CENACOLO
DEI COGITANTI |
WTA Charleston: eliminata
Venus Williams ( da "Datasport"
del 17-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Varvara Lepchenko (USA) 61 61 (16)
Sabine Lisicki (GER) b. (2) Venus Williams (USA) 64 76(5) (5) Caroline
Wozniacki (DAN) b. (10) Peng Shuai (CIN) 63 64 (6) Marion Bartoli (FRA) b. (Q)
Melanie Oudin (USA) 64 61 (7) Dominika Cibulkova (SVK) b. Anastasia Rodionova
(RUS) 67(6) 62 63
India, il gigante al voto
e la tentazione della sinistra ( da "Corriere.it"
del 17-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: il gigante al voto e la tentazione
della sinistra Il Paese che più ha beneficiato della globalizzazione potrebbe
rispondere in modo sorprendente alla crisi Negli ultimi tempi, si sente spesso
dire che la crisi economica rischia di innescare la marcia indietro della
globalizzazione, riportare in vigore l'interventismo statale, persino segnare
una svolta politica a sinistra.
Tutti nella foresta dove
nasce la globalizzazione ( da "Stampa,
La" del 17-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Tutti nella foresta dove nasce la
globalizzazione Ogni gesto che compiamo, ogni comportamento che assumiamo, ogni
relazione che attiviamo nella vita quotidiana risuona come una conferma o come
una contestazione dei modelli di convivenza sociale. E' inevitabile che,
crescendo, ogni individuo faccia propri, almeno in parte, tali modelli,
Energia, troppi i vincoli
( da "Trentino" del
17-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: portato i frutti sperati ed è
paradossale dover ammettere che solo la prima grande recessione dell'economia
globalizzata è riuscita ad alleggerire i costi energetici delle famiglie
italiane». E lancia una proposta. «è urgente un progetto organico sulla filiera
e se il governo nazionale punta sul nucleare, il Trentino punti invece sulle
fonti rinnovabili e sull'efficienza energetica».
CRISI GLOBALE, TUNNEL
LUNGO ( da "Tribuna
di Treviso, La" del 17-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: accennata dalla Cina al G20, del
primato monetario del dollaro; senza il quale, tra l'altro, oggi l'Obama's
economics rischierebbe il flop. Ovviamente il tema, ora sottotraccia, è, come
l'insieme dell'assetto del potere globale, in agenda; infatti, nel dopo-crisi,
prima o poi (per gli Usa meglio poi) esso esploderà con conseguenze politico/
ZIONALE) LE SIRENE
ELETTORALI DELLA "PAURA ECONOMICA" - PROBABILMENTE SI È EVITATO ...
( da "Corriere delle Alpi"
del 17-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: accennata dalla Cina al G20, del
primato monetario del dollaro; e senza il quale, tra l'altro, oggi l'Obama's
economics rischierebbe il flop. Ovviamente il tema, ora sottotraccia, è, come
l'insieme dell'assetto del potere globale, in agenda; infatti, nel dopo crisi,
prima o poi (per gli Usa meglio poi), esploderà con conseguenze politico/
crisi globale, tunnel
lungo ( da "Nuova
Venezia, La" del 17-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: accennata dalla Cina al G20, del primato
monetario del dollaro; senza il quale, tra l'altro, oggi l'Obama's economics
rischierebbe il flop. Ovviamente il tema, ora sottotraccia, è, come l'insieme
dell'assetto del potere globale, in agenda; infatti, nel dopo-crisi, prima o
poi (per gli Usa meglio poi) esso esploderà con conseguenze politico/
vacanze blindate con il g8
- giampiero cocco ( da "Nuova
Sardegna, La" del 17-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: La rappresentanza più numerosa sarà
quella degli Usa, ma anche Cina, Russia, Egitto, Libia e Messico (per citare
solo alcuni Stati) non lesineranno sulle loro "punte di diamante".
Anche andare in spiaggia comporterà l'obbligo di portarsi dietro un documenti:
tra tanga e reggiseni, infatti, sarà difficoltoso riconoscere chi è il turista
e chi controlla i turisti.
Obama cerca alleanze su
droga e clandestini ( da "Arena,
L'" del 17-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: E ha citato Cina, Giappone, Francia
e Spagna. In Usa il sistema ferroviario passeggeri è concentrato soprattutto
nel Nordest, mentre i collegamenti a lunga distanza, dalla metà del Novecento,
si svolgono soprattutto in aereo o auto. Obama ha stanziato 8 miliardi
dell'enorme piano di stimolo da 787 miliardi per una prima «intelaiatura»
Non è vero che tutte le
tariffe sono uguali ( da "Adige,
L'" del 17-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Sul problema della concorrenza che
non porta grossi vantaggi interviene il segretario della Cgil, Paolo Burli: «La
liberalizzazione del mercato - afferma - non ha ancora portato i frutti
sperati. Ed è davvero paradossale dover ammettere che solo la prima grande
recessione dell'economia globalizzata è riuscita ad alleggerire i costi
energetici delle famiglie italiane». 17/04/2009
Summit a Trinidad Obama
prova a riunire le Americhe Da oggi il vertice tra Usa e Paesi latini: la crisi
in primo piano Al tavolo anche Lula, Chavez e Kirchner Il disgelo con Cuba m
( da "Unita, L'" del
17-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Russia e Cina a caccia di clienti
latini. Questi i temi che i Paesi delle due Americhe dovrebbero affrontare:
come regolare i meccanismi di un'economia dopo il fallimento di liberismo e
globalizzazione. Lo scrittore Carlos Fuentes è pessimista: annuncia un
capitalismo autoritario, operazione avviata in Argentina dove i grandi
produttori agricoli pretendono la rimozione delle tasse d'
Forno contro hamburger
( da "Unita, L'" del
17-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Piccola e bella metafora sulla
globalizzazione, che il regista Nico Cirasola farcisce con inutili pezzi di
fiction. La comparsata di Banfi & Arbore, possiamo dirlo?, non è molto
divertente. Un documentario vero, in questo caso, era meglio. AL. C. Focaccia
blues Regia di Nico Cirasola Con Dante Marmone, Tiziana Schiavarelli, Renzo
Arbore,
Nuovo libro per Bruno
Reino ( da "Tempo,
Il" del 17-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: ricercare quella verve partenopea
che a volte è stata smarrita dalla globalizzazione della lingua e della
società. In questa opera, Reino offre uno spaccato interessante ed una prova
tangibile, di una tradizione fatta di facezie e proverbi napoletani che è
giusto non perdere. Un quadro letterario che, al tempo stesso, non dimentica il
bagaglio culturale rappresentato da Civitavecchia,
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: si può definire frutto della
«globalizzazione della solidarietà». Il programma dei lavori di oggi aprirà
alle 9 (e fino alle12.30) con un approfondimento sul tema: «L'indipendenza, la
completezza, la Chiesa, il Sacramento di ogni persona, come in Abramo e Cristo».
Seguirà alle 11 «L'Albero della Vita, i condizionamenti, l'innamoramento,
i consiglieri donano il
gettone ( da "Tirreno,
Il" del 17-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: La Protezione civile di Grosseto,
ha partecipato ai soccorsi secondo le modalità richieste dal sistema di
Protezione civile nazionale, ma di fatto sono state sfruttate solo parzialmente
le nostre capacità, sia dal punto di vista delle attrezzature a nostra
disposizione, sia rispetto all'utilizzazione dei volontari che fanno parte del
Coordinamento provinciale.
Recessione, toccato il
fondo La ripresa solo alla fine del 2010
( da "Giorno, Il (Bergamo - Brescia)"
del 17-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Il prossimo ventennio sarà
senz'altro più difficile che quello passato. Ma non per questo la
globalizzazione rallenterà». Sulle prospettive a breve termine della
disoccupazione, l'esperto è stato categorico: «Prevedo che in Italia arriveremo
al 12% ». Image: 20090417/foto/19.jpg
IL DRAGONE ATTIRA IL LUSSO
( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)"
del 17-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Già oggi le vendite dei prorotti di
lusso per molti interpreti del made in Italy hanno superato le vendite negli
Usa, in Russia e in Giappone e la Cina si sta affermando sempre di più, tra i
produttori del lusso italiani ed europei, come il mercato più grande,
promettente e profittevole, fondamentale quasi per chiudere una stagione in
attivo.
Il Kers era soltanto uno
skers Indietro tutta della Ferrari
( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)"
del 17-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Qui in Cina, il brasiliano e il
finlandese correranno senza il dispositivo che doveva facilitare i sorpassi in
pista. Si torna all'antico, ecco. «Abbiamo scelto di minimizzare i rischi, di
fronte alla particolare situazione che si è creata spiega Stefano Domenicali .
Obama va a sud per
recuperare il "cortile di casa"
( da "Riformista, Il"
del 17-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: punta sull'alleanza politica ed
economica con la Cina comunista. «Il centro della gravità del mondo si è
spostato a Pechino», ha detto il presidente venezuelano la settimana scorsa
mentre era in Cina, dove ha negoziato fra l'altro il raddoppio a 12 miliardi di
dollari di un fondo di sviluppo cinese in Venezuela.
Il Kers era soltanto uno
skers Indietro tutta della Ferrari
( da "Giorno, Il (Milano)"
del 17-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Qui in Cina, il brasiliano e il
finlandese correranno senza il dispositivo che doveva facilitare i sorpassi in
pista. Si torna all'antico, ecco. «Abbiamo scelto di minimizzare i rischi, di
fronte alla particolare situazione che si è creata spiega Stefano Domenicali .
Altamura
"no-global", il forno che fece sloggiare McDonald's
( da "Riformista, Il"
del 17-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Io non sono contro la
globalizzazione di per sé, ma contro la cattiva globalizzazione che uccide i
mercati particolari e fa scomparire le diversità locali». Al centro della
narrazione, da qualunque angolazione la si guardi, c'è la qualità o, se
vogliamo, l'eterna contesa tra forma e sostanza.
Vogliamo sostenere il
turismo di Roma e il Lazio in trenta nazioni differenti, mercati consoli...
( da "Messaggero, Il"
del 17-04-2009) + 1 altra fonte
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: sono quelli consolidati come Usa,
Canada, Giappone, le altre nazioni dell'Unione europea; poi i paesi emergenti,
in particolare Brasile, Argentina, Cina, Europa dell'Est, paesi del Golfo
Arabico». Gli albergatori romani e del Lazio si presenteranno a Pechino come a
San Paolo, a Londra come a Mumbai, tentando di calibrare il prodotto in base
alle aspettative dei rispettivi paesi,
E' una crisi che morderà
per almeno un altro anno, ma Roma sta tenendo. Lo dice il...
( da "Messaggero, Il"
del 17-04-2009) + 1 altra fonte
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Cina, Corea, India, nel quale - ad
esempio - proprio su iniziativa del sottoesegretario al Turismo sarà promossa
un innovativo pacchetto unico europeo che mette insieme Spagna, Francia e
Italia. «Inoltre - ha annunciato Mancini - sabato partiremo con una delegazione
di trenta imprese turistiche per una missione a Pechino e Seoul,
UN MODELLO
politico-economico che ha segnato il passo mostrando tut...
( da "Nazione, La (Prato)"
del 17-04-2009) + 1 altra fonte
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: anche unito ai grandi cambiamenti a
cui è sottoposto il sistema, tra urbanizzazione, globalizzazione e tecnologia
(con forti disuguaglianze nella possibilità di accesso alla conoscenza) non
sembra, per Augé, venir messo a rischio dai forti sconvolgimenti che la crisi
sta portando. Soprattutto per la mancanza di un'alternativa su cui i governi
appaiono orientati.
Il nuovo sogno di Obama?
Il treno ad alta velocità ( da "Milano
Finanza (MF)" del 17-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: altri Paesi tra cui Cina, Giappone,
Francia e Spagna. A dire il vero, il numero uno della Casa Bianca avrebbe
potuto citare anche l'Italia. Proprio ieri Trenitalia, secondo il quotidiano
francese Les Echos, in vista della liberalizzazione del traffico ferroviario
internazionale prevista a partire dal
Daniela Roveda
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 17-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: crescente influenza in America
Latina della Cina, oggi secondo partner commerciale della regione dopo gli Usa.
La Cina ha offerto aiuti alle economie latinoamericane soffocate dalla
recessione e dalla crisi del credito: 12 miliardi di dollari destinati a un
fondo per lo sviluppo del Venezuela, un miliardo di dollari di prestiti per
costruire una centrale idroelettrica in Ecuador,
I notai: regole certe per
battere la crisi ( da "Sole
24 Ore, Il" del 17-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: davanti a un processo di
globalizzazione accelerata e sfuggita al controllo dei suoi stessi attori, si
deve ristabilire la prospettiva di un global legal standard come insieme di
regole sulla trasparenza degli affarie sul funzionamento della finanza e dell'economia
globale che impedisca il ripetersi di crisi come quella che stiamo vivendo.
La crescita cinese si
ferma al 6,1% ( da "Sole
24 Ore, Il" del 17-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: la Cina sembra uscita dalle secche
della crisi. Quanto tempo impiegherà a prendere il largo è una questione del
tutto marginale. ganawar@gmail.com © RIPRODUZIONE RISERVATA LAVORO E CASE Dagli
Usa primi sintomi di stabilità NEW YORK Diminuiscono, a sorpresa, le richieste
di sussidi di disoccupazione, mentre i cantieri per la costruzione di case
monofamiliari non perdono terreno.
AZIONISTI
( da "Corriere della Sera"
del 17-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: canadese Sergio Marchionne chiamato
a svolgere il ruolo di regista (più o meno) occulto di una vera
reinterpretazione dei meccanismi della globalizzazione: l'incognita canadese su
un'impresa italo-americana che potrebbe estendersi fino a comprendere la
tedesca Opel. Con Obama che non solo non fa il protezionista, ma benedice.
Treni, modello Europa per
Obama Pronti 8 miliardi sull'alta velocità
( da "Corriere della Sera"
del 17-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: come la Francia e la Spagna e
asiatici come la Cina e il Giappone. «Siamo molto indietro», ha notato il
presidente, presentando il progetto con il vicepresidente Joe Biden e il
ministro dei trasporti Ray LaHood «e dobbiamo recuperare il terreno perduto». E
ha assicurato che con la introduzione dei treni ad alta velocità «si ridurranno
la congestione sulle autostrade e nei cieli,
Delara, la
ragazzina-pittrice che l'Iran manda al patibolo
( da "Corriere della Sera"
del 17-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Iran è il secondo Paese dopo la
Cina per numero di esecuzioni: il regime le usa per diffondere la paura. Penso
sia importante che l'Italia, che ha legami economici con Teheran, li usi per
impedirlo». Per un periodo, a Delara sono stati sequestrati pennelli e colori.
Lei ha continuato a disegnare usando le dita delle mani e il carboncino.
Minori abbandonati,
servono 6 milioni di euro ( da "Nazione,
La (Firenze)" del 17-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Il problema è legato alla
globalizzazione ed è destinato ad aumentare chiarisce l'assessore . Una legge
dello Stato ci impone di offrire accoglienza e dare assistenza a questi
ragazzi, ma il Comune deve provvedere con proprie risorse ed è qui che nasce il
problema». I ragazzi, con un'età compresa fra i 10 e i 17 anni arrivano
prevalentamente dai Paesi dell'
Il Kers era soltanto uno
skers Indietro tutta della Ferrari
( da "Nazione, La (Firenze)"
del 17-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Qui in Cina, il brasiliano e il
finlandese correranno senza il dispositivo che doveva facilitare i sorpassi in
pista. Si torna all'antico, ecco. «Abbiamo scelto di minimizzare i rischi, di
fronte alla particolare situazione che si è creata spiega Stefano Domenicali .
IL DRAGONE ATTIRA IL LUSSO
( da "Nazione, La (Firenze)"
del 17-04-2009) + 1 altra fonte
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Già oggi le vendite dei prorotti di
lusso per molti interpreti del made in Italy hanno superato le vendite negli
Usa, in Russia e in Giappone e la Cina si sta affermando sempre di più, tra i
produttori del lusso italiani ed europei, come il mercato più grande,
promettente e profittevole, fondamentale quasi per chiudere una stagione in
attivo.
Obama riscopre la
ferrovia, via al piano per l'alta velocità (
da "Giornale di Brescia"
del 17-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: orientali come Cina e Giappone. Il
piano - annunciato ricordando Lincoln che «si impegnò a collegare la nazione da
Est a Ovest, mentre cercava di tenere unito il Nord al Sud» - è molto
ambizioso, vista anche la grande estensione degli Stati Uniti. Tra gli itinerari
prioritari spiccano il collegamento San Francisco-San Diego,
Alcuni dei quali, seppure
solitamente poco nominati, sono certamente significativi; ad esempio: ...
( da "Trentino" del
17-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: accennata dalla Cina al G20, del
primato monetario del dollaro; e senza il quale, tra l'atro, oggi l'Obama's
economics rischierebbe il flop. Ovviamente il tema, ora sottotraccia, è, come
l'insieme dell'assetto del potere globale, in agenda; infatti, nel dopo crisi,
prima o poi (per gli Usa meglio poi), esploderà con conseguenze politico/
il manager di bain
( da "Eco di Bergamo, L'"
del 17-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: I debiti contratti da Usa, Gran
Bretagna, Giappone, Germania rappresentano diritti che le generazioni future
dovranno pagare». I segnali di ripresa vengono «dagli Usa, piuttosto che dalla
Cina che non genera domanda - aggiunge Cagnoli -; negli Usa il mercato
immobiliare è leggermente ripartito, vengono rifinanziati i mutui.
Inizio di anno nero per la
Cina ( da "Manifesto,
Il" del 17-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: comportamento ribassista da parte
della Cina». Lo yuan non sarebbe svalutato tanto che le esportazioni
statunitensi hanno avuto un lieve recupero rispetto a quelle di Pechino. Rimane
il problema molto più serio e più spinoso sia dei bond Usa (a rischio di insolvenza)
posseduti dai cinesi che hanno una quota maggiore in mano di quella giapponesi
come pure quello relativo alla caduta,
Mario Deaglio per capire
la crisi questa sera alla Pace con la Ccdc
( da "Giornale di Brescia"
del 17-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Deaglio è professore ordinario di
Economia internazionale all'Università di Torino ed è attualmente editorialista
economico de La Stampa ed in passato ha diretto Il Sole 24 Ore. Le sue ricerche
riguardano l'analisi delle moderne società di mercato, di economia sommersa e
di globalizzazione.
Swarovski, campagna in
co-branding per Crystallized Elements
( da "PubblicitàItalia.it"
del 17-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: scattate dalla fotografa newyorkese
Annelise Phillips, rivelano la sua passione per luce e atmosfere così come la
sua abilità nel cogliere i particolari dei suoi soggetti". Lo styling è
stato curato dal londinese Hector Castro. Realizzata a Parigi, la campagna sarà
lanciata nel Regno Unito, negli Usa, in Germania, Francia, Italia, Cina e
Giappone.
Obama lancia il piano per
l'alta velocità ( da "Quotidiano.net"
del 17-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: ha detto Obama menzionando i rapidi
servizi ferroviari già presenti in Francia, Spagna, Cina e Giappone. Tra i
nuovi corridoi ferroviari previsti ci sono collegamenti tra l?area di San
Francisco e Sacramento, Los Angeles e San Diego. Una delle tratte basate nel
New England collegherà Boston, Montreal, Portland, Springfield, New Haven e
Albany mentre un?
Gli appuntamenti sportivi
del 18/04 ( da "Datasport"
del 17-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: 30 FORMULA 1 Gran Premio di Cina
Qualifiche ore 8.00 VOLLEY Serie A playoff: semifinali, gara 1 Ore 18 Lube
Banca Marche Macerata-Copra Nordmeccanica Piacenza (Sky Sport 2) Gli altri
appuntamenti: BASEBALL IBL: 2.a giornata Ore 16 Gara 2, ore 20.30 Gara 3 BASKET
A1F: quarti di finale - Gara 3 (eventuale) BASKET A2F playoff/playout: gara 1
Ore 20 BASKET Spagna:
NORDCOREA/ ESPERTI
NUCLEARE USA VIA DAL PAESE SU ORDINE PYONGYANG
( da "Wall Street Italia"
del 17-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: chiesta da Giappone e Stati Uniti
ma alla quale Cina e Russia si sono dette contrarie: tuttavia, il documento
avverte che il Consiglio procederà ad "aggiustare" alcune clausole
sanzionatorie comprese nella risoluzione 1718, il che significa che alcune
aziende nordcoreane potrebbero entro breve tempo vedersi congelare beni e
attività all'estero.
COMMERCIO
ESTERO/EUROSTAT:DEFICIT EUROZONA 2 MLD EURO A FEBBRAIO
( da "Wall Street Italia"
del 17-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Il deficit commerciale dei
Ventisette è sceso con gli Usa (+1,4 miliardi a gennaio 2009 rispetto a +4,8
miliardi di gennaio 208) e con la Svizzera (+1 mld rispetto a +1,7 mld). Il
deficit commerciale dei Ventisette è cresciuto con la Cina (-15,8 mld rispetto
a -15,2 mld), ma è diminuito con la Russia (-4,6 mld contro -7,2 mld), con la
Norvegia (-3,4 contro -4,
Nordcorea/ Esperti
nucleare Usa via dal paese su ordine
( da "Virgilio Notizie"
del 17-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: chiesta da Giappone e Stati Uniti
ma alla quale Cina e Russia si sono dette contrarie: tuttavia, il documento
avverte che il Consiglio procederà ad "aggiustare" alcune clausole
sanzionatorie comprese nella risoluzione 1718, il che significa che alcune
aziende nordcoreane potrebbero entro breve tempo vedersi congelare beni e
attività all'estero.
La ragazza-pittrice al
patibolo in Iran ( da "Corriere.it"
del 17-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Iran è il secondo Paese dopo la
Cina per numero di esecuzioni: il regime le usa per diffondere la paura. Penso
sia importante che l'Italia, che ha legami economici con Teheran, li usi per
impedirlo». Per un periodo, a Delara sono stati sequestrati pennelli e colori.
Lei ha continuato a disegnare usando le dita delle mani e il carboncino.
TENNIS/ WTA CHARLESTON, I
RISULTATI DELLA NOTTE ( da "Wall
Street Italia" del 17-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Fra) batte Melanie Oudin (Usa) 6-4,
6-1. Dominika Cibulkova (7, Svk) batte Anastasia Rodionova (Rus) 6-7 (6), 6-2,
6-3. Sabine Lisicki (16, Ger) batte Venus Williams (2, Usa) 6-4, 7-6 (5).
Caroline Wozniacki (5, Dan) batte Peng Shuai (10, Cin) 6-3, 6-4. Elena Dementieva
(1, Rus) batte Varvara Lepchenko (Usa) 6-1, 6-1.
Obama : ''Subito l'Alta
Velocità Usa'' ( da "Metronews"
del 17-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Obama : ''Subito l'Alta Velocità
Usa'' uscito su Metro il 17/04/2009 Lascia il tuo commento! Obiettivo: colmare
al più presto il ritardo a stelle e strisce nei confronti di Paesi europei come
Francia e Spagna oppure orientali, come Cina e Giappone. L?Alta Velocità
ferroviaria diventa una priorità nell?
Nucleare, la Cina vuole
colloqui bilaterali Usa-Corea del Nord
( da "Reuters Italia"
del 17-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Di Jon Herskovitz SEOUL (Reuters) -
Le cinque potenze mondiali (Usa, Cina, Corea del Sud, Russia e Giappone)
potrebbero riprendere il dialogo con la Corea del Nord per prevenire
l'eventuale riapertura del suo stabilimento nucleare e ridurre le tensioni che
hanno minacciato la sicurezza regionale. Lo riferiscono oggi alcuni analisti.
Valle Caudina: Istituiamo
la protezione civile ( da "Sannio
Online, Il" del 17-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: attività svolta dalla Protezione
Civile a favore dei terremotati dell?Abruzzo. E? proprio per questo motivo che
nei centri ove tale presidio non esiste si sta pensando alla istituzione di un
gruppo di Protezione Civile. E? questo il caso di Bucciano. Nella cittadina
caudina, infatti, il gruppo dei consiglieri di minoranza,
Obama cerca alleanze su
droga e clandestini ( da "Brescia
Oggi" del 17-04-2009) + 1 altra fonte
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: E ha citato Cina, Giappone, Francia
e Spagna. In Usa il sistema ferroviario passeggeri è concentrato soprattutto
nel Nordest, mentre i collegamenti a lunga distanza, dalla metà del Novecento,
si svolgono soprattutto in aereo o auto. Obama ha stanziato 8 miliardi
dell'enorme piano di stimolo da 787 miliardi per una prima «intelaiatura»
Nella partita
Detroit-Torino in gioco il modello del dopo-crisi
( da "Avvenire" del
17-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Cina e Giappone. Accolta in prima
battuta con entusiasmo, l'offerta dei torinesi è presto stata messa in
discussione sia dai sindacati americani sia dagli obbligazionisti e creditori
della Chrysler. Infatti, dalle indiscrezioni che si vanno moltiplicando, emerge
che Marchionne avrebbe posto due condizionichiave: 1° ridurre i salari dei
dipendenti statunitensi al livello di quelli
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: fuori dalla Protezione civile» Una
circolare di Bertolaso stoppa singoli e gruppi ' DA ROMA ANTONIO MARIA MIRA F
uori dalla Protezione civile le associazioni o singoli che partecipano, coi
mezzi o in divisa, alle ronde. Dopo alcuni episodi che hanno interessato gruppi
di volontariato, soprattutto al Nord, Guido Bertolaso ha deciso di mettere nero
su bianco con una circolare in cui,
Fallito agguato a Morales,
3 morti ( da "Avvenire"
del 17-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Ma il rapporto fra gli Usa e i
vicini del Sud va al di là della politica. Nonostante Washington sia ancora il
primo partner economico della regione, la sua influenza è in calo, mentre la
Cina continua a guadagnare terreno. Solo nelle ultime settimane sottolinea il
New York Times , Pechino ha raddoppiato un fondo di investimenti in Venezuela
(12 miliardi di dollari)
Piano alta velocità: il sì
di Obama ( da "Denaro,
Il" del 17-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Anche negli Usa sarà creata infatti
una rete ferroviaria ad alta velocità, per recuperare il terreno perso nei
confronti di Francia, Spagna, Cina e Giappone. Lo annuncia il presidente degli
Stati uniti, Barack Obama. "Abbiamo bisogno di un sistema di trasporti
intelligente che risponda ai bisogni del ventunesimo secolo",
gli industriali:
"anche genova ostaggio dei pirati somali" - massimo minella
( da "Repubblica, La"
del 17-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: globalizzazione, ragazzi. Se il
presidente genovese di Confindustria manifesta preoccupazione per il fenomeno
della pirateria somala, allora è segno che non ci sono davvero più confini.
Perché i pirati che assaltano le navi al largo del Corno d´Africa spingono gli
armatori a cambiare rotta, lasciando il Mar Rosso e il transito da Suez per
puntare verso il Capo di Buona Speranza,
fmi: recessione dura, la
ripresa sarà lenta - elena polidori
( da "Repubblica, La"
del 17-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: aggiungono le stime che arrivano
dalla Cina dove il Pil del primo trimestre, confermando le indiscrezioni della
vigilia, cresce «solo» del 6,1% su base annuale, contro il 6,8% degli ultimi
tre mesi dello scorso anno e il 10,6% dello stesso periodo del 2008. E´ il
peggiore risultato dal 1992, subito minimizzato dal premier Wen Jabao: «La
salute dell´economia è migliore del previsto»
ferrovie usa, 8 miliardi
per l'alta velocità - luca iezzi ( da "Repubblica,
La" del 17-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: orientali come Cina e Giappone.
Solo un inizio che per ora vede tra gli itinerari da realizzare il collegamento
San Francisco-San Diego in California e quello della costa est, dal New England
alla Florida. Per Obama «è solo un primo passo sulla via di un trasporto
intelligente che risponda ai bisogni del ventunesimo secolo».
UE-16: COMMERCIO ESTERO,
DEFICIT 2 MLD EURO IN FEBBRAIO ( da "Wall
Street Italia" del 17-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: In calo del 37% anche le
importazioni dalla Russia, del 33% dalla Turchia e del 31% da Corea del sud e
Brasile.Diminuito il surplus con gli Usa (1,4 mld in gennaio contro i 4,8 mld
dello stesso mese 2008), mentre e' aumentato il deficit con la Cina (15,8 mld
contro i 15,2 mld).(ANSA).
1 portacontaner = 50mila
automobili. ( da "Blogosfere"
del 17-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: olio combustibile ad uso navale ha
duemila volte il contenuto in zolfo ammesso nelle nostre automobili. Insomma,
se il trasporto mercantile è fermo preoccupiamoci pure per l'economia, ma
tiriamo anche un bel respirone di aria più pulita. E' l'ennesima prova che
economia globalizzata e ambiente non vanno per nulla d'accordo.
NAPOLI NELLA CITTà DI DE
LUCA. CON UNO DEI PRINCIPALI CRITICI DEL NAPOLICENTRISMO , ...
( da "Mattino, Il (Salerno)"
del 17-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: ma anche sulle opportunità di
rilancio della città nel mondo globalizzato e con il ritrovato ruolo strategico
del Mediterraneo. Il libro si articola in quattro capitoli, «Napoli deragliata.
Napoli sospesa. Napoli delusa. Napoli futura«, ognuno dei quali aperto da una
introduzione di Scamardella di una ventina di pagine.
Obama lancia il treno
Crede sull'alta velocità ( da "Corriere
Adriatico" del 17-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Un modo per colmare il ritardo in
questo settore nei confronti di paesi europei come Francia e Spagna e orientali
come Cina e Giappone. Il piano è molto ambizioso, vista anche la grande
estensione degli Stati Uniti. Tra gli itinerari prioritari spiccano il
collegamento San Francisco-San Diego, in California e quello della costa est,
dal New England alla Florida.
WASHINGTON. GLI STATI
UNITI DI BARACK OBAMA SEMPRE PIù VICINI ALLA VECCHIA EUROPA, ANCHE SUL PI...
( da "Mattino, Il (Nazionale)"
del 17-04-2009) + 1 altra fonte
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: e orientali come Cina e Giappone.
