CENACOLO
DEI COGITANTI |
Gb, protezionismo strumentale
( da "EUROPA ON-LINE"
del 11-02-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: approfittando della sua storia e
della sua economia globalizzata, per altro utile al resto dell?Ue. Ma come ogni
recessione economica, la situazione sta ora portando alla luce le tensioni
fermentate sotto il successo economico; il crunch è ora arrivato e allora si
gioca alla legittima difesa dimenticando che per continuare a costruire un
grande mercato comune è necessario che la domanda e l?
Il mondo che cambia spiegato da Parsi
( da "Stampa, La" del
11-02-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: cosa sia la globalizzazione, quali
nuovi attori affianchino gli Stati nell'arena della politica internazionale.
Questo seminario intende rispondere agli interrogativi della gente». Per il
presidente del Rotary, Marco Arrigoni, si tratta di «dare una risposta al
mutare delle logiche egemoniche e alle dottrine di democratizzazione» mentre l'
La serie Dialoghi sull'educazione dopodomani al quarto
appuntamento ( da "Alto
Adige" del 11-02-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: finora analizzato aspetti relativi
alla globalizzazione e ai sistemi scolastici, la riscoperta di radici
democratiche originali nella scuola italiana dagli anni '60 e lanciato uno
sguardo su esperienze significative oggi, nella teoria e nella pratica. Il tema
del quarto incontro, dopodomani, sarà affrontato con Ivo Lizzola, preside della
facoltà di scienze della formazione dell'
Incontri al "Volgger" per capire
( da "Alto Adige" del
11-02-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Globalizzazione e crisi dei mercati
finanziari". Sabato 14 febbraio, infine, dalle 8 alle 12, conferenza dal
titolo: "Lo straniero nella letteratura italiana contemporanea" e la
relatrice sarà la professoressa G. Negro, docente di Italiano e Latino presso
il Liceo "Dante Alighieri" di Bressanone, ricercatrice di letteratura
comparata presso la Paris London UniversitÄt di Salzburg
Cina leader mondiale per vendite di vetture
( da "Giornale di Brescia"
del 11-02-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: il mese scorso in Cina sono state
vendute 735mila vetture contro le 656.976 degli Usa (secondo le stime
preliminari della società di ricerca Autodata). Gli analisti avvertono tuttavia
che il sorpasso potrebbe essere temporaneo, perché in gennaio gli Usa risentono
di un calo fisiologico delle vendite nel dopo-Natale, mentre in Cina le
festività del Capodanno Lunare provocano l'
L'auto cinese sorpassa l'America
( da "Milano Finanza (MF)"
del 11-02-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: visto che negli Usa ci sono in
media 800 auto per mille persone, contro le 20 su mille in Cina. Anche se la
crisi potrebbe far scomparire alcuni piccoli produttori locali già nei prossimi
mesi. Intanto ieri General Motors ha annunciato che ridurrà la forza lavoro di
10 mila unità fra i colletti bianchi.
Generazione 2.0, valori tradizionali
( da "Italia Oggi" del
11-02-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Ma fragili e poco preparati
Accettano acriticamente la globalizzazione, vivono una vita parallela su
Internet, tengono molto all'aspetto esteriore. Possono rinunciare a un'uscita
in compagnia, o a qualche vestito, ma mai al cellulare. Sono i ragazzi fotografati
da «I giovani non rinunciano», l'ultima ricerca Gfk [.
carbonia. il consiglio diocesano dell'azione cattolica
guarda con viva preoccupazione ... ( da "Nuova
Sardegna, La" del 11-02-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: bensì i primissimi effetti della
recessione economica globalizzata che ancora deve manifestare tutta la sua
gravità». Secondo l'Azione cattolica, il polo di Portovesme si trova ad
attraversare una crisi non prioritariamente dettata da fattori di carattere
locale. «A pagarne le spese, però, sono migliaia di persone del nostro
territorio - prosegue la nota del consiglio diocesano -
roma. il diario della crisi oggi passa dal settore
auto a quello bancario. ( da "Nuova
Sardegna, La" del 11-02-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Cina primo mercato. La crisi morde
ma in Cina il settore auto resiste. La Repubblica Popolare ha infatti superato
gli Stati Uniti per la prima volta, in gennaio, diventando il primo mercato del
mondo per le automobili. Il mese scorso in Cina sono state vendute 735 mila
vetture contro le 656.
resta ancora complicato trovare casa
( da "Nuova Sardegna, La"
del 11-02-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: La globalizzazione come grande
centrifuga che mescola destini e dna di popoli diversi. La città diventa sempre
più multietnica, si arricchisce. Ma non c'è un percorso rettilineo. è più un
tortuoso sali scendi tra grandi innovazioni e vecchi pregiudizi.
General Motors, 10.000 taglie la Cina supera gli
States ( da "Secolo
XIX, Il" del 11-02-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: si abbatte anche sulla Cina, in
maniera per ora leggermente meno drammatica rispetto ai paesi occidentali e in
questo modo a gennaio per la prima volta le vendite di veicoli nel Celeste
Impero hanno superato quelle degli Stati Uniti. A gennaio in Cina sono state
venduti 735 mila veicoli, un calo dello 0,9 per cento dal mese precedente e del
14,
La Cina è il primo mercato auto al mondo
( da "Eco di Bergamo, L'"
del 11-02-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: perché in gennaio gli Usa risentono
di un calo fisiologico delle vendite nel dopo Natale, mentre in Cina le festività
del Capodanno lunare provocano l'effetto opposto. Inoltre, la contrazione della
domanda è stata meno forte in Cina che negli Usa, una circostanza che non
promette nulla di buono per i produttori, ma che aiuta a spiegare i dati.
<Una crisi globale serve un nuovo piano
marshall> ( da "Eco
di Bergamo, L'" del 11-02-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Justin Yifu Lin: «I Paesi a reddito
elevato come gli Usa e quelli che possono contare su molte riserve come la Cina
e i Paesi esportatori di petrolio, potrebbero destinare duemila miliardi di
dollari nei prossimi cinque anni, ossia l'1% del Pil dei Paesi ricchi, ad
aiutare i Paesi poveri a partecipare a un piano di rilancio».
PINZOLO - Si apprestano a vivere un'intensa settimana
non solo di sport, ma anche d'impegno sociale e culturale, gli aclisti che, da
tutta Italia, stanno raggiungendo Pinzolo per p
( da "Adige, L'" del
11-02-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Etica e politica nella
globalizzazione». «Scinsieme - ha spiegato Michele Rizzi , presidente del
patronato e vice presidente nazionale dell'Acli - è una manifestazione
eclettica, attenta a ciò che accade nella società italiana. È un momento di
svago per gli aclisti e le rispettive famiglie, ma anche un'occasione d'impegno
sociale».
Il giornalista con Delrio: dibattito all'università
( da "Gazzetta di Reggio"
del 11-02-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: la nuova frontiera del mondo
globalizzato, come l'ha definita in suo fortunato libro) per il quotidiano La
Repubblica, Rampini è reduce dal Forum di Davos (nel quale ogni anno i
principali leader finanziari e politici e opinion leader intellettuali fanno il
punto sugli scenari futuri del pianeta mondializzato).
Punture di spillo per tornare a correre
( da "Gazzetta di Reggio"
del 11-02-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: università a un incontro dedicato
alle città e alla globalizzazione - che ha dato alle stampe un libro scritto
assieme a Carlo De Benedetti e a Francesco Daveri, intitolato, appunto,
«Centomila punture di spillo. Come l'Italia può tornare a correre». O
quantomeno, a provarci. Rampini, secondo lei l'Italia può davvero tornare a
correre?
La Cina IN VIAGGIO
( da "Manifesto, Il"
del 11-02-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: degli Usa la questione geopolitica
è più acuta e al tempo stesso più complessa, e va oltre i benefici economici,
pur importanti in questo momento difficile. La Cina è oggi il terzo partner
commerciale della regione, con un volume di scambi che ha superato i 100
miliardi di dollari, ma in definitiva dell'export totale latinoamericano,
Ieri Roma, oggi Venezia: il cittadino onorario Dalai
Lama infiamma Pechino ( da "Manifesto,
Il" del 11-02-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: CINA Il ministero degli esteri
cinese contro l'Italia, la Farnesina ribadisce: sosteniamo la politica di una
sola Cina, ma qui i comuni sono autonomi Ieri Roma, oggi Venezia: il cittadino
onorario Dalai Lama infiamma Pechino Orsola Casagrande VENEZIA Il
quattordicesimo Dalai Lama Tenzin Gyatzo arriva in una Venezia sommersa dall'
Gm licenzia un impiegato su sette e taglia i salari A
gennaio la Cina supera gli Usa per auto vendute
( da "Messaggero, Il"
del 11-02-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Mercoledì 11 Febbraio 2009 Chiudi
Gm licenzia un impiegato su sette e taglia i salari A gennaio la Cina supera
gli Usa per auto vendute
ROMA - Maxi ridimensionamento in casa General Motors:
il primo produttore automobilistico statuniten...
( da "Messaggero, Il"
del 11-02-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: automobilistica mondiale nel mese
di gennaio 2009 sono state vendute più auto in Cina che negli Stati Uniti.
Secondo i dati diffusi da Dong Yang, vicedirettore della China Association of
Automobile (Caam), il mese scorso in Cina sono state vendute 735 mila vetture
contro le 657 mila degli Usa (secondo stime Autodata). Gli analisti avvertono
tuttavia che il sorpasso potrebbe essere temporaneo,
CRESCITA SI', CON SQUILIBRIO
( da "Corriere del Mezzogiorno"
del 11-02-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: globalizzazione, specie se, ahimè,
gli Stati di fronte alla crisi si lasciano sempre più tentare dal protezionismo
e dall'autarchia. Se ogni governo volesse (invano) dimostrarsi più prodigo del
suo vicino, si aprirebbe la strada all'inflazione, i mercati finanziari
diventerebbero sempre più volatili e perderebbero ancor più la loro naturale
funzione di finanziatori dello sviluppo.
Gm licenzia 10mila colletti bianchi La Cina diventa il
primo mercato mondiale ( da "Sole
24 Ore, Il" del 11-02-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: SYSTEM data: 2009-02-11 - pag: 3
autore: Gm licenzia 10mila colletti bianchi La Cina diventa il primo mercato
mondiale General Motors ridurrà la forza lavoro di 10mila unità fra i colletti
bianchi. La casa automobilistica sottolinea che taglierà i compensi di
impiegati ed executive del 3-10 per cento. Negli Usa Gm eliminerà 3.
La morte in piazza
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 11-02-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Mondo globale Se è vero che la
crisi proviene da un cattivo sviluppo della globalizzazione, è altrettanto vero
che soltanto nell'ambito della globalizzazione, attraverso la cooperazione di
tutti i Paesi, se ne può uscire. Se eliminiamo la globalizzazione, che
prospettiva ci resta? Il feudalesimo! Ecco, è questo che certi partiti politici
vorrebbero attuare.
di CRISTIANO BENDIN PRIMA ha visitato le aule da poco
restaurate di palazzo Be... ( da "Resto
del Carlino, Il (Ferrara)" del
11-02-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Occhio però alle spinte
protezionistiche: meglio sarebbe coordinare interventi a livello europeo».
Infine, dopo una panoramica sulla situazione economica Usa e asiatica, un
monito ai Grandi: «Il G8 senza la Cina non serve a niente e occhio ai
controllori statali quando la crisi è ormai internazionale».
ROMA - In ordine sparso e con obiettivi diversi. I
piani anti-crisi varati dai pr... ( da "Messaggero,
Il" del 11-02-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: E che lo spettro del protezionismo
non si allunghi minaccioso sull'economia globalizzata. Londra per prima ha
concentrato gli sforzi per "scongelare" un mercato del credito al
collasso. Parigi, Roma e Francoforte hanno invece scelto un mix di stimoli
(bonus per l'auto, sostegni sociali, interventi per le infrastrutture) per
centrare più traguardi.
Tremonti: gli aiuti? Legati all'occupazione
( da "Corriere della Sera"
del 11-02-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: import di tondini dalla Cina. La
lettera Eni sul gasdotto. Fiducia sul maxiemendamento al milleproroghe DAL
NOSTRO INVIATO BRUXELLES - Nello scontro in corso in Europa sull'uso degli
aiuti di Stato per fronteggiare la sempre più preoccupante crisi economico-finanziaria,
il governo italiano si è schierato a favore dei sostegni alle imprese
condizionati dall'
<La crisi vista dai nostri aerei cargo: ora tutti
più locali> ( da "Corriere
della Sera" del 11-02-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: tornerà il trasporto via terra «La
crisi vista dai nostri aerei cargo: ora tutti più locali» «Ci sarà meno Cina,
più Usa e Europa» «La logistica dovrà adattarsi alle economie che tenderanno a
essere più "regionali" rispetto ad ora» MILANO — «Si tratta di un
declino senza precedenti. Ma l'industria non va così male come si legge sui
giornali».
BEVAGNA - L'Unione dei Comuni Terre dell'Olio e del
Sagrantino si è riunita per attiv...
( da "Messaggero, Il (Umbria)"
del 11-02-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: erano presenti la dottoressa
Valeria Poggi del Dipartimento della Protezione Civile della Regione Umbria, i
responsabili della protezione civile dei comuni della Unione e le associazioni
di volontariato di ogni realtà territoriale . Hanno partecipato il Gruppo ECB
di Bevagna, i Volontari del Soccorso di Campello sul Clitunno, il Gruppo
Comunale di Protezione Civile di Castel Ritaldi,
storia dello scienziato che creò una scuola - mario
pagliaro ( da "Repubblica,
La" del 11-02-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: E, soprattutto, accadrà
ineluttabilmente perché globalizzazione e ipercompetizione da tempo colpiscono
l´Italia, a partire proprio da Palermo e dalla Sicilia: sole di fronte alle
sfide della globalizzazione. *(L´autore è ricercatore presso il Cnr)
omaggio ai volti santi
( da "Nuova Venezia, La"
del 11-02-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: I padri Angelo Preda e Igor Barbini
spiegano: «L'iniziativa viaggia controcorrente. Con la globalizzazione
culturale e sociale la santità non è più perseguita come modello di vita; c'è
il rischio di deprezzare l'iconografia sacra». Si visita fino al 24 febbraio,
dalle 10 alle 12.30 e dalle 15 alle 19. (Nadia De Lazzari)
gm riduce quadri e stipendi
( da "Centro, Il" del
11-02-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Cina primo mercato. La crisi morde
ma in Cina il settore auto resiste. La Repubblica Popolare ha infatti superato
gli Stati Uniti per la prima volta, in gennaio, diventando il primo mercato del
mondo per le automobili. Il mese scorso in Cina sono state vendute 735 mila
vetture contro le 656.
vendite auto, la cina sorpassa gli usa - paolo griseri
( da "Repubblica, La"
del 11-02-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Pagina 25 - Economia Vendite auto,
la Cina sorpassa gli Usa Ue: no agli aiuti protezionistici francesi. E Gm
taglia 10mila impiegati Dalle agenzie di rating previsioni negative su tutto il
settore: "Meglio non investire" PAOLO GRISERI TORINO - Da ieri la
Cina è il principale mercato mondiale dell´automobile.
Firenze passerella per le "eccellenze in rosa"
( da "Nazione, La (Firenze)"
del 11-02-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Alessia Gariggio, direttore
dell'Istituto Europeo di ricerca sul Medio Oriente di Bruxelles, Sandra Papaiz,
avvocato e imprenditrice di San Paolo in Brasile e Barbara Schiavulli, romana,
giornalista e corrispondente da zone di crisi. Info www.italianwomenworld.com.
Letizia Cini
La Pil studia acquisizioni per crescere sul mercato
( da "Arena, L'" del
11-02-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: che fanno capo alla sede di
Colognola, negli Usa, in Francia, nel Regno Unito, in Germania, Spagna,
Polonia, Olanda, Belgio e Cina. Complessivamente il gruppo dà lavoro a 470
persone, delle quali 170 nello stabilimento di Colognola,
BORSE NO (MIBTEL -0,83%) PASSERA: "MAI PARLATO DI
AUMENTO DI CAPITALE" THE TIMES: GHEDDAFI ARRIVERà AL 7% DI UNICREDIT -
FRANCIA E BELGIO DOWN GUAI PER DANONE E NIKE - "NEWSW
( da "Dagospia.com" del
11-02-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: 15 - Cina, export - 17, 5% in
gennaio... (ANSA) - Le esportazioni della Cina sono crollate in gennaio,
facendo registrare un -17,5 per cento su base annua. I dati, diffusi
dall'Amministrazione delle Dogane, sono peggiori di quello che gli analisti
avevano previsto, cioe' -12-14%.
###Cina: Fullerton, il pacchetto di Pechino non
sostituisce il motore Usa-INTERVISTA
( da "TgFin.it" del
11-02-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Cina: Fullerton, il pacchetto di
Pechino non sostituisce il motore Usa-INTERVISTA Il giudizio della societa' di
fund management di Singapore (Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 11 feb -
"Abbiamo segnali di ripresa dell'economia": il messaggio recentemente
lanciato dal premier cinese Wen Jiabao apre la domanda su quale sia il momento
piu'
Iran: una nazione di blogger
( da "Blogosfere" del
11-02-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Feb 0911 Iran: una nazione di
blogger Pubblicato da Luca Dello Iacovo alle 11:03 in globalizzazione Sono 70
milioni gli abitanti dell'Iran. La metà ha meno di 35 anni. E' la terza nazione
al mondo di blogger. Uno degli argomenti più discussi online? La poesia
Iran/ Russia saluta apertura Usa a dialogo con Teheran
( da "Virgilio Notizie"
del 11-02-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Unione europea e alla Cina.
"La Russia si approccia alla questione iraniana non come se dovesse
aiutare qualcuno", ha detto il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov
rispondendo a una domanda di un giornalista in conferenza stampa oggi a Mosca.
