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Report "Globalizzazione"   16-3-2009


Indice degli articoli

Sezione principale: Globalizzazione

Il G20 cerca la quadra tra Europa e Stati Uniti ( da "Manifesto, Il" del 16-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: a partire da Usa e Cina. Un rompicapo non da poco per la presidenza inglese, che, come recita il debole comunicato finale di Horsham, si accontenterebbe di impegni di spesa individuali dei singoli paesi, di creare un collegio internazionale di supervisori e definire la riforma interna del Fondo monetario entro il 2011.

Tutti pazzi per il Sudan ( da "Manifesto, Il" del 16-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: la Cina e la Russia non riconoscono) mi pare una istituzione non neutrale - e quindi non credibile moralmente e politicamente - oltreché giuridicamente discutibile. La decisione poi di incriminare al Bashir mi sembra un gesto rischioso e irresponsabile nei confronti del difficile processo di pace in atto in Sudan.

"Le famiglie tornino a spendere" ( da "Stampa, La" del 16-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: abbiamo una vera partnership strategica: siamo il primo partner europeo e il terzo al mondo dopo Usa e Cina, con un interscambio di 5 miliardi, raddoppiato in tre anni. E possiamo crescere ancora. I nostri due governi concordano sull'importanza di una forte politica euromediterranea, che passa attraverso il rafforzamento dei rapporti economici».

il pontefice domani parte per il suo primo viaggio nell'africa delle povertà ( da "Centro, Il" del 16-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Angola con le incredibili ricchezze naturali, (su cui hanno già messo le mani Usa e Cina). Molti saranno i momenti simbolici: dall'incontro con il mondo dei malati al rito preparatorio del Sinodo Africano a Yaoundè-Camerun; dall'udienza alle «mamas», le donne africane, fino alla messa con i giovani nello stadio, a Luanda, Angola.

la coldiretti si prepara al mercato globale ( da "Nuova Sardegna, La" del 16-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: agricoltura in grado di affrontare i nuovi mercati e le sfide della globalizzazione», ha sottolineato Roberto Scano, direttore di Coldiretti Cagliari. «Il corso - ricorda Marco Lai, segretario di zona dell'ufficio di Sanluri - si svolgerà ad iniziare dalle 10 presso la sede della Provincia del Medio Campidano, in via Carlo Felice».

Al Patisserie Grand Prix amaro quarto posto per i pasticceri italiani ( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 16-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Francia, Cina, Usa, Giappone, Italia, Malesia e Singapore) si sono sfidate sul tema dell'ecologia nella confezione di torte (da viaggio e da forno), dessert da piatto (caldi e freddi), due tipi di cioccolatini, tre tipi di monoporzioni (piccole delizie) e due lavori artistici con zucchero e cioccolato.

Protezione civile estranea ( da "Nuova Ferrara, La" del 16-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: RONDE «Protezione civile estranea» «Non esiste alcuna nascita di ronde sotto l'egida della protezione civile». A parlare è il presidente del coordinamento delle associazioni che operano in ambito di protezione civile della provincia di Ferrara, Marcello Gumina (nella foto) che vuol sgombrare il campo da ogni equivoco,

IERI su questo giornale Romano Prodi ha indicato il punto dolente della crisi "vera": ... ( da "Messaggero, Il" del 16-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: si sarebbero vendute meno case negli Usa, la Cina avrebbe investito meno in attività finanziarie americane e i cinesi avrebbero consumato un po' di più. Un sistema produttivo mondiale ripulito dai peccati della finanza avrà una diversa composizione della produzione, quindi differenti strutture produttive.

Obama: investimenti sicuri ( da "Sole 24 Ore, Il" del 16-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Pechino sul debito Usa Obama: investimenti sicuri «I flussi in aumento dimostrano la fiducia nel nostro sistema» Marco Valsania NEW YORK Barack Obama rassicura Pechino e il mondo. «Non solo il Governo della Cina, ma ogni investitore può avere assoluta fiducia negli investimenti negli Stati Uniti », ha detto al termine di un incontro con il leader brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva.

MADOFF sarà la soluzione? La tentazione di trovare il capro espiatorio... ( da "Nazione, La (Firenze)" del 16-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: il Papa che per primo parlò della Globalizzazione della Solidarietà e dell'Età della Responsabilità, di quanto non potrà venire dalle fanfare per l'arresto di Madoff. Troppo spesso il capro espiatorio' è servito per autoassolvere potenti e irresponsabili colpevoli, se desideriamo costruire un futuro migliore per i nostri figli, evitiamo le vie del passato.

D'Alema: contro la crisi solo dirigismo ( da "Sole 24 Ore, Il" del 16-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: ex ministro degli Esteri usai numeri per circostanziare l'attacco. «La dimensione della manovra del Governo è dello 0,2% sul Pil a fronte del 5% degli Usa o del 4,2% della Cina. Siamo quindi a zero. A un'operazione di maquillage. Scende il Pil e aumenta il deficit: siamo al 2,4%, come la Francia, che ha un volume di interventi più consistente del nostro»

L'Italia al quarto postonel Mondiale dei pasticceri ( da "Secolo XIX, Il" del 16-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Francia, Cina, Usa, Giappone, Italia, Malesia e Singapore) si sono sfidate sul tema dell'ecologia nella confezione di torte (da viaggio e da forno), dessert da piatto (caldi e freddi), due tipi di cioccolatini, tre tipi di monoporzioni (piccole delizie) e due lavori artistici con zucchero e cioccolato.

Le luci di Targetti sul Golfo ( da "Sole 24 Ore, Il (Del Lunedi)" del 16-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: sono otto gli stabilimenti) anche negli Usa e in Cina. E proprio sulla Cina si sofferma l'attenzione del cavaliere. «La nostra scelta è caduta su Hangzhou, una città a due ore di treno da Shanghai che si propone come la più bella del Paese. Qui lavorano 200 persone. Abbiamo invece deciso di cedere allo Stato un'altra fabbrica dal momento che,

R ( da "Corriere Economia" del 16-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: In particolare in questo momento stiamo portando avanti nuovi progetti in Cina e Corea per far conoscere i vini toscani in abbinamento con i cibi italiani. Ci aspetta un 2009 molto duro ma noi manterremo l'impegno in ricerca e formazione per rafforzare la nostra marca. E l'apertura della scuola di potatura della vite ne è un esempio.

Hitech, innovazione e distribuzione cosi nasce la filiera del made in Italy LO SCENARIO/ A ManiFutura, che apre i battenti il 17 marzo a Pisa, si delineano gli scenari delle politi ( da "Affari e Finanza (La Repubblica)" del 16-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Usa e Cina, dice l?Ocse, hanno sorpassato l?Europa per tassi di produttività grazie agli investimenti, soprattutto in quelli Ict, information and communicatin technology, che consentono di integrare i processi e abbattere i costi. «Il punto di partenza per superare il divario competitivo è estendere il concetto di industria alle nuove filiere produttive che integrano servizi avanzati,

Ripensare la fabbrica del futuro un nuovo modello per uscire dalla crisi ( da "Affari e Finanza (La Repubblica)" del 16-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: globalizzazione, ricerca, mutualità e cultura al cui centro c?è sempre l?industria. Green economy innanzitutto, quella sostenibilità ambientale che fino a pochi anni fa appariva come un ostacolo, quasi una esternalità negativa al buon funzionamento dei processi produttivi, mentre oggi si è trasformata in un motore di sviluppo.

Il governo greco aumenta il budget promozionale ( da "TTG Italia Online" del 16-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Oltre ai mercati tradizionali che hanno mostrato segnali di rallentamento nel 2008, quali gli Usa, la Germania e la Gran Bretagna, la Grecia accentuerà le iniziative promozionali in bacini emergenti quali Cina, India, Russia, Ucraina, Medioriente ed Europa Centrale

Made in Italy, Nord Corea Apre prrimo ristorante italiano ( da "Borsa(La Repubblica.it)" del 16-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Cina dove il falso Made in Italy è arrivato prima di quello originale e rischia di comprometterne la crescita. In alcuni casi l'"inganno" è particolarmente evidente con l'offerta nei menu di "specialità italiane" come gli spaghetti alla bolognese completamente sconosciuti nella città emiliana o le fettuccine Alfredo che niente hanno a che fare con quelle del noto ristorante romano,

USA, OCSE e Cina: consumi in calo. ( da "KataWeb News" del 16-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: USA, OCSE e Cina: consumi in calo. 16 marzo 2009 alle 10:44 — Fonte: petrolio.blogosfere.it — 0 commenti È uscito oggi il report mensile di TOD. Si chiama Oilwatch Monthly , ed esamina periodicamente la produzione ed il consumo di petrolio.

GLOBALIZZAZIONE ( da "Manifesto, Il" del 16-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: GLOBALIZZAZIONE TRA CINEMA E SOCIETÀ L'annuale appuntamento svizzero quest'anno ha avuto come momento clou l'incontro con Joseph Stiglitz. Dal suo libro, «La globalizzazione e i suoi oppositori», è stato tratto un film in cui il grande economista si è calato nei panni «dell'attore-narratore», visitando tre luoghi in cui la globalizzazione ha prodotto effetti negativi:

Valle Telesina: Dal Connecticut le 'atmosfere sacre' del 'Collegium Musicum di Watertown' ( da "Sannio Online, Il" del 16-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Le esibizioni di maggiore interesse negli ultimi anni sono state quelle in Cina, Italia, Francia, Spagna, Isole Britanniche, Australia, Nuova Zelanda, New York e San Francisco. Al momento sono in tournée in Italia dove si stanno esibendo o si esibiranno (come nel caso dei Casali di Faicchio) nella chiese di Locorotondo, Martina Franca, Positano, Amalfi e Roma.

Fiera di Ancona: rassegna nazionale per mostrare come opera la protezione civile ( da "Sestopotere.com" del 16-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: rassegna nazionale per mostrare come opera la protezione civile (16/3/2009 09:37) | (Sesto Potere) - Ancona - 16 marzo 2009 - 'Una rassegna nazionale per mostrare come opera la protezione civile e per promuovere una riflessione sulla cultura della sicurezza'. Sono gli obiettivi della manifestazione: 'Codice Rosso ' Il Comune nel sistema della protezione civile' che si terra`

FONDI EXTRA: E LA GERMANIA SI CHIAMA FUORI ( da "Wall Street Italia" del 16-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: investimento in titoli governativi Usa, dichiarazioni importanti dopo le preoccupazioni espresse dal primo ministro cinese in merito alla forte esposizione della Cina in Treasury Usa. L?incontro è stato una sorta di rodaggio in vista del tanto atteso meeting del G-20 del prossimo 2 aprile.

Salerno: Al via il Corso per i Volontari della Protezione Civile ( da "Salerno notizie" del 16-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Salerno: Al via il Corso per i Volontari della Protezione Civile Alla presenza dei richiedenti selezionati avrà luogo domani mattina martedì 17 marzo alle ore 10.00 presso il Salone del Gonfalone del Palazzo di Città l?inizio del corso per i volontari della Protezione Civile organizzato dal Comune di Salerno.

Agricoltura, La Via esalta la crescita delle imprese al femminileFloridia. ( da "Sicilia, La" del 16-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: assessore comunale alla Protezione civile hanno organizzato una informativa alla popolazione che si è svolta in piazza Quattro canti. Inoltre, nell'occasione, è stato presentato l'idrante che l'Erg ha donato alla Protezione civile di Priolo. L'informativa alla popolazione è consistita, come ha fatto osservare il responsabile dell'ufficio comunale di Protezione civile Gianni Attard,

Al mondiale dei pasticceri Italia solo quarta ( da "Gazzettino, Il" del 16-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Francia, Cina, Usa, Giappone, Italia, Malesia e Singapore) si sono sfidate sul tema dell'ecologia nella confezione di torte (da viaggio e da forno), dessert da piatto (caldi e freddi), due tipi di cioccolatini, tre tipi di monoporzioni (piccole 'delizie') e due lavori artistici con zucchero e cioccolato.

Una centralina meteo per "salvare" Contignaco ( da "Gazzetta di Parma Online, La" del 16-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: attraversando un parcheggio in estate non è perché si produce CO2 in Cina, è perché nella programmazione urbanistica locale non si è tenuto conto del microclima». Il riscaldamento globale è quindi una bufala? «Io cerco di attenermi ai dati. E gran parte dei dati forniti dall?Ipcc (l?ente Onu che ha formulato le teorie del riscaldamento globale, ndr) nascono da cattive misurazioni.

FIAT MELFI, SIMONETTI (PD): OGNUNO FACCIA LA SUA PARTE ( da "Basilicanet.it" del 16-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Il processo di globalizzazione degli ultimi anni, che si è¨ retto sulla contrazione dei costi di produzione, e lâ??attuale fase di congiuntura economica, impongono, a tutti, una riflessione attenta sul futuro della Fiat e sul ruolo e la funzione che lo stabilimento SATA di Melfi potrà avere nel prossimo futuroâ?

Ripresa verrà da Usa, Cina troppo piccola per ex economista Fmi ( da "Reuters Italia" del 16-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: "La Cina è troppo piccola rispetto all'economia mondiale ed è troppo orientata all'export. Questa situazione cambierà, ma non nel corso di un anno... e, anche se cambia il suo modello di crescita, la Cina rimarrà un'economia piccola relativamente al mondo, il suo contributo può aiutare soprattutto a livello regionale",

LOOK FIGHETTO, FITNESS FEVER, CAPELLI DIVENUTI DI COLPO color arancio acceso MACCHé BERLUSCONI, è la nuova moglie Wendi A costituiRe una minaccia PER MURDOCH BIOGRAFIA AL CETRIOLO ( da "Dagospia.com" del 16-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: PAURA DEL DRAGONE E poi la Cina. È un'altra delle ragioni per cui, all'interno della News Corp. e della famiglia di Murdoch, la nuova moglie Wendi costituisce una minaccia tanto grande: lei rappresenta la Cina. La reale origine di Wendi diventa fonte di attive e bizzarre speculazioni alla News Corp.

ECONOMIA: LA RIPRESA VERRA' DAGLI USA, LA CINA E' TROPPO PICCOLA ( da "Wall Street Italia" del 16-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: DAGLI USA, LA CINA E' TROPPO PICCOLA di WSI - REUTERS A sostenerlo e' l'ex economista-capo del Fondo monetario internazionale, Raghuram Rajan. Necessaria una stabilizzazione possibile con interventi chiari sul settore finanziario. -->Una ripresa della crescita mondiale si baserà ancora sul rilancio dei consumi americani,

RIPRESA VERRÀ DA USA, CINA TROPPO PICCOLA PER EX ECONOMISTA FMI ( da "Wall Street Italia" del 16-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Ripresa verrà da Usa, Cina troppo piccola per ex economista Fmi -->MILANO (Reuters) - Una ripresa della crescita mondiale si baserà ancora sul rilancio dei consumi americani, mentre l'economia cinese rimane troppo orientata a soddisfare la domanda estera e ha un peso ridotto per incidere sullo scenario mondiale.