Il piano - annunciato ricordando Lincoln che «si impegnò a collegare la nazione
da est a ovest, mentre cercava di tenere unito il nord al sud» - è molto
ambizioso, vista anche la grande estensione degli Stati Uniti. Tra gli
itinerari prioritari spiccano il collegamento San Francisco-San Diego,
CORRADO OCONE
L'ANTICONFORMISMO INTELLETTUALE, DI NORMA, NON DOVREBBE ESSERE Né DI DEST...
( da "Mattino, Il (Nazionale)"
del 17-04-2009) + 1 altra fonte
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: una scelta che è positiva ma che
impone nuove analisi, nuovi modi di essere, nuove sfide». E ha aggiunto, con un
concetto che è sembrato il compimento ultimo di tutta una parabola, quella
della Destra italocentrica e protezionista: «La globalizzazione non è stata
quel fenomeno negativo che oggi si tende a raffigurare».
PENSARE LA CRISI . SU
QUESTO TEMA, IL MONDO DELLA CULTURA SI INTERROGA PER CAPIRE LE CONS...
( da "Mattino, Il (Nazionale)"
del 17-04-2009) + 1 altra fonte
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: economica che colpisce il mondo
globalizzato e si confronta, oggi e domani a Roma, in un incontro di studio
promosso all'Accademia di Francia dal ministero per i Beni e le attività
culturali e dall'istituzione francese diretta da Frédéric Mitterrand. In
Francia, così come in Italia, i fenomeni legati alla crisi non vengono
necessariamente percepiti e analizzati allo stesso modo,
Esce oggi "Focaccia
Blues" ( da "superEva
notizie" del 17-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: una storia incredibile - in tempi
di globalizzazione - ma vera raccontata da Nico Cirasola con alcune
partecipazioni molto speciali. Sinossi:[...] Esce oggi 17 aprile nelle sale
"Focaccia Blues" una storia incredibile - in tempi di globalizzazione
- ma vera raccontata da Nico Cirasola con alcune partecipazioni molto speciali.
Stati Uniti
( da "superEva notizie"
del 17-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: il ritardo statunitense nei
confronti di paesi europei come Francia e Spagna ed orientali come Cina e
Giappone. Con 8 miliardi di dollari ricavati dai fondi per il rilancio
dell'economia, ai quali si aggiungeranno altri finanziamenti della Casa Bianca,
verrà sovvenzionata l'alta velocità USA. Vista la vastità degli Stati Uniti, il
piano d'insieme è sicuramente molto grandioso;
La recessione sarà lunga e
severa, la ripresa lenta ( da "Gazzettino,
Il" del 17-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: il presidente Usa Barack ha
annunciato un programma con l'obiettivo di colmare nei prossimi anni il ritardo
statunitense nei confronti di paesi europei come Francia e Spagna, orientali
come Cina e Giappone. «Abbiamo bisogno di un sistema di trasporto intelligente
che risponda ai bisogni del Ventunesimo secolo», ha detto Obama alla Casa
Bianca,
Settebello, debutto
mondiale con gli Usa. Barelli:
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Cina e la temibile Ungheria
Settebello con Stati Uniti, Macedonia e Romania, Setterosa con Uzbekistan, Cina
e Ungheria. Questo l'esito del sorteggio tenuto a Roma per la composizione dei
gironi dei tornei maschile e femminile di pallanuoto ai prossimi Mondiali, in
programma in estate nella capitale.
1 portacontainer = 50
milioni di automobili. ( da "Blogosfere"
del 17-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: olio combustibile ad uso navale ha
duemila volte il contenuto in zolfo ammesso nelle nostre automobili. Insomma,
se il trasporto mercantile è fermo preoccupiamoci pure per l'economia, ma
tiriamo anche un bel respirone di aria più pulita. E' l'ennesima prova che
economia globalizzata e ambiente non vanno per nulla d'accordo.
RUSSIA/ A GENNAIO DEFICIT
COMMERCIALE UE CALA DA 7,2 A 4,6 MLD
( da "Wall Street Italia"
del 17-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Ue dopo gli Usa e la Cina. Per
quanto riguarda la zona euro, il deficit commerciale si è ridotto da
CLIMA/ CO2 RUSSA SALE
DELLO 0,3% IN 2007, MA ENTRO LIVELLI KYOTO
( da "Wall Street Italia"
del 17-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: La Russia è terza nelle classifica
delel missioni, dietro Cina e Usa. Se il livello di emissioni del 2007 è il
massimo dal 1994, è tuttavia inferiore del 33,94% rispetto al 1990, il
benchmark del protocollo di Kyoto. Le emissioni di CO2 in Russia sono crollate
negli anni Novanta con lo smantellamento dell'industria sovietica.
Obama ad Alta velocità
( da "Nuova Ecologia.it, La"
del 17-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Obama ad Alta velocità Il
presidente Usa ha annunciato il programma di alta velocità ferroviaria «per
rispondere ai bisogni energetici del XXI secolo», con l'obiettivo di colmare il
divario con Francia, Spagna, Cina e Giappone. Tra gli itinerari prioritari San
Francisco-San Diego, in California, e quello della costa est, dal New England
alla Florida LA SFIDA.
G 8 agricoltura nel
Trevigiano, Zaia prevede risultati concreti
( da "Reuters Italia"
del 17-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Il G8 comprende Gran Bretagna,
Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone, Russia, Usa. alla riunione sono
invitati anche i ministri di Brasile, Cina, India, Messico, Sudafrica,
Argentina, Australia ed Egitto, visto il peso crescente dei loro Paesi sulla
scena internazionale.
Eurozona: si riduce a
febbraio deficit bilancia commerciale
( da "Velino.it, Il"
del 17-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Diminuito il surplus con gli Usa
(1,4 mld in gennaio contro i 4,8 mld dello stesso mese 2008), mentre è
aumentato il deficit con la Cina (15,8 mld contro i 15,2 mld). Per l?Italia non
ci sono dati aggiornati a febbraio. (red/cos) 17 apr 2009 16:33
Antiriciclaggio: continua
attività di formazione di Assopopolari
( da "Velino.it, Il"
del 17-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Una delle caratteristiche
fondamentali di questa nuova Europa sarà quella di garantire una
globalizzazione che parte dal basso, una globalizzazione sostenibile, nella
quale milioni di individui e comunità in tutto il mondo sarebbero i produttori
della stessa energia di cui abbisognano. E proprio questo processo di
democratizzazione, ha sottolineato Rifkin, può essere l?
Settebello, sarà dura Il
Setterosa sorride ( da "KataWeb
News" del 17-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Fonte: Sport">repubblica.it
— 0 commenti Pallanuoto Gli azzurri pescano Usa, Romania e Macedonia nel
sorteggio dei gironi preliminari per i mondiali di Roma. Campagna:
"Speravo in un gruppo meno competitivo". Le ragazze trovano
Uzbekistan, Ungheria e Cina
Crisi: Scajola, barlumi di
ripresa in diversi paesi ( da "Trend-online"
del 17-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Lo ha detto il ministro dello
Sviluppo Economico Claudio Scajola, a Brescia dove ha ricordato che ''in Cina
nel mese di marzo sono ripresi i consumi, il Pil e' cresciuto sensibilmente. Il
mese di marzo ha fatto vedere anche negli Usa qualche barlume. E anche da noi,
in maniera simile, il comparto dell'auto si e' risvegliato''.
CRISI: SCAJOLA, BARLUMI DI
RIPRESA IN DIVERSI PAESI ( da "Wall
Street Italia" del 17-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Lo ha detto il ministro dello
Sviluppo Economico Claudio Scajola, a Brescia dove ha ricordato che ''in Cina
nel mese di marzo sono ripresi i consumi, il Pil e' cresciuto sensibilmente. Il
mese di marzo ha fatto vedere anche negli Usa qualche barlume. E anche da noi,
in maniera simile, il comparto dell'auto si e' risvegliato''.
*Eurozona: si riduce a
febbraio deficit bilancia commerciale
( da "Velino.it, Il"
del 17-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Diminuito il surplus con gli Usa
(1,4 mld in gennaio contro i 4,8 mld dello stesso mese 2008), mentre è
aumentato il deficit con la Cina (15,8 mld contro i 15,2 mld). Per l?Italia non
ci sono dati aggiornati a febbraio. (red/cos) 17 apr 2009 16:33
Terremoto, anche Modena
darà il proprio contributo alla gestione del campo di piazza d'Armi a L'Aquila
( da "Sestopotere.com"
del 17-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: la responsabile della Protezione
civile della Provincia di Modena Rita Nicolini e il funzionario, sempre della
Protezione civile modenese, Francesca Lugli. Faranno parte della struttura che
la Regione sta allestendo in questi giorni per dirigere tutte le operazioni e
le attività di uno dei campi più numerosi e per questo più complessi,
( da "Datasport" del
17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
WTA Charleston:
eliminata Venus Williams (AGM-DS) - 16/04/2009 23.04.06 - (AGM-DS) - Milano, 16
aprile - Clamorosa eliminazione per Venus Williams, battuta negli ottavi dalla
tedesca Sabine Lisicki. La giocatrice statunitense, testa di serie numero 2 del
torneo WTA di Charleston (terra, 1.000.000 di dollari di montepremi), è stata
confitta col punteggio di 64, 76. Avanza senza difficoltà invece la numero 1
del seeding Elena Dementieva, che ha battuto la Lepchenko con un doppio 61. I
risultati del terzo turno (1/WC) Elena Dementieva (RUS) b. Varvara
Lepchenko (USA) 61 61 (16) Sabine Lisicki (GER) b. (2) Venus Williams (USA) 64
76(5) (5) Caroline Wozniacki (DAN) b. (10) Peng Shuai (CIN) 63 64 (6) Marion
Bartoli (FRA) b. (Q) Melanie Oudin (USA) 64 61 (7) Dominika Cibulkova (SVK) b.
Anastasia Rodionova (RUS) 67(6) 62 63
( da "Corriere.it"
del 17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Spunta un terzo
«polo» tra il partito del Congresso e il Bjp India, il
gigante al voto e la tentazione della sinistra Il Paese che più ha beneficiato
della globalizzazione potrebbe rispondere in modo sorprendente alla crisi Negli
ultimi tempi, si sente spesso dire che la crisi economica rischia di innescare
la marcia indietro della globalizzazione, riportare in vigore l'interventismo
statale, persino segnare una svolta politica a sinistra. Eppure, è
difficile trovare esempi di Paesi dove ciò stia realmente accadendo. Se Barack
Obama viene considerato di sinistra, allora forse anche l'America lo è. E nel
resto del mondo? Non la Gran Bretagna, né la Francia o la Germania, e
certamente non l'Italia. Oggi, però, un altro Paese si reca alle urne e il
risultato elettorale potrebbe decretare una virata a sinistra, malgrado tutti i
benefici sinora ricevuti dalla globalizzazione e dal capitalismo liberale - per
lo meno, in base alle nostre valutazioni europee. Parliamo della più grande
democrazia del pianeta, l'India. Tutto ciò che attiene alle elezioni politiche
indiane è impressionante. Le operazioni di voto sono lunghissime - si svolgono
nell'arco di circa cinque settimane - e riguardano 543 circoscrizioni, 714
milioni di elettori, oltre 800 mila seggi elettorali, protetti da sei milioni
di addetti, tra funzionari e forze dell'ordine. Le percentuali dei votanti non
sono alte, in confronto all'Italia, ma anche un 60 per cento all'incirca
rappresenta un risultato considerevole, se teniamo conto del fatto che oltre un
terzo degli adulti indiani è analfabeta. Sono cifre ragguardevoli, ma la cosa
più sorprendente della politica e delle elezioni in questo Paese è un'altra:
l'incredibile frammentazione politica dell'India. Oltre 40 partiti politici
avevano seggi nel Parlamento uscente. La coalizione di governo, guidata
dall'Indian National Congress, uno dei due soli partiti politici su scala
nazionale, raccoglieva dieci partiti, ma contava sul sostegno informale di
altri quattro. La precedente coalizione, che ha governato il paese dal 1998 al
2004, è stata guidata dall'altro partito nazionale, il Bharatiya Janata Party
(Bjp) - partito nazionalista indù - e combinava anch'esso le forze di dieci
partiti, ma in diversi momenti era stato appoggiato da un'altra dozzina di
schieramenti. In confronto a quella indiana, la politica italiana - persino
sotto la Prima Repubblica - appare banale. Ma gli stessi risultati elettorali,
in India, sono tutt'altro che semplici: non si tratta soltanto del numero dei
voti e dei seggi conquistati, ma anche delle potenziali alleanze tra i vari
partiti. È qui che entra in gioco la possibilità di una svolta a sinistra, ma
per motivi legati alla frammentazione, anziché al dibattito politico. L'India,
sotto il governo guidato dal Partito del Congresso, ha assistito al periodo di
massima crescita economica della sua storia: fino al 2009, il tasso annuale di
crescita del Pil ha fatto registrare oltre l'8 per cento. Quest'anno, la
crescita ha subito un forte rallentamento, per il collasso degli scambi
internazionali e la crisi dei mercati finanziari. Gli economisti prevedono per
l'anno in corso una crescita del 4-5 per cento. Il governo in carica non sarà
considerato responsabile di questa contrazione, perché tutti sanno che ha avuto
cause globali. Ma non si è nemmeno guadagnato molta stima per gli eccellenti
risultati economici finora raggiunti, e il motivo è duplice. Innanzitutto, i
contadini indiani hanno tratto ben pochi vantaggi dal successo economico del
Paese, e questo conta molto sotto il profilo politico, visto che il 70 per
cento della popolazione vive ancora nei villaggi. Secondo, negli ultimi anni
l'inflazione ha danneggiato i poveri, a causa degli aumenti dei prezzi dei
carburanti e delle derrate alimentari. La fiammata inflazionistica oggi si è
attenuata, ma il ricordo non è stato cancellato. Nelle ultime elezioni
politiche, nel 2004, il governo guidato dal Bjp era dato per vincente, grazie
ai buoni risultati economici. Ma la natura frammentaria della politica indiana,
associata al malcontento della popolazione rurale, ne ha decretato la
sconfitta. Nel 2009, molti analisti politici in India prevedono che il Partito
del Congresso si assicurerà un numero sufficiente di seggi per formare un nuovo
governo, con l'aiuto di Rahul, figlio di Sonia Gandhi, che ha in mano, di
fatto, le redini del partito. I fedelissimi della famiglia Gandhi sperano che
Rahul possa occupare la poltrona di primo ministro tra un anno o due, pur
avendo ancora 38 anni in un Paese dove i premier hanno in genere tra i 70 e gli
80 anni. Ma gli analisti potrebbero sbagliarsi di nuovo. Il Bjp potrebbe
rivelarsi forte abbastanza da formare la propria coalizione di governo. In quel
caso, i cambiamenti sarebbero assai pochi, dato che il Bjp e il Partito del
Congresso concordano fondamentalmente su politica estera ed economica. Già si
annuncia peraltro una terza possibilità. I partiti che contano sul sostegno
delle caste inferiori della società indiana, vale a dire dei ceti più poveri,
negli ultimi tempi si sono rafforzati politicamente. Il maggiore tra questi
partiti, basato in uno degli Stati più grandi, l'Uttar Pradesh, è guidato da
una donna, Mayawati. Se i partiti come il suo raccoglieranno un buon numero di
voti in queste elezioni, per via dell'insoddisfazione rurale e il brutto
ricordo dell'inflazione, potrebbe anche darsi che Mayawati riesca a formare una
coalizione di governo, alleandosi con ogni probabilità con i partiti comunisti
indiani. Al momento, i sondaggi di opinione non puntano affatto in questa
direzione, ma nell'India rurale, diffusamente analfabeta e divisa
politicamente, i sondaggi di opinione si rivelano spesso ingannevoli. Se sarà
Mayawati a formare il nuovo governo, allora l'India, uno dei giganti emergenti
della globalizzazione, potrebbe virare bruscamente a sinistra, rivedendo le
riforme economiche e persino ripristinando le barriere commerciali. Questo sì
che sarebbe un risultato sorprendente. Bill Emmott traduzione di Rita
Baldassarre stampa |
( da "Stampa, La" del
17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Tutti
nella foresta dove nasce la globalizzazione Ogni gesto che compiamo, ogni
comportamento che assumiamo, ogni relazione che attiviamo nella vita quotidiana
risuona come una conferma o come una contestazione dei modelli di convivenza
sociale. E' inevitabile che, crescendo, ogni individuo faccia propri, almeno in
parte, tali modelli, così come è inevitabile che avverta in essi, nello stesso tempo,
fattori di frustrazione e motivi di dissenso. Forse è per questo che diverse
società sottolineano il tema della convivenza nei processi di formazione dei
giovani. Tra i Bijagó della Guinea Bissau, il manras - nucleo dell'iniziazione
maschile, un anno in foresta, lontano dal villaggio - significa «patto»,
«giuramento», «accordo»: il manras è, per i giovani, il passaggio da una
condizione presociale all'accettazione delle norme che regolano la convivenza
civile. In questo modo i Bijagó drammatizzano e rendono consapevoli per coloro
che si affacciano alla società i modelli di convivenza su cui si stabilisce una
sorta di «patto» tra le generazioni. Il manras - potremmo dire - è il codice di
una convivenza in, una convivenza che istituisce un «noi» e trasforma un
insieme di individui in una comunità. In fondo, con il loro manras i Bijagó ci
dicono - e dicono a se stessi, ai loro giovani - che la convivenza non nasce
spontaneamente, come l'erba sui prati: va costruita, meditata, progettata. In
un'altra parte dell'Africa, tra i Bakonjo dell'Uganda occidentale, l'olusumba,
il rituale di formazione dei giovani, prevedeva il ricorso ai vicini Amba: sono
loro, gli Amba, che provvedono a circoncidere i giovani konjo. Anche qui
troviamo il tema della convivenza in connessione con il momento più formativo
dell'umanità konjo, ma - come in molte altre società - non si tratta soltanto
della convivenza in; si tratta anche della convivenza tra. E' come se i Bakonjo
volessero sottolineare che si diviene uomini non già semplicemente assumendo i
modelli di convivenza della propria società, ma richiedendo l'intervento attivo
degli «altri». Del resto, che cosa fanno di diverso i Medje-Mangbetu del Congo,
allorché con la cerimonia del noutu circoncidono insieme due o più ragazzi
provenienti da gruppi e persino da etnie diverse, istituendo in tal modo legami
di alleanza e di solidarietà che superano i confini dei «noi»? Si dirà che gli
antropologi si dilettano con i loro minuscoli esempi etnografici superati dalla
storia, cancellati dai sempre più invasivi processi di globalizzazione. Ma,
come i Bakonjo si rivolgono ai loro vicini, così anche noi faremmo bene a
rivolgerci agli altri per affrontare i nostri problemi di convivenza: perché
anche noi abbiamo problemi di convivenza tra, insieme a quelli di convivenza
in. Gli insegnamenti maggiori che si ricavano da questi e altri esempi si
possono riassumere per ora nei seguenti punti: a) occorre allestire una cultura
apposita per la convivenza; b) i problemi della convivenza hanno a che fare con
i modelli di umanità; c) proprio per questo risulta opportuno ricorrere
esplicitamente all'alterità. Purtroppo, la cultura della convivenza di cui
disponiamo è costruita su presupposti alquanto diversi. Da diverse parti
politiche e religiose si sente affermare una tesi di questo tipo: in primo
luogo, occorre ribadire chi «noi» siamo; solo in secondo luogo si potrà
affrontare in maniera adeguata il problema della convivenza con gli altri. La
tesi che qui si vuole sostenere è invece esattamente l'opposto, ossia che
l'identità - un vero e proprio mito dei nostri tempi - è ciò che fa
maggiormente ostacolo allo sviluppo di una cultura della convivenza: la rende
molto precaria, incerta, assai poco praticabile. L'identità stabilisce infatti
il principio che «noi» (qualsiasi «noi»: europei, italiani o padani) è dotato
di una «sostanza», di qualunque natura essa sia e in qualunque modo si sia
formata, e tutte le strategie del «noi» saranno indirizzate a difendere questa
realtà; ogni relazione con gli altri appare infatti come una minaccia, come un
rischio costante di alterazione. Per la sua stessa struttura concettuale, l'identità
non riesce a concepire una convivenza se non in termini di separazione: «noi» e
gli «altri», più che convivere, possono coesistere entro uno spazio dato;
l'avvicinamento tra queste entità è pericoloso; quindi si fa di tutto per
mantenere distanze di sicurezza e circoscrivere rigorosamente gli ambiti di
interazione. Il massimo a cui può giungere l'ideologia dell'identità è la
tolleranza: un principio sacrosanto, che il pensiero filosofico e politico
occidentale - dopo le terribili guerre di religione - ha concepito come una
conquista culturale irrinunciabile. Ma che rapporto c'è tra tolleranza e
convivenza? La tolleranza è il grado minimo della convivenza. E se non si
aggiunge qualcosa d'altro, non rimane che fare nostro il pensiero di Goethe:
tollerare è come insultare. La tolleranza - aggiungeva - dovrebbe essere un
passaggio verso il «riconoscimento». Con il riconoscimento entriamo in un'altra
logica rispetto a quella identitaria: entriamo nella logica delle relazioni,
anziché nella logica delle sostanze. Le relazioni diventano prioritarie. I
gruppi riconoscono le loro incompletezze e le loro reciproche dipendenze, e non
soltanto sul piano commerciale. La nozione di «interesse» tende a svilupparsi e
articolarsi. Lo scambio non è più meramente economico. Gruppi diversi,
portatori di lingue, culture, religioni differenti, possono inventare forme di
collaborazione a cui gli antropologi hanno dato persino il nome di «simbiosi».
Negli anni trenta del 900, tra i Nupe della Nigeria, nella città di Kutigi, Sigfried
Nadel aveva studiato un insieme di quattro gruppi distinti che, salvaguardando
le loro differenze, non solo scambiavano sul piano economico e matrimoniale, ma
ponevano a disposizione gli uni degli altri persino le loro competenze rituali
e religiose. Nell'Alto Volta (ora Burkina Faso), contadini Mossi e pastori
Fulani avevano realizzato una simbiosi durata per secoli. E' possibile dunque
la convivenza interculturale, anche tra culture notevolmente diverse. La
condizione è quella di non lasciarsi irretire dal mito dell'identità e rendere
attivo invece - d'accordo con gli altri - il principio della propria
incompletezza. In questa maniera, molte società hanno trovato di che convivere,
riuscendo persino a «domesticare» i conflitti e a trasformarli in motivi di
convivenza.
( da "Trentino" del
17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
LA GUERRA DELLE
BOLLETTE «Energia, troppi i vincoli» Oss e Merler studiano le strategie per il
mercato TRENTO. Il libero mercato nel settore dell'energia elettrica non ha
ancora dato scossoni significativi ai prezzi, che sono rimasti piuttosto alti
come ha rivelato la ricerca del Centro consumatori. Una teoria confermata da
Dolomiti Energia, la multiutility frutto della fusione tra Trentino Servizi e
la "vecchia" Dolomiti Energia, e Trenta, la società deputata ad
occuparsi della sezione commerciale. Secondo la società lo spazio all'interno
del quale si possono fare le offerte è comunque limitato. Il mercato è sì
libero, ma ci sono ancora dei vincoli piuttosto consistenti. Intanto il nuovo
presidente di Dolomiti Energia, Rudy Oss, fa sapere che parlerà con
l'amministratore delegato del nuovo consiglio d'amministrazione, Marco Merler,
per capire come muoversi sul mercato. Intanto, sul tema dei costi dell'energia
è intervenuto anche il segretario generale della Cgil del Trentino, Paolo
Burli, che parla di «concorrenza, trasparenza e differenziazione delle fonti».
«Per i cittadini abbassare le bollette - si legge in una nota - sembra
un'impresa quasi quanto scalare l'Everest. La liberalizzazione del mercato -
continua - non ha ancora portato i frutti sperati ed è
paradossale dover ammettere che solo la prima grande recessione dell'economia
globalizzata è riuscita ad alleggerire i costi energetici delle famiglie
italiane». E lancia una proposta. «è urgente un progetto organico sulla filiera
e se il governo nazionale punta sul nucleare, il Trentino punti invece sulle
fonti rinnovabili e sull'efficienza energetica».
( da "Tribuna di Treviso, La"
del 17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
CRISI GLOBALE,
TUNNEL LUNGO SEGUE DALLA PRIMA Ebbene, guardando a questi indicatori,
l'impressione è che pure in economia dopo l'inverno stia arrivando la
primavera. In fondo, tutti quei soldi spesi per evitare il crac dei mercati
finanziari e monetari (in sintesi, del credito) qualche frutto dovranno pur
darlo. Come sembra confermare proprio il caso «Goldman Sachs» (la banca che ha
dato a Obama il vertice economico ultraliberista della sua amministrazione)
visto che sembra poter restituire in anticipo il salvagente di 10 miliardi di
dollari ricevuti dal governo federale. Naturalmente, è opportuno essere
prudenti; anche se, e sarebbe tragico sottovalutarlo, in economia, specie in
quella relativa ai mercati finanziari, una psicologia orientata all'ottimismo, poiché
cambia le aspettative in senso positivo, può favorire la ripresa quanto
un'accorta politica economica. Tuttavia, la cautela resta d'obbligo. D'altra
parte, la differenza tra chi ritiene che l'economia-mondo stia per ripartire e
chi, come il governatore di Bankitalia Draghi, pensa invece che si tratti di un
«rallentamento del peggioramento» è una differenza minima e, oltretutto,
comprovata dagli stessi dati. Tant'è che lo stesso presidente degli Usa Obama chiama, al contempo, sia alla fiducia nelle capacità
degli States per il futuro, sia alla coscienza del perdurare delle condizioni
difficili del presente. Insomma, piaccia o meno, la situazione è ambivalente
come i dati che la raccontano. Sia quelli «decorosi» che quelli, ancora
orientati al pessimismo, che giungono sia dal Vecchio Continente (la banca Ubs
prima citata) che d'Oltreoceano: dall'occupazione alle vendite al dettaglio. In
sintesi, la marcia verso un «capitalismo appieno risorto» è ancora lunga e
travagliata. Comunque, alla fine la crisi mollerà la presa; si tratterà solo di
vedere, sotto questo limitato (però importante per la vita immediata della
gente) angolo visuale «congiunturale», se ciò accadrà nell'estate 2009 o del
2010; oppure ancora più avanti. Più a fondo, però, ci sono altri interrogativi
da porsi per il post-crisi dell'economia di questo ormai «unico Occidente
globale», a partire dalle sue asimmetrie geopolitiche interne, sia vecchie che
in fieri. Il primo quesito, allora, riguarda l'equilibrio manifatturiero del
mondo; che è poi anche, ovviamente, un problema di potere. E qui, veramente, il
vaniloquio di chi pensa che un Paese possa salvarsi tenendo in loco gli uffici
(il software aziendale) ma decentrando la produzione fisica, ovvero riducendosi
a mero consumatore globale, appartiene a quelle caricature sul liberismo
diffuse ma da evitare come l'opposto protezionismo onde evitare disastri
sociali facilmente trasformabili in bellici. Poi, indissolubilmente legata a
questo c'è la questione, accennata dalla Cina al G20, del primato monetario del
dollaro; senza il quale, tra l'altro, oggi l'Obama's economics rischierebbe il
flop. Ovviamente il tema, ora sottotraccia, è, come l'insieme dell'assetto del
potere globale, in agenda; infatti, nel dopo-crisi, prima o poi (per gli Usa meglio poi) esso esploderà con
conseguenze politico/militari notevoli. Altro tema delicato riguarda il
divergere di modello economico tra Europa e Stati Uniti: perché mentre questi
ultimi restano, nonostante i salvataggi bancari pubblici erogati, liberisti,
l'Europa, all'opposto, corre (il richiamo ideologico è ad una «economia sociale
di mercato» invece aliena all'originale scuola di Friburgo) verso il
neo-corporativismo dei suoi anni '70 del '900. E questo vuol dire
«divaricazione» geoeconomica transatlantica. Insomma, il dopo-crisi ci lascerà
in eredità grossi problemi politici. Francesco Morosini
( da "Corriere delle Alpi"
del 17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
ZIONALE) LE SIRENE
ELETTORALI DELLA "PAURA ECONOMICA" - PROBABILMENTE SI è EVITATO ...
