CENACOLO
DEI COGITANTI |
Cgil contro il cartello
delle bollette ( da "Trentino"
del 18-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Ed è davvero paradossale dover
ammettere che solo la prima grande recessione dell'economia globalizzata è
riuscita ad alleggerire i costi energetici delle famiglie italiane» lo dice la
Cgil del Trentino che, per bocca del suo segretario generale Paolo Burli, si
dice scettico sulle prontezza del Governo Berlusconi nel dare risposte alle
famiglie e alle imprese.
Barack Obama alla
riconquista del Sudamerica La Casa Bianca deve ridefinire il proprio ruolo La
penetrazione cinese. Cuba, convitato di pietra
( da "Giornale di Brescia"
del 18-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: gli Stati Uniti devono ridefinire
le loro strategie geopolitiche in diverse direzioni: Russia, Cina, Medioriente,
Europa e, beninteso, Sudamerica. D'altro canto, l'America Latina si trova ad
affrontare un tornante cruciale della sua storia. Per la prima volta le si
offre l'occasione di essere protagonista del suo destino, senza protettori o
suggeritori.
Continua la missione dei
gruppi della Protezione Civile mantovana nelle zone dell'Abruzzo ...
( da "Gazzetta di Mantova, La"
del 18-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Continua la missione dei gruppi
della Protezione Civile mantovana nelle zone dell'Abruzzo ... Continua la
missione dei gruppi della Protezione Civile mantovana nelle zone dell'Abruzzo
colpite dal terremoto. Ad oggi sono dodici i volontari impiegati nel campo di
prima accoglienza di Bazzano: sul posto da domenica scorsa, vi rimarranno
ancora per due giorni,
Più sicurezza e stop al
protezionismo ( da "Tribuna
di Treviso, La" del 18-04-2009) + 1 altra fonte
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Cina, India, Brasile, Messico,
Sudafrica, Egitto e USA, hanno sottoscritto ieri a Pieve di Soligo e hanno poi
consegnato a Luca Zaia, nella sua veste di presidente del G8 tra i ministri
dell'agricoltura. «Non c'è sviluppo, se non c'è cibo. Per questo gli agricoltori,
uomini e donne, devono riacquistare un ruolo centrale nel sistema
agroalimentare,
ZIONALE) LE SIRENE
ELETTORALI DELLA "PAURA ECONOMICA" - PROBABILMENTE SI È EVITATO ...
( da "Alto Adige" del
18-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: accennata dalla Cina al G20, del
primato monetario del dollaro; e senza il quale, tra l'altro, oggi l'Obama's
economics rischierebbe il flop. Ovviamente il tema, ora sottotraccia, è, come
l'insieme dell'assetto del potere globale, in agenda; infatti, nel dopo crisi,
prima o poi (per gli Usa meglio poi), esploderà con conseguenze politico/
Ecco tutti i numeri del
Vinitaly ( da "Tribuna
di Treviso, La" del 18-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: gli Usa, anche se i nostri
principali partner non sono mancati all'appuntamento'. Contatti importanti,
qualificati e seri in particolare con Paesi Scandinavi, Cina e addirittura
Aruba per Anna Abbona della Marchesi di Barolo. 'Abbiamo registrato non solo entusiasmo,
ma anche nessuna richiesta di abbassare prezzi e praticare sconti:
Pechino, è partita la
lunga marcia alle materie prime ( da "Stampa,
La" del 18-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Popolare è il più grosso
investitore sovrano in titoli del debito pubblico Usa. In questo senso Pechino
si è dimostrata responsabile, continuando a comprare bond del Tesoro Usa,
sostenendo così la divisa verde e il suo investimento». «Credo piuttosto - continua
il professore - che la Cina, stante le sue riserve (1,9 trilioni di dollari,
costituite in gran parte da moneta Usa ndr.
insediamenti rurali del
lodigiano - 117 Le vicende, le memorie, le figure di un mondo contadino
scomparso ( da "Cittadino,
Il" del 18-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Dopo i processi di globalizzazione
ovunque si richiede di tornare ai cibi di casa nostra, possibilmente acquistati
direttamente dal produttore, così da valorizzare la qualità e la genuinità.
Sono tutti segnali che rendono possibile nuove prospettive per l'agricoltura e
le lezioni dei padri serviranno sicuramente anche nel futuro.
più sicurezza e stop al
protezionismo ( da "Mattino
di Padova, Il" del 18-04-2009) + 1 altra fonte
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Cina, India, Brasile, Messico,
Sudafrica, Egitto e USA, hanno sottoscritto ieri a Pieve di Soligo e hanno poi
consegnato a Luca Zaia, nella sua veste di presidente del G8 tra i ministri dell'agricoltura.
«Non c'è sviluppo, se non c'è cibo. Per questo gli agricoltori, uomini e donne,
devono riacquistare un ruolo centrale nel sistema agroalimentare,
Scajola visita l'Exa:
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: In Cina nel mese di marzo sono
ripresi i consumi, il Pil è cresciuto sensibilmente. Il mese di marzo è quello
che ha fatto vedere anche negli Usa qualche barlume, come ha detto il
presidente Obama. E anche da noi, in maniera simile il comparto dell'auto si è
risvegliato».
settebello, il mondiale è
in salita ( da "Tirreno,
Il" del 18-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Cina (23 luglio) e Ungheria (21
luglio) nel girone A. Le squadre prime classificate si qualificano direttamente
ai quarti di finale mentre, le seconde e terze si affronteranno negli ottavi.
«Auspicavo un girone meno competitivo - ha ammesso francamente Campagna - che
ci consentisse di affrontare il Mondiale più gradualmente.
Al tavolo della fame
( da "Italia Oggi" del
18-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: come Cina, India, Brasile, Messico,
Sud Africa, Argentina, Australia ed Egitto, che ormai da tempo fanno sentire la
loro voce (e il loro peso) su ogni fronte. A partire dai sempre più impaludati
negoziati Wto. I ministri di questi paesi saranno gomito a gomito con i capi
dei dicasteri agricoli di Italia, Canada,
3,5% rondini fanno
primavera? ( da "Sole
24 Ore, Il" del 18-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: trainato da Cina e Usa. Come
sostiene anche il meno ottimista degli economisti, Nouriel Roubini, battezzato
«Mr. Doom» (Apocalisse), saranno probabilmente Cina e Usa i primi Paesi a
invertire la tendenza. Bisognerà quindi attendere i prossimi mesi per
verificare se il dato di febbraio è un rimbalzo (statistico o tecnico,
La ripresa è cominciata
con la Cina ( da "Sole
24 Ore, Il" del 18-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: industria manifatturiera è tornata
a crescere e trasmette all'estero impulsi di fiducia La ripresa è cominciata
con la Cina In Eurolandia e Usa la produzione tende a stabilizzarsi, ma la
svolta è spostata a dopo l'estate di Fabrizio Galimberti e Luca Paolazzi
Indicatori reali Come sarà la ripresa? Quali segni lascerà la crisi? Quali
forze traineranno lo sviluppo?
la solitudine delle
badanti ( da "Repubblica,
La" del 18-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: La lavorazione del pesce in Islanda
(Processing Cod, 2005) diventa sintomo di globalizzazione, mentre le traversie
da affrontare, dentro e fuori i CPT, per diventare cittadini in piena regola
sono narrate � di spalle - da Mpia, Janneke e Samm sullo fondo agreste e
pittorico della campagna olandese (Avant-Garde Citizens, 2007).
Del Torchio:
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Torno adesso dagli Usa, dove i
tempi di approvazione di operazioni simili sono di 60 giorni. In passato ho
fatto due fabbriche in India, Paese con una struttura burocratica: 75 giorni
per i permessi. In Cina, poco più di un mese». Siamo in Italia. «Se per una
cosa bella, nobile e di valore per una città come credo sia la volontà di
un'azienda come la Ducati di restare a Bologna,
di LUCA ORSI
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Torno adesso dagli Usa, dove i
tempi di approvazione di operazioni simili sono di 60 giorni. In passato ho
fatto due fabbriche in India, Paese con una struttura burocratica: 75 giorni
per i permessi. In Cina, poco più di un mese». Siamo in Italia. «Se per una
cosa bella, nobile e di valore per una città come credo sia la volontà di
un'azienda come la Ducati di restare a Bologna,
La ripresa economica
dipende dall'America ( da "Unione
Sarda, L' (Nazionale)" del
18-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: emergenti come Cina e India,
avverrà solo quando ci sarà la ripresa dell'economia americana, la sola che
anche in una recessione grave come quella attuale possa svolgere ancora una
volta il ruolo di locomotiva economica internazionale. A parte i timidi segnali
cui si è fatto cenno, tuttavia, gli indicatori macroeconomici dell'economia
americana sono ancora orientati verso la burrasca:
C'è una cura, si chiama
lavoro ( da "Provincia
Pavese, La" del 18-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Il protezionismo contro la
globalizzazione vista come pericolo sarebbe un rimedio peggiore del male, per
Alesiana e Giavazzi. Così come è sbagliato demonizzare la Cina perché molto
potrà influire sulla ripresa del mondo occidentale nel momento in cui milioni e
milioni di cinesi, che fino ad oggi hanno risparmiato,
Al servizio dell'industria
turistica un esercito di lavoratori senza tutela
( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)"
del 18-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: «Contro la crisi è necessario
globalizzare i diritti. L'Ogliastra può e deve reagire a questa situazione
drammatica - sottolinea il segretario territoriale Michele Muggianu. «Reagire è
possibile proprio grazie alle risorse della nostra terra sia quelle umane che
quelle ambientali».
Mondiali, urna severa per
l'Italia. E oggi l'A1 ( da "Secolo
XIX, Il" del 18-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: pare intenzionato a invitare sulle
tribune del Foro Italico, in occasione della sfida contro gli Usa, il
presidente Obama. L'Italia femminile, del ct Roberto Fiori, farà invece parte
del girone A, con Ungheria, Cina e l'incognita Uzbekistan. Le prime
classificate approderanno direttamente ai quarti di finale, mentre seconde e
terze disputeranno gli ottavi.
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: ma anche inquinamento e
globalizzazione comportano per i consumatori di pesce. Ogni mattina, ricorda
Franco Andaloro, dirigente dell'Istituto Superiore di Protezione e Ricerca
ambientale, che ieri a Slow Fish ha moderato un "Laboratorio
dell'Acqua" sull'argomento, «44 Paesi forniscono pesce fresco all'Italia,
perché ormai il pesce arriva da tutto il mondo,
Suncor?
( da "Sole 24 Ore, Il (Plus)"
del 18-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: La Cina è salita molto da inizio
anno. Crede che questo recupero sia supportato da fattori tali che possano
rendere questo mercato una possibile scommessa anche per i mesi futuri? Oppure
non ci sono gli elementi che giustificano questo andamento?
Gli appuntamenti sportivi
del 19/04 ( da "Datasport"
del 18-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: 30 Milan Torino FORMULA 1 Gran
Premio di Cina Ore 09.00 gara VOLLEY Serie A playoff: semifinali, gara 1 Ore
18.00 Itas Diatec TN-Bre Banca CN (Sky Sport 2) Gli altri appuntamenti: BASKET
A2F playoff/playout: gara 1 Ore 18 BASKET Legadue: 29.a giornata Ore 18.15
Edimes Pavia-Harem Scafati (Rai Sport Più) BASKET A1F payoff: quarti di finale
- Gara 3 Ore 18 Club Atletico Faenza-
AGENDA DEGLI AVVENIMENTI
DI SABATO 18 E DOMENICA 19 APRILE
( da "Wall Street Italia"
del 18-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: focus su economia con la
partecipazione del ministro dell'Economia Simsek Cina - Continua visita del
presidente del Kazakistan Nursultan Nazarbaev DOMENICA 19 - Pasqua Ortodossa
Cina - Si conclude la visita del presidente del Kazakistan Nursultan Nazarbaev
MONDO SABATO 18 Trinidad - Port of Spain, Quinto Summit delle Americhe.
Armi, il piano di Scajola:
meno fisco e burocrazia ( da "Brescia
Oggi" del 18-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: ripresa in Cina, dove sono ripresi
i consumi e di barlumi anche dagli Usa» è entrato nel merito della situazione
congiunturale del mercato armiero con due proposte: un tavolo per la
semplificazione legislativa del settore ed interventi per una fiscalità di
vantaggio a tutela del distretto industriale, che attualmente non è
riconosciuto giuridicamente ma rappresenta una realtà di fatto.
Contro il naufragio della
società liquida ( da "Avvenire"
del 18-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Però la globalizzazione ha anche
vinto la miseria». Forte: «Meticciato, nave per riprendere il largo» DA ROMA
GIOVANNI RUGGIERO S e di crisi si occupano non soltanto gli economisti, ma
anche gli storici, i sociologi, i filosofi e perfino i poeti, si scopre che,
dietro le «bolle finanziarie », i «titoli tossici» e la sofferenza della gente,
Pallanuoto: Italia-Usa ai
Mondiali Barelli invita Obama a Roma
( da "Avvenire" del
18-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Sarebbe un grande inizio di
Mondiale: tra l'altro tutti i grandi del mondo in quei giorni saranno in Europa
per il G8 della Maddalena». Il sorteggio non è andato giù invece al ct
Campagna: «Speravo decisamente in un girone più morbido». Molto meglio è andata
al Setterosa, che è stato abbinato con Ungheria, Cina e Uzbekistan.
Commercio estero: made in
Italy, saldo 71 mld ( da "Trend-online"
del 18-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: grandi aziende italiane sul terreno
della globalizzazione economica''. Complessivamente, il saldo commerciale
italiano di tutti i settori produttivi ha registrato un valore negativo pari a
quasi 11,5 miliardi, con una contrazione sul 2007 del 33,5%. E se nel settore
del Made in Italy (alimentari, abbigliamento, meccanica, arredo-casa) e' stato
ancora il settore meccanico a dominare,
COMMERCIO ESTERO: MADE IN
ITALY, SALDO 71 MLD ( da "Wall
Street Italia" del 18-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: grandi aziende italiane sul terreno
della globalizzazione economica''. Complessivamente, il saldo commerciale
italiano di tutti i settori produttivi ha registrato un valore negativo pari a
quasi 11,5 miliardi, con una contrazione sul 2007 del 33,5%. E se nel settore
del Made in Italy (alimentari, abbigliamento, meccanica, arredo-casa) e' stato
ancora il settore meccanico a dominare,
CRISI/ MADE IN ITALY,
SALDO COMMERCIALE 2008 POSITIVO A 71,5 MLD
( da "Wall Street Italia"
del 18-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: aziende italiane sul terreno della
globalizzazione economica. E' quanto emerge da un'elaborazione dell'Ufficio
Studi Cgia di Mestre, secondo cui nonostante un 2008 difficile il saldo
commerciale (differenza tra esportazioni e importazioni) dei settori che
costituiscono il Made in Italy (alimentari, abbigliamento, meccanica,
arredo-casa) ha toccato in termini assoluti un straordinario +
Tav negli Usa, Ansaldo si
fa avanti ( da "Denaro,
Il" del 18-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Cina e Giappone. Le stesse fonti
spiegano che Ansaldo Breda e Bombardier si presenteranno con il loro V300
Zefiro disegnato da Zagato Design, quello che gi esperti del settore
definiscono il convoglio più bello del mondo. Si tratta di un'unità multipla
elettrica composta da otto vetture nella configurazione tipica,
Lo stato del mondo
( da "Denaro, Il" del
18-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: vite in questo nuovo mondo
globalizzato - aderendo al principio, "ama il prossimo tuo come te
stesso," che è condiviso da tutte le religioni. Quando cominceremo a
costruire un sistema così, sentiremo immediatamente che il processo di
guarigione della società è cominciato, poiché solo con la consapevolezza le
persone si relazioneranno tra di loro in una maniera completamente nuova -
Le organizzazioni agricole
hanno redatto un documento per dare il loro contributo
( da "Gazzettino, Il (Treviso)"
del 18-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Usa, Canada, Giappone, Russia,
Cina, India, Brasile, Messico, Sud Africa, Egitto, Repubblica Ceca. Tutti
seduti attorno a un tavolo, su iniziativa della Federazione internazionale dei
produttori agricoli e della Cia-Confederazione italiana agricoltori, per dare
il loro contributo di idee e di proposte per cercare di risolvere problemi
drammatici,
FONDAZIONE PRADA PRESENTS
JOHN WESLEY IN VENICE ( da "WindPress.it"
del 18-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Fondazione
Giorgio Cini http://www.fondazioneprada.org Fondazione Prada presents, within
the spaces of Fondazione Giorgio Cini in
CRISI, PADOAN: ATTENTI A
OTTIMISMO E AL DEBITO PUBBLICO ( da "Wall
Street Italia" del 18-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: due mesi circa ci sarà la
conferenza annuale ministeriale dell'Ocse alla quale parteciperanno anche i
Brics (Brasile, India, Russia e Cina) e nella quale verrà diffuso il nuovo
Economic Outlook dell'organizzazione che ha base a Parigi. "Se ci facciamo
prendere dall'ottimismo rischiamo di essere smentiti", avverte Padoan che
pure non nega di vedere qualche segnale di miglioramento.
