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Report "Globalizzazione"   12-13 maggio 2009


Indice degli articoli

Sezione principale: Globalizzazione

USA, violati università e aeronautica ( da "Punto Informatico" del 12-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: partito da alcuni paesi asiatici tra cui la Cina, paese che in passato è stato indicato dagli Stati Uniti come responsabile di svariate aggressioni nei confronti delle infrastrutture informatiche nazionali, giudicate dagli esperti spesso inadeguate e datate. La scorsa estate infatti il malfunzionamento di un PC più che ventenne, in servizio presso la Federal Aviation Administration (

Un artigianato d'eccellenza ( da "Stampa, La" del 12-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Apparentemente una contraddizione in un mondo sempre più globalizzato e orientato al gigantismo produttivo. «Ma pensare in piccolo - avverte Mario Tiberti, presidente provinciale di Confartigianato - è la miglior risposta per contrastare la crisi economica. Favorire le piccole imprese vuol dire sostenere l'economia di un paese.

"La crisi si attenua, la svolta è vicina" ( da "Stampa, La" del 12-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: e si può trattare della Cina. Ma tra gli economisti va da sé che, passato il punto in cui la produzione smette di scendere e comincia a risalire, i posti di lavoro continuano a diminuire ancora per parecchi mesi. La febbre dei mercati finanziari è scesa «a un livello precedente al crac della Lehman Brothers» sostiene il presidente della Bce.

L'export in caduta libera ma Reggio argina la crisi ( da "Gazzetta di Reggio" del 12-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Cina). AREE. I cali, o i ridimensionamenti dei fatturati derivano in buona parte dal calo della domanda proveniente dagli Stati Uniti, Spagna e Regno Unito oltre che da alcuni mercati emergenti dell'Est Europa quali Russia, Ucraina, Romania, Slovenia, Croazia e dell'Asia centro-orientale (Cina, Sud Corea) e dell'America latina (

Riuniti a Venezia quindici grandi scrittori ( da "Tribuna di Treviso, La" del 12-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: globalizzato e aperto a troppi fondamentalismi. Incroci di civiltà incarnati da quindici scrittori per cercare di esorcizzare gli scontri di cui sono piene le cronache internazionali. Ecco allora che l'incontro con Salman Rushdie (giovedì 21 al teatro Malibran alle ore 18), perseguitato dal 1989 dal regime khomeinista per aver pubblicato i Versi satanici assume un valore particolare.

segue dalla prima pagina Oppure Hamburgerol... ( da "Leggo" del 12-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: che sotto le insegne della gigante "M" rossa in campo giallo simbolo universale di globalizzazione completano il loro cursus studiorum. In vista del costituendo corso di PhD. Per quelli che alla tesi non sono mai arrivati è in cantiere un altro progetto: una qualifica in "higher level management development", equivalente alla laurea.

Febbre suina come l'Asiatica. Primo caso in Cina ( da "Provincia Pavese, La" del 12-05-2009) + 2 altre fonti
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Primo caso in Cina L'influenza suina arriva anche in Cina, dove ci si difende con le mascherine (foto). Il primo contagiato è uno studente universitario tornato dagli Usa giovedì. Intanto uno studio dell'équipe di Neil Ferguson dell'Imperial College di Londra, ha dimostrato che il virus H1N1 è meno grave del virus della Spagnola,

Ora Trichet vede la fine del tunnel ( da "Milano Finanza (MF)" del 12-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: ma con la significativa eccezione della Cina, dove il superindice è aumentato di 0,9 punti dal mese precedente, dopo un +0,4 a febbraio, mentre su base annua resta negativo (-9,5%. In India è calato di 0,3 punti su mese e 9,4 su anno, in Brasile -1,9 punti su mese e -13,2 su anno. Per la Russia il superindice Ocse ha segnato un calo mensile di 1,

È ora di riformare il Fmi e la Banca Mondiale ( da "Milano Finanza (MF)" del 12-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: riforma di questi organismi e perché si tratterebbe di uno dei pochi atti concreti che oggi si può compiere in tema di governance della globalizzazione. Occorrerebbe, poi, essere coerenti all'interno, nel nostro Paese, con l'attività di promozione di nuove regole a livello globale: per esempio a proposito delle norme risarcitorie, con riferimento al disegno di legge sulla class action.

Ancora nuvoloni nei cieli europei. Ieri Eads, atteso oggi all'appuntamento con i conti del ... ( da "Finanza e Mercati" del 12-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Asia (e la Cina piglierà definitivamente il ruolo di motore della crescita mondiale ai danni dell'America) il trend verrà invertito. At&t Operazione a sorpresa nella telefonia mobile Usa. L'ex monopolista At&t, numero uno del mercato, rileverà attività dalla rivale Verizon Wireless, numero due, per 2,35 miliardi di dollari.

febbre suina come l'asiatica. primo caso in cina ( da "Centro, Il" del 12-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Primo caso in Cina L'influenza suina arriva anche in Cina, dove ci si difende con le mascherine (foto). Il primo contagiato è uno studente universitario tornato dagli Usa giovedì. Intanto uno studio dell'équipe di Neil Ferguson dell'Imperial College di Londra, ha dimostrato che il virus H1N1 è meno grave del virus della Spagnola,

Studenti da... premio nei concorsi nazionali ( da "Nazione, La (La Spezia)" del 12-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: processi di globalizzazione, governo europeo dell'economia. L'iniziativa, all'interno del progetto di formazione e informazione degli studenti sull'integrazione europea, è promossa su proposta di Aiccre e Movimento Federalista Europeo. IL CONCORSO «Parchi & Parchi», che si terrà da domani al 17 maggio a Lorica di San Giovanni in Fiore (

L'Italia sta dando di sé l'immagine inquietante di un Paese in cui la paura dell’... ( da "Unita, L'" del 12-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: perché non è pensabile che in un mondo globalizzato non si globalizzino anche le responsabilità. Ciò significa che a monte delle disposizioni di legge e di sicurezza, va delineata una vera e propria politica delle migrazioni che tenga conto anche delle difficoltà al limite dell'impossibilità di sopravvivere nei Paesi di origine.

NO. Le Esposizioni universali (la prima è stata quella di Londra del 1851, l... ( da "Nazione, La (Firenze)" del 12-05-2009) + 2 altre fonti
Argomenti: Cina Usa

Abstract: la seconda a Parigi del 1900) avevano un senso quando il pianeta non era ancora globalizzato e i vari Paesi avevano così l'occasione di presentare al mondo i loro prodotti e le loro invenzioni. Oggi, in era di globalizzazione, tutti sanno tutto di tutti e non c'è alcuna ragione di concentrare un'esposizione in un solo luogo.

...che l'accusa da parte dell'opposizione contro il governo non è motivata, perché non c'è alcuna politica al ribasso. ( da "Tempo, Il" del 12-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: dovuta alla globalizzazione dell'economia, crea il collegamento coi flussi migratori. Il divario tra «Primo mondo» e «Terzo mondo» tende ad una costante crescita del divario, in quanto un Paese più produce più si arricchisce, mentre un Paese che arranca è destinato a impoverirsi maggiormente, creando presupposti non di aspettativa di vita ma di speranza di sopravvivenza.

La richiesta di ordine non può creare disordini ( da "Tempo, Il" del 12-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: globalizzazione» che comprende pure, e non potrebbe essere diversamente, la prossimità di localismi che tendono a fondersi. Non è la prima volta che accade nella storia. Ricordiamo l'impero romano, l'universo federiciano, la stessa ecumene cattolica, il vasto aggregato asburgico nel quale convivevano popoli dissimili eppure amalgamati da uno stesso principio sovrano che li faceva

( da "Giorno, Il (Varese)" del 12-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: la società multietnica e la globalizzazione sono una grande "balla" di moda nel ventre molle dell'Occidente. In Cina o in Arabia non mi sembrano molto attratti da questo tema». Forse, la società multietnica è la conseguenza dell'attuale sistema produttivo. Tanti stranieri lavorano nelle nostre aziende.

ECCO LA "DENOMINAZIONE COMUNALE D'ORIGINE": SERVIRÀ A TUTELARE I PRODOTTI TIPICI ( da "Corriere Alto Adige" del 12-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Prodotti provenienti dalla tradizione domestica che cela un enorme potenziale di tecniche e saperi sempre più ricercati dal turista e dal consumatore, il quale sempre più spesso cerca di evitare i modelli alimentari dettati dal processo di globalizzazione e standardizzazione cui siamo oggigiorno abituati". Lorenzo Soratroi

Tanti successi tutti di plastica ( da "Sole 24 Ore, Il" del 12-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Esportiamo in Cina, e possiamo competere con loro quanto a capacità di tenere bassi i costi di produzione», aggiunge Alexandre Turra Gastadello, export manager del gruppo. Per convincere le vittime occidentali del fashion che una scarpetta di plastica può essere trendy è bastato avviare invece le collaborazioni con le grandi firme.

L'equità muove la crescita ( da "Sole 24 Ore, Il" del 12-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: aumento dei redditi da lavoro nei paesi avanzati anche in un ambiente economico flessibile e globalizzato. Come si voleva fare in Europa con l'Agenda di Lisbona: ma poi non lo abbiamo fatto, e abbiamo dovuto comprimere i salari per sopravvivere. Il rischio è che se non lo facciamo, col tempo aumentino le pulsionia chiudere le nostre economie.

SAN MICHELE AFFRONTA LA VESPA DEL CASTAGNO INCONTRI FORMATIVI PER IL RICONOSCIMENTO PRECOCE DELL'INSETTO ( da "marketpress.info" del 12-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Adige dichiara guerra alla vespa del castagno, un insetto originario della Cina che sta creando diversi problemi in alcune aree castanicole della provincia, in particolare in Alta Valsugana e nella valle del Chiese. Il gruppo di lavoro sulle foreste e verde urbano del Centro Trasferimento Tecnologico di San Michele, in collaborazione con l?

LAVORO: ABI, PIÙ MERITO E ATTENZIONE AI COSTI MIGLIORANO LA GESTIONE HR ( da "marketpress.info" del 12-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: volta viene dedicata da Abi una sessione specifica al tema del Diversity Management ed, in particolare, ai temi delle pari opportunità e delle politiche di genere. Anche per le banche, nell?attuale contesto di internazionalizzazione e di globalizzazione dei mercati, la sfida è quella di considerare la diversità come risorsa e coniugare la stessa con i risultati d?impresa. . <<BACK

Una lama sarda e quegli strani sospetti ( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 12-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: un mondo che vive la globalizzazione degli armamenti, travolto dalle sane e insane passioni per armi di ogni genere e tipo, puntare ora il dito con certezza sarebbe come pensare che gli assalti ai portavalori con i Kalashnikov in Sardegna siano opera di russi o la sfida con katana in pugno davanti al liceo Dettori di Cagliari avesse come giovani protagonisti membri della Yakuza.

Il fast food non piace neanche se ciociaro. Parola di un fornaio ( da "Manifesto, Il" del 12-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: era della globalizzazione e quello della crisi più o meno economica mondiale, forse la catena di fast food dovrebbe imparare un po' di più da Luca Di Gesù, titolare della focacceria di Altamura. Evidentemente da McDonald's, nonostante la ricerca affannosa di nuovi mix gastronomici, le strategie di marketing e la cortesia mediatica,

riuniti a venezia quindici grandi scrittori - alessandra artale ( da "Mattino di Padova, Il" del 12-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: globalizzato e aperto a troppi fondamentalismi. Incroci di civiltà incarnati da quindici scrittori per cercare di esorcizzare gli scontri di cui sono piene le cronache internazionali. Ecco allora che l'incontro con Salman Rushdie (giovedì 21 al teatro Malibran alle ore 18), perseguitato dal 1989 dal regime khomeinista per aver pubblicato i Versi satanici assume un valore particolare.

riuniti a venezia quindici grandi scrittori - alessandra artale ( da "Nuova Venezia, La" del 12-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: globalizzato e aperto a troppi fondamentalismi. Incroci di civiltà incarnati da quindici scrittori per cercare di esorcizzare gli scontri di cui sono piene le cronache internazionali. Ecco allora che l'incontro con Salman Rushdie (giovedì 21 al teatro Malibran alle ore 18), perseguitato dal 1989 dal regime khomeinista per aver pubblicato i Versi satanici assume un valore particolare.

Il caos tra (Stati) ricchi e poveri ( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 12-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Commenti Pagina 342 economia globalizzata Il caos tra (Stati) ricchi e poveri Economia globalizzata di Gianfranco Sabattini* --> di Gianfranco Sabattini* Il permanere e l'approfondirsi della contrapposizione tra Stati ricchi e poveri sono destinati a originare un allargamento del disordine sino alla stabilizzazione, secondo l'economista indiano Prem Shankar Jha,

Sindrome di Lowe, il paese si mobilita ( da "Nuova Ferrara, La" del 12-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: dopo quella dei giorni scorsi svoltasi a Casa Cini a Ferrara) del bel libro degli atti del primo convegno internazionale sulla sindrome di Lowe (rara malattia genetica che colpisce i bimbi maschi in tenera età) a cura dell'associazione Santo Stefano, dicendo che «abbiamo ritenuto doveroso lasciare una traccia di quei momenti vissuti con tanta intensità,

febbre suina come l'asiatica. primo caso in cina ( da "Tirreno, Il" del 12-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Primo caso in Cina L'influenza suina arriva anche in Cina, dove ci si difende con le mascherine (foto). Il primo contagiato è uno studente universitario tornato dagli Usa giovedì. Intanto uno studio dell'équipe di Neil Ferguson dell'Imperial College di Londra, ha dimostrato che il virus H1N1 è meno grave del virus della Spagnola,

Verso il gemellaggio con l'Italia ( da "Denaro, Il" del 12-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Sereno stabile anche per quanto riguarda la bilancia commerciale. L'interscambio tra i due Paesi è raddoppiato negli ultimi tre anni, superando così i 5 miliardi di euro. L'Italia è il primo partner commerciale del Cairo tra i Paesi Ue, il terzo al mondo solo dopo Usa e Cina. del 12-05-2009 num.

dai distretti alle reti di imprese il lazio sperimenta l'aggregazione ( da "Repubblica, La" del 12-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Nel tempo i processi di globalizzazione e di smaterializzazione del valore, uniti alle tecnologie, hanno spinto verso il superamento del criterio territoriale in favore di quello geograficamente più fluido di filiera e metadistretto, favorendo la nascita di nuove forme di aggregazione quali le reti di impresa.

Almag tiene e si rafforza in Canada ( da "Brescia Oggi" del 12-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: attiva direttamente sul mercato Usa - che nel Far-East attraverso la joint-venture nell'impianto produttivo in Cina, concretizzata nel corso del 2007. Grande attenzione è stata (ed è) rivolta al miglioramento e rafforzamento delle attività commerciali, all'ampliamento della gamma e alla qualità, oltre che allo sviluppo della collegata italiana Berna Ernesto spa (

( da "Avvenire" del 12-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Certi aspetti della globalizzazione ed in particolare il mondo dell'internet hanno creato una vasta cultura virtuale il cui valore è tanto vario quanto le sue innumerevoli manifestazioni. Indubbiamente molto è stato realizzato per creare un senso di vicinanza e di unità all'interno dell'universale famiglia umana.

( da "Avvenire" del 12-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: garantire la sicurezza nel mondo sempre più globalizzato è necessaria una stretta collaborazione tra la Nato e l'Unione Europea. Lo ha detto il ministro degli Esteri Franco Frattini intervenendo ieri in Senato alle celebrazioni per il 60° anniversario dell'Alleanza Atlantica. Secondo il responsabile della Farnesina occorre in sostanza «porre termine all'anomalia dei rapporti tra l'

L'Italia multietnica sfidata dai suoi stessi valori ( da "Avvenire" del 12-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: altronde tutti sanno che la globalizzazione, col suo forte carico di contraddizioni, è il fenomeno più pervasivo del nostro tempo, non solo nell'ambito della macroeconomia o nell'areopago comunicativo, ma anche in quello culturale e sociale. Pertanto deve essere necessariamente governata, nel pieno rispetto della legalità, attraverso un'adeguata azione politica per garantire la '

Crisi: Cina, esportazioni in calo ( da "Trend-online" del 12-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Cina, esportazioni in calo ANSA NEWS, clicca qui per leggere la rassegna di Ansa , 12.05.2009 12:53 Scopri le migliori azioni per fare trading questa settimana!! (ANSA) - PECHINO, 12 MAG - Le esportazioni della Cina, motore del boom economico del Paese, sono calate in aprile del 22,6% rispetto allo stesso mese del 2008.

E ora si smantella tutto. ( da "Blogosfere" del 12-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Una volta percorrevano gli oceani come bandiere della globalizzazione. Ora sono i simboli di un ordine che minaccia di affondare con loro. La faccenda è cominciata proprio alla fine dello scorso anno. Ed ora si smantellano portacontainers, petroliere, navi da trasporto veicoli, persino navi da crociera.

Doronzo Presidente Associazione Ingegneria Naturalistica ( da "Caserta News" del 12-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: epoca di conclamata globalizzazione dell'economia e dei mercati, i professionisti di casa nostra finiscano con l'essere penalizzati irreversibilmente, rispetto a tecnici formatisi in aree storicamente più sensibili, da una parte, verso tecniche innovative ed ecocompatibili di Ingegneria Naturalistica, e dall'altra verso la più ampia tematica di difesa del suolo e protezione dell'

A Catania il ricordodel prof. D'Antona ( da "Sicilia, La" del 12-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Come coniugare flessibilità e sicurezza del lavoro nel contesto della globalizzazione e della costruzione europea. Il Congresso focalizzerà la propria attenzione sulle tematiche legate alla evoluzione del diritto del lavoro e alla figura del datore di lavoro, alla luce delle complesse dinamiche che caratterizzano l'attuale quadro economico e sociale.

La presidente torna nella Marca il 6 giugno a Venegazzù ( da "Gazzettino, Il (Treviso)" del 12-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: editorialista de La Repubblica esperto di Cina e Usa, Dario Scannapieco, vice presidente della Banca europea per gli investimenti (Bei). Le conclusioni sono affidate a Emma Marcegaglia, che dopo un anno torna a Treviso e torna proprio a villa Gasparini Loredan. Un luogo di cui serberà un buon ricordo, dato che si trattava della sua prima da presidente della organizzazione imprenditoriale.

Insieme"- scrive Antonio Manganelli nel suo editoriale sul mensile Poliziamoderna –... ( da "Gazzettino, Il" del 12-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: un momento storico dove la globalizzazione è ormai una realtà consolidata. Uniti si vince, si può sintetizzare il concetto del capo della Polizia, e parlando con gli agenti stranieri intervenuti queste sinergie hanno già permesso di ottenere pregevoli risultati ma anche si è scoperto che non sono molto ligi nel rispettare i limiti di velocità tutti gli automobilisti in generale,

Alemanno: in autunno Stati generali per far uscire Roma da crisi ( da "Dire" del 12-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: giusto vedere" la citta' "come punto di incontro tra dimensioni diverse che nella globalizzazione sono rimaste separate. Anche a Roma convivono due città profondamente diverse, centro storico e periferie". "Significativo", conclude il sindaco, "il progetto sulle infrastrutture per permettere alla città di fare un salto di livello".

L'Iran apre a Obama (anche per timore dei talebani). ( da "Giornale.it, Il" del 12-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: comunicazione, borsa, banche, spin, cina, economia, era obama, manipolazione, gli usa e il mondo Commenti ( 93 ) » (8 voti, il voto medio è: 5 su un massimo di 5) Loading ... Il Blog di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 03May 09 Le creme anticellulite?

WALL STREET TIRA GM: BANCAROTTA PIU' PROBABILE - BLOOMBERG: FIAT DECIDERA' TAGLI CONCESSIONARI CHRYSLER - BEN AMMAR: FUSIONE TELEFONICA-TELECOM INVENZIONE DEI GIORNALI - FERRARI, ( da "Dagospia.com" del 12-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: una Cina, persino un'Africa che cresce al 5%, avviate sulla strada dello sviluppo". Per Benetton "sono i valori della famiglia che fanno da bussola" nel passaggio a una gestione di tipo manageriale poiche' "si tratta di riconoscere l'importanza di un'azionista che vuole dare longevita' alla propria creazione".

Ismac Cnr Milano, leadership mondiale dell' Italia nel settore dei derivati di pomodoro ( da "Sestopotere.com" del 12-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: gli USA hanno processato il 33,7% della produzione totale mentre l?Italia e la Cina hanno trasformato la stessa quantità di pomodoro pari al 13,6%. L?Italia in particolare, nel settore dei derivati di pomodoro riveste una posizione di leadership qualitativa riconosciuta a livello mondiale, anche se, per i costi contenuti dell?

Stress-test truccato dalla Fed e da Geithner, ecco la prova ( da "Giornale.it, Il" del 12-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: comunicazione, borsa, banche, spin, cina, economia, era obama, manipolazione, gli usa e il mondo Commenti ( 93 ) » (8 voti, il voto medio è: 5 su un massimo di 5) Loading ... Il Blog di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 03May 09 Le creme anticellulite?

Wall Street, a metà seduta passa alle vendite ( da "KataWebFinanza" del 12-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: ha annunciato che Timothy Geithner, andr a Pechino, in Cina, per colloqui con i massimi funzionari economici cinesi i giorni 1 e 2 Giugno. Geithner spera di rafforzare i legami economici con la Cina "mirando a promuovere la stabilit, ed una crescita economica equilibrata nelle due nazioni," ha dichiarato il Dipartimento del Tesoro.

Papa a Gerusalemme: viaggio di pace e di dialogo, serio ed impegnativo. ( da "Blogosfere" del 12-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Certi aspetti della globalizzazione ed in particolare il mondo dell?internet hanno creato una vasta cultura virtuale il cui valore è tanto vario quanto le sue innumerevoli manifestazioni. Indubbiamente molto è stato realizzato per creare un senso di vicinanza e di unità all'interno dell?

Alemanno: in autunno Stati generali per far uscire Roma dalla crisi ( da "Dire" del 12-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: giusto vedere" la citta' "come punto di incontro tra dimensioni diverse che nella globalizzazione sono rimaste separate. Anche a Roma convivono due città profondamente diverse, centro storico e periferie". "Significativo", conclude il sindaco, "il progetto sulle infrastrutture per permettere alla città di fare un salto di livello".

FONDAZIONE VARRONE: CONSEGNA BORSE DI STUDIO INTERCULTURA ( da "Sabina Oggi Online" del 12-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: destinazioni oltre gli USA, la Cina e la Danimarca. La Fondazione Varrone ha ricevuto in occasione del recente Congresso Nazionale Intercultura, svoltosi proprio a Rieti, una menzione d'onore per aver contribuito in modo determinate a far crescere gli scambi interculturali sul territorio reatino, offrendo ai giovani la possibilità di usufruire di soggiorni annuali di studio all?

"Banchieri re Mida addio, è tempo di nuove regole" ( da "Stampa, La" del 13-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: la globalizzazione, rileva Gurrìa, accresceva anche le disuguaglianze sociali; le forze dell'economia sono state piegate a servire «i profitti dei prossimi tre mesi» e i guadagni di pochi manager e azionisti. Se all'origine del mondo moderno c'è la triade francese di libertà, uguaglianza e fratellanza, negli ultimi anni,

CINZIA DI CIANNI Le profezie scompariranno; il dono delle lingue cesserà e la scienza sv... ( da "Stampa, La" del 13-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: ricordando come in Cina gli stessi testi ricoprano le pareti di intere caverne. A quel punto ho sentito che il mio lavoro assumeva un significato diverso, al di là del piacere di sperimentare». E' così che la fisica-artista si è buttata in un altro progetto, non meno fantastico: il Disco di Rosetta.

"Il cervello quantico antidoto alle crisi" ( da "Stampa, La" del 13-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: La globalizzazione è l'emblema di questa condizione: abbiamo trasformato il mondo senza esserne consapevoli e senza capire che il cambiamento non è un processo lineare, ma procede per salti improvvisi, generando instabilità. Ecco perché è urgente la rivoluzione concettuale che promuove la mia organizzazione,

WTA Madrid: Francesca Schiavone supera Kvitova ( da "Datasport" del 13-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: (Q) Varvara Lepchenko (USA) 63 61 Amelie Mauresmo (FRA) b. (15) Zheng Jie (CIN) 62 75 Agnes Szavay (UNG) b. (Q) Aravane Rezai (FRA) 26 75 62 Francesca Schiavone (ITA) b. Petra Kvitova (CEC) 64 62 Lucie Safarova (CEC) b. Anne Keothavong (GBR) 61 75 (Q) Vera Dushevina (RUS) b.

Canada, un partner privilegiato per l'Expo 2015 ( da "Giornale di Brescia" del 13-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Mentre gli Usa si stanno sempre più avvicinando alla Cina a livello commerciale e finanziario, il Canada oggi considera strategico un rapporto privilegiato con l'Ue, e con l'Italia in particolare, sede di Expo 2015. Questi concetti sono stati ribaditi a Formigoni dal numero uno della Confindustria canadese, Thomas D'Aquino.

Un documentario, girato a casa dello sceneggiatore, dedicato al regista tedesco ( da "Cittadino, Il" del 13-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: zavorra in un mondo che corre ad alta velocità verso la globalizzazione e si fa metropoli? Come è possibile accogliere gli stimoli della contemporaneità e della multiculturalità senza lasciarsi travolgere, snaturarsi e perdersi nel vortice dei cambiamenti? Entrambi ci parlano, nel loro codice artistico, di tali problematiche».

GERUSALEMME - Inizia con un'invocazione al Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe a... ( da "Leggo" del 13-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: ma «un microcosmo del nostro mondo globalizzato, che deve vivere la sua vocazione universale, un luogo che insegni l'universalità, il dialogo e la comprensione». Oggi il viaggio papale prosegue con l'unica tappa in territorio palestinese, a Betlemme, dove nel pomeriggio Benedetto XVI visiterà la grotta della Natività.

Velezzo, le dinastie per la politica ( da "Provincia Pavese, La" del 13-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: che forse nel nostro mondo globalizzato può anche incuriosire - interviene Marco Montagna, medico del paese - . Comunque, sempre meglio due liste che una sola». Ma le curiosità a Velezzo non sono finite. Della lista Campanile ciminiera trattore fanno parte i coniugi Pietro Cavigiolo e Maria Daniela Perotti, Giovanni Cavigiolo e Carla Buffa,

cinque giorni tra eco e lucio dalla il figlio di simenon racconta maigret ( da "Repubblica, La" del 13-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: la lotta alla povertà a Vandana Shiva e i disastri della globalizzazione a Ermanno Olmi e a Carlo Petrini. Una tema caldissimo è quello legato al caso di Eluana Englaro: sabato (alle 12 alla Sala dei 500) Beppino Englaro si confronterà con Paolo Flores d´Arcais e Marco Travaglio su «Verità e menzogna: categorie irrinunciabili o moraliste?

"gli ospedali? tutti lungo il gra" - paola coppola ( da "Repubblica, La" del 13-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: punto di incontro tra dimensioni diverse che nella globalizzazione sono rimaste separate», come centro storico e periferia degradata. Punta sul progetto per le infrastrutture che, dice, «consentirà di fare un salto di livello». E, rilancia, in autunno «gli stati generali dell´economia e della società romana», a fine anno «il Piano strategico comunale,

Ratzinger invoca la pace Gerusalemme sia città aperta ( da "Unita, L'" del 13-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Come un microcosmo del nostro mondo globalizzato, questa Città, se deve vivere la sua vocazione universale, deve essere un luogo che insegna l'universalità, il rispetto per gli altri, il dialogo e la vicendevole comprensione; un luogo dove il pregiudizio, l'ignoranza e la paura che li alimenta, siano superati dall'onestà, dall'integrità e dalla ricerca della pace»

l'avamposto delle malattie "globali" - carlo picozza ( da "Repubblica, La" del 13-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: scalpello sotto le unghie: torna il medioevo con la globalizzazione delle malattie? «Quel giorno sotto la doccia ho vissuto un incubo», racconta F.R., 37 anni, dirigente di banca. «Quasi svenni quando, passando la spugna sui foruncoli comparsi al mio rientro da un safari nel parco di Ngorongoro in Tanzania, vidi uscire piccoli vermi bianchi».

sono favorevole, ho un figlio di 22 anni disoccupato. rita. ( da "Nuova Sardegna, La" del 13-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Capisco Soru che di globalizzazione-Ikea in sardegna non ne voleva sapere. Però l'arrivo di design scandinavo a prezzo raggiungibile mi fa piacere. Come cliente sono felicissima come commerciante meno. Penso a tutti i settori che andranno in crisi. Sassari sveglia!

Bolzoni, ristrutturazione completata ( da "Libertà" del 13-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: è il primo costruttore in Europa di attrezzature per carrelli elevatori e secondo a livello mondiale e sul mercato Usa. Con un fatturato 2008 di circa 141 milioni di euro, 19 società, di cui 5 stabilimenti produttivi in Italia, Usa, Finlandia, Germania e Cina e 14 filiali commerciali, la Bolzoni rappresenta un vero gruppo multinazionale. 13/05/2009

up , cannes apre con un cartoon ( da "Nuova Sardegna, La" del 13-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: di fare film per cinque anni imposto dalla Cina per la sua precedente pellicola, «Summer Palace», presentata sempre a Cannes. Grande attesa, infine, per la pellicola di Terry Gilliam che sarà presentata fuori concorso, «The Imaginarium of Doctor Parnassus», ultima interpretazione di Heath Ledger (morto per overdose di farmaci prima di finire le riprese e sostituito da Johnny Depp)

Diritto, mercato e regole uniformi saranno gli argomenti centrali della conferenza internazionale dedicata ai Global Standard che si apre oggi a Roma, coordinata dal Ministro dell' ( da "Tempo, Il" del 13-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: che la considera una delle iniziative qualificanti della Il problema della regolamentazione del mercato globalizzato e delle operazioni di finanza internazionale era ben chiaro anche nella fase pre-crisi, ma oggi sta ricevendo la massima attenzione. L'argomento è fondamentale per la ripresa del mercato ed ha risvolti politici ed economici di gran rilievo.

l'ex tamburino della curva fiesole "le mie canzoni come la fede viola" - roberto incerti ( da "Repubblica, La" del 13-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: sono figli della globalizzazione come i tifosi della Juve, che potrebbero benissimo tifare Milan o Inter. Chi ama me è come i tifosi viola: con la Fiorentina sempre, al di là del bene e del male, in C2 o in lotta per lo scudetto». Quindi? «Ogni mia vittoria a Sanremo vale dieci scudetti della Juve, come il piazzamento in Champion dei viola»

Petrolio a 60 Usa più deficit Euro a 1,37 ( da "Manifesto, Il" del 13-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: L'aumento della scorte negli Usa è una conferma, mentre una ulteriore conferma arriva da Pechino: in Cina in aprile la domanda di petrolio è tornata a crescere e le importazioni hanno fatto un salto del 13,6% annuo a 16,17 milioni di tonnellate metriche di greggio, equivalenti a 3,95 milioni di barili/giorno.

La Cina spinge il petrolio sopra 60 $ ( da "Milano Finanza (MF)" del 13-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: segno che la Cina sta cercando di diversificare i suoi investimenti, ora quasi tutti concentrati sui T-bond Usa e altri asset in dollari poco remunerativi. Il che dovrebbe fare suonare un campanello d'allarme negli Stati Uniti. D'altronde proprio ieri Mohamed El-Erian, ceo di Pimco, il più grande gestore di fondi obbligazionari del mondo,

Ecco cosa permette all'economia serba di resistere meglio alla recessione ( da "Milano Finanza (MF)" del 13-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: essere attribuita alla globalizzazione, bensì alle classiche problematiche connesse alla concorrenza e all'efficienza dei partecipanti al mercato, il quale ultimo, nella fattispecie che si sta considerando, è anche abbastanza concentrato. Le prime cinque banche ne controllano infatti più del 50%, ciò che, anche alla luce della modesta dimensione complessiva del sistema bancario serbo,

In scena a San Vito Lo Capo il festival degli aquiloni ( da "Sole 24 Ore, Il (Sud)" del 13-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Cina, Francia, Germania, Ghana, Giappone, India, Indonesia, Inghilterra, Israele, Cile, Messico, Brasile, Italia, Lussemburgo, Nuova Zelanda, Olanda, Pakistan, Spagna, Svezia, Svizzera, Usa). Questi maestri si esibiranno con centinaia di aquiloni colorati e con forme, materiali e dimensioni diversi.

Difendiamo i diritti di ogni uomo ( da "Resto del Carlino, Il (Fermo)" del 13-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: razzismo sia attuale in un mondo globalizzato dove lo scambio tra culture non avviene sempre in modo positivo. Il razzismo è uno sciocco pregiudizio in base al quale una persona ritiene che nel mondo esistano diverse razze umane e che la propria sia superiore alle altre. Il Genographic Project ha dimostrato che tutti discendiamo da un Adamo e da un'Eva primordiali provenienti dall'

Ca' Foscari poliglotta: 40 le lingue insegnate ( da "Sole 24 Ore, Il (Nord Est)" del 13-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: assimilare la cultura straniera: questa è la vera globalizzazione». Lo studente che si iscrive a Lingue a Ca' Foscari ha aspettative molto elevate. Una laurea e, dopo, un lavoro sicuro. «Molti giovani entrano e hanno già una mentalità cosmopolita – prosegue Cagidemetrio, che a Ca' Foscari insegna Storia della cultura Nordamericana –

Ardesia, crollo dell'export ( da "Sole 24 Ore, Il (Nord Ovest)" del 13-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Quindi ecco l'India e, dal 2001, la Cina, che si è imposta con la pietra e col biliardo chiavi in mano. Due competitor che sono arrivati nel 2008 a erodere –ognuno –un 38%del mercato Usa, relegando l'Italia, che nel '90 dominava con il 70%, al 4,11% (Brasile 8 per cento).

PERUGIA ( da "Nazione, La (Umbria)" del 13-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: con successo, nel mercato globalizzato». Ha esordito così Wladimiro Boccali, candidato sindaco di Perugia intervenendo a un incontro con i dipendenti dei Magazzini Fioroni che si sono dati appuntamento al circolo Arci di Balanzano. «Mantenere lo status quo oggi però non è più sufficiente ha aggiunto .

È ripartito il rally del petrolio ( da "Sole 24 Ore, Il" del 13-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: finanziari e quello del greggio è ripartito il rally del petrolio La Cina spinge il Wti sopra i 60 dollari, ai massimi da novembre Riccardo Sorrentino Prima o poi la crisi finirà. Ma come? è una domanda che occorre porsi, il giorno in cui il petrolio sale oltre i 60 dollari, ai massimi da sei mesi. Quali scenari si aprono se, in quello che sembra il momento di una timidissima svolta,

In Italia e Usa la stessa paga ( da "Sole 24 Ore, Il" del 13-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: 73 euro e qualcosa meno che in Cina dove è 5,86 euro. è quattro volte che in Brasile dove è 3,62 euro, sei volte che in Serbia dove è 2,83 euro. Sensibili le differenze nel potere d'acquisto. Infatti se in Brasile per un chilo di farina un metalmeccanico deve lavorare ben 12 minuti e in Cina 11 e mezzo, in Canada 3 e mezzo, in Germania appena un minuto e mezzo,

COMUNICARE ALL'ESTERO IN MODO PIÙ CONVENIENTE: SWISSCOM RIDUCE CONSIDEREVOLMENTE LE TARIFFE DI ROAMING ( da "marketpress.info" del 13-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: 10Chf/min Algeria, Brasile, Cile, Cina, Egitto, Indonesia, Libia, Malaysia, 1. 80Chf/min Marocco, Filippine, Palestina, Sud Africa, Tailandia, Tunisia Il conteggio avviene per minuto di conversazione risp. Ogni 30kb per la trasmissione di dati. . . <<BACK

BofA cede quota in Ccb per 7,3 miliardi di dollari ( da "Sole 24 Ore, Il" del 13-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Usa e Cina BofA cede quota in Ccb per 7,3 miliardi di dollari Bank of America ( nella foto una filiale dell'istituto) ha venduto circa un terzo della sua quota del 16,7% in China Construction Bank per 7,3 miliardi di dollari. Lo riporta il Wall Street Journal, secondo cui l'istituto statunitense ha ceduto la quota a un gruppo di investitori comprendente il fondo sovrano di Singapore

Diritti umani: gli Usa tornano nel consiglio ( da "Sole 24 Ore, Il" del 13-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Cina, Arabia Saudita, Giordania e Kyrgyzstan. Per la presenza di paesi non sempre con le carte in regola nel rispetto dei diritti, la stampa conservatrice americana ha però criticato la decisione del governo Obama di tornare nell'organismo. Polemiche sono state sollevate anche per il fatto che soltanto 20 paesi fossero in lizza per 18 seggi da assegnare in totale.

Stock Usa di mais in calo ( da "Sole 24 Ore, Il" del 13-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: La Cina in particolare si troverà nei magazzini fra un anno 59,6 milioni di tonnellate di grano, il 22% in più rispetto al quantitativo attuale. Le quotazioni del riso dovrebbero essere calmierate dal record produttivo mondiale atteso per il 2009- 10 e quelle del cotone, infine, sembrano destinate a qualche movimento positivo a causa di un previsto calo degli stock americani.

IMacerata L cinema muto è un classico, omaggiarlo significa omaggiare un'intera forma cu... ( da "Messaggero, Il (Marche)" del 13-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: omaggio al cine muto, che quest'anno avrà in cartellone due film, Ottobre di S. Eizenstejin e Agonia sui ghiacci di D.W. Griffith, che verranno proiettati al cine teatro Italia, ore 21.30, rispettivamente il 18 e il 25 maggio. «E' un'iniziativa importante - prosegue la Curzi- perché mescola arti diverse, non a caso verrà eseguita musica dal vivo in entrambe le proiezioni»

L'EDUCAZIONE SENTIMENTALE ALLA VITA PUBBLICA DI FAUSTO BERTINOTTI: UN'AVVENTURA INTELLETTUALE, UN FRAMMENTO DELLA NOSTRA STORIA, MA ANCHE UN AUTENTICO RACCONTO DI FORMAZIONE DI UN ( da "marketpress.info" del 13-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: della globalizzazione senza freni. La strada dell?utopia concreta non si è conclusa: "C?è sempre la necessità, per chi vuole cambiare il mondo, dell?attesa dell?evento, di ciò che cambia la scena senza essere stato prevedibile. Un?attesa che per essere autentica deve essere partecipata, attiva: anche in politica c?

UTET UNIVERSITÀ PRESENTA IL VOLUME DI GIANFRANCO LIZZA "SCENARI GEOPOLITICI" (UTET UNIVERSITÀ 2009) ( da "marketpress.info" del 13-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: tra la realtà statuale e i due fenomeni chiave del mondo contemporaneo: la deterritorializzazione e la globalizzazione. Muovendo alla scoperta dell?attuale disordine internazionale Scenari geopolitici mette alla prova vecchie e nuove teorie dell?analisi geopolitica, di cui si spiegano gli assunti e le impostazioni, di cui si verifica l?applicabilità in un serrato confronto con l?

I gatti umanizzati' di Schilirò in mostra da Rinascita ( da "Resto del Carlino, Il (Ascoli)" del 13-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: che evocano un mondo naturale in pericolo e un rapporto uomo-natura fuori dal tempo, compromesso dalla pseudo-modernità globalizzata di oggi. Negli ultimi tempi, al suo repertorio iconografico, si sono aggiunte alcune grandi figure del rock, come Rolling Stones, Marianne Faithfull, Patty Pravo e tanti altri.

PARLAMENTO EUROPEO : PANORAMICA SULLA PLENARIA DI MAGGIO IL PRESIDENTE HANS-GERT POTTERING CHIEDE AI CITTADINI DI ANDARE A VOTARE. ( da "marketpress.info" del 13-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: il fondo europeo per la globalizzazione è riformato per contrastare l´emergenza disoccupazione, e passa il regolamento che impone regole severe per la supervisione del settore bancario. Diritti umani: il Parlamento chiede a gran voce il rilascio della giornalista irano-americana Roxana Saberi incarcerata in Iran e fa il punto sullo stato dei diritti umani nel mondo.

Gustav, musica elettronica e tradizioni austriache sul palco di ( da "Corriere del Veneto" del 13-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: per il movimento della globalizzazione alternativa). L'ambiguità di genere dello pseudonimo Gustav è specchio della sua musica che suona estremamente ambivalente: accattivanti canzoni pop entrano nel mondo geeky (superappassionati di interent e computer) dei laptop e si mescolano con testi politici in cui reinterpretazione,

Diritti umani, Obama nel club' Onu ( da "Nazione, La (Firenze)" del 13-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Insieme agli Usa sono stati eletti ieri altri 18 paesi tra i quali Cina, Cuba, Arabia Saudita tutti nel mirino degli attivisti per i diritti umani. «Critichiamo in parte ancora il Consiglio ha detto l'ambasciatore Usa all'Onu, Susan Rice ma non ci saremmo candidati se non fossimo convinti che potremo svolgere un ruolo importante e fare la nostra parte.

RILANCIARE l'economia, potenziare e modernizzare le infrastrutture, garantire la sicurezza, ade... ( da "Resto del Carlino, Il (Modena)" del 13-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Sono queste le sfide della globalizzazione, rese ancora più ardue dalla crisi economica. Una crisi che fa sentire i suoi effetti anche nel nostro distretto ma che può costituire, se governata adeguatamente, un'opportunità di rilancio e di miglioramento della qualità della vita.

Il Papa teologo e un dialogo non scontato ( da "Corriere della Sera" del 13-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: pluralismo religioso gli sembra inquietare la monocultura piatta della globalizzazione. La visione del Papa è, con il dialogo, «creare spazi, oasi di pace e di riflessione profonda, in cui si possa nuovamente udire la voce di Dio». In un mondo globalizzato e stordito, che cerca rassicurazione nel solito politically correct (per non cambiare niente), non è una proposta originale,

Gli Usa eletti nel Consiglio diritti umani ( da "Corriere della Sera" del 13-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: le critiche rivolte ad Israele e per la presenza al suo interno di Paesi accusati di violazione sistematica dei diritti umani come Cuba, la Cina e l'Arabia Saudita. Washington, pur conservando alcune riserve sul Consiglio, ha deciso di rivedere la propria posizione candidandosi con successo ad uno dei tre seggi vacanti per i paesi occidentali sui 47 di cui è composto l'organismo.

L'Fmi vuole i test per gli istituti Ue La corsa del petrolio a 60 dollari ( da "Corriere della Sera" del 13-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Intanto, se il Pil continua ad andar giù, sui mercati torna però a volare il prezzo del petrolio che, dopo aver superato i 60 dollari a barile, ha chiuso a 58,83 dollari. Trainato dai dati, migliori del previsto, del deficit Usa e dell'impennata della domanda della Cina. Stefania Tamburello

Diritti umani, Obama nel club' Onu ( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del 13-05-2009) + 1 altra fonte
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Insieme agli Usa sono stati eletti ieri altri 18 paesi tra i quali Cina, Cuba, Arabia Saudita tutti nel mirino degli attivisti per i diritti umani. «Critichiamo in parte ancora il Consiglio ha detto l'ambasciatore Usa all'Onu, Susan Rice ma non ci saremmo candidati se non fossimo convinti che potremo svolgere un ruolo importante e fare la nostra parte.

Parmalat: allevatori contrari alla riduzione del prezzo ( da "Corriere del Mezzogiorno" del 13-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: è globalizzato. Quest'anno, come accade ormai da diverso tempo, abbiamo confermato tutte le aziende della zona ma è stato anche deciso il ribasso del prezzobase, in linea con quanto hanno fatto altre aziende italiane e la stessa Parmalat che nel Lazio ha siglato un'ottima intesa tra Centrale del Latte di Roma ed i produttori locali,

SIAMO TUTTI CONFRONTATI. ( da "Corriere delle Alpi" del 13-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: emerge nel mondo un paese come la Cina. Un paese che conta 1 miliardo 306 milioni di persone, che coniuga dittatura e mercato, che attira investimenti garantendo il divieto della libertà sindacale, che non si preoccupa minimamente del surriscaldamento della terra, che appoggia nel mondo, per ragioni commerciali e senza stati d'animo, regimi dittatoriali e responsabili di genocidi.

( da "Giornale.it, Il" del 13-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: globalizzazione sono rimaste separate». Segnali di apprezzamento, oltre che da parte del sindaco, sono arrivati da tutto il Pdl: il presidente del consiglio comunale Marco Pomarici ha definito la commissione «un esempio trasversale di eccellenza, messa a disposizione di Roma e dei romani» e il deputato e coordinatore capitolino Gianni Sammarco ha detto che il rapporto aiuterà ad

aperto in fiera il workshop della subfornitura ( da "Messaggero Veneto, Il" del 13-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: imprese del territorio possano svilupparsi e competere in un mercato sempre più globalizzato; il lavoro sinergico di Regione, Camera di commercio e loro Aziende speciali ha aiutato molto, in questo anni, il tessuto produttivo regionale e mi auguro possa farlo anche ora, in questo momento di crisi. Per questo la Regione ha finanziato in maniera speciale il workshop di questi due giorni,

Finale contrastato per Wall Street ( da "KataWebFinanza" del 13-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: ha dichiarato che risultati iniziali sulle 19 principali banche USA sono incoraggianti e sembrano resistere al brusco calo dell'economia statunitense. Intanto, il Tesoro americano, ha annunciato che Timothy Geithner, andr a Pechino, in Cina, per colloqui con i massimi funzionari economici cinesi i giorni 1 e 2 Giugno.

Finale contrastato per Wall Street ( da "Borsa(La Repubblica.it)" del 13-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: ha dichiarato che risultati iniziali sulle 19 principali banche USA sono incoraggianti e sembrano resistere al brusco calo dell'economia statunitense. Intanto, il Tesoro americano, ha annunciato che Timothy Geithner, andrà a Pechino, in Cina, per colloqui con i massimi funzionari economici cinesi i giorni 1 e 2 Giugno.

Internet, naviga un italiano su due ( da "PC World online" del 13-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Cina con 700 dollari si diventa spammer professionisti Anche per gli iscritti alla SIAE, libero scambio online Hacker minacciano gli abitanti della Virginia Europa: ICANN indipendente e connessione inviolabile La spesa è online anche per i piccoli negozi Video News: Amazone Kindle DX è il leggio per i quotidiani digitali La movida milanese è su YouTube Il rapporto di Telefono Arcobaleno

Pechino, agli arresti da mesi uno dei leader della Tienanmen ( da "Repubblica.it" del 13-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: e rimase in prigione alcuni anni prima di emigrare negli Usa nel 1993. Nel 1998 tentò una prima volta di rientrare in Cina e fu condannato a tre anni di "rieducazione attraverso il lavoro". Scontata la pena, Zhou tornò negli Usa dove è rimasto fino allo scorso settembre, quando ha tentato di rientrare in patria, ha aggiunto il fratello.

"Accorciamo le distanze": una rassegna sulla sostenibilità a Siena ( da "Blogosfere" del 13-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: ma quello reale e in grado di accorciare la distanza tra i giovani e il mondo del lavoro, tra la produzione ed il consumo dei beni primari, tra la politica e la cittadinanza, tra la globalizzazione e l'individualismo Per maggiori dettagli e visualizzare il programma del festival visitate il sito web di Ambiente Giovani.

Lo Zen e la fisica delle parole ( da "Stampaweb, La" del 13-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: ricordando come in Cina gli stessi testi ricoprano le pareti di intere caverne. A quel punto ho sentito che il mio lavoro assumeva un significato diverso, al di là del piacere di sperimentare». E? così che la fisica-artista si è buttata in un altro progetto, non meno fantastico: il Disco di Rosetta.

L'Amaldi guarda all'Europa ( da "Piccolo di Alessandria, Il" del 13-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Ma con la globalizzazione la mobilità delle persone e dei popoli si è intensificata in tutto il mondo. L'Europa, in particolare, deve affrontare la sfida di grandi flussi migratori provenienti dall'Africa e da altre zone povere del mondo. Come valutare e come affrontare questa sfida?

E' ripartito il rally del petrolio ( da "Morningstar IT" del 13-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: La Cina spinge il Wti sopra i 60 dollari, ai massimi da novembre. Puoi mandare un commento all'Autore cliccando qui. Utimi Articoli L'Europa fa il test alle banche I fondi hedge tornano a galla.... Da Seat a Italtel: trappole per fondi Banche italiane, stress test.

Influenza, Oms esorta a limitare uso di farmaci a casi più gravi ( da "Reuters Italia" del 13-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: due in Thailandia e due in Cina. Gli Stati Uniti hanno il numero maggiore di contagi, con 3.009 casi confermati in 45 stati, altri 600 casi probabili e tre decessi. In Messico sono state confermate 58 morti provocate dall'influenza, mentre Canada e Costa Rica hanno registrato un decesso a testa a seguito dell'infezione.

ROMA - Un aumento sostanzioso delle importazioni di petrolio da parte della Cina fanno volare il greggio a 60 dollari al barile per la prima volta da sei mesi a questa parte ( da "Adige, L'" del 13-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Un aumento sostanzioso delle importazioni di petrolio da parte della Cina fanno volare il greggio a 60 dollari al barile per la prima volta da sei mesi a questa parte ROMA - Un aumento sostanzioso delle importazioni di petrolio da parte della Cina fanno volare il greggio a 60 dollari al barile per la prima volta da sei mesi a questa parte.

BORSE DEBOLI MEDIASET +5% - DIMEZZATO utile netto UNICREDIT - UE MULTA-RECORD PER INTEL: 1,06 MLD - MARPIONNE RISCHIA COLPO DI GRAZIA A PININFARINA MAGNA VUOLE MAGGIORANZA OPEL ( da "Dagospia.com" del 13-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: 5 - Cina: rallenta produzione industria... (ANSA) - Rallenta la crescita della produzione industriale in Cina:ad aprile ha registrato +7,3% su aprile 2008,dopo aver guadagnato l'8,3% a marzo. Lo rende noto l'Ufficio centrale di statistica di Pechino.

L'Afghanistan fa i conti con la ( da "Avvenire" del 13-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Cina, Russia e Iran. Si pensa siano state trafficate in Afghanistan tramite il poroso confine pachistano. Ma il come e il quando restano ancora un mistero. Una maestra e un'alunna della scuola elementare di Kapisa ricoverate in ospedale dopo aver subito gli effetti dell'avvelenamento (Ap) Soldati americani sparano colpi di mortaio contro i taleban afghani (

Cina: Arrestato leader protesta Tienanmen del 1989 ( da "KataWeb News" del 13-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: accusa contestata a Zhou solo oggi dalla polizia del sud-ovest della Cina, sette mesi dopo che l'uomo è stato bloccato mentre tentava di tornare dagli Stati Uniti. Zhou emigrò negli Usa nel 1993, dopo alcuni anni di prigione. Nel 1998 tentò di rientrare in Cina e fu condannato a "tre anni di rieducazione attraverso il lavoro".

Il Papa a Gerusalemme: Dio, manda la tua pace su questa Terra Santa ( da "Panorama.it" del 13-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Come un microcosmo del nostro mondo globalizzato, questa Città deve essere un luogo che insegna l'universalità, il rispetto per gli altri, il dialogo e la vicendevole comprensione; un luogo dove il pregiudizio, l'ignoranza e la paura che li alimenta, siano superati dall'onestà, dall'integrità e dalla ricerca della pace.

Gm: valuta di esportare negli Stati Uniti le sue automobili prodotte in Cina ( da "Finanza.com" del 13-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: le sue automobili prodotte in Cina (13 Maggio 2009 - 12:05) MILANO (Finanza.com) - La speculazione continua a tenere banco attorno al colosso dell'auto americano, General Motors. Secondo quanto riportato dallo Shanghai Securities News la casa automobilistica Usa starebbe valutando di esportare nei prossimi anni negli Usa le auto prodotte in Cina in collaborazione con Saic e Saic-

( da "Nuova Ecologia.it, La" del 13-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Usa e Australia procedono a rilento". E anche la Cina "va aiutata a fare progressi sui suoi target di riduzione delle emissioni". Non agire in fretta, per il direttore dell'Ipcc, significa mettere a rischio più del 30% delle specie entro sei anni: "Il 2015 deve essere l'anno del picco di emissioni, e subito dopo deve cominciare la discesa,

Su il sipario al Festival di Cannes ( da "City" del 13-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: cineasta censurato in Cina. Per dodici giorni, 20 film si contenderanno la «Palma d'oro», andata l'anno scorso a «Entre les murs» (La classe) del francese Laurent Cantet. Attesi sulla Croisette grandi maestri del cinema come Quentin Tarantino, Ken Loach, Lars Von Trier e Jane Campion, che almeno una volta si sono aggiudicati il premio più ambito.

Tiananmen: arrestato un ex-leader studentesco ( da "Gazzetta di Parma Online, La" del 13-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: e rimase in prigione alcuni anni prima di emigrare negli Usa nel 1993. Nel 1998 tentò una prima volta di rientrare in Cina e fu condannato a tre anni di «rieducazione attraverso il lavoro». Scontata la pena, Zhou tornò negli Usa dove è rimasto fino allo scorso settembre, quando ha tentato di rientrare in patria.

New York Nuova svolta dell'America di Obama sul fronte delle istituzioni multilaterali: ... ( da "Gazzettino, Il" del 13-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: nazioni elette ieri assieme a Cina, Cuba e Arabia Saudita, malgrado i tre Paesi siano nel mirino degli attivisti per i diritti umani per violazioni che il Consiglio ha proprio il compito di denunciare e combattere. La svolta Usa era stata annunciata dal segretario di Stato Hillary Clinton ai primi di aprile: «I diritti umani sono un elemento essenziale nella nostra politica estera»

MATTEO BOSCO BORTOLASO NEW YORK. SOTTO BUSH ERA RITENUTO UN ORGANISMO POLITICIZZATO E... ( da "Mattino, Il (Nazionale)" del 13-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: che non brillano certo per la difesa dei diritti umani: Cuba, Cina, Arabia Saudita. Se in Consiglio Israele viene criticato frequentemente per le politiche contro i palestinesi, è più difficile - per un'intricata rete di alleanze anti-occidentali - approvare documenti per condannare le tragedie in Darfur, Birmania o Zimbabwe.

ANTONIO TROISE ROMA. PRENDE CORPO IL GLOBAL STANDARD , IL NUOVO SISTEMA DI REGOLE DELL... ( da "Mattino, Il (Nazionale)" del 13-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: «si era globalizzato». Da qui l'importanza del nuovo «global standard», che è diventato un vero e proprio cavallo di battaglia del ministro dell'Economia. Il tema, per la verità, è stato già affrontato al G7 dell'Economia che si è svolto a Roma. Sarà ripreso, a giugno, nel vertice finanziario in programma a Lecce,

Albisola: il programma del candidato Luigi Cameirano (Pd) ( da "Savona news" del 13-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Globalizzazione, stagnazione economica, dipendenza dall?estero per le materie prime e le risorse energetiche, esternalizzazione delle aziende ad alta occupazione manifatturiera e di trasformazione dei prodotti, pone il nostro Paese in grosse difficoltà non certamente facili da superare.

Liguria: via libera al fattore K per far crescere le Pmi ( da "Savona news" del 13-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: per vivere i cambiamenti imposti dalla globalizzazione e dai nuovi stili di vita dei consumatori come un?opportunità e non come un problema. La stessa tematica del web, che negli scambi turistici ha assunto una forte centralità con oltre il 72% degli acquisti di vacanze dopo aver preso informazioni su internet e oltre il 40% delle vendite effettuate tramite sistemi on-

Amministrative, il centrodestra a Mercato Saraceno sostiene Elena Baldacci , polemica con Biserna ( da "Sestopotere.com" del 13-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Pri e Udc - giusta per cancellare una pagina di malgoverno della sinistra da anni unicamente impegnata alla conservazione del potere ed alla gestione dello status quo, lontana dai bisogni della gente, insensibile a risolvere i problemi e le nuove emergenze innescati da globalizzazione, immigrazione e crisi economica”.

Turismo, al via al progetto europeo Fattore K dedicato a cento PMI del comparto ligure ( da "Sestopotere.com" del 13-05-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: per vivere i cambiamenti imposti dalla globalizzazione e dai nuovi stili di vita dei consumatori come un'opportunità e non come un problema. La stessa tematica del web, che negli scambi turistici ha assunto una forte centralità con oltre il 72% degli acquisti di vacanze dopo aver preso informazioni su internet e oltre il 40% delle vendite effettuate tramite sistemi on -


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USA, violati università e aeronautica (sezione: Globalizzazione)

( da "Punto Informatico" del 12-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

Roma - Tempi duri per gli esperti di cyber-security statunitensi, che si trovano a combattere su più fronti le carenze dei sistemi di protezione degli archivi digitali, sempre più alla mercé degli smanettoni d'oltreoceano, e non solo. Per sei mesi esatti un gruppo di cracker asiatici ha avuto libero accesso al database del centro medico dell'Università di Berkeley, in California. La violazione, che è costata la privacy di più 160mila persone, è stata individuata lo scorso 9 aprile durante una manutenzione della rete accademica ma solo due settimane dopo, una volta capita la reale portata del danno, sono state avvertite le famiglie degli studenti colpiti. Secondo i responsabili dell'ateneo statunitense i cracker avrebbero fatto breccia lo scorso 9 ottobre, violando prima un sito pubblico che condivideva il server con quello del campus universitario, per poi sguazzare, all'insaputa degli amministratori, nella banca dati dell'istituto, a cui vanno ad aggiungersi 3,600 ragazzi di una vicina scuola superiore che usufruisce delle infrastrutture mediche dell'università. Il database vittima dell'attacco è adesso offline per consentire ai gestori di individuare la falla e quindi di ripristinarlo. I tecnici di Berkeley hanno spiegato che l'attacco sarebbe partito da alcuni paesi asiatici tra cui la Cina, paese che in passato è stato indicato dagli Stati Uniti come responsabile di svariate aggressioni nei confronti delle infrastrutture informatiche nazionali, giudicate dagli esperti spesso inadeguate e datate. La scorsa estate infatti il malfunzionamento di un PC più che ventenne, in servizio presso la Federal Aviation Administration (FAA), aveva messo in ginocchio il traffico aereo degli States. L'arretratezza tecnologica degli apparati della FAA ha più volte facilitato il lavoro dei malinenzionati, la cui ultima operazione, effettuata a febbraio, è costata l'identità di 48mila fra dipendenti, attuali e non, dell'ente aeronautico statunitense. Nel solo 2008 sono stati rilevati più di 870 tentativi di intrusione nei sistemi preposti al controllo dell'ATC (Air Traffic Control), di cui 150 hanno raggiunto il loro obiettivo, mettendo seriamente a rischio non solo la gestione del traffico aereo ma la sicurezza stessa di chi si trovava in volo. Per evitare che fatti del genere possano ripetersi il Dipartimento dei Trasporti statunitense ha svolto un'indagine volta a verificare l'efficienza dei sistemi di sicurezza aerea. L'esito della verifica porta a conclusioni inquietanti: ha svelato la presenza di 763 gravi vulnerabilità della struttura informatica della FAA, la quale ha reso noto che presto l'intero apparato tecnologico verrà messo in sicurezza. La FAA ha inoltre negato che i cracker abbiano mai preso il controllo delle operazioni di volo, precisando che nessuno potrebbe mai introdursi nel network ATC passando per i sistemi amministrativi poiché essi, per legge, non possono essere connessi direttamente. Giorgio Pontico

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Un artigianato d'eccellenza (sezione: Globalizzazione)

( da "Stampa, La" del 12-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

TAVOLA ROTONDAGIOVEDI' NELL'AMBITO DELLA SETTIMANA EUROPEA DELLA PICCOLA E MEDIA IMPRESA Un artigianato d'eccellenza [FIRMA]BRUNO MONTICONE SANREMO Ci sono i prodotti della tradizione gastronomica (olio, marmellate, pasta fresca, canestrelli) ma anche le composizioni floreali (con fiori, rigorosamente, di Sanremo), poi attività di restauro, grafica e fotografia, lavorazioni in ferro, pellicceria, scarpe fatte a mano, creazioni d'arte (su tessuti, madreperla, porcellane, trompe l'oeil), persino pipe con radica della Valle Argentina produzione di nicchia ma qualificatissima. Un contenitore di tesori. E' l'artigianato artistico provinciale. Un settore specifico - copre il 15 per cento del comparto - del ricco panorama artigianale provinciale. Prodotti segnalati nella pubblicazione «Artigiani in Liguria. Semplicemente Eccellenti» della Confartigianato regionale sulla scia di una legge della Regione, appena entrata in vigore, che assegnerà un marchio doc («Artigiani in Liguria») alle produzioni di eccellenza dell'artigianato ligure. La pubblicazione sarà presentata giovedi, alle 10, a Villa Nobel, nel corso della tavola rotonda «Artigianato artistico. Le politiche a sostegno della qualità e dell'eccellenza» promosso dalla Confartigianato imperiese. Ma il coloratissimo volume sarà solo una delle proposte di un appuntamento che vuol valorizzare il settore dell'artigianato artistico che può essere una carta importante da giocare per l'estremo ponente sia sul piano economico che occupazionale. «L'eccellenza premia perchè alla fine il consumatore riconosce la qualità. A Villa Nobel presenteremo una serie di eccellenze artigiane legate alla nostra terra. Ne completano l'offerta turistica», ha detto Barbara Biale, direttore provinciale di Confartigianato nel presentare, ieri, il convegno di Villa Nobel a cui parteciperà anche la «Chambre des Métiers» di Nizza. La scelta di puntare sull'artigianato artistico avviene nell'ambito della prima Settimana Europea della Piccola e Media Impresa (l'incontro di Sanremo sarà l'unico appuntamento in Liguria). Piccola impresa e artigianato vanno a braccetto. Non a caso lo slogan della Settimana è «Pensare in piccolo». Apparentemente una contraddizione in un mondo sempre più globalizzato e orientato al gigantismo produttivo. «Ma pensare in piccolo - avverte Mario Tiberti, presidente provinciale di Confartigianato - è la miglior risposta per contrastare la crisi economica. Favorire le piccole imprese vuol dire sostenere l'economia di un paese. Bisogna evitare gli eccessi di burocrazia che ne frenano lo sviluppo».

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"La crisi si attenua, la svolta è vicina" (sezione: Globalizzazione)

( da "Stampa, La" del 12-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

A BASILEA IL G-10 DELLE BANCHE CENTRALI. IL PRESIDENTE DELLA BCE È OTTIMISTA: ALCUNI PAESI FORSE SONO GIÀ FUORI DALLA RECESSIONE "La crisi si attenua, la svolta è vicina" [FIRMA]STEFANO LEPRI ROMA L'economia del mondo è «intorno al punto di svolta» dice Jean-Claude Trichet, al termine di un consulto tra i maggiori banchieri centrali del mondo; «alcuni paesi forse l'hanno già passato», e si può trattare della Cina. Ma tra gli economisti va da sé che, passato il punto in cui la produzione smette di scendere e comincia a risalire, i posti di lavoro continuano a diminuire ancora per parecchi mesi. La febbre dei mercati finanziari è scesa «a un livello precedente al crac della Lehman Brothers» sostiene il presidente della Bce. Di questo si è parlato ieri a Basilea nella bimestrale riunione del Global Economy Meeting, l'ex G-10, di cui Trichet è presidente di turno. «Il punto di svolta potrebbe collocarsi nel terzo trimestre» si lascia sfuggire Martìn Redrado, governatore della Banca d'Argentina. Nel terzo trimestre 2009 potrebbero ritornare alla crescita gli Stati Uniti, prevede una maggioranza tra gli economisti di oltre Atlantico (con disoccupazione in aumento fino al primo trimestre 2010, però). Il vicegovernatore della Banca di Cina Su Ning dichiara che «le misure di stimolo del nostro governo hanno avuto un effetto migliore del previsto», cosicché la crescita del prodotto lordo «potrebbe superare il 7%». Tuttavia, ammonisce Trichet, «dobbiamo restare all'erta, perché ci stiamo inoltrando in acque inesplorate». «Siamo di fronte a sfide enormi e altre misure eccezionali potranno rivelarsi necessarie» continua Trichet. Ma non appena le cose volgeranno al meglio occorrerà stringere i freni: ovvero per le banche centrali rastrellare la liquidità creata, per i governi cominciare a ridurre i deficit pubblici. È questa la «exit strategy» di cui si è discusso a Basilea. La Banca centrale europea ne è più preoccupata di altri. I deficit pubblici immensi degli Usa (l'ultima previsione per il 2009 è 12,9% rispetto al prodotto lordo, peggio di quanto abbia fatto l'Italia negli anni '80) e della Gran Bretagna con la ripresa potrebbero spingere l'inflazione; anticipandolo i mercati potrebbero spingere al ribasso dollaro e sterlina. Altre monete potrebbero seguirli, a danno dell'euro. «Gli Usa sono pronti a sacrificare la loro moneta alla crescita, l'Europa no» commenta Bilal Hafeez, capo delle strategie valutarie alla Deutsche Bank, che non a caso prevede «nell'arco di due o tre mesi» un cambio euro-dollaro a 1,50. Per i paesi dell'euro diventerebbe più difficile esportare, con il rischio di essere esclusi dalla ripresa. Sempre che la ripresa duri; «Qualche segno buono c'è, ma le Borse sono già salite troppo» avverte Barry Knapp, economista della banca Barclays. Trovare la rotta giusta è difficile, tra pericoli anche opposti. In Europa i dati pessimi sulla produzione di marzo in Francia e in Italia contrastano con la valutazione dell'Ocse che questi due paesi comincino a mostrare, insieme con il Regno Unito, «segnali di pausa nel rallentamento dell'economia». Le cifre sono quelle del Cli, il superindice mensile con cui l'Ocse «tenta di cogliere i punti di svolta della congiuntura approssimativamente con sei mesi di anticipo» (insomma la svolta la dovremmo attendere per l'autunno).

