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Report "Globalizzazione"   17-4-2009


Indice degli articoli

Sezione principale: Globalizzazione

WTA Charleston: eliminata Venus Williams ( da "Datasport" del 17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Varvara Lepchenko (USA) 61 61 (16) Sabine Lisicki (GER) b. (2) Venus Williams (USA) 64 76(5) (5) Caroline Wozniacki (DAN) b. (10) Peng Shuai (CIN) 63 64 (6) Marion Bartoli (FRA) b. (Q) Melanie Oudin (USA) 64 61 (7) Dominika Cibulkova (SVK) b. Anastasia Rodionova (RUS) 67(6) 62 63

India, il gigante al voto e la tentazione della sinistra ( da "Corriere.it" del 17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: il gigante al voto e la tentazione della sinistra Il Paese che più ha beneficiato della globalizzazione potrebbe rispondere in modo sorprendente alla crisi Negli ultimi tempi, si sente spesso dire che la crisi economica rischia di innescare la marcia indietro della globalizzazione, riportare in vigore l'interventismo statale, persino segnare una svolta politica a sinistra.

Tutti nella foresta dove nasce la globalizzazione ( da "Stampa, La" del 17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Tutti nella foresta dove nasce la globalizzazione Ogni gesto che compiamo, ogni comportamento che assumiamo, ogni relazione che attiviamo nella vita quotidiana risuona come una conferma o come una contestazione dei modelli di convivenza sociale. E' inevitabile che, crescendo, ogni individuo faccia propri, almeno in parte, tali modelli,

Energia, troppi i vincoli ( da "Trentino" del 17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: portato i frutti sperati ed è paradossale dover ammettere che solo la prima grande recessione dell'economia globalizzata è riuscita ad alleggerire i costi energetici delle famiglie italiane». E lancia una proposta. «è urgente un progetto organico sulla filiera e se il governo nazionale punta sul nucleare, il Trentino punti invece sulle fonti rinnovabili e sull'efficienza energetica».

CRISI GLOBALE, TUNNEL LUNGO ( da "Tribuna di Treviso, La" del 17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: accennata dalla Cina al G20, del primato monetario del dollaro; senza il quale, tra l'altro, oggi l'Obama's economics rischierebbe il flop. Ovviamente il tema, ora sottotraccia, è, come l'insieme dell'assetto del potere globale, in agenda; infatti, nel dopo-crisi, prima o poi (per gli Usa meglio poi) esso esploderà con conseguenze politico/

ZIONALE) LE SIRENE ELETTORALI DELLA "PAURA ECONOMICA" - PROBABILMENTE SI È EVITATO ... ( da "Corriere delle Alpi" del 17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: accennata dalla Cina al G20, del primato monetario del dollaro; e senza il quale, tra l'altro, oggi l'Obama's economics rischierebbe il flop. Ovviamente il tema, ora sottotraccia, è, come l'insieme dell'assetto del potere globale, in agenda; infatti, nel dopo crisi, prima o poi (per gli Usa meglio poi), esploderà con conseguenze politico/

crisi globale, tunnel lungo ( da "Nuova Venezia, La" del 17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: accennata dalla Cina al G20, del primato monetario del dollaro; senza il quale, tra l'altro, oggi l'Obama's economics rischierebbe il flop. Ovviamente il tema, ora sottotraccia, è, come l'insieme dell'assetto del potere globale, in agenda; infatti, nel dopo-crisi, prima o poi (per gli Usa meglio poi) esso esploderà con conseguenze politico/

vacanze blindate con il g8 - giampiero cocco ( da "Nuova Sardegna, La" del 17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: La rappresentanza più numerosa sarà quella degli Usa, ma anche Cina, Russia, Egitto, Libia e Messico (per citare solo alcuni Stati) non lesineranno sulle loro "punte di diamante". Anche andare in spiaggia comporterà l'obbligo di portarsi dietro un documenti: tra tanga e reggiseni, infatti, sarà difficoltoso riconoscere chi è il turista e chi controlla i turisti.

Obama cerca alleanze su droga e clandestini ( da "Arena, L'" del 17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: E ha citato Cina, Giappone, Francia e Spagna. In Usa il sistema ferroviario passeggeri è concentrato soprattutto nel Nordest, mentre i collegamenti a lunga distanza, dalla metà del Novecento, si svolgono soprattutto in aereo o auto. Obama ha stanziato 8 miliardi dell'enorme piano di stimolo da 787 miliardi per una prima «intelaiatura»

Non è vero che tutte le tariffe sono uguali ( da "Adige, L'" del 17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Sul problema della concorrenza che non porta grossi vantaggi interviene il segretario della Cgil, Paolo Burli: «La liberalizzazione del mercato - afferma - non ha ancora portato i frutti sperati. Ed è davvero paradossale dover ammettere che solo la prima grande recessione dell'economia globalizzata è riuscita ad alleggerire i costi energetici delle famiglie italiane». 17/04/2009

Summit a Trinidad Obama prova a riunire le Americhe Da oggi il vertice tra Usa e Paesi latini: la crisi in primo piano Al tavolo anche Lula, Chavez e Kirchner Il disgelo con Cuba m ( da "Unita, L'" del 17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Russia e Cina a caccia di clienti latini. Questi i temi che i Paesi delle due Americhe dovrebbero affrontare: come regolare i meccanismi di un'economia dopo il fallimento di liberismo e globalizzazione. Lo scrittore Carlos Fuentes è pessimista: annuncia un capitalismo autoritario, operazione avviata in Argentina dove i grandi produttori agricoli pretendono la rimozione delle tasse d'

Forno contro hamburger ( da "Unita, L'" del 17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Piccola e bella metafora sulla globalizzazione, che il regista Nico Cirasola farcisce con inutili pezzi di fiction. La comparsata di Banfi & Arbore, possiamo dirlo?, non è molto divertente. Un documentario vero, in questo caso, era meglio. AL. C. Focaccia blues Regia di Nico Cirasola Con Dante Marmone, Tiziana Schiavarelli, Renzo Arbore,

Nuovo libro per Bruno Reino ( da "Tempo, Il" del 17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: ricercare quella verve partenopea che a volte è stata smarrita dalla globalizzazione della lingua e della società. In questa opera, Reino offre uno spaccato interessante ed una prova tangibile, di una tradizione fatta di facezie e proverbi napoletani che è giusto non perdere. Un quadro letterario che, al tempo stesso, non dimentica il bagaglio culturale rappresentato da Civitavecchia,

Il meeting oggi entra nel vivo ( da "Adige, L'" del 17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: si può definire frutto della «globalizzazione della solidarietà». Il programma dei lavori di oggi aprirà alle 9 (e fino alle12.30) con un approfondimento sul tema: «L'indipendenza, la completezza, la Chiesa, il Sacramento di ogni persona, come in Abramo e Cristo». Seguirà alle 11 «L'Albero della Vita, i condizionamenti, l'innamoramento,

i consiglieri donano il gettone ( da "Tirreno, Il" del 17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: La Protezione civile di Grosseto, ha partecipato ai soccorsi secondo le modalità richieste dal sistema di Protezione civile nazionale, ma di fatto sono state sfruttate solo parzialmente le nostre capacità, sia dal punto di vista delle attrezzature a nostra disposizione, sia rispetto all'utilizzazione dei volontari che fanno parte del Coordinamento provinciale.

Recessione, toccato il fondo La ripresa solo alla fine del 2010 ( da "Giorno, Il (Bergamo - Brescia)" del 17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Il prossimo ventennio sarà senz'altro più difficile che quello passato. Ma non per questo la globalizzazione rallenterà». Sulle prospettive a breve termine della disoccupazione, l'esperto è stato categorico: «Prevedo che in Italia arriveremo al 12% ». Image: 20090417/foto/19.jpg

IL DRAGONE ATTIRA IL LUSSO ( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del 17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Già oggi le vendite dei prorotti di lusso per molti interpreti del made in Italy hanno superato le vendite negli Usa, in Russia e in Giappone e la Cina si sta affermando sempre di più, tra i produttori del lusso italiani ed europei, come il mercato più grande, promettente e profittevole, fondamentale quasi per chiudere una stagione in attivo.

Il Kers era soltanto uno skers Indietro tutta della Ferrari ( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del 17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Qui in Cina, il brasiliano e il finlandese correranno senza il dispositivo che doveva facilitare i sorpassi in pista. Si torna all'antico, ecco. «Abbiamo scelto di minimizzare i rischi, di fronte alla particolare situazione che si è creata spiega Stefano Domenicali .

Obama va a sud per recuperare il "cortile di casa" ( da "Riformista, Il" del 17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: punta sull'alleanza politica ed economica con la Cina comunista. «Il centro della gravità del mondo si è spostato a Pechino», ha detto il presidente venezuelano la settimana scorsa mentre era in Cina, dove ha negoziato fra l'altro il raddoppio a 12 miliardi di dollari di un fondo di sviluppo cinese in Venezuela.

Il Kers era soltanto uno skers Indietro tutta della Ferrari ( da "Giorno, Il (Milano)" del 17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Qui in Cina, il brasiliano e il finlandese correranno senza il dispositivo che doveva facilitare i sorpassi in pista. Si torna all'antico, ecco. «Abbiamo scelto di minimizzare i rischi, di fronte alla particolare situazione che si è creata spiega Stefano Domenicali .

Altamura "no-global", il forno che fece sloggiare McDonald's ( da "Riformista, Il" del 17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Io non sono contro la globalizzazione di per sé, ma contro la cattiva globalizzazione che uccide i mercati particolari e fa scomparire le diversità locali». Al centro della narrazione, da qualunque angolazione la si guardi, c'è la qualità o, se vogliamo, l'eterna contesa tra forma e sostanza.

Vogliamo sostenere il turismo di Roma e il Lazio in trenta nazioni differenti, mercati consoli... ( da "Messaggero, Il" del 17-04-2009) + 1 altra fonte
Argomenti: Cina Usa

Abstract: sono quelli consolidati come Usa, Canada, Giappone, le altre nazioni dell'Unione europea; poi i paesi emergenti, in particolare Brasile, Argentina, Cina, Europa dell'Est, paesi del Golfo Arabico». Gli albergatori romani e del Lazio si presenteranno a Pechino come a San Paolo, a Londra come a Mumbai, tentando di calibrare il prodotto in base alle aspettative dei rispettivi paesi,

E' una crisi che morderà per almeno un altro anno, ma Roma sta tenendo. Lo dice il... ( da "Messaggero, Il" del 17-04-2009) + 1 altra fonte
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Cina, Corea, India, nel quale - ad esempio - proprio su iniziativa del sottoesegretario al Turismo sarà promossa un innovativo pacchetto unico europeo che mette insieme Spagna, Francia e Italia. «Inoltre - ha annunciato Mancini - sabato partiremo con una delegazione di trenta imprese turistiche per una missione a Pechino e Seoul,

UN MODELLO politico-economico che ha segnato il passo mostrando tut... ( da "Nazione, La (Prato)" del 17-04-2009) + 1 altra fonte
Argomenti: Cina Usa

Abstract: anche unito ai grandi cambiamenti a cui è sottoposto il sistema, tra urbanizzazione, globalizzazione e tecnologia (con forti disuguaglianze nella possibilità di accesso alla conoscenza) non sembra, per Augé, venir messo a rischio dai forti sconvolgimenti che la crisi sta portando. Soprattutto per la mancanza di un'alternativa su cui i governi appaiono orientati.

Il nuovo sogno di Obama? Il treno ad alta velocità ( da "Milano Finanza (MF)" del 17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: altri Paesi tra cui Cina, Giappone, Francia e Spagna. A dire il vero, il numero uno della Casa Bianca avrebbe potuto citare anche l'Italia. Proprio ieri Trenitalia, secondo il quotidiano francese Les Echos, in vista della liberalizzazione del traffico ferroviario internazionale prevista a partire dal 2010, ha avanzato la richiesta di poter operare in Francia sulla tratta Parigi-

Daniela Roveda ( da "Sole 24 Ore, Il" del 17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: crescente influenza in America Latina della Cina, oggi secondo partner commerciale della regione dopo gli Usa. La Cina ha offerto aiuti alle economie latinoamericane soffocate dalla recessione e dalla crisi del credito: 12 miliardi di dollari destinati a un fondo per lo sviluppo del Venezuela, un miliardo di dollari di prestiti per costruire una centrale idroelettrica in Ecuador,

I notai: regole certe per battere la crisi ( da "Sole 24 Ore, Il" del 17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: davanti a un processo di globalizzazione accelerata e sfuggita al controllo dei suoi stessi attori, si deve ristabilire la prospettiva di un global legal standard come insieme di regole sulla trasparenza degli affarie sul funzionamento della finanza e dell'economia globale che impedisca il ripetersi di crisi come quella che stiamo vivendo.

La crescita cinese si ferma al 6,1% ( da "Sole 24 Ore, Il" del 17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: la Cina sembra uscita dalle secche della crisi. Quanto tempo impiegherà a prendere il largo è una questione del tutto marginale. ganawar@gmail.com © RIPRODUZIONE RISERVATA LAVORO E CASE Dagli Usa primi sintomi di stabilità NEW YORK Diminuiscono, a sorpresa, le richieste di sussidi di disoccupazione, mentre i cantieri per la costruzione di case monofamiliari non perdono terreno.

AZIONISTI ( da "Corriere della Sera" del 17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: canadese Sergio Marchionne chiamato a svolgere il ruolo di regista (più o meno) occulto di una vera reinterpretazione dei meccanismi della globalizzazione: l'incognita canadese su un'impresa italo-americana che potrebbe estendersi fino a comprendere la tedesca Opel. Con Obama che non solo non fa il protezionista, ma benedice.

Treni, modello Europa per Obama Pronti 8 miliardi sull'alta velocità ( da "Corriere della Sera" del 17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: come la Francia e la Spagna e asiatici come la Cina e il Giappone. «Siamo molto indietro», ha notato il presidente, presentando il progetto con il vicepresidente Joe Biden e il ministro dei trasporti Ray LaHood «e dobbiamo recuperare il terreno perduto». E ha assicurato che con la introduzione dei treni ad alta velocità «si ridurranno la congestione sulle autostrade e nei cieli,

Delara, la ragazzina-pittrice che l'Iran manda al patibolo ( da "Corriere della Sera" del 17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Iran è il secondo Paese dopo la Cina per numero di esecuzioni: il regime le usa per diffondere la paura. Penso sia importante che l'Italia, che ha legami economici con Teheran, li usi per impedirlo». Per un periodo, a Delara sono stati sequestrati pennelli e colori. Lei ha continuato a disegnare usando le dita delle mani e il carboncino.

Minori abbandonati, servono 6 milioni di euro ( da "Nazione, La (Firenze)" del 17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Il problema è legato alla globalizzazione ed è destinato ad aumentare chiarisce l'assessore . Una legge dello Stato ci impone di offrire accoglienza e dare assistenza a questi ragazzi, ma il Comune deve provvedere con proprie risorse ed è qui che nasce il problema». I ragazzi, con un'età compresa fra i 10 e i 17 anni arrivano prevalentamente dai Paesi dell'

Il Kers era soltanto uno skers Indietro tutta della Ferrari ( da "Nazione, La (Firenze)" del 17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Qui in Cina, il brasiliano e il finlandese correranno senza il dispositivo che doveva facilitare i sorpassi in pista. Si torna all'antico, ecco. «Abbiamo scelto di minimizzare i rischi, di fronte alla particolare situazione che si è creata spiega Stefano Domenicali .

IL DRAGONE ATTIRA IL LUSSO ( da "Nazione, La (Firenze)" del 17-04-2009) + 1 altra fonte
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Già oggi le vendite dei prorotti di lusso per molti interpreti del made in Italy hanno superato le vendite negli Usa, in Russia e in Giappone e la Cina si sta affermando sempre di più, tra i produttori del lusso italiani ed europei, come il mercato più grande, promettente e profittevole, fondamentale quasi per chiudere una stagione in attivo.

Obama riscopre la ferrovia, via al piano per l'alta velocità ( da "Giornale di Brescia" del 17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: orientali come Cina e Giappone. Il piano - annunciato ricordando Lincoln che «si impegnò a collegare la nazione da Est a Ovest, mentre cercava di tenere unito il Nord al Sud» - è molto ambizioso, vista anche la grande estensione degli Stati Uniti. Tra gli itinerari prioritari spiccano il collegamento San Francisco-San Diego,

Alcuni dei quali, seppure solitamente poco nominati, sono certamente significativi; ad esempio: ... ( da "Trentino" del 17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: accennata dalla Cina al G20, del primato monetario del dollaro; e senza il quale, tra l'atro, oggi l'Obama's economics rischierebbe il flop. Ovviamente il tema, ora sottotraccia, è, come l'insieme dell'assetto del potere globale, in agenda; infatti, nel dopo crisi, prima o poi (per gli Usa meglio poi), esploderà con conseguenze politico/

il manager di bain ( da "Eco di Bergamo, L'" del 17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: I debiti contratti da Usa, Gran Bretagna, Giappone, Germania rappresentano diritti che le generazioni future dovranno pagare». I segnali di ripresa vengono «dagli Usa, piuttosto che dalla Cina che non genera domanda - aggiunge Cagnoli -; negli Usa il mercato immobiliare è leggermente ripartito, vengono rifinanziati i mutui.

Inizio di anno nero per la Cina ( da "Manifesto, Il" del 17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: comportamento ribassista da parte della Cina». Lo yuan non sarebbe svalutato tanto che le esportazioni statunitensi hanno avuto un lieve recupero rispetto a quelle di Pechino. Rimane il problema molto più serio e più spinoso sia dei bond Usa (a rischio di insolvenza) posseduti dai cinesi che hanno una quota maggiore in mano di quella giapponesi come pure quello relativo alla caduta,

Mario Deaglio per capire la crisi questa sera alla Pace con la Ccdc ( da "Giornale di Brescia" del 17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Deaglio è professore ordinario di Economia internazionale all'Università di Torino ed è attualmente editorialista economico de La Stampa ed in passato ha diretto Il Sole 24 Ore. Le sue ricerche riguardano l'analisi delle moderne società di mercato, di economia sommersa e di globalizzazione.

Swarovski, campagna in co-branding per Crystallized Elements ( da "PubblicitàItalia.it" del 17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: scattate dalla fotografa newyorkese Annelise Phillips, rivelano la sua passione per luce e atmosfere così come la sua abilità nel cogliere i particolari dei suoi soggetti". Lo styling è stato curato dal londinese Hector Castro. Realizzata a Parigi, la campagna sarà lanciata nel Regno Unito, negli Usa, in Germania, Francia, Italia, Cina e Giappone.

Obama lancia il piano per l'alta velocità ( da "Quotidiano.net" del 17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: ha detto Obama menzionando i rapidi servizi ferroviari già presenti in Francia, Spagna, Cina e Giappone. Tra i nuovi corridoi ferroviari previsti ci sono collegamenti tra l?area di San Francisco e Sacramento, Los Angeles e San Diego. Una delle tratte basate nel New England collegherà Boston, Montreal, Portland, Springfield, New Haven e Albany mentre un?

Gli appuntamenti sportivi del 18/04 ( da "Datasport" del 17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: 30 FORMULA 1 Gran Premio di Cina Qualifiche ore 8.00 VOLLEY Serie A playoff: semifinali, gara 1 Ore 18 Lube Banca Marche Macerata-Copra Nordmeccanica Piacenza (Sky Sport 2) Gli altri appuntamenti: BASEBALL IBL: 2.a giornata Ore 16 Gara 2, ore 20.30 Gara 3 BASKET A1F: quarti di finale - Gara 3 (eventuale) BASKET A2F playoff/playout: gara 1 Ore 20 BASKET Spagna:

NORDCOREA/ ESPERTI NUCLEARE USA VIA DAL PAESE SU ORDINE PYONGYANG ( da "Wall Street Italia" del 17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: chiesta da Giappone e Stati Uniti ma alla quale Cina e Russia si sono dette contrarie: tuttavia, il documento avverte che il Consiglio procederà ad "aggiustare" alcune clausole sanzionatorie comprese nella risoluzione 1718, il che significa che alcune aziende nordcoreane potrebbero entro breve tempo vedersi congelare beni e attività all'estero.

COMMERCIO ESTERO/EUROSTAT:DEFICIT EUROZONA 2 MLD EURO A FEBBRAIO ( da "Wall Street Italia" del 17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Il deficit commerciale dei Ventisette è sceso con gli Usa (+1,4 miliardi a gennaio 2009 rispetto a +4,8 miliardi di gennaio 208) e con la Svizzera (+1 mld rispetto a +1,7 mld). Il deficit commerciale dei Ventisette è cresciuto con la Cina (-15,8 mld rispetto a -15,2 mld), ma è diminuito con la Russia (-4,6 mld contro -7,2 mld), con la Norvegia (-3,4 contro -4,

Nordcorea/ Esperti nucleare Usa via dal paese su ordine ( da "Virgilio Notizie" del 17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: chiesta da Giappone e Stati Uniti ma alla quale Cina e Russia si sono dette contrarie: tuttavia, il documento avverte che il Consiglio procederà ad "aggiustare" alcune clausole sanzionatorie comprese nella risoluzione 1718, il che significa che alcune aziende nordcoreane potrebbero entro breve tempo vedersi congelare beni e attività all'estero.

La ragazza-pittrice al patibolo in Iran ( da "Corriere.it" del 17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Iran è il secondo Paese dopo la Cina per numero di esecuzioni: il regime le usa per diffondere la paura. Penso sia importante che l'Italia, che ha legami economici con Teheran, li usi per impedirlo». Per un periodo, a Delara sono stati sequestrati pennelli e colori. Lei ha continuato a disegnare usando le dita delle mani e il carboncino.

TENNIS/ WTA CHARLESTON, I RISULTATI DELLA NOTTE ( da "Wall Street Italia" del 17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Fra) batte Melanie Oudin (Usa) 6-4, 6-1. Dominika Cibulkova (7, Svk) batte Anastasia Rodionova (Rus) 6-7 (6), 6-2, 6-3. Sabine Lisicki (16, Ger) batte Venus Williams (2, Usa) 6-4, 7-6 (5). Caroline Wozniacki (5, Dan) batte Peng Shuai (10, Cin) 6-3, 6-4. Elena Dementieva (1, Rus) batte Varvara Lepchenko (Usa) 6-1, 6-1.

Obama : ''Subito l'Alta Velocità Usa'' ( da "Metronews" del 17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Obama : ''Subito l'Alta Velocità Usa'' uscito su Metro il 17/04/2009 Lascia il tuo commento! Obiettivo: colmare al più presto il ritardo a stelle e strisce nei confronti di Paesi europei come Francia e Spagna oppure orientali, come Cina e Giappone. L?Alta Velocità ferroviaria diventa una priorità nell?

Nucleare, la Cina vuole colloqui bilaterali Usa-Corea del Nord ( da "Reuters Italia" del 17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Di Jon Herskovitz SEOUL (Reuters) - Le cinque potenze mondiali (Usa, Cina, Corea del Sud, Russia e Giappone) potrebbero riprendere il dialogo con la Corea del Nord per prevenire l'eventuale riapertura del suo stabilimento nucleare e ridurre le tensioni che hanno minacciato la sicurezza regionale. Lo riferiscono oggi alcuni analisti.

Valle Caudina: Istituiamo la protezione civile ( da "Sannio Online, Il" del 17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: attività svolta dalla Protezione Civile a favore dei terremotati dell?Abruzzo. E? proprio per questo motivo che nei centri ove tale presidio non esiste si sta pensando alla istituzione di un gruppo di Protezione Civile. E? questo il caso di Bucciano. Nella cittadina caudina, infatti, il gruppo dei consiglieri di minoranza,

Obama cerca alleanze su droga e clandestini ( da "Brescia Oggi" del 17-04-2009) + 1 altra fonte
Argomenti: Cina Usa

Abstract: E ha citato Cina, Giappone, Francia e Spagna. In Usa il sistema ferroviario passeggeri è concentrato soprattutto nel Nordest, mentre i collegamenti a lunga distanza, dalla metà del Novecento, si svolgono soprattutto in aereo o auto. Obama ha stanziato 8 miliardi dell'enorme piano di stimolo da 787 miliardi per una prima «intelaiatura»

Nella partita Detroit-Torino in gioco il modello del dopo-crisi ( da "Avvenire" del 17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Cina e Giappone. Accolta in prima battuta con entusiasmo, l'offerta dei torinesi è presto stata messa in discussione sia dai sindacati americani sia dagli obbligazionisti e creditori della Chrysler. Infatti, dalle indiscrezioni che si vanno moltiplicando, emerge che Marchionne avrebbe posto due condizionichiave: 1° ridurre i salari dei dipendenti statunitensi al livello di quelli

Una circolare di Bertolaso stoppa singoli e gruppi ( da "Avvenire" del 17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: fuori dalla Protezione civile» Una circolare di Bertolaso stoppa singoli e gruppi ' DA ROMA ANTONIO MARIA MIRA F uori dalla Protezione civile le associazioni o singoli che partecipano, coi mezzi o in divisa, alle ronde. Dopo alcuni episodi che hanno interessato gruppi di volontariato, soprattutto al Nord, Guido Bertolaso ha deciso di mettere nero su bianco con una circolare in cui,

Fallito agguato a Morales, 3 morti ( da "Avvenire" del 17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Ma il rapporto fra gli Usa e i vicini del Sud va al di là della politica. Nonostante Washington sia ancora il primo partner economico della regione, la sua influenza è in calo, mentre la Cina continua a guadagnare terreno. Solo nelle ultime settimane sottolinea il New York Times , Pechino ha raddoppiato un fondo di investimenti in Venezuela (12 miliardi di dollari)

Piano alta velocità: il sì di Obama ( da "Denaro, Il" del 17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Anche negli Usa sarà creata infatti una rete ferroviaria ad alta velocità, per recuperare il terreno perso nei confronti di Francia, Spagna, Cina e Giappone. Lo annuncia il presidente degli Stati uniti, Barack Obama. "Abbiamo bisogno di un sistema di trasporti intelligente che risponda ai bisogni del ventunesimo secolo",

gli industriali: "anche genova ostaggio dei pirati somali" - massimo minella ( da "Repubblica, La" del 17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: globalizzazione, ragazzi. Se il presidente genovese di Confindustria manifesta preoccupazione per il fenomeno della pirateria somala, allora è segno che non ci sono davvero più confini. Perché i pirati che assaltano le navi al largo del Corno d´Africa spingono gli armatori a cambiare rotta, lasciando il Mar Rosso e il transito da Suez per puntare verso il Capo di Buona Speranza,

fmi: recessione dura, la ripresa sarà lenta - elena polidori ( da "Repubblica, La" del 17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: aggiungono le stime che arrivano dalla Cina dove il Pil del primo trimestre, confermando le indiscrezioni della vigilia, cresce «solo» del 6,1% su base annuale, contro il 6,8% degli ultimi tre mesi dello scorso anno e il 10,6% dello stesso periodo del 2008. E´ il peggiore risultato dal 1992, subito minimizzato dal premier Wen Jabao: «La salute dell´economia è migliore del previsto»

ferrovie usa, 8 miliardi per l'alta velocità - luca iezzi ( da "Repubblica, La" del 17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: orientali come Cina e Giappone. Solo un inizio che per ora vede tra gli itinerari da realizzare il collegamento San Francisco-San Diego in California e quello della costa est, dal New England alla Florida. Per Obama «è solo un primo passo sulla via di un trasporto intelligente che risponda ai bisogni del ventunesimo secolo».

UE-16: COMMERCIO ESTERO, DEFICIT 2 MLD EURO IN FEBBRAIO ( da "Wall Street Italia" del 17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: In calo del 37% anche le importazioni dalla Russia, del 33% dalla Turchia e del 31% da Corea del sud e Brasile.Diminuito il surplus con gli Usa (1,4 mld in gennaio contro i 4,8 mld dello stesso mese 2008), mentre e' aumentato il deficit con la Cina (15,8 mld contro i 15,2 mld).(ANSA).

1 portacontaner = 50mila automobili. ( da "Blogosfere" del 17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: olio combustibile ad uso navale ha duemila volte il contenuto in zolfo ammesso nelle nostre automobili. Insomma, se il trasporto mercantile è fermo preoccupiamoci pure per l'economia, ma tiriamo anche un bel respirone di aria più pulita. E' l'ennesima prova che economia globalizzata e ambiente non vanno per nulla d'accordo.

NAPOLI NELLA CITTà DI DE LUCA. CON UNO DEI PRINCIPALI CRITICI DEL NAPOLICENTRISMO , ... ( da "Mattino, Il (Salerno)" del 17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: ma anche sulle opportunità di rilancio della città nel mondo globalizzato e con il ritrovato ruolo strategico del Mediterraneo. Il libro si articola in quattro capitoli, «Napoli deragliata. Napoli sospesa. Napoli delusa. Napoli futura«, ognuno dei quali aperto da una introduzione di Scamardella di una ventina di pagine.

Obama lancia il treno Crede sull'alta velocità ( da "Corriere Adriatico" del 17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Un modo per colmare il ritardo in questo settore nei confronti di paesi europei come Francia e Spagna e orientali come Cina e Giappone. Il piano è molto ambizioso, vista anche la grande estensione degli Stati Uniti. Tra gli itinerari prioritari spiccano il collegamento San Francisco-San Diego, in California e quello della costa est, dal New England alla Florida.

WASHINGTON. GLI STATI UNITI DI BARACK OBAMA SEMPRE PIù VICINI ALLA VECCHIA EUROPA, ANCHE SUL PI... ( da "Mattino, Il (Nazionale)" del 17-04-2009) + 1 altra fonte
Argomenti: Cina Usa

Abstract: e orientali come Cina e Giappone. Il piano - annunciato ricordando Lincoln che «si impegnò a collegare la nazione da est a ovest, mentre cercava di tenere unito il nord al sud» - è molto ambizioso, vista anche la grande estensione degli Stati Uniti. Tra gli itinerari prioritari spiccano il collegamento San Francisco-San Diego,

CORRADO OCONE L'ANTICONFORMISMO INTELLETTUALE, DI NORMA, NON DOVREBBE ESSERE Né DI DEST... ( da "Mattino, Il (Nazionale)" del 17-04-2009) + 1 altra fonte
Argomenti: Cina Usa

Abstract: una scelta che è positiva ma che impone nuove analisi, nuovi modi di essere, nuove sfide». E ha aggiunto, con un concetto che è sembrato il compimento ultimo di tutta una parabola, quella della Destra italocentrica e protezionista: «La globalizzazione non è stata quel fenomeno negativo che oggi si tende a raffigurare».

PENSARE LA CRISI . SU QUESTO TEMA, IL MONDO DELLA CULTURA SI INTERROGA PER CAPIRE LE CONS... ( da "Mattino, Il (Nazionale)" del 17-04-2009) + 1 altra fonte
Argomenti: Cina Usa

Abstract: economica che colpisce il mondo globalizzato e si confronta, oggi e domani a Roma, in un incontro di studio promosso all'Accademia di Francia dal ministero per i Beni e le attività culturali e dall'istituzione francese diretta da Frédéric Mitterrand. In Francia, così come in Italia, i fenomeni legati alla crisi non vengono necessariamente percepiti e analizzati allo stesso modo,

Esce oggi "Focaccia Blues" ( da "superEva notizie" del 17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: una storia incredibile - in tempi di globalizzazione - ma vera raccontata da Nico Cirasola con alcune partecipazioni molto speciali. Sinossi:[...] Esce oggi 17 aprile nelle sale "Focaccia Blues" una storia incredibile - in tempi di globalizzazione - ma vera raccontata da Nico Cirasola con alcune partecipazioni molto speciali.

Stati Uniti ( da "superEva notizie" del 17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: il ritardo statunitense nei confronti di paesi europei come Francia e Spagna ed orientali come Cina e Giappone. Con 8 miliardi di dollari ricavati dai fondi per il rilancio dell'economia, ai quali si aggiungeranno altri finanziamenti della Casa Bianca, verrà sovvenzionata l'alta velocità USA. Vista la vastità degli Stati Uniti, il piano d'insieme è sicuramente molto grandioso;

La recessione sarà lunga e severa, la ripresa lenta ( da "Gazzettino, Il" del 17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: il presidente Usa Barack ha annunciato un programma con l'obiettivo di colmare nei prossimi anni il ritardo statunitense nei confronti di paesi europei come Francia e Spagna, orientali come Cina e Giappone. «Abbiamo bisogno di un sistema di trasporto intelligente che risponda ai bisogni del Ventunesimo secolo», ha detto Obama alla Casa Bianca,

Settebello, debutto mondiale con gli Usa. Barelli: ( da "Giornale.it, Il" del 17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Cina e la temibile Ungheria Settebello con Stati Uniti, Macedonia e Romania, Setterosa con Uzbekistan, Cina e Ungheria. Questo l'esito del sorteggio tenuto a Roma per la composizione dei gironi dei tornei maschile e femminile di pallanuoto ai prossimi Mondiali, in programma in estate nella capitale.

1 portacontainer = 50 milioni di automobili. ( da "Blogosfere" del 17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: olio combustibile ad uso navale ha duemila volte il contenuto in zolfo ammesso nelle nostre automobili. Insomma, se il trasporto mercantile è fermo preoccupiamoci pure per l'economia, ma tiriamo anche un bel respirone di aria più pulita. E' l'ennesima prova che economia globalizzata e ambiente non vanno per nulla d'accordo.

RUSSIA/ A GENNAIO DEFICIT COMMERCIALE UE CALA DA 7,2 A 4,6 MLD ( da "Wall Street Italia" del 17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Ue dopo gli Usa e la Cina. Per quanto riguarda la zona euro, il deficit commerciale si è ridotto da 4,6 a 2,7 miliardi di euro, con una frenata del 35% dell'export (da 5,3 a 3,4 miliardi) e del 38% dell'import (da 9,9 a 6,2 miliardi). Con l'eurozona Mosca perde una posizione: scavalcata dalla Svizzera, è diventata il quinto partner commerciale degli '

CLIMA/ CO2 RUSSA SALE DELLO 0,3% IN 2007, MA ENTRO LIVELLI KYOTO ( da "Wall Street Italia" del 17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: La Russia è terza nelle classifica delel missioni, dietro Cina e Usa. Se il livello di emissioni del 2007 è il massimo dal 1994, è tuttavia inferiore del 33,94% rispetto al 1990, il benchmark del protocollo di Kyoto. Le emissioni di CO2 in Russia sono crollate negli anni Novanta con lo smantellamento dell'industria sovietica.

