CENACOLO DEI COGITANTI |
L'esperto racconta le
lingue regionali a rischio scomparsa
( da "Stampa, La" del
19-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: nazionale e della globalizzazione,
vede minacciata ogni giorno di più la sopravvivenza della lingua celtica, di
quelle germaniche, romanze e ancora del basco e dell'occitano. L'incontro, che
rientra fra le iniziative della «Semaine de la Francophonie», è organizzato con
la collaborazione del Brel, dell'Alliance Française e del Servizio di cooperazione
e di azione culturale dell'
Bertolaso: nelle ronde
niente divise ( da "Stampa,
La" del 19-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Non è consentito al volontario di
protezione civile di partecipare nelle azioni di sicurezza urbana, indossando
l'uniforme, i simboli, l'emblema e le attrezzature riconducibili
all'organizzazione di protezione civile. La nota di Guido Bertolaso ricorda ai
volontari della protezione civile che il loro ruolo è di soccorso alle
popolazioni sinistrate,
I segreti di stagione per
riaccendere la pelle ( da "Stampa,
La" del 19-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: frontiere commerciali in Cina e i
progetti di crescita in Giappone I segreti di stagione per riaccendere la pelle
La più leggera d'Europa conquista gli Usa e seduce l'Australia Il sole e le
miti temperature aprono ogni anno una nuova finestra sul mondo. Ci permettono
di sentire fresche sensazioni e ci danno la carica mentale per una corsa felice
che porta verso il mare e le vacanze.
Usa: eccesso di piombo,
supermercato richiama 31mila paia
( da "Virgilio Notizie"
del 19-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: vendute fra il settembre del 2006 e
il febbraio del 2009 e fabbricate in Cina - per un eccessivo contenuto di
piombo. La nuova legge sulla sicurezza dei prodotti approvata la scorsa estate
fissa infatti standard più severi sul contenuto di piombo e altre sostanze
chimiche potenzialmente dannose per la salute nei prodotti destinati ai minori
di 12 anni.
Cina, stop alla Coca Cola:
<No all'acquisto del gigante dei succhi di frutta>
( da "Corriere.it" del
19-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Il colosso Usa a settembre aveva
messo sul piatto 2,4 miliardi di dollari Cina, stop alla Coca Cola: «No
all'acquisto del gigante dei succhi di frutta» Il governo di Pechino blocca
l'acquisizione della società Huiyuan: applicata la legge anti-monopolio PECHINO
- «Sfavorevole alla concorrenza».
Casalen Un progetto varato
da Elpzoo, in collaborazione con la Fondazione Cariplo e il consorzio Semenzoo
Italy ( da "Cittadino,
Il" del 19-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: ampia gamma di prodotti di qualità
entrando così in concorrenza con Usa, Canada e Nuova Zelanda. Lo sviluppo del
settore Zootecnico in Cina ha fatto un notevole passo avanti negli ultimi anni.
Il valore totale del settore zootecnico in Cina ammonta a circa 140 miliardi di
euro, rappresentando circa il 34 per cento del valore della produzione
agricola.
Vaciago: La più bella
crisi che ci sia mai stata ( da "Giornale
di Brescia" del 19-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Anche questo è globalizzazione. «È
una crisi macro da panico e sfiducia - ha proseguito l'economista sull'onda
della provocazione intellettuale - la prima crisi dell'età della
globalizzazione, di fronte alla quale siamo impotenti perché è ingovernabile,
non essendoci governi in grado di gestirla poiché i governi non hanno più
sovranità sulla macroeconomia»
la cina blocca la vendita
alla coca cola di huiyuan il suo colosso dei succhi
( da "Nuova Sardegna, La"
del 19-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: La multinazionale Usa aveva
lanciato un'offerta di 2,4 miliardi di dollari per l'acquisto della China
Huiyuan Juice, fondata nel 1992 e quotata a Hong Kong. Sarebbe stata la più
costosa acquisizione mai fatta in Cina da stranieri. Il no ha destato stupore
perché la Coca Cola, tra i principali sponsor delle Olimpiadi di Pechino,
Protezione civile sì
( da "Provincia Pavese, La"
del 19-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: A GALLIAVOLA Protezione civile sì
GALLIAVOLA. Prende corpo il gruppo comunale di Protezione civile. Alla prima
riunione, svoltasi alla sala polifunzionale del municipio, è intervenuta una
decina di cittadini, oltre al sindaco Luigi Borlone e al vice sindaco Luciano
Ferlenghi.
Fiemme 11
( da "Adige, L'" del
19-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Per la rassegna «Giovedì Cine Mondo
Gay», il film «Lonesome Cowboy» di Andy Warhol (Usa 1968). Trento 21.30 Anansi
Locale «21.1» - via dei Ventuno. Concerto di «Anansi e the Buffalo Soldiers».
Trento 21.45 Half Quartet Circolo Wallenda - via S. Martino 45. Concerto del
«Placentea Half Quartet», Alvise e Pier Paolo Berti.
Da Tokyo con passione per
celebrare le note di Haydn ( da "Tempo,
Il" del 19-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: stampa Da Tokyo con passione per
celebrare le note di Haydn Lorenzo Tozzi La globalizzazione culturale si tocca
oggi con mano. A festeggiare il papà della sinfonia, Franz Joseph Haydn, non è
questa sera al Teatro Olimpico (per il cartellone dell'Accademia Filarmonica
Romana) un ensemble europeo, bensì un prestigioso gruppo nipponico come il
Quartetto di Tokyo.
Lorenzo Tozzi La
globalizzazione culturale si tocca oggi con mano.
( da "Tempo, Il" del
19-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: stampa Lorenzo Tozzi La
globalizzazione culturale si tocca oggi con mano. A festeggiare il papà della
sinfonia, Franz Joseph Haydn, non è questa sera al Teatro Olimpico (per il
cartellone dell'Accademia Filarmonica Romana) un ensemble europeo, bensì un
prestigioso gruppo nipponico come il Quartetto di Tokyo.
<In Europa un vento di
destra: pure Tremonti è meno liberista>
( da "Giornale.it, Il"
del 19-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: sceglie la destra perché oggi è la
risposta più seria e convincente alla globalizzazione e alla crisi. E allora
dobbiamo approfittarne ora per fare un partito radicato nei valori identitari,
moderno, riformatore, non regressivo». Cosa intende per «non regressivo»? «Che
non cerchi risposte facili e scorciatoie: protezionismi, xenofobie, mancanza di
attenzione alla giustizia sociale».
Nella deliziosa commedia
del 1961 Un, due tre Billy Wilder raccontava la proiezione amer...
( da "Stampa, La" del
19-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: anche perché significa meno soldi
investiti nell'interno povero della Cina e non si concretizza con
l'acquisizione di aziende americane da parte cinese. Nel 2005 gli Usa
impedirono alla compagnia CNOOC cinese di comprare l'azienda petrolifera
americana Unocal per 18,5 miliardi di dollari. Questo è proprio il punto che
sta a cuore a Pechino.
schiaffo a bush e
vaticano, obama apre ai gay - alberto flores d'arcais
( da "Repubblica, La"
del 19-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: la Cina e il Vaticano. La notizia è
stata confermata ieri dal portavoce del Dipartimento di Stato Robert Wood. Si
tratta, ha spiegato Wood, di una dichiarazione politica, che non comporta i
vincoli giuridici di una risoluzione ma che vuole sottolineare l´impegno della
Casa Bianca per la difesa dei diritti umani in tutto il mondo:
cruise: "un film a
hollywood sulla cattiva giustizia italiana" - attilio bolzoni firenze
( da "Repubblica, La"
del 19-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Dolci colline di sangue - è stato
pubblicato in Cina e in Polonia, in Ungheria e in Corea e in Brasile, in Spagna
e ancora in Norvegia e in Inghilterra. Quattordici edizioni. Negli Stati Uniti
ha venduto 300 mila copie, per otto settimane ha occupato il terzo posto nella
classifica dei best seller sul New York Books Rewiew.
Il G20 fermi il
protezionismo o sarà disastro totale
( da "Secolo XIX, Il"
del 19-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Sono già emerse forze
protezioniste, che si rafforzeranno con il peggiorare della recessione. Questo
non è però un protezionismo anni Trenta, che si basava su dazi chiari. I
provvedimenti dei governi per combattere la crisi hanno generato nuove, oscure
forme di protezionismo che discriminano le aziende, i lavoratori e gli
investitori stranieri -
l'italia contesa da nuove
egemonie ( da "Repubblica,
La" del 19-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Sfide politiche ed egemonia
culturale (Laterza, pagg. 90, euro 14). Compare in questi giorni in una nuova
collana che si chiama "Anticorpi". E´ una riflessione sulla vita
italiana degli ultimi vent´anni, travolta dalla globalizzazione economica e
dalla trasformazione politica.
Concorrenza a rischio , la
Coca Cola non passa ( da "Manifesto,
Il" del 19-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: CINA Il marchio Usa voleva la
principale azienda locale di succhi di frutta «Concorrenza a rischio», la Coca
Cola non passa Simone Pieranni La Coca Cola non potrà diventare la regina dei
succhi di frutta in Cina. Pechino ha infatti bloccato l'acquisizione da parte
del colosso Usa della China Huiyuan Juice Group Ltd.
Bollicine d'assalto nel
Celeste impero ( da "Manifesto,
Il" del 19-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: assalto nel Celeste impero La Coca
Cola ha una lunga storia in Cina. La bevanda dalla ricetta segreta fu il primo
prodotto straniero ad essere distribuito a Pechino dopo l'apertura effettuata
da Deng Xiaoping nel 1979, dando l'avvio allo sviluppo del mercato delle soda,
le bevande gassose, all'epoca inesistente nel Celeste Impero.
Banchieri corrotti e signori
della guerra sulle vie del silicio
( da "Manifesto, Il"
del 19-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: raccontano ha ben pochi punti di
contatto con la retorica mainstream sull'era dell'informazione o sulla
globalizzazione. Il pianeta che Abate e Carlotto descrivono tutto è meno che un
paradiso in terra; è un mondo dove sviluppo economico significa commistione tra
attività produttive lecite e criminalità organizzata, opulenza a Nord
dell'equatore e estrema povertà a Sud dell'equatore.
Il papa in Africa
messaggero del riscatto dei popoli
( da "Italia Oggi" del
19-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Mentre Europa e Usa, per opposte
ragioni, si concentravano sull'Euro, dal 10 al 12 ottobre del 2000 si svolse a
Pechino il primo Forum per la Cooperazione fra Cina e Africa. Era al potere il
presidente Jiang Zemin. Parteciparono 45 paesi del Continente. Nei Forum
successivi il nuovo presidente Hu Jintao, ribadendo la strategia cinese basata
su accordi di lunga durata,
Le esportazioni bresciane
in calo del 9% Soffrono tessile, chimica, gomma e plastica
( da "Giorno, Il (Bergamo - Brescia)"
del 19-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: In calo sono finite anche le
importazioni, meno 9% gli autoveicoli, meno 4% gli alimentari; è segnale
negativo, in particolare per la situazione dei mesi successivi, la discesa
dell'acquisto di metalli, meno 8,5%. Si compra poco dagli Usa, dalla Ue,
dall'Africa, dall'Asia, mentre si compra di più dalla Russia e dalla Cina. M.B.
Protezionismo, tutti lo
fanno nessuno lo ammette ( da "Milano
Finanza (MF)" del 19-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Ieri è stata la Cina a vibrare un
colpo durissimo agli Stati Uniti: il governo di Pechino ha bloccato l'acquisto
di Huiyuan Juice, il colosso locale dei succhi di frutta, da parte della
Coca-Cola. Ma guai a pronunciare la parola protezionismo. E non si è trattato
nemmeno di un colpo di coda dei vecchi mandarini comunisti per colpire il
simbolo del consumismo americano.
ANCONA - Sarà dedicata
alle forme associative e all'unione dei comuni nelle prospettive delle r...
( da "Messaggero, Il (Marche)"
del 19-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: manifestazione nazionale delle
protezione civile che si terrà alla Fiera di Ancona da oggi a sabato.
L'iniziativa è promossa dall'Anci (nazionale, Marche e Abruzzo), dalle Regioni
Marche e Abruzzo, dal Dipartimento nazionale della Protezione Civile, dal Corpo
nazionale dei Vigili del fuoco, col patrocinio della Presidenza della
Repubblica.
Obama dalla parte dei gay
firma la dichiarazione Onu ( da "Sole
24 Ore, Il" del 19-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Restano invece contrari il
Vaticano, la Cina e la Russia; oltre a molti Paesi musulmani, Egitto in testa.
Il testo ha forte valenza politica e di principio, è un riferimento per
l'Assemblea generale del Palazzo di vetro. Ma non è una risoluzione e non ha
implicazioni nell'ordinamento giuridico dei Paesi sottoscrittori.
L'impero della Coca si
ferma in Cina ( da "Riformista,
Il" del 19-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: timore per gli investimenti in
titoli Usa, chiedendo a Washington di garantirne la sicurezza. La Cina è,
infatti, il primo creditore degli Usa: nel gennaio scorso gli investitori
pubblici e privati avevano raggiunto la quota di 739,6 miliardi di dollari in
titoli del Tesoro statunitensi, in crescita rispetto al dicembre scorso, quando
gli investimenti ammontavano a circa 727 miliardi.
ROMA Per la prima volta da
sessant'anni l'economia mondiale chiuderà l'...
( da "Messaggero, Il"
del 19-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Cina e India non hanno insomma la
forza si svolgere quel ruolo di supplenza della mancata crescita dei paesi
industrializzati che ci si attendeva. Quanto durerà questa situazione? L'Fmi
colloca una «graduale ripresa, a partire dal 2010». Nel prossimo anno le
economie avanzate dovrebbero registrare un progresso dello 0,
Cina, no alle bollicine
Usa Pechino ferma la Coca Cola ( da "Messaggero,
Il" del 19-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Giovedì 19 Marzo 2009 Chiudi Cina,
no alle bollicine Usa Pechino ferma la Coca Cola Bloccata una fusione da 2,3
miliardi di dollari
Perugia ITALIA tra le
protagoniste del campionato del mondo di bocce femminili che si d...
( da "Nazione, La (Umbria)"
del 19-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Cina, Croazia, Francia Germania,
Italia, Montenegro, Paraguay, Perù, Polonia, Repubblica Dominicana, Russia,
S.Marino, Serbia, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svizzera, Tunisia, Turchia,
Ungheria, Usa e Venezuela. Atlete Azzurre. Le convocate per l'impegno mondiale:
specialità "Volo" - Paola Mandola, Ilenia Pasin (detentrice del
record del mondo nel tiro progressivo e nella staffetta
Schiaffo cinese alla
Coca-Cola <No all'acquisto di Huiyuan>
( da "Corriere della Sera"
del 19-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: idea che un marchio popolare in
Cina potesse cambiare mano. La decisione del ministero del Commercio minaccia
tuttavia di scatenare una rincorsa di veti reciproci, in un momento in cui – ad
esempio – i colossi minerari cinesi Chinalco e Minmetals sono impegnati a
investire in modo massiccio rispettivamente nell'anglo-australiana Rio Tinto e
nell'
Coldiretti, seminario per
dirigenti ( da "Unione
Sarda, L' (Nazionale)" del
19-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: globalizzazione», ha sottolineato
Sergio Lai, direttore di Coldiretti Nuoro-Ogliastra. Il corso si svolgerà a
Nuoro il 24 marzo dalle ore 10.00 nella sede della Camera di Commercio, in via
Papandrea, 8. Il primo modulo sarà rivolto ad una cinquantina di dirigenti
facenti capo agli uffici territoriali di Nuoro e Ogliastra dove saranno
illustrate le opportunità finanziarie contenute
OGNI GIORNO alla
televisione e sui giornali non si parla d'altro che della c...
( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)"
del 19-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Con la liberalizzazione del Wto la
concorrenza della Cina, dell'India, della Corea si è fatta incontenibile: hanno
invaso il mercato occidentale con i loro prodotti, praticando sovente il
dumping', cioè la vendita sottocosto e causando la chiusura di numerose
fabbriche. A ciò si deve aggiungere il fenomeno, per certi aspetti nuovo,
dell'emigrazione di enormi masse di genti,
La rete e il veterano: la
democrazia sboccia sui nostri pc ( da "Unione
Sarda, L' (Nazionale)" del
19-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: senatore repubblicano è stato più
volte in Cina e in India, continuando a occuparsi del settore. Attualmente è
professore aggiunto di Telecomunicazioni e politiche legate a internet presso
il Baruch College della City University di New York. Per il primo semestre del
2009 è ospite dell'università di Bologna nel ruolo di Fulbright Senior Lecturer
nel campo delle relazioni internazionali.
Le energie rinnovabili
secondo il Wwf ( da "Gazzetta
di Parma (abbonati)" del 19-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: in Cina circa 160 milioni di
persone vengono rifornite di acqua calda proveniente da pannelli solari
installati sui tetti; in Islanda quasi il 90% delle case viene riscaldato
grazie allo sfruttamento dell'energia geotermica e in Europa 60 milioni di
persone sfruttano l'elettricità generata da centrali eoliche.
incontro tra marche e
abruzzo sulla protezione civile ( da "Centro,
Il" del 19-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: CODICE ROSSO Incontro tra Marche e
Abruzzo sulla Protezione civile ANCONA. Sarà dedicata alle forme associative e
all'unione dei comuni nelle prospettive delle riforme federaliste la quinta
edizione di Codice Rosso, manifestazione nazionale delle protezione civile che
si terrà alla Fiera di Ancona dal oggi al 21 marzo.
LA QUALITÀ DEI TORI
ITALIANI ESPORTATA IN CINA PRESENTAZIONE PROGETTO ELPZOO-SEMENZOO
( da "marketpress.info"
del 19-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: ampia gamma di prodotto di qualità
entrando così in concorrenza con Usa, Canada e Nuova Zelanda. Lo sviluppo del
settore Zootecnico in Cina ha fatto un notevole passo avanti negli ultimi anni.
Per la produzione del latte la Cina si è posizionata al quinto posto nel mondo
secondo i dati ufficiali. Il valore totale del settore zootecnico in Cina
ammonta a circa 140 miliardi di Euro,
NORDCOREA: ARRESTATE 2
GIORNALISTE USA AL CONFINE CON LA CINA
( da "Adnkronos" del
19-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: NORDCOREA: ARRESTATE 2 GIORNALISTE
USA AL CONFINE CON LA CINA LO RIFERISCONO I MEDIA SUDCOREANI commenta 0 vota 0
tutte le notizie di ESTERI ultimo aggiornamento: 19 marzo, ore 08:45
Alemanno: "Non subire
l'egemonia della Lega" Carfagna: "Il Pdl? Presto lo guiderà una
donna" ( da "Giornale.it,
Il" del 19-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: sceglie la destra perché oggi è la
risposta più seria e convincente alla globalizzazione e alla crisi. E allora
dobbiamo approfittarne ora per fare un partito radicato nei valori identitari,
moderno, riformatore, non regressivo». Cosa intende per «non regressivo»? «Che
non cerchi risposte facili e scorciatoie: protezionismi, xenofobie, mancanza di
attenzione alla giustizia sociale».
Protezione Civile si
prepara per l'estate ( da "Caserta
News" del 19-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: 2009 Protezione Civile si prepara
per l'estate ASSOCIAZIONI | Caiazzo Il gruppo Protezione Civile di Caiazzo è
oramai parte attiva e integrante del tessuto civile e sociale del territorio
comunale. L'organizzazione, come sancito dallo Statuto, interviene "in
caso di calamità" e svolge "azione di previsione e prevenzione":
proprio questi due punti chiave sono il filo conduttore dell'
Pyongyang sfida il mondo
( da "Affari Italiani (Online)"
del 19-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Politica La Corea del Nord dichiara
guerra agli Usa Giovedí 19.03.2009 10:29 Le autorità nordcoreane hanno
arrestato due giornaliste americane al confine con la Cina. A riferirlo sono i
media sudcoreani. Secondo l'agenzia di stampa di Seul Yonhap, che cita fonti
diplomatiche, "le due reporter - una delle quali di origine coreana - che
lavorano per media statunitensi,
Al via il test di
primavera per la Protezione civile MB
( da "CronacaQui.it"
del 19-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: primavera per la Protezione civile
MB BOVISIO-MASCIAGO - Esercitazioni di primavera per il Corpo di Protezione
civile di Monza e Brianza. Si svolgerà sabato 21 marzo 2009 presso il Centro
Polifunzionale di Bovisio Masciago, il primo Spring Test della Protezione
civile MB: 33 le organizzazioni di volontariato coinvolte in rappresentanza dei
780 volontari distribuiti nei 50 Comuni MB.
AGRICOLTURA: ALEMANNO,
PRESIDENZA ITALIANA G8 DIA SVOLTA A
( da "Virgilio Notizie"
del 19-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: forte la coscienza che non siamo di
fronte a una crisi di settore ma di modello: una globalizzazione fondata solo
sullo scambio di utili e sul dominio mercato su ogni politica''. L'agricoltura,
secondo Alemanno, ''puo' svolgere un grande ruolo: diffondere un modello
produttivo che lega insieme lotta alla poverta' con ambiente e sostenibilita'
climatica.
PDL: ALEMANNO, IN EUROPA
VENTO DI DESTRA, ORA E' IL MOMENTO...
( da "Virgilio Notizie"
del 19-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: seria e convincente alla
globalizzazione'' spiega ancora l'esponente di An, che aggiunge: ''Allora
dobbiamo approfittarne ora per fare un partito radicato nei valori identitari,
moderno, riformatore, non regressivo'', ovvero, spiega ancora, ''che non cerchi
risposte facili e scorciatoie, protezionismi, xenofobie, mancanza di attenzione
alla giustizia sociale'
La Nord Corea agli Usa:
<Tenetevi i vostri aiuti> ( da "Avvenire"
del 19-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: sono ormai ridotti alla fame IL
BRACCIO DI FERRO La Nord Corea agli Usa: «Tenetevi i vostri aiuti» Espulse
cinque Ong straniere. Sale la tensione sui missili Il premier Kim Yong Il vola
a Pechino proprio mentre si acutizza la crisi. Ma anche la Cina si dice
«preoccupata» DA PECHINO ANTONIO TALIA N on è un sosia, né un parente, né un
altro trucco del "Caro Leader".
<Il regime cerca la
prova di forza per ottenere di più>
( da "Avvenire" del
19-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Qual è il ruolo della Cina? La Cina
è preoccupata da tempo per la stabilità politica e la questione della sicurezza
nella penisola coreana. Le instabilità nell'area non rientrano assolutamente
negli interessi di Pechino. Non c'è dubbio che Pechino preferirebbe vedere
Pyongyang accettare le risoluzioni Onu di concerto con la comunità
internazionale,
<Concorrenza a
rischio>, la Coca Cola non passa
( da "Manifesto, Il"
del 19-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: CINA «Concorrenza a rischio», la
Coca Cola non passa Il marchio Usa voleva la principale azienda locale di
succhi di frutta Simone Pieranni La Coca Cola non potrà diventare la regina dei
succhi di frutta in Cina. Pechino ha infatti bloccato l'acquisizione da parte
del colosso Usa della China Huiyuan Juice Group Ltd.
Proteste alla Sapienza e
degli islamici, la legge vale per tutti?.
( da "Giornale.it, Il"
del 19-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: davvero voglia di farsi guidare
dagli Usa? Scritto in globalizzazione, israele, era obama, democrazia, cina,
gli usa e il mondo, russia, medio oriente, islam Commenti ( 96 ) » (6 voti, il
voto medio è: 5 su un massimo di 5) Loading ... Il Blog di Marcello Foa © 2009
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Ma Obama combatte davvero le lobbies?
Alemanno: "No
all'egemonia leghista" Carfagna: "Pdl? Presto leader donna"
( da "Giornale.it, Il"
del 19-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: sceglie la destra perché oggi è la
risposta più seria e convincente alla globalizzazione e alla crisi. E allora
dobbiamo approfittarne ora per fare un partito radicato nei valori identitari,
moderno, riformatore, non regressivo». Cosa intende per «non regressivo»? «Che
non cerchi risposte facili e scorciatoie: protezionismi, xenofobie, mancanza di
attenzione alla giustizia sociale».
Africa/ Vaticano: Forze internazionali
fomentano guerre ( da "Virgilio
Notizie" del 19-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: globalizzazione" che "è
un fatto di questo secolo e, anche se tende ad emarginare il continente
africano, è impossibile parlare dei problemi e delle soluzioni dell'Africa
senza implicare altri continenti e le loro istituzioni economiche e
finanziarie, come pure la loro rete d'informazione il cui impatto sulle società
africane è considerevole.
Africa/ Vaticano:
Globalizzazione distrugge identita'
( da "Virgilio Notizie"
del 19-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: a causa della globalizzazione. E'
quanto si legge nel documento preparatorio del prossimo sinodo cattolico
sull'Africa, in programma a ottobre a Roma, consegnato da Papa Benedetto XVI ai
vescovi africani al termine della messa celebrata a Yaoundé. "Il
deterioramento dell'identità culturale - si legge nel paragrafo 31 del
documento diffuso dalla sala stampa della Santa Sede -
Puglia/ Taranto,
sequestrati ricambi auto e giochi
( da "Virgilio Notizie"
del 19-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: battente bandiera italiana e
proveniente dal porto di Ningbo (Cina). Al controllo scanner e alle verifiche
dei funzionari doganali il carico, dichiarato come "bagagli, lampade,
borse donna e giocattoli", risultava in realtà essere composto da ricambi
auto di modello e marchio Volkswagen, giocattoli per bambini con le immagini di
Iron Man di titolarità della Marvel Characters Inc.
Meccanica specializzata:
in Emilia-Romagna due imprese su tre prevedono occupazione stabile
( da "Gazzetta di Parma Online, La"
del 19-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Romagna espongono eziende di 15
Paesi: dalla Cina alla Francia, dalla Germania all?India, dall?Ungheria alla
Russia, dalla Spagna alla Corea. Il progetto supportato della Regione
Emilia-Romagna porterà in fiera una delegazione di buyer provenienti dalla
Russia, dalla Cina e dall?India che si aggiungerà agli abituali visitatori
stranieri.
BENIAMINO NATALE PECHINO.
LA CINA HA BLOCCATO L'ACQUISIZIONE DELLA PIù GRANDE PRODUTTRI...
( da "Mattino, Il (Nazionale)"
del 19-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: avrebbe permesso alla
multinazionale americana di rafforzare la propria presenza sul suo terzo
mercato più importante (dopo Usa e Messico) e di diversificare l'offerta al
pubblico, aggiungendo i succhi di frutta alle bevande gassose. Oltre e a
prescindere dall'offerta alla Huiyuan, la Coca Cola ha annunciato la scorsa
settimana nuovi investimenti in Cina per due miliardi di dollari.
A proposito di crisi
economica internazionale Nonostante la grave crisi economica intern...
( da "Gazzettino, Il (Venezia)"
del 19-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Infatti nonostante la
globalizzazione commerciale e tutte le promettenti ipotesi e conferenze di
pace, i vecchi bombardieri atomici russi, oltre ad essere in volo permanente
già da un paio di anni per essere pronti a colpire ovunque, ora pensano di
trasferirsi addirittura in nuove basi strategiche del Venezuela e di Cuba.
Il rally delle Borse è
un'illusione, l'America nasconde i guai
( da "Giornale.it, Il"
del 19-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: davvero voglia di farsi guidare
dagli Usa? Scritto in globalizzazione, israele, era obama, democrazia, cina,
gli usa e il mondo, russia, medio oriente, islam Commenti ( 96 ) » (6 voti, il
voto medio è: 5 su un massimo di 5) Loading ... Il Blog di Marcello Foa © 2009
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Ma Obama combatte davvero le lobbies?
I CINESI NON SE LA BEVONO
COCA-COLA PROVA A COMPRARSI I SUCCHI HUIYUAN (40% DEL MERCATO NAZIONALE) MA IL
MINISTRO DEL COMMERCIO ESTERO SBATTE LA PORTA A WASHINGTON LA CINA VORR
( da "Dagospia.com" del
19-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: anche perché significa meno soldi
investiti nell'interno povero della Cina e non si concretizza con
l'acquisizione di aziende americane da parte cinese. Nel 2005 gli Usa
impedirono alla compagnia CNOOC cinese di comprare l'azienda petrolifera
americana Unocal per 18,5 miliardi di dollari. barack obama Questo è proprio il
punto che sta a cuore a Pechino.
Wong Fei Hung, il papà del
kung fu moderno ( da "Affari
Italiani (Online)" del 19-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: ma ha trovato adesioni in numerosi
Paesi dove altre Scuole celebreranno l'evento domenica 22 marzo: Belgio, Cina,
Filippine, Germania, Messico, Olanda, Polonia, Repubblica Ceca, Spagna, Svezia,
Svizzera e Usa. Seminari, lezioni gratuite, dimostrazioni di vario tipo avranno
luogo, poi saranno filmate e raccolte in un dvd i cui proventi andranno in
beneficenza.
Scuola/ Bonelli: Su
studenti Brunetta usa frasi da regime
( da "Virgilio Notizie"
del 19-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: parole vergognose che dovrebbero
ricordare ad esempio - conclude Bonelli - che chi applicò quanto da lui
auspicato fu la Cina che represse nel sangue la democratica contestazione degli
studenti a piazza Tien Amen. Un ministro così irresponsabile non può fare il
ministro della Repubblica italiana".
Il sindaco di Piacenza al
V Convegno nazionale dei Comuni sulla Protezione Civile
( da "Sestopotere.com"
del 19-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: assessore alla Protezione Civile
del Comune di Bologna, Enea Di Ianni, assessore alla Protezione Civile del
Comune di Sulmona e Guglielmo Berlasso, dirigente della Protezione Civile della
Regione Friuli Venezia Giulia. Il sabato mattina il sindaco Reggi interverrà alla
tavola rotonda conclusiva, il momento più importante delle tre giorni,
Codice Rosso, al via la
quinta edizione ad Ancona ( da "gomarche.it"
del 19-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: la manifestazione nazionale della
protezione civile. ANCONA - Taglio del nastro, questa mattina alla fiera di
Ancona, per la quinta edizione di Codice Rosso, la manifestazione nazionale
della protezione civile, promossa dall'Anci (nazionale, Marche e Abruzzo),
dalle Regioni Marche e Abruzzo, dal dipartimento nazionale della Protezione
Civile,
DataFashion: una nuova
realtà nell'informatica con Canali come socio
( da "fashionMagazine.it"
del 19-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Tra i mercati di maggiore interesse
c'è la Cina, dove la società conta già come cliente l'azienda di abbigliamento
Sharmoon, poi sarà la volta della Russia. In Europa l'espansione partirà dalla
Francia, dove DataFashion ha già messo le basi servendo griffe come Lanvin, ma
sono in progetto sviluppi anche negli Usa a partire da Chicago.
