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Report "Globalizzazione"   11-2-2009


Indice degli articoli

Sezione principale: Globalizzazione

Gb, protezionismo strumentale ( da "EUROPA ON-LINE" del 11-02-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: approfittando della sua storia e della sua economia globalizzata, per altro utile al resto dell?Ue. Ma come ogni recessione economica, la situazione sta ora portando alla luce le tensioni fermentate sotto il successo economico; il crunch è ora arrivato e allora si gioca alla legittima difesa dimenticando che per continuare a costruire un grande mercato comune è necessario che la domanda e l?

Il mondo che cambia spiegato da Parsi ( da "Stampa, La" del 11-02-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: cosa sia la globalizzazione, quali nuovi attori affianchino gli Stati nell'arena della politica internazionale. Questo seminario intende rispondere agli interrogativi della gente». Per il presidente del Rotary, Marco Arrigoni, si tratta di «dare una risposta al mutare delle logiche egemoniche e alle dottrine di democratizzazione» mentre l'

La serie Dialoghi sull'educazione dopodomani al quarto appuntamento ( da "Alto Adige" del 11-02-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: finora analizzato aspetti relativi alla globalizzazione e ai sistemi scolastici, la riscoperta di radici democratiche originali nella scuola italiana dagli anni '60 e lanciato uno sguardo su esperienze significative oggi, nella teoria e nella pratica. Il tema del quarto incontro, dopodomani, sarà affrontato con Ivo Lizzola, preside della facoltà di scienze della formazione dell'

Incontri al "Volgger" per capire ( da "Alto Adige" del 11-02-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Globalizzazione e crisi dei mercati finanziari". Sabato 14 febbraio, infine, dalle 8 alle 12, conferenza dal titolo: "Lo straniero nella letteratura italiana contemporanea" e la relatrice sarà la professoressa G. Negro, docente di Italiano e Latino presso il Liceo "Dante Alighieri" di Bressanone, ricercatrice di letteratura comparata presso la Paris London UniversitÄt di Salzburg

Cina leader mondiale per vendite di vetture ( da "Giornale di Brescia" del 11-02-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: il mese scorso in Cina sono state vendute 735mila vetture contro le 656.976 degli Usa (secondo le stime preliminari della società di ricerca Autodata). Gli analisti avvertono tuttavia che il sorpasso potrebbe essere temporaneo, perché in gennaio gli Usa risentono di un calo fisiologico delle vendite nel dopo-Natale, mentre in Cina le festività del Capodanno Lunare provocano l'

L'auto cinese sorpassa l'America ( da "Milano Finanza (MF)" del 11-02-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: visto che negli Usa ci sono in media 800 auto per mille persone, contro le 20 su mille in Cina. Anche se la crisi potrebbe far scomparire alcuni piccoli produttori locali già nei prossimi mesi. Intanto ieri General Motors ha annunciato che ridurrà la forza lavoro di 10 mila unità fra i colletti bianchi.

Generazione 2.0, valori tradizionali ( da "Italia Oggi" del 11-02-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Ma fragili e poco preparati Accettano acriticamente la globalizzazione, vivono una vita parallela su Internet, tengono molto all'aspetto esteriore. Possono rinunciare a un'uscita in compagnia, o a qualche vestito, ma mai al cellulare. Sono i ragazzi fotografati da «I giovani non rinunciano», l'ultima ricerca Gfk [.

carbonia. il consiglio diocesano dell'azione cattolica guarda con viva preoccupazione ... ( da "Nuova Sardegna, La" del 11-02-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: bensì i primissimi effetti della recessione economica globalizzata che ancora deve manifestare tutta la sua gravità». Secondo l'Azione cattolica, il polo di Portovesme si trova ad attraversare una crisi non prioritariamente dettata da fattori di carattere locale. «A pagarne le spese, però, sono migliaia di persone del nostro territorio - prosegue la nota del consiglio diocesano -

roma. il diario della crisi oggi passa dal settore auto a quello bancario. ( da "Nuova Sardegna, La" del 11-02-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Cina primo mercato. La crisi morde ma in Cina il settore auto resiste. La Repubblica Popolare ha infatti superato gli Stati Uniti per la prima volta, in gennaio, diventando il primo mercato del mondo per le automobili. Il mese scorso in Cina sono state vendute 735 mila vetture contro le 656.

resta ancora complicato trovare casa ( da "Nuova Sardegna, La" del 11-02-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: La globalizzazione come grande centrifuga che mescola destini e dna di popoli diversi. La città diventa sempre più multietnica, si arricchisce. Ma non c'è un percorso rettilineo. è più un tortuoso sali scendi tra grandi innovazioni e vecchi pregiudizi.

General Motors, 10.000 taglie la Cina supera gli States ( da "Secolo XIX, Il" del 11-02-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: si abbatte anche sulla Cina, in maniera per ora leggermente meno drammatica rispetto ai paesi occidentali e in questo modo a gennaio per la prima volta le vendite di veicoli nel Celeste Impero hanno superato quelle degli Stati Uniti. A gennaio in Cina sono state venduti 735 mila veicoli, un calo dello 0,9 per cento dal mese precedente e del 14,

La Cina è il primo mercato auto al mondo ( da "Eco di Bergamo, L'" del 11-02-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: perché in gennaio gli Usa risentono di un calo fisiologico delle vendite nel dopo Natale, mentre in Cina le festività del Capodanno lunare provocano l'effetto opposto. Inoltre, la contrazione della domanda è stata meno forte in Cina che negli Usa, una circostanza che non promette nulla di buono per i produttori, ma che aiuta a spiegare i dati.

<Una crisi globale serve un nuovo piano marshall> ( da "Eco di Bergamo, L'" del 11-02-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Justin Yifu Lin: «I Paesi a reddito elevato come gli Usa e quelli che possono contare su molte riserve come la Cina e i Paesi esportatori di petrolio, potrebbero destinare duemila miliardi di dollari nei prossimi cinque anni, ossia l'1% del Pil dei Paesi ricchi, ad aiutare i Paesi poveri a partecipare a un piano di rilancio».

PINZOLO - Si apprestano a vivere un'intensa settimana non solo di sport, ma anche d'impegno sociale e culturale, gli aclisti che, da tutta Italia, stanno raggiungendo Pinzolo per p ( da "Adige, L'" del 11-02-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Etica e politica nella globalizzazione». «Scinsieme - ha spiegato Michele Rizzi , presidente del patronato e vice presidente nazionale dell'Acli - è una manifestazione eclettica, attenta a ciò che accade nella società italiana. È un momento di svago per gli aclisti e le rispettive famiglie, ma anche un'occasione d'impegno sociale».

Il giornalista con Delrio: dibattito all'università ( da "Gazzetta di Reggio" del 11-02-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: la nuova frontiera del mondo globalizzato, come l'ha definita in suo fortunato libro) per il quotidiano La Repubblica, Rampini è reduce dal Forum di Davos (nel quale ogni anno i principali leader finanziari e politici e opinion leader intellettuali fanno il punto sugli scenari futuri del pianeta mondializzato).

Punture di spillo per tornare a correre ( da "Gazzetta di Reggio" del 11-02-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: università a un incontro dedicato alle città e alla globalizzazione - che ha dato alle stampe un libro scritto assieme a Carlo De Benedetti e a Francesco Daveri, intitolato, appunto, «Centomila punture di spillo. Come l'Italia può tornare a correre». O quantomeno, a provarci. Rampini, secondo lei l'Italia può davvero tornare a correre?

La Cina IN VIAGGIO ( da "Manifesto, Il" del 11-02-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: degli Usa la questione geopolitica è più acuta e al tempo stesso più complessa, e va oltre i benefici economici, pur importanti in questo momento difficile. La Cina è oggi il terzo partner commerciale della regione, con un volume di scambi che ha superato i 100 miliardi di dollari, ma in definitiva dell'export totale latinoamericano,

Ieri Roma, oggi Venezia: il cittadino onorario Dalai Lama infiamma Pechino ( da "Manifesto, Il" del 11-02-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: CINA Il ministero degli esteri cinese contro l'Italia, la Farnesina ribadisce: sosteniamo la politica di una sola Cina, ma qui i comuni sono autonomi Ieri Roma, oggi Venezia: il cittadino onorario Dalai Lama infiamma Pechino Orsola Casagrande VENEZIA Il quattordicesimo Dalai Lama Tenzin Gyatzo arriva in una Venezia sommersa dall'

Gm licenzia un impiegato su sette e taglia i salari A gennaio la Cina supera gli Usa per auto vendute ( da "Messaggero, Il" del 11-02-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Mercoledì 11 Febbraio 2009 Chiudi Gm licenzia un impiegato su sette e taglia i salari A gennaio la Cina supera gli Usa per auto vendute

ROMA - Maxi ridimensionamento in casa General Motors: il primo produttore automobilistico statuniten... ( da "Messaggero, Il" del 11-02-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: automobilistica mondiale nel mese di gennaio 2009 sono state vendute più auto in Cina che negli Stati Uniti. Secondo i dati diffusi da Dong Yang, vicedirettore della China Association of Automobile (Caam), il mese scorso in Cina sono state vendute 735 mila vetture contro le 657 mila degli Usa (secondo stime Autodata). Gli analisti avvertono tuttavia che il sorpasso potrebbe essere temporaneo,

CRESCITA SI', CON SQUILIBRIO ( da "Corriere del Mezzogiorno" del 11-02-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: globalizzazione, specie se, ahimè, gli Stati di fronte alla crisi si lasciano sempre più tentare dal protezionismo e dall'autarchia. Se ogni governo volesse (invano) dimostrarsi più prodigo del suo vicino, si aprirebbe la strada all'inflazione, i mercati finanziari diventerebbero sempre più volatili e perderebbero ancor più la loro naturale funzione di finanziatori dello sviluppo.

Gm licenzia 10mila colletti bianchi La Cina diventa il primo mercato mondiale ( da "Sole 24 Ore, Il" del 11-02-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: SYSTEM data: 2009-02-11 - pag: 3 autore: Gm licenzia 10mila colletti bianchi La Cina diventa il primo mercato mondiale General Motors ridurrà la forza lavoro di 10mila unità fra i colletti bianchi. La casa automobilistica sottolinea che taglierà i compensi di impiegati ed executive del 3-10 per cento. Negli Usa Gm eliminerà 3.

La morte in piazza ( da "Sole 24 Ore, Il" del 11-02-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Mondo globale Se è vero che la crisi proviene da un cattivo sviluppo della globalizzazione, è altrettanto vero che soltanto nell'ambito della globalizzazione, attraverso la cooperazione di tutti i Paesi, se ne può uscire. Se eliminiamo la globalizzazione, che prospettiva ci resta? Il feudalesimo! Ecco, è questo che certi partiti politici vorrebbero attuare.

di CRISTIANO BENDIN PRIMA ha visitato le aule da poco restaurate di palazzo Be... ( da "Resto del Carlino, Il (Ferrara)" del 11-02-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Occhio però alle spinte protezionistiche: meglio sarebbe coordinare interventi a livello europeo». Infine, dopo una panoramica sulla situazione economica Usa e asiatica, un monito ai Grandi: «Il G8 senza la Cina non serve a niente e occhio ai controllori statali quando la crisi è ormai internazionale».

ROMA - In ordine sparso e con obiettivi diversi. I piani anti-crisi varati dai pr... ( da "Messaggero, Il" del 11-02-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: E che lo spettro del protezionismo non si allunghi minaccioso sull'economia globalizzata. Londra per prima ha concentrato gli sforzi per "scongelare" un mercato del credito al collasso. Parigi, Roma e Francoforte hanno invece scelto un mix di stimoli (bonus per l'auto, sostegni sociali, interventi per le infrastrutture) per centrare più traguardi.

Tremonti: gli aiuti? Legati all'occupazione ( da "Corriere della Sera" del 11-02-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: import di tondini dalla Cina. La lettera Eni sul gasdotto. Fiducia sul maxiemendamento al milleproroghe DAL NOSTRO INVIATO BRUXELLES - Nello scontro in corso in Europa sull'uso degli aiuti di Stato per fronteggiare la sempre più preoccupante crisi economico-finanziaria, il governo italiano si è schierato a favore dei sostegni alle imprese condizionati dall'

<La crisi vista dai nostri aerei cargo: ora tutti più locali> ( da "Corriere della Sera" del 11-02-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: tornerà il trasporto via terra «La crisi vista dai nostri aerei cargo: ora tutti più locali» «Ci sarà meno Cina, più Usa e Europa» «La logistica dovrà adattarsi alle economie che tenderanno a essere più "regionali" rispetto ad ora» MILANO — «Si tratta di un declino senza precedenti. Ma l'industria non va così male come si legge sui giornali».

BEVAGNA - L'Unione dei Comuni Terre dell'Olio e del Sagrantino si è riunita per attiv... ( da "Messaggero, Il (Umbria)" del 11-02-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: erano presenti la dottoressa Valeria Poggi del Dipartimento della Protezione Civile della Regione Umbria, i responsabili della protezione civile dei comuni della Unione e le associazioni di volontariato di ogni realtà territoriale . Hanno partecipato il Gruppo ECB di Bevagna, i Volontari del Soccorso di Campello sul Clitunno, il Gruppo Comunale di Protezione Civile di Castel Ritaldi,

storia dello scienziato che creò una scuola - mario pagliaro ( da "Repubblica, La" del 11-02-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: E, soprattutto, accadrà ineluttabilmente perché globalizzazione e ipercompetizione da tempo colpiscono l´Italia, a partire proprio da Palermo e dalla Sicilia: sole di fronte alle sfide della globalizzazione. *(L´autore è ricercatore presso il Cnr)

omaggio ai volti santi ( da "Nuova Venezia, La" del 11-02-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: I padri Angelo Preda e Igor Barbini spiegano: «L'iniziativa viaggia controcorrente. Con la globalizzazione culturale e sociale la santità non è più perseguita come modello di vita; c'è il rischio di deprezzare l'iconografia sacra». Si visita fino al 24 febbraio, dalle 10 alle 12.30 e dalle 15 alle 19. (Nadia De Lazzari)

gm riduce quadri e stipendi ( da "Centro, Il" del 11-02-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Cina primo mercato. La crisi morde ma in Cina il settore auto resiste. La Repubblica Popolare ha infatti superato gli Stati Uniti per la prima volta, in gennaio, diventando il primo mercato del mondo per le automobili. Il mese scorso in Cina sono state vendute 735 mila vetture contro le 656.

vendite auto, la cina sorpassa gli usa - paolo griseri ( da "Repubblica, La" del 11-02-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Pagina 25 - Economia Vendite auto, la Cina sorpassa gli Usa Ue: no agli aiuti protezionistici francesi. E Gm taglia 10mila impiegati Dalle agenzie di rating previsioni negative su tutto il settore: "Meglio non investire" PAOLO GRISERI TORINO - Da ieri la Cina è il principale mercato mondiale dell´automobile.

Firenze passerella per le "eccellenze in rosa" ( da "Nazione, La (Firenze)" del 11-02-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Alessia Gariggio, direttore dell'Istituto Europeo di ricerca sul Medio Oriente di Bruxelles, Sandra Papaiz, avvocato e imprenditrice di San Paolo in Brasile e Barbara Schiavulli, romana, giornalista e corrispondente da zone di crisi. Info www.italianwomenworld.com. Letizia Cini

La Pil studia acquisizioni per crescere sul mercato ( da "Arena, L'" del 11-02-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: che fanno capo alla sede di Colognola, negli Usa, in Francia, nel Regno Unito, in Germania, Spagna, Polonia, Olanda, Belgio e Cina. Complessivamente il gruppo dà lavoro a 470 persone, delle quali 170 nello stabilimento di Colognola, 150 a Bergamo in quello della Sbp, una settantina in Belgio a altre 30 in Francia.

BORSE NO (MIBTEL -0,83%) PASSERA: "MAI PARLATO DI AUMENTO DI CAPITALE" THE TIMES: GHEDDAFI ARRIVERà AL 7% DI UNICREDIT - FRANCIA E BELGIO DOWN GUAI PER DANONE E NIKE - "NEWSW ( da "Dagospia.com" del 11-02-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: 15 - Cina, export - 17, 5% in gennaio... (ANSA) - Le esportazioni della Cina sono crollate in gennaio, facendo registrare un -17,5 per cento su base annua. I dati, diffusi dall'Amministrazione delle Dogane, sono peggiori di quello che gli analisti avevano previsto, cioe' -12-14%.

###Cina: Fullerton, il pacchetto di Pechino non sostituisce il motore Usa-INTERVISTA ( da "TgFin.it" del 11-02-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Cina: Fullerton, il pacchetto di Pechino non sostituisce il motore Usa-INTERVISTA Il giudizio della societa' di fund management di Singapore (Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 11 feb - "Abbiamo segnali di ripresa dell'economia": il messaggio recentemente lanciato dal premier cinese Wen Jiabao apre la domanda su quale sia il momento piu'

Iran: una nazione di blogger ( da "Blogosfere" del 11-02-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Feb 0911 Iran: una nazione di blogger Pubblicato da Luca Dello Iacovo alle 11:03 in globalizzazione Sono 70 milioni gli abitanti dell'Iran. La metà ha meno di 35 anni. E' la terza nazione al mondo di blogger. Uno degli argomenti più discussi online? La poesia

Iran/ Russia saluta apertura Usa a dialogo con Teheran ( da "Virgilio Notizie" del 11-02-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Unione europea e alla Cina. "La Russia si approccia alla questione iraniana non come se dovesse aiutare qualcuno", ha detto il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov rispondendo a una domanda di un giornalista in conferenza stampa oggi a Mosca. "Noi ci poniamo come parte del sestetto a cui appartiene l'Unione europea, gli Stati Uniti e la Cina"

Tre Comuni colpitipresentano il conto ( da "Sicilia, La" del 11-02-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: per fare fronte alle sfide della globalizzazione. I mercati dell'Est hanno manifestato interesse all'uva di Mazzarrone». Nello stand della Regione siciliana (nella foto), oltre l'assessore all'Agricoltura, Giovanni La Via, c'erano Giovanni Spata (presidente Consorzio Igp uva di Mazzarrone) e Gianni Picarella (assessore comunale all'Agricoltura): «Stiamo avviando,

Roma La crisi morde ma in Cina il settore auto resiste. La Repubblica Popolare ha infatti super... ( da "Gazzettino, Il" del 11-02-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: il mese scorso in Cina sono state vendute 735mila vetture contro le 656.976 degli Usa (secondo le stime preliminari della società di ricerca Autodata). Gli analisti avvertono tuttavia che il sorpasso potrebbe essere temporaneo, perché in gennaio gli Usa risentono di un calo fisiologico delle vendite nel dopo-Natale, mentre in Cina le festività del Capodanno Lunare provocano l'

Auto: la Cina supera gli Usa, ora è il primo mercato ( da "Gazzettino, Il" del 11-02-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Auto: la Cina supera gli Usa, ora è il primo mercato A gennaio vendute 80 mila vetture in più che negli Stati Uniti mentre in Europa esplode la polemica contro il pacchetto di aiuti francese Mercoledì 11 Febbraio 2009,

LA CRISI MORDE MA IN CINA IL SETTORE AUTO RESISTE. LA REPUBBLICA POPOLARE HA INFATTI SUPERATO GLI ST... ( da "Mattino, Il (Benevento)" del 11-02-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: il mese scorso in Cina sono state vendute 735mila vetture contro le 656.976 degli Usa (stime preliminari di Autodata). Gli analisti avvertono che il sorpasso potrebbe essere temporaneo, perché a gennaio gli Usa risentono di un calo fisiologico delle vendite nel dopo-Natale, mentre in Cina le festività del Capodanno Lunare provocano l'effetto opposto.

Usa: scende a 39,93 mld$ deficit commercio dicembre -2- ( da "TgFin.it" del 11-02-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Il saldo della bilancia commerciale con la Cina nel 2008 ha toccato un record a 266,3 miliardi, con le importazioni balzate a 337,8 miliardi. Al tempo stesso le esportazioni verso la Cina si sono attestate al record di 71,5 miliardi. Emi-y (RADIOCOR) 11-02-09 14:58:46 (0272) 5 NNNN

Afghanistan/ Russia apre a transito militare Usa - punto ( da "Virgilio Notizie" del 11-02-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: gli Stati Uniti e la Cina", ha aggiunto il ministro specificando che "il sestetto" è un gruppo che crede in una soluzione del problema iraniano con gli strumenti della diplomazia e in modo pacifico. Insomma, tra cambio di amministrazione a Washington e crisi economica, Mosca sembra determinata a sfruttare l'ora del rinnovato dialogo.