Obama ad Alta velocità ( da "Nuova Ecologia.it, La" del 17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Obama ad Alta velocità Il presidente Usa ha annunciato il programma di alta velocità ferroviaria «per rispondere ai bisogni energetici del XXI secolo», con l'obiettivo di colmare il divario con Francia, Spagna, Cina e Giappone. Tra gli itinerari prioritari San Francisco-San Diego, in California, e quello della costa est, dal New England alla Florida LA SFIDA.

G 8 agricoltura nel Trevigiano, Zaia prevede risultati concreti ( da "Reuters Italia" del 17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Il G8 comprende Gran Bretagna, Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone, Russia, Usa. alla riunione sono invitati anche i ministri di Brasile, Cina, India, Messico, Sudafrica, Argentina, Australia ed Egitto, visto il peso crescente dei loro Paesi sulla scena internazionale.

Eurozona: si riduce a febbraio deficit bilancia commerciale ( da "Velino.it, Il" del 17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Diminuito il surplus con gli Usa (1,4 mld in gennaio contro i 4,8 mld dello stesso mese 2008), mentre è aumentato il deficit con la Cina (15,8 mld contro i 15,2 mld). Per l?Italia non ci sono dati aggiornati a febbraio. (red/cos) 17 apr 2009 16:33

Antiriciclaggio: continua attività di formazione di Assopopolari ( da "Velino.it, Il" del 17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Una delle caratteristiche fondamentali di questa nuova Europa sarà quella di garantire una globalizzazione che parte dal basso, una globalizzazione sostenibile, nella quale milioni di individui e comunità in tutto il mondo sarebbero i produttori della stessa energia di cui abbisognano. E proprio questo processo di democratizzazione, ha sottolineato Rifkin, può essere l?

Settebello, sarà dura Il Setterosa sorride ( da "KataWeb News" del 17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Fonte: Sport">repubblica.it — 0 commenti Pallanuoto Gli azzurri pescano Usa, Romania e Macedonia nel sorteggio dei gironi preliminari per i mondiali di Roma. Campagna: "Speravo in un gruppo meno competitivo". Le ragazze trovano Uzbekistan, Ungheria e Cina

Crisi: Scajola, barlumi di ripresa in diversi paesi ( da "Trend-online" del 17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Lo ha detto il ministro dello Sviluppo Economico Claudio Scajola, a Brescia dove ha ricordato che ''in Cina nel mese di marzo sono ripresi i consumi, il Pil e' cresciuto sensibilmente. Il mese di marzo ha fatto vedere anche negli Usa qualche barlume. E anche da noi, in maniera simile, il comparto dell'auto si e' risvegliato''.

CRISI: SCAJOLA, BARLUMI DI RIPRESA IN DIVERSI PAESI ( da "Wall Street Italia" del 17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Lo ha detto il ministro dello Sviluppo Economico Claudio Scajola, a Brescia dove ha ricordato che ''in Cina nel mese di marzo sono ripresi i consumi, il Pil e' cresciuto sensibilmente. Il mese di marzo ha fatto vedere anche negli Usa qualche barlume. E anche da noi, in maniera simile, il comparto dell'auto si e' risvegliato''.

*Eurozona: si riduce a febbraio deficit bilancia commerciale ( da "Velino.it, Il" del 17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Diminuito il surplus con gli Usa (1,4 mld in gennaio contro i 4,8 mld dello stesso mese 2008), mentre è aumentato il deficit con la Cina (15,8 mld contro i 15,2 mld). Per l?Italia non ci sono dati aggiornati a febbraio. (red/cos) 17 apr 2009 16:33

Terremoto, anche Modena darà il proprio contributo alla gestione del campo di piazza d'Armi a L'Aquila ( da "Sestopotere.com" del 17-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: la responsabile della Protezione civile della Provincia di Modena Rita Nicolini e il funzionario, sempre della Protezione civile modenese, Francesca Lugli. Faranno parte della struttura che la Regione sta allestendo in questi giorni per dirigere tutte le operazioni e le attività di uno dei campi più numerosi e per questo più complessi,


Articoli

WTA Charleston: eliminata Venus Williams (sezione: Globalizzazione)

( da "Datasport" del 17-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

WTA Charleston: eliminata Venus Williams (AGM-DS) - 16/04/2009 23.04.06 - (AGM-DS) - Milano, 16 aprile - Clamorosa eliminazione per Venus Williams, battuta negli ottavi dalla tedesca Sabine Lisicki. La giocatrice statunitense, testa di serie numero 2 del torneo WTA di Charleston (terra, 1.000.000 di dollari di montepremi), è stata confitta col punteggio di 64, 76. Avanza senza difficoltà invece la numero 1 del seeding Elena Dementieva, che ha battuto la Lepchenko con un doppio 61. I risultati del terzo turno (1/WC) Elena Dementieva (RUS) b. Varvara Lepchenko (USA) 61 61 (16) Sabine Lisicki (GER) b. (2) Venus Williams (USA) 64 76(5) (5) Caroline Wozniacki (DAN) b. (10) Peng Shuai (CIN) 63 64 (6) Marion Bartoli (FRA) b. (Q) Melanie Oudin (USA) 64 61 (7) Dominika Cibulkova (SVK) b. Anastasia Rodionova (RUS) 67(6) 62 63

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India, il gigante al voto e la tentazione della sinistra (sezione: Globalizzazione)

( da "Corriere.it" del 17-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

Spunta un terzo «polo» tra il partito del Congresso e il Bjp India, il gigante al voto e la tentazione della sinistra Il Paese che più ha beneficiato della globalizzazione potrebbe rispondere in modo sorprendente alla crisi Negli ultimi tempi, si sente spesso dire che la crisi economica rischia di innescare la marcia indietro della globalizzazione, riportare in vigore l'interventismo statale, persino segnare una svolta politica a sinistra. Eppure, è difficile trovare esempi di Paesi dove ciò stia realmente accadendo. Se Barack Obama viene considerato di sinistra, allora forse anche l'America lo è. E nel resto del mondo? Non la Gran Bretagna, né la Francia o la Germania, e certamente non l'Italia. Oggi, però, un altro Paese si reca alle urne e il risultato elettorale potrebbe decretare una virata a sinistra, malgrado tutti i benefici sinora ricevuti dalla globalizzazione e dal capitalismo liberale - per lo meno, in base alle nostre valutazioni europee. Parliamo della più grande democrazia del pianeta, l'India. Tutto ciò che attiene alle elezioni politiche indiane è impressionante. Le operazioni di voto sono lunghissime - si svolgono nell'arco di circa cinque settimane - e riguardano 543 circoscrizioni, 714 milioni di elettori, oltre 800 mila seggi elettorali, protetti da sei milioni di addetti, tra funzionari e forze dell'ordine. Le percentuali dei votanti non sono alte, in confronto all'Italia, ma anche un 60 per cento all'incirca rappresenta un risultato considerevole, se teniamo conto del fatto che oltre un terzo degli adulti indiani è analfabeta. Sono cifre ragguardevoli, ma la cosa più sorprendente della politica e delle elezioni in questo Paese è un'altra: l'incredibile frammentazione politica dell'India. Oltre 40 partiti politici avevano seggi nel Parlamento uscente. La coalizione di governo, guidata dall'Indian National Congress, uno dei due soli partiti politici su scala nazionale, raccoglieva dieci partiti, ma contava sul sostegno informale di altri quattro. La precedente coalizione, che ha governato il paese dal 1998 al 2004, è stata guidata dall'altro partito nazionale, il Bharatiya Janata Party (Bjp) - partito nazionalista indù - e combinava anch'esso le forze di dieci partiti, ma in diversi momenti era stato appoggiato da un'altra dozzina di schieramenti. In confronto a quella indiana, la politica italiana - persino sotto la Prima Repubblica - appare banale. Ma gli stessi risultati elettorali, in India, sono tutt'altro che semplici: non si tratta soltanto del numero dei voti e dei seggi conquistati, ma anche delle potenziali alleanze tra i vari partiti. È qui che entra in gioco la possibilità di una svolta a sinistra, ma per motivi legati alla frammentazione, anziché al dibattito politico. L'India, sotto il governo guidato dal Partito del Congresso, ha assistito al periodo di massima crescita economica della sua storia: fino al 2009, il tasso annuale di crescita del Pil ha fatto registrare oltre l'8 per cento. Quest'anno, la crescita ha subito un forte rallentamento, per il collasso degli scambi internazionali e la crisi dei mercati finanziari. Gli economisti prevedono per l'anno in corso una crescita del 4-5 per cento. Il governo in carica non sarà considerato responsabile di questa contrazione, perché tutti sanno che ha avuto cause globali. Ma non si è nemmeno guadagnato molta stima per gli eccellenti risultati economici finora raggiunti, e il motivo è duplice. Innanzitutto, i contadini indiani hanno tratto ben pochi vantaggi dal successo economico del Paese, e questo conta molto sotto il profilo politico, visto che il 70 per cento della popolazione vive ancora nei villaggi. Secondo, negli ultimi anni l'inflazione ha danneggiato i poveri, a causa degli aumenti dei prezzi dei carburanti e delle derrate alimentari. La fiammata inflazionistica oggi si è attenuata, ma il ricordo non è stato cancellato. Nelle ultime elezioni politiche, nel 2004, il governo guidato dal Bjp era dato per vincente, grazie ai buoni risultati economici. Ma la natura frammentaria della politica indiana, associata al malcontento della popolazione rurale, ne ha decretato la sconfitta. Nel 2009, molti analisti politici in India prevedono che il Partito del Congresso si assicurerà un numero sufficiente di seggi per formare un nuovo governo, con l'aiuto di Rahul, figlio di Sonia Gandhi, che ha in mano, di fatto, le redini del partito. I fedelissimi della famiglia Gandhi sperano che Rahul possa occupare la poltrona di primo ministro tra un anno o due, pur avendo ancora 38 anni in un Paese dove i premier hanno in genere tra i 70 e gli 80 anni. Ma gli analisti potrebbero sbagliarsi di nuovo. Il Bjp potrebbe rivelarsi forte abbastanza da formare la propria coalizione di governo. In quel caso, i cambiamenti sarebbero assai pochi, dato che il Bjp e il Partito del Congresso concordano fondamentalmente su politica estera ed economica. Già si annuncia peraltro una terza possibilità. I partiti che contano sul sostegno delle caste inferiori della società indiana, vale a dire dei ceti più poveri, negli ultimi tempi si sono rafforzati politicamente. Il maggiore tra questi partiti, basato in uno degli Stati più grandi, l'Uttar Pradesh, è guidato da una donna, Mayawati. Se i partiti come il suo raccoglieranno un buon numero di voti in queste elezioni, per via dell'insoddisfazione rurale e il brutto ricordo dell'inflazione, potrebbe anche darsi che Mayawati riesca a formare una coalizione di governo, alleandosi con ogni probabilità con i partiti comunisti indiani. Al momento, i sondaggi di opinione non puntano affatto in questa direzione, ma nell'India rurale, diffusamente analfabeta e divisa politicamente, i sondaggi di opinione si rivelano spesso ingannevoli. Se sarà Mayawati a formare il nuovo governo, allora l'India, uno dei giganti emergenti della globalizzazione, potrebbe virare bruscamente a sinistra, rivedendo le riforme economiche e persino ripristinando le barriere commerciali. Questo sì che sarebbe un risultato sorprendente. Bill Emmott traduzione di Rita Baldassarre stampa |

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Tutti nella foresta dove nasce la globalizzazione (sezione: Globalizzazione)

( da "Stampa, La" del 17-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

Tutti nella foresta dove nasce la globalizzazione Ogni gesto che compiamo, ogni comportamento che assumiamo, ogni relazione che attiviamo nella vita quotidiana risuona come una conferma o come una contestazione dei modelli di convivenza sociale. E' inevitabile che, crescendo, ogni individuo faccia propri, almeno in parte, tali modelli, così come è inevitabile che avverta in essi, nello stesso tempo, fattori di frustrazione e motivi di dissenso. Forse è per questo che diverse società sottolineano il tema della convivenza nei processi di formazione dei giovani. Tra i Bijagó della Guinea Bissau, il manras - nucleo dell'iniziazione maschile, un anno in foresta, lontano dal villaggio - significa «patto», «giuramento», «accordo»: il manras è, per i giovani, il passaggio da una condizione presociale all'accettazione delle norme che regolano la convivenza civile. In questo modo i Bijagó drammatizzano e rendono consapevoli per coloro che si affacciano alla società i modelli di convivenza su cui si stabilisce una sorta di «patto» tra le generazioni. Il manras - potremmo dire - è il codice di una convivenza in, una convivenza che istituisce un «noi» e trasforma un insieme di individui in una comunità. In fondo, con il loro manras i Bijagó ci dicono - e dicono a se stessi, ai loro giovani - che la convivenza non nasce spontaneamente, come l'erba sui prati: va costruita, meditata, progettata. In un'altra parte dell'Africa, tra i Bakonjo dell'Uganda occidentale, l'olusumba, il rituale di formazione dei giovani, prevedeva il ricorso ai vicini Amba: sono loro, gli Amba, che provvedono a circoncidere i giovani konjo. Anche qui troviamo il tema della convivenza in connessione con il momento più formativo dell'umanità konjo, ma - come in molte altre società - non si tratta soltanto della convivenza in; si tratta anche della convivenza tra. E' come se i Bakonjo volessero sottolineare che si diviene uomini non già semplicemente assumendo i modelli di convivenza della propria società, ma richiedendo l'intervento attivo degli «altri». Del resto, che cosa fanno di diverso i Medje-Mangbetu del Congo, allorché con la cerimonia del noutu circoncidono insieme due o più ragazzi provenienti da gruppi e persino da etnie diverse, istituendo in tal modo legami di alleanza e di solidarietà che superano i confini dei «noi»? Si dirà che gli antropologi si dilettano con i loro minuscoli esempi etnografici superati dalla storia, cancellati dai sempre più invasivi processi di globalizzazione. Ma, come i Bakonjo si rivolgono ai loro vicini, così anche noi faremmo bene a rivolgerci agli altri per affrontare i nostri problemi di convivenza: perché anche noi abbiamo problemi di convivenza tra, insieme a quelli di convivenza in. Gli insegnamenti maggiori che si ricavano da questi e altri esempi si possono riassumere per ora nei seguenti punti: a) occorre allestire una cultura apposita per la convivenza; b) i problemi della convivenza hanno a che fare con i modelli di umanità; c) proprio per questo risulta opportuno ricorrere esplicitamente all'alterità. Purtroppo, la cultura della convivenza di cui disponiamo è costruita su presupposti alquanto diversi. Da diverse parti politiche e religiose si sente affermare una tesi di questo tipo: in primo luogo, occorre ribadire chi «noi» siamo; solo in secondo luogo si potrà affrontare in maniera adeguata il problema della convivenza con gli altri. La tesi che qui si vuole sostenere è invece esattamente l'opposto, ossia che l'identità - un vero e proprio mito dei nostri tempi - è ciò che fa maggiormente ostacolo allo sviluppo di una cultura della convivenza: la rende molto precaria, incerta, assai poco praticabile. L'identità stabilisce infatti il principio che «noi» (qualsiasi «noi»: europei, italiani o padani) è dotato di una «sostanza», di qualunque natura essa sia e in qualunque modo si sia formata, e tutte le strategie del «noi» saranno indirizzate a difendere questa realtà; ogni relazione con gli altri appare infatti come una minaccia, come un rischio costante di alterazione. Per la sua stessa struttura concettuale, l'identità non riesce a concepire una convivenza se non in termini di separazione: «noi» e gli «altri», più che convivere, possono coesistere entro uno spazio dato; l'avvicinamento tra queste entità è pericoloso; quindi si fa di tutto per mantenere distanze di sicurezza e circoscrivere rigorosamente gli ambiti di interazione. Il massimo a cui può giungere l'ideologia dell'identità è la tolleranza: un principio sacrosanto, che il pensiero filosofico e politico occidentale - dopo le terribili guerre di religione - ha concepito come una conquista culturale irrinunciabile. Ma che rapporto c'è tra tolleranza e convivenza? La tolleranza è il grado minimo della convivenza. E se non si aggiunge qualcosa d'altro, non rimane che fare nostro il pensiero di Goethe: tollerare è come insultare. La tolleranza - aggiungeva - dovrebbe essere un passaggio verso il «riconoscimento». Con il riconoscimento entriamo in un'altra logica rispetto a quella identitaria: entriamo nella logica delle relazioni, anziché nella logica delle sostanze. Le relazioni diventano prioritarie. I gruppi riconoscono le loro incompletezze e le loro reciproche dipendenze, e non soltanto sul piano commerciale. La nozione di «interesse» tende a svilupparsi e articolarsi. Lo scambio non è più meramente economico. Gruppi diversi, portatori di lingue, culture, religioni differenti, possono inventare forme di collaborazione a cui gli antropologi hanno dato persino il nome di «simbiosi». Negli anni trenta del 900, tra i Nupe della Nigeria, nella città di Kutigi, Sigfried Nadel aveva studiato un insieme di quattro gruppi distinti che, salvaguardando le loro differenze, non solo scambiavano sul piano economico e matrimoniale, ma ponevano a disposizione gli uni degli altri persino le loro competenze rituali e religiose. Nell'Alto Volta (ora Burkina Faso), contadini Mossi e pastori Fulani avevano realizzato una simbiosi durata per secoli. E' possibile dunque la convivenza interculturale, anche tra culture notevolmente diverse. La condizione è quella di non lasciarsi irretire dal mito dell'identità e rendere attivo invece - d'accordo con gli altri - il principio della propria incompletezza. In questa maniera, molte società hanno trovato di che convivere, riuscendo persino a «domesticare» i conflitti e a trasformarli in motivi di convivenza.

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Energia, troppi i vincoli (sezione: Globalizzazione)

( da "Trentino" del 17-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

LA GUERRA DELLE BOLLETTE «Energia, troppi i vincoli» Oss e Merler studiano le strategie per il mercato TRENTO. Il libero mercato nel settore dell'energia elettrica non ha ancora dato scossoni significativi ai prezzi, che sono rimasti piuttosto alti come ha rivelato la ricerca del Centro consumatori. Una teoria confermata da Dolomiti Energia, la multiutility frutto della fusione tra Trentino Servizi e la "vecchia" Dolomiti Energia, e Trenta, la società deputata ad occuparsi della sezione commerciale. Secondo la società lo spazio all'interno del quale si possono fare le offerte è comunque limitato. Il mercato è sì libero, ma ci sono ancora dei vincoli piuttosto consistenti. Intanto il nuovo presidente di Dolomiti Energia, Rudy Oss, fa sapere che parlerà con l'amministratore delegato del nuovo consiglio d'amministrazione, Marco Merler, per capire come muoversi sul mercato. Intanto, sul tema dei costi dell'energia è intervenuto anche il segretario generale della Cgil del Trentino, Paolo Burli, che parla di «concorrenza, trasparenza e differenziazione delle fonti». «Per i cittadini abbassare le bollette - si legge in una nota - sembra un'impresa quasi quanto scalare l'Everest. La liberalizzazione del mercato - continua - non ha ancora portato i frutti sperati ed è paradossale dover ammettere che solo la prima grande recessione dell'economia globalizzata è riuscita ad alleggerire i costi energetici delle famiglie italiane». E lancia una proposta. «è urgente un progetto organico sulla filiera e se il governo nazionale punta sul nucleare, il Trentino punti invece sulle fonti rinnovabili e sull'efficienza energetica».

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CRISI GLOBALE, TUNNEL LUNGO (sezione: Globalizzazione)

( da "Tribuna di Treviso, La" del 17-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

CRISI GLOBALE, TUNNEL LUNGO SEGUE DALLA PRIMA Ebbene, guardando a questi indicatori, l'impressione è che pure in economia dopo l'inverno stia arrivando la primavera. In fondo, tutti quei soldi spesi per evitare il crac dei mercati finanziari e monetari (in sintesi, del credito) qualche frutto dovranno pur darlo. Come sembra confermare proprio il caso «Goldman Sachs» (la banca che ha dato a Obama il vertice economico ultraliberista della sua amministrazione) visto che sembra poter restituire in anticipo il salvagente di 10 miliardi di dollari ricevuti dal governo federale. Naturalmente, è opportuno essere prudenti; anche se, e sarebbe tragico sottovalutarlo, in economia, specie in quella relativa ai mercati finanziari, una psicologia orientata all'ottimismo, poiché cambia le aspettative in senso positivo, può favorire la ripresa quanto un'accorta politica economica. Tuttavia, la cautela resta d'obbligo. D'altra parte, la differenza tra chi ritiene che l'economia-mondo stia per ripartire e chi, come il governatore di Bankitalia Draghi, pensa invece che si tratti di un «rallentamento del peggioramento» è una differenza minima e, oltretutto, comprovata dagli stessi dati. Tant'è che lo stesso presidente degli Usa Obama chiama, al contempo, sia alla fiducia nelle capacità degli States per il futuro, sia alla coscienza del perdurare delle condizioni difficili del presente. Insomma, piaccia o meno, la situazione è ambivalente come i dati che la raccontano. Sia quelli «decorosi» che quelli, ancora orientati al pessimismo, che giungono sia dal Vecchio Continente (la banca Ubs prima citata) che d'Oltreoceano: dall'occupazione alle vendite al dettaglio. In sintesi, la marcia verso un «capitalismo appieno risorto» è ancora lunga e travagliata. Comunque, alla fine la crisi mollerà la presa; si tratterà solo di vedere, sotto questo limitato (però importante per la vita immediata della gente) angolo visuale «congiunturale», se ciò accadrà nell'estate 2009 o del 2010; oppure ancora più avanti. Più a fondo, però, ci sono altri interrogativi da porsi per il post-crisi dell'economia di questo ormai «unico Occidente globale», a partire dalle sue asimmetrie geopolitiche interne, sia vecchie che in fieri. Il primo quesito, allora, riguarda l'equilibrio manifatturiero del mondo; che è poi anche, ovviamente, un problema di potere. E qui, veramente, il vaniloquio di chi pensa che un Paese possa salvarsi tenendo in loco gli uffici (il software aziendale) ma decentrando la produzione fisica, ovvero riducendosi a mero consumatore globale, appartiene a quelle caricature sul liberismo diffuse ma da evitare come l'opposto protezionismo onde evitare disastri sociali facilmente trasformabili in bellici. Poi, indissolubilmente legata a questo c'è la questione, accennata dalla Cina al G20, del primato monetario del dollaro; senza il quale, tra l'altro, oggi l'Obama's economics rischierebbe il flop. Ovviamente il tema, ora sottotraccia, è, come l'insieme dell'assetto del potere globale, in agenda; infatti, nel dopo-crisi, prima o poi (per gli Usa meglio poi) esso esploderà con conseguenze politico/militari notevoli. Altro tema delicato riguarda il divergere di modello economico tra Europa e Stati Uniti: perché mentre questi ultimi restano, nonostante i salvataggi bancari pubblici erogati, liberisti, l'Europa, all'opposto, corre (il richiamo ideologico è ad una «economia sociale di mercato» invece aliena all'originale scuola di Friburgo) verso il neo-corporativismo dei suoi anni '70 del '900. E questo vuol dire «divaricazione» geoeconomica transatlantica. Insomma, il dopo-crisi ci lascerà in eredità grossi problemi politici. Francesco Morosini

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ZIONALE) LE SIRENE ELETTORALI DELLA "PAURA ECONOMICA" - PROBABILMENTE SI È EVITATO ... (sezione: Globalizzazione)

( da "Corriere delle Alpi" del 17-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

ZIONALE) LE SIRENE ELETTORALI DELLA "PAURA ECONOMICA" - PROBABILMENTE SI è EVITATO ... zionale) le sirene elettorali della "paura economica" - probabilmente si è evitato che la recessione piombi in depressione. Poi, per il futuro, è vero che un po' di ottimismo è rintracciabile dalla lettura di taluni indicatori economici. Alcuni dei quali, seppure solitamente poco nominati, sono certamente significativi; ad esempio: il costo d'affitto dei container per il trasporto marittimo; la produzione di rifiuti; gli indici di materie prime; gli andamenti borsistici delle aziende specializzate in logistica. Ebbene, guardando a questi indicatori, l'impressione è che pure in economia dopo l'inverno stia arrivando la primavera. In fondo, tutti quei soldi spesi per evitare il crack dei mercati finanziari e monetari (in sintesi, del credito) qualche frutto dovranno pur darlo. Come sembra confermare proprio il caso "Goldman Sachs" (la banca che ha dato ad Obama il vertice economico ultraliberista della sua amministrazione), che sembra poter restituire in anticipo il salvagente di 10 ml di dollari ricevuti dal Governo federale. Naturalmente, è opportuno essere prudenti; anche se, e sarebbe tragico sottovalutarlo, in economia, specie in quella relativa ai mercati finanziari, una psicologia orientata all'ottimismo può favorire la ripresa quanto un'accorta politica economica. Tuttavia, la cautela resta d'obbligo. D'altra parte, la differenza tra chi ritiene che l'economia-mondo stia per ripartire e chi, come il Governatore di Bankitalia Draghi, pensi invece che un "rallentamento del peggioramento" è minima e, oltretutto, comprovata dagli stessi dati. Tant'è che lo stesso Presidente degli Usa Obama chiama, al contempo, sia alla fiducia nelle capacità degli States per il futuro che alla coscienza del perdurare delle condizioni difficili del presente. Insomma, piaccia o meno, la situazione è ambivalente come i dati che la raccontano. Sia quelli "decorosi" che quelli, ancora orientati al pessimismo, che giungono sia dal Vecchio continente (la banca Ubs prima citata) che d'oltreoceano: dall'occupazione alle vendite al dettaglio. In sintesi, la marcia verso un "capitalismo appieno risorto" è ancora lunga e travagliata. Comunque, alla fine la crisi mollerà la presa; si tratterà solo di vedere, sotto questo limitato (però importante per la vita immediata della gente) angolo visuale "congiunturale", se ciò accadrà nell'estate 2009 o del 2010; oppure ancora più avanti. Più a fondo, però, ci sono altri interrogativi da porsi per il post-crisi dell'economia di questo ormai "unico Occidente globale", a partire dalle sue asimmetrie geopolitiche interne sia vecchie che in fieri. Il primo quesito, allora, riguarda l'equilibrio manifatturiero del mondo; che è poi anche, ovviamente, un problema di potere. E qui, veramente, il vaniloquio di chi pensa che un paese possa salvarsi tenendo in loco gli uffici (il software aziendale) ma decentrando la produzione fisica, ovvero riducendosi a mero consumatore globale, appartiene a quelle caricature sul liberismo diffuse ma da evitare come l'opposto protezionismo onde evitare disastri sociali facilmente trasformabili in bellici. Poi, indissolubilmente legato a questo c'è la questione, accennata dalla Cina al G20, del primato monetario del dollaro; e senza il quale, tra l'altro, oggi l'Obama's economics rischierebbe il flop. Ovviamente il tema, ora sottotraccia, è, come l'insieme dell'assetto del potere globale, in agenda; infatti, nel dopo crisi, prima o poi (per gli Usa meglio poi), esploderà con conseguenze politico/miltari notevoli. Altro tema delicato riguarda il divergere di modello economico di Europa e Stati Uniti: perché mentre questi ultimi restano, nonostante i salvataggi bancari pubblici erogato, liberisti, l'Europa, all'opposto, corre (il richiamo ideologico è ad una "economia sociale di mercato" invece aliena all'originale scuola di Friburgo) verso il neo-corporativismo dei suoi anni'70 del '900. E questo vuol dire "divaricazione" geoeconomica transatlantica. Insomma, il dopo crisi ci lascerà in eredità grossi problemi politici. Francesco Morosini

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crisi globale, tunnel lungo (sezione: Globalizzazione)

( da "Nuova Venezia, La" del 17-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

Pagina 10 - Regione CRISI GLOBALE, TUNNEL LUNGO SEGUE DALLA PRIMA Ebbene, guardando a questi indicatori, l'impressione è che pure in economia dopo l'inverno stia arrivando la primavera. In fondo, tutti quei soldi spesi per evitare il crac dei mercati finanziari e monetari (in sintesi, del credito) qualche frutto dovranno pur darlo. Come sembra confermare proprio il caso «Goldman Sachs» (la banca che ha dato a Obama il vertice economico ultraliberista della sua amministrazione) visto che sembra poter restituire in anticipo il salvagente di 10 miliardi di dollari ricevuti dal governo federale. Naturalmente, è opportuno essere prudenti; anche se, e sarebbe tragico sottovalutarlo, in economia, specie in quella relativa ai mercati finanziari, una psicologia orientata all'ottimismo, poiché cambia le aspettative in senso positivo, può favorire la ripresa quanto un'accorta politica economica. Tuttavia, la cautela resta d'obbligo. D'altra parte, la differenza tra chi ritiene che l'economia-mondo stia per ripartire e chi, come il governatore di Bankitalia Draghi, pensa invece che si tratti di un «rallentamento del peggioramento» è una differenza minima e, oltretutto, comprovata dagli stessi dati. Tant'è che lo stesso presidente degli Usa Obama chiama, al contempo, sia alla fiducia nelle capacità degli States per il futuro, sia alla coscienza del perdurare delle condizioni difficili del presente. Insomma, piaccia o meno, la situazione è ambivalente come i dati che la raccontano. Sia quelli «decorosi» che quelli, ancora orientati al pessimismo, che giungono sia dal Vecchio Continente (la banca Ubs prima citata) che d'Oltreoceano: dall'occupazione alle vendite al dettaglio. In sintesi, la marcia verso un «capitalismo appieno risorto» è ancora lunga e travagliata. Comunque, alla fine la crisi mollerà la presa; si tratterà solo di vedere, sotto questo limitato (però importante per la vita immediata della gente) angolo visuale «congiunturale», se ciò accadrà nell'estate 2009 o del 2010; oppure ancora più avanti. Più a fondo, però, ci sono altri interrogativi da porsi per il post-crisi dell'economia di questo ormai «unico Occidente globale», a partire dalle sue asimmetrie geopolitiche interne, sia vecchie che in fieri. Il primo quesito, allora, riguarda l'equilibrio manifatturiero del mondo; che è poi anche, ovviamente, un problema di potere. E qui, veramente, il vaniloquio di chi pensa che un Paese possa salvarsi tenendo in loco gli uffici (il software aziendale) ma decentrando la produzione fisica, ovvero riducendosi a mero consumatore globale, appartiene a quelle caricature sul liberismo diffuse ma da evitare come l'opposto protezionismo onde evitare disastri sociali facilmente trasformabili in bellici. Poi, indissolubilmente legata a questo c'è la questione, accennata dalla Cina al G20, del primato monetario del dollaro; senza il quale, tra l'altro, oggi l'Obama's economics rischierebbe il flop. Ovviamente il tema, ora sottotraccia, è, come l'insieme dell'assetto del potere globale, in agenda; infatti, nel dopo-crisi, prima o poi (per gli Usa meglio poi) esso esploderà con conseguenze politico/militari notevoli. Altro tema delicato riguarda il divergere di modello economico tra Europa e Stati Uniti: perché mentre questi ultimi restano, nonostante i salvataggi bancari pubblici erogati, liberisti, l'Europa, all'opposto, corre (il richiamo ideologico è ad una «economia sociale di mercato» invece aliena all'originale scuola di Friburgo) verso il neo-corporativismo dei suoi anni '70 del '900. E questo vuol dire «divaricazione» geoeconomica transatlantica. Insomma, il dopo-crisi ci lascerà in eredità grossi problemi politici. Francesco Morosini

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vacanze blindate con il g8 - giampiero cocco (sezione: Globalizzazione)

( da "Nuova Sardegna, La" del 17-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

Dal 7 al 10 luglio la costa gallurese e la Maddalena saranno presidiate Vacanze blindate con il G8 I turisti dovranno convivere con pattuglie armate SICUREZZA E VERTICE Un imponente apparato per i Grandi della Terra GIAMPIERO COCCO LA MADDALENA. Un'estate al mare, tra teste di cuoio, incursori della marina e militari in mimetica. Al flusso dei vacanzieri, che a luglio affolleranno hotel, campeggi e villaggi turistici del nord Sardegna, vanno aggiunti i 16mila uomini delle forze dell'ordine inviati dal Governo in occasione del G8. Non dovrebbe essere - ha assicurato la prefettura - una presenza ingombrante, una militarizzazione diffusa del territorio. Ma sarà difficile, per galluresi e turisti, ignorare le pattuglie armate sino ai denti che presidieranno ogni angolo di Costa, come sarà indispensabile - per almeno tre giorni, dal 7 al 10 luglio - armarsi di santa pazienza e affrontare lunghe file sulla Olbia-Palau (che dovrebbe essere chiusa al traffico alcune ore del giorno, durante il transito dei delegati) o sulla Porto Cervo-Arzachena. Le spiagge sarde saranno accessibili a tutti, ma i controlli necessariamente lunghi ed estenuanti. La sicurezza, e non soltanto quella prevista ai grandi della terra - ma garantita ai comuni cittadini - lo impone. La presidenza italiana del G8 vuole far dimenticare le brutture di Genova 2001. «Sarà un vertice sereno, una vetrina sulle bellezze dell'Italia», assicurano gli addetti al lavori. La dislocazione degli uomini - polizia, carabinieri, guardia di finanza, esercito e corpi speciali - è ancora top secret, ma la distribuzione sul territorio di questa impressionante task force è già stata studiata a tavolino. A Porto Rotondo, residenza estiva del presidente del consiglio Silvio Berlusconi, saranno presenti circa 3000 uomini, che controlleranno l'intero perimetro di Villa Certosa e presidieranno il golfo di Marinella, dove dovrebbero approdare le imbarcazioni con gli oltre trenta tra capi di Stato e di Governo che saranno ospiti del premier - per una cena informale - durante il G8. Nell'isola della Maddalena, cuore e sede pulsante del vertice, zona rossa e praticamente inaccessibile a chiunque, la presenza militare sarà massiccia: circa 5mila uomini, tra teste di cuoio, incursori, squadre d'assalto e forze dell'ordine. Inutile fare la conta degli 007: basti dire che saranno presenti uomini dei servizi segreti di ben trentadue nazioni. La rappresentanza più numerosa sarà quella degli Usa, ma anche Cina, Russia, Egitto, Libia e Messico (per citare solo alcuni Stati) non lesineranno sulle loro "punte di diamante". Anche andare in spiaggia comporterà l'obbligo di portarsi dietro un documenti: tra tanga e reggiseni, infatti, sarà difficoltoso riconoscere chi è il turista e chi controlla i turisti. Palau e Santa Teresa. Anche in questi due centri la presenza delle forze dell'ordine sarà massiccia ma discreta. A Palau l'accesso al molo verso la Maddalena sarà blindato come il mitico checkpoint "Charlie" di Berlino. Verso l'isola del vertice le forze di sicurezza lasceranno filtrare soltanto residenti e turisti con comprovata residenza temporanea alla Maddalena. Ma anche il resto della Costa sarà sorvegliato a vista: da Arzachena a Porto Cervo, passando per Cannigione e San Pantaleo, per finire con Golfo Aranci, dove ci saranno le navi delle forze dell'ordine. Resta Olbia, porta d'accesso alla Sardegna e alla Gallura. Qui saranno circa seimila gli uomini disseminati tra la città e i diversi obiettivi sensibili: porti (Cocciani e Isola Bianca,) aeroporto, tribunale, comune e un'altra decina di zone ritenute ad altissima "criticità".

