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Report "Globalizzazione"  10-4-2009


Indice degli articoli

Sezione principale: Globalizzazione

Cyberattacco alle infrastrutture USA ( da "Punto Informatico" del 10-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: intelligence portano dritto a Cina e Russia, gli ufficiali sono cauti nel leggere una concreta volontà politica dietro gli attacchi. Dopotutto la Cina fa affidamento sul mercato USA per continuare a mantenere il suo ritmo di crescita, e attualmente sostiene l'economia americana accollandosi una parte maggioritaria del debito del paese.

Acer, la batteria che rinnova il pc ( da "Italia Oggi (MarketingOggi)" del 10-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: ha aperto un nuovo centro di ricerca in Cina a Shanghai. «In Cina è vero che si sono ridotti i consumi ma per i computer ci sono ancora tassi di crescita interessanti, e anche negli Usa», ha rivelato Morbello ieri ad Amsterdam proveniente da Pechino. L'innovazione e la creatività sono i due fattori che hanno portato una rivoluzione anche nel brand Packard Bell,

Iran: sì al dialogo, ma il nucleare resta ( da "Giornale di Brescia" del 10-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Usa, Cina, Francia, Gran Bretagna e Germania i cosiddetti 5+1) che l'altro ieri lo avevano invitato ad «aprirsi» sul suo programma nucleare. Una tiepida apertura dietro la quale il presidente iraniano ha comunque ribadito la sua ferma decisione di avviare una nuova fase nucleare «positiva» nel paese.

Il presidente iraniano annuncia il potenziamento del programma nucleare ( da "Cittadino, Il" del 10-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: fanno seguito all'apertura fatta ieri dall'amministrazione Usa, che ha deciso di partecipare direttamente a colloqui con Teheran sul suo programma nucleare in qualità di membro del gruppo 5+1, cioè i cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell'Onu (Usa, Russia, Cina, Francia e Gran Bretagna) più la Germania.

L'Iran accelera sul nucleare Ma siamo pronti al dialogo ( da "Arena, L'" del 10-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Le affermazioni di Ahmadinejad fanno seguito all'apertura fatta mercoledì dal governo Usa, che ha deciso di partecipare direttamente ai colloqui con Teheran sul suo programma nucleare in qualità di membro del gruppo 5+1, i cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell'Onu (Usa, Russia, Cina, Francia e Gran Bretagna) più la Germania.

L'Iran accelera il programma nucleare ( da "Provincia Pavese, La" del 10-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: fanno seguito all'apertura fatta mercoledì dall'amministrazione Usa, che ha deciso di partecipare direttamente a colloqui con Teheran sul suo programma nucleare in qualità di membro del gruppo 5+1, cioè i cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell'Onu (Usa, Russia, Cina, Francia e Gran Bretagna) più la Germania.

TEHERAN - Il presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad ha annunciato un'accelerazione nel programma nucleare del Paese, pur assicurando che Teheran un avvi ( da "Adige, L'" del 10-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: fanno seguito all'apertura fatta dall'amministrazione Usa, che ha deciso di partecipare direttamente a colloqui con Teheran sul suo programma nucleare in qualità di membro del gruppo 5+1, cioè i cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell'Onu (Usa, Russia, Cina, Francia e Gran Bretagna) più la Germania.

Alberto Tafner neo presidente ( da "Adige, L'" del 10-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Lo spirito ed i valori che hanno portato alla fondazione della Trentini nel mondo sono ancora attuali - ha detto Tafner - per cui la "mission" dell'associazione non va rivoluzionata. L'impegno è di adeguare strumenti ed operatività per far fronte ai rapidi mutamenti che la globalizzazione comporta per l'economia, la società e la cultura dei popoli». 10/04/2009

Iran, accelerazione sul nucleare ( da "Tempo, Il" del 10-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: fanno seguito all'apertura fatta l'altroieri dall'amministrazione Usa, che ha deciso di partecipare direttamente a colloqui con Teheran sul suo programma nucleare in qualità di membro del gruppo 5+1, cioè i cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell'Onu (Usa, Russia, Cina, Francia e Gran Bretagna) più la Germania.

Ci credo ma non troppo ( da "Milano Finanza" del 10-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Per chi vuole tornare in borsa le maggiori chance di recupero secondo i gestori sono negli Usa: Wall Street è la borsa preferita dal 55% degli intervistati, seguita da Europa e Cina. Tra i titoli doc di Piazza Affari spicca Fiat, suggerita dal 30% dei big money, seguita da Eni e Impregilo. Mentre in Europa l'attenzione è sull'utility E.

Mosca adesso è un affare ( da "Milano Finanza" del 10-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: interesse soprattutto sulla Cina, da dove provengono per ora i segnali più convincenti di ripresa economica già a fine anno. La convenienza relativa è un aspetto sottolineato anche dagli specialisti di Goldman Sachs, che sono ottimisti, oltre che sul Brasile, sulla Russia, dato il forte potenziale di recupero dei giganti del listino come Gazprom (+

La riduzione del Cigno Nero ( da "Borsa e Finanza" del 10-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Usa ed Europa saranno chiamate a tappare enormi falle, forse la Cina darà una mano. Ma con un peso di solo il 7% sul pil globale il suo contributo sarà limitato. Poi, da gennaio, gireremo la boa, con più ombre che luci: alti deficit pubblici, alta disoccupazione, un processo di deleveraging ancora da capire.

Equa globalizzazione, la sfida della sinistra ( da "Secolo XIX, Il" del 10-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: esito della crisi non sarà la deglobalizzazione, cioè la regressione protezionista e nazionalista, ma una nuova globalizzazione, più giusta e democratica. Giorgio Pagano, già sindaco della Spezia, si occupa di cooperazione internazionale nell'Anci (Associazione nazionale comuni italiani) e di politiche urbane nella Recs (Rete città strategiche).

NUCLEARE:IRAN;TEHERAN ACCELERA MA PRONTA A DIALOGO/ANSA+RPT+ ( da "Secolo XIX, Il" del 10-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Mercoledì l'amministrazione Usa ha deciso di partecipare direttamente a colloqui con Teheran sul suo programma nucleare in qualità di membro del gruppo 5+1, cioè i cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell'Onu (Usa, Russia, Cina, Francia e Gran Bretagna) più la Germania.

Nucleare, nuovo impianto in Iran ( da "Secolo XIX, Il" del 10-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: 03 Lorenzo e Daniela De Angelis con Cina e Maria Teresa sono affettuosamente vicini a Piera e ai familiari tutti nel dolore per la scomparsa del caro AVVOCATO Gigino Tessitore = mancata all'affetto dei suoi cari Adriana Torelli ved. Oddi di anni 90 Ne danno il triste annuncio a funerali avvenuti i figli Anna Maria ed Alberto, la nuora Anna,

Volontari Protezione Civile Comunale in Abruzzo ( da "Caserta News" del 10-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Protezione Civile Comunale in Abruzzo SOLIDARIETà | Aversa Sono appena partiti i volontari del Nucleo di Protezione Civile Comunale per portare il loro sostegno alle popolazioni colpite dal terremoto dell'Abruzzo. I volontari aversani in concerto con la Protezione Civile regionale della Regione Campania stanno portando alle popolazioni colpite dal sisma beni di prima necessità

L'Iran avvia la prima centrale atomica ( da "Stampaweb, La" del 10-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: amministrazione Usa, che ha deciso di partecipare direttamente a colloqui con Teheran del gruppo 5+1 (Usa, Russia, Cina, Francia e Gran Bretagna, più Germania). Una svolta rispetto a Bush, che poneva come pre-condizione la sospensione dell?arricchimento dell?

Giappone: maxi piano da 154 miliardi Usa: 654.000 sussidi ( da "Manifesto, Il" del 10-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Il deficit con la Cina è diminuito a 14,2 miliardi, da 20,57 miliardi di gennaio.Il miglioramento dei conti è frutto di una caduta del valore delle importazioni (anche per la discesa delle quotazioni del petrolio) del 28,8%, accompagnata da minori esportazioni del 16,9%.

Pratiche DI DEMOCRAZIA ( da "Manifesto, Il" del 10-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: società fondata sulla cittadinanza attiva può contrastare la globalizzazione neoliberista», sostiene lo studioso e attivista brasiliano, tra i «padri fondatori» del World Social Forum, di recente in Italia per il Festival del Giornalismo Giuliano Battiston Secondo il sociologo brasiliano Cândido Grzybowski, tra i «padri fondatori» del World Social Forum, bisogna approfittare dell'

CESANO MADERNO I VOLONTARI della Protezione c... ( da "Giorno, Il (Brianza)" del 10-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Protezione c... CESANO MADERNO I VOLONTARI della Protezione civile di Cesano Maderno che andavano a consegnare la Farmacia mobile a L'Aquila sono giunti a destinazione ieri mattina alle 7, dopo un viaggio durato quasi 10 ore. Gli ultimi chilometri sono stati percorsi praticamente a passo d'uomo visto che - come hanno raccontato via radio e telefonino a quanti li stavano seguendo

Mahmud festeggia il suo atomo e nicchia sui negoziati con gli Usa ( da "Riformista, Il" del 10-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Stati Uniti, Russia, Cina, Francia, Germania e Gran Bretagna avevano fatto sapere di aver chiesto all'Alto Rappresentante dell'Ue per la politica estera Javier Solana di «invitare Tehran a colloqui per trovare una soluzione diplomatica su questa questione critica».

LIBERA PECORELLI, aretina, 48 anni, titolare di una vineria in via De' Cenci... ( da "Nazione, La (Arezzo)" del 10-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: dovuto alla presenza massiccia di immigrati negli ultimi anni, ma questo è il risultato della globalizzazione. Commercialmente credo che la città dovrebbe svegliarsi dal torpore in cui vive. Per quanto riguarda la cultura siamo quasi a zero, in centro i cinema hanno chiuso tutti, si è favorito lo sviluppo dei supermercati e della multisala.

DA OTTO MESI in giro per il pianeta dove si divide fra l'attività conce... ( da "Resto del Carlino, Il (Ravenna)" del 10-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Recentemente ha insegnato come guest professor a Berlino, San Pietroburgo, Taiwan, Salonicco, New York, Cina. Scelto da Milva per i suoi concerti-spettacolo Milva canta Brecht', e La Variante di Luneburg', dal 2005 Marco è andato in scena nei maggiori teatri italiani, protagonista nel ruolo di musicista-attore ai sassofoni.

Dal Salento partono i volontari Gargano, 2.000 sfollati in hotel ( da "Corriere del Mezzogiorno" del 10-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Entro la giornata di domani il gruppo «Soccorso e protezione civile / città di Lecce» dovrà presentarsi al campo di San Demetrio. E, come nella sua specialità, essere pronto a sfornare 500 pasti caldi all'ora. «Siamo sicuri - aggiunge Pino Tedeschi, responsabile regionale della Protezione civile - che nei prossimi giorni riceveremo ulteriori richieste.

l'iran accelera il programma nucleare ( da "Tirreno, Il" del 10-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: fanno seguito all'apertura fatta mercoledì dall'amministrazione Usa, che ha deciso di partecipare direttamente a colloqui con Teheran sul suo programma nucleare in qualità di membro del gruppo 5+1, cioè i cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell'Onu (Usa, Russia, Cina, Francia e Gran Bretagna) più la Germania.

Se la Cina chiamasse Obama ( da "Sole 24 Ore, Il" del 10-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Cina sta cercando di ottenere l'impegno degli Usa, e questo è già di per sé estremamente importante. Tuttavia, la condizione indispensabile per avviare una discussione seria su riforme globali è l'auto-ricerca di una propria motivazione. La Cina deve inoltre capire un elemento essenziale: il mondo non può assorbire senza difficoltà gli avanzi correnti che si prevede genererà stando

Nucleare, l'Iran va avanti ( da "Corriere della Sera" del 10-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: ossia i cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell'Onu (Usa, Russia, Cina, Francia e Gran Bretagna) più la Germania. Un cambio rilevante rispetto alla posizione dell'amministrazione repubblicana che poneva come precondizione la sospensione dell'arricchimento dell'uranio da parte dell'Iran. A Teheran, però, il segnale è stato accolto con estrema prudenza.

Tecnica taglia lo scarpone e 80 lavoratori ( da "Corriere del Veneto" del 10-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: dagli Usa alla Cina passando per la Russia, dove si erano riposte molte aspettative ma che non è stata risparmiata dalla battuta d'arresto planetaria dei consumi. Molti degli amanti delle distese innevate hanno continuato a frequentarle ma i più hanno ritenuto di non dover cambiare la dotazione tecnica delle stagioni precedenti.

Grano e mais sempre più cari ( da "Sole 24 Ore, Il" del 10-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: quasi unicamente a causa della Cina, le cui esportazioni tessili, dice l'Usda, «hanno subìto un netto rallentamento ». D'altra parte la stessa Usda ha molto migliorato le previsioni sull'export Usa, portandole da 12 a 12,5 milioni di balle da 480 libbre. A riaccendere l'ottimismo, il boom inatteso degli ultimi due mesi, quando l'export è salito dell'86%

Iran: dialogo ma dovete rispettarci ( da "Sole 24 Ore, Il" del 10-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: cui finora gli Usa davano il loro apporto esterno - «non c'è niente di più importante che cercare di convincere l'Iran a cessare i loro sforzi per ottenere l'arma nucleare». Stati Uniti, Russia, Cina, Francia, Germania e Gran Bretagna avevano fatto sapere con una nota di voler chiedere all'Alto rappresentante della Ue per la politica estera,

Tutta Roma si mobilita per aiutare il popolo d'Abruzzo, ma c'è anche chi ne approfitt... ( da "Messaggero, Il" del 10-04-2009) + 2 altre fonti
Argomenti: Cina Usa

Abstract: nonché delegato dalla Protezione civile, mostrando un tesserino con il logo della Protezione civile. Ma gli investigatori hanno accertato che il dipartimento della Protezione non aveva autorizzato nessuno a chiedere denaro "porta a porta" e che la "Fratres Ink3" è un'associazione impegnata per la raccolta del sangue dove F.

TEHERAN IL PRESIDENTE iraniano Mahmud Ahmadinejad ha annunciato ... ( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del 10-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: fanno seguito all'apertura fatta ieri altro dall'amministrazione Usa, che ha deciso di partecipare direttamente a colloqui con Teheran sul suo programma nucleare in qualità di membro del gruppo 5+1, cioe' i cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell'Onu (Usa, Russia, Cina, Francia e Gran Bretagna) più la Germania.

L'Iran annuncia progressi nel nucleare ( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 10-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: fanno seguito all'apertura fatta ieri dall'amministrazione Usa, che ha deciso di partecipare direttamente a colloqui con Teheran sul suo programma nucleare in qualità di membro del gruppo 5+1, cioè i cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell'Onu (Usa, Russia, Cina, Francia e Gran Bretagna) più la Germania.

TEHERAN IL PRESIDENTE iraniano Mahmud Ahmadinejad ha annunciato ... ( da "Nazione, La (Firenze)" del 10-04-2009) + 1 altra fonte
Argomenti: Cina Usa

Abstract: fanno seguito all'apertura fatta ieri altro dall'amministrazione Usa, che ha deciso di partecipare direttamente a colloqui con Teheran sul suo programma nucleare in qualità di membro del gruppo 5+1, cioe' i cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell'Onu (Usa, Russia, Cina, Francia e Gran Bretagna) più la Germania.

Acer, la batteria che rinnova il pc ( da "Italia Oggi" del 10-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: ha aperto un nuovo centro di ricerca in Cina a Shanghai. «In Cina è vero che si sono ridotti i consumi ma per i computer ci sono ancora tassi di crescita interessanti, e anche negli Usa», ha rivelato Morbello ieri ad Amsterdam proveniente da Pechino.L'innovazione e la creatività sono i due fattori che hanno portato una rivoluzione anche nel brand Packard Bell,

Fondi interprofessionali, istruzioni per l'uso ( da "Italia Oggi" del 10-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: la rivoluzione dell'information technology e il costante processo di globalizzazione e liberalizzazione dei mercati, che hanno caratterizzato questi ultimi anni, hanno indotto numerose imprese a mutare i propri assetti organizzativi, attraverso il ricorso, sempre più frequente, ad operazioni societarie (fusioni, incorporazioni ecc.

[FIRMA]GIORDANO STABILE Camice bianco sulla consueta giacca grigia, la camicia sbottonata e nient... ( da "Stampa, La" del 10-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: eco delle sue parole può essere letto come un'apertura alla decisione dell'amministrazione Usa, che ha deciso di partecipare direttamente a colloqui con Teheran del gruppo 5+1 (Usa, Russia, Cina, Francia e Gran Bretagna, più Germania). Una svolta rispetto a Bush, che poneva come pre-condizione la sospensione dell'arricchimento dell'uranio.

Per "Repubblica" l'immigrazione clandestina è peccato veniale. ( da "Giornale.it, Il" del 10-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: ammissione che la crescita non potrà più dipendere solo dagli Usa, ma da quello che definisce "un traino globale", in cui i Paesi come Cina, India, Brasile avranno un ruolo sempre più importante. Ma questo avrà effetto nel lungo periodo: a breve è improbabile che queste economia possano generare una domanda interna molto forte.

PASTELE CATOLIC. Este disponibil programul slujbelor pentru pastele catolic (12 aprilie) la Biserica... ( da "Stampa, La" del 10-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: nuova scuola accademica dedicata al fenomeno della globalizzazione in campo economico, giuridico e finanziario, che ha iniziato la propria attività l'ottobre scorso con una classe composta da studenti di 19 nazionalità. Il biennio di Comparative Law, Economics and Finance offre corsi d'avanguardia, che vanno dallo studio dei nuovi strumenti di regolazione finanziaria internazionale,

Ing mette la retromarcia La "bancassicurazione" non va più di moda ( da "Stampa, La" del 10-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Ing mette la retromarcia La "bancassicurazione" non va più di moda Fra Usa e Cina il testimone non è ancora passato di mano Il presidente venezuelano Hugo Chávez ha colto l'occasione di un incontro con il suo omologo Hu Jintao per proclamare che il centro di gravità mondiale si è spostato a Pechino, e che l'impero americano è crollato.

Studente del professionale Lanino vince concorso dedicato all'Europa ( da "Stampa, La" del 10-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: ecologia e globalizzazione. Dicono gli amici del Lanino: «Andrea è un ragazzo diversamente abile, diligente a scuola e profondamente sensibile». Frequenta l'indirizzo turistico. Andrea lancia un appello all'Europa, come scrivono i suoi amici, «affinchè le frontiere non siano barriere invalicabili, ma confini permeabili».

Le soluzioni di 3Com sono utilizzate da istituzioni sanitarie di tutto il mondo ( da "TopTrade" del 10-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: medici e produttori di dispositivi sanitari di tutto il mondo (Italia, Germania, Spagna, Gran Bretagna, Israele, Usa, Messico, Cina, Malesia, Corea…) si sta rivolgendo alle soluzioni avanzate di networking e security di 3Com al fine di migliorare la comunicazione, proteggere i dati sensibili dei pazienti e conformarsi alle normative sulla privacy.

287 morti, 20 bambini. Oggi in lutto tutta l'Italia - Napolitano: 'Nessuno è senza colpa'- nucleare: L'Iran sfida Obama - Belgio, dirigenti Fiat in ostaggio per ore - Maroni: un al ( da "Dagospia.com" del 10-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Editoriale di martin Wolf: "Ripresa, se la Cina chiamasse Obama". "Bonus per il lavoro autonomo". In un riquadro: "Londra, via il capo degli 007 dopo la fuga di notizie su al Qaeda". A centropagina: "L'effetto banche traina l'Europa e Wall Street". "Maroni: un altro strappo e il governo Berlusconi rischia di andare a casa".

l'iran accelera il programma nucleare ( da "Centro, Il" del 10-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: fanno seguito all'apertura fatta mercoledì dall'amministrazione Usa, che ha deciso di partecipare direttamente a colloqui con Teheran sul suo programma nucleare in qualità di membro del gruppo 5+1, cioè i cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell'Onu (Usa, Russia, Cina, Francia e Gran Bretagna) più la Germania.

PROTEZIONE CIVILE S.ANGELO LE FRATTE: SOSTEGNO PER ABRUZZO ( da "Basilicanet.it" del 10-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: PROTEZIONE CIVILE S.ANGELO LE FRATTE: SOSTEGNO PER ABRUZZO 10/04/2009 11.46.53 [Basilicata] Lâ??Associazione di protezione civile di Santâ??Angelo le Fratte in collaborazione con i primi 50 volontari della colonna mobile â??Basilicata 1â? del Gruppo Lucano, giunti nella provincia dellâ?

Ahmadinejad: ( da "Avvenire" del 10-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: ha teso le mani ai sei Grandi (Usa, Russia, Cina, Francia, Gran Bretagna e Germania) che mercoledì lo avevano invitato ad «aprirsi» sul suo programma nucleare. Una tiepida apertura dietro la quale il presidente iraniano ha comunque ribadito la sua ferma decisione di avviare una nuova fase nucleare nel Paese.

Ocse: scenario di forte rallentamento dell'economia ( da "Trend-online" del 10-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: La Cina ha segnato un calo di 0,7 punti su mese e 12,5 punti su anno. L'indice per l'India e' arretrato rispettivamente di 0,8 e 10,1 punti, mentre per il Brasile il calo e' stato di 2,4 punti rispetto al mese precedente e 12,1 rispetto ad un anno prima.

Rivoluzione in Georgia? ( da "Blogosfere" del 10-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: che dovrebbe permettere il transito di TIR da Istanbul a Baku, e da lì verso la Cina, via nave sul Caspio e attraverso l'Uzbekistan, dove gli USA hanno finalmente ottenuto libero transito ai rifornimenti militari diretti a Kabul. Nel frattempo i russi hanno portato a termine la seconda guerra di Cecenia, iniziata nel '99.

X FACTOR PER L'ABRUZZO: stasera concerto dei ragazzi semifinalisti a sostegno della campagna di solidarietà promossa dalla Protezione civile. Con loro sul palco anche Morgan, Facch ( da "Blogosfere" del 10-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: la Protezione Civile ha attivato inoltre i seguenti Conti Correnti: CONTO CORRENTE IBAN IT72U0300205207000401124180 Swift code BROMITR1708 INTESTATO A: Protezione Civile Nazionale - Emergenza Terremoto L'aquila UNICREDIT BANCA DI ROMA Agenzia Roma Cavour B CONTO CORRENTE IBAN IT23X0306905039100000000140 Swift code BCITITMM INTESTATO A:

OCSE: SCENARIO DI FORTE RALLENTAMENTO DELL'ECONOMIA ( da "Wall Street Italia" del 10-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: La Cina ha segnato un calo di 0,7 punti su mese e 12,5 punti su anno. L'indice per l'India e' arretrato rispettivamente di 0,8 e 10,1 punti, mentre per il Brasile il calo e' stato di 2,4 punti rispetto al mese precedente e 12,1 rispetto ad un anno prima.

CINA-VENEZUELA/PAROLE CHAVEZ, PECHINO CAUTA PER NON IRRITARE USA ( da "Wall Street Italia" del 10-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Cina-Venezuela/Parole Chavez, Pechino cauta per non irritare Usa di Apcom Analisti: "Aspettative venezuelane superiori a quelle cinesi" -->Pechino, 10 apr. (Apcom) - Dopo le parole di apprezzamento di Hugo Chavez, che non ha esitato a definire Pechino il nuovo centro del mondo, secondo alcuni analisti la Cina starebbe provando a mascherare la propria soddisfazione per non suscitare

L'Iran annuncia progressi nel nucleare ( da "Gazzettino, Il" del 10-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: fanno seguito all'apertura fatta dall'amministrazione Usa che ha annunciato la sua partecipazione diretta ai colloqui con Teheran sul suo programma nucleare quale membro del gruppo 5+1, i cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell'Onu (Usa, Russia, Cina, Francia e Gran Bretagna) più la Germania.

Venezuela, Chávez lascia la Cina e fa scalo da Fidel e Raúl ( da "Velino.it, Il" del 10-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: ChÁvez lascia la Cina e fa scalo da Fidel e RaÚl Roma, 10 apr (Velino/Velino Latam) - Prima di rimettere piede in patria, al termine di un lungo viaggio in Asia, il presidente venezuelano Hugo ChÁvez farà oggi scalo a Cuba. Il leader bolivariano incontrerà il presidente cubano RaÚl Castro e il fratello Fidel.

IN 5MILA PER I FUNERALI (MESSAGGIO DELL'IMAM PER LE VITTIME MUSULMANE) LE LACRIME DI BERLUSCONI SANTORO FA INCAZZARE MASI: "LA PROTEZIONE CIVILE FA UN LAVORO STRAORDINARIO" L ( da "Dagospia.com" del 10-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: 4 - DOPO FUNERALI BERLUSCONI VISITA SALA OPERATIVA PROTEZIONE CIVILE... (Adnkronos) - Terminati i funerali solenni per le vittime del terremoto abruzzese, Silvio Berlusconi ha voluto visitare la sala operativa della Protezione civile allestita proprio alle spalle del palco dove si e' tenuta la cerimonia funebre.

Sempre più elettriche. ( da "Blogosfere" del 10-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Si sta insomma avviando una sotterranea (e positiva) guerra tra gli Stati Uniti e la Cina per stimolare il mercato verso la nuova mobilità elettrica, con entrambi i governi che offrono incentivi: gli USA con 2,4 miliardi di dollari per la costruzione di batterie più efficienti (oltre ai 25 miliardi per i veicoli "verdi", che vabbè, lo sappiamo.

SISMA ABRUZZO/ 3.200 SFOLLATI CURATI DA PROTEZIONE CIVILE UMBRIA ( da "Wall Street Italia" del 10-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: 200 sfollati curati da Protezione civile Umbria di Apcom All'interno e all'esterno del campo di Paganica -->Milano, 10 apr. (Apcom) - Sono saliti a circa 3.200 gli sfollati abruzzesi assistiti dalla Protezione civile della Regione Umbria, all'interno e all'esterno del campo di Paganica dove sono stati allestiti anche un posto medico avanzato,

Iran Usa. Teheran pronta al dialogo. Messaggio del presidente Ahamadinejand ( da "AmericaOggi Online" del 10-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: fanno seguito all'apertura fatta dall'amministrazione Usa, che ha deciso di partecipare direttamente a colloqui con Teheran sul suo programma nucleare in qualità di membro del gruppo 5+1, cioé i cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell'Onu (Usa, Russia, Cina, Francia e Gran Bretagna) più la Germania.

Fossano: protezione civile attiva pro terremotati abruzzesi ( da "Targatocn.it" del 10-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: protezione civile attiva pro terremotati abruzzesi I volontari del coordinamento provinciale della Protezione civile di Cuneo gestiscono dalla mattinata di mercoledì un campo in località Tempera, a circa 7 km da L?Aquila, che ospita intorno a 300 persone, sfollate dalle loro abitazioni in seguito al devastante terremoto che ha colpito il capoluogo dell?

Terremoto, Presidente Napolitano elogiao capacità operative della Protezione civile del Friuli ( da "Sestopotere.com" del 10-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Presidente Napolitano elogiao capacità operative della Protezione civile del Friuli (10/4/2009 16:45) | (Sesto Potere) - Trieste - 10 aprile 2009 - Un elogio alle capacità operative della Protezione civile del Friuli Venezia Giulia è stato rivolto ieri dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, nel corso della visita compiuta in Abruzzo per portare il suo sostegno e l'

Internet: Facebook taglia traguardo 200 milioni di utenti ( da "Virgilio Notizie" del 10-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: La ''rete sociale'' sfida ormai le potenze mondiali in termini di popolazione: sarebbe ora il quinto Paese al mondo per numero di ''abitanti'', dopo Cina, India, Usa e Indonesia. Facebook ha visto la luce in un dormitorio di Harvard nel 2004 grazie a Mark Zuckerberg e a tre suoi compagni di universita'.

##SUPERINDICE OCSE: TENTATIVI ATTENUAZIONE CRISI ITALIA, FRANCIA ( da "Wall Street Italia" del 10-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Guardando infine alle maggiori tra le nuove economie di rilevanza mondiale - che non fanno parte dell'Ocse - a febbraio in Cina il superindice ha segnato una flessione mensile di 0,7 punti e di 12,5 punti su base annua. In India meno 0,8 punti su mese e meno 10,1 punti su anno, in Brasile meno 2,4 punti su mese e meno 12,1 su anno, in Russia meno 1,9 su mese e meno 19,7 punti su anno.

MALTEMPO:PROTEZIONE CIVILE,DA DOMANI TEMPORALI E VENTI FORTI SU SARDEGNA. ( da "Asca" del 10-04-2009)
Argomenti: Cina Usa

Abstract: Dalla giornata di Pasqua la perturbazione interessera' progressivamente la Sicilia e le restanti regioni meridionali, in estensione nella giornata di Pasquetta a quelle centrali. Il Dipartimento della Protezione Civile seguira' l'evolversi della situazione in contatto con le Prefetture, la Regione e le locali strutture di protezione civile. res-dnp/mcc/ss (Asca)


Articoli

Cyberattacco alle infrastrutture USA (sezione: Globalizzazione)

( da "Punto Informatico" del 10-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

Roma - La spia non viene più dal freddo di un mondo estraneo, ma si insinua nelle maglie delle infrastrutture telematiche permeabili cercando informazioni, disegnando mappe e lasciando software-bot con cui poter rientrare con facilità all'insaputa di tutti. Non è uno scenario hollywoodiano ma quanto è successo e rischia di succedere ancora alla rete elettrica statunitense, lo denunciano le autorità puntando il dito dritto in faccia a Russia e Cina. Seguire le tracce degli attacchi telematici non è mai un compito facile, ma le scie individuate dagli ufficiali non lasciano adito a dubbi: "I cinesi hanno provato a mappare le nostre infrastrutture, come le linee elettriche, e altrettanto hanno fatto i russi" sostiene un ignoto agente dell'intelligence di alto rango attraverso le pagine del Wall Street Journal, e un ex-ufficiale del Department of Homeland Security conferma che ci sono intrusioni, sono in crescita e l'anno scorso ce ne sono state "molte". È stata l'intelligence ad accorgersi del via vai di "spie" su e giù per i network, mentre del tutto all'oscuro degli eventi sarebbero rimaste le agenzie e le società che hanno in carico la gestione delle reti vere e proprie. Oltre a cercare informazioni particolareggiate sulla conformazione delle griglie informatiche, il controspionaggio sostiene che i cyber-spioni si lascino dietro componenti software per il controllo e la comunicazione in remoto, dei veri e propri malware con cui rientrare in ogni momento laddove necessario. Finora gli attacchi non hanno portato ad alcun cataclisma, ma prendendo ad esempio quanto già successo oltreoceano gli ufficiali avvertono che sarebbe possibile, vista la vulnerabilità delle infrastrutture collegate in rete, colpire in maniera consistente la sicurezza delle utility vitali per la popolazione. Sarebbero a rischio non solo le reti elettriche ma anche quelle che gestiscono le acque di scolo, l'approvvigionamento idrico e altre ancora. Potrebbe ad esempio succedere come nel 2000 in Australia, quando un impiegato scontento azionò un controllo computerizzato in un impianto per il trattamento delle acque 756mila litri di scarico in parchi, fiumi e nel terreno dell'Hyatt hotel. La rete elettrica statunitense comprende tre network separati, a est, a ovest e per il Texas. Ognuno comprende migliaia di chilometri di linee di trasmissione, centrali e sottostazioni, e la fornitura di corrente viene gestita da impianti locali o da organizzazioni regionali. Il problema sorge quando si prende in considerazione il fatto che tali sistemi di controllo fanno affidamento su comunicazioni via Internet, la qual cosa aumenta fatalmente il rischio e la vulnerabilità della rete. Anche se le tracce messe insieme dall'intelligence portano dritto a Cina e Russia, gli ufficiali sono cauti nel leggere una concreta volontà politica dietro gli attacchi. Dopotutto la Cina fa affidamento sul mercato USA per continuare a mantenere il suo ritmo di crescita, e attualmente sostiene l'economia americana accollandosi una parte maggioritaria del debito del paese. I russi e i cinesi sono poi concordi nel liquidare le accuse dell'intelligence come "pure speculazioni", figlie di una mentalità da guerra fredda interessata a "fabbricare il mito delle cosiddette cyber-spie cinesi". Quale che sia la verità, il cyber-spionaggio ai danni delle infrastrutture costa per la precisione 100 milioni di dollari: una cifra che il Pentagono dice di aver speso negli scorsi sei mesi nel tentativo di porre rimedio ai danni provocati dal fenomeno. L'amministrazione Bush aveva già stanziato 17 miliardi di dollari di fondi "segreti" per la protezione dei network governativi, rivela il WSJ, e Obama sarebbe intenzionato ad espandere il programma coinvolgendo anche le reti gestite da privati. Anche se si tratta di un'impresa indubbiamente costosa, la messa in sicurezza tutte le infrastrutture statunitensi è un qualcosa che andrebbe fatto quanto prima, soprattutto in vista dello sviluppo delle smart grid, le reti elettriche intelligenti in cui le potenziali vulnerabilità e le conseguenti possibilità di condurre attacchi informatici aumentano a dismisura. In tal senso l'azione dell'organizzazione non profit Electric Power Research Institute, incaricata dal National Institute of Standards and Technology di tracciare le prime linee guida con cui le smart grid dovranno essere messe insieme, dovrebbe rappresentare un primo passo importante verso una consapevolezza maggiore dei rischi e verso le contromisure migliori da adottare. Alfonso Maruccia

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Acer, la batteria che rinnova il pc (sezione: Globalizzazione)

( da "Italia Oggi (MarketingOggi)" del 10-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

ItaliaOggi Numero 085  pag. 17 del 10/4/2009 | Indietro Acer, la batteria che rinnova il pc MARKETING OGGI Di da Amsterdam Simonetta Scarane Ad Amsterdam la convention del gruppo. Cambia veste anche il marchio Packard Bell Doppia durata, 10 ore. Lanci: nuovo impulso per i portatili Una batteria di lunga vita firmata Acer rivoluziona il mercato dei computer portatili. In tempi di crisi come questi il gruppo Acer, terzo produttore mondiale di computer, guidato da Gianfranco Lanci, investe sull'innovazione e la creatività, e moltiplica i prodotti dai pc agli smartphone, agli all-in-one, in vista dell'arrivo della Iptv (la tv su protocollo Internet) per soddisfare tutti i segmenti di mercato e di target. E ha ridefinito l'identità del marchio Packard Bell in versione fashion victim. Saranno 3 miliardi di persone connesse a breve, secondo Lanci, e Acer intensifica la strategia del multiprodotto frutto del lavoro della multibrand strategy che ha occupato il gruppo di Taiwan per oltre un anno. Il risultato si traduce in una valanga di novità per tutti i brand del gruppo che prima della crisi finanziaria ha concluso l'integrazione dei marchi acquisiti nel 2007 con Gateway che ha portato in dote Packard Bell, e e-Machines. La pioggia di nuovi modelli di computer è arrivata ieri in una spettacolare convention-show alla stazione marittima di Amsterdam, terza e ultima tappa di un tour mondiale che ha portato i vertici Acer in tre giorni, a raffica, prima negli Usa, a New York martedì, poi in Cina, a Pechino mercoledì, e ieri in Olanda per il lancio mondiale dei nuovi prodotti. In testa alle molteplici novità c'è quella che riguarda la durata delle batterie per i computer portatili che la ricerca Acer è riuscita a raddoppiare arrivando a portarla a un'autonomia di circa dieci ore. Frutto della ricerca spinta del gruppo, che in questo campo diventa un precursore. Il raddoppio della durata della batteria per i portatili si annuncia come «una rivoluzione nell'industria del mobile computing», ha sottolineato Lanci, «e segna una svolta epocale destinata a imprimere un nuovo impulso allo sviluppo del mercato dei portatili, per i quali abbiamo stimato uno spazio di crescita intorno al 35% come unità vendute nel mercato globale». Acer ha archiviato il 2008 con un fatturato di12,8 miliardi di euro. E aggiunge Gianpiero Morbello, vice president marketing & brand di Acer Group, «la nostra visione del mercato per il secondo trimestre 2009, ci vede in calo di vendite per il desktop tra il 5 e il 10%, in unità vendute, non come valore, meno della metà della media di mercato che si aggirerà intorno al -20%. In totale stimiamo che l'aumento delle vendite, calcolando anche i portatili, in crescita del 35%, si attesterà intorno al +25%». La pila dalla lunga vita caratterizza la novità di prodotto in casa Acer che moltiplica i computer della linea Aspire: il nuovo notebook con la pila garantita dieci ore si chiama Timeline ed è sottile come fosse una pelle, oltre che confortevole dal punto di vista termico perché, altra innovazione, utilizza una tecnologia nuova per il raffreddamento mutuata dalle turbine delle stazioni del gas, come ha spiegato Antonello Fornara, direttore area prodotti per Europa, Medio Oriente e Africa. Aspire Timeline è un concentrato di innovazione, carta sulla quale il gruppo multinazionale, che conta il primato di vendite di pc portatili in Europa, Medio Oriente e Africa, sta accelerando con la convinzione dichiarata che per guadagnare l'uscita dal tunnel della crisi finanziaria in atto serva lavorare sull'innovazione, l'innovazione e ancora l'innovazione, restando flessibili e snelli. Al riguardo Lanci ha fatto sapere che Acer group (6 mila addetti, in 70 paesi, e presente in 90 mila retail store) ha aperto un nuovo centro di ricerca in Cina a Shanghai. «In Cina è vero che si sono ridotti i consumi ma per i computer ci sono ancora tassi di crescita interessanti, e anche negli Usa», ha rivelato Morbello ieri ad Amsterdam proveniente da Pechino. L'innovazione e la creatività sono i due fattori che hanno portato una rivoluzione anche nel brand Packard Bell, per il quale è stata ridefinita l'identità, colorata di rosso «puredesire». E che da ieri ha un logo nuovo di zecca, rosso fuoco, glossy come un rossetto, e conta due nuovi computer, nei segmenti notebook, Easynote Butterfly e netbook, battezzato dot, piccolo come un'agenda da borsa, ambedue attraenti e trendy come i prodotti fashion e di design. Tanto che la linea Easynote di Packard Bell conta anche un nuovo modello TR 85 frutto della collaborazione con Pininfarina, designer della Ferrari della quale il gruppo Acer è sponsor. «Nessun ridimensionamento per le sponsorizzazioni, pilastro del marketing. Per le olimpiadi di Vancouver nel 2010 e di Londra nel 2012 stiamo già lavorando da un anno», ha dichiarato Morbello, che torna a parlare di come va affrontata la crisi in atto «non galleggiare ma aggredirla in maniera creativa investendo sulla multibrand strategy per uscirne ancora più forti». «Il nostro obiettivo» ha concluso «è soddisfare bisogni vendendo prodotti e servizi, oggetti innovativi, iper-tecnologici, commodity capaci di rappresentare il proprio mondo e stile di vita. Non semplicemente vendere prodotti e servizi. C'è un'enorme differenza tra questi due concetti».

