CENACOLO DEI COGITANTI |
Il G20 cerca la quadra tra
Europa e Stati Uniti ( da "Manifesto,
Il" del 16-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: a partire da Usa e Cina. Un
rompicapo non da poco per la presidenza inglese, che, come recita il debole
comunicato finale di Horsham, si accontenterebbe di impegni di spesa
individuali dei singoli paesi, di creare un collegio internazionale di supervisori
e definire la riforma interna del Fondo monetario entro il 2011.
Tutti pazzi per il Sudan
( da "Manifesto, Il"
del 16-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: la Cina e la Russia non
riconoscono) mi pare una istituzione non neutrale - e
quindi non credibile moralmente e politicamente - oltreché giuridicamente
discutibile. La decisione poi di incriminare al Bashir mi sembra un gesto
rischioso e irresponsabile nei confronti del difficile processo di pace in atto
in Sudan.
"Le famiglie tornino
a spendere" ( da "Stampa,
La" del 16-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: abbiamo una vera partnership
strategica: siamo il primo partner europeo e il terzo al mondo dopo Usa e Cina,
con un interscambio di 5 miliardi, raddoppiato in tre anni. E possiamo crescere ancora. I
nostri due governi concordano sull'importanza di una forte politica
euromediterranea, che passa attraverso il rafforzamento dei rapporti economici».
il pontefice domani parte per il suo primo viaggio nell'africa delle povertà
( da "Centro, Il" del
16-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Angola con le incredibili ricchezze
naturali, (su cui hanno già messo le mani Usa e Cina). Molti saranno i momenti
simbolici: dall'incontro con il mondo dei malati al rito preparatorio del
Sinodo Africano a Yaoundè-Camerun; dall'udienza alle «mamas», le donne
africane, fino alla messa con i giovani nello stadio, a Luanda, Angola.
la coldiretti si prepara
al mercato globale ( da "Nuova
Sardegna, La" del 16-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: agricoltura in grado di affrontare
i nuovi mercati e le sfide della globalizzazione», ha
sottolineato Roberto Scano, direttore di Coldiretti Cagliari. «Il corso -
ricorda Marco Lai, segretario di zona dell'ufficio di Sanluri - si svolgerà ad
iniziare dalle 10 presso la sede della Provincia del Medio Campidano, in via
Carlo Felice».
Al Patisserie Grand Prix
amaro quarto posto per i pasticceri italiani
( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)"
del 16-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Francia, Cina, Usa, Giappone,
Italia, Malesia e Singapore) si sono sfidate sul tema dell'ecologia nella
confezione di torte (da viaggio e da forno), dessert da piatto (caldi e
freddi), due tipi di cioccolatini, tre tipi di monoporzioni (piccole delizie) e
due lavori artistici con zucchero e cioccolato.
Protezione civile estranea
( da "Nuova Ferrara, La"
del 16-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: RONDE «Protezione civile estranea»
«Non esiste alcuna nascita di ronde sotto l'egida della protezione civile». A
parlare è il presidente del coordinamento delle associazioni che operano in
ambito di protezione civile della provincia di Ferrara, Marcello Gumina (nella
foto) che vuol sgombrare il campo da ogni equivoco,
IERI su questo giornale
Romano Prodi ha indicato il punto dolente della crisi "vera": ...
( da "Messaggero, Il"
del 16-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: si sarebbero vendute meno case
negli Usa, la Cina avrebbe investito meno in attività finanziarie americane e i
cinesi avrebbero consumato un po' di più. Un sistema produttivo mondiale
ripulito dai peccati della finanza avrà una diversa composizione della
produzione, quindi differenti strutture produttive.
Obama: investimenti sicuri
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 16-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Pechino sul
debito Usa Obama: investimenti sicuri «I flussi in aumento dimostrano la
fiducia nel nostro sistema» Marco Valsania NEW YORK Barack Obama rassicura
Pechino e il mondo. «Non solo il Governo della Cina, ma ogni investitore può
avere assoluta fiducia negli investimenti negli Stati Uniti », ha detto al
termine di un incontro con il leader brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva.
MADOFF sarà la soluzione?
La tentazione di trovare il capro espiatorio...
( da "Nazione, La (Firenze)"
del 16-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: il Papa che per primo parlò della
Globalizzazione della Solidarietà e dell'Età della Responsabilità, di quanto
non potrà venire dalle fanfare per l'arresto di Madoff. Troppo spesso il capro
espiatorio' è servito per autoassolvere potenti e irresponsabili colpevoli, se
desideriamo costruire un futuro migliore per i nostri figli, evitiamo le vie
del passato.
D'Alema: contro la crisi
solo dirigismo ( da "Sole
24 Ore, Il" del 16-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: ex ministro degli Esteri usai
numeri per circostanziare l'attacco. «La dimensione
della manovra del Governo è dello 0,2% sul Pil a fronte del 5% degli Usa o del
4,2% della Cina. Siamo quindi a zero. A un'operazione di maquillage. Scende il
Pil e aumenta il deficit: siamo al 2,4%, come la Francia, che ha un volume di
interventi più consistente del nostro»
L'Italia al quarto
postonel Mondiale dei pasticceri ( da "Secolo
XIX, Il" del 16-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Francia, Cina, Usa, Giappone,
Italia, Malesia e Singapore) si sono sfidate sul tema dell'ecologia nella
confezione di torte (da viaggio e da forno), dessert da piatto (caldi e
freddi), due tipi di cioccolatini, tre tipi di monoporzioni (piccole delizie) e
due lavori artistici con zucchero e cioccolato.
Le luci di Targetti sul
Golfo ( da "Sole
24 Ore, Il (Del Lunedi)" del 16-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: sono otto gli stabilimenti) anche
negli Usa e in Cina. E proprio sulla Cina si sofferma l'attenzione del
cavaliere. «La nostra scelta è caduta su Hangzhou, una
città a due ore di treno da Shanghai che si propone come la più bella del
Paese. Qui lavorano 200 persone. Abbiamo invece deciso di cedere allo Stato
un'altra fabbrica dal momento che,
R
( da "Corriere Economia"
del 16-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: In particolare in questo momento
stiamo portando avanti nuovi progetti in Cina e Corea per far conoscere i vini
toscani in abbinamento con i cibi italiani. Ci aspetta un 2009 molto duro ma
noi manterremo l'impegno in ricerca e formazione per rafforzare la nostra
marca. E l'apertura della scuola di potatura della vite ne è un esempio.
Hitech, innovazione e
distribuzione cosi nasce la filiera del made in Italy LO SCENARIO/ A
ManiFutura, che apre i battenti il 17 marzo a Pisa, si delineano gli scenari delle politi ( da "Affari
e Finanza (La Repubblica)" del
16-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Usa e Cina, dice l?Ocse, hanno
sorpassato l?Europa per tassi di produttività grazie agli investimenti,
soprattutto in quelli Ict, information and communicatin technology, che
consentono di integrare i processi e abbattere i costi. «Il punto di partenza
per superare il divario competitivo è estendere il concetto di industria alle
nuove filiere produttive che integrano servizi avanzati,
Ripensare la fabbrica del
futuro un nuovo modello per uscire dalla crisi
( da "Affari e Finanza (La Repubblica)"
del 16-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: globalizzazione, ricerca, mutualità
e cultura al cui centro c?è sempre l?industria. Green economy innanzitutto,
quella sostenibilità ambientale che fino a pochi anni fa appariva come un
ostacolo, quasi una esternalità negativa al buon
funzionamento dei processi produttivi, mentre oggi si è trasformata in un
motore di sviluppo.
Il governo greco aumenta
il budget promozionale ( da "TTG
Italia Online" del 16-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Oltre ai mercati tradizionali che
hanno mostrato segnali di rallentamento nel 2008, quali gli Usa, la Germania e
la Gran Bretagna, la Grecia accentuerà le iniziative promozionali in bacini
emergenti quali Cina, India, Russia, Ucraina, Medioriente ed Europa Centrale
Made in Italy, Nord Corea
Apre prrimo ristorante italiano ( da "Borsa(La Repubblica.it)" del
16-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Cina dove il falso Made in Italy è
arrivato prima di quello originale e rischia di comprometterne la crescita. In
alcuni casi l'"inganno" è particolarmente evidente con l'offerta nei
menu di "specialità italiane" come gli spaghetti alla bolognese
completamente sconosciuti nella città emiliana o le fettuccine Alfredo che
niente hanno a che fare con quelle del noto ristorante romano,
USA, OCSE e Cina: consumi in calo.
( da "KataWeb News" del
16-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: USA, OCSE e Cina: consumi in calo. 16 marzo 2009 alle 10:44 — Fonte:
petrolio.blogosfere.it — 0 commenti È uscito oggi il report mensile di TOD. Si
chiama Oilwatch Monthly , ed esamina periodicamente la
produzione ed il consumo di petrolio.
GLOBALIZZAZIONE
( da "Manifesto, Il"
del 16-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: GLOBALIZZAZIONE TRA CINEMA E
SOCIETÀ L'annuale appuntamento svizzero quest'anno ha avuto come momento clou
l'incontro con Joseph Stiglitz. Dal suo libro, «La globalizzazione e i suoi
oppositori», è stato tratto un film in cui il grande economista si è calato nei
panni «dell'attore-narratore», visitando tre luoghi in cui la globalizzazione
ha prodotto effetti negativi:
Valle Telesina: Dal
Connecticut le 'atmosfere sacre' del 'Collegium
Musicum di Watertown' ( da "Sannio
Online, Il" del 16-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Le esibizioni di maggiore interesse
negli ultimi anni sono state quelle in Cina, Italia, Francia, Spagna, Isole
Britanniche, Australia, Nuova Zelanda, New York e San Francisco. Al momento
sono in tournée in Italia dove si stanno esibendo o si esibiranno (come nel caso dei Casali di Faicchio) nella chiese di
Locorotondo, Martina Franca, Positano, Amalfi e Roma.
Fiera di Ancona: rassegna
nazionale per mostrare come opera la protezione civile
( da "Sestopotere.com"
del 16-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: rassegna nazionale per mostrare
come opera la protezione civile (16/3/2009 09:37) | (Sesto Potere) - Ancona -
16 marzo 2009 - 'Una rassegna nazionale per mostrare
come opera la protezione civile e per promuovere una riflessione sulla cultura
della sicurezza'. Sono gli obiettivi della manifestazione: 'Codice
Rosso ' Il Comune nel sistema della protezione civile' che si terra`
FONDI EXTRA: E LA GERMANIA
SI CHIAMA FUORI ( da "Wall
Street Italia" del 16-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: investimento in titoli governativi
Usa, dichiarazioni importanti dopo le preoccupazioni espresse dal primo
ministro cinese in merito alla forte esposizione della Cina in Treasury Usa.
L?incontro è stato una sorta di rodaggio in vista del tanto atteso meeting del
G-20 del prossimo 2 aprile.
Salerno: Al via il Corso
per i Volontari della Protezione Civile
( da "Salerno notizie"
del 16-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Salerno: Al via il Corso per i Volontari
della Protezione Civile Alla presenza dei richiedenti selezionati avrà luogo
domani mattina martedì 17 marzo alle ore 10.00 presso il Salone del Gonfalone
del Palazzo di Città l?inizio del corso per i volontari della Protezione Civile
organizzato dal Comune di Salerno.
Agricoltura, La Via esalta
la crescita delle imprese al femminileFloridia.
( da "Sicilia, La" del 16-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: assessore comunale alla Protezione
civile hanno organizzato una informativa alla
popolazione che si è svolta in piazza Quattro canti. Inoltre, nell'occasione, è
stato presentato l'idrante che l'Erg ha donato alla Protezione civile di
Priolo. L'informativa alla popolazione è consistita, come ha fatto osservare il
responsabile dell'ufficio comunale di Protezione civile Gianni Attard,
Al mondiale dei pasticceri Italia solo quarta
( da "Gazzettino, Il"
del 16-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Francia, Cina, Usa, Giappone,
Italia, Malesia e Singapore) si sono sfidate sul tema dell'ecologia nella
confezione di torte (da viaggio e da forno), dessert da piatto (caldi e
freddi), due tipi di cioccolatini, tre tipi di monoporzioni (piccole 'delizie')
e due lavori artistici con zucchero e cioccolato.
Una centralina meteo per
"salvare" Contignaco ( da "Gazzetta
di Parma Online, La" del 16-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: attraversando un parcheggio in
estate non è perché si produce CO2 in Cina, è perché nella programmazione
urbanistica locale non si è tenuto conto del microclima». Il riscaldamento
globale è quindi una bufala? «Io cerco di attenermi ai
dati. E gran parte dei dati forniti dall?Ipcc (l?ente Onu che ha formulato le
teorie del riscaldamento globale, ndr) nascono da cattive misurazioni.
FIAT MELFI, SIMONETTI
(PD): OGNUNO FACCIA LA SUA PARTE ( da "Basilicanet.it"
del 16-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Il processo di globalizzazione
degli ultimi anni, che si è¨ retto sulla contrazione dei costi di produzione, e
lâ??attuale fase di congiuntura economica, impongono,
a tutti, una riflessione attenta sul futuro della Fiat e sul ruolo e la
funzione che lo stabilimento SATA di Melfi potrà avere nel prossimo futuroâ?
Ripresa verrà da Usa, Cina
troppo piccola per ex economista Fmi
( da "Reuters Italia"
del 16-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: "La Cina è troppo piccola
rispetto all'economia mondiale ed è troppo orientata all'export. Questa situazione cambierà, ma
non nel corso di un anno... e, anche se cambia il suo modello di crescita, la
Cina rimarrà un'economia piccola relativamente al mondo, il suo contributo può
aiutare soprattutto a livello regionale",
LOOK FIGHETTO, FITNESS
FEVER, CAPELLI DIVENUTI DI COLPO color arancio acceso MACCHé BERLUSCONI, è la
nuova moglie Wendi A costituiRe una minaccia PER
MURDOCH BIOGRAFIA AL CETRIOLO ( da "Dagospia.com"
del 16-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: PAURA DEL DRAGONE E poi la Cina. È
un'altra delle ragioni per cui, all'interno della News Corp. e della famiglia
di Murdoch, la nuova moglie Wendi costituisce una minaccia tanto grande: lei
rappresenta la Cina. La reale origine di Wendi diventa fonte di attive e
bizzarre speculazioni alla News Corp.
ECONOMIA: LA RIPRESA
VERRA' DAGLI USA, LA CINA E' TROPPO PICCOLA
( da "Wall Street Italia"
del 16-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: DAGLI USA, LA CINA E' TROPPO PICCOLA
di WSI - REUTERS A sostenerlo e' l'ex economista-capo del Fondo monetario
internazionale, Raghuram Rajan. Necessaria una stabilizzazione possibile con
interventi chiari sul settore finanziario. -->Una ripresa della crescita
mondiale si baserà ancora sul rilancio dei consumi americani,
RIPRESA VERRÀ DA USA, CINA
TROPPO PICCOLA PER EX ECONOMISTA FMI
( da "Wall Street Italia"
del 16-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Ripresa verrà da Usa, Cina troppo
piccola per ex economista Fmi -->MILANO (Reuters) - Una ripresa della
crescita mondiale si baserà ancora sul rilancio dei consumi americani, mentre
l'economia cinese rimane troppo orientata a soddisfare la domanda estera e ha
un peso ridotto per incidere sullo scenario mondiale.
