CENACOLO
DEI COGITANTI |
Cyberattacco alle
infrastrutture USA ( da "Punto
Informatico" del 10-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: intelligence portano dritto a Cina
e Russia, gli ufficiali sono cauti nel leggere una concreta volontà politica
dietro gli attacchi. Dopotutto la Cina fa affidamento sul mercato USA per
continuare a mantenere il suo ritmo di crescita, e attualmente sostiene
l'economia americana accollandosi una parte maggioritaria del debito del paese.
Acer, la batteria che
rinnova il pc ( da "Italia
Oggi (MarketingOggi)" del 10-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: ha aperto un nuovo centro di
ricerca in Cina a Shanghai. «In Cina è vero che si sono ridotti i consumi ma
per i computer ci sono ancora tassi di crescita interessanti, e anche negli
Usa», ha rivelato Morbello ieri ad Amsterdam proveniente da Pechino.
L'innovazione e la creatività sono i due fattori che hanno portato una
rivoluzione anche nel brand Packard Bell,
Iran: sì al dialogo, ma il
nucleare resta ( da "Giornale
di Brescia" del 10-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Usa, Cina, Francia, Gran Bretagna e
Germania i cosiddetti 5+1) che l'altro ieri lo avevano invitato ad «aprirsi»
sul suo programma nucleare. Una tiepida apertura dietro la quale il presidente
iraniano ha comunque ribadito la sua ferma decisione di avviare una nuova fase
nucleare «positiva» nel paese.
Il presidente iraniano
annuncia il potenziamento del programma nucleare
( da "Cittadino, Il"
del 10-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: fanno seguito all'apertura fatta
ieri dall'amministrazione Usa, che ha deciso di partecipare direttamente a
colloqui con Teheran sul suo programma nucleare in qualità di membro del gruppo
5+1, cioè i cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell'Onu (Usa,
Russia, Cina, Francia e Gran Bretagna) più la Germania.
L'Iran accelera sul
nucleare Ma siamo pronti al dialogo
( da "Arena, L'" del
10-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Le affermazioni di Ahmadinejad fanno
seguito all'apertura fatta mercoledì dal governo Usa, che ha deciso di
partecipare direttamente ai colloqui con Teheran sul suo programma nucleare in
qualità di membro del gruppo 5+1, i cinque membri permanenti del Consiglio di
Sicurezza dell'Onu (Usa, Russia, Cina, Francia e Gran Bretagna) più la
Germania.
L'Iran accelera il
programma nucleare ( da "Provincia
Pavese, La" del 10-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: fanno seguito all'apertura fatta
mercoledì dall'amministrazione Usa, che ha deciso di partecipare direttamente a
colloqui con Teheran sul suo programma nucleare in qualità di membro del gruppo
5+1, cioè i cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell'Onu (Usa,
Russia, Cina, Francia e Gran Bretagna) più la Germania.
TEHERAN - Il presidente
iraniano Mahmud Ahmadinejad ha annunciato un'accelerazione nel programma
nucleare del Paese, pur assicurando che Teheran
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: fanno seguito all'apertura fatta
dall'amministrazione Usa, che ha deciso di partecipare direttamente a colloqui
con Teheran sul suo programma nucleare in qualità di membro del gruppo 5+1,
cioè i cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell'Onu (Usa,
Russia, Cina, Francia e Gran Bretagna) più la Germania.
Alberto Tafner neo
presidente ( da "Adige,
L'" del 10-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Lo spirito ed i valori che hanno
portato alla fondazione della Trentini nel mondo sono ancora attuali - ha detto
Tafner - per cui la "mission" dell'associazione non va rivoluzionata.
L'impegno è di adeguare strumenti ed operatività per far fronte ai rapidi
mutamenti che la globalizzazione comporta per l'economia, la società e la
cultura dei popoli». 10/04/2009
Iran, accelerazione sul
nucleare ( da "Tempo,
Il" del 10-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: fanno seguito all'apertura fatta
l'altroieri dall'amministrazione Usa, che ha deciso di partecipare direttamente
a colloqui con Teheran sul suo programma nucleare in qualità di membro del
gruppo 5+1, cioè i cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell'Onu
(Usa, Russia, Cina, Francia e Gran Bretagna) più la Germania.
Ci credo ma non troppo
( da "Milano Finanza"
del 10-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Per chi vuole tornare in borsa le
maggiori chance di recupero secondo i gestori sono negli Usa: Wall Street è la
borsa preferita dal 55% degli intervistati, seguita da Europa e Cina. Tra i
titoli doc di Piazza Affari spicca Fiat, suggerita dal 30% dei big money,
seguita da Eni e Impregilo. Mentre in Europa l'attenzione è sull'utility E.
Mosca adesso è un affare
( da "Milano Finanza"
del 10-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: interesse soprattutto sulla Cina,
da dove provengono per ora i segnali più convincenti di ripresa economica già a
fine anno. La convenienza relativa è un aspetto sottolineato anche dagli
specialisti di Goldman Sachs, che sono ottimisti, oltre che sul Brasile, sulla
Russia, dato il forte potenziale di recupero dei giganti del listino come
Gazprom (+
La riduzione del Cigno
Nero ( da "Borsa
e Finanza" del 10-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Usa ed Europa saranno chiamate a
tappare enormi falle, forse la Cina darà una mano. Ma con un peso di solo il 7%
sul pil globale il suo contributo sarà limitato. Poi, da gennaio, gireremo la
boa, con più ombre che luci: alti deficit pubblici, alta disoccupazione, un
processo di deleveraging ancora da capire.
Equa globalizzazione, la
sfida della sinistra ( da "Secolo
XIX, Il" del 10-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: esito della crisi non sarà la
deglobalizzazione, cioè la regressione protezionista e nazionalista, ma una
nuova globalizzazione, più giusta e democratica. Giorgio Pagano, già sindaco
della Spezia, si occupa di cooperazione internazionale nell'Anci (Associazione
nazionale comuni italiani) e di politiche urbane nella Recs (Rete città
strategiche).
NUCLEARE:IRAN;TEHERAN
ACCELERA MA PRONTA A DIALOGO/ANSA+RPT+
( da "Secolo XIX, Il"
del 10-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Mercoledì l'amministrazione Usa ha
deciso di partecipare direttamente a colloqui con Teheran sul suo programma
nucleare in qualità di membro del gruppo 5+1, cioè i cinque membri permanenti
del Consiglio di Sicurezza dell'Onu (Usa, Russia, Cina, Francia e Gran
Bretagna) più la Germania.
Nucleare, nuovo impianto
in Iran ( da "Secolo
XIX, Il" del 10-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: 03 Lorenzo e Daniela De Angelis con
Cina e Maria Teresa sono affettuosamente vicini a Piera e ai familiari tutti
nel dolore per la scomparsa del caro AVVOCATO Gigino Tessitore = mancata
all'affetto dei suoi cari Adriana Torelli ved. Oddi di anni 90 Ne danno il
triste annuncio a funerali avvenuti i figli Anna Maria ed Alberto, la nuora
Anna,
Volontari Protezione
Civile Comunale in Abruzzo ( da "Caserta
News" del 10-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Protezione Civile Comunale in
Abruzzo SOLIDARIETà | Aversa Sono appena partiti i volontari del Nucleo di
Protezione Civile Comunale per portare il loro sostegno alle popolazioni
colpite dal terremoto dell'Abruzzo. I volontari aversani in concerto con la
Protezione Civile regionale della Regione Campania stanno portando alle
popolazioni colpite dal sisma beni di prima necessità
L'Iran avvia la prima
centrale atomica ( da "Stampaweb,
La" del 10-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: amministrazione Usa, che ha deciso
di partecipare direttamente a colloqui con Teheran del gruppo 5+1 (Usa, Russia,
Cina, Francia e Gran Bretagna, più Germania). Una svolta rispetto a Bush, che
poneva come pre-condizione la sospensione dell?arricchimento dell?
Giappone: maxi piano da
154 miliardi Usa: 654.000 sussidi
( da "Manifesto, Il"
del 10-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Il deficit con la Cina è diminuito
a 14,2 miliardi, da 20,57 miliardi di gennaio.Il miglioramento dei conti è
frutto di una caduta del valore delle importazioni (anche per la discesa delle
quotazioni del petrolio) del 28,8%, accompagnata da minori esportazioni del
16,9%.
Pratiche DI DEMOCRAZIA
( da "Manifesto, Il"
del 10-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: società fondata sulla cittadinanza
attiva può contrastare la globalizzazione neoliberista», sostiene lo studioso e
attivista brasiliano, tra i «padri fondatori» del World Social Forum, di
recente in Italia per il Festival del Giornalismo Giuliano Battiston Secondo il
sociologo brasiliano Cândido Grzybowski, tra i «padri fondatori» del World
Social Forum, bisogna approfittare dell'
CESANO MADERNO I VOLONTARI
della Protezione c... ( da "Giorno,
Il (Brianza)" del 10-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Protezione c... CESANO MADERNO I
VOLONTARI della Protezione civile di Cesano Maderno che andavano a consegnare
la Farmacia mobile a L'Aquila sono giunti a destinazione ieri mattina alle 7,
dopo un viaggio durato quasi 10 ore. Gli ultimi chilometri sono stati percorsi
praticamente a passo d'uomo visto che - come hanno raccontato via radio e
telefonino a quanti li stavano seguendo
Mahmud festeggia il suo
atomo e nicchia sui negoziati con gli Usa
( da "Riformista, Il"
del 10-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Stati Uniti, Russia, Cina, Francia,
Germania e Gran Bretagna avevano fatto sapere di aver chiesto all'Alto
Rappresentante dell'Ue per la politica estera Javier Solana di «invitare Tehran
a colloqui per trovare una soluzione diplomatica su questa questione critica».
LIBERA PECORELLI, aretina,
48 anni, titolare di una vineria in via De' Cenci...
( da "Nazione, La (Arezzo)"
del 10-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: dovuto alla presenza massiccia di
immigrati negli ultimi anni, ma questo è il risultato della globalizzazione.
Commercialmente credo che la città dovrebbe svegliarsi dal torpore in cui vive.
Per quanto riguarda la cultura siamo quasi a zero, in centro i cinema hanno chiuso
tutti, si è favorito lo sviluppo dei supermercati e della multisala.
DA OTTO MESI in giro per
il pianeta dove si divide fra l'attività conce...
( da "Resto del Carlino, Il (Ravenna)"
del 10-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Recentemente ha insegnato come
guest professor a Berlino, San Pietroburgo, Taiwan, Salonicco, New York, Cina.
Scelto da Milva per i suoi concerti-spettacolo Milva canta Brecht', e La
Variante di Luneburg', dal 2005 Marco è andato in scena nei maggiori teatri
italiani, protagonista nel ruolo di musicista-attore ai sassofoni.
Dal Salento partono i
volontari Gargano, 2.000 sfollati in hotel
( da "Corriere del Mezzogiorno"
del 10-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Entro la giornata di domani il
gruppo «Soccorso e protezione civile / città di Lecce» dovrà presentarsi al
campo di San Demetrio. E, come nella sua specialità, essere pronto a sfornare
500 pasti caldi all'ora. «Siamo sicuri - aggiunge Pino Tedeschi, responsabile
regionale della Protezione civile - che nei prossimi giorni riceveremo
ulteriori richieste.
l'iran accelera il
programma nucleare ( da "Tirreno,
Il" del 10-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: fanno seguito all'apertura fatta
mercoledì dall'amministrazione Usa, che ha deciso di partecipare direttamente a
colloqui con Teheran sul suo programma nucleare in qualità di membro del gruppo
5+1, cioè i cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell'Onu (Usa,
Russia, Cina, Francia e Gran Bretagna) più la Germania.
Se la Cina chiamasse Obama
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 10-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Cina sta cercando di ottenere
l'impegno degli Usa, e questo è già di per sé estremamente importante.
Tuttavia, la condizione indispensabile per avviare una discussione seria su
riforme globali è l'auto-ricerca di una propria motivazione. La Cina deve inoltre
capire un elemento essenziale: il mondo non può assorbire senza difficoltà gli
avanzi correnti che si prevede genererà stando
Nucleare, l'Iran va avanti
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: ossia i cinque membri permanenti
del Consiglio di Sicurezza dell'Onu (Usa, Russia, Cina, Francia e Gran
Bretagna) più la Germania. Un cambio rilevante rispetto alla posizione
dell'amministrazione repubblicana che poneva come precondizione la sospensione
dell'arricchimento dell'uranio da parte dell'Iran. A Teheran, però, il segnale
è stato accolto con estrema prudenza.
Tecnica taglia lo scarpone
e 80 lavoratori ( da "Corriere
del Veneto" del 10-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: dagli Usa alla Cina passando per la
Russia, dove si erano riposte molte aspettative ma che non è stata risparmiata
dalla battuta d'arresto planetaria dei consumi. Molti degli amanti delle
distese innevate hanno continuato a frequentarle ma i più hanno ritenuto di non
dover cambiare la dotazione tecnica delle stagioni precedenti.
Grano e mais sempre più
cari ( da "Sole
24 Ore, Il" del 10-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: quasi unicamente a causa della
Cina, le cui esportazioni tessili, dice l'Usda, «hanno subìto un netto
rallentamento ». D'altra parte la stessa Usda ha molto migliorato le previsioni
sull'export Usa, portandole da
Iran: dialogo ma dovete
rispettarci ( da "Sole
24 Ore, Il" del 10-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: cui finora gli Usa davano il loro
apporto esterno - «non c'è niente di più importante che cercare di convincere
l'Iran a cessare i loro sforzi per ottenere l'arma nucleare». Stati Uniti,
Russia, Cina, Francia, Germania e Gran Bretagna avevano fatto sapere con una
nota di voler chiedere all'Alto rappresentante della Ue per la politica estera,
Tutta Roma si mobilita per
aiutare il popolo d'Abruzzo, ma c'è anche chi ne approfitt...
( da "Messaggero, Il"
del 10-04-2009) + 2 altre fonti
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: nonché delegato dalla Protezione
civile, mostrando un tesserino con il logo della Protezione civile. Ma gli
investigatori hanno accertato che il dipartimento della Protezione non aveva
autorizzato nessuno a chiedere denaro "porta a porta" e che la
"Fratres Ink3" è un'associazione impegnata per la raccolta del sangue
dove F.
TEHERAN IL PRESIDENTE
iraniano Mahmud Ahmadinejad ha annunciato ...
( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)"
del 10-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: fanno seguito all'apertura fatta
ieri altro dall'amministrazione Usa, che ha deciso di partecipare direttamente
a colloqui con Teheran sul suo programma nucleare in qualità di membro del
gruppo 5+1, cioe' i cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza
dell'Onu (Usa, Russia, Cina, Francia e Gran Bretagna) più la Germania.
L'Iran annuncia progressi
nel nucleare ( da "Unione
Sarda, L' (Nazionale)" del
10-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: fanno seguito all'apertura fatta
ieri dall'amministrazione Usa, che ha deciso di partecipare direttamente a
colloqui con Teheran sul suo programma nucleare in qualità di membro del gruppo
5+1, cioè i cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell'Onu (Usa,
Russia, Cina, Francia e Gran Bretagna) più la Germania.
TEHERAN IL PRESIDENTE
iraniano Mahmud Ahmadinejad ha annunciato ...
( da "Nazione, La (Firenze)"
del 10-04-2009) + 1 altra fonte
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: fanno seguito all'apertura fatta
ieri altro dall'amministrazione Usa, che ha deciso di partecipare direttamente
a colloqui con Teheran sul suo programma nucleare in qualità di membro del
gruppo 5+1, cioe' i cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza
dell'Onu (Usa, Russia, Cina, Francia e Gran Bretagna) più la Germania.
Acer, la batteria che
rinnova il pc ( da "Italia
Oggi" del 10-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: ha aperto un nuovo centro di
ricerca in Cina a Shanghai. «In Cina è vero che si sono ridotti i consumi ma
per i computer ci sono ancora tassi di crescita interessanti, e anche negli
Usa», ha rivelato Morbello ieri ad Amsterdam proveniente da
Pechino.L'innovazione e la creatività sono i due fattori che hanno portato una
rivoluzione anche nel brand Packard Bell,
Fondi interprofessionali,
istruzioni per l'uso ( da "Italia
Oggi" del 10-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: la rivoluzione dell'information
technology e il costante processo di globalizzazione e liberalizzazione dei
mercati, che hanno caratterizzato questi ultimi anni, hanno indotto numerose
imprese a mutare i propri assetti organizzativi, attraverso il ricorso, sempre
più frequente, ad operazioni societarie (fusioni, incorporazioni ecc.
[FIRMA]GIORDANO STABILE
Camice bianco sulla consueta giacca grigia, la camicia sbottonata e nient...
( da "Stampa, La" del
10-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: eco delle sue parole può essere
letto come un'apertura alla decisione dell'amministrazione Usa, che ha deciso
di partecipare direttamente a colloqui con Teheran del gruppo 5+1 (Usa, Russia,
Cina, Francia e Gran Bretagna, più Germania). Una svolta rispetto a Bush, che
poneva come pre-condizione la sospensione dell'arricchimento dell'uranio.
Per "Repubblica"
l'immigrazione clandestina è peccato veniale.
( da "Giornale.it, Il"
del 10-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: ammissione che la crescita non
potrà più dipendere solo dagli Usa, ma da quello che definisce "un traino
globale", in cui i Paesi come Cina, India, Brasile avranno un ruolo sempre
più importante. Ma questo avrà effetto nel lungo periodo: a breve è improbabile
che queste economia possano generare una domanda interna molto forte.
PASTELE CATOLIC. Este
disponibil programul slujbelor pentru pastele catolic (12 aprilie) la
Biserica... ( da "Stampa,
La" del 10-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: nuova scuola accademica dedicata al
fenomeno della globalizzazione in campo economico, giuridico e finanziario, che
ha iniziato la propria attività l'ottobre scorso con una classe composta da
studenti di 19 nazionalità. Il biennio di Comparative Law, Economics and
Finance offre corsi d'avanguardia, che vanno dallo studio dei nuovi strumenti
di regolazione finanziaria internazionale,
Ing mette la retromarcia
La "bancassicurazione" non va più di moda
( da "Stampa, La" del 10-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Ing mette la retromarcia La
"bancassicurazione" non va più di moda Fra Usa e Cina il testimone
non è ancora passato di mano Il presidente venezuelano Hugo Chávez ha colto
l'occasione di un incontro con il suo omologo Hu Jintao per proclamare che il
centro di gravità mondiale si è spostato a Pechino, e che l'impero americano è
crollato.
Studente del professionale
Lanino vince concorso dedicato all'Europa
( da "Stampa, La" del 10-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: ecologia e globalizzazione. Dicono
gli amici del Lanino: «Andrea è un ragazzo diversamente abile, diligente a
scuola e profondamente sensibile». Frequenta l'indirizzo turistico. Andrea
lancia un appello all'Europa, come scrivono i suoi amici, «affinchè le frontiere
non siano barriere invalicabili, ma confini permeabili».
Le soluzioni di 3Com sono
utilizzate da istituzioni sanitarie di tutto il mondo
( da "TopTrade" del
10-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: medici e produttori di dispositivi
sanitari di tutto il mondo (Italia, Germania, Spagna, Gran Bretagna, Israele,
Usa, Messico, Cina, Malesia, Corea…) si sta rivolgendo alle soluzioni avanzate
di networking e security di 3Com al fine di migliorare la comunicazione, proteggere
i dati sensibili dei pazienti e conformarsi alle normative sulla privacy.
287 morti, 20 bambini.
Oggi in lutto tutta l'Italia - Napolitano: 'Nessuno è senza colpa'- nucleare:
L'Iran sfida Obama - Belgio, dirigenti Fiat in ostaggio per ore - Maroni: un al
( da "Dagospia.com" del
10-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Editoriale di martin Wolf:
"Ripresa, se la Cina chiamasse Obama". "Bonus per il lavoro
autonomo". In un riquadro: "Londra, via il capo degli 007 dopo la
fuga di notizie su al Qaeda". A centropagina: "L'effetto banche
traina l'Europa e Wall Street". "Maroni: un altro strappo e il
governo Berlusconi rischia di andare a casa".
l'iran accelera il
programma nucleare ( da "Centro,
Il" del 10-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: fanno seguito all'apertura fatta
mercoledì dall'amministrazione Usa, che ha deciso di partecipare direttamente a
colloqui con Teheran sul suo programma nucleare in qualità di membro del gruppo
5+1, cioè i cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell'Onu (Usa,
Russia, Cina, Francia e Gran Bretagna) più la Germania.
PROTEZIONE CIVILE S.ANGELO
LE FRATTE: SOSTEGNO PER ABRUZZO ( da "Basilicanet.it"
del 10-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: PROTEZIONE CIVILE S.ANGELO LE
FRATTE: SOSTEGNO PER ABRUZZO 10/04/2009 11.46.53 [Basilicata] Lâ??Associazione
di protezione civile di Santâ??Angelo le Fratte in collaborazione con i primi
50 volontari della colonna mobile â??Basilicata 1â? del
Gruppo Lucano, giunti nella provincia dellâ?