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Iran: sì al dialogo, ma il nucleare resta (sezione: Globalizzazione)

( da "Giornale di Brescia" del 10-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

Edizione: 10/04/2009 testata: Giornale di Brescia sezione:estero Iran: sì al dialogo, ma il nucleare resta Il presidente Ahmadinejad accetta di negoziare con l'Occidente, ma senza alcun diktat e «alla pari» Intanto inaugura una nuova centrale: abbiamo settemila centrifughe e possiamo produrle in proprio di materiale fissile. La centrale è stata inaugurata ieri" title="Ahmadinejad visita la prima fabbrica iraniana di materiale fissile. La centrale è stata inaugurata ieri" onClick="showImage('http://www.giornaledibrescia.it/gdbonline/contenuti/20090410/foto/full_brescia_138.jpg',600,1078)"> Ahmadinejad visita la prima fabbrica iraniana di materiale fissile. La centrale è stata inaugurata ieri TEHERANL'Iran è pronto al dialogo con l'Occidente se sarà basato «sulla giustizia e sul rispetto». Il presidente iraniano, Mahmoud Ahmadinejad, ha teso le mani ai Sei Grandi (Russia, Usa, Cina, Francia, Gran Bretagna e Germania i cosiddetti 5+1) che l'altro ieri lo avevano invitato ad «aprirsi» sul suo programma nucleare. Una tiepida apertura dietro la quale il presidente iraniano ha comunque ribadito la sua ferma decisione di avviare una nuova fase nucleare «positiva» nel paese. Prima fabbrica nucleare «La nazione iraniana ha fin dall'inizio seguito la logica e i negoziati, ma basati sulla giustizia e sul completo rispetto dei diritti e delle regole», ha affermato il presidente iraniano. «I negoziati di parte, condizionati e in un'atmosfera di minaccia, non sono un qualcosa che una persona libera può accettare», ha aggiunto Ahmadinejad. Come da programma Ahmadinejad ha inaugurato il primo impianto per la produzione di combustibile nucleare del Paese, segnando un nuovo punto di rottura con la comunità internazionale che vorrebbe che la Repubblica islamica abbandonasse il suo programma di arricchimento dell'uranio. La Repubblica islamica ha reso noto di aver installato circa settemila centrifughe nell'impianto di arricchimento dell'uranio di Natanz, nella provincia di Isfahan (per un programma completo di arricchimento dell'uranio ne servirebbero dalle 18 alle 54mila). Si tratta, come ha spiegato lo stesso presidente, del completamento dell'ultima fase del ciclo di produzione di energia nucleare. Ahmadinejad ha spiegato che ora l'Iran è in grado di produrre in proprio centrifughe di ultima generazione, supersoniche. In mattinata Ahmadinejad aveva risposto all'invito dei 5+1 proprio ribadendo che il Paese si appresta ad avviare una nuova fase di lavoro per la produzione di materiale fissile per generare energia atomica. Stati Uniti, Russia, Cina, Francia, Germania e Gran Bretagna avevano fatto sapere con una nota di voler chiedere all'alto rappresentante dell'Ue per la politica estera, Javier Solana, di invitare Teheran a un incontro. «Chiediamo con forza all'Iran di approfittare di questa opportunità per impegnarsi seriamente con tutti noi in uno spirito di mutuo rispetto». «Scopi solo civili» «Valuteremo e poi decideremo», ha replicato Ali Akbar Javanfekr, alto consigliere del presidente iraniano. Mohammad Marandi, docente all'università di Teheran ha sottolineato che l'Iran probabilmente accetterà l'invito al dialogo, ma solo «se non comprenderà alcune restrizioni». Washington inoltre, secondo il docente, deve impegnarsi a riconoscere l'uso pacifico del nucleare iraniano. Ribadendo la determinazione di Teheran a proseguire con il suo programma nucleare per scopi civili. Sono ancora forti i sospetti in Occidente che l'Iran voglia nascondere sotto quest'operazione lo sviluppo di un ordigno nucleare.

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Il presidente iraniano annuncia il potenziamento del programma nucleare (sezione: Globalizzazione)

( da "Cittadino, Il" del 10-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

Ahmadinejad alza la voce: «Gli Usa cambino politica» Teheran Il presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad ha annunciato ieri un'accelerazione nel programma nucleare del Paese, pur assicurando che Teheran «accoglierà favorevolmente» un avvio di dialogo con gli Usa se esso avverrà «nel rispetto reciproco e nella giustizia».Ma Ahmadinejad ha anche espresso dubbi sulla reale intenzione di cambiamento da parte del presidente americano Barack Obama, avvertendo che se Washington cercherà «di continuare la politica dell'ex presidente Bush solo con un linguaggio diverso», dovrà «subirne la stessa sorte».Gli Stati Uniti hanno reagito cautamente alle parole di Ahmadinejad. Il portavoce del Dipartimento di Stato Robert Wood, che ha detto fra l'altro di accogliere con «scetticismo» l'annuncio dei progressi iraniani, ha sottolineato che Washington ha affermato «chiaramente e pubblicamente» di volere impegnare Teheran in un dialogo e quindi aspetta che «l'Iran contraccambi». Le affermazioni di Ahmadinejad, fatte in una cerimonia pubblica a Isfahan nella "Giornata dell'energia atomica", fanno seguito all'apertura fatta ieri dall'amministrazione Usa, che ha deciso di partecipare direttamente a colloqui con Teheran sul suo programma nucleare in qualità di membro del gruppo 5+1, cioè i cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell'Onu (Usa, Russia, Cina, Francia e Gran Bretagna) più la Germania. Una svolta rispetto all'amministrazione del presidente George W. Bush, che poneva come pre-condizione la sospensione dell'arricchimento dell'uranio da parte dell'Iran.Ma Obama, come Bush, continua ad accusare Teheran di dotarsi di armi nucleari, mentre anche oggi Ahmadinejad ha ribadito che il programma atomico della Repubblica islamica ha scopi esclusivamente civili. Un importante consigliere di Ahmadinejad, Ali Akbar Javanfekr, ha detto tuttaviache la proposta di trattative del 5+1, con la diretta partecipazione degli Stati Uniti, è «costruttiva», aggiungendo che «la Repubblica islamica la esaminerà e darà una risposta». Da parte loro, la Russia e la Cina, che si sono sempre opposte all'adozione di sanzioni dure contro l'Iran, hanno commentato positivamente l'apertura di Washington, facendo appello a Teheran perché colga le opportunità che essa offre. I due principali sviluppi annunciati dal presidente iraniano nel settore della tecnologia nucleare riguardano proprio il punto più controverso: l'arricchimento dell'uranio, che il Consiglio di Sicurezza dell'Onu ha chiesto invano a Teheran di sospendere, con più risoluzioni. Si tratta dell'apertura di un impianto per la produzione di combustibile per fare funzionare i reattori, ottenuto a partire dall'arricchimento dell'uranio, e la sperimentazione di centrifughe supersoniche di nuova generazione capaci di ottenere uranio arricchito in misura superiore a quanto realizzato finora con le vecchie centrifughe. Ahmadinejad ha aggiunto che il suo Paese ha già a disposizione 7mila0 centrifughe della vecchia generazione, rispetto alle 6mila di cui aveva ammesso l'esistenza nel febbraio scorso. Ma l'obiettivo è di arrivare a 50mila nel giro di pochi anni.Ahmadinejad ha affermato che l'Iran è riuscito a raggiungere questi successi nonostante «le pressioni, la propaganda e le minacce militari del nemico» e ha aggiunto che Teheran continuerà a lavorare per «nuovi progressi» in futuro.(Ansa)

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L'Iran accelera sul nucleare Ma siamo pronti al dialogo (sezione: Globalizzazione)

( da "Arena, L'" del 10-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

Venerdì 10 Aprile 2009 NAZIONALE Pagina 6 TEHERAN. Cauta la reazione di Hillary Clinton: «Non è la risposta che ci aspettiamo» L'Iran accelera sul nucleare «Ma siamo pronti al dialogo» Il presidente Ahmadinejad è disposto a un confronto con gli Usa, ma intanto inaugura un altro impianto TEHERAN Il presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad ha annunciato ieri un'accelerazione nel programma nucleare del Paese, pur assicurando che Teheran «accoglierà favorevolmente» un avvio di dialogo con gli Usa se esso avverrà «nel rispetto reciproco e nella giustizia». Ha anche inaugurato l'apertura di un impianto per la produzione di combustibile per fare funzionare i reattori nucleari, ottenuto dall'arricchimento dell'uranio, e la sperimentazione di centrifughe supersoniche di nuova generazione capaci di ottenere uranio arricchito in misura superiore a quanto realizzato finora con le vecchie centrifughe. Gli Stati Uniti hanno reagito con cautela alle parole di Ahmadinejad. Gli Usa non considerano quella data da Teheran come la risposta che si attendevano per avviare nuovi colloqui diretti sul programma nucleare iraniano. Lo ha detto il segretario di Stato americano, Hillary Clinton. «Non attribuiamo alcun particolare significato a questa dichiarazione se consideriamo il livello dei temi che stiamo cercando di delineare con gli iraniani». Le affermazioni di Ahmadinejad fanno seguito all'apertura fatta mercoledì dal governo Usa, che ha deciso di partecipare direttamente ai colloqui con Teheran sul suo programma nucleare in qualità di membro del gruppo 5+1, i cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell'Onu (Usa, Russia, Cina, Francia e Gran Bretagna) più la Germania. Una decisione innovativa quella di Obama. AMNISTIA IN VISTA PER GLI IRREGOLARI. Obama sta pensando all'amnistia per i migranti irregolari (i «clandestini»), per lo più ispanici, che lavorano da anni negli Stati Uniti, per offrir loro uno statuto legale. Obama ha promesso di risolvere la questione all'elettorato ispanico. Ma rischia ora di incontrare la dura opposizione dei repubblicani, convinti che una amnistia sia una ingiustizia per i milioni di migranti che si sono messi in fila, aspettando il proprio turno.  

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L'Iran accelera il programma nucleare (sezione: Globalizzazione)

( da "Provincia Pavese, La" del 10-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

L'Iran accelera il programma nucleare Ma Teheran «accoglie favorevolmente» l'avvio di dialogo con gli Usa TEHERAN. Il presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad ha annunciato ieri un'accelerazione nel programma nucleare del Paese, pur assicurando che Teheran «accoglierà favorevolmente» un avvio di dialogo con gli Usa se esso avverrà «nel rispetto reciproco e nella giustizia». Ma Ahmadinejad ha anche espresso dubbi sulla reale intenzione di cambiamento da parte del presidente americano Barack Obama, avvertendo che se Washington cercherà «di continuare la politica dell'ex presidente Bush solo con un linguaggio diverso», dovrà «subirne la stessa sorte». Gli Stati Uniti hanno reagito cautamente alle parole di Ahmadinejad. Il portavoce del Dipartimento di Stato Robert Wood, che ha detto fra l'altro di accogliere con «scetticismo» l'annuncio dei progressi iraniani, ha sottolineato che Washington ha affermato «chiaramente e pubblicamente» di volere impegnare Teheran in un dialogo e quindi aspetta che «l'Iran contraccambi». Le affermazioni di Ahmadinejad, fatte in una cerimonia pubblica a Isfahan nella 'Giornata dell'energia atomica', fanno seguito all'apertura fatta mercoledì dall'amministrazione Usa, che ha deciso di partecipare direttamente a colloqui con Teheran sul suo programma nucleare in qualità di membro del gruppo 5+1, cioè i cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell'Onu (Usa, Russia, Cina, Francia e Gran Bretagna) più la Germania. Una svolta rispetto all'amministrazione del presidente George W. Bush, che poneva come pre-condizione la sospensione dell'arricchimento dell'uranio da parte dell'Iran. Ma Obama, come Bush, continua ad accusare Teheran di volere dotarsi di armi nucleari, mentre anche ieri Ahmadinejad ha ribadito che il programma atomico della Repubblica islamica ha scopi esclusivamente civili. Un importante consigliere di Ahmadinejad, Ali Akbar Javanfekr, ha detto tuttavia all'agenzia Afp che la proposta di trattative del 5+1, con la diretta partecipazione degli Stati Uniti, è «costruttiva», aggiungendo che «la Repubblica islamica la esaminerà e darà una risposta».

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TEHERAN - Il presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad ha annunciato un'accelerazione nel programma nucleare del Paese, pur assicurando che Teheran un avvi (sezione: Globalizzazione)

( da "Adige, L'" del 10-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

TEHERAN - Il presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad ha annunciato un'accelerazione nel programma nucleare del Paese, pur assicurando che Teheran «accoglierà favorevolmente» un avvio di dialogo con gli Usa se esso avverrà «nel rispetto reciproco e nella giustizia» TEHERAN - Il presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad ha annunciato un'accelerazione nel programma nucleare del Paese, pur assicurando che Teheran «accoglierà favorevolmente» un avvio di dialogo con gli Usa se esso avverrà «nel rispetto reciproco e nella giustizia». Ma Ahmadinejad ha anche espresso dubbi sulla reale intenzione di cambiamento da parte del presidente americano Barack Obama, avvertendo che se Washington cercherà «di continuare la politica dell'ex presidente Bush solo con un linguaggio diverso», dovrà «subirne la stessa sorte». Gli Stati Uniti hanno reagito cautamente alle parole di Ahmadinejad. Il portavoce del Dipartimento di Stato Robert Wood, che ha detto fra l'altro di accogliere con «scetticismo» l'annuncio dei progressi iraniani, ha sottolineato che Washington ha affermato «chiaramente e pubblicamente» di volere impegnare Teheran in un dialogo e quindi aspetta che «l'Iran contraccambi». Le affermazioni di Ahmadinejad, fatte in una cerimonia pubblica a Isfahan nella «Giornata dell'energia atomica», fanno seguito all'apertura fatta dall'amministrazione Usa, che ha deciso di partecipare direttamente a colloqui con Teheran sul suo programma nucleare in qualità di membro del gruppo 5+1, cioè i cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell'Onu (Usa, Russia, Cina, Francia e Gran Bretagna) più la Germania. Una svolta rispetto all'amministrazione del presidente George W. Bush, che poneva come pre-condizione la sospensione dell'arricchimento dell'uranio da parte dell'Iran. Ma Obama, come Bush, continua ad accusare Teheran di volere dotarsi di armi nucleari, mentre anche ieri Ahmadinejad ha ribadito che il programma atomico della Repubblica islamica ha scopi esclusivamente civili. Un importante consigliere di Ahmadinejad, Ali Akbar Javanfekr, ha detto tuttavia all'agenzia Afp che la proposta di trattative del 5+1, con la diretta partecipazione degli Stati Uniti, è «costruttiva», aggiungendo che «la Repubblica islamica la esaminerà e darà una risposta». Da parte loro, la Russia e la Cina, che si sono sempre opposte all'adozione di sanzioni dure contro l'Iran, hanno commentato positivamente l'apertura di Washington, facendo appello a Teheran perché colga le opportunità che essa offre. I due principali sviluppi annunciati dal presidente iraniano nel settore della tecnologia nucleare riguardano proprio il punto più controverso: l'arricchimento dell'uranio, che il Consiglio di Sicurezza dell'Onu ha chiesto invano a Teheran di sospendere, con più risoluzioni. Si tratta dell'apertura di un impianto per la produzione di combustibile per fare funzionare i reattori, ottenuto a partire dall'arricchimento dell'uranio, e la sperimentazione di centrifughe supersoniche di nuova generazione capaci di ottenere uranio arricchito in misura superiore a quanto realizzato finora. 10/04/2009

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Alberto Tafner neo presidente (sezione: Globalizzazione)

( da "Adige, L'" del 10-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

Nomine Alla «Trentini nel mondo» Alberto Tafner neo presidente Alberto Tafner è il nuovo presidente dell'Associazione Trentini nel mondo. Lo ha eletto il nuovo consiglio di amministrazione dell'associazione. Alla vice presidenza è stata eletta Maria Carla Failo. Gli altri componenti della giunta sono Bruno Cesconi, Pio Dalla Valle, Gerardo Lazzeri, Erminio Lorenzini e Gianni Nicolussi. «Lo spirito ed i valori che hanno portato alla fondazione della Trentini nel mondo sono ancora attuali - ha detto Tafner - per cui la "mission" dell'associazione non va rivoluzionata. L'impegno è di adeguare strumenti ed operatività per far fronte ai rapidi mutamenti che la globalizzazione comporta per l'economia, la società e la cultura dei popoli». 10/04/2009

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Iran, accelerazione sul nucleare (sezione: Globalizzazione)

( da "Tempo, Il" del 10-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

stampa Ahmadinejad annuncia la ripresa in grande stile del programma, ma apre anche al dialogo con gli Usa Iran, accelerazione sul nucleare Minacce«Se Obama utilizzerà la stessa linea politica di Bush dovrà pagarne le conseguenze» Alberto Zanconato TEHERAN Il presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad ha annunciato ieri un'accelerazione nel programma nucleare del Paese, pur assicurando che Teheran «accoglierà favorevolmente» un avvio di dialogo con gli Usa se esso avverrà «nel rispetto reciproco e nella giustizia». Ma Ahmadinejad ha anche espresso dubbi sulla reale intenzione di cambiamento da parte del presidente americano Barack Obama, avvertendo che se Washington cercherà «di continuare la politica dell'ex presidente Bush solo con un linguaggio diverso», dovrà «subirne la stessa sorte». Gli Stati Uniti hanno reagito cautamente alle parole di Ahmadinejad. Il portavoce del Dipartimento di Stato Robert Wood, che ha detto fra l'altro di accogliere con «scetticismo» l'annuncio dei progressi iraniani, ha sottolineato che Washington ha affermato «chiaramente e pubblicamente» di volere impegnare Teheran in un dialogo e, quindi, aspetta che «l'Iran contraccambi». Le affermazioni di Ahmadinejad, fatte in una cerimonia pubblica a Isfahan nella «Giornata dell'energia atomica», fanno seguito all'apertura fatta l'altroieri dall'amministrazione Usa, che ha deciso di partecipare direttamente a colloqui con Teheran sul suo programma nucleare in qualità di membro del gruppo 5+1, cioè i cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell'Onu (Usa, Russia, Cina, Francia e Gran Bretagna) più la Germania. Una svolta rispetto all'amministrazione del presidente George W. Bush, che poneva come pre-condizione la sospensione dell'arricchimento dell'uranio da parte dell'Iran. Ma Obama, come Bush, continua ad accusare Teheran di volersi dotare di armi nucleari, mentre anche mercoeleì Ahmadinejad ha ribadito che il programma atomico della Repubblica islamica ha scopi esclusivamente civili. Un importante consigliere di Ahmadinejad, Ali Akbar Javanfekr, ha detto tuttavia all'agenzia Afp che la proposta di trattative del 5+1, con la diretta partecipazione degli Stati Uniti, è «costruttiva», aggiungendo che «la Repubblica islamica la esaminerà e darà una risposta». Da parte loro, la Russia e la Cina, che si sono sempre opposte all'adozione di sanzioni dure contro l'Iran, hanno commentato positivamente l'apertura di Washington, facendo appello a Teheran perchè colga le opportunità che essa offre. I due principali sviluppi annunciati dal presidente iraniano nel settore della tecnologia nucleare riguardano proprio il punto più controverso: l'arricchimento dell'uranio, che il Consiglio di Sicurezza dell'Onu ha chiesto invano a Teheran di sospendere, con più risoluzioni. Si tratta dell'apertura di un impianto per la produzione di combustibile per far funzionare i reattori, ottenuto a partire dall'arricchimento dell'uranio, e la sperimentazione di centrifughe supersoniche di nuova generazione capaci di ottenere uranio arricchito in misura superiore a quanto realizzato finora con le vecchie centrifughe. Ahmadinejad ha aggiunto che il suo Paese ha già a disposizione 7.000 centrifughe della vecchia generazione, rispetto alle 6.000 delle quali aveva ammesso l'esistenza nel febbraio scorso. Ma l'obiettivo è di arrivare a 50.000 nel giro di pochi anni. Il presidente ha affermato che l'Iran è riuscito a raggiungere questi successi nonostante «le pressioni, la propaganda e le minacce militari del nemico» e ha aggiunto che Teheran continuerà a lavorare per «nuovi progressi» in futuro.

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Ci credo ma non troppo (sezione: Globalizzazione)

( da "Milano Finanza" del 10-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

Milano Finanza sezione: Copertina data: 10/04/2009 - pag: 10 autore: di Roberta Castellarin e Paola Valentini Ci credo ma non troppo Il 58% dei big money non prevede una ripresa duratura delle borse, ma vuole cavalcare il rally in atto puntando su cemento, industria ed energia. A Piazza Affari tra i titoli preferiti spiccano Fiat, Eni e Impregilo. E nell'obbligazionario i gestori puntano sui corporate ad alto rating Nell'ultimo mese Piazza Affari ha recuperato il 34%, l'indice europeo DJ Eurostoxx 50 il 21% e Wall street (S&P 500) il 22%. A questo punto gli investitori si chiedono se le borse hanno invertito la rotta dopo due anni di mercato Orso o se si tratta dell'ennesima falsa partenza. In sintesi: è un rimbalzo o una vera svolta? MF-Milano Finanza lo ha chiesto a oltre 40 asset manager italiani ed esteri che gestiscono oltre 350 miliardi di euro in Italia. Secondo il 58% dei big money la ripresa delle borse iniziata a marzo è un rimbalzo destinato a esaurirsi nelle prossime settimane perché restano ancora preoccupazioni per l'andamento dell'economia e per gli utili delle società nel primo trimestre. Ma si tratta di un pessimismo moderato perché per i prossimi mesi i gestori si aspettano ancora forti oscillazioni degli indici intorno a questi livelli. E anche nella scelta dei settori non prevalgono i comparti difensivi, ma piuttosto titoli ciclici, come energetico e cemento, o ancora i finanziari. Per chi vuole tornare in borsa le maggiori chance di recupero secondo i gestori sono negli Usa: Wall Street è la borsa preferita dal 55% degli intervistati, seguita da Europa e Cina. Tra i titoli doc di Piazza Affari spicca Fiat, suggerita dal 30% dei big money, seguita da Eni e Impregilo. Mentre in Europa l'attenzione è sull'utility E.On, il colosso dell'acciaio Arcelor Mittal e la telefonica Deutsche Telekom. Ma ecco nel dettaglio le attese e le mosse dei money manager per cavalcare il rally di primavera in corso. I nodi da superare. «Gli osservatori sperano che il rally rappresenti un segnale di ritrovata fiducia e che il mercato anticipi la ripresa dell'economia mondiale», afferma Sebastian Paris-Horvitz di Axa im. È possibile che gli interventi massicci di politica monetaria e gli incentivi messi in campo dai governi siano riusciti ad arrestare la spirale ribassista? «Ci piacerebbe crederlo», risponde Paris-Horvitz. «Tuttavia questa crisi senza precedenti potrebbe riservarci ancora sorprese. Però per fortuna nel frattempo procede lento ma implacabile il lavoro di ricostruzione delle fondamenta del mondo finanziario». Non si fa illusioni neanche Tom Stevenson di Fidelity International: «Ci sono stati altri momenti come questo negli ultimi due anni. Dopo aver toccato l'apice nel giugno 2007, i mercati azionari hanno riportato altri quattro rialzi superiori al 10%, andati poi tutti in fumo. Tra agosto e ottobre 2007, ad esempio, il Ftse 100 aveva guadagnato il 15% con gli investitori convinti che la stretta creditizia potesse essere contenuta nell'ambito dei settori finanziario e immobiliare. Dopo il tracollo di Bear Stearns nel marzo 2008 il mercato è salito del 18% in due mesi, alimentando le speranze che si trattasse dello shock più violento. Durante l'estate c'è stata un'altra ripresa del 10% prima che subentrasse il trauma delle pesanti perdite dello scorso autunno. Infine c'è stato un rialzo di fine anno del 15% in un momento di quiete prima che ci si rendesse conto che i problemi del credito si stavano riversando sull'economia reale. Quindi non bisogna illudersi perché c'è ancora molta incertezza». Mentre Ad Van Tiggelen, senior strategist di Ing im si concentra sui rendimenti dei corporate bond e sull'immobiliare. Afferma Van Tiggelen: «Una ripresa sostenibile dei mercati non potrà iniziare prima della fine del 2009. Sono scettico di fronte a qualsiasi rally azionario che non sia accompagnato dalla caduta dei rendimenti dei corporate bond (in rapporto ai titoli governativi) o da una chiara evidenza che i prezzi nel settore immobiliare Usa abbiano definitivamente toccato il fondo». In generale molti gestori più che su un rimbalzo o un recupero scommettono su una fase di consolidamento. Come spiega Silvio Olivero di Cellino sim: «Si può parlare di inizio di una fase di consolidamento durante la quale in attesa di conoscere la reazione dell'economia reale alle politiche di stimolo non si dovrebbero fare nuovi minimi, ma nemmeno osservare significati slanci in avanti». Concorda Giorgio Mascherone, responsabile investimenti di Deutsche Bank Italia: «Il rimbalzo ha riportato gli indici su livelli più equilibrati. Ora ci aspettiamo volatilità e movimenti laterali». Aggiunge Luca Simoncelli, portfolio manager di BlackRock: «I punti chiave a sostegno del recente rally sono un miglioramento nel tono dei dati macroeconomici, sempre maggiori stimoli fiscali e monetari e il fatto che alcune delle principali banche hanno confermato di essere ancora capaci di generare profitti. Sul fronte macro possiamo tuttavia parlare di stabilizzazione ma non certo di ripresa. A questo punto attendiamo maggiore visibilità sulla imminente stagione degli utili aziendali che parte la prossima settimana negli Usa. Più in ottica di lungo periodo crediamo che le valutazioni azionarie siano molto interessanti e i mercati saranno in grado di anticipare una vera e propria ripresa economica prevediamo quindi che i principali listini saranno in grado di chiudere il 2009 su livelli più alti rispetto a quelli attuali». Anche Stefano Lustig, co-responsabile ufficio studi di Equita sim crede in un inizio di recupero molto graduale: «Crediamo che a questo punto della crisi sia più probabile assistere a un miglioramento della situazione economica, anche grazie all'effetto degli incentivi auto, piani aggressivi a sostegno del credito e riduzione dei tassi di interesse che aumentano il potere d'acquisto delle famiglie. Sul fronte macro abbiamo visto dati ancora negativi, ma con qualche minimo accenno di stabilizzazione». Allora che cosa conviene fare di fronte a questa incertezza? «Non ha senso cercare di scegliere con precisione il momento più opportuno per intervenire sul mercato. È molto meglio accettare l'idea che il mercato azionario probabilmente si trova vicino al livello minimo e sfruttare le valutazioni storicamente basse per rientrare gradualmente. Questo è l'unico modo per essere sicuri di non perdere il treno della ripresa quando finalmente arriverà», risponde Stevenson. Consigli per gli acquisti. «In questo forte rialzo hanno guidato il gruppo i settori che erano stati più penalizzati precedentemente, come finanziari e automobilistici, entrambi al centro dei problemi e entrambi oggetto delle analisi più pessimistiche precedentemente», afferma Roberto Brasca, responsabile degli investimenti azionari di Anima. Un trend su cui si scommette ancora. Infatti nonostante il rally del 45% da inizio anno, Fiat è l'azione in cima alle preferenze dei gestori. Viene consigliata da un gestore su tre. Afferma Giacomo Chiorino, responsabile investimenti di Alpi Fondi: «La nostra preferenza va ad aziende che possono crescere nonostante la crisi in atto, in quanto offrono soluzioni ai problemi che il mondo ha oggi. Per esempio materiali più leggeri e motori meno inquinanti e più efficienti. Ecco perché scommettiamo su Fiat, sulla small cap Landi Renzo in Italia e su Sgl Carbon in Europa. Crediamo anche nelle energie rinnovabili, con titoli come Abengoa e Andritz, e nel rinnovamento delle reti energetiche per ottenere una maggiore efficienza, attività dove operano Abb, Prysmian e Alfa Laval». I gestori guardano anche a costruzioni e grandi opere. In Italia vengono segnalate soprattutto Impregilo e Buzzi Unicem, ma ricevono tre preferenze anche Italcementi e Tenaris. In Europa spiccano il colosso francese Vinci e il big dell'acciaio Arcelor Mittal. Un altro settore che va per la maggiore è quello dell'energia e dell'infrastrutture legate alle utility. Raccolgono molte preferenze Eni, E.on, Enel e Alstom. In generale quindi si scommette sui grandi investimenti pubblici per rilanciare l'economia. Nel settore obbligazionario continua la migrazione verso i corporate bond, mercato oggetto di emissioni record. «È probabile che le numerose emissioni di corporate bond investment grade degli ultimi mesi non resteranno un fatto isolato, poiché le aziende stanno beneficiando del disgelo dei mercati del credito per rifinanziare debiti esistenti e raccogliere nuovi capitali», afferma Stefan Isaacs, gestore del fondo M&G European Corporate Bond. Nel primo trimestre del 2009 è stato superato ogni record, con112,6 miliardi di emissioni non finanziarie denominate in euro, rispetto ai quasi 30 miliardi dello stesso periodo lo scorso anno. Aggiunge Isaacs «Ora è molto più difficile ricevere prestiti dagli istituti bancari, che stanno ancora attraversando una fase rischiosa. Non credo che si tornerà a una maggiore normalità dell'ambiente del credito ancora per un certo tempo. Gli acquirenti sono in una posizione vantaggiosa perché, avendo limitate alternative per il proprio finanziamento, le aziende vogliono assicurarsi che le nuove emissioni di obbligazioni siano completamente sottoscritte. Poiché questa tiepida recessione non lo permette, le stanno offrendo a condizioni particolarmente interessanti rispetto alle obbligazioni emesse in precedenza. Questo ci dà l'opportunità di acquistare nuove emissioni di qualità a condizioni molto favorevoli». Ma come investire in questo settore? «Io sto acquistando su base selettiva. La mia strategia d'investimento però non cambierà: sto ancora evitando i finanziari e trovo maggior valore nei titoli industriali non ciclici con rating A e BBB, che dovrebbero resistere meglio alla flessione finanziaria, come i settori utility e telecomunicazioni», risponde Isaacs.Per ora la minaccia dell'inflazione, come conseguenza dell'ingente massa di liquidità immessa nel sistema, non spaventa i gestori. Quasi il 60% si aspetta che dopo l'estate l'inflazione possa scendere ancora. Anche se a lungo termine potrebbe ripresentarsi lo spettro del caro vita, anche come effetto dei tassi ai minimi. «Le autorità politiche e monetarie navigano dunque tra Scilla e Cariddi: per evitare il pericolo della spirale deflazionistica sono pronte a lanciarsi in operazioni che rischiano, nel medio termine, di riaccendere l'inflazione. Riusciranno a evitare questi due mostri? Lo scopriremo solo in futuro, ma la tensione che si avverte sui mercati finanziari tradisce i timori degli operatori», spiegano da Banque Syz.Intanto le scelte di politica monetaria guidano l'andamento del mercato dei titoli di Stato e delle valute. «Come il mercato obbligazionario, anche quello valutario riflette le scelte di politica monetaria e commerciale dei vari Paesi, quantomeno nel breve periodo». I gestori, in particolare, si aspettano per l'estate un nuovo taglio dei tassi da parte della Bce, ma limitato a uno 0,25%, e un cambio euro/dollaro che non avrà particolare oscillazione. Anche perché la Fed non dovrebbe intervenire sui tassi nei prossimi sei mesi.