Piccola manifestazione della protezione civile del comune di Folignano ( da "Quotidiano.it, Il" del 11-02-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Piccola manifestazione della protezione civile del comune di Folignano Folignano | E' stato reso operativo nei giorni scorsi, il modulo abitativo della sede della Protezione civile del comune di Folignano. Alla manifestazione ha partecipato anche l'assessore alla Protezione civile Argeo Iachini.

Cina-Usa/ Washington: Preoccupati per sorti di blogger ( da "Virgilio Notizie" del 11-02-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract:

*Usa, in calo a dicembre deficit commerciale: export -6%,import -5,5% ( da "Velino.it, Il" del 11-02-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Nell?intero 2008 il deficit si è attestato a 677,1 miliardi di dollari (-3,3 per cento), in calo rispetto ai 700,3 del 2007. Il deficit con la Cina si è ristretto a 19,9 miliardi di dollari dai 23,1 del mese precedente. (cos) 11 feb 2009 16:38

Prc/ Direzione: Alle europee lista aperta con simbolo ( da "Virgilio Notizie" del 11-02-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: globalizzato. Siamo di fronte ad una crisi di carattere sistemico, non solo economica e finanziaria, ma sociale, alimentare, energetica, ambientale, che sta scuotendo l'intero pianeta. La crisi della globalizzazione capitalista conferma la scelta riaffermata al Congresso di Chianciano del Prc, ovvero quella del rilancio del progetto strategico della rifondazione comunista e di ripresa


Articoli

Gb, protezionismo strumentale (sezione: Globalizzazione)

( da "EUROPA ON-LINE" del 11-02-2009)

Argomenti: Cina Usa

Gb, protezionismo strumentale FRANCO NARDUCCI La fine dello sciopero proclamato dagli operai della raffineria Lindsay, indetto per protestare contro l?appalto assegnato dalla Total alla società italiana Irem ? che prevedeva il ricorso a lavoratori italiani e portoghesi ? ha rasserenato il clima carico di tensioni di questi ultimi giorni, ma non può in nessun caso cadere nel dimenticatoio. Il ?cessate il fuoco? è stato per altro ottenuto garantendo l?assunzione di 102 lavoratori britannici, una mossa saggia che tuttavia apre un ampio fronte di riflessione sul lavoro nell?Unione europea e sulla libera circolazione dei lavoratori al suo interno. Far finta che nulla è accaduto equivarrebbe a nascondere la polvere sotto il tappeto. Non è possibile che i capitali inglesi possano circolare liberamente, mentre i lavoratori esteri dovrebbero starsene a casa propria evitando di recarsi in Inghilterra a lavorare secondo quanto sancito dal principio della libera circolazione dei lavoratori nell?Ue. La formula del British jobs to British workers è assolutamente da rifuggire in un contesto che, di fronte alla crisi finanziaria, vede rafforzarsi i venti del protezionismo. Certo, occorrono regole più stringenti e forse anche misure di accompagnamento alla libera circolazione delle persone, sul modello sperimentato per esempio in Svizzera, obbligando le imprese che lavorano in trasferta a rispettare le condizioni di lavoro e salariali vigenti nel paese ospitante. L?esplosione di collera del lavoratori inglesi aiuta a comprendere meglio la battaglia condotta qualche anno fa dai lavoratori e dai sindacati contro la direttiva Bolkestein e il tentativo di introdurre nel mercato del lavoro una forte dose di dumping salariale. Finora la Gran Bretagna ha sempre avuto molti benefici dall?appartenenza all?Europa unita, dando poco in contropartita, approfittando della sua storia e della sua economia globalizzata, per altro utile al resto dell?Ue. Ma come ogni recessione economica, la situazione sta ora portando alla luce le tensioni fermentate sotto il successo economico; il crunch è ora arrivato e allora si gioca alla legittima difesa dimenticando che per continuare a costruire un grande mercato comune è necessario che la domanda e l?offerta di lavoro si devono incrociare in ogni punto del suo territorio. Quanto è accaduto deve servire da monito ai governi europei chiamati ad affrontare gli effetti della crisi finanziaria globale sull?economia reale; le forze politiche che pensano di incassare il consenso dal malessere e di speculare sul risentimento agitando il protezionismo, devono essere isolate poiché oltre a ledere un principio cardine dell?Unione, la libera circolazione delle persone, si contrappongono alla possibilità reale di uscire dal tunnel della crisi. Molti economisti, infatti, hanno evidenziato in questi ultimi giorni la grande importanza del modello europeo per affrontare le sfide che abbiamo davanti. In questo contesto non possono passare inosservate le dichiarazioni di strumentale solidarietà rivolte dal ministro Luca Zaia ai lavoratori inglesi; si alimentano così i risentimenti contro i lavoratori stranieri in Inghilterra e per caduta contro gli immigrati in Italia, forse il vero obiettivo del ministro. La crisi finanziaria ed economica ha altre profonde ragioni, e questo il ministro lo sa, derivanti anzitutto dalla speculazione forsennata che ha dominato il mondo della finanza negli ultimi venti anni, che ha immesso dose massicce di titoli tossici sui mercati. La bramosia di ricchezza e di denaro (tutto e subito) che alimenta quel mondo non è certo la filosofia che regna tra i gruppi sociali più deboli ed è veramente fuori posto accendere la miccia di una guerra tra poveri che competono per il benessere non più crescente della ricchezza complessiva. Non lo possiamo permettere, soprattutto in un paese come l?Italia apprezzato in tutto il mondo per la sua tradizione solidaristica ed umanistica.

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Il mondo che cambia spiegato da Parsi (sezione: Globalizzazione)

( da "Stampa, La" del 11-02-2009)

Argomenti: Cina Usa

SEMINARIO.OGGI E DOMANI Il mondo che cambia spiegato da Parsi Arriva «Joe l'idraulico e il multilateralismo» (un omaggio all'elezione di Barack Obama a Presidente degli Stati Uniti), il seminario di formazione regionale che per tre giorni, oggi, domani e il 24 febbraio, sviscererà i problemi globali. Al Centro polifunzionale San Rocco di piazza Statuto a Valenza, guideranno il dibattito Vittorio Emanuele Parsi, docente dell'Università Cattolica ed editorialista de La Stampa, e Riccardo Redaelli, docente di Storia delle civiltà e delle culture politiche. E' un'iniziativa congiunta, ideata dalla scuola media Pascoli e raccolta da Comune e Rotary. «Dal 9 novembre 1989, in Europa è dilagato un forte ottimismo, a causa della caduta del "muro", interpretata come una sorta di capolinea concettuale della storia - spiega il dirigente scolastico Maurizio Carandini -, in realtà, la suggestione della "fine della storia" è il tipico abbaglio di una concezione eurocentrica, elaborata dallo studioso nippo-americano Francis Fukuyama. Restano quindi aperti tutti gli interrogativi sul come siano cambiate le relazioni internazionali con la fine del bipolarismo, cosa sia la globalizzazione, quali nuovi attori affianchino gli Stati nell'arena della politica internazionale. Questo seminario intende rispondere agli interrogativi della gente». Per il presidente del Rotary, Marco Arrigoni, si tratta di «dare una risposta al mutare delle logiche egemoniche e alle dottrine di democratizzazione» mentre l'assessore Pier Giorgio Manfredi sottolinea «il livello eccelso degli oratori». Oggi e domani, a partire dalle 14,30, Vittorio Emanuele Parsi tratterà «L'evoluzione del sistema internazionale dalla fine della guerra fredda» e «Il sistema internazionale nel corso del Novecento» mentre il 24 febbraio toccherà a Riccardo Redaelli.

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La serie Dialoghi sull'educazione dopodomani al quarto appuntamento (sezione: Globalizzazione)

( da "Alto Adige" del 11-02-2009)

Argomenti: Cina Usa

La serie «Dialoghi sull'educazione» dopodomani al quarto appuntamento BOLZANO. Si terrà dopodomani, venerdì 13 febbraio, alle ore 17.30 alla Lub, l'università, in via Sernesi 1, il quarto incontro del progetto "Dialoghi sull'educazione", iniziativa locale ideata per attivare un dibattito a più voci sull'educazione e l'istruzione. Il percorso, avviato ancora lo scorso dicembre, ha finora analizzato aspetti relativi alla globalizzazione e ai sistemi scolastici, la riscoperta di radici democratiche originali nella scuola italiana dagli anni '60 e lanciato uno sguardo su esperienze significative oggi, nella teoria e nella pratica. Il tema del quarto incontro, dopodomani, sarà affrontato con Ivo Lizzola, preside della facoltà di scienze della formazione dell'università di Bergamo e docente di pedagogia sociale. Ivo Lizzola si occupa in particolare di marginalità, devianza, vulnerabilità con particolare attenzione ai giovani, nell'attuale contesto sociale-politico. Il titolo dell'incontro, a ingresso libero, è "Quale misura per l'imponderabile?", ovvero soggetto, conoscenza e istituzioni tra etica e politica. Esperienze pratiche, sfondi teorici. E' previsto un dibattito. Il tema dell'imprevedibilità nello sviluppo della persona e della società è del resto attuale; curiosità, passione per la conoscenza, pensiero critico, assunzione di responsabilità, cura delle relazioni interpersonali possono creare un contesto di senso, umano e civile, di cui si sente ora urgente necessità. Dove? Anche a partire dalla scuola.

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Incontri al "Volgger" per capire (sezione: Globalizzazione)

( da "Alto Adige" del 11-02-2009)

Argomenti: Cina Usa

Studenti a recupero Incontri al "Volgger" per capire BRESSANONE. Gli Istituti superiori di lingua italiana, il liceo Alighieri e l'Ipsct Falcone e Borsellini, organizzano tre interessanti incontri nell'ambito della settimana dei recuperi e degli approfondimenti. Si tratta di tre conferenze che si terranno presso l'Auditorium "Erica Volgger". Si inizia venerdì 13 febbraio alle 8,30 con la conferenza dal titolo: "I diritti umani nella Costituzione italiana e nelle Convenzioni internazionali". Relatore sarà Fabio Tirio, docente di Diritto dell'Economia alla Lub di Bolzano e docente di Istituzioni di diritto pubblico alla Facoltà di Economia di Genova. Sempre venerdì dalle 10,45 alle 13, Raffaella Santolini, docente e ricercatrice presso la Facoltà di Economia dell'Università delle Marche parlerà di "Globalizzazione e crisi dei mercati finanziari". Sabato 14 febbraio, infine, dalle 8 alle 12, conferenza dal titolo: "Lo straniero nella letteratura italiana contemporanea" e la relatrice sarà la professoressa G. Negro, docente di Italiano e Latino presso il Liceo "Dante Alighieri" di Bressanone, ricercatrice di letteratura comparata presso la Paris London UniversitÄt di Salzburg e presso l'Università La Sapienza di Roma. Al termine della conferenza verrà proiettato il film dello scrittore tunisino Mohsen Melliti dal titolo: "Io, l'altro" (2006) Gli incontri sono aperti anche ai cittadini interessati. (t.c.)

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Cina leader mondiale per vendite di vetture (sezione: Globalizzazione)

( da "Giornale di Brescia" del 11-02-2009)

Argomenti: Cina Usa

Edizione: 11/02/2009 testata: Giornale di Brescia sezione:in primo piano Cina leader mondiale per vendite di vetture PECHINO La crisi morde ma in Cina il settore auto resiste. La Repubblica Popolare ha infatti superato gli Stati Uniti per la prima volta, in gennaio, diventando il primo mercato del mondo per le automobili. Secondo i dati diffusi da Dong Yang, vicedirettore della China Association of Automobile Manufacturers (Caam), il mese scorso in Cina sono state vendute 735mila vetture contro le 656.976 degli Usa (secondo le stime preliminari della società di ricerca Autodata). Gli analisti avvertono tuttavia che il sorpasso potrebbe essere temporaneo, perché in gennaio gli Usa risentono di un calo fisiologico delle vendite nel dopo-Natale, mentre in Cina le festività del Capodanno Lunare provocano l'effetto opposto. L'automobile è il più popolare tra gli status symbol della crescente classe media cinese, e negli anni scorsi il mercato è cresciuto a ritmi del 40-50% un ritmo impossibile da tenere a lungo. Yale Zhang, uno studioso del mercato dell'auto in Cina, sostiene che nel settore c'è ancora un grande spazio per la crescita. «Negli Usa - spiega - ci sono in media 800 auto per mille persone, in Cina le vetture sono 20 su mille» e per i consumatori cinesi l'acquisto di un'auto è ancora un «grande evento».

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L'auto cinese sorpassa l'America (sezione: Globalizzazione)

( da "Milano Finanza (MF)" del 11-02-2009)

Argomenti: Cina Usa

MF Numero 029  pag. 12 del 11/2/2009 | Indietro L'auto cinese sorpassa l'America MERCATI GLOBALI Di Luciano Mondellini a gennaio il paese asiatico è diventato il primo mercato al mondo per immatricolazioni Il primato è legato anche al calo fisiologico post natalizio negli Usa e alle contemporanee festività a Pechino. Intanto GM taglia 10 mila posti di lavoro tra gli impiegati e riduce i salari del 10% Il sorpasso annunciato (e tanto temuto) è avvenuto. Almeno nel settore auto. Malgrado la crisi globale non risparmi nessuno, a gennaio la Cina ha sopravanzato per la prima volta gli Stati Uniti in termini di vetture vendute, diventando così il primo mercato del mondo per le automobili, nonostante entrambi i mercati siano in calo. Secondo i dati diffusi da Dong Yang, vicedirettore della China Association of Automobile Manufacturers (Caam), il mese scorso nel Paese asiatico sono state vendute 735 mila vetture contro le 657mila degli Usa (secondo le stime preliminari della società di ricerca Autodata). Gli analisti avvertono tuttavia che il sorpasso potrebbe essere temporaneo, perché in gennaio gli Usa risentono di un calo fisiologico delle vendite nel dopo-Natale, mentre in Cina le festività del Capodanno Lunare provocano l'effetto opposto. è anche vero tuttavia che la crisi dell'auto americana è talmente grave che è abbastanza azzardato fare previsioni. Secondo la Caam, le auto più vendute nel Paese sono la Jetta e la Santana della tedesca Volkswagen (prodotte con due diversi soci cinesi) seguite dalla Buick della GM, anch' essa coprodotta con un partner cinese. L' automobile è il più popolare tra gli status symbol della crescente classe media cinese, e negli anni scorsi il mercato è cresciuto a ritmi del 40-50%, un ritmo impossibile da tenere a lungo. Secondo gli analisti c'è ancora un grande spazio per la crescita, visto che negli Usa ci sono in media 800 auto per mille persone, contro le 20 su mille in Cina. Anche se la crisi potrebbe far scomparire alcuni piccoli produttori locali già nei prossimi mesi. Intanto ieri General Motors ha annunciato che ridurrà la forza lavoro di 10 mila unità fra i colletti bianchi. La casa automobilistica americana guidata da Richard Wagoner ha anche spiegato che taglierà i compensi dei colletti bianchi ed executive fra il 3 e il 10%. In particolare la riduzione sarà del 10% per i dirigenti, mentre per gli altri dipendenti la riduzione sarà compresa tra il 3 e il 7%. I tagli rientrano nel piano di riduzione dei costi in vista della presentazione al governo di un più ampio progetto di ristrutturazione. (riproduzione riservata) auto  Caam  Paese  cinese  Usa  Cina  

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Generazione 2.0, valori tradizionali (sezione: Globalizzazione)

( da "Italia Oggi" del 11-02-2009)

Argomenti: Cina Usa

ItaliaOggi Numero 035  pag. 19 del 11/2/2009 | Indietro Generazione 2.0, valori tradizionali MARKETING OGGI Di Alessio Odini La ricerca Gfk Eurisko sugli adolescenti e il loro rapporto con i modelli di consumo e i media Appassionati di hi-tech e cura del corpo. Ma fragili e poco preparati Accettano acriticamente la globalizzazione, vivono una vita parallela su Internet, tengono molto all'aspetto esteriore. Possono rinunciare a un'uscita in compagnia, o a qualche vestito, ma mai al cellulare. Sono i ragazzi fotografati da «I giovani non rinunciano», l'ultima ricerca Gfk [...] Costo Punti per Abbonati: 0 - Costo Punti per Registrati: 6      

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carbonia. il consiglio diocesano dell'azione cattolica guarda con viva preoccupazione ... (sezione: Globalizzazione)

( da "Nuova Sardegna, La" del 11-02-2009)

Argomenti: Cina Usa

Pagina 15 - Cagliari CARBONIA. Il consiglio diocesano dell'Azione cattolica «guarda con viva preoccupazione ... CARBONIA. Il consiglio diocesano dell'Azione cattolica «guarda con viva preoccupazione la crisi che sta investendo in maniera forte il territorio». Secondo l'organismo, i casi verificatisi in questi mesi, fra chiusure di attività e messa in cassa integrazione di operai, «sembrano purtroppo essere non il triste epilogo di una crisi economica internazionale, bensì i primissimi effetti della recessione economica globalizzata che ancora deve manifestare tutta la sua gravità». Secondo l'Azione cattolica, il polo di Portovesme si trova ad attraversare una crisi non prioritariamente dettata da fattori di carattere locale. «A pagarne le spese, però, sono migliaia di persone del nostro territorio - prosegue la nota del consiglio diocesano - che dall'oggi al domani si trovano senza uno stipendio, privati di un diritto primario come quello del lavoro. Tale situazione oltre a creare inquantificabili disagi di natura economica, rischia di minare il tessuto sociale del Sulcis Iglesiente». L'Azione cattolica, nell'assicurare il massimo impegno a sostegno della «tutela del diritto primario al lavoro» ritiene che un aiuto alla lettura dell'attuale situazione economica planetaria, sia quello dato dal papa, nel messaggio per la Giornata della pace: «Nell'osservare le forme del sistema economico mondiale, Benedetto XVI, sostiene che "la funzione oggettivamente più importante della finanza, quella cioè di sostenere nel lungo termine la possibilità di investimenti e quindi di sviluppo, si dimostra oggi quanto mai fragile".(gdp)

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roma. il diario della crisi oggi passa dal settore auto a quello bancario. (sezione: Globalizzazione)

( da "Nuova Sardegna, La" del 11-02-2009)

Argomenti: Cina Usa

Pagina 13 - Attualità ROMA. Il diario della crisi oggi passa dal settore auto a quello bancario. ROMA. Il diario della crisi oggi passa dal settore auto a quello bancario. General Motors. Il produttore automobilistico statunitense, alle prese con una delle più gravi crisi di tutti i tempi, ha deciso di tagliare 10.000 impiegati in giro per il mondo. Ma non solo. La Gm ha anche annunciato una consistente riduzione salariale per i propri dipendenti, che in alcuni casi arriverà fino al 10%. In sostanza, il numero dei colletti bianchi del colosso auto nel mondo verrà ridotto del 14%, dagli attuali 73.000 a 63.000. Cina primo mercato. La crisi morde ma in Cina il settore auto resiste. La Repubblica Popolare ha infatti superato gli Stati Uniti per la prima volta, in gennaio, diventando il primo mercato del mondo per le automobili. Il mese scorso in Cina sono state vendute 735 mila vetture contro le 656.976 degli Usa. L'automobile è il più popolare tra gli status symbol della crescente classe media cinese, e negli anni scorsi il mercato è cresciuto a ritmi del 40-50 per cento, un ritmo impossibile da tenere a lungo. UBS, un rosso da 19,7 miliardi. Ubs, la più grande banca svizzera, chiude il quarto trimestre con un rosso da 8,1 miliardi di franchi svizzeri e annuncia in una nota una «ulteriore riduzione di personale» per il 2009. Per l'intero anno, la perdita ammonta a 19,7 miliardi di franchi ed è «riconducibile principalmente a perdite sulle posizioni di rischio in investment bank». Entro la fine dell'anno il personale della divisione scenderà a 15mila unità, esclusi i collaboratori incaricati di gestire le posizioni relative alle attività che Ubs abbandonerà. RBS taglia 2.300 posti. Royal Bank of Scotland, la banca salvata dal governo britannico, ha annunciato di voler tagliare fino a 2.300 posti di lavoro in Gran Bretagna, pari a circa il 2% della forza lavoro nel Regno Unito. I tagli, ha precisato Rbs, non interesseranno i dipendenti che lavorano a contatto con i clienti. Rbs, che a fine mese potrebbe annunciare perdite per 28 miliardi di sterline, ha già tagliato 3000 posti di lavoro nella divisione «securities».