( da "Trentino" del
18-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Tariffe Cgil contro
il cartello delle bollette TRENTO. «Abbassare le bollette per i cittadini
sembra un'impresa quasi quanto scalare l'Everest. La liberalizzazione del
mercato non ha ancora portato i frutti sperati. Ed è
davvero paradossale dover ammettere che solo la prima grande recessione
dell'economia globalizzata è riuscita ad alleggerire i costi energetici delle
famiglie italiane» lo dice la Cgil del Trentino che, per bocca del suo
segretario generale Paolo Burli, si dice scettico sulle prontezza del Governo
Berlusconi nel dare risposte alle famiglie e alle imprese. «Oggi - si
legge - servono una concorrenza regolamentata ma reale, maggiore trasparenza,
un controllo puntuale sulle offerte da parte delle associazioni dei consumatori
e infine l'estensione delle tariffe sociali oggi del tutto insufficienti. Ma è
urgente un progetto organico su tutta la filiera. E se il governo nazionale
vede nel nucleare la bacchetta magica con cui risolvere ogni problema, il Trentino
punti sulle fonti rinnovabili e sull'efficienza energetica ma anche
sull'autoproduzione degli stessi utenti». Oltre all'estensione delle tariffe
sociali per le famiglie più deboli - incalza Burli - «bisogna incentivare un
utilizzo razionale dell'energia elettrica ad uso domestico, modulando le
tariffe su base oraria e garantendo ai consumatori fasce più convenienti. Per
farlo però servono i contatori telematici».
( da "Giornale di Brescia"
del 18-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Edizione: 18/04/2009
testata: Giornale di Brescia sezione:estero Vertice delle Americhe Temi e
problemi Barack Obama alla riconquista del Sudamerica La Casa Bianca deve
ridefinire il proprio ruolo La penetrazione cinese. Cuba, convitato di pietra
Obama: in Sudamerica un'importante partita Nel pieno della più grave crisi
economico-finanziaria degli ultimi 80 anni, gli Stati Uniti
devono ridefinire le loro strategie geopolitiche in diverse direzioni: Russia, Cina, Medioriente, Europa e, beninteso,
Sudamerica. D'altro canto, l'America Latina si trova ad affrontare un tornante
cruciale della sua storia. Per la prima volta le si offre l'occasione di essere
protagonista del suo destino, senza protettori o suggeritori. Fine della
dottrina Monroe Il Brasile sta assumendo le dimensioni di grande potenza
regionale, assieme a Cina, India (il cosidetto Bric).
Il Venezuela aspira al ruolo di leader dell'antagonismo antimperialista
(ammesso che abbia ancora un futuro) in qualità di erede della Cuba castrista.
La dottrina Monroe, risalente al 1824, secondo cui Sudamerica e Caraibi sono
«affare» degli Stati Uniti, è definitivamente tramontata. L'hanno del tutto
affossata due eventi recenti: l'istituzione dell'Unasur, il 25 maggio 2008, e
il varo ufficiale del Consiglio di Difesa dell'America del Sud, una sorta di
Nato latinoamericana, avvenuto il 9 marzo scorso, a Santiago del Cile. Entrambi
gli organismi raggruppano tutti i 12 Paesi del continente meridionale. In
particolare, l'Unasur si propone di ricalcare le orme dell'Unione europea e già
si parla di una moneta comune continentale e dell'abolizione delle frontiere
dalla Patagonia all'itsmo di Panama. Per ora solo sogni. I quattro protagonisti
Su questo scenario si è aperto ieri, a Trinidad e Tobago, il quinto Vertice
delle Americhe (la V Cumbre de las Americas: terminerà domani) che raggruppa 34
Paesi dell'intero continente. Manca solo Cuba, esclusa per volere di Washington
fin dal primo vertice, nel 1995. Tema di fondo: la ridefinizione dei rapporti
tra Stati Uniti e il Latinoamerica, inclusi i Caraibi. Una questione
squisitamente geopolitica. Tema annesso: elaborare una strategia per una rapida
fuoriuscita dalla crisi. Che significa, tra le altre cose, facilitare
l'accesso, per i Paesi più a mal partito, ai nuovi fondi dell'Fmi, stabiliti
nel recente G20 di Londra. Quattro i protagonisti «veri»: il presidente
americano Obama, da cui molto ci si aspetta, il brasiliano Lula, il venezuelano
Chavez (per il problema degli approvvigionamenti energetici, cioè il petrolio)
e, convitato di pietra, ma nient'affatto marginale, il regime castrista. Obama
è arrivato a Trinidad e Tobago preceduto da dichiarazioni di buone intenzioni.
«Gli Stati Uniti vogliono creare un nuovo patto alla pari con l'America
latina... è nostra intenzione ascoltare e scambiare opinioni da uguali a
uguali» queste le premesse, secondo le parole del vicepresidente Joe Biden. È
il nuovo stile della nuova Amministrazione (multilateralismo). Primi inter
pares Obama intende rilanciare il ruolo degli Usa in
Sudamerica come primi inter pares. In questa operazione il presidente Usa punta su un'alleanza strategica col Brasile, vera
architrave della nuova costruzione latinoamericana. I rapporti tra Brasilia e
Washington si sono già consolidati, a partire dal 2006, attraverso patti per la
tutela dei comuni interessi nel settore dei biocarburanti di cui i due Paesi
sono leader mondiali. Si tratta ora di approfondire questa relazione, curando
di non urtare la sensibilità degli altri comprimari (Venezuela, in primis, ma
anche Argentina e Cile). Gli Stati Uniti, poi, devono contrastare la costante e
spregiudicata penetrazione cinese nel continente a sud del Rio Grande. Pechino
ha impegnato più di 50 miliardi di dollari in vari progetti sudamericani, negli
ultimi due anni. La Cina sta per diventare il primo
investitore straniero in Sudamerica. Stavolta è Washington a temere di venire
«accerchiata», fatto inedito. Il «bloqueo» non serve più Di qui l'urgenza per
Obama di parare il colpo con risposte concrete e credibili (per i sudamericani).
In una parola: recuperare ruolo, prestigio e influenza, ma su basi diverse dal
passato, non più facendo leva sui meri rapporti di forza. A margine di questo
panorama sta la «questione-Cuba», che è strettamente legata alla
«questione-Venezuela». Il tempo delle sanzioni è finito. Lo sostengono a gran
voce tutti i Paesi latinoamericani. Ne è perfettamente consapevole lo stesso
Obama. Ma dopo la recentissime concessioni (facilitazione per i viaggi verso
l'Avana e per le rimesse in denaro degli esuli cubani in Usa),
ora, per questioni di immagine interne, il presidente Usa
ha bisogno che il regime castrista faccia anche lui alcune concessioni
(liberazione di dissidenti in carcere, maggiori aperture nelle libertà di
espressione e di culto). Durante il suo giro in Europa, Obama si è incontrato
per ben due volte con il premier spagnolo, Zapatero: una volta a Praga e
un'altra due giorni dopo a Istanbul al Vertice sull'Alleanza tra le Civiltà.
Nelle ultime settimane l'ambasciatore spagnolo a Washington, Jorge Dezcallar de
Mazarredo, è diventato il più assiduo frequentatore della Casa Bianca. Obama,
cioè, sta cercando l'intermediazione della Spagna per convincere Cuba a nuove
aperture, in modo da avere la giustificazione per addolcire ulteriormente
l'embargo. La fine delle sanzioni, ragiona Washington, conviene alla stessa
America. Intanto, toglierebbe al castrismo l'alibi secondo cui l'arretratezza
dell'isola è colpa del «bloqueo» e non del regime comunista. In secondo luogo,
priverebbe il venezuelano Chavez del suo principale argomento per definirsi
patrono di Cuba ed erede del castrismo: un modo per tagliare l'erba sotto ai
piedi del caudillo di Caracas senza farlo urlare. Terzo obiettivo: la
normalizzazione con Cuba raccoglierebbe attorno a Obama le simpatie della
maggior parte dell'elettorato ispanico-americano: si tratta del 20 per cento di
tutti i votanti Usa. Una bella dote. Claudio Gandolfo
( da "Gazzetta di Mantova, La"
del 18-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Continua
la missione dei gruppi della Protezione Civile mantovana nelle zone
dell'Abruzzo ... Continua la missione dei gruppi della Protezione Civile
mantovana nelle zone dell'Abruzzo colpite dal terremoto. Ad oggi sono dodici i
volontari impiegati nel campo di prima accoglienza di Bazzano: sul posto da
domenica scorsa, vi rimarranno ancora per due giorni, secondo le disposizioni arrivate
dal coordinamento regionale. Con loro l'assessore provinciale con delega alla
Protezione Civile Dimitri Melli. è la prima azione che vede il coinvolgimento
diretto dei gruppi della Protezione Civile della nostra provincia in Abruzzo.
Complessivamente hanno dato la propria disponibilità novanta volontari. I primi
a partire sono stati quelli di tre gruppi del Destra Secchia, guidati dal
rappresentante della consulta provinciale del volontariato Claudio Giovannini.
Nelle prossime settimane dalla nostra provincia partiranno altri uomini della
Protezione Civile. Restano però da definire i modi e i tempi delle nuove
azioni, che sono in via di pianificazione da parte del dipartimento della
presidenza del consiglio dei ministri. In Abruzzo lavorano anche diciannove
vigili del fuoco del comando provinciale mantovano, arrivati sul posto
all'inizio di questa settimana in sostituzione dei primi diciassette inviati
nell'immediato post terremoto.
( da "Tribuna di Treviso, La"
del 18-04-2009)
Pubblicato anche in: (Corriere
delle Alpi)
Argomenti: Cina Usa
Le richieste ai
ministri del G8: «Aumentare le produzione alimentare e fermare la speculazione
finanziaria» Più sicurezza e stop al protezionismo A Pieve di Soligo
pre-vertice con le associazioni degli agricoltori di 14 Paesi PIEVE DI SOLIGO.
La sicurezza degli agricoltori, un piano di azione globale per aumentare la
produzione, nuovi investimenti e ricerca, regolare il comportamento
anticompetitivo dei supermercati, rafforzare l'organizzazione e la cooperazione
internazionale. Si snoda tra questi cinque punti la lettera aperta che i
rappresentanti del mondo agricolo di Francia, Italia, Germania, Gran Bretagna,
Canada, Giappone, Russia, Cina,
India, Brasile, Messico, Sudafrica, Egitto e USA, hanno sottoscritto ieri a
Pieve di Soligo e hanno poi consegnato a Luca Zaia, nella sua veste di
presidente del G8 tra i ministri dell'agricoltura. «Non c'è sviluppo, se non
c'è cibo. Per questo gli agricoltori, uomini e donne, devono riacquistare un
ruolo centrale nel sistema agroalimentare, in un pianeta che nel 2050 sarà
chiamato a soddisfare i bisogni alimentari di 9 miliardi di persone». Così
Giuseppe Politi, presidente della Confederazione Italiana Agricoltori, e
Elisabeth Gauffin, vice presidente del comitato esecutivo della Federazione
Internazionale Produttori Agricoli, hanno riassunto la risoluzione firmata ieri
a Pieve di Soligo dai rappresentanti degli agricoltori delle quattordici
principali nazioni del mondo (G14). Sono cinque i punti, in particolare, che
gli esponenti di milioni di aziende agricole europee, americane, africane ed
asiatiche, attraverso la lettera aperta consegnata direttamente nelle mani del
ministro Luca Zaia, vogliono sottoporre all'attenzione degli otto potenti della
Terra. Al primo punto la «sicurezza» ovvero come la sicurezza alimentare sia
sinonimo di sicurezza degli agricoltori, uomini e donne, sempre più in balia
dei cambiamenti climatici, della crescente volatilità dei mercati e degli shock
finanziari. Sono quindi necessarie reti di sicurezza per gestire al meglio i
rischi del mercato e le turbolenze del mercato. Al secondo punto la necessità
di un «piano di azione globale» che, parallelamente all'incremento demografico,
permetta di aumentare la produzione agricola in maniera sostenibile sotto il
profilo ambientale, praticabile sotto quello economico e responsabile
socialmente. Da qui la necessità di nuovi investimenti ed incentivi, ma anche
di continui sostegni alla ricerca. Al quarto punto gli agricoltori del G14
sottolineano la necessità, oggi più che mai, alla luce della crisi economica
mondiale, di regole multilaterali che frenino la deriva anticompetitiva dei
supermercati e gli atteggiamenti di alcuni governi in termini di tasse
sull'export, sussidi e protezionismo. Regole multilaterali, cioè, che
controllino le speculazioni finanziarie sui prodotti agricoli di base,
permettendo ai prezzi alimentari di variare solo in base alla disponibilità
dell'offerta. Ultimo punto sottoposto dal G14 a Luca Zaia quello che riguarda
la necessità di rafforzare la capacità degli agricoltori di fare squadra,
organizzandosi sul mercato e cooperando a livello internazionale. Questa,
dunque, la nutrita lista della spesa presentata dal G14 ai potenti della Terra.
«Tematiche non nuove - precisano Gauffin e Politi - che prospettano soluzioni
già note, come gli investimenti mirati e la ricerca scientifica e
agroalimentare che incoraggino i giovani ad intraprendere una carriera nel
settore o che permettano agli agricoltori di sussistenza a diventare
imprenditori e ad uscire dalla povertà. Se non diamo priorità ai piccoli
agricoltori, il numero di persone che soffrirà la fame nel 2010 è destinato ad
aumentare di oltre un miliardo». (Glauco Zuan)
( da "Alto Adige" del
18-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
ZIONALE) LE SIRENE
ELETTORALI DELLA "PAURA ECONOMICA" - PROBABILMENTE SI è EVITATO ...
zionale) le sirene elettorali della "paura economica" - probabilmente
si è evitato che la recessione piombi in depressione. Poi, per il futuro, è
vero che un po' di ottimismo è rintracciabile dalla lettura di taluni
indicatori economici. Alcuni dei quali, seppure solitamente poco nominati, sono
certamente significativi; ad esempio: il costo d'affitto dei container per il
trasporto marittimo; la produzione di rifiuti; gli indici di materie prime; gli
andamenti borsistici delle aziende specializzate in logistica. Ebbene,
guardando a questi indicatori, l'impressione è che pure in economia dopo
l'inverno stia arrivando la primavera. In fondo, tutti quei soldi spesi per
evitare il crack dei mercati finanziari e monetari (in sintesi, del credito)
qualche frutto dovranno pur darlo. Come sembra confermare proprio il caso
"Goldman Sachs" (la banca che ha dato ad Obama il vertice economico
ultraliberista della sua amministrazione), che sembra poter restituire in
anticipo il salvagente di 10 ml di dollari ricevuti dal Governo federale.
