CENACOLO  DEI COGITANTI

PRIMA PAGINA

TUTTI I DOSSIER


Report "Globalizzazione"   13-3-2009


Indice degli articoli

Sezione principale: Globalizzazione

Partita a tre per il dominio in Asia ( da "EUROPA ON-LINE" del 13-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Questa vasta regione, delimitata a ovest dal Caspio, a est dalla Cina, a nord dalla Russia e a sud da Pakistan, Afghanistan e Iran, si configura come un grande groviglio di interessi. In ballo c?è il controllo del ricchissimo bacino energetico e delle pipeline che attraversano questi territori. Ma non è solo questo.

RSF: i nemici di Internet ( da "Punto Informatico" del 13-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: In cima alla lista si colloca la Cina. È qui che si trova la macchina di controllo più robusta e capillare, con oltre 40000 funzionari pubblici pagati per monitorare le comunicazioni online, quasi 50 persone in prigione per reati legati alla cyber-espressione ed un Ministero dell'Informazione onnipresente.

Obama al ministro degli Esteri cinese: Più collaborazione Cina-Usa ( da "Giornale di Brescia" del 13-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Più collaborazione Cina-Usa» WASHINGTONIl presidente americano Barack Obama ha ricevuto il ministro degli Esteri cinese Yang Jiechi (nella foto) concordando sulla necessità di «cooperare strettamente» per affrontare la crisi economica globale e di «rafforzare il dialogo in campo militare» per evitare il ripetersi di incidenti navali come quello di domenica scorsa.

Buon cibo e affari non vanno d'accordo ( da "Cittadino, Il" del 13-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: che impatto ha avuto la globalizzazione su questo assetto tradizionale, in quanto, ormai, il problema della giustizia distributiva è sia statale che globale e configura la dimensione essenziale dello stesso diritto alla sussistenza, in un'ottica di più equa ripartizione, di più diffusa solidarietà, di più razionale utilizzo delle risorse naturali.

<Le attività italiane chiudono i battenti e gli stranieri hanno soldi per investire> ( da "Cittadino, Il" del 13-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: riguardo gli investimenti concentrati in questo tratto di hinterland da parte di stranieri, il sindaco Marco Toni, ricorda: «Sono le leggi del mercato e gli effetti della globalizzazione, che hanno dato impulso a un fenomeno generalizzato, che non riguarda certo solo il nostro territorio. Basta volgere lo sguardo verso Milano per rendersi conto che si tratta di una tendenza in crescita»

Le "cheerleaders" arruolate nel rugby ( da "Stampa, La" del 13-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Cina, Colombia, Francia, Germania, Giappone, Paesi Bassi, Nuova Zelanda, Svezia e Regno Unito. Il sostegno del rugby francese parte da Villafranca e porta i nomi di Giorgia, Sara, Chiara, Daniela, Debora, Francesca ed Erica. Certo non si tratta di ruvidi "piloni" o di "placcatori" implacabili, ma quanto a tifo,

Protezione civile, un corso per volontari ( da "Gazzetta di Modena,La" del 13-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Protezione civile, un corso per volontari La Protezione civile modenese cerca 70 nuovi volontari; a loro è dedicato un corso di formazione che prenderà il via il 23 marzo a Modena. In questi giorni le associazioni aderenti alla Consulta del stanno concludendo la raccolta delle iscrizioni che proseguono fino a lunedì 16 marzo.

Capire l'attuale crisi globale e cercare il modo di uscirne ( da "Stampa, La" del 13-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Docente Universitario e Direttore Centro Alti Studi sulla Cina Contemporanea, e il 30 marzo, ore 18, un appuntamento dal titolo beneaugurante «Come si esce dalla crisi», con Giovanni Bertolone, Amministratore Delegato Alenia Aeronautica, Andrea Gavosto, Direttore Fondazione Giovanni Agnelli, e Giuseppe Roma, Direttore Generale Censis.

Aggregazioni, conflitti e barbarie Svelato il lato oscuro dell'identità ( da "Stampa, La" del 13-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: fra guerre civili e scenari di scontro delle civiltà e il concetto di recupero dell'identità come antidoto alla globalizzazione. L'identità, ancorata a criteri religiosi, etnici, e linguistici, si è trasformata, infatti, in una sorta di jolly che (rimarcando la distinzione tra amico e nemico) ha creato aggregazione, da una parte e conflitti e barbarie dall'altra.

Un calmiere mondiale sui salari dei banchieri ( da "Stampa, La" del 13-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: per governare la finanza globalizzata nel dopo-crisi. Insieme con il Fmi, anzi avrà un compito delicatissimo: decidere quando va suonato il campanello d'allarme per una crisi nuova. Finora il Fsf era formato da 12 paesi - i 7 grandi più Svizzera, Olanda, Hong Kong, Singapore e Australia - ora raddoppierà a 24, con Cina, India,

La nuova Africa delle sfere d'influenza ( da "Eco di Bergamo, L'" del 13-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: il petrolio del Sudan diventasse un bene prezioso per la Cina (che ne importa il 70% e per questo ha costruito a proprie spese un oleodotto lungo 1.400 chilometri) per bloccare qualsiasi ipotesi concreta per fermare il massacro. Un solo esempio: gli Usa potrebbero stabilire una «no fly zone» sul Darfur, come quelle a suo tempo decise per proteggere il Kurdistan e il Sud dell'Iraq,

con l'etichetta giusta sugli alimenti l'esportazione all'estero ci guadagna ( da "Nuova Sardegna, La" del 13-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: con l'analisi del commercio dei prodotti agroalimentari in campo internazionale e le prospettive future del settore, ed un approfondimento sulle modalità di etichettatura dei prodotti tipici locali per esportare nei principali paesi extra Ue come Usa, Canada, Giappone, Cina, Svizzera, Russia e Australia. Fabio Fresu

Molla la spia scelta da Obama e accusa la <lobby d'Israele> ( da "Riformista, Il" del 13-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: 1972 come traduttore del presidente Nixon durante il suo storico viaggio in Cina. È stato ambasciatore Usa in Arabia Saudita dal 1989 al 1992; nel '93-'94 è stato assistente al ministro della Difesa sotto Clinton. Nel '97 è diventato presidente del Middle East Policy Council (Mepc, ex American-Arab Affairs Council), "generosamente" finanziato dal re saudita Abdullah bin Abdul Aziz,

Confindustria, cig vicina ai massimi del 1993 ( da "Riformista, Il" del 13-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: parteciperanno al Forum per la stabilità finanziaria: si tratta di Argentina, Brasile, Cina, India, Indonesia, Messico, Corea del Sud, Russia, Arabia Saudita, Sudafrica e Turchia. Parteciperanno come invitati anche Spagna e Commissione Ue. «Non abbiamo discusso l'esposizione delle nostre banche rispetto ai Paesi dell'Est Europa - ha poi aggiunto Draghi - .

Monito Bce all'Italia Crollo tedesco ( da "Manifesto, Il" del 13-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: I due colossi asiatici la Cina e il Giappone manifestano significativi rallentamenti: il Pil nipponico nel IV trimestre del 2008 ha subito una flessione del 3,2% pari al 12,1% su base annuale. Dalla Cina giungono segnali contrastanti con una brusca frenata della produzione industriale (3,8%) e una forte crescita dei prestiti bancari.

Risiko IMPERIALE ( da "Manifesto, Il" del 13-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: geopolitica e globalizzazione coesisteranno in maniera pericolosa. Continueranno a procedere su binari opposti, ma restano due lati della stessa medaglia. La globalizzazione è l'arma che gli imperi usano per perseguire i loro obiettivi geopolitici. Lo ha fatto la globalizzazione americana, lo sta facendo quella cinese.

Obama alla Cina: diritti da tutelare ( da "Sole 24 Ore, Il" del 13-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: il profondo malcontento del Governo e del popolo della Cina». E lo stesso Jiechi, prima dell'incontro alla Casa Bianca, in un discorso pronunciato al Center for Strategic and International Studies ha dichiarato che «il Tibet è parte inalienabile della Cina» e che «le questioni tibetane sono esclusivamente questioni interne cinesi».

la protezione civile si riunisce a grizzo ( da "Messaggero Veneto, Il" del 13-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Pordenone La Protezione civile si riunisce a Grizzo MONTEREALE MONTEREALE. Appuntamento con la Protezione civile lunedì, alle 20.30, nella sala del centro Giordano Giacomello a Grizzo di Montereale. L'iniziativa, organizzata dal circolo Vincenzo Borghese del volontariato dell'anziano e introdotta dal presidente Giovanni Cardellini,

protezione civile, dura replica al wwf sui lavori nel bosco ( da "Messaggero Veneto, Il" del 13-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Gorizia Protezione civile, dura replica al Wwf sui lavori nel bosco GRADO GRADO. Dopo il tifone di agosto, a Grado arriva il "tornado" di marzo. Una bufera scatenata dai volontari della Protezione civile isolana, che si ribellano alle esternazioni del Wwf sui lavori in corso all'interno del bosco compreso tra Grado Pineta e il campeggio di Punta Spin,

La censura corre sulla rete Nella lista nera non solo la Cina ( da "Unita, L'" del 13-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: corre sulla rete Nella lista nera non solo la Cina UMBERTO DE GIOVANNANGELI Sono i «nemici di Internet». Nemici di una libertà di espressione che rompe le barriere censorie di una stampa irreggimentata. Nemici potenti. A denunciarli, in un rapporto inquietante quanto documentato, è «Reporter Senza Frontiere», (Rsf), organizzazione per la difesa della libertà di stampa nel mondo,

Inglese, al via i corsi per gli adulti ( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 13-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Lo faranno per imparare una lingua diventata fondamentale nell'era della globalizzazione e della comunicazione multimediale. Sarà la scuola media del paese del Monte Arci col sostegno dell'amministrazione regionale ad organizzare dei corsi di inglese gratuiti che si svolgeranno nella sede alerese dell'istituto scolastico.

<Pechino censura Internet, Google e Microsoft complici> ( da "Corriere della Sera" del 13-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Così, Reporter senza Frontiere (Rsf) e Amnesty international Usa hanno scritto una lettera ai direttori generali dei tre colossi dell'informatica con la richiesta che, almeno per 24 ore, nella Giornata Mondiale della Cyber Censura celebrata ieri, venissero sospesi i meccanismi censori utilizzati in Cina.

Il premier cinese Wen Jiabao: sono preoccupato per gli investimenti negli Usa ( da "Rai News 24" del 13-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: sono preoccupato per gli investimenti negli Usa Wen Jiabao La Cina e' preoccupata per i suoi investimenti negli Stati Uniti, a causa dell'impatto della crisi finanziaria. Lo ha dichiarato oggi alla stampa il primo ministro Wen Jiabao. "Abbiamo prestato molto danaro agli Stati Uniti. Certamente siamo preoccupati per la sicurezza dei nostri investimenti" ha detto Wen,

*** Cina: Wen, preoccupati per nostri asset Usa, vogliamo yuan stabile ( da "TgFin.it" del 13-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: espresso preoccupazione in merito alle riserve in valuta Usa. La Cina e' infatti il maggior detentore di titoli del debito pubblico Usa. Abbiamo gia' adottato una politica di diversificazione delle riserve in valuta estera - ha detto Wen nella conferenza stampa convocata per la fine della sessione annuale del Parlamento - e al momento le nostre riserve sono complessivamente al sicuro"

MADOFF IN MANETTE - NAVI USA VERSO LA CINA SWISS BANK ABBASSA LA VALUTA - CHI HA PAGATO LE VACANZE MESSICANE DI SARKÒ? ARRESTATO STRANGIO, IL MANDANTE DELLA STRAGE DI DUISBURG ( da "Dagospia.com" del 13-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: NAVI USA VERSO LA CINA ? SWISS BANK ABBASSA LA VALUTA - CHI HA PAGATO LE VACANZE MESSICANE DI SARKò? ? ARRESTATO STRANGIO, IL MANDANTE DELLA STRAGE DI DUISBURG ? I TEDESCHI NON BEVONO PIù BIRRA (-18%)? Rassegna stampa internazionale a cura di Apcom Bernard Madoff 1 - SPAGNA EL MUNDO - Piccola corruzione e beghe tra il Psoe e il Pp in apertura del quotidiano conservatore El Mundo:

SHANGRI-LA'S VILLINGILI PER TUTELA DELL'AMBIENTE ( da "WindPress.it" del 13-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Cina, isole Fiji, Hong Kong, India, Indonesia, Giappone, Malesia, Filippine, Singapore, Oman, Taiwan, Tailandia ed Emirati Arabi Uniti. Il gruppo presenta oltre 50 progetti in fase di sviluppo in Austria, Canada, Cina, Francia, India, Giappone, Macao, Maldive, Filippine, Qatar, Seychelles, Tailandia, Gran Bretagna e USA.

Cina preoccupata per suoi investimenti in Treasuries ( da "KataWebFinanza" del 13-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: detta preoccupata della perdita di appetibilit del dollaro e dell'eccessivo deficit degli USA, che mettono a rischio le garanzie sugli assets detenuti dalla Cina. Cos il Premier cinese, Wen Jabao, al termine di una conferenza stampa, in occasione dell'inizio della legislatura. Aspre critiche sono giunte anche sulla politica di Washington, proprio ad un soffio dal vertice del G20.

CINA PREOCCUPATA PER I SUOI INVESTIMENTI NEGLI USA ( da "Wall Street Italia" del 13-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Cina preoccupata per i suoi investimenti negli Usa -->Pechino è il primo acquirente di titoli di stato americani. In totale ha investito 696 miliardi di dollari in bond del Tesoro Usa...

BORSE: TOKYO CHIUDE CON +5,15%, MIGLIORE SEDUTA DEGLI ULTIMI TRE MESI ( da "Wall Street Italia" del 13-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Borse: Tokyo chiude con +5,15%, migliore seduta degli ultimi tre mesi -->Cina: «Siamo preoccupati per i nostri investimenti negli Usa. Gli americani rispettino i loro impegni»

Il trio La Ricotta arriva Al Battente ( da "Quotidiano.it, Il" del 13-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Investendo nella rivisitazione umoristica della società globalizzata del terzo millennio e proponendo il punto di vista del finto ingenuo di provincia alle prese con impulsi e contraddizioni che è costretto a fronteggiare, il trio punta su velocità, ritmo e un?attenta scelta di tempi comici per generare ilarità nello spettatore.

Aerospazio per uscire dalla crisi ( da "Denaro, Il" del 13-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: societari e i riposizionamenti competitivi nel contesto della globalizzazione. Nella seconda parte del libro, partendo dallo scenario che emerge dalla ristrutturazione che nel ventennio 80 90 trasforma profondamente il sistema delle imprese del Mezzogiorno, gli autori ricostruiscono, con studi di comparti industriali e casi aziendali di riposizionamento e ricollocazione sul mercato,

A dieci anni dalla precedente conferenza Onu, la linea antiproibizionista rivela il suo fallimento ( da "Avvenire" del 13-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: come Cina o Iran, oltre a Russia, Giappone e Australia, perché la droga è un business che non guarda in faccia nessuno. In Iran addirittura «il 2,6% della popolazione è tossicodipendente», mentre lo stesso ambasciatore colombiano lamenta «omicidi e corruzione» e ammonisce: «Ogni sniffata di coca porta in sé il peso di ettari di foreste distrutte»

Obama: <Cooperare con la Cina> Ma avverte Yang sui diritti umani ( da "Avvenire" del 13-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Cina, dalla cui fame per il debito Usa dipende in larga misura la ripresa economica americana. O- bama, ha detto di voler avere rapporti «positivi e costruttivi» con la Cina. Ha parlato anche di «dialogo sulle questioni militari». Poi, facendo eco al segretario di Stato Hillary Clinton, ha lodato le misure di stimolo che la Cina intende attuare per il rilancio della sua economia.

Mdc lancia Cittadini in tv, nuovo canale YouTube ( da "Comunicatori Pubblici" del 13-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Università Roma Tre sul nuovo Master "Globalizzazione dei mercati e tutela dei Consumatori”. Tra tutti i video spicca lo Speciale su Eluana Englaro. La comunicazione del Movimento non si è evoluta solo in direzione video. I consumatori saranno più consapevoli e informati anche grazie a “

QUANDO IL PROTEZIONISMO E' LEGITTIMO ( da "Lavoce.info" del 13-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: QUANDO IL PROTEZIONISMO E' LEGITTIMO di Claudio Dordi 13.03.2009 A parole, i leader mondiali sono contro il protezionismo, memori dei danni che ha causato all'epoca della grande depressione. Tanto che dal secondo dopoguerra una serie di accordi internazionali pone precisi vincoli alla libertà dell'esercizio della politica commerciale degli Stati.

I GRILLINI ALL'ASSALTO DELLE AMMINISTRATIVE 4 ARCHITETTI PER BOLOGNA SAATCHI A GO-GO - DOLOMITI DI CEMENTO - VIDEO BENEDETTO (MARCO) I MANAGER DEL CRACK ALLE FERROVIE NORD ( da "Dagospia.com" del 13-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: sessantottino testa calda in gioventù, che ha parlato di Europa e globalizzazione sostenuto dal Crédit Suisse. Udito un ospite italiano: "A quando un D'Alema sponsorizzato Monte dei Paschi?". 15 - GUIDO ROSSA OSCURATO... Mandate in onda il film su Guido Rossa. Letto su 'L'espresso' ('Niente Rai per Guido Rossa', n.

Crisi, Jiabao: sì a nuove misure di stimolo ( da "Affari Italiani (Online)" del 13-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Spiegando poi quali siano le differenze tra Cina, USA e Europa di fronte alla crisi, Wen ha sottolineato come USA ed Europa siano impegnati su due fronti, quello Internazionale e quello della crisi strutturale interna che sta pesantemente coinvolgendo anche il sistema finanziario e bancario, con i sostanziosi tagli ai finanziamenti alle imprese.

Svizzera e Lussemburgo allentano segreto bancario ( da "Giornale.it, Il" del 13-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Sulla scia della globalizzazione dei mercati finanziari e in particolare alla luce della crisi finanziaria, la cooperazione internazionale in ambito fiscale ha assunto maggiore importanza. Il governo continuerà a sostenere attivamente gli sforzi in tal senso", precisa la nota pubblicata oggi a Berna dalle autorità elvetiche.

La famiglia dell'avvocato dissidente ottiene l'asilo politico in Usa ( da "Corriere.it" del 13-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: condannato a quattro anni di carcere Cina: famiglia di dissidente fugge in Usa La moglie e i due figli di Gao Zhisheng ottengono asilo politico negli Stati Uniti PECHINO - La moglie e i due figli del dissidente cinese Gao Zhisheng hanno lasciato clandestinamente la Cina e si sono rifugiati negli Usa, dove hanno ottenuto asilo politico, a causa delle «insopportabili persecuzioni»

Paradisi fiscali: Svizzera allenta segreto bancario ( da "Trend-online" del 13-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Sulla scia della globalizzazione dei mercati finanziari e in particolare alla luce della crisi finanziaria, la cooperazione internazionale in ambito fiscale ha assunto maggiore importanza. Il governo continuera' a sostenere attivamente gli sforzi in tal senso', precisa la nota pubblicata a Berna.

CINA: PECHINO PREOCCUPATA PER SICUREZZA INVESTIMENTO IN BUONI TESORO USA ( da "Adnkronos" del 13-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: CINA: PECHINO PREOCCUPATA PER SICUREZZA INVESTIMENTO IN BUONI TESORO USA E' IL MAGGIOR INVESTITORE IN TITOLI AMERICANI E TEME CRESCITA DEBITO commenta 0 vota 0 tutte le notizie di ECONOMIA ultimo aggiornamento: 13 marzo, ore 13:09

Protezione civile, superlavoro per le frane ( da "Gazzettino, Il (Vicenza)" del 13-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Protezione civile, superlavoro per le frane Venerdì 13 Marzo 2009, Marostica All'annuale festa dei gruppi di volontariato della Protezione Civile, tenutasi a Capitelli di Vallonara, il responsabile Valter Crestani ha sintetizzato le attività svolte nel 2008.

Provincia e Comune uniscono la forze e riorganizzano la Protezione civile ( da "Gazzettino, Il (Treviso)" del 13-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: la Protezione civile Venerdì 13 Marzo 2009, Svolta nella gestione della Protezione Civile. Provincia di Treviso e Comune capoluogo hanno deciso di mettere insieme le forze operando una riorganizzazione che andrà a formare una gestione unificata tra l'amministrazione di Ca' Sugana e quella provinciale per la gestione delle emergenze al servizio di tutto il territorio provinciale.

ALLA CASA BIANCA Obama riceve il ministro cinese Yang tensioni per il Tibet e la nave bloccata ( da "Gazzettino, Il" del 13-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Chiediamo agli Usa di rispettare le nostre leggi e le nostre preoccupazioni in materia di sicurezza», ha detto all'agenzia ufficiale Nuova Cina il portavoce della difesa Huang Xueping. Le proteste fanno seguito a quelle del ministro degli Esteri che mercoledì tramite il suo portavoce aveva accusato gli Usa di aver violato le leggi internazionali e cinesi.

MAURO CALISE SONO SEMPRE PIù RARI I LIBRI CAPACI DI PRENDERE DI PETTO I GRANDI TEMI DEL NOST... ( da "Mattino, Il (Benevento)" del 13-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Come nei capitoli che esaminano il ritorno della Cina, e dell'Asia più in generale, al centro della scena mondiale, dopo una breve parentesi di minorità e soggezione all'Occidente. In realtà, l'impero celeste paga, negli ultimi centocinquant'anni, il prezzo di una stagione lunghissima di pace - interna e internazionale - durata la bellezza di sei secoli.

Usa: cala a 36,03mld$ deficit commercio gennaio (RCO) ( da "TgFin.it" del 13-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Nel dettaglio il rosso commerciale si e' attestato a 36,03 miliardi dai 39,9 miliardi di dicembre (rivisto). Lo rende noto il Dipartimento del Commercio. Il dato e' inferiore alle attese degli analisti. Il deficit con la Cina, pero', e' salito a 20,57 miliardi dai 19,88 di dicembre. Emi-y (RADIOCOR) 13-03-09 13:35:55 (0192) 3 NNNN

Foggia, 1^ giornata della tappa di coppa del mondo di sciabola femminile ( da "Grecale, Il" del 13-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Mariel ZAGUNIS (USA), Xue TAN (Cina), Olga KHARLAN (UKR), Leonore PERRUS (FRA), Ekaterina DIATCHENKO (RUS), Ilaria BIANCO (ITA), Yingying BAO (Cina), Aleksandra SOCHA (POL), Bogna JOZWIAK (POL), Olena KHOMROVA (UKR), Orsolya NAGY (UNG), Carole VERGNE (FRA), Azza BESBES (TUN), Alejandra BENITEZ (VEN), Solenne MARY (FRA),

CINA:USA GARANTISCANO TITOLI STATO ( da "Wall Street Italia" del 13-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Cina:Usa garantiscano titoli stato di ANSA Wen Jiaobao,crisi ma 8% pil 1009,pronti a dialogo con Dalai Lama -->(ANSA) - ROMA, 13 MAR -La Cina e' pronta a far la sua parte contro la crisi economica e chiede agli Usa di 'garantire' i suoi investimenti in titoli di Stato.

SVIZZERA ALLENTA SEGRETO BANCARIO, COOPERERÀ SU FISCO ( da "Wall Street Italia" del 13-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: internazionale sul fisco è diventata più importante vista la globalizzazione dei mercati e, in particolare, in questo contento di crisi finanziaria" ha detto Hans-Rudolf Merz, presidente e ministro delle Finanze della confederazione. Berna, però, non rinuncerà completamente al segreto bancario, ma è disponibile a fornire le informazioni su casi individuali su richiesta dei governi "

CINA: RIAPRIREMO I COLLOQUI COL TIBET ( da "Wall Street Italia" del 13-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Cina: riapriremo i colloqui col Tibet -->Il capo del governo cinese Wen Jiabao fa un'apertura di facciata. "La crescita dell'economia e la libertà religiosa di cui godono i tibetani - dice il premier - dimostrano che la nostra politica è giusta".

PARADISI FISCALI: SVIZZERA ALLENTA SEGRETO BANCARIO ( da "Wall Street Italia" del 13-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Sulla scia della globalizzazione dei mercati finanziari e in particolare alla luce della crisi finanziaria, la cooperazione internazionale in ambito fiscale ha assunto maggiore importanza. Il governo continuera' a sostenere attivamente gli sforzi in tal senso', precisa la nota pubblicata a Berna.

Svizzera allenta segreto bancario, coopererà su fisco ( da "Reuters Italia" del 13-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: internazionale sul fisco è diventata più importante vista la globalizzazione dei mercati e, in particolare, in questo contento di crisi finanziaria" ha detto Hans-Rudolf Merz, presidente e ministro delle Finanze della confederazione. Berna, però, non rinuncerà completamente al segreto bancario, ma è disponibile a fornire le informazioni su casi individuali su richiesta dei governi "

Crisi/ Wen Jiabao: nuove 'munizioni' per stimoli a economia ( da "Virgilio Notizie" del 13-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: La Cina è pronta a introdurre nuove misure di stimolo per l'economia "in ogni momento" se dovesse presentarsi un peggioramento della situazione: il premier cinese Wen Jiabao parlando al termine della sessione annuale dell'Assemblea del Popolo, ha affermato che il governo ha ulteriori "munizioni" da aggiungere ai 4mila miliardi di yuan (

Cina:Usa garantiscano titoli stato ( da "Trend-online" del 13-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Cina:Usa garantiscano titoli stato ANSA NEWS, clicca qui per leggere la rassegna di Ansa , 13.03.2009 15:55 Scopri le migliori azioni per fare trading questa settimana!! (ANSA) - ROMA, 13 MAR -La Cina e' pronta a far la sua parte contro la crisi economica e chiede agli Usa di 'garantire' i suoi investimenti in titoli di Stato.

I paradisi fiscali europei allentano regole sul segreto bancario ( da "Velino.it, Il" del 13-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: La cooperazione internazionale sul fisco è diventata più importante vista la globalizzazione dei mercati e, in particolare, in questo contesto di crisi finanziaria” ha detto Hans-Rudolf Merz, presidente e ministro delle Finanze della confederazione. Soddisfazione è stata infine espressa dall?Associazione svizzera dei banchieri (Asb): “

Incontro a Brigton in vista del G20 di Londra ( da "BlueTG online" del 13-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: che a sua volta cerca di coinvolgere la Cina e il Medio Oriente nello sforzo per sostenere le economie più deboli. Del resto finora gli Usa hanno buttato sulla bilancia 787 miliardi di dollari di stimoli, contro i circa 200 miliardi degli europei. Prendendosi già i primi "altolà" proprio dai cinesi che appaiono preoccupati in merito alla credibilità del loro principale debitore (

Cina: Usa garantiscano titoli stato ( da "KataWeb News" del 13-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Cina: Usa garantiscano titoli stato 13 marzo 2009 alle 16:09 — Fonte: ansa.it — 0 commenti Wen Jiaobao, crisi ma 8% pil 1009,pronti a dialogo con Dalai Lama

Piccoli volontari della Protezione civile crescono a Limbiate ( da "CronacaQui.it" del 13-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: in compagnia delle tute gialle Piccoli volontari della Protezione civile crescono a Limbiate LIMBIATE - "Un'esperienza unica", "Una giornata speciale La giornata della sicurezza!"..."Viva la Protezione civile" sono solo alcune delle frasi contenute nei temi che i ragazzi delle classi III,IV e V elementare hanno scritto dopo lo speciale incontro avvenuto con la Protezione Civile.

La crisi? Arricchirà Cosa Nostra. L'allarme di Antimafia e Viminale ( da "Panorama.it" del 13-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Ciò avviene a livello mondiale, dagli Usa alla Cina, dall'Europa, al nostro Paese. Tutto ciò comporterà che la mano pubblica avrà il compito di aiutare la ripresa economica, attraverso una politica di interventi di sostegno, di finanziamenti ai settori deboli, di promozione degli investimenti e della ricerca".