zionale) le sirene elettorali della "paura economica" - probabilmente
si è evitato che la recessione piombi in depressione. Poi, per il futuro, è
vero che un po' di ottimismo è rintracciabile dalla lettura di taluni indicatori
economici. Alcuni dei quali, seppure solitamente poco nominati, sono certamente
significativi; ad esempio: il costo d'affitto dei container per il trasporto
marittimo; la produzione di rifiuti; gli indici di materie prime; gli andamenti
borsistici delle aziende specializzate in logistica. Ebbene, guardando a questi
indicatori, l'impressione è che pure in economia dopo l'inverno stia arrivando
la primavera. In fondo, tutti quei soldi spesi per evitare il crack dei mercati
finanziari e monetari (in sintesi, del credito) qualche frutto dovranno pur
darlo. Come sembra confermare proprio il caso "Goldman Sachs" (la
banca che ha dato ad Obama il vertice economico ultraliberista della sua
amministrazione), che sembra poter restituire in anticipo il salvagente di 10
ml di dollari ricevuti dal Governo federale. Naturalmente, è opportuno essere
prudenti; anche se, e sarebbe tragico sottovalutarlo, in economia, specie in
quella relativa ai mercati finanziari, una psicologia orientata all'ottimismo
può favorire la ripresa quanto un'accorta politica economica. Tuttavia, la
cautela resta d'obbligo. D'altra parte, la differenza tra chi ritiene che
l'economia-mondo stia per ripartire e chi, come il Governatore di Bankitalia
Draghi, pensi invece che un "rallentamento del peggioramento" è
minima e, oltretutto, comprovata dagli stessi dati. Tant'è che lo stesso
Presidente degli Usa Obama chiama, al contempo, sia
alla fiducia nelle capacità degli States per il futuro che alla coscienza del
perdurare delle condizioni difficili del presente. Insomma, piaccia o meno, la
situazione è ambivalente come i dati che la raccontano. Sia quelli
"decorosi" che quelli, ancora orientati al pessimismo, che giungono
sia dal Vecchio continente (la banca Ubs prima citata) che d'oltreoceano:
dall'occupazione alle vendite al dettaglio. In sintesi, la marcia verso un
"capitalismo appieno risorto" è ancora lunga e travagliata. Comunque,
alla fine la crisi mollerà la presa; si tratterà solo di vedere, sotto questo
limitato (però importante per la vita immediata della gente) angolo visuale
"congiunturale", se ciò accadrà nell'estate 2009 o del 2010; oppure
ancora più avanti. Più a fondo, però, ci sono altri interrogativi da porsi per
il post-crisi dell'economia di questo ormai "unico Occidente
globale", a partire dalle sue asimmetrie geopolitiche interne sia vecchie
che in fieri. Il primo quesito, allora, riguarda l'equilibrio manifatturiero
del mondo; che è poi anche, ovviamente, un problema di potere. E qui,
veramente, il vaniloquio di chi pensa che un paese possa salvarsi tenendo in
loco gli uffici (il software aziendale) ma decentrando la produzione fisica,
ovvero riducendosi a mero consumatore globale, appartiene a quelle caricature
sul liberismo diffuse ma da evitare come l'opposto protezionismo onde evitare
disastri sociali facilmente trasformabili in bellici. Poi, indissolubilmente
legato a questo c'è la questione, accennata dalla Cina al G20, del primato monetario del
dollaro; e senza il quale, tra l'altro, oggi l'Obama's economics rischierebbe
il flop. Ovviamente il tema, ora sottotraccia, è, come l'insieme dell'assetto
del potere globale, in agenda; infatti, nel dopo crisi, prima o poi (per gli Usa meglio poi), esploderà con
conseguenze politico/miltari notevoli. Altro tema delicato riguarda il
divergere di modello economico di Europa e Stati Uniti: perché mentre questi
ultimi restano, nonostante i salvataggi bancari pubblici erogato, liberisti,
l'Europa, all'opposto, corre (il richiamo ideologico è ad una "economia
sociale di mercato" invece aliena all'originale scuola di Friburgo) verso
il neo-corporativismo dei suoi anni'70 del '900. E questo vuol dire
"divaricazione" geoeconomica transatlantica. Insomma, il dopo crisi
ci lascerà in eredità grossi problemi politici. Francesco Morosini
( da "Nuova Venezia, La"
del 17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Pagina 10 - Regione
CRISI GLOBALE, TUNNEL LUNGO SEGUE DALLA PRIMA Ebbene, guardando a questi
indicatori, l'impressione è che pure in economia dopo l'inverno stia arrivando
la primavera. In fondo, tutti quei soldi spesi per evitare il crac dei mercati
finanziari e monetari (in sintesi, del credito) qualche frutto dovranno pur
darlo. Come sembra confermare proprio il caso «Goldman Sachs» (la banca che ha
dato a Obama il vertice economico ultraliberista della sua amministrazione)
visto che sembra poter restituire in anticipo il salvagente di 10 miliardi di
dollari ricevuti dal governo federale. Naturalmente, è opportuno essere
prudenti; anche se, e sarebbe tragico sottovalutarlo, in economia, specie in
quella relativa ai mercati finanziari, una psicologia orientata all'ottimismo,
poiché cambia le aspettative in senso positivo, può favorire la ripresa quanto
un'accorta politica economica. Tuttavia, la cautela resta d'obbligo. D'altra
parte, la differenza tra chi ritiene che l'economia-mondo stia per ripartire e
chi, come il governatore di Bankitalia Draghi, pensa invece che si tratti di un
«rallentamento del peggioramento» è una differenza minima e, oltretutto,
comprovata dagli stessi dati. Tant'è che lo stesso presidente degli Usa Obama chiama, al contempo, sia alla fiducia nelle
capacità degli States per il futuro, sia alla coscienza del perdurare delle
condizioni difficili del presente. Insomma, piaccia o meno, la situazione è
ambivalente come i dati che la raccontano. Sia quelli «decorosi» che quelli,
ancora orientati al pessimismo, che giungono sia dal Vecchio Continente (la
banca Ubs prima citata) che d'Oltreoceano: dall'occupazione alle vendite al
dettaglio. In sintesi, la marcia verso un «capitalismo appieno risorto» è ancora
lunga e travagliata. Comunque, alla fine la crisi mollerà la presa; si tratterà
solo di vedere, sotto questo limitato (però importante per la vita immediata
della gente) angolo visuale «congiunturale», se ciò accadrà nell'estate 2009 o
del 2010; oppure ancora più avanti. Più a fondo, però, ci sono altri
interrogativi da porsi per il post-crisi dell'economia di questo ormai «unico
Occidente globale», a partire dalle sue asimmetrie geopolitiche interne, sia
vecchie che in fieri. Il primo quesito, allora, riguarda l'equilibrio
manifatturiero del mondo; che è poi anche, ovviamente, un problema di potere. E
qui, veramente, il vaniloquio di chi pensa che un Paese possa salvarsi tenendo
in loco gli uffici (il software aziendale) ma decentrando la produzione fisica,
ovvero riducendosi a mero consumatore globale, appartiene a quelle caricature
sul liberismo diffuse ma da evitare come l'opposto protezionismo onde evitare
disastri sociali facilmente trasformabili in bellici. Poi, indissolubilmente
legata a questo c'è la questione, accennata dalla Cina al G20, del primato monetario del
dollaro; senza il quale, tra l'altro, oggi l'Obama's economics rischierebbe il
flop. Ovviamente il tema, ora sottotraccia, è, come l'insieme dell'assetto del
potere globale, in agenda; infatti, nel dopo-crisi, prima o poi (per gli Usa meglio poi) esso esploderà con
conseguenze politico/militari notevoli. Altro tema delicato riguarda il
divergere di modello economico tra Europa e Stati Uniti: perché mentre questi
ultimi restano, nonostante i salvataggi bancari pubblici erogati, liberisti,
l'Europa, all'opposto, corre (il richiamo ideologico è ad una «economia sociale
di mercato» invece aliena all'originale scuola di Friburgo) verso il
neo-corporativismo dei suoi anni '70 del '900. E questo vuol dire
«divaricazione» geoeconomica transatlantica. Insomma, il dopo-crisi ci lascerà
in eredità grossi problemi politici. Francesco Morosini
( da "Nuova Sardegna, La"
del 17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Dal 7 al 10 luglio
la costa gallurese e la Maddalena saranno presidiate Vacanze blindate con il G8
I turisti dovranno convivere con pattuglie armate SICUREZZA E VERTICE Un
imponente apparato per i Grandi della Terra GIAMPIERO COCCO LA MADDALENA.
Un'estate al mare, tra teste di cuoio, incursori della marina e militari in
mimetica. Al flusso dei vacanzieri, che a luglio affolleranno hotel, campeggi e
villaggi turistici del nord Sardegna, vanno aggiunti i 16mila uomini delle
forze dell'ordine inviati dal Governo in occasione del G8. Non dovrebbe essere
- ha assicurato la prefettura - una presenza ingombrante, una militarizzazione
diffusa del territorio. Ma sarà difficile, per galluresi e turisti, ignorare le
pattuglie armate sino ai denti che presidieranno ogni angolo di Costa, come
sarà indispensabile - per almeno tre giorni, dal 7 al 10 luglio - armarsi di
santa pazienza e affrontare lunghe file sulla Olbia-Palau (che dovrebbe essere
chiusa al traffico alcune ore del giorno, durante il transito dei delegati) o
sulla Porto Cervo-Arzachena. Le spiagge sarde saranno accessibili a tutti, ma i
controlli necessariamente lunghi ed estenuanti. La sicurezza, e non soltanto
quella prevista ai grandi della terra - ma garantita ai comuni cittadini - lo
impone. La presidenza italiana del G8 vuole far dimenticare le brutture di
Genova 2001. «Sarà un vertice sereno, una vetrina sulle bellezze dell'Italia»,
assicurano gli addetti al lavori. La dislocazione degli uomini - polizia,
carabinieri, guardia di finanza, esercito e corpi speciali - è ancora top
secret, ma la distribuzione sul territorio di questa impressionante task force
è già stata studiata a tavolino. A Porto Rotondo, residenza estiva del
presidente del consiglio Silvio Berlusconi, saranno presenti circa 3000 uomini,
che controlleranno l'intero perimetro di Villa Certosa e presidieranno il golfo
di Marinella, dove dovrebbero approdare le imbarcazioni con gli oltre trenta
tra capi di Stato e di Governo che saranno ospiti del premier - per una cena
informale - durante il G8. Nell'isola della Maddalena, cuore e sede pulsante
del vertice, zona rossa e praticamente inaccessibile a chiunque, la presenza
militare sarà massiccia: circa 5mila uomini, tra teste di cuoio, incursori,
squadre d'assalto e forze dell'ordine. Inutile fare la conta degli 007: basti
dire che saranno presenti uomini dei servizi segreti di ben trentadue nazioni. La rappresentanza più numerosa sarà quella degli Usa, ma anche Cina, Russia, Egitto, Libia e Messico (per citare solo alcuni Stati)
non lesineranno sulle loro "punte di diamante". Anche andare in
spiaggia comporterà l'obbligo di portarsi dietro un documenti: tra tanga e
reggiseni, infatti, sarà difficoltoso riconoscere chi è il turista e chi
controlla i turisti. Palau e Santa Teresa. Anche in questi due centri la
presenza delle forze dell'ordine sarà massiccia ma discreta. A Palau l'accesso
al molo verso la Maddalena sarà blindato come il mitico checkpoint
"Charlie" di Berlino. Verso l'isola del vertice le forze di sicurezza
lasceranno filtrare soltanto residenti e turisti con comprovata residenza
temporanea alla Maddalena. Ma anche il resto della Costa sarà sorvegliato a
vista: da Arzachena a Porto Cervo, passando per Cannigione e San Pantaleo, per
finire con Golfo Aranci, dove ci saranno le navi delle forze dell'ordine. Resta
Olbia, porta d'accesso alla Sardegna e alla Gallura. Qui saranno circa seimila
gli uomini disseminati tra la città e i diversi obiettivi sensibili: porti
(Cocciani e Isola Bianca,) aeroporto, tribunale, comune e un'altra decina di
zone ritenute ad altissima "criticità".
( da "Arena, L'" del
17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Venerdì 17 Aprile
2009 NAZIONALE Pagina 6 MISSIONE IN AMERICA LATINA. Il presidente degli Stati
Uniti in Messico e poi al vertice di Trinidad incentrato su Cuba Obama cerca
alleanze su droga e clandestini E promette una sanatoria agli immigrati
Economia: il Texas minaccia la secessione CITTÀ DEL MESSICO Barack Obama in
visita in Messico si spende per la lotta al narcotraffico e all'immigrazione
clandestina, due piaghe che condizionano lo sviluppo minacciano anche gli Usa. Ma nelle stesse ore deve affrontare lo Stato più
conservatore d'America, il Texas, che contro di lui, colpevole di «statalismo»
per le dimensioni del piano di sostegno all'economia, minaccia addirittura la
secessione, ufficialmente prospettata ieri dal governatore repubblicano Rick
Perry. Obama ha tributato complimenti e sostegno al collega messicano Felipe
Calderon, che «sta facendo un lavoro eroico nell'affrontare un problema enorme
ai nostri confini», quello del narcotraffico: una vera guerra, che solo ieri ha
fatto 13 morti e che negli ultimi due anni ha causato ben 10mila morti. Il
presidente assicura che Washington sta facendo al sua parte, «Non solo
intercettando il traffico verso nord ma anche bloccando il flusso di armi e di
liquidi che scende a sud». Ma anche il problema dell'immigrazione clandestina è
enorme e delicato: ogni anno decine di migliaia di emigranti messicani entrano
negli Usa, nonostante il «muro» costruito da Bush e i
soldati alla frontiera. Obama ha promesso una sanatoria per chi è già negli Usa da anni, ma c'è il rischio di incoraggiare i clandestini
e di alienarsi l'appoggio degli americani poveri e meno istruiti, che vedono
nei clandestini pericolosi concorrenti per i lavori sottopagati. Oggi il
presidente arriva a Trinidad, per il Vertice delle Americhe. Il presidente Usa vuole convincere i leader latino-americani a sostenerlo
negli sforzi sulla politica economica e ambientale, ma molto si giocherà sulla
questione Cuba: i presidenti «rivoluzionari» come il venezuelano Chavez e il
boliviano Morales chiederanno la fine dell'embargo contro Cuba. Obama chiede
invece il loro sostegno «per appoggiare la libertà e i diritti umani di tutti i
cubani», spingendo insomma per la democratizzazione del regime. Anche gli Stati
Uniti devono passare ai treni ad alta velocità: è la rivoluzione dei trasporti
annunciata ieri dal presidente Barack Obama, secondo cui la Tav aiuterà gli Usa a ridurre il traffico e l'inquinamento, oltre a
costituire un buon risparmio energetico. Si tratterà, ammette Obama, di «un
progetto a lungo termine», ma appunto perciò, bisogna cominciare subito. Il
presidente ha lodato i vantaggi dell'Alta velocità: «Non è una visione
fantasiosa del futuro o un sogno a occhi aperti, sta succedendo già, ma
altrove». E ha citato Cina, Giappone, Francia e Spagna. In Usa il sistema ferroviario passeggeri è concentrato soprattutto nel
Nordest, mentre i collegamenti a lunga distanza, dalla metà del Novecento, si
svolgono soprattutto in aereo o auto. Obama ha stanziato 8 miliardi dell'enorme
piano di stimolo da 787 miliardi per una prima «intelaiatura» di
corridoi Tav per sei linee in tempi brevi: in Texas, Florida, nella regione di
Chicago e il Sudest, tra Nord Carolina e Louisiana; ma questi fondi saranno
spesi anche per migliorare le linee già esistenti. Finora c'è un solo treno ad
alta velocità, la Washington-Boston, che passa da New York. In realtà questo
Amtrack Acela Express è vecchio di 9 anni.
( da "Adige, L'" del
17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Non è vero che tutte
le tariffe sono uguali Non è vero che tutte le tariffe sono uguali. Gli utenti
del Ceis, il Consorzio elettrico di Stenico, con un prelievo di 2.700 kWh annui
risparmiano 130,06 euro rispetto alla tariffa di maggior tutela stabilita dall'autorità
per il mercato. Lo segnala il presidente del Consorzio, Mario Tonina,
sottolineando come rispetto alle compagnie più grosse i piccoli distributori
locali sono in grado di assicurare risparmi reali. Sul
problema della concorrenza che non porta grossi vantaggi interviene il
segretario della Cgil, Paolo Burli: «La liberalizzazione del mercato - afferma
- non ha ancora portato i frutti sperati. Ed è davvero paradossale dover
ammettere che solo la prima grande recessione dell'economia globalizzata è riuscita
ad alleggerire i costi energetici delle famiglie italiane». 17/04/2009
( da "Unita, L'" del
17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Summit a Trinidad
Obama prova a riunire le Americhe Da oggi il vertice tra Usa
e Paesi latini: la crisi in primo piano Al tavolo anche Lula, Chavez e Kirchner
Il disgelo con Cuba ma non si parlerà dell'embargo MAURIZIO CHIERICI Come ogni
G8, G20, assemblea Fao, Unesco, il vertice dei paesi delle due Americhe riunito
a Trinidad ha una sola speranza: che Obama riesca a svuotare le conclusioni
finali già decise e limate dalle diplomazie, due anni di riunioni estenuanti.
Parole vuote. Impegni obsoleti perché ripetuti dal 1994 senza un passo avanti.
Integrazione, solidarietà regionale; lotta alla povertà, lotta all'esclusione
sociale; difesa dell'ambiente, sviluppo sostenibile, pugno duro contro
terrorismo, criminalità, narcotraffico. Banalità che non sono banalità ma negli
anni lo diventano: dopo il ripetere autistico degli annunci tutto continua come
prima. 73 dei 96 paragrafi sono stati approvati mentre Bush era alla Casa
Bianca. Sugli altri 23 si discute fino all'ultimo minuto ma l'assemblea aprirà
i lavori con le decisioni firmate. Solo la novità Obama può salvare le Americhe
dalla paralisi dalle vecchie croste non facili da ripulire. Non solo sviluppo e
rapporti equilibrati tra Nord e Sud: la crisi affloscia Usa
e Canada. Comincia ad arrivare in Brasile, Argentina, Cile, Perù. Anche il
Venezuela del petrolio ha la cinghia stretta mentre dietro l'ex muro di Wall
Street gli ex gnomi degli affari dichiarano il Messico «paese fallito». E le
rimesse degli emigranti hanno smesso di addolcire le famiglie rimaste a casa. I
dollari che arrivano dagli Usa sono calati del 40%.
Erano 7 miliardi e 500 milioni nel 2007, ricordo perduto. Anche la materie
prime restano nei magazzini. Il nostro mondo compra sempre meno, dalla soia al
grano. Del petrolio sappiamo tutto: nessuna allegria per chi ci è seduto sopra.
Solo il mercato delle armi va a gonfie vele. Russia e Cina a caccia di clienti latini. Questi
i temi che i Paesi delle due Americhe dovrebbero affrontare: come regolare i
meccanismi di un'economia dopo il fallimento di liberismo e globalizzazione. Lo
scrittore Carlos Fuentes è pessimista: annuncia un capitalismo autoritario,
operazione avviata in Argentina dove i grandi produttori agricoli pretendono la
rimozione delle tasse d'esportazione per «poter restare sui mercati».
Strade sbarrate da trattori, movimenti di piazza, Buenos Aires torna inquieta.
Le ipotesi in vetrina guardano invece al passato più che al futuro diverso.
Tornano i poteri di Banca Mondiale e Fondo Monetario mentre gli strascichi
dell'«impero» repubblicano che Obama sta smontando, suscitano capricci
irrazionali: Castro e Cuba, copertine di un mondo che non c'è più. Obama ha
liberalizzato rimesse, commerci, viaggi: 2 milioni di cubani che vivono negli Usa possono mandare soldi e andare e venire dall'Avana
quando vogliono. Cuba diventa partner economico normale, stessi obblighi e
diritti degli altri. L'embargo resiste come definizione ma è una scatola vuota.
Se il presidente Usa può annullare da solo le sanzioni
Bush-Reagan, non ha il potere di sbriciolare l'assurdità dell'isolamento
imposto 50 anni fa. Congresso e Parlamento devono approvare, ed è probabile ne
siano coinvolti dopo le elezioni di mezzo mandato. Se fra due anni la cura
Barack irrobustisse il Paese, Obama godrà di maggioranze che permetteranno il
salto nella storia. Ma Fidel fa i capricci: vuole tutto e subito. Forse per gli
anni e gli acciacchi, ha paura di non vedere il lieto fine. Non vuole
elemosine, pretende la fine immediata del blocco già rifiutato da tutti i Paesi
latini. L'apertura di Obama è venuta prima dell'apertura del vertice per non
mescolare passato e futuro. E il segretario Oea, Insulza, ripete: «Dell'embargo
non si parlerà». Se gli Usa vanno male, l'America
Latina non ride. A parte Lula e il Brasile dove si voterà con risultati incerti
perché Lula non potrà ripresentarsi, gli altri Paesi restano sulla corda.
Grandi manovre in movimento. Chavez fa la pace con la Colombia di Uribe:
assieme si impegnano a combattere le Farc quando 8 mesi fa le Farc li avevano
divisi. La democrazia argentina di Kirchner soffre del ritorno dei poteri del
latifondo. Il Cile della Bachelet torna all'antico: un presidente del passato,
Frei, affronterà un milionario pinochettista- berlusconiano. L'Obama impegnato
contro le lobby fino a ieri proprietarie del futuro latino riuscirà a portare i
presidenti dell'altra America con i piedi per terra? Cina,
India sono lì. Americhe costrette a sintonizzarsi per resistere. Vedremo come.
L'analisi Giovedi` inedicolae ognigiorno online il settimanale comunista
diventa inchiesta www.larinascita.org whyperche' l'inchiestadiventacomunista
( da "Unita, L'" del
17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Forno contro
hamburger Arriva in alcuni cinema un documentario girato nel 2007, che racconta
una storia avvenuta nel 2003. Ottimo tempismo. La storia è quella della
panetteria di Altamura (Puglia) che fece chiudere l'attiguo McDonald's a colpi
di focaccia. Piccola e bella metafora sulla
globalizzazione, che il regista Nico Cirasola farcisce con inutili pezzi di
fiction. La comparsata di Banfi & Arbore, possiamo dirlo?, non è molto
divertente. Un documentario vero, in questo caso, era meglio. AL. C. Focaccia
blues Regia di Nico Cirasola Con Dante Marmone, Tiziana Schiavarelli, Renzo
Arbore, Lino Banfi, Michele Placido Italia, 2008 Distribuzione:
PabloBunkerlab **
( da "Tempo, Il" del
17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
stampa Nuovo libro
per Bruno Reino Marco Paniccia Lo scrittore nostrano Bruno Reino torna nelle
librerie con una nuova opera. «Pazziànne e rìrenne, Pullecenèlla rìceva 'a
verità», che in forma non dialettale sarebbe «Ridendo e scherzando Pulcinella
diceva la verità». Il libro è edito dalla casa «Prospettiva Editrice». E' il
secondo saggio dell'autore civitavecchiese (ma di origini partenopee), sulle
tradizioni ed usanze della città di Napoli. Nostalgico della città del sole,
Reino si affanna a ricercare quella verve partenopea che a
volte è stata smarrita dalla globalizzazione della lingua e della società. In
questa opera, Reino offre uno spaccato interessante ed una prova tangibile, di
una tradizione fatta di facezie e proverbi napoletani che è giusto non perdere.
Un quadro letterario che, al tempo stesso, non dimentica il bagaglio culturale
rappresentato da Civitavecchia, città dove l'autore attualmente vive.
( da "Adige, L'" del
17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
con Padre Benolli
«Italia Solidale» Il meeting oggi entra nel vivo Terzo giorno di lavori per i
volontari dell'associazione «Italia Solidale - Mondo Solidale» fondata da padre
Angelo Benolli, naghese doc ormai trapiantato da anni nella capitale, che
presso l'hotel Atlantic di Nago si confrontano sull'esperienza della «nuova
Cultura» che il fondatore mette a frutto grazie ai suoi cinquant'anni di
sacerdozio. Cinquant'anni trascorsi mettendosi a disposizione nel suo impegno
sacerdotale, nella visita alle popolazioni bisognose, nell'assistenza e
adozione ai bambini orfani, in una missione lunga mezzo secolo che padre Angelo
Benolli sta trasmettendo con la sua forza vitale ai suoi volontari. Due milioni
di persone beneficiano oggi di questo impegno attraverso 97 missioni sparse per
l'Africa, l'Asia ed il Sud America, grazie a missionari e laici di venti
congregazioni e diocesi ma, soprattutto, grazie all'aiuto di oltre ventimila
volontari-donatori italiani che con l'adozione a distanza sostengono la
missione. Il Meeting, che è patrocinato dal Pontificio Consiglio per la
Cultura, vede partecipare oltre quattrocento volontari in quello che, per
stessa definizione degli organizzatori, si può definire
frutto della «globalizzazione della solidarietà». Il programma dei lavori di
oggi aprirà alle 9 (e fino alle12.30) con un approfondimento sul tema:
«L'indipendenza, la completezza, la Chiesa, il Sacramento di ogni persona, come
in Abramo e Cristo». Seguirà alle 11 «L'Albero della Vita, i condizionamenti,
l'innamoramento, l'Amore». Nel pomeriggio lavori di gruppo, interventi e
testimonianze sui contenuti del mattino. Alle 18.30 la Messa animata dai
rappresentanti missionari di Sudamerica Solidale. Cl.C. 17/04/2009
( da "Tirreno, Il"
del 17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Pagina 6 - Grosseto
I consiglieri donano il gettone L'assemblea della Provincia in sostegno
dell'Abruzzo GROSSETO. I gettoni presenza di tutti i consiglieri provinciali di
Grosseto e del presidente del consiglio saranno donati agli abruzzesi vittima
del terremoto. La decisione è stata presa nella seduta dell'assemblea di questa
mattina. Con l'occasione l'assessore provinciale alla Protezione civile,
Bovicelli, ha ricordato che «è stato aperto un conto corrente a favore per
l'Abruzzo nel quale potranno confluire i versamenti di fondi raccolti da
Comuni, enti, associazioni e singoli cittadini». Il conto è stato aperto presso
il Monte dei Paschi di Siena, è intestato alla Provincia di Grosseto, alla voce
"Fondi per la ricostruzione Abruzzo" e ha queste coordinate bancarie:
IBAN IT 52 I 01030 14300
( da "Giorno, Il (Bergamo - Brescia)"
del 17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
BERGAMO pag. 2
Recessione, toccato il fondo La ripresa solo alla fine del 2010 CICLO DI
INCONTRI IN CONFINDUSTRIA BERGAMO «IL MONDO che verrà dopo questa crisi sarà
molto diverso rispetto a quello che siamo stati abituati a conoscere. Adesso
stiamo impostando la realtà che conosceranno i nostri figli: presenza più
massiccia dello Stato, maggiore invasività della politica, incremento dei
controlli e della sorveglianza». A sostenerlo è stato, ieri, Giovanni Cagnoli
(nella foto De Pascale) amministratore delegato di Bain & Company, colosso
della consulenza aziendale, che ha concluso, nella sede di Confindustria, il
ciclo di incontri dal titolo "Serata per l'imprenditore", organizzato
in collaborazione con Federmanager. Riguadro la crisi Cagnoli ha detto: «Il
punto più basso della recessione è stato toccato. Ora dobbiamo aspettarci una
lenta risalita. Ma il sole sorgerà ad Occidente e va attesa la ripresa Usa,
auspicabile per il primo trimestre del 2010. Poi, sei-otto mesi dopo, toccherà
a noi». IL MESSAGGIO di Cagnoli alle aziende è stato, quindi, di moderato
ottimismo: «Bisogna continuare a lavorare sulla produttività. Il prossimo ventennio sarà senz'altro più difficile che quello
passato. Ma non per questo la globalizzazione rallenterà». Sulle prospettive a
breve termine della disoccupazione, l'esperto è stato categorico: «Prevedo che
in Italia arriveremo al 12% ». Image: 20090417/foto/19.jpg
( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)"
del 17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
ECONOMIA E FINANZA
pag. 21 IL DRAGONE ATTIRA IL LUSSO LETTERA DA SHANGHAI SEMBRA ironico che le
grandi firme del lusso guardino con speranza oltre la Muraglia, proprio mentre
la Cina soffre per il rallentamento della domanda
globale. Nella crisi ognuno lamenta la prudenza negli acquisti degli ex
clienti. Per questo motivo se ne cercano di nuovi, soprattutto in territori
vasti e promettenti. La congiuntura ha accelerato un processo avviato da tempo:
la conquista del mercato cinese da parte delle maison dei consumi sofisticati.
Gli shopping center di Pechino, il Bund di Shanghai, le strade della moda nella
ricche città della costa sono ormai piene dei nomi più famosi che vendono
insieme ai sogni i prodotti più conosciuti del lusso: abiti, accessori,
gioielli, penne, orologi. «La Cina è l'unico posto al
mondo dove le vendite al dettaglio sono in crescita», ha scritto JPMorgan nel
suo ultimo rapporto. I motivi sono essenzialmente due. Il primo risiede nella
ridotta propensione al consumo dei cittadini. La crisi non riesce a comprimere
un valore già basso. Una tradizione contadina frugale e parsimoniosa ha
privilegiato il risparmio, la tutela del futuro contro l'edonismo del presente.
Contrariamente alle previsioni, anche gli acquisti più costosi, che si credeva immuni
dall'andamento economico, risentono in Occidente della minore disponibilità di
reddito. Gli acquisti dei beni voluttuari sono diminuiti come quelli dei beni
essenziali. I consumatori cinesi hanno invece molti margini di crescita e il
loro comportamento, anche in tempi di crisi, segnala aumenti fisiologici.
Inoltre il mercato del lusso è tutt'altro che saturo. Secondo uno studio della
Bain & Company, il tasso di crescita è il più alto al mondo e tra 5 anni la
Cina sarà per il settore il primo acquirente.
L'acquisizione sembra coerente con le disponibilità economiche: pur essendo
ancora un Paese a reddito medio-basso, la Cina vanta
un numero già alto e in crescita costante di milionari. Oltre che dalla
disponibilità finanziaria, i loro acquisti sono determinati da un'evoluzione
del sistema distributivo cinese. L'adesione al Wto ha snellito le procedure e
abolito il sistema delle licenze. Già oggi le vendite dei
prorotti di lusso per molti interpreti del made in Italy hanno superato le
vendite negli Usa, in
Russia e in Giappone e la Cina si sta affermando sempre di più, tra i produttori del lusso
italiani ed europei, come il mercato più grande, promettente e profittevole,
fondamentale quasi per chiudere una stagione in attivo.
( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)"
del 17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
SPORT VARI pag. 13
Il Kers era soltanto uno skers Indietro tutta della Ferrari dall'inviato Leo
Turrini Shanghai FORSE RENZO ARBORE era ferrarista. Indietro tutta! Oppure,
potremmo usare lo slogan di Giovannino Guareschi: contrordine, compagni! La
Ferrari ha deciso di smontare il Kers dalle monoposto di Felipe Massa e di Kimi
Raikkonen. Qui in Cina, il brasiliano e il finlandese correranno senza il dispositivo
che doveva facilitare i sorpassi in pista. Si torna all'antico, ecco. «Abbiamo
scelto di minimizzare i rischi, di fronte alla particolare situazione che si è
creata spiega Stefano Domenicali . In Malesia sulla vettura di Kimi il
Kers aveva dato più di un problema. Dobbiamo capire cosa non funziona e perché.