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Obama cerca alleanze su droga e clandestini (sezione: Globalizzazione)

( da "Arena, L'" del 17-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

Venerdì 17 Aprile 2009 NAZIONALE Pagina 6 MISSIONE IN AMERICA LATINA. Il presidente degli Stati Uniti in Messico e poi al vertice di Trinidad incentrato su Cuba Obama cerca alleanze su droga e clandestini E promette una sanatoria agli immigrati Economia: il Texas minaccia la secessione CITTÀ DEL MESSICO Barack Obama in visita in Messico si spende per la lotta al narcotraffico e all'immigrazione clandestina, due piaghe che condizionano lo sviluppo minacciano anche gli Usa. Ma nelle stesse ore deve affrontare lo Stato più conservatore d'America, il Texas, che contro di lui, colpevole di «statalismo» per le dimensioni del piano di sostegno all'economia, minaccia addirittura la secessione, ufficialmente prospettata ieri dal governatore repubblicano Rick Perry. Obama ha tributato complimenti e sostegno al collega messicano Felipe Calderon, che «sta facendo un lavoro eroico nell'affrontare un problema enorme ai nostri confini», quello del narcotraffico: una vera guerra, che solo ieri ha fatto 13 morti e che negli ultimi due anni ha causato ben 10mila morti. Il presidente assicura che Washington sta facendo al sua parte, «Non solo intercettando il traffico verso nord ma anche bloccando il flusso di armi e di liquidi che scende a sud». Ma anche il problema dell'immigrazione clandestina è enorme e delicato: ogni anno decine di migliaia di emigranti messicani entrano negli Usa, nonostante il «muro» costruito da Bush e i soldati alla frontiera. Obama ha promesso una sanatoria per chi è già negli Usa da anni, ma c'è il rischio di incoraggiare i clandestini e di alienarsi l'appoggio degli americani poveri e meno istruiti, che vedono nei clandestini pericolosi concorrenti per i lavori sottopagati. Oggi il presidente arriva a Trinidad, per il Vertice delle Americhe. Il presidente Usa vuole convincere i leader latino-americani a sostenerlo negli sforzi sulla politica economica e ambientale, ma molto si giocherà sulla questione Cuba: i presidenti «rivoluzionari» come il venezuelano Chavez e il boliviano Morales chiederanno la fine dell'embargo contro Cuba. Obama chiede invece il loro sostegno «per appoggiare la libertà e i diritti umani di tutti i cubani», spingendo insomma per la democratizzazione del regime. Anche gli Stati Uniti devono passare ai treni ad alta velocità: è la rivoluzione dei trasporti annunciata ieri dal presidente Barack Obama, secondo cui la Tav aiuterà gli Usa a ridurre il traffico e l'inquinamento, oltre a costituire un buon risparmio energetico. Si tratterà, ammette Obama, di «un progetto a lungo termine», ma appunto perciò, bisogna cominciare subito. Il presidente ha lodato i vantaggi dell'Alta velocità: «Non è una visione fantasiosa del futuro o un sogno a occhi aperti, sta succedendo già, ma altrove». E ha citato Cina, Giappone, Francia e Spagna. In Usa il sistema ferroviario passeggeri è concentrato soprattutto nel Nordest, mentre i collegamenti a lunga distanza, dalla metà del Novecento, si svolgono soprattutto in aereo o auto. Obama ha stanziato 8 miliardi dell'enorme piano di stimolo da 787 miliardi per una prima «intelaiatura» di corridoi Tav per sei linee in tempi brevi: in Texas, Florida, nella regione di Chicago e il Sudest, tra Nord Carolina e Louisiana; ma questi fondi saranno spesi anche per migliorare le linee già esistenti. Finora c'è un solo treno ad alta velocità, la Washington-Boston, che passa da New York. In realtà questo Amtrack Acela Express è vecchio di 9 anni.  

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Non è vero che tutte le tariffe sono uguali (sezione: Globalizzazione)

( da "Adige, L'" del 17-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

Non è vero che tutte le tariffe sono uguali Non è vero che tutte le tariffe sono uguali. Gli utenti del Ceis, il Consorzio elettrico di Stenico, con un prelievo di 2.700 kWh annui risparmiano 130,06 euro rispetto alla tariffa di maggior tutela stabilita dall'autorità per il mercato. Lo segnala il presidente del Consorzio, Mario Tonina, sottolineando come rispetto alle compagnie più grosse i piccoli distributori locali sono in grado di assicurare risparmi reali. Sul problema della concorrenza che non porta grossi vantaggi interviene il segretario della Cgil, Paolo Burli: «La liberalizzazione del mercato - afferma - non ha ancora portato i frutti sperati. Ed è davvero paradossale dover ammettere che solo la prima grande recessione dell'economia globalizzata è riuscita ad alleggerire i costi energetici delle famiglie italiane». 17/04/2009

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Summit a Trinidad Obama prova a riunire le Americhe Da oggi il vertice tra Usa e Paesi latini: la crisi in primo piano Al tavolo anche Lula, Chavez e Kirchner Il disgelo con Cuba m (sezione: Globalizzazione)

( da "Unita, L'" del 17-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

Summit a Trinidad Obama prova a riunire le Americhe Da oggi il vertice tra Usa e Paesi latini: la crisi in primo piano Al tavolo anche Lula, Chavez e Kirchner Il disgelo con Cuba ma non si parlerà dell'embargo MAURIZIO CHIERICI Come ogni G8, G20, assemblea Fao, Unesco, il vertice dei paesi delle due Americhe riunito a Trinidad ha una sola speranza: che Obama riesca a svuotare le conclusioni finali già decise e limate dalle diplomazie, due anni di riunioni estenuanti. Parole vuote. Impegni obsoleti perché ripetuti dal 1994 senza un passo avanti. Integrazione, solidarietà regionale; lotta alla povertà, lotta all'esclusione sociale; difesa dell'ambiente, sviluppo sostenibile, pugno duro contro terrorismo, criminalità, narcotraffico. Banalità che non sono banalità ma negli anni lo diventano: dopo il ripetere autistico degli annunci tutto continua come prima. 73 dei 96 paragrafi sono stati approvati mentre Bush era alla Casa Bianca. Sugli altri 23 si discute fino all'ultimo minuto ma l'assemblea aprirà i lavori con le decisioni firmate. Solo la novità Obama può salvare le Americhe dalla paralisi dalle vecchie croste non facili da ripulire. Non solo sviluppo e rapporti equilibrati tra Nord e Sud: la crisi affloscia Usa e Canada. Comincia ad arrivare in Brasile, Argentina, Cile, Perù. Anche il Venezuela del petrolio ha la cinghia stretta mentre dietro l'ex muro di Wall Street gli ex gnomi degli affari dichiarano il Messico «paese fallito». E le rimesse degli emigranti hanno smesso di addolcire le famiglie rimaste a casa. I dollari che arrivano dagli Usa sono calati del 40%. Erano 7 miliardi e 500 milioni nel 2007, ricordo perduto. Anche la materie prime restano nei magazzini. Il nostro mondo compra sempre meno, dalla soia al grano. Del petrolio sappiamo tutto: nessuna allegria per chi ci è seduto sopra. Solo il mercato delle armi va a gonfie vele. Russia e Cina a caccia di clienti latini. Questi i temi che i Paesi delle due Americhe dovrebbero affrontare: come regolare i meccanismi di un'economia dopo il fallimento di liberismo e globalizzazione. Lo scrittore Carlos Fuentes è pessimista: annuncia un capitalismo autoritario, operazione avviata in Argentina dove i grandi produttori agricoli pretendono la rimozione delle tasse d'esportazione per «poter restare sui mercati». Strade sbarrate da trattori, movimenti di piazza, Buenos Aires torna inquieta. Le ipotesi in vetrina guardano invece al passato più che al futuro diverso. Tornano i poteri di Banca Mondiale e Fondo Monetario mentre gli strascichi dell'«impero» repubblicano che Obama sta smontando, suscitano capricci irrazionali: Castro e Cuba, copertine di un mondo che non c'è più. Obama ha liberalizzato rimesse, commerci, viaggi: 2 milioni di cubani che vivono negli Usa possono mandare soldi e andare e venire dall'Avana quando vogliono. Cuba diventa partner economico normale, stessi obblighi e diritti degli altri. L'embargo resiste come definizione ma è una scatola vuota. Se il presidente Usa può annullare da solo le sanzioni Bush-Reagan, non ha il potere di sbriciolare l'assurdità dell'isolamento imposto 50 anni fa. Congresso e Parlamento devono approvare, ed è probabile ne siano coinvolti dopo le elezioni di mezzo mandato. Se fra due anni la cura Barack irrobustisse il Paese, Obama godrà di maggioranze che permetteranno il salto nella storia. Ma Fidel fa i capricci: vuole tutto e subito. Forse per gli anni e gli acciacchi, ha paura di non vedere il lieto fine. Non vuole elemosine, pretende la fine immediata del blocco già rifiutato da tutti i Paesi latini. L'apertura di Obama è venuta prima dell'apertura del vertice per non mescolare passato e futuro. E il segretario Oea, Insulza, ripete: «Dell'embargo non si parlerà». Se gli Usa vanno male, l'America Latina non ride. A parte Lula e il Brasile dove si voterà con risultati incerti perché Lula non potrà ripresentarsi, gli altri Paesi restano sulla corda. Grandi manovre in movimento. Chavez fa la pace con la Colombia di Uribe: assieme si impegnano a combattere le Farc quando 8 mesi fa le Farc li avevano divisi. La democrazia argentina di Kirchner soffre del ritorno dei poteri del latifondo. Il Cile della Bachelet torna all'antico: un presidente del passato, Frei, affronterà un milionario pinochettista- berlusconiano. L'Obama impegnato contro le lobby fino a ieri proprietarie del futuro latino riuscirà a portare i presidenti dell'altra America con i piedi per terra? Cina, India sono lì. Americhe costrette a sintonizzarsi per resistere. Vedremo come. L'analisi Giovedi` inedicolae ognigiorno online il settimanale comunista diventa inchiesta www.larinascita.org whyperche' l'inchiestadiventacomunista

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Forno contro hamburger (sezione: Globalizzazione)

( da "Unita, L'" del 17-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

Forno contro hamburger Arriva in alcuni cinema un documentario girato nel 2007, che racconta una storia avvenuta nel 2003. Ottimo tempismo. La storia è quella della panetteria di Altamura (Puglia) che fece chiudere l'attiguo McDonald's a colpi di focaccia. Piccola e bella metafora sulla globalizzazione, che il regista Nico Cirasola farcisce con inutili pezzi di fiction. La comparsata di Banfi & Arbore, possiamo dirlo?, non è molto divertente. Un documentario vero, in questo caso, era meglio. AL. C. Focaccia blues Regia di Nico Cirasola Con Dante Marmone, Tiziana Schiavarelli, Renzo Arbore, Lino Banfi, Michele Placido Italia, 2008 Distribuzione: PabloBunkerlab **

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Nuovo libro per Bruno Reino (sezione: Globalizzazione)

( da "Tempo, Il" del 17-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

stampa Nuovo libro per Bruno Reino Marco Paniccia Lo scrittore nostrano Bruno Reino torna nelle librerie con una nuova opera. «Pazziànne e rìrenne, Pullecenèlla rìceva 'a verità», che in forma non dialettale sarebbe «Ridendo e scherzando Pulcinella diceva la verità». Il libro è edito dalla casa «Prospettiva Editrice». E' il secondo saggio dell'autore civitavecchiese (ma di origini partenopee), sulle tradizioni ed usanze della città di Napoli. Nostalgico della città del sole, Reino si affanna a ricercare quella verve partenopea che a volte è stata smarrita dalla globalizzazione della lingua e della società. In questa opera, Reino offre uno spaccato interessante ed una prova tangibile, di una tradizione fatta di facezie e proverbi napoletani che è giusto non perdere. Un quadro letterario che, al tempo stesso, non dimentica il bagaglio culturale rappresentato da Civitavecchia, città dove l'autore attualmente vive.

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Il meeting oggi entra nel vivo (sezione: Globalizzazione)

( da "Adige, L'" del 17-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

con Padre Benolli «Italia Solidale» Il meeting oggi entra nel vivo Terzo giorno di lavori per i volontari dell'associazione «Italia Solidale - Mondo Solidale» fondata da padre Angelo Benolli, naghese doc ormai trapiantato da anni nella capitale, che presso l'hotel Atlantic di Nago si confrontano sull'esperienza della «nuova Cultura» che il fondatore mette a frutto grazie ai suoi cinquant'anni di sacerdozio. Cinquant'anni trascorsi mettendosi a disposizione nel suo impegno sacerdotale, nella visita alle popolazioni bisognose, nell'assistenza e adozione ai bambini orfani, in una missione lunga mezzo secolo che padre Angelo Benolli sta trasmettendo con la sua forza vitale ai suoi volontari. Due milioni di persone beneficiano oggi di questo impegno attraverso 97 missioni sparse per l'Africa, l'Asia ed il Sud America, grazie a missionari e laici di venti congregazioni e diocesi ma, soprattutto, grazie all'aiuto di oltre ventimila volontari-donatori italiani che con l'adozione a distanza sostengono la missione. Il Meeting, che è patrocinato dal Pontificio Consiglio per la Cultura, vede partecipare oltre quattrocento volontari in quello che, per stessa definizione degli organizzatori, si può definire frutto della «globalizzazione della solidarietà». Il programma dei lavori di oggi aprirà alle 9 (e fino alle12.30) con un approfondimento sul tema: «L'indipendenza, la completezza, la Chiesa, il Sacramento di ogni persona, come in Abramo e Cristo». Seguirà alle 11 «L'Albero della Vita, i condizionamenti, l'innamoramento, l'Amore». Nel pomeriggio lavori di gruppo, interventi e testimonianze sui contenuti del mattino. Alle 18.30 la Messa animata dai rappresentanti missionari di Sudamerica Solidale. Cl.C. 17/04/2009

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i consiglieri donano il gettone (sezione: Globalizzazione)

( da "Tirreno, Il" del 17-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

Pagina 6 - Grosseto I consiglieri donano il gettone L'assemblea della Provincia in sostegno dell'Abruzzo GROSSETO. I gettoni presenza di tutti i consiglieri provinciali di Grosseto e del presidente del consiglio saranno donati agli abruzzesi vittima del terremoto. La decisione è stata presa nella seduta dell'assemblea di questa mattina. Con l'occasione l'assessore provinciale alla Protezione civile, Bovicelli, ha ricordato che «è stato aperto un conto corrente a favore per l'Abruzzo nel quale potranno confluire i versamenti di fondi raccolti da Comuni, enti, associazioni e singoli cittadini». Il conto è stato aperto presso il Monte dei Paschi di Siena, è intestato alla Provincia di Grosseto, alla voce "Fondi per la ricostruzione Abruzzo" e ha queste coordinate bancarie: IBAN IT 52 I 01030 14300 000004240845. L'assessore, inoltre, ha informato il consiglio della presenza sui luoghi colpiti dal terremoto di una delegazione di tecnici della Provincia, guidata dall'ingegner Massimo Luschi. «Il nostro obiettivo è quello di capire se è possibile collaborare alla ricostruzione di un'area - ha spiegato l'assessore -. La Protezione civile di Grosseto, ha partecipato ai soccorsi secondo le modalità richieste dal sistema di Protezione civile nazionale, ma di fatto sono state sfruttate solo parzialmente le nostre capacità, sia dal punto di vista delle attrezzature a nostra disposizione, sia rispetto all'utilizzazione dei volontari che fanno parte del Coordinamento provinciale. La nostra Protezione civile dispone, infatti, di attrezzature specifiche per questo tipo di calamità naturali. Mi duole, però, dover sottolineare che, al di là della fase di soccorso, il sistema di Protezione civile nazionale non stia funzionando benissimo». «I terremotati dell'Abruzzo, adesso ricoverati nelle tendopoli o negli alberghi della costa sono persone che hanno perso tutto - continua l'assessore - Questo significa che oltre a un riparo, hanno bisogno di generi di prima necessità, ma anche di veder ricostituito un minimo di tessuto sociale rappresentato dai servizi elementari. Dobbiamo rilevare che in Abruzzo non c'era un sistema di Protezione civile regionale e dobbiamo ammettere che la Protezione civile nazionale ha stentato nella creazione di articolazioni importanti in emergenza quali i Com (centri operativi misti) e i Coc (centri operativi comunali) che sono i luoghi che dirigono tutte le operazioni per la gestione dell'emergenza. Per questa ragione la presenza dei tecnici delle Province è importante. Perché come abbiamo già dimostrato in altri casi, le Province con il loro operato sono in grado di costruire in poche settimane servizi provvisori quali, ad esempio, le scuole». «Per questo accettiamo con piacere la proposta del presidente del consiglio dei ministri, di affidare 100 progetti a 100 Province, e accetteremo con lo stesso entusiasmo l'incarico per la ricostruzione di un'area se ci verrà indicata dalla Provincia dell'Aquila o dalla Regione Abruzzo». «Eventi come questi però - conclude l'assessore - danno una chiara dimostrazione del fatto che la Protezione nazionale civile non può essere distolta dalle sue prerogative utilizzandola impropriamente quale soggetto per l'organizzazione del G8 alla Maddalena, o per predisporre i campionati mondiali di nuoto a Roma. Essa rimane il nucleo essenziale di intervento nel nostro Paese in caso di calamità naturali come i terremoti».

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Recessione, toccato il fondo La ripresa solo alla fine del 2010 (sezione: Globalizzazione)

( da "Giorno, Il (Bergamo - Brescia)" del 17-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

BERGAMO pag. 2 Recessione, toccato il fondo La ripresa solo alla fine del 2010 CICLO DI INCONTRI IN CONFINDUSTRIA BERGAMO «IL MONDO che verrà dopo questa crisi sarà molto diverso rispetto a quello che siamo stati abituati a conoscere. Adesso stiamo impostando la realtà che conosceranno i nostri figli: presenza più massiccia dello Stato, maggiore invasività della politica, incremento dei controlli e della sorveglianza». A sostenerlo è stato, ieri, Giovanni Cagnoli (nella foto De Pascale) amministratore delegato di Bain & Company, colosso della consulenza aziendale, che ha concluso, nella sede di Confindustria, il ciclo di incontri dal titolo "Serata per l'imprenditore", organizzato in collaborazione con Federmanager. Riguadro la crisi Cagnoli ha detto: «Il punto più basso della recessione è stato toccato. Ora dobbiamo aspettarci una lenta risalita. Ma il sole sorgerà ad Occidente e va attesa la ripresa Usa, auspicabile per il primo trimestre del 2010. Poi, sei-otto mesi dopo, toccherà a noi». IL MESSAGGIO di Cagnoli alle aziende è stato, quindi, di moderato ottimismo: «Bisogna continuare a lavorare sulla produttività. Il prossimo ventennio sarà senz'altro più difficile che quello passato. Ma non per questo la globalizzazione rallenterà». Sulle prospettive a breve termine della disoccupazione, l'esperto è stato categorico: «Prevedo che in Italia arriveremo al 12% ». Image: 20090417/foto/19.jpg

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IL DRAGONE ATTIRA IL LUSSO (sezione: Globalizzazione)

( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del 17-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

ECONOMIA E FINANZA pag. 21 IL DRAGONE ATTIRA IL LUSSO LETTERA DA SHANGHAI SEMBRA ironico che le grandi firme del lusso guardino con speranza oltre la Muraglia, proprio mentre la Cina soffre per il rallentamento della domanda globale. Nella crisi ognuno lamenta la prudenza negli acquisti degli ex clienti. Per questo motivo se ne cercano di nuovi, soprattutto in territori vasti e promettenti. La congiuntura ha accelerato un processo avviato da tempo: la conquista del mercato cinese da parte delle maison dei consumi sofisticati. Gli shopping center di Pechino, il Bund di Shanghai, le strade della moda nella ricche città della costa sono ormai piene dei nomi più famosi che vendono insieme ai sogni i prodotti più conosciuti del lusso: abiti, accessori, gioielli, penne, orologi. «La Cina è l'unico posto al mondo dove le vendite al dettaglio sono in crescita», ha scritto JPMorgan nel suo ultimo rapporto. I motivi sono essenzialmente due. Il primo risiede nella ridotta propensione al consumo dei cittadini. La crisi non riesce a comprimere un valore già basso. Una tradizione contadina frugale e parsimoniosa ha privilegiato il risparmio, la tutela del futuro contro l'edonismo del presente. Contrariamente alle previsioni, anche gli acquisti più costosi, che si credeva immuni dall'andamento economico, risentono in Occidente della minore disponibilità di reddito. Gli acquisti dei beni voluttuari sono diminuiti come quelli dei beni essenziali. I consumatori cinesi hanno invece molti margini di crescita e il loro comportamento, anche in tempi di crisi, segnala aumenti fisiologici. Inoltre il mercato del lusso è tutt'altro che saturo. Secondo uno studio della Bain & Company, il tasso di crescita è il più alto al mondo e tra 5 anni la Cina sarà per il settore il primo acquirente. L'acquisizione sembra coerente con le disponibilità economiche: pur essendo ancora un Paese a reddito medio-basso, la Cina vanta un numero già alto e in crescita costante di milionari. Oltre che dalla disponibilità finanziaria, i loro acquisti sono determinati da un'evoluzione del sistema distributivo cinese. L'adesione al Wto ha snellito le procedure e abolito il sistema delle licenze. Già oggi le vendite dei prorotti di lusso per molti interpreti del made in Italy hanno superato le vendite negli Usa, in Russia e in Giappone e la Cina si sta affermando sempre di più, tra i produttori del lusso italiani ed europei, come il mercato più grande, promettente e profittevole, fondamentale quasi per chiudere una stagione in attivo.

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Il Kers era soltanto uno skers Indietro tutta della Ferrari (sezione: Globalizzazione)

( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del 17-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

SPORT VARI pag. 13 Il Kers era soltanto uno skers Indietro tutta della Ferrari dall'inviato Leo Turrini Shanghai FORSE RENZO ARBORE era ferrarista. Indietro tutta! Oppure, potremmo usare lo slogan di Giovannino Guareschi: contrordine, compagni! La Ferrari ha deciso di smontare il Kers dalle monoposto di Felipe Massa e di Kimi Raikkonen. Qui in Cina, il brasiliano e il finlandese correranno senza il dispositivo che doveva facilitare i sorpassi in pista. Si torna all'antico, ecco. «Abbiamo scelto di minimizzare i rischi, di fronte alla particolare situazione che si è creata spiega Stefano Domenicali . In Malesia sulla vettura di Kimi il Kers aveva dato più di un problema. Dobbiamo capire cosa non funziona e perché. Nell'immediato, ci servono punti». RETROMARCIA. Il Kers (trattasi del famigerato recuperatore di energia, destinato a garantire a chi lo usa una sessantina di cavalli in più, sui rettilinei) non è mai stato amato dalla gente di Maranello. La Ferrari si era battuta per ritardarne l'introduzione (peraltro facoltativa), ritenendo il marchingegno troppo costoso e non «clonabile» per la produzione di serie. Ma Mosley, il numero uno della federazione internazionale, aveva tenuto duro. E alla fine della fiera gli ingegneri del Cavallino si erano adeguati. Gli esiti sono stati sconfortanti. Il Kers «made in Italy» crea disagi e non assicura risultati. Un mezzo disastro. Acuito dalla consapevolezza che non tutte le scuderie hanno impiegato il recuperatore di energia. Guarda caso, cominciando dalla Brawn, sono quelle che vanno più forte! IL SEGRETO. Non solo. Ross Brawn, ormai diventato un vero e proprio incubo per i ferraristi, ha sempre considerato il Kers alla stregua di una parolaccia. «Non mi interessa e non mi serve», aveva spiegato l'ex direttore tecnico delle Rosse. E in effetti Button, in Australia e in Malesia, con il Lato B ma senza il recuperatore di energia volava. Ora, dopo la sentenza del tribunale d'appello della Fia, la Ferrari, come gli altri team in difficoltà, è costretto a copiare il retrotreno della Brawn. Tanto vale, hanno pensato gli ingegneri del Cavallino, copiare tutto. Compresa la rinuncia al Kers, che in termini di sviluppo costa carissimo e ha effetti non entusiasmanti sulla prestazione delle vetture. Tradotto: da maggio, avremo una F60 rivista e corretta, molto simile alla «Ferrari bianca», per rubare una frase a Rubens Barrichello, frase interamente dedicata, appunto, alla Brawn. Curiosità nella curiosità, qui in Cina (dove domani mattina viene assegnata la pole) il recuperatore di energia potrebbe invece fare il suo debutto sulla Bmw di Kubica, mentre Alonso e Hamilton non hanno ancora scelto. Di sicuro, erano anni che la Ferrari non si trovava in una situazione tanto delicata. Indietro tutta!

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Obama va a sud per recuperare il "cortile di casa" (sezione: Globalizzazione)

( da "Riformista, Il" del 17-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

viaggi iniziata ieri in messico la prima visita da presidente in america latina Obama va a sud per recuperare il "cortile di casa" INCONTRI. Dopo gli otto anni di Bush, Barack non vuole dare l'impressione d'essersi dimenticato dei «cugini più poveri». Ma intanto le economie dei Paesi del sub-continente sono in sofferenza per una crisi nata per la prima volta non al loro interno. Oggi il debutto al vertice Oas dove ci sarà la storica stretta di mano con Hugo Chavez. di Maria Teresa Cometto New York. «Un ignorante»: così il presidente del Venezuela Hugo Chavez ha bollato Barack Obama il mese scorso. Meglio senz'altro degli insulti che aveva riservato al suo predecessore George W. Bush: «asino e diavolo». Oggi i due presidenti si incontrano per la prima volta a Trinidad Tobago, al vertice dell'Organizzazione degli stati americani (Oas) che raggruppa i capi delle 34 nazioni democratiche di questo emisfero. Cuba è l'unica esclusa, sospesa dal 1962, ma Fidel Castro - che martedì scorso ha annunciato di non aver alcun interesse a ritornare nell'Oas, un'istituzione «vile» e «traditrice» del popolo latinoamericano - è il convitato di pietra del summit. Chavez e altri capi di stato come il boliviano Evo Morales e il sandinista Daniel Ortega del Nicaragua, chiedono la fine dell'embargo Usa contro Cuba deciso da John F. Kennedy nel '62, non soddisfatti del rilassamento delle restrizioni ai viaggi e ai trasferimenti di denaro dei cubani-americani appena concesso da Obama. Il presidente degli Stati Uniti non sembra per ora intenzionato a ulteriori passi verso una normalizzazione delle relazioni con il regime castrista, ma certo vuole mostrarsi disponibile al dialogo e aperto ai suggerimenti dei colleghi del Centro e Sud America, l'ex "cortile di casa" degli Usa. Dopo gli otto anni di Bush, il movimento anti-gringos è infatti più forte che mai e il primo obiettivo di Obama è cancellare la sensazione che gli Usa non abbiano a cuore il destino dei loro cugini più poveri. Il vertice Oas precedente, tenuto nel 2005 in Argentina, era stato un disastro per Bush in termini sia d'immagine sia di agenda: l'avevano accolto proteste di piazza, e la sua proposta di un trattato di libero commercio per l'intero emisfero era naufragata. Alla fine dell'anno scorso gli ambasciatori americani sono stati espulsi sia dal Venezuela sia dalla Bolivia, che è l'unico Paese ad aver cacciato anche la Dea (Drug Enforcement Administration), l'agenzia Usa anti-droga. Obama arriva in un momento particolarmente delicato per i Paesi latinoamericani, le cui economie stanno soffrendo per «la prima crisi economica non nata in America Latina», ha sottolineato il presidente della Banca di sviluppo inter-americana Luis Alberto Moreno. Il presidente del Brasile Luiz Inacio Lula da Silva - già incontrato da Obama al vertice G20 - ha accusato «i banchieri bianchi dagli occhi azzurri» di aver causato la crisi economica globale e Chavez ha dichiarato finito «il potere dell'impero Usa». Ma gli stessi leader latinoamericani sono divisi sulle strategie da seguire per la ripresa. Da una parte ci sono i socialisti/statalisti come Chavez che, in difficoltà per il crollo delle entrare petrolifere, punta sull'alleanza politica ed economica con la Cina comunista. «Il centro della gravità del mondo si è spostato a Pechino», ha detto il presidente venezuelano la settimana scorsa mentre era in Cina, dove ha negoziato fra l'altro il raddoppio a 12 miliardi di dollari di un fondo di sviluppo cinese in Venezuela. Meno anti-Usa, al di là della retorica, appare Lula, che chiede a Obama fra l'altro la fine delle tariffe sull'importazione di etanolo brasiliano, uno dei pilastri della sua politica economica. E poi ci sono Paesi come Panama e la Colombia, che aspettano da Washington la ratifica degli accordi di libero scambio negoziati da Bush e finora bloccati dai Democratici. Non è chiaro che cosa offrirà loro concretamente Obama, oltre ai sorrisi e alle strette di mano: è infatti in piena sintonia con le tentazioni protezioniste del suo partito, che già lo hanno messo in difficoltà nei rapporti con il partner meridionale del Nafta, il trattato per il libero commercio fra Usa-Canada-Messico. Anche di questo ha parlato ieri Obama con il presidente Felipe Calderon a Città del Messico, tappa del suo viaggio a Trinidad, oltre che degli immigrati clandestini e della guerra ai narcotrafficanti, i temi caldi nelle relazioni fra i due Paesi confinanti. 17/04/2009

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Il Kers era soltanto uno skers Indietro tutta della Ferrari (sezione: Globalizzazione)

( da "Giorno, Il (Milano)" del 17-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

VARIE pag. 25 Il Kers era soltanto uno skers Indietro tutta della Ferrari dall'inviato Leo Turrini Shanghai FORSE RENZO ARBORE era ferrarista. Indietro tutta! Oppure, potremmo usare lo slogan di Giovannino Guareschi: contrordine, compagni! La Ferrari ha deciso di smontare il Kers dalle monoposto di Felipe Massa e di Kimi Raikkonen. Qui in Cina, il brasiliano e il finlandese correranno senza il dispositivo che doveva facilitare i sorpassi in pista. Si torna all'antico, ecco. «Abbiamo scelto di minimizzare i rischi, di fronte alla particolare situazione che si è creata spiega Stefano Domenicali . In Malesia sulla vettura di Kimi il Kers aveva dato più di un problema. Dobbiamo capire cosa non funziona e perché. Nell'immediato, ci servono punti». RETROMARCIA. Il Kers (trattasi del famigerato recuperatore di energia, destinato a garantire a chi lo usa una sessantina di cavalli in più, sui rettilinei) non è mai stato amato dalla gente di Maranello. La Ferrari si era battuta per ritardarne l'introduzione (peraltro facoltativa), ritenendo il marchingegno troppo costoso e non «clonabile» per la produzione di serie. Ma Mosley, il numero uno della federazione internazionale, aveva tenuto duro. E alla fine della fiera gli ingegneri del Cavallino si erano adeguati. Gli esiti sono stati sconfortanti. Il Kers «made in Italy» crea disagi e non assicura risultati. Un mezzo disastro. Acuito dalla consapevolezza che non tutte le scuderie hanno impiegato il recuperatore di energia. Guarda caso, cominciando dalla Brawn, sono quelle che vanno più forte! IL SEGRETO. Non solo. Ross Brawn, ormai diventato un vero e proprio incubo per i ferraristi, ha sempre considerato il Kers alla stregua di una parolaccia. «Non mi interessa e non mi serve», aveva spiegato l'ex direttore tecnico delle Rosse. E in effetti Button, in Australia e in Malesia, con il Lato B ma senza il recuperatore di energia volava. Ora, dopo la sentenza del tribunale d'appello della Fia, la Ferrari, come gli altri team in difficoltà, è costretto a copiare il retrotreno della Brawn. Tanto vale, hanno pensato gli ingegneri del Cavallino, copiare tutto. Compresa la rinuncia al Kers, che in termini di sviluppo costa carissimo e ha effetti non entusiasmanti sulla prestazione delle vetture. Tradotto: da maggio, avremo una F60 rivista e corretta, molto simile alla «Ferrari bianca», per rubare una frase a Rubens Barrichello, frase interamente dedicata, appunto, alla Brawn. Curiosità nella curiosità, qui in Cina (dove domani mattina viene assegnata la pole) il recuperatore di energia potrebbe invece fare il suo debutto sulla Bmw di Kubica, mentre Alonso e Hamilton non hanno ancora scelto. Di sicuro, erano anni che la Ferrari non si trovava in una situazione tanto delicata. Indietro tutta!