Venti candeline per il World Wide Web Il primo browser "apre" la Rete nel 1993.Gli internauti oggi: oltre un miliardo ( da "Dire" del 13-03-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Per quanto riguarda i navigatori, dalla sua nascita a oggi, sono passati da poche migliaia a più di un miliardo (più di 200 milioni dei quali in Cina) secondo i dati di comScore del gennaio scorso. E il 2% di questi sono italiani. 13 marzo 2009


Articoli

Partita a tre per il dominio in Asia (sezione: Globalizzazione)

( da "EUROPA ON-LINE" del 13-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Partita a tre per il dominio in Asia Il ruolo cinese nel confronto Usa-Russia MATTEO TACCONI Stagione nuova, tra Washington e Mosca, contraddistinta da reciproche aperture e toni più miti. Lo scudo stellare, il nucleare iraniano, l?Afghanistan e il disarmo: su queste problematiche, fino a ieri terreno di aspre divergenze, si sono aperti spiragli di collaborazione. L?impressione è che con Barack Obama e Dmitry Medvedev sulla plancia di comando, America e Russia vogliano lasciarsi alle spalle le animosità che avevano connotato i rapporti bilaterali al tempi di George W. Bush e Vladimir Putin (sempre che il tempo di Putin sia terminato). Ma attenzione: distensione non significa affatto azzeramento della competizione. La tregua tra Washington e Mosca, entrambe alle prese con la crisi finanziaria, entrambe desiderose di una politica estera meno conflittuale che garantisca loro di concentrarsi sul terreno domestico, è solo temporanea. America e Russia, del resto, rimangono potenze e in quanto tali hanno interessi da difendere o tutelare. Esempio: Hillary Clinton, nel corso del vertice Nato che ha dato disco verde alla riapertura dei canali di cooperazione tra l?Alleanza e la Russia, congelati dopo la guerra in Georgia, ha specificato che nonostante la volontà di ripristinare relazioni proficue con il Cremlino, gli Usa non rinunceranno a portare Georgia e Ucraina dentro la Nato. Opzione, questa, che confligge con gli interessi dei russi, mostratisi pronti a ricorrere ai mezzi dello smembramento territoriali e del ricatto energetico per giustificare il fine: evitare che il club atlantico piazzi la propria bandierina nel loro cortile di casa. Oriente, fronte principale Quello dell?Europa orientale è un fronte importante della competizione russo-americana, ma non il principale. Per gli esperti, il terreno su cui Mosca e Washington misureranno più seriamente le rispettive ambizioni è l?Asia centrale. Questa vasta regione, delimitata a ovest dal Caspio, a est dalla Cina, a nord dalla Russia e a sud da Pakistan, Afghanistan e Iran, si configura come un grande groviglio di interessi. In ballo c?è il controllo del ricchissimo bacino energetico e delle pipeline che attraversano questi territori. Ma non è solo questo. È che l?Asia centrale può svolgere due funzioni geopolitiche di prim?ordine, fungendo da baluardo nei confronti dell?avanzata della Cina e da avamposto per monitorare ? e fronteggiare ? le attività terroristiche lungo la dorsale afghano-pachistana e le intemperanze degli ayatollah iraniani. Esercitare influenza sui cinque ?stan? ? Kazahkstan, Uzbekistan, Turkmenistan, Tagikistan e Kirghizistan ? che compongono l?ossatura statuale della regione è pertanto di vitale importanza. Bush e l?11 settembre Marginale negli anni ?90, l?Asia centrale è diventata di grande importanza strategica dopo l?11 settembre. Bush, sfruttando la solidarietà accordatale sul piano internazionale dopo gli attacchi alle Twin Towers, ha ottenuto il diritto a usare le strutture militari dell?area per sostenere l?offensiva in Afghanistan. Per gli esperti, la tattica di Bush sottendeva non solo l?intenzione di sgominare al Qaeda, ma anche una strategia mirata a ?controllare? il confine occidentale cinese e a indebolire la presenza russa nell?area centro-asiatica. Una strategia finalizzata a espandere l?influenza americana, in altre parole. Inizialmente, i propositi dei neocon hanno avuto successo e il quintetto centro-asiatico ha registrato un?oscillazione proamericana, alimentata anche da una consistente apertura dei rubinetti da parte di Washington. Il quadro ha iniziato a cambiare nel 2005, in seguito ai disordini di Andijan, località uzbeka dove il governo ha represso sanguinosamente (circa 200 le vittime) una manifestazione di protesta, facendola passare per rivolta islamica. Washington ha criticato severamente l?esecutivo di Tashkent, che indispettito ha imposto agli americani di lasciare la base aerea di Karshi-Khanabad, affittata a partire dal 2001. Da quel momento, i rapporti tra Washington e gli stati centroasiatici si sono sempre più allentati e qualche settimana fa anche il governo kirhgizo ha ?cacciato? i militari Usa, non rinnovando la concessione per l?utilizzo dell?aeroporto di Manas, alle porte della capitale Bishkek. Le carte di Mosca A decretare l?offuscamento americano nella regione è stata senz?altro la credibilità persa da Washington negli ultimi anni. Ma anche la ?resurrezione? politica della Russia, che rinvigorita dalla cura Putin ha lavorato per favorire il roll back americano. La prova? Il giorno dopo l?annuncio dell?espulsione degli americani da Manas, il quintetto centro-asiatico ha aderito al progetto russo di creare un contingente militare misto, addestrato da ufficiali di Mosca, per contrastare terrorismo e signori dei traffici d?esseri umani e narcotici. Ma questo patto di Varsavia in salsa centro-asiatica, corollario della ?dottrina Medvedev?, coniata dopo la guerra con la Georgia e incentrata sul concetto della difesa degli interessi russi nello spazio post-sovietico, riflette anche la determinatezza a non lasciarsi scippare il controllo della regione. Da qui l?idea di affiancare i legami militari a quelli energetici, gestiti con spregiudicatezza e grande efficacia da Gazprom. Non basta. Per gli analisti, Mosca sta cercando di (ri)radicarsi nella regione per rispondere tempestivamente alla ?minaccia cinese?. I buoni rapporti con Pechino non devono ingannare. Il Cremlino è infatti ossessionato dall?ipotesi che la Cina, specie alla luce del crollo demografico russo, possa in futuro ?mangiarsi? la Siberia e sancire il declino irreversibile della Federazione. Pechino, appunto. Gli americani hanno provato e provano ancora a piazzarsi sul confine dell?impero celeste. I russi tentano di costruire una muraglia. È che la Cina fa paura e in Asia centrale sta penetrando con grande intensità, a colpi di accordi commerciali e investimenti. La penetrazione cinese La regione trabocca ormai di prodotti cinesi e recentemente Pechino s?è offerta di finanziare l?esplorazione di nuovi bacini petroliferi in Uzbekistan e ha siglato con il Kazhakstan un?intesa per la costruzione di una pipeline di mille chilometri per rifornirsi di petrolio e metano. Come evolverà, il great game centro-asiatico? Annotava il sito di Radio Free Europe, qualche tempo fa: «I paesi della regione sono interessati a decrescere l?influenza russa e a potenziare i legami con la Cina. Ma è anche vero che nel corso degli anni hanno capito che avere una potenza dominante nell?area non è per loro positivo. Quindi vogliono più che altro diversificare l?influenza dei vari soggetti presenti in Asia centrale». In altre parole, il loro obiettivo è fare affari con tutti e trarne beneficio, evitando che l?uno o l?altro si accaparri troppe fette di torta. Il che non fa che complicare il groviglio.

Torna all'inizio


RSF: i nemici di Internet (sezione: Globalizzazione)

( da "Punto Informatico" del 13-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Roma - Si intitola "I Nemici di Internet", ed è una sorta di guida ragionata ai luoghi ed i modi della censura online. A stilarla, gli attivisti di Reporters Sans Frontières (RSF), che descrivono un mondo sempre più minacciato dal cybercontrollo. Nei paesi sotto dittatura e non solo. "Con il pretesto di proteggere la morale, la sicurezza nazionale, la religione e le minoranze etniche, e talvolta persino il potenziale spirituale culturale e scientifico del paese, molti paesi ricorrono al filtraggio della rete per bloccarne parte dei contenuti" denuncia RSF nell'introduzione al documento (disponibile qui in versione integrale). E dopo questa prolusione generale, gli autori del documento fanno nomi e cognomi dei cattivi, stilando una "Top12" dei paesi meno virtuosi e dedicando ad ognuno una scheda sinottica, completa di dati, riferimenti legislativi ed episodi notevoli in materia di censura digitale. In cima alla lista si colloca la Cina. È qui che si trova la macchina di controllo più robusta e capillare, con oltre 40000 funzionari pubblici pagati per monitorare le comunicazioni online, quasi 50 persone in prigione per reati legati alla cyber-espressione ed un Ministero dell'Informazione onnipresente. Ma Vietnam e Siria, che con la Cina condividono il "podio", non se la cavano male neppure loro. Nel paese mediorientale, spiega RSF, il governo ha inibito l'accesso a una serie ampia di siti - tra cui YouTube, Amazon e Facebook - ed ha imprigionato almeno cinque persone per "reati di espressione" legati a quanto scritto online. In Vietnam, invece, le autorità hanno creato una forza di cyber-polizia dedicata in modo esclusivo al controllo su Internet, mentre il Ministro dell'Informazione ha così commentato l'impiego dei mezzi di espressione individuale: "I blog sono spazi dedicati alle notizie personali. Se un blogger li usa per le notizie pubbliche, alla maniera degli organi di stampa, sta infrangendo la legge e sarà punito". L'imprigionamento dei blogger e il restringimento del range di siti raggiungibili non sono comunque le uniche strategie di limitazione della libertà impiegate, denuncia ancora il report. Di recente, governi come quello cinese hanno cominciato a "orientare" la discussione su blog e social network con commenti comandati dall'alto (il cosiddetto astroturfing), mentre altri hanno preso ad impiegare gruppi di hacker per colpire i nemici interni ed esterni. Della lista dei "più cattivi" fanno parte, oltre ai paesi già menzionati, anche Cuba, Egitto, Myanmar, Iran, Corea del Nord, Arabia Saudita, Tunisia, Turkmenistan, Uzbekistan. Nel complesso, spiega RSF, sono oltre 70 le persone in prigione per "reati di espressione" commessi in rete. Dopo aver completato la disamina sui dodici least wanted, poi, il report esamina la situazione dei paesi ritenuti "a rischio". E qui arrivano altre sorprese. Perché in questo secondo gruppo si trovano tra gli altri anche due paesi - la Corea del Sud e l'Australia - che si potrebbero ritenere delle democrazie compiute. Ed invece, argomenta RSF, anche qui le autorità hanno introdotto delle misure legislative che potrebbero attentare alla libertà di espressione online. La cronaca degli ultimi anni ha visto un aumento costante dei tentativi di controllo e censura governativa nei confronti di Internet, in moltissime parti del mondo. Alcuni paesi, come ad esempio la Cina, sono arrivati a difendere pubblicamente l'esigenza di censurare la comunicazione online, e si sono verificati talvolta effetti perversi come l'autocensura da parte degli stessi cittadini della rete. Giovanni Arata

Torna all'inizio


Obama al ministro degli Esteri cinese: Più collaborazione Cina-Usa (sezione: Globalizzazione)

( da "Giornale di Brescia" del 13-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Edizione: 13/03/2009 testata: Giornale di Brescia sezione:estero Obama al ministro degli Esteri cinese: «Più collaborazione Cina-Usa» WASHINGTONIl presidente americano Barack Obama ha ricevuto il ministro degli Esteri cinese Yang Jiechi (nella foto) concordando sulla necessità di «cooperare strettamente» per affrontare la crisi economica globale e di «rafforzare il dialogo in campo militare» per evitare il ripetersi di incidenti navali come quello di domenica scorsa. Obama e Yang hanno discusso un'ampia agenda di temi: la crisi finanziaria internazionale, la Corea del Nord, l'Afghanistan e il Pakistan, la situazione nel Sudan. È stato sottolineato che Stati Uniti e Cina «devono lavorare in stretto contatto e con urgenza» per stabilizzare l'economia mondiale «stimolando la domanda sul fronte interno e internazionale» e «riattivando il flusso del credito sui mercati». Nel primo incontro tra Obama ed un esponente cinese è stato sottolineato da entrambe le parti «il desiderio di rafforzare la cooperazione e di costruire relazioni positive e costruttive» tra i due Paesi. Durante l'incontro è stato discusso l'incidente navale avvenuto domenica nel Mare della Cina dove 5 unità di Pechino hanno circondato una nave oceanografica americana che stava seguendo i movimenti dei sottomarini del Governo di Pechino. Il presidente Usa ha sottolineato «l'importanza di aumentare il livello e la frequenza del dialogo militare tra i due Paesi per evitare in futuro incidenti del genere». Obama ha, poi, sottolineato che la promozione dei diritti umani «è un aspetto essenziale delle politica estera» americana e per questo ha espresso la «speranza» che «vi siano progressi nel dialogo tra il Governo cinese e i rappresentanti del Dalai Lama». La visita di Yang ha avuto anche lo scopo di preparare il primo incontro faccia a faccia tra Obama ed il leader cinese Hu Jintao previsto ai primi di aprile a Londra al G20.

Torna all'inizio


Buon cibo e affari non vanno d'accordo (sezione: Globalizzazione)

( da "Cittadino, Il" del 13-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Buon cibo e affari non vanno d'accordo Le imprese multinazionali che dominano il mercato alimentare mondiale sono più o meno una dozzina. Sono Barilla, Coca Cola, Ferrero, Pepsi, Danone, Kraft, Masterfoods, McDonald's, Nestlé, Procter & Gamble, Unilever, Heinz. Queste imprese hanno già singolarmente una potenza economica enorme, ma prese nel loro insieme costituiscono un sistema di potere veramente impressionante. Nelle più diverse aree del mondo esse operano in modo tale da riuscire a modificare profondamente le strutture socio-economiche dei Paesi in cui gettano le loro basi produttive, commerciali e pubblicitarie. Sono quindi messi in gioco alcuni dei rapporti più consolidati dei cittadini con le strutture produttive del loro Paese. Se gli aspetti più visibili dell'attività delle multinazionali alimentari sono quelli commerciali e finanziari, più insidiosi nel medio e nel lungo periodo sono gli aspetti che coinvolgono la salute fisica e mentale, nonché l'integrità etica dei cittadini. In estrema sintesi: l'obesità è una delle più serie minacce alla salute fisica dei cittadini di molti Paesi del mondo, mentre il carattere epidemico dei disturbi dell'alimentazione non può non essere ricondotto in buona parte all'enorme pressione dei canoni pubblicitari di bellezza, benessere, successo. Il cibo è quasi sempre ridotto integralmente a merce, con tutte e solo le connotazioni delle merci. Anche se è molto raro che qualcosa acquistato al supermercato possa avere per l'acquirente un carattere sacrale, vi è una specie di compensazione affidata agli effetti della pubblicità e dell'imitazione: tutti i cibi pronti, le varie bibite, le pizze surgelate, gli innumerevoli yogurt, gli immensi scaffali sono comunque carichi di attese e di simboli - oltre che di additivi alimentari. Dobbiamo chiederci, allora, che impatto ha avuto la globalizzazione su questo assetto tradizionale, in quanto, ormai, il problema della giustizia distributiva è sia statale che globale e configura la dimensione essenziale dello stesso diritto alla sussistenza, in un'ottica di più equa ripartizione, di più diffusa solidarietà, di più razionale utilizzo delle risorse naturali. La conseguenza più immediata è che la salute, invece che affermarsi sempre maggiormente come diritto fondamentale della persona, si è trasformata in bene di consumo, servizio, merce; tanto è vero che le politiche della salute sono decise principalmente dall'Organizzazione Internazionale del Commercio ed oggetto di trattative tra governi ed imprese multinazionali. E l'alimentazione? Anche il cibo ha seguito la stessa sorte. Un famoso sociologo, Raj Patel, spiega in un suo libro molto di moda, Stuffed & Straved (rimpinzati ed affamati), uscito in Italia da Feltrinelli con il titolo I padroni del cibo, che per ogni dollaro speso per promuovere alimenti naturali se ne spendono 500 per pubblicizzare lo "junk food", ossia il cibo di bassissima qualità. Al cibo sono legate tradizioni, sapori e odori che fanno parte dell'identità e della stessa geografia di un popolo, assimilati dalla nascita, spesso inconsciamente, da quanti ne fanno parte, e che sono destinati a riconoscersi, rinnegando di colpo una cultura alimentare più attenta alla chimica che alla qualità, in un guizzo di profumo che si sprigiona da una pentola messa sul fuoco. Sta di fatto che l'inquietante realtà degli obesi dei paesi ricchi e degli affamati del terzo mondo ci avverte come il maggior benessere non abbia certo saputo produrre un approccio corretto con il cibo. Si è verificata una generale corsa all'uniformità di un cibo facile da trovare, scelto per suggestione pubblicitaria, prodotto in zone anonime e che nulla ha a che fare con la storia di un territorio. La globalizzazione poi intende regolare su scala mondiale la disponibilità di cibo con le leggi del libero mercato, acuendo le dispendiose contraddizioni che caratterizzano il nostro tempo. Non a caso, il predominio mondiale nel settore alimentare appartiene ad un paese che non ha una tradizione gastronomica propria e che, in genere, considera un'assurdità sprecare il tempo a tavola, nutrendosi nei fast food di alimenti di scarsa qualità, magari serviti addirittura in automobile. Un paese dove quattro multinazionali dell'alimentazione controllano il 50% del mercato alimentare e dove gli obesi aumentano in maniera vertiginosa. Il cibo, invece, almeno per noi italiani, è identità, è cultura; è sapore del vivere. Il gusto non è né una cosa da ricchi, né una cosa da poveri, non è né di destra, né di sinistra; c'è o non c'è. Esiste fin dalla nascita e resiste fino alla morte. È la sola cosa che noi, fortunati cittadini di un paese industrializzato, utilizziamo almeno tre volte al giorno, tutti i giorni, la sola a farci immediatamente percepire i connotati decisivi della nostra origine.

Torna all'inizio


<Le attività italiane chiudono i battenti e gli stranieri hanno soldi per investire> (sezione: Globalizzazione)

( da "Cittadino, Il" del 13-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

«Le attività italiane chiudono i battenti e gli stranieri hanno soldi per investire» n «I negozi italiani chiudono, schiacciati dalla crisi, e solo cinesi e altri stranieri hanno i soldi per investire». Un segnale critico, rispetto alla nuova tendenza che si sta radicando sul territorio, si alza dall'Ascom di Melegnano, il cui presidente, Aniello Santaniello, chiede al comune di San Giuliano di «non concedere più nuove licenze all'interno del centro urbano del territorio, al fine di non danneggiare ulteriormente le attività esistenti, molte delle quali non riescono più ad andare avanti, come dimostrano le imminenti serrate di altre due attività di via Milano». Ma dall'altra parte, riguardo gli investimenti concentrati in questo tratto di hinterland da parte di stranieri, il sindaco Marco Toni, ricorda: «Sono le leggi del mercato e gli effetti della globalizzazione, che hanno dato impulso a un fenomeno generalizzato, che non riguarda certo solo il nostro territorio. Basta volgere lo sguardo verso Milano per rendersi conto che si tratta di una tendenza in crescita»

Torna all'inizio


Le "cheerleaders" arruolate nel rugby (sezione: Globalizzazione)

( da "Stampa, La" del 13-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Negli Usa è vero sport La storia Da Villafranca a Roma per la fine del Sei Nazioni Praticato da oltre un milione di ragazze Le "cheerleaders" arruolate nel rugby CLAUDIA CANEGALLO VILLAFRANCA «Cheerleading» è uno sport che combina coreografie composte da elementi di ginnastica e danza, per incoraggiare le squadre durante competizioni sportive o partite. Con oltre 1 milione e mezzo di praticanti, il Cheerleading è lo sport più diffuso negli Stati Uniti. In Italia non è mai decollato, a parte qualche caso sporadico. Gruppi di cheerleaders sono attivi anche in Australia, Cina, Colombia, Francia, Germania, Giappone, Paesi Bassi, Nuova Zelanda, Svezia e Regno Unito. Il sostegno del rugby francese parte da Villafranca e porta i nomi di Giorgia, Sara, Chiara, Daniela, Debora, Francesca ed Erica. Certo non si tratta di ruvidi "piloni" o di "placcatori" implacabili, ma quanto a tifo, sostegno e allenamento non le batte nessuno. Le «Cheerleaders» di Villafranca, sono state invitate dalla Federazione Cheerleaders Italia di Torino, per unirsi allo spettacolo di apertura della finale del "Sei Nazioni" di rugby, che il 21 marzo allo Stadio Flaminio di Roma vedrà contrapposti proprio i francesi agli azzurri della palla ovale. «Per noi è un'occasione bellissima - racconta la presidente e fondatrice del gruppo, Silvia Stabile Venturini - Abbiamo già partecipato alle cerimonie di apertura della Nazionale cantanti e ad altre importanti manifestazioni della provincia. Ma questa è la prima volta che siamo chiamati ad una trasferta di questo livello». L'esibizione delle sette ragazze di Villafranca e del gruppo torinese andrà in onda in diretta su Sky, che trasmetterà tutta la partita, a partire dalle 14.15. Per distinguere le ragazze astigiane, basterà cercare i colori della Francia: la divisa della società "ProVillafranca", a cui appartengono, sono infatti le stesse della Francia: rosso, bianco e blu. «Partiremo la sera prima - spiega la presidente del gruppo - Sabato mattina le ragazze saranno impegnate nelle prove sul campo del Flaminio, e poi alle 14.15 inizieranno la loro esibizione». Musica coinvolgente, costumi e ponpon coloratissimi e tanta energia: sono questi gli ingredienti che fanno delle "Cheerleaders" una "portata" irrinunciabile negli sport più amati dagli americani. Gli stessi elementi atletici e di entusiasmo fanno parte dell'esperienza del gruppo di Villafranca, nato cinque anni fa dall'idea di qualche mamma, che seguiva a bordo campo con figlie annoiate, le partite di calcio dei ragazzini. "A Villafranca mancava uno sport per le ragazze - racconta Silvia Stabile - C'erano il calcio e la pallavolo, ma le sorelle dei giocatori erano sempre trascinate alle partite della domenica, senza avere una loro attività. E così a noi mamme è venuta l'idea". Detto fatto, si è cercata un'insegnante. La prima a rispondere alla chiamata è stata Giorgia Francescon, che all'epoca aveva poco più di 18 anni, ma già tanta esperienza come ginnasta professionista e atleta nella nazionale italiana di Ginnastica artistica. Oggi si è affiancata anche un'altra insegnante, Sara Bianco, 22 anni: le due istruttrici saranno al Flaminio sabato 21 marzo insieme alle 5 allieve più grandi della squadra, Chiara Venturini, 15 anni, Daniela Spanò, 12, Debora Mascaro, 13, Francesca Altavilla, 13 ed Erica Morando, 13. La squadra di cheerleaders di Villafranca è composta a una trentina di ragazze e bambine, di età compresa fra i 4 e i 15 anni. "Cerchiamo nuove iscritte - spiega Silvia Stabile - Ci piacerebbe fondare un gruppo anche ad Asti, per seguire le squadre sportive della provincia. Se qualche società è interessata, può contattarci". Il numero a cui rivolgersi è 338/6025277. L'effetto è assicurato: da quando in campo entrano anche le cheerleaders, le partite in casa delle squadre di Villafranca sono seguite da un pubblico entusiasta e sempre più coinvolto. Per convincersi, basterà guardare lo spettacolo del Flaminio sabato prossimo.

Torna all'inizio


Protezione civile, un corso per volontari (sezione: Globalizzazione)

( da "Gazzetta di Modena,La" del 13-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Protezione civile, un corso per volontari La Protezione civile modenese cerca 70 nuovi volontari; a loro è dedicato un corso di formazione che prenderà il via il 23 marzo a Modena. In questi giorni le associazioni aderenti alla Consulta del stanno concludendo la raccolta delle iscrizioni che proseguono fino a lunedì 16 marzo. Tutte le informazioni disponibili nel sito della Consulta (www.cpvpc.it). Il corso - che consiste in cinque lezioni teoriche e due pratiche che si svolgeranno dal 23 marzo - fa parte di un programma di iniziative per il 2009 decise nei giorni scorsi dalla Provincia di Modena. Nel programma sono previste, da marzo a maggio, una serie di visite guidate delle scuole al Centro unificato della Protezione civile di Marzaglia. In ottobre si svolgerà una convention della Protezione civile modenese per fare il punto della situazione con incontri pubblici ed esercitazioni, mentre in autunno sono previsti altri due corsi: il primo per formare 20 capisquadra, il secondo a Pavullo dedicato a 60 nuovi volontari.

Torna all'inizio


Capire l'attuale crisi globale e cercare il modo di uscirne (sezione: Globalizzazione)

( da "Stampa, La" del 13-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

CONFERENZE ALL'UNIONE INDUSTRIALE Capire l'attuale crisi globale e cercare il modo di uscirne Con la conferenza su «I mercati occidentali. La crisi dagli Usa all'Europa», tenuta da Luca Paolazzi, Direttore Centro Studi Confindustria, prosegue lunedì 16 marzo alle ore 18, al Centro Congressi dell'Unione Industriale di via Fanti 17, il ciclo di incontri «Capire l'attuale crisi globale», organizzato dall'Agorà in collaborazione con l'Università e il Politecnico di Torino con lo scopo di aiutare a favorire la comprensione delle origini e delle dinamiche di una crisi destinata a rimanere uno spartiacque nella storia recente. Seguiranno lunedì 23 marzo, sempre alle 18, l'incontro dedicato a «I mercati orientali» con Pier Paolo Celeste, Direttore Area Studi, Ricerche e Statistiche Ice, e Stefania Stafutti, Docente Universitario e Direttore Centro Alti Studi sulla Cina Contemporanea, e il 30 marzo, ore 18, un appuntamento dal titolo beneaugurante «Come si esce dalla crisi», con Giovanni Bertolone, Amministratore Delegato Alenia Aeronautica, Andrea Gavosto, Direttore Fondazione Giovanni Agnelli, e Giuseppe Roma, Direttore Generale Censis. Per ulteriori info:http://www.centrocongressiagora.it/cicli-di-conferenza/attivita-culturale/capire-l-attuale-crisi-globale

Torna all'inizio


Aggregazioni, conflitti e barbarie Svelato il lato oscuro dell'identità (sezione: Globalizzazione)

( da "Stampa, La" del 13-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

IL DILEMMA DELL'APPARTENENZA Aggregazioni, conflitti e barbarie Svelato il lato oscuro dell'identità ELISABETTA FEA «Il lato oscuro dell'identità» è il titolo del seminario che si tiene giovedì 19 alle 16,30 nel Dipartimento di studi politici (via Giolitti 33, sala conferenze). L'iniziativa fa parte del ciclo di incontri «Oltre la siepe». Marco Aime (Università di Genova) e Francesco Tuccari (Ateneo torinese) analizzeranno il dilemma dell'appartenenza, fra guerre civili e scenari di scontro delle civiltà e il concetto di recupero dell'identità come antidoto alla globalizzazione. L'identità, ancorata a criteri religiosi, etnici, e linguistici, si è trasformata, infatti, in una sorta di jolly che (rimarcando la distinzione tra amico e nemico) ha creato aggregazione, da una parte e conflitti e barbarie dall'altra. Per ulteriori informazioni: 011/670.41.01.