Naturalmente, è opportuno essere prudenti; anche se, e sarebbe tragico
sottovalutarlo, in economia, specie in quella relativa ai mercati finanziari,
una psicologia orientata all'ottimismo può favorire la ripresa quanto
un'accorta politica economica. Tuttavia, la cautela resta d'obbligo. D'altra
parte, la differenza tra chi ritiene che l'economia-mondo stia per ripartire e
chi, come il Governatore di Bankitalia Draghi, pensi invece che un
"rallentamento del peggioramento" è minima e, oltretutto, comprovata
dagli stessi dati. Tant'è che lo stesso Presidente degli Usa
Obama chiama, al contempo, sia alla fiducia nelle capacità degli States per il
futuro che alla coscienza del perdurare delle condizioni difficili del
presente. Insomma, piaccia o meno, la situazione è ambivalente come i dati che
la raccontano. Sia quelli "decorosi" che quelli, ancora orientati al
pessimismo, che giungono sia dal Vecchio continente (la banca Ubs prima citata)
che d'oltreoceano: dall'occupazione alle vendite al dettaglio. In sintesi, la
marcia verso un "capitalismo appieno risorto" è ancora lunga e
travagliata. Comunque, alla fine la crisi mollerà la presa; si tratterà solo di
vedere, sotto questo limitato (però importante per la vita immediata della
gente) angolo visuale "congiunturale", se ciò accadrà nell'estate
2009 o del 2010; o ancora più avanti. Più a fondo, però, ci sono altri
interrogativi da porsi per il post-crisi dell'economia di questo ormai
"unico Occidente globale", a partire dalle sue asimmetrie
geopolitiche interne sia vecchie che in fieri. Il primo quesito, allora,
riguarda l'equilibrio manifatturiero del mondo; che è poi anche, ovviamente, un
problema di potere. E qui, veramente, il vaniloquio di chi pensa che un paese
possa salvarsi tenendo in loco gli uffici (il software aziendale) ma decentrando
la produzione fisica, ovvero riducendosi a mero consumatore globale, appartiene
a quelle caricature sul liberismo diffuse ma da evitare come l'opposto
protezionismo onde evitare disastri sociali facilmente trasformabili in
bellici. Poi, indissolubilmente legato a questo c'è la questione, accennata dalla Cina al G20, del primato monetario del dollaro; e senza il quale, tra
l'altro, oggi l'Obama's economics rischierebbe il flop. Ovviamente il tema, ora
sottotraccia, è, come l'insieme dell'assetto del potere globale, in agenda;
infatti, nel dopo crisi, prima o poi (per gli Usa meglio poi), esploderà con conseguenze politico/miltari
notevoli. Altro tema delicato riguarda il divergere di modello economico di
Europa e Stati Uniti: perché mentre questi ultimi restano, nonostante i
salvataggi bancari pubblici erogato, liberisti, l'Europa, all'opposto, corre
(il richiamo ideologico è ad una "economia sociale di mercato" invece
aliena all'originale scuola di Friburgo) verso il neo-corporativismo dei suoi
anni'70 del '900. E questo vuol dire "divaricazione" geoeconomica
transatlantica. Insomma, il dopo crisi ci lascerà in eredità grossi problemi
politici. Francesco Morosini
( da "Tribuna di Treviso, La"
del 18-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Ecco tutti i numeri
del Vinitaly Il bilancio della manifestazione con il record dei visitatori
esteri Un altro record di visitatori esteri a Vinitaly. Tanto che la 43ª
edizione è stata definita dagli espositori la più sorprendente e importante di
sempre. A chiusura del più importante Salone internazionale del vino, gli
operatori esteri, infatti, sono stati 45.000 (record assoluto della
manifestazione) contro i 43.000 dello scorso anno. Confermata la provenienza da
oltre 110 Paesi e alla chiusura dei battenti il totale complessivo delle
presenze ha superato i 150.000 visitatori; gli espositori sono stati oltre
4.200 provenienti da una trentina di Paesi su una superficie di
( da "Stampa, La" del
18-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
La storia Così la Cina approfitta della crisi Pechino, è partita la lunga
marcia alle materie prime FABIO POZZO Perchè la Cina continua
a rastrellare sul mercato globale materie prime? Perché sta comprando in tutto
il mondo, Italia compresa (rottami) montagne di rame? Perché l'Ufficio delle
Riserve di Stato sta accumulando tonnellate di alluminio, zinco, nickel e
metalli preziosi per le nuove tecnologie (auto pulita inclusa) come il titanio,
indio, rodio, praseodimio? C'è chi dietro queste grandi manovre legge il
progetto di Pechino di creare un mondo «post-dollaro». Un mese fa Zhou
Xiaochuan, il governatore della banca centrale cinese, con un articolo scritto
in preparazione del G20 ha spiegato che «l'attuale recessione mondiale riflette
vulnerabilità e rischi sistemici nel sistema monetario internazionale» e che
per evitare il replicarsi di «tempeste» finanziarie simili occorrerebbe creare
una divisa di riserva sopra-nazionale come prima misura; divisa che dovrebbe
costituire la valuta di riserva per gli istituti di emissione nazionali e di
riferimento per gli scambi commerciali internazionali. Da qui, il passo al
«Bancor» è stato breve. Ci si è ricordati della moneta ideale ancorata a trenta
materie prime, tra le quali l'oro, che John Maynard Keynes propose senza
successo alla Conferenza di Bretton Woods. Il sospetto: non è che i cinesi
guardino a una sorta di «Bancor» del Terzo Millennio? Magari fondato
preferibilmente sul rame, metallo che vede Pechino assorbire un terzo di tutti
i consumi mondiali, con un record di importazioni a febbraio di 329 mila
tonnellate, e di 375 mila a marzo (si stima che potrebbe arrivare a quota 1,2 milioni
di tonnellate entro la fine del 2009)? Record che ha profittato sicuramente
della flessione della quotazione dell'oro rosso (il picco nel luglio scorso, a
8.940 dollari a tonnellate: oggi è di circa la metà) e che, però, ha anche
contribuito al suo recente apprezzamento (+22% l'andamento in dollari da inizio
anno). Ma pure record che per gli analisti non è giustificato da un exploit di
produzione, visto che anche i cinesi soffrono della crisi (l'export a marzo è
calato del 17%). Il governatore Zhou Xiaochuan, in verità, ha parlato dei
diritti speciali di prelievo gestiti dall'Fmi, oggi poco usati, se non come
unità di conto. L'economista ha proposto di allargare il paniere di monete su
cui sono basati (dollaro, euro, yen giapponese e sterlina britannica); quindi,
ha detto che gli Stati dovrebbero affidare in gestione una parte delle loro
riserve valutarie allo stesso Fmi. Ma tant'è, l'idea del nuovo «Bancor», e di
un «Copper standard» ha continuato a volteggiare. C'è però anche chi invita ad
abbandonare la dietrologia e a individuare nella strategia cinese semplicemente
un «pragmatismo totale». E' il caso di Giorgio Prodi, docente dell'Università
di Ferrara ed esperto dell'Osservatorio Asia. «Non penso proprio che Pechino
voglia deprezzare velocemente il dollaro, essendo la Repubblica Popolare è il più grosso investitore sovrano in titoli del debito
pubblico Usa. In questo
senso Pechino si è dimostrata responsabile, continuando a comprare bond del
Tesoro Usa, sostenendo così
la divisa verde e il suo investimento». «Credo piuttosto - continua il
professore - che la Cina,
stante le sue riserve (1,9 trilioni di dollari, costituite in gran parte da
moneta Usa ndr.),
voglia diversificare il rischio. Non puntare, insomma, solo sul dollaro».
Temendo anche, questo ci sta, che l'America vada a creare le premesse per un
rilancio dell'inflazione e una svalutazione della propria divisa, in modo da
«smaltire» i debiti accumulati verso l'estero. «Forte di una immensa liquidità,
la Cina diversifica rastrellando materie prime.
Operazione che in questo momento è favorevole, perchè i prezzi delle
commodities sono convenienti». Questo, in un'ottica non soltanto finanziaria.
Come è noto l'industria cinese è un «moloch» affamato di materie prime. «Non
dimentichiamoci che l'economia di Pechino, se pur rallentata dalla crisi,
continua a crescere con percentuali che l'Italia non ha raggiunto nemmeno negli
anni del boom». La Cina, insomma, profittando dei
prezzi, sta facendo scorte per il futuro. E in ciò, spiega ancora Prodi, è anche
agevolata «dalla mano statale, che può coordinare gli acquisti con una
strategia a lungo termine». Quella stessa strategia che prevede uno sviluppo
delle telecomunicazioni, delle infrastrutture; che progetta di costruire città
della grandezza di Londra e che, quindi, ha bisogno di milioni di tonnellate di
rame, acciaio, ferro, alluminio, etc.
( da "Cittadino, Il"
del 18-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Sotto la protezione
del buon Floriano La famiglia Cigolini da tre secoli alla cascina Carbonara
Terza La campagna di San Fiorano estende rigogliosi ettari di terra; verrebbe
voglia di scendere dall'auto, sostare in un angolo panoramico, e sollecitare
respiri a pieni giri di polmoni. Una volta arrivato alla meta, la cascina
Carbonara Terza, vengo subito attratto da una piccola maiolica, posta sopra la
porta d'ingresso, che raffigura l'omonimo santo del paese: il buon Floriano,
come era il suo nome originario, sollecita positivi auspici, in quanto
invocarlo mantiene distante fuoco e fulmini. La tradizione vuole infatti che il
santo riuscì a spegnere, con un solo secchio d'acqua, e per giunta pieno
soltanto a metà, un rogo gigantesco.Non è quella all'ingresso l'unica effige
del santo; ve ne è una seconda, sempre in maiolica, conservata all'interno
della cascina: sono disegnate alcune case rurali, minacciate da un incendio,
c'è la vampa di fuoco ben in rilievo ed il zig-zag del fulmine; il santo è in
ginocchio, ha lo sguardo protettivo, il pericolo deve sembrargli un prurito,
nulla di più.n zolle scure come torbaIl toponimo Carbonara, terza perché vi
sono altre due corti con la stessa denominazione, è stato interpretato in vari
modi; c'è chi ha ricercato il suo significato nella etimologia greca: dal
vocabolo kar (mercenari che faticavano per la paga) e bon (contadini che
lavoravano la terra); altri hanno fatto riferimento al concetto di fornace,
costituita da una grossa catasta di legna a forma conica: una volta datole
fuoco fra le ceneri rimanevano residui pezzi di carbone. Più verosimilmente,
come sostiene l'amico Giacomo Bassi, questo toponimo potrebbe derivare
semplicemente dalle zolle, qui più scure che altrove, tali da richiamare, a
colpo d'occhio, i giacimenti di torba.La corte ha un ampio corpo centrale, oggi
diviso in tre distinte proprietà; l'antica stalla era sul lato destro della
casa, di fronte allo stallino all'aperto dove venivano collocate le manzette. n
affittuari già nel SettecentoLa cascina appartiene da molti anni alla famiglia
Cigolini. La loro presenza nel Lodigiano è accertata già a partire dal
Seicento, e alla Carbonara sembra che fossero arrivati, come semplici
affittuari di terre, proprietà dei Pallavicini Trivulzio, a far data del
1721.La scelta di essere affittuari soltanto di pertiche di terreno aveva una
propria lungimiranza. Dagli antichi coltivatori diretti ci sarebbe ancora oggi,
proprio in questi giorni, da apprendere.Infatti, spiragli di luce nella crisi
economica mondiale sembrano esservi soltanto nell'agricoltura: forse perché già
ridotta all'osso, nel passato, come manodopera, è l'unica realtà in cui non si
licenzi; il settore ha inoltre necessità di essere svecchiato e di poter
beneficiare di nuove idee. Dopo i processi di
globalizzazione ovunque si richiede di tornare ai cibi di casa nostra,
possibilmente acquistati direttamente dal produttore, così da valorizzare la
qualità e la genuinità. Sono tutti segnali che rendono possibile nuove
prospettive per l'agricoltura e le lezioni dei padri serviranno sicuramente
anche nel futuro.n un alpino di pianuraLe vicende dei Cigolini sono
state lungamente approfondite da Massimiliano Cigolini, attuale proprietario
con la sorella Manuela e con la madre Francesca della corte Carbonara Terza.
Massimiliano è un giramondo: ne è obbligato per mestiere, essendo ufficiale
degli alpini di stanza a Vipiteno. Non c'è esperienza militare per come me lo descrivono
i parenti e per le conferme che ho sentito in giro - in cui non metta a
servizio della spedizione l'intero suo bagaglio di umanità e di intelligenza.
Massimiliano, tuttavia, più sta lontano da casa e maggiormente sente la
necessità di rinsaldare le proprie radici con il Lodigiano, che è la sua terra,
la sua casa.La ricerca effettuata con tanta passione in lunghi pomeriggi
trascorsi alla canonica di San Fiorano, spulciando nei registri delle anime, è
un atto d'amore, non soltanto verso la propria famiglia, bensì per lo stesso
territorio, perchè gli appezzamenti di terra, le loro affittanze, le
conformazioni delle possessioni per come evolvevano nel passato, rappresentano
in modo autentico la valorizzazione di questo remoto angolo di pianura lodigiana.
Suggestivi anche gli esiti sulle ricerche del proprio cognome: che nel 1720 era
Cicolino e qualche volta era riportato come Ciccolino, mentre nel 1785 si era
trasformato in Cigolino.n padre e figlioLe vicende più recenti della cascina
Carbonara Terza si legano fortemente alle figure di Primo Luigi, che era nato
nel 1903, e di suo figlio Angelo Lorenzo. Padre e figlio erano molto legati.
Primo era un agricoltore all'antica, fiero della propria stalla, che vantava
una trentina di vacche, più quelle per la rimonta, garantita dalla presenza in
corte di un robusto torello. Negli anni Quaranta in cascina lavoravano una
dozzina di dipendenti: fra le figure storiche è giusto ricordare il mungitore
Gianni Scaratti, che oggi abita a San Fiorano, e che era bravissimo anche nel
fare le punture; quando i bambini si ammalavano e il dottore prescriveva
l'antibiotico con siringa si chiamava Scaratti perché i fanciulli si sentissero
più rassicuranti sapendo che, grazie alla sua mano, non avrebbero avuto
dolori.Angelo Cigolini si affacciò al mestiere di agricoltore inizialmente per
venire incontro alle esigenze dell'azienda agricola e non perché convinto che
il mestiere dell'agricoltore fosse per davvero la sua vocazione. Anzi avendo
svolto il servizio di leva nella Guardia di finanza s'era convinto di fare le
ferma e in cuor proprio pensava che, di periodo in periodo, si sarebbe
definitivamente arruolato. Ma quando suo padre si ammalò e non fu più in grado
di condurre autonomamente l'azienda agricola, Angelo responsabilmente rientrò a
San Fiorano.Nel 1973 un altro cambiamento arricchì la sua esistenza: il
matrimonio con Francesca Ferrari, nativa di Gera di Pizzighettone; la signora,
figlia di un falegname, non impiegò troppo tempo ad adattarsi alla vita
agreste: anche se la cascina Carbonara Terza è isolata, in aperta campagna,
ancora in quegli anni le corti vicine erano popolate da agricoltori con le loro
famiglie e non si era mai da soli. Anche oggi, ad esempio, una porzione
dell'antica corte è abitata dal signor Angelo Vignola, che ama questo luogo e
rappresenta una presenza rassicurante per tutti.Oltre al primogenito
Massimiliano, i coniugi Cigolini ebbero un'altra figlia: Manuela, la testimone
diretta della storia di questa cascina.n un volo tragicoPer qualche tempo Angelo
Cigolini proseguì sulla stessa scia del padre. Ma nel 1980 rinunciò alla
produzione del latte, mantenendo invece le manze, e realizzando la linea
vacca-vitello, e dedicandosi alla monocultura.Il signor Angelo ha svolto con
serietà e capacità il proprio impegno di agricoltore. Ma dentro se stesso
germogliò sempre il desidero di conoscere e intraprendere nuove strade. Fu per
questo che si innamorò del volo in deltaplano, rimanendone tragicamente
vittima.Furono le circostanze a coinvolgerlo. Proprio da queste parti c'era un
campo di volo, attiguo alla via Emilia e, soprattutto, ai tralicci
dell'elettricità. Così un amico gli chiese se era possibile sfruttare per
decolli ed atterraggi un terreno della possessione. Angelo aveva il senso
dell'amicizia e della condivisione e mise a disposizione qualche spazio di
terra, attrezzandolo a pista. Vedeva l'amico volare e cominciò a studiarne
tecniche di decollo ed atterraggio: capì subito che volteggiare per aria
garantiva uno sconfinato senso di libertà, quella che lui aveva sempre
desiderato.Il deltaplano a motore può apparire un mezzo semplice da guidare;
l'amico Giacomo Rossi, come frequentemente accade propiziatore di tanti
incontri con gli agricoltori del territorio, mi spiega la struttura del
deltaplano, che è costituito da tre parti: un'ala a delta cui viene agganciato
un carrello su cui, nella parte anteriore, si posiziona il pilota; nella parte
centrale, in un comporto sottostante il carburante, e nella zona finale del
carrello, il gruppo motore ad elica.Angelo Cigolini se ne appassionò a tal
punto che volle imparare a guidare anch'egli il deltaplano e poi, di fianco
alla cascina, realizzò un hangar dove ospitare i mezzi dei suoi amici
appassionati di volo. Durante il proprio tempo libero Angelo Cigolini volava. E
proprio in occasione di un atterraggio gli capitò un incidente che segnò la sua
vita sino a spegnerla. Era il 2003.n un atto d'amoreLa figlia Manuela racconta
i momenti di quella tragedia, e sono emozioni sempre forti, dolorose,
lancinanti. La famiglia Cigolini è stata eccezionale nel riprendere il corso
dell'esistenza ed a mandare avanti l'azienda agricola. Proseguire l'impegno
nell'agricoltura è stato un atto d'amore verso il padre, mantenere vivo
qualcosa di lui, nell'erba che cresce, nel succedersi delle stagioni e delle
coltivazioni. Manuela ha un proprio lavoro: all'Università Cattolica di
Piacenza, per la Facoltà di Agraria, collabora a progetti di ricerca sugli
insetti e sui funghi patogeni delle piante; suo marito, Giuseppe Felisi,
anch'egli ha una propria attività: è promotore finanziario. Eppure entrambi, da
maggio ad ottobre, e quando altrimenti occorre, sono a lavorare sui campi.