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Mosca adesso è un affare (sezione: Globalizzazione)

( da "Milano Finanza" del 10-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

Milano Finanza sezione: I vostri soldi il Trader Commenti & Analisi data: 10/04/2009 - pag: 39 autore: di Ester Corvi Mosca adesso è un affare La borsa russa ha recuperato da inizio anno il 27%, con un'impostazione positiva che, secondo gli esperti, potrà dare soddisfazioni agli investitori Fino a pochi mesi fa scettici, i grandi investitori stanno cautamente aumentando la loro esposizione verso il listino russo, mentre i piccoli risparmiatori, che detengono Etf o fondi comuni specializzati, vedono un futuro più roseo, dopo il rimbalzo messo a segno da inizio anno. L'indice Msci Russia evidenzia infatti da fine 2008 un incremento del 27,25% in euro, che si ridimensiona al 21,1% in dollari Usa e al 19,8% in valuta locale. Una performance che batte quella complessiva dei mercati emergenti, con l'Msci Em (Emerging markets) cresciuto, nello stesso periodo, del 13% in euro.Un rally di breve termine oppure un movimento destinato a rafforzarsi nei prossimi mesi? La notizia che fa ben sperare è che gli esperti delle maggiori investment bank sono tornati positivi sulla borsa di Mosca. Per esempio gli specialisti del Credit Suisse hanno incrementato il peso del mercato azionario russo nel loro portafoglio raccomandato, a scapito di quello sudafricano. Si tratta del secondo incremento successivo in cinque settimane. Le ragioni? La più evidente è relativa alla valutazione del mercato, che risulta a sconto del 30% circa rispetto ai multipli borsistici su cui si era assestato nell'ultimo decennio. Anche il confronto con i rendimenti del mercato obbligazionario, e in particolare con i Treasury Usa a dieci anni, evidenzia alti margini di recupero. Oltre ad essere a buon mercato, lo scenario della borsa di Mosca è megliorato se si tiene conto dell'evoluzione attesa del prezzo del petrolio che, a parere degli economisti, dovrebbe essersi stabilizzato, con maggiori chance di crescita rispetto a quelle di riduzione, e un conseguente impatto positivo sull'andamento delle quotazioni azionarie. Un terzo motivo, che in questa fase può giocare a favore del listino russo è il migliorato sentiment dei grandi investitori e dei gestori di fondi comuni verso i mercati emergenti, come testimoniato dalla crescita realizzata negli ultimi mesi, che ha catalizzato l'interesse soprattutto sulla Cina, da dove provengono per ora i segnali più convincenti di ripresa economica già a fine anno. La convenienza relativa è un aspetto sottolineato anche dagli specialisti di Goldman Sachs, che sono ottimisti, oltre che sul Brasile, sulla Russia, dato il forte potenziale di recupero dei giganti del listino come Gazprom (+87%), Kazmunaigaz (+61%) e Lukoil (+42%).

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La riduzione del Cigno Nero (sezione: Globalizzazione)

( da "Borsa e Finanza" del 10-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

SETTIMANA IN NUMERI La riduzione del Cigno Nero di Redazione - 10-04-2009 Possiamo già dirlo: il primo decennio del secondo millenio non è partito bene. E non è detto che chiuda meglio. Sul 2009 inutile farsi illusioni: il mondo intero decrescerà per la prima volta da più di 50 anni, Usa ed Europa saranno chiamate a tappare enormi falle, forse la Cina darà una mano. Ma con un peso di solo il 7% sul pil globale il suo contributo sarà limitato. Poi, da gennaio, gireremo la boa, con più ombre che luci: alti deficit pubblici, alta disoccupazione, un processo di deleveraging ancora da capire. Basti pensare alle cifre da brivido del Fmi, secondo cui le perdite del sistema bancario globale raggiungeranno i 4mila miliardi di dollari: quasi l'8% per Pil mondiale, circa il 30% di quello Usa, più o meno 2,4 volte la ricchezza prodotta dagli italiani in 12 mesi. Per non dire della domanda di imprese e famiglie compressa dai debiti, dal calo dei valori immobiliari e dal credit crunch, che dalla finanza si è trasferito all'economia reale. Ragion per cui non merita dedicare troppo tempo alle previsioni degli istituti di ricerca, ma stare ai fatti: la crisi delle banche finora ha bruciato 1.300 miliardi, c'è una montagna di asset tossici che nessuno sa bene calcolare, le misure di sostegno dei governi, intese come garanzie, per citare Trichet «corrispondono al 23% del pil Ue». Infine, un rumor dell'ultim'ora riportato dal New York Times: gli stress test condotti sui 19 maggiori istituti di credito Usa evidenziano l'urgente necessità di apportare nuovo capitale, anche se il rischio sistemico pare scongiurato. A ben vedere, è quanto aveva già fatto intuire il ministro del Tesoro, Tim Geithner, in una dichiarazione di qualche giorno fa. Non è un quadro sereno quello che ci consegna il primo decennio del secondo millennio. Perfino la bolla della new economy rischia di apparire poca cosa: un cigno nero, certo, ma ancora un po' pulcino. E a dirlo è uno che se ne intende, forse la mente più lucida oggi a disposizione. E non perché, alla Roubini, riesce a fare previsioni azzeccate, ma perché ha capito meglio di altri l'insostenibile leggerezza della finanza, il suo stretto legame con la natura umana, il fatto che non esisterà mai la ricetta che risolve tutto, a partire dalla gestione del rischio. Per cui, a chi è sfuggito lo straordinario articolo di Nassim Nicholas Taleb sul Financial Times di giovedì 8 aprile, consigliamo di recuperarlo via web, leggerlo e rileggerlo e metterlo nel cassetto del comodino. Meglio ancora, impararlo a memoria. E per non togliere il piacere della prima volta diremo soltanto il titolo e poco più: «Dieci principi per un mondo a prova di cigno nero»: un mondo nel quale gli imprenditori, non i banchieri, si assumono rischi e le società possono nascere e morire ogni giorno senza fare notizia. Troppo bello per essere vero? Sicuramente. Ma c'è una filosofia del limite o, se volete, della riduzione preventiva del danno, che si fatica a trovare in tanti dibattiti sulle nuove regole che deve darsi il sistema finanziario. Può darsi che il neonato Financial Stability Board, guidato in modo impeccabile da Mario Draghi, possa offrire soluzioni tecniche di grande spessore. Ma suggeriamo umilmente di obbligare tutti i membri a leggersi e rileggersi Nassim Taleb.

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Equa globalizzazione, la sfida della sinistra (sezione: Globalizzazione)

( da "Secolo XIX, Il" del 10-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

Equa globalizzazione, la sfida della sinistra giorgio pagano Dieci anni fa, 1999: la new economy stava celebrando i suoi fasti e il mondo, caduti tutti i muri ideologici, politici, economici avrebbe offerto - affermavano i cantori della globalizzazione neoliberista - pari opportunità a tutti. Proprio in quell'anno esplose, per le vie di Seattle, il fenomeno no global. Il 30 novembre 1999 100 mila manifestanti sfilarono contro l'assemblea degli Stati del Wto, l'organizzazione del commercio mondiale. Il vertice fu un fallimento: cominciarono allora sia il tramonto dell'egemonia dell'Occidente sull'economia globale che la crisi del pensiero unico, della profezia di Francis Fukuyama sulla "fine della storia" con il crollo del Muro di Berlino. Fu, il movimento di Seattle, che poi si spinse a Sud dando vita al Social Forum di Porto Alegre, il segno di un disagio premonitore? Certamente sì: denunciava problemi veri e drammi seri, le crescenti disuguaglianze sociali e la crisi climatica in primis, anche se la proposta alternativa non era convincente. Ha saputo mantenere in questo decennio un senso comune critico della globalizzazione, e oggi i fatti gli danno ragione: il mondo è molto meno piatto, e ancora meno lo sarà in futuro, rispetto alle previsioni del libro di Thomas Friedman. L'erede del "popolo di Seattle"è lo spettro che in questi giorni si aggira in tante piazze del mondo: rivolta rabbiosa contro i manager e le classi dirigenti responsabili della deregulation ma anche movimento di lavoratori disoccupati e precari e di quel "ceto medio globale" che si è arricchito in questi anni e ora viene ricacciato indietro. La Grande crisi porta per strada la frattura sociale tra ricchi e poveri, tra classi dirigenti separate e lontane e il mondo del lavoro. Ritorna, con molte speranze in meno rispetto a dieci anni fa ("Un altro mondo è possibile" era la cifra di Porto Alegre) e quindi con più rischi per la legittimità della democrazia, il conflitto sociale. Sono gli esclusi, le persone per cui è tornata centrale, come ha scritto Ezio Mauro, "la grande questione novecentesca del lavoro", perché lo hanno perso o temono di perderlo, o non lo trovano. Ciò che li accomuna è l'aspirazione all'eguaglianza, contro l'idea dominante di questi decenni, quella secondo cui il benessere di pochi avrebbe comunque comportato vantaggi per tutti. Questa rabbia avrà effetti duraturi? E come evolverà: verso il ribellismo populista o verso una proposta alternativa convincente? Dipenderà soprattutto dalla capacità di ripensamento delle forze di sinistra. Vuol dire riusare parole considerate in questi anni superate come se fossero antiche, in un furore iconoclasta contro "le culture del '900": lavoro, eguaglianza, giustizia sociale, sinistra. So bene che queste parole non bastano, che vanno rivisitate e compenetrate con parole nuove: ma è da esse che bisogna partire, se si vuole superare il riformismo debole di questi anni e costruire un pensiero democratico del futuro che sia di popolo e non senza popolo. Vuol dire comprendere il colossale errore commesso di subalternità al neoliberismo e ricordarsi di ciò che per la sinistra è un obbligo: la redistribuzione del reddito, senza cui non ci sarà nemmeno la creazione di una nuova crescita economica. Vuol dire non limitare l'orizzonte alla "società degli individui", post-industriale, e riprendere la questione del lavoro, che va aggiornata ma non, come in questi anni, abbandonata. La politica torna a dividersi su ciò che, come diceva Norberto Bobbio, dividerà sempre la destra e la sinistra: il valore dell'eguaglianza. La sinistra, travolta in questi anni perchéè andata troppo verso la cultura liberale, ha dalla sua questo valore per rigenerarsi. L'aspetta un enorme lavoro di costruzione di un nuovo patrimonio di idee, contro il pragmatismo e quella "veduta corta" denunciata da Tommaso Padoa-Schioppa nel suo ultimo libro. Un'ideologia - un'altra parola di cui non dobbiamo avere paura - che salvi il patto sociale del Novecento portandolo nel mondo nuovo che sorgerà dopo la crisi. E che recuperi, della visione liberale, il principio della libera realizzazione della persona ma lo faccia convivere con la critica dell'individualismo privatistico basato sul profitto e con il senso della responsabilità pubblica nell'economia. Se la sinistra si ripenserà così e si batterà per evitare che le diseguaglianze crescano ancora, l'esito della rivolta non sarà il conflitto sregolato. E l'esito della crisi non sarà la deglobalizzazione, cioè la regressione protezionista e nazionalista, ma una nuova globalizzazione, più giusta e democratica. Giorgio Pagano, già sindaco della Spezia, si occupa di cooperazione internazionale nell'Anci (Associazione nazionale comuni italiani) e di politiche urbane nella Recs (Rete città strategiche). 10/04/2009

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NUCLEARE:IRAN;TEHERAN ACCELERA MA PRONTA A DIALOGO/ANSA+RPT+ (sezione: Globalizzazione)

( da "Secolo XIX, Il" del 10-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

NUCLEARE:IRAN;TEHERAN ACCELERA MA PRONTA A DIALOGO/ANSA+RPT+ TEHERAN. Il presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad ha annunciato oggi un'accelerazione nel programma nucleare del Paese, pur assicurando che Teheran «accoglierà favorevolmente» un avvio di dialogo con gli Usa se esso avverrà«nel rispetto reciproco e nella giustizia». Ma Ahmadinejad ha anche espresso dubbi sulla reale intenzione di cambiamento da parte del presidente americano Barack Obama, avvertendo che se Washington cercherà«di continuare la politica dell'ex presidente Bush solo con un linguaggio diverso», dovrà«subirne la stessa sorte». Nella "Giornata dell'energia atomica", Ahmadinejad ha inaugurato il primo complesso iraniano per la produzione di carburante nucleare a Isfahan. Vajihollah Asadi, un dirigente dell'impianto vicino a Isfahan, lo ha definito «iraniano al 100%» e ha spiegato che produrrà carburante per il reattore di Arak. Oltre all'impianto, la Repubblica Islamica starebbe sperimentando centrifughe supersoniche di nuova generazione capaci di ottenere uranio arricchito in misura superiore a quanto realizzato finora con le vecchie centrifughe. Ahmadinejad ha aggiunto che il suo Paese ha già a disposizione 7.000 centrifughe della vecchia generazione, rispetto alle 6.000 di cui aveva ammesso l'esistenza nel febbraio scorso. Ma l'obiettivo è di arrivare a 50.000 nel giro di pochi anni. Il presidente ha affermato che l'Iran è riuscito a raggiungere questi successi nonostante «le pressioni, la propaganda e le minacce militari del nemico» e ha aggiunto che Teheran continuerà a lavorare per «nuovi progressi» in futuro. Alaeddin Boroujerdi, direttore della commissione del Parlamento iraniano per la sicurezza nazionale e la politica estera, ha detto a Isfahan che «oggi l'Iran ha dimostrato di aver portato a termine il ciclo del carburante nucleare, e naturalmente non si parla di sospendere l'attività di arricchimento dell'uranio». Gli Stati Uniti hanno reagito cautamente alle parole di Ahmadinejad. Il portavoce del Dipartimento di Stato Robert Wood, che ha detto fra l'altro di accogliere con «scetticismo» l'annuncio dei progressi iraniani, ha sottolineato che Washington ha affermato «chiaramente e pubblicamente» di volere impegnare Teheran in un dialogo e quindi aspetta che «l'Iran contraccambi». Mercoledì l'amministrazione Usa ha deciso di partecipare direttamente a colloqui con Teheran sul suo programma nucleare in qualità di membro del gruppo 5+1, cioè i cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell'Onu (Usa, Russia, Cina, Francia e Gran Bretagna) più la Germania. Una svolta rispetto all'amministrazione del presidente George W. Bush, che poneva come pre-condizione la sospensione dell'arricchimento dell'uranio da parte dell'Iran. Ma Obama, come Bush, continua ad accusare Teheran di volere dotarsi di armi nucleari, mentre anche ieri Ahmadinejad ha ribadito che il programma atomico sviluppato dalla Repubblica islamica ha scopi esclusivamente civili. Un importante consigliere di Ahmadinejad, Ali Akbar Javanfekr, ha detto tuttavia all'agenzia Afp che la proposta di trattative del 5+1, con la diretta partecipazione degli Stati Uniti, è«costruttiva», aggiungendo che «la Repubblica islamica la esaminerà e darà una risposta». Da parte loro, la Russia e la Cina, che si sono sempre opposte all'adozione di sanzioni dure contro l'Iran, hanno commentato positivamente l'apertura di Washington, facendo appello a Teheran perché colga le opportunità che essa offre. I due principali sviluppi annunciati dal presidente iraniano nel settore della tecnologia nucleare riguardano proprio il punto più controverso: l'arricchimento dell'uranio, che il Consiglio di Sicurezza dell'Onu ha chiesto invano a Teheran di sospendere, con più risoluzioni. Alberto Zanconato (Ansa) 10/04/2009

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Nucleare, nuovo impianto in Iran (sezione: Globalizzazione)

( da "Secolo XIX, Il" del 10-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

Nucleare, nuovo impianto in Iran la sfida Ahmadinejad l'inaugura e annuncia centrifughe più efficaci, ma apre al dialogo con gli Usa = È mancato all'affetto dei suoi cari Giuseppe Barbieri Ne danno il triste annuncio la figlia Anna, il nipote Alessandro con Sabrina e Valerio, i parenti tutti. I funerali avranno luogo sabato 11 aprile alle ore 8.15 nella parrocchia Santa Fede. Il Santo Rosario sarà recitato questa sera alle ore 18 presso le camere ardenti dell'Ospedale San Martino. Un particolare ringraziamento alla dottoressa Isabella Sindoni per le cure prestate. La presente valga da partecipazione e ringraziamento. A.Se.F. del Comune di Genova Tel. 010.291.54.01 È mancato all'affetto dei suoi cari Angelo Bragheri A funerali avvenuti ne danno il triste annuncio la moglie ed i nipoti. Un particolare ringraziamento ai dottori e personale infermieristico del reparto nefrologia e dialisi del Monoblocco dell'ospedale San Martino. A.Se.F. del Comune di Genova Tel. 010.291.55.04 = È mancata all'affetto dei suoi cari Rosa Campoccia ved. Armanino Ne danno il triste annuncio a funerali avvenuti i figli, il genero, la nuora, i nipoti, la sorella e i parenti tutti. Un particolare ringraziamento al dottor Antonio Farese e al personale infermieristico della A.S.L 3 di via Archimede. Genova, 10 aprile 2009. La Generale Pompe Funebri Spa Tel. 010.41.42.41 La sorella Franca con Federico e Barbara sono vicini a Piera, Massimo e famiglie nel dolore per la scomparsa della mamma Rosa I condomini di Via Fornace 13-15 di Casella partecipano al dolore della famiglia Compiano per la scomparsa del loro caro Eligio = " Non rattristatevi d'averla persa ma ringraziamo d'averla avuta." S. Agostino Circondata dall'affetto dei suoi cari è mancata Teresa Genovese ved. Ferrando di anni 93 Ne danno il triste annuncio i figli Carmen, Roberto e Maura con le rispettive famiglie. Le esequie hanno luogo oggi venerdi 10 aprile alle ore 9.45 nella Cappella delle Camere Ardenti dell'Ospedale Galliera. La presente quale partecipazione e ringraziamento. La Generale Pompe Funebri Spa Tel. 010.41.42.41. Piango la prematura scomparsa dell'amico e collega Diego Perassolo e mi stringo alla sua famiglia in questo momento di dolore. Rod. = È mancata all'affetto dei suoi cari Luciana Piano di anni 70 Ne danno il triste annuncio la cara Paoletta, i fratelli, le sorelle, i nipoti, Riccardo e Paola Pagano e i parenti tutti. I funerali avranno luogo sabato 11 aprile alle ore 11.30 nella parrocchia S. Gaetano e G. Bosco. La presente quale partecipazione e ringraziamento. A.Se.F. del Comune di Genova Tel.010.291.56.03 Lorenzo e Daniela De Angelis con Cina e Maria Teresa sono affettuosamente vicini a Piera e ai familiari tutti nel dolore per la scomparsa del caro AVVOCATO Gigino Tessitore = mancata all'affetto dei suoi cari Adriana Torelli ved. Oddi di anni 90 Ne danno il triste annuncio a funerali avvenuti i figli Anna Maria ed Alberto, la nuora Anna, il genero Pier Giorgio, i nipoti Andrea ed Alessandro, la cara Rosa e i parenti tutti. Genova, 10 aprile 2009. La Generale Pompe Funebri Spa Tel. 010.41.42.41 I condomini di Via F. Ardini 9 partecipano al grande dolore dei familiari per la scomparsa della cara Adriana Torelli ved. Oddi Gian Maria e Anna, Silvio Cristina e Marco, Andrea Cristina e Gian Maria ricorderanno sempre la carissima zia Adriana Torelli Oddi I Medici, le caposale, gli infermieri, gli O.S.S. della Unità Operativa di Medicina Generale e dei M.O.D annessi del Presidio Ospedaliero Villa Scassi sono affettuosamente vicini al dottor Alberto Oddi per la perdita della cara mamma, signora Adriana Torelli ved. Oddi Franco Martelli Un papà esemplare che ha dedicato tutta la sua vita alla famiglia e al lavoro, che rimarrà sempre nel nostro cuore. Per noi l'indimenticabile ed insostituibile nonno. Martina, Lorenzo, Federica, Alessandro. 2006â??10â??aprileâ??2009 Alfredo Segre "non sei più dov'eri ma sei ovunque sono io ora". Franca, Vittoria, Emy. 10/04/2009 ' 10/04/2009 fattinon paroleSe Obama vorrà continuare la politica di Bush, solo con parole diverse, subirà la stessa sorte mahmud ahmadinejadpresidente dell'Iran 10/04/2009

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Volontari Protezione Civile Comunale in Abruzzo (sezione: Globalizzazione)

( da "Caserta News" del 10-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

Venerdì 10 Aprile 2009 Volontari Protezione Civile Comunale in Abruzzo SOLIDARIETà | Aversa Sono appena partiti i volontari del Nucleo di Protezione Civile Comunale per portare il loro sostegno alle popolazioni colpite dal terremoto dell'Abruzzo. I volontari aversani in concerto con la Protezione Civile regionale della Regione Campania stanno portando alle popolazioni colpite dal sisma beni di prima necessità e tende per allestire ulteriori campi per le popolazioni sfollate. "Questa mattina – ha detto il coordinatore cittadino del Nucleo Comunale di Protezione Civile, Ciro Nugnes - ci hanno allertato dalla Regione Campania chiedendo il nostro intervento in Abruzzo. Portiamo il nostro sostegno materiale e le nostre capacità e competenze acquisite in anni di Protezione Civile. Il nostro convoglio comprende circa 60 tende da campo messe a disposizione dalla Protezione Civile regionale, un fugone di giocattoli e beni di prima necessità donati dagli aversani che in questi giorni non hanno fatto mancare la propria solidarietà alle popolazioni colpite dal sisma". Intanto continua la raccolta di beni di prima necessità quali scatolame, latte in polvere ed a lunga conservazione, omogeneizzati, beni per l'igiene personale e tutto ciò che può essere facilmente trasportabile e conservabile, che possono essere portati nella sede della Protezione Civile in via Tristano presso l'ex macello comunale. La prossima settimana, infatti, un nuovo convoglio della Protezione Civile comunale di Aversa porterà altri aiuti in Abruzzo. A salutare, a nome di tutta la Città di Aversa i volontari della Protezione Civile, il sindaco Domenico Ciaramella: "Sono orgoglioso dei nostri ragazzi- ha detto il primo cittadino con un filo di commozione- I nostri volontari porteranno, in nome e per conto della Città di Aversa e delle città dell'agro, un valido aiuto alle popolazioni abruzzesi colpite dal sisma. Grazie a nome della Città. Invito tutti i cittadini che vogliono portare solidarietà ed aiuto ai 'cugini abruzzesi' di non disperdere le forze e farlo attraverso il canale della Protezione Civile che sta ottimamente operando nei luoghi colpiti dal sisma". Con i volontari della Protezione Civile è partito anche il comandate della Polizia Municipale Stefano Guarino.

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L'Iran avvia la prima centrale atomica (sezione: Globalizzazione)

( da "Stampaweb, La" del 10-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

Camice bianco sulla consueta giacca grigia, la camicia sbottonata e niente cravatta, Mahmud Ahmadinejad ha inaugurato ieri il primo impianto per la produzione di combustibile nucleare in Iran. La visita alla centrale in costruzione di Isfahan ha segnato trionfalmente la quinta Giornata del Nucleare iraniano. Le aperture di Barack Obama, che si è detto disposto al dialogo diretto con Teheran, ma ha chiesto lo stop immediato dell’arricchimento dell’uranio, non hanno smosso la determinazione del presidente iraniano. A mandato quasi scaduto, Ahmadinejad non ha ancora deciso (o forse l’ayatollah Ali Khamenei non ha deciso per lui) se ricandidarsi per le elezioni del 12 giugno. Il bilancio della sua presidenza ha un solo risultato di rilievo nella colonna dei successi, il programma nucleare. Un programma che procede spedito, nonostante le pressioni internazionali. Nell’altro impianto strategico, quello di Natanz, il numero delle centrifughe è salito a 7.000 e sono state installate le prime capaci di velocità di rotazione supersonica, molto più efficienti. L’obbiettivo dichiarato di arrivare a 50 mila centrifughe entro il 2013, e così avere abbastanza uranio arricchito per far funzionare una centrale commerciale, sembra alla portata. La nuova struttura di Isfahan ha una capacità produttiva di 40 tonnellate annue di combustibile: dieci sono destinate ad alimentare il reattore sperimentale ad acqua pesante da 40 megawatt in costruzione ad Arac. Le nuove centrifughe, ha precisato Ahmadinejad, sono frutto di «tecnologia iraniana». Una prova che l’Iran è riuscito a ottenere notevoli progressi tecnici nonostante «le pressioni, la propaganda e le minacce militari del nemico». Nella propaganda Ahmadinejad inserisce anche il rapporto dell’Aiea (Agenzia atomica internazionale) dello scorso 19 febbraio che calcolava in 1000 chili l’uranio finora arricchito dall’Iran, «abbastanza per la fabbricazione di una bomba atomica». Teheran da sempre sostiene che l’uranio a basso livello di arricchimento non sarà potenziato per farne ordigni e che il suo impegno deve bastare all’Occidente: il combustibile se lo farà in casa e non l’importerà sotto stretti controlli e garanzie. La richiesta di Obama di sospendere l’arricchimento è stata rinviata al mittente: «Questa discussione è obsoleta: il tempo per farlo è scaduto». Cauta apertura invece sui colloqui diretti: «la nazione iraniana è sempre stata favorevole ai negoziati», che però devono «essere basati sulla giustizia e sul rispetto dei diritti». Di rispetto reciproco aveva parlato anche Obama lunedì a Istanbul. L’eco delle sue parole può essere letto come un’apertura alla decisione dell’amministrazione Usa, che ha deciso di partecipare direttamente a colloqui con Teheran del gruppo 5+1 (Usa, Russia, Cina, Francia e Gran Bretagna, più Germania). Una svolta rispetto a Bush, che poneva come pre-condizione la sospensione dell’arricchimento dell’uranio.

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Giappone: maxi piano da 154 miliardi Usa: 654.000 sussidi (sezione: Globalizzazione)

( da "Manifesto, Il" del 10-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

DIARIO DELLA CRISI Giappone: maxi piano da 154 miliardi Usa: 654.000 sussidi Galapagos La Germania nazionalizza una banca e piange - come l'Italia - il crollo in febbraio della produzione industriale. Ma non va meglio in altri paesi. Tanto che il presidente della Bce, Jean Claude Trichet, che ieri ha presentato il Bollettino mensile di aprile, ha accusato i governi di tutto il mondo e quindi anche della zona dell'euro di non essere stati «abbastanza rapidi nel contrastare la crisi ». E questo li ha portati a non essere interamente convincenti agli occhi degli operatori economici. In realtà di annunci di provvedimenti anticresi ce ne sono stati molti, ma - esclusi i salvataggi bancari e gli incentivi all'acquisto di nuove auto - finora si è fatto molto poco per incentivare consumi, investimenti, redditi e occupazione. L'ultimo annuncio è arrivato ieri dal Giappone: il governo ha varato un piano di stimolo per l'economia dell'ammontare di 154 miliardi di dollari, pari al 3,1% del Pil. Una classica manovra di deficit spending. Infatti per finanziare il piano, che è il più consistente nella storia del Giappone, potrebbe essere necessario emettere titoli di Stato per 10-11mila miliardi di yen, pari a circa 100-110 miliardi di dollari. Grazie a questo piano - secondo quanto dichiarato da Taro Aso, il primo ministro nipponico - il Giappone creerà tra 1,4 e 2 milioni di nuovi posti di lavoro in tre anni. Più a lungo termine, il piano di Aso prevede che il Giappone nel 2020 possa essere in grado di far salire il Pil di 120 mila miliardi di yen (oltre mille miliardi di dollari) e di creare 4 milioni di impieghi. Secondo Aso il piano servirà a rilanciare la domanda interna e a fare del Giappone una guida nei settori innovativi. Tra le attività economiche indicate dal capo del governo per creare nuovi posti di lavoro la sanità, il benessere e le energie pulite. Per ora l'unico effetto positivo del nuovo piano di sostegno è stato registrato dalla borsa di Tokyo che ieri ha chiuso in rialzo del 3,74%. Ma a dare fiducia ha probabilmente contribuito anche la leggera ripresa (+1,4%) in febbraio - dopo 5 mesi di cali consecutivi - degli ordinativi di macchine utensili. Di piani per il rilancio dell'economia anche Obama ne ha annunciati in abbondanza, ma per ora gli Usa sono ancora nel buoi profondo della crisi con una continua distruzione di posti di lavoro. L'ultima conferma è arrivata ieri: nell'ultima settimana altri 654 mila lavoratori licenziati si sono messi in fila per presentare la richiesta iniziale del sussidio di disoccupazione. La cifra è inferiore di 20 mila unità rispetto alla settimana precedente, il cui dato è stato, però rivisto al rialzo. La media delle ultime quattro settimane è scesa di 750 unità a 657.250. Seguita, tuttavia, a crescere il numero dei disoccupati (garantiti per 6 mesi da un sussidio) che non trovano un nuovo lavoro: sono 5,840 milioni. Un altro dato macroeconomico che spiega la crisi statunitense è stato diffuso dal Dipartimento al Commercio e si riferisce alla bilancia commerciale che in febbraio ha visto migliorare il deficit del 28% rispetto a gennaio. Il rosso commerciale è infatti sceso a 25,97 miliardi dai 36,2 miliardi di gennaio e ai quasi 79 miliardi di dodici mesi fa. Il deficit con la Cina è diminuito a 14,2 miliardi, da 20,57 miliardi di gennaio.Il miglioramento dei conti è frutto di una caduta del valore delle importazioni (anche per la discesa delle quotazioni del petrolio) del 28,8%, accompagnata da minori esportazioni del 16,9%. In un solo mese il deficit con i paesi Opec è sceso di quasi 2 miliardi. Nella crisi globale la svalutazione del dollaro gioca a favore dell'export con saldi attivi soprattutto con i paesi asiatici. Ma un ruolo determinante lo sta giocando non la maggiore competitività quanto a caduta dei consumi e quindi dell'import.

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Pratiche DI DEMOCRAZIA (sezione: Globalizzazione)

( da "Manifesto, Il" del 10-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