"Noi ci poniamo come parte del sestetto a cui appartiene l'Unione europea,
gli Stati Uniti e la Cina"
Tre Comuni colpitipresentano il conto
( da "Sicilia, La" del
11-02-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: per fare fronte alle sfide della
globalizzazione. I mercati dell'Est hanno manifestato interesse all'uva di
Mazzarrone». Nello stand della Regione siciliana (nella foto), oltre
l'assessore all'Agricoltura, Giovanni La Via, c'erano Giovanni Spata
(presidente Consorzio Igp uva di Mazzarrone) e Gianni Picarella (assessore
comunale all'Agricoltura): «Stiamo avviando,
Roma La crisi morde ma in Cina il settore auto
resiste. La Repubblica Popolare ha infatti super...
( da "Gazzettino, Il"
del 11-02-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: il mese scorso in Cina sono state
vendute 735mila vetture contro le 656.976 degli Usa (secondo le stime
preliminari della società di ricerca Autodata). Gli analisti avvertono tuttavia
che il sorpasso potrebbe essere temporaneo, perché in gennaio gli Usa risentono
di un calo fisiologico delle vendite nel dopo-Natale, mentre in Cina le
festività del Capodanno Lunare provocano l'
Auto: la Cina supera gli Usa, ora è il primo mercato
( da "Gazzettino, Il"
del 11-02-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Auto: la Cina supera gli Usa, ora è
il primo mercato A gennaio vendute 80 mila vetture in più che negli Stati Uniti
mentre in Europa esplode la polemica contro il pacchetto di aiuti francese Mercoledì
11 Febbraio 2009,
LA CRISI MORDE MA IN CINA IL SETTORE AUTO RESISTE. LA
REPUBBLICA POPOLARE HA INFATTI SUPERATO GLI ST...
( da "Mattino, Il (Benevento)"
del 11-02-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: il mese scorso in Cina sono state
vendute 735mila vetture contro le 656.976 degli Usa (stime preliminari di
Autodata). Gli analisti avvertono che il sorpasso potrebbe essere temporaneo,
perché a gennaio gli Usa risentono di un calo fisiologico delle vendite nel
dopo-Natale, mentre in Cina le festività del Capodanno Lunare provocano
l'effetto opposto.
Usa: scende a 39,93 mld$ deficit commercio dicembre
-2- ( da "TgFin.it"
del 11-02-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Il saldo della bilancia commerciale
con la Cina nel
Afghanistan/ Russia apre a transito militare Usa -
punto ( da "Virgilio
Notizie" del 11-02-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: gli Stati Uniti e la Cina", ha
aggiunto il ministro specificando che "il sestetto" è un gruppo che
crede in una soluzione del problema iraniano con gli strumenti della diplomazia
e in modo pacifico. Insomma, tra cambio di amministrazione a Washington e crisi
economica, Mosca sembra determinata a sfruttare l'ora del rinnovato dialogo.
Piccola manifestazione della protezione civile del
comune di Folignano ( da "Quotidiano.it,
Il" del 11-02-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Piccola manifestazione della
protezione civile del comune di Folignano Folignano | E' stato reso operativo
nei giorni scorsi, il modulo abitativo della sede della Protezione civile del
comune di Folignano. Alla manifestazione ha partecipato anche l'assessore alla
Protezione civile Argeo Iachini.
Cina-Usa/ Washington: Preoccupati per sorti di blogger
( da "Virgilio Notizie"
del 11-02-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract:
*Usa, in calo a dicembre deficit commerciale: export
-6%,import -5,5% ( da "Velino.it,
Il" del 11-02-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Nell?intero 2008 il deficit si è attestato
a 677,1 miliardi di dollari (-3,3 per cento), in calo rispetto ai 700,3 del
2007. Il deficit con la Cina si è ristretto a 19,9 miliardi di dollari dai 23,1
del mese precedente. (cos) 11 feb 2009 16:38
Prc/ Direzione: Alle europee lista aperta con simbolo
( da "Virgilio Notizie"
del 11-02-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: globalizzato. Siamo di fronte ad
una crisi di carattere sistemico, non solo economica e finanziaria, ma sociale,
alimentare, energetica, ambientale, che sta scuotendo l'intero pianeta. La
crisi della globalizzazione capitalista conferma la scelta riaffermata al
Congresso di Chianciano del Prc, ovvero quella del rilancio del progetto
strategico della rifondazione comunista e di ripresa
( da "EUROPA ON-LINE" del 11-02-2009)
Argomenti: Cina Usa
Gb, protezionismo strumentale FRANCO NARDUCCI La fine dello
sciopero proclamato dagli operai della raffineria Lindsay, indetto per
protestare contro l?appalto assegnato dalla Total alla società italiana Irem ?
che prevedeva il ricorso a lavoratori italiani e portoghesi ? ha rasserenato il
clima carico di tensioni di questi ultimi giorni, ma non può in nessun caso
cadere nel dimenticatoio. Il ?cessate il fuoco? è stato per altro ottenuto
garantendo l?assunzione di 102 lavoratori britannici, una mossa saggia che
tuttavia apre un ampio fronte di riflessione sul lavoro nell?Unione europea e
sulla libera circolazione dei lavoratori al suo interno. Far finta che nulla è
accaduto equivarrebbe a nascondere la polvere sotto il tappeto. Non è possibile
che i capitali inglesi possano circolare liberamente, mentre i lavoratori
esteri dovrebbero starsene a casa propria evitando di recarsi in Inghilterra a
lavorare secondo quanto sancito dal principio della libera circolazione dei
lavoratori nell?Ue. La formula del British jobs to British workers è
assolutamente da rifuggire in un contesto che, di fronte alla crisi
finanziaria, vede rafforzarsi i venti del protezionismo.
Certo, occorrono regole più stringenti e forse anche misure di accompagnamento
alla libera circolazione delle persone, sul modello sperimentato per esempio in
Svizzera, obbligando le imprese che lavorano in trasferta a rispettare le
condizioni di lavoro e salariali vigenti nel paese ospitante. L?esplosione di
collera del lavoratori inglesi aiuta a comprendere meglio la battaglia condotta
qualche anno fa dai lavoratori e dai sindacati contro la direttiva Bolkestein e
il tentativo di introdurre nel mercato del lavoro una forte dose di dumping
salariale. Finora la Gran Bretagna ha sempre avuto molti benefici
dall?appartenenza all?Europa unita, dando poco in contropartita, approfittando
della sua storia e della sua economia globalizzata, per altro utile al resto
dell?Ue. Ma come ogni recessione economica, la situazione sta ora portando alla
luce le tensioni fermentate sotto il successo economico; il crunch è ora
arrivato e allora si gioca alla legittima difesa dimenticando che per
continuare a costruire un grande mercato comune è necessario che la domanda e
l?offerta di lavoro si devono incrociare in ogni punto del suo territorio. Quanto
è accaduto deve servire da monito ai governi europei chiamati ad affrontare gli
effetti della crisi finanziaria globale sull?economia reale; le forze politiche
che pensano di incassare il consenso dal malessere e di speculare sul
risentimento agitando il protezionismo, devono essere
isolate poiché oltre a ledere un principio cardine dell?Unione, la libera
circolazione delle persone, si contrappongono alla possibilità reale di uscire
dal tunnel della crisi. Molti economisti, infatti, hanno evidenziato in questi
ultimi giorni la grande importanza del modello europeo per affrontare le sfide
che abbiamo davanti. In questo contesto non possono passare inosservate le
dichiarazioni di strumentale solidarietà rivolte dal ministro Luca Zaia ai
lavoratori inglesi; si alimentano così i risentimenti contro i lavoratori
stranieri in Inghilterra e per caduta contro gli immigrati in Italia, forse il
vero obiettivo del ministro. La crisi finanziaria ed economica ha altre
profonde ragioni, e questo il ministro lo sa, derivanti anzitutto dalla
speculazione forsennata che ha dominato il mondo della finanza negli ultimi
venti anni, che ha immesso dose massicce di titoli tossici sui mercati. La
bramosia di ricchezza e di denaro (tutto e subito) che alimenta quel mondo non è
certo la filosofia che regna tra i gruppi sociali più deboli ed è veramente
fuori posto accendere la miccia di una guerra tra poveri che competono per il
benessere non più crescente della ricchezza complessiva. Non lo possiamo
permettere, soprattutto in un paese come l?Italia apprezzato in tutto il mondo
per la sua tradizione solidaristica ed umanistica.
( da "Stampa, La" del 11-02-2009)
Argomenti: Cina Usa
SEMINARIO.OGGI E
DOMANI Il mondo che cambia spiegato da Parsi Arriva «Joe l'idraulico e il
multilateralismo» (un omaggio all'elezione di Barack Obama a Presidente degli
Stati Uniti), il seminario di formazione regionale che per tre giorni, oggi,
domani e il 24 febbraio, sviscererà i problemi globali. Al Centro
polifunzionale San Rocco di piazza Statuto a Valenza, guideranno il dibattito
Vittorio Emanuele Parsi, docente dell'Università Cattolica ed editorialista de
La Stampa, e Riccardo Redaelli, docente di Storia delle civiltà e delle culture
politiche. E' un'iniziativa congiunta, ideata dalla scuola media Pascoli e
raccolta da Comune e Rotary. «Dal 9 novembre
( da "Alto Adige" del 11-02-2009)
Argomenti: Cina Usa
La serie «Dialoghi
sull'educazione» dopodomani al quarto appuntamento BOLZANO. Si terrà
dopodomani, venerdì 13 febbraio, alle ore 17.30 alla Lub, l'università, in via
Sernesi 1, il quarto incontro del progetto "Dialoghi
sull'educazione", iniziativa locale ideata per attivare un dibattito a più
voci sull'educazione e l'istruzione. Il percorso, avviato ancora lo scorso
dicembre, ha finora analizzato aspetti relativi alla
globalizzazione e ai sistemi scolastici, la riscoperta di radici democratiche
originali nella scuola italiana dagli anni '60 e lanciato uno sguardo su
esperienze significative oggi, nella teoria e nella pratica. Il tema del quarto
incontro, dopodomani, sarà affrontato con Ivo Lizzola, preside della facoltà di
scienze della formazione dell'università di Bergamo e docente di
pedagogia sociale. Ivo Lizzola si occupa in particolare di marginalità,
devianza, vulnerabilità con particolare attenzione ai giovani, nell'attuale
contesto sociale-politico. Il titolo dell'incontro, a ingresso libero, è
"Quale misura per l'imponderabile?", ovvero soggetto, conoscenza e
istituzioni tra etica e politica. Esperienze pratiche, sfondi teorici. E'
previsto un dibattito. Il tema dell'imprevedibilità nello sviluppo della
persona e della società è del resto attuale; curiosità, passione per la
conoscenza, pensiero critico, assunzione di responsabilità, cura delle
relazioni interpersonali possono creare un contesto di senso, umano e civile,
di cui si sente ora urgente necessità. Dove? Anche a partire dalla scuola.
( da "Alto Adige" del 11-02-2009)
Argomenti: Cina Usa
Studenti a recupero
Incontri al "Volgger" per capire BRESSANONE. Gli Istituti superiori
di lingua italiana, il liceo Alighieri e l'Ipsct Falcone e Borsellini,
organizzano tre interessanti incontri nell'ambito della settimana dei recuperi
e degli approfondimenti. Si tratta di tre conferenze che si terranno presso
l'Auditorium "Erica Volgger". Si inizia venerdì 13 febbraio alle 8,30
con la conferenza dal titolo: "I diritti umani nella Costituzione italiana
e nelle Convenzioni internazionali". Relatore sarà Fabio Tirio, docente di
Diritto dell'Economia alla Lub di Bolzano e docente di Istituzioni di diritto
pubblico alla Facoltà di Economia di Genova. Sempre venerdì dalle 10,45 alle
13, Raffaella Santolini, docente e ricercatrice presso la Facoltà di Economia
dell'Università delle Marche parlerà di "Globalizzazione e
crisi dei mercati finanziari". Sabato 14 febbraio, infine, dalle 8 alle
12, conferenza dal titolo: "Lo straniero nella letteratura italiana
contemporanea" e la relatrice sarà la professoressa G. Negro, docente di
Italiano e Latino presso il Liceo "Dante Alighieri" di Bressanone,
ricercatrice di letteratura comparata presso la Paris London UniversitÄt di
Salzburg e presso l'Università La Sapienza di Roma. Al termine della
conferenza verrà proiettato il film dello scrittore tunisino Mohsen Melliti dal
titolo: "Io, l'altro" (2006) Gli incontri sono aperti anche ai
cittadini interessati. (t.c.)
( da "Giornale di Brescia" del 11-02-2009)
Argomenti: Cina Usa
Edizione: 11/02/2009
testata: Giornale di Brescia sezione:in primo piano Cina
leader mondiale per vendite di vetture PECHINO La crisi morde ma in Cina il settore auto resiste. La Repubblica Popolare ha
infatti superato gli Stati Uniti per la prima volta, in gennaio, diventando il
primo mercato del mondo per le automobili. Secondo i dati diffusi da Dong Yang,
vicedirettore della China Association of Automobile Manufacturers (Caam), il mese scorso in Cina sono state
vendute 735mila vetture contro le 656.976 degli Usa (secondo le
stime preliminari della società di ricerca Autodata). Gli analisti avvertono
tuttavia che il sorpasso potrebbe essere temporaneo, perché in gennaio gli Usa risentono di un calo fisiologico delle vendite nel dopo-Natale,
mentre in Cina le festività del Capodanno Lunare provocano l'effetto
opposto. L'automobile è il più popolare tra gli status symbol della crescente
classe media cinese, e negli anni scorsi il mercato è cresciuto a ritmi del
40-50% un ritmo impossibile da tenere a lungo. Yale Zhang, uno studioso del
mercato dell'auto in Cina, sostiene che nel settore
c'è ancora un grande spazio per la crescita. «Negli Usa
- spiega - ci sono in media 800 auto per mille persone, in Cina
le vetture sono 20 su mille» e per i consumatori cinesi l'acquisto di un'auto è
ancora un «grande evento».
( da "Milano Finanza (MF)" del 11-02-2009)
Argomenti: Cina Usa
MF Numero 029
pag. 12 del 11/2/2009 | Indietro L'auto cinese sorpassa
l'America MERCATI GLOBALI Di Luciano Mondellini a gennaio il paese asiatico è
diventato il primo mercato al mondo per immatricolazioni Il primato è legato
anche al calo fisiologico post natalizio negli Usa e
alle contemporanee festività a Pechino. Intanto GM taglia 10 mila posti di
lavoro tra gli impiegati e riduce i salari del 10% Il sorpasso annunciato (e
tanto temuto) è avvenuto. Almeno nel settore auto. Malgrado la crisi globale
non risparmi nessuno, a gennaio la Cina ha
sopravanzato per la prima volta gli Stati Uniti in termini di vetture vendute,
diventando così il primo mercato del mondo per le automobili, nonostante
entrambi i mercati siano in calo. Secondo i dati diffusi da Dong Yang,
vicedirettore della China Association of Automobile Manufacturers (Caam), il
mese scorso nel Paese asiatico sono state vendute 735 mila vetture contro le
657mila degli Usa (secondo le stime preliminari della
società di ricerca Autodata). Gli analisti avvertono tuttavia che il sorpasso potrebbe
essere temporaneo, perché in gennaio gli Usa risentono
di un calo fisiologico delle vendite nel dopo-Natale, mentre in Cina le festività del Capodanno Lunare provocano l'effetto
opposto. è anche vero tuttavia che la crisi dell'auto americana è talmente
grave che è abbastanza azzardato fare previsioni. Secondo la Caam, le auto più
vendute nel Paese sono la Jetta e la Santana della tedesca Volkswagen (prodotte
con due diversi soci cinesi) seguite dalla Buick della GM, anch' essa
coprodotta con un partner cinese. L' automobile è il più popolare tra gli
status symbol della crescente classe media cinese, e negli anni scorsi il
mercato è cresciuto a ritmi del 40-50%, un ritmo impossibile da tenere a lungo.
Secondo gli analisti c'è ancora un grande spazio per la crescita, visto che negli Usa ci sono in media 800 auto per
mille persone, contro le 20 su mille in Cina. Anche se la
crisi potrebbe far scomparire alcuni piccoli produttori locali già nei prossimi
mesi. Intanto ieri General Motors ha annunciato che ridurrà la forza lavoro di
10 mila unità fra i colletti bianchi. La casa automobilistica americana
guidata da Richard Wagoner ha anche spiegato che taglierà i compensi dei
colletti bianchi ed executive fra il 3 e il 10%. In particolare la riduzione
sarà del 10% per i dirigenti, mentre per gli altri dipendenti la riduzione sarà
compresa tra il 3 e il 7%. I tagli rientrano nel piano di riduzione dei costi
in vista della presentazione al governo di un più ampio progetto di
ristrutturazione. (riproduzione riservata) auto Caam Paese
cinese Usa Cina
( da "Italia Oggi" del 11-02-2009)
Argomenti: Cina Usa
ItaliaOggi Numero
035 pag. 19 del 11/2/2009 | Indietro Generazione 2.0,
valori tradizionali MARKETING OGGI Di Alessio Odini La ricerca Gfk Eurisko
sugli adolescenti e il loro rapporto con i modelli di consumo e i media
Appassionati di hi-tech e cura del corpo. Ma fragili e poco
preparati Accettano acriticamente la globalizzazione, vivono una vita parallela
su Internet, tengono molto all'aspetto esteriore. Possono rinunciare a
un'uscita in compagnia, o a qualche vestito, ma mai al cellulare. Sono i
ragazzi fotografati da «I giovani non rinunciano», l'ultima ricerca Gfk [...]
