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Report "Globalizzazione"  20-2-2009


Indice degli articoli

Sezione principale: Globalizzazione

Banche e crisi, il peggio deve ancora venire?. ( da "Giornale.it, Il" del 20-02-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: globalizzazione, gli usa e il mondo Commenti ( 2 ) » (Nessun voto) Loading ... Il Blog di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 17Feb 09 Eppure Veltroni si sbaglia, il problema è il Pd. In un Paese come l'Italia, un leader che si dimette è una rarità.

Originalità, esperienza e tradizione per riscoprire la vera magia del legno ( da "Adige, L'" del 20-02-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: lavorazione artigianale si ispira ad un corpus di valori che rischiano di finire nel dimenticatoio di fronte al "mito" della globalizzazione. L'artigianato non è industria - ricorda Remo Anzelini - l'artigianato fa crescere i ragazzi, Spesso il lavoro c'è ma non c'è chi sa lavorare. La catena di montaggio priva infatti il lavoratore di una cultura di fondo e della sua tradizione di valle .

<Io, Walter e il crollo> ( da "Riformista, Il" del 20-02-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: la prima è rimasta priva di una proposta alla società, la seconda ha saputo fare solo controproposte». Deluso ma non rassegnato, l'ex leader di Rifondazione racconta il crollo dei due fronti come una storia parallela: «La globalizzazione ha chiuso l'era dell'opposizione riforme/rivoluzione». a pagina 4 20/02/2009

<Un filo lega il crollo delle due sinistre> ( da "Riformista, Il" del 20-02-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Quando hanno governato hanno distrutto le loro fondamenta sociali e poi, con la globalizzazione, sono rimasti devastati. Ripartiamo dalla laicità, diciamo dei no alla Chiesa». di Ritanna Armeni Capita spesso in questo periodo a me e a Rina Gagliardi di discutere con Fausto Bertinotti nel suo studio accanto a Montecitorio.

Crisi dell'energiaa gennaio persi300.000 posti ( da "Secolo XIX, Il" del 20-02-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: rafforzando i suoi legami con Cina e Giappone, entrambi tra i Paesi asiatici scelti dal segretario di Stato Usa Hillary Clinton per la sua prima tournée all'estero. Proprio mercoledì scorso la Russia ha inaugurato nell'isola di Sakhalin, nell'estremo oriente del Paese, la sua prima centrale per la produzione di gas naturale liquefatto (gnl),

<Giù i tassi contro la crisi E ora si muova la Cina> ( da "Giorno, Il (Milano)" del 20-02-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: «Gli Usa mettono in campo risorse pari al 5% del Pil. Il mio auspicio è che anche la Cina si muova con più decisione, sfruttando le sue immense riserve valutarie. In Europa non si è visto ancora abbastanza. Ma, oltre alla misura degli interventi, conta anche la qualità.

arriva a bruxelles l'sos delle aziende - dal nostro inviato ( da "Tirreno, Il" del 20-02-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: di rendere più flessibile il ricorso al Fondo Sociale Europeo e ad un maggiore utilizzo del Fondo Europeo per l'Adeguamento alla Globalizzazione, normativa che ha già ridato un po' d'ossigeno al distretto tessile di Prato e che è stata vivisezionata nel corso del secondo incontro della delegazione pisano-livornese a Bruxelles, nella sede della rappresentanza della Regione Toscana.

componentistica, ecco gli aiuti - dal nostro inviato cristiano marcacci ( da "Tirreno, Il" del 20-02-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: di rendere più flessibile il ricorso al Fondo Sociale Europeo e ad un maggiore utilizzo del Fondo Europeo per l'Adeguamento alla Globalizzazione, normativa che ha già ridato un po' d'ossigeno al distretto tessile di Prato e che è stata vivisezionata nel corso del secondo incontro della delegazione pisano-livornese a Bruxelles, nella sede della rappresentanza della Regione Toscana.

Una task-force salverà l'arte ( da "Giorno, Il (Bergamo - Brescia)" del 20-02-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: arte Domenica simulazione della Protezione civile nel Museo di Scienze di MAGDA BIGLIA BRESCIA LO SPETTRO È SEMPRE quello dell'alluvione di Firenze di oltre quarant'anni fa, quando l'Arno invase la città e tante opere d'arte o di letteratura andarono perdute, rovinate non solo dalla furia dell'acqua ma da salvataggi improvvisati.

E sulla globalizzazione adesso spuntano convergenze inattese tra il ministro e Bersani ( da "Corriere della Sera" del 20-02-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: REDAZIONALE Istituti e titoli tossici E sulla globalizzazione adesso spuntano convergenze inattese tra il ministro e Bersani ROMA — «Con la globalizzazione siamo passati dalla copertura del rischio al rischio incalcolabile» come dice Giulio Tremonti, o addirittura «alla mancata percezione, se non alla mancata contabilizzazione del rischio »,

l'europa fa il primo passo ma la crisi dell'auto galoppa - dal nostro inviato ( da "Tirreno, Il" del 20-02-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Adeguamento alla Globalizzazione, normativa che ha già ridato un po' d'ossigeno al distretto tessile di Prato. La Commissione Europea sta procedendo ad una revisione del regolamento per attingere agli aiuti previsti, che sono rappresentati da una serie di misure d'integrazione salariale combinate con iniziative di riqualificazione.

Usa a Nord Corea: basta provocazioni, si torni a dialogo ( da "Reuters Italia" del 20-02-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: la Cina, il Giappone, al Russia e gli Usa sulle ambizioni nucleari nordcoreane si sono scontrati con il rifiuto di Pyongyang di portare all'estero materiali per alcuni test. Da quando si è insediata, Clinton ha offerto alla Corea del Nord normali relazioni, massicci aiuti e un trattato di pace per mettere fine formalmente alla guerra coreana del 1950-

di BARBARA CONSARINO MILANO FRESCA di un riconoscimento spec... ( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del 20-02-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Se la recessione globalizzata colpisce duramente anche il nostro Paese, meta da sempre dei viaggiatori di tutto il mondo, ma oggi sceso dal primo al quinto posto nella classifica mondiale dei Paesi più visitati, se quindi si conferma che la concorrenza internazionale è sempre più forte e agguerrita, adesso è tempo di reagire e di rimboccarsi le maniche,

Duemila stampi per Coca-Cola ( da "Polimerica" del 20-02-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: La nuova bottiglia è stata lanciata per la prima volta in Cina alla fine del 2007, per poi arrivare in Europa lo scorso anno e, in queste settimane, anche sul continente americano. Sidel ha potuto supportare l'imponente sforzo produttivo e logistico grazie ai sei centri Packaging e Tooling (PTC) prersenti sui principali mercati, due dei quali - a Guadalajara (Messico) e Pechino (

Obama: <Presto nuove regole sulle emissioni delle automobili> ( da "Nuova Ecologia.it, La" del 20-02-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: E sul fronte del clima qualcosa si muove anche a livello internazionale: alla vigilia della visita in Cina del segretario di Stato Hillary Clinton, Pechino ha fatto sapere di essere pronta a lavorare con gli Usa e con la comunità internazionale per combattere l'effetto serra. Cina e Usa sono i due paesi maggiormente responsabili dei gas serra.

Maroni: impossibile intercettare Skype. Intervenga la Ue ( da "PC World online" del 20-02-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Explorer dalla Cina Facebook è uno dei "paesi" più popolati al mondo. Ma la privacy? PirateBay, accusa dimezzata Il processo a PirateBay, ovvero l'ipocrisia Sanyo amplia la produzione di celle fotovoltaiche Nessuna censura per Facebook e simili. Precisazioni di D'Alia Legge D'Alia: Facebook non ci sta I quattro di Pirate Bay sotto processo in Svezia Download di video da YouTube.

Venezia Una vocazione nata a Venezia, 35 anni fa, un libro concepito in città, e un cerchio... ( da "Gazzettino, Il" del 20-02-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: quando mi sono ritrovato ospite della Fondazione Cini, per i Dialoghi di San Giorgio del 2006 sui martìri, e per la stesura di questo libro. Tutto si chiude». Il libro analizza il fallimento delle due "narrazioni" che si sono disputate l'intelligenza del mondo negli ultimi anni: quella di Bush della guerra al terrore, e l'esaltazione del martirio da parte dei fondamentalisti islamici.

LAVORO. "Glokers. Un viaggio alla ricerca del lavoro dignitoso" arriva al Parlamento europeo ( da "HelpConsumatori" del 20-02-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: la metafora della globalizzazione", in cui è possibile trovare ancora il tradizionale modello di vita pastorale nomade che cerca in qualche modo di convivere con il processo di apertura dei mercati. L'esplorazione di Silvana Cappuccio continua con l'America Centrale e Latina e con il continente nero, dove ci sono le situazioni più estreme di povertà e malattie,

Skype e la questione delle intercettazioni ( da "MyTech" del 20-02-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: unica strada percorribile in Cina. Paese che tra l?altro rappresentava all?epoca uno dei tre mercati principali di Skype, assieme a Usa e Germania. Ora, se Skype un giorno dovesse consegnare agli inquirenti i codici necessari a decriptare i contenuti VoIP, molto probabilmente perderebbe in termini di credibilità e fiducia da parte degli utenti stessi.

L'Italia rimane attaccata al nucleare anche dopo l'abbandono Usa, la denuncia di Greenpeace ( da "Rai News 24" del 20-02-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Se si guarda al pacchetto messo a punto dall'amministrazione USA – continua Onufrio- quella delle fonti rinnovabili e dell'efficienza è la parte che si presta maggiormente a promuovere uno scambio di tecnologie con la Cina, che è uno dei maggiori finanziatori del debito USA. Il Piano Obama, è un passo nella direzione giusta.

Firmato il protocollo d'intesa Italia-Francia-Spagna ( da "Travel Trade Italia.com" del 20-02-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Con la globalizzazione e la nascita di nuove destinazioni turistiche - ha spiegato Brambilla - lo scenario internazionale è mutato rispetto agli anni passati. I flussi turistici sono oggetto di spinte centrifughe che tendono ad allontanarli dall'Europa, e le quote di mercato dei nostri tre Paesi si stanno assottigliando.

Politiche ambientali Greenpeace sollecita l'Italia ( da "Villaggio Globale.it" del 20-02-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Se si guarda al pacchetto messo a punto dall'amministrazione Usa ? continua Onufrio - quella delle fonti rinnovabili e dell'efficienza è la parte che si presta maggiormente a promuovere uno scambio di tecnologie con la Cina, che è uno dei maggiori finanziatori del debito Usa. Il Piano Obama, è un passo nella direzione giusta.

IL TURISMO ECOLOGICO ALLA BIT ( da "Crisalidepress.it" del 20-02-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Globalizzazione e Turismo. Rischi e opportunità di una sfida senza confini". Coordinare di più le realtà italiane, integrare il turismo con gli altri sistemi economici, incrementare la consapevolezza del turismo come vera industria, gestire la crisi come occasione per le riforme strutturali: questi alcuni dei concetti chiave emersi durante il confronto.

Big Mac si espande ">Cina, il Big Mac si espande ( da "Affari Italiani (Online)" del 20-02-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: come li chiamano) in Cina. Cosi' facendo Mc dara' lavoro a circa 30 mila cinesi. Certo non si tratta di una novita' assoluta. In Cina operano gia' 146 fast food della Mc. Quindi la notizia non meraviglia piu' di tanto.I dirigenti della societa' americana avevano gia' annunciato: "Se Washington non si decide ad abbassare le tasse,

Protocollo di Kyoto, per l'Italia non è lettera morta ( da "Comunicatori Pubblici" del 20-02-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: ma anche nei Paesi asiatici di nuova industrializzazione, primo fra tutti la Cina, che ha già largamente sorpassato gli Usa quanto a impatto inquinante. “I Trattati internazionali ambientali non dispongono di strumenti di operatività, di controllo e di sanzioni efficaci”, ha proseguito Ronchi. “Questa è un?

Il Piemonte piace alla stampa internazionale ( da "GuidaViaggi.it" del 20-02-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Cina, Francia, Germania, Gran Bretagna, India, Medio Oriente, Russia, Spagna, Svizzera, Usa). Secondo lo studio, la regione si posiziona in testa alla classifica delle regioni italiane maggiormente apprezzate negli articoli della stampa internazionale, con un indice di gradimento pari al +29,91%, davanti a Lazio,

IL NODO DEL CAMBIO DOLLARO-YUAN NELL'AGENDA DI HILLARY IN CINA ( da "Wall Street Italia" del 20-02-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Il nodo del cambio dollaro-yuan nell'agenda di Hillary in Cina -->Gli osservatori cinesi sono preoccupati dell'andamento dell'economia americana e degli effetti inflativi che i piani del Governo Usa potrebbero provocare. L'argomento al centro della visita del segretario di Stato Clinton che oggi arriva a Pechino.

Facebook è cancerogeno e disturba la mente ( da "PC World online" del 20-02-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: attacco a Explorer dalla Cina Facebook è uno dei "paesi" più popolati al mondo. Ma la privacy? PirateBay, accusa dimezzata Il processo a PirateBay, ovvero l'ipocrisia Sanyo amplia la produzione di celle fotovoltaiche Nessuna censura per Facebook e simili. Precisazioni di D'Alia Se Facebook faccia bene o male interessa a pochi.

USA: CLINTON, DIRITTI UMANI NON POSSONO BLOCCARE COOPERAZIONE CON CINA ( da "Adnkronos" del 20-02-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: USA: CLINTON, DIRITTI UMANI NON POSSONO BLOCCARE COOPERAZIONE CON CINA commenta 0 vota 0 tutte le notizie di ESTERI ultimo aggiornamento: 20 febbraio, ore 18:13

Convegno internazionale "Modelling Ecosystem Services" ( da "Bollettino Università & Ricerca" del 20-02-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Stati Uniti e Cina e che prevedono una forte e continua interazione tra i partecipanti nonché la produzione di pubblicazioni scientifiche durante i lavori del convegno stesso. Al convegno sarà presente un Core Group che vedrà la partecipazione di studiosi di fama internazionale che daranno il loro contributo sia durante le sessioni plenarie che nelle sessioni parallele (


Articoli

Banche e crisi, il peggio deve ancora venire?. (sezione: Globalizzazione)

( da "Giornale.it, Il" del 20-02-2009)

