Giappone, la Cina e i paesi dell'Opec per poter superare la crisi. Questo incontro rappresenta un'oppurtunità di riflessione e di analisi sulle conseguenze che la crisi economica globale ha - e potrà continuare ad avere - nella nostra vita quotidiana, sulle possibili soluzioni a tale stato di emergenza e sulle prospettive di uscita da quella che da molti economisti viene definita come la più grave crisi dal 1929. Ma questo seminario è anche l'occasione per presentare quella che costituisce una nuova tappa del processo di radicamento sul territorio dell'Università LUM Jean Monnet. Con questo seminario infatti sarà inaugurata la nuova sede della Scuola di Management dell'ateneo casamassimese. La Scuola dell'Università LUM offre l'opportunità ad imprenditori, manager di imprese private e di imprese pubbliche, neo-laureati interessati ad affacciarsi sul mondo del lavoro, di frequentare corsi di formazione post-universitaria e postesperienza di alto livello nelle discipline economico-aziendali e giuridiche. L'esigenza di collocare in una struttura dedicata gli oltre 200 studenti iscritti ai corsi post lauream della Lum Jean Monnet ha trovato il connubio perfetto nell'accordo stipulato nei mesi scorsi con il comune di Gioia del Colle per l'utilizzo dell'edificio dell'ex manifattura tabacchi recentemente ristrutturato.

Torna all'inizio


MASSA PAOLO Pelù, presidente della sezione di Massa e Carrara della sezione a... (sezione: Globalizzazione)

( da "Nazione, La (Massa - Carrara)" del 20-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

AGENDA MASSA / CARRARA pag. 18 MASSA PAOLO Pelù, presidente della sezione di Massa e Carrara della sezione a... MASSA PAOLO Pelù, presidente della sezione di Massa e Carrara della sezione apuana della "Deputazione di storia patria per le antiche provincie modenesi" comunica che domenica 29 marzo, alle ore 10.30, nella sala Sforza del Palazzo di Santa Elisabetta, alla presenza del presidente generale della Deputazione di Storia Patria, Angelo Spaggiari, si terrà una pubblica seduta di studio con le relazioni su "Carlo Giosuè e Giuseppe Marchelli, architetti ducali a massa" di Giordano Bertuzzi e su «L'illustre saga dei Cybo Malaspina nella globalizzazione, la dimora genovese" di Mariangela Gropallo. Le relazioni saranno supportate da proiezioni affidate a Gianni Borrini. Interverranno: Martina Nardi, vice sindaco di Massa, e il presidente della sezione ligure dell'associazione Dimore Storiche Italiane, Battista Gramatica.

Torna all'inizio


I S ORRISI SPENTI (sezione: Globalizzazione)

( da "Corriere della Sera" del 20-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Prima Pagina - data: 2009-03-20 num: - pag: 1 autore: di FRANCO VENTURINI categoria: BREVI I S ORRISI SPENTI C elebrata con entusiasmo su entrambe le sponde dell'Atlantico, quella tra Barack Obama e i suoi alleati europei rischia di diventare una luna di miele tanto appassionata quanto breve. Tra undici giorni il nuovo Presidente Usa sbarcherà per la prima volta in Europa e parteciperà a una serie di vertici, dal G-20 a Londra al consiglio Nato a Strasburgo all'incontro formale con la Ue a Praga. Aspettiamoci, e non saremo noi a dolercene, solenni riaffermazioni di un legame antico, grandi manifestazioni di amicizia e calorose promesse di collaborazione. Dopo il tifo che quasi tutti gli europei hanno fatto per Obama, ci mancherebbe altro che così non fosse. Ma dietro la barriera dei sorrisi scontati, è in agguato un dissenso profondo e già acrimonioso che ai tempi dell'idillio nessuno avrebbe potuto prevedere. Tutto parte dal G-20, e dal suo obiettivo (condiviso) di combattere la recessione globale. Obama porta in valigia un messaggio chiaro: se si vuole evitare un disastro servono nuovi massicci stimoli fiscali, i governi devono allargare ulteriormente la borsa e favorire il rilancio economico attraverso la crescita dei consumi. è quanto stanno facendo gli Stati Uniti ma anche la Cina e il Giappone, mentre l'Europa, accusa Washington, si mostra avara e testarda. Gli europei continentali (perché la Gran Bretagna è piuttosto vicina agli Usa, come spesso le accade) considerano irragionevole spendere per nuovi stimoli prima di aver verificato il funzionamento di quelli già adottati. E mettono piuttosto l'accento, guidati da Francia e Germania, sul bisogno di regolamentare il sistema finanziario, di inquadrare le attività delle banche, di impedire, insomma, che quanto è accaduto a Wall Street e dintorni possa ripetersi ovunque nel mondo. La disputa risulterebbe soltanto dottrinale (e si scoprirebbe probabilmente che tutti hanno ragione) se non venisse versata, qua e là, qualche goccia di veleno. Parigi e Berlino sottolineano le responsabilità del «capitalismo anglosassone», e trovano singolare che la lezione venga da chi ha sbagliato più di chiunque altro (anche se Obama con questo non c'entra). Inoltre gli europei negano che i loro stimoli siano globalmente insufficienti, dichiarano di voler proteggere la solidità dell'euro e sornionamente «capiscono » che un sistema di regole e di monitoraggio risulti fastidioso per Wall Street o per la City di Londra. CONTINUA A PAGINA 5

Torna all'inizio


I piani anti crisi Europa-Usa e i sorrisi spenti (sezione: Globalizzazione)

( da "Corriere della Sera" del 20-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Primo Piano - data: 2009-03-20 num: - pag: 5 autore: di FRANCO VENTURINI categoria: REDAZIONALE Il vertice Ue I piani anti crisi Europa-Usa e i sorrisi spenti SEGUE DALLA PRIMA Gli americani rispondono contestando i calcoli europei sulla portata degli stimoli, e rilevano tacitamente che è difficile confrontarsi con una Europa priva di un governo dell'economia comune. Quanto basta per mettere a rischio, dietro la solita facciata consensuale, l'effettivo esito del G-20. Le diplomazie euro-americane, si dirà, hanno superato ben altri ostacoli. Vero, ma questa volta la partita viene giocata al cospetto di arbitri che non perdonano: la crisi economica, la disoccupazione, le borse, la fiducia che manca per rilanciare i consumi. Intese come quelle già raggiunte sul Fondo monetario non basteranno. Compromessi di basso profilo nemmeno. E se non si troverà una efficace sintesi operativa tra la linea Usa e quella europea che proprio in queste ore viene ribadita a Bruxelles, il rischio concreto è che a breve termine tornino a galla recriminazioni che si credevano superate: tra «gli europei che non fanno la loro parte» e gli «americani arroganti». Intendiamoci, Barack Obama resta per gli europei un simbolo di speranza e nessuno manifesta rimpianti per il suo predecessore. La novità è piuttosto che dalla pregiudiziale entusiasta dei primi tempi si passa ora alla verifica delle rispettive posizioni, e per quanto mascherato un insuccesso del G-20 potrebbe alimentare altre diversità transatlantiche. Obama riapre il dialogo con la Russia, tratta sullo scudo antibalistico e di fatto rinvia l'allargamento della Nato a Georgia e Ucraina? La «vecchia » Europa di cui fa parte l'Italia applaude convinta, ma quella nuova che sta a Oriente coglierà l'occasione per sollecitare al capo della Casa Bianca una maggiore cautela. Mano tesa anche all'Iran? Bene, ma gli europei (italiani in testa, dal momento che avevano preso l'iniziativa) temono che Washington voglia fare tutto da sé sollecitando contemporaneamente più severe sanzioni dei membri della Ue contro Teheran. Nuova strategia in Afghanistan? Ottimo, era tempo, ma sull'invio di forze supplementari ben oltre il periodo elettorale, sul loro impiego e persino sull'impegno finanziario-civile la risposta europea sarà ben inferiore agli auspici Usa. E ancora, l'Europa teme il G-2, quel rapporto privilegiato tra America e Cina che oggi pare inevitabile. Non tutti sono d'accordo sul profilo che secondo gli Usa dovrebbe assumere la Nato, e l'America — questa volta d'accordo con parecchi europei — non apprezzerà il ritiro del contingente spagnolo dal Kosovo. Gli Stati Uniti vorrebbero una sostanziale diversificazione degli approvvigionamenti energetici dell'Europa, che invece resta dipendente da Mosca e lo resterà malgrado il progetto Nabucco. E molti europei, Merkel e Sarkozy in testa, non intendono aprire le porte della Ue alla Turchia dove Obama farà il 6 aprile la sua ultima tappa e le sue ultime promesse. Problemi minori, quando vengono paragonati all'ampia piattaforma di convergenze che resta tra europei e americani. Ma se il G-20 non riuscirà a conciliare stimoli economici e regole globali, se un Obama messo alle strette dal bonusgate Aig non troverà l'accordo con europei consapevoli della fragilità dei loro processi decisionali, allora una dinamica alimentata dalla recessione trasformerà ogni dissenso in polemica. E si aprirà per questa parte dell'Atlantico il tempo delle illusioni perdute. L'asse con Pechino Il vecchio continente teme il rischio G-2, il rapporto privilegiato con la Cina Franco Venturini

Torna all'inizio


TAncona ORNA al Neon Concept Club il cabaret del ve... (sezione: Globalizzazione)

( da "Messaggero, Il (Ancona)" del 20-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Venerdì 20 Marzo 2009 Chiudi TAncona ORNA al Neon Concept Club il cabaret del venerdì. Il terzo appuntamento della rassegna Non ci resta che ridere, propone La Ricotta, il trio lucano di Zelig composto da Mario Ierace, da Peppe e Tonino Centola. La loro è una rivisitazione umoristica della società globalizzata, è il punto di vista del finto ingenuo di provincia. Puntando tutto su velocità e ritmo, con una perfetta scelta dei tempi comici, La Ricotta passa da un'improbabile scuola d'inglese - in cui to live diventa naturalmente due olive - a un gioco a quiz che si fa beffe di quelli tv con domande e risposte del tipo: «Il contrario di bello? Nuvoloso!». Info: 3386601582

Torna all'inizio


Crisi San Pellegrino: <Obama pensaci tu> (sezione: Globalizzazione)

( da "Corriere della Sera" del 20-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Corriere della Sera - MILANO - sezione: Lombardia - data: 2009-03-20 num: - pag: 13 categoria: REDAZIONALE Bergamo L'acqua minerale italiana è tra le più popolari in America. Oggi lavoratori in sciopero per otto ore Crisi San Pellegrino: «Obama pensaci tu» Gli Usa aumentano i dazi sulle bollicine, a rischio 122 posti su 280 Il balzello è stato deciso a Washington in gennaio, la sua introduzione è slittata ma è stata ribadita DAL NOSTRO INVIATO SAN PELLEGRINO TERME (Bergamo) — La popolarità di Barack Obama non conosce confini in tutto il pianeta. Tranne, probabilmente, che in val Brembana. Una delle più recenti misure economiche introdotte dal governo degli Stati Uniti sta provocando, seppur indirettamente, il licenziamento di 122 dipendenti dello stabilimento di acque minerali della San Pellegrino. L'ormai nota teoria del battito d'ali in Cina che può causare un terremoto dall'altra parte del globo trova dunque conferma proprio in Lombardia. San Pellegrino e dintorni rischiano infatti di trasformarsi nel campo di battaglia dell'ennesima guerra commerciale scoppiata tra Europa e America. Nel gennaio scorso, proprio nei giorni in cui Obama si insediava alla Casa Bianca, il governo statunitense ha annunciato l'introduzione di un dazio del 100% sull'importazione di acqua minerale; il provvedimento voleva essere una risposta allo stop imposto da questa parte dell'oceano all'arrivo dagli Usa di carne bovina trattata con gli ormoni. Si tratta di una schermaglia esplosa assieme alla crisi, una tentazione protezionistica che si affaccia ogni volta in cui le economie faticano a tenere il passo e che almeno all'inizio colpisce sempre nicchie del mercato. Il marchio italiano è tra i più popolari sul mercato a stelle e strisce, che assorbe ogni anno circa 200 milioni di bottiglie targate San Pellegrino (su un totale di circa 980 milioni prodotte in val Brembana). Dall'effetto combinato di crisi del mercato e introduzione dei dazi è scaturita la richiesta comunicata alcune settimane fa dalla direzione della San Pellegrino (ora controllata dalla multinazionale alimentare Nestlé) di avviare la procedura di mobilità per 122 lavoratori bergamaschi su un totale di 280. Effetti collaterali della globalizzazione. La tassa sull'acqua minerale sarebbe dovuta entrare in vigore il 23 marzo prossimo, ma la Casa Bianca ne ha annunciato lo slittamento di un mese, particolare che all'inizio aveva fatto sperare in una svolta nella crisi dell'azienda bergamasca. E invece la direzione aziendale ha fino ad oggi ribadito la sua volontà, convinta che il balzello prima o poi diventerà realtà determinando una rapida flessione della domanda di «bollicine ». I lavoratori hanno già effettuato un primo sciopero la scorsa settimana, un secondo di otto ore in programma proprio oggi e che sarà accompagnato da un corteo per le vie del paese. Ci scapperanno slogan anche contro Obama? «Non esageriamo — puntualizza Stefano Previtali, della Flai Cgil — anche perché noi ci teniamo a sottolineare responsabilità locali di questa crisi. Il piano annunciato ci appare eccessivo e troppo penalizzante per i lavoratori. Vogliamo discuterlo con l'azienda». Ieri il caso San Pellegrino è stato oggetto anche di un faccia a faccia in Regione. Al termine dell'incontro l'azienda ha diffuso una nota nella quale, oltre a ribadire i motivi che hanno determinato il piano di ristrutturazione, ne aggiunge uno in più: «un'aggressiva quanto ingiustificata campagna anti-minerale che, anche in Lombardia, ha potuto contare sull'appoggio di opinion leader e figure istituzionali di rilievo che, con vari mezzi, hanno contribuito a criminalizzare chi opera nel settore». Azienda e sindacati torneranno a incontrarsi il 26 marzo prossimo. Ma forse anche a Washington potrebbero metterci una buona parola... La protesta I lavoratori della San Pellegrino durante lo sciopero della scorsa settimana contro i licenziamenti annunciati Claudio Del Frate

Torna all'inizio


L'artigianato ferrarese domenica fa festa con Vasco Errani (sezione: Globalizzazione)

( da "Resto del Carlino, Il (Ferrara)" del 20-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

FERRARA CRONACA pag. 7 L'artigianato ferrarese domenica fa festa con Vasco Errani L'EVENTO TUTTI I MAESTRI DOMENICA per la ricorrenza di San Giuseppe Artigiano l'Accademia dei maestri artigiani di arti e mestieri di Ferrara celebra il suo 58esimo anniversario dalla fondazione, voluta nel 1951 da Pilade Cappellari, Efrem Navarra, Ugo Rossetti e Edmondo Carlini. Tema della manifestazione è Le realtà dell'impresa artigiana nel momento attuale', con la sua apertura alla globalizzazione e al mondo giovanile. Saranno presenti, fra gli altri, il presidente della Regione Vasco Errani, il presidente regionale di Cna Quinto Galassi ma anche l'onorevole Nino Cristofori, già ministro del lavoro, e altre autorità cittadine. la manifestazione inizierà alle 9.15 nella sala conferenze della Camera di commercio con l'apertura del presidente Alfredo Ferri. I segretari di Cna Corradino Merli e Confartigianato Giuseppe Vancini parleranno de L'impresa artigiana nel difficile momento attuale'. Vasco Errani sarà nominato maestro artigiano onorario. Altri 11 lavoratori diventeranno i nuovi maestri. Alle 12 i maestri artigiani, sfilando in corteo, si trasferiranno nella chiesa di San Domenico. Alle 13 gran finale al ristorante Duca D'Este. Sopra, tutti i premiati, cui va aggiunto il Comune di Bondeno.