( da "Manifesto, Il" del 16-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
LONDRA Nuovi
«stimoli» o regole più stringenti alle banche? Il G20 cerca la quadra tra
Europa e Stati Uniti Antonio Tricarico* HORSHAM (Gran Bretagna) HORSHAM (Gran
Bretagna) Il clima più informale del solito e la tranquillità della campagna
inglese del West Sussex non hanno facilitato un
accordo tra i ministri delle finanze del G20, riunitisi ieri per preparare
l'importante scadenza del vertice dei capi di stato del 2 aprile a Londra.
Preceduto da una due giorni di incontri tra i
negoziatori del Financial Stability Forum guidato da Mario Draghi e dagli
sherpa dei ministri finanziari, il vertice di Horsham si è chiuso con un nulla
di fatto. Anzi, con un passo indietro. Eppure la notizia che lo scorso venerdì
diversi paradisi fiscali avevano accettato di introdurre più trasparenza
secondo i criteri dell'Ocse aveva fatto sperare che qualcosa si muovesse
davvero. Ma tale accordo non è stato neanche menzionato nelle conclusioni
ufficiali del vertice. Il tema delle misure da mettere in campo per far fronte
alla crisi economica si è invece intrecciato pericolosamente con l'obiettivo
originario del G20, come definito al vertice di Washington di novembre, di
definire una nuova regolamentazione della finanza globale nonché una diversa
governance dell'economia mondiale. Lo stesso formato del G20 come nuova
potenziale cassa di compensazione politica delle
globalizzazione economica, rischia di fallire in partenza, perché incapace di
generare un vero consenso diffuso. Fallimento che si lega alla sorte personale
di Gordon Brown, padrone di casa del G20, criticato anche dal suo ministro del
Tesoro Alistair Darling, secondo cui le aspettative rispetto all'esito del 2
aprile vanno ridimensionate. Darling ha ammesso che, in assenza di forti e
nuovi regolatori globali, ogni governo avrà la responsabilità di attuare in
proprio qualsiasi tipo di misura si deciderà a Londra. Il divario tra le due
sponde dell'Atlantico è netto. Allo stesso tempo la Cina
ha finalmente iniziato a giocare la sua partita ponendo dubbi sulla tenuta
dell'economia americana - che finanzia ampiamente comprando i Bot del Tesoro
americano. In risposta l'amministrazione Obama ha iniziato la ricerca di
sostegno alle sue posizioni tra i paesi del Sud, a partire dal Brasile di Lula,
ieri in visita alla Casa Bianca. Il ministro del Tesoro americano Timothy
Geithner spinge per un impegno di ciascun paese del G20 per uno stimolo
pubblico all'economia, scontrandosi contro le resistenze europee che vorrebbero
limitare tali interventi, dando invece precedenza alla regolamentazione
internazionale del sistema bancario. Soprattutto Francia e Germania vogliono
forti limitazioni per l'operato di hedge funds, fondi di private equity e
veicoli fuori bilancio usati dalle banche, esplorando la necessità di standard
unici vincolanti a livello globale nonché la possibilità di avere regolatori e
supervisori globali. Un approccio inaccettabile per gli Usa,
sempre sensibili alle esigenze di Wall Street e allergici ad interferenze
esterne alla propria sovranità economica. Per sbloccare la situazione, il
rafforzamento delle risorse del Fondo monetario internazionale viene utilizzato
da entrambe le parti come leva per un possibile scambio. Ieri non c'è stato
accordo, ma la partita è aperta. Gli Usa si dicono
possibilisti per un cospicuo rifinanziamento del Fmi - anche fino a 500
miliardi di dollari - offrendo così agli Europei risorse per aiutare i vari
paesi dell'est Europa che rischiano il tracollo finanziario, mentre trovano
alleati nelle economie emergenti quando aprono all'eventualità di dar loro più
potere di voto. Il tutto a condizione che quei paesi contribuiscano
finanziariamente al Fondo anche in via bilaterale, a danno della
sovra-rappresentanza degli europei nel consiglio direttivo dell'istituzione. In
cambio gli Usa chiedono a tutti i paesi impegni di
spesa anche del 2 per cento del Pil. A Washington si iniziano a rendere conto
che il rallentamento della crescita in Europa e nel Sud del mondo sta
danneggiando il proprio export. Gli europei di contro sono disposti a
rifinanziare il Fondo monetario, ma solo seguendo il sistema di quote di
governo attuale. Nel frattempo utilizzano questa concessione per ottenere nuovi
poteri di regolatore per l'Fmi, anche nei confronti
delle economie che contano, a partire da Usa e Cina. Un rompicapo non da poco per la presidenza inglese, che, come
recita il debole comunicato finale di Horsham, si accontenterebbe di impegni di
spesa individuali dei singoli paesi, di creare un collegio internazionale di
supervisori e definire la riforma interna del Fondo monetario entro il 2011.
Al riguardo, il fronte delle nuove «potenze» del Sud chiede senza mezzi termini
di avere adeguato potere decisionale nelle istituzioni finanziarie
internazionali, prima di dar loro nuovi poteri e soldi. Non sembrano infatti accontentarsi dell'ingresso nel Financial Stability
Forum, promosso dagli americani come il nuovo pilastro della governance
mondiale. In vista del summit del 2 aprile, su Londra si stanno addensando
molte nubi.*CRBM
( da "Manifesto, Il" del 16-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
La condanna di al Bashir, le ingerenze Usa, la
gara per controllare le risorse del paese, l'attività scomoda di Emergency...
Intervista a Gino Strada: «Ho l'impressione che qui si stia giocando un altro
'great game' come quello che ancora insanguina l'Afghanistan» Tutti pazzi per
il Sudan Danilo Zolo Sul Corriere della Sera di qualche giorno fa, Gino Strada
ha sostenuto che il mandato di cattura emesso dalla Corte penale internazionale
nei confronti del presidente del Sudan, Omar al Bashir, è stato inopportuno. È
stato il segno dell'accanimento del procuratore Luis Moreno Ocampo nei
confronti di un leader islamico, mentre nessuno indaga sui gravissimi crimini
di guerra sicuramente commessi da personaggi come George Bush, Ehud Olmert,
Vladimir Putin. La giustizia penale internazionale è sostanzialmente al
servizio delle grandi potenze? Il titolo del Corriere era molto fantasioso: io
non ho mai «difeso» al-Bashir. Ho semplicemente detto che la Corte Penale
dell'Aja (che il Sudan, ma anche gli Stati Uniti, la Cina e la Russia non riconoscono) mi pare una istituzione
non neutrale - e quindi non credibile moralmente e politicamente - oltreché
giuridicamente discutibile. La decisione poi di incriminare al Bashir mi sembra
un gesto rischioso e irresponsabile nei confronti del difficile processo di
pace in atto in Sudan. Un quotidiano italiano ha sostenuto che la tua
professione di chirurgo è una semplice copertura della tua attività di
politicante internazionale, schierato a favore dei nemici dell'Occidente e in
particolare degli Stati Uniti e di Israele. Tu saresti stato e saresti tuttora
un «travestito», amico di «satrapi e assassini» come Saddam Hussein e Omar al
Bashir. Come reagisci a queste gravissime accuse? Citiamo pure: si tratta di
Paolo Guzzanti su Il Giornale. Guzzanti è un «marchio di qualità»: un ben
pagato specialista della diffamazione e della calunnia. È questo che fa di
professione. Lui sa bene che se verrà condannato per diffamazione la cosa non
farà notizia, e c'è comunque chi fornisce il budget per il risarcimento. Tutto
ha un prezzo, si sa, anche il tirare fango sulle persone. L'unica
mia reazione alla spazzatura travestita da giornalismo è stata perciò
quella di dire al mio avvocato di fiducia di preparare una querela. Dietro
l'incriminazione e poi la condanna di al Bashir c'è
stata secondo te la mano degli Stati Uniti d'America, che probabilmente sono
interessati al Sudan per ragioni assai poco umanitarie? Non ci sono di mezzo il
petrolio e la crescente presenza della Cina nel Sudan
e, in generale, in Africa? Petrolio, penetrazione commerciale, zone di
influenza sono le preoccupazioni di molti che detengono il potere, non certo le
priorità dei cittadini. C'è una gara per controllare il Sudan, e ho
l'impressione che in quel Paese si stia giocando un altro «Great Game», come
quello che iniziò molti anni fa in Afghanistan, e che non ha ancora finito di
insanguinare il paese. Luis Moreno Ocampo, pur essendo notoriamente un pavido,
era arrivato ad accusare il presidente del Sudan del crimine di genocidio. Tu
che conosci molto bene non solo la capitale del Sudan ma anche l'area del
Darfur, che cosa pensi di questa accusa? Vedi delle prospettive di
pacificazione dell'importantissimo paese africano? Conoscere il Darfur?
Conoscere il Sudan, grande quanto due terzi dell'Europa? È un'impresa quasi impossibile
per chiunque. Ma negli ultimi anni mi pare si siano fatti passi avanti per far
tacere le armi. L'accusa di genocidio contro al Bashir, poi, non è stata
riconosciuta dalla Corte: come è noto, la sua incriminazione si riferisce a
«crimini di guerra e contro l'umanità». È una differenza non formale: i
paladini del «genocidio» avrebbero tentato, in caso contrario, di servirsi
strumentalmente dell'articolo 42 della Carta delle Nazioni unite che riconosce
il diritto all'uso della forza in caso di minaccia alla pace o di violazione
della pace (e quindi, volendo, anche in caso di genocidio). L'attività di
Emergency a Khartoum e nel Darfur si sta sviluppando con notevole successo e si
sta diffondendo anche oltre i confini del pur immenso Sudan. Le gravi turbolenze
politiche in corso nel paese non sono un ostacolo per la vostra attività?
Emergency ha iniziato a lavorare in Nord Darfur più di quattro anni fa, e sta
ora avviando la costruzione di un Centro pediatrico in Sud Darfur, a Nyala. Non
abbiamo avuto problemi né al Centro Pediatrico di Emergency a Mayo, un campo di
trecentomila sfollati dalla guerra alla periferia di Khartoum, né al Centro di
Cardiochirugia Salam, a Khartoum. Anzi, il centro cardiochirurgico continua a
ricevere piccoli pazienti che arrivano da tutto il Sudan, Darfur compreso, e da
altri 15 paesi africani. Tutti loro ricevono cure gratuite e di alto livello
presso il Centro Salam, senza nessuna interferenza da parte del governo
sudanese, che al contrario collabora efficacemente. Che cosa potrebbe fare la
sinistra italiana per sostenere l'attività di Emergency in Africa e non solo in
Africa? Personalmente non ho alcun rapporto con la «sinistra italiana». Ognuno
fa le proprie scelte: sostenere Emergency non è questione di appartenenza alla
«sinistra». Che cosa si può fare? Ci sono tanti modi possibili, dal partecipare
ai progetti umanitari nei vari paesi al collaborare in Italia con Emergency,
fino alle forme più semplici: sottoscrivere un Rid - un addebito automatico in
un conto corrente - o dare a Emergency il 5 per mille, che non costa nulla.
Sono davvero tanti i modi per darci una mano. Tra poco Emergency compirà 15
anni: una associazione giovane, ma che ha già curato
oltre 3 milioni di persone nel mondo. Mi sembra una bella avventura di civiltà.
( da "Stampa, La" del 16-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
"Le famiglie
tornino a spendere" «Alla crisi noi stiamo reagendo meglio degli altri, ed
i soldi che abbiamo stanziato sono verissimi» assicura il ministro dello
Sviluppo Economico. Claudio Scajola da ieri è in Egitto per una
due giorni di incontri ufficiali col governo del Cairo: con Confindustria non
vuole polemizzare, ma il messaggio che manda al mondo delle imprese è chiaro:
«Aumentare il deficit per noi è rischiosissimo, più saggio spendere meglio le
risorse che abbiamo». Dopo la polemica delle settimane passate sui «gufi» che
vedono sempre nero, insomma, nessun rilancio. Nessun nuovo affondo. Meglio
tenere aperti i canali di dialogo e lavorare su progetti concreti. «Dobbiamo
andare a cercare lo sviluppo nei Paesi che possono ancora crescere come
l'Egitto, con i suoi 90 milioni di abitanti - spiega -, i Balcani dove siamo
stati la settimana scorsa, l'Iraq dove sono stato due settimane fa, la Libia,
dove andrò a fine marzo e la Russia, dove il 7-8 aprile terremo una Missione di
sistema con quasi mille imprenditori alla presenza di Berlusconi e Putin».
Anche così si aiuta il rilancio delle nostre imprese. Con l'Egitto in
particolare, aggiunge Scajola, «abbiamo
una vera partnership strategica: siamo il primo partner europeo e il terzo al
mondo dopo Usa e Cina, con un interscambio di 5 miliardi, raddoppiato in tre anni. E
possiamo crescere ancora. I nostri due governi concordano sull'importanza di
una forte politica euromediterranea, che passa attraverso il rafforzamento dei
rapporti economici». Ministro, Marcegaglia sabato ha chiesto «soldi veri»
perché la crisi che stiamo attraversando è «vera»... «Tutti
sappiamo che la crisi è vera, anche se non è nata in Italia e noi stiamo
reagendo meglio di altri. Come ha detto Berlusconi, abbiamo stanziato soldi
verissimi come i 16,6 miliardi per le infrastrutture, i 12 per i bond alle
banche, i 6 per gli aiuti alle famiglie, i 2 di incentivi per l'acquisto di
beni durevoli ecologici. Sono veri i 9 miliardi per gli ammortizzatori sociali
e i 9 del fondo imprese. E sono verissimi i 570 milioni che stiamo distribuendo
alle imprese per i programmi di innovazione industriale su mobilità, efficienza
energetica, made in Italy». C'è chi dice comunque che questi non sono soldi in
più, ma fondi già previsti nel bilancio dello Stato che sono stati solo
reindirizzati: quelli per le aree sottosviluppate sono finite alle grandi
opere, quelli per la formazione agli ammortizzatori sociali. «Il
nostro primo impegno deve essere quello di utilizzare al meglio le risorse
disponibili prima di aumentare il deficit, operazione rischiosissima per chi ha
un debito come il nostro. Grazie a questa prudenza stiamo emettendo titoli di
Stato a tassi molto bassi. Cosa che dovrebbe essere apprezzata anche dalle
imprese. Ma mi lasci dire un'altra cosa...». Dica. «Il nostro vero tesoro è il risparmio delle famiglie, 8 mila
miliardi di euro secondo le stime Bankitalia riferite al
( da "Centro, Il" del 16-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Camerun e Angola,
chiuderà con i giovani Il pontefice domani parte per il suo primo viaggio
nell'Africa delle povertà CITTA' DEL VATICANO. Quasi un miliardo di persone,
1800 lingue ed etnie, un'aspettativa di vita di 46 anni contro i 79 dei Paesi
ricchi occidentali, oltre 400 milioni di poveri. Primati di guerre, malattie,
corruzione. Ma anche di futuro: più della metà della popolazione è composta da
bambini che non hanno ancora 17 anni. Sono le cifre dell'Africa, dove il Papa
si recherà, per la prima volta nel suo pontificato, da domani al 23 marzo.
Benedetto XVI è reduce da settimane di polemiche, dopo la sua revoca della
scomunica ai lefebvriani. Tutto ciò sarà lasciato a Roma, durante un viaggio
che porterà Benedetto XVI nel cuore di un continente attraversato da guerre,
epidemie, miserie, e tuttavia desideroso di riscatto e di un avvenire diverso.