INTERVISTA AL SOCIOLOGO CANDIDO GRZYBOWSKI Pratiche DI DEMOCRAZIA «Solo una società fondata sulla cittadinanza attiva può contrastare la globalizzazione neoliberista», sostiene lo studioso e attivista brasiliano, tra i «padri fondatori» del World Social Forum, di recente in Italia per il Festival del Giornalismo Giuliano Battiston Secondo il sociologo brasiliano Cândido Grzybowski, tra i «padri fondatori» del World Social Forum, bisogna approfittare dell'apertura dello spazio politico emerso dalla crisi economica per costruire alternative che «rafforzino l'autonomia e al tempo stesso la complementarietà dei popoli». Per cambiare i connotati della globalizzazione neoliberista, «che domina le diversità trasformandole in disuguaglianze strutturali», occorre «agglutinare le forze», cogliendo l'occasione per riconquistare l'autonomia dei cittadini nei confronti dei poteri statali e dell'economia di mercato. All'«individualismo predicato e praticato dal modello neoliberista», infatti, non si può che opporre una nuova cittadinanza globale che «derivi dalle battaglie sociali e che sia in grado di fortificare la diversità dei soggetti collettivi», assicurando a tutti il diritto di partecipare alla cosa pubblica. Per Grzybowski anche la democrazia può trasformarsi in un serio rischio, se «si limita al formalismo della rappresentanza e rimane incapace di generare una società fondata sulla cittadinanza attiva», che dia visibilità anche a quanti sono socialmente invisibili. Per fare tutto questo bisogna «pensare audacemente, molto audacemente. E costruire senza paura un nuovo immaginario». In Italia su invito del Festival Internazionale del Giornalismo, lo abbiamo incontrato a Roma, nella sede dell'Arci, dove ha partecipato a un incontro del Coordinamento italiano per il World Social Forum. Per gli «altermondialisti» la crisi finanziaria è un'opportunità per sbarazzarsi dell'attuale sistema politico-economico e disegnare una nuova architettura delle relazioni internazionali che sia realmente inclusiva. Per lei è anche un rischio: di recente ha scritto che, se non riusciremo ad approfittare di quest'occasione storica per dare forma a una vera democrazia globale, «dovremo fare i conti con un reincarnazione del capitalismo peggiore di quella attuale». Quali strumenti suggerisce di adottare per trasformare il rischio in opportunità? La crisi dimostra semplicemente che il sistema non è sostenibile e non funziona, ma per individuare priorità e percorsi da compiere c'è bisogno di una riflessione strategica: la crisi apre le porte, ma non indica quale strada seguire, né, tanto meno, offre gli strumenti con cui edificare un nuovo sistema. Quegli strumenti vanno costruiti pezzo per pezzo. I sostenitori del modello neoliberista, e gli stessi governi che a quel modello hanno «aderito», non hanno idee da proporre; discutono solo dei modi per evitare che accada il peggio, in particolare di come mantenere un certo livello di occupazione, e gli stessi movimenti sociali sembrano orientati in questa direzione. Quella del lavoro è una questione importante, che però rischia di farci dimenticare come già prima della crisi il lavoro non fosse garantito a tutti. Chi pensa a quella parte cospicua della popolazione mondiale che non ha mai avuto lavoro, che prima della crisi non aveva prospettive di ottenerlo e che ora vede la propria posizione peggiorare? Soluzioni facili non ce ne sono, ma proprio per questo dobbiamo lavorare con maggiore determinazione per coagulare forze e capacità, tessere alleanze e riflettere. Soprattutto, sulla base degli insegnamenti dei movimenti indigeni dell'America Latina e del Sud, dobbiamo riconoscere la necessità di decolonizzare le nostre menti. Finora per criticare il capitalismo e i suoi effetti abbiamo usato prevalentemente le categorie del marxismo, che in qualche modo suggerivano l'idea che con l'incremento delle capacità industriali avremmo ottenuto società migliori e più eque. Ma ci siamo resi conto che il sistema industriale con il suo «produttivismo» è parte del problema, non della soluzione. Per questo occorre ricominciare a pensare: edificare una nuova scienza, indirizzare diversamente la tecnologia, riappropriarci della ricerca scientifica privatizzata, dare forma a un nuovo modello di società. Si tratta di un cambiamento che richiederà del tempo. Ma una democrazia globale reale, che voglia essere inclusiva di tutti gli attori sociali, che sia fatta di negoziazione e partecipazione, procede proprio in questo modo: creando nuove condizioni prima ancora che indicando percorsi specifici. La crisi produce nuovi conflitti sociali, che potrebbero coinvolgere fasce di popolazioni sempre più ampie. In un saggio scritto per la rete di attivisti Euralat, «Liberdade e igualdade com afirmação da diversidade», lei ha sostenuto che «i conflitti e le battaglie hanno un potenziale distruttivo e costruttivo. Quale dei due aspetti prevale dipende dal modo in cui sono condotte e indirizzate». Cosa dovremmo fare per promuovere conflitti che siano costruttivi e non si riducano alla richiesta di cambiamenti «cosmetici»? Canalizzare le energie intorno a un programma politico, esercitando gli strumenti dell'ingegneria politica. Lei sicuramente conoscerà bene Gramsci, uno degli studiosi che con più lucidità ha riflettuto sui modi attraverso i quali stabilire un'egemonia e imprimere una «direzione» politica agli eventi. In questi termini, occorre «dare senso» ai conflitti. I cambiamenti strutturali accadono soprattutto nella sfera economica e in quella statale, ma dipendono in primo luogo dai cittadini. Nella storia è sempre stato così. Lo Stato non ha in sé la forza dinamica di cambiare; sono i cittadini che spingono a farlo. Lo stesso vale per l'economia, che va sempre re-inventata, e che oggi deve essere subordinata al bene comune collettivo. I conflitti attuali vanno esaminati con estrema attenzione: possiamo «banalizzare» le energie che esprimono, depotenziarle, perfino distruggerle, o lasciare che diventino il serbatoio per una nuova forma di fascismo. Per evitare tutto questo dobbiamo trarre insegnamento dalla storia: le istituzioni sono in gran parte inadeguate a rispondere alle sfide globali, anche perché rispondono a logiche di carattere nazionale. Di fronte a queste sfide servono nuove strategie integrate, di natura regionale, con cui costruire piattaforme che superino i limiti degli Stati-nazione. È un percorso difficile, perché contraddice cinque secoli di costruzione e consolidamento degli Stati. Ma è necessario. Soprattutto oggi. Dal 1990 lei è direttore di Ibase, l'Istituto brasiliano per le Analisi sociali ed economiche, e tra i diversi progetti che Ibase porta avanti ce ne sono due particolarmente importanti: «L'Agenda post-neoliberista: alternative strategiche per uno sviluppo umano democratico e sostenibile» e «Dialogo tra popoli per costruire un regionalismo alternativo». Ritiene che una alternativa praticabile ed efficace al modello neoliberista passi anche per un'integrazione regionale di natura culturale e sociale? I più potenti attori economici, come le multinazionali, usano le divisioni per procedere contro i bisogni della gente e nascondere la natura «comune» delle risorse. Per questo il regionalismo è indispensabile. Prendiamo il caso dell'Amazzonia, un bene comune, condiviso da nove nazioni e da un numero ancora maggiore di popoli. Praticamente tutti i popoli indigeni dell'America Latina hanno qualche legame con l'Amazzonia; popoli che spesso vedono nell'autorità statale una nuova forma di colonialismo. Affinché la loro autonomia possa essere salvaguardata e si possano edificare Stati autenticamente pluralisti, c'è bisogno di una strategia su scala regionale: da soli questi popoli non avrebbero la forza di resistere alle pressioni esterne. Preferirei però che si parlasse di regionalizzazione piuttosto che di integrazione. Quest'ultimo è un termine di derivazione commerciale: le grandi infrastrutture che attraversano l'America Latina come vene aperte (per riprendere l'espressione di Eduardo Galeano) riflettono proprio questo modello, basti pensare alle arterie commerciali destinate all'estrazione dei minerali. Il regionalismo invece non richiede infrastrutture, ma comunicazione di culture, esperienze e popoli. Solo attraverso una comunicazione del genere si potrà finalmente riconoscere la reciprocità dei diritti, dare forma a una diversa «visione del mondo», creare progetti, elaborare sogni. Prima ancora delle indicazioni «tecniche», c'è bisogno infatti di trasformare i nostri progetti in un grande movimento di idee, che investa le società e assuma la forma di una rivendicazione culturale, di una richiesta di cambiamento. Una richiesta radicale, che nel momento stesso in cui viene avanzata dimostra la sua realizzabilità: la fiducia nella possibilità di cambiare le cose può trasformare i conflitti in forze costruttive. Dai suoi esordi, lei è uno dei protagonisti e organizzatori del World Social Forum. L'ultima edizione, che si è svolta pochi mesi fa a Bélem, in Brasile, ha visto la presenza di ben cinque presidenti di paesi latino-americani (Lula, Morales, Correa, Lugo, Chavez). In un'intervista con Alejandro Kirk di International Press Service lei ha sostenuto che il Wsf di per sé non ha prodotto la «svolta» a sinistra in America Latina, ma ha aggiunto che «se non ci fosse stato sarebbe stato difficile immaginare» una svolta simile. Ci spiega meglio cosa intendeva dire? Intendevo dire che la svolta a sinistra è fortemente legata all'atmosfera creata dalle richieste di cambiamento dei movimenti sociali. Come dicevo poco fa, sono le idee che «attraversano la società» a spingere la politica in una certa direzione. Politicamente è stato importantissimo che i cinque presidenti abbiano partecipato insieme allo stesso evento. Ma l'elemento più rilevante è emerso dal discorso di Lula, quando ha affermato che i presidenti erano a Bélem grazie a noi, ai diversi gruppi sociali, e non viceversa. È stato un riconoscimento esplicito della forza dei movimenti sociali. Una forza che da un lato comporta una grande responsabilità per l'America Latina nel suo complesso, perché ci invita a procedere, a sperimentare nuove pratiche e adottare soluzioni non ortodosse. E dall'altro coincide con un innegabile vantaggio politico in relazione alla crisi. Prendiamo l'Europa: c'è forse un solo leader politico che sia capace di articolare un'idea degna di questo nome? Qualcuno che abbia veramente in mente delle alternative? A proposito di Lula: quando è stato eletto per la prima volta lei ha affermato che con la sua vittoria «i poveri, coloro che sono stati marginalizzati, i lavoratori» sarebbero potuti «diventare la forza trainante nella ricostruzione della nazione», mentre in un saggio del 2007, «Which Brazil does the world need?», ha scritto: «bisogna riconoscere che il ciclo di rinnovamento democratico inaugurato con la battaglia contro la dittatura si è esaurito». Qual è «l'altro Brasile» che la democrazia brasiliana avrebbe dovuto costruire, e come giudica, oggi, il governo Lula? Lula è quanto di meglio poteva produrre il processo di democratizzazione brasiliano. Ma non è abbastanza. Rappresenta la fine di un certo periodo della nostra storia, mentre avremmo bisogno di un nuovo inizio. Il Brasile che usciva dalla dittatura militare ha creato un sistema formalmente democratico, ma ha perso l'occasione per sviluppare una democrazia realmente inclusiva. Si stima che circa metà della popolazione brasiliana non sia organizzata politicamente, che non abbia alcuna «identità» politica. L'altro Brasile che dovremmo costruire è un paese capace di portare queste persone all'interno dell'arena pubblica, di farne soggetti politici che esercitano i loro diritti, e che così facendo contribuiscono all'affermazione di una nuova ondata di attivismo sociale. Ma occorre anche tornare a riflettere sul modello di sviluppo. In questo campo c'è stato un deficit di analisi, perché si è pensato che bastasse la democrazia formale per ottenere un cambiamento anche nello sviluppo. Invece c'era - e c'è - bisogno di alternative reali, di una riflessione democratica su come costruire un'altra economia. Quella attuale non può essere democratizzata, perché non è stata pensata per la democrazia e non è un «portato» della democrazia. Credo che sia necessario passare per una rilocalizzazione dell'economia per renderla democratica: tutti noi viviamo in qualche luogo particolare, abbiamo un «indirizzo», siamo «individuabili». Gli attori economici invece spesso non ce l'hanno. Dovremmo fare in modo che anche loro abbiano un indirizzo. PROFILO Dal Brasile al Brasile, passando per l'Europa Cândido Grzybowski ha studiato in Brasile e in Francia, dove ha preso un dottorato all'Università di Parigi-I (Panthéon-Sorbonne), e poi a Londra, allo University College; dall'89 al '91 è stato professore di Sociologia dello sviluppo alla Fundaçao Getulio Vergas di Rio de Janeiro. Dal 1991 è direttore di Ibase, l'Istituto brasiliano per le Analisi sociali ed economiche. Tra gli ideatori del World Social Forum, membro del comitato organizzatore e del Segretariato internazionale del WSF, ritiene che il Forum sia «un luogo essenziale per l'affermazione di una nuova cultura politica», e ne rivendica «la natura aperta e non deliberativa». Foto: JUAN MUNOZ, «CONVERSATION PIECE»

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CESANO MADERNO I VOLONTARI della Protezione c... (sezione: Globalizzazione)

( da "Giorno, Il (Brianza)" del 10-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

PRIMO PIANO pag. 2 CESANO MADERNO I VOLONTARI della Protezione c... CESANO MADERNO I VOLONTARI della Protezione civile di Cesano Maderno che andavano a consegnare la Farmacia mobile a L'Aquila sono giunti a destinazione ieri mattina alle 7, dopo un viaggio durato quasi 10 ore. Gli ultimi chilometri sono stati percorsi praticamente a passo d'uomo visto che - come hanno raccontato via radio e telefonino a quanti li stavano seguendo da casa - l'ennesima scossa di terremoto nella notte, ha spostato la sede dell'autostrada di quasi 20 centimetri, creando dei dislivelli pericolosi che non consigliano velocità superiori. «Appena giunti sul posto abbiamo iniziato le operazioni di scarico e installazione del modulo prefabbricato e alle 9,20 la farmacia era già operativa e accoglieva i primi pazienti», racconta Amalio Mornata, presidente del gruppo di volontari di Cesano e protagonista della spedizione. Poco il tempo per distrarsi, dopo un viaggio massacrante e due ore e mezza di lavoro intenso sul posto. Il programma prevedeva la ripartenza da L'Aquila per il rientro a Cesano nella serata di ieri. «Torneranno a casa domani mattina (oggi, ndr)», aggiunge Giancarlo Costa, coordinatore della Protezione civile di Cesano che fin da lunedì mattina sta seguendo l'invio di uomini e mezzi dalla zona verso i luoghi del sisma. «Un gruppo di 35 volontari da Paderno Dugnano e Novate Milanese si sta preparando in queste ore per partire con il compito di allestire una nuova cucina da campo a circa un chilometro dal primo campo base avviato subito dopo il terremoto», prosegue Costa. La nuova colonna della Protezione civile brianzola si è mossa ieri sera dal centro logistico di Agrate Brianza. Intanto da Cesano Maderno si stanno organizzando i volontari per dare i primi cambi alle squadre che sono operative da lunedì scorso, è prevista una partenza già lunedì con le persone che si sono messe a disposizione per garantire turni di lavoro di una settimana. Di questo gruppo faranno parte anche volontari del nucleo di Protezione civile di Limbiate. Solidarietà anche dalle imprese della Confapi Milano (circa 3mila a Milano, Monza e Brianza e Lodi) che sospenderanno l'attività oggi durante i funerali delle vittime del sisma. «Si tratta di un piccolo gesto di rispetto nei confronti delle vittime di questa tragedia», afferma Paolo Galassi, presidente di Confapi Milano. Gabriele Bassani

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Mahmud festeggia il suo atomo e nicchia sui negoziati con gli Usa (sezione: Globalizzazione)

( da "Riformista, Il" del 10-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

regime islamico inaugurato il primo impianto nazionale di produzione di combustibile nucleare Mahmud festeggia il suo atomo e nicchia sui negoziati con gli Usa yellow cake. A Teheran ieri si distribuivano torte gialle come l'uranio arricchito. E Mahmoud, sempre più popolare, stupisce la sua gente. di Francesco De Leo Grandi scorpacciate di dolci ieri in Iran. Torte gialle gigantesche, a simboleggiare la "yellow cake", offerti per strada ai passanti per festeggiare la giornata nazionale della tecnologia nucleare. A tre anni dal completamento del ciclo di arricchimento di uranio, annunciato il 9 aprile del 2006, tante manifestazioni e festeggiamenti soprattutto nelle università. C'era grande attesa nel Paese per la «buona notizia nucleare» che Ahmadinejad aveva promesso nei giorni scorsi e ieri puntualmente ha comunicato. «Nonostante le pressioni, la propaganda e le minacce militari del nemico, l'Iran raggiunge il suo ennesimo successo», ha detto il presidente iraniano nell'introdurre le tanto attese novità. Per la prima volta l'Iran è in grado di produrre combustibile nucleare pronto per essere immesso nei reattori e allo stesso tempo proclama la produzione di due tipi di centrifughe di nuova generazione «capaci di fornire uranio arricchito a un ritmo diverse volte superiore all'attuale». Tutti questi risultati, garantisce Ahmadinejad, «realizzati soltanto con scienziati ed esperti iraniani». L'ultima volta che il Presidente aveva promesso «una buona notizia» era stata quella in cui aveva sorpreso gli iraniani e il mondo con il lancio del satellite Omid, e oggi annuncia che l'Iran ha ormai il controllo di tutto il processo per l'arricchimento dell'uranio ed è autosufficiente per la produzione di energia atomica. La speciale cerimonia per l'anniversario della comunicazione del primo importante successo nucleare iraniano era stata preceduta dall'inaugurazione dell'impianto di produzione di combustibile nucleare a Natanz, nella provincia di Isfahan. Nell'impianto presentato da Gholam Reza Aghazadeh, capo dell'Organizzazione per l'Energia Atomica in Iran, sono state istallate 7000 centrifughe per la produzione di 10 tonnellate di carburante naturale all'anno. Il tutto sarà utilizzato per reattori ad acqua pesante di 40 megawatt ad Arak e reattori ad acqua leggera da 30 tonnellate di uranio, arricchito al 5 per cento. La vigilia di questa giornata di celebrazioni era stata preceduta dall'ennesimo invito al dialogo che, in questo periodo, il Paese degli ayatollah riceve dalla comunità internazionale. Questa volta era stato il gruppo dei 5+1 a rendersi quanto mai disponibile a una ripresa del dialogo sulla questione nucleare. Stati Uniti, Russia, Cina, Francia, Germania e Gran Bretagna avevano fatto sapere di aver chiesto all'Alto Rappresentante dell'Ue per la politica estera Javier Solana di «invitare Tehran a colloqui per trovare una soluzione diplomatica su questa questione critica». La richiesta si concludeva con l'esortazione all'Iran di cogliere senza esitazioni questa opportunità, «per impegnarsi con spirito di rispetto reciproco». Il Segretario di Stato americano Hillary Clinton aveva arricchito l'offerta preannunciando una sicura e «piena» partecipazione ai colloqui a sei con l'Iran sul dossier nucleare. E il Presidente iraniano, ieri particolarmente sorridente, aveva affidato la risposta ad Ali Akbar Javanfekr, un suo alto consigliere docente all'Università di Tehran, che qualche ora prima aveva dichiarato che «l'Iran deciderà sull'offerta di colloqui per il nucleare, fatta dagli Stati Uniti e dalle altre cinque potenze mondiali, dopo averne analizzato i dettagli, ma solo», era la condizione, «se non comprenderà alcuna restrizione». Mahmoud Ahmadinejad ha chiuso il suo discorso sottolineando che «la nazione iraniana è sempre stata favorevole ai negoziati, nel passato falliti per le richieste di controllare il programma nucleare della Repubblica Islamica». Robert Wood, un portavoce del Dipartimento di Stato americano, gli risponde subito dopo. «Vogliamo impegnare l'Iran in colloqui e lo abbiamo detto pubblicamente in modo chiaro. Aspettiamo che l'Iran faccia lo stesso». Il punto insomma è sempre il medesimo. Per Teheran, Washington deve impegnarsi a riconoscere l'uso pacifico del nucleare iraniano e il suo presidente, a due mesi dalle elezioni presidenziali, continua a cavalcare con sempre più forza lo sviluppo tecnologico del Paese. Ahmadinejad sa bene tra l'altro che il programma nucleare non sarà motivo di grande contesa con i suoi competitor. Per i riformisti è sicuramente necessario dare le più ampie garanzie alla comunità internazionale sulla liceità degli obiettivi da raggiungere, ma sia per motivi economici che di principio, tutti gli iraniani concordano su un punto: l'Occidente non potrà far altro che accettare la realtà nucleare del loro Paese. 10/04/2009

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LIBERA PECORELLI, aretina, 48 anni, titolare di una vineria in via De' Cenci... (sezione: Globalizzazione)

( da "Nazione, La (Arezzo)" del 10-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

CRONACA AREZZO pag. 4 LIBERA PECORELLI, aretina, 48 anni, titolare di una vineria in via De' Cenci... LIBERA PECORELLI, aretina, 48 anni, titolare di una vineria in via De' Cenci, considera la città tranquilla ma latitante su alcuni problemi mai risolti come la rivitalizzazione del centro storico e lo sviluppo del turismo. «La città non ha fatto grandi progressi anche perchè noi aretini siamo fatti a modo nostro. Sono anni che si dibatte sul problema del centro storico e del turismo, ma siamo sempre al punto di partenza, cioè solo chiacchiere. Come si fa a diventare città turistica se la domenica gli esercizi commerciali sono quasi tutti chiusi? Personalmente apro la mia attività tutte le domeniche con grande sacrificio, ma lo faccio perchè voglio bene alla mia città, non certo per l'incasso. Nei giorni festivi Arezzo è una città morta e diventa difficile acquistare un giornale o prendere un caffè. Per il resto è tranquilla, sicura, la solita quotidianità, salvo qualche isolato episodio di criminalità, dovuto alla presenza massiccia di immigrati negli ultimi anni, ma questo è il risultato della globalizzazione. Commercialmente credo che la città dovrebbe svegliarsi dal torpore in cui vive. Per quanto riguarda la cultura siamo quasi a zero, in centro i cinema hanno chiuso tutti, si è favorito lo sviluppo dei supermercati e della multisala. Se i nostri amministratori fossero stati più lungimiranti, avrebbe preteso che almeno una sala cinematografica rimanesse aperta, invece così abbiamo ammazzato il centro. Se a tutto questo aggiungiamo la chiusura del Petrarca, i risultati sono davvero deludenti. Stesso discorso vale per il turismo, anche se qualcosa si è mosso, due anni fa, con la mostra dedicata a Piero della Francesca. Ma occorre una mentalità diversa da parte dei nostri amministratori, perchè Arezzo diventi a pieno titolo una città d'arte». Massimo Benigni

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DA OTTO MESI in giro per il pianeta dove si divide fra l'attività conce... (sezione: Globalizzazione)

( da "Resto del Carlino, Il (Ravenna)" del 10-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

FAENZA pag. 18 DA OTTO MESI in giro per il pianeta dove si divide fra l'attività conce... DA OTTO MESI in giro per il pianeta dove si divide fra l'attività concertistica e quella didattica (Taiwan, Cipro, Polonia, Turchia, Spagna, Finlandia, Austria, Stati Uniti), il faentino Marco Albonetti ha chiuso questo suo lungo tour a New York. Non in luogo qualunque, bensì in quella che è universalmente conosciuta come la sala da concerto più prestigiosa al mondo: la Carnegie Hall. Una bella soddisfazione, soprattutto perché è stato il primo sassofonista italiano chiamato ad esibirsi come solista in questo luogo di culto. Accompagnato al pianoforte da Vicky Schaetzinger, il sassofonista faentino ha deliziato per oltre un'ora il foltissimo pubblico che gli ha tributato una lunga standing ovation. Il concerto di New York è stato l'occasione per presentare anche la sua nuova incisione, il cd Astor Place', che ha ricevuto ottime critiche e il plauso della grande Milva, con cui Marco Albonetti ha stretto un sodalizio artistico in questi ultimi anni. «Questo disco è stupefacente per le sonorità trasmesse dal suo sax soprano ha commentato la grande interprete Un magnifico, grande disco, inusuale, ma nello stesso tempo completo. Raramente ho ascoltato risultati piazzolliani così efficaci e straordinari». «Non è retorica, ma finalmente sono riuscito a raggiungere il mio sogno americano ha commentato Marco Albonetti in riferimento al concerto e al successo alla Carnegie Hall Sono passati quindici anni quando in compagnia del mio inseparabile sax sono partito per gli Usa per approfondire lo studio. Adesso sono veramente soddisfatto perché essere stato chiamato ad esibirmi in un luogo così prestigioso è sicuramente il massimo riconoscimento che un musicista possa aspettarsi nel corso della propria carriera professionale». ALBONETTI ha calcato importanti palcoscenici come la Wiener Saal di Salisburgo, la Konzerthaus di Berlino, la Gewandhaus di Lipsia, la Sverdlovsk State Philharmony di Ekaterimburg, la Wits Great Hall di Johannesburg, il Palau de la Musica Catalana di Barcellona, il Teatro Espanol di Madrid, il Palau de la Musica di Valencia, la Zhongsan Hall di Taipei. E' commissario esterno e visiting professor alla Sibelius Academy di Helsinki e titolare di cattedra di sassofono al Conservatorio Piccinni' di Bari. Recentemente ha insegnato come guest professor a Berlino, San Pietroburgo, Taiwan, Salonicco, New York, Cina. Scelto da Milva per i suoi concerti-spettacolo Milva canta Brecht', e La Variante di Luneburg', dal 2005 Marco è andato in scena nei maggiori teatri italiani, protagonista nel ruolo di musicista-attore ai sassofoni.

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Dal Salento partono i volontari Gargano, 2.000 sfollati in hotel (sezione: Globalizzazione)

( da "Corriere del Mezzogiorno" del 10-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

Corriere del Mezzogiorno sezione: INPRIMOPIANO data: 10/04/2009 - pag: 2 Dal Salento partono i volontari Gargano, 2.000 sfollati in hotel Il gruppo «Soccorso città di Lecce» garantirà 500 pasti caldi all'ora Anche i vigili del fuoco baresi salvano le reliquie di Papa Celestino V La Protezione civile ha ottenuto la disponibilità di alberghi tra Vieste, Rodi, Ischitella, Isola e Foce del Varano FOGGIA I primi a partire dalla Puglia furono i vigili del fuoco. Ora tocca ai volontari: il primo nucleo partirà nel giro di poche ore alla volta dell'Abruzzo. Ieri, nel giorno in cui una squadra di pompieri baresi è stata protagonista del recupero dalle macerie delle reliquie di Celestino V, il dipartimento nazionale diretto da Guido Bertolaso ha richiesto l'intervento di un'associazione, tra le diverse decine iscritte nell'albo pugliese. Entro la giornata di domani il gruppo «Soccorso e protezione civile / città di Lecce» dovrà presentarsi al campo di San Demetrio. E, come nella sua specialità, essere pronto a sfornare 500 pasti caldi all'ora. «Siamo sicuri - aggiunge Pino Tedeschi, responsabile regionale della Protezione civile - che nei prossimi giorni riceveremo ulteriori richieste. E questo per una ragione molto semplice: occorre sostituire i volontari che operano sul territorio fin dalle prime ore dopo il sisma. Dopo sette giorni di lavoro intenso, il ricambio è fisiologico». Tedeschi approfitta anche per ribadire che la Protezione civile chiede di non inviare né cibo, né vestiario. Chi può, deve preferire donazioni in denaro. Se possibile sul conto della Regione Abruzzo o della stessa Protezione civile nazionale. Intanto, duemila dei circa trentamila sfollati del terremoto, che ha colpito L'Aquila e una parte dell'Abruzzo, potranno alloggiare in alcune strutture turistiche del Gargano. Sono, infatti, duemila i posti letto messi a disposizione dell'Azienda di Promozione Turistica del Gargano due ore dopo la richiesta della Protezione civile della Regione Puglia, che aveva domandato all'ente foggiano di verificare la disponibilità delle strutture garganiche per ospitare alcune delle famiglie di L'Aquila che hanno avuto le proprie abitazioni distrutte o solo lesionate dal sisma che, la notte tra domenica e lunedì scorsi, ha messo in ginocchio l'Abruzzo. Otto, tra campeggi, alberghi e centri turistici, le strutture ricettive del Gargano che hanno risposto all'appello: il Ripa, il Touring, il Siesta e il Pietre Nere di Rodi Garganico, il Bally di Ischitella, il Resega di Vieste, il Cinque Stelle di Isola Varano e la Bufalara di Foce Varano. Il centro turistico di Vieste, il Resega, ha dato la propria disponibilità ad ospitare addirittura 1.200 persone: le altre 800 potranno essere ospitati nelle altre sette strutture ricettive. Una disponibilità accolta con entusiasmo dagli stessi abruzzesi, molti dei quali nei giorni scorsi hanno chiamato la prefettura di Foggia e i Comuni della Capitanata per sapere se fossero alberghi che avevano dato la loro disponibilità. Subito dopo il sisma la Protezione civile nazionale aveva optato per le strutture che si trovano sulla costa adriatica ma sempre in Abruzzo: questo per dare la possibilità agli sfollati di rimanere vicino ai loro paesi e alle loro abitazioni. In realtà con il susseguirsi delle scosse è aumentata la paura tra i residenti che, cosi, si sono rivolti ai Comuni di altre regioni e, in particolare, alla provincia di Foggia. «E' un bel gesto di solidarietà da parte degli imprenditore del Gargano», ha commentato il commissario dell'Azienda di promozione turistica Nicola Vascello. «Subito dopo aver saputo cosa accaduto in Abruzzo - ha aggiunto Vascello - era nostro dovere attivarci e abbiamo accolto la disponibilità immediata di queste strutture del Gargano. Disponibilità che abbiamo girato alla Protezione civile regionale che, a sua volta, l'ha girata a quella nazionale». Una solidarietà che viene da una popolazione, quella del Gargano, colpita il 24 luglio del 2007 dall'incendio che uccise tre persone e causò anche migliaia di sfollati, tra cui numerosissimi turisti. Vascello però non è sicuro che quei duemila posti letti siano utilizzati effettivamente «data la distanza dall'Abruzzo. Ma noi siamo disponibili ad accogliere le famiglie di sfollati da oggi. Inoltre - ha aggiunto Vascello - i posti letto potrebbero anche aumentare poiché non abbiamo contattato tutte le strutture ricettive della provincia di Foggia, ma solo quelle più grandi del Gargano ». Luca Pernice

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l'iran accelera il programma nucleare (sezione: Globalizzazione)

( da "Tirreno, Il" del 10-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

Pagina 8 - Attualità L'Iran accelera il programma nucleare Stati Uniti scettici sull'annuncio del presidente Ahmadinejad TEHERAN. Il presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad ha annunciato ieri un'accelerazione nel programma nucleare del Paese, pur assicurando che Teheran «accoglierà favorevolmente» un avvio di dialogo con gli Usa se esso avverrà «nel rispetto reciproco e nella giustizia». Ma Ahmadinejad ha anche espresso dubbi sulla reale intenzione di cambiamento da parte del presidente americano Barack Obama, avvertendo che se Washington cercherà «di continuare la politica dell'ex presidente Bush solo con un linguaggio diverso», dovrà «subirne la stessa sorte». Gli Stati Uniti hanno reagito cautamente alle parole di Ahmadinejad. Il portavoce del Dipartimento di Stato Robert Wood, che ha detto fra l'altro di accogliere con «scetticismo» l'annuncio dei progressi iraniani, ha sottolineato che Washington ha affermato «chiaramente e pubblicamente» di volere impegnare Teheran in un dialogo e quindi aspetta che «l'Iran contraccambi». Le affermazioni di Ahmadinejad, fatte in una cerimonia pubblica a Isfahan nella 'Giornata dell'energia atomica', fanno seguito all'apertura fatta mercoledì dall'amministrazione Usa, che ha deciso di partecipare direttamente a colloqui con Teheran sul suo programma nucleare in qualità di membro del gruppo 5+1, cioè i cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell'Onu (Usa, Russia, Cina, Francia e Gran Bretagna) più la Germania. Una svolta rispetto all'amministrazione del presidente George W. Bush, che poneva come pre-condizione la sospensione dell'arricchimento dell'uranio da parte dell'Iran. Ma Obama, come Bush, continua ad accusare Teheran di volere dotarsi di armi nucleari, mentre anche ieri Ahmadinejad ha ribadito che il programma atomico della Repubblica islamica ha scopi esclusivamente civili. Un importante consigliere di Ahmadinejad, Ali Akbar Javanfekr, ha detto tuttavia all'agenzia Afp che la proposta di trattative del 5+1, con la diretta partecipazione degli Stati Uniti, è «costruttiva», aggiungendo che «la Repubblica islamica la esaminerà e darà una risposta».

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Se la Cina chiamasse Obama (sezione: Globalizzazione)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 10-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

Il Sole-24 Ore sezione: MONDO data: 2009-04-10 - pag: 10 autore: DALLA PRIMA Se la Cina chiamasse Obama L'Ocse prevede un balzo del debito pubblico statunitense pari a quasi il 40% del prodotto interno lordo nel corso di tre anni. è piuttosto probabile, quindi, che la prossima crisi venga innescata daquello che i mercati considerano un debito pubblico eccessivo in Paesi con forti disavanzi correnti strutturali, in particolare negli Stati Uniti. Se questo dovesse succedere, il sistema economico internazionale si troverebbe ad affrontare un momento critico. è curioso notare che è Pechino a sollevare questi dubbi. Innegabilmente lo fa spinta da interessi personali: la Cina è infatti preoccupata per le sue riserve di valuta estera, la maggior parte delle quali denominate in dollari; vuole liberarsi da ogni responsabilità per la crisi; desidera preservare il più possibile il proprio modello di sviluppo; e immagino stia cercando di controbilanciare la pressione statunitense sul tasso di cambio del renminbi. Wen Jiabao, il primo ministro cinese, ha sottolineato la preoccupazione del proprio Paese riguardo al valore delle sue vaste riserve: quasi 2mila miliardi di dollari, ovvero quasi la metà del Pil. Immaginate come reagirebbero gli americani se il loro Governo avesse investito intorno ai 7mila miliardi di dollari (la cifra corrispondente rapportata al Pil Usa) in passività di Governi non del tutto amichevoli. Pechino ha iniziato a capire di aver commesso un errore ma, ahimé, troppo tardi. Nel frattempo Zhou Xiaochuan, Governatore della Banca centrale cinese, ha prodotto una serie considerevole di discorsi e documenti sul sistema finanziario globale, sugli squilibri mondiali e sulla riforma del sistema monetario internazionale. Essi rappresentano una dichiarazione del punto di vista cinese e allo stesso tempo un contributo al dibattito. Non bisogna essere necessariamente d'accordo con tutto quello che il Governatore dichiara, ma il semplice fatto che si esprima apertamente è di per sé significativo. Zhou sostiene che l'elevato tasso di risparmio della Cina e di altri Paesi dell'Est asiatico sia una conseguenza di tradizione, cultura, struttura familiare, situazione demografica e attuale fase dello sviluppo economico. Aggiunge, inoltre, che questi «non possono essere adeguati semplicemente variando il tasso di cambio nominale». Insiste spiegando che «l'elevato tasso di risparmio e le ingenti riserve estere sono il risultato di reazioni difensive contro la speculazione predatoria», avvenute in particolare all'epoca della crisi finanziaria asiatica del 1997-98. Nulla di tutto questo può essere cambiato repentinamente, insiste il Governatore: «Anche se gli Stati Uniti non possono sostenere uno schema di crescita basato su consumi elevati e risparmi ridotti, non è proprio questo il momento adatto per aumentare il loro tasso di risparmio». Il che significa: «Ci sta bene la parsimonia statunitense ma non ora». Nel frattempo, aggiunge il Governatore, il Governo cinese ha elaborato uno dei programmi di stimolo economico più imponenti al mondo. Inoltre, il vasto accumulo di riserve di valuta estera, aumentate di 5.400 miliardi di dollari fra il 1999 e il picco del mese di luglio 2008, riflette la domanda di sicurezza delle economie emergenti. Poiché, tuttavia, il dollaro rimane la principale attività di riserva a livello globale, il mondo intero dipende dalle emissioni monetarie statunitensi. Inoltre, proprio per questa ragione gli Usa tendono a incorrere in disavanzi correnti. Il risultato è rappresentato dal riemergere di una debolezza discussa già negli anni nebulosi dei tassi di cambio fissi del sistema Bretton Woods, sistema crollato all'inizio degli anni 70:la sovraemissione della valuta chiave. La risposta a lungo termine, aggiunge Zhou, è una «valuta di riserva sovranazionale». è fin troppo facile controbattere a numerosi dei suoi argomenti. Gran parte dello straordinario aumento del risparmio aggregato della Cina deriva dall'aumento degli utili aziendali. Indubbiamente si potrebbero tassare tali utili per spenderne poi una parte. Il Governo potrebbe altresì contrarre maggiori prestiti: il debito cinese, che l'Fmi stima pari al 3,6% del Pil, rimane decisamente modesto. è altrettanto difficile credere che un Paese come la Cina debba risparmiare metà di quanto produce o registrare avanzi correnti che si avvicinano al 10% del Pil. Allo stesso modo, sebbene il sistema monetario internazionale sia chiaramente difettoso, difficilmente può essere ritenuto il solo responsabile del vasto accumulo mondiale di riserve di valuta estera. Un'altra ragione va ricercata nell'affidamento eccessivo su una crescita trainata dalle esportazioni. Nonostante ciò, Zhou ha ragione quando afferma che parte della soluzione a lungo termine della crisi è un sistema di creazione di riserve che permetta alle economie emergenti di incorrere in disavanzi correnti in sicurezza. L'emissione di Dsp è un modo per raggiungere tale obiettivo senza sconvolgere le fondamenta del sistema globale. La Cina sta cercando di ottenere l'impegno degli Usa, e questo è già di per sé estremamente importante. Tuttavia, la condizione indispensabile per avviare una discussione seria su riforme globali è l'auto-ricerca di una propria motivazione. La Cina deve inoltre capire un elemento essenziale: il mondo non può assorbire senza difficoltà gli avanzi correnti che si prevede genererà stando all'attuale andamento dellosviluppo. Un Paese grande come la Cina non può sperare di fare affidamento su questi considerevoli avanzi correnti come fonte di domanda. La spesa interna deve continuare ad aumentare nettamente e in maniera sostenibile, proporzionalmente alla crescita del risultato potenziale. Niente di più facile, e più difficile, di questo. Martin Wolf martin.wolf@ft.com

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Nucleare, l'Iran va avanti (sezione: Globalizzazione)

( da "Corriere della Sera" del 10-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

Corriere della Sera sezione: Esteri data: 10/04/2009 - pag: 12 Diplomazia atomica Dopo l'apertura degli Stati Uniti sui negoziati Nucleare, l'Iran va avanti «Ma siamo pronti al dialogo» Ahmadinejad inaugura il primo impianto per l'uranio Il presidente annuncia anche la messa a punto di centrifughe «più moderne e potenti». Gli americani scettici sui proclami WASHINGTON E' la politica del «sì, ma». Tanto in voga in Medio Oriente. Ed è su questa linea di doppio standard che si è attestato Mahmoud Ahmadinejad. Il presidente iraniano non ha respinto le offerte di trattativa giunte dall'Occidente, ha invitato Barack Obama a un confronto «serio e giusto», ha alluso alla presentazione di nuove proposte visto che le «condizioni sono cambiate», ma intanto ha spinto avanti il piano nucleare mescolando fatti veri e propaganda. Una tattica per proteggere le proprie intenzioni e al tempo stesso guadagnare tempo. Teheran desidera parlare senza però sacrificare il suo sogno che, per ora, non sembra negoziabile. Il presidente, infatti, ha festeggiato ieri la «Giornata dell'energia atomica» con tre sviluppi significativi. Primo: ha inaugurato il primo impianto per la produzione di uranio a Isfahan. Secondo: ha annunciato la messa a punto di centrifughe per l'arricchimento dell'uranio più «potenti e moderne». Terzo: la divisione ricerca ha acquisito altre 7 mila centrifughe. A febbraio l'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea) aveva sostenuto che il Paese ne aveva 3964 in funzione, 1476 in prova. Le «novità» di Ahmadinejad hanno seguito di poche ore l'interessante apertura degli Stati Uniti. Washington ha deciso di partecipare direttamente a colloqui con Teheran sul programma nucleare condotti dal cosiddetto «5+1», ossia i cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell'Onu (Usa, Russia, Cina, Francia e Gran Bretagna) più la Germania. Un cambio rilevante rispetto alla posizione dell'amministrazione repubblicana che poneva come precondizione la sospensione dell'arricchimento dell'uranio da parte dell'Iran. A Teheran, però, il segnale è stato accolto con estrema prudenza. «L'Iran ha osservato ancora Ahmadinejad è sempre stato in favore di colloqui, a patto che essi si svolgano in un'atmosfera di giustizia, di eguaglianza e di rispetto reciproco». Condizioni che nella sua analisi sarebbero ancora lontane. «Io mi chiedo ha aggiunto il presidente : c'è stato un vero cambiamento? Sono state prese decisioni importanti? Vi avverto che se cercherete di continuare la politica di Bush con un linguaggio diverso, subirete la stessa sorte ». E' dunque possibile che gli iraniani vogliano smuovere le acque, ma senza dare l'impressione di aver fretta. E, al solito, hanno accompagnato Agli Stati Uniti «Io mi chiedo: c'è stato un vero cambiamento? Sono state prese decisioni importanti? Vi avverto che se cercherete di continuare la politica di Bush con un linguaggio diverso, subirete la stessa sorte» Con gli scienziati Ahmadinejad bacia il Corano all'inaugurazione dell'impianto nucleare a Isfahan (Epa/Taherkenareh)