Argomenti: Cina Usa

Il debito delle banche irlandesi è pari al 250% del Prodotto interno lordo della stessa Irlanda, che potrebbe rischiare il default addirittura sui titoli di Stato. Molti Paesi dell'Europa dell'est stanno sprofondando in una crisi di tipo asiatico a causa delle banche che li hanno esposti a rischi insostenibili e sperano che l'Unione europea e il Fondo monetario internazionaler li salvi. In Svizzera il governo federale ha dovuto stanziare oltre 70 miliardi di franchi svizzeri per salvare Ubs e oggi ha addirittura violato lo stato di diritto e il segreto bancario, cedendo al ricatto di Obama, che aveva dato tempo fino a ieri ancora una volta a Ubs per svelare i nomi di 250 contribuenti americani che hanno frodato il fisco con l'aiuto decisivo della banca elvetica. Il governo americano non ha rispettato gli accordi tra gli Usa e la Confederazione elvetica e anzichè aspettare la fine del normale iter giudiziario, come accade tra tutti i Paesi civili, ha messo la Svizzera con le spalle al muro, minacciando di revocare la licenza bancaria all'Ubs, il che avrebbe provocato il fallimento dell'istituto bancario. E siccome Berna non può permettere di far fallire l'Ubs, perchè un evento del genere destabilizzerebbe la Confederazione, ha ceduto. Ci sono tanti altri esempi, ma la morale è sempre la stessa. Negli ultimi 15 anni le banche sono diventate più potenti degli stessi governi; ma ora che sono in difficoltà sperano che lo Stato, da loro stesse a lungo depotenziato, le salvi, mantenendo intatto il sistema ovvero preservando la prerogativa di condizionare il mondo. Questa non è democrazia e neppure capitalismo, è un'aberrazione. E fino a quando non verrà estirpata, non c'è possibilità di salvezza. Ma non vedo segnali di svolta. Anzi, la crisi economica, generata dalla finanza, sembra entrata in una spirale. Da qui il mio timore: il peggio deve ancora venire? Scritto in manipolazione, banche, capitalismo, era obama, economia, svizzera, democrazia, globalizzazione, gli usa e il mondo Commenti ( 2 ) » (Nessun voto) Loading ... Il Blog di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 17Feb 09 Eppure Veltroni si sbaglia, il problema è il Pd. In un Paese come l'Italia, un leader che si dimette è una rarità. E non fosse per questo Veltroni merita l'onore delle armi, tanto più che si è preso la responsabilità per le cinque sconfitte elettorali consecutive. Walter è convinto di essere lui il problema e ritiene che andandosene il Partito democratico possa ritrovare l'unità. Ma credo si sbagli, la crisi del Partito è più grave e profonda per queste ragioni: 1) Il Pd non ha saputo proporre una visione coerente della società, né proporsi con credibilità in tempi di crisi. 2) Non suscita emozione e men che meno appartenenza. I diessini avevano un'anima e una forte identità, i democristiani di sinistra anche. La loro unione ha generato un Partito che in teoria piace a tutti, ma in cui nessuno davvero si riconosce. 3) Non ha capito che l'antiberlusconismo non è più premiante e da solo non basta a dare un'anima al partito. Al contempo non ha risolto il rapporto con l'estrema sinistra, che alcune correnti del Pd continuano a rimpiangere. 4) Non ha avuto il tempo di crescere. Veltroni sperava di poter crescere all'ombra di Prodi, ma la crisi politica lo ha costretto a lanciarsi subito nella contesa elettorale. Non era pronto lui, non era pronto il partito e le buone intenzioni non sono bastate: un vero partito non si improvvisa. 5) Non ha saputo sviluppare una nuova dirigenza. Che senso ha proporre il cambiamento se poi i leader sono quelli di sempre, a cominciare dal freschissimo Veltroni? Ecco perchè è molto probabile che le dimissioni di Veltroni non risolvano nulla. La scissione tra l'anima diessina e quella cristiano sociale resta l'epilogo più probabile. Si va verso la fine della "visione" e del "sogno" di un partito diverso, progressista e moderno. E la sinistra tornerà ad essere quella degli ultimi anni: un'ammucchiata di partiti e partitini vocianti, incoerenti, pasticcioni e dunque tendenzialmente perdenti. Il centrodestra ringrazia, elettoralmente questo è un regalo della provvidenza, ma per la democrazia italiana lo sfascio del Pd non è certo un passo avanti. Paghiamo ancora le anomalie del passato ovvero di un Partito comunista troppo forte, che nel Dopoguerra impedì lo sviluppo di un vero partito socialdemocratico, contrariamente a quanto avvenne negli altri grandi Paesi europei. Per quanto tempo ancora? L'Italia riuscirà mai ad avere una sinistra davvero normale? Scritto in progressisti, società, democrazia, Italia Commenti ( 54 ) » (3 voti, il voto medio è: 5 su un massimo di 5) Loading ... Il Blog di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 16Feb 09 Stupri e giustizia, la sinistra ascolterà Cofferati? Sentite il sindaco di Bologna, Sergio Cofferati, riferendosi allo stupro di una minorenne nella sua città da parte di un tunisino clandestino e arrestato per violenza. "Come mai questo signore era in giro? Se persone di questa natura possono commettere gravi reati, ne commettono altri ancora, e poi non vengono tenuti in prigione e neppure espulsi, è evidente che c'è un problema. Anzi più di uno". Finalmente anche a sinistra si alzano voci di buon senso. Uno dei problemi principali è la giustizia. E le notizie degli ultimi giorni dimostrano che la situazione rischia di degenerare: aumentano gli stupri e la rabbia della gente. Il raid punitivo compiuto ieri a Roma in un bar frequentato da immigrati potrebbe essere solo il primo di una lunga serie. Non è questa la soluzione in un Paese civile. Il governo intende anticipare alcune misure contenute nel disegno di legge sicurezza approvato dal Senato, tra cui quella che esclude la possibilità della concessione degli arresti domiciliari a chi è accusato di stupro. E' un passo nella giusta direzione, ma non basta. Occorre che in Italia venga assicurata la certezza della pena, ma senza la collaborazione dei tanti, troppi giudici ipergarantisti l'Italia resterà un Bengodi per i clandestini e, soprattutto, per i criminali. Se Cofferati vuole essere davvero costruttivo: faccia proseliti a sinistra, soprattutto tra certi magistrati. E il governo metta le forze dell'ordine nella condizione di controllare davvero il territorio. Altrimenti sarà il far-west. Scritto in sicurezza, giustizia, società, democrazia, Italia, immigrazione Commenti ( 70 ) » (2 voti, il voto medio è: 5 su un massimo di 5) Loading ... Il Blog di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 12Feb 09 Carlà-Sarkò, un amore montato a prima vista Lo sospettavo da tempo, ma ora c'è la certezza: quella tra Carla Bruni e Nicolas Sarkozy non era una storia d'amore, ma un'operazione di spin ovvero di manipolazione mediatica. Lo rivela, nel libro Autobiographie non autorisée e usando un artificio letterario, lo spin doctor che ha ideato il montaggio, Jacques Séguéla, un tempo comunicatore di Mitterrand e ora consulente di Sarkozy. La sorpresa è che non è stata Carla a prendere l'iniziativa bensì lo stesso Sarko, che ha bruciato i tempi e l'ha chiesta in sposa già la sera del primo incontro, avvenuto, non a caso, a casa di Séguéla. Il presidente ha usato argomenti formidabili come questi: "Sarai la mia Marilyn e io il tuo Jfk". E ancora: "Io ho la reputazione di donnaiolo, ma la tua non è migliore della mia. Ti conosco bene senza averi mai incontrata. Fai l'amore con tutti, perché nessuno ti ha dato vero amore. So tutto di te, perchè sono uguale a te". O: "Scommetto che non hai il coraggio di baciarmi sulla bocca davanti a tutti". Dal che deduco: - come aveva analizzato lo psicologo della Nato (vedi questo articolo che ho scritto prima delle elezioni) , Sarko ha il profilo di una persona ambiziosa-dominante, caratterizzata, negativamente, da un narcisismo compensatorio determinato da un sentimento di insicurezza e di inferiorità maturato nell'infanzia. Ha molte qualità - tenacia, dinamismo, capacità di leadership - ma è fondamentalmente instabile e non sa cosa sia la saggezza. Il che ridimensiona la sua statura politica. - La vicenda dimostra, una volta di più, come sia facile per uno spregiudicato spin doctor orientare l'insieme dei media, che per mesi hanno raccontato con toni lirici, commossi, appassionati l'incredibile favola tra il presidente di destra e l'ex modella di sinistra. Pochissimi ebbero il coraggio di andare controcorrente e di sollevare qualche dubbio. Men che meno i giornali italiani che, anzi, diedero fiato alla retorica più zuccherosa. Insomma: poveri francesi, in che mani sono.. E poveri anche noi, giornalisti, che cadiamo in queste trappole, amabilmente assecondati da un pubblico sempre più assetato di informazione frivola. Quando fu svelata la storia tra Sarkò e Carla, nell'autunno 2007, il mondo finanziario stava già crollando, ma pochi giornali tirarono il campanello d'allarme. Insomma, la stampa non svolse adeguatamente il proprio ruolo di cane da guardia. Era meglio distrarre e spettegolare, con quali conseguenze lo vediamo ogni giorno. - Scritto in società, manipolazione, spin, democrazia, notizie nascoste, francia, Italia, giornalismo Commenti ( 69 ) » (5 voti, il voto medio è: 5 su un massimo di 5) Loading ... Il Blog di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 10Feb 09 Ma il caso di Eluana ci sta davvero a cuore? Lo confesso: non ne posso più della straripante retorica che accompagna la morte di Eluana Englaro. "Ci auguriamo che la sua vicenda, dopo tante discussioni, sia motivo per tutti di riflessione pacata e di ricerca responsabile", ha dichiarato subito il direttore della Sala Stampa della Santa Sede, padre Federico Lombardi. "Questo è un momento di dolore e turbamento nazionale che può diventare occasione di una sensibile e consapevole riflessione comune", ha rilanciato stamattina il presidente Napolitano. Dopo giorni di polemiche, il messaggio è univoco e improntato al buon senso. Invece la caciara continua. Anzi, aumenta di volume. La direttrice dell'Unità, Concita de Gregorio, con il consueto lirismo scrive: "Tu vai, per fortuna. Noi restiamo, ci tocca farlo". Ma come: si rammarica di essere in vita? Secondo il senatore Giovanni Collino (Pdl) la morte di Eluana è «per il Friuli Venezia Giulia una morte collettiva, come nel terremoto del 1976». Addirittura Salvatore Martinez, presidente nazionale del Rinnovamento nello Spirito Santo (Rns) ammonisce che è "a rischio la democrazia", un'opinione condivisa a sinistra da Margherita Hack, mentre sul sito del Manifesto Iaia Vantaggiato titola "il miracolo di Eluana che ha beffato Berlusconi", con ilare, soave delicatezza. Sembra una gara a chi la spara più grossa, e chi pensa che l'Italia sia sconvolta e commossa, dia un'occhiata all'audience televisiva di ieri. Gli speciali dedicati alla vicenda della Englaro sono stati seguiti da 5,6 milioni di persone, mentre il Grande Fratello è stato visto da quasi 9 milioni di telespettatori e altri tre milioni hanno preferito X factor. Il rapporto è di uno a due a favore dei reality. Giorgio Gaber nella canzone Il tutto è falso, scriveva: Ma noi siamo talmente toccati da chi sta soffrendo ci fa orrore la fame, la guerra le ingiustizie del mondo. Com'è bello occuparsi dei dolori di tanta, tanta gente dal momento che in fondo non ce ne frega niente. Che avesse ragione Gaber? Agli italiani importa davvero la vicenda di Eluana? Scritto in società, democrazia, notizie nascoste, Italia, giornalismo Commenti ( 53 ) » (6 voti, il voto medio è: 5 su un massimo di 5) Loading ... Il Blog di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 09Feb 09 L'ultima truffa della casta dei banchieri Domani il segretario al Tesoro Usa Geithner presenterà il nuovo piano per salvare il sistema finanziario americano. Intanto, però, dalla casta dei banchieri continuano a giungere pessimi segnali. La spartizione dei bonus milionari continua, soprattutto negli istituti salvati dal contribuente (come ho spiegato in questo articolo e in quest'altro). E Il Congressional Oversight Panel for the bailout funds, un comitato incaricato di verificare come vengono spesi i fondi già stanziati per salvare il sistema finanziario, ha scoperto un'altra beffa; pardon un'altra truffa. Lo scorso ottobre il Tesoro americani ha comprato titoli tossici dalle banche americane per 254 miliardi di dollari, ma il valore reale è risultato essere di 176 miliardi di dollari. Insomma, le banche americane hanno ingannato lo Stato per 78 miliardi di dollari. E lo Stato, ovvero il Tesoro Usa all'epoca guidato da Paulson, si è verosimilmente lasciato amabilmente gabbare. Non a caso per molte settimane si è rifiutato di spiegare pubblicamente quali criteri abbia adottato per comprare i titoli tossici. Per non turbare il mercato, diceva.E qui veniamo al punto: le attuali degenerazioni nascono dallo strapotere di quelle che Tito Tettamanti, noto imprenditore e finanziere svizzero, ha definito in un articolo sul Corriere del Ticino, le "gigantobanche", che hanno finito per falsare le regole del capitalismo. Tettamanti, da sempre su posizioni liberiste, le definisce "degenerazioni concettuali", come l'aver abolito la distinzione tra banca di credi to e banca d'affari, l'aver permesso agli istituti attività speculative al alto rischi che dovrebbero essere limitate agli Hedge Funds. Secondo Tettamanti è "gravissimo anche il fatto che le «gi gantobanche » abbiano creato tra di loro dei mercati, i famosi «over the counter», per loro prodotti (certi de rivati), mercati dei quali erano ge stori, attori, regolatori, escludendo altri partecipanti e sottraendosi ad ogni esigenza di trasparenza e con trollo". Ma vi sono altre responsabilità: "Quelle di chi ha accettato, quando non volu to, la creazione di banche «too big to fail», vale a dire tanto gigantesche, tanto importanti per il sistema che non ci si sarebbe mai potuti permet tere di farle fallire. E chi ha accettato sono tra l'altro i controllori (vale a dire i rappresen tanti dello Stato) chiamati ad appli care le numerose regolamentazioni esistenti. Non solo ciò era in paten te contraddizione con il sistema di mercato che deve sanzionare l'insuc cesso con il fallimento (anche perché le perdite non si annullano trasci nando i debiti all'infinito), ma ha creato una categoria di privilegiati tra le banche. Tettamanti si chiede: "I controllori che hanno assistito alla degenerazione (magari facili tandola) perché non sono intervenu ti applicando le regole?" e osserva che: - le regole ci sono, ma bisogna vole re ed essere capaci di applicarle o correggerle quando sono errate. In fatti, delle banche sono pratica mente fallite senza infrangere le re gole esistenti. Attenzione: più rego le di dettaglio esistono, più si de responsabilizza il soggetto delle re gole e si rende macchinoso l'inter vento; - lo Stato, di cui i controllori sono un'emanazione, non può troppo facilmente declinare ogni respon sabilità per i disastri originati dal le «gigantobanche», ma neppure avere troppo il complesso del com plice per i salvataggi". L'ultima truffa, quella dei 78 miliardi evdenzia un punto fondamentale: il salvataggio delle banche rischia di essere inutile se non si scardinano il sistema delle "gigantobanche" e, parallelamente, i privilegi inaccettabili dei manager. Obama ne sarà capace? Sono scettico, la mia impressione è che l'establishment americano miri a superare la tempesta, per poi permettere alla casta dei banchieri e alle "gigantobanche" di continuare come prima. Sarebbe l'ultima beffa. Sbaglio? Scritto in società, era obama, economia, globalizzazione, notizie nascoste, gli usa e il mondo Commenti ( 34 ) » (6 voti, il voto medio è: 4.67 su un massimo di 5) Loading ... Il Blog di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 05Feb 09 Caso Eluana, un giudizio controcorrente che fa riflettere Ho seguito con crescente turbamento le polemiche sulla vicenda di Eluana. Chiunque abbia provato che cosa significhi assistere un proprio caro che ha subito danni al cervello, non può che provare una struggente solidarietà con il padre di Eluana. Questo è un dramma intimo, straziante, che richiede raccoglimento e invece è diventato il tema di una battaglia furibonda da entrambi gli schieramenti. Stamattina ho letto sulla Stampa l'opinione controcorrente di un autorevole cattolico, quella dell'arcivescovo Giuseppe Casale che dice: «Mi sento vicinissimo a papà Peppino. Quella di Eluana non è più vita, porre termine al suo calvario è un atto di misericordia». «Non è tollerabile accanirsi ancora nè proseguire questo stucchevole can can. C'è poco da dire: l'alimentazione e l'idratazione artificiali sono assimilabili a trattamenti medici. E se una cura non porta a nessun beneficio può essere legittimamente interrotta». E ancora: "Si è creato il 'caso Englarò agitando lo spettro dell'eutanasia, ma qui non si tratta di eutanasia. Alla fine anche Giovanni Paolo II ha richiesto di non insistere con interventi terapeutici inutili. Vedo quasi il gusto di accanirsi su una persona chiusa nella sua sofferenza irreversibile. Una vita senza relazioni, alimentata artificialmente non è vita. Come cattolici dovremmo interrompere tutto questo clamore e dovremmo essere più sereni affinchè la sorte di Eluana possa svilupparsi naturalmente - aggiunge monsignor Casale - . I trattamenti medici cui è stata sottoposta non possono prolungare una vera vita, ma solo un calvario disumano. È giusto lasciarla andare nelle mani di Dio.» «L'alimentazione artificiale - conclude Monsignor Casale - è accanimento terapeutico, se la si interrompe Eluana muore. Rispettiamo le sue ultime volontà e non lasciamo solo un padre che, appena si saranno spenti i riflettori di una parossistica attenzione, sarà in esclusiva compagnia del suo dolore. Io lo comprendo, prego per lui, gli sono vicino. Neanche io vorrei vivere attaccato alle macchine come Eluana, anche per me chiederei di staccare la spina. Eluana non c'è più già da tanto, da molto tempo prima della rimozione del sondino che simula un'esistenza definitivamente svanita». Le parole di Monsignor Casale fanno riflettere. Che abbia ragione lui? Scritto in società, Italia, giornalismo Commenti ( 235 ) » (7 voti, il voto medio è: 5 su un massimo di 5) Loading ... Il Blog di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 04Feb 09 Quei manager che si tagliano lo stipendio. Dopo lo scandalo dei bonus da 18 miliardi distribuiti ai manager dalle banche americane salvate dallo Stato, Obama corre ai ripari: oggi annuncia una norma che impone un limite di 500mila dollari agli stipendi dei dirigenti delle società che beneficiano dei sussidi pubblici. Bene, è un passo nella giusta direzione. Tuttavia, mi chiedo: i 18 miliardi rappresentano un abuso colossale e una distorsione di fondi pubblici: perchè Obama non ne pretende la restituzione? Se lo avesse fatto sarebbe stato davvero credibile, in questo modo invece premia la casta, legalizza l'ultima rapina. E invece in un frangente di crisi come questo sarebbe stato necessario un segnale molto più forte che, evidentemente, Obama non può permettersi. Segnali che invece giungono da alcune aziende private. In Giappone, ad esempio, i manager di alcune grandi società in difficoltà si sono ridotti del 30% lo stipendio. Lo stesso è avvenuto in Italia, nel mio mondo, quello dell'editoria. Il gruppo del Sole 24 Ore ha appena inviato una lettera a tutti i collaboratori in cui annuncia una riduzione dei compensi del 25% per fare fronte a quella che definisce la "Grande Crisi". La lettera è firmata dal direttore Ferruccio de Bortoli e dall'amministratore delegato Claudio Calabi, che hanno dato l'esempio riducendosi di un quarto lo stipendio. Che differenza rispetto ai banchieri di Wall Street! Questa è la strada giusta: se i tempi sono duri, lo sono per tutti. Ed è il capo che mostra la via assumendosi in prima persona i sacrifici richiesti. Io lo chiamo capitalismo responsabile e mi piace moltissimo. Scritto in economia, società, era obama, globalizzazione, democrazia, Italia, notizie nascoste, giornalismo Commenti ( 80 ) » (5 voti, il voto medio è: 5 su un massimo di 5) Loading ... Il Blog di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 02Feb 09 Ecco perché il clandestino in realtà non viene espulso Sul Giornale di ieri Stefano Zurlo ha scritto un bell'articolo, in cui racconta che cosa accade agli irregolari che vengono arrestati. Mi ha colpito questo passaggio: "È un meccanismo davvero surreale. Il clandestino viene espulso; non se ne va o torna di nascosto nel nostro Paese e allora scatta, obbligatorio, l'arresto. Ma i processi, di media, sono catene di montaggio delle scarcerazioni: l'imputato esce, in attesa del verdetto, e tanti saluti. Oppure, se la sentenza arriva di volata, viene condannato, ad una pena di 6-8-10 mesi. E subito dopo rimesso in libertà. Come è normale quando la pena è inferiore ai due anni. Insomma, l'irregolare viene afferrato dalla legge e dalla legge riconsegnato alla sua vita invisibile. Con una postilla: se lo acciufferanno di nuovo, sempre senza documenti, non potranno più processarlo: non si può giudicare due volte una persona per lo stesso reato". Se questa è la realtà, e non dubito che lo sia, la lotta ai clandestini è assolutamente inutile. Continueranno ad arrivare, sempre più numerosi, proprio perché è garantita l'impunità. E allora è necessario correre ai ripari, varando norme che non permettano la scarcerazione in attesa del processo e, come ho già scritto, che rendano obbligatorio il rilevamento, oltre delle impronte digitali, dell'iride dell'occhio. Solo così l'Italia può assumere una credibilità che oggi non ha. L'alternativa è che l'Italia si trasformi non in una società tendenzialmente multietnica, ma in un Paese anarchico con profonde ingiustizie sociali e un razzismo diffuso. Non c'è più tempo da perdere: tocca al governo di centrodestra proporre misure concrete. E al centrosinistra moderato di Veltroni sostenerle con spirito bipartisan. Perché il problema degli immigrati non ha più colore politico ma è sentito, con angoscia, dalla stragrande maggioranza degli italiani, compresi i progressisti. O no? Scritto in società, globalizzazione, democrazia, Italia, immigrazione Commenti ( 71 ) » (6 voti, il voto medio è: 5 su un massimo di 5) Loading ... Il Blog di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 30Jan 09 La casta di Wall Street? Continua ad arricchirsi. Negli ultimi giorni mi sono occupato nuovamente della casta dei banchieri, che ha inguaiato il mondo. Ho scoperto alcuni dettagli interessanti, ad esempio, che l'ex numero uno di Lehman Brothers, ha venduto la sua lussuosa residenza in Florida, stimata 14 milioni di dollari. Il prezzo? Cento dollari. Chi l'ha comprata? La moglie. E così si cautela contro eventuali creditori. Ipotesi peraltro remota, perché le leggi americane offrono ampie protezioni ai banchieri protagonisti della truffa del secolo. I protagonisti del disastro finanziario passano le loro giornate a giocare, a golf, bridge, cricket. E quelli che non si sono ritirati continuano ad arricchirsi. Nel 2008, mentre le loro società venivano salvate dal fallimento, i manager delle banche si sono accordati bonus per 18,4 miliardi di dollari, come spiego in un editoriale, nel quale pongo una domanda a questo punto fondamentale: è giusto salvare le banche se la casta non viene smantellata? Tremonti dice: a casa o in galera. Sono d'accordo con lui. Se il capitalismo vuole risorgere deve riscoprire una virtù indispensabile, quella della responsabilità individuale. E fare piazza pulita. Scritto in società, era obama, economia, globalizzazione, notizie nascoste, democrazia, gli usa e il mondo Commenti ( 73 ) » (9 voti, il voto medio è: 3.33 su un massimo di 5) Loading ... Il Blog di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico Post precedenti Chi sono Sono inviato speciale di politica internazionale. Sposato, ho tre figli. Risiedo a Milano e giro il mondo. 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Dekebalos: Salve Marina, Io non lo so di che opuscolo Lei stia parlando (ma penso di poter indovinare la direzione... Ultime news Pronta la legge sul testamento biologico Beppino Englaro: "Una vera barbarie"Kenya, liberate le suore italiane dopo 90 giorni: "Ringraziamo il Papa"Omicidio Politkvoskaia: tutti assolti gli imputatiCaffarella, uno dei romeni nega tutto: "Io non c'ero"Berlusconi: nazionalizzare banche? Non in ItaliaEmorragia cerebrale: grave Candido CannavòBonolis anche l'anno prossimo? 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Originalità, esperienza e tradizione per riscoprire la vera magia del legno (sezione: Globalizzazione)