Il Papa farà tappa in Camerun e Angola. «Con questa visita - ha però affermato
ieri all'Angelus in piazza San Pietro - intendo idealmente abbracciare l'intero
continente africano». «La Chiesa - ha ricordato - non persegue obiettivi
economici, sociali e politici». «Giustizia, riconciliazione e pace», saranno le
sue tre parole d'ordine, come lo sono per gli episcopati cattolici africani
impegnati a ricostruire le loro società dai saccheggi coloniali, da classi
politiche locali corrotte e inadeguate, da epidemie che hanno mietuto milioni
di vittime (solo per l'Aids sono 17 milioni i morti africani) e da guerre
sanguinarie senza scopo e senza fine. Solo nel recente conflitto nella
Repubblica democratica del Congo hanno perso la vita più persone che durante la
Seconda Guerra Mondiale, anche se in pochi nel mondo occidentale se ne sono
accorti. In Angola, dove il Papa farà tappa, la guerra civile, durata 27 anni,
si è conclusa solo nel 2002 ed ha lasciato dietro di sè macerie, milioni di
morti e orfani. Mentre Benedetto XVI sbarca in Africa, decine di conflitti sono
tuttora in corso, a partire dal Darfur. Camerun e Angola, i paesi scelti dal
papa, rispecchiano il continente. Il Camerun con le sue 250 etnie e la
pluralità religiosa. L'Angola con le incredibili ricchezze
naturali, (su cui hanno già messo le mani Usa e Cina). Molti saranno i momenti simbolici: dall'incontro con il mondo
dei malati al rito preparatorio del Sinodo Africano a Yaoundè-Camerun;
dall'udienza alle «mamas», le donne africane, fino alla messa con i giovani
nello stadio, a Luanda, Angola.
( da "Nuova Sardegna, La" del 16-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
FORMAZIONE La
Coldiretti si prepara al mercato globale SANLURI. La rigenerazione
dell'agricoltura passa anche attraverso la formazione costante dei propri
dirigenti. In quest'ottica si inquadra la serie di incontri territoriali
organizzati dalla Coldiretti. Oggi l'iniziativa farà tappa a Sanluri. A una
trentina di operatori e dirigenti facenti capo agli uffici territoriali di
Villacidro e Sanluri saranno illustrate le opportunità finanziarie contenute
nel nuovo piano di sviluppo rurale 2007/2013, le strategie sindacali della
Coldiretti Sardegna e la multifunzionalità dell'impresa agricola. Il primo
modulo si è svolto nei giorni scorsi a Cagliari, altri ne seguiranno nei
prossimi giorni nel Sulcis. Oggi a Sanluri saranno presenti il direttore Luca
Saba ed il presidente regionale Marco Scalas, con loro alcuni esperti
dell'organizzazione per illustrare le principali novità legislative ed i
vantaggi del PSR, con l'obiettivo di tenere
costantemente aggiornati i propri rappresentanti. tratta
di un'occasione di incontro e studio per preparare la classe dirigente verso
un'agricoltura in grado di affrontare i nuovi mercati e le
sfide della globalizzazione», ha sottolineato Roberto Scano, direttore di Coldiretti
Cagliari. «Il corso - ricorda Marco Lai, segretario di zona dell'ufficio di
Sanluri - si svolgerà ad iniziare dalle 10 presso la sede della Provincia del
Medio Campidano, in via Carlo Felice». (l.on)
( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 16-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Esteri Pagina 109
Tokyo. «Meritavamo di più» Al Patisserie Grand Prix amaro quarto posto per i
pasticceri italiani Tokyo.. «Meritavamo di più» -->
TOKYO Il Giappone vince con merito il primo International Patisserie Grand Prix
di Tokyo, che aspira a diventare il campionato mondiale della pasticceria in
terra d'Asia, mentre l'Italia paga il giudizio dubbio sulle sue torte e vede
sfumare il podio, fermandosi al quarto posto. Per due giorni, alla Jcb Hall del Tokyo Dome, otto squadre in rappresentanza
di altrettanti Paesi (Australia, Francia, Cina, Usa, Giappone, Italia, Malesia e Singapore) si sono sfidate sul tema
dell'ecologia nella confezione di torte (da viaggio e da forno), dessert da
piatto (caldi e freddi), due tipi di cioccolatini, tre tipi di monoporzioni
(piccole delizie) e due lavori artistici con zucchero e cioccolato. Il
risultato finale, al termine di 13 ore di lavoro, è stato quello di poter
ammirare (non di gustare, almeno per i numerosi partecipanti) costruzioni
fantasiose sormontate da raffinati e profumati dolci di crema, cioccolato e glassa.
Alle spalle del Sol Levante, si sono piazzati nell'ordine Francia e Stati
Uniti. «Onestamente credo che, almeno per quanto
riguarda le torte, esempio della tradizione italiana, il punteggio sia stato
troppo penalizzante. Meritavamo di più, cosa che avrebbe portato cambi in
classifica», ha rilevato alla conclusione della
premiazione Andrea Zanin, capitano del team azzurro composto da Fabrizio Galla
(decoratore in cioccolato) e Gennaro Volpe (scultore dello zucchero). La torta
alle mele caramellate e aromatizzate con bergamotto e frutto della passione
«era al primo posto e, non si è capito perché, è stata retrocessa in terza
posizione», ha continuato Zanin, titolare dell'omonima pasticceria veneziana,
che però ha sottolineato di essere «soddisfatto per il risultato, maturato dopo
appena poche settimane di allenamento». Copione simile si è ripetuto per
l'altra torta, da forno, fatta con pistacchio, lampone, arancio, nocciola e
mandorle. Profumatissima. In altri termini, la sensazione è che la massiccia presenza
in giuria della componente francese (sei giudici su 10) si sia fatta sentire,
in linea del resto con il peso e l'influenza che la pasticceria transalpina ha
conquistato a livello mondiale. A Lione si tiene il campionato biennale, gara
di pasticceria più prestigiosa in assoluto, mentre l'altro appuntamento di
maggior rilievo è negli Usa e ha una forte impronta
francese. Iginio Massari, decano del settore e fondatore dell'Accademia maestri
pasticceri italiani nonché uno dei giurati, non l'ha nascosto: «forse ci voleva
una formula diversa valutazione». Giudizio peraltro condiviso dall'altra
giurata italiana, Livia Chiriotti.
( da "Nuova Ferrara, La" del 16-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
RONDE
«Protezione civile estranea» «Non esiste alcuna nascita di ronde sotto l'egida
della protezione civile». A parlare è il presidente del coordinamento delle
associazioni che operano in ambito di protezione civile della provincia di
Ferrara, Marcello Gumina (nella foto) che vuol sgombrare il campo da ogni
equivoco, come
è successo anche recentemente nel comune di Massa Fiscaglia. La circolare di
Bertosalso del 10 marzo scorso, dichiara il presidente, è categorica su questo
argomento e chi si presenterà con emblemi della protezione civile alle ronde
verrà radiato dagli albi. «Inizitive - continua Gumina - che comunque a mio avviso
penso vadano riviste e corrette in base alle disposizioni recentemente emanate
e da emanare, che si avvalgono di associazioni di volontariato che operano
anche in ambito della protezione civile, ma che dovranno comunque rimanere nel
rispetto di quei limiti imposti dal dipartimento nazionale della protezione
civile, il superamento del quale prevede infatti, ai
sensi della circolare 10 del dipartimento, l'avvio della procedura di
cancellazione dagli Albi o Registri della protezione civile».
( da "Messaggero, Il" del 16-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Lunedì 16 Marzo 2009 Chiudi di GIAN MARIA GROS-PIETRO IERI su questo
giornale Romano Prodi ha indicato il punto dolente della crisi
"vera": l'incapacità di decidere a livello globale. Occorre che il
mondo si doti di nuove istituzioni adeguate alla situazione. Se si fosse
trattato solo di una crisi di liquidità sarebbero bastati i banchieri centrali.
Per ridare stabilità alle banche servono i soldi dei contribuenti, che non
possono essere dati senza cambiare nulla. Ma la crisi reale richiede molto di
più. L'economia reale è cresciuta per almeno due decenni in direzioni
influenzate dalle bolle, che hanno reso possibili e fatto apparire attraenti
squilibri economici compensati da flussi finanziari; senza di esse, per
ipotesi, si sarebbero vendute meno case negli Usa, la Cina avrebbe investito meno in attività finanziarie americane e i
cinesi avrebbero consumato un po' di più. Un sistema produttivo mondiale
ripulito dai peccati della finanza avrà una diversa composizione della
produzione, quindi differenti strutture produttive. Risolvere la crisi
reale richiede di muoversi verso i prodotti nuovi salvando le fabbriche
attuali: un po' quel che spera di fare Chrysler attraverso l'accordo con Fiat.
Per riuscirci occorre non far mancare liquidità alle imprese, ma anche dare prospettive
ai produttori. Mai come adesso bisogna orientare gli atteggiamenti sociali a
favore della produzione, anziché della ripartizione: perché si rischia davvero
che non ci sia più abbastanza da ripartire. L'esercizio di modificare la
composizione del sistema produttivo in corsa, e in presenza di un così
drammatico sussulto, coinvolge centinaia di milioni di lavoratori, consumatori,
risparmiatori. Solo la dimensione politica è adeguata a gestirlo, anche se
manca una sede istituzionale mondiale preordinata a questa gestione. Bisogna
inventarsela. Adesso. E speriamo che l'Europa contribuisca nella misura che la
sua ricchezza e la sua civiltà renderebbero possibile.
( da "Sole 24 Ore, Il" del 16-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Il Sole-24 Ore
sezione: MONDO data: 2009-03-15 - pag: 7 autore: Stati
Uniti. Presidente in campo per rassicurare i mercati dopo i timori di Pechino sul debito Usa
Obama: investimenti sicuri «I flussi in aumento dimostrano la fiducia
nel nostro sistema» Marco Valsania NEW YORK Barack Obama rassicura Pechino e il
mondo. «Non solo il Governo della Cina, ma ogni
investitore può avere assoluta fiducia negli investimenti negli Stati Uniti »,
ha detto al termine di un incontro con il leader brasiliano Luiz Inacio Lula da
Silva. «Anche nel mezzo della crisi - ha
aggiunto- abbiamo assistito a un aumento dei flussi d'investimento. è il riconoscimento che la stabilità del nostro sistema
economico e politico è straordinaria». Obama ha risposto così, direttamente,
alle esplicite preoccupazioni del premier cinese Wen Jiabao sulla solidità del
debito americano. Non basta: il ministro del Tesoro Tim Geithner, al margine
del G20 di Londra, ha avuto un colloquio bilaterale con il collega cinese, Xie
Xuren. Nessuna agenda ufficiale, ma un obiettivo sicuro: garantire, di persona,
che gli investimenti cinesi in Treasuries sono sicuri. E cercare reciproche
garanzie sulle intenzioni di Pechino, il più grande investitore in de-bito
statunitense, del quale detiene oltre 700 miliardi di dollari. La Casa Bianca
non ha tempo da perdere per la controffensiva: la fiducia nell'America e nei
suoi Treasuries è essenziale al successo delle strategie anti-recessione di
Obama. Solo quest'anno è in arrivo l'emissione di titoli per forse duemila
miliardi di dollari, che dovrebbe finanziare la corsa alla spesa pubblica
destinata a risollevare i destini della crescita, con un pacchetto di stimolo
da 787 miliardi, e a risanare il sistema finanziario a colpi di altre centinaia
di miliardi. Cosciente del rischio di eccessivo indebitamento, Obama ha
promesso di riportare il Paese sulla strada della responsabilità fiscale, più
che dimezzando in quattro anni il deficit che quest'anno dovrebbe gonfiarsi a
1.500 miliardi. «Gli Stati Uniti saranno nella posizione più forte di sempre»,
ha promesso ieri la portavoce del Tesoro Heather Wong. E ancora, riferendosi ai
Treasuries: «Abbiamo il mercato più profondo e liquido al mondo». Ma le
perplessità sono aumentate sulla capacità di Obama di rispettare tutti gli
obiettivi. Questo timore ha trovato voce sul palcoscenico globale, a sorpresa,
con la presa di posizione, venerdì, del premier di Pechino. «Chiedo che gli
Stati Uniti mantengano il loro buon credito - ha detto Jiabao che onorino gli
impegni e garantiscano la sicurezza degli asset cinesi ». La Cina,
a fine 2008, deteneva in Treasuries circa 730 miliardi di dollari. Quasi un
quarto del totale di 3.100 miliardi in mani straniere, pari a metà dei
Treasuries in circolazione. Gli operatori invitano alla cautela. Pechino ha
avuto un incerto inizio di rapporti con l'amministrazione Obama. E non ci sono
segni di drastiche ritirate dal debito statunitense: una recente asta da 11
miliardi è andata meglio delle attese. Per paesi quali la Cina
mancano convincenti investimenti alternativi. «Gli acquisti esteri finora
resistono», ha detto Mary Ann Hurley di DA Davidson. Il nervosismo, tuttavia,
serpeggia anche sui mercati: la scorsa settimana le banche centrali
internazionali hanno ridotto le loro holding di debito targato Stati Uniti
presso la Federal Reserve. mvalsania@ilsole24ore.us DIPLOMAZIA AL LAVORO A
Londra il ministro del Tesoro Geithner ha visto il collega cinese per fornire,
e avere, garanzie dal più grande creditore dell'America
( da "Nazione, La (Firenze)" del
16-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
ECONOMIA pag. 13
MADOFF sarà la soluzione? La tentazione di trovare il capro espiatorio...
MADOFF sarà la soluzione? La tentazione di trovare il capro espiatorio', è
sempre stata assecondata dalla politica, spesso si sono caricate le colpe e le
responsabilità di molti su uno solo. Mai però questa si è dimostrata una toppa
su un vestito consumato' non è mai una soluzione efficace. Siamo sinceri, le
ultime settimane sono state segnate dal segno meno' e non solo per le economie,ma anche per la tenuta sociale delle nazioni.Meno' come le
previsioni del Fmi che vede sotto zero' l'economia mondiale, ancor peggio le
previsioni dell'Ocse: Spagna a 4,5 milioni di disoccupati, Inghilterra a quota
3,5 senza impiego In questo contesto si è chiesto e ottenuto la fine del
segreto bancario, si nazionalizzano le banche, si cercano soluzioni bipartisan
o, talvolta, si proseguono battibecchi surreali. Ognuno si arrabatta per
convincere i cittadini consumatori mondiali che è possibile aver fiducia. I
problemi dell'economia mondiale non risiedono nelle regole ma nei
comportamenti, nei controlli, nella responsabilità etica senza la quale,
inutile nasconderselo, non ci sarà nessuna Nuova Età'. La condanna di Madoff,
giusta e necessaria, non è la soluzione dei problemi, lo scandalo Enron non ha
nulla a che fare con la condanna del bandito Madoff. Piuttosto quella esemplare
condanna dovrebbe diventare l'occasione, una in più, per riflettere a fondo sui
comportamenti di ciascuno. Sia di coloro che si godono ancora il superbonus,
guadagnato mettendo sul lastrico centianaia di migliaia di famiglie e aziende,
sia per quei responsabili delle nazioni che chiudevano gli occhi per interessi
elettorali. Verrà molto più bene dalla visita di Obama a BenedettoXVI, il Papa che per primo parlò della Globalizzazione
della Solidarietà e dell'Età della Responsabilità, di quanto non potrà venire
dalle fanfare per l'arresto di Madoff. Troppo spesso il capro espiatorio' è
servito per autoassolvere potenti e irresponsabili colpevoli, se desideriamo
costruire un futuro migliore per i nostri figli, evitiamo le vie del passato.