Costo Punti per Abbonati: 0 - Costo Punti per Registrati: 6
( da "Nuova Sardegna, La" del 11-02-2009)
Argomenti: Cina Usa
Pagina 15 - Cagliari
CARBONIA. Il consiglio diocesano dell'Azione cattolica «guarda con viva
preoccupazione ... CARBONIA. Il consiglio diocesano dell'Azione cattolica
«guarda con viva preoccupazione la crisi che sta investendo in maniera forte il
territorio». Secondo l'organismo, i casi verificatisi in questi mesi, fra
chiusure di attività e messa in cassa integrazione di operai, «sembrano
purtroppo essere non il triste epilogo di una crisi economica internazionale, bensì i primissimi effetti della recessione economica
globalizzata che ancora deve manifestare tutta la sua gravità». Secondo
l'Azione cattolica, il polo di Portovesme si trova ad attraversare una crisi
non prioritariamente dettata da fattori di carattere locale. «A pagarne le
spese, però, sono migliaia di persone del nostro territorio - prosegue la nota
del consiglio diocesano - che dall'oggi al domani si trovano senza uno
stipendio, privati di un diritto primario come quello del lavoro. Tale
situazione oltre a creare inquantificabili disagi di natura economica, rischia
di minare il tessuto sociale del Sulcis Iglesiente». L'Azione cattolica,
nell'assicurare il massimo impegno a sostegno della «tutela del diritto
primario al lavoro» ritiene che un aiuto alla lettura dell'attuale situazione
economica planetaria, sia quello dato dal papa, nel messaggio per la Giornata
della pace: «Nell'osservare le forme del sistema economico mondiale, Benedetto
XVI, sostiene che "la funzione oggettivamente più importante della
finanza, quella cioè di sostenere nel lungo termine la possibilità di
investimenti e quindi di sviluppo, si dimostra oggi quanto mai
fragile".(gdp)
( da "Nuova Sardegna, La" del 11-02-2009)
Argomenti: Cina Usa
Pagina 13 -
Attualità ROMA. Il diario della crisi oggi passa dal settore auto a quello
bancario. ROMA. Il diario della crisi oggi passa dal settore auto a quello
bancario. General Motors. Il produttore automobilistico statunitense, alle
prese con una delle più gravi crisi di tutti i tempi, ha deciso di tagliare
10.000 impiegati in giro per il mondo. Ma non solo. La Gm ha anche annunciato
una consistente riduzione salariale per i propri dipendenti, che in alcuni casi
arriverà fino al 10%. In sostanza, il numero dei colletti bianchi del colosso
auto nel mondo verrà ridotto del 14%, dagli attuali
( da "Nuova Sardegna, La" del 11-02-2009)
Argomenti: Cina Usa
IL LABINT «Resta
ancora complicato trovare casa» OLBIA. La globalizzazione
come grande centrifuga che mescola destini e dna di popoli diversi. La città
diventa sempre più multietnica, si arricchisce. Ma non c'è un percorso
rettilineo. è più un tortuoso sali scendi tra grandi innovazioni e vecchi
pregiudizi. Paradosso quotidiano. I rumeni costruiscono le case, ma
fanno fatica a trovarne una in affitto. Per fare un esempio. Ma il campionario
di piccole quotidiane difficoltà di integrazione è quasi infinito. «Rimangono
tanti pregiudizi da superare - spiega Ali Cysse, uno dei rappresentanti del
Laboratorio di integrazione -. Da anni cerchiamo di avvicinare culture
distanti. Ma ci scontriamo con difficoltà quotidiane. Pregiudizi che sono
difficili da eliminare». Aly da sempre lavora per accorciare le distanze tra
culture diverse. «Rimangono le difficoltà di sempre - continua -, per prima
cosa trovare una casa rimane un'impresa quasi impossibile. L'ostacolo non è
costituito dal denaro, ma dai pregiudizi. Ora con la crisi economica diventa
complicato anche avere un posto di lavoro. Sono tanti gli stranieri che decidono
di ritornare a casa. Diventa sempre più complesso trovare un impiego stabile e
per chi ha già il posto riuscire a conservarlo». Aly lavora anche allo
sportello per l'immigrazione creato dalla Provincia, che assiste ogni giorno
decine di stranieri. «La crisi economica mondiale colpisce in modo più duro le
fasce deboli - spiega -. Gli stranieri in modo particolare, per questo il
lavoro di indirizzo e di assistenza diventa ancora più prezioso. Solo in questo
modo si accorciano le distanze tra le culture diverse e si crea una vera
integrazione. La città cambia volto, su questo non c'è dubbio. è un fatto
positivo, dobbiamo difendere ogni passo verso l'integrazione». (l.roj)
( da "Secolo XIX, Il" del 11-02-2009)
Argomenti: Cina Usa
General Motors,
10.000 taglie la Cina supera gli States auto in crisi
washington. Maxi ridimensionamento in casa General Motors: il produttore
automobilistico statunitense ha deciso di tagliare di 10.000 unità il numero
dei propri colletti bianchi in giro per il mondo. Ma non solo. La Gm ha anche
annunciato una consistente riduzione salariale per i propri dipendenti, che in
alcuni casi arriverà fino al 10%. In sostanza, il numero dei colletti bianchi
del colosso auto nel mondo verrà ridotto del 14%, dagli attuali
( da "Eco di Bergamo, L'" del 11-02-2009)
Argomenti: Cina Usa
La Cina è il primo mercato auto al mondo --> Mercoledì 11
Febbraio 2009 GENERALI, pagina 9 e-mail print PECHINOLa crisi morde, ma in Cina il settore auto resiste. La Repubblica popolare ha
infatti superato gli Stati Uniti per la prima volta, in gennaio, diventando il
primo mercato del mondo per le automobili. Secondo i dati diffusi da Dong Yang,
vice direttore della China association of automobile manufacturers (Caam), il
mese scorso in Cina sono state vendute 735 mila
vetture, contro le 656.976 degli Usa (secondo le stime
preliminari della società di ricerca «Autodata»). status symbol dei ceti medi
Gli analisti avvertono tuttavia che il sorpasso potrebbe essere temporaneo, perché in gennaio gli Usa risentono di
un calo fisiologico delle vendite nel dopo Natale, mentre in Cina le festività del Capodanno lunare provocano l'effetto opposto.
Inoltre, la contrazione della domanda è stata meno forte in Cina che negli Usa, una circostanza che non promette nulla di buono per i
produttori, ma che aiuta a spiegare i dati. Secondo Wu Ai Lian,
direttrice delle vendite in una grande concessionaria dell'americana General
motors di Shanghai, «gli affari non vanno così male... in Cina
la Gm è da molti anni il numero uno, la auto magari sono più costose di altre,
ma noi diciamo ai nostri clienti che la sicurezza non ha prezzo». La
valutazione di Wu non è del tutto precisa. Secondo la Caam, le auto più vendute
nel Paese sono la Jetta e la Santana della tedesca Volkswagen - prodotte con
due diversi soci cinesi - seguite dalla Buick della Gm, anch'essa coprodotta
con un partner cinese. L'automobile è il più popolare tra gli status symbol
della crescente classe media cinese e negli anni scorsi il mercato è cresciuto
a ritmi del 40-50 per cento, un ritmo impossibile da tenere a lungo. Yale
Zhang, uno studioso del mercato dell'auto in Cina,
sostiene che nel settore c'è ancora un grande spazio per la crescita. «Negli Usa - spiega - ci sono in media ottocento auto per mille
persone, in Cina le vetture sono venti su mille» e per
i consumatori cinesi l'acquisto di un'auto è ancora un «grande evento». Zhang
vede nei prossimi mesi «gravi difficoltà» per i piccoli produttori. «Non mi
sorprenderei - dice - se nel 2010 vedessimo molti di loro scomparire dal
mercato». gli aiuti al settore Il governo di Pechino ha lanciato una serie di
misure di sostegno al mercato dell'automobile, tra cui una riduzione
dell'imposta di circolazione per le vetture di bassa cilindrata e aiuti a chi
si disfa della vecchia auto comprandone una nuova. Si ritiene che l'intervento
governativo possa portare a una crescita tra il 3 e il 6 per cento del mercato.
11/02/2009 nascosto -->
( da "Eco di Bergamo, L'" del 11-02-2009)
Argomenti: Cina Usa
«Una crisi globale
serve un nuovo piano marshall» --> Mercoledì 11 Febbraio 2009 GENERALI,
pagina 9 e-mail print Un piano Marshall per far fronte alle crisi economica
globale, così da permettere anche ai Paesi che non hanno i mezzi necessari di
rilanciare la propria economia. Lo propone il capo economista della Banca mondiale,
Justin Yifu Lin: «I Paesi a reddito elevato come gli Usa e quelli che possono contare su molte riserve come la Cina e i Paesi esportatori di petrolio, potrebbero destinare duemila
miliardi di dollari nei prossimi cinque anni, ossia l'1% del Pil dei Paesi
ricchi, ad aiutare i Paesi poveri a partecipare a un piano di rilancio».
11/02/2009 nascosto -->
( da "Adige, L'" del 11-02-2009)
Argomenti: Cina Usa
PINZOLO - Si
apprestano a vivere un'intensa settimana non solo di sport, ma anche d'impegno
sociale e culturale, gli aclisti che, da tutta Italia, stanno raggiungendo
Pinzolo per partecipare alla 25ª edizione di «Scinsieme» PINZOLO - Si
apprestano a vivere un'intensa settimana non solo di sport, ma anche d'impegno
sociale e culturale, gli aclisti che, da tutta Italia, stanno raggiungendo
Pinzolo per partecipare alla 25ª edizione di «Scinsieme». La festa sulla neve
dell'Acli (Associazioni cristiane lavoratori italiani) è stata presentata ieri:
dove dirigenti e organizzatori hanno illustrato il programma della settimana,
ricco di iniziative sportive e di socializzazione, ma anche di interessanti
spunti di riflessione. A partire dall'incontro con Giovanni Bianchi ,
parlamentare e storico dirigente nazionale Acli, che ieri sera ha presentato il
suo ultimo libro «Etica e politica nella globalizzazione».
«Scinsieme - ha spiegato Michele Rizzi , presidente del patronato e vice
presidente nazionale dell'Acli - è una manifestazione eclettica, attenta a ciò
che accade nella società italiana. È un momento di svago per gli aclisti e le
rispettive famiglie, ma anche un'occasione d'impegno sociale». «Si può
anche considerare l'iniziativa come un laboratorio di pensiero su temi
importanti come l'etica, l'ecologia, la globalizzazione», ha aggiunto Walter
Mosna , presidente provinciale Us Acli Trento, facendo riferimento ai temi che
saranno affrontati nel corso della settimana. Enrico Boni ha presentato i
dettagli del programma, mentre il sindaco di Pinzolo William Bonomi ha fatto
gli onori di casa. Giovanni Bianchi ha proposto alcuni interessanti spunti di
riflessione, affermando che il «Trentino è una provincia che sa valorizzare i
saperi presenti sul territorio, m anche confrontarsi con il mondo». Il
programma di oggi propone la 5ª edizione del Trofeo nazionale giovanile di
slalom «Us Acli National Cup» e, alle 17, all'Hotel Europeo, il convegno
nazionale sullo sport senza doping. Alle 15 di domani si terrà, invece,
l'incontro del dipartimento Acli «Pace e stili di vita», che affronterà il tema
«C'è tutto un mondo intorno: tracce di economia solidale». Si proseguirà, poi,
alle
( da "Gazzetta di Reggio" del 11-02-2009)
Argomenti: Cina Usa
L'INCONTRO Il
giornalista con Delrio: dibattito all'università Nell'ambito di «Visioni di
città - dialoghi sull'urbanesimo, l'uomo e la società contemporanei con
protagonisti testimoni della cultura contemporanea», è intervenuto ieri a
Reggio il giornalista e scrittore Federico Rampini. L'incontro, promosso da
Comune e da Reggio nel mondo, si è svolto nell'aula magna dell'università con
la partecipazione del sindaco, Graziano Delrio, e la conduzione di Massimiliano
Panarari. Editorialista e corrispondente da Pechino e dall'India (Cindia, la nuova frontiera del mondo globalizzato, come l'ha definita in
suo fortunato libro) per il quotidiano La Repubblica, Rampini è reduce dal
Forum di Davos (nel quale ogni anno i principali leader finanziari e politici e
opinion leader intellettuali fanno il punto sugli scenari futuri del pianeta
mondializzato). L'appuntamento sarà occasione, oltre che per delineare
gli scenari globali, per una riflessione su come il nostro Paese e le città
possano collocarsi in questo contesto globalizzato (tema fra l'altro
dell'ultimo libro del giornalista, scritto insieme a Carlo De Benedetti e
Francesco Daveri, «Centomila punture di spillo. Come l'Italia può tornare a
correre»). Vi sarà spazio per una riflessione sulle città, i cittadini e la
globalizzazione, in linea con gli altri incontri di «Visioni di città», e in
particolare su Reggio, città creativa e di esperienze di rilievo internazionale
come Reggio Children, sul suo «posto nel mondo» come «comunità etica», secondo
la celebre definizione che ne ha dato lo psicologo americano Howard Gardner.
Nei suoi ultimi lavori e articoli, Rampini evidenzia come, visto dal nostro
Paese, il mondo in cui ci troviamo a vivere risulti davvero immenso, e a
guardarlo nella sua complessità, possa fare paura. Un mondo che sta cambiando a
velocità inaudita, nel quale irrompono nuovi protagonisti di dimensioni
inedite, dove antichi equilibri vengono rotti, mentre sfide e problemi mai
incontrati prima chiedono una soluzione. Con questi presupposti, è più che mai
importante intuire gli scenari del futuro e valutare la direzione del
cambiamento.
( da "Gazzetta di Reggio" del 11-02-2009)
Argomenti: Cina Usa
di Michela
Scacchioli «Punture di spillo per tornare a correre» La ricetta di Federico
Rampini, ieri in città «Se il sistema è indolente si può agire dal basso» Credere
negli italiani. Sfruttare le nuove opportunità. Imparare la matematica come gli
indiani. Insistere sulla meritocrazia nella scuola. Attirare gli immigrati di
talento. Investire nella formazione. Queste sono solo alcune delle «Centomila
punture di spillo» capaci di risvegliare il nostro Paese e spingerlo a cambiare
rotta. La ricetta è quella fornita dal giornalista di Repubblica Federico
Rampini - ieri pomeriggio a Reggio per presenziare nell'aula magna dell'università a un incontro dedicato alle città e alla
globalizzazione - che ha dato alle stampe un libro scritto assieme a Carlo De
Benedetti e a Francesco Daveri, intitolato, appunto, «Centomila punture di
spillo. Come l'Italia può tornare a correre». O quantomeno, a provarci.
Rampini, secondo lei l'Italia può davvero tornare a correre? «L'Italia
può tornare a correre se ha chiaro qual è il nuovo mondo che verrà fuori. Un
nuovo mondo fatto di Paesi emergenti quali la Cina e l'India. Un nuovo mondo in
cui la finanza conterà di meno, e dove il nostro "know how" avrà
finalmente più spazio, dove le nostre regole non saranno più un peso né un
handicap ma piuttosto una chiave di successo». E quali sarebbero allora le
tematiche clou? «La tutela dell'ambiente, la salute del consumatore, la qualità
degli alimenti. Basti pensare all'effetto traumatico che ha avuto sui cinesi lo
scandalo del latte alla melanina: centinaia di consumatori asiatici a cui noi,
invece, siamo in grado di fornire risposte perché più evoluti su certe
questioni». Va bene, ma chi è che deve fare queste scelte? «I cambiamenti
devono venire dal basso. Dai genitori, dagli studenti, dalle associazioni,
dalle micro-organizzazioni. Non solo dai governi oltre che dalle classi
dirigenti. Siamo noi, uomini e donne in cerca del proprio futuro, che come
tante "punture di spillo" possiamo agire per scuotere un sistema
politico e produttivo a volte un po' indolente». A proposito di sistema
produttivo nazionale: lei negli ultimi cinque anni ha vissuto in Cina. Che tipo
di idea si è fatto sulle imprese italiane che vi sbarcano? «Il tipo di
imprenditoria che arriva oggi è molto diverso rispetto a quello di cinque anni
fa. Le aziende italiane erano molto più indietro e giocavano molto più in
difesa rispetto a oggi. Col tempo, è partita una corsa al recupero, e
l'immagine stessa dell'Italia in Cina è assolutamente cambiata. In meglio».
Com'è secondo lei il «cielo sopra l'Italia»? «Scuro, molto scuro. Denso di
nubi, plumbeo. Credo tuttavia che sia necessario spingere lo sguardo oltre la
tempesta. Il "cielo sopra l'Italia" è una metafora che utilizzo per
parlare del mondo che verrà, e che può fornire la descrizione dei nuovi
rapporti di forza». Rapporti di forza tra chi? «Tra il nostro Paese e le nuove
potenze economiche, ad esempio. Penso al "Bric" - vale a dire
Brasile, Russia, India e Cina- che può fare paura perché sfide e problemi mai
incontrati prima ora chiedono una soluzione». E poi? «Rapporti di forza nei
percorsi di studio che fanno i giovani. Per i nostri ragazzi oggi non sapere
l'inglese è una mancanza fatale. Peraltro, l'inglese non basta neanche più.
Sarebbe necessario che i nostri figli imparassero anche una seconda lingua,
tipo cinese, arabo o russo. Occorre una pianificazione specifica dei propri
percorsi formativi». Lei parla spesso di meritocrazia... «Lo spirito asiatico
si caratterizza in maniera molto seria per un'accettazione della meritocrazia».
