CENACOLO
DEI COGITANTI |
Gli Stati Uniti e le
cyberspie ( da "superEva
notizie" del 11-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: in azione ad esempio in caso di una
guerra tra gli Usa e la Cina o la Russia. Quasi tutte le "intrusioni"
sono state scoperte dalle speciali squadre dell'Intelligence che si occupano
della guerra al "cyber terrorismo", ma le "motivazioni"
delle cyberspie non sono ancora del tutto chiare. La protezione della rete
elettrica e di altre infrastrutture é nel programma di Obama sulla "
È il D day della
Protezione Civile In partenza i primi dodici volontari
( da "Gazzetta di Mantova, La"
del 11-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: è il D day della Protezione Civile
In partenza i primi dodici volontari LA MISSIONE Una settimana a Bazzano
MANTOVA. Dodici volontari impiegati nel campo di Bazzano per otto giorni, da
oggi a domenica prossima. è la prima azione che vede il coinvolgimento diretto
della Protezione Civile della nostra provincia in Abruzzo.
Vinitaly, vince la voglia
di riscossa ( da "Giornale
di Brescia" del 11-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: ci sono gli Usa, dove il consumo
pro capite cresce da anni senza fermarsi, sono la Cina dove si dice che la
popolazione che beve vino è una esigua minoranza, ma è una minoranza che conta
130 milioni di consumatori. Nella scelta del vino, lo abbiamo già notato in
altra occasione sul giornale, prevale l'identità, il vino che si fa
riconoscere,
Israele agli Usa: Date
all'Iran una scadenza ( da "Arena,
L'" del 11-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Non proprio le parole che si
aspettavano a Washington, soprattutto alla luce della decisione Usa di
partecipare direttamente ai colloqui con Teheran in qualità di membro del
gruppo 5+1, cioé i cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell'Onu
(Usa, Russia, Cina, Francia e Gran Bretagna) più la Germania.
Quando gli italiani erano
immigrati clandestini ( da "Arena,
L'" del 11-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: MIGLIAIA DI LAVORATORI IN
CONDIZIONE DI IRREGOLARITÀ Quando gli italiani erano immigrati clandestini La
loro storia, cinquant'anni prima della globalizzazione. Un saggio di Sandro
Rinauro dell'Università di Milano «Il 50% dei lavoratori italiani emigrati in
Francia tra il 1945 e il 1960 era clandestino e il 90% dei loro familiari li
raggiunse nella nuova patria altrettanto illegalmente.
Ieri mattina, nel corso di
una riunione coordinata dal capo della Protezione civile trentina, Raffaele De
Col, che si è tenuta presso la sala operativa del Corpo permanente dei Vig
( da "Adige, L'" del
11-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: nel corso di una riunione
coordinata dal capo della Protezione civile trentina, Raffaele De Col, che si è
tenuta presso la sala operativa del Corpo permanente dei Vigili del fuoco, sono
state messe a punto le procedure per l'affidamento ad una serie di ditte
trentine dell'incarico di realizzare un primo lotto di 20 casette (
Domani i volontari della
Protezione civile di Pofi partono alla volta dell'Abruzzo
( da "Tempo, Il" del
11-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: stampa Domani i volontari della
Protezione civile di Pofi partono alla volta dell'Abruzzo Nunzio Pantano POFI
La Protezione civile di Pofi domani parte per dare alla volta dell'Abruzzo.
Ottenuta l'autorizzazione, grazie alla fattiva collaborazione dell'assessore
comunale Paolo Berardi, Roberto Rossi (presidente dell'associazione), Roberto
Pacioni,
e per pasquetta al refugio
arrivano i gatti mézzi ( da "Tirreno,
Il" del 11-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: globalizzata e tecnologica che sta
dimenticandosi dei propri vicoli bui e puzzolenti, dei suoni e dei rumori
nascosti che qui è possibile udire e dei suoi abitanti secchi e spelacchiati
che in questi luoghi fanno di un gran trambusto la loro esistenza fra un
miagolio d'amore e un altro di disperazione».
Gli uomini-termite che
smontano le navi ( da "Stampa,
La" del 11-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: il box simbolo della
globalizzazione, che sta affrontando una frenata epocale (le linee tra Cina ed
Europa segnano un deficit del 20%). Già oggi, stimano i broker londinesi, l'11%
della flotta mondiale (1,4 milioni di contenitori) è inutilizzato. Se non vi
sarà un'inversione di tendenza 1500 navi potrebbero trovarsi da un giorno
all'altro fuori servizio.
La finanza global cambia
ma l'Europa segna il passo ( da "Eco
di Bergamo, L'" del 11-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Difficilmente il mondo rinuncerà
alla globalizzazione economica, ossia a una crescita dell'interscambio di beni
e di servizi superiore alla stessa crescita del Pil planetario. Nell'aspetto in
esame, l'economia globale ha significato una crescita del benessere
dell'umanità su una scala dimensionale tale da fare prendere contezza a tutti
che non si può più ragionare in termini di G7 o di G8,
S ARA ISOLANI, 33 anni,
aretina, titolare di un negozio di ...
( da "Nazione, La (Arezzo)"
del 11-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: E' il risultato di una
globalizzazione selvaggia che non ha risparmiato neanche la nostra città. Per
questo motivo abbiamo perso un po' delle nostre radici. Per il resto la città
non è cambiata, è sempre la stessa, solita vita di tutti i giorni, anche se per
quanto riguarda la sicurezza abbiamo perso tranquillità.
nostro servizio Si deve
parlare di contraddizioni, ma nondimeno il pres...
( da "Messaggero, Il"
del 11-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: iniziativa va vista nel quadro di
un cambiamento della politica dell'amministrazione Obama anche nei confronti di
Cuba, dopo le aperture alla Cina e alla Siria e più in generale al mondo
dell'Islam. La prossima settimana il presidente Usa potrebbe annunciare la fine
delle restrizioni poste dal suo predecessore ai viaggi e all'invio di denaro a
Cuba per gli americani di origine cubana.
ZVEZDNY GORODOK (Mosca)
Andiamo! Quell'incitamento pronunciato a pochi minuti da...
( da "Messaggero, Il"
del 11-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Cina permettendo. I preparativi
sono già iniziati. Nella piscina profonda
Lambrusco rose e pallone
Il gitano Bora con l'idea-Iraq ( da "Unita,
L'" del 11-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Messico, Costa Rica, Stati Uniti,
Nigeria, Cina Honduras e Giamaica, 5 mondiali, qualche club. Non potendo
allenare in Antartide, ha scelto l'Iraq. Pochi giorni fa, in maniche corte tra
il rossobianconero della bandiera nazionale e un paio di portavoce avvolti da
eleganti sahariane, sembrava a suo agio.
È ancora in piedi lo
stadio a Kabul? . C'è, c'è. Anche se il campo ...
( da "Unita, L'" del
11-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Messico, Costa Rica, Stati Uniti,
Nigeria, Cina Honduras e Giamaica, 5 mondiali, qualche club. Non potendo
allenare in Antartide, ha scelto l'Iraq. Pochi giorni fa, in maniche corte tra
il rossobianconero della bandiera nazionale e un paio di portavoce avvolti da
eleganti sahariane, sembrava a suo agio.
Obama: negli Usa segnali
di uscita dalla recessione ( da "Sole
24 Ore, Il" del 11-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Bankitalia e Ocse: fiducia a Italia
e Francia - La Cina migliora Obama: negli Usa segnali di uscita dalla
recessione «Barlumi di speranza» per l'economia Usa,oltrela recessione. Lo ha
detto Barack Obama: dopo un incontro con i vertici di Tesoro e Fed, il
presidente ha espresso fiducia anche sulle prospettive delle banche.
Solidarietà, dolce
sorpresa nell'uovo di cioccolata ( da "Sole
24 Ore, Il" del 11-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Anche l'uovo pasquale è figlio di
questo pianeta globalizzato,interconnesso e insostenibile. Tre giorni fa, la
Mars – come già la stessa Cadbury tempo addietro – ha promesso di adottare
stringenti principi etici, nei suoi approvvigionamenti di cacao. Non da domani,
ma a partire dal 2020.
Tentativi di ripresa
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 11-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Tuttavia, per usare il linguaggio
dell'Ocse, siamo solo ai «tentativi» di miglioramento congiunturale, che si
vedono qua e là in Italia, in Francia, negli Usa o in Cina. Un peggioramento
che rallenta non è affatto un miglioramento, o almeno: non lo è ancora. è bene
ricordarlo: per evitare inattese delusioni.
Concorso degli
extravergine a Roma, primo premio per il "Senolio"
( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)"
del 11-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Cina, Russia e Usa. La Sardegna è
stata pluripremiata al concorso Olivario (due primi e due secondi posti, su un totale
di 313 oli extravergini partecipanti provenienti da 17 regioni italiane). Oltre
all'Oleificio sociale di Seneghe il primo posto è andato anche all'olio
Ghermanu dell'azienda agricola Giuliana Puligheddu di Oliena;
La crociata sui bonus
arriva in Cina ( da "Sole
24 Ore, Il" del 11-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: del salario La crociata sui bonus
arriva in Cina Stefano Carrer TOKYO L'onda lunga del risentimento popolare per
i superstipendi dei manager delle istituzioni finanziarie arriva in Cina e
induce il governo di Pechino ad agire d'autorità per ridurre il livello dei
loro compensi. Una direttiva del ministero delle Finanze ha stabilito un taglio
del 10% agli stipendi degli "
La strategia del commodoro
dell'800 ( da "Corriere
della Sera" del 11-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Oppio con la Cina fu quando i
guardiacoste cinesi nel 1858 catturarono la nave pirata Arrow battente bandiera
britannica. Il console Parkes chiese le scuse. I cinesi rifiutarono. Il console
mandò la Royal Navy a bombardare Canton. A Londra il governo si divise, ma il
console trovò l'appoggio decisivo in Lord Palmerston,
Vitantonio e una
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Lo spettacolo si sviluppa sulla
scia dei ricordi di un'infanzia trascorsa in un paesino molisano i cui abitanti
sono molto più vicini ai protagonisti di un romanzo latinoamericano che agli
italiani dell'epoca della globalizzazione. (F. Ver.)
Bankitalia:
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: a metà anno la Cina tornerà su
buoni tassi di crescita, allora anche le economie del resto del mondo verranno
trainate in avanti. D'altra parte il Governatore Mario Draghi già il 3 aprile,
parlando all'Econfin di Praga, aveva lanciato un prudente segnale positivo
sostenendo di aver individuato nell'economia internazionale «un rallentamente
del deterioramento»
Bankitalia:
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: a metà anno la Cina tornerà su
buoni tassi di crescita, allora anche le economie del resto del mondo verranno
trainate in avanti. D'altra parte il Governatore Mario Draghi già il 3 aprile,
parlando all'Econfin di Praga, aveva lanciato un prudente segnale positivo
sostenendo di aver individuato nell'economia internazionale «un rallentamente
del deterioramento»
Obama perde tutte le
guerre (per fortuna finte) con la Cina
( da "Giornale.it, Il"
del 11-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: mercato quale la manipolazione del
prezzo del gas da parte della Russia - la Cina ha vinto, approfittando,
sovente, della rivalità tra Mosca e Washington. Ma non solo. Secondo uno dei
partecipanti, il professor Paul Bracken della Yale School of Management, gli
Usa non sono ancora in grado di coordinare efficacemente le loro ingenti
risorse militari e quelle economico-finanziarie.
Boeing: dal 2010
produrremo meno aeroplani ( da "Corriere
della Sera" del 11-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: chiuso con una perdita netta di
11,6 milioni rispetto all'utile di 12,5 milioni nel 2007. Nominato il nuovo
cda, presieduto da Franco Moschini. CINA, CALA EXPORT A MARZO MA SALE SURPLUS
Le esportazioni in Cina calano del 17,1% a marzo, ma il surplus commerciale
balza a 18,5 miliardi di dollari dai 4,8 miliardi di febbraio.
Timi:
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: cataloghi di esposizioni e flash
d'epoca (il patrimonio degli spartiti si trova alla Fondazione Cini di
Venezia). «Guardate», la signora mostra un catalogo realizzato da Pier Marco De
Santi. Dagli autografi ai manifesti; tutto in quella casa sembra parlare di
Rota. «Muti, a cui fece da testimone di nozze, lo ha eseguito tantissimo»,
rammenta.
La lunga marcia delle
Borse cinesi ( da "Sole
24 Ore, Il (Plus)" del 11-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: al netto della Cina, perdevano
oltre il 45%. Letto in questa più corretta prospettiva, il "peso"
delle due Borse della Cina popolare è raddoppiato da poco più del
terremoto,
"staffetta" fra i soccorritori
( da "Messaggero Veneto, Il"
del 11-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Protezione civile che saranno
sostituiti da altri quattro, fra i quali una donna. Ecco dunque concretizzarsi
il primo "turnover" con forze fresche per dare il cambio ai
goriziani, vigili del fuoco e volontari della Protezione civile, che da lunedì
sono stati impegnati all'Aquila e dintorni lavorando con ritmi massacranti per
dare il proprio contributo alla straordinaria macchina
Quando gli italiani erano
immigrati clandestini ( da "Brescia
Oggi" del 11-04-2009) + 1 altra fonte
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: anni prima della globalizzazione.
Un saggio di Sandro Rinauro dell'Università di Milano 11/04/2009 rss e-mail
print La copertina del saggio di Sandro Rinauro «Il 50% dei lavoratori italiani
emigrati in Francia tra il 1945 e il 1960 era clandestino e il 90% dei loro
familiari li raggiunse nella nuova patria altrettanto illegalmente.
Pivetti, così
l'astrattismo diventa memoria civica
( da "Giornale di Vicenza.it, Il"
del 11-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Un corpo in torsione rappresenta la
"Globalizzazione", un "Glob" informe che tutto prende ma
che spesso perde anche i pezzi di sè, come cantava Giorgio Gaber negli anni
Settanta. Di fronte è raffigurato "Il grande giallo". Che sia la Cina,
pronta fagocitare tutto e tutti? Pivetti scuote la testa e sorride.
L'innovazione viaggia via
Sms ( da "Denaro,
Il" del 11-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: esperienza in Cina e in Egitto. Da
una missione in Russia, invece, Sms Engineering è appena tornata come
rappresentante della Sezione Ict dell'Unione Industriali di Napoli. Il viaggio
d'affari, guidato per la Campania dal vicepresidente dell'Unione industriali di
Napoli Paolo Scudieri, è stato coordinato a livello nazionale dal numero uno
nazionale di Confindustria Emma Marcegaglia.
ARCHIVI TRASCURATI
CONFRONTO APERTO GIULIO RAIMONDI, PRESIDENTE DELL'ASSOCIAZIONE AMICI DE...
( da "Mattino, Il (Nazionale)"
del 11-04-2009) + 1 altra fonte
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: lancia un missile intercontinentale
in grado di colpire tutta la Cina e Parte della costa ovest degli Stati Uniti.
Mentre la popolazione muore di fame, i coreani trovano miliardi di dollari per
progettare e realizzare un ordigno del genere. Nonostante questo, nei vari
cortei che hanno sfasciato tutto sia a Londra che a Strasburgo e che non
perdono occasione di inneggiare alla pace,
Protezione civile
regionale all'ex Ersa ( da "Gazzettino,
Il (Udine)" del 11-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Protezione civile regionale all'ex
Ersa Sabato 11 Aprile 2009, Tolmezzo (d.z.) L'immobile ex Ersa situato a
Tolmezzo nella zona artigianale nord lungo Via Paluzza ed occupato attualmente
dalla protezione civile comunale, dall'Ana e dalla Croce Rossa Italiana, passa
finalmente nelle mani del Comune e si appresta a diventare punto di riferimento
della Protezione civile regionale per
Marina Usa messa in scacco
dai pirati somali ( da "Gazzettino,
Il" del 11-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: a queste si aggiungono navi da
battaglia dell'India, della Cina, giapponesi, russe, dell'Iran e di altre
nazioni. Ciò nonostante per gli armatori il 2008 è stato un anno di grandi
perdite (oltre ai danni per i ritardi sulle consegne) con circa 40 milioni di
dollari di riscatti pagati ai pirati somali.
Dieci le Nazionali, la
Domovip raddoppia i sestetti ( da "Gazzettino,
Il (Pordenone)" del 11-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Beijng Cina, Croazia e Domovip B.
Le locali guidate da Pierantonio Coden e le sedicenni di Giulia Di Prampero
giocano in casa e cercheranno di ben figurare, con l'appoggio dei tifosi.
Attenzione alla Croazia e soprattutto alla Cina. Chions, Villotta (Girone B):
Top Team Belluno, Zhuang Cina, Slovenia, Bayer Leverkusen Germania.
Soccorsi all'Abruzzo, la
Regione convoca tutti i sindaci ( da "Gazzettino,
Il (Pordenone)" del 11-04-2009) + 1 altra fonte
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Dipartimento della Protezione
civile» Ma Tondo ha anche voluto testimoniare un pubblico plauso alla
Protezione civile friulana e al suo direttore, Guglielmo Berlasso: ha scritto
un "post" con la foto del Capo dello Stato che gli stringe la mano e
ha annotato: «Anche il Presidente Napolitano ha voluto complimentarsi con il
direttore della Protezione civile regionale Guglielmo Berlasso,
SISMA ABRUZZO/ PROTEZIONE
CIVILE CAMPANIA INVIA ROULOTTE ( da "Wall
Street Italia" del 11-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Sisma Abruzzo/ Protezione civile
Campania invia roulotte di Apcom Sono attrezzate per disabili e ammalati -->Napoli,
11 apr. (Apcom) - Cinque roulotte attrezzate per disabili e ammalati, dotate
anche di stufe, sono arrivate al Campo di accoglienza di Poggio Picenze, nel
territorio de L'Aquila.