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resta ancora complicato trovare casa (sezione: Globalizzazione)

( da "Nuova Sardegna, La" del 11-02-2009)

Argomenti: Cina Usa

IL LABINT «Resta ancora complicato trovare casa» OLBIA. La globalizzazione come grande centrifuga che mescola destini e dna di popoli diversi. La città diventa sempre più multietnica, si arricchisce. Ma non c'è un percorso rettilineo. è più un tortuoso sali scendi tra grandi innovazioni e vecchi pregiudizi. Paradosso quotidiano. I rumeni costruiscono le case, ma fanno fatica a trovarne una in affitto. Per fare un esempio. Ma il campionario di piccole quotidiane difficoltà di integrazione è quasi infinito. «Rimangono tanti pregiudizi da superare - spiega Ali Cysse, uno dei rappresentanti del Laboratorio di integrazione -. Da anni cerchiamo di avvicinare culture distanti. Ma ci scontriamo con difficoltà quotidiane. Pregiudizi che sono difficili da eliminare». Aly da sempre lavora per accorciare le distanze tra culture diverse. «Rimangono le difficoltà di sempre - continua -, per prima cosa trovare una casa rimane un'impresa quasi impossibile. L'ostacolo non è costituito dal denaro, ma dai pregiudizi. Ora con la crisi economica diventa complicato anche avere un posto di lavoro. Sono tanti gli stranieri che decidono di ritornare a casa. Diventa sempre più complesso trovare un impiego stabile e per chi ha già il posto riuscire a conservarlo». Aly lavora anche allo sportello per l'immigrazione creato dalla Provincia, che assiste ogni giorno decine di stranieri. «La crisi economica mondiale colpisce in modo più duro le fasce deboli - spiega -. Gli stranieri in modo particolare, per questo il lavoro di indirizzo e di assistenza diventa ancora più prezioso. Solo in questo modo si accorciano le distanze tra le culture diverse e si crea una vera integrazione. La città cambia volto, su questo non c'è dubbio. è un fatto positivo, dobbiamo difendere ogni passo verso l'integrazione». (l.roj)

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General Motors, 10.000 taglie la Cina supera gli States (sezione: Globalizzazione)

( da "Secolo XIX, Il" del 11-02-2009)

Argomenti: Cina Usa

General Motors, 10.000 taglie la Cina supera gli States auto in crisi washington. Maxi ridimensionamento in casa General Motors: il produttore automobilistico statunitense ha deciso di tagliare di 10.000 unità il numero dei propri colletti bianchi in giro per il mondo. Ma non solo. La Gm ha anche annunciato una consistente riduzione salariale per i propri dipendenti, che in alcuni casi arriverà fino al 10%. In sostanza, il numero dei colletti bianchi del colosso auto nel mondo verrà ridotto del 14%, dagli attuali 73.000 a 63.000. La crisi dell'auto, intanto, si abbatte anche sulla Cina, in maniera per ora leggermente meno drammatica rispetto ai paesi occidentali e in questo modo a gennaio per la prima volta le vendite di veicoli nel Celeste Impero hanno superato quelle degli Stati Uniti. A gennaio in Cina sono state venduti 735 mila veicoli, un calo dello 0,9 per cento dal mese precedente e del 14,4 per cento rispetto allo stesso mese del 2008, in cui era stato raggiunto un volume da record. Nello stesso mese negli Usa le vendite di auto sono invece crollate del 37 per cento, a 656.976 unità che rappresenta il minimo mensile da 26 anni a questa parte. 11/02/2009

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La Cina è il primo mercato auto al mondo (sezione: Globalizzazione)

( da "Eco di Bergamo, L'" del 11-02-2009)

Argomenti: Cina Usa

La Cina è il primo mercato auto al mondo --> Mercoledì 11 Febbraio 2009 GENERALI, pagina 9 e-mail print PECHINOLa crisi morde, ma in Cina il settore auto resiste. La Repubblica popolare ha infatti superato gli Stati Uniti per la prima volta, in gennaio, diventando il primo mercato del mondo per le automobili. Secondo i dati diffusi da Dong Yang, vice direttore della China association of automobile manufacturers (Caam), il mese scorso in Cina sono state vendute 735 mila vetture, contro le 656.976 degli Usa (secondo le stime preliminari della società di ricerca «Autodata»). status symbol dei ceti medi Gli analisti avvertono tuttavia che il sorpasso potrebbe essere temporaneo, perché in gennaio gli Usa risentono di un calo fisiologico delle vendite nel dopo Natale, mentre in Cina le festività del Capodanno lunare provocano l'effetto opposto. Inoltre, la contrazione della domanda è stata meno forte in Cina che negli Usa, una circostanza che non promette nulla di buono per i produttori, ma che aiuta a spiegare i dati. Secondo Wu Ai Lian, direttrice delle vendite in una grande concessionaria dell'americana General motors di Shanghai, «gli affari non vanno così male... in Cina la Gm è da molti anni il numero uno, la auto magari sono più costose di altre, ma noi diciamo ai nostri clienti che la sicurezza non ha prezzo». La valutazione di Wu non è del tutto precisa. Secondo la Caam, le auto più vendute nel Paese sono la Jetta e la Santana della tedesca Volkswagen - prodotte con due diversi soci cinesi - seguite dalla Buick della Gm, anch'essa coprodotta con un partner cinese. L'automobile è il più popolare tra gli status symbol della crescente classe media cinese e negli anni scorsi il mercato è cresciuto a ritmi del 40-50 per cento, un ritmo impossibile da tenere a lungo. Yale Zhang, uno studioso del mercato dell'auto in Cina, sostiene che nel settore c'è ancora un grande spazio per la crescita. «Negli Usa - spiega - ci sono in media ottocento auto per mille persone, in Cina le vetture sono venti su mille» e per i consumatori cinesi l'acquisto di un'auto è ancora un «grande evento». Zhang vede nei prossimi mesi «gravi difficoltà» per i piccoli produttori. «Non mi sorprenderei - dice - se nel 2010 vedessimo molti di loro scomparire dal mercato». gli aiuti al settore Il governo di Pechino ha lanciato una serie di misure di sostegno al mercato dell'automobile, tra cui una riduzione dell'imposta di circolazione per le vetture di bassa cilindrata e aiuti a chi si disfa della vecchia auto comprandone una nuova. Si ritiene che l'intervento governativo possa portare a una crescita tra il 3 e il 6 per cento del mercato. 11/02/2009 nascosto -->

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<Una crisi globale serve un nuovo piano marshall> (sezione: Globalizzazione)

( da "Eco di Bergamo, L'" del 11-02-2009)

Argomenti: Cina Usa

«Una crisi globale serve un nuovo piano marshall» --> Mercoledì 11 Febbraio 2009 GENERALI, pagina 9 e-mail print Un piano Marshall per far fronte alle crisi economica globale, così da permettere anche ai Paesi che non hanno i mezzi necessari di rilanciare la propria economia. Lo propone il capo economista della Banca mondiale, Justin Yifu Lin: «I Paesi a reddito elevato come gli Usa e quelli che possono contare su molte riserve come la Cina e i Paesi esportatori di petrolio, potrebbero destinare duemila miliardi di dollari nei prossimi cinque anni, ossia l'1% del Pil dei Paesi ricchi, ad aiutare i Paesi poveri a partecipare a un piano di rilancio». 11/02/2009 nascosto -->

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PINZOLO - Si apprestano a vivere un'intensa settimana non solo di sport, ma anche d'impegno sociale e culturale, gli aclisti che, da tutta Italia, stanno raggiungendo Pinzolo per p (sezione: Globalizzazione)

( da "Adige, L'" del 11-02-2009)

Argomenti: Cina Usa

PINZOLO - Si apprestano a vivere un'intensa settimana non solo di sport, ma anche d'impegno sociale e culturale, gli aclisti che, da tutta Italia, stanno raggiungendo Pinzolo per partecipare alla 25ª edizione di «Scinsieme» PINZOLO - Si apprestano a vivere un'intensa settimana non solo di sport, ma anche d'impegno sociale e culturale, gli aclisti che, da tutta Italia, stanno raggiungendo Pinzolo per partecipare alla 25ª edizione di «Scinsieme». La festa sulla neve dell'Acli (Associazioni cristiane lavoratori italiani) è stata presentata ieri: dove dirigenti e organizzatori hanno illustrato il programma della settimana, ricco di iniziative sportive e di socializzazione, ma anche di interessanti spunti di riflessione. A partire dall'incontro con Giovanni Bianchi , parlamentare e storico dirigente nazionale Acli, che ieri sera ha presentato il suo ultimo libro «Etica e politica nella globalizzazione». «Scinsieme - ha spiegato Michele Rizzi , presidente del patronato e vice presidente nazionale dell'Acli - è una manifestazione eclettica, attenta a ciò che accade nella società italiana. È un momento di svago per gli aclisti e le rispettive famiglie, ma anche un'occasione d'impegno sociale». «Si può anche considerare l'iniziativa come un laboratorio di pensiero su temi importanti come l'etica, l'ecologia, la globalizzazione», ha aggiunto Walter Mosna , presidente provinciale Us Acli Trento, facendo riferimento ai temi che saranno affrontati nel corso della settimana. Enrico Boni ha presentato i dettagli del programma, mentre il sindaco di Pinzolo William Bonomi ha fatto gli onori di casa. Giovanni Bianchi ha proposto alcuni interessanti spunti di riflessione, affermando che il «Trentino è una provincia che sa valorizzare i saperi presenti sul territorio, m anche confrontarsi con il mondo». Il programma di oggi propone la 5ª edizione del Trofeo nazionale giovanile di slalom «Us Acli National Cup» e, alle 17, all'Hotel Europeo, il convegno nazionale sullo sport senza doping. Alle 15 di domani si terrà, invece, l'incontro del dipartimento Acli «Pace e stili di vita», che affronterà il tema «C'è tutto un mondo intorno: tracce di economia solidale». Si proseguirà, poi, alle 17.30 in piazza Carrera, nel centro di Pinzolo, con la premiazione del concorso rivolto alle scuole della Val Rendena sul tema «Lo sport è rispetto, rispetta lo sport e l'ambiente». Al. V. 11/02/2009

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Il giornalista con Delrio: dibattito all'università (sezione: Globalizzazione)

( da "Gazzetta di Reggio" del 11-02-2009)

Argomenti: Cina Usa

L'INCONTRO Il giornalista con Delrio: dibattito all'università Nell'ambito di «Visioni di città - dialoghi sull'urbanesimo, l'uomo e la società contemporanei con protagonisti testimoni della cultura contemporanea», è intervenuto ieri a Reggio il giornalista e scrittore Federico Rampini. L'incontro, promosso da Comune e da Reggio nel mondo, si è svolto nell'aula magna dell'università con la partecipazione del sindaco, Graziano Delrio, e la conduzione di Massimiliano Panarari. Editorialista e corrispondente da Pechino e dall'India (Cindia, la nuova frontiera del mondo globalizzato, come l'ha definita in suo fortunato libro) per il quotidiano La Repubblica, Rampini è reduce dal Forum di Davos (nel quale ogni anno i principali leader finanziari e politici e opinion leader intellettuali fanno il punto sugli scenari futuri del pianeta mondializzato). L'appuntamento sarà occasione, oltre che per delineare gli scenari globali, per una riflessione su come il nostro Paese e le città possano collocarsi in questo contesto globalizzato (tema fra l'altro dell'ultimo libro del giornalista, scritto insieme a Carlo De Benedetti e Francesco Daveri, «Centomila punture di spillo. Come l'Italia può tornare a correre»). Vi sarà spazio per una riflessione sulle città, i cittadini e la globalizzazione, in linea con gli altri incontri di «Visioni di città», e in particolare su Reggio, città creativa e di esperienze di rilievo internazionale come Reggio Children, sul suo «posto nel mondo» come «comunità etica», secondo la celebre definizione che ne ha dato lo psicologo americano Howard Gardner. Nei suoi ultimi lavori e articoli, Rampini evidenzia come, visto dal nostro Paese, il mondo in cui ci troviamo a vivere risulti davvero immenso, e a guardarlo nella sua complessità, possa fare paura. Un mondo che sta cambiando a velocità inaudita, nel quale irrompono nuovi protagonisti di dimensioni inedite, dove antichi equilibri vengono rotti, mentre sfide e problemi mai incontrati prima chiedono una soluzione. Con questi presupposti, è più che mai importante intuire gli scenari del futuro e valutare la direzione del cambiamento.

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Punture di spillo per tornare a correre (sezione: Globalizzazione)

( da "Gazzetta di Reggio" del 11-02-2009)

Argomenti: Cina Usa

di Michela Scacchioli «Punture di spillo per tornare a correre» La ricetta di Federico Rampini, ieri in città «Se il sistema è indolente si può agire dal basso» Credere negli italiani. Sfruttare le nuove opportunità. Imparare la matematica come gli indiani. Insistere sulla meritocrazia nella scuola. Attirare gli immigrati di talento. Investire nella formazione. Queste sono solo alcune delle «Centomila punture di spillo» capaci di risvegliare il nostro Paese e spingerlo a cambiare rotta. La ricetta è quella fornita dal giornalista di Repubblica Federico Rampini - ieri pomeriggio a Reggio per presenziare nell'aula magna dell'università a un incontro dedicato alle città e alla globalizzazione - che ha dato alle stampe un libro scritto assieme a Carlo De Benedetti e a Francesco Daveri, intitolato, appunto, «Centomila punture di spillo. Come l'Italia può tornare a correre». O quantomeno, a provarci. Rampini, secondo lei l'Italia può davvero tornare a correre? «L'Italia può tornare a correre se ha chiaro qual è il nuovo mondo che verrà fuori. Un nuovo mondo fatto di Paesi emergenti quali la Cina e l'India. Un nuovo mondo in cui la finanza conterà di meno, e dove il nostro "know how" avrà finalmente più spazio, dove le nostre regole non saranno più un peso né un handicap ma piuttosto una chiave di successo». E quali sarebbero allora le tematiche clou? «La tutela dell'ambiente, la salute del consumatore, la qualità degli alimenti. Basti pensare all'effetto traumatico che ha avuto sui cinesi lo scandalo del latte alla melanina: centinaia di consumatori asiatici a cui noi, invece, siamo in grado di fornire risposte perché più evoluti su certe questioni». Va bene, ma chi è che deve fare queste scelte? «I cambiamenti devono venire dal basso. Dai genitori, dagli studenti, dalle associazioni, dalle micro-organizzazioni. Non solo dai governi oltre che dalle classi dirigenti. Siamo noi, uomini e donne in cerca del proprio futuro, che come tante "punture di spillo" possiamo agire per scuotere un sistema politico e produttivo a volte un po' indolente». A proposito di sistema produttivo nazionale: lei negli ultimi cinque anni ha vissuto in Cina. Che tipo di idea si è fatto sulle imprese italiane che vi sbarcano? «Il tipo di imprenditoria che arriva oggi è molto diverso rispetto a quello di cinque anni fa. Le aziende italiane erano molto più indietro e giocavano molto più in difesa rispetto a oggi. Col tempo, è partita una corsa al recupero, e l'immagine stessa dell'Italia in Cina è assolutamente cambiata. In meglio». Com'è secondo lei il «cielo sopra l'Italia»? «Scuro, molto scuro. Denso di nubi, plumbeo. Credo tuttavia che sia necessario spingere lo sguardo oltre la tempesta. Il "cielo sopra l'Italia" è una metafora che utilizzo per parlare del mondo che verrà, e che può fornire la descrizione dei nuovi rapporti di forza». Rapporti di forza tra chi? «Tra il nostro Paese e le nuove potenze economiche, ad esempio. Penso al "Bric" - vale a dire Brasile, Russia, India e Cina- che può fare paura perché sfide e problemi mai incontrati prima ora chiedono una soluzione». E poi? «Rapporti di forza nei percorsi di studio che fanno i giovani. Per i nostri ragazzi oggi non sapere l'inglese è una mancanza fatale. Peraltro, l'inglese non basta neanche più. Sarebbe necessario che i nostri figli imparassero anche una seconda lingua, tipo cinese, arabo o russo. Occorre una pianificazione specifica dei propri percorsi formativi». Lei parla spesso di meritocrazia... «Lo spirito asiatico si caratterizza in maniera molto seria per un'accettazione della meritocrazia». Un esempio? «In Italia esiste un diritto alla promozione scolastica che sfiora il 90%. In Cina si tratta di una fatica, oltre che di una vera e propria conquista. E non esiste un Tar al quale i genitori possano rivolgersi quando un figlio viene bocciato...». Secondo lei, bisogna «imparare la matematica come gli indiani»? «Come gli indiani, certo, ma anche come i finlandesi. Non è affatto un caso che i Paesi del nord Europa siano i meno timorosi della globalizzazione in atto». Su questo fronte l'Italia com'è messa? «Piuttosto malaccio, assieme ai francesi». Lei dice che le punture di spillo devono arrivare anche e soprattutto dal basso. Ebbene, provi a fornire una mini-ricetta. Cosa devono fare in primis le famiglie italiane? «Riscoprire la meritocrazia e non avere più indulgenze. Soprattutto: spingere i figli fuori casa il più presto possibile. I giovani? «Studiare sodo, e sperimentare un periodo della propria vita all'estero». Le imprese? «Puntare sulla formazione interna». Sì, ma lo si ripete da anni... «Il miracolo indiano non è il frutto dei soli politecnici d'avanguardia. C'è sotto un humus molto più sofisticato che investe proprio nella formazione interna».