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Tecnica taglia lo scarpone e 80 lavoratori (sezione: Globalizzazione)

( da "Corriere del Veneto" del 10-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

Corriere del Veneto sezione: TREVISO data: 10/04/2009 - pag: 9 Tecnica taglia lo scarpone e 80 lavoratori Sindacati furibondi. Il presidente Zanatta: «Mi spiace, ma con il settore neve non si guadagna più» TREVISO Tecnica secondo atto, e non è diverso dal primo. L'azienda di Giavera del Montello, che lo scorso anno aveva posto in cassa integrazione 53 addetti, ora rilancia e prospetta alle organizzazioni sindacali una nuova sforbiciata di un'ottantina di unità, fra gli stabilimenti Tecnica e Nordica, operazione che dunque dovrebbe ridurre la forza lavoro totale a poco più di 400 addetti. Ipotesi che le organizzazioni sindacali rigettano in modo deciso. «Abbiamo fatto le assemblee - ha detto Andrea Guarducci, segretario Filtra-Cgil di Treviso - e riteniamo non accettabile l'ulteriore riduzione di organico. Se l'intenzione è quella di trasferire all'estero la produzione ancora rimasta nella Marca noi la respingiamo e proponiamo l'introduzione di contratti di solidarietà. È quanto andremo a spiegare ai vertici aziendali in un incontro a breve che abbiamo chiesto in cui vorremmo anche capire dove sono andati a finire i propositi di mantenimento sul territorio della parte migliore della produzione di cui si è sempre fatto paladino il presidente, Giancarlo Zanatta». Il quale non si sottrae al confronto, sia pure, per il momento, a distanza. «Di abbandonare la produzione in Italia non se ne parla nemmeno, l'azienda resta qui e dentro ci rimangono pur sempre 400 lavoratori. Ricordiamoci che fra Rossignol e Salomon, nei mesi scorsi, quelli lasciati a casa sono stati più di mille, e questo significa che è il mercato di tutto il mondo che sta collassando. Non intendiamo spostare all'estero alcuna linea, semplicemente chiudere le produzioni di gamma alta perché i volumi sono troppo bassi per essere redditizi». Zanatta fa memoria alle organizzazioni sindacali che lo scorso autunno, con la prima tranche di esuberi, c'era anche stato un accordo per un'ulteriore eventuale riduzione del personale qualora il quadro economico non fosse migliorato. «Non pensavo io stesso di arrivare a tanto, le abbondanti nevicate dello scorso inverno ci avevano ridato ottimismo, dopo due anni di precipitazioni minime in tutto il mondo. Ma la neve è arrivata quando i soldi sono finiti e così, nonostante un fatturato 2008 che si preannuncia in crescita di circa il 5 per cento, il momento di ridurre ancora il personale è arrivato». Una crisi di mercato, insomma, che ha toccato contemporaneamente tutte le aree del mondo in cui si pratica lo sci, dagli Usa alla Cina passando per la Russia, dove si erano riposte molte aspettative ma che non è stata risparmiata dalla battuta d'arresto planetaria dei consumi. Molti degli amanti delle distese innevate hanno continuato a frequentarle ma i più hanno ritenuto di non dover cambiare la dotazione tecnica delle stagioni precedenti. Per cercare di smarcarsi dalla dipendenza dalla neve, sottolinea ancora il presidente, Tecnica ha avviato già da un paio d'anni un progetto volto a spostare progressivamente l'attenzione sull'outdoor, segmento richiesto in un arco dell'anno più lungo di quello invernale e che dovrebbe a medio termine far recuperare ciò che con la neve si è perso. «Adesso l'alchimia della produzione è già 50-50, entro un paio d'anni la produzione di scarponi da sci scenderà al 30 per cento». Gianni Favero Sci a rilento Il mercato dello scarpone cede. E Tecnica si reinventa

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Grano e mais sempre più cari (sezione: Globalizzazione)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 10-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

Il Sole-24 Ore sezione: MATERIE PRIME data: 2009-04-10 - pag: 42 autore: Prodotti agricoli. Nonostante la recessione, l'Usda si attende nuovi record di prezzo negli Stati Uniti Grano e mais sempre più cari Anche la soia potrebbe replicare i primati della scorsa stagione Sissi Bellomo Prezzi a prova di recessione per i prodotti agricoli statunitensi, che sembrano pronti a replicare – se non addirittura superare – i livelli da primato della scorsa stagione, con probabili ripercussioni anche sui mercati internazionali. Nel suo rapporto mensile, il dipartimento Usa per l'Agricoltura (Usda) ha di nuovo aggiornato al rialzo le previsioni sui prezzi all'origine di frumento, mais e semi di soia. Se i pronostici saranno rispettati, nel caso dei due cereali si tratterà di un massimo storico: il grano costerà in media 6,80-6,90 $/bushel contro i 6,48 dell'anno scorso, il mais 4,00-4,40 contro i 4,20 del 2007-08. Anche i semi di soia rischiano di replicare il record dell'ultima annata (10,10 $/bu): la previsione per la stagione in corso è già salita a 9,25-10,05 $/bu, circa 40 cents in più rispetto a quanto indicato in marzo. Il motivo di una revisione così importante è legato all'attesa di un'accelerazione dell'export Usa (fino a un record di 1,21 miliardi di bushel), che potrebbe ridurre le scorte finali a 165 milioni di bushel, il minimo dal 2003-04. La concorrenza alla soia statunitense sarà scarsa: l'Usda ha abbassato la stima sulla produzione mondiale di semi di soia da 223,27 a 218,76 milioni di tonnellate, attribuendo metà della riduzione alla sola Argentina, forte esportatore, che sta avendo una pessima stagione. Per mais e frumento, a tenere vivi i prezzi negli Usa è soprattutto l'inatteso aumento dell'utilizzo per mangimi, che sta erodendo le scorte a un ritmo superiore al previsto. Per il mais c'è anche un buon consumo da parte dei distillatori di etanolo: secondo l'Usda nel 2008-09 ne assorbiranno circa 3,7 miliardi di bushel, contro i 3,03 dell'anno scorso,nonostante la crisi economica abbia fatto nel frattempo crollare la domanda di carburanti. Notevoli anche i consumi di riso previsti per gli Stati Uniti: a 135 milioni di hundredweight (+9% rispetto all'anno scorso) saranno i più elevati nella storia. Revisioni importanti, infine, riguardano il cotone: la stima sui consumi globali è sempre più bassa, quasi unicamente a causa della Cina, le cui esportazioni tessili, dice l'Usda, «hanno subìto un netto rallentamento ». D'altra parte la stessa Usda ha molto migliorato le previsioni sull'export Usa, portandole da 12 a 12,5 milioni di balle da 480 libbre. A riaccendere l'ottimismo, il boom inatteso degli ultimi due mesi, quando l'export è salito dell'86% rispetto al bimestre precedente. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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Iran: dialogo ma dovete rispettarci (sezione: Globalizzazione)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 10-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

Il Sole-24 Ore sezione: MONDO data: 2009-04-10 - pag: 13 autore: Le sfide del mondo islamico. Teheran cauta dopo l'annuncio che Washington parteciperà ai negoziati sul nucleare Iran: dialogo ma dovete rispettarci Timida apertura di Ahmadinejad, che però rilancia il programma atomico Vittorio Da Rold NATANZ Il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad ha annunciato ieri un'accelerazione nel programma nucleare del Paese, pur assicurando che Teheran «accoglierà favorevolmente » un avvio di dialogo con gli Usa se esso avverrà «nel rispetto reciproco e nella giustizia». Come è consuetudine sul dossier nucleare, l'Iran si muove da un decennio sempre su due piani opposti con lo scopo (o il sospetto) di prendere tempo: è pronto a sedersi al tavolo dei negoziati sul nucleare con gli Stati Uniti (per la prima volta) e con le altre potenze con diritto di veto all'Onu più la Germania, ma a condizione che questi rispettino il suo diritto a sviluppare energia nucleare. «Siamo pronti ad avere colloqui con l'Occidente - ha detto Ahmadinejad, all'indomani dell'annuncio del segretario di Stato americano Hillary Clinton, secondo cui da questo momento in poi gli Stati Uniti parteciperanno pienamente ai negoziati sul nucleare - ma questi colloqui dovranno essere fondati sul principio di giustizia ed eguaglianza». Poi, come da programma, Ahmadinejad ha inaugurato nella città di Isfahan il primo impianto per la produzione di combustibile destinato ai reattori e annunciato l'aumento (da seimila a settemila) delle centrifughe dell'impianto di arricchimento dell'uranio di Natanz. Aggiungendo che è stata ottenuta anche la tecnologia per produrre centrifughe «più accurate». E qui il presidente ha segnato un nuovo punto di rottura con la comunità internazionale, che vorrebbe che la Repubblica islamica abbandonasse il suo programma di arricchimento dell'uranio. L'uranio scarsamente arricchito di Natanz verrebbe infatti portato nel reattore di Arak che, una volta ultimato ( entro il 2010), potrebbe produrre plutonio, materiale utilizzabile anche per costruire la bomba atomica. Ahmadinejad dunque apre al dialogo, ma al contempo va avanti, a marce forzate, nella realizzazione del controverso programma nucleare di Teheran, convinto che la sua rielezione il prossimo 12 giugno dipenda soprattutto dall'esito positivo del dossier atomico e non dalle soluzioni alla grave crisi economica che attanaglia l'Iran, colpito dal pesante calo delle rimesse petrolifere. Con questa convinzione Ahmadinejad ha chiarito che l'Iran non rallenterà il suo programma atomico, dopo che l'ultimo rapporto dell'Aiea aveva reso noto, il 25 febbraio scorso, che il regime di Teheran ha 1.092 chilogrammi di uranio scarsamente arricchito al 3,49%, sufficiente però per costruire una bomba atomica. Ciò che manca è proprio un reattore (quello di Arak, appunto) che possa (magari con l'aiuto dei russi), con qualche accorgimento, arricchire al 95% il materiale già prodotto dalle centrifughe. Centrifughe che Teheran, come non non ha mancato di sottolineare nei mesi scorsi, intende aumentare a 50 mila entro i prossimi cinque anni. Secondo quanto sottolineato mercoledì dal capo della diplomazia di Washington, Hillary Clinton, dopo l'annuncio sulla partecipazione ai colloqui- cui finora gli Usa davano il loro apporto esterno - «non c'è niente di più importante che cercare di convincere l'Iran a cessare i loro sforzi per ottenere l'arma nucleare». Stati Uniti, Russia, Cina, Francia, Germania e Gran Bretagna avevano fatto sapere con una nota di voler chiedere all'Alto rappresentante della Ue per la politica estera, Javier Solana, di invitare Teheran a un incontro. «Chiediamo con forza all'Iran di approfittare di questa opportunità per impegnarsi seriamente con tutti noi in uno spirito di mutuo rispetto ». «Valuteremo e poi decideremo », ha replicato Ali Akbar Javanfekr, alto consigliere del presidente iraniano. Il presidente Barack Obama non ha molto tempo per convincere Teheran che la politica del "Grande Satana" è ormai un disco rotto e che conviene a tutti negoziare: in caso contrario la parola tornerà ai "falchi" da ambo le parti che non aspettano altro che il fallimento delle trattative. vittorio.darold@ilsole24ore.com © RIPRODUZIONE RISERVATA L'ACCELERAZIONE Inaugurato a Isfahan il primo impianto di combustibile per reattori, un ulteriore passo per arrivare a produrre plutonio

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Tutta Roma si mobilita per aiutare il popolo d'Abruzzo, ma c'è anche chi ne approfitt... (sezione: Globalizzazione)

( da "Messaggero, Il" del 10-04-2009)
Pubblicato anche in: (Messaggero, Il (Metropolitana)) (Messaggero, Il (Civitavecchia))

Argomenti: Cina Usa

Venerdì 10 Aprile 2009 Chiudi Tutta Roma si mobilita per aiutare il popolo d'Abruzzo, ma c'è anche chi ne approfitta e spacciandosi per un volontario della Protezione civile o della Croce rossa italiana chiede denaro e viveri "porta a porta". Ieri a Vigna Clara, un uomo di 32 anni, barese, prima d'essere arrestato aveva raccolto un centinaio di euro tra i commercianti di via Nemea e via della Farnesina fingendosi volontario di un'associazione di beneficienza e chiedendo fondi per le vittime del terremoto. Ad avvisare gli agenti del commissariato Ponte Milvio diretto da Riccardo Buonocore è stata la Protezione civile, a sua volta allertata da un negoziante che non aveva abboccato. L'uomo, indossava una pettorina arancione e uno stampato con su scritto "In Abruzzo 28.000 sfollati hanno bisogno del tuo aiuto; manda un sms al 48580" ed era intento a chiedere denaro per conto dell'associazione "Fratres Ink3". La somma, a suo dire, sarebbe stata devoluta poi alla direzione centrale della Protezione civile per fronteggiare l'emergenza legata al terremoto dell'Abruzzo. Ad ogni versamento, per rendere ufficiale la beneficenza, stilava una ricevuta su carta intestata di quest'associazione con indirizzo di Bari. Anche dopo esser stato fermato, ha continuato a professarsi un volontario dell'associazione, nonché delegato dalla Protezione civile, mostrando un tesserino con il logo della Protezione civile. Ma gli investigatori hanno accertato che il dipartimento della Protezione non aveva autorizzato nessuno a chiedere denaro "porta a porta" e che la "Fratres Ink3" è un'associazione impegnata per la raccolta del sangue dove F.M. aveva prestato servizio. Prima dell'arrivo della polizia l'uomo era riuscito a ottenere denaro dai commercianti della zona, molti dei quali ora sono andati al commissariato per sporgere querela. Oggi sarà giudicato per direttissima. Anche la Croce rossa italiana invita a non fidarsi e precisa: «Non stiamo facendo alcuna raccolta porta a porta. Chiunque si presenti presso una casa a nome dell'associazione per chiedere vestiti, viveri e soldi da destinare alla popolazione terremotata in Abruzzo è un impostore». L'associazione nelle ultime ore ha ricevuto decine di segnalazioni, da diverse parti d'Italia, «ma in particolare dal Lazio e da Roma», su persone che indossando un logo fasullo, si spacciano per operatori Cri e chiedono beni, soldi e generi di sostentamento. Chiunque voglia invece fare donazioni o contribuire all'assistenza dei terremotati deve far riferimento al sito www.cri.it e attenersi alle indicazioni che lì troverà. «C'è un iban nazionale a cui far riferimento, oppure si può andare direttamente presso i magazzini del centro Cri di via Ramazzini 17». Coordinarsi con le istituzioni, allora, l'invito viene da Maurizio Pucci, direttore della Protezione civile, «non inviate autonomamente cibo e vestiti, raccogliere fondi sui conti correnti della Provincia è l'unico metodo per fare qualcosa di utile». La giunta provinciale ha stanziato 500mila euro e ha aperto il conto corrente postale n.129015 e il conto corrente bancario Iban It 37 E 03002 03379 000401 059955 intestati entrambi alla Provincia con causale "Ricostruzione conservatorio A.Casella de L'Aquila". Da parte della Regione, l'assessore Montino sollecitato dal Tribunale del malato, annuncia «l'esenzione dal ticket per le vittime del sisma che si recano nel Lazio per prestazioni sanitarie o per acquistare farmaci», mentre la Federazione italiana medici di medicina generale di Roma e Lazio invita tutti i medici di famiglia a curare gratuitamente le persone colpite dal terremoto ospitate temporaneamente da parenti e amici a Roma o nel Lazio. Istituito un conto corrente bancario anche presso la Regione, mentre è attivo sul portale www.regione.lazio.it "Emergenza sfollati" uno spazio dedicato alle offerte di ospitalità. Tra numero verde della Protezione civile regionale (803555) e sito, si è arrivati a oltre 2.200 posti letto. R.Tro.

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TEHERAN IL PRESIDENTE iraniano Mahmud Ahmadinejad ha annunciato ... (sezione: Globalizzazione)

( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del 10-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

VETRINA ESTERI pag. 21 TEHERAN IL PRESIDENTE iraniano Mahmud Ahmadinejad ha annunciato ... TEHERAN IL PRESIDENTE iraniano Mahmud Ahmadinejad ha annunciato ieri un'accelerazione nel programma nucleare del Paese, pur assicurando che Teheran «accoglierà favorevolmente» un avvio di dialogo con gli Usa se esso avverrà «nel rispetto reciproco e nella giustizia». Ma Ahmadinejad ha anche espresso dubbi sulla reale intenzione di cambiamento da parte del presidente americano Barack Obama, avvertendo che se Washington cercherà «di continuare la politica dell'ex presidente Bush solo con un linguaggio diverso», dovrà «subirne la stessa sorte». Gli Stati Uniti hanno reagito cautamente alle parole di Ahmadinejad. Il portavoce del Dipartimento di Stato Robert Wood, che ha detto fra l'altro di accogliere con «scetticismo» l'annuncio dei progressi iraniani, ha sottolineato che Washington ha affermato «chiaramente e pubblicamente» di volere impegnare Teheran in un dialogo e quindi aspetta che «l'Iran contraccambi». LE AFFERMAZIONI di Ahmadinejad, fatte ieri in una cerimonia pubblica a Isfahan nella Giornata dell'energia atomica', fanno seguito all'apertura fatta ieri altro dall'amministrazione Usa, che ha deciso di partecipare direttamente a colloqui con Teheran sul suo programma nucleare in qualità di membro del gruppo 5+1, cioe' i cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell'Onu (Usa, Russia, Cina, Francia e Gran Bretagna) più la Germania. Una svolta rispetto all'amministrazione del presidente George W. Bush, che poneva come pre-condizione la sospensione dell'arricchimento dell'uranio da parte dell'Iran. Ma Obama, come Bush, continua ad accusare Teheran di volere dotarsi di armi nucleari, mentre anche ieri Ahmadinejad ha ribadito che il programma atomico della Repubblica islamica ha scopi esclusivamente civili. I due principali sviluppi annunciati dal presidente iraniano nel settore della tecnologia nucleare riguardano proprio il punto più controverso: l'arricchimento dell'uranio, che il Consiglio di Sicurezza dell'Onu ha chiesto invano a Teheran di sospendere, con più risoluzioni. Si tratta dell'apertura. a Isfahan, di un impianto per la produzione di combustibile per fare funzionare i reattori, ottenuto a partire dall'arricchimento dell'uranio, e la sperimentazione di centrifughe supersoniche di nuova generazione capaci di ottenere uranio arricchito in misura superiore a quanto realizzato finora con le vecchie centrifughe. Ahmadinejad, che ieri ha visitato il centro, ha aggiunto che il suo Paese ha già a disposizione 7.000 centrifughe della vecchia generazione, rispetto alle 6.000 di cui aveva ammesso l'esistenza nel febbraio scorso. Ma l'obiettivo è di arrivare a 50.000 nel giro di pochi anni.

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L'Iran annuncia progressi nel nucleare (sezione: Globalizzazione)

( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 10-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

Esteri Pagina 112 Gli Stati Uniti accolgono con scetticismo le parole di Teheran. «Vogliamo il dialogo, contraccambino» L'Iran annuncia progressi nel nucleare Gli Stati Uniti accolgono con scetticismo le parole di Teheran. «Vogliamo il dialogo, contraccambino» --> TEHERAN Il presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad ha annunciato ieri un'accelerazione nel programma nucleare del Paese, pur assicurando che Teheran «accoglierà favorevolmente» un avvio di dialogo con gli Usa se esso avverrà «nel rispetto reciproco e nella giustizia». Ma Ahmadinejad ha anche espresso dubbi sulla reale intenzione di cambiamento da parte del presidente americano Barack Obama, avvertendo che se Washington cercherà «di continuare la politica dell'ex presidente Bush solo con un linguaggio diverso», dovrà «subirne la stessa sorte». Gli Stati Uniti hanno reagito cautamente alle parole di Ahmadinejad. Il portavoce del Dipartimento di Stato Robert Wood, che ha detto fra l'altro di accogliere con «scetticismo» l'annuncio dei progressi iraniani, ha sottolineato che Washington ha affermato «chiaramente e pubblicamente» di volere impegnare Teheran in un dialogo e quindi aspetta che «l'Iran contraccambi». Le affermazioni di Ahmadinejad, fatte in una cerimonia pubblica a Isfahan nella Giornata dell'energia atomica , fanno seguito all'apertura fatta ieri dall'amministrazione Usa, che ha deciso di partecipare direttamente a colloqui con Teheran sul suo programma nucleare in qualità di membro del gruppo 5+1, cioè i cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell'Onu (Usa, Russia, Cina, Francia e Gran Bretagna) più la Germania. Una svolta rispetto all'amministrazione del presidente George W. Bush, che poneva come pre-condizione la sospensione dell'arricchimento dell'uranio da parte dell'Iran. Ma Obama, come Bush, continua ad accusare Teheran di volere dotarsi di armi nucleari, mentre anche ieri Ahmadinejad ha ribadito che il programma atomico della Repubblica islamica ha scopi esclusivamente civili. Un importante consigliere di Ahmadinejad, Ali Akbar Javanfekr, ha detto tuttavia all'agenzia Afp che la proposta di trattative del 5+1, con la diretta partecipazione degli Stati Uniti, è «costruttiva», aggiungendo che «la Repubblica islamica la esaminerà e darà una risposta». Da parte loro, la Russia e la Cina, che si sono sempre opposte all'adozione di sanzioni dure contro l'Iran, hanno commentato positivamente l'apertura di Washington, facendo appello a Teheran perchè colga le opportunità che essa offre. I due principali sviluppi annunciati dal presidente iraniano nel settore della tecnologia nucleare riguardano proprio il punto più controverso: l'arricchimento dell'uranio, che il Consiglio di Sicurezza dell'Onu ha chiesto invano a Teheran di sospendere, con più risoluzioni. Si tratta dell'apertura di un impianto per la produzione di combustibile per fare funzionare i reattori, ottenuto a partire dall'arricchimento dell'uranio, e la sperimentazione di centrifughe supersoniche di nuova generazione capaci di ottenere uranio arricchito in misura superiore a quanto realizzato finora con le vecchie centrifughe. Ahmadinejad ha aggiunto che il suo Paese ha già a disposizione 7.000 centrifughe della vecchia generazione, rispetto alle 6.000 di cui aveva ammesso l'esistenza nel febbraio scorso. Ma l'obiettivo è di arrivare a 50.000 nel giro di pochi anni. Ahmadinejad ha affermato che l'Iran è riuscito a raggiungere questi successi nonostante «le pressioni, la propaganda e le minacce militari del nemico» e ha aggiunto che Teheran continuerà a lavorare per «nuovi progressi» in futuro.

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TEHERAN IL PRESIDENTE iraniano Mahmud Ahmadinejad ha annunciato ... (sezione: Globalizzazione)

( da "Nazione, La (Firenze)" del 10-04-2009)
Pubblicato anche in: (Giorno, Il (Milano))

Argomenti: Cina Usa

ESTERI pag. 21 TEHERAN IL PRESIDENTE iraniano Mahmud Ahmadinejad ha annunciato ... TEHERAN IL PRESIDENTE iraniano Mahmud Ahmadinejad ha annunciato ieri un'accelerazione nel programma nucleare del Paese, pur assicurando che Teheran «accoglierà favorevolmente» un avvio di dialogo con gli Usa se esso avverrà «nel rispetto reciproco e nella giustizia». Ma Ahmadinejad ha anche espresso dubbi sulla reale intenzione di cambiamento da parte del presidente americano Barack Obama, avvertendo che se Washington cercherà «di continuare la politica dell'ex presidente Bush solo con un linguaggio diverso», dovrà «subirne la stessa sorte». Gli Stati Uniti hanno reagito cautamente alle parole di Ahmadinejad. Il portavoce del Dipartimento di Stato Robert Wood, che ha detto fra l'altro di accogliere con «scetticismo» l'annuncio dei progressi iraniani, ha sottolineato che Washington ha affermato «chiaramente e pubblicamente» di volere impegnare Teheran in un dialogo e quindi aspetta che «l'Iran contraccambi». LE AFFERMAZIONI di Ahmadinejad, fatte ieri in una cerimonia pubblica a Isfahan nella Giornata dell'energia atomica', fanno seguito all'apertura fatta ieri altro dall'amministrazione Usa, che ha deciso di partecipare direttamente a colloqui con Teheran sul suo programma nucleare in qualità di membro del gruppo 5+1, cioe' i cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell'Onu (Usa, Russia, Cina, Francia e Gran Bretagna) più la Germania. Una svolta rispetto all'amministrazione del presidente George W. Bush, che poneva come pre-condizione la sospensione dell'arricchimento dell'uranio da parte dell'Iran. Ma Obama, come Bush, continua ad accusare Teheran di volere dotarsi di armi nucleari, mentre anche ieri Ahmadinejad ha ribadito che il programma atomico della Repubblica islamica ha scopi esclusivamente civili. I due principali sviluppi annunciati dal presidente iraniano nel settore della tecnologia nucleare riguardano proprio il punto più controverso: l'arricchimento dell'uranio, che il Consiglio di Sicurezza dell'Onu ha chiesto invano a Teheran di sospendere, con più risoluzioni. Si tratta dell'apertura. a Isfahan, di un impianto per la produzione di combustibile per fare funzionare i reattori, ottenuto a partire dall'arricchimento dell'uranio, e la sperimentazione di centrifughe supersoniche di nuova generazione capaci di ottenere uranio arricchito in misura superiore a quanto realizzato finora con le vecchie centrifughe. Ahmadinejad, che ieri ha visitato il centro, ha aggiunto che il suo Paese ha già a disposizione 7.000 centrifughe della vecchia generazione, rispetto alle 6.000 di cui aveva ammesso l'esistenza nel febbraio scorso. Ma l'obiettivo è di arrivare a 50.000 nel giro di pochi anni.

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Acer, la batteria che rinnova il pc (sezione: Globalizzazione)

( da "Italia Oggi" del 10-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

ItaliaOggi sezione: Marketing Oggi data: 10/04/2009 - pag: 17 autore: da Amsterdam Simonetta Scarane Ad Amsterdam la convention del gruppo. Cambia veste anche il marchio Packard Bell Acer, la batteria che rinnova il pc Doppia durata, 10 ore. Lanci: nuovo impulso per i portatili Una batteria di lunga vita firmata Acer rivoluziona il mercato dei computer portatili. In tempi di crisi come questi il gruppo Acer, terzo produttore mondiale di computer, guidato da Gianfranco Lanci, investe sull'innovazione e la creatività, e moltiplica i prodotti dai pc agli smartphone, agli all-in-one, in vista dell'arrivo della Iptv (la tv su protocollo Internet) per soddisfare tutti i segmenti di mercato e di target. E ha ridefinito l'identità del marchio Packard Bell in versione fashion victim. Saranno 3 miliardi di persone connesse a breve, secondo Lanci, e Acer intensifica la strategia del multiprodotto frutto del lavoro della multibrand strategy che ha occupato il gruppo di Taiwan per oltre un anno. Il risultato si traduce in una valanga di novità per tutti i brand del gruppo che prima della crisi finanziaria ha concluso l'integrazione dei marchi acquisiti nel 2007 con Gateway che ha portato in dote Packard Bell, e e-Machines. La pioggia di nuovi modelli di computer è arrivata ieri in una spettacolare convention-show alla stazione marittima di Amsterdam, terza e ultima tappa di un tour mondiale che ha portato i vertici Acer in tre giorni, a raffica, prima negli Usa, a New York martedì, poi in Cina, a Pechino mercoledì, e ieri in Olanda per il lancio mondiale dei nuovi prodotti.In testa alle molteplici novità c'è quella che riguarda la durata delle batterie per i computer portatili che la ricerca Acer è riuscita a raddoppiare arrivando a portarla a un'autonomia di circa dieci ore. Frutto della ricerca spinta del gruppo, che in questo campo diventa un precursore. Il raddoppio della durata della batteria per i portatili si annuncia come «una rivoluzione nell'industria del mobile computing», ha sottolineato Lanci, «e segna una svolta epocale destinata a imprimere un nuovo impulso allo sviluppo del mercato dei portatili, per i quali abbiamo stimato uno spazio di crescita intorno al 35% come unità vendute nel mercato globale».Acer ha archiviato il 2008 con un fatturato di12,8 miliardi di euro. E aggiunge Gianpiero Morbello, vice president marketing & brand di Acer Group, «la nostra visione del mercato per il secondo trimestre 2009, ci vede in calo di vendite per il desktop tra il 5 e il 10%, in unità vendute, non come valore, meno della metà della media di mercato che si aggirerà intorno al -20%. In totale stimiamo che l'aumento delle vendite, calcolando anche i portatili, in crescita del 35%, si attesterà intorno al +25%».La pila dalla lunga vita caratterizza la novità di prodotto in casa Acer che moltiplica i computer della linea Aspire: il nuovo notebook con la pila garantita dieci ore si chiama Timeline ed è sottile come fosse una pelle, oltre che confortevole dal punto di vista termico perché, altra innovazione, utilizza una tecnologia nuova per il raffreddamento mutuata dalle turbine delle stazioni del gas, come ha spiegato Antonello Fornara, direttore area prodotti per Europa, Medio Oriente e Africa. Aspire Timeline è un concentrato di innovazione, carta sulla quale il gruppo multinazionale, che conta il primato di vendite di pc portatili in Europa, Medio Oriente e Africa, sta accelerando con la convinzione dichiarata che per guadagnare l'uscita dal tunnel della crisi finanziaria in atto serva lavorare sull'innovazione, l'innovazione e ancora l'innovazione, restando flessibili e snelli.Al riguardo Lanci ha fatto sapere che Acer group (6 mila addetti, in 70 paesi, e presente in 90 mila retail store) ha aperto un nuovo centro di ricerca in Cina a Shanghai. «In Cina è vero che si sono ridotti i consumi ma per i computer ci sono ancora tassi di crescita interessanti, e anche negli Usa», ha rivelato Morbello ieri ad Amsterdam proveniente da Pechino.L'innovazione e la creatività sono i due fattori che hanno portato una rivoluzione anche nel brand Packard Bell, per il quale è stata ridefinita l'identità, colorata di rosso «puredesire». E che da ieri ha un logo nuovo di zecca, rosso fuoco, glossy come un rossetto, e conta due nuovi computer, nei segmenti notebook, Easynote Butterfly e netbook, battezzato dot, piccolo come un'agenda da borsa, ambedue attraenti e trendy come i prodotti fashion e di design. Tanto che la linea Easynote di Packard Bell conta anche un nuovo modello TR 85 frutto della collaborazione con Pininfarina, designer della Ferrari della quale il gruppo Acer è sponsor.«Nessun ridimensionamento per le sponsorizzazioni, pilastro del marketing. Per le olimpiadi di Vancouver nel 2010 e di Londra nel 2012 stiamo già lavorando da un anno», ha dichiarato Morbello, che torna a parlare di come va affrontata la crisi in atto «non galleggiare ma aggredirla in maniera creativa investendo sulla multibrand strategy per uscirne ancora più forti». «Il nostro obiettivo» ha concluso «è soddisfare bisogni vendendo prodotti e servizi, oggetti innovativi, iper-tecnologici, commodity capaci di rappresentare il proprio mondo e stile di vita. Non semplicemente vendere prodotti e servizi. C'è un'enorme differenza tra questi due concetti».

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Fondi interprofessionali, istruzioni per l'uso (sezione: Globalizzazione)

( da "Italia Oggi" del 10-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

ItaliaOggi sezione: Lavoro e Previdenza data: 10/04/2009 - pag: 33 autore: Fondi interprofessionali, istruzioni per l'uso Visto che le attuali modalità di comunicazione dell'adesione o revoca di un  Fondo interprofessionale per la formazione continua, espresse dai datori di lavoro sulla denuncia  Dm10, non  possono gestire le particolarità connesse alle operazioni societarie, al fine di ottimizzare queste situazioni d'ora in poi le aziende coinvolte saranno appositamente codificate. Lo precisa l'Inps nella circolare n. 54/2009. Il dinamismo dell'economia, la rivoluzione dell'information technology e il costante processo di globalizzazione e liberalizzazione dei mercati, che hanno caratterizzato questi ultimi anni, hanno indotto numerose imprese a mutare i propri assetti organizzativi, attraverso il ricorso, sempre più frequente, ad operazioni societarie (fusioni, incorporazioni ecc.). Tali operazioni, dice la circolare, hanno riflessi anche sul fronte degli adempimenti contributivi, sia in termini di apertura e/o chiusura di posizioni aziendali, sia sulla gestione dei Fondi interprofessionali per la formazione continua. Per questi ultimi, in particolare, le operazioni di societarizzazione hanno spesso comportato delle discrasie con riguardo alla continuità nelle adesioni e alla correntezza delle imputazioni delle risorse loro destinate dalle aziende aderenti. Pertanto, le aziende saranno appositamente codificate e quelle che realizzano operazioni societarie, nel contesto delle attività amministrative connesse a detti mutamenti, dovranno provvedere a comunicare alla competente sede dell'Istituto la «continuità nell'adesione» al  Fondo interprofessionale.