*Deputato Udc
( da "Sole 24 Ore, Il" del 16-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Il Sole-24 Ore
sezione: POLITICA E SOCIETA data: 2009-03-15 - pag: 12 autore:
«Dal poliziotto di quartiere al poliziotto di sportello» - La manovra è
maquillage D'Alema: contro la crisi solo dirigismo Lina Palmerini CERNOBBIO.
Dal nostro inviato Aveva cominciato il suo intervento dando ragione a Giulio
Tremonti. è vero – dice Massimo D'Alema –uno dei
problemi messi in luce dalla crisi è l'asimmetria tra un capitalismo globale e
la governance delle grandi istituzioni internazionali:un deficit di democrazia
che ha spalancato le porte a una deregulation senza l'esercizio da parte degli
organismi mondiali di un ruolo di redistribuzione e coesione sociale. Dunque,
non si può prescindere dalla ristrutturazione di istituti come le Banche
centrali o il Fmi o da una ricomposizione dei G-7 o G-8 che ormai
«rappresentano Paesi ex ricchi»; non si prescinde dal chiamare la Cina come «responsible stakeholder» dal punto di vista
monetario, redistributivo e politico. Dall'urgenza di un riequilibrio dei pesi
mondiali – pena il ritorno a un dirigismo degli Stati nazionali –Massimo
D'Alema arriva alle faccende domestiche, quelle che già indicano una deriva
protezionista e che trasformano l'iniziale sintonia con Tremonti in totale
dissenso. «Cos'altro è mandare i prefetti a fare la
sorveglianza sul credito se non una scelta dirigista? Siamo passati dal
poliziotto di quartiere al poliziotto di sportello». Dalla difesa di Banca
d'Italia parte una critica impietosa al Governo fatta davanti alla platea di
Confcommercio riunita a Cernobbio. «L'ottimismo delle
chiacchiere non ci salverà, perché siamo a questo: annunci e sorrisi. Io credo,
invece, nell'ottimismo della volontà ».L'ex ministro degli Esteri usai numeri per circostanziare
l'attacco. «La dimensione della manovra del Governo è
dello 0,2% sul Pil a fronte del 5% degli Usa o del 4,2%
della Cina. Siamo quindi a zero. A un'operazione di maquillage. Scende il
Pil e aumenta il deficit: siamo al 2,4%, come la Francia, che ha un volume di
interventi più consistente del nostro». E gli effetti sui redditi sono
disastrosi «perché riparte l'evasione, aumenta la pressione fiscale con
conseguenze redistributive opposte a quelle degli Stati Uniti». Un avvitamento
che le ultime misure, come il piano casa, non
eviteranno. «è come bruciare un mobile quando c'è
freddo. Così è il piano casa: bruciamo la risorsa del
territorio ». Le agenzie di stampa hanno già lanciato in rete le parole del presidente
di Confindustria, Emma Marcegaglia, quando tocca a Pierluigi Bersani. «Anche noi diciamo che Berlusconi non ha messo un euro vero
sulla crisi. La realtà comincia a imporsi sulle operazioni mediatiche e spero
che ora si prendano in considerazione le nostre proposte al decreto
rottamazione: assegno ai disoccupati,liquidità per le
imprese, avvio dei cantieri locali». L'emergenza richiede sforzi condivisi e
così l'ex ministro dell'Industria propone «tavoli territoriali bipartisan»
senza lasciar cadere il tema dell'evasione. «C'è un'emorragia delle entrate
fiscali, serve subito un decreto antievasione, altrimenti a vincere saranno i
furbi ». E sul piano-casa attacca: «Vuol dire che chi ha sette ne guadagna
una». Sulla querelle Tesoro-Bankitalia prova l'appeasement: «Basta con queste
punzecchiature del Governo: bisogna collaborare: è utile un rafforzamento della
Bce». Alla tavola rotonda c'è Corrado Passera e Bersani non rinuncia a una sua
punzecchiatura: «Qualche ragione della cattiva
reputazione delle banche forse c'è. è un eccesso di
difesa: me lo ricordo bene quando proposi le norme sullo scoperto e la
trasferibilità dei mutui ».Per l'ottimismo è presto –
«la crisi peggiorerà » – ma ieri per Bersani era una buona giornata e non solo
per il bel tempo sul lago: «Ho la stessa tessera Pd di Prodi e questo mi mette
di buon umore». Un po' di marketing prima di salutare. BERSANI «Servono tavoli
territoriali bipartisan: l'Esecutivo consideri le nostre idee sui disoccupati e
faccia subito un decreto antievasione»
( da "Secolo XIX, Il" del 16-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
L'Italia al quarto
postonel Mondiale dei pasticceri tokyo TOKYO. Il Giappone vince con merito il
primo International Patisserie Grand Prix (Ipgp) di Tokyo, che aspira a
diventare il "campionato mondiale" della pasticceria in terra d'Asia,
mentre l'Italia paga il giudizio dubbio sulle sue torte e vede sfumare il
podio, fermandosi al quarto posto. Per due giorni, alla Jcb
Hall del Tokyo Dome, otto squadre in rappresentanza di altrettanti Paesi
(Australia, Francia, Cina, Usa, Giappone, Italia, Malesia e Singapore) si sono sfidate sul tema
dell'ecologia nella confezione di torte (da viaggio e da forno), dessert da
piatto (caldi e freddi), due tipi di cioccolatini, tre tipi di monoporzioni
(piccole delizie) e due lavori artistici con zucchero e cioccolato. Il
risultato finale, al termine di 13 ore di lavoro, è stato quello di poter
ammirare costruzioni fantasiose sormontate da raffinati e profumati dolci di
crema, cioccolato e glassa. Alle spalle del Sol Levante, si sono piazzati
Francia e Stati Uniti. «Onestamente credo che, almeno per quanto riguarda le torte,
esempio della tradizione italiana, il punteggio sia stato penalizzante», ha
detto Andrea Zanin, capitano del team azzurro composto da Fabrizio Galla
(decoratore in cioccolato) e Gennaro Volpe (scultore dello zucchero). La torta
alle mele caramellate e aromatizzate con bergamotto e frutto della passione
«era al primo posto e, non si è capito perché, è stata retrocessa al terzo
posto», ha continuato Zanin, titolare dell'omonima pasticceria veneziana.
Copione simile si è ripetuto per l'altra torta, da forno, fatta con pistacchio,
lampone, arancio, nocciola e mandorle. Profumatissima. In altri termini, la
sensazione è che la forte presenza in giuria della componente francese (6
giudici su 10) si sia fatta sentire, in linea con il peso e l'influenza che la pasticceria
transalpina ha conquistato a livello mondiale. A Lione si tiene il campionato
biennale, gara di pasticceria più prestigiosa in assoluto, mentre l'altro
appuntamento di maggior rilievo è negli Usa e ha una
forte impronta francese. 16/03/2009
( da "Sole 24 Ore, Il (Del Lunedi)" del 16-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Il Sole-24 Ore del
lunedì sezione: ECONOMIA E IMPRESE data: 2009-03-16 - pag: 18
autore: Storie di imprenditori. Il gruppo ha fatturato 310 milioni Le
luci di Targetti sul Golfo di Mauro Castelli D iavolo d'un imprenditore.
Accomodante («Bisogna trovare soddisfazione in quello che si fa»), sincero («Se
mi guardo allo specchio non posso che reputarmi fortunato»), cosciente dei
propri limiti («Nel settore dell'illuminazione, articolato com'è, risulta
difficile proporsi tuttologi »), pronto a smussare gli angoli puntando sullo
spirito di squadra, sul rispetto reciproco. Con una buona dose di ottimismo al
seguito. Così eccolo sdrammatizzare i venti di crisi prendendo in prestito una
famosa battuta di Eduardo De Filippo:« Ha da passà a
nuttata ». Amen. Insomma, per il cavaliere del lavoro Paolo Targetti bisogna
aspettare che passi la tempesta, senza stare comunque con le mani in mano:«L'importante è infatti cercare di muoversi verso le
schiarite». Una filosofia operativa peraltro supportata da dieci anni «di
crescita a dismisura», crescita che ora gli consente di poter giocare di
rimessa e di vivere di «boccate d'ossigeno». Come quella legata alla fornitura
di 25mila apparecchi destinati all'illuminazione del nuovo aeroporto di Doha,
in Qatar. Ma interessante è anche la recente intesa per dare luce a un
"campus" in Arabia Saudita che vede, curiosamente, i "pali"
costruiti negli Stati Uniti e le "teste" in Danimarca. Paolo Targetti, si diceva. Presidente di "Targetti
Poulsen", il nuovo gruppo italo-danese che si posiziona, nel settore
dell'illuminazione architettonica, al primo posto in Italia e al terzo in
Europa dopo la Philips e l'austro-tedesca Zumtobel. Un gruppo il cui assetto è
il risultato della razionalizzazione della struttura societaria, completata lo
scorso settembre, che a sua volta si richiama all'acquisizione, datata 2007 e
supportata da un esborso di 161 milioni di euro, della
Louis Poulsen Lighting («Troppi soldi considerato il valore, giusti se si tiene
conto della complementarità delle loro produzioni »), un passo che ha visto il
parallelo ingresso nel capitale del fondo 3i».Così oggi l'azionariato «risulta
per oltre il 45% nel portafogli della mia famiglia, il
( da "Corriere Economia" del 16-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Corriere Economia -
NAZIONALE - sezione: Pubblicita - data: 2009-03-16 num: - pag: 11 categoria: PUBBLICITA San Felice, un sistema azienda di
successo R Ricerca e innovazione caratterizzano la filosofia aziendale di San
Felice, moderna impresa agricola con un ruolo importante nel panorama vinicolo
italiano, che ha i suoi punti di forza nella cultura della terra e nello
spirito imprenditoriale. Dalla collaborazione con l'università di Firenze e
Milano sono nati vini che hanno fatto la storia dell'azienda; dal Vigorello, il
primo Supertuscan del Chianti Classico nato nel 1968 grazie alla sensibilità e
alle intuizioni dell'allora direttore Enzo Morganti, al Poggio Rosso, uno dei
primi cru di Chianti Classico, fino al Pugnitello, vitigno che è stato
riscoperto e recuperato con un investimento economico importante. “La nostra
carta dei vini è molto ricca, - spiega Alessandro Marchionne - ma il Grigio è
sicuramente il prodotto simbolo dell'azienda, riconosciuto dal consumatore come
uno dei migliori per rapporto qualità prezzo”. Con le sue 300 mila bottiglie è
probabilmente anche una delle etichette più riconosciute e riconoscibili del
Chianti Classico. La produzione di San Felice si rivolge essenzialmente a tre
target: i consumatori attenti alla validità del prodotto e del buon rapporto
qualita' prezzo si orientano verso il Grigio, a coloro che amano vini di
classe, disposti a spendere qualche cosa in più per assecondare la propria
curiosità enologica vengono proposti prodotti di punta come la Riserva di
Chianti Classico Poggio Rosso, il Vigorello, il Brunello di Campogiovanni e il
Pugnitello. Quest'ultimo è il frutto di venti anni di ricerca che San Felice svolge
sui vitigni autoctoni. Ultimo target di riferimento sono i consumatori che
apprezzano i vini giovani in assoluto o quelli da consumare in un contesto
sempre più diffuso del pranzo veloce o dell'aperitivo, per loro è stata
studiata la gamma Perolla (MAREMMA), composta da due
rossi, un rose' e un vermentino. Il piano di rilancio iniziato nel 2008 sta già
avendo i suoi risultati nel ridare a San Felice quel ruolo di protagonista che
gli spetta. Le vendite 2008 hanno registrato una flessione nell'ultima parte
dell'anno, soprattutto negli Usa, che però è stata
controbilanciata da un buon andamento in Italia e in alcuni nuovi mercati.
Destiniamo grande attenzione ai mercati internazionali tradizionali che
assorbono con continuità la maggior parte del fatturato export, - spiega
Marchionne - ma guardiamo con grande attenzione anche a quelli emergenti. In particolare in questo momento stiamo portando avanti nuovi
progetti in Cina e Corea per far conoscere i vini toscani in abbinamento con i
cibi italiani. Ci aspetta un 2009 molto duro ma noi manterremo l'impegno in
ricerca e formazione per rafforzare la nostra marca. E l'apertura della scuola
di potatura della vite ne è un esempio. Alessandro Marchionne
( da "Affari e Finanza (La Repubblica)" del 16-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Hitech, innovazione
e distribuzione cosi nasce la filiera del made in Italy LO SCENARIO/ A
ManiFutura, che apre i battenti il 17 marzo a Pisa, si delineano gli scenari
delle politiche di sviluppo, un tema al centro del dibattito europeo PAOLA
JADELUCA Sulla copertina del numero della settimana scorsa di Jasc, il Journal of the American Chemical Society, prestigiosa
rivista scientifica, campeggia "il catalizzatore alla moviola",
scoperto dal Tasc dell?InfmCnr e dal Dipartimento di Fisica dell?Università di
Trieste, in collaborazione con l?università di Vienna. Innovazione
rivoluzionaria, che consente di sfruttare le geometrie atomiche della materia
per realizzare catalizzatori più efficienti e meno costosi, rispetto al rodio,
oggi alle stelle, e destinata in futuro ad avere ricadute positive in termini
di applicazioni nel mondo produttivo. Nonostante la fuga di cervelli e i tagli
alla ricerca, il nostro paese vanta ancora laboratori d?avanguardia. Fucine
d?idee che competono con istituti esteri, tenendo alto il livello della ricerca
italiana. Corrono in parallelo con le aziende del Made in Italy che competono
sui mercati globali in termini di produttività. I gioielli hitech
dell?aeronautica e dello spazio del gruppo Finmeccanica, la griffe dei
megayacht mondiali, la Piaggio, brand internazionale delle due ruote. Ma non
solo big. Come l?artigiano che realizza le scarpe per Obama, anche tanti
"piccoli" si sono fatti strada nel mondo. Istituti
e imprese pilota. La punta dell?iceberg di una realtà che per il resto è
completamente sommersa. «Abbiamo 570 mila imprese manifatturiere,
di queste 3.800 hanno dimensioni medie di livello internazionale, le altre sono
tutte piccolissime realtà all?interno delle quali solo 50 mila hanno raggiunto
lo status di "middle class produttiva", come vengono definite le
imprese minori, anche con meno di 50 dipendenti, che hanno strategie
competitive di respiro internazionale», racconta Giuseppe Capuano, responsabile
del Centro Studi dell?Istituto Tagliacarne. Cinquantamila, su 570 mila: una
nicchia, nel vasto tessuto produttivo del nostro paese che pure ha forte
vocazione manifatturiera, con impianti storici che in molti casi si tramandano
di generazione in generazione. Mobilieri, fabbricatori di macchine
industriali, tessili, calzaturieri, trasformatori di metalli: migliaia
di piccoli produttori ogni giorno combattono la loro battaglia con il mercato:
non hanno laboratori di ricerca, fanno fatica a trovare credito, si scontrano
con la burocrazia, eppure riescono a tenere testa alla concorrenza asiatica a
basso costo. Tutto e sempre da soli. In modo spontaneo. Inevitabile la
fragilità di questo sistema. Tanto più debole in fase di forte crisi, come
quella attuale. Dopo la bolla della new economy, la bolla immobiliare che il
con credit crunch ha scatenato la tempesta finanziaria, si torna a guardare
allo zoccolo duro industriale. E la sfida, oggi, è quella di trasformare questo
esercito di imprese nelle"middle class" del
futuro. Ma come? Con l?innovazione, si ripete da anni. Ma non intesa nel senso
di cambiare mestiere. «E? sbagliato
chiedere loro un riposizionamento su nuovi settori, come il turismo, la cura
della persona; il nostro sistema industriale è posizionato sui settori
tradizionali e su questi bisogna fare perno con strategie di sistema che
mettano le imprese in grado di competere. La tecnologia, per esempio, potrebbe
diventare uno dei fattori di contaminazione delle imprese tradizionali che
potrebbe fare la differenza», incalza Luigi Scarola,
responsabile laboratorio politiche industriali di Nomisma. Gli istituti di
ricerca creano alleanze internazionali, i brand del made in Italy fanno network
globali. Perché allora non creare reti domestiche? Si puo? gettare
un ponte istituzionale tra centri di ricerca e piccole imprese, dando loro un
accesso diretto alle fonti di innovazione. E ancora: perché non mettere in rete
le imprese tra di loro, innescando quei processi di crossfertilitation
decantati dai guru del management? «E? un processo già in atto, come emerge dagli studi della Fondazione
Nord Est. All?interno delle fabbriche diminuiscono gli operai e
aumentano gli addetti alle nuove funzioni strategiche delle imprese, dalla
ricerca al design, dalla valorizzazione del brand fino alla commercializzazione.