Articoli

Il G20 cerca la quadra tra Europa e Stati Uniti (sezione: Globalizzazione)

( da "Manifesto, Il" del 16-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

LONDRA Nuovi «stimoli» o regole più stringenti alle banche? Il G20 cerca la quadra tra Europa e Stati Uniti Antonio Tricarico* HORSHAM (Gran Bretagna) HORSHAM (Gran Bretagna) Il clima più informale del solito e la tranquillità della campagna inglese del West Sussex non hanno facilitato un accordo tra i ministri delle finanze del G20, riunitisi ieri per preparare l'importante scadenza del vertice dei capi di stato del 2 aprile a Londra. Preceduto da una due giorni di incontri tra i negoziatori del Financial Stability Forum guidato da Mario Draghi e dagli sherpa dei ministri finanziari, il vertice di Horsham si è chiuso con un nulla di fatto. Anzi, con un passo indietro. Eppure la notizia che lo scorso venerdì diversi paradisi fiscali avevano accettato di introdurre più trasparenza secondo i criteri dell'Ocse aveva fatto sperare che qualcosa si muovesse davvero. Ma tale accordo non è stato neanche menzionato nelle conclusioni ufficiali del vertice. Il tema delle misure da mettere in campo per far fronte alla crisi economica si è invece intrecciato pericolosamente con l'obiettivo originario del G20, come definito al vertice di Washington di novembre, di definire una nuova regolamentazione della finanza globale nonché una diversa governance dell'economia mondiale. Lo stesso formato del G20 come nuova potenziale cassa di compensazione politica delle globalizzazione economica, rischia di fallire in partenza, perché incapace di generare un vero consenso diffuso. Fallimento che si lega alla sorte personale di Gordon Brown, padrone di casa del G20, criticato anche dal suo ministro del Tesoro Alistair Darling, secondo cui le aspettative rispetto all'esito del 2 aprile vanno ridimensionate. Darling ha ammesso che, in assenza di forti e nuovi regolatori globali, ogni governo avrà la responsabilità di attuare in proprio qualsiasi tipo di misura si deciderà a Londra. Il divario tra le due sponde dell'Atlantico è netto. Allo stesso tempo la Cina ha finalmente iniziato a giocare la sua partita ponendo dubbi sulla tenuta dell'economia americana - che finanzia ampiamente comprando i Bot del Tesoro americano. In risposta l'amministrazione Obama ha iniziato la ricerca di sostegno alle sue posizioni tra i paesi del Sud, a partire dal Brasile di Lula, ieri in visita alla Casa Bianca. Il ministro del Tesoro americano Timothy Geithner spinge per un impegno di ciascun paese del G20 per uno stimolo pubblico all'economia, scontrandosi contro le resistenze europee che vorrebbero limitare tali interventi, dando invece precedenza alla regolamentazione internazionale del sistema bancario. Soprattutto Francia e Germania vogliono forti limitazioni per l'operato di hedge funds, fondi di private equity e veicoli fuori bilancio usati dalle banche, esplorando la necessità di standard unici vincolanti a livello globale nonché la possibilità di avere regolatori e supervisori globali. Un approccio inaccettabile per gli Usa, sempre sensibili alle esigenze di Wall Street e allergici ad interferenze esterne alla propria sovranità economica. Per sbloccare la situazione, il rafforzamento delle risorse del Fondo monetario internazionale viene utilizzato da entrambe le parti come leva per un possibile scambio. Ieri non c'è stato accordo, ma la partita è aperta. Gli Usa si dicono possibilisti per un cospicuo rifinanziamento del Fmi - anche fino a 500 miliardi di dollari - offrendo così agli Europei risorse per aiutare i vari paesi dell'est Europa che rischiano il tracollo finanziario, mentre trovano alleati nelle economie emergenti quando aprono all'eventualità di dar loro più potere di voto. Il tutto a condizione che quei paesi contribuiscano finanziariamente al Fondo anche in via bilaterale, a danno della sovra-rappresentanza degli europei nel consiglio direttivo dell'istituzione. In cambio gli Usa chiedono a tutti i paesi impegni di spesa anche del 2 per cento del Pil. A Washington si iniziano a rendere conto che il rallentamento della crescita in Europa e nel Sud del mondo sta danneggiando il proprio export. Gli europei di contro sono disposti a rifinanziare il Fondo monetario, ma solo seguendo il sistema di quote di governo attuale. Nel frattempo utilizzano questa concessione per ottenere nuovi poteri di regolatore per l'Fmi, anche nei confronti delle economie che contano, a partire da Usa e Cina. Un rompicapo non da poco per la presidenza inglese, che, come recita il debole comunicato finale di Horsham, si accontenterebbe di impegni di spesa individuali dei singoli paesi, di creare un collegio internazionale di supervisori e definire la riforma interna del Fondo monetario entro il 2011. Al riguardo, il fronte delle nuove «potenze» del Sud chiede senza mezzi termini di avere adeguato potere decisionale nelle istituzioni finanziarie internazionali, prima di dar loro nuovi poteri e soldi. Non sembrano infatti accontentarsi dell'ingresso nel Financial Stability Forum, promosso dagli americani come il nuovo pilastro della governance mondiale. In vista del summit del 2 aprile, su Londra si stanno addensando molte nubi.*CRBM

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Tutti pazzi per il Sudan (sezione: Globalizzazione)

( da "Manifesto, Il" del 16-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

La condanna di al Bashir, le ingerenze Usa, la gara per controllare le risorse del paese, l'attività scomoda di Emergency... Intervista a Gino Strada: «Ho l'impressione che qui si stia giocando un altro 'great game' come quello che ancora insanguina l'Afghanistan» Tutti pazzi per il Sudan Danilo Zolo Sul Corriere della Sera di qualche giorno fa, Gino Strada ha sostenuto che il mandato di cattura emesso dalla Corte penale internazionale nei confronti del presidente del Sudan, Omar al Bashir, è stato inopportuno. È stato il segno dell'accanimento del procuratore Luis Moreno Ocampo nei confronti di un leader islamico, mentre nessuno indaga sui gravissimi crimini di guerra sicuramente commessi da personaggi come George Bush, Ehud Olmert, Vladimir Putin. La giustizia penale internazionale è sostanzialmente al servizio delle grandi potenze? Il titolo del Corriere era molto fantasioso: io non ho mai «difeso» al-Bashir. Ho semplicemente detto che la Corte Penale dell'Aja (che il Sudan, ma anche gli Stati Uniti, la Cina e la Russia non riconoscono) mi pare una istituzione non neutrale - e quindi non credibile moralmente e politicamente - oltreché giuridicamente discutibile. La decisione poi di incriminare al Bashir mi sembra un gesto rischioso e irresponsabile nei confronti del difficile processo di pace in atto in Sudan. Un quotidiano italiano ha sostenuto che la tua professione di chirurgo è una semplice copertura della tua attività di politicante internazionale, schierato a favore dei nemici dell'Occidente e in particolare degli Stati Uniti e di Israele. Tu saresti stato e saresti tuttora un «travestito», amico di «satrapi e assassini» come Saddam Hussein e Omar al Bashir. Come reagisci a queste gravissime accuse? Citiamo pure: si tratta di Paolo Guzzanti su Il Giornale. Guzzanti è un «marchio di qualità»: un ben pagato specialista della diffamazione e della calunnia. È questo che fa di professione. Lui sa bene che se verrà condannato per diffamazione la cosa non farà notizia, e c'è comunque chi fornisce il budget per il risarcimento. Tutto ha un prezzo, si sa, anche il tirare fango sulle persone. L'unica mia reazione alla spazzatura travestita da giornalismo è stata perciò quella di dire al mio avvocato di fiducia di preparare una querela. Dietro l'incriminazione e poi la condanna di al Bashir c'è stata secondo te la mano degli Stati Uniti d'America, che probabilmente sono interessati al Sudan per ragioni assai poco umanitarie? Non ci sono di mezzo il petrolio e la crescente presenza della Cina nel Sudan e, in generale, in Africa? Petrolio, penetrazione commerciale, zone di influenza sono le preoccupazioni di molti che detengono il potere, non certo le priorità dei cittadini. C'è una gara per controllare il Sudan, e ho l'impressione che in quel Paese si stia giocando un altro «Great Game», come quello che iniziò molti anni fa in Afghanistan, e che non ha ancora finito di insanguinare il paese. Luis Moreno Ocampo, pur essendo notoriamente un pavido, era arrivato ad accusare il presidente del Sudan del crimine di genocidio. Tu che conosci molto bene non solo la capitale del Sudan ma anche l'area del Darfur, che cosa pensi di questa accusa? Vedi delle prospettive di pacificazione dell'importantissimo paese africano? Conoscere il Darfur? Conoscere il Sudan, grande quanto due terzi dell'Europa? È un'impresa quasi impossibile per chiunque. Ma negli ultimi anni mi pare si siano fatti passi avanti per far tacere le armi. L'accusa di genocidio contro al Bashir, poi, non è stata riconosciuta dalla Corte: come è noto, la sua incriminazione si riferisce a «crimini di guerra e contro l'umanità». È una differenza non formale: i paladini del «genocidio» avrebbero tentato, in caso contrario, di servirsi strumentalmente dell'articolo 42 della Carta delle Nazioni unite che riconosce il diritto all'uso della forza in caso di minaccia alla pace o di violazione della pace (e quindi, volendo, anche in caso di genocidio). L'attività di Emergency a Khartoum e nel Darfur si sta sviluppando con notevole successo e si sta diffondendo anche oltre i confini del pur immenso Sudan. Le gravi turbolenze politiche in corso nel paese non sono un ostacolo per la vostra attività? Emergency ha iniziato a lavorare in Nord Darfur più di quattro anni fa, e sta ora avviando la costruzione di un Centro pediatrico in Sud Darfur, a Nyala. Non abbiamo avuto problemi né al Centro Pediatrico di Emergency a Mayo, un campo di trecentomila sfollati dalla guerra alla periferia di Khartoum, né al Centro di Cardiochirugia Salam, a Khartoum. Anzi, il centro cardiochirurgico continua a ricevere piccoli pazienti che arrivano da tutto il Sudan, Darfur compreso, e da altri 15 paesi africani. Tutti loro ricevono cure gratuite e di alto livello presso il Centro Salam, senza nessuna interferenza da parte del governo sudanese, che al contrario collabora efficacemente. Che cosa potrebbe fare la sinistra italiana per sostenere l'attività di Emergency in Africa e non solo in Africa? Personalmente non ho alcun rapporto con la «sinistra italiana». Ognuno fa le proprie scelte: sostenere Emergency non è questione di appartenenza alla «sinistra». Che cosa si può fare? Ci sono tanti modi possibili, dal partecipare ai progetti umanitari nei vari paesi al collaborare in Italia con Emergency, fino alle forme più semplici: sottoscrivere un Rid - un addebito automatico in un conto corrente - o dare a Emergency il 5 per mille, che non costa nulla. Sono davvero tanti i modi per darci una mano. Tra poco Emergency compirà 15 anni: una associazione giovane, ma che ha già curato oltre 3 milioni di persone nel mondo. Mi sembra una bella avventura di civiltà.

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"Le famiglie tornino a spendere" (sezione: Globalizzazione)

( da "Stampa, La" del 16-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

"Le famiglie tornino a spendere" «Alla crisi noi stiamo reagendo meglio degli altri, ed i soldi che abbiamo stanziato sono verissimi» assicura il ministro dello Sviluppo Economico. Claudio Scajola da ieri è in Egitto per una due giorni di incontri ufficiali col governo del Cairo: con Confindustria non vuole polemizzare, ma il messaggio che manda al mondo delle imprese è chiaro: «Aumentare il deficit per noi è rischiosissimo, più saggio spendere meglio le risorse che abbiamo». Dopo la polemica delle settimane passate sui «gufi» che vedono sempre nero, insomma, nessun rilancio. Nessun nuovo affondo. Meglio tenere aperti i canali di dialogo e lavorare su progetti concreti. «Dobbiamo andare a cercare lo sviluppo nei Paesi che possono ancora crescere come l'Egitto, con i suoi 90 milioni di abitanti - spiega -, i Balcani dove siamo stati la settimana scorsa, l'Iraq dove sono stato due settimane fa, la Libia, dove andrò a fine marzo e la Russia, dove il 7-8 aprile terremo una Missione di sistema con quasi mille imprenditori alla presenza di Berlusconi e Putin». Anche così si aiuta il rilancio delle nostre imprese. Con l'Egitto in particolare, aggiunge Scajola, «abbiamo una vera partnership strategica: siamo il primo partner europeo e il terzo al mondo dopo Usa e Cina, con un interscambio di 5 miliardi, raddoppiato in tre anni. E possiamo crescere ancora. I nostri due governi concordano sull'importanza di una forte politica euromediterranea, che passa attraverso il rafforzamento dei rapporti economici». Ministro, Marcegaglia sabato ha chiesto «soldi veri» perché la crisi che stiamo attraversando è «vera»... «Tutti sappiamo che la crisi è vera, anche se non è nata in Italia e noi stiamo reagendo meglio di altri. Come ha detto Berlusconi, abbiamo stanziato soldi verissimi come i 16,6 miliardi per le infrastrutture, i 12 per i bond alle banche, i 6 per gli aiuti alle famiglie, i 2 di incentivi per l'acquisto di beni durevoli ecologici. Sono veri i 9 miliardi per gli ammortizzatori sociali e i 9 del fondo imprese. E sono verissimi i 570 milioni che stiamo distribuendo alle imprese per i programmi di innovazione industriale su mobilità, efficienza energetica, made in Italy». C'è chi dice comunque che questi non sono soldi in più, ma fondi già previsti nel bilancio dello Stato che sono stati solo reindirizzati: quelli per le aree sottosviluppate sono finite alle grandi opere, quelli per la formazione agli ammortizzatori sociali. «Il nostro primo impegno deve essere quello di utilizzare al meglio le risorse disponibili prima di aumentare il deficit, operazione rischiosissima per chi ha un debito come il nostro. Grazie a questa prudenza stiamo emettendo titoli di Stato a tassi molto bassi. Cosa che dovrebbe essere apprezzata anche dalle imprese. Ma mi lasci dire un'altra cosa...». Dica. «Il nostro vero tesoro è il risparmio delle famiglie, 8 mila miliardi di euro secondo le stime Bankitalia riferite al 2007 a fronte di un debito dello Stato di 1700 miliardi. Ebbene, dobbiamo indurre le famiglie a spendere, investire, mobilitare una parte di questi risparmi. Lo abbiamo fatto con gli incentivi per auto, moto, elettrodomestici e mobili che stanno rimettendo in moto un settore che significa non solo Fiat ma acciaio, plastica, gomma, le 2500 imprese dell'indotto. Lo faremo con il Piano casa voluto da Berlusconi, che potrebbe attivare decine di miliardi di investimenti immobiliari. Ecco, invece di aumentare le tasse alle famiglie del ceto medio, come sconsideratamente propone il Pd di Franceschini, dobbiamo sollecitarle a spendere un po' dei loro risparmi per soddisfare bisogni come auto meno inquinanti e più sicure o case più ecologiche e comode». Come e quando spenderete i 9 miliardi del Fondo imprese? «Li utilizzeremo al più presto sulla base delle maggiori urgenze e delle richieste delle categorie, con le quali ci stiamo confrontando proficuamente attraverso la costituzione di tavoli sui settori di maggior difficoltà». Le piccole imprese continuano a chiedere un fondo garanzia per favorire l'erogazione del credito. E' una soluzione praticabile? «Questo è uno dei temi in discussione. Domani ci sarà l'incontro chiesto da Confindustria. Mercoledì è già convocato al mio ministero il Tavolo di iniziativa per le Pmi, nel quale discuteremo operativamente del Fondo di garanzia, lo sblocco dei crediti verso la Pubblica amministrazione, nuove norme per le reti d'impresa e le crisi industriali, oltre a intese a cui stiamo lavorando con le banche e le associazioni per congelare i debiti delle imprese in difficoltà finanziaria».

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il pontefice domani parte per il suo primo viaggio nell'africa delle povertà (sezione: Globalizzazione)

( da "Centro, Il" del 16-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Camerun e Angola, chiuderà con i giovani Il pontefice domani parte per il suo primo viaggio nell'Africa delle povertà CITTA' DEL VATICANO. Quasi un miliardo di persone, 1800 lingue ed etnie, un'aspettativa di vita di 46 anni contro i 79 dei Paesi ricchi occidentali, oltre 400 milioni di poveri. Primati di guerre, malattie, corruzione. Ma anche di futuro: più della metà della popolazione è composta da bambini che non hanno ancora 17 anni. Sono le cifre dell'Africa, dove il Papa si recherà, per la prima volta nel suo pontificato, da domani al 23 marzo. Benedetto XVI è reduce da settimane di polemiche, dopo la sua revoca della scomunica ai lefebvriani. Tutto ciò sarà lasciato a Roma, durante un viaggio che porterà Benedetto XVI nel cuore di un continente attraversato da guerre, epidemie, miserie, e tuttavia desideroso di riscatto e di un avvenire diverso. Il Papa farà tappa in Camerun e Angola. «Con questa visita - ha però affermato ieri all'Angelus in piazza San Pietro - intendo idealmente abbracciare l'intero continente africano». «La Chiesa - ha ricordato - non persegue obiettivi economici, sociali e politici». «Giustizia, riconciliazione e pace», saranno le sue tre parole d'ordine, come lo sono per gli episcopati cattolici africani impegnati a ricostruire le loro società dai saccheggi coloniali, da classi politiche locali corrotte e inadeguate, da epidemie che hanno mietuto milioni di vittime (solo per l'Aids sono 17 milioni i morti africani) e da guerre sanguinarie senza scopo e senza fine. Solo nel recente conflitto nella Repubblica democratica del Congo hanno perso la vita più persone che durante la Seconda Guerra Mondiale, anche se in pochi nel mondo occidentale se ne sono accorti. In Angola, dove il Papa farà tappa, la guerra civile, durata 27 anni, si è conclusa solo nel 2002 ed ha lasciato dietro di sè macerie, milioni di morti e orfani. Mentre Benedetto XVI sbarca in Africa, decine di conflitti sono tuttora in corso, a partire dal Darfur. Camerun e Angola, i paesi scelti dal papa, rispecchiano il continente. Il Camerun con le sue 250 etnie e la pluralità religiosa. L'Angola con le incredibili ricchezze naturali, (su cui hanno già messo le mani Usa e Cina). Molti saranno i momenti simbolici: dall'incontro con il mondo dei malati al rito preparatorio del Sinodo Africano a Yaoundè-Camerun; dall'udienza alle «mamas», le donne africane, fino alla messa con i giovani nello stadio, a Luanda, Angola.