Ecco le piazze 'sicure'
per guadagnare">Portafoglio, addio diversificazione Ecco le piazze
'sicure' per guadagnare ( da "Affari
Italiani (Online)" del 11-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: La crisi delle certezze La
globalizzazione e le ultime due crisi, quella del 2000 e quella attuale hanno
mandato in soffitta la teoria della diversificazione. E' sotto gli occhi il
crollo all'unisono di tutte le Piazze azionarie del mondo avvenuto nell'ultima
parte del 2008 e nei primi mesi di quest'anno.
TERREMOTO: PROTEZIONE
CIVILE CAMPANIA INVIA ROULOTTE PER DISABILI.
( da "Asca" del
11-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: TERREMOTO: PROTEZIONE CIVILE
CAMPANIA INVIA ROULOTTE PER DISABILI (ASCA) - Napoli, 11 apr - Cinque roulotte
attrezzate per disabili e ammalati, dotate anche di stufe, sono arrivate al
Campo di accoglienza di Poggio Picenze. Le ha inviate la Protezione civile
della Regione Campania, che aveva allestito la struttura.
Piacenza, Anci, Consulta
Protezione Civile sull'emergenza Abruzzo
( da "Sestopotere.com"
del 11-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Consulta Protezione Civile
sull?emergenza Abruzzo (11/4/2009 16:52) | (Sesto Potere) - Piacenza - 11
aprile 2009 -Si è riunita , a Roma, la Consulta nazionale della Protezione
Civile dell?Anci, presieduta dal sindaco di Piacenza Roberto Reggi. All?ordine
del giorno, gli interventi nelle zone colpite dal sisma in Abruzzo,
TERREMOTO: PROTEZIONE
CIVILE, MIGLIAIA LE MAIL DI AIUTO ARRIVATE.
( da "Asca" del
11-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: PROTEZIONE CIVILE, MIGLIAIA LE MAIL
DI AIUTO ARRIVATE (ASCA) - Roma, 11 apr - Sono 2.250 le e-mail arrivate dal 6
al 10 aprile alla redazione del sito della Protezione Civile. Le persone che
hanno scritto hanno testimoniato la loro solidarieta' in vari modi: prevalenti
le offerte di alloggio ma sono molte anche le disponibilita'
La Protezione Civile della
Provincia di Asti in Abruzzo per l'emergenza
( da "Sestopotere.com"
del 11-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: La Protezione Civile della
Provincia di Asti in Abruzzo per l'emergenza (11/4/2009 20:07) | (Sesto Potere)
- Asti - 11 aprile 2009 - La Protezione Civile della Provincia di Asti da
mercoledì 15 aprile sarà in Abruzzo nella zona colpita dal terremoto nei giorni
scorsi.
SISMA ABRUZZO/AGIBILITÀ,20
TECNICI DA PROTEZIONE CIVILE CAMPANIA
( da "Wall Street Italia"
del 11-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Sisma Abruzzo/Agibilità,20 tecnici
da Protezione civile Campania di Apcom Verificheranno idoneità edifici di
Poggio Picenze -->Napoli, 11 apr. (Apcom) - Partirà martedì 14 la verifica,
da parte della Protezione civile della Regione Campania, dell'agibilità degli
edifici dei comuni dell'Aquilano colpiti dall'evento sismico.
( da "superEva notizie"
del 11-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Gli Stati Uniti e le
cyberspie "The Wall Street Journal rivela i particolari" The Wall
Street Journal in un articolo di prima pagina rivela i particolari di una
"guerra fredda" informatica che sarebbe già costata agli Stati Uniti
cento milioni di dollari negli ultimi sei mesi: la rete elettrica americana
messa in pericolo da sofisticati software, ed a rischio altre infrastrutture.
Un ex funzionario del Department of Homeland Security, ha spiegato che sono
state scoperte delle "intrusioni" in continuo aumento. Per i servizi
d'Intelligence americani le "cyberspie" non hanno creato danni
istantanei, ma sarebbero arrivati a penetrare in più punti della rete elettrica
degli Stati Uniti, sistemando programmi che potrebbero essere messi in azione ad esempio in caso di una guerra tra gli Usa e la Cina o la Russia. Quasi tutte le "intrusioni" sono state
scoperte dalle speciali squadre dell'Intelligence che si occupano della guerra
al "cyber terrorismo", ma le "motivazioni" delle cyberspie
non sono ancora del tutto chiare. La protezione della rete elettrica e di altre
infrastrutture é nel programma di Obama sulla "cyber security"
e la Casa Bianca intende estenderlo anche alle reti informatiche private.
PUBBLICITà PUBBLICITà Invia tramite EMAIL | Versione per la STAMPA |-->Le
vostre opinioni Questo Speciale sulle Galassie è stato ospitato sul sito di
ScienzaOnLine del Comune di Roma--> Pubblicato il 11 aprile 2009 in:
Attualità » Invia tramite EMAIL » Versione per la STAMPA--> » Le vostre
opinioni
( da "Gazzetta di Mantova, La"
del 11-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
è
il D day della Protezione Civile In partenza i primi dodici volontari LA
MISSIONE Una settimana a Bazzano MANTOVA. Dodici volontari impiegati nel campo
di Bazzano per otto giorni, da oggi a domenica prossima. è la prima azione che
vede il coinvolgimento diretto della Protezione Civile della nostra provincia
in Abruzzo. La
colonna mobile, guidata dal rappresentante della consulta provinciale del
volontariato Claudio Giovannini, partirà questa mattina in direzione del campo
di prima accoglienza cui è stata destinata dalla Regione. Insieme ai dodici
volontari ci sarà anche l'assessore provinciale Dimitri Melli. Quello in
partenza oggi è solo il primo gruppo di iscritti alla Protezione Civile
mantovana pronto a raggiungere i luoghi del disastro: nel complesso sono
novanta ad aver dato la propria disponibilità. I primi impiegati sono quelli
delle tre associazioni del Destra Secchia. Dunque altri volontari sono
destinati a partire, ma non sono chiare né le modalità né i tempi del loro
impiego sul luogo del disastro: la situazione è in continua evoluzione e non
sono ancora arrivate indicazioni precise. Al vaglio anche l'ipotesi di
allestire un secondo campo di accoglienza gestito dalla Protezione Civile
mantovana.
( da "Giornale di Brescia"
del 11-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Edizione: 11/04/2009
testata: Giornale di Brescia sezione:dove&quando Vinitaly, vince la voglia
di riscossa La crisi sembra aver lasciato indenne il vino di qualità, grazie
anche alla crescita dei nuovi mercati È ripreso l'export verso gli Stati Uniti.
Aumento record di visitatori nel padiglione della Lombardia Gli appassionati
non sembrano rinunciare al piacere del vino VERONASono riprese le esportazioni
verso gli Stati Uniti. Non granché, ma gli ordini tornano ad affluire dopo la
«gelata» di novembre. Vero, come dice il governatore di Bankitalia Draghi, che
non si deve confondere una rondine con la primavera, ma la ripresa degli ordini
dagli Usa è un «segnale importante». A dirlo è
Maurizio Felluga che, con la Livio Felluga di Cormons nel Collio Friulano,
rappresenta uno dei grandi nomi del vino. La Felluga ha lo stand in comune con
la franciacortina Monterossa (uno stand traboccante di visitatori anche nei,
pochi, momenti di relativa calma). Emanuele Rabotti conferma: «il primo
trimestre del 2009 si è chiuso per noi con un più 1,5%. Ne sono molto
soddisfatto, è un segnale importante». Non solo curiosità, ma ordini. «Vero che
dopo una fiera si deve aspettarsi il buon esisto delle trattative nella metà
della metà di quello che si pensa di aver raccolto. Ma anche se fosse così
sarebbe già un bel risultato», dice un espositore. Entusiasmo che non t'aspetti
È stato il Vinitaly dell'entusiasmo, della voglia di riscatto. Tutti i commenti
della stampa nei giorni della kermesse veronese e in quelli seguenti hanno
sottolineato la sorpresa. In effetti i menagramo si erano già fatti avanti nei
giorni prima di Vinitaly annunciando una edizione della crisi. Ma i profeti di
sventura, sbeffeggiati dai commentatori con il senno di poi, avevano riferito
il reale sentimento degli espositori. Ne abbiamo sentiti a decine e tutti erano
rassegnati ad un Vinitaly sotto tono anche se i numeri non davano ancora
conferma di una crisi in atto per il settore del vino. In effetti un calo delle
vendite allarmante ha riguardato solo i vini di bassa qualità. Il vino di
qualità media e medio alta (quello che esce dalla cantina sopra i cinque euro
franco cantina) è addirittura in crescita. Persino tra le maison della
Champagne il clima è tutt'altro che disfattista. Il calo delle vendite di
Champagne in Italia dovrebbe essere tra il 6 e il 10%, ma a perdere clienti
sono sempre gli altri. La minuscola e blasonata maison De Vilmont che è di
proprietà italiana (della famiglia Serena di Conegliano) osserva la crisi con
un incremento delle vendite del 2%, mentre la proprietà corre con un più 10%
nel Prosecco di casa. La collana di testimonianze è persino imbarazzante.
Proprio nei giorni di Vinitaly sono usciti i dati disastrosi della cassa
integrazione. Né il vino può chiamarsi fuori. Il dramma dell'Abruzzo è piombato
anche su Verona. I produttori di Cerasuolo hanno fatto le valige lunedì mattina
lasciando nel loro padiglione un vuoto carico di angoscia. Crisi, ma non per
tutti Difficile negare la crisi. Naturalmente la crisi c'è e forse non ha
raggiunto il suo culmine, ma di certo il vino ne è toccato poco. La possibile
spiegazione, offerta da alcuni, è che un buon bicchiere è una soddisfazione che
rimane alla portata di molti. Anche il mondo del vino offre la riprova che la
crisi colpisce alcuni (soprattutto gli strati sociali più deboli) e non tocca
più di tanto le tasche di chi sta bene. Il mondo del vino offre però anche un
segnale che può essere generalizzato: è finita la grande gelata, la grande
paralizzante paura. Nel vino è vero che gli ordini si sono bloccati
nell'autunno 2008, ma ora si pensa a rifornire, magari in modo più selettivo,
le cantine che sono rimaste vuote. Sicuramente nessuno ne uscirà come prima. La
crisi restituisce un consumatore più attento a come spende i suoi soldi. La
qualità è indispensabile. Ci diceva un produttore: «Perché mai bere vino
scadente, quando l'offerta di vino di qualità è così abbondante?». Esportare,
esportare, esportare L'altro cambiamento che resterà è la propensione
all'export. «La crisi del vino rosso? È solo crisi dei vini rossi mediocri.
Cala il consumo in Italia? Niente paura, ci sono gli altri», ci diceva un
espositore. E gli altri sono la Russia che all'80% preferisce i vini rossi, ci sono gli Usa, dove il consumo pro capite cresce da anni senza fermarsi, sono
la Cina dove si dice che la
popolazione che beve vino è una esigua minoranza, ma è una minoranza che conta
130 milioni di consumatori. Nella scelta del vino, lo abbiamo già notato in
altra occasione sul giornale, prevale l'identità, il vino che si fa
riconoscere, che racconta un territorio e persino la mano dell'enologo.
E questa è del resto la scelta produttiva dei giovani. Vale per i bresciani, ma
vale anche per dei ragazzi toscani che hanno disboscato la sterpaglia dietro
Piombino per creare dei vini personalissimi, figli di tecniche raffinate e di
un terra sconosciuta. Diego Monelli ci racconta l'avventura di Poggiorosso, sei
ettari e ci fa assaggiare vini che non saranno al top, ma di sicuro te li
ricordi. La crisi conferma la voglia di innovazione. Così va alla grande lo
spumante di Lambrusco della Cantine Ceci che ha anche una inconfondibile
bottiglia quadrata. Ma registra incrementi di visite «imbarazzanti» (più 50%)
anche la bresciana Fratelli Muratori che propone il vino affinato nel
Berricoccio, cioè la barrique di terra cotta. Sa di buoni sapori di una volta:
morbido e rotondo, senza saper di legno. In questo quadro la Lombardia ha
brillato più di ogni altro segnando l'incremento record di visitatori. Il
padiglione Lombardia ha segnato un più venti per cento di presenze. A tirare
sono state la Franciacorta e la Lugana, ma c'era tanta gente anche alla
Valcaleppio. Il successo della Franciacorta è confermato dalla impenetrabilità
degli stand delle firme maggiori. E non si trattava di semplici curiosi. Più
operatori, meno curiosi E l'organizzazione della fiera? Il numero dei
visitatori è record (150 mila), ma soprattutto è record sui visitatori esteri
(45 mila). Va detto che il colpo d'occhio era da incrementi del 30-40%, non
confermati dai biglietti passati ai tornelli. Meglio comunque la qualità dei
visitatori. Molti espositori ci hanno segnalato che «domenica è stato il giorno
con meno gente». E domenica è, di solito, il giorno prediletto dei curiosi. Al
risultato ha contribuito il fatto che sabato sera sono stati sequestrati i
biglietti a cinque bagarini che stazionavano agli ingressi (ma lunedì ce
n'erano ancora). Nel complesso comunque è andata meglio del solito. Pia Donata
Berlucchi dice che «vedere tanta affluenza formata da importatori e
rivenditori, comunque gente del settore enologico, era davvero fuori da ogni
previsione». Gianmichele Portieri
( da "Arena, L'" del
11-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Sabato 11 Aprile
2009 NAZIONALE Pagina 6 MEDIORIENTE. La battaglia sul nucleare Israele agli Usa: «Date all'Iran una scadenza» Il vice di Netanyahu
chiede alla Casa Bianca di porre dei paletti al dialogo: «Non perdiamo tempo»
TEHERAN All'indomani dell'inaugurazione del primo impianto per la produzione di
combustibile per alimentare centrali nucleari in Iran, la comunità
internazionale è tornata a preoccuparsi. Ieri il vicepremier israeliano Silvan
Shalom ha affermato che Tel Aviv non si oppone, in linea di principio, ai
tentativi diplomatici statunitensi volti a dissuadere l'Iran dal dotarsi di
ordigni nucleari. Ma ha aggiunto che è necessario porre dei limiti di tempo.
L'argomento sarà sul tavolo a maggio quando il premier Netanyahu prevede di
incontrare Obama durante una sua prima visita negli Stati Uniti da primo
ministro. La strategia che terrà Tel Aviv l'ha anticipata proprio ieri il capo
dell'intelligence militare (Aman), il generale Amos Yadlin: «Occorre la formula
giusta che combini il dialogo con le sanzioni, la carota con il bastone». Le
preoccupazioni di Israele derivano anche dalla risposta di giovedì scorso del
presidente iraniano Ahmadinejad che si è detto scettico di un «reale
cambiamento» nella politica americana («Finora non risulta siano state prese
decisioni importanti») e ha minacciato gli Usa a non
intraprendere di nuovo le strade battute dalla precedente amministrazione. Non proprio le parole che si aspettavano a Washington,
soprattutto alla luce della decisione Usa di partecipare direttamente ai colloqui con Teheran in qualità
di membro del gruppo 5+1, cioé i cinque membri permanenti del Consiglio di
Sicurezza dell'Onu (Usa,
Russia, Cina, Francia e
Gran Bretagna) più la Germania.
( da "Arena, L'" del
11-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Sabato 11 Aprile
2009 CULTURA Pagina 49 SOCIETÀ. L'ESODO SUCCESSIVO ALLA GUERRA VIDE MIGLIAIA DI LAVORATORI IN CONDIZIONE DI IRREGOLARITÀ Quando gli
italiani erano immigrati clandestini La loro storia, cinquant'anni prima della
globalizzazione. Un saggio di Sandro Rinauro dell'Università di Milano «Il 50%
dei lavoratori italiani emigrati in Francia tra il 1945 e il 1960 era
clandestino e il 90% dei loro familiari li raggiunse nella nuova patria
altrettanto illegalmente. Basterebbe questo dato - ma lo stesso riguardò
gli spagnoli, i portoghesi - a smontare il mito che la migrazione clandestina
sia appannaggio dell'epoca della globalizzazione. E l'Italia - spiega Rinauro,
ricercatore all'Università di Milano - è stata «per decenni la principale
protagonista internazionale» del fenomeno. Solo negli anni Sessanta il primato
dell'esodo illegale in Europa occidentale le è stato sottratto da altre
nazioni. Italiani un tempo clandestini come albanesi o curdi oggi, dunque?