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L'export in caduta libera ma Reggio argina la crisi (sezione: Globalizzazione)

( da "Gazzetta di Reggio" del 12-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

L'export in caduta libera ma Reggio argina la crisi REGGIO. Dopo una brillante prima parte dell'anno le esportazioni emiliane del 2008 sono scivolate in territorio negativo. A partire dai mesi estivi si è infatti andati calando sino al quarto trimestre. Reggio Emilia, provincia fortemente vocata all'export, ne ha ovviamente risentito anche se il nostro sistema imprenditoriale sembra in grado di resistere meglio di altre aree alla crisi. Sono indicazioni che si ricavano dall'analisi svolta da Carisbo (Cassa di Risparmio di Forlì e della Romagna) sui distretti industriali della nostra regione. L'istituto di credito riporta i dati dell'Unacoma (Unione nazionale costruttori macchine agricole) che ha registrato nel bimestre dicembre-gennaio un repentino peggioramento delle prospettive del settore delle macchine agricole che fa capo all'area reggiano-modenese. Evidente purtroppo, ed è un dato di fondamentale importanza, anche il forte ridimensionamento del portafoglio ordini che si è fatto sentire. DISTRETTI. Nell'ultima parte del 2008 solo sei dei quattordici distretti emiliano romagnoli hanno avuto un sia pur lieve aumento delle esportazioni e fra gli altri (maglieria e abbigliamento di Carpi, macchine utentisili di Piacenza, macchine per l'imballaggio di Bologna) ci sono anche le macchine agricole di Modena e Reggio. Molto peggio la situazione per quel che riguarda le ceramiche operanti sullo stesso territorio. Nel complesso i distretti dimostrano comunque di avere una buona capacità di tenuta raggiungendo e presidiando i Paesi emergenti a maggior potenzialità a partire dal famoso Bric (Brasile, India, Cina). AREE. I cali, o i ridimensionamenti dei fatturati derivano in buona parte dal calo della domanda proveniente dagli Stati Uniti, Spagna e Regno Unito oltre che da alcuni mercati emergenti dell'Est Europa quali Russia, Ucraina, Romania, Slovenia, Croazia e dell'Asia centro-orientale (Cina, Sud Corea) e dell'America latina (Messico). Meno male che hanno retto certe piazze europee e dell'Est Europa (Polonia e Repubblica Ceca), del Medio Oriente (Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita, Iran), dell'Asia centro-orientale (india), del Sud America (Brasile) e dell'Africa (Marocco). TENDENZA. Purtroppo le indicazioni raccolte da Carisbo confermano per il 2009 le difficoltà emerse sul finire dello scorso anno. Difficoltà palesate anche dai dati sulla Cassa integrazione guadagni rilasciati dall'Inps che hanno avuto un forte balzo. Alla luce poi di quanto osservato nei primi mesi di quest'anno - annotano i relatori - è verosimile attendersi una prima parte 2009 in peggioramento. «I distretti - le conclusioni cui arriva il monitoraggio - saranno fortemente penalizzati dal deterioramento delle «condizioni di domanda» che interesserà tutti gli sbocchi commerciali dei distretti. Tuttavia, così com'è avvenuto nel recente passato, il buon posizionamento competitivo (in termini di qualità e differenziazione della produzione, ma anche nella fase distributiva e commerciale) dei distretti dell'Emilia Romagna garantirà loro una maggior capacità di tenuta rispetto alla media dei distretti industriali italiani». LE ASPETTATIVE. C'è da augurarsi che ciò valga sia per il comparto meccanico che per quello ceramico. Quest'ultimo ha patito l'arretramento negli stessi Paesi che hanno interessato il settore delle macchine industriali (Usa, G.B., Spagna) ma meno male che hanno tenuto Francia e Germania ed è rimasto brillante il radicamento in Polonia, Repubblica Ceca ed Emirati Arabi Uniti.

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Riuniti a Venezia quindici grandi scrittori (sezione: Globalizzazione)

( da "Tribuna di Treviso, La" del 12-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

Riuniti a Venezia quindici grandi scrittori Il 21 maggio Bonnefoy inaugura gli incontri con il pubblico ai quali parteciperanno tra gli altri Rushdie, Pamuk, Marias e Keret ALESSANDRA ARTALE Con la sua poesia sempre ispirata al senso della nostra finitezza e provvisorietà, espressione della più piena speranza dell'essere, Yves Bonnefoy, una delle più grandi voci poetiche del mondo, aprirà «Incroci di civiltà», il festival internazionale di letteratura che dal 21 al 23 maggio porterà a Venezia i nomi più importanti della cultura scritta. Un miracolo - lo ha definito Massimo Cacciari alla presentazione di ieri a Ca' Farsetti - nato da un grandissimo lavoro di concertazione tra il Comune e la Facoltà di Lingue e Letterature Straniere di Ca' Foscari, coadiuvati da un considerevole numero di sponsor. Un festival diverso dagli altri (costato poco più di 100.000 euro) in cui si potranno seguire tutti gli incontri, coordinati da un docente universitario o da un giornalista, senza che gli appuntamenti si accavallino. E' inoltre possibile già da ora far domande ai protagonisti scrivendo sul sito www.incrocidiciviltà.org, dove è anche visibile il programma completo. Un'occasione straordinaria dunque in cui Venezia si ri-materializza come crocevia di genti e culture, rivestendosi perciò della sua pelle antica di città multiculturale aperta a ogni provocazione. E le provocazioni saranno davvero tante, se uno dei temi più gettonati sarà la tolleranza, quel sentire legato a un mondo sempre più globalizzato e aperto a troppi fondamentalismi. Incroci di civiltà incarnati da quindici scrittori per cercare di esorcizzare gli scontri di cui sono piene le cronache internazionali. Ecco allora che l'incontro con Salman Rushdie (giovedì 21 al teatro Malibran alle ore 18), perseguitato dal 1989 dal regime khomeinista per aver pubblicato i Versi satanici assume un valore particolare. Ma Rushdie è uomo che stupisce e sorprende: a Venezia presenterà il suo nuovo romanzo, L'incantatrice di Firenze, che ci porta nell'Italia del primo Rinascimento, incrociando i destini di un inedito Nicolò Machiavelli e dell'illuminato imperatore musulmano dell'India Akhbar. La rassegna sarà chiusa sabato 23 al teatro Malibran alle ore 18 dal premio Nobel per la letteratura Orhan Pamuk. Con lo scrittore turco si esplorerà il conflitto tra islamismo e occidentalismo. Il suo interesse per gli scontri e gli incroci di civiltà è testimoniato dal costante impegno civico e morale che nel 1995 gli sono costati un processo da parte delle autorità turche per aver difeso i diritti della minoranza curda e, più di recente, le accuse di attività antiturche per la sua condanna al genocidio degli Armeni. Tanti sono gli appuntamenti imperdibili che si terranno, oltre che al Malibran (coi biglietti a 8 euro), anche all'Auditorium di Santa Margherita e allo Spazio Eventi Mondadori, dove invece l'ingresso è gratuito previa prenotazione sul sito già citato. Da Javier Marias, uno dei più importanti romanzieri spagnoli celebre per l'uso geniale e idiosincratico delle forme narrative, a Robert Coover, vigoroso narratore «postmoderno» a stelle e strisce che ha analizzato i fenomeni tipici della cultura nordamericana, da Etgar Keret, pluripremiato esponente della nuova generazione di scrittori israeliani, a Kiran Desai, autrice di Eredi della sconfitta, uno dei migliori esempi di letteratura post 11 settembre. E ancora emozioni con Ornela Vorpsi, Adrian Bravi, Zhang Jie, Gish Jen, Ioanna Karistiani, Sami Tchak, Gaston Salvatore ed Elias Khuri.

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segue dalla prima pagina Oppure Hamburgerol... (sezione: Globalizzazione)

( da "Leggo" del 12-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

segue dalla prima pagina Oppure Hamburgerologia. O anche, ed è la definizione più calzante, McDonaldologia. In inglese è il PhD, importato dal latino Philosophiae Doctor. In italiano suona così: Dottorato di ricerca. La più grande catena mondiale di fast food vuole istituirne uno. Per invogliare i laureati a vestire il grembiule e sfidare la convinzione, diffusa come una pandemia, che i ragazzi col berretto e il sorriso stampato in faccia siano un popolo di sottopagati e sottoqualificati operai della patatina fritta. Dottori in filosofia del Big Mac, capaci di gestire alla perfezione un punto vendita, interagire in maniera appropriata con il cliente, in grado di affrontare i problemi relativi alla sicurezza del locale. Ma anche dotati della sensibilità necessaria per consigliare il consumatore indeciso. Il progetto di McDonald's è quello di crescerseli in casa. «Stiamo pensando di istituire un PhD», ha spiegato David Fairhurst, capo assoluto dell'ufficio personale del franchising globale dell'hamburger, al Financial Times. Il primo dottore? Solo tra qualche anno. Anche se, continua il dirigente, la società di Oak Brook, Chicago, possiede già «una vera e propria università sui generis». Una popolazione di 2.500 studenti iscritti ai corsi di shift management (tradotto, attività lavorativa che si espleta 24 ore su 24, 7 giorni alla settimana), che fornisce loro una formazione Advanced Level, equivalente alla nostra istruzione superiore. «Tra questi anche qualche centinaio di laureati», che sotto le insegne della gigante "M" rossa in campo giallo simbolo universale di globalizzazione completano il loro cursus studiorum. In vista del costituendo corso di PhD. Per quelli che alla tesi non sono mai arrivati è in cantiere un altro progetto: una qualifica in "higher level management development", equivalente alla laurea. Marco Pasciuti

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Febbre suina come l'Asiatica. Primo caso in Cina (sezione: Globalizzazione)

( da "Provincia Pavese, La" del 12-05-2009)
Pubblicato anche in: (Trentino) (Corriere delle Alpi)

Argomenti: Cina Usa

Febbre suina come l'Asiatica. Primo caso in Cina L'influenza suina arriva anche in Cina, dove ci si difende con le mascherine (foto). Il primo contagiato è uno studente universitario tornato dagli Usa giovedì. Intanto uno studio dell'équipe di Neil Ferguson dell'Imperial College di Londra, ha dimostrato che il virus H1N1 è meno grave del virus della Spagnola, ma altrettanto pericoloso di quello che scatenò l'epidemia nel 1957, la cosiddetta Asiatica (morirono fra uno e quattro milioni di persone).

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Ora Trichet vede la fine del tunnel (sezione: Globalizzazione)

( da "Milano Finanza (MF)" del 12-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

MF sezione: Primo Piano data: 12/05/2009 - pag: 5 autore: di Marcello Bussi il presidente della bce, siamo vicini al punto di svolta e i mercati sono migliorati Ora Trichet vede la fine del tunnel L'Ocse conferma il forte rallentamento della caduta dell'economia mondiale E conferma i segnali positivi per l'Italia L'economia mondiale «è vicina al punto di svolta». Lo ha dichiarato ieri a Basilea il presidente della Bce, Jean-Claude Trichet, nella sua veste di portavoce delle banche centrali del G10. Trichet ha spiegato che «c'è stato un sostanziale miglioramento dei mercati da metà settembre 2008», sottolineando tuttavia che «non bisogna abbassare la guardia perché siamo ancora in acque inesplorate». Alcuni indici sono tornati ai livelli precedenti il fallimento di Lehman Brothers e il quadro sembra stabilizzarsi, ha aggiunto. In questa situazione, governi e banche centrali devono quindi indirizzare la loro attenzione alle «strategia di uscita» dalla crisi e, ha ribadito Trichet, «devono fare ciò che è più appropriato tenuto conto delle circostanze, senza intralciare gli impegni di medio termine di un solido ancoraggio alla stabilità dei prezzi». Insomma, è già arrivata l'ora per prendere le contromisure indispensabili a prevenire l'inflazione. Le parole ottimistiche del numero uno dell'istituto di Francoforte sono in linea con quanto evidenziato, sempre ieri, dal superindice dell'economia dell'Ocse, sceso a marzo solo dello 0,1% su base mensile, a 92,2 punti. Pur mettendo in evidenza che il superindice «continua a puntare verso un forte rallentamento per l'area», ha rilevato l'Ocse, «tuttavia Francia, Italia e Regno Unito stanno quantomeno mostrando segni di una interruzione nel rallentamento economico». In Italia, infatti, il superindice ha messo a segno un recupero di 0,7 punti a marzo (sebbene ieri l'Istat abbia segnalato un calo del 4,6% della produzione industriale), dopo un +0,4 a febbraio e un +0,3 a gennaio. Il paragone su base annua resta comunque negativo (-3,4%). Ancor più netto il recupero della Francia: +1,2% rispetto al mese precedente, dopo un +0,5 a febbraio e un +0,2 a gennaio, mentre la variazione annua resta negativa (-2,7%). Nel Regno Unito l'indicatore ha segnato un rialzo dello 0,3% a marzo rispetto mese precedente, dopo +0,1 a febbraio, mentre la dinamica su base annua è anche qui negativa (-5,4%). Questi segnali sono stati recepiti positivamente dai mercati valutari, dove l'euro ieri è salito fino a 1,3667 dollari, toccando i massimi dal 23 marzo scorso, per poi assestarsi poco sopra quota 1,36, comunque in forte rialzo rispetto alla chiusura di venerdì scorso a 1,3425. Tornando all'Ocse, per quanto riguarda gli Usa a marzo il superindice ha segnato una nuova flessione di 0,6 punti rispetto al mese precedente, con la variazione annua che risulta ora negativa per 11,8 punti. Tra le economie avanzate il Giappone ha registrato il calo mensile più forte (-1%) mentre la flessione annua è stata del 12,3%. Per l'intera Eurolandia a marzo il superindice ha segnato un aumento dello 0,2% dal mese precedente e un calo annuo del 10,1. In Germania è calato di 0,4 punti dal mese precedente mentre la flessione annua è la più marcata tra le economie avanzate: 14,2 punti su base annua. Infine, le maggiori economie emergenti, che non fanno parte dell'Ocse ma vengono comunque monitorate: secondo l'organizzazione parigina, anche per questi mercati prosegue la fase di deterioramento del ciclo, ma con la significativa eccezione della Cina, dove il superindice è aumentato di 0,9 punti dal mese precedente, dopo un +0,4 a febbraio, mentre su base annua resta negativo (-9,5%. In India è calato di 0,3 punti su mese e 9,4 su anno, in Brasile -1,9 punti su mese e -13,2 su anno. Per la Russia il superindice Ocse ha segnato un calo mensile di 1,4 punti, mentre la variazione annua è la più pesante in assoluto: -21,8%.

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È ora di riformare il Fmi e la Banca Mondiale (sezione: Globalizzazione)

( da "Milano Finanza (MF)" del 12-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

MF sezione: Commenti & Analisi data: 12/05/2009 - pag: 8 autore: di Angelo De Mattia È ora di riformare il Fmi e la Banca Mondiale Nel quadro delle iniziative di contrasto della crisi e per il mondo del dopo crisi, si svolge oggi a Roma, in preparazione del G8 di luglio, un incontro sul global legal standard, promosso dal ministro dell'Economia, al quale prendono parte giuristi di fama internazionale. Sarà l'occasione buona per poter finalmente accertare quel che intende esprimere la formula citata, che negli ultimi tempi ha rischiato di diventare uno slogan quando non è stata oggetto di contrasti definitori, a dimostrazione del fatto che non è ancora matura un'ampia convergenza politica. Per la verità, la trattazione di un tema del genere ad opera di alcuni autori non pecca di astrattezza. Si veda, per esempio, Jacques Attali che nel suo La crisi, e poi? scrive molto chiaramente di un sistema normativo finanziario globale cui tendere, indicando, sotto questo titolo, una concretissima serie di interventi ad opera, tra l'altro, del Fondo monetario internazionale che, egli sostiene, andrebbe riformato. Una parte importante di tali misure innovative coincide, però, con quelle proposte dal Financial Stability Board e discusse nei diversi vertici internazionali G8 o G20. Si può oscillare tra due poli, se non si vuole rimanere nell'accademia. Se ci si innalza troppo verso l'alto, si corre il rischio di fermarsi alla filosofia del diritto, non certo disprezzabile, ma non preparatoria di un G8, bensì premessa di riflessioni e concettualizzazioni che si dovrebbero sviluppare in un tempo non breve. Se, all'opposto, si opta per un terreno molto concreto, si può determinare una sovrapposizione con i lavori già svolti da altri organismi e abbastanza consolidati. È, dunque, questione di grado e di equilibrio. Occorrerebbe, comunque, evitare che global legal standard diventi una formula buona per tutti gli usi, come, per esempio, quella che fu «nuovo modello di sviluppo». Più in particolare, la riunione odierna dovrebbe chiarire se l'esperienza della crisi sinora vissuta e la progettazione delle iniziative di contrasto inducano a proporre un insieme di regole delle attività economiche e finanziarie a livello globale, continuando nel cammino intrapreso, ovvero se si ritiene di ipotizzare diritti economici universali oppure nuove regole etiche ovvero, ancora, una renovatio kantiana, fino a progettare un nuovo ordine, magari condito di accenti biblici: alternativa, quest'ultima, non certo disprezzabile, ma non capace di passare dalla potenza all'atto nello spazio di meno di due mesi, da ora cioè al G8 aquilano. Con il di più che quest'ultimo summit, proprio per il ruolo assunto dal G20 svoltosi a Londra e per la relativa agenda, non avrà all'ordine del giorno tutta la tematica che in un primo tempo si immaginava, anche se non può dirsi che l'evento sia clamorosamente ridimensionato. È giusto affermare che le regole su titoli tossici, paradisi fiscali, bilanci delle banche, remunerazioni dei manager, fondi speculativi, fondi sovrani, vigilanza internazionale, sistema bancario ombra e liquidità internazionale, debbono essere promosse ed emanate dalla politica. Ma gli organi tecnici (del resto, anche quella di oggi è una riunione di carattere tecnico, anche se molto elevato) hanno, nel frattempo, predisposto su questi e su altri temi elaborazioni e proposte puntuali. Si tratta ora di accoglierle o modificarle o rigettarle ma il terreno di questo tipo di regole è abbastanza arato. Altra cosa sarebbe l'ambizione di una nuova Bretton Woods che, però, pur essendo stata oggetto, anch'essa, di uno slogan, da tempo viene, realisticamente e opportunamente, sostituita dalla formula «una nuova Bretton Woods in progress» (proiettandola, così, in un futuro indefinito). Molto più concretamente, il lavoro finora compiuto andrebbe invece integrato con una riforma del Fmi e della Banca mondiale, per fare del primo un organo di prevenzione e di contrasto delle crisi e di sovraintendenza alla liquidità internazionale. Insomma, è sulle istituzioni globali che occorrerebbe incidere, non in nome di un ritorno alla teoria istituzionalista di Santi Romano, ma perché è da tempo che è allo studio una riforma di questi organismi e perché si tratterebbe di uno dei pochi atti concreti che oggi si può compiere in tema di governance della globalizzazione. Occorrerebbe, poi, essere coerenti all'interno, nel nostro Paese, con l'attività di promozione di nuove regole a livello globale: per esempio a proposito delle norme risarcitorie, con riferimento al disegno di legge sulla class action. Come viene giudicata la soppressione di ogni ipotesi di retroattività della nuova normativa, proposta in sede parlamentare, e perché sull'introduzione dell'azione collettiva anche nella pubblica amministrazione è sopravvenuto un ripensamento? Millenarismo laico (sulla globalizzazione) o realismo degno di miglior causa nei confronti del contraente debole? E sui paradisi fiscali? Si elevano fortemente le sanzioni per coloro che investono nei centri offshore e solo dopo si ipotizza uno scudo fiscale ad tempus oppure no? E quali conseguenze ci si appresta a trarre, ci si augura in chiave non dirigistica, nella riunione, progettata per questa settimana, su «imprese, lavoro, banche» (liquidity day) dai rapporti dei Prefetti, frutto di una normativa che ha riscosso diffuse e non infondate critiche? Compiere delle scelte come l'odierno incontro, nel quale si misureranno saperi ed esperienze elevati, ritenendosi in sintonia con lo Zeitgeist può essere positivo. A condizione che imperino la misura e la lungimiranza. Pas trop de zèle. Le aspettative per il futuro chiamano in ballo esigenze concrete dei popoli, delle famiglie, delle imprese. La politica deve rispondere agli effettivi bisogni della polis; altra cosa, certamente importante, è scrivere un libro o tenere una brillante conferenza.

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Ancora nuvoloni nei cieli europei. Ieri Eads, atteso oggi all'appuntamento con i conti del ... (sezione: Globalizzazione)

( da "Finanza e Mercati" del 12-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

Ancora nuvoloni nei cieli europei. Ieri Eads, atteso oggi all'appuntamento con i conti del ... di Redazione del 12-05-2009 da Finanza&Mercati del 12-05-2009 [Nr. 91 pagina 23] Ancora nuvoloni nei cieli europei. Ieri Eads, atteso oggi all'appuntamento con i conti del primo trimestre, precipitava a Parigi, in calo di oltre il 6% dopo aver perso quota 12 euro già a inizio contrattazioni. Le dichiarazioni del chief operating officer di Airbus John Leahy non sono riuscite a controbilanciare i timori sui risultati del colosso aerospaziale. Secondo Leahy, Airbus si appresta a dare un'accelerata all'output, soprattutto agli A320 (i velivoli a corridoio singolo), che nei prossimi due anni dovrebbero uscire dalle fabbriche al ritmo di 40 unità al mese. Certo, l'accelerata non è così vicina e non più di due mesi fa Airbus annunciava la riduzione della produzione per i più grossi A330 e A340. In attesa che gli Airbus tornino a volare, Eads, ieri scontava comunque le previsioni di crollo del 45% per gli utili. Appesantiti non solo dal calo di consegne di aerei, ma anche dall'impennata dei costi della ricerca. Soros Un lumicino di speranza arriva da George Soros. Per il finanziere ungherese la spirale discendente inizia a ridursi, e i vari pacchetti di stimolo governativi fanno vedere i primi effetti positivi. «La caduta libera dell'economia è stata fermata - ha detto in un'intervista al Frankfurter Allgemeine Zeitung - e il collasso del sistema finanziario evitato». Certo, non proprio di ripresa si tratta. Per ora Soros vede stagnazione, ma a partire dall'Asia (e la Cina piglierà definitivamente il ruolo di motore della crescita mondiale ai danni dell'America) il trend verrà invertito. At&t Operazione a sorpresa nella telefonia mobile Usa. L'ex monopolista At&t, numero uno del mercato, rileverà attività dalla rivale Verizon Wireless, numero due, per 2,35 miliardi di dollari. Gli asset in vendita, comprese licenze, reti e 1,5 milioni di abbonati in 79 aree di business, sono per lo più nelle zone rurali di 18 Stati del Paese. At&t di recente aveva annunciato di voler crescere proprio in campagna. D'altronde, il piano di Barack Obama per la banda larga proprio alle regioni meno servite si rivolge. La cessione da parte di Verizon Wireless è stata resa necessaria, su indicazioni dell'Antitrust, dopo la recente acquisizione di Alltel.

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febbre suina come l'asiatica. primo caso in cina (sezione: Globalizzazione)

( da "Centro, Il" del 12-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

Pagina 12 - Attualità Febbre suina come l'Asiatica. Primo caso in Cina L'influenza suina arriva anche in Cina, dove ci si difende con le mascherine (foto). Il primo contagiato è uno studente universitario tornato dagli Usa giovedì. Intanto uno studio dell'équipe di Neil Ferguson dell'Imperial College di Londra, ha dimostrato che il virus H1N1 è meno grave del virus della Spagnola, ma altrettanto pericoloso di quello che scatenò l'epidemia nel 1957, la cosiddetta Asiatica (morirono fra uno e quattro milioni di persone).

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Studenti da... premio nei concorsi nazionali (sezione: Globalizzazione)

( da "Nazione, La (La Spezia)" del 12-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

AGENDA SARZANA / LUNIGIANA pag. 13 Studenti da... premio nei concorsi nazionali LUNIGIANA SCUOLA G LI STUDENTI lunigianesi in evidenza ai concorsi nazionali «Luciano Bolis i giovani e l'Europa» e «Parchi & Parchi video festival» curato dal Parco nazionale della Sila. Quarantuno i vincitori del concorso Bolis, e tra questi si è piazzata al quarto posto Annalisa Angella della V Liceo psicopedagogico «Malaspina» di Pontremoli. Tra i vincitori 29 provengono dalla provincia di Pisa, 7 da Pistoia, poi Siena, Lucca, Livorno e Arezzo. I vincitori dell'ottava edizione del concorso «I giovani e l'Europa» hanno la possibilità di partecipare al seminario di «Formazione europeista e federalista Luciano Bolis» che si tiene dal 18 al 25 luglio al Passo dei Carpinelli nel parco delle Apuane in provincia di Lucca. Circa 580 dirigenti scolastici sono stati chiamati a collaborare con l'associazione italiana del Consiglio dei Comuni e delle Regioni d'Europa e con il Movimento Federalista Europeo per coinvolgere gli studenti nella creazione di elaborati (temi, brevi saggi, ricerche e grafici) che parlassero di identità europea, processi di globalizzazione, governo europeo dell'economia. L'iniziativa, all'interno del progetto di formazione e informazione degli studenti sull'integrazione europea, è promossa su proposta di Aiccre e Movimento Federalista Europeo. IL CONCORSO «Parchi & Parchi», che si terrà da domani al 17 maggio a Lorica di San Giovanni in Fiore (Cosenza), ha premiato lo spot per i Parchi realizzato dall'istituto comprensivo «Giulio Tifoni» Pontremoli. E' l'evento conclusivo della campagna di informazione e sensibilizzazione ambientale ideata e realizzata da Union Contact e promossa per otto anni consecutivi dal Ministero dell'Ambiente. Oltre 300 studenti e docenti di 23 gruppi scolastici, provenienti da 14 Regioni e 19 province italiane, partecipano alla manifestazione nel Parco della Sila in quanto finalisti dei Concorsi nazionali riservati alle scuole secondarie «Un Video per i Parchi», «Uno Spot per i Parchi», «Uno Spot sul clima».

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L'Italia sta dando di sé l'immagine inquietante di un Paese in cui la paura dell’... (sezione: Globalizzazione)

( da "Unita, L'" del 12-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

UMBERTO DE GIOVANNANGELI L'Italia sta dando di sé l'immagine inquietante di un Paese in cui la paura dell'"invasore" domina sui valori della solidarietà e dell'accoglienza». A sostenerlo è una delle figure più rappresentative dell'ebraismo italiano: Amos Luzzatto, già presidente dell'Unione delle comunità ebraiche italiane (Ucei). «Troppi fatti dicono che in Italia c'è un clima di risorgente razzismo", denuncia Luzzatto. Il ministro degli Interni, Roberto Maroni, ha ribadito che l'Italia andrà avanti nella politica del respingimento dei migranti. Come valuta questa asserzione? «Con grande preoccupazione. Prima di adottare un criterio burocratico che consiste nel suddividere gli immigrati in regolari e clandestini, forse accettando i primi ma certamente rifiutando i secondi, bisognerebbe porsi una domanda.». Quale? «Bisognerebbe chiedersi che significato storico e politico ha questo fenomeno macroscopico di pressione di masse che con tutti i mezzi cercano di raggiungere l'Europa. Io credo che ci si debba porre seriamente il problema di quali trasformazioni economiche e sociali stanno verificandosi in Africa e in Asia, tali da poter spingere alla fuga quantità così significative di persone che comprendono anche bambini, e quali siano le responsabilità dei Paesi a economia avanzata. Dobbiamo interrogarci su questo, perché non è pensabile che in un mondo globalizzato non si globalizzino anche le responsabilità. Ciò significa che a monte delle disposizioni di legge e di sicurezza, va delineata una vera e propria politica delle migrazioni che tenga conto anche delle difficoltà al limite dell'impossibilità di sopravvivere nei Paesi di origine. A me pare che una analisi completa in questo senso non sia ancora stata fatta. E i guasti sono sotto gli occhi di tutti». La politica di respingimento può essere una soluzione? «In coerenza con quanto ho affermato prima, dico che può essere una soluzione a brevissima scadenza, il che vuol dire a scadenza al massimo di mesi, oltre al fatto che questa "soluzione" presenta degli aspetti di crudeltà che non dovrebbero essere concepibili in Paesi che si ritengono civili. Io ricordo - se è ancora permesso ricordare - che una esperienza simile è stata fatta a cavallo tra gli anni Trenta e Quaranta dell'altro secolo da folle di ebrei che avevano visto cancellata la loro cittadinanza in Germania e che non trovarono accoglienza in altri Paesi». La paura dell'«invasione» può generare mostri? «Direi proprio di sì. Perché i due ingredienti che alimentano questi mostri sono, per l'appunto, la paura, che per definizione esclude la razionalità, e il termine stesso di "invasione" che possiede sempre una connotazione minacciosa e mai tiene in conto, facendosene in qualche modo carico, della disperazione di coloro che sono ritenuti gli "invasori". Guai a chiudere gli occhi di fronte ai fatti. E i fatti dicono che in Italia c'è un clima di risorgente razzismo. Che va denunciato e combattuto. Prima di esserne travolti». Quale immagine l'Italia sta dando di sé al mondo? «L'immagine di un Paese che non è disponibile per una solidarietà vera con le popolazioni bisognose; un Paese che sembra essere ossessionato da una minaccia esterna e che ha assunto come priorità assoluta di preservare quel tanto di ordine garantito che credono di avere nei propri confini». Solidarietà, accoglienza.C'è ancora posto per questi valori nell'Italia della paura e della diffidenza? «Temo di no, perché quando il disvalore dominante è quello della paura, della diffidenza nei confronti del disperato che si immagina pronto a qualunque atto efferato, è difficile riportare il discorso verso i valori della solidarietà che, peraltro, non possono più essere tradotti in elemosina spontanea da parte delle anime belle, che sono sempre troppo poche, e deve invece diventare una politica organizzata». Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha affermato che l'Italia non sarà mai una società multietnica. «Ma l'Italia è già una società multietnica. E così lo saranno sempre più tutte le società europee. Ed è sulla multietnicità che andrà ridefinita la stessa identità nazionale. Berlusconi non può credersi così onnipotente da poter fermare il corso della storia».

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NO. Le Esposizioni universali (la prima è stata quella di Londra del 1851, l... (sezione: Globalizzazione)

( da "Nazione, La (Firenze)" del 12-05-2009)
Pubblicato anche in: (Giorno, Il (Milano)) (Resto del Carlino, Il (Bologna))

Argomenti: Cina Usa

I COMMENTI pag. 12 NO. Le Esposizioni universali (la prima è stata quella di Londra del 1851, l... NO. Le Esposizioni universali (la prima è stata quella di Londra del 1851, la seconda a Parigi del 1900) avevano un senso quando il pianeta non era ancora globalizzato e i vari Paesi avevano così l'occasione di presentare al mondo i loro prodotti e le loro invenzioni. Oggi, in era di globalizzazione, tutti sanno tutto di tutti e non c'è alcuna ragione di concentrare un'esposizione in un solo luogo. Inoltre, e direi soprattutto, le Esposizioni nacquero in un'epoca in cui c'era grande fiducia nell'industria, nel progresso, nel futuro. E la città era il fulcro di questa aspettativa (il termine «citoyen» nasce con la Rivoluzione francese). Oggi questa fiducia nell'industria, nel progresso, nel futuro non c'è più. Ci sono anzi fortissimi sospetti che la strada del modello di sviluppo che abbiamo imboccato, oltre a esigere sacrifici umani sempre più cruenti, ci stia portando alla catastrofe finale. Ma non importa, i nostri reggitori, sordi a ogni avvertimento, continuano imperterriti sulla strada demenziale delle crescite esponenziali (che esistono solo in matematica, non in natura) cercando di drogare ulteriormente un cavallo ormai sfinito. Tutto ciò in nome del business e del superbusiness che, oltre a cancellare quel poco che resta di umano in una città come Milano, sta distruggendo il nostro habitat e le nostre vite.

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...che l'accusa da parte dell'opposizione contro il governo non è motivata, perché non c'è alcuna politica al ribasso. (sezione: Globalizzazione)

( da "Tempo, Il" del 12-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

stampa ...che l'accusa da parte dell'opposizione contro il governo non è motivata, perché non c'è alcuna politica al ribasso. Anzi c'è un'azione responsabile. La solidarietà non è accoglienza ma una politica, e su questi temi se si esclude quello che dice il Papa e, in un ambito diverso, il cantante Bono, non c'è altro. L'esecutivo, infatti, auspica un ampliamento dei diritti degli immigrati, non una loro riduzione. Piuttosto l'impegno segue la traccia di una lotta dura contro l'immigrazione clandestina. Grande importanza riveste, appunto, il substrato di clandestinità che accresce moltissimo il numero di presenze di stranieri nel nostro territorio. Ecco, quindi, la sempre crescente necessità di affrontare politiche migratorie finalizzate all'integrazione, che superino la logica dell'emergenza. Non basta «tollerare», occorre «integrare». Ed è questo che il governo sta realizzando, non rifiutando l'aiuto umanitario ma filtrando l'immigrazione per così dire pulita rispetto a quella illegale che andrebbe solo ad ingrassare le fila delle organizzazioni criminali e della povertà. Un punto fondamentale è comprendere che le moderne migrazioni sono in rapporto diretto con il problema di sottosviluppo che affligge un gran numero di Stati nel mondo. L'acuirsi del divario di risorse e delle opportunità tra Nord e Sud del mondo, dovuta alla globalizzazione dell'economia, crea il collegamento coi flussi migratori. Il divario tra «Primo mondo» e «Terzo mondo» tende ad una costante crescita del divario, in quanto un Paese più produce più si arricchisce, mentre un Paese che arranca è destinato a impoverirsi maggiormente, creando presupposti non di aspettativa di vita ma di speranza di sopravvivenza. Non basta, pertanto, soddisfare i bisogni primari degli immigrati, ma occorre considerarli parte del sistema, e per questo superare la sottovalutazione dei bisogni culturali e formativi. È sbagliata, infatti, la visione che ha considerato e considera la «diversità» come sinonimo di minoranza, e per conseguenza in situazione di «inferiorità». Non per nulla è stata da subito censurata anche dal collega Calderoli la infelice proposta, o meglio, provocazione dell'onorevole leghista Salvini, che è di fatto una stecca nel coro di un piano serio e articolato sull'immigrazione e sulla sicurezza che il governo sta mettendo in campo. Da parte del governo c'è la «corsa» a tamponare le falle legislative e normative causate dal trascurare un problema che via via è divenuto sempre più presente e pressante, come hanno pure lucidamente riconosciuto gli onorevoli Fassino e Rutelli. Non ci troviamo di fronte alla chiusura rispetto allo «straniero», ma alla necessità di salvaguardare le diversità preservando la ricchezza di tutte le culture, con una nuova politica sui flussi migratori, suggellando di fatto l'integrazione. Gianfranco Rotondi Ministro per l'Attuazione del Programma di Governo

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La richiesta di ordine non può creare disordini (sezione: Globalizzazione)

( da "Tempo, Il" del 12-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

stampa Il commento La richiesta di ordine non può creare disordini C'è immigrazione ed immigrazione. Fare di tutta l'erba un fascio non aiuta ad affrontare la questione che, con il passare del tempo, diventa sempre più cruciale per chi arriva in Europa e per chi accoglie quelli che una volta venivano chiamati «dannati della terra». Perciò dividersi su un tema del genere tra tifoserie è l'atteggiamento più sbagliato ed incivile che si possa avere. La «buona immigrazione» è, come tutti intuiscono, quella che non costringe a difendersi dall'ospite il quale ha tutto l'interesse ad integrarsi e non ad essere assimilato, conservando perciò la sua cultura, le sue tradizioni, le sue abitudini e coltivandole nell'ambito dei nostri ordinamenti. Possibilmente (ma non tutto si può avere) gli immigrati di cui pure abbiamo bisogno dovrebbero essere qualitativamente, sotto il profilo professionale, consapevoli di poter svolgere mestieri utili e, nei limiti del possibile, appaganti. A tal fine sarebbe opportuno che gli Stati europei investissero nei Paesi dai quali proviene la maggior parte degli extracomunitari in scuole, istruzione e formazione. Sicché gli immigrati non sarebbero costretti a legarsi, come spesso avviene, a cosche di malfattori i quali, una volta avviatili al mercato clandestino, ne fanno l'uso che ritengono più remunerativo alimentando la delinquenza e perfino una possibile «guerra tra poveri», vale a dire tra italiani disoccupati o indigenti da un lato ed immigrati che cercano di sopravvivere ai limiti della legalità o nell'illegalità tout court. Se è vero, come tutte le statistiche concordemente dimostrano, che tra qualche decennio gli italiani saranno una minoranza in Italia, allora forse, invece di attuare politiche soltanto di ordine pubblico, sarebbe bene pensare a politiche demografiche e familiari al fine di arginare un fenomeno che potrebbe avere esiti devastanti sotto il profilo culturale. Ciò non significa respingere l'altro da noi in nome di una civiltà da salvaguardare, ma organizzare una convivenza accettabile con chi è portatore di altre istanze religiose e culturali. In questo sta la sfida dell'identità vissuta. Se, come da molti segni appare, in Italia non meno che in altri Paesi europei la soglia della caratterizzazione civile, e dunque identitaria, si è abbassata, non dipende dall'alto numero di immigrati, ma dalla scarsa attitudine degli europei stessi a vivere secondo modelli di vita tradizionali e legati ad una cultura che li differenzia. In questo senso la «multietnicità», la «multiculturalità», non possono essere visti come attentati alla dignità degli italiani e degli europei, ma quali indiscutibili esiti di una nuova universalità derivata dalla restrizione degli spazi, dalla facilità delle comunicazioni, dall'integrazione tra stili di vita connessa all'ampliamento delle conoscenze. Oggi tutto ciò viene rubricato sotto la voce «globalizzazione» che comprende pure, e non potrebbe essere diversamente, la prossimità di localismi che tendono a fondersi. Non è la prima volta che accade nella storia. Ricordiamo l'impero romano, l'universo federiciano, la stessa ecumene cattolica, il vasto aggregato asburgico nel quale convivevano popoli dissimili eppure amalgamati da uno stesso principio sovrano che li faceva cittadini di un solo Stato. Oggi prendere atto che la multietnicità è entrata a far parte della nostra vita, non significa attenuare il contrasto all'immigrazione clandestina, ma renderci conto che essa non la si può esorcizzare con dichiarazioni alle quali non fanno seguito adeguate politiche di accoglienza. Insomma, la richiesta di ordine non può generare altri (e forse più gravi) disordini. Culturali prima che civili, i quali, come si sa, sono più pericolosi.

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(sezione: Globalizzazione)

( da "Giorno, Il (Varese)" del 12-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

VARESE: PRIMO PIANO pag. 3 «No al melting-pot O diventeremo una minoranza» L'INTERVISTA DARIO GALLI VARESE Dario Galli (presidente leghista della Provincia di Varese), anche il premier Berlusconi dice chiaramente «no» alla società multietnica: vuole forse rubare il copyright al Carroccio? «È la solita questione: la Lega dice le cose prima degli altri e viene bersagliata dai benpensanti, salvo poi, dopo qualche anno, vedere i moderati ripetere quello che diciamo noi. Evidentemente sono cose di buon senso. Sul federalismo è stata la stessa cosa». Perché rifiutare la società multietnica? «Per milioni di motivi dei quali nessuno ha a che vedere con il razzismo. È un problema di concetto e di numeri. Di concetto perchè la società multietnica in verità non esiste da nessuna parte. Guardate gli Stati Uniti, patria della diversità e della democrazia: ci sono tutte le etnie ma alla fine i bianchi stanno con i bianchi, i neri stanno con i neri, i gialli idem, i latini altrettanto etc. La coppia mista è l'eccezione che conferma la regola ma non fa scuola». E i numeri? «Le democrazie occidentali si basano sul principio che governa chi ha più voti dell'altro. Se noi pensiamo di aprire le porte a tutti gli immigrati dobbiamo essere disposti a diventare fra qualche decennio una minoranza governata da altre etnie, visto il tasso di riproduzione degli immigrati. Siamo disposti? Io no. Vorrei sentire la risposta di tanti intellettuali ipocriti». Il rischio è dunque culturale e sociale? «Sì: i musulmani, per esempio, hanno un concetto sul diritto, sulla famiglia e sulla donna che per me è inaccettabile e al quale non mi conformerò mai» Ma ci sarà qualche vantaggio? «Per favore, la società multietnica e la globalizzazione sono una grande "balla" di moda nel ventre molle dell'Occidente. In Cina o in Arabia non mi sembrano molto attratti da questo tema». Forse, la società multietnica è la conseguenza dell'attuale sistema produttivo. Tanti stranieri lavorano nelle nostre aziende. «Sì e sono anche grandi lavoratori. Ma non basta un impiego in un paese straniero per parlare di integrazione sociale. Devo ricordare cosa succede nelle banlieue di Parigi dove vivono immigrati di seconda o terza generazione? O forse non vi ricordate che gli attentatori alla metropolitana di Londra erano ragazzi figli di immigrati asiatici. I fatti dicono una cosa, i luoghi comuni un'altra...» Per esempio? «Che gli italiani non vogliono più fare i mestieri che fanno oggi gli stranieri. La verità è che gli italiani giustamente non sono disposti a lavorare sottopagati. Basterebbe alzare i compensi e vedrete quanti tornerebbero a fare certi lavori, specialmente in tempi di crisi. Sarebbe conveniente anche da un punto di vista economico generale, se si tiene conto degli elevati costi sociali legati alla fasce sottopagate». La chiesa non ha apprezzato le parole di Berlusconi... «La Chiesa fa il suo "mestiere", ma inviterei a considerare come vengono trattati i cattolici nei Paesi musulmani...» M.C.

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ECCO LA "DENOMINAZIONE COMUNALE D'ORIGINE": SERVIRÀ A TUTELARE I PRODOTTI TIPICI (sezione: Globalizzazione)

( da "Corriere Alto Adige" del 12-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

Corriere dell'Alto Adige sezione: PUBBLICITA data: 12/05/2009 - pag: 4 UN'OPPORTUNITÀ PER VALORIZZARE LE SPECIFICITÀ DEL NOSTRO TERRITORIO ECCO LA "DENOMINAZIONE COMUNALE D'ORIGINE": SERVIRÀ A TUTELARE I PRODOTTI TIPICI Arriva la De.c.o (denominazione comunale di origine) per tutelare e promuovere i prodotti tipici della terra fodoma. Il provvedimento è stato approvato lunedì scorso dal consiglio comunale. L'assessore Leandro Grones è soddisfatto: "È uno strumento di marketing territoriale, ma soprattutto un'importante opportunità per il recupero e la valorizzazione delle identità locali", spiega,. La Denominazione comunale nasce nel 1999 da un'idea di Luigi Veronelli, come iniziativa per rendere note produzioni locali particolari. In pratica è l'attestazione che un Comune può attribuire a limitate produzioni lattiero-casearie e agro-alimentari che non rientrano - per motivi diversi,¬ spesso economici - in altre forme di tutela. Un modo quindi per legare un prodotto alla sua terra, al suo Comune, al luogo dove esso si produce da sempre, concedendogli una "carta d'identità" in grado di attestarne la provenienza e l'origine. Uno strumento-chiave sia di tutela e difesa degli antichi saperi, sia di promozione territoriale. "Questa forma di certificazione - spiega ancora l'assessore - riscontra in molti Comuni italiani ottimi risultati, poiché mette in risalto un patrimonio di nicchia, dove la filiera corta è per forza di cose rispettata. È un patrimonio spesso sconosciuto al turismo di massa. Al tempo stesso incuriosisce il turista attento, sviluppando un processo culturale che contribuisce a difendere un territorio e a riconoscere ciò che ne fa la storia e che nessuno potrà mai imitare Ottenerla è molto semplice e soprattutto nulla costa al richiedente, a differenza delle certificazioni Dop o Doc che richiedono pratiche complesse e soprattutto costose, a volte diverse migliaia di euro". Per istituirla, il Comune deve dotarsi di un apposito regolamento e di un albo comunale delle iniziative e manifestazioni, nonché dell'apposito registro dei prodotti Deco. Spetterà poi a un'apposita commissione, presieduta dal sindaco, pronunciarsi sull'ammissibilità all'iscrizione nel registro di ogni determinato prodotto. "A Fodom - continua Grones - non mancano certamente produzioni agricole e alimentari Anche il miele è tra i prodotti tipici delle località dolomitiche particolari, spec ialmente lattiero-casearie, che possono vantare un marchio di denominazione di origine. Come ad esempio l Òrde Fodom, (orzo), le Forade da Noza, (dolce che si faceva in occasione degli sposalizi) il Zìgher Fodom, (il tipico formaggio piccante) i Canifli e i Crafons (due dolci della festa) o i prodotti dalla Latteria di Livinallongo. Prodotti provenienti dalla tradizione domestica che cela un enorme potenziale di tecniche e saperi sempre più ricercati dal turista e dal consumatore, il quale sempre più spesso cerca di evitare i modelli alimentari dettati dal processo di globalizzazione e standardizzazione cui siamo oggigiorno abituati". Lorenzo Soratroi

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Tanti successi tutti di plastica (sezione: Globalizzazione)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 12-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

Il Sole-24 Ore sezione: MONDO E MERCATI data: 2009-05-12 - pag: 27 autore: Made in Brasile: dai fiaschi alle scarpe Tanti successi tutti di plastica di Micaela Cappellini Q uarant'anni fa,i fratelli Alexandre e Pedro Grendene erano solo due imprenditori di origine veneta. Producevano rivestimenti in plastica per fiaschi di vino nel Rio Grande do Sul, lo stato più meridionale del Brasile. Poi un'intuizione,durante un viaggio in Costa Azzurra, porta Pedroa imboccare tutt'altra strada.E oggi la Grendene fa letteralmente le scarpe a un brasiliano su due. Produce 150 milioni di paia all'anno,ha 20mila dipendenti, esporta in 85 paesi e ha fasciatoi piedi delle modelle alla sfilata della collezione estiva 2009 di un mostro sacro come Vivienne Westwood. Il portabandiera dei calzaturieri brasiliani nel mondo nasce da una secca virata di timone operata in tempi di crisi come questa. A metà anni 70 gli affari andavano male, così i Grendene hanno capito che per sopravvivere occorreva rivedere il modello di business. E farsi venire un'idea.Che è arrivata guardando i sandali dei pescatori francesi: in plastica, come quella usata per i fiaschi. Da qui la riconversione degli stabilimenti produttivi, su cui è stata innestata la tecnologia per l'iniezione termoplastica imparata in Italia. Il successo di Grendene- 716 milioni di dollari di fatturato nel 2008, 161 milioni dall'export-è legato anche a un'altra felice intuizione industriale. Quella di diversificare i marchi e puntare da un lato alle infradito della linea Ipanema per conquistare il grande pubblico di un gigante come il Brasile, dalle limitate capacità di spesa, e potenzialmente di tutto il mondo emergente.E dall'altro trasformare le scarpe in plastica nei modelli cool della linea Melissa, alta gamma per i più evoluti pubblici d'Europa,del Giappone e degli Usa. «Le nostre scarpe costano da pochi reais a 200 euro», spiega Fabiana Tais Poli, export supervisor di Grendene, a Milano per un'iniziativa dell'associazione brasiliana dei produttori di calzature AbicalÇados. Quando si dice saper trarre vantaggio da un mondo polarizzato. «Esportiamo in Cina, e possiamo competere con loro quanto a capacità di tenere bassi i costi di produzione», aggiunge Alexandre Turra Gastadello, export manager del gruppo. Per convincere le vittime occidentali del fashion che una scarpetta di plastica può essere trendy è bastato avviare invece le collaborazioni con le grandi firme. Jean Paul Gaultier, Patrick Cox, Thierry Mugler, Vivienne Westwood quelle ufficiali. Ma si dice che anche Luis Vuitton e Marc Jacobs si siano "ispirati" ai modelli Melissa. Senza contare le partnership più ardite con i guru del design: dai fratelli Campana all'architetta irachena Zaha Hadid. A quadrare il cerchio della denominazione di azienda globale infine c'è il bollino ecologico,che fa ancora più onore a un'azienda di un paese emergente: scarti industriali che vengono riutilizzati, Pvc che non contiene metalli,l'intera scarpa che può essere riciclata. micaela.cappellini@ilsole24ore.com © RIPRODUZIONE RISERVATA DOPPIO FRONTE Grendene vende negli emergenti ma ha convinto anche Usa ed Europa grazie ai modelli firmati da grandi stilisti

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L'equità muove la crescita (sezione: Globalizzazione)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 12-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

Il Sole-24 Ore sezione: PRIMO PIANO data: 2009-05-12 - pag: 2 autore: Cause ed effetti L'equità muove la crescita Investire nelle nuove tecnologie per aumentare i redditi da lavoro di Stefano Micossi I l vivace dibattito sulla crisi finanziaria, avviato sul Sole 24 Ore con lo stimolante articolo di Guido Tabellini, già mostra che gli economisti non hanno una diagnosi condivisa sulle cause, i rimedi e gli effetti sugli assetti del capitalismo. Provo a contribuire a questa discussione sottolineando quattro punti che potrebbero aiutare a far convergere le opinioni sui rimedi. e Come ha documentato Robert Shiller, una bolla finanziaria si caratterizza per un'anomala convergenza delle opinioni e delle aspettative degli investitori e degli intermediari finanziari sull'andamento dei prezzi delle attività patrimoniali: non solo diminuisce la percezione del rischio, ma viene meno la normale differenza di opinioni che, quando i prezzi salgono, induce alcuni a comperare e altri a vendere. Questo fenomeno non è spiegabile senza un intervento esogeno che ancori le opinioni e le attese dei privati:quest'àncora sono le politiche economiche. In effetti, negli anni precedenti le bolle speculative di fine secolo scorso a Wall Street si era consolidata l'opinione secondo cui la Federal Reserve americana e il Tesoro sarebbero intervenuti per salvare i finanzieri dai loro errori, da un lato inflazionando la moneta ( la Greenspan put),dall'altro evitando il fallimento delle banche troppo esposte. Non a caso i ministri del Tesoro provenivano sempre dai ranghi di Wall Street. r L'instabilità sistemica non nasce dal fatto che un intermediario o un fondo possa non rimborsare i denari ricevuti dagli investitori, infliggendo loro delle perdite. Nasce quando su tali passività vi è una garanzia esplicita o implicita di restituzione a vista senza perdite che è appunto la caratteristica dei depositi bancari. Le banche sono sottoposte a vincoli prudenziali proprio perché, accettando passività garantite, li impieghino a scadenza più lunga con oculatezza; a garanzia dei depositanti, devono tenere adeguati cuscinetti di capitale, cui ricorrere per soddisfare le richieste di rimborso dei depositanti. Ma invece di selezionare buoni impieghi, le banche si sono messe a giocare alla roulette, scommettendo sull'aumento dei prezzi delle azioni e delle case, oppure prestando in misura imprudente a privati che scommettevano allo stesso modo senza margini adeguati di capitale. Non può stupire che, appena i prezzi azionari e delle case hanno accennato a flettere, i depositanti si sono spaventati e hanno cercato di ritirare i propri depositi, avviando la crisi bancaria. Le banche sono state obbligate a liquidare gli investimenti in attività patrimoniali, accelerandone la caduta dei prezzi e aggravando ulteriormente la crisi bancaria. L'assunzione di rischi sproporzionati da parte delle banche non è stata la conseguenza dell'innovazione finanziaria - che era solo il modo per nascondere l'esposizione,fingendo di averla trasferita altrove. L'assunzione di rischi sproporzionati è stata resa possibile dalla decisione delle autorità di sorveglianza di liberare le banche dai requisiti di capitale, comeè avvenuto a Wall Street; o di fingere di non vedere che le banche stavano accumulando rischi insostenibili in rapporto al capitale, come è avvenuto in Europa- grazie ai rating compiacenti che cancellavano i rischi, ai credit default swap che fingevano di assicurarli, e ai requisiti di capitale di Basilea, che prendevano per buoni quei rating e quelle assicurazioni. Dunque, se vogliamo evitare che il disastro si ripeta, oltre a non creare troppa moneta e a non garantire i banchieri contro le perdite, dobbiamo irrigidire severamente i requisiti di capitale delle banche, e sorvegliarle strettamente perché non si giochino i denari dei depositanti alla roulette del mercato dei capitali. Tagliare le gambe agli hedge fund o ai fondi di private equity non aiuterebbe, anzi renderebbe i mercati meno liquidi e flessibili. Neanche i centri finanziari off-shore hanno grandi colpe:ma le autorità fiscali di Francia e Germania, e quelle italiane a ruota, hanno pensato che questa sia la buona occasione per ridurre la mobilità dei capitali e la concorrenza fiscale, puntando a creare più spazio per mantenere elevata la spesa pubblica e le tasse. Ottima intenzione: purché tutti sappiano qual è il gioco. t Ora che le Borse risalgono, possiamo sperare che le economie ripartano e tutto ritorni come prima? Ci sono due problemi. Nella pancia del sistema bancario internazionale, anche in Europa, ci sono ancora enormi perdite sommerse. Fintanto che queste perdite non emergeranno e saranno coperte con adeguate iniezioni di capitale, il credito all'economia non potrà ripartire. Più importante, la grande crescita degli anni 90 era drogata dal debito insostenibile delle famiglie, Stati Uniti in testa; mentre la crescita fisiologica dei consumi era depressa dalla stagnazione dei redditi da lavoro dipendente in tutto il mondo avanzato, a causa della concorrenza dei prodotti a basso costo dei paesi emergenti, come ricordava Fitoussi nel suo intervento su questo giornale sabato scorso. Ora non potremo più contare sul sostegno dei debiti, anzi aumenterà la propensione al risparmio. Non è chiaro, perciò, da dove possa venire la domanda aggregata per trainare la crescita nel mondo avanzato. Per questo motivo, molti economisti ritengono che servano grandi programmi d'investimento pubblico, per l'ambiente,le infrastrutture,l'educazione o simili. Obama lo sta già facendo, l'Europa molto meno. u Ultimo aspetto: la crisi ci lascia una seria questione di legittimazione pubblica dell'economia di mercato. Un'economia di mercato si basa sull'accettazione del profitto come equa ricompensa del rischio assunto dal capitalista, motivata dal fatto che la creazione di ricchezza beneficia la società intera. Ma negli ultimi anni abbiamo assistito a profitti sempre più elevati di un numero sempre più ristretto di persone,soprattutto nella finanza,mentre il tenore di vita di larghi strati della popolazione nel mondo avanzato ristagnava o peggiorava. Senza dubbio, tornerà forte la domanda di redistribuzione a favore dei redditi da lavoro; ma solo l'investimento in capitale umano e in nuove tecnologie può garantire più spazio per l'aumento dei redditi da lavoro nei paesi avanzati anche in un ambiente economico flessibile e globalizzato. Come si voleva fare in Europa con l'Agenda di Lisbona: ma poi non lo abbiamo fatto, e abbiamo dovuto comprimere i salari per sopravvivere. Il rischio è che se non lo facciamo, col tempo aumentino le pulsionia chiudere le nostre economie. Se la domanda e l'occupazione non ripartono, se le condizioni di vita della maggioranza della popolazione nei paesi avanzati non riprendono a migliorare, possono ripetersi le dinamiche distruttive di ottant'anni fa: il nazionalismo, il protezionismo, le guerre, commerciali e non solo. © RIPRODUZIONE RISERVATA SPEREQUAZIONI Giusto remunerare il capitale per i rischi assunti, ma negli anni scorsi abbiamo assistito a profitti sempre più elevati di un numero ristretto di persone RICORSI STORICI Se le condizioni di vita della maggioranza della popolazione non migliorano, possono tornare gli incubi del '29: protezionismo, nazionalismo e guerre

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SAN MICHELE AFFRONTA LA VESPA DEL CASTAGNO INCONTRI FORMATIVI PER IL RICONOSCIMENTO PRECOCE DELL'INSETTO (sezione: Globalizzazione)

( da "marketpress.info" del 12-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

Martedì 12 Maggio 2009 SAN MICHELE AFFRONTA LA VESPA DEL CASTAGNO INCONTRI FORMATIVI PER IL RICONOSCIMENTO PRECOCE DELL’INSETTO L’istituto Agrario di San Michele all’Adige dichiara guerra alla vespa del castagno, un insetto originario della Cina che sta creando diversi problemi in alcune aree castanicole della provincia, in particolare in Alta Valsugana e nella valle del Chiese. Il gruppo di lavoro sulle foreste e verde urbano del Centro Trasferimento Tecnologico di San Michele, in collaborazione con l’Ufficio fitosanitario della Provincia di Trento competente dell’applicazione dei decreti di lotta obbligatoria e con l’Ufficio prevenzione, sicurezza e lavori forestali del Servizio Foreste e Fauna, sta organizzando una serie di seminari e incontri per preparare e informare il personale delle stazioni forestali su come riconoscere i sintomi in bosco e individuare rapidamente nuovi focolai ancora circoscritti e controllabili. “Nel contempo l’Istituto sta seguendo i focolai già esistenti e si sta organizzando per la lotta biologica mediante l’introduzione di un parassitoide, attualmente l’unico sistema di contenimento possibile – spiegano Giorgio Maresi e Cristina Salvador -. In quest’ambito sono previsti degli incontri con i castanicoltori della Cooperativa castanicoltori Trentino Alto Adige e delle diverse associazioni locali, il primo dei quali si è svolto ieri sera a Trento, per proseguire il lavoro di formazione già intrapreso negli anni scorsi e che a portato proprio grazie all’azione dei diretti interessati all’individuazione dei tre focolai finora identificati”. Già dal 2007 sono segnalati in Trentino alcuni focolai di Dryocosmus kuriphilus Yasumatsu, la vespa galligena ormai presente in molte aree, tra cui Giappone, Usa e Corea. Questa specie invasiva è stata riscontrata in Italia nel 2002 e purtroppo si è velocemente diffusa in gran parte delle aree castanicole. L’insetto, che vive gran parte del suo ciclo nella gemma senza sintomi apparenti, provoca al momento della germogliazione vistose galle sulle nuove foglie e sui getti fiorali, causando perdite di accrescimento e di produzione di frutti. . <<BACK

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LAVORO: ABI, PIÙ MERITO E ATTENZIONE AI COSTI MIGLIORANO LA GESTIONE HR (sezione: Globalizzazione)

( da "marketpress.info" del 12-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

Martedì 12 Maggio 2009 LAVORO: ABI, PIÙ MERITO E ATTENZIONE AI COSTI MIGLIORANO LA GESTIONE HR Roma, 12 maggio 2009 - “In una difficile fase dell’economia, con forti ripercussioni sociali, il merito e la sua valorizzazione costituiscono leve fondamentali per accrescere la produttività e la reputazione delle imprese, la motivazione e la qualità delle prestazioni e delle retribuzioni dei lavoratori”. Lo ha dichiarato il Direttore generale dell’Abi, Giuseppe Zadra, in apertura dei lavori del quarto Convegno annuale dell’Abi “Hr2009 – banche e risorse umane: il lavoro in tempo di crisi, le leve per la ripresa”. Nel corso del convegno si è posta l’attenzione su alcuni “indicatori chiave” della buona occupazione nel settore del credito, nonostante la congiuntura economica, infatti, i livelli occupazionali tengono e migliora costantemente la qualità: in crescita il trend dei laureati (in dieci anni dal 18 al 31%), mentre ha raggiunto il 42% del totale l’occupazione femminile. Ricambio generazionale ed equilibrio sociale sono stati gli elementi alla base dei numerosi processi di riorganizzazione e ristrutturazione del sistema creditizio negli ultimi anni, grazie soprattutto all’utilizzo del Fondo esuberi, interamente finanziato dalle banche, che ha interessato senza tensioni sociali e oneri pubblici 30. 000 lavoratori. Importante anche il decollo del contratto di apprendistato, che ha contribuito ad un’occupazione tendenzialmente stabile e, nel contempo, di qualità. In questo contesto, pur di fronte a lievi segnali di ripresa economica, occorre, peraltro, un’attenta riflessione sulle esigenze di contenimento dei costi operativi determinate dall’attuale bassa redditività. “In questo quadro – ha ricordato il Responsabile dell’Area Sindacale e del Lavoro, Giancarlo Durante – si inserisce il tavolo di confronto avviato tra Abi e Sindacati sugli effetti della crisi per il settore bancario e sulle misure da adottare per fronteggiarla. Un ruolo importante deve essere riconosciuto alle relazioni industriali e alla loro capacità di dare un significativo contributo ai processi di crescita dell’economia. In questa prospettiva l’Abi ha aderito all’accordo quadro sulla riforma degli assetti contrattuali una volta accertata l’esistenza di un contesto sindacale che conserva l’unitarietà del tavolo di confronto quale valore prioritario”. Per la prima volta viene dedicata da Abi una sessione specifica al tema del Diversity Management ed, in particolare, ai temi delle pari opportunità e delle politiche di genere. Anche per le banche, nell’attuale contesto di internazionalizzazione e di globalizzazione dei mercati, la sfida è quella di considerare la diversità come risorsa e coniugare la stessa con i risultati d’impresa. . <<BACK

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Una lama sarda e quegli strani sospetti (sezione: Globalizzazione)

( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 12-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

Cronaca Italiana Pagina 109 il commento Una lama sarda e quegli strani sospetti Il commento --> C'è un lieve filo che lega la Sardegna al mistero dell'omicidio di Pasqualina Labarbuta, la giovane donna assassinata in un giardino a Milano. Il filo è quello della lama di una pattadese di 9 centimetri che è stata trovata dagli investigatori sul luogo del delitto. Il coltello è quello che ha trapassato il cuore della vittima. Il legame, per ora, è solo fra l'arma del delitto e il suo luogo di produzione, allo stato attuale delle indagini ancora poco, troppo poco, per dirigere l'inchiesta verso una direzione ben precisa: quella che vorrebbe l'assassino di sicure origini isolane. In un mondo che vive la globalizzazione degli armamenti, travolto dalle sane e insane passioni per armi di ogni genere e tipo, puntare ora il dito con certezza sarebbe come pensare che gli assalti ai portavalori con i Kalashnikov in Sardegna siano opera di russi o la sfida con katana in pugno davanti al liceo Dettori di Cagliari avesse come giovani protagonisti membri della Yakuza. C'è però un secondo aspetto che potrebbe rafforzare il legame e fare di quel filo un robusto cordone, dicono alcuni di lombrosiana formazione. Ovvero le caratteristiche fisiche emerse dall'identikit secondo cui l'assassino sarebbe un uomo alto 170 cm, di carnagione olivastra, capelli corti e scuri, occhi scuri, corporatura robusta. Marchio di fabbrica isolano, dicono alcuni. Staremo a vedere. (f.a.)