Torna all'inizio


Un calmiere mondiale sui salari dei banchieri (sezione: Globalizzazione)

( da "Stampa, La" del 13-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Un calmiere mondiale sui salari dei banchieri [FIRMA]STEFANO LEPRI INVIATO A LONDRA Sono davvero tempi nuovi, se delle paghe troppo laute dei banchieri si occupa un organismo internazionale. Il Forum per la stabilità finanziaria (Fsf) presieduto da Mario Draghi abbozzerà domani ai ministri del G-20 un quadro di regole per «pratiche di sana remunerazione nel settore finanziario» che poi verranno precisate entro qualche settimana. Lo scopo principale è di evitare che, come è successo fino a ieri, un banchiere tanto più guadagni quanto più si comporta sconsideratamente. Saranno regole mondiali. A Draghi pare «esagerato» che il Financial Times lo abbia collocato tra le 50 persone che salveranno l'economia mondiale; tuttavia è chiaro che il Fsf da lui guidato cresce molto di importanza, e diverrà un organismo cruciale - accanto al Fondo monetario e alla Banca dei Regolamenti internazionali - per governare la finanza globalizzata nel dopo-crisi. Insieme con il Fmi, anzi avrà un compito delicatissimo: decidere quando va suonato il campanello d'allarme per una crisi nuova. Finora il Fsf era formato da 12 paesi - i 7 grandi più Svizzera, Olanda, Hong Kong, Singapore e Australia - ora raddoppierà a 24, con Cina, India, Russia, Spagna, Brasile, Corea del Sud, Sud Africa, Turchia, Messico, Indonesia, Argentina, Arabia Saudita, anzi 25 con la Commissione europea. Il suo compito, spiega Draghi, sarà di delineare le nuove regole perché nella finanza non si ripetano disastri come quello che stiamo vivendo; «spetterà ovviamente alle autorità nazionali di metterle in pratica, e al Fondo monetario di controllare che siano messe in pratica». Uno dei compiti del Fsf sarà di istruire per la parte finanziaria i vertici del G-20. A quello di domani nelle colline a Sud di Londra, al quale parteciperanno ministri dell'Economia e banchieri centrali, Draghi farà rapporto anche sugli strumenti per la cooperazione internazionale nella crisi finanziaria, sulle modifiche ai principi contabili delle banche, sulla sorveglianza delle banche multinazionali (sono in corso di costituzione molti «collegi di vigilanza» misti, uno per ciascuna delle maggiori). Quanto alle retribuzioni dei banchieri, l'«insieme di principi» che il Fsf sta discutendo «mira a esercitare un effettivo controllo sui compensi, allineandoli a una prudente assunzione di rischi, sottomettendoli a un efficace controllo degli organi di vigilanza»; con una formula un po' cauta, si fa anche accenno a interessi più larghi, ovvero agli effetti negativi che compensi troppo alti possono avere sia sulla gestione delle banche sia sulla loro immagine presso il pubblico. Da noi la Banca d'Italia, ricorda Draghi, ha già fatto qualcosa del genere con apposite «istruzioni di vigilanza». Non è compito del Fsf decidere misure anti-crisi immediate, che spettano a organi politici come il G-20. Tuttavia c'è accordo che dalla crisi siamo tutt'altro che fuori; che anzi il sostegno alle economie «continuerà a richiedere risposte aggressive e coerenti». C'è accordo che le misure prese da ciascuno Stato a favore delle banche basate sul proprio territorio non dovranno «invertire il processo verso una maggiore integrazione finanziaria internazionale verificatosi negli ultimi anni». Almeno a parole, insomma, no alla de-globalizzazione, no al ripiegamento delle banche entro i confini nazionali. Se la finanza è globale, a rifondarne le regole dovrà essere un organismo più rappresentativo; l'inclusione di nuovi paesi, insiste Draghi, gli darà più autorità nel mondo. Un significato a sé pare averlo l'inclusione della Spagna, le cui banche sono rimaste solide nonostante lo scoppio di una bolla immobiliare assai grande, perché la Banca centrale spagnola le aveva obbligate a mettere da parte capitale nei tempi buoni: è probabile che le future regole mondiali copieranno quella intepretazione dinamica dei requisiti di capitale.

Torna all'inizio


La nuova Africa delle sfere d'influenza (sezione: Globalizzazione)

( da "Eco di Bergamo, L'" del 13-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

La nuova Africa delle sfere d'influenza --> Venerdì 13 Marzo 2009 PRIMA, pagina 1 e-mail print Il rapimento in Darfur dei tre volontari di Medici senza frontiere, tra i quali l'italiano Mauro D'Ascanio, non è certo privo di precedenti. Analoga sorte è toccata, per restare solo agli ultimi tempi, a due tecnici petroliferi (ottobre 2007), a quattro operai indiani (maggio 2008), a 11 turisti (cinque in quel caso gli italiani) e otto guide egiziane (settembre 2008) e a tre ingegneri e sei operai cinesi (ottobre 2008). In tre dei casi citati il vero obiettivo dei sequestri era il petrolio e l'attività delle compagnie straniere, in primo luogo cinesi, che di fatto contribuiscono a tenere in vita il regime sanguinario del dittatore Omar Hasan al Bashir. Quindi si trattava di colpi mirati, in cui l'eventuale riscatto diventava quasi una specie di beneficio collaterale rispetto all'interesse politico e che non a caso furono attribuiti all'opposizione armata. In questo quadro, che senso potrebbe avere, per la resistenza al regime di Bashir, attaccare gli uomini e le donne di un'organizzazione umanitaria che opera in Darfur dal 2003, assiste in modo disinteressato oltre 500 mila persone attraverso un centinaio di volontari stranieri e 1.625 operatori locali ed era stata di recente colpita, insieme con altre 12 Ong, da un provvedimento di espulsione perché sospettata di aver fornito alla Corte penale internazionale parte delle testimonianze poi servite a giustificare il mandato d'arresto contro Bashir? Pare impossibile, però, che il sequestro dei medici di MsF non sia collegato, in un modo o nell'altro, al nuovo clima internazionale creato dal provvedimento della Corte dell'Aja. Le organizzazioni umanitarie sono state spogliate della tradizionale «neutralità» e trascinate da Bashir nella mischia politica, quindi trasformate in potenziali bersagli. Per i movimenti armati della resistenza, che potrebbero così sfruttare la visibilità dei volontari stranieri per accrescere l'impatto delle proprie azioni a danno del regime e della sua residua credibilità. Ma anche per il regime, che tra espulsioni e rapimenti (MsF ha ritirato dal Darfur tutti i collaboratori non sudanesi) potrebbe riuscire a chiudere uno dei pochi canali attraverso cui il mondo riesce ancora a sapere e capire quanto accade nella regione. Iprossimi giorni, se non le prossime ore, e lo svolgersi degli eventi ci faranno capire meglio il senso di quest'ultimo dramma e sveleranno la mano che l'ha ordito. Ma se alziamo lo sguardo dalla preoccupazione per i rapiti, dobbiamo riconoscere nel Darfur e nel suo popolo le vittime di una politica che molti considerano morta e sepolta, che nessuno vuole veder rinascere ed è invece viva e vegeta come non mai: la politica delle sfere d'influenza. In sei anni, lo scontro tra esercito sudanese e milizie islamiche janjawid da un lato e gruppi ribelli autonomisti dall'altro ha provocato più di 300 mila morti e tre milioni di profughi. Ma è bastato che il petrolio del Sudan diventasse un bene prezioso per la Cina (che ne importa il 70% e per questo ha costruito a proprie spese un oleodotto lungo 1.400 chilometri) per bloccare qualsiasi ipotesi concreta per fermare il massacro. Un solo esempio: gli Usa potrebbero stabilire una «no fly zone» sul Darfur, come quelle a suo tempo decise per proteggere il Kurdistan e il Sud dell'Iraq, sfruttando le loro basi aeree di Gibuti, ma non lo fanno. Come potrebbero dispiacere alla Cina, che pure arma l'aviazione sudanese e addestra i piloti che bombardano il Darfur, se questa detiene, insieme con il Giappone, la maggior quota del debito estero americano? La realtà è questa. E la crisi economica mondiale purtroppo non aiuta a cambiarla. Fulvio Scaglione 13/03/2009 nascosto-->

Torna all'inizio


con l'etichetta giusta sugli alimenti l'esportazione all'estero ci guadagna (sezione: Globalizzazione)

( da "Nuova Sardegna, La" del 13-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Pagina 22 - Sassari Con l'etichetta giusta sugli alimenti l'esportazione all'estero ci guadagna SASSARI. «Etichettatura e presentazione degli alimenti come strumento di marketing per il mercato nazionale ed estero». Questo il tema di un corso di formazione organizzato dalla Camera di Commercio di Sassari per gli operatori del settore agroalimentare, e svoltosi ieri a Sassari, nella sede dell'ente. «La normativa sull'etichettatura è negli ultimi anni in continua evoluzione - ha detto aprendo i lavori Laura Cementano, relatrice dell'incontro assieme a David Grisley - e negli ultimi anni si è sempre più spostata verso obiettivi di tutela del cliente». Per le aziende è quindi fondamentale conformarsi, e l'iniziativa è stata l'occasione per fare il punto sugli aspetti più importanti della commercializzazione dei prodotti sui mercati interni ed esteri, illustrando i contenuti tecnico-normativi e le principali ricadute sull'attuale modalità di etichettatura degli alimenti. Nel corso dell'incontro sono stati inoltre presentati gli strumenti operativi realizzati dalla Camera di Commercio di Sassari per supportare gli operatori del settore nella corretta commercializzazione e promozione dei loro prodotti, ovvero il «vademecum per la corretta etichettatura degli alimenti» e la schede export necessarie per la commercializzazione di specifici prodotti alimentari sui principali mercati esteri. L'iniziativa, rivolta come detto agli operatori del settore agroalimentare, con particolare riferimento alle aree legali, marketing e comunicazione, qualità, commerciale e vendite, della distribuzione, associazioni di categoria, associazioni di tutela dei consumatori, personale camerale, si è sviluppata in due parti. La mattina si è parlato di etichettatura sul mercato nazionale, con il concetto di etichetta, i suoi contenuti informativi, etichettatura nutrizionale e claims salutistici, Dop, Igp, prodotti biologici e Ogm. Nel pomeriggio invece l'attenzione si è spostata all'estero, con l'analisi del commercio dei prodotti agroalimentari in campo internazionale e le prospettive future del settore, ed un approfondimento sulle modalità di etichettatura dei prodotti tipici locali per esportare nei principali paesi extra Ue come Usa, Canada, Giappone, Cina, Svizzera, Russia e Australia. Fabio Fresu

Torna all'inizio


Molla la spia scelta da Obama e accusa la <lobby d'Israele> (sezione: Globalizzazione)

( da "Riformista, Il" del 13-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Nomine fa un passo indietro l'ex ambasciatore scelto come presidente del National Intelligence Council Molla la spia scelta da Obama e accusa la «lobby d'Israele» Charles Freeman. Ha rifiutato di essere il super-capo dei servizi americani, colui che ha il potere di coordinare il lavoro delle 16 agenzie Usa. Le motivazioni del suo "no" tirano in ballo l'influenza delle idee dei gruppi israeliani sulle decisioni politiche statunitensi. È un'altra tegola per Barack. di Maria Teresa Cometto New York. La "Lobby Israeliana" torna a far discutere e dividere nella politica americana. A scatenare le polemiche è stata la rinuncia dell'ex ambasciatore Charles Freeman alla presidenza di National Intelligence Council, una carica delicatissima, il cui compito principale è raccogliere e interpretare il lavoro delle 16 agenzie di spionaggio e investigazione del governo Usa. «Le tattiche della Lobby Israeliana raggiungono le profondità del disonore e dell'indecenza e comprendono attacchi personali, citazioni sbagliate e selettive, la volontaria distorsione della storia, la fabbricazione di falsità e il completo disprezzo della verità», ha scritto Freeman nel comunicato con cui ha spiegato il suo ritiro dall'incarico a cui lo aveva chiamato Barack Obama. La nomina non aveva bisogno dell'approvazione del Senato, ma diversi senatori avevano espresso le loro preoccupazioni sulla figura di Freeman. L'abbandono di Freeman è una grave perdita per Obama e la dimostrazione che la Lobby Israeliana esiste, è potente e riesce a manovrare la politica estera Usa contro gli stessi interessi americani, ha scritto ieri l'editorialista David Broder sul Washington Post. Ma il suo collega Charle Lane sulle colonne dello stesso quotidiano tirava un respiro di sollievo, sostenendo che le analisi e posizioni di Freeman sul Medio Oriente e sulla Cina - al centro della controversia - non sono nemmeno originali, oltre a non essere condivisibili. Mentre dal mondo arabo arrivano due diverse letture dell'ennesimo dietrofront a cui è costretto Obama: è la conferma che la sua politica estera è uguale a quella di Bush, ha commentato Gulf news di Dubai; no, mostra come la Casa Bianca stia cercando seriamente di distanziarsi da Israele, ma debba farlo con cauti tentativi, sostiene Nadia Hijab dell'Institute for Palestine Studies a Washington. Freeman, 65 anni, è un personaggio con un ricco bagaglio di esperienza diplomatica e allo stesso tempo molto controverso. La sua prima importante missione fu nel 1972 come traduttore del presidente Nixon durante il suo storico viaggio in Cina. È stato ambasciatore Usa in Arabia Saudita dal 1989 al 1992; nel '93-'94 è stato assistente al ministro della Difesa sotto Clinton. Nel '97 è diventato presidente del Middle East Policy Council (Mepc, ex American-Arab Affairs Council), "generosamente" finanziato dal re saudita Abdullah bin Abdul Aziz, secondo quanto dichiarato dallo stesso Freeman in un'intervista del 2006. Il Mepc ha pubblicato due anni fa il saggio La Lobby Israeliana e la politica estera Usa dei due professori John Mearsheimer (Chicago) e Stephen Walt (Harvard), dove si sostiene che questa lobby, composta soprattutto da ebrei americani, ha piegato la Casa Bianca a fare gli interessi di Israele a discapito della sicurezza dell'America. Nel settembre 2007 la campagna elettorale di Obama aveva sconfessato il libro, la cui pubblicità online si collegava al sito del candidato democratico. Perfettamente in sintonia con le sue tesi invece è Freeman, che in un discorso al Washington Institute of Foreign Affairs ha detto che «Israele non fa finta neppure più di cercare la pace con i palestinesi, ma vuole solo reprimerli» e che la principale ragione per cui l'America deve fronteggiare il terrorismo è «la brutale oppressione dei palestinesi da parte dell'occupazione israeliana». Dopo l'11 settembre 2001, Freeman aveva invitato l'America a farsi l'esame di coscienza per capire perché i terroristi musulmani l'hanno presa di mira. Dal 2004 al 2006 è stato anche consulente della maggior compagnia petrolifera statale cinese e ha espresso in più occasioni la sua simpatia verso il regime comunista contro i dissidenti di Tienanmen e del Tibet. Il punto di vista di Freeman sarebbe stato prezioso per capire i nemici e i rischi dell'America, secondo Broder. Al contrario, secondo Lane la sua visione è banalmente uguale a quella dei teorici delle "cospirazioni" che popolano la blogosfera e i campus universitari americani. In ogni caso, un nuovo buco è aperto nelle file degli uomini di Obama. 13/03/2009

Torna all'inizio


Confindustria, cig vicina ai massimi del 1993 (sezione: Globalizzazione)

( da "Riformista, Il" del 13-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Le notizie Confindustria, cig vicina ai massimi del 1993 L'aggravarsi della crisi economica preoccupa gli industriali. Dopo il direttivo di Confindustria e le parole di Emma Marcegaglia che è tornata a sollecitare immediati interventi per evitare la chiusura delle aziende, anche la giunta ha affrontato ampiamente la difficile fase della congiuntura economica. A mettere in allarme gli imprenditori è, in particolare, la stretta creditizia: il centro studi di viale dell'Astronomia - nella Congiuntura flash- segnala come un'impresa su dieci abbia difficoltà ad accedere al credito. Ma è allarme anche per l'impennata del ricorso alla cassa integrazione che a febbraio si avvicina ai massimi del 1993, con il monte ore Cig annualizzato pari all'1,16 per cento della forza lavoro (0,8 a gennaio). Il picco nel 1993 è stato all'1,4 e quello nel 1984 al 2,1. I dati - spiega il centro studi di Confindustria - indicano che la contrazione dell'attività, nel manifatturiero e nei servizi, è proseguita a gennaio e febbraio 2009 ai ritmi marcati dell'ultimo trimestre 2008. Questo si ripercuote sulle stime di crescita per l'anno in corso. Del resto le maggiori istituzioni internazionali (dal Fmi all'Ocse alla Commissione) - ricorda il Centro studi degli industriali - hanno annunciato revisioni al ribasso delle stime sull'andamento di tutte le economie e per l'Italia le valutazioni più recenti danno una caduta del Pil attorno al 3 per cento nel 2009. Draghi, «Servono risposte aggressive». Le debolezze perduranti nei sistemi finanziari, nell'economia reale, nelle economie avanzate e in quelle emergenti «continuano a rendere necessarie misure e risposte aggressive e coerenti»: lo ha detto a Londra il governatore della Banca d'Italia e presidente del Forum per la stabiliità finanziaria Mario Draghi, al termine di una riunione del Forum. Draghi ha anche annunciato che 11 nuovi Stati membri - ovvero i paesi del G-20 che ancora non ne fanno parte - parteciperanno al Forum per la stabilità finanziaria: si tratta di Argentina, Brasile, Cina, India, Indonesia, Messico, Corea del Sud, Russia, Arabia Saudita, Sudafrica e Turchia. Parteciperanno come invitati anche Spagna e Commissione Ue. «Non abbiamo discusso l'esposizione delle nostre banche rispetto ai Paesi dell'Est Europa - ha poi aggiunto Draghi - . I Paesi dell'Europa centrale - ha detto - non hanno lo stesso livello di rischio. Alcuni sono rischiosi, altri meno rischiosi». Bei, tre miliardi ad auto. La Banca europea per gli investimenti (Bei), braccio finanziario dell'Ue, ha sbloccato una serie di prestiti per l'industria dell'auto per un totale di 3 miliardi di euro, mirati a incentivare la produzione di vetture a basse emissioni di CO2. A beneficiarne è anche il Gruppo Fiat, che ha ottenuto 400 milioni di euro, il massimo disponibile per ogni singola casa automobilistica. La stessa cifra è stata accordata ai tedeschi Bmw e Daimler (che controlla la Mercedes), ai francesi Renault e Peugeot-Citroen (Psa) e agli svedesi di Scania e Volvo Trucks. Volvo Cars si è dovuta accontentare della metà, 200 milioni di euro. In un comunicato, la Bei informa che entro maggio il suo consiglio d'amministrazione approverà altri prestiti per un totale di 2,8 miliardi di euro, portando a oltre 7 miliardi di euro l'intervento a favore dell'industria dell'auto nel corso del semestre 2009. Da dicembre ad oggi la Bei ha già approvato un prestito da 400 milioni di euro per la Volskwagen e uno da 150 milioni per la Piaggio, rispondendo alle direttive del Consiglio europeo di dicembre che aveva chiesto di aiutare il settore a superare la crisi aumentando il livello di prestiti, che quest'anno non avrebbero dovuto superare i 4 miliardi di euro. Usa, in arrivo un secondo piano? È possibile che il governo Usa possa valutare un secondo piano di stimoli per rianimare l'economia statunitense ma per ora la possibilità non è presa in considerazione. Così la portavoce della Casa Bianca, Nancy Pelosi, commentando le voci su un ipotetico secondo piano di stimolo. «Non chiudiamo la porta a certe cose», ha detto Pelosi ai giornalisti, «solo che per ora non è sul tavolo. Preferiamo focalizzarci sul primo» piano, quello da 787 miliardi di dollari varato a febbraio. Auditel, «diventi ente indipendente». La maggioranza del capitale di Auditel, la società che rileva gli ascolti televisivi in Italia, dovrebbe passare in mano ad «enti indipendenti», con Rai e Mediaset e le altre emittenti che ne fanno parte tutte insieme presenti nel capitale ma con una quota inferiore al 50 per cento. È in sintesi, la proposta che giunge dall'amministratore delegato di Sky Italia, Tom Mockridge, con l'obbiettivo di «garantire al mercato e agli investitori un arbitro affidabile». 13/03/2009

Torna all'inizio


Monito Bce all'Italia Crollo tedesco (sezione: Globalizzazione)

( da "Manifesto, Il" del 13-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

DIARIO DELLA CRISI Monito Bce all'Italia Crollo tedesco Maurizio Galvani Il Bollettino mensile della Bce è chiaro: nel 2010, 10 paesi su 16 dell'Unione europea sfonderanno il tetto del 3% del rapporto deficit/Pil fissato a Maastricht. Irlanda, Grecia, Spagna, Francia, Italia, Portogallo e Slovenia saranno le prime (già nel 2009) a superare questa quota; seguiranno Belgio, Germania, Austria e Slovacchia. L'Italia è uno dei paesi in crisi per il quale la Bce prevede un deficit sopra il 3% sia per l'anno 2009 che 2010. I curatori del Bollettino trovano l'occasione per rilanciare un avvertimento e dire che «i governi hanno già impegnato importanti risorse a sostegno del sistema bancario». Azzardano che «non c'è nessun margine per nuove misure di stimolo poichè queste azioni nuocciono alla fiducia». Sul che fare, conta la dichiarazione fatta - ieri stesso a Vienna dal presidente della banca centrale Jean-Claude Trichet - secondo la quale «la Bce non ha deciso a priori che l'attuale livello dei tassi sia al minimo». Tradotto potrebbe voler dire un ritocco ancora verso il basso del costo del denaro bloccato all'1,5%. Mentre Trichet giura di non aver mai usato la parola default (ovvero rischio di insolvenza per un singolo paese), contestualmente, svela la sua contrarietà all'ipotesi di adottare degli eurobond emessi dai singoli dicasteri del tesoro. Boccia il progetto che vuole adottare il ministro Tremonti e la richiesta già avanzata, in Italia, da alcuni istituti di credito per accedere a questi bond. L'Eeag (commissione di otto economisti presso la Bce) chiede che la banca si faccia carico di supervisionare i grandi gruppi bancari presenti in più paesi del Vecchio Continente e avere quindi una comune normativa finanziaria. La richiesta è un ulteriore vigilanza di fronte a un sistema che traballa. Il Bollettino infine conferma che «il Pil nella zona dell'euro registrerà un calo compreso tra il -3,2% e il -2,2% nel 2009 e fra -0,7% e più 0,7% nel 2010». Non accenna a rallentare la richiesta di sussidi di disoccupazione in Usa. Nella settimana che si è chiusa il 7 marzo le richiete sono state 654 mila richieste, novemila in più rispetto alla settimana precedente con nuovo massimo per le registrazioni continuative a 5.317.000, il massimo storico, cioè da quando è iniziata la rilevazione nel 1967. Inoltre le imprese denunciano un calo delle scorte superiore all'1,1% nel mese di gennaio. Non «sorridono» nemmeno in Germania: il ministero dell'economia ha comunicato una caduta della produzione industriale è del 7,5% rispetto a dicembre. Il dettaglio per settori mostra una discesa della produzione nell'industria manifatturiera dell'8,4%, le costruzioni sono calate del 7,8% e l'energia del 3,2%. Passando alla crisi dell'auto, la Bmw, ha comunicato una discesa dell'89,5% dei propri utili. E La Volvo, ha fatto sapere di aver raggiunto un accordo con i sindacati con il quale si congelano i salari con l'impegno di bloccare nuovi licenziamenti. I due colossi asiatici la Cina e il Giappone manifestano significativi rallentamenti: il Pil nipponico nel IV trimestre del 2008 ha subito una flessione del 3,2% pari al 12,1% su base annuale. Dalla Cina giungono segnali contrastanti con una brusca frenata della produzione industriale (3,8%) e una forte crescita dei prestiti bancari. Ciò è stato provocato dal calo delle esportazioni. I prestiti bancari sono scesi a 1.070 miliardi di yuan (157 miliardi di dollari) un dato inferiore al record storico di 1.620 miliardi di yuan di gennaio.