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la coldiretti si prepara al mercato globale (sezione: Globalizzazione)

( da "Nuova Sardegna, La" del 16-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

FORMAZIONE La Coldiretti si prepara al mercato globale SANLURI. La rigenerazione dell'agricoltura passa anche attraverso la formazione costante dei propri dirigenti. In quest'ottica si inquadra la serie di incontri territoriali organizzati dalla Coldiretti. Oggi l'iniziativa farà tappa a Sanluri. A una trentina di operatori e dirigenti facenti capo agli uffici territoriali di Villacidro e Sanluri saranno illustrate le opportunità finanziarie contenute nel nuovo piano di sviluppo rurale 2007/2013, le strategie sindacali della Coldiretti Sardegna e la multifunzionalità dell'impresa agricola. Il primo modulo si è svolto nei giorni scorsi a Cagliari, altri ne seguiranno nei prossimi giorni nel Sulcis. Oggi a Sanluri saranno presenti il direttore Luca Saba ed il presidente regionale Marco Scalas, con loro alcuni esperti dell'organizzazione per illustrare le principali novità legislative ed i vantaggi del PSR, con l'obiettivo di tenere costantemente aggiornati i propri rappresentanti. tratta di un'occasione di incontro e studio per preparare la classe dirigente verso un'agricoltura in grado di affrontare i nuovi mercati e le sfide della globalizzazione», ha sottolineato Roberto Scano, direttore di Coldiretti Cagliari. «Il corso - ricorda Marco Lai, segretario di zona dell'ufficio di Sanluri - si svolgerà ad iniziare dalle 10 presso la sede della Provincia del Medio Campidano, in via Carlo Felice». (l.on)

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Al Patisserie Grand Prix amaro quarto posto per i pasticceri italiani (sezione: Globalizzazione)

( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 16-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Esteri Pagina 109 Tokyo. «Meritavamo di più» Al Patisserie Grand Prix amaro quarto posto per i pasticceri italiani Tokyo.. «Meritavamo di più» --> TOKYO Il Giappone vince con merito il primo International Patisserie Grand Prix di Tokyo, che aspira a diventare il campionato mondiale della pasticceria in terra d'Asia, mentre l'Italia paga il giudizio dubbio sulle sue torte e vede sfumare il podio, fermandosi al quarto posto. Per due giorni, alla Jcb Hall del Tokyo Dome, otto squadre in rappresentanza di altrettanti Paesi (Australia, Francia, Cina, Usa, Giappone, Italia, Malesia e Singapore) si sono sfidate sul tema dell'ecologia nella confezione di torte (da viaggio e da forno), dessert da piatto (caldi e freddi), due tipi di cioccolatini, tre tipi di monoporzioni (piccole delizie) e due lavori artistici con zucchero e cioccolato. Il risultato finale, al termine di 13 ore di lavoro, è stato quello di poter ammirare (non di gustare, almeno per i numerosi partecipanti) costruzioni fantasiose sormontate da raffinati e profumati dolci di crema, cioccolato e glassa. Alle spalle del Sol Levante, si sono piazzati nell'ordine Francia e Stati Uniti. «Onestamente credo che, almeno per quanto riguarda le torte, esempio della tradizione italiana, il punteggio sia stato troppo penalizzante. Meritavamo di più, cosa che avrebbe portato cambi in classifica», ha rilevato alla conclusione della premiazione Andrea Zanin, capitano del team azzurro composto da Fabrizio Galla (decoratore in cioccolato) e Gennaro Volpe (scultore dello zucchero). La torta alle mele caramellate e aromatizzate con bergamotto e frutto della passione «era al primo posto e, non si è capito perché, è stata retrocessa in terza posizione», ha continuato Zanin, titolare dell'omonima pasticceria veneziana, che però ha sottolineato di essere «soddisfatto per il risultato, maturato dopo appena poche settimane di allenamento». Copione simile si è ripetuto per l'altra torta, da forno, fatta con pistacchio, lampone, arancio, nocciola e mandorle. Profumatissima. In altri termini, la sensazione è che la massiccia presenza in giuria della componente francese (sei giudici su 10) si sia fatta sentire, in linea del resto con il peso e l'influenza che la pasticceria transalpina ha conquistato a livello mondiale. A Lione si tiene il campionato biennale, gara di pasticceria più prestigiosa in assoluto, mentre l'altro appuntamento di maggior rilievo è negli Usa e ha una forte impronta francese. Iginio Massari, decano del settore e fondatore dell'Accademia maestri pasticceri italiani nonché uno dei giurati, non l'ha nascosto: «forse ci voleva una formula diversa valutazione». Giudizio peraltro condiviso dall'altra giurata italiana, Livia Chiriotti.

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Protezione civile estranea (sezione: Globalizzazione)

( da "Nuova Ferrara, La" del 16-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

RONDE «Protezione civile estranea» «Non esiste alcuna nascita di ronde sotto l'egida della protezione civile». A parlare è il presidente del coordinamento delle associazioni che operano in ambito di protezione civile della provincia di Ferrara, Marcello Gumina (nella foto) che vuol sgombrare il campo da ogni equivoco, come è successo anche recentemente nel comune di Massa Fiscaglia. La circolare di Bertosalso del 10 marzo scorso, dichiara il presidente, è categorica su questo argomento e chi si presenterà con emblemi della protezione civile alle ronde verrà radiato dagli albi. «Inizitive - continua Gumina - che comunque a mio avviso penso vadano riviste e corrette in base alle disposizioni recentemente emanate e da emanare, che si avvalgono di associazioni di volontariato che operano anche in ambito della protezione civile, ma che dovranno comunque rimanere nel rispetto di quei limiti imposti dal dipartimento nazionale della protezione civile, il superamento del quale prevede infatti, ai sensi della circolare 10 del dipartimento, l'avvio della procedura di cancellazione dagli Albi o Registri della protezione civile».

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IERI su questo giornale Romano Prodi ha indicato il punto dolente della crisi "vera": ... (sezione: Globalizzazione)

( da "Messaggero, Il" del 16-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Lunedì 16 Marzo 2009 Chiudi di GIAN MARIA GROS-PIETRO IERI su questo giornale Romano Prodi ha indicato il punto dolente della crisi "vera": l'incapacità di decidere a livello globale. Occorre che il mondo si doti di nuove istituzioni adeguate alla situazione. Se si fosse trattato solo di una crisi di liquidità sarebbero bastati i banchieri centrali. Per ridare stabilità alle banche servono i soldi dei contribuenti, che non possono essere dati senza cambiare nulla. Ma la crisi reale richiede molto di più. L'economia reale è cresciuta per almeno due decenni in direzioni influenzate dalle bolle, che hanno reso possibili e fatto apparire attraenti squilibri economici compensati da flussi finanziari; senza di esse, per ipotesi, si sarebbero vendute meno case negli Usa, la Cina avrebbe investito meno in attività finanziarie americane e i cinesi avrebbero consumato un po' di più. Un sistema produttivo mondiale ripulito dai peccati della finanza avrà una diversa composizione della produzione, quindi differenti strutture produttive. Risolvere la crisi reale richiede di muoversi verso i prodotti nuovi salvando le fabbriche attuali: un po' quel che spera di fare Chrysler attraverso l'accordo con Fiat. Per riuscirci occorre non far mancare liquidità alle imprese, ma anche dare prospettive ai produttori. Mai come adesso bisogna orientare gli atteggiamenti sociali a favore della produzione, anziché della ripartizione: perché si rischia davvero che non ci sia più abbastanza da ripartire. L'esercizio di modificare la composizione del sistema produttivo in corsa, e in presenza di un così drammatico sussulto, coinvolge centinaia di milioni di lavoratori, consumatori, risparmiatori. Solo la dimensione politica è adeguata a gestirlo, anche se manca una sede istituzionale mondiale preordinata a questa gestione. Bisogna inventarsela. Adesso. E speriamo che l'Europa contribuisca nella misura che la sua ricchezza e la sua civiltà renderebbero possibile.

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Obama: investimenti sicuri (sezione: Globalizzazione)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 16-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Il Sole-24 Ore sezione: MONDO data: 2009-03-15 - pag: 7 autore: Stati Uniti. Presidente in campo per rassicurare i mercati dopo i timori di Pechino sul debito Usa Obama: investimenti sicuri «I flussi in aumento dimostrano la fiducia nel nostro sistema» Marco Valsania NEW YORK Barack Obama rassicura Pechino e il mondo. «Non solo il Governo della Cina, ma ogni investitore può avere assoluta fiducia negli investimenti negli Stati Uniti », ha detto al termine di un incontro con il leader brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva. «Anche nel mezzo della crisi - ha aggiunto- abbiamo assistito a un aumento dei flussi d'investimento. è il riconoscimento che la stabilità del nostro sistema economico e politico è straordinaria». Obama ha risposto così, direttamente, alle esplicite preoccupazioni del premier cinese Wen Jiabao sulla solidità del debito americano. Non basta: il ministro del Tesoro Tim Geithner, al margine del G20 di Londra, ha avuto un colloquio bilaterale con il collega cinese, Xie Xuren. Nessuna agenda ufficiale, ma un obiettivo sicuro: garantire, di persona, che gli investimenti cinesi in Treasuries sono sicuri. E cercare reciproche garanzie sulle intenzioni di Pechino, il più grande investitore in de-bito statunitense, del quale detiene oltre 700 miliardi di dollari. La Casa Bianca non ha tempo da perdere per la controffensiva: la fiducia nell'America e nei suoi Treasuries è essenziale al successo delle strategie anti-recessione di Obama. Solo quest'anno è in arrivo l'emissione di titoli per forse duemila miliardi di dollari, che dovrebbe finanziare la corsa alla spesa pubblica destinata a risollevare i destini della crescita, con un pacchetto di stimolo da 787 miliardi, e a risanare il sistema finanziario a colpi di altre centinaia di miliardi. Cosciente del rischio di eccessivo indebitamento, Obama ha promesso di riportare il Paese sulla strada della responsabilità fiscale, più che dimezzando in quattro anni il deficit che quest'anno dovrebbe gonfiarsi a 1.500 miliardi. «Gli Stati Uniti saranno nella posizione più forte di sempre», ha promesso ieri la portavoce del Tesoro Heather Wong. E ancora, riferendosi ai Treasuries: «Abbiamo il mercato più profondo e liquido al mondo». Ma le perplessità sono aumentate sulla capacità di Obama di rispettare tutti gli obiettivi. Questo timore ha trovato voce sul palcoscenico globale, a sorpresa, con la presa di posizione, venerdì, del premier di Pechino. «Chiedo che gli Stati Uniti mantengano il loro buon credito - ha detto Jiabao che onorino gli impegni e garantiscano la sicurezza degli asset cinesi ». La Cina, a fine 2008, deteneva in Treasuries circa 730 miliardi di dollari. Quasi un quarto del totale di 3.100 miliardi in mani straniere, pari a metà dei Treasuries in circolazione. Gli operatori invitano alla cautela. Pechino ha avuto un incerto inizio di rapporti con l'amministrazione Obama. E non ci sono segni di drastiche ritirate dal debito statunitense: una recente asta da 11 miliardi è andata meglio delle attese. Per paesi quali la Cina mancano convincenti investimenti alternativi. «Gli acquisti esteri finora resistono», ha detto Mary Ann Hurley di DA Davidson. Il nervosismo, tuttavia, serpeggia anche sui mercati: la scorsa settimana le banche centrali internazionali hanno ridotto le loro holding di debito targato Stati Uniti presso la Federal Reserve. mvalsania@ilsole24ore.us DIPLOMAZIA AL LAVORO A Londra il ministro del Tesoro Geithner ha visto il collega cinese per fornire, e avere, garanzie dal più grande creditore dell'America

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MADOFF sarà la soluzione? La tentazione di trovare il capro espiatorio... (sezione: Globalizzazione)

( da "Nazione, La (Firenze)" del 16-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

ECONOMIA pag. 13 MADOFF sarà la soluzione? La tentazione di trovare il capro espiatorio... MADOFF sarà la soluzione? La tentazione di trovare il capro espiatorio', è sempre stata assecondata dalla politica, spesso si sono caricate le colpe e le responsabilità di molti su uno solo. Mai però questa si è dimostrata una toppa su un vestito consumato' non è mai una soluzione efficace. Siamo sinceri, le ultime settimane sono state segnate dal segno meno' e non solo per le economie,ma anche per la tenuta sociale delle nazioni.Meno' come le previsioni del Fmi che vede sotto zero' l'economia mondiale, ancor peggio le previsioni dell'Ocse: Spagna a 4,5 milioni di disoccupati, Inghilterra a quota 3,5 senza impiego In questo contesto si è chiesto e ottenuto la fine del segreto bancario, si nazionalizzano le banche, si cercano soluzioni bipartisan o, talvolta, si proseguono battibecchi surreali. Ognuno si arrabatta per convincere i cittadini consumatori mondiali che è possibile aver fiducia. I problemi dell'economia mondiale non risiedono nelle regole ma nei comportamenti, nei controlli, nella responsabilità etica senza la quale, inutile nasconderselo, non ci sarà nessuna Nuova Età'. La condanna di Madoff, giusta e necessaria, non è la soluzione dei problemi, lo scandalo Enron non ha nulla a che fare con la condanna del bandito Madoff. Piuttosto quella esemplare condanna dovrebbe diventare l'occasione, una in più, per riflettere a fondo sui comportamenti di ciascuno. Sia di coloro che si godono ancora il superbonus, guadagnato mettendo sul lastrico centianaia di migliaia di famiglie e aziende, sia per quei responsabili delle nazioni che chiudevano gli occhi per interessi elettorali. Verrà molto più bene dalla visita di Obama a BenedettoXVI, il Papa che per primo parlò della Globalizzazione della Solidarietà e dell'Età della Responsabilità, di quanto non potrà venire dalle fanfare per l'arresto di Madoff. Troppo spesso il capro espiatorio' è servito per autoassolvere potenti e irresponsabili colpevoli, se desideriamo costruire un futuro migliore per i nostri figli, evitiamo le vie del passato. *Deputato Udc