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Il fast food non piace neanche se ciociaro. Parola di un fornaio (sezione: Globalizzazione)

( da "Manifesto, Il" del 12-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

DOPO ALTAMURA Il fast food non piace neanche se ciociaro. Parola di un fornaio A. Al. ROMA Purtroppo, pur avendo provato e riprovato a sentire anche la campana di McDonald's, non ci sono state risposte alle nostre domande, ma solo promesse. Una debole voce al telefono ha spiegato che il motivo che fece chiudere il ristorante Mc a Altamura fu semplicemente legato a uno «scarso profitto». Oggi, la multinazionale dell'hamburger è certamente impegnata a rispondere all'ultima campagna pubblicitaria, legata al suo panino ciociaro. McDonald's, infatti, ha dovuto scusarsi con tutto il mondo gastronomico insorto contro lo spot che, come ha tenuto a dichiarare la stessa Regione Lazio, «dà un'immagine di un popolo dalla scarsa cultura e dal dialetto ridicolo, offendendo un territorio dalla storia e dalla tradizione antiche». L'associazione dei consumatori, Coldiretti, critici gourmet e chef del frusinate hanno lamentato l'assoluta estraneità al gusto tradizionale ciociaro proposto negli ingredienti dalla società statunitense. E McDonald's si è scusata dichiarando che lo spot non intendeva rappresentare in maniera poco rispettosa quei territori, i suoi abitanti e le loro tradizioni. A parte il notorio fisiologico declino nell'era della globalizzazione e quello della crisi più o meno economica mondiale, forse la catena di fast food dovrebbe imparare un po' di più da Luca Di Gesù, titolare della focacceria di Altamura. Evidentemente da McDonald's, nonostante la ricerca affannosa di nuovi mix gastronomici, le strategie di marketing e la cortesia mediatica, manca una equipe organizzata specialista in papille gustative che riesca a stare al passo con i tempi. Durante le presentazioni di Focaccia blues, abbiamo invece incontrato il «vincente», il titolare della focacceria di Altamura, Luca Di Gesù. McDonald's aprì un franchising proprio nella città di Altamura ma molti sanno che Altamura è una città votata al gusto. Come mai questa scelta? Altamura è una città aperta ai cambiamenti, ma rimane radicata alle tradizioni e questo succede quando si mantiene l'abitudine ai cibi genuini, locali, come la carne arrosto, il fungo cardoncello, la focaccia, il pane, famosi in tutto il mondo. Anche se i giovani oggi sono più smaliziati rispetto a quello che eravamo noi, recepiscono bene i messaggi della tradizione. Con quale spirito ha aperto nel 2001 la sua focacceria, accanto al ristorante McDonald's? Siamo fornai da quattro generazioni e la gente del paese ci conosce bene. Ho cercato solo di rubacchiare clienti al McDonald's collocando il mio locale proprio a fianco al suo ristorante, che non aveva voluto utilizzare parte dei locali adiacenti. Non ho dovuto combattere molto o affrontare chissà quale sfida. Soltanto vendere, stravendere la mia focaccia. Che progetti ha adesso? Del film sono felice e il mio lavoro continua proponendo qualità. La risposta la dà chi mangia la mia focaccia e quando mi fanno i complimenti ne vado fiero. Ho imparato tutto da mio padre e lui da mio nonno. Purtroppo adesso non c'è più, ma sono davvero orgoglioso di quello che mi ha tramandato. I miei figli sono ancora piccoli ma ogni tanto vengono al forno dove gli piace giocare con la pasta. Spero di insegnare loro ciò che mio padre mi ha insegnato e anche di più. Come ha vissuto la soddisfazione di aver battuto il colosso del fast food Usa? L'ho vissuta lavorando, facendo focacce tutti i giorni in piena normalità. Quando poi all'inizio del 2003 il ristorante McDonald's ha chiuso i battenti, qualcuno mi ha dato anche la colpa a causa dei posti di lavoro perduti che il ristorante aveva creato. Il mio lavoro è stato quello di continuare a proporre - soprattutto ai ragazzi - la focaccia altamurana, un prodotto tipico locale. Anche se c'è crisi, rimango a galla. Nel frattempo sto avviando un nuovo laboratorio, sempre artigianale, ma per una produzione più grande. Per quanto riguarda McDonald's ho notato che cominciano a proporre anche loro gusti locali legati alla tradizione: l'ultima pubblicità ne è esempio. Mi piacerebbe che qualcuno di loro mi adottasse come portatore del prodotto tradizionale, della focaccia. Perché no? Se questo succedesse, avrei fatto l'en plein!

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riuniti a venezia quindici grandi scrittori - alessandra artale (sezione: Globalizzazione)

( da "Mattino di Padova, Il" del 12-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

Pagina 40 - Cultura e Spettacoli Riuniti a Venezia quindici grandi scrittori Il 21 maggio Bonnefoy inaugura gli incontri con il pubblico ai quali parteciperanno tra gli altri Rushdie, Pamuk, Marias e Keret ALESSANDRA ARTALE Con la sua poesia sempre ispirata al senso della nostra finitezza e provvisorietà, espressione della più piena speranza dell'essere, Yves Bonnefoy, una delle più grandi voci poetiche del mondo, aprirà «Incroci di civiltà», il festival internazionale di letteratura che dal 21 al 23 maggio porterà a Venezia i nomi più importanti della cultura scritta. Un miracolo - lo ha definito Massimo Cacciari alla presentazione di ieri a Ca' Farsetti - nato da un grandissimo lavoro di concertazione tra il Comune e la Facoltà di Lingue e Letterature Straniere di Ca' Foscari, coadiuvati da un considerevole numero di sponsor. Un festival diverso dagli altri (costato poco più di 100.000 euro) in cui si potranno seguire tutti gli incontri, coordinati da un docente universitario o da un giornalista, senza che gli appuntamenti si accavallino. E' inoltre possibile già da ora far domande ai protagonisti scrivendo sul sito www.incrocidiciviltà.org, dove è anche visibile il programma completo. Un'occasione straordinaria dunque in cui Venezia si ri-materializza come crocevia di genti e culture, rivestendosi perciò della sua pelle antica di città multiculturale aperta a ogni provocazione. E le provocazioni saranno davvero tante, se uno dei temi più gettonati sarà la tolleranza, quel sentire legato a un mondo sempre più globalizzato e aperto a troppi fondamentalismi. Incroci di civiltà incarnati da quindici scrittori per cercare di esorcizzare gli scontri di cui sono piene le cronache internazionali. Ecco allora che l'incontro con Salman Rushdie (giovedì 21 al teatro Malibran alle ore 18), perseguitato dal 1989 dal regime khomeinista per aver pubblicato i Versi satanici assume un valore particolare. Ma Rushdie è uomo che stupisce e sorprende: a Venezia presenterà il suo nuovo romanzo, L'incantatrice di Firenze, che ci porta nell'Italia del primo Rinascimento, incrociando i destini di un inedito Nicolò Machiavelli e dell'illuminato imperatore musulmano dell'India Akhbar. La rassegna sarà chiusa sabato 23 al teatro Malibran alle ore 18 dal premio Nobel per la letteratura Orhan Pamuk. Con lo scrittore turco si esplorerà il conflitto tra islamismo e occidentalismo. Il suo interesse per gli scontri e gli incroci di civiltà è testimoniato dal costante impegno civico e morale che nel 1995 gli sono costati un processo da parte delle autorità turche per aver difeso i diritti della minoranza curda e, più di recente, le accuse di attività antiturche per la sua condanna al genocidio degli Armeni. Tanti sono gli appuntamenti imperdibili che si terranno, oltre che al Malibran (coi biglietti a 8 euro), anche all'Auditorium di Santa Margherita e allo Spazio Eventi Mondadori, dove invece l'ingresso è gratuito previa prenotazione sul sito già citato. Da Javier Marias, uno dei più importanti romanzieri spagnoli celebre per l'uso geniale e idiosincratico delle forme narrative, a Robert Coover, vigoroso narratore «postmoderno» a stelle e strisce che ha analizzato i fenomeni tipici della cultura nordamericana, da Etgar Keret, pluripremiato esponente della nuova generazione di scrittori israeliani, a Kiran Desai, autrice di Eredi della sconfitta, uno dei migliori esempi di letteratura post 11 settembre. E ancora emozioni con Ornela Vorpsi, Adrian Bravi, Zhang Jie, Gish Jen, Ioanna Karistiani, Sami Tchak, Gaston Salvatore ed Elias Khuri.

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riuniti a venezia quindici grandi scrittori - alessandra artale (sezione: Globalizzazione)

( da "Nuova Venezia, La" del 12-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

Pagina 42 - Cultura e Spettacoli Riuniti a Venezia quindici grandi scrittori Il 21 maggio Bonnefoy inaugura gli incontri con il pubblico ai quali parteciperanno tra gli altri Rushdie, Pamuk, Marias e Keret ALESSANDRA ARTALE Con la sua poesia sempre ispirata al senso della nostra finitezza e provvisorietà, espressione della più piena speranza dell'essere, Yves Bonnefoy, una delle più grandi voci poetiche del mondo, aprirà «Incroci di civiltà», il festival internazionale di letteratura che dal 21 al 23 maggio porterà a Venezia i nomi più importanti della cultura scritta. Un miracolo - lo ha definito Massimo Cacciari alla presentazione di ieri a Ca' Farsetti - nato da un grandissimo lavoro di concertazione tra il Comune e la Facoltà di Lingue e Letterature Straniere di Ca' Foscari, coadiuvati da un considerevole numero di sponsor. Un festival diverso dagli altri (costato poco più di 100.000 euro) in cui si potranno seguire tutti gli incontri, coordinati da un docente universitario o da un giornalista, senza che gli appuntamenti si accavallino. E' inoltre possibile già da ora far domande ai protagonisti scrivendo sul sito www.incrocidiciviltà.org, dove è anche visibile il programma completo. Un'occasione straordinaria dunque in cui Venezia si ri-materializza come crocevia di genti e culture, rivestendosi perciò della sua pelle antica di città multiculturale aperta a ogni provocazione. E le provocazioni saranno davvero tante, se uno dei temi più gettonati sarà la tolleranza, quel sentire legato a un mondo sempre più globalizzato e aperto a troppi fondamentalismi. Incroci di civiltà incarnati da quindici scrittori per cercare di esorcizzare gli scontri di cui sono piene le cronache internazionali. Ecco allora che l'incontro con Salman Rushdie (giovedì 21 al teatro Malibran alle ore 18), perseguitato dal 1989 dal regime khomeinista per aver pubblicato i Versi satanici assume un valore particolare. Ma Rushdie è uomo che stupisce e sorprende: a Venezia presenterà il suo nuovo romanzo, L'incantatrice di Firenze, che ci porta nell'Italia del primo Rinascimento, incrociando i destini di un inedito Nicolò Machiavelli e dell'illuminato imperatore musulmano dell'India Akhbar. La rassegna sarà chiusa sabato 23 al teatro Malibran alle ore 18 dal premio Nobel per la letteratura Orhan Pamuk. Con lo scrittore turco si esplorerà il conflitto tra islamismo e occidentalismo. Il suo interesse per gli scontri e gli incroci di civiltà è testimoniato dal costante impegno civico e morale che nel 1995 gli sono costati un processo da parte delle autorità turche per aver difeso i diritti della minoranza curda e, più di recente, le accuse di attività antiturche per la sua condanna al genocidio degli Armeni. Tanti sono gli appuntamenti imperdibili che si terranno, oltre che al Malibran (coi biglietti a 8 euro), anche all'Auditorium di Santa Margherita e allo Spazio Eventi Mondadori, dove invece l'ingresso è gratuito previa prenotazione sul sito già citato. Da Javier Marias, uno dei più importanti romanzieri spagnoli celebre per l'uso geniale e idiosincratico delle forme narrative, a Robert Coover, vigoroso narratore «postmoderno» a stelle e strisce che ha analizzato i fenomeni tipici della cultura nordamericana, da Etgar Keret, pluripremiato esponente della nuova generazione di scrittori israeliani, a Kiran Desai, autrice di Eredi della sconfitta, uno dei migliori esempi di letteratura post 11 settembre. E ancora emozioni con Ornela Vorpsi, Adrian Bravi, Zhang Jie, Gish Jen, Ioanna Karistiani, Sami Tchak, Gaston Salvatore ed Elias Khuri.

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Il caos tra (Stati) ricchi e poveri (sezione: Globalizzazione)

( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 12-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

Commenti Pagina 342 economia globalizzata Il caos tra (Stati) ricchi e poveri Economia globalizzata di Gianfranco Sabattini* --> di Gianfranco Sabattini* Il permanere e l'approfondirsi della contrapposizione tra Stati ricchi e poveri sono destinati a originare un allargamento del disordine sino alla stabilizzazione, secondo l'economista indiano Prem Shankar Jha, in un "caos sistemico" a livello mondiale ( Il caos prossimo venturo. Il capitalismo contemporaneo e la crisi delle nazioni ). Giunge ora nelle librerie un saggio di Tzvetan Todorov ( La paura dei barbari ), nel quale si sostiene la tesi che gli Stati ricchi dell'Occidente se, da un lato, hanno tutto l'interesse a difendere contro possibili attacchi esterni gli standard di vita ai quali sono pervenuti e sui quali hanno fondato i loro regimi democratici, dall'altro, "hanno tutto l'interesse a non lasciarsi coinvolgere in una reazione sproporzionata, eccessiva e abusiva, che darebbe luogo a risultati contrari a quelli attesi". Ciò in considerazione del fatto che le diverse categorie degli Stati poveri sono portatori di un mix di sentimenti esplosivi che, se non verranno depotenziati in futuro, saranno sicuramente destinati a fungere da supporto del caos sistemico permanente. Una prima categoria di Stati poveri, secondo Todorov, è formata da quelli il cui sentimento dominante è l'appetito, la cui popolazione ha radicato in sé la convinzione, per i motivi più diversi, di essere stata esclusa dalla ripartizione del benessere mondiale. Una seconda categoria è formata da quelli in cui prevale il risentimento, derivante da un'umiliazione subita, reale o presunta, che sarebbe stata loro inflitta dai Paesi che oggi hanno raggiunto i più alti standard di vita. Una terza categoria è formata dagli Stati il cui sentimento dominante è l'indecisione, esposti al rischio di farsi dominare, prima o poi, dall'appetito o dal risentimento. Infine, alle tre categorie si contrapporrebbe la categoria degli Stati del ricco Occidente, il cui sentimento prevalente è la paura. Come uscire, a livello internazionale, dalla spirale appetito-risentimento-indecisione-paura? Per Todorov, sarà decisivo il dialogo, che dovrà essere avviato tra le diverse categorie di Stati. Da un lato, i "dialoganti" dovranno riconoscere la differenza delle voci impegnate a dialogare tra loro, mentre, dall'altro, non si potrà giungere a un risultato positivo se gli stessi "dialoganti" non accetteranno "un quadro formale comune alla loro discussione" e se non si metteranno d'accordo sulla possibilità di cercare insieme un modello di equità distributiva. La prospettiva unicamente dialogica suggerita da Todorov per la rimozione della contrapposizione tra Stati ricchi e Stati poveri solleva non pochi dubbi; essa può avere una possibilità di successo solo se sarà sorretta parallelamente da un accordo tra tutti i Paesi (ricchi e poveri) che porti all'adozione nel tempo, per approssimazioni successive, di un organismo soprannazionale democratico per il governo globale delle relazioni internazionali e per realizzare la rimozione degli squilibri interstatali consolidatisi. Ciò perché la realizzazione immediata, sia dell'organismo soprannazionale democratico, che della rimozione degli squilibri esistenti, nella presunzione che l'adozione delle regole attuative dell'accordo siano valide in astratto istantaneamente per tutti gli Stati del mondo, è difficile che possa essere effettuata. Per molti di essi potrebbe infatti accadere che le regole adottate risultino estranee alle loro tradizioni storiche e non compatibili con il grado di crescita e sviluppo conseguito; in considerazione di ciò, le regole potrebbero essere avvertite in termini di imposizioni autoritarie e perciò come non funzionali rispetto all'obiettivo perseguito. Per evitare queste conseguenze negative occorrerà, allora, assumere l'ipotesi attuativa dell'accordo globale finalizzato a rimuovere gli squilibri e ad affievolire tutti i risentimenti negativi sul piano dei rapporti tra gli Stati in una prospettiva temporale molto remota e tale da comportare la lenta realizzazione dell'accordo come esito essenziale di un processo destinato a durare nel tempo. In conclusione, molto realisticamente, l'operatività della prospettiva dialogica di Todorov comporta certo il radicamento e la diffusione, attraverso il confronto a livello mondiale, di linee di tendenza di reciproca fiducia tra tutti gli Stati del mondo; perché tutto ciò accada è, però, anche necessaria l'attuazione dell'accordo finalizzato al superamento, nell'ambito dell'economia globalizzata, del gap oggi esistente tra Stati ricchi e Stati poveri. *Università di Cagliari

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Sindrome di Lowe, il paese si mobilita (sezione: Globalizzazione)

( da "Nuova Ferrara, La" del 12-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

Formignana. Presentati gli atti del convegno Sindrome di Lowe, il paese si mobilita FORMIGNANA. Un convegno internazionale scientifico svolto due anni fa in paese che localmente è stata in primo luogo un'occasione per mettere in luce i forti valori sociali di una comunità. E una bella esperienza umana, toccando anche tematiche solidali. Di questo si è parlato ieri in chiesa a Formignana, in occasione della presentazione (dopo quella dei giorni scorsi svoltasi a Casa Cini a Ferrara) del bel libro degli atti del primo convegno internazionale sulla sindrome di Lowe (rara malattia genetica che colpisce i bimbi maschi in tenera età) a cura dell'associazione Santo Stefano, dicendo che «abbiamo ritenuto doveroso lasciare una traccia di quei momenti vissuti con tanta intensità, e dare un segno di continuità all'impegno per la diffusione della conoscenza della sindrome di Lowe». Un'iniziativa che ha fatto e fa conoscere un piccolo centro come Formignana anche fuori d'Italia: infatti all'incontro dell'autunno 2007 ci furono anche ricercatori provenienti da Usa, Regno Unito e Francia. In chiesa (presenti anche numerosi studiosi provenienti da varie parti d'Italia, docenti e studenti delle scuole locali, associazioni del volontariato del copparese) sono intervenuti Vittorio Cazzola dell'associazione Santo Stefano, don Massimo Manservigi, direttore del settimanale cattolico La Voce di Ferrara-Comacchio (che ha curato la veste grafica ed editoriale del libro) toccando anche tematiche religiose, poi don Rosario Bonaccio, parroco di Formignana e presidente dell'associazione Santo Stefano (la parrocchia si attivò molto per organizzare il convegno) Anna Maria Dinelli, presidente nazionale dell'Aislo (associazione per la lotta alla sindrome di Lowe) e soprattutto come mamma di Formignana che ha un bambino colpito dalla malattia, che con la consueta passione ha parlato della sindrome ed anche altre personalità e studiosi, come la dottoressa Rosanna Binaghi, di Telethon nazionale, che dà un forte sostegno all'attività dell'Aislo, il tesoriere Rino Sgarria, l'educatrice Patrizia Folegani che hanno svolto altri interessanti interventi sul tema; per l'amministrazione comunale di Formignana c'era l'assessore Alessandro Blè. Franco Corli

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febbre suina come l'asiatica. primo caso in cina (sezione: Globalizzazione)

( da "Tirreno, Il" del 12-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

Pagina 6 - Attualità Febbre suina come l'Asiatica. Primo caso in Cina L'influenza suina arriva anche in Cina, dove ci si difende con le mascherine (foto). Il primo contagiato è uno studente universitario tornato dagli Usa giovedì. Intanto uno studio dell'équipe di Neil Ferguson dell'Imperial College di Londra, ha dimostrato che il virus H1N1 è meno grave del virus della Spagnola, ma altrettanto pericoloso di quello che scatenò l'epidemia nel 1957, la cosiddetta Asiatica (morirono fra uno e quattro milioni di persone).

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Verso il gemellaggio con l'Italia (sezione: Globalizzazione)

( da "Denaro, Il" del 12-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

Mediterraneo egitto Verso il gemellaggio con l'Italia Oggi in occasione del summit di Sharm el Sheikh saranno siglati 22 accordi Ventidue accordi sul tappeto per cementare l'intesa tra due Paesi ormai quasi 'gemellati' e proiettare il feeling politico in intese nel campo dell'energia, dei trasporti e degli scambi culturali. Sono questi gli obiettivi del vertice intergovernativo tra Italia e Egitto di oggi a Sharm el Sheikh, paradiso turistico egiziano affacciato sul Mar Rosso in fondo alla penisola del Sinai. Il premier Silvio Berlusconi e il presidente egiziano Hosni Mubarak guideranno delegazioni foltissime dei rispettivi governi: per la parte italiana sono attesi i ministri Franco Frattini (Esteri), Roberto Maroni (Interno), Claudio Scajola (Sviluppo economico), Altero Matteoli (Infrastrutture), Mariastella Gelmini (Istruzione), Maurizio Sacconi (Lavoro). L'anno scorso, a giugno, a Villa Madama, la vocazione mediterranea dell'Italia e il tradizionale ruolo di mediazione dell'Egitto nell'agitato panorama mediorientale hanno trovato sintesi nell'avvio del ''partenariato strategico rafforzato'' fra i due Paesi, caratterizzato da un meccanismo annuale di consultazioni intergovernative: il primo firmato dall'Egitto con un Paese occidentale. Roma e il Cairo, fanno notare d'altra parte ambienti diplomatici, condividono ''la stessa visione'' degli scenari regionali, a partire dalla necessita' della creazione di uno stato palestinese, ipotesi della quale sia Benjamin Netanyahu sia il ministro degli Esteri Avigdor Lieberman hanno finora evitato con cura di parlare. Ma è proprio in questa direzione che per il governo Berlusconi - tradizionalmente attento alle ragioni di Israele - si aprono spazi di mediazione preziosi per ritagliarsi un ruolo centrale nel processo di pace. Tanto più da presidente di turno del G8, summit al quale Berlusconi ha invitato a partecipare il presidente egiziano durante la seconda giornata dei lavori nel formato 'outreach'. Tra gli accordi e i memorandum d'intesa che saranno siglati oggi spiccano quelli sul piano d'azione 2009-2012 in materia di commercio e industria, su una collezione di capolavori che l'Italia consegnerà alla Biblioteca Alessandrina e sull'istituzione dell'università italiana in Egitto. Sarà inaugurato inoltre ufficialmente l'anno italo-egiziano della Scienza e delle tecnologie, così come concordato durante il vertice bilaterale dell'anno scorso a Roma. Sereno stabile anche per quanto riguarda la bilancia commerciale. L'interscambio tra i due Paesi è raddoppiato negli ultimi tre anni, superando così i 5 miliardi di euro. L'Italia è il primo partner commerciale del Cairo tra i Paesi Ue, il terzo al mondo solo dopo Usa e Cina. del 12-05-2009 num.

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dai distretti alle reti di imprese il lazio sperimenta l'aggregazione (sezione: Globalizzazione)

( da "Repubblica, La" del 12-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

Pagina XI - Roma OSSERVATORIO Dai distretti alle reti di imprese il Lazio sperimenta l´aggregazione Il tema dell´aggregazione affonda le radici nella specificità del tessuto produttivo nazionale, caratterizzato nella sua massima parte da piccole imprese. L´esigenza di superare le criticità e le inefficienze dovute alla dimensione e di favorire sinergie ha creato negli anni passati le condizioni per la nascita dei distretti industriali. Tale fenomeno ha favorito le economie di scala e la creazione di network di relazioni funzionali allo sviluppo della produzione. Nel tempo i processi di globalizzazione e di smaterializzazione del valore, uniti alle tecnologie, hanno spinto verso il superamento del criterio territoriale in favore di quello geograficamente più fluido di filiera e metadistretto, favorendo la nascita di nuove forme di aggregazione quali le reti di impresa. Nel Lazio, ove sono stati riconosciuti 3 distretti industriali e 7 sistemi produttivi locali (contesti produttivi omogenei con un´alta concentrazione di imprese prevalentemente piccole e medie e da una peculiare organizzazione interna), lo strumento "distretto" non è riuscito ad intervenire in modo abbastanza flessibile ed efficace nei processi di sviluppo, per la mancanza di una forma di governance funzionale ad una valorizzazione della realtà distrettuale. La recente revisione della normativa regionale di riferimento, tuttora in itinere, è frutto anche dell´azione che la Uir ha svolto nei confronti delle istituzioni sulle criticità del disposto normativo, evidenziando l´esigenza di avviare una procedura di confronto con la Regione per verificare la strategia di intervento atta a garantire lo sviluppo territoriale, sia la necessità di inquadrare tale normativa in un´analisi socio-economica delle criticità e delle vocazioni emergenti dai vari tessuti produttivi locali. Non ultima, la necessità di ridurre gli interventi destinati alle singole imprese, che attraverso l´utilizzo a pioggia hanno comportato una polverizzazione delle risorse, in favore di interventi a supporto di progetti che prevedano solo forme di aggregazione, in un´ottica di rafforzamento strutturale di sistema. Nel territorio romano, storicamente ai margini dello sviluppo distrettuale, il superamento del concetto tradizionale di distretto industriale è legato alla specificità della realtà produttiva locale orientata ai servizi, che racchiude le condizioni propedeutiche allo sviluppo di iniziative di aggregazione in settori quali i beni culturali, la mobilità e il sistema congressuale. Lo sviluppo dell´economia del territorio passa per una trasformazione culturale che coinvolge in egual misura le istituzioni, il mondo imprenditoriale e il sistema finanziario, chiamato ad intervenire a sostegno della progettualità di rete. Un processo complesso, al cui interno la Uir è soggetto catalizzatore, in un´ottica di sistema degli attori, di sviluppo di progettualità e aggregazione di competenze imprenditoriali. Roberta Bruschettini-Centro Studi UIR

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Almag tiene e si rafforza in Canada (sezione: Globalizzazione)

( da "Brescia Oggi" del 12-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

Almag tiene e si rafforza in Canada BILANCI 2008. Ricavi consolidati (314,8 milioni di euro) e utile netto (10,4 mln) in calo condizionati dalla congiuntura. Il 2009 alle prese con le materie prime Preso il 100% della Lofthouse (stampaggio e lavorazioni) Rafforzata la produzione nei mercati Usa e del Far East 12/05/2009 rss e-mail print Giorgio Gnutti Un anno di tenuta - considerata la difficile situazione congiunturale internazionale, peggiorata progressivamente - nuove operazioni all'estero per rafforzare una presenza senza confini. Questo, in sintesi, il 2008 del gruppo «Almag» (732 dipendenti) delineato dalla nota che riassume il bilancio consolidato dell'esercizio chiuso il 31 dicembre scorso, approvato ieri dall'assemblea dei soci. COMPRENDE, oltre ad altre società, anche i valori della principale controllata, la Brawo spa di Pian Camuno, leader nella produzione di particolari ottenuti con stampaggio a caldo e lavorazione meccanica della barra d'ottone. La capogruppo Almag spa è focalizzata nella produzione di batta d'ottone per lo stampaggio e lavorazione meccanica e ricopre - sottolinea la nota - una posizione di riferimento in Italia e nel mondo. Il gruppo fa riferimento ai fratelli Damiano (presidente e consigliere delegato) e Giorgio Gnutti (vice presidente) che riveste anche l'incarico di presidente e amministratore delegato della Brawo, affiancato dal figlio Gabriele (amministratore delegato). NELL'OTTICA della strategia di consolidamento internazionale, il gruppo di Roncadelle - spiega la nota - l'anno scorso ha rilevato il 100% della Lofthouse Ltd, importante realtà canadese nel settore dello stampaggio e lavorazioni di particolari in leghe di materiali non ferrosi; l'operazione ha concorso a potenziare la presenza e la forza produttiva e commerciale della Brawo sul mercato Nord americano. Nel corso dell'esercizio, inoltre, sono stati ulteriormente rafforzati gli insediamenti produttivi, sia di Unifor Brass Forgings Inc - attiva direttamente sul mercato Usa - che nel Far-East attraverso la joint-venture nell'impianto produttivo in Cina, concretizzata nel corso del 2007. Grande attenzione è stata (ed è) rivolta al miglioramento e rafforzamento delle attività commerciali, all'ampliamento della gamma e alla qualità, oltre che allo sviluppo della collegata italiana Berna Ernesto spa (leader nella produzione di barra forata) e della Vetramet-Venezolama Trasformaciòn de Metales (barra d'ottone per il Paese Sud-americano e altri del continente). Complessivamente, nel 2008, il gruppo ha investito 33,137 mln di euro per immobili strumentali, macchinari e innovazione, oltre che per attrezzature e acquisizioni. IL CONTO economico consolidato (si veda anche il grafico) ha evidenziato una diminuzione dei ricavi a 314,8 mln (sia per il calo dei prezzi delle materie prime, che dei volumi) e dell'utile netto a 10,453 mln. Il risultato operativo è stato positivo per 28,663 mln (43,519 mln nel 2007): un rallentamento - spiega la nota - imputabile sia alla cosiddetta «isteresi temporale» che, in relazione ai corsi del materiale di partenza, posticiperà margini di competenza dell'esercizio, che all'andamento dei volumi. In miglioramento di oltre il 32% la posizione finanziaria netta. IL NUOVO esercizio - spiega ancora la nota - si è aperto all'insegna del rallentamento del mercato in termini di domanda e della notevole variabilità del costo delle materie prime: questo ha esasperato il prezzo della barra d'ottone e potrebbe «aggravare ulteriormente la situazione attesa con conseguente calo dei consumi». Nonostante un primo quadrimestre non incoraggiante, comunque, il gruppo è preparato «ad ogni evenienza sia sulla base dei piani strategici deliberati, che degli investimenti realizzati negli anni, confidando anche sulla sua solidità patrimoniale e finanziaria. Ed è in grado di rispondere alla situazione di mercato con competenza, competitività e qualità in linea con le esigenze».R.E.

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(sezione: Globalizzazione)

( da "Avvenire" del 12-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

CHIESA 12-05-2009 «Fedi e culture in dialogo: chiamate all'unità, non all'uniformità» Pubblichiamo il testo integrale del discorso pronunciato da Benedetto XVI ieri sera a Gerusalemme, presso il «Notre Dame of Jerusalem Center», durante l'incontro con le organizzazioni per il dialogo interreligioso. C ari fratelli vescovi, distinti capi religiosi, cari amici, è motivo di grande gioia per me incontrarvi questa sera. Desidero ringraziare sua Beatitudine il patriarca Fouad Twal per le sue gentili parole di benvenuto espresse a nome di tutti i presenti. Ricambio i calorosi sentimenti espressi e cordialmente saluto tutti voi e i membri dei gruppi ed organizzazioni che rappresentate. «I l Signore disse ad Abramo, 'Vattene dalla tua terra, dalla tua parentela e dalla casa di tuo padre, verso la terra che io ti indicherò'... Allora Abramo partì... e prese la moglie Saràh» con sé ( Gn 12,1-5). L'irruzione della chiamata di Dio, che segna gli inizi della storia delle tradizioni della nostra fede, venne udita nel mezzo dell'ordinaria esistenza quotidiana dell'uomo. E la storia che ne conseguì fu plasmata non nell'isolamento, ma attraverso l'incontro con la cultura egiziana, hittita, sumera, babilonese, persiana e greca. La fede è sempre vissuta in una cultura. La storia della religione ci mostra che una comunità di credenti procede per gradi di fedeltà piena a Dio, prendendo dalla cultura che incontra e plasmandola. Questa stessa dinamica si riscontra in singoli credenti delle tre grandi tradizioni monoteistiche: in sintonia con la voce di Dio, come Abramo, rispondiamo alla sua chiamata e par- O tiamo cercando il compimento delle sue promesse, sforzandoci di obbedire alla sua volontà, tracciando un percorso nella nostra particolare cultura. ggi, circa quattro mila anni dopo Abramo, l'incontro di religioni con la cultura si realizza non semplicemente su un piano geografico. Certi aspetti della globalizzazione ed in particolare il mondo dell'internet hanno creato una vasta cultura virtuale il cui valore è tanto vario quanto le sue innumerevoli manifestazioni. Indubbiamente molto è stato realizzato per creare un senso di vicinanza e di unità all'interno dell'universale famiglia umana. Tuttavia, allo stesso tempo, l'uso illimitato di portali attraverso i quali le persone hanno facile accesso a indiscriminate fonti di informazioni può divenire facilmente uno strumento di crescente frammentazione: l'unità della conoscenza viene frantumata e le complesse abilità di critica, discernimento e discriminazione apprese dalle tradizioni accademiche ed etiche sono a volte aggirate o trascurate. La domanda che poi sorge naturalmente è quale contributo porti la religione alle culture del mondo che contrasti la ricaduta di una così rapida globalizzazione. Mentre molti sono pronti a indicare le differenze tra le religioni facilmente rilevabili, come credenti o persone religiose noi siamo posti di fronte alla sfida di proclamare con chiarezza ciò che noi abbiamo in comune. I l primo passo di Abramo nella fede, e i nostri passi verso o dalla sinagoga, la chiesa, la moschea o il tempio, percorrono il sentiero della nostra singola storia umana, spianando la strada, potremmo dire, verso l'eterna Gerusalemme (cfr Ap 21,23). Similmente ogni cultura con la sua specifica capacità di dare e ricevere dà espressione all'unica umana natura. Tuttavia, ciò che è proprio dell'individuo non è mai espresso pienamente attraverso la cultura di lui o di lei, ma piuttosto lo trascende nella costante ricerca di qualcosa al di là. Da questa prospettiva, cari amici, noi vediamo la possibilità di una unità che non dipende dall'uniformità. Mentre le differenze che analizziamo nel dialogo interreligioso possono a volte apparire come barriere, tuttavia esse non esigono di oscurare il senso comune di timore reverenziale e di rispetto per l'universale, per l'assoluto e per la verità che spinge le persone religiose innanzitutto a stabilire rapporti l'una con l'altra. È invece la partecipata convinzione che queste realtà trascendenti hanno la loro fonte nell'Onnipotente e ne portano tracce quell'Onnipotente che i credenti innalzano l'uno di fronte all'altro, alle nostre organizzazioni, alla nostra società e al nostro mondo. In questo modo, non solo noi possiamo arricchire la cultura ma anche plasmarla: vite di religiosa fedeltà echeggiano l'irrompente presenza di Dio e formano così una cultura non definita dai limiti del tempo o del luogo ma fondamentalmente plasmate dai principi e dalle azioni che provengono dalla fede. L a fede religiosa presuppone la verità. Colui che crede è colui che cerca la verità e vive in base ad essa. Benché il mezzo attraverso il quale noi comprendiamo la scoperta e la comunicazione della verità differisca in parte da religione a religione, non dobbiamo essere scoraggiati nei nostri sforzi di rendere testimonianza al potere della verità. Insieme possiamo proclamare che Dio esiste e che può essere conosciuto, che la terra è sua creazione, che noi siamo sue creature, e che egli chiama ogni uomo e donna ad uno stile di vita che rispetti il suo disegno per il mondo. Amici, se crediamo di avere un criterio di giudizio e di discernimento che è divino nella sua origine e destinato a tutta l'umanità, allora non possiamo stancarci di portare tale conoscenza ad influire sulla vita civile. La verità deve essere offerta a tutti; essa serve a tutti i membri della società. Essa getta luce sulla fondazione della moralità e dell'etica, e permea la ragione con la forza di andare oltre i suoi limiti per dare e- spressione alle nostre più profonde aspirazioni comuni. Lungi dal minacciare la tolleranza delle differenze o della pluralità culturale, la verità rende il consenso possibile e mantiene ragionevole, onesto e verificabile il pubblico dibattito e apre la strada alla pace. Promuovendo la volontà di essere obbedienti alla verità, di fatto, allarga il nostro concetto di ragione e il suo ambito di applicazione e rende possibile il dialogo genuino delle culture e delle religioni di cui c'è oggi particolarmente bisogno. iascuno di noi C qui presenti sa pure, comunque, che la voce di Dio viene udita oggi meno chiaramente, e la ragione stessa in così numerose situazioni è divenuta sorda al divino. E, però, quel «vuoto» non è vuoto di silenzio. Al contrario, è il chiasso di pretese egoistiche, di vuote promesse e di false speranze, che così spesso invadono lo spazio stesso nel quale Dio ci cerca. Possiamo noi allora creare spazi, oasi di pace e di riflessione profonda, in cui si possa nuovamente udire la voce di Dio, in cui la sua verità può essere scoperta all'interno dell'universalità della ragione, in cui ogni individuo, senza distinzione di luogo dove abita, o di gruppo etnico, o di tinta politica, o di credenza religiosa, può essere rispettato come persona, come un essere umano, un proprio simile? In un'epoca di accesso immediato all'informazione e di tendenze sociali che generano una specie di monocultura, la riflessione profonda che contrasti l'allontanamento della presenza di Dio rafforzerà la ragione, stimolerà il genio creativo, faciliterà la valutazione critica delle consuetudini culturali e sosterrà il valore universale della credenza religiosa. C ari amici, le istituzioni e i gruppi che voi rappresentate s'impegnano nel dialogo interreligioso e nella promozione di iniziative culturali in un vasto ambito di livelli. Dalle istituzioni accademiche e qui voglio fare speciale menzione delle eccezionali conquiste dell'Università di Betlemme ai gruppi di genitori in difficoltà, da iniziative mediante la musica e le arti all'esempio coraggioso di madri e padri ordinari, dai gruppi di dialogo alle organizzazioni caritative, voi quotidianamente dimostrate la vostra convinzione che il nostro dovere davanti a Dio non si esprime soltanto nel culto ma anche nell'amore e nella cura per la società, per la cultura, per il nostro mondo e per tutti coloro che vivono in questa terra. Qualcuno vorrebbe che noi crediamo che le nostre differenze sono necessariamente causa di divisione e pertanto al più da tollerarsi. Alcuni addirittura sostengono che le nostre voci devono semplicemente essere ridotte al silenzio. Ma noi sappiamo che le nostre differenze non devono mai essere mal rappresentate come un'inevitabile sorgente di frizione o di tensione sia tra noi stessi sia, più in largo, nella società. Al contrario, esse offrono una splendida opportunità per persone di diverse religioni di vivere insieme in profondo rispetto, stima e apprezzamento, incoraggiandosi reciprocamente nelle vie di Dio. Sospinti dall'Onnipotente e illuminati dalla sua verità, possiate voi continuare a camminare con coraggio, rispettando tutto ciò che ci differenzia e promuovendo tutto ciò che ci unisce come creature benedette dal desiderio di portare speranza alle nostre comunità e al mondo. Dio ci guidi su questa strada! Benedetto XVI Ratzinger alle organizzazioni attive in campo interreligioso: «Il nostro dovere davanti a Dio non si esprime solo nel culto ma anche nell'amore e nella cura per la società, la cultura, il nostro mondo e per tutti coloro che vivono in questa terra» «La fede presuppone la verità. Insieme possiamo proclamare che Dio esiste e può essere conosciuto. La verità dev'essere offerta a tutti: essa illumina la fondazione dell'etica, permea la ragione, rende possibile il dialogo e apre la strada alla pace» Tel Aviv: il Papa accolto ieri all'aeroporto (foto Ansa)

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(sezione: Globalizzazione)

( da "Avvenire" del 12-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

CRONACA 12-05-2009 «Nato e Ue insieme per la pace nel mondo» DA ROMA P er garantire la sicurezza nel mondo sempre più globalizzato è necessaria una stretta collaborazione tra la Nato e l'Unione Europea. Lo ha detto il ministro degli Esteri Franco Frattini intervenendo ieri in Senato alle celebrazioni per il 60° anniversario dell'Alleanza Atlantica. Secondo il responsabile della Farnesina occorre in sostanza «porre termine all'anomalia dei rapporti tra l'Alleanza e l'Unione Europea e marciare fianco a fianco. Conosciamo ha spiegato Frattini le ragioni che frenano questa cooperazione, ma è necessario prendere atto che solo superandole, Nato e Ue possono acquisire lo status di global players che compete loro. Ue e Nato ha aggiunto non si possono permettere il lusso di non collaborare istituzionalmente. Non se lo possono permettere i bilanci nazionali della Difesa. Non se lo possono permettere le nostre Forze Armate impegnate in teatri difficili, pericolosi e complessi, dal Kosovo, all'Oceano Indiano, all'Hindu Kush». Inoltre, ha ammonito, «una Nato eurocentrica interesserebbe poco a Washington e finirebbe per essere marginalizzata». Importante, secondo Frattini, anche, coinvolgere sempre di più la Russia: «Abbiamo cioè bisogno di un dialogo continuativo con Mosca, di una collaborazione pragmatica ed efficace». Il presidente del Senato Renato Schifani ha sottolineato che «le sfide di oggi dell'Alleanza sono la stabilizzazione dell'Afghanistan, il dialogo e la cooperazione con la Russia, le nuove minacce» del terrorismo internazionale. Il senatore a vita Giulio Andreotti ha ricordato che «l'Italia ha avuto un ruolo non marginale nella elaborazione delle nuove strategie e politiche dell'Alleanza. Noi, allievi di De Gasperi, l'abbiamo vissuta con l'orgoglio di essere stati sempre dalla parte giusta dello schieramento democratico internazionale ma, ancora di più, con la gioia di poter registrare che per la stragrande maggioranza degli italiani il Patto Atlantico non è più, da tempo, un segno di contraddizione». L'ex ministro degli Esteri Massimo D'Alema ha infine detto che «occorre proseguire lungo la strada dell'allargamento militare, che non appaia una minaccia verso il grande vicino orientale ma si sviluppi nel quadro di una rinnovata collaborazione. Dobbiamo rafforzare la cooperazione con la Russia, superando incomprensioni. Ma, al tempo stesso, guardare a Est, a Paesi ai quali non possiamo negare la legittimità della loro aspirazione di aderire alla Nato». Nel 60° della fondazione dell'Alleanza, auspicio di Frattini per una cooperazione più stretta Andreotti: siamo sempre stati dalla parte giusta. E Schifani insiste sul rapporto con la Russia Il ministro degli Esteri, Franco Frattini (Ansa)

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L'Italia multietnica sfidata dai suoi stessi valori (sezione: Globalizzazione)

( da "Avvenire" del 12-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

POLITICA 12-05-2009 NON È LECITO CRIMINALIZZARE GLI STRANIERI L'Italia multietnica sfidata dai suoi stessi valori GIULIO ALBANESE L a cronaca quotidiana mostra che la nostra società ha di fronte molteplici emergenze etiche e sociali che potrebbero minare la stabilità e il progresso nazionale. Radicalizzando il confronto tra gli opposti schieramenti politici, le recenti vicende del respingimento dei clandestini in acque internazionali, come anche il dibattito sulla matrice multiculturale dell'Italia sono manifestazioni sintomatiche di un malessere sul quale non è lecito abbassare la guardia. Una preoccupazione che si acuisce soprattutto nel clima infuocato della campagna elettorale, col rischio di una deriva di principi e valori non solo ' cattolici', ma in generale comuni alla società civile. D'altronde tutti sanno che la globalizzazione, col suo forte carico di contraddizioni, è il fenomeno più pervasivo del nostro tempo, non solo nell'ambito della macroeconomia o nell'areopago comunicativo, ma anche in quello culturale e sociale. Pertanto deve essere necessariamente governata, nel pieno rispetto della legalità, attraverso un'adeguata azione politica per garantire la ' res publica' dei popoli. Da questo punto di vista, la tutela della vita umana e di quei valori che la sostanziano, compreso lo spirito di accoglienza e di protezione nei confronti degli indigenti, non possono che essere considerati come parte integrante e irrinunciabile della più autentica civiltà cristiana maturata nella fede lungo i secoli. Lo stesso vale naturalmente rispetto al carattere multietnico che ha assunto il nostro Paese a tutte le latitudini, da meridione a settentrione. A questo proposito è significativa l'esperienza di Mazara del Vallo, una città portuale siciliana che «può rappresentare un piccolo buon modello per l'integrazione degli immigrati» , come ha rilevato nei giorni scorsi il presidente della Camera, Gianfranco Fini. Lo sa bene anche monsignor Mariano Crociata, segretario generale della Conferenza episcopale italiana, che per anni ha svolto il suo ministero sacerdotale nella diocesi mazarese secondo cui le questioni legate alla multietnicità e alla multiculturalità in Italia «sono discorsi superati, nel senso che la molteplicità è un fatto ed è anche un valore» ; precisando poi che «corollario di questa convinzione è che tutto deve essere inserito in un rigoroso rispetto della legalità, necessaria garanzia per l'integrazione» . Non è pertanto lecito criminalizzare gli stranieri quasi fossero rei confessi del degrado in cui versa il Bel Paese. Mafia, Sacra Corona Unita, ' Ndrangheta e Camorra, è bene rammentarlo, non sono invenzioni recenti o importate, avendo costituito una deplorevole fonte d'ispirazione per non pochi cartelli della malavita organizzata, su scala internazionale. Certo, va ribadito con forza che chi commette reati va perseguito ai sensi della legge, indipendentemente dalla razza, dalla lingua o dalla religione d'appartenenza. Ed è proprio questo il punto: il nostro ordinamento giuridico è faraonico e a ogni legislatura vi è la solita sporulazione di leggi, leggine cui si sommano sentenze della Corte di Cassazione, del Tar. Si è allora creato un tale intasamento nel sistema giurisprudenziale che, complice anche una radicata mentalità lassista, si ha l'impressione, peraltro non infondata, di trovarsi nella terra di nessuno. Ma è soprattutto l'aver perso l'affezione ' al bene comune' un peccato che ogni ciclico condono assolve a impedire che l'Italia diventi un Paese ' normale'. Invece si presenta come una sorta d'Eldorado dell'impunità per chiunque intenda delinquere. Ma l'affezione al ' bene comune' manca anche a quella classe politica che, indipendentemente dalle appartenenze e presumendo di placare l'insoddisfazione popolare, a ogni emergenza è in cerca d'espedienti che possano generare consenso. Intanto imperversa il degrado in certe periferie del mondo, dalla Somalia al Darfur, per non parlare dell'Eritrea, con la connivenza di un sistema informativo nostrano sempre più disattento rispetto alle vicende africane. Mentre «sullo sfondo commenta padre Alberto Pelucchi, presidente della Conferenza degli istituti missionari italiani ( Cimi) si intravede la nostra coscienza defilarsi, quasi vi fosse una costante divaricazione tra le ragioni della politica e quelle del Vangelo» .

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Crisi: Cina, esportazioni in calo (sezione: Globalizzazione)

( da "Trend-online" del 12-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

Crisi: Cina, esportazioni in calo ANSA NEWS, clicca qui per leggere la rassegna di Ansa , 12.05.2009 12:53 Scopri le migliori azioni per fare trading questa settimana!! (ANSA) - PECHINO, 12 MAG - Le esportazioni della Cina, motore del boom economico del Paese, sono calate in aprile del 22,6% rispetto allo stesso mese del 2008. Lo ha affermato oggi la Direzione generale delle dogane cinesi. Si tratta del sesto mese consecutivo di calo delle esportazioni, provocato dalla debolezza della domanda in Europa e negli Usa.

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E ora si smantella tutto. (sezione: Globalizzazione)

( da "Blogosfere" del 12-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

Mag 0912 E ora si smantella tutto. Pubblicato da Debora Billi alle 10:52 in Scenari Che curioso. Giusto si facevano ipotesi sul "picco del Ferro", e spesso qui si parla di crisi del trasporto marittimo. Ora le due cose incredibilmente coincidono, come racconta Der Spiegel. Sappiamo che da tempo ci sono centinaia di navi portacontainer ferme nei porti, perché il furioso commercio di cianfrusaglie (e non solo) via mare si è praticamente bloccato a causa della crisi economica e finanziaria. Ma chi si occupa del settore evidentemente non legge i giornali, per i quali la crisi è roba vecchia, o non ascolta i vari pronunciamenti ottimistici dei leader mondiali. Infatti, invece di attendere la "ripresina", si procede alla distruzione delle navi per recuperarne ferro e acciaio. Insomma, le danno per perse. In Asia ormai ci sono appositi porti dove le navi arrivano per essere ridotte a materia prima. E i relitti sono ciò che rimane di un mondo che sta scomparendo. Una volta percorrevano gli oceani come bandiere della globalizzazione. Ora sono i simboli di un ordine che minaccia di affondare con loro. La faccenda è cominciata proprio alla fine dello scorso anno. Ed ora si smantellano portacontainers, petroliere, navi da trasporto veicoli, persino navi da crociera. Una nave scompare in soli 40 giorni. E gli "sfasciacarrozze" asiatici si fregano le mani, perché il business sta decollando. Non solo le navi si presentano a centinaia sotto le loro fiamme ossidriche, ma c'è la fila anche per acquistare i materiali da riciclo: acciao, cavi elettrici, tubature, generatori. Persino porte, tavoli, tappeti, piatti e frigoriferi vengono rivenduti localmente in improvvisati bazaar. Io trovo tutto ciò molto inquietante. Finché le basi della nostra economia si fermano beh, si può ancora sperare. Ma quando vengono definitivamente smantellate...

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Doronzo Presidente Associazione Ingegneria Naturalistica (sezione: Globalizzazione)

( da "Caserta News" del 12-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

Martedì 12 Maggio 2009 Doronzo Presidente Associazione Ingegneria Naturalistica ASSOCIAZIONI | Napoli Giuseppe Doronzo, geologo, è stato rieletto Presidente regionale dell'Associazione Italiana per la Ingegneria Naturalistica. Il Presidente Doronzo, al suo insediamento non ha usato mezzi termini: "come primo atto il nuovo Consiglio metterà mano all'attività di monitoraggio del territorio e la conseguente prevenzione dei rischi naturali". Continua il presidente Doronzo, "in questi anni in Campania anche nel settore dell'Ingegneria Naturalistica si sono compiuto passi molto importanti, ma no bisogna fermarsi; bisogna formare i tecnici e sollecitare le imprese, per una qualificazione rispetto alle tematiche di competenza, e le strutture di supporto, vivai e centri di conservazione di germoplasma, devono attrezzarsi sempre meglio per rispondere alle specifiche richieste della disciplina. E' altresì auspicabile, ed il Consiglio giocherà a pieno la sua parte, che i soggetti preposti ai vari livelli di formazione (Università, Ordini professionali, ecc.) provvedano ad offrire adeguati strumenti di conoscenza ai possibili attuatori delle tecniche di Ingegneria Naturalistica. Ciò anche per evitare che, in un'epoca di conclamata globalizzazione dell'economia e dei mercati, i professionisti di casa nostra finiscano con l'essere penalizzati irreversibilmente, rispetto a tecnici formatisi in aree storicamente più sensibili, da una parte, verso tecniche innovative ed ecocompatibili di Ingegneria Naturalistica, e dall'altra verso la più ampia tematica di difesa del suolo e protezione dell'ambiente". Affiancheranno il Presidente nella gestione della consiliatura che finirà nel 2012, Ciro Costagliola, agronomo, con la carica di vicepresidente, Antonella Pellegrino, biologo, quale segretario, Antonietta Casentino, architetto, con la carica di tesoriere, ed i nuovi consiglieri Maria Grotta, naturalista, Roberta Padulano, ingegnere jr., ed Antonio Polverino, ingegnere. "La composizione del nuovo consiglio - aggiunge Costagliola - che vede le diverse professioni in una sinergia fortemente innovativa, potrà contribuire al raggiungimento degli obiettivi che il nuovo Consiglio si è posto, dialogando con Ordini professionali e Università. La formazione permanente degli iscritti e dei tecnici più in generale, sarà finalizzata a sviluppare le attitudini, arricchendo le competenze e migliorando le qualifiche professionali in funzione delle necessità professionali dei corsisti". In questi ultimi anni, soprattutto in Campania, l'ingegneria naturalistica, ha occupato un ruolo di rilievo. Infatti anche grazie ai lavori realizzati con tecniche di I.N. si è fortemente contribuito, unitamente alla manutenzione del territorio, a contenere i danni ambientali ed operare quella salvaguardia del territorio che ripaga nel medio e lungo periodo. Infatti gli interventi di manutenzione e difesa del territorio, vanno intesi come un'opera di lenta esecuzione, faticosa, che non produce risultati immediati che tuttavia deve essere realizzata senza esitazioni, con tenacia e continuità, nell'interesse di tutti, non solo nei momenti di emergenza.

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A Catania il ricordodel prof. D'Antona (sezione: Globalizzazione)

( da "Sicilia, La" del 12-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

A Catania il ricordo del prof. D'Antona Ricordare Massimo D'Antona esattamente come sarebbe piaciuto al giuslavorista, caduto sotto i colpi del terrorismo la mattina del 20 maggio 1999. E' questo lo spirito del Congresso triennale dell'Aidlass, Associazione Italiana di diritto del lavoro e della sicurezza sociale, organizzato dal 21 al 23 maggio 2009, tra il Monastero dei Benedettini e il Teatro Massimo "Bellini". Non è casualei la scelta della città di Catania né della data del Congresso, durante il quale verrà commemorato il decennale della morte di Massimo D'Antona, illustre membro della comunità giuslavoristica per il quale il capoluogo etneo ha rappresentato molto. L'Università di Catania, infatti, è stata la prima ad offrire ad un giovanissimo D'Antona la titolarità di un corso accademico; qui si è costituita una scuola di giuristi del lavoro che sotto il Magistero di Massimo D'Antona si sono formati. Qui la vedova, signora Olga, ha voluto che fossero conservati in un apposito fondo librario i volumi provenienti dalla sua biblioteca personale e sempre a Catania è stato costituito un Centro Studi di Diritto del Lavoro Europeo intitolato alla sua memoria. Il Congresso, organizzato dall'Aidlass, dall'Università degli Studi di Catania e dal Centro studi di diritto del lavoro europeo "Massimo D'Antona", si svolgerà in tre giornate, durante le quali il pensiero e l'opera del Maestro verranno onorati dando vita ad un dibattito scientifico ed istituzionale incentrato su quella che può essere considerata la principale linea di ricerca coltivata da Massimo D'Antona: una riflessione sui principi, le finalità e le tecniche di regolazione giuridica del lavoro pubblico e privato. Come coniugare flessibilità e sicurezza del lavoro nel contesto della globalizzazione e della costruzione europea. Il Congresso focalizzerà la propria attenzione sulle tematiche legate alla evoluzione del diritto del lavoro e alla figura del datore di lavoro, alla luce delle complesse dinamiche che caratterizzano l'attuale quadro economico e sociale. Molto spazio sarà dedicato alla commemorazione del decennale della morte di Massimo D'Antona e alla memoria in generale: delle vittime del terrorismo innanzitutto, ma di tutti gli eroi civili che hanno sacrificato la loro vita al servizio dello Stato e contro la mafia. Ciò assume particolare rilievo e importanza simbolica ora che le minacce contro i giuslavoristi impegnati nelle politiche di riforma del mercato del lavoro rimangono, purtroppo, ancora attuali. L'iniziativa ha l'alto patronato della presidenza della Repubblica, così come il patrocinio della Provincia e del Comune. Alla presenza della vedova, Olga Di Serio D'Antona, Massimo D'Antona verrà ricordato da colleghi italiani e stranieri, da rappresentanti delle istituzioni e da giudici delle Corti costituzionali di alcuni Stati europei. Fra questi, Pietro Ichino, Franco Bassanini, Tiziano Treu, Bruno Caruso, Edoardo Ghera.

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La presidente torna nella Marca il 6 giugno a Venegazzù (sezione: Globalizzazione)

( da "Gazzettino, Il (Treviso)" del 12-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

La presidente torna nella Marca il 6 giugno a Venegazzù Martedì 12 Maggio 2009, Imprese che guardano avanti. È su questo tema che sabato 6 giugno (in coincidenza con le elezioni), a Villa Loredan Gasparini di Venegazzù di Volpago del Montello, sede di Veneto Banca, si terrà l'assemblea generale di Unindustria Treviso, un appuntamento che è divenuto punto di riferimento per cogliere i progetti e le aspettative degli imprenditori del Nord Est e insieme un'occasione di riflessione su sviluppo e competitività del Paese. «A partire dal settembre 2008 cittadini, imprese e operatori di tutto il mondo hanno assistito a un repentino cambiamento dello scenario - Si legge nella presentazione - Una gravissima crisi finanziaria si è abbattuta sull'intero sistema bancario internazionale colpendo anche l'economia reale. Il sistema produttivo trevigiano si è dovuto misurare con un sensibile calo della domanda, con una restrizione del credito e con il mutamento delle attitudini d'acquisto dei consumatori. L'industria locale è, ancora una volta, impegnata in una flessibile e intelligente strategia d'adattamento fondata sulla ferma volontà di guardare avanti. Gli imprenditori agiscono, giorno dopo giorno, interrogandosi, nello stesso tempo, su ciò che li attende. L'assemblea 2009 di Unindustria Treviso è l'occasione per un approfondito confronto sui grandi quesiti del momento. Quanto durerà ancora la crisi? Quali mutamenti duraturi ci si deve attendere nella finanza, nei mercati e nell'agire dei consumatori? Quali le strategie del sistema bancario europeo per sostenere le imprese e avviare la ripresa? Quale ruolo giocheranno Stati Uniti e Cina nel "dopo crisi"? Gli interrogativi sono quelli maggiormente oggi nelle discussioni sul futuro dell'economia e Unindustria vuole offrire un suo contributo al dibattito con gli interventi qualificati all'assemblea. I lavori si articolano in una parte interna, con adempimenti statutari, ed in una parte pubblica, con inizio alle 11, che fa riferimento al tema conduttore dell'assemblea. Presentato dalla giornalista Maria Pia Zorzi, l'incontro vedrà la relazione del presidente Alessandro Vardanega, al primo anno del suo mandato. La successiva tavola rotonda sarà coordinata da Andrea Cabrini, direttore di Class Cnbc. Parteciperanno l'economista Andrea Boltho, il noto guru che proprio a Treviso, nel 2008, seppe azzeccare il corso valutario euro-dollaro, Francesco Garzarelli, managing director Goldman Sachs, Federico Rampini, editorialista de La Repubblica esperto di Cina e Usa, Dario Scannapieco, vice presidente della Banca europea per gli investimenti (Bei). Le conclusioni sono affidate a Emma Marcegaglia, che dopo un anno torna a Treviso e torna proprio a villa Gasparini Loredan. Un luogo di cui serberà un buon ricordo, dato che si trattava della sua prima da presidente della organizzazione imprenditoriale. I lavori assembleari saranno ripresi da Class Cnbc e trasmessi in differita su Sky. B.S.

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Insieme"- scrive Antonio Manganelli nel suo editoriale sul mensile Poliziamoderna –... (sezione: Globalizzazione)

( da "Gazzettino, Il" del 12-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

Martedì 12 Maggio 2009, Insieme"- scrive Antonio Manganelli nel suo editoriale sul mensile Poliziamoderna - "è l'avverbio che dà un senso d'unione, di associazione e aiuto reciproco". Perché secondo il capo della Polizia la sfida quotidiana contro chi attenta alla sicurezza dei cittadini e dello Stato "si vince soltanto insieme: uniti a fare squadra, a fare rete, ciascuno secondo ruoli, responsabilità, capacità". A fronte di questa dichiarazione, assume quindi ancora più importanza la presenza di ben quindici Polizie straniere in occasione dell'anniversario della Polizia italiana. Dal Portogallo alla Bulgaria, dal Belgio a Malta, dall'Austria alla Spagna: sono tanti gli agenti stranieri giunti a Roma in occasione del 157° anniversario della Polizia italiana. E non era mai successo prima di vedere tante automobili in divisa provenienti da così lontane parti del mondo. Si è così scoperto quali veicoli usano per il controllo del territorio la Francia, la Grecia, il Portogallo, l'Austria, la Macedonia, la Spagna, la Bulgaria.il Belgio. Questa presenza importante ha anche permesso di conoscere quali sono le infrazioni più comuni nei vari Paesi e il nuovo claim della Polizia di Stato per il 2009 "c'è più sicurezza insieme" ha trovato piena giustificazione forte anche di questa presenza straniera utile tra l'altro a stringere sinergie assai vantaggiose in un momento storico dove la globalizzazione è ormai una realtà consolidata. Uniti si vince, si può sintetizzare il concetto del capo della Polizia, e parlando con gli agenti stranieri intervenuti queste sinergie hanno già permesso di ottenere pregevoli risultati ma anche si è scoperto che non sono molto ligi nel rispettare i limiti di velocità tutti gli automobilisti in generale, con i macedoni, bulgari e croati ancor più "distratti"; in Montenegro usano pochissimo le cinture in città, mentre sono soliti allacciarle fuori. Tra le varie automobili di servizio quella più gettonata è risultata essere la Skoda Octavia berlina, in uso presso la Polizia albanese, croata, greca e ceca; in Francia e in Belgio invece sono molto amate le station wagon e in particolare Peugeot e Volvo. Anche in Italia la Polizia di Stato ha in uso vetture con carrozzeria familiare come l'Alfa 159 Q4. Trazione integrale, motore diesel da 210 cavalli con filtro antiparticolato, l'automobile per eccellenza della Polizia di Stato dispone anche di sistema Scout che legge le targhe rivelandosi molto utile nel controllo del territorio. Curiosità ha destato anche il raffinato Mercedes Viano della Polizia slovacca adibito alla compilazione modulistica in caso di incidenti stradali con presa di corrente esterna e la Chrysler Stratus della Polizia macedone che sul cofano sfoggiava uno stemma simile a quello in uso dalla Polizia americana. Grande attenzione ha conquistato pure la Lamborghini LP560-4 della Polstrada. Una biposto utile non solo per controllo ma anche per servizi a tutela dei cittadini più deboli. Grazie al frigo porta organi e al defibrillatore questa supercar ha salvato numerose vite come racconta uno dei poliziotti più impegnati con questa berlinetta da ben 560 cavalli e più di 300 km/h di velocità massima. E a proposito di supercar della Polizia non bisogna dimenticare la Porsche Brabus di quella tedesca e il trio inglese composto da una Lamborghini Murcielago, una Ferrari Scaglietti 612 e una Lotus Elise. M.M.