Rinauro respinge la semplificazione: «la ricostruzione storica del passato»
mostra molte differenze. Una fra tutte: «con l'avvento al potere di De Gasperi,
l'Italia adottò una politica migratoria d'incondizionato e quasi spregiudicato
sostegno della libertà d'emigrazione». E questo avvenne contro il meccanismo
burocratico previsto dagli stessi paesi di accoglienza e al di là della
semplice logica di domanda-offerta. Nel 1947 la Francia chiese, per esempio,
200mila lavoratori della penisola: se ne presentarono solo 51mila e di questi
13mila erano clandestini. Stessa cosa nel 1948: a fronte di una domanda simile
(200mila), l'offerta fu di 29mila, di cui la metà irregolari. Perchè?, perchè
appunto emigrare con le carte in regola era difficilissimo, perchè c'era una
selezione rigida e soprattutto perchè il mercato del lavoro preferiva «una
riserva di manodopera illegale e quindi economica, flessibile, adattabile
istantaneamente ai capricci della congiuntura». Insomma, alcune delle
principali cause che provocano il fenomeno anche oggi. Con la distinzione che
l'emigrazione italiana di quegli anni - molto diversa da quella di fine
ottocento e primi novecento - vedeva alcune ragioni specifiche: dal divieto di
abbandonare il luogo di residenza una volta stabilitisi regolarmente, al
mestiere «coatto»; dal preferire i clandestini per diminuire le garanzie
chieste dal governo italiano, al favorire gli italiani a scapito dei ben «più
temuti» nordafricani. E, infine, a due fattori ancora più peculiari: il ricorso
ai clandestini italiani come carne da cannone per le avventure coloniali
francesi (e l'autore tratteggia molto bene questa parte) e l'emigrazione di quanti
in Italia (non pochi) si erano compromessi con il fascismo. Una situazione
diversa da quella di oggi dove, in parte, «uomini, donne e bambini fuggono da
guerre etniche e regimi totalitari». E' il caso, tragico, di migliaia di
profughi del Darfur, o, ai tempi di Saddam Hussein, di curdi. Ma la sostanza di
fondo resta la stessa: le migrazioni illegali non erano e non sono il risultato
della sola iniziativa dei migranti ma anche di quella dei paesi di
destinazione, pronti a richiederne la presenza per «coprire» le necessità della
manodopera ma restii a regolarizzarne la presenza.
( da "Adige, L'" del
11-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Ieri mattina, nel corso di una riunione coordinata dal capo della Protezione
civile trentina, Raffaele De Col, che si è tenuta presso la sala operativa del
Corpo permanente dei Vigili del fuoco, sono state messe a punto le procedure
per l'affidamento ad una serie di ditte trentine dell'incarico di realizzare un
primo lotto di 20 casette (
( da "Tempo, Il" del
11-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
stampa
Domani i volontari della Protezione civile di Pofi partono alla volta
dell'Abruzzo Nunzio Pantano POFI La Protezione civile di Pofi domani parte per
dare alla volta dell'Abruzzo. Ottenuta l'autorizzazione, grazie alla fattiva
collaborazione dell'assessore comunale Paolo Berardi, Roberto Rossi (presidente
dell'associazione), Roberto Pacioni, Gianni De Filippis, Roberto Finacchioli, Danilo
Persichilli e Alberigo Rizzi, si sono dichiarati pronti per mettersi a
disposizione dei vertici della Protezione civile nazionale. Partiranno, domani
alle ore 9 con l'auto attrezzata per eventuali interventi. Con loro anche due
camion, messi a disposizione dall'Associazione ecologica di Ceprano carichi di
prodotti igienici offerto dalla generosa popolazione pofana. Il gruppo della
Protezione civile di Pofi, rimarrà sul posto per ben quattro giorni, pronto ad
ogni intervento che sarà loro affidato.
( da "Tirreno, Il"
del 11-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Pagina 14 - Livorno
E per Pasquetta al Refugio arrivano i Gatti Mézzi Vernacolo pisano con Tommaso
Novi (pianoforte e voce) e Francesco Bottai (chitarra e voce) LIVORNO. «L'immagine
evocativa di due gatti infradiciati scorrazzanti in un vicolo notturno alla
ricerca di una lisca o di una compagna in calore è l'idea che ci ha
affascinato. Una Pisa borghese, globalizzata e tecnologica
che sta dimenticandosi dei propri vicoli bui e puzzolenti, dei suoni e dei
rumori nascosti che qui è possibile udire e dei suoi abitanti secchi e
spelacchiati che in questi luoghi fanno di un gran trambusto la loro esistenza
fra un miagolio d'amore e un altro di disperazione». Questi sono i Gatti
Mézzi, l'ormai celebre duo pisano che con chitarra e pianoforte cantano il
vernacolo pisano. Un vernacolo che si sta atrofizzando in una parlata che fonde
sempre più spesso diversi modi linguistici extraprovinciali. Ascoltando un
giovane ventenne pisano siamo in grado di riconoscere sfumature livornesi,
lucchesi, viareggine e fiorentine, quando invece in queste province si è
conservata una forte identità linguistica, una propria cadenza musicale del
verbo, una terminologia tipica. Il duo pisano si forma nell'estate 2005 da
un'interessante combinazione: Tommaso Novi, pianoforte e voce, e Francesco
Bottai, chitarra e voce, entrambi pisani. Nascono alcune rime, poi diventano
sonetti, racconti e canzoni. Si parla di Pisa e delle sue genti e di tutto
quello che le generazioni precedenti hanno lasciato in eredità. Nel 2007 i
Gatti Mézzi vincono il Premio Piero Ciampi. Gli album realizzati fino ad ora
sono: "Anco alle puce ni viene la tosse" (2006) e "Amori e
fortori" 2007 e l'ultimo: "Struscioni" del 2009, prodotto da Sam
di Mirco Mencacci. Info. Lunedì 13 aprile. Teatrofficina Refugio, Scali del
Refugio, 8 alle ore 22 - Posto Unico 5 euro.
( da "Stampa, La" del
11-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Inchiesta FUORI
SERVIZIO MORIRE DI LAVORO Gli uomini-termite che smontano le navi FABIO POZZO E
MARCO SODANO La previsione del Wto: 1500 portacontainer rischiano lo stallo Tra
tumori e incidenti Solo l'1% degli operai sopravvive oltre i 45 anni Due dollari
al giorno per smantellare le petroliere. A mani nude Il boom Tenere un cargo
fermo costa Meglio demolirlo: il business sta crescendo grazie a paghe da fame
e zero controlli La crisi Qui è la benvenuta: da gennaio si sono arenate 130
imbarcazioni Tante quante nei due anni precedenti TORINO Gli attrezzi: un casco
e un paio di occhiali di protezione (ma solo ai più fortunati), la fiamma
ossidrica e le mani, soprattutto le mani. La paga: dieci centesimi (di euro)
l'ora. L'orario: sedici ore al giorno. Missione: demolire navi. Portacontainer,
petroliere, pescherecci. Si sbarca così il lunario ad Alang, sulle coste
indiane del Gujarat, ma anche nel Bangladesh, in Cina e in Pakistan. Squadre da
un centinaio di persone - i bambini sono numerosissimi - in quattro mesi sono
in grado di demolire una petroliera da 20 mila tonnellate. Ad Alang gli
uomini-termite sono circa 20 mila e riescono a malapena a mettere in tavola la
cena - guadagnano meno di due euro al giorno - ma le società di shipbreaking
(«distruggi-navi») rivendendo i materiali realizzano profitti che si calcolano
in decine di milioni. Il business cresce. Visnu Kumar Gupta, segretario della
Alang Ship Breaker Association (l'associazione dei demolitori), ha spiegato
alla Reuters che nei primi tre mesi di quest'anno sono arrivate 130 navi, come
nei due anni precedenti. Tenere una nave ferma costa, mentre il ferrivecchi
paga la petroliera di cui sopra 14 milioni di dollari e alla fine ne guadagna
quasi tre. Le mappe di Google (foto in alto) sono eloquenti. Non si sa quando
il satellite abbia scattato quell'immagine, certo quel giorno di fronte ad
Alang c'era una portaerei. Nel 2006 la Francia voleva farne demolire una (la
Clémenceau) proprio ad Alang, ma l'India si oppose: troppo amianto. Ora
sappiamo che c'era un precedente. L'allarme disarmo I cimiteri delle navi,
insomma, prosperano. Il mondo dello shipping è alle prese con una crisi senza
precedenti. Il Wto prevede che nel 2009 gli scambi commerciali crolleranno del
9%, la contrazione maggiore dalla Grande Depressione: da un pezzo è scattato
l'allarme disarmo. Soprattutto sulle rotte dei container, il
box simbolo della globalizzazione, che sta affrontando una frenata epocale (le
linee tra Cina ed Europa segnano un deficit del 20%). Già oggi, stimano i
broker londinesi, l'11% della flotta mondiale (1,4 milioni di contenitori) è
inutilizzato. Se non vi sarà un'inversione di tendenza 1500 navi potrebbero
trovarsi da un giorno all'altro fuori servizio. Nelle acque tra la Cina
del Sud e Singapore sono almeno 500 le portacontainer che aspettano la chiamata
per un carico (quando un anno fa si faceva la fila per noleggiarle). Anche le
super-petroliere non se la passano bene: il crollo del prezzo del petrolio ha
dato una mazzata agli armatori. Finora hanno retto utilizzando le navi come
immense taniche galleggianti, piene di greggio, tenute in stallo nell'attesa
che le quotazioni dell'oro nero risalgano (speculazione pura). Ma fino a
quando? Piombo, arsenico ed amianto Fino a quando qualcuno non decide che
spiaggiarle sulla costa indiana conviene. Allora gli uomini-termite di Alang si
mettono al lavoro. E se la paga è da ridere, l'ambiente di lavoro fa piangere.
Smantellando una petroliera da 20 mila tonnellate si producono un centinaio di
tonnellate di metalli tra piombo, arsenico, zinco e cromo. Circa dieci di
tonnellate d'amianto, diecimila litri di oli lubrificanti e mille metri cubi di
idrocarburi assortiti. Finisce tutto in mare: il Bangladesh non ha una
legislazione in materia. L'India sì, ma è in difficoltà con i controlli: quando
la nave arriva è tardi per intervenire. Così non c'è da stupirsi se tumori,
malattie respiratorie e della pelle decimano gli uomini termite. Quelli che
vivono abbastanza a lungo da morire di cancro: perché tagliando una lamiera con
la fiamma ossidrica si può sfiorare una sentina piena di gasolio o una bombola
di gas. E allora cadaveri e mutilati si contano a decine. Solo l'1% di questi
operai arriva ai 45 anni. Statistiche affidabili sul numero dei morti non ce ne
sono. Medici legali, ambulatori, anagrafi? Tutti troppo lontani dal termitaio
di Alang. Dove la gente va al macello col sorriso sulle labbra, perché due
dollari al giorno sono una ricchezza. Le navi non vanno in pensione Il lavoro
non gli mancherà. Un paio d'anni fa il boom del trasporto marittimo aveva
incoraggiato i «re del container» ad ordinare nuovi colossi. E così anche
quelli del petrolio, più di recente, quando i prezzi del greggio sono schizzati
alle stelle. Ordini per «ultra-cargo» e «ultra-tanker», mostri da
( da "Eco di Bergamo, L'"
del 11-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
La finanza global
cambia ma l'Europa segna il passo --> Sabato 11 Aprile 2009 SOCIETA, pagina
15 e-mail print La sede della Bce Gli osservatori senza, a mio parere, visione
prospettica sono dell'opinione che la riunione del G20 sia servita solo ad
esprimere un desiderio di coordinamento delle politiche economiche delle grandi
aree: Stati Uniti, Unione europea, Cina, India, Russia, Brasile e zone
emergenti dell'America Latina. Il tutto per superare la crisi in atto
dell'economia reale. Sfugge all'attenzione che questa crisi determinerà il
cambiamento politico e strategico della finanza globale. Difficilmente
il mondo rinuncerà alla globalizzazione economica, ossia a una crescita
dell'interscambio di beni e di servizi superiore alla stessa crescita del Pil
planetario. Nell'aspetto in esame, l'economia globale ha significato una
crescita del benessere dell'umanità su una scala dimensionale tale da fare
prendere contezza a tutti che non si può più ragionare in termini di G7 o di
G8, ma bisogna riconoscere di essere ormai almeno in 20. Solo tre lustri
fa sarebbe stato difficile immaginare la partecipazione del Brasile, per
esempio, al gruppo dei Paesi economicamente più rilevanti. Appare anzi in parte
anacronistica la partecipazione dei singoli Stati europei e non dell'Unione
europea come area economico-politica in sé. Non tenere in considerazione tale
possibile anomalia può voler dire che l'Europa volge a emarginarsi a motivo che
non sa unificarsi. La generale richiesta di rifuggire dal protezionismo
per superare la crisi economica non è l'espressione di una larga prevalenza e
diffusione di idee liberali e/o liberiste, ma la contezza che senza l'economia
globale il mondo farebbe lunghi passi a ritroso. Se non che, anche se non
evidente dai comunicati ufficiali, è emersa la cognizione che l'integrazione
dei mercati monetari e finanziari, con il dollaro come moneta dominante e le
grandi istituzioni finanziarie americane come motori, non ha espresso una buona
finanza globale, e che qualche condizione, talune forme e modi di
organizzazione dei mercati del credito vadano cambiati. Ne ha parlato per primo
il governatore della Banca centrale cinese, mettendo in moto un «asse»
sino-americano tale da non pregiudicare gli interessi immediati della Cina e
degli Stati Uniti, ma da avviare una riforma del sistema monetario e bancario
mondiali, nel quale contesto i prodotti derivati non siano più il riferimento
di stabilizzazione del sistema stesso. E la perdita d'immagine che ha colpito
le maggiori banche mondiali, sia americane sia europee, non è certo l'ultima
circostanza che pesa nelle prospettive monetarie e finanziarie della prossima
economia globale. Si noti che per governare il cambiamento, la politica estera
degli Stati Uniti deve pure mutare: il costo della presenza militare in
Afghanistan e in Iraq deve diminuire nell'ambito del bilancio federale
statunitense. Se per tale obiettivo l'aiuto dell'Europa fosse meno rilevante di
quello cinese, pure sollecitato, bisognerebbe mettere in conto che il Vecchio
continente ha optato per il proprio declino politico. Non di meno il presidente
degli Stati Uniti ha lanciato molti messaggi, fra i quali quello di non
trascurare l'importanza strategica, militare e politica della Turchia. Si ha
l'impressione, insomma, che l'Europa non abbia ancora preso atto che il mondo
socio-politico è profondamente mutato dopo la prima guerra mondiale, conclusasi
ormai da oltre 90 anni. Avere poi iniziato un secondo conflitto mondiale ha
significato la progressiva uscita dal governo dell'evoluzione socio-politica
internazionale. Non comprendere i nuovi cambiamenti connessi con la crisi
economica in atto, mi sembra un grave deficit di prospettiva culturale in
ottica internazionale. Si afferma: la crisi verrà superata e il mondo non sarà
più quello. Una previsione del tutto attendibile, solo che nel cambiamento è meglio
essere dalla parte giusta. Tancredi Bianchi 11/04/2009 nascosto-->
( da "Nazione, La (Arezzo)"
del 11-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
CRONACA AREZZO pag.
7 S ARA ISOLANI, 33 anni, aretina, titolare di un negozio di ... S ARA ISOLANI,
33 anni, aretina, titolare di un negozio di parrucchiera in via De' Cenci,
ritiene che la città abbia cambiato volto. «Arezzo ha perso la sua fisionomia,
questo purtroppo per la massiccia immigrazione degli ultimi anni. E' il risultato di una globalizzazione selvaggia che non ha
risparmiato neanche la nostra città. Per questo motivo abbiamo perso un po'
delle nostre radici. Per il resto la città non è cambiata, è sempre la stessa,
solita vita di tutti i giorni, anche se per quanto riguarda la sicurezza
abbiamo perso tranquillità. Basta vedere piazza Guido Monaco e piazza
Sant'Agostino, soprattutto la sera. Nel mio negozio tengo la porta chiusa e chi
vuole entrare deve suonare il campanello, questo proprio per motivi di
sicurezza.Quando ho finito di lavorare verso le 20, ho sempre paura e mi devo
fare accompagnare». « Anche sul fronte culturale non è cambiato nulla, solo
qualche evento sporadico e poi non abbiamo più neanche il teatro. Mi sembra di
capire che la riapertura del Petrarca sia ancora lontana, Siamo credo l'unica
città Italia che non ha più il teatro e questo la dice lunga. Per il resto c'è
quasi nulla, qualche manifestazione durante il periodo estivo, ma poca roba.
Anche per i giovani i divertimenti sono veramente pochi. Sul turismo la città
veramente tra gli ultimi posti e pensare che abbiamo tante opere d'arte da
mettere in mostra. Meno male che abbiamo la Fiera Antiquaria che porta
visitatori, altrimenti siamo sempre alle solite, con un turismo mordi e fuggi.
Mi auguro che con la mostra dedicata ai Della Robbia, arrivi qualche visitatore
in più, come accadde per la rassegna dedicata a Piero della Francesca due anni
fa. Il turismo andrebbe incentivato maggiormente, si dovrebbe investire di più
in questo importante comparto». Massimo Benigni
( da "Messaggero, Il"
del 11-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Sabato 11 Aprile
2009 Chiudi nostro servizio «Si deve parlare di contraddizioni, ma nondimeno il
presidente Obama ha ottenuto con la sua prima visita all'estero risultati
politici indiscutibili. Non somiglia affatto al suo predecessore».
Nell'ennesima "riflessione" (on line in Cubadebate.cu) Fidel Castro
torna a dimostrare il suo interesse per il «presidente nero» americano e la sua
rivoluzione copernicana (rispetto a Bush) nella politica estera degli States.