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D'Alema: contro la crisi solo dirigismo (sezione: Globalizzazione)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 16-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Il Sole-24 Ore sezione: POLITICA E SOCIETA data: 2009-03-15 - pag: 12 autore: «Dal poliziotto di quartiere al poliziotto di sportello» - La manovra è maquillage D'Alema: contro la crisi solo dirigismo Lina Palmerini CERNOBBIO. Dal nostro inviato Aveva cominciato il suo intervento dando ragione a Giulio Tremonti. è vero – dice Massimo D'Alema –uno dei problemi messi in luce dalla crisi è l'asimmetria tra un capitalismo globale e la governance delle grandi istituzioni internazionali:un deficit di democrazia che ha spalancato le porte a una deregulation senza l'esercizio da parte degli organismi mondiali di un ruolo di redistribuzione e coesione sociale. Dunque, non si può prescindere dalla ristrutturazione di istituti come le Banche centrali o il Fmi o da una ricomposizione dei G-7 o G-8 che ormai «rappresentano Paesi ex ricchi»; non si prescinde dal chiamare la Cina come «responsible stakeholder» dal punto di vista monetario, redistributivo e politico. Dall'urgenza di un riequilibrio dei pesi mondiali – pena il ritorno a un dirigismo degli Stati nazionali –Massimo D'Alema arriva alle faccende domestiche, quelle che già indicano una deriva protezionista e che trasformano l'iniziale sintonia con Tremonti in totale dissenso. «Cos'altro è mandare i prefetti a fare la sorveglianza sul credito se non una scelta dirigista? Siamo passati dal poliziotto di quartiere al poliziotto di sportello». Dalla difesa di Banca d'Italia parte una critica impietosa al Governo fatta davanti alla platea di Confcommercio riunita a Cernobbio. «L'ottimismo delle chiacchiere non ci salverà, perché siamo a questo: annunci e sorrisi. Io credo, invece, nell'ottimismo della volontà ».L'ex ministro degli Esteri usai numeri per circostanziare l'attacco. «La dimensione della manovra del Governo è dello 0,2% sul Pil a fronte del 5% degli Usa o del 4,2% della Cina. Siamo quindi a zero. A un'operazione di maquillage. Scende il Pil e aumenta il deficit: siamo al 2,4%, come la Francia, che ha un volume di interventi più consistente del nostro». E gli effetti sui redditi sono disastrosi «perché riparte l'evasione, aumenta la pressione fiscale con conseguenze redistributive opposte a quelle degli Stati Uniti». Un avvitamento che le ultime misure, come il piano casa, non eviteranno. «è come bruciare un mobile quando c'è freddo. Così è il piano casa: bruciamo la risorsa del territorio ». Le agenzie di stampa hanno già lanciato in rete le parole del presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, quando tocca a Pierluigi Bersani. «Anche noi diciamo che Berlusconi non ha messo un euro vero sulla crisi. La realtà comincia a imporsi sulle operazioni mediatiche e spero che ora si prendano in considerazione le nostre proposte al decreto rottamazione: assegno ai disoccupati,liquidità per le imprese, avvio dei cantieri locali». L'emergenza richiede sforzi condivisi e così l'ex ministro dell'Industria propone «tavoli territoriali bipartisan» senza lasciar cadere il tema dell'evasione. «C'è un'emorragia delle entrate fiscali, serve subito un decreto antievasione, altrimenti a vincere saranno i furbi ». E sul piano-casa attacca: «Vuol dire che chi ha sette ne guadagna una». Sulla querelle Tesoro-Bankitalia prova l'appeasement: «Basta con queste punzecchiature del Governo: bisogna collaborare: è utile un rafforzamento della Bce». Alla tavola rotonda c'è Corrado Passera e Bersani non rinuncia a una sua punzecchiatura: «Qualche ragione della cattiva reputazione delle banche forse c'è. è un eccesso di difesa: me lo ricordo bene quando proposi le norme sullo scoperto e la trasferibilità dei mutui ».Per l'ottimismo è presto – «la crisi peggiorerà » – ma ieri per Bersani era una buona giornata e non solo per il bel tempo sul lago: «Ho la stessa tessera Pd di Prodi e questo mi mette di buon umore». Un po' di marketing prima di salutare. BERSANI «Servono tavoli territoriali bipartisan: l'Esecutivo consideri le nostre idee sui disoccupati e faccia subito un decreto antievasione»

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L'Italia al quarto postonel Mondiale dei pasticceri (sezione: Globalizzazione)

( da "Secolo XIX, Il" del 16-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

L'Italia al quarto postonel Mondiale dei pasticceri tokyo TOKYO. Il Giappone vince con merito il primo International Patisserie Grand Prix (Ipgp) di Tokyo, che aspira a diventare il "campionato mondiale" della pasticceria in terra d'Asia, mentre l'Italia paga il giudizio dubbio sulle sue torte e vede sfumare il podio, fermandosi al quarto posto. Per due giorni, alla Jcb Hall del Tokyo Dome, otto squadre in rappresentanza di altrettanti Paesi (Australia, Francia, Cina, Usa, Giappone, Italia, Malesia e Singapore) si sono sfidate sul tema dell'ecologia nella confezione di torte (da viaggio e da forno), dessert da piatto (caldi e freddi), due tipi di cioccolatini, tre tipi di monoporzioni (piccole delizie) e due lavori artistici con zucchero e cioccolato. Il risultato finale, al termine di 13 ore di lavoro, è stato quello di poter ammirare costruzioni fantasiose sormontate da raffinati e profumati dolci di crema, cioccolato e glassa. Alle spalle del Sol Levante, si sono piazzati Francia e Stati Uniti. «Onestamente credo che, almeno per quanto riguarda le torte, esempio della tradizione italiana, il punteggio sia stato penalizzante», ha detto Andrea Zanin, capitano del team azzurro composto da Fabrizio Galla (decoratore in cioccolato) e Gennaro Volpe (scultore dello zucchero). La torta alle mele caramellate e aromatizzate con bergamotto e frutto della passione «era al primo posto e, non si è capito perché, è stata retrocessa al terzo posto», ha continuato Zanin, titolare dell'omonima pasticceria veneziana. Copione simile si è ripetuto per l'altra torta, da forno, fatta con pistacchio, lampone, arancio, nocciola e mandorle. Profumatissima. In altri termini, la sensazione è che la forte presenza in giuria della componente francese (6 giudici su 10) si sia fatta sentire, in linea con il peso e l'influenza che la pasticceria transalpina ha conquistato a livello mondiale. A Lione si tiene il campionato biennale, gara di pasticceria più prestigiosa in assoluto, mentre l'altro appuntamento di maggior rilievo è negli Usa e ha una forte impronta francese. 16/03/2009

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Le luci di Targetti sul Golfo (sezione: Globalizzazione)

( da "Sole 24 Ore, Il (Del Lunedi)" del 16-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Il Sole-24 Ore del lunedì sezione: ECONOMIA E IMPRESE data: 2009-03-16 - pag: 18 autore: Storie di imprenditori. Il gruppo ha fatturato 310 milioni Le luci di Targetti sul Golfo di Mauro Castelli D iavolo d'un imprenditore. Accomodante («Bisogna trovare soddisfazione in quello che si fa»), sincero («Se mi guardo allo specchio non posso che reputarmi fortunato»), cosciente dei propri limiti («Nel settore dell'illuminazione, articolato com'è, risulta difficile proporsi tuttologi »), pronto a smussare gli angoli puntando sullo spirito di squadra, sul rispetto reciproco. Con una buona dose di ottimismo al seguito. Così eccolo sdrammatizzare i venti di crisi prendendo in prestito una famosa battuta di Eduardo De Filippo:« Ha da passà a nuttata ». Amen. Insomma, per il cavaliere del lavoro Paolo Targetti bisogna aspettare che passi la tempesta, senza stare comunque con le mani in mano:«L'importante è infatti cercare di muoversi verso le schiarite». Una filosofia operativa peraltro supportata da dieci anni «di crescita a dismisura», crescita che ora gli consente di poter giocare di rimessa e di vivere di «boccate d'ossigeno». Come quella legata alla fornitura di 25mila apparecchi destinati all'illuminazione del nuovo aeroporto di Doha, in Qatar. Ma interessante è anche la recente intesa per dare luce a un "campus" in Arabia Saudita che vede, curiosamente, i "pali" costruiti negli Stati Uniti e le "teste" in Danimarca. Paolo Targetti, si diceva. Presidente di "Targetti Poulsen", il nuovo gruppo italo-danese che si posiziona, nel settore dell'illuminazione architettonica, al primo posto in Italia e al terzo in Europa dopo la Philips e l'austro-tedesca Zumtobel. Un gruppo il cui assetto è il risultato della razionalizzazione della struttura societaria, completata lo scorso settembre, che a sua volta si richiama all'acquisizione, datata 2007 e supportata da un esborso di 161 milioni di euro, della Louis Poulsen Lighting («Troppi soldi considerato il valore, giusti se si tiene conto della complementarità delle loro produzioni »), un passo che ha visto il parallelo ingresso nel capitale del fondo 3i».Così oggi l'azionariato «risulta per oltre il 45% nel portafogli della mia famiglia, il 35 in quello di 3i e il resto nelle tasche di alcuni soci storici». Ricordiamo che la Poulsen è un'azienda che vanta 124 anni anni di vita e i cui «best seller produttivi anni Cinquanta e Sessanta, sorprendentemente, tengono ancora banco sul mercato. Si tratta delle splendide "PH", lampade di lunga tradizione disegnate da Poul Henningse. E noi questa realtà ce la siamo portata a casa –grazie anche alla bravura di mio figlio Lorenzo, Ceo aziendale e "imprenditore dell'anno" nel 2007 – che è riuscito ad avere la meglio su 25 agguerriti concorrenti a livello internazionale». Per quanto riguarda gli altri numeri, il gruppo Targetti Poulsen ha chiuso il 2008 con un fatturato consolidato di 310 milioni di euro, contro i 241,5 dell'esercizio precedente; un export attestato sull'80% in oltre 60 Paesi; 1.700 dipendenti; 20 società partecipate nella distribuzione e una presenza operativa ( sono otto gli stabilimenti) anche negli Usa e in Cina. E proprio sulla Cina si sofferma l'attenzione del cavaliere. «La nostra scelta è caduta su Hangzhou, una città a due ore di treno da Shanghai che si propone come la più bella del Paese. Qui lavorano 200 persone. Abbiamo invece deciso di cedere allo Stato un'altra fabbrica dal momento che, pur disponendo del 60% del capitale, a comandare e controllare tutto erano sempre i cinesi». Già, la Cina. «I cinesi sono commercianti nati, che puntano più sul-la quantità che sulla qualità. Come dire che loro viaggiano a container e noi con il bilancino del farmacista. Speriamo pertanto che continuino a scopiazzarci e a non metterci del loro. Perché quando lo faranno saranno dolori per tutti». Che altro? Addirittura 60 milioni di euro per la realizzazione del nuovo quartier generale di Campi Bisenzio, nell'hinterland fiorentino. Si tratta di 52mila metri quadrati di superfici coperte «volti ad aggregare una lunga serie di realtà operative in zona, che sta però prendendo corpo quando non ce ne sarebbe più bisogno ». Parole forti, quelle del presidente, il quale non manca di accusare: «Il via ai lavori è arrivato dopo dieci anni dalla presentazione del progetto. Una conferma, se mai ce ne fosse bisogno, di quanto il nostro Paese si proponga impreparato e inadeguato alle esigenze delle imprese». E per quanto riguarda la storia aziendale? Di vecchia data. «Mio nonno Guido era un pastore protestante che si era trasferito negli Stati Uniti in quanto il suo credo religioso non incassava particolari simpatie a Firenze. Oltre oceano, invece, si trovò bene, diventando amico di due grandi predicatori, Sankey e Moody». Così al suo ritorno in Italia non mancò di chiamare i due figli proprio con questi cognomi. «Rimasto orfano a 14 anni, mio padre Sankey fu costretto a mettersi a lavorare. E lo fece come elettricista. Una scelta azzeccata, che lo avrebbe proiettato sulla strada vincente dell'illuminazione ». Al comando. Paolo Targetti

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R (sezione: Globalizzazione)

( da "Corriere Economia" del 16-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Corriere Economia - NAZIONALE - sezione: Pubblicita - data: 2009-03-16 num: - pag: 11 categoria: PUBBLICITA San Felice, un sistema azienda di successo R Ricerca e innovazione caratterizzano la filosofia aziendale di San Felice, moderna impresa agricola con un ruolo importante nel panorama vinicolo italiano, che ha i suoi punti di forza nella cultura della terra e nello spirito imprenditoriale. Dalla collaborazione con l'università di Firenze e Milano sono nati vini che hanno fatto la storia dell'azienda; dal Vigorello, il primo Supertuscan del Chianti Classico nato nel 1968 grazie alla sensibilità e alle intuizioni dell'allora direttore Enzo Morganti, al Poggio Rosso, uno dei primi cru di Chianti Classico, fino al Pugnitello, vitigno che è stato riscoperto e recuperato con un investimento economico importante. “La nostra carta dei vini è molto ricca, - spiega Alessandro Marchionne - ma il Grigio è sicuramente il prodotto simbolo dell'azienda, riconosciuto dal consumatore come uno dei migliori per rapporto qualità prezzo”. Con le sue 300 mila bottiglie è probabilmente anche una delle etichette più riconosciute e riconoscibili del Chianti Classico. La produzione di San Felice si rivolge essenzialmente a tre target: i consumatori attenti alla validità del prodotto e del buon rapporto qualita' prezzo si orientano verso il Grigio, a coloro che amano vini di classe, disposti a spendere qualche cosa in più per assecondare la propria curiosità enologica vengono proposti prodotti di punta come la Riserva di Chianti Classico Poggio Rosso, il Vigorello, il Brunello di Campogiovanni e il Pugnitello. Quest'ultimo è il frutto di venti anni di ricerca che San Felice svolge sui vitigni autoctoni. Ultimo target di riferimento sono i consumatori che apprezzano i vini giovani in assoluto o quelli da consumare in un contesto sempre più diffuso del pranzo veloce o dell'aperitivo, per loro è stata studiata la gamma Perolla (MAREMMA), composta da due rossi, un rose' e un vermentino. Il piano di rilancio iniziato nel 2008 sta già avendo i suoi risultati nel ridare a San Felice quel ruolo di protagonista che gli spetta. Le vendite 2008 hanno registrato una flessione nell'ultima parte dell'anno, soprattutto negli Usa, che però è stata controbilanciata da un buon andamento in Italia e in alcuni nuovi mercati. Destiniamo grande attenzione ai mercati internazionali tradizionali che assorbono con continuità la maggior parte del fatturato export, - spiega Marchionne - ma guardiamo con grande attenzione anche a quelli emergenti. In particolare in questo momento stiamo portando avanti nuovi progetti in Cina e Corea per far conoscere i vini toscani in abbinamento con i cibi italiani. Ci aspetta un 2009 molto duro ma noi manterremo l'impegno in ricerca e formazione per rafforzare la nostra marca. E l'apertura della scuola di potatura della vite ne è un esempio. Alessandro Marchionne

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Hitech, innovazione e distribuzione cosi nasce la filiera del made in Italy LO SCENARIO/ A ManiFutura, che apre i battenti il 17 marzo a Pisa, si delineano gli scenari delle politi (sezione: Globalizzazione)