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Alemanno: in autunno Stati generali per far uscire Roma da crisi (sezione: Globalizzazione)

( da "Dire" del 12-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

Alemanno: in autunno Stati generali per far uscire Roma da crisi Gianni Alemanno ROMA - "Il prossimo autunno convocheremo gli Stati generali dell'economia e della societa' romana. Lancio un appello e cerchero' di coinvolgere Provincia, Regione e opposizione del Consiglio comunale: voglio che le rappresentanze strutturate s'impegnino in un Patto che ci serve a sostenere lo sviluppo della citta'". Cosi' il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, che ha presentato in aula Giulio Cesare il rapporto conclusivo messo a punto dalla Commissione Marzano. Ad ascoltare le linee di sviluppo immaginate per il futuro della citta' c'erano diversi assessori della giunta, consiglieri comunali e molti esponenti delle categorie, tra cui il presidente della Uir Aurelio Regina e quello di Federlazio Flammini. In prima fila Gianni Letta, sottosegretario alla presidenza del Consiglio. Il sindaco spiega il motivo degli Stati generali: "La commissione Marzano e' composta di singole persone, ma non dalle rappresentanze delle categorie". E poi c'e' anche il fatto che "non credo a progetti elaborati in due-tre salotti. Serve una forte consultazione di tipo partecipativo". Per Alemanno, inoltre, "questa citta' non puo' svilupparsi solo con risorse pubbliche e decisioni politiche. Ma servono anche risorse private e un grande coinvolgimento della societa' civile. Alla fine dell'anno presenteremo il Piano strategico comunale, il primo di questa citta'". "Mai come questa volta si sono raccolti materiali da un punto di vista progettuale per la nostra città", riuscendo cosi' a "sottrarsi all'immediatezza del dibattito politico". Ha aggiunto Alemanno a proposito del Rapporto conclusivo messo a punto dalla Commissione Marzano. L'organismo istituito con ordinanza lo scorso 25 settembre, per il sindaco "e' un esempio metodologico, e' il primo tentativo di Commissione indipendente, bipartisan, aperta alla societa' civile e senza interferenze da parte dell'amministrazione comunale. L'uovo di Pasqua l'abbiamo aperto alla fine, e avremmo potuto trovare qualche dissonanza rispetto alle nostre volonta'". Alemanno e' soddisfatto del risultato e lancia gia' un altro appuntamento: "Avevamo chiesto di presentare un'ampia scelta di progetti e adesso convocheremo gli Stati generali dell'economia e della società romana per far sì che le organizzazioni sindacali, le forze produttive si possano impegnare in un grande patto per dare un progetto strategico a questa città che non lo ha mai avuto. Poi le scelte sono compito della democrazia della politica della giunta e del consiglio capitolino". Al sindaco piace anche il titolo del Rapporto, 'Roma Porta dei tempi' perche "e' giusto vedere" la citta' "come punto di incontro tra dimensioni diverse che nella globalizzazione sono rimaste separate. Anche a Roma convivono due città profondamente diverse, centro storico e periferie". "Significativo", conclude il sindaco, "il progetto sulle infrastrutture per permettere alla città di fare un salto di livello". 12 maggio 2009

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L'Iran apre a Obama (anche per timore dei talebani). (sezione: Globalizzazione)

( da "Giornale.it, Il" del 12-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

In questo articolo analizzo la notizia della liberazione della giornalista iraniano-americana, Roxana Saberi, condannata qualche settimana fa per spionaggio. La mia tesi è che Teheran abbia usato questa vicenda per mettere alla prova Obama, che, come noto, vuole la pace ad ogni costo e ha teso la mano all'Iran, rinunciando persino a pretendere la sospensione del programma nucleare in coincidenza con l'avvio di un negoziato. Ma per cento giorni Ahmadinejahd ha risposto con apparente disprezzo. Ed è in questo ambito che ha deciso di strumentalizzare il caso della Saberi. Condannare per spionaggio una cittadina americana significa provocare una crisi diplomatica; eppure Washington tiene il tono della polemica basso. Non solo. Quando gli israeliani fanno filtrare indiscrezioni su un possibile raid contro le installazioni nucleari, Washington risponde pubblicamente e a voce alta. Con un altolà. Il messaggio è chiaro: noi vogliamo la pace al punto da tenere a freno Gerusalemme, voi iraniani cosa intendete fare? La risposta è giunta ieri, con la liberazione della giornalista, e rappresenta un primo segnale di disponibilità da parte di Teheran, con un retroscena legato alla situazione in Pakistan. Gli iraniani sono fondamentalisti sciiti, i talebani fondamentalisti sunniti. E si odiano tra loro. L'avanzata verso Islamabad rende plausibile uno scenario inverosimile fino a poco tempo fa: quello dell'espansionismo talebano nella regione; che spaventa l'Iran. Improvvisamente l'America appare un po' meno satanica agli ayatollah, anche perché in gioco c'è anche il controllo dell'arsenale nucleare pakistano. Che cosa accadrebbe se cadesse in mano ai talebani? E in presenza di un nemico comune è più facile scordare le inimicizie del passato. Da qui alcune domande: Obama fa bene a fidarsi degli iraniani? E che cosa farà Israele? Rispetterà la volontà della Casa Bianca o seguirà i propri istinti bombardando i siti nucleari anche a costo di rovinare i rapporti con Washington? Scritto in iran, scenari, geostrategia, sicurezza, era obama, medio oriente, israele, gli usa e il mondo 1 Commento » (Nessun voto) Loading ... Il Blog di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 10May 09 Stress-test truccato dalla Fed e da Geithner, ecco la prova Il Wall Street Journal in questo articolo conferma l'inattendibilità dello stress-test. I parametri adottati da Fed e Tesoro erano molto accomodanti appure hanno prodotto inizialmente risultati sconfortanti. Ad esempio Citigroup avrebbe dovuto ricapitalizzare per 35 miliardi, non per 5,5; Bank ofAmerica per 50 non per 33,9, e così via. Non appena conosciuti i risultati, le banche hanno esercitato pressioni furiose su Geithner (il loro uomo) e il capo della Fed Bernanke e miracolosamente sono riusciti a convincerli ad ammorbidire il rapporto. Tutto questo mentre gli spin doctor preparavano sapientemente i media e ovviamente la Borsa, passando dritte rassicuranti. Tra l'altro: il Financial Times ha scoperto una clausola, ovviamente segreta, secondo cui se fra tre mesi i mercati saranno migliorati, le banche saranno esonerate dall'obbligo di aumentare il capitale. Dunque saranno libere di speculare di nuovo senza coperture adeguate. Una manipolazione e un inganno: sì, c'è proprio da festeggiare. Scritto in crisi, capitalismo, comunicazione, borsa, casta, banchieri, banche, spin, economia, democrazia, società, era obama, manipolazione, notizie nascoste Commenti ( 20 ) » (6 voti, il voto medio è: 5 su un massimo di 5) Loading ... Il Blog di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 07May 09 E la sinistra continua a non capire. Sono in Turchia per un viaggio di studio organizzato dalla delegazione ad Ankara della Commissione europea e riservato a un ristretto pool di giornalisti europei. Uno dei ricercatori incontrati oggi, Can Paker, ha fornito una spiegazione originale del successo del partito islamico moderato Akp. A suo giudizio il premier Erdogan vince perchè è l'unico a rappresentare gli interessi della nascente classe media, che si sviluppa grazie alle riforme e al libero mercato. L'Islam, secondo Paker, sarebbe un elemento secondario. Il Partito kemalista di opposizione continua a declinare, non perchè la società rifiuta il secolarismo, ma perchè quel partito rappresenta la vecchia classe media, basata sull'establishmenti burocratico-militare, che tende a ridursi. Secondo me il quadro è più complesso, ma il metodo di analisi di Paker è comunque interessante e in sintesi può essere riassunto così: i partiti si affermano non tanto per la loro ideologia, quanto per la loro capacità di rispecchiare le convinzioni e le aspirazioni di una classe sociale. Applicando questo metodo all'Italia si capiscono le ragioni del successo e del fallimento di molti partiti. Vediamo: - Il Pdl e Berlusconi sono sempre più popolari perchè rappresentano la piccola e la media borghesia, sia dei grandi sia nei piccoli centri, che oggi è maggioritaria nel Paese. E non basta il clamore per il divorzio da Veronica per cambiare il giudizio sul leader, perchè nelle società moderne - dopo la vicenda Clinton - la valutazione della moralità privata è sempre meno importante politicamente. - La Lega Nord riflette la paura, il disagio, l'attaccamento identitario di ampie zone del nord, soprattutto in Provincia. E' vista come il baluardo contro l'immigrazione clandestina e la vicenda della nave respinta farà salire i consensi. - L'Udc interpreta un certo mondo cattolico, comunque borghese, che, come accadeva ai tempi della Dc, è molto sensibile al messaggio della Chiesa e predilige una certa sobrietà; dunque non si riconosce in Berlusconi. I problemi sorgono a sinistra. Perchè il Pd non sfonda? Perchè rappresenta gran parte del mondo della scuola, una parte dei funzionari pubblici, il mondo intellettuale e perchè anzichè una a due identità: quella post comunista e quella cristianosociale. Troppo poco per vincere. E la mia impressione è che l'ultimo governo Prodi abbia contribuito a recidere il legame con la piccola e media borghesia produttiva, che non si fida più della sinistra. E non basta cambiare leader : finchè le facce continuano a essere quelle note (Veltroni, Franceschini.), gli elettori volteranno le spalle al Pd. o meglio: il partito è destintato a galleggiare attorno al 20%. E oltre il Pd? La galassia comunista ha perso il contatto sia con la base operaia che con i residenti delle periferie delle città, dove almeno il 50% degli elettori vota Lega. I Verdi vengono associati a personaggi come Pecoraro Scanio e dunque non hanno chance. I progressisti sono così rigidi da non capire che le battaglie in difesa degli immigrati clandestini e dei rom (vedi polemiche sul pacchetto sicurezza e sui barconi rispediti a Tripoli) non fanno altro che rendere ancora più profonda la diffidenza della piccola e della media borghesia nei loro confronti. Insomma, fanno il gioco del centrodestra. O no? Scritto in pdl, crisi, politica, lega, criminalità, clandestini, partito democratico, progressisti, Italia, immigrazione, democrazia, sindacati, sicurezza, società, turchia Commenti ( 59 ) » (3 voti, il voto medio è: 4.67 su un massimo di 5) Loading ... Il Blog di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 05May 09 Una crisi a "L" con la gobba? Continuo a credere che il recente rialzo di Borsa non sia l'inizio di una fase di crescita; bensì la conseguenza delle manovre messe in atto lo scorso mese (vedi il post del 14 aprile). Tuttavia non posso non chiedermi - come, immagino, molti di voi - se non sia io a sbagliarmi; ma più leggo articoli e più non riesco a capire le ragioni dell'ottimismo, che a tratti sfocia nell'euforia. Su dieci notizie otto sono pesantemente negative. Ci dicono che il sistema bancario è sulla via del risanamento, ma si dimentica di dire che l'evaporazione (apparente) dei debiti è dovuta solo alle nuove, truffaldine regole contabili, che permettono alle banche di valutare a proprio piacimento - anzichè a valori di mercato - gli asset tossici. I numeri indicano una realtà diversa: i debiti tossici ammonterebbero a oltre 4mila miliardi di dollari, di cui circa duemila solo negli Stati Uniti, dove sono già fallite 32 banche di piccole e medie dimensioni. E lo stress test, i cui risultati sono attesi a ore, dovrebbe indicare, nonostante sia scarsamente attendibile perchè falsato all'origine, che almeno dieci banche vanno ricapitalizzate. La situazione reale pertanto è molto peggiore. Ogni settimana la Federal Reserve annuncia l'acquisto di Buoni del Tesoro per centinaia di miliardi di dollari, segno che la domanda è insufficiente a coprire l'offerta, e ciò conferma che i cinesi stanno riducendo i propri investimenti in valuta Usa. E con quali soldi li paga la Fed? Con i propri ovvero stampando moneta: ma la storia insegna che un'economia in queste condizioni è tutt'altro che sana e prima o poi il conto va pagato. Inoltre: le previsioni per il 2009 indicano un crollo del Pil (in Europa di circa il 4%, molto peggio del previsto) e per il 2010 una crescita del 0,10% (molto inferiore rispetto a quella preventivata); e cifre analoghe sono annunciate per gli Stati Uniti. Sono pronto a ricredermi e chiedo ai lettori di questo blog: c'è qualcuno che sa dirmi dove sono i segnali di ripresa di cui tutti parlano? Analizzando i dati ho l'impressione che lo scenario più probabile sia quello di una L con la gobba ovvero caduta verticale, economia piatta con un breve periodo di crescita azionaria provocato non da uno sviluppo reale (e sano), dati reali ma da aspettative irrealistiche (alimentate ad arte), che si esaurirà riportando il barometro della crescita attorno allo zero. Sbaglio? Ditemi di sì, vi prego.. Scritto in capitalismo, crisi, comunicazione, borsa, banche, spin, cina, economia, era obama, manipolazione, gli usa e il mondo Commenti ( 93 ) » (8 voti, il voto medio è: 5 su un massimo di 5) Loading ... Il Blog di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 03May 09 Le creme anticellulite? Inutili (ma nessuno lo dice) Questo è un tipico esempio di notizia nascosa. L'Aduc ovvero l'Associazione per i diritti degli utenti e consumatori ha diffuso un comunicato stampa, in cui riprende i risultati di un'indagine dalla fondazione tedesca Warentest, su un tema in apparenza frivolo: quello delle creme, degli oli e dei vibratori anticellulite. Ebbene, gli esperti tedeschi hanno testato otto prodotti cosmetici e due apparecchi. Risultato? "Hanno ottenuto tutti un voto "insufficiente". Dopo quattro settimane di prova fra 300 donne, nessuno di questi ha potuto dimostrare un miglioramento visibile, ne' le creme ne' i vibratori. Promesse non rispettate, insomma". La Warentest è la maggiore associazione di consumatori tedesca e si suoi studi vengono ripresi soventi dai media tedeschi, anche dalle tv. In Italia, invece, nessuno ha ripreso la nota dell'Aduc, benchè tv e settimanali femminili dedichino molto spazio al benessere e all'estetica personale. Ma una notizia del genere è troppo controcorrente, smentisce tutto quel che gli espert ripetono da anni e potrebbe irritare alcuni inserzionisti pubblicitari. E allora meglio sorvolare, tacendo un'altra notizia importante. L'Aduc tra l'altro scrive: "Recentemente e' stata lanciato un nuovo metodo contro la cellulite: la crioelettroforesi, con principi medicamentosi (limogene e caffeina, associate a furosemide) che verrebbero fatti passare al di la' dell'epidermide attraverso il freddo. I costi? 150 euro a seduta, per un ciclo di 3-8 sedute. La furosemide e' un farmaco contro l'edema e puo' avere controindicazioni quali l'ipersensibilita' al prodotto, l'anuria (soppressione della secrezione renale) iposodiemia e/o ipopotassiemia. Sarebbe interessante sapere se queste controindicazioni sono valide per la crioelettroforesi. E' una domanda che rivolgiamo al ministero della Salute". Una domanda doverosa, come doverosa dovrebbe essere un'informazione autenticamente al servizio del cittadino, anche su argomenti come questi. In Germania i giornalisti riescono, almeno in parte, a sottrarsi ai condizionamenti dell'industria della cosmetica. In Italia i giornalisti dovrebbero trovare un coraggio analogo, sempre che il pubblico lo richieda e li sostenga. Temo infatti che la sensibilità dei consumatori italiani sia diversa, più frivola. E che, in fondo, alla verità preferiscano l'illusione in nome del look, dell'apparire . Sbaglio? Scritto in crisi, blog, comunicazione, salute, spin, manipolazione, Italia, notizie nascoste, società, giornalismo Commenti ( 45 ) » (4 voti, il voto medio è: 4.5 su un massimo di 5) Loading ... Il Blog di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 30Apr 09 Stipendi record, la casta dei banchieri Usa vince ancora Il mondo continua a lottare contro la recessione, il Pil americano sprofonda a -6%, ma c'è qualcuno che ha già vinto. I soliti noti, sì, proprio loro, la casta dei banchieri Usa che, come spiego in questo articolo nel 2009 si appresta ad incassare stipendi e bonus strepitosi, quasi allo stesso livello del fantastico (per loro) 2007: nei primi tre mesi dell'anno le sei principali banche americane hanno accantonato la bellezza di 36 miliardi di dollari per il prorio management. Chi lavora nel dipartimento trading e investimenti bancari di JPMorgan Chase, ad esempio, assapora già, per l'anno in corso, un reddito medio pro capite di 509mila dollari, mentre nell'ultima annata senza eccessi, il 2006, era stato di 345mila dollari. Intanto, però, le banche continuano a licenziare e a delocalizzare gli impieghi più modesti in India e nelle Filippine. E' il loro modo di ringraziare il contribuente americano. Intanto, grazie al New York Times, sappiamo con certezza che l'uomo scelto da Obama per risanare l'economia statunitense, il ministro del Tesoro Timothy Geithner quando era alla guida della Federal Reserve aveva rapporti scandalosamente stretti con i banchieri (per i dettagli leggere qui). Insomma, era e resta il loro uomo. Intanto i banchieri festeggiano anche in Gran Bretagna (bonus per 7 miliardi) , mentre il numero uno di Societé Générale Daniel Bouton dopo aver fatto disastri se ne va con una pensione da 730 mila euro. E tutto torna come prima: la casta dei banchieri continua a comandare. Scritto in giustizia, banche, capitalismo, crisi, manipolazione, era obama, notizie nascoste, globalizzazione, economia, società, gli usa e il mondo Commenti ( 53 ) » (10 voti, il voto medio è: 4.6 su un massimo di 5) Loading ... Il Blog di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 28Apr 09 Influenza suina. Panico nel mondo per 7 morti Non mi piace scrivere più post sullo stesso argomento a distanza di poche ore. Ma non posso esimermi dal farlo. L'Oms ha dichiarato oggi che i morti provocati dall'influenza suina sono sette. Tutti gli altri sono solo sospetti. Ciò nonostante la California proclama lo stato d'emergenza, Obama chiede fondi straordinari per 1,5 miliardi di dollari e, come previsto, spuntano casi inquietanti in tutta Europa. Un panico mondiale per 7 morti, mentre la Novartis ci fa sapere che entro due mesi sarà pronto il vaccino e gli infettologi raccomandano "farmaci specifici per il trattamento-prevenzione dell'influenza umana da virus suino come l'Oseltamivir (ovvero l'immancabile Tamiflu della Roche, già prescritto contro l'aviaria) e lo Zanimivir" (fonte: dieci domane e risposte pubblicate oggi dal Giornale a firma di Manila Alfano e Matthias Pfaender). Se non è spin questo. AGGIORNAMENTO: In questo articolo spiego come si costruisce ad arte il panico globale e paragono l'aviaria alla suina. Inoltre: la conferenza stampa di ieri di Obama rafforza i miei sospetti. Barack l'ha aperta parlando dell'influenza suina e la prima domanda è stata su questo tema. Ieri è stato annunciato il crollo del 6% del Pil americano e tra 4 giorni verranno resi noti i risultati dello stress-test sulle banche, eppure su 13 domande neanche una era riferita alla crisi finanziaria, che così viene dimenticata da tutti e Wall Street può salire del 2%. Complimenti agli spin doctor di Mr. President: l'influenza suina era un'occasione strepitosa e loro non se la sono lasciata scappare. Scritto in crisi, comunicazione, influenza suina, psicosi, spin, manipolazione, notizie nascoste, globalizzazione, società, era obama, gli usa e il mondo Commenti ( 80 ) » (10 voti, il voto medio è: 4.6 su un massimo di 5) Loading ... Il Blog di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 27Apr 09 E la Cina diventa sempre più influente nel mondo Il mondo è angosciato dalla crisi economica, ma c'è chi approfitta di questa situazione - e del declino degli Stati Uniti - per ampliare le propria influenza nel mondo. Chi? La Cina, ovviamente, che stringe accordi commerciali e finanziari in Asia, in Africa e persino nell'America Latina. Concede prestiti non più solo in dollari, ma anche in yuan e propone un modello di sviluppo alternativo a quello anglosassone, come spiego in questo articolo . Il tutto con discrezione ed efficacia, mentre l'America si dimostra incapace di reagire. Pechino potrebbe diventare una superpotenza molto prima del previsto, secondo l'economista Nouriel Roubini addirittura entro dieci anni. Scritto in capitalismo, crisi, era obama, globalizzazione, cina, notizie nascoste, gli usa e il mondo Commenti ( 58 ) » (8 voti, il voto medio è: 5 su un massimo di 5) Loading ... Il Blog di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 25Apr 09 Influenza suina, una psicosi molto sospetta. Nelle ultime 24 ore è scattato l'allarme in Messico per l'influenza suina e i media di tutto il mondo hanno ripreso la notizia con toni drammatici evocando il rischio di un contagio planetario. Sarà, ma gli studi sullo spin mi hanno insegnato a diffidare degli allarmi su improvvise epidemie provocate da malattie misteriose. Ricordate la Mucca pazza? E quelle immagini angoscianti dei bovini tremanti? All'epoca ci dissero che l'encefalopatia spongiforme bovina, variante del morbo di Creutzfeldt-Jakob, avrebbe provocato la morte di migliaia di persone, nonostante l'abbattimento di decine di migliaia di capi. Ma a oggi sono stati registrati 183 casi in tutto il mondo. Le autorità fecero bene a mettere al bando le farine di origine animale, che costringevano degli erbivori a trasformarsi in carnivori; ma l'allarme fu eccessivo. E la Sars? Vi ricordate le immagini dei condimini sigillati, con i medici che vi entravano indossando degli scafandri simili a quelli degli astronauti? Furono pochissime le vittime, ma ci fu panico in tutto il mondo. Oggi il virus pare sia scomparso. Ancora: l'influenza aviaria, Esiste dal 1878 e i casi di trasmissione all'uomo sono rarissimi. Eppure il mondo nel 2005 non parlava d'altro; i governi decisero di rendere obbligatorie stock di riserva del Tamiflu, un farmaco in realtà poco efficiente contro la malattia; per la gioia della Roche ( su quella vicenda segnalo la splendida inchiesta di Sabrina Giannini, trasmessa nel 2006 da report) Ora improvvisamente tutto il mondo parla dell'influenza suina e da Città del Messico arrivano, come da copione, notizie molto allarmanti. Gli Usa sostengono che sia troppo tardi per arignare il virus, l'Europa è in allarme. Si stanno creando tutte le premesse per diffondere una piscosi mondiale. Sarà ingiustificata come le altre? Io dico di sì, con una conseguenza facilmente prevedibile: per un po' ci si scorderà della crisi economica. Scritto in crisi, comunicazione, influenza suina, psicosi, spin, manipolazione, globalizzazione, economia, società, notizie nascoste Commenti ( 102 ) » (8 voti, il voto medio è: 5 su un massimo di 5) Loading ... Il Blog di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 23Apr 09 La Casa Bianca e la Fed truccano i conti? Navigando su Internet ho trovato alcune notizie assai interessanti. Il suicidio del top manager Kellermann ha fatto emergere un retroscena sconcertante sul modo in cui l'Amministrazione Obama gestisce gli interventi di risanamento. Il mese scorso ha tentato ripetutamente (ed energicamente) di convincere il management di Freddie Mac di nascondere il costo reale del programma varato per arginare la confisca degli immobili dei mutuatari insolventi. E che costo: 30 miliardi di dollari a carico della società. Il management (Kellermann incluso) si è opposto strenuamente e i rappresentanti del Tesoro hanno dovuto rinunciare. Alla fine la cifra è uscita, ma è stata subito relativizzata dalle rassicurazioni del presidente Barack Obama e del ministro del Tesoro Timothy Geithner. Ieri sera il numero uno di Bank of America, Kennet Lewis, ha rivelato che lo scorso settembre il presidente della Federal Reserve, Ben Bernanke, e l'allora ministro del Tesoro Paulson fecero forti pressioni affinchè lo stesso Lewis non rivelasse le gravi difficoltà finanziarie di Merril Lynch, scoperte nell'ambito delle trattative per la fusione tra i due istituti. E se si considera che il governo ha autorizzato le banche a cambiare le regole contabili - e dunque ad annacquare le perdite sui debiti tossici - il quadro non è affatto rassicurante. Nessuno parla più del debito complessivo americano (pari al 35o% del Pil); pochi rilevano che la Cina da tre mesi sta riducendo l'acquisto di Buoni del tesoro americani o che il gettito fiscale sarà inferiore alle attese con inevitabili ripercussioni sul defiti pubblico. L'impressione è che le autorità Usa stiano tentando di mascherare i problemi o addirittura di indurre l'opinione pubblica a ignorarli. Ma basta truccare le carte per spingere il mondo fuori dalla crisi? Io dico di no: l'ipnosi aiuta ma non risolve. AGGIORNAMENTO: Una società di consulenza privata, la PNC Financial Services Group Inc, ha pubblicato ieri le stime sui debiti tossici delle banche americane. I risultati sono disastrosi: gli asset che non danno interessi sono aumentati del 169% nel primo trimestre 2009 in tredici dei più grandi istituti. Ma le Borse continuano a salire; già, il peggio è proprio passato. Scritto in banche, capitalismo, crisi, manipolazione, era obama, cina, economia, gli usa e il mondo Commenti ( 66 ) » (7 voti, il voto medio è: 5 su un massimo di 5) Loading ... Il Blog di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico Post precedenti Chi sono Sono inviato speciale di politica internazionale. Sposato, ho tre figli. Risiedo a Milano e giro il mondo. Tutti gli articoli di Marcello Foa su ilGiornale.it contatti Categorie banche (16) banchieri (1) blog (3) borsa (2) capitalismo (18) casta (1) cina (22) clandestini (1) comunicazione (10) criminalità (1) crisi (28) democrazia (66) economia (39) era obama (26) europa (15) francia (26) geostrategia (1) germania (6) giornalismo (56) giustizia (3) gli usa e il mondo (74) globalizzazione (53) immigrazione (42) influenza suina (2) iran (1) islam (20) israele (3) Italia (159) lega (2) manipolazione (15) medio oriente (14) notizie nascoste (55) partito democratico (6) pdl (5) politica (5) presidenziali usa (23) progressisti (4) psicosi (2) referendum (1) russia (14) salute (1) scenari (1) sicurezza (3) sindacati (2) società (36) spin (14) svizzera (5) turchia (13) Varie (17) I più inviati Dietro la vicenda Alitalia la mano della lobby europea - 4 Emails Una vita meritocratica... - 4 Emails Abbiamo vinto l'Expo. 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WALL STREET TIRA GM: BANCAROTTA PIU' PROBABILE - BLOOMBERG: FIAT DECIDERA' TAGLI CONCESSIONARI CHRYSLER - BEN AMMAR: FUSIONE TELEFONICA-TELECOM INVENZIONE DEI GIORNALI - FERRARI, (sezione: Globalizzazione)

( da "Dagospia.com" del 12-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

HomePage | Segnala articolo --> WALL STREET TIRA – GM: BANCAROTTA PIU' PROBABILE - BLOOMBERG: FIAT DECIDERA' TAGLI CONCESSIONARI CHRYSLER - BEN AMMAR: FUSIONE TELEFONICA-TELECOM INVENZIONE DEI GIORNALI - FERRARI, NON CI ISCRIVEREMO Al MONDIALE 2010 – SALE PREZZO BENZINA… 1 - Borsa, Wall Street in rialzo. A Milano spunto della Fiat... Da "ilsole24ore.com" - Avvio in rialzo per Wall Street con il Dow Jones che guadagna lo 0,72% e il Nasdaq che sale dello 0,68%. Bene anche lo S&P 500 (+0,70%). Fra i titoli male i produttori di auto. Gm accusa un nuovo crollo del 22% a 1,12 dollari, segno che i mercati danno ormai per scontata la bancarotta. In calo anche Ford che perde il 9% dopo aver annunciato il collocamento di 300 milioni di azioni. Logo "Chrysler" Le Borse europee, intanto, dopo una mattinata in calo tentano un timido rimbalzo: il Cac40 parigino è praticamente piatto (-0,01%), il Ftse100 londinese guadagna lo 0,16% mentre il Dax30 a Francoforte resiste in rialzo dello 0,52 per cento. A Piazza Affari Mibtel ed S&P/Mib allineati: +1,21%. Oggi l'Fmi ha sottolineato che la grave recessione in atto in Europa potrebbe durare fino all'inizio del 2010, seguita da una graduale ripresa per la quale sono essenziali «ulteriori azioni» sul fronte politico, soprattutto nel settore finanziario. Ma non è solo questione di stime e previsioni. L'attenzione, infatti, è volta anche sui dati della bilancia commerciale Usa di marzo. Da segnalare, peraltro, il dato sulle esportazioni cinesi, che ha registrato ad aprile una contrazione del 22,6% su base annua, sesto mese consecutivo di ribasso. Tornando sul fronte azionario, a Piazza Affari da segnalare che corrono le Fiat (+3,32%), mentre si attendono gli sviluppi delle trattative per l'acquisizione di Opel. Sono inoltre in rialzo le Telecom (+4,4%), con il mercato che continua a interrogarsi sulle indiscrezioni riportate nel fine settimana circa una fusione con Telefonica, ipotesi per altro smentita dalla società. Sul mercato, però, rimane l'attesa per possibili novità nell'azionariato di Telecom. Scendono anche Geox (-1,74%) e Mediaset (-1,56%), mentre in cima al listino principale, oltre al Lingotto e Telecom, ci sono Mondadori, Enel ed Alleanza. Montezemolo Mediobanca sale dopo la diffusione della trimestrale. I realizzi trascinano in basso le Banco Popolare (-3,59%), dopo la corsa delle ultime settimane: dal inizio marzo a ieri le azioni avevano messo a punto un progresso di oltre il 270%. Sono inoltre contrastate le altre banche: le Mps oscillano sulla parità, a dispetto della raccomandazione di 'buy' da parte di Goldman Sachs, mentre le Bpm salgono dell'1,5%, nel giorno del cda. Se le Intesa SanPaolo arretrano dell'0,88%, UniCredit guadagna quasi l'1% mentre e le Ubi perdono lo 0,98%. 2 - FIAT: STAMPA USA, DECIDERA' TAGLI CONCESSIONARI CHRYSLER... (ANSA) - Sara' Fiat a decidere quali concessionari Chrysler confluiranno nella nuova societa' che nascera' dalla bancarotta della casa automobilistica americana. Lo riporta l'agenzia Bloomberg citando alcune fonti. Un iniziale elenco dei concessionari che saranno mantenuti dovra' essere presentato, in base alla documentazione depositata in tribunale, entro il 14 maggio. La riduzione degli attuali 3.188 concessionari Chrylser dovrebbe cosi' essere - aggiunge Bloomberg - la prima azione manageriale di Torino nei confronti di Chrysler. 3 - GENERALI: NAGEL, CI ASPETTIAMO PRIMO TRIMESTRE POSITIVO... (AGI) - Mediobanca si aspetta che Generali, di cui e' il principale azionista, chiuda in positivo i conti del primo trimestre, che saranno esaminati domani dal Consiglio di amministrazione del Leone di Trieste. Lo ha detto l'amministratore delegato di piazzetta Cuccia, Alberto Nagel, durante la conferenza telefonica sui dati trimestrali. 4 - MEDIOBANCA:NAGEL, TITOLI PORTAFOGLIO GIA' RECUPERATO 200 MLN... (ANSA) - 'Abbiamo ora recuperato un po' di piu' di un terzo dell'accantonamento negativo degli afs (asset disponibili per la vendita, ndr). Si tratta di piu' di 200 milioni gia' recuperati'. Lo ha detto Alberto Nagel, amministratore delegato di Mediobanca, nella conference call sui risultati dei nove mesi parlando del recupero dei titoli in portafoglio legati alla ripresa dei mercati azionari successiva alla chiusura della trimestrale. 'Poi - ha aggiunto - dobbiamo vedere l'impatto di Generali perche' credo che avra' lo stesso risultato, avremo un rimbalzo positivo negli utili ma anche nelle rivalutazione finanziaria del patrimonio' Alessandro Benetton 5 - MEDIOBANCA: IN 9 MESI SVALUTAZIONI E MINORI UTILI DA PARTECIPAZIONI PER 720 MLN... (Adnkronos) - Nei primi nove mesi dell'esercizio Mediobanca ha registrato svalutazioni titoli e minori utili da partecipazioni per 720 mln di euro. In particolare la divisione principal investing ha visto un utile netto negativo per 207 mln mentre nel marzo 2008 era positivo per 336 mln. Questo in particolare per via delle svalutazioni di Telco (144 mln) e Rcs (63 mln) effettuate al 31 dicembre oltre che per il minor contributo reddituale delle partecipazioni per 356 mln. In particolare l'apporto nei 9 mesi di Generali e' negativo per 7,3 mln, di cui 118,8 mln negativi nel trimestre e si confronta con un utile netto di 321,6 mln nel 2008. Il valore di mercato delle partecipazioni al 31 marzo 2009 e' di 2,6 mld, risalito a 3,2 mld alle quotazioni correnti. 6 - UNIPOL: BRANDES INVESTMENT PARTNERS AL 2,018%... (ASCA) - Brandes Investment Partners ha il 2,018% di Unipol Gruppo Finanziario. Operazione datata 24 aprile. E' quanto comunica Consob. 7 - CRISI: MONTEZEMOLO, IL PEGGIO E' PASSATO? IO CI ANDREI CAUTO... (AGI) - "Io ci andrei un po' cauto": cosi' il presidente del Lingotto, Luca Cordero di Montezemolo, rispetto a chi dice che il peggio della crisi e' passato. In un'intervista a Ballaro' (in onda su RaiTre), Montezemolo spiega che "il panico soprattutto finanziario certamente e' finito o mi auguro che sia cosi'. Detto questo, quando io vedo l'economia reale, quando io vedo i dati della produzione che sono usciti ieri e che non sono mai stati cosi' bassi dal '91, quando vedo purtroppo tanta gente in cassa integrazione dico: attenzione bisogna confrontarsi con una situazione difficile e bisogna fare di tutto perche' persone che hanno rischiato, che rischiano di perdere il posto o lo hanno perso, possano con una ripresa vera dell'economia rientrare in azienda". Tarak Ben Ammar Ma nonostante questo per il presidente della Fiat "bisogna avere fiducia, e bisogna avere ottimismo e credo che dei segnali come quello di imprese, quando vedo che la Ferrero e' la prima azienda al mondo come prestigio, quando vedo i tentativi di una Fiat che si dava per fallita nel 2004, quando vedo una grande forza di reazione, credo che questo sia un fatto positivo". 8 - CRISI ECONOMICA: ALESSANDRO BENETTON, NUOVA ALLEANZA TRA CAPITALE E LAVORO... (Adnkronos) - "E' opportuna una nuova alleanza tra capitale e lavoro, tra etica e democrazia". Lo afferma Alessandro Benetton, vicepresidente esecutivo dell'azienda di famiglia, in un'intervista a Corriere della Sera Magazine. "Bisogna evitare -ha aggiunto- che la crisi, prima finanziaria poi economica, diventi deficit di eguaglianza e quindi problema sociale". Il manager difende il ruolo della finanza, di cui bisogna evidenziare le potenzialita': "E' anche grazie alla finanza se esistono oggi un'India, una Cina, persino un'Africa che cresce al 5%, avviate sulla strada dello sviluppo". Per Benetton "sono i valori della famiglia che fanno da bussola" nel passaggio a una gestione di tipo manageriale poiche' "si tratta di riconoscere l'importanza di un'azionista che vuole dare longevita' alla propria creazione". 9 - TELECOM: BEN AMMAR, FUSIONE CON TELEFONICA INVENZIONE DEI GIORNALI... (Adnkronos) - 'Spesso il mestiere dei giornali e' anche quello di inventare le cose'. Questa la risposta di Tarak Ben Ammar, consigliere di amministrazione di Mediobanca, a chi chiedeva conferma dell'ipotesi di una fusione tra Telecom e Telefonica diffusa da alcuni organi di stampa. Cesare Geronzi 10 - Impregilo: fondo Fmr sotto soglia 2%... (ANSA) - Il fondo Fmr e JpMorgan Asset management hanno ridotto la propria quota in Impregilo sotto la soglia del 2 per cento. Lo si apprende dagli aggiornamenti Consob sulle partecipazioni rilevanti. L'operazione e' avvenuta rispettivamente il 6 maggio e il 30 aprile scorso. In particolare, Fmr deteneva in precedenza il 4,853% (9 dicembre 2008), mentre la divisione di gestione del risparmio di JpMorgan Chase & Co possedeva il 2,177% (1 aprile 2009). 11 - Seat Pg: trimestre, rosso di 62, 4 mln... (ANSA) - Seat Pagine Gialle ha registrato nel trimestre una perdita netta consolidata di 62,4 milioni. Poco variata, cioe', rispetto a quella di 65,3 milioni dello stesso periodo del 2008. Ha registrato anche ricavi per 164,4 mln dai 167,5 del primo trimestre 2008 rideterminato. Lo si legge in una nota che segnala il miglioramento dell'Ebitda, cresciuto a 15,8 mln da 5,4 mln. 12 - Ferrari: bene primo trimestre 2009... (ANSA) - I risultati della Ferrari nel primo trimestre 2009, evidenziano una sostanziale tenuta rispetto ai livelli record del 2008. I ricavi sono stati pari a 441 mln (455,7 nello stesso periodo del 2008) e l'utile della gestione ordinaria e' stato di 54 mln (59). ''Questi risultati - si spiega - sono stati conseguiti attraverso un continuo rinnovo della gamma, una costante crescita delle attivita' legate al brand e un forte impegno dell'azienda per massimizzare le efficienze''. 13 - F1: FERRARI, NON CI ISCRIVEREMO A MONDIALE 2010... (ANSA) - La Ferrari conferma la propria opposizione al nuovo regolamento imposto dalla Fia e non intende iscrivere le proprie vetture al mondiale 2010. Lo ha comunicato l'azienda al termine del cda che ha analizzato le prospettive e le regole della Formula Uno. gerardo braggiotti e moglie 14 - Benzina: nuovi ritocchi all'insu'... (ANSA) - Nuovi adeguamenti all'insu' per i prezzi dei carburanti, che ieri hanno raggiunto i livelli piu' alti da fine 2008. Proprio mentre il petrolio tocca i 60 dollari sui mercati internazionali, le due compagnie che finora si erano mantenute a distanza dalle altre, hanno ritoccato i prezzi. In particolare, Esso ha rivisto il prezzo della benzina a 1,256 euro al litro e quello del gasolio a 1,104; Shell ha invece portato la verde a 1,258 e il diesel a 1,105 euro al litro. 15 - Crac Italcase Geronzi assolto con Marcegaglia, Colaninno e Gronchi.... Da "Il Giornale" - Si è risolto con la parziale riforma della sentenza di primo grado il processo d'appello per il crac Italcase. Gran parte dei 59 imputati sono stati assolti. Tra loro Cesare Geronzi (nella foto), Roberto Colaninno, Steno Marcegaglia e Divo Gronchi. In primo grado erano stati condannati per bancarotta preferenziale. «Siamo sempre stati fiduciosi nel fatto che i giudici avrebbero prima o poi sconfessato il teorema accusatorio - il commento dei legali di Geronzi - fondato sull'apodittica presunzione di un coinvolgimento degli allora vertici della banca, e tra questi del presidente Geronzi, nella vicenda del fallimento del gruppo Italcase. La sentenza dà ragione di questa fiducia e sembra aprire ampi spazi, da verificare col deposito della motivazione, alla fondamentale distinzione tra ruolo delle banche e ruolo dell'imprenditore nelle problematiche penali legate al fallimento». «Finalmente è stato chiarito tutto, sono molto soddisfatto», ha aggiunto l'avvocato Cesare Zaccone, legale di Colaninno. L'accusa sosteneva che le banche nel 1998, nonostante il gruppo Italcase/Bagaglino fosse ormai decotto, imposero una ristrutturazione e, secondo il primo grado, non ebbero un comportamento limpido. L'impostazione è stata ribaltata in appello. 16 - E Braggiotti chiamò Brignone... m.sid. per il "Corriere della Sera" - È una campagna acquisti di banchieri «doc» quella avviata negli ultimi tempi da Gerardo Braggiotti in Banca Leonardo: dopo il recente ingresso di Franco Aletti (dell'omonima famiglia di banchieri ed esperto di family office) ieri è stato il momento di Carlo Filippo Brignone, nipote di Carlo, fondatore anche qui della banca omonima. Brignone, 52 anni, che ha lavorato per oltre 20 anni nell'istituto di famiglia, guiderà la sede torinese del gruppo. Un altro tassello nella strategia di crescita nel wealth management, segmento che con il terzo scudo fiscale potrebbe compiere un ulteriore balzo in Italia. 17 - USA: BERNANKE, MENO RISCHI DEFLAZIONE, DOLLARO RESTERA' FORTE... (AGI/AFP) - Il rischio di deflazione negli Usa sta diminuendo e il dollaro restera' forte nonostante il rallentamento dell'economia. Lo ha dichiarato il presidente della Federal Reserve, Ben Bernanke, ad una conferenza. Bernanke ha dichiarato che, al momento appropriato, sara' necessaria una stretta sulla politica monetaria, ricominciando ad alzare i tassi, per scongiurare i rischi di inflazione. Il presidente della Fed non avverte pero' il rischio di un ulteriore indebolimento del biglietto verde. "Il dollaro restera' forte perche' l'economia Usa e' forte - ha dichiarato - Per il futuro, prevedo che il dollaro restera' la valuta principale, sia come riserva che per le transazioni". Bernanke si e' poi detto incoraggiato dall'abilita' delle banche Usa a reperire nel settore privato i nuovi fondi necessari ad adeguare il capitale a quanto richiesto dagli "stress test". "Molte banche sono molto avanti nel reperire fondi nel settore privato per aumentare il loro capitale, e alcune hanno annunciato nuove emissioni di azioni". 18 - GM: BANCAROTTA PIU' PROBABILE, MANAGER CEDONO AZIONI... (ANSA) - La bancarotta per General Motors e' piu' probabile e sei manager della casa automobilistica cedono circa 315.000 dollari in azioni e liquidano le altre partecipazioni dirette nella societa' in lotta per la sopravvivenza. Fra i manager ad aver ceduto i titoli figura il vice presidente Bob Lutz, che ha venduto 130.989 dollari in azioni. Gli altri manager sono Thomas Stephens, il successore di Lutz; il presidente di Gm Nord America Troy Clarke; il chief information officer Ralph Szygenda; il manufacturing chief Gary Cowger; e il numero uno delle attivita' europee Carl-Peter Forster. L'amministrazione delegato di Gm, Fritz Henderson, ha dichiarato ieri che per la casa automobilistica la bancarotta e' piu' probabile anche se resta comunque una speranza che possa essere evitata. Il ricorso o meno al Chapter 11 dipende dall'esito del piano di ristrutturazione del debito: se entro il 26 maggio il progetto presentato da Gm non incassera' il via libera del 90% dei creditori non garantiti, titolari di 27 miliardi di dollari di debito, la societa' sara' costretta alla bancarotta. 19 - Ryanair: stima utile '08 a 60- 80 mln... (ANSA) - Ryanair prevede di chiudere il 2008 con un utile netto a 60-80 milioni di euro e ricavi superiori a 2 miliardi di euro. A fornire i numeri sull'esercizio che si e' chiuso al 31 marzo 2009 e i cui dati saranno resi noti a giugno, e' stato il patron della compagnia low-cost irlandese, nonche' a.d., Michael O'Leary. Per il 2010 il patron di Ryanair si attende una grande crescita dovuta soprattutto dal calo del prezzo del greggio (stimato da Ryanair a 50 dollari al barile). 20 - HITACHI: PERDITA ANNUALE RECORD DA 8 MILIARDI DI DOLLARI... (AGI/AFP) - Hitachi, il colosso giapponese della tecnologia, ha annunciato una perdita netta record da 787,3 miliardi di yen, pari a oltre 8 miliardi di dollari, nell'anno fiscale conclusosi a fine marzo. La compagnia prevede di chiudere in rosso anche quest'anno, con una perdita da 270 miliardi di yen. [12-05-2009]

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Ismac Cnr Milano, leadership mondiale dell' Italia nel settore dei derivati di pomodoro (sezione: Globalizzazione)

( da "Sestopotere.com" del 12-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

Ismac Cnr Milano, leadership mondiale dell' Italia nel settore dei derivati di pomodoro (12/5/2009 17:01) | (Sesto Potere) - Milano - 12 maggio 2009 - Nel corso degli ultimi 15-20 anni, la produzione mondiale di pomodoro è raddoppiata, raggiungendo nel 2007 126 milioni di tonnellate (FAOSTAT). L’Asia ha raggiunto una produzione di 67 milioni di tonnellate, costituendo il maggior produttore; seguono l’America con 22,8 e la UE con 20,4. La Cina, da sola, copre il 26,6% della produzione mondiale, con una produzione di 33,6 milioni di tonnellate, mentre l’Italia ha raggiunto 6 milioni di tonnellate pari al 4,8% della produzione mondiale. Per quanto riguarda il prodotto trasformato, nel 2007, gli USA hanno processato il 33,7% della produzione totale mentre l’Italia e la Cina hanno trasformato la stessa quantità di pomodoro pari al 13,6%. L’Italia in particolare, nel settore dei derivati di pomodoro riveste una posizione di leadership qualitativa riconosciuta a livello mondiale, anche se, per i costi contenuti dell’offerta, negli ultimi anni sono state importate quantità significative di pomodoro trasformato dal mercato cinese da impiegare come “commodities”/ingredienti per lavorazioni più elaborate (salse, ketchup). I derivati del pomodoro potrebbero far quindi parte di quelle merci importate dal nostro Paese verso le quali numerosi sono i dubbi sul fronte della qualità e della sicurezza. Con tale premessa e nonostante si continui a parlare ampiamente dei derivati industriali del pomodoro di origine cinese, ed in particolare dei concentrati impiegati per i prodotti di seconda trasformazione, non esistono nella letteratura scientifica dati sperimentali in grado di caratterizzarne analiticamente la qualità. Attualmente l’unica barriera contro l’invasione di prodotto cinese è solo legale; tuttavia siamo continuamente bombardati da notizie riguardanti il sequestro di prodotti illegali o contraffatti. Allo scopo di individuare un metodo analitico per la tutela e valorizzazione della qualità del prodotto italiano, è stato condotto uno studio presso il laboratorio NMR dell’Istituto di Chimica per lo Studio delle Macromolecole del CNR di Milano in collaborazione con la Stazione Sperimentale per l’Industria delle conserve alimentari. Sono stati analizzati numerosi campioni di triplo concentrato di origine italiana e cinese mediante analisi 1H NMR (risonanza magnetica nucleare) e protocolli di analisi statistica multivariata ottenendo una caratterizzazione metabolica dei campioni in esame. I risultati ottenuti hanno consentito di ottenere una chiara differenziazione dei campioni in base alla loro origine geografica evidenziando fra i componenti non volatili, l’acido citrico, l’acido aspartico, la glutammina e gli zuccheri quali variabili maggiormente discriminanti. Il metodo impiegato si propone quindi come valido approccio analitico per la caratterizzazione geografica del triplo concentrato di pomodoro italiano e cinese. Lo studio proseguirà integrando nel modello attuale altri campioni al fine di aumentarne la stabilità.

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Stress-test truccato dalla Fed e da Geithner, ecco la prova (sezione: Globalizzazione)

( da "Giornale.it, Il" del 12-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

In questo articolo analizzo la notizia della liberazione della giornalista iraniano-americana, Roxana Saberi, condannata qualche settimana fa per spionaggio. La mia tesi è che Teheran abbia usato questa vicenda per mettere alla prova Obama, che, come noto, vuole la pace ad ogni costo e ha teso la mano all'Iran, rinunciando persino a pretendere la sospensione del programma nucleare in coincidenza con l'avvio di un negoziato. Ma per cento giorni Ahmadinejahd ha risposto con apparente disprezzo. Ed è in questo ambito che ha deciso di strumentalizzare il caso della Saberi. Condannare per spionaggio una cittadina americana significa provocare una crisi diplomatica; eppure Washington tiene il tono della polemica basso. Non solo. Quando gli israeliani fanno filtrare indiscrezioni su un possibile raid contro le installazioni nucleari, Washington risponde pubblicamente e a voce alta. Con un altolà. Il messaggio è chiaro: noi vogliamo la pace al punto da tenere a freno Gerusalemme, voi iraniani cosa intendete fare? La risposta è giunta ieri, con la liberazione della giornalista, e rappresenta un primo segnale di disponibilità da parte di Teheran, con un retroscena legato alla situazione in Pakistan. Gli iraniani sono fondamentalisti sciiti, i talebani fondamentalisti sunniti. E si odiano tra loro. L'avanzata verso Islamabad rende plausibile uno scenario inverosimile fino a poco tempo fa: quello dell'espansionismo talebano nella regione; che spaventa l'Iran. Improvvisamente l'America appare un po' meno satanica agli ayatollah, anche perché in gioco c'è anche il controllo dell'arsenale nucleare pakistano. Che cosa accadrebbe se cadesse in mano ai talebani? E in presenza di un nemico comune è più facile scordare le inimicizie del passato. Da qui alcune domande: Obama fa bene a fidarsi degli iraniani? E che cosa farà Israele? Rispetterà la volontà della Casa Bianca o seguirà i propri istinti bombardando i siti nucleari anche a costo di rovinare i rapporti con Washington? Scritto in iran, scenari, geostrategia, sicurezza, era obama, medio oriente, israele, gli usa e il mondo Commenti ( 5 ) » (1 voti, il voto medio è: 5 su un massimo di 5) Loading ... Il Blog di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 10May 09 Stress-test truccato dalla Fed e da Geithner, ecco la prova Il Wall Street Journal in questo articolo conferma l'inattendibilità dello stress-test. I parametri adottati da Fed e Tesoro erano molto accomodanti appure hanno prodotto inizialmente risultati sconfortanti. Ad esempio Citigroup avrebbe dovuto ricapitalizzare per 35 miliardi, non per 5,5; Bank ofAmerica per 50 non per 33,9, e così via. Non appena conosciuti i risultati, le banche hanno esercitato pressioni furiose su Geithner (il loro uomo) e il capo della Fed Bernanke e miracolosamente sono riusciti a convincerli ad ammorbidire il rapporto. Tutto questo mentre gli spin doctor preparavano sapientemente i media e ovviamente la Borsa, passando dritte rassicuranti. Tra l'altro: il Financial Times ha scoperto una clausola, ovviamente segreta, secondo cui se fra tre mesi i mercati saranno migliorati, le banche saranno esonerate dall'obbligo di aumentare il capitale. Dunque saranno libere di speculare di nuovo senza coperture adeguate. Una manipolazione e un inganno: sì, c'è proprio da festeggiare. Scritto in crisi, capitalismo, comunicazione, borsa, casta, banchieri, banche, spin, economia, democrazia, società, era obama, manipolazione, notizie nascoste Commenti ( 24 ) » (6 voti, il voto medio è: 5 su un massimo di 5) Loading ... Il Blog di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 07May 09 E la sinistra continua a non capire. Sono in Turchia per un viaggio di studio organizzato dalla delegazione ad Ankara della Commissione europea e riservato a un ristretto pool di giornalisti europei. Uno dei ricercatori incontrati oggi, Can Paker, ha fornito una spiegazione originale del successo del partito islamico moderato Akp. A suo giudizio il premier Erdogan vince perchè è l'unico a rappresentare gli interessi della nascente classe media, che si sviluppa grazie alle riforme e al libero mercato. L'Islam, secondo Paker, sarebbe un elemento secondario. Il Partito kemalista di opposizione continua a declinare, non perchè la società rifiuta il secolarismo, ma perchè quel partito rappresenta la vecchia classe media, basata sull'establishmenti burocratico-militare, che tende a ridursi. Secondo me il quadro è più complesso, ma il metodo di analisi di Paker è comunque interessante e in sintesi può essere riassunto così: i partiti si affermano non tanto per la loro ideologia, quanto per la loro capacità di rispecchiare le convinzioni e le aspirazioni di una classe sociale. Applicando questo metodo all'Italia si capiscono le ragioni del successo e del fallimento di molti partiti. Vediamo: - Il Pdl e Berlusconi sono sempre più popolari perchè rappresentano la piccola e la media borghesia, sia dei grandi sia nei piccoli centri, che oggi è maggioritaria nel Paese. E non basta il clamore per il divorzio da Veronica per cambiare il giudizio sul leader, perchè nelle società moderne - dopo la vicenda Clinton - la valutazione della moralità privata è sempre meno importante politicamente. - La Lega Nord riflette la paura, il disagio, l'attaccamento identitario di ampie zone del nord, soprattutto in Provincia. E' vista come il baluardo contro l'immigrazione clandestina e la vicenda della nave respinta farà salire i consensi. - L'Udc interpreta un certo mondo cattolico, comunque borghese, che, come accadeva ai tempi della Dc, è molto sensibile al messaggio della Chiesa e predilige una certa sobrietà; dunque non si riconosce in Berlusconi. I problemi sorgono a sinistra. Perchè il Pd non sfonda? Perchè rappresenta gran parte del mondo della scuola, una parte dei funzionari pubblici, il mondo intellettuale e perchè anzichè una a due identità: quella post comunista e quella cristianosociale. Troppo poco per vincere. E la mia impressione è che l'ultimo governo Prodi abbia contribuito a recidere il legame con la piccola e media borghesia produttiva, che non si fida più della sinistra. E non basta cambiare leader : finchè le facce continuano a essere quelle note (Veltroni, Franceschini.), gli elettori volteranno le spalle al Pd. o meglio: il partito è destintato a galleggiare attorno al 20%. E oltre il Pd? La galassia comunista ha perso il contatto sia con la base operaia che con i residenti delle periferie delle città, dove almeno il 50% degli elettori vota Lega. I Verdi vengono associati a personaggi come Pecoraro Scanio e dunque non hanno chance. I progressisti sono così rigidi da non capire che le battaglie in difesa degli immigrati clandestini e dei rom (vedi polemiche sul pacchetto sicurezza e sui barconi rispediti a Tripoli) non fanno altro che rendere ancora più profonda la diffidenza della piccola e della media borghesia nei loro confronti. Insomma, fanno il gioco del centrodestra. O no? Scritto in pdl, crisi, politica, lega, criminalità, clandestini, partito democratico, progressisti, Italia, immigrazione, democrazia, sindacati, sicurezza, società, turchia Commenti ( 59 ) » (3 voti, il voto medio è: 4.67 su un massimo di 5) Loading ... Il Blog di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 05May 09 Una crisi a "L" con la gobba? Continuo a credere che il recente rialzo di Borsa non sia l'inizio di una fase di crescita; bensì la conseguenza delle manovre messe in atto lo scorso mese (vedi il post del 14 aprile). Tuttavia non posso non chiedermi - come, immagino, molti di voi - se non sia io a sbagliarmi; ma più leggo articoli e più non riesco a capire le ragioni dell'ottimismo, che a tratti sfocia nell'euforia. Su dieci notizie otto sono pesantemente negative. Ci dicono che il sistema bancario è sulla via del risanamento, ma si dimentica di dire che l'evaporazione (apparente) dei debiti è dovuta solo alle nuove, truffaldine regole contabili, che permettono alle banche di valutare a proprio piacimento - anzichè a valori di mercato - gli asset tossici. I numeri indicano una realtà diversa: i debiti tossici ammonterebbero a oltre 4mila miliardi di dollari, di cui circa duemila solo negli Stati Uniti, dove sono già fallite 32 banche di piccole e medie dimensioni. E lo stress test, i cui risultati sono attesi a ore, dovrebbe indicare, nonostante sia scarsamente attendibile perchè falsato all'origine, che almeno dieci banche vanno ricapitalizzate. La situazione reale pertanto è molto peggiore. Ogni settimana la Federal Reserve annuncia l'acquisto di Buoni del Tesoro per centinaia di miliardi di dollari, segno che la domanda è insufficiente a coprire l'offerta, e ciò conferma che i cinesi stanno riducendo i propri investimenti in valuta Usa. E con quali soldi li paga la Fed? Con i propri ovvero stampando moneta: ma la storia insegna che un'economia in queste condizioni è tutt'altro che sana e prima o poi il conto va pagato. Inoltre: le previsioni per il 2009 indicano un crollo del Pil (in Europa di circa il 4%, molto peggio del previsto) e per il 2010 una crescita del 0,10% (molto inferiore rispetto a quella preventivata); e cifre analoghe sono annunciate per gli Stati Uniti. Sono pronto a ricredermi e chiedo ai lettori di questo blog: c'è qualcuno che sa dirmi dove sono i segnali di ripresa di cui tutti parlano? Analizzando i dati ho l'impressione che lo scenario più probabile sia quello di una L con la gobba ovvero caduta verticale, economia piatta con un breve periodo di crescita azionaria provocato non da uno sviluppo reale (e sano), dati reali ma da aspettative irrealistiche (alimentate ad arte), che si esaurirà riportando il barometro della crescita attorno allo zero. Sbaglio? Ditemi di sì, vi prego.. Scritto in capitalismo, crisi, comunicazione, borsa, banche, spin, cina, economia, era obama, manipolazione, gli usa e il mondo Commenti ( 93 ) » (8 voti, il voto medio è: 5 su un massimo di 5) Loading ... Il Blog di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 03May 09 Le creme anticellulite? Inutili (ma nessuno lo dice) Questo è un tipico esempio di notizia nascosa. L'Aduc ovvero l'Associazione per i diritti degli utenti e consumatori ha diffuso un comunicato stampa, in cui riprende i risultati di un'indagine dalla fondazione tedesca Warentest, su un tema in apparenza frivolo: quello delle creme, degli oli e dei vibratori anticellulite. Ebbene, gli esperti tedeschi hanno testato otto prodotti cosmetici e due apparecchi. Risultato? "Hanno ottenuto tutti un voto "insufficiente". Dopo quattro settimane di prova fra 300 donne, nessuno di questi ha potuto dimostrare un miglioramento visibile, ne' le creme ne' i vibratori. Promesse non rispettate, insomma". La Warentest è la maggiore associazione di consumatori tedesca e si suoi studi vengono ripresi soventi dai media tedeschi, anche dalle tv. In Italia, invece, nessuno ha ripreso la nota dell'Aduc, benchè tv e settimanali femminili dedichino molto spazio al benessere e all'estetica personale. Ma una notizia del genere è troppo controcorrente, smentisce tutto quel che gli espert ripetono da anni e potrebbe irritare alcuni inserzionisti pubblicitari. E allora meglio sorvolare, tacendo un'altra notizia importante. L'Aduc tra l'altro scrive: "Recentemente e' stata lanciato un nuovo metodo contro la cellulite: la crioelettroforesi, con principi medicamentosi (limogene e caffeina, associate a furosemide) che verrebbero fatti passare al di la' dell'epidermide attraverso il freddo. I costi? 150 euro a seduta, per un ciclo di 3-8 sedute. La furosemide e' un farmaco contro l'edema e puo' avere controindicazioni quali l'ipersensibilita' al prodotto, l'anuria (soppressione della secrezione renale) iposodiemia e/o ipopotassiemia. Sarebbe interessante sapere se queste controindicazioni sono valide per la crioelettroforesi. E' una domanda che rivolgiamo al ministero della Salute". Una domanda doverosa, come doverosa dovrebbe essere un'informazione autenticamente al servizio del cittadino, anche su argomenti come questi. In Germania i giornalisti riescono, almeno in parte, a sottrarsi ai condizionamenti dell'industria della cosmetica. In Italia i giornalisti dovrebbero trovare un coraggio analogo, sempre che il pubblico lo richieda e li sostenga. Temo infatti che la sensibilità dei consumatori italiani sia diversa, più frivola. E che, in fondo, alla verità preferiscano l'illusione in nome del look, dell'apparire . Sbaglio? Scritto in crisi, blog, comunicazione, salute, spin, manipolazione, Italia, notizie nascoste, società, giornalismo Commenti ( 45 ) » (4 voti, il voto medio è: 4.5 su un massimo di 5) Loading ... Il Blog di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 30Apr 09 Stipendi record, la casta dei banchieri Usa vince ancora Il mondo continua a lottare contro la recessione, il Pil americano sprofonda a -6%, ma c'è qualcuno che ha già vinto. I soliti noti, sì, proprio loro, la casta dei banchieri Usa che, come spiego in questo articolo nel 2009 si appresta ad incassare stipendi e bonus strepitosi, quasi allo stesso livello del fantastico (per loro) 2007: nei primi tre mesi dell'anno le sei principali banche americane hanno accantonato la bellezza di 36 miliardi di dollari per il prorio management. Chi lavora nel dipartimento trading e investimenti bancari di JPMorgan Chase, ad esempio, assapora già, per l'anno in corso, un reddito medio pro capite di 509mila dollari, mentre nell'ultima annata senza eccessi, il 2006, era stato di 345mila dollari. Intanto, però, le banche continuano a licenziare e a delocalizzare gli impieghi più modesti in India e nelle Filippine. E' il loro modo di ringraziare il contribuente americano. Intanto, grazie al New York Times, sappiamo con certezza che l'uomo scelto da Obama per risanare l'economia statunitense, il ministro del Tesoro Timothy Geithner quando era alla guida della Federal Reserve aveva rapporti scandalosamente stretti con i banchieri (per i dettagli leggere qui). Insomma, era e resta il loro uomo. Intanto i banchieri festeggiano anche in Gran Bretagna (bonus per 7 miliardi) , mentre il numero uno di Societé Générale Daniel Bouton dopo aver fatto disastri se ne va con una pensione da 730 mila euro. E tutto torna come prima: la casta dei banchieri continua a comandare. Scritto in giustizia, banche, capitalismo, crisi, manipolazione, era obama, notizie nascoste, globalizzazione, economia, società, gli usa e il mondo Commenti ( 53 ) » (10 voti, il voto medio è: 4.6 su un massimo di 5) Loading ... Il Blog di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 28Apr 09 Influenza suina. Panico nel mondo per 7 morti Non mi piace scrivere più post sullo stesso argomento a distanza di poche ore. Ma non posso esimermi dal farlo. L'Oms ha dichiarato oggi che i morti provocati dall'influenza suina sono sette. Tutti gli altri sono solo sospetti. Ciò nonostante la California proclama lo stato d'emergenza, Obama chiede fondi straordinari per 1,5 miliardi di dollari e, come previsto, spuntano casi inquietanti in tutta Europa. Un panico mondiale per 7 morti, mentre la Novartis ci fa sapere che entro due mesi sarà pronto il vaccino e gli infettologi raccomandano "farmaci specifici per il trattamento-prevenzione dell'influenza umana da virus suino come l'Oseltamivir (ovvero l'immancabile Tamiflu della Roche, già prescritto contro l'aviaria) e lo Zanimivir" (fonte: dieci domane e risposte pubblicate oggi dal Giornale a firma di Manila Alfano e Matthias Pfaender). Se non è spin questo. AGGIORNAMENTO: In questo articolo spiego come si costruisce ad arte il panico globale e paragono l'aviaria alla suina. Inoltre: la conferenza stampa di ieri di Obama rafforza i miei sospetti. Barack l'ha aperta parlando dell'influenza suina e la prima domanda è stata su questo tema. Ieri è stato annunciato il crollo del 6% del Pil americano e tra 4 giorni verranno resi noti i risultati dello stress-test sulle banche, eppure su 13 domande neanche una era riferita alla crisi finanziaria, che così viene dimenticata da tutti e Wall Street può salire del 2%. Complimenti agli spin doctor di Mr. President: l'influenza suina era un'occasione strepitosa e loro non se la sono lasciata scappare. Scritto in crisi, comunicazione, influenza suina, psicosi, spin, manipolazione, notizie nascoste, globalizzazione, società, era obama, gli usa e il mondo Commenti ( 80 ) » (10 voti, il voto medio è: 4.6 su un massimo di 5) Loading ... Il Blog di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 27Apr 09 E la Cina diventa sempre più influente nel mondo Il mondo è angosciato dalla crisi economica, ma c'è chi approfitta di questa situazione - e del declino degli Stati Uniti - per ampliare le propria influenza nel mondo. Chi? La Cina, ovviamente, che stringe accordi commerciali e finanziari in Asia, in Africa e persino nell'America Latina. Concede prestiti non più solo in dollari, ma anche in yuan e propone un modello di sviluppo alternativo a quello anglosassone, come spiego in questo articolo . Il tutto con discrezione ed efficacia, mentre l'America si dimostra incapace di reagire. Pechino potrebbe diventare una superpotenza molto prima del previsto, secondo l'economista Nouriel Roubini addirittura entro dieci anni. Scritto in capitalismo, crisi, era obama, globalizzazione, cina, notizie nascoste, gli usa e il mondo Commenti ( 58 ) » (8 voti, il voto medio è: 5 su un massimo di 5) Loading ... Il Blog di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 25Apr 09 Influenza suina, una psicosi molto sospetta. Nelle ultime 24 ore è scattato l'allarme in Messico per l'influenza suina e i media di tutto il mondo hanno ripreso la notizia con toni drammatici evocando il rischio di un contagio planetario. Sarà, ma gli studi sullo spin mi hanno insegnato a diffidare degli allarmi su improvvise epidemie provocate da malattie misteriose. Ricordate la Mucca pazza? E quelle immagini angoscianti dei bovini tremanti? All'epoca ci dissero che l'encefalopatia spongiforme bovina, variante del morbo di Creutzfeldt-Jakob, avrebbe provocato la morte di migliaia di persone, nonostante l'abbattimento di decine di migliaia di capi. Ma a oggi sono stati registrati 183 casi in tutto il mondo. Le autorità fecero bene a mettere al bando le farine di origine animale, che costringevano degli erbivori a trasformarsi in carnivori; ma l'allarme fu eccessivo. E la Sars? Vi ricordate le immagini dei condimini sigillati, con i medici che vi entravano indossando degli scafandri simili a quelli degli astronauti? Furono pochissime le vittime, ma ci fu panico in tutto il mondo. Oggi il virus pare sia scomparso. Ancora: l'influenza aviaria, Esiste dal 1878 e i casi di trasmissione all'uomo sono rarissimi. Eppure il mondo nel 2005 non parlava d'altro; i governi decisero di rendere obbligatorie stock di riserva del Tamiflu, un farmaco in realtà poco efficiente contro la malattia; per la gioia della Roche ( su quella vicenda segnalo la splendida inchiesta di Sabrina Giannini, trasmessa nel 2006 da report) Ora improvvisamente tutto il mondo parla dell'influenza suina e da Città del Messico arrivano, come da copione, notizie molto allarmanti. Gli Usa sostengono che sia troppo tardi per arignare il virus, l'Europa è in allarme. Si stanno creando tutte le premesse per diffondere una piscosi mondiale. Sarà ingiustificata come le altre? Io dico di sì, con una conseguenza facilmente prevedibile: per un po' ci si scorderà della crisi economica. Scritto in crisi, comunicazione, influenza suina, psicosi, spin, manipolazione, globalizzazione, economia, società, notizie nascoste Commenti ( 102 ) » (8 voti, il voto medio è: 5 su un massimo di 5) Loading ... Il Blog di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 23Apr 09 La Casa Bianca e la Fed truccano i conti? Navigando su Internet ho trovato alcune notizie assai interessanti. Il suicidio del top manager Kellermann ha fatto emergere un retroscena sconcertante sul modo in cui l'Amministrazione Obama gestisce gli interventi di risanamento. Il mese scorso ha tentato ripetutamente (ed energicamente) di convincere il management di Freddie Mac di nascondere il costo reale del programma varato per arginare la confisca degli immobili dei mutuatari insolventi. E che costo: 30 miliardi di dollari a carico della società. Il management (Kellermann incluso) si è opposto strenuamente e i rappresentanti del Tesoro hanno dovuto rinunciare. Alla fine la cifra è uscita, ma è stata subito relativizzata dalle rassicurazioni del presidente Barack Obama e del ministro del Tesoro Timothy Geithner. Ieri sera il numero uno di Bank of America, Kennet Lewis, ha rivelato che lo scorso settembre il presidente della Federal Reserve, Ben Bernanke, e l'allora ministro del Tesoro Paulson fecero forti pressioni affinchè lo stesso Lewis non rivelasse le gravi difficoltà finanziarie di Merril Lynch, scoperte nell'ambito delle trattative per la fusione tra i due istituti. E se si considera che il governo ha autorizzato le banche a cambiare le regole contabili - e dunque ad annacquare le perdite sui debiti tossici - il quadro non è affatto rassicurante. Nessuno parla più del debito complessivo americano (pari al 35o% del Pil); pochi rilevano che la Cina da tre mesi sta riducendo l'acquisto di Buoni del tesoro americani o che il gettito fiscale sarà inferiore alle attese con inevitabili ripercussioni sul defiti pubblico. L'impressione è che le autorità Usa stiano tentando di mascherare i problemi o addirittura di indurre l'opinione pubblica a ignorarli. Ma basta truccare le carte per spingere il mondo fuori dalla crisi? Io dico di no: l'ipnosi aiuta ma non risolve. AGGIORNAMENTO: Una società di consulenza privata, la PNC Financial Services Group Inc, ha pubblicato ieri le stime sui debiti tossici delle banche americane. I risultati sono disastrosi: gli asset che non danno interessi sono aumentati del 169% nel primo trimestre 2009 in tredici dei più grandi istituti. Ma le Borse continuano a salire; già, il peggio è proprio passato. Scritto in banche, capitalismo, crisi, manipolazione, era obama, cina, economia, gli usa e il mondo Commenti ( 66 ) » (7 voti, il voto medio è: 5 su un massimo di 5) Loading ... Il Blog di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico Post precedenti Chi sono Sono inviato speciale di politica internazionale. Sposato, ho tre figli. Risiedo a Milano e giro il mondo. Tutti gli articoli di Marcello Foa su ilGiornale.it contatti Categorie banche (16) banchieri (1) blog (3) borsa (2) capitalismo (18) casta (1) cina (22) clandestini (1) comunicazione (10) criminalità (1) crisi (28) democrazia (66) economia (39) era obama (26) europa (15) francia (26) geostrategia (1) germania (6) giornalismo (56) giustizia (3) gli usa e il mondo (74) globalizzazione (53) immigrazione (42) influenza suina (2) iran (1) islam (20) israele (3) Italia (159) lega (2) manipolazione (15) medio oriente (14) notizie nascoste (55) partito democratico (6) pdl (5) politica (5) presidenziali usa (23) progressisti (4) psicosi (2) referendum (1) russia (14) salute (1) scenari (1) sicurezza (3) sindacati (2) società (36) spin (14) svizzera (5) turchia (13) Varie (17) I più inviati Dietro la vicenda Alitalia la mano della lobby europea - 4 Emails Una vita meritocratica... - 4 Emails Abbiamo vinto l'Expo. 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Alberto: Si, lo trovo curioso ma potrei leggere una contrazione futura europea più intensa in ragione del fatto... Ultime news Onu all'Italia: "Riammettere i respinti" Berlusconi: "Maroni esegue gli accordi"Ferrari contro Mosley: "No al Mondiale 2010 se non cambia regole"Il petrolio adesso vola: superati i 60 dollari Pieno da 7 euro in piùDi Luca: "E' per l'Abruzzo" Trionfo alla prima salita Armstrong perde già 15"Bari, presi leader di al Qaeda: Parigi nel mirinoEstradato il boia nazista: Demjanjuk a processoSwat: 1,3 milioni di rifugiatiLecce, arrestati 16 poliziotti L'accusa: soldi da aziendeMoratti: "Il mercato? 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Ai politici non interessa più - 18 Votes Quando i Tg "aiutano" la camorra... - 18 Votes Ma Beppe Grillo è il modello della nuova Italia? - 17 Votes Quanti immigrati può sostenere l'Italia che arranca? - 16 Votes Primarie Usa, truccata la vittoria di Hillary? - 15 Votes Immigrazione: e se avesse ragione Maroni? - 15 Votes Recent Posts L'Iran apre a Obama (anche per timore dei talebani) Stress-test truccato dalla Fed e da Geithner, ecco la prova E la sinistra continua a non capire. Una crisi a "L" con la gobba? Le creme anticellulite? Inutili (ma nessuno lo dice) Stipendi record, la casta dei banchieri Usa vince ancora Influenza suina. Panico nel mondo per 7 morti E la Cina diventa sempre più influente nel mondo Influenza suina, una psicosi molto sospetta. La Casa Bianca e la Fed truccano i conti? 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Wall Street, a metà seduta passa alle vendite (sezione: Globalizzazione)