( da "Adige, L'" del 20-02-2009)

Argomenti: Cina Usa

La ditta Anzelini Srl propone un nuovo modo di operare ed i lavorare, riscoprendo la vera cultura artigianale della montagna Originalità, esperienza e tradizione per riscoprire la vera magia del legno Il legno crea un'atmosfera calda ed accogliente e soddisfa, inoltre, una delle esigenze più importanti dei nostri tempi: la voglia di una migliore qualità della vita e di un modo di vivere più naturale e nel rispetto dell'ambiente. Questo uno dei concetti fondamentali di Remo Anzelini, vera "memoria storica" della lavorazione artigianale del legno e titolare insieme ai fratelli dell'Anzelini Srl di Fondo. Un'azienda sviluppatasi nella produzione di manufatti e perlinati in legno, un azienda legata alla vera tradizione artigianale in Valle di Non. Lavorare il legno nella nostra regione è l'espressione della nostra cultura alpina. Negli ultimi anni la risorsa naturale legno è stata riscoperta come materiale innovativo nell'edilizia che ha i migliori requisiti per dare un'impronta inconfondibile alle abitazioni, agli allestimenti interni ed all'arredamento. Il legno offre possibilità illimitate a un'architettura ricca di idee, interessante e visivamente piacevole, e promuove, inoltre, le proprietà salutari di ambienti di vita e ricreativi naturali. La suggestione e l'effetto del legno naturale sul corpo, sull'anima e sullo spirito è un fenomeno unico nel campo dell'architettura e dell'arredamento di interni. Viene dunque spontaneo pensare a un utilizzo di queste caratteristiche positive nell'ambito della salute. Remo Anzelini nella sua lavorazione artigianale si ispira ad un corpus di valori che rischiano di finire nel dimenticatoio di fronte al "mito" della globalizzazione. L'artigianato non è industria - ricorda Remo Anzelini - l'artigianato fa crescere i ragazzi, Spesso il lavoro c'è ma non c'è chi sa lavorare. La catena di montaggio priva infatti il lavoratore di una cultura di fondo e della sua tradizione di valle . Da qui la necessità di riscoprire i valori e la tradizione più tipica del nostro territorio, sconfiggendo in questo modo l'imperante consumismo. Il legno, è il materiale naturale che meglio si presta a soluzioni creative e tradizionali, sia nell'edilizia privata che in quella commerciale. Il legno si adatta a tutti gli stili ed a ogni tipo di utilizzo, dall'azienda al fabbricato rurale, dalla struttura pubblica alla casa dei sogni. Esso presenta ottime caratteristiche fisico-costruttive: è leggero, robusto ed estremamente versatile. Lavorare, costruire, arredare e vivere con il legno è oggi più che mai di moda e di grande attualità. La produzione della ditta Anzelini è quindi ispirata ad una vera "cultura", come intima natura dell'uomo e del lavoratore. Un modo di operare, fatto di gesti, atti e scelte che portano a produrre una consapevolezza culturale ed un nuova produzione liberata dai dettami del "globale" e dello standardizzato a tutti i costi. Ecco quindi che attraverso il legno e questa nuova "filosofia" della produzione si riescono a creare vere emozioni. Che lo si utilizzi per realizzare case, mobili, rivestimenti, interni o facciate, il legno si adatta perfettamente alle soluzioni più innovative e a varie tecniche costruttive e modalità di applicazione, collocandosi in modo ottimale tra design e tradizione creando un ambiente ed un'atmosfera calda, confortevole, benefica e salubre per un vivere meglio e sano. Attraverso il legno si può quindi creare un arredamento in legno dura nel tempo. Un legno sia asciutto che bagnato resiste senza difficoltà alla muffa purché goda di idoneo drenaggio ed ossigenazione. Il legno naturale vanta inoltre sorprendenti prerogative tecniche e permette di realizzare superfici innovative che assicurano protezione, igiene e soddisfazione per moltissimo tempo. Infine il Il legno crea spazio. Per le pareti esterne di un fabbricato in legno può essere sufficiente uno spessore ridotto del 25-30% rispetto a un'opera in muratura di pari caratteristiche. Si risparmia dunque sul materiale, guadagnando al tempo stesso spazio abitabile. Infine un edificio in legno presenta gli stessi standard antincendio di una costruzione convenzionale. Il legno è infatti difficilmente infiammabile, non fonde e anche in caso di incendio mantiene a lungo le proprie caratteristiche di stabilità e portanza. A riprova di quanto detto si tenga presente che le porte-tagliafuoco più efficaci sono realizzate proprio in legno. Concetti e principi che la ditta Anzelini di Fondo e il suo titolare Remo Anzelini hanno posto alla base del loro operare e della loro preziosa attività artigianale. E' tuttavia importante creare un vero e proprio "ricambio culturale" che attraverso l'utilizzo delle risorse naturali locali, ed in primis il legno, consenta di far rivivere la nostra montagna, creando un'identità più consona alla protezione e alla valorizzazione della cultura e della tradizione delle nostre valle. 20/02/2009

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<Io, Walter e il crollo> (sezione: Globalizzazione)

( da "Riformista, Il" del 20-02-2009)

Argomenti: Cina Usa

Conversazione Bertinotti e le due sinistre «Io, Walter e il crollo» di Ritanna Armeni Fausto Bertinotti commenta le dimissioni di Walter Veltroni. «La mia sconfitta e quella di Walter segnano la fine dell'era delle due sinistre, una radicale e una riformista. Davanti alla crisi, la prima è rimasta priva di una proposta alla società, la seconda ha saputo fare solo controproposte». Deluso ma non rassegnato, l'ex leader di Rifondazione racconta il crollo dei due fronti come una storia parallela: «La globalizzazione ha chiuso l'era dell'opposizione riforme/rivoluzione». a pagina 4 20/02/2009

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<Un filo lega il crollo delle due sinistre> (sezione: Globalizzazione)

( da "Riformista, Il" del 20-02-2009)

Argomenti: Cina Usa

conversazione con Fausto bertinotti sulla crisi del Pd e dell'opposizione tutta «Un filo lega il crollo delle due sinistre» «Noi e il Pd». Un libro in preparazione, una tazza di caffè e pensieri sparsi: «Abbiamo perso tutti, noi radicali e i riformisti. Quando hanno governato hanno distrutto le loro fondamenta sociali e poi, con la globalizzazione, sono rimasti devastati. Ripartiamo dalla laicità, diciamo dei no alla Chiesa». di Ritanna Armeni Capita spesso in questo periodo a me e a Rina Gagliardi di discutere con Fausto Bertinotti nel suo studio accanto a Montecitorio. Siamo tre vecchi amici, stiamo scrivendo un libro sulla sua avventura politica e gli argomenti certamente non mancano. Ma, come spesso capita proprio fra vecchi amici, la riflessione sulla politica del giorno, la voglia di confrontarsi e di chiacchierare qualche volta ha la meglio sul lavoro che ci siamo prefissi. Complice una tazza di caffè non possiamo non interrogarci su che cosa avviene nel Pd, sulle dimissioni di Veltroni, mentre ritorna inevitabilmente la domanda: per la sinistra è finita? Nel futuro ci sarà ancora? Oppure la sconfitta, storica questa volta, è inevitabile? E poi: c'è una connessione fra quel che è avvenuto nel giugno scorso quando la sinistra radicale è stata cancellata dal Parlamento e quello che sta avvenendo oggi nel Partito democratico? «Certo che c'è molto in comune - dice Fausto Bertinotti - sono due sconfitte, segnano la fine dell'era delle due sinistre, quella riformista e quella radicale. Erano nate nella globalizzazione, la prima assecondandola, la seconda contrastandola o, almeno provando a farlo. La prima esercitando quel liberismo moderato che in politica si è tradotto nei governi di centrosinistra, la seconda ponendosi in modo antagonistico e denunciando i danni sociali della globalizzazione. Entrambe non ce l'hanno fatta». Le due sconfitte, quelle che l'ex presidente della Camera vede legate da un filo, sono avvenute a distanza di qualche mese. Che cosa le ha fatte precipitare? Insomma, Fausto, è abbastanza facile dire oggi che la sinistra radicale non ce l'ha fatta perché la globalizzazione almeno per una lunga fase ha vinto. Ma gli altri, quelli che la assecondavano, perché a loro volta hanno fallito? «Gli altri nel periodo in cui sono stati al governo hanno distrutto le loro fondamenta sociali e poi quando la globalizzazione è entrata in crisi sono rimasti spiazzati e devastati. Che si fa se ciò su cui si è puntato poi crolla?». Certo c'è un paradosso: chi nella sinistra voleva fare le riforme non è riuscito a farne neppure una, chi voleva fare la rivoluzione, cioè modificare radicalmente il mondo, oggi assiste attonito al fatto che ciò che voleva cambiare, si è autodistrutto. E i "rivoluzionari" che potrebbero su molte cose affermare «noi l'avevamo detto» tacciono attoniti. Bertinotti va oltre questa analisi già impietosa. «Non è accaduto solo questo nel ciclo della globalizzazione - dice, riflettendo ad alta voce - è avvenuto che le riforme proposte dalla sinistra moderata sono state delle controriforme, cioè il loro opposto e che la sinistra radicale che doveva cambiare il mondo si è limitata a difendere l'esistente, giudicato comunque migliore dell'eventuale cambiamento. Il veltronismo è stato sconfitto quando è apparso chiaro a tutti che le magnifiche sorti e progressive della globalizzazione erano una illusione. E la sinistra radicale di fronte a quella crisi si è rivelata priva di una proposta per la società, è diventata identitaria, tornando ad una identità preesistente a quella di sinistra, ha voluto di nuovo dirsi comunista». Ho un dubbio: forse la sconfitta delle due sinistre è nella distinzione che la globalizzazione ha rivelato insensata fra riforme e rivoluzione, quella distinzione che ha portato un "riformista" come Walter Veltroni a vedere la sua salvezza nella morte dei "rivoluzionari", cioè della sinistra radicale? Forse? È inevitabile quando si parla con Fausto Bertinotti volare alto, ma la risposta questa volta è secca. «Riforme e rivoluzione? Per me la risposta è venuta dagli anni 60, dalla definizione di riformisti rivoluzionari. Insieme gradualità e radicalità del cambiamento». Ma c'è un altro punto che intriga l'ex leader di Rifondazione in questa vicenda del Pd. Da essa emerge la fine della coesistenza nello stesso partito di cattolici e laici. Risulta con chiarezza che si è conclusa l'epoca del dialogo, del rapporto fra marxismo e cristianesimo. Insomma è finita l'era aperta dal Concilio vaticano secondo. «Era un rapporto - spiega - che andava dal dialogo con la Chiesa istituzionale a quello con le associazioni cattoliche, fino all'unità sindacale. Oggi si è concluso a quasi tutti i livelli, il dialogo della sinistra rimane solo con la chiesa del dissenso mentre le gerarchie ecclesiastiche intervengono direttamente sul legislatore e chiedono il suo allineamento». Mi pare conseguenza logica di questo ragionamento che oggi un partito di sinistra non possa essere che esclusivamente laico, che faccia dichiaratamente della laicità il suo fondamento. «Nei momenti in cui i cattolici si distaccano, solo i laici possono riaprire il dialogo. Ma questo significa un uso diverso della laicità nel quale possono essere aiutati dalle nuove comunità religiose che i migranti costituiscono anche nel nostro paese». Si ripropone un altro paradosso, quello dei laici che finora non hanno costruito una laicità. E forse non la sanno costruire mentre la Chiesa si sta misurando con i grandi problemi posti dalla bioetica e dalle nuove frontiere della scienza. «È vero - riflette ancora Bertinotti - i laici sono indietro, ma bisogna cominciare a dire dei no, se si dicono dei no poi si può andare avanti si può approfondire il proprio pensiero. Se invece la prima reazione è il compromesso, il compromesso comunque...». È Rina Gagliardi che riporta la chiacchierata ai temi che in questi giorni i mass-media hanno riproposto con insistenza di fronte alla crisi verticale del Pd. «Ma non conta nulla in questa crisi la mancata innovazione della classe dirigente? Non conta nulla che sono da decenni le stesse persone a dirigere questo partito?». Ancora una volta Fausto Bertinotti non entra nelle questioni che riguardano direttamente le persone. «La direzione politica è anche direzione di una cultura politica. Il disastro delle due sinistre deriva dalla mancanza di luoghi di ricerca. Non ci sono classi dirigenti perché manca cultura ed autorevolezza. E anche fraternità. Possiamo chiamare altrimenti la solidarietà, la connessione sentimentale necessaria fra chi si sente parte di uno stesso progetto? Ecco questa non la trovo più da nessuna parte». Deluso ma non rassegnato, l'ex presidente della Camera. E torniamo al nostro lavoro. La chiacchierata è finita. 20/02/2009