Torna all'inizio


Kirghizistan, elezioni presidenziali si terranno il 23 luglio (sezione: Globalizzazione)

( da "Reuters Italia" del 20-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

BISHKEK (Reuters) - Le elezioni presidenziali in Kirghizistan si terranno il prossimo 23 luglio, secondo quanto riferito oggi da alcuni funzionari dopo la decisione del parlamento del Paese. Recentemente il Kirghizistan ha attirato l'attenzione internazionale con la decisione di chiudere la base aerea Usa di Manas, importante avamposto per le truppe americane impegnate a combattere in Afghanistan. Il presidente Kurmanbek Bakiyev aveva detto che avrebbe partecipato alla elezioni e viene considerato il probabile vincitore dell'appuntamento elettorale del Paese, ex repubblica sovietica a maggioranza musulmana. L'opposizione ha accusato il governo ostacolare gli sfidanti di Bakiyev nella corsa alle urne. Il partito di Bakiyev, l'Ak Zhol, ha la maggioranza in parlamento. Le contestate elezioni parlamentari del 2005 sono sfociate in violente proteste nella capitale Bishkek che hanno costretto il leader Askar Akayev ad abbandonare il Paese e a cedere il potere a Bakiyev. Il Kirghizistan è un Paese montagnoso dell'Asia centrale che confina con Cina, Kazakistan, Uzbekistan e Tagikistan.

Torna all'inizio


<Sono io il baby scrittore che sa parlar d'amore> (sezione: Globalizzazione)

( da "Nazione, La (Firenze)" del 20-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

COPERTINA CAFFE pag. 31 «Sono io il baby scrittore che sa parlar d'amore» Alec Greven, nove anni, conquista l'Italia di LETIZIA CINI FIRENZE PICCOLI uomini crescono. Ma, fin da piccoli, si danno un bel daffare. La prova vivente è Alec Greven che, dall'alto dei suoi 9 anni, sembra aver capito tutto in fatto di donne, tanto da aver dato alle stampe Come parlare alle ragazze. Consigli pratici per entrare in contatto con l'altra metà del cielo, validi a 9 come a 90 anni. Un esempio: lei ti da il numero di telefono sbagliato? Non le piaci abbastanza. E ancora: quando vedi una ragazza carina, non farti risucchiare dal suo fascino. Non stupisce che negli Stati Uniti si parli di caso editoriale (i diritti sono già stati venduti in 17 paesi). Uscito nel novembre scorso con una distribuzione di oltre 100mila copie How to Talk to Girls (Harper Collins) diventerà anche un film: la Twentieth Century Fox ha affidato a Shawn Levy (che ha già diretto il fortunato Una notte al museo' con Ben Stiller) la regia della commedia ispirata al vademecum di Alec. Che ieri mattina, fresco e disinvolto, si è presentato alla sede Giunti di Firenze con mamma, papà e addetta stampa, per dare il via al tour promozionale del suo libro, nato sui banchi di scuola, come tema svolto in classe. Vedendolo parlare con Gregorio Burgio il suo interprete bambino sembra impossibile che arrivi da un paesino del Colorado, Soaring Hawk: perfettamente sicuro di sé, a suo agio nella camicia e righe che lo rende ancor più minuto. Sorriso made in Usa, Alec confida di essere avvezzo alle interviste. «Una volta ho incontrato Christina Aguilera dietro le quinte di un talk show e mi ha anche dato un bacio», butta là il piccolo scrittore, che ogni tanto si ricorda di essere un bambino, e si illumina parlando del gelato assaggiato a Venezia. Alla fidanzata, invece, ancora non ci pensa. «Ho scritto di questo argomento perché mi sono reso conto che molti miei compagni di scuola (elementare!) hanno problemi con le ragazze racconta ; vengono lasciati, non sanno come fare per conoscerle. Così ho deciso di aiutarli». Ma i tuoi consigli servono? «Non esistono statistiche mondiali (risponde serio, la gamba accavallata come ogni scrittore che si rispetti), anche se alcuni mi dicono di sì». I tuoi amici sono cambiati da quando sei diventato famoso? «Qualcosa è cambiato, ma non ho vita più facile con le ragazze: vogliono solo sapere com'è stare davanti alle telecamere o se ho chiesto l'autografo ai personaggi famosi che ho incontrato. Poi a quelle carine di solito interessa solo il look». Continuerai a scrivere? «Sì, da grande voglio fare lo scrittore. In America è già uscito il secondo libro Come parlare alla mamma, ora sto lavorando a Come parlare a papà e Come parlare a Babbo Natale. Ma ho intenzione di cimentarmi in un genere del tutto diverso». Dai un consiglio a un tuo compagno: qual è il segreto per fare un buon compito? «Basta aspettare che ti venga un'idea e poi raccontarla». Certo... E quando non vai a scuola e non scrivi, cosa ti piace fare Alec? «Gioco a calcio, a baseball, mi diverte sciare, andare in bici, nuotare e leggere, soprattutto i libri di Harry Potter». Diventati film, come accadrà al tuo: che effetto ti fa? «E' bellissimo, anche se non mi hanno ancora detto se sarò nel cast». Guardandolo autografare la pila di volumi che gli hanno piazzato davanti, c'è da scommetterci.

Torna all'inizio


Corto e mangiato, film al sapore di vino (sezione: Globalizzazione)

( da "Resto del Carlino, Il (Ancona)" del 20-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

MARCHE WEEKEND pag. 21 Corto e mangiato, film al sapore di vino PESARO CONCORSO DELL'ISTITUTO ALBERGHIERO SANTA MARTA IL VINO, specialmente in Italia, è la poesia della terra, ha scritto Mario Soldati. Riscoprirlo, in questi tempi di globalizzazione, è una sfida che l'istituto alberghiero Santa Marta intraprende ogni giorno. Insegnando, al contempo, ai suoi studenti l'arte della moderazione. Del «Bere responsabile». Una sessantina di studenti delle classi 4ª e 5ª hanno ascoltato i consigli di Federica Guercio e Gianluca Manca del centro adolescentologia dell'Irs l'Aurora di Ancona durante un interessante incontro dove è stato anche anunciato un altro evento: il concorso di cortometraggi «Corto e mangiato», promosso dall'istituto alberghiero con la compartecipazione della cooperativa «Alce Nero», di Mediateca Regione Marche, del monastero di Montebello e di Regione, Provincia e Comune. Il tema di questa terza edizione è «Vino, vigne e vignaioli». «Sono arrivati moltissimi lavori da tutta Italia ha spiegato il docente Paolo Pagnoni e anche dalla Francia e dalla Spagna». Una delegazione di studenti dell'istituto alberghiero visionerà i cortometraggi e selezionerà i 10 lavori più belli, che verranno proiettati il 26 marzo al monastero di Montebello, dove una giuria presieduta da Andrea De Carlo decreterà il vincitore. La premiazione si svolgerà il giorno successivo, al Santa Marta, durante una cena di gala offerta dall'istituto. Un modo giovanile per ristabilire l'egemonia del modello europeo, tramandare alle giovani generazioni una cultura, quella del vino, che sta scomparendo.

Torna all'inizio


Laboratorio passioni con Aldo Bonomi (sezione: Globalizzazione)

( da "Nuova Ferrara, La" del 20-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

LICEO ARIOSTO Laboratorio passioni con Aldo Bonomi FERRARA. Oggi al Liceo Ariosto, dalle ore 15 alle ore 17, il Laboratorio Collettivo di Filosofia organizza un incontro pubblico col sociologo Aldo Bonomi. L'incontro conclude il ciclo di discussioni del Laboratorio sulle passioni nell'età della globalizzazione, che nell'ultimo mese sarà dedicato al Rancore. L'incontro è aperto a tutti.

Torna all'inizio


boltho: la crisi non passerà velocemente nessuna ripresa prima di fine 2010 (sezione: Globalizzazione)

( da "Nuova Venezia, La" del 20-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

L'ECONOMISTA Boltho: «La crisi non passerà velocemente Nessuna ripresa prima di fine 2010» MONTEBELLUNA. Ma quale ripresa, la crisi durerà almeno fino alla metà del 2010. Niente ottimismo per Andrea Boltho, economista ospite ieri di Veneto Banca. «E' la crisi peggiore del dopoguerra, senza dubbio - dice Boltho - e molte persone soffriranno. Qui arriva in ritardo rispetto agli Stati Uniti, circa due anni dopo. E non passerà presto: non vedo segni di ripresa prima della seconda metà del 2010». Secondo l'economista, a rendere pesante la situazione è il dna di questa involuzione, che intreccia svalutazione immobiliare, finanza, ricadute sul manifatturiero. «Una crisi che è partita dagli Usa un paio d'anni fa con la bolla immobiliare, e poi a cascata ha toccato la finanza - dice Boltho parlando dei subprime - e ora arriva a toccare il manifatturiero, perché se io non ho soldi devo continuare a usufruire di certi servizi, ma posso rinviare gli acquisti di beni materiali». A preoccupare, in questo contesto, è propri la durata: «E' successo al Giappone - dice l'economista - di affrontare una crisi di questo tipo, ed ha vissuto una semi-stagnazione durata circa un decennio. La durata media per crisi di questo tipo, con il coinvolgimento diretto del sistema bancario è di 3-5 anni. Sono più dure da digerire». Nemmeno le "tigri asiatiche" sono riuscite a fare da paracadute. «Si pensava che l'Asia potesse attutire l'impatto della crisi, sostenendo la domanda, ma è stato così solo in parte: eccezion fatta per Cina e India, che continuano a crescere e ci danno un piccolo supporto, il resto del continente è in frenata». Un tunnel nero, insomma. E se alla fine, dopo l'abbattimento del costo del denaro, con la ripresa scoppiasse l'inflazione? «E' un rischio, ma non possiamo temerlo. Sarebbe come suicidarci oggi per paura di morire domani». (f.p.)

Torna all'inizio


Finisce in carcere la fugadell'industriale cinese (sezione: Globalizzazione)

( da "Secolo XIX, Il" del 20-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Finisce in carcere la fugadell'industriale cinese dopo il crac della sua compagnia aerea, Lan Shili aveva cercato di espatriare GLI È ANDATA decisamente male. Per un soffio. I poliziotti cinesi lo hanno acciuffato un attimo prima che spiccasse il suo ultimo volo, quello con cui voleva svignarsela all'estero per sfuggire ai creditori della sua disastrata compagnia aerea. Invece ora Lan Shili, imprenditore cinese titolare della East Star - una compagnia locale, che come altri in Cina ha incontrato enormi difficoltà per sopravvivere alla crisi - è finito dietro le sbarre della prigione di Wuhan, metropoli nella parte orientale del paese dove ha sede la compagnia. L'imprenditore fuggiasco è stato catturato centinaia di chilometri più a sud, all'aeroporto di Zhunhai, centro costiero nella provincia meridionale del Guandong, secondo quanto riporta la stampa locale. La sua è una storia non tanto diversa da quella di altre centinaia di uomini d'affari asiatici. I piccoli vettori privati cinesi, come altri imprenditori, faticano a sopravvivere, e sono diventati bocconi a buon mercato per le grandi compagnie aeree a controllo statale. Proprio la fuga di Lan era iniziata poco dopo che il manager si era opposto al take over da parte di uno dei giganti statali del trasporto aereo. Lo scorso 15 marzo le autorità avevano ordinato il blocco a terra di tutti i velivoli della East Star, dopo che la società aveva mancato di pagare le rate sul leasing dei velivoli al fornitore, la GE Commercial Aviation Services, succursale cinese del conglomerato industriale Usa Generale Electric. Secondo il periodico cinese Caijing, Lan avrebbe accumulato debiti per 60 milioni di yuan, circa 6,4 milioni di euro, ma nonostante questo aveva recentemente respinto un tentativo di acquisizione del suo vettore da parte del gigante statale cinese, la Air China. Quest'ultima sta cercando di sfruttare l'attuale fase di debolezza del mercato per inglobare diversi vettori locali e attrezzarsi per l'accresciuta concorrenza di compagnie rivali. A livello ufficiale nulla trapela dalle autorità cinesi. Dal quatier generale della polizia di Wuhan affermano di non sapere nulla di Lan. E poco si ottiene anche contattando la East Star: interpellata sulla vicenda dall'agenzia di stampa Ap, l'allarmata voce di un dipendente - che come spesso accade in Cina non ha voluto identificarsi - ha replicato che la società non era in grado di reperire l'imprenditore. E «nessuno vi dirà nulla», ha aggiunto l'addetto, prima di chiudere la comunicazione. East Star era stata creata solo nel 2006, ma già operava su venti tratte nazionali in Cina. Secondo quanto riferito in precedenza dalle autorità di Wuhan, l'acquisizione da parte di Air China era l'unica soluzione per gestire l'indebitamento totale dei East Star, pari a 500 milioni di yuan, o 53,6 milioni di euro. Nel frattempo un'altra compagnia aerea cinese locale, la United Eagle Airlines, ha riferito di aver accettato aiuti statali tramite una iniezione di capitale da 188 milioni di yuan. In questo modo un altro vettore statale, la Sichuan Airlines, ne ha rilevato il controllo con il 76 per cento del capitale. Una fine, quella dell'accorpamento, che Lan reputava umiliante. Tanto da condurlo alla poco fortunata fuga. 20/03/2009

Torna all'inizio


Inglese e informatica su misura per gli adulti (sezione: Globalizzazione)

( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 20-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Prov Medio Camp Pagina 3026 Barumini Inglese e informatica su misura per gli adulti Barumini --> Bisogna adeguarsi all'era della globalizzazione: è questo il motto che ha spinto decine di giovani a frequentare i corsi di inglese e informatica. I corsi organizzati dall'Istituto formazione lavoro donne (Ifold) di Cagliari in collaborazione con la Fondazione Barumini , fanno parte del progetto Pan Parnaso. Le lezioni di lingua straniera si svolgono già da febbraio nei locali del Polo museale di Casa Zapata, mentre nel seicentesco ex Convento Cappuccini è in svolgimento il corso di informatica con ben 16 postazioni multimediali. L'intento degli organizzatori è quello di professionalizzare ulteriormente i giovani che già operano nel mondo del lavoro, e anche di coloro che con un ulteriore bagaglio culturale, si apprestano alle prime esperienze in ambito lavorativo. La richiesta di figure sempre più specializzate in particolare nel settore della gestione dei beni culturali, è dettata dall'esigenza di offrire ai turisti e visitatori, una competenza molto professionalizzata. E Barumini con le oltre 80 mila presenze annuali tra il nuraghe Su Nuraxi, Casa Zapata, Nuraxi 'e Cresia, e le mostre del Centro di promozione culturale Giovanni Lilliu, si presenta all'altezza della situazione. CARLO FADDA

Torna all'inizio


IBM: posti di lavoro in aumento nel 2008 (sezione: Globalizzazione)

( da "Computerworld Online" del 20-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

IBM: posti di lavoro in aumento nel 2008 La società ha ridotto il personale in USA, ma ha aumentato le assunzioni nei Paesi emergenti Venerdì 20 Marzo 2009 Nel 2008 il numero dei dipendenti di IBM è aumentato del 3%, superando i 398mila addetti, come risultato di una riduzione del 5% dei posti di lavoro negli Stati Uniti e di un aumento del 15% delle assunzioni nei Paesi emergenti: ovvero Brasile, Russia, India e Cina (i cosiddetti Paesi BRIC), dove IBM conta oggi 113mila dipendenti poco meno di un terzo dell'intero organico. La maggior parte delle nuove assunzioni dell'anno scorso sono avvenute in India, anche se IBM non fornisce il numero esatto del personale impiegato in questo Paese. Nel 2007 su 98mila addetti impiegati nei Paesi BRIC, 74mila erano in India. Recentemente la società ha varato un piano per incoraggiare i dipendenti americani ad andare a lavorare oltreoceano, offrendosi di pagare loro uno stipendio in linea con quelli locali, non ai livelli statunitensi. E quest'anno ha già licenziato circa 4mila dipendenti negli Stati Uniti, secondo il sindacato Alliance. Se l'acquisizione di Sun andasse in porto, il personale di IBM arriverebbe a sfiorare i 435mila dipendenti, considerando i 35mila che Sun aveva l'anno scorso in tutto il mondo. La società di Santa Clara ha però annunciato di recente il taglio di 6mila posti.