( da "KataWebFinanza" del 12-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

Wall Street, a met seduta passa alle vendite (Teleborsa) - Roma, 12 mag - Passa dal lato delle vendite, a met seduta, la borsa di Wall Street dopo l'avvio sulla strada degli acquisti sulla scia del dato sulla bilancia commerciale statunitense di marzo rivelatosi migliore delle attese. A soffrire quest'oggi il comparto statunitense dei bancari, che al momento, il peggiore tra i settoriali con il suo -3,74%. Non sono bastate le parole incoraggianti del numero uno della Federal Reserve, Ben Bernanke, che, durante una conferenza stampa ad Atlantia, ha dichiarato che segnali di fiducia giungono dagli "stress test". I risultati iniziali sulle diciannove principali banche USA sono incoraggianti e sembrano resistere al brusco calo dell'economia statunitense. Una fra tutte il titolo Bank of America che cede il 5,33%. Il colosso finanziario, secondo alcune indiscrezioni, avrebbe venduto una quota del 5,8% del capitale di China Construction Bank per circa 7,3 miliardi di dollari a un gruppo di investitori. Il portavoce di Bank of America, Robert Stickler, tuttavia , ha declinato ogni commento. Arretrano anche i titoli automobilistici con General Motors che scivola di oltre 22 punti percentuali. Il titolo della casa di Detroit sempre pi in odore di fallimento. Alcuni dirigenti, tra cui anche il vice Presidente Bob Lutz, hanno cedeuto la loro intera partecipazione in GM vendendo oltre 200 mila azioni in due giorni. Intanto, il Tesoro americano, ha annunciato che Timothy Geithner, andr a Pechino, in Cina, per colloqui con i massimi funzionari economici cinesi i giorni 1 e 2 Giugno. Geithner spera di rafforzare i legami economici con la Cina "mirando a promuovere la stabilit, ed una crescita economica equilibrata nelle due nazioni," ha dichiarato il Dipartimento del Tesoro. Il Dow Jones mostra un ribasso dello 0,32%, l'S&P500 un decremento dell'1,07% ed il Nasdaq una minusvalenza dell'1,74%. 12/05/2009 - 19:30

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Papa a Gerusalemme: viaggio di pace e di dialogo, serio ed impegnativo. (sezione: Globalizzazione)

( da "Blogosfere" del 12-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

Mag 0912 Papa a Gerusalemme: viaggio di pace e di dialogo, serio ed impegnativo. Pubblicato da don Paolo Padrini alle 19:05 in Cronaca Il Papa è arrivato a Gerusalemme e qui, all'apice del suo viaggio in Terra Santa, che sarà ricordato sicuramente come uno dei vaggi più importanti degli ultimi papi, ha voluto portare il suo messaggio. Un messaggio di pace, trasmesso attraverso la preghiera, la riflessione teologica ed il dialogo fraterno. Un messaggio che si colloca in tutta la sua serietà e concretezza, non solo nei gesti compiuti dal Papa (tanti e significativi) ma anche nei suoi discorsi, numerosi ed efficaci. Di questi ne voglio riportare uno in particolare, che a me ha dato tanto in termini di "metodologia di dialogo" e di contenuti, su cui si dovrà riflettere moltissimo. E' il discorso tenuto all'Auditorium Notre Dame of Jerusalem Center, con i appresentanti delle organizzazioni per il dialogo interreligioso. Eccolo, spero vi sia gradito. Cari Fratelli Vescovi, Distinti Capi Religiosi, Cari Amici, è motivo di grande gioia per me incontrarvi questa sera. Desidero ringraziare Sua Beatitudine il Patriarca Fouad Twal per le sue gentili parole di benvenuto espresse a nome di tutti i presenti. Ricambio i calorosi sentimenti espressi e cordialmente saluto tutti voi e i membri dei gruppi ed organizzazioni che rappresentate. “ Il Signore disse ad Abramo, ‘ Vattene dalla tua terra, dalla tua parentela e dalla casa di tuo padre, verso la terra che io ti indicherò’... Allora Abramo partì...e prese la moglie Sarài” con sé (Gn 12,1-5). L’irruzione della chiamata di Dio, che segna gli inizi della storia delle tradizioni della nostra fede, venne udita nel mezzo dell’ordinaria esistenza quotidiana dell’uomo. E la storia che ne conseguì fu plasmata, non nell’isolamento, ma attraverso l’incontro con la cultura Egiziana, Hittita, Sumera, Babilonese, Persiana e Greca. La fede è sempre vissuta in una cultura. La storia della religione ci mostra che una comunità di credenti procede per gradi di fedeltà piena a Dio, prendendo dalla cultura che incontra e plasmandola. Questa stessa dinamica si riscontra in singoli credenti delle tre grandi tradizioni monoteistiche: in sintonia con la voce di Dio, come Abramo, rispondiamo alla sua chiamata e partiamo cercando il compimento delle sue promesse, sforzandoci di obbedire alla sua volontà, tracciando un percorso nella nostra particolare cultura. Oggi, circa quattro mila anni dopo Abramo, l’incontro di religioni con la cultura si realizza non semplicemente su un piano geografico. Certi aspetti della globalizzazione ed in particolare il mondo dell’internet hanno creato una vasta cultura virtuale il cui valore è tanto vario quanto le sue innumerevoli manifestazioni. Indubbiamente molto è stato realizzato per creare un senso di vicinanza e di unità all'interno dell’universale famiglia umana. Tuttavia, allo stesso tempo, l'uso illimitato di portali attraverso i quali le persone hanno facile accesso a indiscriminate fonti di informazioni può divenire facilmente uno strumento di crescente frammentazione: l’unità della conoscenza viene frantumata e le complesse abilità di critica, discernimento e discriminazione apprese dalle tradizioni accademiche ed etiche sono a volte aggirate o trascurate. La domanda che poi sorge naturalmente è quale contributo porti la religione alle culture del mondo che contrasti la ricaduta di una così rapida globalizzazione. Mentre molti sono pronti a indicare le differenze tra le religioni facilmente rilevabili, come credenti o persone religiose noi siamo posti di fronte alla sfida di proclamare con chiarezza ciò che noi abbiamo in comune. Il primo passo di Abramo nella fede, e i nostri passi verso o dalla sinagoga, la chiesa, la moschea o il tempio, percorrono il sentiero della nostra singola storia umana, spianando la strada, potremmo dire, verso l’eterna Gerusalemme (cfr Ap 21,23). Similmente ogni cultura con la sua specifica capacità di dare e ricevere dà espressione all'unica umana natura. Tuttavia, ciò che è proprio dell’individuo non è mai espresso pienamente attraverso la cultura di lui o di lei, ma piuttosto lo trascende nella costante ricerca di qualcosa al di là. Da questa prospettiva, cari Amici, noi vediamo la possibilità di una unità che non dipende dall’uniformità. Mentre le differenze che analizziamo nel dialogo inter-religioso possono a volte apparire come barriere, tuttavia esse non esigono di oscurare il senso comune di timore riverenziale e di rispetto per l'universale, per l'assoluto e per la verità che spinge le persone religiose innanzitutto a stabilire rapporti l’una con l’altra. E’ invece la partecipata convinzione che queste realtà trascendenti hanno la loro fonte nell’Onnipotente e ne portano tracce – quell’Onnipotente che i credenti innalzano l’uno di fronte all’altro, alle nostre organizzazioni, alla nostra società e al nostro mondo. In questo modo, non solo noi possiamo arricchire la cultura ma anche plasmarla: vite di religiosa fedeltà echeggiano l’irrompente presenza di Dio e formano così una cultura non definita dai limiti del tempo o del luogo ma fondamentalmente plasmate dai principi e dalle azioni che provengono dalla fede. La fede religiosa presuppone la verità. Colui che crede è colui che cerca la verità e vive in base ad essa. Benché il mezzo attraverso il quale noi comprendiamo la scoperta e la comunicazione della verità differisca in parte da religione a religione, non dobbiamo essere scoraggiati nei nostri sforzi di rendere testimonianza al potere della verità. Insieme possiamo proclamare che Dio esiste e che può essere conosciuto, che la terra è sua creazione, che noi siamo sue creature, e che egli chiama ogni uomo e donna ad uno stile di vita che rispetti il suo disegno per il mondo. Amici, se crediamo di avere un criterio di giudizio e di discernimento che è divino nella sua origine e destinato a tutta l’umanità, allora non possiamo stancarci di portare tale conoscenza ad influire sulla vita civile. La verità deve essere offerta a tutti; essa serve a tutti i membri della società. Essa getta luce sulla fondazione della moralità e dell’etica, e permea la ragione con la forza di andare oltre i suoi limiti per dare espressione alle nostre più profonde aspirazioni comuni. Lungi dal minacciare la tolleranza delle differenze o della pluralità culturale, la verità rende il consenso possibile e mantiene ragionevole, onesto e verificabile il pubblico dibattito e apre la strada alla pace. Promuovendo la volontà di essere obbedienti alla verità, di fatto, allarga il nostro concetto di ragione e il suo ambito di applicazione e rende possibile il dialogo genuino delle culture e delle religioni di cui c’è oggi particolarmente bisogno. Ciascuno di noi qui presenti sa, pure, comunque che la voce di Dio viene udita oggi meno chiaramente, e la ragione stessa in così numerose situazioni è divenuta sorda al divino. E, però, quel “vuoto” non è vuoto di silenzio. Al contrario, è il chiasso di pretese egoistiche, di vuote promesse e di false speranze, che così spesso invadono lo spazio stesso nel quale Dio ci cerca. Possiamo noi allora creare spazi, oasi di pace e di riflessione profonda, in cui si possa nuovamente udire la voce di Dio, in cui la sua verità può essere scoperta all’interno dell’universalità della ragione, in cui ogni individuo, senza distinzione di luogo dove abita, o di gruppo etnico, o di tinta politica, o di credenza religiosa, può essere rispettato come persona, come un essere umano, un proprio simile? In un’epoca di accesso immediato all’informazione e di tendenze sociali che generano una specie di monocultura, la riflessione profonda che contrasti l’allontanamento della presenza di Dio rafforzerà la ragione, stimolerà il genio creativo, faciliterà la valutazione critica delle consuetudini culturali e sosterrà il valore universale della credenza religiosa. Cari amici, le istituzioni e i gruppi che voi rappresentate s’impegnano nel dialogo interreligioso e nella promozione di iniziative culturali in un vasto ambito di livelli. Dalle istituzioni accademiche – e qui voglio fare speciale menzione delle eccezionali conquiste dell’Università di Betlemme – ai gruppi di genitori in difficoltà, da iniziative mediante la musica e le arti all’esempio coraggioso di madri e padri ordinari, dai gruppi di dialogo alle organizzazioni caritative, voi quotidianamente dimostrate la vostra convinzione che il nostro dovere davanti a Dio non si esprime soltanto nel culto ma anche nell’amore e nella cura per la società, per la cultura, per il nostro mondo e per tutti coloro che vivono in questa terra. Qualcuno vorrebbe che noi crediamo che le nostre differenze sono necessariamente causa di divisione e pertanto al più da tollerarsi. Alcuni addirittura sostengono che le nostre voci devono semplicemente essere ridotte al silenzio. Ma noi sappiamo che le nostre differenze non devono mai essere mal rappresentate come un’inevitabile sorgente di frizione o di tensione sia tra noi stessi sia, più in largo, nella società. Al contrario, esse offrono una splendida opportunità per persone di diverse religioni di vivere insieme in profondo rispetto, stima e apprezzamento, incoraggiandosi reciprocamente nelle vie di Dio. Sospinti dall’Onnipotente e illuminati dalla sua verità, possiate voi continuare a camminare con coraggio, rispettando tutto ciò che ci differenzia e promuovendo tutto ciò che ci unisce come creature benedette dal desiderio di portare speranza alle nostre comunità e al mondo. Dio ci guidi su questa strada!

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Alemanno: in autunno Stati generali per far uscire Roma dalla crisi (sezione: Globalizzazione)

( da "Dire" del 12-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

Alemanno: in autunno Stati generali per far uscire Roma dalla crisi Gianni Alemanno ROMA - "Il prossimo autunno convocheremo gli Stati generali dell'economia e della societa' romana. Lancio un appello e cerchero' di coinvolgere Provincia, Regione e opposizione del Consiglio comunale: voglio che le rappresentanze strutturate s'impegnino in un Patto che ci serve a sostenere lo sviluppo della citta'". Cosi' il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, che ha presentato in aula Giulio Cesare il rapporto conclusivo messo a punto dalla Commissione Marzano. Ad ascoltare le linee di sviluppo immaginate per il futuro della citta' c'erano diversi assessori della giunta, consiglieri comunali e molti esponenti delle categorie, tra cui il presidente della Uir Aurelio Regina e quello di Federlazio Flammini. In prima fila Gianni Letta, sottosegretario alla presidenza del Consiglio. Il sindaco spiega il motivo degli Stati generali: "La commissione Marzano e' composta di singole persone, ma non dalle rappresentanze delle categorie". E poi c'e' anche il fatto che "non credo a progetti elaborati in due-tre salotti. Serve una forte consultazione di tipo partecipativo". Per Alemanno, inoltre, "questa citta' non puo' svilupparsi solo con risorse pubbliche e decisioni politiche. Ma servono anche risorse private e un grande coinvolgimento della societa' civile. Alla fine dell'anno presenteremo il Piano strategico comunale, il primo di questa citta'". "Mai come questa volta si sono raccolti materiali da un punto di vista progettuale per la nostra città", riuscendo cosi' a "sottrarsi all'immediatezza del dibattito politico". Ha aggiunto Alemanno a proposito del Rapporto conclusivo messo a punto dalla Commissione Marzano. L'organismo istituito con ordinanza lo scorso 25 settembre, per il sindaco "e' un esempio metodologico, e' il primo tentativo di Commissione indipendente, bipartisan, aperta alla societa' civile e senza interferenze da parte dell'amministrazione comunale. L'uovo di Pasqua l'abbiamo aperto alla fine, e avremmo potuto trovare qualche dissonanza rispetto alle nostre volonta'". Alemanno e' soddisfatto del risultato e lancia gia' un altro appuntamento: "Avevamo chiesto di presentare un'ampia scelta di progetti e adesso convocheremo gli Stati generali dell'economia e della società romana per far sì che le organizzazioni sindacali, le forze produttive si possano impegnare in un grande patto per dare un progetto strategico a questa città che non lo ha mai avuto. Poi le scelte sono compito della democrazia della politica della giunta e del consiglio capitolino". Al sindaco piace anche il titolo del Rapporto, 'Roma Porta dei tempi' perche "e' giusto vedere" la citta' "come punto di incontro tra dimensioni diverse che nella globalizzazione sono rimaste separate. Anche a Roma convivono due città profondamente diverse, centro storico e periferie". "Significativo", conclude il sindaco, "il progetto sulle infrastrutture per permettere alla città di fare un salto di livello". 12 maggio 2009

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FONDAZIONE VARRONE: CONSEGNA BORSE DI STUDIO INTERCULTURA (sezione: Globalizzazione)

( da "Sabina Oggi Online" del 12-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

Scritto da redazione lunedì 11 maggio 2009 Sono 16 gli studenti della provincia di Rieti risultati vincitori del concorso 2009-2010 Domani 12 maggio alle 18, presso l’Auditorium Varrone, si svolgerà la cerimonia di consegna delle borse di studio Intercultura, a 16 studenti della provincia di Rieti risultati vincitori del concorso 2009-2010. Alla cerimonia di consegna saranno presenti i vertici della Fondazione Varrone e la Dott.ssa Susie Eibenstein, Responsabile nazionale delle Borse di studio Intercultura e il Dott. Vincenzo Morlini, Direttore esecutivo di Intercultura. Eccezionalmente per questo Concorso, la Fondazione ha individuato due nuove destinazioni oltre gli USA, la Cina e la Danimarca. La Fondazione Varrone ha ricevuto in occasione del recente Congresso Nazionale Intercultura, svoltosi proprio a Rieti, una menzione d'onore per aver contribuito in modo determinate a far crescere gli scambi interculturali sul territorio reatino, offrendo ai giovani la possibilità di usufruire di soggiorni annuali di studio all’estero e di aprirsi concretamente al dialogo con le altre culture del mondo.

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"Banchieri re Mida addio, è tempo di nuove regole" (sezione: Globalizzazione)

( da "Stampa, La" del 13-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

Retroscena Confermate le previsioni più pessimiste I RISULTATI DELLA CONFERENZA INTERNAZIONALE SUL GLOBAL STANDARD "L'Ue? Deve trovare una maggiore integrazione" "Banchieri re Mida addio, è tempo di nuove regole" Fmi: la crisi in Europa sino a metà del 2010 ROMA La cosa più urgente da fare in Europa è una «pulizia di primavera» nelle banche, che le liberi dalle perdite nascoste. Questo è l'invito del Fondo monetario, rivolto (senza dirlo) soprattutto alla Germania (mentre il sistema bancario italiano «è stato colpito meno di altri» si precisa a margine). «I poteri pubblici devono sottomettere le banche a stress test regolari per costringerli a riconoscere le loro perdite e, se è il caso, procedere a ricapitalizzazioni» dice Marek Belka, l'ex premier polacco che ora dirige il dipartimento Europa del Fmi. Nel Rapporto regionale sull'Europa, presentato ieri a Parigi, il Fmi conferma le sue previsioni già note, che pongono la ripresa economica solo al 2010; non dà importanza alla svolta che per alcuni paesi segnalerebbe il superindice dell'Ocse. La recessione è «profonda», si ripete, e la ripresa sarà «graduale» anche perché difficilmente potrà appoggiarsi sull'export. Anzi, per avviare un recupero dell'economia in Europa saranno indispensabili «nuovi interventi, specie nel settore finanziario» Le stime fatte del Fondo tre settimane fa sulle possibili perdite delle banche europee, contestate dalla Banca centrale europea e dal governo francese perché troppo alte, non vengono ripetute; nel caso della Germania tuttavia conteggi preoccupanti sono uscite di recente dall'interno stesso del paese. Specie i vaghi segni positivi delle ultime settimane si rivelassero infondati, il Fmi sostiene che la Bce ha ancora «un poco di spazio» per abbassare il suo tasso guida, attualmente all'1%. Non si esclude che possano rivelarsi necessari nuovi interventi di spesa da parte dei governi (specie quello tedesco, pare di capire anche qui tra le righe) che si consiglia di concentrare su «infrastrutture e trasferimenti mirati». Degli interventi anticrisi decisi fin qui, quelli italiani si confermano i più deboli (0,3% del Pil nel biennio, contro 1,5% della Francia, 3,6% della Germania, 2,6% della Spagna); ma erano numeri già noti. Un consiglio più volte ripetuto è che per uscire dalla crisi ci vuole «più Europa»: le misure di rilancio dell'economia sono più efficaci se coordinate tra i paesi e simultanee (si otterrebbe di più appesantendo meno i bilanci); le misure di risanamento della finanza devono essere omogenee per evitare che i banchieri multinazionali approfittino degli Stati più generosi. «L'Europa - segnala Belka - è il mercato economicamente più integrato fra le economie del mondo, ma le decisioni politiche sulla crisi sono ancora prese a livello nazionale». In primo luogo, per evitare nuovi guai sarà opportuno arrivare un coordinamento europeo della vigilanza bancaria, come suggerito dal rapporto de Larosière; ma in prospettiva occorrerebbe spingersi oltre (come chiede la Bce) verso una vera e propria integrazione. \ [FIRMA]STEFANO LEPRI ROMA Sarà un processo lungo, stabilire le nuove regole per l'economia globale. Ma Giulio Tremonti, benché veda finita la fase «apocalittica» della crisi, non teme che allontanatisi dall'orlo del baratro la spinta ad innovare si affievolisca: «di sicuro le cose non potranno ritornare come prima»; «non si può entrare nel nuovo secolo con gli strumenti del vecchio secolo». Occorre mettersi d'accordo su che cosa è giusto e su che cosa non è giusto, legittimo e illegittimo. La conferenza internazionale di esperti voluta dal ministro dell'Economia, e organizzata insieme con l'Aspen Institute, che si è chiusa ieri a Villa Madama, è stata un brainstorming dove si sono confrontate idee un po' su tutto. Il direttore generale del Tesoro Vittorio Grilli ne trarrà materia per un rapporto da presentare al G8 dell'Aquila. Saranno forse dodici punti, anticipa Tremonti, senza però rivelare quali. Di sicuro nel «Global standard» cercato da Tremonti ci saranno norme su «trasparenza, paradisi fiscali, corporate governance, rifiuto non retorico del protezionismo»; sulla disciplina del mercato, sul commercio, sulla finanza, su una tassazione equa, e anche per la tutela dell'ambiente. Sono regole che dovranno essere i governi a stabilire, perché «la crisi è stata arginata, nell'autunno scorso, quando sono intervenuti i governi, prima con il vertice europeo di Parigi poi con il G-20» insiste il ministro. Molto del materiale lo sta fornendo l'Ocse, il cui segretario generale, il messicano Angel Gurrìa, era presente. Tutto è fluido, tanto che le sedi in cui procedere non sono ancora stabilite. Tremonti riconosce che ormai il G-20, più che il G-8 ora presieduto dall'Italia, rappresenta il terreno principale di confronto; ma il G-20 ha a sua volta dei limiti, non c'è la Spagna, del Medio Oriente solo l'Arabia Saudita. Trattandosi di regole che tutti gli Stati dovranno applicare, non sarebbe meglio coinvolgere l'Onu, come ha proposto la Germania? «Vedremo». La chiarezza c'è sugli errori da non ripetere. La finanza senza regole ha sbagliato. Tremonti paragona i grandi banchieri a Re Mida, che nella leggenda morì di fame, perché il dono di trasformare in oro tutto quello che toccava si estendeva anche al cibo. Così i titoli cartacei che Wall Street si illudeva di trasformare in moneta sonante sono diventati «tossici» per le banche stesse che li detenevano. Mentre creava ricchezza a gran velocità, la globalizzazione, rileva Gurrìa, accresceva anche le disuguaglianze sociali; le forze dell'economia sono state piegate a servire «i profitti dei prossimi tre mesi» e i guadagni di pochi manager e azionisti. Se all'origine del mondo moderno c'è la triade francese di libertà, uguaglianza e fratellanza, negli ultimi anni, azzarda Tremonti, di triade ne prevaleva un'altra, che in francese fa ugualmente rima, «compétitivité, monnaie, marché», ossia competitività, denaro, mercato. Essendo questi i discorsi, è logico che non si siano create contrapposizioni politiche tra gli esperti invitati al convegno. Al tavolo della conferenza stampa finale, Tremonti ha voluto vicino a sé Enrico Letta del Pd, il giurista Guido Rossi notoriamente schierato a sinistra, l'ex senatore Usa e candidato presidenziale mancato del Partito democratico Gary Hart; c'era poi il giurista e magistrato americano Guido Calabresi, figlio di antifascisti italiani emigrati nel 1939. Una delle ragioni per cui discutere di nuovi ordinamenti mondiali è oggi possibile, sottolinea appunto Guido Calabresi, è che con l'amministrazione Obama «è finito l'eccezionalismo americano», ossia la dottrina secondo cui gli Usa non devono piegarsi a regole condivise. Enrico Letta individua un paio di punti: nel diritto aziendale, regole per far sì che siano considerati anche interessi più vasti («stakeholders») oltre a quelli degli azionisti («sharehorlders»); nel commercio, evitare la «corsa al ribasso» di una concorrenza sfranta che danneggia i diritti umani o l'ambiente.

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CINZIA DI CIANNI Le profezie scompariranno; il dono delle lingue cesserà e la scienza sv... (sezione: Globalizzazione)

( da "Stampa, La" del 13-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

CINZIA DI CIANNI Le profezie scompariranno; il dono delle lingue cesserà e la scienza svanirà». Così, nella prima lettera ai Corinzi, l'apostolo Paolo annunciava la scomparsa del carisma delle lingue. Ma, forse, proprio la devozione verso gli antichi testi religiosi, coniugata all'high tech e a un po' di follia, salverà il fragile patrimonio polifonico delle lingue. La prova è nella storia di Luisa Zini, una fisica italiana specializzata in scienza dei materiali che vive negli Usa. «Dopo il PhD in chimica all'Università di Los Angeles, sono finita a Portland - racconta -. Cercavo una comunità di tango argentino, una delle mie passioni. Iniziai a lavorare alla Norsam e un giorno si presenta una monaca buddhista che arriva dall'Australia con una singolare richiesta». La Norsam Technologies è un'azienda dell'Oregon che usa le nanotecnologie e strumenti come i laser a eccimeri e i «Fib» - Focused ion beam, fasci di ioni concentrati - per creare oggetti miniaturizzati ed eseguire operazioni delicate come incidere i numeri di serie sui diamanti. Lì arriva la monaca, con un sogno: comprimere tutti i 600 testi in 98 volumi del canone tibetano «Kangyur» in un pendente grande quanto una moneta, affinchè chiunque potesse tenere le venerate parole sempre con sé, accanto al cuore. «Io, che sono buddhista da 20 anni - dice la Zini - non potevo che essere subito conquistata da un progetto simile e così ho iniziato a occuparmi di Rosetta». La Rosetta in questione è un metodo di archiviazione ad alta densità di dati, analogici e digitali, iscritti su superfici metalliche destinate a durare millenni. La tecnica, nata nei laboratori di Los Alamos per memorizzare le informazioni sui siti di stoccaggio dei rifiuti nucleari che, per legge, vanno conservate per 10 mila anni, è un processo micro-fotolitografico: simile a quelli in uso nell'industria dei semiconduttori, è talmente preciso da permettere incredibili densità di scrittura. Su un disco di poco più di 5 centimetri di diametro possono essere incise fino a 200 mila pagine (se l'informazione è letta da un microscopio elettronico) o 20 mila (con un microscopio ottico). In questo caso la dimensione di ogni pagina è di 400 micron (meno di mezzo millimetro), con una risoluzione di 4 mila pixel per 4 mila. Il nodo infinito Spronata dall'ispirazione, la Zini ha sviluppato un software di controllo del processo di microincisione che compone i testi in un raffinato disegno visibile a occhio nudo. Poi ha trovato il modo di realizzare copie plastiche dai master metallici, ottenendo riproduzioni a basso costo. «Abbiamo creato un oggetto davvero interessante: nel piccolo disegno di un nodo infinito è contenuto l'intero canone "Kangyur". L'ho mostrato al mio maestro che si è sorpreso, ricordando come in Cina gli stessi testi ricoprano le pareti di intere caverne. A quel punto ho sentito che il mio lavoro assumeva un significato diverso, al di là del piacere di sperimentare». E' così che la fisica-artista si è buttata in un altro progetto, non meno fantastico: il Disco di Rosetta. Questa versione rivista e corretta della celebre stele che permise di decifrare i geroglifici egizi è un'idea della «The Long Now Foundation» di San Francisco: diretta dalla linguista della Stanford University Laura Welcher, prevede la collaborazione internazionale tra università, biblioteche, linguisti, antropologi e piccole comunità e punta a preservare la «biodiversità» linguistica del mondo. Dato che dal 50 al 90% delle 6 mila lingue attualmente parlate scompariranno entro un secolo (e molte non lasceranno traccia), la «Long Now» ha avviato diverse iniziative di salvaguardia, dalla creazione di un archivio permanente online fino al Disco di Rosetta. Pazienza da amanuense E qui Luisa Zini si è conquistata un ruolo di primo piano. Alla Norsam, con la pazienza di un amanuense, ha scannerizzato oltre 13 mila pagine di testi e le ha incise per mezzo del «Focused ion beam» su un disco di nickel di 7,1 cm di diametro. Ogni pagina, larga mezzo millimetro (come 5 capelli), può essere letta da un microscopio ottico con un ingrandimento di 650 volte. Quindi, in definitiva, il disco è un oggetto analogico, più che digitale. «Volevamo un sistema di archiviazione semplice e duraturo - conferma la Welcher -. Alla "Long Now", dove si pensa in chiave di millenni, ci siamo resi conto che i sistemi di stoccaggio dei dati sono effimeri, perché sono soggetti al sempre più rapido cambiamento delle tecnologie. Per quanti anni una foto salvata su Cd o Dvd sarà leggibile? Abbiamo definito questo problema "The digital Dark Age" e abbiamo cercato una soluzione». La soluzione si chiama «Disco di Rosetta». E' contenuto in una sfera di cristallo e acciaio, garantita per 2 mila anni. Il lato visibile mostra un'immagine della Terra circondata da una spirale composta dalle parole «Lingue del mondo», tradotte negli 8 idiomi più parlati.

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"Il cervello quantico antidoto alle crisi" (sezione: Globalizzazione)

( da "Stampa, La" del 13-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

Chi è Intervista Ervin László "Il cervello quantico antidoto alle crisi" László Filosofo della scienza GABRIELE BECCARIA Tempi speciali richiedono pensieri eccezionali. Per esempio quelli che nascono da una disciplina emergente - la «quantum brain research» - in cui la fisica quantistica si intreccia all'intelligenza artificiale e ai sistemi neurali. Così biologia dei neuroni e trascendenza dei pensieri iniziano a dialogare nelle dimensioni delle particelle che appaiono e scompaiono dentro i super-acceleratori e polverizzano i confini, ormai sterili, delle specializzazioni estreme. Ervin László è uno dei più celebri filosofi della scienza e a questo ungherese poliglotta e cittadino del mondo le ambizioni non mancano: vuole cambiare la testa alla maggior parte degli scienziati. Ancora pochi - dice lui - stanno elaborando i paradigmi intellettuali del XXI secolo e il ritardo ci sta costando caro. Proprio perchè viviamo in tempi eccezionali (dalle crisi finanziarie alle sfide energetiche) si batte perché vinca una logica diversa da quella tradizionale, condita di linearità e meccanicismo. Non contento di spiegarlo nei suoi saggi, prepara un grande evento a Londra, come racconterà alla Fiera del Libro di Torino. Professore, che cosa sta organizzando? «Sarà una sorpresa, organizzata il 9/9/2009. Poi seguiranno altre iniziative il 10/10/2010 e l'11/11/2011, fino a quella del 21/12/2012, la data che io e gli studiosi del "Club di Budapest" consideriamo simbolica, perché segna un ideale punto di non ritorno per la soluzione delle emergenze planetarie». In pratica che cosa succederà? «Mobiliteremo i grandi nomi della scienza, affrontando i pericoli che ha di fronte l'umanità e allo stesso tempo le opportunità per mettere mano a progetti globali che ci permettano di sopravvivere». Non pensa di peccare di ottimismo? «Molti scienziati sono conservatori: prendono in considerazione solo i singoli elementi delle ricerche - dalle cellule ai ghiacci - senza creare connessioni. Einstein diceva che un problema non si risolve con lo stesso tipo di pensiero che l'ha generato, mentre Heinseberg sottolineava che il problema dei fisici non è che non imparino, ma che facciano fatica a dimenticare». Come definisce il nuovo paradigma? «Sistemico oppure - con un termine alla moda - olistico. Bisogna vedere la foresta, non solo i singoli alberi». Chi sono i campioni della nuova logica? «I neuroscienziati quantistici. Ma anche la fisica quantistica è olistica e così le scienze ecologiche, in cui i processi degli organismi e della natura sono interconnessi dalle leggi della complessità. Gli umani, in effetti, sono un sottosistema della biosfera». La scienza a cui lei si riferisce dev'essere totalmente libera o subire dei controlli? «Non si deve confondere la scienza che fa ricerca e insegue la verità dei fatti con le applicazioni tecnologiche. La prima dev'essere autogestita, dotandosi di un forte punto di vista etico: conoscere non può mai essere un male. La seconda, invece, spesso è trascinata dal business a tutti i costi». Non contento - da esperto di teoria dei sistemi - lei aggiunge che il cambiamento deve investire la società e parla di una coscienza trasformata. «Alla base del nuovo paradigma scientifico ci deve essere una rinnovata coscienza della cultura. La globalizzazione è l'emblema di questa condizione: abbiamo trasformato il mondo senza esserne consapevoli e senza capire che il cambiamento non è un processo lineare, ma procede per salti improvvisi, generando instabilità. Ecco perché è urgente la rivoluzione concettuale che promuove la mia organizzazione, il "Club di Budapest"». Come si farà ascoltare dagli scienziati? «La storia della scienza è rivelatoria: il passaggio da un paradigma a un altro è sempre difficile e sono le nuove generazioni di ricercatori a imporle contro i vecchi. E' il motivo per cui la dichiarazione che presenterò a Londra sarà aperta: venite sul mio sito http://www.clubofbudapest.org/ e scopritelo».

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WTA Madrid: Francesca Schiavone supera Kvitova (sezione: Globalizzazione)

( da "Datasport" del 13-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

WTA Madrid: Francesca Schiavone supera Kvitova (Francesca Schiavone, foto LaPresse) (AGM-DS) - 12/05/2009 22.52.19 - (AGM-DS) - Milano, 12 maggio - Francesca Schiavone al terzo turno del torneo WTA di Madrid (terra rossa, $ 4.500.000). La tennista milanese non ha problemi a superare la resistenza della ceca Kvitova battuta senza problemi con un comodo 6-4, 6-2. Il colpo di giornata è quello di Amelie Mauresmo con la francese capace di superare la testa di serie numero 15, la cinese Zheng Jie (6-2, 7-5). Di seguito i risultati di oggi: (4) Jelena Jankovic (SER) b. Daniela Hantuchova (SLO) 75 62 (9) Caroline Wozniacki (DEN) b. (Q) Varvara Lepchenko (USA) 63 61 Amelie Mauresmo (FRA) b. (15) Zheng Jie (CIN) 62 75 Agnes Szavay (UNG) b. (Q) Aravane Rezai (FRA) 26 75 62 Francesca Schiavone (ITA) b. Petra Kvitova (CEC) 64 62 Lucie Safarova (CEC) b. Anne Keothavong (GBR) 61 75 (Q) Vera Dushevina (RUS) b. (Q) Roberta Vinci (ITA) 46 61 64

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Canada, un partner privilegiato per l'Expo 2015 (sezione: Globalizzazione)

( da "Giornale di Brescia" del 13-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

Edizione: 13/05/2009 testata: Giornale di Brescia sezione:estero Canada, un partner privilegiato per l'Expo 2015 Il presidente Formigoni presenta ad Ottawa l'esposizione «post crisi». «Fuori luogo le polemiche sulla sede a Palazzo Reale» Il presidente lombardo, Formigoni, è in visita in Canada Dal nostro inviato Guido Lombardi OTTAWA Viaggiare nel mondo e scoprire apprezzamenti per un lavoro che in patria, forse, viene dato quasi per scontato. È questo il destino di Roberto Formigoni, presidente della Regione Lombardia, ieri a Ottawa per proseguire la missione istituzionale in Canada. In una delle prime giornate primaverili della capitale canadese, il governatore lombardo è stato ricevuto dal presidente del Senato federale, Noel Kinsella (ramo del Parlamento che non ha potere legislativo, ma può bloccare con il diritto di veto una legge approvata dalla Camera dei rappresentanti). Kinsella è un politico cattolico che, come ha detto Formigoni al termine dell'incontro, «non nasconde la propria appartenenza alla Chiesa». Il presidente del Senato canadese, peraltro, dopo gli studi a Dublino, ha conseguito un master alla Pontificia Università Lateranense di Roma. Ecco perché il vertice è stato soprattutto un confronto sui temi come sussidiarietà, famiglia, lavoro ed educazione. «Abbiamo messo le basi - spiega il numero uno del Pirellone - per un proficuo scambio di studenti e per stringere nuove alleanze economiche». Mentre gli Usa si stanno sempre più avvicinando alla Cina a livello commerciale e finanziario, il Canada oggi considera strategico un rapporto privilegiato con l'Ue, e con l'Italia in particolare, sede di Expo 2015. Questi concetti sono stati ribaditi a Formigoni dal numero uno della Confindustria canadese, Thomas D'Aquino. Ma, proprio mentre Formigoni sta presentando nel mondo l'esposizione universale del 2015, giunge anche in Canada l'eco delle polemiche legate alla sede. «Sto spiegando a tutti - dice il governatore - che quella di Milano sarà la prima Expo del nuovo mondo, anche perché da Shangai non giungono messaggi incoraggianti». La crisi rischia di compromettere il successo dell'esposizione cinese del 2010, tanto che numerosi Paesi stanno pensando di ridimensionare la presenza. «L'Expo di Milano, invece - ha aggiunto - si svolgerà in una fase nuova, di cambiamento radicale». Ecco perché il presidente lombardo bolla come «scoraggianti e tristi» i dibattiti sulla sede. «Credo che l'Expo - ha aggiunto - debba avere una sede di rappresentanza adeguata, e Palazzo Reale è quanto di meglio c'è a Milano. Tuttavia, si potrà pensare a una diversa collocazione per gli uffici operativi». In ogni caso, «dovremo affrontare problemi più gravi».

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Un documentario, girato a casa dello sceneggiatore, dedicato al regista tedesco (sezione: Globalizzazione)

( da "Cittadino, Il" del 13-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

Tonino Guerra "legge" Wenders: a Crema va in scena "Tokyo-Ga" n Maestri che parlano di maestri. Domani alle 21 al Nodo dei desideri di Crema lo sceneggiatore Tonino Guerra racconta attraverso un filmato Tokyo-Ga di Wim Wenders. Nelle immagini, riprese a casa di Guerra, l'artista racconta della sua amicizia con Wenders, parla di lui, del suo modo di vedere la realtà e filmarla «Guerra ci consegna, in un piccolo documento raccolto a casa sua a Pennabilli parole di amore e ammirazione per il regista tedesco Wenders, amico dagli occhi profondi - spiega Marilisa Leone, direttrice artistica del Nodo dei desideri -. Nelle immagini create dal suo racconto poetico, si affacciano piccoli fondamentali insegnamenti del linguaggio del cinema.Tokio - Ga è il documentario che Wenders ha girato tra il 1983 e il 1984, a Tokyo, alla ricerca di tracce del grande regista Ozu; ci dà un vivo pretesto per incontrare il grande maestro italiano della sceneggiatura, e farci raccontare del regista che ha preferito a volte il documentario per sentire meno forte il vincolo della sceneggiatura».L'evento è organizzato a margine della mostra "Imaginary Crossings", tele, carte e tessuti, di Margherita Martinelli e Shinya Sakurai, allestita negli spazi di via Borgo San Pietro 43, a Crema. «Martinelli e Sakurai - spiega la curatrice Natalia Vecchia - vivono percorsi d'arte a tratti speculari, a tratti tangenti; intersezioni di identità artistiche e di destini. Sono una giovane donna e un giovane uomo, nati nello stesso anno in paesi lontanissimi: Italia, Giappone. Un giorno, senza conoscersi, presero due voli opposti le cui scie, forse, si incrociarono dentro una nube del cielo d'Asia. Margherita atterrò a Tokyo, Shinya a Milano. L'incontro con una cultura diversa dalla propria, che assimilano e trasferiscono nella loro opera, diviene, per entrambi, motivo di riflessione sulle proprie radici. Gli artisti provengono da - e, quindi, si affacciano su - civiltà in rapido, caotico e doloroso divenire e ambedue si interrogano sul senso e sul valore delicato e sottile della tradizione, intesa quale sorgente profonda dell'identità. Come è possibile preservare origini, storia e patrimonio culturale senza che diventino un'ombra ingombrante, zavorra in un mondo che corre ad alta velocità verso la globalizzazione e si fa metropoli? Come è possibile accogliere gli stimoli della contemporaneità e della multiculturalità senza lasciarsi travolgere, snaturarsi e perdersi nel vortice dei cambiamenti? Entrambi ci parlano, nel loro codice artistico, di tali problematiche».La mostra è aperta fino al 20 maggio, dal lunedì al sabato dalle 10 alle 12.30, il sabato dalle 16 alle 19 e su appuntamento.

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GERUSALEMME - Inizia con un'invocazione al Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe a... (sezione: Globalizzazione)

( da "Leggo" del 13-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

GERUSALEMME - Inizia con un'invocazione al «Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe» affinché mandi «la sua pace sulla Terra Santa e su tutto il Medio Oriente» la preghiera che Benedetto XVI ha scritto e deposto ieri tra le pietre del Muro del Pianto,nel corso del suo pellegrinaggio a Gerusalemme. Prima di visitare la Spianata delle Moschee, il Pontefice si era recato nella Cupola della roccia, il più importante santuario islamico della Città Santa, dove aveva invitato i credenti cristiani e musulmani a «superare incomprensioni e conflitti del passato e a porsi sulla via di un dialogo sincero finalizzato alla costruzione di un mondo di giustizia e di pace per le generazioni che verranno». La giornata di papa Ratzinger si è conclusa con la messa celebrata nella valle di Giosafat, dove ha ammonito che Gerusalemme non dovrebbe essere un luogo di «chiusura, discriminazione, violenza e ingiustizia», ma «un microcosmo del nostro mondo globalizzato, che deve vivere la sua vocazione universale, un luogo che insegni l'universalità, il dialogo e la comprensione». Oggi il viaggio papale prosegue con l'unica tappa in territorio palestinese, a Betlemme, dove nel pomeriggio Benedetto XVI visiterà la grotta della Natività. Ad accoglierlo ci sarà il presidente dell'Autorità nazionale palestinese, Abu Mazen.

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Velezzo, le dinastie per la politica (sezione: Globalizzazione)

( da "Provincia Pavese, La" del 13-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

LA FAMIGLIA BRUSTIA Velezzo, le dinastie per la politica Padre e figlio in due liste diverse, ma non sono gli unici in paese VELEZZO. Il figlio candidato della lista Campanile ciminiera trattore. Il padre in quella "avversaria" denominata Per la pace contro il terrorismo, guidata da Raffaele Marini. Sono Mario Brustia, sindaco in carica dal 2004, e il padre Erminio, suo predecessore dal 1964 al 2004. E, come loro, altre famiglie del paese di 100 abitanti correranno in gruppi formalmente antagonisti alle elezioni del 6 e 7 giugno. In realtà, gli abitanti di Velezzo non gradiscono interferenze dall'esterno, formazioni marcatamente politiche che avrebbero potuto depositare la lista senza necessità di raccogliere le firme come succede nei Comuni con più di 1.000 abitanti. «Il paese è talmente piccolo, con poche esigenze, che un'eventuale lista di partito non avrebbe potuto incidere più di tanto all'interno dell'amministrazione comunale - commenta Mario Brustia, 49 anni, imprenditore agricolo come tutti i familiari - . E' chiaro che non ci sono attriti fra le due formazioni in campo: vogliamo continuare a governare il nostro paese nel solco della tradizione». Stesso orientamento anche per Erminio Brustia, 77 anni, da una vita in municipio prima come sindaco e oggi come consigliere di minoranza. «Non si parli di scontro elettorale fra padre e figlio perché fui io a creare la lista "alternativa" Per la pace contro il terrorismo più di vent'anni fa - spiega - . Preferiamo far amministrare al meglio il nostro piccolo paese da persone fidate, nell'interesse dei residenti». Nel 2004, dopo 40 anni esatti di regno incontrastato, Velezzo non poté più votare Erminio Brustia, che passò il testimone al figlio Mario, per via della legge che vieta il terzo mandato consecutivo entrata in vigore nel 1993. «E' una situazione di altri tempi, che forse nel nostro mondo globalizzato può anche incuriosire - interviene Marco Montagna, medico del paese - . Comunque, sempre meglio due liste che una sola». Ma le curiosità a Velezzo non sono finite. Della lista Campanile ciminiera trattore fanno parte i coniugi Pietro Cavigiolo e Maria Daniela Perotti, Giovanni Cavigiolo e Carla Buffa, i fratelli Debora e Mauro Pacella, Silvio Sossi e il figlio Nicolò. Nel gruppo Per la pace contro il terrorismo, invece, militano Alessandra Liberi, moglie di Mario Brustia, Silvia Del Bianco, moglie del candidato sindaco Raffaele Marini, Alessandro Della Corna e la moglie Loredana Rosati. Infine, Roberto Cazzulani e la moglie Maria Luigia Bartellone sono uniti in casa, ma separati dalla lista elettorale: il primo è con Brustia, la seconda con Marini. Nel 2004 Campanile ciminiera trattore raccolse 51 voti contro i 23 andati a Per la pace contro il terrorismo. Umberto De Agostino

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cinque giorni tra eco e lucio dalla il figlio di simenon racconta maigret (sezione: Globalizzazione)

( da "Repubblica, La" del 13-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

Pagina II - Torino Una folla di scrittori e non solo, tra gli stand: scendono in campo scienziati e filosofi, politici e religiosi Cinque giorni tra Eco e Lucio Dalla Il figlio di Simenon racconta Maigret Beppino Englaro si confronta con Flores d´Arcais e Travaglio su verità e menzogna Sassoon nelle vesti di Marx dialoga con Scalfari che interpreta Nietzsche Aprono Umberto Eco e Jean-Claude Carrière, nel mezzogiorno di domani (Sala Gialla), che faranno presente in un dialogo come non sia facile «liberarvi dei libri». Chiude Lucio Dalla, lunedì più o meno al tramonto (alle 18.30, nel medesimo e citato luogo), che con Marco Alemanno discuterà del volume Gli occhi di Lucio. Fra i due appuntamenti di ovvio e presumibilmente affollato richiamo, entrambi curiosamente ma casualmente targati Bompiani-Rcs, transiteranno gli altri ospiti di nome e di grido. Che sono parecchi, svariati e assortiti. Basti considerare che la letteratura internazionale mette in campo, tra gli altri, il poeta libanese Adonis, Ala Al Aswani, Jeffrey Deaver Alicia-Giménz-Bartlett, Francisco Gonzàles Ledesma, David Grossman, il cinese Yu Hua, Alberto Manguel, Orhan Pamuk, Arturo Pérez-Reverte, Salman Rushdie, Bjorn Larsson. Quella italiana risponde con Tullio Avoledo, Alberto Bevilacqua, Gianrico Carofiglio, Mauro Corona, Giuseppe Culicchia, Erri De Luca, Giorgio Faletti, Paolo Giordano, Claudio Magris, Valerio Massimo Manfredi, Margaret Mazzantini, Lidia Ravera, Pino Roveredo, Antonio Scurati, Susanna Tamaro, i poeti Giancarlo Majorino e Cesare Viviani. Tra le curiosità va ricordata la presenza di John Simenon, figlio del grande Georges, che parteciperà a una cena preparata con i piatti prediletti dal commissario Maigret (venerdì al ristorante Carignano). Se la scienza schiera Rita Levi Montalcini, l´etologo Danilo Mainardi, il biologo Edoardo Boncinelli e il neuroscienziato Giacomo Rizzolatti, che ha scoperto con i suoi collaboratori i neuroni-specchio, la filosofia è rappresentata da Giovanni Reale, l´antropologia da Marco Aime, la storia da Giovanni De Luna, Donald Sassoon (vincitore del Premio Alassio, dialogherà con Eugenio Scalfari: uno nella veste di Marx, il secondo in quella di Nietzsche) e da Luciano Canfora. L´islamismo si affida a Tariq Ramadan, la religione cattolica al cardinale Severino Poletto, la fraternità a Enzo Bianchi; la lotta alla povertà a Vandana Shiva e i disastri della globalizzazione a Ermanno Olmi e a Carlo Petrini. Una tema caldissimo è quello legato al caso di Eluana Englaro: sabato (alle 12 alla Sala dei 500) Beppino Englaro si confronterà con Paolo Flores d´Arcais e Marco Travaglio su «Verità e menzogna: categorie irrinunciabili o moraliste?». Infine l´attualità: ecco, tra i molti annunciati, Fausto Bertinotti, Emma Bonino, Edmondo Berselli, Gherardo Colombo, Massimo D´Alema, Ilan Pappè, il direttore di Repubblica Ezio Mauro, Aldo Schiavone. (r.t.)

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"gli ospedali? tutti lungo il gra" - paola coppola (sezione: Globalizzazione)

( da "Repubblica, La" del 13-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

Pagina IX - Roma Il sindaco "Gli ospedali? Tutti lungo il Gra" è una delle proposte per la Capitale della Commissione Marzano In autunno gli stati generali dell´economia e della società romana e a fine anno un piano strategico comunale il primo della città PAOLA COPPOLA Ospedali trasferiti lungo il Grande raccordo anulare, in centro solo pronto soccorsi e assistenza a domicilio. Lo spostamento «faciliterà l´accesso grazie ai parcheggi che si potranno facilmente creare», c´è scritto. «Saranno liberate molte risorse degli ingenti costi di manutenzione e di ammodernamento degli ospedali attuali, ormai datati». Un sistema di assistenza sanitaria stravolto. è una delle proposte contenute nella versione finale del rapporto "Roma porta dei Tempi" presentato ieri dal presidente della Commissione per il futuro di Roma capitale, Antonio Marzano, al Campidoglio. Metro in superficie, dopo scuola nelle strutture militari durante i mesi estivi, happy hour al supermercato con un´ora di prezzi scontati e prodotti che si ordinano col computer o il cellulare e l´adozione di una famiglia bisognosa in ogni municipio da parte di una famiglia abbiente, più video-sorveglianza, interventi idraulici e recupero degli argini, nuovi tratti navigabili e la ricostruzione del Porto di Ripetta per fare del Tevere una rete viaria, nuove isole artificiali a Ostia: questi sono invece alcuni degli altri tasselli da aggiungere nei prossimi 15-20 anni suggeriti per cambiare il volto di Roma, farne una città del futuro. Così la immaginano dopo sette mesi di lavori gli esperti convocati da Alemanno sul modello francese della commissione Attali. Una visione articolata in 5 ambizioni, 14 obiettivi e 139 decisioni. Il sindaco appoggia l´idea di fare della capitale un «punto di incontro tra dimensioni diverse che nella globalizzazione sono rimaste separate», come centro storico e periferia degradata. Punta sul progetto per le infrastrutture che, dice, «consentirà di fare un salto di livello». E, rilancia, in autunno «gli stati generali dell´economia e della società romana», a fine anno «il Piano strategico comunale, il primo di questa città», chiedendo un «patto» per sostenere lo sviluppo della città che faccia leva anche su risorse private e un coinvolgimento della società civile. Ora che il piano per Roma è nero su bianco, attira osservazioni e critiche di quanti lo considerano visionario ma lontano dalla realtà e difficile da realizzare. Un «libro dei sogni» o forse peggio «un´occasione mancata», che non convince né opposizione né sindacati.

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Ratzinger invoca la pace Gerusalemme sia città aperta (sezione: Globalizzazione)

( da "Unita, L'" del 13-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

Ratzinger invoca la pace «Gerusalemme sia città aperta» ROBERTO MONTEFORTE La prima volta che un pontefice visita la spianata delle Mosche e la Moschea della Cupola della roccia, terzo luogo sacro per l'Islam, che con la sua cupola d'oro domina Gerusalemme. Così è iniziata la seconda giornata di Benedetto XVI nella «città santa». Quindi si è recato al Muro del Pianto,i resti del Tempio di Salomone, luogo venerato dall'intero mondo ebraico e, infine, al «Cenacolo» ha incontrato i frati della Custodia di Terrasanta e nella cattedrale latina di Gerusalemme una rappresentanza della comunità cattolica della città. I simboli Una giornata, quella di ieri, di omaggio ai grandi simboli e ai leader religiosi di Gerusalemme, la città santa per Ebraismo, Cristianesimo e Islam. Un filo ha legato tutti gli avvenimenti: costruire la pace. «Manda la tua pace sulla Terrasanta, su tutto il Medio oriente e sull'intera famiglia umana» è scritto sul foglietto che il Papa «pellegrino» poggia in una fessura tra le pietre del Muro del Pianto. Ratzinger, come il suo predecessore Papa Wojtyla, sosta in raccoglimento e in preghiera davanti a quel Muro santo per l'intero mondo ebraico. Nella preghiera affidata a quel foglio invoca il «Dio di Abramo, di Isacco e Giacobbe» perché ascolti «il grido degli afflitti, dei timorosi e dei deprivati». Chiede l'impegno di tutti i leader religiosi a costruire percorsi di dialogo, riconciliazione e perdono. È la via che aveva indicato poco prima, al gran mufti di Gerusalemme, che lo ha accolto alla spianata delle moschee per accompagnarlo nella visita alla Moschea della Cupola. Il pontefice, che è entrato nella Cupola togliendosi le scarpe. Nell'omelia tenuta nel pomeriggio alla messa celebrata ha parlato di Gerusalemme. «Come un microcosmo del nostro mondo globalizzato, questa Città, se deve vivere la sua vocazione universale, deve essere un luogo che insegna l'universalità, il rispetto per gli altri, il dialogo e la vicendevole comprensione; un luogo dove il pregiudizio, l'ignoranza e la paura che li alimenta, siano superati dall'onestà, dall'integrità e dalla ricerca della pace». «Non dovrebbe esservi posto tra queste mura per la chiusura, la discriminazione, la violenza e l'ingiustizia». «I credenti in un Dio di misericordia - si qualifichino essi Ebrei, Cristiani o Musulmani -, devono essere i primi - ha concluso Benedetto XVI - a promuovere questa cultura della riconciliazione e della pace». Dopo le polemiche del giorno precedente era atteso il discorso del pontefice al Gran Rabbinato. Benedetto XVI lo ha voluto rassicurare. «La Chiesa non deflette dalla linea della riconciliazione tra cristiani ed ebrei». E si impegna perché questa sia «durevole» e segnata dalla «fiducia». Indica un percorso di «collaborazione comune» sui valori, non solo di confronto teologico. «Ebrei e cristiani - spiega - sono ugualmente interessati ad assicurare rispetto per la sacralità della vita umana, la centralità della famiglia, la libertà di religione e di coscienza per una società sana». Il pontefice ha anche sottolineato il lavoro svolto dalla commissione bilaterale vaticano-israeliana per sciogliere i nodi ancora non risolti, a partire dallo status giuridico dei luoghi santi. Il cenacolo Proprio in uno di questi, il Cenacolo, dove secondo la tradizione cristiana Gesù celebrò l'ultima cena con i discepoli, Benedetto XVI ha tenuto un discorso agli «ordinari» di Terrasanta dove è stato accolto dal «Custode» padre Pizzaballa. La presenza cristiana nella Terrasanta e nelle regioni vicine - ha affermato - «è di importanza vitale per il bene della società». Benedetto XVI ieri ha reso omaggio ai grandi simboli delle relegioni. È andato a visitare la Spianata delle Moschee, ha lasciato un messaggio al Muro del Pianto. Appello per la pace: Gerusalemme aperta a tutti.