Fuori dalla gestione del potere ormai dal luglio
( da "Messaggero, Il"
del 11-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Sabato 11 Aprile
2009 Chiudi di LUCIA SGUEGLIA ZVEZDNY GORODOK (Mosca) - Andiamo!
Quell'incitamento pronunciato a pochi minuti dal primo volo umano nello spazio
da Juri Gagarin, sta impresso nel marmo della hall of fame della Città delle
Stelle. Un vecchio guardiano ricorda sorridendo anche quella battuta, poco
gradita al Partito: «Non sono stato il primo uomo nello spazio, ma l'ultimo
cane». Ma oggi nel leggendario centro di addestramento dei cosmonauti
sovietici,
( da "Unita, L'" del
11-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Lambrusco rose e
pallone Il gitano Bora con l'idea-Iraq Il giramondo serbo Milutinovic ha scelto
Baghdad L'ultima avventura del tecnico dei cinque mondiali Dall'incontro con
Bill Clinton alla parentesi a Udine MALCOM PAGANI È ancora in piedi lo stadio a
Kabul?». C'è, c'è. Anche se il campo è a Baghdad e gli afgani li incontrerà in
un'altra vita. Non c'è paradiso senza inferno, trapezio senza vuoto, brivido
senza paura. Bora ha annusato il vento, preso fischietto, tuta e occhiali da
diva sul viale del tramonto e si è spostato verso il sole. Il profilo a metà
tra Kennedy e Redford in libera uscita. Osservando cose strane. Messico, Costa Rica, Stati Uniti, Nigeria, Cina Honduras e Giamaica, 5 mondiali,
qualche club. Non potendo allenare in Antartide, ha scelto l'Iraq. Pochi giorni
fa, in maniche corte tra il rossobianconero della bandiera nazionale e un paio
di portavoce avvolti da eleganti sahariane, sembrava a suo agio. «Se mi
ritiro muoio», ma uno così non può andarsene. Mai. Mogli, figli e passato
disseminati senza ordine. Contratti firmati sul ciglio del crinale, invenzioni,
filosofia, pensiero. Bora Milutinovic, serbo. Genitori trucidati da nazisti,
pane e castagne procurate da una vecchia zia, moglie miliardaria che si
abbronza ai tepori di Acapulco e disegna arredamento d'interni per tasche senza
fondo. «Avere un padre povero è destino, ma imparentarsi con un suocero
nullatente è da stupidi». Curacao, letteratura e milonghe. Migliaia di
chilometri, macchine smarmittate, aerei russi di incerta generazione, scomodità
e avventura, gambe che si sfiorano, tentazioni che si parlano. Iniziò in
Messico, da calciatore, calzini abbassati, sguardo di chi passa lì per caso,
pavoni al guinzaglio e notti bianche messe in fila. Tra le nuvole riatterrò nel
1986. La nazionale gli affidò la guida di un verde sogno e se rovesciate e
giravolte di Hugo Sanchez erano dei migliori, ai piedi del capo, suonava
un'armonia sovversiva. Bora sfiorò la semifinale e divenne fraterno sodale di
albechiare da rimirare con Ignacio Paco Taibo II. «Mai visto uno più aperto di
lui, disposto a fare spettacolo con qualsiasi materiale». In effetti, pareva un
circo. Hermosillo, il terzino, aveva l'Africa in giardino. Un leone per
autopunirsi di una storia d'amore naufragata. Cruz, invece chiedeva un momento
a Dio. Ci parlava, pretendeva di sedergli a fianco pranzo e cena.
Apparecchiava, parlava da solo, leggeva la Bibbia, mangiava per due. Arringava
i compagni: «A Bere e fumare si fa peccato, pregate, finchè siete in tempo».
Aguirre, mezzapunta senza furore e velleità di conquista, non si riprese più:
«Una "locura", un insieme di pazzi e di talenti, però Milutinovic mi
insegnò a rispettare i ladri e i poveri». Bora emigrò oltre la frontiera. Quattro
anni più tardi. Il Costarica di Medford. Italia '
( da "Unita, L'" del
11-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
È ancora in piedi lo
stadio a Kabul?». C'è, c'è. Anche se il campo è a Baghdad e gli afgani li
incontrerà in un'altra vita. Non c'è paradiso senza inferno, trapezio senza
vuoto, brivido senza paura. Bora ha annusato il vento, preso fischietto, tuta e
occhiali da diva sul viale del tramonto e si è spostato verso il sole. Il
profilo a metà tra Kennedy e Redford in libera uscita. Osservando cose strane. Messico, Costa Rica, Stati Uniti, Nigeria, Cina Honduras e Giamaica, 5 mondiali,
qualche club. Non potendo allenare in Antartide, ha scelto l'Iraq. Pochi giorni
fa, in maniche corte tra il rossobianconero della bandiera nazionale e un paio
di portavoce avvolti da eleganti sahariane, sembrava a suo agio. «Se mi
ritiro muoio», ma uno così non può andarsene. Mai. Mogli, figli e passato
disseminati senza ordine. Contratti firmati sul ciglio del crinale, invenzioni,
filosofia, pensiero. Bora Milutinovic, serbo. Genitori trucidati da nazisti,
pane e castagne procurate da una vecchia zia, moglie miliardaria che si
abbronza ai tepori di Acapulco e disegna arredamento d'interni per tasche senza
fondo. «Avere un padre povero è destino, ma imparentarsi con un suocero
nullatente è da stupidi». Curacao, letteratura e milonghe. Migliaia di
chilometri, macchine smarmittate, aerei russi di incerta generazione, scomodità
e avventura, gambe che si sfiorano, tentazioni che si parlano. Iniziò in
Messico, da calciatore, calzini abbassati, sguardo di chi passa lì per caso,
pavoni al guinzaglio e notti bianche messe in fila. Tra le nuvole riatterrò nel
1986. La nazionale gli affidò la guida di un verde sogno e se rovesciate e
giravolte di Hugo Sanchez erano dei migliori, ai piedi del capo, suonava
un'armonia sovversiva. Bora sfiorò la semifinale e divenne fraterno sodale di
albechiare da rimirare con Ignacio Paco Taibo II. «Mai visto uno più aperto di
lui, disposto a fare spettacolo con qualsiasi materiale». In effetti, pareva un
circo. Hermosillo, il terzino, aveva l'Africa in giardino. Un leone per
autopunirsi di una storia d'amore naufragata. Cruz, invece chiedeva un momento
a Dio. Ci parlava, pretendeva di sedergli a fianco pranzo e cena.
Apparecchiava, parlava da solo, leggeva la Bibbia, mangiava per due. Arringava
i compagni: «A Bere e fumare si fa peccato, pregate, finchè siete in tempo».
Aguirre, mezzapunta senza furore e velleità di conquista, non si riprese più:
«Una "locura", un insieme di pazzi e di talenti, però Milutinovic mi
insegnò a rispettare i ladri e i poveri». Bora emigrò oltre la frontiera.
Quattro anni più tardi. Il Costarica di Medford. Italia '
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 11-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Il Sole-24 Ore
sezione: PRIMA data: 2009-04-11 - pag: 1 autore: Bankitalia
e Ocse: fiducia a Italia e Francia - La Cina migliora Obama: negli Usa segnali di uscita dalla recessione «Barlumi di speranza» per
l'economia Usa,oltrela
recessione. Lo ha detto Barack Obama: dopo un incontro con i vertici di Tesoro
e Fed, il presidente ha espresso fiducia anche sulle prospettive delle banche.
Segnali di recupero pure in Europa, in particolare in Italia e Francia per
Bankitalia e Ocse. In Cina risale l'export. Servizi u
pagine 6 e 7 Commenti u pagina 12 Settimana finanziaria u pag. 28-
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 11-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Il Sole-24 Ore
sezione: PRIMA data: 2009-04-11 - pag: 1 autore: ... BUSINESS E TRADIZIONE ...
Solidarietà, dolce sorpresa nell'uovo di cioccolata di Marco Magrini D i cono
che le prime uova colorate risalgano a 2.500 anni fa, quando i persiani le
usavano per celebrare l'equinozio di primavera. Fu papa Gregorio I, nel sesto
secolo, a incorporarle nella tradizione cristiana, diffondendole così nel
mondo. Dicono che il primo europeo a sperimentare le delizie della cioccolata
sia stato Hernan Cortés, quando fece visita al re azteco Montezuma. Cinquecento
anni più tardi, l'Europa importa il 42% del cacao mondiale, e resta la prima
produttrice e consumatrice di cioccolata del pianeta. La londinese Cadbury,
regina del cacao anglosassone, realizza metà del fatturato solo a Pasqua. In
Australia vende circa 240 milioni di uova, fra grandi e piccole. Fanno undici
uova per abitante. Anche l'uovo pasquale è figlio di questo pianeta
globalizzato,interconnesso e insostenibile. Tre giorni fa, la Mars – come già
la stessa Cadbury tempo addietro – ha promesso di adottare stringenti principi
etici, nei suoi approvvigionamenti di cacao. Non da domani, ma a partire dal
2020. Perché su quella pianta – chiamata dai botanici theobroma cacao, il
"cibo degli dèi" – si consuma una sorta di chocolate divide: ha un
sapore dolcissimo, nei palati del mondo ricco. Però è amarissimo altrove.
Continua u pagina 7 2,8 Milioni di tonnellate La produzione mondiale di cacao
l'articolo prosegue in altra pagina
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 11-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Il Sole-24 Ore
sezione: COMMENTI E INCHIESTE data: 2009-04-11 - pag: 12 autore: ... BANKITALIA
E OCSE Tentativi di ripresa I l Governatore della Banca d'Italia, Mario Draghi
aveva anticipato durante il vertice europeo di Praga la prospettiva di una
schiarita futura nel quadro buio che continua ad avvolgere l'economia mondiale.
Aveva aggiunto però che «una rondine non fa primavera » per far capire che
nella lotta contro la recessione non è il caso di abbassare la guardia. Ieri, a
sviluppare questa "partitura", è intervenuta anche l'analisi del
Bollettino. Via Nazionale ricorda che a livello internazionale vanno va-lutati
alcuni segnali di allentamento delle tensioni. E sottolinea anche che finora
l'azione di governi e autorità monetarie è stata molto intensa: ad esempio, per
effetto degli interventi di politica monetaria, il bilancio della Bce è oggi
pari al 20% del Pil dell'Eurozona e quello della Federal Reserve ha raggiunto
il 30% del Prodotto americano. Tuttavia, per usare il
linguaggio dell'Ocse, siamo solo ai «tentativi» di miglioramento congiunturale,
che si vedono qua e là in Italia, in Francia, negli Usa o in Cina.
Un peggioramento che rallenta non è affatto un miglioramento, o almeno: non lo
è ancora. è bene ricordarlo: per evitare inattese delusioni.
( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)"
del 11-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Provincia di
Oristano Pagina 4019 Seneghe Concorso degli extravergine a Roma, primo premio
per il Senolio Seneghe --> Ancora una volta l'olio di Seneghe torna alla ribalta
aggiudicandosi il primo premio al concorso nazionale Ercole Olivario a Roma. Il
Senolio dell'oleificio sociale di Seneghe si è aggiudicato
l'oro tra gli oli extravergini di oliva fruttato medio. Un bel risultato che premia la politica della
coop e la radicata passione dell'olio nella cittadina. Dopo questa affermazione
la partecipazione insieme agli altri oli vincitori del concorso alla fiera Sol
di Verona, dove oltre alla degustazione è stato possibile creare contatti con
le delegazioni di operatori stranieri, organizzati dall'Ice, provenienti da
India, Giappone, Cina, Russia e Usa. La Sardegna è stata pluripremiata
al concorso Olivario (due primi e due secondi posti, su un totale di 313 oli
extravergini partecipanti provenienti da 17 regioni italiane). Oltre
all'Oleificio sociale di Seneghe il primo posto è andato anche all'olio
Ghermanu dell'azienda agricola Giuliana Puligheddu di Oliena; i due
secondi invece sono stati Su Mastru dell'oleificio Secchi di Sennori e il
Delogu dell'azienda Delogu di Ittiri. JOSEPH PINTUS
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 11-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Il Sole-24 Ore
sezione: FINANZA E MERCATI data: 2009-04-11 - pag: 25 autore: Stipendi d'oro.
Pechino chiede a banchieri e assicuratori tagli del 10% del
salario La crociata sui bonus arriva in Cina Stefano Carrer TOKYO L'onda lunga del risentimento popolare per
i superstipendi dei manager delle istituzioni finanziarie arriva in Cina e induce il governo di Pechino ad
agire d'autorità per ridurre il livello dei loro compensi. Una direttiva del
ministero delle Finanze ha stabilito un taglio del 10% agli stipendi degli
"executive" di banche e assicurazioni, che sale al 20% per i
responsabili degli istituti che l'anno scorso hanno conseguito risultati di
bilancio in declino. In un momento in cui il rallentamento economico ha fatto
perdere il lavoro a circa 20 milioni di persone, "l'armonia sociale"
– obiettivo conclamato del governo – appare messa a rischio dalla crescente
disparità tra i compensi dei manager di istituzioni (che sono pubbliche) e il
resto della popolazione. Se nelle città lo stipendio medio dei lavoratori è
equivalente a circa 2.200 dollari (assai meno nelle zone rurali), i compensi
medi presso i principali istituti finanziari – secondo vari e stime – ammontano
a oltre 58mila dollari, mentre per le alte posizioni dirigenziali delle società
quotate arrivano a circa 90mila dollari. Poco per gli standard occidentali, ma
troppo in un Paese ancora formalmente guidato da un Partito Comunista,
specialmente ora che lo Stato ha dovuto lanciarsi in un imponente programma di
spesa pubblica per raddrizzare l'economia. Così Pechino ha deliberato che
vadano fatti maggiori sforzi per «una più equa distribuzione del reddito
nell'interesse della nazione e degli azionisti ». La direttiva non potrà essere
ignorata, ma secondo alcuni osservatori potrà esserci qualche scappatoia per
gli istituti che hanno quotato filiali a Hong Kong. è chiaro che anche in Cina non tutti seguiranno con entusiasmo l'esempio
diPeterMa,ilriccopresidente del Ping An Insurance Group che ha rinunciato allo
stipendio del 2008 per assumersi la responsabilità del fiasco dell'investimento
nel gruppo Fortis. Ma è probabile che ora non pochi esponenti del Congresso
americano, almeno su questo terreno, cominceranno a guardare con una certa
invidia al "modello cinese", visto che negli Usa
gli sforzi per porre un freno ai compensi dei manager rischiano di essere
vanificati da agguerriti avvocati a base di codicilli legali e contrattuali.
«La storia si ripete – afferma Richard Koo, capo economista del Nomura research
Institute –.In Giappone già10 anni fa ci furono polemiche sugli stipendi dei
banchieri, quando il governo ricapitalizzò gli istituti. I loro salari erano un
decimo dei bonus americani di oggi: logico che il risentimento sia 10 volte
superiore». Comunque si attendono ancora riscontri l'invito di alcuni membri
del Congresso, rivolto ai manager di istituti salvati con denaro pubblico, non
solo a restituire i bonus, ma ad andare alla giapponese a inchinarsi davanti
alle telecamerea scusarsi con il popolo americano. Una volta tanto, molti cominciano
ad «avere pensieri che non condividono»: cedere alla tentazione di inchinarsi
ai modelli asiatici. © RIPRODUZIONE RISERVATA L'OBIETTIVO Nel Paese asiatico la
crisi ha provocato 20 milioni di nuovi disoccupati: compensi troppo elevati
mettono in crisi «l'armonia sociale»
( da "Corriere della Sera"
del 11-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Corriere della Sera
sezione: Esteri data: 11/04/2009 - pag: 13 Passato e presente Diplomazia delle
cannoniere nel XXI secolo La strategia del commodoro dell'
( da "Corriere del Veneto"
del 11-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Corriere del Veneto
sezione: NOTTEEGIORNO data: 11/04/2009 - pag: 14 NOTTE E GIORNO
eventiveneti@corriereveneto.it FAX 178 279 7071 Stasera al teatro dell'Inutile
Vitantonio e una «valigia piena di dollari» a Padova «Sono emigrata nel 1997
come la maggior parte dei miei coetanei, e come molti di loro non sono più
tornata a casa. Io non lo so, sinceramente, non lo so, cosa ognuno di noi si è
portato dietro». Carla Vitantonio racconta così il cuore di «Una valigia piena
di dollari», lo spettacolo che questa sera (ore 21, info 049/2022907) sarà
portato in scena al teatro de Linutile di Padova e che partecipa al premio
«Linutile del teatro» 2009. Il racconto, scritto e interpretato dall'attrice
molisana Carla Vitantonio, è una storia di radici e di identità, perché,
sottolinea l'autrice, «non possiamo parlare di accoglienza o di integrazione se
prima non conosciamo quali sono le nostre radici». Lo
spettacolo si sviluppa sulla scia dei ricordi di un'infanzia trascorsa in un
paesino molisano i cui abitanti sono molto più vicini ai protagonisti di un
romanzo latinoamericano che agli italiani dell'epoca della globalizzazione. (F.
Ver.)
( da "Giorno, Il (Milano)"
del 11-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
VETRINA ECONOMIA
pag. 22 Bankitalia: «Crisi violenta, ma si sta E anche Obama apre uno
spiraglio: «Barlumi di speranza. Ce la faremo, di OLIVIA POSANI ROMA LA
RECESSIONE forse sta allentando la morsa. Cenni, piccoli indizi, quel tanto che
basta però alla Banca d'Italia per osservare che sì, gli effetti della crisi
finanziaria sull'economia «si stanno manifestando con virulenza», tuttavia «si
intravedono alcuni segnali di allentamento della forza della recessione».
Segnali legati anche al possibile rallentamento della caduta produttiva degli
Stati Uniti. Non a caso, più o meno nelle stesse ore, dall'altra parte
dell'Atlantico, Barack Obama annunciava al termine di un vertice con il
ministro del Tesoro e il presidente della Federal Reserve: «Ci sono barlumi di
speranza per l'economia americana». Certo, «c'è ancora molto da fare» e infatti
il presidente Usa ha annunciato nuove iniziative nelle
prossime settimane da parte dell'amministrazione , «l'economia è sempre sotto
grave stress», tuttavia «stiamo iniziando a riscontrare dei progressi e se
riusciamo a portarli avanti senza esitare di fronte alle difficoltà, mi sento
assolutamente convinto che rimetteremo questa economia in carreggiata». A far
ben sperare gli americani è il boom delle domande di rifinanziamento dei mutui
e dei prestiti alle piccole e medie imprese. Se l'economia americana riprenderà
a tirare, se, come pare, a metà anno la Cina tornerà su buoni tassi di crescita,
allora anche le economie del resto del mondo verranno trainate in avanti.