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Crisi dell'energiaa gennaio persi300.000 posti (sezione: Globalizzazione)

( da "Secolo XIX, Il" del 20-02-2009)

Argomenti: Cina Usa

Crisi dell'energiaa gennaio persi300.000 posti mosca mosca. Sono circa 300mila i russi che hanno perso il lavoro nel mese di gennaio. È quanto ha riportato ieri l'ufficio federale di statistica. Il numero totale di disoccupati è cosi salito a 6,1 milioni, portando il tasso di disoccupazione dal 7,7% di dicembre all'8,1%. Ad aggravare la crisi in Russia è il crollo del prezzo degli idrocarburi, dai quali l'economia del paese è fortemente dipendente. Mosca, intanto, accelera verso est la sua politica energetica, rafforzando i suoi legami con Cina e Giappone, entrambi tra i Paesi asiatici scelti dal segretario di Stato Usa Hillary Clinton per la sua prima tournée all'estero. Proprio mercoledì scorso la Russia ha inaugurato nell'isola di Sakhalin, nell'estremo oriente del Paese, la sua prima centrale per la produzione di gas naturale liquefatto (gnl), che fornirà inizialmente il Giappone. Poi alimenterà anche la Corea del sud e gli Stati Uniti, assicurando fino al 5% delle forniture mondiali di Gnl. 20/02/2009

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<Giù i tassi contro la crisi E ora si muova la Cina> (sezione: Globalizzazione)

( da "Giorno, Il (Milano)" del 20-02-2009)

Argomenti: Cina Usa

ECONOMIA & FINANZA pag. 25 «Giù i tassi contro la crisi E ora si muova la Cina» De Felice (Aiaf): «Previsioni? Attendo la primavera» di MASSIMO DEGLI ESPOSTI MILANO UN LUNGO tunnel, di cui non si vede ancora l'uscita. Questa è la crisi per Gregorio De Felice, presidente dell'Associazione degli analisti finanziari (Aiaf). De Felice, assieme ai colleghi di Atic Forex e Assiom, organizza due giorni di riflessione sugli scenari della finanza internazionale che si concluderanno domani, a Milano, con l'intervento del Governatore della Banca d'Italia Mario Draghi. Presidente, sono trascorsi quasi due anni dall'inizio della tempesta mutui e sei mesi dall'inizio del tracollo finanziario. Perché i mercati non si placano ancora? «Perché nessuno ha ancora capito a quanto ammonti l'insieme delle perdite del settore finanziario. Ad oggi ne sono emerse per circa 1.050 miliardi di dollari, ma il Fondo monetario stima un totale di 2.200 miliardi. Dove sono nascosti? Non saranno ancora di più? E i governi avranno risorse per tamponare le nuove falle? Senza vera trasparenza, il mercato continuerà a coltivare dubbi ovunque vi sia debito. Lo vediamo in questi giorni, con il terremoto che sta investendo i Paesi dell'Est». Anche il G7 ha chiesto trasparenza. Ma la si può imporre? «La vigilanza di Bankitalia l'ha fatto e lo fa, e le banche italiane sembrano oggi sono ritenute le più solide al mondo. Sarebbe auspicabile che altre banche centrali seguissero rapidamente l'esempio di via Nazionale». Il paragone con la crisi del '29 è inevitabile. Lo pensa anche lei? «Lo scenario è simile, ma la risposta delle autorità è opposta. Appresa la lezione di Keynes, in diversi paesi si stanno prendedendo misure straordinarie: crescita della spesa pubblica e forti riduzioni dei tassi; e questo, a mio giudizio, eviterà che la crisi si avviti ulteriormente». Riesce ad azzardare una data per la svolta? «Con i bilanci 2008 presto avremo elementi per valutare se i mercati hanno visto più nero della realtà. Poi mi auguro che la Bce proceda già in marzo a un taglio robusto dei tassi, nell'ordine di 0,75-1 punto. Infine aspettiamo un segnale dall'economia reale, via via che i piani dei governi produrranno i loro effetti. In primavera potremo saprene qualcosa di più». Ritiene che le misure anticrisi siano efficaci, sufficienti e credibili? «Gli Usa mettono in campo risorse pari al 5% del Pil. Il mio auspicio è che anche la Cina si muova con più decisione, sfruttando le sue immense riserve valutarie. In Europa non si è visto ancora abbastanza. Ma, oltre alla misura degli interventi, conta anche la qualità. Noi, per esempio, dovremmo investire in infrastrutture, con effetti positivi sulla ripresa, ma anche, in prospettiva, sulla competitività».

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arriva a bruxelles l'sos delle aziende - dal nostro inviato (sezione: Globalizzazione)

( da "Tirreno, Il" del 20-02-2009)

Argomenti: Cina Usa

Pagina 3 - Pontedera Arriva a Bruxelles l'sos delle aziende Delegazione pisano-livornese ricevuta al Parlamento Europeo Le imprese che operano nella componentistica d'auto fanno fronte comune contro la crisi DAL NOSTRO INVIATO Cristiano Marcacci BRUXELLES. Lungo il tragitto da Charleroi a Bruxelles s'incontrano alcune aree di stoccaggio per auto nuove. Le due più grandi sono di Audi e Citroen. Sono stracolme di vetture, segno di una crisi che si sta rivelando peggio di un rottweiler: ha azzannato e ora non molla. Tutto il mondo è paese. Anzi, tutta l'Europa è paese. Dal momento che è proprio all'Europa che guarda il distretto pisano-livornese della componentistica d'auto (3.500 lavoratori impiegati nelle varie imprese, a cui vanno aggiunti quelli dell'indotto). Dall'Europa potrebbero arrivare gli aiuti e le agevolazioni per sopravvivere e non naufragare in questo mare in tempesta e le indicazioni per impostare una strategia futura di riscatto e rilancio. Perché non è vero ciò che si è detto più volte in questi ultimi mesi, e cioè che la componentistica d'auto è un mercato ormai saturo e privo di incoraggianti prospettive. Grazie alle nuove leggi dell'Unione Europea, il cosiddetto "pacchetto clima" sulle emissioni di Co2, l'automobile si ritroverà ben presto sul trampolino di lancio. Torna quindi con un maggiore ottimismo rispetto allo stato d'animo con cui era partita, la delegazione di amministratori, sindacalisti, membri delle Rsu delle maggiori aziende in difficoltà e rappresentanti di Assindustria (tra cui l'assessore provinciale di Livorno Marcello Canovaro, il sindaco di Collesalvetti Nicola Nista e il direttore della Confindustria livornese Umberto Paoletti), che è stata messa insieme dal Pd labronico e che è volata a Bruxelles su invito dell'europarlamentare Pd Monica Giuntini. Due gli incontri principali, al termine dei quali il capo-delegazione Roberto Brilli ha consegnato agli interlocutori un documento con cui viene inquadrata la situazione territoriale e si avanzano numerose proposte, tra cui l'organizzazione di una conferenza nazionale sulla componentistica dell'auto promossa da Governo e Regioni. La prima riunione è avvenuta nella sede del Parlamento Europeo, con la stessa Giuntini, gli altri parlamentari Guido Sacconi e Roberto Musacchio, Giacomo Mattinò (della direzione generale delle imprese dell'auto), Elisa Simonazzi (responsabile della delegazione di Confindustria presso l'Unione Europea) e Amalia Di Stefano (responsabile dell'ufficio rapporti istituzionali del Clepa, la Federazione europea dei produttori di componentistica). Le cifre impressionanti di un'economia ormai al collasso le ha snocciolate il dottor Mattinò: nel 2008 le vendite di auto sono calate del 20% e nel primo mese del 2009 in alcuni Stati membri si è arrivati addirittura al 40%. «è una crisi senza precedenti - ha fatto eco Elisa Simonazzi - che sta mettendo a repentaglio tutto quello che l'Ue ha costruito in ambito economico negli ultimi trent'anni. Gli industriali e gli imprenditori si aspettavano risposte più adeguate. Purtroppo, la sensazione è che si chiuda il cancello quando i buoi sono già scappati». Per la verità, due scialuppe di salvataggio a cui aggrapparsi per superare la drammatica contingenza ed evitare di farsi strangolare, ci sono. La stessa Giuntini le ha sottolineate più volte. Per gli imprenditori che presentano progetti negli ambiti dell'ambiente, dell'innovazione e della ricerca, la Banca Europea degli Investimenti ha deciso di aumentare il proprio budget da 6 a 9 miliardi di euro. Sul fronte, invece, del sostegno ai lavoratori in difficoltà, si guarda con particolare interesse alla sforzo di rendere più flessibile il ricorso al Fondo Sociale Europeo e ad un maggiore utilizzo del Fondo Europeo per l'Adeguamento alla Globalizzazione, normativa che ha già ridato un po' d'ossigeno al distretto tessile di Prato e che è stata vivisezionata nel corso del secondo incontro della delegazione pisano-livornese a Bruxelles, nella sede della rappresentanza della Regione Toscana. Qui, la dottoressa Tatiana Esposito, preparatissima funzionaria del Ministero del Lavoro, ha spiegato che la Commissione Europea sta procedendo ad una revisione del regolamento per attingere agli aiuti previsti, che sono rappresentati da una serie di misure d'integrazione salariale combinate con iniziative di riqualificazione. A partire dall'inizio dell'estate, infatti, è probabile che sia abbassata a 500 unità la soglia minima dei lavoratori dichiarati in esubero nelle aziende dello stesso distretto, richiesta per poter accedere ai finanziamenti. Attualmente, la soglia minima è di mille unità. Una cifra che, secondo Maurizio Strazzullo (dei sindacati confederali), il distretto della componentistica auto potrebbe raggiungere già ora, comprendendo anche tutti coloro a cui ultimamente non è stato rinnovato il contratto a tempo determinato. «Se le cose stanno veramente così - ha risposto la dottoressa Esposito - potete già bussare alla porta della Direzione generale del Ministero del Lavoro, che a sua volta presenterà la domanda all'Unione Europea».

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componentistica, ecco gli aiuti - dal nostro inviato cristiano marcacci (sezione: Globalizzazione)

( da "Tirreno, Il" del 20-02-2009)

Argomenti: Cina Usa

Pagina 5 - Livorno Componentistica, ecco gli aiuti Livorno potrà accedere ai finanziamenti europei DAL NOSTRO INVIATO CRISTIANO MARCACCI BRUXELLES. Lungo il tragitto da Charleroi a Bruxelles s'incontrano alcune aree di stoccaggio per auto nuove. Le due più grandi sono di Audi e Citroen. Sono stracolme di vetture, segno di una crisi che si sta rivelando peggio di un rottweiler: ha azzannato e ora non molla. Tutto il mondo è paese. Anzi, tutta l'Europa è paese. Dal momento che è proprio all'Europa che guarda il distretto pisano-livornese della componentistica d'auto (3.500 lavoratori, a cui va aggiunto l'indotto). Dall'Europa potrebbero arrivare gli aiuti e le agevolazioni per sopravvivere e le indicazioni per impostare una strategia futura di riscatto e rilancio. Perché non è vero ciò che si è detto più volte in questi ultimi mesi, e cioè che la componentistica d'auto è un mercato ormai saturo e privo di incoraggianti prospettive. Grazie alle nuove leggi dell'Unione Europea, il cosiddetto "pacchetto clima" sulle emissioni di Co2, l'automobile si ritroverà ben presto sul trampolino di lancio. Torna ottimista la delegazione di amministratori, sindacalisti, membri delle Rsu delle maggiori aziende in difficoltà (Trw, Pierburg, Magna, Continental ed ex Delphi) e rappresentanti di Assindustria. Ne facevano parte, tra gli altri, l'assessore provinciale di Livorno Marcello Canovaro, il sindaco di Collesalvetti Nicola Nista e il direttore della Confindustria livornese Umberto Paoletti. L'organizzazione è stata curata dal Pd cittadino su invito dell'europarlamentare Monica Giuntini. Due gli incontri principali, al termine dei quali il capo-delegazione Roberto Brilli ha consegnato agli interlocutori un documento con cui viene inquadrata la situazione territoriale e si avanzano numerose proposte, tra cui l'organizzazione di una conferenza nazionale sulla componentistica dell'auto promossa da Governo e Regioni. La prima riunione è avvenuta nella sede del Parlamento Europeo, con la stessa Giuntini, gli altri parlamentari Guido Sacconi e Roberto Musacchio, Giacomo Mattinò (della direzione generale delle imprese dell'auto) ed Elisa Simonazzi (responsabile della delegazione di Confindustria presso l'Unione Europea). Le cifre impressionanti di un'economia ormai al collasso le ha snocciolate il dottor Mattinò: nel 2008 le vendite di auto sono calate del 20% e nel primo mese del 2009 in alcuni Stati membri si è arrivati addirittura al 40%. «è una crisi senza precedenti - ha fatto eco Elisa Simonazzi - che sta mettendo a repentaglio tutto quello che l'Ue ha costruito in ambito economico negli ultimi trent'anni. Gli industriali e gli imprenditori si aspettavano risposte più adeguate. Purtroppo, la sensazione è che si chiuda il cancello quando i buoi sono già scappati». Per la verità, due scialuppe di salvataggio a cui aggrapparsi per superare la drammatica contingenza ed evitare di farsi strangolare, ci sono. La stessa Giuntini le ha sottolineate più volte. Per gli imprenditori che presentano progetti negli ambiti dell'ambiente, dell'innovazione e della ricerca, la Banca Europea degli Investimenti ha deciso di aumentare il proprio budget da 6 a 9 miliardi di euro. Sul fronte, invece, del sostegno ai lavoratori in difficoltà, si guarda con particolare interesse alla sforzo di rendere più flessibile il ricorso al Fondo Sociale Europeo e ad un maggiore utilizzo del Fondo Europeo per l'Adeguamento alla Globalizzazione, normativa che ha già ridato un po' d'ossigeno al distretto tessile di Prato e che è stata vivisezionata nel corso del secondo incontro della delegazione pisano-livornese a Bruxelles, nella sede della rappresentanza della Regione Toscana. Qui, la dottoressa Tatiana Esposito, preparatissima funzionaria del Ministero del Lavoro, ha spiegato che la Commissione Europea sta procedendo ad una revisione del regolamento per attingere agli aiuti previsti, che sono rappresentati da una serie di misure d'integrazione salariale combinate con iniziative di riqualificazione. A partire dall'inizio dell'estate, infatti, è probabile che sia abbassata a 500 unità la soglia minima dei lavoratori dichiarati in esubero nelle aziende dello stesso distretto, richiesta per poter accedere ai finanziamenti. Attualmente, la soglia minima è di mille unità. Una cifra che, secondo Maurizio Strazzullo (dei sindacati confederali), il distretto della componentistica auto potrebbe raggiungere già ora, comprendendo anche tutti coloro a cui ultimamente non è stato rinnovato il contratto a tempo determinato. «Se le cose stanno veramente così - ha risposto la dottoressa Esposito - potete già bussare alla porta della Direzione generale del Ministero del Lavoro, che a sua volta presenterà la domanda all'Unione Europea».