Ahmadinejad: (
da "Avvenire" del
10-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: ha teso le mani ai sei Grandi (Usa,
Russia, Cina, Francia, Gran Bretagna e Germania) che mercoledì lo avevano
invitato ad «aprirsi» sul suo programma nucleare. Una tiepida apertura dietro
la quale il presidente iraniano ha comunque ribadito la sua ferma decisione di
avviare una nuova fase nucleare nel Paese.
Ocse: scenario di forte
rallentamento dell'economia ( da "Trend-online"
del 10-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: La Cina ha segnato un calo di 0,7
punti su mese e 12,5 punti su anno. L'indice per l'India e' arretrato
rispettivamente di 0,8 e 10,1 punti, mentre per il Brasile il calo e' stato di
2,4 punti rispetto al mese precedente e 12,1 rispetto ad un anno prima.
Rivoluzione in Georgia?
( da "Blogosfere" del
10-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: che dovrebbe permettere il transito
di TIR da Istanbul a Baku, e da lì verso la Cina, via nave sul Caspio e
attraverso l'Uzbekistan, dove gli USA hanno finalmente ottenuto libero transito
ai rifornimenti militari diretti a Kabul. Nel frattempo i russi hanno portato a
termine la seconda guerra di Cecenia, iniziata nel '99.
X FACTOR PER L'ABRUZZO:
stasera concerto dei ragazzi semifinalisti a sostegno della campagna di
solidarietà promossa dalla Protezione civile. Con loro sul palco anche Morgan,
Facch ( da "Blogosfere"
del 10-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: la Protezione Civile ha attivato
inoltre i seguenti Conti Correnti: CONTO CORRENTE IBAN
IT72U0300205207000401124180 Swift code BROMITR1708 INTESTATO A: Protezione
Civile Nazionale - Emergenza Terremoto L'aquila UNICREDIT BANCA DI ROMA Agenzia
Roma Cavour B CONTO CORRENTE IBAN IT23X0306905039100000000140 Swift code
BCITITMM INTESTATO A:
OCSE: SCENARIO DI FORTE
RALLENTAMENTO DELL'ECONOMIA ( da "Wall
Street Italia" del 10-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: La Cina ha segnato un calo di 0,7
punti su mese e 12,5 punti su anno. L'indice per l'India e' arretrato
rispettivamente di 0,8 e 10,1 punti, mentre per il Brasile il calo e' stato di
2,4 punti rispetto al mese precedente e 12,1 rispetto ad un anno prima.
CINA-VENEZUELA/PAROLE
CHAVEZ, PECHINO CAUTA PER NON IRRITARE USA
( da "Wall Street Italia"
del 10-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Cina-Venezuela/Parole Chavez,
Pechino cauta per non irritare Usa di Apcom Analisti: "Aspettative
venezuelane superiori a quelle cinesi" -->Pechino, 10 apr. (Apcom) -
Dopo le parole di apprezzamento di Hugo Chavez, che non ha esitato a definire
Pechino il nuovo centro del mondo, secondo alcuni analisti la Cina starebbe
provando a mascherare la propria soddisfazione per non suscitare
L'Iran annuncia progressi
nel nucleare ( da "Gazzettino,
Il" del 10-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: fanno seguito all'apertura fatta
dall'amministrazione Usa che ha annunciato la sua partecipazione diretta ai
colloqui con Teheran sul suo programma nucleare quale membro del gruppo 5+1, i
cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell'Onu (Usa, Russia,
Cina, Francia e Gran Bretagna) più la Germania.
Venezuela, Chávez lascia
la Cina e fa scalo da Fidel e Raúl
( da "Velino.it, Il"
del 10-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: ChÁvez lascia la Cina e fa scalo da
Fidel e RaÚl Roma, 10 apr (Velino/Velino Latam) - Prima di rimettere piede in
patria, al termine di un lungo viaggio in Asia, il presidente venezuelano Hugo
ChÁvez farà oggi scalo a Cuba. Il leader bolivariano incontrerà il presidente
cubano RaÚl Castro e il fratello Fidel.
IN 5MILA PER I FUNERALI
(MESSAGGIO DELL'IMAM PER LE VITTIME MUSULMANE) LE LACRIME DI BERLUSCONI SANTORO
FA INCAZZARE MASI: "LA PROTEZIONE CIVILE FA UN LAVORO STRAORDINARIO"
L ( da "Dagospia.com"
del 10-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: 4 - DOPO FUNERALI BERLUSCONI VISITA
SALA OPERATIVA PROTEZIONE CIVILE... (Adnkronos) - Terminati i funerali solenni
per le vittime del terremoto abruzzese, Silvio Berlusconi ha voluto visitare la
sala operativa della Protezione civile allestita proprio alle spalle del palco
dove si e' tenuta la cerimonia funebre.
Sempre più elettriche.
( da "Blogosfere" del
10-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Si sta insomma avviando una
sotterranea (e positiva) guerra tra gli Stati Uniti e la Cina per stimolare il
mercato verso la nuova mobilità elettrica, con entrambi i governi che offrono
incentivi: gli USA con 2,4 miliardi di dollari per la costruzione di batterie
più efficienti (oltre ai 25 miliardi per i veicoli "verdi", che vabbè,
lo sappiamo.
SISMA ABRUZZO/ 3.200
SFOLLATI CURATI DA PROTEZIONE CIVILE UMBRIA
( da "Wall Street Italia"
del 10-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: 200 sfollati curati da Protezione
civile Umbria di Apcom All'interno e all'esterno del campo di Paganica
-->Milano, 10 apr. (Apcom) - Sono saliti a circa 3.200 gli sfollati
abruzzesi assistiti dalla Protezione civile della Regione Umbria, all'interno e
all'esterno del campo di Paganica dove sono stati allestiti anche un posto
medico avanzato,
Iran Usa. Teheran pronta
al dialogo. Messaggio del presidente Ahamadinejand
( da "AmericaOggi Online"
del 10-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: fanno seguito all'apertura fatta
dall'amministrazione Usa, che ha deciso di partecipare direttamente a colloqui
con Teheran sul suo programma nucleare in qualità di membro del gruppo 5+1,
cioé i cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell'Onu (Usa,
Russia, Cina, Francia e Gran Bretagna) più la Germania.
Fossano: protezione civile
attiva pro terremotati abruzzesi ( da "Targatocn.it"
del 10-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: protezione civile attiva pro terremotati
abruzzesi I volontari del coordinamento provinciale della Protezione civile di
Cuneo gestiscono dalla mattinata di mercoledì un campo in località Tempera, a
circa
Terremoto, Presidente
Napolitano elogiao capacità operative della Protezione civile del Friuli
( da "Sestopotere.com"
del 10-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Presidente Napolitano elogiao
capacità operative della Protezione civile del Friuli (10/4/2009 16:45) |
(Sesto Potere) - Trieste - 10 aprile 2009 - Un elogio alle capacità operative
della Protezione civile del Friuli Venezia Giulia è stato rivolto ieri dal
Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, nel corso della visita compiuta
in Abruzzo per portare il suo sostegno e l'
Internet: Facebook taglia
traguardo 200 milioni di utenti ( da "Virgilio
Notizie" del 10-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: La ''rete sociale'' sfida ormai le
potenze mondiali in termini di popolazione: sarebbe ora il quinto Paese al
mondo per numero di ''abitanti'', dopo Cina, India, Usa e Indonesia. Facebook
ha visto la luce in un dormitorio di Harvard nel 2004 grazie a Mark Zuckerberg
e a tre suoi compagni di universita'.
##SUPERINDICE OCSE:
TENTATIVI ATTENUAZIONE CRISI ITALIA, FRANCIA
( da "Wall Street Italia"
del 10-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Guardando infine alle maggiori tra
le nuove economie di rilevanza mondiale - che non fanno parte dell'Ocse - a
febbraio in Cina il superindice ha segnato una flessione mensile di 0,7 punti e
di 12,5 punti su base annua. In India meno 0,8 punti su mese e meno 10,1 punti
su anno, in Brasile meno 2,4 punti su mese e meno 12,1 su anno, in Russia meno
1,9 su mese e meno 19,7 punti su anno.
MALTEMPO:PROTEZIONE
CIVILE,DA DOMANI TEMPORALI E VENTI FORTI SU SARDEGNA.
( da "Asca" del
10-04-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Dalla giornata di Pasqua la
perturbazione interessera' progressivamente la Sicilia e le restanti regioni
meridionali, in estensione nella giornata di Pasquetta a quelle centrali. Il
Dipartimento della Protezione Civile seguira' l'evolversi della situazione in
contatto con le Prefetture, la Regione e le locali strutture di protezione
civile. res-dnp/
( da "Punto Informatico"
del 10-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Roma - La spia non
viene più dal freddo di un mondo estraneo, ma si insinua nelle maglie delle
infrastrutture telematiche permeabili cercando informazioni, disegnando mappe e
lasciando software-bot con cui poter rientrare con facilità all'insaputa di
tutti. Non è uno scenario hollywoodiano ma quanto è successo e rischia di
succedere ancora alla rete elettrica statunitense, lo denunciano le autorità
puntando il dito dritto in faccia a Russia e Cina.
Seguire le tracce degli attacchi telematici non è mai un compito facile, ma le
scie individuate dagli ufficiali non lasciano adito a dubbi: "I cinesi
hanno provato a mappare le nostre infrastrutture, come le linee elettriche, e
altrettanto hanno fatto i russi" sostiene un ignoto agente dell'intelligence
di alto rango attraverso le pagine del Wall Street Journal, e un ex-ufficiale
del Department of Homeland Security conferma che ci sono intrusioni, sono in
crescita e l'anno scorso ce ne sono state "molte". È stata
l'intelligence ad accorgersi del via vai di "spie" su e giù per i
network, mentre del tutto all'oscuro degli eventi sarebbero rimaste le agenzie
e le società che hanno in carico la gestione delle reti vere e proprie. Oltre a
cercare informazioni particolareggiate sulla conformazione delle griglie
informatiche, il controspionaggio sostiene che i cyber-spioni si lascino dietro
componenti software per il controllo e la comunicazione in remoto, dei veri e
propri malware con cui rientrare in ogni momento laddove necessario. Finora gli
attacchi non hanno portato ad alcun cataclisma, ma prendendo ad esempio quanto
già successo oltreoceano gli ufficiali avvertono che sarebbe possibile, vista
la vulnerabilità delle infrastrutture collegate in rete, colpire in maniera
consistente la sicurezza delle utility vitali per la popolazione. Sarebbero a
rischio non solo le reti elettriche ma anche quelle che gestiscono le acque di
scolo, l'approvvigionamento idrico e altre ancora. Potrebbe ad esempio
succedere come nel
( da "Italia Oggi (MarketingOggi)"
del 10-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
ItaliaOggi Numero
085 pag. 17 del 10/4/2009 | Indietro Acer, la batteria che
rinnova il pc MARKETING OGGI Di da Amsterdam Simonetta Scarane Ad Amsterdam la
convention del gruppo. Cambia veste anche il marchio Packard Bell Doppia
durata, 10 ore. Lanci: nuovo impulso per i portatili Una batteria di lunga vita
firmata Acer rivoluziona il mercato dei computer portatili. In tempi di crisi
come questi il gruppo Acer, terzo produttore mondiale di computer, guidato da
Gianfranco Lanci, investe sull'innovazione e la creatività, e moltiplica i
prodotti dai pc agli smartphone, agli all-in-one, in vista dell'arrivo della
Iptv (la tv su protocollo Internet) per soddisfare tutti i segmenti di mercato
e di target. E ha ridefinito l'identità del marchio Packard Bell in versione
fashion victim. Saranno 3 miliardi di persone connesse a breve, secondo Lanci,
e Acer intensifica la strategia del multiprodotto frutto del lavoro della
multibrand strategy che ha occupato il gruppo di Taiwan per oltre un anno. Il
risultato si traduce in una valanga di novità per tutti i brand del gruppo che
prima della crisi finanziaria ha concluso l'integrazione dei marchi acquisiti
nel 2007 con Gateway che ha portato in dote Packard Bell, e e-Machines. La
pioggia di nuovi modelli di computer è arrivata ieri in una spettacolare
convention-show alla stazione marittima di Amsterdam, terza e ultima tappa di
un tour mondiale che ha portato i vertici Acer in tre giorni, a raffica, prima
negli Usa, a New York martedì, poi in Cina, a Pechino mercoledì, e ieri in Olanda per il lancio
mondiale dei nuovi prodotti. In testa alle molteplici novità c'è quella che
riguarda la durata delle batterie per i computer portatili che la ricerca Acer
è riuscita a raddoppiare arrivando a portarla a un'autonomia di circa dieci
ore. Frutto della ricerca spinta del gruppo, che in questo campo diventa un
precursore. Il raddoppio della durata della batteria per i portatili si
annuncia come «una rivoluzione nell'industria del mobile computing», ha
sottolineato Lanci, «e segna una svolta epocale destinata a imprimere un nuovo
impulso allo sviluppo del mercato dei portatili, per i quali abbiamo stimato
uno spazio di crescita intorno al 35% come unità vendute nel mercato globale».
Acer ha archiviato il 2008 con un fatturato di12,8 miliardi di euro. E aggiunge
Gianpiero Morbello, vice president marketing & brand di Acer Group, «la
nostra visione del mercato per il secondo trimestre 2009, ci vede in calo di
vendite per il desktop tra il 5 e il 10%, in unità vendute, non come valore,
meno della metà della media di mercato che si aggirerà intorno al -20%. In
totale stimiamo che l'aumento delle vendite, calcolando anche i portatili, in
crescita del 35%, si attesterà intorno al +25%». La pila dalla lunga vita
caratterizza la novità di prodotto in casa Acer che moltiplica i computer della
linea Aspire: il nuovo notebook con la pila garantita dieci ore si chiama
Timeline ed è sottile come fosse una pelle, oltre che confortevole dal punto di
vista termico perché, altra innovazione, utilizza una tecnologia nuova per il
raffreddamento mutuata dalle turbine delle stazioni del gas, come ha spiegato
Antonello Fornara, direttore area prodotti per Europa, Medio Oriente e Africa.
Aspire Timeline è un concentrato di innovazione, carta sulla quale il gruppo
multinazionale, che conta il primato di vendite di pc portatili in Europa,
Medio Oriente e Africa, sta accelerando con la convinzione dichiarata che per
guadagnare l'uscita dal tunnel della crisi finanziaria in atto serva lavorare
sull'innovazione, l'innovazione e ancora l'innovazione, restando flessibili e
snelli. Al riguardo Lanci ha fatto sapere che Acer group (6 mila addetti, in 70
paesi, e presente in 90 mila retail store) ha aperto un
nuovo centro di ricerca in Cina a Shanghai. «In Cina è vero che si sono ridotti i consumi ma per i computer ci sono
ancora tassi di crescita interessanti, e anche negli Usa», ha rivelato
Morbello ieri ad Amsterdam proveniente da Pechino. L'innovazione e la
creatività sono i due fattori che hanno portato una rivoluzione anche nel brand
Packard Bell, per il quale è stata ridefinita l'identità, colorata di
rosso «puredesire». E che da ieri ha un logo nuovo di zecca, rosso fuoco,
glossy come un rossetto, e conta due nuovi computer, nei segmenti notebook,
Easynote Butterfly e netbook, battezzato dot, piccolo come un'agenda da borsa,
ambedue attraenti e trendy come i prodotti fashion e di design. Tanto che la
linea Easynote di Packard Bell conta anche un nuovo modello TR 85 frutto della
collaborazione con Pininfarina, designer della Ferrari della quale il gruppo
Acer è sponsor. «Nessun ridimensionamento per le sponsorizzazioni, pilastro del
marketing. Per le olimpiadi di Vancouver nel 2010 e di Londra nel 2012 stiamo
già lavorando da un anno», ha dichiarato Morbello, che torna a parlare di come
va affrontata la crisi in atto «non galleggiare ma aggredirla in maniera
creativa investendo sulla multibrand strategy per uscirne ancora più forti».
«Il nostro obiettivo» ha concluso «è soddisfare bisogni vendendo prodotti e
servizi, oggetti innovativi, iper-tecnologici, commodity capaci di
rappresentare il proprio mondo e stile di vita. Non semplicemente vendere
prodotti e servizi. C'è un'enorme differenza tra questi due concetti».
( da "Giornale di Brescia"
del 10-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Edizione: 10/04/2009
testata: Giornale di Brescia sezione:estero Iran: sì al dialogo, ma il nucleare
resta Il presidente Ahmadinejad accetta di negoziare con l'Occidente, ma senza
alcun diktat e «alla pari» Intanto inaugura una nuova centrale: abbiamo
settemila centrifughe e possiamo produrle in proprio di materiale fissile. La
centrale è stata inaugurata ieri" title="Ahmadinejad visita la prima
fabbrica iraniana di materiale fissile. La centrale è stata inaugurata
ieri"
onClick="showImage('http://www.giornaledibrescia.it/gdbonline/contenuti/20090410/foto/full_brescia_138.jpg',600,1078)">
Ahmadinejad visita la prima fabbrica iraniana di materiale fissile. La centrale
è stata inaugurata ieri TEHERANL'Iran è pronto al dialogo con l'Occidente se
sarà basato «sulla giustizia e sul rispetto». Il presidente iraniano, Mahmoud
Ahmadinejad, ha teso le mani ai Sei Grandi (Russia, Usa, Cina, Francia, Gran Bretagna e Germania i cosiddetti 5+1) che l'altro
ieri lo avevano invitato ad «aprirsi» sul suo programma nucleare. Una tiepida
apertura dietro la quale il presidente iraniano ha comunque ribadito la sua
ferma decisione di avviare una nuova fase nucleare «positiva» nel paese.
Prima fabbrica nucleare «La nazione iraniana ha fin dall'inizio seguito la
logica e i negoziati, ma basati sulla giustizia e sul completo rispetto dei
diritti e delle regole», ha affermato il presidente iraniano. «I negoziati di
parte, condizionati e in un'atmosfera di minaccia, non sono un qualcosa che una
persona libera può accettare», ha aggiunto Ahmadinejad. Come da programma
Ahmadinejad ha inaugurato il primo impianto per la produzione di combustibile
nucleare del Paese, segnando un nuovo punto di rottura con la comunità
internazionale che vorrebbe che la Repubblica islamica abbandonasse il suo
programma di arricchimento dell'uranio. La Repubblica islamica ha reso noto di
aver installato circa settemila centrifughe nell'impianto di arricchimento
dell'uranio di Natanz, nella provincia di Isfahan (per un programma completo di
arricchimento dell'uranio ne servirebbero dalle 18 alle 54mila). Si tratta,
come ha spiegato lo stesso presidente, del completamento dell'ultima fase del
ciclo di produzione di energia nucleare. Ahmadinejad ha spiegato che ora l'Iran
è in grado di produrre in proprio centrifughe di ultima generazione,
supersoniche. In mattinata Ahmadinejad aveva risposto all'invito dei 5+1
proprio ribadendo che il Paese si appresta ad avviare una nuova fase di lavoro
per la produzione di materiale fissile per generare energia atomica. Stati
Uniti, Russia, Cina, Francia, Germania e Gran Bretagna
avevano fatto sapere con una nota di voler chiedere all'alto rappresentante
dell'Ue per la politica estera, Javier Solana, di invitare Teheran a un
incontro. «Chiediamo con forza all'Iran di approfittare di questa opportunità
per impegnarsi seriamente con tutti noi in uno spirito di mutuo rispetto».
«Scopi solo civili» «Valuteremo e poi decideremo», ha replicato Ali Akbar
Javanfekr, alto consigliere del presidente iraniano. Mohammad Marandi, docente
all'università di Teheran ha sottolineato che l'Iran probabilmente accetterà
l'invito al dialogo, ma solo «se non comprenderà alcune restrizioni».
Washington inoltre, secondo il docente, deve impegnarsi a riconoscere l'uso
pacifico del nucleare iraniano. Ribadendo la determinazione di Teheran a
proseguire con il suo programma nucleare per scopi civili. Sono ancora forti i
sospetti in Occidente che l'Iran voglia nascondere sotto quest'operazione lo
sviluppo di un ordigno nucleare.