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La Cina IN VIAGGIO (sezione: Globalizzazione)

( da "Manifesto, Il" del 11-02-2009)

Argomenti: Cina Usa

La Cina IN VIAGGIO IL SOFT POWER DI PECHINO OLTRE L'AFRICA Il vento gelido della crisi e le minacce di protezionismo in aumento spingono all'offensiva diplomatica i vertici cinesi. Dopo il tour in Europa del premier Wen, il presidente Hu torna nel continente nero mentre il futuro capo dei capi, Xi Jinping, visita l'America Latina. In gioco la costruzione di nuove alleanze per contrastare la recessione globale e riscrivere le nuove regole Angela Pascucci Grande via vai, nella diplomazia cinese. E' appena terminato il grande «tour della confidenza» del premier Wen Jiabao in Europa, che già riparte il capo dei capi, Hu Jintao, per un nuovo giro. Prima tappa Arabia saudita, e poi di nuovo l'immancabile visita di Capodanno in Africa: stavolta Mali, Senegal, Tanzania, Mauritius. Ma non basta. I tempi difficili suggeriscono un'offensiva ad ampio raggio. Ed ecco allora decollare verso l'America latina, negli stessi giorni, ben altri due alti ranghi, in una rara doppietta. Il vice-premier Hui Liangyu è già in Argentina, da dove si dirigerà poi verso l'Ecuador, le Barbados e la Bahamas. Più impegnativo il viaggio del vice presidente Xi Jinping, che dopo la Giamaica visiterà la Colombia, il Venezuela, il Brasile e il Messico. Un viaggio che è anche un farsi le ossa sulla scena internazionale, per il prossimo capo designato della leadership cinese, colui che, come è già scritto nel gran libro del Pcc, nel 2012 assumerà le cariche di segretario del partito, di presidente e di capo della Commissione militare centrale. La nuova «via della seta» è sempre molto trafficata, i vertici cinesi sono tra i più mobili del mondo, ma non c'è dubbio che questa recente frenesia è dettata dal momento critico, dal fiato gelido della crisi che sta rallentando gli spiriti animali dell'economia cinese e dal vento contrario del protezionismo che comincia a soffiare con una forza minacciosa mai sperimentata prima dalla Cina fabbrica del mondo, trituratrice di record economici, pure avvezza alle critiche mondiali per le sue pratiche competitive. Probabilmente nessun paese rischia quanto la Cina, se le barriere del «buy American» dovessero innalzarsi davvero e far proseliti con altri «buy». Ed ecco allora la macchina da guerra cinese in movimento, per contrastare i cattivi spiriti. Il «la» lo ha dato il premier Wen al Forum economico mondiale di Davos: «La crisi finanziaria globale è una sfida per il mondo intero. Confidenza, cooperazione e responsabilità sono fondamentali per superare la crisi». E forse per la prima volta Pechino entra davvero in campo per esercitare il proprio «soft power», termine di conio americano e tagliato sulla misura Usa, che sempre più spesso ormai viene lanciato come una sfida contro la diplomazia dell'antico Regno di Mezzo, il più delle volte per sottolinearne la debolezza. L'intento «soft» lo rivelano soprattutto le tappe africane. Certo, il petrolio dominerà i discorsi in Arabia saudita, la maggior fonte di approvvigionamento della Cina. Ma gli altri paesi non offrono granché quanto a materie prime strategiche e risorse energetiche. E così i media ufficiali cinesi possono dire che, al cuore degli interessi di Pechino, anche in un momento così difficile, c'è «l'amicizia, la cooperazione», l'onorare gli impegni presi «di sostenere lo sviluppo dei paesi africani e incoraggiare le compagnie cinesi affinché continuino ad investire e fare affari in Africa». Certo, la cooperazione africana non è tutta rose e fiori (si veda l'articolo a fianco) ma questi intenti non sembrano poco, nel momento in cui la liquidità globale si prosciuga e sempre meno ne arriva in un continente sfruttato a sangue, da tutti. L'America latina offre un'altra faccia, ma della stessa medaglia. Nel vecchio «cortile di casa» degli Usa la questione geopolitica è più acuta e al tempo stesso più complessa, e va oltre i benefici economici, pur importanti in questo momento difficile. La Cina è oggi il terzo partner commerciale della regione, con un volume di scambi che ha superato i 100 miliardi di dollari, ma in definitiva dell'export totale latinoamericano, 715 miliardi di dollari, solo 51 - il 7% - sono diretti verso la Cina mentre gli investimenti diretti cinesi nella regione alla fine del 2006 non raggiungevano i 23 miliardi di dollari. L'interesse, su entrambe le rive del Pacifico, è soprattutto quello di differenziare: gli approvvigionamenti, i mercati, ma anche le sponde e le alleanze politiche. Anche se Pechino non ama gli abbracci troppo entusiasti in nome dei comuni intenti politici. Quando a settembre del 2008 il presidente venezuelano Hugo Chavez è tornato a Pechino, proclamando ancora una volta il suo maoismo, i vertici cinesi hanno preso le distanze. Il che non ha impedito certo la firma di importanti accordi economici riguardanti soprattutto il petrolio venezuelano, che oggi al 60% viene esportato negli Stati uniti ma che Chavez si è impegnato a far affluire in sempre maggiori quantità verso la Cina. Tuttavia, a riprova dell'interesse crescente per la regione, nel novembre scorso la Cina ha diffuso il suo primo Libro bianco sull'America latina e la regione caraibica nel quale si premette a chiare lettere che «il mondo oggi sta subendo una grande trasformazione» e «il movimento verso la multi polarità è ormai irreversibile». Pare dunque sempre più chiaro che per la Cina la sua «pacifica ascesa» verso «un mondo più armonioso» comporta quanto meno un ridispiegarsi delle linee di forza globali. Per Pechino non si tratta più ormai solo di avere paesi «amici» che col loro voto le facciano passare gli esami della Commissione Onu per i diritti umani, come è avvenuto lunedì a Ginevra dove, contro le dure critiche partite dall'Europa e dall'Australia, si sono schierati, fra gli altri, Cuba, Zimbabwe, Indonesia, Venezuela, Ecuador, Argentina, e Bolivia. La crisi che infuria ha alzato la posta ben oltre. L'esordio della presidenza Obama è stato scioccante, per la Cina, tra accuse di manipolazione dello yuan, avvertimenti che la nuova Amministrazione non baderà solo ai legami economici e minacce protezionistiche. Il primo viaggio della neo segretaria di stato Hillary Clinton in Asia orientale, la prossima settimana, dirà quanto Pechino debba preoccuparsi. Ma è evidente che le trasformazioni si vanno accelerando. Così in ballo ci sono anche le alleanze al prossimo G20, i negoziati sulla riduzione delle emissioni, la riscrittura delle regole di funzionamento dell'economia globale. In un'intervista al Financial Times (2 febbraio) il premier Wen Jiabao ha detto chiaramente che la Cina non userà le sue ingenti riserve valutarie per ricapitalizzare le istituzioni finanziarie, in particolare il Fondo monetario, a meno che le sue regole non vengano riscritte, a cominciare dai diritti di voto dei paesi in via di sviluppo, che dovranno avere un peso maggiore.

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Ieri Roma, oggi Venezia: il cittadino onorario Dalai Lama infiamma Pechino (sezione: Globalizzazione)

( da "Manifesto, Il" del 11-02-2009)

Argomenti: Cina Usa

CINA Il ministero degli esteri cinese contro l'Italia, la Farnesina ribadisce: sosteniamo la politica di una sola Cina, ma qui i comuni sono autonomi Ieri Roma, oggi Venezia: il cittadino onorario Dalai Lama infiamma Pechino Orsola Casagrande VENEZIA Il quattordicesimo Dalai Lama Tenzin Gyatzo arriva in una Venezia sommersa dall'acqua per ricevere la cittadinanza onoraria mentre la Cina fa sapere che il conferimento della cittadinanza di Roma al leader spirituale tibetano «offende il popolo cinese» e rappresenta «una interferenza negli affari interni di Pechino». La portavoce del ministero degli esteri cinese, Jian Yu, non usa mezzi termini nella conferenza stampa tenuta proprio a Pechino. Il monito all'Italia è di «prendere immediate misure» per porre rimedio al danno apportato alle relazioni tra i due paesi. «Le parole e le azioni del Dalai Lama - ha detto Yu - dimostrano che non è solo una figura religiosa, ma un uomo politico impegnato in attività secessioniste con la scusa della religione». La Farnesina ha già replicato, ribadendo il «fermo sostegno alla politica di una sola Cina» ma facendo notare a Pechino che i comuni, in Italia, sono autonomi e indipendenti dal governo. In un simbolico botta e risposta, il Dalai Lama a Venezia ha sottolineato che «le autorità comuniste cinesi hanno una visione estramemente restrittiva e miope e considerano il popolo, la cultura e la religione del Tibet come un pericolo per la Cina e stanno per questo compiendo un grande sforzo per eliminarle». Ma, ha aggiunto «noi diciamo che abbiamo bisogno di una autonomia speciale per il Tibet» e ha concluso che in Tibet è in atto «una sorta di genocidio culturale nei confronti dei tibetani. Stiamo attraversando un periodo tragico, continuate a darci ogni tipo di sostegno e appoggio». Il Dalai Lama si è detto «un po' spaventato dall'acqua alta: non so nuotare e ho avuto paura nei trasferimenti in motoscafo». Ride ma subito torna a parlare del suo popolo. Ricordando la rivolta dei monaci dello scorso anno, dice di aver avuto la sensazione di «non poter fare nulla» e ribadisce che «anche in questi giorni si susseguono arresti tra i monaci, le persone spariscono o vengono picchiate, vengono spezzate loro le gambe e le braccia. In Tibet rimane vietato aprire scuole tibetane». Il sindaco di Venezia Massimo Cacciari, nel conferire la cittadinanza al Dalai Lama, ha ricordato che «il Tibet non è soltanto la terra avvolta in un'aura quasi mitica, oggetto di nostalgia di tanti intellettuali dell'Occidente, ma ancor di più un paese che da sempre lotta per l'indipendenza, contro paesi vicini o potenze coloniali; una lotta che si è fatta più dura e più aspra dopo l'invasione cinese del 1950, nonostante le rivolte popolari e il sostegno alla causa tibetana della più larga parte dell'opinione pubblica mondiale: il conferimento della cittadinanza onoraria - ha detto Cacciari - è l'appoggio che Venezia dà a questa lotta per l'indipendenza». Quindi il sindaco ha sottolineato come il Tibet sia «ancora di più di questa secolare testimonianza di volontà di libertà e di autodeterminazione. Rappresenta una grande tradizione spirituale, cui il Dalai Lama appartiene e di cui è guida, che può essere comparata alle più alte testimonianze della spiritualità dell'Occidente, e dalla quale l'Italia ha molto da imparare». Cacciari si è soffermato su una parola sanscrito-tibetana, cara alla religione buddhista, traducibile con «pietà»: «non un vago buon sentimento - ha detto - un "buon cuore a buon mercato", bensì il prodotto di una meditazione, di uno studio, di un'ascesi, frutto di una lotta contro le illusioni. E la prima illusione - ha aggiunto - è il nostro io, l'egoismo che ci domina, errore fondamentale da cui dobbiamo liberari».

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Gm licenzia un impiegato su sette e taglia i salari A gennaio la Cina supera gli Usa per auto vendute (sezione: Globalizzazione)

( da "Messaggero, Il" del 11-02-2009)

Argomenti: Cina Usa

Mercoledì 11 Febbraio 2009 Chiudi Gm licenzia un impiegato su sette e taglia i salari A gennaio la Cina supera gli Usa per auto vendute

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ROMA - Maxi ridimensionamento in casa General Motors: il primo produttore automobilistico statuniten... (sezione: Globalizzazione)

( da "Messaggero, Il" del 11-02-2009)

Argomenti: Cina Usa

Mercoledì 11 Febbraio 2009 Chiudi ROMA - Maxi ridimensionamento in casa General Motors: il primo produttore automobilistico statunitense, alle prese con una delle più gravi crisi di tutti i tempi, ha deciso di tagliare di 10.000 unità il numero dei propri impiegati in tutto il mondo. I colletti bianchi saranno in pratica decimati perché passeranno da 73 mila a 63 mila con una riduzione del 14%: un impiegato ogni 7 perderà il posto. E in gran parte non si tratterà di esodi volontari ma di veri e propri licenziamenti. Non solo. La Gm ha anche annunciato una consistente riduzione salariale per i propri dipendenti, che in alcuni casi arriverà fino al 10%. Un provvedimento che arriva dopo l'annuncio che l'amministratore delegato Richard Wagoner lavorerà per un dollaro l'anno fino a quando la Gm non sarà in grado di restituire il prestito del governo. Le mosse annunciate rientrano nel piano di ristrutturazione che il gruppo ha messo in atto per aumentare la propria solidità e poter ricevere il pacchetto miliardario di aiuti pubblici. Il piano di ristrutturazione deve essere presentato entro il 31 marzo, ma un primo rapporto sul suo stato dell'arte è fissato per il 17 febbraio. Ancora non è stato fornito alcun dettaglio circa i tagli nei diversi Paesi, ma si sa solo che negli Stati Uniti saranno soppressi 3.400 posti dei 29.500 esistenti. «La maggior parte di uscite dovranno avvenire da qui alla fine di aprile», ha sottolineato un portavoce del colosso automobilistico di Detroit. Intanto ieri si è saputo che per la prima volta nella storia dell'industria automobilistica mondiale nel mese di gennaio 2009 sono state vendute più auto in Cina che negli Stati Uniti. Secondo i dati diffusi da Dong Yang, vicedirettore della China Association of Automobile (Caam), il mese scorso in Cina sono state vendute 735 mila vetture contro le 657 mila degli Usa (secondo stime Autodata). Gli analisti avvertono tuttavia che il sorpasso potrebbe essere temporaneo, perché in gennaio gli Usa risentono di un calo fisiologico delle vendite nel dopo-Natale, mentre in Cina le festività del Capodanno Lunare provocano l' effetto opposto. R.e.f.

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CRESCITA SI', CON SQUILIBRIO (sezione: Globalizzazione)

( da "Corriere del Mezzogiorno" del 11-02-2009)

Argomenti: Cina Usa

Corriere del Mezzogiorno - BARI - sezione: 1PAGINA - data: 2009-02-11 num: - pag: 1 categoria: REDAZIONALE MANOVRE ANTICRISI CRESCITA SI', CON SQUILIBRIO di FABIO DEL PRETE I neuropsichiatri, nascondendo una triste realtà sotto un'etichetta neutrale e indecifrabile, la chiamano sindrome o disturbo bipolare. Fuor di melliflua metafora, è psicosi maniaco-depressiva: sconfortanti abbattimenti alternati a periodi di esaltazione maniacale dell'umore. In questa turbolenta fase dell'evoluzione economica mondiale, io passo da momenti di sereno ottimismo confidente nelle capacità di dominio degli eventi dei nostri e degli altrui governanti allo sconforto più nero considerando inevitabile il precipizio sul bordo del quale ci stiamo avventurando, con l'aggravante di trovarmi in un'età che non concede più grandi energie di ripresa. Per fortuna, capita di trovare stimoli di riflessione, talvolta, nella laica preghiera mattutina di lettura dei giornali. Nel suo contributo domenicale al Corriere Galasso scrive che «questi mesi sono decisivi per il Mezzogiorno ancor più che per il paese tutto» e che le Regioni e le amministrazioni del Sud farebbero bene «oltre a sollecitare Roma sulla strada di una pertinente politica di sviluppo per il Sud» ad assumerne «per conto loro i principii e l'attuazione», sul presupposto che la politica anticrisi possa «innescare … un meccanismo virtuoso di sviluppo» e, questo, per la ragione sostanziale che lo sviluppo è ancora oggi l'esigenza fondamentale del Mezzogiorno. Nell'editoriale del Corriere della Sera nello stesso giorno (coincidenza?) Monti mi conforta suggerendo che è a Schumpeter che bisogna chiedere ispirazione, altro che Keynes! Approfittare della «distruzione creatrice » e non puntellare con costose stampelle industrie più o meno decotte su mercati saturi e obsoleti; costose per due motivi: primo perché le paghiamo noi, secondo perché, abortendo le opzioni innovative, si pregiudica la sorte delle generazioni future! Una politica di sussidiamento del sistema è possibile solo per via di indebitamento e sarebbe insensato illudersi di rimediare al caos generato dall'incontinenza debitoria facendo altri debiti! L'ipotesi keynesiana auspicava negli anni '30 effetti benefici da un finanziamento in deficit delle politiche attuate in un'economia incomparabilmente più chiusa di oggi: non può certamente funzionare altrettanto bene in un contesto di globalizzazione, specie se, ahimè, gli Stati di fronte alla crisi si lasciano sempre più tentare dal protezionismo e dall'autarchia. Se ogni governo volesse (invano) dimostrarsi più prodigo del suo vicino, si aprirebbe la strada all'inflazione, i mercati finanziari diventerebbero sempre più volatili e perderebbero ancor più la loro naturale funzione di finanziatori dello sviluppo. Ridurre il deficit, invece, solleciterebbe il risparmio e questo, invece che tramutarsi in supplemento di spesa (come vorrebbe il keynesismo), una volta superate le ovvie diffidenze, tornerebbe a finanziare il sistema produttivo proprio in una fase di fondamentale rinnovamento merceologico e tecnologico. Naturalmente, questo non è gratis: chiusure, cassa integrazione, e, su un altro piano, ripensamento dello stato giuridico degli organismi bancari e finanziari con probabili perdite in conto capitale per molti. Ma si cresce necessariamente attraverso squilibri. L'importante è conoscerne la direzione, approfittarne per salire qualche gradino più in alto e saper distinguere tra obiettivi di breve e di lungo periodo.

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Gm licenzia 10mila colletti bianchi La Cina diventa il primo mercato mondiale (sezione: Globalizzazione)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 11-02-2009)

Argomenti: Cina Usa

Il Sole-24 Ore sezione: SYSTEM data: 2009-02-11 - pag: 3 autore: Gm licenzia 10mila colletti bianchi La Cina diventa il primo mercato mondiale General Motors ridurrà la forza lavoro di 10mila unità fra i colletti bianchi. La casa automobilistica sottolinea che taglierà i compensi di impiegati ed executive del 3-10 per cento. Negli Usa Gm eliminerà 3.400 posti. I tagli annunciati ieri, che saranno effettuati entro il 2009, rappresentano il 14% del totale dei salariati Gm. Intanto,secondo l'Associazione cinese dei costruttori di auto,in gennaio la Cina ha scavalcato gli Stati Uniti come primo mercato mondiale, con 735mila auto vendute contro le 657mila degli Usa. (Nella foto la preparazione dello stand di Gm al Salone di Bruxelles) REUTERS

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La morte in piazza (sezione: Globalizzazione)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 11-02-2009)

Argomenti: Cina Usa

Il Sole-24 Ore sezione: SYSTEM data: 2009-02-11 - pag: 8 autore: La morte in piazza L'augurio che tutti possiamo farci è che, d'ora in poi, il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi diventi l'alfiere della battaglia mondiale contro la pena di morte. Luciano Dissegna Romano d'Ezzelino (Vi) S ulla moratoria della pena di morte l'Italia è stata in prima fila. Per questo non comprendo l'argomento secondo il quale un eventuale decreto pro-Eluana avrebbe violato la sacralità di una sentenza passata in giudicato: quella, appunto, che s'intende superare con la richiesta di sospendere le esecuzioni capitali già sentenziate. Quanto all'agenda del presidente Berlusconi, spero solo trovi il tempo di una riflessione su tempi e modi del suo intervento nella tragica vicenda di Eluana: era lui, in campagna elettorale, che aveva vantato l'"anarchia etica" del centro-destra, significando più che una rispettabile libertà d'opinione, un'autentica indifferenza verso temi che poi ha verificato quanto (ovviamente) stiano a cuore all'opinione pubblica. Da settimane il ministro Sacconi si era impegnato con determinazione per cambiare il corso, ormai segnato,della vicenda: non ho capito perché il Governo abbia deciso di intervenire in articulo mortis. A meno che altrefosserolemotivazioni. • Mondo globale Se è vero che la crisi proviene da un cattivo sviluppo della globalizzazione, è altrettanto vero che soltanto nell'ambito della globalizzazione, attraverso la cooperazione di tutti i Paesi, se ne può uscire. Se eliminiamo la globalizzazione, che prospettiva ci resta? Il feudalesimo! Ecco, è questo che certi partiti politici vorrebbero attuare. Lettera firmata I tempi dell'Istat L'articolo«I tempi di reazione della statistica», pubblicato sul Sole 24 Ore del 6 febbraio, contiene alcune imprecisioni. Innanzitutto, l'inserimento nel paniere dell'Istat dei film in Dvd è avvenuto in un quadro d'espansione del mercatoe non, come erroneamente sostiene l'autore,in una situazione nella quale «il mercato è maturato iniziando la sua discesa, in termini di consumi e di prezzi». Il "paradosso" (riprendendo il titolo della rubrica in cui è stato pubblicato l'articolo)non risiede dunque nei "tempi di reazione della statistica", quanto nel fatto che al giornalista sia sfuggito il Rapporto 2008 sullo stato dell'editoria audiovisiva in Italia, pubblicato dall'Unione italiana editoria audiovisiva (Univideo) associataa Confindustria. Nel rapporto si sottolinea che il calo dei consumi riguarda il noleggio di film Dvde non certo la vendita, cresciutaa tassi significativi negli ultimi anni. Anche l'altro esempio richiamato per sottolineare l'"endemico" ritardo dell'Istat nel recepirei cambiamenti del mercatoè inesatto.L'autore cita,infatti, l'uscita dal paniere del 2007 dei film in cassetta, mentre si trattava delle Vhs da registrare. Patrizia Cacioli Direttore della comunicazione Istat D al Rapporto annuale Univideo emerge che nelle prime 22 settimane del 2008 le vendite di dvd sono calate del 10,6%in termini di volumi e dell' 8,9% per fatturato (nello stesso periodo il giro d'affari del blu-ray è aumentato del 34%). Nel 2007, invece, le vendite di Dvd sono cresciute del 3% a 466,5 milioni, un trend molto diverso da quello del 2003, quando in piena espansione il mercato aumentava del 59,6%, senza che la statistica ne prendesse atto. ( g. bal.)