Torna all'inizio


OBAMA, MANO TESA ALL'IRAN - ZAPATERO SE NE VA DAL KOSOVO E IRRITA LA NATO - I SOLDATI ISRAELIANI RACCONTANO L'UCCISIONE DI CIVILI A GAZA ACCORDO UE SUL PROGRAMMA ANTI-CRISI BON (sezione: Globalizzazione)

( da "Dagospia.com" del 20-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

HomePage | Segnala articolo --> OBAMA, MANO TESA ALL?IRAN - ZAPATERO SE NE VA DAL KOSOVO E IRRITA LA NATO - I SOLDATI ISRAELIANI RACCONTANO L?UCCISIONE DI CIVILI A GAZA ? ACCORDO UE SUL PROGRAMMA ANTI-CRISI ? BONUS AIG TASSATI AL 90% - STOP CINESE ALLO STAND-OFF NAVALE CON GLI USA? Rassegna stampa internazionale a cura di Apcom barack obama 1 - SPAGNA EL MUNDO - In primo piano il ritiro delle truppe spagnole dal Kosovo. Il ministro della Difesa Carme Chacon, che si è recata in visita al contingente spagnolo nel paese balcanico, ha detto ai militari che "è ora di tornare a casa". Ma la Nato sembra non gradire la decisione della Spagna di ritirare i propri 630 militari dal Kosovo. Il segretario generale dell'Alleanza atlantica, Jaap de Hoop Scheffer, "avrebbe preferito" che la Spagna si fosse mossa "nell'ambito della Nato", a seguito di un accordo tra tutti i 26 Stati membri "sulla base di un parere militare". "La spagna si ritira dal Kosovo senza negoziare la decisione con la Nato". Nel sommario in prima pagina anche la vicenda giudiziaria di Josef Fritzl, l'austriaco che ha sequestrato e violentato la figlia per 24 anni in uno scantinato della sua casa ad Amstetten, in Austria. La giura della Corte d'Assise di Sankt Poelten ha dichiarato l'uomo colpevole di tutti i capi d'accusa, omicidio, riduzione in schiavitù, sequestro, stupro, incesto e gravi minacce, e lo ha condannato a scontare l'ergastolo in una clinica psichiatrica. "Fritzl, ergastolo in una clinica psichiatrica". EL PAIS - Titolo di apertura dedicato al ritiro delle truppe spagnole dal Kosovo: una decisione che è stata accolta con più di un mugugno dai vertici dell'Alleanza, che avrebbero preferito un maggiore coordinamento. "Il ritiro delle truppe spagnole dal Kosovo irrita la Nato". Spazio in prima pagina anche per la condanna all'ergastolo, da scontare in una clinica psichiatrica, per Josef Fritzl, l'uomo austriaco che ha sequestrato e violentato la figlia per 24 anni. La Corte di Sankt Poelten lo ha riconosciuto colpevole di tutti i capi d'imputazione contestatigli. "Il mostro di Amstetten passerà il resto della sua vita dietro le sbarre". Zapatero 2 - GERMANIA SUEDDEUTSCHE ZEITUNG - "Il discorso di Steinmeier è stato un tentativo di truffa": il ministro dell'Interno federale Wolfgang Schaeuble (Cdu) ha accusato l'attuale capo della Diplomazia federale nonché candidato socialdemocratico alla Cancelleria di aver illuso con le sue parole irresponsabili i dipendenti di Opel di Ruesselsheim. Il presidente della Spd Franz Muentefering insieme a Frank-Walter Steinmeier aveva accusato il cancelliere Angela Merkel (Cdu) di aver sottovalutato le dimensioni della crisi e chiesto più coraggio nelle scelte. Tra i partiti della Grosse Koalition non c'è più intesa su nulla. "Doris per Gesine": la Spd manda Doris Schroeder-Koepf a Berlino il 23 maggio per prendere parte alle elezioni presidenziali. Il marito, ex cancelliere Gerhard Schroeder, ha persino promesso di prendersi cura della prole per l'occasione. FAZ - "5 miliardi per l'Europa - zero per i pacchetti congiunturali nazionali". "Obama vuole rinforzare massicciamente l'esercito afgano" e aumentare il numero di civili da inviare nella regione per favorire l'opera di ricostruzione. A Washington sono in corso i preparativi per la nuova strategia. DIE WELT - "In un video Obama offre un nuovo inizio all'Iran": l'amministrazione Obama vorrebbe risolvere con la diplomazia tutte le questioni aperte con Teheran. I tempi delle minacce sono alle spalle, ha detto il presidente americano e tributa rispetto alla repubblica islamica. "Incaricata di questioni legate alla tossicodipendenza vuole più tasse su birra e vino": a Berlino Sabine Baetzing (Spd) è alle prese con un nuovo programma di prevenzione. L'aumento delle tasse sugli alcolici potrebbe avere un "immediato effetto sulla riduzione del consumo di alcool". Josef Fritzl TAGESSPIEGEL - "Vertice Ue d'accordo sul programma anti-crisi": "Botte e amore": strana coalizione. Steinmeier e Muentefering attaccano Angela Merkel sui quotidiani e il Cancelliere elogia e ringrazia la Spd. 3 - GRAN BRETAGNA THE GUARDIAN - "Il piano di rilancio di Gordon Brown bocciato dalla Germania": in vista del G-20 Angela Merkel apre un nuovo fronte di scontro con Gran Bretagna e Stati uniti respingendo l'ipotesi di nuovi pacchetti di stimolo. "I soldati israeliani raccontano l'uccisione di civili a Gaza": le truppe sono convinte che la vita dei palestinesi sia "molto, molto meno importante della vita dei nostri soldati". Un ex diplomatico britannico racconta: "L'intelligence aveva ben chiaro che Saddam non costituiva una minaccia". THE INDEPENDENT - "Gli sporchi segreti di Israele a Gaza": i soldati israeliani rivelano come hanno ucciso intere famiglie palestinesi innocenti e distrutto case e fattorie. "Il crollo del prezzo del petrolio iracheno infrange le speranze di ripresa": il governo autorizza le aziende straniere a prendere il controllo di nuovi progetti per rilanciare la produzione. "Cattura un orso polare! solo per 35mila dollari": la nuova sfida per gli amanti della caccia estrema costituisce un rischio autentico per la preservazione della specie. THE TIMES - "Josef Fritzl, nessuna indagine su errori polizia e servizi sociali": ieri il processo al padre stupratore si è concluso con la condanna all'ergastolo. "La Cina mette fine allo stand-off navale con gli Stati uniti" e riconosce a Barack Obama il merito della risoluzione della diatriba. "I francesi marciano contro Sarkozy": un milione di manifestanti in piazza contro la politica economica del presidente francese. THE FINANCIAL TIMES - "ThyssenKrupp taglierà migliaia di posti di lavoro": il gigante tedesco avvia un piano di ristrutturazione deciso per reagire alla crisi dell'industria dell'acciaio. A centro pagina una grande foto delle manifestazioni ieri in Francia contro il programma di riforme economiche del presidente Sarkozy. "La carpa robot nelle acque spagnole": i robot, primi nel loro genere, sono dotati di sensori chimici capaci di individuare gli agenti inquinanti nelle acque. AIG 4 - STATI UNITI THE WASHINGTON POST - La Camera degli Stati Uniti ha approvato ieri la proposta di legge dei democratici volta a tassare del 90% i bonus che sono stati percepiti dai dirigenti di Aig, ma non solo. La legge intende colpire anche i bonus erogati da tutte quelle società che hanno ricevuto fondi federali dal governo degli Stati Uniti per un valore superiore ai 5 miliardi di dollari e i bonus che sono stati percepiti da dirigenti il cui nucleo familiare percepisce ogni anno un reddito superiore ai 250.000 dollari. "Il Congresso agisce per colpire i bonus con una pesante tassazione". Spazio in prima pagina anche per l'Iraq. Sei settimane dopo le elezioni provinciali, il primo ministro Nouri al Maliki ha stretto alleanze con leader sunniti e religiosi anti-americani, lasciando intravedere la nascita di un nuovo asse di potere attorno a un governo centrale più forte. "Le nuove alleanze in Iraq superano le differenze settarie". THE NEW YORK TIMES - In apertura l'approvazione alla Camera degli Stati Uniti della proposta di legge che intende tassare del 90% i bonus per i grandi manager delle società che hanno ricevuto fondi federali dal governo per un valore superiore ai 5 miliardi di dollari. "La Camera approva una pesante tassazione per i bonus alle compagnie che hanno ricevuto fondi federali". Spazio in prima pagina anche per le testimonianze di alcuni militari israeliani sulla recente operazione "Piombo Fuso" nella Striscia di Gaza. Secondo quanto riferito sono stati uccisi civili palestinesi a causa di regole di ingaggio troppo permissive e sono stati compiuti atti di vandalismo a danno delle proprietà dei residenti del territorio. L'esercito ha ordinato l'apertura di un'inchiesta. "Le testimonianze dei soldati sugli omicidi a Gaza accrescono la rabbia in Israele". 5 - STAMPA ARABA AL SHARQ AL AWSAT - quotidiano panarabo edito a Londra, titola in apertura:"Dialogo palestinese concluso senza alcun accordo", tra le fazioni. Il vice presidente Usa scrive all'erede del trono saudita: "l'interesse per la pace e la sicurezza rafforza la nostra partnership". "Gli Usa intendono alleggerire il divieto di contatti diplomatici con l'Iran". Yemen, "le autorità distribuiscono una lista di 12 terroristi ricercati perchè incaricati da al Qaida per compiere attentati". "Soldati israeliani che hanno partecipato all'offensiva a Gaza ammettano: abbiamo ucciso a sangue freddo, senza escludere donne, bimbi e anziani". AL QUDS AL ARABI - giornale palestinese edito a Londra, "le delegazioni del dialogo palestinese lasciano il Cairo senza un accordo per la formazione di un governo sul programma e nemmeno sulle elezioni". "L'Iraq entra nel suo settimo anno sotto occupazione con oltre 4 milioni di sfollati" e il premier al Maliki annuncia: "No al ritorno di al Baath e Sì al ritorno di chi è stato costretto a iscriversi" nel partito. Yemen, "arrestati 18 esponenti dell'opposizione diretti in Libia". "Forse l'Egitto boicotterà l'anniversario dell'allacciamento di relazioni diplomatiche con Israele". Disgelo tra Amman e Damasco, "il presidente siriano, venerdi in Giordania". Iran: "per battere Ahmadinejad nelle elezioni, l'opposizione si deve unire". AL HAYAT - foglio panarabo edito a Londra, dedica l'apertura all'Iraq: "Le pressioni degli alleati di governo, impediscono ad al Maliki di dialogare con il Baath", ma "arabi e americani sono per il ritorno del partito (al potere nei tempi di Saddam Hussein) nella vita politica del Paese" e anche il grande ayatollah sciita "Sistani è per la costruzione di un Iraq senza escludere alcuno". "In occasione del sesto anniversario dell'invasione americana dell'Iraq, Ahmad al Chalabi racconta ad al Hayat la storia della lunga caccia a Saddam Hussein che ha cambiato il volto del paese e scosso gli equilibri della regione". Dialogo palestinese, "niente scambio di prigionieri con Israele e nessuna riconciliazione prima del vertice di Doha", intanto, "escalation israeliana e arresti di esponenti di Hamas in Cisgiordania... e soldati che ammettono di avere commesso crimini di guerra" AL AHARAM - giornale egiziano semi-ufficiale, "Annunciata la carta del Cairo per la riconciliazione palestinese entro la prossima settimana: governo di transizione e patto d'onore di non ritorno ai conflitti inter-palestinese", e il capo dell'intelligence "Suleiman con Clinton a Washington discute gli sforzi dell'Egitto per riconciliare i palestinesi". AL VEFAGH - giornale iraniano edito in lingua araba, alla vigilia del capodanno persiano il 'Naoruz', il presidente Ahmadinejad: "le grandi potenze si erano coalizzate contro di noi già dall'affermazione della rivoluzione islamica (nel 1979) per espropriarci della nostra dignità". ASSAFIR - quotidiano libanese vicino allo schieramento anti-occidentale, "in vista delle elezioni, decisa la riduzione a 18 anni dell'età per andare alle urne": "Finalmente", titola l'editoriale e il presidente del parlamento "Berri: il Paese ha bisogno dello spirito dei giovani". Dialogo palestinese nel Cairo, "positivismo... ma nessun accordo". Sull'ammissione di soldati israeliani di avere ucciso civili palestinesi durante l'ultima offensiva sulla striscia di Gaza, "i segreti sporchi provocano incertezza in Israele: assetati di sangue quando uccidere è bello". [20-03-2009]

Torna all'inizio


USA: LE AUTO RIPARTONO...IN BORSA! (sezione: Globalizzazione)

( da "Wall Street Italia" del 20-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