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Altamura "no-global", il forno che fece sloggiare McDonald's (sezione: Globalizzazione)

( da "Riformista, Il" del 17-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

Altamura "no-global", il forno che fece sloggiare McDonald's FILM. Da oggi nelle sale "Focaccia Blues", storia di una rara sconfitta del colosso degli hamburger. Con un cast di sconosciuti e vip: Banfi, Placido, Arbore e Nichi Vendola. di Valeria Blanco «Grazie, McDonald's. Abbiamo già tutto quello che ci serve per vivere meglio». La focaccia barese non le manda a dire a nessuno, tantomeno alla catena di fast-food più grande del mondo, costretta a chiudere battenti dalla concorrenza "leale" di un panificio tradizionale. È accaduto davvero nel 2002 ad Altamura, in Puglia. Dopo aver fatto il giro del mondo sui giornali, la vicenda è diventata una docufiction, Focaccia blues: una chicca che esce oggi, distribuita da Bunker lab in appena dieci copie. I fatti si svolgono in piazza Zanardelli dove - preannunciato dall'installazione di insegne luminose e un totem di 18 metri - apre un McDonald di 550 metri quadri. Nello stesso periodo, nella stessa piazza, apre in sordina una piccola panetteria. Accade l'inimmaginabile: «Al McDonald's c'è l'aria condizionata - dicono gli anziani alla telecamera - e va bene per sedersi e leggere il giornale. Ma per mangiare, solo focaccia». Passano pochi mesi e il fast-food è costretto a chiudere, battuto da una manciata di farina mescolata con acqua, lievito e pomodori, che costa poco e rende tutti uguali. L'idea di riproporre al cinema la storia di Davide e Golia in chiave culinaria è del giornalista Onofrio Pepe e del produttore Alessandro Contessa. La regia è del barese Nico Cirasola, che ha chiamato a raccolta attori professionisti come Dante Marmone e Tiziana Schiavarelli (La CapaGira) accanto a perfetti sconosciuti, semplici cittadini e ospiti d'onore: il presidente della Regione Nichi Vendola e altri pugliesi illustri come Renzo Arbore, Lino Banfi e Michele Placido. Impossibile non pensare a Super size me, documentario del 2004, diretto ed interpretato da Morgan Spurlock che, per trenta giorni, mangia solo da McDonald's e si ritrova con undici chili in più e un fegato da buttare. Anche lì il fast-food ne esce con le ossa rotte, ma nemmeno i pareri dei medici interpellati in quel caso avevano provocato la chiusura di un McDonald. In questo caso, il finale è diverso. La storia si svolge su più livelli: alla "guerra" tra panificio e McDonald fa da contrappunto la storia d'amore di Rosa, contesa tra Dante - fruttivendolo amante della qualità - e Manuel (Luca Cirasola), antieroe western moderno. Tra la motoape scassata del primo e la ruggente Corvet gialla del secondo. C'è poi la disputa tra Arbore e Banfi, nei panni dei conduttori di uno show di telecucina che litigano per i più disparati motivi. E poi c'è il metacinema, il cinema che riflette su sé stesso, con Placido che interpreta un proiezionista e Nichi Vendola, al suo debutto cinematografico, nei panni dell'esercente di un cinema solitario che programma solo film di qualità. «Ho avuto la fortuna - ha detto il presidente della regione Puglia - di vivere in una famiglia in cui, quando si era a tavola, si spegneva la tv per parlare. Il fast-food sta cambiando la funzione del cibo, mortificandone la dimensione di socialità. Io non sono contro la globalizzazione di per sé, ma contro la cattiva globalizzazione che uccide i mercati particolari e fa scomparire le diversità locali». Al centro della narrazione, da qualunque angolazione la si guardi, c'è la qualità o, se vogliamo, l'eterna contesa tra forma e sostanza. Una sfida per il produttore Alessandro Contessa, che del film ha parlato alla première durante il Festival del cinema europeo di Lecce. «Fare un film sul concetto di qualità - ha detto - ci ha costretto a curare tutti i particolari nel miglior modo possibile per essere inattaccabili. Speriamo che il risultato piaccia». Se l'operazione è riuscita, sarà il pubblico a deciderlo. Del resto, come ha sottolineato il regista Nico Cirasola - che in Focaccia blues fa un'hitchcockiana comparsa nei panni del cliente del barbiere - il cartellone pubblicitario parla chiaro: ci sono due strade percorribili. Ognuno scelga la propria secondo i gusti personali e secondo coscienza. 17/04/2009

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Vogliamo sostenere il turismo di Roma e il Lazio in trenta nazioni differenti, mercati consoli... (sezione: Globalizzazione)

( da "Messaggero, Il" del 17-04-2009)
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Argomenti: Cina Usa

Venerdì 17 Aprile 2009 Chiudi «Vogliamo sostenere il turismo di Roma e il Lazio in trenta nazioni differenti, mercati consolidati e mercati emergenti». Federica Alatri, presidente dell'Agenzia Regionale di Promozione Turistica di Roma e del Lazio, ieri nel corso della conferenza "Uniti contro la crisi", ha ricordato in cifre quanto conta questo settore. Ma come si esce dalla fase di stagnazione? «Puntando sulla molteplicità dell'offerta che può proporre Roma e Lazio. Faccio un esempio: nel Lazio ci sono venti campi da golf. Bene i cinesi sono molto interessati perché amano questo sport e perché ritengono che i prezzi nei nostri campi da golf siano molto convenienti e possono essere abbinati alla permanenza in una città come Roma». Lasciando da parte i nuovi ricchi cinesi con le loro mazze da golf, il turismo di Roma e del Lazio parla di crisi perché nel 2008 ha perso alla voce presenze, perché nel 2009 si attesta su un meno 8-10 per cento. E le misure per il rilancio sono quanto mai necessarie per un settore che a Roma e nel Lazio viene raccontato da alcune cifre raccolte dalla presidente Alatri: «Nel Lazio il turismo vale il 12 per cento del Pil; ci sono 270 mila posti letto, il 6 per cento dell'offerta nazionale; impiega 150 mila addetti, se consideriamo oltre a hotel e ristoranti, agenzie di viaggio e tour operator; abbiamo 26 mila imprese attive. Insomma, non ci possiamo permettere di restare a guardare». Altri numeri: il Lazio è la regione italiana con più arrivi di stranieri negli hotel, la terza per il numero complessivo di arrivi di visitatori. Secondo l'Unione italiana cambi in un anno a Roma i turisti stranieri spendono oltre 5 miliardi di euro. Uno dei difetti del sistema turistico è che spesso non è compatto, ognuno va per conto suo, è difficile coordinare su diversi mercati hotel e territori differenti. «Anche perché ormai bisogna muoversi in vasta scala - ricorda Federica Alatri - Stiamo facendo promozione su trenta paesi diversi: ci sono quelli consolidati come Usa, Canada, Giappone, le altre nazioni dell'Unione europea; poi i paesi emergenti, in particolare Brasile, Argentina, Cina, Europa dell'Est, paesi del Golfo Arabico». Gli albergatori romani e del Lazio si presenteranno a Pechino come a San Paolo, a Londra come a Mumbai, tentando di calibrare il prodotto in base alle aspettative dei rispettivi paesi, ma investendo molto sulla molteplicità dell'offerta: dal turismo termale a quello culturale. M.Ev.

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E' una crisi che morderà per almeno un altro anno, ma Roma sta tenendo. Lo dice il... (sezione: Globalizzazione)

( da "Messaggero, Il" del 17-04-2009)
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Argomenti: Cina Usa

Venerdì 17 Aprile 2009 Chiudi di MAURO EVANGELISTI E' una crisi che morderà per almeno un altro anno, ma Roma sta tenendo. Lo dice il sottosegretario al Turismo, Michela Brambilla, che prevede buone performance per la prossima estate. E Claudio Mancini, assessore regionale al Turismo, indica anche le mosse da fare per essere pronti al rilancio. A partire dalle rotte aeree per i mercati con grandi potenzialità, quelli asiatici: «La Regione investirà 5 milioni di euro per un'operazione di co-marketing destinata alle compagnie aeree che decideranno di aprire nuove rotte provenienti dai Paesi emergenti e dirette sullo scalo di Fiumicino». Un'iniziativa che ha trovato l'approvazione anche del sottosegretario Brambilla, in un'inedita alleanza fra livelli istituzionali dai colori politici opposti. «E' importante questa iniziativa della Regione. E anche noi stiamo lavorando, insieme ad Alitalia, per individuare nuove città da cui possano arrivare importanti flussi turistici», ha detto la Brambilla, che ha anche preannunciato che l'istituzione del Ministero del Turismo è un impegno preso dal premier Berlusconi. Incassando a sua volta il sostegno di Mancini: «Al settore turistico servono politiche nazionali di sostegno e investimenti. Per questo serve l'istituzione del Ministero del Turismo, dotato di portafoglio». Lo scenario di questo dibattito era, ieri mattina, la conferenza organizzata da Regione e Agenzia per il turismo del Lazio e di Roma sul tema "Uniti contro la crisi". I lavori continueranno questa mattina, quando fra i relatori ci saranno anche Piero Marrazzo, presidente della Regione, ma anche i rappresentanti di Alitalia (il direttore strategie e alleanze Giorgio Callegari) e delle Ferrovie (l'amministratore delegato Fs Mauro Moretti). E se Mauro Cutrufo, vicesindaco, è intervenuto ricordando l'importanza del flusso del turismo religioso («si stima che nelle strutture dell'Opera romana pellegrinaggi arrivino 6 milioni di turisti all'anno»), Mancini ha insistito sul fatto che questo settore debba contare di più. Nel 2008, nel Lazio, gli alberghi hanno perso 1.000 posti di lavoro (su scala nazionale, secondo Michela Brambilla, sono stati 40 mila). «Se fosse successo in un altro settore, ci sarebbe stata una sollevazione - ha ricordato Mancini -. Questo comparto pesa nelle decisioni pubbliche meno di quello che conta nella società. Le Regioni hanno firmato con il governo l'accordo per l'utilizzo degli ammortizzatori sociali, però il settore turistico, che produce solo nel Lazio il 12% del Pil, non ne beneficerà. Il turismo può trainare la ripresa economica, ma ha bisogno di investimenti». Il pensiero è rivolto con grande forza ai mercati emergenti: Brasile, Cina, Corea, India, nel quale - ad esempio - proprio su iniziativa del sottoesegretario al Turismo sarà promossa un innovativo pacchetto unico europeo che mette insieme Spagna, Francia e Italia. «Inoltre - ha annunciato Mancini - sabato partiremo con una delegazione di trenta imprese turistiche per una missione a Pechino e Seoul, dove gli operatori del Lazio incontreranno oltre 250 tour operator cinesi e coreani interessati all'acquisto di pacchetti turistici. Si tratta di investire su Paesi che nei prossimi anni offriranno un bacino di centinaia di milioni di turisti». Anche così Roma e il Lazio vedono la fine del tunnel. Cutrufo, oltre a parlare del secondo polo turistico, di Formula Uno e Parco tematico, ha annunciato: «La politica del turismo è fatta anche dei piccoli atti importanti. E' il caso dei bagni pubblici. Abbiamo allo studio un progetto che offrirà un servizio completo al turista anche in forma di punto di informazione». Infine, ci sono i dati dell'Ebtl (ente bilaterale per il turismo del Lazio). Il presidente Giancarlo Mulas ha spiegato che a febbraio, a Roma, ci sono stati il 17 per cento in meno di turisti americani (e gli Usa valgono il 30 per cento della torta del turismo a Roma). In generale a febbraio ci sono stati 37.657 arrivi a fronte di 45.464 nello stesso mese del 2008.

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UN MODELLO politico-economico che ha segnato il passo mostrando tut... (sezione: Globalizzazione)

( da "Nazione, La (Prato)" del 17-04-2009)
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Argomenti: Cina Usa

ARTIGIANATO PRATO pag. 11 UN MODELLO politico-economico che ha segnato il passo mostrando tut... UN MODELLO politico-economico che ha segnato il passo mostrando tutti i suoi limiti. Ma che, per mancanza di alternative, non sembra possa essere superato e messo in discussione nemmeno dalla crisi economica e finanziaria. Questa, in pillole, l'incisiva e lucida analisi di Marc Augé, uno dei maggiori antropologi del nostro tempo, protagonista dell'incontro al teatro Magnolfi promosso dalla consulta cultura e società di Confartigianato con il patrocinio e il contributo della Provincia e del Comune e la preziosa collaborazione della Caritas. «E' stato dimostrato dai fatti ha detto Augé che il millantato mercato libero è tale finché non contrasta con gli interessi delle potenze economiche, pronte a intervenire non appena si profila un tale rischio. E appare ormai superata la tesi di Fukuyama, che ipotizzava la tendenza verso un binomio tra governo democratico e mercato libero, visto gli esempi di regimi totalitaristici che hanno sposato con successo il libero mercato, come l'attuale Cina». Ma tutto questo, anche unito ai grandi cambiamenti a cui è sottoposto il sistema, tra urbanizzazione, globalizzazione e tecnologia (con forti disuguaglianze nella possibilità di accesso alla conoscenza) non sembra, per Augé, venir messo a rischio dai forti sconvolgimenti che la crisi sta portando. Soprattutto per la mancanza di un'alternativa su cui i governi appaiono orientati. E la diffusione della conoscenza, che per Augé è la prima leva per un salto qualitativo del sistema che regola i rapporti mondiali, appare ancora più come insidia che come opportunità anche economica per chi detiene oggi il potere economico e politico. Rassegnazione dunque? No, Augé invita, in modo puro e deciso, a porre il tema dell'educazione al primo punto.

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Il nuovo sogno di Obama? Il treno ad alta velocità (sezione: Globalizzazione)

( da "Milano Finanza (MF)" del 17-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

MF sezione: Primo Piano data: 17/04/2009 - pag: 4 autore: di Marcello Bussi Il presidente pronto a investire 13 miliardi di dollari. Intanto Trenitalia chiede alla Francia di poter operare sulla tratta Tav Parigi-Milano Il nuovo sogno di Obama? Il treno ad alta velocità Anche gli Stati Uniti devono passare ai treni ad alta velocità: è la rivoluzione dei trasporti annunciata ieri dal presidente Barack Obama, secondo cui la Tav aiuterà gli Usa a ridurre il traffico e l'inquinamento atmosferico, oltre a rappresentare un buon risparmio energetico. Si tratterà, ha ammesso Obama, di «un progetto a lungo termine», ma appunto per questo bisogna cominciare subito. Il presidente ha lodato i vantaggi dell'alta velocità: «Questa non è una visione fantasiosa del futuro o un sogno a occhi aperti», ha insistito Obama, «sta succedendo già, ma il problema è che sta succedendo altrove». E ha citato i grandi risultati ottenuti su questo fronte da altri Paesi tra cui Cina, Giappone, Francia e Spagna. A dire il vero, il numero uno della Casa Bianca avrebbe potuto citare anche l'Italia. Proprio ieri Trenitalia, secondo il quotidiano francese Les Echos, in vista della liberalizzazione del traffico ferroviario internazionale prevista a partire dal 2010, ha avanzato la richiesta di poter operare in Francia sulla tratta Parigi-Milano. E chissà che il gruppo italiano non cominci a guardare anche verso gli Stati Uniti, dove Obama ha già stanziato 8 miliardi per una prima intelaiatura di corridoi Tav nel Paese. Finora in America c'è un solo treno ad alta velocità, sulla tratta Washington-Boston, che passa per New York: ma in realtà l'Amtrack Acela Express, vecchio di 9 anni e concepito per viaggiare fino a 240 km all'ora, si limita a punte di 130 per l'inadeguatezza della linea. Ieri il presidente americano ha anche annunciato l'intenzione di finanziare con altri 5 miliardi di dollari gli Stati che investiranno nell'alta velocità. Il piano riguarda per ora 12 tratte ferroviarie, tra cui il collegamento San Francisco-San Diego in California e quello tra New England e Florida. Nel frattempo la famiglia Obama ha reso nota la dichiarazione dei redditi relativa al 2008. Barack e Michelle hanno denunciato 2,7 milioni di dollari (2 milioni di euro) nel 2008. La fetta più cospicua di questi introiti, 1,9 milioni di euro, deriva dai diritti d'autore percepiti dal presidente per i suoi libri Dreams from My Father e The Audacity of Hope. Barack Obama, sempre nel 2008, ha guadagnato 139.204 dollari (pari a 105.454 euro) per l'incarico di senatore dell'Illinois. Michelle ha ricevuto 62.709 dollari di stipendio dalle cliniche dell'Università di Chicago, di cui era membro della direzione fino a novembre. La coppia Obama pagherà quindi 855.323 dollari di imposte federali (647.629 euro), pari al 32% del loro reddito imponibile, I due hanno anche versato 78.765 dollari (59.625 euro) di imposte locali allo Stato dell'Illinois.

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Daniela Roveda (sezione: Globalizzazione)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 17-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

Il Sole-24 Ore sezione: MONDO data: 2009-04-17 - pag: 10 autore: Daniela Roveda LOS ANGELES. è stato soltanto un mezzo accordo quello tra Felipe Calderon e Barack Obama nella lotta contro i trafficanti:il presidente americano ha promesso che chiederà al Senato di ratificare un trattato interamericano per tagliare drasticamente il traffico di armi e munizioni diretto ai cartelli della droga, ma ha rifiutato di reintrodurre una legge scaduta nel 2004 che mette al bando le armi semiautomatiche da combattimento vendute liberamente nei negozi d'armi americani. Nel corso del loro incontro a Città del Messico, il presidente messicano aveva messo sotto pressione Obama affermando che «il 90% delle armi pesanti in possesso dei trafficanti in Messico provengono dagli Usa». Obama tuttavia non se l'è sentita di mettersi contro Nancy Pelosi e Harry Reid,i due leader democratici in Congresso, contrari alla reintroduzioni del divieto. Su altri fronti ci sono stati progressi soddisfacenti: i due Paesi hanno firmato intese sull'energia e l'ambiente, ma non hanno risolto l'altra spinosa questione, quella della libera circolazione dei camion messicani su territorio americano. Per difendere l'accordo Nafta che consente al Messico di inviare l'80% delle sue esportazioni verso gli Stati Uniti, Calderon aveva iniziato a giocare duro: il mese scorso aveva imposto tariffe per 2,4 miliardi di dollari su una serie di prodotti americani di importazione per protestare contro il divieto di circolazione per i camion messicani sul territorio americano ( una palese violazione del Naf-ta), un divieto confermato nella finanziaria firmata da Barack Obama in febbraio. Per rinunciare a sua volta alle ritorsioni, Calderon vuole la revoca delle direttive che hanno irrigidito i controlli alla frontiera per i camion messicani che, al ritmo di 4000 al giorno, varcano il confine per completare i loro percorsi negli Stati Uniti. I nuovi controlli hanno imposto in molti casi che i camionisti non completamente in regola si fermino alla frontiera e cedano il carico a un camion americano. Pur non avendo risolto del tutto i disaccordi con il Messico, Obama ha manifestato un rinnovato desiderio di ricucire i rapporti con il vicino meridionale e ingraziarsi tutti gli altri 34 Paesi centro sudamericani e caraibici che incontrerà al Summit delle Americhe di Trinidad e Tobago, nel fine settimana. Ancor prima di raggiungere il suolo messicano, Obama ha messo a segno un colpo diplomatico pubblicando un editoriale in spagnolo sui principali quotidiani latino- americani e su tre giornali della Florida. Nell'articolo intitolato «Scegliamo un futuro migliore per le Americhe», il Presidente ha essenzialmente chiesto scusa al continente latino-americano per la scarsa attenzione prestata negli ultimi anni dal governo Usa «distratto da altre priorità» e incapace di capire che «il nostro progresso è direttamente legato al progresso di tutta l'America». Rafforzare i rapporti con il Messico e con l'intero continente latino- americano è diventata chiaramente una priorità per gli Stati Flussi in aumento Gli immigrati negli Stati Uniti sono passati dai 30 milioni del 2000 agli oltre 38 del 2008 Più della metà (il 54,6%) arriva dalla vicina America Latina; trai latinos la parte del leone la fa il confinante Messico (il 31,3%) è europeo il 17,6% degli immigrati negli Stati Uniti Proviene dall'Asia il 12,5% Porte aperte nonostante la crisi Il presidente americano Barack Obama ha dichiarato che, nonostante la recessione, le porte non verranno chiuse ai lavoratori stranieri. L'amministrazione si dedicherà alla riforma della legge sull'immigrazione,che dovrebbe prevedere una sorta di sanatoria per gli immigrati clandestini presenti nel Paese Uniti. E non solo perché la minaccia della lotta armata contro i narcotrafficanti lungo il confine con il Messico rappresenta oggi un problema di sicurezza nazionale paragonabile alla Corea del Nord o all'Afghanistan. Gli Stati Uniti sono preoccupati anche per la crescente influenza in America Latina della Cina, oggi secondo partner commerciale della regione dopo gli Usa. La Cina ha offerto aiuti alle economie latinoamericane soffocate dalla recessione e dalla crisi del credito: 12 miliardi di dollari destinati a un fondo per lo sviluppo del Venezuela, un miliardo di dollari di prestiti per costruire una centrale idroelettrica in Ecuador, 10 miliardi di dollari di prestiti all'Argentina e altri 10 destinati alla compagnia petrolifera statale del Brasile. «Questo è il modo in cui l'equilibrio di potere a livello globale si altera durante periodi di crisi» ha detto al «New York Times » David Rothkopf, un ex-addetto al Ministero del Commercio. Gli Stati Uniti quindi dovranno moltiplicare gli sforzi diplomatici e finanziari per arrestare l'erosione della loro influenza politica in America Latina. © RIPRODUZIONE RISERVATA ACCORDI A METÁ Mosse comuni per tagliare i rifornimenti ai boss della droga. Intese su energia e ambiente, resta la questione dei camion in territorio Usa

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I notai: regole certe per battere la crisi (sezione: Globalizzazione)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 17-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

Il Sole-24 Ore sezione: NORME E TRIBUTI data: 2009-04-17 - pag: 34 autore: Convegno a Roma I notai: regole certe per battere la crisi «I notai sono tra le poche categorie ad applicare realmente la legge in Italia ed estendere la funzione notarile al sistema finanziario può essere un'ottima idea».Sostenitore del ruolo della professione notarile è il politologo ed economista statunitense Edward Luttwak, che ha partecipato ieri a Roma al convegno «Crisi del mercato o crisi delle regole? Confronto tra sistemi », promosso dall'Unione internazionale del notariato, dal Cnel e dall'Associazione notariato ItaliaEuropa. Certificazione dei depositi presso gli istituti finanziari e certificazione dell'acquisto di azioni sono, secondo Luttwak, due delle competenze che potrebbero essere attribuite alla professione notarile. Secondo Giancarlo Laurini, presidente dell'Unione internazionale del notariato, «davanti a un processo di globalizzazione accelerata e sfuggita al controllo dei suoi stessi attori, si deve ristabilire la prospettiva di un global legal standard come insieme di regole sulla trasparenza degli affarie sul funzionamento della finanza e dell'economia globale che impedisca il ripetersi di crisi come quella che stiamo vivendo.Il mito dell'autoregolamentazione è fallito e si impone un ripensamento del ruolo dello Stato, delle leggi e dell'apparato di controllo». Una necessità condivisa da Augusta Iannini, capo dell'ufficio legislativo del ministero della Giustizia: «Le professioni, e in particolare il notariato, potrebbero dare un aiuto alla risoluzione del debito giudiziario italiano, che registra cinque milioni di processi civili arretrati». © RIPRODUZIONE RISERVATA

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La crescita cinese si ferma al 6,1% (sezione: Globalizzazione)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 17-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

Il Sole-24 Ore sezione: IN PRIMO PIANO data: 2009-04-17 - pag: 7 autore: La crescita cinese si ferma al 6,1% Primo trimestre ai minimi dal 1992, ma si moltiplicano i segnali di rilancio Luca Vinciguerra SAGGIAI. Dal nostro corrispondente Mai così male nell'intera storia delle statistiche economiche nazionali. Ma il peggio sembra passato. E la ripresa dovrebbe essere dietro l'angolo. La Cina archivia il primo trimestre 2009 con una crescita del Pil del 6,1% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. è la peggior performance congiunturale dal 1992, quando Pechino adeguò la propria contabilità nazionale agli standard occidentali. Il dato, tuttavia, non ha sorpreso nessuno. Con un'economia mondiale tanto depressa, il Paese, dipendente com'è dalle esportazioni, non poteva fare di meglio. Anche perché il piano di stimolo all'economia da circa 600 miliardi di dollari varato dal Governo cinese lo scorso autunno ha appena iniziato a trasmettere i suoi impulsi all'economia reale. Ciò che ha sorpreso, invece, è la vivace reazione di alcune componenti chiave della domanda aggregata. Mentre nei primi tre mesi dell'anno il commercio estero è naufragato nella tempesta economica globale (sebbene a marzo sia le esportazioni che le importazioni abbiano mostrato segnali di stabilizzazione), gli investimenti, la produzione industriale e le vendite immobiliari sono apparsi decisamente più tonici del previsto. Gli investimenti fissi nelle aree urbane, che sono il più significativo indicatore della spesa cinese in beni capitali, sono cresciuti del 28,6 per cento. Ma ciò che più sorprende è l'andamento di marzo: +30,3%, il maggior balzo in avanti dall'ottobre 2007, che in termini reali (nel primo trimestre l'indice dei prezzi al consumo ha accusato una contrazione dell'1,2%) è pari a un aumento del 38 per cento. A marzo è arrivata la primaveraanche per la produzione industriale che, come anticipato dal premier Wen Jiabao, è salita dell'8,3%, registrando un tasso di crescita più che doppio rispetto a gennaio e febbraio. Frattanto, le vendite al dettaglio sono lievitate del 14,7%, evidenziando un po' di debolezza tendenziale (il dato è lievemente peggiore rispetto a gennaio e febbraio), nonostante il boom delle vendite di automobili. «Il rimbalzo dell'economia cinese è legato alle politiche di stimolo fiscale e monetario condotte dal Governo negli ultimi mesi. E questo è solo l'inizio: nel prossimo trimestre la ripresa sarà ancora più sostenuta», afferma Tao Wang, economista di Ubs Security. La sua opinione è condivisa dalla maggior parte degli analisti che ieri, dopo l'annuncio dei dati del primo trimestre, si è affrettata a correggere al rialzo le stime di crescita 2009 dell'economia cinese. Un punto su cui gli esperti restano divisi è la dinamica della ripresa. C'è chi pensa che il boom degli investimenti fissi di marzo, la riduzione delle scorte operata dall'industria manifatturiera nella fase di aggiustamento post-crisi, e la forte espansione del credito bancario registrata dall'inizio dell'anno, riusciranno ad attivare una cosiddetta "ripresa a V". Anche senza il contributo del commercio estero. In questo caso, nel 2009 l'economia cinese potrebbe riuscire a espandersi a un tasso dell'8%, centrando così l'obiettivo del Governo. C'è chi pensa, invece, che la debolezza della domanda mondiale, la presenza di forti sacche di sovracapacità nel settore manifatturiero, e la vischiosità con cui i nuovi prestiti erogati dal sistema bancario circolano nell'economia reale,daranno un carattere più graduale e progressivo alla ripresa. In ogni caso, la Cina sembra uscita dalle secche della crisi. Quanto tempo impiegherà a prendere il largo è una questione del tutto marginale. ganawar@gmail.com © RIPRODUZIONE RISERVATA LAVORO E CASE Dagli Usa primi sintomi di stabilità NEW YORK Diminuiscono, a sorpresa, le richieste di sussidi di disoccupazione, mentre i cantieri per la costruzione di case monofamiliari non perdono terreno. Due segnali positivi che alimentano la speranza di vedere gli Stati Uniti uscire dalla fase acuta della recessione. Anche se per parlare di ripresa bisognerà aspettare conferme. La scorsa settimana, le istanze di assegni di disoccupazione sono state 53mila in meno, scendendo a 610mila, la più bassa da gennaio. Gli analisti si aspettavano, al contrario, un aumento fino a quota 635- 700mila. Tuttavia, i dati del dipartimento del Lavoro mostrano che le persone raggiunte da misure di sostegno hanno ormai superato i 6 milioni, un record: le aziende non hanno ancora ripreso ad assumere, stanno solo licenziando meno. A marzo, le abitazioni familiari (che rappresentano la gran parte del mercato) avviate si sono attestate al tasso annuo di 358mila case già segnato a febbraio. Nel complesso, la costruzione di nuove case è diminuita dell'11 per cento. Il calo è stato trainato dalla flessione a New York, dove il dato è tornato a scendere dopo il rimbalzo del 62% di febbraio. Le caselle per una ripresa del mercato immobiliare cominciano però a riempirsi. I tassi sui mutui sono bassissimi e il crollo dei prezzi comincia a stimolare la domanda. LENTO RISVEGLIO L'attività industriale ha fatto registrare a marzo un aumento dell'8,3% Per le vendite al dettaglio l'incremento è del 14,7%

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AZIONISTI (sezione: Globalizzazione)

( da "Corriere della Sera" del 17-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

Corriere della Sera sezione: Prima Pagina data: 17/04/2009 - pag: 1 AZIONISTI IN TUTA di MASSIMO GAGGI I sindacati dell'auto e la «task force» del Tesoro nuovi azionisti, insieme alla Fiat, della Chrysler. L'ultima ipotesi per il salvataggio del gruppo automobilistico di Detroit dà l'idea di quanto l'operazione Fiat-Chrysler stia diventando, per la Casa Bianca, una sorta di laboratorio della riforma del capitalismo made in Usa. La prima impressione è quella di un pezzo di «capitalismo renano» trapiantato oltre Atlantico. Sindacalisti consiglieri d'amministrazione come nell'esperienza tedesca. Un trust controllato dal governo che diventa azionista: una soluzione che ricorda l'Iri, la logica originaria delle Partecipazioni statali. Con la Fiat che diventa non solo partner tecnologico, ma anche unico vero garante della capacità della nuova azienda di operare in una logica di mercato. Fino al punto di indurre il senatore repubblicano del Tennessee Bob Corker, fino a ieri nemico giurato di Detroit, a dichiararsi favorevole all'intervento della Fiat e, addirittura, ad affidare il salvataggio a manager europei. Scenari che un anno fa sarebbero stati considerati pura fantascienza, si stanno trasformando nei progetti operativi che Rattner e Bloom (gli esperti incaricati da Obama di trovare una soluzione) stanno proponendo alle banche creditrici e ai sindacalisti della Uaw. Se l'operazione funzionerà, negli Usa il modello Fiat-Chrysler potrebbe essere usato anche in altre situazioni di crisi affrontate con imponenti iniezioni di denaro pubblico. Non è detto che sia la soluzione giusta: il capitalismo renano ha garantito per decenni una notevole stabilità del sistema produttivo dell'Europa continentale, ma non certo i livelli di redditività ai quali il mondo anglosassone è abituato. Rendimenti elevati che, in America, non vanno solo a «ingrassare» i grandi capitalisti, ma sono carburante indispensabile per i fondi pensione e altri tipi di risparmio familiare come i fondi per gli studi universitari dei figli. Attenti, però, a considerare l'operazione che sta prendendo forma lungo il triangolo Washington-Detroit- Torino come un ritorno al passato: anche in tempi di forti interventi pubblici antirecessione, negli Usa vige un rispetto del denaro del taxpayer che è un sicuro antidoto all'assistenzialismo. Ai lavoratori, poi, vengono chiesti sacrifici enormi: tagli a pensioni, sanità e stipendi (in cambio di quote della nuova società) fino ad avere costi di produzione pari a quelli degli stabilimenti più competitivi costruiti dai giapponesi negli «States». È qui che gli uomini della Casa Bianca fissano il loro ancoraggio all'economia di mercato. Diventa, così, essenziale anche il negoziato con le union canadesi che riprenderà lunedì. Con l'italo-canadese Sergio Marchionne chiamato a svolgere il ruolo di regista (più o meno) occulto di una vera reinterpretazione dei meccanismi della globalizzazione: l'incognita canadese su un'impresa italo-americana che potrebbe estendersi fino a comprendere la tedesca Opel. Con Obama che non solo non fa il protezionista, ma benedice.