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di CRISTIANO BENDIN PRIMA ha visitato le aule da poco restaurate di palazzo Be... (sezione: Globalizzazione)

( da "Resto del Carlino, Il (Ferrara)" del 11-02-2009)

Argomenti: Cina Usa

FERRARA CRONACA pag. 8 di CRISTIANO BENDIN PRIMA ha visitato le aule da poco restaurate di palazzo Be... di CRISTIANO BENDIN PRIMA ha visitato le aule da poco restaurate di palazzo Bevilacqua Costabili, sede della facoltà di Economia. Poi, assieme al Rettore Patrizio Bianchi, amico ed ex allievo, ha bevuto un caffè alle macchinette automatiche. Infine, in un'aula magna troppo piccola per contenere tutti, ha tenuto la sua lezione di economia da prof' d'eccezione parlando di Crisi e rinascita'. Si è articolato così il pomeriggio ferrarese di Romano Prodi, in città per lo Iuss day, la giornata dedicata alla promozione dell'Istituto universitario di studi superiori. Un tema di drammatica attualità, quello trattato dall'ex premier, che ha ricostruito la genersi della crisi finanziaria che sta contagiando tutto il mondo dopo lo scoppio della bolla immobiliare americana, la cartolarizzazione del credito e la diffusione dei titoli tossici nel sistema finanziario globale. «DIETRO questa situazione ha spiegato il professore bolognese c'era la convinzione diffusa che il mercato si sarebbe aggiustato e regolato da solo». Gravi, secondo Prodi, le colpi di chi avrebbe dovuto regolare e sorvegliare: «Le società di rating ha detto avevano valutato con la tripla A' le obbligazioni di Lehman Brothers: com'è stato possibile?». E pre uscire dalla crisi? «Bisogna evitare le tentazioni protezionistiche ha risposto Prodi agire presto sul recupero dei poteri d'acquisto e promuovere organi di sorveglianza che non chiudano gli occhi». Chi in questo momento si deve muovere con la maggiore cautela, secondo l'ex premier, sono i paesi più indebitati, a cominciare dall'Italia: «Quando ho aperto il portone di Palazzo Chigi ha raccontato ho dovuto pagare 71 miliardi di euro di interessi. In una situazione normale sarebbero stati 35, e tanti fondi avrebbero potuto sostenere la ricerca e l'Università, le imprese, le famiglie». Una situazione dalla quale si può uscire «o con una mega tassazione di colpo o adottando la strategia della formichina', strada che noi preferiamo». Decisivo, secondo il professore, il ruolo della «vecchia Europa», patria della dottrina sociale di mercato europea e delle politiche di welfare. «Lo stesso Economist ha sottolineato continua a parlare di intervento pubblico indispensabile». Così come sarebbe importante una «nuova Bretton Woods», in grado di rivedere le regole generali del mercato «altrimenti ha ammonito tra 15 anni ci ritroveremo in mezzo ad un'altra crisi». SUGLI aiuti al settore auto, Prodi non ha manifestato grande entusiasmo: «Non vedo ragioni specifiche per sostenere questo settore piuttosto che altri ma gli incentivi agli acquisti possono andar bene. Occhio però alle spinte protezionistiche: meglio sarebbe coordinare interventi a livello europeo». Infine, dopo una panoramica sulla situazione economica Usa e asiatica, un monito ai Grandi: «Il G8 senza la Cina non serve a niente e occhio ai controllori statali quando la crisi è ormai internazionale».

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ROMA - In ordine sparso e con obiettivi diversi. I piani anti-crisi varati dai pr... (sezione: Globalizzazione)

( da "Messaggero, Il" del 11-02-2009)

Argomenti: Cina Usa

Mercoledì 11 Febbraio 2009 Chiudi di UMBERTO MANCINI ROMA - In ordine sparso e con obiettivi diversi. I piani anti-crisi varati dai principali paesi europei hanno in comune solo l'urgenza con cui sono stati approvati o solo annunciati. Per il resto ogni capitale, e gli Usa non fanno eccezione, si è mossa guardando ai propri interessi. Niente coordinamento, insomma. Tant'è che al momento solo Italia e Germania hanno realmente varato le misure per sostenere l'economia reale, mentre gli altri sono sostanzialmente fermi alle dichiarazioni di principio. Se si escludono ovviamente gli interventi urgenti "salva banche". Gli Usa sono un caso a parte. Perché se è vero che Bush aveva già messo in campo qualcosa come 675 miliardi di dollari, è altrettanto vero che Obama ha fatto fatica a far approvare quello aggiuntivo da circa 838. E che in ballo per salvare il sistema finanziario ci sono altri 1.000 miliardi di dollari. Del resto le "ricette" per far fronte alla recessione si intrecciano, si contrappongono, in attesa che la fiducia, merce rara, ritorni a far capolino in un contesto congiunturale difficile. E che lo spettro del protezionismo non si allunghi minaccioso sull'economia globalizzata. Londra per prima ha concentrato gli sforzi per "scongelare" un mercato del credito al collasso. Parigi, Roma e Francoforte hanno invece scelto un mix di stimoli (bonus per l'auto, sostegni sociali, interventi per le infrastrutture) per centrare più traguardi. Focalizzate ad arrestare l'emoraggia di posti di lavoro, le mosse di Madrid. Di grande respiro ed ampiezza, anche in considerazione del fatto che la crisi parte proprio da qui, il maxi piano americano. L'Italia, a dire il vero, è stato uno dei primi Stati membri della Ue a dotarsi di misure volte a sostenere i redditi e soprattutto i consumi dal lato della domanda. Dal bonus straordinario per le famiglie fino a mille euro, agli interventi per calmierare i mutui a tasso variabile. Dal Cipe è arrivato poi il via libera a circa 20 miliardi di investimenti in grandi opere, mentre nel complesso la manovra del governo muoverà un volume di risorse, secondo Berlusconi, pari a 80 miliardi di euro. Circa 40 nei prossimi 3 anni. Accanto alla social card, per aiutare pensionati e famiglie, sono arrivati anche gli incentivi per auto, mobili, elettrodomestici: misure per 2 miliardi di euro. Sulla stessa linea anche il piano tedesco che, come l'Italia, mira a sostenere la domanda interna e il brusco calo di quella estera. Roma, al pari di Berlino, paga soprattutto la "crisi degli altri". Ma l'Italia ha un sistema di banche più solido e una forza nel manifatturiero che la espone meno degli altri paesi del G-7 allo tsunami finanziario. Imponente comunque lo sforzo tedesco. Basti pensare ai 500 miliardi stanziati per il sistema bancario colpito dal virus subprime. Per sostenere la domanda la Germania ha poi approvato un piano da 73 miliardi, che si articola in due anni. La parte del leone la fanno gli investimenti pubblici: 18 miliardi per scuole, strade e banda larga. Ma ci sono anche tagli fiscali come l'aumento della "no tax area", sussidi per la rottamazione delle auto, sostegni alle famiglie con i bambini e interventi per favorire i crediti alle imprese. Meno sostanzioso, almeno sulla carta, il piano francese: 26,5 miliardi, pari all'1,3% del prodotto interno lordo nazionale, che include investimenti nel settore ferroviario ed energetico, della difesa e della ricerca. Si tratta, comunque, per ora solo di annunci. Sono previste anche misure a sostegno dell'industria dell'auto, con incentivi alla rottamazione per complessivi 6 miliardi. Aiuti, anche questi solo annunciati, a sostegno delle divisioni finanziarie di Renault e Peugeot. Londra è alle prese più degli altri con il fallimento di mezzo sistema bancario. Per questo oltre a nazionalizzare istituti del calibro di Rbs o salvare Northern Rock, cerca di sostenere le imprese a cui sono state chiusi i rubinetti dei finanziamenti. In ballo circa 20 miliardi di sterline, cioè di 22 miliardi di euro. Tre, in sostanza, le modalità d'intervento: lo Stato garantirà i prestiti a breve delle banche alle imprese fino ad un massimo di 10 miliardi di sterline e per investimenti a lungo termine: sostegni alle pmi ritenute strategiche. Pochi effetti ha avuto invece il taglio dell'Iva, che si è rivelato un vero flop. La Spagna di José Luis Zapatero ha invece annunciato interventi per 41 miliardi in tre anni. L'obiettivo è creare posti di lavoro: 300 mila in 3 anni.

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Tremonti: gli aiuti? Legati all'occupazione (sezione: Globalizzazione)

( da "Corriere della Sera" del 11-02-2009)

Argomenti: Cina Usa

Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Economia - data: 2009-02-11 num: - pag: 30 categoria: REDAZIONALE La ricetta Ue Il ministro dell'Economia: il protezionismo è un male ma non si può essere mercatisti con i fondi pubblici Tremonti: gli aiuti? Legati all'occupazione La Kroes contro Parigi sui prestiti auto. L'Ecofin: regole comuni sui titoli tossici e bad bank Dazi all'import di tondini dalla Cina. La lettera Eni sul gasdotto. Fiducia sul maxiemendamento al milleproroghe DAL NOSTRO INVIATO BRUXELLES - Nello scontro in corso in Europa sull'uso degli aiuti di Stato per fronteggiare la sempre più preoccupante crisi economico-finanziaria, il governo italiano si è schierato a favore dei sostegni alle imprese condizionati dall'impegno di evitare licenziamenti. Lo ha chiarito il ministro dell' Economia Giulio Tremonti, al termine della riunione a Bruxelles con i colleghi dell'Ecofin, incentrata sulle perdite delle banche europee coinvolte nelle speculazioni sui titoli tossici degli Stati Uniti e in cui sono emersi dissensi sui finanziamenti pubblici anti-crisi per l'industria francese dell'auto fondati sulla tutela dei posti di lavoro nazionali. «Collegare gli aiuti pubblici a protocolli sull'occupazione è molto ragionevole, morale e compatibile con la nostra politica e con gli orientamenti europei — ha affermato Tremonti —. Il protezionismo è un male, ma non si vorrà mica fare i mercatisti quando si danno gli aiuti di Stato...». Poco prima il commissario per la Concorrenza, l'olandese Neelie Kroes, aveva annunciato le sue «preoccupazioni » sulla compatibilità con la normativa Ue del sostegno pubblico all'industria francese dell'auto, condizionato dal presidente Nicolas Sarkozy all'impegno di evitare licenziamenti in Francia e delocalizzazioni delle produzioni nella Repubblica Ceca o in altri Paesi con più basso costo del lavoro. La presidenza ceca di turno dell'Ue ha accusato Sarkozy di «protezionismo» e, appoggiata dalla Gran Bretagna e altri Paesi, ha annunciato di voler sollevare il caso nel summit straordinario di fine mese sulle misure anti-crisi in Europa. Tremonti ha aperto anche sul collegamento tra aiuti di Stato e delocalizzazioni purché sia «intelligente». Ha fatto l'esempio del «compra americano », lanciato al presidente Usa Barack Obama «bilanciandolo con il rispetto delle regole del Wto». Il ministro dell'Economia, richiamando il clamoroso salvataggio con fondi pubblici della banca Northern Rock di Londra (su cui da mesi si attende la valutazione della Kroes), ha sottolineato che i «tempi complessi» hanno moltiplicato «iniziative in deroga alle norme Ue» sugli aiuti di Stato e la concorrenza per banche a rischio di tracollo e ora anche per le industrie, «pur se l'Italia non ha chiesto deroghe». La stessa Commissione ha imposto dazi temporanei ai tondini d'acciaio importati nell'Ue dalla Cina. Il presidente dell'Eni Paolo Scaroni ha chiesto con una lettera l'intervento del governo (che ha messo la fiducia sul maxi-emendamento al decreto mille-proroghe) contro la decisione della Kroes di imporre la «dismissione» del gasdotto Tag. L'Ecofin ha concordato di individuare nelle prossime settimane «principi comuni » per far salvare dai governi le banche travolte dai titoli tossici (tramite «bad bank», assicurazioni sulle perdite o un misto dei due sistemi). Tremonti ha spiegato l'allentamento delle regole anche con l'avanzata del «metodo intergovernativo» nella gestione dell'Ue, che ha portato i leader dei grandi Paesi membri a ridimensionare il «metodo comunitario» dell'euroburocrazia di Bruxelles. Il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti Ivo Caizzi

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<La crisi vista dai nostri aerei cargo: ora tutti più locali> (sezione: Globalizzazione)

( da "Corriere della Sera" del 11-02-2009)

Argomenti: Cina Usa

Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Economia - data: 2009-02-11 num: - pag: 35 categoria: REDAZIONALE Intervista Il numero uno di Dhl Europa, Price: tornerà il trasporto via terra «La crisi vista dai nostri aerei cargo: ora tutti più locali» «Ci sarà meno Cina, più Usa e Europa» «La logistica dovrà adattarsi alle economie che tenderanno a essere più "regionali" rispetto ad ora» MILANO — «Si tratta di un declino senza precedenti. Ma l'industria non va così male come si legge sui giornali». A parlare è Scott Price, amministratore delegato di Dhl Europa, il gruppo numero uno al mondo nella logistica e nelle spedizioni espresso internazionali, di proprietà della società postale tedesca Deutsche Post World Net. La logistica è una sorta di termometro dell'economia reale. «Spostando le merci da un capo all'altro del pianeta siamo nella posizione di capire meglio di chiunque altro quando comincerà la ripresa. E non sarà presto». Secondo l'americano Price, di stanza a Bruxelles, con il rilancio dell'economia («che partirà dagli Stati Uniti, la stima è verso la fine del 2009, per poi toccare l'Europa all'incirca sei mesi dopo») la globalizzazione lascerà il passo alla «regionalizzazione» e al traffico via terra. Addio globalizzazione e via alla regionalizzazione, un bel cambio per chi si occupa di spostare merci da una parte all'altra del mondo... «Il nostro è un buon business perché la logistica non ha fine. La sfida è di avere la capacità giusta nel posto giusto. La crescita passerà più via terra e meno per i cieli. Il focus nel 2009 è di investire nel giusto tipo di capacità. Abbiamo aperto a Torino un centro internazionale per il trasporto su strada, capace di gestire un traffico molto più grande di prima. Paese per paese le aziende del gruppo stanno ridisegnando la "macchina" per spostare la "capacità" nel network a seconda delle esigenze. Noi stiamo crescendo in India e Cina dove aumenteremo la capacità aerea mentre nell'Europa centrale, dalla Russia alla Turchia, potenzieremo il traffico via terra ». E tanto per far capire che ormai anche il vostro business è regionale avete deciso di chiudere negli Usa i servizi domestici? «No, nel nostro business i grandi competitor hanno ognuno un punto debole: per noi erano gli Usa. Per i purple guys (la Fed, ndr) è l'Europa, per i brown guys (Ups) è l'Asia. La debolezza è avere una quota inferiore al 10% in un continente. E il nostro "meno del 10%" negli Usa stava diventando troppo caro. Ci siamo così concentrati sul servizio internazionale liberando "capacità" da spostare nei Paesi emergenti». Questo è costato però il taglio di 10 mila posti di lavoro, avete licenziato 10 mila persone. Cosa accadrà in Europa? «Non potevamo perdere 3 miliardi di business americano senza dover ricorrere a un grosso taglio. Non è facile licenziare 10 mila persone ma bisogna pensare anche agli altri 100 mila lavoratori. In Europa abbiamo un grosso turn over e sarà quello eventualmente a non essere rinnovato. Non ci saranno tagli drammatici». C'è qualche «oasi» non colpita dalla crisi? «Nessuno escluso, perché ogni attività è collegata in qualche modo al sistema finanziario. La crescita però dipende dall'andamento dei consumi che sono in calo. Anche perché buona parte delle persone spende soldi per coprire i debiti e non per fare acquisti». Ma la caduta del petrolio almeno favorirà la ripresa? «Il greggio è sceso anche sotto i 40 dollari al barile ma non c'è compagnia petrolifera che stia investendo in nuove esplorazioni. Il petrolio deve tornare a 100-120 dollari perché i petrolieri si rimettano in moto. E fra 3-4 anni quando l'economia si rialzerà anche il prezzo del petrolio tornerà su. Crescerà di nuovo la domanda di greggio e i prezzi si alzeranno ». E cosa accadrà alle merci? «La Cina è diventata la fabbrica del mondo per la sua forza lavoro a basso costo e per il petrolio economico. Ma ora che le differenze di salario tra Europa dell'Est e Cina stanno diminuendo e con il greggio di nuovo a 100 dollari non sarà più conveniente trasferire le merci dalla Cina in Europa. Invece di un approccio globale le compagnie tenderanno, appunto, a regionalizzare le produzioni ». Antonia Jacchia Scott Price è il ceo di Dhl Express Europe con i suoi 45.000 dipendenti. Il network internazionale di Dhl collega 220 Paesi, con 285.000 dipendenti. 63,5 miliardi di euro i ricavi 2007

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BEVAGNA - L'Unione dei Comuni Terre dell'Olio e del Sagrantino si è riunita per attiv... (sezione: Globalizzazione)

( da "Messaggero, Il (Umbria)" del 11-02-2009)

Argomenti: Cina Usa

Mercoledì 11 Febbraio 2009 Chiudi BEVAGNA - L'Unione dei Comuni Terre dell'Olio e del Sagrantino si è riunita per attivare un percorso organizzativo per razionalizzare le attività di protezione civile nei comuni dell'Unione. Per questo motivo sono già stati avviati una serie di incontri con i responsabili degli enti locali e la Regione Umbria. All'incontro erano presenti la dottoressa Valeria Poggi del Dipartimento della Protezione Civile della Regione Umbria, i responsabili della protezione civile dei comuni della Unione e le associazioni di volontariato di ogni realtà territoriale . Hanno partecipato il Gruppo ECB di Bevagna, i Volontari del Soccorso di Campello sul Clitunno, il Gruppo Comunale di Protezione Civile di Castel Ritaldi, la sezione Libera Caccia di Giano dell'Umbria, il SEB di Bastardo , il Gruppo Umbria Verde di Gualdo Cattaneo, il Gruppo Comunale di Protezione Civile di Massa Martana, il Gruppo Calamità Umbra di Montefalco e il Gruppo Comunale di Protezione Civile di Trevi. L'Unione è attualmente costituita da otto municipi : Bevagna , Campello sul Clitunno , Castel Ritaldi , Giano dell'Umbria , Gualdo Cattaneo , Massa Martana , Montefalco e Trevi . In ognuno di essi è operante un nucleo di volontari che si adoperano in favore della collettività in caso di eventi naturali pericolosi per i cittadini , per le cose e per gli animali. L'obiettivo della Unione dei Comuni è quello di mettere a sistema le loro attività per poter ottimizzare gli interventi sul territorio.