( da "Affari e Finanza (La Repubblica)" del 16-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Hitech, innovazione e distribuzione cosi nasce la filiera del made in Italy LO SCENARIO/ A ManiFutura, che apre i battenti il 17 marzo a Pisa, si delineano gli scenari delle politiche di sviluppo, un tema al centro del dibattito europeo PAOLA JADELUCA Sulla copertina del numero della settimana scorsa di Jasc, il Journal of the American Chemical Society, prestigiosa rivista scientifica, campeggia "il catalizzatore alla moviola", scoperto dal Tasc dell?InfmCnr e dal Dipartimento di Fisica dell?Università di Trieste, in collaborazione con l?università di Vienna. Innovazione rivoluzionaria, che consente di sfruttare le geometrie atomiche della materia per realizzare catalizzatori più efficienti e meno costosi, rispetto al rodio, oggi alle stelle, e destinata in futuro ad avere ricadute positive in termini di applicazioni nel mondo produttivo. Nonostante la fuga di cervelli e i tagli alla ricerca, il nostro paese vanta ancora laboratori d?avanguardia. Fucine d?idee che competono con istituti esteri, tenendo alto il livello della ricerca italiana. Corrono in parallelo con le aziende del Made in Italy che competono sui mercati globali in termini di produttività. I gioielli hitech dell?aeronautica e dello spazio del gruppo Finmeccanica, la griffe dei megayacht mondiali, la Piaggio, brand internazionale delle due ruote. Ma non solo big. Come l?artigiano che realizza le scarpe per Obama, anche tanti "piccoli" si sono fatti strada nel mondo. Istituti e imprese pilota. La punta dell?iceberg di una realtà che per il resto è completamente sommersa. «Abbiamo 570 mila imprese manifatturiere, di queste 3.800 hanno dimensioni medie di livello internazionale, le altre sono tutte piccolissime realtà all?interno delle quali solo 50 mila hanno raggiunto lo status di "middle class produttiva", come vengono definite le imprese minori, anche con meno di 50 dipendenti, che hanno strategie competitive di respiro internazionale», racconta Giuseppe Capuano, responsabile del Centro Studi dell?Istituto Tagliacarne. Cinquantamila, su 570 mila: una nicchia, nel vasto tessuto produttivo del nostro paese che pure ha forte vocazione manifatturiera, con impianti storici che in molti casi si tramandano di generazione in generazione. Mobilieri, fabbricatori di macchine industriali, tessili, calzaturieri, trasformatori di metalli: migliaia di piccoli produttori ogni giorno combattono la loro battaglia con il mercato: non hanno laboratori di ricerca, fanno fatica a trovare credito, si scontrano con la burocrazia, eppure riescono a tenere testa alla concorrenza asiatica a basso costo. Tutto e sempre da soli. In modo spontaneo. Inevitabile la fragilità di questo sistema. Tanto più debole in fase di forte crisi, come quella attuale. Dopo la bolla della new economy, la bolla immobiliare che il con credit crunch ha scatenato la tempesta finanziaria, si torna a guardare allo zoccolo duro industriale. E la sfida, oggi, è quella di trasformare questo esercito di imprese nelle"middle class" del futuro. Ma come? Con l?innovazione, si ripete da anni. Ma non intesa nel senso di cambiare mestiere. «E? sbagliato chiedere loro un riposizionamento su nuovi settori, come il turismo, la cura della persona; il nostro sistema industriale è posizionato sui settori tradizionali e su questi bisogna fare perno con strategie di sistema che mettano le imprese in grado di competere. La tecnologia, per esempio, potrebbe diventare uno dei fattori di contaminazione delle imprese tradizionali che potrebbe fare la differenza», incalza Luigi Scarola, responsabile laboratorio politiche industriali di Nomisma. Gli istituti di ricerca creano alleanze internazionali, i brand del made in Italy fanno network globali. Perché allora non creare reti domestiche? Si puo? gettare un ponte istituzionale tra centri di ricerca e piccole imprese, dando loro un accesso diretto alle fonti di innovazione. E ancora: perché non mettere in rete le imprese tra di loro, innescando quei processi di crossfertilitation decantati dai guru del management? «E? un processo già in atto, come emerge dagli studi della Fondazione Nord Est. All?interno delle fabbriche diminuiscono gli operai e aumentano gli addetti alle nuove funzioni strategiche delle imprese, dalla ricerca al design, dalla valorizzazione del brand fino alla commercializzazione. Ora bisogna accelerare questo processo aiutando le imprese a mettersi in rete per gestire nuove funzioni aziendali integrando il tradizionale "saper fare" dei nostri artigiani con nuove competenze». è l?analisi di Andrea Bianchi, direttore generale ministero dell?Economia, già a capo del dipartimento industria e competitività con il ministro Pier Luigi Bersani nel governo Prodi, tra i fautori di Industria 2015, il piano che stabilisce le linee strategiche per lo sviluppo e la competitività del sistema industriale italiano. Un piano concepito in un?ottica europea, sulla scia di interventi simili in via di attuazione negli altri Stati membri. Indipendentemente dai differenti modelli, infatti, l?industria del Vecchio continente perde colpi rispetto a Usa e Asia. E? il tema al centro del dibattito e dello Small Business Act di Bruxelles, e di cui si parlerà nel corso di ManiFutura, il Festival dell?economia che si terrà a Pisa a partire dal 17 marzo, è proprio quello di superare la crisi. A partire dalla metà degli anni 90, Usa e Cina, dice l?Ocse, hanno sorpassato l?Europa per tassi di produttività grazie agli investimenti, soprattutto in quelli Ict, information and communicatin technology, che consentono di integrare i processi e abbattere i costi. «Il punto di partenza per superare il divario competitivo è estendere il concetto di industria alle nuove filiere produttive che integrano servizi avanzati, manifatture, nuove tecnologie», commenta Bianchi. La crisi, con i ripensamenti in atto anche in termini di modelli econometrici, può essere l?opportunità per creare un nuovo modello di sviluppo: una filiera del "Made in Italy", che lega insieme i campioni dell?hitech all?intera classe produttiva. Scopri come ricevere sul tuo cellulare Repubblica Gold condividi

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Ripensare la fabbrica del futuro un nuovo modello per uscire dalla crisi (sezione: Globalizzazione)

( da "Affari e Finanza (La Repubblica)" del 16-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Ripensare la fabbrica del futuro un nuovo modello per uscire dalla crisi L?appuntamento Ritorno alla fabbrica. Alla produzione "vecchio stile", quella che ha fatto le fortune del Made in Italy nel mondo, ma aggiornata su linee di montaggio votate all?innovazione, alla ricerca e alla capacità di costruire reti d?impresa. Ai tempi della crisi finanziaria che ha messo in ginocchio la "old economy" italiana a Pisa, presso la Cascina Pontedera, si celebra il Festival dell?industria, Manifutura, una cinque giorni (1721 marzo) di dibattiti e appuntamenti promossa da Nens, il think tank coordinato da Pier Luigi Bersani e Vincenzo Visco. Economisti, politici e parti sociali, ma anche artisti (è prevista una rassegna cinematografica a cura di Mimmo Calopresti) chiamati a ragionare sull?attuale impasse dei mercati e sul ruolo dell?industria come traino dell?economia. Ma soprattutto saranno protagonisti gli imprenditori, rappresentanti di quelle 500 mila grandi, medie e piccole imprese della Penisola. «Manifutura ? dice Pier Luigi Bersani vuole essere un gesto di fiducia e di passione verso il settore manifatturiero, una sorta di stati generali dell?industria. Da qui, dalla produzione, bisogna ripartire. Perché non dimentichiamo che l?Italia, insieme a Germania e Giappone, è tra i paesi più industrializzati al mondo. Un patrimonio che la politica ha il dovere di sostenere in questa fase difficile». Già il cartellone degli incontri si può leggere come una ricetta anticrisi: ambiente, globalizzazione, ricerca, mutualità e cultura al cui centro c?è sempre l?industria. Green economy innanzitutto, quella sostenibilità ambientale che fino a pochi anni fa appariva come un ostacolo, quasi una esternalità negativa al buon funzionamento dei processi produttivi, mentre oggi si è trasformata in un motore di sviluppo. Il business verde terrà banco in una serie di incontri declinati secondo "le nuove opportunità e sfide poste dall?ambiente ", "la via alle fonti rinnovabili", "il futuro del sistema energetico italiano", "la casa a emissioni zero". Il parterre degli interventi è ampio e coinvolge diversi esponenti della società produttiva: dai big dell?industria del kilowattora come Renzo Capra (A2a), Piero Gnudi (Enel), Leonardo Maugeri (Eni), Massimo Orlano (Sorgenia), Umberto Quadrino (Edison), Giuseppe Zampini (Ansaldo) ai rappresentanti del mondo dell?agricoltura Stefano Masini (Coldiretti), delle costruzioni Piero Torretta (Ance), della ricerca Gianni Silvestrini (Kyoto Club), delle Pmi col pollice verde, Agostino Re Rebaudengo (Asja Ambiente), Piero Manetti (Massa spin off). Crollo dei mercati e globalizzazione. Questo è il secondo capitolo di Manifutura, analizzato tra la "riorganizzazione della grande industria europea dopo la crisi" (Roberto Colaninno, Guglielmo Epifani, Emma Marcegaglia, Giorgio Zappa) e prospettive dell?economia globale (parola a Carlo De Benedetti, Francesco Merloni, Fabrizio Onida, Benn Steil). Un focus specifico è dedicato all?evoluzione del quarto capitalismo nella lettura offerta dagli economisti Tito Boeri, Alessandro Penati, Stefano Fassina (Nens), Alessandro Lanza (Prometeia), Agostino Megale (Cgil), Terzo per perno su cui far ripartire l?industria è la finanza, «il cuore del problema ? aggiunge Bersani dove intervenire rapidamente per sanare il rapporto tra credito e impresa». "Dare credito all?innovazione per uscire più forti dalla crisi" è lo spunto su cui parte l?incontro che riunisce le testimonianze di Nicola Bellini (scuola superiore Sant?Anna di Pisa), Giuliano Murgia (Sardegna Ricerche), mentre "banche sulla graticola" è il perimetro nel quale dibatteranno Giuseppe Morandini (Piccola Industria), Giuseppe Mussari (Mps) e Roberto Nicastro (Unicredit). La mutualità è l?altro asset del futuro del manifatturiero, intesa non solo come forma societaria cooperativa, ma modus operandi dell?impresa capace di lavorare in rete. Quindi politiche sui territori, responsabilità sociale e finanza per lo sviluppo: argomenti su cui interverranno: Francesco Bellotti (Federconfidi), Matteo Colaninno (commissione attività produttive della Camera), Aldo Soldi (Lega Coop), Andrea Landi (Cassa di Modena), Andrea Mondello (Unioncamere), Armando Purnecchi (Cna). (ch.ben.) Scopri come ricevere sul tuo cellulare Repubblica Gold condividi

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Il governo greco aumenta il budget promozionale (sezione: Globalizzazione)

( da "TTG Italia Online" del 16-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

16/03/2009 10.46 Il governo greco aumenta il budget promozionale Si gioca tutta sulla qualità la partita della Grecia nel 2009. "Occorre insistere sull'ottimo rapporto tra qualità e prezzo delle nostre strutture e sull'upgrading in atto - ribadisce il ministro del Turismo Kostas Markopoulos -. Altro aspetto su cui ci concentreremo è la sostenibilità del nostro turismo; la strategia si baserà non solo sul consolidato prodotto balneare, ma anche su proposte di nicchia quali l'agroturismo, i city break, gli sport invernali, i boutique hotel e la gastronomia di qualità". Il budget a disposizioen epr ilmarketing salirà, quest'anno, del 75 arrivando a 45 milioni di euro. Oltre ai mercati tradizionali che hanno mostrato segnali di rallentamento nel 2008, quali gli Usa, la Germania e la Gran Bretagna, la Grecia accentuerà le iniziative promozionali in bacini emergenti quali Cina, India, Russia, Ucraina, Medioriente ed Europa Centrale

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Made in Italy, Nord Corea Apre prrimo ristorante italiano (sezione: Globalizzazione)

( da "Borsa(La Repubblica.it)" del 16-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Made in Italy, Nord Corea Apre prrimo ristorante italiano (Teleborsa) - Roma, 16 mar - L'apertura in Corea del Nord del primo ristorante italiano su richiesta del leader Kim Jong IL se da lato evidenzia le contraddizioni di un Paese dove 24 milioni di persone soffrono la fame dall'altro conferma il prestigio conquistato dal cibo Made in Italy nel mondo. E' quanto afferma la Coldiretti che, nel commentare la notizia diffusa dal quotidiano nipponico e filonordcoreano Choson Sinbo, sottolinea il forte rischio delle falsificazioni che nel mondo interessa due piatti di tipo italiani su tre. Cuochi nordcoreani - sottolinea la Coldiretti - sarebbero stati inviati in missione a Napoli e Roma lo scorso anno per apprendere i segreti della pasta e della pizza dopo diversi tentativi ed errori nella preparazione dei tipici piatti italiani. Mentre appare poco credibile - secodo la Coldiretti - la notizia che grano, farina, burro e formaggi sarebbero stati acquistati dall'Italia per garantire l'autenticità degli ingredienti. Il ristorante aperto da dicembre nella capitale Pyongyang - continua la Coldiretti - sarebbe molto affollato di clienti che non avevano mai avuto modo prima di assaggiare i piatti della cucina italiana ben conosciuti tuttavia nel paese attraverso i giornali e la televisione. Considerato lo stato di povertà del paese dove il reddito medio annuo era di 1150 dollari nel 2007 la possibilità di gustare cibi importati è riservata ad una piccola casta appartenete alla burocrazia amanti della buona cucina. Lo stesso leader Kim Jong IL - precisa la Coldiretti - è noto per essere un buon gourmet che apprezza particolarmente cognac, vino sushi e caviale. Il fatturato dei prodotti alimentari Made in Italy taroccati supera nel mondo i 50 miliardi di euro e se i Paesi dove sono piu' diffuse le imitazioni sono Australia, Nuova Zelanda e Stati Uniti a preoccupare - sottolinea la Coldiretti - sono anche le tendenze di Paesi emergenti come la Cina dove il falso Made in Italy è arrivato prima di quello originale e rischia di comprometterne la crescita. In alcuni casi l'"inganno" è particolarmente evidente con l'offerta nei menu di "specialità italiane" come gli spaghetti alla bolognese completamente sconosciuti nella città emiliana o le fettuccine Alfredo che niente hanno a che fare con quelle del noto ristorante romano, in altri è piu' difficile da scovare perché riguarda gli ingredienti di piatti dal richiamo familiare. Le imitazioni del parmigiano reggiano e del grano padano sono con il Parmesan la punta dell'iceberg diffuso in tutto il mondo, ma c'è anche - sottolinea la Coldiretti - il Pecorino prodotto in Cina con latte di mucca anziché di pecora, o la Fontina danese e svedese molto diverse da quella della Val d'Aosta, l'Asiago e il Gorgonzola statunitensi o il Cambozola tedesco imitazione grossolana del formaggio con la goccia. Spaghetti napoletana, pasta milanesa, tagliatelle e capellini milaneza prodotti in Portogallo, linguine Ronzoni, risotto tuscan e polenta dagli Usa e penne e fusilli tricolore Di Peppino prodotti in Austria sono alcuni esempi di primi piatti taroccati mentre tra i condimenti risaltano i San Marzano: pomodori pelati "grown domestically in the Usa" o i pomodorini di collina cinesi e la salsa Bolognese dall'Australia. Non sfugge al tarocco - conclude la Coldiretti - anche il vino simbolo del Made in Italy come il Chianti "clonato" nella Napa Valley in California. 16/03/2009 - 08:39

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USA, OCSE e Cina: consumi in calo. (sezione: Globalizzazione)

( da "KataWeb News" del 16-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

USA, OCSE e Cina: consumi in calo. 16 marzo 2009 alle 10:44 — Fonte: petrolio.blogosfere.it — 0 commenti È uscito oggi il report mensile di TOD. Si chiama Oilwatch Monthly , ed esamina periodicamente la produzione ed il consumo di petrolio. Lo trovate qui . La segnalazione più interessante? I grafici sui consumi di USA, Paesi OCSE e Cina .

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GLOBALIZZAZIONE (sezione: Globalizzazione)

( da "Manifesto, Il" del 16-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

GLOBALIZZAZIONE TRA CINEMA E SOCIETÀ L'annuale appuntamento svizzero quest'anno ha avuto come momento clou l'incontro con Joseph Stiglitz. Dal suo libro, «La globalizzazione e i suoi oppositori», è stato tratto un film in cui il grande economista si è calato nei panni «dell'attore-narratore», visitando tre luoghi in cui la globalizzazione ha prodotto effetti negativi: una cittadina industriale degli Stati Uniti, l'India dei contadini esporpriati, l'Ecuador delle risorse saccheggiate. UNO SGUARDO A GAZA E ZDEROT Un altro appuntamento è ruotato attorno alla proiezione del socumentario «Gaza-Zderot, cronaca di ante-guerra». pellicola realizzata da «registi» palestinesi e israeliani che, sulle due «sponde» del conflitto hanno documentato i bombardamenti e i missili che cadevano da una parte e dall'altra. Negazioni del diritto alla vita e alla pace, in sostanza la realtà quotidiana del Medio Oriente e della Palestina. UMOJA, L'UTOPIA DI REBECCA Rebecca Lolosoli, keniota, è la protagonista del documentario «Umoja, il villaggio proibito agli uomini». Ha creato un villaggio per accogliere altre donne come lei ripudiate e cacciate dai mariti dopo essere state stuprate. Con questo incontro il Festival ha celebrato l'8 marzo, dando conto della tenacia di una comunità di donne che scoprono dopo tanti soprusi di avere dei diritti che difendono e trasmetteno ai propri figli.