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Una task-force salverà l'arte (sezione: Globalizzazione)

( da "Giorno, Il (Bergamo - Brescia)" del 20-02-2009)

Argomenti: Cina Usa

VETRINA pag. 5 Una task-force salverà l'arte Domenica simulazione della Protezione civile nel Museo di Scienze di MAGDA BIGLIA BRESCIA LO SPETTRO È SEMPRE quello dell'alluvione di Firenze di oltre quarant'anni fa, quando l'Arno invase la città e tante opere d'arte o di letteratura andarono perdute, rovinate non solo dalla furia dell'acqua ma da salvataggi improvvisati. Ecco perché la Protezione civile del comune di Brescia, ora che dalle tragiche esperienze passate si è imparato che servono tanta preparazione e coordinamento, ha deciso di organizzare, per la prima volta nel Paese, la simulazione dell'incendio di un museo in cui, oltre alle persone, i volontari di Protezione civile dovranno preoccuparsi di mettere in salvo preziosi reperti. LA SCELTA È caduta sul Museo di Scienze di via Ozanam, dove ci saranno una settantina di bambini e ragazzi, figuranti' dei boy scout, che dovranno essere evacuati con tutte le cautele, assieme a due adulti rimasti feriti, per poi passare a recuperare copie e doppioni di preziosi pezzi dalle vetrine. Il ritrovo è per le ore 8 al Museo di Scienze di via Ozanam, con le spiegazioni del caso da parte del responsabile comunale della Protezione civile Giammarco Pilia e degli operatori del museo , ma alle 10 suonerà l'allarme. I vigili del fuoco e la Croce blu accorreranno, come il gruppo della polizia municipale e i 62 volontari da 20 associazioni che hanno aderito. DIVISI IN QUATTRO squadre, dovranno pensare ai visitatori, ai libri della collezione botanica, ai fossili, ai reperti faunistici. I ragazzini saranno radunati nei punti di raccolta, due feriti saranno portati all'ambulanza. Il materiale prezioso dovrà essere catalogato, ripulito, imballato e trasportato con ogni cura nei depositi individuati. I volontari impareranno come va trattato. Per esempio i libri, che saranno bagnati, vanno messi in frigorifero per essere in seguito tolti uno ad uno e risistemati dagli specialisti. Alla fine si verificherà l'iter della procedura codificata, da conservare per il futuro. Una procedura che avrà stabilito i tempi, i raccordi, le modalità. Ai 62 partecipanti sarà consegnato un attestato che farà di loro gli esperti della tutela dei beni culturali della città. La Protezione civile del Comune, che fa capo all'assessore Fabio Rolfi, ha al suo interno un team di agenti municipali, esattamente 34, che nel tempo libero si dedicano a questa attività. Sono formati e aggiornati per intervenire, a loro volta coordinati dalla Protezione civile provinciale, in caso di calamità di ogni genere. Ci sono poi venti associazioni, iscritte all'Albo regionale, che fanno capo al Comando, pronte con uomini e mezzi ad operare durante i disastri. «SIAMO PREDISPONENDO - ha detto l'assessore e vice sindaco Fabio Rolfi - una brochure con i riferimenti di tali associazioni per promuoverle e farle conoscere, in modo che arrivino nuovi simpatizzanti, interessati a prestare la loro opera, a dedicare un po' della loro giornata alla Protezione civile. È un ambito a cui l'amministrazione tiene molto, com'è particolarmente coinvolta in una simulazione che mira alla salvaguardia dei musei che custodiscono la storia della nostra comunità». Domenica, per consentire la simulazione, il museo resterà chiuso al pubblico.

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E sulla globalizzazione adesso spuntano convergenze inattese tra il ministro e Bersani (sezione: Globalizzazione)

( da "Corriere della Sera" del 20-02-2009)

Argomenti: Cina Usa

Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Primo Piano - data: 2009-02-20 num: - pag: 2 categoria: REDAZIONALE Istituti e titoli tossici E sulla globalizzazione adesso spuntano convergenze inattese tra il ministro e Bersani ROMA — «Con la globalizzazione siamo passati dalla copertura del rischio al rischio incalcolabile» come dice Giulio Tremonti, o addirittura «alla mancata percezione, se non alla mancata contabilizzazione del rischio », come sostiene Pierluigi Bersani. L'analisi delle cause della crisi è molto simile, se non uguale. E in parte coincidono anche le soluzioni proposte. Assicura ad esempio il ministro ombra dell'Economia e probabile candidato leader del Pd, che «sull'esigenza di nuovi standard legali, di un nuovo assetto delle regole, non solo finanziarie, non è affatto un duetto tra Tremonti e Prodi», ma un «problema sentito da tutta l'opposizione». Certo, tra Tremonti e Bersani, intervenuti ieri alla presentazione del libro di Massimo Gaggi sull'economia americana, «La Valanga», edito da Laterza, restano pur sempre differenze. Come dice il ministro dell'Economia, «non divergenze di vedute qualitative o di tipo politico. Discutiamo più o meno delle stesse cose, sono differenze di tipo quantitativo, e magari sulla tempistica dei provvedimenti. Ma in fondo diciamo le stesse cose», insiste il ministro. Più che differenze sfumature, e non esattamente quelle che si potevano immaginare in passato tra un esponente della destra, che non si scandalizza per le nazionalizzazioni delle banche, e uno della sinistra, che chiede Il ministro dell'Economia e delle Finanze, Giulio Tremonti e il ministro ombra, Pierluigi Bersani ieri alla presentazione del libro di Massimo Gaggi «La Valanga». Il ministro: discutiamo più o meno delle stesse cose, sono differenze di tipo quantitativo, e magari sulla tempistica

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l'europa fa il primo passo ma la crisi dell'auto galoppa - dal nostro inviato (sezione: Globalizzazione)

( da "Tirreno, Il" del 20-02-2009)

Argomenti: Cina Usa

Pagina 13 - Toscana L'Europa fa il primo passo ma la crisi dell'auto galoppa Imprenditori toscani a Bruxelles: attesa in buona parte delusa DAL NOSTRO INVIATO Cristiano Marcacci BRUXELLES. Trw, Magna, Pierburg, Continental, ex Delphi. Le diverse facce della stessa medaglia. Quella della crisi che ti colpisce alla gola, ti strangola e ti soffoca ogni giorno di più. Il 2010, anno della possibile e auspicata ripresa del mercato dell'auto, è un traguardo che per molte aziende della componentistica del distretto pisano-livornese (3.500 lavoratori, a cui si aggiunge tutto l'indotto) appare sempre più proibitivo. Che 2009 attende i lavoratori in cassa integrazione, gli interinali non confermati? Come sopravvivere nei prossimi mesi? Quali sostegni richiedere? A chi chiedere aiuto? Un aereo pieno di interrogativi e richieste di chiarimento ha raggiunto Bruxelles, dove una delegazione formata da rappresentanti politici, amministratori pubblici, sindacalisti e membri delle Rsu delle aziende maggiormente in crisi delle province pisana e livornese è stata ricevuta al Parlamento Europeo su iniziativa della deputata Monica Giuntini. Se da un lato le prospettive a lunga scadenza sono incoraggianti, grazie al cosiddetto "pacchetto ambiente" sulle emissioni di Co2 con cui l'Unione Europea dovrebbe presto rilanciare il mercato delle automobili, specialmente quelle ecologiche o "verdi", dall'altro i numeri della contingenza sono decisamente inquietanti: nel 2008 le vendite sono calate del 20% e nel primo mese del 2009 in alcuni Stati membri si è arrivati addirittura al 40%. «è una crisi senza precedenti - ha spiegato Elisa Simonazzi, responsabile della delegazione di Confindustria presso l'Ue - che sta mettendo a repentaglio tutto quello che l'Unione Europea ha costruito in ambito economico negli ultimi trent'anni. Gli industriali e gli imprenditori si aspettavano risposte più adeguate. Purtroppo, la sensazione è che si chiuda il cancello quando i buoi sono già scappati». è ancora possibile recuperarli? Forse sì. Per sopravvivere e non sprofondare nel baratro durante la fase più acuta, l'Unione Europea ha allo studio alcuni provvedimenti. Come quello, ad esempio, di sostenere l'impegno di quegli imprenditori che scommettono in ambiente, ricerca e innovazione, potenziando il portafoglio a disposizione da 6 a 9 miliardi di euro. Per i lavoratori in difficoltà, invece, si lavora su due fronti: uno è quello di una maggiore flessibilità del Fondo Sociale Europeo, l'altro è un maggiore utilizzo del Fondo Europeo per l'Adeguamento alla Globalizzazione, normativa che ha già ridato un po' d'ossigeno al distretto tessile di Prato. La Commissione Europea sta procedendo ad una revisione del regolamento per attingere agli aiuti previsti, che sono rappresentati da una serie di misure d'integrazione salariale combinate con iniziative di riqualificazione. A partire dall'inizio dell'estate, infatti, è probabile che sia abbassata a 500 unità la soglia minima dei lavoratori dichiarati in esubero nelle aziende dello stesso distretto, richiesta per poter accedere ai finanziamenti. Attualmente, la soglia minima è di mille unità. Un numero che, comunque, secondo i sindacati, non si discosterebbe molto dal computo dei lavoratori attualmente a casa, compresi coloro a cui non è stato rinnovato un contratto a tempo determinato. La crisi galoppa ad una velocità parecchio superiore a quella dei provvedimenti per arginarla.

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Usa a Nord Corea: basta provocazioni, si torni a dialogo (sezione: Globalizzazione)

( da "Reuters Italia" del 20-02-2009)

Argomenti: Cina Usa

SEOUL (Reuters) - Il segretario di Stato Usa Hillary Clinton ha invitato oggi la Corea del Nord a mettere fine alle provocazioni e a ritornare al dialogo interrompendo la costruzione del suo arsenale nucleare. Clinton, riferendosi alla "tirannia" del Nord, ha detto che Pyongyang non può attendersi un miglioramento delle sue relazioni con Washington se continuerà ad insultare la Corea del Sud sua alleata. "La questione più immediata è continuare la disabilitazione degli impianti nucleari e trovare un completo e verificabile accordo circa la fine del programma atomico", ha detto nel corso di una conferenza stampa con il suo omologo sudcoreano Yu Myung-hwan. I colloqui tra le due Coree, la Cina, il Giappone, al Russia e gli Usa sulle ambizioni nucleari nordcoreane si sono scontrati con il rifiuto di Pyongyang di portare all'estero materiali per alcuni test. Da quando si è insediata, Clinton ha offerto alla Corea del Nord normali relazioni, massicci aiuti e un trattato di pace per mettere fine formalmente alla guerra coreana del 1950-53 se abbandonerà il suo piano nucleare, visto come una delle minacce più gravi alla sicurezza nella regione. Ma oggi ha detto che l'isolato stato asiatico deve mettere fine alla sua furiosa retorica. Questa settimana le autorità sudcoreane hanno minacciato una guerra con il Sud e accusato gli Usa di pianificare un attacco atomico contro di loro. Si pensa anche che il Paese stia preparandosi a testare un missile atomico a lunga gittata in grado di raggiungere il territorio Usa.

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di BARBARA CONSARINO MILANO FRESCA di un riconoscimento spec... (sezione: Globalizzazione)

( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del 20-02-2009)

Argomenti: Cina Usa

VIAGGI E GASTRONOMIA pag. 39 di BARBARA CONSARINO MILANO FRESCA di un riconoscimento spec... di BARBARA CONSARINO MILANO FRESCA di un riconoscimento speciale quale «protagonista dell'anno per il turismo italiano», assegnatole dalla giuria tecnica del Bit Award, il sottosegretario Michela Vittoria Brambilla inaugura la Borsa internazionale del turismo 2009 senza troppi giri di parole e va dritta al cuore del problema confermando uno stato di crisi del settore che ha fatto perdere tra il 2007 e il 2008, 40mila posti di lavoro e 4 miliardi di euro di fatturato. Se la recessione globalizzata colpisce duramente anche il nostro Paese, meta da sempre dei viaggiatori di tutto il mondo, ma oggi sceso dal primo al quinto posto nella classifica mondiale dei Paesi più visitati, se quindi si conferma che la concorrenza internazionale è sempre più forte e agguerrita, adesso è tempo di reagire e di rimboccarsi le maniche, mettendo ordine in un sistema quanto mai parcellizzato e lasciato alla buona volontà e allo spirito d'iniziativa, spesso geniale, ma a volte molto disordinato, degli operatori e degli enti locali: «E' grave e imperdonabile dice il sottosegretario che per oltre 20 anni le nostre istituzioni centrali non abbiano colto l'entità di questo settore: ma ora si sta cambiando rotta. Se l'Italia ha perso posizioni nella classifica di competitività del turismo è proprio perché abbiamo avuto l'assenza di una politica nazionale del settore, che potesse incardinare la nostra offerta in un sistema integrato. Questo Governo ha aggiunto il sottosegretario ha intenzione di dare una svolta alle politiche turistiche, con un piano quadriennale, strategie mirate e studiate in collaborazione con tutti i rappresentanti del settore». E annuncia che presto saranno convocati gli Stati Generali del turismo. Un'altra arma per superare la crisi, sembra essere quella che passa per accordi europei fra Paesi vicini e dalle radici culturali comuni: Italia, Francia e Spagna proprio ieri ieri hanno sottoscritto un protocollo di intesa per avviare «progetti congiunti di promozione internazionale unitaria specifica» del turismo all'estero che racchiuda in sè l'offerta dei tre Paesi, rivolta soprattutto a mercati emergenti come l'India, la Cina e la Russia. IN PAROLE povere i tre Paesi si impegnano, attraverso i rispettivi enti o agenzie turistiche, a sostenere, mediante la costituzione di un apposito gruppo di lavoro, la promozione all'estero e l'offerta «di prodotti turistici internazionali comuni, in grado di rappresentare, per i turisti provenienti dal resto del mondo, una imperdibile occasione di conoscere, in un unico contesto, il meglio dell'Europa. «Può apparire strano che tre Paesi fino a ieri impegnati in una tenace concorrenza turistica ha detto il sottosegretario Brambilla ora si siedano allo stesso tavolo siglando una sorta di trattato di alleanza, ma a spingerli a questo passo c'è la globalizzazione e la nascita di nuove destinazioni turistiche che hanno cambiato sostanzialmente lo scenario internazionale». Insomma, i carissimi nemici sono diventati, per effetto della crisi, quasi soci.

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Duemila stampi per Coca-Cola (sezione: Globalizzazione)

( da "Polimerica" del 20-02-2009)

Argomenti: Cina Usa

Duemila stampi per Coca-Cola Scritto dalla redazione [calato] 20 febbraio 2009 @ 09:17:04 CET Forniti in meno di un anno da Sidel per il soffiaggio della nuova bottiglia On-The-Go. In poco più di un anno, Coca-Cola Bottling System ha acquistato dal gruppo Sidel quasi 2000 stampi per soffiaggio destinati alla produzione della nuova bottiglia On-The-Go, che sta rimpiazzando la tradizionale Contour per i piccoli formati destinati al consumo itinerante (0,4 litri, 0,5 litri e 0,6 litri). La nuova bottiglia è stata lanciata per la prima volta in Cina alla fine del 2007, per poi arrivare in Europa lo scorso anno e, in queste settimane, anche sul continente americano. Sidel ha potuto supportare l'imponente sforzo produttivo e logistico grazie ai sei centri Packaging e Tooling (PTC) prersenti sui principali mercati, due dei quali - a Guadalajara (Messico) e Pechino (Cina) – sono stati inaugurati lo scorso anno. I PTC Sidel concentrano tutte le competenze necessarie per lo sviluppo di un contenitore: concezione e design di bottiglie e stampi, produzione di stampi per il soffiaggio e dei componenti di personalizzazione. "Tutti i prodotti vantano lo stesso livello di qualità, poiché ogni centro sfrutta le competenze del Gruppo Sidel nelle varie tecnologie legate agli stampi per il soffiaggio, acquisite in oltre 50 anni di attività", spiega la società. In queste settimane la nuova bottiglia è arrivata in Messico, Paese in cui Sidel si è visto affidare un ordine di oltre 500 stampi dalla rete di converter che lavorano con Coca-Cola Bottling System. L'apertura del nuovo PTC Sidel di Guadalajara, avvenuta a maggio 2008, insieme ai centri di Atlanta (USA) e di San Paolo (Brasile) ha consentito di gestire in brevissimo tempo, solo 4 settimane, la consegna dei nuovi stampi, direttamente nel paese di destinazione.