Torna all'inizio


Risiko IMPERIALE (sezione: Globalizzazione)

( da "Manifesto, Il" del 13-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

TRE MONDI PER UNA REGIA MULTILIVELLO Risiko IMPERIALE Il ventunesimo secolo sarà multipolare e la globalizzazione porterà a un governo mondiale condiviso tra Stati Uniti, Unione europea e Cina. Un'intervista con Parag Khanna, autore del volume «I tre imperi», considerato testo di riferimento dell'establishment legato a Barack Obama Roberto Ciccarelli Parag Khanna, enfant prodige della scuola liberal delle relazioni internazionali, è l'emblema peripatetico del mondo post-Americano. Indiano di nascita, ha vissuto da bambino negli Emirati Arabi, ha frequentato il liceo negli Stati Uniti e in Germania, infine il suggello di una laurea alla Georgetown. Poi il salto nel pantheon delle fondazioni democratiche, la «Brookings Institution», l'accesso alla «Commissione Trilaterale» e al «World Economic Forum» di Davos dove, forse unico trentenne, è stato invitato sette volte. Oggi Khanna è direttore del progetto di ricerca Global Governance Initiative alla «New American Foundation». Le ragioni della buona accoglienza del suo ultimo libro, Tre imperi. Nuovi equilibri globali nel XXI secolo, (Fazi, pp. 609, euro 22,50), possono essere individuate nel profilo melting pot dell'autore, che segnala la fine del cosiddetto «uomo atlantico» (bianco, americano, protestante e anglo-sassone), e nell'analisi dell'attuale multipolarismo, che ratifica la fine del sogno unipolare, ed imperiale, americano portato avanti durante la presidenza di George W. Bush. Un libro che sembra essere stato scritto appositamente per restituire un'immagine globale alla nascente politica estera della nuova amministrazione Obama. Non a caso Khanna è stato consulente per la politica estera durante la sua campagna elettorale. Il lancio mediatico che ha accompagnato il libro è stato caratterizzato da una tesi non occasionale. Tre imperi può essere simbolicamente contrapposto al famigerato Scontro delle civiltà di Samuel Huntington che rappresenta, nel profilo intellettuale e nell'argomentazione, il risvolto oppositivo di Khanna. Il primo era conservatore in politica e un realista nelle relazioni internazionali. Il secondo è un progressista e fautore di un multipolarismo ideale. Se Huntington era il fautore di una democrazia limitata alle civiltà dominanti, e alle élites bianche, al contrario Khanna promuove la «storia comparativa» tra le culture di Alfred Toynbee e considera quella americana una democrazia multiculturale e multietnica. Con la crisi (irreversibile?) del neo-liberismo conservatore, e della centralità ideologica assegnata alla «razza bianca» e all'ambiente sociale come cause fondamentali per lo sviluppo di una civiltà, oggi riemerge una diversa attenzione nei confronti delle differenze e delle somiglianze tra le varie civiltà, senza per questo rinunciare all'idea che, nella politica globale, sono i rapporti di forza a dettare i tempi. Potrebbe essere questo il risultato dell'avanzata del «secondo mondo» - il titolo originale del libro - principalmente della Cina: non certo un pacifico «governo del mondo», né tanto meno una guerra globale tra le civiltà, ma il consolidamento di una rete di relazioni interimperiali nelle quali i «paesi emergenti» (la Russia, l'Iran, l'Egitto, l'Uzbekistan e India che Khanna analizza da vero globe trotter) giocheranno un importante ruolo di contro-bilanciamento delle potenze dominanti: Stati Uniti, Cina e Unione Europea. Una ricetta riconoscibile nell'ambiente degli analisti democratici, il più noto dei quali in Italia è Charles Kupchan che ha disegnato uno scenario paragonabile ne La fine dell'età americana. Khanna riflette tuttavia su una differenza significativa: rispetto all'epoca ascendente della globalizzazione, è ormai difficile pensare che la democrazia sia «esportabile» solo attraverso le virtù dell'economia di mercato. Senza considerare che il tentativo di «esportarla» sulle canne dei fucili si è rivelato, se è possibile, ancora più catastrofico. Il suo è un appello per un «governo responsabile delle differenze», senza cedere agli interessi geopolitici. Interpellato su questo punto, Khanna si è rivelato un realista: «Nel XXI secolo, geopolitica e globalizzazione coesisteranno in maniera pericolosa. Continueranno a procedere su binari opposti, ma restano due lati della stessa medaglia. La globalizzazione è l'arma che gli imperi usano per perseguire i loro obiettivi geopolitici. Lo ha fatto la globalizzazione americana, lo sta facendo quella cinese. Se la geopolitica prevarrà sulla globalizzazione, il futuro sarà molto complicato. Il loro rapporto resta tuttavia potenzialmente produttivo». Per quali ragioni gli Stati Uniti sembrano avere perso la capacità di sfruttare questa produttività? Gli Stati Uniti stanno sperimentando un relativo declino, ma restano una superpotenza, anche dal punto di vista militare. Credo tuttavia che il momento unipolare americano sia terminato almeno dagli anni Settanta ed Ottanta del XX secolo. È uno dei risultati della Guerra fredda, insieme all'apertura e alle riforme economiche della Cina, al consolidamento e all'espansione dell'Unione Europea. Ciò ha portato ad un'eccezionale diffusione del potere a livello mondiale. È questa la causa principale per cui gli Stati Uniti stanno perdendo posizioni sul mercato geopolitico. Barack Obama ha però confermato la sua intenzione di trasformare il XXI secolo in un nuovo «secolo americano». A suo parere, in che modo riuscirà a realizzare questo progetto? Il prossimo secolo apparterrà ad una pluralità di potenze. I popoli dell'anello del Pacifico non stanno aspettando di trasformarlo in qualcosa a propria immagine e somiglianza. Lo hanno già fatto! L'America dovrà rivitalizzarsi per restare competitiva nelle condizioni attuali. Penso che Obama rimetterà al passo questo paese, sia dal punto di vista interno, sia a livello internazionale. Ciò non contribuirà a restaurare la sua egemonia, ma solo a mantenere la sua attuale posizione come uno dei tre principali leader mondiali. Questo significa che il nuovo «secolo americano» preferirà la diplomazia all'arte della guerra? La geopolitica attuale è molto più complessa rispetto a quella del XIX secolo. Esiste un livello allo stesso tempo locale e globale, che io chiamo «secondo mondo» in cui sono presenti l'Europa dell'Est, l'Asia centrale e quella dell'Est, il Medio Oriente che determineranno il destino della competizione tra le tre superpotenze. L'arte della diplomazia non è mai tramontata. Ma certo, in questo nuovo scenario, essa sarà molto importante per garantire la stabilità in un mondo così complesso, multipolare e multi-civilizzato, e per governare le ambizioni delle potenze emergenti. Gli Stati Uniti dovrebbero garantire la protezione militare, l'Unione Europea un certo benessere e la Cina un nuovo potere economico. La tripartizione imperiale della politica globale da lei prospettata è l'auspicio di una divisione del lavoro tra le potenze? Oppure è il nuovo schema della lotta per l'egemonia mondiale? È una mia speranza che ciascuna delle superpotenze sia disponibile ad accettare l'importanza e l'insostituibilità delle altre, e il fatto che nessuna tra di esse potrà mai essere sconfitta. In questo modo, potrebbero concentrarsi su una salutare divisione del lavoro e concentrarsi sulle sfide comuni che le riguardano: il terrorismo, il cambiamento climatico, la crisi degli stati, la povertà. Questo nuovo multilateralismo è più un problema di coordinamento tra imperi regionali che un governo pacifico della politica globale? Entrambe le cose. Alcune istituzioni multilaterali sono molto importanti, penso al Wto, ma anche alle altre, sempre più marginali, come la Banca Mondiale. Quindi, quando si tratterà di fare investimenti in Africa, ciò dovrà essere un problema comune degli Stati Uniti, della Cina o dell'Unione Europea. Un modello preferibile a quello attuale in cui nessuno si muove prima di avere consultato le Nazioni Unite. È comprensibile che un paese in crisi come gli Stati Uniti invochi una cooperazione responsabile. In che modo, e sino a quale punto, un antagonista globale come la Cina collaborerà a questa impresa? Passata la crisi finanziaria, tutto tornerà come prima? La Cina vuole essere un azionista responsabile dell'ordine politico globale, non certo dell'ordine auspicato in passato dagli Stati Uniti. Ciò pone dei problemi, anche perché esiste una grande differenza tra ciò che gli Stati Uniti ritengono sia «responsabile» e ciò che è «responsabile» agli occhi dei Cinesi o degli altri. Pensi solo, ad esempio, ai problemi sollevati dalle sanzioni economiche contro la Siria, l'Iran, Cuba e la Corea del Nord. È un tema sul quale nessuno dei due contendenti «imperiali» è d'accordo. La sua tesi sull'Unione Europea, che in questa crisi si presenta più divisa che mai, sorprenderà molti europei. Non pensa di essere troppo ottimista nel considerarla un attore globale? Resto dell'idea che l'Europa sia un influente attore economico globale, oltre che un importante attore diplomatico. In tutta l'America Latina, l'Africa e l'Asia si fanno grandi sforzi per copiarne il modello. Questo è molto importante. In questa ottica, l'allargamento verso Est dell'Unione Europea rappresenta uno sviluppo positivo della sua vicenda perché aiuta a consolidare i suoi confini ad Est e ad Ovest, accresce l'influenza sulla Russia e rafforza la prossimità con il Medio Oriente. Al di là delle difficoltà attuali, i «nuovi» membri dell'Unione porteranno un'attitudine positiva rispetto all'impegno internazionale e questo sarà salutare anche per i paesi della «vecchia» Europa.

Torna all'inizio


Obama alla Cina: diritti da tutelare (sezione: Globalizzazione)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 13-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Il Sole-24 Ore sezione: MONDO data: 2009-03-13 - pag: 11 autore: Stati Uniti. Washington spinge sulla cooperazione economica e militare, ma chiede il dialogo con Lhasa Obama alla Cina: diritti da tutelare Tibet al centro dell'incontro con il ministro degli Esteri di Pechino Eliana Di Caro «I diritti umani sono essenziali » nella politica estera degli Stati Uniti, che si augurano «progressi nel dialogo tra il Governo cinese e i rappresentanti del Dalai Lama». Il presidente americano Barack Obama lo ha ribadito ieri al ministro degli Esteri di Pechino Jang Jiechi in un lungo incontro alla Casa Bianca, dal quale è emersa la volontà di costruire «rapporti positivi e costruttivi » tra i due Paesi. Nel colloquio sono stati affrontati diversi temi, dalla crisi economico-finanziaria ai dossier nordcoreano e afghano fino all'emergenza in Darfur, ma si è parlato anche delle relazioni spesso non semplici tra Washington e Pechino. Obama ha sottolineato la necessità di «rafforzare il dialogo militare » per evitare incidenti simili a quello che si è verificato martedì scorso nel Mar cinese meridionale, quando cinque imbarcazioni cinesi hanno accerchiato la nave americana Impeccable ostacolandone le manovre. Un episodio cui era seguito un duro botta e risposta tra i due Governi e che rischia di avere degli strascichi: il Pentagono ha annunciato che le unità di sorveglianza della Marina scorteranno le navi quando opereranno in quelle acque. Una stretta cooperazione, hanno concordato Obama e Jiechi, va perseguita anche sul fronte economico: le «due economie più importanti del mondo » devono lavorare «a stretto contatto e con urgenza per stabilizzare l'economia mondiale, stimolando la domanda e riattivando il flusso di credito sui mercati». L'incontro è arrivato all'indomani di giorni non facili per i rapporti sino-americani. Nelle ultime tre settimane si sono susseguiti episodi che hanno provocato imbarazzo o netta contrapposizione tra i due Paesi. Il più eclatante è stato appunto quello dell'incidente nel Mar cinese, con la Casa Bianca che ha reagito con proteste formali, definendo l'accaduto «il più grave incidente diplomatico dal 2001 », e il Governo di Wen che ha replicato con altrettanta durezza, contestando la violazione delle leggi internazionali. Pochi giorni prima era stata la volta del capitolo diritti umani. Hillary Clinton (al fianco di Obama, ieri, nell'Ufficio Ovale), nella sua visita in Cina il 20 febbraio aveva esplicitamente ridimensionato la questione, dichiarando che «il dibattito sui diritti umani non può compromettere il dialogo tra Pechino e Washington». Una settimana dopo, però, il Rapporto annuale sul tema diffuso dal Dipartimento di Stato Usa ha suscitato imbarazzo: il Governo del gigante asiatico è stato accusato di pesanti violazioni, dalla repressione delle minoranze etniche alla detenzione dei dissidenti politici, fino alla mancata libertà di stampa. La risposta secca di Pechino non si è fatta attendere: gli Stati Uniti devono smetterla di interferire nelle vicende cinesi, e pensare piuttosto ai loro problemi, in materia di diritti umani. Ieri Obama ha puntualizzato in maniera definitiva la posizione americana, esprimendo ad esempio «profonda preoccupazione » per la situazione umanitaria in Darfur e per la decisione del Governo di Khartoum di espellere le maggiori organizzazioni non governative che hanno provveduto a prestare assistenza alla popolazione. Quanto al Tibet, come si diceva chiamato in causa dallo stesso presidente americano, proprio l'altro ieri la Camera dei deputati statunitense aveva approvato una risoluzione a sostegno della regione, nel 50esimo anniversario della rivoluzione contro la presenza cinese. Nel testo viene chiesto di «riconoscere la disperazione del popolo tibetano» e di fare «uno sforzo multilaterale per arrivare a una soluzione duratura e pacifica». Pechino non ha fatto passare sotto silenzio l'iniziativa. Il portavoce del ministro degli Esteri Ma Zhaoxu ha annuncia-to una protesta formale, lamentando «il profondo malcontento del Governo e del popolo della Cina». E lo stesso Jiechi, prima dell'incontro alla Casa Bianca, in un discorso pronunciato al Center for Strategic and International Studies ha dichiarato che «il Tibet è parte inalienabile della Cina» e che «le questioni tibetane sono esclusivamente questioni interne cinesi». eliana.dicaro@ilsole24ore.com SEGNALI CONTRASTANTI Ma Yang chiede agli Usa di non interferire E dopo gli incidenti navali il Pentagono annuncia la scorta di cacciatorpedinieri Michelle a Fort Bragg. La First Lady ha visitato ieri la scuola per i figli dei militari nella base del North Carolina REUTERS

Torna all'inizio


la protezione civile si riunisce a grizzo (sezione: Globalizzazione)

( da "Messaggero Veneto, Il" del 13-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Pagina 13 - Pordenone La Protezione civile si riunisce a Grizzo MONTEREALE MONTEREALE. Appuntamento con la Protezione civile lunedì, alle 20.30, nella sala del centro Giordano Giacomello a Grizzo di Montereale. L'iniziativa, organizzata dal circolo Vincenzo Borghese del volontariato dell'anziano e introdotta dal presidente Giovanni Cardellini, vedrà le relazioni dell'assessore comunale Rino De Biasio e del responsabile della Pc di Montereale, Mario De Biasio. La conferenza di Grizzo precede due visite guidate alla sede della Protezione civile di Montereale e al centro operativo regionale di Palmanova. Si può definire costante il dialogo degli addetti alla protezione civile con i monterealini. Il comune, che ha 4.696 abitanti, conta infatti su cinquanta volontari, pronti a intervenire in caso di calamità o emergenze. Tutti addestrati per cercare dispersi, soprattutto in montagna, spegnere incendi e attuare interventi urgenti, hanno già dato prova di capacità e spirito di iniziativa. L'associazione dei volontari monterealini, nata a metà degli anni Ottanta come squadra antincendio, dal 1992 fa parte del dipartimento nazionale della Protezione civile. La sede di Montereale, in via Ponte Giulio, vanta anche la dotazione di due pick-up e un furgone Iveco. (s.c.)

Torna all'inizio


protezione civile, dura replica al wwf sui lavori nel bosco (sezione: Globalizzazione)

( da "Messaggero Veneto, Il" del 13-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Pagina 8 - Gorizia Protezione civile, dura replica al Wwf sui lavori nel bosco GRADO GRADO. Dopo il tifone di agosto, a Grado arriva il "tornado" di marzo. Una bufera scatenata dai volontari della Protezione civile isolana, che si ribellano alle esternazioni del Wwf sui lavori in corso all'interno del bosco compreso tra Grado Pineta e il campeggio di Punta Spin, tra la strada provinciale 19 e il mare, definiti «devastanti». «Con nostro rammarico l'8 marzo 2009 veniamo a conoscenza di una nota pubblica del Wwf - sottolinea il coordinatore della Protezione civile di Grado, Giuliano Felluga -. Wwf informato dell'appuntamento-incontro fissato per il 10 marzo e programmato dalle istituzioni al fine di illustrare il progetto concernente i lavori in loco. A questo punto ci chiediamo: dov'era il Wwf in tutti questi anni quando i volontari pulivano il sottobosco?». Proseguendo, il coordinatore della squadra locale, Giuliano Felluga, si chiede «come mai in tutti questi mesi, o meglio anni, il Wwf non si è mai presentato nelle giornate ecologiche programmate per la pulizia del bosco, forse perché a Grado non ha volontari?». «Ci hanno accusato per la presunta insussistenza del pericolo d'incendio nel bosco: per caso, erano assieme a noi nel luglio 2007 quando ha preso fuoco? Ci hanno accusato per la sporcizia lungo l'argine: erano presenti nel maggio 2008 quando gli scout e i volontari di Protezione civile si sono occupati della pulizia?». Come un fiume in piena, Felluga va avanti ricordando che dal 2005 l'argine viene regolarmente sfalciato, azione garantita dalla sola presenza dei volontari di Protezione civile in sintonia con i dipendenti comunali e non sicuramente con i volontari del Wwf. «È troppo semplice schierarsi a favore della natura senza impegnarsi manualmente per mantenerla più sana, a meno che l'intento del Wwf non sia quello di trasformare il bosco come la laguna - replica il coordinatore gradese -, che sta morendo perché essendo intoccabile ha i canali pieni di fango». In conclusione, il coordinatore e i volontari di Protezione civile della squadra di Grado chiedono a gran voce una smentita scritta, con effetto immediato, in merito alle affermazioni pubblicate, «altrimenti i volontari di Protezione civile a queste condizioni non ne vogliono proprio sapere e saranno i volontari del Wwf ad andare a interrare e a bagnare le piante per tutta l'estate al fine del ripristino del bosco». Leonardo Tognon

Torna all'inizio


La censura corre sulla rete Nella lista nera non solo la Cina (sezione: Globalizzazione)

( da "Unita, L'" del 13-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

La censura corre sulla rete Nella lista nera non solo la Cina UMBERTO DE GIOVANNANGELI Sono i «nemici di Internet». Nemici di una libertà di espressione che rompe le barriere censorie di una stampa irreggimentata. Nemici potenti. A denunciarli, in un rapporto inquietante quanto documentato, è «Reporter Senza Frontiere», (Rsf), organizzazione per la difesa della libertà di stampa nel mondo, Rsf ha compilato un elenco di Paesi «nemici di Internet» tra cui figurano Cina, Cuba, Egitto e Iran. In un rapporto appena pubblicato - a supporto della sua nuova campagna contro la censura su Internet, , Rsf osserva che invece di essere un veicolo di libertà, nei paesi «incriminati» il web è assimilabile a una grande rete aziendale «intranet» sottoposta a mille limitazioni. E gli internauti che riescono ad aggirarle se scoperti rischiano il carcere. L'ELENCO DEI CATTIVI Nell'elenco dei «cattivi» Rsf inserisce 12 Paesi: Arabia Saudita, Birmania, Cina, Corea del Nord, Cuba, Egitto, Iran. Siria, Tunisia, Turkmenistan, Uzbekistan e Vietnam. Altri dieci Paesi, tra cui Australia e Corea del Sud, sono stati invece dichiarati «sotto osservazione» per avere adottato misure che Rsf definisce «inquietanti». Secondo l'organizzazione, il record di «ciber-dissidenti» in carcere è detenuto dalla Cina con 49; seguono il Vietnam con 7 e l'Iran con 4. In totale, Rsf è a conoscenza di 69 persone imprigionate per essersi «liberamente espresse attraverso Internet». VIGILANZA TOTALE Nel rapporto, Rsf spiega che i Paesi «sotto osservazione» sono stati selezionati per avere adottato leggi non del tutto compatibili con la libertà di espressione e di informazione. In Australia ad esempio si sta discutendo di un progetto di legge che consentirebbe ai «provider» di controllare ogni utente e di bloccare contenuti «inappropriati» nel nome della lotta alla pedofilia e al «download» illegale di video e musica. «Reporter senza Frontiere, organizzazione internazionale per la difesa della libertà di stampa, e Amnesty International, Premio Nobel per la Pace, vogliono richiamare la vostra attenzione sulla Giornata Mondiale contro la Cybercensura, prevista per il 12 marzo». Così inizia la lettera con cui Jean-François Julliard Segretario generale di Rsf e Larry Cox, Segretario generale di Amnesty International Usa si sono rivolti ai direttori generali di Google, Yahoo! e della Microsoft. Accusate di aver collaborato in diverse, e documentate, circostanze con i regimi censori, alcune delle più grandi imprese globali di Internet - quelle a cui Rsf e Amnesty International hanno indirizzato la lettera aperta - hanno aderito alla fine del 2008 ai principi del «Global Network Iniziative», asserendo pubblicamente la volontà di rispettare la libertà di espressione dei loro clienti nel mondo. Un impegno solenne che va verificato costantemente e nei fatti. L'Italia deve schierarsi apertamente contro ogni censura sulla rete: la sollecitazione è del senatore del Pd, Vincenzo Vita, che trova giusto rivolgere questo invito nella giornata nazionale per la libertà sul web «e a fronte dei rischi che corre internet a causa delle tentazioni censorie di numerosi Paesi e anche di qualche proposta avanzata dalla destra italiana». In particolare, Vita è allarmato dalle tentazioni censorie sul diritto d'autore. «E infatti numerosi, in questi mesi, da Berlusconi alla Carlucci, sono stati i propositi - osserva l'esponente del Pd - di mettere il bavaglio alla rete. È l'occasione di lavorare invece per una Carta dei diritti e dei doveri, secondo le linee ben interpretate dal gruppo di lavoro dell'Onu su tale materia su proposta di Stefano Rodotà ». Sono i «nemici di Internet». Gli Stati-censori. In testa la Cina, ma anche Australia e Corea del Sud. È quanto emerge da un documentato rapporto di Reporter senza Frontiere. Una censura che investe anche l'Italia.

Torna all'inizio


Inglese, al via i corsi per gli adulti (sezione: Globalizzazione)

( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 13-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Provincia di Oristano Pagina 4019 Ales Inglese, al via i corsi per gli adulti Ales --> Anche ad Ales gli adulti torneranno sui banchi di scuola. Lo faranno per imparare una lingua diventata fondamentale nell'era della globalizzazione e della comunicazione multimediale. Sarà la scuola media del paese del Monte Arci col sostegno dell'amministrazione regionale ad organizzare dei corsi di inglese gratuiti che si svolgeranno nella sede alerese dell'istituto scolastico. Le lezioni avranno la durata complessiva di ottanta ore ed ogni classe avrà un massimo di sedici alunni. La frequenza al corso è obbligatoria per ricevere un attestato finale. Ma gli interessati alle lezioni gratuite d'inglese dovranno anche sostenere un test di ingresso che dimostrerà il livello di conoscenza della lingua già posseduto dagli adulti. L'esperienza ha già riscosso un ottimo successo nell'istituto superiore di Mogoro, dove hanno partecipato ai corsi d'inglese mamme ma anche dirigenti di aziende locali. La stessa opportunità adesso viene offerta anche agli adulti di Ales. Le iscrizioni al corso vanno presentate entro domenica 15. Per qualsiasi informazione ci si può rivolgere alla scuola media statale ?Dante Alighieri? in via Amsicora (telefono 0783/91601). ( an. pin. )

Torna all'inizio


<Pechino censura Internet, Google e Microsoft complici> (sezione: Globalizzazione)

( da "Corriere della Sera" del 13-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Esteri - data: 2009-03-13 num: - pag: 17 categoria: REDAZIONALE Appello Reporter senza Frontiere scrive ai giganti del web «Pechino censura Internet, Google e Microsoft complici» Proibite, sparite, vietate tra le 400 e le 500 parole chiave. Censurate. Sono legate, in un modo o nell'altro, agli avvenimenti di piazza Tienanmen. Se vengono inserite in un motore di ricerca di Google o Microsoft in Cina, è come se non fossero mai state digitate sulla tastiera del pc. La censura corre ancora sulla rete e la tecnologia le dà una mano. Chiamati in causa per le loro responsabilità, questa volta, però, non sono solo governi che usano le maniere forti per mantenere il controllo sulla circolazione delle notizie. Adesso il dito viene puntato anche sui giganti della rete Google, Yahoo e Microsoft. La loro colpa: essersi fatti lusingare dalle pressioni del mercato web più grande del mondo, quello cinese. Così, Reporter senza Frontiere (Rsf) e Amnesty international Usa hanno scritto una lettera ai direttori generali dei tre colossi dell'informatica con la richiesta che, almeno per 24 ore, nella Giornata Mondiale della Cyber Censura celebrata ieri, venissero sospesi i meccanismi censori utilizzati in Cina. «Microsoft e Google applicano la censura direttamente all'interno del loro motori di ricerca — spiega Jean-FranÇois Julliard, segretario generale di Reporter senza Frontiere —. Hanno accettato di dotarli di filtri supplementari in Cina su richiesta delle autorità, che in cambio hanno accordato loro l'ingresso nel mercato nazionale». Secondo il rapporto «I nemici di Internet 2009» che Reporter senza Frontiere ha presentato ieri, la schiera degli internauti in Cina ha raggiunto quota 300 milioni di persone: «Davanti al mercato web potenzialmente più grande del mondo, Google e Microsoft hanno accettato di piegarsi alle esigenze del governo cinese — continua Julliard —. E non sappiamo esattamente a partire da quando». Sotto accusa, Google è corsa ai ripari mettendo a punto un sistema che ora informa l'utente sulla presenza dei filtri. «Il comportamento più grave di collaborazione alla censura è stato quello di Yahoo, quello che tutti ricordano: fra il 2004 e il 2007, l'azienda fornì alle autorità informazioni personali sui suoi utenti, quelle ottenute in fase di sottoscrizione dell'abbonamento ». Ciò permise alle autorità cinesi di individuare e arrestare alcuni utenti «indisciplinati ». Questo tipo di comportamenti si aggiunge alle maglie strettissime del controllo cinese: nel 2008, sempre secondo il rapporto di Rsf, le autorità hanno reso inaccessibili all'interno del Paese circa 3mila siti d'informazione. Intanto, dietro le sbarre restano 49 cyber dissidenti. E Skype, software di messaggistica istantanea, a seguito di un accordo con un'azienda cinese, sembra permetta alle autorità di intercettare le comunicazioni. Per tenere monitorata la situazione, Reporter senza Frontiere chiede incontri periodici coi vertici di Yahoo, Google e Microsoft. A fine 2008 si è svolto l'ultimo incontro con la numero due di Google, Nicole Wong. Nel frattempo, nessuna risposta alla lettera inviata nei giorni scorsi. «Non so come interpretarlo — conclude Julliard —. So che ne saranno stati disturbati». Protesta Davanti alla sede di Google, California Francesca Ghirardelli

Torna all'inizio


Il premier cinese Wen Jiabao: sono preoccupato per gli investimenti negli Usa (sezione: Globalizzazione)

( da "Rai News 24" del 13-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Pechino | 13 marzo 2009 Il premier cinese Wen Jiabao: sono preoccupato per gli investimenti negli Usa Wen Jiabao La Cina e' preoccupata per i suoi investimenti negli Stati Uniti, a causa dell'impatto della crisi finanziaria. Lo ha dichiarato oggi alla stampa il primo ministro Wen Jiabao. "Abbiamo prestato molto danaro agli Stati Uniti. Certamente siamo preoccupati per la sicurezza dei nostri investimenti" ha detto Wen, in occasione della tradizionale conferenza stampa nell'ultimo giorno della sessione del parlamento. "Per essere franco, io sono un po' preoccupato. E' per questo che io vorrei di nuovo invitare (..) gli Stati Uniti a rispettare la loro parola e i loro impegni a garantire la sicurezza degli investimenti cinesi" ha aggiunto il premier cinese L'8% di crescita non è impossibile Il premier cinese, Wen Jiabao, ha avvertito che ci vorranno "fiducia e coraggio" per uscire dalla crisi economica internazionale e ha affermato che per Pechino e' "difficile" ma "possibile" centrare l'obiettivo di crescita dell'8% per il 2009. Possibile nuovo pacchetto di investimenti Nella conferenza stampa conclusiva dell'Assemblea nazionale del popolo, Wen ha spiegato che, "se necessario", Pechino potrebbe varare "in qualsiasi momento" un nuovo pacchetto di investimenti per stimolare l'economia dopo quello da quasi 600 miliardi dollari. Il premier cinese si e' mostrato comunque fiducioso sulle prospettive dell'economia internazionale e ha affermato che "tra un anno la Cina e il mondo saranno in una situazione migliore".