Giuseppe è un uomo pieno di premure verso la moglie, ma Manuela ama lo spirito
d'iniziativa, non la fermerebbe alcun ostacolo. Ha l'anima della boy scout: gli
anni di frequentazione giovanile al gruppo Agesci di Codogno, la guida
propositiva di Paolo Brugnoli, capace come pochi di coinvolgere e di
appassionare i ragazzi scout, le hanno dato un dono che nella vita le è servito:
sapere andare avanti senza mai arrendersi.E con questa forza interiore la
cascina Carbonara Terza mantiene inalterate le proprie tradizioni, delineando
orizzonti futuri.Eugenio Lombardo
( da "Mattino di Padova, Il"
del 18-04-2009)
Pubblicato anche in: (Nuova
Venezia, La)
Argomenti: Cina Usa
Le richieste ai
ministri del G8: «Aumentare le produzione alimentare e fermare la speculazione
finanziaria» Più sicurezza e stop al protezionismo A Pieve di Soligo
pre-vertice con le associazioni degli agricoltori di 14 Paesi PIEVE DI SOLIGO.
La sicurezza degli agricoltori, un piano di azione globale per aumentare la
produzione, nuovi investimenti e ricerca, regolare il comportamento
anticompetitivo dei supermercati, rafforzare l'organizzazione e la cooperazione
internazionale. Si snoda tra questi cinque punti la lettera aperta che i
rappresentanti del mondo agricolo di Francia, Italia, Germania, Gran Bretagna,
Canada, Giappone, Russia, Cina,
India, Brasile, Messico, Sudafrica, Egitto e USA, hanno sottoscritto ieri a
Pieve di Soligo e hanno poi consegnato a Luca Zaia, nella sua veste di
presidente del G8 tra i ministri dell'agricoltura. «Non c'è sviluppo, se non
c'è cibo. Per questo gli agricoltori, uomini e donne, devono riacquistare un
ruolo centrale nel sistema agroalimentare, in un pianeta che nel 2050
sarà chiamato a soddisfare i bisogni alimentari di 9 miliardi di persone». Così
Giuseppe Politi, presidente della Confederazione Italiana Agricoltori, e
Elisabeth Gauffin, vice presidente del comitato esecutivo della Federazione
Internazionale Produttori Agricoli, hanno riassunto la risoluzione firmata ieri
a Pieve di Soligo dai rappresentanti degli agricoltori delle quattordici
principali nazioni del mondo (G14). Sono cinque i punti, in particolare, che
gli esponenti di milioni di aziende agricole europee, americane, africane ed
asiatiche, attraverso la lettera aperta consegnata direttamente nelle mani del
ministro Luca Zaia, vogliono sottoporre all'attenzione degli otto potenti della
Terra. Al primo punto la «sicurezza» ovvero come la sicurezza alimentare sia
sinonimo di sicurezza degli agricoltori, uomini e donne, sempre più in balia
dei cambiamenti climatici, della crescente volatilità dei mercati e degli shock
finanziari. Sono quindi necessarie reti di sicurezza per gestire al meglio i
rischi del mercato e le turbolenze del mercato. Al secondo punto la necessità
di un «piano di azione globale» che, parallelamente all'incremento demografico,
permetta di aumentare la produzione agricola in maniera sostenibile sotto il
profilo ambientale, praticabile sotto quello economico e responsabile
socialmente. Da qui la necessità di nuovi investimenti ed incentivi, ma anche
di continui sostegni alla ricerca. Al quarto punto gli agricoltori del G14
sottolineano la necessità, oggi più che mai, alla luce della crisi economica
mondiale, di regole multilaterali che frenino la deriva anticompetitiva dei
supermercati e gli atteggiamenti di alcuni governi in termini di tasse
sull'export, sussidi e protezionismo. Regole multilaterali, cioè, che
controllino le speculazioni finanziarie sui prodotti agricoli di base,
permettendo ai prezzi alimentari di variare solo in base alla disponibilità
dell'offerta. Ultimo punto sottoposto dal G14 a Luca Zaia quello che riguarda
la necessità di rafforzare la capacità degli agricoltori di fare squadra,
organizzandosi sul mercato e cooperando a livello internazionale. Questa,
dunque, la nutrita lista della spesa presentata dal G14 ai potenti della Terra.
«Tematiche non nuove - precisano Gauffin e Politi - che prospettano soluzioni
già note, come gli investimenti mirati e la ricerca scientifica e
agroalimentare che incoraggino i giovani ad intraprendere una carriera nel
settore o che permettano agli agricoltori di sussistenza a diventare
imprenditori e ad uscire dalla povertà. Se non diamo priorità ai piccoli
agricoltori, il numero di persone che soffrirà la fame nel 2010 è destinato ad
aumentare di oltre un miliardo». (Glauco Zuan)
( da "Giorno, Il (Bergamo - Brescia)"
del 18-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
VETRINA pag. 5
Scajola visita l'Exa: «Risposta alla crisi» Aperta la fiera dedicata alle armi
di MARIO PARI BRESCIA COMPARTO ARMIERO e Mille Miglia, ovvero due delle
eccellenze bresciane e nazionali. Ieri hanno ricevuto la visita del Ministro
per lo sviluppo economico Claudio Scajola. L'esponente del governo è stato
prima a Exa, la rassegna dedicata alle armi che s'inaugura oggi e poi alla
presentazione dell'annullo filatelico dedicato alla "
( da "Tirreno, Il"
del 18-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Pagina 19 - Sport
Settebello, il Mondiale è in salita Usa e Romania nel
nostro girone dei campionati di Roma Il ct Campagna: speravo meglio Ok il
Setterosa ROMA. Per l'Italia della pallanuoto, il sorteggio svoltosi ieri al
Foro Italico per delineare le griglie dei gironi preliminari dei tornei
maschile e femminile che si disputeranno all'interno dei prossimi Mondiali di
Roma, lascia in bocca un retrogusto agrodolce. Il Settebello allenato da Sandro
Campagna (che nel 1994 fu medaglia d'oro proprio ai Mondiali di Roma), partendo
dalla seconda fascia, è stato inserito nel girone D con Stati Uniti (partita
d'esordio il 20 luglio), Macedonia (24 luglio) e Romania (22 luglio). Meglio è
andata al Setterosa di Roberto Fiori che, nonostante fosse inserito in terza
fascia, ha pescato Uzbekistan (19 luglio), Cina (23 luglio) e Ungheria (21 luglio) nel girone A. Le squadre
prime classificate si qualificano direttamente ai quarti di finale mentre, le
seconde e terze si affronteranno negli ottavi. «Auspicavo un girone meno
competitivo - ha ammesso francamente Campagna - che ci consentisse di
affrontare il Mondiale più gradualmente. Gli Stati Uniti sono in
crescita e nel corso della scorsa stagione hanno conquistato l'argento in World
League e alle Olimpiadi, frutto del lungo lavoro iniziato anni fa dal maestro
Ratko Rudic, poi tornato in Croazia». E il presidente della Fin Paolo Barelli,
presente al sorteggio, ha detto che intende invitare ad assistere alla partita
il presidente Barack Obama. «In quel periodo - ha aggiunto - ci sarà più o meno
la concomitanza con il G8 alla Maddalena quindi tutti i grandi del mondo
saranno da queste parti». «La Romania ci ha sconfitto due giorni fa in World
League - ha poi aggiunto il ct del Settebello Alessandro Campagna - mentre la
Macedonia è composta da giocatori di origine serba e croata che possono
metterci in difficoltà. Sarebbe molto importante arrivare primi nel girone per
qualificarci direttamente ai quarti di finale. Noi comunque proveremo a vincere
tutte le partite». Sicuramente meglio è andata al collega Fiori, che alla guida
del Setterosa cercherà di ripetere il bronzo conquistato nel 1994: «L'Ungheria
è certamente una squadra con una tradizione e una scuola che, al pari della
nostra e di quella olandese, ha segnato i primi anni della pallanuoto
internazionale - ha spiegato il ct della squadra femminile -. Molte delle
atlete magiare giocano nel nostro campionato e ci conosciamo bene. Sarà un
incontro difficile perchè potrebbe rappresentare lo spartiacque del girone. Non
dobbiamo sottovalutare la Cina, argento ai mondiali
giovanili del 2007 e quinta ai Giochi Olimpici in casa. L'Uzbekistan è la
squadra contro la quale apriremo il Mondiale. Non lo conosciamo e sarà
importante entrare in acqua subito preparati sotto il profilo psicologico».
( da "Italia Oggi"
del 18-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
ItaliaOggi sezione:
Agricoltura Oggi data: 18/04/2009 - pag: 17 autore: di Luigi Chiarello A Cison
di Valmarino il summit dei ministri dell'agricoltura Al tavolo della fame Il G8
contro l'emergenza cibo-acqua Sicurezza alimentare, fame nel mondo, lotta agli
sprechi e alle speculazioni, nuove opportunità offerte dall'agricoltura a
difesa dell'ambiente, aumento della produzione agricola e premi al lavoro dei
contadini. E' lunga la lista di argomenti, che compone il menù di lavoro, oggi
sul tavolo dei ministri del G8 agricolo, a Cison di Valmarino, in provincia di
Treviso. Nei giorni scorsi, il Financial Times aveva avanzato un dubbio: sarà
il G8 all'altezza del compito? In effetti, la sfida per l'agricoltura del
pianeta è ardua: 850 milioni di persone colpite dalla fame anelano una
risposta. Attendono di sapere se il G8 agricolo varerà una sorta di nuova
rivoluzione verde, capace di raddoppiare la produzione agricola mondiale, così
da sfamare tutti gli attuali sei miliardi di cittadini nel mondo. E i tanti in
più, che verranno in futuro. Certo, sull'esito dell'assise - e sulla
concretizzazione di eventuali accordi - peserà anche l'azione dei grandi paesi
agricoli, che non fanno parte del G8, ma che saranno comunque al tavolo dei
lavori. Player globali, come Cina, India, Brasile, Messico, Sud Africa, Argentina, Australia ed
Egitto, che ormai da tempo fanno sentire la loro voce (e il loro peso) su ogni
fronte. A partire dai sempre più impaludati negoziati Wto. I ministri di questi
paesi saranno gomito a gomito con i capi dei dicasteri agricoli di Italia,
Canada, Russia, Francia, Germania, Giappone, Uk e Usa.
Faranno sentire loro il fiato sul collo, perchè è dal primario che parte il
loro sviluppo, la crescita economica che per alcuni di questi paesi nel recente
passato è stata a doppia cifra. Allo stesso tavolo ci saranno poi le
istituzioni europee: la commissaria all'agricoltura, Mariann Fischer Boel, il
vice-ministro dell'agricoltura della Repubblica Ceca, in quanto capo
delegazione della presidenza di turno Ue, i vertici di Banca mondiale, Fao,
Ifad (Fondo internazionale per lo Sviluppo Agricolo), Ocse, Pam, Task Force di
Alto Livello sulla sicurezza alimentare mondiale e Unione Africana. Tutti
assieme appassionatamente nel Castelbrando, sede dei lavori. I quelle stanze,
la crisi globale impone che si vada alla ricerca di soluzioni di fondo, su più
fronti: il problema delle speculazioni finanziarie sulle commodities agricole;
la tutela delle tipicità e la ricerca di modelli produttivi «glocal», capaci di
sostenere le produzioni locali; il tema delle risorse idriche. E, soprattutto,
bisogna capire come sfamare il mondo. Si è detto: le persone che soffrono la
fame sono quasi un miliardo. Ma c'è anche la «sottoalimentazione», cioè persone
che non si nutrono a sufficienza. Colpisce molte madri; secondo l'Oms, ogni
anno tre milioni di decessi si verificano tra i bambini, nati sotto peso. E poi
c'è «la fame nascosta»: milioni di persone sopravvivono con una dieta molto
limitata e, per questo, non assumono il giusto apporto di vitamine e minerali.
La «fame nascosta» attacca oltre 2 miliardi di persone, con conseguenze anche
gravi. Circa 100-140 milioni di bambini soffrono di deficienza da vitamina A e
D. E ogni anno più di due milioni hanno problemi alla vista. Così, sullo sfondo
resta il tema ogm. C'è chi li vede come panacea e chi li rifiuta
categoricamente. Eppoi c'è chi aspetta ancora i risultati delle
sperimentazioni. Nel Belpaese, se Coldiretti rivendica la «scelta ogm-free» di
un'Italia oggi continuamente bersagliata dalle imitazioni alimentari, per
Futuragra, l'associazione di agricoltori favorevoli alle biotecnologie, «la
maggioranza dei maiscoltori di Veneto e Friuli (53%) coltiverebbe sementi ogm».
Il dato viene da un sondaggio tra i maiscoltori delle due regioni, che la
stessa associazione ha appaltato a Demoskopea. Il fatto è che non è solo una
mera diatriba interna...
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 18-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Il Sole-24 Ore
sezione: COMMENTI E INCHIESTE data: 2009-04-18 - pag: 12 autore: ... L'EXPORT
DI FEBBRAIO 3,5% rondini fanno primavera? D opo sei mesi di variazioni
congiunturali negative, gli ordini dall'estero hanno messo a segno in febbraio
un rimbalzo sul mese precedente del 3,5 per cento. Per dirla con il Governatore
di Bankitalia, Mario Draghi, una rondine non fa primavera. Cominciano però ad
essere numerosi, anche se ancora timidi, i segnali di un miglioramento della
situazione, con un'economia mondiale in recessione, ma non al tappeto. Nello
stesso tempo cominciano a circolare analisi e studi che segnalano leggeri
miglioramenti nel portafoglio ordini e nell'utilizzodegli impianti. Preoccupano
ancora le stime sull'occupazione, mentre qualche luce sembra appunto arrivare
dall'export, trainato da Cina e Usa. Come
sostiene anche il meno ottimista degli economisti, Nouriel Roubini, battezzato
«Mr. Doom» (Apocalisse), saranno probabilmente Cina e Usa i
primi Paesi a invertire la tendenza. Bisognerà quindi attendere i prossimi mesi
per verificare se il dato di febbraio è un rimbalzo (statistico o tecnico,
per la ricostituzione delle scorte e dei magazzini) oppure una reale inversione
di tendenza.
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 18-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Il Sole-24 Ore
sezione: LANCETTE DELLECONOMIA data: 2009-04-18 - pag: 5 autore: Crisi breve.
Grazie a politiche «imperiose», nel colosso asiatico l'industria
manifatturiera è tornata a crescere e trasmette all'estero impulsi di fiducia
La ripresa è cominciata con la Cina In Eurolandia e Usa la produzione tende a stabilizzarsi, ma la svolta è spostata a
dopo l'estate di Fabrizio Galimberti e Luca Paolazzi Indicatori reali Come sarà
la ripresa? Quali segni lascerà la crisi? Quali forze traineranno lo sviluppo?