( da "Cittadino, Il"
del 10-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Ahmadinejad alza la
voce: «Gli Usa cambino politica» Teheran Il presidente
iraniano Mahmud Ahmadinejad ha annunciato ieri un'accelerazione nel programma
nucleare del Paese, pur assicurando che Teheran «accoglierà favorevolmente» un
avvio di dialogo con gli Usa se esso avverrà «nel
rispetto reciproco e nella giustizia».Ma Ahmadinejad ha anche espresso dubbi
sulla reale intenzione di cambiamento da parte del presidente americano Barack
Obama, avvertendo che se Washington cercherà «di continuare la politica dell'ex
presidente Bush solo con un linguaggio diverso», dovrà «subirne la stessa
sorte».Gli Stati Uniti hanno reagito cautamente alle parole di Ahmadinejad. Il
portavoce del Dipartimento di Stato Robert Wood, che ha detto fra l'altro di
accogliere con «scetticismo» l'annuncio dei progressi iraniani, ha sottolineato
che Washington ha affermato «chiaramente e pubblicamente» di volere impegnare
Teheran in un dialogo e quindi aspetta che «l'Iran contraccambi». Le
affermazioni di Ahmadinejad, fatte in una cerimonia pubblica a Isfahan nella
"Giornata dell'energia atomica", fanno seguito
all'apertura fatta ieri dall'amministrazione Usa, che ha deciso
di partecipare direttamente a colloqui con Teheran sul suo programma nucleare
in qualità di membro del gruppo 5+1, cioè i cinque membri permanenti del
Consiglio di Sicurezza dell'Onu (Usa, Russia, Cina, Francia e Gran Bretagna) più la Germania. Una svolta
rispetto all'amministrazione del presidente George W. Bush, che poneva come
pre-condizione la sospensione dell'arricchimento dell'uranio da parte
dell'Iran.Ma Obama, come Bush, continua ad accusare Teheran di dotarsi di armi
nucleari, mentre anche oggi Ahmadinejad ha ribadito che il programma atomico
della Repubblica islamica ha scopi esclusivamente civili. Un importante
consigliere di Ahmadinejad, Ali Akbar Javanfekr, ha detto tuttaviache la
proposta di trattative del 5+1, con la diretta partecipazione degli Stati
Uniti, è «costruttiva», aggiungendo che «la Repubblica islamica la esaminerà e
darà una risposta». Da parte loro, la Russia e la Cina,
che si sono sempre opposte all'adozione di sanzioni dure contro l'Iran, hanno
commentato positivamente l'apertura di Washington, facendo appello a Teheran
perché colga le opportunità che essa offre. I due principali sviluppi
annunciati dal presidente iraniano nel settore della tecnologia nucleare
riguardano proprio il punto più controverso: l'arricchimento dell'uranio, che
il Consiglio di Sicurezza dell'Onu ha chiesto invano a Teheran di sospendere,
con più risoluzioni. Si tratta dell'apertura di un impianto per la produzione
di combustibile per fare funzionare i reattori, ottenuto a partire
dall'arricchimento dell'uranio, e la sperimentazione di centrifughe
supersoniche di nuova generazione capaci di ottenere uranio arricchito in
misura superiore a quanto realizzato finora con le vecchie centrifughe.
Ahmadinejad ha aggiunto che il suo Paese ha già a disposizione 7mila0
centrifughe della vecchia generazione, rispetto alle 6mila di cui aveva ammesso
l'esistenza nel febbraio scorso. Ma l'obiettivo è di arrivare a 50mila nel giro
di pochi anni.Ahmadinejad ha affermato che l'Iran è riuscito a raggiungere
questi successi nonostante «le pressioni, la propaganda e le minacce militari
del nemico» e ha aggiunto che Teheran continuerà a lavorare per «nuovi
progressi» in futuro.(Ansa)
( da "Arena, L'" del
10-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Venerdì 10 Aprile
2009 NAZIONALE Pagina 6 TEHERAN. Cauta la reazione di Hillary Clinton: «Non è
la risposta che ci aspettiamo» L'Iran accelera sul nucleare «Ma siamo pronti al
dialogo» Il presidente Ahmadinejad è disposto a un confronto con gli Usa, ma intanto inaugura un altro impianto TEHERAN Il
presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad ha annunciato ieri un'accelerazione nel
programma nucleare del Paese, pur assicurando che Teheran «accoglierà
favorevolmente» un avvio di dialogo con gli Usa se
esso avverrà «nel rispetto reciproco e nella giustizia». Ha anche inaugurato
l'apertura di un impianto per la produzione di combustibile per fare funzionare
i reattori nucleari, ottenuto dall'arricchimento dell'uranio, e la
sperimentazione di centrifughe supersoniche di nuova generazione capaci di
ottenere uranio arricchito in misura superiore a quanto realizzato finora con
le vecchie centrifughe. Gli Stati Uniti hanno reagito con cautela alle parole
di Ahmadinejad. Gli Usa non considerano quella data da
Teheran come la risposta che si attendevano per avviare nuovi colloqui diretti
sul programma nucleare iraniano. Lo ha detto il segretario di Stato americano,
Hillary Clinton. «Non attribuiamo alcun particolare significato a questa
dichiarazione se consideriamo il livello dei temi che stiamo cercando di
delineare con gli iraniani». Le affermazioni di Ahmadinejad
fanno seguito all'apertura fatta mercoledì dal governo Usa, che ha deciso di partecipare direttamente ai colloqui con
Teheran sul suo programma nucleare in qualità di membro del gruppo 5+1, i
cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell'Onu (Usa, Russia, Cina, Francia e Gran Bretagna) più la Germania. Una decisione
innovativa quella di Obama. AMNISTIA IN VISTA PER GLI IRREGOLARI. Obama sta
pensando all'amnistia per i migranti irregolari (i «clandestini»), per lo più
ispanici, che lavorano da anni negli Stati Uniti, per offrir loro uno statuto
legale. Obama ha promesso di risolvere la questione all'elettorato ispanico. Ma
rischia ora di incontrare la dura opposizione dei repubblicani, convinti che
una amnistia sia una ingiustizia per i milioni di migranti che si sono messi in
fila, aspettando il proprio turno.
( da "Provincia Pavese, La"
del 10-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
L'Iran accelera il
programma nucleare Ma Teheran «accoglie favorevolmente» l'avvio di dialogo con
gli Usa TEHERAN. Il presidente iraniano Mahmud
Ahmadinejad ha annunciato ieri un'accelerazione nel programma nucleare del
Paese, pur assicurando che Teheran «accoglierà favorevolmente» un avvio di
dialogo con gli Usa se esso avverrà «nel rispetto
reciproco e nella giustizia». Ma Ahmadinejad ha anche espresso dubbi sulla
reale intenzione di cambiamento da parte del presidente americano Barack Obama,
avvertendo che se Washington cercherà «di continuare la politica dell'ex
presidente Bush solo con un linguaggio diverso», dovrà «subirne la stessa
sorte». Gli Stati Uniti hanno reagito cautamente alle parole di Ahmadinejad. Il
portavoce del Dipartimento di Stato Robert Wood, che ha detto fra l'altro di
accogliere con «scetticismo» l'annuncio dei progressi iraniani, ha sottolineato
che Washington ha affermato «chiaramente e pubblicamente» di volere impegnare
Teheran in un dialogo e quindi aspetta che «l'Iran contraccambi». Le
affermazioni di Ahmadinejad, fatte in una cerimonia pubblica a Isfahan nella
'Giornata dell'energia atomica', fanno seguito all'apertura
fatta mercoledì dall'amministrazione Usa, che ha deciso
di partecipare direttamente a colloqui con Teheran sul suo programma nucleare
in qualità di membro del gruppo 5+1, cioè i cinque membri permanenti del
Consiglio di Sicurezza dell'Onu (Usa, Russia, Cina, Francia e Gran Bretagna) più la Germania. Una svolta
rispetto all'amministrazione del presidente George W. Bush, che poneva come
pre-condizione la sospensione dell'arricchimento dell'uranio da parte
dell'Iran. Ma Obama, come Bush, continua ad accusare Teheran di volere dotarsi
di armi nucleari, mentre anche ieri Ahmadinejad ha ribadito che il programma
atomico della Repubblica islamica ha scopi esclusivamente civili. Un importante
consigliere di Ahmadinejad, Ali Akbar Javanfekr, ha detto tuttavia all'agenzia
Afp che la proposta di trattative del 5+1, con la diretta partecipazione degli
Stati Uniti, è «costruttiva», aggiungendo che «la Repubblica islamica la
esaminerà e darà una risposta».
( da "Adige, L'" del
10-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
TEHERAN - Il
presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad ha annunciato un'accelerazione nel
programma nucleare del Paese, pur assicurando che Teheran «accoglierà
favorevolmente» un avvio di dialogo con gli Usa se
esso avverrà «nel rispetto reciproco e nella giustizia» TEHERAN - Il presidente
iraniano Mahmud Ahmadinejad ha annunciato un'accelerazione nel programma
nucleare del Paese, pur assicurando che Teheran «accoglierà favorevolmente» un
avvio di dialogo con gli Usa se esso avverrà «nel
rispetto reciproco e nella giustizia». Ma Ahmadinejad ha anche espresso dubbi
sulla reale intenzione di cambiamento da parte del presidente americano Barack
Obama, avvertendo che se Washington cercherà «di continuare la politica dell'ex
presidente Bush solo con un linguaggio diverso», dovrà «subirne la stessa
sorte». Gli Stati Uniti hanno reagito cautamente alle parole di Ahmadinejad. Il
portavoce del Dipartimento di Stato Robert Wood, che ha detto fra l'altro di
accogliere con «scetticismo» l'annuncio dei progressi iraniani, ha sottolineato
che Washington ha affermato «chiaramente e pubblicamente» di volere impegnare
Teheran in un dialogo e quindi aspetta che «l'Iran contraccambi». Le
affermazioni di Ahmadinejad, fatte in una cerimonia pubblica a Isfahan nella
«Giornata dell'energia atomica», fanno seguito all'apertura
fatta dall'amministrazione Usa, che ha deciso di partecipare
direttamente a colloqui con Teheran sul suo programma nucleare in qualità di
membro del gruppo 5+1, cioè i cinque membri permanenti del Consiglio di
Sicurezza dell'Onu (Usa, Russia, Cina, Francia e Gran Bretagna) più la Germania. Una svolta
rispetto all'amministrazione del presidente George W. Bush, che poneva come
pre-condizione la sospensione dell'arricchimento dell'uranio da parte
dell'Iran. Ma Obama, come Bush, continua ad accusare Teheran di volere dotarsi
di armi nucleari, mentre anche ieri Ahmadinejad ha ribadito che il programma
atomico della Repubblica islamica ha scopi esclusivamente civili. Un importante
consigliere di Ahmadinejad, Ali Akbar Javanfekr, ha detto tuttavia all'agenzia
Afp che la proposta di trattative del 5+1, con la diretta partecipazione degli
Stati Uniti, è «costruttiva», aggiungendo che «la Repubblica islamica la
esaminerà e darà una risposta». Da parte loro, la Russia e la Cina, che si sono sempre opposte all'adozione di sanzioni
dure contro l'Iran, hanno commentato positivamente l'apertura di Washington,
facendo appello a Teheran perché colga le opportunità che essa offre. I due
principali sviluppi annunciati dal presidente iraniano nel settore della
tecnologia nucleare riguardano proprio il punto più controverso:
l'arricchimento dell'uranio, che il Consiglio di Sicurezza dell'Onu ha chiesto
invano a Teheran di sospendere, con più risoluzioni. Si tratta dell'apertura di
un impianto per la produzione di combustibile per fare funzionare i reattori,
ottenuto a partire dall'arricchimento dell'uranio, e la sperimentazione di
centrifughe supersoniche di nuova generazione capaci di ottenere uranio
arricchito in misura superiore a quanto realizzato finora. 10/04/2009
( da "Adige, L'" del
10-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Nomine Alla
«Trentini nel mondo» Alberto Tafner neo presidente Alberto Tafner è il nuovo
presidente dell'Associazione Trentini nel mondo. Lo ha eletto il nuovo
consiglio di amministrazione dell'associazione. Alla vice presidenza è stata
eletta Maria Carla Failo. Gli altri componenti della giunta sono Bruno Cesconi,
Pio Dalla Valle, Gerardo Lazzeri, Erminio Lorenzini e Gianni Nicolussi. «Lo spirito ed i valori che hanno portato alla fondazione della
Trentini nel mondo sono ancora attuali - ha detto Tafner - per cui la
"mission" dell'associazione non va rivoluzionata. L'impegno è di
adeguare strumenti ed operatività per far fronte ai rapidi mutamenti che la
globalizzazione comporta per l'economia, la società e la cultura dei popoli».
10/04/2009
( da "Tempo, Il" del
10-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
stampa Ahmadinejad
annuncia la ripresa in grande stile del programma, ma apre anche al dialogo con
gli Usa Iran, accelerazione sul nucleare Minacce«Se
Obama utilizzerà la stessa linea politica di Bush dovrà pagarne le conseguenze»
Alberto Zanconato TEHERAN Il presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad ha
annunciato ieri un'accelerazione nel programma nucleare del Paese, pur
assicurando che Teheran «accoglierà favorevolmente» un avvio di dialogo con gli
Usa se esso avverrà «nel rispetto reciproco e nella
giustizia». Ma Ahmadinejad ha anche espresso dubbi sulla reale intenzione di
cambiamento da parte del presidente americano Barack Obama, avvertendo che se
Washington cercherà «di continuare la politica dell'ex presidente Bush solo con
un linguaggio diverso», dovrà «subirne la stessa sorte». Gli Stati Uniti hanno
reagito cautamente alle parole di Ahmadinejad. Il portavoce del Dipartimento di
Stato Robert Wood, che ha detto fra l'altro di accogliere con «scetticismo»
l'annuncio dei progressi iraniani, ha sottolineato che Washington ha affermato
«chiaramente e pubblicamente» di volere impegnare Teheran in un dialogo e, quindi,
aspetta che «l'Iran contraccambi». Le affermazioni di Ahmadinejad, fatte in una
cerimonia pubblica a Isfahan nella «Giornata dell'energia atomica», fanno seguito all'apertura fatta l'altroieri dall'amministrazione
Usa, che ha deciso di partecipare direttamente a colloqui con
Teheran sul suo programma nucleare in qualità di membro del gruppo 5+1, cioè i
cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell'Onu (Usa, Russia, Cina, Francia e Gran Bretagna) più la Germania. Una svolta
rispetto all'amministrazione del presidente George W. Bush, che poneva come
pre-condizione la sospensione dell'arricchimento dell'uranio da parte
dell'Iran. Ma Obama, come Bush, continua ad accusare Teheran di volersi dotare
di armi nucleari, mentre anche mercoeleì Ahmadinejad ha ribadito che il
programma atomico della Repubblica islamica ha scopi esclusivamente civili. Un
importante consigliere di Ahmadinejad, Ali Akbar Javanfekr, ha detto tuttavia
all'agenzia Afp che la proposta di trattative del 5+1, con la diretta partecipazione
degli Stati Uniti, è «costruttiva», aggiungendo che «la Repubblica islamica la
esaminerà e darà una risposta». Da parte loro, la Russia e la Cina, che si sono sempre opposte all'adozione di sanzioni
dure contro l'Iran, hanno commentato positivamente l'apertura di Washington,
facendo appello a Teheran perchè colga le opportunità che essa offre. I due
principali sviluppi annunciati dal presidente iraniano nel settore della
tecnologia nucleare riguardano proprio il punto più controverso: l'arricchimento
dell'uranio, che il Consiglio di Sicurezza dell'Onu ha chiesto invano a Teheran
di sospendere, con più risoluzioni. Si tratta dell'apertura di un impianto per
la produzione di combustibile per far funzionare i reattori, ottenuto a partire
dall'arricchimento dell'uranio, e la sperimentazione di centrifughe
supersoniche di nuova generazione capaci di ottenere uranio arricchito in
misura superiore a quanto realizzato finora con le vecchie centrifughe.
Ahmadinejad ha aggiunto che il suo Paese ha già a disposizione 7.000
centrifughe della vecchia generazione, rispetto alle 6.000 delle quali aveva
ammesso l'esistenza nel febbraio scorso. Ma l'obiettivo è di arrivare a 50.000
nel giro di pochi anni. Il presidente ha affermato che l'Iran è riuscito a
raggiungere questi successi nonostante «le pressioni, la propaganda e le
minacce militari del nemico» e ha aggiunto che Teheran continuerà a lavorare
per «nuovi progressi» in futuro.
( da "Milano Finanza"
del 10-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Milano Finanza
sezione: Copertina data: 10/04/2009 - pag: 10 autore: di Roberta Castellarin e
Paola Valentini Ci credo ma non troppo Il 58% dei big money non prevede una
ripresa duratura delle borse, ma vuole cavalcare il rally in atto puntando su
cemento, industria ed energia. A Piazza Affari tra i titoli preferiti spiccano
Fiat, Eni e Impregilo. E nell'obbligazionario i gestori puntano sui corporate
ad alto rating Nell'ultimo mese Piazza Affari ha recuperato il 34%, l'indice
europeo DJ Eurostoxx 50 il 21% e Wall street (S&P 500) il 22%. A questo
punto gli investitori si chiedono se le borse hanno invertito la rotta dopo due
anni di mercato Orso o se si tratta dell'ennesima falsa partenza. In sintesi: è
un rimbalzo o una vera svolta? MF-Milano Finanza lo ha chiesto a oltre 40 asset
manager italiani ed esteri che gestiscono oltre 350 miliardi di euro in Italia.
Secondo il 58% dei big money la ripresa delle borse iniziata a marzo è un
rimbalzo destinato a esaurirsi nelle prossime settimane perché restano ancora
preoccupazioni per l'andamento dell'economia e per gli utili delle società nel
primo trimestre. Ma si tratta di un pessimismo moderato perché per i prossimi
mesi i gestori si aspettano ancora forti oscillazioni degli indici intorno a
questi livelli. E anche nella scelta dei settori non prevalgono i comparti
difensivi, ma piuttosto titoli ciclici, come energetico e cemento, o ancora i
finanziari. Per chi vuole tornare in borsa le maggiori
chance di recupero secondo i gestori sono negli Usa: Wall Street è
la borsa preferita dal 55% degli intervistati, seguita da Europa e Cina. Tra i titoli doc di Piazza Affari spicca Fiat, suggerita dal
30% dei big money, seguita da Eni e Impregilo. Mentre in Europa l'attenzione è
sull'utility E.On, il colosso dell'acciaio Arcelor Mittal e la
telefonica Deutsche Telekom. Ma ecco nel dettaglio le attese e le mosse dei
money manager per cavalcare il rally di primavera in corso. I nodi da superare.
«Gli osservatori sperano che il rally rappresenti un segnale di ritrovata fiducia
e che il mercato anticipi la ripresa dell'economia mondiale», afferma Sebastian
Paris-Horvitz di Axa im. È possibile che gli interventi massicci di politica
monetaria e gli incentivi messi in campo dai governi siano riusciti ad
arrestare la spirale ribassista? «Ci piacerebbe crederlo», risponde
Paris-Horvitz. «Tuttavia questa crisi senza precedenti potrebbe riservarci
ancora sorprese. Però per fortuna nel frattempo procede lento ma implacabile il
lavoro di ricostruzione delle fondamenta del mondo finanziario». Non si fa
illusioni neanche Tom Stevenson di Fidelity International: «Ci sono stati altri
momenti come questo negli ultimi due anni. Dopo aver toccato l'apice nel giugno
2007, i mercati azionari hanno riportato altri quattro rialzi superiori al 10%,
andati poi tutti in fumo. Tra agosto e ottobre 2007, ad esempio, il Ftse 100
aveva guadagnato il 15% con gli investitori convinti che la stretta creditizia
potesse essere contenuta nell'ambito dei settori finanziario e immobiliare.
Dopo il tracollo di Bear Stearns nel marzo 2008 il mercato è salito del 18% in
due mesi, alimentando le speranze che si trattasse dello shock più violento.
Durante l'estate c'è stata un'altra ripresa del 10% prima che subentrasse il
trauma delle pesanti perdite dello scorso autunno. Infine c'è stato un rialzo
di fine anno del 15% in un momento di quiete prima che ci si rendesse conto che
i problemi del credito si stavano riversando sull'economia reale. Quindi non
bisogna illudersi perché c'è ancora molta incertezza». Mentre Ad Van Tiggelen,
senior strategist di Ing im si concentra sui rendimenti dei corporate bond e
sull'immobiliare. Afferma Van Tiggelen: «Una ripresa sostenibile dei mercati
non potrà iniziare prima della fine del 2009. Sono scettico di fronte a
qualsiasi rally azionario che non sia accompagnato dalla caduta dei rendimenti
dei corporate bond (in rapporto ai titoli governativi) o da una chiara evidenza
che i prezzi nel settore immobiliare Usa abbiano
definitivamente toccato il fondo». In generale molti gestori più che su un
rimbalzo o un recupero scommettono su una fase di consolidamento. Come spiega
Silvio Olivero di Cellino sim: «Si può parlare di inizio di una fase di
consolidamento durante la quale in attesa di conoscere la reazione
dell'economia reale alle politiche di stimolo non si dovrebbero fare nuovi
minimi, ma nemmeno osservare significati slanci in avanti». Concorda Giorgio
Mascherone, responsabile investimenti di Deutsche Bank Italia: «Il rimbalzo ha
riportato gli indici su livelli più equilibrati. Ora ci aspettiamo volatilità e
movimenti laterali». Aggiunge Luca Simoncelli, portfolio manager di BlackRock:
«I punti chiave a sostegno del recente rally sono un miglioramento nel tono dei
dati macroeconomici, sempre maggiori stimoli fiscali e monetari e il fatto che
alcune delle principali banche hanno confermato di essere ancora capaci di
generare profitti. Sul fronte macro possiamo tuttavia parlare di
stabilizzazione ma non certo di ripresa. A questo punto attendiamo maggiore
visibilità sulla imminente stagione degli utili aziendali che parte la prossima
settimana negli Usa. Più in ottica di lungo periodo
crediamo che le valutazioni azionarie siano molto interessanti e i mercati
saranno in grado di anticipare una vera e propria ripresa economica prevediamo
quindi che i principali listini saranno in grado di chiudere il 2009 su livelli
più alti rispetto a quelli attuali». Anche Stefano Lustig, co-responsabile
ufficio studi di Equita sim crede in un inizio di recupero molto graduale:
«Crediamo che a questo punto della crisi sia più probabile assistere a un
miglioramento della situazione economica, anche grazie all'effetto degli
incentivi auto, piani aggressivi a sostegno del credito e riduzione dei tassi
di interesse che aumentano il potere d'acquisto delle famiglie. Sul fronte
macro abbiamo visto dati ancora negativi, ma con qualche minimo accenno di
stabilizzazione». Allora che cosa conviene fare di fronte a questa incertezza?