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Valle Telesina: Dal Connecticut le 'atmosfere sacre' del 'Collegium Musicum di Watertown' (sezione: Globalizzazione)

( da "Sannio Online, Il" del 16-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Valle Telesina: Dal Connecticut le ?atmosfere sacre? del ?Collegium Musicum di Watertown? Pubblicato il 16-03-2009 Prestigio appuntamento musicale quello che andrà in scena nella chiesa parrocchiale ?Ave gratia plena? di Casali di Faicchio nella giornata di domani... Prestigio appuntamento musicale quello che andrà in scena nella chiesa parrocchiale ?Ave gratia plena? di Casali di Faicchio nella giornata di domani. A partire dalle ore 19.30 infatti è in programma uno straordinario concerto di musica sacra allestito dal ?Coro Collegium Musicum? di Watertown - Connecticut (Usa). Il Collegium Musicum Taft è un gruppo selezionato di cinquanta cantanti scelti ogni anno con un?audizione. Il suo repertorio spazia dal medievale al contemporaneo e lo stile vocale va dal Canto Gregoriano a James Taylor. Molte le tournée realizzate sia in questo paese che all?estero, in scuole e chiese, e nel corso delle quali hanno deliziato i numerosi spettatori. Le esibizioni di maggiore interesse negli ultimi anni sono state quelle in Cina, Italia, Francia, Spagna, Isole Britanniche, Australia, Nuova Zelanda, New York e San Francisco. Al momento sono in tournée in Italia dove si stanno esibendo o si esibiranno (come nel caso dei Casali di Faicchio) nella chiese di Locorotondo, Martina Franca, Positano, Amalfi e Roma. Le ragazze del Collegium hanno cantato anche con Skitch Henderson e i New York Pops alla Carnegie Hall, dove hanno accompagnato con il loro canto il capolavoro dell?orchestra di Gustav Holst, The Planets. La scuola Taft, fondata da Horace Taft, fratello del presidente William Howard Taft, è una scuola secondaria privata di 550 studenti, a Watertown nel Connecticut. La missione della scuola, diretta da William MacMullen, quinto direttore da oltre un secolo, è l?educazione globale dello studente che si realizza offrendo ampie opportunità agli allievi nelle discipline teoriche, artistiche e sportive. Ma conosciamo meglio l?organista e il direttore del prestigioso collegio. Paul Halley, è nato in Inghilterra nel 1952 ed ha ricevuto la sua prima formazione musicale nell?Ottawa in Canada. All?età di sedici anni è diventato un Associato del Conservatorio Reale di Toronto. Ha ricevuto la borsa di studio per Organo al Trinity College di Cambridge, Halley ha ottenuto il suo M.A. con premi per composizioni ed esibizioni ed è stato nominato Fellow del Royal College di Organisti, vincendo il primo premio nelle competizioni del college. Attraverso un percorso che include due anni di insegnamento in Jamaica, Halley è diventato Organista e maestro di coro alla alla Cattedrale di St John the Divine a New York City dove ha lavorato dodici anni, dal 1977 al 1989. Mentre rivestiva questa carica, Halley è diventato anche membro principale nel Paul Winter Consort e ha vinto quattro premi ?Grammy Awards? per i suoi contributi come scrittore e realizzatore di molti dischi Consort. La musica di Halley è stata suonata e registrata da molti artisti famosi e ensembes, inclusa la New Jersey Symphony e l?orchestra John Williams e i Boston Pops. Dopo la sua partenza dalla Cattedrale nel 1989, Halley si è stabilito nella zona rurale nord occidentale del Connecticut negli Usa e ha fondato il coro di ragazzi Chorus Angelicus e l?ensemble di adulti Gaudeamus. Attualmente Halley abita nella Nova Scozia in Canada dove è diventato Direttore di Musica della Cappella di King?s College e della Chiesa di St. George. Bruce Fifer, direttore del Collegium Musicum e a capo del Dipartimento delle Arti alla Taft School è un membro della facoltà da tredici anni. Lavora insieme a sua moglie Helena che insegna recitazione alla Taft ed entrambi hanno portato le arti della scuola a un ulteriore livello di eccellenza e i loro programmi sono presi ad esempio nelle scuole pubbliche di tutti gli Stati Uniti. Nei 22 anni precedenti la carica alla Taft, Fifer ha lavorato alla Cattedrale di St. John the Divine a New York dove ha incontrato Paul Halley iniziando una collaborazione artistica. Coinvolto nell?ampio programma di arti della Cattedrale a più livelli come cantante, direttore didattico e direttore di coro, ha coltivato una profonda amicizia con Paul Halley e questo ha permesso ad entrambi di creare e realizzare progetti ed eventi come ad esempio: St Francis Day, Boar?s Head Festival, Carnival, una versione teatrale della Passione di San Giovanni di Bach e spettacoli annuali del Messiah così come molte Sante Messe e concerti nel corso di tutti i 30 anni della loro collaborazione.

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Fiera di Ancona: rassegna nazionale per mostrare come opera la protezione civile (sezione: Globalizzazione)

( da "Sestopotere.com" del 16-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Fiera di Ancona: rassegna nazionale per mostrare come opera la protezione civile (16/3/2009 09:37) | (Sesto Potere) - Ancona - 16 marzo 2009 - 'Una rassegna nazionale per mostrare come opera la protezione civile e per promuovere una riflessione sulla cultura della sicurezza'. Sono gli obiettivi della manifestazione: 'Codice Rosso ' Il Comune nel sistema della protezione civile' che si terra` alla Fiera di Ancona dal 19 al 21 marzo 2009. Il programma e` stato illustrato dal presidente reggente dell'Anci Marche, Giorgio Meschini, a Urbino, nell'ambito di una cerimonia di consegna degli attestati di frequenza a un corso comunale di protezione civile sui beni culturali. La mattinata si e` poi conclusa con una spettacolare esercitazione che ha simulato l'evacuazione del Palazzo Ducale, a seguito di un incendio che ha messo in pericolo le opere d'arte e richiesto il recupero di persone intossicate. Presso la sala Serpieri del Collegio Raffaello, erano presenti anche il sindaco di Urbino, Franco Corbucci, il vicesindaco, Lino Mechelli, il direttore del dipartimento regionale Protezione Civile, Roberto Oreficini. Codice Rosso e` una manifestazione nazionale, organizzata nel 2002 dalle Regioni Marche dalle Anci di Marche e Umbria (ora dell'Abruzzo), Protezione civile e dall'Anci nazionale, dai Vigili del Fuoco a seguito del terremoto del 1997 che ha interessato il territorio marchigiano e umbro. 'L'evento e` servito per valorizzare l'impegno profuso in quell'occasione ' ha ricordato Meschini ' e per non disperdere un'esperienza di volontariato che ha fatto crescere tutto il sistema della protezione civile italiana'. Da alcuni anni, ha rimarcato Oreficini, 'Codice Rosso e` divenuto l'appuntamento istituzionale piu` importante della protezione civile, nel corso del quale vengono dibattuti tutti gli argomenti, di settore, piu` attuali a livello nazionale'. Saranno due i temi principali dell'edizione 2009: l'organizzazione della protezione civile su base associativa comunale e la prevenzione nelle scuole. 'Il problema e` particolarmente sentito nelle scuole marchigiane che vantano, comunque, una situazione migliore di altre realta` italiane ' ha detto Meschini ' Molti edifici sono pero` ospitati in strutture antiche e storiche, per cui occorre capire come e dove intervenire con priorita`'. Una caratteristica di Codice Rosso, ha ricordato il presidente di Anci Marche, e` quella di conferire riconoscimenti a personalita` che si siano distinte nel settore della protezione civile. Nel 2007 e` stato premiato Giuseppe Zamberletti ('Il padre fondatore della protezione civile nazionale'), quest'anno il riconoscimento verra` attribuito a Gianni Letta (sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri). Inoltre verranno premiati sei laureati che hanno svolto tesi sulla protezione civile, 'segno della grande attenzione del mondo universitario ' ha sottolineato Meschini ' verso le problematiche della protezione civile'. A margine della presentazione di Codice Rosso, Oreficini ha sottolineato l'importanza dell'esercitazione che si e` svolta al Palazzo Ducale: 'Di grande rilievo per la nostra regione, perche` siamo capofila nel settore dell'impiego del volontariato a tutela dei beni e del patrimonio storico artistico. Abbiamo oggi l'opportunita` di simulare un intervento estremamente realistico nel luogo piu` prestigioso delle Marche'. (r.p.) Codice Rosso ' Il Comune nel sistema della protezione civile - Il programma - La manifestazione si svolge nell'arco di tre giorni (dal 19 al 21 marzo) presso la Fiera di Ancona. Saranno discussi e approfonditi i problemi della protezione civile con i protagonisti delle varie istituzioni. Il 19 marzo alle 10.30 prende il via il convegno con la cerimonia inaugurale. Presenti il presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, l'assessore alla protezione civile dell'Abruzzo, Daniela Stati, i presidenti Anci Marche, Giorgio Meschini e Abruzzo, Antonio Centi, il presidente della Provincia di Ancona, Patrizia Casagrande, il vice capo dipartimento della Protezione civile, Bernardo De Bernardinis. Conclude la mattinata il sottosegretario del Ministero dell'Interno, Michele Davico. Nel pomeriggio dello stesso giorno alle 15.00 si apriranno i lavori tecnici sul tema 'La protezione civile nelle prospettive delle riforme federaliste'. Il 20 marzo alle 9.30 alla presenza degli assessori regionali delle Marche, Sandro Donati, del Veneto, Elena Donazzan e del sindaco di Ascoli Piceno, Piero Celani, si afrontera` il tema 'Personale degli Enti locali e compiti di protezione civile', mentre nel pomeriggio 'Il volontariato tra Comune, Regione e Stato'. Sabato 21 marzo ci sara` la giornata conclusiva che trattera` l'attuazione dei 'modelli organizzativi nelle prospettive delle riforme federaliste' con la presenza di Guido Bertolaso, capo dipartimento della Protezione Civile, e l'assegnazione del premio nazionale 'Codice Rosso' al sottosegretario Gianni Letta.

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FONDI EXTRA: E LA GERMANIA SI CHIAMA FUORI (sezione: Globalizzazione)

( da "Wall Street Italia" del 16-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

FONDI EXTRA: E LA GERMANIA SI CHIAMA FUORI di MPS Capital Services "Siamo convinti che non abbia senso continuare ad iniettare ulteriori fondi nella nostra economia se prima non verrà ripristinata la fiducia sui mercati finanziari", dice il ministro delle Finanze tedesco. -->*Questo documento e' stato preparato da MPS Capital Services ed e' rivolto esclusivamente ad investitori istituzionali ovvero ad operatori e clientela professionale ai sensi dell'allegato n.3 al reg. n.16190 della Consob. Le analisi qui pubblicate non implicano responsabilita' alcuna per Wall Street Italia, che notoriamente non svolge alcuna attivita' di trading e pubblica tali indicazioni a puro scopo informativo. Si prega di leggere, a questo proposito, il disclaimer ufficiale di WSI. (WSI)- Tassi di interesse: in area Euro la settimana si è conclusa con un rialzo dei tassi che ha interessato tutta la curva, con lo spread sul 2-10 anni rimasto intorno ai 170 pb. Si è invece ulteriormente esteso in territorio negativo il differenziale sul decennale Uk-Germania che si è portato a -14 pb, continuando a beneficiare dell?inizio della politica di quantitative easing da parte della BoE. L?incontro dei ministri finanziari dei presidenti delle banche centrali del gruppo del G-20 tenutosi lo scorso 13-14 marzo, ha portato ad accordi di principio sulla necessità di continuare a porre in essere politiche fiscali e monetarie espansive ed inoltre anche sull?incremento della dotazione del Fmi. I leader mondiali, si sono impegnati a adottare tutte le azioni necessarie per risollevare il sistema finanziario e tra queste assicurare che le banche abbiano capitali a sufficienza e risolvere il problema degli asset tossici. Sopravvivere non e' sufficiente, ci sono sempre grandi opportunita' di guadagno. Hai mai provato ad abbonarti a INSIDER? Costa meno di 1 euro al giorno. Clicca sul link INSIDER La Germania in particolare è apparsa non disponibile al momento ad un ulteriore piano di stimoli all?economia. Il ministro delle finanze tedesco ha infatti dichiarato: "siamo convinti che non abbia senso continuare ad iniettare ulteriori fondi nella nostra economia se prima non verrà ripristinata la fiducia sui mercati finanziari". In Svizzera il governo ha annunciato che allenterà le regole sul segreto bancario e coopererà di più nella lotta all?evasione fiscale. Oggi gli operatori resteranno in attesa dei dati finali del Cpi di febbraio e del discorso di Trichet nel pomeriggio. Negli Usa tassi di mercato decennali stabili intorno a 2,90%, malgrado la continuazione del rialzo dei mercati, trainati venerdì soprattutto dal rialzo del comparto collegato alla spesa sanitaria. Ieri, nel corso della sua prima intervista televisiva, il presidente della Fed Bernanke ha dichiarato di attendersi la ripresa dell?economia nel 2010, aggiungendo che il rischio maggiore è dato dalla mancanza eventuale di volontà politica. Bernanke ha inoltre riaffermato la sicurezza e l?affidabilità dell?investimento in titoli governativi Usa, dichiarazioni importanti dopo le preoccupazioni espresse dal primo ministro cinese in merito alla forte esposizione della Cina in Treasury Usa. L?incontro è stato una sorta di rodaggio in vista del tanto atteso meeting del G-20 del prossimo 2 aprile. Ieri sera AIG ha reso pubblica la lista delle controparti delle proprie posizioni in derivati, dopo settimane di pressioni in tal senso. E? emerso come vi sia l?esposizione da parte di diverse banche su scala globale. Tra quelle europee l?esposizione maggiore emersa è quella relativa a SocGen, Deutsche Bank e Barclays. Questa settimana i tassi decennali potrebbero continuare ad oscillare nel range 2,5%-3% almeno fino al prossimo mercoledì, quando la Fed potrebbe dare inizio alla politica di acquisti di Treasury Usa, nel qual caso si potrebbe assistere ad un repentino calo dei tassi decennali. Materie prime: questa mattina si assiste ad un forte calo del Wti dopo che l?Opec ha deciso di non tagliare la produzione alla luce del marcato deterioramento dell?economia globale e dell?eccesso di produzione dei membri rispetto alla quota decisa a dicembre. Venerdì i prezzi erano scesi dopo la revisione al ribasso delle stime sulla domanda 2009 da parte dell?Iea e dell?Opec. Positivi i metalli industriali guidati dal rame (+2,6%) favorito dal calo delle scorte al Lme. Tra i preziosi in rialzo l?oro (+0,7%) e l?argento (+2,1%). Tra gli agricoli in calo il grano (-1,7%) e la soia (-1,8%). Copyright © MPS Capital Services. All rights reserved

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Salerno: Al via il Corso per i Volontari della Protezione Civile (sezione: Globalizzazione)

( da "Salerno notizie" del 16-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Salerno: Al via il Corso per i Volontari della Protezione Civile Alla presenza dei richiedenti selezionati avrà luogo domani mattina martedì 17 marzo alle ore 10.00 presso il Salone del Gonfalone del Palazzo di Città l?inizio del corso per i volontari della Protezione Civile organizzato dal Comune di Salerno. Le lezioni saranno introdotte dall?intervento dell?Assessore alla Protezione Civile del Comune di Salerno Augusto De Pascale. 16/03/2009

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Agricoltura, La Via esalta la crescita delle imprese al femminileFloridia. (sezione: Globalizzazione)

( da "Sicilia, La" del 16-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Agricoltura, La Via esalta la crescita delle imprese al femminileFloridia. Al convegno organizzato dalla Fidapa, l'assessore regionale ha detto che bisogna puntare sulla trasformazione dei prodotti agroalimentari Priolo. Dopo che con decreto del prefetto di Siracusa Maria Fiorella Scadura è operativo il Pee (Piano d'emergenza esterna) per l'area del petrolchimico, il sindaco di Priolo Antonello Rizza e l'assessore comunale alla Protezione civile hanno organizzato una informativa alla popolazione che si è svolta in piazza Quattro canti. Inoltre, nell'occasione, è stato presentato l'idrante che l'Erg ha donato alla Protezione civile di Priolo. L'informativa alla popolazione è consistita, come ha fatto osservare il responsabile dell'ufficio comunale di Protezione civile Gianni Attard, nel consegnare ai cittadini un opuscolo in cui sono elencate le aziende industriali presenti sul territorio ed un modulo da compilare e restituire, con i dati richiesti, al Comune di Priolo. Con questa iniziativa si potrà ampliare ed aggiornare l'informazione, sotto i profili di Protezione civile ed istituzionali, attraverso anche un sistema via SMS. «La corretta divulgazione di notizie ? afferma il sindaco Rizza - in caso di reale pericolo è fondamentale per le situazione di allerta per incidenti industriali. Quindi, si sta cercando di mettere in atto tutte le iniziative per ottimizzare i comportamenti dei cittadini durante le emergenze che si potrebbero verificare». Nell'opuscolo che è stato distribuito ai cittadini, oltre ad essere elencate le aziende industriali e la loro ubicazione topografica, vengono evidenziate gli scenari che si potrebbero presentare in caso di incidente industriale. «Nell'opuscolo ? afferma l'assessore comunale alla Protezione civile Giovanni Parisi ? sono elencate le sostanze che vengono prodotte in quel determinato stabilimento industriale e gli effetti che queste sostanze potrebbero avere sulla popolazione». Dopo essere stato aggiornato di recente nel nuovo Pee vengono inserite le aree che si riferiscono al deposito costiero Maxcom Petroli di Augusta, ed il deposito Esso Italiana. Inoltre, nell'opuscolo dato ai cittadini sono inserite le informazioni predisposte dalla aziende, che operano nella zona del petrolchimico e le misure di prevenzione e di sicurezza che vengono adottate. L'ufficio di Protezione civile ha anche censito le infrastrutture stradali, ferroviarie, porti e reti di servizi essenziali che interessano la zona del petrolchimico. Un'altra giornata di informativa alla popolazione si svolgerà fra qualche settimana ed in questo caso ad essere interessata sarà la frazione di San Focà. P.M.