Queste domande riempiono i ragionamenti dentro le stanze dei bottoni e nei
convegni pubblici. Se le pongono le imprese, anzitutto; ma anche analisti e
manovratori delle politiche economiche. Edè forse questo il segno più
rassicurante che la recessione, mentre morde più profondamente, fa anche meno
paura, perché viene superata non solo con la mente ma con le azioni, proprio
preparandosi al dopo. Dalle imprese, accrescendo gli sforzi per ampliare i
mercati (o farli contrarre di meno); dalle famiglie, tornando a spendere, anche
se sospinte da incentivi o minori imposte. Perché i sistemi economici e i
comportamenti sociali sono orientati al miglioramento,non all'arretramento del
benessere. Le politiche economiche finalmente aiutano non solo mettendo in
tasca alla gente potere d'acquisto (con più bassi tassi e tasse) e accrescendo
direttamente la domanda ( con opere pubbliche), ma soprattutto rincuorando e
rinsaldando la fiducia. L'esito del G-
( da "Repubblica, La"
del 18-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Pagina XIX - Milano
Castro e òlafsson La solitudine delle badanti Le immagini sono quelle di
badanti est europee al lavoro. Il sonoro, una voce tenorile che ne canta le
gesta: la solitudine, l´assenza di vita propria, l´impatto sulle economie
locali e dei paesi d´origine. Il risultato è lo struggente video Caregivers
(2008) dei «cittadini del mondo» Libia Castro (Madrid, �69) e Ólafur Ólafsson
(Reykjavik, �73), in tandem dal �96. Realizzato in Trentino per l´ultima
edizione di Manifesta, viene riproposto come pezzo forte di una mostra che
scandaglia le frequenti incursioni del duo tra arte e politica. La lavorazione del pesce in Islanda (Processing Cod, 2005)
diventa sintomo di globalizzazione, mentre le traversie da affrontare, dentro e
fuori i CPT, per diventare cittadini in piena regola sono narrate � di spalle
- da Mpia, Janneke e Samm sullo fondo agreste e pittorico della campagna
olandese (Avant-Garde Citizens, 2007).
( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)"
del 18-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
BOLOGNA PRIMO PIANO
pag. 2 Del Torchio: «L'importante è L'AD DELLE ROSSE «SE SERVONO TANTI MESI PER
AVERE UN PERMESSO POI NON di LUCA ORSI «MI AUGURO che tutte le forze politiche
spingano nella stessa direzione. Cioè si impegnino perché la Ducati possa cominciare
al più presto a costruire la nuova fabbrica». Gabriele Del Torchio,
amministratore delegato di Ducati Motor, non entra nella bagarre politica («non
mi interessa») sul trasloco della sede della Rossa di Borgo Panigale su terreni
delle cooperative. Ma ai politici chiede una cosa: «Velocità nelle decisioni.
E' fondamentale». Il via libera della giunta Cofferati c'è, ma solleva molti
dubbi. «Si sta polemizzando su una delibera preliminare, che dovrà passare al
vaglio di organi amministrativi, con tutte le varianti...». Quanto tempo ci
vorrà? «In Comune dicono 14 mesi, solo per le autorizzazioni. Mi pare di
sognare». Si aspettava tempi diversi? «Torno adesso dagli Usa, dove i tempi di approvazione di
operazioni simili sono di 60 giorni. In passato ho fatto due fabbriche in
India, Paese con una struttura burocratica: 75 giorni per i permessi. In Cina, poco più di un mese». Siamo in
Italia. «Se per una cosa bella, nobile e di valore per una città come credo sia
la volontà di un'azienda come la Ducati di restare a Bologna, e a Borgo
Panigale servono 14 mesi, non stupiamoci se poi le aziende delocalizzano. Oggi
il tempo è una variabile fondamentale». Crede che la politica ascolterà il suo
appello? «Spero che i politici capiscano che tutto viene fatto nell'interesse
della città. Ducati non ha alcun interesse, né politico né economico, se non
quello di rendere possibile l'operazione. Noi vogliamo restare a Borgo
Panigale. E lì non è facile trovare dei terreni idonei. Invece di fare
polemiche, in cui non voglio entrare, vorrei trovare tutti uniti nella sfida di
realizzare le cose in fretta». Velocità per combattere la crisi? «Per
un'azienda come la nostra, la crisi può essere un'opportunità. Ma a patto che
si punti su due cose fondamentali: la qualità delle idee (cosa che è nel Dna
degli uomini Ducati) e la certezza che queste idee si trasformino in atti
concreti rapidamente. Perché ogni giorno che passa è un giorno perso per lo
sviluppo». Il trasloco era necessario? «La sede attuale non è più adeguata
rispetto a un mondo che si è evoluto. La prima pietra dell'azienda risale agli
anni '30. E' dunque necessario trovare una soluzione più consona. E vorremmo
farlo a Bologna, a Borgo Panigale. Perché ci riteniamo ambasciatori del made in
Italy e un punto di orgoglio per la città». Su questo tutti i politici sono
d'accordo. «Mi auguro quindi che le forze politiche della città apprezzino che
un'azienda come la Ducati valuti positivamente la possibilità di rendere ancora
più solido il suo radicamento nel territorio». Quali sono gli obiettivi che vi
proponete con la nuova sede? «Maggiore efficienza, maggiore visibilità,
presenza più solida nel territorio. A vantaggio dell'immagine della città,
della sicurezza dei nostri lavoratori, e di un'indotto di molte aziende della
nostra regione. Spero che i politici si rendano conto di tutto questo».
( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)"
del 18-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
BOLOGNA PRIMO PIANO
pag. 3 di LUCA ORSI «MI AUGURO che tutte le forze politiche spingano nella
stess... di LUCA ORSI «MI AUGURO che tutte le forze politiche spingano nella
stessa direzione. Cioè si impegnino perché la Ducati possa cominciare al più
presto a costruire la nuova fabbrica». Gabriele Del Torchio, amministratore
delegato di Ducati Motor, non entra nella bagarre politica («non mi interessa»)
sul trasloco della sede della Rossa di Borgo Panigale su terreni delle
cooperative. Ma ai politici chiede una cosa: «Velocità nelle decisioni. E'
fondamentale». Il via libera della giunta Cofferati c'è, ma solleva molti
dubbi. «Si sta polemizzando su una delibera preliminare, che dovrà passare al
vaglio di organi amministrativi, con tutte le varianti...». Quanto tempo ci
vorrà? «In Comune dicono 14 mesi, solo per le autorizzazioni. Mi pare di
sognare». Si aspettava tempi diversi? «Torno adesso dagli Usa, dove i tempi di approvazione di
operazioni simili sono di 60 giorni. In passato ho fatto due fabbriche in India,
Paese con una struttura burocratica: 75 giorni per i permessi. In Cina, poco più di un mese». Siamo in
Italia. «Se per una cosa bella, nobile e di valore per una città come credo sia
la volontà di un'azienda come la Ducati di restare a Bologna, e a Borgo
Panigale servono 14 mesi, non stupiamoci se poi le aziende delocalizzano. Oggi
il tempo è una variabile fondamentale». Crede che la politica ascolterà il suo
appello? «Spero che i politici capiscano che tutto viene fatto nell'interesse
della città. Ducati non ha alcun interesse, né politico né economico, se non
quello di rendere possibile l'operazione. Noi vogliamo restare a Borgo
Panigale. E lì non è facile trovare dei terreni idonei. Invece di fare
polemiche, in cui non voglio entrare, vorrei trovare tutti uniti nella sfida di
realizzare le cose in fretta». Velocità per combattere la crisi? «Per
un'azienda come la nostra, la crisi può essere un'opportunità. Ma a patto che
si punti su due cose fondamentali: la qualità delle idee (cosa che è nel Dna
degli uomini Ducati) e la certezza che queste idee si trasformino in atti
concreti rapidamente. Perché ogni giorno che passa è un giorno perso per lo
sviluppo». Il trasloco era necessario? «La sede attuale non è più adeguata
rispetto a un mondo che si è evoluto. La prima pietra dell'azienda risale agli
anni '30. E' dunque necessario trovare una soluzione più consona. E vorremmo
farlo a Bologna, a Borgo Panigale. Perché ci riteniamo ambasciatori del made in
Italy e un punto di orgoglio per la città». Su questo tutti i politici sono
d'accordo. «Mi auguro quindi che le forze politiche della città apprezzino che
un'azienda come la Ducati valuti positivamente la possibilità di rendere ancora
più solido il suo radicamento nel territorio». Quali sono gli obiettivi che vi proponete
con la nuova sede? «Maggiore efficienza, maggiore visibilità, presenza più
solida nel territorio. A vantaggio dell'immagine della città, della sicurezza
dei nostri lavoratori, e di un'indotto di molte aziende della nostra regione.
Spero che i politici si rendano conto di tutto questo».
( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)"
del 18-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Prima Pagina Pagina
2 Tempi duri per l'Europa La ripresa economica dipende dall'America Tempi duri
per l'Europa di Beniamino Moro --> di Beniamino Moro Secondo la Banca
d'Italia, anche se l'economia italiana continua ad andare male e gli effetti
della crisi finanziaria mondiale si stanno manifestando con estrema virulenza
(crollo del Pil previsto dall'Ocse del 4,3% per l'anno in corso, riduzione
dell'occupazione e aumento della disoccupazione e della cassa integrazione,
irrigidimento del credito bancario e aumento delle sofferenze e delle
insolvenze ai valori più elevati dal 1999), tuttavia si intravedono alcuni
segnali se non di ripresa almeno di un rallentamento della caduta produttiva e
dei consumi. L'allusione non riguarda però l'Italia, ma gli Stati Uniti, dove
si stanno manifestando alcuni deboli segnali che con molta cautela possono
essere interpretati di controtendenza positiva. Di che si tratta?
Essenzialmente dei primi effetti delle eccezionali misure di politica economica
espansiva adottate in tutto il mondo (da ultimo il Giappone ha approvato un
altro pacchetto di stimolo di 115 miliardi di euro, che si aggiunge agli
stimoli già decisi in precedenza per un totale di 425 miliardi), che hanno
frenato la caduta dei consumi di beni durevoli (mercato automobilistico) e
rilanciato il mercato immobiliare. Non a caso gli occhi di tutto il mondo sono
puntati sugli Stati Uniti, perché tutti sanno che l'uscita dal tunnel
dell'economia mondiale, compresi i Paesi emergenti come Cina e India, avverrà solo quando ci
sarà la ripresa dell'economia americana, la sola che anche in una recessione
grave come quella attuale possa svolgere ancora una volta il ruolo di
locomotiva economica internazionale. A parte i timidi segnali cui si è fatto
cenno, tuttavia, gli indicatori macroeconomici dell'economia americana sono
ancora orientati verso la burrasca: il Pil è crollato del 6,3%
nell'ultimo trimestre del 2008 e si prevede un ulteriore crollo del 5% nei
primi tre mesi del 2009, mentre il tasso di disoccupazione ha toccato il
livello record dell'8,5%. Che cos'è allora che lascia ben sperare in una svolta
positiva che 53 economisti del Wall Street Journal collocano già nel terzo
trimestre di quest'anno, anche se la ripresa vera e propria la spostano alla
seconda metà del 2010? Tutto dipende dall'opera di stabilizzazione dei mercati
finanziari, di risanamento dei mutui e di eliminazione degli asset tossici
ancora in mano alle banche. Per eliminare questi ultimi, il presidente Obama
confida molto nel buon funzionamento del piano Geithner e si è già lasciato
andare ad indiscrezioni secondo cui gli esami in corso delle condizioni delle
19 maggiori banche americane (i cosiddetti "stress test")
indicherebbero che nessuna di esse corre il rischio di fallimento, anche se la Fed
ha imposto la riservatezza assoluta sui risultati degli stessi test per non
alimentare speculazioni di mercato. Le condizioni per un'inversione di tendenza
in Europa, quindi, passano per la ripresa dell'economia americana, anche perché
il modello di sviluppo dei Paesi europei, a cominciare dalla Germania e
dall'Italia, ma ciò vale anche per Francia, Spagna e Gran Bretagna, si basa
essenzialmente sulle esportazioni, che possono essere trainate in misura
consistente solo dagli Usa. E la ripresa in questo
paese non può avvenire se non si fa chiarezza sui bilanci delle banche.
( da "Provincia Pavese, La"
del 18-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Le proposte che
fanno discutere nel volume scritto con Francesco Giavazzi C'è una cura, si
chiama lavoro L'analisi delle debolezze italiane: vengono da lontano Broni. Chi
sono i veri responsabili della crisi che ha investito il mondo intero e che
coinvolge anche l'Italia? La globalizzazzione? La Cina? L'euro? Gli
speculatori? Niente di tutto questo spiega Alberto Alesina nel libro «La crisi.
Può la politica salvare il mondo?» scritto a quattro mani con un altro
economista, Francesco Giavazzi, e pubblicato per la casa editrice Il Saggiatore
(12 euro). troppo comodo, secondo Alesina, accusare poi la finanza americana
per i problemi italiani. «L'economia italiana - spiega - soffre di due malattie
concomitanti e indipendenti: una crescita inferiore alla media europea che dura
ormai da più di vent'anni e un periodo di difficoltà ciclico, dovuto alla crisi
finanziaria internazionale e al prezzo di alcune materie prime». La vera cura
di cui l'Italia ha bisogno, secondo l'economista, riconosciuto come uno tra gli
8-10 più importanti del mondo, è legata al tema del lavoro. Serve lavorare
meglio, che più persone lavorino e che aumenti la produttività. Il protezionismo contro la globalizzazione vista come pericolo sarebbe un rimedio
peggiore del male, per Alesiana e Giavazzi. Così come è sbagliato demonizzare
la Cina perché molto potrà influire sulla ripresa del mondo occidentale nel
momento in cui milioni e milioni di cinesi, che fino ad oggi hanno risparmiato,
si metteranno invece a consumare e dunque a spendere acquistando beni sul
mercato mondiale. «Ricette false e populiste - vengono definite da Alberto
Alesina nel libro - quelle che fanno intravedere la possibilità di produrre più
reddito senza che aumentino le ore lavorate, senza posticipare l'età della
pensione, senza premiare i migliori e penalizzare i peggiori». Sì, lavoriamo in
troppo pochi, è l'impietosa analisi dell'economista, che molto fa discutere
anche in questi giorni. Non solo: abbiamo pensionati troppo precoci e troppo
poche donne impegnate nel lavoro fuori dalle mura domestiche. E lavorano troppo
pochi giovani. «L'unica categoria di italiani che lavora quanto gli altri
europei e gli americani è quella degli uomini tra i 30 e i 50 anni», è la nota
che chiude alcune pagine piene di numeri che ci inchiodano. Analisi impietosa
ma non senza speranza. Tutt'altro. L'Italia, è la conclusione, non è un malato
terminale. Ma la cura, energica e risolutiva, non può essere ulteriormente
rimandata.
( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)"
del 18-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Prov Ogliastra
Pagina 6023 Tortolì: il sindacato Fisascat Cisl lancia l'allarme Al servizio
dell'industria turistica un esercito di lavoratori senza tutela Tortolì: il
sindacato Fisascat Cisl lancia l'allarme --> Precari se va bene, altrimenti
disoccupati senza sussidi. La crisi sta facendo sentire i suoi effetti anche
sui lavoratori di turismo e servizi. E la situazione sta assumendo i contorni
di un dramma quotidiano. A lanciare l'allarme l'assemblea Fisascat-Cisl che si
è tenuta a Lanusei. I componenti dell'organismo hanno analizzato la situazione
dei settori del turismo, dei servizi e del commercio, rilevando la contrazione
dei posti di lavoro, le crisi aziendali con i conseguenti licenziamenti e la
riduzione dei contratti a tempo determinato. «Contro la
crisi è necessario globalizzare i diritti. L'Ogliastra può e deve reagire a questa
situazione drammatica - sottolinea il segretario territoriale Michele Muggianu.
«Reagire è possibile proprio grazie alle risorse della nostra terra sia quelle
umane che quelle ambientali». Il sindacato lancia un grido d'allarme
sugli effetti della crisi su famiglie e imprese «Le Istituzioni e le
associazioni che operano sul territorio hanno il dovere di dialogare e
collaborare per proporre soluzioni. È necessario inoltre individuare le
emergenze sulle quali intervenire prioritariamente». Le vere emergenze sono
costituite da quei lavoratori che si trovano senza occupazione, e privi di
ammortizzatori sociali. Gli effetti della crisi ricadono principalmente sulle
famiglie a basso reddito costrette ad un sensibile calo dei consumi essenziali.