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[FIRMA]GIORDANO STABILE Camice bianco sulla consueta giacca grigia, la camicia sbottonata e nient... (sezione: Globalizzazione)

( da "Stampa, La" del 10-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

[FIRMA]GIORDANO STABILE Camice bianco sulla consueta giacca grigia, la camicia sbottonata e niente cravatta, Mahmud Ahmadinejad ha inaugurato ieri il primo impianto per la produzione di combustibile nucleare in Iran. La visita alla centrale in costruzione di Isfahan ha segnato trionfalmente la quinta Giornata del Nucleare iraniano. Le aperture di Barack Obama, che si è detto disposto al dialogo diretto con Teheran, ma ha chiesto lo stop immediato dell'arricchimento dell'uranio, non hanno smosso la determinazione del presidente iraniano. A mandato quasi scaduto, Ahmadinejad non ha ancora deciso (o forse l'ayatollah Ali Khamenei non ha deciso per lui) se ricandidarsi per le elezioni del 12 giugno. Il bilancio della sua presidenza ha un solo risultato di rilievo nella colonna dei successi, il programma nucleare. Un programma che procede spedito, nonostante le pressioni internazionali. Nell'altro impianto strategico, quello di Natanz, il numero delle centrifughe è salito a 7.000 e sono state installate le prime capaci di velocità di rotazione supersonica, molto più efficienti. L'obbiettivo dichiarato di arrivare a 50 mila centrifughe entro il 2013, e così avere abbastanza uranio arricchito per far funzionare una centrale commerciale, sembra alla portata. La nuova struttura di Isfahan ha una capacità produttiva di 40 tonnellate annue di combustibile: dieci sono destinate ad alimentare il reattore sperimentale ad acqua pesante da 40 megawatt in costruzione ad Arac. Le nuove centrifughe, ha precisato Ahmadinejad, sono frutto di «tecnologia iraniana». Una prova che l'Iran è riuscito a ottenere notevoli progressi tecnici nonostante «le pressioni, la propaganda e le minacce militari del nemico». Nella propaganda Ahmadinejad inserisce anche il rapporto dell'Aiea (Agenzia atomica internazionale) dello scorso 19 febbraio che calcolava in 1000 chili l'uranio finora arricchito dall'Iran, «abbastanza per la fabbricazione di una bomba atomica». Teheran da sempre sostiene che l'uranio a basso livello di arricchimento non sarà potenziato per farne ordigni e che il suo impegno deve bastare all'Occidente: il combustibile se lo farà in casa e non l'importerà sotto stretti controlli e garanzie. La richiesta di Obama di sospendere l'arricchimento è stata rinviata al mittente: «Questa discussione è obsoleta: il tempo per farlo è scaduto». Cauta apertura invece sui colloqui diretti: «la nazione iraniana è sempre stata favorevole ai negoziati», che però devono «essere basati sulla giustizia e sul rispetto dei diritti». Di rispetto reciproco aveva parlato anche Obama lunedì a Istanbul. L'eco delle sue parole può essere letto come un'apertura alla decisione dell'amministrazione Usa, che ha deciso di partecipare direttamente a colloqui con Teheran del gruppo 5+1 (Usa, Russia, Cina, Francia e Gran Bretagna, più Germania). Una svolta rispetto a Bush, che poneva come pre-condizione la sospensione dell'arricchimento dell'uranio.

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Per "Repubblica" l'immigrazione clandestina è peccato veniale. (sezione: Globalizzazione)

( da "Giornale.it, Il" del 10-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

Dunque Berlusconi non cambia linea nella lotta all'immigrazione clandestina e per rimediare al no della Camera, prolungherà il decreto in scadenza il 26 aprile. Mille immigrati, quasi tutti tunisini, non verranno messi in libertà. Ed è probabile che in futuro vengano approvate norme ancora più restrittive: la Spagna di Zapatero, la permissiva Olanda, la Gran Bretagna del laburista Brown vanno in questa direzione. E ieri il presidente francese Sarkozy ha pubblicato una direttiva che Alberto Toscano riassume così: "Massimo controllo di chi arriva per lavorare e massimo sforzo per allontanare (con le buone o con le cattive) dal suolo nazionale gli extracomunitari privi di permesso di soggiorno". Quest'anno dovranno essere espulsi almeno 27mila clandestini; come dire: lavoro ai francesi, via gli irregolari. Si tratta di misure draconiane, ben più severe di quelle italiane. Ma per la stampa di sinistra il governo italiano è troppo duro, disumano. Sulla Repubblica di oggi, ad esempio, Massimo Giannini, scrive: " L'allungamento a 180 giorni della permanenza dell'immigrato nei centri di smistamento è persino peggio: una misura sostanzialmente carceraria, stabilità da un'autorità amministrativa, in assenza di reato e di garanzia giurisdizionale >". In assenza di reato? Fino a prova contraria l'immigrato che tenta di entrare non avendo i documenti in regola, nè i visti necessari, viola le leggi del Paese. E questo, sebbene formalmente sia un illecito amministrativo, non può essere tollerato, soprattutto quando assume proporzioni preoccupanti che la società italiana dimostra di non tollerare più . Ma, evidentemente, per "Repubblica" l'immigrazione clandestina è un peccato veniale. (Versione aggiornata del post) Scritto in crisi, comunicazione, pdl, politica, partito democratico, società, francia, immigrazione, Italia, europa, giornalismo Commenti ( 18 ) » (Nessun voto) Loading ... Il Blog di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 08Apr 09 Dalla crisi (e dalle tragedie) può nascere un mondo migliore? Sul Giornale di oggi intervisto Bob Thurman, personaggio di grande caratura, sebbene poco noto in Italia. E' uno dei principali consiglieri del Dalai Lama, saggista di grande successo, la rivista "Time" lo inserì tra i dieci americani più influenti. Il suo è il punto di vista di un americano spirituale, che nella crisi finanziaria inizia a vedere una grande opportunità: quella di creare un mondo migliore. Secondo Thurman "è un bene che la coscienza collettiva degli americani si sia risvegliata. Urlano un poco? Se la gente smette di dare ascolto a certe élite e costringe chi ha provocato questo disastro a prendersi le proprie responsabilità questo può essere positivo», mentre prima la coscienza era assopita "perché prevaleva l'egoismo. Molti si rendevano conto degli abusi di un gruppo ristretto di persone, di lobbies molto potenti come quelle delle banche, ma finché riuscivano ad andare avanti si dicevano: cosa posso rimediare da solo? E siccome tutti pensavano così, nulla cambiava davvero. D'altronde bastava accendere la tele per distrarsi: chi parlava dei problemi reali? Nessuno, tutto era trasformato in uno spettacolo, anche l'informazione». Questa crisi è un'opportunità "perché il sistema così non poteva funzionare: stavamo correndo verso il disastro. Tutto a credito, tutto esasperato, centinaia di milioni di persone strappate alla campagne. Il governo americano e le grandi istituzioni dicevano ai Paesi piccoli: non potete proteggere i piccoli coltivatori. Così tutta la produzione finiva nelle mani dei grandi gruppi. E gli agricoltori senza più lavoro che cosa fanno? Vanno nelle città dove vivono nelle baraccopoli. È progresso questo? Ora c'è la possibilità di creare sistema più equilibrato. Era un'economia guidata dall'avidità, che ignorava i limiti delle risorse naturali e il rispetto della natura. Ora c'è la possibilità di creare un sistema più saggio, basato sui valori positivi dell'uomo». Thurman ricorda che "dopo ogni grande tragedia, la gente si scopre migliore. All'indomani dell'undici settembre i newyorkesi erano solidali, si cercavano, si aiutavano", li interpeta come segnali di una trasformazione della coscienza e della sensibilità collettive. E se osserviamo quel che sta accadendo in Abruzzo l'intuizione di Thurman trova conferme. Il mio collega Cristiano Gatti, racconta la straordinaria dignità degli abitanti delle zone colpite. Scrive in un bellissimo articolo: "Di sventure e di dolore, di lutto e di rabbia, insomma di creature afflitte e dolenti ormai ne abbiamo viste tante, passando da un cataclisma all'altro. Ma mai, lo dico da semplice testimone neutrale, ho ammirato un simile affresco di spontanea compostezza, di sano orgoglio, di rigoroso rispetto. L'Aquila e dintorni sono a pezzi, non c'è famiglia che non abbia un buon motivo per piangere, ma da questo girone infernale si alza solo silenzio, decoro, contegno. E voglia di ricominciare. Parole toccanti. Rifletto e mi chiedo: dalla crisi economica, dalle tragedie, sta nascendo davvero un mondo migliore? Scritto in capitalismo, crisi, società, globalizzazione, Italia, gli usa e il mondo Commenti ( 28 ) » (3 voti, il voto medio è: 4.33 su un massimo di 5) Loading ... Il Blog di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 07Apr 09 Terremoto, l'Italia che reagisce bene (con qualche eccezione) Per una volta l'Italia ha stupito in bene reagendo alla tragedia dell'Abruzzo: anzichè dividersi in polemiche sterili, il Paese si è unito. I soccorsi sono stati rapidi, la solidarietà della gente comune commovente, la reazione dei partiti finalmente responsabile. Ho apprezzato molto l'intervento di Franceschini in Parlamento che, senza se e senza ma, ha offerto il proprio sostegno a Berlusconi che, senza se e senza ma, l'ha accettato. Bene, con qualche ulteriore riflessione: 1) Ora si tratta di continuare su questa strada, scongiurando il rischio, molto alto, che passata l'emozione, prevalgano antiche e cattive abitudini ovvero che i fondi stanziati per la ricostruzione non arrivino mai, o solo in parte, a chi ne ha davvero bisogno. 2) Questa tragedia conferma, purtroppo, la mancanza di una cultura della prevenzione nel nostro Paese. In una zona a forte sismico troppi edifici non sono stati messi a norma e questo spiega perchè a crollare non sono state solo case vecchie ma anche edifici recenti. 3) Nonostante il cordoglio, qualcuno non si è trattenuto dall'insinuare qualche polemica. Per un certo mondo, il solito (ovvero il popolo di Grillo, Travaglio, Di Pietro), il terremoto si poteva prevedere e considera Giuliani, l'esperto che sostiene di averlo annunciato, un incompreso da difendere. Peccato che la sua previsione fosse imprecisa: aveva previsto il sisma per il 29 marzo a Sulmona. Immaginiamo che le autorità gli avessero prestato ascolto: migliaia di persone sarebbero state evacuate, poi il 30 o il 31 marzo fatte rientrare a casa. L'Aquila e i paesi circostanti non sarebbero stati risparmiati dalla scossa che ha colpito il 6 aprile, con epicentro il comune di Catipignano. Ieri ho partecipato a una trasmissione radiofonica in Francia su Rtl e uno dei più famosi sismologi francesi - dunaue senza alcun legame con il governo italiano - ha confermato che è impossibile prevedere i terremoti. La polemica non dovrebbe nemmeno iniziare, ma temo che di Giuliani sentiremo parlare a lungo. Sui blog di Grillo è Di Pietro tira già una certa aria.. sì, diventerà un eroe, un perseguitato, un nuovo simbolo di un'Italia confusamente arrabbiata e facilmente manipolabile. O sbaglio? AGGIORNAMENTO: tutti i leader del mondo hanno espresso all'Italia solidarietà e cordoglio, anche il presidente Obama, con toni partecipi e una lunga telefonata a Berlusconi. Lo ringraziamo, ma poi l'ambasciata americana ha deciso lo stanziamento di 50 mila dollari per l'assistenza umanitaria. Dico: 50mila dollari. Un pensierino ino ino ino, peraltro non richiesto dall'Italia. Il governo americano poteva proprio rispiarmarselo. Scritto in comunicazione, pdl, politica, partito democratico, spin, Italia, società, manipolazione, giornalismo Commenti ( 60 ) » (3 voti, il voto medio è: 5 su un massimo di 5) Loading ... Il Blog di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 05Apr 09 Obama è il nuovo Gorbaciov? Ammettiamolo: questo viaggio in Europa e Turchia sancisce un grande successo di immagine per Obama. La stampa lo ha esaltato e non capita mai che un presidente, all'estero, venga accolto da folle in delirio. O meglio: succedeva a Gorbaciov ai tempi della perestroika. Obama in Germania ha parlato a un'assemblea di cittadini adoranti e i sondaggi rivelano che, se si candidasse alle elezioni politiche di fine settembre, batterebbe agevolmente Angela Merkel. Come Gorbaciov ha sposato una donna dal carattere forte, carismatico e capace di rompere gli schemi. La sua straripante popolarità dimostra che gli Usa, quando usano i toni giusti, possono essere ancora amati nel mondo e dunque che l'antiamericanismo non era viscerale, né irreversibile, ma limitato agli eccessi dell'era Bush. Infatti le proteste di strada non erano rivolte contro di lui. L'analogia con Gorbaciov, però, rischia di essere anche politica, sebbene non altrettanto drammatica nell'esito finale. L'esperienza del profeta della glasnost si concluse con il crollo dell'Urss, quella del primo presidente afroamericano difficilmente terminerà con l'implosione degli Stati Uniti. Ma proprio questo primo viaggio ha svelato al mondo un'altra America, meno sicura di sé, improvvisamente umile, a tratti quasi implorante. Quella di un tempo era abituata a imporre i compromessi, quella di oggi dà l'impressione di subirli. Il G20 è stato salutato come un grande successo, ma Washington non ha ottenuto l'impegno di tutti i Paesi a varare una maxi-manovra di stimolo. Dal vertice della Nato si aspettava un impegno ampio e coordinato da parte degli alleati per l'invio duraturo di nuove truppe in Afghanistan, ha ottenuto lo spiegamento di 5mila uomini limitato alle elezioni presidenziali. Eppure nelle scorse settimane aveva esercitato pressioni fortissime per piegare le resistenze degli europei. Inutilmente: per la prima volta il Vecchio Continente può dire no, senza temere lacerazionie tanto meno ritorsioni. La Ue è diventata improvvisamente forte? No, è quella di sempre caotica, litigiosa, multicefala. Semmai è l'America a essere divenuta debole. Obama ha avuto l'onestà intellettuale di ammetterlo: «Siamo stati noi a provocare la crisi finanziaria», da cui, però, gli Stati Uniti non possono uscire da soli. Ha bisogno degli altri, come ben sappiamo. E allora Obama è costretto ad assumere un registro inconsueto per un capo della Casa Bianca: quello del mediatore, dell'amico bonario, del leader che parla poco e ascolta molto. Nei due vertici - G20 e Nato - ha dovuto ritagliarsi un ruolo di negoziatore, di pacificatore. La sua è un'America che tende la mano e riscopre il consenso. Con un dubbio: Obama sta gestendo un periodo di difficoltà transitoria in attesa di riprendere il ruolo di superpotenza o, come Gorbaciov, verrà ricordato come il gestore di un grande Paese che declina tra gli applausi del mondo? Scritto in era obama, crisi, europa, globalizzazione, gli usa e il mondo, germania, francia Commenti ( 39 ) » (7 voti, il voto medio è: 2.86 su un massimo di 5) Loading ... Il Blog di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 03Apr 09 Dal G20 pochi fatti, molto ottimismo. Basterà? La Merkel ha parlato di un compromesso storico, Obama ieri era raggiante; tutti i leader hanno salutato con enfasi i risultati del G20. Ed è normale che sia così: tentano di infondere fiducia e speranza, nel tentativo, perlomeno, di sbloccare i consumi. E le Borse hanno risposto. Tuttavia analizzando i contenuti ci si accorge che, come previsto, il G20 ha portato poche novità. L'unica è l'aumento dei fondi a disposizione del Fmi: erano previsti 500 miliardi, saranno 750. per il resto: - hanno annunciato che intendono regolamentare gli hedge funds e le agenzie di rating. Bene, ma le norme devono essere ancora stabilite e il dibattito rischia di essere lungo. - secondo Brown "non ci saranno più i bonus per i manager che fanno fallire le società". Era ora, ma più che altro è un auspicio condiviso, perchè ogni Paese, com'è ovvio, deciderà autonomamente se e come realizzarlo. - hanno dichiarato di aver posto le fondamenta per "ripulire i bilanci delle banche dagli asset tossici", ma anche questa è una dichiarazione d'intenti. In realtà, i Paesi continuano a procedere in ordine sparso e un codice comune appare ancora lontano. L'economista Giorgio Barba Navaretti ( vedi l' intervista uscita sul Giornale) rileva due punti innovativi: l'impegno a far ripartire il commercio mondiale e l'ammissione che la crescita non potrà più dipendere solo dagli Usa, ma da quello che definisce "un traino globale", in cui i Paesi come Cina, India, Brasile avranno un ruolo sempre più importante. Ma questo avrà effetto nel lungo periodo: a breve è improbabile che queste economia possano generare una domanda interna molto forte. Complessivamente il G20 è stato insoddisfacente su due punti: - il pacchetto da 1100 miliardi non serve a rilanciare l'economia mondiale - il problema più urgente, quello di una riforma strutturale del sistema finanziario mondiale è irrisolto. Intanto proprio ieri gli Stati Uniti hanno allentato il mark-to-market ovvero la norma che obbligava le banche a valutare ogni giorno il prezzo di mercato dei prodotti finanziari e siccome molti di questi non hanno acquirenti le banche erano costrette a iscrivere a bilancio perdite colossali. Ora invece potranno diluirle nel tempo, nella speranza che in futuro i prodotti tossici valgano più di zero. Insomma , cambiano i parametri anzichè affrontare le cause del male. L'impressione è che il G20 si servito soprattutto a spargere tanta cipria sulla crisi mondiale, nel tentativo di cambiare la psicologia catastrofista dei mercati, infondendo ottimismo, avvalorando l'impressione che la situazione sia sotto controllo. Il tentativo in sè è comprensibile, ma basterà per risollevare l'economia globale? Scritto in spin, era obama, banche, capitalismo, crisi, società, economia, gli usa e il mondo, germania, globalizzazione, europa, francia Commenti ( 44 ) » (5 voti, il voto medio è: 4.6 su un massimo di 5) Loading ... Il Blog di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 02Apr 09 Che tristezza, la Cnn (e un certo giornalismo). Ieri pomeriggio decine di migliaia di persone hanno preso d'assalto la City, spaccando vetrine delle banche, accerchiando la Banca d'Inghilterra; ci sono stati tafferugli, feriti e un morto. Ieri pomeriggio mi sono sintonizzato sulla Cnn: da sempre in questi frangenti è la più rapida e la più completa; ma ieri sembrava stesse su un altro pianeta. Mentre la protesta esplodeva, la Cnn ci ha parlato di Obama dalla regina, del menu preparato dallo chef dei vip, dei preparativi della cena del G20, ha mostrato fino alla nausea le immagini di Obama sorridente con Medvedev e il presidente cinese Hu Jintao. E i disordini? Un collegamento di un paio di minuti, come si trattasse di un fatto marginale. Le possibilità sono due: o la Cnn ha commesso un grave errore giornalistico oppure ha volutamente minimizzato i disordini di Londra. Propoendo per la seconda ipotesi e vi spiego perchè: da quando negli Usa è esplosa la protesta contro i bonus dei manager Aig, l'establishment finanziario e politico teme che le proteste, per ora isolate, possano estendersi; dunque il messaggio che gli spin doctor trasmettono ai media è di essere cauti, di non infiammare gli animi, di minimizzare. E la Cnn si è adeguata, come se fosse una tv di regime. Da notare che nessun media europeo ha fatto altrettanto, sebbene molti governi siano assai preoccupati e abbiano inviato messaggi analoghi: tutti i mezzi d'informazione, di destra e di sinistra, hanno dato spazio alle proteste, giudicandole, giustamente, una notizia importante. Che tristezza, la Cnn e, purtroppo, non è l'unico episodio negativo che riguarda la stampa americana che negli ultimi anni ha assecondato senza critiche la guerra in Irak, ha censurato inchieste su Madoff (è successo al Wall Street Journal), e per oltre un decennio non ha analizzato, nè denunciato gli abusi e le storture della casta finanziaria di Wall Street, di cui, anzi, era diventata il megafono. E questi non sono che alcuni esempi. La stampa europea (e quella italiana) ha molti difetti, ma per anni abbiamo considerato quella americana come un modello da imitare. Ora non più. Il livellamento, è verso il basso e non è una buona notizia per il giornalismo occidentale. Scritto in manipolazione, era obama, spin, crisi, comunicazione, società, europa, gli usa e il mondo, notizie nascoste, democrazia, globalizzazione, giornalismo Commenti ( 41 ) » (2 voti, il voto medio è: 5 su un massimo di 5) Loading ... Il Blog di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 31Mar 09 G20, tanto rumore per poco. E l'America non fa più paura. Dunque, ci siamo. Obama arriva oggi a Londra e domani vedrà i leader dei venti principali Paesi industrializzati; ma questo vertice, ritenuto da tutti fondamentale, si concluderà con ogni probabilità con pochi risultati concreti, che non è difficile prevedere: un impegno generico a una nuova regolamentazione degli hedge funds, misure contro i paradisi fiscali, nuovi fondi al Fmi. Le riforme strutturali resteranno nel cassetto e lo strapotere della finanza sull'economia reale non verrà rimesso in discussione: questo espone il mondo a nuovi choc. Una delle novità più importanti riguarda il rapporto tra l'America e l'Europa. Come ho scritto in un pezzo sul Giornale, l"'Europa ha deciso di non seguire l'America sulla via del rilancio economico, perlomeno non secondo le modalità statunitensi. Obama, in circa due mesi, ha approvato misure, che, inclusi i salvataggi delle banche e delle industria in difficoltà, toccheranno l'astronomica cifra di 4500 miliardi di dollari, pari quasi al 30% del Pil. E per settimane l'amministrazione Obama, con il martellante sostegno della stampa, ha tentato di convincere l'Unione europea ad uniformarsi agli Usa. Ma la cancelliera tedesca Merkel, spalleggiata da Sarkozy, ha tenuto duro e ha vinto". I consiglieri della Casa Bianca hanno annunciato che "Obama non insisterà con i leader dei venti Paesi più importanti del pianeta sulla necessità di varare la prima, grande, coordinata manovra mondiale. La bozza della risoluzione, trapelata su un giornale tedesco, esprimerà un auspicio generico, senza alcun vincolo. Come dire: ognuno faccia da sé". L'Europa ritiene più importante salvaguardare la solidità dei conti pubblici e limitare i rischi di un'iperinflazione, l'America, invece, la cui economia è basta al 75% sui consumi, deve far ripartire ad ogni costo l'economia. Il viaggio confermerà la straordinaria popolarità di Obama, ma sarà inconcludente anche su altri dossier, soprattutto sull'Afghanistan: fino a poche settimane fa Washington pretendeva dagli europei l'invio di nuove truppe al fianco dei marines, ma nella Ue questa eventualità è talmente impopolare da indurre i governi a respingere le pressioni americance. E l'America è così debole da abbozzare: al vertice della Nato la questione delle nuove truppe a Kabul passerà sotto traccia. La mia impressione è che politicamente il viaggio di Obama rischia di essere ricordato come il primo di un'America a cui il mondo non riconosce più lo status di superpotenza. Perchè dire no aall'America oggi si può, e non basta un presidente mediatico a ridare prestigio e credibiltà a un Paese a cui il mondo, all'unanimità, rinfaccia la responsabilità della crisi. Scritto in era obama, banche, capitalismo, crisi, economia, europa, gli usa e il mondo, germania, democrazia, globalizzazione, francia Commenti ( 53 ) » (5 voti, il voto medio è: 4.8 su un massimo di 5) Loading ... Il Blog di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 28Mar 09 Nasce il Pdl, ma saprà darsi un'identità? Nasce il Pdl, bene. E non è difficile prevedere che sarà vincente, perchè Berlusconi è la figura di riferimento da oltre 15 anni e alla maggioranza degli italiani è assai gradira e perchè i partiti conservatori, in Italia, ma non solo, affrontano la crisi meglio di una sinistra moderata che, avendo fatto proprio il dogma liberista (ricordate il libro di Giavazzi e Alesina?), ora appare meno credibile di un centrodestra, dove nel corso degli anni non sono mancate le critiche allo stapotere della finanza e alla deriva morale della società ( vedi Tremonti, Bossi, certi esponenti di An). Tuttavia il Pdl corre lo stesso rischio del Pd, che è fallito perchè non è riuscito a darsi una nuova identità ovvero non ha saputo creare una sintesi innovativa tra i cattolici sociali e i post comunisti. Al Pd, come già osservato su questo blog, manca il senso di appartenenza. La domanda che mi pongo è la seguente: il popolo di Forza Italia e, soprattutto, il popolo di An, che è più piccolo ma più coeso, saprà riconoscersi nel Pdl? Ovvero: il nuovo partito sarà sentito come proprio dai militanti? Avrà una coerenza ideologica, programmatica, sociale? Se la risposta sarà negativa, non è difficile prevedere un aumento dei consensi a Lega e Udc, che hanno già un profilo consolidato e sono facilmente riconoscibili dagli elettori. Il successo del nuovo partito nel medio e lungo periodo si gioca sull'identità. Che dovrà essere forte, autentica, condivisa. O sbaglio? Scritto in politica, pdl, partito democratico, democrazia, Italia Commenti ( 70 ) » (4 voti, il voto medio è: 4.5 su un massimo di 5) Loading ... Il Blog di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 25Mar 09 Ma il mercato distorce la realtà? Soros dice di sì. Di questi tempi abbiamo parlato molto di economia e mi spiace dover restare in tema, ma sono rimasto colpito da questa affermazione di George Soros, l'ex speculatore che affossò la lira e la sterlina negli anni Novanta e che ora è diventato un guru economico-filosofico-filantropico. Con i mercati ha guadagnato miliardi e i fondi Hedge da lui creati continuano a guadagnarne molti (pare). Eppure ieri durante un incontro con il minostro del Tesoro Usa Geithner ha pronunciato questa frase che ha scioccato l'America: "L'idea che i mercati (finanziari) siano in grado di correggersi da soli si è dimostrata falsa. I mercati, anzichè rispecchiare la realtà sottostante, la distorgono sempre". La mia prima reazione è stata di stizza: ma come, proprio lui fa queste considerazioni? Il personaggio non è certo coerente.. ma, pensandoci bene, forse non ha tutti i torti. Mi spiego: io sono da sempre un liberale e penso che l'economia di mercato abbia consentito di portare sulla via del benessere intere nazioni. Ma ho l'impressione - anzi, la certezza - che i mercati finanziari oggi non siano il risultato del normale incrocio tra domanda e offerta. E questo a causa dei derivati e dei prodotti di ingegneria finanziaria. Qualcuno sa dirmi l'utilità di questi strumenti? Nati a fin di bene ovvero per permettere agli operatori e agli industriali di cautelarsi contro rischi di cambio o sbalzi nelle quotazioni, sono diventati dei mostri che con l'effetto leva consentono profitti o perdite inimmaginabili. Ma servono all'economia reale? Consentono una miglior valutazione delle società quotate? La risposta a queste domande è no: non servono a nulla se non a una certa finanza. E l'effetto leva è così vertiginoso da distorgere molte valutazioni, accentuando spasmodicamente i movimenti al rialzo o al ribasso di borse, valute, materie prime, obbligazioni. Ricordate il petrolio? Su su fino a 150 dollari, poi già sotto i 40, il dollaro che passa da 1,25 a 1,45 in dieci giorni e poi torna a 1,25. Tutto questo è innaturale e superfluo. E allora perchè non limitarli o addirittura abolirli, progressivamente? I trader, certi banchieri, gli speculatori hanno già fatto abbastanza danni. Che la festa finisca e che il mercato torni ad essere il mercato, in un'ottica autenticamente liberale. Domanda: Che Soros abbia ragione? Scritto in capitalismo, crisi, banche, manipolazione, globalizzazione, economia, notizie nascoste Commenti ( 91 ) » (6 voti, il voto medio è: 4.33 su un massimo di 5) Loading ... Il Blog di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 24Mar 09 Il piano Geithner? Un'altra beffa. I mercati finanziari hanno reagito con entusiasmo al piano del ministro del Tesoro americano Geithner e non è difficile capire perchè: non fa altro che prorogare lo strapotere della casta finanziaria di Wall Street. Come hanno evidenziato alcuni commentatori (segnalo al riguardo l'ottimo fondo di Luigi Zingales sul Sole 24Ore), la manovra messa a punto dall'Amministrazione Obama si risolve in uno straordinario regalo alle banche che hanno provocato il dissesto finanziario, in un incentivo agli hedge funds che potranno indebitarsi a spese del contribuente, e persino in un premio alle agenzie di rating che per valutare i nuovi fondi di asset tossici intascheranno un miliardo di dollari. Sul Giornale di oggi do voce anche a un'illustre economista, Alice Rivlin, ex membro del board della Federal Reserve, che sebbene con qualche perplessità difende il piano. Tuttavia resto molto scettico, per queste quattro ragioni: 1) Il piano ignora le cause strutturali del dissesto. Anche se avesse successo, non impedirebbe alle banche di ripetere gli stessi errori del passato. infatti, secondo voci accreditate, gli istituti bancari non hanno ancora rinunciato alle operazioni di ingegneria finanziaria, insomma continuano a trastullarsi con derivati, cartolarizzazioni, eccetera. 2) Il fondo dovrebbe essere alimentato con mille miliardi di dollari, ma l'ammontare dei debiti tossici è di gran lunga superiore a questa pur ingente cifra. Verosimilmente, non sarà sufficiente per risanare completamente i bilanci delle banche. 3) La Cina è sempre più diffidente nei confronti degli Stati Uniti e sempre meno disposta a indebitarsi in dollari. Ieri, d'accordo con la Russia, ha lanciato l'idea di una moneta globale al posto della valuta statunitense. L'ipotesi appartiene a un futuro lontano. Ma il solo fatto che venga presa in considerazione è indicativa delle intenzioni di Pechino. 4) L'economia americana si basa per il 75% sui consumi e le misure varate dal governo faranno esplodere prima il deficit e poi il debito pubblico, che potrebbe arrivare in appena due anni all'80% del Pil. E ci vorranno molti anni per riconvertirla all'industria. Le sue debolezze sono strutturali. L'ottimismo di molti operatori è davvero giustificato? Scritto in banche, capitalismo, crisi, era obama, economia, cina, globalizzazione, gli usa e il mondo Commenti ( 63 ) » (3 voti, il voto medio è: 5 su un massimo di 5) Loading ... Il Blog di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico Post precedenti Chi sono Sono inviato speciale di politica internazionale. Sposato, ho tre figli. Risiedo a Milano e giro il mondo. Tutti gli articoli di Marcello Foa su ilGiornale.it contatti Categorie banche (10) blog (1) capitalismo (11) cina (19) comunicazione (4) crisi (15) democrazia (62) economia (32) era obama (18) europa (15) francia (26) germania (6) giornalismo (53) giustizia (2) gli usa e il mondo (66) globalizzazione (48) immigrazione (41) islam (20) israele (2) Italia (154) manipolazione (7) medio oriente (13) notizie nascoste (47) partito democratico (4) pdl (3) politica (3) presidenziali usa (23) progressisti (3) russia (14) sicurezza (1) sindacati (1) società (27) spin (8) svizzera (5) turchia (12) Varie (17) I più inviati Dietro la vicenda Alitalia la mano della lobby europea - 4 Emails Una vita meritocratica... - 4 Emails Abbiamo vinto l'Expo. 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Davide, guarda che questa volta Goretti ha ragione da vendere. Anche quì in Germania vedo... Ultime news Il giorno del dolore: funerali di Stato alle 11Berlusconi: "Dall'Europa in arrivo 500 milioni Il dolore? E' lancinante"Napolitano sui crolli: "Nessuno senza colpe"Iseo, si rovescia off-shore: recuperati due corpiSicurezza, Berlusconi: "Chiarimento con Maroni I Cie non riapriranno le porte a mille clandestini"Adriano: "Io smetto Non mi diverto più"Per i lettori del Giornale.it Relax all'isola di VulcanoObama prepara la maxisanatoria per 12 milioni di clandestiniMistero sull’eredità Agnelli: "Ci sono conti ancora nascosti"Il Werder Brema bastona l'Udinese Blog amici Ethica, blog filosofico di qualità ICT Watch, il blog di Piero Macrì sulle nuove tecnologie il blog di Alessandro Gilioli il blog di Andrea Tornielli Il blog di Faré su Internet & comunicazione il blog di Marista Urru il blog megliotardichemai Il circolo Rosselli, socialismo liberale Il pranista, blog su PR e comunicazione Metropolis, il blog Alberto Taliani Orientalia 4 all Placida signora, il blog di Mitì Vigliero spindoctor, il blog di Marco Cacciotto Wolly, il blog di Paolo Valenti Da non perdere La misteriosa e improvvisa ricchezza di Erdogan La Turchia e l'islamizzazione strisciante Quelle donne turche imprigionate dal velo Vince Erdogan e la Turchia diventa più islamica siti che mi piacciono Cricri créations poétiques, gioielli con l'anima Il sito di R. Gatti, tutto per capire le insidie della droga Italiani per Ron Paul, un bel blog sulle elezioni Usa USI, Università della Svizzera Italiana Siti di Informazione Comincialitalia, il primo quotidiano italiano dei cittadini il blog di Di Ricco, un giornalista italiano in Libano il sito di Fausto Biloslavo il sito di Radio 3 Mondo Jones, un eccellente giornalista inglese La zanzara di Cruciani - Radio 24 Osservatorio Europeo di Giornalismo Prima Pagina, la rassegna stampa di Radio 3 Sito web ilGiornale.it April 2009 M T W T F S S « Mar 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 Archivio dei post April 2009 (6) March 2009 (15) February 2009 (11) January 2009 (14) December 2008 (11) November 2008 (10) October 2008 (13) September 2008 (13) August 2008 (9) July 2008 (6) June 2008 (11) May 2008 (8) April 2008 (14) March 2008 (16) February 2008 (14) January 2008 (15) December 2007 (14) November 2007 (21) October 2007 (24) September 2007 (24) August 2007 (32) July 2007 (15) Trackback recenti Scoop del Time: il candidato ideale alla guida del PD: Orientalia4All Dall'America una cura forte per l'editoria: Orientalia4All Haramlik: E per smettere di fumare, una bella Cristoterapia Il Blog di Marcello Foa: Attenti, in Veneto è iniziata la rivolta dei comuni I più votati Ancora su Vasco Rossi e la droga - 54 Votes Una vita meritocratica... - 34 Votes I mutui subprime, la frode della Casta delle banche - 24 Votes Petrolio, libero mercato o libera speculazione? - 20 Votes E la sicurezza? 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PASTELE CATOLIC. Este disponibil programul slujbelor pentru pastele catolic (12 aprilie) la Biserica... (sezione: Globalizzazione)

( da "Stampa, La" del 10-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

INTERNATIONAL UNIVERSITY COLLEGE. L'International University College (Iuc) di Torino è una nuova scuola accademica dedicata al fenomeno della globalizzazione in campo economico, giuridico e finanziario, che ha iniziato la propria attività l'ottobre scorso con una classe composta da studenti di 19 nazionalità. Il biennio di Comparative Law, Economics and Finance offre corsi d'avanguardia, che vanno dallo studio dei nuovi strumenti di regolazione finanziaria internazionale, alla finanza islamica, fino allo studio specialistico dell'impatto della globalizzazione su macroaree economiche diverse, come India, Cina, Russia e Africa. Questi corsi sono integrati da attività svolte nel territorio torinese da studi professionali, imprese e grandi agenzie internazionali, e dalle Nazioni Unite. L'obiettivo dell'Iuc è quello di contribuire a creare nuove e consapevoli classi dirigenti in grado di fare incontrare Nord e Sud del mondo su linee di collaborazione, sviluppo e sostenibilità delle risorse mondiali. Per info Iuc Piazza Carlo Felice 18, tel. 011/4407007, web site: www.iuctorino.it FLORES: DONNE E MINORI DAL MONDO. Nell'ambito della rassegna di cinema documentario «Flores: donne e minori dal mondo» a cura dell'Associazione Mais mercoledì 15 aprile alle ore 21,15 presso il Centro culturale italo arabo Dar al Hikma di via Fiocchetto 15, si terranno le proiezioni dei film «Tomorrow's memory» di Nabil Maleh e «Double Exposure» di Ruanne Abou-Rahme. LA DEMOCRAZIA DEGLI ALTRI. Giovedì 16 aprile dalle 18 alle 20 si conclude il ciclo d'incontri «La Democrazia degli altri» organizzati dal Centro Interculturale di corso Taranto 160. L'ultimo appuntamento dal titolo «Democrazia multiculturale?» sarà tenuto da Pier Paolo Portinaio. L'ingresso è gratuito, fino ad esaurimento posti. Informazioni allo 011/442.97.40. PASTELE CATOLIC. Este disponibil programul slujbelor pentru pastele catolic (12 aprilie) la Biserica Madonna del Carmine (Piata Savoia): vineri 10 aprilie, ore 20,45: Calea Sfintei Cruci de la Sanctuarul Consolata in Dom, alaturi de Cardinalul de Torino (catolicii romani vor canta un cantec religios). 11 aprilie - ore 21, Solemna Vigilie Pascala; duminica slujba de Pasti la orele 11. Luni, a doua zi de pasti: slujbe la 8,30 si 11. Cristos a inviat! DIPLOME. Ministerul Sanatatii din Romania a lansat o aplicatie on-line prin care pot fi primate si procesate cererile pentru eliberarea de certificate privind titlul si gradul profesional pentru medic, medic dentist, farmacist, chimist, biolog, biochimist; certificate de recunoastere in strainatate a calificarilor insusite in Romania. Informatii pe portalul www.ms.ro. CONSULAT. In strainatate pasaportul romanesc da dreptul titularului la asistenta si protectie din partea misiunilor diplomatice si oficiilor consulare.. Misiunile diplomatice si oficiile consulare asigura asistenta necesara cetatenilor romani aflati in dificultate, insa posibilitatile acestora sunt limitate. \