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storia dello scienziato che creò una scuola - mario pagliaro (sezione: Globalizzazione)

( da "Repubblica, La" del 11-02-2009)

Argomenti: Cina Usa

Pagina XVIII - Palermo Il premio "NUOVE LETTERE" VINCONO DUE AUTORI DI DARIO FLACCOVIO STORIA DELLO SCIENZIATO CHE CREò UNA SCUOLA Il biologo palermitano, uno dei primi a lavorare negli Stati Uniti rappresenta l´epoca di un´ormai tramontata eccellenza siciliana nella ricerca Invitò numerosi Nobel in Facoltà e allo studio abbinò l´impegno politico Aderì al Pci e fu consigliere comunale a Napoli MARIO PAGLIARO a biologia e la medicina italiane hanno pagato al Fascismo un alto prezzo dovuto alla chiusura autarchica mentre nel mondo anglosassone stava per iniziare la rivoluzione della biologia molecolare; Monroy ne è consapevole: è un riduzionista convinto e con Adriano Buzzati Traverso crede che le basi della biologia dello sviluppo stiano nella chimica. Così, nel 1949 è fra i primi biologi italiani a trasferirsi negli Usa, prima per lavorare con Alfred Mirsky alla Rockefeller Foundation di New York, e poi al Marine Biological Lab di Woods Hole, in Massachusetts, centro di eccellenza della biologia marina mondiale. Lì incontrerà Erwin Chargaff, Paul Weiss, Enrico Fermi e molti altri grandi scienziati: conoscenze che gli saranno preziose dopo il 1953 quando, vinta la cattedra di anatomia comparata alla Facoltà di Scienze a Palermo, Monroy vi fonda l´omonimo Istituto intitolandolo al biologo siciliano Andrea Giardina. Nel 1955, utilizzando dei microelettrodi capaci di penetrare le singole cellule, Monroy scopre che la fecondazione delle uova del riccio di mare è dovuta al trasferimento di ioni potassio; quindi, l´anno dopo dimostra che la fecondazione in questione è associata con la sintesi proteica all´interno dei ribosomi, che si associano in poliribosomi (1962). Nel 1965, pubblica Chemistry and physiology of fertilization; seguito da Fertilization nel 1967. Da allora e fino alla sua morte nel 1986 dirigerà con Aron Moscona il giornale Current topics in developmental biology della Academic Press. A Palermo porta in cattedra alla Facoltà di Scienze, di cui è preside già nel 1955, il matematico Lucio Lombardo Radice e il padre della chimica biologica Eduardo Scarano. Vi tiene la cattedra fino al 1969 invitando a relazionare nel capoluogo siciliano i premi Nobel Salvador Luria, Edwin Chargaff, Renato Dulbecco e molti altri che poi aprono le porte dei loro laboratori ai suoi studenti. Poi, complice anche uno scandalo amministrativo che lo infastidisce (un dipendente amministrativo del suo Istituto sparisce dopo aver rubato alcune decine di milioni di lire dell´epoca), Monroy decide di trasferirsi a Napoli, dove il Cnr accetta di finanziargli la creazione di un nuovo laboratorio di embriologia. Porta con sé svariati giovani biologi siciliani e nel 1976 viene nominato direttore della stessa Stazione zoologica "Anton Dohrn" dove aveva lavorato 25 anni prima. Come Carapezza, Monroy svolse un ruolo attivo nella vita pubblica per tutta la sua esistenza. A Napoli si iscrive al Partito Comunista e diventa membro del Consiglio comunale sostenendo l´opera del primo sindaco comunista della terza città d´Italia. Nel 1980, Giovanni Giudice, il primo allievo di Monroy, ne completa l´opera a Palermo e da senatore indipendente nelle liste del Pci ottiene dal presidente del Cnr la fondazione dell´Istituto di biologia dello sviluppo. Vi entrano numerosi giovani biologi della scuola palermitana che lì metteranno a punto la prima diagnosi prenatale per la talassemia e collaboreranno alla nascita della prima bambina "in provetta" in Italia (1984). Membro onorario dell´American Academy of Arts and Sciences, Alberto Monory muore a 73 anni a Woods Hole nell´agosto del 1986. Venti anni dopo la sua scomparsa, circa 100 ricercatori sono attivi a Palermo fra il Dipartimento universitario e l´Istituto di biologia del Cnr, che oggi portano entrambi il suo nome. La Sicilia è storicamente terra di grandi scienziati: da Stanislao Cannizzaro a Ettore Majorana fino a Michele Parrinello e Napoleone Ferrara, genera talenti che si affermano in Italia e in giro per il mondo. Ma la scuola scientifica nel suo complesso rimane debole e frazionata. Nel 1981 l´immissione in ruolo degli assistenti ope legis abbasserà drasticamente la qualità del corpo docente in tutta la Sicilia. Come nel resto d´Italia, gli effetti non tarderanno a farsi sentire. Nel 2005, alla prima rilevazione della produzione scientifica fatta dalla conferenza dei rettori, Palermo è ultima con buona pace del rettore che lamenta l´esclusione dalla classifica dei libri scritti dai suoi docenti. Nel 2006, una semplice analisi dei recenti risultati di ricerca delle scuola di biologia palermitana, pur condotta con il metodo blando del Comitato di indirizzo per la valutazione della ricerca (Civr), mostra che la scuola non è stata capace di mantenere lo status impresso dal suo fondatore. La ricerca in biologia è ultima fra i 23 grandi dipartimenti universitari. D´altra parte, questo non dovrebbe sorprendere. è l´intero sistema universitario italiano che a partire dall´inizio degli anni Settanta vede degradare tanto il livello degli studi che quello dell´insegnamento. "Il mio professore di greco al liceo "Empedocle" di Agrigento", scrive Andrea Camilleri nel Meridiano Mondadori, «era diventato preside traducendo un testo dal greco al latino». Cinquanta anni dopo, all´inizio degli anni 2000, il 70 per cento dei laureati in lettere a concorso in Sicilia per ottenere l´insegnamento del latino nelle scuole superiori sono stati bocciati per non aver saputo tradurre decentemente Tacito in italiano. Ovvero, un testo per il quale il preside in questione non avrebbe probabilmente avuto bisogno di un dizionario. In breve, senza un reale cambiamento nei processi di selezione e avanzamento dei docenti universitari, nessun contributo di "grandi uomini" come Monroy potrà durare; e dunque, nessuna scuola scientifica potrà veramente svilupparsi nel Paese se, dopo il loro ritiro, il sistema legale che conduce intrinsecamente al degrado verrà lasciato in piedi. Ora, il talento scientifico è un dono largamente innato al quale una formazione superiore consente di dispiegarsi compiutamente. Ma una formazione veramente superiore va molto al di là di una discussione aggiornata dei fatti e delle teorie scientifiche vigenti. La metodologia dell´insegnamento che gli stessi educatori di Monroy o di Marcello Carapezza usavano negli anni Trenta era basata su un approccio filosofico per cui si dovevano insegnare i principi e il ragionamento scientifico, e non i soli fatti. Descrivendo la scienza reale e il ragionamento in azione con tutte le sue incertezze e passi falsi. A Palermo negli anni Settanta scrivevano di scienza e società sulle colonne de L´Ora e del Giornale di Sicilia Marcello Carapezza, Alberto Monroy, Guglielmo Benfratello e molti altri docenti. A L´Ora c´era Franco Foresta Martin che poi diventerà il caporedattore della scienza del Corriere della Sera. La vita culturale provava a riconnettersi a quella sociale. Si parlava e si leggeva diffusamente di Dna, laser, energia solare ed evoluzione: la scienza usciva dai laboratori e tornava a far parte del dibattito pubblico. Oggi esiste un consenso generale sul fatto che gli scienziati che lavorano a ricerche di vasto impatto sociale debbano attivamente impegnarsi a ingaggiare con il pubblico un autentico dibattito (cioè, non fare banale e paternalistica divulgazione). Monroy fu in grado di creare dal nulla in una città povera e marginale una scuola scientifica che si mantenne a livello internazionale fino alla sua scomparsa; raggiungendo le persone molto al di là dei limiti della propria disciplina scientifica. In questo senso, questo approccio è utile a tutti i giovani scienziati italiani che lavorano per internazionalizzare i loro laboratori e formare giovani di classe mondiale. Non sarà facile, specie per le resistenze al cambiamento poste da coloro che beneficiano lautamente del degrado. Ma porterà grandi benefici. E, soprattutto, accadrà ineluttabilmente perché globalizzazione e ipercompetizione da tempo colpiscono l´Italia, a partire proprio da Palermo e dalla Sicilia: sole di fronte alle sfide della globalizzazione. *(L´autore è ricercatore presso il Cnr)

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omaggio ai volti santi (sezione: Globalizzazione)

( da "Nuova Venezia, La" del 11-02-2009)

Argomenti: Cina Usa

Pagina 36 - Giorno/Notte Omaggio ai «volti santi» Una mostra ai Ss Giovanni e Paolo Palermo, Parigi, Venezia. Una lezione e una mostra di pittura itinerante sono in programma da sabato 14, alle 17, nella basilica dei Santi Giovanni e Paolo, sala San Tommaso. All'inaugurazione interverrà Sergio Catalano del convento domenicano parigino di Saint Jacques con il tema «Il Tuo volto io cerco». Titolo dell'esposizione: «I volti santi - Dipinti di un frate predicatore». L'autore di una ventina di opere realizzate con la tecnica a carboncino, di cui due dedicate a Venezia, è Giuseppe Damigella, docente a Palermo. Nel suo curriculum, la partecipazione al primo salone internazionale di arti plastiche e figurative a Palermo e ad Enna e l'esposizione presso il Centro Nicola Vella, Palermo-Paris. La chiave interpretativa, in bilico tra la scuola impressionista francese e il periodo guttusiano siciliano, si esprime in un'esplosione cromatica. L'evento artistico si inserisce tra le iniziative del Centro culturale San Tommaso nato lo scorso anno dall'infaticabile comunità religiosa veneziana. I padri Angelo Preda e Igor Barbini spiegano: «L'iniziativa viaggia controcorrente. Con la globalizzazione culturale e sociale la santità non è più perseguita come modello di vita; c'è il rischio di deprezzare l'iconografia sacra». Si visita fino al 24 febbraio, dalle 10 alle 12.30 e dalle 15 alle 19. (Nadia De Lazzari)

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gm riduce quadri e stipendi (sezione: Globalizzazione)

( da "Centro, Il" del 11-02-2009)

Argomenti: Cina Usa

Pagina 9 - Attualità GM riduce quadri e stipendi Se ne andranno in 10 mila. Cina primo mercato Banche, uno storico «rosso» per UBS: 19,7 miliardi ROMA. Il diario della crisi oggi passa dal settore auto a quello bancario. General Motors. Il produttore automobilistico statunitense, alle prese con una delle più gravi crisi di tutti i tempi, ha deciso di tagliare 10.000 impiegati in giro per il mondo. Ma non solo. La Gm ha anche annunciato una consistente riduzione salariale per i propri dipendenti, che in alcuni casi arriverà fino al 10%. In sostanza, il numero dei colletti bianchi del colosso auto nel mondo verrà ridotto del 14%, dagli attuali 73.000 a 63.000. Cina primo mercato. La crisi morde ma in Cina il settore auto resiste. La Repubblica Popolare ha infatti superato gli Stati Uniti per la prima volta, in gennaio, diventando il primo mercato del mondo per le automobili. Il mese scorso in Cina sono state vendute 735 mila vetture contro le 656.976 degli Usa. L'automobile è il più popolare tra gli status symbol della crescente classe media cinese, e negli anni scorsi il mercato è cresciuto a ritmi del 40-50 per cento, un ritmo impossibile da tenere a lungo. UBS, un rosso da 19,7 miliardi. Ubs, la più grande banca svizzera, chiude il quarto trimestre con un rosso da 8,1 miliardi di franchi svizzeri e annuncia in una nota una «ulteriore riduzione di personale» per il 2009. Per l'intero anno, la perdita ammonta a 19,7 miliardi di franchi ed è «riconducibile principalmente a perdite sulle posizioni di rischio in investment bank». Entro la fine dell'anno il personale della divisione scenderà a 15mila unità, esclusi i collaboratori incaricati di gestire le posizioni relative alle attività che Ubs abbandonerà. RBS taglia 2.300 posti. Royal Bank of Scotland, la banca salvata dal governo britannico, ha annunciato di voler tagliare fino a 2.300 posti di lavoro in Gran Bretagna, pari a circa il 2% della forza lavoro nel Regno Unito. I tagli, ha precisato Rbs, non interesseranno i dipendenti che lavorano a contatto con i clienti. Rbs, che a fine mese potrebbe annunciare perdite per 28 miliardi di sterline, ha già tagliato 3000 posti di lavoro nella divisione «securities».

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vendite auto, la cina sorpassa gli usa - paolo griseri (sezione: Globalizzazione)

( da "Repubblica, La" del 11-02-2009)

Argomenti: Cina Usa

Pagina 25 - Economia Vendite auto, la Cina sorpassa gli Usa Ue: no agli aiuti protezionistici francesi. E Gm taglia 10mila impiegati Dalle agenzie di rating previsioni negative su tutto il settore: "Meglio non investire" PAOLO GRISERI TORINO - Da ieri la Cina è il principale mercato mondiale dell´automobile. Pechino supera gli Usa in una gara in discesa, a chi perde meno vendite rispetto al passato recente: a gennaio 2009 gli Stati Uniti si fermano a 656 mila auto venute contro le 735 mila del mercato cinese. Naturalmente si tratta di una tendenza che potrà essere smentita tra trenta giorni: tradizionalmente le prime settimane dell´anno sono di basse vendite negli Usa mentre il Capodanno lunare cinese è normalmente destinato a far salire il numero dei clienti. Ma il principale dato su cui riflettere è il fatto che in Usa possiede un´auto l´80 per cento degli abitanti mentre in Cina la stessa percentuale scende al due. Le potenzialità di crescita, dunque, sono immense e potranno essere solo rallentate dagli effetti della crisi. Il sorpasso è comunque un dato storico anche se considerando il mercato europeo nel suo complesso, il vecchio continente supera ancora sia la Cina sia gli Stati Uniti. Ma anche l´Europa segna il passo. E comincia a dividersi in modo abbastanza evidente sulle misure da adottare per sostenere le quattro ruote. Ieri i costruttori tedeschi hanno più o meno apertamente accusato la Francia di sfruttare la crisi per attuare una politica protezionista. Nel mirino, i provvedimenti annunciati da Sarkozy: 6,5 miliardi a favore di Psa e Renault, una misura che, secondo i tedeschi, «porta a distorsioni della concorrenza che non dobbiamo autorizzare in Europa». L´allarme è stato immediatamente raccolto da Neelie Kroes, commissaria Ue alla concorrenza: «Abbiamo scritto a Parigi - ha annunciato ieri il portavoce della commissaria - per chiarire che non autorizzeremo aiuti che possano danneggiare il mercato unico». Non piace a Bruxelles la condizione posta da Sarkozy in cambio del finanziamento pubblico: l´obbligo di mantenere le produzioni in Francia. Anche con il danaro del governo non sarà comunque facile per i costruttori francesi superare la crisi: ieri il presidente di Psa, Christian Streiff ha stimato che nel 2009 le vendite del gruppo possano scendere del 20 per cento. Una previsione in linea con quelle delle agenzie di rating. Jp Morgan sconsiglia di investire su Psa e Renault perché in cambio degli aiuti di stato sarà impedita la distribuzione del dividendo e la ristrutturazione del due gruppi. La stessa società di rating sconsiglia di investire su Fiat che avrebbe bisogno, secondo gli analisti, di una iniezione di liquidità tra uno e due miliardi di euro. Anche Fitch definisce negativo l´outlook di tutte le aziende del settore auto e mette sotto osservazione in particolare Fiat e le francesi. Negli Usa invece, secondo gli analisti londinesi, Gm e Chrysler non sono fuori dal rischio fallimento nonostante gli aiuti del piano Obama. Gm ha annunciato ieri il licenziamento di 10.000 impiegati. Contemporaneamente la Opel, ramo europeo della stessa Gm, ha annunciato il raddoppio delle vendite di auto di piccola cilindrata, a dimostrazione che nella crisi c´è anche chi riesce a guadagnare qualcosa. Soprattutto per effetto degli incentivi del governo tedesco e degli sconti decisi dalla casa in occasione dei suoi 110 anni di attività.

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Firenze passerella per le "eccellenze in rosa" (sezione: Globalizzazione)

( da "Nazione, La (Firenze)" del 11-02-2009)

Argomenti: Cina Usa

CULTURA & SPETTACOLI pag. 23 Firenze passerella per le "eccellenze in rosa" IN PALAZZO VECCHIO LA CONSEGNA DEL PREMIO ITALIAN WOMEN IN THE WORLD' FIRENZE teatro del primo premio internazionale Italian Women in the World. Giovedì 19 febbraio alle 17,30 il Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio accoglierà infatti le 10 vincitrici dell'edizione 2009 del riconoscimento creato dalla Rete italiana di Pr internazionali e comunicazione Iww, dedicato alle eccellenze italiane nel mondo. Di queste donne speciali, 4 sono toscane: l'ingegnere brasiliana Alida Bellandi, la designer statunitense Consuelo Bellini, l'imprenditrice peruviana Ilaria Ciabatti Biondi e Fabiola Fabbri, suora missionaria in India. Con loro convergeranno a Firenze dall'India all'Australia, dall'America all'Europa le altre sei premiate, donne di origini italiane che si sono distinte per meriti, risultati o carriera nel panorama internazionale nei settori più diversi, dal no-profit alla ricerca, dall'imprenditoria alla pubblica amministrazione. Italian Women in the World è il primo network nel mondo dedicato ai connazionali all'estero che vogliono promuovere le proprie professionalità a livello internazionale, nato su iniziativa della giornalista televisiva della Rai Patrizia Angelini: «Il premio spiega è stato creato per promuovere il ruolo femminile nel panorama imprenditoriale e professionistico internazionale, insieme a quel valore aggiunto rappresentato dallo stile e dal modo di essere italiani». «Le Italian Women in the World fanno rete ma non giocano a calcio», è lo slogan delle donne che costituiscono la rete capitanata dalla fondatrice, Patrizia Angelini, che presenterà la cerimonia di premiazione con Giovanna Lucherini, governatrice Iww Toscana. Saliranno sul palco anche le coordinatrici internazionali che, con il comitato ristretto della giuria d'onore, presenteranno i prossimi progetti di Iww decretando anche la sede per la seconda edizione del premio. Media partner dell'evento La Nazione, che per l'occasione consegnerà la targa d'argento per i 150 anni della fondazione del giornale, e È Italia, primo periodico dell'Italia nel mondo. L'accompagnamento musicale dell'evento sarà affidato al quartetto d'archi femminile di Firenze classica; vettore ufficiale del premio Milano 25, l'allegro e inconfondibile taxi di Caterina Bellandi. A ricevere il riconoscimento arriveranno a Firenze Barbara Alighiero, giornalista, direttore dell'Istituto Cultura Italiana a Pechino; Franca Arena Delle Piane senatrice e giornalista per La Fiamma, il giornale italiano dell'Australia e come broadcaster in programmi in lingua italiana a Sydney; Alida Bellandi, ingegnere chimico a San Paolo in Brasile; Consuelo Bellini, designer ed artista ad Orlando in Florida (Usa); Rita Giuseppina Blasioli Costa, coordinatrice nazionale patronato Acli in Brasile; Ilaria Ciabatti Biondi, imprenditrice in Perù; Fabiola Fabbri, suora missionaria in India; Alessia Gariggio, direttore dell'Istituto Europeo di ricerca sul Medio Oriente di Bruxelles, Sandra Papaiz, avvocato e imprenditrice di San Paolo in Brasile e Barbara Schiavulli, romana, giornalista e corrispondente da zone di crisi. Info www.italianwomenworld.com. Letizia Cini

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La Pil studia acquisizioni per crescere sul mercato (sezione: Globalizzazione)

( da "Arena, L'" del 11-02-2009)

Argomenti: Cina Usa

Mercoledì 11 Febbraio 2009 ECONOMIA Pagina 40 ILLUMINOTECNICA. Performance in Lighting, che nel 2008 ha comprato la Belga Ed-Dis, ha fatturato 120 milioni La Pil studia acquisizioni per crescere sul mercato Giorgio Lodi: «L'internazionalizzazione per ora ha attutito la crisi, ma ci confrontiamo con gruppi più grandi di noi» Fatturato 2008 in crescita a 120 milioni di euro dopo l'acquisizione, in maggio, del gruppo belga Ed-Dis, per il gruppo Pil, Performance in lighting di Colognola ai Colli, che che opera sul mercato attraverso i marchi Prisma, Prisma Architectural. Sbp e Klewe, producendo e commercializzando prodotti tecnici di illuminazione per uso residenziale , commerciale, architetturale e industriale per interni ed esterni. La galassia Pil è composta da 14 società, che fanno capo alla sede di Colognola, negli Usa, in Francia, nel Regno Unito, in Germania, Spagna, Polonia, Olanda, Belgio e Cina. Complessivamente il gruppo dà lavoro a 470 persone, delle quali 170 nello stabilimento di Colognola, 150 a Bergamo in quello della Sbp, una settantina in Belgio a altre 30 in Francia. Nel 2008 il margine operativo lordo del gruppo è stato di circa 14 milioni di euro. Per il 2009 l'azienda prevede una flessione sia per quanto riguarda il fatturato, sia per il margine operativo lordo. «Il fatturato consolidato 2007 è stato di circa 89 milioni di euro», dichiara Giorgio Lodi, 39 anni, presidente e ceo di Pil. L'acquisizione della belga Ed-Dis ha impresso al gruppo un accelerazione. Ma per il 2009 la situazione si presenta complessa. «Se avessi una boccia di cristallo potrei fare previsioni», afferma Lodi, «Siamo di fronte a un'incognita, ma Pil ha il vantaggio dell'internazionalizzazione e in questo modo riusciamo ad attutire il maremoto della crisi. Dalla nostra parte, inoltre, c'è che abbiamo fatto sempre e solo impresa e non finanza». Il 60% circa di fatturato di Pil proviene dall'esportazione e consente al Gruppo di compensare i problemi della congiuntura. A fine 2007 Pil ha aperto una prima filiale in Cina a Pechino e a inizio 2008 una seconda a Shangai. L'attenzione all'internazionalizzazione però non ha fatto perdere di vista la formazione. Nello stabilimento di Colognola, concepito e realizzato per consentire ai dipendenti di lavorare in un ambiente gradevole, ogni settimana si svolgono incontri di aggiornamento, tenuti da designer, architetti e light designer che vedono sempre un'alta partecipazione dei clienti, installatori e grossisti, e di addetti ai lavori. Quanto siano diffusi i prodotti Pil nel mondo lo dimostra un riconoscimento attribuito al gruppo negli Usa. Negli Stati Uniti il gruppo ha una filiale dal 2000 e nel 2008 ha fatturato circa 4 milioni di dollari. La rivista Architect, destinata in particolare a un pubblico di 14mila architetti Usa, ha indicato i prodotti della Pil tra i primi dieci usati nell'illuminazione per esterni. «La crisi non ferma l'attività del gruppo», precisa Lodi, «Credo che questo sia un momento importante per tutti, non solo per l'industria. Noi abbiamo in mente alcuni progetti e penso che sia giusto approfittare di questo momento particolare. Il nostro termine di paragone minimo è l'Europa», sottolinea il presidente di Pil, «dove ci troviamo a confrontarci con gruppi che hanno un fatturato dieci volte più grande del nostro. Ecco, penso che oggi ci possa essere maggiore disponibilità a considerare l'opportunità di fusioni e acquisizioni». Ma il Veneto per tradizione è un luogo dove la gestione manageriale non ha trovato grande accoglienza nella aziende che sono ancora legate alle decisioni e alla vita dei proprietari e il passaggio generazionale crea ancora problemi. «L'atteggiamento non è solo del Veneto ma dell'imprenditoria del nord in generale», afferma Lodi, «Non dico che per forza si debba arrivare a fusioni, ma almeno a prendere in considerazione la possibilità. Pil è sempre stata condotta in maniera manageriale. Abbiamo, e sentiamo», sottolinea Lodi «la responsabilità per 470 famiglie. Finora non abbiamo fatto ricorso alla cassa integrazione. Non escludo che dovremo ricorrervi anche se non ho problemi a dire che non sarei per niente contento nel doverlo fare».  