USA: LE AUTO RIPARTONO...IN BORSA! di MPS Capital Services Il comparto è tornato a salire dopo l?annuncio del Tesoro di assegnare 5 miliardi di dollari al settore della componentistica e delle forniture... -->*Questo documento e' stato preparato da MPS Capital Services ed e' rivolto esclusivamente ad investitori istituzionali ovvero ad operatori e clientela professionale ai sensi dell'allegato n.3 al reg. n.16190 della Consob. Le analisi qui pubblicate non implicano responsabilita' alcuna per Wall Street Italia, che notoriamente non svolge alcuna attivita' di trading e pubblica tali indicazioni a puro scopo informativo. Si prega di leggere, a questo proposito, il disclaimer ufficiale di WSI. (WSI)- Tassi di interesse: in area Euro i tassi di mercato hanno registrato un calo che ha interessato tutta la curva e che ha portato il differenziale sul 2-10 anni a 165 pb da 181pb. Continua a scendere lo spread sul decennale Italia-Germania portatosi a 134 pb, mentre sul decennale Uk-Germania il differenziale in mattinata si è portato a +4 dopo che ieri è rimasto pressoché nullo. I listini azionari dopo un inizio in forte rialzo hanno ridotto i guadagni chiudendo comunque la sessione in territorio positivo. In Francia ieri si è tenuto uno sciopero generale con lo scopo di sollecitare aziende e governo a fare di più per tutelare lavoro e famiglie. Sopravvivere non e' sufficiente, ci sono sempre grandi opportunita' di guadagno. Hai mai provato ad abbonarti a INSIDER? Costa meno di 1 euro al giorno. Clicca sul link INSIDER Lo sciopero ha visto una maggiore adesione rispetto a quello tenutosi il 29 gennaio, che aveva poi portato il presidente Sarkozy ad adottare nuove misure a sostegno dell?economia. Il presidente in seguito aveva però anche aggiunto che il governo non sarebbe stato più disposto ad ulteriori interventi che avrebbero ulteriormente penalizzato le finanze pubbliche. I leader dell?Ue hanno stilato la bozza finale del documento che sarà presentato al G20 del 2 aprile. Nella bozza l?Ue proporrà di raddoppiare le risorse a favore del Fmi in modo che il Fondo possa aiutare velocemente i paesi membri in difficoltà. I leader inoltre si sono accordati nel mantenere sotto osservazione il tetto di 25 Mld? del fondo di crisi dell?Unione destinato ai paesi in difficoltà. Oggi gli operatori resteranno in attesa dei dati relativi alla produzione industriale dell?intera area e dell?apertura dei mercati statunitensi. In Usa i tassi di mercato sono tornati a salire dopo il forte calo successivo alla decisione della Fed di acquistare Treasury. Il tasso decennale si è portato in prossimità del 2,6% ed il differenziale 2-10 anni a 174 pb da 176 del giorno prima. I listini azionari dopo una partenza all?insegna dell?incertezza hanno chiuso la sessione in calo, penalizzati soprattutto dalle perdite del settore salute ed industriale. In rialzo invece il comparto automobilistico dopo l?annuncio del Tesoro di assegnare 5 Mld$ al settore della componentistica e delle forniture del comparto auto. Le risorse saranno messe a disposizioni delle case costruttrici ed il piano dovrebbe essere effettivo tra poche settimane. La camera ha approvato la legge per recuperare parte dei 165 Mln$ di bonus pagati ai dipendenti AIG. La legge impone una tassazione del 90% sui bonus percepiti dai manager con redditi superiori ai 250.000$. Sul fronte macro l?indice Fed di Philadelphia a marzo è sceso a -35 da -41,3 di febbraio. All?interno la componente nuovi ordini ha registrato un nuovo minimo da luglio ?80, mentre quella occupazionale è scesa ai minimi dal ?68. In calo anche l?indice relativo alle aspettative future sceso a 14,5 da 15,9. Il Fmi in un documento preparato per la riunione del G20 ha riportato per il 2009 una contrazione della crescita mondiale tra lo 0,5-1%, si tratterebbe della peggiore contrazione dalla seconda guerra mondiale. Sul decennale la resistenza si colloca a 2,67%. Valute: forte deprezzamento del Dollaro verso Euro che ieri ha toccato il minimo a 1,374. A penalizzare la valuta statunitense è stata la decisione della Fed di acquistare titoli governativi ed i timori che un aumento di liquidità possa innescare forti spinte inflattive. Per oggi il supporto passa a 1,35 e la resistenza a 1,37. Si apprezza ulteriormente lo Yen verso Dollaro, scendendo sotto quota 94. Oggi i mercati nipponici resteranno chiusi per festività. Materie prime: giornata positiva per le materie prime, guidate dal rialzo dei preziosi e degli energetici, spinte dalla speculazione che le manovre della Fed potrebbero innescare un forte aumento dell?inflazione e di conseguenza supportare gli acquisti di materie prime come copertura. Ieri il greggio Wti ha raggiunto i 52$/b. Positivi anche tutti gli industriali, guidati dal rame (+6,5%) e dallo zinco (+6,3%), dopo le dichiarazioni di Zhongjin secondo cui le importazioni di zinco in Cina potrebbero aumentare nei prossimi mesi poiché ci sono segnali di carenza dell?offerta domestica. In forte ascesa i metalli preziosi, con l?argento che ha registrato il maggior rialzo dal 1979 (+13%) e l?oro che ha guadagnato il 7,8%, maggior incremento da settembre, salendo così a 960$/oncia. Tra gli agricoli in forte rialzo il cacao (+5,7%) e il grano (+4,8%). Copyright © MPS Capital Services. All rights reserved

Torna all'inizio


Australia/ McDonald's sponsorizza lezioni di matematica (sezione: Globalizzazione)

( da "Virgilio Notizie" del 20-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Roma, 20 mar. (Apcom) - Dal Big Mac al McMaths. La catena di fast food McDonald's, famosa per patatine e hamburger, è poco conosciuta per un altro, insospettabile aspetto, le sue ambizioni matematiche. Ieri, la quintessenza del cibo globalizzato ha annunciato che sponsorizzerà un programma di insegnamento di matematica online a cui avranno accesso tutti gli studenti di scuole secondarie dell'Australia (1,4 milioni). E' quanto si legge su The Guardian. Normalmente le lezioni di matematica via web costerebbero 40 dollari australiani (circa 20 euro) al mese, ma i ragazzi che si loggeranno al sito troveranno la scritta: "Offerto con orgoglio dal tuo locale McDonald's". L'accordo è stato stretto con le autorità governative, ma non sono mancate le polemiche. Il portavoce dell'opposizione per l'Educazione, Adrian Piccoli, ha detto che i genitori vogliono un'educazione indipendente da interessi corporativi per i loro figli. Assolutamente favorevole, invece, il ministro dell'Educazione, Julia Gillard.

Torna all'inizio


Incontri sulla protezione civile (sezione: Globalizzazione)

( da "Varesenews" del 20-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Vergiate - Il Corpo Volontari del Parco del Ticino presenta il volontariato nelle organizzazioni di protezione civile: due incontri presso la sala polivalente Incontri sulla protezione civile Quali sono i compiti della Protezione Civile? Quali comportamenti si deve tenere in caso di situazioni di grave pericolo? Comune di Vergiate e Corpo Volontari del Parco delTicino organizzano due incontri aperti a tutta la popolazione interessata. Il primo incontro si terrà martedì 24 marzo alle 21.00 presso la sala polivalente di Largo Lazzari e sarà dedicato al volontariato nelle organizzazioni di protezione civile, alla loro struttura e alle esperienze di intervento. Il secondo appuntamento è invece per il 31 marzo alle 21.00 e avrà un tema più generale, utile per tutta la popolazione: il comportamento da tenere in caso di pericolo e di emergenza. Il Corpo Volontari del Parco del Ticino opera da anni all?interno del territorio del parco, compreso dunque il Comune di Vergiate, e fa parte della Protezione Civile della Regione Lombardia, operando con diverse specializzazioni, dal servizio antincendio alla vigilanza ecologica a terra e in acqua, alla prevenzione in volo ed in acqua). Una importante attività di salvaguardia del territorio e non solo. La partecipazione agli incontri è libera e gratuita, ed è aperta anche a tutti i cittadini interessati a conoscere gli argomenti trattati o ad aderire alle strutture organizzate già presenti sul territorio. Relazioneranno esperti del settore con supporti informatici e filmati illustrativi. La partecipazione alle serate informative si riceveranno telefonicamente fino al giorno 21 (mattina ) presso la biblioteca Comunale di Vergiate al n° 0331/964120 oppure al Cento Parco Oriano al n° 0331/924422. Venerdi 20 Marzo 2009

Torna all'inizio


Gli Usa al summit del Shangai Group con Teheran (sezione: Globalizzazione)

( da "Avvenire" del 20-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

MONDO 20-03-2009 AFGHANISTAN Gli Usa al summit del Shangai Group con Teheran WASHINGTON. Gli Stati Uniti hanno annunciato che parteciperanno il 27 marzo a Mosca ad una riunione internazionale sull'Afghanistan dove è prevista anche la presenza dell'Iran. Il portavoce del Dipartimento di Stato Robert Wood ha detto che gli Stati Uniti saranno rappresentati alla riunione del Gruppo Shangai (Sco, Shangai Cooperation Organization) dal vice-sottosegretario Patrick Moon. Il portavoce ha affermato che, per il momento, non «è previsto alcun incontro di sostanza» con i delegati iraniani. La Sco è un'organizzazione intergovernativa per la sicurezza fondata nel 2001 dai leader di Cina, Kazakhstan, Kyrzgyzistan, Russia, Tajikistan e Uzbekistan. Intanto prende forma la strategia di Obama per l'Afghanistan. Dopo che il "Washington Post" ha rivelato che l'Amministrazione punta ad aumentare anche la presenza dei 'civili' a Kabul, ieri il "New York Times" ha riferito che la strategia non si limita a rafforzare le truppe Usa ma anche raddoppiare le forze di sicurezza e i soldati di Kabul portandoli a quota 400.000. Obama è convinto che un esercito professionale più forte possa controllare meglio il territorio promuovendo la stabilità del Paese di quanto non riescano a fare ora le forze di Karzai.

Torna all'inizio


Crisi, l'Europa punta sull'energia (sezione: Globalizzazione)

( da "Avvenire" del 20-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

ECONOMIA 20-03-2009 vertice Gasdotti, cavi sottomarini, stoccaggi di Co2: per l'Italia la dotazione prevista nel piano di realizzazione delle opere dovrebbe ammontare a 450 milioni. Più del doppio della bozza proposta dalla Germania Giudicati sufficienti i piani di rilancio, respinta la richiesta degli Stati Uniti di aumentare le somme per finanziare la ripresa L'ECONOMIA NEL MONDO Crisi, l'Europa punta sull'energia Infrastrutture, stanziati 5 miliardi No alla richiesta Usa di nuovi fondi DA BRUXELLES FRANCO SERRA S Turchia- Il vertice ha previsto anche altri gesti per addolcire quel no agli Usa: si esprime l'intenzione di rafforzare la cooperazione anticrisi con Washington e limitata eccezione al rifiuto di nuove spese c'è la disponibilità a destinare qualche miliardo al salvataggio di Paesi dell'est dell'Ue, ma «caso per caso », non con una linea di credito generale. Per quanto cortese, il no agli Usa è netto e il premier ceco Mirek Topolanek non ha lasciato dubbi parlando come presidente di turno dell'Ue, quindi anche a nome dei colleghi. «Non avrebbe alcun senso mettere in cantiere nuovi pacchetti di misure di rilancio ha detto Topolanek tanto più che in qualche Paese dell'Unione non è neppure iniziata l'applicazione dei piani di rilancio decisi a livello nazionale». E il primo ministro olandese Jan Peter Balkenende ha tenuto a ricordare che «la situazione dell'Ue e quella degli Stati Uniti non sono paragonabili, perché noi abbiamo una solida rete di sicurezza sociale per sostenere chi per- de il lavoro, e loro hanno solo enormi debiti ». I Ventisette ritengono dunque di aver fatto abbastanza varando piani di rilancio 2009- 2010 con un buon 3,5%% del Pil dell'Ue. Al rilancio Obama ha destinato invece il 5,5% del Pil, senza contare l'operazione per cui la Federal Reserve acquisterà titoli di Stato iniettando dell'economia 1.000 miliardi di dollari. Contro la prospettiva di altre spese di rilancio si è schierata anche Angela Merkel. A Bruxelles i leader cercano una posizione comune da presentare unitariamente, unico modo di avere un peso reale nel vertice del Gruppo dei 20 del 2 aprile a Londra, di fronte agli Stati Uniti, alla Russia e alla pattuglia dei grandi Paesi emergenti guidata da Cina, India e Brasile. Un altro punto di possibile scontro tra Europa e Stati Uniti nel summit del G20 sta nella prospettiva di mettere concretamente in cantiere un nuovo sistema globale di controlli dei mercati finanziari, capace di impedire gli eccessi di speculazione e di opacità delle operazioni che hanno condotto alla crisi in corso. Agli occhi di Washington nuove regole non sono da considerare una priorità, se ne potrà discutere a crisi superata. Per gran parte dei dirigenti europei, ma non per tutti, la possibilità di varare nuove regole si esprime nella forma «ora o mai più». In questo senso premono soprattutto il cancelliere Merkel e il presidente francese Nicolas Sarkozy, arrivato a Bruxelles mentre in Francia contro la sua gestione della crisi scendevano in piazza tre milioni di scioperanti. I leader dell'Ue-27 hanno raggiunto l'intesa sul piano di ammodernamento delle opere energetiche

Torna all'inizio


In USA trionfa il "parmigiano taroccato" (sezione: Globalizzazione)

( da "Borsa(La Repubblica.it)" del 20-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

In USA trionfa il "parmigiano taroccato" (Teleborsa) - Roma, 20 mar - Il "Sarvecchio Parmesan" prodotto in Wisconsin è stato premiato come miglior formaggio negli Stati Uniti. Lo rende noto con stupore la Coldiretti nel sottolineare che la scandalosa "clonazione" dell'originale Parmigiano Reggiano Made in Italy è stata realizzata da John Griffiths proprietario dell'azienda americana Sartori Food Corporation ed è stata scelta da una giuria di 24 persone tra ben 1360 assaggi. Al termine di una competizione durata tre giorni con 60 categorie di formaggi, sul podio al secondo posto - sottolinea la Coldiretti - è salito un altro formaggio duro prodotto in Oregon da latte di capra il cui nome "Classico" richiama però palesemente alla tradizione italiana mentre solo al terzo posto si è classificato un tipico formaggio americano, un cheddar prodotto da Pat Whalen della McCadam Cheese a Chateaugay, New York. Con il vincitore è destinata ad arricchirsi la lista dei prodotti alimentari Made in Italy taroccati provenienti da tutto il mondo, sottolinea la Coldiretti, che sta raccogliendo tutti gli esempi in un "museo". Negli ultimi venti anni si è registrato un vero boom dei "falsi" formaggi italiani negli Stati Uniti dove la produzione di parmesan, ricotta, provolone, mozzarella e romano cheese rigorosamente Made in Usa è quasi triplicata e oggi le importazioni dall'Italia dei prodotti originali sono in quantità appena il 2 per cento delle imitazioni realizzate localmente. In realtà le imitazioni del Made in Italy a tavola non riguardano solo i formaggi ma anche salumi, vini, condimenti, pasta e la Coldiretti stima che nel mondo due piatti italiani su tre siano in realtà ottenuti con ingredienti non originali che sviluppano un fatturato di oltre 50 miliardi di euro. I Paesi dove sono piu' diffuse le imitazioni sono Stati Uniti, Australia e Nuova Zelanda ma a preoccupare sono anche le tendenze di Paesi emergenti come la Cina dove il falso Made in Italy è arrivato prima di quello originale e rischia di comprometterne la crescita. 20/03/2009 - 11:16