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Treni, modello Europa per Obama Pronti 8 miliardi sull'alta velocità (sezione: Globalizzazione)

( da "Corriere della Sera" del 17-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

Corriere della Sera sezione: Primo Piano data: 17/04/2009 - pag: 3 Trasporti Nella recente visita aveva detto: ve li invidio Treni, modello Europa per Obama Pronti 8 miliardi sull'alta velocità WASHINGTON L'America di Obama, il paradiso dell'aereo e dell' auto, abbraccia la causa dei treni ad alta velocità, meno inquinanti e più democratici. Partendo per una visita di un giorno in Messico, tema l'antidroga, il presidente ha annunciato uno stanziamento di 13 miliardi di dollari per «un sistema di trasporti intelligente adatto ai bisogni del XXI secolo». Lo stato, che già sussidia ogni anno la rete ferroviaria nazionale dell' Amtrak, investirà 8 miliardi di dollari in due anni in treni ad alta velocità e verserà 5 miliardi di dollari in cinque anni agli stati che faranno altrettanto. Solleciterà poi investimenti privati. «È il primo passo di un lungo cammino» ha dichiarato Obama «e creerà migliaia di posti di lavoro ». La misura fa parte del piano di rivoluzione energetica del presidente, che vuole anche ridurre la dipendenza del Paese dal petrolio straniero e che vuole passare a poco a poco alle auto elettriche (ne ha appena ordinate a Detroit 2.500 per il governo federale). I fondi per i treni ad alta velocità, «che io invidio all'Europa », disse a inizio mese parlando agli studenti a Strasburgo, arriveranno dai 787 miliardi del piano di aiuti per la ripresa dell'economia. Obama ha tracciato dieci «corridoi» di mille chilometri in tutto dove i treni andranno a 250 all'ora. A partire dal 2012, salvo intoppi, i tre più importanti collegheranno San Francisco a San Diego in California, il New England alla Florida sulla costa Est e varie parti del Midwest. Con l'iniziativa, da lui stesso paragonata a quella del presidente Lincoln un secolo e mezzo fa, quando le ferrovie unificarono l'America, Obama conta di mettersi al passo con paesi europei come la Francia e la Spagna e asiatici come la Cina e il Giappone. «Siamo molto indietro», ha notato il presidente, presentando il progetto con il vicepresidente Joe Biden e il ministro dei trasporti Ray LaHood «e dobbiamo recuperare il terreno perduto». E ha assicurato che con la introduzione dei treni ad alta velocità «si ridurranno la congestione sulle autostrade e nei cieli, l'inquinamento atmosferico e gli sprechi d'energia». È un'innovazione, ha concluso, «che cambierà il modo con cui viaggiamo e gioverà al clima e all'ambiente». La Casa Bianca ha quindi puntualizzato che il progetto per l'alta velocità ferroviaria non incide sulla determinazione a salvare l'industria automobilistica americana. Come per i treni, così per le auto, ha dichiarato un portavoce, il presidente desidera che «rispondano alle future esigenze dei nostri figli». Obama vuole essere certo che General Motors e Chrysler sopravvivano, ma che producano auto a minore consumo di benzina, auto a carburanti alternativi (ne ha già ordinato alcune migliaia per il governo federale) e auto elettriche. La Casa Bianca ha inoltre confermato che il presidente mantiene l'appoggio al matrimonio tra la Chrysler e la Fiat. «Ha il consenso della maggioranza del Congresso» ha terminato il portavoce. Nessuna critica? Poche. Le più forti sinora si sono levate dall'industria petrolifera, che vede intaccata la sua posizione di monopolio. Il presidente Usa Barack Obama Ennio Caretto

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Delara, la ragazzina-pittrice che l'Iran manda al patibolo (sezione: Globalizzazione)

( da "Corriere della Sera" del 17-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

Corriere della Sera sezione: Esteri data: 17/04/2009 - pag: 15 Minorenni e pena di morte L'esecuzione prevista per lunedì. Mobilitazione internazionale per salvarla Delara, la ragazzina-pittrice che l'Iran manda al patibolo Condannata quando aveva 17 anni. L'avvocato: è innocente Ha confessato un omicidio. Poi ha ritrattato: coprivo il mio fidanzato. In carcere ha continuato a dipingere con le dita «Sai cosa significa essere prigioniero dei colori? Significa me. La mia vita dai 4 anni in poi è stata fatta di colori. Compiuti i 17 anni, li ho persi... Ora la sola immagine che appare ogni giorno davanti ai miei occhi è quella di un muro. Io Delara Darabi, incarcerata per omicidio, condannata a morte... mi sono difesa con i colori, le forme e le espressioni». Delara Darabi è una ragazza iraniana di 23 anni, con la passione per la pittura. Ha scritto queste parole due anni fa. Fra tre giorni, il 20 aprile, sarà impiccata, ha detto il suo avvocato al quotidiano iraniano Etemad. Delara è nata a Rasht, una cittadina sul Mar Caspio. Nel 2003, a 17 anni, si introdusse insieme al fidanzato Amir Hossain in casa di una cugina del padre, per derubarla. La cugina, Mahin, 58 anni, fu pugnalata a morte. Delara si dichiarò colpevole. Più tardi rivelò che l'omicidio era stato commesso dal fidanzato 19enne: le aveva detto di assumersi la colpa, perché essendo minorenne non sarebbe stata condannata a morte. Ma l'Iran, pur avendo ratificato la Convenzione Onu sui Diritti dell'Infanzia, punisce come adulti i bambini a partire dai 15 anni e le bambine dai 9. Sia Delara sia Amir Hossein sono stati puniti con 3 anni di carcere e 50 frustate per tentata rapina, più 20 frustate per la loro «relazione illecita». Lei è stata condannata a morte per omicidio nel 2005, verdetto confermato dalla Corte Suprema nel 2007. Fu il padre a consegnarla alla polizia. «Pensavo di farlo nell'interesse della giustizia», ha detto in lacrime, in un recente documentario. Quella fredda notte del 28 dicembre 2003, era nel suo negozio di materiale edile quando gli dissero che sua figlia aveva ucciso la cugina. Non volle parlarle. Fu portata nella prigione di Rasht, dove secondo i familiari non c'è nemmeno un ventilatore contro il caldo umido, c'è un bagno per 100 persone, visite limitatissime. Delara si è tagliata le vene nel 2007. L'hanno salvata. Un mese fa è stata trasferita in un altro carcere di Rasht. Intanto, ha continuato a dipingere. «Non penso che sarebbe sopravvissuta un solo giorno altrimenti », ha detto una ex compagna di cella. Lily Mazahery, attivista iraniana, le invia l'occorrente dagli Usa. Le opere sono state esibite a Teheran e a Stoccolma. L'avvocato Abdolsamad Khorramshahi ha cercato di difenderla puntando sull'autopsia, che dimostra che a pugnalare Mahin fu un destrorso, mentre Delara è mancina. Ma i giudici non hanno accettato le prove. «Il sistema giudiziario iraniano non è basato sulle prove. I giudici possono condannare qualcuno sulla sola base della propria cosiddetta intuizione», dice al Corriere Mahmood Amiry- Moghaddam, un medico iraniano che vive a Oslo, portavoce della rete di attivisti Iran Human Rights. Ma in ogni caso, le associazioni per i diritti umani sottolineano che la condanna a morte di una minorenne in sé viola le leggi internazionali. Ci sono 150 bambini iraniani nel braccio della morte. L'anno scorso è stato l'unico Paese a mandare a morte dei minorenni: almeno 8; quest'anno un ragazzo 17enne. La pena capitale può essere revocata se i parenti della vittima accettano del denaro in cambio della vita del condannato: nel caso di Delara si tratta della sua famiglia allargata, ma hanno rifiutato. «Ma i veri responsabili sono le autorità dice Amiry-Moghaddam . L'Iran è il secondo Paese dopo la Cina per numero di esecuzioni: il regime le usa per diffondere la paura. Penso sia importante che l'Italia, che ha legami economici con Teheran, li usi per impedirlo». Per un periodo, a Delara sono stati sequestrati pennelli e colori. Lei ha continuato a disegnare usando le dita delle mani e il carboncino. «Spero che i colori ha scritto mi restituiscano alla vita». In prigione Delara Darabi, oggi 23enne, è in carcere dall'età di 17 anni per omicidio. Si dichiara innocente (foto Javad Montazeri) Colori Quadro di Darabi precedente al 2003 (SaveDelara.com) Rosso Dopo l'arresto (SaveDelara.com) Nero Le tolsero i colori (SaveDelara.com) Viviana Mazza

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Minori abbandonati, servono 6 milioni di euro (sezione: Globalizzazione)

( da "Nazione, La (Firenze)" del 17-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

CRONACA FIRENZE pag. 13 Minori abbandonati, servono 6 milioni di euro LE CIFRE DELLA SOCIETA' DELLA SALUTE SERVIZI SOCIALI e costi. L'ultimo, ennesimo, allarme, arriva dal consiglio comunale e riguarda una legge dello Stato, quella che impone ai Comuni di accogliere e assistere i minori non accompagnati che arrivano a Firenze. I numeri sono in crescita esponenziale. «Nel bilancio del 2008 abbiamo stanziato 2 milioni e 800mila euro ha spiegato l'assessore al bilancio Tea Albini per il 2009 se gli arrivi dei minori continueranno con questi ritmi temo siano necessari almeno 6 milioni di euro». Il fenomeno è noto da alcuni anni. «Il problema è legato alla globalizzazione ed è destinato ad aumentare chiarisce l'assessore . Una legge dello Stato ci impone di offrire accoglienza e dare assistenza a questi ragazzi, ma il Comune deve provvedere con proprie risorse ed è qui che nasce il problema». I ragazzi, con un'età compresa fra i 10 e i 17 anni arrivano prevalentamente dai Paesi dell'est e scelgono città abbastanza grandi, Firenze in particolare anche, ma non solo, per lo standard dei servizi offerti. Il dato, che rischia di mettere in crisi il bilancio del Comune, è emerso in consiglio durante l'approvazione delle delibere riguardanti la Società della salute. «I bisogni della città sono in crescita costante ha detto l'assessore alla salute Graziano Cioni la Società della salute, dopo alcuni anni di sperimentazione, si avvia entro i prossimi sei mesi a entrare definitivamente a regime'. Certo le risposte da dare sono tante e il tema dei servizi sociali e sociosanitari è ampio». Obiettivo principale della Società della salute è stato ribadito dai due assessori è «Fare squadra»: perché «la Società della salute non è semplice integrazione tra Comune ed Azienda sanitaria o tra versante sociale e versante sanitario. La SdS ha un valore aggiunto sarebbe un'illusione pensare di fornire risposte forti, appropriate e convincenti, continuando ad operare come Comune da una parte e Azienda Sanitaria dall'altra». Pa.Fi.

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Il Kers era soltanto uno skers Indietro tutta della Ferrari (sezione: Globalizzazione)

( da "Nazione, La (Firenze)" del 17-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

VARIE pag. 11 Il Kers era soltanto uno skers Indietro tutta della Ferrari dall'inviato Leo Turrini Shanghai FORSE RENZO ARBORE era ferrarista. Indietro tutta! Oppure, potremmo usare lo slogan di Giovannino Guareschi: contrordine, compagni! La Ferrari ha deciso di smontare il Kers dalle monoposto di Felipe Massa e di Kimi Raikkonen. Qui in Cina, il brasiliano e il finlandese correranno senza il dispositivo che doveva facilitare i sorpassi in pista. Si torna all'antico, ecco. «Abbiamo scelto di minimizzare i rischi, di fronte alla particolare situazione che si è creata spiega Stefano Domenicali . In Malesia sulla vettura di Kimi il Kers aveva dato più di un problema. Dobbiamo capire cosa non funziona e perché. Nell'immediato, ci servono punti». RETROMARCIA. Il Kers (trattasi del famigerato recuperatore di energia, destinato a garantire a chi lo usa una sessantina di cavalli in più, sui rettilinei) non è mai stato amato dalla gente di Maranello. La Ferrari si era battuta per ritardarne l'introduzione (peraltro facoltativa), ritenendo il marchingegno troppo costoso e non «clonabile» per la produzione di serie. Ma Mosley, il numero uno della federazione internazionale, aveva tenuto duro. E alla fine della fiera gli ingegneri del Cavallino si erano adeguati. Gli esiti sono stati sconfortanti. Il Kers «made in Italy» crea disagi e non assicura risultati. Un mezzo disastro. Acuito dalla consapevolezza che non tutte le scuderie hanno impiegato il recuperatore di energia. Guarda caso, cominciando dalla Brawn, sono quelle che vanno più forte! IL SEGRETO. Non solo. Ross Brawn, ormai diventato un vero e proprio incubo per i ferraristi, ha sempre considerato il Kers alla stregua di una parolaccia. «Non mi interessa e non mi serve», aveva spiegato l'ex direttore tecnico delle Rosse. E in effetti Button, in Australia e in Malesia, con il Lato B ma senza il recuperatore di energia volava. Ora, dopo la sentenza del tribunale d'appello della Fia, la Ferrari, come gli altri team in difficoltà, è costretto a copiare il retrotreno della Brawn. Tanto vale, hanno pensato gli ingegneri del Cavallino, copiare tutto. Compresa la rinuncia al Kers, che in termini di sviluppo costa carissimo e ha effetti non entusiasmanti sulla prestazione delle vetture. Tradotto: da maggio, avremo una F60 rivista e corretta, molto simile alla «Ferrari bianca», per rubare una frase a Rubens Barrichello, frase interamente dedicata, appunto, alla Brawn. Curiosità nella curiosità, qui in Cina (dove domani mattina viene assegnata la pole) il recuperatore di energia potrebbe invece fare il suo debutto sulla Bmw di Kubica, mentre Alonso e Hamilton non hanno ancora scelto. Di sicuro, erano anni che la Ferrari non si trovava in una situazione tanto delicata. Indietro tutta!

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IL DRAGONE ATTIRA IL LUSSO (sezione: Globalizzazione)

( da "Nazione, La (Firenze)" del 17-04-2009)
Pubblicato anche in: (Giorno, Il (Milano))

Argomenti: Cina Usa

ECONOMIA & FINANZA pag. 21 IL DRAGONE ATTIRA IL LUSSO LETTERA DA SHANGHAI SEMBRA ironico che le grandi firme del lusso guardino con speranza oltre la Muraglia, proprio mentre la Cina soffre per il rallentamento della domanda globale. Nella crisi ognuno lamenta la prudenza negli acquisti degli ex clienti. Per questo motivo se ne cercano di nuovi, soprattutto in territori vasti e promettenti. La congiuntura ha accelerato un processo avviato da tempo: la conquista del mercato cinese da parte delle maison dei consumi sofisticati. Gli shopping center di Pechino, il Bund di Shanghai, le strade della moda nella ricche città della costa sono ormai piene dei nomi più famosi che vendono insieme ai sogni i prodotti più conosciuti del lusso: abiti, accessori, gioielli, penne, orologi. «La Cina è l'unico posto al mondo dove le vendite al dettaglio sono in crescita», ha scritto JPMorgan nel suo ultimo rapporto. I motivi sono essenzialmente due. Il primo risiede nella ridotta propensione al consumo dei cittadini. La crisi non riesce a comprimere un valore già basso. Una tradizione contadina frugale e parsimoniosa ha privilegiato il risparmio, la tutela del futuro contro l'edonismo del presente. Contrariamente alle previsioni, anche gli acquisti più costosi, che si credeva immuni dall'andamento economico, risentono in Occidente della minore disponibilità di reddito. Gli acquisti dei beni voluttuari sono diminuiti come quelli dei beni essenziali. I consumatori cinesi hanno invece molti margini di crescita e il loro comportamento, anche in tempi di crisi, segnala aumenti fisiologici. Inoltre il mercato del lusso è tutt'altro che saturo. Secondo uno studio della Bain & Company, il tasso di crescita è il più alto al mondo e tra 5 anni la Cina sarà per il settore il primo acquirente. L'acquisizione sembra coerente con le disponibilità economiche: pur essendo ancora un Paese a reddito medio-basso, la Cina vanta un numero già alto e in crescita costante di milionari. Oltre che dalla disponibilità finanziaria, i loro acquisti sono determinati da un'evoluzione del sistema distributivo cinese. L'adesione al Wto ha snellito le procedure e abolito il sistema delle licenze. Già oggi le vendite dei prorotti di lusso per molti interpreti del made in Italy hanno superato le vendite negli Usa, in Russia e in Giappone e la Cina si sta affermando sempre di più, tra i produttori del lusso italiani ed europei, come il mercato più grande, promettente e profittevole, fondamentale quasi per chiudere una stagione in attivo.

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Obama riscopre la ferrovia, via al piano per l'alta velocità (sezione: Globalizzazione)

( da "Giornale di Brescia" del 17-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

Edizione: 17/04/2009 testata: Giornale di Brescia sezione:estero Obama riscopre la ferrovia, via al piano per l'alta velocità Saranno investiti 8 miliardi per nuove linee ecologiche e moderne. Il presidente Usa poi vola in Messico per siglare un patto antinarcos Barack Obama in treno durante la campagna elettorale NEW YORKGli Stati Uniti di Barack Obama sempre più vicini alla vecchia Europa, anche sul piano dei trasporti. Il treno ad alta velocità, che da anni avvicina le capitali europee in modo sempre più concorrenziale rispetto al trasporto aereo, sbarca negli Usa. È l'ulteriore segno di un paese che, vittima della crisi, sceglie di cambiar pelle, anche sul piano dei comportamenti sociali, adottando modelli che hanno avuto successo fuori dai propri confini. Il presidente americano ha annunciato ieri un piano di investimenti di 8 miliardi di dollari sul trasporto su rotaia, attingendo ai fondi per il rilancio dell'economia. Un modo per colmare il ritardo in questo settore nei confronti di paesi europei come Francia e Spagna, orientali come Cina e Giappone. Il piano - annunciato ricordando Lincoln che «si impegnò a collegare la nazione da Est a Ovest, mentre cercava di tenere unito il Nord al Sud» - è molto ambizioso, vista anche la grande estensione degli Stati Uniti. Tra gli itinerari prioritari spiccano il collegamento San Francisco-San Diego, in California e quello della costa Est, dal New England alla Florida. Prima di lasciare Washington alla volta del Messico, Obama ha chiarito che questo piano «è solo un primo passo sulla via di un trasporto intelligente che risponda ai bisogni del ventunesimo secolo». L'auto sopravvivrà solo se sarà «piccola» e «verde», si pensi alle ragioni che hanno spinto il presidente a sponsorizzare l'accordo Chrysler-Fiat. Ma il futuro è nel treno, il mezzo pubblico più «democratico», per definizione. E Obama riparte da quel simbolo. Il presidente degli Stati Uniti è poi volato in Messico per la prima visita di un presidente Usa nella capitale dai tempi di Bill Clinton. Scopo del viaggio rafforzare la lotta al narcotraffico e siglare una cooperazione in tal senso con i vicini messicani. «Calderon sta facendo un lavoro eroico nell'affrontare un problema enorme ai nostri confini», ha detto Obama in un'intervista alla Cnn in spagnolo indicando che gli Usa stanno cercando di fare la loro parte: «Non solo intercettando il traffico che sale al Nord, ma anche bloccando il flusso di armi e di liquidi che scende a Sud». Ogni anno, secondo stime federali, da 19 a 39 miliardi di dollari di proventi del traffico di droga scendono in Messico dagli Stati Uniti. Dal 2000, 78 gruppi di narcotrafficanti sono stati inseriti nella lista nera dal governo americano. Oltre alla lotta al narcotraffico e crisi economica nell'incontro si è parlato anche dell'immigrazione clandestina. Obama, che ieri ha nominato un alto magistrato, Alan Bersin, nell'incarico di «zar dei confini», e ha promesso un rinnovato impegno per portare una riforma complessiva in dirittura d'arrivo al Congresso.

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Alcuni dei quali, seppure solitamente poco nominati, sono certamente significativi; ad esempio: ... (sezione: Globalizzazione)

( da "Trentino" del 17-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

Alcuni dei quali, seppure solitamente poco nominati, sono certamente significativi; ad esempio: ... Alcuni dei quali, seppure solitamente poco nominati, sono certamente significativi; ad esempio: il costo d'affitto dei container per il trasporto marittimo; la produzione di rifiuti; gli indici di materie prime; gli andamenti borsistici delle aziende specializzate in logistica. Ebbene, guardando a questi indicatori, l'impressione è che pure in economia dopo l'inverno stia arrivando la primavera. In fondo, tutti quei soldi spesi per evitare il crac dei mercati finanziari e monetari (in sintesi, del credito) qualche frutto dovranno pur darlo. Come sembra confermare proprio il caso "Goldman Sachs" (la banca che ha dato ad Obama il vertice economico ultraliberista della sua Amministrazione) visto che sembra poter restituire in anticipo il salvagente di 10 milioni di dollari ricevuti dal Governo federale. Naturalmente, è opportuno essere prudenti; anche se, e sarebbe tragico sottovalutarlo, una psicologia orientata all'ottimismo, poiché cambia le aspettative in senso positivo, può favorire la ripresa quanto un'accorta politica economica. Tuttavia, la cautela resta d'obbligo. D'altra parte, la differenza tra chi ritiene che l'economia-mondo stia per ripartire e chi, come il Governatore di Bankitalia Draghi, pensa invece che sia un "rallentamento del peggioramento" è minima e, oltretutto, comprovata dagli stessi dati. Tant'è che lo stesso Obama chiama, al contempo, sia alla fiducia nelle capacità degli States per il futuro che alla coscienza del perdurare delle condizioni difficili del presente. Insomma, piaccia o meno, la situazione è ambivalente come i dati che la raccontano. Sia quelli "decorosi" che quelli, ancora orientati al pessimismo, che giungono sia dal Vecchio continente (la banca Ubs prima citata) che d'oltreoceano: dall'occupazione alle vendite al dettaglio. In sintesi, la marcia verso un "capitalismo appieno risorto" è ancora lunga e travagliata. Comunque, alla fine la crisi mollerà la presa; si tratterà solo di vedere, sotto questo limitato (però importante per la vita immediata della gente) angolo visuale "congiunturale", se ciò accadrà nell'estate 2009 o del 2010; oppure ancora più avanti. Più a fondo, però, ci sono altri interrogativi da porsi per il post-crisi dell'economia di questo ormai "unico Occidente globale", a partire dalle sue asimmetrie geopolitiche interne, sia vecchie che in fieri. Il primo quesito, allora, riguarda l'equilibrio manifatturiero del mondo; che è poi anche, ovviamente, un problema di potere. E qui, veramente, il vaniloquio di chi pensa che un paese possa salvarsi tenendo in loco gli uffici (il software aziendale) ma decentrando la produzione fisica, ovvero riducendosi a mero consumatore globale, appartiene a quelle caricature sul liberismo diffuse ma da evitare come l'opposto protezionismo, onde evitare disastri sociali facilmente trasformabili in bellici. Poi, indissolubilmente legato a questo c'è la questione, accennata dalla Cina al G20, del primato monetario del dollaro; e senza il quale, tra l'atro, oggi l'Obama's economics rischierebbe il flop. Ovviamente il tema, ora sottotraccia, è, come l'insieme dell'assetto del potere globale, in agenda; infatti, nel dopo crisi, prima o poi (per gli Usa meglio poi), esploderà con conseguenze politico/miltari notevoli. Altro tema delicato riguarda il divergere di modello economico di Europa e Stati Uniti: perché mentre questi ultimi restano, nonostante i salvataggi bancari pubblici erogati, liberisti; l'Europa, all'opposto, corre (il richiamo ideologico è ad una "economia sociale di mercato" invece aliena all'originale scuola di Friburgo) verso il neo-corporativismo dei suoi anni '70 del 900. E questo vuol dire "divaricazione" geoeconomica transatlantica. Insomma, il dopo crisi ci lascerà in eredità grossi problemi politici. Francesco Morosini

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il manager di bain (sezione: Globalizzazione)

( da "Eco di Bergamo, L'" del 17-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

il manager di bain --> Venerdì 17 Aprile 2009 ECONOMIA, pagina 40 e-mail print «Siamo di fronte ad un nuovo mondo. Dopo un forte accento di crisi, il punto più basso è stato raggiunto e superato. Ci sono timidi segnali di ripresa che ci indicano che non siamo più in caduta libera, come cinque mesi fa. Non c'è una depressione stile 1929. Quello che è cambiato, strutturalmente e profondamente, è il sistema, molto diverso rispetto al settembre scorso. Sono state gettate le basi per un cambiamento generazionale, che durerà vent'anni e non tre, dove si assisterà alla forte presenza dello Stato, in tutti i principali Paesi industrializzati, con maggiori regole, controlli, invasività». Giovanni Cagnoli, amministratore delegato di Bain & Company, anticipa alla stampa - prima del suo intervento all'ultimo convegno del ciclo d'incontri sugli strumenti manageriali, svoltosi a Confindustria Bergamo e organizzato in collaborazione con Federmanager Bergamo - le sue osservazioni sullo stato attuale della crisi. Dalla quale non si uscirà tanto velocemente: «Ci aspetta un ventennio difficile - afferma - e l'intervento dello Stato, che si è rivelato l'ultimo vero baluardo contro la crisi, ci costerà in termini di aumento delle imposte. I debiti contratti da Usa, Gran Bretagna, Giappone, Germania rappresentano diritti che le generazioni future dovranno pagare». I segnali di ripresa vengono «dagli Usa, piuttosto che dalla Cina che non genera domanda - aggiunge Cagnoli -; negli Usa il mercato immobiliare è leggermente ripartito, vengono rifinanziati i mutui. Inoltre, le scorte delle imprese stanno finendo, per cui gli ordini ripartiranno». I numeri, però, torneranno positivi solo a cavallo tra 2009 e 2010. Ma non sul fronte occupazionale: «Qui non si vede ancora nulla di positivo». A. I. 17/04/2009 nascosto--> ANNUNCI DI GOOGLE

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Inizio di anno nero per la Cina (sezione: Globalizzazione)

( da "Manifesto, Il" del 17-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

PECHINO Il Pil nel primo trimestre del 2009 scende a +6,1%, non accadeva dal 1992 Inizio di anno nero per la Cina E la Diga delle Tre Gole succhia molto più denaro del previsto Maurizio Galvani La Cina è «vicina», infatti, la crisi economica colpisce anche Pechino e il governo ieri ha diffuso la notizia - che nel primo trimestre del 2009 - il Pil (prodotto interno lordo) è cresciuto solamente del 6,1%. Solamente poiché il Dragone, negli anni precedenti, ci aveva abituato a crescite massicce, a due numeri. Lo stesso l'obiettivo disegnato a Londra - all'ultimo vertice del G20 - di una Cina «locomotiva mondiale» sembra meno probabile. Come meno possibile un'alleanza fondata sull'asse e il binomio G2 ovvero su rapporti stretti tra Pechino e Washington. Entrambi questi paesi mostrano i loro problemi e il Pil cinese è cresciuto del 6,1% contro il 9% raggiunto a fine 2008 e il 13% segnato a conclusione dell'anno 2007. Piuttosto tornano tutti i rischi dell'instabilità sociale che i dirigenti comunisti vogliono assolutamente scongiurare, come è stato affermato dal premier Wen Jiabao (che parla «di un'economia in salute»)e durante l'assemblea del Popolo tenuta lo scorso marzo nella capitale. Non sembrano ancora sufficienti circa 548 miliardi di euro stanziati a novembre del 2008 per rilanciare l'economia e fare avanzare un piano valido fino al 2010. Sono necessari altri stanziamenti per scongiurare l'aumento dei senzalavoro e depotenziare la mina di 140 milioni di lavoratori stagionali e occasionali che sono arrivati dalle campagne per andare a cercare fortuna e salario nelle più ricche zone urbane. Si calcola - che dall'inizio del rallentamento economico - sono state obbligate a rientrare circa venti milioni di persone nei loro villaggi. Sono ancora comuni le immagini di questi lavoratori che sono costretti a prendere il treno per non ritornare mai più e stabilirsi nell'aree depresse. Per evitare il peggio, il governo ha provveduto ad aumentare la spesa pubblica che - a fine del 2009 - raggiungerà circa 105 miliardi di euro pari al 3% del Pil contro lo 0,4% speso l'anno precedente. Inoltre, Pechino ha già ridotto per cinque volte il tasso di interesse e ha abbassato il limite delle riserve in possesso delle banche. L'amministrazione si sforza di mettere a disposizione molto più denaro per favorire l'innovazione tecnologica e gli investimenti nel settore pubblico. Con una decisione a sorpresa - sempre per scongiurare la frattura sociale - Pechino ha annunciato di voler stanziare 2,9 miliardi di dollari a favore del sistema sanitario nelle zone rurale. La crisi si avverte ma il sistema non deve essere toccato sembra essere l'imperativo della leadership cinese che ha acquistato sempre più un ruolo a livello internazionale. Contemporaneamente si sente minacciata e sua volta minaccia avvalorando, prima del vertice di Londra, la proposta di una nuova moneta costituita da un paniere rappresentato dai Diritti Speciali di Prelievo (Dsp) emessi dall' Fmi. Pechino lascia cadere - per ora - questa sua richiesta poiché in sede internazionale il nuovo segretario al tesoro Tim Geithner ha riconosciuto che «non c'è nessun comportamento ribassista da parte della Cina». Lo yuan non sarebbe svalutato tanto che le esportazioni statunitensi hanno avuto un lieve recupero rispetto a quelle di Pechino. Rimane il problema molto più serio e più spinoso sia dei bond Usa (a rischio di insolvenza) posseduti dai cinesi che hanno una quota maggiore in mano di quella giapponesi come pure quello relativo alla caduta, per tre mesi consecutivi, degli investimenti dall'estero scesi del 20%. In Cina si evidenzia una congiuntura parzialmente negativa mentre a Tokyo la borsa registra una frenata e conclude la seduta ad un più 0,14%. Inoltre il dato cinese si avvicina alle stime avanzate sia dalla Bm che dall'Fmi che assegnano al Dragone una crescita del Pil tra il 6,7-6,5%. Più elevata di quella fornita dall'Ufficio di statistica che riporta una situazione che non si riscontrava dal 1992. Ad appesantire il clima si è aggiunta la notizia a che i costi per la realizzazione della Diga delle Tre Gole (sul Fiume Azzurro nella provincia dello Hubei) - che dovrebbe essere completata a novembre - sono maggiori ai 23,35 miliardi di dollari dichiarati dal governo. Oltrettutto la diga potrebbe procurare un danno ambientale e farà lievitare i prezzi per la manutenzione. La notizia apparsa sul settimanale, Caijing, non è stata fino ad ora smentita da nessuna fonte ufficiale. Foto: LA PROTESTA DI OPERAIE CINESI PER LA CHIUSURA DELLA LORO FABBRICA /FOTO REUTERS

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Mario Deaglio per capire la crisi questa sera alla Pace con la Ccdc (sezione: Globalizzazione)

( da "Giornale di Brescia" del 17-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

Edizione: 17/04/2009 testata: Giornale di Brescia sezione:la città Mario Deaglio per capire la crisi questa sera alla Pace con la Ccdc Mario Deaglio «Capire la crisi - Gli scenari dell'economia e della finanza». Questo il titolo dell'incontro promosso per questa sera dalla Cooperativa cattolico democratica di cultura. L'appuntamento è fissato per le 20.45 nella sala Bevilacqua dei Padri filippini della Pace, in via Pace 10. Deaglio è professore ordinario di Economia internazionale all'Università di Torino ed è attualmente editorialista economico de La Stampa ed in passato ha diretto Il Sole 24 Ore. Le sue ricerche riguardano l'analisi delle moderne società di mercato, di economia sommersa e di globalizzazione.

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Swarovski, campagna in co-branding per Crystallized Elements (sezione: Globalizzazione)

( da "PubblicitàItalia.it" del 17-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

17/04/2009 Swarovski, campagna in co-branding per Crystallized Elements Swarovski Elements presenta una nuova campagna pubblicitaria in co-branding per dare rilievo alla sua posizione di partner di moda. Una serie di immagini che mettono in evidenza affascinanti creazioni del mondo della moda, elaborate da creativi internazionali, sovrappone la precisione alla poesia e all'atmosfera romantica dei Crystallized Swarovski Elements. La nuova comunicazione presenta un linguaggio figurativo, rivolto ai lettori di riviste di moda amanti dello stile. Tra i marchi coinvolti, Antonio Berardi, Azzaro e Lulu Guinness. Le luminose creazioni sono indossate da Natasha V. "Il linguaggio del marchio in questa campagna rimane coerente, ma è formulato usando toni più morbidi e romantici - commenta Stephen Todd, direttore branding & communication di Swarovski e direttore creativo delle ultime campagne pubblicitarie -. La marche con le quali abbiamo scelto di collaborare rappresentano il valori dell'integrità, dell'eleganza e della personalità, valori chiave anche per il nostro marchio. Le immagini, scattate dalla fotografa newyorkese Annelise Phillips, rivelano la sua passione per luce e atmosfere così come la sua abilità nel cogliere i particolari dei suoi soggetti". Lo styling è stato curato dal londinese Hector Castro. Realizzata a Parigi, la campagna sarà lanciata nel Regno Unito, negli Usa, in Germania, Francia, Italia, Cina e Giappone.