Nell'immediato, ci servono punti». RETROMARCIA. Il Kers (trattasi del
famigerato recuperatore di energia, destinato a garantire a chi lo usa una
sessantina di cavalli in più, sui rettilinei) non è mai stato amato dalla gente
di Maranello. La Ferrari si era battuta per ritardarne l'introduzione (peraltro
facoltativa), ritenendo il marchingegno troppo costoso e non «clonabile» per la
produzione di serie. Ma Mosley, il numero uno della federazione internazionale,
aveva tenuto duro. E alla fine della fiera gli ingegneri del Cavallino si erano
adeguati. Gli esiti sono stati sconfortanti. Il Kers «made in Italy» crea
disagi e non assicura risultati. Un mezzo disastro. Acuito dalla consapevolezza
che non tutte le scuderie hanno impiegato il recuperatore di energia. Guarda
caso, cominciando dalla Brawn, sono quelle che vanno più forte! IL SEGRETO. Non
solo. Ross Brawn, ormai diventato un vero e proprio incubo per i ferraristi, ha
sempre considerato il Kers alla stregua di una parolaccia. «Non mi interessa e
non mi serve», aveva spiegato l'ex direttore tecnico delle Rosse. E in effetti
Button, in Australia e in Malesia, con il Lato B ma senza il recuperatore di
energia volava. Ora, dopo la sentenza del tribunale d'appello della Fia, la
Ferrari, come gli altri team in difficoltà, è costretto a copiare il retrotreno
della Brawn. Tanto vale, hanno pensato gli ingegneri del Cavallino, copiare
tutto. Compresa la rinuncia al Kers, che in termini di sviluppo costa carissimo
e ha effetti non entusiasmanti sulla prestazione delle vetture. Tradotto: da
maggio, avremo una F60 rivista e corretta, molto simile alla «Ferrari bianca»,
per rubare una frase a Rubens Barrichello, frase interamente dedicata, appunto,
alla Brawn. Curiosità nella curiosità, qui in Cina
(dove domani mattina viene assegnata la pole) il recuperatore di energia
potrebbe invece fare il suo debutto sulla Bmw di Kubica, mentre Alonso e
Hamilton non hanno ancora scelto. Di sicuro, erano anni che la Ferrari non si
trovava in una situazione tanto delicata. Indietro tutta!
( da "Riformista, Il"
del 17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
viaggi iniziata ieri
in messico la prima visita da presidente in america latina Obama va a sud per
recuperare il "cortile di casa" INCONTRI. Dopo gli otto anni di Bush,
Barack non vuole dare l'impressione d'essersi dimenticato dei «cugini più poveri».
Ma intanto le economie dei Paesi del sub-continente sono in sofferenza per una
crisi nata per la prima volta non al loro interno. Oggi il debutto al vertice
Oas dove ci sarà la storica stretta di mano con Hugo Chavez. di Maria Teresa
Cometto New York. «Un ignorante»: così il presidente del Venezuela Hugo Chavez
ha bollato Barack Obama il mese scorso. Meglio senz'altro degli insulti che
aveva riservato al suo predecessore George W. Bush: «asino e diavolo». Oggi i
due presidenti si incontrano per la prima volta a Trinidad Tobago, al vertice
dell'Organizzazione degli stati americani (Oas) che raggruppa i capi delle 34
nazioni democratiche di questo emisfero. Cuba è l'unica esclusa, sospesa dal
1962, ma Fidel Castro - che martedì scorso ha annunciato di non aver alcun
interesse a ritornare nell'Oas, un'istituzione «vile» e «traditrice» del popolo
latinoamericano - è il convitato di pietra del summit. Chavez e altri capi di
stato come il boliviano Evo Morales e il sandinista Daniel Ortega del
Nicaragua, chiedono la fine dell'embargo Usa contro
Cuba deciso da John F. Kennedy nel '62, non soddisfatti del rilassamento delle
restrizioni ai viaggi e ai trasferimenti di denaro dei cubani-americani appena
concesso da Obama. Il presidente degli Stati Uniti non sembra per ora intenzionato
a ulteriori passi verso una normalizzazione delle relazioni con il regime
castrista, ma certo vuole mostrarsi disponibile al dialogo e aperto ai
suggerimenti dei colleghi del Centro e Sud America, l'ex "cortile di
casa" degli Usa. Dopo gli otto anni di Bush, il
movimento anti-gringos è infatti più forte che mai e il primo obiettivo di
Obama è cancellare la sensazione che gli Usa non
abbiano a cuore il destino dei loro cugini più poveri. Il vertice Oas
precedente, tenuto nel
( da "Giorno, Il (Milano)"
del 17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
VARIE pag. 25 Il
Kers era soltanto uno skers Indietro tutta della Ferrari dall'inviato Leo
Turrini Shanghai FORSE RENZO ARBORE era ferrarista. Indietro tutta! Oppure,
potremmo usare lo slogan di Giovannino Guareschi: contrordine, compagni! La
Ferrari ha deciso di smontare il Kers dalle monoposto di Felipe Massa e di Kimi
Raikkonen. Qui in Cina, il brasiliano e il finlandese correranno senza il dispositivo
che doveva facilitare i sorpassi in pista. Si torna all'antico, ecco. «Abbiamo
scelto di minimizzare i rischi, di fronte alla particolare situazione che si è
creata spiega Stefano Domenicali . In Malesia sulla vettura di Kimi il
Kers aveva dato più di un problema. Dobbiamo capire cosa non funziona e perché.
Nell'immediato, ci servono punti». RETROMARCIA. Il Kers (trattasi del
famigerato recuperatore di energia, destinato a garantire a chi lo usa una
sessantina di cavalli in più, sui rettilinei) non è mai stato amato dalla gente
di Maranello. La Ferrari si era battuta per ritardarne l'introduzione (peraltro
facoltativa), ritenendo il marchingegno troppo costoso e non «clonabile» per la
produzione di serie. Ma Mosley, il numero uno della federazione internazionale,
aveva tenuto duro. E alla fine della fiera gli ingegneri del Cavallino si erano
adeguati. Gli esiti sono stati sconfortanti. Il Kers «made in Italy» crea
disagi e non assicura risultati. Un mezzo disastro. Acuito dalla consapevolezza
che non tutte le scuderie hanno impiegato il recuperatore di energia. Guarda
caso, cominciando dalla Brawn, sono quelle che vanno più forte! IL SEGRETO. Non
solo. Ross Brawn, ormai diventato un vero e proprio incubo per i ferraristi, ha
sempre considerato il Kers alla stregua di una parolaccia. «Non mi interessa e
non mi serve», aveva spiegato l'ex direttore tecnico delle Rosse. E in effetti
Button, in Australia e in Malesia, con il Lato B ma senza il recuperatore di
energia volava. Ora, dopo la sentenza del tribunale d'appello della Fia, la Ferrari,
come gli altri team in difficoltà, è costretto a copiare il retrotreno della
Brawn. Tanto vale, hanno pensato gli ingegneri del Cavallino, copiare tutto.
Compresa la rinuncia al Kers, che in termini di sviluppo costa carissimo e ha
effetti non entusiasmanti sulla prestazione delle vetture. Tradotto: da maggio,
avremo una F60 rivista e corretta, molto simile alla «Ferrari bianca», per
rubare una frase a Rubens Barrichello, frase interamente dedicata, appunto,
alla Brawn. Curiosità nella curiosità, qui in Cina
(dove domani mattina viene assegnata la pole) il recuperatore di energia
potrebbe invece fare il suo debutto sulla Bmw di Kubica, mentre Alonso e
Hamilton non hanno ancora scelto. Di sicuro, erano anni che la Ferrari non si
trovava in una situazione tanto delicata. Indietro tutta!
( da "Riformista, Il"
del 17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Altamura
"no-global", il forno che fece sloggiare McDonald's FILM. Da oggi
nelle sale "Focaccia Blues", storia di una rara sconfitta del colosso
degli hamburger. Con un cast di sconosciuti e vip: Banfi, Placido, Arbore e
Nichi Vendola. di Valeria Blanco «Grazie, McDonald's. Abbiamo già tutto quello
che ci serve per vivere meglio». La focaccia barese non le manda a dire a
nessuno, tantomeno alla catena di fast-food più grande del mondo, costretta a
chiudere battenti dalla concorrenza "leale" di un panificio
tradizionale. È accaduto davvero nel 2002 ad Altamura, in Puglia. Dopo aver
fatto il giro del mondo sui giornali, la vicenda è diventata una docufiction,
Focaccia blues: una chicca che esce oggi, distribuita da Bunker lab in appena
dieci copie. I fatti si svolgono in piazza Zanardelli dove - preannunciato
dall'installazione di insegne luminose e un totem di
( da "Messaggero, Il"
del 17-04-2009)
Pubblicato anche in: (Messaggero,
Il (Metropolitana))
Argomenti: Cina Usa
Venerdì 17 Aprile
2009 Chiudi «Vogliamo sostenere il turismo di Roma e il Lazio in trenta nazioni
differenti, mercati consolidati e mercati emergenti». Federica Alatri,
presidente dell'Agenzia Regionale di Promozione Turistica di Roma e del Lazio,
ieri nel corso della conferenza "Uniti contro la crisi", ha ricordato
in cifre quanto conta questo settore. Ma come si esce dalla fase di
stagnazione? «Puntando sulla molteplicità dell'offerta che può proporre Roma e
Lazio. Faccio un esempio: nel Lazio ci sono venti campi da golf. Bene i cinesi
sono molto interessati perché amano questo sport e perché ritengono che i
prezzi nei nostri campi da golf siano molto convenienti e possono essere
abbinati alla permanenza in una città come Roma». Lasciando da parte i nuovi
ricchi cinesi con le loro mazze da golf, il turismo di Roma e del Lazio parla
di crisi perché nel
( da "Messaggero, Il"
del 17-04-2009)
Pubblicato anche in: (Messaggero,
Il (Metropolitana))
Argomenti: Cina Usa
Venerdì 17 Aprile
2009 Chiudi di MAURO EVANGELISTI E' una crisi che morderà per almeno un altro
anno, ma Roma sta tenendo. Lo dice il sottosegretario al Turismo, Michela
Brambilla, che prevede buone performance per la prossima estate. E Claudio
Mancini, assessore regionale al Turismo, indica anche le mosse da fare per
essere pronti al rilancio. A partire dalle rotte aeree per i mercati con grandi
potenzialità, quelli asiatici: «La Regione investirà 5 milioni di euro per
un'operazione di co-marketing destinata alle compagnie aeree che decideranno di
aprire nuove rotte provenienti dai Paesi emergenti e dirette sullo scalo di
Fiumicino». Un'iniziativa che ha trovato l'approvazione anche del
sottosegretario Brambilla, in un'inedita alleanza fra livelli istituzionali dai
colori politici opposti. «E' importante questa iniziativa della Regione. E
anche noi stiamo lavorando, insieme ad Alitalia, per individuare nuove città da
cui possano arrivare importanti flussi turistici», ha detto la Brambilla, che
ha anche preannunciato che l'istituzione del Ministero del Turismo è un impegno
preso dal premier Berlusconi. Incassando a sua volta il sostegno di Mancini:
«Al settore turistico servono politiche nazionali di sostegno e investimenti.
Per questo serve l'istituzione del Ministero del Turismo, dotato di
portafoglio». Lo scenario di questo dibattito era, ieri mattina, la conferenza
organizzata da Regione e Agenzia per il turismo del Lazio e di Roma sul tema
"Uniti contro la crisi". I lavori continueranno questa mattina,
quando fra i relatori ci saranno anche Piero Marrazzo, presidente della
Regione, ma anche i rappresentanti di Alitalia (il direttore strategie e
alleanze Giorgio Callegari) e delle Ferrovie (l'amministratore delegato Fs
Mauro Moretti). E se Mauro Cutrufo, vicesindaco, è intervenuto ricordando
l'importanza del flusso del turismo religioso («si stima che nelle strutture
dell'Opera romana pellegrinaggi arrivino 6 milioni di turisti all'anno»),
Mancini ha insistito sul fatto che questo settore debba contare di più. Nel
2008, nel Lazio, gli alberghi hanno perso 1.000 posti di lavoro (su scala
nazionale, secondo Michela Brambilla, sono stati 40 mila). «Se fosse successo
in un altro settore, ci sarebbe stata una sollevazione - ha ricordato Mancini
-. Questo comparto pesa nelle decisioni pubbliche meno di quello che conta
nella società. Le Regioni hanno firmato con il governo l'accordo per l'utilizzo
degli ammortizzatori sociali, però il settore turistico, che produce solo nel
Lazio il 12% del Pil, non ne beneficerà. Il turismo può trainare la ripresa
economica, ma ha bisogno di investimenti». Il pensiero è rivolto con grande
forza ai mercati emergenti: Brasile, Cina, Corea, India, nel quale - ad esempio - proprio su iniziativa
del sottoesegretario al Turismo sarà promossa un innovativo pacchetto unico
europeo che mette insieme Spagna, Francia e Italia. «Inoltre - ha annunciato
Mancini - sabato partiremo con una delegazione di trenta imprese turistiche per
una missione a Pechino e Seoul, dove gli operatori del Lazio
incontreranno oltre 250 tour operator cinesi e coreani interessati all'acquisto
di pacchetti turistici. Si tratta di investire su Paesi che nei prossimi anni
offriranno un bacino di centinaia di milioni di turisti». Anche così Roma e il
Lazio vedono la fine del tunnel. Cutrufo, oltre a parlare del secondo polo
turistico, di Formula Uno e Parco tematico, ha annunciato: «La politica del
turismo è fatta anche dei piccoli atti importanti. E' il caso dei bagni pubblici.
Abbiamo allo studio un progetto che offrirà un servizio completo al turista
anche in forma di punto di informazione». Infine, ci sono i dati dell'Ebtl
(ente bilaterale per il turismo del Lazio). Il presidente Giancarlo Mulas ha
spiegato che a febbraio, a Roma, ci sono stati il 17 per cento in meno di
turisti americani (e gli Usa valgono il 30 per cento
della torta del turismo a Roma). In generale a febbraio ci sono stati 37.657
arrivi a fronte di 45.464 nello stesso mese del 2008.
( da "Nazione, La (Prato)"
del 17-04-2009)
Pubblicato anche in: (Nazione,
La (Prato))
Argomenti: Cina Usa
ARTIGIANATO PRATO
pag. 11 UN MODELLO politico-economico che ha segnato il passo mostrando tut...
UN MODELLO politico-economico che ha segnato il passo mostrando tutti i suoi
limiti. Ma che, per mancanza di alternative, non sembra possa essere superato e
messo in discussione nemmeno dalla crisi economica e finanziaria. Questa, in
pillole, l'incisiva e lucida analisi di Marc Augé, uno dei maggiori antropologi
del nostro tempo, protagonista dell'incontro al teatro Magnolfi promosso dalla
consulta cultura e società di Confartigianato con il patrocinio e il contributo
della Provincia e del Comune e la preziosa collaborazione della Caritas. «E'
stato dimostrato dai fatti ha detto Augé che il millantato mercato libero è
tale finché non contrasta con gli interessi delle potenze economiche, pronte a
intervenire non appena si profila un tale rischio. E appare ormai superata la
tesi di Fukuyama, che ipotizzava la tendenza verso un binomio tra governo
democratico e mercato libero, visto gli esempi di regimi totalitaristici che
hanno sposato con successo il libero mercato, come l'attuale Cina». Ma tutto
questo, anche unito ai grandi cambiamenti a cui è
sottoposto il sistema, tra urbanizzazione, globalizzazione e tecnologia (con
forti disuguaglianze nella possibilità di accesso alla conoscenza) non sembra,
per Augé, venir messo a rischio dai forti sconvolgimenti che la crisi sta
portando. Soprattutto per la mancanza di un'alternativa su cui i governi
appaiono orientati. E la diffusione della conoscenza, che per Augé è la
prima leva per un salto qualitativo del sistema che regola i rapporti mondiali,
appare ancora più come insidia che come opportunità anche economica per chi
detiene oggi il potere economico e politico. Rassegnazione dunque? No, Augé
invita, in modo puro e deciso, a porre il tema dell'educazione al primo punto.
( da "Milano Finanza (MF)"
del 17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
MF sezione: Primo
Piano data: 17/04/2009 - pag: 4 autore: di Marcello Bussi Il presidente pronto
a investire 13 miliardi di dollari. Intanto Trenitalia chiede alla Francia di
poter operare sulla tratta Tav Parigi-Milano Il nuovo sogno di Obama? Il treno
ad alta velocità Anche gli Stati Uniti devono passare ai treni ad alta
velocità: è la rivoluzione dei trasporti annunciata ieri dal presidente Barack
Obama, secondo cui la Tav aiuterà gli Usa a ridurre il
traffico e l'inquinamento atmosferico, oltre a rappresentare un buon risparmio
energetico. Si tratterà, ha ammesso Obama, di «un progetto a lungo termine», ma
appunto per questo bisogna cominciare subito. Il presidente ha lodato i
vantaggi dell'alta velocità: «Questa non è una visione fantasiosa del futuro o
un sogno a occhi aperti», ha insistito Obama, «sta succedendo già, ma il
problema è che sta succedendo altrove». E ha citato i grandi risultati ottenuti
su questo fronte da altri Paesi tra cui Cina, Giappone, Francia e Spagna. A dire
il vero, il numero uno della Casa Bianca avrebbe potuto citare anche l'Italia.
Proprio ieri Trenitalia, secondo il quotidiano francese Les Echos, in vista
della liberalizzazione del traffico ferroviario internazionale prevista a
partire dal
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Il Sole-24 Ore
sezione: MONDO data: 2009-04-17 - pag: 10 autore: Daniela Roveda LOS ANGELES. è
stato soltanto un mezzo accordo quello tra Felipe Calderon e Barack Obama nella
lotta contro i trafficanti:il presidente americano ha promesso che chiederà al
Senato di ratificare un trattato interamericano per tagliare drasticamente il
traffico di armi e munizioni diretto ai cartelli della droga, ma ha rifiutato
di reintrodurre una legge scaduta nel 2004 che mette al bando le armi
semiautomatiche da combattimento vendute liberamente nei negozi d'armi
americani. Nel corso del loro incontro a Città del Messico, il presidente
messicano aveva messo sotto pressione Obama affermando che «il 90% delle armi
pesanti in possesso dei trafficanti in Messico provengono dagli Usa». Obama tuttavia non se l'è sentita di mettersi contro
Nancy Pelosi e Harry Reid,i due leader democratici in Congresso, contrari alla
reintroduzioni del divieto. Su altri fronti ci sono stati progressi
soddisfacenti: i due Paesi hanno firmato intese sull'energia e l'ambiente, ma
non hanno risolto l'altra spinosa questione, quella della libera circolazione
dei camion messicani su territorio americano. Per difendere l'accordo Nafta che
consente al Messico di inviare l'80% delle sue esportazioni verso gli Stati
Uniti, Calderon aveva iniziato a giocare duro: il mese scorso aveva imposto
tariffe per 2,4 miliardi di dollari su una serie di prodotti americani di importazione
per protestare contro il divieto di circolazione per i camion messicani sul
territorio americano ( una palese violazione del Naf-ta), un divieto confermato
nella finanziaria firmata da Barack Obama in febbraio. Per rinunciare a sua
volta alle ritorsioni, Calderon vuole la revoca delle direttive che hanno
irrigidito i controlli alla frontiera per i camion messicani che, al ritmo di
4000 al giorno, varcano il confine per completare i loro percorsi negli Stati
Uniti. I nuovi controlli hanno imposto in molti casi che i camionisti non
completamente in regola si fermino alla frontiera e cedano il carico a un
camion americano. Pur non avendo risolto del tutto i disaccordi con il Messico,
Obama ha manifestato un rinnovato desiderio di ricucire i rapporti con il
vicino meridionale e ingraziarsi tutti gli altri 34 Paesi centro sudamericani e
caraibici che incontrerà al Summit delle Americhe di Trinidad e Tobago, nel
fine settimana. Ancor prima di raggiungere il suolo messicano, Obama ha messo a
segno un colpo diplomatico pubblicando un editoriale in spagnolo sui principali
quotidiani latino- americani e su tre giornali della Florida. Nell'articolo
intitolato «Scegliamo un futuro migliore per le Americhe», il Presidente ha
essenzialmente chiesto scusa al continente latino-americano per la scarsa
attenzione prestata negli ultimi anni dal governo Usa
«distratto da altre priorità» e incapace di capire che «il nostro progresso è
direttamente legato al progresso di tutta l'America». Rafforzare i rapporti con
il Messico e con l'intero continente latino- americano è diventata chiaramente
una priorità per gli Stati Flussi in aumento Gli immigrati negli Stati Uniti
sono passati dai 30 milioni del 2000 agli oltre 38 del 2008 Più della metà (il
54,6%) arriva dalla vicina America Latina; trai latinos la parte del leone la
fa il confinante Messico (il 31,3%) è europeo il 17,6% degli immigrati negli
Stati Uniti Proviene dall'Asia il 12,5% Porte aperte nonostante la crisi Il
presidente americano Barack Obama ha dichiarato che, nonostante la recessione,
le porte non verranno chiuse ai lavoratori stranieri. L'amministrazione si
dedicherà alla riforma della legge sull'immigrazione,che dovrebbe prevedere una
sorta di sanatoria per gli immigrati clandestini presenti nel Paese Uniti. E non
solo perché la minaccia della lotta armata contro i narcotrafficanti lungo il
confine con il Messico rappresenta oggi un problema di sicurezza nazionale
paragonabile alla Corea del Nord o all'Afghanistan. Gli Stati Uniti sono
preoccupati anche per la crescente influenza in America
Latina della Cina, oggi
secondo partner commerciale della regione dopo gli Usa. La Cina ha
offerto aiuti alle economie latinoamericane soffocate dalla recessione e dalla
crisi del credito: 12 miliardi di dollari destinati a un fondo per lo sviluppo
del Venezuela, un miliardo di dollari di prestiti per costruire una centrale
idroelettrica in Ecuador, 10 miliardi di dollari di prestiti
all'Argentina e altri 10 destinati alla compagnia petrolifera statale del
Brasile. «Questo è il modo in cui l'equilibrio di potere a livello globale si
altera durante periodi di crisi» ha detto al «New York Times » David Rothkopf,
un ex-addetto al Ministero del Commercio. Gli Stati Uniti quindi dovranno
moltiplicare gli sforzi diplomatici e finanziari per arrestare l'erosione della
loro influenza politica in America Latina. © RIPRODUZIONE RISERVATA ACCORDI A
METÁ Mosse comuni per tagliare i rifornimenti ai boss della droga. Intese su
energia e ambiente, resta la questione dei camion in territorio Usa
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Il Sole-24 Ore
sezione: NORME E TRIBUTI data: 2009-04-17 - pag: 34 autore: Convegno a Roma I
notai: regole certe per battere la crisi «I notai sono tra le poche categorie
ad applicare realmente la legge in Italia ed estendere la funzione notarile al
sistema finanziario può essere un'ottima idea».Sostenitore del ruolo della
professione notarile è il politologo ed economista statunitense Edward Luttwak,
che ha partecipato ieri a Roma al convegno «Crisi del mercato o crisi delle
regole? Confronto tra sistemi », promosso dall'Unione internazionale del
notariato, dal Cnel e dall'Associazione notariato ItaliaEuropa. Certificazione
dei depositi presso gli istituti finanziari e certificazione dell'acquisto di
azioni sono, secondo Luttwak, due delle competenze che potrebbero essere
attribuite alla professione notarile. Secondo Giancarlo Laurini, presidente
dell'Unione internazionale del notariato, «davanti a un
processo di globalizzazione accelerata e sfuggita al controllo dei suoi stessi
attori, si deve ristabilire la prospettiva di un global legal standard come
insieme di regole sulla trasparenza degli affarie sul funzionamento della
finanza e dell'economia globale che impedisca il ripetersi di crisi come quella
che stiamo vivendo.Il mito dell'autoregolamentazione è fallito e si
impone un ripensamento del ruolo dello Stato, delle leggi e dell'apparato di
controllo». Una necessità condivisa da Augusta Iannini, capo dell'ufficio
legislativo del ministero della Giustizia: «Le professioni, e in particolare il
notariato, potrebbero dare un aiuto alla risoluzione del debito giudiziario
italiano, che registra cinque milioni di processi civili arretrati». ©
RIPRODUZIONE RISERVATA
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Il Sole-24 Ore
sezione: IN PRIMO PIANO data: 2009-04-17 - pag: 7 autore: La crescita cinese si
ferma al 6,1% Primo trimestre ai minimi dal 1992, ma si moltiplicano i segnali
di rilancio Luca Vinciguerra SAGGIAI. Dal nostro corrispondente Mai così male
nell'intera storia delle statistiche economiche nazionali. Ma il peggio sembra
passato. E la ripresa dovrebbe essere dietro l'angolo. La Cina
archivia il primo trimestre 2009 con una crescita del Pil del 6,1% rispetto
allo stesso periodo dell'anno scorso. è la peggior performance congiunturale
dal 1992, quando Pechino adeguò la propria contabilità nazionale agli standard
occidentali. Il dato, tuttavia, non ha sorpreso nessuno. Con un'economia
mondiale tanto depressa, il Paese, dipendente com'è dalle esportazioni, non
poteva fare di meglio. Anche perché il piano di stimolo all'economia da circa
600 miliardi di dollari varato dal Governo cinese lo scorso autunno ha appena
iniziato a trasmettere i suoi impulsi all'economia reale. Ciò che ha sorpreso,
invece, è la vivace reazione di alcune componenti chiave della domanda
aggregata. Mentre nei primi tre mesi dell'anno il commercio estero è naufragato
nella tempesta economica globale (sebbene a marzo sia le esportazioni che le
importazioni abbiano mostrato segnali di stabilizzazione), gli investimenti, la
produzione industriale e le vendite immobiliari sono apparsi decisamente più
tonici del previsto. Gli investimenti fissi nelle aree urbane, che sono il più
significativo indicatore della spesa cinese in beni capitali, sono cresciuti
del 28,6 per cento. Ma ciò che più sorprende è l'andamento di marzo: +30,3%, il
maggior balzo in avanti dall'ottobre 2007, che in termini reali (nel primo
trimestre l'indice dei prezzi al consumo ha accusato una contrazione dell'1,2%)
è pari a un aumento del 38 per cento. A marzo è arrivata la primaveraanche per
la produzione industriale che, come anticipato dal premier Wen Jiabao, è salita
dell'8,3%, registrando un tasso di crescita più che doppio rispetto a gennaio e
febbraio. Frattanto, le vendite al dettaglio sono lievitate del 14,7%,
evidenziando un po' di debolezza tendenziale (il dato è lievemente peggiore
rispetto a gennaio e febbraio), nonostante il boom delle vendite di automobili.
«Il rimbalzo dell'economia cinese è legato alle politiche di stimolo fiscale e
monetario condotte dal Governo negli ultimi mesi. E questo è solo l'inizio: nel
prossimo trimestre la ripresa sarà ancora più sostenuta», afferma Tao Wang,
economista di Ubs Security. La sua opinione è condivisa dalla maggior parte
degli analisti che ieri, dopo l'annuncio dei dati del primo trimestre, si è
affrettata a correggere al rialzo le stime di crescita 2009 dell'economia
cinese. Un punto su cui gli esperti restano divisi è la dinamica della ripresa.
C'è chi pensa che il boom degli investimenti fissi di marzo, la riduzione delle
scorte operata dall'industria manifatturiera nella fase di aggiustamento
post-crisi, e la forte espansione del credito bancario registrata dall'inizio
dell'anno, riusciranno ad attivare una cosiddetta "ripresa a V".
Anche senza il contributo del commercio estero. In questo caso, nel
( da "Corriere della Sera"
del 17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Corriere della Sera
sezione: Prima Pagina data: 17/04/2009 - pag: 1 AZIONISTI IN TUTA di MASSIMO
GAGGI I sindacati dell'auto e la «task force» del Tesoro nuovi azionisti,
insieme alla Fiat, della Chrysler. L'ultima ipotesi per il salvataggio del
gruppo automobilistico di Detroit dà l'idea di quanto l'operazione
Fiat-Chrysler stia diventando, per la Casa Bianca, una sorta di laboratorio
della riforma del capitalismo made in Usa. La prima impressione è quella di un
pezzo di «capitalismo renano» trapiantato oltre Atlantico. Sindacalisti
consiglieri d'amministrazione come nell'esperienza tedesca. Un trust
controllato dal governo che diventa azionista: una soluzione che ricorda l'Iri,
la logica originaria delle Partecipazioni statali. Con la Fiat che diventa non
solo partner tecnologico, ma anche unico vero garante della capacità della
nuova azienda di operare in una logica di mercato. Fino al punto di indurre il
senatore repubblicano del Tennessee Bob Corker, fino a ieri nemico giurato di
Detroit, a dichiararsi favorevole all'intervento della Fiat e, addirittura, ad
affidare il salvataggio a manager europei. Scenari che un anno fa sarebbero
stati considerati pura fantascienza, si stanno trasformando nei progetti
operativi che Rattner e Bloom (gli esperti incaricati da Obama di trovare una
soluzione) stanno proponendo alle banche creditrici e ai sindacalisti della
Uaw. Se l'operazione funzionerà, negli Usa il modello Fiat-Chrysler potrebbe
essere usato anche in altre situazioni di crisi affrontate con imponenti
iniezioni di denaro pubblico. Non è detto che sia la soluzione giusta: il
capitalismo renano ha garantito per decenni una notevole stabilità del sistema
produttivo dell'Europa continentale, ma non certo i livelli di redditività ai
quali il mondo anglosassone è abituato. Rendimenti elevati che, in America, non
vanno solo a «ingrassare» i grandi capitalisti, ma sono carburante
indispensabile per i fondi pensione e altri tipi di risparmio familiare come i
fondi per gli studi universitari dei figli. Attenti, però, a considerare
l'operazione che sta prendendo forma lungo il triangolo Washington-Detroit-
Torino come un ritorno al passato: anche in tempi di forti interventi pubblici
antirecessione, negli Usa vige un rispetto del denaro del taxpayer che è un
sicuro antidoto all'assistenzialismo. Ai lavoratori, poi, vengono chiesti
sacrifici enormi: tagli a pensioni, sanità e stipendi (in cambio di quote della
nuova società) fino ad avere costi di produzione pari a quelli degli
stabilimenti più competitivi costruiti dai giapponesi negli «States». È qui che
gli uomini della Casa Bianca fissano il loro ancoraggio all'economia di
mercato. Diventa, così, essenziale anche il negoziato con le union canadesi che
riprenderà lunedì. Con l'italo-canadese Sergio Marchionne
chiamato a svolgere il ruolo di regista (più o meno) occulto di una vera
reinterpretazione dei meccanismi della globalizzazione: l'incognita canadese su
un'impresa italo-americana che potrebbe estendersi fino a comprendere la
tedesca Opel. Con Obama che non solo non fa il protezionista, ma benedice.