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Obama: <Presto nuove regole sulle emissioni delle automobili> (sezione: Globalizzazione)

( da "Nuova Ecologia.it, La" del 20-02-2009)

Argomenti: Cina Usa

Obama: «Presto nuove regole sulle emissioni delle automobili» L'Epa sta per annunciare nuovi limiti a scarichi delle auto e gas climalteranti. La responsabile dell'agenzia Lisa Jackson ha chiesto al suo staff di rivedere le ultime scoperte scientifiche in vista di un annuncio che l'inquinamento da gas serra minaccia la salute pubblica Le foreste tropicali catturano sempre più CO2 Dal 2012 nell'Ue solo ecolampadine L'amministrazione Obama cambia rotta sul clima: l'Environmental Protection Agency sta per annunciare nuovi limiti agli scarichi delle auto e altri gas serra, ha annunciato la nuova responsabile dell'agenzia equivalente al ministero dell'ambiente Lisa Jackson. Jackson ha chiesto al suo staff di rivedere le ultime scoperte scientifiche in vista di un annuncio che l'inquinamento da gas serra mette in pericolo la salute pubblica: sarebbe il primo passo in una serie di regolamenti che a loro volta potrebbero accelerare il processo legislativo in Congresso e formare la base della piattaforma americana alla conferenza sul clima prevista per il prossimo dicembre a Copenaghen. Era stata la Corte Suprema a ordinare due anni fa all'Epa di assumersi in carico i limiti alle emissioni auto: l' amministrazione Bush aveva ignorato la direttiva nonostante il parere quasi unanime della comunità scientifica. In una intervista al New York Times, Jackson ha lasciato capire che intende procedere entro il 2 aprile, il secondo anniversario della sentenza della Corte Suprema 'Massachusetts contro Epa' che nel 2007 autorizzò l'agenzia a regolare i gas serra sulla base del Clean Air Act, la legge anti-inquinamento in vigore negli Usa da 40 anni. La scorsa estate gli scienziati dell'Epa avevano risposto alla richiesta della Corte affermando che le emissioni auto danneggiano la salute umana, ma l'amministrazione Bush aveva lasciato cadere la pratica nel dimenticatoio. "Sappiamo bene la vasta portata della decisione: ci muoveremo per gradi delineando una road map", ha detto Jackson al New York Times. Tra le altre misure dell'Epa di Barack Obama, una revocherà un regolamento dell'amministrazione Bush che permette di aprire nuovi impianti a carbone prescindendo dai tetti anti-inquinamento. E' la seconda volta che l'amministrazione Obama cambia rotta rispetto all'era Bush in fatto di politiche ambientali: il 6 febbraio l'Epa ha preso in considerazione la partita aperta da 13 stati - tra cui la California e la maggior parte di quelli del New England - che nel 2007 avevano chiesto di poter autonomamente imporre limiti più severi all' inquinamento delle auto. I provvedimenti di questo tipo sono osteggiati dai colossi di Detroit: Bush, contrario anche lui, non aveva concesso alla California e agli altri stati la necessaria esenzione dalle regole federali per varare i provvedimenti statali. E sul fronte del clima qualcosa si muove anche a livello internazionale: alla vigilia della visita in Cina del segretario di Stato Hillary Clinton, Pechino ha fatto sapere di essere pronta a lavorare con gli Usa e con la comunità internazionale per combattere l'effetto serra. Cina e Usa sono i due paesi maggiormente responsabili dei gas serra. 20 febbraio 2009 - TAG: Obama | Emissioni | Auto |

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Maroni: impossibile intercettare Skype. Intervenga la Ue (sezione: Globalizzazione)

( da "PC World online" del 20-02-2009)

Argomenti: Cina Usa

20-02-2009 Maroni: impossibile intercettare Skype. Intervenga la Ue La dibattuta questione sulle intercettazioni telefoniche, rischia di scontrarsi contro un ostacolo imprevisto. Roberto Marono punta il dito su Skype, sempre più utilizzato dai criminali Dino del Vescovo Maroni: impossibile intercettare Skype. Intervenga la Ue Benigni e Sanremo infiammano il web Google vince il processo in USA contro le "invasioni" di Street View Facebook fa un passo in dietro: non più diritti a vita sugli iscritti Ritirata la querela a Google per il video con sevizie a un disabile A rischio l'innocenza dei provider: Facebook e Google contro l'emendamento D'Alia Non basta la patch: attacco a Explorer dalla Cina Facebook è uno dei "paesi" più popolati al mondo. Ma la privacy? PirateBay, accusa dimezzata Il processo a PirateBay, ovvero l'ipocrisia Sanyo amplia la produzione di celle fotovoltaiche Nessuna censura per Facebook e simili. Precisazioni di D'Alia Legge D'Alia: Facebook non ci sta I quattro di Pirate Bay sotto processo in Svezia Download di video da YouTube. Alcuni saranno in vendita "Ci sentiamo sul pc": è questa la frase con cui chi teme di essere intercettato mette fine alle proprie conversazioni telefoniche. Una soluzione banale per delinquenti e malfattori che vogliano farla franca, un bel grattacapo invece per chi deve portare avanti indagini volte al loro arresto. L'annosa questione delle intercettazioni telefoniche si scontra quindi contro una barriera imprevista e invalicabile: Skype. La tecnologia VoIP utilizzata dal gigante delle comunicazioni tramite pc, è un brevetto industriale e come tale segreto. La criminalità lo ha capito tanto da averlo scelto come canale di comunicazione sicuro e non intercettabile, preferendolo alla telefonia tradizionale (fissa e mobile). L'Italia, attraverso il Ministro dell'Interno Roberto Maroni, punta il dito sul mezzo di comunicazione telematico, ritenendo assurda l'impossibilità di intervenire sulle conversazioni che si svolgono tramite Skype, a meno che la società lussemburghese metta a disposizione della Giustizia le specifiche tecniche. Cosa che evidentemente ai vertici di Skype non piace affatto. «Gli affiliati della 'ndrangheta non parlano più col cellulare o col telefono fisso, ma con Skype e questo rende praticamente impossibile l'intercettazione. In questi giorni c'è il dibattito politico sulle norme, ma qui in realtà dobbiamo capire come fare con le nuove tecnologie. Tecnicamente potremo intercettare le chiamate via Skype solo se la società metterà a disposizione le specifiche tecniche. Su questo problema abbiamo anche avviato una commissione tecnica, con la presenza anche di un rappresentante del Cnr. Non escludo, visto che la società ha sede a Lussemburgo, di chiedere alle autorità europee di intervenire in qualche modo. Non possiamo permettere che la giusta tutela di un brevetto industriale o della privacy permetta alla criminalità organizzata di eludere ogni intercettazione che non sia quella ambientale». Così si è espresso il ministro Maroni in occasione della presentazione della nuova versione del libro Fratelli di sangue, incentrato sulla 'ndrangheta e sui suoi meccanismi interni. Consapevole delle enormi difficoltà legate al canale Skype è anche Piero Grasso, procuratore nazionale antimafia, auspicando che la Ue imponga alla più grande società specializzata in VoIP di rivelare quanto occorre agli inquirenti per intercettare le conversazioni. Commenti Per commentare devi essere registrato nel forum. Per registrarti clicca qui Risposta Rapida Messaggio: Segui qui la discussione sul forum Windows Mobile 6.5 non è imminente Nuova versione dei driver Forceware per schede video Nvidia Maroni: impossibile intercettare Skype. Intervenga la Ue Il ritorno di Conficker, una nuova variante del worm è entrata in azione Con Ryanair si telefona in volo Benigni e Sanremo infiammano il web Un nuovo Nintendo DS in Italia da aprile Intel e Nvidia: in tribunale per i memory-controller Nuove PowerShot da Canon: la D10 è "artica" Google vince il processo in USA contro le "invasioni" di Street View X120, il nuovo netbook targato LG MWC: Asus e Garmin presentano i nuovi nÜvifone Facebook fa un passo in dietro: non più diritti a vita sugli iscritti Ritirata la querela a Google per il video con sevizie a un disabile A rischio l'innocenza dei provider: Facebook e Google contro l'emendamento D'Alia SmileTech - La vera innovazione Attenti al portatile - Benvenuto Windows 7 (3 commenti) Non in linea - Facebook, YouTube e l'inevitabile innocenza dei provider OnOff - Windows Mobile 6.1: guardare, ma non toccare! Pane al pane - Al fotografo quando e cosa... fotografare

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Venezia Una vocazione nata a Venezia, 35 anni fa, un libro concepito in città, e un cerchio... (sezione: Globalizzazione)

( da "Gazzettino, Il" del 20-02-2009)

Argomenti: Cina Usa

Venerdì 20 Febbraio 2009, Venezia Una vocazione nata a Venezia, 35 anni fa, un libro concepito in città, e un cerchio che si chiude: tutto nel segno dell'attenzione all'Oriente, che è da sempre una delle peculiarità della Serenissima. É per questo che Gilles Kepel, politologo, orientalista e accademico di Francia, ha scelto Venezia per presentare, ieri pomeriggio all'Auditorium Santa Margherita, assieme a Emanuela Trevisan Semi, del Master universitario in Mediazione interMediterranea, e a Elisabetta Bartulli, del Dipartimento di studi asiatici di Ca' Foscari, il suo ultimo libro "Oltre il terrore e il martirio" (Ed. Feltrinelli, ? 17). «É stato percorrendo il Canale della Giudecca nel 1974 su una nave da crociera sovietica, diretta nel Mar Nero e carica di comunisti italiani, francesi e tedeschi, che ho pensato per la prima volta che nella vita mi sarei voluto occupare di Oriente - racconta lo studioso francese, ospite della Delegazione culturale dell'Ambasciata di Francia - E la cosa mi è tornata in mente quando mi sono ritrovato ospite della Fondazione Cini, per i Dialoghi di San Giorgio del 2006 sui martìri, e per la stesura di questo libro. Tutto si chiude». Il libro analizza il fallimento delle due "narrazioni" che si sono disputate l'intelligenza del mondo negli ultimi anni: quella di Bush della guerra al terrore, e l'esaltazione del martirio da parte dei fondamentalisti islamici. «Gli Usa non sono riusciti a mobilitare dietro di sè le società occidentali, e dall'Afghanistan all'Irak al Medio Oriente hanno visto insabbiarsi il loro sogno di paracadutare dall'alto la democrazia, di mettere in sicurezza Israele e di controllare, con l'Irak, la produzione di petrolio; specularmente bin Laden non è riuscito a smuovere le masse musulmane, in vista della creazione del califfato universale. Entrambi, al contrario, hanno visto rafforzarsi il loro nemico storico, l'Iran sciita, che tramite Hezbollah in Libano e Hamas in Palestina ha fortemente esteso la sua influenza sull'area». É per questo motivo che Kepel giudica ora centrale per Obama il confronto con l'Iran, e decisivo per l'intera area il risultato delle prossime elezioni nel paese: «Se un moderato come Khatami dovesse vincere la sfida con il presidente uscente Ahmadinejad, indebolito per aver fallito l'obiettivo di portare sulle mense dei poveri i proventi del petrolio, potrebbe aprirsi una fase nuova con l'America, che potrebbe concordare con l'Iran i nuovi assetti della regione. Un'eventualità, peraltro, che i paesi arabi della zona vedono come fumo negli occhi». In questo quadro, secondo Kepel, un ruolo decisivo di garante potrebbe giocarlo l'Europa, finora ai margini di questi processi. «Lo ha capito Obama - sostiene il politologo - che anche a causa della crisi sa di non poter più fare da solo, nè ripetere la sprezzante valutazione di Condoleeza Rice, secondo cui in Medio Oriente "gli Usa cucinano e gli europei sparecchiano". E lo ha capito soprattutto Sarkozy, che ho appena accompagnato in una missione in Medio Oriente, il quale anche dopo la fine della presidenza francese del Consiglio della Ue ha deciso di fare dell'attenzione al Mediterraneo e al Medio Oriente la punta di diamante della sua politica. Perchè Mediterraneo, Medio Oriente, Africa e Golfo sono ormai parte integrante della politica interna europea. In questo quadro Venezia potrà giocare un ruolo importante, anche grazie al rilancio, all'interno della Fondazione Cini, di un centro per il dialogo sul Mediterraneo, che potrebbe varare progetti come quello recente del network Eurogolfe che ha richiamato a San Giorgio oltre 400 esperti di tutto il mondo». Tutto questo si deve coniugare però, nella visione di Kepel, anche con un rinnovato rapporto con i musulmani che vivono dentro i confini europei, che superi i due modelli del multiculturalismo (inglese e olandese) e dell'assimilazionismo (francese), che hanno entrambi mostrato i loro limiti, ma soprattutto che vinca le paure e le strumentalizzazioni reciproche fra europei e immigrati; a questo proposito una citazione è d'obbligo per il caso del deputato della destra xenofoba olandese Geert Wilders, invitato a Roma per presentare il suo film antiislamico "Fitna" dopo essere stato espulso dalla Gran Bretagna per evitare una sollevazione dei musulmani. «Ho visto il film, perchè ha lo stesso titolo di un mio libro e ciò mi sta creando qualche problema col mondo islamico - dice Kepel - Devo dire che vale zero. Ma non per questo ritengo giusto censurarlo». Sergio Frigo

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LAVORO. "Glokers. Un viaggio alla ricerca del lavoro dignitoso" arriva al Parlamento europeo (sezione: Globalizzazione)

( da "HelpConsumatori" del 20-02-2009)

Argomenti: Cina Usa

News LAVORO. "Glokers. Un viaggio alla ricerca del lavoro dignitoso" arriva al Parlamento europeo 20/02/2009 - 15:33 "Abbiamo bisogno di ricucire il tessuto sociale; vogliamo un lavoro dignitoso che ci permetta di uscire dalla recessione". Con queste parole Neil Kearney, Segretario Generale dell'ITGLWF, la Federazione internazionale dei lavoratori del tessile, dell'abbigliamento e del calzaturiero, è intervenuto alla presentazione del libro "GloKers - viaggio alla ricerca del lavoro dignitoso" di Silvana Cappuccio, che si è tenuta presso il Parlamento Europeo. "Qualche anno fa Margaret Tatcher ha detto che non avevamo bisogno dell'industria manifatturiera, ma dovevamo fidarci solo dei servizi finanziari; bene avete visto tutti com'è andata" ha aggiunto Kearney. Silvana Cappuccio, dirigente dell'ITGLWF, ha messo a disposizione il suo lavoro, o meglio ha colto l'occasione offertale dalla sua posizione, per raccogliere tutto quello che ha visto in giro per il mondo, tutto quello che riguarda i lavoratori delle parti meno sviluppate del nostro pianeta. Si parla dei lavoratori sfruttati del Bangladesh, delle sarte del Pakistan, delle condizioni disumane cui sono sottoposti soprattutto i migranti. Il viaggio parte dall'Asia, il continente dove vive oltre la metà della popolazione mondiale, entrando nel merito della "lunga marcia" della Cina, che dal 1990 al 2004 ha aumentato il valore delle sue esportazioni di abbigliamento del 540%, con pesanti conseguenze sui Paesi dell'Africa sub sahariana che vivevano principalmente di export tessile. Si passa per le contraddizioni dell'India, quella dei villaggi e quella degli agglomerati urbani, dove l'80% delle lavoratrici svolge "attività informali", per giungere in Mongolia, che l'autrice definisce "la metafora della globalizzazione", in cui è possibile trovare ancora il tradizionale modello di vita pastorale nomade che cerca in qualche modo di convivere con il processo di apertura dei mercati. L'esplorazione di Silvana Cappuccio continua con l'America Centrale e Latina e con il continente nero, dove ci sono le situazioni più estreme di povertà e malattie, soprattutto nei Paesi dell'Africa sub sahariana dove negli ultimi 20 anni il numero dei poveri è raddoppiato. Insomma Glokers fa una chiara fotografia di quei posti in cui la globalizzazione ha creato gravi situazioni di sfruttamento e di insicurezza, in cui l'aumento del Pil non si traduce in nuovi posti di lavoro ma in una distanza ancora maggiore tra ricchi e poveri. E sono principalmente le donne le protagoniste di Glokers; donne che lavorano senza diritti e in condizioni pessime per la loro salute. "Le donne sono il 52% della popolazione europea e sono ancora di più le donne in tutto il mondo. Le donne sono nel mondo del lavoro, ma sono ancora senza i diritti fondamentali; lavorano nelle aziende tessili, nell'agricoltura, migrano e sono vittime di tratta. E questo perché c'è ancora un forte gap di genere. L'Unione Europea in questo ha una grande responsabilità e deve portare avanti una politica forte per dare maggior potere alle donne, altrimenti, lo sappiamo già, da questa crisi saranno proprio loro ad essere più colpite". Lo ha denunciato la capogruppo della Commissione per le donne del Parlamento Ue, Zita Gurmai. "Una cosa che ho imparato sulla mia pelle, facendo questo lavoro, è che non si parla mai abbastanza di lavoro emarginato, di quel lavoro appunto dei paesi in via di sviluppo. E quando se ne parla lo si fa con toni spesso sbagliati e ipocriti, non solo nel linguaggio, ma anche nei comportamenti, sia a livello individuale che istituzionale". E' quanto ha dichiarato l'autrice di Glokers, Silvana Cappuccio, spiegando quanto il suo lavoro, da 15 anni all'interno di progetti di cooperazione allo sviluppo sui temi della salute e della sicurezza nelle fabbriche del tessile, dell'abbigliamento e del calzaturiero, sia sì un'occasione meravigliosa, ma anche molto delicata. "Il settore tessile esiste in tutte le Regioni del mondo - spiega Cappuccio - nelle grandi e piccole imprese e in tutto quel mondo che pullula attorno al lavoro informale. E mi sono trovata di fronte storie di donne sfruttate e discriminate da tutti i punti di vista. Proprio sul tema della salute si consumano le più gravi violazioni di quella che chiamiamo democrazia. Io insisto - ha aggiunto Cappuccio - sul fatto che non è naturale nascere in Italia e avere automaticamente diritto a condizioni di vita migliori di chi nasce nell'Africa Subsahariana". L'autrice di Glokers ha portato dunque, dentro al Parlamento europeo, l'evidenza di come questa situazione sia semplicemente un frutto di scelte politiche sbagliate. L'istruzione e l'educazione, innanzitutto, sono in mano ai Governi e sono fondamentali al miglioramento delle condizioni di vita delle donne. Più che mai, in un momento di profonda crisi come questo, il lavoro dignitoso diventa un tema pressante e ineludibile per dare delle risposte. "Mi auguro - ha concluso Cappuccio - di aver fornito con queste pagine un elemento di dubbio e di riflessione sulle certezze che spesso abbiamo quando parliamo di un mondo che non conosciamo". "Purtroppo in questo Parlamento un po' strano la parola lavoro si usa pochissimo - ha denunciato l'europarlamentare della Sinistra Europea Unita, Roberto Musacchio - Siamo qui dunque grazie a questo libro che ci consente di parlare dopo che abbiamo acquisito anche una serie di informazioni leggendolo. Da Glokers scopriamo storie che non appartengono soltanto ai paesi lontani che l'autrice ha visitato, ma anche all'Europa; storie che abbiamo vissuto qui nei dibattiti parlamentari, come quello sul nuovo libro sul Lavoro, che ci è costato tanta fatica per affermare semplicemente il lavoro a tempo determinato contrattualizzato". di Antonella Giordano 2009 - redattore: BS