Torna all'inizio


Sartori sale a 40 milioni nel 2008 e batte la crisi (sezione: Globalizzazione)

( da "Arena.it, L'" del 20-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Sartori sale a 40 milioni nel 2008 e batte la crisi ENOLOGIA. La Casa Vinicola di Santa Maria di Negrar chiude l'esercizio in crescita del 6% L'export traina il fatturato Accordi in Friuli e Abruzzo 20/03/2009 rss e-mail print Luca e Andrea Sartori e il cugino Paolo che guidano la Casa Vinicola La crisi economica e dei consumi non ha frenato i conti economici della Casa Vinicola Sartori. Il 2008 si è chiuso per l'azienda vitivinicola di Santa Maria di Negrar con un aumento del 6% del fatturato che ha raggiunto quasi i 40 milioni di euro. Un risultato frutto in particolare delle vendite sui mercati internazionali, speiga una nota. La vocazione all'export, infatti, è storicamente uno dei principali asset dell'azienda veronese. «Siamo molto soddisfatti dei risultati 2008 della nostra azienda e anche i primi mesi di quest'anno, nonostante gli evidenti segni di crisi che coinvolgono anche il nostro comparto, li possiamo considerare più che soddisfacenti», dice il presidente Andrea Sartori. «Questi dati dimostrano che è possibile mantenere livelli di mercato adeguati anche in fasi economiche così complesse». In particolare, spiega Sartori (che è anche leader nazionale dell'Unione Italiana Vini), «abbiamo registrato importanti aumenti sul mercato nord americano, Usa e Canada, come pure sono in crescita le nostre performance commerciali nel sud-est asiatico grazie anche all'apertura lo scorso anno di una nostra filiale a Singapore che ci ha consentito anche di incrementare la nostra attività con la Cina». «È indubbio», sottolinea Sartori, «che oggi per poter conseguire risultati importanti sul fronte dell'export è fondamentale poter presidiare il più possibile i mercati internazionali. Tenere un monitoraggio continuo soprattutto dei mercati più importanti e di quelli emergenti. Investire in risorse umane adeguate in grado di poter dialogare con efficacia con i principali buyer». In un mercato del vino sempre più globalizzato, con la crescita di player internazionali sempre più agguerriti, la capacità di affermare il proprio marchio attraverso una qualificazione delle produzioni e una sempre maggiore identità risulta essenziale. La Casa Vinicola Sartori punta soprattutto sui vini veronesi dai rossi della Valpolicella, dal Regolo al Ripasso e all'Amarone, al Soave all'igt veronese Regolo. Ma la strategia dell'azienda punta anche a acquisizioni: nel 2008, infatti, è stata acquisita la Mont'Albano di Udine ed è stato stretto un accordo di collaborazione con una delle migliori aziende abruzzesi, la Tenuta Cerulli Spinozzi. Due operazioni decise d'intesa con la Cantina di Colognola ai Colli, partner della Sartori, e in sintonia con il consorzio di secondo grado Collis di cui la Sartori fa parte. «Abbiamo così potuto ampliare la nostra gamma con due vini di due delle regioni italiane a maggiore vocazione per la produzione di vini di alta qualità», dice ancora il presidente che guida l'azienda con il fratello Luca direttore produzione e risorse umane (oltre che preisdente del Consorzio di tutela di vini Valpolicella), e il cugino Paolo Sartori, direttore del mercato Italia. E in cantiere, preannunciano in azienda, ci sono già altre novità per il 2009 e verranno presentate al Vinitaly in programma a VeronaFiere dal 2 al 6 aprile.

Torna all'inizio


Io candidato? Non mi tiro indietro (sezione: Globalizzazione)

( da "Denaro, Il" del 20-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Commenti confindustria Io candidato? Non mi tiro indietro Fiore: Imprenditori campani, sono pronto ad assumermi le mie responsabilità Giorgio Fiore, 59 anni, vicepresidente di Firema, gruppo casertano leader nel settore privato delle costruzioni di materiale ferroviario, e responsabile del Centro Studi di Confindustria Campania, e presidente della sezione partenopea Editoria, Cultura e Spettacolo, dà la sua disponibilità per una candidatura alla presidenza di Confindustria Campania. L'imprenditore ha già avviato contatti con le unioni territoriali per illustrare la propria candidatura e presentare una prima bozza di programma. Lunedì 23 marzo sarà a Benevento e poi, dopo alcuni giorni, andrà a far visita ai vertici di Salerno. Basilio Puoti Presidente Fiore, com'è nata la sua candidatura alla presidenza di Confindustria Campania? Non è stata una mia decisione. Me l'hanno chiesto e io ho dato la mia disponibilità. Già lo scorso anno mi era stata offerta la candidatura, ma ho rifiutato. Che cosa è cambiato rispetto allo scorso anno? In questo momento storico, dinanzi alla grave crisi economica che ha colpito il mondo, è necessario che tutti diano una mano per aiutare la baracca. Tirarsi indietro ora sarebbe davvero irresponsabile. A suo avviso, quali sono le cause della crisi che sta colpendo l'industria? La crisi viene da molto lontano. A mio modesto avviso dietro c'è un problema di sovrapproduzione industriale: il sistema produce molto più di del necessario. Ne è la dimostrazione il settore auto. Quindi, il settore industriale dovrebbe ridurre l'offerta per far fronte all'avvenuta riduzione della domanda. Ma la vera causa è la crisi finanziaria mondiale che si innesca sul problema di sovraccapacità produttiva del sistema industriale. E' anche un problema di efficienza produttiva? Partiamo dal fatto che la globalizzazione presenta gravi limiti quando si costruisce solo sui grandi monopoli e non sulla riduzione e razionalizzazione dei costi. I monopoli portano con sé dei virus che sono la somma delle disfunzioni delle singole unità produttive. Questo non genera più produttività ed efficienza, né un abbattimento dei costi. In tali condizioni, gli stessi sistemi politici, e quindi i Governi nazionali, molte volte, vengono scavalcati da quei monopoli. Questo accade anche in Italia? Stranamente l'Italia sta meglio rispetto a tanti altri Paesi. Il problema e la forza dell'Italia sta nell'avere un tessuto imprenditoriale fatto di piccole e medie imprese. Quindi, se la crisi dura poco, l'Italia ha le capacità di superarla agevolmente, ma se essa durerà molto rischiamo di perdere tutto il patrimonio industriale. Come sta messa la Campania? Ci sono pochi grandi gruppi industriali e moltissime piccole e medie imprese. Per far fronte alla crisi si potrebbero introdurre dei provvedimenti atti a preservare il patrimonio industriale. Vanno attivate tutte quelle azioni necessarie a immettere liquidità nel sistema. Un provvedimento dovrebbe riguardare l'edilizia che ha dei risvolti positivi anche sul settore industriale. Quindi, a suo avviso bisogna puntare sulle infrastrutture? Certo. " necessario rivitalizzare gli appalti pubblici, puntare sulle grandi opere. Inoltre, servono provvedimenti che velocizzino la realizzazione di quelle opere pubbliche. Non è possibile che in Italia debbano passare almeno 4 anni tra la fase di progettazione e quella di realizzazione. E questo riguarda anche l'edilizia privata, non è possibile attendere tempi biblici solo per avere una licenza o una concessione edilizia. In Campania ci vogliono degli anni, e non è possibile. Bisogna velocizzare le procedure, in questo paese non possiamo morire di burocrazia. Come giudica la politica della Marcegaglia? Si sta muovendo nella giusta maniera. Sta mettendo in campo una politica di collaborazione, ma anche di attenzione e di contrapposizione rispetto a quegli interventi governativi che non condivide. Ed è quello che dobbiamo fare anche noi con il Governo regionale. Come giudica l'operato della Regione? Ci sono luci e ombre. E' notorio che ci sono degli assessorati che lavorano molto bene e altri che lavorano molto male. In periodi difficili si devono prendere delle decisioni dure e drastiche, quindi, sarebbe opportuno voltare pagina e cambiare quegli assessori, e si conoscono, che non stanno lavorando bene. Come giudica l'operato di Confindustria Campania? Il presidente Coppola ha lavorato bene, ha messo in campo delle ottime iniziative. Volutamente ha preferito lavorare in maniera dimessa dal punto di vista mediatico per puntare sui contenuti. Penso che bisogna continuare su questa strada, lavorando sui contenuti. Cosa chiede alla Regione? Le rispondo con un esempio. La Regione spende l'85 per cento del suo bilancio nel settore della sanità, ma questo non comporta un aumento della qualità della vita dei suoi cittadini. Una parte di quei soldi se fossero spesi per altri settori creerebbero sicuramente sviluppo e occupazione. Più che di soldi, però, parlerei della necessità di mettere in campo delle serie politiche industriali che tengano in debita considerazione lo sviluppo del Mezzogiorno. E' un problema del governo Berlusconi? E' un problema che va avanti da decenni: in Italia manca un indirizzo politico che punti sull'industrializzazione del Mezzogiorno, e quindi, della Campania. Se guardiamo alla Francia e alla Germania ci accorgiamo che quei governi hanno sostenuto il proprio comparto industriale. Io non sono per il protezionismo, ma nemmeno per l'eccessiva esterofilia; c'è bisogno di reciprocità fra le due politiche. Crede che Confindustria e sindacati debbano remare nella stessa direzione? Certamente. Sono per il confronto fra le parti sociali, non credo invece nei tavoli di concertazione che sono troppo estesi e autoreferenziali. Ai tavoli infatti devono sedersi i soggetti realmente interessati all'argomento in questione e, soprattutto, che capiscono di quello di cui si parla. Che tipo è lei? Sono pessimista di natura per diventare ottimista. Cioè parto dalla posizione peggiore per poi fare in modo di migliorare le cose. " il momento di agire, non di aspettare. Giorgio Fiore Napoletano, 59 anni, è vicepresidente di Firema e responsabile del Centro Studi di Confindustria Campania. Al vertice della sezione partenopea Editoria, Cultura e Spettacoli, l'imprenditore dà la sua disponibilità per una candidatura alla presidenza degli Industriali campani del 20-03-2009 num.

Torna all'inizio


BACOLI. IL SINDACO, ANTONIO COPPOLA, LANCIA UN SOS A PREFETTURA E PROTEZIONE CIVILE PER LA RIAPERTU... (sezione: Globalizzazione)

( da "Mattino, Il (Circondario Nord)" del 20-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Bacoli. Il sindaco, Antonio Coppola, lancia un Sos a Prefettura e Protezione civile per la riapertura di via Montegrillo. «Tenuto conto della crescente tensione della popolazione per il protrarsi della chiusura e della inagibilità dell'arteria di Punta Epitaffio - si legge nella nota - e considerando che la tensione sociale potrebbe deflagrare in gravi manifestazioni di piazza, approssimandosi tra l'altro il periodo estivo, si richiede al Dipartimento della Protezione civile di Napoli l'immediata realizzazione del ponte previsto, mediante il ricorso a procedure di assoluta urgenza». Intanto ieri la Protezione civile, esclusa l'ipotesi di affidare i lavori al Genio militare, ha assegnato le opere alla ditta che ha vinto il bando. «Entro la prima metà di aprile la viabilità tra Baia e Lucrino sarà ripristinata, salvo imprevisti», assicura l'ingegnere Balsamo, capo dell'Ufficio tecnico del Comune.

Torna all'inizio


EMANUELE MACALUSO CORRADO OCONE RICORDA COME NORBERTO BOBBIO NEL CORSO DELLA SUA VITA E NELLE SUE... (sezione: Globalizzazione)

( da "Mattino, Il (Benevento)" del 20-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Emanuele Macaluso Corrado Ocone ricorda come Norberto Bobbio nel corso della sua vita e nelle sue opere si sia «affannato» a cercare risposte a domande fondamentali: «Quale socialismo? Quale democrazia? Quale libertà? Quale uguaglianza?» per concludere nel suo «congedo» che la risposta è nel farsi e nel riproporsi in continuo quelle domande senza credere di poter dare ad esse risposte definitive. Condivido queste parole di Bobbio. A me sembra un'assurdità parlare di «morte del socialismo» o di crisi esistenziale del capitalismo. E insopportabile è la recita delle litanie sulla «fine delle ideologie», esercitate con furore ideologico. Un esempio di questa contraddizione ci è offerto dal dibattito e dagli scontri sui temi della laicità, il ruolo pubblico della religione, la bioetica e tutti i risvolti che essi ci pongono, primo fra tutti quello del ruolo dello Stato. Insomma, si invoca l'assunzione dei valori della religione per ricoprire i vuoti lasciati da altri valori e da altre ideologie (...). La straordinaria attualità di queste questioni la verifichiamo nel corso stesso della battaglia politica quotidiana e nelle riflessioni che impegnano studiosi e dignitari della Chiesa e il Papa. Basti ricordare lo scontro sulla legge 40 per la maternità medicalmente assistita, la discussione sull'uso delle staminali, i progetti sul testamento biologico e i furibondi interventi di cardinali e intellettuali cattolici, di uomini politici e organi di stampa dopo la sentenza del tribunale di Milano prima, e della Cassazione poi sul «caso» Eluana. Colpisce il fatto che nel momento in cui si transita dal dibattito culturale all'azione politica, in Italia, in questo campo tutto si ferma. Del resto basta pensare come è nato il Partito democratico, nel quale operano fieri oppositori di riforme nel campo della bioetica e dei diritti civili, realizzate in tutti i paesi europei; essi sono in grado di paralizzare l'iniziativa di questo partito che pure dovrebbe essere alfiere di modernità, progresso e laicità. È impressionante l'assenza di un confronto serio e forte su questi temi nelle forze politiche. Veniamo ora a un altro tema cruciale. Questo volume esce nel momento in cui la crisi finanziaria che ha interessato tutti i continenti ha riaperto il dibattito sul capitalismo e la globalizzazione, sui rapporti tra Stato e Mercato, sulle organizzazioni internazionali e soprattutto sul ruolo della politica. (...) E sul capitalismo e il suo ruolo nella globalizzazione si è riaccesa una vivace discussione. Non è un caso che in tutti i paesi sono in netta ripresa le vendite delle opere di Carlo Marx. I giornali ci hanno raccontato che l'arcivescovo della diocesi di Monaco di Baviera, monsignor Reinhard Marx (si chiama proprio così) pubblica un libro dal titolo significativo Il Capitale: un confronto con l'opera del vecchio Karl. (...) Proprio di fronte ai dilemmi che la crisi economica e sociale propone, anche le idee di un liberale come Rawls, analizzate da Ocone, ci possono aiutare a capire e ad agire. Rawls afferma che è auspicabile un sistema sociale e politico che garantisce il massimo di libertà individuali, compatibili con l'uguale libertà di ogni altro, con il principio di giustizia. Un principio che comporta l'intervento del potere politico per attuare una redistribuzione della ricchezza e una riduzione degli squilibri sociali che emergono con brutalità soprattutto nei periodi di crisi economica segnati dalla crescita della disoccupazione. (...) Come si raccordano, se si raccordano, le idee di questi pensatori con il revisionismo socialdemocratico che ha caratterizzato le esperienze di governo dei partiti liberali e socialisti europei? È un tema cruciale anche per verificare se nella situazione di oggi, con una recessione economica, quel revisionismo regge o no, se bisogna riaprire, in condizioni diverse e quindi in termini nuovi, un nuovo ciclo socialdemocratico, parola che sembra ormai un retaggio del secolo scorso, nutrito di culture ed esperienze vissute negli ultimi anni a cui hanno contribuito studiosi come quelli che ritroviamo nel libro di Ocone. (...) A questo appuntamento il centrosinistra italiano arriva senza idee e senza una linea, senza una forza consistente e coesa. In Europa appare isolato e senza riferimenti. La destra, diversamente da ciò che vediamo in Francia, dove Sarkozy tenta di darsi una linea europea, arranca e propone politiche-tampone senza respiro. Purtroppo, anche il Pse non riesce ancora a promuovere un confronto e un rapporto politico più denso nella sinistra europea. Tuttavia, proprio i caratteri della crisi stanno sollecitando tutti a ripensare se stessi e a guardare il domani. Questo piccolo libro ci ricorda che per ripensare, occorre pensare e confrontarsi nel vasto mercato delle idee, non solo per capire ma per armarsi e condurre battaglie politiche e culturali sul fronte del progresso, della libertà e dell'uguaglianza.