Ora bisogna accelerare questo processo aiutando le imprese a mettersi in rete
per gestire nuove funzioni aziendali integrando il tradizionale "saper
fare" dei nostri artigiani con nuove competenze». è
l?analisi di Andrea Bianchi, direttore generale ministero dell?Economia, già a
capo del dipartimento industria e competitività con il ministro Pier Luigi
Bersani nel governo Prodi, tra i fautori di Industria 2015, il piano che
stabilisce le linee strategiche per lo sviluppo e la competitività del sistema
industriale italiano. Un piano concepito in un?ottica europea,
sulla scia di interventi simili in via di attuazione negli altri Stati membri.
Indipendentemente dai differenti modelli, infatti, l?industria
del Vecchio continente perde colpi rispetto a Usa e
Asia. E? il tema al centro del dibattito e dello Small
Business Act di Bruxelles, e di cui si parlerà nel corso di ManiFutura, il
Festival dell?economia che si terrà a Pisa a partire dal 17 marzo, è proprio
quello di superare la crisi. A partire dalla metà degli anni 90, Usa e Cina, dice l?Ocse, hanno
sorpassato l?Europa per tassi di produttività grazie agli investimenti,
soprattutto in quelli Ict, information and communicatin technology, che
consentono di integrare i processi e abbattere i costi. «Il punto di partenza
per superare il divario competitivo è estendere il concetto di industria alle
nuove filiere produttive che integrano servizi avanzati, manifatture, nuove
tecnologie», commenta Bianchi. La crisi, con i ripensamenti in atto anche in
termini di modelli econometrici, può essere l?opportunità per creare un nuovo
modello di sviluppo: una filiera del "Made in Italy", che lega
insieme i campioni dell?hitech all?intera classe produttiva. Scopri come
ricevere sul tuo cellulare Repubblica Gold condividi
( da "Affari e Finanza (La Repubblica)" del 16-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Ripensare la
fabbrica del futuro un nuovo modello per uscire dalla crisi L?appuntamento
Ritorno alla fabbrica. Alla produzione "vecchio stile", quella che ha
fatto le fortune del Made in Italy nel mondo, ma aggiornata su linee di
montaggio votate all?innovazione, alla ricerca e alla capacità di costruire
reti d?impresa. Ai tempi della crisi finanziaria che ha messo in ginocchio la
"old economy" italiana a Pisa, presso la Cascina Pontedera, si
celebra il Festival dell?industria, Manifutura, una
cinque giorni (1721 marzo) di dibattiti e appuntamenti promossa da Nens, il
think tank coordinato da Pier Luigi Bersani e Vincenzo Visco. Economisti,
politici e parti sociali, ma anche artisti (è prevista una rassegna
cinematografica a cura di Mimmo Calopresti) chiamati a ragionare sull?attuale
impasse dei mercati e sul ruolo dell?industria come
traino dell?economia. Ma soprattutto saranno protagonisti gli imprenditori,
rappresentanti di quelle 500 mila grandi, medie e piccole imprese della
Penisola. «Manifutura ? dice Pier Luigi Bersani vuole
essere un gesto di fiducia e di passione verso il settore manifatturiero, una
sorta di stati generali dell?industria. Da qui, dalla produzione, bisogna
ripartire. Perché non dimentichiamo che l?Italia, insieme a Germania e
Giappone, è tra i paesi più industrializzati al mondo. Un patrimonio che la
politica ha il dovere di sostenere in questa fase difficile». Già il cartellone
degli incontri si può leggere come una ricetta anticrisi:
ambiente, globalizzazione, ricerca, mutualità e cultura al cui centro c?è
sempre l?industria. Green economy innanzitutto, quella sostenibilità ambientale
che fino a pochi anni fa appariva come un ostacolo, quasi una
esternalità negativa al buon funzionamento dei processi produttivi,
mentre oggi si è trasformata in un motore di sviluppo. Il business verde terrà
banco in una serie di incontri declinati secondo
"le nuove opportunità e sfide poste dall?ambiente ", "la via
alle fonti rinnovabili", "il futuro del sistema energetico
italiano", "la casa a emissioni zero". Il parterre degli
interventi è ampio e coinvolge diversi esponenti della società produttiva: dai
big dell?industria del kilowattora come Renzo Capra
(A2a), Piero Gnudi (Enel), Leonardo Maugeri (Eni), Massimo Orlano (Sorgenia),
Umberto Quadrino (Edison), Giuseppe Zampini (Ansaldo) ai rappresentanti del
mondo dell?agricoltura Stefano Masini (Coldiretti), delle costruzioni Piero
Torretta (Ance), della ricerca Gianni Silvestrini (Kyoto Club), delle Pmi col
pollice verde, Agostino Re Rebaudengo (Asja Ambiente), Piero Manetti (Massa
spin off). Crollo dei mercati e globalizzazione. Questo è il secondo capitolo
di Manifutura, analizzato tra la "riorganizzazione della grande industria
europea dopo la crisi" (Roberto Colaninno, Guglielmo Epifani, Emma Marcegaglia,
Giorgio Zappa) e prospettive dell?economia globale (parola a Carlo De
Benedetti, Francesco Merloni, Fabrizio Onida, Benn Steil). Un focus specifico è
dedicato all?evoluzione del quarto capitalismo nella lettura offerta dagli economisti Tito Boeri, Alessandro Penati, Stefano
Fassina (Nens), Alessandro Lanza (Prometeia), Agostino Megale (Cgil), Terzo per
perno su cui far ripartire l?industria è la finanza, «il cuore del problema ?
aggiunge Bersani dove intervenire rapidamente per sanare il rapporto tra credito
e impresa». "Dare credito all?innovazione per uscire più forti dalla
crisi" è lo spunto su cui parte l?incontro che riunisce le testimonianze
di Nicola Bellini (scuola superiore Sant?Anna di Pisa), Giuliano Murgia
(Sardegna Ricerche), mentre "banche sulla graticola" è il perimetro
nel quale dibatteranno Giuseppe Morandini (Piccola Industria), Giuseppe Mussari
(Mps) e Roberto Nicastro (Unicredit). La mutualità è l?altro asset del futuro
del manifatturiero, intesa non solo come forma
societaria cooperativa, ma modus operandi dell?impresa capace di lavorare in
rete. Quindi politiche sui territori, responsabilità sociale
e finanza per lo sviluppo: argomenti su cui interverranno: Francesco Bellotti
(Federconfidi), Matteo Colaninno (commissione attività produttive della
Camera), Aldo Soldi (Lega Coop), Andrea Landi (Cassa di Modena), Andrea
Mondello (Unioncamere), Armando Purnecchi (Cna). (ch.ben.)
Scopri come ricevere sul tuo cellulare Repubblica Gold condividi
( da "TTG Italia Online" del 16-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
16/03/2009 10.46 Il
governo greco aumenta il budget promozionale Si gioca tutta sulla qualità la
partita della Grecia nel 2009. "Occorre insistere
sull'ottimo rapporto tra qualità e prezzo delle nostre strutture e
sull'upgrading in atto - ribadisce il ministro del Turismo Kostas Markopoulos -.
Altro aspetto su cui ci concentreremo è la sostenibilità del nostro turismo; la
strategia si baserà non solo sul consolidato prodotto balneare, ma anche su
proposte di nicchia quali l'agroturismo, i city break,
gli sport invernali, i boutique hotel e la gastronomia di qualità". Il
budget a disposizioen epr ilmarketing salirà, quest'anno, del 75 arrivando a 45
milioni di euro. Oltre ai mercati tradizionali che hanno
mostrato segnali di rallentamento nel 2008, quali gli Usa, la Germania e
la Gran Bretagna, la Grecia accentuerà le iniziative promozionali in bacini
emergenti quali Cina, India, Russia, Ucraina, Medioriente ed Europa Centrale
( da "Borsa(La Repubblica.it)"
del 16-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Made in Italy, Nord
Corea Apre prrimo ristorante italiano (Teleborsa) - Roma, 16 mar - L'apertura
in Corea del Nord del primo ristorante italiano su richiesta del
leader Kim Jong IL se da lato evidenzia le contraddizioni di un Paese
dove 24 milioni di persone soffrono la fame dall'altro conferma il prestigio
conquistato dal cibo Made in Italy nel mondo. E' quanto afferma la Coldiretti
che, nel commentare la notizia diffusa dal quotidiano nipponico e
filonordcoreano Choson Sinbo, sottolinea il forte rischio delle falsificazioni
che nel mondo interessa due piatti di tipo italiani su tre. Cuochi nordcoreani
- sottolinea la Coldiretti - sarebbero stati inviati in missione a Napoli e
Roma lo scorso anno per apprendere i segreti della pasta e della pizza dopo
diversi tentativi ed errori nella preparazione dei tipici piatti italiani.
Mentre appare poco credibile - secodo la Coldiretti - la notizia che grano,
farina, burro e formaggi sarebbero stati acquistati dall'Italia per garantire
l'autenticità degli ingredienti. Il ristorante aperto da dicembre nella
capitale Pyongyang - continua la Coldiretti - sarebbe molto affollato di clienti
che non avevano mai avuto modo prima di assaggiare i piatti della cucina
italiana ben conosciuti tuttavia nel paese attraverso i giornali e la
televisione. Considerato lo stato di povertà del paese dove il reddito medio
annuo era di 1150 dollari nel 2007 la possibilità di gustare cibi importati è
riservata ad una piccola casta appartenete alla burocrazia
amanti della buona cucina. Lo stesso leader Kim Jong
IL - precisa la Coldiretti - è noto per essere un buon gourmet che
apprezza particolarmente cognac, vino sushi e caviale. Il fatturato dei
prodotti alimentari Made in Italy taroccati supera nel mondo i 50 miliardi di
euro e se i Paesi dove sono piu' diffuse le imitazioni sono Australia, Nuova
Zelanda e Stati Uniti a preoccupare - sottolinea la Coldiretti - sono anche le
tendenze di Paesi emergenti come la Cina dove il falso Made in Italy è
arrivato prima di quello originale e rischia di comprometterne la crescita. In
alcuni casi l'"inganno" è particolarmente evidente con l'offerta nei
menu di "specialità italiane" come gli spaghetti alla bolognese
completamente sconosciuti nella città emiliana o le fettuccine Alfredo che
niente hanno a che fare con quelle del noto ristorante romano, in altri
è piu' difficile da scovare perché riguarda gli ingredienti di piatti dal
richiamo familiare. Le imitazioni del parmigiano reggiano e del grano padano
sono con il Parmesan la punta dell'iceberg diffuso in tutto il mondo, ma c'è
anche - sottolinea la Coldiretti - il Pecorino prodotto in Cina
con latte di mucca anziché di pecora, o la Fontina danese e svedese molto diverse da quella della Val d'Aosta, l'Asiago e il
Gorgonzola statunitensi o il Cambozola tedesco imitazione grossolana del
formaggio con la goccia. Spaghetti napoletana, pasta
milanesa, tagliatelle e capellini milaneza prodotti in Portogallo, linguine
Ronzoni, risotto tuscan e polenta dagli Usa e penne e
fusilli tricolore Di Peppino prodotti in Austria sono alcuni esempi di primi
piatti taroccati mentre tra i condimenti risaltano i San Marzano: pomodori
pelati "grown domestically in the Usa" o i
pomodorini di collina cinesi e la salsa Bolognese dall'Australia. Non sfugge al
tarocco - conclude la Coldiretti - anche il vino simbolo del Made in Italy come
il Chianti "clonato" nella Napa Valley in California. 16/03/2009 -
08:39
( da "KataWeb News" del 16-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
USA, OCSE e Cina:
consumi in calo. 16 marzo 2009 alle 10:44 — Fonte: petrolio.blogosfere.it — 0
commenti È uscito oggi il report mensile di TOD. Si chiama Oilwatch Monthly , ed esamina periodicamente la produzione ed il consumo di
petrolio. Lo trovate qui . La segnalazione più interessante?
I grafici sui consumi di USA, Paesi OCSE e Cina .
( da "Manifesto, Il" del 16-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
GLOBALIZZAZIONE
TRA CINEMA E SOCIETÀ L'annuale appuntamento svizzero quest'anno ha avuto come
momento clou l'incontro con Joseph Stiglitz. Dal suo libro, «La globalizzazione
e i suoi oppositori», è stato tratto un film in cui il grande economista si è
calato nei panni «dell'attore-narratore», visitando tre luoghi in cui la
globalizzazione ha prodotto effetti negativi: una cittadina industriale degli
Stati Uniti, l'India dei contadini esporpriati, l'Ecuador delle risorse
saccheggiate. UNO SGUARDO A GAZA E ZDEROT Un altro appuntamento è ruotato
attorno alla proiezione del socumentario «Gaza-Zderot,
cronaca di ante-guerra». pellicola realizzata da
«registi» palestinesi e israeliani che, sulle due «sponde» del conflitto hanno
documentato i bombardamenti e i missili che cadevano da una parte e dall'altra.
Negazioni del diritto alla vita e alla pace, in sostanza la realtà quotidiana
del Medio Oriente e della Palestina. UMOJA, L'UTOPIA DI REBECCA Rebecca
Lolosoli, keniota, è la protagonista del documentario «Umoja, il villaggio
proibito agli uomini». Ha creato un villaggio per accogliere altre donne come
lei ripudiate e cacciate dai mariti dopo essere state stuprate. Con questo
incontro il Festival ha celebrato l'8 marzo, dando conto della tenacia di una
comunità di donne che scoprono dopo tanti soprusi di avere dei diritti che
difendono e trasmetteno ai propri figli.