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BORSE NO (MIBTEL -0,83%) PASSERA: "MAI PARLATO DI AUMENTO DI CAPITALE" THE TIMES: GHEDDAFI ARRIVERà AL 7% DI UNICREDIT - FRANCIA E BELGIO DOWN GUAI PER DANONE E NIKE - "NEWSW (sezione: Globalizzazione)

( da "Dagospia.com" del 11-02-2009)

Argomenti: Cina Usa

HomePage | Segnala articolo --> BORSE NO (MIBTEL -0,83%) ? PASSERA: ?MAI PARLATO DI AUMENTO DI CAPITALE? ? THE TIMES: GHEDDAFI ARRIVERà AL 7% DI UNICREDIT - FRANCIA E BELGIO DOWN ? GUAI PER DANONE E NIKE - ?NEWSWEEK? CAMBIA STILE (MENO notizie PIù approfondimenti e analisi)? 1 - BORSE MONDIALI: ANDAMENTO LISTINI... (ASCA) - Milano 14411 -0,83 aperta. Londra 4197 -0,38 aperta. Parigi 3004 -0,56 aperta. Francoforte 4501 -0,09 aperta. Zurigo 5109 -0,70 aperta. Amsterdam 0251 -0,82 aperta. Madrid 8263 -1,60 aperta. ASIA Tokyo 7946 -0,29 chiusa Hong Kong 13539 -2,46 chiusa Singapore 1722 +1,10 chiusa 2 - Lettera a "Dagospia"... Caro Dago, ti segnalo un trafiletto su Unicredit da The Times di oggi. Magari son cose gia' note. Spero ti interessi: "La banca italiana dal contante ungherese, in cerca di colmare il buco da ?500 milioni dei complessivi ?3 miliardi da raccogliere tra gli investitori, guarda alla Libia per almeno meta' della cifra". Il faccione di Gheddafi accompagna la notiziola che lo vedrebbe a breve il piu' grande azionista di Unicredit (7%). Ambrose Corrado Passera UNICREDIT: F. CARIVERONA, NON PUNTIAMO AD AUMENTARE QUOTA... (ANSA) - Fondazione Cariverona non punta a crescere nell'azionariato di Unicredit. Riferendosi all'ipotesi del Sole 24 Ore secondo la quale l'ente guidato da Paolo Biasi starebbe organizzando un piano di strumenti finanziari per arrotondare ancora la sua quota nella banca (oggi pari al 6%), un portavoce della fondazione precisa che 'la notizia e' destituita di ogni e qualsiasi fondamento'. 3 - Passera: «Mai parlato di aumento di capitale»... Da "Il Sole 24 Ore" - Nessun aumento di capitale in vista per Intesa Sanpaolo:lo ha affermato Corrado Passera, a.d. dell'istituto.«Non si è mai parlato di aumento di capitale, non è tema», ha detto il manager, aggiungendo che «i nostri ratios sono quelli che sono,ne parleremo nelle sedi opportune». Riguardo alla possibilità che le banche italiane utilizzino i benefici previsti dai«Tremonti bond»,Passera ha osservato che «molto dipenderà dalle condizioni che verranno concordatea livello europeo». 4 - Pirelli RE: aumento capitale 400 mln... (ANSA) - Per accelerare sulla riorganizzazione di Pirelli RE il cda ha proposto un aumento di capitale per un massimo di 400 milioni di euro. Il nuovo piano 2009-2011 della Bicocca prevede che Pirelli Real Estate torni all'utile nel 2009. La societa' punta a passare 'da una perdita di 60 milioni nel 2008 ad un profitto di 20/30 milioni grazie alle azioni sui costi ed alla valorizzazione della sgr. E' previsto un miliardo di vendite e nessuna acquisizione'. 5 - Pirelli: nel 2008 ricavi stabili... (ANSA) - Nel 2008 Pirelli ha registrato ricavi consolidati in linea con il 2007 pari a 4,648 mld di euro (-0,5%; -3% incluso effetto cambi).Il margine operativo lordo prima degli oneri di ristrutturazione e' di 397 mln (-30%), il risultato operativo e' di 188 mln (-48%). Considerando gli oneri di ristrutturazione e' di 44 mln (-87,9%). Lo si legge in una nota. Per il 2009, Pirelli punta a ricavi per 4,3 mld di euro, un margine operativo lordo al 4,5-5% e una posizione finanziaria netta di 1 mld. 6 - Francia: Lagarde, Pil verso - 1, 2%... (ANSA) - Parigi si attende una contrazione del Pil nel quarto trimestre superiore all'1%. Lo ha indicato la ministra dell'economia Lagarde. L'esponente politica ha precisato di ritenere 'molto probabile' che possa arrivare all'1,2%. Ha poi auspicato maggiore concertazione a livello europeo per un sostegno dell'industria automobilistica immune da ogni protezionismo, dopo che Bruxelles ha espresso qualche perplessita' sul piano francese da 7,8 miliardi di euro a favore del settore. Gheddafi 7 - Belgio: previsto - 1, 9% Pil nel 2009... (ANSA) - Le previsioni della Banca nazionale per il 2009 in Belgio indicano un calo degli occupati di oltre 50 mila unita' e un -1,9% del Pil.'Non e' una depressione, ma una grave recessione', ha spiegato il governatore Guy Quaeden in occasione della presentazione del rapporto annuale della banca. Previsioni nere anche per le finanze pubbliche con un deficit del 3,3% del pil dopo l'1,1% del 2008, dovute principalmente ai costi delle misure di rilancio per far fronte alla crisi. 8 - Svezia taglia tassi all'1%... (ANSA) - La Banca centrale svedese ha tagliato i tassi d'interesse di un punto percentuale, portandoli all'1%. Si tratta, ricorda l'agenzia Bloomberg, della quarta riduzione in quattro mesi. La banca centrale ha anche annunciato che potranno esserci altre riduzioni nel corso di quest'anno. 9 - Credit Suisse: rosso 2008 5, 5 mld... (ANSA) - Credit Suisse chiude il 2008 con una perdita netta di 8,2 miliardi di franchi svizzeri (5,5 miliardi di euro). La perdita e' superiore alle stime degli analisti (6,2 miliardi), e si confronta con l'utile di 7,8 miliardi del 2007. Nel solo quarto trimestre, la perdita ammonta a 6,02 miliardi di franchi. 10 - Aig, vendita assicurazioni auto... (ANSA) - Aig avrebbe avviato trattative per cedere la divisione di assicurazioni per auto a Zurich Financial Services. Secondo indiscrezioni riportate dalla stampa Usa, l'operazione potrebbe avere un valore di 2 miliardi di dollari, divenendo cosi' la maggiore cessione di asset da quando il colosso assicurativo e' stato salvato dal governo. La vendita rientrerebbe nel piano di dismissioni della societa' per ripagare il prestito da oltre 60 mld dlr ricevuto dalle autorita'. 11 - Danone: crolla utile 2008 (- 68, 5%)... (ANSA) - Danone nel 2008 ha registrato un calo dell'utile netto del 68,5% a 1,3 mld di euro, per un fatturato salito dell'8,4% a 15,2 mld.La flessione del suo profitto e' legata al capital gain generato nel 2007 dalla vendita del suo polo biscotti a Kraft. A dati costanti il calo dell'utile e' del 14,8%. Nel quarto trimestre il gruppo alimentare francese ha registrato un aumento delle sue vendite del 6% a 3,6 miliardi, in linea con le attese degli analisti come il fatturato generato nell'anno. Profumo Libico 12 - Peugeot, nel 2008 rosso da 343 mln... (ANSA) - PSA Peugeot Citroen ha chiuso il 2008 nel rosso con una perdita di 343 milioni di euro contro un utile di 885 milioni del 2007.Nel 2008 le vendite hanno accusato un calo del 4,9% a 3,2 mln di unita', ma il gruppo ha mantenuto la sua quota di mercato mondiale del 5% e del 13,8% in Europa occidentale. Il costruttore francese ha realizzato perdite operative di 367 mln contro un utile di 1,1 mld per un fatturato sceso del 7,4% a 58,6 mld. Il margine operativo e' sceso all'1% dei ricavi. 13 - Volkswagen, a gennaio vendite gruppo -21,3%... (Ap) - Vendite ancora in pesante flessione a gennaio per la tedesca Volkswagen, prima casa automobilista europea. Un meno 21,3 per cento per l'insieme del gruppo, a 382 mila veicoli tra cui le controllate Audi, Seat, Skoda e Bentley. Più contenuta la flessione delle sole Volkswagen, meno 14 per cento a 246.700 unità, secondo quanto riferito dalla casa di Wolfsburg. 14 - La crisi colpisce anche la Nike, verso -1.400 posti... (ANSA) - Il gruppo americano di articoli sportivi Nike, uno dei marchi piu' conosciuti al mondo, ha annunciato che potrebbe tagliare 1.400 posti di lavoro. Il gruppo, che ha sede in Oregon e dipendenti in tutto il mondo, ha reso noto di aver avviato un ''riallineamento'' della sua produzione, che potrebbe comportare ''la riduzione del 4%'' del numero dei suoi dipendenti a livello mondiale, come precisa la societa' in un comunicato. Sono al momento circa 35 mila i dipendenti Nike nel mondo. La riduzione del personale potebbe essere operativa entro la fine del mese di maggio. 15 - Cina, export - 17, 5% in gennaio... (ANSA) - Le esportazioni della Cina sono crollate in gennaio, facendo registrare un -17,5 per cento su base annua. I dati, diffusi dall'Amministrazione delle Dogane, sono peggiori di quello che gli analisti avevano previsto, cioe' -12-14%. Ken Peng, economista di Citigroup ha commentato: 'Le cifre sono terribili, la situazione brutta: ci saranno forti pressioni sull'occupazione''. Come in dicembre, le importazioni hanno subito una riduzione ancora piu' forte, del 43%. 16 - Legrand: utile 2008 - 16, 9%... (ANSA) - Legrand, gruppo francese cui fa capo l'italianoa BTicino, ha realizzato nel 2008 un utile netto di 349 mln, -16,9% sul 2007.Il fatturato e' salito dell'1,8% a 4,2 mld. Per far fronte alla crisi il gruppo ha deciso di rafforzare il suo programma di riduzione dei costi portandolo da 23 a 48 mln di euro.Legrand, che ha gia' ridotto il suo organico di 1.400 persone nel 2008 su 34.800 nel mondo, ha indicato che intende adattare la sua capacita' di produzione in funzione della domanda. 17 - Nomura vira a ovest e imbarca acqua a est... Da "Il Sole 24 Ore" - Il titolo di Nomura è sceso ai minimi dal 1982: gli investitori non hanno preso bene la notizia che la società intende rastrellare fino a 300 miliardi di yen attraverso un collocamento azionario finalizzato a irrobustire la sua situazione patrimoniale. In un anno le azioni Nomura hanno perso il 68%, con una accelerazione negli ultimi mesi: da ottobre, quando annunciò che avrebbe speso circa 2 miliardi di dollari per integrare le attività di Lehman acquisite in Europa, Medio Oriente e Asia, la caduta è stata del 42 per cento. Una grande ambizione globale, ma intanto ha perso la posizione di principale società di brokeraggio asiatica per capitalizzazione: la cinese Citic ha oggi un valore più che doppio rispetto a quello - sceso sotto i mille miliardi di yen - di Nomura. E se, come probabile, un gruppo bancario giapponese acquisirà Nikko Cordial, messa all'asta da Citigroup, la concorrenza in casa sarà più forte. (S.Car.) 18 - La giapponese Aozora si barrica in casa... Da "Il Sole 24 Ore" - Il fondo Cerberus in Giappone non ringhia più. Ad Aozora, la banca controllata dal gruppo di private equity, ieri è avvenuto un terremoto: via da subito l'amministratore delegato Federico Sacasa, e dimissioni annunciate per tre membri del board. L'istituto accuserà nell'esercizio in corso un rosso per l' equivalente di 2,1 miliardi di dollari, provocato dall'esposizione a investimenti sbagliati, come la scommessa da mezzo miliardo di dollari su Gmac (la finanziaria della Gm), o quella su alcuni fondi del finanziere- truffatore Bernard Madoff. Il nuovo numero uno ad interim, il 45enne Brian Prince (ex Lehman Brothers e ex Shinsei Bank) ha già delineato un modello di business più prudente, focalizzato su retail e alleanze mirate. Per una banca giapponese, sia pure controllata da stranieri, puntare sul mercato domestico pare proprio la scelta meno rischiosa. (S.Car.) 19 - Newsweek si ripara negli abbonamenti... Da "Il Sole 24 Ore" - Le aziende americane soffocate dalla crisi tagliano posti di lavoro, Newsweek taglia lettori. Un paradosso? No, un aspetto della rivoluzione su cui il settimanale ha deciso di scommettere, cambiando contenuti, grafica, distribuzione e prezzo. Il nuovo Newsweek si rivolgerà a un pubblico più selezionato, con una diffusione che scenderà da 2,6 milioni di copie a 1,9 milioni in luglio, e fino a 1,5 milioni nel prossimo gennaio. Proporrà non più notizie ma soprattutto approfondimenti e analisi per 1,2 milioni di abbonati, il target sul quale investire. «Vogliamo costruire il futuro attorno a queste persone, e farle aumentare un po'», ha detto l'amministratore delegato Tom Ascheim. «Sono i nostri migliori clienti, i più fedeli e quelli che pagano di più». A loro sarà chiesto uno sforzo economico: il nuovo corso punta a far raddoppiare il costo di un abbonamento a 50 dollari. (E.D.C.) [11-02-2009]

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###Cina: Fullerton, il pacchetto di Pechino non sostituisce il motore Usa-INTERVISTA (sezione: Globalizzazione)

( da "TgFin.it" del 11-02-2009)

Argomenti: Cina Usa

###Cina: Fullerton, il pacchetto di Pechino non sostituisce il motore Usa-INTERVISTA Il giudizio della societa' di fund management di Singapore (Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 11 feb - "Abbiamo segnali di ripresa dell'economia": il messaggio recentemente lanciato dal premier cinese Wen Jiabao apre la domanda su quale sia il momento piu' opportuno per chi intende rientrare sui mercati asiatici. L'agenzia Radiocor lo ha chiesto a Choy Peng Wah e Teo Joo Wah, rispettivamente deputy CEO e responsabile equita' di Fullerton, una delle principali societa' di Fund Management asiatiche, controllata da Temasek, che e' anche il braccio finanziario del Governo di Singapore. In Europa Fullerton ha un rapporto di stretta collaborazione con Eurizon Capital (Intesa Sanpaolo). In particolare gestisce, per conto del gruppo italiano, il comparto lussemburghese Fullerton Equity Pacific ex Japan, che Eurizon Capital SA distribuisce in Europa alla clientela istituzionale. Si puo' gia' contare su una stabilizzazione dell'economia cinese? Per ora conosciamo soltanto il quadro: abbiamo un grosso pacchetto di misure fiscali messo a punto dal Governo Pechino per rilanciare la domanda e una recessione in America che sta provocando un impatto piu' negativo del previsto sulle esportazioni cinesi e asiatiche. Dobbiamo capire l'evoluzione di queste due variabili. Se la recessione in Usa non sara' troppo pesante riteniamo che la manovra di spesa avviata dal Governo cinese potra' controbilanciare la caduta della domanda aggregata nel Paese. Ma se quella americana sara' una crisi veramente profonda, non basteranno le misure di stimolo ai consumi e il rilancio degli investimenti interni in Cina. Stiamo monitorando quindi la situazione per capire quando cominceremo a sentire l'impatto delle misure prese dal Governo di Pechino. Guardiamo ad esempio alcuni indicatori come i prezzi dell'acciaio sul mercato interno cinese, i consumi elettrici, i noli marittimi. Negli ultimi mesi erano scesi fortemente e ora abbiamo alcuni segnali di stabilizzazione. Non siamo sicuri pero' che sia stato toccato il fondo. Il rallentamento della de-crescita puo' essere anche imputabile a un fenomeno di ricostituzione delle scorte. Ritengo, realisticamente, che per i prossimi 3-6 mesi avremo ancora indicatori in ribasso. Tra sei mesi pero', dovremmo essere in grado di valutare l'impatto effettivo delle contromisure prese dal Governo: quindi sia il loro livello di efficacia che la effettiva velocita' di implementazione. Quello sara' anche il momento per capire se, verso fine anno potra' esserci un'inversione di rotta e quindi se e' il caso di rientrare sui mercati. E nel frattempo? Svolgiamo soprattutto un'attenta attivita' di trading guardando ad alcuni indicatori chiave come il rapporto prezzo - capitale netto. Ci sono aziende interessanti in cui il rapporto e' sceso attorno a 1,1 rispetto a una media di mercato di 1,8. In generale puntiamo su societa' di dimensioni adeguate, in quanto pensiamo che abbiano maggiore possibilita' di resistere alla crisi. È inevitabile che in una situazione di credit crunch siano i piccoli a soffrire di piu'. Ovviamente guardiamo anche al ROE, che attualmente e' sceso, in media, su livelli attorno all'11%, certamente inferiore al 14% di quattro anni fa, ma anche meno allarmante del 7% toccato durante la crisi asiatica. Cerchiamo anche di tenerci su settori in cui la riduzione della spesa dei privati si fara' sentire in misura piu' contenuta, come la telefonia. Credo invece che bisogna valutare con cautela altri comparti di cui si parla molto in questo momento, come l'acciaio e i materiali da costruzione, che beneficeranno - e' vero - del programma di rilancio delle infrastrutture ma subiranno anche gli effetti del calo della domanda residenziale di carattere piu' speculativo. Ci sono pero' iniziative prese dal Governo per dirottare una quota maggiore di attivita' verso la costruzione di abitazioni popolari. Se saranno implementate rapidamente, rappresentano una scelta che va nella giusta direzione. Infine esistono fenomeni da valutare con attenzione nella Regione Asia Pacifico: credo ad esempio che il settore minerario sul mercato australiano abbia subito un collasso eccessivo rispetto alle prospettive di lungo termine del comparto, che restano comunque attraenti. Mdn (RADIOCOR) 11-02-09 13:07:36 (0197) 5 NNNN

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Iran: una nazione di blogger (sezione: Globalizzazione)

( da "Blogosfere" del 11-02-2009)

Argomenti: Cina Usa

Feb 0911 Iran: una nazione di blogger Pubblicato da Luca Dello Iacovo alle 11:03 in globalizzazione Sono 70 milioni gli abitanti dell'Iran. La metà ha meno di 35 anni. E' la terza nazione al mondo di blogger. Uno degli argomenti più discussi online? La poesia

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Iran/ Russia saluta apertura Usa a dialogo con Teheran (sezione: Globalizzazione)

( da "Virgilio Notizie" del 11-02-2009)

Argomenti: Cina Usa

Mosca, 11 feb. (Apcom-Nuova Europa) - La Russia saluta l'apertura americana all'Iran e si propone di continuare a lavorare nel formato 5+1 che vede impegnato anche Washington oltre all'Unione europea e alla Cina. "La Russia si approccia alla questione iraniana non come se dovesse aiutare qualcuno", ha detto il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov rispondendo a una domanda di un giornalista in conferenza stampa oggi a Mosca. "Noi ci poniamo come parte del sestetto a cui appartiene l'Unione europea, gli Stati Uniti e la Cina", ha aggiunto il ministro specificando che "il sestetto" è un gruppo che crede in una soluzione del problema iraniano con gli strumenti della diplomazia e in modo pacifico. A sua volta Javier Solana, alto rappresentante per la Politica estera e di Sicurezza comune dell'Ue, sempre nella stessa conferenza stampa ha specificato che nei colloqui tenutisi oggi a Mosca tra la trojka Ue e Lavrov è stato toccato anche il problema iraniano e entrambe le parti sono d'accordo "nel mantenere un double track approach" sulla questione.