Torna all'inizio


Avidità e corruzione, il Papa mette in guardia l'Africa (sezione: Globalizzazione)

( da "Gazzettino, Il" del 20-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Avidità e corruzione, il Papa mette in guardia l'Africa Critico sulla globalizzazione selvaggia, chiede coerenza e coraggio ai cattolici. E incassa l'appoggio dei musulmani Venerdì 20 Marzo 2009, Yaoundè L'Africa «è in pericolo». Da una parte le mani delle multinazionali, dall'altra una classe politica debole che si fa facilmente corrompere. È come se fosse sbranata da belve, spolpata delle sue risorse naturali a beneficio di pochi, anzi, di pochissimi. Lo stadio di Yaoundè trabocca di gente, gli spalti sono pieni, in 50 mila quelli che hanno trovato posto alla messa papale ma potrebbero essere molti di più ad osservare la moltitudine restata fuori, impacchettata dietro le transenne nel grande spiazzo di terra rossa. C'è chi ha camminato tutta la notte per vedere il Mbvamba, il saggio, dal maxischermo ultimo modello che fa a pugni con la miseria circostante. Benedetto XVI no-global non riesce a tacere davanti ai problemi sociali. In questa sua battaglia trova pure l'appoggio dei musulmani camerunensi che gli assicurano: contro la povertà e l'emarginazione «non si senta solo», le grandi religioni, quelle che rifiutano la violenza, coopereranno tra loro. Il colpo d'occhio cattura. Macchie di colori sgargianti, canti ritmati e cenni di danza ma la liturgia è rigorosamente sotto controllo; con questo Papa non si vedono più gli eccessi folcloristici di tante messe africane celebrate a suo tempo da Wojtyla. Ai cattolici Papa Ratzinger si rivolge puntando l'indice. «Non lasciatevi affascinare da false glorie e da falsi ideali. In questo tempo in cui tante persone senza scrupoli cercano di imporre il regno del denaro disprezzando i più indigenti, voi dovete essere molto attenti». All'episcopato dell'intero continente, invece, affida un compito importante, riflettere sui contenuti di un documento che farà discutere, preparato in vista del prossimo sinodo sull'Africa. Si tratta di una analisi al vetriolo sui problemi sociali e morali più urgenti, incluso le sfide alle quali la Chiesa è chiamata a far fronte. Il tempo stringe e bisogna adeguarsi. Il tessuto tradizionale si sta disgregando, le sette avanzano così come, in certe zone, l'Islam radicale, ci sono forze internazionali che sfruttano la miseria per fomentare guerre, per vendere più armi, sostenendo poteri politici antidemocratici e assicurarsi come «contropartita dei vantaggi economici», a cominciare dallo sfruttamento delle risorse, all'aquisizione di mercati importanti, finendo con «destabilizzare» intere nazioni. Ai cattolici chiede coerenza e coraggio. E' chiaro che la globalizzazione selvaggia non piace a Ratzinger. «Le società rischiano di essere deturpate dalla logica dell'economia mondiale a scapito di ciò che costruisce la persona umana, cioè il meglio delle tradizioni locali e della nostra fede». Nell'elenco non mancano i danni della crisi finanziaria mondiale. La situazione del continente è destinata solo a peggiorare, aumenteranno i disoccupati, l'emigrazione clandestina, farà diminuire il capitale straniero. Anche nella terza giornata di viaggio il tema dell'Aids fa capolino, anche se le polemiche internazionali non lo sfiorano minimamente. Tira dritto. In questo momento il Papa è concentrato sui problemi dell'Africa, fa sapere padre Lombardi, biasimando la «dicotomia emersa tra quello che succede qui e quello di cui si parla all'estero». Il riferimento è alla bufera sull'uso dei profilattici che ha finito per far discutere persino il governo italiano. Chiamato a un commento, Berlusconi lo ha difeso con un: «ciascuno svolge la sua missione ed è coerente con il suo ruolo», mentre Bossi, più caustico: «L'Aids è diffuso in Africa e l'uso del preservativo aiuta ad evitarlo. Forse il Papa non tiene conto della realtà locale». La linea della Chiesa - di massimo impegno verso i malati, ma di condanna al "condom" ritenuto non utile a contenere il contagio perchè non fa altro che alimentare il liberalismo sessuale - emerge chiaramente durante il commovente incontro con un gruppo di malati in un centro di recupero per handicappati fondato dal cardinale canadese Leger. «Voi sapete di non essere soli nella vostra sofferenza, perché Cristo stesso è solidale con coloro che soffrono. Egli rivela ai malati e agli infermi il posto che essi hanno nel cuore di Dio e nella società». Sieropositivi compresi. Franca Giansoldati

Torna all'inizio


Tokyo: azzurri della pasticceria quarti all'International Pastry (sezione: Globalizzazione)

( da "Gazzettino, Il" del 20-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Tokyo: azzurri della pasticceria quarti all'International Pastry Venerdì 20 Marzo 2009, L'International Pastry Gran Prix di Tokyo va ai padroni di casa del Giappone. L'Italia chiude al quarto posto. Per due giorni, otto squadre (Australia, Francia, Cina, Usa, Giappone, Italia, Malesia e Singapore) si sono sfidate nella preparazione di torte, desserts al piatto e monoporzione, cioccolatini e pièces artistiche di zucchero e cioccolato. L'Italia era rappresentata, fra gli altri, dal mestrino Andrea Zanin, capitano. A guidare il team, il bresciano Iginio Massari. L'Italia è stata superata anche da Francia e Stati Uniti: "Credo che, almeno per le torte, il punteggio sia stato troppo penalizzante", ha commentato Zanin. "La torta alle mele caramellate e aromatizzate con bergamotto e frutto della passione era al primo posto, poi è stata retrocessa". IL GALATEO DELLA BIRRA - Schiuma alta due dita e ben compatta, spillatura in due fasi, temperatura di frigorifero e bicchiere "giusto", ma il classico calice da degustazione può essere un'alternativa. Sono alcune delle semplici regole di base del galateo della birra, fissate nella Carta del Servizio della Birra creata da Assobirra e adottata dai JRE - Jeunes Restaurateurs d'Europe e presentata lunedi scorso a Firenze.

Torna all'inizio


Club di auto-aiuto per i licenziati: l'arte (Usa) di arrangiarsi (sezione: Globalizzazione)

( da "Corriere.it" del 20-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

ANTICIPAZIONE DA «IO DONNA» Club di auto-aiuto per i licenziati L'arte (americana) di arrangiarsi Galline in giardino, mercatini fai da te: la nazione più ottimista affronta (anche) così la recessione (foto di Lars Tunbjork per «Io Donna») Esistono tre tipi di disoccupato in America. C'è il depresso, quello bloccato per anni nella stessa azienda, ancora sotto shock per esser rimasto brutalmente senza impiego. Poi c'è l'ansioso: compila decine di curriculum, ingolfa caselle postali e si chiede quando le cose peggioreranno. Infine c'è l'iperattivo, quello che non si perde d'animo, che organizza, scandaglia, verifica con l'atteggiamento di chi sa che la ripresa potrebbe arrivare anche domani, e non vuole farsi trovare impreparato. Sono milioni, negli Stati Uniti, un popolo che cresce ogni mattina. L'ultima volta che nel Paese i dati dell'impiego erano stati così tragici, era l'inizio degli anni Ottanta. Non esisteva internet, mancavano un sacco di cose, compresa la speranza. Adesso è diverso, perché si assiste a una piccola rivoluzione culturale. La perdita del lavoro è la cifra comune per tanta gente, un segno distintivo che accomuna e in un certo senso fortifica. Il primo segno che da questa crisi ci si potrà risollevare, arriva da un luogo remoto del Kansas, Overland Park. Un gruppo di disoccupati ha chiesto uno spazio alla locale chiesa, e ha fondato un circolo molto particolare: si chiama Job Club, riunisce tutti quelli rimasti a casa. Perché assieme i problemi si affrontano meglio. Vengono idee, si cercano soluzioni e aziende in giro per il Paese disposte ancora ad assumere. È il Sogno Americano però coniugato in prima persona plurale. Al primo Job Club del Kansas ne sono seguiti decine in tutta America. In Texas. In California, Florida. Ovunque. Sono le cooperative della tenacia. Ad Austin, il club ha scritto una frase all'ingresso del college che ha prestato i locali: The Launch Pad Job Club, where the future takes off. Dove il futuro prende il volo. Per ora gli iscritti, triplicati nell'ultimo mese, si accontentano di gestire il presente. Si organizzano finte interviste di lavoro, come allenamenti prima di una sfida a un pugile pericoloso. Uno psicologo si prende cura di quelli più stressati aiutandoli a non sentirsi sconfitti. I membri più motivati aiutano a scrivere curriculum e prendere contatto con altri Job club in giro per il Paese. A New York Rachel Pine, ex trader di Wall Street, è l'animatrice di un Job Club che accoglie quasi tutti fuoriusciti dal mondo finanziario. Sono ritrovi dove l'atmosfera evoca gli incontri tra alcolisti anonimi, però sull'orlo di una ricaduta. Rachel mi spiega: «Wall Street è un mondo a parte perché è una grande famiglia dove ci si conosce tutti. Prima che la crisi arrivasse, frequentavamo comunque gli stessi posti e organizzavamo incontri, per stare assieme. In un certo senso è cambiato poco. Il crollo finanziario mi ha dato l'energia per fare le cose con più serietà. Cerchiamo di spassarcela, anche se abbiamo tutti qualche problema. Ma un bicchiere di vino ti aiuta a vedere le cose con un occhio benevolo». Rachel ammette che nessuno sa che cosa verrà dopo. Anzi, confessa che questo è proprio il problema più grande. «C'è una grande incertezza. Ora che le banche hanno ricevuto i soldi dallo Stato nessuno sa se inizieranno a licenziare pure loro. Siamo frustrati e anche un po' arrabbiati». I mass media - frettolosamente, secondo Rachel - guardano agli operatori di Wall Street come a un'unica entità da condannare. «Ma a parte la gente che incassava bonus favolosi, qui la maggioranza sono trader e broker da decine di migliaia di dollari l'anno. Altro che milioni...». Oltre ad alleviare le ferite, Rachel aiuta i colleghi a ricostruirsi un futuro: «L'Asia comincia a essere un buon richiamo per molti di noi. La Borsa laggiù è giovane, in Cina un trader con sei o sette anni di esperienza, può ambire a un buono stipendio. Siamo disposti anche a emigrare. Io penso a Londra». Nell'area di Phoenix invece è il mercato immobiliare ad aver prodotto la disoccupazione più pesante. Il locale Jewish Community Center è la base di un Job club passato da 60 membri a 190 dal giorno della sua fondazione, in novembre. Don Yows, cinquant'anni, 25 dei quali spesi in un'azienda tecnologica, si presenta ogni mattina. Come fosse un lavoro. «Aiuta a tenere il morale alto. E soprattutto rimani in contatto con gente nel mondo del lavoro. Non a caso i job hunter adesso si rivolgono direttamente a questi club. La settimana scorsa abbiamo ricevuto due richieste». Numeri ancora fiacchi, a fronte dei 598mila posti di lavoro evaporati solo a gennaio (peggior dato mensile dal 1974). Ma qualcosa si muove. Bib Pautke, presidente del Job Search Focus Group, spiega: «La chiave è sentirsi in qualche modo sostenuti. L'alternativa è rimanere a casa a chiedersi: perché proprio io?». Invece c'è un sacco di gente nella stessa situazione e questo crea un sentimento di speranza. «Inoltre molti disoccupati ottengono informazioni utili, si ricaricano, si preparano meglio a ciò che li aspetta» sostiene Pautke. Ciò che li aspetta. Non deve essere una coincidenza se molti club includono nei loro programmi momenti di preghiera. C'è chi invece organizza tornei di ping pong, cene economiche, o magari gare di canto e concerti musicali. Jennie Brand, sociologa dell'Università della California, non ha dubbi: «Questi club creano un legame decisivo tra i lavoratori disorientati e la loro comunità. È qualcosa che non si è mai vista prima e che avrà effetti positivi. Le prime ricerche su questo tema, provano che i club funzionano anche per aumentare le chance d'impiego di molta gente». In Kansas questa folata di ottimismo sembra ancora di là da venire. Fred Fosnacht di un club con base al Prince of Peace Catholic Church, non s'illude: «Le cose stanno davvero male. Per molta gente è durissima dal punto di vista emozionale. Persone con figli, senza prospettive. Non sappiamo come finirà. Per ora ci diamo una mano l'un l'altro. E proviamo anche a riderci su. Male non fa». di Riccardo Romani stampa |

Torna all'inizio


Protezione Civile, l'intervento del sindaco di Piacenza al convegno nazionale Anci (sezione: Globalizzazione)

( da "Sestopotere.com" del 20-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Protezione Civile, l'intervento del sindaco di Piacenza al convegno nazionale Anci (20/3/2009 13:49) | (Sesto Potere) - Piacenza - 20 marzo 2009 - Roberto Reggi, Sindaco di Piacenza e Presidente della Consulta Nazionale ANCI Protezione Civile ha messo l'accento, nella sua relazione introduttiva alla tavola rotonda ?La Protezione Civile nelle prospettive delle riforme federaliste', nell'ambito di ?Codice Rosso', sul ruolo fondamentale che i Sindaci hanno ricoperto in materia, fin dal primo provvedimento legislativo, nell'oramai lontano 1992. Un ruolo che si e' rafforzato ancora con l'elezione diretta dei Sindaci e che si e' concretizzato nel monitorare il territorio del proprio Comune, nel riuscire a prevenire le eventuali emergenze e nel soccorrere nella maniera piu' efficace possibile le vittime di calamita'. ?'Ora piu' che mai – ha sottolineato Reggi – e' necessario creare una consapevolezza sempre maggiore. La gran parte dei primi cittadini si accorge infatti delle proprie responsabilita' in materia di Protezione Civile solo quando viene toccato dall'emergenza'. Emergenze che, ovviamente, avranno delle ricadute diverse a seconda che vengano interessati Comuni piccoli, portati ad associarsi, e grandi centri metropolitani che, all'inverso, sentono il bisogno di atomizzare il territorio per consentire interventi piu' efficaci. ?'L'ANCI – spiega Reggi – sta lavorando affinche' finalmente si giunga a stabilire dimensioni omogenee e adatte per far sì che gli interventi possano essere fatti nel migliore dei modi'. ?'Ovviamente – conclude Reggi – c'e' bisogno di risorse maggiori e di sinergie costruite sempre con maggiore intensita' fra i vari livelli istituzionali'.