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Obama lancia il piano per l'alta velocità (sezione: Globalizzazione)

( da "Quotidiano.net" del 17-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

Il presidente degli Stati Uniti ha presentato un piano per lo sviluppo della rete ferroviaria: stanziati 8 miliardi di dollari in due anni

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Gli Stati giocheranno un ruolo chiave nel progetto. Obama ha anche annunciato che intende finanziare con altri 5 miliardi di dollari gli Stati che investiranno nell’alta velocità. Il piano riguarda per il momento 12 tratte ferroviarie che includono la California, la Florida, gli Stati settentrionali del Pacifico e gli Stati del Sud. "Deve essere fatto e deve essere fatto qui", ha detto Obama menzionando i rapidi servizi ferroviari già presenti in Francia, Spagna, Cina e Giappone. Tra i nuovi corridoi ferroviari previsti ci sono collegamenti tra l’area di San Francisco e Sacramento, Los Angeles e San Diego. Una delle tratte basate nel New England collegherà Boston, Montreal, Portland, Springfield, New Haven e Albany mentre un’altra rete con origine a Chicago dovrebbe collegare le città del Midwest. FONTE AGI Obama dichiara al fisco 2,65 milioni Segnala ad un amico Tuo nome: Tua email: Nome amico: Email amico: Testo dell'email: Invia una copia anche al tuo indirizzo di posta Riscrivi il codice che compare qui sopra: Se il codice risultasse illeggibile CLICCA QUI per generarne un altro Cerca su Quotidiano.Net nel Web Più commentati Commenti Sondaggi Un centesimo per Anno Zero (62 commenti) Bufera su Annozero, punito Santoro E il vignettista Vauro è stato sospeso (39 commenti) Strade, roulette russa: muore a 24 anni (26 commenti) Election day, spunta il compromesso Così il Pdl tenta l'accordo con la Lega (17 commenti) Negozi aperti il 25 aprile? "Con la crisi devono lavorare" (16 commenti) "Sì ti sposo ancora. 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Di[...] Wawrinka sgambetta l'amico Federer.09:42:09 - @francesco davila: io non so se Roger e il suo staff siano confusi o meno. Ieri il nostro mi è parso[...] Wawrinka sgambetta l'amico Federer.09:37:55 - Mi dispiace deludervi, ma non ci srà nessun derby...pronostico doppia sconfitta per Vinci e Schiavon[...] Schiavone ok altro derby? 'X Factor': chi vincerà?Sutor, 4 vittorie in 4 mesi: di chi è la colpa?Facebook nel mirino della Ue:giusto proteggere di più la privacy, soprattutto dei minori?Champions League: il Barcellona riuscirà a battere il calcio inglese?Il governo ha deciso di non accorpare referendum ed elezioni, sei d'accordo?La Lube raggiungerà la finale dei play off?La Ferrari riuscirà a recuperare il distacco dalla Brawn Gp?Annozero sul terremoto in Abruzzo, giusto bacchettare Santoro e sospendere Vauro?Papadopulo salverà il Bologna?Terremoto in Abruzzo: daresti il 5 o l'8 per mille?Chi vincerà il Grande Fratello 9?L'Inter deve rescindere il contratto di Adriano?Daresti il tuo 5 per mille in favore dei terremotati?Pasqua 2009 tra crisi economica e terremoto: viene celbrata in modo più sobrio rispetto agli anni scorsi?Vai in vacanza a Pasqua? La foto del giorno Wolksawen La Volkswagen Golf è stata designata "World Car Of The Year 2009". La cerimonia di consegna del riconoscimento si è svolta al Salone Internazionale dell'Automobile di New York, hanno ritirato il premio Stefan Jacoby, ceo e presidente di Volkswagen Group of America, e Klaus Bischoff, responsabile design di Volkswagen. RICERCA ANNUNCI Archivio Notizie Anno: 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 Ricerca libera: pubblicità contattaci guadagna con Quotidiano.net fai di Quotidiano.net la tua Homepage aggiungi ai preferiti le news sul tuo pc rss archivio HOME - Copyright © 2008 MONRIF NET S.r.l. P.Iva 12741650159, a company of MONRIF GROUP - Informativa al trattamento dei dati personali - Powered by Softec /div>

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Gli appuntamenti sportivi del 18/04 (sezione: Globalizzazione)

( da "Datasport" del 17-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

Gli appuntamenti sportivi del 18/04 (AGM-DS) - 17/04/2009 9.06.58 - (AGM-DS) - Milano, 17 aprile - Alle 20.30 si affrontano Juventus ed Inter nel derby d'Italia del campionato italiano. In evidenza: CALCIO Serie A 32.a giornata Genoa-Lazio alle 18:00; Juventus-Inter alle 20:30 FORMULA 1 Gran Premio di Cina Qualifiche ore 8.00 VOLLEY Serie A playoff: semifinali, gara 1 Ore 18 Lube Banca Marche Macerata-Copra Nordmeccanica Piacenza (Sky Sport 2) Gli altri appuntamenti: BASEBALL IBL: 2.a giornata Ore 16 Gara 2, ore 20.30 Gara 3 BASKET A1F: quarti di finale - Gara 3 (eventuale) BASKET A2F playoff/playout: gara 1 Ore 20 BASKET Spagna: 31.a giornata BASKET Serie A: 27.a giornata Ore 21 Air Avellino-Banca Tercas Teramo (Sky Sport 2) CALCIO Ligue 1: 32.a giornata CALCIO Serie B: 36.a giornata CALCIO Premier League: 33.a giornata CALCIO Bundesliga: 28.a giornata CALCIO A 5 Serie A: 25.a giornata ore 18.30 CALCIO A 5 Serie A2: 26.a giornata GOLF European Tour: China Open GOLF PGA Tour: Verizon Heritage PALLAMANO A Elite: semifinali - Gara 1 Ore 19.00 Conversano-Bologna PALLANUOTO Serie A1: quarti di finale Gara 2 RUGBY Guinness Premiership: 21.a giornata Anticipi RUGBY Super 10: 14.a giornata ore 16 RUGBY Francia: Top 14, 23.a giornata SOFTBALL ISL: 3.a giornata SPORT USA NBA playoff: primo turno SPORT USA NHL: playoff SPORT USA MLB: regular season TENNIS WTA Barcellona TENNIS ATP Montecarlo Dalle 13.30 su Sky Sport 3 TENNIS WTA: Charleston- Usa

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NORDCOREA/ ESPERTI NUCLEARE USA VIA DAL PAESE SU ORDINE PYONGYANG (sezione: Globalizzazione)

( da "Wall Street Italia" del 17-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

Nordcorea/ Esperti nucleare Usa via dal paese su ordine Pyongyang di Apcom Disposta espulsione dopo analogo provvedimento per ispettori Aiea -->Seoul, 17 apr. (Ap) - Il gruppo di esperti americani incaricati di alcune verifiche sul programma nucleare nordcoreano hanno raggiunto stamane l'aeroporto di Pyongyang, da dove lasceranno il paese dopo avere ricevuto un ordine di espulsione. L'Aptn ha trasmesso alcune immagini che mostrano i quattro esperti statunitensi mentre lasciano il loro hotel e si dirigono allo scalo della capitale norcoreana. Ieri avevano già lasciato il paese, su disposizione delle autorità di Pyongyang, anche gli ispettori dell'Aiea, l'Agenzia internazionale per l'energia atomica. Pyongyang ha ordinato l'allontanamento degli ispettori dopo che tre giorni fa il Consiglio di Sicurezza dell'Onu aveva condannato il test missilistico nordcoreano del 5 aprile scorso, definendolo una violazione della risoluzione 1718 e chiedendo a Pyongyang la sospensione di ogni ulteriore iniziativa missilistica: per tutta risposta il governo nordcoreano ha minacciato di ritirarsi dai negoziati a sei per lo smantellamento dei propri programmi nucleari e di riaprire la centrale di Yongbyon. La dichiarazione di condanna è una risposta meno severa della risoluzione, chiesta da Giappone e Stati Uniti ma alla quale Cina e Russia si sono dette contrarie: tuttavia, il documento avverte che il Consiglio procederà ad "aggiustare" alcune clausole sanzionatorie comprese nella risoluzione 1718, il che significa che alcune aziende nordcoreane potrebbero entro breve tempo vedersi congelare beni e attività all'estero. La Corea del Nord ha annunciato la messa in orbita del satellite per telecomunicazioni Kwangmyonsong-2, che diffonderebbe "canzoni patriottiche"; né Russia né Stati Uniti hanno constatato l'ingresso in orbita di alcun satellite. Corea del Sud, Giappone e Stati Uniti hanno denunciato il lancio, considerato invece un test missilistico a lunga gittata in violazione delle risoluzioni approvate nel 2006 dal Consiglio di Sicurezza dell'Onu.

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COMMERCIO ESTERO/EUROSTAT:DEFICIT EUROZONA 2 MLD EURO A FEBBRAIO (sezione: Globalizzazione)

( da "Wall Street Italia" del 17-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

Commercio estero/Eurostat:deficit Eurozona 2 mld euro a febbraio di Apcom Nei Ventisette disavanzo cala a 10,6 miliardi -->Bruxelles, 17 apr. (Apcom) - Dalle prime stime sulla bilancia commerciale della zona euro con il resto del mondo nel mese di febbraio 2009 è emerso un deficit di 2 miliardi di euro, contro il surplus da 1,7 miliardi dello stesso mese dello scorso anno. A gennaio la bilancia era negativa per 10,9 miliardi di euro. A febbraio, rispetto a gennaio, le esportazioni al netto dei fattori stagionali sono aumentate dello 0,5%, mentre le importazioni sono scese dello 0,8%. E' quanto rende noto Eurostat, l'ufficio statistico delle comunità europee. Le prime stime per il commercio extra-Ue di febbraio 2009 indicano un deficit da 10,6 miliardi di euro, rispetto a -13,3 miliardi a febbraio 2008. A gennaio la bilancia è stata negativa per 27,2 miliardi. A febbraio le esportazioni al netto dei fattori stagionali sono aumentate dell'8%, mentre le importazioni sono scese dell'1,9%. Il deficit energetico dei Ventisette è diminuito (-20,7 miliardi di euro a gennaio 2009 contro i -31 miliardi dello stesso mese dell'anno precedente), mentre il surplus per i prodotti chimici è sceso (+4,6 miliardi, rispetto a 6,3 miliardi), così come per i macchinari e i veicoli (+2,8 miliardi, rispetto a 7,9 miliardi). Il flusso commerciale dei Ventisette è sceso con tutti i partners commerciali. I cali più netti sono stati quelli delle esportazioni verso la Turchia (-44%), la Russia (-36,%) e l'India (-32%), così come le importazioni dalla Russia (-37%), dalla Turchia (-33%), dalla Corea del Sud e dal Brasile (entrambi -31%). Il deficit commerciale dei Ventisette è sceso con gli Usa (+1,4 miliardi a gennaio 2009 rispetto a +4,8 miliardi di gennaio 208) e con la Svizzera (+1 mld rispetto a +1,7 mld). Il deficit commerciale dei Ventisette è cresciuto con la Cina (-15,8 mld rispetto a -15,2 mld), ma è diminuito con la Russia (-4,6 mld contro -7,2 mld), con la Norvegia (-3,4 contro -4,7) e con il Giappone (-2,3 contro -2,8). Per quanto riguarda il commercio totale degli Stati membri, gli avanzi più grandi sono stati quelli della Germania, con 7,2 miliardi i euro nel gennaio 2009, dell'Olanda, con 3 mld, e dell'Irlanda, con 2,9 mld. La Gran Bretagna ha avuto il deficit più grande, con -8,9 mld, seguita dalla Francia, con -5,6 mld, dalla Spagna, con -4,1, dall'Italia, con -3,6, dalla Grecia, con -2,3, dal Portogallo, con -1,3, e dalla Polonia, con -1.

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Nordcorea/ Esperti nucleare Usa via dal paese su ordine (sezione: Globalizzazione)

( da "Virgilio Notizie" del 17-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

Seoul, 17 apr. (Ap) - Il gruppo di esperti americani incaricati di alcune verifiche sul programma nucleare nordcoreano hanno raggiunto stamane l'aeroporto di Pyongyang, da dove lasceranno il paese dopo avere ricevuto un ordine di espulsione. L'Aptn ha trasmesso alcune immagini che mostrano i quattro esperti statunitensi mentre lasciano il loro hotel e si dirigono allo scalo della capitale norcoreana. Ieri avevano già lasciato il paese, su disposizione delle autorità di Pyongyang, anche gli ispettori dell'Aiea, l'Agenzia internazionale per l'energia atomica. Pyongyang ha ordinato l'allontanamento degli ispettori dopo che tre giorni fa il Consiglio di Sicurezza dell'Onu aveva condannato il test missilistico nordcoreano del 5 aprile scorso, definendolo una violazione della risoluzione 1718 e chiedendo a Pyongyang la sospensione di ogni ulteriore iniziativa missilistica: per tutta risposta il governo nordcoreano ha minacciato di ritirarsi dai negoziati a sei per lo smantellamento dei propri programmi nucleari e di riaprire la centrale di Yongbyon. La dichiarazione di condanna è una risposta meno severa della risoluzione, chiesta da Giappone e Stati Uniti ma alla quale Cina e Russia si sono dette contrarie: tuttavia, il documento avverte che il Consiglio procederà ad "aggiustare" alcune clausole sanzionatorie comprese nella risoluzione 1718, il che significa che alcune aziende nordcoreane potrebbero entro breve tempo vedersi congelare beni e attività all'estero. La Corea del Nord ha annunciato la messa in orbita del satellite per telecomunicazioni Kwangmyonsong-2, che diffonderebbe "canzoni patriottiche"; né Russia né Stati Uniti hanno constatato l'ingresso in orbita di alcun satellite. Corea del Sud, Giappone e Stati Uniti hanno denunciato il lancio, considerato invece un test missilistico a lunga gittata in violazione delle risoluzioni approvate nel 2006 dal Consiglio di Sicurezza dell'Onu.

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La ragazza-pittrice al patibolo in Iran (sezione: Globalizzazione)

( da "Corriere.it" del 17-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

Minorenni e pena di morte L'esecuzione prevista per lunedì. Mobilitazione internazionale per salvarla La ragazza-pittrice al patibolo in Iran Condannata quando aveva 17 anni. L'avvocato: è innocente Delara Darabi (a sinistra nella foto) è una iraniana di 23 anni con la passione per la pittura. Fra tre giorni sarà impiccata: nel 2003 aiutò il fidanzato in una rapina, Delara si dichiarò poi colpevole per difenderlo. Anche Roxana Saberi (a destra nella foto) è in carcere: giornalista americana-iraniana, è accusata di spionaggio. «Sai cosa significa essere prigioniero dei colori? Significa me. La mia vita dai 4 anni in poi è stata fatta di colori. Compiuti i 17 anni, li ho persi... Ora la sola immagine che appare ogni giorno davanti ai miei occhi è quella di un muro. Io Delara Darabi, incarcerata per omicidio, condannata a morte... mi sono difesa con i colori, le forme e le espressioni». Delara Darabi è una ragazza iraniana di 23 anni, con la passione per la pittura. Ha scritto queste parole due anni fa. Fra tre giorni, il 20 aprile, sarà impiccata, ha detto il suo avvocato al quotidiano iraniano Etemad. Delara è nata a Rasht, una cittadina sul Mar Caspio. Nel 2003, a 17 anni, si introdusse insieme al fidanzato Amir Hossain in casa di una cugina del padre, per derubarla. La cugina, Mahin, 58 anni, fu pugnalata a morte. Delara si dichiarò colpevole. Più tardi rivelò che l'omicidio era stato commesso dal fidanzato 19enne: le aveva detto di assumersi la colpa, perché essendo minorenne non sarebbe stata condannata a morte. Ma l'Iran, pur avendo ratificato la Convenzione Onu sui Diritti dell'Infanzia, punisce come adulti i bambini a partire dai 15 anni e le bambine dai 9. Sia Delara sia Amir Hossein sono stati puniti con 3 anni di carcere e 50 frustate per tentata rapina, più 20 frustate per la loro «relazione illecita». Lei è stata condannata a morte per omicidio nel 2005, verdetto confermato dalla Corte Suprema nel 2007. Fu il padre a consegnarla alla polizia. «Pensavo di farlo nell'interesse della giustizia», ha detto in lacrime, in un recente documentario. Quella fredda notte del 28 dicembre 2003, era nel suo negozio di materiale edile quando gli dissero che sua figlia aveva ucciso la cugina. Non volle parlarle. Fu portata nella prigione di Rasht, dove secondo i familiari non c'è nemmeno un ventilatore contro il caldo umido, c'è un bagno per 100 persone, visite limitatissime. Delara si è tagliata le vene nel 2007. L'hanno salvata. Un mese fa è stata trasferita in un altro carcere di Rasht. Intanto, ha continuato a dipingere. «Non penso che sarebbe sopravvissuta un solo giorno altrimenti », ha detto una ex compagna di cella. Lily Mazahery, attivista iraniana, le invia l'occorrente dagli Usa. Le opere sono state esibite a Teheran e a Stoccolma. L'avvocato Abdolsamad Khorramshahi ha cercato di difenderla puntando sull'autopsia, che dimostra che a pugnalare Mahin fu un destrorso, mentre Delara è mancina. Ma i giudici non hanno accettato le prove. «Il sistema giudiziario iraniano non è basato sulle prove. I giudici possono condannare qualcuno sulla sola base della propria cosiddetta intuizione», dice al Corriere Mahmood Amiry- Moghaddam, un medico iraniano che vive a Oslo, portavoce della rete di attivisti Iran Human Rights. Ma in ogni caso, le associazioni per i diritti umani sottolineano che la condanna a morte di una minorenne in sé viola le leggi internazionali. Ci sono 150 bambini iraniani nel braccio della morte. L'anno scorso è stato l'unico Paese a mandare a morte dei minorenni: almeno 8; quest'anno un ragazzo 17enne. La pena capitale può essere revocata se i parenti della vittima accettano del denaro in cambio della vita del condannato: nel caso di Delara si tratta della sua famiglia allargata, ma hanno rifiutato. «Ma i veri responsabili sono le autorità dice Amiry-Moghaddam. L'Iran è il secondo Paese dopo la Cina per numero di esecuzioni: il regime le usa per diffondere la paura. Penso sia importante che l'Italia, che ha legami economici con Teheran, li usi per impedirlo». Per un periodo, a Delara sono stati sequestrati pennelli e colori. Lei ha continuato a disegnare usando le dita delle mani e il carboncino. «Spero che i colori ha scritto mi restituiscano alla vita». Viviana Mazza stampa |

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TENNIS/ WTA CHARLESTON, I RISULTATI DELLA NOTTE (sezione: Globalizzazione)

( da "Wall Street Italia" del 17-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

Tennis/ Wta Charleston, i risultati della notte di Apcom Ai quarti Dementieva e Bartoli, fuori Venus e Zvonareva -->Roma, 17 apr. (Apcom) - I risultati degli incontri disputati nella notte e valevoli per il torneo Wta di Charleston (negli Stati Uniti), giocato su terra verde e dotato di un montepremi da un milione di dollari: Singolare, ottavi di finale Marion Bartoli (6, Fra) batte Melanie Oudin (Usa) 6-4, 6-1. Dominika Cibulkova (7, Svk) batte Anastasia Rodionova (Rus) 6-7 (6), 6-2, 6-3. Sabine Lisicki (16, Ger) batte Venus Williams (2, Usa) 6-4, 7-6 (5). Caroline Wozniacki (5, Dan) batte Peng Shuai (10, Cin) 6-3, 6-4. Elena Dementieva (1, Rus) batte Varvara Lepchenko (Usa) 6-1, 6-1. Elena Vesnina (Rus) batte Viktoriya Kutuzova (Ukr) 7-6 (4), 7-5. Melinda Czink (Ung) batte Nadia Petrova (4, Rus) 3-6, 6-4, 7-5. Virginie Razzano (13, Fra) batte Vera Zvonareva (3, Rus) 1-1, ritirata.

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Obama : ''Subito l'Alta Velocità Usa'' (sezione: Globalizzazione)

( da "Metronews" del 17-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

Obama : ''Subito l'Alta Velocità Usa'' uscito su Metro il 17/04/2009 Lascia il tuo commento! Obiettivo: colmare al più presto il ritardo a stelle e strisce nei confronti di Paesi europei come Francia e Spagna oppure orientali, come Cina e Giappone. L’Alta Velocità ferroviaria diventa una priorità nell’agenda del presidente Obama. «C’è bisogno di un sistema di trasporto intelligente che risponda ai bisogni del ventunesimo secolo », ha detto chiaro e tondo Obama. Dalle parole ai fatti: l’Alta Velocità sarà finanziata con otto miliardi di dollari (presi dai fondi per il rilancio dell’economia) ai quali se ne aggiungeranno altri 5 (in cinque anni) finanziati direttamente dalla Casa Bianca. Tanto che si parla di velocità, sono già stati individuati 12 corridoi che dovrebbero tagliare da parte a parte gli Stati Uniti, ma sul tema ancora non è stata presa una decisione finale. Tra gli itinerari prioritari spiccano il collegamento San Francisco-San Diego, in California, e quello della costa est, dal New England alla Florida.

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Nucleare, la Cina vuole colloqui bilaterali Usa-Corea del Nord (sezione: Globalizzazione)

( da "Reuters Italia" del 17-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

Di Jon Herskovitz SEOUL (Reuters) - Le cinque potenze mondiali (Usa, Cina, Corea del Sud, Russia e Giappone) potrebbero riprendere il dialogo con la Corea del Nord per prevenire l'eventuale riapertura del suo stabilimento nucleare e ridurre le tensioni che hanno minacciato la sicurezza regionale. Lo riferiscono oggi alcuni analisti. Gli ispettori nucleari dell'Onu hanno lasciato la Corea del Nord ieri dopo che Pyongyang ha affermato di voler boicottare eventuali discussioni sul disarmo nucleare, ha espulso gli ispettori e riattivato il suo impianto, in grado di trasformare plutonio in armi, nonostante le Nazioni Unite l'abbiano condannata per il lancio di un missile a lunga gittata, di circa due settimane fa. La Cina, la più grande alleata della Corea del Nord in questa circostanza, vuole che gli Stati Uniti coinvolgano Pyongyang in colloqui bilaterali sul disarmo, anche per evitare crescenti tensioni, secondo quanto ha detto al quotidiano giapponese Nikkei il ministro degli Esteri cinese Yang Jiechi. "La Cina spera che ci possa essere un miglioramento nelle relazioni tra Stati Uniti e Corea del Nord", ha detto Yang, ex ambasciatore cinese a Washington, in un'intervista a Pechino. Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov potrebbe essere a Pyongyang la prossima settimana per cercare di convincere la Corea del Nord a riprendere i colloqui a sei sul nucleare, ha riportato il quotidiano sudcoreano Chosun Ilbo, citando alcun fonti moscovite. La Cina e la Russia avevano garantito alla Corea del Nord che non sarebbe stata sanzionata per il lancio di due settimane fa, lancio che da più parti è stato reputato un test missilistico, in violazione delle risoluzioni Onu. Ma i due paesi hanno poi appoggiato un comunicato del Consiglio di Stato delle Nazioni Unite, emesso il 5 aprile, in cui si condanna il lancio. Prima di questo comunicato, Pechino aveva sempre evitato di criticare pubblicamente Pyongyang, anzi concordando con la Corea del Nord che aveva sempre presentato l'evento come un lancio di un satellite. L'appoggio cinese è venuto lentamente meno negli scorsi giorni. Un cambiamento di strategia che ha sottovalutato la reazione rabbiosa di Pyongyang. GIOCHI DI POTERE Continua...

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Valle Caudina: Istituiamo la protezione civile (sezione: Globalizzazione)

( da "Sannio Online, Il" del 17-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

Valle Caudina: Istituiamo la protezione civile Pubblicato il 17-04-2009 BUCCIANO:Giaquinto, Mennito, Napolitano e Benedetto: «Necessario nel nostro centro un nucleo di volontari». Proposta dei consiglieri di opposizione dopo gli ultimi, tragici fatti che hanno colpito l’Abruzzo... In questo momento così “tragico” per l’Italia, molti stanno apprezzando e non poco l’attività svolta dalla Protezione Civile a favore dei terremotati dell’Abruzzo. E’ proprio per questo motivo che nei centri ove tale presidio non esiste si sta pensando alla istituzione di un gruppo di Protezione Civile. E’ questo il caso di Bucciano. Nella cittadina caudina, infatti, il gruppo dei consiglieri di minoranza, guidato dall’ex sindaco Angelo Giaquinto e formato da Francesco Mennito, Stefano Napolitano e Michele Benedetto ha invitato i cittadini a porre in essere un nucleo di Protezione Civile. “A seguito del tragico evento sismico che ha colpito l’Abruzzo, constatiamo che cresce ogni giorno di più nella nostra comunità la volontà di dare un fattivo contributo di solidarietà. Allo scopo di dare concreta attuazione a tale disponibilità, riteniamo che si può e si deve costituire anche a Bucciano un nucleo su base volontaria di protezione civile, utile in molteplici occasioni e soprattutto in caso di calamità”. In base a queste considerazioni, l’appello ai cittadini: “La solidarietà non ha colore politico, pertanto tutti, cittadini, associazioni e istituzioni pubbliche, devono sentirsi impegnati a dare, ognuno per la propria parte di competenza, il necessario contributo per la realizzazione dell’ iniziativa. Ricordiamo che la “protezione civile” si regge su base volontaria e gratuita, anche se le vigenti leggi consentono l’attivazione di contributi per l’acquisto delle necessarie dotazioni. Da parte nostra, ci rendiamo disponibili a dare ogni utile sostegno per l’attuazione di questo progetto nato dalla volontà popolare, ringraziando fin d’ora quanti vorranno parteciparvi”. Una iniziativa, dunque, molto importante per il territorio comunale. Un gruppo comunale di Protezione Civile, infatti, sarà di ausilio a molti eventi. Come già accade in altri centri, la Protezione Civile non offre il proprio aiuto solamente ai casi d’emergenza, ma si rende disponibile anche nel servizio d’ordine durante lo svolgimento di manifestazioni, e qualsiasi tipo di intervento che possa presentare rischi di sicurezza verso il cittadino, collaborando anche a stretto contatto con tutte le forze dell’ordine. Il progetto del gruppo dell’ex sindaco Giaquinto pare riscuotere già consensi a Bucciano. Molti cittadini, infatti, hanno già reso nota la propria adesione. Il volontariato di Protezione civile, èdivenuto negli ultimi anni un fenomeno nazionale che ha assunto caratteri di partecipazione e di organizzazione particolarmente significativi, è fenomeno nato sotto la spinta delle grandi emergenze verificatesi in Italia a partire dall’alluvione di Firenze del 1966 fino ai terremoti del Friuli e dell’Irpinia. In occasione di questi eventi si verificò, per la prima volta nel dopo guerra, una grande mobilitazione spontanea di cittadini di ogni età e condizione, affluiti a migliaia da ogni parte del paese nelle zone disastrate per mettersi a disposizione e «dare una mano». Si scoprì in quelle occasioni che ciò che mancava non era la solidarietà della gente, bensì un sistema pubblico organizzato che sapesse impiegarla e valorizzarla. Da allora è iniziata l’ascesa del volontariato di Protezione civile, espressione di una moderna coscienza collettiva del dovere di solidarietà, nella quale confluiscono spinte di natura religiosa e laica, unite dal comune senso dell’urgenza di soccorrere chi ha bisogno e di affermare, nella più ampia condivisione dei disagi e delle fatiche, il diritto di essere soccorso con la professionalità di cui ciascun volontario è portatore e con l’amore che tutti i volontari dimostrano scegliendo, spontaneamente e gratuitamente di correre in aiuto di chiunque abbia bisogno di loro. Ed è proprio con questi presupposti che anche a Bucciano si sta formando un gruppo comunale di Protezione Civile.

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Obama cerca alleanze su droga e clandestini (sezione: Globalizzazione)

( da "Brescia Oggi" del 17-04-2009)
Pubblicato anche in: (Arena.it, L')

Argomenti: Cina Usa

Obama cerca alleanze su droga e clandestini MISSIONE IN AMERICA LATINA. Il presidente degli Stati Uniti in Messico e poi al vertice di Trinidad incentrato su Cuba E promette una sanatoria agli immigrati Economia: il Texas minaccia la secessione 17/04/2009 rss e-mail print Il presidente Usa Barack Obama e (a sinistra) il vice Joe Biden CITTÀ DEL MESSICO Barack Obama in visita in Messico si spende per la lotta al narcotraffico e all'immigrazione clandestina, due piaghe che condizionano lo sviluppo minacciano anche gli Usa. Ma nelle stesse ore deve affrontare lo Stato più conservatore d'America, il Texas, che contro di lui, colpevole di «statalismo» per le dimensioni del piano di sostegno all'economia, minaccia addirittura la secessione, ufficialmente prospettata ieri dal governatore repubblicano Rick Perry. Obama ha tributato complimenti e sostegno al collega messicano Felipe Calderon, che «sta facendo un lavoro eroico nell'affrontare un problema enorme ai nostri confini», quello del narcotraffico: una vera guerra, che solo ieri ha fatto 13 morti e che negli ultimi due anni ha causato ben 10mila morti. Il presidente assicura che Washington sta facendo al sua parte, «Non solo intercettando il traffico verso nord ma anche bloccando il flusso di armi e di liquidi che scende a sud». Ma anche il problema dell'immigrazione clandestina è enorme e delicato: ogni anno decine di migliaia di emigranti messicani entrano negli Usa, nonostante il «muro» costruito da Bush e i soldati alla frontiera. Obama ha promesso una sanatoria per chi è già negli Usa da anni, ma c'è il rischio di incoraggiare i clandestini e di alienarsi l'appoggio degli americani poveri e meno istruiti, che vedono nei clandestini pericolosi concorrenti per i lavori sottopagati. Oggi il presidente arriva a Trinidad, per il Vertice delle Americhe. Il presidente Usa vuole convincere i leader latino-americani a sostenerlo negli sforzi sulla politica economica e ambientale, ma molto si giocherà sulla questione Cuba: i presidenti «rivoluzionari» come il venezuelano Chavez e il boliviano Morales chiederanno la fine dell'embargo contro Cuba. Obama chiede invece il loro sostegno «per appoggiare la libertà e i diritti umani di tutti i cubani», spingendo insomma per la democratizzazione del regime. Anche gli Stati Uniti devono passare ai treni ad alta velocità: è la rivoluzione dei trasporti annunciata ieri dal presidente Barack Obama, secondo cui la Tav aiuterà gli Usa a ridurre il traffico e l'inquinamento, oltre a costituire un buon risparmio energetico. Si tratterà, ammette Obama, di «un progetto a lungo termine», ma appunto perciò, bisogna cominciare subito. Il presidente ha lodato i vantaggi dell'Alta velocità: «Non è una visione fantasiosa del futuro o un sogno a occhi aperti, sta succedendo già, ma altrove». E ha citato Cina, Giappone, Francia e Spagna. In Usa il sistema ferroviario passeggeri è concentrato soprattutto nel Nordest, mentre i collegamenti a lunga distanza, dalla metà del Novecento, si svolgono soprattutto in aereo o auto. Obama ha stanziato 8 miliardi dell'enorme piano di stimolo da 787 miliardi per una prima «intelaiatura» di corridoi Tav per sei linee in tempi brevi: in Texas, Florida, nella regione di Chicago e il Sudest, tra Nord Carolina e Louisiana; ma questi fondi saranno spesi anche per migliorare le linee già esistenti. Finora c'è un solo treno ad alta velocità, la Washington-Boston, che passa da New York. In realtà questo Amtrack Acela Express è vecchio di 9 anni.

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Nella partita Detroit-Torino in gioco il modello del dopo-crisi (sezione: Globalizzazione)

( da "Avvenire" del 17-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

POLITICA 17-04-2009 SEMPRE PIÙ ROCAMBOLESCO IL SALVATAGGIO DI CHRYSLER Nella partita Detroit-Torino in gioco il modello del dopo-crisi GIANCARLO GALLI F ra Detroit e Torino, passando per la Casa Bianca, è in atto una partita a scacchi che ha quale posta in gioco non solo i futuri assetti del settore automobilistico mondiale, ma anche l'opzione fra nazionalismo industriale e globalizzazione, nonché un nuovo modo di concepire i rapporti fra azienda e sindacato. Al centro, il pressing della Fiat guidata da Sergio Marchionne ( manager fra i più apprezzati su scala planetaria) per acquisire la mitica Chrysler, sull'orlo del fallimento. In soldoni. La Fiat si è detta pronta a entrare in Chrysler ( acquisendo a costo zero il 20- 35% del capitale), per dare vita a un gigante particolarmente dedicato alla costruzione di modelli ecologici e di piccola cilindrata. Ambito in cui Torino è all'avanguardia. Il proposito deriva dalla constatazione che, in carenza di economie di scala ( cioè produrre ' almeno' 6- 8 milioni di auto), sarà difficile contrastare la concorrenza orientale. India, Cina e Giappone. Accolta in prima battuta con entusiasmo, l'offerta dei torinesi è presto stata messa in discussione sia dai sindacati americani sia dagli obbligazionisti e creditori della Chrysler. Infatti, dalle indiscrezioni che si vanno moltiplicando, emerge che Marchionne avrebbe posto due condizionichiave: 1° ridurre i salari dei dipendenti statunitensi al livello di quelli delle aziende giapponesi ( in primis, Toyota), inferiori di almeno il 20%; 2° fare accettare ai creditori una serie di sacrifici. Di fronte all'aut- aut sindacalisti e finanziari sono entrati in fibrillazione. ' Tagliare' le buste paga, con tutte le conseguenze sui fondi pensione, dimezzare con un colpo di spugna i debiti, può voler dire mettere in discussione l'affidabilità dei patti. Così, negli Usa sta prendendo corpo un'ipotesi alternativa per la quale verrebbe chiamato a sostegno lo stesso presidente Obama: realizzare un matrimonio fra ex prime donne ( General Motors e Chrysler, e magari in successiva battuta includendo la Ford), per ' salvaguardare' l'americanità dell'automobile. In concreto, una misura autarchicoprotezionistica, come sta avvenendo per l'acciaio e l'aeronautica. Se l'America si arroccasse su se stessa, ci troveremmo in tutta evidenza di fronte a una gravissima crisi della globalizzazione, della libera circolazione delle merci e dei capitali. Che nessuno dice di volere, ma che, in realtà, costituisce una forte tentazione, anche in Europa, con la Francia che promette aiuti pubblici a quelle imprese che faranno rientrare in patria gli impianti trasferiti nell'Est europeo e in Asia. Quanto a sindacati e creditori, il loro immediato interesse a chiudersi nel riccio nazionale è evidente: aumenterebbe a dismisura la loro capacità contrattuale con i rispettivi governi. Controprova: General Motors e Chrysler avrebbero già dovuto, da tempo, portare i libri in tribunale, se non avessero goduto della generosità prima di Bush e poi di Obama, autentici donatori di sangue, timorosi di giocarsi l'appoggio di sindacati, pensionati, risparmiatori. In tale scenario, va guardato con un pizzico di ammirazione il coraggio della Fiat di Marchionne. S'è imbarcata in un'operazione ( decisione finale entro il 30 aprile) dal cui esito dipenderanno molti aspetti del capitalismo postcrisi: dalla competitività su scala mondiale alla revisione di alcune forme di strapotere sindacale e finanziario. Autentica sfida al conservatorismo, insomma.