MARCEGAGLIA, PER ITALIA
PROTEZIONISMO SAREBBE FATALE ( da "KataWebFinanza"
del 19-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: ha proseguito Marcegaglia - i capi
di governo fanno grandi dichiarazioni per dire no al protezionismo. Anche in
questi giorni abbiamo visto che, a dispetto di queste dichiarazioni, 17 Paesi,
tra cui i piu' importanti, hanno adottato misure di protezionismo. Il protezionismo
- ha detto ancora la presidente di Confindustria - e' di vari tipi.
Corea del Nord, arrestate
due giornaliste Usa ( da "Blogosfere"
del 19-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: episodio si inserisce in un momento
molto particolare delle relazioni diplomatiche tra Cina e Corea del Nord.
Infatti, all'indomani delle preoccupazioni del governo di Pechino per il lancio
di un satellite da parte di quello nordcoreano, i premier dei due paesi,
rispettivamente Wen Jiabao e Kim Yong Il, hanno inaugurato l'Anno dell'Amicizia
tra i due stati.
( da "Stampa, La" del 19-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Conferenza L'esperto
racconta le lingue regionali a rischio scomparsa Per le conferenze della Saison
Culturelle, oggi alle
( da "Stampa, La" del 19-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
IL DIPARTIMENTOVIETA
L'USO DI UNIFORMI, SIMBOLI E ATTREZZATURE USATE PER L'AIUTO ALLA POPOLAZIONE
Bertolaso: nelle ronde niente divise [FIRMA]MICHELE COSTANTINI GENOVA La
Presidenza del Consiglio, attraverso il Dipartimento della Protezione Civile,
ha emanato in questi giorni una nota a firma di Guido Bertolaso che richiama il
ruolo dei volontari di protezione civile dopo l'emanazione del decreto-legge
«Misure urgenti di sicurezza pubblica e di contrasto alla violenza sessuale,
nonchè in tema di atti persecutori». E' accaduto infatti che in alcune località
italiane, tra i componenti delle ronde di vigilanza del territorio vi fossero
anche volontari di protezione civile in divisa con mezzi di soccorso
dell'associazione di appartenenza. Una situazione questa, che ha costretto il
Dipartimento di protezione civile ad intervenire immeditamente sull'argomento,
al fine di evitare assurde interpretazioni sul ruolo del volontario
dell'antincendio boschivo e della protezione civile. Fermo restando che, nel
rispetto dei principi costituzionali della libertà di pensiero e di
associazione, la partecipazione a titolo personale alle ronde per la vigilanza
del territorio è ovviamente del tutto libera. Non è
consentito al volontario di protezione civile di partecipare nelle azioni di
sicurezza urbana, indossando l'uniforme, i simboli, l'emblema e le attrezzature
riconducibili all'organizzazione di protezione civile. La nota di Guido
Bertolaso ricorda ai volontari della protezione civile che il loro ruolo è di
soccorso alle popolazioni sinistrate, e ad ogni altra attività
necessaria diretta a superare l'emergenza derivanti da eventi e catastrofi.
Compiti e funzioni sono ben definiti: «la materia della protezione civile è
chiaramente distinta e non sovrapponibile rispetto a quella dell'ordine
pubblico e della sicurezza». Le diversità sostanziali tra i volontari di
protezione civile e le ronde sono inoltre evidenziate nello stesso decreto
legge del 23 febbraio 2009. Quando si parla di registrazione delle nuove
associazioni distinte da quelle di volontariato di protezione civile e del
divieto di erogazione a nessun titolo di risorse economiche a carico della
finanza pubblica da destinarsi alle nuove associazioni di vigilanza del
territorio urbano. La lunga nota del Capo dipartimento, trasmessa alle Regioni,
alle Prefetture e ai Comuni si conclude con l'invito di favorire la massima
divulgazione tra le organizzazioni iscritte nell'elenco nazionale e negli albi
regionali del volontariato della protezione civile, con l'avviso che chi non si
attiene alle disposizioni del Dipartimento sarà cancellato dall'albo. Oltre
naturalmente all'eventuale segnalazione all'Autorità giudiziaria per l'uso
improprio di risorse strumentali finanziate dallo Stato.
( da "Stampa, La" del 19-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
LE PROPOSTE FIRMATE
VICHY WELLNESS LIFESTYLE L'ACQUA LAURETANA PROTAGONISTA DEL MERCATO Le nuove frontiere commerciali in Cina e i progetti di crescita in Giappone I segreti di stagione per
riaccendere la pelle La più leggera d'Europa conquista gli Usa e seduce l'Australia Il sole e le
miti temperature aprono ogni anno una nuova finestra sul mondo. Ci permettono
di sentire fresche sensazioni e ci danno la carica mentale per una corsa felice
che porta verso il mare e le vacanze. Ottimo pensiero per chi già conta
i giorni della settimana e si organizza in attesa del primo Week-End di relax,
magari su di una spiaggia non ancora affollata o tra i sentieri di montagna
assaporando la dolce primavera o facendo lunghe passeggiate. Tutto deve essere
preparato, dalle valigie per la partenza agli abiti, dall'albergo alle gite
fuori porta. L'estate però non chiede solo l'organizzazione tecnica e pratica
ma chiede anche a noi stessi di programmare il nostro corpo e il nostro aspetto
per essere il più possibile in armonia con la stagione che viviamo. E così la
carrellata dei preparativi s'intensifica, si arricchisce di cure e particolari
che coinvolgono completamente la vanità e il piacere del benessere. L'estate
chiede alla pelle nuova luminosità, chiede di mostrare quanto di più bello e
naturale ci possa essere nella nostra persona, un viaggio fatto di cure,
attenzioni mirate per portare al massimo l'espressione e per mostrare come
effettivamente è possibile essere belle e pronte per ogni occasione. Non più
calze coprenti, maniche lunghe e vestiti pesanti ma abiti dai tessuti colorati
e leggeri, viso rilassato, abbronzato ma ben idratato; non più i segni della
fatica e di una vita sedentaria ma gambe toniche e compatte. Alimentazione sana
ed equilibrata, movimento attività fisica uniti a un aiuto datoci dalla cosmesi
sono in grado di rendere serene e piene di soddisfazioni le "smanie per la
villeggiatura". Salute è sinonimo di bellezza e Vichy riporta in prima
fila questo concetto andando oltre il semplice culto dell'apparenza,
presentando linee di prodotti adatte per tutti, rivolgendosi alla cura più
profonda che associa scienza e natura. Un'attenzione mirata e attenta del viso
è un ottimo benvenuto che rivolgiamo a tutti quelli che incontriamo; la pelle
distesa e l'effetto levigante immediato sono i due principi che Lifactiv offre
come garanzia di prova. I tratti del viso e il contorno occhi sembrano
risvegliare uno sguardo nuovo e più intenso, così come le curve del corpo
destano maggiori attenzioni se avvolte da soffici miscele o se coccolate con
trattamenti rassodanti e acque profumate che regalano una nota di maliziosa
curiosità se stuzzicate dalle brezze delle notti estive. La cura di se stessi
diviene un piacere da riscoprire attraverso un percorso che svela tutti i passaggi
essenziali per avere armonia e per godere appieno della salute che ci regaliamo
giorno per giorno. Una sfida che ogni anno si pone in prossimità della bella
stagione e che si riesce a fronteggiare se affiancati da maestri di salute. Il
corpo inizia a parlare, esprime il desiderio e il beneficio di rimanere esposto
al sole se protetto in modo adeguato; esprime il piacere nel mostrare una pelle
dissetata, levigata e ambrata se vezzeggiata dal latte solare Anthelios di La
Roche o stimolata da Cellumetric ottimo per vantare curve scolpite e gambe da
copertina. Ciò che serve per affrontare la bella stagione è un programma
mirato, fatto di piccoli ma importanti passaggi che, se ripetuti con costanza e
quotidianità, sono in grado di dare ottimi e stupefacenti risultati. Un metodo
serio di lavoro arricchito da prodotti che portano l'equilibrio e la
consapevolezza del duplice rapporto di salute e ricerca: nulla di più diretto
per godere completamente nel mostrare un viso sorridente e un fisico armonico.
Maddalena Baldini Continua a essere la più leggera d'Europa e dopo aver
piazzato «radici» negli Stati Uniti e in Australia ora guarda a Oriente,
concentrata soprattutto su Cina e Giappone, in
perfetta linea con l'incalzante globalizzazione. La Lauretana su oltre 250
acque minerali commercializzate oggi in Italia e circa
( da "Virgilio Notizie" del 19-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
New York, 18 mar.
(Ap) - La catena di supermercati statunitense Nordstrom ha ordinato il richiamo
di 31mila paia di scarpe per bambini - vendute fra il
settembre del 2006 e il febbraio del 2009 e fabbricate in Cina - per un eccessivo contenuto di
piombo. La nuova legge sulla sicurezza dei prodotti approvata la scorsa estate
fissa infatti standard più severi sul contenuto di piombo e altre sostanze
chimiche potenzialmente dannose per la salute nei prodotti destinati ai minori
di 12 anni. Approvato dopo una serie di richiami legati al settore dei
giocattoli, il provvedimento riguarda tutti i prodotti per bambini, dai libri
all'abbigliamento.
( da "Corriere.it" del 19-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Il
colosso Usa a settembre aveva messo sul piatto
2,4 miliardi di dollari Cina, stop alla Coca Cola: «No
all'acquisto del gigante dei succhi di frutta» Il governo di Pechino blocca
l'acquisizione della società Huiyuan: applicata la legge anti-monopolio PECHINO
- «Sfavorevole alla concorrenza». Con questa motivazione, il governo cinese ha bloccato il
progetto di acquisto della società di succhi di frutta Huiyuan da parte
dell'americana Coca Cola. L'operazione, da 2,4 miliardi di dollari, avrebbe
rappresentato la più importante acquisizione di una società cinese da parte di
un gruppo estero. «In virtù della legge anti-monopolio, il ministero del
commercio ha deciso di bloccare l'operazione», è scritto un una nota. MERCATO -
Coca Cola è presente in Cina da tre decenni e nei mesi
scorsi aveva tentato di potenziare la propria presenza rilevando l'azienda
Huiyuan, che detiene il 40% del mercato totale cinese dei succhi di frutta. Il
colosso Usa a settembre aveva messo sul piatto 2,4
miliardi di dollari per acquistare la società quotata alla borsa di Hong Kong.
L'operazione aveva già ricevuto il benestare dei tre grandi azionisti
dell'azienda, ovvero la Danone (che controlla il 22,98%), il fondatore Zhu
Xinli (36%) e il fondo di investimento usa, Warburg Pincus (6,8%). D'altra parte
aveva necessità del disco verde delle autorità, che hanno applicato la nuova
normativa sul monopolio scattata lo scorso agosto. Il giro d'affari dei due
gruppi fusi assieme avrebbe superato i 10 miliardi di yuan, oltre un miliardo
di euro, tenendo conto dei numeri di bilancio del 2007, con oltre 400 milioni
di yuan registrati da ciascuno in Cina. stampa |
( da "Cittadino, Il" del 19-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
I tori di Zorlesco
invaderanno la Cina In Oriente seimila dosi di seme di
capi geneticamente selezionati Casale La qualità dei tori italiani grazie
all'Elpzoo, il centro tori di Zorlesco, arriva fino in Cina.
Consentendo a questo paese di entrare in concorrenza con gli Stati Uniti. Il centro
di Zorlesco, che riceve un importante sostegno da fondazione Cariplo, insieme
al consorzio Semenzoo Italy di Reggio Emilia, incaricato della
commercializzazione del materiale seminale bovino all'estero, ha mandato in Cina 6mila dosi di seme di tori geneticamente selezionati.
Questo grazie a un importante progetto che è stato presentato ieri a Roma. Il
mercato cinese sta progressivamente diventando il più grande bacino per lo
sviluppo nel settore bovino. Il direttore di Elpzoo Emilio Tirloni è soddisfatto:
«Abbiamo realizzato, insieme a Semenzoo, il consorzio nel quale siamo soci
fondatori, la prima esportazione del seme in Cina -
spiega -. In questa prima fase si è trattato di 6mila dosi raccolte dai tori di
Zorlesco. Quello che ci interessa è contribuire alla nascita di vacche figlie
di tori selezionati. Speriamo che i risultati siano soddisfacenti e questo
faccia venir voglia di andare avanti». Il progetto, infatti, prevede anche
l'esportazione di prodotti di filiera, attrezzature e materiali, oltre che
dell'assistenza tecnica e formazione per gli zootecnici cinesi che lavorano
negli allevamenti. «La media di produzione di una vacca cinese - aggiunge il
direttore - è di 40 quintali all'anno di latte, mentre la media delle vacche
italiane è di 90, come in altri paesi del mondo. Si tratta quindi proprio di
migliorare geneticamente la razza con toni miglioratori. Le vacche che
nasceranno poi andranno seguite con più cura e trattate in un certo modo, per
questo il progetto prevede anche altri passaggi. Si tratta di portare in Cina apparecchi che in quel paese non ci sono, piccoli
strumenti per la rilevazione di antibiotici o carica batterica nel latte,
piuttosto che attrezzature per curare i vitelli. L'esportazione del seme è
avvenuta tra novembre e dicembre, quindi non sappiamo ancora nulla dei
risultati, ma siamo certi che la genetica italiana possa fare la sua bella
figura anche in Cina». Il prossimo passo
dell'esportazione di conoscenze e professionalità in quel paese riguarderà i
suini. «Se ci riuscissimo - commenta Tirloni - sarebbe una bella
soddisfazione». Anche grazie a Elpzoo, il consorzio Semenzoo, i cui centri
aderenti con i loro diversi marchi commerciali rappresentano quasi il 90 per
cento del mercato del materiale seminale in Italia può affrontare l'esperienza
del mercato cinese offrendo un'ampia gamma di prodotti di
qualità entrando così in concorrenza con Usa, Canada e Nuova Zelanda. Lo sviluppo del settore Zootecnico in Cina ha fatto un notevole passo avanti
negli ultimi anni. Il valore totale del settore zootecnico in Cina ammonta a circa 140 miliardi di
euro, rappresentando circa il 34 per cento del valore della produzione
agricola. Il settore zootecnico è ormai diventato una fonte importante
del reddito della popolazione rurale. Nella maggior parte della Cina, un terzo del reddito familiare della popolazione
rurale viene dal settore zootecnico. Nel 2006, il governo cinese ha emanato
l'undicesimo piano quinquennale dello sviluppo zootecnico. Il piano ha
stabilito che la produzione di carne, uova e latte debba raggiungere
rispettivamente 84 milioni, 30 milioni e 42 milioni di tonnellate con un
incremento annuo di circa 1.6 per cento, 1 per cento e 8 per cento
rispettivamente entro il 2010, mentre per gli allevamenti intensivi di grande
dimensione un aumento del 10 per cento circa. Sempre entro il 2010 il settore
zootecnico dovrà contribuire con circa il 38 per cento in più sul valore
produttivo dell'agricoltura. Per questo, la tecnologia lodigiana gioca un ruolo
importante per il futuro della Cina in quel
settore.Cri. Ver.
( da "Giornale di Brescia" del 19-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Edizione: 19/03/2009
testata: Giornale di Brescia sezione:economia Vaciago: «La più bella crisi che
ci sia mai stata» Il docente è polemico con gli analisti (e i colleghi
economisti) e boccia l'idea dei prefetti-banchieri nAbolire il premio Nobel per
l'economia? La domanda, non esplicita ma eloquentemente sottesa, aleggiava ieri
mattina nell'assiepata platea, oltre 500 persone, che affollavano la prima
giornata di Made in Steel. La domanda provocatoriamente esplicita l'ha posta
Giacomo Vaciago nella sua lezione introduttiva «Crisi globale, il sistema
Italia cosa può fare?». Chi è più colpevole della crisi, si è chiesto Vaciago?
I banchieri che l'hanno provocata, con la bolla dei mutui subprime, o gli economisti
che non solo non l'hanno prevista ma nemmeno avvertita, annusata o subodorata?
Prevenire, non prevedere Il fatto è che, come la crisi è stata opera dei nostri
errori, anche la ripresa sarà opera nostra. Come la crisi è dipesa da noi e non
dal destino «cinico e baro», anche la ripresa sarà opera nostra. Questo il vero
assunto della lezione di Vaciago, condiviso dagli imprenditori e ripreso da
Pasini e Tamburini nei loro successivi interventi. Ma il professore non è stato
tenero con l'Italia e il suo governo. E nemmeno con i suoi colleghi economisti.
Perché coloro che oggi prevedono la ripresa non hanno fatto nulla - salvo
Nouriel Roubini, l'economista americano di origine iraniana - per prevenire la
caduta? Vaciago ha glissato da par suo rifugiandosi nel brillante paradosso.
«Questa è la crisi più bella che mai ci sia stata - ha esordito l'economista
scuotendo la platea e affrontando in modo suggestivo la genesi della recessione
- con sei miliardi di persone tutte coinvolte». Non si era mai visto prima,
nella storia umana, spostare le fabbriche nelle ex colonie. «Mai visto prima
una caso come Ibm che cede i computer alla cinese Lenovo, con il cui ricavato i
cinesi acquistano titoli del Tesoro americano». Anche
questo è globalizzazione. «È una crisi macro da panico e sfiducia - ha
proseguito l'economista sull'onda della provocazione intellettuale - la prima
crisi dell'età della globalizzazione, di fronte alla quale siamo impotenti
perché è ingovernabile, non essendoci governi in grado di gestirla poiché i governi
non hanno più sovranità sulla macroeconomia». Insomma, al globalismo
economico fa riscontro un perdurante localismo politico, alla globalizzazione
dello scambio fa tuttora riscontro una pervicace localizzazione del comando.
Crisi macro, politica micro Siamo il Paese delle vulgate, ha fatto intendere
Vaciago, intese come corrive dicerie di moda e compiaciuti manierismi alla
moda. Un altro paradosso è dato dal fatto che la prima grande crisi dell'età
postindustriale e postfordista abbia riportato di attualità la manifattura
dell'era industriale fordista. Ma nell'età fordista c'erano le ideologie,
intese come totalità ideologiche onnicomprensive, a unificare. Oggi non più.
Vaciago ha posto al 15 settembre 2008, giorno del fallimento della Lehman Brother,
la data di inizio della recessione mondiale. «Nell'età della globalizzazione o
tutti andiamo bene o tutti male, o tuti siamo dentro o tutti siamo fuori.
Italia fuori dalla crisi? Stupido. Risparmiatori italiani «risparmiati» dalla
crisi? Ancora più stupido». Certo soffre di più chi è più globalizzato, ma chi
è più arretrato non si consoli perché quando arriverà la ripresa non sarà in
grado di intercettarla. Italia, che fare? Passando alla situazione italiana,
Vaciago non è stato tenero. «In Italia le leggi si fanno ma non si gestiscono -
ha proseguito con sferzante ironia - siamo un Paese non di vizi privati e
pubbliche virtù ma, al contrario, di virtù private e pubblici vizi». Duro anche
sui Prefetti voluti da Tremonti per controllare la conformità delle banche alle
indicazioni del Governo sulla erogazione del credito. «Un esempio di protezionismo provinciale - ha detto senza mezze misure - si
vuole copiare dalla Francia senza avere i poteri dello Stato francese».
Dall'euforia al panico. Il pericolo è che il panico diventi cronico. Sconsolato
anche sui figli. «I nostri figli migliori se ne vanno all'estero: è la fine.
Ieri i nostri figli migliori stavano qui».a. ch.
( da "Nuova Sardegna, La" del 19-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Timori di ritorno
del protezionismo La Cina blocca la vendita alla Coca
Cola di Huiyuan il suo colosso dei succhi PECHINO. La Cina
ha bloccato ieri l'acquisizione della più grande produttrice di bevande non
alcoliche da parte della Coca Cola, invocando la legge anti-monopolio in vigore
da meno di un anno. «Avrebbe danneggiato la concorrenza» ha spiegato il
ministero del commercio, suscitando timori di un ritorno del protezionismo
proprio mentre la Banca Mondiale ha rivisto al ribasso la previsione di
crescita dell'economia cinese nel 2009 dal 7,5 al 6,5%. La
multinazionale Usa aveva
lanciato un'offerta di 2,4 miliardi di dollari per l'acquisto della China
Huiyuan Juice, fondata nel 1992 e quotata a Hong Kong. Sarebbe stata la più
costosa acquisizione mai fatta in Cina da stranieri. Il no ha destato stupore perché la Coca Cola, tra
i principali sponsor delle Olimpiadi di Pechino, ha buoni contatti nel
mondo politico cinese. Le azioni Huiyuan sono crollate di quasi il 20% alla
Borsa di Hong Kong. L'acquisizione avrebbe permesso alla Coca Cola di
rafforzarsi nel suo terzo mercato più importante (dopo Usa
e Messico) e di diversificare l'offerta con i succhi di frutta. Oltre
all'offerta per Huiyuan, la Coca Cola ha annunciato nuovi investimenti in Cina per due miliardi di dollari. La Huiyuan è stata fondata
ed è diretta da Zhu Xinli, che ne possiede il 36%. La francese Danone ha il 23%
mentre il 6,8 è proprietà della finanziaria americana Warburg Pincus. Tutti i
soci della Huiyyan (20% del mercato cinese) avevano accettato la proposta della
Coca Cola.
( da "Provincia Pavese, La" del 19-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
A
GALLIAVOLA Protezione civile sì GALLIAVOLA. Prende corpo il gruppo comunale di
Protezione civile. Alla prima riunione, svoltasi alla sala polifunzionale del
municipio, è intervenuta una decina di cittadini, oltre al sindaco Luigi
Borlone e al vice sindaco Luciano Ferlenghi. Presente anche una delegazione del
gruppo di Lomello guidata da Gabriele Moro. «I nostri volontari si sono
dimostrati interessati e ora muoveremo i primi passi per costituire formalmente
anche il nostro gruppo, che sarà coordinato dal vice sindaco - spiega Borlone -
. Per il nostro piccolo paese si tratta di un'iniziativa molto importante».
Durante l'incontro a Galliavola, Moro ha illustrato i compiti della Protezione
civile riassumendo anche i recenti interventi effettuati dai volontari di
Lomello. Prossimo incontro il 3 aprile a Lomello.
( da "Adige, L'" del 19-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Fiemme 11 Fiemme
11.30 e segg. Ski Jazz Varie sedi. Per «Dolomiti Ski Jazz»: alle 11.30, al Polo
scolastico di Pozza di Fassa, la Lybra Acoustic Band; alle 12.30, allo Chalet
Valbona (Alpe Lusia - Moena), il Robert Kozànek Brass 6; alle 21.30, alla
Locanda «Kusk» di Moena, l'Andrea Pozzo Trio. Trento 14.15 Alimentazione
Facoltà di Giurisprudenza - via Verdi 53. Incontro su «I controlli pubblici
sulla salubrità degli alimenti: la dimensione locale della sicurezza alimentare
e i controlli sul territorio» con Carlo Costanzi (Pat) e Valter Carraro
(Azienda sanitaria). Trento 15 Cristianesimo Lettere - via S. Croce 65 - Aula 209.
Incontro su «Origini cristiane e pensiero antico», seminario con Enrico Norelli
(Université de Genève). Trento 16.30 Goethe Facoltà di Lettere - Aula 3.
«Goethe e il Lied», conferenza di Oliver Huck (Universität Hamburg). Trento
16.30 Poesia e prosa Facoltà di Lettere - Aula 1. «Sulla felicità, il disgusto,
la tristezza, il ragionamento e altre storie», seminario e letture con Ugo
Cornia e Walter Nardon (Università di Trento). Trento 17.30 Psichiatria
Biblioteca di via Roma 55. «Uno psichiatra nei meandri di una storia», incontro
con Lorenzo Toresini (psichiatra Asl di Merano) che presenta il volume «I
confinandanti» (Bolzano, 2008). Con Antonio Scaglia (Università, Trento),
Francesco Gongolo (Azienda sanitaria, Udine), Casimira Grandi e Ada Neiger (Università,
Trento). Trento 17.30 Spiritualità Barycentro - piazza Venezia 38. Incontro sul
tema sella spiritualità «La fatica di vivere: i bisogni materiali e il lavoro»
con il teologo Giuseppe Rizza. Trento 17.30 San Paolo Centro «Rosmini» - via
Dordi 8. Il teologo brissinese Paul Renner tratterà «San Paolo e la cultura
contemporanea». Trento 19.30 Cinerasmus Facoltà di Economia - Aula Rossa. Per
«Cinerasmus», i migliori film in lingua originale (sottotitolati), oggi «Moulin
Rouge» di Baz Luhrmann (Australia/Usa, 2001). Borgo
Valsugana 20 Bastard Sons Palasport. Concerto dei «The Bastard Sons of
Dioniso». Trento 20.30 Romolo Auditorium S. Chiara. Da oggi a domenica, sempre
alle 20.30 (domenica alle 16), lo spettacolo teatrale «Romolo, il grande» di
Friedrich Dürrenmatt con la Compagnia Mariano Rigillo e Anna Teresa Rossini.
Trento 20.30 I due Cermìs Barycentro - piazza Venezia 38. Incontro su «I due
Cermìs» (9 marzo 1976 e 3 febbraio 1998). A cura di Luigi Sardi e la voce
narrante di Chiara Turrini. Trento 20.30 Cinema Sala civica - via Perini 2/1.
Proiezione del film «Bleep - Ma che ...bip...sappiamo veramente?» di W. Arntz,
B. Chasse e M. Vicente. A cura delle associazioni Unanima, Lakshmi e Alaya.
Ronzone 20.30 Diego Giovannini In Municipio. Proiezione del docufilm «Solo per
un 8000» con l'alpinista Diego Giovannini. Rovereto 20.30 San Paolo Fondazione
Caritro - piazza Rosmini. Incontro su «San Paolo: icona della Parola», con
Vladimir Zelinsky, teologo ortodosso. Rovereto 20.30 Okinerò Quartet Ristorante
La Brace - viale del Lavoro 18. Concerto dell'«Okinerò Quartet» da Roma. Trento
21 CineGay Centro sociale «Bruno». Per la rassegna «Giovedì
Cine Mondo Gay», il film «Lonesome Cowboy» di Andy Warhol (Usa 1968). Trento 21.30 Anansi Locale
«21.1» - via dei Ventuno. Concerto di «Anansi e the Buffalo Soldiers». Trento
21.45 Half Quartet Circolo Wallenda - via S. Martino 45. Concerto del
«Placentea Half Quartet», Alvise e Pier Paolo Berti. 19/03/2009
( da "Tempo, Il" del 19-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
stampa
Da Tokyo con passione per celebrare le note di Haydn Lorenzo Tozzi La
globalizzazione culturale si tocca oggi con mano. A festeggiare il papà della
sinfonia, Franz Joseph Haydn, non è questa sera al Teatro Olimpico (per il
cartellone dell'Accademia Filarmonica Romana) un ensemble europeo, bensì un
prestigioso gruppo nipponico come il Quartetto di Tokyo. Ed invece di ricordarlo nelle sue
aggraziate Sinfonie lo si evoca nel non meno importante genere del quartetto
per archi, della cui forma fu fondatore. Quattro preziosi Stradivari,
appartenuti un giorno a Paganini, oggi nelle mani dei quattro solisti lasceranno
risuonare così quattro Quartetti dell' op.76 (n.4 Del levar del sole, n.1, n.2
Le Quinte e n.5), pubblicati nel 1799, considerati summa dell'arte
quartettistica haydniana. Ne scriveva con entusiasmo uno spettatore d'eccezione
come il musicografo inglese Charles Burney che li riteneva pieni di buon gusto.
Una maniera originale di celebrarne il bicentenario della scomparsa nell'ambito
della Settimana Haydn promossa dal Forum Austriaco di cultura. Formatosi in
Giappone e perfezionatosi alla Julliard School di New York, il Quartetto di
Tokyo è tra i più prestigiosi ensemble cameristici del mondo.
( da "Tempo, Il" del 19-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
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Lorenzo Tozzi La globalizzazione culturale si tocca oggi con mano. A
festeggiare il papà della sinfonia, Franz Joseph Haydn, non è questa sera al
Teatro Olimpico (per il cartellone dell'Accademia Filarmonica Romana) un
ensemble europeo, bensì un prestigioso gruppo nipponico come il Quartetto di
Tokyo. Ed
invece di ricordarlo nelle sue aggraziate Sinfonie lo si evoca nel non meno
importante genere del quartetto per archi, della cui forma fu fondatore.
Quattro preziosi Stradivari, appartenuti un giorno a Paganini, oggi nelle mani
dei quattro solisti lasceranno risuonare così quattro Quartetti dell' op.76
(n.4 Del levar del sole, n.1, n.2 Le Quinte e n.5), pubblicati nel 1799, considerati
summa dell'arte quartettistica haydniana. Ne scriveva con entusiasmo uno
spettatore d'eccezione come il musicografo inglese Charles Burney che li
riteneva pieni di buon gusto. Una maniera originale di celebrarne il
bicentenario della scomparsa nell'ambito della Settimana Haydn promossa dal
Forum Austriaco di cultura. Formatosi in Giappone e perfezionatosi alla
Julliard School di New York, il Quartetto di Tokyo è tra i più prestigiosi
ensemble cameristici del mondo.
( da "Giornale.it, Il" del 19-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
n. 67 del 2009-03-19
pagina 6 «In Europa un vento di destra: pure Tremonti è meno liberista» di Luca
Telese Il sindaco di Roma: «È il momento migliore per fondare una grande forza
unitaria Il rischio per An? «Tenere il freno a mano tirato. Ma non succederà,
siamo coriacei» RomaGianni Alemanno su una poltrona del suo splendido ufficio
capitolino. Sta parlando da otto minuti, si apre una porticina, sulla destra.