( da "Corriere della Sera"
del 17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Corriere della Sera
sezione: Primo Piano data: 17/04/2009 - pag: 3 Trasporti Nella recente visita
aveva detto: ve li invidio Treni, modello Europa per Obama Pronti 8 miliardi
sull'alta velocità WASHINGTON L'America di Obama, il paradiso dell'aereo e
dell' auto, abbraccia la causa dei treni ad alta velocità, meno inquinanti e
più democratici. Partendo per una visita di un giorno in Messico, tema
l'antidroga, il presidente ha annunciato uno stanziamento di 13 miliardi di
dollari per «un sistema di trasporti intelligente adatto ai bisogni del XXI
secolo». Lo stato, che già sussidia ogni anno la rete ferroviaria nazionale
dell' Amtrak, investirà 8 miliardi di dollari in due anni in treni ad alta velocità
e verserà 5 miliardi di dollari in cinque anni agli stati che faranno
altrettanto. Solleciterà poi investimenti privati. «È il primo passo di un
lungo cammino» ha dichiarato Obama «e creerà migliaia di posti di lavoro ». La
misura fa parte del piano di rivoluzione energetica del presidente, che vuole
anche ridurre la dipendenza del Paese dal petrolio straniero e che vuole
passare a poco a poco alle auto elettriche (ne ha appena ordinate a Detroit
2.500 per il governo federale). I fondi per i treni ad alta velocità, «che io
invidio all'Europa », disse a inizio mese parlando agli studenti a Strasburgo,
arriveranno dai 787 miliardi del piano di aiuti per la ripresa dell'economia.
Obama ha tracciato dieci «corridoi» di mille chilometri in tutto dove i treni
andranno a 250 all'ora. A partire dal 2012, salvo intoppi, i tre più importanti
collegheranno San Francisco a San Diego in California, il New England alla
Florida sulla costa Est e varie parti del Midwest. Con l'iniziativa, da lui
stesso paragonata a quella del presidente Lincoln un secolo e mezzo fa, quando
le ferrovie unificarono l'America, Obama conta di mettersi al passo con paesi
europei come la Francia e la Spagna e asiatici come la Cina e il Giappone. «Siamo molto
indietro», ha notato il presidente, presentando il progetto con il
vicepresidente Joe Biden e il ministro dei trasporti Ray LaHood «e dobbiamo
recuperare il terreno perduto». E ha assicurato che con la introduzione dei
treni ad alta velocità «si ridurranno la congestione sulle autostrade e nei
cieli, l'inquinamento atmosferico e gli sprechi d'energia». È
un'innovazione, ha concluso, «che cambierà il modo con cui viaggiamo e gioverà
al clima e all'ambiente». La Casa Bianca ha quindi puntualizzato che il
progetto per l'alta velocità ferroviaria non incide sulla determinazione a
salvare l'industria automobilistica americana. Come per i treni, così per le
auto, ha dichiarato un portavoce, il presidente desidera che «rispondano alle
future esigenze dei nostri figli». Obama vuole essere certo che General Motors
e Chrysler sopravvivano, ma che producano auto a minore consumo di benzina,
auto a carburanti alternativi (ne ha già ordinato alcune migliaia per il
governo federale) e auto elettriche. La Casa Bianca ha inoltre confermato che
il presidente mantiene l'appoggio al matrimonio tra la Chrysler e la Fiat. «Ha
il consenso della maggioranza del Congresso» ha terminato il portavoce. Nessuna
critica? Poche. Le più forti sinora si sono levate dall'industria petrolifera,
che vede intaccata la sua posizione di monopolio. Il presidente Usa Barack Obama Ennio Caretto
( da "Corriere della Sera"
del 17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Corriere della Sera
sezione: Esteri data: 17/04/2009 - pag: 15 Minorenni e pena di morte
L'esecuzione prevista per lunedì. Mobilitazione internazionale per salvarla
Delara, la ragazzina-pittrice che l'Iran manda al patibolo Condannata quando
aveva 17 anni. L'avvocato: è innocente Ha confessato un omicidio. Poi ha
ritrattato: coprivo il mio fidanzato. In carcere ha continuato a dipingere con
le dita «Sai cosa significa essere prigioniero dei colori? Significa me. La mia
vita dai 4 anni in poi è stata fatta di colori. Compiuti i 17 anni, li ho
persi... Ora la sola immagine che appare ogni giorno davanti ai miei occhi è
quella di un muro. Io Delara Darabi, incarcerata per omicidio, condannata a
morte... mi sono difesa con i colori, le forme e le espressioni». Delara Darabi
è una ragazza iraniana di 23 anni, con la passione per la pittura. Ha scritto
queste parole due anni fa. Fra tre giorni, il 20 aprile, sarà impiccata, ha
detto il suo avvocato al quotidiano iraniano Etemad. Delara è nata a Rasht, una
cittadina sul Mar Caspio. Nel
( da "Nazione, La (Firenze)"
del 17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
CRONACA FIRENZE pag.
13 Minori abbandonati, servono 6 milioni di euro LE CIFRE DELLA SOCIETA' DELLA
SALUTE SERVIZI SOCIALI e costi. L'ultimo, ennesimo, allarme, arriva dal
consiglio comunale e riguarda una legge dello Stato, quella che impone ai Comuni
di accogliere e assistere i minori non accompagnati che arrivano a Firenze. I
numeri sono in crescita esponenziale. «Nel bilancio del 2008 abbiamo stanziato
2 milioni e 800mila euro ha spiegato l'assessore al bilancio Tea Albini per il
2009 se gli arrivi dei minori continueranno con questi ritmi temo siano
necessari almeno 6 milioni di euro». Il fenomeno è noto da alcuni anni. «Il problema è legato alla globalizzazione ed è destinato ad
aumentare chiarisce l'assessore . Una legge dello Stato ci impone di offrire
accoglienza e dare assistenza a questi ragazzi, ma il Comune deve provvedere
con proprie risorse ed è qui che nasce il problema». I ragazzi, con un'età
compresa fra i 10 e i 17 anni arrivano prevalentamente dai Paesi dell'est
e scelgono città abbastanza grandi, Firenze in particolare anche, ma non solo,
per lo standard dei servizi offerti. Il dato, che rischia di mettere in crisi
il bilancio del Comune, è emerso in consiglio durante l'approvazione delle
delibere riguardanti la Società della salute. «I bisogni della città sono in
crescita costante ha detto l'assessore alla salute Graziano Cioni la Società
della salute, dopo alcuni anni di sperimentazione, si avvia entro i prossimi
sei mesi a entrare definitivamente a regime'. Certo le risposte da dare sono
tante e il tema dei servizi sociali e sociosanitari è ampio». Obiettivo
principale della Società della salute è stato ribadito dai due assessori è
«Fare squadra»: perché «la Società della salute non è semplice integrazione tra
Comune ed Azienda sanitaria o tra versante sociale e versante sanitario. La SdS
ha un valore aggiunto sarebbe un'illusione pensare di fornire risposte forti,
appropriate e convincenti, continuando ad operare come Comune da una parte e
Azienda Sanitaria dall'altra». Pa.Fi.
( da "Nazione, La (Firenze)"
del 17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
VARIE pag. 11 Il
Kers era soltanto uno skers Indietro tutta della Ferrari dall'inviato Leo
Turrini Shanghai FORSE RENZO ARBORE era ferrarista. Indietro tutta! Oppure,
potremmo usare lo slogan di Giovannino Guareschi: contrordine, compagni! La
Ferrari ha deciso di smontare il Kers dalle monoposto di Felipe Massa e di Kimi
Raikkonen. Qui in Cina, il brasiliano e il finlandese correranno senza il dispositivo
che doveva facilitare i sorpassi in pista. Si torna all'antico, ecco. «Abbiamo
scelto di minimizzare i rischi, di fronte alla particolare situazione che si è
creata spiega Stefano Domenicali . In Malesia sulla vettura di Kimi il
Kers aveva dato più di un problema. Dobbiamo capire cosa non funziona e perché.
Nell'immediato, ci servono punti». RETROMARCIA. Il Kers (trattasi del
famigerato recuperatore di energia, destinato a garantire a chi lo usa una
sessantina di cavalli in più, sui rettilinei) non è mai stato amato dalla gente
di Maranello. La Ferrari si era battuta per ritardarne l'introduzione (peraltro
facoltativa), ritenendo il marchingegno troppo costoso e non «clonabile» per la
produzione di serie. Ma Mosley, il numero uno della federazione internazionale,
aveva tenuto duro. E alla fine della fiera gli ingegneri del Cavallino si erano
adeguati. Gli esiti sono stati sconfortanti. Il Kers «made in Italy» crea
disagi e non assicura risultati. Un mezzo disastro. Acuito dalla consapevolezza
che non tutte le scuderie hanno impiegato il recuperatore di energia. Guarda
caso, cominciando dalla Brawn, sono quelle che vanno più forte! IL SEGRETO. Non
solo. Ross Brawn, ormai diventato un vero e proprio incubo per i ferraristi, ha
sempre considerato il Kers alla stregua di una parolaccia. «Non mi interessa e
non mi serve», aveva spiegato l'ex direttore tecnico delle Rosse. E in effetti
Button, in Australia e in Malesia, con il Lato B ma senza il recuperatore di
energia volava. Ora, dopo la sentenza del tribunale d'appello della Fia, la
Ferrari, come gli altri team in difficoltà, è costretto a copiare il retrotreno
della Brawn. Tanto vale, hanno pensato gli ingegneri del Cavallino, copiare
tutto. Compresa la rinuncia al Kers, che in termini di sviluppo costa carissimo
e ha effetti non entusiasmanti sulla prestazione delle vetture. Tradotto: da
maggio, avremo una F60 rivista e corretta, molto simile alla «Ferrari bianca»,
per rubare una frase a Rubens Barrichello, frase interamente dedicata, appunto,
alla Brawn. Curiosità nella curiosità, qui in Cina (dove
domani mattina viene assegnata la pole) il recuperatore di energia potrebbe
invece fare il suo debutto sulla Bmw di Kubica, mentre Alonso e Hamilton non
hanno ancora scelto. Di sicuro, erano anni che la Ferrari non si trovava in una
situazione tanto delicata. Indietro tutta!
( da "Nazione, La (Firenze)"
del 17-04-2009)
Pubblicato anche in: (Giorno,
Il (Milano))
Argomenti: Cina Usa
ECONOMIA &
FINANZA pag. 21 IL DRAGONE ATTIRA IL LUSSO LETTERA DA SHANGHAI SEMBRA ironico
che le grandi firme del lusso guardino con speranza oltre la Muraglia, proprio
mentre la Cina soffre per il rallentamento della
domanda globale. Nella crisi ognuno lamenta la prudenza negli acquisti degli ex
clienti. Per questo motivo se ne cercano di nuovi, soprattutto in territori
vasti e promettenti. La congiuntura ha accelerato un processo avviato da tempo:
la conquista del mercato cinese da parte delle maison dei consumi sofisticati.
Gli shopping center di Pechino, il Bund di Shanghai, le strade della moda nella
ricche città della costa sono ormai piene dei nomi più famosi che vendono
insieme ai sogni i prodotti più conosciuti del lusso: abiti, accessori, gioielli,
penne, orologi. «La Cina è l'unico posto al mondo dove
le vendite al dettaglio sono in crescita», ha scritto JPMorgan nel suo ultimo
rapporto. I motivi sono essenzialmente due. Il primo risiede nella ridotta
propensione al consumo dei cittadini. La crisi non riesce a comprimere un
valore già basso. Una tradizione contadina frugale e parsimoniosa ha
privilegiato il risparmio, la tutela del futuro contro l'edonismo del presente.
Contrariamente alle previsioni, anche gli acquisti più costosi, che si credeva
immuni dall'andamento economico, risentono in Occidente della minore
disponibilità di reddito. Gli acquisti dei beni voluttuari sono diminuiti come
quelli dei beni essenziali. I consumatori cinesi hanno invece molti margini di
crescita e il loro comportamento, anche in tempi di crisi, segnala aumenti
fisiologici. Inoltre il mercato del lusso è tutt'altro che saturo. Secondo uno
studio della Bain & Company, il tasso di crescita è il più alto al mondo e
tra 5 anni la Cina sarà per il settore il primo acquirente.
L'acquisizione sembra coerente con le disponibilità economiche: pur essendo
ancora un Paese a reddito medio-basso, la Cina vanta
un numero già alto e in crescita costante di milionari. Oltre che dalla
disponibilità finanziaria, i loro acquisti sono determinati da un'evoluzione
del sistema distributivo cinese. L'adesione al Wto ha snellito le procedure e
abolito il sistema delle licenze. Già oggi le vendite dei
prorotti di lusso per molti interpreti del made in Italy hanno superato le
vendite negli Usa, in
Russia e in Giappone e la Cina si sta affermando sempre di più, tra i produttori del lusso
italiani ed europei, come il mercato più grande, promettente e profittevole,
fondamentale quasi per chiudere una stagione in attivo.
( da "Giornale di Brescia"
del 17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Edizione: 17/04/2009
testata: Giornale di Brescia sezione:estero Obama riscopre la ferrovia, via al
piano per l'alta velocità Saranno investiti 8 miliardi per nuove linee
ecologiche e moderne. Il presidente Usa poi vola in
Messico per siglare un patto antinarcos Barack Obama in treno durante la
campagna elettorale NEW YORKGli Stati Uniti di Barack Obama sempre più vicini
alla vecchia Europa, anche sul piano dei trasporti. Il treno ad alta velocità,
che da anni avvicina le capitali europee in modo sempre più concorrenziale
rispetto al trasporto aereo, sbarca negli Usa. È
l'ulteriore segno di un paese che, vittima della crisi, sceglie di cambiar
pelle, anche sul piano dei comportamenti sociali, adottando modelli che hanno
avuto successo fuori dai propri confini. Il presidente americano ha annunciato
ieri un piano di investimenti di 8 miliardi di dollari sul trasporto su rotaia,
attingendo ai fondi per il rilancio dell'economia. Un modo per colmare il
ritardo in questo settore nei confronti di paesi europei come Francia e Spagna,
orientali come Cina e Giappone. Il piano - annunciato ricordando Lincoln che «si
impegnò a collegare la nazione da Est a Ovest, mentre cercava di tenere unito
il Nord al Sud» - è molto ambizioso, vista anche la grande estensione degli Stati
Uniti. Tra gli itinerari prioritari spiccano il collegamento San Francisco-San
Diego, in California e quello della costa Est, dal New England alla
Florida. Prima di lasciare Washington alla volta del Messico, Obama ha chiarito
che questo piano «è solo un primo passo sulla via di un trasporto intelligente
che risponda ai bisogni del ventunesimo secolo». L'auto sopravvivrà solo se
sarà «piccola» e «verde», si pensi alle ragioni che hanno spinto il presidente
a sponsorizzare l'accordo Chrysler-Fiat. Ma il futuro è nel treno, il mezzo
pubblico più «democratico», per definizione. E Obama riparte da quel simbolo.
Il presidente degli Stati Uniti è poi volato in Messico per la prima visita di
un presidente Usa nella capitale dai tempi di Bill
Clinton. Scopo del viaggio rafforzare la lotta al narcotraffico e siglare una
cooperazione in tal senso con i vicini messicani. «Calderon sta facendo un
lavoro eroico nell'affrontare un problema enorme ai nostri confini», ha detto
Obama in un'intervista alla Cnn in spagnolo indicando che gli Usa stanno cercando di fare la loro parte: «Non solo
intercettando il traffico che sale al Nord, ma anche bloccando il flusso di
armi e di liquidi che scende a Sud». Ogni anno, secondo stime federali, da
( da "Trentino" del
17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Alcuni dei quali,
seppure solitamente poco nominati, sono certamente significativi; ad esempio:
... Alcuni dei quali, seppure solitamente poco nominati, sono certamente
significativi; ad esempio: il costo d'affitto dei container per il trasporto
marittimo; la produzione di rifiuti; gli indici di materie prime; gli andamenti
borsistici delle aziende specializzate in logistica. Ebbene, guardando a questi
indicatori, l'impressione è che pure in economia dopo l'inverno stia arrivando
la primavera. In fondo, tutti quei soldi spesi per evitare il crac dei mercati
finanziari e monetari (in sintesi, del credito) qualche frutto dovranno pur
darlo. Come sembra confermare proprio il caso "Goldman Sachs" (la
banca che ha dato ad Obama il vertice economico ultraliberista della sua
Amministrazione) visto che sembra poter restituire in anticipo il salvagente di
10 milioni di dollari ricevuti dal Governo federale. Naturalmente, è opportuno
essere prudenti; anche se, e sarebbe tragico sottovalutarlo, una psicologia
orientata all'ottimismo, poiché cambia le aspettative in senso positivo, può
favorire la ripresa quanto un'accorta politica economica. Tuttavia, la cautela
resta d'obbligo. D'altra parte, la differenza tra chi ritiene che
l'economia-mondo stia per ripartire e chi, come il Governatore di Bankitalia
Draghi, pensa invece che sia un "rallentamento del peggioramento" è
minima e, oltretutto, comprovata dagli stessi dati. Tant'è che lo stesso Obama
chiama, al contempo, sia alla fiducia nelle capacità degli States per il futuro
che alla coscienza del perdurare delle condizioni difficili del presente.
Insomma, piaccia o meno, la situazione è ambivalente come i dati che la
raccontano. Sia quelli "decorosi" che quelli, ancora orientati al
pessimismo, che giungono sia dal Vecchio continente (la banca Ubs prima citata)
che d'oltreoceano: dall'occupazione alle vendite al dettaglio. In sintesi, la
marcia verso un "capitalismo appieno risorto" è ancora lunga e
travagliata. Comunque, alla fine la crisi mollerà la presa; si tratterà solo di
vedere, sotto questo limitato (però importante per la vita immediata della
gente) angolo visuale "congiunturale", se ciò accadrà nell'estate
2009 o del 2010; oppure ancora più avanti. Più a fondo, però, ci sono altri
interrogativi da porsi per il post-crisi dell'economia di questo ormai
"unico Occidente globale", a partire dalle sue asimmetrie
geopolitiche interne, sia vecchie che in fieri. Il primo quesito, allora,
riguarda l'equilibrio manifatturiero del mondo; che è poi anche, ovviamente, un
problema di potere. E qui, veramente, il vaniloquio di chi pensa che un paese
possa salvarsi tenendo in loco gli uffici (il software aziendale) ma
decentrando la produzione fisica, ovvero riducendosi a mero consumatore
globale, appartiene a quelle caricature sul liberismo diffuse ma da evitare
come l'opposto protezionismo, onde evitare disastri sociali facilmente
trasformabili in bellici. Poi, indissolubilmente legato a questo c'è la
questione, accennata dalla Cina al G20, del primato monetario del dollaro; e senza il quale, tra
l'atro, oggi l'Obama's economics rischierebbe il flop. Ovviamente il tema, ora
sottotraccia, è, come l'insieme dell'assetto del potere globale, in agenda;
infatti, nel dopo crisi, prima o poi (per gli Usa meglio poi), esploderà con conseguenze politico/miltari
notevoli. Altro tema delicato riguarda il divergere di modello economico di
Europa e Stati Uniti: perché mentre questi ultimi restano, nonostante i
salvataggi bancari pubblici erogati, liberisti; l'Europa, all'opposto, corre
(il richiamo ideologico è ad una "economia sociale di mercato" invece
aliena all'originale scuola di Friburgo) verso il neo-corporativismo dei suoi
anni '70 del 900. E questo vuol dire "divaricazione" geoeconomica
transatlantica. Insomma, il dopo crisi ci lascerà in eredità grossi problemi
politici. Francesco Morosini
( da "Eco di Bergamo, L'"
del 17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
il manager di bain
--> Venerdì 17 Aprile 2009 ECONOMIA, pagina 40 e-mail print «Siamo di fronte
ad un nuovo mondo. Dopo un forte accento di crisi, il punto più basso è stato
raggiunto e superato. Ci sono timidi segnali di ripresa che ci indicano che non
siamo più in caduta libera, come cinque mesi fa. Non c'è una depressione stile
1929. Quello che è cambiato, strutturalmente e profondamente, è il sistema,
molto diverso rispetto al settembre scorso. Sono state gettate le basi per un
cambiamento generazionale, che durerà vent'anni e non tre, dove si assisterà
alla forte presenza dello Stato, in tutti i principali Paesi industrializzati,
con maggiori regole, controlli, invasività». Giovanni Cagnoli, amministratore
delegato di Bain & Company, anticipa alla stampa - prima del suo intervento
all'ultimo convegno del ciclo d'incontri sugli strumenti manageriali, svoltosi
a Confindustria Bergamo e organizzato in collaborazione con Federmanager
Bergamo - le sue osservazioni sullo stato attuale della crisi. Dalla quale non
si uscirà tanto velocemente: «Ci aspetta un ventennio difficile - afferma - e
l'intervento dello Stato, che si è rivelato l'ultimo vero baluardo contro la
crisi, ci costerà in termini di aumento delle imposte. I
debiti contratti da Usa,
Gran Bretagna, Giappone, Germania rappresentano diritti che le generazioni
future dovranno pagare». I segnali di ripresa vengono «dagli Usa, piuttosto che dalla Cina che non genera domanda - aggiunge
Cagnoli -; negli Usa il
mercato immobiliare è leggermente ripartito, vengono rifinanziati i mutui.
Inoltre, le scorte delle imprese stanno finendo, per cui gli ordini
ripartiranno». I numeri, però, torneranno positivi solo a cavallo tra 2009 e
2010. Ma non sul fronte occupazionale: «Qui non si vede ancora nulla di positivo».
A. I. 17/04/2009 nascosto--> ANNUNCI DI GOOGLE
( da "Manifesto, Il"
del 17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
PECHINO Il Pil nel
primo trimestre del 2009 scende a +6,1%, non accadeva dal 1992 Inizio di anno
nero per la Cina E la Diga delle Tre Gole succhia
molto più denaro del previsto Maurizio Galvani La Cina
è «vicina», infatti, la crisi economica colpisce anche Pechino e il governo
ieri ha diffuso la notizia - che nel primo trimestre del 2009 - il Pil
(prodotto interno lordo) è cresciuto solamente del 6,1%. Solamente poiché il
Dragone, negli anni precedenti, ci aveva abituato a crescite massicce, a due
numeri. Lo stesso l'obiettivo disegnato a Londra - all'ultimo vertice del G20 -
di una Cina «locomotiva mondiale» sembra meno
probabile. Come meno possibile un'alleanza fondata sull'asse e il binomio G2
ovvero su rapporti stretti tra Pechino e Washington. Entrambi questi paesi
mostrano i loro problemi e il Pil cinese è cresciuto del 6,1% contro il 9%
raggiunto a fine 2008 e il 13% segnato a conclusione dell'anno 2007. Piuttosto
tornano tutti i rischi dell'instabilità sociale che i dirigenti comunisti
vogliono assolutamente scongiurare, come è stato affermato dal premier Wen
Jiabao (che parla «di un'economia in salute»)e durante l'assemblea del Popolo
tenuta lo scorso marzo nella capitale. Non sembrano ancora sufficienti circa
548 miliardi di euro stanziati a novembre del 2008 per rilanciare l'economia e
fare avanzare un piano valido fino al 2010. Sono necessari altri stanziamenti
per scongiurare l'aumento dei senzalavoro e depotenziare la mina di 140 milioni
di lavoratori stagionali e occasionali che sono arrivati dalle campagne per
andare a cercare fortuna e salario nelle più ricche zone urbane. Si calcola -
che dall'inizio del rallentamento economico - sono state obbligate a rientrare
circa venti milioni di persone nei loro villaggi. Sono ancora comuni le
immagini di questi lavoratori che sono costretti a prendere il treno per non
ritornare mai più e stabilirsi nell'aree depresse. Per evitare il peggio, il
governo ha provveduto ad aumentare la spesa pubblica che - a fine del 2009 -
raggiungerà circa 105 miliardi di euro pari al 3% del Pil contro lo 0,4% speso
l'anno precedente. Inoltre, Pechino ha già ridotto per cinque volte il tasso di
interesse e ha abbassato il limite delle riserve in possesso delle banche.
L'amministrazione si sforza di mettere a disposizione molto più denaro per
favorire l'innovazione tecnologica e gli investimenti nel settore pubblico. Con
una decisione a sorpresa - sempre per scongiurare la frattura sociale - Pechino
ha annunciato di voler stanziare 2,9 miliardi di dollari a favore del sistema sanitario
nelle zone rurale. La crisi si avverte ma il sistema non deve essere toccato
sembra essere l'imperativo della leadership cinese che ha acquistato sempre più
un ruolo a livello internazionale. Contemporaneamente si sente minacciata e sua
volta minaccia avvalorando, prima del vertice di Londra, la proposta di una
nuova moneta costituita da un paniere rappresentato dai Diritti Speciali di
Prelievo (Dsp) emessi dall' Fmi. Pechino lascia cadere - per ora - questa sua
richiesta poiché in sede internazionale il nuovo segretario al tesoro Tim
Geithner ha riconosciuto che «non c'è nessun comportamento
ribassista da parte della Cina». Lo yuan non sarebbe svalutato tanto che le esportazioni
statunitensi hanno avuto un lieve recupero rispetto a quelle di Pechino. Rimane
il problema molto più serio e più spinoso sia dei bond Usa (a rischio di insolvenza) posseduti
dai cinesi che hanno una quota maggiore in mano di quella giapponesi come pure
quello relativo alla caduta, per tre mesi consecutivi, degli investimenti
dall'estero scesi del 20%. In Cina si evidenzia una
congiuntura parzialmente negativa mentre a Tokyo la borsa registra una frenata
e conclude la seduta ad un più 0,14%. Inoltre il dato cinese si avvicina alle
stime avanzate sia dalla Bm che dall'Fmi che assegnano al Dragone una crescita
del Pil tra il 6,7-6,5%. Più elevata di quella fornita dall'Ufficio di
statistica che riporta una situazione che non si riscontrava dal 1992. Ad
appesantire il clima si è aggiunta la notizia a che i costi per la realizzazione
della Diga delle Tre Gole (sul Fiume Azzurro nella provincia dello Hubei) - che
dovrebbe essere completata a novembre - sono maggiori ai 23,35 miliardi di
dollari dichiarati dal governo. Oltrettutto la diga potrebbe procurare un danno
ambientale e farà lievitare i prezzi per la manutenzione. La notizia apparsa
sul settimanale, Caijing, non è stata fino ad ora smentita da nessuna fonte
ufficiale. Foto: LA PROTESTA DI OPERAIE CINESI PER LA CHIUSURA DELLA LORO
FABBRICA /FOTO REUTERS
( da "Giornale di Brescia"
del 17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Edizione: 17/04/2009
testata: Giornale di Brescia sezione:la città Mario Deaglio per capire la crisi
questa sera alla Pace con la Ccdc Mario Deaglio «Capire la crisi - Gli scenari
dell'economia e della finanza». Questo il titolo dell'incontro promosso per questa
sera dalla Cooperativa cattolico democratica di cultura. L'appuntamento è
fissato per le 20.45 nella sala Bevilacqua dei Padri filippini della Pace, in
via Pace 10. Deaglio è professore ordinario di Economia
internazionale all'Università di Torino ed è attualmente editorialista
economico de La Stampa ed in passato ha diretto Il Sole 24 Ore. Le sue ricerche
riguardano l'analisi delle moderne società di mercato, di economia sommersa e
di globalizzazione.
( da "PubblicitàItalia.it"
del 17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
17/04/2009
Swarovski, campagna in co-branding per Crystallized Elements Swarovski Elements
presenta una nuova campagna pubblicitaria in co-branding per dare rilievo alla
sua posizione di partner di moda. Una serie di immagini che mettono in evidenza
affascinanti creazioni del mondo della moda, elaborate da creativi internazionali,
sovrappone la precisione alla poesia e all'atmosfera romantica dei Crystallized
Swarovski Elements. La nuova comunicazione presenta un linguaggio figurativo,
rivolto ai lettori di riviste di moda amanti dello stile. Tra i marchi
coinvolti, Antonio Berardi, Azzaro e Lulu Guinness. Le luminose creazioni sono
indossate da Natasha V. "Il linguaggio del marchio in questa campagna
rimane coerente, ma è formulato usando toni più morbidi e romantici - commenta
Stephen Todd, direttore branding & communication di Swarovski e direttore
creativo delle ultime campagne pubblicitarie -. La marche con le quali abbiamo
scelto di collaborare rappresentano il valori dell'integrità, dell'eleganza e
della personalità, valori chiave anche per il nostro marchio. Le immagini, scattate dalla fotografa newyorkese Annelise Phillips, rivelano
la sua passione per luce e atmosfere così come la sua abilità nel cogliere i
particolari dei suoi soggetti". Lo styling è stato curato dal londinese
Hector Castro. Realizzata a Parigi, la campagna sarà lanciata nel Regno Unito,
negli Usa, in Germania,
Francia, Italia, Cina e
Giappone.
( da "Quotidiano.net"
del 17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Il presidente degli
Stati Uniti ha presentato un piano per lo sviluppo della rete ferroviaria:
stanziati 8 miliardi di dollari in due anni
"
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Scommesse Casa Dieta USA & FERROVIA Obama lancia il piano per l'alta
velocità Il presidente degli Stati Uniti ha presentato un piano per lo sviluppo
della rete ferroviaria: stanziati 8 miliardi di dollari in due anni Washington,
16 aprile 2009 - Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha presentato
un piano per lo sviluppo di una rete ferroviaria ad alta velocità. "La mia
proposta per lalta velocità ferroviaria - ha spiegato
Obama - porterà innovazioni che cambieranno il modo di viaggiare in
America". Secondo il presidente Usa, questa sarà anche unopportunità
per creare posti di lavoro. Il piano di stimolo varato dallamministrazione Obama
comprende 8 miliardi di dollari in due anni per i treni ad alta velocità. Gli Stati giocheranno un
ruolo chiave nel progetto. Obama ha anche annunciato che intende finanziare con
altri 5 miliardi di dollari gli Stati che investiranno nellalta
velocità. Il piano riguarda per il momento 12 tratte ferroviarie che includono
la California, la Florida, gli Stati settentrionali del Pacifico e gli Stati
del Sud. "Deve essere fatto e deve essere fatto qui", ha detto Obama
menzionando i rapidi
servizi ferroviari già presenti in Francia, Spagna, Cina
e Giappone. Tra i nuovi corridoi ferroviari previsti ci sono collegamenti tra larea
di San Francisco e Sacramento, Los Angeles e San Diego. Una delle tratte basate
nel New England collegherà
Boston, Montreal, Portland, Springfield, New Haven e Albany mentre unaltra
rete con origine a Chicago dovrebbe collegare le città del Midwest. FONTE AGI
Obama dichiara al fisco 2,65 milioni Segnala ad un amico Tuo nome: Tua email:
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casa e le commissioni sulle offerte (10 commenti) All'Abruzzo: il mio 8 per
mille sì, il mio 5 per mille no (7 commenti) 10:49:29 - Eheh...grande
Anakyn...non c'è niente di meglio che stuzzicare uno come te sempre in crisi
ipertensi[...] Wawrinka sgambetta l'amico Federer.10:43:07 - Il calo di Federer
è fisiologico. Per ora non c'è nulla che possa fare se non allenarsi e non
mollar[...] Wawrinka sgambetta l'amico Federer.10:42:35 - Qualunque accezione
si voglia attribuire all'avverbio, dare notizia di una sconfitta comunque grave
[...] Wawrinka sgambetta l'amico Federer.10:27:15 - Nole è superiore! E' questo
il giocatore che voglio ritrovare: divertente,in campo e fuori,istrionic[...]