D'altra parte il Governatore Mario Draghi già il 3 aprile, parlando all'Econfin
di Praga, aveva lanciato un prudente segnale positivo sostenendo di aver
individuato nell'economia internazionale «un rallentamente del deterioramento»,
ma, aveva ammonito, «una rondine non fa primavera». Ora cifre e previsioni sono
messe su bianco nel bollettino economico di via Nazionale. Si inizia con un
elenco impressionante di tutto ciò che non va. Il primo trimestre dell'anno si
chiuderà, per la quarta volta consecutiva, con un «pronunciato» calo
dell'attività economica e con un Pil diminuito dell'1,9%: il dato più pesante
dal 1974, ma al contrario di allora non potremo essere rapidamente salvati da
un aumento dell'export. La disoccupazione e la cassa integrazione sono in
«costante aumento», tanto che il bollettino parla di «progressivo
deterioramento del mercato del lavoro», specialmente per quanto riguarda gli
occupati a termine su cui «ricadono in particolare i costi della crisi».
NONOSTANTE la riduzione dei tassi e la minore inflazione, la fiducia delle
imprese e delle famiglie è ai minimi, soprattutto per quanto riguarda il
rischio disoccupazione: un terzo degli imprenditori prevede di ridurre il
numero dei suoi dipendenti. Gli economisti intervistati si attendono una
riduzione del Pil pari al 2,8%: le ultime previsioni del Governo sono di
gennaio e danno un -2%. Il deficit è in crescita e il debito è aumentato di un
altro 2,3% (105,8% rispetto al Pil). I prestiti bancari continuano a rallentare
e gli utili delle banche sono diminuiti di un terzo. La produzione industriale,
che a gennaio e febbraio si è ridotta mediamente del 5%, subirà una caduta
ancora più pesante a marzo, visto come stanno andando i dati sul consumo di
energia elettrica. In particolare affanno è il settore automobilistico. Ma è
proprio qui che iniziano i timidi segnali di cambiamento. Palazzo Koch
riconosce che «la natura dell'attuale recessione rende incerti i tempi di
ritorno su un sentiero di crescita, che secondo le principali istituzioni internazionali
potrebbe avviarsi nei prossimi anni». TUTTAVIA spiega che il settore dell'auto
«potrebbe registrare un parziale recupero nei prossimi mesi grazie all'avvio
degli incentivi». Ma soprattutto sono «alcuni dati più recenti, la cui
significatività e tenuta andranno valutate nelle prossime settimane» a
suggerire «un possibile rallentamento della caduta produttiva degli Usa, in particolare con riferimento al mercato immobiliare e
ai consumi». Da verificare anche gli effetti delle «eccezionali misure di
politica economica adottate in quasi tutto il mondo per stimolare la domanda»,
cioè la voglia di riprendere a comprare e consumare.
( da "Nazione, La (Firenze)"
del 11-04-2009)
Pubblicato anche in: (Resto
del Carlino, Il (Bologna))
Argomenti: Cina Usa
ECONOMIA &
FINANZA pag. 22 Bankitalia: «Crisi violenta, ma si sta E anche Obama apre uno
spiraglio: «Barlumi di speranza. Ce la faremo, di OLIVIA POSANI ROMA LA
RECESSIONE forse sta allentando la morsa. Cenni, piccoli indizi, quel tanto che
basta però alla Banca d'Italia per osservare che sì, gli effetti della crisi
finanziaria sull'economia «si stanno manifestando con virulenza», tuttavia «si
intravedono alcuni segnali di allentamento della forza della recessione».
Segnali legati anche al possibile rallentamento della caduta produttiva degli
Stati Uniti. Non a caso, più o meno nelle stesse ore, dall'altra parte
dell'Atlantico, Barack Obama annunciava al termine di un vertice con il
ministro del Tesoro e il presidente della Federal Reserve: «Ci sono barlumi di
speranza per l'economia americana». Certo, «c'è ancora molto da fare» e infatti
il presidente Usa ha annunciato nuove iniziative nelle
prossime settimane da parte dell'amministrazione , «l'economia è sempre sotto
grave stress», tuttavia «stiamo iniziando a riscontrare dei progressi e se
riusciamo a portarli avanti senza esitare di fronte alle difficoltà, mi sento
assolutamente convinto che rimetteremo questa economia in carreggiata». A far
ben sperare gli americani è il boom delle domande di rifinanziamento dei mutui
e dei prestiti alle piccole e medie imprese. Se l'economia americana riprenderà
a tirare, se, come pare, a metà anno la Cina tornerà su buoni tassi di crescita,
allora anche le economie del resto del mondo verranno trainate in avanti.
D'altra parte il Governatore Mario Draghi già il 3 aprile, parlando all'Econfin
di Praga, aveva lanciato un prudente segnale positivo sostenendo di aver
individuato nell'economia internazionale «un rallentamente del deterioramento»,
ma, aveva ammonito, «una rondine non fa primavera». Ora cifre e previsioni sono
messe su bianco nel bollettino economico di via Nazionale. Si inizia con un
elenco impressionante di tutto ciò che non va. Il primo trimestre dell'anno si
chiuderà, per la quarta volta consecutiva, con un «pronunciato» calo
dell'attività economica e con un Pil diminuito dell'1,9%: il dato più pesante
dal 1974, ma al contrario di allora non potremo essere rapidamente salvati da
un aumento dell'export. La disoccupazione e la cassa integrazione sono in
«costante aumento», tanto che il bollettino parla di «progressivo
deterioramento del mercato del lavoro», specialmente per quanto riguarda gli
occupati a termine su cui «ricadono in particolare i costi della crisi».
NONOSTANTE la riduzione dei tassi e la minore inflazione, la fiducia delle
imprese e delle famiglie è ai minimi, soprattutto per quanto riguarda il
rischio disoccupazione: un terzo degli imprenditori prevede di ridurre il
numero dei suoi dipendenti. Gli economisti intervistati si attendono una
riduzione del Pil pari al 2,8%: le ultime previsioni del Governo sono di
gennaio e danno un -2%. Il deficit è in crescita e il debito è aumentato di un
altro 2,3% (105,8% rispetto al Pil). I prestiti bancari continuano a rallentare
e gli utili delle banche sono diminuiti di un terzo. La produzione industriale,
che a gennaio e febbraio si è ridotta mediamente del 5%, subirà una caduta
ancora più pesante a marzo, visto come stanno andando i dati sul consumo di
energia elettrica. In particolare affanno è il settore automobilistico. Ma è
proprio qui che iniziano i timidi segnali di cambiamento. Palazzo Koch
riconosce che «la natura dell'attuale recessione rende incerti i tempi di
ritorno su un sentiero di crescita, che secondo le principali istituzioni
internazionali potrebbe avviarsi nei prossimi anni». TUTTAVIA spiega che il
settore dell'auto «potrebbe registrare un parziale recupero nei prossimi mesi
grazie all'avvio degli incentivi». Ma soprattutto sono «alcuni dati più
recenti, la cui significatività e tenuta andranno valutate nelle prossime
settimane» a suggerire «un possibile rallentamento della caduta produttiva
degli Usa, in particolare con riferimento al mercato
immobiliare e ai consumi». Da verificare anche gli effetti delle «eccezionali
misure di politica economica adottate in quasi tutto il mondo per stimolare la
domanda», cioè la voglia di riprendere a comprare e consumare.
( da "Giornale.it, Il"
del 11-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
n. 87 del 2009-04-11
pagina 16 Obama perde tutte le guerre (per fortuna finte) con la Cina di Marcello Foa Un gruppo di esperti ha simulato crisi
provocate da caos politico o manovre di mercato. Esiti preoccupanti: l'America
è impreparata Durante la guerra fredda con l'Unione sovietica, al Pentagono si
svolgevano regolarmente delle simulazioni per tentare di prevedere le reazioni
del Cremlino in caso di crisi o di conflitto. Erano veri e propri giochi di
guerra, in cui alcuni dei massimi specialisti dell'Urss dovevano immedesimarsi
nei leader sovietici e sfidare a distanza un finto, ma molto credibile, governo
americano. L'Urss non esiste più, ma i giochi di guerra continuano in un mondo
dove i combattimenti avvengono sempre meno tra super-eserciti capaci, con le
loro armi nucleari, di distruggere il pianeta, ma usando armi e tecniche non
convenzionali e asimmetriche, quelle descritte oltre una decina di anni fa da
due esperti cinesi in un libro, Guerra senza limiti, segnalato all'opinione
pubblica europea dal generale italiano Fabio Mini. Quei due esperti avevano
previsto la forza dirompente del nuovo terrorismo impersonato da Bin Laden e le
potenzialità destabilizzanti di una crisi finanziaria. Certo, il crash dei
subprime non è frutto di un sabotaggio internazionale, bensì dell'avida
insipienza delle banche americane, ma il Pentagono ha imparato la lezione e per
la prima volta ha simulato un gioco di guerra esclusivamente economico. Di
solito queste esercitazioni restano segrete, ma, curiosamente, l'ultima non è
stata classificata e il sito Politico ne ha potuto rivelare l'esistenza. Per
due giorni, dal 17 al 18 marzo, un gruppo di esperti finanziari, tra cui
gestori di hedge funds, docenti universitari, manager (uno addirittura di una
banca straniera, la svizzera Ubs), si sono chiusi in un reparto della John
Hopkins University a Laurel, nel Maryland divisi in cinque squadre: Stati
Uniti, Russia, Cina, Estremo oriente e «altri».
L'Unione europea, nonostante il suo peso economico, non è stata considerata
come un soggetto capace di imprimere svolte strategiche autonome; alla stessa
stregua del piccolo e sempre più vecchio Giappone. E non c'è da stupirsi se lo
sguardo degli americani sia rivolto soprattutto all'Asia. L'Office of Net
Assessment, il riservatissimo e influente centro studi del Pentagono, da tempo
è persuaso che il vero potere si concentrerà in questa parte del mondo ed è lì
che l'America dovrà dimostrare di essere ancora una, anzi la, superpotenza. Ma
il responso dell'esercitazione, affidato a una squadra di giudici neutrali, non
è affatto incoraggiante per l'Amministrazione Obama. Nell'insieme delle
situazioni contemplate - alcune generate da crisi politiche come il tracollo
della Corea del nord, altre da manovre di mercato quale la
manipolazione del prezzo del gas da parte della Russia - la Cina ha vinto, approfittando, sovente,
della rivalità tra Mosca e Washington. Ma non solo. Secondo uno dei
partecipanti, il professor Paul Bracken della Yale School of Management, gli Usa non sono ancora in grado di
coordinare efficacemente le loro ingenti risorse militari e quelle
economico-finanziarie. Come dire: o muovono gli eserciti o usano la leva
dei mercati o del boicottaggio, ma non riescono a orchestrare una strategia
coerente e questo li rende vulnerabili o comunque poco efficaci. Sempre secondo
Bracken, è improbabile che la Cina, che possiede
centinaia di miliardi di dollari di Buoni del Tesoro Usa,
decida di far crollare improvvisamente il dollaro, perché danneggerebbe se
stessa. Tuttavia, potrebbe ricorrere a strategie intermedie, come la vendita a
scaglioni della valuta Usa, che, a fronte di un
rischio calcolato, permetterebbe a Pechino di indebolire l'economia americana.
Il responso è chiaro: Pechino è molto più attrezzata e flessibile di Washington
per affrontare un conflitto asimmetrico. L'America appare come un gigante
superarmato e ipertecnologico, ma impacciato, incapace di prevedere e poi di
neutralizzare i folli piani di Al Qaida, le guerriglia in Irak e in Afghanistan
e domani, forse, una crisi di Wall Street teleguidata dall'estero.
http://blog.ilgiornale.it/foa/ © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri
4 - 20123 Milano
( da "Corriere della Sera"
del 11-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Corriere della Sera
sezione: Economia data: 11/04/2009 - pag: 37 Panorama Boeing: dal 2010
produrremo meno aeroplani A causa di «una flessione senza precedenti» nel traffico
aereo, la Boeing nel 2010 taglierà del 29% la produzione del 777 e rinvierà
l'incremento dei modelli 747 e 767. FIAT-CHRYSLER, TESORO USA ATTENDE LE BANCHE
Il Tesoro Usa, scrive il Wsj, è in attesa che i
creditori di Chrysler chiariscano la loro posizione in merito alla
ristrutturazione del debito della più piccola delle case automobilistiche di
Detroit. POLAROID, BOCCIATA VENDITA ALL'ASTA Il tribunale di St. Paul, nel
Minnesota, boccia per la seconda volta la vendita di Polaroid a un'asta
fallimentare per le proteste dei creditori sulle offerte presentate (53,6
milioni di dollari). Il solo marchio della società guidata da Mary L. Jeffries
( nella foto), sostengono, vale 266 milioni in America e
( da "Giornale.it, Il"
del 11-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
n. 87 del 2009-04-11
pagina 9 Timi: «Non so stare senza teatro» di Luca Pavanel Dai ricordi
dell'amico-regista Fellini alle sue immagini in bianco e nero, sfogliando i
diari di famiglia. Il legame con Eduardo De Filippo, la stima del direttore
Muti, i disegni dell'illustratore Novello. Nino Rota, uno scrigno di ricordi.
Il 1979, purtroppo, è fondamentale. «Ricordo bene - dice la signora -. Lo
invitai all'inaugurazione di una mostra alla Scala, venne. Due giorni dopo morì
a soli 67 anni». Proprio così, era il 10 aprile. Ieri, il giorno esatto in cui
ricorre il trentennale della scomparsa dell'illustre compositore milanese.
Premio Oscar nel 1975, arcinoto per avere firmato molte colonne sonore di film
di successo internazionale, tra cui quasi tutti quelli di Fellini (da Lo
sceicco bianco a La dolce vita), cui si aggiungono pellicole (e musiche)
indimenticabili, come Il Gattopardo di Luchino Visconti, Il Padrino di Francis
Ford Coppola o, ancora, Assassinio sul Nilo, di John Guillermin. A tenere viva
la memoria con testimonianze personali e una raccolta privata di documenti «in
evoluzione» è una brillante ultraottantenne milanese: la cugina del maestro:
Silvia Rota Blanchaert. Riceve con l'ospitalità d'altri tempi; sul tavolo del
salotto, nel signorile appartamento di via De Amicis, foto del musicista,
copertine di vecchi dischi, cataloghi di esposizioni e
flash d'epoca (il patrimonio degli spartiti si trova alla Fondazione Cini di
Venezia). «Guardate», la signora mostra un catalogo realizzato da Pier Marco De
Santi. Dagli autografi ai manifesti; tutto in quella casa sembra parlare di
Rota. «Muti, a cui fece da testimone di nozze, lo ha eseguito tantissimo»,
rammenta. Aneddoti col «vecchio» maestro Malipiero. Dalla raccolta ecco
un articolo che riporta un dialogo con ilare finale. L'anziano compositore al
giovane collega: «Stasera voglio ascoltare alla radio il tuo "Cappello di
paglia"...». Risposta: «No, non lo faccia. Senza vedere le scene, la mia
musica non ha senso...». Accigliato Malipiero, in dialetto veneto: «Ben, che el
me manda una fotografia». Ride Silvia Rota. La sua mente corre a quegli
splendidi anni: «L'ho seguito dappertutto, Nino, negli Usa,
in Russia, Francia e Spagna». Lode alla sua musica, scritta in un periodo nel
quale i santoni delle avanguardie gli davano del «melodico»; «poi tutti hanno
compreso anche l'importanza della sua produzione operistica e da camera». Rota
si trasferì a Roma («quando iniziò a scrivere il cinema»), poi a Bari, dove
rimase per una vita («non aveva buona salute, ci andò per l'aria»). Spesso
dormiva in conservatorio, componeva di notte, amava contemplare gli aranci del
giardino di fronte. «Milano fino a un certo punto lo celebrò - conclude -, alla
piccola Scala e al Piermarini. Una sera qui c'erano lui, Fellini e la moglie
del regista, Giulietta Masina. Si cenò tutti insieme poi andammo a vedere il
balletto con Carla Fracci tratto dal film "La strada"». E ora? La
signora Silvia scuote la testa e s'aspetta che la città non lo dimentichi.
«Vedremo...». Eppur qualcosa si muove, ma altrove: il 28, alla Siae capitolina
ci sarà una giornata a lui dedicata. Tra gli invitati, oltre alla cugina Rota
Blanchaert, nomi che fanno storia: la regista Lina Wertmüller, il compositore
Michele dall'Ongaro e il maestro Bacalov. © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA -
Via G. Negri 4 - 20123 Milano
( da "Sole 24 Ore, Il (Plus)"
del 11-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Plus sezione:
ATTUALITA data: 2009-04-11 - pag: 9 autore: Mercati azionari. Così la crisi
modifica gli equilibri internazionali La lunga marcia delle Borse cinesi Il
peso di Pechino è raddoppiato Wall Street tiene I Paesi emergenti tallonano
l'Europa C ome dighe squarciate da un bombardamento, nei 24 mesi trascorsi tra
marzo 2007 e febbraio scorso le Borse mondiali hanno visto la propria
capitalizzazione crollare quasi della metà, distruggendo in due anni
investimenti (cioé risparmi) per la somma astronomica di 17.200 miliardi di
euro. L'onda d'urto della crisi ha cambiato gli equilibri finanziari mondiali.