«Non ha senso cercare di scegliere con precisione il momento più opportuno per
intervenire sul mercato. È molto meglio accettare l'idea che il mercato
azionario probabilmente si trova vicino al livello minimo e sfruttare le
valutazioni storicamente basse per rientrare gradualmente. Questo è l'unico
modo per essere sicuri di non perdere il treno della ripresa quando finalmente
arriverà», risponde Stevenson. Consigli per gli acquisti. «In questo forte
rialzo hanno guidato il gruppo i settori che erano stati più penalizzati
precedentemente, come finanziari e automobilistici, entrambi al centro dei
problemi e entrambi oggetto delle analisi più pessimistiche precedentemente»,
afferma Roberto Brasca, responsabile degli investimenti azionari di Anima. Un
trend su cui si scommette ancora. Infatti nonostante il rally del 45% da inizio
anno, Fiat è l'azione in cima alle preferenze dei gestori. Viene consigliata da
un gestore su tre. Afferma Giacomo Chiorino, responsabile investimenti di Alpi
Fondi: «La nostra preferenza va ad aziende che possono crescere nonostante la
crisi in atto, in quanto offrono soluzioni ai problemi che il mondo ha oggi.
Per esempio materiali più leggeri e motori meno inquinanti e più efficienti.
Ecco perché scommettiamo su Fiat, sulla small cap Landi Renzo in Italia e su
Sgl Carbon in Europa. Crediamo anche nelle energie rinnovabili, con titoli come
Abengoa e Andritz, e nel rinnovamento delle reti energetiche per ottenere una
maggiore efficienza, attività dove operano Abb, Prysmian e Alfa Laval». I
gestori guardano anche a costruzioni e grandi opere. In Italia vengono
segnalate soprattutto Impregilo e Buzzi Unicem, ma ricevono tre preferenze
anche Italcementi e Tenaris. In Europa spiccano il colosso francese Vinci e il
big dell'acciaio Arcelor Mittal. Un altro settore che va per la maggiore è
quello dell'energia e dell'infrastrutture legate alle utility. Raccolgono molte
preferenze Eni, E.on, Enel e Alstom. In generale quindi si scommette sui grandi
investimenti pubblici per rilanciare l'economia. Nel settore obbligazionario
continua la migrazione verso i corporate bond, mercato oggetto di emissioni
record. «È probabile che le numerose emissioni di corporate bond investment
grade degli ultimi mesi non resteranno un fatto isolato, poiché le aziende
stanno beneficiando del disgelo dei mercati del credito per rifinanziare debiti
esistenti e raccogliere nuovi capitali», afferma Stefan Isaacs, gestore del
fondo M&G European Corporate Bond. Nel primo trimestre del 2009 è stato
superato ogni record, con112,6 miliardi di emissioni non finanziarie denominate
in euro, rispetto ai quasi 30 miliardi dello stesso periodo lo scorso anno.
Aggiunge Isaacs «Ora è molto più difficile ricevere prestiti dagli istituti
bancari, che stanno ancora attraversando una fase rischiosa. Non credo che si
tornerà a una maggiore normalità dell'ambiente del credito ancora per un certo
tempo. Gli acquirenti sono in una posizione vantaggiosa perché, avendo limitate
alternative per il proprio finanziamento, le aziende vogliono assicurarsi che
le nuove emissioni di obbligazioni siano completamente sottoscritte. Poiché
questa tiepida recessione non lo permette, le stanno offrendo a condizioni
particolarmente interessanti rispetto alle obbligazioni emesse in precedenza.
Questo ci dà l'opportunità di acquistare nuove emissioni di qualità a
condizioni molto favorevoli». Ma come investire in questo settore? «Io sto
acquistando su base selettiva. La mia strategia d'investimento però non
cambierà: sto ancora evitando i finanziari e trovo maggior valore nei titoli
industriali non ciclici con rating A e BBB, che dovrebbero resistere meglio
alla flessione finanziaria, come i settori utility e telecomunicazioni»,
risponde Isaacs.Per ora la minaccia dell'inflazione, come conseguenza
dell'ingente massa di liquidità immessa nel sistema, non spaventa i gestori.
Quasi il 60% si aspetta che dopo l'estate l'inflazione possa scendere ancora.
Anche se a lungo termine potrebbe ripresentarsi lo spettro del caro vita, anche
come effetto dei tassi ai minimi. «Le autorità politiche e monetarie navigano
dunque tra Scilla e Cariddi: per evitare il pericolo della spirale
deflazionistica sono pronte a lanciarsi in operazioni che rischiano, nel medio
termine, di riaccendere l'inflazione. Riusciranno a evitare questi due mostri?
Lo scopriremo solo in futuro, ma la tensione che si avverte sui mercati
finanziari tradisce i timori degli operatori», spiegano da Banque Syz.Intanto
le scelte di politica monetaria guidano l'andamento del mercato dei titoli di
Stato e delle valute. «Come il mercato obbligazionario, anche quello valutario
riflette le scelte di politica monetaria e commerciale dei vari Paesi,
quantomeno nel breve periodo». I gestori, in particolare, si aspettano per
l'estate un nuovo taglio dei tassi da parte della Bce, ma limitato a uno 0,25%,
e un cambio euro/dollaro che non avrà particolare oscillazione. Anche perché la
Fed non dovrebbe intervenire sui tassi nei prossimi sei mesi.
( da "Milano Finanza"
del 10-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Milano Finanza
sezione: I vostri soldi il Trader Commenti & Analisi data: 10/04/2009 -
pag: 39 autore: di Ester Corvi Mosca adesso è un affare La borsa russa ha
recuperato da inizio anno il 27%, con un'impostazione positiva che, secondo gli
esperti, potrà dare soddisfazioni agli investitori Fino a pochi mesi fa scettici,
i grandi investitori stanno cautamente aumentando la loro esposizione verso il
listino russo, mentre i piccoli risparmiatori, che detengono Etf o fondi comuni
specializzati, vedono un futuro più roseo, dopo il rimbalzo messo a segno da
inizio anno. L'indice Msci Russia evidenzia infatti da fine 2008 un incremento
del 27,25% in euro, che si ridimensiona al 21,1% in dollari Usa
e al 19,8% in valuta locale. Una performance che batte quella complessiva dei
mercati emergenti, con l'Msci Em (Emerging markets) cresciuto, nello stesso
periodo, del 13% in euro.Un rally di breve termine oppure un movimento
destinato a rafforzarsi nei prossimi mesi? La notizia che fa ben sperare è che
gli esperti delle maggiori investment bank sono tornati positivi sulla borsa di
Mosca. Per esempio gli specialisti del Credit Suisse hanno incrementato il peso
del mercato azionario russo nel loro portafoglio raccomandato, a scapito di
quello sudafricano. Si tratta del secondo incremento successivo in cinque
settimane. Le ragioni? La più evidente è relativa alla valutazione del mercato,
che risulta a sconto del 30% circa rispetto ai multipli borsistici su cui si
era assestato nell'ultimo decennio. Anche il confronto con i rendimenti del
mercato obbligazionario, e in particolare con i Treasury Usa
a dieci anni, evidenzia alti margini di recupero. Oltre ad essere a buon
mercato, lo scenario della borsa di Mosca è megliorato se si tiene conto
dell'evoluzione attesa del prezzo del petrolio che, a parere degli economisti,
dovrebbe essersi stabilizzato, con maggiori chance di crescita rispetto a
quelle di riduzione, e un conseguente impatto positivo sull'andamento delle
quotazioni azionarie. Un terzo motivo, che in questa fase può giocare a favore
del listino russo è il migliorato sentiment dei grandi investitori e dei
gestori di fondi comuni verso i mercati emergenti, come testimoniato dalla
crescita realizzata negli ultimi mesi, che ha catalizzato l'interesse soprattutto sulla Cina, da dove
provengono per ora i segnali più convincenti di ripresa economica già a fine
anno. La convenienza relativa è un aspetto sottolineato anche dagli specialisti
di Goldman Sachs, che sono ottimisti, oltre che sul Brasile, sulla Russia, dato
il forte potenziale di recupero dei giganti del listino come Gazprom (+87%),
Kazmunaigaz (+61%) e Lukoil (+42%).
( da "Borsa e Finanza"
del 10-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
SETTIMANA IN NUMERI
La riduzione del Cigno Nero di Redazione - 10-04-2009 Possiamo già dirlo: il
primo decennio del secondo millenio non è partito bene. E non è detto che
chiuda meglio. Sul 2009 inutile farsi illusioni: il mondo intero decrescerà per
la prima volta da più di 50 anni, Usa ed Europa saranno chiamate a
tappare enormi falle, forse la Cina darà una mano. Ma con un peso
di solo il 7% sul pil globale il suo contributo sarà limitato. Poi, da gennaio,
gireremo la boa, con più ombre che luci: alti deficit pubblici, alta disoccupazione,
un processo di deleveraging ancora da capire. Basti pensare alle cifre
da brivido del Fmi, secondo cui le perdite del sistema bancario globale
raggiungeranno i 4mila miliardi di dollari: quasi l'8% per Pil mondiale, circa
il 30% di quello Usa, più o meno 2,4 volte la
ricchezza prodotta dagli italiani in 12 mesi. Per non dire della domanda di
imprese e famiglie compressa dai debiti, dal calo dei valori immobiliari e dal
credit crunch, che dalla finanza si è trasferito all'economia reale. Ragion per
cui non merita dedicare troppo tempo alle previsioni degli istituti di ricerca,
ma stare ai fatti: la crisi delle banche finora ha bruciato 1.300 miliardi, c'è
una montagna di asset tossici che nessuno sa bene calcolare, le misure di
sostegno dei governi, intese come garanzie, per citare Trichet «corrispondono
al 23% del pil Ue». Infine, un rumor dell'ultim'ora riportato dal New York
Times: gli stress test condotti sui 19 maggiori istituti di credito Usa evidenziano l'urgente necessità di apportare nuovo
capitale, anche se il rischio sistemico pare scongiurato. A ben vedere, è
quanto aveva già fatto intuire il ministro del Tesoro, Tim Geithner, in una
dichiarazione di qualche giorno fa. Non è un quadro sereno quello che ci
consegna il primo decennio del secondo millennio. Perfino la bolla della new
economy rischia di apparire poca cosa: un cigno nero, certo, ma ancora un po'
pulcino. E a dirlo è uno che se ne intende, forse la mente più lucida oggi a
disposizione. E non perché, alla Roubini, riesce a fare previsioni azzeccate,
ma perché ha capito meglio di altri l'insostenibile leggerezza della finanza,
il suo stretto legame con la natura umana, il fatto che non esisterà mai la
ricetta che risolve tutto, a partire dalla gestione del rischio. Per cui, a chi
è sfuggito lo straordinario articolo di Nassim Nicholas Taleb sul Financial
Times di giovedì 8 aprile, consigliamo di recuperarlo via web, leggerlo e
rileggerlo e metterlo nel cassetto del comodino. Meglio ancora, impararlo a
memoria. E per non togliere il piacere della prima volta diremo soltanto il
titolo e poco più: «Dieci principi per un mondo a prova di cigno nero»: un
mondo nel quale gli imprenditori, non i banchieri, si assumono rischi e le
società possono nascere e morire ogni giorno senza fare notizia. Troppo bello
per essere vero? Sicuramente. Ma c'è una filosofia del limite o, se volete,
della riduzione preventiva del danno, che si fatica a trovare in tanti
dibattiti sulle nuove regole che deve darsi il sistema finanziario. Può darsi
che il neonato Financial Stability Board, guidato in modo impeccabile da Mario
Draghi, possa offrire soluzioni tecniche di grande spessore. Ma suggeriamo
umilmente di obbligare tutti i membri a leggersi e rileggersi Nassim Taleb.
( da "Secolo XIX, Il"
del 10-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Equa
globalizzazione, la sfida della sinistra giorgio pagano Dieci anni fa, 1999: la
new economy stava celebrando i suoi fasti e il mondo, caduti tutti i muri
ideologici, politici, economici avrebbe offerto - affermavano i cantori della
globalizzazione neoliberista - pari opportunità a tutti. Proprio in quell'anno
esplose, per le vie di Seattle, il fenomeno no global. Il 30 novembre 1999 100
mila manifestanti sfilarono contro l'assemblea degli Stati del Wto,
l'organizzazione del commercio mondiale. Il vertice fu un fallimento:
cominciarono allora sia il tramonto dell'egemonia dell'Occidente sull'economia
globale che la crisi del pensiero unico, della profezia di Francis Fukuyama
sulla "fine della storia" con il crollo del Muro di Berlino. Fu, il
movimento di Seattle, che poi si spinse a Sud dando vita al Social Forum di
Porto Alegre, il segno di un disagio premonitore? Certamente sì: denunciava
problemi veri e drammi seri, le crescenti disuguaglianze sociali e la crisi
climatica in primis, anche se la proposta alternativa non era convincente. Ha
saputo mantenere in questo decennio un senso comune critico della
globalizzazione, e oggi i fatti gli danno ragione: il mondo è molto meno
piatto, e ancora meno lo sarà in futuro, rispetto alle previsioni del libro di
Thomas Friedman. L'erede del "popolo di Seattle"è lo spettro che in
questi giorni si aggira in tante piazze del mondo: rivolta rabbiosa contro i
manager e le classi dirigenti responsabili della deregulation ma anche
movimento di lavoratori disoccupati e precari e di quel "ceto medio
globale" che si è arricchito in questi anni e ora viene ricacciato
indietro. La Grande crisi porta per strada la frattura sociale tra ricchi e
poveri, tra classi dirigenti separate e lontane e il mondo del lavoro. Ritorna,
con molte speranze in meno rispetto a dieci anni fa ("Un altro mondo è
possibile" era la cifra di Porto Alegre) e quindi con più rischi per la
legittimità della democrazia, il conflitto sociale. Sono gli esclusi, le
persone per cui è tornata centrale, come ha scritto Ezio Mauro, "la grande
questione novecentesca del lavoro", perché lo hanno perso o temono di
perderlo, o non lo trovano. Ciò che li accomuna è l'aspirazione
all'eguaglianza, contro l'idea dominante di questi decenni, quella secondo cui
il benessere di pochi avrebbe comunque comportato vantaggi per tutti. Questa
rabbia avrà effetti duraturi? E come evolverà: verso il ribellismo populista o
verso una proposta alternativa convincente? Dipenderà soprattutto dalla
capacità di ripensamento delle forze di sinistra. Vuol dire riusare parole
considerate in questi anni superate come se fossero antiche, in un furore
iconoclasta contro "le culture del '900": lavoro, eguaglianza,
giustizia sociale, sinistra. So bene che queste parole non bastano, che vanno
rivisitate e compenetrate con parole nuove: ma è da esse che bisogna partire,
se si vuole superare il riformismo debole di questi anni e costruire un
pensiero democratico del futuro che sia di popolo e non senza popolo. Vuol dire
comprendere il colossale errore commesso di subalternità al neoliberismo e
ricordarsi di ciò che per la sinistra è un obbligo: la redistribuzione del
reddito, senza cui non ci sarà nemmeno la creazione di una nuova crescita
economica. Vuol dire non limitare l'orizzonte alla "società degli
individui", post-industriale, e riprendere la questione del lavoro, che va
aggiornata ma non, come in questi anni, abbandonata. La politica torna a
dividersi su ciò che, come diceva Norberto Bobbio, dividerà sempre la destra e
la sinistra: il valore dell'eguaglianza. La sinistra, travolta in questi anni
perchéè andata troppo verso la cultura liberale, ha dalla sua questo valore per
rigenerarsi. L'aspetta un enorme lavoro di costruzione di un nuovo patrimonio
di idee, contro il pragmatismo e quella "veduta corta" denunciata da
Tommaso Padoa-Schioppa nel suo ultimo libro. Un'ideologia - un'altra parola di
cui non dobbiamo avere paura - che salvi il patto sociale del Novecento
portandolo nel mondo nuovo che sorgerà dopo la crisi. E che recuperi, della
visione liberale, il principio della libera realizzazione della persona ma lo
faccia convivere con la critica dell'individualismo privatistico basato sul
profitto e con il senso della responsabilità pubblica nell'economia. Se la
sinistra si ripenserà così e si batterà per evitare che le diseguaglianze
crescano ancora, l'esito della rivolta non sarà il conflitto sregolato. E l'esito della crisi non sarà la deglobalizzazione, cioè la
regressione protezionista e nazionalista, ma una nuova globalizzazione, più
giusta e democratica. Giorgio Pagano, già sindaco della Spezia, si occupa di
cooperazione internazionale nell'Anci (Associazione nazionale comuni italiani)
e di politiche urbane nella Recs (Rete città strategiche). 10/04/2009
( da "Secolo XIX, Il"
del 10-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
NUCLEARE:IRAN;TEHERAN
ACCELERA MA PRONTA A DIALOGO/ANSA+RPT+ TEHERAN. Il presidente iraniano Mahmud
Ahmadinejad ha annunciato oggi un'accelerazione nel programma nucleare del
Paese, pur assicurando che Teheran «accoglierà favorevolmente» un avvio di dialogo
con gli Usa se esso avverrà«nel rispetto reciproco e
nella giustizia». Ma Ahmadinejad ha anche espresso dubbi sulla reale intenzione
di cambiamento da parte del presidente americano Barack Obama, avvertendo che
se Washington cercherà«di continuare la politica dell'ex presidente Bush solo
con un linguaggio diverso», dovrà«subirne la stessa sorte». Nella
"Giornata dell'energia atomica", Ahmadinejad ha inaugurato il primo
complesso iraniano per la produzione di carburante nucleare a Isfahan. Vajihollah
Asadi, un dirigente dell'impianto vicino a Isfahan, lo ha definito «iraniano al
100%» e ha spiegato che produrrà carburante per il reattore di Arak. Oltre
all'impianto, la Repubblica Islamica starebbe sperimentando centrifughe
supersoniche di nuova generazione capaci di ottenere uranio arricchito in
misura superiore a quanto realizzato finora con le vecchie centrifughe.
Ahmadinejad ha aggiunto che il suo Paese ha già a disposizione 7.000
centrifughe della vecchia generazione, rispetto alle 6.000 di cui aveva ammesso
l'esistenza nel febbraio scorso. Ma l'obiettivo è di arrivare a 50.000 nel giro
di pochi anni. Il presidente ha affermato che l'Iran è riuscito a raggiungere
questi successi nonostante «le pressioni, la propaganda e le minacce militari
del nemico» e ha aggiunto che Teheran continuerà a lavorare per «nuovi
progressi» in futuro. Alaeddin Boroujerdi, direttore della commissione del
Parlamento iraniano per la sicurezza nazionale e la politica estera, ha detto a
Isfahan che «oggi l'Iran ha dimostrato di aver portato a termine il ciclo del
carburante nucleare, e naturalmente non si parla di sospendere l'attività di
arricchimento dell'uranio». Gli Stati Uniti hanno reagito cautamente alle
parole di Ahmadinejad. Il portavoce del Dipartimento di Stato Robert Wood, che
ha detto fra l'altro di accogliere con «scetticismo» l'annuncio dei progressi
iraniani, ha sottolineato che Washington ha affermato «chiaramente e
pubblicamente» di volere impegnare Teheran in un dialogo e quindi aspetta che
«l'Iran contraccambi». Mercoledì l'amministrazione Usa ha deciso di partecipare direttamente a colloqui con Teheran sul
suo programma nucleare in qualità di membro del gruppo 5+1, cioè i cinque
membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell'Onu (Usa, Russia, Cina, Francia e Gran Bretagna) più la Germania. Una svolta
rispetto all'amministrazione del presidente George W. Bush, che poneva come
pre-condizione la sospensione dell'arricchimento dell'uranio da parte
dell'Iran. Ma Obama, come Bush, continua ad accusare Teheran di volere dotarsi
di armi nucleari, mentre anche ieri Ahmadinejad ha ribadito che il programma
atomico sviluppato dalla Repubblica islamica ha scopi esclusivamente civili. Un
importante consigliere di Ahmadinejad, Ali Akbar Javanfekr, ha detto tuttavia
all'agenzia Afp che la proposta di trattative del 5+1, con la diretta
partecipazione degli Stati Uniti, è«costruttiva», aggiungendo che «la
Repubblica islamica la esaminerà e darà una risposta». Da parte loro, la Russia
e la Cina, che si sono sempre opposte all'adozione di
sanzioni dure contro l'Iran, hanno commentato positivamente l'apertura di
Washington, facendo appello a Teheran perché colga le opportunità che essa
offre. I due principali sviluppi annunciati dal presidente iraniano nel settore
della tecnologia nucleare riguardano proprio il punto più controverso:
l'arricchimento dell'uranio, che il Consiglio di Sicurezza dell'Onu ha chiesto
invano a Teheran di sospendere, con più risoluzioni. Alberto Zanconato (Ansa)
10/04/2009
( da "Secolo XIX, Il"
del 10-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Nucleare, nuovo
impianto in Iran la sfida Ahmadinejad l'inaugura e annuncia centrifughe più
efficaci, ma apre al dialogo con gli Usa = È mancato
all'affetto dei suoi cari Giuseppe Barbieri Ne danno il triste annuncio la
figlia Anna, il nipote Alessandro con Sabrina e Valerio, i parenti tutti. I
funerali avranno luogo sabato 11 aprile alle ore 8.15 nella parrocchia Santa
Fede. Il Santo Rosario sarà recitato questa sera alle ore 18 presso le camere
ardenti dell'Ospedale San Martino. Un particolare ringraziamento alla
dottoressa Isabella Sindoni per le cure prestate. La presente valga da
partecipazione e ringraziamento. A.Se.F. del Comune di Genova Tel.