Djokovic Che Playboy!10:10:04 - Non sono assolutamente d'accordo sul fatto che
Federer dovrebbe prendersi qualche mese di riposo. Di[...] Wawrinka sgambetta
l'amico Federer.09:42:09 - @francesco davila: io non so se Roger e il suo staff
siano confusi o meno. Ieri il nostro mi è parso[...] Wawrinka sgambetta l'amico
Federer.09:37:55 - Mi dispiace deludervi, ma non ci srà nessun
derby...pronostico doppia sconfitta per Vinci e Schiavon[...] Schiavone ok
altro derby? 'X Factor': chi vincerà?Sutor, 4 vittorie in 4 mesi: di chi è la
colpa?Facebook nel mirino della Ue:giusto proteggere di più la privacy,
soprattutto dei minori?Champions League: il Barcellona riuscirà a battere il
calcio inglese?Il governo ha deciso di non accorpare referendum ed elezioni,
sei d'accordo?La Lube raggiungerà la finale dei play off?La Ferrari riuscirà a
recuperare il distacco dalla Brawn Gp?Annozero sul terremoto in Abruzzo, giusto
bacchettare Santoro e sospendere Vauro?Papadopulo salverà il Bologna?Terremoto
in Abruzzo: daresti il 5 o l'8 per mille?Chi vincerà il Grande Fratello
9?L'Inter deve rescindere il contratto di Adriano?Daresti il tuo 5 per mille in
favore dei terremotati?Pasqua 2009 tra crisi economica e terremoto: viene
celbrata in modo più sobrio rispetto agli anni scorsi?Vai in vacanza a Pasqua?
La foto del giorno Wolksawen La Volkswagen Golf è stata designata "World
Car Of The Year 2009". La cerimonia di consegna del riconoscimento si è
svolta al Salone Internazionale dell'Automobile di New York, hanno ritirato il
premio Stefan Jacoby, ceo e presidente di Volkswagen Group of America, e Klaus
Bischoff, responsabile design di Volkswagen. RICERCA ANNUNCI Archivio Notizie
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( da "Datasport" del
17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Gli appuntamenti
sportivi del 18/04 (AGM-DS) - 17/04/2009 9.06.58 - (AGM-DS) - Milano, 17 aprile
- Alle 20.30 si affrontano Juventus ed Inter nel derby d'Italia del campionato
italiano. In evidenza: CALCIO Serie A 32.a giornata Genoa-Lazio alle 18:00;
Juventus-Inter alle 20:30 FORMULA 1 Gran Premio di Cina Qualifiche ore 8.00 VOLLEY Serie A
playoff: semifinali, gara 1 Ore 18 Lube Banca Marche Macerata-Copra
Nordmeccanica Piacenza (Sky Sport 2) Gli altri appuntamenti: BASEBALL IBL: 2.a
giornata Ore 16 Gara 2, ore 20.30 Gara 3 BASKET A1F: quarti di finale - Gara 3
(eventuale) BASKET A2F playoff/playout: gara 1 Ore 20 BASKET Spagna:
31.a giornata BASKET Serie A: 27.a giornata Ore 21 Air Avellino-Banca Tercas
Teramo (Sky Sport 2) CALCIO Ligue 1: 32.a giornata CALCIO Serie B: 36.a
giornata CALCIO Premier League: 33.a giornata CALCIO Bundesliga: 28.a giornata
CALCIO A 5 Serie A: 25.a giornata ore 18.30 CALCIO A 5 Serie A2: 26.a giornata
GOLF European Tour: China Open GOLF PGA Tour: Verizon Heritage PALLAMANO A
Elite: semifinali - Gara 1 Ore 19.00 Conversano-Bologna PALLANUOTO Serie A1:
quarti di finale Gara 2 RUGBY Guinness Premiership: 21.a giornata Anticipi
RUGBY Super 10: 14.a giornata ore 16 RUGBY Francia: Top 14, 23.a giornata
SOFTBALL ISL: 3.a giornata SPORT USA NBA playoff: primo turno SPORT USA NHL:
playoff SPORT USA MLB: regular season TENNIS WTA Barcellona TENNIS ATP
Montecarlo Dalle 13.30 su Sky Sport 3 TENNIS WTA: Charleston- Usa
( da "Wall Street Italia"
del 17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Nordcorea/ Esperti
nucleare Usa via dal paese su ordine Pyongyang di
Apcom Disposta espulsione dopo analogo provvedimento per ispettori Aiea -->Seoul,
17 apr. (Ap) - Il gruppo di esperti americani incaricati di alcune verifiche
sul programma nucleare nordcoreano hanno raggiunto stamane l'aeroporto di
Pyongyang, da dove lasceranno il paese dopo avere ricevuto un ordine di
espulsione. L'Aptn ha trasmesso alcune immagini che mostrano i quattro esperti
statunitensi mentre lasciano il loro hotel e si dirigono allo scalo della
capitale norcoreana. Ieri avevano già lasciato il paese, su disposizione delle
autorità di Pyongyang, anche gli ispettori dell'Aiea, l'Agenzia internazionale
per l'energia atomica. Pyongyang ha ordinato l'allontanamento degli ispettori
dopo che tre giorni fa il Consiglio di Sicurezza dell'Onu aveva condannato il
test missilistico nordcoreano del 5 aprile scorso, definendolo una violazione
della risoluzione 1718 e chiedendo a Pyongyang la sospensione di ogni ulteriore
iniziativa missilistica: per tutta risposta il governo nordcoreano ha
minacciato di ritirarsi dai negoziati a sei per lo smantellamento dei propri
programmi nucleari e di riaprire la centrale di Yongbyon. La dichiarazione di
condanna è una risposta meno severa della risoluzione, chiesta
da Giappone e Stati Uniti ma alla quale Cina e Russia si sono dette contrarie: tuttavia, il documento avverte
che il Consiglio procederà ad "aggiustare" alcune clausole
sanzionatorie comprese nella risoluzione 1718, il che significa che alcune
aziende nordcoreane potrebbero entro breve tempo vedersi congelare beni e
attività all'estero. La Corea del Nord ha annunciato la messa in orbita
del satellite per telecomunicazioni Kwangmyonsong-2, che diffonderebbe
"canzoni patriottiche"; né Russia né Stati Uniti hanno constatato
l'ingresso in orbita di alcun satellite. Corea del Sud, Giappone e Stati Uniti
hanno denunciato il lancio, considerato invece un test missilistico a lunga
gittata in violazione delle risoluzioni approvate nel 2006 dal Consiglio di
Sicurezza dell'Onu.
( da "Wall Street Italia"
del 17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Commercio
estero/Eurostat:deficit Eurozona 2 mld euro a febbraio di Apcom Nei Ventisette
disavanzo cala a 10,6 miliardi -->Bruxelles, 17 apr. (Apcom) - Dalle prime
stime sulla bilancia commerciale della zona euro con il resto del mondo nel
mese di febbraio 2009 è emerso un deficit di 2 miliardi di euro, contro il
surplus da 1,7 miliardi dello stesso mese dello scorso anno. A gennaio la
bilancia era negativa per 10,9 miliardi di euro. A febbraio, rispetto a
gennaio, le esportazioni al netto dei fattori stagionali sono aumentate dello
0,5%, mentre le importazioni sono scese dello 0,8%. E' quanto rende noto
Eurostat, l'ufficio statistico delle comunità europee. Le prime stime per il
commercio extra-Ue di febbraio 2009 indicano un deficit da 10,6 miliardi di
euro, rispetto a -13,3 miliardi a febbraio
( da "Virgilio Notizie"
del 17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Seoul, 17 apr. (Ap)
- Il gruppo di esperti americani incaricati di alcune verifiche sul programma
nucleare nordcoreano hanno raggiunto stamane l'aeroporto di Pyongyang, da dove
lasceranno il paese dopo avere ricevuto un ordine di espulsione. L'Aptn ha trasmesso
alcune immagini che mostrano i quattro esperti statunitensi mentre lasciano il
loro hotel e si dirigono allo scalo della capitale norcoreana. Ieri avevano già
lasciato il paese, su disposizione delle autorità di Pyongyang, anche gli
ispettori dell'Aiea, l'Agenzia internazionale per l'energia atomica. Pyongyang
ha ordinato l'allontanamento degli ispettori dopo che tre giorni fa il
Consiglio di Sicurezza dell'Onu aveva condannato il test missilistico
nordcoreano del 5 aprile scorso, definendolo una violazione della risoluzione
1718 e chiedendo a Pyongyang la sospensione di ogni ulteriore iniziativa
missilistica: per tutta risposta il governo nordcoreano ha minacciato di
ritirarsi dai negoziati a sei per lo smantellamento dei propri programmi
nucleari e di riaprire la centrale di Yongbyon. La dichiarazione di condanna è
una risposta meno severa della risoluzione, chiesta da
Giappone e Stati Uniti ma alla quale Cina e Russia si sono dette contrarie: tuttavia, il documento avverte
che il Consiglio procederà ad "aggiustare" alcune clausole
sanzionatorie comprese nella risoluzione 1718, il che significa che alcune
aziende nordcoreane potrebbero entro breve tempo vedersi congelare beni e
attività all'estero. La Corea del Nord ha annunciato la messa in orbita
del satellite per telecomunicazioni Kwangmyonsong-2, che diffonderebbe
"canzoni patriottiche"; né Russia né Stati Uniti hanno constatato
l'ingresso in orbita di alcun satellite. Corea del Sud, Giappone e Stati Uniti
hanno denunciato il lancio, considerato invece un test missilistico a lunga
gittata in violazione delle risoluzioni approvate nel 2006 dal Consiglio di
Sicurezza dell'Onu.
( da "Corriere.it"
del 17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Minorenni e pena di
morte L'esecuzione prevista per lunedì. Mobilitazione internazionale per
salvarla La ragazza-pittrice al patibolo in Iran Condannata quando aveva 17
anni. L'avvocato: è innocente Delara Darabi (a sinistra nella foto) è una
iraniana di 23 anni con la passione per la pittura. Fra tre giorni sarà
impiccata: nel 2003 aiutò il fidanzato in una rapina, Delara si dichiarò poi
colpevole per difenderlo. Anche Roxana Saberi (a destra nella foto) è in
carcere: giornalista americana-iraniana, è accusata di spionaggio. «Sai cosa
significa essere prigioniero dei colori? Significa me. La mia vita dai 4 anni
in poi è stata fatta di colori. Compiuti i 17 anni, li ho persi... Ora la sola immagine
che appare ogni giorno davanti ai miei occhi è quella di un muro. Io Delara
Darabi, incarcerata per omicidio, condannata a morte... mi sono difesa con i
colori, le forme e le espressioni». Delara Darabi è una ragazza iraniana di 23
anni, con la passione per la pittura. Ha scritto queste parole due anni fa. Fra
tre giorni, il 20 aprile, sarà impiccata, ha detto il suo avvocato al
quotidiano iraniano Etemad. Delara è nata a Rasht, una cittadina sul Mar
Caspio. Nel
( da "Wall Street Italia"
del 17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Tennis/ Wta
Charleston, i risultati della notte di Apcom Ai quarti Dementieva e Bartoli,
fuori Venus e Zvonareva -->Roma, 17 apr. (Apcom) - I risultati degli
incontri disputati nella notte e valevoli per il torneo Wta di Charleston
(negli Stati Uniti), giocato su terra verde e dotato di un montepremi da un
milione di dollari: Singolare, ottavi di finale Marion Bartoli (6, Fra) batte Melanie Oudin (Usa) 6-4, 6-1. Dominika Cibulkova (7, Svk) batte Anastasia Rodionova
(Rus) 6-7 (6), 6-2, 6-3. Sabine Lisicki (16, Ger) batte Venus Williams (2, Usa) 6-4, 7-6 (5). Caroline Wozniacki
(5, Dan) batte Peng Shuai (10, Cin) 6-3, 6-4. Elena Dementieva (1, Rus) batte
Varvara Lepchenko (Usa)
6-1, 6-1. Elena Vesnina (Rus) batte Viktoriya Kutuzova (Ukr) 7-6 (4),
7-5. Melinda Czink (Ung) batte Nadia Petrova (4, Rus) 3-6, 6-4, 7-5. Virginie
Razzano (13, Fra) batte Vera Zvonareva (3, Rus) 1-1, ritirata.
( da "Metronews" del
17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Obama : ''Subito
l'Alta Velocità Usa'' uscito su Metro il 17/04/2009
Lascia il tuo commento! Obiettivo: colmare al più presto il ritardo a stelle e
strisce nei confronti di Paesi europei come Francia e Spagna oppure orientali,
come Cina e Giappone. LAlta Velocità
ferroviaria diventa una priorità nellagenda del presidente Obama. «Cè
bisogno di un sistema di trasporto intelligente che risponda ai bisogni del
ventunesimo secolo », ha detto chiaro e tondo Obama. Dalle parole ai fatti:
lAlta Velocità sarà finanziata con otto miliardi di dollari (presi dai fondi per il rilancio
delleconomia) ai quali se ne aggiungeranno altri 5 (in cinque anni)
finanziati direttamente dalla Casa Bianca. Tanto che si parla di velocità, sono
già stati individuati 12 corridoi che dovrebbero tagliare da parte a parte gli Stati Uniti, ma sul tema
ancora non è stata presa una decisione finale. Tra gli itinerari prioritari
spiccano il collegamento San Francisco-San Diego, in California, e quello della
costa est, dal New England alla Florida.
( da "Reuters Italia"
del 17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Di
Jon Herskovitz SEOUL (Reuters) - Le cinque potenze mondiali (Usa, Cina, Corea del
Sud, Russia e Giappone) potrebbero riprendere il dialogo con la Corea del Nord
per prevenire l'eventuale riapertura del suo stabilimento nucleare e ridurre le
tensioni che hanno minacciato la sicurezza regionale. Lo riferiscono oggi
alcuni analisti.
Gli ispettori nucleari dell'Onu hanno lasciato la Corea del Nord ieri dopo che
Pyongyang ha affermato di voler boicottare eventuali discussioni sul disarmo
nucleare, ha espulso gli ispettori e riattivato il suo impianto, in grado di
trasformare plutonio in armi, nonostante le Nazioni Unite l'abbiano condannata
per il lancio di un missile a lunga gittata, di circa due settimane fa. La Cina, la più grande alleata della Corea del Nord in questa
circostanza, vuole che gli Stati Uniti coinvolgano Pyongyang in colloqui
bilaterali sul disarmo, anche per evitare crescenti tensioni, secondo quanto ha
detto al quotidiano giapponese Nikkei il ministro degli Esteri cinese Yang
Jiechi. "La Cina spera che ci possa essere un
miglioramento nelle relazioni tra Stati Uniti e Corea del Nord", ha detto
Yang, ex ambasciatore cinese a Washington, in un'intervista a Pechino. Il
ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov potrebbe essere a Pyongyang la
prossima settimana per cercare di convincere la Corea del Nord a riprendere i
colloqui a sei sul nucleare, ha riportato il quotidiano sudcoreano Chosun Ilbo,
citando alcun fonti moscovite. La Cina e la Russia
avevano garantito alla Corea del Nord che non sarebbe stata sanzionata per il
lancio di due settimane fa, lancio che da più parti è stato reputato un test
missilistico, in violazione delle risoluzioni Onu. Ma i due paesi hanno poi
appoggiato un comunicato del Consiglio di Stato delle Nazioni Unite, emesso il
5 aprile, in cui si condanna il lancio. Prima di questo comunicato, Pechino
aveva sempre evitato di criticare pubblicamente Pyongyang, anzi concordando con
la Corea del Nord che aveva sempre presentato l'evento come un lancio di un
satellite. L'appoggio cinese è venuto lentamente meno negli scorsi giorni. Un
cambiamento di strategia che ha sottovalutato la reazione rabbiosa di
Pyongyang. GIOCHI DI POTERE Continua...
( da "Sannio Online, Il"
del 17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Valle Caudina:
Istituiamo la protezione civile Pubblicato il 17-04-2009 BUCCIANO:Giaquinto,
Mennito, Napolitano e Benedetto: «Necessario nel nostro centro un nucleo di
volontari». Proposta dei consiglieri di opposizione dopo gli ultimi, tragici
fatti che hanno colpito lAbruzzo... In questo momento così
tragico per lItalia, molti stanno apprezzando e non poco
lattività svolta dalla Protezione Civile a favore dei terremotati
dellAbruzzo. E proprio per questo motivo che nei centri ove tale presidio non esiste si
sta pensando alla istituzione di un gruppo di Protezione Civile. E
questo il caso di Bucciano. Nella cittadina caudina, infatti, il gruppo dei
consiglieri di minoranza, guidato dallex sindaco Angelo Giaquinto e formato da Francesco
Mennito, Stefano Napolitano e Michele Benedetto ha invitato i cittadini a porre
in essere un nucleo di Protezione Civile. A seguito del tragico
evento sismico che ha colpito lAbruzzo, constatiamo che cresce ogni
giorno di più nella
nostra comunità la volontà di dare un fattivo contributo di solidarietà. Allo
scopo di dare concreta attuazione a tale disponibilità, riteniamo che si può e
si deve costituire anche a Bucciano un nucleo su base volontaria di protezione
civile, utile in molteplici occasioni e soprattutto in caso di calamità.
In base a queste considerazioni, lappello ai cittadini: La
solidarietà non ha colore politico, pertanto tutti, cittadini, associazioni e
istituzioni pubbliche, devono sentirsi impegnati a dare, ognuno per la propria parte
di competenza, il necessario contributo per la realizzazione dell
iniziativa. Ricordiamo che la protezione civile si regge su base
volontaria e gratuita, anche se le vigenti leggi consentono lattivazione
di contributi per lacquisto
delle necessarie dotazioni. Da parte nostra, ci rendiamo disponibili a dare
ogni utile sostegno per lattuazione di questo progetto nato dalla volontà
popolare, ringraziando fin dora quanti vorranno parteciparvi. Una
iniziativa, dunque, molto
importante per il territorio comunale. Un gruppo comunale di Protezione Civile,
infatti, sarà di ausilio a molti eventi. Come già accade in altri centri, la
Protezione Civile non offre il proprio aiuto solamente ai casi demergenza,
ma si rende disponibile
anche nel servizio dordine durante lo svolgimento di
manifestazioni, e qualsiasi tipo di intervento che possa presentare rischi di
sicurezza verso il cittadino, collaborando anche a stretto contatto con tutte
le forze dellordine. Il progetto del gruppo dellex sindaco Giaquinto
pare riscuotere già consensi a Bucciano. Molti cittadini, infatti, hanno già
reso nota la propria adesione. Il volontariato di Protezione civile, èdivenuto
negli ultimi anni un fenomeno nazionale che ha assunto caratteri di partecipazione e di organizzazione
particolarmente significativi, è fenomeno nato sotto la spinta delle grandi
emergenze verificatesi in Italia a partire dallalluvione di
Firenze del 1966 fino ai terremoti del Friuli e dellIrpinia. In occasione
di questi eventi si
verificò, per la prima volta nel dopo guerra, una grande mobilitazione
spontanea di cittadini di ogni età e condizione, affluiti a migliaia da ogni
parte del paese nelle zone disastrate per mettersi a disposizione e «dare una
mano». Si scoprì in quelle occasioni che ciò che mancava non era la solidarietà
della gente, bensì un sistema pubblico organizzato che sapesse impiegarla e
valorizzarla. Da allora è iniziata lascesa del volontariato
di Protezione civile, espressione di una moderna coscienza collettiva del dovere di
solidarietà, nella quale confluiscono spinte di natura religiosa e laica, unite
dal comune senso dellurgenza di soccorrere chi ha bisogno e di
affermare, nella più ampia condivisione dei disagi e delle fatiche, il diritto
di essere soccorso con
la professionalità di cui ciascun volontario è portatore e con lamore
che tutti i volontari dimostrano scegliendo, spontaneamente e gratuitamente di
correre in aiuto di chiunque abbia bisogno di loro. Ed è proprio con questi
presupposti che anche
a Bucciano si sta formando un gruppo comunale di Protezione Civile.
( da "Brescia Oggi"
del 17-04-2009)
Pubblicato anche in: (Arena.it,
L')
Argomenti: Cina Usa
Obama cerca alleanze
su droga e clandestini MISSIONE IN AMERICA LATINA. Il presidente degli Stati
Uniti in Messico e poi al vertice di Trinidad incentrato su Cuba E promette una
sanatoria agli immigrati Economia: il Texas minaccia la secessione 17/04/2009
rss e-mail print Il presidente Usa Barack Obama e (a
sinistra) il vice Joe Biden CITTÀ DEL MESSICO Barack Obama in visita in Messico
si spende per la lotta al narcotraffico e all'immigrazione clandestina, due
piaghe che condizionano lo sviluppo minacciano anche gli Usa.
Ma nelle stesse ore deve affrontare lo Stato più conservatore d'America, il
Texas, che contro di lui, colpevole di «statalismo» per le dimensioni del piano
di sostegno all'economia, minaccia addirittura la secessione, ufficialmente
prospettata ieri dal governatore repubblicano Rick Perry. Obama ha tributato
complimenti e sostegno al collega messicano Felipe Calderon, che «sta facendo
un lavoro eroico nell'affrontare un problema enorme ai nostri confini», quello
del narcotraffico: una vera guerra, che solo ieri ha fatto 13 morti e che negli
ultimi due anni ha causato ben 10mila morti. Il presidente assicura che
Washington sta facendo al sua parte, «Non solo intercettando il traffico verso
nord ma anche bloccando il flusso di armi e di liquidi che scende a sud». Ma
anche il problema dell'immigrazione clandestina è enorme e delicato: ogni anno
decine di migliaia di emigranti messicani entrano negli Usa,
nonostante il «muro» costruito da Bush e i soldati alla frontiera. Obama ha
promesso una sanatoria per chi è già negli Usa da
anni, ma c'è il rischio di incoraggiare i clandestini e di alienarsi l'appoggio
degli americani poveri e meno istruiti, che vedono nei clandestini pericolosi
concorrenti per i lavori sottopagati. Oggi il presidente arriva a Trinidad, per
il Vertice delle Americhe. Il presidente Usa vuole
convincere i leader latino-americani a sostenerlo negli sforzi sulla politica
economica e ambientale, ma molto si giocherà sulla questione Cuba: i presidenti
«rivoluzionari» come il venezuelano Chavez e il boliviano Morales chiederanno
la fine dell'embargo contro Cuba. Obama chiede invece il loro sostegno «per
appoggiare la libertà e i diritti umani di tutti i cubani», spingendo insomma per
la democratizzazione del regime. Anche gli Stati Uniti devono passare ai treni
ad alta velocità: è la rivoluzione dei trasporti annunciata ieri dal presidente
Barack Obama, secondo cui la Tav aiuterà gli Usa a
ridurre il traffico e l'inquinamento, oltre a costituire un buon risparmio
energetico. Si tratterà, ammette Obama, di «un progetto a lungo termine», ma
appunto perciò, bisogna cominciare subito. Il presidente ha lodato i vantaggi
dell'Alta velocità: «Non è una visione fantasiosa del futuro o un sogno a occhi
aperti, sta succedendo già, ma altrove». E ha citato Cina, Giappone, Francia e Spagna. In Usa il sistema ferroviario passeggeri è
concentrato soprattutto nel Nordest, mentre i collegamenti a lunga distanza,
dalla metà del Novecento, si svolgono soprattutto in aereo o auto. Obama ha
stanziato 8 miliardi dell'enorme piano di stimolo da 787 miliardi per una prima
«intelaiatura» di corridoi Tav per sei linee in tempi brevi: in Texas,
Florida, nella regione di Chicago e il Sudest, tra Nord Carolina e Louisiana;
ma questi fondi saranno spesi anche per migliorare le linee già esistenti.
Finora c'è un solo treno ad alta velocità, la Washington-Boston, che passa da
New York. In realtà questo Amtrack Acela Express è vecchio di 9 anni.
( da "Avvenire" del
17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
POLITICA 17-04-2009
SEMPRE PIÙ ROCAMBOLESCO IL SALVATAGGIO DI CHRYSLER Nella partita Detroit-Torino
in gioco il modello del dopo-crisi GIANCARLO GALLI F ra Detroit e Torino,
passando per la Casa Bianca, è in atto una partita a scacchi che ha quale posta
in gioco non solo i futuri assetti del settore automobilistico mondiale, ma
anche l'opzione fra nazionalismo industriale e globalizzazione, nonché un nuovo
modo di concepire i rapporti fra azienda e sindacato. Al centro, il pressing
della Fiat guidata da Sergio Marchionne ( manager fra i più apprezzati su scala
planetaria) per acquisire la mitica Chrysler, sull'orlo del fallimento. In
soldoni. La Fiat si è detta pronta a entrare in Chrysler ( acquisendo a costo
zero il 20- 35% del capitale), per dare vita a un gigante particolarmente
dedicato alla costruzione di modelli ecologici e di piccola cilindrata. Ambito
in cui Torino è all'avanguardia. Il proposito deriva dalla constatazione che,
in carenza di economie di scala ( cioè produrre ' almeno' 6- 8 milioni di
auto), sarà difficile contrastare la concorrenza orientale. India, Cina e Giappone. Accolta in prima
battuta con entusiasmo, l'offerta dei torinesi è presto stata messa in
discussione sia dai sindacati americani sia dagli obbligazionisti e creditori
della Chrysler. Infatti, dalle indiscrezioni che si vanno moltiplicando, emerge
che Marchionne avrebbe posto due condizionichiave: 1° ridurre i salari dei
dipendenti statunitensi al livello di quelli delle aziende giapponesi (
in primis, Toyota), inferiori di almeno il 20%; 2° fare accettare ai creditori
una serie di sacrifici. Di fronte all'aut- aut sindacalisti e finanziari sono
entrati in fibrillazione. ' Tagliare' le buste paga, con tutte le conseguenze
sui fondi pensione, dimezzare con un colpo di spugna i debiti, può voler dire
mettere in discussione l'affidabilità dei patti. Così, negli Usa
sta prendendo corpo un'ipotesi alternativa per la quale verrebbe chiamato a
sostegno lo stesso presidente Obama: realizzare un matrimonio fra ex prime
donne ( General Motors e Chrysler, e magari in successiva battuta includendo la
Ford), per ' salvaguardare' l'americanità dell'automobile. In concreto, una
misura autarchicoprotezionistica, come sta avvenendo per l'acciaio e
l'aeronautica. Se l'America si arroccasse su se stessa, ci troveremmo in tutta
evidenza di fronte a una gravissima crisi della globalizzazione, della libera
circolazione delle merci e dei capitali. Che nessuno dice di volere, ma che, in
realtà, costituisce una forte tentazione, anche in Europa, con la Francia che
promette aiuti pubblici a quelle imprese che faranno rientrare in patria gli
impianti trasferiti nell'Est europeo e in Asia. Quanto a sindacati e creditori,
il loro immediato interesse a chiudersi nel riccio nazionale è evidente:
aumenterebbe a dismisura la loro capacità contrattuale con i rispettivi
governi. Controprova: General Motors e Chrysler avrebbero già dovuto, da tempo,
portare i libri in tribunale, se non avessero goduto della generosità prima di
Bush e poi di Obama, autentici donatori di sangue, timorosi di giocarsi
l'appoggio di sindacati, pensionati, risparmiatori. In tale scenario, va
guardato con un pizzico di ammirazione il coraggio della Fiat di Marchionne.
S'è imbarcata in un'operazione ( decisione finale entro il 30 aprile) dal cui
esito dipenderanno molti aspetti del capitalismo postcrisi: dalla competitività
su scala mondiale alla revisione di alcune forme di strapotere sindacale e
finanziario. Autentica sfida al conservatorismo, insomma.
( da "Avvenire" del
17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
CRONACA 17-04-2009
la scelta «Chi fa le ronde è fuori dalla Protezione civile»
Una circolare di Bertolaso stoppa singoli e gruppi ' DA ROMA ANTONIO MARIA MIRA
F uori dalla Protezione civile le associazioni o singoli che partecipano, coi
mezzi o in divisa, alle ronde. Dopo alcuni episodi che hanno interessato gruppi
di volontariato, soprattutto al Nord, Guido Bertolaso ha deciso di mettere nero
su bianco con una circolare in cui, leggi alla mano, spiega
puntigliosamente la differenza tra servizio di protezione civile e ordine
pubblico («la materia della protezione civile è chiaramente distinta e non
sovrapponibile rispetto a quella dell'ordine pubblico e della sicurezza»), le
diverse regolamentazioni, finalità e competenze. Nel documento, inviato nei
giorni scorsi a regioni, comuni, prefetture, ministero dell'Interno, e
organizzazioni del volontariato, Bertolaso ricorda come l'azione del
volontariato di protezione civile deve «trovare il suo presupposto e la sua
ragion d'essere, ma anche il suo limite, proprio nelle finalità chiaramente
espresse dalla legge, e cioè nello svolgimento di attività volte alla
previsione e prevenzione delle varie ipotesi di rischio, al soccorso delle
popolazioni sinistrate ed ogni altra attività necessaria ed indifferibile diretta
a superare l'emergenza connessa agli eventi». Dunque, insiste il capo della
Protezione civile, questo è «il limite oltre il quale non è consentito
spingersi a meno di contraddire l'essenza del volontariato di protezione
civile». Certo, sottolinea, la partecipazione alle ronde «a titolo personale è
del tutto libera », ma senza «uniformi, simboli, emblemi, mezzi o attrezzature
riconducibili alla protezione civile». Altrimenti scatteranno pesanti sanzioni.