Un esempio? «In Italia esiste un diritto alla promozione scolastica che sfiora
il 90%. In Cina si tratta di una fatica, oltre che di una vera e propria
conquista. E non esiste un Tar al quale i genitori possano rivolgersi quando un
figlio viene bocciato...». Secondo lei, bisogna «imparare la matematica come
gli indiani»? «Come gli indiani, certo, ma anche come i finlandesi. Non è
affatto un caso che i Paesi del nord Europa siano i meno timorosi della
globalizzazione in atto». Su questo fronte l'Italia com'è messa? «Piuttosto
malaccio, assieme ai francesi». Lei dice che le punture di spillo devono
arrivare anche e soprattutto dal basso. Ebbene, provi a fornire una
mini-ricetta. Cosa devono fare in primis le famiglie italiane? «Riscoprire la
meritocrazia e non avere più indulgenze. Soprattutto: spingere i figli fuori
casa il più presto possibile. I giovani? «Studiare sodo, e sperimentare un
periodo della propria vita all'estero». Le imprese? «Puntare sulla formazione
interna». Sì, ma lo si ripete da anni... «Il miracolo indiano non è il frutto
dei soli politecnici d'avanguardia. C'è sotto un humus molto più sofisticato
che investe proprio nella formazione interna».
( da "Manifesto, Il" del 11-02-2009)
Argomenti: Cina Usa
La Cina IN VIAGGIO IL SOFT POWER DI PECHINO OLTRE L'AFRICA Il
vento gelido della crisi e le minacce di protezionismo in aumento spingono
all'offensiva diplomatica i vertici cinesi. Dopo il tour in Europa del premier
Wen, il presidente Hu torna nel continente nero mentre il futuro capo dei capi,
Xi Jinping, visita l'America Latina. In gioco la costruzione di nuove alleanze
per contrastare la recessione globale e riscrivere le nuove regole Angela
Pascucci Grande via vai, nella diplomazia cinese. E' appena terminato il grande
«tour della confidenza» del premier Wen Jiabao in Europa, che già riparte il
capo dei capi, Hu Jintao, per un nuovo giro. Prima tappa Arabia saudita, e poi
di nuovo l'immancabile visita di Capodanno in Africa: stavolta Mali, Senegal,
Tanzania, Mauritius. Ma non basta. I tempi difficili suggeriscono un'offensiva
ad ampio raggio. Ed ecco allora decollare verso l'America latina, negli stessi
giorni, ben altri due alti ranghi, in una rara doppietta. Il vice-premier Hui
Liangyu è già in Argentina, da dove si dirigerà poi verso l'Ecuador, le
Barbados e la Bahamas. Più impegnativo il viaggio del vice presidente Xi
Jinping, che dopo la Giamaica visiterà la Colombia, il Venezuela, il Brasile e
il Messico. Un viaggio che è anche un farsi le ossa sulla scena internazionale,
per il prossimo capo designato della leadership cinese, colui che, come è già
scritto nel gran libro del Pcc, nel 2012 assumerà le cariche di segretario del
partito, di presidente e di capo della Commissione militare centrale. La nuova
«via della seta» è sempre molto trafficata, i vertici cinesi sono tra i più
mobili del mondo, ma non c'è dubbio che questa recente frenesia è dettata dal
momento critico, dal fiato gelido della crisi che sta rallentando gli spiriti
animali dell'economia cinese e dal vento contrario del protezionismo che
comincia a soffiare con una forza minacciosa mai sperimentata prima dalla Cina fabbrica del mondo, trituratrice di record economici,
pure avvezza alle critiche mondiali per le sue pratiche competitive. Probabilmente
nessun paese rischia quanto la Cina, se le barriere
del «buy American» dovessero innalzarsi davvero e far proseliti con altri
«buy». Ed ecco allora la macchina da guerra cinese in movimento, per
contrastare i cattivi spiriti. Il «la» lo ha dato il premier Wen al Forum
economico mondiale di Davos: «La crisi finanziaria globale è una sfida per il
mondo intero. Confidenza, cooperazione e responsabilità sono fondamentali per
superare la crisi». E forse per la prima volta Pechino entra davvero in campo
per esercitare il proprio «soft power», termine di conio americano e tagliato
sulla misura Usa, che sempre più spesso ormai viene
lanciato come una sfida contro la diplomazia dell'antico Regno di Mezzo, il più
delle volte per sottolinearne la debolezza. L'intento «soft» lo rivelano
soprattutto le tappe africane. Certo, il petrolio dominerà i discorsi in Arabia
saudita, la maggior fonte di approvvigionamento della Cina.
Ma gli altri paesi non offrono granché quanto a materie prime strategiche e
risorse energetiche. E così i media ufficiali cinesi possono dire che, al cuore
degli interessi di Pechino, anche in un momento così difficile, c'è
«l'amicizia, la cooperazione», l'onorare gli impegni presi «di sostenere lo
sviluppo dei paesi africani e incoraggiare le compagnie cinesi affinché
continuino ad investire e fare affari in Africa». Certo, la cooperazione
africana non è tutta rose e fiori (si veda l'articolo a fianco) ma questi
intenti non sembrano poco, nel momento in cui la liquidità globale si prosciuga
e sempre meno ne arriva in un continente sfruttato a sangue, da tutti.
L'America latina offre un'altra faccia, ma della stessa medaglia. Nel vecchio
«cortile di casa» degli Usa la questione
geopolitica è più acuta e al tempo stesso più complessa, e va oltre i benefici
economici, pur importanti in questo momento difficile. La Cina è oggi il terzo partner commerciale della regione, con un volume
di scambi che ha superato i 100 miliardi di dollari, ma in definitiva
dell'export totale latinoamericano, 715 miliardi di dollari, solo 51 -
il 7% - sono diretti verso la Cina mentre gli
investimenti diretti cinesi nella regione alla fine del 2006 non raggiungevano
i 23 miliardi di dollari. L'interesse, su entrambe le rive del Pacifico, è
soprattutto quello di differenziare: gli approvvigionamenti, i mercati, ma
anche le sponde e le alleanze politiche. Anche se Pechino non ama gli abbracci
troppo entusiasti in nome dei comuni intenti politici. Quando a settembre del
2008 il presidente venezuelano Hugo Chavez è tornato a Pechino, proclamando
ancora una volta il suo maoismo, i vertici cinesi hanno preso le distanze. Il
che non ha impedito certo la firma di importanti accordi economici riguardanti
soprattutto il petrolio venezuelano, che oggi al 60% viene esportato negli
Stati uniti ma che Chavez si è impegnato a far affluire in sempre maggiori
quantità verso la Cina. Tuttavia, a riprova
dell'interesse crescente per la regione, nel novembre scorso la Cina ha diffuso il suo primo Libro bianco sull'America latina
e la regione caraibica nel quale si premette a chiare lettere che «il mondo
oggi sta subendo una grande trasformazione» e «il movimento verso la multi
polarità è ormai irreversibile». Pare dunque sempre più chiaro che per la Cina la sua «pacifica ascesa» verso «un mondo più armonioso»
comporta quanto meno un ridispiegarsi delle linee di forza globali. Per Pechino
non si tratta più ormai solo di avere paesi «amici» che col loro voto le
facciano passare gli esami della Commissione Onu per i diritti umani, come è
avvenuto lunedì a Ginevra dove, contro le dure critiche partite dall'Europa e
dall'Australia, si sono schierati, fra gli altri, Cuba, Zimbabwe, Indonesia,
Venezuela, Ecuador, Argentina, e Bolivia. La crisi che infuria ha alzato la
posta ben oltre. L'esordio della presidenza Obama è stato scioccante, per la Cina, tra accuse di manipolazione dello yuan, avvertimenti
che la nuova Amministrazione non baderà solo ai legami economici e minacce
protezionistiche. Il primo viaggio della neo segretaria di stato Hillary
Clinton in Asia orientale, la prossima settimana, dirà quanto Pechino debba
preoccuparsi. Ma è evidente che le trasformazioni si vanno accelerando. Così in
ballo ci sono anche le alleanze al prossimo G20, i negoziati sulla riduzione
delle emissioni, la riscrittura delle regole di funzionamento dell'economia
globale. In un'intervista al Financial Times (2 febbraio) il premier Wen Jiabao
ha detto chiaramente che la Cina non userà le sue
ingenti riserve valutarie per ricapitalizzare le istituzioni finanziarie, in
particolare il Fondo monetario, a meno che le sue regole non vengano riscritte,
a cominciare dai diritti di voto dei paesi in via di sviluppo, che dovranno
avere un peso maggiore.
( da "Manifesto, Il" del 11-02-2009)
Argomenti: Cina Usa
CINA
Il ministero degli esteri cinese contro l'Italia, la Farnesina ribadisce:
sosteniamo la politica di una sola Cina, ma qui i
comuni sono autonomi Ieri Roma, oggi Venezia: il cittadino onorario Dalai Lama
infiamma Pechino Orsola Casagrande VENEZIA Il quattordicesimo Dalai Lama Tenzin
Gyatzo arriva in una Venezia sommersa dall'acqua per ricevere la cittadinanza
onoraria mentre la Cina fa sapere che il conferimento
della cittadinanza di Roma al leader spirituale tibetano «offende il popolo
cinese» e rappresenta «una interferenza negli affari interni di Pechino». La
portavoce del ministero degli esteri cinese, Jian Yu, non usa mezzi termini
nella conferenza stampa tenuta proprio a Pechino. Il monito all'Italia è di
«prendere immediate misure» per porre rimedio al danno apportato alle relazioni
tra i due paesi. «Le parole e le azioni del Dalai Lama - ha detto Yu -
dimostrano che non è solo una figura religiosa, ma un uomo politico impegnato
in attività secessioniste con la scusa della religione». La Farnesina ha già
replicato, ribadendo il «fermo sostegno alla politica di una sola Cina» ma facendo notare a Pechino che i comuni, in Italia,
sono autonomi e indipendenti dal governo. In un simbolico botta e risposta, il
Dalai Lama a Venezia ha sottolineato che «le autorità comuniste cinesi hanno
una visione estramemente restrittiva e miope e considerano il popolo, la
cultura e la religione del Tibet come un pericolo per la Cina
e stanno per questo compiendo un grande sforzo per eliminarle». Ma, ha aggiunto
«noi diciamo che abbiamo bisogno di una autonomia speciale per il Tibet» e ha
concluso che in Tibet è in atto «una sorta di genocidio culturale nei confronti
dei tibetani. Stiamo attraversando un periodo tragico, continuate a darci ogni
tipo di sostegno e appoggio». Il Dalai Lama si è detto «un po' spaventato
dall'acqua alta: non so nuotare e ho avuto paura nei trasferimenti in
motoscafo». Ride ma subito torna a parlare del suo popolo. Ricordando la
rivolta dei monaci dello scorso anno, dice di aver avuto la sensazione di «non
poter fare nulla» e ribadisce che «anche in questi giorni si susseguono arresti
tra i monaci, le persone spariscono o vengono picchiate, vengono spezzate loro
le gambe e le braccia. In Tibet rimane vietato aprire scuole tibetane». Il
sindaco di Venezia Massimo Cacciari, nel conferire la cittadinanza al Dalai
Lama, ha ricordato che «il Tibet non è soltanto la terra avvolta in un'aura
quasi mitica, oggetto di nostalgia di tanti intellettuali dell'Occidente, ma
ancor di più un paese che da sempre lotta per l'indipendenza, contro paesi
vicini o potenze coloniali; una lotta che si è fatta più dura e più aspra dopo
l'invasione cinese del 1950, nonostante le rivolte popolari e il sostegno alla
causa tibetana della più larga parte dell'opinione pubblica mondiale: il
conferimento della cittadinanza onoraria - ha detto Cacciari - è l'appoggio che
Venezia dà a questa lotta per l'indipendenza». Quindi il sindaco ha
sottolineato come il Tibet sia «ancora di più di questa secolare testimonianza
di volontà di libertà e di autodeterminazione. Rappresenta una grande
tradizione spirituale, cui il Dalai Lama appartiene e di cui è guida, che può
essere comparata alle più alte testimonianze della spiritualità dell'Occidente,
e dalla quale l'Italia ha molto da imparare». Cacciari si è soffermato su una
parola sanscrito-tibetana, cara alla religione buddhista, traducibile con
«pietà»: «non un vago buon sentimento - ha detto - un "buon cuore a buon
mercato", bensì il prodotto di una meditazione, di uno studio, di
un'ascesi, frutto di una lotta contro le illusioni. E la prima illusione - ha
aggiunto - è il nostro io, l'egoismo che ci domina, errore fondamentale da cui
dobbiamo liberari».
( da "Messaggero, Il" del 11-02-2009)
Argomenti: Cina Usa
Mercoledì
11 Febbraio 2009 Chiudi Gm licenzia un impiegato su sette e taglia i salari A
gennaio la Cina supera gli Usa per auto
vendute
( da "Messaggero, Il" del 11-02-2009)
Argomenti: Cina Usa
Mercoledì 11
Febbraio 2009 Chiudi ROMA - Maxi ridimensionamento in casa General Motors: il
primo produttore automobilistico statunitense, alle prese con una delle più
gravi crisi di tutti i tempi, ha deciso di tagliare di 10.000 unità il numero
dei propri impiegati in tutto il mondo. I colletti bianchi saranno in pratica
decimati perché passeranno da 73 mila a 63 mila con una riduzione del 14%: un
impiegato ogni 7 perderà il posto. E in gran parte non si tratterà di esodi
volontari ma di veri e propri licenziamenti. Non solo. La Gm ha anche
annunciato una consistente riduzione salariale per i propri dipendenti, che in
alcuni casi arriverà fino al 10%. Un provvedimento che arriva dopo l'annuncio
che l'amministratore delegato Richard Wagoner lavorerà per un dollaro l'anno
fino a quando la Gm non sarà in grado di restituire il prestito del governo. Le
mosse annunciate rientrano nel piano di ristrutturazione che il gruppo ha messo
in atto per aumentare la propria solidità e poter ricevere il pacchetto
miliardario di aiuti pubblici. Il piano di ristrutturazione deve essere
presentato entro il 31 marzo, ma un primo rapporto sul suo stato dell'arte è
fissato per il 17 febbraio. Ancora non è stato fornito alcun dettaglio circa i
tagli nei diversi Paesi, ma si sa solo che negli Stati Uniti saranno soppressi
3.400 posti dei 29.500 esistenti. «La maggior parte di uscite dovranno avvenire
da qui alla fine di aprile», ha sottolineato un portavoce del colosso automobilistico
di Detroit. Intanto ieri si è saputo che per la prima volta nella storia
dell'industria automobilistica mondiale nel mese di gennaio
2009 sono state vendute più auto in Cina che negli
Stati Uniti. Secondo i dati diffusi da Dong Yang, vicedirettore della China
Association of Automobile (Caam), il mese scorso in Cina sono state
vendute 735 mila vetture contro le 657 mila degli Usa (secondo stime
Autodata). Gli analisti avvertono tuttavia che il sorpasso potrebbe essere
temporaneo, perché in gennaio gli Usa risentono
di un calo fisiologico delle vendite nel dopo-Natale, mentre in Cina le festività del Capodanno Lunare provocano l' effetto
opposto. R.e.f.
( da "Corriere del Mezzogiorno" del 11-02-2009)
Argomenti: Cina Usa
Corriere del
Mezzogiorno - BARI - sezione: 1PAGINA - data: 2009-02-11 num: - pag: 1
categoria: REDAZIONALE MANOVRE ANTICRISI CRESCITA SI', CON SQUILIBRIO di FABIO
DEL PRETE I neuropsichiatri, nascondendo una triste realtà sotto un'etichetta
neutrale e indecifrabile, la chiamano sindrome o disturbo bipolare. Fuor di
melliflua metafora, è psicosi maniaco-depressiva: sconfortanti abbattimenti alternati
a periodi di esaltazione maniacale dell'umore. In questa turbolenta fase
dell'evoluzione economica mondiale, io passo da momenti di sereno ottimismo
confidente nelle capacità di dominio degli eventi dei nostri e degli altrui
governanti allo sconforto più nero considerando inevitabile il precipizio sul
bordo del quale ci stiamo avventurando, con l'aggravante di trovarmi in un'età
che non concede più grandi energie di ripresa. Per fortuna, capita di trovare
stimoli di riflessione, talvolta, nella laica preghiera mattutina di lettura
dei giornali. Nel suo contributo domenicale al Corriere Galasso scrive che
«questi mesi sono decisivi per il Mezzogiorno ancor più che per il paese tutto»
e che le Regioni e le amministrazioni del Sud farebbero bene «oltre a sollecitare
Roma sulla strada di una pertinente politica di sviluppo per il Sud» ad
assumerne «per conto loro i principii e l'attuazione», sul presupposto che la
politica anticrisi possa «innescare … un meccanismo virtuoso di sviluppo» e,
questo, per la ragione sostanziale che lo sviluppo è ancora oggi l'esigenza
fondamentale del Mezzogiorno. Nell'editoriale del Corriere della Sera nello
stesso giorno (coincidenza?) Monti mi conforta suggerendo che è a Schumpeter
che bisogna chiedere ispirazione, altro che Keynes! Approfittare della
«distruzione creatrice » e non puntellare con costose stampelle industrie più o
meno decotte su mercati saturi e obsoleti; costose per due motivi: primo perché
le paghiamo noi, secondo perché, abortendo le opzioni innovative, si pregiudica
la sorte delle generazioni future! Una politica di sussidiamento del sistema è
possibile solo per via di indebitamento e sarebbe insensato illudersi di
rimediare al caos generato dall'incontinenza debitoria facendo altri debiti!
L'ipotesi keynesiana auspicava negli anni '30 effetti benefici da un
finanziamento in deficit delle politiche attuate in un'economia
incomparabilmente più chiusa di oggi: non può certamente funzionare altrettanto
bene in un contesto di globalizzazione, specie se, ahimè, gli
Stati di fronte alla crisi si lasciano sempre più tentare dal protezionismo e dall'autarchia. Se ogni governo volesse (invano) dimostrarsi
più prodigo del suo vicino, si aprirebbe la strada all'inflazione, i mercati
finanziari diventerebbero sempre più volatili e perderebbero ancor più la loro
naturale funzione di finanziatori dello sviluppo. Ridurre il deficit,
invece, solleciterebbe il risparmio e questo, invece che tramutarsi in
supplemento di spesa (come vorrebbe il keynesismo), una volta superate le ovvie
diffidenze, tornerebbe a finanziare il sistema produttivo proprio in una fase
di fondamentale rinnovamento merceologico e tecnologico. Naturalmente, questo
non è gratis: chiusure, cassa integrazione, e, su un altro piano, ripensamento
dello stato giuridico degli organismi bancari e finanziari con probabili
perdite in conto capitale per molti. Ma si cresce necessariamente attraverso
squilibri. L'importante è conoscerne la direzione, approfittarne per salire
qualche gradino più in alto e saper distinguere tra obiettivi di breve e di
lungo periodo.