Se il dominio di Wall Street non è ancora in discussione – ma solo pochi anni
fa era inimmaginabile che potesse essere anche solo contestato –, lo sfidante
di domani alla cintura di "campione dei pesi massimi" tra i mercati
azionari si sta già allenando. Il futuro contender però non avrà più il nome né
il volto della vecchia Europa, né quello ormai definitivamente accantonato del
Giappone. La forza rampante è la nuova Tigre, la Cina.
Lo attesta l'analisi sui listini azionari condotta da «Plus24» in base delle
statistiche della Federazione mondiale delle Borse ( Wfe). Per dare un'ordine
di grandezza alle dimensioni dell'"effetto povertà" scatenato dal
tonfo dei listini mondiali, basta osservare che la ricchezza distrutta negli
ultimi due anni sui soli mercati azionari è pari a quella prodotta dagli Stati
Uniti, prima economia del pianeta, in 19 mesi. è l'effetto collaterale, poco
notato ma molto concreto nelle sue ricadute reali, della crisi globale che due
anni fa ha preso le mosse dal crollo del mercato immobiliare Usa,
si è trasferita a velocità inimmaginabile all'economia "di carta" e
poi alla produzione di beni e servizi. Ma questa gigantesca dissipazione non si
è distribuita affatto in modo uniforme: mentre quasi tutti i listini azionari
si dissanguavano, chi più chi meno, due mercati riuscivano invece addirittura a
rafforzarsi. Sono le Borse cinesi di Shanghai e di Shenzhen che, in due anni,
hanno visto la capitalizzazione complessiva crescere di oltre 350 miliardi di
euro. La cifra pare esigua, nemmeno il 2% del controvalore complessivo dei
listini mondiali. Ma la proporzione è fuorviante: tra marzo 2007 e febbraio
2009 il valore della Borsa di Shanghai è cresciuto di oltre il 30% e di oltre
il 20% quello di Shenzhen. Nello stesso periodo le Borse mondiali, al netto della Cina, perdevano oltre il 45%. Letto in questa più corretta
prospettiva, il "peso" delle due Borse della Cina popolare è raddoppiato da poco più
del
( da "Messaggero Veneto, Il"
del 11-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Pagina 2 - Gorizia
Terremoto, "staffetta" fra i soccorritori Cambio della guardia fra
ieri e oggi tra i volontari della Protezione civile e i vigili del fuoco
ABRUZZO Cri, raccolta dei generi di prima necessità serrande abbassate nei
negozi durante i funerali Tra quelli che sono partiti ieri sera c'è anche una
donna, Elena Guarin Si completa questa mattina il primo cambio della guardia
tra i volontari della Protezione civile e i vigili del fuoco goriziani in terra
abruzzese. Nelle primissime ore della mattinata è rientrato a Gorizia il primo
scaglione di vigili del fuoco, sostituiti da 13 colleghi, di ritorno dalle
terre martoriate dal terremoto, e questa mattina è previsto il rientro dei
volontari della Protezione civile che saranno sostituiti da
altri quattro, fra i quali una donna. Ecco dunque concretizzarsi il primo
"turnover" con forze fresche per dare il cambio ai goriziani, vigili
del fuoco e volontari della Protezione civile, che da lunedì sono stati
impegnati all'Aquila e dintorni lavorando con ritmi massacranti per dare il
proprio contributo alla straordinaria macchina dei soccorsi che sta
operando incessantemente in terra abruzzese da ormai sei giorni. Ieri alle 3.30
del mattino sono rientrati i 19 vigili del fuoco, guidati dal caposquadra
Gianfranco Sandrigo, che erano giunti in Abruzzo lunedì, i primi inviati dal
Comando provinciale goriziano. Altri 13 colleghi sono partiti dal capoluogo
isontino giovedì mattina per arrivare all'Aquila nel tardo pomeriggio e ieri
erano regolarmente operativi nelle zone colpite dal sisma. Per quanto riguarda
la Protezione civile di Gorizia, ieri sera sono partiti quattro volontari: si
tratta di Massimo e Maurizio Munarin, Cristian Persoglia ed Elena Guarin. Elena
tra i volontari goriziani sarà la prima donna operativa in terra abruzzese.
Sempre questa mattina rientreranno i 4 volontari della Protezione civile
goriziana partiti per l'Aquila lunedì mattina, Stefano Mastrolillo e Roberto
Strgar, oltre a Lorenzo Picech, volontario e guardia forestale, che fa parte
del gruppo cinofilo assieme a Brio, femmina di labrador. Per quanto riguarda la
raccolta di generi di prima necessità avviata dalla Croce rossa, ecco l'elenco
dei materiali "desiderati": pasta, riso, tonno, carne, legumi e
pelati in scatola, latte a lunga conservazione, cracker, biscotti e fette
biscottate, zucchero, confettura, frutta sciroppata, succhi di frutta, alimenti
per celiaci, acqua minerale, olio, omogeneizzati e prodotti alimentari per la
prima infanzia, pannoloni e pannolini, assorbenti igienici, saponette,
salviette umidificate, pasta lenitiva per bimbi, giocattoli. I generi
alimentari devono avere scadenza almeno a 6 mesi, tutto il materiale dev'essere
nuovo e confezionato. La sede di via Codelli resterà aperta la mattina dalle 10
alle 12 e il pomeriggio dalle 17 alle 19. Scatoloni di pannolini (
( da "Brescia Oggi"
del 11-04-2009)
Pubblicato anche in: (Arena.it,
L')
Argomenti: Cina Usa
Quando gli italiani
erano immigrati clandestini SOCIETÀ. L'ESODO SUCCESSIVO ALLA GUERRA VIDE
MIGLIAIA DI LAVORATORI IN CONDIZIONE DI IRREGOLARITÀ La loro storia, cinquant'anni prima della globalizzazione. Un saggio di Sandro Rinauro
dell'Università di Milano 11/04/2009 rss e-mail print La copertina del saggio
di Sandro Rinauro «Il 50% dei lavoratori italiani emigrati in Francia tra il
1945 e il 1960 era clandestino e il 90% dei loro familiari li raggiunse nella
nuova patria altrettanto illegalmente. Basterebbe questo dato - ma lo
stesso riguardò gli spagnoli, i portoghesi - a smontare il mito che la
migrazione clandestina sia appannaggio dell'epoca della globalizzazione. E
l'Italia - spiega Rinauro, ricercatore all'Università di Milano - è stata «per
decenni la principale protagonista internazionale» del fenomeno. Solo negli
anni Sessanta il primato dell'esodo illegale in Europa occidentale le è stato
sottratto da altre nazioni. Italiani un tempo clandestini come albanesi o curdi
oggi, dunque? Rinauro respinge la semplificazione: «la ricostruzione storica
del passato» mostra molte differenze. Una fra tutte: «con l'avvento al potere
di De Gasperi, l'Italia adottò una politica migratoria d'incondizionato e quasi
spregiudicato sostegno della libertà d'emigrazione». E questo avvenne contro il
meccanismo burocratico previsto dagli stessi paesi di accoglienza e al di là
della semplice logica di domanda-offerta. Nel 1947 la Francia chiese, per
esempio, 200mila lavoratori della penisola: se ne presentarono solo 51mila e di
questi 13mila erano clandestini. Stessa cosa nel 1948: a fronte di una domanda
simile (200mila), l'offerta fu di 29mila, di cui la metà irregolari. Perchè?,
perchè appunto emigrare con le carte in regola era difficilissimo, perchè c'era
una selezione rigida e soprattutto perchè il mercato del lavoro preferiva «una
riserva di manodopera illegale e quindi economica, flessibile, adattabile
istantaneamente ai capricci della congiuntura». Insomma, alcune delle
principali cause che provocano il fenomeno anche oggi. Con la distinzione che
l'emigrazione italiana di quegli anni - molto diversa da quella di fine
ottocento e primi novecento - vedeva alcune ragioni specifiche: dal divieto di
abbandonare il luogo di residenza una volta stabilitisi regolarmente, al
mestiere «coatto»; dal preferire i clandestini per diminuire le garanzie
chieste dal governo italiano, al favorire gli italiani a scapito dei ben «più
temuti» nordafricani. E, infine, a due fattori ancora più peculiari: il ricorso
ai clandestini italiani come carne da cannone per le avventure coloniali
francesi (e l'autore tratteggia molto bene questa parte) e l'emigrazione di
quanti in Italia (non pochi) si erano compromessi con il fascismo. Una situazione
diversa da quella di oggi dove, in parte, «uomini, donne e bambini fuggono da
guerre etniche e regimi totalitari». E' il caso, tragico, di migliaia di
profughi del Darfur, o, ai tempi di Saddam Hussein, di curdi. Ma la sostanza di
fondo resta la stessa: le migrazioni illegali non erano e non sono il risultato
della sola iniziativa dei migranti ma anche di quella dei paesi di
destinazione, pronti a richiederne la presenza per «coprire» le necessità della
manodopera ma restii a regolarizzarne la presenza.
( da "Giornale di Vicenza.it, Il"
del 11-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
MOSTRE /1. ALLA
GALLERIA ART-Ù LA PERSONALE DELL'ARCHITETTO PITTORE VICENTINO CHE FU VICINO A
NERI POZZA Ventidue lavori recenti tutti dedicati alla riflessione su Vicenza e
a un "j'accuse" per la situazione odierna 11/04/2009 rss e-mail print
Pierdavide Pivetti, architetto e pittore, vicino alla sua opera
"Bacchiglione" alla galleria Art-Ù Si potrebbe definire una
"pittura civica" quella di Pierdavide "Alberto" Pivetti, 59
anni, architetto nella vita professionale (ha lavorato anche con James
Stirling) ma forte di un diploma all'Accademia di Venezia e di un'attività
artistica iniziata alla fine degli anni Sessanta con Otello De Maria alla sua
"Soffitta". Più esattamente, i 22 quadri di Pivetti, esposti alla
galleria "Art-Ù" in via Soccorso Soccorsetto fino al 19 aprile,
lasciano scorgere una "memoria civica" assai legata a Vicenza e a
quei personaggi che l'autore ha conosciuto bene sin dagli anni Settanta.
Attenzione: questa memoria non racconta solo la nostalgia del tempo che fu, ma
diventa un lamento per l'immobilismo di oggi, provocazione, protesta. Quasi una
imprecazione sussurrata, confida l'autore. Sia chiaro. Tutto va mediato e
interpretato. La scelta artistica di Pivetti, che è partito da un linguaggio
figurativo (la sua prima mostra è del 1976), da tempo è approdata all'astratto.
Ma, a saperli leggere, i significati dei quadri sono chiari. I quadrati in
marcia di "Corteo", spiega l'autore, rimandano a una città che non sa
più protestare, indignarsi. Che non dice più la sua. Pivetti, impegnato a suo
tempo con il Partito Repubblicano, ricorda i dibattiti degli anni Settanta
animati dal suo grande amico Neri Pozza (di cui era una sorta di segretario,
accompagnatore nelle passeggiate cittadine, autista...), ma anche da altri
esponenti, politicamente distanti: dal democristiano Antonio Baldo al
socialista Mario Giulianati, al comunista Luciano Rainaldi. Neri Pozza tuonava
sul teatro da ricostruire ma anche sulle sponde dei fiumi da ripulire,
ambientalista ante litteram. «Nei primi Settanta voleva organizzare una
"sindacale" di pittura in Basilica - ricorda Pivetti - Chiamò al
telefono mezzo mondo: ordinò a Carlo Scarpa di preoccuparsi dell'allestimento,
convocò Bepi Mazzariol, padreterno dello Iuav a Venezia, chiamò a rapporto i
maggiori pittori vicentini di allora. Tutti si misero sull'attenti, ma
l'obiettivo forse era troppo impegnativo. La mostra la realizzò, in formato
ridotto, Mario Albanese l'anno dopo». Vicenza è presente nei quadri di Pivetti
in parecchi modi. C'è la "Città murata", con una carena della
Basilica rovesciata, simbolo della sua storia ma anche di quegli ostacoli che a
Vicenza spesso si frappongono alla realizzazione di molti obiettivi. C'è l'ansa
verde del Bacchiglione vicino alla Rotonda: a sinistra del fiume è raffigurato
uno slanciato pioppo - cipressino; a destra una macchia scura, simbolo di quel
bosco di pioppi che non c'è più. «Un quadro mezzo sogno e mezzo incubo». Il
paesaggio mutato è un'altra costante dei quadri di Pivetti: «Vicino a Lapio
avrò dipinto 40 tele - racconta -. Ma grano, papaveri e fiordalisi non ci sono
più». E così dalla cima dei Berici cementizzati, Pivetti fa sgorgare un rosso
che scende dalle colline: il sangue della violenza edilizia subita. Nei suoi
quadri sono spesso raffigurati, nascosti o evidenti, il sole e la luna:
rappresentano una metafora dell'uomo, che resta ancora al centro del pianeta.
Finché almeno la "Città macchina" non avrà lasciato il posto alla
"Città tecnologica": «Le macchine hanno bisogno di un uomo che le
faccia funzionare, la città cablata no. Sarà la fine». Nei "paesaggi
urbani" di Pivetti non si descrivono i volumi, ma le tensioni. Un corpo in torsione rappresenta la "Globalizzazione", un
"Glob" informe che tutto prende ma che spesso perde anche i pezzi di
sè, come cantava Giorgio Gaber negli anni Settanta. Di fronte è raffigurato
"Il grande giallo". Che sia la Cina, pronta fagocitare tutto e tutti?
Pivetti scuote la testa e sorride. Ricorda un altro suo amico, Licisco
Magnagnato, direttore dei musei di Bassano, Vicenza e Verona. Ammoniva i
giovani a uscire da Vicenza per allargare gli orizzonti. «Il grande giallo
dev'essere inteso alla Agata Christie. Che cos'è la vicentinità? Qual è il
mistero che la circonda? Perché tutti se lo chiedono? La mia risposta è questo
quadro. Il giallo è il colore della gelosia, dell'invidia. Molti problemi dei
vicentini e di Vicenza sono legati a questi sentimenti». Antonio Di Lorenzo
Antonio Di Lorenzo
( da "Denaro, Il" del
11-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Soldi & Imprese
competitività territoriale / imprese nell'incubatore L'innovazione viaggia via
Sms Per l'azienda del settore Ict riconoscimenti da Confindustria e Microsoft
Parte con questo numero del Denaro un nuovo spazio settimanale,
"Competitività territoriale", realizzato in collaborazione con Città
della Scienza, la società della Regione Campania "braccio operativo"
per le attività di sostegno all'innovazione e all'internazionalizzazione del
tessuto produttivo. Al tema della competitività territoriale Il Denaro
dedicherà ogni sabato due pagine: la prima sarà destinata alle aziende presenti
nell'incubatore di Città della scienza (struttura che, ricordiamo, ha vinto
alla fine dello scorso anno a Parigi nell'ambito della settima conferenza
annuale degli incubatori il premio internazionale 'Best Science Based Incubator
2008' come 'Overall Winner' per l'alto valore, la qualità e le migliori
prassi), raccontandone le caratteristiche distintive; la seconda approfondirà
la mission di Città della Scienza al servizio dello sviluppo regionale e della
competitività del sistema territoriale analizzando in dettaglio tutti gli
strumenti attivati (o in programma) dalla società a sostegno delle imprese,
dell'innovazione, dell'internazionalizzazione e della cooperazione
territoriale. Il viaggio fra le circa quaranta aziende presenti nell'incubatore
di Città della Scienza parte questa settimana (vedere in pagina, sotto)?con Sms
Engineering, società che opera dal 1998 nel settore Ict e che con il presidente
Antonio?Ascione ha vinto nel 2001 il Premio Marrama per i Talenti d'impresa
assegnato dall'Istituto Banco di Napoli Fondazione in collaborazione con Il
Denaro Ricerche & Formazione e Srm (Studi e ricerche per il Mezzogiorno).