Amministrative e anche penali. In primo luogo «l'avvio della procedura di
cancellazione delle organizzazioni interessate» dagli elenchi, registri o albi,
delle organizzazioni di protezione civile. Ma poi anche «l'accertamento delle
responsabilità per l'improprio utilizzo di risorse strumentali finanziate anche
dallo Stato e la segnalazione alla competente Autorità giudiziaria per le
valutazioni di competenza». Non solo minacce. L'associazione Volontari Valle
Aniene di Guidonia, vicino a Roma, che aveva organizzato ronde in divisa e con
le auto di servizio, è stata cancellata dal registro regionale delle
associazioni di volontariato, nella sezione Protezione civile. E per questo
neanche attivata per i soccorsi per il terremoto dell'Aquila. L'iniziativa dopo
alcuni episodi che sono avvenuti soprattutto al nord
( da "Avvenire" del
17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
MONDO 17-04-2009
Bolivia Fallito agguato a Morales, 3 morti DA LIMA MICHELA CORICELLI « I n
Bolivia l'anno scorso la destra cercò di togliermi di mezzo con il voto del
popolo al referendum revocatorio, poi tentarono il golpe civile e fallirono.
Ora stavano progettando di ucciderci, ma stanno fallendo». Il presidente boliviano
Evo Morales ne è sicuro: nel mirino del complotto sventato mercoledì dalla
polizia a Santa Cruz c'era proprio lui. E c'era anche il vice-presidente
boliviano Alvaro García Linera. Lo ha rivelato ieri a Cumaná ( Venezuela),
durante un vertice dei soci dell'Alternativa Bolivariana per le Americhe. Ma
chi voleva uccidere Morales? Il presidente ha parlato di "mercenari"
boliviani e internazionali uccisi o catturati nell'hotel Las Americas di Santa
Cruz: la città roccaforte dell'opposizione anti-Morales, cuore della ricca
"Mezzaluna orientale". Il capo della polizia del Paese andino, Hugo
E- scobar, ha confermato che due cittadini ungheresi e un boliviano sono morti
in uno scontro a fuoco nell'albergo; altri due sospetti sono stati arrestati.
L'intelligence boliviana ha aggiunto Morales aveva avvertito le autorità
dell'arrivo di un gruppo di «mercenari», fra i quali irlandesi, bulgari e
boliviani, pronti a colpire il presidente e il suo vice con «bombe e armi
sofisticate». Parte degli armamenti sarebbero stati ritrovati in un negozio
della città. La notizia dell'attentato sventato genera inquietudine in America
Latina, mentre i leader della regione si preparano ad incontrare Barack Obama a
Trinidad e Tobago, sede del V Vertice delle Americhe. In quest'isola nel cuore
dei Caraibi blindata da misure di massima sicurezza si riuniscono oggi i 34
rappresentanti dell'emisfero. Tutti, tranne uno: Raúl Castro. L'A- vana venne
esclusa da questi vertici nel 1994. Ma è un'assenza chiave, che paradossalmente
rende Cuba uno dei protagonisti centrali della conferenza. I temi dell'agenda
ufficiale sono la povertà, l'educazione, la salute, l'energia, l'ambiente, la
sicurezza e la democrazia. Ma l'embargo potrebbe trasformarsi nell'argomento
cruciale di questo appuntamento. Oltre a Cuba, Obama dovrà affrontare altre
difficoltà nel dialogo con l'America Latina (come dimostrano le tensioni con il
Venezuela o la Bolivia). Ma il rapporto fra gli Usa e i vicini del Sud va al di là della
politica. Nonostante Washington sia ancora il primo partner economico della
regione, la sua influenza è in calo, mentre la Cina continua a guadagnare terreno. Solo nelle ultime settimane
sottolinea il New York Times , Pechino ha raddoppiato un fondo di investimenti
in Venezuela (12 miliardi di dollari), ha prestato 10 miliardi alla
compagnia petrolifera statale del Brasile e ha concesso un miliardo all'Ecuador
per costruire una centrale idroelettrica. Evo Morales Il presidente ha rivelato
il «complotto». Sparatoria in un hotel, uccisi due ungheresi e un boliviano.
Due arresti
( da "Denaro, Il" del
17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Borsa & Mercati
stati uniti Piano alta velocità: il sì di Obama Il presidente: Pronte dodici
linee, così rispondiamo ai bisogni del secolo E' una svolta storica per il
trasporto degli Stati Uniti. Anche negli Usa sarà creata infatti una rete
ferroviaria ad alta velocità, per recuperare il terreno perso nei confronti di
Francia, Spagna, Cina e
Giappone. Lo annuncia il presidente degli Stati uniti, Barack Obama.
"Abbiamo bisogno di un sistema di trasporti intelligente che risponda ai
bisogni del ventunesimo secolo", dichiara Obama. Il piano di
stimolo all'economia varato dall'amministrazione Obama comprende 8 miliardi di
dollari in due anni per i treni ad alta velocità, oltre al sussidio annuale che
il governo passa al servizio di treni passeggeri Amtrack. Inoltre, Obama ha
deciso di aggiungere 5 miliardi di dollari in cinque anni per finanziare gli
stati che investono nell'alta velocità. "Si tratta di un primo passo. Noi
sappiamo che questo sarà un progetto a lungo termine", continua il
presidente Usa, sottolineando che in questo modo sarà
anche possibile creare migliaia di nuovi posti di lavoro. Il piano riguarda per
ora 12 tratte ferroviarie, di cui alcune in California, si pensa a un
collegamento Sa Francisco-San Diego, oltre a una lunga linea sulla costa est,
dal New England alla Florida, e ad altre tratte nel nord ovest del Paese. del
17-04-2009 num.
( da "Repubblica, La"
del 17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Pagina III - Genova
Il presidente Giovanni Calvini: "Gli attacchi alle navi, i costi stellari
del transito da Suez e il calo del greggio tengono lontani gli armatori dal
Mediterraneo" Gli industriali: "Anche Genova ostaggio dei pirati
somali" MASSIMO MINELLA è LA globalizzazione, ragazzi.
Se il presidente genovese di Confindustria manifesta preoccupazione per il
fenomeno della pirateria somala, allora è segno che non ci sono davvero più
confini. Perché i pirati che assaltano le navi al largo del Corno d´Africa
spingono gli armatori a cambiare rotta, lasciando il Mar Rosso e il transito da
Suez per puntare verso il Capo di Buona Speranza, per poi risalire fino
al Nord Europa, dimenticandosi così del vecchio Mediterraneo e, di conseguenza,
di Genova. «A giocare contro il transito da Suez ci sono anche i costi stellari
del transito dal canale e il calo vertiginoso dei prezzi del bunker - spiega
Giovanni Calvini, presidente degli imprenditori genovesi - Così gli armatori
scelgono di allungare il viaggio di qualche giorno, anche per risparmiarsi la
tassa antipirateria delle compagnie assicurative». Risultato, Mediterraneo
sempre più marginale in un contesto di crisi senza precedenti. Ma può un pirata
affossare la Lanterna, presidente? «Quello della pirateria è un fenomeno
preoccupante, per quello che comporta sulle grandi rotte internazionali, ma che
ritengo possa essere risolto. Le preoccupazioni sono soprattutto altre». SEGUE
A PAGINA VII
( da "Repubblica, La"
del 17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Pagina 26 - Economia
Fmi: recessione dura, la ripresa sarà lenta Il Pil cinese frena al 6,1%. Ma
negli Usa calano i sussidi alla disoccupazione In
Europa calo della produzione L´Istat conferma la frenata dei prezzi in Italia
all´1,2% ELENA POLIDORI ROMA - Ancora luci e ombre sull´economia. La recessione
è «lunga, severa» e «altamente sincronizzata». La ripresa sarà «lenta e debole»
spiega il Fondo monetario internazionale nelle sue ultime previsioni. Dominique
Strauss-Kahn, responsabile del Fmi, prevede che il 2009 sarà «un anno
terribile» e che l´economia inizierà a risorgere nel 2010 «ma dipenderà dalle
politiche che vengono adottate oggi». Secondo gli esperti Fmi dal dopoguerra
s´è visto raramente un mix tanto micidiale fatto da crisi economica e crisi
finanziaria. E proprio per questo, le previsioni vanno prese «con estrema
cautela», sapendo che la ripresa partirà dalle economie avanzate e che per
rivedere i livelli produttivi ante-crisi «serviranno almeno tre anni e mezzo».
Per accelerare i tempi è essenziale il ripristino della fiducia insieme ad
azioni coordinate di politica monetaria e fiscale. Il Fmi fornirà la prossima
settima, durante le riunioni di Washington, i numeri che confermano queste
tesi. Ai timori del Fondo si aggiungono le stime che
arrivano dalla Cina dove il
Pil del primo trimestre, confermando le indiscrezioni della vigilia, cresce
«solo» del 6,1% su base annuale, contro il 6,8% degli ultimi tre mesi dello
scorso anno e il 10,6% dello stesso periodo del 2008. E´ il peggiore risultato
dal 1992, subito minimizzato dal premier Wen Jabao: «La salute dell´economia è
migliore del previsto». Rallenta anche la produzione industriale (5,1%
nel trimestre contro il 16,4 dei primi tre mesi 2008) e scende, ma meno delle
attese, l´indice dei prezzi al consumo di marzo (-1,2% annuo). Tra le ombre, si
aggiunge la performance della produzione industriale nei 16 paesi di
Eurolandia: - 2,3% a febbraio su gennaio, -18,4% su base annua. Non accadeva
dal
( da "Repubblica, La"
del 17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Pagina 29 - Economia
Ferrovie Usa, 8 miliardi per l´Alta velocità Piano
straordinario voluto dal presidente. E Trenitalia bussa al mercato francese
LUCA IEZZI ROMA - Gli Usa vogliono importare il
modello europeo dei treni ad alta velocità e stanziano 8 miliardi di dollari (6
miliardi di euro) per i primi investimenti. Il presidente degli Stati Uniti,
Barack Obama ha annunciato ieri la volontà di colmare il ritardo in questo
settore nei confronti di paesi europei come Francia e Spagna, orientali come Cina e Giappone. Solo un inizio che per ora vede tra gli itinerari da
realizzare il collegamento San Francisco-San Diego in California e quello della
costa est, dal New England alla Florida. Per Obama «è solo un primo passo sulla
via di un trasporto intelligente che risponda ai bisogni del ventunesimo
secolo». Il ritorno agli investimenti sui binari ha anche un valore
simbolico: il presidente ha usato il treno per il suo primo viaggio verso
Washington al momento dell´insediamento, quasi a segnare la fine del XX secolo
in cui la politica dei trasporti ha spinto su automobili e aerei. Le ferrovie
sono state protagoniste invece nell´800 della prima rivoluzione industriale
americana e simbolo della "conquista del West". L´Europa invece pensa
al passo successivo: la concorrenza tra i vecchi monopoli nazionali e così
Trenitalia prova a sbarcare in Francia. Secondo le indiscrezioni del quotidiano
Les Echos la società ferroviaria italiana è una delle due ad aver presentato la
richiesta per operare su alcune tratte internazionali, a cominciare dalla
Milano-Parigi, in vista della liberalizzazione del traffico ferroviario
internazionale stabilita dalle autorità francesi a partire dal prossimo 13
dicembre. La società guidata da Mauro Moretti non conferma ma non ha mai nascosto
di voler crescere in Europa. Inoltre Trenitalia, insieme alla tedesca Deutsche
bahn, utilizza treni compatibili con il sistema transalpino. «Questo non
significa necessariamente che i viaggiatori francesi potranno prendere dei Tgv
italiani sin dal 2010», spiega les Echos riferendosi al fatto che prima di dare
le autorizzazioni l´autorità pubblica che gestisce la rete (Rff) dovrà
verificare requisiti giuridici e tecnici della domanda. «Al momento non ci è
stata sottoposta nessuna domanda per un certificato di sicurezza nel campo del
trasporto passeggeri», ha specificato il direttore dell´ente per la sicurezza
ferroviaria. Primi segnali che lasciano intuire che la liberalizzazione in
Francia procederà tra mille ostacoli, come è già successo per l´energia e il
trasporto aereo, nonostante l´apertura sia imposta da Bruxelles e nonostante le
ferrovie transalpine (Sncf) siano pronte ad entrare nella Tav italiana
attraverso la partecipazione in Ntv.
( da "Wall Street Italia"
del 17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Ue-16: commercio
estero, deficit 2 mld euro in febbraio di ANSA Diminuito export verso Turchia,
Corea del Sud e Brasile -->(ANSA)- BRUXELLES, 17 APR - Il commercio estero
della zona dell'euro con il resto del mondo, nel febbraio scorso,ha un deficit
di 2 miliardi di euro.Nello stesso mese del 2008, si era registrato un surplus
di 1,7 miliardi. In gennaio, invece, il saldo negativo e'stato di 10,9 miliardi
di euro. Lo rende noto Eurostat,l'ufficio europeo di statistica, che, per l'Ue,
segnala un deficit, a febbraio, di 10,6 miliardi di euro, contro quello di 13,3
miliardi dell'anno precedente. In gennaio, nell'Ue-27, il deficit era stato di
27,2 miliardi di euro. Quanto ai singoli settori, nell'Ue-27, e' diminuito il
deficit per l'energia (20,7 mld in gennaio 2009 contro i 31 mld dello stesso
mese 2008), mentre si e' ridotto il surplus per prodotti chimici (4,6 mld
contro i 6,3 mld) e per le macchine e i veicoli (2,8 mld contro i 7,9 mld).Gli
scambi con i principali partner, osserva Eurostat, sono orientati al ribasso:
le esportazioni verso la Turchia sono diminuite del 44%, quelle verso al Russia
del 36% e del 32% verso l'India. In calo del 37% anche le
importazioni dalla Russia, del 33% dalla Turchia e del 31% da Corea del sud e
Brasile.Diminuito il surplus con gli Usa (1,4 mld in gennaio contro i 4,8 mld dello stesso mese 2008),
mentre e' aumentato il deficit con la Cina (15,8 mld contro i 15,2 mld).(ANSA).
( da "Blogosfere" del
17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Apr 0917 1
portacontaner = 50mila automobili. Pubblicato da Debora Billi alle 13:50 in
Current Affairs Da mesi seguiamo qui le avventure del trasporto marittimo
mercantile (niente affatto yawn come si potrebbe immaginare). Trovate un
riepilogo delle puntate precedenti qui, dove si parla di crollo del Baltic Dry
Index, che nel frattempo continua a giacere immoto, di crollo dei prezzi di
noleggio, e persino dei containers ormai inutilizzati. Tale disastro non solo
conferma la crisi della produzione industriale in tutto il mondo, ma si
sospetta sia preludio ad una futura carenza di beni. Se nessuno li trasporta,
d'altronde... Ma il Guardian scopre che non tutto il male viene per nuocere. E'
infatti entrato in possesso di dati confidenziali dell'industria marittima che
rivelano come le 15 più grandi portacontainer al mondo inquinano come tutti i
750 milioni di automobili del pianeta! Ricerche scientifiche americane
dimostrano poi che le 90mila portacointainer che solcano i nostri oceani sono,
da sole, responsabili della morte di 60 mila americani all'anno. Non osiamo
immaginare il totale, considerando anche che il 90% dell'inquinamento navale
avviene nell'emisfero nord. Il motivo è comunque presto detto. L'olio combustibile ad uso navale ha duemila volte il contenuto in
zolfo ammesso nelle nostre automobili. Insomma, se il trasporto mercantile è
fermo preoccupiamoci pure per l'economia, ma tiriamo anche un bel respirone di
aria più pulita. E' l'ennesima prova che economia globalizzata e ambiente non
vanno per nulla d'accordo.
( da "Mattino, Il (Salerno)"
del 17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Napoli nella città
di De Luca. Con uno dei principali critici del «napolicentrismo»,
l'Associazione «Il Riformista» presenta il libro-intervista ad Aldo Masullo
«Napoli siccome immobile» (edito da Guida) di Claudio Scamardella (nella foto
con il filosofo). L'appuntamento è per domani 18 aprile alle 18 al Salone
Bottiglieri di Palazzo Sant'Agostino con l'autore ne parlano Andrea Manzi,
vicedirettore del Roma, Angelo Giusto, consigliere regionale, Vincenzo De Luca,
sindaco di Salerno, coordinati dal giornalista Luciano Pignataro. Quali sono le
ragioni che fanno di Napoli una città sempre al centro dell'attenzione
mediatica e non? Nel libro prova a dare una spiegazione storica
all'interrogativo il filosofo Aldo Masullo. Si tratta di una riflessione a freddo
e lontana dai clamori del circuito mass-mediatico sulle ragioni storiche che
negli ultimi cinque secoli hanno determinato ritardi e arretratezze di Napoli,
fino alla drammatica crisi dei rifiuti, ma anche sulle
opportunità di rilancio della città nel mondo globalizzato e con il ritrovato
ruolo strategico del Mediterraneo. Il libro si articola in quattro capitoli,
«Napoli deragliata. Napoli sospesa. Napoli delusa. Napoli futura«, ognuno dei
quali aperto da una introduzione di Scamardella di una ventina di pagine.
Una riflessione a tutto campo in un momento di snodo fondamentale della storia
di Napoli e del Sud. La riflessione con il sindaco di Salerno - una delle voci
dissonanti della sinistra campana che non ha mai lesinato critiche a Napoli
intesa come madre-matrigna della regione - promette altri spunti. Napoli vista
da una periferia che non si rassegna a «subire» Napoli senza disconoscerne un
ruolo da cui non si può prescindere.
( da "Corriere Adriatico"
del 17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
L'annuncio prima di
andare in Messico Obama lancia il treno Crede sull'alta velocità Washington Gli
Stati Uniti di Barack Obama sempre più vicini alla vecchia Europa, anche sul
piano dei trasporti. Il treno ad alta velocità, che da anni avvicina le capitali
europee in modo sempre più concorrenziale rispetto al trasporto aereo, sbarca
negli Usa. E' l'ulteriore segno di un paese che,
vittima della crisi, sceglie di cambiar pelle, anche sul piano dei
comportamenti sociali, adottando modelli che hanno avuto successo fuori dai
propri confini. Il presidente americano ha annunciato ieri un piano di
investimenti di 8 miliardi di dollari sul trasporto su rotaia, attingendo ai
fondi per il rilancio dell'economia. Un modo per colmare il
ritardo in questo settore nei confronti di paesi europei come Francia e Spagna
e orientali come Cina e
Giappone. Il piano è molto ambizioso, vista anche la grande estensione degli
Stati Uniti. Tra gli itinerari prioritari spiccano il collegamento San
Francisco-San Diego, in California e quello della costa est, dal New England
alla Florida. Prima di lasciare Washington alla volta del Messico, Obama
ha chiarito che questo piano "è solo un primo passo sulla via di un
trasporto intelligente che risponda ai bisogni del ventunesimo secolo". Un
modo chiaro per ribadire che l'automobile americana, tradizionalmente grande,
quindi molto costosa e inquinante, appartiene ormai al passato. L'auto
sopravviverà solo se sarà "piccola" e "verde",
( da "Mattino, Il (Nazionale)"
del 17-04-2009)
Pubblicato anche in: (Mattino,
Il (Benevento))
Argomenti: Cina Usa
Washington. Gli
Stati Uniti di Barack Obama sempre più vicini alla vecchia Europa, anche sul
piano dei trasporti. Il treno ad alta velocità, che da anni avvicina le
capitali europee in modo sempre più concorrenziale rispetto al trasporto aereo,
sbarca negli Usa. È l'ulteriore segno di un Paese che,
condizionato pesantemente dalla crisie conomica che i suoi vertici finanziari
hanno generato, sceglie di cambiar pelle, anche sul piano dei comportamenti
sociali, adottando modelli che hanno avuto successo fuori dai propri confini.
Il presidente americano ha annunciato ieri un piano di investimenti di 8
miliardi di dollari sul trasporto su rotaia, attingendo ai fondi per il
rilancio dell'economia. Un modo per colmare il ritardo in questo settore nei
confronti di paesi europei come Francia e Spagna, e
orientali come Cina e
Giappone. Il piano - annunciato ricordando Lincoln che «si impegnò a collegare
la nazione da est a ovest, mentre cercava di tenere unito il nord al sud» - è
molto ambizioso, vista anche la grande estensione degli Stati Uniti. Tra gli
itinerari prioritari spiccano il collegamento San Francisco-San Diego,
in California e quello della costa est, dal New England alla Florida. Prima di
lasciare Washington alla volta del Messico, Obama ha chiarito che questo piano
«è solo un primo passo sulla via di un trasporto intelligente che risponda ai
bisogni del ventunesimo secolo». Un modo chiaro per ribadire che l'automobile
americana, tradizionalmente grande, quindi molto costosa e inquinante,
appartiene ormai al passato. L'auto sopravviverà solo se sarà «piccola» e
«verde», come confermato dal pieno sostegno dello stesso presidente Usa all'accordo Chrysler-Fiat. Ma il futuro è nel treno, il
mezzo pubblico più «democratico», per definizione. Del restro furono le prime
locomotive a vapore, sostituendo le diligenze della «conquista del west», a
creare il mito della nuova frontiera due secoli fa. E ora Obama riparte da quel
simbolo. Un paio di settimane fa, durante la sua visita in Europa, esattamente
a Starsburgo l'aveva quasi annunciato, esprimendo esplicitamente la sua
«invidia» per i treni europei. «Sono geloso dei vostri treni: perchè - si era
chiesto scherzando durante un incontro con giovani entusiasti - non possiamo
avere anche noi in America la vostra alta velocità?».
( da "Mattino, Il (Nazionale)"
del 17-04-2009)
Pubblicato anche in: (Mattino,
Il (Benevento))
Argomenti: Cina Usa
Corrado Ocone
L'anticonformismo intellettuale, di norma, non dovrebbe essere né di destra né
di sinistra. Il fatto che Giano Accame, morto ieri, sia stato un uomo
marcatamente di destra ma anche un eretico idealtipico, diciamo così, la dice
lunga sulla storia d'Italia del dopoguerra. In questa storia, in verità, la
vicenda politica e intellettuale di Accame è tutta calata ed è questa storia a
spiegarla fino in fondo. Certo, la nostra è stata una Repubblica che si è
legittimata sull'antifascismo, ma ciò che non sempre è stato sottolineato con
la forza dovuta è che il nostro Stato è stato molto magnanimo e inclusivo con i
fascisti, anche di Salò, disposti a fare harakiri. Accame, però, non era di
questa tempra, apparteneva poco, ed era questo soprattutto a farlo eretico,
alla vasta genia degli italiani trasformisti. E quasi a voler ricalcare questo
tratto della personalità, con senso di sfida e orgoglio insieme, egli, che
aveva vissuto tiepidamente il fascismo da lontano (era nato a Stoccarda 81 anni
fa e vissuto in provincia a Loano), di fronte allo stomachevole spettacolo dei
voltagabbana dell'ultima ora, decise di arruolarsi nell'esercito di Salò
l'ultimo giorno possibile: il 25 aprile mattina del 1945 fece il gran passo e
la sera, ovviamente, era già in carcere. Aveva solo sedici anni allora, ma fu
quello l'episodio fondativo della sua vita. Lo stesso spirito di ribellione e
di anticonformismo culturale lo avrebbe manifestato anche all'interno del
Partito in cui, sin dalla fondazione (1946), naturaliter cominciò a militare:
il Movimento sociale di Giorgio Almirante. Rapidamente ne divenne uno dei
massimi dirigenti. Sentendosi stretto nel ghetto dell'insignificanza a cui il
partito era condannato, egli però, all'inizio degli anni Sessanta, ormai
maturo, ricominciò a manifestare quello spirito irrefrenabile che sempre lo ha
caratterizzato. È così che fece da sponda nel 1964 al leader repubblicano
Randolfo Pacciardi, di cui fu amico e stretto collaboratore, nel suo progetto
di creazione di un movimento che, sull'esempio del gollismo francese, perorava
anche per l'Italia una svolta presidenzialistica e maggioritaria: l'Unione
democratica per la Nuova Repubblica. La reazione delle istituzioni e dei
partiti ufficiali fu, nei confronti di Pacciardi, che già era stato espulso un
anno prima dal Partito Repubblicano per aver votato contro il centrosinistra,
molto dura e facilmente immaginabile in tempi in cui il parlamentarismo e il
proporzionalismo erano dogmi indiscutibili e in cui bastava poco per essere
definiti fascisti e golpisti. Che però anche Accame fosse lì lì per essere
cacciato dal proprio partito in pochi lo immaginavamo, così come era difficile
immaginare il motivo su cui si sarebbe consumata la scissione: la simpatia e
l'appoggio che il nostro subito dette a quella contestazione giovanile che ai
più sembrava ed era marcatamente di sinistra. Cominciava a maturare allora
quella posizione «oltre la destra e la sinistra» che sarà tipica negli ultimi
anni del nostro, anche se in quel torno di tempo egli amava definirsi «un
anarchico di destra». Alla destra più inquieta se non inquietante, Accame era
parso appartenere invece qualche anno prima, nel 1965, quando era stato
relatore in uno storico convegno all'Hotel Parco dei Principi di Roma su «La
guerra rivoluzionaria». L'incontro, finanziato dal Sifar, secondo la vulgata
presto trionfante, sarebbe stato all'origine della cosiddetta «strategia della
tensione». Certo è che gli organizzatori si proponevano di contrastare quello
che consideravano il «pericolo comunista» per l'Italia avendo come obiettivo
prioritario favorire un legame organico fra forze politiche e sociali
anticomuniste e apparati dello Stato (in primo luogo, ovviamente, quei servizi
di sicurezza che sarebbero stati etichettati come «deviati»). Rientrato nelle
fila del Movimento sociale, Accame, giornalista e intellettuale di profonda e
vasta cultura, scrittore di testi storici molto documentati, redattore e
editorialista delle più importanti riviste di destra del dopoguerra (da «Il
borghese» a «Lo Stato» fino a «L'Italia settimanale»), divenne infine direttore
del «Secolo d'Italia» nel 1988. Lo fu fino a tutto il 1991, alla vigilia cioè
della fine del sistema di potere che aveva retto l'Italia repubblicana e dello
«sdoganamento» del suo partito compiuto a Berlusconi in seguito alla sua
discesa in campo. Fu una conversione rapida, quella del suo partito, ma,
contrariamente a quanto ci si sarebbe potuto aspettare, il nostro non accettò
la svolta di Fiuggi e non seguì Fini in Alleanza nazionale. Ciò che egli non
sopportava è che il segretario avesse definito il fascismo «male assoluto»:
tutt'al più avrebbe forse concesso che lo si fosse definito «relativo». Il
fascismo per lui, che ha usato parole dure sui totalitarismi novecenteschi, non
poteva essere equiparato ad essi perché era stato, giusta l'insegnamento di De
Felice, un autoritarismo fondato su un blocco di potere al suo interno plurale
e temperato nella nazione dalla presenza di forze, in primis la Chiesa
cattolica, ad esso non assimilabili. Ma ormai, siamo nei tardi anni Novanta,
anche Accame era stato «sdoganato» e anche a sinistra, di fronte alla sua forza
intellettuale, molti lo stimavano e cercavano il dialogo con lui. Da ultimo, le
motivazioni con cui aveva aderito al nuovo partito del Popolo della libertà
erano sembrate ai più perfettamente aderenti a quello che era diventato il
personaggio e, più in generale, in qualche modo, la stessa Italia: un Paese
completamente disincantato e anche (ma non era certo il suo caso) a forte
rischio di cinismo: «Il vero ambito in cui si muove questa fusione - aveva
detto - è quello della de-ideologizzazione, una scelta che
è positiva ma che impone nuove analisi, nuovi modi di essere, nuove sfide». E
ha aggiunto, con un concetto che è sembrato il compimento ultimo di tutta una
parabola, quella della Destra italocentrica e protezionista: «La
globalizzazione non è stata quel fenomeno negativo che oggi si tende a
raffigurare».
( da "Mattino, Il (Nazionale)"
del 17-04-2009)
Pubblicato anche in: (Mattino,
Il (Benevento))
Argomenti: Cina Usa
«Pensare la crisi».
Su questo tema, il mondo della cultura si interroga per capire le conseguenze
della recessione economica che colpisce il mondo
globalizzato e si confronta, oggi e domani a Roma, in un incontro di studio
promosso all'Accademia di Francia dal ministero per i Beni e le attività
culturali e dall'istituzione francese diretta da Frédéric Mitterrand. In
Francia, così come in Italia, i fenomeni legati alla crisi non vengono
necessariamente percepiti e analizzati allo stesso modo, per motivi
storici e sociologici. Il convegno consentirà ad alcuni dei più illustri
intellettuali, scrittori, registi e giornalisti italiani e francesi - tra i
quali Ernesto Galli della Loggia, Bernard-Henri Levy, Paolo Garimberti,
Marcello Veneziani, Ettore Scola e André Glucksmann - di esprimere le proprie
opinioni in merito a questo argomento. L'attuale crisi economica coinvolge
infatti il mondo intero e avrà delle ripercussioni nel tempo. Ne parleranno,
tra gli altri autorevoli specialisti invitati all'apertura dei lavori oggi alle
10, anche esponenti istituzionali come il ministro Sandro Bondi e il ministro
francese del Budget Eric Woerth. La prima parte del convegno - che si
concluderà alle 13 - sarà una riflessione sull'ambito politico, economico e
sociale della crisi. Nel pomeriggio (tra le 15 e le 18) si discuterà del ruolo
della cultura nella crisi, mentre domattina, dalle 10 alle 13, verrà affrontato
il ruolo dello Stato e del posto della cultura.
( da "superEva notizie"
del 17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Esce oggi
"Focaccia Blues" Esce oggi 17 aprile nelle sale "Focaccia
Blues" una storia incredibile - in tempi di
globalizzazione - ma vera raccontata da Nico Cirasola con alcune partecipazioni
molto speciali. Sinossi:[...] Esce oggi 17 aprile nelle sale "Focaccia
Blues" una storia incredibile - in tempi di globalizzazione - ma vera
raccontata da Nico Cirasola con alcune partecipazioni molto speciali.