Entra un collaboratore, chiamiamolo numero uno, con il telefonino A. Il sindaco
si interrompe, affronta la grana (assessorile), annota un promemoria sul
palmare, riparte: «Dunque, stavamo parlando di Fini...». Sei minuti e squilla
il telefono sul tavolino. Il sindaco si interrompe, affronta la grana
(municipalizzata, settore rifiuti) e riprende: «Dunque, stavamo parlando di
Berlusconi...». Altri cinque minuti, ancora la porticina, un altro
collaboratore, chiamiamolo due, telefonino B. Il sindaco s'interrompe, affronta
la grana (cerimoniale) e riprende: «E sul partito unico...». Altri sette
minuti: rientra numero uno, telefonino A. Il sindaco si interrompe, discute (assessore,
altra piccola rogna). Ricomincia: «Stavo dicendo: la mèta...». Mentre lo dice
si illumina: un guizzo, apre un Moleskine nero, annota a penna. Sbircio. Un
geroglifico. Chiedo: «Cos'è?». E lui: «Appunti per il discorso». Di nuovo il
telefono sul tavolo. Altra grana. Altro appunto sul palmare. Di nuovo la
porticina, numero uno, telefonino A. Io e Simone Turbolente, il portavoce, ci
guardiamo. Alemanno stacca e riattacca, come se fosse normale. Gli dico: «Ha
presente quelle partite di scacchi in cui il campione gioca in simultanea con
dieci sfidanti? Lei è così». Alemanno scoppia a ridere: «Speriamo di dare
scacco...». Altro appuntino sul Moleskine, stavolta l'altro lato: «Dietro
annoto spunti ideali, davanti questioni tecnico-operative». Lei era il più identitario
dei dirigenti di An, come mai ora è il più tranquillo? «Da Vespa, un
giornalista di sinistra come Sansonetti ha detto: "Il Pdl nasce in un
clima propizio: in Europa soffia un grande vento di destra". È vero. Non
c'è momento migliore per l'operazione». Il vento può finire. «Certo. Ma la
gente sceglie la destra perché oggi è la risposta più seria
e convincente alla globalizzazione e alla crisi. E allora dobbiamo
approfittarne ora per fare un partito radicato nei valori identitari, moderno,
riformatore, non regressivo». Cosa intende per «non regressivo»? «Che non
cerchi risposte facili e scorciatoie: protezionismi, xenofobie, mancanza di
attenzione alla giustizia sociale». Per lei la sinistra non è credibile?
«No. Perché di fronte alla crisi reagisce con un cosmopolitismo a priori, e
negando le paure della gente. Loro sono astratti, noi viviamo nella realtà».
Cosa sarà il Pdl, più di An? «Sarà più di An e più di Forza Italia: un progetto
di rilancio nazionale, che riafferma le sue radici identitarie per proiettarle
verso il futuro. Governare non basta». In che senso? «Bisogna evitare due
derive: il paternalismo e il conservatorismo. Offrire un'idea di
partecipazione, partire dall'etica di una nuova cittadinanza, dalla definizione
di diritti e doveri di ognuno». Alla vostra destra la Lega punta sull'identità
locale e guadagna voti. «Dobbiamo tenerne conto, ma dobbiamo essere meno
difensivi: puntare a un'Italia capace di guardare in Europa. I flussi
migratori, ad esempio, vanno regolati, ma non possono essere interrotti». Come
si fa a conciliare le due cose? «Ad esempio favorendo l'immigrazione
rotazionale. Gli stranieri vengono in Italia, lavorano anni, e poi tornano a
casa. L'importante è che la legalità, le leggi e la nostra identità vengano
rispettate». Esempio concreto: la grande polemica sulla facoltà concessa ai
medici di denunciare gli stranieri. «Sono convinto che queste idee non vadano
enfatizzate: si rischia non solo di dare un'immagine negativa ma di ostacolare
l'attività della sanità pubblica. Noi siamo alleati della Lega, ma non dobbiamo
subire la loro egemonia». Da un lato c'è il rischio radicalizzazione,
dall'altro quello di moderatismo? «Non bisogna commettere gli errori della
vecchia Dc, pur rispettando la funzione storica svolta da questo partito. Non
dobbiamo amministrare senza progetto e regalare l'idea di futuro alla
sinistra». Che rischio corre chi viene da An? «Il freno a mano tirato. E poi,
ovviamente, la riserva indiana!». Prego? «Il freno è uno stato d'animo. Pensare
di stare nel Pdl, ma per frenare quel che viene da Forza Italia». E la riserva
indiana? «Entrare nel Pdl con il complesso della nostalgia addosso». Però il
rischio annessione c'è. «Tutte sciocchezze! Il Pdl assomiglierà molto poco
anche a Forza Italia». Mi convinca. «Primo: noi di An siamo un popolo politico
caratterizzato e coriaceo. Secondo: le nostre idee sono già nel Dna di tutti».
Mi faccia un esempio. «La metamorfosi di Tremonti, da liberista alla critica
del mercatismo affine a quella della destra sociale». Perché ha chiesto il voto
segreto? «È un problema superato, deciderà il congresso. Ma non era una
proposta contro Berlusconi. Al contrario: il consenso strutturato rafforza la
leadership». Due leader sono troppi? «Fini porta la politica e le istituzioni.
Berlusconi il contatto con la gente. È un mix vincente». Lei nel Pdl porta la
Thatcher o Peròn? (Sorriso) «Semmai De Gaulle. Vedrà...». È una passione
recente? «L'ho studiato un po'. E ho scoperto, per esempio, che introdusse il
quoziente familiare già nel 1946!». La riduzione delle tasse in base al numero
dei figli. È uno dei suoi pallini. «Già! Pensi che De Gaulle cadde perché
voleva una forma di partecipazione dei lavoratori ai profitti di impresa».
Proprio come lei. (Altro sorriso). «Io vorrei introdurre la partecipazione, ma
non cadere». E se Berlusconi deciderà tutto? «È stato lui stesso a dire che
entro un anno bisognerà fare i congressi provinciali. E sporcarsi le scarpe.
Come vede, siamo lontani anni luce dal partito di plastica. Siamo già tutti
quanti una cosa diversa da An e Forza Italia». © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI
SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano
( da "Stampa, La" del 19-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Nella deliziosa
commedia del 1961 «Un, due tre» Billy Wilder raccontava la proiezione americana
verso il blocco comunista attraverso non le armi, non l'idelogia ma una bibita
simbolica e frizzante, la Coca-Cola. Nulla è infatti più America nel mondo
della Coca-Cola. Per segnare la sua scelta filo americana Deng Xiaoping, il
padre delle riforme cinesi, volle la Coca-Cola in Cina
e non la Pepsi, in fondo meno simbolica, meno a stelle e strisce. Da quella
scelta politica oggi la Coca-Cola domina il mercato delle bevande del Paese
fino al punto di volerlo quasi monopolizzare con il tentativo di prendere il
controllo di un altro gigante dell'arte di dissetare, il mega produttore di
succhi di frutta Huiyuan. Però, a una settimana dal viaggio in America del
ministro degli esteri Yang Jiechi, Pechino sembra volere chiudere la porta in
faccia a Washington impedendo il mega piano di espansione che avrebbe dato alla
bevanda Usa oltre il 40 per cento del mercato
nazionale. Yang ha discusso con tutta l'amministrazione americana su una lista
complessa di temi, dall'economia alla sicurezza in Asia, al Medio oriente, alla
spinosa questione dell'Iran. La decisione del ministro del commercio estero
cinese contro l'acquisizione appare non casuale, sembra un messaggio.
L'acquisizione della Huiyuan per 2,4 miliardi di dollari era il più grande
tentativo di acquisizione da parte di una società straniera di una azienda
cinese. Pechino formalmente ha spiegato che l'operazione avrebbe creato un
monopolio delle bevande e avrebbe schiacciato la competizione a molti livelli.
La Huiyuan domina il settore dei succhi di frutta e ha oltre il 10 per cento
del mercato delle bibite, settore cresciuto del 15 per cento nel 2008. La
Coca-Cola ha il 9,7 per cento del mercato e la Cina è
oggi il suo quarto mercato per importanza mondiale, terreno di scontro
strategico con la rivale Pepsi. Difficile negare questo fatto basandosi
semplicemnte sui numeri, ma certo, la recente legge sul monopolio è stata
finora usata in maniera molto parziale in Cina e
sembra singolare che la decisione venga annunciata oggi e non invece tra
qualche settimana, saltando le coincidenze politiche. In realtà le camere di
commercio internazionali a Pechino non hanno fatto mistero di sospettare azioni
di protezionismo in un momento in cui le aziende cinesi si stanno guardando intorno
nel mondo per operazioni di acquisizione. Il messaggio però, suggeriscono a
Pechino, andrebbe visto proprio in relazione con il recente viaggio a
Washington di Yang. Yang è andato in America con la borsa dei soldi per
sostenere ancora l'economia locale e cercare di offrire un appoggio per
evitarne il tracollo. In concreto questo significherà nuovi acquisti di enormi
pacchetti di obbligazioni americane di ogni tipo. Secondo stime della Rand
Corporation la Cina ha già 1,7 trilioni di dollari di
obbligazioni americane, di più se si contano gli acquisti anche di Hong Kong.
In Cina si levano voci sempre più contrarie a questa
immensa campagna acquisti in America, anche perché
significa meno soldi investiti nell'interno povero della Cina e non si concretizza con
l'acquisizione di aziende americane da parte cinese. Nel 2005 gli Usa impedirono alla compagnia CNOOC
cinese di comprare l'azienda petrolifera americana Unocal per 18,5 miliardi di
dollari. Questo è proprio il punto che sta a cuore a Pechino. La Cina vorrebbe che l'America sollevasse quelle che sono le
attuali restrizioni di fatto alle aziende cinesi per comprare aziende
americane. Perciò manda un messaggio: noi per ora sospendiamo l'acquisizione da
parte della Coca-Cola. Il terreno comunque è delicato. L'importanza strategica
del petrolio oppure delle aziende industriali Usa su
cui i cinesi stanno mettendo ora gli occhi, non è la stessa delle bibite. Ma
neppure la Cina è più disposta a firmare assegni in
bianco all'America in attesa che la crisi finanziaria e la svalutazione del
dollaro si mangino tutto il capitale cinese. Alla fine in ogni caso il problema
non sono i soldi, ma, come per l'«Un, due, tre» di Billy Wilder, la politica e
i suoi simboli. Il presidente Usa Barack Obama che
cosa sarà disposto a dare al suo collega cinese Hu Jintao durante il loro
incontro a Londra ad aprile? Con la risposta giusta si stappa una Coca-Cola
gigante per tutti, altrimenti acqua di rubinetto. La Coca non è sotto pressione
solo in Cina, Il presidente venezuelano, Hugo Chavez,
ha lanciato un ultimatum alla Coca-Cola perché liberi entro un terreno di un
ettaro ad Ovest della capitale Caracas, che dovrà essere destinato alla
costruzione di case popolari. Una decina di giorni fa, durante il suo consueto
programma televisivo settimanale «Alò presidente», Chavez aveva detto,
rivolgendosi ai dirigenti della Coca-Cola: «vi chiedo di andarvene ora. Concedo
all'azienda Coca-Cola due settimane perché liberi volontariamente quel
terreno».
( da "Repubblica, La" del 19-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Pagina 4 - Esteri
Schiaffo a Bush e Vaticano, Obama apre ai gay La Casa Bianca: firmeremo la
carta dell´Onu contro le discriminazioni di genere "I diritti devono
essere applicati allo stesso modo senza distinzioni di carattere sessuale"
ALBERTO FLORES D´ARCAIS dal nostro inviato new york - I gay hanno gli stessi
diritti di tutti gli altri esseri umani. Ribaltando la posizione
dell´amministrazione Bush, che il 18 dicembre non aveva firmato la
dichiarazione proposta all´Onu dalla Francia, la Casa Bianca di Obama si unisce
adesso a quel fronte di 66 paesi che l´aveva sottoscritta (in primis quelli
della Ue) e prende le distanze dal blocco (maggioritario all´Onu) delle nazioni
che gli omosessuali continuano a discriminarli: i paesi islamici, la Russia, la Cina e il
Vaticano. La notizia è stata confermata ieri dal portavoce del Dipartimento di
Stato Robert Wood. Si tratta, ha spiegato Wood, di una dichiarazione politica,
che non comporta i vincoli giuridici di una risoluzione ma che vuole
sottolineare l´impegno della Casa Bianca per la difesa dei diritti umani in tutto
il mondo: «Il fatto di sostenere questa dichiarazione non ci dà alcun
obbligo legale». «Si riafferma il principio di non discriminazione in base al
quale i diritti dell´uomo vengono applicati allo stesso modo a ciascun essere
umano, indipendentemente dai suoi orientamenti sessuali o dall´identità di
genere». Questo il testo dell´appello lanciato dalla Francia nel dicembre
scorso che chiedeva la depenalizzazione mondiale dell´omosessualità. Allora il
testo era stato sottoscritto dai paesi Ue, da Canada, Australia, Giappone e da
diversi paesi latino - americani. Gli Usa si erano
distinti per essere l´unica nazione del cosiddetto blocco «occidentale» a
schierarsi contro. Una scelta molto criticata (anche da esponenti repubblicani)
che aveva visto gli Stati Uniti allearsi con suoi tradizionali nemici e
avversari - dittature islamiche, regimi autoritari - rompere con i suoi alleati
di sempre e ricevere il plauso del Vaticano. La svolta, dice adesso Wood, vuole
dimostrare che «gli Stati Uniti difendono a viso aperto i diritti umani e
condannano gli abusi di tali diritti in ogni parte del mondo. Per questo motivo
ci uniamo agli altri paesi che hanno firmato quella dichiarazione e ribadiremo
l´importanza per il rispetto dei diritti umani per tutti in ogni sede».
L´omosessaulità è considerata un crimine in 77 paesi del mondo e in sette è
punita con la morte. La posizione decisa a dicembre dall´allora presidente Bush
era la logica conseguenza di una linea sui diritti degli omosessuali ispirata
dai gruppi religiosi e consevatori che erano stati decisivi nella rielezione di
Bush nel 2004. Obama, personalmente contrario ai matrimoni gay, si oppone a una
legge federale che li proibisca («devono decidere gli Stati») e funzionari
della Casa Bianca hanno più volte sostenuto che un desiderio del presidente è
quello di abrogare la controversa legge che permette a gay e lesbiche di essere
arruolati nelle forze armate solo a condizione di tacere il loro orientamento
sessuale. La svolta della Casa Bianca ha avuto l´immediato plauso del ministro
francese per diritti umani, Rama Yade, delle organizzazioni gay e di Amnesty
International.
( da "Repubblica, La" del 19-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Pagina 53 -
Spettacoli Il libro Cruise: "Un film a Hollywood sulla cattiva giustizia
italiana" "The monster of Florence" dal libro del cronista
indagato Tra i best seller in Usa, è uscito
nell´indifferenza in Italia: "Neanche una recensione" Il caso di Mario
Spezi: in un gorgo giudiziario per non aver accettato la verità ufficiale
ATTILIO BOLZONI FIRENZE Cominceranno a girare nella campagna toscana, in
estate. E anche se il titolo - The monster of Florence - porta a immaginare che
vedremo un altro film sul solito serial killer, chi sta lavorando al soggetto
garantisce che ci sarà poco sangue e molta rabbia. A Hollywood vogliono fare
una grande denuncia sulla malandata giustizia italiana. Con una storia che ha
sbalordito i reporter d´America. Quando ha comprato i diritti del suo libro,
Tom Cruise gli ha detto: «Mario, il protagonista sarai tu: un giornalista che
si è messo in testa di rivedere un´indagine poliziesca sbagliata e solo per
questo è stato schiacciato dal potere». Mario è Mario Spezi, il cronista fiorentino
arrestato con l´accusa di avere depistato con i suoi articoli l´indagine sul
mostro di Firenze. Dopo tre anni è ancora al centro di un delirio giudiziario,
un tormento infinito coperto da un silenzio che fa paura. Il libro che ha
scritto - Dolci colline di sangue - è stato pubblicato in Cina e in Polonia, in Ungheria e in
Corea e in Brasile, in Spagna e ancora in Norvegia e in Inghilterra.
Quattordici edizioni. Negli Stati Uniti ha venduto 300 mila copie, per otto
settimane ha occupato il terzo posto nella classifica dei best seller sul New
York Books Rewiew. «E in Italia, non ha avuto una sola recensione»,
ricorda lui. La sua colpa è stata quella di inseguire una verità non ufficiale,
contestare un´indagine che a lui sembrava sgangherata. La sua fortuna è stata
invece quella d´incontrare un collega americano, autore di thriller di
successo. Dalla galera a Hollywood. Passando e ripassando dalla procura di
Perugia nell´indifferenza di tutti. Così è scivolato in un girone infernale
della nostra giustizia. La trama: un´inchiesta e una contro-inchiesta, un
cronista in carcere per 23 giorni e un altro rispedito minacciosamente oltre
Atlantico, abusi, intercettazioni illegali, incriminazioni a raffica generate
da dubbie fonti, un sottobosco popolato da mitomani, un accanimento accusatorio
e una tortuosità investigativa che ha preso forme sempre più ossessive. I
protagonisti: Mario Spezi e lo scrittore Douglas Preston, il magistrato
perugino Giuliano Mignini (che è anche il pm dell´omicidio della studentessa
Meredith Kercher), l´ex capo della «squadra antimostro» Michele Giuttari,
suggeritori già condannati per calunnia, noti giudici e alti funzionari dello
Stato e personaggi dello spettacolo trascinati in improbabili vicende di
satanismo e perfino in omicidi e stragi. Ecco cosa farà vedere The monster of
Florence, prodotto dalla United Artists di Tom Cruise e con la sceneggiatura di
Chris McQuarrie, quello che ha vinto un Oscar con "I soliti
sospetti". Ecco come Hollywood racconterà un viluppo poliziesco-giudiziario
e le sventure di Mario Spezi. Un arresto che The Guardian ha definito «il più
grande abuso contro la libertà di stampa nel mondo occidentale dalla fine della
guerra». I fatti, dall´inizio. A Firenze s´indaga da anni sui delitti del
«mostro». Una pista, tanto tempo dopo, punta a Pietro Pacciani e ai famigerati
«compagni di merende». Tutti i cronisti della città sono a caccia di scoop. Fra
di loro c´è Mario Spezi, che fa la «nera» alla Nazione dal 1973. Lui però non
crede che Pacciani e quegli altri siano i veri colpevoli. Insegue tracce che
gli inquirenti hanno abbandonato e, a torto o a ragione, è convinto che i
delitti del mostro conducano ad alcuni pastori sardi che vivono in Toscana. Al
suo fianco c´è Preston, il reporter del New Yorker. La polemica è accesa. Mario
usa toni aspri nei confronti di Michele Giuttari, poliziotto, ex dirigente
della Mobile fiorentina e poi a capo del Gides (Gruppo investigativo delitti
seriali). è l´autunno del 2004 e quelli del Gides piombano nella casa di Spezi
per perquisirla. Il giornalista è sotto indagine per quello che scrive,
l´ipotesi di reato «è tentativo di interruzione di servizio pubblico». La
sorpresa: l´irruzione non è ordinata dai magistrati di Firenze che indagano sui
delitti del mostro ma da un magistrato di Perugia - Giuliano Mignini - che
c´entra niente con quel caso. è un´inchiesta «fotocopia» la sua, che si
sovrappone all´altra. Il pretesto tecnico per avviarla gli arriva da un
cadavere ripescato, nel 1985, nel lago Trasimeno. Il morto è Francesco Narducci,
un giovane medico che sarebbe stato ucciso perché - secondo voci, soltanto voci
- sapeva chi aveva ordinato i delitti attribuiti al mostro di Firenze. Intato
Spezi e Preston continuano con le loro ricerche e decidono di scrivere un
libro. Quando è finito - nel marzo 2006 - l´americano viene «convocato» a
Perugia da Mignini, interrogato, indagato per reticenza e falsa testimonianza.
Vuole coprire il suo «complice» italiano, lo accusa il pm. Terrorizzato,
Preston il giorno dopo torna nel Maine. Il 7 aprile arrestano Spezi. Detenuto
per più di tre settimane. è il Tribunale della Libertà a annullare il mandato
come «illegale e destituito da ogni fondamento». Le indagini di Perugia però
continuano. E Spezi è ancora indagato. Questa volta per l´omicidio di Narducci,
il medico trovato nel Trasimeno. L´indagine è sempre del poliziotto Giuttari,
il pm è sempre il perugino Mignini. Sostengono che Spezi depista «per
allontanare da sé i crescenti sospetti», che ogni suo articolo «è in perenne,
inspiegabile, livoroso contrasto con gli inquirenti». E questa volta la nuova
accusa è costruita sulle «indicazioni» di Gabriella Carlizzi, una signora
romana che «parla con la Madonna di Fatima» e raccoglie soffi su tutti i grandi
misteri italiani. Già condannata in passato - calunnia - per avere fatto il
nome dello scrittore Alberto Bevilacqua come mostro di Firenze, la Carlizzi è
una «supertestimone» di professione. Rivelazioni sull´omicidio di via Poma,
sulla strage di Capaci, su Moro. A Perugia dice di avere «appreso» da un
detenuto particolari su un´antica setta denominata «La Rosa Rossa», coinvolta
nei delitti della Uno bianca e nelle bombe dei Georgofili. E naturalmente nei
delitti del mostro di Firenze e nell´uccisione di Narducci. La Carlucci
consegna un dossier di 85 pagine che viene secretato da Mignini «per la sua
delicatezza». Qualche mese fa Spezi esce dall´inchiesta sull´omicidio, ma lo
indagano ancora. Associazione a delinquere. Sono in 22. Ufficiali dei
carabinieri, l´ex questore di Perugia, il comandante dei vigili del fuoco, il
capo del nucleo elicotteristi. Insieme, avrebbero depistato le indagini su
Narducci. Angosciato, umiliato, nella sua bella casa sulle colline intorno a
Firenze Mario Spezi aspetta la prossima mossa dei «cacciatori» di mostri.
( da "Secolo XIX, Il" del 19-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Il G20 fermi il protezionismo o sarà disastro totale Richard Baldwin e Simon
Evenett Quando, nel novembre scorso, si sono incontrati a Washington i leader
del G20, il commercio era un argomento secondario. Gli sforzi immediati furono
rivolti a stabilizzare i sistemi finanziari e a rilanciare le economie. Quando
si incontreranno al summit di Londra ad aprile, il commercio dovrà essere in
primo piano, in quanto sta subendo un crollo improvviso, grave e sincronizzato
a livello globale. Sono già emerse forze protezioniste, che
si rafforzeranno con il peggiorare della recessione. Questo non è però un protezionismo anni Trenta, che si basava
su dazi chiari. I provvedimenti dei governi per combattere la crisi hanno
generato nuove, oscure forme di protezionismo che discriminano le aziende, i lavoratori e gli investitori
stranieri - spesso in modi subdoli. Un archivio della Banca Mondiale
rileva 47 misure che limitano il commercio attuate da membri del G20,
nonostante la promessa durante il summit di Washington di evitare tali
provvedimenti. È aumentato in modo sensibile anche l'uso del protezionismo
legale dell'Organizzazione mondiale del commercio, che prevede misure come il
divieto di esportazioni sottocosto. Il libro da noi pubblicato su VoxEU.org
dichiara che il protezionismo non è ancora una causa del
crollo del commercio. Sarebbe comunque irresponsabile non riconoscere che lo
spettro del mercantilismo sta bussando alla porta di tutti, e che la recessione
incoraggia impulsi protezionistici in ogni membro del G20. Come ha notato
Ernesto Zedillo, professore a Yale e ex presidente messicano, una
controreazione perversa tra recessione e protezionismo
non è più una reminiscenza storica degli anniTrenta, ma un possibile scenario
attuale, se tutto va bene poco probabile. È anche uno scenario che i leader del
G20 potrebbero escludere con un'azione immediata e decisa durante il summit di
Londra. La non comparsa di una spirale protezionismo-recessione
è una delle poche cose che non sono ancora andate storte in questa crisi. Il
G20 dovrebbe provare a uscire dalla crisi e fare alcuni passi concreti per
assicurarsi che questa spirale non inizi mai. Nel nostro libro esperti di
commercio provenienti da tutto il mondo forniscono una lista dei passi da
compiere. La proposta più coraggiosa di Zedillo suggerisce di mantenere la
"pace" preparandosi alla guerra. Consiglia alle nazioni di promettere
di usare qualunque mezzo legale abbiano a propria disposizione per vendicarsi
di chi applica provvedimenti protezionistici che colpiscono le loro
esportazioni. «Tutto ciò di cui hai bisogno - scrive - è un partner commerciale
importante da minacciare, poi gli altri faranno lo stesso... Abbiamo bisogno di
amore duro, non di parole dolci nelle circostanze attuali». Le altre proposte
del libro sono più tradizionali, e suggeriscono un impegno rivolto
all'applicazione di misure più specifiche e più ampie che impediscano un nuovo protezionismo supportate da un meccanismo di sorveglianza in
tempo reale, un impegno per negoziare la rimozione di tutti i provvedimenti
collegati alla crisi entro tre anni e una trattativa condotta dai leader che
riporterebbe d'attualità i negoziati di Doha. Le due spiegazioni principali (ma
non le uniche) della chiara contrazione del mercato sono l'utilizzo diffuso di
catene di rifornimento e il prosciugarsi del credito commerciale a breve
termine. Le catene di rifornimento potrebbero rivelarsi fondamentali. I
prodotti finiti da esportare non sono più fabbricati in un Paese e venduti in
un altro. Oggigiorno i beni vengono prodotti attraverso complesse reti internazionali:
le nazioni sono anelli delle catene di rifornimento internazionali, come Peter
Schott, professore di Yale, ha affermato nel
( da "Repubblica, La" del 19-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Pagina 50 - Cultura
L´Italia contesa da nuove egemonie Anticipiamo alcune pagine del nuovo libro di
Aldo Schiavone, intitolato L´Italia contesa. Sfide
politiche ed egemonia culturale (Laterza, pagg. 90, euro 14). Compare in questi
giorni in una nuova collana che si chiama "Anticorpi". E´ una
riflessione sulla vita italiana degli ultimi vent´anni, travolta dalla
globalizzazione economica e dalla trasformazione politica.
( da "Manifesto, Il" del 19-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
CINA
Il marchio Usa voleva la principale azienda
locale di succhi di frutta «Concorrenza a rischio», la Coca Cola non passa
Simone Pieranni La Coca Cola non potrà diventare la regina dei succhi di frutta
in Cina. Pechino ha infatti bloccato l'acquisizione da parte del
colosso Usa della China Huiyuan Juice Group
Ltd., azienda
cinese che detiene il 40% del mercato nella produzione di bevande non alcoliche
e non gassose. Per la Coca Cola tramonta una possibilità di affari decisamente
più vasta rispetto al limitato, per ora, mercato delle bevande frizzanti in Cina. C'era grande attesa intorno all'operazione per
svariati motivi: sarebbe stata la più imponente acquisizione di una società
cinese da parte di un'azienda estera e si era interessati a valutare il
funzionamento della legge anti monopolio cinese varata solo lo scorso agosto,
dopo anni di bozze e tentativi. La Coca Cola da parte sua era arrivata
all'operazione nel migliore dei modi. Durante le Olimpiadi di Pechino era stata
una degli sponsor più imponenti e visibili, con i propri prodotti presenti in
ogni punto di Pechino. Grazie a questa azione commerciale vasta, si dice che
avesse anche rafforzato i propri legami con la nomenclatura cinese,
indispensabile per aumentare il proprio giro di affari in un paese in cui il
network relazionale è determinante. Aveva effettuato l'annuncio di un ulteriore
investimento di due miliardi di dollari in Cina e
monetizzato un'offerta di 2,4 miliardi di dollari, presentata lo scorso
autunno, che aveva già sciolto le riserve degli azionisti della Huiyuan,
azienda quotata in borsa ad Hong Kong. Sottoposta a controlli e richieste, la
Coca Cola aveva aggiustato il tiro: tutto sembrava pronto per la grande mossa.
Ne sarebbe venuta fuori un'operazione commerciale d'altri tempi, con un
potenziale giro d'affari dei due gruppi uniti che avrebbe superato i 10
miliardi di yuan, oltre un miliardo di euro, tenendo conto dei numeri di
bilancio del 2007, con oltre 400 milioni di yuan registrati da ciascuna azienda
in Cina. Invece, l'operazione è saltata, poiché non
consentita dalla nuova legge anti monopolio cinese. Un'acquisizione «negativa
per la concorrenza» secondo un comunicato diramato dal ministero del commercio
cinese, che ha aggiunto: «se l'operazione fosse andata in porto, i consumatori
sarebbero stati costretti ad accettare prezzi più alti e una rosa più ristretta
di prodotti». Zhang Junsheng, un professore universitario di economia si è
detto soddisfatto: «Questa decisione aiuterà sia i produttori di succhi cinesi,
sia quelli esteri a competere in modo corretto ed è un ottimo segnale per le
aziende che sviluppano il proprio business su un arco temporale piuttosto lungo».
Dopo l'altolà alla Coca Cola tra gli osservatori internazionali rimangono
alcuni dubbi sulla decisione, in virtù di una legge anti monopolio sulla quale
sono state sollevate nel corso del tempo parecchie perplessità. «Il ministro
del commercio cinese dovrà rendere pubblico il motivo della sua decisione»,
sostiene su Bloomberg Guan Anping, trader cinese, oggi avvocato di un noto
studio legale a Pechino: «il governo - aggiunge - deve dimostrare di trattare
ogni caso con lo stesso metro di giudizio». La legge anti monopolio cinese era
già stata criticata a suo tempo dalla Camera di Commercio Usa
e da quella dell'Unione Europea. Ieri alla notizia del blocco dell'acquisizione
della Coca Cola, l'Unione Europea ha chiesto chiarimenti a Pechino. La Coca
Cola rimane in silenzio, per ora, e con il becco asciutto rispetto ad
un'operazione partita nello scorso ottobre e grazie alla quale avrebbe ampliato
le proprie quote di mercato come mai ha potuto fare in questi trent'anni di
rapporti commerciali con la Cina. Per la Coca Cola il
Celeste Impero è infatti il terzo mercato mondiale dopo Stati Uniti e Messico.