E' proprio a favore di queste categorie svantaggiate che la Fisascat- Cisl
intende intervenire in maniera prioritaria e incisiva. La riunione del
direttivo, oltre ad analizzare questi aspetti, ha proceduto all'esame e
all'approvazione del bilancio e a tutti gli adempimenti statutari. ROSANGELA
ERITTU
( da "Secolo XIX, Il"
del 18-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Mondiali, urna
severa per l'Italia. E oggi l'A1 pallanuoto SORTEGGIATI ieri a Roma i gironi
preliminari dei Mondiali pallanuoto, che la Capitale ospiterà dal 19 luglio al
1^ agosto. Tra i maschi, Italia nel girone D, con i vicecampioni olimpici degli
Stati Uniti, la Romania e la Macedonia. «Auspicavo un girone meno competitivo»,
è stato il primo commento del ct Sandro Campagna. Il presidente della
Federnuoto, Paolo Barelli, pare intenzionato a invitare
sulle tribune del Foro Italico, in occasione della sfida contro gli Usa, il presidente Obama. L'Italia
femminile, del ct Roberto Fiori, farà invece parte del girone A, con Ungheria, Cina e l'incognita Uzbekistan. Le prime
classificate approderanno direttamente ai quarti di finale, mentre seconde e
terze disputeranno gli ottavi. Intanto oggi torna il campionato maschile
di A1, con il ritorno dei quarti di finale dei playoff. Per le squadre che
giocheranno in trasferta, dopo il successo ottenuto in gara uno, la possibilità
di centrare subito la qualificazione alle semifinali senza dover ricorrere alla
"bella" (eventualmente in programma mercoledì 29 aprile). È questo
l'obiettivo del Recco che scende in acqua alle
( da "Secolo XIX, Il"
del 18-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
«così il
consumatorepuò schivare trappolenella scelta del pesce» il laboratorio EGLE
PAGANO GENOVA. «Sano come un pesce». Una metafora che una volta aveva un senso.
«Noi veterinari guardavamo solo alla freschezza del pesce che dovevamo
controllare. Oggi, invece, ci sono altri problemi, spesso non facilmente
identificabili». Angelo Droetto, responsabile veterinario della Asl 3 ligure,
una ventennale esperienza nella vigilanza sul mercato ittico, mette in guardia
dai pericoli che parassiti, come l'Anisakys, ma anche
inquinamento e globalizzazione comportano per i consumatori di pesce. Ogni
mattina, ricorda Franco Andaloro, dirigente dell'Istituto Superiore di
Protezione e Ricerca ambientale, che ieri a Slow Fish ha moderato un
"Laboratorio dell'Acqua" sull'argomento, «44 Paesi forniscono pesce
fresco all'Italia, perché ormai il pesce arriva da tutto il mondo, al
punto che il maggior esportatore è un Paese senza coste come la Svizzera». È
sempre più difficile, quindi, per il consumatore orientarsi fra pesce di mare o
di allevamento, fra prodotto nostrano e pesci che hanno viaggiato per mezzo
globo. In pescheria o davanti ai banchi del mercato con un po' di attenzione e
di esperienza si può comprare al meglio. «Un pesce fresco - spiega Droetto -
deve avere determinati requisiti: rigidità, aspetto brillante, consistenza
soda, occhio vivo e convesso, branchie di color rosso vivo». E, aggiunge
Andaloro, «non deve avere odore, perché quello che qualcuno definisce
"odore di mare" in realtàè indice di putrefazione». Un pesce
freschissimo, intanto, mette al riparo dalle insidie dei parassiti. L'Anisakys,
per esempio, che può trovarsi nelle interiora delle acciughe e che, se ingerito
cudo, può provocare cisti nell'intestino, «difficilmente passa nelle masse
muscolari di un pesce molto fresco che sia stato pulito e consumato in
giornata». Ma se, come da due-tre anni accade in Liguria, le acciughe
provengono da altri Paesi e sono vecchie di uno o due giorni almeno, la
prudenza è d'obbligo ed è meglio rinunciare a preparare le classiche acciughe
"all'ammiraglia". Gli esperti consigliano attenzione anche per il
pesce da acquacoltura, che è sempre più diffuso (non solo orate, branzini e
rombi, ma anche dentici, mormore e mazzancolle). Per ridurre la mortalità del
pesce e abbassare il prezzo, c'è un crescente ricorso a farmaci. Si tende,
inoltre, a praticare l'acquacoltura in vasca per avere una temperatura
dell'acqua superiore, fattore che induce i pesci a mangiare di più e a
svilupparsi più velocemente. Il risultato sono pesci di qualità e gusto
scadenti (in molti casi all'interno si trova una sostanza gelatinosa). Al
contrario, raccomandano i tecnici, sono da preferire allevamenti meno
intensivi, come quelli che utilizzano le gabbie in mare. Molti pesci, poi,
migrano, attraversano zone inquinate e arrivano nei nostri mari. I grandi
predatori che divorano i pesci più piccoli, accumulano mercurio, sostanza
potenzialmente nociva per la salute. La provenienza del pesce è
obbligatoriamente indicata in pescheria, ma al ristorante il cliente non ha
garanzie. La moda del sushi e del sashimi oggi ha diffuso anche in Italia
l'impiego del tonno crudo. Ma, premesso che il tonno rosso nazionale è
pochissimo, quello che arriva sulle tavole italiane è un pesce diverso, che
proviene da Sri Lanka, Maldive, Indonesia, mari e climi caldi, barche non
dotate di frigoriferi, nessuna cultura del ghiaccio. «Questi pesci contengono
una sostanza che, in presenza di calore e parassiti, sviluppa l'istamina, che a
sua volta può provocare reazioni allergiche nell'uomo, dall'orticaria a
problemi respiratori». 18/04/2009
( da "Sole 24 Ore, Il (Plus)"
del 18-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Plus sezione:
ATTUALITA data: 2009-04-18 - pag: 17 autore: IL GESTORE DELLA SETTIMANA Luca
Ramponi Aureo Gestioni Sgr «Suncor? è un'opportunità» «La fusione con
Petro-Canada consolida la posizione finanziaria» di Isabella Della Valle C' è
attesa per le trimestrali americane e i listini ripiegano sulla scia dei timori
che verranno fuori soprattutto per il comparto finanziario. Lei cosa si
aspetta? L'incremento di volatilità dei listini nella stagione degli utili è
prevedibile. C'è molta attenzione circa possibili schiarite sul fronte dei
profitti dopo aver registrato i primi spiragli di luce sul piano congiunturale.
Mi aspetto buone notizie a macchie di leopardo, anche nel settore finanziario,
ma senza una netta tendenza. è interessante notare che sia in Europa, sia negli
Stati Uniti si registrano già diversi casi di banche con profitti anche
significativi nei primi mesi del 2009. Ma concretamente, cosa è cambiato oggi
sui mercati rispetto a qualche mese fa? Due elementi su tutto. Il primo: la
compattezza e la determinazione nel perseguire l'obiettivo del superamento
della crisi da parte dei policy maker, registrato a seguito del recente G20. Il
secondo: iniziano a evidenziarsi concretamente gli effetti degli interventi
monetari e fiscali, adottati a livello internazionale; parlo del settore
immobiliare statunitense e dell'attività manifatturiera cinese ad esempio.
L'euro è in progressivo rallentamento rispetto al dollaro e allo yen. Qual è il
cambio obiettivo rispetto alle due valute? Penso che entrambe le valute siano
sopravvalutate rispetto all'euro. Deterioramento del bilancio federale e debito
pubblico in significativo aumento, sono elementi che potrebbero pesare molto
sul dollaro Usa, con un rapporto di cambio rispetto
all'euro che vedo dirigersi anche a livelli superiori a 1,45. Il petrolio è
finito sotto la soglia psicologica dei 50 dollari. Anche in questo caso, qual è
secondo lei un valore congruo del greggio? Credo che andremo incontro a una
fase di normalizzazione del contesto economico con una ripresa dell'attività
produttiva che consentirà a tutte le materie prime di natura energetica una
rivalutazione del prezzo. Il petrolio è destinato quindi ad apprezzarsi, almeno
sopra i 60 dollari al barile. Nonostante il recupero recente degli indici di
Borsa, la situazione resta ancora complessa. Lei vede del valore in qualche
settore particolare oggi? I settori che preferiamo sono: telecom, finanziari ed
energia. Il settore delle tlc è quello che presenta il minore downside risk sul
fronte dei profitti. Sul versante della telefonia fissa i margini hanno
arrestato il processo di deterioramento. Per quanto concerne il mobile e l'It
service la situazione è più incerta nel breve termine per l'elevata
correlazione con l'andamento del Pil globale. Il business mix che preferiamo è
rappresentato dal "Fixed line" con esposizione geografica concentrata
in Europa continentale e Usa rispetto ai Paesi
emergenti. Riguardo i finanziari, nonostante il rimbalzo delle ultime
settimane, il settore non manca di elementi che possano agevolare la prosecuzione
di questo trend. Pur permanendo ampi rischi di balance sheet, il settore ha
chiuso parte dell'enorme sconto di metà marzo. I casi di Wells Fargo e Goldman
Sachs con profitti nel primo trimestre superiori allo stesso periodo nel 2008
potrebbero non essere casi isolati e guidare il recupero di tutto il settore.
Noi stiamo tornando a investire nel settore dell'energia. L'industrializzazione
dei Paesi emergenti resta di supporto al prezzo del greggio nel lungo termine,
mentre nel breve i tagli alla produzione decisi dall'Opec sono superiori alla
contrazione della domanda registrata negli ultimi mesi. La Cina è salita molto da inizio anno.
Crede che questo recupero sia supportato da fattori tali che possano rendere
questo mercato una possibile scommessa anche per i mesi futuri? Oppure non ci
sono gli elementi che giustificano questo andamento? La Cina è intervenuta con incisività per fronteggiare questa
crisi sia in termini temporali sia dimensionali. Non dimentichiamoci che il
budget pubblico stanziato ammonta al 20% del Pil da spendere in tre anni. I
positivi effetti congiunturali si stanno già vedendo con la produzione
industriale "rimbalzata" a marzo con un +8,3% e la Borsa cinese lo
riflette. Noi abbiamo iniziato a investire in questa area all'indomani
dell'ambizioso piano di stimolo e continuiamo. Come siete esposti sul comparto
obbligazionario? Stiamo riducendo le posizioni. Dopo avere mantenuto una
sovraesposizione ai titoli governativi per quasi due anni, è arrivato il
momento di anticipare una possibile risalita dei tassi nei prossimi trimestri.
Preferiamo le scadenze brevi per i titoli di Stato europei e americani, mentre
ci stiamo riposizionando su titoli corporate e governativi legati
all'inflazione. I primi offrono spread molto elevati che non scontano il
superamento della fase recessiva; i secondi continueranno a beneficiare delle
politiche di tipo reflativo di governi e banche centrali. Tra le società
quotate quali sono quelle che in questo momento le piacciono di più? Suncor
presenta un profilo di crescita della produzione stimato tra il 5% ed 7%, in un
settore dove molte società fanno fatica a contrastare il naturale declino della
produttività dei giacimenti maturi. Con la fusione con Petro-Canada, Suncor
consolida la sua posizione finanziaria e acquisisce un importante cash flow con
cui finanziare gli investimenti produttivi in oil sand, scese dopo la fusione
al 55% della produzione, ma destinate a risalire presto al 70%. La fusione
consente inoltre di liberare sinergie superiori a un miliardo di dollari. Il
rischio geopolitico è molto limitato grazie alla forte esposizione al Canada.
Deutsche Telekom ha un buon posizionamento sul business domestico sia lato
mobile, sia fisso. Per quanto riguarda l'esposizione ai Paesi emergenti, il
rischio è limitato con un'esposizione circoscritta ai Balcani attraverso Ote.
Le valutazioni su utili e i parametri di di liquidità (Ebitda e Free cash
flow/Dividendo) sono in linea con il settore. Allianz è stata molto penalizzata
da inizio anno e quasi tutti i titoli del settore scambiano in linea con il
loro book value, fattispecie assai strana che apre un'opportunità. Allianz è
tra le compagnie più difensive in termini di struttura di business. ©
RIPRODUZIONE RISERVATA Chi è Il direttore investimenti •Luca Ramponi ha 36 anni
e dal 2007 è direttore investimenti di Aureo Gestioni, Sgr del Credito
Cooperativo costituita nel 1984 per offrire ai clienti delle Banche di Credito
Cooperativo, Casse Rurali e Artigiane e Raiffeisen Kassen una gestione
professionale. Ramponi si è laureato in giurisprudenza presso l'Università
Statale di Milano e ha iniziato la sua carriera nel 1994 come analista
finanziario presso il Private Banking di Cariplo. Nel '99 è entrato in Intesa
A. M. come portfolio manager per poi approdare nel
( da "Datasport" del
18-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Gli appuntamenti
sportivi del 19/04 (AGM-DS) - 18/04/2009 8.10.16 - (AGM-DS) - Milano, 18 aprile
- Gli appuntamenti sportivi di domenica 19 aprile. La giornata sportiva si apre
alle 9 con il Gran Premio di Formula
( da "Wall Street Italia"
del 18-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Agenda degli
avvenimenti di sabato 18 e domenica 19 aprile di Apcom -->Roma, 18 apr.
(Apcom) - Questa l'agenda degli avvenimenti in Italia ed all'estero di sabato
18 e domenica 19 aprile 2009. ITALIA POLITICA Roma SABATO 18 ROMA - Il
segretario Dario Franceschini partecipa all'assemblea di candidati ed
amministratori Pd - Riunione del 'parlamentino' dell'Associazione Nazionale
Magistrati - Apertura campagna elettorale per le elezioni europee della lista
Prc-Pdci - Conferenza stampa del leader Idv Antonio Di Pietro per l'apertura
della campagna elettorale CITTA' DEL VATICANO - Il Papa riceve in udienza una
delegazione del capitolo dei francescani - Il Segretario di Stato Tarcisio
Bertone inaugura a San Paolo fuori le mura la mostra sulla Bibbia carolingia Milano
- Pier Ferdinando Casini presenta la Costituente di Centro Altre città L'Aquila
- Nuova visita del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi nelle zone
terremotate Firenze - Il leader Udc Pier Ferdinando Casini interviene
all'incontro pubblico 'Il centro protagonista' DOMENICA 19 - Primo giorno di
deposito al Viminale dei contrassegni per le elezioni europee - Il Presidente
della Repubblica Giorgio Napolitano interviene all'apertura al pubblico
dell'oasi di Castelporziano in occasione della giornata delle oasi del Wwf -
Apertura della campagna elettorale Udc per le europee con il leader Pier
Ferdinando Casini CITTA' DEL VATICANO - Papa Benedetto XVI recita il 'Regina
Coeli' a Castelgandolfo Altre città Scansano - Il presidente della Camera
Gianfranco Fini interviene alla Festa per la valorizzazione dei piccoli comuni
italiani ECONOMIA E FINANZA SABATO 18 Altre città Modena - Assemblea annuale
della Banca popolare dell'Emilia Romagna Cison di Valmarino (TV) - Si apre il
G8 agricolo DOMENICA 19 Cison di Valmarino (TV) - Prosegue il G8 agricolo
ESTERO NUOVA EUROPA SABATO 18 Turchia - Istanbul, Media-Forum Turchia-Italia, focus su economia con la partecipazione del ministro
dell'Economia Simsek Cina -
Continua visita del presidente del Kazakistan Nursultan Nazarbaev DOMENICA 19 -
Pasqua Ortodossa Cina - Si
conclude la visita del presidente del Kazakistan Nursultan Nazarbaev MONDO
SABATO 18 Trinidad - Port of Spain, Quinto Summit delle Americhe. Attese
dichiarazioni del presidente Usa Barack Obama sui
rapporti con Cuba India - Seconda tornata delle elezioni politiche per il
rinnovo del Congresso DOMENICA 19 Londra - Il premio Nobel per l'Economia
Amartya Sen parla in occasione della inaugurazione della Fiera del Libro Haiti
- Elezioni per il rinnovo di un terzo del Senato Giamaica - Kingston, arrivo
del premier canadese Stephen Harper per colloqui relativi ai negoziati sulla
zona di libero scambio fra Canada e Comunità Caraibica (Caricom)
( da "Brescia Oggi"
del 18-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Armi, il piano di
Scajola: meno fisco e burocrazia IL DISTRETTO E LE ISTITUZIONI. Il responsabile
dello Sviluppo Economico ospite ieri a Brixia Expo per l'anteprima di Exa ha
incontrato i rappresentanti del settore Tavolo per la semplificazione e sostegni
diretti all'export Ministro ottimista sulla crisi: primi segnali di ripresa
18/04/2009 rss e-mail print Una fase dell'incontro fra gli operatori del
settore armiero e il ministro Scajola a Brixia Expo FOTOLIVE/Venezia Nuove
sfide per il mercato delle armi, una delle eccellenze del made in Italy più
apprezzate all'estero che vede la produzione, soprattutto valtrumplina, in
prima fila. Le ha lanciate, ieri, il ministro dello Sviluppo Economico, Claudio
Scajola, «salutato» a Brixia Expo nella giornata di anteprima della
ventottesima Exa, che si apre oggi, dai rappresentanti del settore: Carlo
Peroni, presidente dell'Associazione nazionale produttori, e Pierangelo
Pedersoli, leader del Consorzio armaioli; oltre ai vertici della Fiera di
Brescia, dal direttore Marco Citterio al presidente dell'Immobiliare, Carlo
Massoletti. IL MINISTRO, che ha dato una visione ottimistica, parlando di
«primi segnali di ripresa in Cina, dove sono ripresi i consumi e di barlumi anche dagli Usa» è entrato nel merito della
situazione congiunturale del mercato armiero con due proposte: un tavolo per la
semplificazione legislativa del settore ed interventi per una fiscalità di
vantaggio a tutela del distretto industriale, che attualmente non è
riconosciuto giuridicamente ma rappresenta una realtà di fatto. Due
manovre utili, in prospettiva, per dare linfa alla presenza dei prodotti sul
mercato estero, «dove le nostre armi - ha sottolineato Peroni - soffrono per
una serie di vincoli che le appesantiscono rispetto a quelle prodotte dai concorrenti».