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Skype e la questione delle intercettazioni (sezione: Globalizzazione)

( da "MyTech" del 20-02-2009)

Argomenti: Cina Usa

Skype e la questione delle intercettazioni cina intercettazioni skype voip Scritto da Piero Babudro Il Ministero dell'Interno paventa l'ipotesi di una task force contro la criminalità organizzata. Che oggi, pare, comunicherebbe usando Skype Articoli correlati Skype, il VoIP per Android e Intel Mid Germania, pirateria di Stato contro Skype? Wikipedia e i rischi della censura facile YouTube limita i contenuti "forti": gli utenti urlano alla censura Non è la prima volta che Skype finisce nel mirino di autorità e istituzioni. L?impossibilità di intercettare le chiamate VoIP è vista come una pericolosa seccatura, nonché come un concreto vantaggio nelle mani ora della criminalità organizzata, ora del terrorismo internazionale. In questo senso, le recenti dichiarazioni del ministro Maroni, disposto a richiedere l?intervento dell?Unione europea, non sono nuove. Nel gennaio del 2006, a puntare il dito contro Skype e altre piattaforme VoIP era stato il Communication Research Network, gruppo di lavoro fondato presso il Mit di Boston, che comprende imprenditori, esperti, policy makers ed esponenti del mondo accademico. La tesi era la simile a quella usata dal Viminale in questi giorni, ma in qualche modo più ingenua: le tecnologie proprietarie e le comunicazioni criptate, si disse, possono fornire a cybercriminali e malintenzionati una piattaforma sicura per lo spamming oppure attaccare i siti web. Da qui la necessità, sempre secondo il Communication Research Network, di mettere mano ai vari Skype e Vonage e renderli più “trasparenti”, almeno per l?occhio vigile delle cyber-polizie. L?anno seguente, Joerg Ziercke – presidente dell?ufficio di Polizia federale tedesca – ha rilanciato: Skype crea grosse difficoltà nella lotta contro il terrorismo internazionale, disse, poiché il sistema di cifratura non è pubblico. Da qui la volontà di creare una task force con il preciso compito di mettere a punto una sorta di “spyware di stato” in grado di intercettare telefonate e chat e supportare le indagini tradizionali. In entrambi i casi, ci siamo chiesti: tra il bisogno di tutelare la sicurezza nazionale e quello di difendere la privacy e i diritti dei cittadini, chi deve avere la meglio? Tuttavia, le dichiarazioni del Communication Research Network e della Bundespolizei tedesca generarono una serie abbastanza contenuta di risposte e prese di posizione. Niente a che vedere con il polverone nato in un altro momento, quando si è saputo che Skype, assieme alla consociata Tom Online, controllava e “filtrava” il traffico degli utenti VoIP in Cina: la polemica divampò per giorni e lo stesso Niklas Zennstrom (fondatore assieme a Janus Friis) dovette intervenire per placare gli animi. Skype è obbligata a conformarsi alle leggi locali, disse da Londra, e quindi questa era l?unica strada percorribile in Cina. Paese che tra l?altro rappresentava all?epoca uno dei tre mercati principali di Skype, assieme a Usa e Germania. Ora, se Skype un giorno dovesse consegnare agli inquirenti i codici necessari a decriptare i contenuti VoIP, molto probabilmente perderebbe in termini di credibilità e fiducia da parte degli utenti stessi. E fin qui siamo tutti più o meno d?accordo. Tuttavia l?arcano rimane: perché se la Cina “sorveglia” Skype subito si agita lo spettro della censura, mentre se è il civilissimo Occidente a proporre una cosa simile non ci indigniamo allo stesso modo?

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L'Italia rimane attaccata al nucleare anche dopo l'abbandono Usa, la denuncia di Greenpeace (sezione: Globalizzazione)

( da "Rai News 24" del 20-02-2009)

Argomenti: Cina Usa

Roma | 20 febbraio 2009 L'Italia rimane attaccata al nucleare anche dopo l'abbandono Usa, la denuncia di Greenpeace Centrale nucleare L'Italia continua a fare la parte dell'ultima ruota del carro nel dibattito su clima ed energia. Anche l'ultimo chiaro cambio di rotta degli Usa di Obama - introdotto dal pacchetto di misure in discussione al Congresso - è stato sostanzialmente ignorato dai nostri politici e dagli stessi media. Un tentativo di inserire 50 miliardi di dollari di fondi per prestiti a tasso agevolato a favore del nucleare, infatti, è stato infatti respinto dal Congresso, che ha bocciato l'emendamento del senatore repubblicano Robert Bennet. Invece i fondi per efficienza e rinnovabili sono passati da meno di 52 a quasi 60 miliardi, di cui 32,8 nelle fonti rinnovabili e 26,86 per l'efficienza energetica. A questi si aggiungono quasi 19 miliardi sui trasporti collettivi e sulle ferrovie. Un grave colpo al preteso rilancio del nucleare. Già nel 2007 l'amministrazione Bush aveva introdotto fondi, pari a 18,5 miliardi di dollari, per prestiti a basso tasso di interesse per la costruzione di centrali nucleari. Una delle domande di finanziamento è stata presentata dalla Florida Light & Power per sostituire due reattori nucleari sulla base di 16 miliardi di dollari, mentre il totale delle richieste di accesso ai fondi, prima della crisi economica, aveva raggiunto 122 miliardi di dollari. E senza i soldi da parte del governo, per il nucleare made in Usa il futuro si prospetta veramente duro. "Si tratta di un importante cambio di direzione dell'amministrazione USA- spiega Giuseppe Onufrio, direttore esecutivo di Greenpeace Italia-Efficienza energetica e fonti rinnovabili hanno un grande potenziale sia in termini energetici che occupazionali. Secondo le valutazioni correnti per ogni miliardo di investimenti pubblici se ne possano generare due di investimenti privati, dunque l'impatto del piano è potenzialmente triplo". Tutte novità che non vengono percepite in Italia, dove si parla ancora di rilancio del nucleare e di carbone. Mentre Obama sembra andare nella direzione opposta: "Se si guarda al pacchetto messo a punto dall'amministrazione USA – continua Onufrio- quella delle fonti rinnovabili e dell'efficienza è la parte che si presta maggiormente a promuovere uno scambio di tecnologie con la Cina, che è uno dei maggiori finanziatori del debito USA. Il Piano Obama, è un passo nella direzione giusta. Questo fa ben sperare anche in vista dell'appuntamento di fine anno a Copenhagen dove è in gioco il futuro del Protocollo di Kyoto. Speriamo che il nostro governo se ne accorga e si metta nella direzione giusta".

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Firmato il protocollo d'intesa Italia-Francia-Spagna (sezione: Globalizzazione)

( da "Travel Trade Italia.com" del 20-02-2009)

Argomenti: Cina Usa

20/02/2009 15.03 Firmato il protocollo d'intesa Italia-Francia-Spagna I rappresentanti di Italia, Francia e Spagna hanno siglato il protocollo d'intesa sul turismo per l'elaborazione congiunta di strategie e la promozione comune del settore, per potenziare la domanda turistica. Il protocollo è stato presentato dal sottosegretario al Turismo, Michela Vittoria Brambilla, insieme ai suoi omologhi francese e spagnolo, all'inaugurazione della Bit. I tre Paesi si sono impegnati a costituire un apposito gruppo di lavoro per sostenere la promozione e l'affermazione del nuovo progetto, mediante l'elaborazione e la diffusione di prodotti turistici internazionali comuni. "Con la globalizzazione e la nascita di nuove destinazioni turistiche - ha spiegato Brambilla - lo scenario internazionale è mutato rispetto agli anni passati. I flussi turistici sono oggetto di spinte centrifughe che tendono ad allontanarli dall'Europa, e le quote di mercato dei nostri tre Paesi si stanno assottigliando. Il senso dell'accordo è tutelare e rafforzare l'identità di tre Paesi che, disponendo di un patrimonio di storia, cultura e tradizioni unico al mondo, possono realizzare strategie congiunte, sistemi di promozione e pacchetti turistici integrati in grado di fronteggiare meglio la concorrenza di altri mercati". L'alleanza vuole anche fare pressing sull'Ue affinché adotti normative che rafforzino la politica dell'Europa a tutela e valorizzazione del settore turistico Siti sponsorizzati

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Politiche ambientali Greenpeace sollecita l'Italia (sezione: Globalizzazione)

( da "Villaggio Globale.it" del 20-02-2009)

Argomenti: Cina Usa

Ultime Notizie Un comunicato dell'Associazione Politiche ambientali ? Greenpeace sollecita l'Italia Noi siamo in retroguardia mentre Obama fa la rivoluzione verde. Un grave colpo al preteso rilancio del nucleare L'Italia continua a fare la parte dell'ultima ruota del carro nel dibattito su clima ed energia. Anche l'ultimo chiaro cambio di rotta degli Usa di Obama (introdotto dal pacchetto di misure in discussione al Congresso) è stato sostanzialmente ignorato dai nostri politici e dagli stessi media. Un tentativo di inserire 50 miliardi di dollari di fondi per prestiti a tasso agevolato a favore del nucleare, infatti, è stato infatti respinto dal Congresso, che ha bocciato l'emendamento del senatore repubblicano Robert Bennet. Invece i fondi per efficienza e rinnovabili sono passati da meno di 52 a quasi 60 miliardi, di cui 32,8 nelle fonti rinnovabili e 26,86 per l'efficienza energetica. A questi si aggiungono quasi 19 miliardi sui trasporti collettivi e sulle ferrovie. Un grave colpo al preteso rilancio del nucleare. Già nel 2007 l'amministrazione Bush aveva introdotto fondi, pari a 18,5 miliardi di dollari, per prestiti a basso tasso di interesse per la costruzione di centrali nucleari. Una delle domande di finanziamento è stata presentata dalla Florida Light & Power per sostituire due reattori nucleari sulla base di 16 miliardi di dollari, mentre il totale delle richieste di accesso ai fondi, prima della crisi economica, aveva raggiunto 122 miliardi di dollari. E senza i soldi da parte del governo, per il nucleare made in Usa il futuro si prospetta veramente duro. «Si tratta di un importante cambio di direzione dell'amministrazione Usa - spiega Giuseppe Onufrio, direttore esecutivo di Greenpeace Italia -. Efficienza energetica e fonti rinnovabili hanno un grande potenziale sia in termini energetici che occupazionali. Secondo le valutazioni correnti per ogni miliardo di investimenti pubblici se ne possano generare due di investimenti privati, dunque l'impatto del piano è potenzialmente triplo». Tutte novità che non vengono percepite in Italia, dove si parla ancora di rilancio del nucleare e di carbone. Mentre Obama sembra andare nella direzione opposta: «Se si guarda al pacchetto messo a punto dall'amministrazione Usa ? continua Onufrio - quella delle fonti rinnovabili e dell'efficienza è la parte che si presta maggiormente a promuovere uno scambio di tecnologie con la Cina, che è uno dei maggiori finanziatori del debito Usa. Il Piano Obama, è un passo nella direzione giusta. Questo fa ben sperare anche in vista dell'appuntamento di fine anno a Copenhagen dove è in gioco il futuro del Protocollo di Kyoto. Speriamo che il nostro governo se ne accorga e si metta nella direzione giusta». (Fonte Greenpeace) (20 Febbraio 2009)

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IL TURISMO ECOLOGICO ALLA BIT (sezione: Globalizzazione)

( da "Crisalidepress.it" del 20-02-2009)

Argomenti: Cina Usa

20 Febbraio 2009 IL TURISMO ECOLOGICO ALLA BIT Archiviato in: Ecologia e Ambiente » alessandra @ 12:36 Milano - Si è aperta al quartiere fieramilano di Rho la 29.ma edizione di Bit - Borsa Internazionale del Turismo, che proseguirà fino a domenica 22 febbraio: quattro giorni di opportunità di business, due riservati agli Operatori e il weekend aperto anche al Pubblico dei Viaggiatori. Innovazione e internazionalità sono i focus di questa edizione, che si sono tradotti in contenuti e spunti di riflessione già nell'apertura ufficiale, caratterizzata da una nuova formula: la tradizionale cerimonia ha lasciato posto a un convegno-dibattito sul tema "Globalizzazione e Turismo. Rischi e opportunità di una sfida senza confini". Coordinare di più le realtà italiane, integrare il turismo con gli altri sistemi economici, incrementare la consapevolezza del turismo come vera industria, gestire la crisi come occasione per le riforme strutturali: questi alcuni dei concetti chiave emersi durante il confronto. Tra le tante proposte di vacanza si fa largo anche l'ecologia, con uno stand innovativo a basso impatto ambientale, della catena alberghiera EcoWorldHotel. In base alla legge delle 3 R (più Risparmio, più Riciclo, più Riuso) e in linea con la sua filosofia eco-sostenibile, EcoWorldHotel, con le 55 strutture alberghiere che fanno parte del Brand eco-friendly e hanno ottenuto il Marchio di Qualità Ambientale EcoWorldHotel, ha deciso di realizzare uno stand in cui fantasia e alto design si sono uniti nel rispetto dell'ambiente. Arredamento in cartone proveniente dal riciclo, composto da tavoli, sedie e librerie che possono essere personalizzate con immagini di paesaggi e siti turistici; stampe ecologiche a vernice vegetale; cestini per la raccolta differenziata realizzati in plastica riciclata e abs; luci a led; allestimenti che hanno la caratteristica di poter essere riutilizzati, senza generare rifiuti difficili da smaltire: così si presenta lo stand di EcoWorldHotel. (CHI E' CHI)

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Big Mac si espande ">Cina, il Big Mac si espande (sezione: Globalizzazione)

( da "Affari Italiani (Online)" del 20-02-2009)