( da "Sole 24 Ore, Il" del 11-02-2009)
Argomenti: Cina Usa
Il Sole-24 Ore
sezione: SYSTEM data: 2009-02-11 - pag: 3 autore: Gm
licenzia 10mila colletti bianchi La Cina diventa il
primo mercato mondiale General Motors ridurrà la forza lavoro di 10mila unità
fra i colletti bianchi. La casa automobilistica sottolinea che taglierà i
compensi di impiegati ed executive del 3-10 per cento. Negli Usa Gm eliminerà 3.400 posti. I tagli annunciati ieri, che
saranno effettuati entro il 2009, rappresentano il 14% del totale dei salariati
Gm. Intanto,secondo l'Associazione cinese dei costruttori di auto,in gennaio la
Cina ha scavalcato gli Stati Uniti come primo mercato
mondiale, con 735mila auto vendute contro le 657mila degli Usa.
(Nella foto la preparazione dello stand di Gm al Salone di Bruxelles) REUTERS
( da "Sole 24 Ore, Il" del 11-02-2009)
Argomenti: Cina Usa
Il Sole-24 Ore
sezione: SYSTEM data: 2009-02-11 - pag: 8 autore: La morte in piazza L'augurio
che tutti possiamo farci è che, d'ora in poi, il presidente del Consiglio
Silvio Berlusconi diventi l'alfiere della battaglia mondiale contro la pena di
morte. Luciano Dissegna Romano d'Ezzelino (Vi) S ulla moratoria della pena di
morte l'Italia è stata in prima fila. Per questo non comprendo l'argomento
secondo il quale un eventuale decreto pro-Eluana avrebbe violato la sacralità
di una sentenza passata in giudicato: quella, appunto, che s'intende superare
con la richiesta di sospendere le esecuzioni capitali già sentenziate. Quanto
all'agenda del presidente Berlusconi, spero solo trovi il tempo di una
riflessione su tempi e modi del suo intervento nella tragica vicenda di Eluana:
era lui, in campagna elettorale, che aveva vantato l'"anarchia etica"
del centro-destra, significando più che una rispettabile libertà d'opinione,
un'autentica indifferenza verso temi che poi ha verificato quanto (ovviamente)
stiano a cuore all'opinione pubblica. Da settimane il ministro Sacconi si era
impegnato con determinazione per cambiare il corso, ormai segnato,della
vicenda: non ho capito perché il Governo abbia deciso di intervenire in
articulo mortis. A meno che altrefosserolemotivazioni. • Mondo
globale Se è vero che la crisi proviene da un cattivo sviluppo della
globalizzazione, è altrettanto vero che soltanto nell'ambito della
globalizzazione, attraverso la cooperazione di tutti i Paesi, se ne può uscire.
Se eliminiamo la globalizzazione, che prospettiva ci resta? Il feudalesimo!
Ecco, è questo che certi partiti politici vorrebbero attuare. Lettera
firmata I tempi dell'Istat L'articolo«I tempi di reazione della statistica»,
pubblicato sul Sole 24 Ore del 6 febbraio, contiene alcune imprecisioni.
Innanzitutto, l'inserimento nel paniere dell'Istat dei film in Dvd è avvenuto
in un quadro d'espansione del mercatoe non, come erroneamente sostiene
l'autore,in una situazione nella quale «il mercato è maturato iniziando la sua
discesa, in termini di consumi e di prezzi». Il "paradosso"
(riprendendo il titolo della rubrica in cui è stato pubblicato l'articolo)non
risiede dunque nei "tempi di reazione della statistica", quanto nel
fatto che al giornalista sia sfuggito il Rapporto 2008 sullo stato
dell'editoria audiovisiva in Italia, pubblicato dall'Unione italiana editoria
audiovisiva (Univideo) associataa Confindustria. Nel rapporto si sottolinea che
il calo dei consumi riguarda il noleggio di film Dvde non certo la vendita,
cresciutaa tassi significativi negli ultimi anni. Anche l'altro esempio
richiamato per sottolineare l'"endemico" ritardo dell'Istat nel
recepirei cambiamenti del mercatoè inesatto.L'autore cita,infatti, l'uscita dal
paniere del 2007 dei film in cassetta, mentre si trattava delle Vhs da
registrare. Patrizia Cacioli Direttore della comunicazione Istat D al Rapporto
annuale Univideo emerge che nelle prime 22 settimane del 2008 le vendite di dvd
sono calate del 10,6%in termini di volumi e dell' 8,9% per fatturato (nello
stesso periodo il giro d'affari del blu-ray è aumentato del 34%). Nel 2007,
invece, le vendite di Dvd sono cresciute del 3% a 466,5 milioni, un trend molto
diverso da quello del 2003, quando in piena espansione il mercato aumentava del
59,6%, senza che la statistica ne prendesse atto. ( g. bal.)
( da "Resto del Carlino, Il (Ferrara)" del
11-02-2009)
Argomenti: Cina Usa
FERRARA CRONACA pag.
8 di CRISTIANO BENDIN PRIMA ha visitato le aule da poco restaurate di palazzo
Be... di CRISTIANO BENDIN PRIMA ha visitato le aule da poco restaurate di
palazzo Bevilacqua Costabili, sede della facoltà di Economia. Poi, assieme al
Rettore Patrizio Bianchi, amico ed ex allievo, ha bevuto un caffè alle
macchinette automatiche. Infine, in un'aula magna troppo piccola per contenere
tutti, ha tenuto la sua lezione di economia da prof' d'eccezione parlando di
Crisi e rinascita'. Si è articolato così il pomeriggio ferrarese di Romano
Prodi, in città per lo Iuss day, la giornata dedicata alla promozione
dell'Istituto universitario di studi superiori. Un tema di drammatica
attualità, quello trattato dall'ex premier, che ha ricostruito la genersi della
crisi finanziaria che sta contagiando tutto il mondo dopo lo scoppio della
bolla immobiliare americana, la cartolarizzazione del credito e la diffusione
dei titoli tossici nel sistema finanziario globale. «DIETRO questa situazione
ha spiegato il professore bolognese c'era la convinzione diffusa che il mercato
si sarebbe aggiustato e regolato da solo». Gravi, secondo Prodi, le colpi di
chi avrebbe dovuto regolare e sorvegliare: «Le società di rating ha detto
avevano valutato con la tripla A' le obbligazioni di Lehman Brothers: com'è
stato possibile?». E pre uscire dalla crisi? «Bisogna evitare le tentazioni
protezionistiche ha risposto Prodi agire presto sul recupero dei poteri
d'acquisto e promuovere organi di sorveglianza che non chiudano gli occhi». Chi
in questo momento si deve muovere con la maggiore cautela, secondo l'ex
premier, sono i paesi più indebitati, a cominciare dall'Italia: «Quando ho
aperto il portone di Palazzo Chigi ha raccontato ho dovuto pagare 71 miliardi
di euro di interessi. In una situazione normale sarebbero stati 35, e tanti
fondi avrebbero potuto sostenere la ricerca e l'Università, le imprese, le
famiglie». Una situazione dalla quale si può uscire «o con una mega tassazione
di colpo o adottando la strategia della formichina', strada che noi
preferiamo». Decisivo, secondo il professore, il ruolo della «vecchia Europa»,
patria della dottrina sociale di mercato europea e delle politiche di welfare.
«Lo stesso Economist ha sottolineato continua a parlare di intervento pubblico
indispensabile». Così come sarebbe importante una «nuova Bretton Woods», in
grado di rivedere le regole generali del mercato «altrimenti ha ammonito tra 15
anni ci ritroveremo in mezzo ad un'altra crisi». SUGLI aiuti al settore auto,
Prodi non ha manifestato grande entusiasmo: «Non vedo ragioni specifiche per
sostenere questo settore piuttosto che altri ma gli incentivi agli acquisti
possono andar bene. Occhio però alle spinte
protezionistiche: meglio sarebbe coordinare interventi a livello europeo».
Infine, dopo una panoramica sulla situazione economica Usa e asiatica, un monito ai Grandi: «Il G8 senza la Cina non serve a niente e occhio ai controllori statali quando la
crisi è ormai internazionale».
( da "Messaggero, Il" del 11-02-2009)
Argomenti: Cina Usa
Mercoledì 11
Febbraio 2009 Chiudi di UMBERTO MANCINI ROMA - In ordine sparso e con obiettivi
diversi. I piani anti-crisi varati dai principali paesi europei hanno in comune
solo l'urgenza con cui sono stati approvati o solo annunciati. Per il resto
ogni capitale, e gli Usa non fanno eccezione, si è mossa guardando ai propri
interessi. Niente coordinamento, insomma. Tant'è che al momento solo Italia e
Germania hanno realmente varato le misure per sostenere l'economia reale,
mentre gli altri sono sostanzialmente fermi alle dichiarazioni di principio. Se
si escludono ovviamente gli interventi urgenti "salva banche". Gli
Usa sono un caso a parte. Perché se è vero che Bush aveva già messo in campo
qualcosa come 675 miliardi di dollari, è altrettanto vero che Obama ha fatto
fatica a far approvare quello aggiuntivo da circa 838. E che in ballo per
salvare il sistema finanziario ci sono altri 1.000 miliardi di dollari. Del
resto le "ricette" per far fronte alla recessione si intrecciano, si
contrappongono, in attesa che la fiducia, merce rara, ritorni a far capolino in
un contesto congiunturale difficile. E che lo spettro del protezionismo non si allunghi minaccioso sull'economia globalizzata. Londra
per prima ha concentrato gli sforzi per "scongelare" un mercato del
credito al collasso. Parigi, Roma e Francoforte hanno invece scelto un mix di
stimoli (bonus per l'auto, sostegni sociali, interventi per le infrastrutture)
per centrare più traguardi. Focalizzate ad arrestare l'emoraggia di
posti di lavoro, le mosse di Madrid. Di grande respiro ed ampiezza, anche in
considerazione del fatto che la crisi parte proprio da qui, il maxi piano
americano. L'Italia, a dire il vero, è stato uno dei primi Stati membri della
Ue a dotarsi di misure volte a sostenere i redditi e soprattutto i consumi dal
lato della domanda. Dal bonus straordinario per le famiglie fino a mille euro,
agli interventi per calmierare i mutui a tasso variabile. Dal Cipe è arrivato
poi il via libera a circa 20 miliardi di investimenti in grandi opere, mentre
nel complesso la manovra del governo muoverà un volume di risorse, secondo
Berlusconi, pari a 80 miliardi di euro. Circa 40 nei prossimi 3 anni. Accanto
alla social card, per aiutare pensionati e famiglie, sono arrivati anche gli
incentivi per auto, mobili, elettrodomestici: misure per 2 miliardi di euro.
Sulla stessa linea anche il piano tedesco che, come l'Italia, mira a sostenere
la domanda interna e il brusco calo di quella estera. Roma, al pari di Berlino,
paga soprattutto la "crisi degli altri". Ma l'Italia ha un sistema di
banche più solido e una forza nel manifatturiero che la espone meno degli altri
paesi del G-7 allo tsunami finanziario. Imponente comunque lo sforzo tedesco.
Basti pensare ai 500 miliardi stanziati per il sistema bancario colpito dal
virus subprime. Per sostenere la domanda la Germania ha poi approvato un piano
da 73 miliardi, che si articola in due anni. La parte del leone la fanno gli
investimenti pubblici: 18 miliardi per scuole, strade e banda larga. Ma ci sono
anche tagli fiscali come l'aumento della "no tax area", sussidi per
la rottamazione delle auto, sostegni alle famiglie con i bambini e interventi
per favorire i crediti alle imprese. Meno sostanzioso, almeno sulla carta, il
piano francese: 26,5 miliardi, pari all'1,3% del prodotto interno lordo
nazionale, che include investimenti nel settore ferroviario ed energetico,
della difesa e della ricerca. Si tratta, comunque, per ora solo di annunci.
Sono previste anche misure a sostegno dell'industria dell'auto, con incentivi
alla rottamazione per complessivi 6 miliardi. Aiuti, anche questi solo
annunciati, a sostegno delle divisioni finanziarie di Renault e Peugeot. Londra
è alle prese più degli altri con il fallimento di mezzo sistema bancario. Per
questo oltre a nazionalizzare istituti del calibro di Rbs o salvare Northern
Rock, cerca di sostenere le imprese a cui sono state chiusi i rubinetti dei
finanziamenti. In ballo circa 20 miliardi di sterline, cioè di 22 miliardi di
euro. Tre, in sostanza, le modalità d'intervento: lo Stato garantirà i prestiti
a breve delle banche alle imprese fino ad un massimo di 10 miliardi di sterline
e per investimenti a lungo termine: sostegni alle pmi ritenute strategiche.
Pochi effetti ha avuto invece il taglio dell'Iva, che si è rivelato un vero
flop. La Spagna di José Luis Zapatero ha invece annunciato interventi per 41
miliardi in tre anni. L'obiettivo è creare posti di lavoro: 300 mila in 3 anni.
( da "Corriere della Sera" del 11-02-2009)
Argomenti: Cina Usa
Corriere della Sera
- NAZIONALE - sezione: Economia - data: 2009-02-11 num: - pag: 30 categoria:
REDAZIONALE La ricetta Ue Il ministro dell'Economia: il protezionismo è un male
ma non si può essere mercatisti con i fondi pubblici Tremonti: gli aiuti?
Legati all'occupazione La Kroes contro Parigi sui prestiti auto. L'Ecofin:
regole comuni sui titoli tossici e bad bank Dazi all'import
di tondini dalla Cina. La lettera Eni sul gasdotto. Fiducia sul maxiemendamento al
milleproroghe DAL NOSTRO INVIATO BRUXELLES - Nello scontro in corso in Europa
sull'uso degli aiuti di Stato per fronteggiare la sempre più preoccupante crisi
economico-finanziaria, il governo italiano si è schierato a favore dei sostegni
alle imprese condizionati dall'impegno di evitare licenziamenti. Lo ha
chiarito il ministro dell' Economia Giulio Tremonti, al termine della riunione
a Bruxelles con i colleghi dell'Ecofin, incentrata sulle perdite delle banche
europee coinvolte nelle speculazioni sui titoli tossici degli Stati Uniti e in
cui sono emersi dissensi sui finanziamenti pubblici anti-crisi per l'industria
francese dell'auto fondati sulla tutela dei posti di lavoro nazionali.