Torna all'inizio


Vertice Ue/ Clima, fondi per Copenaghen se ne parlerà al G8 (sezione: Globalizzazione)

( da "Virgilio Notizie" del 20-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Bruxelles, 20 mar. (Apcom) - La decisione sugli impegni finanziari che i paesi Ue destineranno, nel periodo 2013-2020, alle misure per contrastare il cambiamento climatico e per alleviarne le conseguenze nei paesi in via di sviluppo sarà presa dopo il vertice del G8 sotto presidenza italiana, che si terrà dall'8 al 10 luglio nell'isola della Maddalena, in Sardegna. Lo ha affermato il presidente della Commissione europea, José Manuel Barroso, durante la conferenza stampa finale del Vertice Ue svoltosi ieri e oggi a Bruxelles. Un sostanziale sostegno finanziario dei paesi industrializzati ai paesi in via di sviluppo è visto come un elemento essenziale su cui poter costruire l'accordo internazionale sul clima per il periodo successivo al 2012 (post-Kyoto), nella cruciale Conferenza Onu di Copenaghen del prossimo mese di dicembre. Smentendo precedenti informazioni di fonte polacca, secondo le quali la decisione sui meccanismi di finanziamento dei fondi Ue per il clima sarebbero state prese al prossimo vertice di giugno (già in ritardo, secondo le Ong ambientaliste), Barroso ha precisato che le conclusioni del Consiglio europeo odierno prevedono per giugno solo "ulteriori discussioni", mentre la decisione finale sulle cifre sarà presa "con ampio anticipo" sulla Conferenza di Copenaghen. Questa decisione includerà anche la chiave di ripartizione dello sforzo finanziario fra i diversi Stati membri, su proposta della Commissione, ha aggiunto Barroso, insistendo che "non c'è alcun impegno a decidere a giugno". "Prima di prendere la nostra decisione - ha osservato il presidente della Commissione - dobbiamo chiedere agli altri paesi industrializzati, e in particolare agli Usa e al Giappone, di raggiungerci". La questione, ha proseguito Barroso, "verrà affrontata dal vertice del G8 sotto presidenza italiana, a luglio, e nelle riunioni 'outreach' a margine", in cui è ormai tradizione invitare i leader delle economie emergenti, dalla Cina, all'India, al Brasile. Per questo, ha concluso il capo dell'Esecutivo Ue, "il Consiglio europeo oggi ha deciso che la decisione finale non sarà presa a giugno, ma nel periodo tra giugno e la Conferenza di Copenaghen". Durante la discussione sulle conclusioni relative al clima, ieri sera, la maggior parte dei leader intervenuti al Consiglio europeo, compreso Barroso, aveva insistito sulla necessità di conoscere le intenzioni degli altri grandi attori internazionali, a cominciare dagli Usa, prima di dare le cifre dei finanziamenti europei. Solo il premier danese Anders Fogh Rasmussen - che ospiterà la Conferenza Onu di dicembre - si era pronunciato con convinzione a favore di "una definizione degli impegni finanziari dell'Ue ben prima di Copenaghen", e per "una giusta ripartizione" degli oneri fra paesi industrializzati e paesi in via di sviluppo. Da mesi le Ong ambientaliste, e recentemente anche il direttore esecutivo del programma Onu sul cambiamento climatico, Yvo De Boer, stanno facendo pressioni per convincere l'Ue a prendere ufficialmente e tempestivamente un impegno finanziario che si stima debba arrivare a circa 30 miliardi di euro all'anno al 2020. Le conclusioni del vertice odierno deludono queste aspettative. Il direttore del Programma globale sull'energia del Wwf, Stephan Singer, ha commentato: "Al vertice Onu sul clima di Poznan, nel dicembre scorso, l'Ue aveva promesso di presentare delle proposte concrete al Consiglio europeo di primavera (quello odierno, ndr). Dov'è finita ora quella promessa?" E secondo Joris de Blanken, direttore politico per l'energia e il climadell'Ufficio europeo di Greenpeace, "L'Ue sta aspettando Godot".

Torna all'inizio


IN RICORDO DI MARIA WEBER (sezione: Globalizzazione)

( da "Lavoce.info" del 20-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

>IN RICORDO DI MARIA WEBER di Francesco Giavazzi e Francesco Sisci 20.03.2009 Maria Weber, appassionata studiosa dell'economia cinese e nostra collaboratrice, è scomparsa pochi giorni fa. La sua grande vittoria professionale e umana è stata forse proprio quella di andarsene quando la Cina, nella crisi economica di oggi, afferma il suo ruolo di grande creditore del mondo. Nel giorno in cui Wen Jiabao può permettersi di manifestare qualche dubbio sulla solvibilità degli Usa. Nata nel 1951, Maria Weber si era laureata in Scienze politiche e sociali a Firenze, era professore associato di Scienza della politica all'Università Bocconi, research leader dell'ISESAO (Istituto di studi economico-sociali per l'Asia Orientale), responsabile delle ricerche sull'Asia all'ISPI. Ha diretto l'Istituto Italiano di Cultura a Pechino.   Che cosa fosse l'economia cinese, in Italia nessuno lo sapeva bene quando circa venti anni fa Maria Weber ha cominciato a studiarla. Allora la Cina era un fenomeno politico, una curiosità antropologica, un universo esoterico, quasi magico, fra la lettura del futuro con gli steli dello Yi Jing, le pozioni miracolose della medicina tradizionale e un buddhismo che poteva essere qualunque cosa, tantrico, mahayana o zen, tanto per gli italiani era tutto uguale. E chi vantava una conoscenza ?sul campo?, leggeva la Cina attraverso la lente distorta dei suoi pregiudizi politici. LA ?SCOPERTA? DELLA CINA In quegli anni, Maria cominciò a occuparsi di una materia nuova e inesplorata, l'economia cinese. Pochi, non solo in Italia, allora credevano che la Cina fosse un fenomeno economico, una potenza emergente. I più scommettevano sul rapido rallentamento del ciclo di sviluppo di Pechino e pensavano che dietro alla vertigine di cifre che arrivavano da lì si nascondesse un semplice fuoco di paglia. Questo era motivo sufficiente a spingere alla distrazione, alla sufficienza, rispetto alla Cina che si svegliava. Maria invece, pur con prudenza, attenzione, e senza facili entusiasmi, senza ideologia, cercava, scavava nell'economia cinese. E per prima in Italia ne dava conto in maniera seria, documentata aprendo quello che poi con gli anni si è rivelato il vero grande fronte della ricerca. Dura, testarda, curiosa, appassionata, altera, timida, il suo contributo umano, per noi che abbiamo avuto la fortuna di esserle amici, è stato grande quanto quello scientifico. La sua grande vittoria professionale e umana forse è stata proprio quella di andarsene quando la Cina, durante la crisi economica oggi in corso, affermava il suo ruolo di grande creditore del mondo. Nel giorno in cui Wen Jiabao poteva permettersi di manifestare qualche dubbio sulla solvibilità degli Stati Uniti d?America. Foto: Ispi

Torna all'inizio


Il laico Blair contro il laicismo aggressivo (sezione: Globalizzazione)

( da "Foglio, Il" del 20-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

20 marzo 2009 Il laico Blair contro il laicismo aggressivo L'ex premier spiega perché la fede aiuta anche a combattere le malattie Anche se non hanno fede, i leader politici devono avere “a che fare con Dio” se vogliono capire la modernità. Parola dell?ex primo ministro inglese Tony Blair. Nel suo manifesto sul risveglio religioso, pubblicato dal settimanale New Statesman, Blair afferma: “Trascorsi gli anni del premierato, una cosa mi ha colpito con forza sempre più crescente: fallire nella comprensione del potere della religione significa essere incapaci di capire il mondo moderno. La fede religiosa avrà lo stesso significato nel XXI secolo che ha avuto l?ideologia politica nel XX. I leader politici, siano religiosi o meno, devono avere a che fare con Dio”. E? un Blair sempre più fervente, papista e missionario. Dopo essersi convertito al cattolicesimo alla fine del 2007 e aver insegnato a Yale il corso accademico su “Fede e globalizzazione”, il riformatore laburista sta dedicando tutta la sua attività alla Faith Foundation e alla comprensione della religione. Una fondazione in cui siedono grandi nomi quali il reverendo David Coffey, presidente dell?Alleanza battista mondiale, il rabbino del Commonwealth Jonathan Sacks e Mustafa Ceric, gran mufti di Bosnia-Erzegovina e grande estimatore di Benedetto XVI. Una settimana fa, parlando con il giornale Church of England, Blair ha detto che in occidente la religione rischia di diventare un?“eccentricità personale”, anziché essere il fattore decisivo che smuove la società. Ha criticato la “decisione ridicola” di punire l?infermiera battista Caroline Patrie, sospesa dal lavoro in ospedale per essersi offerta di pregare per una paziente. “Penso che noi cristiani troppo spesso siamo più sensibli di quanto dovremmo”, dice Blair. “La gente dovrebbe essere orgogliosa della propria cristianità. Il vero test è se la religione, nell?era di un secolarismo aggressivo, avrà la fiducia per uscire allo scoperto e battersi con la persuasione. La religione fornisce un fondamento ai diritti umani, un principio inalienabile che si erge sul relativismo”. Amico di Paul Kagame, che ha rovesciato il regime genocida del Ruanda, Blair ha raccolto il meglio della politica di Bush sull?Africa, come l?Emergency Plan for Aids Relief e l?Education Initiative, che ha diffuso libri di testo, insegnanti e borse di studio, fino al Millennium Challenge Account, un piano di assistenza per i paesi più meritevoli sul piano delle politiche sociali. Blair si è circondato di suore, missionari, sacerdoti e cita sempre gli scritti del teologo cattolico Hans urs von Balthasar. C?era anche Blair due mesi fa nella megachiesa di Saddleback, in California, per insignire Bush della “International Medal of Peace” nella lotta all?Aids. All?inizio di febbraio, Blair era in preghiera a Washington alla tradizionale “colazione presidenziale”. Ha denunciato “un crescente e aggressivo secolarismo che deride la fede come contraria alla ragione”, ha ripetuto che “il nostro secolo sarà povero, meno disciplinato nella coscienza, se non sarà sotto la protezione di Dio”. E ripete che non avrebbe mai potuto dichiarare guerra alla malaria senza la fede. “We don?t do God”, disse una volta Alastair Campbell, portavoce e stratega di Blair, ai giornalisti che gli chiedevano chiarimenti sul rapporto tra il primo ministro e la religione. Cioè noi laburisti, a Downing Street, non ci occupiamo di Dio. Ora Blair parla come il perfetto discepolo del Papa di Ratisbona. Non si è mai pentito per la liberazione dell?Iraq: “E? qualcosa con cui vivrò per il resto della mia vita”.

Torna all'inizio


Costigliole: due giorni con la Protezione civile (sezione: Globalizzazione)

( da "Targatocn.it" del 20-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Costigliole: due giorni con la Protezione civile Un?ottantina di volontari, provenienti da 10 comuni e sei cantieri aperti sul territorio comunale. Sono questi i numeri delle due giornate di 'Comune in sicurezza' in programma a Costigliole Saluzzo i giorni sabato 21 e domenica 22 marzo. Sono ormai molti anni che l?amministrazione comunale , di concerto con il gruppo di Protezione civile del paese coordinato da Tullio Mastrorilli, organizza queste manifestazioni che hanno il pregio di intervenire in opere di pulizia e salvaguardia del territorio in vari parti del Comune. Quest?anno verranno aperti cantieri, ognuno dei quali coordinati da un volontario del gruppo di Costigliole, in località 'Rocca dei Ciri' in prossimità del torrente Varaita, un secondo cantiere, sempre nelle vicinanze del Varaita verrà aperto a monte della ferrovia, un terzo cantiere sarà aperto in collina in località 'Carestia' dove le recenti nevicate hanno provocato la caduta di alberi di grosso fusto, un quarto cantiere è previsto in località 'Cimitero', poi ancora un cantiere in località via Siccardi mentre un altro gruppo sarà impegnato presso la sede della Protezione civile intitolata a 'Mario Massa'. Domenica, a conclusione degli interventi, è previsto il pranzo dei volontari dove saranno presenti le autorità comunale, provinciali e Roberto Gagna, responsabile provinciale della Protezione Civile. Di seguito i gruppi presenti e il numero dei volontari impegnati. Piasco (9 volontari); Barge (8 volontari); Verzuolo (5 volontari) Revello (4 volontari); Rifreddo (4 volontari); Lagnasco (4 volontari); Tarantasca (7 volontari); Bra (10 volontari); Manta (10 volontari); Lagnasco (4 volontari); Bellino (2 volontari); Villafalletto (8 volontari) più il gruppo di Costigliole Saluzzo (15 volontari).

Torna all'inizio


Sicurezza/ Sacconi: Vedremo soluzioni, serve monitoraggio (sezione: Globalizzazione)

( da "Virgilio Notizie" del 20-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Belluno, 20 mar. (Apcom) - Il ministro del Welfare Maurizio Sacconi non si sbilancia sulla norma del ddl sicurezza approvato dal Senato che rimuove il divieto per i medici di denunciare i clandestini. "C'è di sicuro un problema crescente per ragioni legate alla globalizzazione -ha spiegato Sacconi a margine dell'Assemblea di Confindustria Belluno - e alla più fluida circolazione delle merci e delle persone ed è quello della sicurezza pubblica e individuale e della salute pubblica e individuale". Per scongiurare malattie e patologie sconfitte nel nostro Paese, Sacconi auspica "un più rigoroso monitoraggio della salute dei cittadini che entrano nel nostro Paese provenendo da aree più sregolate e meno attrezzate a prevenire malattie,patologie che da noi grazie alle vaccinazioni di massa erano state sradicate. Questo problema c'è e deve essere affrontato -ha concluso - anche con forme generalizzate di controlli medici a lato dell'ingresso in Italia".