Per la China Huiyuan Juice Group Ltd. invece è stata una giornata da incubo, da
dimenticare il prima possibile. La quotazione dell'azienda, composta dal
fondatore Zhu Xinli (che controlla il 36%), la Danone (22,98%) e il fondo di
investimento Usa, Warburg Pincus (6,8%), ha fatto un
tonfo letale nella Borsa di Honk Kong: il titolo è scesa a picco del 19%,
infine è stato sospeso. La decisione sorprendente di Pechino è avvenuta nel
giorno in cui la Banca Mondiale ha annunciato una revisione della previsione di
crescita dell'economia cinese nel 2009: dal 7,5 al 6,5%. QUELLA LEGGE MURAGLIA
ANTI-MONOPOLIO Nell'agosto del 2008 il comitato permanente dell'Assemblea
nazionale del popolo (il parlamento di Pechino) ha approvato la Legge anti
monopolio (fan longduan fa) dopo quasi 13 anni di lavori preparatori. Non sono
mancate critiche nei confronti del provvedimento, specie riguardo ad alcuni
suoi punti particolarmente oscuri, come ad esempio il tema della National
security review, secondo il quale le acquisizioni di aziende cinesi da parte di
investitori esteri, che potrebbero produrre effetti sulla sicurezza nazionale,
saranno soggette ad un controllo mirato da parte di un organo di competenza,
specie su settori chiave dell'economia cinese (energia, armamenti,
telecomunicazioni). Secondo Xinhua, l'agenzia governativa cinese, il ministero
del Commercio cinese ha già applicato la legge in almeno 40 casi, da quando è
stata approvata. Foto: UN CAFFÈ ALL'APERTO A SHANGHAI /FOTO AP
( da "Manifesto, Il" del 19-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
PECHINO Bollicine d'assalto nel Celeste impero La Coca Cola ha una lunga storia in Cina. La bevanda dalla ricetta segreta
fu il primo prodotto straniero ad essere distribuito a Pechino dopo l'apertura
effettuata da Deng Xiaoping nel 1979, dando l'avvio allo sviluppo del mercato
delle soda, le bevande gassose, all'epoca inesistente nel Celeste Impero.
Col passare del tempo - pur raggiungendo cospicui margini solo nel 2000 - nel
mercato cinese il colosso Usa ha dato vita a parecchie
joint venture, specie negli anni '90, per ritagliarsi spazi più ampi di
mercato. Sono nate le bevande non gassose Tianyudi nel 1993 e la Xingmu nel
1997 attraverso accordi sviluppati con molte compagnie cinesi. Uno studio
effettuato nel 2000 aumentò la popolarità della Coca Cola: il giro d'affari
della bevanda permetteva l'impiego complessivo di circa 400 mila persone. Oggi
la Coca Cola controlla il 52.5% del mercato cinese delle soda (la Pepsi il
33%), secondo i dati di Euromonitor.
( da "Manifesto, Il" del 19-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
NOIR Gli affari
nello smaltimento dei rifiuti «elettronici» Banchieri corrotti e signori della
guerra sulle vie del silicio Benedetto Vecchi FRANCESCO ABATE E MASSIMO CARLOTTO,
L'ALBERO DEI MICROCHIP, EDIZIONI AMBIENTE, COLLANA VERDENERO, PP. 237, EURO 13
Un tranquillo paese del Piemonte, dove la vita scorre così lenta e tranquilla
da risultare asfissiante tanto è ripetitiva. Tutti si conoscono, dalla maestra
elementare all'ufficiale della guardia di finanza al dirigente di banca. Ognuno
conduce un'esistenza masticando amaro sui sogni infranti della gioventù, Ci
sono anche quelli che guardano con disprezzo il resto dell'umanità, perché non
si fanno intrappolare in sentimentalismi: il loro motto è quello degli spiriti
animali del capitalismo, dove uomini e donne si trasformano appunto in lupi.
Alcuni sono diventati ricchi e guardano con bramosa malizia i centimetri di
pelle lasciati scoperti dalle proprie segretarie, sperando di scoprirne, in
separata sede, molti di più: altri preferiscono un cinico e limaccioso
pragmatismo, acquistando i favori di giovani donne ungheresi o ucraine con i
soldi accumulati facendo affari con la criminalità organizzata. A migliaia di
chilometri dall'Italia, c'è Monrovia, capitale della Liberia, punto di snodo
nello smaltimento illegale di rifiuti elettronici, del traffico illegale di
diamanti e di armi. Città caotica, dove la povertà si accompagna al dramma dei
soldati bambino ed è alimentata dai tanti signori della guerra che si sono
susseguiti al potere. Il rapporto tra i due luoghi è garantito dalle tonnellate
di vecchi computer, telefoni cellulari, televisori che devono essere
«smaltiti». In Europa, o negli Stati Uniti, smaltire un computer costa dai
trenta ai quaranta dollari; in Liberia, o in Cina, tantissimo in meno. Chi
riesce a dirottare i rifiuti in queste discariche nel Sud del mondo ha trovato
la classica gallina dalle uova d'oro. Il romanzo di Francesco Abate e Massimo
Carlotto gira proprio attorno a questo fiorente business. È stato pubblicato da
Edizioni Ambiente, nella collana verdenero, della quale va sottolineato la
scommessa editoriale. In questa collana, infatti, vengono pubblicati romanzi
noir attorno a ciò che i media chiamano ecomafie. Oppure ai disastri ambientali
che lo sviluppo capitalistica ci ha abituati (ma anche i regimi
dell'ex-socialismo reale non hanno certo scherzato a inquinare il pianeta). Gli
scrittori che partecipano a questa avventura di «verdenero» sono tra i migliori
del genere noir o della cosiddetta nuova generazione letteraria italiana, da Wu
Ming a Giancarlo del Cataldo, da Carlo Lucarelli a Sandrone Dazieri, da
Girolamo De Michele a Licia Troisi, solo per citarne alcuni (www.verdenero.it).
Per tornare al romanzo di Abate e Carlotto, tutto ruota attorno allo
smaltimento illegale di materiali indicati come simboli e macchine di un'era
radiosa, che cancella la fatica, che consente di comunicare in tempo reale, che
attenua se non cancella lo sfruttamento. Sono i computer che l'industria
hig-tech rende superflui ogni due, tre anni perché ne sforna di sempre più
potenti. Lo stesso si può dire dei telefoni cellulari, delle stampanti e dei
televisori a rubi catodici, in via di rapida sostituzione dopo l'introduzione di
quelli a cristalli liquidi e al plasma. Ma il mondo che i due scrittori raccontano ha ben pochi punti di contatto con la retorica
mainstream sull'era dell'informazione o sulla globalizzazione. Il pianeta che
Abate e Carlotto descrivono tutto è meno che un paradiso in terra; è un mondo
dove sviluppo economico significa commistione tra attività produttive lecite e
criminalità organizzata, opulenza a Nord dell'equatore e estrema povertà a Sud
dell'equatore. Se non fosse usurato per il troppo uso, totalità è
infatti il termine adatto per qualificare la globalizzazione. Insomma, tra
politiche neocoloniali, malaffare da seconda repubblica, sfruttamento
schiavistico in Africa e soft power in Occidente, un graduato della guardia di
finanza italiana e un ufficiale liberiano dei caschi blu proveranno a mettere
fine al traffico. Toccheranno, alla fine, con mano che la politica dei piccoli
passi qualche risultato l'ottiene, ma lasciando l'amaro in bocca a chi l'ha
praticata. E lasciando un pianeta per niente cambiato. Perché dalla Liberia le
discariche possono essere trasferite in Cina o in qualche altro posto,
d'altronde testimonia anche l'ultimo rapporto di Greepeace dedicato allo
smaltimento dei rifiuti elettronici. Foto: FOTO REUTER
( da "Italia Oggi" del 19-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
ItaliaOggi sezione:
Primo Piano data: 19/03/2009 - pag: 4 autore: Piero Laporta prlprt@gmail.com
L'analisi Il papa in Africa messaggero del riscatto dei popoli Il continente è
il crocevia di tutte le crisi e il nodo è la rinascita morale, non la profilassi
dell'Aids Ridurre il viaggio papale alla profilassi dell'Aids serve a quanti
minimizzano l'autorevolezza della Chiesa cattolica. Il papa non solo indirizza
la morale sessuale, ma propone un discorso ampio e consapevole, nel quale il
cristianesimo è anche misura del riscatto dei popoli. Il viaggio papale in
Africa fu annunciato sei mesi fa, su sollecitazione delle diocesi del
continente, preceduta da concreti segnali di attenzione di Benedetto XVI verso
l'Africa, in continuità con Giovanni Paolo II, il quale volle un segretario
africano, monsignor Emery Kabongo, proprio per capire meglio il Continente nero
mentre il post colonialismo, il post comunismo e il globalismo non hanno
migliorato, tutt'altro, le condizioni di quei popoli. In questo contesto, le missioni
cattoliche africane sono per lo più schierate dall' Oceano Atlantico all'Oceano
Indiano, esposte alle spinte mussulmane un tempo provenienti solo da Nord.Il
papa è sceso in Camerun, emblema dell'Africa, marchiato dalla schiavitù e dagli
avvicendamenti coloniali di Portogallo, Francia, Gran Bretagna e Germania. Qui
come altrove le missioni cattoliche contribuiscono, da sole e
significativamente, a migliorare la vita della gente. Il contraltare laico di
tale sollecitudine dovrebbe essere in Kenya, dove si esultò la notte in cui il
kenyota Barak Obama conquistò la Casa Bianca. Se la provvidenza laica sarà
altrettanto solerte di quella religiosa, lo dirà il tempo. I segnali in corso
sull'Oceano Indiano non sono tuttavia incoraggianti. Mentre il Papa atterrava
in Camerun, nel Madagascar, ricchissima di potenzialità economiche e tuttavia
poverissima, Andry Rajoelina, incurante dei moniti dell'Unione africana e
dell'Unione europea, ha deposto manu militari il presidente eletto, Marc
Ravalomanana. Dietro l'indifferenza di Rajoelina per l'Ue s'avverte un potere
forte, come quello dei cinesi che dal 2000 dilagano in Africa, comperando tutto
quanto è possibile, petrolio e materie prime, ma anche uomini e governi. Mentre Europa e Usa, per opposte ragioni, si concentravano sull'Euro, dal 10 al 12
ottobre del 2000 si svolse a Pechino il primo Forum per la Cooperazione fra Cina e Africa. Era al potere il
presidente Jiang Zemin. Parteciparono 45 paesi del Continente. Nei Forum
successivi il nuovo presidente Hu Jintao, ribadendo la strategia cinese basata
su accordi di lunga durata, potè ostentare la quasi totalità dei 53
paesi africani fra i firmatari della cooperazione economica. Da allora la Cina dà spallate a europei e statunitensi,
indifferentemente, acquistando a saldo materie prime, terre rare e petrolio,
soprattutto in Centro Africa, da dove si intensificano i flussi migratori verso
l'Europa e, in prima linea, verso l'Italia. Le missioni cattoliche sono ora fra
due fuochi, mussulmani e cinesi. E presto arriveranno, anzi torneranno i russi.
Proprio in queste ore hanno annunciato un vasto programma di riarmo che
prelude, ma non lo dicono, a un altrettanto vasto programma di espansione. La
risposta occidentale? Sorvoliamo pietosamente sulla Nato; e l'Ue non fa paura
nemmeno al Madagascar. In quanto agli Usa, hanno già
risposto: in maniera tardiva, debole e inadeguata. Il 6 febbraio 2007 crearono
l'Africa Command, Africom, solennemente propagandato in Africa ed Europa. Tutte
le speranze fondate su una struttura militare dotata di uno staff atipico,
vocato non solo alla pianificazione militare, ma anche alla diplomazia, allo
sviluppo e alla cooperazione. Un'effimera illusione. Nessun paese africano ha
voluto ospitare Africom. Se l'Africa è nell'agenda di Obama, Africom più che
soluzione è un grosso problema. L'Africa, crocevia di tutte le crisi, alla
quale il pellegrino Benedetto XVI rivolge un messaggio squisitamente religioso,
ma non solo religioso. Inutile restringere il discorso all'Aids o, come fa
qualche osservatore anglosassone più evoluto (e più malizioso) al rigore
liturgico di Benedetto XVI. Il nodo è la rinascita morale, in Africa come nel
mondo occidentale. Tutti dovremmo propiziare tale miracolo, anche come medicina
alla crisi economica che impazza. Il miracolo che auspica Benedetto XVI farebbe
bene a tutti, perché l'Africa di oggi, se non peggio, è il limite inferiore al
quale l'Occidente e, in particolare, l'Italia sono destinati in caso di
fallimento.
( da "Giorno, Il (Bergamo - Brescia)" del
19-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
BRESCIA pag. 9 Le
esportazioni bresciane in calo del 9% Soffrono tessile, chimica, gomma e
plastica I DATI UN 2008 BUONO, POI CROLLATO NELL'ULTIMO TRIMESTRE BRESCIA
CALANO le esportazioni con l'estero delle imprese bresciane. Il calo denunciato
è in media del 9%, anche se alcuni settori soffrono più di altri. I dati,
elaborati dal Centro studi dell'Associazione industriale, sono riferiti
all'ultimo trimestre del 2008, il periodo che ha visto precipitare la
situazione economica. Il resto dell'anno era stato positivo, tanto che il 2008
nel suo complesso, con 14 milioni di euro di valore, risulta in aumento del
2.2% sul 2007, variazione positiva migliore di quella lombarda e di quella
nazionale. Sul rallentamento dell'export delle nostre imprese ha pesato la diminuzione
di vendite nel Nord America e anche nella Ue, soprattutto in Spagna e Regno
unito. A sentire la crisi sono state particolarmente le aziende tessili,
l'abbigliamento, i prodotti chimici, e gran parte degli articoli in gomma e
plastica. IL SETTORE MECCANICO e dei mezzi di trasporto è rimasto fermo.
Solamente la metallurgia e l'industria agroalimentare hanno mostrato buone
performance, dal +5 al + 6%. In calo sono finite anche le
importazioni, meno 9% gli autoveicoli, meno 4% gli alimentari; è segnale
negativo, in particolare per la situazione dei mesi successivi, la discesa
dell'acquisto di metalli, meno 8,5%. Si compra poco dagli Usa, dalla Ue, dall'Africa, dall'Asia,
mentre si compra di più dalla Russia e dalla Cina. M.B.
( da "Milano Finanza (MF)" del 19-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
MF sezione: Commenti
& Analisi data: 19/03/2009 - pag: 8 autore: di Marcello Bussi
Protezionismo, tutti lo fanno nessuno lo ammette Tutti lo fanno ma nessuno lo
ammette. Non stiamo parlando del sesso nell'Italia democristiana anni '50,
bensì del protezionismo in questi lunghi mesi di crisi
economica. Ieri è stata la Cina a vibrare un colpo durissimo agli Stati Uniti: il governo di
Pechino ha bloccato l'acquisto di Huiyuan Juice, il colosso locale dei succhi
di frutta, da parte della Coca-Cola. Ma guai a pronunciare la parola protezionismo. E non si è trattato
nemmeno di un colpo di coda dei vecchi mandarini comunisti per colpire il
simbolo del consumismo americano. Lo stop, hanno spiegato dal ministero
del commercio cinese, è stato dato perché «l'acquisizione avrebbe avuto
un'influenza negativa sulla concorrenza». Una mossa antimonopolista, quindi, e
perciò favorevole al libero mercato. Peccato che alle orecchie degli americani
sia suonata come una pericolosa deriva protezionista. Anche se Washington non
ha molti titoli per salire in cattedra, visto che in questi giorni è coinvolta
in una contesa commerciale con il Messico. Gli Stati Uniti hanno infatti
proibito la circolazione ai tir del vicino meridionale, sostenendo che non
rispettano gli standard di sicurezza adottati a nord del Rio Grande. Il Messico
ha però ricordato che negli ultimi diciotto mesi i suoi tir non sono stati
coinvolti in incidenti gravi in territorio yankee e ha subito lanciato la
rappresaglia, aumentando i dazi su 90 prodotti Made in Usa,
come gli occhiali da sole, la carta igienica e il cibo per cani. Per ora si
tratta di una scaramuccia, ma andando avanti così rischia di vacillare il
Nafta, il trattato sul libero commercio fra Stati Uniti, Messico e Canada.I
venti del protezionismo spirano anche tra le due
sponde dell'Atlantico. Sulle acque minerali italiane, tanto per fare un
esempio, pende la spada di Damocle dei dazi doganali Usa,
con pesanti conseguenze sull'occupazione, mentre è a rischio la commessa di
Finmeccanica per la costruzione dell'elicottero del capo della Casa Bianca.
Tutto questo succede nonostante i leader del G20, lo scorso 15 novembre,
abbiano promesso solennemente di non ricorrere mai al protezionismo.
Peccato che la Banca Mondiale abbia sottolineato come da allora ben 17 dei 20
paesi del gruppo abbiano già adottato 47 misure misure che limitano il
commercio a spese di altri Stati. «I governi non devono dare ascolto alle
sirene del protezionismo», ha ammonito il presidente
Robert Zoellick, «perché l'isolazionismo economico può innescare una spirale
negativa di eventi simile a quella vista negli anni 30, peggiorando
ulteriormente una situazione già brutta». Per resistere al canto delle sirene,
Ulisse dovette farsi legare all'albero maestro. Difficile che venga imitato dai
vari Obama, Wen Jiabao, Merkel e Berlusconi. Anche perché loro non fanno mica
del protezionismo, ma adottano solo misure per
favorire il libero mercato. Con qualche effetto collaterale.
( da "Messaggero, Il (Marche)" del 19-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Giovedì 19 Marzo
2009 Chiudi ANCONA - Sarà dedicata alle forme associative e all'unione dei
comuni nelle prospettive delle riforme federaliste la quinta edizione di Codice
Rosso, manifestazione nazionale delle protezione civile che
si terrà alla Fiera di Ancona da oggi a sabato. L'iniziativa è promossa
dall'Anci (nazionale, Marche e Abruzzo), dalle Regioni Marche e Abruzzo, dal
Dipartimento nazionale della Protezione Civile, dal Corpo nazionale dei Vigili
del fuoco, col patrocinio della Presidenza della Repubblica. Dal 2002,
Codice Rosso rappresenta l'appuntamento istituzionale più importante della
protezione civile, nel corso del quale vengono dibattuti gli argomenti più
attuali nel panorama italiano. Quest'anno i temi affrontati saranno quelli
dell'organizzazione della protezione civile su base associativa e la
prevenzione nelle scuole. Il programma prevede, tra i momenti principali, la
cerimonia inaugurale (oggi alle 10.30) con la presenza del sottosegretario agli
Interni, Michele Davico e del presidente della Regione Marche, Gian Mario
Spacca. Prevista, a seguire, un'esercitazione dei Vigili del fuoco incentrata
sul rischio chimico industriale. La mattinata di domani sarà dedicata al
personale degli enti locali e ai relativi compiti di protezione civile, con
l'intervento dell'assessore regionale delle Marche Sandro Donati. Sabato 21 si
terrà la sessione conclusiva, incentrata sui modelli organizzativi e
federalismo. Sono previsti gli interventi del presidente Spacca, del presidente
della Regione Abruzzo, Giovanni Chiodi, di Antonio D'Alì (commissione ambiente
del Senato), di Ermete Realacci (commissione ambiente della Camera), del
presidente Anci nazionale Leonardo Domenici, e del capo dipartimento della
Protezione civile della Presidenza del Consiglio dei ministri, Guido Bertolaso.
Alle 12.30 di sabato verrà assegnato il premio nazionale Codice Rosso a Gianni
Letta, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Ma l'uomo al
centro della manifestazione è senz'altro lui, Guido Bertolaso la cui popolarità
è stata negli ultimi tempi accresciuta da un ennesimo successo: la strategia
vincente attuata come commissario straordinario dell'emergenza rifiuti a
Napoli. Bertolaso tra l'altro è legato ad Ancona da un solido e reciproco
rapporto di stima. Tra l'altro è dottore honoris causa in Sostenibilità
Ambientale e Protezione Civile dell'Università Politecnica delle Marche. A lui
toccherà il compito di consegnare riconoscimenti della istituzione che
rappresenta a sei laureati della Laurea Magistrale in Sostenibilità Ambientale
e Protezione Civile di questa università, che hanno svolto tesi su tematiche di
protezione civile.
( da "Sole 24 Ore, Il" del 19-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Il Sole-24 Ore
sezione: MONDO data: 2009-03-19 - pag: 11 autore: Diritti civili. Il presidente
approva il testo respinto da Bush Obama dalla parte dei gay firma la
dichiarazione Onu Luca Veronese Gli Stati Uniti sostengono la dichiarazione
dell'Onu contro la criminalizzazione dell'omosessualità. La decisione del
democraticoBarack Obama segna l'ennesima inversione di rotta rispetto a George
W. Bush che, lo scorso dicembre, aveva negato l'appoggio al documento. La
dichiarazione proposta all'Onu dalla Francia è stata sottoscritta finora da 66
Paesi membri su 192. Con la firma di ieri confermata ieri a Washington dal
Dipartimento di Stato - gli Stati Uniti si aggiungono a tutti i 27 Paesi della
Ue; a Giappone, Australia e Messico. Restano invece
contrari il Vaticano, la Cina e la Russia; oltre a molti Paesi musulmani, Egitto in testa. Il
testo ha forte valenza politica e di principio, è un riferimento per
l'Assemblea generale del Palazzo di vetro. Ma non è una risoluzione e non ha
implicazioni nell'ordinamento giuridico dei Paesi sottoscrittori. La
Francia, nel promuovere la dichiarazione, ha rivolto ai Paesi dell'Onu una
sorta di appello invitandoli a schierarsi per la depenalizzazione globale
dell'omosessualità:il documento riafferma «il principio di non discriminazione
in base al quale i diritti dell'uomo vengono applicati allo stesso modo a
ciascun essere umano, indipendentemente dai suoi orientamenti sessuali o
dall'identità di genere ». In molti Paesi del mondo l'omosessualità è
considerata ancora oggi un reato: nei tredici punti che la compongono, la
dichiarazione afferma che «l'orientamento sessuale o l'identitàdi genere non
può mai costituire la base per infliggere condanne, in special modo esecuzioni,
arresti o detenzioni». Amnesty International ha espresso soddisfazione per la
decisione Usa: «Ogni giorno - precisa l'organizzazione
- Amnesty si batte per persone che rischiano la prigione, la tortura e anche la
morte per la loro identità sessuale. Il presidente Obama sta offrendo un
importante sostegno alla lotta per giungere a un mondo in cui tutte le persone
sono trattate in modo uguale». Le decisioni di Obama sconfessano, anche sui
diritti civili, la precedente amministrazione repubblicana. La Casa Bianca si
appresta anche ad abrogare la legge, molto controversa, che impone a gay e
lesbiche di tenere sotto silenzio il loro orientamento sessuale per poter
entrare nelle forze armate. Obama si è detto contrario a un divieto federale ai
matrimoni gay e sostiene il diritto delle coppie omosessuali all'adozione. luca.veronese@ilsole24ore.com
VIETATO DISCRIMINARE Il documento proposto dalla Francia, e bocciato dal
Vaticano, è stato sottoscritto da 67 Paesi sui 192 dell'Organizzazione
( da "Riformista, Il" del 19-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
protezionismi
Pechino blocca l'acquisizione della società Huiyuan da parte del colosso
L'impero della Coca si ferma in Cina di Eugenio Buzzetti
Pechino. Il governo cinese ha detto no all'acquisizione da parte della
Coca-Cola della più grande azienda produttrice di bevande non alcoliche del
Paese, la Huiyuan. In una nota, il Ministero del Commercio di Pechino specifica
che l'acquisizione «avrebbe danneggiato la concorrenza». L'investimento della
Coca-Cola per l'operazione era di 2,4 miliardi di dollari e, se fosse andata in
porto, sarebbe stata la più grande acquisizione di una società straniera nei
confronti di un'azienda cinese. Invece, è diventato il caso-simbolo del clima
di protezionismo che sta attraversando i mercati in tempi di crisi globale.
«Quanto è successo - spiega al quotidiano di Hong Kong South China Morning Post
Jeffrey Lau, analista finanziario di Polaris Capital - dimostra che la Cina non è ancora sufficientemente aperta per accettare il
rilevamento di una propria azienda da parte di un operatore straniero». La
motivazione ufficiale della mancata acquisizione è da attribuire alla legge
anti-monopolio varata da Pechino nell'agosto scorso, il mese prima dell'offerta
da parte del gruppo americano di acquisizione della Huiyuan. La notizia ha
lasciato sorpresi i mercati: gli operatori si aspettavano un'approvazione
condizionata da parte del governo, anche per il grande ritorno di immagine che
la Coca-Cola ha avuto dopo le Olimpiadi 2008, di cui è stata uno dei principali
sponsor. La notizia è arrivata quando erano ancora aperte le contrattazioni
alla borsa di Hong Kong, e la vendita di azioni della Huiyuan è stata sospesa
dopo un calo di circa il 20% del loro valore. Il rifiuto da parte del governo
di Pechino di avvallare il tentativo di acquisizione arriva in un momento
critico per l'economia cinese e internazionale: proprio ieri la Banca Mondiale
ha annunciato una revisione al ribasso del prodotto interno lordo cinese per il
2009, al 6,5% dal 7,5% dell'ultima previsione. L'obiettivo di crescita
annunciato dal governo per il 2009 era dell'8%. Gli investimenti stranieri in Cina, secondo i dati del ministero del Commercio di Pechino,
sono in calo da cinque mesi e nello scorso mese di febbraio hanno fatto
registrare una diminuzione del 15,8%. Un dato comunque in crescita rispetto
alla situazione di gennaio 2009, quando il crollo degli investimenti arrivò al
32,7%. Il clima di protezionismo tra Cina e Usa è salito dopo la notizia riportata dal Financial Times
lunedì della perdita da parte di Pechino di oltre 80 miliardi di dollari di
riserve valutarie, per investimenti risalenti allo scorso anno, prima del
crollo dei mercati. Già venerdì scorso, il primo ministro cinese, Wen Jiabao,
aveva espresso il proprio timore per gli investimenti in
titoli Usa, chiedendo a
Washington di garantirne la sicurezza. La Cina è, infatti, il primo creditore degli Usa: nel gennaio scorso gli investitori pubblici e privati avevano
raggiunto la quota di 739,6 miliardi di dollari in titoli del Tesoro
statunitensi, in crescita rispetto al dicembre scorso, quando gli investimenti
ammontavano a circa 727 miliardi. Nei giorni scorsi, il Ministero del
Commercio cinese ha annunciato un provvedimento per snellire le procedure per
le aziende che intenderanno investire all'estero. Il provvedimento diventerà
operativo dal 1 maggio prossimo e prevede che per ottenere l'autorizzazione
fino a un investimento di 300 milioni di dollari, le aziende si potranno
rivolgere alle unità amministrative locali, anziché passare dal governo
centrale. Le autorità provinciali hanno meno vincoli e sono più disposte a
sostenere lo sviluppo delle aziende del territorio. Il Ministero del Commercio,
in tempi di crisi, lascia quindi mano libera alle aziende per investire
all'estero e rinuncia a una parte del proprio potere per fare crescere gli
investimenti sui mercati internazionali. 19/03/2009
( da "Messaggero, Il" del 19-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Giovedì 19 Marzo
2009 Chiudi di ROSSELLA LAMA ROMA Per la prima volta da sessant'anni l'economia
mondiale chiuderà l'anno con il segno meno. E nel 2010 ci sarà «una ripresa
graduale». Le nuove stime sull'andamento del 2009, che il Fondo monetario
internazionale renderà note oggi, tagliano drasticamente le previsioni fatte
solo due mesi fa, quando c'era ancora un speranza che la recessione sarebbe
stata meno profonda nei paesi industrializzati, e che i paesi emergenti
avrebbero retto meglio i colpi. A gennaio le aspettative erano per un +0,5% del
Pil mondiale nel 2009, dato non certo soddisfacente, ma comunque ancora in
crescita. La settimana scorsa gli economisti di Washigton hanno fornito ai
ministri del G20 un documento di previsione per aiutarli a prendere le
decisioni necessarie a rilanciare la ripresa. Con numeri che non saranno tanto
distanti da quelli che l'Fmi ufficializzerà oggi. Pil mondiale in calo tra lo
0,5 e l'1,5%. Eurolandia in recessione per il 3,2%, contro il -2% prevista a
gennaio. Usa in calo del 2,6%, un punto peggio di gennaio.
Per il Giappone si stima una flessione del 5%, praticamente doppia rispetto
alle precedenti stime. Lo scenario è peggiorato, e questa è una crisi globale
che colpisce tutte le aree del mondo, e tutti i paesi con diversi gradi di
sviluppo. Non stanno reggendo alla prova dei fatti le aspettative coltivate
dagli economisti sulla base dell'osservazione di quello che è accaduto nelle
crisi precedenti. Anche le "tigri asiatiche" si stanno trovando in
difficoltà. Da tassi di crescita del 10%, dovranno quest'anno accontentarsi di
un avanzamento dell'ordine del 2-2,5%. Cina e India non hanno insomma la forza si svolgere quel ruolo di
supplenza della mancata crescita dei paesi industrializzati che ci si
attendeva. Quanto durerà questa situazione? L'Fmi colloca una «graduale
ripresa, a partire dal 2010». Nel prossimo anno le economie avanzate dovrebbero
registrare un progresso dello 0,3%. Per gli Stati Uniti è previsto un
+0,2%, per Eurolandia un +0,1%. Il Giappone resterà invece ancora in lieve
recessione. Nel loro complesso le economie emergenti dovrebbero cominciare ad
allungare il passo con un Pil in aumento tra il 3,5 e il 4,5%. Previsioni,
stime, aspettative. Ma il quadro è molto incerto e la loro attendibilità è di
molto inferiore a quelle dei tempi normali. E soprattutto, come l'Fmi continua
a ripetere, l'evolversi della situazione dipende dalle decisioni che verranno
prese. «Il modo per evitare che la crisi peggiori dipenderà da azioni più
concertate per stabilizzare le condizioni finanziarie, e da misure di forte
sostegno che rilancino la domanda». Secondo l'Fmi nelle economie avanzate si è
fatto poco «per contenere l'ulteriore deterioramento del settore bancario». I
bilanci delle banche devono essere immediatamente ripuliti, perché
«l'incertezza relativa alla solvibilità delle banche impedisce il ripristino
della fiducia dei mercati». Ma sulla gestione degli asset tossici non c'è
ancora una linea comune a livello internazionale.