Torna all'inizio


*** Cina: Wen, preoccupati per nostri asset Usa, vogliamo yuan stabile (sezione: Globalizzazione)

( da "TgFin.it" del 13-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

*** Cina: Wen, preoccupati per nostri asset Usa, vogliamo yuan stabile (Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 13 mar - "Abbiamo prestato un massiccio ammontare di capitale agli Stati Uniti e certamente siamo preoccupati sulla sicurezza dei nostri asset. Parlando sinceramente, ho alcuni timori". Cosi' il premier cinese Wen Jiabao ha espresso preoccupazione in merito alle riserve in valuta Usa. La Cina e' infatti il maggior detentore di titoli del debito pubblico Usa. Abbiamo gia' adottato una politica di diversificazione delle riserve in valuta estera - ha detto Wen nella conferenza stampa convocata per la fine della sessione annuale del Parlamento - e al momento le nostre riserve sono complessivamente al sicuro". "Il nostro principio nella gestione delle valute estere e' evitare il rischio" ha proseguito il premier che, sul fronte della politica monetaria, ha aggiunto: "Il nostro obiettivo e' mantenere la stabilita' di base del renminbi. Nessun altro paese puo' farci pressioni per deprezzare o apprezzare il renminbi". Fon- (RADIOCOR) 13-03-09 10:38:04 (0081)news 3 NNNN

Torna all'inizio


MADOFF IN MANETTE - NAVI USA VERSO LA CINA SWISS BANK ABBASSA LA VALUTA - CHI HA PAGATO LE VACANZE MESSICANE DI SARKÒ? ARRESTATO STRANGIO, IL MANDANTE DELLA STRAGE DI DUISBURG (sezione: Globalizzazione)

( da "Dagospia.com" del 13-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

HomePage | Segnala articolo --> MADOFF IN MANETTE - NAVI USA VERSO LA CINA ? SWISS BANK ABBASSA LA VALUTA - CHI HA PAGATO LE VACANZE MESSICANE DI SARKò? ? ARRESTATO STRANGIO, IL MANDANTE DELLA STRAGE DI DUISBURG ? I TEDESCHI NON BEVONO PIù BIRRA (-18%)? Rassegna stampa internazionale a cura di Apcom Bernard Madoff 1 - SPAGNA EL MUNDO - Piccola corruzione e beghe tra il Psoe e il Pp in apertura del quotidiano conservatore El Mundo: "Il Psoe attacca Mato per il 'regaluccio' di Correa al suo ex marito". Un altro attacco mediatico contro il giudice Garzon: "Garzon ha ricevuto 20mila euro per intervistare Zapatero e altri leader" per un ciclo di conferenze all'Università di New York. "Madoff in carcere": il banchiere, responsabile di una frode da 64 miliardi di dollari, ammette: "Ho sempre saputo che questo giorno sarebbe arrivato". EL PAIS - "Non siamo consapevoli della situazione che stiamo vivendo": reprimenda del vicepresidente del governo Maria Teresa Fernandez de la Vega a tutti i responsabili dell'area economica del Governo, invitati a mostrare maggiore iniziativa. "Colpevole": così si è dichiarato ieri Bernard Madoff davanti al giudice di New York che gli leggeva gli 11 capi di imputazione. "Il Pp raddoppia i suoi attacchi a Garzon", che sta indagando su una decina di casi di corruzione di alti vertici del partito popolare. Messico: "La guerra al narcotraffico rafforza la popolarità di Calderon", arrivato al potere nel 2006. Baltasar Garzon 2 - FRANCIA LE FIGARO - "Segreto bancario: gli europei aprono una breccia": Liechtenstein, Andorra e Belgio hanno promesso di abbandonare il segreto bancario, ma Svizzera, Lussemburgo e Austria continuano a fare resistenza. Una grande foto in prima pagina per "la truffa del secolo: Madoff arrestato in corso d'udienza", dopo aver confessato i propri crimini e la propria "vergogna". Intervista al centrista Francois Bayrou sul rientro della Francia nel comando integrato Nato: "Sarkozy ha gettato alle ortiche l'eredità gollista". Clima: l'innalzamento del livello del mare minaccia le spiagge della costa basca, dell'Aquitaine e del Languedoc-Roussillon. LIBERATION - "Madoff in prigione": il truffatore in prigione. La stella di Wall Street si dichiara colpevole e ammette di vergognarsi per quello che ha fatto: evita così un processo che avrebbe potuto rivelare i dettagli di una frode stimata in 65 miliardi di dollari. "Chi ha pagato le vacanze di Sarkozy in Messico?": invitato da un miliardario messicano dal passato quanto meno ambiguo, legato al narcotraffico. 3 - GERMANIA SUEDDEUTSCHE ZEITUNG - "Una brutta notizia sbagliata": dirompente risultato investigativo, peccato non rispondente a verità. Tim K. non aveva preannunciato il suo intento sul web. Ieri sera nella cittadina sveva di Winnenden migliaia di persone hanno rivolto le loro preghiere alle vittime. Sarkozy e Carla Bruni "Arrestato presunto killer mafioso", mandante della strage di Duisburg. Ieri in tarda serata a Amsterdam Giovanni Strangio e suo cognato, accusati di aver ucciso nell'agosto 2007 sei membri del clan Pelle-Vottari nell'ambito di una faida tra famiglie appartenenti alla 'Ndrangeta calabrese, sono stati catturati da un gruppo di agenti di diverse nazionalità che da tempo erano sulle loro tracce. FAZ - "Rappresentanti dei lavoratori votarono contro i bonus": in una lettera aperta al quotidiano di Francoforte il presidente della Federazione dei sindacati tedeschi (Dgb), Michael Sommer si difende dalle accuse secondo le quali in veste di vice presidente del consiglio di sorveglianza di Postbank avrebbe votato a favore dei 12 milioni di euro destinati alle gratifiche della dirigenza della banca. "Cattivi presagi per il vertice Opel": che sia indiano, cinese o francese non fa differenza. Per il momento il gruppo automobilistico di Ruesselsheim incassa solo risposte negative gli investitori. Solo i dipendenti sembrano disponibili a scommettere i loro risparmi sul salvataggio dell'azienda. Il vertice sul dossier Opel in programma oggi a Bruxelles alla presenza del commissario Ue all'Industria, Guenther Verheugen, non si apre sotto una buona stella. DIE WELT - "I cittadini di Winnenden cercano Dio": nel piccolo centro del Baden-Wuerttemberg tutti credono di conoscere tutti. Ma la sparatoria ha sconvolto le certezze della gente che non riesce a capire il perché né a tornare alla vita di sempre. Il ministro regionale dell'Interno, Heribert Rech (Cdu) dubita della fondatezza dei primi risultati delle indagini. Bank Of Scotland Wolfgang "Schaeuble (Cdu) intona una lode al cancelliere Merkel", dotata di "un'intelligenza superiore alla media" e "di una forza incredibile". Le parole di sostegno del ministro federale dell'Interno arrivano dopo giorni di aspre critiche rivolte al capo del governo tedesco da eminenti esponenti di Cdu e Csu. "Calo drastico della vendita di birra": rispetto a gennaio dello scorso anno la domanda è calata mediamente di 18,3%: i tedeschi non amano più la loro birra. Il trend più negativo, secondo il rilevamento fatto dall'Ufficio federale di statistica, è stato registrato in Nordreno Vestfalia, Renania Palatinato e Saarland (quasi -30%). Ma anche nel Land della birra per eccellenza, la Baviera, il consumo è sceso del 14,5%. "Le insicurezze provocate dalla crisi economica hanno raggiunto anche i birrifici", ha commentato Marc-Oliver Huhnholz dell'Associazione dei produttori di birra tedeschi (Deutscher Brauer Bund). 4 - GRAN BRETAGNA THE GUARDIAN - "Royal Bank of Scotland ha evitato 500 milioni di sterline di tasse per gli accordi globali" approvati dai governi di Londra e Washington. La banca ha ammesso che il piano di salvataggio ha garantito che il governo versasse milioni nello schema per ridurre il prelievo fiscale. A Copenhagen, l'economista Nicholas "Stern lancia un monito ai politici sulla 'devastazione' del clima". Il premier britannico Gordon Brown ha affidato a Stern il compito di analizzare l'impatto dei cambiamenti climatici, e l'economista ha puntato il dito contro i politici che non hanno compreso l'importanza di ridurre le emissioni di anidride carbonica. THE INDEPENDENT - In prima pagina la fotografia di Bernard Madoff: "'Mi dispiace' ha detto il truffatore da 65 miliardi di dollari". Madoff si è dichiarato colpevole della più grande truffa di tutti i tempi e ha lasciato il suo attico di lusso per trasferirsi in una cella di prigione, dove rischia di passare il resto della sua vita. THE TIMES - Anche il Times pubblica la fotografia di Madoff che arriva in tribunale: "Madoff 'dispiaciuto e pieno di vergogna', finisce in prigione". Il manager di New York passa dagli 'arresti nell'attico' alla prigione dopo essersi dichiarato colpevole della più grande truffa della storia. Il quotidiano rivela quindi che oltre 220 aerei usati all'aeroporto di Heathrow, Londra, rischiano difetti ai motori: "Le compagnie aeree continueranno a volare nonostante gli allarmi sulla sicurezza". THE FINANCIAL TIMES - "La Swiss Bank interviene per abbassare il valore della valuta", nel tentativo di frenare la crescita registrata negli ultimi tempi dal franco svizzero. Ora si teme che altri Paesi facciano altrettanto. In prima pagina Madoff: "'Non posso esprimere in maniera adeguata quanto sia profondamente dispiaciuto per quanto ho fatto' - Madoff". 5 - STATI UNITI THE NEW YORK TIMES - Un'immagine particolarmente forte apre la prima pagina del quotidiano americano: un bimbo indiano denutrito che apre la bocca davanti a un boccone di cibo: "La crescita economica indiana spicca il volo, ma la fame persiste": la malnutrizione è più grave in India che in molti paesi sub-sahariani. "Madoff arrestato dopo aver ammesso le proprie colpe": il banchiere di Wall Street esprime rimorso ma molti interrogativi restano ancora senza risposta. "La previdenza sanitaria nelle coppie omosessuali" per i dipendenti federali: nuovo quesito per il presidente Obama. THE WASHINGTON POST - "L'America ha perso ricchezze a un ritmo sconcertante nel 2008": gli ultimi dati evidenziano come la prosperità costruita durante la bolla sia svanita in pochi mesi. "Tracce di sostanza cancerogena in diversi prodotti di toilette per bambini": la Enviromental Protect Agency punta il dito contro alcune grandi multinazionali della cosmetica e dei prodotti per l'igiene. "Navi armate Usa verso la Cina" per proteggere la marina americana nelle acque del Mar cinese meridionale. [13-03-2009]

Torna all'inizio


SHANGRI-LA'S VILLINGILI PER TUTELA DELL'AMBIENTE (sezione: Globalizzazione)

( da "WindPress.it" del 13-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

13-03-2009 12 marzo 2009 SHANGRI-LA?S VILLINGILI RESORT E SPA, MALDIVES PER LA TUTELA DELL?AMBIENTE All?internodi Shangri-La?s Villingili Resort e Spa, Maldives, che aprirà nell?estate 2009, lo Shangri-La Eco Centre proporrà agli ospiti di scoprire, in modo interattivo, le bellezze naturali dell?isola di Villingili, i lavori di conservazione effettuati sull?isola e di essere coinvolti nelle attività di tutela ambientale intraprese dal resort. Tra le tante iniziative, gli ospiti potranno partecipare al programma di marcatura (tagging) delle tartarughe verdi, che permette di seguire gli spostamenti delle testuggini per capire meglio i movimenti di questa specie che abita l?isola, ma che è a rischio di estinzione. Sotto la guida esperta del biologo marino del resort sarà possibile anche assistere alla schiusa delle uova e all?emozionante spettacolo dei piccoli di tartaruga che si dirigono verso il mare. I sub più esperti invece potranno contribuire al programma di rilevamento delle mante giganti, fotografando le numerose creature marine che popolano le acque intorno all?isola ? l?unico luogo delle Maldive in cui la manta gigante si può avvistare tutto l?anno. All?Eco Centre si potrà scoprire l?inestimabile lavoro ambientale intrapreso dai biologi marini del resort e gli ospiti verranno sensibilizzati sul tema dell?ecologia e sull?importanza di preservare l?ambiente naturale per le generazioni future. Verrà anche illustrato l?impegno dei biologi marini per il ricollocamento dei coralli, altrimenti danneggiati dalla costruzione del resort, grazie alla creazione di aree marine protette, ?coral gardens?, a breve distanza dalla spiaggia, ideali per i nuotatori meno esperti. Gli esperti del resort, inoltre, proporranno lezioni sulla flora e la fauna ? sia d?acqua che di terra ? dell?isola, faranno da guida per escursioni nella rigogliosa giungla tropicale e forniranno mappe, materiale informativo e consigli sui percorsi naturalistici da intraprendere anche da soli. Shangri-La?s Villingili Resort and Spa, Maldives sarà il primo resort di lusso nella parte meridionale dell?arcipelago maldiviano, nell?atollo di Addu. Gli ospiti potranno scegliere fra 142 ville con vista sull?oceano o circondate dalla rigogliosa vegetazione dell?isola. Gan International Airport, il secondo aeroporto internazionale delle Maldive, dista solo otto minuti in barca e l?aeroporto internazionale di Malè è raggiungibile con frequenti voli interni della durata di 70 minuti. La catena alberghiera Shangri-La Hotels and Resorts, basata a Hong Kong, possiede e gestisce attualmente 62 hotel sotto i brand Shangri-La e Traders con un numero complessivo di oltre 28.000 camere. Gli hotel Shangri-La sono strutture 5 stelle lusso dotate di tutte le comodità e di servizi esclusivi. Gli hotel Shangri-La si trovano in Australia, Cina, isole Fiji, Hong Kong, India, Indonesia, Giappone, Malesia, Filippine, Singapore, Oman, Taiwan, Tailandia ed Emirati Arabi Uniti. Il gruppo presenta oltre 50 progetti in fase di sviluppo in Austria, Canada, Cina, Francia, India, Giappone, Macao, Maldive, Filippine, Qatar, Seychelles, Tailandia, Gran Bretagna e USA. Per ulteriori informazioni e prenotazioni, visitare il sito www.shangri-la.com Per ulteriori informazioni su questo comunicato contattare: MARTINENGO ? GLOBAL MARKETING COMMUNICATION Via F.lli Ruffini, 9 - 20123 Milano Tel. 02 89032599 Fax 02 463532 Email martinengo@martinengo.it Web www.martinengo.it Elena Crepaz/Manuela Cera/Massimo Martinengo L?archivio dei comunicati Shangri-La?s Villingili Resort and Spa, Maldives e immagini scaricabili ad alta definizione sono reperibili al seguente indirizzo: www.martinengo.it e http://www.shangri-la.com/imagelibrary.

Torna all'inizio


Cina preoccupata per suoi investimenti in Treasuries (sezione: Globalizzazione)

( da "KataWebFinanza" del 13-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Cina preoccupata per suoi investimenti in Treasuries (Teleborsa) - Roma, 13 mar - La Cina lancia un allarme sui suoi investimenti in Treasuris. Il Paese asiatico, che uno dei principali creditori degli Stati Uniti, attraverso massicci acquisti di Treasurys, si detta preoccupata della perdita di appetibilit del dollaro e dell'eccessivo deficit degli USA, che mettono a rischio le garanzie sugli assets detenuti dalla Cina. Cos il Premier cinese, Wen Jabao, al termine di una conferenza stampa, in occasione dell'inizio della legislatura. Aspre critiche sono giunte anche sulla politica di Washington, proprio ad un soffio dal vertice del G20. 13/03/2009 - 10:26

Torna all'inizio


CINA PREOCCUPATA PER I SUOI INVESTIMENTI NEGLI USA (sezione: Globalizzazione)

( da "Wall Street Italia" del 13-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Cina preoccupata per i suoi investimenti negli Usa -->Pechino è il primo acquirente di titoli di stato americani. In totale ha investito 696 miliardi di dollari in bond del Tesoro Usa...

Torna all'inizio


BORSE: TOKYO CHIUDE CON +5,15%, MIGLIORE SEDUTA DEGLI ULTIMI TRE MESI (sezione: Globalizzazione)

( da "Wall Street Italia" del 13-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Borse: Tokyo chiude con +5,15%, migliore seduta degli ultimi tre mesi -->Cina: «Siamo preoccupati per i nostri investimenti negli Usa. Gli americani rispettino i loro impegni»

Torna all'inizio


Il trio La Ricotta arriva Al Battente (sezione: Globalizzazione)

( da "Quotidiano.it, Il" del 13-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Il trio La Ricotta arriva Al Battente Ascoli Piceno | La rassegna 'Domenica, che ridere', propone tre appuntamenti con la comicità italiana; domenica 15 il trio lucano sarà al centro commerciale per uno spettacolo gratuito. di Francesca Pasquali Il trio La Ricotta Sarà il trio La Ricotta ad inaugurare la rassegna ?Domenica, che ridere? che per tre domeniche consecutive si terrà gratuitamente al centro commerciale ?Al Battente?. Domenica 15, dalle 18, il trio comico divenuto noto per aver partecipato all?ultima edizione del programma televisivo Zelig, intratterrà il pubblico con gag esilaranti e battute divertenti. Formato da tre comici lucani – Mario Ierace ed i fratelli Peppino e Tonino Centola – e nato nel 1987, il trio ha partecipato, prima di approdare a Zelig, a numerosi programmi radiofonici e televisivi, dando inoltre vita a molti spettacoli teatrali. Investendo nella rivisitazione umoristica della società globalizzata del terzo millennio e proponendo il punto di vista del finto ingenuo di provincia alle prese con impulsi e contraddizioni che è costretto a fronteggiare, il trio punta su velocità, ritmo e un?attenta scelta di tempi comici per generare ilarità nello spettatore. Il secondo appuntamento della rassegna sarà per domenica 22 con il duo di barzellettieri Lando & Dino; la manifestazione si concluderà domenica 29 con il comico Alberto Patrucco. 13/03/2009

Torna all'inizio


Aerospazio per uscire dalla crisi (sezione: Globalizzazione)

( da "Denaro, Il" del 13-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Campania politica e sviluppo Aerospazio per uscire dalla crisi Fari puntati sulla grande industria nella seconda giornata della Winter School Riflettori accessi sul ruolo che ha svolto nel secolo scorso la grande industria pubblica nello sviluppo dell'economia delle regioni meridionali. La seconda giornata della Winter School, organizzata dalla Fondazione Mezzogiorno Europa, inizia stamattina alle 9.30 con la presentazione del volume "Grande Industria e Mezzogiorno 1996 - 2006" di Federico Pirro e Angelo Guarini. Il lavoro dei due ricercatori sollecita a guardare oltre la crisi e propone di ridisegnare un progetto di reindustrializzazione dei territori meridionali, che per Campania e Puglia significa centralità del comparto dell'aerospazio. Antonio Ferrara Tema ricorrente nelle analisi e nei dibattiti pubblici, quanto si discute del fallito processo d'industrializzazione dei territori del Mezzogiorno è il ruolo che ha svolto nel secolo scorso la grande industria pubblica nello sviluppo dell'economia delle regioni meridionali. In queste settimane durante le quali gli effetti della crisi economica colpiscono pesantemente anche il tessuto industriale del nostro Paese e molti recuperano la funzione dello Stato nella gestione dell'economia, si ritorna a riflettere sulle esperienze di quegli anni che, con tutti i limiti che pure ebbero, produssero una robusta industrializzazione di vaste aree del Mezzogiorno. A Taranto, la scorsa settimana - in occasione della presentazione del libro dell'ex segretario generale della Uil Giorgio Benvenuto e il presidente di Alenia Aeronautica Giorgio Brazzelli, hanno affrontato il tema di come ridefinire una nuova centralità dell'impresa e come il sistema delle grandi aziende deve contribuire a riavviare l'economia in affanno delle regioni meridionali. La Fondazione Mezzogiorno Europa ripropone a Napoli oggi i temi della discussione in un workshop moderato da Alfonso Ruffo direttore del Denaro" durante il quale sarà presentato il volume "Grande Industria e Mezzogiorno 1996 - 2006" di Federico Pirro e Angelo Guarini. Gli autori del volume, che è pubblicato dalla casa editrice pugliese Cacucci, con una prefazione di Luca Cordero di Montezemolo, non si propongono di rileggere il percorso della grande azienda nel processo d'industrializzazione/ deindustrializzazione che dagli anni settanta ad oggi ha investito economia meridionale, espongono invece le conclusioni di un complesso lavoro di ricerca e di rilettura della vicenda industriale del Mezzogiorno nel periodo dal 1996-2007. L'ULTIMO DECENNIO Il volume indaga sui mutamenti intervenuti nell'ultimo decennio nella geografia delle grandi industrie italiane ed estere insediatesi dall'inizio degli anni '60 del Novecento in aree strategiche del Mezzogiorno e ne emerge un quadro del tutto inedito che smentisce l'opinione secondo cui molti grandi complessi ubicati nel Sud siano solo reperti d'archeologia industriale. Gli autori, nella prima parte del volume, espongono al lettore geografia, assetti produttivi, investimenti, subforniture e occupazione delle grandi industrie insediate nel Mezzogiorno e per i comparti monitorati, ne segue le ristrutturazioni, gli ammodernamenti impiantistici, le nuove capacità, i mutamenti societari e i riposizionamenti competitivi nel contesto della globalizzazione. Nella seconda parte del libro, partendo dallo scenario che emerge dalla ristrutturazione che nel ventennio 80 90 trasforma profondamente il sistema delle imprese del Mezzogiorno, gli autori ricostruiscono, con studi di comparti industriali e casi aziendali di riposizionamento e ricollocazione sul mercato, con testimonianze di positive esperienze d'attrazione d'investimenti una mappa articolata dei settori dell'impresa meridionale, e propongono essi stessi i comparti d'eccellenza verso i quali orientare interesse, attenzione e risorse. OLTRE LA CRISI Il lavoro dei due ricercatori sollecita il lettore a guardare oltre la crisi e propone di ridisegnare un progetto di reindustrializzazione dei territori meridionali, che per la Campania e Puglia, significa centralità del comparto dell'aerospazio. La proposta coincide con quella del presidente di Alenia Aeronautica che a Taranto esortava : "La crisi lancia una sfida: le aziende devono mostrare la propria forza in questo momento. Le regioni meridionali devono scommettere sul settore aeronautico e, per Alenia, sul programma del Boeing 787 e - prosegue Brazzelli - le diverse attività e i progetti sviluppati nei siti di eccellenza in Campania". Nel capitolo che il libro dedica all'industria aeronautica ed aerospaziale nell'Italia Meridionale, Angelo Guarini, che è anche il vicepresidente del Distretto pugliese dell'aerospazio, auspica la nascita di un distretto interregionale fra Campania e Puglia, imperniato proprio sul programma Boeing B787 e sui nuovi progetti di velivoli regionali, attività che Alenia Aeronautica sviluppa negli impianti localizzati nelle due regioni meridionali.Lo studio mette in risalto che i processi di globalizzazione, se hanno prodotto l'emergere di debolezze strutturali in larghi strati di Pmi meridionali del settore che stentano ormai a competere sul piano internazionale, hanno anche reso possibile il rilancio dei maggiori impianti dei gruppi nazionali ed esteri in esercizio nel Mezzogiorno, che si propongono da tempo come small player sul mercato mondiale.L'autore ritiene che l'industria aeronautica ed aerospaziale nel Mezzogiorno meriti un'attenzione particolare per una serie di ragioni, così sintetizzabili: - si tratta di un settore ad alta tecnologia, che favorisce processi di naturale integrazione e collaborazione con il mondo dell'Università e dei Centri di ricerca applicata. - a tutt'oggi non pregiudicata la caratteristica "labour intensive" di tale comparto, quasi da artigianato industriale; - la complessità progettuale, tecnologica, industriale ed economico-finanziaria delle produzioni aeronautiche richiede sempre più forme di collaborazione e, preferibilmente, di aggregazione internazionale per programmi di durata medio - lunga; - intorno agli stabilimenti facenti capo a grandi gruppi industriali tende a proliferare un indotto di piccole e medie imprese, molte delle quali fondate da ex manager o ex dipendenti delle grandi aziende, in possesso di un collaudato know-how professionale; - infine, è un settore con trend di crescita del mercato molto positivi, con particolare riferimento al comparto civile. La crisi può essere un'opportunità per il Mezzogiorno per lasciarsi alle spalle anche rigidità, idee e affezione a concetti che non hanno aiutato le imprese e la società meridionale a crescere ed attrezzarsi. POLO INTERREGIONALE Guarini, cita concetti come quello di "Polo aeronautico campano" e "pugliese". In questi anni, a suo avviso - si è rafforzata la consapevolezza a tutti i livelli (aziende, organizzazioni imprenditoriali, organizzazioni sindacali, Istituzioni locali) che la strada ineludibile dell'eccellenza competitiva impone la necessità di "fare sistema". Le due regioni possono e devono lavorare per la costruzione di un "Polo aeronautico meridionale", come vero e proprio sistema industriale. Senza la capacità di realizzare processi di collaborazione, integrazione e sinergia fra tutti i soggetti istituzionali ed economici (Associazioni imprenditoriali e sindacali, Grandi Aziende e Pmi), obiettivi ambiziosi quali sostegno finanziario allo sviluppo tecnologico, progetti di ricerca, formazione, internazionalizzazione, sviluppo logistico, crescita organizzativa e dimensionale, miglioramento efficienza operativa, completamento della filiera produttiva, rafforzamento della struttura finanziaria di piccole e medie aziende, sarebbero perseguiti in misura marginale e non rappresenterebbero la risposta che il Mezzogiorno deve trovare per superare la crisi e rispondere alla sfida di riforme profonde della struttura del Paese, come il federalismo, che rafforzerà inevitabilmente le preesistenze industriali forti e realmente competitive nelle aree meglio attrezzate del territorio nazionale. Oggi in programma Napoli, Hotel San Germano Via Beccadelli, 41 Località Agnano a partire dalle 9.30 Ore 9.30 Sviluppo, impresa, territorio, reti Una riflessione a partire dal volume"Grande Industria e Mezzogiorno 1996 - 2006". Partecipano Andrea Cozzolino, assessore regionale all'Agricoltura e alle Attività produttive Enrico Letta, deputato Gianni Lettieri, presidente dell'Unione industriali di Napoli Saranno presenti gli autori: Angelo Guarini, direttore Assindustria Brindisi-vicepresidente del Distretto aerospaziale pugliese Federico Pirro, docente di storia dell'Industria- Università degli Studi di Bari Modera Alfonso Ruffo, direttore del Denaro Ore 16,30 Politiche per il Mezzogiorno tra cooperazione, competizione e sussidiarietà Partecipano Francesco Boccia, deputato Ennio Cascetta, assessore regionale ai Trasporti Carlo Lauro, ordinario Statistica, Università Federico II di Napoli Massimo Lo Cicero, docente di Valutazione e finanziamento dei progetti alla Sapienza di Roma Gianfranco Rotondi, ministro per l'Attuazione del programma di Governo Coordina Alfredo Mazzei, vicepresidente della Fondazione Mezzogiorno Europa del 13-03-2009 num.

Torna all'inizio


A dieci anni dalla precedente conferenza Onu, la linea antiproibizionista rivela il suo fallimento (sezione: Globalizzazione)

( da "Avvenire" del 13-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

CRONACA 13-03-2009 A dieci anni dalla precedente conferenza Onu, la linea antiproibizionista rivela il suo fallimento TRIESTE. Vienna non è lontana dall'austro-ungarica Trieste, e l'eco arriva fin qui: solo da poche ore nella capitale austriaca, l'Onu ha decisamente imboccato la strategia della durezza nella lotta contro la droga, mettendo in minoranza la linea flessibile degli antiproibizionisti, fallita un po' ovunque. A 10 anni dalla precedente conferenza Onu, insomma, i maggiori consensi sono andati alla strada indicata da Italia e Svezia, considerata più concreta ed efficiente visto l'allarme mondiale. Olanda, Gran Bretagna e Germania messe all'angolo, dunque, ma dal loro stesso fallimento. Anche gli Usa sposano una nuova severità perché, dopo aver elargito 6 miliardi di dollari alla Colombia in 10 anni affinché diminuisse la produzione di cocaina, si sono dovuti arrendere all'evidenza: la guerra interna alla droga costa tuttora ogni anno 70 miliardi di dollari e il 20% della popolazione carceraria è dietro le sbarre per reati legati allo spaccio. Ma sulla stessa posizione si trovano ormai anche colossi «insospettabili» come Cina o Iran, oltre a Russia, Giappone e Australia, perché la droga è un business che non guarda in faccia nessuno. In Iran addirittura «il 2,6% della popolazione è tossicodipendente», mentre lo stesso ambasciatore colombiano lamenta «omicidi e corruzione» e ammonisce: «Ogni sniffata di coca porta in sé il peso di ettari di foreste distrutte». (L. Bell.)