Nonostante questo la posizione di leadership nazionale è confermata e lo stesso
Banco di prova che, come evidenziato dal suo presidente Aldo Rebecchi,
nell'ultimo anno ha segnato il record di 819 mila collaudi è riconosciuto a
livello mondiale come uno dei più efficienti (le ultime commesse sono arrivate
dalla Bulgaria). Il «Banco» era finito nell'occhio del decreto Brunetta sugli
enti inutili, ma come ha spiegato Scajola: «si è trattato di una situazione non
voluta perchè quando si fanno questi interventi si agisce come quando si
pulisce casa e a volte si buttano anche le cose utili. Per questo avevamo
lasciato 60 giorni di tempo per segnalarci anomalie». Il ministro ha così
garantito agli imprenditori presenti a Brixia Expo: «che non ci sarà alcuna
cancellazione, anche se la lettera è arrivata fuori tempo massimo. Non so come
ma troveremo un modo per mantenerlo». GLI OPERATORI sottolineano soddisfatti
l'attenzione del Governo per il settore, «augurando - ha precisato Pedersoli -
che anche l'opinione pubblica rivaluti l'importanza di questa eccellenza
italiana». Scajola va al merito dei problemi: «Dopo aver incontrato i
rappresentanti bresciani nelle scorse settimane ho promosso un tavolo che
comprenda i ministeri interessati (Interni e Semplificazione): in maggio
inizierà il lavoro per eliminare regole anacronistiche che pesano sulle
esportazioni italiane di armi sportive e venatorie». Ed oltre a questo
beneficio indiretto Scajola annuncia un sostegno anche fiscale: «con
agevolazioni che diano fiato ad aziende che hanno sempre fatto da testimonial
al made in Italy nel mondo». Scajola infine confida su alcuni fondamentali
solidi dell'Italia per il rilancio: «il basso indebitamento delle famiglie e
del sistema delle imprese in generale». Giovanni Armanini Giovanni Armanini
( da "Avvenire" del
18-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
AGORÀ 18-04-2009
Contro il naufragio della società liquida Roma Intellettuali francesi e
italiani a confronto sulla crisi. De Rita: «Il crollo è dei vertici». Galli
Della Loggia: «C'è un populismo dei piccoli contro i grandi». Lo scrittore
Lambron: «Ormai il logo ha sostituito il logos». Glucksmann: «Però la globalizzazione ha anche vinto la miseria». Forte:
«Meticciato, nave per riprendere il largo» DA ROMA GIOVANNI RUGGIERO S e di
crisi si occupano non soltanto gli economisti, ma anche gli storici, i
sociologi, i filosofi e perfino i poeti, si scopre che, dietro le «bolle
finanziarie », i «titoli tossici» e la sofferenza della gente, soprattutto
nelle fasce meno abbienti, c'è una crisi più profonda che interessa l'intero
Occidente e la globalizzazione che scatena, adesso, dopo l'idolatria, reazioni
popul- iste. L' Académie de France di Roma e il ministero italiano per i Beni e
le attività culturali hanno proposto su questi temi una conversazione tra
intellettuali dei due Paesi. Fanno emergere una crisi a tutto tondo, almeno con
quattro facce: una crisi che investe, oltre al mondo economico, l'ambito
politico, sociale e morale. Quella economica, che corrisponde o quanto meno può
essere paragonata alla crisi del '
( da "Avvenire" del
18-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
SPORT 18-04-2009
Pallanuoto: Italia-Usa ai Mondiali Barelli invita
Obama a Roma ROMA. Immaginatevi Barack Obama in tribuna al Foro Italico che fa
il tifo per la Nazionale americana di pallanuoto ai Mondiali di luglio.
Un'immagine che farebbe il giro del mondo e che resta assai difficile da
realizzare. Intanto, però, il sorteggio dei gironi iridati ieri ha messo il
sale sulla coda agli organizzatori. Il Settebello del ct Campagna è stato
infatti inserito in un gruppo molto tosto con Stati Uniti, Macedonia e Romania.
Se non si tratta di un autentico "girone di ferro", la gara d'esordio
contro gli Usa è un impegno certo da non
sottovalutare. E offrirà subito «una bella occasione», per dirla con le parole
del presidente della Federnuoto Paolo Barelli, per testare il valore degli
azzurri dopo il flop dei Giochi di Pechino. Ma Barelli si spinge oltre e si
augura di poter avere Barack Obama spettatore d'eccezione ai Mondiali di Roma.
«Sarebbe un grande inizio di Mondiale: tra l'altro tutti i
grandi del mondo in quei giorni saranno in Europa per il G8 della Maddalena».
Il sorteggio non è andato giù invece al ct Campagna: «Speravo decisamente in un
girone più morbido». Molto meglio è andata al Setterosa, che è stato abbinato
con Ungheria, Cina e
Uzbekistan.
( da "Trend-online"
del 18-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Commercio estero:
made in Italy, saldo 71 mld ANSA NEWS, clicca qui per leggere la rassegna di
Ansa , 18.04.2009 12:36 Scopri le migliori azioni per fare trading questa
settimana!! (ANSA) - VENEZIA, 18 APR - Il Made in Italy ha retto nel 2008
grazie alle pmi che hanno consentito un saldo commerciale positivo per 71,5
miliardi (+3%). Lo afferma la Cgia di Mestre, che rileva come le aziende del
Nordest facciano la parte del leone, avendo garantito il 46% del saldo
positivo. Sono andate male le grandi imprese (petrolio, chimica, elettronica e
auto) con un saldo di -92,6 mld (-8,4% sul 2007). Un risultato condizionato in
buona parte dal forte aumento dei prezzi dei prodotti petroliferi. ''Possiamo
dire con certezza - commenta il segretario della Cgia, Giuseppe Bortolussi -
che nel 2008 le pmi, protagoniste indiscusse del made in Italy, hanno battuto
nettamente le grandi aziende italiane sul terreno della
globalizzazione economica''. Complessivamente, il saldo commerciale italiano di
tutti i settori produttivi ha registrato un valore negativo pari a quasi 11,5
miliardi, con una contrazione sul 2007 del 33,5%. E se nel settore del Made in
Italy (alimentari, abbigliamento, meccanica, arredo-casa) e' stato ancora il
settore meccanico a dominare, con un saldo positivo di 49,4 mld (69% del
totale), nella grande industria il caro petrolio ha fatto attestare il saldo
del settore a -61,4 mld di euro (-26% rispetto al 2007). (ANSA)
( da "Wall Street Italia"
del 18-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Commercio estero:
made in Italy, saldo 71 mld di ANSA Cgia, nel
( da "Wall Street Italia"
del 18-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Crisi/ Made in
Italy, saldo commerciale 2008 positivo a 71,5 mld di Apcom Cgia Mestre: male
invece grandi aziende, saldo negativo 92,6 mld -->Milano, 18 apr. (Apcom) -
Nel 2008 le piccole e medie imprese, protagoniste indiscusse del Made in Italy,
hanno battuto nettamente le grandi aziende italiane sul
terreno della globalizzazione economica. E' quanto emerge da un'elaborazione
dell'Ufficio Studi Cgia di Mestre, secondo cui nonostante un 2008 difficile il
saldo commerciale (differenza tra esportazioni e importazioni) dei settori che
costituiscono il Made in Italy (alimentari, abbigliamento, meccanica,
arredo-casa) ha toccato in termini assoluti un straordinario +75,5
miliardi (+3% sul 2007). Di questo importo quasi la metà (46%) è stato
realizzato dalle imprese del Nordest. Male, invece, i settori ad alta
concentrazione di grandi imprese (petrolio, chimica, elettronica e auto) che
hanno segnato un saldo negativo pari a 92,6 miliardi (-8,4%). Un risultato in
buona parte condizionato dal forte aumento dei prezzi registrato dai prodotti
petroliferi. Complessivamente nel 2008 il saldo commerciale italiano ha
registrato un valore negativo pari a quasi 11,5 miliardi, con una contrazione,
rispetto all'anno precedente, del 33,5%. "Il design, il buon gusto, la
qualità e la capacità di imporre i propri prodotti sui mercati internazionali -
commenta Giuseppe Bortolussi, segretario della Cgia di Mestre - hanno
consentito alle nostre pmi di rispondere con autorevolezza alla grave crisi che
soffia sull'economia mondiale. Un segnale incoraggiante che fa ben sperare
sulla tenuta dell'economia nazionale visto che il 98% delle imprese in Italia
ha meno di 20 addetti".
( da "Denaro, Il" del
18-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Campania trasporti.
2 Tav negli Usa, Ansaldo si fa avanti La società di
Finmeccanica sarà in gara assieme alla canadese Bombardier Ansaldo Breda non
vuole perdere il treno per l'Alta velocità statunitense. Sarà quindi in gara
con la canadese Bombardier per la fornitura di convogli agli Usa.
Lo rivelano fonti industriali all'indomani dell'annuncio del presidente Barack
Obama di voler rivoluzione il sistema di trasporti negli Stati Uniti, con
l'obiettivo di fare concorrenza alle linee aeree, creare posti di lavoro e
ridurre il consumo di carburante. Ansaldo Breda e Bombardier parteciperanno con
il V300 Zefiro, quello che per gli esperti è il treno più bello del mondo, che
viaggia a una velocità superiore ai
( da "Denaro, Il" del
18-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Cultura Economia
& societa' Lo stato del mondo "Caro Signor Presidente: Il mio nome è
Michael Laitman, e sono professore di Ontologia, ho un dottorato in Filosofia e
Kabbalah, e una specializzazione in medicina Bio-Cibernetica. Sono il fondatore
e Presidente di Bnei Baruch, un'organizzazione con sede in Israele che ha
diramazioni in tutto il Nord America, il Canada, l'America Centrale e
meridionale, e l'Europa (orientale e occidentale). Sul mio sito internet,
www.Kab.info, offro lezioni quotidiane gratuite sulla Kabbalah e la spiritualità
ad un pubblico di circa 2 milioni di persone in tutto il mondo; le lezioni
vengono trasmesse e tradotte simultaneamente in 8 lingue: italiano, inglese,
spagnolo, ebraico, russo, francese, turco e tedesco. Sono anche regolarmente
presente su Channel 66 che è trasmesso dal canale televisivo satellitare
israeliano, YES. Le scrivo perché l'impegno che si è preso nel migliorare la
vita degli americani coincide con la mia convinzione che un messaggio vecchio
come il mondo sia adesso maturo per essere recuperato: la reciproca
responsabilità porta ad una vita di pace, salute, e produttività. L'America,
che è nota per la sua leggendaria varietà di etnie, all'interno della sua
popolazione ha i discendenti di ogni razza e nazionalità e, nel corso della sua
giovane storia, ha dato al mondo degli esempi di come, indipendentemente dalle
diversità, si può insegnare agli uomini come condividere un comune obiettivo da
raggiungere e come utilizzare i mezzi disponibili per ottenere diritti civili,
giustizia, e fratellanza. Non c'è bisogno che le dica che questa esperienza
Americana, che è rimasta unica, è stata accolta come un faro di speranza da
milioni di persone che vivono altrove e che vogliono che anche i loro paesi
raggiungano una simile armonia e cooperazione tra le loro popolazioni. Allo
stesso tempo, non c'è bisogno che le ricordi che da otto anni, sfortunatamente,
la grandiosità dell'esperienza americana, come esempio per il mondo della
possibilità di queste cose, è scemata e si è offuscata al punto che l'America
ha perso il suo primato di insegnamento offerto attraverso gli esempi. Io la
prego, come "Maestro al comando", di far sì che l'America assuma
ancora una volta il ruolo della grande educatrice, e propongo che il messaggio
si concentri principalmente sulla mutua responsabilità. Dai miei studi in
storia e filosofia, ho estratto la semplice cura per quei nostri modi di
pensare e di comportarci che sono così distruttivi, ma che noi umani sembriamo
voler seguire costi quel che costi. La radice della crisi - l'ego
indisciplinato Se analizziamo la storia umana, è evidente che l'umanità ha
fatto dei progressi attraverso i desideri egocentrici, che sono poi la
conseguenza dei nostri istinti innati. Mentre un uomo abbandonato su di una
isola deserta sa che la sua sopravvivenza dipende dalle sue sole capacità, le
stesse capacità vengono poi utilizzate contro le persone che gli sono vicine,
quando la stessa situazione si manifesta in un'organizzazione sociale moderna.
Inoltre, così come è diventato più facile soddisfare le nostre esigenze di
sopravvivenza grazie alla moderna tecnologia, allo stesso modo, il nostro
istinto di sopravvivenza, che è ancora presente, si è manifestato in modi
sempre più sofisticati, che mascherano la capacità di distruzione delle nostre
azioni, al punto che l'Egoismo è stato elevato, e di fatto celebrato, come un
valore comunemente accettato. Nel 21 secolo le regole del gioco sono cambiate.
Nel corso del tempo, e senza accorgersene troppo, l'umanità si è spostata dalla
concentrazione sullo sviluppo personale e sulla ricerca di un posto all'interno
della propria comunità locale, verso l'individuazione di un nuovo paradigma
sociale ed integrato, nel quale tutte le parti sono interdipendenti. Il
concetto di gruppo unito si è allargato dal nucleo familiare, al quartiere,
alla comunità, al villaggio, alla Città e alla Nazione, ed è esploso un sistema
singolare chiamato "UMANITÀ". Ora noi siamo, nel bene e nel male,
tutti collegati gli uni con gli altri. Dal momento che siamo diventati un
sistema completo ed integrato, come ogni altro sistema chiuso che c'è in
natura, la nostra forza e il nostro sostentamento sono diventati dipendenti
dalla reciproca responsabilità di tutti i membri dell'umanità. ... come se
tutta l'umanità fosse sulla stessa barca, e se un uomo facesse un buco sotto ai
suoi piedi, tutti noi affonderemmo con lui. Un problema si presenta: mentre le
nostre relazioni si sono interconnesse, noi stiamo ancora provando a
comportarci come individui e Nazioni separate, non come una sola Umanità, è di
qui che parte la crisi. La soluzione - Educare Il sistema chiuso della
civilizzazione ci spinge a riconoscere la nostra interdipendenza e a
comportarci tenendo in considerazione gli altri. Molti di noi possono dedurre
questo assioma da soli, perché è del tutto ovvio. Abbiamo dunque bisogno che il
concetto venga divulgato e poi fatto crescere e rinforzato nella coscienza
delle persone, perché ognuno di noi è un eccellente maestro nel convincersi che
le azioni altruistiche sono responsabilità di qualcun altro, e che l'essere
egoista come tutti sia di fatto un diritto. Dunque la soluzione della crisi
include uno spostamento della coscienza in quelle persone nel mondo che hanno
la maturità e un sufficiente interesse nel futuro per riconoscere la catastrofe
che sta arrivando, altrimenti non metteremo un freno alla nostra inclinazione a
soddisfare i capricci del nostro egoismo. Ogni persona si deve rendere conto
che, nel sistema integrato del nostro villaggio globale, il destino di ogni
uomo dipende dal suo comportamento e dalle sue azioni verso gli altri. Proprio
come l'umanità ha stabilito molti modelli educativi che preparano i bambini
alla vita, ora si dovrebbe stabilire un sistema globale che spieghi come le
persone dovrebbero condurre le loro vite in questo nuovo
mondo globalizzato - aderendo al principio, "ama il prossimo tuo come te
stesso," che è condiviso da tutte le religioni. Quando cominceremo a
costruire un sistema così, sentiremo immediatamente che il processo di
guarigione della società è cominciato, poiché solo con la consapevolezza le
persone si relazioneranno tra di loro in una maniera completamente nuova -
quella dell'attenzione, dell'amore e della cura reciproca. Non abbiamo bisogno
di ricostruire le infrastrutture politiche ed economiche, poiché sono naturali,
e si aggiusteranno secondo l'intuito dei vari partecipanti. Quando gli uomini
si renderanno conto della loro interconnessione globale, le infrastrutture
rifletteranno automaticamente questa consapevolezza. L'America è il solo paese che
ha la credibilità e le risorse per guidare l'impianto dirigente del sistema
globale dell'educazione di cui il mondo ha oggi così disperatamente bisogno. Il
piano di lavoro Le chiedo pertanto di considerare i punti elencati di seguito:
Costituire un centro educativo internazionale e apolitico che raggruppi i
famosi scienziati di tutto il mondo delle scienze naturali e delle scienze
politiche. Questi esperti svilupperanno una varietà di contenuti esplicativi
circa la nuova fase che il mondo sta attraversando, e collaboreranno con i
mezzi di comunicazione per far circolare le loro opinioni. Costituire un'unità
operativa che promuova dei progetti che aumentino la consapevolezza nell'era
globale, anche questa unità operativa collaborerà con i mezzi di comunicazione.