( da "Messaggero, Il" del 19-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Giovedì
19 Marzo 2009 Chiudi Cina, no alle bollicine Usa Pechino ferma
la Coca Cola Bloccata una fusione da 2,3 miliardi di dollari
( da "Nazione, La (Umbria)" del 19-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
VARIE UMBRIA pag. 8
Perugia ITALIA tra le protagoniste del campionato del mondo di bocce femminili
che si d... Perugia ITALIA tra le protagoniste del campionato del mondo di
bocce femminili che si disputerà a Bevagna dal 29 marzo al 4 aprile. Raffa e
Volo le due specialità principali di una disciplina sportiova che contra in
Italia oltre un milione di praticanti, con 115.000 agonisti iscritti
regoralmente alla Federazione Italiana Bocce. L'evento, uno dei pochi di questo
livello in campo nazionale nel 2009, è stato presentato ieri mattina a Perugia
presso il palazzo della Giunta regione dell'Umbria. Tra le presenze di spicco
il presidente nazionale, ed internazionale, della Federazione Italiana Bocce,
Romolo Rizzoli, quindi il Sindaco del Comune di Bevagna Enrico Bastioli,
l'assessore allo sport della Regione Umbria, Silvano Rometti, il presidente del
CONI dell'Umbria, Valentino Conti, il presidente regionale della Federbocce,
Moreno Rosati,. Le favorite. Per la specialità «Raffa» il gradino più alto del
podio sarà conteso dall'Italia, dalla Cina, dalla
Svizzera, dagli Stati Uniti, dal Brasile e dall'Argentina mentre per le
specialità del "Volo" la lotta è tra la Cina,
l'Italia, la Francia, la Croazia, la Slovenia, l'Algeria: nel tiro di
precisione la sorpresa può essere rappresentata dalle squadre del Sud America,
particolarmente preparate e competitive. Nazioni partecipanti Algeria,
Argentina, Australia, Austria, Brasile, Bulgaria, Canada, Cile, Cina, Croazia, Francia Germania, Italia,
Montenegro, Paraguay, Perù, Polonia, Repubblica Dominicana, Russia, S.Marino,
Serbia, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svizzera, Tunisia, Turchia, Ungheria, Usa e Venezuela. Atlete Azzurre. Le
convocate per l'impegno mondiale: specialità "Volo" - Paola Mandola,
Ilenia Pasin (detentrice del record del mondo nel tiro progressivo e nella
staffetta - in coppia con Chiara Soligon), Micol Perotto, Chiara
Soligon, Commissario Tecnico Silvio Riviera, Assistente Tecnico Iosella
Lombardi. Specialità "Raffa"- Loana Capelli, Germana Cantarini, Elisa
Luccarini, Barbara Guzzetti, Commissario Tecnico Renato Scacchioli Capo
Delegazione del Team Azzurro Giulietto Mearini (Consigliere Federale)
( da "Corriere della Sera" del 19-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Corriere della Sera
- NAZIONALE - sezione: Economia - data: 2009-03-19 num: - pag: 31 categoria:
REDAZIONALE Antitrust Pechino blocca l'offerta sul numero uno dei succhi di
frutta Schiaffo cinese alla Coca-Cola «No all'acquisto di Huiyuan» DAL NOSTRO
CORRISPONDENTE PECHINO – La nuova legge antitrust cinese fa la sua prima
vittima illustre: la Coca- Cola. Che ieri si è vista respingere senza appello
la proposta di acquisizione di uno dei maggiori produttori di succhi di frutta,
Huiyuan, un'operazione da 2,4 miliardi di dollari. Il comunicato del ministero
del Commercio si è diffuso sull'«impatto sfavorevole sulla competizione » e
sulla «riduzione dello spazio per per la sopravvivenza di altri produttori
cinesi di succhi, medi e piccoli», dunque cercando di fare aderire il verdetto
ai contorni della legge sulla concorrenza, entrata in vigore soltanto il 1Ë?
agosto 2008. Tuttavia il significato insieme simbolico e politico (perché un
passo simile non può essere stato compiuto senza il via libera dei vertici di
Pechino) non è sfuggito né alla stessa Coca-Cola né all'intera comunità
economico-finanziaria: arrivando dopo settimane di retorica contro il «buy
American » da parte della leadership cinese, la decisione sembra affermare
proprio un riflesso protezionistico. Se fosse stata portata a termine, quella della
Coca-Cola sarebbe stata la più consistente acquisizione condotta da un'azienda
straniera su un concorrente cinese. Il gruppo Huiyuan dichiara di controllare
circa il 40% del mercato (in espansione) dei succhi di frutta, mentre l'azienda
americana domina quello delle bevande gassate. L'operazione, proposta lo scorso
3 settembre, aveva trovato d'accordo il fondatore di Huiyuan, Zhu Xinli
(detentore del 36% del gruppo) e degli altri principali azionisti. I vertici
della Coca-Cola ammettono la «delusione» ma non demordono: investiremo 2
miliardi di dollari in tre anni. Lo scenario aperto da Pechino, però, va oltre
aranciate e bibite. Qualche malumore in chiave nazionalistica era serpeggiato
nelle settimane scorse, all'idea che un marchio popolare in Cina
potesse cambiare mano. La decisione del ministero del Commercio minaccia
tuttavia di scatenare una rincorsa di veti reciproci, in un momento in cui – ad
esempio – i colossi minerari cinesi Chinalco e Minmetals sono impegnati a
investire in modo massiccio rispettivamente nell'anglo-australiana Rio Tinto e
nell'australiana Oz Minerals. Senza contare l'impatto sulla partnership
strategica con gli Usa, celebrata dallo scambio di
visite nel giro di un mese dei due capi della diplomazia, Hillary Clinton e
Yang Jiechi. Marco Del Corona Lavoratrice cinese nello stabilimento della Coca
Cola Shanghai Shen-Mei Beverage and Food Co. - a Shanghai
( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del
19-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Provincia di Nuoro
Pagina 5021 Nuoro Coldiretti, seminario per dirigenti Nuoro --> La
rigenerazione dell'agricoltura passa attraverso la formazione costante dei
propri dirigenti. In quest'ottica si inquadra una serie di incontri
territoriali organizzati da Coldiretti. «È un'occasione di incontro per
preparare la classe dirigente verso un'agricoltura in grado di affrontare i
nuovi mercati e le sfide della globalizzazione», ha
sottolineato Sergio Lai, direttore di Coldiretti Nuoro-Ogliastra. Il corso si
svolgerà a Nuoro il 24 marzo dalle ore 10.00 nella sede della Camera di
Commercio, in via Papandrea, 8. Il primo modulo sarà rivolto ad una cinquantina
di dirigenti facenti capo agli uffici territoriali di Nuoro e Ogliastra dove
saranno illustrate le opportunità finanziarie contenute nel nuovo piano
di sviluppo rurale 2007/2013, le strategie sindacali della Coldiretti e la
multifunzionalità dell'impresa agricola. Salvatore Mastio, presidente
interprovinciale Coldiretti Nuoro Ogliastra, dice che «la categoria che noi
rappresentiamo ha un ruolo preponderante nella realtà produttiva. Lo sviluppo
del settore agro-alimentare, oltre a rappresentare un volano di sviluppo
economico costituisce l'elemento base della qualità della vita in quanto
strettamente collegato alla salute e al benessere.
( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del
19-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
CAMPIONATO DI
GIORNALISMO pag. 17 OGNI GIORNO alla televisione e sui giornali non si parla
d'altro che della c... OGNI GIORNO alla televisione e sui giornali non si parla
d'altro che della crisi economica mondiale. Tale crisi è scoppiata negli Usa con il fallimento delle banche, tra cui la Lehman
Brothers. Il sistema economico americano ha sempre incoraggiato i suoi
cittadini a comperare tutto a rate, anche le case. Sopravvenuta la crisi, il
sistema è saltato mettendone in risalto gli aspetti negativi: una sanità non
garantita a tutti, una scuola pubblica inferiore alla media di quelle europee,
la mancanza di tutela per i lavoratori licenziati, un consumo energetico
eccessivo, con conseguente inquinamento, nonché il ruolo di gendarmi del mondo,
che ha visto gli Usa impegnati in Vietnam, Afganistan,
Iraq. E le grandi potenze economiche mondiali come il Giappone e l'Ue? La crisi
morde anche loro, seppure con modalità diverse. I grandi gruppi industriali
negli anni '70-'80 hanno delocalizzato, facendo grandi profitti, spesso però
non hanno potenziato la ricerca e reinvestito i loro capitali nelle aziende. Con la liberalizzazione del Wto la concorrenza della Cina, dell'India, della Corea si è fatta
incontenibile: hanno invaso il mercato occidentale con i loro prodotti,
praticando sovente il dumping', cioè la vendita sottocosto e causando la
chiusura di numerose fabbriche. A ciò si deve aggiungere il fenomeno, per certi
aspetti nuovo, dell'emigrazione di enormi masse di genti, per lo più
povere, provenienti dall'Asia, Africa, America latina ed Europa dell'Est. Il
neo-eletto presidente americano Barak Obama, per uscire dalla crisi propone:
aumentare le tasse ai ricchi, ridurre gli stipendi dei top manager, tassare i
profitti delle multinazionali Usa nel mondo, concedere
sgravi fiscali solo alle aziende che non delocalizzano, ridurre le truppe in
Afganistan e in Iraq. Tutto questo per poter dare l'assistenza sanitaria a
tutti gli americani, investire maggiormente nella scuola pubblica, aumentare i
sussidi sociali a disoccupati e precari, dare un salario dignitoso a tutti i
lavoratori. Riuscirà Obama nel suo intento? Un suo predecessore, F. D. Roosvelt
ci riuscì, noi speriamo che ciò accada anche a lui. I provvedimenti vanno nella
direzione giusta, ma il presidente ha bisogno della cooperazione delle altre
potenze industriali, quelle del G8 e del G20. Speriamo che politici ed
economisti riconsiderino la sorte del genere umano non più alla luce del dio
denaro, del profitto avanti tutto, dello sfruttamento dei popoli, come si è
sempre fatto, ma avendo presente la dignità delle persone, che è uguale a
qualsiasi latitudine. In questo modo i potenti della Terra accoglierebbero il
messaggio di Papa Benedetto XVI contro l'idolatria del denaro. II F
( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del
19-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Cultura Pagina
( da "Gazzetta di Parma (abbonati)" del
19-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
A CURA DI PUBLIEDI
19-03-2009 Economia energetica sostenibile -
-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
------------------------------------------------- Le energie rinnovabili
secondo il Wwf Uno studio dell'organizzazione mondiale fa il punto sulle
potenzialità di sfruttamento in tutto il pianeta dell'energia che si può
ricavare dal sole, dal vento, dal sottosuolo, dalle biomasse e dal mare C ome il
carbone è stato la fonte di energia per eccellenza del XIX secolo, e il
petrolio per il XX, così il sole, il vento e la geotermia saranno quelle del
nostro secolo, si legge sul sito del Wwf (www.wwf.it). Nel 2006 c'è finalmente
stato il sorpasso: in Europa l'incremento della capacità generativa di
elettricità da fonti di energia rinnovabile ha superato quello da fonti
tradizionali, facendola diventare il primo continente della nuova era
dell'energia. è possibile dunque constatare che in molte zone del Pianeta si
sta affermando un'economia energetica sostenibile: il Texas sta implementando
un piano di sfruttamento dell'energia eolica, in Cina circa 160 milioni di persone
vengono rifornite di acqua calda proveniente da pannelli solari installati sui
tetti; in Islanda quasi il 90% delle case viene riscaldato grazie allo
sfruttamento dell'energia geotermica e in Europa 60 milioni di persone
sfruttano l'elettricità generata da centrali eoliche. Così come negli
anni passati ci sono stati boom nelle vendite di cellulari e computer adesso si
assiste a una crescita simile nel settore delle tecnologie relative alle
energie rinnovabili. La vendita di pannelli solari raddoppia ogni due anni e
anche la crescita annuale della capacità di produzione dell'energia eolica non
è da meno. Vediamo quali sono, nel dettaglio, le nuove frontiere dell'energia
pulita, verde, rinnovabile. Energia dal vento - Secondo alcuni studi l'utilizzo
di un quinto dell'energia eolica mondiale potrebbe fornire una quantità di
energia elettrica sette volte superiore a quella attualmente richiesta nel
mondo. Già da solo questo dato ci fornisce una valida indicazione delle
potenzialità dell'energia eolica. Dal 2000 al 2007 la potenza eolica installata
è cresciuta da
( da "Centro, Il" del 19-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
CODICE
ROSSO Incontro tra Marche e Abruzzo sulla Protezione civile ANCONA. Sarà
dedicata alle forme associative e all'unione dei comuni nelle prospettive delle
riforme federaliste la quinta edizione di Codice Rosso, manifestazione
nazionale delle protezione civile che si terrà alla Fiera di Ancona dal oggi al
21 marzo.
L'iniziativa è promossa dall'Anci (nazionale, Marche e Abruzzo), dalle Regioni
Marche e Abruzzo, dal Dipartimento nazionale della Protezione Civile, dal Corpo
nazionale dei Vigili del fuoco, col patrocinio della Presidenza della
Repubblica. Dal 2002, Codice Rosso rappresenta l'appuntamento istituzionale più
importante della protezione civile, nel corso del quale vengono dibattuti gli
argomenti più attuali nel panorama italiano. Quest'anno i temi affrontati
saranno quelli dell'organizzazione della protezione civile su base associativa
e la prevenzione nelle scuole. Il programma prevede, tra i momenti principali,
la cerimonia inaugurale (domani alle ore 10.30) con la presenza del
sottosegretario agli Interni, Michele Davico e del presidente della Regione
Marche, Gian Mario Spacca. Sabato verrà assegnato il premio nazionale Codice
Rosso a Gianni Letta, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei
ministri.
( da "marketpress.info" del 19-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Giovedì 19 Marzo
2009 LA QUALITÀ DEI TORI ITALIANI ESPORTATA IN CINA PRESENTAZIONE PROGETTO
ELPZOO-SEMENZOO Il mercato cinese sta progressivamente diventando il più grande
bacino per lo sviluppo nel settore bovino; in Italia, a Zorlesco, esiste un
Centro Tori (il centro Elpzoo) ? che per tradizione, e simbolica eredità
lasciata dal presidente dell?allora Cassa di risparmio delle province lombarde,
Giordano Dell?amore - riceve un importante sostegno da Fondazione Cariplo, per
la parte di ricerca e miglioramento genetico - rinomato per l?alta qualità dei
propri tori. Grazie a un importante accordo internazionale, ora il seme dei
tori italiani è arrivato fino? in Cina. Il Progetto
Elpzoo e Semenzoo in Cina ha inizio nel febbraio 2007:
in quel periodo il presidente di Fondazione Cariplo, Giuseppe Guzzetti,
ricevette una delegazione di funzionari dell?Ufficio Economico-commerciale
dell?Ambasciata della Repubblica Popolare Cinese in Italia; l?incontro si svolse
a Zorlesco alla presenza dei rappresentanti della Fondazione Italia Cina, con cui Fondazione Cariplo ha già avviato progetti per
la formazione degli studenti universitari cinesi in Italia. Nell?ottobre dello
stesso anno il direttore di Elpzoo, Emilio Tirloni, il direttore di Semenzoo
Italy, Andrea Battistotti e il rappresentante della Fondazione Italia Cina, il dottor Ortolani, hanno incontrato a Tianjin, in Cina, i rappresentanti locali per definire gli aspetti
operativi. Nell?aprile del 2008 è stato ufficialmente aperto a Tianjin
l?ufficio di rappresentanza di Elpzoo e Semenzoo. Nell?ottobre 2008, una
delegazione di Fondazione Cariplo formata dal Vice Presidente, Mariella Enoc e
dal Segretario Generale, Pier Mario Vello, si è recata in visita all?ufficio di
Tianjin. Anche grazie a Elpzoo, il Consorzio Semenzoo, i cui Centri aderenti
con i loro diversi marchi commerciali rappresentano quasi il 90% del mercato
del materiale seminale in Italia può affrontare l?esperienza del mercato cinese
offrendo un?ampia gamma di prodotto di qualità entrando
così in concorrenza con Usa,
Canada e Nuova Zelanda. Lo sviluppo del settore Zootecnico in Cina ha fatto un notevole passo avanti
negli ultimi anni. Per la produzione del latte la Cina si è posizionata al quinto posto nel mondo secondo i dati
ufficiali. Il valore totale del settore zootecnico in Cina ammonta a circa 140 miliardi di Euro, rappresentando
circa il 34% del valore della produzione agricola. Il settore zootecnico è
ormai diventato una fonte importante del reddito della popolazione rurale.
Nella maggior parte della Cina, un terzo del reddito
familiare della popolazione rurale viene dal settore zootecnico. Nel 2006, il
governo Cinese ha emanato l?Xi Piano Quinquennale Nazionale dello sviluppo
Zootecnico. Il piano ha stabilito che la produzione di carne, uova e latte
debba raggiungere rispettivamente 84 milioni, 30 milioni e 42 milioni di
tonnellate con un incremento annuo di circa 1. 6%, 1% e 8% rispettivamente
entro il 2010, mentre per gli allevamenti intensivi di grande dimensione un
aumento del 10% circa. Sempre entro il 2010 il settore zootecnico dovrà
contribuire con circa il 38% in più sul valore produttivo dell?agricoltura. Il
settore zootecnico cinese punterà sempre più sulla qualità e quantità. Per
questo, la tecnologia nel settore gioca un ruolo molto importante e apre un
ampio spazio per i prodotti di filiera, prodotti di uso quotidiano che aiutano
a lavorare meglio e a sostenere l?aumento delle produzioni che il miglioramento
genetico è capace di portare. Per questi prodotti di filiera il Centro Elpzoo
si propone direttamente sul mercato cinese, con un?attenzione particolare
rivolta anche all?allevamento suino. Il governo cinese favorisce anche gli
investimenti stranieri nel settore zootecnico. Gli obiettivi del progetto Cina per Elpzoo e Semenzoo sono quindi vari: miglioramento
genetico, trasferimento di tecnologia, formazione tecnica. Per riassumere
l?idea e la volontà è trasferire e applicare sul mercato cinese il know how che
le aziende italiane hanno costruito in tanti anni di seria attività permettendo
oggi alle stesse di competere ai più alti livelli nel mondo. . <<BACK
( da "Adnkronos" del 19-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
NORDCOREA:
ARRESTATE 2 GIORNALISTE USA AL CONFINE CON LA CINA LO RIFERISCONO I MEDIA
SUDCOREANI commenta 0 vota 0 tutte le notizie di ESTERI ultimo aggiornamento:
19 marzo, ore 08:45
( da "Giornale.it, Il" del 19-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
n. 67 del 2009-03-19
pagina 6 Alemanno: "Non subire l'egemonia della Lega" Carfagna:
"Il Pdl? Presto lo guiderà una donna" di Luca Telese Prosegue il
dibattito in vista del congresso del Pdl. Il sindaco di Roma: "Il rischio
per An? Tenere il freno a mano tirato. Ma non succederà, siamo coriacei".
Il ministro Carfagna: "Non sarà mai un partito leggero" Roma - Gianni
Alemanno su una poltrona del suo splendido ufficio capitolino. Sta parlando da
otto minuti, si apre una porticina, sulla destra. Entra un collaboratore,
chiamiamolo numero uno, con il telefonino A. Il sindaco si interrompe, affronta
la grana (assessorile), annota un promemoria sul palmare, riparte: «Dunque,
stavamo parlando di Fini...». Sei minuti e squilla il telefono sul tavolino. Il
sindaco si interrompe, affronta la grana (municipalizzata, settore rifiuti) e
riprende: «Dunque, stavamo parlando di Berlusconi...». Altri cinque minuti,
ancora la porticina, un altro collaboratore, chiamiamolo due, telefonino B. Il
sindaco s?interrompe, affronta la grana (cerimoniale) e riprende: «E sul
partito unico...». Altri sette minuti: rientra numero uno, telefonino A. Il
sindaco si interrompe, discute (assessore, altra piccola rogna). Ricomincia:
«Stavo dicendo: la mèta...». Mentre lo dice si illumina: un guizzo, apre un
Moleskine nero, annota a penna. Sbircio. Un geroglifico. Chiedo: «Cos?è?». E
lui: «Appunti per il discorso». Di nuovo il telefono sul tavolo. Altra grana.
Altro appunto sul palmare. Di nuovo la porticina, numero uno, telefonino A. Io
e Simone Turbolente, il portavoce, ci guardiamo. Alemanno stacca e riattacca,
come se fosse normale. Gli dico: «Ha presente quelle partite di scacchi in cui
il campione gioca in simultanea con dieci sfidanti? Lei è così». Alemanno
scoppia a ridere: «Speriamo di dare scacco...». Altro appuntino sul Moleskine,
stavolta l?altro lato: «Dietro annoto spunti ideali, davanti questioni
tecnico-operative». Lei era il più identitario dei dirigenti di An, come mai
ora è il più tranquillo? «Da Vespa, un giornalista di sinistra come Sansonetti
ha detto: “Il Pdl nasce in un clima propizio: in Europa soffia un grande vento
di destra”. è vero. Non c?è momento migliore per l?operazione». Il vento può
finire. «Certo. Ma la gente sceglie la destra perché oggi è
la risposta più seria e convincente alla globalizzazione e alla crisi. E allora
dobbiamo approfittarne ora per fare un partito radicato nei valori identitari,
moderno, riformatore, non regressivo». Cosa intende per «non regressivo»? «Che
non cerchi risposte facili e scorciatoie: protezionismi, xenofobie, mancanza di
attenzione alla giustizia sociale». Per lei la sinistra non è credibile?
«No. Perché di fronte alla crisi reagisce con un cosmopolitismo a priori, e
negando le paure della gente. Loro sono astratti, noi viviamo nella realtà».
Cosa sarà il Pdl, più di An? «Sarà più di An e più di Forza Italia: un progetto
di rilancio nazionale, che riafferma le sue radici identitarie per proiettarle
verso il futuro. Governare non basta». In che senso? «Bisogna evitare due
derive: il paternalismo e il conservatorismo. Offrire un?idea di partecipazione,
partire dall?etica di una nuova cittadinanza, dalla definizione di diritti e
doveri di ognuno». Alla vostra destra la Lega punta sull?identità locale e
guadagna voti. «Dobbiamo tenerne conto, ma dobbiamo essere meno difensivi:
puntare a un?Italia capace di guardare in Europa. I flussi migratori, ad
esempio, vanno regolati, ma non possono essere interrotti». Come si fa a
conciliare le due cose? «Ad esempio favorendo l?immigrazione rotazionale. Gli
stranieri vengono in Italia, lavorano anni, e poi tornano a casa. L?importante
è che la legalità, le leggi e la nostra identità vengano rispettate». Esempio
concreto: la grande polemica sulla facoltà concessa ai medici di denunciare gli
stranieri. «Sono convinto che queste idee non vadano enfatizzate: si rischia
non solo di dare un?immagine negativa ma di ostacolare l?attività della sanità
pubblica. Noi siamo alleati della Lega, ma non dobbiamo subire la loro
egemonia». Da un lato c?è il rischio radicalizzazione, dall?altro quello di
moderatismo? «Non bisogna commettere gli errori della vecchia Dc, pur
rispettando la funzione storica svolta da questo partito. Non dobbiamo
amministrare senza progetto e regalare l?idea di futuro alla sinistra». Che
rischio corre chi viene da An? «Il freno a mano tirato. E poi, ovviamente, la
riserva indiana!». Prego? «Il freno è uno stato d?animo. Pensare di stare nel
Pdl, ma per frenare quel che viene da Forza Italia». E la riserva indiana?
«Entrare nel Pdl con il complesso della nostalgia addosso». Però il rischio
annessione c?è. «Tutte sciocchezze! Il Pdl assomiglierà molto poco anche a
Forza Italia». Mi convinca. «Primo: noi di An siamo un popolo politico
caratterizzato e coriaceo. Secondo: le nostre idee sono già nel Dna di tutti».
Mi faccia un esempio. «La metamorfosi di Tremonti, da liberista alla critica
del mercatismo affine a quella della destra sociale». Perché ha chiesto il voto
segreto? «è un problema superato, deciderà il congresso. Ma non era una
proposta contro Berlusconi. Al contrario: il consenso strutturato rafforza la
leadership». Due leader sono troppi? «Fini porta la politica e le istituzioni.
Berlusconi il contatto con la gente. è un mix vincente». Lei nel Pdl porta la
Thatcher o Peròn? (Sorriso) «Semmai De Gaulle. Vedrà...». è una passione
recente? «L?ho studiato un po?. E ho scoperto, per esempio, che introdusse il
quoziente familiare già nel 1946!». La riduzione delle tasse in base al numero
dei figli. è uno dei suoi pallini. «Già! Pensi che De Gaulle cadde perché
voleva una forma di partecipazione dei lavoratori ai profitti di impresa».
Proprio come lei. (Altro sorriso). «Io vorrei introdurre la partecipazione, ma
non cadere». E se Berlusconi deciderà tutto? «è stato lui stesso a dire che
entro un anno bisognerà fare i congressi provinciali. E sporcarsi le scarpe.
Come vede, siamo lontani anni luce dal partito di plastica. Siamo già tutti
quanti una cosa diversa da An e Forza Italia». © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI
SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano
( da "Caserta News" del 19-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Giovedì 19 Marzo 2009 Protezione Civile si prepara per l'estate ASSOCIAZIONI |
Caiazzo Il gruppo Protezione Civile di Caiazzo è oramai parte attiva e
integrante del tessuto civile e sociale del territorio comunale.
L'organizzazione, come sancito dallo Statuto, interviene "in caso di
calamità" e svolge "azione di previsione e prevenzione": proprio
questi due punti chiave sono il filo conduttore dell'azione della
Protezione Civile caiatina. "Una delle azioni più incisive e continuative,
di cui la Protezione Civile si è resa protagonista durante l'ultimo periodo, è
stata l'emergenza frane mentre lo sarà nei mesi estivi con l'antincendio",
precisa il sindaco Stefano Giaquinto in qualità anche di delegato al settore.
La Protezione Civile, l'estate scorsa, è stata infatti impegnata spesso
nell'avvistamento e nell'intervento - in supporto ai vigili del fuoco, alla
Forestale ed alla Comunità Montana - in situazioni che avrebbero potuto
provocare una brutta ferita al territorio. Ma estate significa anche feste,
iniziative culturali, tutte manifestazioni che, se non dotate di un
soddisfacente apparato in grado di regolare il flusso della viabilità,
rischierebbero di mandare in tilt il traffico. "La Protezione Civile di
Caiazzo anche nelle 'grandi occasioni' si è sempre prodigata attraverso i suoi
volontari ? conclude Giaquinto - In sinergia con gli attivi agenti del comando
Municipale hanno esercitato e continueranno ad esercitare un serio controllo
del traffico contestualmente alle varie manifestazioni".
( da "Affari Italiani (Online)" del 19-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Politica
La Corea del Nord dichiara guerra agli Usa Giovedí
19.03.2009 10:29 Le autorità nordcoreane hanno arrestato due giornaliste
americane al confine con la Cina. A riferirlo
sono i media sudcoreani. Secondo l'agenzia di stampa di Seul Yonhap, che cita
fonti diplomatiche, "le due reporter - una delle quali di origine coreana
- che lavorano per media statunitensi, sono state fermate dalle autorità nordcoreane
questa settimana e sono tuttora trattenute". Secondo la stessa fonte le
due sarebbero state arrestate in territorio nordcoreano, mentre secondo
l'emittente sudcoreana YTN quando sono state arrestate si trovavano in
territorio cinese, sull'altra sponda del fiume Tunmen che segna il confine tra
i due paesi, e stavano effettuando alcune riprese. Le guardie di frontiera di
Pyongyang avrebbero quindi attraversato il confine per arrestarle. tags:
giornaliste americane usa arrestate corea nord nordcorea seul
( da "CronacaQui.it" del 19-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Esercitazioni in
tutti i comuni briantei per i custodi della sicurezza Al via il test di primavera per la Protezione civile MB BOVISIO-MASCIAGO -
Esercitazioni di primavera per il Corpo di Protezione civile di Monza e
Brianza. Si svolgerà sabato 21 marzo 2009 presso il Centro Polifunzionale di
Bovisio Masciago, il primo Spring Test della Protezione civile MB: 33 le
organizzazioni di volontariato coinvolte in rappresentanza dei 780 volontari
distribuiti nei 50 Comuni MB. Dopo l'esperienza positiva dello scorso
giugno,con la 1 giornata di esercitazioni, la Provincia di Milano-Progetto
Monza e Brianza promuove un nuovo campo della Protezione civile MB in
collaborazione con il CCV - Comitato Coordinamento Volontari: l'obiettivo è
consolidare l'integrazione delle diverse associazioni di volontariato presenti
nel territorio e sperimentare i piani di emergenza elaborati dalle
amministrazioni comunali e dalle associazioni, oltre a promuovere momenti di
formazione per i volontari. Denso il programma delle esercitazioni in programma
per sabato 21 marzo: dopo il ritrovo presso il campo base di Bovisio Masciago,
a partire dalle 9.30 tre colonne mobili raggiungeranno i comuni di Sovico,
Varedo, Veduggio per le simulazioni di alcuni scenari di emergenza.