010.291.54.01 È mancato all'affetto dei suoi cari Angelo Bragheri A funerali
avvenuti ne danno il triste annuncio la moglie ed i nipoti. Un particolare
ringraziamento ai dottori e personale infermieristico del reparto nefrologia e
dialisi del Monoblocco dell'ospedale San Martino. A.Se.F. del Comune di Genova
Tel. 010.291.55.04 = È mancata all'affetto dei suoi cari Rosa Campoccia ved.
Armanino Ne danno il triste annuncio a funerali avvenuti i figli, il genero, la
nuora, i nipoti, la sorella e i parenti tutti. Un particolare ringraziamento al
dottor Antonio Farese e al personale infermieristico della A.S.L 3 di via Archimede.
Genova, 10 aprile 2009. La Generale Pompe Funebri Spa Tel. 010.41.42.41 La
sorella Franca con Federico e Barbara sono vicini a Piera, Massimo e famiglie
nel dolore per la scomparsa della mamma Rosa I condomini di Via Fornace 13-15
di Casella partecipano al dolore della famiglia Compiano per la scomparsa del
loro caro Eligio = " Non rattristatevi d'averla persa ma ringraziamo
d'averla avuta." S. Agostino Circondata dall'affetto dei suoi cari è
mancata Teresa Genovese ved. Ferrando di anni 93 Ne danno il triste annuncio i
figli Carmen, Roberto e Maura con le rispettive famiglie. Le esequie hanno
luogo oggi venerdi 10 aprile alle ore 9.45 nella Cappella delle Camere Ardenti
dell'Ospedale Galliera. La presente quale partecipazione e ringraziamento. La
Generale Pompe Funebri Spa Tel. 010.41.42.41. Piango la prematura scomparsa
dell'amico e collega Diego Perassolo e mi stringo alla sua famiglia in questo
momento di dolore. Rod. = È mancata all'affetto dei suoi cari Luciana Piano di
anni 70 Ne danno il triste annuncio la cara Paoletta, i fratelli, le sorelle, i
nipoti, Riccardo e Paola Pagano e i parenti tutti. I funerali avranno luogo
sabato 11 aprile alle ore 11.30 nella parrocchia S. Gaetano e G. Bosco. La
presente quale partecipazione e ringraziamento. A.Se.F. del Comune di Genova
Tel.010.291.56.03 Lorenzo e Daniela De Angelis con Cina e Maria Teresa sono affettuosamente vicini a Piera e ai
familiari tutti nel dolore per la scomparsa del caro AVVOCATO Gigino Tessitore
= mancata all'affetto dei suoi cari Adriana Torelli ved. Oddi di anni 90 Ne
danno il triste annuncio a funerali avvenuti i figli Anna Maria ed Alberto, la
nuora Anna, il genero Pier Giorgio, i nipoti Andrea ed Alessandro, la
cara Rosa e i parenti tutti. Genova, 10 aprile 2009. La Generale Pompe Funebri
Spa Tel. 010.41.42.41 I condomini di Via F. Ardini 9 partecipano al grande
dolore dei familiari per la scomparsa della cara Adriana Torelli ved. Oddi Gian
Maria e Anna, Silvio Cristina e Marco, Andrea Cristina e Gian Maria
ricorderanno sempre la carissima zia Adriana Torelli Oddi I Medici, le
caposale, gli infermieri, gli O.S.S. della Unità Operativa di Medicina Generale
e dei M.O.D annessi del Presidio Ospedaliero Villa Scassi sono affettuosamente
vicini al dottor Alberto Oddi per la perdita della cara mamma, signora Adriana
Torelli ved. Oddi Franco Martelli Un papà esemplare che ha dedicato tutta la
sua vita alla famiglia e al lavoro, che rimarrà sempre nel nostro cuore. Per
noi l'indimenticabile ed insostituibile nonno. Martina, Lorenzo, Federica,
Alessandro. 2006â??10â??aprileâ??2009 Alfredo Segre "non sei più dov'eri
ma sei ovunque sono io ora". Franca, Vittoria, Emy. 10/04/2009 '
10/04/2009 fattinon paroleSe Obama vorrà continuare la politica di Bush, solo
con parole diverse, subirà la stessa sorte mahmud ahmadinejadpresidente
dell'Iran 10/04/2009
( da "Caserta News"
del 10-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Venerdì 10 Aprile
2009 Volontari Protezione Civile Comunale in Abruzzo
SOLIDARIETà | Aversa Sono appena partiti i volontari del Nucleo di Protezione
Civile Comunale per portare il loro sostegno alle popolazioni colpite dal
terremoto dell'Abruzzo. I volontari aversani in concerto con la Protezione
Civile regionale della Regione Campania stanno portando alle popolazioni
colpite dal sisma beni di prima necessità e tende per allestire
ulteriori campi per le popolazioni sfollate. "Questa mattina
ha detto il
coordinatore cittadino del Nucleo Comunale di Protezione Civile, Ciro Nugnes -
ci hanno allertato dalla Regione Campania chiedendo il nostro intervento in
Abruzzo. Portiamo il nostro sostegno materiale e le nostre capacità e
competenze acquisite in anni di Protezione Civile. Il nostro convoglio
comprende circa 60 tende da campo messe a disposizione dalla Protezione Civile
regionale, un fugone di giocattoli e beni di prima necessità donati dagli
aversani che in questi giorni non hanno fatto mancare la propria solidarietà
alle popolazioni colpite dal sisma". Intanto continua la raccolta di beni
di prima necessità quali scatolame, latte in polvere ed a lunga conservazione,
omogeneizzati, beni per l'igiene personale e tutto ciò che può essere facilmente
trasportabile e conservabile, che possono essere portati nella sede della
Protezione Civile in via Tristano presso l'ex macello comunale. La prossima
settimana, infatti, un nuovo convoglio della Protezione Civile comunale di
Aversa porterà altri aiuti in Abruzzo. A salutare, a nome di tutta la Città di
Aversa i volontari della Protezione Civile, il sindaco Domenico Ciaramella:
"Sono orgoglioso dei nostri ragazzi- ha detto il primo cittadino con un
filo di commozione- I nostri volontari porteranno, in nome e per conto della
Città di Aversa e delle città dell'agro, un valido aiuto alle popolazioni
abruzzesi colpite dal sisma. Grazie a nome della Città. Invito tutti i
cittadini che vogliono portare solidarietà ed aiuto ai 'cugini abruzzesi' di
non disperdere le forze e farlo attraverso il canale della Protezione Civile
che sta ottimamente operando nei luoghi colpiti dal sisma". Con i
volontari della Protezione Civile è partito anche il comandate della Polizia
Municipale Stefano Guarino.
( da "Stampaweb, La"
del 10-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Camice bianco sulla
consueta giacca grigia, la camicia sbottonata e niente cravatta, Mahmud
Ahmadinejad ha inaugurato ieri il primo impianto per la produzione di
combustibile nucleare in Iran. La visita alla centrale in costruzione di
Isfahan ha segnato trionfalmente la quinta Giornata del Nucleare iraniano. Le
aperture di Barack Obama, che si è detto disposto al dialogo diretto con
Teheran, ma ha chiesto lo stop immediato dellarricchimento
delluranio, non hanno smosso la determinazione del presidente iraniano. A
mandato quasi scaduto, Ahmadinejad non ha ancora deciso (o forse
layatollah Ali
Khamenei non ha deciso per lui) se ricandidarsi per le elezioni del 12 giugno.
Il bilancio della sua presidenza ha un solo risultato di rilievo nella colonna
dei successi, il programma nucleare. Un programma che procede spedito,
nonostante le pressioni internazionali. Nellaltro impianto
strategico, quello di Natanz, il numero delle centrifughe è salito a 7.000 e
sono state installate le prime capaci di velocità di rotazione supersonica,
molto più efficienti. Lobbiettivo dichiarato di arrivare a 50 mila centrifughe entro il 2013, e
così avere abbastanza uranio arricchito per far funzionare una centrale
commerciale, sembra alla portata. La nuova struttura di Isfahan ha una capacità
produttiva di 40 tonnellate annue di combustibile: dieci sono destinate ad
alimentare il reattore sperimentale ad acqua pesante da 40 megawatt in
costruzione ad Arac. Le nuove centrifughe, ha precisato Ahmadinejad, sono
frutto di «tecnologia iraniana». Una prova che lIran è riuscito a
ottenere notevoli progressi tecnici nonostante «le pressioni, la propaganda e le minacce militari
del nemico». Nella propaganda Ahmadinejad inserisce anche il rapporto dellAiea
(Agenzia atomica internazionale) dello scorso 19 febbraio che calcolava in 1000
chili luranio finora arricchito dallIran, «abbastanza per la fabbricazione di una bomba
atomica». Teheran da sempre sostiene che luranio a basso livello
di arricchimento non sarà potenziato per farne ordigni e che il suo impegno
deve bastare allOccidente: il combustibile se lo farà in casa e non limporterà
sotto stretti controlli e garanzie. La richiesta di Obama di sospendere
larricchimento è stata rinviata al mittente: «Questa discussione è
obsoleta: il tempo per farlo è scaduto». Cauta apertura invece sui colloqui
diretti: «la nazione iraniana
è sempre stata favorevole ai negoziati», che però devono «essere basati sulla
giustizia e sul rispetto dei diritti». Di rispetto reciproco aveva parlato
anche Obama lunedì a Istanbul. Leco delle sue parole può essere
letto come unapertura alla decisione dellamministrazione Usa, che
ha deciso di partecipare direttamente a colloqui con Teheran del gruppo 5+1 (Usa, Russia, Cina, Francia e Gran
Bretagna, più Germania). Una svolta rispetto a Bush, che poneva come
pre-condizione la sospensione dellarricchimento delluranio.
( da "Manifesto, Il"
del 10-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
DIARIO DELLA CRISI
Giappone: maxi piano da 154 miliardi Usa: 654.000
sussidi Galapagos La Germania nazionalizza una banca e piange - come l'Italia -
il crollo in febbraio della produzione industriale. Ma non va meglio in altri
paesi. Tanto che il presidente della Bce, Jean Claude Trichet, che ieri ha
presentato il Bollettino mensile di aprile, ha accusato i governi di tutto il
mondo e quindi anche della zona dell'euro di non essere stati «abbastanza
rapidi nel contrastare la crisi ». E questo li ha portati a non essere
interamente convincenti agli occhi degli operatori economici. In realtà di
annunci di provvedimenti anticresi ce ne sono stati molti, ma - esclusi i
salvataggi bancari e gli incentivi all'acquisto di nuove auto - finora si è
fatto molto poco per incentivare consumi, investimenti, redditi e occupazione.
L'ultimo annuncio è arrivato ieri dal Giappone: il governo ha varato un piano
di stimolo per l'economia dell'ammontare di 154 miliardi di dollari, pari al
3,1% del Pil. Una classica manovra di deficit spending. Infatti per finanziare
il piano, che è il più consistente nella storia del Giappone, potrebbe essere
necessario emettere titoli di Stato per 10-11mila miliardi di yen, pari a circa
100-110 miliardi di dollari. Grazie a questo piano - secondo quanto dichiarato
da Taro Aso, il primo ministro nipponico - il Giappone creerà tra 1,4 e 2
milioni di nuovi posti di lavoro in tre anni. Più a lungo termine, il piano di
Aso prevede che il Giappone nel 2020 possa essere in grado di far salire il Pil
di 120 mila miliardi di yen (oltre mille miliardi di dollari) e di creare 4
milioni di impieghi. Secondo Aso il piano servirà a rilanciare la domanda
interna e a fare del Giappone una guida nei settori innovativi. Tra le attività
economiche indicate dal capo del governo per creare nuovi posti di lavoro la
sanità, il benessere e le energie pulite. Per ora l'unico effetto positivo del
nuovo piano di sostegno è stato registrato dalla borsa di Tokyo che ieri ha
chiuso in rialzo del 3,74%. Ma a dare fiducia ha probabilmente contribuito
anche la leggera ripresa (+1,4%) in febbraio - dopo 5 mesi di cali consecutivi
- degli ordinativi di macchine utensili. Di piani per il rilancio dell'economia
anche Obama ne ha annunciati in abbondanza, ma per ora gli Usa
sono ancora nel buoi profondo della crisi con una continua distruzione di posti
di lavoro. L'ultima conferma è arrivata ieri: nell'ultima settimana altri 654
mila lavoratori licenziati si sono messi in fila per presentare la richiesta
iniziale del sussidio di disoccupazione. La cifra è inferiore di 20 mila unità
rispetto alla settimana precedente, il cui dato è stato, però rivisto al
rialzo. La media delle ultime quattro settimane è scesa di 750 unità a 657.250.
Seguita, tuttavia, a crescere il numero dei disoccupati (garantiti per 6 mesi
da un sussidio) che non trovano un nuovo lavoro: sono 5,840 milioni. Un altro
dato macroeconomico che spiega la crisi statunitense è stato diffuso dal
Dipartimento al Commercio e si riferisce alla bilancia commerciale che in
febbraio ha visto migliorare il deficit del 28% rispetto a gennaio. Il rosso
commerciale è infatti sceso a 25,97 miliardi dai 36,2 miliardi di gennaio e ai
quasi 79 miliardi di dodici mesi fa. Il deficit con la Cina è diminuito a 14,2 miliardi, da 20,57 miliardi di gennaio.Il
miglioramento dei conti è frutto di una caduta del valore delle importazioni
(anche per la discesa delle quotazioni del petrolio) del 28,8%, accompagnata da
minori esportazioni del 16,9%. In un solo mese il deficit con i paesi
Opec è sceso di quasi 2 miliardi. Nella crisi globale la svalutazione del
dollaro gioca a favore dell'export con saldi attivi soprattutto con i paesi
asiatici. Ma un ruolo determinante lo sta giocando non la maggiore
competitività quanto a caduta dei consumi e quindi dell'import.
( da "Manifesto, Il"
del 10-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
INTERVISTA AL
SOCIOLOGO CANDIDO GRZYBOWSKI Pratiche DI DEMOCRAZIA «Solo una società fondata sulla cittadinanza attiva può contrastare la
globalizzazione neoliberista», sostiene lo studioso e attivista brasiliano, tra
i «padri fondatori» del World Social Forum, di recente in Italia per il
Festival del Giornalismo Giuliano Battiston Secondo il sociologo brasiliano
Cândido Grzybowski, tra i «padri fondatori» del World Social Forum, bisogna
approfittare dell'apertura dello spazio politico emerso dalla crisi
economica per costruire alternative che «rafforzino l'autonomia e al tempo
stesso la complementarietà dei popoli». Per cambiare i connotati della
globalizzazione neoliberista, «che domina le diversità trasformandole in
disuguaglianze strutturali», occorre «agglutinare le forze», cogliendo
l'occasione per riconquistare l'autonomia dei cittadini nei confronti dei
poteri statali e dell'economia di mercato. All'«individualismo predicato e
praticato dal modello neoliberista», infatti, non si può che opporre una nuova
cittadinanza globale che «derivi dalle battaglie sociali e che sia in grado di
fortificare la diversità dei soggetti collettivi», assicurando a tutti il
diritto di partecipare alla cosa pubblica. Per Grzybowski anche la democrazia
può trasformarsi in un serio rischio, se «si limita al formalismo della rappresentanza
e rimane incapace di generare una società fondata sulla cittadinanza attiva»,
che dia visibilità anche a quanti sono socialmente invisibili. Per fare tutto
questo bisogna «pensare audacemente, molto audacemente. E costruire senza paura
un nuovo immaginario». In Italia su invito del Festival Internazionale del
Giornalismo, lo abbiamo incontrato a Roma, nella sede dell'Arci, dove ha
partecipato a un incontro del Coordinamento italiano per il World Social Forum.
Per gli «altermondialisti» la crisi finanziaria è un'opportunità per
sbarazzarsi dell'attuale sistema politico-economico e disegnare una nuova
architettura delle relazioni internazionali che sia realmente inclusiva. Per
lei è anche un rischio: di recente ha scritto che, se non riusciremo ad approfittare
di quest'occasione storica per dare forma a una vera democrazia globale,
«dovremo fare i conti con un reincarnazione del capitalismo peggiore di quella
attuale». Quali strumenti suggerisce di adottare per trasformare il rischio in
opportunità? La crisi dimostra semplicemente che il sistema non è sostenibile e
non funziona, ma per individuare priorità e percorsi da compiere c'è bisogno di
una riflessione strategica: la crisi apre le porte, ma non indica quale strada
seguire, né, tanto meno, offre gli strumenti con cui edificare un nuovo
sistema. Quegli strumenti vanno costruiti pezzo per pezzo. I sostenitori del
modello neoliberista, e gli stessi governi che a quel modello hanno «aderito»,
non hanno idee da proporre; discutono solo dei modi per evitare che accada il
peggio, in particolare di come mantenere un certo livello di occupazione, e gli
stessi movimenti sociali sembrano orientati in questa direzione. Quella del
lavoro è una questione importante, che però rischia di farci dimenticare come
già prima della crisi il lavoro non fosse garantito a tutti. Chi pensa a quella
parte cospicua della popolazione mondiale che non ha mai avuto lavoro, che
prima della crisi non aveva prospettive di ottenerlo e che ora vede la propria
posizione peggiorare? Soluzioni facili non ce ne sono, ma proprio per questo
dobbiamo lavorare con maggiore determinazione per coagulare forze e capacità,
tessere alleanze e riflettere. Soprattutto, sulla base degli insegnamenti dei
movimenti indigeni dell'America Latina e del Sud, dobbiamo riconoscere la
necessità di decolonizzare le nostre menti. Finora per criticare il capitalismo
e i suoi effetti abbiamo usato prevalentemente le categorie del marxismo, che
in qualche modo suggerivano l'idea che con l'incremento delle capacità industriali
avremmo ottenuto società migliori e più eque. Ma ci siamo resi conto che il
sistema industriale con il suo «produttivismo» è parte del problema, non della
soluzione. Per questo occorre ricominciare a pensare: edificare una nuova
scienza, indirizzare diversamente la tecnologia, riappropriarci della ricerca
scientifica privatizzata, dare forma a un nuovo modello di società. Si tratta
di un cambiamento che richiederà del tempo. Ma una democrazia globale reale,
che voglia essere inclusiva di tutti gli attori sociali, che sia fatta di
negoziazione e partecipazione, procede proprio in questo modo: creando nuove
condizioni prima ancora che indicando percorsi specifici. La crisi produce
nuovi conflitti sociali, che potrebbero coinvolgere fasce di popolazioni sempre
più ampie. In un saggio scritto per la rete di attivisti Euralat, «Liberdade e
igualdade com afirmação da diversidade», lei ha sostenuto che «i conflitti e le
battaglie hanno un potenziale distruttivo e costruttivo. Quale dei due aspetti
prevale dipende dal modo in cui sono condotte e indirizzate». Cosa dovremmo
fare per promuovere conflitti che siano costruttivi e non si riducano alla
richiesta di cambiamenti «cosmetici»? Canalizzare le energie intorno a un
programma politico, esercitando gli strumenti dell'ingegneria politica. Lei
sicuramente conoscerà bene Gramsci, uno degli studiosi che con più lucidità ha
riflettuto sui modi attraverso i quali stabilire un'egemonia e imprimere una
«direzione» politica agli eventi. In questi termini, occorre «dare senso» ai
conflitti. I cambiamenti strutturali accadono soprattutto nella sfera economica
e in quella statale, ma dipendono in primo luogo dai cittadini. Nella storia è
sempre stato così. Lo Stato non ha in sé la forza dinamica di cambiare; sono i
cittadini che spingono a farlo. Lo stesso vale per l'economia, che va sempre
re-inventata, e che oggi deve essere subordinata al bene comune collettivo. I
conflitti attuali vanno esaminati con estrema attenzione: possiamo
«banalizzare» le energie che esprimono, depotenziarle, perfino distruggerle, o
lasciare che diventino il serbatoio per una nuova forma di fascismo. Per
evitare tutto questo dobbiamo trarre insegnamento dalla storia: le istituzioni
sono in gran parte inadeguate a rispondere alle sfide globali, anche perché
rispondono a logiche di carattere nazionale. Di fronte a queste sfide servono
nuove strategie integrate, di natura regionale, con cui costruire piattaforme
che superino i limiti degli Stati-nazione. È un percorso difficile, perché
contraddice cinque secoli di costruzione e consolidamento degli Stati. Ma è
necessario. Soprattutto oggi. Dal 1990 lei è direttore di Ibase, l'Istituto
brasiliano per le Analisi sociali ed economiche, e tra i diversi progetti che
Ibase porta avanti ce ne sono due particolarmente importanti: «L'Agenda
post-neoliberista: alternative strategiche per uno sviluppo umano democratico e
sostenibile» e «Dialogo tra popoli per costruire un regionalismo alternativo».