( da "Sannio Online, Il" del 16-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Valle Telesina: Dal
Connecticut le ?atmosfere sacre? del ?Collegium
Musicum di Watertown? Pubblicato il 16-03-2009
Prestigio appuntamento musicale quello che andrà in scena nella chiesa
parrocchiale ?Ave gratia plena? di Casali di Faicchio
nella giornata di domani... Prestigio appuntamento musicale quello che andrà in
scena nella chiesa parrocchiale ?Ave gratia plena? di
Casali di Faicchio nella giornata di domani. A partire dalle ore 19.30 infatti è in programma uno straordinario concerto di musica
sacra allestito dal ?Coro Collegium Musicum? di
Watertown - Connecticut (Usa). Il Collegium Musicum
Taft è un gruppo selezionato di cinquanta cantanti scelti ogni anno con un?audizione. Il suo repertorio spazia dal medievale al
contemporaneo e lo stile vocale va dal Canto Gregoriano a James Taylor. Molte
le tournée realizzate sia in questo paese che all?estero, in scuole e chiese, e
nel corso delle quali hanno deliziato i numerosi
spettatori. Le esibizioni di maggiore interesse negli
ultimi anni sono state quelle in Cina, Italia,
Francia, Spagna, Isole Britanniche, Australia, Nuova Zelanda, New York e San
Francisco. Al momento sono in tournée in Italia dove si stanno esibendo o si
esibiranno (come nel caso dei Casali di Faicchio)
nella chiese di Locorotondo, Martina Franca, Positano, Amalfi e Roma. Le
ragazze del Collegium hanno cantato anche con Skitch Henderson e i New York Pops alla Carnegie Hall, dove hanno accompagnato
con il loro canto il capolavoro dell?orchestra di Gustav Holst, The Planets. La
scuola Taft, fondata da Horace Taft, fratello del presidente William Howard
Taft, è una scuola secondaria privata di 550 studenti, a Watertown nel
Connecticut. La missione della scuola, diretta da William MacMullen, quinto
direttore da oltre un secolo, è l?educazione globale dello studente che si
realizza offrendo ampie opportunità agli allievi nelle discipline teoriche,
artistiche e sportive. Ma conosciamo meglio l?organista e il direttore del
prestigioso collegio. Paul Halley, è nato in Inghilterra nel 1952 ed ha
ricevuto la sua prima formazione musicale nell?Ottawa in Canada. All?età di
sedici anni è diventato un Associato del Conservatorio Reale di Toronto. Ha ricevuto
la borsa di studio per Organo al Trinity College di Cambridge, Halley ha
ottenuto il suo M.A. con premi per composizioni ed esibizioni ed è stato
nominato Fellow del Royal College di Organisti, vincendo il primo premio nelle
competizioni del college. Attraverso un percorso che include due anni di
insegnamento in Jamaica, Halley è diventato Organista e maestro di coro alla alla Cattedrale di St John the Divine a New York City
dove ha lavorato dodici anni, dal 1977 al 1989. Mentre rivestiva questa carica,
Halley è diventato anche membro principale nel Paul Winter Consort e ha vinto
quattro premi ?Grammy Awards? per i suoi contributi
come scrittore e realizzatore di molti dischi Consort. La musica di Halley è
stata suonata e registrata da molti artisti famosi e ensembes, inclusa la New Jersey Symphony e l?orchestra John Williams e i
Boston Pops. Dopo la sua partenza dalla Cattedrale nel 1989, Halley si è
stabilito nella zona rurale nord occidentale del Connecticut negli Usa e ha fondato il coro di ragazzi Chorus Angelicus e
l?ensemble di adulti Gaudeamus. Attualmente Halley abita nella Nova Scozia in
Canada dove è diventato Direttore di Musica della Cappella di King?s College e
della Chiesa di St. George. Bruce Fifer, direttore del Collegium Musicum e a capo
del Dipartimento delle Arti alla Taft School è un membro della facoltà da
tredici anni. Lavora insieme a sua moglie Helena che insegna recitazione alla
Taft ed entrambi hanno portato le arti della scuola a un ulteriore livello di
eccellenza e i loro programmi sono presi ad esempio nelle scuole pubbliche di
tutti gli Stati Uniti. Nei 22 anni precedenti la carica alla Taft, Fifer ha
lavorato alla Cattedrale di St. John the Divine a New York dove ha incontrato
Paul Halley iniziando una collaborazione artistica. Coinvolto nell?ampio
programma di arti della Cattedrale a più livelli come cantante, direttore
didattico e direttore di coro, ha coltivato una profonda amicizia con Paul
Halley e questo ha permesso ad entrambi di creare e realizzare progetti ed eventi
come ad esempio: St Francis Day, Boar?s Head Festival, Carnival, una versione
teatrale della Passione di San Giovanni di Bach e spettacoli annuali del
Messiah così come molte Sante Messe e concerti nel corso di tutti i 30 anni
della loro collaborazione.
( da "Sestopotere.com" del 16-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Fiera di Ancona: rassegna nazionale per mostrare come opera la protezione civile
(16/3/2009 09:37) | (Sesto Potere) - Ancona - 16 marzo 2009 -
'Una rassegna nazionale per mostrare come opera la protezione civile e
per promuovere una riflessione sulla cultura della sicurezza'. Sono gli
obiettivi della manifestazione: 'Codice Rosso ' Il
Comune nel sistema della protezione civile' che si terra` alla Fiera di
Ancona dal 19 al 21 marzo 2009. Il programma e` stato illustrato dal presidente
reggente dell'Anci Marche, Giorgio Meschini, a Urbino, nell'ambito di una
cerimonia di consegna degli attestati di frequenza a un corso comunale di
protezione civile sui beni culturali. La mattinata si e` poi conclusa con una
spettacolare esercitazione che ha simulato l'evacuazione del Palazzo Ducale, a
seguito di un incendio che ha messo in pericolo le opere d'arte e richiesto il
recupero di persone intossicate. Presso la sala Serpieri del Collegio
Raffaello, erano presenti anche il sindaco di Urbino, Franco Corbucci, il vicesindaco,
Lino Mechelli, il direttore del dipartimento regionale Protezione Civile,
Roberto Oreficini. Codice Rosso e` una manifestazione nazionale, organizzata
nel 2002 dalle Regioni Marche dalle Anci di Marche e Umbria (ora dell'Abruzzo),
Protezione civile e dall'Anci nazionale, dai Vigili del Fuoco a seguito del
terremoto del 1997 che ha interessato il territorio marchigiano e umbro.
'L'evento e` servito per valorizzare l'impegno profuso in quell'occasione ' ha
ricordato Meschini ' e per non disperdere un'esperienza di volontariato che ha
fatto crescere tutto il sistema della protezione civile italiana'. Da alcuni
anni, ha rimarcato Oreficini, 'Codice Rosso e`
divenuto l'appuntamento istituzionale piu` importante della protezione civile,
nel corso del quale vengono dibattuti tutti gli argomenti, di settore, piu`
attuali a livello nazionale'. Saranno due i temi principali dell'edizione 2009:
l'organizzazione della protezione civile su base associativa comunale e la
prevenzione nelle scuole. 'Il problema e` particolarmente sentito nelle scuole
marchigiane che vantano, comunque, una situazione migliore di altre realta`
italiane ' ha detto Meschini ' Molti edifici sono pero` ospitati in strutture
antiche e storiche, per cui occorre capire come e dove intervenire con
priorita`'. Una caratteristica di Codice Rosso, ha ricordato il presidente di
Anci Marche, e` quella di conferire riconoscimenti a personalita` che si siano
distinte nel settore della protezione civile. Nel 2007 e` stato premiato
Giuseppe Zamberletti ('Il padre fondatore della protezione civile nazionale'),
quest'anno il riconoscimento verra` attribuito a Gianni Letta (sottosegretario
alla presidenza del Consiglio dei ministri). Inoltre verranno premiati sei
laureati che hanno svolto tesi sulla protezione civile, 'segno
della grande attenzione del mondo universitario ' ha sottolineato Meschini '
verso le problematiche della protezione civile'. A margine della presentazione
di Codice Rosso, Oreficini ha sottolineato l'importanza dell'esercitazione che
si e` svolta al Palazzo Ducale: 'Di grande rilievo per
la nostra regione, perche` siamo capofila nel settore dell'impiego del
volontariato a tutela dei beni e del patrimonio storico artistico. Abbiamo oggi
l'opportunita` di simulare un intervento estremamente realistico nel luogo piu`
prestigioso delle Marche'. (r.p.) Codice Rosso ' Il Comune nel sistema della
protezione civile - Il programma - La manifestazione si svolge nell'arco di tre
giorni (dal 19 al 21 marzo) presso la Fiera di Ancona. Saranno discussi e approfonditi
i problemi della protezione civile con i protagonisti delle varie istituzioni.
Il 19 marzo alle 10.30 prende il via il convegno con la cerimonia inaugurale.
Presenti il presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, l'assessore
alla protezione civile dell'Abruzzo, Daniela Stati, i presidenti Anci Marche,
Giorgio Meschini e Abruzzo, Antonio Centi, il presidente della Provincia di
Ancona, Patrizia Casagrande, il vice capo dipartimento della Protezione civile,
Bernardo De Bernardinis. Conclude la mattinata il sottosegretario del Ministero
dell'Interno, Michele Davico. Nel pomeriggio dello stesso giorno alle 15.00 si
apriranno i lavori tecnici sul tema 'La protezione civile nelle prospettive
delle riforme federaliste'. Il 20 marzo alle 9.30 alla presenza degli assessori
regionali delle Marche, Sandro Donati, del Veneto, Elena Donazzan e del sindaco
di Ascoli Piceno, Piero Celani, si afrontera` il tema 'Personale degli Enti
locali e compiti di protezione civile', mentre nel pomeriggio 'Il volontariato
tra Comune, Regione e Stato'. Sabato 21 marzo ci sara` la giornata conclusiva
che trattera` l'attuazione dei 'modelli organizzativi nelle prospettive delle
riforme federaliste' con la presenza di Guido Bertolaso, capo dipartimento
della Protezione Civile, e l'assegnazione del premio nazionale 'Codice Rosso'
al sottosegretario Gianni Letta.
( da "Wall Street Italia" del 16-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
FONDI EXTRA: E LA
GERMANIA SI CHIAMA FUORI di MPS Capital Services "Siamo convinti che non
abbia senso continuare ad iniettare ulteriori fondi nella nostra economia se
prima non verrà ripristinata la fiducia sui mercati finanziari", dice il
ministro delle Finanze tedesco. -->*Questo documento e' stato preparato da
MPS Capital Services ed e' rivolto esclusivamente ad investitori istituzionali
ovvero ad operatori e clientela professionale ai sensi dell'allegato n.3 al
reg. n.16190 della Consob. Le analisi qui pubblicate non implicano
responsabilita' alcuna per Wall Street Italia, che notoriamente non svolge
alcuna attivita' di trading e pubblica tali indicazioni a puro scopo
informativo. Si prega di leggere, a questo proposito, il disclaimer ufficiale
di WSI. (WSI)- Tassi di interesse: in area Euro la
settimana si è conclusa con un rialzo dei tassi che ha interessato tutta la
curva, con lo spread sul 2-10 anni rimasto intorno ai 170 pb. Si è invece
ulteriormente esteso in territorio negativo il differenziale sul decennale
Uk-Germania che si è portato a -14 pb, continuando a beneficiare dell?inizio
della politica di quantitative easing da parte della BoE. L?incontro dei
ministri finanziari dei presidenti delle banche centrali del gruppo del G-20
tenutosi lo scorso 13-14 marzo, ha portato ad accordi di principio sulla
necessità di continuare a porre in essere politiche fiscali e monetarie
espansive ed inoltre anche sull?incremento della dotazione del Fmi. I leader
mondiali, si sono impegnati a adottare tutte le azioni necessarie per
risollevare il sistema finanziario e tra queste assicurare che le banche
abbiano capitali a sufficienza e risolvere il problema degli asset tossici.
Sopravvivere non e' sufficiente, ci sono sempre grandi opportunita' di
guadagno. Hai mai provato ad abbonarti a INSIDER? Costa meno di 1 euro al
giorno. Clicca sul link INSIDER La Germania in particolare è apparsa non
disponibile al momento ad un ulteriore piano di stimoli all?economia. Il
ministro delle finanze tedesco ha infatti dichiarato:
"siamo convinti che non abbia senso continuare ad iniettare ulteriori
fondi nella nostra economia se prima non verrà ripristinata la fiducia sui
mercati finanziari". In Svizzera il governo ha annunciato che allenterà le
regole sul segreto bancario e coopererà di più nella lotta all?evasione
fiscale. Oggi gli operatori resteranno in attesa dei dati finali del Cpi di
febbraio e del discorso di Trichet nel pomeriggio. Negli Usa
tassi di mercato decennali stabili intorno a 2,90%, malgrado
la continuazione del rialzo dei mercati, trainati venerdì soprattutto dal
rialzo del comparto collegato alla spesa sanitaria. Ieri, nel corso della sua
prima intervista televisiva, il presidente della Fed Bernanke ha dichiarato di
attendersi la ripresa dell?economia nel 2010, aggiungendo che il rischio
maggiore è dato dalla mancanza eventuale di volontà politica. Bernanke ha
inoltre riaffermato la sicurezza e l?affidabilità dell?investimento in titoli
governativi Usa, dichiarazioni importanti dopo le
preoccupazioni espresse dal primo ministro cinese in merito alla forte
esposizione della Cina in Treasury Usa.
L?incontro è stato una sorta di rodaggio in vista del tanto atteso meeting del
G-20 del prossimo 2 aprile. Ieri sera AIG ha reso pubblica la lista delle
controparti delle proprie posizioni in derivati, dopo settimane di pressioni in
tal senso. E? emerso come vi sia l?esposizione da
parte di diverse banche su scala globale. Tra quelle europee l?esposizione
maggiore emersa è quella relativa a SocGen, Deutsche Bank e Barclays. Questa
settimana i tassi decennali potrebbero continuare ad oscillare nel range
2,5%-3% almeno fino al prossimo mercoledì, quando la Fed potrebbe dare inizio
alla politica di acquisti di Treasury Usa, nel qual
caso si potrebbe assistere ad un repentino calo dei tassi decennali. Materie
prime: questa mattina si assiste ad un forte calo del Wti dopo che l?Opec ha
deciso di non tagliare la produzione alla luce del marcato deterioramento
dell?economia globale e dell?eccesso di produzione dei membri rispetto alla
quota decisa a dicembre. Venerdì i prezzi erano scesi dopo la revisione al
ribasso delle stime sulla domanda 2009 da parte dell?Iea e dell?Opec. Positivi
i metalli industriali guidati dal rame (+2,6%) favorito dal calo delle scorte
al Lme. Tra i preziosi in rialzo l?oro (+0,7%) e l?argento (+2,1%). Tra gli
agricoli in calo il grano (-1,7%) e la soia (-1,8%). Copyright © MPS Capital
Services. All rights reserved
( da "Salerno notizie" del 16-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Salerno: Al via il
Corso per i Volontari della Protezione Civile Alla presenza dei richiedenti
selezionati avrà luogo domani mattina martedì 17 marzo alle ore 10.00 presso il
Salone del Gonfalone del Palazzo di Città l?inizio del corso per i volontari
della Protezione Civile organizzato dal Comune di Salerno. Le lezioni saranno
introdotte dall?intervento dell?Assessore alla Protezione Civile del Comune di
Salerno Augusto De Pascale. 16/03/2009
( da "Sicilia, La" del 16-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Agricoltura, La Via
esalta la crescita delle imprese al femminileFloridia.