«Collegare gli aiuti pubblici a protocolli sull'occupazione è molto
ragionevole, morale e compatibile con la nostra politica e con gli orientamenti
europei — ha affermato Tremonti —. Il protezionismo è un male, ma non si vorrà
mica fare i mercatisti quando si danno gli aiuti di Stato...». Poco prima il
commissario per la Concorrenza, l'olandese Neelie Kroes, aveva annunciato le
sue «preoccupazioni » sulla compatibilità con la normativa Ue del sostegno
pubblico all'industria francese dell'auto, condizionato dal presidente Nicolas
Sarkozy all'impegno di evitare licenziamenti in Francia e delocalizzazioni
delle produzioni nella Repubblica Ceca o in altri Paesi con più basso costo del
lavoro. La presidenza ceca di turno dell'Ue ha accusato Sarkozy di
«protezionismo» e, appoggiata dalla Gran Bretagna e altri Paesi, ha annunciato
di voler sollevare il caso nel summit straordinario di fine mese sulle misure
anti-crisi in Europa. Tremonti ha aperto anche sul collegamento tra aiuti di
Stato e delocalizzazioni purché sia «intelligente». Ha fatto l'esempio del
«compra americano », lanciato al presidente Usa Barack
Obama «bilanciandolo con il rispetto delle regole del Wto». Il ministro
dell'Economia, richiamando il clamoroso salvataggio con fondi pubblici della
banca Northern Rock di Londra (su cui da mesi si attende la valutazione della
Kroes), ha sottolineato che i «tempi complessi» hanno moltiplicato «iniziative
in deroga alle norme Ue» sugli aiuti di Stato e la concorrenza per banche a
rischio di tracollo e ora anche per le industrie, «pur se l'Italia non ha
chiesto deroghe». La stessa Commissione ha imposto dazi temporanei ai tondini
d'acciaio importati nell'Ue dalla Cina. Il presidente
dell'Eni Paolo Scaroni ha chiesto con una lettera l'intervento del governo (che
ha messo la fiducia sul maxi-emendamento al decreto mille-proroghe) contro la
decisione della Kroes di imporre la «dismissione» del gasdotto Tag. L'Ecofin ha
concordato di individuare nelle prossime settimane «principi comuni » per far
salvare dai governi le banche travolte dai titoli tossici (tramite «bad bank»,
assicurazioni sulle perdite o un misto dei due sistemi). Tremonti ha spiegato
l'allentamento delle regole anche con l'avanzata del «metodo intergovernativo»
nella gestione dell'Ue, che ha portato i leader dei grandi Paesi membri a
ridimensionare il «metodo comunitario» dell'euroburocrazia di Bruxelles. Il
ministro dell'Economia, Giulio Tremonti Ivo Caizzi
( da "Corriere della Sera" del 11-02-2009)
Argomenti: Cina Usa
Corriere della Sera
- NAZIONALE - sezione: Economia - data: 2009-02-11 num: - pag: 35 categoria:
REDAZIONALE Intervista Il numero uno di Dhl Europa, Price: tornerà il trasporto
via terra «La crisi vista dai nostri aerei cargo: ora tutti più locali» «Ci sarà
meno Cina, più Usa e Europa»
«La logistica dovrà adattarsi alle economie che tenderanno a essere più
"regionali" rispetto ad ora» MILANO — «Si tratta di un declino senza
precedenti. Ma l'industria non va così male come si legge sui giornali». A
parlare è Scott Price, amministratore delegato di Dhl Europa, il gruppo numero
uno al mondo nella logistica e nelle spedizioni espresso internazionali, di
proprietà della società postale tedesca Deutsche Post World Net. La logistica è
una sorta di termometro dell'economia reale. «Spostando le merci da un capo
all'altro del pianeta siamo nella posizione di capire meglio di chiunque altro
quando comincerà la ripresa. E non sarà presto». Secondo l'americano Price, di
stanza a Bruxelles, con il rilancio dell'economia («che partirà dagli Stati
Uniti, la stima è verso la fine del 2009, per poi toccare l'Europa all'incirca
sei mesi dopo») la globalizzazione lascerà il passo alla «regionalizzazione» e
al traffico via terra. Addio globalizzazione e via alla regionalizzazione, un
bel cambio per chi si occupa di spostare merci da una parte all'altra del
mondo... «Il nostro è un buon business perché la logistica non ha fine. La
sfida è di avere la capacità giusta nel posto giusto. La crescita passerà più
via terra e meno per i cieli. Il focus nel 2009 è di investire nel giusto tipo
di capacità. Abbiamo aperto a Torino un centro internazionale per il trasporto
su strada, capace di gestire un traffico molto più grande di prima. Paese per
paese le aziende del gruppo stanno ridisegnando la "macchina" per
spostare la "capacità" nel network a seconda delle esigenze. Noi
stiamo crescendo in India e Cina dove aumenteremo la
capacità aerea mentre nell'Europa centrale, dalla Russia alla Turchia,
potenzieremo il traffico via terra ». E tanto per far capire che ormai anche il
vostro business è regionale avete deciso di chiudere negli Usa
i servizi domestici? «No, nel nostro business i grandi competitor hanno ognuno
un punto debole: per noi erano gli Usa. Per i purple
guys (la Fed, ndr) è l'Europa, per i brown guys (Ups) è l'Asia. La debolezza è
avere una quota inferiore al 10% in un continente. E il nostro "meno del
10%" negli Usa stava diventando troppo caro. Ci
siamo così concentrati sul servizio internazionale liberando
"capacità" da spostare nei Paesi emergenti». Questo è costato però il
taglio di 10 mila posti di lavoro, avete licenziato 10 mila persone. Cosa
accadrà in Europa? «Non potevamo perdere 3 miliardi di business americano senza
dover ricorrere a un grosso taglio. Non è facile licenziare 10 mila persone ma
bisogna pensare anche agli altri 100 mila lavoratori. In Europa abbiamo un
grosso turn over e sarà quello eventualmente a non essere rinnovato. Non ci
saranno tagli drammatici». C'è qualche «oasi» non colpita dalla crisi? «Nessuno
escluso, perché ogni attività è collegata in qualche modo al sistema
finanziario. La crescita però dipende dall'andamento dei consumi che sono in
calo. Anche perché buona parte delle persone spende soldi per coprire i debiti
e non per fare acquisti». Ma la caduta del petrolio almeno favorirà la ripresa?
«Il greggio è sceso anche sotto i 40 dollari al barile ma non c'è compagnia
petrolifera che stia investendo in nuove esplorazioni. Il petrolio deve tornare
a 100-120 dollari perché i petrolieri si rimettano in moto. E fra 3-4 anni
quando l'economia si rialzerà anche il prezzo del petrolio tornerà su. Crescerà
di nuovo la domanda di greggio e i prezzi si alzeranno ». E cosa accadrà alle
merci? «La Cina è diventata la fabbrica del mondo per
la sua forza lavoro a basso costo e per il petrolio economico. Ma ora che le
differenze di salario tra Europa dell'Est e Cina
stanno diminuendo e con il greggio di nuovo a 100 dollari non sarà più
conveniente trasferire le merci dalla Cina in Europa.
Invece di un approccio globale le compagnie tenderanno, appunto, a
regionalizzare le produzioni ». Antonia Jacchia Scott Price è il ceo di Dhl
Express Europe con i suoi 45.000 dipendenti. Il network internazionale di Dhl
collega 220 Paesi, con 285.000 dipendenti. 63,5 miliardi di euro i ricavi 2007
( da "Messaggero, Il (Umbria)" del 11-02-2009)
Argomenti: Cina Usa
Mercoledì 11
Febbraio 2009 Chiudi BEVAGNA - L'Unione dei Comuni Terre dell'Olio e del
Sagrantino si è riunita per attivare un percorso organizzativo per
razionalizzare le attività di protezione civile nei comuni dell'Unione. Per
questo motivo sono già stati avviati una serie di incontri con i responsabili
degli enti locali e la Regione Umbria. All'incontro erano
presenti la dottoressa Valeria Poggi del Dipartimento della Protezione Civile
della Regione Umbria, i responsabili della protezione civile dei comuni della
Unione e le associazioni di volontariato di ogni realtà territoriale . Hanno
partecipato il Gruppo ECB di Bevagna, i Volontari del Soccorso di Campello sul
Clitunno, il Gruppo Comunale di Protezione Civile di Castel Ritaldi, la
sezione Libera Caccia di Giano dell'Umbria, il SEB di Bastardo , il Gruppo
Umbria Verde di Gualdo Cattaneo, il Gruppo Comunale di Protezione Civile di
Massa Martana, il Gruppo Calamità Umbra di Montefalco e il Gruppo Comunale di
Protezione Civile di Trevi. L'Unione è attualmente costituita da otto municipi
: Bevagna , Campello sul Clitunno , Castel Ritaldi , Giano dell'Umbria , Gualdo
Cattaneo , Massa Martana , Montefalco e Trevi . In ognuno di essi è operante un
nucleo di volontari che si adoperano in favore della collettività in caso di
eventi naturali pericolosi per i cittadini , per le cose e per gli animali.
L'obiettivo della Unione dei Comuni è quello di mettere a sistema le loro
attività per poter ottimizzare gli interventi sul territorio.
( da "Repubblica, La" del 11-02-2009)
Argomenti: Cina Usa
Pagina XVIII -
Palermo Il premio "NUOVE LETTERE" VINCONO DUE AUTORI DI DARIO
FLACCOVIO STORIA DELLO SCIENZIATO CHE CREò UNA SCUOLA Il biologo palermitano,
uno dei primi a lavorare negli Stati Uniti rappresenta l´epoca di un´ormai
tramontata eccellenza siciliana nella ricerca Invitò numerosi Nobel in Facoltà
e allo studio abbinò l´impegno politico Aderì al Pci e fu consigliere comunale
a Napoli MARIO PAGLIARO a biologia e la medicina italiane hanno pagato al
Fascismo un alto prezzo dovuto alla chiusura autarchica mentre nel mondo
anglosassone stava per iniziare la rivoluzione della biologia molecolare;
Monroy ne è consapevole: è un riduzionista convinto e con Adriano Buzzati
Traverso crede che le basi della biologia dello sviluppo stiano nella chimica.
Così, nel 1949 è fra i primi biologi italiani a trasferirsi negli Usa, prima
per lavorare con Alfred Mirsky alla Rockefeller Foundation di New York, e poi
al Marine Biological Lab di Woods Hole, in Massachusetts, centro di eccellenza
della biologia marina mondiale. Lì incontrerà Erwin Chargaff, Paul Weiss,
Enrico Fermi e molti altri grandi scienziati: conoscenze che gli saranno
preziose dopo il 1953 quando, vinta la cattedra di anatomia comparata alla
Facoltà di Scienze a Palermo, Monroy vi fonda l´omonimo Istituto intitolandolo
al biologo siciliano Andrea Giardina. Nel 1955, utilizzando dei microelettrodi
capaci di penetrare le singole cellule, Monroy scopre che la fecondazione delle
uova del riccio di mare è dovuta al trasferimento di ioni potassio; quindi, l´anno
dopo dimostra che la fecondazione in questione è associata con la sintesi
proteica all´interno dei ribosomi, che si associano in poliribosomi (1962). Nel
1965, pubblica Chemistry and physiology of fertilization; seguito da
Fertilization nel 1967. Da allora e fino alla sua morte nel 1986 dirigerà con
Aron Moscona il giornale Current topics in developmental biology della Academic
Press. A Palermo porta in cattedra alla Facoltà di Scienze, di cui è preside
già nel 1955, il matematico Lucio Lombardo Radice e il padre della chimica
biologica Eduardo Scarano. Vi tiene la cattedra fino al 1969 invitando a
relazionare nel capoluogo siciliano i premi Nobel Salvador Luria, Edwin
Chargaff, Renato Dulbecco e molti altri che poi aprono le porte dei loro
laboratori ai suoi studenti. Poi, complice anche uno scandalo amministrativo
che lo infastidisce (un dipendente amministrativo del suo Istituto sparisce
dopo aver rubato alcune decine di milioni di lire dell´epoca), Monroy decide di
trasferirsi a Napoli, dove il Cnr accetta di finanziargli la creazione di un
nuovo laboratorio di embriologia. Porta con sé svariati giovani biologi
siciliani e nel 1976 viene nominato direttore della stessa Stazione zoologica
"Anton Dohrn" dove aveva lavorato 25 anni prima. Come Carapezza, Monroy
svolse un ruolo attivo nella vita pubblica per tutta la sua esistenza. A Napoli
si iscrive al Partito Comunista e diventa membro del Consiglio comunale
sostenendo l´opera del primo sindaco comunista della terza città d´Italia. Nel
1980, Giovanni Giudice, il primo allievo di Monroy, ne completa l´opera a
Palermo e da senatore indipendente nelle liste del Pci ottiene dal presidente
del Cnr la fondazione dell´Istituto di biologia dello sviluppo. Vi entrano
numerosi giovani biologi della scuola palermitana che lì metteranno a punto la
prima diagnosi prenatale per la talassemia e collaboreranno alla nascita della
prima bambina "in provetta" in Italia (1984). Membro onorario
dell´American Academy of Arts and Sciences, Alberto Monory muore a 73 anni a
Woods Hole nell´agosto del 1986. Venti anni dopo la sua scomparsa, circa 100
ricercatori sono attivi a Palermo fra il Dipartimento universitario e
l´Istituto di biologia del Cnr, che oggi portano entrambi il suo nome. La
Sicilia è storicamente terra di grandi scienziati: da Stanislao Cannizzaro a
Ettore Majorana fino a Michele Parrinello e Napoleone Ferrara, genera talenti
che si affermano in Italia e in giro per il mondo. Ma la scuola scientifica nel
suo complesso rimane debole e frazionata. Nel 1981 l´immissione in ruolo degli
assistenti ope legis abbasserà drasticamente la qualità del corpo docente in
tutta la Sicilia. Come nel resto d´Italia, gli effetti non tarderanno a farsi
sentire. Nel 2005, alla prima rilevazione della produzione scientifica fatta
dalla conferenza dei rettori, Palermo è ultima con buona pace del rettore che
lamenta l´esclusione dalla classifica dei libri scritti dai suoi docenti. Nel
2006, una semplice analisi dei recenti risultati di ricerca delle scuola di
biologia palermitana, pur condotta con il metodo blando del Comitato di
indirizzo per la valutazione della ricerca (Civr), mostra che la scuola non è
stata capace di mantenere lo status impresso dal suo fondatore. La ricerca in
biologia è ultima fra i 23 grandi dipartimenti universitari. D´altra parte,
questo non dovrebbe sorprendere. è l´intero sistema universitario italiano che
a partire dall´inizio degli anni Settanta vede degradare tanto il livello degli
studi che quello dell´insegnamento. "Il mio professore di greco al liceo "Empedocle"
di Agrigento", scrive Andrea Camilleri nel Meridiano Mondadori, «era
diventato preside traducendo un testo dal greco al latino». Cinquanta anni
dopo, all´inizio degli anni 2000, il 70 per cento dei laureati in lettere a
concorso in Sicilia per ottenere l´insegnamento del latino nelle scuole
superiori sono stati bocciati per non aver saputo tradurre decentemente Tacito
in italiano. Ovvero, un testo per il quale il preside in questione non avrebbe
probabilmente avuto bisogno di un dizionario. In breve, senza un reale
cambiamento nei processi di selezione e avanzamento dei docenti universitari,
nessun contributo di "grandi uomini" come Monroy potrà durare; e
dunque, nessuna scuola scientifica potrà veramente svilupparsi nel Paese se,
dopo il loro ritiro, il sistema legale che conduce intrinsecamente al degrado
verrà lasciato in piedi. Ora, il talento scientifico è un dono largamente
innato al quale una formazione superiore consente di dispiegarsi compiutamente.
Ma una formazione veramente superiore va molto al di là di una discussione
aggiornata dei fatti e delle teorie scientifiche vigenti. La metodologia
dell´insegnamento che gli stessi educatori di Monroy o di Marcello Carapezza
usavano negli anni Trenta era basata su un approccio filosofico per cui si dovevano
insegnare i principi e il ragionamento scientifico, e non i soli fatti.
Descrivendo la scienza reale e il ragionamento in azione con tutte le sue
incertezze e passi falsi. A Palermo negli anni Settanta scrivevano di scienza e
società sulle colonne de L´Ora e del Giornale di Sicilia Marcello Carapezza,
Alberto Monroy, Guglielmo Benfratello e molti altri docenti. A L´Ora c´era
Franco Foresta Martin che poi diventerà il caporedattore della scienza del
Corriere della Sera. La vita culturale provava a riconnettersi a quella
sociale. Si parlava e si leggeva diffusamente di Dna, laser, energia solare ed
evoluzione: la scienza usciva dai laboratori e tornava a far parte del
dibattito pubblico. Oggi esiste un consenso generale sul fatto che gli
scienziati che lavorano a ricerche di vasto impatto sociale debbano attivamente
impegnarsi a ingaggiare con il pubblico un autentico dibattito (cioè, non fare
banale e paternalistica divulgazione). Monroy fu in grado di creare dal nulla
in una città povera e marginale una scuola scientifica che si mantenne a
livello internazionale fino alla sua scomparsa; raggiungendo le persone molto
al di là dei limiti della propria disciplina scientifica. In questo senso,
questo approccio è utile a tutti i giovani scienziati italiani che lavorano per
internazionalizzare i loro laboratori e formare giovani di classe mondiale. Non
sarà facile, specie per le resistenze al cambiamento poste da coloro che
beneficiano lautamente del degrado. Ma porterà grandi benefici. E, soprattutto, accadrà ineluttabilmente perché globalizzazione e
ipercompetizione da tempo colpiscono l´Italia, a partire proprio da Palermo e
dalla Sicilia: sole di fronte alle sfide della globalizzazione. *(L´autore è
ricercatore presso il Cnr)
( da "Nuova Venezia, La" del 11-02-2009)
Argomenti: Cina Usa
Pagina 36 -
Giorno/Notte Omaggio ai «volti santi» Una mostra ai Ss Giovanni e Paolo
Palermo, Parigi, Venezia. Una lezione e una mostra di pittura itinerante sono
in programma da sabato 14, alle 17, nella basilica dei Santi Giovanni e Paolo,
sala San Tommaso. All'inaugurazione interverrà Sergio Catalano del convento
domenicano parigino di Saint Jacques con il tema «Il Tuo volto io cerco».
Titolo dell'esposizione: «I volti santi - Dipinti di un frate predicatore».
L'autore di una ventina di opere realizzate con la tecnica a carboncino, di cui
due dedicate a Venezia, è Giuseppe Damigella, docente a Palermo. Nel suo
curriculum, la partecipazione al primo salone internazionale di arti plastiche
e figurative a Palermo e ad Enna e l'esposizione presso il Centro Nicola Vella,
Palermo-Paris. La chiave interpretativa, in bilico tra la scuola impressionista
francese e il periodo guttusiano siciliano, si esprime in un'esplosione
cromatica. L'evento artistico si inserisce tra le iniziative del Centro
culturale San Tommaso nato lo scorso anno dall'infaticabile comunità religiosa
veneziana. I padri Angelo Preda e Igor Barbini spiegano:
«L'iniziativa viaggia controcorrente. Con la globalizzazione culturale e
sociale la santità non è più perseguita come modello di vita; c'è il rischio di
deprezzare l'iconografia sacra». Si visita fino al 24 febbraio, dalle 10 alle
12.30 e dalle 15 alle 19. (Nadia De Lazzari)
( da "Centro, Il" del 11-02-2009)
Argomenti: Cina Usa
Pagina 9 - Attualità
GM riduce quadri e stipendi Se ne andranno in 10 mila. Cina
primo mercato Banche, uno storico «rosso» per UBS: 19,7 miliardi ROMA. Il
diario della crisi oggi passa dal settore auto a quello bancario. General
Motors. Il produttore automobilistico statunitense, alle prese con una delle
più gravi crisi di tutti i tempi, ha deciso di tagliare 10.000 impiegati in
giro per il mondo. Ma non solo. La Gm ha anche annunciato una consistente
riduzione salariale per i propri dipendenti, che in alcuni casi arriverà fino
al 10%. In sostanza, il numero dei colletti bianchi del colosso auto nel mondo
verrà ridotto del 14%, dagli attuali
( da "Repubblica, La" del 11-02-2009)
Argomenti: Cina Usa
Pagina
25 - Economia Vendite auto, la Cina sorpassa gli Usa Ue: no agli
aiuti protezionistici francesi. E Gm taglia 10mila impiegati Dalle agenzie di
rating previsioni negative su tutto il settore: "Meglio non
investire" PAOLO GRISERI TORINO - Da ieri la Cina è il
principale mercato mondiale dell´automobile. Pechino supera gli Usa in una gara in discesa, a chi perde meno vendite
rispetto al passato recente: a gennaio 2009 gli Stati Uniti si fermano a 656
mila auto venute contro le 735 mila del mercato cinese. Naturalmente si tratta
di una tendenza che potrà essere smentita tra trenta giorni: tradizionalmente
le prime settimane dell´anno sono di basse vendite negli Usa
mentre il Capodanno lunare cinese è normalmente destinato a far salire il
numero dei clienti. Ma il principale dato su cui riflettere è il fatto che in Usa possiede un´auto l´80 per cento degli abitanti mentre in
Cina la stessa percentuale scende al due. Le
potenzialità di crescita, dunque, sono immense e potranno essere solo
rallentate dagli effetti della crisi. Il sorpasso è comunque un dato storico
anche se considerando il mercato europeo nel suo complesso, il vecchio
continente supera ancora sia la Cina sia gli Stati
Uniti. Ma anche l´Europa segna il passo. E comincia a dividersi in modo
abbastanza evidente sulle misure da adottare per sostenere le quattro ruote.