Ritiene che una alternativa praticabile ed efficace al modello neoliberista
passi anche per un'integrazione regionale di natura culturale e sociale? I più
potenti attori economici, come le multinazionali, usano le divisioni per
procedere contro i bisogni della gente e nascondere la natura «comune» delle
risorse. Per questo il regionalismo è indispensabile. Prendiamo il caso
dell'Amazzonia, un bene comune, condiviso da nove nazioni e da un numero ancora
maggiore di popoli. Praticamente tutti i popoli indigeni dell'America Latina
hanno qualche legame con l'Amazzonia; popoli che spesso vedono nell'autorità
statale una nuova forma di colonialismo. Affinché la loro autonomia possa
essere salvaguardata e si possano edificare Stati autenticamente pluralisti,
c'è bisogno di una strategia su scala regionale: da soli questi popoli non
avrebbero la forza di resistere alle pressioni esterne. Preferirei però che si
parlasse di regionalizzazione piuttosto che di integrazione. Quest'ultimo è un
termine di derivazione commerciale: le grandi infrastrutture che attraversano
l'America Latina come vene aperte (per riprendere l'espressione di Eduardo
Galeano) riflettono proprio questo modello, basti pensare alle arterie
commerciali destinate all'estrazione dei minerali. Il regionalismo invece non
richiede infrastrutture, ma comunicazione di culture, esperienze e popoli. Solo
attraverso una comunicazione del genere si potrà finalmente riconoscere la
reciprocità dei diritti, dare forma a una diversa «visione del mondo», creare
progetti, elaborare sogni. Prima ancora delle indicazioni «tecniche», c'è
bisogno infatti di trasformare i nostri progetti in un grande movimento di
idee, che investa le società e assuma la forma di una rivendicazione culturale,
di una richiesta di cambiamento. Una richiesta radicale, che nel momento stesso
in cui viene avanzata dimostra la sua realizzabilità: la fiducia nella
possibilità di cambiare le cose può trasformare i conflitti in forze
costruttive. Dai suoi esordi, lei è uno dei protagonisti e organizzatori del
World Social Forum. L'ultima edizione, che si è svolta pochi mesi fa a Bélem,
in Brasile, ha visto la presenza di ben cinque presidenti di paesi
latino-americani (Lula, Morales, Correa, Lugo, Chavez). In un'intervista con
Alejandro Kirk di International Press Service lei ha sostenuto che il Wsf di
per sé non ha prodotto la «svolta» a sinistra in America Latina, ma ha aggiunto
che «se non ci fosse stato sarebbe stato difficile immaginare» una svolta
simile. Ci spiega meglio cosa intendeva dire? Intendevo dire che la svolta a
sinistra è fortemente legata all'atmosfera creata dalle richieste di
cambiamento dei movimenti sociali. Come dicevo poco fa, sono le idee che
«attraversano la società» a spingere la politica in una certa direzione.
Politicamente è stato importantissimo che i cinque presidenti abbiano partecipato
insieme allo stesso evento. Ma l'elemento più rilevante è emerso dal discorso
di Lula, quando ha affermato che i presidenti erano a Bélem grazie a noi, ai
diversi gruppi sociali, e non viceversa. È stato un riconoscimento esplicito
della forza dei movimenti sociali. Una forza che da un lato comporta una grande
responsabilità per l'America Latina nel suo complesso, perché ci invita a
procedere, a sperimentare nuove pratiche e adottare soluzioni non ortodosse. E
dall'altro coincide con un innegabile vantaggio politico in relazione alla
crisi. Prendiamo l'Europa: c'è forse un solo leader politico che sia capace di
articolare un'idea degna di questo nome? Qualcuno che abbia veramente in mente
delle alternative? A proposito di Lula: quando è stato eletto per la prima
volta lei ha affermato che con la sua vittoria «i poveri, coloro che sono stati
marginalizzati, i lavoratori» sarebbero potuti «diventare la forza trainante
nella ricostruzione della nazione», mentre in un saggio del 2007, «Which Brazil
does the world need?», ha scritto: «bisogna riconoscere che il ciclo di
rinnovamento democratico inaugurato con la battaglia contro la dittatura si è
esaurito». Qual è «l'altro Brasile» che la democrazia brasiliana avrebbe dovuto
costruire, e come giudica, oggi, il governo Lula? Lula è quanto di meglio
poteva produrre il processo di democratizzazione brasiliano. Ma non è
abbastanza. Rappresenta la fine di un certo periodo della nostra storia, mentre
avremmo bisogno di un nuovo inizio. Il Brasile che usciva dalla dittatura
militare ha creato un sistema formalmente democratico, ma ha perso l'occasione
per sviluppare una democrazia realmente inclusiva. Si stima che circa metà
della popolazione brasiliana non sia organizzata politicamente, che non abbia
alcuna «identità» politica. L'altro Brasile che dovremmo costruire è un paese
capace di portare queste persone all'interno dell'arena pubblica, di farne
soggetti politici che esercitano i loro diritti, e che così facendo
contribuiscono all'affermazione di una nuova ondata di attivismo sociale. Ma
occorre anche tornare a riflettere sul modello di sviluppo. In questo campo c'è
stato un deficit di analisi, perché si è pensato che bastasse la democrazia
formale per ottenere un cambiamento anche nello sviluppo. Invece c'era - e c'è
- bisogno di alternative reali, di una riflessione democratica su come
costruire un'altra economia. Quella attuale non può essere democratizzata,
perché non è stata pensata per la democrazia e non è un «portato» della
democrazia. Credo che sia necessario passare per una rilocalizzazione
dell'economia per renderla democratica: tutti noi viviamo in qualche luogo
particolare, abbiamo un «indirizzo», siamo «individuabili». Gli attori
economici invece spesso non ce l'hanno. Dovremmo fare in modo che anche loro
abbiano un indirizzo. PROFILO Dal Brasile al Brasile, passando per l'Europa
Cândido Grzybowski ha studiato in Brasile e in Francia, dove ha preso un
dottorato all'Università di Parigi-I (Panthéon-Sorbonne), e poi a Londra, allo
University College; dall'89 al '91 è stato professore di Sociologia dello
sviluppo alla Fundaçao Getulio Vergas di Rio de Janeiro. Dal 1991 è direttore
di Ibase, l'Istituto brasiliano per le Analisi sociali ed economiche. Tra gli
ideatori del World Social Forum, membro del comitato organizzatore e del
Segretariato internazionale del WSF, ritiene che il Forum sia «un luogo
essenziale per l'affermazione di una nuova cultura politica», e ne rivendica
«la natura aperta e non deliberativa». Foto: JUAN MUNOZ, «CONVERSATION PIECE»
( da "Giorno, Il (Brianza)"
del 10-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
PRIMO PIANO pag. 2
CESANO MADERNO I VOLONTARI della Protezione c... CESANO
MADERNO I VOLONTARI della Protezione civile di Cesano Maderno che andavano a
consegnare la Farmacia mobile a L'Aquila sono giunti a destinazione ieri
mattina alle 7, dopo un viaggio durato quasi 10 ore. Gli ultimi chilometri sono
stati percorsi praticamente a passo d'uomo visto che - come hanno raccontato
via radio e telefonino a quanti li stavano seguendo da casa - l'ennesima
scossa di terremoto nella notte, ha spostato la sede dell'autostrada di quasi
( da "Riformista, Il"
del 10-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
regime islamico
inaugurato il primo impianto nazionale di produzione di combustibile nucleare
Mahmud festeggia il suo atomo e nicchia sui negoziati con gli Usa yellow cake. A Teheran ieri si distribuivano torte
gialle come l'uranio arricchito. E Mahmoud, sempre più popolare, stupisce la
sua gente. di Francesco De Leo Grandi scorpacciate di dolci ieri in Iran. Torte
gialle gigantesche, a simboleggiare la "yellow cake", offerti per
strada ai passanti per festeggiare la giornata nazionale della tecnologia
nucleare. A tre anni dal completamento del ciclo di arricchimento di uranio,
annunciato il 9 aprile del 2006, tante manifestazioni e festeggiamenti
soprattutto nelle università. C'era grande attesa nel Paese per la «buona
notizia nucleare» che Ahmadinejad aveva promesso nei giorni scorsi e ieri
puntualmente ha comunicato. «Nonostante le pressioni, la propaganda e le
minacce militari del nemico, l'Iran raggiunge il suo ennesimo successo», ha
detto il presidente iraniano nell'introdurre le tanto attese novità. Per la
prima volta l'Iran è in grado di produrre combustibile nucleare pronto per
essere immesso nei reattori e allo stesso tempo proclama la produzione di due
tipi di centrifughe di nuova generazione «capaci di fornire uranio arricchito a
un ritmo diverse volte superiore all'attuale». Tutti questi risultati,
garantisce Ahmadinejad, «realizzati soltanto con scienziati ed esperti
iraniani». L'ultima volta che il Presidente aveva promesso «una buona notizia»
era stata quella in cui aveva sorpreso gli iraniani e il mondo con il lancio
del satellite Omid, e oggi annuncia che l'Iran ha ormai il controllo di tutto
il processo per l'arricchimento dell'uranio ed è autosufficiente per la
produzione di energia atomica. La speciale cerimonia per l'anniversario della
comunicazione del primo importante successo nucleare iraniano era stata
preceduta dall'inaugurazione dell'impianto di produzione di combustibile
nucleare a Natanz, nella provincia di Isfahan. Nell'impianto presentato da
Gholam Reza Aghazadeh, capo dell'Organizzazione per l'Energia Atomica in Iran,
sono state istallate 7000 centrifughe per la produzione di 10 tonnellate di
carburante naturale all'anno. Il tutto sarà utilizzato per reattori ad acqua
pesante di 40 megawatt ad Arak e reattori ad acqua leggera da 30 tonnellate di
uranio, arricchito al 5 per cento. La vigilia di questa giornata di
celebrazioni era stata preceduta dall'ennesimo invito al dialogo che, in questo
periodo, il Paese degli ayatollah riceve dalla comunità internazionale. Questa
volta era stato il gruppo dei 5+
( da "Nazione, La (Arezzo)"
del 10-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
CRONACA AREZZO pag.
4 LIBERA PECORELLI, aretina, 48 anni, titolare di una vineria in via De'
Cenci... LIBERA PECORELLI, aretina, 48 anni, titolare di una vineria in via De'
Cenci, considera la città tranquilla ma latitante su alcuni problemi mai
risolti come la rivitalizzazione del centro storico e lo sviluppo del turismo.
«La città non ha fatto grandi progressi anche perchè noi aretini siamo fatti a
modo nostro. Sono anni che si dibatte sul problema del centro storico e del
turismo, ma siamo sempre al punto di partenza, cioè solo chiacchiere. Come si
fa a diventare città turistica se la domenica gli esercizi commerciali sono
quasi tutti chiusi? Personalmente apro la mia attività tutte le domeniche con
grande sacrificio, ma lo faccio perchè voglio bene alla mia città, non certo
per l'incasso. Nei giorni festivi Arezzo è una città morta e diventa difficile
acquistare un giornale o prendere un caffè. Per il resto è tranquilla, sicura,
la solita quotidianità, salvo qualche isolato episodio di criminalità, dovuto alla presenza massiccia di immigrati negli ultimi anni, ma
questo è il risultato della globalizzazione. Commercialmente credo che la città
dovrebbe svegliarsi dal torpore in cui vive. Per quanto riguarda la cultura
siamo quasi a zero, in centro i cinema hanno chiuso tutti, si è favorito lo
sviluppo dei supermercati e della multisala. Se i nostri amministratori
fossero stati più lungimiranti, avrebbe preteso che almeno una sala
cinematografica rimanesse aperta, invece così abbiamo ammazzato il centro. Se a
tutto questo aggiungiamo la chiusura del Petrarca, i risultati sono davvero
deludenti. Stesso discorso vale per il turismo, anche se qualcosa si è mosso,
due anni fa, con la mostra dedicata a Piero della Francesca. Ma occorre una
mentalità diversa da parte dei nostri amministratori, perchè Arezzo diventi a
pieno titolo una città d'arte». Massimo Benigni
( da "Resto del Carlino, Il (Ravenna)"
del 10-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
FAENZA pag. 18 DA
OTTO MESI in giro per il pianeta dove si divide fra l'attività conce... DA OTTO
MESI in giro per il pianeta dove si divide fra l'attività concertistica e
quella didattica (Taiwan, Cipro, Polonia, Turchia, Spagna, Finlandia, Austria,
Stati Uniti), il faentino Marco Albonetti ha chiuso questo suo lungo tour a New
York. Non in luogo qualunque, bensì in quella che è universalmente conosciuta
come la sala da concerto più prestigiosa al mondo: la Carnegie Hall. Una bella
soddisfazione, soprattutto perché è stato il primo sassofonista italiano
chiamato ad esibirsi come solista in questo luogo di culto. Accompagnato al
pianoforte da Vicky Schaetzinger, il sassofonista faentino ha deliziato per
oltre un'ora il foltissimo pubblico che gli ha tributato una lunga standing
ovation. Il concerto di New York è stato l'occasione per presentare anche la
sua nuova incisione, il cd Astor Place', che ha ricevuto ottime critiche e il
plauso della grande Milva, con cui Marco Albonetti ha stretto un sodalizio artistico
in questi ultimi anni. «Questo disco è stupefacente per le sonorità trasmesse
dal suo sax soprano ha commentato la grande interprete Un magnifico, grande
disco, inusuale, ma nello stesso tempo completo. Raramente ho ascoltato
risultati piazzolliani così efficaci e straordinari». «Non è retorica, ma
finalmente sono riuscito a raggiungere il mio sogno americano ha commentato
Marco Albonetti in riferimento al concerto e al successo alla Carnegie Hall
Sono passati quindici anni quando in compagnia del mio inseparabile sax sono
partito per gli Usa per approfondire lo studio. Adesso
sono veramente soddisfatto perché essere stato chiamato ad esibirmi in un luogo
così prestigioso è sicuramente il massimo riconoscimento che un musicista possa
aspettarsi nel corso della propria carriera professionale». ALBONETTI ha
calcato importanti palcoscenici come la Wiener Saal di Salisburgo, la
Konzerthaus di Berlino, la Gewandhaus di Lipsia, la Sverdlovsk State
Philharmony di Ekaterimburg, la Wits Great Hall di Johannesburg, il Palau de la
Musica Catalana di Barcellona, il Teatro Espanol di Madrid, il Palau de la
Musica di Valencia, la Zhongsan Hall di Taipei. E' commissario esterno e
visiting professor alla Sibelius Academy di Helsinki e titolare di cattedra di
sassofono al Conservatorio Piccinni' di Bari. Recentemente
ha insegnato come guest professor a Berlino, San Pietroburgo, Taiwan,
Salonicco, New York, Cina. Scelto da Milva per i suoi concerti-spettacolo Milva canta
Brecht', e La Variante di Luneburg', dal 2005 Marco è andato in scena nei
maggiori teatri italiani, protagonista nel ruolo di musicista-attore ai
sassofoni.
( da "Corriere del Mezzogiorno"
del 10-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Corriere del
Mezzogiorno sezione: INPRIMOPIANO data: 10/04/2009 - pag: 2 Dal Salento partono
i volontari Gargano, 2.000 sfollati in hotel Il gruppo «Soccorso città di
Lecce» garantirà 500 pasti caldi all'ora Anche i vigili del fuoco baresi
salvano le reliquie di Papa Celestino V La Protezione civile ha ottenuto la
disponibilità di alberghi tra Vieste, Rodi, Ischitella, Isola e Foce del Varano
FOGGIA I primi a partire dalla Puglia furono i vigili del fuoco. Ora tocca ai
volontari: il primo nucleo partirà nel giro di poche ore alla volta
dell'Abruzzo. Ieri, nel giorno in cui una squadra di pompieri baresi è stata
protagonista del recupero dalle macerie delle reliquie di Celestino V, il
dipartimento nazionale diretto da Guido Bertolaso ha richiesto l'intervento di
un'associazione, tra le diverse decine iscritte nell'albo pugliese. Entro la giornata di domani il gruppo «Soccorso e protezione
civile / città di Lecce» dovrà presentarsi al campo di San Demetrio. E, come
nella sua specialità, essere pronto a sfornare 500 pasti caldi all'ora. «Siamo
sicuri - aggiunge Pino Tedeschi, responsabile regionale della Protezione civile
- che nei prossimi giorni riceveremo ulteriori richieste. E questo per
una ragione molto semplice: occorre sostituire i volontari che operano sul
territorio fin dalle prime ore dopo il sisma. Dopo sette giorni di lavoro
intenso, il ricambio è fisiologico». Tedeschi approfitta anche per ribadire che
la Protezione civile chiede di non inviare né cibo, né vestiario. Chi può, deve
preferire donazioni in denaro. Se possibile sul conto della Regione Abruzzo o
della stessa Protezione civile nazionale. Intanto, duemila dei circa trentamila
sfollati del terremoto, che ha colpito L'Aquila e una parte dell'Abruzzo,
potranno alloggiare in alcune strutture turistiche del Gargano. Sono, infatti,
duemila i posti letto messi a disposizione dell'Azienda di Promozione Turistica
del Gargano due ore dopo la richiesta della Protezione civile della Regione
Puglia, che aveva domandato all'ente foggiano di verificare la disponibilità
delle strutture garganiche per ospitare alcune delle famiglie di L'Aquila che
hanno avuto le proprie abitazioni distrutte o solo lesionate dal sisma che, la
notte tra domenica e lunedì scorsi, ha messo in ginocchio l'Abruzzo. Otto, tra
campeggi, alberghi e centri turistici, le strutture ricettive del Gargano che
hanno risposto all'appello: il Ripa, il Touring, il Siesta e il Pietre Nere di
Rodi Garganico, il Bally di Ischitella, il Resega di Vieste, il Cinque Stelle
di Isola Varano e la Bufalara di Foce Varano. Il centro turistico di Vieste, il
Resega, ha dato la propria disponibilità ad ospitare addirittura 1.200 persone:
le altre 800 potranno essere ospitati nelle altre sette strutture ricettive.
Una disponibilità accolta con entusiasmo dagli stessi abruzzesi, molti dei
quali nei giorni scorsi hanno chiamato la prefettura di Foggia e i Comuni della
Capitanata per sapere se fossero alberghi che avevano dato la loro
disponibilità. Subito dopo il sisma la Protezione civile nazionale aveva optato
per le strutture che si trovano sulla costa adriatica ma sempre in Abruzzo:
questo per dare la possibilità agli sfollati di rimanere vicino ai loro paesi e
alle loro abitazioni. In realtà con il susseguirsi delle scosse è aumentata la
paura tra i residenti che, cosi, si sono rivolti ai Comuni di altre regioni e,
in particolare, alla provincia di Foggia. «E' un bel gesto di solidarietà da
parte degli imprenditore del Gargano», ha commentato il commissario
dell'Azienda di promozione turistica Nicola Vascello. «Subito dopo aver saputo
cosa accaduto in Abruzzo - ha aggiunto Vascello - era nostro dovere attivarci e
abbiamo accolto la disponibilità immediata di queste strutture del Gargano.
Disponibilità che abbiamo girato alla Protezione civile regionale che, a sua
volta, l'ha girata a quella nazionale». Una solidarietà che viene da una
popolazione, quella del Gargano, colpita il 24 luglio del 2007 dall'incendio
che uccise tre persone e causò anche migliaia di sfollati, tra cui
numerosissimi turisti. Vascello però non è sicuro che quei duemila posti letti
siano utilizzati effettivamente «data la distanza dall'Abruzzo. Ma noi siamo
disponibili ad accogliere le famiglie di sfollati da oggi. Inoltre - ha
aggiunto Vascello - i posti letto potrebbero anche aumentare poiché non abbiamo
contattato tutte le strutture ricettive della provincia di Foggia, ma solo
quelle più grandi del Gargano ». Luca Pernice
( da "Tirreno, Il"
del 10-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Pagina 8 - Attualità
L'Iran accelera il programma nucleare Stati Uniti scettici sull'annuncio del
presidente Ahmadinejad TEHERAN. Il presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad ha
annunciato ieri un'accelerazione nel programma nucleare del Paese, pur
assicurando che Teheran «accoglierà favorevolmente» un avvio di dialogo con gli
Usa se esso avverrà «nel rispetto reciproco e nella
giustizia». Ma Ahmadinejad ha anche espresso dubbi sulla reale intenzione di
cambiamento da parte del presidente americano Barack Obama, avvertendo che se
Washington cercherà «di continuare la politica dell'ex presidente Bush solo con
un linguaggio diverso», dovrà «subirne la stessa sorte». Gli Stati Uniti hanno
reagito cautamente alle parole di Ahmadinejad. Il portavoce del Dipartimento di
Stato Robert Wood, che ha detto fra l'altro di accogliere con «scetticismo»
l'annuncio dei progressi iraniani, ha sottolineato che Washington ha affermato
«chiaramente e pubblicamente» di volere impegnare Teheran in un dialogo e
quindi aspetta che «l'Iran contraccambi». Le affermazioni di Ahmadinejad, fatte
in una cerimonia pubblica a Isfahan nella 'Giornata dell'energia atomica', fanno seguito all'apertura fatta mercoledì dall'amministrazione Usa, che ha deciso di partecipare direttamente a colloqui con
Teheran sul suo programma nucleare in qualità di membro del gruppo 5+1, cioè i
cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell'Onu (Usa, Russia, Cina, Francia e Gran Bretagna) più la Germania. Una svolta
rispetto all'amministrazione del presidente George W. Bush, che poneva come
pre-condizione la sospensione dell'arricchimento dell'uranio da parte
dell'Iran. Ma Obama, come Bush, continua ad accusare Teheran di volere dotarsi
di armi nucleari, mentre anche ieri Ahmadinejad ha ribadito che il programma
atomico della Repubblica islamica ha scopi esclusivamente civili. Un importante
consigliere di Ahmadinejad, Ali Akbar Javanfekr, ha detto tuttavia all'agenzia
Afp che la proposta di trattative del 5+1, con la diretta partecipazione degli
Stati Uniti, è «costruttiva», aggiungendo che «la Repubblica islamica la
esaminerà e darà una risposta».