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Ing mette la retromarcia La "bancassicurazione" non va più di moda (sezione: Globalizzazione)

( da "Stampa, La" del 10-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

Ing mette la retromarcia La "bancassicurazione" non va più di moda Fra Usa e Cina il testimone non è ancora passato di mano Il presidente venezuelano Hugo Chávez ha colto l'occasione di un incontro con il suo omologo Hu Jintao per proclamare che il centro di gravità mondiale si è spostato a Pechino, e che l'impero americano è crollato. Una boutade. Chávez vorrebbe aiuto dalla Cina per non dover vendere metà del petrolio venezuelano - circa 1,2 milioni di barili al giorno - agli Stati Uniti. Ma nonostante la Cina sia assetata di oro nero, non è realistico pensare che la sua domanda possa sostituire quella americana. Le raffinerie cinesi sono ancora poco attrezzate per trattare il petrolio acido e pesante del Venezuela. Può darsi che l'attuale governo cinese condivida i dubbi di Chávez su alcune politiche americane - militare, politica ed economica - ma ha diverse buone ragioni per mitigare le critiche. Prima fra tutte, la Cina ha ancora bisogno di esportare nel più grande mercato del mondo. I consumi interni scioglieranno alla fine questo nodo, ma occorreranno diversi anni. In più, anche se una Cina più ricca finirà per vendere meno giocattoli e scarpe agli americani, gli Stati Uniti continueranno a rappresentare un mercato importante per i prodotti ad alta tecnologia, le automobili e persino gli articoli di lusso cinesi. La Cina ha sollevato dalla povertà milioni di persone - ma il commercio rimane tuttora la forza trainante, la strada verso l'agognata prosperità della classe media. La Cina non ha problemi con i regimi impopolari. Nella comunità internazionale, il Venezuela è un paese rispettabile a confronto con altri stati amici, come la Repubblica Democratica del Congo e l'Iran. Ma le motivazioni di Pechino sono di natura economica più che politica. Il Congo è ricco di rame e cobalto. L'Iran possiede una riserva ancora intonsa di gas naturale che rappresenta l'8% delle scorte mondiali - e la Cina ha stipulato un accordo per partecipare alla sua estrazione. Caso mai, la corsa della Cina ad accaparrarsi le risorse naturali mentre i prezzi sono bassi è indice di una visione orientata al pragmatismo e al profitto, molto diversa da quella del Venezuela. \ Il mondo finanziario sta riscoprendo le virtù della semplicità. Il gruppo bancassicurativo olandese Ing, ad esempio, sta radicalmente semplificando una struttura troppo complessa e poco trasparente raggruppandola in due linee principali - una bancaria e una assicurativa. Il piano prevede cessioni, una maggiore responsabilizzazione delle singole unità e un nuovo impulso alla redditività del capitale. Il sostegno statale, di cui Ing ha beneficiato a piene mani, potrebbe avere qualcosa a che fare con il nuovo corso, anche se il gruppo precisa di non agire sotto la spinta di pressioni esterne. Certo, lo spirito del tempo è cambiato. Ing era tra i più entusiastici sostenitori delle sinergie che derivano dal possesso di molteplici attività finanziarie in molti mercati. Ora sembra aver cambiato opinione. La struttura sarà molto meno complessa. Il ramo bancario e quello assicurativo faranno capo ognuno a una sola organizzazione, a un solo management e a un solo bilancio. Sarà inoltre ridotto il numero di divisioni, anche rispetto ai piani annunciati a gennaio. Le attività bancarie si concentreranno soprattutto sui mercati europei più forti, e un ruolo particolarmente importante verrà attribuito alle operazioni online di Ing Direct. Il ramo assicurativo, che incorporerà una nuova divisione globale di gestione dei fondi, si occuperà principalmente di polizze vita e pensioni. Le dismissioni permetteranno di tagliare i rami secchi che assorbono capitale e non soddisfano i criteri basilari di redditività. Le banche retail in Ucraina saranno abbandonate, così come gran parte delle banche commerciali in Europa occidentale. Altri candidati alla cessione sono le assicurazioni previdenziali e il ramo vita in Cina e Giappone. Il bilancio è stato snellito di metà dei 110 miliardi di euro indicati a gennaio. Ing ha annunciato la vendita di 15 consociate per circa 8 miliardi, che permetterà di liberare 4 miliardi di capitale. \

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Studente del professionale Lanino vince concorso dedicato all'Europa (sezione: Globalizzazione)

( da "Stampa, La" del 10-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

ALLIEVO DELLA IV A. VIAGGIO A FIRENZE Studente del professionale Lanino vince concorso dedicato all'Europa Andrea Greppi, studente del Professionale Lanino, è fra i vincitori di «Cara Europa, ti scrivo...Sogno, realtà, futuro», concorso scolastico europeo promosso dal Movimento per la vita-Forum delle associazioni familiari. Brillante allievo della IV A, ha vinto un viaggio a Firenze, che si terrà dal 26 al 28 settembre, e riceverà dal Parlamento di Strasburgo una certificazione utile come credito formativo. Andrea, che si definisce cittadino europeo del mondo, ha scritto all'Europa le sue riflessioni argute su integrazione, ecologia e globalizzazione. Dicono gli amici del Lanino: «Andrea è un ragazzo diversamente abile, diligente a scuola e profondamente sensibile». Frequenta l'indirizzo turistico. Andrea lancia un appello all'Europa, come scrivono i suoi amici, «affinchè le frontiere non siano barriere invalicabili, ma confini permeabili». Chiede, inoltre, di ascoltare di più i giovani, eredi di questo presente che fa tanto preoccupare. Un pensiero forte viene rivolto ai ragazzi diversamente abili che vogliono continuare a studiare e a laurearsi per trovare lavoro. Lo studente fa una richiesta all'Europa di fondi speciali e vorrebbe un aiuto per i disabili con tanti sogni nel cassetto e con la speranza che presto possano diventare realtà.

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Le soluzioni di 3Com sono utilizzate da istituzioni sanitarie di tutto il mondo (sezione: Globalizzazione)

( da "TopTrade" del 10-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

Le soluzioni di 3Com sono utilizzate da istituzioni sanitarie di tutto il mondo Oltre un milione di switch e router vengono impiegati nell’industria sanitaria per fornire alte prestazioni con minori costi, accrescere la produttività e proteggere i dati dei pazienti. 10 Aprile 2009 Un numero sempre maggiore di ospedali, medici e produttori di dispositivi sanitari di tutto il mondo (Italia, Germania, Spagna, Gran Bretagna, Israele, Usa, Messico, Cina, Malesia, Corea…) si sta rivolgendo alle soluzioni avanzate di networking e security di 3Com al fine di migliorare la comunicazione, proteggere i dati sensibili dei pazienti e conformarsi alle normative sulla privacy. Sono infatti più di un milione gli switch e i router 3Com utilizzati da diverse istituzioni sanitarie che necessitano di soluzioni affidabili e ad alte prestazioni per l’infrastruttura di rete con un basso Tco. «Un numero crescente di organizzazioni sanitarie sta comprendendo i benefici finanziari, di efficacia e sicurezza derivanti dall’impiego delle soluzioni 3Com di data-networking - ha dichiarato Edoardo Accenti, sales manager di 3Com Italia -. Come la maggior parte delle aziende, le istituzioni sanitarie non possono tollerare tempi morti all’interno dell’infrastruttura di rete, né violazioni della sicurezza. La nostra gamma di soluzioni (sviluppata negli ultimi quattro anni) è la più innovativa ed ecosostenibile sul mercato: per questo le aziende sanitarie, e non solo, scelgono i prodotti e le soluzioni ad alte prestazioni di 3Com». «L’ospedale è un’azienda particolare, che lavora davvero 24 ore su 24 per 365 giorni all’anno per garantire servizi di cura e assistenza di importanza vitale - ha spiegato Fabio Bonfanti, coordinatore Gestione Sistemi e Infrastruttura Sistemi Informativi Aziendali dell’Azienda Ospedaliera San Gerardo di Monza -. La tecnologia e i nuovi apparati 3Com ci hanno garantito quella continuità operativa che è parte integrante del nostro core business. Attraverso l’ottimizzazione delle infrastrutture abbiamo potenziato la gestione e velocizzato i processi, acquisendo una scalabilità che non pone alcun vincolo all’evoluzione dei nostri servizi».

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287 morti, 20 bambini. Oggi in lutto tutta l'Italia - Napolitano: 'Nessuno è senza colpa'- nucleare: L'Iran sfida Obama - Belgio, dirigenti Fiat in ostaggio per ore - Maroni: un al (sezione: Globalizzazione)

( da "Dagospia.com" del 10-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

HomePage | Segnala articolo --> 287 morti, 20 bambini. Oggi in lutto tutta l’Italia - Napolitano: ‘Nessuno è senza colpa’- nucleare: L’Iran sfida Obama - Belgio, dirigenti Fiat in ostaggio per ore - Maroni: un altro strappo e Berlusconi rischia di andare a casa... Da Il Velino.it CORRIERE DELLA SERA - Editoriale di Ferruccio de Bortoli: "Quell'Italia che ce la fa". "‘Esame di coscienza per tutti'" Napolitano in Abruzzo. Il governo vara il primo pacchetto di aiuti". In un riquadro: "Se tutte le case fossero assicurate contro le calamità". A centropagina: "‘Spiragli per le banche Usa'. E le Borse mondiali vanno su". In un riquadro: "‘Avanti con il nucleare ma pronti al dialogo'". Fotocolor: "Belgio, dirigenti Fiat in ostaggio per ore". In basso: "Dossier segreti, una foto rovina il super 007". In un riquadro: "Adriano: basta non torno più, ho perso la gioia di giocare a calcio". Terremoto Abruzzo LA REPUBBLICA - "Napolitano: ‘Nessuno è senza colpa'. ‘Responsabilità di molti per le norme antisismiche'. Il premier: non credo al dolo ma si indaghi". Fotocolor: "Palazzi costruiti con la sabbia del mare, ecco perché il terremoto li ha sbriciolati", A centropagina: "Via al sito nucleare. L'Iran sfida Obama". In un riquadro: "Referendum, Berlusconi ora apre sull'election day". "Un regista tra le macerie. L'uomo che salvò il suo violino". In basso: "A Stanca l'Expo di Milano, scontro su soldi e incarico". "Roma, il Prefetto dice no al concerto di Springsteen". IL GIORNALE - "La via Crucis". In un riquadro: "Mutui e bollette bloccati. Artigiani e senzatetto avranno uno stipendio". "Il premier tra le macerie e la vecchia politica che fa i giochetti a Roma". A centropagina: "‘Io non me ne vado'. L'ex fabbro Giovanni resiste chiuso in casa". In basso: "Di Pietro il duce: ‘Parlate se lo dico io'". In un riquadro: "E in Piemonte Tonino gioca a fare il leghista". bare d'abruzzo L'UNITA' "Atto d'accusa". In un riquadro: "Bruxelles, dirigenti Fiat sequestrati per cinque ore". A centropagina in un riquadro: "Cofferati in lista, proteste al Nord: ‘Io non ho chiesto nulla'". IL MESSAGGERO - Editoriale di Francesco Paolo Casavola: "La nuova macchina dello stato". "L'abbraccio dell'Italia. Napolitano all'Aquila: bene i soccorsi, esame di coscienza per tutti". Commento di Carlo Azeglio Ciampi: "Restituiamo a questa terra generosa qualcosa del tanto che ci ha dato". A centropagina: "Parte il piano di aiuti del governo. Berlusconi: trasparenza sui fondi". In un riquadro: "La Spoon River degli oggetti perduti: ‘Signor vigile mi aiuti, non ho più nulla'". In basso: "Garlasco, chiesti 30 anni per Stasi". "Iran, primo impianto nucleare". "Flaiano: i miei paparazzi". BERTOLASO E NAPOLETANO IN ABRUZZO AVVENIRE - Editoriale di Angelo Lucio Rossi: "In questo venerdì santo non servono i figuranti". "‘Esame di coscienza per tutti'. Il governo: ricostruzione trasparente. Nuova forte scossa". In un riquadro: "Belgio, sequestrati per qualche ora tre dirigenti della Fiat". Fotocolor: "287 morti, 20 bambini. Oggi in lutto tutta l'Italia". A centropagina: "Sicurezza, chiarimento Pdl-Lega. Il premier apre all'election day". In un riquadro: "Il Papa ai preti: siamo consacrati nella verità". In un riquadro: "Garlasco: ‘Uccise Chiara con crudeltà'. Il pm chiede 30 anni per Stasi". IL FOGLIO - "Berlusconi usa l'election day per spaventare Bossi e sogna di strafare da sé. "Mostri viventi". "Obama fa cancellare la condanna al senatore e i pm finiscono alla sbarra". "Perchè infuria la battaglia nella Popolare di Milano". A centropagina: "La scommessa siriana". Terremoto Abruzzo IL RIFORMISTA - Editoriale di Marco Ferrante: "La sinistra e le macerie liberiste". "Senza vergogna". Fotocolor: "‘Esame ci coscienza'". Di spalla: "Gli sciacalli. La pena c'è, gli arresti no". A centropagina: "La pax berlusconiana". In basso: "La Fiat vittima del bossnapping". In un riquadro: "Anche Noto nacque come new town". Il SOLE 24 ORE - Editoriale di martin Wolf: "Ripresa, se la Cina chiamasse Obama". "Bonus per il lavoro autonomo". In un riquadro: "Londra, via il capo degli 007 dopo la fuga di notizie su al Qaeda". A centropagina: "L'effetto banche traina l'Europa e Wall Street". "Maroni: un altro strappo e il governo Berlusconi rischia di andare a casa". In un riquadro: "BTp in asta: buona domanda con tassi in calo, spread stretto con il Bund". In basso: "Le dieci regole essenziali per difendersi dal cigno nero". [10-04-2009] finanza mercatoLa padana

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l'iran accelera il programma nucleare (sezione: Globalizzazione)

( da "Centro, Il" del 10-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

Pagina 57 - Attualità L'Iran accelera il programma nucleare Ma Teheran «accoglie favorevolmente» l'avvio di dialogo con gli Usa TEHERAN. Il presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad ha annunciato ieri un'accelerazione nel programma nucleare del Paese, pur assicurando che Teheran «accoglierà favorevolmente» un avvio di dialogo con gli Usa se esso avverrà «nel rispetto reciproco e nella giustizia». Ma Ahmadinejad ha anche espresso dubbi sulla reale intenzione di cambiamento da parte del presidente americano Barack Obama, avvertendo che se Washington cercherà «di continuare la politica dell'ex presidente Bush solo con un linguaggio diverso», dovrà «subirne la stessa sorte». Gli Stati Uniti hanno reagito cautamente alle parole di Ahmadinejad. Il portavoce del Dipartimento di Stato Robert Wood, che ha detto fra l'altro di accogliere con «scetticismo» l'annuncio dei progressi iraniani, ha sottolineato che Washington ha affermato «chiaramente e pubblicamente» di volere impegnare Teheran in un dialogo e quindi aspetta che «l'Iran contraccambi». Le affermazioni di Ahmadinejad, fatte in una cerimonia pubblica a Isfahan nella 'Giornata dell'energia atomica', fanno seguito all'apertura fatta mercoledì dall'amministrazione Usa, che ha deciso di partecipare direttamente a colloqui con Teheran sul suo programma nucleare in qualità di membro del gruppo 5+1, cioè i cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell'Onu (Usa, Russia, Cina, Francia e Gran Bretagna) più la Germania. Una svolta rispetto all'amministrazione del presidente George W. Bush, che poneva come pre-condizione la sospensione dell'arricchimento dell'uranio da parte dell'Iran. Ma Obama, come Bush, continua ad accusare Teheran di volere dotarsi di armi nucleari, mentre anche ieri Ahmadinejad ha ribadito che il programma atomico della Repubblica islamica ha scopi esclusivamente civili. Un importante consigliere di Ahmadinejad, Ali Akbar Javanfekr, ha detto tuttavia all'agenzia Afp che la proposta di trattative del 5+1, con la diretta partecipazione degli Stati Uniti, è «costruttiva», aggiungendo che «la Repubblica islamica la esaminerà e darà una risposta».

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PROTEZIONE CIVILE S.ANGELO LE FRATTE: SOSTEGNO PER ABRUZZO (sezione: Globalizzazione)

( da "Basilicanet.it" del 10-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

PROTEZIONE CIVILE S.ANGELO LE FRATTE: SOSTEGNO PER ABRUZZO 10/04/2009 11.46.53 [Basilicata] L’Associazione di protezione civile di Sant’Angelo le Fratte in collaborazione con i primi 50 volontari della colonna mobile “Basilicata 1†del Gruppo Lucano, giunti nella provincia dell’Aquila, ha stabilito il campo accoglienza all’Aquila Ovest in prossimità  dell’edificio ex Italtel. I volontari gestiranno il campo di raccolta per senzatetto di 600 persone per l’intera durata dell’emergenza. L’Associazione chiede “di sostenerla nelle spese di gestione del campo, spese relative alla gestione dei mezzi e le apparecchiature quali generatore di corrente (gasolio), modulo bagni (gas - energia elettrica), cucina da campo (gas – energia elettrica) affinché© la macchina dei soccorsi messa in piedi non venga intaccata nella sua funzione. Ciò² è¨ teso - riferisce la nota - ad evitare una raccolta spropositata di generi alimentari e quindi rischiare di disperdere forze e risorse. Pertanto si invita a destinare alle popolazione Abruzzesi, così¬ come da disposizioni del Dipartimento Nazionale di Protezione Civile, contribuzioni di tipo economico, quindi si invita la popolazione a sostenere nello sforzo organizzativo e gestionale codesto gruppo tramite uno dei seguenti numeri di conto corrente: a) Associazione di Protezione Civile Sant’Angelo le Fratte Gruppo Lucano Banca di Credito Cooperativo di Sassano, filiale di Sant’Angelo le Fratte Conto corrente 000000130007 IBAN: IT87J 08039 36560 000000130007 b) Associazione Protezione Civile Gruppo Lucano Banca popolare del Mezzogiorno Conto corrente 000009323011 IBAN: IT88U0539842080000009323011 c) Protezione Civile Gruppo Lucano Poste italiane. Conto Corrente: 00044313815 IBAN: IT77A0760104200000044313815 Sulla donazione si invita a specificare: donazione al Gruppo Lucano per operazione di soccorso in Abruzzo. bas 02

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Ahmadinejad: (sezione: Globalizzazione)

( da "Avvenire" del 10-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

MONDO 10-04-2009 BRACCIO DI FERRO Prudenza a Washington: attendiamo una risposta da Teheran. Il presidente della Repubblica islamica ha inaugurato l'impianto di Natanz dove sono state attivate 7mila centrifughe per arricchire l'uranio Ahmadinejad: «Sì al dialogo Ma il nucleare va avanti» DA TEHERAN FRANCESCA BERTOLDI L' Iran è pronto al dialogo con l'Occidente se sarà basato «sulla giustizia e sul rispetto ». Il presidente iraniano, Mahmoud Ahmadinejad, ha teso le mani ai sei Grandi (Usa, Russia, Cina, Francia, Gran Bretagna e Germania) che mercoledì lo avevano invitato ad «aprirsi» sul suo programma nucleare. Una tiepida apertura dietro la quale il presidente iraniano ha comunque ribadito la sua ferma decisione di avviare una nuova fase nucleare nel Paese. «La nazione iraniana ha fin dall'inizio seguito la logica e i negoziati, ma basati sulla giustizia e sul completo rispetto dei i diritti e le regole», ha affermato il presidente iraniano. «I negoziati di parte, negoziati condizionati e in un'atmosfera di minaccia non sono qualcosa che una persona libera può accettare», ha aggiunto Ahmadinejad sottolineando poi che «l'Iran è sempre stato pronto a negoziare». Il presidente iraniano ha poi specificato che la Repubblica islamica sta ancora aspettando un «vero cambiamento » da parte della nuova Amministrazione di Barack Obama. Washington ha reagito con molta prudenza all'apertura del leader iraniano. Un portavoce del Dipartimento di Stato ha affermato che gli Stati Uniti hanno detto pubblicamente e chiaramente che vogliono impegnarsi con l'Iran e stanno attendendo una risposta. La prudenza Usa è dovuta anche al fatto che la Repubblica islamica non intende né frenare né tantomeno ridimensionare il programma nucleare. Ne ha dato prova lo stesso Ahmadinejad ieri inaugurando il primo impianto nucleare del Paese. Un gesto che segna un nuovo punto di rottu- ra con la comunità internazionale. La Repubblica islamica ha installato circa 7mila centrifughe nell'impianto di arricchimento dell'uranio di Natanz, nella provincia di Isfahan. Si tratta, come ha spiegato lo stesso presidente, del completamento dell'ultima fase del ciclo di produzione di energia nucleare e ottenuto la tecnologia per produrre centrifughe più «accurate». Rispondendo all'invito dei «5+1», Ahmadinejad ha ribadito che il Paese si appresta ad avviare una nuova fase di lavoro per la produzione di energia atomica. Stati U- niti, Russia, Cina, Francia, Germania e Gran Bretagna mercoledì in una nota avevano fatto sapere di voler chiedere all'Alto rappresentante dell'Ue per la politica estera, Javier Solana, di invitare Teheran a un incontro. «Valuteremo e poi decideremo», ha replicato Ali Akbar Javanfekr, consigliere del presidente iraniano. Mohammad Marandi, docente all'università di Teheran ha sottolineato che l'Iran probabilmente accetterà l'invito al dialogo, ma solo «se non comprenderà alcune restrizioni ». Washington inoltre, secondo il docente, deve impegnarsi a riconoscere l'uso pacifico del nucleare iraniano. Il leader iraniano accetta la proposta dei «5+1» ma precisa: i colloqui siano basati sul rispetto Il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad con il camice visita l'impianto per l'arricchimento dell'uranio vicino alla città di Isfahan (Epa)

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Ocse: scenario di forte rallentamento dell'economia (sezione: Globalizzazione)

( da "Trend-online" del 10-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

Ocse: scenario di forte rallentamento dell'economia ANSA NEWS, clicca qui per leggere la rassegna di Ansa , 10.04.2009 12:44 Scopri le migliori azioni per fare trading questa settimana!! (ANSA) - ROMA, 10 APR - Peggiorano le prospettive di crescita nell'area Ocse, con un ''forte rallentamento'' che continua ad interessare tutti i grandi del G7. Il super-indice mensile che segnala l'evoluzione dei cicli economici, e' risultato, per l'intera area, in calo a febbraio di 0,6 a 92 punti rispetto al mese precedente, e di 9,7 punti rispetto a febbraio 2008. Ma,per l'Italia, cosi' come per la Francia e altri piu' piccoli Paesi Ocse, si notano tentativi di ripresa, anche se non vanno ''sopravvalutati''. Il quadro per tutti i Paesi resta ''debole''.Per il nostro Paese, l'indice e' salito di 0,4 punti su base mensile, ma e' piu' basso di 4,1 punti rispetto ad un anno prima. Negli Usa, l'indice ha perso 1,1 punti a febbraio rispetto al mese precedente, e 11,8 punti rispetto a un anno prima. Nell'area euro e' diminuito rispettivamente di 0,2 e 8,2 punti. In Giappone, il calo e' stato di 1,5 e 11,2 punti.L'indice per il Regno Unito ha segnato un calo di 0,2 punti rispetto al mese precedente e di 6,6 punti rispetto a un anno prima. Stesso andamento per le altre grandi economie che non fanno parte dell'organizzazione. La Cina ha segnato un calo di 0,7 punti su mese e 12,5 punti su anno. L'indice per l'India e' arretrato rispettivamente di 0,8 e 10,1 punti, mentre per il Brasile il calo e' stato di 2,4 punti rispetto al mese precedente e 12,1 rispetto ad un anno prima. (ANSA).

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Rivoluzione in Georgia? (sezione: Globalizzazione)

( da "Blogosfere" del 10-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

Apr 0910 Rivoluzione in Georgia? Pubblicato da Paolo di Lautrèamont alle 11:18 in Esteri La mia analisi geopolitica sulla Georgia, dove può scoppiare una nuova Rivoluzione delle Rose. Ieri 100.000 manifestanti a Tiblisi contro Saakashvili. Tre focus: 1- La guerra di Cecenia è finita; 2- La UE realizza una superstrada commerciale verso la Cina; 3- La UE vuole riproporre la Repubblica federale democratica Transcaucasica (vedi cartina). Normal 0 14 false false false MicrosoftInternetExplorer4 Seri problemi per il presidente georgiano Mikhail Saakashvili. Ieri l'opposizione è riuscita a portare in piazza 100.000 manifestanti. Ciò può segnare la fine dell'autocrate filo-occidentale uscito vincente dalla rivoluzione delle Rose del 2003. Finora in questo strategico stato del Caucaso i partiti antigovernativi erano frazionati, e i loro siti web avevano la desinenza governativa gov.ge, tanto per far capire qual era il loro vero leader. Adesso le cose sono cambiate, ma si deve capire chi uscirà vincitore da questo lungo braccio di ferro. Forse vinceranno i filorussi (la Russia mette in atto il vecchio principio del "divide et impera"), forse vinceranno i liberaldemocratici, e allora la Georgia rimarrà nell'orbita occidentale, com'è stato finora, con le bandiere della UE che sventolano da tutte le finestre di Tiblisi, e con la realizzazione della pipeline Baku-Tiblisi-Ceyhan (BTC), dalla quale transita il 10% di tutto il petrolio mondiale, un vero pugno nel fegato di Mosca. Senza dimenticare che la UE (inclusa l'Italia: lo scorso mese il sottosegretario agli Esteri Mantica si è recato nelle repubbliche "occidentali" del Caucaso) è impegnata nella costruzione di un costosissimo tratto di strada, che dovrebbe permettere il transito di TIR da Istanbul a Baku, e da lì verso la Cina, via nave sul Caspio e attraverso l'Uzbekistan, dove gli USA hanno finalmente ottenuto libero transito ai rifornimenti militari diretti a Kabul. Nel frattempo i russi hanno portato a termine la seconda guerra di Cecenia, iniziata nel '99. Ormai il sanguinoso regime di Kadyrov può essere sostituito da una rappresentanza semidemocratica, visto che in tutta la Cecenia vi sono rimasti soltanto tra i 70 e i 500 militanti jihadisti. Il conflitto potrebbe però spostarsi in Georgia, proprio allo scadere del ventesimo anno dalla secessione dall'Unione Sovietica, quando a Tiblisi caddero decine di militanti. Ricordiamo che il dittatore Stalin -georgiano- aveva concesso diversi privilegi al suo stato di origine. Anche dopo la fine del colonialismo sovietico un fiume di aiuti ha continuato a scorrere, dagli USA e dall'Europa, Germania in testa (i tedeschi avevano da pagare un debito nei confronti di Shevarnadze, ultimo ministro degli Esteri sovietico, che "concesse" la riunificazione della Germania, prima di diventare il premier della Georgia indipendente). Questo fiume di aiuti a fondo perso ha creato la corruzione, il contrabbando, l'inefficienza. Ciò fino a ieri, quando ben 17 partiti di opposizione hanno sfilato compatti, a grido di "Saakashvili dimettiti". Lo accusano di aver contribuito alla perdita del 20% del territorio georgiano, con la guerra contro i russi della scorsa estate. Lo accusano di aver chiuso la bocca a chi si opponeva, e hanno ragione. Lo accusano di permettere che alle porte di Tiblisi (lo ricorda l'analista Parag Khanna) ci sia un sito dove vengono smaltiti i vecchi missili nucleari sovietici inesplosi, alla faccia del Muro Tecnologico finanziato dagli USA che controlla la frontiera con l'Azerbaigian, una megabarriera contro il contrabbando nucleare. "L'opposizione Unita" promette guerra a Saakashvili, e l'ex candidato premier Levan Gachechiladze dichiara che, se Saakashvili scapperà dalla Georgia, "verrà inseguito ovunque, lui e la sua cricca criminale". Con lui anche l'ex portavoce del parlamento Nino Burjanadze e l'ex ambasciatore all'Onu Alasania. Ieri si sono rincorse voci sull'arresto di 60 militanti dell'opposizione, diffuse soprattutto dall'agenzia russa Ria Novosti. Altre proteste arrivano dalla regione di Adjara, che chiedeva la secessione, ma poi fu bloccata dalla rivoluzione delle Rose. Adjara è importante perché è la zona del porto di Batumi, dove transita il commercio verso la Turchia e l'Europa. Altri problemi in Samtskhe-Javakheti. Tutte zone dove la Russia cerca di recuperare spazi politici: nel 2004 fuggì a Mosca anche il capo della rivolta nel porto di Adjara, Aslan Abashidze, che intascava tutti i fondi della dogana. E adesso? La Georgia ha diverse opzioni. Potrà trovare pace da un'alleanza strategica tra Occidente e Russia in funzione anticinese; potrà trovare pace grazie a un'alleanza tattica con la Turchia con la quale condivide la pipeline BTC; potrà trovare pace grazie a un piano dell'Unione Europea, che prevede la ricostituzione della Repubblica Federale Democratica Transcaucasica, nata all'indomani della Rivoluzione di febbraio a Mosca. Comprendeva Georgia e Armenia, con l'Azerbaigian, che poi si staccò per affiancarsi alla Turchia islamica. Ebbe una vita molto breve. L'Opinione del 10 aprile 2009, di Paolo Della Sala.

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X FACTOR PER L'ABRUZZO: stasera concerto dei ragazzi semifinalisti a sostegno della campagna di solidarietà promossa dalla Protezione civile. Con loro sul palco anche Morgan, Facch (sezione: Globalizzazione)

( da "Blogosfere" del 10-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

Apr 0910 X FACTOR PER L'ABRUZZO: stasera concerto dei ragazzi semifinalisti a sostegno della campagna di solidarietà promossa dalla Protezione civile. Con loro sul palco anche Morgan, Facchinetti e i tre vocal coach. Presenti anche Mara Maionchi e Simona Ventur Pubblicato da Alessandra Carnevali alle 12:04 in Dal Vivo: concerti e tournèe, Protagonisti, X FACTOR 10 APRILE: X FACTOR PER L’ABRUZZO CONCERTO STRAORDINARIO ALL’ALCATRAZ DI MILANO A SOSTEGNO DELLA CAMPAGNA DI SOLIDARIETA’ PROMOSSA DALLA PROTEZIONE CIVILE Stasera, Venerdì 10 aprile alle ore 21, all’Alcatraz di Via Valtellina 25 – Milano, i 4 semifinalisti di X Factor, Jury, Daniele, Matteo e i The Bastard Sons of Dioniso, si esibiranno in un concerto benefico a favore della popolazione abruzzese. La serata ha lo scopo di sostenere la campagna di solidarietà promossa dalla protezione civile, al fine di raccogliere quanti più fondi possibili da destinare all'emergenza terremoto in Abruzzo. I ragazzi si esibiranno dal vivo su alcuni dei brani che hanno presentato durante le puntate del talent show e si alterneranno ai vari strumenti sia con i loro vocal coach, Andrea Rodini, Stefano Magnanensi e Gaudi, che con Morgan. Alla serata parteciperanno anche gli altri giudici di X Factor, Simona Ventura e Mara Maionchi oltre al conduttore Francesco Facchinetti. COME SI PUO' AIUTARE: E’ possibile donare 1 euro tramite sms o 2 euro da telefono fisso tramite il numero telefonico 48580. Per le donazioni che non vengono effettuate telefonicamente, la Protezione Civile ha attivato inoltre i seguenti Conti Correnti: CONTO CORRENTE IBAN IT72U0300205207000401124180 Swift code BROMITR1708 INTESTATO A: Protezione Civile Nazionale - Emergenza Terremoto L'aquila UNICREDIT BANCA DI ROMA Agenzia Roma Cavour B CONTO CORRENTE IBAN IT23X0306905039100000000140 Swift code BCITITMM INTESTATO A: Protezione Civile Nazionale - Emergenza Terremoto L'aquila INTESA SAN PAOLO Filiale di Roma 06787 CONTO CORRENTE POSTALE NUMERO 95863023 (IBAN IT-63-X-07601-03200-000095863023) INTESTATO A: Protezione Civile Nazionale - Emergenza Terremoto L'aquila

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OCSE: SCENARIO DI FORTE RALLENTAMENTO DELL'ECONOMIA (sezione: Globalizzazione)

( da "Wall Street Italia" del 10-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

Ocse: scenario di forte rallentamento dell'economia di ANSA Indice febbraio -0,6 punti mensili, -9,7 in un anno -->(ANSA) - ROMA, 10 APR - Peggiorano le prospettive di crescita nell'area Ocse, con un ''forte rallentamento'' che continua ad interessare tutti i grandi del G7. Il super-indice mensile che segnala l'evoluzione dei cicli economici, e' risultato, per l'intera area, in calo a febbraio di 0,6 a 92 punti rispetto al mese precedente, e di 9,7 punti rispetto a febbraio 2008. Ma,per l'Italia, cosi' come per la Francia e altri piu' piccoli Paesi Ocse, si notano tentativi di ripresa, anche se non vanno ''sopravvalutati''. Il quadro per tutti i Paesi resta ''debole''.Per il nostro Paese, l'indice e' salito di 0,4 punti su base mensile, ma e' piu' basso di 4,1 punti rispetto ad un anno prima. Negli Usa, l'indice ha perso 1,1 punti a febbraio rispetto al mese precedente, e 11,8 punti rispetto a un anno prima. Nell'area euro e' diminuito rispettivamente di 0,2 e 8,2 punti. In Giappone, il calo e' stato di 1,5 e 11,2 punti.L'indice per il Regno Unito ha segnato un calo di 0,2 punti rispetto al mese precedente e di 6,6 punti rispetto a un anno prima. Stesso andamento per le altre grandi economie che non fanno parte dell'organizzazione. La Cina ha segnato un calo di 0,7 punti su mese e 12,5 punti su anno. L'indice per l'India e' arretrato rispettivamente di 0,8 e 10,1 punti, mentre per il Brasile il calo e' stato di 2,4 punti rispetto al mese precedente e 12,1 rispetto ad un anno prima. (ANSA).