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l'avamposto delle malattie "globali" - carlo picozza (sezione: Globalizzazione)

( da "Repubblica, La" del 13-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

Pagina XI - Roma La squadra Il primario Il volontario L´avamposto delle malattie "globali" A Trastevere l´équipe di Aldo Morrone in prima linea contro il ritorno delle patologie medievali San Gallicano/Dermatologia tropicale Niente liste di attesa, prestazioni appropriate e prescrizione solo di farmaci generici L´Oms segnala il Centro come modello da seguire insieme con altri 11 al mondo CARLO PICOZZA Vermi dalle bolle, chiazze di lebbra sulla pelle, pulci-scalpello sotto le unghie: torna il medioevo con la globalizzazione delle malattie? «Quel giorno sotto la doccia ho vissuto un incubo», racconta F.R., 37 anni, dirigente di banca. «Quasi svenni quando, passando la spugna sui foruncoli comparsi al mio rientro da un safari nel parco di Ngorongoro in Tanzania, vidi uscire piccoli vermi bianchi». «Arrivò qui sotto shock», ricorda Aldo Morrone, primario del servizio di Dermatologia tropicale, ultimo avamposto sanitario del San Gallicano rimasto in Trastevere. «Era affetta da miasi, patologia causata da una mosca che, pungendo, deposita le uova sotto la cute». Malattie di altri tempi? «Di altri mondi», precisa. «Sono più frequenti di quanto non si immagini». «Negli stessi giorni», continua Morrone, «un bimbo di un anno e mezzo, accompagnato dai genitori, arrivò con la patologia da larva migrans, causata dalla penetrazione sottocutanea di larve, contratta su una spiaggia di Anzio. Ed è di qualche settimana fa il caso di una laureanda che, su una spiaggia di Zanzibar, aveva "imbarcato" la tunga penetrans, pulce tropicale che si infiltra nelle unghie dei piedi e, crescendo, le solleva, tra spasmi e febbri». Anche un ricco commerciante che anni prima era stato in India per lavoro, si è presentato negli ambulatori dell´ospedale (voluto da Benedetto XIII nel 1725), con macchie sulla pelle, che si allargavano anestetizzandola: «Lebbra», scandisce Morrone. «Era rimbalzato per 5 anni da un ospedale all´altro prima di approdare qui. E non è l´unico caso. Si tratta di patologie rare ma con recrudescenze inaspettate». Quattro malattie esotiche per altrettanti italiani. Ma al San Gallicano si curano persone di ogni Continente. «Fino a qualche anno fa», spiega Morrone, «erano considerate malattie esotiche, tropicali: la globalizzazione e l´habitat in continuo cambiamento con animali e piante in adattamento perenne per il surriscaldamento del pianeta e la tropicalizzazione delle acque, le hanno trasformate in "ubiquitarie"». Dal 1983 sono studiate al San Gallicano da «dermatologi, infettivologi, tropicalisti, antropologi, geologi e fisici con i quali siamo gli unici al mondo a fare ricerche sulla podoconiosi, elefantiasi di gamba e piede, determinata dalla penetrazione di silicio nei vasi linfatici: mette a rischio la vita, creando disabilità a un milione di persone». Un´ottantina i volontari in campo, provenienti da ogni parte del mondo e con ogni specialità. Tra questi, Ugo Fornari, 85 anni, per 36 medico in Africa. Ogni mattina alle otto indossa il camice per le attività in ambulatorio: «Sono volontario per egoismo: impegnarmi per gli altri mi dà forza». «Per tante patologie», ancora Morrone, «siamo diventati un riferimento nazionale non solo per la qualità di ricerca e cure, ma per il nostro modello di assistenza che ci ha fatto guadagnare dall´Oms il riconoscimento di centro pilota con altri 11 nel mondo». Quale modello? «Niente liste di attesa, prescrizione solo di farmaci generici, appropriatezza delle prestazioni: un modello semplice, efficace per i nostri 12 mila assistiti l´anno e a basso costo per il Servizio sanitario». Con lo stesso modello il San Gallicano è in rete con gli ospedali italiani nel mondo per curare, con la telemedicina, le malattie tropicali. Assistenza e non solo: «Per la ricerca adottiamo il sistema Fuzzy: ci aiuta, con logica matematica, a creare un rapporto tra computer e medico utilizzando i concetti di frequenza, appartenenza e specificità delle malattie». Non più l´evidence based medicine, insomma, ma reti neurali artificiali, ragionamenti sfumati per mettere sotto osservazione più fattori di rischio. (5. continua)

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sono favorevole, ho un figlio di 22 anni disoccupato. rita. (sezione: Globalizzazione)

( da "Nuova Sardegna, La" del 13-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

Pagina 21 - Sassari Sono favorevole, ho un figlio di 22 anni disoccupato. Rita. Sono favorevole, ho un figlio di 22 anni disoccupato. Rita. Sono una ragazza di 32 anni, x me l'apertura di Ikea sarebbe una boccata di aria fresca, la possibilità di un lavoro non in nero e non sfruttato. Favorevole all'apertura dell'Ikea. Porte spalancate all'Ikea ma la struttura è lontana dal centro. Meglio sulla Buddi Buddi dove c'era già un progetto di zona commerciale. Sono molto favorevole, se poi deve assumere 600 persone ben venga vista la disoccupazione che c'è, dicano dove mandare il curriculum. Sarei favorevole se questa mega struttura venisse costruita a Nuoro, il cuore della Sardegna, anche perchè risolverebbe grossi problemi di disoccupazione. Assolutamente favorevole. Ovvio che sono favorevole, l'unico dubbio è sul numero di assunzioni. Marcello Sassari. Molto favorevole. I consumatori avranno di che guadagnarci. I commercianti forse no, ma questo è il gioco della concorrenza. Sono assolutamente d'accordo, quanto alla contrarietà della Conconfcommercio penso sia ora di guardare al di là del proprio orticello! Contrario. Il poco lavoro part time resta una elemosina. Favorevole perchè le lamentele dei commercianti sassaresi sono solo alibi, ma non incantano più. è finito il tempo di fregare i clienti. Si, perchè crea indotto e perchè non possiamo permettere che vada a Cagliari arricchendo ancora di più il Sud. Sono un ventiseienne disoccupato favorevole all'apertura dell'Ikea, anche perchè mi piacerebbe lavorarci visto che ho un mutuo da pagare. Sono favorevolissima all'apertura di Ikea, ci vuole novità e Sassari necessita di questi giganti del low cost come Ikea e Zara! Agnese. Capisco Soru che di globalizzazione-Ikea in sardegna non ne voleva sapere. Però l'arrivo di design scandinavo a prezzo raggiungibile mi fa piacere. Come cliente sono felicissima come commerciante meno. Penso a tutti i settori che andranno in crisi. Sassari sveglia! Finalmente qualcosa di concreto: Zara, Ikea, nuovi posti di lavoro. Favorevolissima all'apertura dell'Ikea! era ora che ci fosse anke in sardegna! non vedo l'ora di visitarla! Miriam da Orgosolo. Sono favorevole all'apertura dell'Ikea, basta fare tutto a Cagliari! A Cagliari ci hanno scippato già troppo, avanti Ikea. Anna. Siamo più che favorevoli, siamo entusiasti perchè abbiamo gia comprato in Ikea a Firenze e a Brescia e siamo rimasti soddisfatti. Mariano e Maria. Favorevole finalmente! Sarei felicissima se Ikea aprisse a Sassari! Grande qualità e design alla portata di tutti e tanti posti di lavoro! Monica da Alghero. Si a Ikea, finalmente lavoro sicuro e prodotti di qualità a minor costo. Sono più che favorevole purchè si dia il lavoro ai sardi! Ciao. sarebbe una bella novità per tutta la Sardegna poter avere un punto come l'Ikea dove andare a comprare qualcosa con meno soldi e una giusta concorrenza per tutti. 600 posti di lavoro che non inquinano, mica male. Benvenuta Ikea. Favorevole favorevolissima, vogliamo farci sfuggire anche quest'occasione x avere posti di lavoro e movimentare il mercato con una novità del genere? Sono favorevole all'apertura dell'Ikea. Finalmente! Promettono 600 assunzioni x avere le concessioni, poi come succede sempre i veri posti di lavoro saranno meno della metà. Comunque meglio di niente. Favorevole. Tanti dubbi per Ikea che offre prodotti interessanti e 600 posti di lavoro mentre x altri centri commerciali, aperti in passato..... Assolutamente favorevole; penso soprattutto ai 600 posti di lavoro. Contraria all'apertura, chi va a comprare all'Ikea? I dipendenti dei centri ke chiuderanno x la sua apertura? sono già troppi. Se una multinazionale ha scelto la Sardegna, per essere precisi Sassari, sarebbe da stupidi farcela scappare. Era ora che l'Ikea aprisse. Sono di Roma, vivo a Sassari, Ikea offre non solo mobili ma tanti articoli che qui costano molto di più e x trovarli devi fare un bè di giri. Massimo. Assolutamente contrario all'apertura. Sono assolutamente d'accordo, rifiutare sarebbe da stupidi. Con la crisi che incombe sarebbe come perdere un'occasione di rilancio per il Sassarese... Come hanno fatto a Palermo con Zamparini bisogna chiedere in cambio a Ikea una sponsorizzazione x la Torres! Sindaco sfrutti questa occasione. Un'occasione imperdibile per la nostra provincia, per l'enorme flusso di clientela che da tutta la Regione confluirà nel nostro territorio. Ma perché a Sassari quando c'è la possibilità di aprire un'attività bisogna interpellare i commercianti, la Confcommercio e il suo presidente? (segue)

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Bolzoni, ristrutturazione completata (sezione: Globalizzazione)

( da "Libertà" del 13-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

Bolzoni, ristrutturazione completata Chiusi lo stabilimento in Estonia e la linea di produzione in Spagna piacenza - Il consiglio di amministrazione della Bolzoni Spa di Piacenza, riunitosi ieri sotto la presidenza di Emilio Bolzoni, ha approvato i risultati del Gruppo al 31 marzo 2009. La Bolzoni ha registrato un fatturato consolidato pari a Euro 22,1 milioni, contro i 37 milioni dello stesso trimestre del 2008. La flessione del 40,2% è però sensibilmente inferiore agli indicatori del mercato di riferimento (-56,2% a livello mondiale) in cui opera il Gruppo. Sono inoltri stati completati gli interventi di ristrutturazione con un effetto sul primo trimestre 2009 di 2,1 milioni di euro e di ulteriori 1,45 milioni sui trimestri successivi. Tra gli interventi adottati la chiusura dello stabilimento in Estonia e della linea di produzione in Spagna con costi straordinari di ristrutturazione pari a 796mila euro. Al netto della posta straordinaria sopracitata, i dati di marginalità del Gruppo, se confrontati con i valori del primo trimestre 2008, registrano un Ebitda a pari a 53.000 euro rispetto ai 4,4 milioni del 2008, un Ebit negativo per 1,3 milioni rispetto ai 3,1 milioni del 2008 e un utile ante imposte negativo per 1,6 milioni di euro rispetto ai 2,4 milioni dello stesso periodo dello scorso anno. Considerati gli one off costs relativi alla dismissione degli stabilimenti in Estonia e in Spagna, la società registra un Ebitda negativo per 743.000 euro, un Ebit negativo per 2,1 milioni di euro e un utile ante imposte negativo per Euro 2,4 milioni. Importante il risultato raggiunto dalla società in termini di riduzione dell'indebitamento finanziario, passato da Euro 24,9 milioni del 31 dicembre 2008 ai 24,5 milioni del 31 marzo 2009. La politica di contenimento del debito volta a preservare la solidità finanziaria della società permette di affrontare l'attuale congiuntura nelle migliori condizioni possibili. «Il completamento della ristrutturazione aziendale, che su base annua permetterà una riduzione dei costi di 14,2 milioni di euro - ha affermato il presidente Emilio Bolzoni - consentirà al Gruppo di riequilibrare i costi alla tendenza di mercato registrata. L'ulteriore miglioramento della Posizione finanziaria netta è un importante segnale che ci permette di affrontare in modo positivo l'attuale situazione macroeconomica». La Bolzoni, società quotata al Segmento Star di Borsa Italiana, è il primo costruttore in Europa di attrezzature per carrelli elevatori e secondo a livello mondiale e sul mercato Usa. Con un fatturato 2008 di circa 141 milioni di euro, 19 società, di cui 5 stabilimenti produttivi in Italia, Usa, Finlandia, Germania e Cina e 14 filiali commerciali, la Bolzoni rappresenta un vero gruppo multinazionale. 13/05/2009

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up , cannes apre con un cartoon (sezione: Globalizzazione)

( da "Nuova Sardegna, La" del 13-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

La rassegna proseguirà sino al 24 maggio, Marco Bellocchio unico regista italiano in concorso «Up», Cannes apre con un cartoon La nuova pellicola della Pixar oggi in anteprima mondiale Un'edizione con grandi nomi Tra le star più attese, Penelope Cruz e Vittoria Mezzogiorno CANNES. Cannes inizia oggi e proseguirà fino al 24 maggio. L'Italia sarà rappresentata dal solo Marco Bellocchio, in concorso con «Vincere», mentre Asia Argento è membro di giuria presieduta da Isabelle Huppert. Un altro italiano sarà a Cannes, ancora in qualità di giurato: Paolo Sorrentino presiederà la giuria della sezione «Un certain regard». Oggi per la prima volta nella storia del festival un cartone in 3D aprirà la rassegna. E' «Up», ultima animazione della Pixar-Disney, che verrà presentata in anteprima mondiale. E, grazie a un accordo tra il circuito EuroPalace (Gaumont, Pathè) e la produzione, il film di apertura e la cerimonia inaugurale verranno trasmessi anche in diretta in alcuni cinema di Parigi, Marsiglia, Lione e Rennes. La cerimonia di apertura darà il via a 12 giorni di proiezioni, interviste, red carpet e feste a Cannes. Tra gli «eventi» attesi sulla Croisette, certamente la performance di Penelope Cruz: per la seconda volta in due anni sarà la spagnola recente vincitrice del premio Oscar a regalare il primo «brivido» della kermesse francese. Dopo il bacio saffico con Scarlett Johansson che nel 2008 fece ribollire Cannes, quest'anno la Cruz ci riprova mostrandosi per quindici secondi senza veli in «Broken Embraces», il film con cui Pedro Almodovar tenterà di aggiudicarsi la prima Palma d'oro della sua trentennale carriera. «Penelope è l'ultima diva rimasta al mondo», ha detto di lei il regista spagnolo, che dopo averla trasformata in una suora in «Tutto su mia madre» e nella donna coraggiosa di «Volver», l'ha voluta anche nel suo film più noir e costoso. Al nudo spagnolo della Cruz risponderà per l'Italia Giovanna Mezzogiorno, delle cui scene bollenti in «Vincere» di Bellocchio si favoleggia da giorni. In questo ennesimo festival orfano delle grandi produzioni Usa, che ancora risentono degli scioperi che hanno sconvolto Hollywood, occhi puntati anche su Jane Campion con «Bright Star», Lars Von Trier con «Antichrist», Michael Haneke con «White Bottom», Ken Loach con «Looking for Eric» con Eric Cantona, Quentin Tarantino con «Ingliorious Basterds» con Brad Pitt. Tra gli altri film ci sono quello di Ang Lee «Taking Woodstock» sul festival del rock e quello di Lou Ye «Spring Fever», che ha sfidato il divieto di fare film per cinque anni imposto dalla Cina per la sua precedente pellicola, «Summer Palace», presentata sempre a Cannes. Grande attesa, infine, per la pellicola di Terry Gilliam che sarà presentata fuori concorso, «The Imaginarium of Doctor Parnassus», ultima interpretazione di Heath Ledger (morto per overdose di farmaci prima di finire le riprese e sostituito da Johnny Depp), Colin Farrell e Jude Law.

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Diritto, mercato e regole uniformi saranno gli argomenti centrali della conferenza internazionale dedicata ai Global Standard che si apre oggi a Roma, coordinata dal Ministro dell' (sezione: Globalizzazione)

( da "Tempo, Il" del 13-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

stampa Diritto, mercato e regole uniformi saranno gli argomenti centrali della conferenza internazionale dedicata ai Global Standard che si apre oggi a Roma, coordinata dal Ministro dell'Economia Tremonti, che la considera una delle iniziative qualificanti della Il problema della regolamentazione del mercato globalizzato e delle operazioni di finanza internazionale era ben chiaro anche nella fase pre-crisi, ma oggi sta ricevendo la massima attenzione. L'argomento è fondamentale per la ripresa del mercato ed ha risvolti politici ed economici di gran rilievo. Infatti, non è difficile imbattersi in titoli obbligazionari regolati dalla legge inglese, con alla base prodotti derivati di credito retti dalla contrattualistica specialistica ISDA con legge di New York ed emessi da una società veicolo off shore. Su queste contraddizioni legislative Tremonti sta conducendo una piccola crociata; ne ha parlato al G20 di aprile a Londra con approfondimenti già in programma per il G8 che si svolgerà all'Aquila dall'8 al 10 luglio 2009. Tremonti sta pensando ad uno standard eticogiuridico che vincoli operatori e ordinamenti sovranazionali. Le ragioni profonde del Tremonti-pensiero possono essere rintracciate tra le righe dell'audizione del Ministro dinanzi alle Commissioni congiunte per gli affari esteri del 26 febbraio scorso. Dal quale emerge che l'idea di creare regole standard per la proprietà, i contratti ed altri elementi fondamentali del mercato nasce dall'allontamento se non dalla contrapposizione tra struttura del mercato, che è globale, e struttura delle istituzioni, che globali non sono affatto. Per realizzare l'obiettivo il Ministro penserebbe a tre necessarie misure: l'estensione della vigilanza pubblica, cui andrebbero sottoposti anche singoli strumenti finanziari (come i credit default swap); il rafforzamento della cooperazione tra le autorità di controllo; l'elaborazione di regole comuni più incisive e stringenti. Ed infine, come ha recentemente evidenziato Giulio Napolitano in un intervento sul Riformista, una divulgazione o condivisione di principi etici di mercato. Occorre però non demonizzare gli operatori. I Global Standard certamente saranno accolti con grande favore da tutti gli operatori di mercato ma dovranno essere intesi come complesso di regole o principi etico-giuridici condivisi e non imposti, discussi e non comunicati. Gli operatori, a tutti i livelli, stanno subendo in prima persona gli errori e la superficialità di strutture e operazioni confuse: emissioni obbligazionarie con difficoltà legali, con contenziosi impossibili e regolamentazione contraddittoria. Ed è per questa ragione che tutti hanno voglia di confrontarsi per andare avanti. La redazione di una carta costituzionale del mercato globale potrebbe essere, se condivisa, un'occasione unica di verifica tra tut

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l'ex tamburino della curva fiesole "le mie canzoni come la fede viola" - roberto incerti (sezione: Globalizzazione)

( da "Repubblica, La" del 13-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

Pagina XII - Firenze L´ex tamburino della Curva Fiesole "Le mie canzoni come la fede viola" Mandela "Farò tutti i miei successi. Sono amato e odiato perché nei miei testi dico le mie idee e racconto le cose come stanno" ROBERTO INCERTI GLI hanno detto di tutto: che è retorico, che è l´unico cantante capace di esprimere con verità i sentimenti della gente, che non si vergogna a mettere in dubbio un monumento nazionale come Zoff,. Marco Masini, dopo il bel successo ottenuto all´ultimo Sanremo con la dissacrante L´Italia torna in concerto nella sua Firenze. L´ex tamburino della Curva Fiesole è felice: «Farò tutti i miei successi, che non sono pochi: Perché lo fai, Disperato, Cenerentola innamorata, Malinconoia, Ci vorrebbe il mare, L´uomo volante, Le ragazze serie, T´innamorerai, Bella stronza, Vaffanculo, Principessa, ovviamente L´Italia». Proprio L´Italia ha creato molte polemiche, perché lei mette in luce le contraddizioni, le magagne del nostro paese. «Io credo che sia un pezzo bellissimo, una fotografia spietata dell´Italia. Vede, il pubblico con me si divide in due. In tanti mi dicono: Marco, ti amo perché hai il coraggio di dire la verità. Altri mi odiano per lo stesso motivo». Lei dunque è come la sua squadra del cuore: la Fiorentina, amata o detestata. «Io a livello di popolarità valgo Vasco Rossi e Eros Ramazzotti. C´è però una differenza: chi adora Eros o Blasco potrebbe amare chiunque, sono figli della globalizzazione come i tifosi della Juve, che potrebbero benissimo tifare Milan o Inter. Chi ama me è come i tifosi viola: con la Fiorentina sempre, al di là del bene e del male, in C2 o in lotta per lo scudetto». Quindi? «Ogni mia vittoria a Sanremo vale dieci scudetti della Juve, come il piazzamento in Champion dei viola». Marco Masini è un artista contro? «Sono uno che fa rock, che fa un pop melodico moderno. Nelle mia canzoni non ci sono seghe mentali, ma idee, le mie idee: c´è il coraggio di un artista che dice la verità, che non teme di pensarla in maniera diversa dalla maggioranza». Chi sono i suoi fan? «I ragazzi dai 10 ai 90 anni che non se la sentono di essere uguali agli altri. Le garantisco che fra il mio pubblico c´è uno zoccolo duro che non mi abbandonerà mai». La canzone che ama di più. «Caro babbo, ho detto più verità a mio padre in quel brano che in tutta la mia vita».

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Petrolio a 60 Usa più deficit Euro a 1,37 (sezione: Globalizzazione)

( da "Manifesto, Il" del 13-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

DIARIO DELLA CRISI Petrolio a 60 Usa più deficit Euro a 1,37 Galapagos La crisi quando toccherà il fondo e quando inizierà la ripresa? Il Fmi - che ieri ha presentato un rapporto sull'Europa - dice che per la ripresa occorrerà attendere la seconda metà del prossimo anno. Ma a Washington sostengono anche che il Vecchio continente oltre a varare uno stress test bancario come quello realizzato negli Stati uniti avrebbe bisogno di nuovi stimoli alla ripresa. Insomma c'è il dubbio che quanto finora fatto sia insufficiente. Il suggerimento è stato accolto prontamente dalla Spagna che ha varato nuovi incentivi per favorire le immatricolazioni di auto per frenare il crollo delle vendite (e della produzione) che va avanti da mesi. Nonostante i dati macroeconomici segnalino un accentuarsi della recessione, le quotazioni del petrolio da parecchi giorni sono in risalita e ieri è stata sfondata la soglia dei 60 dollari al barile. Certo il dollaro sta perdendo quota (attorno a 1,37 sull'euro) però l'ascesa del prezzo el greggio è insolita. Le interpretazioni sono almeno un paio. La prima è legata alla speculazione: i mercati in attesa della ripresa stanno cercando di spingere verso l'alto le quotazioni. La seconda è più semplice: c'è chi approfittando dei bassi prezzi sta facendo incetta di greggio. L'aumento della scorte negli Usa è una conferma, mentre una ulteriore conferma arriva da Pechino: in Cina in aprile la domanda di petrolio è tornata a crescere e le importazioni hanno fatto un salto del 13,6% annuo a 16,17 milioni di tonnellate metriche di greggio, equivalenti a 3,95 milioni di barili/giorno. Rispetto allo scorso mese di marzo l'import di greggio è salito del 3,7%, mentre l'importazione totale di prodotti petroliferi è salito in aprile del 21,1% mensile e del 2,6% annuo. A proposito della Cina, dai dati della bilancia commerciale Usa di marzo emerge che rispetto a un deficit complessivo di 27,58 miliardi di dollari, il disavanzo con Pechino è salito a 15,62 miliardi. Da notare che le esportazioni sono scese nel mese del 2,4%, contro una flessione dell'1% delle importazioni. In marzo gli Stati Uniti hanno importato petrolio per 11,98 miliardi di dollari al prezzo unitario di 41,36 dollari il barile. In febbraio questa voce era stata pari a 10 miliardi e il prezzo unitario era stato di 39,22 dollari il barile. È la prima volta in otto mesi che la bolletta delle importazioni di petrolio fa registrare un rialzo. L'anno scorso la bolletta aveva toccato il suo massimo a luglio, mese nel quale il greggio toccò il massimo storico di 147 dollari il barile. La crisi, intanto, si fa particolarmente pesante in Islanda (l'ultima previsione del governo indica una caduta del Pil del 10,6% per il 2009) mentre in Gran Bretagna la disoccupazione seguita a crescere e sono stati 244 mila i lavoratori che hanno perso il posto negli ultimi 3 mesi. Il tasso di disoccupazione è così salito al 7,1%, il livello più alto dal 1981. Nel mondo dell'auto piange anche la Nissan: lo scorso anno ha perso 1,62 miliardi di euro e chiuderà in rosso anche il 2009. Nell'elettronica giapponese brutte notizie per la Hitachi: lo scorso anno la conglomerata ha perso 6,1 miliardi. Il fatturato ha segnato un calo del 10,9% e anche Hitachi chiuderà in rosso i conti del 2009.

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La Cina spinge il petrolio sopra 60 $ (sezione: Globalizzazione)

( da "Milano Finanza (MF)" del 13-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

MF sezione: Primo Piano data: 13/05/2009 - pag: 4 autore: di Marcello Bussi il prezzo del greggio ai massimi dal novembre scorso. euro ai massimi dell'anno a 1,37 $ La Cina spinge il petrolio sopra 60 $ Gli investimenti fissi nelle aree urbane del colosso asiatico volano del 30,5%, segno che la crescita economica è pronta ad accelerare. E intanto Pechino fa incetta di materie prime Il prezzo del petrolio ieri è tornato sopra 60 dollari al barile per la prima volta dal novembre scorso. A innescare il rialzo è stata la Cina, dove gli investimenti fissi nelle zone urbane hanno registrato un balzo del 30,5% su base annua nei primi quattro mesi del 2009 a 3.708 miliardi di yuan (400 miliardi di euro), segno che il piano di stimolo dell'economia da 4 mila miliardi di yuan (430 miliardi di euro) sta funzionando. La prova è proprio l'aumento delle importazioni cinesi di petrolio, cresciute del 13,6% ad aprile, quando il secondo consumatore mondiale di greggio ha importato in media 3,9 milioni di barili al giorno. Certo, ieri è arrivato anche un dato di segno contrario: sempre ad aprile le esportazioni cinesi sono diminuite del 22,6%, registrando il sesto ribasso consecutivo. «L'economia sta rimbalzando», ha dichiarato Isaac Meng, economista di Bnp Paribas, «ma il miglioramento è guidato dalla domanda interna e dalla politica monetaria e fiscale di Pechino. Quindi è troppo presto per aspettarsi un forte miglioramento della domanda globale». Insomma, la Cina sembra essere finalmente tornata sulla strada di una crescita robusta, ma si tratta di una faccenda interna, che non segnala una ripresa anche negli altri Paesi. Guardando al lungo termine, però, anche questa è una notizia positiva perché si è sempre detto che la crisi è nata dall'esagerato indebitamento degli americani e dall'eccessivo risparmio dei cinesi. Adesso, almeno dalla parte di Pechino, la situazione sembra riequilibrarsi. Il caso del petrolio non è isolato, perché la Cina, approfittando dei prezzi ancora relativamente bassi, sta facendo incetta di materie prime, tanto che le importazioni di rame e alluminio ad aprile hanno raggiunto nuovi livelli record. E si segnalano anche forti acquisti di oro, che ieri ha toccato 920 dollari l'oncia, segno che la Cina sta cercando di diversificare i suoi investimenti, ora quasi tutti concentrati sui T-bond Usa e altri asset in dollari poco remunerativi. Il che dovrebbe fare suonare un campanello d'allarme negli Stati Uniti. D'altronde proprio ieri Mohamed El-Erian, ceo di Pimco, il più grande gestore di fondi obbligazionari del mondo, ha dichiarato che nei prossimi anni Cina, Brasile e India godranno di una «crescita robusta», mentre Usa, Giappone, Eurolandia e Regno Unito viaggeranno a bassa velocità. Per quanto riguarda Eurolandia, poi, il Fmi ha dichiarato che la crisi economica finirà solo nella seconda metà del 2010, quando l'Italia registrerà ancora una crescita negativa (-0,4%). Ieri, intanto, la valuta Usa si è indebolita ancora, contribuendo a spingere verso l'alto i prezzi del petrolio e delle altre materie prime, con l'euro salito ai massimi dell'anno a 1,3706 dollari. Colpa del deficit commerciale Usa, tornato a salire a marzo a 27,58 miliardi di dollari a causa del calo del 2,1% delle esportazioni. I prezzi delle case Usa, inoltre, nel primo trimestre hanno accusato un calo record del 14%.

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Ecco cosa permette all'economia serba di resistere meglio alla recessione (sezione: Globalizzazione)

( da "Milano Finanza (MF)" del 13-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

MF sezione: Commenti & Analisi data: 13/05/2009 - pag: 9 autore: di Roberto Ruozi Ecco cosa permette all'economia serba di resistere meglio alla recessione Da circa due anni si parla della crisi della finanza con quasi esclusivo riferimento alle economie altamente sviluppate e finanziarizzate. Poco si sa di altri paesi, i cui sistemi finanziari non possono peraltro essere stati completamente estranei a quanto è accaduto intorno ad essi, come dimostra molto bene l'esempio della Serbia. È quest'ultima un Paese di circa 88 mila chilometri quadrati di superficie, con una popolazione di circa 7,5 milioni di abitanti e un pil per abitante che non arriva a 10 mila euro. La Serbia ha vissuto tempi duri specie dopo la dissoluzione della Jugoslavia e ancora oggi ha molti problemi che crede tuttavia di risolvere a scadenza non lontana, ciò che dovrebbe consentirle di entrare prima del 2014 nell'Unione Europea. La sua economia reale non è fortissima ed è assistita da un sistema bancario composto da 34 istituti di cui una ventina a capitale (totalitario o maggioritario) straniero. L'attivo delle banche straniere (fra le quali occupano posizioni rilevanti Intesa Sanpaolo e Unicredit) è pari al 75% del totale del sistema bancario serbo, circa 20 miliardi di euro. Tale sistema – cosa quasi paradossale in un panorama mondiale disastrato – viene considerato uno dei settori più forti dell'economia nazionale nonostante conti un numero di operatori superiore a quello auspicabile. Si presume che qualche banca uscirà prima o poi dal mercato anche per non essere riuscita a superare la crisi in corso, che riguarda peraltro più l'economia reale che il mondo finanziario.Quest'ultimo è relativamente giovane ed è sempre stato molto tradizionale anche perché la banca centrale, soprattutto in attuazione di una drastica politica antinflazionistica, ha imposto alle banche di mantenere una robusta riserva obbligatoria non remunerata a fronte delle passività aziendali e anche rigidi coefficienti patrimoniali a fronte della concessione di credito all'economia. Questi provvedimenti ora pesano sulle banche, e sono fra le cause della loro scarsa redditività, che peraltro si associa a un rischio dell'attivo relativamente basso. Da questo punto di vista la situazione sta peraltro peggiorando. La crisi dell'economia reale sta infatti innalzando le sofferenze, le quali tuttavia rimangono al di sotto del 5% dei crediti in essere e sono quindi giudicate governabili anche alla luce dell'alta patrimonializzazione degli istituti, che li rende largamente rispettosi dei parametri di Basilea 2. I provvedimenti della Banca centrale sono anche responsabili almeno in buona parte degli alti tassi di interesse praticati sui crediti (che pare siano mediamente del 18%, a fronte di un tasso d'inflazione superiore al 10%), tassi sui quali sono in corso riflessioni soprattutto perché la cura della crisi economica in atto esige livelli dei tassi diversi. Il credito si sta peraltro rarefacendo anche perché le banche sono diventate ancor meno liquide, soprattutto a causa delle restrizioni attuate dalle capogruppo delle banche straniere alle prese con i problemi che ben conosciamo. Dato che i finanziamenti di tali istituzioni, insieme con quelli delle organizzazioni internazionali come la Banca Mondiale, sono la fonte principale di approvvigionamento delle banche straniere operanti in Serbia, la capacità di credito di queste ultime si sta riducendo. Ciò al tempo stesso non aiuta l'economia a riprendersi e rende difficile il calo dei tassi. Di fronte a tale riduzione l'economia rischia di soffrire ancora di più di quanto già non faccia, ma anche qui – come del resto è accaduto da noi – sembra che questo peggioramento non sia drammatico, trovandosi a convivere con la riduzione della domanda di credito da parte di un sistema economico che, investendo e producendo meno, presenta fabbisogni finanziari ridotti.La crisi finanziaria dei paesi ricchi si sta dunque ripercuotendo sulla Serbia nei modi seguono:a) frena lo sviluppo dell'economia reale e peggiora la capacità di credito e la capacità di rimborso delle imprese, aumentando le sofferenze bancarie;b) riduce la liquidità del sistema bancario provocando un credit crunch simile a quello di molte nostre economie.Nel complesso, tuttavia, la situazione sembra sotto controllo e non si intravedono pericoli, né particolarmente gravi né imminenti. La crisi di qualche banca, specialmente se di piccole dimensioni, è scontata, ma non potrà essere attribuita alla globalizzazione, bensì alle classiche problematiche connesse alla concorrenza e all'efficienza dei partecipanti al mercato, il quale ultimo, nella fattispecie che si sta considerando, è anche abbastanza concentrato. Le prime cinque banche ne controllano infatti più del 50%, ciò che, anche alla luce della modesta dimensione complessiva del sistema bancario serbo, lascia poche speranze agli operatori più piccoli, in realtà già marginali.In generale, il fatto che la Serbia sia relativamente poco agganciata al processo di globalizzazione dell'economia reale (le esportazioni rappresentano solo il 20% del pil) e che l'internazionalizzazione del suo sistema bancario sia di fatto a senso unico, ha in qualche misura limitato i danni di un fenomeno che, per le economie che si trovano in situazione opposta, ha conseguenze molto più gravi.

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In scena a San Vito Lo Capo il festival degli aquiloni (sezione: Globalizzazione)

( da "Sole 24 Ore, Il (Sud)" del 13-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

Sud sezione: COSTUME E SOCIETA data: 2009-05-13 - pag: 27 autore: Tempo libero In scena a San Vito Lo Capo il festival degli aquiloni Alla prima edizione in Sicilia presenti delegazioni di 24 Paesi S ono sempre di più gli appassionati di aquiloni e ora anche al Sud c'è anche un festival. Lo hanno organizzato, sulla scia della manifestazione che da 29 anni si tiene a Cervia in Emilia, a San Vito Lo Capo, in provincia di Trapani. Il centro siciliano dal 23 al 31 maggio ospita la prima edizione del "Festival Internazionale degli Aquiloni- Emozioni a naso in su!". Sulle spiagge sanvitesi si daranno appuntamento 50 aquilonisti provenienti da 24 nazioni (Australia, Austria, Canada, Cina, Francia, Germania, Ghana, Giappone, India, Indonesia, Inghilterra, Israele, Cile, Messico, Brasile, Italia, Lussemburgo, Nuova Zelanda, Olanda, Pakistan, Spagna, Svezia, Svizzera, Usa). Questi maestri si esibiranno con centinaia di aquiloni colorati e con forme, materiali e dimensioni diversi. Ospiti d'onore saranno Multiple Kite World Champion, Hans Silvester (celebre fotografo di aquiloni) e Ray Bethell, ultrasettantenne canadese vincitore di numerosi concorsi internazionali. Diverse le specialità nelle quali saranno chiamati a esibirsi: dal volo libero ai combattimenti dei Rokkau giapponesi, fino alle esibizioni acrobatiche. Il via della manifestazione è previsto per sabato 23 con la "Cerimonia delle Bandiere" che darà il benvenuto ai partecipanti, poi ogni giorno si avvicenderanno manifestazioni a fare da contorno a questi protagonisti dell'aria che potranno essere ammirati dalle 10 alle 24. Ogni giornata sarà chiusa da un concerto (si esibiranno fra gli altri Onde Sonore, Zona Sismica e Jim Porto) e a integrare la manifestazione ci sarà anche il tour dei "Girovaghi del vento": esperti aquilonisti che lanceranno le loro creazioni nei luoghi più suggestivi della provincia. Spazio anche ai prodotti tipici e artigianali con "La Fiera del Vento". Per i più appassionati e peri più piccoli, infine, ci sarà anche la possibilità di apprendere l'arte della costruzione degli aquiloni attraverso laboratori e botteghe artigiane. L'evento nasce da un accordo di collaborazione tra la "Tra&Pani E&Venti" e il Comune di San Vito lo Capo con il supporto dell'Aots (Associazione di operatori turistici di San Vito Lo Capo), la consulenza di "Artevento" di Claudio Capelli e dell'associazione culturale "Sensi Creativi". La manifestazione vanta anche la collaborazione di istituzioni ed aziende del territorio. Salvo Butera © RIPRODUZIONE RISERVATA Giocare con gli aquiloni. Un'immagine di una precedente edizione del festival tenutasi a Cervia

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Difendiamo i diritti di ogni uomo (sezione: Globalizzazione)

( da "Resto del Carlino, Il (Fermo)" del 13-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

CAMPIONATO DI GIORNALISMO pag. 10 Difendiamo i diritti di ogni uomo RAZZISMO NUMEROSI tifosi hanno insultato con cori razzisti il calciatore Balotelli. Questo episodio ha mostrato come il razzismo sia attuale in un mondo globalizzato dove lo scambio tra culture non avviene sempre in modo positivo. Il razzismo è uno sciocco pregiudizio in base al quale una persona ritiene che nel mondo esistano diverse razze umane e che la propria sia superiore alle altre. Il Genographic Project ha dimostrato che tutti discendiamo da un Adamo e da un'Eva primordiali provenienti dall'Africa. Ma perché la nostra pelle ha colori diversi? Perché i nostri avi si sono trasferiti in varie parti del mondo, in condizioni climatico-ambientali che ne hanno modificato alcune caratteristiche. Come avverte T. B. Jelloun nel libro Il razzismo spiegato a mia figlia', il razzismo nasce dalla paura del diverso. Tutti noi possiamo essere oggetto di tale pregiudizio, come durante l'emigrazione degli italiani in America agli inizi del 900. Il fattore più importante, però, è che tutti abbiamo in comune gli stessi desideri di felicità, libertà, giustizia e amore. Un esempio è nel libro Stranieri come noi' di Zucconi, dove un ragazzo marocchino emigrato a Parigi ha molte difficoltà ad integrarsi, ma l'incontro con uno sguardo amorevole gli impedirà di darsi alla malavita. Un mondo senza razzismo è possibile, a patto che le Nazioni Unite operino contro ogni forma di intolleranza e con una concreta politica di aiuto ai paesi poveri. Ognuno deve assumersi con coraggio la propria responsabilità nella difesa dei diritti inviolabili di ogni uomo, come ha fatto Atticus Finch nel libro di Lee, Il buio oltre la siepe', pronto a difendere un nero in un tribunale dell'Alabama degli anni '30. IIIB

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Ca' Foscari poliglotta: 40 le lingue insegnate (sezione: Globalizzazione)

( da "Sole 24 Ore, Il (Nord Est)" del 13-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

Nord-Est sezione: EST data: 2009-05-13 - pag: 14 autore: Note: * Corso a numero chiuso Università. Il più grande laboratorio specializzato in Italia Ca' Foscari poliglotta: 40 le lingue insegnate In aula cantonese, yiddish, urdu e sanscrito VENEZIA A CURA DI Francesco Cavallaro C'era una volta l'inglese. Ora le lingue del futuro sono cinese, giapponese, russo e arabo. La Facoltà di Lingue e letterature straniere dell'università Ca' Foscari di Venezia, con i suoi 141 anni di storia, è il più grande "laboratorio" linguistico d'Italia. Qui vengono insegnati 40 diversi idiomi; fra quelli meno comuni il cantonese, il mancese, il tibetano, l'urdu e l'yiddish, una lingua germanica di origine ebraica. Cinque i corsi di laurea di primo livello, sei quelli cosiddetti "magistrali" (si veda tabella in pagina), distribuiti fra le sedi del centro storico e di Treviso. In alcuni casi è previsto il numero chiuso. E dopo la laurea? Alcuni girano il mondo, magari lavorando all'interno di qualche multinazionale; altri trovano un'occupazione a pochi chilometri da casa. «Ormai da anni, secondo una tendenza più che consolidata iniziata con la delocalizzazione, sono molte le aziende venete che hanno aperto sedi commerciali o produttive all'estero, nelle più svariate parti del pianeta – commenta Alide Cagidemetrio, preside della Facoltà di Lingue e letterature straniere –Qualche imprenditore si è spinto addirittura in Tibet.Di conseguenza c'è una crescente necessità di laureati in lingue, è lo stesso mercato che ce lo chiede. Non si tratta solo di saper parlare correttamente il portoghese piuttosto che il turco; è in gioco una più complessa capacità di interazione linguistica e culturale. I neolaureati sono chiamati a essere dei professionisti di alto livello e al tempo stesso devono essere abili nell'assimilare la cultura straniera: questa è la vera globalizzazione». Lo studente che si iscrive a Lingue a Ca' Foscari ha aspettative molto elevate. Una laurea e, dopo, un lavoro sicuro. «Molti giovani entrano e hanno già una mentalità cosmopolita – prosegue Cagidemetrio, che a Ca' Foscari insegna Storia della cultura Nordamericana –,sono interessati al mondo intero, desiderano diventare imprenditori di loro stessi. E alla fine, una volta terminato il percorso di studio, sono in grado di costruire una propria specifica professionalità. Oggi più che mai conoscere le lingue è il passaporto per fare carriera». E l'inglese? «Ormai – prosegue – è dato per scontato che tutti lo conoscano. La nuova frontiera è la Cina. E se dovessi scommettere sulla professione del futuro pronosticherei il comunicatore aziendale. A questo proposito abbiamo avviato un nuovo corso, quello di Relazioni internazionali comparate, che forma lo studentea interagire con i nuovi media. E la Fondazione di Venezia ha finanziato quattro borse di studio per gli studenti che si sono dimostrati meritevoli; si tratta di una misura che dovrebbe essere adottata con più frequenza in Italia. Nel nostro Paese – prosegue il preside –non c'è la cultura del sostegno alle istituzioni; anzi, nel caso delle Università il decreto Tremonti ha tagliato fino all'osso i fondi. Quando i vecchi docenti andranno in pensione non è sicuro un adeguato ricambio generazionale. Questo è il paradosso: gestiamo un ateneo di eccellenza, ma siamo a rischio chiusura». www.unive.it © RIPRODUZIONE RISERVATA Alide Cagidemetrio PRESIDE FACOLTà DI LINGUE Paradosso. L'ateneo dimostra la propria eccellenza, ma il taglio dei fondi all'istruzione ne mettea rischio il proseguimento

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Ardesia, crollo dell'export (sezione: Globalizzazione)

( da "Sole 24 Ore, Il (Nord Ovest)" del 13-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

Nord-Ovest sezione: ECONOMIA e IMPRESE Liguria data: 2009-05-13 - pag: 20 autore: Distretti. I produttori soffrono la concorrenza cinese sui tavoli da biliardo Ardesia, crollo dell'export Il Fisco sta valutando un adeguamento degli studi di settore GENOVA Jada C. Ferrero Un intero comparto in bilico, su un tavolo da biliardo. Un piano inclinato, purtroppo. La crisi infierisce sul distretto industriale dell'ardesia, una cinquantina di imprese nell'entroterra di Chiavari (Genova), storicamente specializzate nell'estrazione e lavorazione della pietra nera. è il più antico distretto industriale ligure (1993). Per anni, fino al 2000, grazie alle lastre per biliardi hanno sviluppato un buon business, da collaterale diventato primario. Ora hanno appena ottenuto dall'Agenzia delle entrate una promessa di cautela, in vista della dichiarazione dei redditi: non saranno attivati accertamenti esclusivamente basati sugli studi di settore. Troppo spesso, nel loro caso, il software Gerico si mette a protestare. E l'Osservatorio regionale per l'adeguamento degli studi di settore ha ammesso che ricorrono, per crisi, condizioni di marginalità economica. Il "periscopio" tributario, presieduto dallo stesso direttore dell'Agenzia ligure, Franco Latti, è uno strumento riformato a livello nazionale nel gennaio 2008 proprio per intercettare anomalie particolari o casi territoriali, e segnalarli a Roma. «Mai congrui – ammette la presidente del distretto Franca Garbarino, titolare di due imprese ardesiache –e siamo riusciti a farci riconoscere che ci sono ragioni oggettive per non essere più parametrati ai tempi del boom». In parte una buona notizia, dunque. «Adesso – spera Garbarino, fresca presidente della delegazione Tigullio di Confindustria Genova, della quale coordina la sezione ardesiaci – guardiamo alle prospettive del piano casa e confidiamo che la Regione approvi una norma paesaggistica di tutela della tradizionale ardesia+». Il 70% di queste Pmi, per lo più familiari, estrae la pietra dalle cave dei dintorni (qualche miniera anche nell'Imperiese), il 30% la lavora. Negli anni 90 gli Usa, grandi compratori di biliardi col cuore di pietra ligure sotto il panno verde, sono stati ottimo sbocco della produzione, in tempi recenti riconvertita a impieghi in edilizia, arredo e design. Poi, benché i professionisti Usa della stecca siano convinti che nessun altro tavolo ha la stessa balistica di una lastra della Val Fontanabuona, hanno debuttato sul mercato le concorrenti di pietra brasiliana. Quindi ecco l'India e, dal 2001, la Cina, che si è imposta con la pietra e col biliardo chiavi in mano. Due competitor che sono arrivati nel 2008 a erodere –ognuno –un 38%del mercato Usa, relegando l'Italia, che nel '90 dominava con il 70%, al 4,11% (Brasile 8 per cento). La concorrenza opera in cave a cielo aperto, anziché in miniera come in Liguria, con spese di sicurezza e manodopera assai inferiori, sicché l'ardesia fontanina ha costi di produzione di 3-5 volte più alti. Negli anni ruggenti il business delle lastre da biliardo costituiva la principale componente dell'export, anche l'85% del fatturato complessivo del distretto (circa 50-60 milioni). Sono rimaste 3 delle 11 imprese che cavalcarono l'onda. E le ultimissime Usa non confortano. I dati Istat sull'export italiano di ardesia – integralmente riconducibili alla Liguria – raccontano di ottime performance fra il 1991, anno in cui grazie alla pietra nera si fatturarono oltre confine 15,2 milioni di euro, e il top del 2000, oltre 30 milioni. Poi il declino: a quota 15 milioni nel 2004, a 7,7 nel 2008. Da secoli la Val Fontanabuona fa tesoro di questa roccia metamorfica vecchia di 70-80 milioni di anni, sedimentazione progressiva di un limo finissimo, detta anche "lavagna" dalla cittadina del Tigullio omonima che ha donato alle scuole l'oggetto più tipico. In Liguria, mille tracce: tetti, facciate, pavimenti, «ciappe» per cuocere la carne alla brace. Dal 2006 esiste un consorzio di tutela, un marchio di qualità, Original Italian Slate. Una sola attività tradizionale rimane svolta a mano: il lavoro dello spacchino, che sfalda lungo linee verticali "naturali" i mastodontici blocchi di pietra fissile, con pochi magici colpi di scalpello. © RIPRODUZIONE RISERVATA All'opera. Una fase di lavorazione dell'ardesia nell'entroterra di Chiavari DONATELLA PICCONE

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PERUGIA (sezione: Globalizzazione)

( da "Nazione, La (Umbria)" del 13-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

PERUGIA / TRASIMENO pag. 8 PERUGIA «PERUGIA ha il dovere di difendere la... PERUGIA «PERUGIA ha il dovere di difendere la qualità e la sicurezza del lavoro, l'imprenditoria del territorio, i grandi nomi dell'industria e del commercio, le micro-imprese a conduzione familiare, e le pmi, quelle che amo definire multinazionali tascabili, che puntando su un prodotto di nicchia e su un know-how altamente specializzato, sono riuscite a farsi strada, con successo, nel mercato globalizzato». Ha esordito così Wladimiro Boccali, candidato sindaco di Perugia intervenendo a un incontro con i dipendenti dei Magazzini Fioroni che si sono dati appuntamento al circolo Arci di Balanzano. «Mantenere lo status quo oggi però non è più sufficiente ha aggiunto . La congiuntura economica negativa ci impone di investire in maniera seria sullo sviluppo economico, sostenendo lavoratori e imprese in difficoltà, promuovendo progetti ad alto tasso tecnologico e con una buona spendibilità sul mercato». Con questo incontro Boccali ha voluto rassicurare tutta la categoria degli operai e degli impiegati del perugino, garantendo loro l'intenzione di mettere in atto ogni strategia politica volta a garantire posti di lavoro e redditi adeguati. L'amministrazione dovrebbe intervenire con sussidi e sostegni in grado di proteggere i redditi di coloro che perdono il lavoro.

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È ripartito il rally del petrolio (sezione: Globalizzazione)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 13-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

Il Sole-24 Ore sezione: MONDO data: 2009-05-13 - pag: 7 autore: La risalita delle commodities. Si ricrea il legame tra il rialzo dei mercati finanziari e quello del greggio è ripartito il rally del petrolio La Cina spinge il Wti sopra i 60 dollari, ai massimi da novembre Riccardo Sorrentino Prima o poi la crisi finirà. Ma come? è una domanda che occorre porsi, il giorno in cui il petrolio sale oltre i 60 dollari, ai massimi da sei mesi. Quali scenari si aprono se, in quello che sembra il momento di una timidissima svolta, alcuni mercati si infiammano di nuovo? La cronaca della seduta di ieri racconta di un contratto giugno che al New York Mercantile Exchange si è portato a 60,08 dol-lari, il massimo dall'11 novembre, prima di scivolare intorno a quota 59 sulla scia del calo delle borse. Il rialzo da inizio dell'anno, scattato anche a causa dei tagli dell'offerta dell'Opec, è ora del 34 per cento. La giornata di ieri è però sembrata un flash-back. Un ritorno a qualche mese fa, quando i mercati delle materie prime salivano rapidamente per motivi non chiarissimi: la domanda dei Paesi emergenti, dicevano alcuni; la pressione della liquidità in cerca delle ultime occasioni di guadagno, secondo altri. Ieri le due ipotesi sono state riproposte insieme. Perché il rally è partito dalla pubblicazione dei dati sull'import cinese di petrolio di aprile: il mese scorso gli acquisti sono saliti del 14% con consegne che hanno raggiunto i 16,17 milioni di tonnellate, 3,9 milioni di barili al giorno. C'è quindi un fatto:la maggiore domanda del secondo consumatore mondiale di energia (che però vede le esportazioni in continuo calo). E c'è un'aspettativa: la scommessa su un rialzo generato dalle prospettive della ripresa economica.Un'attesa,questa,rinforzata dai dati sul deficit commerciale americano, che a marzo è tornato a crescere dopo otto mesi di contrazione anche a causa delle maggiori importazioni, in valore e in volume, di greggio. Il problema ora è lo stesso di qualche mese fa: c'è, ed è individuabile, un nesso tra questi prezzi e la domanda di greggio? La risposta è quasi impossibile, dal momento che gli economisti discutono ancora sull'interpretazione del boom del petrolio, salito a 147 dollari a luglio 2008 e poi calato bruscamente, proprio come accade nelle bolle, con il peggioramento della crisi. A dicembre era a 32 dollari. Anche il recente recupero del greggio è avvenuto in circostanze che possono far pensare a un fenomeno tutto interno ai mercati finanziari. Si è creata una forte e inconsueta correlazione tra borse e petrolio, che sono salite insieme (si veda il grafico). Un gioco che si è ripetuto anche ieri, coinvolgendo come sempre, ma allo specchio, anche il dollaro, sceso fino a quota 1,3706 per un euro, ai minimi dal 23 marzo. L'elevatissimo livello delle scorte - ai massimi da 19 anni negli Usa, a causa di una domanda ancora debole- avrebbe però consigliato un andamento meno brillante per Wti e Brent. Al punto che nei giorni scorsi diversi analisti hanno immaginato che, entro l'estate, azioni e greggio dovrebbero prendere direzioni diverse. Se questo non dovesse avvenire, allora nascerebbe un dubbio forte, che aleggia da tempo: che direzione sta prendendo l'enorme liquidità immessa in circolazione da Governi e Banche centrali? Tra investimenti reali ridottissimi - in molti paesi erano insufficienti, come diceva Ben Bernanke nel 2005, anche in tempi felici- non c'è il rischio che essa gonfi i prezzi, iniziando dalle quotazioni finanziarie? I (pochi) economisti liberisti di scuola austriaca, ipersensibili al tema, già parlano della mini-bolla di Obama, e questo, dopo i crolli dei mesi scorsi, appare un po' azzardato. Il pericolo però c'è, soprattutto per le materie prime, e non può essere ignorato. I mercati delle commodities - spiegava una ricerca della defunta Lehman un anno fasono piccoli e illiquidi e hanno "fondamentali" che cambiano lentamente, a differenza delle borse animate da aziende dinamiche. Basta un po' di liquidità in più, allora, per scatenare forti rialzi, tali da frenare anche riprese più robuste. è uno scenario preoccupante. riccardo.sorrentino@ilsole24ore.com MINIBOLLA DI OBAMA? Per alcuni economisti il rimbalzo delle quotazioni è l'effetto della gigantesca iniezione di liquidità guidata da Fed e Tesoro Usa

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In Italia e Usa la stessa paga (sezione: Globalizzazione)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 13-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

Il Sole-24 Ore sezione: JOB 24 data: 2009-05-13 - pag: 27 autore: Industria meccanica. In Europa i lavoratori meno retribuiti sono i serbi (2,83 euro) e i romeni (3,04) In Italia e Usa la stessa paga Nei due paesi gli stipendi orari netti degli operai valgono 13 euro Cristina Casadei è ormai un mito da sfatare che il problema sia solo il costo del lavoro. Sulla decisione delle multinazionali metalmeccaniche di chiudere uno stabilimento piuttosto che un altro, di investire o disinvestire, pesa un gomitolo di motivazioni. C'entra la posizione geografica, la logistica, la flessibilità, la sindacalizzazione dei lavoratori, il costo dell'energia. Sia che riguardi le auto che gli elettrodomestici, il futuro del lavoro dei metalmeccanici in Italia dipende da una serie di variabili in cui, come dicono chiaramente i dati internazionali che ha ci fornito la Imf metal, ossia la International metalworkers federation, il costo del lavoro ha un peso sempre meno determinante. Alla vigilia del rinnovo del contratto della categoria, in Italia si è aperta un'importante riflessione che, nonostante la crisi e la necessità di rimanere unite, vede le organizzazioni sindacali divise e decise ad andare verso la presentazione di una piattaforma separata. Negli anni Ottanta, quando multinazionali come Electrolux o Whirpool decisero di venire a produrre in Italia, il nostro paese era una zona low cost, grazie alla combinazione tra il basso costo del lavoro e le agevolazioni delle aree depresse in cui rientravano le regioni del Sud, ma anche alcune del nord come il Friuli Venezia Giulia. «Quel tempo è ormai definitivamente alle spalle – racconta Gianluca Ficco della Uilm – e il costo del lavoro, per esempio, è allineato alla media europea». La globalizzazione ha ribaltato la catena del valore e così i temi che in passato si trovavano sempre in fondo e di cui si è sempre discusso poco, oggi sono diventati decisivi per mantenere la produzione in un sito piuttosto che in un altro. La catena del valore si è spostata sempre più verso la logistica e il commercio e questo spiega anche perché gli stabilimenti per poter essere produttivi devono avere numeri molto elevati. Se prendiamo un grande elettrodomestico, secondo un calcolo fatto dalla Fim-Cisl, il costo diretto della produzione ossia il costo del lavoro degli operai rappresenta il 12,4%, quello indiretto ossia il costo del lavoro degli impiegati il 9%, quello delle materie prime e dei componenti il 68%, la manutenzione degli impianti l' 1% e così via. Si spiega così che nelle decisioni di produrre in Polonia ci sono ragioni che vanno ben al di là della voce costo del lavoro. Scorrendo la tabella che confronta la paga oraria netta dei metalmeccanici di tutto il mondo, l'Italia con 13,87 euro può dirsi decisamente vantaggiosa rispetto alla Germania dove è di 21,90 euro, ossia il valore più alto in assoluto, o il Canada dove è di 16,69 euro. Un po' più svantaggiosa del Regno Unito dove è 12,81 euro, della Francia doveè 10,45 euro e degli Stati Uniti dove è 13,46 euro. Certo lontana dai nuovi paesi low cost dove le multinazionali, comprese quelle con l'headquarter in Italia, stanno facendo importanti investimenti. In Italia la retribuzione dei metalmeccanici è quattro volte e mezzo quello rumeno ( 3,04), ben tre volte che in Polonia dove è 4,73 euro e qualcosa meno che in Cina dove è 5,86 euro. è quattro volte che in Brasile dove è 3,62 euro, sei volte che in Serbia dove è 2,83 euro. Sensibili le differenze nel potere d'acquisto. Infatti se in Brasile per un chilo di farina un metalmeccanico deve lavorare ben 12 minuti e in Cina 11 e mezzo, in Canada 3 e mezzo, in Germania appena un minuto e mezzo, in Gran Bretagna e Italia 4, in Polonia 6 e mezzo. Se prendiamo un chilo di carne di vitello per comprarla un metalmeccanico in Brasile deve lavorare 8 minuti, in Canada 35, in Cina 38, in Germania 29 e mezzo, nel Regno Unito 8, in Italia ben 51 minuti e mezzo, in Polonia 11 e mezzo. La Germania per l'acquisto del cibo è il paese dove in media i metalmeccanici devono lavorare meno tempo e dove il loro poter d'acquisto appare più alto. Non deve essere un caso insomma che la potentissima e ascoltatissima Igm metal, il più forte sindacato dei metalmeccanici, sia proprio in Germania. E ancor meno lo è che in Brasile «pur avendo molti iscritti il potere del sindacato si ferma prima della porta della fabbrica e non c'è una rappresentanza sindacale in fabbrica che discute con l'azienda l'organizzazione del lavoro, gli orari, gli straordinari, le ferie –dice Gianni Alioti, responsabile per le relazioni internazionali della Fim-Cisl –. Il paese rientra tra quelle che noi definiamo le aree franche». In altre parole le zone dove un grande gruppo in genere non si trova la strada sbarrata dalle rivendicazioni dei rappresentanti dei lavoratori. Pur avendo avuto in passato un sindacato molto popolare e forte, Solidarnosc, oggi anche la Polonia ha rappresentanti dei lavoratori molto concilianti «anche perché ci sono realtà dove oltre il 90% della forza lavoro ha un contratto a tempo determinato e c'è un uso molto forte dei contratti di somministrazione », continua sempre Alioti. Ma non è quella della Polonia la massima flessibilità. Piuttosto è quella dei «contratti individuali molto diffusi in Brasile dove sulla linea si trovano operai con una sorta di partita iva, con cui è dunque possibile sciogliere il rapporto molto facilmente », aggiunge Alioti. Gli Stati Uniti sono invece un paese dal duplice volto. Se nelle fabbriche dei grandi produttori americani, da Chrysler a General motors, impera lo Uaw (United auto workers), in quelle dei produttori giapponesi non esiste una vera e propria rappresentanza e difficilmente potrà mai esserci. «Le regole prevedono infatti che se un'azienda non è sindacalizzata bisogna organizzare un sindacato dall'esterno e poi fare un referendum tra i lavoratori – spiega Alioti –. Solo se il sindacato riesce ad ottenere il 50% più uno di voti può entrare in fabbrica. Per questo molte aziende sono union freee poi non dimentichiamo la storica campagna del sindacato americano all'insegna del buy american che non ha certo invogliato gli operai americani della Toyota a sindacalizzarsi». © RIPRODUZIONE RISERVATA LE STRATEGIE Secondo l'International metalworkers federation il costo del lavoro non è più la leva che determina i piani delle multinazionali

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COMUNICARE ALL'ESTERO IN MODO PIÙ CONVENIENTE: SWISSCOM RIDUCE CONSIDEREVOLMENTE LE TARIFFE DI ROAMING (sezione: Globalizzazione)

( da "marketpress.info" del 13-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

Mercoledì 13 Maggio 2009 COMUNICARE ALL’ESTERO IN MODO PIÙ CONVENIENTE: SWISSCOM RIDUCE CONSIDEREVOLMENTE LE TARIFFE DI ROAMING Berna, 13 maggio 2009 - Al 1° luglio 2009 Swisscom riduce nuovamente le proprie tariffe per l’utilizzo del cellulare all’estero e con la nuova World Option Flex offre un’opzione valida a livello mondiale su tutte le reti comprendente telefonia, Sms e traffico di dati. Solo per la Svizzera, la fatturazione del canone di base viene effettuata in base all’effettivo utilizzo. Ai clienti che nell’arco di un mese non utilizzano l’opzione non sarà addebitato nessun costo. Oltre all’introduzione della nuova opzione, Swisscom migliora ulteriormente le informazioni sulle tariffe per i clienti all’estero e riduce la tariffa standard per la trasmissione di dati all’estero. Già nell’autunno 2007 Swisscom ha significativamente ridotto le tariffe standard per la telefonia nel resto d’Europa, proponendo quindi prezzi inferiori del 50 percento rispetto a quelli dei due grandi concorrenti. Con la nuova World Option Flex, Swisscom offre da oggi ai propri clienti un’ulteriore opzione di risparmio grazie alla quale rispetto alle tariffe standard è possibile risparmiare in tutto il mondo fino al 29 percento sulla telefonia, fino al 50 percento sugli Sms e fino all’80 percento sul traffico di dati. Così nel resto dell’Europa con quest’opzione i clienti pagano solo 60 centesimi anziché 85 centesimi per minuto di conversazione. Inoltre il costo per ciascun Sms è di soli 20 anziché 40 centesimi e di 2 anziché 10 Chf per megabyte di trasmissione di dati. Per la prima volta in Svizzera l’offerta contiene un equo canone dell’opzione pari a Chf 9 al mese, fatturato solo se il cliente utilizza il suo cellulare all’estero. In caso contrario il canone non viene conteggiato. Poiché l’opzione è valida in 208 Paesi del mondo su tutte e 528 le reti partner di Swisscom, i clienti non devono preoccuparsi di scegliere la rete più conveniente da utilizzare all’estero, in quanto usufruiscono automaticamente delle tariffe più vantaggiose. A partire dal 1° luglio 2009 la nuova opzione potrà essere richiesta gratuitamente tramite Sms al 444 con il testo “Start Worldflex” o tramite la hotline al numero 0800 55 64 64. L’opzione può essere disdetta mensilmente. Migliore trasparenza delle tariffe Già oggi, in caso di viaggio in altri Paesi europei, quando varcano la frontiera molti clienti ricevono automaticamente informazioni via Sms sulle tariffe di roaming valide. Nei prossimi mesi Swisscom migliorerà progressivamente queste informazioni per aumentare la trasparenza delle tariffe all’estero. Con una serie di misure adeguate Swisscom intende così proteggere i propri clienti da elevate fatture Natel dovute all’utilizzo all’estero. La tariffa standard per il traffico di dati all’estero diminuisce Parallelamente all’introduzione della nuova World Option Flex, dal 1° luglio 2009 Swisscom riduce del 30 percento circa la tariffa standard per la trasmissione di dati all’estero, passando da Chf 14 a Chf 10. I clienti che all’estero controllano solo saltuariamente la loro posta elettronica o visitano le pagine Internet con il cellulare beneficiano così di una tariffa più vantaggiosa. Swisscom raccomanda tuttavia a tutti i clienti che desiderano utilizzare Internet all’estero con il loro cellulare, di prenotare la nuova World Option Flex, per usufruire delle tariffe di comunicazione dati molto più convenienti. Per i clienti l’opzione costituisce già un vantaggio con una trasmissione di dati appena superiore a un megabyte. La nuova World Option Flex in breve Clienti privati Destinazione chiamata Chiamate in entrata Sms Dati (Chf/mb) Canone dell’opzione:Chf 9/ mese Tariffe in Chf Iva incl. locale Ch/ue Ue Europa 0. 60 0. 30 0. 20 2. 00 Resto dell’Europa (incl. Usa, Can, Aus, Nzl) 1. 20 1. 90 1. 10* 0. 30 4. 00 Resto del mondo 1. 40 3. 00 2. 70** 0. 35 7. 00 * Eccezioni: Usa e Canada 1. 50Chf/min Nuova Zelanda e Australia 0. 70Chf/min ** Eccezioni: Hong Kong, Israele, Giappone, Federazione Russa, Singapore, Taiwan 1. 10Chf/min Algeria, Brasile, Cile, Cina, Egitto, Indonesia, Libia, Malaysia, 1. 80Chf/min Marocco, Filippine, Palestina, Sud Africa, Tailandia, Tunisia Il conteggio avviene per minuto di conversazione risp. Ogni 30kb per la trasmissione di dati. . . <<BACK

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BofA cede quota in Ccb per 7,3 miliardi di dollari (sezione: Globalizzazione)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 13-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

Il Sole-24 Ore sezione: FINANZA E MERCATI data: 2009-05-13 - pag: 42 autore: Riassetti fra Usa e Cina BofA cede quota in Ccb per 7,3 miliardi di dollari Bank of America ( nella foto una filiale dell'istituto) ha venduto circa un terzo della sua quota del 16,7% in China Construction Bank per 7,3 miliardi di dollari. Lo riporta il Wall Street Journal, secondo cui l'istituto statunitense ha ceduto la quota a un gruppo di investitori comprendente il fondo sovrano di Singapore Temasek, il fondo d'investimenti cinese Hopue l'assicurazione statale cinese China Life Insurance. AFP

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Diritti umani: gli Usa tornano nel consiglio (sezione: Globalizzazione)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 13-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

Il Sole-24 Ore sezione: MONDO data: 2009-05-13 - pag: 11 autore: NAZIONI UNITE Diritti umani: gli Usa tornano nel consiglio Gli Stati Uniti di Barack Obama tornano nel consiglio per i diritti umani dell'Onu. Ieri l'assemblea generale ha eletto Washington, con Belgio e Norvegia, ai tre posti vacanti nell'organismo e riservati ai «paesi europei e occidentali ». Dopo anni di boicottaggio da parte dell'amministrazione Bush per le critiche del consiglio a Israele e per la presenza di Stati poco rispettosi dei diritti umani, gli Usa si sono candidati e hanno ottenuto 167 voti. «Ci siamo candidati perché questa amministrazione e il popolo americano sono profondamente impegnati sul fronte dei diritti umani», ha commentato l'ambasciatrice americana all'Onu Susan Rice. «Noi stessi non siamo stati perfetti - ha aggiunto riferendosi alle violazioni commesse dall'amministrazione Bush - ma vogliamo andare avanti sulla base dei forti principi e delle convinzioni degli americani sul rispetto dei diritti umani e il sostegno della democrazia». Sono stati in tutto 18 i nuovi membri eletti a maggioranza dall'assemblea Generale. Tra questi, Cuba, Cina, Arabia Saudita, Giordania e Kyrgyzstan. Per la presenza di paesi non sempre con le carte in regola nel rispetto dei diritti, la stampa conservatrice americana ha però criticato la decisione del governo Obama di tornare nell'organismo. Polemiche sono state sollevate anche per il fatto che soltanto 20 paesi fossero in lizza per 18 seggi da assegnare in totale.

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Stock Usa di mais in calo (sezione: Globalizzazione)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 13-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

Il Sole-24 Ore sezione: MATERIE PRIME data: 2009-05-13 - pag: 48 autore: Agricoltura. Le quotazioni a Chicago toccano i massimi dall'inizio di gennaio Stock Usa di mais in calo Destinati a salire i consumi per i biocarburanti Roberto Capezzuoli Non fornisce segnali univoci, la prima previsione ufficiale elaborata dal Dipartimento statunitense dell'Agricoltura (Usda) sulla campagna agricola 2009-10. Anche la reazione dei mercati, a caldo, è apparsa molto cauta. Ma al Chicago Board of Trade (Cbot), la più grande borsa dei cereali e dei semi oleosi, il contratto sul mais ha guadagnato terreno, correggendo i recenti massimi degli ultimi quattro mesi e chiudendo ieri a ridosso di 420 cents per bushel. Il rincaro del mais è una conferma delle convinzioni espresse da Philippe Chalmin, il professore dell'Università Paris Dauphine, che da anni segue con attenzione il mondo delle commodities: «Sui mercati sembra spirare una ventata di ottimismo», afferma Chalmin, e i primi settori a beneficiarne, aggiunge, saranno cereali e zucchero, sostenuti dalla ripresa dei consumi ma anche dalla disponibilità insoddisfacente. Secondo le analisi di Chalmin, il future sul mais al Cbot guadagnerà quest'anno il 12% rispetto alla media del 2008,grazie all'impulso ai consumi di bioetanolo. In effetti il rapporto mensile dell'Usda vede una caduta del 28% nelle scorte americane di mais e pronostica un aumento dell'utilizzo di questo cereale per la produzione di etanolo: la legge del 2007 garantisce per l'anno in corso un quantitativo di 10,5 miliardi di galloni di biofuels da mescolare con i carburanti tradizionali, contro i 9 miliardi del 2008. Con gli attuali prezzi del petrolio, del mais e della soia, i margini per i produttori sono tutt'altro che sicuri,ma la spinta dell'Amministrazione Obama verso le energie alternative è già avvertibile nei prezzi: il bioetanolo scambiato sulla piattaforma Globex del Cbot ieri ha toccato il massimo semestrale di 1,71 dollari per gallone, recuperando l'11% in tre settimane. è quindi da considerare molto probabile il dirottamento verso i biocarburanti di 4,1 miliardi di bushel di mais (da cui si possono ricavare più di 11 miliardi di galloni etanolo) e di 2,2 miliardi di libbre di olio di soia (da cui si dovrebbero ottenere quasi 300 milioni di galloni di biodiesel). Nel settore della soia, le cifre dell'Usda parlano di una produzione americana in crescita dell' 8%, a 3,195 miliardi di bushel, con cui saranno probabilmente migliorate le scorte di fine campagna, che per la fine del 2008- 09 sono invece destinate ad atterrare ai minimi quinquennali. Quanto al frumento, il calo delle semine negli Stati Uniti ne farà calare del 20% la produzione cosiddetta invernale, ma l'impatto sui prezzi dovrebbe essere limitato dal contemporaneo aumento previsto per gli stock mondiali di fine stagione. La Cina in particolare si troverà nei magazzini fra un anno 59,6 milioni di tonnellate di grano, il 22% in più rispetto al quantitativo attuale. Le quotazioni del riso dovrebbero essere calmierate dal record produttivo mondiale atteso per il 2009- 10 e quelle del cotone, infine, sembrano destinate a qualche movimento positivo a causa di un previsto calo degli stock americani. r.capezzuoli@ilsole24ore.com © RIPRODUZIONE RISERVATA LE PROSPETTIVE Secondo Philippe Chalmin l'ottimismo sta tornando sulle maggiori borse merci e a beneficiarne per prime saranno le derrate agricole

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IMacerata L cinema muto è un classico, omaggiarlo significa omaggiare un'intera forma cu... (sezione: Globalizzazione)

( da "Messaggero, Il (Marche)" del 13-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

Mercoledì 13 Maggio 2009 Chiudi IMacerata L cinema muto è un classico, omaggiarlo significa omaggiare un'intera forma culturale». Federica Curzi, presidente provinciale dell'arci di Macerata tiene particolarmente a Mutomaggio, omaggio al cine muto, che quest'anno avrà in cartellone due film, Ottobre di S. Eizenstejin e Agonia sui ghiacci di D.W. Griffith, che verranno proiettati al cine teatro Italia, ore 21.30, rispettivamente il 18 e il 25 maggio. «E' un'iniziativa importante - prosegue la Curzi- perché mescola arti diverse, non a caso verrà eseguita musica dal vivo in entrambe le proiezioni». L'accompagnamento di Ottobre sarà dato dal clarinetto di Michele Scipioni e dal pianoforte di Luca Verdicchio, mentre quello di Agonia sui ghiacci dall'ensemble du cinèma, quartetto che, oltre a includere gli stessi Scipioni e Verdicchio, è composto anche dal violinista Luca Mengoni e dal contrabbassista Eolo Taffi. Una rassegna giunta ormai alla sua ottava edizione, che gode di ottimo successo, infatti non ha mai avuto meno di trecento spettatori, anche se quest'anno in formato ridotto, con due date invece delle solite tre, scelta che Andrea Ferroni, creatore di Mutomaggio, definisce dettata dalla «volontà di creare una contrapposizione Urss-Usa, patrie d'origine dei due film, belli, diversi, a tutti gli effetti agli antipodi». Si.Pal.