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Tre Comuni colpitipresentano il conto (sezione: Globalizzazione)

( da "Sicilia, La" del 11-02-2009)

Argomenti: Cina Usa

danni maltempo. Unione «Corone degli Erei» Tre Comuni colpiti presentano il conto g. p.) Gli operatori dei Consorzi di tutela del Calatino Sud-Simeto hanno preso parte alla 17ª edizione della Fruit logistica di Berlino. All'evento presenti pure i responsabili provinciali e comprensoriali della Confesercenti. Nell'ambito dell'iniziativa è emerso che l'uva da tavola del Consorzio Igp di Mazzarrone si è aperta a nuovi mercati. I bayer della Romania e dell'Ucraina hanno infatti manifestato interesse a questo prodotto. «Per le nostre imprese - hanno detto Salvo Politino (presidente provinciale) e Filippo Guzzardi (responsabile comprensoriale) di Confesercenti - occorre avviare presto un progetto innovativo di aggregazione e di sistema, per fare fronte alle sfide della globalizzazione. I mercati dell'Est hanno manifestato interesse all'uva di Mazzarrone». Nello stand della Regione siciliana (nella foto), oltre l'assessore all'Agricoltura, Giovanni La Via, c'erano Giovanni Spata (presidente Consorzio Igp uva di Mazzarrone) e Gianni Picarella (assessore comunale all'Agricoltura): «Stiamo avviando, grazie all'impegno dell'assessore La Via - dicono Spata e Picarella - rapporti di commercializzazione con i Paesi dell'Est. Entro breve definiremo gli accordi che produrranno ricadute positive sul territorio».

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Roma La crisi morde ma in Cina il settore auto resiste. La Repubblica Popolare ha infatti super... (sezione: Globalizzazione)

( da "Gazzettino, Il" del 11-02-2009)

Argomenti: Cina Usa

Mercoledì 11 Febbraio 2009, Roma La crisi morde ma in Cina il settore auto resiste. La Repubblica Popolare ha infatti superato gli Stati Uniti per la prima volta, in gennaio, diventando il primo mercato del mondo per le automobili. Secondo i dati diffusi da Dong Yang, vicedirettore della China Association of Automobile Manufacturers (Caam), il mese scorso in Cina sono state vendute 735mila vetture contro le 656.976 degli Usa (secondo le stime preliminari della società di ricerca Autodata). Gli analisti avvertono tuttavia che il sorpasso potrebbe essere temporaneo, perché in gennaio gli Usa risentono di un calo fisiologico delle vendite nel dopo-Natale, mentre in Cina le festività del Capodanno Lunare provocano l'effetto opposto. Inoltre, la contrazione della domanda è stata meno forte in Cina che negli Usa, una circostanza che non promette nulla di buono per i produttori ma che aiuta a spiegare i dati. Secondo Wu Ai Lian, direttrice delle vendite in una grande concessionaria dell'americana General Motors di Shanghai, «gli affari non vanno così male... in Cina la GM è da molti anni il numero uno, la auto magari sono più costose di altre ma noi diciamo ai nostri clienti che la sicurezza non ha prezzo». La valutazione di Wu non è del tutto precisa. Secondo la Caam,le auto più vendute nel Paese sono la Jetta e la Santana della tedesca Volkswagen - prodotte con due diversi soci cinesi - seguite dalla Buick della GM, anch'essa coprodotta con un partner cinese. L'automobile è il più popolare tra gli status symbol della crescente classe media cinese, e negli anni scorsi il mercato è cresciuto a ritmi del 40-50 per cento, un ritmo impossibile da tenere a lungo. Yale Zhang, uno studioso del mercato dell'auto in Cina, sostiene che nel settore c'è ancora un grande spazio per la crescita. «Negli Usa - spiega - ci sono in media 800 auto per mille persone, in Cina le vetture sono 20 su mille» e per i consumatori cinesi l'acquisto di un'auto è ancora un «grande evento». Zhang vede nei prossimi mesi «gravi difficoltà» per i piccoli produttori. «Non mi sorprenderei - dice - se nel 2010 vedessimo molti di loro scomparire dal mercato». Il governo ha lanciato una serie di misure di sostegno al mercato dell'automobile, tra cui una riduzione dell'imposta di circolazione per le vetture di bassa cilindrata e aiuti a chi si disfa della vecchia auto comprandone una nuova. Si ritiene che l'intervento governativo possa portare ad una crescita tra il 3 ed il 6% del mercato. In Europa invece continuano la polemiche sugli aiuti pubblici. La Commissione europea ha scritto alla Francia per chiedere «chiarimenti» sul pacchetto da 6,5 miliardi di euro per il settore auto, Renault e Peugeot-Citroen. Il pacchetto non piace ai produttori d'auto tedeschi. La Federazione dell'industria automobilistica tedesca (Bdi) si è detta «estremamente allarmata» di fronte a misure che portano alla «distorsione» del mercato e che «non devono essere autorizzate» in Europa.

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Auto: la Cina supera gli Usa, ora è il primo mercato (sezione: Globalizzazione)

( da "Gazzettino, Il" del 11-02-2009)

Argomenti: Cina Usa

Auto: la Cina supera gli Usa, ora è il primo mercato A gennaio vendute 80 mila vetture in più che negli Stati Uniti mentre in Europa esplode la polemica contro il pacchetto di aiuti francese Mercoledì 11 Febbraio 2009,

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LA CRISI MORDE MA IN CINA IL SETTORE AUTO RESISTE. LA REPUBBLICA POPOLARE HA INFATTI SUPERATO GLI ST... (sezione: Globalizzazione)

( da "Mattino, Il (Benevento)" del 11-02-2009)

Argomenti: Cina Usa

La crisi morde ma in Cina il settore auto resiste. La Repubblica Popolare ha infatti superato gli Stati Uniti per la prima volta, a gennaio, diventando il primo mercato del mondo per le automobili. Secondo i dati diffusi dalla China Association of Automobile Manufacturers (Caam), il mese scorso in Cina sono state vendute 735mila vetture contro le 656.976 degli Usa (stime preliminari di Autodata). Gli analisti avvertono che il sorpasso potrebbe essere temporaneo, perché a gennaio gli Usa risentono di un calo fisiologico delle vendite nel dopo-Natale, mentre in Cina le festività del Capodanno Lunare provocano l'effetto opposto. Secondo la Caam, le auto più vendute nel Paese sono la Jetta e la Santana della tedesca Volkswagen - prodotte con due diversi soci cinesi - seguite dalla Buick della General Motors, anch'essa coprodotta con un partner cinese.

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Usa: scende a 39,93 mld$ deficit commercio dicembre -2- (sezione: Globalizzazione)

( da "TgFin.it" del 11-02-2009)

Argomenti: Cina Usa

Usa: scende a 39,93 mld$ deficit commercio dicembre -2- (Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 11 feb - A dicembre il deficit della bilancia commerciale e' calato per il terzo mese consecutivo. Anche il deficit annuo e' diminuito per il secondo esercizio consecutivo (dopo il -7% del 2007). Era dagli anni 1990 e 1991 che non succedeva. Gli Stati Uniti devono il miglioramento della bilancia commerciale a una caduta delle importazioni, in percentuale superiore rispetto al calo delle esportazioni. Le importazioni di dicembre sono infatti diminuite del 6%, a 133,8 miliardi, mentre le esportazioni hanno registrato un calo del 5,5% a 173,7 miliardi. Le importazioni di auto e componenti auto sono diminuite al minimo dal maggio del 1999. Le esportazioni di beni e servizi sono calate del 6% circa, piombando ai minimi dall'ottobre 2006. Anche le esportazioni di auto sono state ai minimi dal novembre 2004. Il saldo della bilancia commerciale con la Cina nel 2008 ha toccato un record a 266,3 miliardi, con le importazioni balzate a 337,8 miliardi. Al tempo stesso le esportazioni verso la Cina si sono attestate al record di 71,5 miliardi. Emi-y (RADIOCOR) 11-02-09 14:58:46 (0272) 5 NNNN

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Afghanistan/ Russia apre a transito militare Usa - punto (sezione: Globalizzazione)

( da "Virgilio Notizie" del 11-02-2009)

Argomenti: Cina Usa

Mosca, 11 feb. (Apcom-Nuova Europa ) - La Russia rilancia sul piatto del dialogo con gli Usa e apre alla possibilità di far transitare carichi militari Usa e Nato verso l'Afghanistan. Per ora solo un prospettiva da esplorare, che il ministro degli Esteri Sergey Lavrov ingloba nella categoria degli "ulteriori passi possibili". Ma una prospettiva per cui la nuova amministrazione Obama sta lavorando intensamente, in vista dell'invio di nuove truppe Usa - sino a 30.000 unità - e alla luce della minaccia di chiusura della base americana di Manas in Kirghizistan. Per ora Mosca ha dato il nulla osta solo per il transito dei convogli che non trasportano materiale militare. "L'anno scorso, ad aprile e maggio, abbiamo discusso la possibilità di utilizzare aerei da trasporto militari russi per consegnare approvvigionamenti ai alle forze della coalizione internazionale assieme ai nostri colleghi della Nato", ha detto il capo della diplomazia moscovita, sottolineando che "è possibile qualsiasi altro tipo di accordo". In attesa di "qualsiasi altro tipo di accordo", la Russia porge una mano e con l'altra cerca di dirigere le manovre dei Paesi ex sovietici nella regione. La settimana scorsa il Tagiskistan ha promesso il passaggio di carichi Usa non militari, in evidente sintonia con Mosca, mentre il Kirghizistan ha confermato l'intenzione di chiudere la base aerea Usa di Manas. Oggi il presidente Kurmanbek Bakiev ha ribadito di avere deciso su basi puramente economiche, ma il rinvio del voto in parlamento alla prossima settimana lascia intendere che vi sono trattative in corso. "Noi abbiamo detto che è necessario rivedere i termini dell'accordo, perché i tempi e i prezzi sono cambiati e il Kirghizistan s'è venuto a trovare in una situazione disastrosa. Posso dire che siamo stati ignorati", ha spiegato il capo di stato kirghizo. La Russia ha da parte sua promesso aiuti e prestiti multimiliardari. Lavrov ha aggiunto l'eventuale disponibilità per i cargo militari all'indomani dell'arrivo a Mosca di una delegazione americana guidata dal vice Sottosegretario di Stato Patrick Moon per definire i dettagli del passaggio dei convogli Usa non militari. Alla Russia, ha sottolineato oggi il ministro russo degli Esteri, piace anche l'apertura di Obama al confronto con l'Iran. "La Russia affronta la questione iraniana non come se dovesse aiutare qualcuno", ha detto, rispondendo a una domanda in conferenza stampa a fianco del capo della diplomazia Ue Javier Solana, "Noi ci poniamo come parte del sestetto a cui appartiene l'Unione europea, gli Stati Uniti e la Cina", ha aggiunto il ministro specificando che "il sestetto" è un gruppo che crede in una soluzione del problema iraniano con gli strumenti della diplomazia e in modo pacifico. Insomma, tra cambio di amministrazione a Washington e crisi economica, Mosca sembra determinata a sfruttare l'ora del rinnovato dialogo. "Ci sono troppi problemi al mondo che dobbiamo risolvere assieme, ci sono troppe minacce condivise che Russia, Usa e Ue devono affrontare", ha evidenziato Lavrov, secondo cui "la cosa più importante è la normalizzazione dei rapporti Nato-Russia". Il Cremlino si ritrova poi su un piatto d'argento gli evidenti indugi di Obama sul progetto di Scudo Usa. Un motivo in più, forse il primo, per aprire alla coopearazione su zone calde come l'Afghanistan e il Medio Oriente, spingendo Lavrov su Gaza a parlare di "posizioni identiche" con l'Occidente. E la Nato ha subito commentato positivamente l'offerta russa di contribuire ai rifornimenti delle truppe Usa e Nato in Afghanistan: "è un buon segnale di buona volontà", ha dichiarato il portavoce della Nato James Appathurai.

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Piccola manifestazione della protezione civile del comune di Folignano (sezione: Globalizzazione)

( da "Quotidiano.it, Il" del 11-02-2009)

Argomenti: Cina Usa

Piccola manifestazione della protezione civile del comune di Folignano Folignano | E' stato reso operativo nei giorni scorsi, il modulo abitativo della sede della Protezione civile del comune di Folignano. Alla manifestazione ha partecipato anche l'assessore alla Protezione civile Argeo Iachini. Protezione Civile Folignano Alla presenza dell?Assessore alla protezione civile, Argeo Iachini, nei giorni scorsi è stato definitivamente reso operativo il modulo abitativo della sede della Protezione civile del Comune di Folignano. La piccola manifestazione d?apertura ha visto anche la presenza del tenente Ranalli responsabile amministrativo del locale comando dei Vigili Urbani, e del responsabile operativo della Protezione civile Eolo Albertini, fortemente voluto dall?Assessore Iachini alla guida dei volontari, nonché dell?assessore Antonio Castelli. “L?apertura di questo modulo abitativo – ha illustrato Iachini - si è rivelata una ottima scelta ed i meriti sono dei due responsabili Albertini e Ranalli, che stanno operando in maniera assolutamente ineccepibile per rendere efficiente la struttura che stiamo collegando con tutte le utenze ed al cui esterno verrà posta anche una recinzione con relativa sistemazione dello spazio. Il plauso più grosso va però ai volontari per il loro continuo aumento di adesioni. Volontari seri ed efficienti che rispondono pienamente ad ogni esigenza proposta dal loro responsabile”. “Rispetto al passato – ha concluso l?assessore Iachini al secondo mandato presso il grande comune alle porte di Ascoli Piceno - con meno formalismo, siamo però riusciti a formare un bel gruppo, che sta manifestando un estrema coesione al suo interno, ovvero ciò che serve per ben operare con l?Associazione”. 11/02/2009

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Cina-Usa/ Washington: Preoccupati per sorti di blogger (sezione: Globalizzazione)

( da "Virgilio Notizie" del 11-02-2009)

Argomenti: Cina Usa

Roma, 11 feb. (Apcom) - Pochi giorni prima del viaggio in Asia del Segretario di Stato statunitense, Hillary Clinton, il Dipartimento di Stato americano ha espresso preoccupazione per le sorti di Huang Qi, attivista dei diritti umani e blogger cinese che ha osato difendere le famiglie dei bambini morti nel terremoto in Sichuan. Pechino ha infatti spostato a data da definirsi il processo di Huang lasciandolo intanto in carcere. "Chiediamo al governo cinese che Huang venga rilasciato il prima possibile", ha detto alla Cnn Gordon Duguid, uno dei portavoce del dipartimento. Huang è stato arrestato lo scorso giugno dopo aver preso le difese di quei genitori i cui figli erano morti nel crollo degli edifici scolastici durante il sisma che ha colpito la regione del Sichuan in marzo. I genitori hanno accusato le autorità di aver costruito le scuole con materiali scadenti per intascare tangenti. Huang è stato accusato di possesso illegale di segreti di Stato dopo aver pubblicato sul suo blog le lamentele e gli appelli delle famiglie. Il processo si sarebbe dovuto tenere il 3 febbraio ma il giorno stesso è stato rimandato senza precisare la data. Duguid ha detto che gli Stati Uniti hanno manifestato preoccupazione più volte su questo caso chiedendo a Pechino di poter mandare un ufficiale americano al processo. La settimana prossima Hillary Clinton sarà in Asia per il suo primo viaggio ufficiale da Segretario di Stato e, stando a quanto riferito dal suo portavoce Robert Wood, il rispetto dei diritti umani sarà tra le questioni principali che affronterà con i dirigenti cinesi. La nuova amministrazione Obama ha già ricevuto critiche per il tiepido, se non nullo, approccio nei confronti delle tematiche umanitarie. In particolare è stato puntato il dito contro la mancata partecipazione alla riunione della Commissione Onu sui Diritti Umani che si sta svolgendo in questi giorni a Ginevra.

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*Usa, in calo a dicembre deficit commerciale: export -6%,import -5,5% (sezione: Globalizzazione)

( da "Velino.it, Il" del 11-02-2009)

Argomenti: Cina Usa

Il Velino presenta, in esclusiva per gli abbonati, le notizie via via che vengono inserite. ECO - *Usa, in calo a dicembre deficit commerciale: export -6%,import -5,5% --IL VELINO AZIENDE-- Roma, 11 feb (Velino) - In calo a dicembre, ma meno delle stime degli economisti, il deficit commerciale degli Stati Uniti, in scia al forte ribasso dei prezzi del greggio e del calo della domanda di beni stranieri come generi alimentari e auto. Il “gap” tra importazioni ed esportazioni si è ristretto del 4 per cento a 39,9 miliardi di dollari, il livello più basso dal 2003 e in calo rispetto ai 41,6 miliardi di novembre e ai 56,7 di ottobre. Il dato, comunicato dal dipartimento del Commercio Usa, si è rivelato superiore alle stime degli analisti che erano per una riduzione del deficit a 35,5 miliardi. Le importazioni sono diminuite del 5,5 per cento a 173,7 miliardi (dai precedenti 183,9 di novembre), il livello più basso dal 2005. Le esportazioni sono calate del 6 per cento a 133,8 miliardi (dai precedenti 142,3 miliardi). Nell?intero 2008 il deficit si è attestato a 677,1 miliardi di dollari (-3,3 per cento), in calo rispetto ai 700,3 del 2007. Il deficit con la Cina si è ristretto a 19,9 miliardi di dollari dai 23,1 del mese precedente. (cos) 11 feb 2009 16:38

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Prc/ Direzione: Alle europee lista aperta con simbolo (sezione: Globalizzazione)

( da "Virgilio Notizie" del 11-02-2009)

Argomenti: Cina Usa

Roma, 11 feb. (Apcom) - Rifondazione comunista andrà alle elezioni con il suo simbolo ma promuoverà una lista aperta alle forze "del movimento altermondialista, anticapitalista, comunista, femminista, Lgbtq, ambientalista, sindacale". E' quanto stabilisce un ordine del giorno presentato dal segretario del partito Paolo Ferrero, approvato con sole tre astensioni dalla Direzione nazionale del Prc. "Le prossime elezioni europee - si legge nella sintesi del documento diffusa dall'ufficio stampa del partito - avvengono proprio mentre è evidente, in tutto il mondo, il fallimento del modello del capitalismo globalizzato. Siamo di fronte ad una crisi di carattere sistemico, non solo economica e finanziaria, ma sociale, alimentare, energetica, ambientale, che sta scuotendo l'intero pianeta. La crisi della globalizzazione capitalista conferma la scelta riaffermata al Congresso di Chianciano del Prc, ovvero quella del rilancio del progetto strategico della rifondazione comunista e di ripresa del percorso cominciato a Genova e proseguito con la grande esperienza partecipativa dei Social Forum, quello della sua internità al movimento mondiale contro la globalizzazione capitalistica e la crisi economica che questa ha prodotto". "Questa Europa - accusa il documento del Prc - si è retta su una grande coalizione, formata dai più grandi partiti europei, in primis popolari e socialisti, che sono responsabili di queste politiche liberiste e che hanno praticato una costruzione mercantile e non politica dell'Europa. E' dunque necessario contrastare fortemente questa grande coalizione e costruire l'alternativa alla lunga stagione del neoliberismo". "La Direzione Nazionale - si legge ancora nell'ordine del giorno Ferrero - decide quindi di dar vita ad un percorso di costruzione della lista in vista delle elezioni europee, aperto e in relazione con i soggetti e le forze del movimento altermondialista, anticapitalista, comunista, femminista, Lgbtq, ambientalista, sindacale. Sulla base del Documento Congressuale, la Direzione nazionale decide pertanto - conclude il documento - di promuovere una lista da presentare alle prossime elezioni europee che, partendo dalla presentazione del simbolo di Rifondazione Comunista-Se, condivida la scelta di appartenenza al Gue-Ngl, unisca tutte le forze anticapitaliste, comuniste, di sinistra, sulla base di contenuti alternativi al progetto di Trattato di Lisbona e all'impostazione neoliberista e militarista dell'Unione Europea".

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