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Al mondiale dei pasticceri Italia solo quarta (sezione: Globalizzazione)

( da "Gazzettino, Il" del 16-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Al mondiale dei pasticceri Italia solo quarta Lunedì 16 Marzo 2009, Tokyo Il Giappone vince con merito il primo International Patisserie Grand Prix (Ipgp) di Tokyo, che aspira a diventare il 'campionato mondiale' della pasticceria in terra d'Asia, mentre l'Italia paga il giudizio dubbio sulle sue torte e vede sfumare il podio, fermandosi al quarto posto. Per due giorni, alla Jcb Hall del Tokyo Dome, otto squadre in rappresentanza di altrettanti Paesi (Australia, Francia, Cina, Usa, Giappone, Italia, Malesia e Singapore) si sono sfidate sul tema dell'ecologia nella confezione di torte (da viaggio e da forno), dessert da piatto (caldi e freddi), due tipi di cioccolatini, tre tipi di monoporzioni (piccole 'delizie') e due lavori artistici con zucchero e cioccolato. Il risultato finale, al termine di 13 ore di lavoro, è stato quello di poter ammirare (non di gustare, almeno per i numerosi partecipanti) costruzioni fantasiose sormontate da raffinati e profumati dolci di crema, cioccolato e glassa. Alle spalle del Sol Levante, si sono piazzati nell'ordine Francia e Stati Uniti. «Onestamente credo che, almeno per quanto riguarda le torte, esempio della tradizione italiana, il punteggio sia stato troppo penalizzante. Meritavamo di più, cosa che avrebbe portato cambi in classifica», ha rilevato alla conclusione della premiazione Andrea Zanin, capitano del team azzurro composto da Fabrizio Galla (decoratore in cioccolato) e Gennaro Volpe ('scultore dello zucchero'). La torta alle mele caramellate e aromatizzate con bergamotto e frutto della passione «era al primo posto e, non si è capito perché, è stata retrocessa in terza posizione», ha continuato Zanin, titolare dell'omonima pasticceria veneziana, che però ha sottolineato di essere «soddisfatto per il risultato, maturato dopo appena poche settimane di allenamento». Copione simile si è ripetuto per l'altra torta, da forno, fatta con pistacchio, lampone, arancio, nocciola e mandorle. Profumatissima. In altri termini, la sensazione è che la massiccia presenza in giuria della componente francese (sei giudici su 10) si sia fatta sentire, in linea del resto con il peso e l'influenza che la pasticceria transalpina ha conquistato a livello mondiale. A Lione si tiene il campionato biennale, gara di pasticceria più prestigiosa in assoluto, mentre l'altro appuntamento di maggior rilievo è negli Usa e ha una forte impronta francese. Iginio Massari, decano del settore e fondatore dell'Accademia maestri pasticceri italiani nonché uno dei giurati, non l'ha nascosto: «forse ci voleva una formula diversa valutazione». Giudizio peraltro condiviso dall'altra giurata italiana, Livia Chiriotti.

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Una centralina meteo per "salvare" Contignaco (sezione: Globalizzazione)

( da "Gazzetta di Parma Online, La" del 16-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Una centralina meteo per "salvare" Contignaco In tempi di grandi paure sul cosiddetto riscaldamento globale sarebbe bene pensare che sono i piccoli atti quotidiani di un?amministrazione che possono incidere pesantemente sul microclima di zone sottoposte a interventi antropici: il ponentino di Roma, la brezza gentile cantata dai poeti, è scomparsa non per le emissioni di CO2, ma perché è stato edificato un nuovo quartiere che ha modificato i flussi atmosferici». A lanciare un allarme sulla quotidiana sconfitta dell?ambiente in cui viviamo è il professor Teodoro Georgiadis, primo ricercatore dell?Istituto di Biometereologia del Cnr di Bologna, durante un incontro pubblico che si è svolto a Salso, voluto dalla Biblioteca del Viaggiatore di Salsomaggiore nel quadro del progetto Bellalavalle per la salvaguardia e lo sviluppo della Valle di Contignaco. «Io non sono né un catastrofista né un negazionista, ma penso che dare alla CO2 la colpa di tutti i problemi climatici causi una colpevole deresponsabilizzazione delle istituzioni locali. Se una anziana muore per un colpo di calore attraversando un parcheggio in estate non è perché si produce CO2 in Cina, è perché nella programmazione urbanistica locale non si è tenuto conto del microclima». Il riscaldamento globale è quindi una bufala? «Io cerco di attenermi ai dati. E gran parte dei dati forniti dall?Ipcc (l?ente Onu che ha formulato le teorie del riscaldamento globale, ndr) nascono da cattive misurazioni. Negli Usa, per esempio, il 50 per cento delle centraline meteo (su cui dati si basano gli studi climatici, anche se non sono le più adatte alle rilevazioni) è stato valutato sotto la sufficienza qualitativa». Il caso di Contignaco? «Ne parleremo meglio quando avremo i dati della centralina che la Biblioteca vuole installare. Da un primo sopralluogo direi però che in una valle così piccola e instabile su cui si erge una montagna di 800 metri, la costruzione di alcune migliaia di metri quadrati di abitazioni in un?area specifica potrebbe tra l?altro creare potenti correnti ascensionali. Queste richiamerebbero aria fredda e ciò, specie in inverno, potrebbe significare danni ambientali». Accennava anche a Salsomaggiore? «Di nuovo, non ho dati certi. Ma mi si dice dell?ipotesi un parco a tema capace di portare centinaia di migliaia di persone in zona, con relative auto. Il particolato sottile delle loro emissioni ha la proprietà di inibire le precipitazioni, modificando notevolmente il ciclo dell?acqua: in una città termale questo potrebbe portare a conseguenze notevoli». «Sarebbe interessante a questo punto avviare un monitoraggio del clima della valle, per capirne meglio caratteristiche e possibili fruizioni» ha sottolineato durante l'incontro dell'altra sera Georgiadis che, incalzato dalle domande, ha anche spiegato come da sempre «il clima muta a seconda dell?impatto umano sull'ambiente. Il cambiamento territoriale comporta una serie di cambiamenti climatici». Il suggerimento del Cnr sarebbe quello «di misurare i dati recepiti dal monitoraggio per capire un microclima caratteristico di una vallata chiusa».

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FIAT MELFI, SIMONETTI (PD): OGNUNO FACCIA LA SUA PARTE (sezione: Globalizzazione)

( da "Basilicanet.it" del 16-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

FIAT MELFI, SIMONETTI (PD): OGNUNO FACCIA LA SUA PARTE 16/03/2009 16.42.35 [Basilicata] â??Il processo di globalizzazione degli ultimi anni, che si è¨ retto sulla contrazione dei costi di produzione, e lâ??attuale fase di congiuntura economica, impongono, a tutti, una riflessione attenta sul futuro della Fiat e sul ruolo e la funzione che lo stabilimento SATA di Melfi potrà  avere nel prossimo futuroâ?. Lo afferma, in un comunicato stampa, Luigi Simonetti, coordinatore del Pd di Melfi. â??La sfida difficile della conquista di nuovi mercati, che ha innanzitutto la Fiat, richiede investimenti strategici sullâ??innovazione, sulla qualità  e sullâ??eccellenza mostrando sensibilità  alla tutela dellâ??ambiente, ma al contempo necessita della partecipazione e della convinzione dei lavoratori. A tal proposito è¨ necessario a Melfi, a seguito anche dellâ??investimento della Regione Basilicata sul Campus della ricerca, che si evitino frammentazioni e spaccature pericolose. Il compito a cui siamo chiamati tutti è¨ la tutela dellâ??apparato industriale e dello stabilimento di Melfi, puntando anche sul riconoscimento reciproco tra lâ??azienda, i lavoratori e i territori, affinché© gli obiettivi diventino â?? cosa comuneâ? in tutti i frangenti e a prescindere dalle oscillazioni dei mercati. È? un momento grave quello che stiamo attraversando, ma è¨ chiesto a tutti, con lungimiranza, di fare la propria parteâ?. (bas - 04)

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Ripresa verrà da Usa, Cina troppo piccola per ex economista Fmi (sezione: Globalizzazione)

( da "Reuters Italia" del 16-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

MILANO (Reuters) - Una ripresa della crescita mondiale si baserà ancora sul rilancio dei consumi americani, mentre l'economia cinese rimane troppo orientata a soddisfare la domanda estera e ha un peso ridotto per incidere sullo scenario mondiale. Lo ha sostenuto l'ex economista-capo del Fondo monetario internazionale, Raghuram Rajan, ora professore all'università di Chicago e consulente economico del premier indiano. "Gli Stati Uniti saranno ancora i consumatori di ultima istanza dal momento che la minore protezione sociale spinge il governo a essere meno tollerante rispetto a una disoccupazione in rialzo, la Fed è una banca centrale particolarmente attiva e gli investitori esteri sono disponibili a finanziare l'America", ha spiegato l'economista, partecipando a un convegno milanese organizzato da Advantage. "Di conseguenza il dollaro rimarrà forte". "La Cina è troppo piccola rispetto all'economia mondiale ed è troppo orientata all'export. Questa situazione cambierà, ma non nel corso di un anno... e, anche se cambia il suo modello di crescita, la Cina rimarrà un'economia piccola relativamente al mondo, il suo contributo può aiutare soprattutto a livello regionale", ha detto Rajan. Il professore dell'Università di Chicago ritiene che ci siano alcuni timidi segnali positivi nell'economia statunitense, ma c'è bisogno di una stabilizzazione che, a sua volta, necessita di un intervento chiaro da parte del governo Usa sul settore finanziario. "Non abbiamo ancora una stabile ripresa dei consumi americani, ma le misure necessarie sono state prese. Quello che serve è un chiaro piano per il settore finanziario: questa mi sembra la condizione necessaria perchè la ripresa prenda forma", ha detto l'economista. Il mercato del credito negli Usa è congelato e lo sarà fino a quando i bilanci bancari non verranno ripuliti e l'azione del governo non avrà eliminato i timori di fallimenti per altre grandi istituzioni. "Anche se [il governo] farà tutte le cose giuste ci vorrà del tempo... non meno di un anno", secondo Rajan. "Altrimenti ci vorrà molto di più". Il premier cinese Wen Jiabao ha detto la settimana scorsa che è pronto anche ad adottare nuove misure per centrare l'obiettivo di una crescita all'8% quest'anno.

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LOOK FIGHETTO, FITNESS FEVER, CAPELLI DIVENUTI DI COLPO color arancio acceso MACCHé BERLUSCONI, è la nuova moglie Wendi A costituiRe una minaccia PER MURDOCH BIOGRAFIA AL CETRIOLO (sezione: Globalizzazione)