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 10-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Il Sole-24 Ore
sezione: MONDO data: 2009-04-10 - pag: 10 autore: DALLA PRIMA Se la Cina chiamasse Obama L'Ocse prevede un balzo del debito
pubblico statunitense pari a quasi il 40% del prodotto interno lordo nel corso
di tre anni. è piuttosto probabile, quindi, che la prossima crisi venga
innescata daquello che i mercati considerano un debito pubblico eccessivo in
Paesi con forti disavanzi correnti strutturali, in particolare negli Stati
Uniti. Se questo dovesse succedere, il sistema economico internazionale si
troverebbe ad affrontare un momento critico. è curioso notare che è Pechino a
sollevare questi dubbi. Innegabilmente lo fa spinta da interessi personali: la Cina è infatti preoccupata per le sue riserve di valuta
estera, la maggior parte delle quali denominate in dollari; vuole liberarsi da
ogni responsabilità per la crisi; desidera preservare il più possibile il
proprio modello di sviluppo; e immagino stia cercando di controbilanciare la
pressione statunitense sul tasso di cambio del renminbi. Wen Jiabao, il primo
ministro cinese, ha sottolineato la preoccupazione del proprio Paese riguardo
al valore delle sue vaste riserve: quasi 2mila miliardi di dollari, ovvero
quasi la metà del Pil. Immaginate come reagirebbero gli americani se il loro
Governo avesse investito intorno ai 7mila miliardi di dollari (la cifra
corrispondente rapportata al Pil Usa) in passività di
Governi non del tutto amichevoli. Pechino ha iniziato a capire di aver commesso
un errore ma, ahimé, troppo tardi. Nel frattempo Zhou Xiaochuan, Governatore
della Banca centrale cinese, ha prodotto una serie considerevole di discorsi e
documenti sul sistema finanziario globale, sugli squilibri mondiali e sulla
riforma del sistema monetario internazionale. Essi rappresentano una
dichiarazione del punto di vista cinese e allo stesso tempo un contributo al
dibattito. Non bisogna essere necessariamente d'accordo con tutto quello che il
Governatore dichiara, ma il semplice fatto che si esprima apertamente è di per
sé significativo. Zhou sostiene che l'elevato tasso di risparmio della Cina e di altri Paesi dell'Est asiatico sia una conseguenza
di tradizione, cultura, struttura familiare, situazione demografica e attuale
fase dello sviluppo economico. Aggiunge, inoltre, che questi «non possono
essere adeguati semplicemente variando il tasso di cambio nominale». Insiste
spiegando che «l'elevato tasso di risparmio e le ingenti riserve estere sono il
risultato di reazioni difensive contro la speculazione predatoria», avvenute in
particolare all'epoca della crisi finanziaria asiatica del 1997-98. Nulla di
tutto questo può essere cambiato repentinamente, insiste il Governatore: «Anche
se gli Stati Uniti non possono sostenere uno schema di crescita basato su
consumi elevati e risparmi ridotti, non è proprio questo il momento adatto per
aumentare il loro tasso di risparmio». Il che significa: «Ci sta bene la
parsimonia statunitense ma non ora». Nel frattempo, aggiunge il Governatore, il
Governo cinese ha elaborato uno dei programmi di stimolo economico più imponenti
al mondo. Inoltre, il vasto accumulo di riserve di valuta estera, aumentate di
5.400 miliardi di dollari fra il 1999 e il picco del mese di luglio 2008,
riflette la domanda di sicurezza delle economie emergenti. Poiché, tuttavia, il
dollaro rimane la principale attività di riserva a livello globale, il mondo
intero dipende dalle emissioni monetarie statunitensi. Inoltre, proprio per
questa ragione gli Usa tendono a incorrere in
disavanzi correnti. Il risultato è rappresentato dal riemergere di una debolezza
discussa già negli anni nebulosi dei tassi di cambio fissi del sistema Bretton
Woods, sistema crollato all'inizio degli anni 70:la sovraemissione della valuta
chiave. La risposta a lungo termine, aggiunge Zhou, è una «valuta di riserva
sovranazionale». è fin troppo facile controbattere a numerosi dei suoi
argomenti. Gran parte dello straordinario aumento del risparmio aggregato della
Cina deriva dall'aumento degli utili aziendali.
Indubbiamente si potrebbero tassare tali utili per spenderne poi una parte. Il
Governo potrebbe altresì contrarre maggiori prestiti: il debito cinese, che
l'Fmi stima pari al 3,6% del Pil, rimane decisamente modesto. è altrettanto
difficile credere che un Paese come la Cina debba
risparmiare metà di quanto produce o registrare avanzi correnti che si
avvicinano al 10% del Pil. Allo stesso modo, sebbene il sistema monetario
internazionale sia chiaramente difettoso, difficilmente può essere ritenuto il
solo responsabile del vasto accumulo mondiale di riserve di valuta estera. Un'altra
ragione va ricercata nell'affidamento eccessivo su una crescita trainata dalle
esportazioni. Nonostante ciò, Zhou ha ragione quando afferma che parte della
soluzione a lungo termine della crisi è un sistema di creazione di riserve che
permetta alle economie emergenti di incorrere in disavanzi correnti in
sicurezza. L'emissione di Dsp è un modo per raggiungere tale obiettivo senza
sconvolgere le fondamenta del sistema globale. La Cina sta cercando
di ottenere l'impegno degli Usa, e questo è già di per sé
estremamente importante. Tuttavia, la condizione indispensabile per avviare una
discussione seria su riforme globali è l'auto-ricerca di una propria
motivazione. La Cina deve inoltre capire un elemento essenziale: il mondo non può
assorbire senza difficoltà gli avanzi correnti che si prevede genererà stando
all'attuale andamento dellosviluppo. Un Paese grande come la Cina
non può sperare di fare affidamento su questi considerevoli avanzi correnti
come fonte di domanda. La spesa interna deve continuare ad aumentare nettamente
e in maniera sostenibile, proporzionalmente alla crescita del risultato
potenziale. Niente di più facile, e più difficile, di questo. Martin Wolf
martin.wolf@ft.com
( da "Corriere della Sera"
del 10-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Corriere della Sera
sezione: Esteri data: 10/04/2009 - pag: 12 Diplomazia atomica Dopo l'apertura
degli Stati Uniti sui negoziati Nucleare, l'Iran va avanti «Ma siamo pronti al
dialogo» Ahmadinejad inaugura il primo impianto per l'uranio Il presidente
annuncia anche la messa a punto di centrifughe «più moderne e potenti». Gli
americani scettici sui proclami WASHINGTON E' la politica del «sì, ma». Tanto
in voga in Medio Oriente. Ed è su questa linea di doppio standard che si è
attestato Mahmoud Ahmadinejad. Il presidente iraniano non ha respinto le
offerte di trattativa giunte dall'Occidente, ha invitato Barack Obama a un
confronto «serio e giusto», ha alluso alla presentazione di nuove proposte
visto che le «condizioni sono cambiate», ma intanto ha spinto avanti il piano
nucleare mescolando fatti veri e propaganda. Una tattica per proteggere le
proprie intenzioni e al tempo stesso guadagnare tempo. Teheran desidera parlare
senza però sacrificare il suo sogno che, per ora, non sembra negoziabile. Il
presidente, infatti, ha festeggiato ieri la «Giornata dell'energia atomica» con
tre sviluppi significativi. Primo: ha inaugurato il primo impianto per la
produzione di uranio a Isfahan. Secondo: ha annunciato la messa a punto di
centrifughe per l'arricchimento dell'uranio più «potenti e moderne». Terzo: la
divisione ricerca ha acquisito altre 7 mila centrifughe. A febbraio l'Agenzia
internazionale per l'energia atomica (Aiea) aveva sostenuto che il Paese ne
aveva
( da "Corriere del Veneto"
del 10-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Corriere del Veneto
sezione: TREVISO data: 10/04/2009 - pag: 9 Tecnica taglia lo scarpone e 80
lavoratori Sindacati furibondi. Il presidente Zanatta: «Mi spiace, ma con il
settore neve non si guadagna più» TREVISO Tecnica secondo atto, e non è diverso
dal primo. L'azienda di Giavera del Montello, che lo scorso anno aveva posto in
cassa integrazione 53 addetti, ora rilancia e prospetta alle organizzazioni
sindacali una nuova sforbiciata di un'ottantina di unità, fra gli stabilimenti
Tecnica e Nordica, operazione che dunque dovrebbe ridurre la forza lavoro
totale a poco più di 400 addetti. Ipotesi che le organizzazioni sindacali rigettano
in modo deciso. «Abbiamo fatto le assemblee - ha detto Andrea Guarducci,
segretario Filtra-Cgil di Treviso - e riteniamo non accettabile l'ulteriore
riduzione di organico. Se l'intenzione è quella di trasferire all'estero la
produzione ancora rimasta nella Marca noi la respingiamo e proponiamo
l'introduzione di contratti di solidarietà. È quanto andremo a spiegare ai
vertici aziendali in un incontro a breve che abbiamo chiesto in cui vorremmo
anche capire dove sono andati a finire i propositi di mantenimento sul
territorio della parte migliore della produzione di cui si è sempre fatto
paladino il presidente, Giancarlo Zanatta». Il quale non si sottrae al
confronto, sia pure, per il momento, a distanza. «Di abbandonare la produzione
in Italia non se ne parla nemmeno, l'azienda resta qui e dentro ci rimangono
pur sempre 400 lavoratori. Ricordiamoci che fra Rossignol e Salomon, nei mesi
scorsi, quelli lasciati a casa sono stati più di mille, e questo significa che
è il mercato di tutto il mondo che sta collassando. Non intendiamo spostare
all'estero alcuna linea, semplicemente chiudere le produzioni di gamma alta
perché i volumi sono troppo bassi per essere redditizi». Zanatta fa memoria
alle organizzazioni sindacali che lo scorso autunno, con la prima tranche di
esuberi, c'era anche stato un accordo per un'ulteriore eventuale riduzione del
personale qualora il quadro economico non fosse migliorato. «Non pensavo io
stesso di arrivare a tanto, le abbondanti nevicate dello scorso inverno ci
avevano ridato ottimismo, dopo due anni di precipitazioni minime in tutto il
mondo. Ma la neve è arrivata quando i soldi sono finiti e così, nonostante un
fatturato 2008 che si preannuncia in crescita di circa il 5 per cento, il
momento di ridurre ancora il personale è arrivato». Una crisi di mercato,
insomma, che ha toccato contemporaneamente tutte le aree del mondo in cui si
pratica lo sci, dagli Usa alla Cina passando per la Russia, dove si erano riposte molte aspettative
ma che non è stata risparmiata dalla battuta d'arresto planetaria dei consumi.
Molti degli amanti delle distese innevate hanno continuato a frequentarle ma i
più hanno ritenuto di non dover cambiare la dotazione tecnica delle stagioni
precedenti. Per cercare di smarcarsi dalla dipendenza dalla neve,
sottolinea ancora il presidente, Tecnica ha avviato già da un paio d'anni un
progetto volto a spostare progressivamente l'attenzione sull'outdoor, segmento
richiesto in un arco dell'anno più lungo di quello invernale e che dovrebbe a
medio termine far recuperare ciò che con la neve si è perso. «Adesso l'alchimia
della produzione è già 50-50, entro un paio d'anni la produzione di scarponi da
sci scenderà al 30 per cento». Gianni Favero Sci a rilento Il mercato dello
scarpone cede. E Tecnica si reinventa
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 10-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Il Sole-24 Ore
sezione: MATERIE PRIME data: 2009-04-10 - pag: 42 autore: Prodotti agricoli.
Nonostante la recessione, l'Usda si attende nuovi record di prezzo negli Stati
Uniti Grano e mais sempre più cari Anche la soia potrebbe replicare i primati
della scorsa stagione Sissi Bellomo Prezzi a prova di recessione per i prodotti
agricoli statunitensi, che sembrano pronti a replicare – se non addirittura
superare – i livelli da primato della scorsa stagione, con probabili
ripercussioni anche sui mercati internazionali. Nel suo rapporto mensile, il
dipartimento Usa per l'Agricoltura (Usda) ha di nuovo
aggiornato al rialzo le previsioni sui prezzi all'origine di frumento, mais e
semi di soia. Se i pronostici saranno rispettati, nel caso dei due cereali si
tratterà di un massimo storico: il grano costerà in media 6,80-6,90 $/bushel
contro i 6,48 dell'anno scorso, il mais 4,00-4,40 contro i 4,20 del 2007-08.
Anche i semi di soia rischiano di replicare il record dell'ultima annata (10,10
$/bu): la previsione per la stagione in corso è già salita a 9,25-10,05 $/bu,
circa 40 cents in più rispetto a quanto indicato in marzo. Il motivo di una
revisione così importante è legato all'attesa di un'accelerazione dell'export Usa (fino a un record di 1,21 miliardi di bushel), che
potrebbe ridurre le scorte finali a 165 milioni di bushel, il minimo dal
2003-04. La concorrenza alla soia statunitense sarà scarsa: l'Usda ha abbassato
la stima sulla produzione mondiale di semi di soia da
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 10-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Il Sole-24 Ore
sezione: MONDO data: 2009-04-10 - pag: 13 autore: Le sfide del mondo islamico.
Teheran cauta dopo l'annuncio che Washington parteciperà ai negoziati sul
nucleare Iran: dialogo ma dovete rispettarci Timida apertura di Ahmadinejad,
che però rilancia il programma atomico Vittorio Da Rold NATANZ Il presidente
iraniano Mahmoud Ahmadinejad ha annunciato ieri un'accelerazione nel programma
nucleare del Paese, pur assicurando che Teheran «accoglierà favorevolmente » un
avvio di dialogo con gli Usa se esso avverrà «nel
rispetto reciproco e nella giustizia». Come è consuetudine sul dossier
nucleare, l'Iran si muove da un decennio sempre su due piani opposti con lo
scopo (o il sospetto) di prendere tempo: è pronto a sedersi al tavolo dei
negoziati sul nucleare con gli Stati Uniti (per la prima volta) e con le altre
potenze con diritto di veto all'Onu più la Germania, ma a condizione che questi
rispettino il suo diritto a sviluppare energia nucleare. «Siamo pronti ad avere
colloqui con l'Occidente - ha detto Ahmadinejad, all'indomani dell'annuncio del
segretario di Stato americano Hillary Clinton, secondo cui da questo momento in
poi gli Stati Uniti parteciperanno pienamente ai negoziati sul nucleare - ma
questi colloqui dovranno essere fondati sul principio di giustizia ed
eguaglianza». Poi, come da programma, Ahmadinejad ha inaugurato nella città di
Isfahan il primo impianto per la produzione di combustibile destinato ai
reattori e annunciato l'aumento (da seimila a settemila) delle centrifughe
dell'impianto di arricchimento dell'uranio di Natanz. Aggiungendo che è stata
ottenuta anche la tecnologia per produrre centrifughe «più accurate». E qui il
presidente ha segnato un nuovo punto di rottura con la comunità internazionale,
che vorrebbe che la Repubblica islamica abbandonasse il suo programma di
arricchimento dell'uranio. L'uranio scarsamente arricchito di Natanz verrebbe
infatti portato nel reattore di Arak che, una volta ultimato ( entro il 2010),
potrebbe produrre plutonio, materiale utilizzabile anche per costruire la bomba
atomica. Ahmadinejad dunque apre al dialogo, ma al contempo va avanti, a marce
forzate, nella realizzazione del controverso programma nucleare di Teheran,
convinto che la sua rielezione il prossimo 12 giugno dipenda soprattutto dall'esito
positivo del dossier atomico e non dalle soluzioni alla grave crisi economica
che attanaglia l'Iran, colpito dal pesante calo delle rimesse petrolifere. Con
questa convinzione Ahmadinejad ha chiarito che l'Iran non rallenterà il suo
programma atomico, dopo che l'ultimo rapporto dell'Aiea aveva reso noto, il 25
febbraio scorso, che il regime di Teheran ha
( da "Messaggero, Il"
del 10-04-2009)
Pubblicato anche in: (Messaggero,
Il (Metropolitana)) (Messaggero, Il (Civitavecchia))
Argomenti: Cina Usa
Venerdì 10 Aprile
2009 Chiudi Tutta Roma si mobilita per aiutare il popolo d'Abruzzo, ma c'è
anche chi ne approfitta e spacciandosi per un volontario della Protezione
civile o della Croce rossa italiana chiede denaro e viveri "porta a
porta". Ieri a Vigna Clara, un uomo di 32 anni, barese, prima d'essere
arrestato aveva raccolto un centinaio di euro tra i commercianti di via Nemea e
via della Farnesina fingendosi volontario di un'associazione di beneficienza e
chiedendo fondi per le vittime del terremoto. Ad avvisare gli agenti del
commissariato Ponte Milvio diretto da Riccardo Buonocore è stata la Protezione
civile, a sua volta allertata da un negoziante che non aveva abboccato. L'uomo,
indossava una pettorina arancione e uno stampato con su scritto "In
Abruzzo 28.000 sfollati hanno bisogno del tuo aiuto; manda un sms al
48580" ed era intento a chiedere denaro per conto dell'associazione
"Fratres Ink3". La somma, a suo dire, sarebbe stata devoluta poi alla
direzione centrale della Protezione civile per fronteggiare l'emergenza legata
al terremoto dell'Abruzzo. Ad ogni versamento, per rendere ufficiale la
beneficenza, stilava una ricevuta su carta intestata di quest'associazione con
indirizzo di Bari. Anche dopo esser stato fermato, ha continuato a professarsi
un volontario dell'associazione, nonché delegato dalla
Protezione civile, mostrando un tesserino con il logo della Protezione civile.
Ma gli investigatori hanno accertato che il dipartimento della Protezione non
aveva autorizzato nessuno a chiedere denaro "porta a porta" e che la
"Fratres Ink3" è un'associazione impegnata per la raccolta del sangue
dove F.M. aveva prestato servizio. Prima dell'arrivo della polizia
l'uomo era riuscito a ottenere denaro dai commercianti della zona, molti dei
quali ora sono andati al commissariato per sporgere querela. Oggi sarà
giudicato per direttissima. Anche la Croce rossa italiana invita a non fidarsi
e precisa: «Non stiamo facendo alcuna raccolta porta a porta. Chiunque si
presenti presso una casa a nome dell'associazione per chiedere vestiti, viveri
e soldi da destinare alla popolazione terremotata in Abruzzo è un impostore».
L'associazione nelle ultime ore ha ricevuto decine di segnalazioni, da diverse
parti d'Italia, «ma in particolare dal Lazio e da Roma», su persone che
indossando un logo fasullo, si spacciano per operatori Cri e chiedono beni,
soldi e generi di sostentamento. Chiunque voglia invece fare donazioni o
contribuire all'assistenza dei terremotati deve far riferimento al sito
www.cri.it e attenersi alle indicazioni che lì troverà. «C'è un iban nazionale
a cui far riferimento, oppure si può andare direttamente presso i magazzini del
centro Cri di via Ramazzini 17». Coordinarsi con le istituzioni, allora,
l'invito viene da Maurizio Pucci, direttore della Protezione civile, «non
inviate autonomamente cibo e vestiti, raccogliere fondi sui conti correnti
della Provincia è l'unico metodo per fare qualcosa di utile». La giunta
provinciale ha stanziato 500mila euro e ha aperto il conto corrente postale
n.129015 e il conto corrente bancario Iban It 37 E 03002 03379 000401 059955
intestati entrambi alla Provincia con causale "Ricostruzione conservatorio
A.Casella de L'Aquila". Da parte della Regione, l'assessore Montino
sollecitato dal Tribunale del malato, annuncia «l'esenzione dal ticket per le
vittime del sisma che si recano nel Lazio per prestazioni sanitarie o per
acquistare farmaci», mentre la Federazione italiana medici di medicina generale
di Roma e Lazio invita tutti i medici di famiglia a curare gratuitamente le
persone colpite dal terremoto ospitate temporaneamente da parenti e amici a
Roma o nel Lazio. Istituito un conto corrente bancario anche presso la Regione,
mentre è attivo sul portale www.regione.lazio.it "Emergenza sfollati"
uno spazio dedicato alle offerte di ospitalità. Tra numero verde della
Protezione civile regionale (803555) e sito, si è arrivati a oltre 2.200 posti
letto. R.Tro.
( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)"
del 10-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
VETRINA ESTERI pag.