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L'EDUCAZIONE SENTIMENTALE ALLA VITA PUBBLICA DI FAUSTO BERTINOTTI: UN'AVVENTURA INTELLETTUALE, UN FRAMMENTO DELLA NOSTRA STORIA, MA ANCHE UN AUTENTICO RACCONTO DI FORMAZIONE DI UN (sezione: Globalizzazione)

( da "marketpress.info" del 13-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

Mercoledì 13 Maggio 2009 L’EDUCAZIONE SENTIMENTALE ALLA VITA PUBBLICA DI FAUSTO BERTINOTTI: UN’AVVENTURA INTELLETTUALE, UN FRAMMENTO DELLA NOSTRA STORIA, MA ANCHE UN AUTENTICO RACCONTO DI FORMAZIONE DI UN GRANDE PROTAGONISTA DELLA POLITICA ITALIANA. Roma, 13 maggio 2009 – Fausto Bertinotti ieri ha presentato il suo nuovo libro presso la Feltrinelli Galleria Alberto Sordi dove sono intervenuti: Guglielmo Epifani, Ezio Mauro e Alfredo Reichlin. Il Libro - 14 aprile 2008: una sconfitta elettorale senza precedenti spazza via la sinistra radicale dal Parlamento italiano. Fausto Bertinotti, uno degli uomini che ha scritto la storia italiana degli ultimi decenni, sceglie a sua volta di abbandonare l’attività di direzione politica. In questa narrazione riemergono i momenti salienti di un percorso che da sempre è guidato dalla passione politica, non un’autobiografia ma il racconto di una vera e propria educazione sentimentale e intellettuale. Dopo l’infanzia a Milano, la guerra, i ricordi di vita familiare, le prime letture, un unico filo rosso unisce la carriera del sindacalista tra gli anni Sessanta e Ottanta a quella del leader spregiudicato e innovativo dell’ultimo quindicennio, sempre in bilico fra spinta ideale e concretezza sociale, radicalità e realismo. Ora è giunto il momento di fermarsi a riflettere sul passato, ma soprattutto sulle possibilità di un ennesimo slancio in avanti: non è possibile rimanere muti dinanzi al virus della crisi, non è possibile sottrarsi alle provocazioni delle nuove destre in Europa, della globalizzazione senza freni. La strada dell’utopia concreta non si è conclusa: "C’è sempre la necessità, per chi vuole cambiare il mondo, dell’attesa dell’evento, di ciò che cambia la scena senza essere stato prevedibile. Un’attesa che per essere autentica deve essere partecipata, attiva: anche in politica c’è il tempo della semina, ed è proprio per questo che, come scrive Kavafis, ‘devi augurarti che la strada sia lunga’". Gli Autori - Fausto Bertinotti, uomo politico, segretario del Partito della Rifondazione comunista dal 1993 al 2006, e presidente della Camera dei deputati dal 2006 al 2008, è nato a Milano nel 1940. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo: con Alfonso Gianni Le idee che non muoiono (Ponte alle Grazie, 2000); con Sergio Valzania La città degli uomini (2007). Ritanna Armeni ha condotto la trasmissione di La7 Otto e Mezzo insieme a Giuliano Ferrara. Giornalista, ha lavorato al manifesto, all’Unità, a "Rinascita". Attualmente è opinionista sul quotidiano Il riformista. Per Ponte alle Grazie ha pubblicato La colpa delle donne (2006); Prime donne (2008). Rina Gagliardi, giornalista, è stata direttore del manifesto e condirettore di Liberazione. Nel 2006 è stata eletta al Senato nelle liste del Partito della Rifondazione comunista. . <<BACK

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UTET UNIVERSITÀ PRESENTA IL VOLUME DI GIANFRANCO LIZZA "SCENARI GEOPOLITICI" (UTET UNIVERSITÀ 2009) (sezione: Globalizzazione)

( da "marketpress.info" del 13-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

Mercoledì 13 Maggio 2009 UTET UNIVERSITÀ PRESENTA IL VOLUME DI GIANFRANCO LIZZA “SCENARI GEOPOLITICI” (UTET UNIVERSITÀ 2009) Roma, 13 maggio 2009 - De Agostini Scuola presenta Scenari geopolitici di Gianfranco Lizza mercoledì 13 maggio alle ore 18 presso la Sala della Protomoteca, Campidoglio. Presentano il volume Umberto Croppi, Assessore alle Politiche Culturali e Comunicazione, Luigi Frati, Magnifico Rettore Sapienza Università di Roma, Francesco Maria Greco, Direttore Generale per la Promozione Culturale e Cooperazione del Ministero degli Affari Esteri, Ferdinando Sanfelice di Monteforte, Ammiraglio Marina Militare Italiana, Alberto Negri, Inviato speciale de “Il Sole 24 Ore” e Franco Salvatori, Presidente Società Geografica Italiana. Ha dato la Sua disponibilità a intervenire il Sindaco Gianni Alemanno. Il libro - Tra le grandi potenze politiche vecchie e nuove e tra i grandi poteri economici di ieri e di oggi quali saranno i possibili scenari futuri? Tra la tutela dell’ambiente sempre più contaminato e deteriorato e la forza del mercato spinto dall’esigenza di risorse energetiche a basso costo, quali saranno le forze che prevarranno? In mezzo alle contraddizioni di una società travolta dal fondamentalismo religioso e dal terrorismo, avrà ragione la forza pacifica di un lento rinnovamento? Il Terzo millennio è iniziato all’insegna di una parola d’ordine lanciata da quella che è indiscutibilmente la maggiore potenza militare del pianeta: imporre la democrazia a tutto il mondo. Con dovizia di esempi e un linguaggio largamente accessibile il libro sviscera le multiformi sfaccettature del complesso rapporto tra la realtà statuale e i due fenomeni chiave del mondo contemporaneo: la deterritorializzazione e la globalizzazione. Muovendo alla scoperta dell’attuale disordine internazionale Scenari geopolitici mette alla prova vecchie e nuove teorie dell’analisi geopolitica, di cui si spiegano gli assunti e le impostazioni, di cui si verifica l’applicabilità in un serrato confronto con l’attualità. Spaziando dal continente americano a quello europeo, dalle insanguinate terre d’Africa e del Medio Oriente fino alle coste asiatiche nel Pacifico, l’autore, già noto per questi studi, propone in questo libro un quadro complessivo della geopolitica mondiale e dell’attività degli Stati più influenti per tracciare i contorni di quelli che potranno rappresentare i possibili scenari geopolitici. Ne scaturisce una traccia di discussione molto suggestiva per capire cosa sta succedendo nel mondo e per armarsi degli strumenti interpretativi necessari per non rimanere semplici spettatori passivi in un momento di cambiamenti epocali. Gianfranco Lizza è professore ordinario di Geografia politica ed economica presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Roma «Sapienza». Per Utet Università ha già pubblicato: Territorio e potere (1996), Geografia della nuova Europa (1999), Geopolitica. Itinerari del potere (2001) e Paneuropa (2004). Scenari geopolitici Gianfranco Lizza Utet Università 2009 Pagg. 276 - € 29,00 . . <<BACK

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I gatti umanizzati' di Schilirò in mostra da Rinascita (sezione: Globalizzazione)

( da "Resto del Carlino, Il (Ascoli)" del 13-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

AGENDA E LETTERE pag. 8 I gatti umanizzati' di Schilirò in mostra da Rinascita MASKS & Kats & Anumals', si intitola così la personale delle opere di Salvatore Schilirò, allestita alla libreria Rinascita e in residenza fino al 24 maggio. Salvatore Schilirò, architetto romano, ha insegnato per anni disegno e storia dell'arte nei licei della capitale ed attualmente vive e lavora a Roma. Dopo un'esperienza grafica collettiva con i suoi studenti, in occasione dell'esposizione American Graffiti', tenuta a Roma nel 1997, ha iniziato ad approfondire il linguaggio artistico di Keith Haring, per arrivare ad una sorta di umanizzazione dei suoi animali preferiti (i gatti) e ad elaborare un microcosmo personale di felini alle prese con il rock, il sesso, la droga, le frustrazioni odierne: i Kats'. Successivamente, affascinato dai murales messicani e dall'arte povera del Sudamerica, ha elaborato un universo di maschere, uccelli, animali multicolori, che evocano un mondo naturale in pericolo e un rapporto uomo-natura fuori dal tempo, compromesso dalla pseudo-modernità globalizzata di oggi. Negli ultimi tempi, al suo repertorio iconografico, si sono aggiunte alcune grandi figure del rock, come Rolling Stones, Marianne Faithfull, Patty Pravo e tanti altri.

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PARLAMENTO EUROPEO : PANORAMICA SULLA PLENARIA DI MAGGIO IL PRESIDENTE HANS-GERT POTTERING CHIEDE AI CITTADINI DI ANDARE A VOTARE. (sezione: Globalizzazione)

( da "marketpress.info" del 13-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

Mercoledì 13 Maggio 2009 PARLAMENTO EUROPEO : PANORAMICA SULLA PLENARIA DI MAGGIO IL PRESIDENTE HANS-GERT POTTERING CHIEDE AI CITTADINI DI ANDARE A VOTARE. Strasburgo, 13 maggio 2009 - L´ultima sessione plenaria di questa legislatura del Parlamento Europeo ha messo al bando di quasi tutti i prodotti derivati dalle foche e approvato alcune misure a favore degli animali da laboratorio. Non è passato il compromesso sul pacchetto telecom, che vedrà un altro round di negoziati nel prossimo periodo legislativo. Gettate le basi per un congedo di maternità e di paternità minimo per tutti in Europa. Ultima sessione prima delle elezioni europee di giugno: il presidente del Parlamento Europeo, Hans-gert Pottering pronuncia il suo discorso di commiato chiedendo ai cittadini di andare a votare. La crisi economica e le dovute risposte occupano buona parte della sessione: il fondo europeo per la globalizzazione è riformato per contrastare l´emergenza disoccupazione, e passa il regolamento che impone regole severe per la supervisione del settore bancario. Diritti umani: il Parlamento chiede a gran voce il rilascio della giornalista irano-americana Roxana Saberi incarcerata in Iran e fa il punto sullo stato dei diritti umani nel mondo. Protesta sull´annunciata decisione di permettere il mix di vino bianco e rosso per ottenere il rosé. Infine, i saluti: molti deputati hanno usato il tempo di parola a loro disposizione per fare il bilancio dei 5 anni al Parlamento. Per qualcuno di loro addio, per altri un arrivederci. La decisione spetta agli elettori, il 6-7 giugno! . . <<BACK

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Gustav, musica elettronica e tradizioni austriache sul palco di (sezione: Globalizzazione)

( da "Corriere del Veneto" del 13-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

Corriere del Veneto sezione: NOTTEEGIORNO data: 13/05/2009 - pag: 14 Oggi al Fondamenta Nuove Gustav, musica elettronica e tradizioni austriache sul palco di «Risonanze» Due album sono bastati a Gustav, pseudonimo di Eva Jantschitsch, per diventare la nuova icona della scena digital-songwriting europea. La giovane cantautrice viennese arriverà questa sera in esclusiva italiana al teatro Fondamenta Nuove di Venezia per chiudere «in crescendo» la rassegna «Risonanze» (ore 21, info 041/5224498). L'artista viennese Gustav, uno dei personaggi più originali della scena digital-songwriting europea, presenterà al pubblico veneziano le canzoni del suo disco più recente Verlass die Stadt. Il debutto di Gustav nel 2005 con Rettet die Wale («Salva le balene») ha riscattato l'intero genere della musica di protesta e la giovane cantante è diventata senza troppa gavetta un'icona della scena musicale femminista, coscienza della sua generazione (per il movimento della globalizzazione alternativa). L'ambiguità di genere dello pseudonimo Gustav è specchio della sua musica che suona estremamente ambivalente: accattivanti canzoni pop entrano nel mondo geeky (superappassionati di interent e computer) dei laptop e si mescolano con testi politici in cui reinterpretazione, esagerazione ed ambiguità sono cardini fondamentali. Il suo nuovo album Verlass die Stadt è più oscuro rispetto a quello di debutto anche se perfettamente fruibile al grande pubblico per un grande senso dello humor che lo pervade. Un fiume in piena è la musicalità dei brani di Gustav che mescolano suoni elettronici sperimentali, alla musica tradizionale austriaca per ottoni, schlager e mandolini siciliani. La musicista viennese gioca con i luoghi comuni e le stravaganze di ogni stile, artista della comunicazione e compositrice elettronica, che crea canzoni dal suo portatile, suona ogni tipo di strumento e «canta con un tipo di forza inimitabile a cui non si può opporre nessun tipo di resistenza ». Le sue melodie sono in varie lingue, inglese, francese e tedesco, e spesso nei concerti si esibisce da sola, ma a volte, come nella data di questa sera al Fondamenta Nuove, suona insieme ad Oliver Stotz (chitarra) ed Elise Mory (tastiere). F. Ver. A Venezia Gustav, l'icona della scena digital-songwriting europea

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Diritti umani, Obama nel club' Onu (sezione: Globalizzazione)

( da "Nazione, La (Firenze)" del 13-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

ESTERI pag. 19 Diritti umani, Obama nel club' Onu L'AMERICA ELETTA NEL CONSIGLIO DELL'ORGANISMO PER ANNI BOICOTTATO DA BUSH dall'inviato GIAMPAOLO PIOLI NEW YORK NON È un plebiscito ma poco ci manca. Di sicuro è un voto che segna una grande svolta. Ieri l'America di Barack Obama, dopo esserne uscita 3 anni fa con sdegno, è stata eletta con 167 voti su 192 nel «Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite». Insieme agli Usa sono stati eletti ieri altri 18 paesi tra i quali Cina, Cuba, Arabia Saudita tutti nel mirino degli attivisti per i diritti umani. «Critichiamo in parte ancora il Consiglio ha detto l'ambasciatore Usa all'Onu, Susan Rice ma non ci saremmo candidati se non fossimo convinti che potremo svolgere un ruolo importante e fare la nostra parte. Ci sono paesi che non rispettano questi diritti e anche noi abbiamo commesso degli errori, ma ci stiamo aprendo ad una nuova era di impegno». PER OBAMA significa adesso che anche il problema delle torture potrebbe venir esaminato dal Consiglio stesso, ma la sfida americana guarda più in alto e si propone di arrivare ad una vera e propria riforma di questo organismo che vede 47 paesi eletti e dovrà presentare a breve un progetto di radicale trasformazione anche se è stato inaugurato nel 2006 in sostituzione della screditatissima «Commissione per i Diritti Umani» della quale erano membri attivi sia lo Zimbabwe che il Sudan. «L'Italia si candiderà per il triennio 2011-2014 dice l'ambasciatore all'Onu Giulio Terzi ma abbiamo già fatto sapere che siamo pronti a collaborare fin da subito anche sul piano bilaterale all'interno del Consiglio». NELLO STESSO organismo l'America sarà seduta al fianco di Cuba e proprio da qui potrebbe partire una nuova stagione di dialogo tra i due paesi. Con l'ingresso degli Stati Uniti il Consiglio improvvisamente aumenta di peso perchè « i diritti umani sostiene Obama sono e diventeranno un elemento essenziale nella politica estera della Casa Bianca». La candidatura non è stata affatto gradita dai conservatori Usa e dalle associazioni ebraiche che dicono: «È come salire sul Titanic dopo che ha sbattuto contro l'iceberg. L'unico paese che è stato condannato è stato Israele, mentre Cina, Sudan o Cuba hanno solo ricevuto vaghi rimproveri».

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RILANCIARE l'economia, potenziare e modernizzare le infrastrutture, garantire la sicurezza, ade... (sezione: Globalizzazione)

( da "Resto del Carlino, Il (Modena)" del 13-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

SASSUOLO, FORMIGINE, FIORANO E MARANELLO pag. 17 RILANCIARE l'economia, potenziare e modernizzare le infrastrutture, garantire la sicurezza, ade... RILANCIARE l'economia, potenziare e modernizzare le infrastrutture, garantire la sicurezza, adeguare il sistema scolastico e formativo alla nuova economia della conoscenza, ridisegnare il sistema del welfare in base ai cambiamenti del corpo sociale. Sono queste le sfide della globalizzazione, rese ancora più ardue dalla crisi economica. Una crisi che fa sentire i suoi effetti anche nel nostro distretto ma che può costituire, se governata adeguatamente, un'opportunità di rilancio e di miglioramento della qualità della vita. Sono le linee guida elaborate dal Pd per rispondere alla crisi e rilanciare il distretto ceramico illustrate ieri mattina a Sassuolo dai candidati del distretto in Provincia. «QUELLA che il Pd mette in campo per il distretto ceramico è una proposta forte spiega Emilio Sabattini, candidato alla presidenza della Provincia di Modena che guarda all'emergenza del presente garantendo sostegno concreto ai lavoratori, ma guarda anche al futuro, con l'obiettivo di rendere questo territorio ancora più competitivo al momento della ripresa. Il tutto lavorando su tanti fronti: dalle infrastrutture alla scuola, dalle politiche per l'innovazione alla rete di servizi sociali e sanitari, dall'ambiente alla sicurezza, in un'ottica di area vasta per sfruttare al meglio le potenzialità di un territorio che deve continuare a essere una delle locomotive' d'Europa». «STRATEGICO per il rilancio del distretto aggiunge l'assessore uscente Egidio Pagani il nodo delle infrastrutture, in particolare il progetto della bretella Sassuolo-Campogalliano per il quale esiste già un finanziamento di 234 milioni di euro. Spetta ora al governo sbloccare l'opera e dare finalmente il via ai lavori». Fondamentale per il futuro del distretto ceramico, per il Pd, sarà infine la realizzazione del Tecnopolo ceramico, un luogo di ricerca e trasferimento tecnologico che consenta al distretto ceramico di mantenere il suo primato nazionale e mondiale nel campo dell'innovazione industriale e nell'alta tecnologia.

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Il Papa teologo e un dialogo non scontato (sezione: Globalizzazione)

( da "Corriere della Sera" del 13-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

Corriere della Sera sezione: Esteri data: 13/05/2009 - pag: 14 L'intervento Il Papa teologo e un dialogo non scontato Caro direttore, il Papa è in Israele. L'opinione pubblica del Paese scandaglia le sue parole con la consueta vivacità. Per Israele, il Papa e la Chiesa non sono quantité négligeable. Certo Benedetto XVI non è venuto solo per gli ebrei, ma per i Luoghi Santi, i cristiani e i palestinesi. La visita a Israele non è però contorno e cortesia. Paolo VI andò in Terra Santa nel 1964 solo per i Luoghi Santi. È stata ricordata la sua riservatezza verso Israele. Non c'erano rapporti diplomatici tra Vaticano e Israele, stabiliti solo nel 1993. Spingevano al riserbo anche il mondo arabo e i vescovi arabo-cristiani, ostili alla cancellazione (voluta da Montini) dell'accusa di deicidio agli ebrei. Un intellettuale ebreo, André Chouraqui, si lamentò con Maritain: «La voce del nostro popolo non è sentita a Roma dove il tumulto di coloro che non amano gli ebrei è spesso così grande». Dopo quarant'anni Chouraqui, morto nel 2007, non lo direbbe più. In questi giorni ho la sensazione che, da Gerusalemme, Benedetto XVI manifesti un grande disegno di dialogo. Forse non tutti se ne sono accorti. Ci sono alcune nubi. Si ricorderà la polemica sul vescovo negazionista Williamson. Qualche nube è di questi giorni: alcuni rimproverano al Papa di non aver toccato la sensibilità ebraica sulla Shoah. Soprattutto è invalsa ormai l'abitudine (in parte dell'opinione pubblica) di guardare sempre a quel che manca al messaggio di Benedetto XVI, per paragonarlo a suo svantaggio con il predecessore. È invece da considerare che Benedetto XVI ha fortemente voluto il viaggio in Terra Santa, pesante per i suoi 82 anni. Avrebbe avuto motivi per restare a Roma. Inoltre ha già annunciato la visita alla sinagoga di Roma. Il Papa tiene agli appuntamenti con l'ebraismo. Benedetto XVI viene a visitare Israele e gli ebrei. Lo fa dopo Giovanni Paolo II che, dal 1986, alla sinagoga di Roma, ha segnato una svolta, dichiarando la fraternità intrinseca tra fede cristiana e ebraismo. Nel 2000 dopo il suo viaggio in Terra Santa, parlando dell'accoglienza degli ebrei, mi disse: «In quei giorni è successo qualcosa! ». Benedetto XVI si è mosso su questi passi. Forse molti non sanno quanto il teologo Ratzinger abbia approfondito i rapporti ebraico-cristiani. Non è senza conseguenza nel cammino di un Papa teologo. La meditazione a Yad Vashem sui nomi delle vittime s'iscrive nella riflessione di un Papa che non fa discorsetti d'occasione. Benedetto XVI dice quel che crede e sente, radicandolo in una visione teologica. Così differisce da molti leader del nostro tempo che dicono quel che la gente si aspetta e poi lo dimenticano rapidamente. Chi era a Yad Vashem, come chi scrive, ha percepito la commozione del Papa. A un certo punto Benedetto XVI ha parlato dei bambini assassinati nella Shoah mettendosi dalla parte dei loro genitori: «Chi avrebbe potuto immaginare che sarebbero stati condannati a un destino così lacrimevole?». Ieri, al rabbinato d'Israele, ha insistito su un'amicizia fondata sulla fiducia. In una terra di diffidenze cementate tra mondi religiosi, ha insistito sulla fiducia: la «sicurezza», tema caro a Israele, deriva dalla fiducia, creatrice di calma e confidenza ha ricordato al presidente Peres. Gli ebrei hanno un posto speciale nel dialogo fin dal Concilio. Ma il Papa ha voluto parlare anche con l'islam. Mi sembra che, a Gerusalemme, abbia tracciato per il futuro un disegno ambizioso di dialogo religioso e culturale tra le religioni. Sarebbe un errore sottovalutare questa proposta, perché non espressa da gesti spettacolari. Le parole del Papa vanno lette e non solo ascoltate alla ricerca di una frase a effetto. Benedetto XVI propone una paziente tessitura tra le religioni per «proclamare con chiarezza dice ciò che noi abbiamo in comune». Il pluralismo religioso gli sembra inquietare la monocultura piatta della globalizzazione. La visione del Papa è, con il dialogo, «creare spazi, oasi di pace e di riflessione profonda, in cui si possa nuovamente udire la voce di Dio». In un mondo globalizzato e stordito, che cerca rassicurazione nel solito politically correct (per non cambiare niente), non è una proposta originale, fatta con le meditate parole e i passi di un Papa, carico di anni e di storia? Il messaggio In una terra di diffidenze cementate il Pontefice ha insistito sulla fiducia. Le sue parole si radicano in una visione teologica Andrea Riccardi fondatore della Comunità di Sant'Egidio

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Gli Usa eletti nel Consiglio diritti umani (sezione: Globalizzazione)

( da "Corriere della Sera" del 13-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

Corriere della Sera sezione: Esteri data: 13/05/2009 - pag: 15 Onu Gli Usa eletti nel Consiglio diritti umani NEW YORK Nuovo impegno a favore delle istituzioni multilaterali per l'amministrazione Obama. Gli Stati Uniti sono stati eletti a larga maggioranza nel Consiglio per i diritti umani, un organismo dell'Onu con sede a Ginevra, apertamente boicottato dall'amministrazione Bush per le critiche rivolte ad Israele e per la presenza al suo interno di Paesi accusati di violazione sistematica dei diritti umani come Cuba, la Cina e l'Arabia Saudita. Washington, pur conservando alcune riserve sul Consiglio, ha deciso di rivedere la propria posizione candidandosi con successo ad uno dei tre seggi vacanti per i paesi occidentali sui 47 di cui è composto l'organismo.

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L'Fmi vuole i test per gli istituti Ue La corsa del petrolio a 60 dollari (sezione: Globalizzazione)

( da "Corriere della Sera" del 13-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

Corriere della Sera sezione: Economia data: 13/05/2009 - pag: 25 La missione In Italia Pil a meno 4,4%. Da Bruxelles sì agli esami per il credito L'Fmi vuole i test per gli istituti Ue La corsa del petrolio a 60 dollari ROMA Gli economisti del Fondo monetario sono i più severi, i meno propensi a lasciarsi andare all'ottimismo seppure moderato. Ed anche ieri, alla presentazione del rapporto sull'Europa, non si sono smentiti. Così è passata in secondo piano, perché «sarebbe meglio non tenerne per ora conto» la conferma di quanto il giorno prima aveva segnalato l'Ocse. Che cioè alcuni paesi, fra cui l'Italia, «hanno effettivamente mostrato i primi segni di una ripresa rispetto ad altri». Mentre l'accento è stato posto «sulla grave recessione » in cui è entrata l'Europa, che «potrebbe prolungarsi fino all'inizio del 2010». La ripresa poi, «sarà graduale», ha detto il direttore del dipartimento Europa del Fondo, Marek Belka, sottolineando peraltro la necessità di «ulteriori azioni» soprattutto nel settore finanziario. Da qui l'invito a fare una «pulizia di primavera» nel sistema bancario, avviando una serie di «stress test» sul modello di quelli fatti negli Usa. La risposta di Bruxelles è arrivata subito: tutto è pronto per una verifica a tappeto del grado di solidità e di capitalizzazione del sistema del credito se non primaverile, sicuramente autunnale. Gli stress test, ha fatto sapere seppur informalmente la commissione europea, saranno effettuati dalle autorità nazionali di vigilanza sulla base delle procedure indicate dal Comitato dei supervisori bancari europei e sarà valutata la capacità di resistenza alla crisi del sistema del credito nel suo complesso e non caso per caso come negli Usa. In Italia comunque, riconosce il Fondo, le banche sono in una situazione migliore. Il sistema italiano «è stato meno colpito» di quello di altri paesi perché si è mostrato «più prudente», ha rilevato Luce Everaert, esperto del-- l'area europea, sottolineando che si tratta di uno dei punti di forza dell'Italia. Quanto alle previsioni sull'economia, il rapporto del Fmi conferma la caduta del Pil del 4,4% nel 2009 e la contrazione dello 0,4% nel 2010. All'Europa Belka ha suggerito anche politiche di sostegno fiscale. E per la politica monetaria «ci sono ancora spazi di ribasso dei tassi». Il richiamo più forte di Belka è però sull'integrazione delle politiche . «La carenza di coordinamento ha forse favorito la crisi e ancora ne ostacola la soluzione». Intanto, se il Pil continua ad andar giù, sui mercati torna però a volare il prezzo del petrolio che, dopo aver superato i 60 dollari a barile, ha chiuso a 58,83 dollari. Trainato dai dati, migliori del previsto, del deficit Usa e dell'impennata della domanda della Cina. Stefania Tamburello

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Diritti umani, Obama nel club' Onu (sezione: Globalizzazione)

( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del 13-05-2009)
Pubblicato anche in: (Giorno, Il (Milano))

Argomenti: Cina Usa

VETRINA ESTERI pag. 19 Diritti umani, Obama nel club' Onu L'AMERICA ELETTA NEL CONSIGLIO DELL'ORGANISMO PER ANNI BOICOTTATO DA BUSH dall'inviato GIAMPAOLO PIOLI NEW YORK NON È un plebiscito ma poco ci manca. Di sicuro è un voto che segna una grande svolta. Ieri l'America di Barack Obama, dopo esserne uscita 3 anni fa con sdegno, è stata eletta con 167 voti su 192 nel «Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite». Insieme agli Usa sono stati eletti ieri altri 18 paesi tra i quali Cina, Cuba, Arabia Saudita tutti nel mirino degli attivisti per i diritti umani. «Critichiamo in parte ancora il Consiglio ha detto l'ambasciatore Usa all'Onu, Susan Rice ma non ci saremmo candidati se non fossimo convinti che potremo svolgere un ruolo importante e fare la nostra parte. Ci sono paesi che non rispettano questi diritti e anche noi abbiamo commesso degli errori, ma ci stiamo aprendo ad una nuova era di impegno». PER OBAMA significa adesso che anche il problema delle torture potrebbe venir esaminato dal Consiglio stesso, ma la sfida americana guarda più in alto e si propone di arrivare ad una vera e propria riforma di questo organismo che vede 47 paesi eletti e dovrà presentare a breve un progetto di radicale trasformazione anche se è stato inaugurato nel 2006 in sostituzione della screditatissima «Commissione per i Diritti Umani» della quale erano membri attivi sia lo Zimbabwe che il Sudan. «L'Italia si candiderà per il triennio 2011-2014 dice l'ambasciatore all'Onu Giulio Terzi ma abbiamo già fatto sapere che siamo pronti a collaborare fin da subito anche sul piano bilaterale all'interno del Consiglio». NELLO STESSO organismo l'America sarà seduta al fianco di Cuba e proprio da qui potrebbe partire una nuova stagione di dialogo tra i due paesi. Con l'ingresso degli Stati Uniti il Consiglio improvvisamente aumenta di peso perchè « i diritti umani sostiene Obama sono e diventeranno un elemento essenziale nella politica estera della Casa Bianca». La candidatura non è stata affatto gradita dai conservatori Usa e dalle associazioni ebraiche che dicono: «È come salire sul Titanic dopo che ha sbattuto contro l'iceberg. L'unico paese che è stato condannato è stato Israele, mentre Cina, Sudan o Cuba hanno solo ricevuto vaghi rimproveri».

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Parmalat: allevatori contrari alla riduzione del prezzo (sezione: Globalizzazione)

( da "Corriere del Mezzogiorno" del 13-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

Corriere del Mezzogiorno sezione: ECONOMIA data: 13/05/2009 - pag: 8 L'intervista / 1 Parla Bonanomi, direttore generale Parmalat: allevatori contrari alla riduzione del prezzo NAPOLI «La diminuzione del prezzo-base del latte alla stalla da 40 a 37 centesimi al litro è in linea con l'andamento del mercato, dove si è esaurita la bolla speculativa che aveva portato al rialzo generalizzato di diverse materie prime. Non ha senso, allora, continuare ad avere prezzi così alti in un periodo di crisi durante il quale abbiamo comunque rinnovato il rapporto con tutte le stalle dell'Alto Casertano». Il direttore generale di Parmalat Italia, Leonardo Bonanomi, spiega al Corriere del Mezzogiorno i dettagli della vicenda Berna che ha spinto gli allevatori a ribellarsi e a lanciare l'allarme sul futuro delle proprie aziende che sarebbero a rischio fallimento, sostengono, per la continua diminuzione dell'importo percepito a fronte di continui aumenti dei costi di produzione della materia prima. Direttore Bonanomi, proviamo a riassumere un po' la situazione? «A Piana di Monte Verna, in provincia di Caserta, abbiamo un complesso dal quale quotidianamente esce latte con il marchio Berna. Lavoriamo 80-90 milioni di litri l'anno che provengono da circa 250 produttori locali. Produttori ai quali ogni anno, agli inizi di aprile, rinnoviamo l'accordo in base agli standard di qualità e, ovviamente, alla domanda di latte. Contemporaneamente si stabilisce anche se ritoccare o meno il prezzo al litro. Ma non è Parmalat che decide, gli accordi devono necessariamente seguire l'andamento del mercato che, per sua natura, è globalizzato. Quest'anno, come accade ormai da diverso tempo, abbiamo confermato tutte le aziende della zona ma è stato anche deciso il ribasso del prezzobase, in linea con quanto hanno fatto altre aziende italiane e la stessa Parmalat che nel Lazio ha siglato un'ottima intesa tra Centrale del Latte di Roma ed i produttori locali, ricevendo l'ok di tutte le associazioni di categoria e delle istituzioni. Quello che vogliamo fare, in buona sostanza, è esportare l'accordo firmato a Roma anche in Campania, Casertano incluso. E uniformare, in questo modo, i prezzi». Ma se Parmalat dovesse incassare l'ok degli allevatori, i consumatori avranno dei benefici? Il prezzo del latte al dettaglio, insomma, diminuirà? «Sicuramente sì. Il risparmio derivante dalla diminuizione di prezzo della materia prima sarà investito sul marchio Berna. Ciò avverrà attraverso azioni pubblicitarie e non solo che porteranno sicuri vantaggi anche in termini economici ai nostri consumatori. Allo stato attuale non è possibile quantificare in dettaglio quali saranno i benefici in quanto, proprio in questi giorni, stiamo studiando il piano d'azione ». Le aziende del Matese e dintorni sostengono, però, che un ulteriore ribasso del prezzo del latte alla stalla metterebbe a rischio numerosi posti di lavoro e la sopravvivenza stessa delle attività agricole che garantiscono la qualità del prodotto Berna... «Berna rappresenta per l'azienda un marchio di grande tradizione e una garanzia di qualità per i consumatori che Parmalat ha tutte le intenzioni di salvaguardare e valorizzare. Non possiamo permetterci, però, di praticare condizioni diverse tra Roma a Caserta. Oltretutto, i 37 centesimi a litro di cui parliamo (e ai quali vanno aggiunte le diverse maggiorazioni) rappresentano un livello di prezzo superiore a quello di tre anni fa, prima cioè che esplodesse la cosiddetta bolla speculativa. Oggi il costo dei mangimi e dell'energia elettrica si è abbassato, e il mercato si sta assestando su prezzi del latte alla stalla addirittura inferiori a quelli di tre anni fa. Parmalat si è impegnata a non scendere sotto quei livelli, ma di più non è possibile fare». Ugo Ferrero L'accusa «Se ci faranno pagare meno la materia prima, pronti a far scendere il costo sugli scaffali» Il manager Leonardo Bonanomi, dg di Parmalat Italia. «Berna afferma è un marchio di grande tradizione e garanzia di qualità per i consumatori Abbiamo tutte le intenzioni di valorizzarlo»

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SIAMO TUTTI CONFRONTATI. (sezione: Globalizzazione)

( da "Corriere delle Alpi" del 13-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

SIAMO TUTTI CONFRONTATI. siamo tutti confrontati. Secondo la Commissione europea, la recessione sarà più lunga e più grave del previsto. Nella zona euro, la riduzione del Pil sarà del 4% contro la previsione fatta nel gennaio scorso di -1,9%. Alla stessa epoca si stimava, per il 2010, una crescita dello 0,4% mentre ora si parla di un'ulteriore contrazione dello 0,1%. Chi ne farà le spese maggiori saranno i lavoratori, perché le previsioni riguardanti la disoccupazione sono del 9,9% per quest'anno e di ben l'11,5% nel 2010. Il commissario agli affari economici, Joaquin Almunia, ha recentemente rivendicato con enfasi, nel corso di una conferenza stampa, la necessità di una maggiore coordinazione tra gli stati membri per far fronte con maggiore efficacia alla recessione. Nel dicembre scorso, i leader degli Stati membri avevano convenuto di coordinare le loro iniziative, ma nella realtà hanno agito in ordine sparso. La Commissione calcola che la spesa già effettuata dai singoli Stati membri per fronteggiare la crisi, ammonti nell'insieme a 400 miliardi di euro, ma senza produrre effetti di rilievo. Molto diplomaticamente il commissario Almunia ha dichiarato: «Non posso ancora dire se siano necessarie o meno misure addizionali, perché è ancora troppo presto per capire l'impatto delle misure già adottate. Ma nel caso che questo risulti necessario, credo sia assolutamente chiaro che esse dovranno essere coordinate a livello europeo prima di qualsiasi decisione sul piano nazionale». Aggiungeva che, per altri interventi, «i margini di manovra dei singoli paesi si sono ridotti considerevolmente». D'altra parte, le cause della recessione sono ormai evidenti a tutti. Il processo attuale di mondializzazione genera squilibri tra i paesi, cosi come al loro interno. A fronte di concentrazioni di ricchezze scandalose, la mondializzazione ha provocato nel corso degli ultimi decenni, una perdita di potere d'acquisto della stragrande maggioranza della popolazione formata da salariati, lavoratori indipendenti e piccoli imprenditori. Ha anche indebolito le diversità culturali e danneggiate gravemente le condizioni ambientali, al punto da rendere il pianeta sempre meno capace di sfamare le popolazioni che lo abitano. Si allarga fortunatamente il consenso sulla necessità di assicurare nel mondo uguale accesso al sapere, di creare una domanda stabile, di impedire il dumping sociale, di stabilire uno stato di diritto per tutti. In altre parole, di procedere decisamente verso una governanza democratica dell'economia globale. Ma non sarà un compito facile. Sui circa 6 miliardi 800 milioni di persone che abitano oggi la Terra, gli Usa con oltre 305 milioni di abitanti, rimangono certamente un colosso economico, politico e militare, ma hanno ormai perso buona parte di quel potere egemonico acquisito dopo la caduta del muro di Berlino. Insieme all'India, con 1 miliardo 15 milioni di abitanti, emerge nel mondo un paese come la Cina. Un paese che conta 1 miliardo 306 milioni di persone, che coniuga dittatura e mercato, che attira investimenti garantendo il divieto della libertà sindacale, che non si preoccupa minimamente del surriscaldamento della terra, che appoggia nel mondo, per ragioni commerciali e senza stati d'animo, regimi dittatoriali e responsabili di genocidi. Non sarà certo questo paese a facilitare una regolamentazione democratica dell'economia mondiale. Ma un ruolo decisivo, assieme agli Usa di Obama, assieme al Giappone, al Brasile e ad altri paesi democratici del terzo mondo, può certamente giocarlo l'Unione europea con i suoi 500 milioni di cittadini. A condizione, però, che i 27 paesi membri sappiano progredire velocemente verso l'integrazione politica. Solo un'Europa politicamente unita può, tra l'altro, difendere e propagare il suo modello sociale, di gran lunga il più progredito del mondo. Ecco perché le prese di posizione antieuropeiste della Lega sono preoccupanti, tanto più che condizionano tutta la maggioranza parlamentare e il governo del paese. Umberto Bossi, all'ultimo congresso della Lega, è arrivato fino al punto di definire l'Unione europea, prima come l'"Unione sovietica occidentale" e poi come "il nuovo fascismo". In verità, cercare di far credere che l'Italia (o la "Padania") possa far fronte da sola al degrado economico e sociale in atto, significa semplicemente incitare gli italiani verso un tragico masochismo. Enzo Friso

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(sezione: Globalizzazione)

( da "Giornale.it, Il" del 13-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

n. 114 del 2009-05-13 pagina 1 «Obiettivi e strategie per la Roma del futuro» di Redazione Alemanno illustra nell'aula di Giulio Cesare i progetti messi a punto dagli esperti della Commissione Marzano Dal Tevere riqualificato alla «cura del ferro», dalla Biennale archeologica all'happy hour con sconto sulla spesa IDEA Dal risanamento a Roma Capitale E adesso si lavora per il «salto di livello» Il luogo, certamente simbolico, è sempre lo stesso: l'aula Giulio Cesare. È qui che Gianni Alemanno, due settimane fa, ha tracciato un bilancio del primo anno di attività della sua giunta, «durante il quale abbiamo dominato l'emergenza». Ed è sempre qui che, sette giorni fa, il sindaco ha accolto Silvio Berlusconi per illustrare quella riforma di Roma Capitale «che ci mette a disposizione nuovi strumenti di governance». Ieri è stato aggiunto un ulteriore tassello al puzzle della città che cambia, all'affresco di una metropoli che si sta attrezzando seriamente per riuscirci. Sono state presentate le corpose conclusioni della «Commissione per il futuro di Roma capitale», il frutto degli sforzi dei 53 commissari di vario orientamento politico scelti dal presidente Antonio Marzano per rappresentare tutte le anime produttive e culturali dell'Urbe. «Ora abbiamo il materiale per sintetizzare obiettivi e strategie», ha commentato Alemanno, che ha colto l'occasione per anticipare i prossimi passaggi di questo ideale percorso: «In autunno convocheremo gli stati generali dell'economia e della società romana, alla fine dell'anno presenteremo il piano strategico comunale, il primo di questa città». «Un salto di livello», in cui saranno coinvolti, almeno sarà questo il tentativo, anche provincia, regione e opposizione in Campidoglio. Si proverà insomma a costruire quella città del futuro che già è possibile immaginare sfogliando il volume del rapporto «Roma porta dei tempi» e quello delle schede progettuali. Tra le pagine salta subito agli occhi un'idea di riqualificazione del Tevere, con interventi mirati a inserirlo in un'efficiente rete alla pari di quella viaria, o quello di una «cura del ferro» finalmente efficace, grazie a nuove metropolitane di superficie e all'ampliamento di quelle già esistenti. E poi, l'elenco è davvero lungo, la raccomandazione di dare vita a una Biennale Archeologica o di elevare la sicurezza dei cittadini installando più telecamere. Non mancano proposte innovative e curiose, come quella dell'«happy hour», uno sconto a tempo nei supermercati per venire incontro alle famiglie più povere, di cui la commissione caldeggia anche una sorta di adozione da parte dei municipi. Il tutto va inserito nella stessa prospettiva di fondo: «Vogliamo creare una Roma senza steccati - ha spiegato il presidente Antonio Marzano - con più centri urbani collegati tra di loro», che sia un punto d'incontro «tra dimensioni diverse che nella globalizzazione sono rimaste separate». Segnali di apprezzamento, oltre che da parte del sindaco, sono arrivati da tutto il Pdl: il presidente del consiglio comunale Marco Pomarici ha definito la commissione «un esempio trasversale di eccellenza, messa a disposizione di Roma e dei romani» e il deputato e coordinatore capitolino Gianni Sammarco ha detto che il rapporto aiuterà ad avviare «una nuova stagione di riforme e sviluppo». Per Dario Rossin, capogruppo azzurro in consiglio comunale, si è pensato a «una capitale dal respiro più ampio, con vocazione da metropoli», mentre il vicecapogruppo Luca Gramazio ha zittito le polemiche del centrosinistra invitando l'opposizione a «presentare un progetto, anche alternativo, su cui confrontarsi per far crescere Roma nei prossimi anni, che è invece l'obiettivo strategico che la Giunta Alemanno sta realizzando brillantemente». © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano

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aperto in fiera il workshop della subfornitura (sezione: Globalizzazione)

( da "Messaggero Veneto, Il" del 13-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

Pagina 6 - Pordenone Aperto in Fiera il workshop della subfornitura Mercati «Mi auguro che questo sia per le nostre imprese il prologo per un nuovo sviluppo che avverrà con la ripresa: vogliamo, infatti, che esse, dimostratesi sempre dinamiche, possano essere in grado di cogliere le opportunità del mercato anche una volta che la crisi sarà passata». Con queste parole il presidente di ConCentro, azienda speciale della Camera di commercio di Pordenone, Silvano Pascolo, ha dato il via al workshop della subfornitura 2009, ieri mattina in Fiera: 30 le imprese del Friuli Venezia Giulia partecipanti (delle quali 18 della provincia di Pordenone), 12 committenti stranieri provenienti da 7 Nazioni (Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Irlanda, Norvegia e Svezia), scelte in quanto principali mercati di sbocco per la subfornitura regionale, e 175 gli incontri business to business in programma nella prima giornata dei lavori, mentre oggi (13 maggio) si svolgono le visite aziendali concordate direttamente durante gli incontri individuali. Ha portato i saluti dell'assessore regionale alle attività produttive Luca Ciriani il direttore del servizio promozione e internazionalizzazione della direzione centrale attività produttive della Regione Bravo: «La Regione ha sempre avuto a cuore che le imprese del territorio possano svilupparsi e competere in un mercato sempre più globalizzato; il lavoro sinergico di Regione, Camera di commercio e loro Aziende speciali ha aiutato molto, in questo anni, il tessuto produttivo regionale e mi auguro possa farlo anche ora, in questo momento di crisi. Per questo la Regione ha finanziato in maniera speciale il workshop di questi due giorni, data anche l'importanza del settore della subfornitura nel territorio». Una indagine Cesdi ha infatti valutato in più di 15.000 le imprese subfornitrici del Friuli Venezia Giulia; la stessa indagine ha evidenziato che la subfornitura della regione è quella con il più alto tasso di internazionalizzazione in Italia: ben il 57% delle imprese subfornitrici regionali intervistate hanno dichiarato di operare con l'estero, con una media nazionale del 30%. La subfornitura del Friuli Venezia Giulia, con i suoi punti di forza della progettazione, industrializzazione e la scelta dei materiali, è forte nei settori tecnici della meccanica, plastica e gomma, legno ed elettromeccanica, mentre i settori di sbocco sono i più vari, dall'elettrodomestico, all'automotive, alla cantieristica navale.

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Finale contrastato per Wall Street (sezione: Globalizzazione)

( da "KataWebFinanza" del 13-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

Finale contrastato per Wall Street (Teleborsa) - Roma, 13 mag - Finale contrastato ieri per la borsa di Wall Street, dopo una partenza all'insegna degli acquisti in scia al dato sulla bilancia commerciale statunitense di marzo, risultato migliore delle attese. Se da un lato hanno performato bene i titoli difensivi come Pfizer e le aziende energetiche grazie all'aumento dei prezzi del petrolio, dall'altro hanno sofferto i titoli bancari. Ieri il numero uno della Federal Reserve, Ben Bernanke, durante una conferenza stampa ad Atlantia, ha dichiarato che risultati iniziali sulle 19 principali banche USA sono incoraggianti e sembrano resistere al brusco calo dell'economia statunitense. Intanto, il Tesoro americano, ha annunciato che Timothy Geithner, andr a Pechino, in Cina, per colloqui con i massimi funzionari economici cinesi i giorni 1 e 2 Giugno. Geithner spera di rafforzare i legami economici con la Cina "mirando a promuovere la stabilit, ed una crescita economica equilibrata nelle due nazioni," ha dichiarato il Dipartimento del Tesoro. Il Dow Jones ha concluso gli scambi in rialzo dello 0,60% a 8.469,11 punti mentre il nasdaq ha ceduto lo 0,88% a 1.715,92 punti. Debole il pi ampio paniere S&P500 che lima lo 0,10% a 908,35 punti. 13/05/2009 - 08:30

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Finale contrastato per Wall Street (sezione: Globalizzazione)

( da "Borsa(La Repubblica.it)" del 13-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

Finale contrastato per Wall Street (Teleborsa) - Roma, 13 mag - Finale contrastato ieri per la borsa di Wall Street, dopo una partenza all'insegna degli acquisti in scia al dato sulla bilancia commerciale statunitense di marzo, risultato migliore delle attese. Se da un lato hanno performato bene i titoli difensivi come Pfizer e le aziende energetiche grazie all'aumento dei prezzi del petrolio, dall'altro hanno sofferto i titoli bancari. Ieri il numero uno della Federal Reserve, Ben Bernanke, durante una conferenza stampa ad Atlantia, ha dichiarato che risultati iniziali sulle 19 principali banche USA sono incoraggianti e sembrano resistere al brusco calo dell'economia statunitense. Intanto, il Tesoro americano, ha annunciato che Timothy Geithner, andrà a Pechino, in Cina, per colloqui con i massimi funzionari economici cinesi i giorni 1 e 2 Giugno. Geithner spera di rafforzare i legami economici con la Cina "mirando a promuovere la stabilità, ed una crescita economica equilibrata nelle due nazioni," ha dichiarato il Dipartimento del Tesoro. Il Dow Jones ha concluso gli scambi in rialzo dello 0,60% a 8.469,11 punti mentre il nasdaq ha ceduto lo 0,88% a 1.715,92 punti. Debole il più ampio paniere S&P500 che lima lo 0,10% a 908,35 punti. 13/05/2009 - 08:30

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Internet, naviga un italiano su due (sezione: Globalizzazione)

( da "PC World online" del 13-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

13-05-2009 Internet, naviga un italiano su due Circa il 70% della popolazione ha un computer, ma la metà non naviga sul web di Francesca Papapietro Internet, naviga un italiano su due Il sito di Scientology sotto attacco Lavagne interattive per bambini in ospedale La pirateria cala in Italia ma crea più danni è in edicola lo Speciale Google di PC World Accesso negato a Facebook per gli uffici della Regione Friuli Venezia Giulia In Cina con 700 dollari si diventa spammer professionisti Anche per gli iscritti alla SIAE, libero scambio online Hacker minacciano gli abitanti della Virginia Europa: ICANN indipendente e connessione inviolabile La spesa è online anche per i piccoli negozi Video News: Amazone Kindle DX è il leggio per i quotidiani digitali La movida milanese è su YouTube Il rapporto di Telefono Arcobaleno sulla pedopornografia in Internet La Top 20 dei malware più diffusi Oltre il 70% degli italiani ha un pc a casa, ma solo la metà lo usa per navigare in Internet. Questo secondo lo studio condotto dall’istituto Mides (Forum PA) per conto della IX commissione permanente della Camera dei Deputati (Trasporti, Poste e Telecomunicazioni) su un campione di 2.400 persone intitolato "Gli italiani e le nuove tecnologie". Le cifre rilevate parlano chiaro: soltanto un italiano solo su due (58,5% del totale) utilizza la Rete, anche se tre su quattro (73,7%) hanno un computer a casa. Inoltre, chi naviga lo fa quasi tutti i giorni, soprattutto da casa e tramite ADSL (84,5%), per cercare informazioni e usare la posta elettronica. Chi invece non usa il pc per navigare in Rete attribuisce questa scelta a una propria carenza di competenze legate alla navigazione (46%) oppure perché non ne sono interessati, di solito perché non sanno cosa sia e cosa offra (43%). Ma questi italiani che tipi sono? Pare che si tratti di donne di età superiore a 50 anni, con un livello basso di istruzione, che di solito non lavorano: casalinghe o pensionate. Percentuale bassa anche per chi usufruisce di servizi pubblici via Internet (20,6%), abbastanza soddisfatti però in oltre il 65% dei casi. D'altro canto chi non li usa lo fa perché non è abituato (47,7%), preferisce il contatto diretto (31,6%), non si fida (7,6%) oppure perché non è riuscito ad usarli (5,5%). La maggior parte degli irriducibili, gli italiani che ancora non hanno un computer, dichiara di non avere intenzione di acquistarlo (82,2%), anche in caso di incentivi economici e sicuramente non per navigare in Internet. Commenti Per commentare devi essere registrato nel forum. Per registrarti clicca qui Risposta Rapida Messaggio: Segui qui la discussione sul forum Internet, naviga un italiano su due Pronto PC, la carta ricaricabile del Carrefour I piani di Intel per la seconda metà del 2009 Schermi OLED flessibili: i primi prototipi U1 è il disco remoto open source di Ubuntu Il sito di Scientology sotto attacco Antitrust vs Intel: a breve una drastica decisione Apple brevetta i chioschi per scaricare musica e video Lavagne interattive per bambini in ospedale Causa contro Nvidia per i notebook difettosi AMD guadagna terreno su Intel Windows 7 a Natale, mentre Office 2010... Arrivano 10 aggiornamenti "fasulli" per Windows 7 Mandare SMS costo troppo: lo dice anche l'Antitrust Internet Explorer 8 non piace ai concorrenti Director's Cut - Scusi, dov?è il Wi-Fi? (3 commenti) SmileTech - La vera innovazione Attenti al portatile - La crisi economica migliora la qualità Diritto & Rovescio - Decreto salva-SIAE: il bollino rientra dalla finestra :( Non in linea - Pirate Bay condannata e noi condannati al dibattito (4 commenti) OnOff - Atom contro la crisi (2 commenti) Pane al pane - Uomo avvisato, mezzo salvato (1 commenti) Il Rompiscatole - L?Antitrust multa gli operatori. E i consumatori?

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Pechino, agli arresti da mesi uno dei leader della Tienanmen (sezione: Globalizzazione)

( da "Repubblica.it" del 13-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

PECHINO - Un ex-leader del movimento studentesco cinese di piazza Tienanmen è stato arrestato e viene detenuto da alcuni mesi. Lo ha fatto sapere oggi la sua famiglia. L'uomo, Zhou Yongjun, ha 41 anni e nel 1989 fu uno degli organizzatori delle manifestazioni a favore della democrazia. La protesta, che ebbe il suo centro nella simbolica piazza, si sviluppò tra aprile e maggio del 1989 e, proprio oggi, ne ricorre il ventesimo anniversario. Il movimento, iniziato nei giorni della morte del presidente Hu Yaobang (15 aprile) proseguì e in poche settimane si impose all'attenzione del mondo. Dopo un pesante braccio di ferro, il segretario del partito Zhao Ziyang che, all'interno del potere cinese rappresentava l'ala più morbida e "dialogante", tentò un gesto disperato: all'alba del 20 maggio si presentò in piazza Tienanmen per cercare un confronto con gli studenti e cercare di convincerli a cessare le manifestazioni e lo sciopero della fame. Il suo tentativo fallì e gli costò anche la fine della sua carriera politica e, pochi giorni dopo, persino l'arresto. A quel punto prevalse la linea dura incarnata dall'ex presidente Den Xiao Ping. La parola passò all'esercito e ai carriarmati. La rivolta finì nel sangue con molti morti (da 800 a 2.600 secondo le fonti) e migliaia di arresti. Molti dei leader sono stati poi "riassorbiti" e reintegrati nella complessità della società cinese, molti sono fuggiti per sempre all'estero, altri "resistono" in patria tra mille difficoltà. In questi giorni, con l'anniversario e il rischio di tentativi di "celebrazioni", il potere cinese è particolarmente attento, occhiuto e pronto a intervenire per stroncare qualsiasi segnale preoccupante. OAS_RICH('Middle'); Nel settembre scorso Zhou ha tentato di rientrare clandestinamente in patria ma è stato arrestato ed è detenuto nella prigione di Suining, nella provincia sudoccidentale del Sichuan. Il fratello ha affermato di aver ricevuto oggi dalla polizia cinese la notizia dell'arresto per "truffa". L'uomo fu arrestato il 4 giugno 1989, quando l' esercito intervenne per sgombrare piazza Tienanmen uccidendo centinaia di persone, e rimase in prigione alcuni anni prima di emigrare negli Usa nel 1993. Nel 1998 tentò una prima volta di rientrare in Cina e fu condannato a tre anni di "rieducazione attraverso il lavoro". Scontata la pena, Zhou tornò negli Usa dove è rimasto fino allo scorso settembre, quando ha tentato di rientrare in patria, ha aggiunto il fratello. (13 maggio 2009

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"Accorciamo le distanze": una rassegna sulla sostenibilità a Siena (sezione: Globalizzazione)

( da "Blogosfere" del 13-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

Mag 0913 "Accorciamo le distanze": una rassegna sulla sostenibilità a Siena Pubblicato da Francesco Celebrini alle 08:00 in Incontri Normal 0 14 false false false MicrosoftInternetExplorer4 Dall'11 al 18 maggio a Siena una settimana di iniziative, mostre e dibattiti sulla "sostenibilità " e il suo significato, dal titolo Accorciamo le distanze organizzato dall'associazione Ambiente Giovani con il Patrocinio del Comune di Siena e dell'Università degli Studi di Siena e con il contributo dell'Azienda Regionale per il Diritto allo Studio Universitario e Sienambiente Spa. Normal 0 14 false false false MicrosoftInternetExplorer4 L'obiettivo è quello di diffondere il significato della sostenibilità, non quello usato e abusato, non quello politicizzato e degradato, ma quello reale e in grado di accorciare la distanza tra i giovani e il mondo del lavoro, tra la produzione ed il consumo dei beni primari, tra la politica e la cittadinanza, tra la globalizzazione e l'individualismo Per maggiori dettagli e visualizzare il programma del festival visitate il sito web di Ambiente Giovani.

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Lo Zen e la fisica delle parole (sezione: Globalizzazione)

( da "Stampaweb, La" del 13-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

Le profezie scompariranno; il dono delle lingue cesserà e la scienza svanirà». Così, nella prima lettera ai Corinzi, l'apostolo Paolo annunciava la scomparsa del carisma delle lingue. Ma, forse, proprio la devozione verso gli antichi testi religiosi, coniugata all’high tech e a un po’ di follia, salverà il fragile patrimonio polifonico delle lingue. La prova è nella storia di Luisa Zini, una fisica italiana specializzata in scienza dei materiali che vive negli Usa. «Dopo il PhD in chimica all’Università di Los Angeles, sono finita a Portland - racconta -. Cercavo una comunità di tango argentino, una delle mie passioni. Iniziai a lavorare alla Norsam e un giorno si presenta una monaca buddhista che arriva dall’Australia con una singolare richiesta». La Norsam Technologies è un’azienda dell’Oregon che usa le nanotecnologie e strumenti come i laser a eccimeri e i «Fib» - Focused ion beam, fasci di ioni concentrati - per creare oggetti miniaturizzati ed eseguire operazioni delicate come incidere i numeri di serie sui diamanti. Lì arriva la monaca, con un sogno: comprimere tutti i 600 testi in 98 volumi del canone tibetano «Kangyur» in un pendente grande quanto una moneta, affinchè chiunque potesse tenere le venerate parole sempre con sé, accanto al cuore. «Io, che sono buddhista da 20 anni - dice la Zini - non potevo che essere subito conquistata da un progetto simile e così ho iniziato a occuparmi di Rosetta». La Rosetta in questione è un metodo di archiviazione ad alta densità di dati, analogici e digitali, iscritti su superfici metalliche destinate a durare millenni. La tecnica, nata nei laboratori di Los Alamos per memorizzare le informazioni sui siti di stoccaggio dei rifiuti nucleari che, per legge, vanno conservate per 10 mila anni, è un processo micro-fotolitografico: simile a quelli in uso nell’industria dei semiconduttori, è talmente preciso da permettere incredibili densità di scrittura. Su un disco di poco più di 5 centimetri di diametro possono essere incise fino a 200 mila pagine (se l’informazione è letta da un microscopio elettronico) o 20 mila (con un microscopio ottico). In questo caso la dimensione di ogni pagina è di 400 micron (meno di mezzo millimetro), con una risoluzione di 4 mila pixel per 4 mila. Il nodo infinito Spronata dall’ispirazione, la Zini ha sviluppato un software di controllo del processo di microincisione che compone i testi in un raffinato disegno visibile a occhio nudo. Poi ha trovato il modo di realizzare copie plastiche dai master metallici, ottenendo riproduzioni a basso costo. «Abbiamo creato un oggetto davvero interessante: nel piccolo disegno di un nodo infinito è contenuto l’intero canone “Kangyur”. L’ho mostrato al mio maestro che si è sorpreso, ricordando come in Cina gli stessi testi ricoprano le pareti di intere caverne. A quel punto ho sentito che il mio lavoro assumeva un significato diverso, al di là del piacere di sperimentare». E’ così che la fisica-artista si è buttata in un altro progetto, non meno fantastico: il Disco di Rosetta. Questa versione rivista e corretta della celebre stele che permise di decifrare i geroglifici egizi è un’idea della «The Long Now Foundation» di San Francisco: diretta dalla linguista della Stanford University Laura Welcher, prevede la collaborazione internazionale tra università, biblioteche, linguisti, antropologi e piccole comunità e punta a preservare la «biodiversità» linguistica del mondo. Dato che dal 50 al 90% delle 6 mila lingue attualmente parlate scompariranno entro un secolo (e molte non lasceranno traccia), la «Long Now» ha avviato diverse iniziative di salvaguardia, dalla creazione di un archivio permanente online fino al Disco di Rosetta. Pazienza da amanuense E qui Luisa Zini si è conquistata un ruolo di primo piano. Alla Norsam, con la pazienza di un amanuense, ha scannerizzato oltre 13 mila pagine di testi e le ha incise per mezzo del «Focused ion beam» su un disco di nickel di 7,1 cm di diametro. Ogni pagina, larga mezzo millimetro (come 5 capelli), può essere letta da un microscopio ottico con un ingrandimento di 650 volte. Quindi, in definitiva, il disco è un oggetto analogico, più che digitale. «Volevamo un sistema di archiviazione semplice e duraturo - conferma la Welcher -. Alla “Long Now”, dove si pensa in chiave di millenni, ci siamo resi conto che i sistemi di stoccaggio dei dati sono effimeri, perché sono soggetti al sempre più rapido cambiamento delle tecnologie. Per quanti anni una foto salvata su Cd o Dvd sarà leggibile? Abbiamo definito questo problema “The digital Dark Age” e abbiamo cercato una soluzione». La soluzione si chiama «Disco di Rosetta». E’ contenuto in una sfera di cristallo e acciaio, garantita per 2 mila anni. Il lato visibile mostra un'immagine della Terra circondata da una spirale composta dalle parole «Lingue del mondo», tradotte negli 8 idiomi più parlati. Sul lato inferiore sono presenti 1500 versioni dei capitoli 1-3 della «Genesi», scelta come «testo parallelo». Inoltre, di 2500 linguaggi sono forniti 10 elementi descrittivi, dal sistema di scrittura a quello fonetico, dalla morfologia e dalla sintassi fino a una serie di testi originali. Così, se in futuro una lingua estinta risulterà incomprensibile, la si potrà decifrare, traducendola in un’altra più longeva. «La scelta dell'Antico Testamento non ha alcun significato religioso - precisa la Welcher -: è un testo davvero ubiquo ed è il più tradotto». Le cinque copie del prototipo, che hanno richiesto otto anni di lavoro, sono state consegnate a un gruppo di sostenitori, che hanno donato 25 mila dollari ciascuno, e nel frattempo è stata creata una versione economica in Dvd, visibile sul sito www.rosettaproject.org. «Uno dei nostri principi - conclude la linguista - è quello chiamato “care&community”: se molta gente si prende cura di qualcosa, farà in modo che possa resistere anche per il futuro». Così, ora, la «Long Now» sta spostando il suo database linguistico verso un archivio Internet (www.archive.org) e ne imposterà la struttura in FreeBase, un progetto di Web semantico che si costruisce a partire da tutti i contributi spontanei forniti dagli utenti. L'obiettivo, adesso, è riuscire a costruire una Wikipedia parallela, con una pagina per ogni lingua conosciuta e completata da uno strumento di geolocalizzazione. Così chiunque potrà partecipare a una nuova Torre di Babele virtuale, dove la diversità linguistica sarà una ricchezza e non più una maledizione. Perché nella prima epistola di Paolo è anche scritto che la carità - nel senso lato di amore e di partecipazione - non avrà mai fine. Chi è Zini Fisico RUOLO: E’ SPECIALIZZATA IN TECNICA DEI MATERIALI E LAVORA ALLA NORSAM TECHNOLOGIES DI PORTLAND OREGON-USA IL SITO DEL ROSETTA PROJECT: HTTP://ROSETTAPROJECT.ORG/ + TuttoScienze

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L'Amaldi guarda all'Europa (sezione: Globalizzazione)

( da "Piccolo di Alessandria, Il" del 13-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

Articolo di Novi L'Amaldi guarda all'Europa Novi - 13/05/2009 Ancora un ambito riconoscimento per il liceo "Amaldi" di Novi: al concorso "Diventiamo cittadini europei", promosso dalla Consulta europea del consiglio regionale, è risultato vincitore Matteo Sobrero, alunno della classe 4 F scientifico. Il concorso, riservato agli istituti d'istruzione secondaria di 2 grado del Piemonte, si è articolato in due fasi: nella prima, di carattere informativo, svoltasi nel novembre scorso, la classe 4 F ha partecipato ad una conferenza tenuta dal professor Corrado Malandrino ad Alessandria, su tematiche relative al parlamento europeo e sui fenomeni migratori che l'Unione Europea deve affrontare. È seguita una fase di preparazione, guidata dalle docenti Paola Maggi e Luisa Serra; la classe, infine, tra due tracce a scelta, ha svolto la seguente tesi: "Le migrazioni sono un fenomeno ricorrente in tutta la storia umana. Ma con la globalizzazione la mobilità delle persone e dei popoli si è intensificata in tutto il mondo. L'Europa, in particolare, deve affrontare la sfida di grandi flussi migratori provenienti dall'Africa e da altre zone povere del mondo. Come valutare e come affrontare questa sfida? Cosa deve fare l'Unione Europea per governare questi processi e garantire l'integrazione e la coesione sociale nel nuovo contesto multiculturale e multietnico ?"