( da "Dagospia.com" del 16-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

HomePage | Segnala articolo --> LOOK FIGHETTO, FITNESS FEVER, CAPELLI DIVENUTI DI COLPO color arancio acceso - MACCHé BERLUSCONI, è la nuova moglie Wendi A costituiRe una minaccia PER MURDOCH - BIOGRAFIA AL CETRIOLO PER RUPERT, L?UNICO A FARE FIGLI COL CANCRO ALLA PROSTATA Da "IL" de "Il Sole 24 Ore" Tratto dal libro "The man who owns the news" di Michael Wolff Rupert Murdoch Sempre che sia possibile cambiare uno degli uomini meno incerti e più sicuri di sé del pianeta, Murdoch negli ultimi dieci anni è stato cambiato, o meglio recuperato, dal nuovo matrimonio. La vanità, a cui prima non indulgeva perché scoraggiato dalla timidezza, dal contegnoso ideale di eleganza dell'ex moglie Anna, dalle sue stesse idee sull'esibizionismo consumistico, improvvisamente si palesa. I nuovi completi ­ «È passato di colpo dall¹essere un tradizionalista a indossare vestiti firmati Prada», dirà sua figlia Prue, costantemente incredula ­ le febbrili sessioni di esercizio fisico, le acconciature. L'impellenza, e secondo alcuni il ridicolo, di tutto ciò è più che evidente. Alla News Corp. C'è una situazione di straordinario imbarazzo, perché il nuovo look, la nuova gioia di vivere, la nuova sistemazione abitativa - vive temporaneamente al Mercer Hotel di Soho, come una rockstar - sono qualcosa di cui non si può parlare. O quantomeno, di cui non si parla. Nessuno è a suo agio con lui. E per di più lui non lo ammette. I suoi capelli, anche se improvvisamente sono diventati color arancio acceso, non sono un argomento di discussione accettabile (soltanto Prue lo rimprovera). PAURA DEL DRAGONE E poi la Cina. È un'altra delle ragioni per cui, all'interno della News Corp. e della famiglia di Murdoch, la nuova moglie Wendi costituisce una minaccia tanto grande: lei rappresenta la Cina. La reale origine di Wendi diventa fonte di attive e bizzarre speculazioni alla News Corp. Da dove viene veramente? A chi risponde in realtà? E com'è possibile che sia tanto amica di Jiang Mianheng, il figlio del presidente cinese Jiang Zemin? Hmm? Murdoch e compagna Perfino all¹interno della famiglia Murdoch, la Cina e Wendi insieme rappresentano il pomo della discordia. Nel 1999, Murdoch spedisce suo figlio James, allora ventiseienne, a dirigere la Star Tv. James, nel suo tentativo conscio o inconscio (ma alla fine efficace) di bypassare il fratello, entra in contatto con Wendi. James è il primo vero alleato di Wendi all'interno della famiglia e dell'azienda. Cospirano insieme su come conquistare la Cina (o non farsi conquistare dalla Cina). Perché c'è una crescente consapevolezza (che ha impiegato molto tempo a emergere) che l'avventura cinese della News Corp. è un disastro colossale. Sembra che Murdoch, accecato dal miraggio cinese, non sia riuscito a rendersi conto dell'incessante insuccesso della sua intrapresa, mentre moglie e figlio avevano uno sguardo di gran lunga più realistico. È semplice: il governo cinese detiene il monopolio delle trasmissioni televisive e vede Murdoch come un concorrente, e pertanto usa tutto il suo potere normativo - che è assoluto - per frustrare i suoi sforzi. Anzi, gli consente di entrare sul mercato solo per sfinirlo e sminuirlo. È un autentico disastro per la News Corp. Murdoch famiglia James si impegna a spostare il fulcro dell'attività dalla Cina ad altri mercati asiatici. Wendi si impegna a spostare il fulcro dell'attività dai programmi televisivi a qualcosa che la News Corp. non è mai stata molto brava a fare: un tocco più leggero, una maggiore attenzione alle sfumature sociali. È questo che fa Wendi. Il suo fascino, la sua civetteria e la sua schiettezza (o la sua apparente schiettezza) vengono messi al servizio della nuova strategia cinese della News Corp.: partnership. Prima che scoppi la bolla internet, Wendi e James diventano, per conto della News Corp., tra i maggiori investitori dell'internet cinese. Sulla stessa falsariga, la News Corp. rinuncia alla sua storica necessità di controllo e diventa un investitore a sostegno di altri imprenditori. Rupert per cinquant'anni ha fatto tutto da solo, mentre Wendi incontra persone, le mette insieme e le presenta, costruendo una società di reciproca ammirazione molto diversa dallo stile tradizionale della News Corp. In effetti, la fine degli anni 90 è un periodo relativamente negativo per la News Corp., con l'internetmania in pieno rigoglio e la News Corp. Tagliata fuori dal gioco . Nei primi giorni del 2000, il settore viene scombussolato dalla radicale strategia telematica della Time Warner, la sua fusione con l'Aol. La strategia internet della News Corp., per quel che vale, è rappresentata da Wendi e James. E senza neanche volerlo - considerando il destino della Aol Time Warner - si rivela una strategia ragionevole. Wendi, che alla News Corp. impersonifica sia la Cina che internet, viaggia sulla cresta dell'onda. Una cresta sgradevolmente e presuntuosamente alta, secondo tantissime persone. Poi, nel marzo del 2000, proprio quando la bolla internet sta per scoppiare e tutto sta per cambiare, riceve una telefonata da Rupert, che le dice che è importantissimo che non riferisca a nessuno quanto le sta per dire: è appena stato dal medico e ha scoperto di avere un cancro alla prostata. Nessuno deve sapere, nemmeno i suoi familiari. Wendi non capisce bene che cosa sia un cancro alla prostata. Murdoch e Berlusconi d'annata L'unica altra persona, tranne i suoi medici, a sapere che Murdoch è malato è il suo amico e finanziatore di vecchia data, Michael Milken, che ha avuto anche lui un cancro alla prostata all'inizio degli anni 90 e che da allora ha investito una fortuna nella ricerca e nella cura della malattia. Milken, su richiesta di Murdoch, alla fine lo spiega a Wendi. E d'improvviso comincia una serie di nomi fittizi e appuntamenti furtivi. E poi, in aprile, dopo una visita al Memorial Sloan-Kettering Cancer Center di New York, c'è una fuga di notizie e la News Corp. è costretta a confezionare in fretta e furia un annuncio che fa colare a picco le azioni della società, con la perdita di 10 miliardi di dollari di capitalizzazione. Murdoch deve affrontare anche la tempesta di telefonate da parte dei figli, a cui non aveva detto niente del cancro. Milken si incarica della supervisione della cura. Nel giro di breve tempo si trasforma in un gruppo di sostegno di superimprenditori sopravvissuti a un cancro alla prostata (tra di essi il magnate dei media - e attuale capo del governo italiano - Silvio Berlusconi e il leader dell'Intel Andy Grove). Due settimane dopo, anche al sindaco di New York Rudy Giuliani viene diagnosticato un tumore alla prostata. Murdoch all'improvviso si sente in buona compagnia. Vede un problema di pubbliche relazioni: è una lotta sia contro l'apparenza della mortalità che contro la mortalità stessa. Il gioco cambia se pensano che sei mortale. DUE SALTI IN COSTA AZZURRA La sua reazione alla cura è ostinata e competitiva. Per quanto esausto, continua ad andare avanti, a mostrare forza, determinazione, normalità: questa è la sua ricetta. Vede se stesso più o meno come un presidente. Gli occhi del mondo sono su di lui, cercano di valutare la sua debolezza. Non solo di capire se ce la farà o no, ma quanto ne uscirà menomato. Diventa stranamente schietto sulla sua malattia. «Mai sentito meglio», dice, alzando il pugno in aria. Il programma è non perdere neanche un giorno di lavoro, rimanere abbronzato e fare una serie di dichiarazioni audaci, che guardano al futuro. È in questo periodo che diventa, o dice di diventare, un convinto fautore delle potenzialità della rete. Wendy Murdoch Wendi, invece, è isolata, confusa, depressa. Ha trent'anni e deve confrontarsi col problema dei figli, che fino a quel momento sono riusciti a non affrontare mai direttamente. Non sa bene se vuole essere anche lei una figura imprenditoriale, il Murdoch che conquisterà la Cina, oppure fare un passo indietro e fare la madre. L'opzione, racconta cupa alla gente, è «la fecondazione in vitro». «Prima non avevamo pensato a quando fare figli, ma dopo quello che è successo ci siamo detti: "Se vogliamo avere figli, dobbiamo scegliere questa soluzione"», mi racconterà in seguito. Un articolo di John Lippman sulla turpe scalata al potere di Wendi esce per coincidenza proprio mentre la moglie di Murdoch si sta sottoponendo alle procedure per la fecondazione artificiale. Da un certo punto di vista, tutto questo finisce per diventare il più sfrontato proclama del recupero e rinnovamento di Murdoch. Nove mesi dopo la diagnosi del tumore, nel febbraio del 2001, arriva l'annuncio che Wendi è incinta. Murdoch, a settant'anni, sta per avere il suo quinto figlio (la figlia dell'infermiera che ha seguito Wendi nella fecondazione ottiene un lavoro al New York Post). È un semplice messaggio sulla vita, sulla fiducia, sulla capacità di cogliere l'attimo, su un uomo ancora capace di procreare. Una certa generosità da parte degli altri proprietari dei grandi media (indubbiamente anche loro spaventati dal tumore alla prostata) lo mette al riparo da critiche del genere «non c'è stupido come un vecchio stupido». Nessuno, intenzionalmente, dà voce a quegli interrogativi che inevitabilmente dovrebbe suscitare il caso di un uomo in cura per un cancro alla prostata che mette al mondo un figlio. Gli vengono risparmiati lo scherno e la pietà, o anche la pura e semplice curiosità, dell¹opinione pubblica. Da un certo punto di vista, questo evento risolve anche il problema di immagine pubblica che Wendi rappresentava per la News Corp.: la giovane cinese non vuole più conquistare il mondo, vuole fare la mamma. La vita in cui riemerge Murdoch è il frutto, principalmente, del nuovo ruolo di Wendi, che si reinventa come moglie devotissima. Efficientissima moglie yuppie. La direttrice responsabile del marchio Rupert Murdoch. Così dice a me: «Lascio il lavoro per lavorare a casa. Accudire Rupert, darsi da fare in casa, non è retribuito. Lavori in casa, chef, cucinare e pulire la casa!». Nel giro di sette anni partorisce due figli, riarreda (in grande stile) sette case e riorganizza la vita sociale del marito; il tutto incontrando chiunque sia utile incontrare al mondo. Non è semplicemente che sia brava a scovare le celebrità, non è questo il punto centrale. La sua è una straordinaria capacità di tenere a mente tutti i personaggi contemporaneamente (e la maggior parte di questi personaggi sono celebrità). E anche se sono celebrità, lei li mette tutti sullo stesso piano, in parte per schiettezza e in parte perché sono tantissimi (se hai accesso a tutte le persone famose del pianeta ben presto perdono buona parte della loro aura), e in parte anche perché lei stessa in qualche modo si trova a essere la celebrità più grande di tutti. Tutti vogliono conoscere Wendi, perché è la moglie di Murdoch ma anche perché la sua storia è straordinaria e inverosimile. cover libro su murdoch Tra i cerchi sovrapposti dentro cui si muove con disinvoltura figurano il bel mondo hollywoodiano, i nuovi protagonisti dell¹imprenditoria high-tech, l'élite imprenditoriale cinese, i capi di Stato internazionali e le mogli di qualunque personaggio importante in ogni parte del mondo (è l'amministratrice delegata del club mondiale delle mogli di uomini famosi), oltre a chiunque conti qualcosa alla News Corp. (il who's who della News lo conosce molto meglio lei di Murdoch). Ecco un elenco a caso dei nomi che condiscono qualche ora di conversazione con lei, gente con cui parla, che va a trovare o con cui discute opportunità di affari: Larry Page, Edward Tian, Zhang Ziyi, Sergey e Anne Brin, Tony Blair, David Geffen, Barack Obama, Mark Zuckerberg e Priscilla Chan, Tom Perkins, Tom e Kathy Freston, Graydon Carter, Barry Diller, Michael Bloomberg, John McCain, Anna Wintour, George W. Bush, Mick Jagger, Bono, Christian Louboutin, Diane von Fürstenberg, Natalia (la modella russa), Justin Portman, Brad Pitt, Gordon e Sarah Brown, David Cameron, Pan Shiyi, Robin Li, Jiang Zemin, Jiang Mianheng, Steve Bing, Cherie Blair, Hamilton South, Michelle Obama, Karl Lagerfeld, Mike Milken, Silvio Berlusconi, Richard e Lisa Perry. Per Murdoch è un cambiamento significativo, strano, forse rivoluzionario. È diventato un membro ufficiale del jet set. Quando gli chiedo delle opinioni politiche di Wendi, risponde che non ne ha, sul serio, che il fatto di essere cresciuta in Cina l'ha resa diffidente verso i politici. Ma è falso. Wendi è profondamente liberal. Si è innamorata proprio di quello che Murdoch non ha mai visto di buon occhio: la gente compiaciuta, l'élite, i raffinati. Lo ha convinto ad andare a Davos (dove ha organizzato una cena per mogli di leader internazionali e regine e principesse assortite dove lui e Bono hanno fatto da camerieri: Rupert ha servito i bicchierini di vodka nel dopocena) e a Cannes (e sulla barca di Barry Diller in Costa Azzurra). La cosa più strana è che, attraverso i buoni uffici di Wendi, Murdoch sembra trovarsi piuttosto a suo agio a Hollywood. Tramite Wendi, David Geffen, l¹ex dirigente discografico, gay e ultraliberal, è diventato assiduo confidente di Rupert. LEI GLI LEGGE LE MAIL Inoltre (e questo è appena visibile a occhio nudo) Wendi inizia a sostituire Rupert come perno dell'attenzione. Lei è lo shock della novità; lui è una figura più spenta. Lei vive la vita. Con intenso godimento. Un esempio: dopo aver conosciuto i creatori di Google, Larry Page e Sergei Brin, li invita al ranch di Murdoch a Carmel, in California. In seguito, cercando di spiegare l'improbabile interazione tra Murdoch e i Google boys - difficile trovare temperamenti e interessi tanto distanti - traccia un ritratto entusiastico della curiosità di Murdoch: «Si interessa tantissimo. Fa sempre domande. Vuole conoscere tutto. Chiede tantissime cose... come... [scoppia a ridere] "Perché non leggete giornali?"». È Wendi il centro del centro. Ogni email fuori orario per Rupert Murdoch che ha a che fare con la scalata al Wall Street Journal passa attraverso di lei. Perché suo marito ancora non usa la posta elettronica. [16-03-2009]

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ECONOMIA: LA RIPRESA VERRA' DAGLI USA, LA CINA E' TROPPO PICCOLA (sezione: Globalizzazione)

( da "Wall Street Italia" del 16-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

ECONOMIA: LA RIPRESA VERRA' DAGLI USA, LA CINA E' TROPPO PICCOLA di WSI - REUTERS A sostenerlo e' l'ex economista-capo del Fondo monetario internazionale, Raghuram Rajan. Necessaria una stabilizzazione possibile con interventi chiari sul settore finanziario. -->Una ripresa della crescita mondiale si baserà ancora sul rilancio dei consumi americani, mentre l'economia cinese rimane troppo orientata a soddisfare la domanda estera e ha un peso ridotto per incidere sullo scenario mondiale. Lo ha sostenuto l'ex economista-capo del Fondo monetario internazionale, Raghuram Rajan, ora professore all'università di Chicago e consulente economico del premier indiano. "Gli Stati Uniti saranno ancora i consumatori di ultima istanza dal momento che la minore protezione sociale spinge il governo a essere meno tollerante rispetto a una disoccupazione in rialzo, la Fed è una banca centrale particolarmente attiva e gli investitori esteri sono disponibili a finanziare l'America", ha spiegato l'economista, partecipando a un convegno milanese organizzato da Advantage. "Di conseguenza il dollaro rimarrà forte". "La Cina è troppo piccola rispetto all'economia mondiale ed è troppo orientata all'export. Questa situazione cambierà, ma non nel corso di un anno... e, anche se cambia il suo modello di crescita, la Cina rimarrà un'economia piccola relativamente al mondo, il suo contributo può aiutare soprattutto a livello regionale", ha detto Rajan. Il professore dell'Università di Chicago ritiene che ci siano alcuni timidi segnali positivi nell'economia statunitense, ma c'è bisogno di una stabilizzazione che, a sua volta, necessita di un intervento chiaro da parte del governo Usa sul settore finanziario. "Non abbiamo ancora una stabile ripresa dei consumi americani, ma le misure necessarie sono state prese. Quello che serve è un chiaro piano per il settore finanziario: questa mi sembra la condizione necessaria perchè la ripresa prenda forma", ha detto l'economista. Il mercato del credito negli Usa è congelato e lo sarà fino a quando i bilanci bancari non verranno ripuliti e l'azione del governo non avrà eliminato i timori di fallimenti per altre grandi istituzioni. "Anche se [il governo] farà tutte le cose giuste ci vorrà del tempo... non meno di un anno", secondo Rajan. "Altrimenti ci vorrà molto di più". Il premier cinese Wen Jiabao ha detto la settimana scorsa che è pronto anche ad adottare nuove misure per centrare l'obiettivo di una crescita all'8% quest'anno

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RIPRESA VERRÀ DA USA, CINA TROPPO PICCOLA PER EX ECONOMISTA FMI (sezione: Globalizzazione)

( da "Wall Street Italia" del 16-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Ripresa verrà da Usa, Cina troppo piccola per ex economista Fmi -->MILANO (Reuters) - Una ripresa della crescita mondiale si baserà ancora sul rilancio dei consumi americani, mentre l'economia cinese rimane troppo orientata a soddisfare la domanda estera e ha un peso ridotto per incidere sullo scenario mondiale. Lo ha sostenuto l'ex economista-capo del Fondo monetario internazionale, Raghuram Rajan, ora professore all'università di Chicago e consulente economico del premier indiano. "Gli Stati Uniti saranno ancora i consumatori di ultima istanza dal momento che la minore protezione sociale spinge il governo a essere meno tollerante rispetto a una disoccupazione in rialzo, la Fed è una banca centrale particolarmente attiva e gli investitori esteri sono disponibili a finanziare l'America", ha spiegato l'economista, partecipando a un convegno milanese organizzato da Advantage. "Di conseguenza il dollaro rimarrà forte". "La Cina è troppo piccola rispetto all'economia mondiale ed è troppo orientata all'export. Questa situazione cambierà, ma non nel corso di un anno... e, anche se cambia il suo modello di crescita, la Cina rimarrà un'economia piccola relativamente al mondo, il suo contributo può aiutare soprattutto a livello regionale", ha detto Rajan. Il professore dell'Università di Chicago ritiene che ci siano alcuni timidi segnali positivi nell'economia statunitense, ma c'è bisogno di una stabilizzazione che, a sua volta, necessita di un intervento chiaro da parte del governo Usa sul settore finanziario. "Non abbiamo ancora una stabile ripresa dei consumi americani, ma le misure necessarie sono state prese. Quello che serve è un chiaro piano per il settore finanziario: questa mi sembra la condizione necessaria perchè la ripresa prenda forma", ha detto l'economista. Il mercato del credito negli Usa è congelato e lo sarà fino a quando i bilanci bancari non verranno ripuliti e l'azione del governo non avrà eliminato i timori di fallimenti per altre grandi istituzioni. "Anche se [il governo] farà tutte le cose giuste ci vorrà del tempo... non meno di un anno", secondo Rajan. "Altrimenti ci vorrà molto di più". Il premier cinese Wen Jiabao ha detto la settimana scorsa che è pronto anche ad adottare nuove misure per centrare l'obiettivo di una crescita all'8% quest'anno.

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