Torna all'inizio


SICUREZZA: SACCONI, PER I MEDICI VALUTEREMO SOLUZIONI PER (sezione: Globalizzazione)

( da "Virgilio Notizie" del 20-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

(ASCA) - Belluno, 20 mar - 'Valuteremo quali soluzioni adottare''. Cosi' il ministro della salute, Maurizio Sacconi, sullo stop del presidente Berlusconi al presunto obbligo dei medici di denunciare i clandestini, misura contenuta nel pacchetto sicurezza. ''C'e' di sicuro un problema crescente - ha spiegato Sacconi, a margine dell'assemblea di Confindustria Belluno - per ragioni legate alla globalizzazione e alla piu' fluida circolazione delle merci e delle persone, il problema della sicurezza pubblica e individuale, e della salute pubblica e invidiale''. Per Sacconi ''bisogna comunque organizzarci per un piu' rigoroso monitoraggio della salute dei cittadini che entrano nel nostro Paese, provenendo da aree piu' sregolate e meno attrezzate a prevenire malattie, patologie che da noi, grazie alle vaccinazioni di massa, erano state sradicate''. ''Questo problema c'e', deve essere affrontato anche con forme generalizzate di controlli medici a lato dell'ingresso in Italia'', ha concluso il ministro.

Torna all'inizio


Domenica si inaugura il nuovo centro di Protezione Civile di Abbiategrasso (sezione: Globalizzazione)

( da "CronacaQui.it" del 20-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Intercom4 per tutto l'Abbiatense con l'assessore Maullu Domenica si inaugura il nuovo centro di Protezione Civile di Abbiategrasso ABBIATEGRASSO - L'assessore alla Protezione Civile, Prevenzione e Polizia locale della Regione Lombardia, Stefano Maullu, inaugurerà, domenica 22 marzo, il nuovo Centro operativo della Protezione Civile Intercom4 di Abbiategrasso (Mi). Completamente rinnovato, il Centro è il punto di coordinamento delle attività del servizio intercomunale cui fanno capo i comuni di Besate, Bubbiano, Calvignasco, Cassinetta di Lugagnano, Cisliano, Gaggiano, Gudo Visconti, Morimondo, Motta Visconti, Ozzero, Vermezzo e Zelo Surrigone. L'inaugurazione si terrà alle 15.30 cui seguiranno la Santa Messa e la visita del centro operativo. Saranno presenti il sindaco di Abbiategrasso, Roberto Albetti, l'assessore comunale alla Protezione civile, Valter Bertani, i primi cittadini dei Comuni aderenti a Intercom4. Prima dell'inaugurazione ufficiale, intorno alle 14.30, l'assessore Maullu effettuerà un sorvolo in elicottero per monitorare le aree a rischio incendio boschivo nei territori limitrofi. 20/03/2009 - GM

Torna all'inizio


Sotto la banconota niente (sezione: Globalizzazione)

( da "AprileOnline.info" del 20-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Sotto la banconota niente Domenico Moro, 20 marzo 2009, 10:26 Economia Gli Usa, fiancheggiati dalla Gran Bretagna, sostengono la posizione secondo la quale dalla crisi si esce immettendo massicce dosi di liquidità nel sistema finanziario, e premono affinché la Ue faccia lo stesso. L'Europa, invece, vorrebbe una ridefinizione della regolamentazione del mercato finanziario internazionale, cosa che gli States rifiutano La crisi è profonda ma i metodi messi in campo per risolverla possono riprodurre su scala maggiore la situazione di squilibrio e di instabilità che ci ha portato alla situazione attuale. La Banca centrale Usa ha deciso di comprare titoli del Tesoro a lungo termine per 300 miliardi di dollari. Di conseguenza, giovedì il dollaro ha perso il 3,6% sull'euro, il maggior calo giornaliero di sempre. Gli Usa hanno seguito l'esempio della Banca d'Inghilterra che, qualche giorno, fa ha comprato titoli del Tesoro per 2 miliardi di sterline, cui se ne aggiungeranno nei prossimi tre mesi altri 75 miliardi. L'aumento di liquidità avrà l'effetto di svalutare la sterlina ulteriormente rispetto alle altre valute, specialmente rispetto a euro e dollaro, verso il quale ultimamente ha perso il 23% del proprio valore. La Banca d'Inghilterra è ricorsa, per finanziare l'acquisto dei titoli, alla creazione di denaro dal nulla, semplicemente stampando altra cartamoneta. Durante la Grande depressione, l'Inghilterra e gli Usa fecero qualcosa di simile, sganciando le loro valute dalla convertibilità con l'oro. In questo modo, si poté attuare la svalutazione di sterlina e dollaro, che, a livello internazionale, permise di vendere le merci statunitensi e britanniche a prezzi più bassi e, a livello interno, al contrario, di rialzare i prezzi e con essi i profitti. Anche gli altri paesi furono costretti a fare lo stesso, col risultato che la crisi si estese, dal momento che la svalutazione delle valute favorì l'insorgere del protezionismo, ed il commercio internazionale si contrasse fortemente. Oggi si ripropone, mutatis mutandis, una situazione simile. Gli Usa, fiancheggiati dalla Gran Bretagna, sostengono la posizione secondo la quale dalla crisi si esce immettendo massicce dosi di liquidità nel sistema finanziario, e premono affinché la Ue faccia lo stesso. La Ue, invece, vorrebbe una ridefinizione della regolamentazione del mercato finanziario internazionale, cosa che gli Usa rifiutano. Non c'è da meravigliarsi. Le regole attuali per gli Usa sono vantaggiose, fondandosi sul dollaro come moneta internazionale, di scambio e di riserva. Nel 1971 furono aboliti gli accordi del '44, detti di Bretton Woods, che stabilivano un sistema di tassi di cambio fissi delle varie valute col dollaro, il quale, assumendo il ruolo di moneta internazionale, era convertibile in oro. Gli Usa scelsero di sganciare il dollaro dall'oro quando il loro debito pubblico cominciò ad aumentare, a seguito della loro politica di interventismo militare. Gli Usa si misero così in condizione di farsi finanziare dal resto del mondo senza che i dollari accumulati con il finanziamento del debito pubblico o con l'export di merci potessero essere convertiti in oro. Un sistema imperiale, in cui il centro dell'impero si fa finanziare dal resto del mondo, semplicemente stampando dollari ed emettendo buoni del tesoro. Come faceva l'Inghilterra che, per rimediare al proprio disavanzo delle partite correnti, si basava sugli attivi del suo impero, specialmente sull'attivo dell'India, alla quale tra l'altro impedì di seguirla nello sganciamento dalla convertibilità con l'oro negli anni '30. E' con questo sistema che gli Usa hanno cercato di risolvere la crescente sovrapproduzione di capitale e la deindustrializzazione che minano la loro economia da decenni. Oggi che il sistema dell'economia basata sul credito è saltato, avendo superato ogni livello critico, gli Usa stanno cercando, nonostante tutto, di conservarne un meccanismo, che, pur essendo perverso, è diventato parte delle relazioni internazionali. La Cina, infatti, continua a finanziare il debito Usa ed è diventata nel 2008 il primo detentore di titoli del tesoro Usa. Proprio per questo è estremamente preoccupata per la svalutazione del dollaro, che, da una parte, decurterebbe il valore delle sue riserve proprio in un momento in cui ha bisogno di risorse per finanziare la sua industria e, dall'altra, metterebbe in difficoltà le sue esportazioni. In sintesi, i meccanismi perversi di risoluzione della sovrapproduzione strisciante del centro Usa del sistema capitalistico mondiale non accennano a mutare. Al contrario tendono ad esasperarsi con un aumento puro e semplice della liquidità, mediante la creazione di denaro dal nulla e l'abbassamento dei tassi d'interesse, negli Usa allo zero per cento e in Gran Bretagna al minimo storico dello 0,50%. L'immissione di liquidità non può essere la soluzione, visto che il fattore che ha innescato la crisi non è stato la penuria di liquidità, bensì l'eccesso di liquidità, che ha favorito la speculazione e la bolla immobiliare. Semmai ci sarebbe bisogno di una ridefinizione degli equilibri valutari mondiali, basandoli sull'affiancamento del dollaro, come valuta mondiale, con altre valute. Questo forse aiuterebbe a risolvere lo squilibrio nella bilancia dei pagamenti mondiali, che vedono, da una parte, un deficit enorme (650 miliardi di dollari) concentrato negli Usa e dall'altra un attivo altrettanto enorme (703 miliardi) concentrato specialmente in Cina. La Ue, Germania in testa, sta probabilmente lavorando a favore di un ruolo internazionale maggiore per l'euro. Bisognerà vedere cosa uscirà fuori dal G20 che si terrà fra pochi giorni. Ma l'atteggiamento dell'amministrazione Usa non lascia presagire nulla di nuovo.

Torna all'inizio


Una banca nel viodeogioco (sezione: Globalizzazione)

( da "Blogosfere" del 20-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Mar 0920 Una banca nel viodeogioco Pubblicato da Luca Dello Iacovo alle 19:20 in globalizzazione Entropia universe ha ricevuto dalle autorità svedesi la licenza per operare da banca all'interno dei videogiochi sviluppati da Mindark : i partecipanti non pagano il download, ma versano soldi veri per gli acquisti al tasso di cambio un dollaro=10 ped via Bbc

Torna all'inizio


UE RADDOPPIA FONDI A FMI ED EST, MA NON RISPONDE A OBAMA (sezione: Globalizzazione)

( da "Wall Street Italia" del 20-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Ue raddoppia fondi a Fmi ed Est, ma non risponde a Obama -->di Paolo Biondi BRUXELLES (Reuters) - Il Consiglio Ue di primavera, tradizionalmente dedicato ai temi economici, ha deciso di sostenere in ambito G20 il raddoppio delle risorse per il Fondo monetario internazionale, ha aumentato a 50 miliardi il fondo di sostegno ai Paesi dell'Est esterni alla zona euro nonché definito la distribuzione dei 5 miliardi di euro per lo sviluppo di infrastrutture in campo energetico. Per il resto i capi di Stato e di governo hanno smentito l'esistenza di un piano di sostegno per i Paesi della zona euro che si trovassero in gravi difficoltà ed ha ignorato le sollecitazioni del presidente americano Barack Obama per un piano di incentivi fiscali più massiccio per far uscire le economie occidentali dalla crisi globale. Secondo il presidente del Consiglio italiano Silvio Berlusconi quello che viene dal Consiglio Ue di Bruxelles di ieri e oggi "è un forte messaggio di fiducia e di coesione", che poggia sui circa 400 miliardi di euro messi in campo dai Paesi europei per il sostegno all'economia contro la crisi. Da parte sua il ministro dell'Economia Giulio Tremonti sottolinea che bisogna saper selezionare gli interventi dei singoli Stati finora andati in aiuto al sistema bancario e quelli andati direttamente a sostegno dell'economia reale e saluta l'adesione europea alla richiesta del Fmi di raddoppiare la propria dotazione di risorse (dai 250 miliardi attuali a 500 miliardi di dollari) con 75 miliardi di euro (al cambio attuale, oltre 100 miliardi di dollari) come la nascita di quegli eurobond che lui sostiene da tempo. In realtà la due giorni belga ha ancora una volta messo in luce nell'Unione il prevalere dei veti incrociati e la scarsità di leadership reale, accentuata dalla debolezza della attuale presidenza ceca alla quale succederà a luglio la presidenza svedese che, considerate le tradizionali posizioni euroscettiche del Paese scandinavo, non lascia intravedere una guida più sicura. Due giorni fa il Financial Times aveva puntato il dito contro la prudenza europea sostenendo che può rivelarsi un rischio per la tenuta stessa delle strutture comunitarie. GERMANIA GUIDA RESISTENZA PAESI UE A RICHIESTE USA In particolare la Germania, che non è riuscita a bloccare più di tanto il via libera alla ripartizione dei 5 miliardi per le infrastrutture sbriciolato in una miriade di iniziative (all'Italia vanno 660 milioni per 6 opere infrastrutturali delle quali alcune di valore miliardario), si è fatta capofila delle obiezioni alla richiesta di Obama di dar vita a poderosi piani di incentivi fiscali. In questa seconda opera a dire il vero la Germania non ha dovuto faticare tanto nel trovare alleati. Tutti si sono trovati d'accordo nel tenere serrati i cordoni della borsa e fino alla notte vi è stata incertezza anche sulla richiesta della presidenza ceca di raddoppiare il fondo per i paesi dell'Europa orientale, portandolo a 50 dagli attuali 25 miliardi, dei quali 6,5 sono già andati all'Ungheria e 3,1 alla Lettonia. Tremonti ha teorizzato la giustezza del cauto intervento italiano messo finora in campo con i vari decreti legge varati da ottobre ad oggi, definendolo "modulare, progressivo, appropriato", seppellendo così ogni idea di un intervento massiccio e concentrato su settori specifici. L'Europa si presenta al G20 londinese dell'1 e 2 aprile prossimi con un nutrito carnet di richieste normative: dalle norme sui paradisi fiscali sollecitate da Francia e Germania, a quelle sui global standard che l'Italia continua a mettere al centro della sua presidenza del G8. Per il resto si parla solo di coordinamento fra i vari Stati nelle misure di incentivi fiscali: un po' poco per un'amministrazione americana che ha messo al centro dei suoi primi mesi di attività pesanti interventi fiscali ed una serrata trattativa con la Cina sulla gestione del debito e la circolazione dei capitali. Ma, come ha detto Berlusconi, per gli Usa si tratta di un obbligo, visto che la malattia con la quale hanno contagiato il mondo è "un'influenza americana", mentre da noi si tratta di capire solo la portata degli "effetti collaterali". Sempre che tanto ottimismo trovi conferma in una rapida fuoriuscita dalla crisi.

Torna all'inizio


SPAZIO/ AVALON 2009, SUCCESSO COMMERCIALE PER AZIENDE CAMPANE (sezione: Globalizzazione)

( da "Wall Street Italia" del 20-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Spazio/ Avalon 2009, successo commerciale per aziende campane di Apcom Avviati 23 contatti con imprese di Australia, Usa e India -->Napoli, 20 mar. (Apcom) - Sono stati 23 i contatti commerciali avviati dalle imprese dell'aerospazio campane con aziende provenienti da Australia, Stati Uniti e India dopo la partecipazione ad Avalon 2009, uno degli eventi più importanti dedicati al settore aerospaziale nella regione Asia-Pacifico. Alla nona edizione della rassegna biennale dell'aerospaziale, dell'aviazione e della difesa rivolta agli operatori del settore, hanno partecipato oltre 600 aziende provenienti da tutto il mondo esponendo prodotti, servizi, nuove tecnologie e modelli di velivoli civili e militari. Inoltre, su un totale di 95 aziende appartenenti alle Camere di Commercio Italiane di Adelaide e di Melbourne, invitate ad incontrare le imprese campane, 60 hanno mostrato interesse ad approfondire le relazioni. Dai Paesi della Federazione Russa e dalla Cina all'Australia, dunque, si estende l'azione che la Provincia di Napoli, con il supporto del Consorzio Technapoli, svolge per favorire l'internazionalizzazione delle aziende campane per l'ampliamento dei mercati e per creare nuove opportunità di business per le imprese aerospaziali del territorio. Il settore aerospaziale campano è, nel suo insieme, uno dei maggiori tra i cinque aggregati di capacità industriale aerospaziale in Italia. La Campania è, infatti, assieme a Lombardia, Piemonte, Lazio e Puglia, uno dei cinque poli aerospaziali in Italia con oltre 10mila occupati di alta specializzazione in più di 100 aziende specializzate nell'aerospazio e più di 1,5 miliardi di euro di ricavi consolidati.

Torna all'inizio