Al convegno organizzato dalla Fidapa, l'assessore regionale ha detto che
bisogna puntare sulla trasformazione dei prodotti agroalimentari Priolo. Dopo
che con decreto del prefetto di Siracusa Maria Fiorella Scadura è operativo il
Pee (Piano d'emergenza esterna) per l'area del petrolchimico, il sindaco di
Priolo Antonello Rizza e l'assessore comunale alla
Protezione civile hanno organizzato una informativa
alla popolazione che si è svolta in piazza Quattro canti. Inoltre,
nell'occasione, è stato presentato l'idrante che l'Erg ha donato alla
Protezione civile di Priolo. L'informativa alla popolazione è consistita, come
ha fatto osservare il responsabile dell'ufficio comunale di Protezione civile
Gianni Attard, nel consegnare ai cittadini un opuscolo in cui sono
elencate le aziende industriali presenti sul territorio ed un modulo da
compilare e restituire, con i dati richiesti, al Comune di Priolo. Con questa
iniziativa si potrà ampliare ed aggiornare l'informazione, sotto i profili di Protezione civile ed istituzionali, attraverso anche un
sistema via SMS. «La corretta divulgazione di notizie ? afferma il sindaco
Rizza - in caso di reale pericolo è fondamentale per le
situazione di allerta per incidenti industriali. Quindi, si sta cercando di
mettere in atto tutte le iniziative per ottimizzare i comportamenti dei
cittadini durante le emergenze che si potrebbero verificare». Nell'opuscolo che
è stato distribuito ai cittadini, oltre ad essere elencate le aziende
industriali e la loro ubicazione topografica, vengono evidenziate gli scenari
che si potrebbero presentare in caso di incidente industriale. «Nell'opuscolo ?
afferma l'assessore comunale alla Protezione civile Giovanni Parisi ? sono
elencate le sostanze che vengono prodotte in quel determinato stabilimento
industriale e gli effetti che queste sostanze potrebbero avere sulla
popolazione». Dopo essere stato aggiornato di recente nel nuovo Pee vengono
inserite le aree che si riferiscono al deposito costiero Maxcom Petroli di
Augusta, ed il deposito Esso Italiana. Inoltre, nell'opuscolo dato ai cittadini
sono inserite le informazioni predisposte dalla
aziende, che operano nella zona del petrolchimico e le misure di prevenzione e
di sicurezza che vengono adottate. L'ufficio di Protezione civile ha anche
censito le infrastrutture stradali, ferroviarie, porti e reti di servizi
essenziali che interessano la zona del petrolchimico. Un'altra giornata di
informativa alla popolazione si svolgerà fra qualche settimana ed in questo
caso ad essere interessata sarà la frazione di San Focà. P.M.
( da "Gazzettino, Il" del 16-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Al mondiale dei
pasticceri Italia solo quarta Lunedì 16 Marzo 2009,
Tokyo Il Giappone vince con merito il primo International Patisserie Grand Prix
(Ipgp) di Tokyo, che aspira a diventare il 'campionato mondiale' della
pasticceria in terra d'Asia, mentre l'Italia paga il giudizio dubbio sulle sue
torte e vede sfumare il podio, fermandosi al quarto posto. Per due giorni, alla Jcb Hall del Tokyo Dome, otto squadre in rappresentanza
di altrettanti Paesi (Australia, Francia, Cina, Usa, Giappone, Italia, Malesia e Singapore) si sono sfidate sul tema
dell'ecologia nella confezione di torte (da viaggio e da forno), dessert da
piatto (caldi e freddi), due tipi di cioccolatini, tre tipi di monoporzioni
(piccole 'delizie') e due lavori artistici con zucchero e cioccolato. Il
risultato finale, al termine di 13 ore di lavoro, è stato quello di poter
ammirare (non di gustare, almeno per i numerosi partecipanti) costruzioni
fantasiose sormontate da raffinati e profumati dolci di crema, cioccolato e
glassa. Alle spalle del Sol Levante, si sono piazzati nell'ordine Francia e
Stati Uniti. «Onestamente credo che, almeno per quanto
riguarda le torte, esempio della tradizione italiana, il punteggio sia stato
troppo penalizzante. Meritavamo di più, cosa che avrebbe portato cambi in
classifica», ha rilevato alla conclusione della premiazione Andrea Zanin,
capitano del team azzurro composto da Fabrizio Galla (decoratore in cioccolato)
e Gennaro Volpe ('scultore dello zucchero'). La torta
alle mele caramellate e aromatizzate con bergamotto e frutto della passione
«era al primo posto e, non si è capito perché, è stata retrocessa in terza
posizione», ha continuato Zanin, titolare dell'omonima pasticceria veneziana,
che però ha sottolineato di essere «soddisfatto per il risultato, maturato dopo
appena poche settimane di allenamento». Copione simile si è ripetuto per
l'altra torta, da forno, fatta con pistacchio, lampone, arancio, nocciola e
mandorle. Profumatissima. In altri termini, la sensazione è che la massiccia
presenza in giuria della componente francese (sei giudici su 10) si sia fatta
sentire, in linea del resto con il peso e l'influenza che la pasticceria
transalpina ha conquistato a livello mondiale. A Lione si tiene il campionato
biennale, gara di pasticceria più prestigiosa in assoluto, mentre l'altro
appuntamento di maggior rilievo è negli Usa e ha una
forte impronta francese. Iginio Massari, decano del settore e fondatore
dell'Accademia maestri pasticceri italiani nonché uno dei giurati, non l'ha
nascosto: «forse ci voleva una formula diversa valutazione». Giudizio peraltro
condiviso dall'altra giurata italiana, Livia Chiriotti.
( da "Gazzetta di Parma Online, La" del 16-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Una centralina meteo
per "salvare" Contignaco In tempi di grandi paure sul cosiddetto
riscaldamento globale sarebbe bene pensare che sono i piccoli
atti quotidiani di un?amministrazione che possono incidere pesantemente
sul microclima di zone sottoposte a interventi antropici: il ponentino di Roma,
la brezza gentile cantata dai poeti, è scomparsa non per le emissioni di CO2,
ma perché è stato edificato un nuovo quartiere che ha modificato i flussi
atmosferici». A lanciare un allarme sulla quotidiana sconfitta dell?ambiente in
cui viviamo è il professor Teodoro Georgiadis, primo ricercatore dell?Istituto
di Biometereologia del Cnr di Bologna, durante un incontro pubblico che si è
svolto a Salso, voluto dalla Biblioteca del Viaggiatore di Salsomaggiore nel
quadro del progetto Bellalavalle per la salvaguardia e lo sviluppo della Valle
di Contignaco. «Io non sono né un catastrofista né un
negazionista, ma penso che dare alla CO2 la colpa di tutti i problemi climatici
causi una colpevole deresponsabilizzazione delle istituzioni locali. Se una anziana muore per un colpo di calore attraversando un
parcheggio in estate non è perché si produce CO2 in Cina,
è perché nella programmazione urbanistica locale non si è tenuto conto del
microclima». Il riscaldamento globale è quindi una bufala? «Io
cerco di attenermi ai dati. E gran parte dei dati forniti dall?Ipcc (l?ente Onu
che ha formulato le teorie del riscaldamento globale, ndr) nascono da cattive
misurazioni. Negli Usa, per esempio, il 50 per cento
delle centraline meteo (su cui dati si basano gli studi climatici, anche se non
sono le più adatte alle rilevazioni) è stato valutato sotto la sufficienza qualitativa».
Il caso di Contignaco? «Ne parleremo meglio quando
avremo i dati della centralina che la Biblioteca vuole installare. Da un primo
sopralluogo direi però che in una valle così piccola e instabile su cui si erge
una montagna di
( da "Basilicanet.it" del 16-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
FIAT MELFI,
SIMONETTI (PD): OGNUNO FACCIA LA SUA PARTE 16/03/2009 16.42.35 [Basilicata] â??Il processo di globalizzazione degli ultimi anni, che si
è¨ retto sulla contrazione dei costi di produzione, e lâ??attuale fase di
congiuntura economica, impongono, a tutti, una riflessione attenta sul futuro
della Fiat e sul ruolo e la funzione che lo stabilimento SATA di Melfi potrà
avere nel prossimo futuroâ?. Lo afferma, in un comunicato stampa,
Luigi Simonetti, coordinatore del Pd di Melfi. â??La
sfida difficile della conquista di nuovi mercati, che ha innanzitutto la Fiat,
richiede investimenti strategici sullâ??innovazione, sulla qualità e sullâ??eccellenza
mostrando sensibilità alla tutela dellâ??ambiente, ma al contempo
necessita della partecipazione e della convinzione dei lavoratori. A tal
proposito è¨ necessario a Melfi, a seguito anche dellâ??investimento
della Regione Basilicata sul Campus della ricerca, che si evitino
frammentazioni e spaccature pericolose. Il compito a cui siamo chiamati tutti
è¨ la tutela dellâ??apparato industriale e dello
stabilimento di Melfi, puntando anche sul riconoscimento reciproco tra
lâ??azienda, i lavoratori e i territori, affinché© gli obiettivi diventino â?? cosa comuneâ? in tutti i frangenti e a prescindere
dalle oscillazioni dei mercati. È? un momento grave
quello che stiamo attraversando, ma è¨ chiesto a tutti, con lungimiranza, di fare la propria
parteâ?. (bas - 04)
( da "Reuters Italia" del 16-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
MILANO (Reuters) -
Una ripresa della crescita mondiale si baserà ancora sul rilancio dei consumi
americani, mentre l'economia cinese rimane troppo orientata a soddisfare la
domanda estera e ha un peso ridotto per incidere sullo scenario mondiale. Lo ha
sostenuto l'ex economista-capo del Fondo monetario internazionale, Raghuram
Rajan, ora professore all'università di Chicago e consulente economico del
premier indiano. "Gli Stati Uniti saranno ancora i consumatori di ultima
istanza dal momento che la minore protezione sociale spinge il governo a essere
meno tollerante rispetto a una disoccupazione in rialzo, la Fed è una banca
centrale particolarmente attiva e gli investitori esteri sono disponibili a
finanziare l'America", ha spiegato l'economista, partecipando a un
convegno milanese organizzato da Advantage. "Di conseguenza il dollaro
rimarrà forte". "La Cina è troppo piccola rispetto all'economia mondiale ed è troppo
orientata all'export. Questa
situazione cambierà, ma non nel corso di un anno... e, anche se cambia il suo
modello di crescita, la Cina rimarrà un'economia
piccola relativamente al mondo, il suo contributo può aiutare soprattutto a
livello regionale", ha detto Rajan. Il professore dell'Università
di Chicago ritiene che ci siano alcuni timidi segnali positivi nell'economia
statunitense, ma c'è bisogno di una stabilizzazione che, a sua volta, necessita
di un intervento chiaro da parte del governo Usa
sul settore finanziario. "Non abbiamo ancora una stabile
ripresa dei consumi americani, ma le misure necessarie sono state prese.
Quello che serve è un chiaro piano per il settore
finanziario: questa mi sembra la condizione necessaria perchè la ripresa prenda
forma", ha detto l'economista. Il mercato del credito negli Usa è congelato e lo sarà fino a quando i bilanci bancari
non verranno ripuliti e l'azione del governo non avrà eliminato i timori di
fallimenti per altre grandi istituzioni. "Anche se [il governo] farà tutte
le cose giuste ci vorrà del tempo... non meno di un anno", secondo Rajan.
"Altrimenti ci vorrà molto di più". Il premier cinese Wen Jiabao ha
detto la settimana scorsa che è pronto anche ad adottare nuove misure per
centrare l'obiettivo di una crescita all'8% quest'anno.
( da "Dagospia.com" del 16-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
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articolo --> LOOK FIGHETTO, FITNESS FEVER, CAPELLI DIVENUTI DI COLPO color
arancio acceso - MACCHé BERLUSCONI, è la nuova moglie Wendi A costituiRe una minaccia PER MURDOCH - BIOGRAFIA AL CETRIOLO
PER RUPERT, L?UNICO A FARE FIGLI COL CANCRO ALLA PROSTATA Da "IL" de
"Il Sole 24 Ore" Tratto dal libro "The man who owns the
news" di Michael Wolff Rupert Murdoch Sempre che sia possibile cambiare
uno degli uomini meno incerti e più sicuri di sé del pianeta, Murdoch negli ultimi
dieci anni è stato cambiato, o meglio recuperato, dal nuovo matrimonio. La
vanità, a cui prima non indulgeva perché scoraggiato dalla timidezza, dal
contegnoso ideale di eleganza dell'ex moglie Anna, dalle sue stesse idee
sull'esibizionismo consumistico, improvvisamente si palesa. I nuovi completi
«È passato di colpo dall¹essere un tradizionalista a indossare vestiti firmati
Prada», dirà sua figlia Prue, costantemente incredula le febbrili sessioni di
esercizio fisico, le acconciature. L'impellenza, e secondo alcuni il ridicolo,
di tutto ciò è più che evidente. Alla News Corp. C'è una situazione di
straordinario imbarazzo, perché il nuovo look, la nuova gioia di vivere, la
nuova sistemazione abitativa - vive temporaneamente al Mercer Hotel di Soho, come
una rockstar - sono qualcosa di cui non si può parlare. O quantomeno, di cui
non si parla. Nessuno è a suo agio con lui. E per di più lui non lo ammette. I
suoi capelli, anche se improvvisamente sono diventati color arancio acceso, non
sono un argomento di discussione accettabile (soltanto Prue lo rimprovera). PAURA DEL DRAGONE E poi la Cina. È un'altra
delle ragioni per cui, all'interno della News Corp. e della famiglia di
Murdoch, la nuova moglie Wendi costituisce una minaccia tanto grande: lei
rappresenta la Cina. La reale origine di Wendi diventa fonte di attive e bizzarre
speculazioni alla News Corp. Da dove viene veramente? A chi risponde in
realtà? E com'è possibile che sia tanto amica di Jiang Mianheng, il figlio del
presidente cinese Jiang Zemin? Hmm? Murdoch e compagna Perfino all¹interno
della famiglia Murdoch, la Cina e Wendi insieme
rappresentano il pomo della discordia. Nel 1999, Murdoch spedisce suo figlio
James, allora ventiseienne, a dirigere la Star Tv. James, nel suo tentativo
conscio o inconscio (ma alla fine efficace) di bypassare il fratello, entra in
contatto con Wendi. James è il primo vero alleato di Wendi all'interno della
famiglia e dell'azienda. Cospirano insieme su come conquistare la Cina (o non farsi conquistare dalla Cina).
Perché c'è una crescente consapevolezza (che ha impiegato molto tempo a
emergere) che l'avventura cinese della News Corp. è un disastro colossale.
Sembra che Murdoch, accecato dal miraggio cinese, non sia riuscito a rendersi
conto dell'incessante insuccesso della sua intrapresa, mentre moglie e figlio
avevano uno sguardo di gran lunga più realistico. È semplice: il governo cinese
detiene il monopolio delle trasmissioni televisive e vede Murdoch come un
concorrente, e pertanto usa tutto il suo potere normativo - che è assoluto -
per frustrare i suoi sforzi. Anzi, gli consente di entrare sul mercato solo per
sfinirlo e sminuirlo. È un autentico disastro per la News
Corp. Murdoch famiglia James si impegna a spostare il fulcro
dell'attività dalla Cina ad altri mercati asiatici.
Wendi si impegna a spostare il fulcro dell'attività dai programmi televisivi a
qualcosa che la News Corp. non è mai stata molto brava a fare: un tocco più
leggero, una maggiore attenzione alle sfumature sociali. È questo che fa Wendi.
Il suo fascino, la sua civetteria e la sua schiettezza (o la sua apparente
schiettezza) vengono messi al servizio della nuova strategia cinese della News
Corp.: partnership. Prima che scoppi la bolla internet, Wendi e James
diventano, per conto della News Corp., tra i maggiori investitori dell'internet
cinese. Sulla stessa falsariga, la News Corp. rinuncia alla sua storica
necessità di controllo e diventa un investitore a sostegno di altri
imprenditori. Rupert per cinquant'anni ha fatto tutto da solo, mentre Wendi
incontra persone, le mette insieme e le presenta, costruendo una società di
reciproca ammirazione molto diversa dallo stile tradizionale della News Corp.