Nelle prossime puntate sarà raccontata la storia (una ogni sabato) delle altre
aziende presenti nell'incubatore. A pagina 19, la presentazione della nuova
mission di Città della Scienza con gli strumenti messi in campo a sostegno
delle imprese. valentina monarco E' stata riconosciuta lo scorso anno da
Confindustria come l'impresa più innovativa del Mezzogiorno nella categoria
zero-cinquanta dipendenti. Ha avuto nel 2007, unica azienda del Sud Italia, la
nomination alla finale mondiale del Microsoft award negli Usa
come produttrice di software per piccole e medie imprese. Senza dimenticare la
menzione di azienda di eccellenza nel settore innovazione a Napoli ricevuta lo
scorso dicembre dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Stiamo
parlando di Sms Engineering, software house nata nel 1998 e da oltre sei anni
presente nell'incubatore di Città della Scienza, specializzata nel mercato
dell'Information & communication technology (Ict) e che lavora per fornire
ai proprio clienti soluzioni "chiavi in mano", di elevato livello
tecnologico. l'attivita' L'attività principale di Sms Engineering è quella di
integrare l'informatica e le telecomunicazioni nei processi aziendali,
amministrativi e commerciali per aiutare i clienti a gestire le proprie
esigensze quotidiane: la missione dell'azienda quindi si fonda sulla centralità
del sistema informatico integrato come fattore decisivo dell'innovazione e del
successo di un'impresa. Ma non solo. "In un momento di crisi e difficoltà
economica come quello che stiamo vivendo a livello internazionale spiega il
vicepresidente di Sms Massimiliano Canestro - è necessario orientare i nostri servizi
sempre di più verso il cliente, perché sopravvive solo chi riesce a vendere
servizi realmente di qualità". Qualità, innovazione e territorio sono
dunque le parole chiave che contraddistinguono l'attività di Sms Engineering
sin dalla sua nascita, nel 1998, quando tre studenti della facoltà di
Ingegneria dell'Università Federico II di Napoli (Antonio Ascione, Massimiliano
Canestro e Francesco Castagna) sviluppano il progetto e l'idea che porterà alla
creazione di Sms. A quei tre studenti, negli anni, si aggiungono altri
colleghi, anch'essi laureandi nella stessa facoltà, incontrati durante i
pomeriggi di studio nella biblioteca del Politecnico. Oggi l'azienda ha venti
dipendenti, un fatturato da 1,2 milioni di euro e vanta una specializzazione
nella produzione di software per la logistica, la business intelligence e i
portali web. Importante anche il know how decennale maturato nella
realizzazione di impianti per elaborare le informazioni, in particolare
riguardo alla business continuity che garantisce ai clienti "affari che
non si fermano mai" e alla unified communication, ovvero la possibilità di
comunicare come e dove si vuole. La formula per il trasferimento tecnologico,
inventata e diffusa dall'azienda, ha consentito a molte piccole e medie imprese
campane di sperimentare i benefici degli investimenti nel settore Ict grazie a
ritorni vantaggiosi. l'incubatore e i vantaggi L'integrazione nell'incubatore
di imprese di Città della Scienza Spa, avvenuta nel 2003, è un aspetto che si è
rivelato poi fondamentale per ottenere i risultati e i riconoscimenti
conseguiti negli anni da Sms Engineering. "Il Business Innovation Center,
nel cui seno sono sbocciate circa quaranta aziende innovative - spiega il
presidente della società Antonio Ascione - permette uno scambio di conoscenze e
informazioni indispensabili per la realizzazione di soluzioni di alto contenuto
tecnologico. La sinergia tra le imprese incubate funziona, nel senso che le
realtà più grandi utilizzano le strutture più piccole, altamente specializzate,
per la realizzazione di soluzioni complementari e con costi accettabili. Le
realtà in start-up, invece, spesso spin-off universitari oppure titolari di
brevetti e conoscenze specialistiche, utilizzano il know how maturato nelle
forniture alle aziende incubate per imparare a fare impresa e lavorare in un
contesto di qualità e specializzazione". Il servizio dell'incubatore
rivelatosi più utile e maggiormente utilizzato è il tutoraggio, aggiunge
Canestro: "Si tratta di esperti di Città della Scienza che propongono
attività, bandi e finanziamenti agevolati, ma anche consigli su eventuali
azioni di ristrutturazione organizzativa: tutti consigli molto preziosi in
questo periodo. E'un servizio che funziona bene e a favore dell'impresa, perché
si tratta di unsupporto 'puro', che propone valori reali e prodotti che servono
concretamente alle Pmi". i progetti Attualmente la Sms Engineering è
impegnata nello sviluppo di un processo di internazionalizzazione, il cui
"freno più grande afferma Canestro è la dimensione dell'impresa". Nel
2007 la società è stata protagonista a Denver, in Colorado, con una nomination
ai Microsoft Wpc Awards per la soluzione di Business Intelligence MyBi, e
successivamente ha portato la propria esperienza in Cina e in Egitto. Da una missione in
Russia, invece, Sms Engineering è appena tornata come rappresentante della
Sezione Ict dell'Unione Industriali di Napoli. Il viaggio d'affari, guidato per
la Campania dal vicepresidente dell'Unione industriali di Napoli Paolo
Scudieri, è stato coordinato a livello nazionale dal numero uno nazionale di
Confindustria Emma Marcegaglia. l'esperienza cinese Sms Engineering,
almeno virtualmente, tocca anche la Cina: l'azienda
infatti sta lavorando allo sviluppo di China.me, un portale commerciale che si
prepara a dare battaglia ad Alì Babà.com, la principale piattaforma online di
commercio business-to-business. China.me sarà una vetrina web per buyer e
imprenditori. Ogni volta che si vuole acquistare merce in Cina,
il portale contatterà le aziende, per conto dell'imprenditore interessato a
comprare, attraverso il supporto di una struttura di comunicazione fissa nel
Paese. Un supporto fondamentale, per aiutare il compratore a individuare i
prodotti di qualità migliore, nello sterminato e complesso merca1o cinese. La
scheda Nome impresa SMS Engineering srl Settore Ict Anno di nascita 1998 Soci
Antonio Ascione (presidente) Massimiliano Canestro (vicepresidente) Francesco
Castagna (amministratore delegato) Rosangela Capasso (direttore generale)
Fatturato 2008 1.200.000 euro Dipendenti 20 Mercato 70% Campania, 24% Italia,
6% estero Sito web www.smsengineering.it del 11-04-2009 num.
( da "Mattino, Il (Nazionale)"
del 11-04-2009)
Pubblicato anche in: (Mattino,
Il (Benevento))
Argomenti: Cina Usa
Archivi trascurati
confronto aperto Giulio Raimondi, presidente dell'Associazione Amici degli
archivi onlus - NAPOLI La lettera di Salvatore Varriale del 4 aprile può
stupire solo coloro che per gli archivi napoletani ed in particolare per quello
del Comune di Napoli non hanno alcun interesse. L'unica sede auspicata dal
Varriale è la prescrizione che dal 1964 la Sovrintendenza Archivistica per la
Campania - da me diretta in passato - ha dato all'amministrazione comunale e da
questa sempre disattesa. Nel 1975 la sede destinata a Archivio Storico del
Comune, costruita a tal scopo a P.zza Giovanni XXIII-Soccavo, invece di
accogliere e custodire tutte le scritture degli archivi del Comune è stata
utilizzata per la maggior parte da uffici, dai vigili urbani, dalla sanità e
solo alcuni locali destinati agli archivi di deposito degli assessorati. Nel
1980 i locali di San Lorenzo con ingresso dalla Torre di Masaniello e destinati
all'archivio furono invece, in occasione del terremoto del novembre, sottratti
alla loro destinazione e utilizzati per le emergenze del sisma. Con successivi
provvedimenti mai comunicati alla Soprintendenza Archivistica furono ridotti
ulteriormente gli spazi disponibili in base a convenzioni stipulate con le
altre Soprintendenze. Dal 1983 al 1991 numerosi furono gli edifici «studiati»
per ospitare l'Archivio Storico ma per nessuno si riuscì a raggiungere
risultati concreti. Soltanto con la prima giunta Bassolino e la Commissione per
gli Archivi presieduta da Amedeo Lepore furono concretizzate alcune delle varie
proposte: la sede prevista attualmente (salvo smentite) è l'edificio già
dell'anagrafe sito in P.zza Dante. L'Archivio Storico del Comune di Napoli, pur
distrutto più o meno totalmente, conserva però un notevole patrimonio è può
essere «ricostruito» per la storia della città e della società napoletana per i
secoli passati. La sua documentazione, però, va conservata e valorizzata e
basterebbe per iniziare, bandire un concorso riservato agli archivisti per la
direzione dell'Archivio. Per ogni archivio è necessario un archivista ma questo
principio basilare è inosservato e da più di dieci anni non vi è una dirigenza
tecnica. Il missile coreano nessuno protesta Alan Kulparey - WASHINGTON La
Corea del Nord lancia un missile intercontinentale in grado
di colpire tutta la Cina e
Parte della costa ovest degli Stati Uniti. Mentre la popolazione muore di fame,
i coreani trovano miliardi di dollari per progettare e realizzare un ordigno
del genere. Nonostante questo, nei vari cortei che hanno sfasciato tutto sia a
Londra che a Strasburgo e che non perdono occasione di inneggiare alla pace,
non è apparso neanche uno striscione o un cartello contro il dittatore di quel
Paese. Strano anche il comportamento degli Usa: per
anni hanno sostenuto le guerre stellari e dichiarato de essere in grado di
sviluppare un'arma per intercettare e abbattere i missili nemici in volo che
possono costituire un pericolo per la sicurezza nazionale. Gli Usa hanno avuto la possibilità di dimostrare al mondo intero
che il sistema delle guerre stellari funziona e può essere indispensabile,
magari facendo decollare un missile intercettore da una delle basi giapponesi o
da una delle portaerei (o sottomarino) che incrociano nel Pacifico.
L'abbattimento di un missile nordcoreano in volo, agli effetti della riduzione
degli armamenti, vale molto più di mille discorsi di Obama contro gli arsenali
atomici. Microrganismi nei cellulari Luca Voletti - BRUXELLES Il futuro delle
auto e dei telefoni cellulari sarà governato da microrganismi geneticamente
modificati che permetteranno di realizzare batterie rivoluzionarie. Come faranno
i verdi che da sempre si sono schierati contro tutto quello che è Ogm e che ora
si trovano a dover dire di no al sogno di un'auto completamente elettrica che
per camminare non genera neppure un grammo di anidride carbonica? Voglio
pensare che grazie alla costruzione di alcune decine di centrali nucleari a
fissione e, in un futuro neppure troppo distante, di altrettante a fusione, tra
non molto tutte le auto potranno fare a meno della tanto odiata benzina. Ma per
farlo dovranno ingoiare il boccone amaro e accettare il rischio che questi
virus, forse patogeni, in caso di incidente o di smaltimenti della batterie che
ancora non sappiamo come realizzare, possano finire nell'ambiente ed
eventualmente nella catena alimentare. Shopping pagato dallo Stato Clio Tidiai
- NAPOLI C'è chi, per giustificare il discutibile comportamento delle
dipendenti pubbliche che si assentano temporaneamente dal lavoro per fare la
spesa durante l'orario di lavoro, ha accampato giustificazioni alquanto vacue e
prive di significato. Vero che le dipendenti devono poter fare la spesa perché
hanno una famiglia da mandare avanti, ma se si guarda attentamente nel
dettaglio si scopre la completa malafede di chi fa shopping retribuito dallo
Stato, quindi da tutti noi. A tutte coloro che non riescono a rinunciare alla
fuitina chiederei quale ragione c'è di fare la spesa al mattino in pieno orario
di lavoro, chi lavora nel privato, e che quindi non gode di questa sorveglianza
blanda, non mangia forse? Non è una novità: gli ipermercati da molti anni fanno
orario continuato restando aperti fino alle 21, c'è tutto il tempo che serve
specie per chi lavora in uffici nei quali l'orario di lavoro inizia alle 8 e
termina alle 11. Con orari simili c'è anche il tempo per andare, una volta
terminato l'orario di lavoro, di trovare ancora il mercato rionale per
acquistare frutta e verdura. Se tuttavia l'arretrato in ufficio è talmente
impegnativo da non permettere un'uscita in tempi utili in settimana, c'è sempre
il mercato rionale al sabato mattina. Non si conoscono uffici pubblici aperti
di sabato e di solito chi lavora sul serio fa la spesa una volta alla
settimana, basta e avanza. Ci sarebbe un sistema per scoraggiare le fughe per
shopping delle dipendenti pubbliche: è sufficiente ridurre adeguatamente i loro
stipendi, senza soldi in tasca non hanno nulla da comprare.
( da "Gazzettino, Il (Udine)"
del 11-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Protezione
civile regionale all'ex Ersa Sabato 11 Aprile 2009, Tolmezzo (d.z.) L'immobile
ex Ersa situato a Tolmezzo nella zona artigianale nord lungo Via Paluzza ed
occupato attualmente dalla protezione civile comunale, dall'Ana e dalla Croce
Rossa Italiana, passa finalmente nelle mani del Comune e si appresta a
diventare punto di riferimento della Protezione civile regionale per l'Alto Friuli. «Si è concluso
infatti l'iter procedurale che prevede il trasferimento dell'immobile e delle aree
scoperte dalla Regione all'Amministrazione comunale a titolo gratuito - spiega
il vice-sindaco Dario Zearo - tutto ciò grazie ad una serie di incontri tra
l'assessore regionale alle finanze Sandra Savino e il consigliere regionale
Luigi Cacitti. Da diverso tempo avevamo affrontato l'argomento, anche in
seguito all'abbandono dei locali da parte di Carniacque che proprio li ha avuto
la sede per diverso tempo, ed ora finalmente grazie ai due esponenti regionali
l'idea dell'amministrazione di Tolmezzo trova compimento. Il passaggio di
proprietà verrà ora perfezionato con delibera del consiglio comunale, così da
far entrare l'immobile all'interno del nostro patrimonio immobiliare». Questo
passaggio permetterà poi di mettere in campo le risorse finanziarie ottenute
sempre dalla Regione ed in particolare attraverso l'assessore alla protezione
civile Vanni Lenna, con le quali si andranno a realizzare sia opere
impiantistiche che opportune modifiche al fabbricato, mediante la realizzazione
anche di alcuni ampliamenti che si rendono necessari. Una volta adeguato, lo
stabile assumerà finalità soprattutto legate alle attività di protezione
civile, di pronto intervento e soccorso. Zearo ha fatto sapere poi che il
consigliere regionale Luigi Cacitti in questi giorni si è già attivato verso
l'assessore regionale alla protezione civile Vanni Lenna per verificare anche
la possibilità di dare maggiore importanza al centro di protezione civile
comunale, mediante la creazione di un punto di riferimento importante della
protezione civile regionale in loco a servizio e supporto dell'intero
territorio dell'Alto Friuli. A breve in Municipio un incontro tra i tre
esponenti.
( da "Gazzettino, Il"
del 11-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Marina Usa messa in scacco dai pirati somali La Francia libera uno
yacht: durante il blitz morti uno dei cinque ostaggi e due predoni, altri tre
sono stati catturati Sabato 11 Aprile 2009, Rischia di esplodere la situazione
al largo delle coste somale spazzate dalle scorrerie dei nuovi pirati. Mentre è
in una fase di apparente stallo il confronto fra il gruppo di predoni che ha
attaccato una nave battente bandiera americana e la Us Navy, un commando
francese ha liberato lo yacht Tanit catturato sabato scorso. Bilancio del
blitz: un morto fra gli ostaggi e due fra i predoni. Altri tre banditi sono
stati catturati, liberi i quattro ostaggi superstiti. In queste ore
l'attenzione resta concentrata sulla vicenda della "Alabama" la nave
danese della Maersk con bandiera Usa. Dopo il fallito
arrembaggio tentato dai pirati del Corno d'Africa mercoledì scorso, il capitano
del cargo, Richard Phillips, è sempre nelle mani dei banditi che hanno chiesto
per la sua liberazione un riscatto attorno ai 2 milioni di euro e un salvacondotto
per ritornare a terra senza essere attaccati dalle forze navali americane.
Infatti, al cacciatorpediniere lanciamissili "Bainbridge" subito
intervenuto a difesa della nave da carico americana impegnata nel trasporto per
il Programma alimentare mondiale (Pam) si sono affiancate nelle ultime ore
altre unità da battaglia. Si tratta della fregata "Halyburton" e
della nave "Boxer". Il Pentagono ha confermato queste presenze
sebbene non abbia fornito dettagli sul tipo di operazioni a cui sono state
comandate le due unità che comunque dispongono anche di elicotteri. E mentre si
tratta, ieri, il comandante Phillips ha vanamente tentato di sfuggire ai suoi
sequestratori. Un tentativo sfortunato: l'ufficiale è stato catturato
nuovamente dai pirati che tuttavia sono nella morsa della marina Usa. Sono in quattro praticamente abbandonati su una delle
scialuppe dell'Alabama e senza carburante con il miraggio della costa e dei
"santuari" della nuova pirateria e del terrorismo islamico ad oltre
( da "Gazzettino, Il (Pordenone)"
del 11-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Dieci le Nazionali,
la Domovip raddoppia i sestetti Sabato 11 Aprile 2009, Pordenone Scatta questa
mattina alle 9.30, nei palazzetti di Porcia, Villotta, Gruaro, Pasiano, Sacile
e Pordenone (Forum, ex Fiera e PalaGallini) la 27. edizione del Memorial internazionale
maschile e femminile di pallavolo Ferruccio Cornacchia. Saranno 32 le squadre
impegnate nelle varie palestre, in rappresentaza di Stati Uniti, Cina, Croazia, Slovenia, Germania, Bulgaria, Ungheria,
Algeria, Austria, India, Svizzera, Israele, Spagna, Lussemburgo, Serbia e
naturalmente Italia. Tra quste, 10 Nazionali Under 19 (le due tunisine hanno
dato forfait, ndr). FEMMINILE - Porcia, PalaCornacchia (Girone A): in lizza
Domovip A, Beijng Cina, Croazia e Domovip B. Le locali guidate da Pierantonio Coden e
le sedicenni di Giulia Di Prampero giocano in casa e cercheranno di ben
figurare, con l'appoggio dei tifosi. Attenzione alla Croazia e soprattutto alla
Cina. Chions, Villotta
(Girone B): Top Team Belluno, Zhuang Cina, Slovenia, Bayer Leverkusen Germania. Particolarmente
attese le detentrici bellunesi del Cornacchia 2008, che avranno come
antagonista principale la tosta Selezione slovena. Pordenone, ex Fiera (Girone
C): Varna, Svizzera, Israele, Baden Wuerttemberg Germania. La compagine tedesca
è il frutto di una "super-rappresentativa" di due regioni e può farla
da padrona. Da tenere d'occhio Israele, capace di schierare sempre sestetti di
notevole livello tecnico. Gruaro (Girone D): Northern Lights Usa,
Nazionale del Lussemburgo, Sant Cugat Spagna, Novi Sad Serbia. Le americane
tenteranno di emulare le connazionali del Mizuno Long Beach per ripetere
l'exploit del 2007 e riportare oltreoceano il trofeo. Da non sottovalutare le
serbe del Novi Sad. MASCHILE - Pordenone, Forum (Girone E): Varna Bulgaria,
Israele, Zuzemberk Slovenia, Sisley Treviso. Attenzione alla Sisley e a
Israele. Saranno queste due squadre, molto probabilmente, a superare il turno.