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E' ripartito il rally del petrolio (sezione: Globalizzazione)

( da "Morningstar IT" del 13-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

Si ricrea il legame tra il rialzo dei mercati finanziari e quello del greggio. La Cina spinge il Wti sopra i 60 dollari, ai massimi da novembre. Puoi mandare un commento all'Autore cliccando qui. Utimi Articoli L'Europa fa il test alle banche I fondi hedge tornano a galla.... Da Seat a Italtel: trappole per fondi Banche italiane, stress test... Lavoro Usa, frena la caduta Articoli correlati Link Correlati

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Influenza, Oms esorta a limitare uso di farmaci a casi più gravi (sezione: Globalizzazione)

( da "Reuters Italia" del 13-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

GINEVRA (Reuters) - I due farmaci utilizzati per curare la nuova influenza dovrebbero essere somministrati con attenzione e solo in caso di necessità su malati cronici, donne incinte e altri pazienti vulnerabili. Lo hanno detto ieri le autorità sanitarie globali. L'influenza H1N1 sembra leggermente più contagiosa e grave della normale influenza stagionale, ma solo i pazienti che ne hanno più bisogno dovrebbero assumere i medicinali, anche per mantenere l'efficacia della terapia nel caso il virus diventasse più pericoloso, ha detto il dottor Nikki Shindo dell'Organizzazione mondiale della Sanità (Oms). "Esortiamo a limitare l'impiego dei farmaci antivirali ai gruppi a rischio elevato", ha detto Shindo a una conferenza stampa. Le persone contagiate dal virus sono 5.251 in 30 paesi, secondo i dati confermati dall'Oms. L'epidemia si è diffusa in tutto il mondo, con sei nuovi casi confermati in Colombia, due in Finlandia, due in Thailandia e due in Cina. Gli Stati Uniti hanno il numero maggiore di contagi, con 3.009 casi confermati in 45 stati, altri 600 casi probabili e tre decessi. In Messico sono state confermate 58 morti provocate dall'influenza, mentre Canada e Costa Rica hanno registrato un decesso a testa a seguito dell'infezione. Negli Usa soltanto 116 malati sono ricoverati in ospedale, ma la dottoressa Anne Schuchat, dei Centri Usa per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie (Cdc), ha detto che le donne in gravidanza sono particolarmente vulnerabili alla nuova influenza, e dovrebbero ricevere cure tempestive. "Attualmente stiamo monitorando circa 20 casi di donne incinte in cui è stato rilevato il virus", ha detto Schuchat ai giornalisti. ROCHE AUMENTA PRODUZIONE TAMIFLU Continua...

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ROMA - Un aumento sostanzioso delle importazioni di petrolio da parte della Cina fanno volare il greggio a 60 dollari al barile per la prima volta da sei mesi a questa parte (sezione: Globalizzazione)

( da "Adige, L'" del 13-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

ROMA - Un aumento sostanzioso delle importazioni di petrolio da parte della Cina fanno volare il greggio a 60 dollari al barile per la prima volta da sei mesi a questa parte ROMA - Un aumento sostanzioso delle importazioni di petrolio da parte della Cina fanno volare il greggio a 60 dollari al barile per la prima volta da sei mesi a questa parte. Nel mese di aprile Pechino ha segnato un incremento del 14% nelle importazioni del greggio, pari a 3,9 milioni di barili di petrolio al giorno, riferisce la dogana cinese sul suo sito web. Il petrolio ha così aperto a 59,79 dollari al barile al mercato di New York, segnando un rialzo del 2,2%, mentre pochi minuti prima dell'avvio ufficiale della seduta, negli scambi elettronici, le quotazioni del greggio avevano toccato i 60,08 dollari al barile per la prima volta dall'11 novembre. La risalita del petrolio potrebbe continuare nei prossimi mesi, sostengono gli analisti, visto che la Cina, alla luce dei prezzi bassi, ha annunciato che continuerà ad aumentare le importazioni di materie prime e di greggio per rafforzare le proprie scorte. Da un minimo di 32,70 dollari toccato a gennaio, il prezzo del petrolio ha visto un balzo dell'88% e al rialzo hanno anche contribuito i tagli effettuati dall'Opec. Il rialzo del petrolio ha portato ad un rincaro dei carburanti in Italia. La benzina torna a toccare i massimi degli ultimi sette mesi salendo fino a 1,259 euro al litro, mentre il gasolio vola sopra quota 1,1 euro al litro, per la prima volta in cinque mesi. Insomma, dati contraddittori e difficili. E ieri il Fmi, il Fondo monetario internazionale, ha detto che l'Europa è entrata in una grave recessione che potrebbe durare fino all'inizio del 2010. Il Fmi ha fatto il punto sullo stato di salute dell'economia del Vecchio Continente nel Regional Economic Outlook (Reo). Il Fmi per l'Europa vede all'orizzonte una graduale ripresa, ma sottolinea la necessità di «ulteriori azioni» soprattutto nel settore finanziario. Di qui l'invito all'Europa a fare una «pulizia di primavera» del sistema finanziario con «stress test» sul modello di quelli Usa. Tradotte in numeri, le previsioni del Fondo parlano di un Pil 2009 per le economie avanzate europee in calo del 4%. Per l'Italia è confermata una contrazione del 4,4% quest'anno e dello 0,4% nel 2010. Di fronte a questo scenario il direttore del dipartimento Europa del Fondo, Marek Belka, ha invitato l'Europa a una «pulizia di primavera urgente e minuziosa» del sistema finanziario Ue con «stress test regolari» sul modello di quelli fatti negli Usa, per costringere gli istituti «a riconoscere le loro perdite». 13/05/2009

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BORSE DEBOLI MEDIASET +5% - DIMEZZATO utile netto UNICREDIT - UE MULTA-RECORD PER INTEL: 1,06 MLD - MARPIONNE RISCHIA COLPO DI GRAZIA A PININFARINA MAGNA VUOLE MAGGIORANZA OPEL (sezione: Globalizzazione)

( da "Dagospia.com" del 13-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

HomePage | Segnala articolo --> BORSE DEBOLI – MEDIASET +5% - DIMEZZATO utile netto UNICREDIT - UE MULTA-RECORD PER INTEL: 1,06 MLD - MARPIONNE RISCHIA COLPO DI GRAZIA A PININFARINA – MAGNA VUOLE MAGGIORANZA OPEL - Chi vuole l’aeroporto di Albenga? – FENDI VS. LE FENDI… Mediaset 1 - Borse, deboli i listini in Europa. A Milano corre Buzzi Unicum... Da "ilsole24ore.com" - Andamento debole per le principali Borse europee. L'indice Cac40 di Parigi, dopo un avvio al rialzo, cede lo 0,09%, il Dax 30 di Francoforte lo 0,10 per cnero. Il Ftse100 perde lo 0,22 per cento. A Milano il Mibtel cede lo 0,21% e l'S&P Mib lo 0,54 per cento. I listini del vecchio Continente non sembrano, quindi, avvantaggiarsi dell'andamento della Borsa di Tokyo. L'indice Nikkei ha chiuso la seduta con un progresso dello 0,45% (41,88 punti) a 9.340,49 punti in un clima di crescente fiducia sulla ripresa dell'economia mondiale. A rafforzare le aspettative in tal senso ha contribuito oggi il calo inferiore al previsto dell'avanzo delle partire correnti giapponesi a marzo. In evidenza Olympus (+12,8%) che ha annunciato per questo esercizio un ritorno all'utile non previsto dagli analisti. A Piazza Affari bene in particolare Unicredit (+2,14%) dopo in conti trimestrali con utile dimezzato ma in linea con le attese. Vola Buzzi Unicem (+9,4%). Giù Bulgari. Euro. Divisa europea in rialzo nei confronti del dollaro nei primi scambi sui mercati valutari europei. La moneta unica viene scambiata a 1,3707 dollari, contro i 1,3683 dollari della quotazione Bce di ieri. Nei confronti dello yen la divisa europea passa di mano a 132,19 yen (132,90 yen la precedente quotazione Bce). Sede Unicredit 2 - Mediaset corre in Borsa, +5%... (ANSA) - Un primo trimestre migliore delle attese e Mediaset prende la rincorsa a Piazza Affari. Il titolo guadagna il 5% a 4,68 euro. 3 - Unicredit: utile netto dimezzato... (ANSA) - Il gruppo Unicredit ha registrato un utile netto nel primo trimestre di 447 mln, piu' che dimezzato (-57,9%) rispetto ai 1.063 mln del 2008. Lo comunica una nota. Il risultato netto, che e' in linea con le attese degli analisti,e' condizionato dal venir meno di imposte positive non ricorrenti, mentre l'utile lordo si e' attestato a 922 mln (-47,5%). In crescita invece il risultato di gestione a 2.740 mln (+18,6%) grazie ai maggiori ricavi e al contenimento dei costi.In Borsa il titolo segna +2%. 4 - Telefonica: utile trimestre +9, 8%... (ANSA) - Telefonica chiude in rialzo il primo trimestre 2009 e sfida la crisi premendo l'acceleratore in Sudamerica. L'utile netto e' cresciuto del 9,8% a 1,69 miliardi di euro. In leggero calo i ricavi (-1,4%) a 13,703 miliardi mentre il risultato operativo e' salito del 2,9% a 3,19 miliardi e il margine operativo lordo(Mol) e' rimasto stabile (-0,4%) a 5,354 miliardi di euro. Vengono confermati gli obiettivi per il 2009 e l'obiettivo di pagare un dividendo di 1,15 euro. 5 - Cina: rallenta produzione industria... (ANSA) - Rallenta la crescita della produzione industriale in Cina:ad aprile ha registrato +7,3% su aprile 2008,dopo aver guadagnato l'8,3% a marzo. Lo rende noto l'Ufficio centrale di statistica di Pechino. Tra i dati diffusi oggi, gli economisti considerano incoraggiante quello del consumo al dettaglio che e' cresciuto del 14,8 per cento, indicando che le misure di stimolo prese dal governo stanno dando frutti. Unicredit Banca 6 - I primi sintomi del Risanamento... Da "Il Sole 24 Ore" - Ci sperano le banche, ci spera Renzo Piano ma soprattutto ci crede Piazza Affari, dove il titolo Risanamento non smette di correre. Il cuore di tutte queste attese è la sistemazione del progetto immobilare di Sesto San Giovanni e la riduzione dell'indebitamento del gruppo di Luigi Zunino. Un rally (+19%) alimentato anche dalla suggestione Mittel. A sostenere gli acquisti è stata proprio l'idea che a breve, grazie a un fondo immobiliare ad hoc per l'ex area Falck, la società che fa capo a Zunino riesca a togliere dai conti 300 milioni di debiti. In più a tirare le fila di questa iniziativa potrebbe essere la Castello sgr. Quest'ultima è partecipata al 20% da Mittel ed è controllata da azionisti chiave della finanziaria stessa. Insomma, il cerchio si sta per chiudere. Complice la finanza italiana: le banche da una parte che hanno messo sul piatto i crediti per ottenere in cambio quote del fondo e Mittel dall'altra. Ora manca la cordata di imprenditori che dovrà assumersi l'onere di realizzare il progetto dell'ex area Falck. (L.G.) 7 - Senza la spider Pininfarina a terra... Da "Il Sole 24 Ore" - C'è un piano, Fenice, che disegna i contorni di un colosso internazionale dell'auto, quello che nascerebbe dall'accordo Fiat-Opel. Ci sono un paio di pagine, all'interno di quel progetto, che chiamano in causa un'azienda che ha da poco messo il sigillo a una complessa ristrutturazione: Pininfarina. Stando alle indiscrezioni degli ultimi giorni, il ceo del Lingotto, Sergio Marchionne, per snellire il sistema produttivo del futuro colosso starebbe meditando di togliere allo stabilimento Pininfarina di San Giorgio Canavese la produzione dell'Alfa Romeo Spider e della Brera e di portarsela in casa. Sawiris Nel 2008 da quelle linee sono uscite 6.329 vetture, circa il 30% di quanto prodotto dallo storico brand. Peraltro, sempre nel 2008, Pininfarina ha svalutato il contratto con Alfa, e in parte con Mitsubishi, per 9,1 milioni sulle attese di una diminuzione della produzione e per il futuro non ha escluso una chiusura di quell'impianto. I tempi, però, erano diversi, non certo quelli di Fenice che ora rischia di aprire una falla nel salvataggio del brand di design. Salvo compensazioni. (L.G.) 8 - Il vento del Cairo porta Ossama a Roma... Da "Il Sole 24 Ore" - Wind parla sempre più egiziano. Un ordine di servizio arrivato ai primi di maggio ha ridisegnato il vertice della compagnia telefonica di Naguib Sawiris e dà ampi e pieni poteri al nuovo direttore generale Ossama Bessada, arrivato dalla compagnia sorella Orascom pochi mesi fa su decisione di Sawiris. Dopo l'addio di Khaled Bichara, il giovane braccio destro del magnate tornato al Cairo per dirigere Orascom, il nuovo dg Bessada ha ridefinito le caselle di funzioni e ruoli. La direzione commerciale è stata soppressa, sostituita da quattro business unit, e come suo vice Bessada si è scelto Philippe Tomè. A fare le spese della girandola di nomine è stato Fabrizio Bona: il manager che era a capo del commerciale è ora alle dipendenze di Bessada. Il mobile è stato invece affidato a Maximo Ibarra, mentre il fisso sarà guidato da Gianluca Corti. Tutte le funzioni strategiche sono dunque sotto la supervisione diretta di Bessada. A garantire l'italianità c'è l'ad Luigi Gubitosi,cui Bessada riporta.Ma se Gubitosi dovesse ricevere offerte più stimolanti che succederà? (S.Fi.) 9 - Citi studia il rating del contribuente Usa... Da "Il Sole 24 Ore" - Citigroup non è ingrata. Dopo avere ricevuto 44,75 miliardi di dollari dei contribuenti americani con il piano Tarp (Troubled Asset Relief Program), la banca ha annunciato ieri un progetto di finanziamento da 5 miliardi in favore di enti e amministrazioni locali statunitensi, agenzie governative, università e ospedali. Un modo per fare vedere come i flussi di denaro non vanno solo in una direzione dallo stato alle banche - e per contribuire al finanziamento della ripresa economica. L'Impero Fiat Tuttavia, Citigroup non concede finanziamenti a cani e porci: enti pubblici, agenzie governative e amministrazioni locali che vogliono credito devono presentarsi al Ceo Vikram Pandit con le referenze delle agenzie di rating. Insomma, devono avere un merito di credito «AA»o superiore. Un'accortezza legittima, ma che fa discutere: se il Tesoro americano fosse stato altrettanto prudente, Citi (rating «A3»di Moody's, «A+»di Fitch,«A» di S&P) non avrebbe ricevuto neanche un dollaro dei contribuenti Usa. (A.Grass.) 10 - Chi vuole l'aeroporto di Albenga... Alfredo Faieta per "Top Secret" - Terreni di lotte e conquiste, gli aeroporti italiani non smettono di far parlare di loro, anche nel piccolo. L'ultima tenzone ha per oggetto il Clemente Panero, il piccolo scalo ligure salito alle cronache nazionali per un volo diretto con Roma creato - sembra - per compiacere l'attuale ministro dello Sviluppo economico Claudio Scajola, nativo di Imperia. L'assemblea della spa Aeroporto di Villanova d'Albenga (Ava), che gestisce lo scalo, ha deciso ufficialmente di privatizzarlo, con il solo voto contrario del comune d'Imperia, dopo una serie di rumors in tal senso. E la mossa ha subito svegliato gli appetiti di quanti vorrebbero mettere le mani sulla gestione. Primo fra tutti Antonio Orsero, patron di Gf Group e interessato al settore. Proprietario di Foxair - servizi di aerotaxi con base proprio ad Albenga -, l'imprenditore, ingauno doc, aveva manifestato tempo fa anche la volontà di entrare nella cordata Cai che ha rilevato l'Alitalia. Luigi Gubitosi Lo scalo più diventare un volano turistico, e Orsero vuol gestire questa fase di crescita apportando capitali freschi tramite un aumento riservato, che gli consegni la maggioranza delle quote. Nulla di strano: l'imprenditore ha molti soldi ed qualche esperienza diretta nel settore, come si diceva. Ma al più importante dei soci privati già presenti nel capitale, l'Acquedotto S. Lazzaro dell'ingegner Camillo Enrile, accreditato di un 7,6% delle azioni, si è messo di traverso. L'aumento di capitale dovrebbe essere con esclusione del diritto di prelazione. E questo diluirebbe di molto le sue quote, tanto da vanificare, anche economicamente, la sua storica presenza, e il suo impegno, nello scalo. Enrile, assistito dall'avvocato d'affari Sergio Maria Carbone, si è fatto sentire con i vertici dell'aeroporto, primo fra tutti il presidente Pietro Balestra, chiedendo un secondo aumento di capitale che gli permetta di mantenere inalterata la sua presenza nell'azionariato. Ma a Orsero, la presenza a questo punto ingombrante dell'Acquedotto potrebbe non piacere, e i tempi della privatizzazione si allungherebbero magari tra ricorsi e ordinanze. Una privatizzazione che fa già acqua da tutte le parti? Sarà il tempo a dirlo. Un'altra indiscrezione circola riguardo l'operazione: a fianco degli Orsero potrebbe esserci, magari in un secondo momento, anche il magnate russo Roman Abramovich. Dalla Russia con...il bimotore. 11 - Come ti di-Fendi, da Fendi?... Alfredo Faieta per "Top Secret" - Circola in ambienti legali d'elite un'indiscrezione destinata a fare molto rumore qualora fosse confermata. Fendi Italia, tramite uno stuolo di avvocati di prim'ordine, starebbe studiando un'azione legale contro le sorelle Fendi - Alda, Paola, Anna, Carla, Franca -. Motivazioni? Estremo riserbo al momento. I rumors parlano, piuttosto genericamente, di risarcimento danni per inadempimento della famiglia Fendi alle obbligazioni contrattuali. Logo "Citigroup" 12 - Microsoft lancerà maxibond da 4 miliardi di dollari. Si prevede il tutto esaurito... Da "La Stampa" - Microsoft sta per emettere quasi 4 miliardi di dollari di debito con la sua prima offerta di obbligazioni. Questa mossa susciterà l'interesse dei mercati del credito. Eppure, le società con un valore di mercato di 170 miliardi di dollari, enormi flussi di liquidità e nessun indebitamento sono difficili da ottenere. La frenetica accoglienza che le obbligazioni riceveranno dirà più su Microsoft di quello che dirà sullo stato dei mercati. Il fatto che la società stia addirittura vendendo debito sta sorprendendo gli investitori a lungo termine ed è un segnale della sua crescente maturità. Claudio Scajola Si tratta di una notevole deviazione dalle abitudini di Microsoft di accumulare una consistente liquidità sul suo bilancio e di evitare l'indebitamento. Le società di telecomunicazione tendono ad adottare questa strategia, poiché li protegge dai rischi di improvvisi mutamenti tecnologici. Ma la domanda per l'offerta non dovrebbe giungere inattesa. Per esempio, il rating del debito della società, triple-A, risalta tra un mare di vittime che hanno perso il loro decantato rating del credito durante il rallentamento finanziario, tra cui Berkshire Hathaway e General Electric. Infatti, l'enorme capitalizzazione di Borsa di Microsoft e l'annuale flusso di cassa disponibile di quasi 20 miliardi di dollari la colloca in una categoria speciale. Ed è opportuno per il frutto dell'ingegno di Gates. Si tratta di un indebitamento a uno spread di poco superiore ai tassi interbancari di Londra e i pagamenti di interessi sono detraibili ai fini fiscali. Pertanto, la società sta portando la sua disponibilità di cassa a circa 29 miliardi senza fatica. Anzi, questa operazione potrebbe ridurre la sua aliquota fiscale. Cosa farà con un salvadanaio così grande se lo chiedono tutti. Un indizio potrebbe essere nel fatto che le sue azioni sono scese di un terzo l'anno scorso, rendendole più conveniente dell'ultimo periodo della grande abbuffata di buyback. Qualunque piano abbia, l'offerta di debito è ben lungi dall'essere un messaggero della salute dei mercati del credito. 13 - Per gli asset asiatici di Rbs spuntano tre acquirenti... Da "La Stampa" - Royal Bank of Scotland sta trasformando in elefante la sua mosca asiatica. La scorsa settimana, la banca scozzese, ora di proprietà del governo per il 70%, ha reso pubbliche le difficoltà del suo piano di vendere attività di retail banking e di wholesale banking sparse per tutto l'Oriente. L'obiettivo di prezzo dichiarato di 1 miliardo di dollari potrebbe dover essere ridotto ulteriormente. Rbs sta vendendo settori di scarsa qualità e di attività di prestiti in otto Paesi, con un valore contabile di 530 milioni di dollari. Inoltre, secondo una persona ben informata intende venderli in un sol colpo. Questo è comprensibile. Chi vorrebbe gestire otto processi di vendita paralleli - con commissioni bancarie multiple? ANNA FENDI - COPYRIGHT PIZZI Ma ciò che facilita la vita a Rbs potrebbe renderla difficile a un compratore. Gli asset sono molto diversi e piccoli. La principale attrattiva è un gruppo di 28 filiali in India ma in alcuni posti, come Singapore e Hong Kong, un compratore ne potrebbe comprare solo cinque. Ogni Paese esige non solo di esaminare i prestiti fatti da Rbs e dal precedente proprietario, Abn Amro, ma anche un colloquio con l'Ente di regolamentazione. In India, un compratore senza una licenza bancaria dovrebbe ottenerne una. Questa considerazione aiuta a spiegare perché ci sono solo tre offerenti: Hsbc, Standard Chartered e l'australiana Anz. La piccola Anz otterrebbe il maggiore impulso strategico, ma potrebbe anche trovarsi di fronte alla maggiore difficoltà d'integrazione. Di poco inferiore al doppio del valore netto degli asset, le attività di Rbs varrebbero 1 miliardo di dollari. Ma considerato tutto il lavoro supplementare che un compratore deve fare, un po' di più di 1,5 volte il valore contabile, ovvero 750 milioni di dollari, sembra più adeguato. Anche se il prezzo finale scendesse di poco sotto l'annunciato miliardo, non sarebbe una grande umiliazione. La cosa più importante per Rbs è mostrare ai contribuenti del Regno Unito che sta tagliando le attività estere sottodimensionate. In realtà, la vendita dell'attività asiatica è poco più di un gesto, più modesto di quanto avrebbe sperato la banca scozzese. 14 - INTEL: DA UE MULTA DA 1,06 MLD EURO PER ABUSO POSIZIONE DOMINANTE... (Adnkronos/Aki) - La Commissione Europea ha deciso di infliggere al colosso dei microprocessori Intel una gigantesca multa da 1,06 miliardi di euro per abuso di posizioni dominante e pratiche anticoncorrenziali illegali. Lo rende noto un comunicato della Commissione diffuso a Bruxelles. E' la piu' grande singola multa mai inflitta dall'esecutivo Ue a una societa'. La Commissione ha inoltre ordinato alla societa' di interrompere immediatamente tali pratiche assicurando che vigilera' sull'ottemperanza di questa decisione da parte di Intel. 15 - CHRYSLER: BANCAROTTA POTREBBE RICHIEDERE ALMENO 2 ANNI... (ANSA) - Una bancarotta di Chrysler potrebbe richiedere almeno due anni di tempo e non due mesi come indicato dal presidente americano Barack Obama. Lo scrive l'agenzia Bloomberg citando un esponente dell'amministrazione Obama. Il termine di 60 giorni segnalato da Obama alla conferenza stampa dello scorso 30 aprile riguarda lo scenario di una bancarotta della casa automobilistica condizionata alla vendita degli asset migliori a un altro gruppo, individuato in Fiat, ma a quel punto i creditori potrebbero intraprendere una battaglia per le altre attivita' nel tentativo di recuperare denaro. Chrysler ha gia' ottenuto il via libera del tribunale per la bancarotta che prelude all'alleanza con il Lingotto, mentre e resta l'incognita sul destino delle attivita' meno appetibili del gruppo appesantite da debiti e vari oneri come le richieste di risarcimento per i difetti di fabbrica e i danni causati dall'amianto oltre a cause legali con concessionari e dipendenti. Anna Franca Carla e Paola Fendi - Copyright Pizzi 16 - FIAT: HANDELSBLATT, MAGNA VUOLE LA MAGGIORANZA DI OPEL... (AGI) - Il gruppo austro-canadese Magna ed i suoi associati russi intendono rilevare la maggioranza del pacchetto azionario di Opel. Lo rivela il quotidiano economico Handelsblatt, secondo il quale la banca russa Sberbank e' adesso pronta ad accrescere la prevista partecipazione del 30% nel capitale Opel, in modo da raggiungere insieme al 20% gia' messo in conto da Magna il controllo totale della casa di Ruesselsheim. Secondo il piano elaborato da Magna, un altro 10% delle azioni verrebbe acquisito dai dipendenti della casa automobilistica e dai concessionari Opel, che nel prossimo fine settimana vogliono mettere a punto a Vienna in maniera definitiva la loro posizione. Nel capitale della nuova Opel Gm manterrebbe una quota compresa tra il 35% ed il 40%, significativamente piu' elevata di quella che la Fiat sarebbe disposta a concedere agli americani. 17 - BMW: FAZ, PRONTA APPROFONDIRE COOPERAZIONE CON PEUGEOT... (ANSA-AFP) - Il costruttore automobilistico tedesco Bmw e' pronto a rafforzare la propria cooperazione con la francese Peugeot, dove sta per insediarsi il nuovo patron. Lo ha detto il presidente del gruppo bavarese, Norbert Reithofer, in un'intervista al quotidiano Frankfurter Allgemeine Zeitung. I due costruttori cooperano gia' nell'ambito dei motori per le piccole auto, ha ricordato Reithofer. 'Quando sara' operativo il nuovo patron di Peugeot, discuteremo anche della possibilita' di rafforzare la nostra cooperazione attuale', ha aggiunto Reithofer. Il gruppo francese aveva annunciato a fine marzo il licenziamento del patron Christian Streiff, a due anni dal suo arrivo, e la sua sostituzione con Philippe Varin, dirigente del gruppo siderurgico Corus. Bmw sta intanto portando avanti anche le trattative con Daimler: 'Stiamo sondando se c'e' la possibilita' o meno di una cooperazione', ha detto Reithofer, precisando che 'non ci sono contratti pronti per essere firmati' con Daimler. 18 - FIAT: WSJ, CHRYSLER CHIEDE RESCINDERE LEASE NON SCADUTI... (ANSA) - Chrysler chiede al tribunale per la bancarotta di poter rescindere 10 lease non ancora scaduti risparmiando cosi' 30 milioni di dollari di affitti che restano ancora da pagare. La richiesta e' stata avanzata - scrive il Wall Street Journal citando i documenti depositati in tribunale - il giorno dopo la richiesta di ricorso al Chapter 11, cioe' l'amministrazione controllata. Le proprieta' in lease consistono prevalentemente di concessionari ormai chiusi e di terreni in California, Hawaii, Indina, Luoisiana, New York, Texas e Michigan. Il giudice che si occupa della bancarotta di Chrysler, Arthur Gonzalez, ha intanto dato martedi' il via libera all'accordo che consente a Gmac di diventare il maggiore finanziatore dei concessionari Chrysler al posto di Chrysler Financial, che concede prestiti a circa il 60-70% dei concessionari della piu' piccola delle case automobilistiche americane e alla meta' dei clienti di auto Chrysler. [13-05-2009]

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L'Afghanistan fa i conti con la (sezione: Globalizzazione)

( da "Avvenire" del 13-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

MONDO 13-05-2009 l'accusa Secondo Washington i miliziani hanno imbottito ordigni rudimentali e munizioni con l'agente chimico, utilizzandoli poi sia contro le forze Nato che sui civili, come nel caso della strage di Farah. La fabbricazione è avvenuta in diversi Paesi, tra cui la Gran Bretagna I miliziani negano: «Sono stati i marine a impiegarlo in battaglia» L'OFFENSIVA DEL TERRORE L'Afghanistan fa i conti con la «guerra sporca» Gli Usa: «I taleban usano il fosforo bianco». Bombe chimiche contro le scuole femminili DI PAOLO M. ALFIERI N ella guerra sporca e infida che sparge sangue e dolore in terra afghana c'è un particolare agghiacciante che sta emergendo dai documenti in mano alle forze americane. Nella loro lotta armata fatta di imboscate, attacchi kamikaze e agguati mirati, i ribelli taleban non hanno esitato a imbottire razzi, ordigni e mortai di fosforo bianco, arma chimica ammessa solo a scopi difensivi. Non che i taleban abbiano evidentemente tempo da perdere con le sfumature delle convenzioni internazionali: per loro il fosforo bianco è solo l'ennesima devastante risorsa da gettare nel mezzo del conflitto che li oppone alle truppe della Nato. Ma l'obiettivo, a dirla tutta, è ancora più vasto: spesso le vittime di quest'arma letale sono soprattutto civili. È il caso, sostiene Washington, di quanto accaduto lo scorso 4 maggio durante gli scontri nella provincia di Farah: sarebbero i taleban, infatti, i responsabili della mor- te di 100 civili. Inizialmente gli americani erano stati accusati di aver provocato la strage con i loro raid aerei, ma i medici hanno riscontrato, sui corpi delle vittime, ferite derivanti dall'uso di fosforo bianco, arma che l'esercito Usa nega di aver usato in quell'occasione. Washington, infatti, ha ammesso di aver utilizzato in altre occasioni fosforo bianco in Afghanistan, ma mai come arma anti-uomo. Secondo il maggiore Jennifer Willis, portavoce dell'esercito Usa a Bagram, i marines se ne sono serviti solo per creare cortine fumogene, illuminare il campo di battaglia o distruggere bunker ed edifici vuoti. Il fosforo bianco è un agente chimico che esplode in fiamme al contatto con l'ossigeno: provoca ustioni gravissime ed estremamente dolorose, penetrando rapidamente attraverso la pelle e bruciando i tessuti sottostanti, spesso fino alle ossa. Recentemente molte polemiche ha sollevato la scoperta del suo utilizzo nella Striscia di Gaza da parte dell'esercito israeliano, e il dossier in questione è sotto inchiesta da parte dello stesso Israele. L'uso di fosforo bianco è uno «sviluppo preoccupante» della strategia taleban, sottolinea Washington, anche se un portavoce dei miliziani ha detto ieri che i ribelli non hanno «mai avuto o usato il fosforo»: «Gli americani lo hanno usato in molte operazioni e ora vogliono attribuire la loro tirannia ai taleban». In 8 dei 44 casi evidenziati dall'esercito Usa, sono state trovate tracce di fosforo bianco in ordigni rudimentali fatti in casa e ritrovati dai marines. In altri 25 casi sono state ritrovate munizioni «imbottite» da 105 e 120 millimetri, ancora inutilizzate. In altri 11 casi, infine, il fosforo bianco è stato effettivamente utilizzato contro le forze nemiche. Ma da dove si riforniscono i taleban? È il punto più controverso sul quale bisognerà fare chiarezza. Le munizioni risultano fabbricate in diversi Paesi, tra i quali Gran Bretagna, Cina, Russia e Iran. Si pensa siano state trafficate in Afghanistan tramite il poroso confine pachistano. Ma il come e il quando restano ancora un mistero. Una maestra e un'alunna della scuola elementare di Kapisa ricoverate in ospedale dopo aver subito gli effetti dell'avvelenamento (Ap) Soldati americani sparano colpi di mortaio contro i taleban afghani (Ap)

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Cina: Arrestato leader protesta Tienanmen del 1989 (sezione: Globalizzazione)

( da "KataWeb News" del 13-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

Cina: Arrestato leader protesta Tienanmen del 1989 13 maggio 2009 alle 11:06 — Fonte: repubblica.it — 0 commenti Un ex leader del movimento studentesco di protesta di piazza Tienanmen del 1989 è stato arrestato alcuni mesi fa con l'accusa di truffa ed è tuttora detenuto. Lo ha rivelato il fratello. Zhou Yongjun, oggi 41enne, fu uno degli organizzatori delle note manifestazioni per la democrazia e fu arrestato a Pechino il 4 giugno del 1989 quando l'esercito intervenne per sgomberare piazza Tienanmen, uccidendo centinaia, forse migliaia di manifestanti. La famiglia è stata informata dell'accusa contestata a Zhou solo oggi dalla polizia del sud-ovest della Cina, sette mesi dopo che l'uomo è stato bloccato mentre tentava di tornare dagli Stati Uniti. Zhou emigrò negli Usa nel 1993, dopo alcuni anni di prigione. Nel 1998 tentò di rientrare in Cina e fu condannato a "tre anni di rieducazione attraverso il lavoro". Scontata la pena, torno negli Stati Uniti, dove è rimasto fino allo scorso settembre. "Ci hanno detto che è accusato di frode ma la situazione non è ancora chiara, siamo in attesa di nuove informazioni", ha detto il fratello, Zhou Lin. AGI

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Il Papa a Gerusalemme: Dio, manda la tua pace su questa Terra Santa (sezione: Globalizzazione)

( da "Panorama.it" del 13-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

- Mondo - http://blog.panorama.it/mondo - Il Papa a Gerusalemme: Dio, manda la tua pace su questa Terra Santa Posted By ignazio.ingrao On 12/5/2009 @ 18:28 In Headlines, NotiziaHome | No Comments [1] Da Gerusalemme - Il quinto giorno del pellegrinaggio del Papa in Terra Santa è il giorno della preghiera per la pace. Al Muro Occidentale di Gerusalemme, più noto come [2] Muro del Pianto, Benedetto XVI ripete il gesto che era stato di Giovanni Paolo II nel 2000: dopo essersi raccolto in preghiera infila un biglietto nelle fessure del Muro con un'accorata invocazione per la pace in Terra Santa: "Dio di Abramo, Isacco e Giacobbe, ascolta il grido degli afflitti, degli impauriti, dei disperati, manda la Tua pace su questa Terra Santa, sul Medio Oriente, sull'intera famiglia umana". L'appello del Muftì di Gerusalemme Pochi minuti prima, visitando il più antico monumento islamico in Terra Santa, la [3] Cupola della Roccia, Benedetto XVI rivolto al Mufti di Gerusalemme Mohammed Hussein, lancia l'appello a "superare incomprensioni e conflitti del passato e a porsi sulla via di un dialogo sincero finalizzato alla costruzione di un mondo di giustizia e di pace per le generazioni che verranno". Da parte sua il Muftì chiede al Papa di "operare attivamente perché cessi l'aggressione israeliana contro i palestinesi" e Ratzinger risponde con l'invito rivolto a cattolici, ebrei e musulmani a operare "instancabilmente per salvaguardare i cuori umani dall'odio, dalla rabbia o dalla vendetta". La denuncia del Patriarca dei Latini Nel pomeriggio il pontefice si reca nella valle di Josaphat, alle pendici di Gerusalemme, dove si trovava l'orto del Getsemani, luogo dell'agonia di Gesù prima di salire al Calvario. La valle è inondata dal sole quando arriva Benedetto XVI. Lo attendono migliaia di fedeli. Nel dare il benvenuto al Papa, il Patriarca di Gerusalemme dei Latini, Fouad Twal, elenca i drammi dei due popoli: "Assistiamo da una parte all'agonia del popolo palestinese, che sogna di vivere in uno Stato palestinese libero e indipendente ma non ci arriva; e assistiamo dall'altra parte all'agonia di un popolo israeliano che sogna una vita normale nella pace e nella sicurezza, ma nonostante la sua potenza mediatici e militare non ci arriva". Con forza Twal denuncia anche la situazione dei "rifugiati senza speranza di ritorno", quella delle "vedove il cui marito è stato vittima di violenza" e l'emergenza delle "numerose famiglie di questa città che tutti i giorni vedono le loro case demolite col pretesto che esse sono state costruite illegalmente, allorquando tutta la situazione generale è illegale e non riceve soluzione". [4] La preghiera del Papa Il Papa raccoglie il grido di aiuto del Patriarca e, lungamente applaudito dalla folla, scandisce: "In questa Santa Città la speranza continua a combattere la disperazione, la frustrazione e il cinismo, mentre la pace, che è dono e chiamata di Dio, continua ad essere minacciata dall'egoismo, dal conflitto, dalla divisione e dal peso delle passate offese". Perciò con forza Benedetto XVI chiede alle autorità di "rispettare e sostenere la presenza cristiana in Palestina". E conclude con un nuovo appello per la pace rivolto a tutte le religioni: "Come un microcosmo del nostro mondo globalizzato, questa Città deve essere un luogo che insegna l'universalità, il rispetto per gli altri, il dialogo e la vicendevole comprensione; un luogo dove il pregiudizio, l'ignoranza e la paura che li alimenta, siano superati dall'onestà, dall'integrità e dalla ricerca della pace. Non dovrebbe esservi posto tra queste mura per la chiusura, la discriminazione, la violenza e l'ingiustizia. I credenti in un Dio di misericordia - si qualifichino essi Ebrei, Cristiani o Musulmani - devono essere i primi a promuovere questa cultura della riconciliazione e della pace".

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Gm: valuta di esportare negli Stati Uniti le sue automobili prodotte in Cina (sezione: Globalizzazione)

( da "Finanza.com" del 13-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

Gm: valuta di esportare negli Stati Uniti le sue automobili prodotte in Cina (13 Maggio 2009 - 12:05) MILANO (Finanza.com) - La speculazione continua a tenere banco attorno al colosso dell'auto americano, General Motors. Secondo quanto riportato dallo Shanghai Securities News la casa automobilistica Usa starebbe valutando di esportare nei prossimi anni negli Usa le auto prodotte in Cina in collaborazione con Saic e Saic-Gm-Wuling. L'ipotesi riguarderebbe circa 50 mila vetture. (Riproduzione riservata)

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(sezione: Globalizzazione)

( da "Nuova Ecologia.it, La" del 13-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

«Nel 2050 Europa a zero emissioni» Secondo il presidente dell'esecutivo Ue Barroso, la prossima Commisione deve lavorare affinché si azzerino le emissioni climalteranti. Il bilancio verso Copenaghen con gli esperti di cambiamenti climatici Nicolas Stern e Rajendra Pachauri La prossima Commisione Ue deve lavorare affinché la nostra società arrivi ad azzerare le emissioni nocive: lo ha detto oggi il presidente dell'esecutivo Ue, José Manuel Durao Barroso, al termine dell'incontro con gli esperti di cambiamenti climatici Nicolas Stern e Rajendra Kumar Pachauri. "Entro il 2050 dobbiamo creare una società a zero emissioni", ha detto Barroso, spiegando come occorra intervenire subito su settori come trasporti, costruzioni ed energia. E la ripresa economica, ha poi aggiunto, deve essere un'opportunità anche per la lotta ai cambiamenti climatici. In vista della conferenza di Copenhagen, che deciderà sul post-Kyoto, Pachauri, direttore del Panel delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (Ipcc), ha spiegato che per quanto riguarda gli impegni climatici, mentre la Ue è "sulla strada giusta, Usa e Australia procedono a rilento". E anche la Cina "va aiutata a fare progressi sui suoi target di riduzione delle emissioni". Non agire in fretta, per il direttore dell'Ipcc, significa mettere a rischio più del 30% delle specie entro sei anni: "Il 2015 deve essere l'anno del picco di emissioni, e subito dopo deve cominciare la discesa, altrimenti ci si avvia alla catastrofe". 13 maggio 2009 - TAG: Barroso | Clima | Europa |

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Su il sipario al Festival di Cannes (sezione: Globalizzazione)

( da "City" del 13-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

Su il sipario al Festival di Cannes Brad Pitt, Monica Bellucci e Penelope Cruz i divi più attesi stasera sul tappeto rosso CANNES - Riparte la corsa per la Palma d'oro, e la star del primo giorno è il cinema in 3-D. Si apre oggi la 62esima edizione del Festival di Cannes, che dà spazio per la prima volta nella sua storia a un film d'animazione, "Up", dello studio americano Pixar-Disney, presentato fuori competizione. "Up" parla di un vecchio uomo che sogna di fare un viaggio in mongolfiera in Sudamerica. Ma il giorno in cui questo sogno si avvera, si accorge di avere un passeggero ingombrante in sua compagnia. Gli eroi del film non sono umani e quindi le prima «Montée des marches», la famosa scalinata rossa della Croisette, vedrà sfilare Charles Aznavour, voce del personaggio principale, e la giuria, presieduta quest'anno dall'attrice francese Isabelle Huppert, e di cui fanno parte anche l'italiana Asia Argento, l'americana Robin Wright Penn, l'indiana Sharmila Tagore o la taiwanese Shu Qi, ma anche i registi James Gray (Usa) o Nuri Bilge Ceylan (Turchia). Numerose le stelle che faranno affannare fotografi e cameramen: da Brad Pitt a Monica Bellucci, da Penelope Cruz a Sophie Marceau, ma anche William Dafoe, Gerard Depardieu o il calciatore Eric Cantona. Il gioco si farà serio domani con la presentazione di due primi film in competizione: «Fish tank» del britannico Andrea Arnold, che ha ricevuto il Prix du jury nel 2006 con «Red Road», e «Spring Fever Chine» (titolo in francese «Nuit d'ivresse printanière»), il racconto di una passione omosessuale di Lou Ye, cineasta censurato in Cina. Per dodici giorni, 20 film si contenderanno la «Palma d'oro», andata l'anno scorso a «Entre les murs» (La classe) del francese Laurent Cantet. Attesi sulla Croisette grandi maestri del cinema come Quentin Tarantino, Ken Loach, Lars Von Trier e Jane Campion, che almeno una volta si sono aggiudicati il premio più ambito. Ci saranno anche Pedro Almodovar (con il suo «Los abrazos rotos»), l'86enne Alain Resnais e il regista dell'unico film italiano in concorso ufficiale Marco Bellocchio con il suo «Vincere». 13 maggio 2009

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Tiananmen: arrestato un ex-leader studentesco (sezione: Globalizzazione)

( da "Gazzetta di Parma Online, La" del 13-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

Tiananmen: arrestato un ex-leader studentesco Un ex-leader del movimento studentesco cinese di piazza Tiananmen è stato arrestato e viene detenuto da alcuni mesi, ha affermato oggi la sua famiglia. L’uomo, Zhou Yongjun, oggi ha 41 anni e nel 1989 fu uno degli organizzatori delle manifestazioni a favore della democrazia. Nel settembre scorso ha tentato di rientrare clandestinamente in patria ma è stato arrestato ed è detenuto nella prigione di Suining, nella provincia sudoccidentale del Sichuan. Il fratello ha affermato di aver ricevuto oggi dalla polizia cinese la notizia che Zhou è stato arrestato e accusato di «truffa». L' uomo fu arrestato il 4 giugno 1989, quando l’esercito intervenne per sgombrare piazza Tiananmen uccidendo centinaia di persone, e rimase in prigione alcuni anni prima di emigrare negli Usa nel 1993. Nel 1998 tentò una prima volta di rientrare in Cina e fu condannato a tre anni di «rieducazione attraverso il lavoro». Scontata la pena, Zhou tornò negli Usa dove è rimasto fino allo scorso settembre, quando ha tentato di rientrare in patria.

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New York Nuova svolta dell'America di Obama sul fronte delle istituzioni multilaterali: ... (sezione: Globalizzazione)

( da "Gazzettino, Il" del 13-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

Mercoledì 13 Maggio 2009, New York Nuova svolta dell'America di Obama sul fronte delle istituzioni multilaterali: gli Usa sono stati eletti per il prossimo triennio nel Consiglio per i diritti umani dell'Onu con sede a Ginevra boicottato negli anni scorsi dall'amministrazione Bush. Hanno votato sì all'ingresso di Washington 167 paesi sui 192 membri dell'Assemblea generale. Gli Stati Uniti continuano a mantenere riserve nei confronti del Consiglio, ma si impegnano a «lavorare dall'interno, con una vasta sezione dei suoi membri, per rafforzarlo e riformarlo», ha detto l'ambasciatrice all'Onu, Susan Rice, con cui si è subito congratulato il rappresentante permanente italiano ambasciatore Giulio Terzi. Il gruppo occidentale aveva espresso tre candidati per i tre seggi spettanti: oltre agli Stati Uniti, Belgio e Norvegia, eletti rispettivamente con 179 e 177 preferenze. Fanno parte del Consiglio per i diritti umani 47 paesi. Gli Stati Uniti sono una delle 18 nazioni elette ieri assieme a Cina, Cuba e Arabia Saudita, malgrado i tre Paesi siano nel mirino degli attivisti per i diritti umani per violazioni che il Consiglio ha proprio il compito di denunciare e combattere. La svolta Usa era stata annunciata dal segretario di Stato Hillary Clinton ai primi di aprile: «I diritti umani sono un elemento essenziale nella nostra politica estera», aveva detto. «Ci impegneremo con altri paesi per migliorare il sistema dei diritti umani e far avanzare la visione della Dichiarazione Onu sui Diritti dell'Uomo». Decisione duramente criticata dai conservatori: «È come salire sul Titanic dopo che ha urtato l'iceberg», aveva commentato John Bolton, nel 2005 e 2006 ambasciatore all'Onu nominato da Bush. Critiche anche da associazioni ebraiche, come l'Anti Defamation League e il centro Wiesenthal, secondo cui l'unico paese che finora si è attirato bacchettate ripetute del Consiglio è stato Israele: altri, dalla Cina al Sudan, l'hanno fatta franca. Ieri inoltre la Farnesina ha annunciato la candidatura dell'Italia - per la settima volta - a membro non permanente del Consiglio di Sicurezza nel biennio 2017-2018.

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MATTEO BOSCO BORTOLASO NEW YORK. SOTTO BUSH ERA RITENUTO UN ORGANISMO POLITICIZZATO E... (sezione: Globalizzazione)

( da "Mattino, Il (Nazionale)" del 13-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

MATTEO BOSCO BORTOLASO New York. Sotto Bush era ritenuto un organismo «politicizzato» e «anti-israeliano». Ora, con Obama, sarà il foro dove gli Stati Uniti discuteranno di diritti umani con il resto del mondo. Ieri, al Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite, è arrivata un'altra importante svolta nella politica estera americana: gli Usa sono stati eletti, per la prima volta, tra i membri del Consiglio per i diritti umani dell'Onu. L'Amministrazione guidata dal repubblicano George W. Bush si era sempre rifiutata di prendere in considerazione il Consiglio di Ginevra, il cui compito è difendere i diritti umani e denunciarne le violazioni. Secondo gli uomini dell'ex presidente, l'organismo a 47 membri era usato politicamente per criticare solo alcuni Paesi, in particolare Israele. Il Consiglio, in effetti, non è perfetto. Lo hanno denunciato spesso anche le organizzazioni non governative che seguono le attività delle Nazioni Unite. Ma le ong, come Human Rights Watch, avevano chiesto a Washington di impegnarsi «da dentro», diventando parte dell'organismo Onu. E così è stato. Dei 192 Paesi dell'Onu, ieri 167 hanno votato per Obama. In realtà non c'era partita. I posti a disposizione del gruppo regionale degli «Stati occidentali» erano tre. E tre erano i candidati: oltre gli Stati Uniti, il Belgio e la Norvegia. La vera novità era che Washington si fosse candidata, come annunciò la Clinton, ipotesi inconcepibile nell'era Bush che non ha mai amato l'Onu. Sarà interessante seguire i dibattiti a Ginevra, perché il Consiglio continua a ospitare attori ingombranti, che non brillano certo per la difesa dei diritti umani: Cuba, Cina, Arabia Saudita. Se in Consiglio Israele viene criticato frequentemente per le politiche contro i palestinesi, è più difficile - per un'intricata rete di alleanze anti-occidentali - approvare documenti per condannare le tragedie in Darfur, Birmania o Zimbabwe. Non a caso ieri l'ambasciatrice di Obama al Palazzo di Vetro, Susan Rice, ha detto: «Lavoreremo da dentro, con un ampio gruppo di Stati, per rafforzare e riformare» l'organismo di Ginevra. Giocando all'interno del Consiglio, in effetti, Washington potrà difendere la scelta di chiudere Guantanamo, additata più volte come emblema delle violazioni dei diritti umani. E potrà anche promuovere un'altra inversione rispetto a Bush: la fine dei controversi interrogatori contro i presunti terroristi. La decisione di Obama, però, non convince i repubblicani e alcune associazioni ebraiche, come l'Anti Defamation League e il centro Simon Wiesenthal. Per John Bolton, ambasciatore di Bush all'Onu, «è come salire sul Titanic dopo che ha urtato l'iceberg». Tra i primi a congratularsi con l'attuale ambasciatrice americana, invece, è stato il rappresentante permanente dell'Italia all'Onu, Giulio Terzi. «Le ho confermato - ha detto - la nostra disponibilità a collaborare, anche sul piano bilaterale, all'interno del Consiglio per il quale proprio oggi l'Italia ha annunciato la candidatura per il periodo 2011-14». Ieri l'Italia si è candidata anche al Consiglio di Sicurezza dell'Onu, l'organo che affronta i nodi della pace e della sicurezza internazionale. Ma per quello c'è ancora tempo: si punta al biennio 2017-18.

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ANTONIO TROISE ROMA. PRENDE CORPO IL GLOBAL STANDARD , IL NUOVO SISTEMA DI REGOLE DELL... (sezione: Globalizzazione)

( da "Mattino, Il (Nazionale)" del 13-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

ANTONIO TROISE Roma. Prende corpo il «global standard», il nuovo sistema di regole della finanza mondiale che il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, intende presentare al tavolo del prossimo G8. «La fase apocalittica è finita ma ora bisogna evitare che la crisi possa ripetersi nel prossimo futuro», insiste il responsabile di via Venti Settembre. Che torna a puntare l'indice su quelli che ha già individuato come i responsabili della grande recessione: i banchieri «re Mida», che si sono illusi di trasformare in oro tutto quello che toccavano. A un certo punto, però, aggiunge Tremonti, proprio come nel mito, «hanno esagerato trasformando in oro anche il cibo che avrebbero dovuto mangiare. E così, sono morti». L'ombra della crisi è stata allontanata solo «quando sono scesi in campo i governi». Ma tutto questo è avvenuto, aggiunge Tremonti, perché non c'erano regole «globali» per un mercato che, nel frattempo, «si era globalizzato». Da qui l'importanza del nuovo «global standard», che è diventato un vero e proprio cavallo di battaglia del ministro dell'Economia. Il tema, per la verità, è stato già affrontato al G7 dell'Economia che si è svolto a Roma. Sarà ripreso, a giugno, nel vertice finanziario in programma a Lecce, prima di approdare al summit di luglio che si svolgerà nella caserma della Guardia di Finanza dell'Aquila. Proprio in vista del doppio appuntamento, a Villa Madama, Tremonti ha riunito ieri, con la collaborazione dell'Aspen, politici, accademici ed economisti per mettere a punto una prima bozza del progetto e per un esame delle principali proposte sul tappeto. Un seminario bipartisan al quale hanno partecipato, tra gli altri, il giurista Guido Rossi, l'esponente del Pd, Enrico Letta, il senatore americano Gary Hart e l'economista Guido Calabresi. Tutti d'accordo sui dodici punti sui quali dovrebbe essere articolato il nuovo «global standard» che sarà proposto dalla presidenza italiana del G8. Più difficile il cammino, invece, per quel che riguarda gli strumenti da mettere in campo per far rispettare le nuove regole. Due le opzioni che per il momento sono in campo: costituire una super autorità internazionale con il compito di controllare sul rispetto delle nuove regole oppure affidare la vigilanza ai singoli Paesi. «Tutto questo dipende da quello che decideranno i singoli governi - ha aggiunto, diplomaticamente, Tremonti - ma siamo ottimisti». Anche per l'ex presidente della Consob, Guido Rossi, «bisogna creare degli standard che siano accettati da tutti, delle regole che costituiscano un argine dalle crisi del sistema». Letta insiste, invece, sul «valore etico della crisi»: «Bisognerebbe passare da una cultura che pensa a creare valore solo per gli azionisti di un'impresa a una mentalità che estenda questo obiettivo a tutti coloro che lavorano nell'azienda, non ultimi i suoi dipendenti». Ma a Villa Madama si è parlato anche delle prospettive a breve e medio termine dell'economia. Proprio nel giorno in cui dal Fondo monetario internazionale sono arrivale le ultime pagelle sui paesi europei. La ripresa, spiegano gli esperti dell'organismo che ha sede a Washington, potrebbe arrivare già alla metà del 2010. Nel 2009, però, il Pil europeo calerà del 4%. Mentre, per l'Italia, viene confermata una contrazione del 4,4% per quest'anno e dello 0,4% per i dodici mesi successivi. Il Bel Paese, comunque, è riuscito a contenere le perdite: «Il sistema bancario è stato colpito meno - si legge nel Regional economic outlook dell'Fmi - perché si è mostrato più prudente».

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Albisola: il programma del candidato Luigi Cameirano (Pd) (sezione: Globalizzazione)

( da "Savona news" del 13-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

Albisola: il programma del candidato Luigi Cameirano (Pd) Luigi Cameirano (Partito Democratico) ha presentato la propria lista in qualità di candidato sindaco di Albisola Superiore. Cameirano, vigile del fuoco a riposo, è in questo periodo assessore ai lavori pubblici della giunta guidata da Lionello Parodi ed è stato nella precedente amministrazione (1999-2004) assessore all’Urbanistica con l’allora primo cittadino Giovanni Battista Durante (all’epoca Margherita). Luigi Cameirano, in vista delle elezioni comunali del 6/7 giugno, se la vedrà con gli altri candidati Carlotta Pozzato, Giovanni Tessore e il senatore del Popolo della Libertà Franco Orsi. Nell’affrontare il programma, Cameirano spazia nei temi mondiali prima di affrontare i riflessi che subiscono a cascata cittadine come Albisola Superiore (11 mila abitanti). Globalizzazione, stagnazione economica, dipendenza dall’estero per le materie prime e le risorse energetiche, esternalizzazione delle aziende ad alta occupazione manifatturiera e di trasformazione dei prodotti, pone il nostro Paese in grosse difficoltà non certamente facili da superare. L’attività manifatturiera, l’agricoltura, le risorse turistico culturali, negli anni precedenti, hanno consentito al nostro Paese una crescita costante del prodotto lordo, la cui conseguente ricchezza, anche se non sempre equamente ripartita, ha in ogni modo permesso un miglioramento complessivo, soprattutto per le principali garanzie sociali ottenute ad oggi tutto questo è posto in discussione tanto da aver creato ampie fasce di povertà e di disagio sociale – spiega Cameirano - . Ricercare le responsabilità politiche per lo stato di crisi in cui versa il nostro Paese, è certamente cosa importante per comprendere quali sono le correnti di pensiero politiche a cui affidarsi per superarlo”. “Certo è, che solo attraverso un forte impegno comune, dotato del necessario ottimismo, finalizzato a politiche economico/sociali in grado di mantenere e migliorare le garanzie esistenti, e dal punto di vista di una sempre più equa ripartizione della ricchezza prodotta, sarà possibile ottenere i risultati necessari ad uscire dalla stagnazione e dalla crisi economica in atto – riprende Cameirano - . Da tali sintetiche considerazioni, in qualità di candidato sindaco m’impegno a far ripartire l’attività amministrativa del nostro Comune coniugando i bisogni locali al più ampio disegno progressista del nostro Paese, così come proposto dal Partito Democratico e dai partiti e Associazioni aderenti al patto che ne condividono le proposte politiche.

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Liguria: via libera al fattore K per far crescere le Pmi (sezione: Globalizzazione)

( da "Savona news" del 13-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

Liguria: via libera al fattore K per far crescere le Pmi Come in Provenza-Alpi-Costa Azzurra, in Catalogna e in Emilia-Romagna, anche in Liguria 100 piccole e medie imprese rappresentative del sistema turistico regionale, tra alberghi, consorzi, tour operator e agenzie, saranno protagoniste di un’inedita attività di ascolto per conoscere vissuti, opinioni e proposte degli imprenditori e per apprendere quali scelte di investimento sono state effettuate nel campo della conoscenza e dell’ innovazione. Una prospettiva strategica decisiva per fronteggiare una fase densa di sfide e cambiamenti. Fattore K (“k” sta per “knowledge”, conoscenza) è un progetto interregionale finanziato con i fondi della legge nazionale 135/2001 che mette a confronto le performance delle PMI e dei sistemi di quattro regioni italiane (Liguria, Emilia-Romagna, Sardegna, Toscana) con quelle di altre due realtà leader del Mediterraneo, Provenza-Alpi-Costa Azzurra (PACA) in Francia e Catalogna in Spagna. Lo scopo del progetto è individuare buone prassi per orientare scelte istituzionali e di governo, e costruire insieme progetti e strumenti adeguati per competere a livello internazionale. In Liguria, il progetto si articola in cinque macro- azioni che riguardano l’analisi comparata dei risultati di arrivi e presenze, la classificazione delle caratteristiche e delle problematiche dell’offerta, lo studio dei bilanci, delle perfomance e delle esigenze delle PMI, gli incontri di progetto a giugno con i diversi portatori di interesse nelle quattro province liguri, un convegno finale in autunno per condividere i risultati delle ricerche e mettere a punto strategie e programmi di sostegno alle imprese e alla crescita delle loro competenze distintive. Un’operazione di grande rilevanza per dare voce alle imprese, orientare e arricchire di contenuti il nuovo portale turistico regionale di prossima pubblicazione, costruire nuove formule competitive in termini di organizzazione e integrazione dell’offerta ricettiva, culturale, ambientale e logistica. Fattore K Liguria è un’azione di sistema che amplia le scelte in materia di organizzazione turistica, per vivere i cambiamenti imposti dalla globalizzazione e dai nuovi stili di vita dei consumatori come un’opportunità e non come un problema. La stessa tematica del web, che negli scambi turistici ha assunto una forte centralità con oltre il 72% degli acquisti di vacanze dopo aver preso informazioni su internet e oltre il 40% delle vendite effettuate tramite sistemi on-line, sarà un tema decisivo degli approfondimenti rivolti alle imprese.

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Amministrative, il centrodestra a Mercato Saraceno sostiene Elena Baldacci , polemica con Biserna (sezione: Globalizzazione)

( da "Sestopotere.com" del 13-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

Amministrative, il centrodestra a Mercato Saraceno sostiene Elena Baldacci , polemica con Biserna (13/5/2009 16:21) | (Sesto Potere) - Mercato Saraceno - 13 maggio 2009 - Le forze politiche del centrodestra PdL, Lega Nord , Pri e Udc, hanno indicato compatte nella figura di Elena Baldacci il nome del candidato a sindaco del Comune di Mercato Saraceno. C’è l’unanime convinzione che alle prossime elezioni amministrative si possa verificare un'occasione storica di ricambio politico, ed è dunque opportuno chiarire agli elettori, ma in primis anche all’opinione pubblica, che altre liste che si richiamano (scorrettamente) al nome del partito guidato a livello nazionale da Silvio Berlusconi, nulla hanno a che vedere con il nostro progetto politico”. Con queste parole, le segreterie dei partiti che sostengono l’iniziativa di Elena Baldacci, criticano la presentazione della lista dell’ex consigliere provinciale Rotilio Biserna che si chiama “Mercato Saraceno per la libertà”. “C’è fin troppa confusione nelle schede elettorale – aggiungono in una nota inviata oggi alla stampa - PdL, Lega Nord , Pri e Udc - per aggiungere ulteriori elementi politici che confondono i cittadini. L’obiettivo primario è quello di vincere alle urne e cancellare una situazione disastrosa lasciata dall'amministrazione uscente, con la condizione sulla carta a noi favorevole che le divisioni all'interno della sinistra possono portare ad una vera alternativa di governo locale”. PdL, Lega Nord , Pri e Udc invitano tutti coloro che intendono avviare una "stagione di rinnovamento politico generazionale e rilancio delle peculiarità del luogo (turismo, artigianato, agricoltura, tradizioni locali) a stringersi attorno ad un progetto amministrativo che vuole portare a Mercato Saraceno opportunità e sostegno alle fasce deboli e a far sentire la voce delle località periferiche anche nei luoghi decisionali (Provincia e Regione) che fino ad oggi si sono dimostrate insensibili alle necessità dei Comuni collinari”. ”E' l'occasione – conclude la nota di PdL, Lega Nord , Pri e Udc - giusta per cancellare una pagina di malgoverno della sinistra da anni unicamente impegnata alla conservazione del potere ed alla gestione dello status quo, lontana dai bisogni della gente, insensibile a risolvere i problemi e le nuove emergenze innescati da globalizzazione, immigrazione e crisi economica”.

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Turismo, al via al progetto europeo Fattore K dedicato a cento PMI del comparto ligure (sezione: Globalizzazione)

( da "Sestopotere.com" del 13-05-2009)

Argomenti: Cina Usa

Turismo, al via al progetto europeo Fattore K dedicato a cento PMI del comparto ligure (13/5/2009 17:17) | (Sesto Potere) - Genova - 13 maggio 2009 - Come in Provenza - Alpi - Costa Azzurra, in Catalogna e in Emilia-Romagna, anche in Liguria 100 piccole e medie imprese rappresentative del sistema turistico regionale, tra alberghi, consorzi, tour operator e agenzie, saranno protagoniste di un'inedita attività di ascolto per conoscere vissuti, opinioni e proposte degli imprenditori e per apprendere quali scelte di investimento sono state effettuate nel campo della conoscenza e dell' innovazione. Una prospettiva strategica decisiva per fronteggiare una fase densa di sfide e cambiamenti. Fattore K ("k" sta per "knowledge", conoscenza) è un progetto interregionale finanziato con i fondi della legge nazionale 135/2001 che mette a confronto le performance delle PMI e dei sistemi di quattro regioni italiane (Liguria, Emilia-Romagna, Sardegna, Toscana) con quelle di altre due realtà leader del Mediterraneo, Provenza - Alpi - Costa Azzurra (PACA) in Francia e Catalogna in Spagna. Lo scopo del progetto è individuare buone prassi per orientare scelte istituzionali e di governo, e costruire insieme progetti e strumenti adeguati per competere a livello internazionale. In Liguria, il progetto si articola in cinque macro- azioni che riguardano l'analisi comparata dei risultati di arrivi e presenze, la classificazione delle caratteristiche e delle problematiche dell'offerta, lo studio dei bilanci, delle perfomance e delle esigenze delle PMI, gli incontri di progetto a giugno con i diversi portatori di interesse nelle quattro province liguri, un convegno finale in autunno per condividere i risultati delle ricerche e mettere a punto strategie e programmi di sostegno alle imprese e alla crescita delle loro competenze distintive. Un'operazione di grande rilevanza per dare voce alle imprese, orientare e arricchire di contenuti il nuovo portale turistico regionale di prossima pubblicazione, costruire nuove formule competitive in termini di organizzazione e integrazione dell'offerta ricettiva, culturale, ambientale e logistica. Fattore K Liguria è un'azione di sistema che amplia le scelte in materia di organizzazione turistica, per vivere i cambiamenti imposti dalla globalizzazione e dai nuovi stili di vita dei consumatori come un'opportunità e non come un problema. La stessa tematica del web, che negli scambi turistici ha assunto una forte centralità con oltre il 72% degli acquisti di vacanze dopo aver preso informazioni su internet e oltre il 40% delle vendite effettuate tramite sistemi on - line, sarà un tema decisivo degli approfondimenti rivolti alle imprese.

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