Ieri i costruttori tedeschi hanno più o meno apertamente accusato la Francia di
sfruttare la crisi per attuare una politica protezionista. Nel mirino, i
provvedimenti annunciati da Sarkozy: 6,5 miliardi a favore di Psa e Renault,
una misura che, secondo i tedeschi, «porta a distorsioni della concorrenza che
non dobbiamo autorizzare in Europa». L´allarme è stato immediatamente raccolto
da Neelie Kroes, commissaria Ue alla concorrenza: «Abbiamo scritto a Parigi -
ha annunciato ieri il portavoce della commissaria - per chiarire che non
autorizzeremo aiuti che possano danneggiare il mercato unico». Non piace a
Bruxelles la condizione posta da Sarkozy in cambio del finanziamento pubblico:
l´obbligo di mantenere le produzioni in Francia. Anche con il danaro del
governo non sarà comunque facile per i costruttori francesi superare la crisi:
ieri il presidente di Psa, Christian Streiff ha stimato che nel 2009 le vendite
del gruppo possano scendere del 20 per cento. Una previsione in linea con
quelle delle agenzie di rating. Jp Morgan sconsiglia di investire su Psa e
Renault perché in cambio degli aiuti di stato sarà impedita la distribuzione
del dividendo e la ristrutturazione del due gruppi. La stessa società di rating
sconsiglia di investire su Fiat che avrebbe bisogno, secondo gli analisti, di
una iniezione di liquidità tra uno e due miliardi di euro. Anche Fitch
definisce negativo l´outlook di tutte le aziende del settore auto e mette sotto
osservazione in particolare Fiat e le francesi. Negli Usa
invece, secondo gli analisti londinesi, Gm e Chrysler non sono fuori dal
rischio fallimento nonostante gli aiuti del piano Obama. Gm ha annunciato ieri
il licenziamento di 10.000 impiegati. Contemporaneamente la Opel, ramo europeo
della stessa Gm, ha annunciato il raddoppio delle vendite di auto di piccola
cilindrata, a dimostrazione che nella crisi c´è anche chi riesce a guadagnare
qualcosa. Soprattutto per effetto degli incentivi del governo tedesco e degli
sconti decisi dalla casa in occasione dei suoi 110 anni di attività.
( da "Nazione, La (Firenze)" del 11-02-2009)
Argomenti: Cina Usa
CULTURA & SPETTACOLI
pag. 23 Firenze passerella per le "eccellenze in rosa" IN PALAZZO
VECCHIO LA CONSEGNA DEL PREMIO ITALIAN WOMEN IN THE WORLD' FIRENZE teatro del
primo premio internazionale Italian Women in the World. Giovedì 19 febbraio
alle 17,30 il Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio accoglierà infatti le
10 vincitrici dell'edizione 2009 del riconoscimento creato dalla Rete italiana
di Pr internazionali e comunicazione Iww, dedicato alle eccellenze italiane nel
mondo. Di queste donne speciali, 4 sono toscane: l'ingegnere brasiliana Alida
Bellandi, la designer statunitense Consuelo Bellini, l'imprenditrice peruviana
Ilaria Ciabatti Biondi e Fabiola Fabbri, suora missionaria in India. Con loro
convergeranno a Firenze dall'India all'Australia, dall'America all'Europa le
altre sei premiate, donne di origini italiane che si sono distinte per meriti,
risultati o carriera nel panorama internazionale nei settori più diversi, dal
no-profit alla ricerca, dall'imprenditoria alla pubblica amministrazione.
Italian Women in the World è il primo network nel mondo dedicato ai
connazionali all'estero che vogliono promuovere le proprie professionalità a
livello internazionale, nato su iniziativa della giornalista televisiva della
Rai Patrizia Angelini: «Il premio spiega è stato creato per promuovere il ruolo
femminile nel panorama imprenditoriale e professionistico internazionale,
insieme a quel valore aggiunto rappresentato dallo stile e dal modo di essere
italiani». «Le Italian Women in the World fanno rete ma non giocano a calcio»,
è lo slogan delle donne che costituiscono la rete capitanata dalla fondatrice,
Patrizia Angelini, che presenterà la cerimonia di premiazione con Giovanna
Lucherini, governatrice Iww Toscana. Saliranno sul palco anche le coordinatrici
internazionali che, con il comitato ristretto della giuria d'onore,
presenteranno i prossimi progetti di Iww decretando anche la sede per la
seconda edizione del premio. Media partner dell'evento La Nazione, che per
l'occasione consegnerà la targa d'argento per i 150 anni della fondazione del
giornale, e È Italia, primo periodico dell'Italia nel mondo. L'accompagnamento
musicale dell'evento sarà affidato al quartetto d'archi femminile di Firenze
classica; vettore ufficiale del premio Milano
( da "Arena, L'" del 11-02-2009)
Argomenti: Cina Usa
Mercoledì 11
Febbraio 2009 ECONOMIA Pagina 40 ILLUMINOTECNICA. Performance in Lighting, che
nel
( da "Dagospia.com" del 11-02-2009)
Argomenti: Cina Usa
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articolo --> BORSE NO (MIBTEL -0,83%) ? PASSERA: ?MAI PARLATO DI AUMENTO DI
CAPITALE? ? THE TIMES: GHEDDAFI ARRIVERà AL 7% DI UNICREDIT - FRANCIA E BELGIO
DOWN ? GUAI PER DANONE E NIKE - ?NEWSWEEK? CAMBIA STILE (MENO notizie PIù
approfondimenti e analisi)? 1 - BORSE MONDIALI: ANDAMENTO LISTINI... (ASCA) -
Milano 14411 -0,83 aperta. Londra 4197 -0,38 aperta. Parigi 3004 -0,56 aperta.
Francoforte 4501 -0,09 aperta. Zurigo 5109 -0,70 aperta. Amsterdam 0251 -0,82
aperta. Madrid 8263 -1,60 aperta. ASIA Tokyo 7946 -0,29 chiusa Hong Kong 13539
-2,46 chiusa Singapore 1722 +1,10 chiusa 2 - Lettera a "Dagospia"...
Caro Dago, ti segnalo un trafiletto su Unicredit da The Times di oggi. Magari
son cose gia' note. Spero ti interessi: "La banca italiana dal contante
ungherese, in cerca di colmare il buco da ?500 milioni dei complessivi ?3
miliardi da raccogliere tra gli investitori, guarda alla Libia per almeno meta'
della cifra". Il faccione di Gheddafi accompagna la notiziola che lo
vedrebbe a breve il piu' grande azionista di Unicredit (7%). Ambrose Corrado
Passera UNICREDIT: F. CARIVERONA, NON PUNTIAMO AD AUMENTARE QUOTA... (ANSA) -
Fondazione Cariverona non punta a crescere nell'azionariato di Unicredit.
Riferendosi all'ipotesi del Sole 24 Ore secondo la quale l'ente guidato da
Paolo Biasi starebbe organizzando un piano di strumenti finanziari per
arrotondare ancora la sua quota nella banca (oggi pari al 6%), un portavoce
della fondazione precisa che 'la notizia e' destituita di ogni e qualsiasi
fondamento'. 3 - Passera: «Mai parlato di aumento di capitale»... Da "Il
Sole 24 Ore" - Nessun aumento di capitale in vista per Intesa Sanpaolo:lo
ha affermato Corrado Passera, a.d. dell'istituto.«Non si è mai parlato di
aumento di capitale, non è tema», ha detto il manager, aggiungendo che «i
nostri ratios sono quelli che sono,ne parleremo nelle sedi opportune». Riguardo
alla possibilità che le banche italiane utilizzino i benefici previsti
dai«Tremonti bond»,Passera ha osservato che «molto dipenderà dalle condizioni
che verranno concordatea livello europeo». 4 - Pirelli RE: aumento capitale 400
mln... (ANSA) - Per accelerare sulla riorganizzazione di Pirelli RE il cda ha
proposto un aumento di capitale per un massimo di 400 milioni di euro. Il nuovo
piano 2009-2011 della Bicocca prevede che Pirelli Real Estate torni all'utile
nel 2009. La societa' punta a passare 'da una perdita di 60 milioni nel 2008 ad
un profitto di 20/30 milioni grazie alle azioni sui costi ed alla
valorizzazione della sgr. E' previsto un miliardo di vendite e nessuna
acquisizione'. 5 - Pirelli: nel 2008 ricavi stabili... (ANSA) - Nel 2008
Pirelli ha registrato ricavi consolidati in linea con il 2007 pari a 4,648 mld
di euro (-0,5%; -3% incluso effetto cambi).Il margine operativo lordo prima
degli oneri di ristrutturazione e' di 397 mln (-30%), il risultato operativo e'
di 188 mln (-48%). Considerando gli oneri di ristrutturazione e' di 44 mln
(-87,9%). Lo si legge in una nota. Per il 2009, Pirelli punta a ricavi per 4,3
mld di euro, un margine operativo lordo al 4,5-5% e una posizione finanziaria
netta di 1 mld. 6 - Francia: Lagarde, Pil verso - 1, 2%... (ANSA) - Parigi si
attende una contrazione del Pil nel quarto trimestre superiore all'1%. Lo ha
indicato la ministra dell'economia Lagarde. L'esponente politica ha precisato
di ritenere 'molto probabile' che possa arrivare all'1,2%. Ha poi auspicato
maggiore concertazione a livello europeo per un sostegno dell'industria
automobilistica immune da ogni protezionismo, dopo che Bruxelles ha espresso
qualche perplessita' sul piano francese da 7,8 miliardi di euro a favore del
settore. Gheddafi 7 - Belgio: previsto - 1, 9% Pil nel 2009... (ANSA) - Le
previsioni della Banca nazionale per il
( da "TgFin.it" del 11-02-2009)
Argomenti: Cina Usa
###Cina: Fullerton, il pacchetto di Pechino non sostituisce il motore Usa-INTERVISTA Il giudizio della societa' di fund management di
Singapore (Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 11 feb - "Abbiamo segnali di
ripresa dell'economia": il messaggio recentemente lanciato dal premier
cinese Wen Jiabao apre la domanda su quale sia il momento piu' opportuno
per chi intende rientrare sui mercati asiatici. L'agenzia Radiocor lo ha
chiesto a Choy Peng Wah e Teo Joo Wah, rispettivamente deputy CEO e
responsabile equita' di Fullerton, una delle principali societa' di Fund
Management asiatiche, controllata da Temasek, che e' anche il braccio
finanziario del Governo di Singapore. In Europa Fullerton ha un rapporto di
stretta collaborazione con Eurizon Capital (Intesa Sanpaolo). In particolare
gestisce, per conto del gruppo italiano, il comparto lussemburghese Fullerton
Equity Pacific ex Japan, che Eurizon Capital SA distribuisce in Europa alla
clientela istituzionale. Si puo' gia' contare su una stabilizzazione
dell'economia cinese? Per ora conosciamo soltanto il quadro: abbiamo un grosso
pacchetto di misure fiscali messo a punto dal Governo Pechino per rilanciare la
domanda e una recessione in America che sta provocando un impatto piu' negativo
del previsto sulle esportazioni cinesi e asiatiche. Dobbiamo capire
l'evoluzione di queste due variabili. Se la recessione in Usa
non sara' troppo pesante riteniamo che la manovra di spesa avviata dal Governo
cinese potra' controbilanciare la caduta della domanda aggregata nel Paese. Ma
se quella americana sara' una crisi veramente profonda, non basteranno le
misure di stimolo ai consumi e il rilancio degli investimenti interni in Cina. Stiamo monitorando quindi la situazione per capire
quando cominceremo a sentire l'impatto delle misure prese dal Governo di
Pechino. Guardiamo ad esempio alcuni indicatori come i prezzi dell'acciaio sul
mercato interno cinese, i consumi elettrici, i noli marittimi. Negli ultimi
mesi erano scesi fortemente e ora abbiamo alcuni segnali di stabilizzazione.
Non siamo sicuri pero' che sia stato toccato il fondo. Il rallentamento della
de-crescita puo' essere anche imputabile a un fenomeno di ricostituzione delle
scorte. Ritengo, realisticamente, che per i prossimi 3-6 mesi avremo ancora
indicatori in ribasso. Tra sei mesi pero', dovremmo essere in grado di valutare
l'impatto effettivo delle contromisure prese dal Governo: quindi sia il loro
livello di efficacia che la effettiva velocita' di implementazione. Quello
sara' anche il momento per capire se, verso fine anno potra' esserci
un'inversione di rotta e quindi se e' il caso di rientrare sui mercati. E nel
frattempo? Svolgiamo soprattutto un'attenta attivita' di trading guardando ad
alcuni indicatori chiave come il rapporto prezzo - capitale netto. Ci sono
aziende interessanti in cui il rapporto e' sceso attorno a 1,1 rispetto a una
media di mercato di 1,8. In generale puntiamo su societa' di dimensioni adeguate,
in quanto pensiamo che abbiano maggiore possibilita' di resistere alla crisi. È
inevitabile che in una situazione di credit crunch siano i piccoli a soffrire
di piu'. Ovviamente guardiamo anche al ROE, che attualmente e' sceso, in media,
su livelli attorno all'11%, certamente inferiore al 14% di quattro anni fa, ma
anche meno allarmante del 7% toccato durante la crisi asiatica. Cerchiamo anche
di tenerci su settori in cui la riduzione della spesa dei privati si fara'
sentire in misura piu' contenuta, come la telefonia. Credo invece che bisogna
valutare con cautela altri comparti di cui si parla molto in questo momento,
come l'acciaio e i materiali da costruzione, che beneficeranno - e' vero - del
programma di rilancio delle infrastrutture ma subiranno anche gli effetti del
calo della domanda residenziale di carattere piu' speculativo. Ci sono pero'
iniziative prese dal Governo per dirottare una quota maggiore di attivita'
verso la costruzione di abitazioni popolari. Se saranno implementate
rapidamente, rappresentano una scelta che va nella giusta direzione. Infine
esistono fenomeni da valutare con attenzione nella Regione Asia Pacifico: credo
ad esempio che il settore minerario sul mercato australiano abbia subito un
collasso eccessivo rispetto alle prospettive di lungo termine del comparto, che
restano comunque attraenti. Mdn (RADIOCOR) 11-02-09 13:07:36 (0197) 5 NNNN
( da "Blogosfere" del 11-02-2009)
Argomenti: Cina Usa
Feb
0911 Iran: una nazione di blogger Pubblicato da Luca Dello Iacovo alle 11:03 in
globalizzazione Sono 70 milioni gli abitanti dell'Iran. La metà ha meno di 35
anni. E' la terza nazione al mondo di blogger. Uno degli argomenti più discussi
online? La poesia
( da "Virgilio Notizie" del 11-02-2009)
Argomenti: Cina Usa
Mosca, 11 feb.
(Apcom-Nuova Europa) - La Russia saluta l'apertura americana all'Iran e si
propone di continuare a lavorare nel formato 5+1 che vede impegnato anche
Washington oltre all'Unione europea e alla Cina. "La Russia si approccia alla questione iraniana non come
se dovesse aiutare qualcuno", ha detto il ministro degli Esteri russo
Sergei Lavrov rispondendo a una domanda di un giornalista in conferenza stampa
oggi a Mosca. "Noi ci poniamo come parte del sestetto a cui appartiene
l'Unione europea, gli Stati Uniti e la Cina",
ha aggiunto il ministro specificando che "il sestetto" è un gruppo
che crede in una soluzione del problema iraniano con gli strumenti della
diplomazia e in modo pacifico. A sua volta Javier Solana, alto rappresentante
per la Politica estera e di Sicurezza comune dell'Ue, sempre nella stessa
conferenza stampa ha specificato che nei colloqui tenutisi oggi a Mosca tra la
trojka Ue e Lavrov è stato toccato anche il problema iraniano e entrambe le
parti sono d'accordo "nel mantenere un double track approach" sulla
questione.
( da "Sicilia, La" del 11-02-2009)
Argomenti: Cina Usa
danni maltempo.
Unione «Corone degli Erei» Tre Comuni colpiti presentano il conto g. p.) Gli
operatori dei Consorzi di tutela del Calatino Sud-Simeto hanno preso parte alla
17ª edizione della Fruit logistica di Berlino. All'evento presenti pure i
responsabili provinciali e comprensoriali della Confesercenti. Nell'ambito
dell'iniziativa è emerso che l'uva da tavola del Consorzio Igp di Mazzarrone si
è aperta a nuovi mercati. I bayer della Romania e dell'Ucraina hanno infatti
manifestato interesse a questo prodotto. «Per le nostre imprese - hanno detto
Salvo Politino (presidente provinciale) e Filippo Guzzardi (responsabile
comprensoriale) di Confesercenti - occorre avviare presto un progetto
innovativo di aggregazione e di sistema, per fare fronte
alle sfide della globalizzazione. I mercati dell'Est hanno manifestato
interesse all'uva di Mazzarrone». Nello stand della Regione siciliana (nella
foto), oltre l'assessore all'Agricoltura, Giovanni La Via, c'erano Giovanni
Spata (presidente Consorzio Igp uva di Mazzarrone) e Gianni Picarella
(assessore comunale all'Agricoltura): «Stiamo avviando, grazie
all'impegno dell'assessore La Via - dicono Spata e Picarella - rapporti di
commercializzazione con i Paesi dell'Est. Entro breve definiremo gli accordi
che produrranno ricadute positive sul territorio».