In effetti, la fine degli anni 90 è un periodo relativamente negativo per la
News Corp., con l'internetmania in pieno rigoglio e la News Corp. Tagliata
fuori dal gioco . Nei primi giorni del 2000, il
settore viene scombussolato dalla radicale strategia telematica della Time
Warner, la sua fusione con l'Aol. La strategia internet della News Corp., per quel
che vale, è rappresentata da Wendi e James. E senza neanche volerlo -
considerando il destino della Aol Time Warner - si
rivela una strategia ragionevole. Wendi, che alla News Corp. impersonifica sia
la Cina che internet, viaggia sulla cresta dell'onda.
Una cresta sgradevolmente e presuntuosamente alta, secondo tantissime persone.
Poi, nel marzo del 2000, proprio quando la bolla internet sta per scoppiare e
tutto sta per cambiare, riceve una telefonata da Rupert, che le dice che è
importantissimo che non riferisca a nessuno quanto le sta per dire: è appena
stato dal medico e ha scoperto di avere un cancro alla prostata. Nessuno deve sapere, nemmeno i suoi familiari. Wendi non capisce bene che
cosa sia un cancro alla prostata. Murdoch e Berlusconi d'annata L'unica altra
persona, tranne i suoi medici, a sapere che Murdoch è malato è il suo amico e
finanziatore di vecchia data, Michael Milken, che ha avuto anche lui un cancro
alla prostata all'inizio degli anni 90 e che da allora ha investito una fortuna
nella ricerca e nella cura della malattia. Milken, su richiesta di Murdoch,
alla fine lo spiega a Wendi. E d'improvviso comincia una serie di nomi fittizi
e appuntamenti furtivi. E poi, in aprile, dopo una visita al Memorial
Sloan-Kettering Cancer Center di New York, c'è una fuga di notizie e la News
Corp. è costretta a confezionare in fretta e furia un annuncio che fa colare a
picco le azioni della società, con la perdita di 10 miliardi di dollari di
capitalizzazione. Murdoch deve affrontare anche la tempesta di telefonate da
parte dei figli, a cui non aveva detto niente del cancro. Milken si incarica
della supervisione della cura. Nel giro di breve tempo si trasforma in un
gruppo di sostegno di superimprenditori sopravvissuti a un cancro alla prostata
(tra di essi il magnate dei media - e attuale capo del
governo italiano - Silvio Berlusconi e il leader dell'Intel Andy Grove). Due
settimane dopo, anche al sindaco di New York Rudy Giuliani viene diagnosticato
un tumore alla prostata. Murdoch all'improvviso si sente in buona compagnia.
Vede un problema di pubbliche relazioni: è una lotta sia contro l'apparenza
della mortalità che contro la mortalità stessa. Il gioco cambia se pensano che sei mortale. DUE SALTI IN COSTA AZZURRA La sua reazione alla
cura è ostinata e competitiva. Per quanto esausto, continua ad andare avanti, a
mostrare forza, determinazione, normalità: questa è la sua ricetta. Vede se
stesso più o meno come un presidente. Gli occhi del mondo sono su di lui,
cercano di valutare la sua debolezza. Non solo di capire se ce la farà o no, ma
quanto ne uscirà menomato. Diventa stranamente schietto sulla sua malattia.
«Mai sentito meglio», dice, alzando il pugno in aria. Il programma è non
perdere neanche un giorno di lavoro, rimanere abbronzato e fare una serie di
dichiarazioni audaci, che guardano al futuro. È in questo periodo che diventa,
o dice di diventare, un convinto fautore delle potenzialità della rete. Wendy
Murdoch Wendi, invece, è isolata, confusa, depressa. Ha trent'anni e deve
confrontarsi col problema dei figli, che fino a quel momento sono riusciti a
non affrontare mai direttamente. Non sa bene se vuole essere anche lei una
figura imprenditoriale, il Murdoch che conquisterà la Cina,
oppure fare un passo indietro e fare la madre. L'opzione, racconta cupa alla
gente, è «la fecondazione in vitro». «Prima non avevamo pensato a quando fare
figli, ma dopo quello che è successo ci siamo detti:
"Se vogliamo avere figli, dobbiamo scegliere questa soluzione"», mi
racconterà in seguito. Un articolo di John Lippman sulla turpe scalata al
potere di Wendi esce per coincidenza proprio mentre la moglie di Murdoch si sta
sottoponendo alle procedure per la fecondazione artificiale. Da un certo punto
di vista, tutto questo finisce per diventare il più sfrontato proclama del
recupero e rinnovamento di Murdoch. Nove mesi dopo la diagnosi del tumore, nel
febbraio del 2001, arriva l'annuncio che Wendi è incinta. Murdoch, a
settant'anni, sta per avere il suo quinto figlio (la figlia dell'infermiera che
ha seguito Wendi nella fecondazione ottiene un lavoro al
New York Post). È un semplice messaggio sulla vita, sulla fiducia, sulla
capacità di cogliere l'attimo, su un uomo ancora capace di procreare. Una certa
generosità da parte degli altri proprietari dei grandi media (indubbiamente
anche loro spaventati dal tumore alla prostata) lo mette al riparo da critiche
del genere «non c'è stupido come un vecchio stupido». Nessuno,
intenzionalmente, dà voce a quegli interrogativi che inevitabilmente dovrebbe
suscitare il caso di un uomo in cura per un cancro alla prostata che mette al
mondo un figlio. Gli vengono risparmiati lo scherno e la pietà, o anche la pura
e semplice curiosità, dell¹opinione pubblica. Da un certo punto di vista,
questo evento risolve anche il problema di immagine pubblica che Wendi
rappresentava per la News Corp.: la giovane cinese non vuole più conquistare il
mondo, vuole fare la mamma. La vita in cui riemerge Murdoch è il frutto,
principalmente, del nuovo ruolo di Wendi, che si reinventa come moglie devotissima.
Efficientissima moglie yuppie. La direttrice
responsabile del marchio Rupert Murdoch. Così dice a me: «Lascio
il lavoro per lavorare a casa. Accudire Rupert, darsi da fare in casa, non è
retribuito. Lavori in casa, chef, cucinare e pulire la casa!». Nel giro di
sette anni partorisce due figli, riarreda (in grande stile) sette case e
riorganizza la vita sociale del marito; il tutto incontrando chiunque sia utile
incontrare al mondo. Non è semplicemente che sia brava a scovare le celebrità,
non è questo il punto centrale. La sua è una straordinaria capacità di tenere a
mente tutti i personaggi contemporaneamente (e la maggior parte di questi
personaggi sono celebrità). E anche se sono celebrità, lei li mette tutti sullo
stesso piano, in parte per schiettezza e in parte perché sono tantissimi (se
hai accesso a tutte le persone famose del pianeta ben presto perdono buona
parte della loro aura), e in parte anche perché lei stessa in qualche modo si
trova a essere la celebrità più grande di tutti. Tutti vogliono conoscere
Wendi, perché è la moglie di Murdoch ma anche perché la sua storia è
straordinaria e inverosimile. cover libro su murdoch
Tra i cerchi sovrapposti dentro cui si muove con disinvoltura figurano il bel
mondo hollywoodiano, i nuovi protagonisti dell¹imprenditoria high-tech, l'élite
imprenditoriale cinese, i capi di Stato internazionali e le mogli di qualunque
personaggio importante in ogni parte del mondo (è l'amministratrice delegata
del club mondiale delle mogli di uomini famosi), oltre a chiunque conti
qualcosa alla News Corp. (il who's who della News lo conosce molto meglio lei
di Murdoch). Ecco un elenco a caso dei nomi che condiscono qualche ora di
conversazione con lei, gente con cui parla, che va a trovare o con cui discute
opportunità di affari: Larry Page, Edward Tian, Zhang Ziyi, Sergey e Anne Brin,
Tony Blair, David Geffen, Barack Obama, Mark Zuckerberg e Priscilla Chan, Tom
Perkins, Tom e Kathy Freston, Graydon Carter, Barry Diller, Michael Bloomberg,
John McCain, Anna Wintour, George W. Bush, Mick Jagger, Bono, Christian
Louboutin, Diane von Fürstenberg, Natalia (la modella russa), Justin Portman,
Brad Pitt, Gordon e Sarah Brown, David Cameron, Pan Shiyi, Robin Li, Jiang Zemin, Jiang Mianheng, Steve Bing, Cherie Blair,
Hamilton South, Michelle Obama, Karl Lagerfeld, Mike Milken, Silvio Berlusconi,
Richard e Lisa Perry. Per Murdoch è un cambiamento significativo, strano, forse
rivoluzionario. È diventato un membro ufficiale del
jet set. Quando gli chiedo delle opinioni politiche di Wendi, risponde che non
ne ha, sul serio, che il fatto di essere cresciuta in Cina
l'ha resa diffidente verso i politici. Ma è falso.
Wendi è profondamente liberal. Si è innamorata proprio di quello che Murdoch
non ha mai visto di buon occhio: la gente compiaciuta, l'élite, i raffinati. Lo
ha convinto ad andare a Davos (dove ha organizzato una cena per mogli di leader
internazionali e regine e principesse assortite dove lui e Bono hanno fatto da
camerieri: Rupert ha servito i bicchierini di vodka nel dopocena) e a Cannes (e
sulla barca di Barry Diller in Costa Azzurra). La cosa più strana è che,
attraverso i buoni uffici di Wendi, Murdoch sembra trovarsi piuttosto a suo
agio a Hollywood. Tramite Wendi, David Geffen, l¹ex dirigente discografico, gay
e ultraliberal, è diventato assiduo confidente di Rupert. LEI GLI LEGGE LE MAIL
Inoltre (e questo è appena visibile a occhio nudo) Wendi inizia a sostituire
Rupert come perno dell'attenzione. Lei è lo shock della novità; lui è una
figura più spenta. Lei vive la vita. Con intenso godimento. Un esempio: dopo
aver conosciuto i creatori di Google, Larry Page e Sergei Brin, li invita al
ranch di Murdoch a Carmel, in California. In seguito, cercando di spiegare
l'improbabile interazione tra Murdoch e i Google boys - difficile trovare
temperamenti e interessi tanto distanti - traccia un ritratto entusiastico
della curiosità di Murdoch: «Si interessa tantissimo.
Fa sempre domande. Vuole conoscere tutto. Chiede tantissime cose... come...
[scoppia a ridere] "Perché non leggete giornali?"». È Wendi il centro
del centro. Ogni email fuori orario per Rupert Murdoch che ha a che fare con la
scalata al Wall Street Journal passa attraverso di
lei. Perché suo marito ancora non usa la posta elettronica. [16-03-2009]
( da "Wall Street Italia" del 16-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
ECONOMIA: LA RIPRESA
VERRA' DAGLI USA, LA CINA E' TROPPO PICCOLA di WSI - REUTERS A sostenerlo e'
l'ex economista-capo del Fondo monetario internazionale, Raghuram Rajan.
Necessaria una stabilizzazione possibile con interventi chiari sul settore
finanziario. -->Una ripresa della crescita mondiale si baserà ancora sul
rilancio dei consumi americani, mentre l'economia cinese rimane troppo
orientata a soddisfare la domanda estera e ha un peso ridotto per incidere
sullo scenario mondiale. Lo ha sostenuto l'ex economista-capo del Fondo
monetario internazionale, Raghuram Rajan, ora professore all'università di
Chicago e consulente economico del premier indiano. "Gli Stati Uniti
saranno ancora i consumatori di ultima istanza dal momento che la minore
protezione sociale spinge il governo a essere meno tollerante rispetto a una
disoccupazione in rialzo, la Fed è una banca centrale particolarmente attiva e
gli investitori esteri sono disponibili a finanziare l'America", ha
spiegato l'economista, partecipando a un convegno milanese organizzato da
Advantage. "Di conseguenza il dollaro rimarrà forte". "La Cina è troppo piccola rispetto
all'economia mondiale ed è troppo orientata all'export. Questa situazione cambierà, ma non nel corso di un anno... e, anche
se cambia il suo modello di crescita, la Cina rimarrà
un'economia piccola relativamente al mondo, il suo contributo può aiutare
soprattutto a livello regionale", ha detto Rajan. Il professore
dell'Università di Chicago ritiene che ci siano alcuni timidi segnali positivi nell'economia
statunitense, ma c'è bisogno di una stabilizzazione che, a sua volta, necessita
di un intervento chiaro da parte del governo Usa sul
settore finanziario. "Non abbiamo ancora una stabile
ripresa dei consumi americani, ma le misure necessarie sono state prese.
Quello che serve è un chiaro piano per il settore
finanziario: questa mi sembra la condizione necessaria perchè la ripresa prenda
forma", ha detto l'economista. Il mercato del credito negli Usa è congelato e lo sarà fino a quando i bilanci bancari
non verranno ripuliti e l'azione del governo non avrà eliminato i timori di
fallimenti per altre grandi istituzioni. "Anche se [il governo] farà tutte
le cose giuste ci vorrà del tempo... non meno di un anno", secondo Rajan.
"Altrimenti ci vorrà molto di più". Il premier cinese Wen Jiabao ha
detto la settimana scorsa che è pronto anche ad adottare nuove misure per
centrare l'obiettivo di una crescita all'8% quest'anno
( da "Wall Street Italia" del 16-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Ripresa verrà da Usa, Cina troppo piccola per ex
economista Fmi -->MILANO (Reuters) - Una ripresa della crescita mondiale si
baserà ancora sul rilancio dei consumi americani, mentre l'economia cinese
rimane troppo orientata a soddisfare la domanda estera e ha un peso ridotto per
incidere sullo scenario mondiale. Lo ha sostenuto l'ex economista-capo del
Fondo monetario internazionale, Raghuram Rajan, ora professore all'università
di Chicago e consulente economico del premier indiano. "Gli Stati Uniti
saranno ancora i consumatori di ultima istanza dal momento che la minore
protezione sociale spinge il governo a essere meno tollerante rispetto a una
disoccupazione in rialzo, la Fed è una banca centrale particolarmente attiva e
gli investitori esteri sono disponibili a finanziare l'America", ha
spiegato l'economista, partecipando a un convegno milanese organizzato da Advantage.
"Di conseguenza il dollaro rimarrà forte". "La
Cina è troppo piccola rispetto all'economia mondiale
ed è troppo orientata all'export. Questa situazione
cambierà, ma non nel corso di un anno... e, anche se cambia il suo modello di
crescita, la Cina rimarrà un'economia piccola
relativamente al mondo, il suo contributo può aiutare soprattutto a livello
regionale", ha detto Rajan. Il professore dell'Università di
Chicago ritiene che ci siano alcuni timidi segnali positivi nell'economia
statunitense, ma c'è bisogno di una stabilizzazione che, a sua volta, necessita
di un intervento chiaro da parte del governo Usa sul
settore finanziario. "Non abbiamo ancora una stabile
ripresa dei consumi americani, ma le misure necessarie sono state prese.
Quello che serve è un chiaro piano per il settore
finanziario: questa mi sembra la condizione necessaria perchè la ripresa prenda
forma", ha detto l'economista. Il mercato del credito negli Usa è congelato e lo sarà fino a quando i bilanci bancari
non verranno ripuliti e l'azione del governo non avrà eliminato i timori di
fallimenti per altre grandi istituzioni. "Anche se [il governo] farà tutte
le cose giuste ci vorrà del tempo... non meno di un anno", secondo Rajan.
"Altrimenti ci vorrà molto di più". Il premier cinese Wen Jiabao ha
detto la settimana scorsa che è pronto anche ad adottare nuove misure per
centrare l'obiettivo di una crescita all'8% quest'anno.