Argomenti: Cina Usa

Economia Cina/ Mc Donald's apre 500 negozi nel Colosso d'Oriente. Ne aprirà altri 175 entro la fine del 2009 Venerdí 20.02.2009 11:51 Ne ha già 30 mila sparsi nel mondo. I ristoranti McDonald's, certo non mancano. Ora il gruppo fast food ne aumenterà il numero totale, aprendo altri 500 ristoranti (come li chiamano) in Cina. Cosi' facendo Mc dara' lavoro a circa 30 mila cinesi. Certo non si tratta di una novita' assoluta. In Cina operano gia' 146 fast food della Mc. Quindi la notizia non meraviglia piu' di tanto.I dirigenti della societa' americana avevano gia' annunciato: "Se Washington non si decide ad abbassare le tasse, noi porteremo il nostro business altrove!". Meraviglia, invece, il fatto che i cinesi, molto attaccati al loro cibo, oggi si buttino a capofitto nei locali McDonald's. Brian Durkin, vicepresidente addetto allo sviluppo economico in Cina del gruppo a stelle e strisce, ha dichiarato: "In Cina c'e' crisi, ma non cosi' grave come da noi in America. Noi offriamo servizi di consegna a domicilio 24 ore al giorno, offriamo il breakfast molto presto al mattino e prepariamo ottimo cibo". "Nei nuovi fast food cinesi il menu presentera' Filet-O-Fish, Double Cheeseburger, McNuggets e il nuovissimo Mala Pork Burger. I cinesi amano la carne di maiale". Intanto, mentre in USA i business devono affrontare penose perdite nel campo delle vendite, McDonald's ha fatto registrare un aumento del 7.1% nelle vendite globali'. Le cose vanno bene, indubbiamente, tanto che Mc aprira' 175 nuovi fast food (oltre a quelli in Cina) nel 2009, con l'aggiunta di 10 mila dipendenti nel libro paga. Benny Manocchia tags: cina20022009

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Protocollo di Kyoto, per l'Italia non è lettera morta (sezione: Globalizzazione)

( da "Comunicatori Pubblici" del 20-02-2009)

Argomenti: Cina Usa

Pubblicato il: 16-02-2009 Protocollo di Kyoto, per l'Italia non è lettera morta Il 16 febbraio, il Protocollo di Kyoto ha compiuto quattro anni. Un vero trattato internazionale in materia ambientale, stipulato appunto nel 2005, che poneva i primi limiti sul riscaldamento globale e i primi obiettivi comuni nell?abbattimento significativo delle emissioni di CO2. Un documento reso purtroppo meno forte dall?ostinato rifiuto degli States ad aderirvi e indebolito oggi dall?aumento vertiginoso delle emissioni causate dai colossi emergenti di Cina e India. Anche per l?Italia è tempo di bilanci, visto che in molti erano scettici sulle capacità del nostro Paese di cambiare registro nel comportamento ecologicamente responsabile. I dati del Dossier Kyoto realizzato dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile e presentato venerdì scorso in conferenza stampa, dicono invece che l?Italia riuscirà a rispettare gli impegni presi in sede internazionale riguardo alla riduzione delle emissioni di gas serra in atmosfera. In quattro anni abbiamo immesso in atmosfera 28 milioni di gas in meno. “Se continua questo trend – ha affermato Edo Ronchi, presidente della Fondazione e firmatario, al tempo, del Protocollo - al 2012 potremmo essere molto vicini all?obiettivo di Kyoto, a -5,4%, rispetto all?obiettivo di -6,5%”. Nel 2007 e nella prima metà del 2008 la tendenza alla riduzione delle emissioni è stata rafforzata dal consistente aumento del prezzo del petrolio. Con la crisi arrivata alla fine del 2008 è vero che il petrolio è calato, ma per forza di cose sono calati anche i consumi di energia. Sulla base dei dati legati ai consumi energetici la Fondazione ha elaborato una stima delle emissioni di gas serra nel 2008 pari a 550 milioni di tonnellate. “è una stima che possiamo ritenere approssimata per eccesso - ha detto Ronchi - in quanto prevede per il 2008 meno di metà della riduzione delle emissioni dell?anno precedente, con una riduzione di sole 5,8 milioni di tonnellate rispetto al 2007”. E nel 2009 le emissioni prevedibilmente continueranno a diminuire”. Buone notizie anche dagli altri Paesi Ue: l'Europa sembra sia sulla buona strada per centrare i target fissati nel 2005. L'obiettivo è di ridurre le emissioni di una media dell'8% nel periodo 2008-2012. Il problema maggiore però è dato dallo scenario internazione. Nel 1992 i Paesi firmatari del Protocollo rappresentavano il 62% delle emissioni mondiali, mentre oggi raggiungono a malapena il 47%. Oggi, se le emissioni mondiali di CO2 sono aumentate da 20,95 miliardi di tonnellate nel 1990 a 27,89 miliardi nel 2006 - un incremento che sfiora i 7 miliardi di tonnellate – le responsabilità vanno ricercate non solo negli Stati Uniti (che anziché ridurre le loro emissioni, nel 2006 le hanno aumentate del 16% rispetto al 1990), ma anche nei Paesi asiatici di nuova industrializzazione, primo fra tutti la Cina, che ha già largamente sorpassato gli Usa quanto a impatto inquinante. “I Trattati internazionali ambientali non dispongono di strumenti di operatività, di controllo e di sanzioni efficaci”, ha proseguito Ronchi. “Questa è un?altra delle cause che hanno determinato l?insuccesso del Protocollo di Kyoto: i Paesi che non ne rispettano gli obiettivi sono richiamati ufficialmente, la loro inadempienza viene resa nota, ma non hanno obblighi di alcun genere”. In occasione del compleanno del Protocollo di Kyoto, il Gruppo Sole 24 Ore ha promosso un?iniziativa per sensibilizzare i lettori sull'importanza dei problemi ambientali: la produzione del quotidiano di oggi e quella di una settimana del sito www.ilsole24ore.com sarà a "Impatto Zero®”. In pratica, le emissioni di CO2 legate al ciclo di vita di giornale e sito saranno compensate con la creazione e la tutela di nuove foreste nel Parco del Ticino, in Madagascar e in Costarica. L'iniziativa, realizzata grazie alla collaborazione con LifeGate e Arval, è accompagnata da una serie di eco-consigli su cosa ognuno può fare in famiglia, al lavoro e negli acquisti per ridurre il proprio impatto ambientale: piccoli gesti quotidiani da compiere per ridurre le emissioni di anidride carbonica. Il quotidiano illustrerà inoltre i dati dell'indagine Istat su come sono cambiate le emissioni di CO2 delle famiglie italiane. Grazie alla collaborazione con Università italiane e straniere, infatti, il progetto Impatto Zero® è in grado di calcolare le emissioni di anidride carbonica generate da qualsiasi attività, oltre a proporre delle iniziative per ridurle e compensare con la creazione di nuove foreste. Giada Lonardi

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Il Piemonte piace alla stampa internazionale (sezione: Globalizzazione)

( da "GuidaViaggi.it" del 20-02-2009)

Argomenti: Cina Usa

I giornalisti stranieri amano le valli, i laghi e le colline, in particolare quelle del Piemonte. Lo rivela un monitoraggio della stampa estera, effettuato dall?Osservatorio giornalistico internazionale Nathan il Saggio, nel periodo compreso tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2008, su 9.686 articoli di oltre 100 testate in 12 nazioni (Australia, Austria, Cina, Francia, Germania, Gran Bretagna, India, Medio Oriente, Russia, Spagna, Svizzera, Usa). Secondo lo studio, la regione si posiziona in testa alla classifica delle regioni italiane maggiormente apprezzate negli articoli della stampa internazionale, con un indice di gradimento pari al +29,91%, davanti a Lazio, Toscana e Veneto. Un risultato ottenuto grazie ai numerosi articoli dedicati ai prodotti tipici enogastronomici, alla Torino post-olimpica e ai percorsi alternativi alla scoperta di zone meno battute. A livello di visibilità, invece, il Piemonte si posiziona al 6° posto della classifica, per numero di articoli dedicati dalla stampa straniera alla nostra regione, al seguito delle storiche mete italiane del turismo internazionale.

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IL NODO DEL CAMBIO DOLLARO-YUAN NELL'AGENDA DI HILLARY IN CINA (sezione: Globalizzazione)

( da "Wall Street Italia" del 20-02-2009)

Argomenti: Cina Usa

Il nodo del cambio dollaro-yuan nell'agenda di Hillary in Cina -->Gli osservatori cinesi sono preoccupati dell'andamento dell'economia americana e degli effetti inflativi che i piani del Governo Usa potrebbero provocare. L'argomento al centro della visita del segretario di Stato Clinton che oggi arriva a Pechino...

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Facebook è cancerogeno e disturba la mente (sezione: Globalizzazione)

( da "PC World online" del 20-02-2009)

Argomenti: Cina Usa

20-02-2009 Facebook è cancerogeno e disturba la mente Parola di uno psicologo inglese. L'interazione virtuale fra persone scompensa il nostro equilibrio determinando anche rischi per la salute Dino del Vescovo La banda larga a Roma costerà 600 milioni di euro Facebook è cancerogeno e disturba la mente Nasce il dominio .tel. Reperibili nel web 2.0 Maroni: impossibile intercettare Skype. Intervenga la Ue Benigni e Sanremo infiammano il web Google vince il processo in USA contro le "invasioni" di Street View Facebook fa un passo in dietro: non più diritti a vita sugli iscritti Ritirata la querela a Google per il video con sevizie a un disabile A rischio l'innocenza dei provider: Facebook e Google contro l'emendamento D'Alia Non basta la patch: attacco a Explorer dalla Cina Facebook è uno dei "paesi" più popolati al mondo. Ma la privacy? PirateBay, accusa dimezzata Il processo a PirateBay, ovvero l'ipocrisia Sanyo amplia la produzione di celle fotovoltaiche Nessuna censura per Facebook e simili. Precisazioni di D'Alia Se Facebook faccia bene o male interessa a pochi. Almeno a giudicare dal numero degli iscritti, in continua crescita, e dalle dosi con cui, chi ne fa uso, se lo somministra quotidianamente: tra un po' si toccheranno i 200 milioni di profili attivi in tutto il mondo. C'è però chi mette in guardia, oltre che dai pericoli legati alla violazione della privacy, anche dall'effetto negativo che il noto social network potrebbe produrre sulla nostra salute. E non si parla soltanto di disturbi mentali - quelli sono ormai assodati, altrimenti non si spiegherebbe l'atteggiamento di chi ricorre a Facebook per informare l'intera comunità della puntualità con cui espleta i propri bisogni fisiologici -, ma anche di ictus, tumori, patologie cardiache e disturbi ormonali. Tutto ciò dipende dal fatto che l'uso esagerato del social network porta i soggetti a isolarsi, con l'illusione di intrattenere un numero sempre maggiore di rapporti sociali. Di fatto, si resta sempre più soli. L'allarme, poco digerito dalla communità dei "facebookiani", arriva da uno psicologo inglese, di nome Aric Sigman (nella foto accanto), che ha pubblicato il suo studio sulla rivista Biologist. Secondo l'esperto, l'interazione sociale ridotta alla sola sfera on-line, riduce inevitabilmente il contatto fra le persone, con effetti biologici evidenti: l'isolamento porta a un diverso funzionamento dei geni, a una differente risposta del sistema immunitario, a uno squilibrio ormonale. Tutti elementi che alla lunga potrebbero aumentare il rischio di cancro, ictus e malattie del cuore. Per fare un esempio, lo psicologo cita l'ossiticina, detta anche molecola della coccola. Bene: il livello di ossicitina cambia notevolmente a seconda che le effusioni avvengano fra due persone a diretto contatto o attraverso il monitor del pc. L'uomo è ovviamente "programmato" per gestire i suoi ormoni in funzione dei rapporti reali e non "oltremonitor". Per approfondire su Facebook: Facebook fa un passo in dietro: non più diritti a vita sugli iscritti Lo ha comunicato Mark Zuckerberg, fondatore di Facebook. I diritti sui contenuti degli iscritti decadono non appena questi disattivano il proprio profilo. Ma... Facebook è uno dei "paesi" più popolati al mondo. Ma la privacy? E' sempre più difficile eliminare le proprie tracce quando si decide di uscire dal sito. Facebook definisce l'impresa quasi impossibile A rischio l'innocenza dei provider: Facebook e Google contro l'emendamento D'Alia L'emendamento al pacchetto sicurezza del senatore D'Alia metterebbe a rischio Facebook, YouTube e il web 2.0 Legge D'Alia: Facebook non ci sta Non sono mancate le critiche all'emendamento D'Alia facente parte del Pacchetto sicurezza del governo. Antonio Di Pietro paragona l'Italia alla Cina Nessuna censura per Facebook e simili. Precisazioni di D'Alia Il senatore Giampiero D'Alia ribadisce la sua posizione in merito all'emendamento contenuto nel Pacchetto sicurezza del Governo Commenti Per commentare devi essere registrato nel forum. Per registrarti clicca qui Risposta Rapida Messaggio: Segui qui la discussione sul forum Da Packard Bell un notebook da 13 pollici La banda larga a Roma costerà 600 milioni di euro World Tech Update - 20 febbraio 2009 Cinque nuove videocamere HD da Canon Facebook è cancerogeno e disturba la mente Nuovo monitor di fascia alta da NEC Presto scompariranno gli EeePC da 8,9 pollici Da Taiwan le memorie... di Stato Nasce il dominio .tel. Reperibili nel web 2.0 Windows Mobile 6.5 non è imminente Nuova versione dei driver Forceware per schede video Nvidia Maroni: impossibile intercettare Skype. Intervenga la Ue Il ritorno di Conficker, una nuova variante del worm è entrata in azione Con Ryanair si telefona in volo Toyota e Panasonic per la Formula 1 SmileTech - La vera innovazione Attenti al portatile - Benvenuto Windows 7 (3 commenti) Non in linea - Facebook, YouTube e l'inevitabile innocenza dei provider OnOff - Windows Mobile 6.1: guardare, ma non toccare! Pane al pane - Al fotografo quando e cosa... fotografare

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USA: CLINTON, DIRITTI UMANI NON POSSONO BLOCCARE COOPERAZIONE CON CINA (sezione: Globalizzazione)

( da "Adnkronos" del 20-02-2009)

Argomenti: Cina Usa

USA: CLINTON, DIRITTI UMANI NON POSSONO BLOCCARE COOPERAZIONE CON CINA commenta 0 vota 0 tutte le notizie di ESTERI ultimo aggiornamento: 20 febbraio, ore 18:13

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Convegno internazionale "Modelling Ecosystem Services" (sezione: Globalizzazione)

( da "Bollettino Università & Ricerca" del 20-02-2009)

Argomenti: Cina Usa

Università di Lecce Convegno internazionale "Modelling Ecosystem Services" Il Laboratorio di Landscape Ecology dell'Università del Salento, con la partecipazione dell'Università del Vermont (USA) e dell'Università di Kiel (Germania) ed in collaborazione con il JUCCES (Joint US China Center on Ecosystem Services) ed il CAU-UCR-ICES (China Agricultural University- University of California at Riverside-International Center for Ecology and Sustainability), sta organizzando un convegno internazionale su "Modelling Ecosystem Services" che si svolgerà ad Acaya (Lecce) dal 27 al 30 maggio 2009. L'obiettivo del convegno è quello di fare incontrare e confrontare studiosi e ricercatori sulla possibilità di applicare la modellistica ai servizi ecosistemici costituiti dai beni e servizi essenziali a sostenere il benessere e la qualità della vita che l'ambiente fornisce gratuitamente attraverso i processi e le funzioni ecologiche, nell'ottica della conservazione, del restauro, della gestione delle risorse e del decision-making. Questo convegno si inserisce in un ciclo di incontri che si sono svolti negli anni precedenti in Germania, Stati Uniti e Cina e che prevedono una forte e continua interazione tra i partecipanti nonché la produzione di pubblicazioni scientifiche durante i lavori del convegno stesso. Al convegno sarà presente un Core Group che vedrà la partecipazione di studiosi di fama internazionale che daranno il loro contributo sia durante le sessioni plenarie che nelle sessioni parallele (dove verrà acquisito quanto emerso nelle sessioni plenarie) e, in maniera conforme alla Dalhem Conference di Berlino, individueranno le tematiche di approfondimento sulle quali organizzare la produzione dei lavori scientifici. Durante il convegno sarà anche organizzato un corso MIMES (Multi-scale Integrated Modelling of Ecosystem Services) destinato a dottorandi e giovani ricercatori. Tale corso ha l'obiettivo di fornire una panoramica sugli approcci modellistici multi-scalari di applicazione allo studio della dinamica dei servizi ecosistemi, per permettere l'esplorazione delle relazioni tra servizi e qualità della vita e stabilire come il valore e il funzionamento dei servizi potrebbe mutare in relazione ai cambiamenti globali e a differenti scenari di gestione. Il sito del convegno è www.mes2009.it. BUR.IT 23.02.09

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