Meno chance per il Varna, che vinse nel 2003 mentre la Slovenia è da tenere
d'occhio. Pasiano (Girone F): Gyor, Algeria, Baden Wurttemberg Germania,
Semprevolley Padova. Algerini favoriti in questo nucleo. I blasonati ungheresi,
che hanno già vinto nel 1997, 1999 e 2001 il Cornacchia, in questo frangente
hanno puntato su una formazione particolarmente giovane. Sacile (Girone G):
Futura Cordenons, Klagenfurt Austria, India, Modena. Autentico girone di ferro,
con l'India che dopo i centri fatti nel 2005 e 2006 vorrebbe calare il tris. I
cordenonesi del Futura, guidati da Erika Montino, avranno come leader Mattia
Gabana e Marco Santin. Ottimi protagonisti in serie D, cercheranno di emergere
in un raggruppamento comunque difficilissmo. Attenzione anche ai giovani
talenti del Modena di serie A. Pordenone, PalaGallini (Girone H): Team San
Donà, Triestina, Svizzera, Club Italia. Gli azzurrini del cordenonese
Alessandro Preti vorrebbero emulare l'Italia dello scorso anno. Dal momento che
la Tunisia (vincitrice nel 2007) ha dato forfait, sarà sicuramente più facile.
Interessante il team sandonatese, che ha raccolto il meglio di tre realta
pallavolistiche (oltre al San Donà, Piave e Bassano) e la novità Triestina.
Nazzareno Loreti
( da "Gazzettino, Il (Pordenone)"
del 11-04-2009)
Pubblicato anche in: (Gazzettino,
Il (Udine))
Argomenti: Cina Usa
Soccorsi
all'Abruzzo, la Regione convoca tutti i sindaci Sabato 11 Aprile 2009, Udine
NOSTRO INVIATO Un messaggio segnato dal lutto, con tanto di drappo nero, mentre
si stavano per celebrare i funerali delle vittime del terremoto in Abruzzo: è
quanto ha fatto ieri di prima mattina il presidente Renzo Tondo con un
"post" sul suo blog (www.renzotondo.blogspot.com). «Oggi, giorno dei
funerali delle vittime del terremoto in Abruzzo, è lutto nazionale - ha scritto
il governatore - e anche io mi unisco al dolore delle famiglie che hanno perso
i loro cari». Tondo ha anche ricordato che «in queste ore i gestori telefonici
hanno predisposto, d'intesa con il Dipartimento della Protezione civile, un
numero per chi volesse effettuare donazioni tramite sms o chiamate: se volete
aiutare utilizzate il 48580. Sarà possibile fare una donazione fino al 30
aprile - ha precisato il presidente - e il ricavato sarà interamente devoluto
al Dipartimento della Protezione civile» Ma Tondo ha anche
voluto testimoniare un pubblico plauso alla Protezione civile friulana e al suo
direttore, Guglielmo Berlasso: ha scritto un "post" con la foto del
Capo dello Stato che gli stringe la mano e ha annotato: «Anche il Presidente
Napolitano ha voluto complimentarsi con il direttore della Protezione civile
regionale Guglielmo Berlasso, al quale va la mia gratitudine per quanto
lui e tutti i volontari stanno facendo». A lutto ieri anche Autovie Venete, con
bandiere a mezz'asta ai caselli. La Protezione civile ha aperto un conto
corrente bancario sul quale far convergere le donazioni dei cittadini e degli
enti. I bonifici vanno versati a UniCredit Banca Spa, filiale di via Silvio
Pellico 3 - 34122 Trieste, e intestati a "Tesoreria del Fondo regionale
per la Protezione civile" con la causale "Pro sisma Abruzzo",
codice Iban IT 50 Z 02008 02241 000003120964. Proprio sul terreno del fare, la
Regione ha convocato i presidenti delle Province e tutti e 217 i sindaci per
una martedì alle 15 nell'auditorium della sede udinese, in via Sabbadini. I
lavori saranno coordinati dagli assessori Vanni Lenna (Protezione civile) e
Federica Seganti (Autonomie locali). Lo scopo dichiarato è procedere a un
censimento di massima delle molte iniziative di solidarietà avviate a livello
locale, "incanalarle" in un sistema unitario e scandirle a seconda
delle effettive necessità - di tempi e di tipologie di aiuto - che arrivano dal
centro operativo dell'Aquila, dove la Protezione civile friulana è capofila
nazionale dei soccorsi. M.B.
( da "Wall Street Italia"
del 11-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Sisma Abruzzo/
Protezione civile Campania invia roulotte di Apcom Sono attrezzate per disabili
e ammalati -->Napoli, 11 apr. (Apcom) - Cinque roulotte attrezzate per
disabili e ammalati, dotate anche di stufe, sono arrivate al Campo di
accoglienza di Poggio Picenze, nel territorio de L'Aquila. Le ha inviate la
Protezione civile della Regione Campania che aveva allestito la struttura.
Altre 12 tende per creare un campo di accoglienza per le persone cosiddette
'itineranti', ossia per coloro che solo di notte usufruiscono del campo o per i
parenti che vogliano assistere i congiunti alloggiati nella struttura, saranno
pronte da domani. La Protezione civile della Regione Campania è pronta, con i
suoi tecnici e con quelli che hanno già dichiarato la propria adesione d'intesa
con l'Ordine degli Ingegneri, a effettuare le verifiche sugli stabili. Gli enti
- informa una nota - che intendano contribuire all'invio di beni di prima
necessità e mezzi possono fare riferimento alla Protezione civile della Regione
Campania, individuata dal Dipartimento nazionale, quale coordinatrice delle
attività che riguardino l'assistenza dalla Campania.
( da "Affari Italiani (Online)"
del 11-04-2009)
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Portafoglio/ Addio
diversificazione: ecco le piazze 'sicure' per guadagnare Sabato 11.04.2009
14:29 Negli ultimi 20 anni, più o meno da quando ci fu il primo grande crollo
di Borsa dell'era attuale, quello del famigerato venerdì nero del 1987 quando
Wall Street in una sola seduta cedette del 29%, analisti, economisti, e
soprattutto gestori e promotori finanziari, hanno ripetuto fino a sgolarsi che
l'unico modo per ridurre al massimo i rischi di un investimento azionario fosse
quello di diversificare l'investimento e di mantenerlo un tempo
sufficientemente lungo, almeno 10 anni. Un tempo era la diversificazione Quindi
non concentrare tutto il capitale in un unico titolo, ma distribuirlo su almeno
una decina di azioni. Meglio ancora se la diversificazione era fatta a livello
settoriale (ovvero acquisto di titoli di vari settori) e geografico (titoli di
Borse di vari Paesi e quindi legati all'andamento di diverse economie). Per non
sbagliare il promotore finanziario proponeva l'acquisto di fondi che puntavano
ognuno su diverse Piazze azionarie permettendo l'investimento su un amplissimo
ventaglio di titoli quotati a cui si aggiungeva una diversificazione
geografica. Da mantenere per un periodo sufficientemente lungo, perché, si
diceva, nel lungo periodo le Borse hanno sempre guadagnato. La crisi delle certezze La globalizzazione e le ultime due crisi,
quella del 2000 e quella attuale hanno mandato in soffitta la teoria della
diversificazione. E' sotto gli occhi il crollo all'unisono di tutte le Piazze
azionarie del mondo avvenuto nell'ultima parte del 2008 e nei primi mesi di
quest'anno. E anche a livello settoriale non c'è stato indice azionario
che si è salvato. Chi più, finanziari e automobili, chi meno, prodotti per la
salute e farmaceutici, tutte i comparti hanno patito una indiscriminata e
irrazionale discesa dei corsi. pagina successiva >>
( da "Asca" del
11-04-2009)
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TERREMOTO:
PROTEZIONE CIVILE CAMPANIA INVIA ROULOTTE PER DISABILI (ASCA) - Napoli, 11 apr
- Cinque roulotte attrezzate per disabili e ammalati, dotate anche di stufe,
sono arrivate al Campo di accoglienza di Poggio Picenze. Le ha inviate la
Protezione civile della Regione Campania, che aveva allestito la struttura. Altre 12 tende per creare un campo
di accoglienza per le persone cosiddette ''itineranti'', ossia per coloro che
solo di notte usufruiscono del campo o per i parenti che vogliano assistere i
congiunti alloggiati nella struttura, saranno pronte da domani. La Protezione
civile della Regione Campania e' pronta, con i suoi tecnici e con quelli che
hanno gia' dichiarato la propria adesione, e d'intesa con l'Ordine degli
Ingegneri, ad effettuare le verifiche sugli stabili. Gli enti che intendano
contribuire all'invio di beni di prima necessita' e mezzi possono fare
riferimento alla Protezione civile della Regione Campania, individuata dal
Dipartimento nazionale, quale coordinatrice delle attivita' che riguardino
l'assistenza dalla Campania. Com-dqu/cam/ss (Asca)
( da "Sestopotere.com"
del 11-04-2009)
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Piacenza, Anci,
Consulta Protezione Civile sullemergenza Abruzzo (11/4/2009 16:52)
| (Sesto Potere) - Piacenza - 11 aprile 2009 -Si è riunita , a Roma, la
Consulta nazionale della Protezione Civile dellAnci, presieduta dal sindaco di
Piacenza Roberto Reggi. Allordine del giorno, gli interventi
nelle zone colpite dal sisma in Abruzzo, in una situazione di emergenza
rispetto alla quale Reggi ha sottolineato “la tempestività e lefficacia
con cui ha agito il
Dipartimento di Protezione Civile”, auspicando nel contempo che “qualsiasi
operazione venga effettuata sotto il coordinamento delle organizzazioni
preposte ad affrontare eventi calamitosi di questa portata”. La novità emersa
nel corso della riunione sta nel fatto che ciascun Comune abruzzese terremotato
potrà gemellarsi con un altro Comune italiano, che lo sosterrà nel percorso
necessario a ripristinare la funzionalità dellamministrazione e
dei servizi pubblici essenziali: “Lidea condivisa è quella di dare vita a gemellaggi tra Comuni e
territori colpiti dal sisma – ha spiegato Roberto Reggi, coordinatore della
Consulta - gemellaggi che non riguardano soltanto la corrispondenza tra i
territori, ma anche le funzioni”. In pratica uno stesso territorio terremotato
potrà essere adottato da più Comuni per funzioni differenti, e tale adozione
sarà gestita direttamente dalle Anci Regionali. Durante la riunione è stata
evidenziata anche la necessità di organizzare al meglio le generose offerte che
arrivano sia dai Comuni, che dai cittadini e dalle associazioni di
volontariato. “Al momento il dipartimento nazionale della protezione civile non
è in grado di fornire il quadro preciso del fabbisogno che peraltro muta
continuamente”, ha precisato Reggi. Per questo motivo “ai sindaci daremo
indicazione di raccogliere le disponibilità dei cittadini e delle associazioni
che si stanno mobilitando, di farne un elenco ordinato, rendendosi pronti ad
intervenire quando ci sarà richiesto”. Reggi, in quanto coordinatore della Consulta
Anci protezione civile, ha evidenziato la necessità che si costruisca un
sistema di concertazione tra governo centrale ed amministrazioni comunali. Tale
coordinamento “sarà reso possibile dal contatto diretto tra Anci nazionale e
sindaci locali – ha annunciato – ma anche dalla presenza assicurata dal
dipartimento nazionale di protezione civile di un referente Anci allinterno
del Dicomac” (l'organo di Coordinamento Nazionale delle strutture di Protezione
Civile nell'area colpita ndr). Altro punto su cui lassociazione si sta molto
impegnando – ha spiegato ancora il sindaco di Piacenza – è quello della
“raccolta dei nominativi dei tecnici resisi disponibili ad intervenire nei
territori colpiti dal sisma”. Da questo punto “soprattutto i grandi Comuni, come Roma, si sono organizzati
attivando servizi navette per trasferire quotidianamente il personale sul luogo
del terremoto”. Inoltre, lo stesso Comune capitolino si è offerto come campo
base dove potranno rivolgersi gli altri Comuni anche per le attività successive
alla fase di emergenza. Mentre il sindaco di Pereto, in provincia dellAquila,
si è detto pronto a realizzare a
( da "Asca" del
11-04-2009)
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TERREMOTO: PROTEZIONE CIVILE, MIGLIAIA LE MAIL DI AIUTO ARRIVATE (ASCA) -
Roma, 11 apr - Sono 2.250 le e-mail arrivate dal 6 al 10 aprile alla redazione
del sito della Protezione Civile. Le persone che hanno scritto hanno
testimoniato la loro solidarieta' in vari modi: prevalenti le offerte di
alloggio ma sono molte anche le disponibilita' a partire per prestare
aiuto sul posto. Numerosissimi i singoli cittadini, le famiglie, i
professionisti e le organizzazioni che hanno offerto beni di prima necessita' e
farmaci. Sono molti coloro che dall'estero hanno manifestato la volonta' di
fare donazioni alla Protezione Civile. Circa 3.000 le telefonate ricevute in
cinque giorni ai numeri attivati dai Servizi Formazione e Comunicazione del
Dipartimento. E' impossibile contare le chiamate ricevute dal centralino e
dalle altre strutture del Sistema Nazionale della Protezione Civile.
''Ringraziamo tutti e ciascuno per lo slancio di generosita' dimostrato anche
in questi giorni'', scrive la Protezione Civile: ''il sistema sta vagliando le
offerte di alloggio e ha indirizzato le offerte di beni e materiali di prima
necessita' al servizio organizzato dalla Croce Rossa . Ricordiamo - conclude -
che per partire volontari occorre essere iscritti ad un'associazione di
volontariato di protezione civile e che per la sicurezza dei soccorritori e
della popolazione colpita dal terremoto e' necessario che gli interventi siano
organizzati e non spontanei. Anche la distribuzione di generi e beni materiali
viene organizzata secondo un piano di fabbisogni collaudato: raccomandiamo
quindi a tutti i cittadini di non raccogliere materiale se non su espressa
richiesta e di utilizzare i conti correnti attivati dalle Amministrazioni dello
Stato per inviare un aiuto''. res-mpd/cam/ss
( da "Sestopotere.com"
del 11-04-2009)
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La
Protezione Civile della Provincia di Asti in Abruzzo per l'emergenza (11/4/2009
20:07) | (Sesto Potere) - Asti - 11 aprile 2009 - La Protezione Civile della
Provincia di Asti da mercoledì 15 aprile sarà in Abruzzo nella zona colpita dal
terremoto nei giorni scorsi. La Provincia collaborerà con la Regione Piemonte che
attualmente in sede di COM è operativa nel comune di Barisciano (AQ), per la
disponibilità a gestire e a supervisionare le strutture temporanee allestite
nei comuni limitrofi. “Il personale della Protezione Civile della Provincia di
Asti sarà il primo ad affiancare la Regione Piemonte è un dovere civile ma
soprattutto gli astigiani saranno presenti in questa emergenza” ha dichiarato
il Presidente della Provincia Maria Teresa Armosino. Il sistema italiano della
protezione civile prevede una organizzazione a livelli per coordinare nel
miglior modo possibile persone e mezzi strettamente necessari. Nellintera
zona colpita dal sisma gli interventi e i soccorsi sono gestiti direttamente
dal Dipartimento Nazionale della Protezione Civile di Roma. Per gli aiuti che arrivano da
tutta Italia è stata individuata come capofila delle operazioni la Regione
Friuli Venezia Giulia. “La Regione Piemonte ha attivato i Coordinamenti
provinciali delle Associazioni e Gruppi di volontariato di protezione civile delle
otto Province piemontesi per la formazione della colonna mobile regionale –
spiega lAssessore alla Protezione Civile Antonio Baudo - Per quanto
riguarda Asti una prima squadra composta da 2 mezzi pesanti muniti di gru, da 2
pulmini, una cucina da campo
e 14 volontari debitamente formati sono partiti per LAquila
con il compito di contribuire alla costruzione di un campo base interamente
autosufficiente che ospiterà circa 300 persone oltre ai volontari necessari per
farlo funzionare. Un altro gruppo è già nella zona da venerdì 10 aprile”. Il Gruppo astigiano
è parte di una più ampia delegazione formata da volontari di altre province che
congiuntamente intervengono sul territorio nazionale al verificarsi di
situazioni straordinarie che mettono in crisi il territorio. Si ricorda che gli
uffici delle istituzioni locali, preposte alla direzione e al coordinamento
delle emergenze, di protezione civile, raccolgono le singole disponibilità al
fine di realizzare una banca dati regionale e nazionale da utilizzarsi in caso
di necessità.
( da "Wall Street Italia"
del 11-04-2009)
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Sisma
Abruzzo/Agibilità,20 tecnici da Protezione civile Campania di Apcom
Verificheranno idoneità edifici di Poggio Picenze -->Napoli, 11 apr. (Apcom)
- Partirà martedì 14 la verifica, da parte della Protezione civile della
Regione Campania, dell'agibilità degli edifici dei comuni dell'Aquilano colpiti
dall'evento sismico. In particolare, i controlli eseguiti dalla compagine
campana, riguarderanno Poggio Picenze, il centro abruzzese in cui è situato
anche il campo di accoglienza curato dalla Protezione civile campana. Saranno
20 i tecnici del primo contingente del Settore regionale impegnati
nell'attività di controllo e monitoraggio degli stabili: si tratta di ingegneri
con specifiche competenze, formati anche attraverso i corsi che si sono tenuti
nella Scuola di Protezione civile della Regione Campania.