Dovremmo iniziare una campagna sostenuta dal governo che fornisca
un'informazione a 360 gradi sulla profondità della nostra interconnessione.
Rendere disponibile il materiale a tutti i provveditorati agli studi e per
tutti i tipi di scuola. Concedere borse di studio e altri benefici in denaro a
lavori di letteratura, arte, teatro, cinema, e giornalismo sulla base
dell'auspicabile beneficio che potranno portare alla società. La mia
preoccupazione riflette il pensiero di migliaia di studenti e membri dell'assemblea
a cui insegno. Noi crediamo che il mondo sia in crisi, e che la frustrazione e
il senso di confusione che questa crisi ha provocato avranno l'effetto positivo
di indebolire la resistenza al messaggio sulla responsabilità collettiva, che
resta invece forte in periodi di pace e abbondanza. L'Ego è temporaneamente con
le spalle al muro, e adesso è il momento di domarlo. Le confesso che la seguo
con molta ammirazione sulla stampa internazionale e mi ha reso molto felice
l'appello da lei lanciato durante il recente G-20 di Londra. Ricordo ancora
molto bene le sue parole «Il mondo é alle prese con la "più grave crisi
economica dalla seconda guerra mondiale" e i leader dei Paesi del G-20
"devono agire con un senso di urgenza". "Sono assolutamente fiducioso
che questa riunione rifletterà un enorme consenso sulla necessità di lavorare
per affrontare questi problemi".» Condivido questo suo invito ai Grandi
della terra perché si concentrino su "un terreno comune" e non sulle
"differenze occasionali" per affrontare la crisi economica, perché
tutti noi abbiamo la responsabilità di coordinare le nostre azioni. So che lei
pensa anche che sia improbabile che ci possa essere ?consenso su tutti i
punti" e che ha ribadito la necessità di "respingere il protezionismo" per "accelerare gli sforzi a
sostegno dei mercati emergenti mettendo in piedi una struttura che possa
sostenere la cooperazione nei mesi e negli anni a venire". Ho anche letto
la pronta replica del Presidente del Consiglio italiano, Silvio Berlusconi, che
le ha scritto per dare il proprio assenso al vertice sul clima che si terrà in
Italia il prossimo autunno. Anche il Premier italiano più volte ha auspicato
che ci sia un accordo globale per il dopo Kyoto. E la prego di voler portare
questa lettera con se durante quel futuro storico incontro perché sono pronto a
mettere a sua completa disposizione tutte le mie risorse, se crede che le mie
idee abbiano qualche merito, e se vuole tentare di metterne in pratica
qualcuna. Rispettosamente, Michael Laitman (Articolo dell'Associazione Bnei
Baruch) www.kabbalah.info/it e-mail: italian@kabbalah.info del 18-04-2009 num.
( da "Gazzettino, Il (Treviso)"
del 18-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Le organizzazioni
agricole hanno redatto un documento per dare il loro contributo Sabato 18
Aprile 2009, Ridare l'agricoltura agli agricoltori. E agli agricoltori ridare
una dignità perduta. Parte da Pieve di Soligo e dall'intero territorio della
Marca trevigiana, che si accinge ad essere riconosciuto dall'Unesco patrimonio
dell'Umanità, un nuovo ordine mondiale per il rilancio di un concetto di
agricoltura che negli anni, nei tempi e nei modi si è perso. Ieri Pieve ha
tenuto a battesimo il G14 degli agricoltori: Italia, Francia, Germania, Regno
Unito, Usa, Canada, Giappone,
Russia, Cina, India,
Brasile, Messico, Sud Africa, Egitto, Repubblica Ceca. Tutti seduti attorno a
un tavolo, su iniziativa della Federazione internazionale dei produttori
agricoli e della Cia-Confederazione italiana agricoltori, per dare il loro
contributo di idee e di proposte per cercare di risolvere problemi drammatici,
a cominciare da quello della fame che affligge circa un miliardo di persone nel
pianeta. E creare un loro documento unitario da consegnare al ministro Zaia. E
questo documento è arrivato e parla di un mondo dove i contadini devono stare
alla base di ogni concetto di rinascita, di strategia per raddoppiare la
produzione agricola mondiale e soddisfare i bisogni di una popolazione che nel
2050 sarà di nove miliardi di persone. Parla di aumento degli investimenti nei
paesi in via di sviluppo, di riequilibrio dei mercati, di tutela dei redditi di
chi la terra la lavora. Parla insomma la stessa lingua di quel ministro che si
è battuto per creare il primo summit agricolo della storia. «Il G8 è partito
con il piede giusto - ha dichiarato Zaia - L'impegno è quello di non fare un
parlatoio, ma di portare avanti la linea di difesa dei contadini, delle imprese
agricole, di chi lavora la terra. Il primo tema da affrontare è la fame nel
mondo. La Fao ci ha fornito questo dato: tre miliardi di cittadini con problemi
di insufficienza alimentare. Raddoppiare la produzione agricola diventa dunque
un problema etico e morale». Dunque strategie condivise per combattere la fame,
la povertà e le emergenze alimentari. Regole certe per riequilibrare i mercati
internazionali e contrastare le speculazioni sui prezzi delle materie prime
agricole. Un uso razionale della risorsa acqua. Questo anche l'auspicio del
presidente della Confederazione italiana agricoltori di Treviso Denis Susanna.
«Avere l'ambizione di portare un nuovo ordine mondiale in agricoltura significa
dare nuove regole ai mercati finanziari - ha detto Susanna - fermare le
speculazioni sui prezzi delle materie prime agricole, sui costi di produzione
in particolare di concimi e carburanti». «I Governi devono lavorare con le organizzazioni
agricole e devono avere obiettivi mirati - ha aggiunto il presidente nazionale
della Cia Giuseppe Politi - ciò è necessario affinchè l'agricoltore sia
considerato al centro dell'azione e affinchè i sistemi agricoli sostenibili
possano creare occupazione, proteggere gli eco sistemi, fornire alimenti
salubri e nutrienti a prezzi equi». Un'agricoltura che ritorna alle origini,
che ritona a essere la vera base sulla quale far crescere un nuovo concetto di
sviluppo e, soprattutto, di valori. Che ritorna all'uomo e per l'uomo. Manuela
Collodet
( da "WindPress.it"
del 18-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
18-04-2009 e-flux -
http://e-flux.com April 18, 2009 Fondazione Prada JOHN WESLEY Suzanna and the
Lugosis (May I Cut in?), 1972 50x30 inches / 127x94 cm Acrylic on canvas
Courtesy of the Artist and Fredericks & Freiser Gallery John Wesley a
project by Fondazione Prada June - October 2009 Venice, Isle of San Giorgio Fondazione Giorgio Cini http://www.fondazioneprada.org Fondazione
Prada presents, within the spaces of Fondazione Giorgio Cini in Venice, an
anthological exhibition, curated by Germano Celant, of the American artist John
Wesley (Los Angeles, 1928). The event, that will take place in parallel with
the Venice Biennale, will be the larger and more complete exhibition ever
realized on Wesley's activity, among the most important and
significative figures in American modern art. On this occasion, more that 150
works from private collections and prestigeous international museums will be
presented. Aiming at a deep examination of Wesley's complex language, the
exhibition will maintain a strictly historical approach. Starting from the
first works realized at the beginning of the 60's, like paintings and objects,
it will develop along the path of his production until his more recent works,
marked by a kind of creative freedom that underlines the artist's deep-rooted
experimental and innovative nature. Grouped with Pop Art for his use of popular
subjects deriving from cartoon characters and advertising photos, and later on
linked, due to the essentiality and compositional rigour of his production, to
Minimal Art (to such an extent that Donald Judd and Dan Flavin will be counted
among his greatest admirers), Wesley, as a matter of fact, eludes a simple
critical definition. Besides the imaginary of Pop and reductionism, Wesley's
works convey an intricate personal world where the artist's most intimate
feelings are intertwined: Wesley losing his father prematurely, the memory of
some of American historical personalities, the references to animals and to
erotic subjects and quotations from Art Nouveau or Japanese iconography. A
subtle flair for the amusing and surreal side of life, that contributes to
enhance the inneffable and enigmatic elements in Wesley's art. Information:
Title: John Wesley Dates: June to October 2009 Exhibition venue: Fondazione
Giorgio Cini Isle of San Giorgio Maggiore - Venice Entrance: free Publication:
Fondazione Prada Information: Fondazione Prada - ph +39-02 535709200, fax
+39-02 535709213 http://www.fondazioneprada.org info@fondazioneprada.org Press
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( da "Wall Street Italia"
del 18-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Crisi, Padoan:
attenti a ottimismo e al debito pubblico -->di Stefano Bernabei BERLINO
(Reuters) - C'è ancora una grande incertezza sulla durata e sull'entità della
crisi, anche se c'è evidenza di qualche indicatore che perlomeno smette di
peggiorare. Le misure messe in campo dai governi in Usa
e in Europa daranno risultati differenziati ed è importante fino da ora pensare
alla sostenibilità del debito, quando tra due anni, tornerà la crescita
economica. Questo vale soprattutto per paesi ad alto debito come l'Italia che
deve avere anche la cautela di non fare politiche controproducenti. Lo ha detto
Pier Carlo Padoan, segretario generale aggiunto dell'Ocse in una intervista a
Reuters a margine dell'incontro Aspen di Berlino. "In Italia rischiamo di
mettere in atto misure controproducenti. Dovremmo poter mettere in atto e in
parte lo stiamo facendo, misure che sono neutrali, da un punto di vista
fiscale, cioè misure che mantengano la situazione del bilancio pubblico
inalterata", spiega Padoan. ANCORA ESTREMA INCERTEZZA, PICCOLI SEGNALI
POSITIVI Più in generale la crisi è ancora in una fase di grande incertezza per
chi deve fare previsioni. "Siamo ad un punto di estrema incertezza, ma per
essere ottimisti direi che è importante che almeno qualche indicatore tra i
tanti possibili non sia così cattivo come lo era nel passato. Sarei già
contento nel poter dire che ci potrebbero essere dei segni di fine del
peggioramento", ha detto Padoan. Ocse a fine marzo era stato tra i più
pessimisti, stimando una caduta del Pil dei paesi membri del 4,3% e una ripresa
solo nel corso del prossimo anno. Da qualche settimana si moltiplicano però le
indicazioni di cauto ottimismo sull'uscita dalla crisi. Mercoledì ci sarà il
nuovo world economic outlook del Fmi, mentre tra due mesi
circa ci sarà la conferenza annuale ministeriale dell'Ocse alla quale
parteciperanno anche i Brics (Brasile, India, Russia e Cina) e nella quale verrà diffuso il
nuovo Economic Outlook dell'organizzazione che ha base a Parigi. "Se ci
facciamo prendere dall'ottimismo rischiamo di essere smentiti", avverte
Padoan che pure non nega di vedere qualche segnale di miglioramento.
"Per esempio qualche svolta nei mercati finanziari Usa,
nell'andamento di alcuni mercati immobiliari, nell'andamento di alcune vendite
di settori come l'automobile, anche i dati sull'occupazione Usa
sembrano meno cattivi, ma sono tutti dati sparsi. Coagulare questi dati in una
valutazione macroeconomica non solo è molto difficile ma sarebbe
sbagliato". L'economista italiano ricorda che queste recessione "è
diversa dalle altre, non solo perché è più profonda e sarà probabilmente più
lunga ma soprattutto perché è la conseguenza di una crisi finanziaria che ha
distrutto molti dei canali di trasmissione del sistema economico. Non è più
possibile, come in condizioni normali, fare delle previsioni con un certo grado
di incertezza limitato. L'incertezza oggi è estremamente elevata", spiega.
Di certo, dice Padoan, si potrà contare sugli effetti delle manovre fiscali e
monetarie senza precedenti messe in atto in Usa e in
Europa, ma non in maniera uniforme nel mondo. Il G20 ha fatto propria la stima
del Fmi che questo stimolo fiscale produrrà un effetto positivo del 2%.
"Ci sarà un impatto di questo stimolo che sarà probabilmente differenziato
da paese e paese e da settore a settore, perché i pacchetti fiscali sono molto
diversi tra di loro. Alcuni privilegiano i tagli alle tasse sul reddito, altri
gli investimenti pubblici, altri i trasferimenti alle imprese o varie
sovvenzioni", spiega Padoan. Per quanto riguarda l'Europa, spesso
criticata per non aver fatto abbastanza, Padoan ricorda che rispetto agli Usa il Vecchio continente può contare anche sull'effetto
degli stabilizzatori automatici e poi anche che alcuni Paesi europei, come la
Germania, "hanno fatto molto". "Per cui negli Usa
vediamo degli interventi discrezionali più forti che in qualche misura
compensano la mancanza di stabilizzatori automatici, che invece abbiamo in
Europa". ATTENZIONE A SOSTENIBILITA' DEBITO QUANDO CRISI SARA' FINITA In
Europa c'è però una diversità di posizioni nazionali e, osserva Padoan,
"questi stimoli fiscali sono maggiori laddove c'è più spazio fiscale, dove
il debito è più basso, dove il deficit è più basso o siamo in surplus e quindi
i Paesi che se lo possono permettere spendono di più, mentre i Paesi che non se
lo possono permettere come l'Italia spendono di meno". Questo per il vice
segretario dell'Ocse, è un punto importante. "Credo che sarebbe un grosso
errore non chiederci cosa succederà all'economia tra due anni. Tra due anni
tutti speriamo ed è probabile che sia così, che saremo usciti dalla recessione
e avremo di nuovo una crescita positiva, ma allo stesso tempo avremo accumulato
a livello globale un debito pubblico molto alto e quindi si porrà il problema
della sostenibilità". Il rischio, anche per l'Italia, dice Padoan è che
paesi con debiti alti in questa crisi adottino misure fiscali espansive che
alla fine sono controproducenti. "Se lo stato aumenta il debito, sui
mercati aumenta il costo del debito perché sui mercati lo spread cresce al
crescere del debito, quindi c'è un effetto contrario, perché salgono i tassi di
interesse c'è un effetto recessivo, a causa della politica espansiva". Non
quindi, secondo Padoan, solo una questione di rigore e "ossessione della
disciplina. E' un fatto, si rischia di fare delle cose controproducenti".
L'Italia è entrata nella crisi con un debito molto alto e che ha ripreso a
crescere per via della crisi. "Di conseguenza in Italia rischiamo di
mettere in atto misure controproducenti. Dovremmo poter mettere in atto e in
parte lo stiamo facendo, misure che sono neutrali, da un punto di vista
fiscale, cioè misure che mantengano la situazione del bilancio pubblico
inalterata". Sul sito www.reuters.it altre notizie Reuters in italiano