Torna all'inizio


Obama: <Cooperare con la Cina> Ma avverte Yang sui diritti umani (sezione: Globalizzazione)

( da "Avvenire" del 13-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

MONDO 13-03-2009 colloquio alla Casa Bianca Obama: «Cooperare con la Cina» Ma avverte Yang sui diritti umani DA NEW YORK ELENA MOLINARI U n incontro avvenuto in un momento di tensione fra Stati Uniti e Cina, ma dove ha tuttavia prevalso lo spirito di collaborazione. Durante il loro meeting alla Casa Bianca Barack Obama e il ministro degli Esteri cinese Yang Jiechi hanno espresso la volontà comune che incidenti navali come quello dello scorso fine settimana «non si ripetano». Ma hanno di fatto sorvolato sull'episodio, preferendo parlare di economia. Il presidente americano ed il capo della diplomazia cinese hanno dunque concordato che i due Paesi «devono lavorare in stretto contatto e con urgenza per stabilizzare l'economia mondiale stimolando la domanda e riattivando il flusso di credito sui mercati». Domenica scorsa cinque navi cinesi avevano bloccato una imbarcazione oceanografica Usa in acque considerate "internazionali" da Washington e nella "propria zona economica" da Pechino. Mentre il Pentagono ha già fatto sapere che non rinuncerà alle ricognizioni navali nel Mar meridionale cinese, e ha assegnato al cacciatorpediniere Chung-Hoon il compito di fare da scorta armata alla nave bloccata domenica scorsa, la Casa Bianca è più interessata a rilanciare su basi pragmatiche il dialogo con la Cina, dalla cui fame per il debito Usa dipende in larga misura la ripresa economica americana. O- bama, ha detto di voler avere rapporti «positivi e costruttivi» con la Cina. Ha parlato anche di «dialogo sulle questioni militari». Poi, facendo eco al segretario di Stato Hillary Clinton, ha lodato le misure di stimolo che la Cina intende attuare per il rilancio della sua economia. «Dobbiamo lavorare insieme per stabilizzare l'economia mondiale ». In primo piano erano poi il ruolo di Pechino negli sforzi per dissuadere l'Iran e la Corea del Nord dal portare avanti i loro programmi nucleari. O- bama e Yang si sono infatti detti «uniti» nell'opposizione ai lanci missilistici da parte della Corea del Nord e decisi a lavorare per «fermare il nucleare» di Pyongyang. Il presidente Usa ha toccato anche il tasto dei diritti umani, la cui difesa gli Stati Uniti considerano «essenziale ». Secondo quanto riferito dalla Casa Bianca, Obama ha espresso a Yang l'auspicio che «vengano fatti progressi nel dialogo tra il governo cinese e i rappresentanti del Dalai Lama». Yang ha sottolineato che l'incontro di ieri mirava anche a gettare le basi per il primo faccia a faccia tra il presidente Obama e il collega cinese Hu Jintao previsto all'inizio di aprile in margine al G20 di Londra. Il leader americano ha visto il ministro degli Esteri di Pechino. «Dialogo sulle questioni militari». Però il Pentagono invia un cacciatorpediniere nel Mare cinese meridionale Il ministro degli Esteri cinese Yang Jiechi con Hillary Clinton (Reuters)

Torna all'inizio


Mdc lancia Cittadini in tv, nuovo canale YouTube (sezione: Globalizzazione)

( da "Comunicatori Pubblici" del 13-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Pubblicato il: 12-03-2009 Mdc lancia Cittadini in tv, nuovo canale YouTube Una Web Tv sul mondo dei consumi in tutte le sue sfaccettature, dalla spesa ai temi bioetici, dalla sicurezza on line ai tempi lenti della burocrazia. L?esperimento è stato lanciato dal Movimento Difesa del Cittadino che ha appena aperto un nuovo canale su YouTube. La Web Tv raccoglie le puntate delle trasmissioni televisive con la partecipazione dei rappresentanti di Mdc e manda in onda le edizioni dei telegiornali che si occupano di consumo e delle iniziative dell'associazione. Oltre a tutto ciò, “Cittadini in TV” realizza per gli utenti servizi auto-prodotti inediti. Ogni giovedì la home page del sito Mdc.it e il canale di Youtube “Cittadini in TV” saranno aggiornati con un servizio dedicato a un argomento di stretta attualità sul mondo dei consumatori oppure a un'iniziativa dell'associazione. Già ricco l?elenco di video tratti da diversi network pubblici e privati: Cifre in chiaro - Burocrazia lumaca, per esempio, o Babyconsumers e nuove tecnologie. Tra gli autoprodotti: Donne sull'orlo di una crisi... "economica", un servizio utilissimo sui pagamenti elettronici e le frodi, l'intervista ad Anna Bartolini, rappresentante italiana nel Consiglio dei consumatori dell'Unione Europea, in occasione della Giornata Europea del Consumatore, e l?intervista a Liliana Rossi Carleo dell?Università Roma Tre sul nuovo Master "Globalizzazione dei mercati e tutela dei Consumatori”. Tra tutti i video spicca lo Speciale su Eluana Englaro. La comunicazione del Movimento non si è evoluta solo in direzione video. I consumatori saranno più consapevoli e informati anche grazie a “MDC News”, la nuova newsletter con le ultime notizie sul mondo dell'associazione e dei consumi, articoli di attualità e d'interesse per i cittadini. L'appuntamento con la newsletter è bisettimanale, ogni martedì e giovedì: per riceverla, ci si potrà iscrivere direttamente nell'home page del sito www.mdc.it. Movimento Difesa del Cittadino ha investito molto sulla comunicazione per rafforzare gli obiettivi di promuovere la tutela dei diritti dei consumatori, informandoli e dotandoli di strumenti giuridici di autodifesa, prestando assistenza e tutela tramite esperti. Dopo aver fondato la prima agenzia d'informazione on line dedicata ai consumi, Help Consumatori (www.helpconsumatori.it), e rinnovato la veste grafica del sito istituzionale Mdc.it ora sta progettando la spedizione di altre due newsletter tematiche: Salute&Gusto sull'alimentazione e una seconda dedicata al risparmio energetico. Giada Lonardi

Torna all'inizio


QUANDO IL PROTEZIONISMO E' LEGITTIMO (sezione: Globalizzazione)

( da "Lavoce.info" del 13-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

>QUANDO IL PROTEZIONISMO E' LEGITTIMO di Claudio Dordi 13.03.2009 A parole, i leader mondiali sono contro il protezionismo, memori dei danni che ha causato all'epoca della grande depressione. Tanto che dal secondo dopoguerra una serie di accordi internazionali pone precisi vincoli alla libertà dell'esercizio della politica commerciale degli Stati. Esistono però numerosi strumenti legittimi di protezione. Delle contraddizioni tra interessi nazionali e internazionalizzazione si parlerà a Trento nell'ambito del quarto Festival dell'Economia in programma dal 29 maggio al 1° giugno dedicato al tema "Identità e crisi globale".   Non passa giorno senza che qualche politico al termine di un vertice internazionale dichiari l?avversione e il rigetto del protezionismo: tutti hanno ben presenti i danni causati dalle politiche adottate da gran parte degli Stati in seguito alla crisi della fine degli anni Venti. IL 2009 NON È IL 1929 La situazione attuale, invero, è completamente differente: la comunità internazionale, sin dal secondo dopoguerra, si è dotata di una serie di accordi internazionali che pongono precisi vincoli alla libertà dell?esercizio della politica commerciale degli Stati. Si pensi agli accordi del Wto, alla supervisione delle politiche economiche del Fondo monetario internazionale e ai numerosi accordi regionali e bilaterali che promuovono la creazione di zone di libero scambio e che imbrigliano le decisioni di politica commerciale. In più, tutti questi accordi prevedono meccanismi di soluzione delle controversie che funzionano da deterrente contro le violazioni. (1) Gli Stati ne sono consapevoli: il ?buy american?, la recente controversa disposizione contenuta nello ?stimulus bill? degli Stati Uniti, che vincola l?erogazione degli aiuti statali per la promozione di lavori pubblici all?impiego di beni e materie prime di produzione statunitense, è potenzialmente contraria a due accordi del Wto, quello sui sussidi e quello sugli appalti pubblici. Nel timore di dover affrontare un procedimento per la soluzione delle controversie di fronte al Wto, il legislatore statunitense ha aggiunto che ?la presente disposizione si applicherà conformemente agli impegni internazionali degli Stati Uniti?. LE MISURE PROTEZIONISTICHE ?LEGITTIME? Le preoccupazioni maggiori vengono dalle cosiddette misure di protezione ?legittime?, quelle, cioè, conformi alle norme internazionali. Quali sono? In primo luogo, i sussidi pubblici: ne sono vietati solo due tipi, quelli all?esportazione e quelli erogati a condizione che il beneficiario si rifornisca di input locali, come il ?buy american?. In secondo luogo, le misure di difesa commerciale: l?antidumping (dazi aggiuntivi nei confronti di beni importati a prezzi eccessivamente ridotti), i dazi compensativi nei confronti di prodotti importati che, nel paese di origine, hanno beneficiato di un sussidio pubblico e le misure di salvaguardia (dazi o restrizioni all?importazione) applicabili a determinati prodotti in presenza di un recente, notevole incremento delle importazioni degli stessi che abbia danneggiato i produttori locali. In terzo luogo, i dazi doganali. Se, infatti, gli Stati si sono impegnati in sede Wto a non incrementare i dazi oltre una soglia concordata per ogni prodotto, quelli applicati sono spesso inferiori, molto inferiori nel caso dei paesi in via di sviluppo, rispetto agli impegni internazionali. La differenza tra soglia concordata e tariffa effettiva comporta che ogni paese ha la facoltà di innalzare i dazi applicati fino a concorrenza degli impegni internazionali senza violare alcuna norma Wto. La tabella sotto illustra la differenza fra i dazi applicati e  oggetto di impegno, sottolineando il ?margine protezionistico? legittimo a disposizione degli Stati.   Dazi applicati Dazi oggetto di impegno Margine protezionistico Tutti i paesi 3.7 9.9 6,2 Paesi sviluppati 2.5 5.2 2,7 Paesi in via di sviluppo 6.9 21.8 14,9 Fonte: Mattoo, Subramanian, 2008 PIÙ PROTEZIONISMO NEI PERIODI DI CRISI? I dati sembrano confermare due tendenze: un incremento del protezionismo nei periodi di crisi e il notevole attivismo dei paesi in via di sviluppo. Una recente ricerca conferma che le inchieste antidumping nei paesi membri del Wto sono aumentate nel 2008 del 31 per cento rispetto all?anno precedente. I paesi in via di sviluppo  dominano la scena con il 73 per cento delle nuove inchieste, anche se gran parte delle misure sembrano applicate nel commercio fra queste nazioni, il 78 per cento dei produttori colpiti. I paesi industrializzati, comunque, hanno più che raddoppiato il numero di misure antidumping imposte: 54 nel 2008 contro 23 nel 2007. I settori più colpiti sono quelli del ferro e acciaio seguiti dal tessile e abbigliamento. I dati attuali delle misure di difesa commerciale, tuttavia, illustrano solo parzialmente il fenomeno. Prima di imporre un dazio o una misura restrittiva provvisoria bisogna completare una procedura che dura circa un anno: il rischio, pertanto, è che le misure di difesa commerciale siano applicate troppo tardi. MISURE ?CONTROLLABILI? E ?NON CONTROLLABILI? Mentre le decisioni di limitare i sussidi e di non innalzare i dazi doganali fino a concorrenza degli impegni internazionali possono essere adottate in brevissimo tempo dai governi, le misure di difesa commerciale sfuggono in gran parte al loro controllo. Nell?Unione Europea, e in altri membri del Wto, per esempio, tali strumenti sono disciplinati da appositi regolamenti che attribuiscono diritti soggettivi ai singoli interessati. Ad esempio, alla presenza di tutti i requisiti previsti dal regolamento antidumping, l?Unione può rigettare la richiesta di dazi presentata dai produttori locali danneggiati dal dumping straniero solo in casi ben precisi e con motivazione adeguata. (2) Le decisioni degli organi competenti dell?Unione in materia possono essere oggetto di ricorso alla Corte di giustizia: la discrezionalità per limitare l?applicazione delle misure di difesa commerciale è, pertanto, limitata. L?unica possibilità consisterebbe nel modificare i testi dei regolamenti comunitari: il tempo necessario per gli emendamenti e la difficoltà di trovare adeguato consenso da parte degli Stati membri, poco propensi a rinunciare all?impiego di uno strumento di difesa, rendono tale scelta impraticabile. IL RISCHIO DEL PROTEZIONISMO ?ILLEGITTIMO? Non bisogna trascurare che esiste sempre il rischio che gli Stati adottino misure protezionistiche illegittime e siano pronti a sopportare le conseguenze di una decisione di condanna dell?organo di soluzione delle controversie del Wto. La forza deterrente di tale meccanismo è, infatti, molto limitata: la sanzione per uno Stato colto in violazione di una norma del Wto è l?eliminazione della misura illegittima che, peraltro, ha luogo normalmente almeno due anni e mezzo dopo l?inizio della procedura. Le sanzioni commerciali possono essere applicate solo se lo Stato violatore non si conforma alla decisione del Wto. Il sistema consente agli Stati di proteggere illegittimamente un determinato settore per un periodo di tempo assai dilatato, come è accaduto nel caso delle misure di salvaguardia statunitense contro l?importazione di acciaio, istituite nel marzo 2002 e abrogate, dopo essere state giudicate illegittime, nel dicembre 2004. Va detto, tuttavia, che numerose condanne da parte del Wto minano la credibilità negoziale dello Stato coinvolto e ciò, in un sistema basato sui continui negoziati, è un fattore che non può essere trascurato. Esistono numerosi strumenti legittimi di protezione a disposizione degli Stati; l?applicazione di molti di questi non può essere limitata da parte dei governi nel breve periodo. Gli unici che potrebbero realmente essere mantenuti sotto controllo dagli esecutivi sono i sussidi, proprio quelli maggiormente impiegati nell?attuale situazione di crisi economica internazionale. (1) Sono oltre 400 gli accordi istitutivi di zone di libero scambio notificati al Wto. (2) In materia commerciale gli Stati membri dell'Unione Europea hanno trasferito tutte le competenze agli organi di Bruxelles. Foto: da internet

Torna all'inizio


I GRILLINI ALL'ASSALTO DELLE AMMINISTRATIVE 4 ARCHITETTI PER BOLOGNA SAATCHI A GO-GO - DOLOMITI DI CEMENTO - VIDEO BENEDETTO (MARCO) I MANAGER DEL CRACK ALLE FERROVIE NORD (sezione: Globalizzazione)

( da "Dagospia.com" del 13-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

HomePage | Segnala articolo --> I GRILLINI ALL?ASSALTO DELLE AMMINISTRATIVE ? 4 ARCHITETTI PER BOLOGNA ? SAATCHI A GO-GO - DOLOMITI DI CEMENTO - VIDEO BENEDETTO (MARCO) ? I MANAGER DEL CRACK ALLE FERROVIE NORD ? MAL DI DENTI PER DI PIETRO ? LARGHE INTESE A SEGRATE... A cura di Enrico Arosio e Paolo Forcellini per "L'espresso" 1 - ELEZIONI AMMINISTRATIVE - PICCOLE LISTE CRESCONO... Beppe Grillo li ha convocati a Firenze domenica 8 marzo: i meet up, i gruppi che si richiamano al blog grillista, con l'obiettivo di rompere finalmente gli indugi e fondare un movimento politico. Una rete di liste civiche che si candideranno ovunque sia possibile alle elezioni amministrative. Beppe Grillo Grillo non è l'unico, però. In vista del voto di giugno la lista civica è l'ultima tentazione della classe politica locale, specie dalle parti del Pd. Mutano le realtà, non gli ingredienti: un politico dotato di un certo peso elettorale, in difficoltà nel partito di appartenza, capace di relazioni trasversali. È il caso di Graziano Cioni a Firenze: eliminato dalle primarie, l'assessore sceriffo medita di riciclarsi alla guida di una lista in appoggio del candidato Matteo Renzi, ma distinta dal Pd: "Nella mia lista ci sono tanti iscritti al Pd, se fanno problemi non mi interessa, qui è in gioco il destino del centrosinistra". Lista civica anche ad Ancona, guidata da un pezzo da novanta del Pd locale, l'ex sindaco Renato Galeazzi. In parallelo a quella che si sta preparando nello schieramento opposto, un listone con tutto il centrodestra e la candidatura del leader della Confartigianato Giorgio Cataldi. Modello Bologna, modello Guazzaloca. Più tradizionale la lista civica che a Forlì appoggerà il candidato Roberto Balzani, vincitore a sorpresa delle primarie: qui servirà a rafforzare la coalizione di centrosinistra, ma c'è già stata la reazione polemica dei vertici del Pd. (M.D.) 2 - BOLOGNA SI FA IN QUATTRO... Richard Meier, Piero Sartogo, Arata Isozaki e Cino Zucchi. Quattro architetti importanti reclutati a Bologna per la riqualificazione urbanistica della città. A Sartogo e allo statunitense Meier (autore del mausoleo dell'Ara Pacis a Roma), in collaborazione con lo scultore Armaldo Pomodoro, il compito di realizzare un polo dell'Università che, con la facoltà di Ingegneria, quattro dipartimenti e residenze, su un'area di 730 mila metri quadrati ospiterà 25 mila persone. Nelle mani di Isozaki c'è invece la nuova stazione ferroviaria, destinata a diventare un hub intermodale che integrerà tutti i sistemi di mobilità pubblica urbana ed extraurbana. Roberto Formigoni Del milanese Cino Zucchi, insieme a Jswd Architekten di Colonia, il progetto di tre nuovi complessi su un'area di 55 mila metri quadrati destinati a uso residenziale, commerciale e direzionale, con la riqualificazione dell'ex mercato ortofrutticolo. Tutto già autorizzato. Gli interventi fanno parte di un pacchetto di 25 miliardi di investimenti presentati dall'agenzia di marketing territoriale PromoBologna al Mipim di Cannes, vetrina del real estate. (N.R.) 3 - PUBBLICITARI, FRATELLI MOLTO CREATIVI... In controtendenza, a Charles e Maurice Saatchi, è sempre piaciuto andare: fin dai tempi in cui, con la loro Saatchi&Saatchi, nel 1970, fecero scalpore con la campagna dell'uomo incinto per promuovere l'uso dei contraccettivi. Poi i due fratelli imprenditori hanno venduto l'agenzia a Publicis. Charles non solo ha dato vita a Londra a una delle più importanti gallerie d'arte del mondo, ma recentemente ha aperto un altro, enorme e mondanissimo spazio espositivo in un'ex caserma a Chelsea. Maurice invece crede ancora nella pubblicità, e continua ad ampliare la M&C Saatchi, già presente, in Europa, a Parigi, Berlino e Madrid. Ultima apertura, nelle scorse settimane, a Ginevra; imminente quella a Milano, capitale italiana dell'advertising: una sfida coraggiosa, visto l'andamento del mercato. (V.P.) 4 - VISTO DA PARIGI... Personaggi italiani sull'ultimo numero del 'Nouvel Observateur': un neuroscienziato (Giacomo Rizzolatti), un piccolo imprenditore (Giuseppe Zanotti), un direttore di museo (Gabriella Belli), un regista (Gianni Di Gregorio), un pianista (Maurizio Pollini), un grappolo di stilisti. Niente Berlusconi, Vaticano, Alitalia, mafia, camorra, monnezza, mazzette, calciatori, Binetti? No. Zero. Aria fresca da Parigi. 5 - AMBIENTE, DOLOMITI DI CEMENTO... Tutto è pronto: a giugno le Dolomiti potrebbero diventare patrimonio dell'umanità per l'Unesco. Le famose montagne, che s'innalzano fra le province di Bolzano, Trento, Pordenone, Udine e Belluno, sono dominate dalla Marmolada con i suoi 3.342 metri di altezza. Una meraviglia naturale alla quale, in coincidenza con la decisione dell'Unesco, si avvicina minaccioso il cemento. Antonio Di Pietro A Rocca Pietore, in provincia di Belluno, ai piedi della Marmolada, ad aprile partiranno infatti i lavori per la costruzione di un megaresort. Un grand hotel con cento stanze, più 54 chalet, centri benessere e congressi, piscine, negozi, palestre per 80-90 mila metri cubi, costo sui 50 milioni. Il sindaco Maurizio De Cassan esulta, Luigi Casanova della Cipra, la Commissione internazionale per la protezione delle Alpi, va giù duro: "La montagna è stata svenduta alla speculazione, è la morte sociale della Val Pettorina". Patrimonio dell'Unesco o della speculazione? (P.T.) 6 - NIENTE ROCK IN LAGUNA... Quest'anno a Venezia non si terrà la grande kermesse rock dell'Heineken Jammin' Festival. Fra il Comune della città lagunare e Milano/Concerti non è stato raggiunto l'accordo. Nel panorama italiano quest'estate vi saranno quindi solo due festival rilevanti: il Rototom Sunsplash Reggae Festival, a Osoppo (Udine) dal 2 all'11 luglio, e il Love Italia Wave Festival che avrà luogo per il secondo anno a Livorno. Due manifestazioni che hanno già raggiunto dei record: all'Italia Wave si sono iscritte ben 1.282 band che si esibiranno nella città toscana dal 16 al 19 luglio. Per il più grande festival reggae europeo, invece, il numero di abbonamenti prenotati a scatola chiusa dai fedelissimi ha già superato di molto quello del 2008. (L.Bo.) 7 - ANTIMAFIA IN CORSIA... Il pm antimafia di Palermo, Nino Di Matteo, ha scritto all'assessorato regionale alla Sanità, all'Azienda Policlinico e all'Ordine dei medici di Palermo. Oggetto: la condanna in appello per concorso esterno in associazione mafiosa del medico Domenico Miceli, ex assessore comunale dell'Udc a Palermo, oggi chirurgo oncologico al Policlinico. Di Matteo ha segnalato che Miceli il 16 ottobre 2008 è stato ritenuto responsabile di aver concordato la propria candidatura alle elezioni regionali del 2001 col boss di Brancaccio, il medico Giuseppe Guttadauro, e con l'ex presidente della Regione, Totò Cuffaro. Marco Benedetto Dopo la condanna a sei anni e sei mesi (in primo grado era stata di otto anni e otto mesi), il pm ha inviato il dispositivo della sentenza "per le iniziative di rispettiva competenza". Massimo Russo, ex pm e oggi assessore alla Sanità, ha girato il carteggio al commissario dell'Azienda Policlinico, Antonella Bullara, che nei giorni scorsi ha scritto all'ufficio personale: si "verifichino tutte le posizioni" suscettibili di procedimento disciplinare dei medici condannati o sotto inchiesta. (U.Luc.) 8 - MANAGER PUBBLICI, DAL CRACK ALLE NORD... Facce nuove alle Nord, le ferrovie regionali lombarde affidate dal governatore Roberto Formigoni al berlusconiano Giuseppe Biesuz. L'azienda pubblica ha da poco reclutato due manager in veste, per ora, di collaboratori-consulenti. Si chiamano Guido Patechi e Renzo Nicoloso e sono entrambi reduci dal crack da un miliardo di euro del gruppo Finmek, un disastro industriale che ha coinvolto circa 10 mila dipendenti e una quindicina di aziende in Italia. Biesuz conosce bene i suoi due nuovi collaboratori. L'attuale numero uno delle Nord ha guidato Finmek negli ultimi mesi prima del fallimento e nel settembre scorso è stato rinviato a giudizio per la bancarotta del gruppo insieme ad altri 21 indagati. Anche Patechi, per alcuni mesi consigliere di Finmek, è stato a suo tempo coinvolto nell'inchiesta penale della Procura di Padova, uscendone però senza danni. (V.M.) 9 - VIDEO BENEDETTO... Non va in tv volentieri, ed è uno dei manager più importanti dell'editoria italiana. Due buoni motivi per non perdersi il prossimo ospite di Myrta Merlino a 'Economix' di Rai Educational (su Raitre venerdì 20 alle ore 1.00): Marco Benedetto. Già amministratore delegato del Gruppo L'Espresso, di cui oggi è vicepresidente, in una lunga intervista Benedetto ripercorre le tante sfide della sua carriera e parla delle sue nuove iniziative su Internet. 10 - CAMERA CON RIVISTA... Una rivista di alto profilo scientifico, sul tipo del 'Mulino', edita dalla Camera dei deputati. È questa l'idea, caldeggiata dal presidente Gianfranco Fini, alla quale sta pensando un gruppo di lavoro (ne fanno parte il deputato Pino Pisicchio e due alti funzionari della Camera) del comitato per la Comunicazione e l'informazione esterna di Montecitorio, presieduto da Maurizio Lupi. Aperta a tutti i maggiori studiosi di temi istituzionali, la rivista (3-4 numeri l'anno) dovrebbe anche puntare a divulgare le attività della Camera attingendo soprattutto alla sua sterminata banca dati, ora utilizzata per fini interni e solo in parte per il sito Web di Montecitorio. (P.D.N.) 11 - SARDEGNA, ARRIVANO I NOSTRI... Gabriele Asunis è il nuovo assessore agli Enti locali, Finanze e Urbanistica nella giunta di centrodestra guidata da Ugo Cappellacci, un ruolo chiave in una Sardegna dove la partita elettorale si è giocata su edilizia e ambiente. Per lui è un ritorno: grazie alla stessa carica, nel 2003 aveva convinto il presidente Mauro Pili a nominare l'architetto Lucio Pani alla direzione dell'Ufficio regionale tutela del paesaggio. "È uno dei nostri", taglia corto Asunis in una conversazione intercettata. Tre anni dopo Pani viene riconosciuto dal tribunale di Cagliari colpevole di corruzione, truffa, falso ideologico e abuso d'ufficio: sette anni e mezzo di carcere perché firmava concessioni edilizie fuorilegge per la propria famiglia e per gli amici. (M.Lis.) 12 - CAMPANIA, PARCHI SENZA CAPI... Duemilatrecento candidati, 11 posti in palio, nessun vincitore. È il bilancio sconcertante del concorso per i direttori dei parchi regionali campani. Due anni fa le preselezioni furono affidate alla Team Consulting srl di Ugo Ferrara e Cristiana Cevola, che individuò 33 idonei. Uno degli esclusi, però, ha presentato ricorso e si attende il pronunciamento del Consiglio di Stato. Nel frattempo Team Consulting è finita nell'inchiesta della Procura di Napoli su appalti truccati e voto di scambio, che coinvolge i vertici campani dell'Udeur. Secondo l'accusa, in cambio dell'incarico per le preselezioni, gli imprenditori avrebbero favorito i candidati segnalati da Carlo Camilleri, il consuocero di Clemente Mastella, coinvolto nell'indagine al pari dell'ex ministro, della moglie di quest'ultimo, Sandra Lonardo, e dell'ex assessore all'Ambiente della Regione, Luigi Nocera. A 15 anni dalla legge che li istituisce, dunque, i parchi campani sono ancora senza direttore. Un incarico fondamentale quanto ben remunerato: 150 mila euro lordi all'anno. (F.Ge.) 13 - GORGO DI VIOLENZA... A oltre 15 anni dalla sua indagine sull'omicida Pietro Maso, Gianfranco Bettin torna a raccontare un delitto esemplare: sempre crudele, in provincia e nel Nord-Est. Ad aprile l'ambientalista veneziano pubblicherà da Feltrinelli 'Gorgo. In fondo alla paura': l'assassinio di Guido e Lucia Pellicciardi, custodi di una villa a Gorgo al Monticano, nel Trevigiano, trucidati dopo atroci torture nell'agosto 2007. Furono arrestati un ventenne romeno e due pregiudicati albanesi da poco liberati grazie all'indulto (uno dei due, Artur Lleshi, si ammazzerà poi in carcere). Figura chiave è il figlio delle vittime, dilaniato tra il dolore, la simpatia per la Lega e i sentimenti di pietà per i colpevoli. (E.A.) 14 - SINISTRA A CINQUE STELLE... Al Grand Restaurant del Suvretta House, sontuoso albergo della sontuosa St. Moritz, piacciono le cene-conferenza, abito scuro o smoking. Anche di leader politici di sinistra. L'ultimo è stato l'ex ministro degli Esteri tedesco Joschka Fischer, verde, sessantottino testa calda in gioventù, che ha parlato di Europa e globalizzazione sostenuto dal Crédit Suisse. Udito un ospite italiano: "A quando un D'Alema sponsorizzato Monte dei Paschi?". 15 - GUIDO ROSSA OSCURATO... Mandate in onda il film su Guido Rossa. Letto su 'L'espresso' ('Niente Rai per Guido Rossa', n. 6) delle vicissitudini del film dedicato al sindacalista genovese assassinato 30 anni fa dalle Brigate rosse, la senatrice del Pd Colomba Mongiello ha scritto un appello firmato da una cinquantina di parlamentari. Il film 'Guido che sfidò le Brigate Rosse', diretto da Giuseppe Ferrara, protagonista Massimo Ghini, è pronto dal 2007, ma non si è mai trovata una sala disposta a proiettarlo. La senatrice si è rivolta al presidente Rai Claudio Petruccioli, a quello della commissione di Vigilanza Sergio Zavoli e al presidente del Senato Renato Schifani. Si chiede che il film venga proiettato in Senato e trasmesso dalla Rai il 9 maggio, giorno della memoria per le vittime del terrorismo. (P.D.N.) 16 - A SEGRATE LE INTESE SONO LARGHISSIME... Nell'orto di casa di Berlusconi il sindaco azzurro apre la giunta al Pd e governa con l'appoggio della sinistra. A Segrate, il comune a est di Milano che ospita studi Mediaset, la Mondadori e Milano Due, qualcuno parla di inciucio, dopo che il primo cittadino Adriano Alessandrini ha rimpolpato la sua squadra con un tecnico targato Pd, perdendo però la Lega. E procede all'approvazione di una rivoluzione urbanistica da un milione e mezzo di metri quadrati col sostegno dei quattro consiglieri eletti Ds. "I problemi vengono sempre dalla maggioranza, nell'opposizione ho trovato spirito collaborativo", spiega Alessandrini, che cita l'esempio di Barack Obama. Ma Berlusconi lo sa? "Certo, e sono sicuro che apprezzi i risultati". Il primo: l'annunciato referendum su un mega centro polifunzionale non serve più ed è stato sostituito da un sondaggio. (G.D.I.) 17 - RECENSORI DI LUSSO, ARNOLDO MINORI EDITORE... A Sandro Bondi piace molto scrivere. Nonostante la sua agenda ricca d'impegni il ministro dei Beni culturali cura personalmente, sulla homepage del dicastero (www.beniculturali.it), una rubrica intitolata 'Recensioni di libri'. È dedicata, premette, "soprattutto a quelli editi dalle piccole case editrici, realtà preziose per la divulgazione della cultura nel nostro Paese". Lodevole. E tantopiù inatteso che l'ultima recensione sia del saggio 'Panico' di Rosario Sorrentino e Cinzia Tani, Mondadori Editore. Non proprio il più piccino. 18 - MAL DI DENTI PER DI PIETRO... La sentenza emessa dalla Corte di Appello di Bari il 16 febbraio è molto più di un provvedimento contro l'ennesimo dentista abusivo. Il condannato è il medico foggiano Orazio Schiavone, reo di aver esercitato la professione di odontoiatra ben prima dell'abilitazione: ex assessore ai Lavori pubblici di Foggia, segretario provinciale dell'Italia dei Valori ma soprattutto consigliere del precedente ministro alle Infrastrutture Antonio Di Pietro. Proprio lui, l'ex pm di Mani Pulite che ha fatto della legalità la sua bandiera. La pena di 24 giorni di reclusione è stata sospesa, ma Schiavone, oggi iscritto all'Ordine dei dentisti di Avellino, pagherà spese processuali e risarcimento danni alle parti civili: la paziente autrice dell'esposto che anni fa diede il via alle indagini, l'Ordine dei medici e l'Associazione nazionale dei dentisti italiani. (F.Bel.) [13-03-2009]