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CINA-VENEZUELA/PAROLE CHAVEZ, PECHINO CAUTA PER NON IRRITARE USA (sezione: Globalizzazione)

( da "Wall Street Italia" del 10-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

Cina-Venezuela/Parole Chavez, Pechino cauta per non irritare Usa di Apcom Analisti: "Aspettative venezuelane superiori a quelle cinesi" -->Pechino, 10 apr. (Apcom) - Dopo le parole di apprezzamento di Hugo Chavez, che non ha esitato a definire Pechino il nuovo centro del mondo, secondo alcuni analisti la Cina starebbe provando a mascherare la propria soddisfazione per non suscitare irritazione a Washington e non creare tensioni nelle sue relazioni con gli Stati Uniti. Giovedì sera, al termine di una visita di 48 ore nella capitale cinese, il presidente venezuelano aveva evocato un rafforzamento dei legami tra il suo paese, primo produttore di petrolio in Sudamerica, e la terza economia mondiale. "Le relazioni tra la Cina e il Venezuela sono consolidate. Abbiamo creato commissioni per proseguire il lavoro, aumentare gli investimenti in Venezuela e stiamo discutendo su un accordo ancora più ambizioso per un fondo strategico Venezuela-Cina" da 12 miliardi di dollari, aveva dichiarato Chavez. "Come potenza emergente, la Cina gioca su due tavoli. Simpatizza con Obama, ma anche con il Sud", ha detto Riordan Roett, specialista di America latina all'Università Johns Hopkins, negli Stati Uniti. E per Roett, il cambiamento avvenuto negli Stati Uniti con l'arrivo di Barack Obama alla Casa Bianca può spiegare la riservatezza cinese. "Dopo l'elezione di Obama, Pechino ha realizzato che un nuovo capitolo si sta probabilmente aprendo nelle relazioni tra la Cina e gli Stati Uniti. Perché metterli in pericolo avendo legami ancora più forti con Hugo Chavez?", ha affermato. "Il presidente Chavez gradirebbe un sostegno più strategico. Ma le aspettative dei venezuelani saranno sempre superiori a quelle della Cina", ha osservato da parte sua Gonzalo S. Paz, professore all'Università George Washington. (fonte afp)

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L'Iran annuncia progressi nel nucleare (sezione: Globalizzazione)

( da "Gazzettino, Il" del 10-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

L'Iran annuncia progressi nel nucleare Venerdì 10 Aprile 2009, Teheran Il presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad ha annunciato ieri un'accelerazione nel programma nucleare pur assicurando che Teheran «accoglierà favorevolmente» un avvio di dialogo con gli Usa se avverrà «nel rispetto reciproco e nella giustizia». Ha però espresso dubbi sulla reale intenzione di cambiamento del presidente americano Obama, avvertendo che se Washington cercherà «di continuare la politica dell'ex presidente Bush con un linguaggio diverso», dovrà «subirne la stessa sorte». Cauta la reazione americana: il portavoce del Dipartimento di Stato Robert Wood, accogliendo con «scetticismo» l'annuncio dei progressi nucleari iraniani, ha poi sottolineato che Washington ha detto «chiaramente e pubblicamente» di voler impegnare Teheran in un dialogo e che aspetta che «l'Iran contraccambi». Le affermazioni di Ahmadinejad, in una cerimonia pubblica a Isfahan nella "Giornata dell'energia atomica", fanno seguito all'apertura fatta dall'amministrazione Usa che ha annunciato la sua partecipazione diretta ai colloqui con Teheran sul suo programma nucleare quale membro del gruppo 5+1, i cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell'Onu (Usa, Russia, Cina, Francia e Gran Bretagna) più la Germania. L'amministrazione Bush aveva invece sempre posto come pre-condizione la sospensione dell'arricchimento dell'uranio dell'Iran. Ma Obama, come Bush, continua ad accusare Teheran di volersi dotare di armi nucleari, mentre anche ieri Ahmadinejad ha ribadito che il programma atomico ha scopi solo civili. Un importante consigliere di Ahmadinejad, Ali Akbar Javanfekr, ha definito «costruttiva» la proposta di trattative del 5+1 con la diretta partecipazione degli Stati Uniti, e che «la Repubblica islamica la esaminerà e darà una risposta». Russia e Cina, che si sono sempre opposte a sanzioni dure contro l'Iran, hanno commentato positivamente l'apertura di Washington, e hanno fatto appello a Teheran perché colga questa opportunità, I due principali sviluppi nucleari annunciati dal presidente iraniano riguardano il punto più controverso: l'arricchimento dell'uranio che il Consiglio di Sicurezza dell'Onu ha più volte e invano chiesto a Teheran di sospendere. Si tratta dell'apertura di un impianto per produrre combustibile per far funzionare i reattori, a partire dall'arricchimento dell'uranio e la sperimentazione di centrifughe supersoniche di nuova generazione, capaci di ottenere uranio arricchito in misura superiore a quanto fatto finora con le vecchie centrifughe. Ahmadinejad ha aggiunto che sono attive 7.000 centrifughe di vecchia generazione (fino a febbraio si era parlato di 6.000) e che l'obiettivo è di arrivare a 50mila entro pochi anni.

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Venezuela, Chávez lascia la Cina e fa scalo da Fidel e Raúl (sezione: Globalizzazione)

( da "Velino.it, Il" del 10-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

Il Velino presenta, in esclusiva per gli abbonati, le notizie via via che vengono inserite. EST - Venezuela, ChÁvez lascia la Cina e fa scalo da Fidel e RaÚl Roma, 10 apr (Velino/Velino Latam) - Prima di rimettere piede in patria, al termine di un lungo viaggio in Asia, il presidente venezuelano Hugo ChÁvez farà oggi scalo a Cuba. Il leader bolivariano incontrerà il presidente cubano RaÚl Castro e il fratello Fidel. La visita ai fratelli Castro si farà dunque poco prima dell’apertura del vertice delle Americhe, in programma dal 17 a 19 aprile a Trinidad e Tobago e a due giorni dalla riunione dei paesi dell’Alba (Alternativa bolivariana para las Americas) che si terrà a Caracas. ChÁvez, che ha sempre definito Fidel il suo “padre politico”, “fratello” e “maestro”, coglierà l’occasione per riaffermare la solidarietà del Venezuela a Cuba rilanciando la richiesta della rimozione dell’embargo degli Usa nei confronti dell’isola. Al vertice dell’Alba - che riunisce Venezuela, Bolivia, Cuba, Nicaragua, Honduras e Dominica - ChÁvez conta di registrare una posizione comune da portare a Trinidad, oltre a rilanciare alcuni progetti dell’organismo per la verità ancora molto embrionali, come il Sucre, la moneta unica che dovrebbe subentrare alle divise nazionali. ChÁvez rientrerà a Caracas dopo essere stato, nell’ordine, al vertice dei paesi arabi e latinoamericani di Doha (in Qatar), a Teheran, ospite del presidente iraniano Mahmmoud Ajmadineijad nei giorni in cui si riuniva a Londra il vertice del G20, in Giappone e in Cina. Una missione nel corso della quale il leader bolivariano ha cercato di attivare il maggior numero possibile di strumenti finanziari per sostenere l’industria petrolifera, principale risorsa economica del paese, colpita dal calo dei prezzi del greggio. (red/fae) 10 apr 2009 13:21

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IN 5MILA PER I FUNERALI (MESSAGGIO DELL'IMAM PER LE VITTIME MUSULMANE) LE LACRIME DI BERLUSCONI SANTORO FA INCAZZARE MASI: "LA PROTEZIONE CIVILE FA UN LAVORO STRAORDINARIO" L (sezione: Globalizzazione)

( da "Dagospia.com" del 10-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

HomePage | Segnala articolo --> IN 5MILA PER I FUNERALI (MESSAGGIO DELL’IMAM PER LE VITTIME MUSULMANE) – LE LACRIME DI BERLUSCONI – SANTORO FA INCAZZARE MASI: “LA PROTEZIONE CIVILE FA UN LAVORO STRAORDINARIO” – LA GERMANIA RICOSTRUIRà LA CHIESA DI ONNA – X FACTOR PER LE VITTIME… 1 - ABRUZZO, IL GIORNO DEI FUNERALI... (Agi) - Cinquemila persone hanno partecipato ai funerali solenni delle vittime del terremoto che ha colpito l'Abruzzo, nel cortile antistante la caserma della Guardia di finanza di Coppito, a un passo dall'Aquila. Duecentocinque le bare allineate, 1600 i posti in prima fila per i parenti delle vittime. Moltissime le autorita' istituzionali che hanno vluto essere presenti. Tra loro il presidente Napolitano, il premier Berlusconi, i presidenti di Camera e Senato, Fini e Schifani, il ministro dell'Interno Maroni e il sottosegretario Letta. Per l'opposizione, il segretario del Pd Dario Franceschini, l'ex segretario Ds Piero Fassino, l'ex ministro della sanita' Rosy Bindi e l'ex presidente del Senato Franco Marini. Un funerale dalle dimensioni imponenti celebrato dal cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato Vaticano, insieme all'arcivescovo dell'Aquila, Giuseppe Molinari. E preceduto dalla lettura di un messaggio del Papa. bare d'abruzzo 2 - BERLUSCONI SI COMMUOVE E PIANGE A FUNERALI... (ASCA) - Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, si e' commosso ai funerali delle vittime del sisma in Abruzzo. Con un fazzoletto il premier si e' poi asciugato le lacrime. 3 - AI FUNERALI MESSAGGIO IMAM PER VITTIME MUSULMANE... (ITALPRESS) - Al termine dei funerali solenni nella caserma Gdf di Coppito, l'imam Mohammad Nur Dachan, presidente dell'Unione delle Comunita' islamiche italiane, ha letto un messaggio di benedizione "nel nome dell'unico Dio". L'iniziativa e' stata presa in omaggio alle vittime del terremoto di religione musulmana. 4 - DOPO FUNERALI BERLUSCONI VISITA SALA OPERATIVA PROTEZIONE CIVILE... (Adnkronos) - Terminati i funerali solenni per le vittime del terremoto abruzzese, Silvio Berlusconi ha voluto visitare la sala operativa della Protezione civile allestita proprio alle spalle del palco dove si e' tenuta la cerimonia funebre. Il premier ha prima pero' salutato il Capo dello Stato Giorgio Napolitano e il segretario di Stato vaticano Tarcisio Bertone alla presenza del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta. Poi ha incrociato il leader del Partito democratico Dario Franceschini e si sono scambiati una stretta di mano. Terremoto Abruzzo 5 - VOLPI (LEGA): SANTORO IGNOBILE, ORA SI DICA BASTA.... (DIRE) - "Sono schifato, basito anzi incazzato per come con squallore indicibile Santoro ha impostato la trasmissione 'Annozero' per parlare del drammatico terremoto abruzzese". Il leghista Raffaele Volpi spara alzo zero contro il conduttore di Raidue per la puntata di ieri sera: "Ha montato una trasmissione di stampo chiaramente politico". Secondo Volpi, "la cosa piu' ignobile e' l'attacco frontale alla protezione civile, ai suoi dirigenti e ai suoi volontari. Santoro ha raggiunto un livello indegno che la televisione pubblica non puo' piu' sopportare". Volpi incalza con tono perentorio: "Credo sia ora di dire basta e sia un basta bipartisan perche' non si puo' permettere che le farneticazioni autoreferianziali di Santoro insozzino il lavoro di donne e uomini che mettono le loro vita e il loro impegno al servizio degli altri. Questo non puo' avvenire nelle reti Rai". Mauro Masi 6 - MASI, PROTEZIONE CIVILE STA FACENDO LAVORO STRAORDINARIO - 'BERTOLASO HA SEMPRE AGITO CON COMPETENZA E PROFESSIONALITA'... (Adnkronos) - "La Protezione civile ha svolto e sta svolgendo in Abruzzo un lavoro straordinario encomiabile". A sottolinearlo e' il direttore generale della Rai Mauro Masi che oggi partecipera' ai funerali solenni per le vittime del terremoto a L'Aquila, presso la sede della Scuola della Guardia di finanza di Coppito. "Da segretario generale della presidenza del Consiglio -dice Masi- ho lavorato a lungo al fianco di Guido Bertolaso e so bene quanto l'opera sua e dei suoi uomini sia sempre stata svolta con efficacia, competenza e professionalita' riconosciute e invidiate nel mondo". 7 - GERMANIA RICOSTRUIRA' CHIESA DI ONNA... (AGI) - La Germania contribuira' alla ricostruzione di Onna, rasa al suolo dal terremoto e dove l'1 giugno del 1944 diciassette civili furono uccisi dalla furia nazista. Il ministro degli Esteri tedesco, Frank-Walter Steinmeier, ha assicurato al collega italiano Franco Frattini il sostegno della Germania per la ricostruzione della chiesa del paesino alle porte dell'Aquila. La chiesa risale al 18esimo secolo ed e' stata distrutta dal terremoto. Allo stesso tempo, il ministro ha rinnovato l'offerta di aiuto per l'emergenza e per la ricostruzione nella regione colpita. Terremoto in Abruzzo 8 - A FUNERALI 4 STUDENTESSE USA, "QUI PER SOLIDARIETA'"... (AGI) - Hanno letto della tragedia in Abruzzo sui giornali americani, e hanno scelto di venire dalla California a L'Aquila per partecipare ai funerali solenni. Sono quattro studentesse americane che, riferiscono, si sono sentite "in dovere di essere qui, questo terremoto ci ha ricordato la tragedia di New Orleans, e avendo gia' in programma un viaggio in Italia abbiamo deciso insieme di cominciarlo da qui". 9 - CONCERTO BENEFICENZA FINALISTI X FACTOR... (ANSA) - Un concerto straordinario all'Alcatraz di Milano a sostegno della campagna di solidarieta' promossa dalla Protezione Civile: stasera alle 21 i quattro finalisti di X Factor - Jury, Daniele, Matteo e i The Bastard Sons of Dioniso - si esibiranno in un concerto benefico a favore della popolazione abruzzese. La serata ha lo scopo di raccogliere quanti piu' fondi possibili da destinare all'emergenza terremoto in Abruzzo. I ragazzi si esibiranno dal vivo su alcuni dei brani che hanno presentato durante le puntate del talent show di Raidue e si alterneranno ai vari strumenti sia con i loro vocal coach, Andrea Rodini, Stefano Magnanensi e Gaudi, che con Morgan. Alla serata parteciperanno anche gli altri giudici di X Factor, Simona Ventura e Mara Maionchi oltre al conduttore Francesco Facchinetti. [10-04-2009] Terremoto in AbruzzoTerremoto in AbruzzoTerremoto in Abruzzoabruzzo terremotoabruzzo terremotoabruzzo terremotoabruzzo terremotoabruzzo terremotoabruzzo terremotoabruzzo terremotoTerremoto AbruzzoTerremoto Abruzzoabruzzo terremotoabruzzo terremotoabruzzo terremoto Il terremoto visto dall'alto (foto Adnkronos) Il terremoto visto dall'alto (foto Adnkronos) Il terremoto visto dall'alto (foto Adnkronos) Il terremoto visto dall'alto (foto Adnkronos) Il terremoto visto dall'alto (foto Adnkronos) Il terremoto visto dall'alto (foto Adnkronos) Il terremoto visto dall'alto (foto Adnkronos) Il terremoto visto dall'alto (foto Adnkronos) Il terremoto visto dall'alto (foto Adnkronos) Il terremoto visto dall'alto (foto Adnkronos) Il terremoto visto dall'alto (foto Adnkronos) Il terremoto visto dall'alto (foto Adnkronos) Il terremoto visto dall'alto (foto Adnkronos) Il terremoto visto dall'alto (foto Adnkronos) Il terremoto visto dall'alto (foto Adnkronos) Il terremoto visto dall'alto (foto Adnkronos)TERREMOTO D'ABRUZZOTERREMOTO D'ABRUZZOTERREMOTO D'ABRUZZOTERREMOTO D'ABRUZZOMichele Santoro

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Sempre più elettriche. (sezione: Globalizzazione)

( da "Blogosfere" del 10-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

Apr 0910 Sempre più elettriche. Pubblicato da Debora Billi alle 15:15 in In Italia non se ne parla proprio, e forse anche nel resto del continente. Ma altrove, l'auto elettrica rappresenta un'opzione sempre più corteggiata. La Cina, ad esempio, ha appena firmato un inusuale accordo con la giapponese Nissan per sviluppare un sistema integrato di auto elettriche nella città di Wuhan. La Nissan fornirà auto elettriche e aiuterà a implementare un network di stazioni di ricarica. Negli Stati Uniti una delle principali compagnie elettriche del New England ha chiesto una sovvenzione governativa per costruire ben 575 stazioni di ricarica nel Connecticut ed in Massachusetts entro i prossimi due anni. Si sta insomma avviando una sotterranea (e positiva) guerra tra gli Stati Uniti e la Cina per stimolare il mercato verso la nuova mobilità elettrica, con entrambi i governi che offrono incentivi: gli USA con 2,4 miliardi di dollari per la costruzione di batterie più efficienti (oltre ai 25 miliardi per i veicoli "verdi", che vabbè, lo sappiamo...); la Cina che incentiva direttamente i consumatori offrendo ben 9000 dollari a chi acquista un veicolo ibrido, battendo gli statunitensi che incentivano con 7500 dollari. Inoltre, i cinesi sembrano aver voglia di dominare il mercato low-cost sfornando continui nuovi modelli di piccole elettriche ed ibride, oltre a scooter e autobus. Tanto entusiasmo, qualcuno sospetta, è ispirato dal nuovo ministro cinese per la Scienza e la Tecnologia... che è un ex ingegnere dell'Audi!

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SISMA ABRUZZO/ 3.200 SFOLLATI CURATI DA PROTEZIONE CIVILE UMBRIA (sezione: Globalizzazione)

( da "Wall Street Italia" del 10-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

Sisma Abruzzo/ 3.200 sfollati curati da Protezione civile Umbria di Apcom All'interno e all'esterno del campo di Paganica -->Milano, 10 apr. (Apcom) - Sono saliti a circa 3.200 gli sfollati abruzzesi assistiti dalla Protezione civile della Regione Umbria, all'interno e all'esterno del campo di Paganica dove sono stati allestiti anche un posto medico avanzato, l'ambulatorio medico, i servizi igienici, un telefono pubblico, la ludoteca per le attività ricreative e la Chiesa per le funzioni religiose. Il dirigente della Protezione civile della Regione Umbria, Sandro Costantini, rientrato dall'Aquila, ha indetto un "briefing" per la giornata di oggi con il personale regionale addetto, i rappresentanti della Consulta regionale del volontariato e delle altre istituzioni del sistema regionale di Protezione civile che concorrono alla gestione dell'emergenza. La Sala operativa regionale, che segnala le donazioni di alcuni Comuni dell'Umbria effettuate nel conto corrente appositamente istituito dalla Regione Umbria, ricorda che informazioni, estremi per le donazioni e numeri utili dell'emergenza in Abruzzo sono pubblicati "on-line" nel portale della Regione, all'indirizzo: www.protezionecivile.regione.umbria.it.

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Iran Usa. Teheran pronta al dialogo. Messaggio del presidente Ahamadinejand (sezione: Globalizzazione)

( da "AmericaOggi Online" del 10-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

Iran Usa. Teheran pronta al dialogo. Messaggio del presidente Ahamadinejand 10-04-2009 TEHERAN. Il presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad ha annunciato ieri un'accelerazione nel programma nucleare del Paese, pur assicurando che Teheran "accoglierà favorevolmente" un avvio di dialogo con gli Usa se esso avverrà "nel rispetto reciproco e nella giustizia". Ma Ahmadinejad ha anche espresso dubbi sulla reale intenzione di cambiamento da parte del presidente americano Barack Obama, avvertendo che se Washington cercherà "di continuare la politica dell'ex presidente Bush solo con un linguaggio diverso", dovrà "subirne la stessa sorte". Gli Stati Uniti hanno reagito cautamente alle parole di Ahmadinejad. Il portavoce del Dipartimento di Stato Robert Wood, che ha detto fra l'altro di accogliere con "scetticismo" l'annuncio dei progressi iraniani, ha sottolineato che Washington ha affermato "chiaramente e pubblicamente" di volere impegnare Teheran in un dialogo e quindi aspetta che "l'Iran contraccambi". Le affermazioni di Ahmadinejad, fatte in una cerimonia pubblica a Isfahan nella 'Giornata dell'energia atomicà, fanno seguito all'apertura fatta dall'amministrazione Usa, che ha deciso di partecipare direttamente a colloqui con Teheran sul suo programma nucleare in qualità di membro del gruppo 5+1, cioé i cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell'Onu (Usa, Russia, Cina, Francia e Gran Bretagna) più la Germania. Una svolta rispetto all'amministrazione del presidente George W. Bush, che poneva come pre-condizione la sospensione dell'arricchimento dell'uranio da parte dell'Iran. Ma Obama, come Bush, continua ad accusare Teheran di volere dotarsi di armi nucleari, mentre anche ieri Ahmadinejad ha ribadito che il programma atomico della Repubblica islamica ha scopi esclusivamente civili. Un importante consigliere di Ahmadinejad, Ali Akbar Javanfekr, ha detto tuttavia all'agenzia Afp che la proposta di trattative del 5+1, con la diretta partecipazione degli Stati Uniti, è "costruttiva", aggiungendo che "la Repubblica islamica la esaminerà e darà una risposta". Da parte loro, la Russia e la Cina, che si sono sempre opposte all'adozione di sanzioni dure contro l'Iran, hanno commentato positivamente l'apertura di Washington, facendo appello a Teheran perché colga le opportunità che essa offre. I due principali sviluppi annunciati dal presidente iraniano nel settore della tecnologia nucleare riguardano proprio il punto più controverso: l'arricchimento dell'uranio, che il Consiglio di Sicurezza dell'Onu ha chiesto invano a Teheran di sospendere, con più risoluzioni. Si tratta dell'apertura di un impianto per la produzione di combustibile per fare funzionare i reattori, ottenuto a partire dall'arricchimento dell'uranio, e la sperimentazione di centrifughe supersoniche di nuova generazione capaci di ottenere uranio arricchito in misura superiore a quanto realizzato finora con le vecchie centrifughe. Ahmadinejad ha aggiunto che il suo Paese ha già a disposizione 7.000 centrifughe della vecchia generazione, rispetto alle 6.000 di cui aveva ammesso l'esistenza nel febbraio scorso. Ma l'obiettivo è di arrivare a 50.000 nel giro di pochi anni. Ahmadinejad ha affermato che l'Iran è riuscito a raggiungere questi successi nonostante "le pressioni, la propaganda e le minacce militari del nemico" e ha aggiunto che Teheran continuerà a lavorare per "nuovi progressi" in futuro. Nella telefoto, Mahmoud Ahmadinejad, al centro, con la mano alzata, con i massimi scienziati del programma nucleare iraniano, dopo aver inaugurato a Isfahan, a 410 chilometri da Teheran, una nuova centrale che produce uranio per un progettato reattore nucleare

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Fossano: protezione civile attiva pro terremotati abruzzesi (sezione: Globalizzazione)

( da "Targatocn.it" del 10-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

Fossano: protezione civile attiva pro terremotati abruzzesi I volontari del coordinamento provinciale della Protezione civile di Cuneo gestiscono dalla mattinata di mercoledì un campo in località Tempera, a circa 7 km da L’Aquila, che ospita intorno a 300 persone, sfollate dalle loro abitazioni in seguito al devastante terremoto che ha colpito il capoluogo dell’Abruzzo. Al campo di Tempera fanno riferimento - per la distribuzione pasti - altri due campi satellite, per un totale di circa 700 persone. Il campo è stato allestito con le attrezzature (tende, servizi igienici, ecc.) trasportate nella notte tra lunedì e martedì dalla sede della Protezione civile di Fossano. Nella mattinata di martedì è partita, sempre da Fossano, la colonna mobile con circa una trentina di volontari (tra cui i fossanesi Maurizio Ricci e Roberto Oliva) e con la cucina da campo messa a disposizione dalle 'Misericordie' di Alba. I volontari hanno trascorso all’addiaccio la notte di martedì e da mercoledì mattina hanno cominciato a montare il campo. Nel corso della giornata, hanno raggiunto la destinazione di Tempera anche le colombe e le uova pasquali donate dalle ditte Balocco e Maina. Mercoledì sera, dalla sede del coordinamento provinciale è partito un nuovo camion (con altri due volontari fossanesi: Aldo Pisarra e Silvio Marengo) carico di panche, tavole e luci per completare l’allestimento del campo. Nel frattempo, i volontari della Protezione civile rimasti a Fossano continuano ad alternarsi presso la sede di via Mondovì, dove svolgono - praticamente senza sosta - l’attività di carico-scarico dei camion diretti alla volta dell’Abruzzo. A questo proposito, il Coordinamento provinciale di Protezione civile ricorda che è possibile conferire gli aiuti (indumenti e generi alimentari a lunga conservazione, preferibilmente in scatole e comunque non in confezioni di vetro) presso la sede di via Mondovì, a Fossano, tutti i giorni dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 17. I Gruppi comunali di Protezione civile dell’Unione del Fossanese stanno inoltre raccogliendo i nominativi dei cittadini che si offrono come volontari, per contattarli in un secondo tempo quando ne verrà richiesto l’intervento. Presso i Comuni dell’Unione è inoltre possibile segnalare la propria disponibilità a ospitare le persone senzatetto per un congruo periodo di tempo. Per informazioni contattare il coordinatore del Gruppo comunale di Protezione civile Riccardo Trabucco (tel. 340.6632383). Immagine di repertorio

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Terremoto, Presidente Napolitano elogiao capacità operative della Protezione civile del Friuli (sezione: Globalizzazione)

( da "Sestopotere.com" del 10-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

Terremoto, Presidente Napolitano elogiao capacità operative della Protezione civile del Friuli (10/4/2009 16:45) | (Sesto Potere) - Trieste - 10 aprile 2009 - Un elogio alle capacità operative della Protezione civile del Friuli Venezia Giulia è stato rivolto ieri dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, nel corso della visita compiuta in Abruzzo per portare il suo sostegno e l'affetto di tutto il Paese alle popolazioni colpite dal sisma. Il Capo dello Stato, dopo essersi recato prima alla tendopoli di Onna e successivamente in quella più grande di San Demetrio, ha concluso il sopralluogo presso la Direzione di Comando e Controllo dell'emergenza (DI.COMA.C.) a L'Aquila, dove si è soffermato presso il tavolo operativo della Protezione civile del Friuli Venezia Giulia, apprezzandone gli strumenti tecnologi all'avanguardia a livello mondiale, quali laserscan, sistemi di ripresa fotografica digitale del terreno e il sistema di ripresa televisiva digitale ad alta risoluzione che, montato su elicottero, ha consentito di trasmettere immagini delle aree colpite dal sisma, in tempo reale, al DI.COMA.C. per il tempestivo coordinamento dei soccorsi. La Protezione civile del Friuli Venezia Giulia, Regione capofila in Italia in materia di Protezione civile, coordina le attività di soccorso delle Regioni, costituendo il punto di collegamento tra i nuclei di soccorso regionali e la DI.COMA.C. Il Presidente Napolitano nell'occasione ha rivolto parole di vivo apprezzamento per le riconosciute capacità operative e di intervento immediato della Protezione Civile del Friuli Venezia Giulia, che può contare sull'altissima professionalità e serietà dei suoi volontari e dei suoi tecnici, che si sono adoperati fin dalle prime ore dell'emergenza, e si avvale delle più innovative ed efficaci tecnologie.

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Internet: Facebook taglia traguardo 200 milioni di utenti (sezione: Globalizzazione)

( da "Virgilio Notizie" del 10-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

(ANSA) - ROMA, 10 APR - In meno di due mesi Facebook e' cresciuto di altri 25 milioni, tragliando il traguardo dei 200 milioni di iscritti. La ''rete sociale'' sfida ormai le potenze mondiali in termini di popolazione: sarebbe ora il quinto Paese al mondo per numero di ''abitanti'', dopo Cina, India, Usa e Indonesia. Facebook ha visto la luce in un dormitorio di Harvard nel 2004 grazie a Mark Zuckerberg e a tre suoi compagni di universita'.

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##SUPERINDICE OCSE: TENTATIVI ATTENUAZIONE CRISI ITALIA, FRANCIA (sezione: Globalizzazione)

( da "Wall Street Italia" del 10-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

##Superindice Ocse:"tentativi" attenuazione crisi Italia, Francia di Apcom Dopo Fed e Bce anche da ente parigino segnali più sfumati -->Roma, 10 apr. (Apcom) - Mantenendo la massima cautela l'Ocse è l'ultima tra diverse istituzioni internazionali a fornire alcuni spunti distensivi sull'economia. E li trova in Italia, che assieme alla Francia e altri stati più piccoli ha mostrato "un tentativo" di attenuazione della crisi, rileva l'ente parigino sulla base di risultati di febbraio del suo superindice economico; fermo restando che il quadro generale resta di pesante contrazione. Ieri era stata la Bce a dare qualche segnale favorevole, a sua volta parlando di una "profonda recessione", rilevava una possibile recente attenuazione della caduta dell'attività, assieme a un quadro di rischi apparentemente meno acuto. Un'immagine forse ancor più efficace era giunta in precedenza dal presidente della Fed di Dallas, Richard Fisher. Intervenendo mercoledì scorso a un forum a Tokyo, aveva affermato che negli Usa, prima economia mondiale si possono scorgere "i primi germogli" di una ripresa. Gli indicatori di segno opposto non mancano, c'è anzi l'imbarazzo della scelta. Ieri dalla Germania, prima economia dell'area euro sono giunti i dati su un nuovo crollo della produzione industriale, a febbraio meno 2,9 per cento dal mese precedente (e oltre -20% su base annua), dopo che il giorno prima gli ordinativi avevano a loro volta accusato una caduta del 3,5 per cento (e quasi -40 per cento sull'anno). Negli Usa a marzo il tasso di disoccupazione è ulteriormente salito, all'8,5 per cento riportandosi ai massimi da 25 anni. Eurostat ha rivisto in peggio il bilancio del Pil dell'ultimo trimestre del 2008 e secondo le previsioni congiunte della tedesca Ifo, della francese Insee e dell'italiana Isae il primo trimestre 2009 è andato anche peggio. Lo stesso dato generale di febbraio del superindice Ocse è negativo, con 0,6 punti in meno dal mese precedente e 9,7 in meno su base annua. "Continua a puntare verso un profondo rallentamento di tutte le sette maggiori economie - rileva l'ente parigino con un comunicato -. Anche se alcuni segnali di tentativi di miglioramento sul tasso di deterioramento delle prospettive stanno apparendo in alcuni paesi, in particolare Italia, Francia e alcuni dei membri più piccole dell'Ocse, non si può esagerare l'enfasi su questo tentativo". Per l'Italia il superindice ha registrato un incremento di 0,4 punti, anche se la variazione su base annua resta negativa per 4,1 punti. A gennaio aveva già mostrato un modesto aumento mensile, pari a 0,1 punti. A febbraio in Italia la produzione industriale è crollata del 3,5 per cento dal mese precedente e del 23,7 per cento su base annua, secondo i dati Istat di ieri. Sempre ieri l'Isae prevedeva una possibile attenuazione della contrazione per il secondo trimestre. Oggi nel suo bollettino economico la Banca d'Italia parla di un proseguimento della fase di contrazione nella penisola, ma anche si "alcuni segnali prospettici di allentamento della forza della recessione". Tornando alla situazione generale "il quadro di insieme resta debole - afferma l'Ocse - con le prospettive ulteriormente peggiorate per gli Stati Uniti, il Giappone, il Canada e le maggiori economie che non fanno parte dell'Ocse". A febbraio anche in Francia il superindice ha segnato un recupero, limitato a 0,1 punti dal mese precedente, restando anche nel suo caso su valori negativi nel paragone su base annua, meno 4,7 punti. Oggi l'Insee ha riferito che a febbraio la produzione dell'industria dell'Esagono ha attenuato la contrazione allo 0,5 per cento dal mese precedente, contro il meno 3,5 per cento di gennaio. Ma per gli Stati Uniti il superindice Ocse ha accusato una caduta di 1,1 punti dal mese precedentente, con cui la flessione annua risulta di 11,8 punti. Il Giappone è il paese dell'Ocse e del G7 con il calo mensile più forte, meno 1,5 punti mentre il calo annuo risulta pari a 10,6 punti. Per l'area euro ha registrato una contrazione di 0,1 punti dal mese precedente, con un meno 8,2 punti nel paragone annuo. In Germania meno 0,3 punti su mese e con il paragone annuo negativo per 12,9 punti, quest'ultimo è il valore peggiore tra gli stati Ocse e del G7. Guardando infine alle maggiori tra le nuove economie di rilevanza mondiale - che non fanno parte dell'Ocse - a febbraio in Cina il superindice ha segnato una flessione mensile di 0,7 punti e di 12,5 punti su base annua. In India meno 0,8 punti su mese e meno 10,1 punti su anno, in Brasile meno 2,4 punti su mese e meno 12,1 su anno, in Russia meno 1,9 su mese e meno 19,7 punti su anno. Ma proprio dalla Cina oggi sono giunti segnali di una possibile attenuazione della crisi, a marzo il calo delle esportazioni si è moderato al meno 17 per cento su base annua, dopo il meno 25,7 per cento segnato di febbraio. Uno sviluppo che potrebbe riflettere una attenuazione sul ritmo di contrazione di tutta la domanda mondiale. Non offrono spunti rassicuranti invece i dati che giungono dal mercato del lavoro, dove le ricadute della fase negativa dell'economia si ripercuotono con maggiore lentezza, specialmente nei mercati più rigidi come quelli dei paesi europei, e quindi rischia di riservare altri sviluppi negativi sui prossimi mesi. A febbraio il tasso di disoccupazione medio nell'area dell'Ocse ha accusato un ulteriore incremento, 0,3 punti in più dal mese precedente raggiungendo il 7,3 per cento. In questo modo, ha rilevato l'organizzazione parigina con un altro comunicato, risulta di 1,7 punti più elevato rispetto allo stesso mese di un anno fa. Nell'area euro il tasso di disoccupazione è aumentato di 0,2 punti dal mese precedente portandosi all'8,5 per cento, livello di 1,3 punti superiore a quello di un anno prima.

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MALTEMPO:PROTEZIONE CIVILE,DA DOMANI TEMPORALI E VENTI FORTI SU SARDEGNA. (sezione: Globalizzazione)

( da "Asca" del 10-04-2009)

Argomenti: Cina Usa

MALTEMPO:PROTEZIONE CIVILE,DA DOMANI TEMPORALI E VENTI FORTI SU SARDEGNA (ASCA) - Roma, 10 apr - Una perturbazione atlantica in arrivo sul Mediterraneo occidentale raggiungera', nella giornata di domani la Sardegna, apportando condizioni di spiccata instabilita' con fenomeni a prevalente carattere temporalesco. Sulla base delle previsioni disponibili, il Dipartimento della Protezione Civile ha emesso un avviso di avverse condizioni meteorologiche. Dal pomeriggio di domani, sabato 11 aprile e per le successive 24-36 ore, sulla Sardegna sono previste precipitazioni sparse e diffuse anche a carattere di rovescio o temporale localmente di forte intensita'. I fenomeni potranno essere accompagnati da frequente attivita' elettrica e forti raffiche di vento. Dalla giornata di Pasqua la perturbazione interessera' progressivamente la Sicilia e le restanti regioni meridionali, in estensione nella giornata di Pasquetta a quelle centrali. Il Dipartimento della Protezione Civile seguira' l'evolversi della situazione in contatto con le Prefetture, la Regione e le locali strutture di protezione civile. res-dnp/mcc/ss (Asca)

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