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Una circolare di Bertolaso stoppa singoli e gruppi (sezione: Globalizzazione)

( da "Avvenire" del 17-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

CRONACA 17-04-2009 la scelta «Chi fa le ronde è fuori dalla Protezione civile» Una circolare di Bertolaso stoppa singoli e gruppi ' DA ROMA ANTONIO MARIA MIRA F uori dalla Protezione civile le associazioni o singoli che partecipano, coi mezzi o in divisa, alle ronde. Dopo alcuni episodi che hanno interessato gruppi di volontariato, soprattutto al Nord, Guido Bertolaso ha deciso di mettere nero su bianco con una circolare in cui, leggi alla mano, spiega puntigliosamente la differenza tra servizio di protezione civile e ordine pubblico («la materia della protezione civile è chiaramente distinta e non sovrapponibile rispetto a quella dell'ordine pubblico e della sicurezza»), le diverse regolamentazioni, finalità e competenze. Nel documento, inviato nei giorni scorsi a regioni, comuni, prefetture, ministero dell'Interno, e organizzazioni del volontariato, Bertolaso ricorda come l'azione del volontariato di protezione civile deve «trovare il suo presupposto e la sua ragion d'essere, ma anche il suo limite, proprio nelle finalità chiaramente espresse dalla legge, e cioè nello svolgimento di attività volte alla previsione e prevenzione delle varie ipotesi di rischio, al soccorso delle popolazioni sinistrate ed ogni altra attività necessaria ed indifferibile diretta a superare l'emergenza connessa agli eventi». Dunque, insiste il capo della Protezione civile, questo è «il limite oltre il quale non è consentito spingersi a meno di contraddire l'essenza del volontariato di protezione civile». Certo, sottolinea, la partecipazione alle ronde «a titolo personale è del tutto libera », ma senza «uniformi, simboli, emblemi, mezzi o attrezzature riconducibili alla protezione civile». Altrimenti scatteranno pesanti sanzioni. Amministrative e anche penali. In primo luogo «l'avvio della procedura di cancellazione delle organizzazioni interessate» dagli elenchi, registri o albi, delle organizzazioni di protezione civile. Ma poi anche «l'accertamento delle responsabilità per l'improprio utilizzo di risorse strumentali finanziate anche dallo Stato e la segnalazione alla competente Autorità giudiziaria per le valutazioni di competenza». Non solo minacce. L'associazione Volontari Valle Aniene di Guidonia, vicino a Roma, che aveva organizzato ronde in divisa e con le auto di servizio, è stata cancellata dal registro regionale delle associazioni di volontariato, nella sezione Protezione civile. E per questo neanche attivata per i soccorsi per il terremoto dell'Aquila. L'iniziativa dopo alcuni episodi che sono avvenuti soprattutto al nord

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Fallito agguato a Morales, 3 morti (sezione: Globalizzazione)

( da "Avvenire" del 17-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

MONDO 17-04-2009 Bolivia Fallito agguato a Morales, 3 morti DA LIMA MICHELA CORICELLI « I n Bolivia l'anno scorso la destra cercò di togliermi di mezzo con il voto del popolo al referendum revocatorio, poi tentarono il golpe civile e fallirono. Ora stavano progettando di ucciderci, ma stanno fallendo». Il presidente boliviano Evo Morales ne è sicuro: nel mirino del complotto sventato mercoledì dalla polizia a Santa Cruz c'era proprio lui. E c'era anche il vice-presidente boliviano Alvaro García Linera. Lo ha rivelato ieri a Cumaná ( Venezuela), durante un vertice dei soci dell'Alternativa Bolivariana per le Americhe. Ma chi voleva uccidere Morales? Il presidente ha parlato di "mercenari" boliviani e internazionali uccisi o catturati nell'hotel Las Americas di Santa Cruz: la città roccaforte dell'opposizione anti-Morales, cuore della ricca "Mezzaluna orientale". Il capo della polizia del Paese andino, Hugo E- scobar, ha confermato che due cittadini ungheresi e un boliviano sono morti in uno scontro a fuoco nell'albergo; altri due sospetti sono stati arrestati. L'intelligence boliviana ha aggiunto Morales aveva avvertito le autorità dell'arrivo di un gruppo di «mercenari», fra i quali irlandesi, bulgari e boliviani, pronti a colpire il presidente e il suo vice con «bombe e armi sofisticate». Parte degli armamenti sarebbero stati ritrovati in un negozio della città. La notizia dell'attentato sventato genera inquietudine in America Latina, mentre i leader della regione si preparano ad incontrare Barack Obama a Trinidad e Tobago, sede del V Vertice delle Americhe. In quest'isola nel cuore dei Caraibi blindata da misure di massima sicurezza si riuniscono oggi i 34 rappresentanti dell'emisfero. Tutti, tranne uno: Raúl Castro. L'A- vana venne esclusa da questi vertici nel 1994. Ma è un'assenza chiave, che paradossalmente rende Cuba uno dei protagonisti centrali della conferenza. I temi dell'agenda ufficiale sono la povertà, l'educazione, la salute, l'energia, l'ambiente, la sicurezza e la democrazia. Ma l'embargo potrebbe trasformarsi nell'argomento cruciale di questo appuntamento. Oltre a Cuba, Obama dovrà affrontare altre difficoltà nel dialogo con l'America Latina (come dimostrano le tensioni con il Venezuela o la Bolivia). Ma il rapporto fra gli Usa e i vicini del Sud va al di là della politica. Nonostante Washington sia ancora il primo partner economico della regione, la sua influenza è in calo, mentre la Cina continua a guadagnare terreno. Solo nelle ultime settimane sottolinea il New York Times , Pechino ha raddoppiato un fondo di investimenti in Venezuela (12 miliardi di dollari), ha prestato 10 miliardi alla compagnia petrolifera statale del Brasile e ha concesso un miliardo all'Ecuador per costruire una centrale idroelettrica. Evo Morales Il presidente ha rivelato il «complotto». Sparatoria in un hotel, uccisi due ungheresi e un boliviano. Due arresti

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Piano alta velocità: il sì di Obama (sezione: Globalizzazione)

( da "Denaro, Il" del 17-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

Borsa & Mercati stati uniti Piano alta velocità: il sì di Obama Il presidente: Pronte dodici linee, così rispondiamo ai bisogni del secolo E' una svolta storica per il trasporto degli Stati Uniti. Anche negli Usa sarà creata infatti una rete ferroviaria ad alta velocità, per recuperare il terreno perso nei confronti di Francia, Spagna, Cina e Giappone. Lo annuncia il presidente degli Stati uniti, Barack Obama. "Abbiamo bisogno di un sistema di trasporti intelligente che risponda ai bisogni del ventunesimo secolo", dichiara Obama. Il piano di stimolo all'economia varato dall'amministrazione Obama comprende 8 miliardi di dollari in due anni per i treni ad alta velocità, oltre al sussidio annuale che il governo passa al servizio di treni passeggeri Amtrack. Inoltre, Obama ha deciso di aggiungere 5 miliardi di dollari in cinque anni per finanziare gli stati che investono nell'alta velocità. "Si tratta di un primo passo. Noi sappiamo che questo sarà un progetto a lungo termine", continua il presidente Usa, sottolineando che in questo modo sarà anche possibile creare migliaia di nuovi posti di lavoro. Il piano riguarda per ora 12 tratte ferroviarie, di cui alcune in California, si pensa a un collegamento Sa Francisco-San Diego, oltre a una lunga linea sulla costa est, dal New England alla Florida, e ad altre tratte nel nord ovest del Paese. del 17-04-2009 num.

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gli industriali: "anche genova ostaggio dei pirati somali" - massimo minella (sezione: Globalizzazione)

( da "Repubblica, La" del 17-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

Pagina III - Genova Il presidente Giovanni Calvini: "Gli attacchi alle navi, i costi stellari del transito da Suez e il calo del greggio tengono lontani gli armatori dal Mediterraneo" Gli industriali: "Anche Genova ostaggio dei pirati somali" MASSIMO MINELLA è LA globalizzazione, ragazzi. Se il presidente genovese di Confindustria manifesta preoccupazione per il fenomeno della pirateria somala, allora è segno che non ci sono davvero più confini. Perché i pirati che assaltano le navi al largo del Corno d´Africa spingono gli armatori a cambiare rotta, lasciando il Mar Rosso e il transito da Suez per puntare verso il Capo di Buona Speranza, per poi risalire fino al Nord Europa, dimenticandosi così del vecchio Mediterraneo e, di conseguenza, di Genova. «A giocare contro il transito da Suez ci sono anche i costi stellari del transito dal canale e il calo vertiginoso dei prezzi del bunker - spiega Giovanni Calvini, presidente degli imprenditori genovesi - Così gli armatori scelgono di allungare il viaggio di qualche giorno, anche per risparmiarsi la tassa antipirateria delle compagnie assicurative». Risultato, Mediterraneo sempre più marginale in un contesto di crisi senza precedenti. Ma può un pirata affossare la Lanterna, presidente? «Quello della pirateria è un fenomeno preoccupante, per quello che comporta sulle grandi rotte internazionali, ma che ritengo possa essere risolto. Le preoccupazioni sono soprattutto altre». SEGUE A PAGINA VII

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fmi: recessione dura, la ripresa sarà lenta - elena polidori (sezione: Globalizzazione)

( da "Repubblica, La" del 17-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

Pagina 26 - Economia Fmi: recessione dura, la ripresa sarà lenta Il Pil cinese frena al 6,1%. Ma negli Usa calano i sussidi alla disoccupazione In Europa calo della produzione L´Istat conferma la frenata dei prezzi in Italia all´1,2% ELENA POLIDORI ROMA - Ancora luci e ombre sull´economia. La recessione è «lunga, severa» e «altamente sincronizzata». La ripresa sarà «lenta e debole» spiega il Fondo monetario internazionale nelle sue ultime previsioni. Dominique Strauss-Kahn, responsabile del Fmi, prevede che il 2009 sarà «un anno terribile» e che l´economia inizierà a risorgere nel 2010 «ma dipenderà dalle politiche che vengono adottate oggi». Secondo gli esperti Fmi dal dopoguerra s´è visto raramente un mix tanto micidiale fatto da crisi economica e crisi finanziaria. E proprio per questo, le previsioni vanno prese «con estrema cautela», sapendo che la ripresa partirà dalle economie avanzate e che per rivedere i livelli produttivi ante-crisi «serviranno almeno tre anni e mezzo». Per accelerare i tempi è essenziale il ripristino della fiducia insieme ad azioni coordinate di politica monetaria e fiscale. Il Fmi fornirà la prossima settima, durante le riunioni di Washington, i numeri che confermano queste tesi. Ai timori del Fondo si aggiungono le stime che arrivano dalla Cina dove il Pil del primo trimestre, confermando le indiscrezioni della vigilia, cresce «solo» del 6,1% su base annuale, contro il 6,8% degli ultimi tre mesi dello scorso anno e il 10,6% dello stesso periodo del 2008. E´ il peggiore risultato dal 1992, subito minimizzato dal premier Wen Jabao: «La salute dell´economia è migliore del previsto». Rallenta anche la produzione industriale (5,1% nel trimestre contro il 16,4 dei primi tre mesi 2008) e scende, ma meno delle attese, l´indice dei prezzi al consumo di marzo (-1,2% annuo). Tra le ombre, si aggiunge la performance della produzione industriale nei 16 paesi di Eurolandia: - 2,3% a febbraio su gennaio, -18,4% su base annua. Non accadeva dal 1990. In questo contesto, Eurostat segnala che l´Italia registra nel mese un meno 3,5%, collocandosi dietro a Lituania, ed Estonia ma davanti alla Germania (- 3,2%). Eurostat conferma anche il calo record dell´inflazione, scesa a marzo allo 0,6%, così come l´Istat conferma il dato italiano dell´1,2%. Accanto alle ombre, ci sono però diverse luci. Per esempio quella che viene dai sussidi settimanali di disoccupazione negli Usa che, a sorpresa e contro le attese degli analisti, scendono di 53 mila unità, fino a 610 mila. Va detto però che a livello continuativo queste richieste hanno ormai superato quota 6 milioni. O anche gli spiragli di speranza che si colgono nelle parole del responsabile della Federal Reserve di Atlanta, Dennis Lockhart secondo cui l´economia americana è ancora «molto debole» ma diversi segnali «incoraggianti» fanno presumere che la recessione «lascerà il posto ad una timida ripresa già nel terzo trimestre», ovvero durante l´estate. Inaspettatamente ad aprile migliora anche il cosiddetto indice di Filadelfia della Fed: c´è sempre il segno meno davanti al dato (-24,4 punti) ma a marzo era peggiore (-35). In pratica si sta verificando quello che il governatore della Banca d´Italia definisce «un rallentamento della velocità di peggioramento» della crisi. Anche Mario Draghi sarà a Washington la prossima settimana per presentare l´ultimo report del suo Financial Stability Board, l´organismo anti-crisi recentemente rinforzato dal G20 di Londra.

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ferrovie usa, 8 miliardi per l'alta velocità - luca iezzi (sezione: Globalizzazione)

( da "Repubblica, La" del 17-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

Pagina 29 - Economia Ferrovie Usa, 8 miliardi per l´Alta velocità Piano straordinario voluto dal presidente. E Trenitalia bussa al mercato francese LUCA IEZZI ROMA - Gli Usa vogliono importare il modello europeo dei treni ad alta velocità e stanziano 8 miliardi di dollari (6 miliardi di euro) per i primi investimenti. Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama ha annunciato ieri la volontà di colmare il ritardo in questo settore nei confronti di paesi europei come Francia e Spagna, orientali come Cina e Giappone. Solo un inizio che per ora vede tra gli itinerari da realizzare il collegamento San Francisco-San Diego in California e quello della costa est, dal New England alla Florida. Per Obama «è solo un primo passo sulla via di un trasporto intelligente che risponda ai bisogni del ventunesimo secolo». Il ritorno agli investimenti sui binari ha anche un valore simbolico: il presidente ha usato il treno per il suo primo viaggio verso Washington al momento dell´insediamento, quasi a segnare la fine del XX secolo in cui la politica dei trasporti ha spinto su automobili e aerei. Le ferrovie sono state protagoniste invece nell´800 della prima rivoluzione industriale americana e simbolo della "conquista del West". L´Europa invece pensa al passo successivo: la concorrenza tra i vecchi monopoli nazionali e così Trenitalia prova a sbarcare in Francia. Secondo le indiscrezioni del quotidiano Les Echos la società ferroviaria italiana è una delle due ad aver presentato la richiesta per operare su alcune tratte internazionali, a cominciare dalla Milano-Parigi, in vista della liberalizzazione del traffico ferroviario internazionale stabilita dalle autorità francesi a partire dal prossimo 13 dicembre. La società guidata da Mauro Moretti non conferma ma non ha mai nascosto di voler crescere in Europa. Inoltre Trenitalia, insieme alla tedesca Deutsche bahn, utilizza treni compatibili con il sistema transalpino. «Questo non significa necessariamente che i viaggiatori francesi potranno prendere dei Tgv italiani sin dal 2010», spiega les Echos riferendosi al fatto che prima di dare le autorizzazioni l´autorità pubblica che gestisce la rete (Rff) dovrà verificare requisiti giuridici e tecnici della domanda. «Al momento non ci è stata sottoposta nessuna domanda per un certificato di sicurezza nel campo del trasporto passeggeri», ha specificato il direttore dell´ente per la sicurezza ferroviaria. Primi segnali che lasciano intuire che la liberalizzazione in Francia procederà tra mille ostacoli, come è già successo per l´energia e il trasporto aereo, nonostante l´apertura sia imposta da Bruxelles e nonostante le ferrovie transalpine (Sncf) siano pronte ad entrare nella Tav italiana attraverso la partecipazione in Ntv.

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UE-16: COMMERCIO ESTERO, DEFICIT 2 MLD EURO IN FEBBRAIO (sezione: Globalizzazione)

( da "Wall Street Italia" del 17-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

Ue-16: commercio estero, deficit 2 mld euro in febbraio di ANSA Diminuito export verso Turchia, Corea del Sud e Brasile -->(ANSA)- BRUXELLES, 17 APR - Il commercio estero della zona dell'euro con il resto del mondo, nel febbraio scorso,ha un deficit di 2 miliardi di euro.Nello stesso mese del 2008, si era registrato un surplus di 1,7 miliardi. In gennaio, invece, il saldo negativo e'stato di 10,9 miliardi di euro. Lo rende noto Eurostat,l'ufficio europeo di statistica, che, per l'Ue, segnala un deficit, a febbraio, di 10,6 miliardi di euro, contro quello di 13,3 miliardi dell'anno precedente. In gennaio, nell'Ue-27, il deficit era stato di 27,2 miliardi di euro. Quanto ai singoli settori, nell'Ue-27, e' diminuito il deficit per l'energia (20,7 mld in gennaio 2009 contro i 31 mld dello stesso mese 2008), mentre si e' ridotto il surplus per prodotti chimici (4,6 mld contro i 6,3 mld) e per le macchine e i veicoli (2,8 mld contro i 7,9 mld).Gli scambi con i principali partner, osserva Eurostat, sono orientati al ribasso: le esportazioni verso la Turchia sono diminuite del 44%, quelle verso al Russia del 36% e del 32% verso l'India. In calo del 37% anche le importazioni dalla Russia, del 33% dalla Turchia e del 31% da Corea del sud e Brasile.Diminuito il surplus con gli Usa (1,4 mld in gennaio contro i 4,8 mld dello stesso mese 2008), mentre e' aumentato il deficit con la Cina (15,8 mld contro i 15,2 mld).(ANSA).

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1 portacontaner = 50mila automobili. (sezione: Globalizzazione)

( da "Blogosfere" del 17-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

Apr 0917 1 portacontaner = 50mila automobili. Pubblicato da Debora Billi alle 13:50 in Current Affairs Da mesi seguiamo qui le avventure del trasporto marittimo mercantile (niente affatto yawn come si potrebbe immaginare). Trovate un riepilogo delle puntate precedenti qui, dove si parla di crollo del Baltic Dry Index, che nel frattempo continua a giacere immoto, di crollo dei prezzi di noleggio, e persino dei containers ormai inutilizzati. Tale disastro non solo conferma la crisi della produzione industriale in tutto il mondo, ma si sospetta sia preludio ad una futura carenza di beni. Se nessuno li trasporta, d'altronde... Ma il Guardian scopre che non tutto il male viene per nuocere. E' infatti entrato in possesso di dati confidenziali dell'industria marittima che rivelano come le 15 più grandi portacontainer al mondo inquinano come tutti i 750 milioni di automobili del pianeta! Ricerche scientifiche americane dimostrano poi che le 90mila portacointainer che solcano i nostri oceani sono, da sole, responsabili della morte di 60 mila americani all'anno. Non osiamo immaginare il totale, considerando anche che il 90% dell'inquinamento navale avviene nell'emisfero nord. Il motivo è comunque presto detto. L'olio combustibile ad uso navale ha duemila volte il contenuto in zolfo ammesso nelle nostre automobili. Insomma, se il trasporto mercantile è fermo preoccupiamoci pure per l'economia, ma tiriamo anche un bel respirone di aria più pulita. E' l'ennesima prova che economia globalizzata e ambiente non vanno per nulla d'accordo.

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NAPOLI NELLA CITTà DI DE LUCA. CON UNO DEI PRINCIPALI CRITICI DEL NAPOLICENTRISMO , ... (sezione: Globalizzazione)

( da "Mattino, Il (Salerno)" del 17-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

Napoli nella città di De Luca. Con uno dei principali critici del «napolicentrismo», l'Associazione «Il Riformista» presenta il libro-intervista ad Aldo Masullo «Napoli siccome immobile» (edito da Guida) di Claudio Scamardella (nella foto con il filosofo). L'appuntamento è per domani 18 aprile alle 18 al Salone Bottiglieri di Palazzo Sant'Agostino con l'autore ne parlano Andrea Manzi, vicedirettore del Roma, Angelo Giusto, consigliere regionale, Vincenzo De Luca, sindaco di Salerno, coordinati dal giornalista Luciano Pignataro. Quali sono le ragioni che fanno di Napoli una città sempre al centro dell'attenzione mediatica e non? Nel libro prova a dare una spiegazione storica all'interrogativo il filosofo Aldo Masullo. Si tratta di una riflessione a freddo e lontana dai clamori del circuito mass-mediatico sulle ragioni storiche che negli ultimi cinque secoli hanno determinato ritardi e arretratezze di Napoli, fino alla drammatica crisi dei rifiuti, ma anche sulle opportunità di rilancio della città nel mondo globalizzato e con il ritrovato ruolo strategico del Mediterraneo. Il libro si articola in quattro capitoli, «Napoli deragliata. Napoli sospesa. Napoli delusa. Napoli futura«, ognuno dei quali aperto da una introduzione di Scamardella di una ventina di pagine. Una riflessione a tutto campo in un momento di snodo fondamentale della storia di Napoli e del Sud. La riflessione con il sindaco di Salerno - una delle voci dissonanti della sinistra campana che non ha mai lesinato critiche a Napoli intesa come madre-matrigna della regione - promette altri spunti. Napoli vista da una periferia che non si rassegna a «subire» Napoli senza disconoscerne un ruolo da cui non si può prescindere.

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Obama lancia il treno Crede sull'alta velocità (sezione: Globalizzazione)

( da "Corriere Adriatico" del 17-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

L'annuncio prima di andare in Messico Obama lancia il treno Crede sull'alta velocità Washington Gli Stati Uniti di Barack Obama sempre più vicini alla vecchia Europa, anche sul piano dei trasporti. Il treno ad alta velocità, che da anni avvicina le capitali europee in modo sempre più concorrenziale rispetto al trasporto aereo, sbarca negli Usa. E' l'ulteriore segno di un paese che, vittima della crisi, sceglie di cambiar pelle, anche sul piano dei comportamenti sociali, adottando modelli che hanno avuto successo fuori dai propri confini. Il presidente americano ha annunciato ieri un piano di investimenti di 8 miliardi di dollari sul trasporto su rotaia, attingendo ai fondi per il rilancio dell'economia. Un modo per colmare il ritardo in questo settore nei confronti di paesi europei come Francia e Spagna e orientali come Cina e Giappone. Il piano è molto ambizioso, vista anche la grande estensione degli Stati Uniti. Tra gli itinerari prioritari spiccano il collegamento San Francisco-San Diego, in California e quello della costa est, dal New England alla Florida. Prima di lasciare Washington alla volta del Messico, Obama ha chiarito che questo piano "è solo un primo passo sulla via di un trasporto intelligente che risponda ai bisogni del ventunesimo secolo". Un modo chiaro per ribadire che l'automobile americana, tradizionalmente grande, quindi molto costosa e inquinante, appartiene ormai al passato. L'auto sopravviverà solo se sarà "piccola" e "verde",

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WASHINGTON. GLI STATI UNITI DI BARACK OBAMA SEMPRE PIù VICINI ALLA VECCHIA EUROPA, ANCHE SUL PI... (sezione: Globalizzazione)

( da "Mattino, Il (Nazionale)" del 17-04-2009)
Pubblicato anche in: (Mattino, Il (Benevento))

Argomenti: Cina Usa

Washington. Gli Stati Uniti di Barack Obama sempre più vicini alla vecchia Europa, anche sul piano dei trasporti. Il treno ad alta velocità, che da anni avvicina le capitali europee in modo sempre più concorrenziale rispetto al trasporto aereo, sbarca negli Usa. È l'ulteriore segno di un Paese che, condizionato pesantemente dalla crisie conomica che i suoi vertici finanziari hanno generato, sceglie di cambiar pelle, anche sul piano dei comportamenti sociali, adottando modelli che hanno avuto successo fuori dai propri confini. Il presidente americano ha annunciato ieri un piano di investimenti di 8 miliardi di dollari sul trasporto su rotaia, attingendo ai fondi per il rilancio dell'economia. Un modo per colmare il ritardo in questo settore nei confronti di paesi europei come Francia e Spagna, e orientali come Cina e Giappone. Il piano - annunciato ricordando Lincoln che «si impegnò a collegare la nazione da est a ovest, mentre cercava di tenere unito il nord al sud» - è molto ambizioso, vista anche la grande estensione degli Stati Uniti. Tra gli itinerari prioritari spiccano il collegamento San Francisco-San Diego, in California e quello della costa est, dal New England alla Florida. Prima di lasciare Washington alla volta del Messico, Obama ha chiarito che questo piano «è solo un primo passo sulla via di un trasporto intelligente che risponda ai bisogni del ventunesimo secolo». Un modo chiaro per ribadire che l'automobile americana, tradizionalmente grande, quindi molto costosa e inquinante, appartiene ormai al passato. L'auto sopravviverà solo se sarà «piccola» e «verde», come confermato dal pieno sostegno dello stesso presidente Usa all'accordo Chrysler-Fiat. Ma il futuro è nel treno, il mezzo pubblico più «democratico», per definizione. Del restro furono le prime locomotive a vapore, sostituendo le diligenze della «conquista del west», a creare il mito della nuova frontiera due secoli fa. E ora Obama riparte da quel simbolo. Un paio di settimane fa, durante la sua visita in Europa, esattamente a Starsburgo l'aveva quasi annunciato, esprimendo esplicitamente la sua «invidia» per i treni europei. «Sono geloso dei vostri treni: perchè - si era chiesto scherzando durante un incontro con giovani entusiasti - non possiamo avere anche noi in America la vostra alta velocità?».

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CORRADO OCONE L'ANTICONFORMISMO INTELLETTUALE, DI NORMA, NON DOVREBBE ESSERE Né DI DEST... (sezione: Globalizzazione)

( da "Mattino, Il (Nazionale)" del 17-04-2009)
Pubblicato anche in: (Mattino, Il (Benevento))

Argomenti: Cina Usa

Corrado Ocone L'anticonformismo intellettuale, di norma, non dovrebbe essere né di destra né di sinistra. Il fatto che Giano Accame, morto ieri, sia stato un uomo marcatamente di destra ma anche un eretico idealtipico, diciamo così, la dice lunga sulla storia d'Italia del dopoguerra. In questa storia, in verità, la vicenda politica e intellettuale di Accame è tutta calata ed è questa storia a spiegarla fino in fondo. Certo, la nostra è stata una Repubblica che si è legittimata sull'antifascismo, ma ciò che non sempre è stato sottolineato con la forza dovuta è che il nostro Stato è stato molto magnanimo e inclusivo con i fascisti, anche di Salò, disposti a fare harakiri. Accame, però, non era di questa tempra, apparteneva poco, ed era questo soprattutto a farlo eretico, alla vasta genia degli italiani trasformisti. E quasi a voler ricalcare questo tratto della personalità, con senso di sfida e orgoglio insieme, egli, che aveva vissuto tiepidamente il fascismo da lontano (era nato a Stoccarda 81 anni fa e vissuto in provincia a Loano), di fronte allo stomachevole spettacolo dei voltagabbana dell'ultima ora, decise di arruolarsi nell'esercito di Salò l'ultimo giorno possibile: il 25 aprile mattina del 1945 fece il gran passo e la sera, ovviamente, era già in carcere. Aveva solo sedici anni allora, ma fu quello l'episodio fondativo della sua vita. Lo stesso spirito di ribellione e di anticonformismo culturale lo avrebbe manifestato anche all'interno del Partito in cui, sin dalla fondazione (1946), naturaliter cominciò a militare: il Movimento sociale di Giorgio Almirante. Rapidamente ne divenne uno dei massimi dirigenti. Sentendosi stretto nel ghetto dell'insignificanza a cui il partito era condannato, egli però, all'inizio degli anni Sessanta, ormai maturo, ricominciò a manifestare quello spirito irrefrenabile che sempre lo ha caratterizzato. È così che fece da sponda nel 1964 al leader repubblicano Randolfo Pacciardi, di cui fu amico e stretto collaboratore, nel suo progetto di creazione di un movimento che, sull'esempio del gollismo francese, perorava anche per l'Italia una svolta presidenzialistica e maggioritaria: l'Unione democratica per la Nuova Repubblica. La reazione delle istituzioni e dei partiti ufficiali fu, nei confronti di Pacciardi, che già era stato espulso un anno prima dal Partito Repubblicano per aver votato contro il centrosinistra, molto dura e facilmente immaginabile in tempi in cui il parlamentarismo e il proporzionalismo erano dogmi indiscutibili e in cui bastava poco per essere definiti fascisti e golpisti. Che però anche Accame fosse lì lì per essere cacciato dal proprio partito in pochi lo immaginavamo, così come era difficile immaginare il motivo su cui si sarebbe consumata la scissione: la simpatia e l'appoggio che il nostro subito dette a quella contestazione giovanile che ai più sembrava ed era marcatamente di sinistra. Cominciava a maturare allora quella posizione «oltre la destra e la sinistra» che sarà tipica negli ultimi anni del nostro, anche se in quel torno di tempo egli amava definirsi «un anarchico di destra». Alla destra più inquieta se non inquietante, Accame era parso appartenere invece qualche anno prima, nel 1965, quando era stato relatore in uno storico convegno all'Hotel Parco dei Principi di Roma su «La guerra rivoluzionaria». L'incontro, finanziato dal Sifar, secondo la vulgata presto trionfante, sarebbe stato all'origine della cosiddetta «strategia della tensione». Certo è che gli organizzatori si proponevano di contrastare quello che consideravano il «pericolo comunista» per l'Italia avendo come obiettivo prioritario favorire un legame organico fra forze politiche e sociali anticomuniste e apparati dello Stato (in primo luogo, ovviamente, quei servizi di sicurezza che sarebbero stati etichettati come «deviati»). Rientrato nelle fila del Movimento sociale, Accame, giornalista e intellettuale di profonda e vasta cultura, scrittore di testi storici molto documentati, redattore e editorialista delle più importanti riviste di destra del dopoguerra (da «Il borghese» a «Lo Stato» fino a «L'Italia settimanale»), divenne infine direttore del «Secolo d'Italia» nel 1988. Lo fu fino a tutto il 1991, alla vigilia cioè della fine del sistema di potere che aveva retto l'Italia repubblicana e dello «sdoganamento» del suo partito compiuto a Berlusconi in seguito alla sua discesa in campo. Fu una conversione rapida, quella del suo partito, ma, contrariamente a quanto ci si sarebbe potuto aspettare, il nostro non accettò la svolta di Fiuggi e non seguì Fini in Alleanza nazionale. Ciò che egli non sopportava è che il segretario avesse definito il fascismo «male assoluto»: tutt'al più avrebbe forse concesso che lo si fosse definito «relativo». Il fascismo per lui, che ha usato parole dure sui totalitarismi novecenteschi, non poteva essere equiparato ad essi perché era stato, giusta l'insegnamento di De Felice, un autoritarismo fondato su un blocco di potere al suo interno plurale e temperato nella nazione dalla presenza di forze, in primis la Chiesa cattolica, ad esso non assimilabili. Ma ormai, siamo nei tardi anni Novanta, anche Accame era stato «sdoganato» e anche a sinistra, di fronte alla sua forza intellettuale, molti lo stimavano e cercavano il dialogo con lui. Da ultimo, le motivazioni con cui aveva aderito al nuovo partito del Popolo della libertà erano sembrate ai più perfettamente aderenti a quello che era diventato il personaggio e, più in generale, in qualche modo, la stessa Italia: un Paese completamente disincantato e anche (ma non era certo il suo caso) a forte rischio di cinismo: «Il vero ambito in cui si muove questa fusione - aveva detto - è quello della de-ideologizzazione, una scelta che è positiva ma che impone nuove analisi, nuovi modi di essere, nuove sfide». E ha aggiunto, con un concetto che è sembrato il compimento ultimo di tutta una parabola, quella della Destra italocentrica e protezionista: «La globalizzazione non è stata quel fenomeno negativo che oggi si tende a raffigurare».

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PENSARE LA CRISI . SU QUESTO TEMA, IL MONDO DELLA CULTURA SI INTERROGA PER CAPIRE LE CONS... (sezione: Globalizzazione)

( da "Mattino, Il (Nazionale)" del 17-04-2009)
Pubblicato anche in: (Mattino, Il (Benevento))

Argomenti: Cina Usa

«Pensare la crisi». Su questo tema, il mondo della cultura si interroga per capire le conseguenze della recessione economica che colpisce il mondo globalizzato e si confronta, oggi e domani a Roma, in un incontro di studio promosso all'Accademia di Francia dal ministero per i Beni e le attività culturali e dall'istituzione francese diretta da Frédéric Mitterrand. In Francia, così come in Italia, i fenomeni legati alla crisi non vengono necessariamente percepiti e analizzati allo stesso modo, per motivi storici e sociologici. Il convegno consentirà ad alcuni dei più illustri intellettuali, scrittori, registi e giornalisti italiani e francesi - tra i quali Ernesto Galli della Loggia, Bernard-Henri Levy, Paolo Garimberti, Marcello Veneziani, Ettore Scola e André Glucksmann - di esprimere le proprie opinioni in merito a questo argomento. L'attuale crisi economica coinvolge infatti il mondo intero e avrà delle ripercussioni nel tempo. Ne parleranno, tra gli altri autorevoli specialisti invitati all'apertura dei lavori oggi alle 10, anche esponenti istituzionali come il ministro Sandro Bondi e il ministro francese del Budget Eric Woerth. La prima parte del convegno - che si concluderà alle 13 - sarà una riflessione sull'ambito politico, economico e sociale della crisi. Nel pomeriggio (tra le 15 e le 18) si discuterà del ruolo della cultura nella crisi, mentre domattina, dalle 10 alle 13, verrà affrontato il ruolo dello Stato e del posto della cultura.