Contemporaneamente, presso il campo ,alcuni volontari saranno coinvolti in
attività formative sull'utilizzo degli strumenti e attrezzature di soccorso e
sulle modalità di mantenimento delle funzionalità di un campo base. Nel corso
delle simulazioni e delle attività formative saranno coinvolti circa 200
volontari oltre a mezzi e attrezzature di soccorso. Dopo il rientro al campo,
attorno alle 17.00 saranno consegnati gli attestati a tutte le associazioni di
volontari, alla presenza di Gigi Ponti, assessore delegato all'attuazione della
Provincia di Monza e Brianza, Giuseppe Valtorta, direttore centrale della
Provincia di Milano Progetto Monza e Brianza, e i Sindaci MB. "I volontari
della Protezione civile MB sono per la nuova Provincia una grande risorsa, che
ha già dimostrato in più occasioni di saper lavorare con passione e
dedizione" - spiega Gigi Ponti, assessore all'attuazione della Provincia
MB. "Il test programmato per sabato rappresenta per tutte le
organizzazioni un'occasione di crescita per imparare a muoversi su tutto il
territorio e prepararsi are alla gestione delle emergenze". Spring Test
2009: il programma Bovisio Masciago: la formazione Durante la giornata sono
previsti sette corsi formativi, suddivi per sessioni mattutine e pomeridiane
dedicati ad approfondire alcuni temi legati all'utilizzo di strumenti e mezzi
di soccorso come motoseghe e decespugliatori; motopompe; generatori;
comunicazioni radio. Inoltre saranno illustrate le modalità di allestimento
campo soccorritori; di guida fuoristrada; di mantenimento delle funzionalità
del campo. Saranno coinvolti 90 volontari. Comune di Sovico: Test piano
d'emergenza Comunale Presso il comune di Sovico sarà testato il piano
d'emergenza con la presenza di tecnici e personale del Comune che simuleranno
l'esondazione del fiume Lambro con l'arginatura del fiume, l'evacuzione della
popolazione, la ricerca dei dispersi. Sarà simulato inoltre, con il
coinvolgimento dei volontari di Macherio, un'incidente stradale che coinvolgerà
un camion adibito al trasporto di materiale chimico. Saranno coinvolti 30
volontari. Comune di Varedo: Messa in sicurezza di un tratto del fiume Seveso
Il gruppo di Varedo coordinerà una vera azione di messa in sicurezza del fiume
con la pulizia degli argini. Saranno coinvolti 30 volontari. Comune di Veduggio:
ricerca persone/cose Il gruppo di Veduggio-Renate coordinerà la simulazione che
prevede una prima parte teorica con una lezione sulle tecniche di ricerca
tenuta da Volontari di Arcore e Agrate Brianza. Seguirà una prova pratica su
terreno favorevole e una prova pratica su terreno insidioso. Saranno coinvolti
30 volontari. 19/03/2009 - Daniele Bianchi
( da "Virgilio Notizie" del 19-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
(ASCA) - Roma, 19
mar - Roma e' orgogliosa di ospitare il G8 delle organizzazioni contadine,
perche' ''come polo agroalimentare delle Nazioni Unite, e' da sempre punto di
incontro tra Nord e Sud del moondo per la cooperazione e lo sviluppo rurale''.
Lo ha detto il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, portando il saluto della
citta' al G8 delle organizzazioni agricole in corso a Roma nella sede
Coldiretti di Roma in palazzo Rospigliosi. ''Il momento del G8 italiano e'
importante - ha detto Alemanno - perche' i grandi della terra si interrogano
nel momento in cui e' sempre piu' forte la coscienza che
non siamo di fronte a una crisi di settore ma di modello: una globalizzazione
fondata solo sullo scambio di utili e sul dominio mercato su ogni politica''.
L'agricoltura, secondo Alemanno, ''puo' svolgere un grande ruolo: diffondere un
modello produttivo che lega insieme lotta alla poverta' con ambiente e
sostenibilita' climatica. Questo rappresentavo l'Italia nella Wto -
rivela il sindaco di Roma - sembrava che dovesse essere l'agricoltura a pagare
il prezzo delle mediazioni di altri settori produttivi. Ora che la crisi
incombe pero' - ha concluso il sindaco - bisogna fare in modo che il rilancio
del ruolo dell'agricoltura venga inserito in una chiave che in Europa chiamiamo
multifunzionale: che unisca, cioe', le tematiche agricole con quelle piu'
generali''. Roma, piu' grande comune agricolo d'Europa, si propone cosi', ha
ribadito Alemanno ''come punto di incontro per sviluppare queste tematiche,
trovando un punto d'incontro tra Paesi sviluppati e Paesi in via di sviluppo''.
( da "Virgilio Notizie" del 19-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
(ASCA) - Roma, 19
mar - E' il ''momento migliore per la nascita del Pdl''. Se ne dice certo il
sindaco di Roma, Gianni Alemanno, in una intervista a Il Giornale, dove ricorda
come ''in Europa soffia un vento di destra che bisogna cogliere''. ''La gente sceglie
la destra perche' oggi e' la risposta piu' seria e
convincente alla globalizzazione'' spiega ancora l'esponente di An, che
aggiunge: ''Allora dobbiamo approfittarne ora per fare un partito radicato nei
valori identitari, moderno, riformatore, non regressivo'', ovvero, spiega
ancora, ''che non cerchi risposte facili e scorciatoie, protezionismi,
xenofobie, mancanza di attenzione alla giustizia sociale''. Secondo
Alamanno ''bisogna evitare due derive: il paternalismo e il conservatorismo''.
Cosi' sull'immigrazione e' necessario ''essere meno difensivi, favorendo
l'immigrazione rotazionale''. Quanto alla proposta della Lega sulla facolta'
dei medici di denunciare gli irregolari, Alemanno sottolinea: ''Noi siamo
alleati della Lega ma non dobbiamo subire la loro egemonia''. Alemanno non
nasconde i rischi che la nascita del Pdl porta con se' per chi proviene da An,
e li indica chiaramente: per lui il pericolo e' ''il freno a mano tirato'',
ovvero ''lo stato d'animo di pensare di stare nel Pdl ma per frenare quel che
viene da Forza Italia''. La sindrome della ''riserva indiana'', insomma,
entrare nel Pdl ''con il complesso della nostalgia addosso''. Al contrario il
sindaco di Roma e' certo che An nel Pdl non perdera' la sua identita'. ''Il Pdl
assomigliera' molto poco anche a Forza Italia, e poi le nostre idee sono gia'
nel Dna di tutti'', come dimostra ''la metamorfosi di Tremonti, da liberista, a
critico del mercatismo'' su una posizione ''affine a quella della destra
sociale'' spiega. E per quanto riguarda il leader, per Alemanno ''due'' e' la
formula perfetta: ''Fini porta la politica e le istituzioni, Berlusconi il
contatto con la gente. E' un mix vincente''.
( da "Avvenire" del 19-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
MONDO 19-03-
( da "Avvenire" del 19-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
MONDO 19-03-
( da "Manifesto, Il" del 19-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
CINA
«Concorrenza a rischio», la Coca Cola non passa Il marchio Usa voleva la
principale azienda locale di succhi di frutta Simone Pieranni La Coca Cola non
potrà diventare la regina dei succhi di frutta in Cina. Pechino ha
infatti bloccato l'acquisizione da parte del colosso Usa della China
Huiyuan Juice Group Ltd., azienda cinese che detiene il 40% del mercato nella produzione di
bevande non alcoliche e non gassose. Per la Coca Cola tramonta una possibilità
di affari decisamente più vasta rispetto al limitato, per ora, mercato delle
bevande frizzanti in Cina. C'era grande attesa intorno
all'operazione per svariati motivi: sarebbe stata la più imponente acquisizione
di una società cinese da parte di un'azienda estera e si era interessati a
valutare il funzionamento della legge anti monopolio cinese varata solo lo scorso
agosto, dopo anni di bozze e tentativi. La Coca Cola da parte sua era arrivata
all'operazione nel migliore dei modi. Durante le Olimpiadi di Pechino era stata
una degli sponsor più imponenti e visibili, con i propri prodotti presenti in
ogni punto di Pechino. Grazie a questa azione commerciale vasta, si dice che
avesse anche rafforzato i propri legami con la nomenclatura cinese,
indispensabile per aumentare il proprio giro di affari in un paese in cui il
network relazionale è determinante. Aveva effettuato l'annuncio di un ulteriore
investimento di due miliardi di dollari in Cina e
monetizzato un'offerta di 2,4 miliardi di dollari, presentata lo scorso
autunno, che aveva già sciolto le riserve degli azionisti della Huiyuan,
azienda quotata in borsa ad Hong Kong. Sottoposta a controlli e richieste, la
Coca Cola aveva aggiustato il tiro: tutto sembrava pronto per la grande mossa.
Ne sarebbe venuta fuori un'operazione commerciale d'altri tempi, con un
potenziale giro d'affari dei due gruppi uniti che avrebbe superato i 10
miliardi di yuan, oltre un miliardo di euro, tenendo conto dei numeri di
bilancio del 2007, con oltre 400 milioni di yuan registrati da ciascuna azienda
in Cina. Invece, l'operazione è saltata, poiché non
consentita dalla nuova legge anti monopolio cinese. Un'acquisizione «negativa
per la concorrenza» secondo un comunicato diramato dal ministero del commercio
cinese, che ha aggiunto: «se l'operazione fosse andata in porto, i consumatori
sarebbero stati costretti ad accettare prezzi più alti e una rosa più ristretta
di prodotti». Zhang Junsheng, un professore universitario di economia si è
detto soddisfatto: «Questa decisione aiuterà sia i produttori di succhi cinesi,
sia quelli esteri a competere in modo corretto ed è un ottimo segnale per le aziende
che sviluppano il proprio business su un arco temporale piuttosto lungo». Dopo
l'altolà alla Coca Cola tra gli osservatori internazionali rimangono alcuni
dubbi sulla decisione, in virtù di una legge anti monopolio sulla quale sono
state sollevate nel corso del tempo parecchie perplessità. «Il ministro del
commercio cinese dovrà rendere pubblico il motivo della sua decisione»,
sostiene su Bloomberg Guan Anping, trader cinese, oggi avvocato di un noto
studio legale a Pechino: «il governo - aggiunge - deve dimostrare di trattare
ogni caso con lo stesso metro di giudizio». La legge anti monopolio cinese era
già stata criticata a suo tempo dalla Camera di Commercio Usa
e da quella dell'Unione Europea. Ieri alla notizia del blocco dell'acquisizione
della Coca Cola, l'Unione Europea ha chiesto chiarimenti a Pechino. La Coca
Cola rimane in silenzio, per ora, e con il becco asciutto rispetto ad
un'operazione partita nello scorso ottobre e grazie alla quale avrebbe ampliato
le proprie quote di mercato come mai ha potuto fare in questi trent'anni di
rapporti commerciali con la Cina. Per la Coca Cola il
Celeste Impero è infatti il terzo mercato mondiale dopo Stati Uniti e Messico.
Per la China Huiyuan Juice Group Ltd. invece è stata una giornata da incubo, da
dimenticare il prima possibile. La quotazione dell'azienda, composta dal
fondatore Zhu Xinli (che controlla il 36%), la Danone (22,98%) e il fondo di
investimento Usa, Warburg Pincus (6,8%), ha fatto un
tonfo letale nella Borsa di Honk Kong: il titolo è scesa a picco del 19%,
infine è stato sospeso. La decisione sorprendente di Pechino è avvenuta nel
giorno in cui la Banca Mondiale ha annunciato una revisione della previsione di
crescita dell'economia cinese nel 2009: dal 7,5 al 6,5%. QUELLA LEGGE MURAGLIA
ANTI-MONOPOLIO Nell'agosto del 2008 il comitato permanente dell'Assemblea
nazionale del popolo (il parlamento di Pechino) ha approvato la Legge anti
monopolio (fan longduan fa) dopo quasi 13 anni di lavori preparatori. Non sono
mancate critiche nei confronti del provvedimento, specie riguardo ad alcuni
suoi punti particolarmente oscuri, come ad esempio il tema della National
security review, secondo il quale le acquisizioni di aziende cinesi da parte di
investitori esteri, che potrebbero produrre effetti sulla sicurezza nazionale,
saranno soggette ad un controllo mirato da parte di un organo di competenza,
specie su settori chiave dell'economia cinese (energia, armamenti,
telecomunicazioni). Secondo Xinhua, l'agenzia governativa cinese, il ministero
del Commercio cinese ha già applicato la legge in almeno 40 casi, da quando è
stata approvata.
( da "Giornale.it, Il" del 19-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Ieri altri
tafferugli alla Sapienza. Gli studenti volevano improvvisare un corteo non
autorizzato e la polizia lo ha impedito; da qui gli scontri. A mio giudizio la
polizia ha ragione; mi chiedo però perchè lo stesso criterio non sia stato
usato in occasione delle proteste degli estremisti islamici di gennaio, durante
le quali, per ben 4 volte i manifestanti hanno deviato dal percorso autorizzato
per andare a pregare di fronte al Duomo e al Colosseo. In quell'occasione, a
Milano come a Roma, le forze dell'ordine hanno lasciato fare. E purtroppo credo
che lo stesso accadrebbe se gli islamici tentassero un'altra prova di forza;
perchè è relativamente semplice contrastare qualche centinaio di studenti su di
giri, ma è troppo rischioso far rispettare la legge se a violarla è una
minoranza musulmana ormai molto numerosa composta da centinaia di migliaia di
persone, che potrebbero provocare sommosse di piazza. E se osservo quel che
accade all'estero non trovi motivi di conforto: a Parigi la polizia non ha più
il controllo di alcuni quartieri di periferia e gli agenti hanno paura di
uscire dai commissariati, mentre in America Sean Penn ha fatto tagliare i
passaggi che lo riguardano in un film che denuncia le difficoltà di
integrazione di certe minoranze, tra cui quella islamica, mostrando scene
forti, come quella di una ragazza iraniana uccisa in nome dell' «onore» da un
familiare che ne rimproverava la condotta di vita non conforme alle tradizioni
e ai dettami della religione. Le proteste dell'associazione degli iraniani è
stata così veemente da indurre l'attore, famoso per il suo impegno civile, a
una clamorosa retromarcia. E la situazione rischia di peggiorare ulteriormente.
Che fare? Bisogna arrivare al punto di limitare drasticamente l'immigrazione
musulmana privilegiando quella di minoranze, come i filippini, che si integrano
facilmente? Scritto in notizie nascoste, società, Italia, gli usa e il mondo,
francia, immigrazione, islam Non commentato » (Nessun voto) Loading ... Il Blog
di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo
articolo a un amico 17Mar 09 Il rally delle Borse è un'illusione, l'America
nasconde i guai Negli ultimi sette giorni le Borse sono partite al rialzo e c'è
già chi sostiene che il peggio è passato. Non riesco ad essere così ottimista;
anzi, ho l'impressione che in realtà, proprio in questi giorni ,stiamo vivendo
un passaggio delicatissimo della crisi. Il rally è stato innescato da Citigroup
che ha annunciato profitti per i primi due mesi e gli operatori hanno iniziato
a credere che il settore bancario sia sulla via del risanamento. Ma è davvero
così? Che fine hanno fatto i debiti colossali accumulati dagli istituti? Si
sono volatilizzati con un colpo di bacchetta magica? Ovvio che no. E infatti
qualcuno ha rilevato che Citigroup ha annunciato gli utili ma si è rifiutata di
rilevare l'incidenza dei debiti. Ma l'annuncio di una settimana fa è servito
per innescare un'operazione colossale per propagare fiducia. Il movimento di
Borsa è stato ampliato da una raffica di annunci rassicuranti da altre banche,
e, soprattutto, da uno spin iperottimistico da parte di Obama, del ministro del
Tesoro Geithner del presidente della Fed Bernanke, secondo cui "il peggio
è passato". Che i governi tendano a sollevare gli spiriti è normale, ma
questa euforia è sospetta. E infatti serve a nascondere un problema ben più
grande. Altro che ripresa, in queste ore l'America è in bilico come mai prima
d'ora. La vera notizia non è Citigroup, ma la dichiarazione del primo ministro
cinese che pubblicamente ha espresso dubbi sulla solidità dei Buoni del Tesoro
americani. E Obama nel week-end ha moltiplicato gli interventi per rassicurare
il mondo "che gli Usa sono la nazione più sicura
al mondo per gli investimenti". Ieri sono usciti i dati, ripresi
dall'economista Roubini, sugli acquisti di Treasury ed è emersa un'altra verità
scomoda. In gennaio gli stranieri hanno venduto Buoni del Tesoro a lunga
scadenza per 18 miliardi (mentre in dicembre ne avevano acquistati per 22
miliairdi), preferendo le scadenze brevi. In genere hanno ridotto gli acquisti
di obbligazioni americane, sia pubbliche che private, con, complessivamente, un
saldo negativo per 148 miliardi di dollari. La Cina è
inquieta e il mercato manda segnali negativi: il mondo inizia a perdere fiducia
in un'America il cui deficit sta esplodendo? E' l'incubo che agita le notti di
Obama. Altro che euforia, il suo è spin da disperazione. E il mondo trattiene
il fiato. AGGIORNAMENTO: Sono a Parigi, dove ho intervistato Jacques Attali,
uno dei pochi ad aver previsto per tempo la crisi. E' convinto che la crisi
potrà essere superata definitivamente solo se verranno cambiate le regole che
hanno permesso la diffusione dell'anarchia finanziaria, altrimenti la ripresa
sarà effimera. Il problema è che Washington e Londra vogliono continuare come
prima. Attali è persuaso che l'Europa sia meglio attrezzata e potrebbe
addirittura emergere come la nuova superpotenza. Potere leggere l'intervista
qui Scritto in spin, banche, capitalismo, crisi, era obama, società, cina,
notizie nascoste, globalizzazione, economia, gli usa e il mondo Commenti ( 40 )
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un amico 14Mar 09 La crisi provocherà una nuova ondata di immigrati? Ma la
crisi che impatto avrà sui flussi migratori? In Italia se n'è parlato poco, ma
sulla stampa straniera sono stati pubblicati diversi reportage, da quali
risultava che molti immigrati stavano abbandondando i Paesi ricchi (soprattutto
negli Usa e in quelli del Golfo) per tornare a casa.
Il motivo? Ovvio: la mancanza di lavoro. Anche in Italia è accaduto un fenomeno
analogo, sebbene in misura molto minore e limitatamente ad alcune comunità,
come quella brasiliana. Ma ora il quadro potrebbe cambiare. Se la crisi
finanziaria nei Paesi dell'Europa dell'est peggiorerà ulteriormente, provocando
un forte aumento della disoccupazione, molti rumeni, bulgari, albanesi,
slovacchi, eccetera potrebbero essere indotti, dalla disperazione, a tentare
l'avventura a ovest, magari al solo scopo di vivere di espedienti. L'incognita
principale, tuttavia, riguarda l'Africa. L'altro giorno il segretario del Fmi,
Dominique Strauss-Kahn, ha lanciato l'allarme per gli effetti catastrofici
della recessione sul Continente nero. «C'è in pratica la certezza -ha detto il
capo dell'Fmi -che molti milioni di persone sprofonderanno sempre più nella
miseria: se non si interviene con un forte piano d'emergenza ci sono forti
rischi di guerre civili, se non di guerre estese». E dunque di una nuova ondata
migratoria verso l'Europa. Secondo Strauss-Kahn tocca ai Paesi ricchi mettere
mano al portafoglio. «Se la comunità internazionale ha trovato centinaia di
miliardi di dollari per affrontare la crisi globale, non è ammissibile che non
possa trovare qualche centinaio di milioni, meno di quanto ha investito per
salvare singole aziende private, per i Paesi più poveri». E' davvero questo il
modo appropriato per aiutare l'Africa a superare la crisi? Inoltre: siamo
pronti a reggere, in piena crisi economica, una nuova ondata migratoria
dall'Europa dell'Est e dall'Africa? Temo che un evento del genere provocherebbe
tensioni sociali enormi, un razzismo diffuso e una guerra tra poveri nelle
nostre città. Che foschi presagi.. sbaglio? Scritto in società, crisi,
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di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo
articolo a un amico 12Mar 09 Piani di rilancio, l'Europa dice no a Obama (e fa
bene) Giornale di oggi scrivo un articolo incentrato sulle crescenti
incomprensioni tra l'Unione europea e la nuova America di Obama, in vista del
prossimo G20. Il punto centrale riguarda il piano di stimolo dell'economia, la
Casa Bianca da giorni preme affinchè anche l'Europa ne adotti uno in grande
stile (quello Usa è pari al 5,7% del Pil), ma i Ventisette
sono restii. "Hanno già stanziato spese straordinarie pari all'1,5% del
Pil, che porteranno quelli dell'area euro a sfondare il deficit del 3% previsto
dal Trattato di Maastricht, ma non intendono andare oltre nel timore che
disavanzi eccessivi possano incrinare la tenuta o perlomeno la credibilità
della moneta unica". Infatti quello americano quest'anno sfiorerà il 10% e
che chi lo vede addirittura al 15%. Inoltre, Berlino e Parigi prestano sempre
più ascolto agli economisti secondo cui manovre come quelle americane servono a
poco; infatti a breve porteranno nelle tasche dei contribuenti importi irrisori
pari a poche decine di dollari a testa, mentre gli investimenti sulle
infrastrutture incideranno sulla crescita solo verso la fine del 2010. Insomma,
si dovrebbe rinunciare a equilibri finanziari costruiti in oltre 15 anni per
adottare misure espansioniste di dubbia efficacia". Io dico che l'Europa
fa bene a resistere alle pressioni americane nonostante siano sempre più
insistenti, con l'appoggio di grandi testate come Financial Times ed herald
Tribune, che abboccano allo spin della Casa Bianca. La mia impressione è che
gli Usa sperino di trascinare anche gli altri Paesi
nella spirale dei deficit (e a lungo termine inflazionistica) perchè se tutti
vanno male è più facile che il dollaro resti la moneta di riferimento; ma se
l'Europa non segue la corrente e mantiene conti più o meno in ordine il
biglietto verde rischia il capitombolo e Washington di perdere la leadership
finanziaria sull'economia globale. Questa è la vera posta in gioco. Sbaglio?
Scritto in spin, banche, capitalismo, crisi, manipolazione, era obama,
globalizzazione, europa, economia, società, gli usa e il mondo Commenti ( 45 )
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un amico 10Mar 09 Libertà di stampa? Sì, ma non per i blog Attenti, amici
bloggisti, la Cassazione ha deciso che "per i blog e i forum on-line non
valgono le regole che tutelano la libertà di stampa". La ragione? Eccola:
siccome "si tratta di una semplice area di discussione dove qualsiasi
utente o gli utenti registrati sono liberi di esprimere il proprio pensiero,
rendendolo visionabile a tutti gli altri soggetti autorizzati ad accedere al
forum", spesso in forma anonima,."Blog, forum eccetera non possono
essere considerati come una testata giornalistica, ma sono equiparabili ai
messaggi che potevanoe possono essere lasciati in una bacheca". Dunque i blog
hanno l'obbligo di rispettare il "buon custome" e il giudice può
ordinare il sequestro di alcune pagine web. La controversia era nata in seguito
alla decisione del Tribunale di Catania di sequestrare un forum di discussione
sulla religione cattolica nel quale erano contenuti messaggi che la
magistratura di Catania aveva ritenuto offensivi verso il comune sentimento
religioso. Alcuni bloggisti "avevano travalicato limiti del buon costume
alludendo espressamente a pratiche pedofile dei sacerdoti per diffondere il 'sacro
seme del Cattolicesimo'". Il tema è delicatissimo. Certe ingiurie sono
indifendibili, ma temo che la sentenza della Cassazione sia esagerata e che
costituisca un precedente potenzialmente pericoloso per la libertà di
espressione in questo Paese. Chi stabilisce cos'è il buon costume? E chi ci
garantisce che questa sentenza non venga usata per mettere a tacere opinioni
scomode? Scritto in giustizia, blog, manipolazione, società, Italia,
democrazia, giornalismo Commenti ( 63 ) » (4 voti, il voto medio è: 4.75 su un
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RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 08Mar 09 "Repubblica"
s'indigna: gli hotel di lusso tagliano le "amenties" Il mondo va a
rotoli e "Repubblica", giustamente, si preoccupa anche dei
contraccolpi sugli hotel di lusso. Mercoledì ha dedicato all'argomento
un'intera pagina. Ecco l'incipit: "Cominciamo da qui, dal fastoso Shangri
La di Singapore e dal racconto di Alessandra Pavolini, general manager in
viaggio per il 40 per cento del suo tempo-lavoro. Racconta che l'ultima volta è
stato uno shock: "Niente più corbeille di fiori nella hall, neppure un
valletto che ti prende i bagagli, in camera una lista di raccomandazioni da
colonia estiva: spegni le luci, non usare tutti gli asciugamani, tieni la
temperatura più alta. In bagno il deserto, con il barattolino dello shampoo che
tiene solo una dose, spariti il cotton fioc e i dischetti struccanti. Sul
comodino matite lunghe come un mozzicone e il bloc notes col logo ridotto a tre
foglietti di carta bianca". E ancora, con tono inorridito, Cinzia Sasso
racconta che "il grande bacino del risparmio è quello delle amenities.
Basta accappatoi; stop alle pantofole; addio alle creme idratanti; contenitori
più piccoli per shampoo, balsamo e bagnoschiuma, generi da sostituire, nel caso
di presenze che si prolunghino, "solo dopo che siano stati utilizzati del
tutto"; via i sottobicchieri nel bagno; i sigilli del water; kit per il
cucito e kit per pulire le scarpe ridotti al minimo; via perfino il
cioccolatino della buona notte. Ma, scrive ancora la Sasso, "per fortuna
nell'era di internet, a parte i maniaci delle collezioni, non si accorgerà
nessuno che sono già state tagliati i fogli per spedire i fax e la carta da
lettere, così come le scatoline dei fiammiferi con il logo degli hotel".
Come non capire i lettori chic di Repubblica: è un vero scandalo, un trauma,
un'indecenza. Voi che dite: riusciranno a riprendersi? Sono sinceramente
preoccupato. Scritto in crisi, globalizzazione, notizie nascoste, Italia,
giornalismo Commenti ( 34 ) » (6 voti, il voto medio è: 3.83 su un massimo di
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Commenti Invia questo articolo a un amico 07Mar 09 Obama chiede aiuto agli
hedge funds (e li premia) Un altro breve post sulla crisi economica. Obama ha
trovato la soluzione per far ripartire il credito: chiede aiuto agli hedge
funds e ai fondi di private equity offrendo loro condizioni di estremo favore:
potranno accumulare profitti illimitatamente, ma con ampie garanzie statali in
caso di perdita. L'accordo è legato ai cosiddetti "Talf", come spiego
in questo articolo e prevede l'esborso da parte dello Stato di altri mille
miliardi di dollari. Capito il progressista Obama? Chiede aiuto e protegge gli
speculatori con i soldi dei contribuenti.. Intanto il totale degli interventi
varati dal governo Usa raggiunge l'astronomica cifra
di 3,5 trilioni di dollari ovvero 3500 miliardi di dollari, da finanziare con
l'emissione di Buoni del Tesoro. Il debito Usa è
ancora sostenibile? Attenti al dollaro, rischia una brutta fine. Scritto in
banche, capitalismo, crisi, progressisti, era obama, globalizzazione, economia,
gli usa e il mondo Commenti ( 50 ) » (7 voti, il voto medio è: 4.57 su un
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RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 05Mar 09 E' ora di lasciar
fallire le banche. In un'intervista che mi ha concesso, Arthur C. Brooks,
presidente dell'American enterprise institute, uno dei principali think tank
conservatori, sostiene due punti importanti: 1) a suo giudizio i piani di Obama
anziché contrastare la crisi finiscono per peggiorarla. 2) tentare di salvare
tutti è impossibile ed è inaccettabile che gli aiuti vadano soprattutto alla
casta dei banchieri che questa crisi l'ha provocata. Dunque visto che la
recessione è inevitabile, meglio adottare misure radicali e lasciar fallire le
banche che non sono in grado di resistere. Il punto più delicato è l'ultimo e
dopo aver riflettuto a lungo su questo tema, grazie anche ai vostri
qualificatissimi contributi, mi sono convinto che questa sia l'unica strada.
L'entità del debito accumulato da certe banche (soprattutto americane ma non
solo) è tale, a causa dell'effetto leva, da non poter essere coperto nemmeno
dallo Stato. Dunque cercare di tappare buchi, che in realtà continuano ad
allargarsi, non avrà altra conseguenza che trascinare l'economia reale nel
baratro. E allora anzichè creare "bad banks" o fondi con titoli
tossici, bisogna rafforzare le banche in salute e usare i fondi pubblici per
trasferire a queste ultime le attività fondamentali (e sane) di quelle in
fallimento. Ci sarà uno choc e chi detiene azioni o prodotti finanziarie delle
banche cattive perderà il proprio investimento, ma passato il trauma l'economia
potrà riprendere su basi solide. L'idea circola già da qualche settimana tra
gli specialisti, ma mi sembra l'unica soluzione plausibile. O sbaglio?
AGGIORNAMENTO: la Banca d'Inghilterra ha dato il via libera per stampare 150
miliardi di sterline da pompare nel sistema finanziario. E' un gesto disperato.
A questo punto vedo solo due possibili conseguenze: l'operazione fallisce e la
Gran Bretagna fila verso la bancarotta o va in porto ma a un prezzo altissimo: l'iperinflazione.