Torna all'inizio


Crisi, Jiabao: sì a nuove misure di stimolo (sezione: Globalizzazione)

( da "Affari Italiani (Online)" del 13-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Crisi, Jiabao: sì a nuove misure di stimolo Venerdí 13.03.2009 11:12 Di Alberto Fattori - da Shanghai In occasione della chiusura della sessione annuale del parlamento cinese, è appena terminata la conferenza stampa del Premier Cinese Wen Jiabao. Una parola chiave è sembrata emergere dalle sue affermazioni: Fiducia! Per vincere la crisi, bisogna recuperare la fiducia complessiva, a prescindere da quanti finanziamenti i piani di sostegno dispongano, che devono avere proprio nella fiducia la propria "leva", essendo "più importante dell'oro e dei soldi" ed in grado di dare "il coraggio giusto e la forza di superare le difficoltà". Alla fiducia, Wen Jiabao aggiunge però anche la parola "opportunità". Per la Cina, la situazione attuale è infatti un'ottima opportunità per consentire un complessivo salto di qualità del paese e nel contempo è l'occasione per lavorare a fondo sulla parte più povera della nazione, fatta ancora di 900 milioni di persone, consolidando nel contempo anche la crescita realizzata negli ultimi 30 anni. In questa direzione vanno quindi le precisazioni fatte oggi dal Premier cinese per quanto riguarda il pacchetto di stimoli all'economia cinese, dopo le voci e i malintesi dei giorni scorsi, con effetti anche sui corsi azionari delle diverse piazze internazionali, che come ha precisato Wen Jiabao, " non sono stati completamente compresi". La Cina ha infatti annunciato un pacchetto di 4 trilioni di Yuan ( 585 miliardi di dollari) quale stimolo del mercato interno. Di questi, 1,18 trilioni di Yuan, precisa Wen, sono investimenti governativi che saranno usati su quattro direttrici principali: "finanziamenti governativi su larga scala, ristrutturazioni industriali e ricambio generazionale, ricerca scientifica e sicurezza sociale". Quindi sono fondi che saranno usati in progetti per Welfare, Innovazione tecnologica, protezione ambientale e nuove infrastrutture. A questi si aggiungono anche i 600 Miliardi di Yuan di riduzioni fiscali, aumento delle pensioni d'anzianità, aumento retributivo per 12 milioni di insegnanti ed aumento dei sussidi per gli agricoltori. Tra le azioni previste con questi fondi, anche la costruzioni di 7,5 milioni di case popolari e una casa migliore ai 2.4 milioni di cinesi che vivono ancora in quelle cha Wen ha definito bidonvilles. Nei prossimi tre anni, altri 850 Miliardi di Yuan saranno invece usati per migliorare il sistema sanitario, investimenti che precisa Wen, non sono inclusi nel precedente piano di 4 Trilioni di Yuan. Questo piano di stimoli potrebbe comunque non essere l'ultimo. Il Premier cinese ha infatti confermato l'intenzione del governo di agire con ulteriori fondi se la situazione lo richiedesse. Spiegando poi quali siano le differenze tra Cina, USA e Europa di fronte alla crisi, Wen ha sottolineato come USA ed Europa siano impegnati su due fronti, quello Internazionale e quello della crisi strutturale interna che sta pesantemente coinvolgendo anche il sistema finanziario e bancario, con i sostanziosi tagli ai finanziamenti alle imprese. Al contrario in Cina, le banche stanno ampliando in maniera consistente i finanziamenti alle imprese per sostenerne la crescita, quasi triplicando i fondi messi a disposizione in questo periodo. Detto questo, per riguarda i crediti cinesi pari a 681, 9 Miliardi di dollari di titoli di Stato USA, il Premier si è espresso dicendo che "onestamente sono un pelo preoccupato e si spera che gli USA facciano realmente tutto il possibile per preservare gli investimenti cinesi in essere". Per quanto poi riguarda il livello di cambio dello Yuan, il Premier Cinese rivendica come questo non possa essere in nessun modo condizionabile da influenze esterne alla Cina, anche se strettamente collegato con la stabilità dell'intero sistema finanziario internazionale, comunque a cuore del governo cinese. Allo stato attuale, Wen ha quindi precisato come la richiesta di una svalutazione dello Yuan, non sia in linea con le attuali esigenze del paese. pagina successiva >>

Torna all'inizio


Svizzera e Lussemburgo allentano segreto bancario (sezione: Globalizzazione)

( da "Giornale.it, Il" del 13-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

n. 62 del 2009-03-13 pagina 0 Svizzera e Lussemburgo allentano segreto bancario di Redazione Dopo Liechtenstein, Andorra e Belgio anche Sivizzera e Lussemburgo cedono alle pressioni internazionali e annunciano di essere pronti ad ammorbidire il segreto bancario. Anche l'Austria rinuncia ma solo in caso di "sospetti giustificati" Bruxelles - Dopo Liechtenstein, Andorra, Belgio e Austria anche Sivizzera e Lussemburgo cedono alle pressioni internazionali e annunciano di essere pronti ad ammorbidire il segreto bancario. Berna si conformerà alle norme Ocse, mentre il Lussemburgo, in caso di indagini evasione fiscale, scambierà informazioni con gli altri Paesi. Decisioni salutate dall?Ocse come "reali progressi". In una nota il segretario generale Angel Gurria afferma che "le iniziative prese da un certo numero di piazze finanziarie hanno dato un impulso benvenuto agli sforzi intrapresi per promuovere la trasparenza e lo scambio di informazioni fiscali". La mossa della Svizzera La Svizzera allenta il segreto bancario. Il governo elvetico ha deciso di allentare le condizioni per lo scambio di informazioni conformemente alle regole dell?Ocse. La Svizzera vuole semplificare questa procedura in caso di sospetti "concreti", ha riferito l?agenzia di stampa svizzera Ats. Sotto una crescente pressione internazionale, europea e statunitense in particolare, con l?allentamento del segreto bancario il governo svizzero vuole evitare che il paese finisca sulla lista nera delle "oasi fiscali", non disposte a collaborare. Il segreto bancario svizzero è mantenuto, ha comunque precisato il governo in una nota. Tuttavia, tale segreto bancario "non copre tuttavia i reati fiscali. Sulla scia della globalizzazione dei mercati finanziari e in particolare alla luce della crisi finanziaria, la cooperazione internazionale in ambito fiscale ha assunto maggiore importanza. Il governo continuerà a sostenere attivamente gli sforzi in tal senso", precisa la nota pubblicata oggi a Berna dalle autorità elvetiche. "La Svizzera - prosegue - intende riprendere lo standard Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse) nell?assistenza amministrativa in materia fiscale. Questo consentirà di sviluppare, su richiesta concreta e motivata, in singoli casi, lo scambio d?informazioni con altri Paesi". Il governo ha deciso di revocare la relativa riserva riguardo alla Convenzione ed è disposto ad avviare negoziati sulla revisione di convenzioni contro la doppia imposizione. "La decisione del Consiglio federale di riprendere lo standard Ocse nell?assistenza amministrativa in materia fiscale, in conformità con l?articolo 26 del modello di Convenzione dell?Ocse non ha alcuna conseguenza per i contribuenti residenti in Svizzera. Essa non muta neppure, nel diritto interno, le possibilità delle autorità fiscali svizzere di accedere a dati bancari". Il governo svizzero afferma di riconoscere che "il desiderio di un?adeguata protezione della sfera privata del cittadino rimane profondamente radicata nella popolazione svizzera". Perciò è stato deciso di mantenere il segreto bancario e respinge fermamente uno scambio di informazioni automatico. "La sfera privata dei clienti continuerà a essere protetta da tentativi non autorizzati di conoscere le situazioni patrimoniali". L'Austria e il vincolo del sospetto fondato L?Austria accetterà di rinunciare al segreto bancario, ma solo caso per caso in presenza di "sospetti giustificati". Il ministro della Finanze, Josef Proell, ha spiegato che, "in seguito a un chiarimento con l?Ocse, l?Austria accetterà di fornire informazioni bancarie in presenza di sospetti fondati e argomentati, anche in assenza di un procedimento penale". "Non modifichiamo la nostra legislazione e non è in questione un accesso sistematico e diritto ai dati bancari", ha poi concluso. © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano

Torna all'inizio


La famiglia dell'avvocato dissidente ottiene l'asilo politico in Usa (sezione: Globalizzazione)

( da "Corriere.it" del 13-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

L'avvocato, promotore dei diritti civili, è stato condannato a quattro anni di carcere Cina: famiglia di dissidente fugge in Usa La moglie e i due figli di Gao Zhisheng ottengono asilo politico negli Stati Uniti PECHINO - La moglie e i due figli del dissidente cinese Gao Zhisheng hanno lasciato clandestinamente la Cina e si sono rifugiati negli Usa, dove hanno ottenuto asilo politico, a causa delle «insopportabili persecuzioni» della polizia cinese. Lo ha dichiarato Geng He dopo essere arrivata negli Usa con la figlia di 15 anni e il figlio di 5. «Ho lasciato la Cina perché la mia famiglia è da troppo tempo sotto sorveglianza. Abbiamo avuto grandi difficoltà nelle nostre carriere e nella nostra vita quotidiana», ha aggiunto la donna. Il marito è scomparso lo scorso mese e sia la famiglia che gruppi per la difesa dei diritti umani temono che si trovi di nuovo nelle mani della polizia. VIAGGIO AVVENTUROSO - La ragazzina ha dovuto smettere di andare a scuola e, ha raccontato Geng, ha «tentato più volte il suicidio». Gao, uno dei promotori dell'impegno civile degli avvocati cinesi, è stato condannato a quattro anni di prigione nel 2006 ma ha ottenuto la sospensione della condanna per buona condotta. Da allora è spesso agli arresti domiciliari, così come tutti i membri della sua famiglia. Lodato e premiato dal governo per il suo impegno civile fino al 2001, Gao Zhisheng è caduto in disgrazia quando ha cominciato a difendere dissidente e membri della setta religiosa fuorilegge del Falun Gong. Geng He ha raccontato di essere fuggita senza avvisare il marito e di essere stata aiutata da «amici» e seguaci del Falun Gong a raggiungere la Thailandia (che non confina con la Cina) dopo un viaggio di otto giorni in moto attraverso le montagne. stampa |

Torna all'inizio


Paradisi fiscali: Svizzera allenta segreto bancario (sezione: Globalizzazione)

( da "Trend-online" del 13-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Paradisi fiscali: Svizzera allenta segreto bancario ANSA NEWS, clicca qui per leggere la rassegna di Ansa , 13.03.2009 13:58 Scopri le migliori azioni per fare trading questa settimana!! (ANSA) - GINEVRA, 13 MAR - La Svizzera allenta il segreto bancario: allentera' le condizioni per lo scambio di informazioni conformemente alle regole dell'Ocse. La Svizzera vuole semplificare questa procedura in caso di sospetti 'concreti',riferisce l'agenzia di stampa Ats.Sotto una crescente pressione internazionale,con l'allentamento del segreto bancario il governo svizzero vuole evitare che il paese finisca sulla lista nera delle oasi fiscali,non disposte a collaborare.Il segreto bancario e' comunque mantenuto. Tale segreto bancario 'non copre tuttavia i reati fiscali. Sulla scia della globalizzazione dei mercati finanziari e in particolare alla luce della crisi finanziaria, la cooperazione internazionale in ambito fiscale ha assunto maggiore importanza. Il governo continuera' a sostenere attivamente gli sforzi in tal senso', precisa la nota pubblicata a Berna. 'La Svizzera - prosegue - intende riprendere lo standard Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse) nell'assistenza amministrativa in materia fiscale. Questo consentira' di sviluppare, su richiesta concreta e motivata, in singoli casi, lo scambio d'informazioni con altri Paesi'. Il governo ha deciso di revocare la relativa riserva riguardo alla Convenzione ed e' disposto ad avviare negoziati sulla revisione di convenzioni contro la doppia imposizione. (ANSA).

Torna all'inizio


CINA: PECHINO PREOCCUPATA PER SICUREZZA INVESTIMENTO IN BUONI TESORO USA (sezione: Globalizzazione)

( da "Adnkronos" del 13-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

CINA: PECHINO PREOCCUPATA PER SICUREZZA INVESTIMENTO IN BUONI TESORO USA E' IL MAGGIOR INVESTITORE IN TITOLI AMERICANI E TEME CRESCITA DEBITO commenta 0 vota 0 tutte le notizie di ECONOMIA ultimo aggiornamento: 13 marzo, ore 13:09

Torna all'inizio


Protezione civile, superlavoro per le frane (sezione: Globalizzazione)

( da "Gazzettino, Il (Vicenza)" del 13-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Protezione civile, superlavoro per le frane Venerdì 13 Marzo 2009, Marostica All'annuale festa dei gruppi di volontariato della Protezione Civile, tenutasi a Capitelli di Vallonara, il responsabile Valter Crestani ha sintetizzato le attività svolte nel 2008. Sei i gruppi facenti parte del gruppo gestito dall'Unione dei comuni, unione il cui futuro appare incerto e alle dipendenze delle decisioni della prossima amministrazione che si insedierà tra tre mesi circa. "E' stato fatto un passo avanti verso maggiori coesione e collaborazione tra i gruppi che costituiscono l'importante realtà della protezione civile - ha esordito Crestani -. La sensazione è che ci sia maggiore affiatamento tra gruppi, più rispetto reciproco". Il presidente ha poi ricordato i vari interventi effettuati nello scorso anno: la partecipazione a manifestazioni sportive, ludiche, culturali (più di 60 interventi), l'attività formativa e di addestramento, anche durante il meeting annuale a Lonigo, dove vengono offerti corsi di primo soccorso ed esercitazioni antincendio boschivo e di allagamenti e anche l'attività didattica rivolta alle scuole. Importante anche l'esercitazione Unacoma, avvenuta lo scorso giugno lungo le rive del Brenta. "Del 2008 ricorderemo sicuramente anche numerosi interventi di Protezione civile, nel senso più stretto del termine, per situazioni di criticità o di vera emergenza - ha aggiunto Crestani - la ricerca di una cittadina marosticense scomparsa a Bassano la domenica 6 aprile, l'adunata degli alpini a Bassano del Grappa dal 9 all'11 maggio, che ha visto l'attivazione 24 ore su 24 di un consistente numero di volontari, fortunatamente scarsamente impegnati se non per fronteggiare un black out dei trasporti pubblici nel pomeriggio del sabato con l'attivazione di un improvvisato ma efficace servizio di bus navetta; i numerosissimi interventi legati al maltempo, dalle nevicate abbondanti dei primi giorni di gennaio, alle giornate con forti raffiche di vento causa di caduta di alberi, segnaletica, recinzioni ed altro, le numerose frane e gli smottamenti verificatisi nelle zone collinari di Pianezze e Marostica a partire dal mese di aprile, intensificatesi nel mese di giugno ed ulteriormente aggravatesi nel mese di dicembre, ed ancora i consistenti allagamenti di strade ed abitazioni nei mesi di giugno e settembre". A termine della serata, Valter Crestani ha ringraziato pubblicamente tutti i volontari che gratuitamente si offrono al servizio degli altri e di chi è in difficoltà e auspicando che i tre comuni dell'Unione, Marostica, Pianezze e Nove, trovino al più presto una sede adeguata alle loro associazioni. Arianna Zen

Torna all'inizio


Provincia e Comune uniscono la forze e riorganizzano la Protezione civile (sezione: Globalizzazione)

( da "Gazzettino, Il (Treviso)" del 13-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Provincia e Comune uniscono la forze e riorganizzano la Protezione civile Venerdì 13 Marzo 2009, Svolta nella gestione della Protezione Civile. Provincia di Treviso e Comune capoluogo hanno deciso di mettere insieme le forze operando una riorganizzazione che andrà a formare una gestione unificata tra l'amministrazione di Ca' Sugana e quella provinciale per la gestione delle emergenze al servizio di tutto il territorio provinciale. Questo risultato è stato raggiunto sulla base di un accordo perfezionato dal presidente della Provincia, Leonardo Muraro, e dal sindaco di Treviso, Gian Paolo Gobbo. L'accordo permetterà un miglior coordinamento e una maggior razionalizzazione delle risorse, in un momento economico difficile come quello attuale, e allo stesso tempo una migliore operatività. Un'ulteriore dimostrazione della volontà di collaborare tra istituzioni dopo la realizzazione della Centrale unificata di Protezione civile nella sede dei Vigili del fuoco.

Torna all'inizio


ALLA CASA BIANCA Obama riceve il ministro cinese Yang tensioni per il Tibet e la nave bloccata (sezione: Globalizzazione)

( da "Gazzettino, Il" del 13-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

ALLA CASA BIANCA Obama riceve il ministro cinese Yang tensioni per il Tibet e la nave bloccata Venerdì 13 Marzo 2009, Washington Obama ha ricevuto ieri alla Casa bianca il ministro degli Esteri cinese Yang in visita in Usa: colloqui segnati dalle tensioni per la questione del Tibet che Pechino considera «faccenda interna», e per il blocco di una nave militare americana da parte di unità cinesi. A Pechino il ministro della Difesa ha chiesto di rispettare la sua sicurezza in seguito all'incidente della nave americana, domenica scorsa. «Chiediamo agli Usa di rispettare le nostre leggi e le nostre preoccupazioni in materia di sicurezza», ha detto all'agenzia ufficiale Nuova Cina il portavoce della difesa Huang Xueping. Le proteste fanno seguito a quelle del ministro degli Esteri che mercoledì tramite il suo portavoce aveva accusato gli Usa di aver violato le leggi internazionali e cinesi. Secondo Pechino la nave oceanografica della marina Usa si è spinta in acque cinesi, a largo dell'isola di Hainan, per svolgere un'operazione di sorveglianza. Per il Pentagono, invece, la nave era in acque internazionali ed è stata minacciata dai cinesi. Per il Direttore nazionale dell'intelligence americana, Dennis Blair, la disputa con la Cina sulla nave spia bloccata da cinque unità cinesi «è la più grave dal 2001» quando un aereo spia americano fu costretto ad atterrare sul territorio cinese.

Torna all'inizio


MAURO CALISE SONO SEMPRE PIù RARI I LIBRI CAPACI DI PRENDERE DI PETTO I GRANDI TEMI DEL NOST... (sezione: Globalizzazione)

( da "Mattino, Il (Benevento)" del 13-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Mauro Calise Sono sempre più rari i libri capaci di prendere di petto i grandi temi del nostro tempo e capovolgerne il senso comune. Ancor più rari se, invece di ricorrere alla formula agile e facile del pamphlet, lo fanno col corredo rigoroso di un solido impianto scientifico. E riuscendo tuttavia a preservare uno stile divulgativo alla portata del lettore comune. Per queste, e molte altre ragioni, l'ultima opera di Pino Arlacchi (L'inganno e la paura. Il mito del caos globale, Il Saggiatore, pagg. 378, euro 17) è un libro assolutamente da non perdere. Arlacchi è tra i più autorevoli e innovativi sociologi italiani, autore, trent'anni fa, di un testo sulla mafia come attore imprenditoriale che mutò radicalmente l'approccio, sia culturale che militare, al fenomeno. Oggi propone un'ambiziosissima lettura della crisi internazionale come frutto, prevalentemente, del ritorno a una logica di guerra, foraggiata dal complesso militare-industriale americano e amplificata da un sistema mediatico che, piuttosto che scandagliare e denunciare fatti e numeri, preferisce accodarsi alle dinamiche di allarme sociale che hanno funestato l'ultimo decennio. La tesi non è nuova, ed è echeggiata, in modo per lo più sommario, in vari circoli radicali e, per lo più, antiamericani. Nell'analisi di Arlacchi, invece, non c'è alcun bias ideologico ma solo la lucida e accurata ricostruzione dei principali protagonisti su uno scacchiere estremamente complesso. Aggiungendo, alla mole di statistiche puntuali e rivelatrici, una prospettiva storica estremamente illuminante. Come nei capitoli che esaminano il ritorno della Cina, e dell'Asia più in generale, al centro della scena mondiale, dopo una breve parentesi di minorità e soggezione all'Occidente. In realtà, l'impero celeste paga, negli ultimi centocinquant'anni, il prezzo di una stagione lunghissima di pace - interna e internazionale - durata la bellezza di sei secoli. Secoli in cui il vantaggio tecnologico dell'invenzione della polvere da sparo viene ceduto a cuor leggero agli europei, coi risultati che gli invasori occidentali avrebbero presto incassato. Il ritorno dei paesi asiatici, e il nuovo ruolo che per essi si prospetta, è uno dei fili conduttori del libro. Accanto a una spietata denuncia del grande inganno mediatico imbastito, complici la Casa Bianca e il Pentagono, sulla reale entità, diffusione e ubicazione del terrorismo. A partire dal clamoroso paradosso, per cui «nonostante non vi fossero dubbi sulle responsabilità di Bin Laden e del suo gruppo, al Quaeda (.) la forza d'urto del contrattacco americano si è scagliata contro obiettivi solo contigui al terrorismo fondamentalista (i talebani dell'Afghanistan) o addirittura privi di legami con esso, come l'Iraq di Saddam Hussein». Scavando sotto le macerie - belliche e finanziarie - di queste manipolazioni, e questi errori, si scoprono le linee portanti di un nuovo ordine mondiale che non vedrà più gli Usa come forza egemone e dominatrice. La prospettiva di un'alleanza euroasiatica è la nuova scommessa geopolitica su cui molti stanno puntando, e tenacemente lavorando. Anche grazie alla disattenzione dei media che continuano ad aspettarsi da Obama la panacea di tutti i nostri mali.

Torna all'inizio


Usa: cala a 36,03mld$ deficit commercio gennaio (RCO) (sezione: Globalizzazione)

( da "TgFin.it" del 13-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Usa: cala a 36,03mld$ deficit commercio gennaio (RCO) Minimo dal 2002. Dato migliore delle attese (Il Sole 24 Ore Radiocor) - Washington, 13 mar - Il deficit della bilancia commerciale e' calato del 10% a gennaio, attestandosi al minimo dal 2002. Nel dettaglio il rosso commerciale si e' attestato a 36,03 miliardi dai 39,9 miliardi di dicembre (rivisto). Lo rende noto il Dipartimento del Commercio. Il dato e' inferiore alle attese degli analisti. Il deficit con la Cina, pero', e' salito a 20,57 miliardi dai 19,88 di dicembre. Emi-y (RADIOCOR) 13-03-09 13:35:55 (0192) 3 NNNN

Torna all'inizio


Foggia, 1^ giornata della tappa di coppa del mondo di sciabola femminile (sezione: Globalizzazione)

( da "Grecale, Il" del 13-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

venerdì 13 marzo 2009 15:39 Domattina, le gare riprenderanno alle 10. Le Semifinali e le Finali delle gare individuali di sabato e a squadre di domenica verranno trasmesse in diretta su Rai Sport Sat. Foggia - Tutto finito entro le 14, nella prima giornata della tappa di Coppa del Mondo di Sciabola femminile in corso a Foggia con l?organizzazione del Circolo Schermistico Dauno. Quella foggiana è la terza tappa della competizione, dopo quelle di Orleans il 6 febbraio e di Mosca il 15. Il circuito terminerà con gli altri due appuntamenti di Algeri il 20 marzo e di Tianjin il 29 maggio. Non ci sono stati problemi logistici, fatta eccezione per un piccolo disguido coi bagagli di alcune atlete all?Aeroporto di Bari Palese. Cinque gli alberghi cittadini che hanno ospitato gli staff giunti in città per l?importante manifestazione. Tutti all?opera i Consiglieri del “Dauno”, assieme al Presidente Luigi Inneo, per assicurare tutti i comfort al personale della Federazione Internazionale di Scherma e a quello della Federazione Italiana intervenuto a Foggia. 114 le atlete presenti al via nel capoluogo dauno, con qualche defezione importante tra i nomi di vertice del ranking mondiale della sciabola. C?è, in ogni caso Mariel Zagunis, l?americana vincitrice dell?oro individuale e del bronzo a squadre alle Olimpiadi di Pechino. Non è arrivata in Italia, invece, Sada Jacobson, l?altra americana che in Cina aveva vinto l?argento individuale: pare che abbia temporaneamente rinunciato alle gare per motivi di studio. Assente anche il bronzo delle Olimpiadi cinesi Rebecca Ward. E? giunta a Foggia, invece, l?attuale terza in classifica del Ranking mondiale, la 25enne cinese Xue Tan. Ma del ranking ci sono anche l?ucraina Olga Kharlan (6^), la francese Le onore Perrus (7^), la russa Ekaterina Diatchenko (8^), l?italiana Ilaria Bianco (9^) e via via tutte le altre. Non è stata una buona mattinata per l?unica foggiana in gara, Marianna Tricarico, Campionessa italiana assoluta in carica di Sciabola femminile. Sarà l?emozione di “tirare” in casa, ma la brava atleta, che è attualmente in forza alla squadra dell?Aeronautica Militare (pur essendo tesserata sempre, formalmente, per il Circolo Schermistico Dauno), ha vinto solo due gare su sei assalti nei gironi, risultando alla fine la prima delle non classificate al tabellone a 64. Molto delusa Marianna, che avrebbe sperato di avvicinarsi almeno alle prime posizioni. La foggiana, tra l?altro, non “tirerà” nemmeno con il team azzurro nella gara a squadre, perché lunedì sarà a Roma per discutere la tesi di laurea in Economia e Commercio. Mattinata di allenamento e interviste per la Zagunis, che è stata “bersagliata” da fotografi e cameraman, ma si è simpaticamente concessa alle domande dei tanti giornalisti presenti. “Non è la prima volta che vengo a Foggia”, ha ricordato la Zagunis. “C?ero già stata nel 2001 sempre per la Coppa del Mondo e mi ero divertita. Adesso sono molto in forma e penso di poter far bene, anche se non penso affatto che sarà una gara facile”. In poco più di tre ore, comunque, si sono svolti prima gli assalti dei gironi, poi quelli della prima tornata del tabellone ad eliminazione diretta, per portare il numero delle qualificate da 69 alle 48 che, unite alle 16 esentate dal primo turno, si affronteranno a partire da domattina nei 32esimi di finale. Nessuna particolare sorpresa in questa tornata, fatta eccezione, forse per la eliminazione di Loreta Gulotta, 45^ nel ranking mondiale attuale, da parte della rumena Bianca Pascu, attualmente 80^. Le esentate, per classifica, erano, in particolare: Mariel ZAGUNIS (USA), Xue TAN (Cina), Olga KHARLAN (UKR), Leonore PERRUS (FRA), Ekaterina DIATCHENKO (RUS), Ilaria BIANCO (ITA), Yingying BAO (Cina), Aleksandra SOCHA (POL), Bogna JOZWIAK (POL), Olena KHOMROVA (UKR), Orsolya NAGY (UNG), Carole VERGNE (FRA), Azza BESBES (TUN), Alejandra BENITEZ (VEN), Solenne MARY (FRA), Gioia MARZOCCA (ITA). Domattina, le gare riprenderanno alle 10. Le Semifinali e le Finali delle gare individuali di sabato e a squadre di domenica verranno trasmesse in diretta su Rai Sport Sat.