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Esce oggi "Focaccia Blues" (sezione: Globalizzazione)

( da "superEva notizie" del 17-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

Esce oggi "Focaccia Blues" Esce oggi 17 aprile nelle sale "Focaccia Blues" una storia incredibile - in tempi di globalizzazione - ma vera raccontata da Nico Cirasola con alcune partecipazioni molto speciali. Sinossi:[...] Esce oggi 17 aprile nelle sale "Focaccia Blues" una storia incredibile - in tempi di globalizzazione - ma vera raccontata da Nico Cirasola con alcune partecipazioni molto speciali. Sinossi: "Focaccia Blues", la vera storia della focaccia che mangiò l'hamburger, trae spunto da una vicenda accaduta realmente qualche anno fa ad Altamura, un Comune della Puglia dove venne inaugurato, tra la curiosità della gente del luogo, un grande McDonald's di 550 metri quadri. Dopo qualche mese, Luca Digesù avendo un locale proprio accanto al "gigante" americano decise di aprire una piccola panetteria in cui produceva la sua piccola specialità: la focaccia. Lentamente, da quel momento, giorno dopo giorno, la concorrenza "leale" del panettiere altamurano mise sempre più in crisi il grande Fast Food, che da lì a pochi mesi fu costretto a chiudere. Nel film la storia è raccontata direttamente attraverso l'esperienza dei simpatici abitanti del paese, da un giornalista francese (Eric Jozsef) e dall'avventura di Onofrio (Onofrio Pepe), giunto negli USA armato di decine di focacce con uno scopo preciso: far conoscere agli americani la bontà della focaccia. Alla vicenda realmente accaduta si unisce poi la favola d'amore tra Dante (Dante Marmone), un fruttivendolo amante della qualità, e Rosa (Tiziana Schiavarelli), sua cliente abituale, affascinata dall'arrivo in città di uno strano personaggio, Manuel (Luca Cirasola) un anti-eroe western moderno, deciso a colonializzare tutto ciò che gli passa davanti. Da citare anche le continue incursioni nella vicenda di due personaggi televisivi (impersonificati da Lino Banfi e Renzo Arbore) protagonisti di uno sketch di "telecucina", in cui esasperano il concetto di identità litigando per i più disparati e futili motivi (" è più buono il fungo Cardoncello o il Lampascione?"); un nostalgico proiezionista cinematografico ((Michele Placido) e un combattivo esercente di una piccola monosala d'essai (Nichi Vendola). visita il sito del film PUBBLICITà PUBBLICITà Invia tramite EMAIL | Versione per la STAMPA |-->Le vostre opinioni Questo Speciale sulle Galassie è stato ospitato sul sito di ScienzaOnLine del Comune di Roma--> Pubblicato il 17 aprile 2009 in: News » Invia tramite EMAIL » Versione per la STAMPA--> » Le vostre opinioni

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Stati Uniti (sezione: Globalizzazione)

( da "superEva notizie" del 17-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

Stati Uniti "Il presidente Obama fa partire l'alta velocità" "Abbiamo bisogno di un sistema di trasporto intelligente che risponda ai bisogni del Ventunesimo secolo", ha detto Obama ed ha aggiunto che "si tratta soltanto di un primo passo, sappiamo benissimo che il programma è a lungo termine". Così il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha reso noto un programma che ha l'intento di colmare, negli anni che verranno, il ritardo statunitense nei confronti di paesi europei come Francia e Spagna ed orientali come Cina e Giappone. Con 8 miliardi di dollari ricavati dai fondi per il rilancio dell'economia, ai quali si aggiungeranno altri finanziamenti della Casa Bianca, verrà sovvenzionata l'alta velocità USA. Vista la vastità degli Stati Uniti, il piano d'insieme è sicuramente molto grandioso; tra gli itinerari prevalenti si darà corso al collegamento San Francisco-San Diego, in California, e a quello dal New England alla Florida, della costa est. PUBBLICITà PUBBLICITà Invia tramite EMAIL | Versione per la STAMPA |-->Le vostre opinioni Questo Speciale sulle Galassie è stato ospitato sul sito di ScienzaOnLine del Comune di Roma--> Pubblicato il 17 aprile 2009 in: Attualità » Invia tramite EMAIL » Versione per la STAMPA--> » Le vostre opinioni

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La recessione sarà lunga e severa, la ripresa lenta (sezione: Globalizzazione)

( da "Gazzettino, Il" del 17-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

«La recessione sarà lunga e severa, la ripresa lenta» Investimenti: Obama dà il via al piano da 8 miliardi di dollari per l'alta velocità ferroviaria negli Stati Uniti Venerdì 17 Aprile 2009, Washington La recessione sarà lunga e severa, con una ripresa lenta che partirà dalle economie avanzate: per far fronte alla situazione servono politiche monetarie, fiscali e di budget coordinate. «Le politiche macroeconomiche possono giocare un ruolo importante nell'attuare la recessione e favorire la ripresa». Essenziale è, «come ci insegnano le esperienze passate», ripristinare fiducia sui mercati finanziari. Il Fondo Monetario Internazionale (Fmi) torna a ribadire l'invito ad agire e a farlo in modo coordinato, e fissa a grandi linee in almeno due anni la durata delle recessioni causate dal mix crisi finanziarie e rallentamento economico globale. «Per rivedere i livelli produttivi ante crisi serviranno poi almeno tre anni e mezzo» spiega il Fondo nei capitoli analitici del World Economic Outlook, che sarà diffuso in occasione dell'assemblea di primavera la prossima settimana. «Le analisi suggeriscono che una crisi finanziaria e un rallentamento globale sincronizzato insieme si traducono in una recessione insolitamente severa e lunga. Una combinazione come questa è rara e per questo è necessario evitare conclusioni affrettate. Il fatto che l'attuale rallentamento sia altamente sincronizzato e associato a una profonda crisi finanziaria suggerisce che probabilmente sarà duraturo e con una ripresa più debole della media», afferma il Fmi constatando come «le recessioni globalmente sincronizzate sono più lunghe e profonde delle altre. La durata di tali recessioni è in media una volta e mezzo superiore alla durata tipica di una recessione». In ogni caso fare previsioni è difficile perché - osserva il capo economista del Fmi Olivier Blanchard - «questa recessione ha caratteristiche uniche». Le successive riprese sono «di solito lente, caratterizzate da una debole domanda esterna, soprattutto se anche gli Stati Uniti sono in recessione: durante le recessioni del 1975 e del 1980 il calo accentuato delle importazioni statunitensi ha contribuito a una notevole contrazione del commercio mondiale». Per capire comunque quanto durerà una recessione bisogna determinare il momento in cui è partita paese per paese: negli Usa ha avuto inizio - spiega Marco E. Terrones dell'ufficio studi del Fondo - nel giugno 2008. Il Fondo invita alla cautela nel valutare le previsioni, in quanto «esclusa l'attuale recessione» dal 1960 a oggi «ce ne sono quindici» che possono «essere associate a crisi finanziarie, con tre episodi di recessione globale: 1975, 1980 e 1992»: «eventi del genere sono stati quindi rari e per questo le previsioni vanno prese con cautela», vanno «evitate conclusioni affrettate». In linea di massima i rari episodi registrati in passato di recessioni associate a crisi finanziarie suggeriscono che eventi del genere durano «circa due anni», spiega Terrones. Intanto Obama da il via all'alta velocità ferroviaria negli Stati Uniti: il presidente Usa Barack ha annunciato un programma con l'obiettivo di colmare nei prossimi anni il ritardo statunitense nei confronti di paesi europei come Francia e Spagna, orientali come Cina e Giappone. «Abbiamo bisogno di un sistema di trasporto intelligente che risponda ai bisogni del Ventunesimo secolo», ha detto Obama alla Casa Bianca, prima di lasciare Washington alla volta del Messico. L'alta velocità Usa verrà finanziata con 8 miliardi di dollari presi dai fondi per il rilancio dell'economia, di un totale di 787 miliardi di dollari, varati dal Congresso a febbraio, ai quali si aggiungeranno altri finanziamenti della Casa Bianca, 5 miliardi di dollari in 5 anni.

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Settebello, debutto mondiale con gli Usa. Barelli: (sezione: Globalizzazione)

( da "Giornale.it, Il" del 17-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

n. 92 del 2009-04-17 pagina 0 Settebello, debutto mondiale con gli Usa. Barelli: «Inviteremo Barack Obama» di Marcello Di Dio Sorteggiati a Roma i gironi della rassegna iridata di pallanuoto: il presidente della Fin pensa di ospitare il leader della Casa Bianca per il match inaugurale. La squadra di Campagna sfiderà anche Romania e Macedonia. Per il Setterosa gruppo con Uzbekistan, Cina e la temibile Ungheria Settebello con Stati Uniti, Macedonia e Romania, Setterosa con Uzbekistan, Cina e Ungheria. Questo l'esito del sorteggio tenuto a Roma per la composizione dei gironi dei tornei maschile e femminile di pallanuoto ai prossimi Mondiali, in programma in estate nella capitale. Gli azzurri, che apriranno il loro torneo il 20 luglio contro i vicecampioni olimpici degli Stati Uniti, sono finiti nel Gruppo D. «Auspicavo un girone meno competitivo, che ci consentisse di affrontare il Mondiale più gradualmente - ha commentato il ct Sandro Campagna -. Gli Stati Uniti sono una nazionale in crescita, che nel corso della scorsa stagione ha conquistato l'argento in World League e alle Olimpiadi, frutto del lungo lavoro iniziato anni fa dal maestro Ratko Rudic, poi tornato in Croazia. La Romania ci ha sconfitto due giorni fa in World League, mentre la Macedonia è composta da giocatori di origine serba e croata che possono metterci in difficoltà. Sarebbe molto importante arrivare primi nel girone per qualificarci direttamente ai quarti di finale. Noi proveremo a vincere tutte le partite». La sfida con la squadra a stelle e strisce offre l'assist al presidente della Federnuoto, che lancia un'idea: «Inviteremo il presidente Barack Obama per la partita di esordio degli Usa contro l'Italia. In quel periodo ci sarà più o meno la concomitanza con il G8 alla Maddalena, quindi tutti i grandi del mondo saranno da queste parti». Le azzurre esordiranno il 19 luglio contro lo sconosciuto Uzbekistan. «Sarà importante entrare in acqua subito preparati sotto il profilo psicologico - ha avvertito il ct della nazionale femminile, Roberto Fiori -. L'Ungheria è certamente una squadra con una tradizione e una scuola che, al pari della nostra e di quella olandese, ha segnato i primi anni della pallanuoto internazionale. Molte delle atlete magiare giocano nel nostro campionato e ci conosciamo bene. Sarà un incontro difficile perchè potrebbe rappresentare lo spartiacque del girone. Non dobbiamo sottovalutare la Cina, argento ai mondiali giovanili del 2007 e quinta ai Giochi Olimpici in casa». Questa la composizione dei gironi (la prima classificata direttamente ai quarti, le seconde e le terze agli ottavi): Torneo maschile, 20 luglio-1 agosto girone A: Sudafrica, Canada, Germania, Ungheria; girone B: Montenegro, Croazia, Cina, Brasile; girone C: Kazakistan, Serbia, Australia, Spagna; girone D: Stati Uniti, Macedonia, Italia, Romania. Torneo femminile, 19 luglio-31 luglio girone A: Uzbekistan, Cina, Italia, Ungheria; girone B: Russia, Stati Uniti, Grecia, Kazakistan; girone C: Nuova Zelanda, Canada, Sudafrica, Australia; girone D: Germania, Brasile, Spagna, Olanda. © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano

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1 portacontainer = 50 milioni di automobili. (sezione: Globalizzazione)

( da "Blogosfere" del 17-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

Apr 0917 1 portacontainer = 50 milioni di automobili. Pubblicato da Debora Billi alle 13:50 in Current Affairs Da mesi seguiamo qui le avventure del trasporto marittimo mercantile (niente affatto yawn come si potrebbe immaginare). Trovate un riepilogo delle puntate precedenti qui, dove si parla di crollo del Baltic Dry Index, che nel frattempo continua a giacere immoto, di crollo dei prezzi di noleggio, e persino dei containers ormai inutilizzati. Tale disastro non solo conferma la crisi della produzione industriale in tutto il mondo, ma si sospetta sia preludio ad una futura carenza di beni. Se nessuno li trasporta, d'altronde... Ma il Guardian scopre che non tutto il male viene per nuocere. E' infatti entrato in possesso di dati confidenziali dell'industria marittima che rivelano come le 15 più grandi portacontainer al mondo inquinano come tutti i 750 milioni di automobili del pianeta! Ricerche scientifiche americane dimostrano poi che le 90mila portacointainer che solcano i nostri oceani sono, da sole, responsabili della morte di 60 mila americani all'anno. Non osiamo immaginare il totale, considerando anche che il 90% dell'inquinamento navale avviene nell'emisfero nord. Il motivo è comunque presto detto. L'olio combustibile ad uso navale ha duemila volte il contenuto in zolfo ammesso nelle nostre automobili. Insomma, se il trasporto mercantile è fermo preoccupiamoci pure per l'economia, ma tiriamo anche un bel respirone di aria più pulita. E' l'ennesima prova che economia globalizzata e ambiente non vanno per nulla d'accordo.

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RUSSIA/ A GENNAIO DEFICIT COMMERCIALE UE CALA DA 7,2 A 4,6 MLD (sezione: Globalizzazione)

( da "Wall Street Italia" del 17-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

Russia/ A gennaio deficit commerciale Ue cala da 7,2 a 4,6 mld di Apcom Per l'eurozona scende da 4,6 a 2,7 miliardi di euro -->Bruxelles, 17 apr. (Apcom-Nuova Europa) - Il deficit commerciale dell'Unione europea nei confronti della Russia è sceso a 4,6 miliardi di euro a gennaio 2009, rispetto ai 7,2 registrati nello stesso mese del 2008. Lo riferisce Eurostat, l'agenzia statistica dell'Ue, precisando che le esportazioni Ue verso la Russia sono calate del 36% (da 7 a 4,4 miliardi di euro), mentre le importazioni sono diminuite del 37% (da 14,2 a 9 miliardi di euro). Nonostante il crollo degli scambi, Mosca si conferma il terzo partner commerciale dell'Ue dopo gli Usa e la Cina. Per quanto riguarda la zona euro, il deficit commerciale si è ridotto da 4,6 a 2,7 miliardi di euro, con una frenata del 35% dell'export (da 5,3 a 3,4 miliardi) e del 38% dell'import (da 9,9 a 6,2 miliardi). Con l'eurozona Mosca perde una posizione: scavalcata dalla Svizzera, è diventata il quinto partner commerciale degli 'eurosedici'.

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CLIMA/ CO2 RUSSA SALE DELLO 0,3% IN 2007, MA ENTRO LIVELLI KYOTO (sezione: Globalizzazione)

( da "Wall Street Italia" del 17-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

Clima/ CO2 russa sale dello 0,3% in 2007, ma entro livelli Kyoto di Apcom Emissioni paese crollate nel 1991 insieme a Urss -->Roma, 17 apr. (Apcom-Nuova Energia) - Le emissioni di gas serra in Russia sono aumentate dello 0,3% nel 2007, al massimo degli ultimi 13 anni, ma nonostante la crescita il Paese rispetta gli impegni di Kyoto, secondo i dati diffusi dall'Onu e ripresi stamani sulla prima pagina del Moscow Times. I gas emessi sono saliti a 2,192 miliardi di tonnellate di CO2 equivante nel 2007 da 2,185 miliardi nel 2006, secondo i dati ufficiali presentati dal Segretariato Onu per il cambiamento climatico di Bonn. La Russia è terza nelle classifica delel missioni, dietro Cina e Usa. Se il livello di emissioni del 2007 è il massimo dal 1994, è tuttavia inferiore del 33,94% rispetto al 1990, il benchmark del protocollo di Kyoto. Le emissioni di CO2 in Russia sono crollate negli anni Novanta con lo smantellamento dell'industria sovietica. La caduta dell'Urss nel 1991 causò un crollo delle emissioni che toccarono il minimo a 1,98 miliardi di tonnellate nel 1998 a fronte di 3,32 miliardi nel 1990. In base al protocollo di Kyoto l'obiettivo russo è di restare sotto i livelli del 1990 nel periodo 2008-2012.

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Obama ad Alta velocità (sezione: Globalizzazione)

( da "Nuova Ecologia.it, La" del 17-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

Obama ad Alta velocità Il presidente Usa ha annunciato il programma di alta velocità ferroviaria «per rispondere ai bisogni energetici del XXI secolo», con l'obiettivo di colmare il divario con Francia, Spagna, Cina e Giappone. Tra gli itinerari prioritari San Francisco-San Diego, in California, e quello della costa est, dal New England alla Florida LA SFIDA. Al via l'alta velocità ferroviaria negli Stati Uniti. Il presidente Barack Obama ha annunciato ieri un programma con l'obiettivo di colmare nei prossimi anni il ritardo statunitense nei confronti dei paesi europei come Francia e Spagna, e orientali come Cina e Giappone. «UN PRIMO PASSO». «Abbiamo bisogno di un sistema di trasporto intelligente che risponda ai bisogni del ventunesimo secolo» ha detto Obama alla Casa Bianca, prima di lasciare Washington alla volta del Messico, riconoscendo che «si tratta soltanto di un primo passo, sappiamo benissimo che il programma è a lungo termine». I FINANZIAMENTI. L'alta velocità Usa verrà finanziata con 8 miliardi di dollari presi dai fondi per il rilancio dell'economia, di un totale di 787 miliardi di dollari, varati dal Congresso a febbraio, ai quali si aggiungeranno altri finanziamenti della Casa Bianca, 5 miliardi di dollari in 5 anni. LE TRATTE. Si tratta di un piano complessivo molto ambizioso, visto anche l'estensione degli Stati Uniti. Tra gli itinerari prioritari spiccano il collegamento San Francisco-San Diego, in California, e quello della costa est, dal New England alla Florida. . 17 aprile 2009 - TAG: Obama | Usa | Alta velocità |

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G 8 agricoltura nel Trevigiano, Zaia prevede risultati concreti (sezione: Globalizzazione)

( da "Reuters Italia" del 17-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

PIEVE DI SOLIGO, Treviso (Reuters) - I ministri dell'Agricoltura dei principali paesi industrializzati e in via di sviluppo lavoreranno ad un piano concreto per garantire la sicurezza alimentare e combattere la fame a livello globale. Lo ha detto oggi il ministro dell'Agricoltura Luca Zaia. Il primo incontro di ministri dell'Agricoltura -che non ha precedenti - del gruppo del G8 e dei principali Paesi in via di sviluppo si terrà fra domani e dopodomani nel Trevigiano. "Spero che il documento finale sia portato al G8 alla Maddalena (in Sardegna) in luglio e che venga esaminato dagli organismi legislativi ei diversi Paesi", ha detto a Reuters in vista del meeting il ministro Zaia. "Parliamo di sicurezza alimentare, fame nel mondo e (protezione) dell'identità del prodotto", ha affermato Zaia che ospiterà l'incontro in programma in un castello esclusivo nella provincia di Treviso, di cui è originario. I ministri cercheranno il modo di combattere commerci speculativi di prodotti agricoli che hanno prodotto aumenti dei prezzi degli alimentari lo scorso anno e che sono stati causa di disordini, e l'aumento di persone che nel mondo soffrono la fame, ha detto Zaia. I ministri discuteranno probabilmente anche l'idea di creare una riserva globale di grano proposta dai sindacati degli agricoltori del G8 nel corso della loro riunione a Roma il mese scorso, ha aggiunto il ministro italiano. "Vogliamo uscire dall'incontro con fatti concreti, non solo con parole", ha detto Zaia, aggiungendo che tutti i ministri dell'Agricoltura hanno confermato la loro partecipazione. Il G8 comprende Gran Bretagna, Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone, Russia, Usa. alla riunione sono invitati anche i ministri di Brasile, Cina, India, Messico, Sudafrica, Argentina, Australia ed Egitto, visto il peso crescente dei loro Paesi sulla scena internazionale.

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Eurozona: si riduce a febbraio deficit bilancia commerciale (sezione: Globalizzazione)

( da "Velino.it, Il" del 17-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

Il Velino presenta, in esclusiva per gli abbonati, le notizie via via che vengono inserite. ECO - Eurozona: si riduce a febbraio deficit bilancia commerciale Roma, 17 apr (Velino) - Migliora a febbraio la bilancia commerciale dell’eurozona con il resto del mondo. Secondo i dati diffusi dall’Eurostat, l’ufficio di statistica europeo, il deficit è stato di 2 miliardi di euro, in miglioramento rispetto a gennaio, quando il disavanzo era pari a 10,9 miliardi di euro. Il dato è invece molto peggiore del febbraio 2008, quando i paesi dell'euro registravano un surplus di 1,7 miliardi di euro. Le esportazioni sono aumentate dello 0,5 per cento (dato destagionalizzato) mentre le importazioni sono calate dello 0,8 per cento. Quanto all'Ue a 27 stati membri, Eurostat a febbraio registra un deficit con i paesi extracomunitari pari a 10,6 miliardi di euro, anche qui in miglioramento rispetto a gennaio (-27,2 miliardi di euro). Il dato è migliore anche di quello del febbraio 2008, quando il deficit era di 13,3 miliardi di euro. Infine, a febbraio l'esportazioni dell'Ue nel suo complesso sono aumentate dell'8 per cento, le importazioni sono calate dell’1,9 per cento. Per quanto riguarda i singoli settori, nell’Ue a 27 è diminuito il deficit per l’energia (20,7 miliardi in gennaio 2009 contro i 31 dello stesso mese 2008), mentre si è ridotto il surplus per prodotti chimici (4,6 contro 6,3 miliardi) e per le macchine e i veicoli (2,8 miliardi contro i 7,9 miliardi). Gli scambi con i principali partner sono orientati al ribasso: le esportazioni verso la Turchia sono diminuite del 44 per cento, quelle verso al Russia del 36 per cento e del 32 per cento verso l'India. In calo del 37 per cento anche le importazioni dalla Russia, del 33 per cento dalla Turchia e del 31 per cento da Corea del sud e Brasile. Diminuito il surplus con gli Usa (1,4 mld in gennaio contro i 4,8 mld dello stesso mese 2008), mentre è aumentato il deficit con la Cina (15,8 mld contro i 15,2 mld). Per l’Italia non ci sono dati aggiornati a febbraio. (red/cos) 17 apr 2009 16:33

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Antiriciclaggio: continua attività di formazione di Assopopolari (sezione: Globalizzazione)

( da "Velino.it, Il" del 17-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

Il Velino presenta, in esclusiva per gli abbonati, le notizie via via che vengono inserite. ECO - Antiriciclaggio: continua attività di formazione di Assopopolari Roma, 17 apr (Velino) - Si è svolto mercoledì il convegno organizzato dall’Associazione fra le Banche Popolari sulla “normativa antiriciclaggio alla luce del d.lgs. 231/2007”, nel corso del quale rappresentanti dell’Uif e della Banca d’Italia hanno esposto i più recenti aggiornamenti sulle normative inerenti alle procedure antiriciclaggio in Italia. Dopo l’introduzione ai lavori, tenuta dal segretario generale dell’Associazione, Giuseppe De Lucia Lumeno, l’avvocato Giovanni Castaldi, direttore dell’Uif, ha illustrato nei dettagli le funzioni e l’organizzazione dell’Unità di informazione finanziaria della Banca d’Italia. Anna Maria Carriero (Banca d’Italia) ha descritto in modo completo il nuovo assetto regolamentare e istituzionale, così come previsto dal d.lgs. 231/2007, evidenziando il ruolo della Banca d’Italia nell’attività di prevenzione del riciclaggio. Gli interventi successivi si sono concentrati, invece, sul versante degli intermediari e in particolare sugli aspetti applicativi alla luce dei nuovi obblighi normativi. Giovanni Francesco D’Ecclesiis (Banca d’Italia) si è soffermato, nell’ambito dei profili organizzativi degli intermediari finanziari, sulle modalità di svolgimento degli accertamenti ispettivi di vigilanza, con particolare riferimento ai rischi operativi e di reputazione in considerazione della nuova normativa antiriciclaggio. L’accento si è quindi spostato sulle operazioni sospette di riciclaggio. Piero Ricca (Uif) ha esaminato in dettaglio le modalità previste per la segnalazione di tali operazioni e per l’analisi finanziaria delle stesse. Mario Gara (Uif) ha concluso le relazioni passando in rassegna le diverse tipologie di operazioni sospette. Di tono diverso, ma certamente di non minore importanza il seminario dal titolo “Rilanciare l’economia salvando l’ambiente. Trasformare la crisi economica in un’opportunità: il ruolo della finanza etica e delle nuove tecnologie pulite”, voluto dall’Associazione fra le Banche Popolari e dalla Banca Popolare Etica, in coincidenza con le celebrazioni per suoi dieci anni di vita, svoltosi a Roma lo scorso primo aprile, che ha visto protagonista il professore Jeremy Rifkin (presidente della Foundation on Economic Trends di Washington, D.C. e docente presso l’Università della Pennsylvania) assieme a numerosi esponenti di rilievo del mondo della Cooperazione bancaria e produttiva, tra i quali, oltre a Giuseppe De Lucia Lumeno, che ha moderato l’incontro, Giorgio Clementi e Sergio Gatti, rispettivamente vicepresidente e vicedirettore di Federcasse; Hervè Guider, direttore generale dell’Associazione Europea delle Banche Cooperative; Giuliano Poletti, presidente della Legacoop; Jean-Louis Bancel, vicepresidente del Credit Cooperatif e i vertici Banca Popolare Etica. Rifkin ha illustrato nel dettaglio la sua visione di una nuova Europa sociale nel XXI secolo. Con l’approssimarsi del tramonto dell’era del petrolio, infatti, l’Unione europea ha l’opportunità di orientarsi verso una filosofia economica innovativa e dirompente, in grado di coniugare le recenti rivoluzioni dell’informatica a un contesto energetico caratterizzato da fonti rinnovabili e diffuse. Oggi, gli stessi principi ingegneristici e le tecnologie intelligenti che hanno reso possibile internet, iniziano a essere usati per riconfigurare le reti elettriche mondiali, in maniera da consentire alla popolazione la produzione autonoma di energia rinnovabile per condividerla da pari a pari, proprio come ora siamo in grado di produrre e condividere informazioni, creando in tal modo una nuova forma decentrata di gestione dellenergia. La creazione di un regime di energia rinnovabile, generata dagli edifici, parzialmente accumulata sotto forma di idrogeno e distribuita attraverso megareti intelligenti interconnesse tra loro, apre la strada ad una terza rivoluzione industriale e dovrebbe avere un effetto economico moltiplicatore nel XXI secolo tanto potente quanto lo furono le combinazioni base delle precedenti “rivoluzioni”. La visione di Rifkin poggia su quattro pilastri fondamentali. In primo luogo l’energia rinnovabile, in grado di salvaguardare l’ambiente ma anche di creare vaste opportunità per l’occupazione. Se l’energia rinnovabile si trova ovunque e le nuove tecnologie ci stanno consentendo di catturarla in maniera più efficiente ed economica, occorrono infrastrutture per poterla accumulare. è qui che interviene l’industria edilizia, il secondo pilastro. Gli edifici sono oggi i responsabili principali del riscaldamento terrestre e consumano dal 30 al 40 per cento di tutta l’energia prodotta. Il terzo pilastro scaturisce, quindi, dalla necessità di sviluppare metodi sempre più efficienti di accumulo dell’energia, tali da facilitare la conversione da fonti intermittenti a riserve affidabili. A giudizio di Rifkin l’idrogeno è il mezzo universale che consente l’accumulo di tutte le forme di energia rinnovabile, in modo da garantire una riserva stabile e affidabile, disponibile per la produzione di elettricità e altrettanto importante per il trasporto. Per concludere il passaggio a un sistema energetico completamente nuovo sarà necessaria la riconfigurazione della rete elettrica alla stregua di internet (quarto pilastro), per consentire ad aziende e privati di produrre energia per il proprio fabbisogno, condividendo con gli altri quella generata in eccesso. Ma vi è di più. Secondo Rifkin, questa rivoluzione renderà possibile l’avvento di una nuova Europa sociale, fondata sulla “qualità di vita”, sui diritti umani e sociali, cercando di trovare un equilibrio tra il modello sociale e quello del mercato e gettando ponti di cooperazione e di pace. Una delle caratteristiche fondamentali di questa nuova Europa sarà quella di garantire una globalizzazione che parte dal basso, una globalizzazione sostenibile, nella quale milioni di individui e comunità in tutto il mondo sarebbero i produttori della stessa energia di cui abbisognano. E proprio questo processo di democratizzazione, ha sottolineato Rifkin, può essere l’anello di congiunzione tra le trasformazioni energetiche e quelle economiche e finanziarie. La Cooperazione bancaria, grazie alla sua natura di “rete diffusa” che garantisce la pluralità degli operatori e la democrazia economica si candida come interprete ideale per il ruolo di sostegno finanziario a questi importanti mutamenti. Il consolidato legame tra Banche Popolari e territorio e il peculiare modello di business di queste banche, basato su una rete di relazioni tra soggetti di pari importanza appare, infatti, particolarmente rispondente al modello di rete energetica proposto dall’economista statunitense. Una circostanza di particolare rilievo che ha trovato d’accordo tutti i partecipanti al workshop, i quali hanno evidenziato importanti iniziative già in essere per il finanziamento dell’economia verde, di iniziative produttive sostenibili, nell’ambito di una responsabilità sociale che da sempre è uno degli elementi distintivi del comparto Popolare e cooperativo. (red/cos) 17 apr 2009 16:48

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Settebello, sarà dura Il Setterosa sorride (sezione: Globalizzazione)

( da "KataWeb News" del 17-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

Settebello, sarà dura Il Setterosa sorride 17 aprile 2009 alle 16:51 — Fonte: Sport">repubblica.it — 0 commenti Pallanuoto Gli azzurri pescano Usa, Romania e Macedonia nel sorteggio dei gironi preliminari per i mondiali di Roma. Campagna: "Speravo in un gruppo meno competitivo". Le ragazze trovano Uzbekistan, Ungheria e Cina

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Crisi: Scajola, barlumi di ripresa in diversi paesi (sezione: Globalizzazione)

( da "Trend-online" del 17-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

Crisi: Scajola, barlumi di ripresa in diversi paesi ANSA NEWS, clicca qui per leggere la rassegna di Ansa , 17.04.2009 16:48 Scopri le migliori azioni per fare trading questa settimana!! (ANSA) - BRESCIA, 17 APR - ''Che la situazione economica sia complessa in tutto il mondo e' noto. Pero' e' vero che ci sono barlumi di ripresa in diversi Paesi''. Lo ha detto il ministro dello Sviluppo Economico Claudio Scajola, a Brescia dove ha ricordato che ''in Cina nel mese di marzo sono ripresi i consumi, il Pil e' cresciuto sensibilmente. Il mese di marzo ha fatto vedere anche negli Usa qualche barlume. E anche da noi, in maniera simile, il comparto dell'auto si e' risvegliato''.

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CRISI: SCAJOLA, BARLUMI DI RIPRESA IN DIVERSI PAESI (sezione: Globalizzazione)

( da "Wall Street Italia" del 17-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

Crisi: Scajola, barlumi di ripresa in diversi paesi di ANSA Da noi il comparto dell'auto si e' risvegliato -->(ANSA) - BRESCIA, 17 APR - ''Che la situazione economica sia complessa in tutto il mondo e' noto. Pero' e' vero che ci sono barlumi di ripresa in diversi Paesi''. Lo ha detto il ministro dello Sviluppo Economico Claudio Scajola, a Brescia dove ha ricordato che ''in Cina nel mese di marzo sono ripresi i consumi, il Pil e' cresciuto sensibilmente. Il mese di marzo ha fatto vedere anche negli Usa qualche barlume. E anche da noi, in maniera simile, il comparto dell'auto si e' risvegliato''.

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*Eurozona: si riduce a febbraio deficit bilancia commerciale (sezione: Globalizzazione)

( da "Velino.it, Il" del 17-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

Il Velino presenta, in esclusiva per gli abbonati, le notizie via via che vengono inserite. ECO - *Eurozona: si riduce a febbraio deficit bilancia commerciale --IL VELINO AZIENDE-- Roma, 17 apr (Velino) - Migliora a febbraio la bilancia commerciale dell’eurozona con il resto del mondo. Secondo i dati diffusi dall’Eurostat, l’ufficio di statistica europeo, il deficit è stato di 2 miliardi di euro, in miglioramento rispetto a gennaio, quando il disavanzo era pari a 10,9 miliardi di euro. Il dato è invece molto peggiore del febbraio 2008, quando i paesi dell'euro registravano un surplus di 1,7 miliardi di euro. Le esportazioni sono aumentate dello 0,5 per cento (dato destagionalizzato) mentre le importazioni sono calate dello 0,8 per cento. Quanto all'Ue a 27 stati membri, Eurostat a febbraio registra un deficit con i paesi extracomunitari pari a 10,6 miliardi di euro, anche qui in miglioramento rispetto a gennaio (-27,2 miliardi di euro). Il dato è migliore anche di quello del febbraio 2008, quando il deficit era di 13,3 miliardi di euro. Infine, a febbraio l'esportazioni dell'Ue nel suo complesso sono aumentate dell'8 per cento, le importazioni sono calate dell’1,9 per cento. Per quanto riguarda i singoli settori, nell’Ue a 27 è diminuito il deficit per l’energia (20,7 miliardi in gennaio 2009 contro i 31 dello stesso mese 2008), mentre si è ridotto il surplus per prodotti chimici (4,6 contro 6,3 miliardi) e per le macchine e i veicoli (2,8 miliardi contro i 7,9 miliardi). Gli scambi con i principali partner sono orientati al ribasso: le esportazioni verso la Turchia sono diminuite del 44 per cento, quelle verso al Russia del 36 per cento e del 32 per cento verso l'India. In calo del 37 per cento anche le importazioni dalla Russia, del 33 per cento dalla Turchia e del 31 per cento da Corea del sud e Brasile. Diminuito il surplus con gli Usa (1,4 mld in gennaio contro i 4,8 mld dello stesso mese 2008), mentre è aumentato il deficit con la Cina (15,8 mld contro i 15,2 mld). Per l’Italia non ci sono dati aggiornati a febbraio. (red/cos) 17 apr 2009 16:33

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Terremoto, anche Modena darà il proprio contributo alla gestione del campo di piazza d'Armi a L'Aquila (sezione: Globalizzazione)

( da "Sestopotere.com" del 17-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

Terremoto, anche Modena darà il proprio contributo alla gestione del campo di piazza d'Armi a L'Aquila (17/4/2009 18:13) | (Sesto Potere) - Modena - 17 aprile 2009 -Anche Modena darà il proprio contributo alla gestione del campo di piazza d'Armi a L'Aquila, passato in questi giorni sotto la responsabilità della Regione Emilia Romagna. Nella mattina di venerdì 17 aprile sono partite per la tendopoli, che attualmente ospita 2200 sfollati dal terremoto, la responsabile della Protezione civile della Provincia di Modena Rita Nicolini e il funzionario, sempre della Protezione civile modenese, Francesca Lugli. Faranno parte della struttura che la Regione sta allestendo in questi giorni per dirigere tutte le operazioni e le attività di uno dei campi più numerosi e per questo più complessi, gestito finora direttamente dal dipartimento nazionale della Protezione civile. In viaggio venerdì 17 aprile con destinazione il campo di piazza d'Armi anche una cella frigo della Protezione civile. E' partito, sempre venerdì 17 aprile, per il campo di Villa S.Angelo un mezzo pesante con oltre dieci quintali tra carne e salumi, offerti alla Protezione civile dalle ditte Alcar uno e Villani salumi, entrambe di Castelnuovo Rangone; Intanto la tensostruttura della Protezione civile modenese (con riscaldamento, tavoli, panche e illuminazione), partita nei giorni scorsi, è stata montana nella frazione di S.Eusanio vicino a Villa S.Angelo. Reti, materassi e moduli doccia, inviati nei giorni scorsi, sono attualmente utilizzati nei campi di Paganica, S.Gregorio e Casa Marda. Per le imprese che intendono aderire alla raccolta lanciata dalla Protezione civile modenese tra le imprese e aziende agroalimentari per l'invio in Abruzzo di materiali, attrezzature e stock di prodotti, è possibile rivolgersi per posta elettronica al Centro unificato di protezione civile di Marzaglia: pellati.s@provincia.modena.it. Provincia e Comune di Modena hanno attivato un conto corrente per raccogliere la solidarietà dei modenesi, intestato alla Provincia di Modena: IT 52 M 02008 12930 000003398693. E' importante specificare la causale: azioni di solidarietà terremoto Abruzzo.

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