( da "Gazzettino, Il" del 11-02-2009)
Argomenti: Cina Usa
Mercoledì 11
Febbraio 2009, Roma La crisi morde ma in Cina il
settore auto resiste. La Repubblica Popolare ha infatti superato gli Stati
Uniti per la prima volta, in gennaio, diventando il primo mercato del mondo per
le automobili. Secondo i dati diffusi da Dong Yang, vicedirettore della China
Association of Automobile Manufacturers (Caam), il mese
scorso in Cina sono state vendute 735mila vetture contro le 656.976 degli Usa (secondo le stime preliminari della società di ricerca
Autodata). Gli analisti avvertono tuttavia che il sorpasso potrebbe essere
temporaneo, perché in gennaio gli Usa risentono di
un calo fisiologico delle vendite nel dopo-Natale, mentre in Cina le festività del Capodanno Lunare provocano l'effetto
opposto. Inoltre, la contrazione della domanda è stata meno forte in Cina che negli Usa, una circostanza
che non promette nulla di buono per i produttori ma che aiuta a spiegare i
dati. Secondo Wu Ai Lian, direttrice delle vendite in una grande concessionaria
dell'americana General Motors di Shanghai, «gli affari non vanno così male...
in Cina la GM è da molti anni il numero uno, la auto
magari sono più costose di altre ma noi diciamo ai nostri clienti che la
sicurezza non ha prezzo». La valutazione di Wu non è del tutto precisa. Secondo
la Caam,le auto più vendute nel Paese sono la Jetta e la Santana della tedesca
Volkswagen - prodotte con due diversi soci cinesi - seguite dalla Buick della
GM, anch'essa coprodotta con un partner cinese. L'automobile è il più popolare
tra gli status symbol della crescente classe media cinese, e negli anni scorsi
il mercato è cresciuto a ritmi del 40-50 per cento, un ritmo impossibile da
tenere a lungo. Yale Zhang, uno studioso del mercato dell'auto in Cina, sostiene che nel settore c'è ancora un grande spazio
per la crescita. «Negli Usa - spiega - ci sono in
media 800 auto per mille persone, in Cina le vetture
sono 20 su mille» e per i consumatori cinesi l'acquisto di un'auto è ancora un
«grande evento». Zhang vede nei prossimi mesi «gravi difficoltà» per i piccoli
produttori. «Non mi sorprenderei - dice - se nel 2010 vedessimo molti di loro
scomparire dal mercato». Il governo ha lanciato una serie di misure di sostegno
al mercato dell'automobile, tra cui una riduzione dell'imposta di circolazione
per le vetture di bassa cilindrata e aiuti a chi si disfa della vecchia auto
comprandone una nuova. Si ritiene che l'intervento governativo possa portare ad
una crescita tra il 3 ed il 6% del mercato. In Europa invece continuano la
polemiche sugli aiuti pubblici. La Commissione europea ha scritto alla Francia
per chiedere «chiarimenti» sul pacchetto da 6,5 miliardi di euro per il settore
auto, Renault e Peugeot-Citroen. Il pacchetto non piace ai produttori d'auto tedeschi.
La Federazione dell'industria automobilistica tedesca (Bdi) si è detta
«estremamente allarmata» di fronte a misure che portano alla «distorsione» del
mercato e che «non devono essere autorizzate» in Europa.
( da "Gazzettino, Il" del 11-02-2009)
Argomenti: Cina Usa
Auto:
la Cina supera gli Usa, ora è il
primo mercato A gennaio vendute 80 mila vetture in più che negli Stati Uniti
mentre in Europa esplode la polemica contro il pacchetto di aiuti francese
Mercoledì 11 Febbraio 2009,
( da "Mattino, Il (Benevento)" del 11-02-2009)
Argomenti: Cina Usa
La crisi morde ma in
Cina il settore auto resiste. La Repubblica Popolare
ha infatti superato gli Stati Uniti per la prima volta, a gennaio, diventando
il primo mercato del mondo per le automobili. Secondo i dati diffusi dalla
China Association of Automobile Manufacturers (Caam), il
mese scorso in Cina sono state vendute 735mila vetture contro le 656.976 degli Usa (stime preliminari di Autodata). Gli analisti avvertono che il
sorpasso potrebbe essere temporaneo, perché a gennaio gli Usa risentono di un calo fisiologico delle vendite nel dopo-Natale,
mentre in Cina le festività del Capodanno Lunare provocano l'effetto opposto.
Secondo la Caam, le auto più vendute nel Paese sono la Jetta e la Santana della
tedesca Volkswagen - prodotte con due diversi soci cinesi - seguite dalla Buick
della General Motors, anch'essa coprodotta con un partner cinese.
( da "TgFin.it" del 11-02-2009)
Argomenti: Cina Usa
Usa: scende a 39,93 mld$ deficit
commercio dicembre -2- (Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 11 feb - A dicembre
il deficit della bilancia commerciale e' calato per il terzo mese consecutivo.
Anche il deficit annuo e' diminuito per il secondo esercizio consecutivo (dopo
il -7% del 2007). Era dagli anni 1990 e 1991 che non succedeva. Gli Stati Uniti
devono il miglioramento della bilancia commerciale a una caduta delle
importazioni, in percentuale superiore rispetto al calo delle esportazioni. Le
importazioni di dicembre sono infatti diminuite del 6%, a 133,8 miliardi,
mentre le esportazioni hanno registrato un calo del 5,5% a 173,7 miliardi. Le
importazioni di auto e componenti auto sono diminuite al minimo dal maggio del
1999. Le esportazioni di beni e servizi sono calate del 6% circa, piombando ai
minimi dall'ottobre 2006. Anche le esportazioni di auto sono state ai minimi
dal novembre 2004. Il saldo della bilancia commerciale con
la Cina nel
( da "Virgilio Notizie" del 11-02-2009)
Argomenti: Cina Usa
Mosca, 11 feb.
(Apcom-Nuova Europa ) - La Russia rilancia sul piatto del dialogo con gli Usa e apre alla possibilità di far transitare carichi
militari Usa e Nato verso l'Afghanistan. Per ora solo
un prospettiva da esplorare, che il ministro degli Esteri Sergey Lavrov ingloba
nella categoria degli "ulteriori passi possibili". Ma una prospettiva
per cui la nuova amministrazione Obama sta lavorando intensamente, in vista
dell'invio di nuove truppe Usa - sino a 30.000 unità -
e alla luce della minaccia di chiusura della base americana di Manas in
Kirghizistan. Per ora Mosca ha dato il nulla osta solo per il transito dei
convogli che non trasportano materiale militare. "L'anno scorso, ad aprile
e maggio, abbiamo discusso la possibilità di utilizzare aerei da trasporto
militari russi per consegnare approvvigionamenti ai alle forze della coalizione
internazionale assieme ai nostri colleghi della Nato", ha detto il capo
della diplomazia moscovita, sottolineando che "è possibile qualsiasi altro
tipo di accordo". In attesa di "qualsiasi altro tipo di
accordo", la Russia porge una mano e con l'altra cerca di dirigere le
manovre dei Paesi ex sovietici nella regione. La settimana scorsa il
Tagiskistan ha promesso il passaggio di carichi Usa
non militari, in evidente sintonia con Mosca, mentre il Kirghizistan ha
confermato l'intenzione di chiudere la base aerea Usa
di Manas. Oggi il presidente Kurmanbek Bakiev ha ribadito di avere deciso su
basi puramente economiche, ma il rinvio del voto in parlamento alla prossima
settimana lascia intendere che vi sono trattative in corso. "Noi abbiamo
detto che è necessario rivedere i termini dell'accordo, perché i tempi e i
prezzi sono cambiati e il Kirghizistan s'è venuto a trovare in una situazione disastrosa.
Posso dire che siamo stati ignorati", ha spiegato il capo di stato
kirghizo. La Russia ha da parte sua promesso aiuti e prestiti multimiliardari.
Lavrov ha aggiunto l'eventuale disponibilità per i cargo militari all'indomani
dell'arrivo a Mosca di una delegazione americana guidata dal vice
Sottosegretario di Stato Patrick Moon per definire i dettagli del passaggio dei
convogli Usa non militari. Alla Russia, ha
sottolineato oggi il ministro russo degli Esteri, piace anche l'apertura di
Obama al confronto con l'Iran. "La Russia affronta la questione iraniana
non come se dovesse aiutare qualcuno", ha detto, rispondendo a una domanda
in conferenza stampa a fianco del capo della diplomazia Ue Javier Solana,
"Noi ci poniamo come parte del sestetto a cui appartiene l'Unione europea,
gli Stati Uniti e la Cina", ha
aggiunto il ministro specificando che "il sestetto" è un gruppo che
crede in una soluzione del problema iraniano con gli strumenti della diplomazia
e in modo pacifico. Insomma, tra cambio di amministrazione a Washington e crisi
economica, Mosca sembra determinata a sfruttare l'ora del rinnovato dialogo.
"Ci sono troppi problemi al mondo che dobbiamo risolvere assieme, ci sono
troppe minacce condivise che Russia, Usa e Ue devono
affrontare", ha evidenziato Lavrov, secondo cui "la cosa più
importante è la normalizzazione dei rapporti Nato-Russia". Il Cremlino si
ritrova poi su un piatto d'argento gli evidenti indugi di Obama sul progetto di
Scudo Usa. Un motivo in più, forse il primo, per
aprire alla coopearazione su zone calde come l'Afghanistan e il Medio Oriente,
spingendo Lavrov su Gaza a parlare di "posizioni identiche" con
l'Occidente. E la Nato ha subito commentato positivamente l'offerta russa di
contribuire ai rifornimenti delle truppe Usa e Nato in
Afghanistan: "è un buon segnale di buona volontà", ha dichiarato il
portavoce della Nato James Appathurai.
( da "Quotidiano.it, Il" del 11-02-2009)
Argomenti: Cina Usa
Piccola
manifestazione della protezione civile del comune di Folignano Folignano | E'
stato reso operativo nei giorni scorsi, il modulo abitativo della sede della
Protezione civile del comune di Folignano. Alla manifestazione ha partecipato
anche l'assessore alla Protezione civile Argeo Iachini. Protezione Civile Folignano Alla
presenza dell?Assessore alla protezione civile, Argeo Iachini, nei giorni
scorsi è stato definitivamente reso operativo il modulo abitativo della sede
della Protezione civile del Comune di Folignano. La piccola manifestazione
d?apertura ha visto anche la presenza del tenente Ranalli responsabile
amministrativo del locale comando dei Vigili Urbani, e del responsabile
operativo della Protezione civile Eolo Albertini, fortemente voluto dall?Assessore
Iachini alla guida dei volontari, nonché dell?assessore Antonio Castelli.
“L?apertura di questo modulo abitativo – ha illustrato Iachini - si è rivelata
una ottima scelta ed i meriti sono dei due responsabili Albertini e Ranalli,
che stanno operando in maniera assolutamente ineccepibile per rendere
efficiente la struttura che stiamo collegando con tutte le utenze ed al cui
esterno verrà posta anche una recinzione con relativa sistemazione dello
spazio. Il plauso più grosso va però ai volontari per il loro continuo aumento
di adesioni. Volontari seri ed efficienti che rispondono pienamente ad ogni
esigenza proposta dal loro responsabile”. “Rispetto al passato – ha concluso
l?assessore Iachini al secondo mandato presso il grande comune alle porte di
Ascoli Piceno - con meno formalismo, siamo però riusciti a formare un bel
gruppo, che sta manifestando un estrema coesione al suo interno, ovvero ciò che
serve per ben operare con l?Associazione”. 11/02/2009
( da "Virgilio Notizie" del 11-02-2009)
Argomenti: Cina Usa
Roma, 11 feb.
(Apcom) - Pochi giorni prima del viaggio in Asia del Segretario di Stato
statunitense, Hillary Clinton, il Dipartimento di Stato americano ha espresso
preoccupazione per le sorti di Huang Qi, attivista dei diritti umani e blogger
cinese che ha osato difendere le famiglie dei bambini morti nel terremoto in
Sichuan. Pechino ha infatti spostato a data da definirsi il processo di Huang
lasciandolo intanto in carcere. "Chiediamo al governo cinese che Huang
venga rilasciato il prima possibile", ha detto alla Cnn Gordon Duguid, uno
dei portavoce del dipartimento. Huang è stato arrestato lo scorso giugno dopo
aver preso le difese di quei genitori i cui figli erano morti nel crollo degli
edifici scolastici durante il sisma che ha colpito la regione del Sichuan in
marzo. I genitori hanno accusato le autorità di aver costruito le scuole con
materiali scadenti per intascare tangenti. Huang è stato accusato di possesso
illegale di segreti di Stato dopo aver pubblicato sul suo blog le lamentele e
gli appelli delle famiglie. Il processo si sarebbe dovuto tenere il 3 febbraio
ma il giorno stesso è stato rimandato senza precisare la data. Duguid ha detto
che gli Stati Uniti hanno manifestato preoccupazione più volte su questo caso
chiedendo a Pechino di poter mandare un ufficiale americano al processo. La
settimana prossima Hillary Clinton sarà in Asia per il suo primo viaggio
ufficiale da Segretario di Stato e, stando a quanto riferito dal suo portavoce
Robert Wood, il rispetto dei diritti umani sarà tra le questioni principali che
affronterà con i dirigenti cinesi. La nuova amministrazione Obama ha già
ricevuto critiche per il tiepido, se non nullo, approccio nei confronti delle
tematiche umanitarie. In particolare è stato puntato il dito contro la mancata
partecipazione alla riunione della Commissione Onu sui Diritti Umani che si sta
svolgendo in questi giorni a Ginevra.
( da "Velino.it, Il" del 11-02-2009)
Argomenti: Cina Usa
Il Velino presenta,
in esclusiva per gli abbonati, le notizie via via che vengono inserite. ECO - *Usa, in calo a dicembre deficit commerciale: export
-6%,import -5,5% --IL VELINO AZIENDE-- Roma, 11 feb (Velino) - In calo a
dicembre, ma meno delle stime degli economisti, il deficit commerciale degli
Stati Uniti, in scia al forte ribasso dei prezzi del greggio e del calo della
domanda di beni stranieri come generi alimentari e auto. Il “gap” tra
importazioni ed esportazioni si è ristretto del 4 per cento a 39,9 miliardi di
dollari, il livello più basso dal 2003 e in calo rispetto ai 41,6 miliardi di
novembre e ai 56,7 di ottobre. Il dato, comunicato dal dipartimento del
Commercio Usa, si è rivelato superiore alle stime
degli analisti che erano per una riduzione del deficit a 35,5 miliardi. Le
importazioni sono diminuite del 5,5 per cento a 173,7 miliardi (dai precedenti
183,9 di novembre), il livello più basso dal 2005. Le esportazioni sono calate
del 6 per cento a 133,8 miliardi (dai precedenti 142,3 miliardi). Nell?intero
2008 il deficit si è attestato a 677,1 miliardi di dollari (-3,3 per cento), in
calo rispetto ai 700,3 del 2007. Il deficit con la Cina
si è ristretto a 19,9 miliardi di dollari dai 23,1 del mese precedente. (cos)
11 feb 2009 16:38
( da "Virgilio Notizie" del 11-02-2009)
Argomenti: Cina Usa
Roma, 11 feb.
(Apcom) - Rifondazione comunista andrà alle elezioni con il suo simbolo ma
promuoverà una lista aperta alle forze "del movimento altermondialista,
anticapitalista, comunista, femminista, Lgbtq, ambientalista, sindacale".
E' quanto stabilisce un ordine del giorno presentato dal segretario del partito
Paolo Ferrero, approvato con sole tre astensioni dalla Direzione nazionale del
Prc. "Le prossime elezioni europee - si legge nella sintesi del documento
diffusa dall'ufficio stampa del partito - avvengono proprio mentre è evidente,
in tutto il mondo, il fallimento del modello del capitalismo globalizzato. Siamo di fronte ad una crisi di carattere sistemico,
non solo economica e finanziaria, ma sociale, alimentare, energetica,
ambientale, che sta scuotendo l'intero pianeta. La crisi della globalizzazione
capitalista conferma la scelta riaffermata al Congresso di Chianciano del Prc,
ovvero quella del rilancio del progetto strategico della rifondazione comunista
e di ripresa del percorso cominciato a Genova e proseguito con la grande
esperienza partecipativa dei Social Forum, quello della sua internità al
movimento mondiale contro la globalizzazione capitalistica e la crisi economica
che questa ha prodotto". "Questa Europa - accusa il documento del Prc
- si è retta su una grande coalizione, formata dai più grandi partiti europei,
in primis popolari e socialisti, che sono responsabili di queste politiche
liberiste e che hanno praticato una costruzione mercantile e non politica
dell'Europa. E' dunque necessario contrastare fortemente questa grande
coalizione e costruire l'alternativa alla lunga stagione del
neoliberismo". "La Direzione Nazionale - si legge ancora nell'ordine
del giorno Ferrero - decide quindi di dar vita ad un percorso di costruzione
della lista in vista delle elezioni europee, aperto e in relazione con i
soggetti e le forze del movimento altermondialista, anticapitalista, comunista,
femminista, Lgbtq, ambientalista, sindacale. Sulla base del Documento
Congressuale, la Direzione nazionale decide pertanto - conclude il documento -
di promuovere una lista da presentare alle prossime elezioni europee che,
partendo dalla presentazione del simbolo di Rifondazione Comunista-Se,
condivida la scelta di appartenenza al Gue-Ngl, unisca tutte le forze
anticapitaliste, comuniste, di sinistra, sulla base di contenuti alternativi al
progetto di Trattato di Lisbona e all'impostazione neoliberista e militarista
dell'Unione Europea".