Torna all'inizio


CINA:USA GARANTISCANO TITOLI STATO (sezione: Globalizzazione)

( da "Wall Street Italia" del 13-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Cina:Usa garantiscano titoli stato di ANSA Wen Jiaobao,crisi ma 8% pil 1009,pronti a dialogo con Dalai Lama -->(ANSA) - ROMA, 13 MAR -La Cina e' pronta a far la sua parte contro la crisi economica e chiede agli Usa di 'garantire' i suoi investimenti in titoli di Stato.Cosi' Wen Jiabao, primo ministro cinese, oggi a Pechino. La Cina, ha detto, persegue una crescita dell'8% nel 2009. Per la crisi prevede 'difficolta'' non eccessive e sul tempestoso inizio delle relazioni Usa, Wen ha detto che la Cina e'pronta a riprendere i colloqui con gli inviati del Dalai Lama purche' smetta di perseguire l'indipendenza.

Torna all'inizio


SVIZZERA ALLENTA SEGRETO BANCARIO, COOPERERÀ SU FISCO (sezione: Globalizzazione)

( da "Wall Street Italia" del 13-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Svizzera allenta segreto bancario, coopererà su fisco -->ZURIGO (Reuters) - Il governo elvetico ha annunciato oggi che allenterà le regole sul segreto bancario e coopererà maggiormente nella lotta contro l'evasione fiscale. La decisione segue un fuoco di fila da parte dei paesi del Gruppo dei Venti che oggi hanno aperto una riunione dei ministri delle Finanze e dei governatori delle banche centrali nei pressi di Londra. I G20 avevano messo sotto pressione su questo tema anche Austria e Lussenburgo, insieme a centri off-shore e paradisi fiscali. Con un comunicato Berna ha annunciato un cambiamento epocale, accettando gli stardard Ocse in materia di cooperazione fiscale e di scambio di informazioni. "Il segreto bancario non protegge i crimini fiscali. La cooperazione internazionale sul fisco è diventata più importante vista la globalizzazione dei mercati e, in particolare, in questo contento di crisi finanziaria" ha detto Hans-Rudolf Merz, presidente e ministro delle Finanze della confederazione. Berna, però, non rinuncerà completamente al segreto bancario, ma è disponibile a fornire le informazioni su casi individuali su richiesta dei governi "Non ci sarà uno scambio automatico di informazioni", ha detto Merz. Il governo ha detto, inoltre, che punta a una giusta transizione verso le nuove regole per i clienti del settore bancario elvetico e pensa a una amnistia fiscale per i clienti attuali. Ieri Liechtestein e Andorra hanno annunciato di essere disponibili a una maggiore cooperazione fiscale, esercitando ulteriore pressione su Berna.

Torna all'inizio


CINA: RIAPRIREMO I COLLOQUI COL TIBET (sezione: Globalizzazione)

( da "Wall Street Italia" del 13-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Cina: riapriremo i colloqui col Tibet -->Il capo del governo cinese Wen Jiabao fa un'apertura di facciata. "La crescita dell'economia e la libertà religiosa di cui godono i tibetani - dice il premier - dimostrano che la nostra politica è giusta". Intanto fugge negli Usa la famiglia dell'avvocato dissidente che aiutava il Falun Gong

Torna all'inizio


PARADISI FISCALI: SVIZZERA ALLENTA SEGRETO BANCARIO (sezione: Globalizzazione)

( da "Wall Street Italia" del 13-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Paradisi fiscali: Svizzera allenta segreto bancario di ANSA Il Paese non vuole finire sulla lista nera delle 'oasi fiscali' -->(ANSA) - GINEVRA, 13 MAR - La Svizzera allenta il segreto bancario: allentera' le condizioni per lo scambio di informazioni conformemente alle regole dell'Ocse. La Svizzera vuole semplificare questa procedura in caso di sospetti 'concreti',riferisce l'agenzia di stampa Ats.Sotto una crescente pressione internazionale,con l'allentamento del segreto bancario il governo svizzero vuole evitare che il paese finisca sulla lista nera delle oasi fiscali,non disposte a collaborare.Il segreto bancario e' comunque mantenuto. Tale segreto bancario 'non copre tuttavia i reati fiscali. Sulla scia della globalizzazione dei mercati finanziari e in particolare alla luce della crisi finanziaria, la cooperazione internazionale in ambito fiscale ha assunto maggiore importanza. Il governo continuera' a sostenere attivamente gli sforzi in tal senso', precisa la nota pubblicata a Berna. 'La Svizzera - prosegue - intende riprendere lo standard Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse) nell'assistenza amministrativa in materia fiscale. Questo consentira' di sviluppare, su richiesta concreta e motivata, in singoli casi, lo scambio d'informazioni con altri Paesi'. Il governo ha deciso di revocare la relativa riserva riguardo alla Convenzione ed e' disposto ad avviare negoziati sulla revisione di convenzioni contro la doppia imposizione. (ANSA).

Torna all'inizio


Svizzera allenta segreto bancario, coopererà su fisco (sezione: Globalizzazione)

( da "Reuters Italia" del 13-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

ZURIGO (Reuters) - Il governo elvetico ha annunciato oggi che allenterà le regole sul segreto bancario e coopererà maggiormente nella lotta contro l'evasione fiscale. La decisione segue un fuoco di fila da parte dei paesi del Gruppo dei Venti che oggi hanno aperto una riunione dei ministri delle Finanze e dei governatori delle banche centrali nei pressi di Londra. I G20 avevano messo sotto pressione su questo tema anche Austria e Lussenburgo, insieme a centri off-shore e paradisi fiscali. Con un comunicato Berna ha annunciato un cambiamento epocale, accettando gli stardard Ocse in materia di cooperazione fiscale e di scambio di informazioni. "Il segreto bancario non protegge i crimini fiscali. La cooperazione internazionale sul fisco è diventata più importante vista la globalizzazione dei mercati e, in particolare, in questo contento di crisi finanziaria" ha detto Hans-Rudolf Merz, presidente e ministro delle Finanze della confederazione. Berna, però, non rinuncerà completamente al segreto bancario, ma è disponibile a fornire le informazioni su casi individuali su richiesta dei governi "Non ci sarà uno scambio automatico di informazioni", ha detto Merz. Il governo ha detto, inoltre, che punta a una giusta transizione verso le nuove regole per i clienti del settore bancario elvetico e pensa a una amnistia fiscale per i clienti attuali. Ieri Liechtestein e Andorra hanno annunciato di essere disponibili a una maggiore cooperazione fiscale, esercitando ulteriore pressione su Berna.

Torna all'inizio


Crisi/ Wen Jiabao: nuove 'munizioni' per stimoli a economia (sezione: Globalizzazione)

( da "Virgilio Notizie" del 13-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Roma, 13 mar. (Apcom) - La Cina è pronta a introdurre nuove misure di stimolo per l'economia "in ogni momento" se dovesse presentarsi un peggioramento della situazione: il premier cinese Wen Jiabao parlando al termine della sessione annuale dell'Assemblea del Popolo, ha affermato che il governo ha ulteriori "munizioni" da aggiungere ai 4mila miliardi di yuan (circa 400 miliardi di euro) del pacchetto di stimoli già annunciato. Benché il premier cinese si aspetti per la Cina e per il resto del mondo un 2010 migliore rispetto ai due anni precedenti, secondo Wen il governo ha già pronto un piano di emergenza per far fronte a tempi duri. Aprendo i lavori della sessione annuale nove giorni fa, il premier aveva annunciato che il 2009 sarebbe stato uno degli anni più difficili dell'ultimo secolo per la Cina, ma anche detto che la fiducia "è più importante dell'oro e del denaro" per superare la crisi finanziaria globale. "Solo con la fiducia, abbiamo coraggio e solo con il coraggio possiamo superare le difficoltà". In una conferenza stampa durata quasi due ore e mezza, il leader cinese oggi non ha nascosto le sue preoccupazioni per la grande quantità di valuta estera investita in titoli di Stato americani. "Per essere franco, io sono un po' preoccupato. E' per questo che io vorrei di nuovo invitare (..) gli Stati Uniti a rispettare la loro parola e i loro impegni a garantire la sicurezza degli investimenti cinesi" ha detto il premier cinese. Circa la metà dei 2mila miliardi in riserve valutarie cinesi è investita in buoni del tesoro Usa. Secondo Wen, mantenere all'8% la crescita economica del paese è un target difficile da raggiungere, ma possibile. Il premier ha anche dato maggiori dettagli sul pacchetto di stimoli che il governo aveva annunciato a novembre. Circa un quinto del pacchetto verrà destinato a nuovi investimenti soprattutto nei campi del "welfare, dell'innovazione tecnologica, della protezione ambientale e progetti di infrastrutture". Benché la maggior parte della conferenza si sia scrupolosamente mantenuta su temi economici, il premier ha anche affrontato due domande sul Tibet respingendo le accuse mossegli questa settimana dal Dalai Lama, secondo cui la Cina ha trasformato il Tibet in un "inferno in Terra", e ha detto che "la pace e la stabilità e il continuo sviluppo in Tibet dimostrano che la nostra politica nella regione dell'Himalaya è giusta". Affrontata anche la questione di Taiwan, isola che da sempre Pechino reclama come uno dei suoi territori. Come molti altri leader cinesi, Wen ha espresso il desiderio di recarsi un giorno in vista a Taiwan: "Anche se ho già 67 anni, spero di andarci prima o poi. Se non potrò più camminare, potrei anche andarci strisciando".

Torna all'inizio


Cina:Usa garantiscano titoli stato (sezione: Globalizzazione)

( da "Trend-online" del 13-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Cina:Usa garantiscano titoli stato ANSA NEWS, clicca qui per leggere la rassegna di Ansa , 13.03.2009 15:55 Scopri le migliori azioni per fare trading questa settimana!! (ANSA) - ROMA, 13 MAR -La Cina e' pronta a far la sua parte contro la crisi economica e chiede agli Usa di 'garantire' i suoi investimenti in titoli di Stato.Cosi' Wen Jiabao, primo ministro cinese, oggi a Pechino. La Cina, ha detto, persegue una crescita dell'8% nel 2009. Per la crisi prevede 'difficolta'' non eccessive e sul tempestoso inizio delle relazioni Usa, Wen ha detto che la Cina e'pronta a riprendere i colloqui con gli inviati del Dalai Lama purche' smetta di perseguire l'indipendenza.

Torna all'inizio


I paradisi fiscali europei allentano regole sul segreto bancario (sezione: Globalizzazione)

( da "Velino.it, Il" del 13-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Il Velino presenta, in esclusiva per gli abbonati, le notizie via via che vengono inserite. ECO - I paradisi fiscali europei allentano regole sul segreto bancario Roma, 13 mar (Velino) - Dopo Lichtenstein, Andorra e Belgio, anche Svizzera, Austria e Lussemburgo allentano le regole sul segreto bancario. Così come prescritto dalle norme Ocse, questi paesi si allineeranno allo standard in materia amministrativa prescritto nell?articolo 26 del modello di Convenzione. Decisioni salutate dall?Organizzazione per lo sviluppo economico come “reali progressi”. Il segretario generale, Angel Gurria, ha infatti affermato che “le iniziative prese da un certo numero di piazze finanziarie...hanno dato un impulso benvenuto agli sforzi intrapresi per promuovere la trasparenza e lo scambio di informazioni fiscali”. Anche il presidente francese Nicolas Sarkozy ha espresso soddisfazione per la decisione di Svizzera, Lussemburgo e Austria di allentare il segreto bancario, attribuendola alla “fermezza” e alla “volontà” della Francia e della Germania. “Prendo atto con soddisfazione di quella che è una decisione saggia, che mi è stata comunicata dal primo ministro del Lussemburgo Jean-Claude Juncker, con cui mi felicito”, ha detto Sarkozy in un incontro con la stampa, aggiungendo che anche Andorra ha deciso di adeguarsi agli obblighi definiti dall'Ocse. “Sono tutti passi sulla buona strada”, ha rilevato il presidente. Anche Monaco dovrebbe adeguarsi: “è necessario che lo facciano tutti” i paradisi fiscali, ha sottolineato l?inquilino dell?Eliseo. Il governo svizzero ha dichiarato che non esiterà a collaborare in caso di evasione fiscale a livello internazionale. è la prima volta che il paese elvetico aderisce alle disposizioni Ocse, avendo sempre affermato in precedenza di non voler compromettere la riservatezza che i suoi conti bancari garantivano. Lo scorso mese però, come riportato dai maggiori organi di stampa britannici, la banca svizzera Ubs ha fornito agli Usa dettagli su 300 conti intestati a clienti americani. Il governo ha però aggiunto in un comunicato che la cessione di informazioni sarà valutata “caso per caso” sulla base di “concrete e giustificate” richieste. Ha aggiunto inoltre che l?accettazione delle regole Ocse non intaccherà le regole base della segretezza bancaria del paese. “Il segreto bancario non protegge i crimini fiscali. La cooperazione internazionale sul fisco è diventata più importante vista la globalizzazione dei mercati e, in particolare, in questo contesto di crisi finanziaria” ha detto Hans-Rudolf Merz, presidente e ministro delle Finanze della confederazione. Soddisfazione è stata infine espressa dall?Associazione svizzera dei banchieri (Asb): “La proposta del Consiglio federale di avviare negoziati per estendere la collaborazione amministrativa a tutti i reati fiscali” corrisponde “agli obiettivi fissati dalla comunità internazionale in materia e tiene conto della protezione della sfera privata”, scrive l'Asb in una nota. La Svizzera è il maggior centro finanziario offshore, ed è stato stimato che nelle sue banche ci siano circa 2 trilioni di dollari in capitali provenienti dall?estero. Resta da valutare quale impatto avrà il mutato atteggiamento del governo svizzero sulla Ubs e sui futuri dialoghi con le autorità statunitensi. Infatti, anche se ha fornito agli Usa dettagli su 300 coordinate bancarie, ha rifiutato di recente di rivelare informazioni su altri 52 mila clienti. Gli ufficiali americani sostengono che si tratti di evasori fiscali, e che il governo americano perda ogni anno 100 miliardi di dollari a causa dei paradisi fiscali. L?Austria ha accettato di rinunciare al segreto bancario solo caso per caso, in presenza di “sospetti giustificati”, ha annunciato il ministro della Finanze, Josef PrÖll. “In seguito a un chiarimento con l?Ocse, l?Austria accetterà di fornire informazioni bancarie in presenza di sospetti fondati e argomentati, anche in assenza di un procedimento penale”, ha detto PrÖll. “Non modifichiamo la nostra legislazione e non è in questione un accesso sistematico e diritto ai dati bancari”. Il Lussemburgo è invece pronto a ridimensionare il campo di applicazione del segreto bancario e a procedere allo scambio di informazioni nel quadro della lotta alle frodi fiscali, ma a condizione che questo principio sia rispettato anche da Paesi terzi extra-Ue. “Il Lussemburgo ha deciso di stipulare accordi che evitano la doppia imposizione conformi al modello Ocse”, ha detto il ministro del Tesoro lussemburghese Luc Frieden in una conferenza stampa. Quindi, ha aggiunto, “il Lussemburgo favorisce lo scambio di informazioni in casi specifici e sulla base di elementi di prova che rendano concreto il sospetto”. Tuttavia, il Granducato “esige” che tale principio sia rispettato non solo in tutta la Ue ma anche da Paesi terzi, al fine di evitare una fuga di capitali verso i Paesi che non rispettano queste stesse regole”. Il segreto bancario, ha precisato Frieden, “non è in contraddizione con le norme dell'Ocse” e pertanto “il Lussemburgo lo manterrà come strumento di tutela della vita privata”. (ful) 13 mar 2009 16:31

Torna all'inizio


Incontro a Brigton in vista del G20 di Londra (sezione: Globalizzazione)

( da "BlueTG online" del 13-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Incontro a Brigton in vista del G20 di Londra 13-03-2009 16:42 - Mentre a Wall Street sembra spegnersi il rally iniziale, l'attenzione degli addetti ai lavori si sposta sul prossimo G20 che nel weekend dovrebbe finalmente varare una strategia comune di stimolo all'economia e possibilmente cercare di impedire l'esplodere di nuove crisi ad esempio in Est Europa. Oggi e domani a Brighton ci sarà un primo incontro in preparazione del vertice di Londra del mese entrante e secondo molti gli Stati Uniti cercheranno di ottenere nuovi impegni da parte dell'Unione Europea, che per ora frena ma che a sua volta cerca di coinvolgere la Cina e il Medio Oriente nello sforzo per sostenere le economie più deboli. Del resto finora gli Usa hanno buttato sulla bilancia 787 miliardi di dollari di stimoli, contro i circa 200 miliardi degli europei. Prendendosi già i primi "altolà" proprio dai cinesi che appaiono preoccupati in merito alla credibilità del loro principale debitore (la Cina è il primo detentore di titoli di Stato Usa al mondo). (l.s.)

Torna all'inizio


Cina: Usa garantiscano titoli stato (sezione: Globalizzazione)

( da "KataWeb News" del 13-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Cina: Usa garantiscano titoli stato 13 marzo 2009 alle 16:09 — Fonte: ansa.it — 0 commenti Wen Jiaobao, crisi ma 8% pil 1009,pronti a dialogo con Dalai Lama

Torna all'inizio


Piccoli volontari della Protezione civile crescono a Limbiate (sezione: Globalizzazione)

( da "CronacaQui.it" del 13-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Corsi per ragazzi delle scuole in compagnia delle tute gialle Piccoli volontari della Protezione civile crescono a Limbiate LIMBIATE - "Un'esperienza unica", "Una giornata speciale La giornata della sicurezza!"..."Viva la Protezione civile" sono solo alcune delle frasi contenute nei temi che i ragazzi delle classi III,IV e V elementare hanno scritto dopo lo speciale incontro avvenuto con la Protezione Civile. Otto appuntamenti con oltre 500 giovani del Comune di Limbiate, per far conoscere agli alunni i compiti e le attività svolte dai volontari, attraverso il coinvolgimento diretto: così qualche ragazzo ha rivestito il ruolo di Sindaco con tanto di fascia tricolore, un altro di soccorritore e ancora un agente della Polizia Locale, un pompiere e un parente. L'obiettivo di questa giornata era di capire il comportamento giusto da adottare in caso di un bambino ferito da fuoco d'artificio, in caso di incendio e allestimento di un campo di primo soccorso completo. "E' lodevole ha commentato il Sindaco, Antonio Romeo il lavoro che è stato svolto dalla Protezione Civile. Mi congratulo con tutti loro, per il tempo prezioso che hanno dedicato a questi ragazzi, perché la prevenzione e la sicurezza sono temi che vanno affrontati sin da piccoli". "E' stato un lavoro duro ha affermato Ruggero Battaggia, responsabile dei volontari ma le nostre fatiche sono state ricompensate dalla gioia dei bambini e dalla mega lettera di ringraziamento che ci hanno inviato con tutte le loro 500 firme". 13/03/2009 - Daniele Bianchi

Torna all'inizio


La crisi? Arricchirà Cosa Nostra. L'allarme di Antimafia e Viminale (sezione: Globalizzazione)

( da "Panorama.it" del 13-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

- Italia - http://blog.panorama.it/italia - La crisi? Arricchirà Cosa Nostra. L'allarme di Antimafia e Viminale Posted By cristina.bassi On 12/3/2009 @ 16:31 In Headlines, NotiziaHome | 2 Comments La crisi economica? Arricchirà la mafia. Non solo infatti la recessione non scalfirà il potere finanziario della criminalità organizzata, ma lo farà aumentare. Quello che per molti è un momento di grave difficoltà per la criminalità organizzata può rappresentare un'occasione di cui approfittare: è l'allarme del procuratore nazionale della [1] Dna (Direzione nazionale antimafia), Piero Grasso, nella sua relazione alla commissione Antimafia lo scorso 25 febbraio (i contenuti del testo sono stati anticipati dall'agenzia Adnkronos). "Tutto autorizza a ritenere", sostiene Grasso, "che anche l'attuale crisi finanziaria ed economica, destinata, purtroppo, ad aggravarsi nei prossimi mesi, con conseguenze allo stato non pienamente valutabili, possa rappresentare una ghiotta occasione per l'arricchimento delle mafie e ciò per una serie di motivi". Il procuratore nazionale antimafia elenca poi i fattori che permetteranno alla criminalità organizzata di sfruttare la bufera finanziaria che sta mettendo in ginocchio i mercati mondiali. Il primo vantaggio della mafia rispetto all'economia legale, spiega Grasso, "È costituito dalla permanente, enorme, illimitata, liquidità finanziaria, di cui godono le organizzazioni mafiose, in particolare quelle che traggono i maggiori profitti illeciti dal traffico internazionale si sostanze stupefacenti. Un mercato che non andrà certo in crisi, dal momento che è in aumento tanto l'offerta che la domanda di droghe di ogni genere. Sul versante legale vi è, al contrario, una contrazione vistose delle risorse. Le banche, anche quelle più grandi, sono in difficoltà, soffrono di limitazione delle risorse e anche quando ne dispongono, non sono disponibili a concedere mutui né alle imprese né ai privati". Inoltre, continua Grasso, "la crisi colpirà soprattutto i ceti più deboli, i lavoratori, la manodopera precaria". Il procuratore avverte: "Il numero dei licenziati salirà vertiginosamente e gli ammortizzatori sociali non riusciranno a coprire tutte le situazioni di crisi, in particolare quelle del lavoro nero e del precariato. È prevedibile allora un aumento dei reati 'predatori', soprattutto rapine, della microcriminalità, delle truffe, dello spaccio di stupefacenti. Settori nei quali operano soggetti non appartenenti alla criminalità organizzata, ma è certo che sono le mafie a tirare le fila anche di tali reati, a fare da punto di riferimento per la ricettazione dei beni oggetto di furto e rapina, di truffa e contraffazione". L'ultimo fattore che avvantaggerà la mafia, secondo la valutazione del procuratore della Dna, è "L'intervento massiccio dello Stato nell'economia. Ciò avviene a livello mondiale, dagli Usa alla Cina, dall'Europa, al nostro Paese. Tutto ciò comporterà che la mano pubblica avrà il compito di aiutare la ripresa economica, attraverso una politica di interventi di sostegno, di finanziamenti ai settori deboli, di promozione degli investimenti e della ricerca". Tuttavia "non mancheranno alle imprese mafiose e paramafiose le possibilità e le occasioni di captare parte delle risorse pubbliche a proprio profitto, rafforzando in tal modo una tendenza già in atto, come dimostrano le vicende calabresi dei fondi previsti dalla legge 488 del 1992 e di quelli comunitari". Il procuratore Grasso non ha dubbi: "L'acquisizione presuppone l'inserimento delle mafie nel sistema di potere economico e politico dominante". È necessario quindi "affinare gli strumenti di indagine per consentire di cogliere i nessi, le connivenze che reggono" questo sistema di potere. Anche il [2] ministro dell'Interno Roberto Maroni ha affrontato l'argomento dell'economia mafiosa in un intervento radiofonico a [3] Radioanch'io. Secondo il capo del Viminale, il fatturato complessivo della mafia, della 'ndrangheta, delle altre organizzazioni criminali italiane e della criminalità straniera "è superiore a 100 miliardi di euro all'anno, una cifra enorme". Per questo il governo sta promuovendo "un'azione fortissima" sotto il profilo dell'attacco ai patrimoni mafiosi. "Nel 20073, continua Maroni, "vi sono stati sequestri di beni mafiosi per 1,5 miliardi di euro, una somma salita a 4,3 miliardi di euro nel 20083.

Torna all'inizio


Venti candeline per il World Wide Web Il primo browser "apre" la Rete nel 1993.Gli internauti oggi: oltre un miliardo (sezione: Globalizzazione)

( da "Dire" del 13-03-2009)

Argomenti: Cina Usa

Venti candeline per il World Wide Web ROMA - Nato il 13 marzo del 1985, il World Wide Web spegne "soffia" sulle sue prime venti candeline. La data, infatti, riferisce di quando il ricercatore britannico Tim Berners-Lee presentò a Mike Sendall, suo supervisore al CERN, il laboratorio europeo di fisica delle particelle a Ginevra, un sistema per la distribuzione di dati scientifici basato sugli ipertesti, cioè testi in cui le singole parole potevano essere utilizzate per creare legami con altri testi in altri computer. "Vago, ma interessante" fu la risposta di Sendall, che diede a Berners Lee il via libera per approfondire il progetto, al quale poi partecipò anche il ricercatore belga Robert Cailliau. Nella primavera del 1991 furono fatti i primi test e, nel dicembre successivo, il primo collegamento con un server al di fuori del Cern, negli Usa. La storia aperta al grande pubblico del Web cominciò nel febbraio 1993, con il primo browser, Mosaic. Ciò ha permesso a Internet, la cui nascita ufficiale risale al 1969 con la rete Arpanet, di rappresentare componente essenziale della società del ventunesimo secolo. Il numero dei siti Web è cresciuto dai 130 del 1993 (anno in cui è diventato pubblico con la rinuncia del Cern ai diritti d'autore) ai ben 215 milioni del febbraio scorso, secondo le rilevazioni di Netcraft, considerata la fonte più autorevole in materia. In questo totale non vengono inclusi i blog, che secondo un rilevamento della Universal McCann, nel 2008 erano circa 180 milioni, con circa 350 milioni di lettori più o meno abituali. In Italia, secondo i dati del Cnr, a fine giugno 2008 c'erano un milione e mezzo di domini ".it" registrati, numero sicuramente superiore a quello dei siti effettivi, dato che un sito può avere più nomi a dominio. Per quanto riguarda i navigatori, dalla sua nascita a oggi, sono passati da poche migliaia a più di un miliardo (più di 200 milioni dei quali in Cina) secondo i dati di comScore del gennaio scorso. E il 2% di questi sono italiani. 13 marzo 2009

Torna all'inizio