Sinossi: "Focaccia Blues", la vera storia della focaccia che mangiò
l'hamburger, trae spunto da una vicenda accaduta realmente qualche anno fa ad
Altamura, un Comune della Puglia dove venne inaugurato, tra la curiosità della
gente del luogo, un grande McDonald's di
( da "superEva notizie"
del 17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Stati Uniti "Il
presidente Obama fa partire l'alta velocità" "Abbiamo bisogno di un
sistema di trasporto intelligente che risponda ai bisogni del Ventunesimo
secolo", ha detto Obama ed ha aggiunto che "si tratta soltanto di un
primo passo, sappiamo benissimo che il programma è a lungo termine". Così
il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha reso noto un programma che ha
l'intento di colmare, negli anni che verranno, il ritardo
statunitense nei confronti di paesi europei come Francia e Spagna ed orientali
come Cina e Giappone. Con 8
miliardi di dollari ricavati dai fondi per il rilancio dell'economia, ai quali
si aggiungeranno altri finanziamenti della Casa Bianca, verrà sovvenzionata
l'alta velocità USA. Vista la vastità degli Stati Uniti, il piano d'insieme è
sicuramente molto grandioso; tra gli itinerari prevalenti si darà corso
al collegamento San Francisco-San Diego, in California, e a quello dal New
England alla Florida, della costa est. PUBBLICITà PUBBLICITà Invia tramite
EMAIL | Versione per la STAMPA |-->Le vostre opinioni Questo Speciale sulle
Galassie è stato ospitato sul sito di ScienzaOnLine del Comune di Roma-->
Pubblicato il 17 aprile 2009 in: Attualità » Invia tramite EMAIL » Versione per
la STAMPA--> » Le vostre opinioni
( da "Gazzettino, Il"
del 17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
«La recessione sarà
lunga e severa, la ripresa lenta» Investimenti: Obama dà il via al piano da 8
miliardi di dollari per l'alta velocità ferroviaria negli Stati Uniti Venerdì
17 Aprile 2009, Washington La recessione sarà lunga e severa, con una ripresa lenta
che partirà dalle economie avanzate: per far fronte alla situazione servono
politiche monetarie, fiscali e di budget coordinate. «Le politiche
macroeconomiche possono giocare un ruolo importante nell'attuare la recessione
e favorire la ripresa». Essenziale è, «come ci insegnano le esperienze
passate», ripristinare fiducia sui mercati finanziari. Il Fondo Monetario
Internazionale (Fmi) torna a ribadire l'invito ad agire e a farlo in modo
coordinato, e fissa a grandi linee in almeno due anni la durata delle
recessioni causate dal mix crisi finanziarie e rallentamento economico globale.
«Per rivedere i livelli produttivi ante crisi serviranno poi almeno tre anni e
mezzo» spiega il Fondo nei capitoli analitici del World Economic Outlook, che
sarà diffuso in occasione dell'assemblea di primavera la prossima settimana.
«Le analisi suggeriscono che una crisi finanziaria e un rallentamento globale
sincronizzato insieme si traducono in una recessione insolitamente severa e
lunga. Una combinazione come questa è rara e per questo è necessario evitare
conclusioni affrettate. Il fatto che l'attuale rallentamento sia altamente
sincronizzato e associato a una profonda crisi finanziaria suggerisce che
probabilmente sarà duraturo e con una ripresa più debole della media», afferma
il Fmi constatando come «le recessioni globalmente sincronizzate sono più
lunghe e profonde delle altre. La durata di tali recessioni è in media una
volta e mezzo superiore alla durata tipica di una recessione». In ogni caso
fare previsioni è difficile perché - osserva il capo economista del Fmi Olivier
Blanchard - «questa recessione ha caratteristiche uniche». Le successive
riprese sono «di solito lente, caratterizzate da una debole domanda esterna,
soprattutto se anche gli Stati Uniti sono in recessione: durante le recessioni
del 1975 e del 1980 il calo accentuato delle importazioni statunitensi ha
contribuito a una notevole contrazione del commercio mondiale». Per capire
comunque quanto durerà una recessione bisogna determinare il momento in cui è
partita paese per paese: negli Usa ha avuto inizio -
spiega Marco E. Terrones dell'ufficio studi del Fondo - nel giugno 2008. Il
Fondo invita alla cautela nel valutare le previsioni, in quanto «esclusa
l'attuale recessione» dal
( da "Giornale.it, Il"
del 17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
n. 92 del 2009-04-17
pagina 0 Settebello, debutto mondiale con gli Usa.
Barelli: «Inviteremo Barack Obama» di Marcello Di Dio Sorteggiati a Roma i
gironi della rassegna iridata di pallanuoto: il presidente della Fin pensa di
ospitare il leader della Casa Bianca per il match inaugurale. La squadra di
Campagna sfiderà anche Romania e Macedonia. Per il Setterosa gruppo con
Uzbekistan, Cina e la temibile
Ungheria Settebello con Stati Uniti, Macedonia e Romania, Setterosa con
Uzbekistan, Cina e
Ungheria. Questo l'esito del sorteggio tenuto a Roma per la composizione dei
gironi dei tornei maschile e femminile di pallanuoto ai prossimi Mondiali, in
programma in estate nella capitale. Gli azzurri, che apriranno il loro
torneo il 20 luglio contro i vicecampioni olimpici degli Stati Uniti, sono
finiti nel Gruppo D. «Auspicavo un girone meno competitivo, che ci consentisse
di affrontare il Mondiale più gradualmente - ha commentato il ct Sandro
Campagna -. Gli Stati Uniti sono una nazionale in crescita, che nel corso della
scorsa stagione ha conquistato l'argento in World League e alle Olimpiadi,
frutto del lungo lavoro iniziato anni fa dal maestro Ratko Rudic, poi tornato
in Croazia. La Romania ci ha sconfitto due giorni fa in World League, mentre la
Macedonia è composta da giocatori di origine serba e croata che possono
metterci in difficoltà. Sarebbe molto importante arrivare primi nel girone per
qualificarci direttamente ai quarti di finale. Noi proveremo a vincere tutte le
partite». La sfida con la squadra a stelle e strisce offre l'assist al
presidente della Federnuoto, che lancia un'idea: «Inviteremo il presidente
Barack Obama per la partita di esordio degli Usa
contro l'Italia. In quel periodo ci sarà più o meno la concomitanza con il G8
alla Maddalena, quindi tutti i grandi del mondo saranno da queste parti». Le
azzurre esordiranno il 19 luglio contro lo sconosciuto Uzbekistan. «Sarà
importante entrare in acqua subito preparati sotto il profilo psicologico - ha
avvertito il ct della nazionale femminile, Roberto Fiori -. L'Ungheria è
certamente una squadra con una tradizione e una scuola che, al pari della
nostra e di quella olandese, ha segnato i primi anni della pallanuoto
internazionale. Molte delle atlete magiare giocano nel nostro campionato e ci
conosciamo bene. Sarà un incontro difficile perchè potrebbe rappresentare lo
spartiacque del girone. Non dobbiamo sottovalutare la Cina,
argento ai mondiali giovanili del 2007 e quinta ai Giochi Olimpici in casa».
Questa la composizione dei gironi (la prima classificata direttamente ai
quarti, le seconde e le terze agli ottavi): Torneo maschile, 20 luglio-1 agosto
girone A: Sudafrica, Canada, Germania, Ungheria; girone B: Montenegro, Croazia,
Cina, Brasile; girone C: Kazakistan, Serbia,
Australia, Spagna; girone D: Stati Uniti, Macedonia, Italia, Romania. Torneo
femminile, 19 luglio-31 luglio girone A: Uzbekistan, Cina,
Italia, Ungheria; girone B: Russia, Stati Uniti, Grecia, Kazakistan; girone C:
Nuova Zelanda, Canada, Sudafrica, Australia; girone D: Germania, Brasile,
Spagna, Olanda. © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123
Milano
( da "Blogosfere" del
17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Apr 0917 1
portacontainer = 50 milioni di automobili. Pubblicato da Debora Billi alle
13:50 in Current Affairs Da mesi seguiamo qui le avventure del trasporto
marittimo mercantile (niente affatto yawn come si potrebbe immaginare). Trovate
un riepilogo delle puntate precedenti qui, dove si parla di crollo del Baltic
Dry Index, che nel frattempo continua a giacere immoto, di crollo dei prezzi di
noleggio, e persino dei containers ormai inutilizzati. Tale disastro non solo
conferma la crisi della produzione industriale in tutto il mondo, ma si
sospetta sia preludio ad una futura carenza di beni. Se nessuno li trasporta,
d'altronde... Ma il Guardian scopre che non tutto il male viene per nuocere. E'
infatti entrato in possesso di dati confidenziali dell'industria marittima che
rivelano come le 15 più grandi portacontainer al mondo inquinano come tutti i
750 milioni di automobili del pianeta! Ricerche scientifiche americane
dimostrano poi che le 90mila portacointainer che solcano i nostri oceani sono,
da sole, responsabili della morte di 60 mila americani all'anno. Non osiamo
immaginare il totale, considerando anche che il 90% dell'inquinamento navale
avviene nell'emisfero nord. Il motivo è comunque presto detto. L'olio combustibile ad uso navale ha duemila volte il contenuto in
zolfo ammesso nelle nostre automobili. Insomma, se il trasporto mercantile è
fermo preoccupiamoci pure per l'economia, ma tiriamo anche un bel respirone di
aria più pulita. E' l'ennesima prova che economia globalizzata e ambiente non
vanno per nulla d'accordo.
( da "Wall Street Italia"
del 17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Russia/ A gennaio
deficit commerciale Ue cala da
( da "Wall Street Italia"
del 17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Clima/ CO2 russa
sale dello 0,3% in 2007, ma entro livelli Kyoto di Apcom Emissioni paese
crollate nel 1991 insieme a Urss -->Roma, 17 apr. (Apcom-Nuova Energia) - Le
emissioni di gas serra in Russia sono aumentate dello 0,3% nel 2007, al massimo
degli ultimi 13 anni, ma nonostante la crescita il Paese rispetta gli impegni
di Kyoto, secondo i dati diffusi dall'Onu e ripresi stamani sulla prima pagina
del Moscow Times. I gas emessi sono saliti a 2,192 miliardi di tonnellate di
CO2 equivante nel 2007 da 2,185 miliardi nel 2006, secondo i dati ufficiali
presentati dal Segretariato Onu per il cambiamento climatico di Bonn. La Russia è terza nelle classifica delel missioni, dietro Cina e Usa. Se il livello di emissioni del 2007 è il massimo dal 1994, è
tuttavia inferiore del 33,94% rispetto al 1990, il benchmark del protocollo di
Kyoto. Le emissioni di CO2 in Russia sono crollate negli anni Novanta con lo
smantellamento dell'industria sovietica. La caduta dell'Urss nel 1991
causò un crollo delle emissioni che toccarono il minimo a 1,98 miliardi di
tonnellate nel
( da "Nuova Ecologia.it, La"
del 17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Obama
ad Alta velocità Il presidente Usa ha annunciato
il programma di alta velocità ferroviaria «per rispondere ai bisogni energetici
del XXI secolo», con l'obiettivo di colmare il divario con Francia, Spagna, Cina e Giappone.
Tra gli itinerari prioritari San Francisco-San Diego, in California, e quello
della costa est, dal New England alla Florida LA SFIDA. Al via l'alta velocità ferroviaria
negli Stati Uniti. Il presidente Barack Obama ha annunciato ieri un programma
con l'obiettivo di colmare nei prossimi anni il ritardo statunitense nei confronti
dei paesi europei come Francia e Spagna, e orientali come Cina
e Giappone. «UN PRIMO PASSO». «Abbiamo bisogno di un sistema di trasporto
intelligente che risponda ai bisogni del ventunesimo secolo» ha detto Obama
alla Casa Bianca, prima di lasciare Washington alla volta del Messico,
riconoscendo che «si tratta soltanto di un primo passo, sappiamo benissimo che
il programma è a lungo termine». I FINANZIAMENTI. L'alta velocità Usa verrà finanziata con 8 miliardi di dollari presi dai
fondi per il rilancio dell'economia, di un totale di 787 miliardi di dollari,
varati dal Congresso a febbraio, ai quali si aggiungeranno altri finanziamenti
della Casa Bianca, 5 miliardi di dollari in 5 anni. LE TRATTE. Si tratta di un
piano complessivo molto ambizioso, visto anche l'estensione degli Stati Uniti.
Tra gli itinerari prioritari spiccano il collegamento San Francisco-San Diego,
in California, e quello della costa est, dal New England alla Florida. . 17
aprile 2009 - TAG: Obama | Usa | Alta velocità |
( da "Reuters Italia"
del 17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
PIEVE DI SOLIGO,
Treviso (Reuters) - I ministri dell'Agricoltura dei principali paesi
industrializzati e in via di sviluppo lavoreranno ad un piano concreto per
garantire la sicurezza alimentare e combattere la fame a livello globale. Lo ha
detto oggi il ministro dell'Agricoltura Luca Zaia. Il primo incontro di
ministri dell'Agricoltura -che non ha precedenti - del gruppo del G8 e dei
principali Paesi in via di sviluppo si terrà fra domani e dopodomani nel
Trevigiano. "Spero che il documento finale sia portato al G8 alla
Maddalena (in Sardegna) in luglio e che venga esaminato dagli organismi
legislativi ei diversi Paesi", ha detto a Reuters in vista del meeting il
ministro Zaia. "Parliamo di sicurezza alimentare, fame nel mondo e
(protezione) dell'identità del prodotto", ha affermato Zaia che ospiterà
l'incontro in programma in un castello esclusivo nella provincia di Treviso, di
cui è originario. I ministri cercheranno il modo di combattere commerci
speculativi di prodotti agricoli che hanno prodotto aumenti dei prezzi degli
alimentari lo scorso anno e che sono stati causa di disordini, e l'aumento di
persone che nel mondo soffrono la fame, ha detto Zaia. I ministri discuteranno
probabilmente anche l'idea di creare una riserva globale di grano proposta dai
sindacati degli agricoltori del G8 nel corso della loro riunione a Roma il mese
scorso, ha aggiunto il ministro italiano. "Vogliamo uscire dall'incontro
con fatti concreti, non solo con parole", ha detto Zaia, aggiungendo che
tutti i ministri dell'Agricoltura hanno confermato la loro partecipazione. Il G8 comprende Gran Bretagna, Canada, Francia, Germania, Italia,
Giappone, Russia, Usa. alla
riunione sono invitati anche i ministri di Brasile, Cina, India, Messico, Sudafrica, Argentina, Australia ed Egitto,
visto il peso crescente dei loro Paesi sulla scena internazionale.
( da "Velino.it, Il"
del 17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Il Velino presenta,
in esclusiva per gli abbonati, le notizie via via che vengono inserite. ECO -
Eurozona: si riduce a febbraio deficit bilancia commerciale Roma, 17 apr
(Velino) - Migliora a febbraio la bilancia commerciale delleurozona
con il resto del mondo. Secondo i dati diffusi dallEurostat,
lufficio di statistica europeo, il deficit è stato di 2 miliardi di euro,
in miglioramento rispetto a gennaio, quando il disavanzo era pari a 10,9 miliardi di euro. Il
dato è invece molto peggiore del febbraio 2008, quando i paesi dell'euro
registravano un surplus di 1,7 miliardi di euro. Le esportazioni sono aumentate
dello 0,5 per cento (dato destagionalizzato) mentre le importazioni sono calate
dello 0,8 per cento. Quanto all'Ue a 27 stati membri, Eurostat a febbraio
registra un deficit con i paesi extracomunitari pari a 10,6 miliardi di euro,
anche qui in miglioramento rispetto a gennaio (-27,2 miliardi di euro). Il dato
è migliore anche di quello del febbraio 2008, quando il deficit era di 13,3
miliardi di euro. Infine, a febbraio l'esportazioni dell'Ue nel suo complesso
sono aumentate dell'8 per cento, le importazioni sono calate dell1,9
per cento. Per quanto riguarda i singoli settori, nellUe a 27 è diminuito il
deficit per lenergia (20,7 miliardi in gennaio 2009 contro i 31 dello
stesso mese 2008), mentre si è ridotto il surplus per prodotti chimici (4,6
contro 6,3 miliardi) e per le macchine e i veicoli (2,8 miliardi contro i 7,9 miliardi). Gli
scambi con i principali partner sono orientati al ribasso: le esportazioni
verso la Turchia sono diminuite del 44 per cento, quelle verso al Russia del 36
per cento e del 32 per cento verso l'India. In calo del 37 per cento anche le
importazioni dalla Russia, del 33 per cento dalla Turchia e del 31 per cento da
Corea del sud e Brasile. Diminuito il surplus con gli Usa
(1,4 mld in gennaio contro i 4,8 mld dello stesso mese 2008), mentre è
aumentato il deficit con la Cina (15,8 mld contro i
15,2 mld). Per lItalia non ci sono dati aggiornati a
febbraio. (red/cos) 17 apr 2009 16:33
( da "Velino.it, Il"
del 17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Il Velino presenta,
in esclusiva per gli abbonati, le notizie via via che vengono inserite. ECO -
Antiriciclaggio: continua attività di formazione di Assopopolari Roma, 17 apr
(Velino) - Si è svolto mercoledì il convegno organizzato dallAssociazione
fra le Banche Popolari sulla “normativa antiriciclaggio alla luce del d.lgs.
231/2007”, nel corso del quale rappresentanti dellUif e della Banca
dItalia hanno esposto i più recenti aggiornamenti sulle normative inerenti alle procedure
antiriciclaggio in Italia. Dopo lintroduzione ai lavori,
tenuta dal segretario generale dellAssociazione, Giuseppe De Lucia
Lumeno, lavvocato Giovanni Castaldi, direttore dellUif, ha
illustrato nei dettagli
le funzioni e lorganizzazione dellUnità di
informazione finanziaria della Banca dItalia. Anna Maria Carriero (Banca
dItalia) ha descritto in modo completo il nuovo assetto regolamentare e
istituzionale, così come previsto dal d.lgs. 231/2007, evidenziando il ruolo della Banca dItalia
nellattività di prevenzione del riciclaggio. Gli interventi successivi si
sono concentrati, invece, sul versante degli intermediari e in particolare
sugli aspetti applicativi alla luce dei nuovi obblighi normativi. Giovanni Francesco DEcclesiis
(Banca dItalia) si è soffermato, nellambito dei profili
organizzativi degli intermediari finanziari, sulle modalità di svolgimento
degli accertamenti ispettivi di vigilanza, con particolare riferimento ai
rischi operativi e di
reputazione in considerazione della nuova normativa antiriciclaggio. Laccento
si è quindi spostato sulle operazioni sospette di riciclaggio. Piero Ricca
(Uif) ha esaminato in dettaglio le modalità previste per la segnalazione di
tali operazioni e per
lanalisi finanziaria delle stesse. Mario Gara (Uif) ha concluso
le relazioni passando in rassegna le diverse tipologie di operazioni sospette.
Di tono diverso, ma certamente di non minore importanza il seminario dal titolo
“Rilanciare leconomia salvando lambiente. Trasformare la crisi economica in
unopportunità: il ruolo della finanza etica e delle nuove tecnologie
pulite”, voluto dallAssociazione fra le Banche Popolari e dalla Banca
Popolare Etica, in coincidenza con le celebrazioni per suoi dieci anni di vita, svoltosi a Roma lo
scorso primo aprile, che ha visto protagonista il professore Jeremy Rifkin
(presidente della Foundation on Economic Trends di Washington, D.C. e docente
presso lUniversità della Pennsylvania) assieme a numerosi esponenti di rilievo del mondo della
Cooperazione bancaria e produttiva, tra i quali, oltre a Giuseppe De Lucia
Lumeno, che ha moderato lincontro, Giorgio Clementi e Sergio Gatti,
rispettivamente vicepresidente e vicedirettore di Federcasse; Hervè Guider,
direttore generale
dellAssociazione Europea delle Banche Cooperative; Giuliano Poletti,
presidente della Legacoop; Jean-Louis Bancel, vicepresidente del Credit
Cooperatif e i vertici Banca Popolare Etica. Rifkin ha illustrato nel dettaglio
la sua visione di una nuova
Europa sociale nel XXI secolo. Con lapprossimarsi del
tramonto dellera del petrolio, infatti, lUnione europea ha
lopportunità di orientarsi verso una filosofia economica innovativa e
dirompente, in grado di coniugare le recenti rivoluzioni dellinformatica a un contesto energetico
caratterizzato da fonti rinnovabili e diffuse. Oggi, gli stessi principi
ingegneristici e le tecnologie intelligenti che hanno reso possibile internet,
iniziano a essere usati per riconfigurare le reti elettriche mondiali, in
maniera da consentire alla popolazione la produzione autonoma di energia
rinnovabile per condividerla da pari a pari, proprio come ora siamo in grado di
produrre e condividere informazioni, creando in tal modo una nuova forma
decentrata di gestione dellenergia. La creazione di un regime di energia rinnovabile,
generata dagli edifici, parzialmente accumulata sotto forma di idrogeno e
distribuita attraverso megareti intelligenti interconnesse tra loro, apre la
strada ad una terza rivoluzione industriale e dovrebbe avere un effetto
economico moltiplicatore nel XXI secolo tanto potente quanto lo furono le
combinazioni base delle precedenti “rivoluzioni”. La visione di Rifkin poggia
su quattro pilastri fondamentali. In primo luogo lenergia
rinnovabile, in grado
di salvaguardare lambiente ma anche di creare vaste
opportunità per loccupazione. Se lenergia rinnovabile si trova
ovunque e le nuove tecnologie ci stanno consentendo di catturarla in maniera
più efficiente ed economica, occorrono infrastrutture per poterla accumulare. è qui che
interviene lindustria edilizia, il secondo pilastro. Gli edifici sono oggi i
responsabili principali del riscaldamento terrestre e consumano dal 30 al 40
per cento di tutta lenergia prodotta. Il terzo pilastro scaturisce, quindi, dalla necessità di sviluppare
metodi sempre più efficienti di accumulo dellenergia, tali da
facilitare la conversione da fonti intermittenti a riserve affidabili. A giudizio di Rifkin lidrogeno
è il mezzo universale che consente laccumulo di tutte le forme di energia rinnovabile,
in modo da garantire una riserva stabile e affidabile, disponibile per la
produzione di elettricità e altrettanto importante per il trasporto. Per
concludere il passaggio a un sistema energetico completamente nuovo sarà necessaria
la riconfigurazione della rete elettrica alla stregua di internet (quarto
pilastro), per consentire ad aziende e privati di produrre energia per il
proprio fabbisogno, condividendo con gli altri quella generata in eccesso. Ma
vi è di più. Secondo Rifkin, questa rivoluzione renderà possibile lavvento
di una nuova Europa sociale, fondata sulla “qualità di vita”, sui diritti umani
e sociali, cercando di trovare un equilibrio tra il modello sociale e quello
del mercato e gettando ponti di cooperazione e di pace. Una delle caratteristiche fondamentali di
questa nuova Europa sarà quella di garantire una globalizzazione che parte dal
basso, una globalizzazione sostenibile, nella quale milioni di individui e
comunità in tutto il mondo sarebbero i produttori della stessa energia di cui
abbisognano. E proprio questo processo di democratizzazione, ha sottolineato
Rifkin, può essere lanello di congiunzione tra le
trasformazioni energetiche e quelle economiche e finanziarie. La Cooperazione
bancaria, grazie alla
sua natura di “rete diffusa” che garantisce la pluralità degli operatori e la
democrazia economica si candida come interprete ideale per il ruolo di sostegno
finanziario a questi importanti mutamenti. Il consolidato legame tra Banche
Popolari e territorio e il peculiare modello di business di queste banche,
basato su una rete di relazioni tra soggetti di pari importanza appare,
infatti, particolarmente rispondente al modello di rete energetica proposto
dalleconomista statunitense. Una circostanza di particolare rilievo che ha trovato daccordo
tutti i partecipanti al workshop, i quali hanno evidenziato importanti
iniziative già in essere per il finanziamento delleconomia verde, di
iniziative produttive sostenibili, nellambito di una responsabilità sociale che da sempre è uno degli
elementi distintivi del comparto Popolare e cooperativo. (red/cos) 17 apr 2009
16:48
( da "KataWeb News"
del 17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Settebello, sarà
dura Il Setterosa sorride 17 aprile 2009 alle 16:51 — Fonte:
Sport">repubblica.it — 0 commenti Pallanuoto Gli azzurri pescano Usa, Romania e Macedonia nel sorteggio dei gironi preliminari
per i mondiali di Roma. Campagna: "Speravo in un gruppo meno
competitivo". Le ragazze trovano Uzbekistan, Ungheria e Cina
( da "Trend-online"
del 17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Crisi: Scajola,
barlumi di ripresa in diversi paesi ANSA NEWS, clicca qui per leggere la
rassegna di Ansa , 17.04.2009 16:48 Scopri le migliori azioni per fare trading
questa settimana!! (ANSA) - BRESCIA, 17 APR - ''Che la situazione economica sia
complessa in tutto il mondo e' noto. Pero' e' vero che ci sono barlumi di
ripresa in diversi Paesi''. Lo ha detto il ministro dello
Sviluppo Economico Claudio Scajola, a Brescia dove ha ricordato che ''in Cina nel mese di marzo sono ripresi i
consumi, il Pil e' cresciuto sensibilmente. Il mese di marzo ha fatto vedere
anche negli Usa qualche
barlume. E anche da noi, in maniera simile, il comparto dell'auto si e'
risvegliato''.
( da "Wall Street Italia"
del 17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Crisi: Scajola,
barlumi di ripresa in diversi paesi di ANSA Da noi il comparto dell'auto si e'
risvegliato -->(ANSA) - BRESCIA, 17 APR - ''Che la situazione economica sia
complessa in tutto il mondo e' noto. Pero' e' vero che ci sono barlumi di
ripresa in diversi Paesi''. Lo ha detto il ministro dello
Sviluppo Economico Claudio Scajola, a Brescia dove ha ricordato che ''in Cina nel mese di marzo sono ripresi i
consumi, il Pil e' cresciuto sensibilmente. Il mese di marzo ha fatto vedere
anche negli Usa qualche
barlume. E anche da noi, in maniera simile, il comparto dell'auto si e'
risvegliato''.
( da "Velino.it, Il"
del 17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Il Velino presenta,
in esclusiva per gli abbonati, le notizie via via che vengono inserite. ECO -
*Eurozona: si riduce a febbraio deficit bilancia commerciale --IL VELINO
AZIENDE-- Roma, 17 apr (Velino) - Migliora a febbraio la bilancia commerciale
delleurozona con il resto del mondo. Secondo i dati diffusi
dallEurostat, lufficio di statistica europeo, il deficit è stato di 2 miliardi di
euro, in miglioramento rispetto a gennaio, quando il disavanzo era pari a 10,9
miliardi di euro. Il dato è invece molto peggiore del febbraio 2008, quando i
paesi dell'euro registravano un surplus di 1,7 miliardi di euro. Le
esportazioni sono aumentate dello 0,5 per cento (dato destagionalizzato) mentre
le importazioni sono calate dello 0,8 per cento. Quanto all'Ue a 27 stati
membri, Eurostat a febbraio registra un deficit con i paesi extracomunitari
pari a 10,6 miliardi di euro, anche qui in miglioramento rispetto a gennaio
(-27,2 miliardi di euro). Il dato è migliore anche di quello del febbraio 2008,
quando il deficit era di 13,3 miliardi di euro. Infine, a febbraio
l'esportazioni dell'Ue nel suo complesso sono aumentate dell'8 per cento, le
importazioni sono calate dell1,9 per cento. Per quanto riguarda
i singoli settori, nellUe a 27 è diminuito il deficit per lenergia
(20,7 miliardi in gennaio 2009 contro i 31 dello stesso mese 2008), mentre si è ridotto il surplus
per prodotti chimici (4,6 contro 6,3 miliardi) e per le macchine e i veicoli
(2,8 miliardi contro i 7,9 miliardi). Gli scambi con i principali partner sono
orientati al ribasso: le esportazioni verso la Turchia sono diminuite del 44
per cento, quelle verso al Russia del 36 per cento e del 32 per cento verso
l'India. In calo del 37 per cento anche le importazioni dalla Russia, del 33
per cento dalla Turchia e del 31 per cento da Corea del sud e Brasile.
Diminuito il surplus con gli Usa (1,4 mld in gennaio
contro i 4,8 mld dello stesso mese 2008), mentre è aumentato il deficit con la Cina (15,8 mld contro i 15,2 mld). Per lItalia
non ci sono dati aggiornati a febbraio. (red/cos) 17 apr 2009 16:33
( da "Sestopotere.com"
del 17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Terremoto, anche
Modena darà il proprio contributo alla gestione del campo di piazza d'Armi a
L'Aquila (17/4/2009 18:13) | (Sesto Potere) - Modena - 17 aprile 2009 -Anche
Modena darà il proprio contributo alla gestione del campo di piazza d'Armi a
L'Aquila, passato in questi giorni sotto la responsabilità della Regione Emilia
Romagna. Nella mattina di venerdì 17 aprile sono partite per la tendopoli, che
attualmente ospita 2200 sfollati dal terremoto, la
responsabile della Protezione civile della Provincia di Modena Rita Nicolini e
il funzionario, sempre della Protezione civile modenese, Francesca Lugli.
Faranno parte della struttura che la Regione sta allestendo in questi giorni
per dirigere tutte le operazioni e le attività di uno dei campi più numerosi e
per questo più complessi, gestito finora direttamente dal dipartimento
nazionale della Protezione civile. In viaggio venerdì 17 aprile con
destinazione il campo di piazza d'Armi anche una cella frigo della Protezione
civile. E' partito, sempre venerdì 17 aprile, per il campo di Villa S.Angelo un
mezzo pesante con oltre dieci quintali tra carne e salumi, offerti alla
Protezione civile dalle ditte Alcar uno e Villani salumi, entrambe di
Castelnuovo Rangone; Intanto la tensostruttura della Protezione civile modenese
(con riscaldamento, tavoli, panche e illuminazione), partita nei giorni scorsi,
è stata montana nella frazione di S.Eusanio vicino a Villa S.Angelo. Reti,
materassi e moduli doccia, inviati nei giorni scorsi, sono attualmente
utilizzati nei campi di Paganica, S.Gregorio e Casa Marda. Per le imprese che
intendono aderire alla raccolta lanciata dalla Protezione civile modenese tra
le imprese e aziende agroalimentari per l'invio in Abruzzo di materiali,
attrezzature e stock di prodotti, è possibile rivolgersi per posta elettronica
al Centro unificato di protezione civile di Marzaglia:
pellati.s@provincia.modena.it. Provincia e Comune di Modena hanno attivato un
conto corrente per raccogliere la solidarietà dei modenesi, intestato alla
Provincia di Modena: IT