Scritto in capitalismo, crisi, banche, era obama, globalizzazione, economia,
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Commenti Invia questo articolo a un amico 04Mar 09 Quando Obama supplica il
mondo. Obama non vede l'ora di avviare una nuova distensione con la Russia,
ampiamente ricambiata, come spiego in questo articolo . Intanto invia due
rappresentanti a Damasco per riallacciare il dialogo con la Siria, interrotto
dal 2005. Sotto banco parla con l'Iran e, secondo indiscrezioni, anche con
Hamas. Nei giorni scorsi Hillary Clinton, a Pechino, ha dichiarato che i
diritti umani sono importanti, ma che l'economia lo è di più, avvallando così
le repressioni del regime comunista cinese. Con i Paesi arabi del Golfo la Casa
Bianca è sempre più conciliante, anzi accomodante e il presidente americano ha
lanciato i primi segnali di preudente disponibilità anche al regime cubano dei
fratelli Castro. La svolta è innegabile rispetto a Bush, ma proietta l'immagine
di un Paese ansioso, improvvisamente insicuro, che dopo aver perso la
supremazia economia teme di smarrire anche quella politica. E' come se Obama
stesse supplicando il mondo: è vero siamo in recessione ma se ci riconoscerete
ancora lo status di numero uno al mondo (e militarmente lo sono ancora), faremo
i bravi con tutti. Insomma, un'America con il cappello in mano che cerca di far
dimenticare le proprie debolezze. Ma basta la supremazia militare per
giustificare lo status di superpotenza? E il mondo ha davvero
voglia di farsi guidare dagli Usa? Scritto in globalizzazione, israele, era obama, democrazia,
cina, gli usa e il mondo, russia, medio oriente, islam Commenti ( 96 ) » (6
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01Mar 09 Ma Obama combatte davvero le lobbies? I media di tutto il mondo
hanno rilanciato il discorso con cui Obama annuncia "di voler lottare
contro le lobbies che intendono ostacolare il suo piano economico". La
retorica è quella di sempre: "Questo è il cambiamento promesso agli
americani" e giù l'elenco delle riforme che i rappresentanti degli
interessi particolari intendono bloccare: "Alle assicurazioni non piacerà
l'idea di dover diventare più competitive per continuare a offrire la copertura
medica», ha detto Obama. «Anche le banche e chi ha concesso prestiti agli
studenti per iscriversi all'università non ameranno lo stop agli enormi sussidi
a loro accordati, ma così abbiamo salvato circa 50 miliardi di dollari per
rendere i college più finanziariamente accessibili». Allo stesso modo, ha detto
Obama, «le compagnie petrolifere non ameranno l'interruzione delle
facilitazioni fiscali per 30 miliardi di dollari, ma è così che possiamo
permettere all'economia delle energie rinnovabili di creare nuovi progetti e
posti di lavoro». La realtà, però, è molto diversa. Il presidente americano non
ha affatto combattuto le lobbies, le ha assorbite al governo. E l'esame sia bel
pacchetto di salvataggio del sistema finanziario sia del piano di rilancio lo
dimostra. Altro che riforme: Obama distribuisce soldi a pioggia. E tagli di
poche decine di miliardi di dollari sono irrisori rispetto a sussidi che
valgono migliaia di miliardi. Ma hanno una loro funzione mediatica: servono ad
alimentare il mito del cambiamento e dunque l'impressione che Obama stia
davvero trasformando l'America, tagliando con il passato. E' un'operazione di
spin, basata sull'illusione o, se preferite, sul raggiro. Con queste riforme
l'America non solo non cambia, ma rischia di accelerare il suo declino, perchè
elude ancora una volta il vero problema dell'economia Usa,
che è sistemico. E non sarà certo l'aumento dell'aliquota di un paio di
percentuali ai ricchi a sanare le casse dello Stato americano. Anche perchè di
questo passo, alla fine del 2010, di ricchi ne rimarranno davvero pochi. Non
fatevi ingannare dai bluff di Obama. Scritto in banche, capitalismo, crisi,
spin, era obama, democrazia, globalizzazione, economia, gli usa e il mondo
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Salve. Marina non credi che sia arrivato il caso di non reagire più a certe
arroganze? Davide K... Dekebalos: Una precisazione gentile Davide K. Il mercato
interbancario di liquidità è molto importante per far... Marcello Foa: Davide K
ha ragione nel rilevare un'apparente incongruenza nelle dichiarazioni di
Attali. Avendo... Marina: Davide K.dice: PS: guardate che non è obbligatorio
indicare un sito web, quindi potete anche smetterla di... colzani: Tutti si
interrogano sui bonus AIG e gridano allo scandalo, anche l'irreprensibile Obama
sguaina la... Ultime news Donna legata al letto con cintura
"esplosiva"Ddl sicurezza, Maroni: non porremo la fiduciaRonde:
l'inchiesta video sul "modello Milano"Napolitano a Pdl e Pd: "Lo
spirito di fazione avvelena lotta politica"Brunetta: "L'Onda? Sono
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Argomenti: Cina Usa
n. 67 del 2009-03-19
pagina 6 Alemanno: "No all'egemonia leghista" Carfagna: "Pdl?
Presto leader donna" di Luca Telese Prosegue il dibattito in vista del
congresso del Pdl. Il sindaco di Roma: "Il rischio per An? Tenere il freno
a mano tirato. Ma non succederà, siamo coriacei". Il ministro Carfagna:
"Non sarà mai un partito leggero" Roma - Gianni Alemanno su una
poltrona del suo splendido ufficio capitolino. Sta parlando da otto minuti, si
apre una porticina, sulla destra. Entra un collaboratore, chiamiamolo numero
uno, con il telefonino A. Il sindaco si interrompe, affronta la grana
(assessorile), annota un promemoria sul palmare, riparte: «Dunque, stavamo
parlando di Fini...». Sei minuti e squilla il telefono sul tavolino. Il sindaco
si interrompe, affronta la grana (municipalizzata, settore rifiuti) e riprende:
«Dunque, stavamo parlando di Berlusconi...». Altri cinque minuti, ancora la
porticina, un altro collaboratore, chiamiamolo due, telefonino B. Il sindaco
s?interrompe, affronta la grana (cerimoniale) e riprende: «E sul partito
unico...». Altri sette minuti: rientra numero uno, telefonino A. Il sindaco si
interrompe, discute (assessore, altra piccola rogna). Ricomincia: «Stavo
dicendo: la mèta...». Mentre lo dice si illumina: un guizzo, apre un Moleskine
nero, annota a penna. Sbircio. Un geroglifico. Chiedo: «Cos?è?». E lui:
«Appunti per il discorso». Di nuovo il telefono sul tavolo. Altra grana. Altro
appunto sul palmare. Di nuovo la porticina, numero uno, telefonino A. Io e
Simone Turbolente, il portavoce, ci guardiamo. Alemanno stacca e riattacca,
come se fosse normale. Gli dico: «Ha presente quelle partite di scacchi in cui
il campione gioca in simultanea con dieci sfidanti? Lei è così». Alemanno
scoppia a ridere: «Speriamo di dare scacco...». Altro appuntino sul Moleskine,
stavolta l?altro lato: «Dietro annoto spunti ideali, davanti questioni
tecnico-operative». Lei era il più identitario dei dirigenti di An, come mai
ora è il più tranquillo? «Da Vespa, un giornalista di sinistra come Sansonetti
ha detto: “Il Pdl nasce in un clima propizio: in Europa soffia un grande vento
di destra”. è vero. Non c?è momento migliore per l?operazione». Il vento può
finire. «Certo. Ma la gente sceglie la destra perché oggi è
la risposta più seria e convincente alla globalizzazione e alla crisi. E allora
dobbiamo approfittarne ora per fare un partito radicato nei valori identitari,
moderno, riformatore, non regressivo». Cosa intende per «non regressivo»? «Che
non cerchi risposte facili e scorciatoie: protezionismi, xenofobie, mancanza di
attenzione alla giustizia sociale». Per lei la sinistra non è credibile?
«No. Perché di fronte alla crisi reagisce con un cosmopolitismo a priori, e
negando le paure della gente. Loro sono astratti, noi viviamo nella realtà».
Cosa sarà il Pdl, più di An? «Sarà più di An e più di Forza Italia: un progetto
di rilancio nazionale, che riafferma le sue radici identitarie per proiettarle
verso il futuro. Governare non basta». In che senso? «Bisogna evitare due
derive: il paternalismo e il conservatorismo. Offrire un?idea di
partecipazione, partire dall?etica di una nuova cittadinanza, dalla definizione
di diritti e doveri di ognuno». Alla vostra destra la Lega punta sull?identità
locale e guadagna voti. «Dobbiamo tenerne conto, ma dobbiamo essere meno
difensivi: puntare a un?Italia capace di guardare in Europa. I flussi
migratori, ad esempio, vanno regolati, ma non possono essere interrotti». Come
si fa a conciliare le due cose? «Ad esempio favorendo l?immigrazione
rotazionale. Gli stranieri vengono in Italia, lavorano anni, e poi tornano a
casa. L?importante è che la legalità, le leggi e la nostra identità vengano
rispettate». Esempio concreto: la grande polemica sulla facoltà concessa ai
medici di denunciare gli stranieri. «Sono convinto che queste idee non vadano
enfatizzate: si rischia non solo di dare un?immagine negativa ma di ostacolare
l?attività della sanità pubblica. Noi siamo alleati della Lega, ma non dobbiamo
subire la loro egemonia». Da un lato c?è il rischio radicalizzazione, dall?altro
quello di moderatismo? «Non bisogna commettere gli errori della vecchia Dc, pur
rispettando la funzione storica svolta da questo partito. Non dobbiamo
amministrare senza progetto e regalare l?idea di futuro alla sinistra». Che
rischio corre chi viene da An? «Il freno a mano tirato. E poi, ovviamente, la
riserva indiana!». Prego? «Il freno è uno stato d?animo. Pensare di stare nel
Pdl, ma per frenare quel che viene da Forza Italia». E la riserva indiana?
«Entrare nel Pdl con il complesso della nostalgia addosso». Però il rischio
annessione c?è. «Tutte sciocchezze! Il Pdl assomiglierà molto poco anche a
Forza Italia». Mi convinca. «Primo: noi di An siamo un popolo politico
caratterizzato e coriaceo. Secondo: le nostre idee sono già nel Dna di tutti».
Mi faccia un esempio. «La metamorfosi di Tremonti, da liberista alla critica
del mercatismo affine a quella della destra sociale». Perché ha chiesto il voto
segreto? «è un problema superato, deciderà il congresso. Ma non era una
proposta contro Berlusconi. Al contrario: il consenso strutturato rafforza la
leadership». Due leader sono troppi? «Fini porta la politica e le istituzioni.
Berlusconi il contatto con la gente. è un mix vincente». Lei nel Pdl porta la
Thatcher o Peròn? (Sorriso) «Semmai De Gaulle. Vedrà...». è una passione
recente? «L?ho studiato un po?. E ho scoperto, per esempio, che introdusse il
quoziente familiare già nel 1946!». La riduzione delle tasse in base al numero
dei figli. è uno dei suoi pallini. «Già! Pensi che De Gaulle cadde perché voleva
una forma di partecipazione dei lavoratori ai profitti di impresa». Proprio
come lei. (Altro sorriso). «Io vorrei introdurre la partecipazione, ma non
cadere». E se Berlusconi deciderà tutto? «è stato lui stesso a dire che entro
un anno bisognerà fare i congressi provinciali. E sporcarsi le scarpe. Come
vede, siamo lontani anni luce dal partito di plastica. Siamo già tutti quanti
una cosa diversa da An e Forza Italia». © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via
G. Negri 4 - 20123 Milano
( da "Virgilio Notizie" del 19-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Città del Vaticano,
19 mar. (Apcom) - "Forze internazionali sfruttano la miseria del cuore
umano che non è specifica delle società africane. Esse fomentano le guerre per
la vendita delle armi". È l'allarme lanciato dal Vaticano e contenuto
nell'Instrumentum Laboris per l'assemblea speciale per l'Africa in vista del Sinodo
dei vescovi, diffuso oggi dalla sala stampa della Santa Sede, e consegnato dal
Papa a Yaoundè al termine della messa nello Stadio della capitale del Camerun.
Forze internazionali "sostengono poteri politici irrispettosi dei diritti
umani e dei principi democratici per assicurarsi, come contropartita, dei
vantaggi economici (sfruttamento delle risorse naturali, acquisizione di
mercati importanti, ecc.)", prosegue il documento. "Minacciano,
infine, di destabilizzare le nazioni e di eliminare tutti coloro che vogliono
affrancarsi dalla loro tutela". Il Vaticano condanna anche la "globalizzazione" che "è un fatto di questo secolo e,
anche se tende ad emarginare il continente africano, è impossibile parlare dei
problemi e delle soluzioni dell'Africa senza implicare altri continenti e le
loro istituzioni economiche e finanziarie, come pure la loro rete
d'informazione il cui impatto sulle società africane è considerevole. Le
comunità ecclesiali - conclude il documento - invitano, pertanto, i Padri
sinodali ad esaminare questi drammi di cui le società africane sono in parte
responsabili e in parte vittime".
( da "Virgilio Notizie" del 19-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Città del Vaticano,
19 mar. (Apcom) - La Chiesa cattolica denuncia "un processo organizzato di
distruzione dell'identità africana" a causa della
globalizzazione. E' quanto si legge nel documento preparatorio del prossimo
sinodo cattolico sull'Africa, in programma a ottobre a Roma, consegnato da Papa
Benedetto XVI ai vescovi africani al termine della messa celebrata a Yaoundé.
"Il deterioramento dell'identità culturale - si legge nel paragrafo 31 del
documento diffuso dalla sala stampa della Santa Sede - ha condotto a uno
squilibrio interiore delle persone che si manifesta con la rilassatezza morale,
la corruzione e il materialismo, la distruzione del matrimonio autentico e
della nozione di famiglia sana, mediante l'abbandono delle persone anziane e la
negazione dell'infanzia. In seguito ai conflitti armati - prosegue il testo -
si è installata una cultura di violenza, di divisione e il mito del guerriero
eroe. Sembra che, col pretesto della modernità, sia in atto un processo
organizzato di distruzione dell'identità africana. E ciò si rivela tanto più
efficace quanto più permane l'analfabetismo a causa dell'investimento carente
nell'educazione da parte dei poteri pubblici. L'educazione dei giovani è così
abbandonata all'influenza degli antivalori diffusi dai mass media, da certi
politici e da altre figure pubbliche".
( da "Virgilio Notizie" del 19-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Roma, 19 mar.
(Apcom) - I funzionari dell'ufficio delle dogane, con la collaborazione dei
militari della guardia di finanza, hanno sequestrato al porto di Taranto 374
pezzi, tra fari posteriori modello Golf, griglie radiatori, calandre,
mascherine e paraurti; e giocattoli per bambini (automobiline) contraffatti,
per un valore commerciale di circa 30mila euro. La merce viaggiava in un
container destinato a Durazzo (Albania), sbarcato da una motonave battente bandiera italiana e proveniente dal porto di Ningbo (Cina). Al controllo scanner e alle
verifiche dei funzionari doganali il carico, dichiarato come "bagagli,
lampade, borse donna e giocattoli", risultava in realtà essere composto da
ricambi auto di modello e marchio Volkswagen, giocattoli per bambini con le
immagini di Iron Man di titolarità della Marvel Characters Inc.-Usa e automobiline giocattolo con marchio Audi. Le società
titolari del marchio hanno dichiarato "i materiali, gli imballaggi, i
marchi e loghi non sono originali e la fedele riproduzione di immagini è tale
da indurre in inganno l'acquirente finale". Pertanto, notizia di reato per
contraffazione dei marchi è stata inviata alla competente autorità giudiziaria.
( da "Gazzetta di Parma Online, La" del
19-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Meccanica
specializzata: in Emilia-Romagna due imprese su tre prevedono occupazione
stabile La Dallara che vince in Usa in Formula Indy,
ma nasce sulle colline parmensi alla Dallara Automobili «grazie a una forte
sinergie con tante aziende che sono fornitori eccellenti di componenti
innovativi», è il simbolo dell?ottava edizione di MecSpe, salone internazione
della meccanica specializzata (mille espositori) organizzato da Senaf e
allestito fino a sabato alle Fiere di Parma. «Eccellenza e innovazione - ha
spiegato l?amministratore delegato Andrea Pontremoli - sono i fattori chiave
per uscire in fretta dalla crisi». Al taglio del nastro, oltre a Emilio
Bianchi, direttore di Senaf, e al presidente delle Fiere di Parma, Franco Boni,
hanno partecipato Giancarlo Gamberini per Cna Produzione e Cesare Azzali,
direttore dell?Unione parmense degli industriali. Gamberini ha ribadito «la
propensione a investire delle imprese che animano la filiera della meccanica
specializzata, che non è cambiata di fronte alla crisi ma che deve fare i conti
con il tema del credito e della disponibilità di credito». Azzali ha
sottolineato il valore del «fare insieme» per arrivare a produzioni in grado di
competere e vincere sui mercati mondiali. Le imprese della meccanica e
subfornitura dell?Emilia-Romagna, nonostante l?attuale congiuntura economica
che rende incerto il futuro sotto l?aspetto di fatturato e ordini, cercano di
reagire. A confermare questa tendenza sono i dati dell?Osservatorio Mecspe
sulle previsioni occupazionali del comparto, che rivelano come più della metà
degli imprenditori della regione (58%) stimino di mantenere stabile nel primo
semestre del 2009 la propria forza lavoro rispetto all?analogo periodo dello
scorso anno. Il 33% prevede invece un calo del numero dei dipendenti, mentre un
incoraggiante 5% dichiara addirittura di assumere nuovi addetti presso la
propria struttura. MecSpe, con i suoi i suoi sette saloni tematici – Mecspe,
Eurostampi, Subfornitura, PlastixExpo, Trattamenti e Finiture, Control Italy,
Motek Italy – offre spunti interessanti per tutti i comparti anche in chiave di
internazionalizzazione, visto che grazie alla spinta della Regione
Emilia-Romagna espongono eziende di 15 Paesi: dalla Cina
alla Francia, dalla Germania all?India, dall?Ungheria alla Russia, dalla Spagna
alla Corea. Il progetto supportato della Regione Emilia-Romagna porterà in
fiera una delegazione di buyer provenienti dalla Russia, dalla Cina e dall?India che si aggiungerà agli abituali visitatori
stranieri.
( da "Mattino, Il (Nazionale)" del 19-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
BENIAMINO NATALE
Pechino. La Cina ha bloccato l'acquisizione della più
grande produttrice di bevande non alcoliche del paese da parte della Coca Cola,
invocando la legge anti-monopolio in vigore da meno di un anno. Il ministero
del commercio di Pechino ha affermato in un comunicato che l'acquisizione
«avrebbe danneggiato la concorrenza», suscitando timori di un ritorno del
protezionismo in un momento nel quale le prospettive dell'economia cinese e di
quella internazionale continuano ad essere grigie (proprio oggi la Banca
Mondiale ha annunciato una revisione al ribasso della crescita della previsione
di crescita dell'economia cinese nel 2009, passata dal 7,5 al 6,5 per cento).
In settembre, la multinazionale americana aveva lanciato un'offerta di 2,4
miliardi di dollari per l'acquisto della China Huiyuan Juice, un'impresa
fondata nel 1992 e quotata alla Borsa di Hong Kong. Se l'affare fosse andato in
porto si sarebbe trattato della più costosa acquisizione di una compagnia
cinese mai fatta da una società straniera. L' offerta della Coca Cola per la
Huiyuan era seguita con interesse anche perché era il primo caso di rilievo a
coinvolgere una multinazionale straniera da quando è entrata in vigore le nuova
legge antimonopolio, nell' agosto dell'anno scorso. Gli osservatori sono stati
presi di sorpresa dal rigetto dell'operazione. Le aspettative erano per
un'approvazione condizionata anche perché la Coca Cola, essendo stata uno dei
principali sponsor delle Olimpiadi di Pechino, ha acquistato in Cina una forte visibilità e si ritiene che abbia sviluppato
buoni contatti nel mondo politico cinese. L'annuncio è arrivato mentre la Borsa
di Hong Kong era ancora aperta e la vendita di azioni della Huiyuan è stata
sospesa dopo che erano calate di poco meno del 20 per cento. L'acquisizione
della compagnia cinese avrebbe permesso alla multinazionale
americana di rafforzare la propria presenza sul suo terzo mercato più
importante (dopo Usa e
Messico) e di diversificare l'offerta al pubblico, aggiungendo i succhi di
frutta alle bevande gassose. Oltre e a prescindere dall'offerta alla Huiyuan,
la Coca Cola ha annunciato la scorsa settimana nuovi investimenti in Cina per due miliardi di dollari.
La Huiyuan è stata fondata ed è diretta dall'imprenditore Zhu Xinli, che ne
possiede il 36 per cento. La francese Danone ha il 23 per cento delle azioni
mentre il 6,8 è proprietà della finanziaria americana Warburg Pincus. L'impresa
ha circa il 20 per cento del mercato cinese. Tutti i soci avevano accettato la
proposta della multinazionale. Il blocco dell'operazione della Coca Cola
coincide con un momento nel quale le imprese cinesi, forti della loro solidità
finanziaria e dei prezzi in discesa, sono impegnate in importanti interventi
all'estero, dove cercano di assicurarsi soprattutto una costante fornitura di
materie prime anche attraverso costose acquisizioni.
( da "Gazzettino, Il (Venezia)" del 19-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Giovedì 19 Marzo
( da "Giornale.it, Il" del 19-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Ieri altri
tafferugli alla Sapienza. Gli studenti volevano improvvisare un corteo non
autorizzato e la polizia lo ha impedito; da qui gli scontri. A mio giudizio la
polizia ha ragione; mi chiedo però perchè lo stesso criterio non sia stato
usato in occasione delle proteste degli estremisti islamici di gennaio, durante
le quali, per ben 4 volte i manifestanti hanno deviato dal percorso autorizzato
per andare a pregare di fronte al Duomo e al Colosseo. In quell'occasione, a
Milano come a Roma, le forze dell'ordine hanno lasciato fare. E purtroppo credo
che lo stesso accadrebbe se gli islamici tentassero un'altra prova di forza;
perchè è relativamente semplice contrastare qualche centinaio di studenti su di
giri, ma è troppo rischioso far rispettare la legge se a violarla è una
minoranza musulmana ormai molto numerosa composta da centinaia di migliaia di
persone, che potrebbero provocare sommosse di piazza. E se osservo quel che
accade all'estero non trovi motivi di conforto: a Parigi la polizia non ha più
il controllo di alcuni quartieri di periferia e gli agenti hanno paura di
uscire dai commissariati, mentre in America Sean Penn ha fatto tagliare i
passaggi che lo riguardano in un film che denuncia le difficoltà di
integrazione di certe minoranze, tra cui quella islamica, mostrando scene
forti, come quella di una ragazza iraniana uccisa in nome dell' «onore» da un
familiare che ne rimproverava la condotta di vita non conforme alle tradizioni
e ai dettami della religione. Le proteste dell'associazione degli iraniani è
stata così veemente da indurre l'attore, famoso per il suo impegno civile, a
una clamorosa retromarcia. E la situazione rischia di peggiorare ulteriormente.
Che fare? Bisogna arrivare al punto di limitare drasticamente l'immigrazione
musulmana privilegiando quella di minoranze, come i filippini, che si integrano
facilmente? Scritto in notizie nascoste, società, Italia, gli usa e il mondo,
francia, immigrazione, islam Commenti ( 3 ) » (Nessun voto) Loading ... Il Blog
di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo
articolo a un amico 17Mar 09 Il rally delle Borse è un'illusione, l'America
nasconde i guai Negli ultimi sette giorni le Borse sono partite al rialzo e c'è
già chi sostiene che il peggio è passato. Non riesco ad essere così ottimista;
anzi, ho l'impressione che in realtà, proprio in questi giorni ,stiamo vivendo
un passaggio delicatissimo della crisi. Il rally è stato innescato da Citigroup
che ha annunciato profitti per i primi due mesi e gli operatori hanno iniziato a
credere che il settore bancario sia sulla via del risanamento. Ma è davvero
così? Che fine hanno fatto i debiti colossali accumulati dagli istituti? Si
sono volatilizzati con un colpo di bacchetta magica? Ovvio che no. E infatti
qualcuno ha rilevato che Citigroup ha annunciato gli utili ma si è rifiutata di
rilevare l'incidenza dei debiti. Ma l'annuncio di una settimana fa è servito
per innescare un'operazione colossale per propagare fiducia. Il movimento di
Borsa è stato ampliato da una raffica di annunci rassicuranti da altre banche,
e, soprattutto, da uno spin iperottimistico da parte di Obama, del ministro del
Tesoro Geithner del presidente della Fed Bernanke, secondo cui "il peggio
è passato". Che i governi tendano a sollevare gli spiriti è normale, ma
questa euforia è sospetta. E infatti serve a nascondere un problema ben più
grande. Altro che ripresa, in queste ore l'America è in bilico come mai prima
d'ora. La vera notizia non è Citigroup, ma la dichiarazione del primo ministro
cinese che pubblicamente ha espresso dubbi sulla solidità dei Buoni del Tesoro
americani. E Obama nel week-end ha moltiplicato gli interventi per rassicurare
il mondo "che gli Usa sono la nazione più sicura
al mondo per gli investimenti". Ieri sono usciti i dati, ripresi dall'economista
Roubini, sugli acquisti di Treasury ed è emersa un'altra verità scomoda. In
gennaio gli stranieri hanno venduto Buoni del Tesoro a lunga scadenza per 18
miliardi (mentre in dicembre ne avevano acquistati per 22 miliairdi),
preferendo le scadenze brevi. In genere hanno ridotto gli acquisti di
obbligazioni americane, sia pubbliche che private, con, complessivamente, un
saldo negativo per 148 miliardi di dollari. La Cina è
inquieta e il mercato manda segnali negativi: il mondo inizia a perdere fiducia
in un'America il cui deficit sta esplodendo? E' l'incubo che agita le notti di
Obama. Altro che euforia, il suo è spin da disperazione. E il mondo trattiene
il fiato. AGGIORNAMENTO: Sono a Parigi, dove ho intervistato Jacques Attali,
uno dei pochi ad aver previsto per tempo la crisi. E' convinto che la crisi
potrà essere superata definitivamente solo se verranno cambiate le regole che
hanno permesso la diffusione dell'anarchia finanziaria, altrimenti la ripresa
sarà effimera. Il problema è che Washington e Londra vogliono continuare come
prima. Attali è persuaso che l'Europa sia meglio attrezzata e potrebbe
addirittura emergere come la nuova superpotenza. Potere leggere l'intervista
qui Scritto in spin, banche, capitalismo, crisi, era obama, società, cina,
notizie nascoste, globalizzazione, economia, gli usa e il mondo Commenti ( 42 )
» (3 voti, il voto medio è: 5 su un massimo di 5) Loading ... Il Blog di
Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a
un amico 14Mar 09 La crisi provocherà una nuova ondata di immigrati? Ma la
crisi che impatto avrà sui flussi migratori? In Italia se n'è parlato poco, ma
sulla stampa straniera sono stati pubblicati diversi reportage, da quali
risultava che molti immigrati stavano abbandondando i Paesi ricchi (soprattutto
negli Usa e in quelli del Golfo) per tornare a casa.
Il motivo? Ovvio: la mancanza di lavoro. Anche in Italia è accaduto un fenomeno
analogo, sebbene in misura molto minore e limitatamente ad alcune comunità,
come quella brasiliana. Ma ora il quadro potrebbe cambiare. Se la crisi
finanziaria nei Paesi dell'Europa dell'est peggiorerà ulteriormente, provocando
un forte aumento della disoccupazione, molti rumeni, bulgari, albanesi,
slovacchi, eccetera potrebbero essere indotti, dalla disperazione, a tentare
l'avventura a ovest, magari al solo scopo di vivere di espedienti. L'incognita
principale, tuttavia, riguarda l'Africa. L'altro giorno il segretario del Fmi,
Dominique Strauss-Kahn, ha lanciato l'allarme per gli effetti catastrofici
della recessione sul Continente nero. «C'è in pratica la certezza -ha detto il
capo dell'Fmi -che molti milioni di persone sprofonderanno sempre più nella
miseria: se non si interviene con un forte piano d'emergenza ci sono forti
rischi di guerre civili, se non di guerre estese». E dunque di una nuova ondata
migratoria verso l'Europa. Secondo Strauss-Kahn tocca ai Paesi ricchi mettere
mano al portafoglio. «Se la comunità internazionale ha trovato centinaia di
miliardi di dollari per affrontare la crisi globale, non è ammissibile che non
possa trovare qualche centinaio di milioni, meno di quanto ha investito per
salvare singole aziende private, per i Paesi più poveri». E' davvero questo il
modo appropriato per aiutare l'Africa a superare la crisi? Inoltre: siamo
pronti a reggere, in piena crisi economica, una nuova ondata migratoria
dall'Europa dell'Est e dall'Africa? Temo che un evento del genere provocherebbe
tensioni sociali enormi, un razzismo diffuso e una guerra tra poveri nelle
nostre città. Che foschi presagi.. sbaglio? Scritto in società, crisi,
globalizzazione, democrazia, Italia, notizie nascoste, immigrazione Commenti (
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di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo
articolo a un amico 12Mar 09 Piani di rilancio, l'Europa dice no a Obama (e fa
bene) Giornale di oggi scrivo un articolo incentrato sulle crescenti
incomprensioni tra l'Unione europea e la nuova America di Obama, in vista del
prossimo G20. Il punto centrale riguarda il piano di stimolo dell'economia, la
Casa Bianca da giorni preme affinchè anche l'Europa ne adotti uno in grande
stile (quello Usa è pari al 5,7% del Pil), ma i
Ventisette sono restii. "Hanno già stanziato spese straordinarie pari
all'1,5% del Pil, che porteranno quelli dell'area euro a sfondare il deficit
del 3% previsto dal Trattato di Maastricht, ma non intendono andare oltre nel
timore che disavanzi eccessivi possano incrinare la tenuta o perlomeno la
credibilità della moneta unica". Infatti quello americano quest'anno
sfiorerà il 10% e che chi lo vede addirittura al 15%. Inoltre, Berlino e Parigi
prestano sempre più ascolto agli economisti secondo cui manovre come quelle
americane servono a poco; infatti a breve porteranno nelle tasche dei
contribuenti importi irrisori pari a poche decine di dollari a testa, mentre
gli investimenti sulle infrastrutture incideranno sulla crescita solo verso la
fine del 2010. Insomma, si dovrebbe rinunciare a equilibri finanziari costruiti
in oltre 15 anni per adottare misure espansioniste di dubbia efficacia".
Io dico che l'Europa fa bene a resistere alle pressioni americane nonostante
siano sempre più insistenti, con l'appoggio di grandi testate come Financial
Times ed herald Tribune, che abboccano allo spin della Casa Bianca. La mia
impressione è che gli Usa sperino di trascinare anche
gli altri Paesi nella spirale dei deficit (e a lungo termine inflazionistica)
perchè se tutti vanno male è più facile che il dollaro resti la moneta di riferimento;
ma se l'Europa non segue la corrente e mantiene conti più o meno in ordine il
biglietto verde rischia il capitombolo e Washington di perdere la leadership
finanziaria sull'economia globale. Questa è la vera posta in gioco. Sbaglio?
Scritto in spin, banche, capitalismo, crisi, manipolazione, era obama,
globalizzazione, europa, economia, società, gli usa e il mondo Commenti ( 45 )
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Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a
un amico 10Mar 09 Libertà di stampa? Sì, ma non per i blog Attenti, amici
bloggisti, la Cassazione ha deciso che "per i blog e i forum on-line non
valgono le regole che tutelano la libertà di stampa". La ragione? Eccola: siccome
"si tratta di una semplice area di discussione dove qualsiasi utente o gli
utenti registrati sono liberi di esprimere il proprio pensiero, rendendolo
visionabile a tutti gli altri soggetti autorizzati ad accedere al forum",
spesso in forma anonima,."Blog, forum eccetera non possono essere
considerati come una testata giornalistica, ma sono equiparabili ai messaggi
che potevanoe possono essere lasciati in una bacheca". Dunque i blog hanno
l'obbligo di rispettare il "buon custome" e il giudice può ordinare
il sequestro di alcune pagine web. La controversia era nata in seguito alla
decisione del Tribunale di Catania di sequestrare un forum di discussione sulla
religione cattolica nel quale erano contenuti messaggi che la magistratura di
Catania aveva ritenuto offensivi verso il comune sentimento religioso. Alcuni
bloggisti "avevano travalicato limiti del buon costume alludendo
espressamente a pratiche pedofile dei sacerdoti per diffondere il 'sacro seme
del Cattolicesimo'". Il tema è delicatissimo. Certe ingiurie sono
indifendibili, ma temo che la sentenza della Cassazione sia esagerata e che
costituisca un precedente potenzialmente pericoloso per la libertà di
espressione in questo Paese. Chi stabilisce cos'è il buon costume? E chi ci
garantisce che questa sentenza non venga usata per mettere a tacere opinioni
scomode? Scritto in giustizia, blog, manipolazione, società, Italia,
democrazia, giornalismo Commenti ( 63 ) » (4 voti, il voto medio è: 4.75 su un
massimo di 5) Loading ... Il Blog di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed
RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 08Mar 09 "Repubblica"
s'indigna: gli hotel di lusso tagliano le "amenties" Il mondo va a
rotoli e "Repubblica", giustamente, si preoccupa anche dei contraccolpi
sugli hotel di lusso. Mercoledì ha dedicato all'argomento un'intera pagina.
Ecco l'incipit: "Cominciamo da qui, dal fastoso Shangri La di Singapore e
dal racconto di Alessandra Pavolini, general manager in viaggio per il 40 per
cento del suo tempo-lavoro. Racconta che l'ultima volta è stato uno shock:
"Niente più corbeille di fiori nella hall, neppure un valletto che ti
prende i bagagli, in camera una lista di raccomandazioni da colonia estiva:
spegni le luci, non usare tutti gli asciugamani, tieni la temperatura più alta.
In bagno il deserto, con il barattolino dello shampoo che tiene solo una dose,
spariti il cotton fioc e i dischetti struccanti. Sul comodino matite lunghe
come un mozzicone e il bloc notes col logo ridotto a tre foglietti di carta
bianca". E ancora, con tono inorridito, Cinzia Sasso racconta che "il
grande bacino del risparmio è quello delle amenities. Basta accappatoi; stop
alle pantofole; addio alle creme idratanti; contenitori più piccoli per
shampoo, balsamo e bagnoschiuma, generi da sostituire, nel caso di presenze che
si prolunghino, "solo dopo che siano stati utilizzati del tutto"; via
i sottobicchieri nel bagno; i sigilli del water; kit per il cucito e kit per
pulire le scarpe ridotti al minimo; via perfino il cioccolatino della buona
notte. Ma, scrive ancora la Sasso, "per fortuna nell'era di internet, a
parte i maniaci delle collezioni, non si accorgerà nessuno che sono già state
tagliati i fogli per spedire i fax e la carta da lettere, così come le
scatoline dei fiammiferi con il logo degli hotel". Come non capire i
lettori chic di Repubblica: è un vero scandalo, un trauma, un'indecenza. Voi
che dite: riusciranno a riprendersi? Sono sinceramente preoccupato. Scritto in
crisi, globalizzazione, notizie nascoste, Italia, giornalismo Commenti ( 34 ) »
(6 voti, il voto medio è: 3.83 su un massimo di 5) Loading ... Il Blog di
Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a
un amico 07Mar 09 Obama chiede aiuto agli hedge funds (e li premia) Un altro
breve post sulla crisi economica. Obama ha trovato la soluzione per far
ripartire il credito: chiede aiuto agli hedge funds e ai fondi di private
equity offrendo loro condizioni di estremo favore: potranno accumulare profitti
illimitatamente, ma con ampie garanzie statali in caso di perdita. L'accordo è
legato ai cosiddetti "Talf", come spiego in questo articolo e prevede
l'esborso da parte dello Stato di altri mille miliardi di dollari. Capito il
progressista Obama? Chiede aiuto e protegge gli speculatori con i soldi dei contribuenti..
Intanto il totale degli interventi varati dal governo Usa
raggiunge l'astronomica cifra di 3,5 trilioni di dollari ovvero 3500 miliardi
di dollari, da finanziare con l'emissione di Buoni del Tesoro. Il debito Usa è ancora sostenibile? Attenti al dollaro, rischia una
brutta fine. Scritto in banche, capitalismo, crisi, progressisti, era obama,
globalizzazione, economia, gli usa e il mondo Commenti ( 50 ) » (7 voti, il
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2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 05Mar
09 E' ora di lasciar fallire le banche. In un'intervista che mi ha concesso,
Arthur C. Brooks, presidente dell'American enterprise institute, uno dei
principali think tank conservatori, sostiene due punti importanti: 1) a suo
giudizio i piani di Obama anziché contrastare la crisi finiscono per
peggiorarla. 2) tentare di salvare tutti è impossibile ed è inaccettabile che
gli aiuti vadano soprattutto alla casta dei banchieri che questa crisi l'ha
provocata. Dunque visto che la recessione è inevitabile, meglio adottare misure
radicali e lasciar fallire le banche che non sono in grado di resistere. Il
punto più delicato è l'ultimo e dopo aver riflettuto a lungo su questo tema,
grazie anche ai vostri qualificatissimi contributi, mi sono convinto che questa
sia l'unica strada. L'entità del debito accumulato da certe banche (soprattutto
americane ma non solo) è tale, a causa dell'effetto leva, da non poter essere
coperto nemmeno dallo Stato. Dunque cercare di tappare buchi, che in realtà
continuano ad allargarsi, non avrà altra conseguenza che trascinare l'economia
reale nel baratro. E allora anzichè creare "bad banks" o fondi con
titoli tossici, bisogna rafforzare le banche in salute e usare i fondi pubblici
per trasferire a queste ultime le attività fondamentali (e sane) di quelle in
fallimento. Ci sarà uno choc e chi detiene azioni o prodotti finanziarie delle
banche cattive perderà il proprio investimento, ma passato il trauma l'economia
potrà riprendere su basi solide. L'idea circola già da qualche settimana tra
gli specialisti, ma mi sembra l'unica soluzione plausibile. O sbaglio?
AGGIORNAMENTO: la Banca d'Inghilterra ha dato il via libera per stampare 150
miliardi di sterline da pompare nel sistema finanziario. E' un gesto disperato.
A questo punto vedo solo due possibili conseguenze: l'operazione fallisce e la
Gran Bretagna fila verso la bancarotta o va in porto ma a un prezzo altissimo:
l'iperinflazione. Scritto in capitalismo, crisi, banche, era obama,
globalizzazione, economia, gli usa e il mondo Commenti ( 75 ) » (6 voti, il
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Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 04Mar 09
Quando Obama supplica il mondo. Obama non vede l'ora di avviare una nuova
distensione con la Russia, ampiamente ricambiata, come spiego in questo
articolo . Intanto invia due rappresentanti a Damasco per riallacciare il
dialogo con la Siria, interrotto dal 2005. Sotto banco parla con l'Iran e,
secondo indiscrezioni, anche con Hamas. Nei giorni scorsi Hillary Clinton, a
Pechino, ha dichiarato che i diritti umani sono importanti, ma che l'economia
lo è di più, avvallando così le repressioni del regime comunista cinese. Con i
Paesi arabi del Golfo la Casa Bianca è sempre più conciliante, anzi accomodante
e il presidente americano ha lanciato i primi segnali di preudente
disponibilità anche al regime cubano dei fratelli Castro. La svolta è
innegabile rispetto a Bush, ma proietta l'immagine di un Paese ansioso,
improvvisamente insicuro, che dopo aver perso la supremazia economia teme di
smarrire anche quella politica. E' come se Obama stesse supplicando il mondo: è
vero siamo in recessione ma se ci riconoscerete ancora lo status di numero uno
al mondo (e militarmente lo sono ancora), faremo i bravi con tutti. Insomma,
un'America con il cappello in mano che cerca di far dimenticare le proprie
debolezze. Ma basta la supremazia militare per giustificare lo status di
superpotenza? E il mondo ha davvero voglia di farsi guidare
dagli Usa? Scritto in
globalizzazione, israele, era obama, democrazia, cina, gli usa e il mondo,
russia, medio oriente, islam Commenti ( 96 ) » (6 voti, il voto medio è: 5 su
un massimo di 5) Loading ... Il Blog di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli
Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 01Mar 09 Ma Obama combatte
davvero le lobbies? I media di tutto il mondo hanno rilanciato il
discorso con cui Obama annuncia "di voler lottare contro le lobbies che
intendono ostacolare il suo piano economico". La retorica è quella di
sempre: "Questo è il cambiamento promesso agli americani" e giù
l'elenco delle riforme che i rappresentanti degli interessi particolari intendono
bloccare: "Alle assicurazioni non piacerà l'idea di dover diventare più
competitive per continuare a offrire la copertura medica», ha detto Obama.
«Anche le banche e chi ha concesso prestiti agli studenti per iscriversi
all'università non ameranno lo stop agli enormi sussidi a loro accordati, ma
così abbiamo salvato circa 50 miliardi di dollari per rendere i college più
finanziariamente accessibili». Allo stesso modo, ha detto Obama, «le compagnie
petrolifere non ameranno l'interruzione delle facilitazioni fiscali per 30
miliardi di dollari, ma è così che possiamo permettere all'economia delle
energie rinnovabili di creare nuovi progetti e posti di lavoro». La realtà,
però, è molto diversa. Il presidente americano non ha affatto combattuto le
lobbies, le ha assorbite al governo. E l'esame sia bel pacchetto di salvataggio
del sistema finanziario sia del piano di rilancio lo dimostra. Altro che
riforme: Obama distribuisce soldi a pioggia. E tagli di poche decine di
miliardi di dollari sono irrisori rispetto a sussidi che valgono migliaia di
miliardi. Ma hanno una loro funzione mediatica: servono ad alimentare il mito
del cambiamento e dunque l'impressione che Obama stia davvero trasformando
l'America, tagliando con il passato. E' un'operazione di spin, basata
sull'illusione o, se preferite, sul raggiro. Con queste riforme l'America non
solo non cambia, ma rischia di accelerare il suo declino, perchè elude ancora
una volta il vero problema dell'economia Usa, che è
sistemico. E non sarà certo l'aumento dell'aliquota di un paio di percentuali
ai ricchi a sanare le casse dello Stato americano. Anche perchè di questo
passo, alla fine del 2010, di ricchi ne rimarranno davvero pochi. Non fatevi
ingannare dai bluff di Obama. Scritto in banche, capitalismo, crisi, spin, era
obama, democrazia, globalizzazione, economia, gli usa e il mondo Commenti ( 48
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una lettera il ritratto dell'Italia di oggi - 2 Emails Dalla Svizzera una
lezione (anche per il centrodestra italiano) - 2 Emails Milva e quei sette
milioni nascosti... per la vecchiaia - 2 Emails Ultime discussioni bo.mario:
Perchè l'Italia fatica a diventare uno stato di diritto. Cosa c'è dietro questa
rinuncia.... Alberto: Avevo notato pure io, scrivendolo con due parole e non
spiegandola (post delle 2.43pm 18 Marzo),... Marina: Giusto Franco,una volta
eravamo scemi(o forse hanno voluto di proposito tenerci scemi),adesso le cose
sono... Paolo Mazzarri: Caro Marcello, lei ha perfettamente ragione. Occorre
non solo limitare, ma impedire del tutto... mason antnio: Bisogna riconoscere
l' errore .I mutui vanno fatti a tasso fisso con la vendita delle cartelle...
Ultime news Cnel: giovani emarginati da politica e professioniIncappucciata e
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L'iPhone diventa grandeBrunetta: "Gli studenti dell'Onda?
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Informazione Comincialitalia, il primo quotidiano italiano dei cittadini il
blog di Di Ricco, un giornalista italiano in Libano il sito di Fausto Biloslavo
il sito di Radio 3 Mondo Jones, un eccellente giornalista inglese La zanzara di
Cruciani - Radio 24 Osservatorio Europeo di Giornalismo Prima Pagina, la
rassegna stampa di Radio 3 Sito web ilGiornale.it March
( da "Dagospia.com" del 19-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
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articolo --> I CINESI NON SE LA BEVONO ? COCA-COLA PROVA A COMPRARSI I
SUCCHI HUIYUAN (40% DEL MERCATO NAZIONALE) MA IL MINISTRO DEL COMMERCIO ESTERO
SBATTE LA PORTA A WASHINGTON ? LA CINA VORREBBE Più RECIPROCITà: DATECI
QUELL?AZIENDA PETROLIFERA? Francesco Sisci per "La Stampa" bambino
cinese coca cola Nella deliziosa commedia del 1961 «Un, due tre» Billy Wilder
raccontava la proiezione americana verso il blocco comunista attraverso non le
armi, non l'idelogia ma una bibita simbolica e frizzante, la Coca-Cola. Nulla è
infatti più America nel mondo della Coca-Cola. Per segnare la sua scelta filo
americana Deng Xiaoping, il padre delle riforme cinesi, volle la Coca-Cola in Cina e non la Pepsi, in fondo meno simbolica, meno a stelle
e strisce. Da quella scelta politica oggi la Coca-Cola domina il mercato delle
bevande del Paese fino al punto di volerlo quasi monopolizzare con il tentativo
di prendere il controllo di un altro gigante dell'arte di dissetare, il mega
produttore di succhi di frutta Huiyuan. Però, a una settimana dal viaggio in
America del ministro degli esteri Yang Jiechi, Pechino sembra volere chiudere
la porta in faccia a Washington impedendo il mega piano di espansione che
avrebbe dato alla bevanda Usa oltre il 40 per cento
del mercato nazionale. Deng Xiaoping Yang ha discusso con tutta
l'amministrazione americana su una lista complessa di temi, dall'economia alla
sicurezza in Asia, al Medio oriente, alla spinosa questione dell'Iran. La
decisione del ministro del commercio estero cinese contro l'acquisizione appare
non casuale, sembra un messaggio. L'acquisizione della Huiyuan per 2,4 miliardi
di dollari era il più grande tentativo di acquisizione da parte di una società
straniera di una azienda cinese. Pechino formalmente ha spiegato che
l'operazione avrebbe creato un monopolio delle bevande e avrebbe schiacciato la
competizione a molti livelli. La Huiyuan domina il settore dei succhi di frutta
e ha oltre il 10 per cento del mercato delle bibite, settore cresciuto del 15
per cento nel 2008. La Coca-Cola ha il 9,7 per cento del mercato e la Cina è oggi il suo quarto mercato per importanza mondiale,
terreno di scontro strategico con la rivale Pepsi. Difficile negare questo
fatto basandosi semplicemente sui numeri, ma certo, la recente legge sul
monopolio è stata finora usata in maniera molto parziale in Cina
e sembra singolare che la decisione venga annunciata oggi e non invece tra
qualche settimana, saltando le coincidenze politiche. Hu Jintao In realtà le camere
di commercio internazionali a Pechino non hanno fatto mistero di sospettare
azioni di protezionismo in un momento in cui le aziende cinesi si stanno
guardando intorno nel mondo per operazioni di acquisizione. Il messaggio però,
suggeriscono a Pechino, andrebbe visto proprio in relazione con il recente
viaggio a Washington di Yang. Yang è andato in America con la borsa dei soldi
per sostenere ancora l'economia locale e cercare di offrire un appoggio per
evitarne il tracollo. In concreto questo significherà nuovi acquisti di enormi
pacchetti di obbligazioni americane di ogni tipo. Secondo stime della Rand
Corporation la Cina ha già 1,7 trilioni di dollari di
obbligazioni americane, di più se si contano gli acquisti anche di Hong Kong.
In Cina si levano voci sempre più contrarie a questa
immensa campagna acquisti in America, anche perché
significa meno soldi investiti nell'interno povero della Cina e non si concretizza con
l'acquisizione di aziende americane da parte cinese. Nel 2005 gli Usa impedirono alla compagnia CNOOC
cinese di comprare l'azienda petrolifera americana Unocal per 18,5 miliardi di
dollari. barack obama Questo è proprio il punto che sta a cuore a Pechino.
La Cina vorrebbe che l'America sollevasse quelle che
sono le attuali restrizioni di fatto alle aziende cinesi per comprare aziende
americane. Perciò manda un messaggio: noi per ora sospendiamo l'acquisizione da
parte della Coca-Cola. Il terreno comunque è delicato. L'importanza strategica
del petrolio oppure delle aziende industriali Usa su
cui i cinesi stanno mettendo ora gli occhi, non è la stessa delle bibite. Ma
neppure la Cina è più disposta a firmare assegni in
bianco all'America in attesa che la crisi finanziaria e la svalutazione del
dollaro si mangino tutto il capitale cinese. Alla fine in ogni caso il problema
non sono i soldi, ma, come per l'«Un, due, tre» di Billy Wilder, la politica e
i suoi simboli. Il presidente Usa Barack Obama che
cosa sarà disposto a dare al suo collega cinese Hu Jintao durante il loro
incontro a Londra ad aprile? Con la risposta giusta si stappa una Coca-Cola
gigante per tutti, altrimenti acqua di rubinetto. La Coca non è sotto pressione
solo in Cina, Il presidente venezuelano, Hugo Chavez,
ha lanciato un ultimatum alla Coca-Cola perché liberi entro un terreno di un
ettaro ad Ovest della capitale Caracas, che dovrà essere destinato alla
costruzione di case popolari. Una decina di giorni fa, durante il suo consueto
programma televisivo settimanale «Alò presidente», Chavez aveva detto,
rivolgendosi ai dirigenti della Coca-Cola: «vi chiedo di andarvene ora. Concedo
all'azienda Coca-Cola due settimane perché liberi volontariamente quel
terreno». [19-03-2009]
( da "Affari Italiani (Online)" del 19-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Culture Personaggi/
Wong Fei Hung, il papà del kung fu moderno Giovedí 19.03.2009 15:23 Migliaia di
appassionati di arti marziali celebreranno il 22 marzo prossimo la storica
figura di Wong Fei Hung, famoso maestro di Kung Fu ricordato come un eroe non
soltanto in Cina, ma in tutta l'Asia e nel mondo. Alla
sua figura sono stati dedicati oltre cento film dal
( da "Virgilio Notizie" del 19-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Roma, 19 mar.
(Apcom) - "Quelle di Brunetta sono dichiarazioni da regime cileno che
devono preoccupare tutti i democratici di questo paese". Lo afferma Angelo
Bonelli dei Verdi. "C'è una insofferenza verso la democrazia da parte di
Brunetta, ovvero di un governo che non solo non ama essere contestato ma non
tollera alcun tipo di manifestazione contro - sottolinea Bonelli -. Sono i
segni ormai chiari della svolta autoritaria a cui stiamo andando
incontro". "Brunetta dice che gli gli studenti sono guerriglieri e
come tali vanno trattati... parole vergognose che
dovrebbero ricordare ad esempio - conclude Bonelli - che chi applicò quanto da
lui auspicato fu la Cina
che represse nel sangue la democratica contestazione degli studenti a piazza
Tien Amen. Un ministro così irresponsabile non può fare il ministro della
Repubblica italiana".
( da "Sestopotere.com" del 19-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Il sindaco di
Piacenza al V Convegno nazionale dei Comuni sulla Protezione Civile (19/3/2009
15:45) | (Sesto Potere) - Piacenza - 19 marzo 2009 - Il sindaco di Piacenza
Roberto Reggi, in qualità di presidente della Consulta nazionale dell'Anci
sulla Protezione Civile, parteciperà al V Convegno sul tema "Codice Rosso
2009. Protezione Civile: le forme associative e le Unioni di Comuni nelle
prospettive delle riforme federaliste", che si terrà ad Ancona dal 19 al
21 marzo. In particolare, Reggi introdurrà e coordinerà i lavori nel pomeriggio
di giovedì, la discussione verterà sul tema "La Protezione Civile nelle
prospettive delle riforme federaliste". Interverranno Mauro Guerra,
Sindaco di Tramezzo, coordinatore Nazionale dell'Anci - Piccoli Comuni e Unioni
di Comuni, che illustrerà "Le forme associative e le Unioni di Comuni
nelle prospettive delle riforme federaliste" e Bernardo De Bernardinis,
Vice Capo Dipartimento della Protezione Civile della Presidenza del Consiglio
dei Ministri, che approfondirà il tema "Il Comune nei progetti strategici
di interesse nazionale" e svilupperà gli argomenti relativi alla rete dei
centri funzionali, alla dorsale trasmissiva, alla colonna mobile nazionale
delle Regioni e alla sicurezza degli edifici scolastici. Interverranno inoltre
Massimo Vitale, Consigliere Comunale con delega alla Protezione Civile del
Comune di Bari, Gabriele Marchese sindaco di San Salvo, Paolo Raffaelli sindaco
di Terni, Luca Ceriscioli sindaco di Pesaro, Raffaele Rocco, coordinatore del
Dipartimento Difesa del Suolo e Risorse Idriche della Regione Autonoma Valle
d'Aosta, Lino Secchi, Presidente Confservizi Marche, Anna Patullo, assessore alla Protezione Civile del Comune di Bologna, Enea Di
Ianni, assessore alla Protezione Civile del Comune di Sulmona e Guglielmo
Berlasso, dirigente della Protezione Civile della Regione Friuli Venezia
Giulia. Il sabato mattina il sindaco Reggi interverrà alla tavola rotonda
conclusiva, il momento più importante delle tre giorni, insieme a Gian
Mario Spacca, presidente della Regione Marche, Giovanni Chiodi, presidente
della Regione Abruzzo, Francesco Paolo Tronca, capo del Dipartimento nazionale
dei Vigili del Fuoco, Mario Luigi Bruschini, rappresentante della Conferenza
delle Regioni e delle Province autonome, Antonio D'Alì, presidente della
Commissione Ambiente del Senato ed Ermete Realacci, componente della
Commissione Ambiente della Camera dei Deputati. in merito all'attuazione dei
modelli organizzativi della Protezione Civile, sempre nell'ottica delle
possibili riforme federaliste. I presenti condivideranno un documento finale da
sottoscrivere nel corso della Conferenza unificata, che verrà presentato dal
presidente dell'Anci Leonardo Domenici, in cui i Comuni e le Regioni pongono le
basi per una nuova stagione di concertazione per le attività della Protezione
Civile e per affermare la funzionalità di un sistema articolato sul territorio
nazionale, in modo capillare per poter gestire al meglio i rischi e le
emergenze. Questo, al fine di promuovere l'associazionismo per l'adeguatezza
dei servizi, rispettare i ruoli e la sussidiarietà come principio fondante di
un vero sistema, ripartire il fondo regionale di Protezione Civile come motore
del sistema nazionale di Protezione Civile e definire le attività di formazione
delle risorse umane per far crescere il sistema. Concluderà i lavori il Capo
del Dipartimento della Protezione Civile della Presidenza del Consiglio Guido
Bertolaso. Sarà infine assegnato il premio nazionale "Codice Rosso" a
Gianni Letta, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Il
premio verrà ritirato da Guido Bertolaso.
( da "gomarche.it" del 19-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
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Attualità > Codice Rosso, al via la quinta edizione ad Ancona Giovedì 19
Marzo 2009 16:45 Codice Rosso, al via la quinta edizione ad Ancona Taglio del
nastro, questa mattina alla fiera di Ancona, per la quinta edizione di Codice
Rosso, la manifestazione nazionale della protezione civile.
ANCONA - Taglio del nastro, questa mattina alla fiera di Ancona, per la quinta
edizione di Codice Rosso, la manifestazione nazionale della protezione civile,
promossa dall'Anci (nazionale, Marche e Abruzzo), dalle Regioni Marche e
Abruzzo, dal dipartimento nazionale della Protezione Civile, dal Corpo
nazionale dei Vigili del fuoco, sotto l'alto patrocinio delle presidenza della
Repubblica. Un appuntamento che si tiene e resterà ad Ancona, capoluogo delle
Marche, regione in cui "la protezione civile rappresenta il fiore
all'occhiello a livello nazionale" ha ricordato l'assessore Fabio Badiali,
nel porgere i saluti ai presenti. "Siamo un modello di riferimento per
molte regioni per come è stata attrezzata la nostra protezione civile,
all'avanguardia grazie al lavoro sinergico di tecnici, dirigenti e classe
politica. Siamo orgogliosi di questa squadra completa, una rete che va dalle
istituzioni pubbliche ai volontari, ognuno con propri compiti, coordinati e
preparati in maniera eccezionale. La Regione Marche ha aggiunto Badiali non
taglia risorse ai servizi sociali né alla protezione civile, che è lo strumento
a disposizione del cittadino e dei sindaci per rispendere alle emergenze".
Riconoscimenti sono giunti anche dal Vice Capo Dipartimento Protezione Civile
della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Bernardo De Bernardinis, che ha
rimarcato quanto, "la protezione civile delle Marche con i suoi vertici ha
rappresentato un punto di riferimento istituzionale e di costruzione organizzativa.
Solo come esempio, dopo gli incendi boschivi del 2007 la pianificazione
territoriale adottata è stata la stessa che le Marche si sono date per la
pianificazione del rischio idrogeologico idraulico". Di prevenzione nelle
scuole, altro tema di questa edizione
( da "fashionMagazine.it" del 19-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
19 Marzo 2009
DataFashion: una nuova realtà nell'informatica con Canali come socio
DSDataFashion, specializzata in soluzioni informatiche innovative per la moda,
avvia un nuovo corso con un'altra denominazione sociale - DataFashion - e un
nuovo partner. Si tratta di Canali, sinonimo di abbigliamento maschile di alta
gamma, già cliente di lunga data della software house, che ha acquisito il 49%
della newco. La maggioranza delle quote resta in mano a Pasquale Lambardi e ad
Alessandro Regonini, che nel 2007 hanno rilevato il business relativo alla
fashion industry di Ds Data System. Come ha spiegato lo stesso lambardi,
l'ingrasso di Canali sarà un forte veicolo nel mondo della moda, che consentirà
un maggiore sviluppo del mercato italiano ma anche un'ulteriore espansione
all'estero. Canali sarà inoltre una sorta di ?tester? privilegiato delle nuove
soluzione dell'azienda informatica, che conta 50 addetti (divisi tra le sedi di
Milano, Parma, Torino, Marina di Carrara e Cosenza) e clienti come Bulgari,
Corneliani, La Perla, Loro Piana ed Ermenegildo Zegna. L'obiettivo della nuova
realtà è raggiungere circa 5 milioni di euro di fatturato alla fine del 2009,
che dovrebbero incrementare del 20% in tre anni, quando i vertici stimano di
raggiungere il break-even. Tra i mercati di maggiore
interesse c'è la Cina, dove
la società conta già come cliente l'azienda di abbigliamento Sharmoon, poi sarà
la volta della Russia. In Europa l'espansione partirà dalla Francia, dove
DataFashion ha già messo le basi servendo griffe come Lanvin, ma sono in
progetto sviluppi anche negli Usa a partire da Chicago. L'incontro di oggi è stato anche
l'occasione per presentare uniformemente il prodotto Unify di DataFashion. Si
tratta di un'architettura modulare unificata per la gestione dell'intero
processo di business (nelle imprese sia manifatturiere sia commerciali), che
permette il monitoraggio costante dei processi e che fornisce tempestivamente
informazioni accurate, a supporto delle decisioni dei manager della moda. Tra
le sue peculiarità, la flessibilità che consente di fatto il ?su misura? e la
possibilità di integrare sistemi di terze parti. e.f.
( da "KataWebFinanza" del 19-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
MARCEGAGLIA, PER
ITALIA PROTEZIONISMO SAREBBE FATALE (AGI) - Firenze, 19 mar - "Per un
Paese come l'Italia, che vive di esportazione, il protezionismo
rischia di essere fatale". A sostenerlo e' stata la presidente di
Confindustria, Emma Marcegaglia, rispondendo a una domanda dei giornalisti
durante una conferenza stampa tenuta a Firenze. "Quasi ad ogni incontro
internazionale - ha proseguito Marcegaglia - i capi di
governo fanno grandi dichiarazioni per dire no al protezionismo. Anche in questi giorni abbiamo visto che, a dispetto di queste
dichiarazioni, 17 Paesi, tra cui i piu' importanti, hanno adottato misure di protezionismo. Il protezionismo - ha detto ancora la
presidente di Confindustria - e' di vari tipi. Sui lavoratori, nel caso
della Gran Bretagna, sugli investimenti, di natura finanziaria. Noi - ha
concluso Marcegaglia - chiediamo che ci sia una task force internazionale per
monitorare il protezionismo e auspichiamo che gli
accordi del Doha round possano vedere una conclusione nel minor tempo
possibile". 19/03/2009 - 16:35
( da "Blogosfere" del 19-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Mar 0919 Corea del
Nord, arrestate due giornaliste Usa Pubblicato da
Joshua Evangelista alle 18:31 in Current Affairs, Libertà di espressione
Secondo quanto riporta la Reuters , delle guardie della sicurezza della Corea
del Nord hanno arrestato due giornaliste coreane-americane che stavano
effettuando delle riprese sulla sponda cinese del fiume Tumen. Un funzionario
del governo sudcoreano ha affermato che le guardie nordcoreane hanno
oltrepassato il confine entrando nel territorio cinese per arrestare le due
giornaliste dopo che queste avevano ignorato il loro ordine di interrompere le
riprese. Il funzionario ha aggiunto, senza fornire altri dettagli, che le due
donne lavoravano per una testata online con sede in California. Non è stato possibile
al momento raggiungere il Ministero degli Esteri sudcoreano per avere conferma
della notizia. L'episodio si inserisce in un momento molto
particolare delle relazioni diplomatiche tra Cina e Corea del Nord. Infatti, all'indomani delle preoccupazioni del
governo di Pechino per il lancio di un satellite da parte di quello
nordcoreano, i premier dei due paesi, rispettivamente Wen Jiabao e Kim Yong Il,
hanno inaugurato l'Anno dell'Amicizia tra i due stati.