21 TEHERAN IL PRESIDENTE iraniano Mahmud Ahmadinejad ha annunciato ... TEHERAN
IL PRESIDENTE iraniano Mahmud Ahmadinejad ha annunciato ieri un'accelerazione
nel programma nucleare del Paese, pur assicurando che Teheran «accoglierà
favorevolmente» un avvio di dialogo con gli Usa se
esso avverrà «nel rispetto reciproco e nella giustizia». Ma Ahmadinejad ha
anche espresso dubbi sulla reale intenzione di cambiamento da parte del
presidente americano Barack Obama, avvertendo che se Washington cercherà «di
continuare la politica dell'ex presidente Bush solo con un linguaggio diverso»,
dovrà «subirne la stessa sorte». Gli Stati Uniti hanno reagito cautamente alle
parole di Ahmadinejad. Il portavoce del Dipartimento di Stato Robert Wood, che
ha detto fra l'altro di accogliere con «scetticismo» l'annuncio dei progressi
iraniani, ha sottolineato che Washington ha affermato «chiaramente e
pubblicamente» di volere impegnare Teheran in un dialogo e quindi aspetta che
«l'Iran contraccambi». LE AFFERMAZIONI di Ahmadinejad, fatte ieri in una
cerimonia pubblica a Isfahan nella Giornata dell'energia atomica', fanno seguito all'apertura fatta ieri altro dall'amministrazione Usa, che ha deciso di partecipare direttamente a colloqui con
Teheran sul suo programma nucleare in qualità di membro del gruppo 5+1, cioe' i
cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell'Onu (Usa, Russia, Cina, Francia e Gran Bretagna) più la Germania. Una svolta
rispetto all'amministrazione del presidente George W. Bush, che poneva come
pre-condizione la sospensione dell'arricchimento dell'uranio da parte
dell'Iran. Ma Obama, come Bush, continua ad accusare Teheran di volere dotarsi
di armi nucleari, mentre anche ieri Ahmadinejad ha ribadito che il programma
atomico della Repubblica islamica ha scopi esclusivamente civili. I due
principali sviluppi annunciati dal presidente iraniano nel settore della
tecnologia nucleare riguardano proprio il punto più controverso:
l'arricchimento dell'uranio, che il Consiglio di Sicurezza dell'Onu ha chiesto
invano a Teheran di sospendere, con più risoluzioni. Si tratta dell'apertura. a
Isfahan, di un impianto per la produzione di combustibile per fare funzionare i
reattori, ottenuto a partire dall'arricchimento dell'uranio, e la
sperimentazione di centrifughe supersoniche di nuova generazione capaci di
ottenere uranio arricchito in misura superiore a quanto realizzato finora con
le vecchie centrifughe. Ahmadinejad, che ieri ha visitato il centro, ha
aggiunto che il suo Paese ha già a disposizione 7.000 centrifughe della vecchia
generazione, rispetto alle 6.000 di cui aveva ammesso l'esistenza nel febbraio
scorso. Ma l'obiettivo è di arrivare a 50.000 nel giro di pochi anni.
( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)"
del 10-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Esteri Pagina 112
Gli Stati Uniti accolgono con scetticismo le parole di Teheran. «Vogliamo il
dialogo, contraccambino» L'Iran annuncia progressi nel nucleare Gli Stati Uniti
accolgono con scetticismo le parole di Teheran. «Vogliamo il dialogo,
contraccambino» --> TEHERAN Il presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad ha
annunciato ieri un'accelerazione nel programma nucleare del Paese, pur
assicurando che Teheran «accoglierà favorevolmente» un avvio di dialogo con gli
Usa se esso avverrà «nel rispetto reciproco e nella
giustizia». Ma Ahmadinejad ha anche espresso dubbi sulla reale intenzione di
cambiamento da parte del presidente americano Barack Obama, avvertendo che se
Washington cercherà «di continuare la politica dell'ex presidente Bush solo con
un linguaggio diverso», dovrà «subirne la stessa sorte». Gli Stati Uniti hanno
reagito cautamente alle parole di Ahmadinejad. Il portavoce del Dipartimento di
Stato Robert Wood, che ha detto fra l'altro di accogliere con «scetticismo»
l'annuncio dei progressi iraniani, ha sottolineato che Washington ha affermato
«chiaramente e pubblicamente» di volere impegnare Teheran in un dialogo e
quindi aspetta che «l'Iran contraccambi». Le affermazioni di Ahmadinejad, fatte
in una cerimonia pubblica a Isfahan nella Giornata dell'energia atomica , fanno seguito all'apertura fatta ieri dall'amministrazione Usa, che ha deciso di partecipare direttamente a colloqui con
Teheran sul suo programma nucleare in qualità di membro del gruppo 5+1, cioè i
cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell'Onu (Usa, Russia, Cina, Francia e Gran Bretagna) più la Germania. Una svolta
rispetto all'amministrazione del presidente George W. Bush, che poneva come
pre-condizione la sospensione dell'arricchimento dell'uranio da parte
dell'Iran. Ma Obama, come Bush, continua ad accusare Teheran di volere dotarsi
di armi nucleari, mentre anche ieri Ahmadinejad ha ribadito che il programma
atomico della Repubblica islamica ha scopi esclusivamente civili. Un importante
consigliere di Ahmadinejad, Ali Akbar Javanfekr, ha detto tuttavia all'agenzia
Afp che la proposta di trattative del 5+1, con la diretta partecipazione degli
Stati Uniti, è «costruttiva», aggiungendo che «la Repubblica islamica la
esaminerà e darà una risposta». Da parte loro, la Russia e la Cina, che si sono sempre opposte all'adozione di sanzioni
dure contro l'Iran, hanno commentato positivamente l'apertura di Washington,
facendo appello a Teheran perchè colga le opportunità che essa offre. I due
principali sviluppi annunciati dal presidente iraniano nel settore della
tecnologia nucleare riguardano proprio il punto più controverso:
l'arricchimento dell'uranio, che il Consiglio di Sicurezza dell'Onu ha chiesto
invano a Teheran di sospendere, con più risoluzioni. Si tratta dell'apertura di
un impianto per la produzione di combustibile per fare funzionare i reattori,
ottenuto a partire dall'arricchimento dell'uranio, e la sperimentazione di
centrifughe supersoniche di nuova generazione capaci di ottenere uranio
arricchito in misura superiore a quanto realizzato finora con le vecchie
centrifughe. Ahmadinejad ha aggiunto che il suo Paese ha già a disposizione
7.000 centrifughe della vecchia generazione, rispetto alle 6.000 di cui aveva
ammesso l'esistenza nel febbraio scorso. Ma l'obiettivo è di arrivare a 50.000
nel giro di pochi anni. Ahmadinejad ha affermato che l'Iran è riuscito a
raggiungere questi successi nonostante «le pressioni, la propaganda e le
minacce militari del nemico» e ha aggiunto che Teheran continuerà a lavorare
per «nuovi progressi» in futuro.
( da "Nazione, La (Firenze)"
del 10-04-2009)
Pubblicato anche in: (Giorno,
Il (Milano))
Argomenti: Cina Usa
ESTERI pag. 21
TEHERAN IL PRESIDENTE iraniano Mahmud Ahmadinejad ha annunciato ... TEHERAN IL
PRESIDENTE iraniano Mahmud Ahmadinejad ha annunciato ieri un'accelerazione nel
programma nucleare del Paese, pur assicurando che Teheran «accoglierà
favorevolmente» un avvio di dialogo con gli Usa se
esso avverrà «nel rispetto reciproco e nella giustizia». Ma Ahmadinejad ha
anche espresso dubbi sulla reale intenzione di cambiamento da parte del
presidente americano Barack Obama, avvertendo che se Washington cercherà «di
continuare la politica dell'ex presidente Bush solo con un linguaggio diverso»,
dovrà «subirne la stessa sorte». Gli Stati Uniti hanno reagito cautamente alle
parole di Ahmadinejad. Il portavoce del Dipartimento di Stato Robert Wood, che
ha detto fra l'altro di accogliere con «scetticismo» l'annuncio dei progressi
iraniani, ha sottolineato che Washington ha affermato «chiaramente e
pubblicamente» di volere impegnare Teheran in un dialogo e quindi aspetta che
«l'Iran contraccambi». LE AFFERMAZIONI di Ahmadinejad, fatte ieri in una
cerimonia pubblica a Isfahan nella Giornata dell'energia atomica', fanno seguito all'apertura fatta ieri altro dall'amministrazione Usa, che ha deciso di partecipare direttamente a colloqui con
Teheran sul suo programma nucleare in qualità di membro del gruppo 5+1, cioe' i
cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell'Onu (Usa, Russia, Cina, Francia e Gran Bretagna) più la Germania. Una svolta
rispetto all'amministrazione del presidente George W. Bush, che poneva come
pre-condizione la sospensione dell'arricchimento dell'uranio da parte
dell'Iran. Ma Obama, come Bush, continua ad accusare Teheran di volere dotarsi
di armi nucleari, mentre anche ieri Ahmadinejad ha ribadito che il programma
atomico della Repubblica islamica ha scopi esclusivamente civili. I due
principali sviluppi annunciati dal presidente iraniano nel settore della
tecnologia nucleare riguardano proprio il punto più controverso:
l'arricchimento dell'uranio, che il Consiglio di Sicurezza dell'Onu ha chiesto
invano a Teheran di sospendere, con più risoluzioni. Si tratta dell'apertura. a
Isfahan, di un impianto per la produzione di combustibile per fare funzionare i
reattori, ottenuto a partire dall'arricchimento dell'uranio, e la
sperimentazione di centrifughe supersoniche di nuova generazione capaci di
ottenere uranio arricchito in misura superiore a quanto realizzato finora con
le vecchie centrifughe. Ahmadinejad, che ieri ha visitato il centro, ha
aggiunto che il suo Paese ha già a disposizione 7.000 centrifughe della vecchia
generazione, rispetto alle 6.000 di cui aveva ammesso l'esistenza nel febbraio
scorso. Ma l'obiettivo è di arrivare a 50.000 nel giro di pochi anni.
( da "Italia Oggi"
del 10-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
ItaliaOggi sezione:
Marketing Oggi data: 10/04/2009 - pag: 17 autore: da Amsterdam Simonetta
Scarane Ad Amsterdam la convention del gruppo. Cambia veste anche il marchio
Packard Bell Acer, la batteria che rinnova il pc Doppia durata, 10 ore. Lanci:
nuovo impulso per i portatili Una batteria di lunga vita firmata Acer
rivoluziona il mercato dei computer portatili. In tempi di crisi come questi il
gruppo Acer, terzo produttore mondiale di computer, guidato da Gianfranco
Lanci, investe sull'innovazione e la creatività, e moltiplica i prodotti dai pc
agli smartphone, agli all-in-one, in vista dell'arrivo della Iptv (la tv su
protocollo Internet) per soddisfare tutti i segmenti di mercato e di target. E
ha ridefinito l'identità del marchio Packard Bell in versione fashion victim.
Saranno 3 miliardi di persone connesse a breve, secondo Lanci, e Acer
intensifica la strategia del multiprodotto frutto del lavoro della multibrand
strategy che ha occupato il gruppo di Taiwan per oltre un anno. Il risultato si
traduce in una valanga di novità per tutti i brand del gruppo che prima della
crisi finanziaria ha concluso l'integrazione dei marchi acquisiti nel 2007 con
Gateway che ha portato in dote Packard Bell, e e-Machines. La pioggia di nuovi
modelli di computer è arrivata ieri in una spettacolare convention-show alla
stazione marittima di Amsterdam, terza e ultima tappa di un tour mondiale che
ha portato i vertici Acer in tre giorni, a raffica, prima negli Usa, a New York martedì, poi in Cina,
a Pechino mercoledì, e ieri in Olanda per il lancio mondiale dei nuovi
prodotti.In testa alle molteplici novità c'è quella che riguarda la durata
delle batterie per i computer portatili che la ricerca Acer è riuscita a
raddoppiare arrivando a portarla a un'autonomia di circa dieci ore. Frutto
della ricerca spinta del gruppo, che in questo campo diventa un precursore. Il
raddoppio della durata della batteria per i portatili si annuncia come «una
rivoluzione nell'industria del mobile computing», ha sottolineato Lanci, «e
segna una svolta epocale destinata a imprimere un nuovo impulso allo sviluppo
del mercato dei portatili, per i quali abbiamo stimato uno spazio di crescita
intorno al 35% come unità vendute nel mercato globale».Acer ha archiviato il
2008 con un fatturato di12,8 miliardi di euro. E aggiunge Gianpiero Morbello,
vice president marketing & brand di Acer Group, «la nostra visione del
mercato per il secondo trimestre 2009, ci vede in calo di vendite per il
desktop tra il 5 e il 10%, in unità vendute, non come valore, meno della metà
della media di mercato che si aggirerà intorno al -20%. In totale stimiamo che
l'aumento delle vendite, calcolando anche i portatili, in crescita del 35%, si
attesterà intorno al +25%».La pila dalla lunga vita caratterizza la novità di
prodotto in casa Acer che moltiplica i computer della linea Aspire: il nuovo
notebook con la pila garantita dieci ore si chiama Timeline ed è sottile come
fosse una pelle, oltre che confortevole dal punto di vista termico perché,
altra innovazione, utilizza una tecnologia nuova per il raffreddamento mutuata
dalle turbine delle stazioni del gas, come ha spiegato Antonello Fornara,
direttore area prodotti per Europa, Medio Oriente e Africa. Aspire Timeline è
un concentrato di innovazione, carta sulla quale il gruppo multinazionale, che
conta il primato di vendite di pc portatili in Europa, Medio Oriente e Africa,
sta accelerando con la convinzione dichiarata che per guadagnare l'uscita dal
tunnel della crisi finanziaria in atto serva lavorare sull'innovazione,
l'innovazione e ancora l'innovazione, restando flessibili e snelli.Al riguardo
Lanci ha fatto sapere che Acer group (6 mila addetti, in 70 paesi, e presente
in 90 mila retail store) ha aperto un nuovo centro di
ricerca in Cina a Shanghai. «In Cina è vero che si sono ridotti i
consumi ma per i computer ci sono ancora tassi di crescita interessanti, e
anche negli Usa», ha rivelato Morbello ieri ad Amsterdam proveniente da
Pechino.L'innovazione e la creatività sono i due fattori che hanno portato una
rivoluzione anche nel brand Packard Bell, per il quale è stata
ridefinita l'identità, colorata di rosso «puredesire». E che da ieri ha un logo
nuovo di zecca, rosso fuoco, glossy come un rossetto, e conta due nuovi
computer, nei segmenti notebook, Easynote Butterfly e netbook, battezzato dot,
piccolo come un'agenda da borsa, ambedue attraenti e trendy come i prodotti
fashion e di design. Tanto che la linea Easynote di Packard Bell conta anche un
nuovo modello TR 85 frutto della collaborazione con Pininfarina, designer della
Ferrari della quale il gruppo Acer è sponsor.«Nessun ridimensionamento per le
sponsorizzazioni, pilastro del marketing. Per le olimpiadi di Vancouver nel
2010 e di Londra nel 2012 stiamo già lavorando da un anno», ha dichiarato
Morbello, che torna a parlare di come va affrontata la crisi in atto «non
galleggiare ma aggredirla in maniera creativa investendo sulla multibrand
strategy per uscirne ancora più forti». «Il nostro obiettivo» ha concluso «è
soddisfare bisogni vendendo prodotti e servizi, oggetti innovativi,
iper-tecnologici, commodity capaci di rappresentare il proprio mondo e stile di
vita. Non semplicemente vendere prodotti e servizi. C'è un'enorme differenza
tra questi due concetti».
( da "Italia Oggi"
del 10-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
ItaliaOggi sezione:
Lavoro e Previdenza data: 10/04/2009 - pag: 33 autore: Fondi
interprofessionali, istruzioni per l'uso Visto che le attuali modalità di
comunicazione dell'adesione o revoca di un Fondo interprofessionale per
la formazione continua, espresse dai datori di lavoro sulla denuncia
Dm10, non possono gestire le particolarità connesse alle operazioni
societarie, al fine di ottimizzare queste situazioni d'ora in poi le aziende
coinvolte saranno appositamente codificate. Lo precisa l'Inps nella circolare
n. 54/2009. Il dinamismo dell'economia, la rivoluzione
dell'information technology e il costante processo di globalizzazione e
liberalizzazione dei mercati, che hanno caratterizzato questi ultimi anni,
hanno indotto numerose imprese a mutare i propri assetti organizzativi,
attraverso il ricorso, sempre più frequente, ad operazioni societarie (fusioni,
incorporazioni ecc.). Tali operazioni, dice la circolare, hanno riflessi
anche sul fronte degli adempimenti contributivi, sia in termini di apertura e/o
chiusura di posizioni aziendali, sia sulla gestione dei Fondi
interprofessionali per la formazione continua. Per questi ultimi, in
particolare, le operazioni di societarizzazione hanno spesso comportato delle
discrasie con riguardo alla continuità nelle adesioni e alla correntezza delle
imputazioni delle risorse loro destinate dalle aziende aderenti. Pertanto, le
aziende saranno appositamente codificate e quelle che realizzano operazioni
societarie, nel contesto delle attività amministrative connesse a detti
mutamenti, dovranno provvedere a comunicare alla competente sede dell'Istituto
la «continuità nell'adesione» al Fondo interprofessionale.
( da "Stampa, La" del
10-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
[FIRMA]GIORDANO
STABILE Camice bianco sulla consueta giacca grigia, la camicia sbottonata e
niente cravatta, Mahmud Ahmadinejad ha inaugurato ieri il primo impianto per la
produzione di combustibile nucleare in Iran. La visita alla centrale in
costruzione di Isfahan ha segnato trionfalmente la quinta Giornata del Nucleare
iraniano. Le aperture di Barack Obama, che si è detto disposto al dialogo
diretto con Teheran, ma ha chiesto lo stop immediato dell'arricchimento
dell'uranio, non hanno smosso la determinazione del presidente iraniano. A
mandato quasi scaduto, Ahmadinejad non ha ancora deciso (o forse l'ayatollah
Ali Khamenei non ha deciso per lui) se ricandidarsi per le elezioni del 12
giugno. Il bilancio della sua presidenza ha un solo risultato di rilievo nella
colonna dei successi, il programma nucleare. Un programma che procede spedito,
nonostante le pressioni internazionali. Nell'altro impianto strategico, quello
di Natanz, il numero delle centrifughe è salito a 7.000 e sono state installate
le prime capaci di velocità di rotazione supersonica, molto più efficienti.
L'obbiettivo dichiarato di arrivare a 50 mila centrifughe entro il 2013, e così
avere abbastanza uranio arricchito per far funzionare una centrale commerciale,
sembra alla portata. La nuova struttura di Isfahan ha una capacità produttiva
di 40 tonnellate annue di combustibile: dieci sono destinate ad alimentare il
reattore sperimentale ad acqua pesante da 40 megawatt in costruzione ad Arac. Le
nuove centrifughe, ha precisato Ahmadinejad, sono frutto di «tecnologia
iraniana». Una prova che l'Iran è riuscito a ottenere notevoli progressi
tecnici nonostante «le pressioni, la propaganda e le minacce militari del
nemico». Nella propaganda Ahmadinejad inserisce anche il rapporto dell'Aiea
(Agenzia atomica internazionale) dello scorso 19 febbraio che calcolava in 1000
chili l'uranio finora arricchito dall'Iran, «abbastanza per la fabbricazione di
una bomba atomica». Teheran da sempre sostiene che l'uranio a basso livello di
arricchimento non sarà potenziato per farne ordigni e che il suo impegno deve
bastare all'Occidente: il combustibile se lo farà in casa e non l'importerà
sotto stretti controlli e garanzie. La richiesta di Obama di sospendere l'arricchimento
è stata rinviata al mittente: «Questa discussione è obsoleta: il tempo per
farlo è scaduto». Cauta apertura invece sui colloqui diretti: «la nazione
iraniana è sempre stata favorevole ai negoziati», che però devono «essere
basati sulla giustizia e sul rispetto dei diritti». Di rispetto reciproco aveva
parlato anche Obama lunedì a Istanbul. L'eco delle sue
parole può essere letto come un'apertura alla decisione dell'amministrazione Usa, che ha deciso di partecipare direttamente a colloqui con Teheran
del gruppo 5+1 (Usa, Russia, Cina, Francia e Gran Bretagna, più Germania). Una svolta rispetto a
Bush, che poneva come pre-condizione la sospensione dell'arricchimento
dell'uranio.
( da "Giornale.it, Il"
del 10-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Dunque Berlusconi
non cambia linea nella lotta all'immigrazione clandestina e per rimediare al no
della Camera, prolungherà il decreto in scadenza il 26 aprile. Mille immigrati,
quasi tutti tunisini, non verranno messi in libertà. Ed è probabile che in
futuro vengano approvate norme ancora più restrittive: la Spagna di Zapatero,
la permissiva Olanda, la Gran Bretagna del laburista Brown vanno in questa
direzione. E ieri il presidente francese Sarkozy ha pubblicato una direttiva
che Alberto Toscano riassume così: "Massimo controllo di chi arriva per
lavorare e massimo sforzo per allontanare (con le buone o con le cattive) dal
suolo nazionale gli extracomunitari privi di permesso di soggiorno".
Quest'anno dovranno essere espulsi almeno 27mila clandestini; come dire: lavoro
ai francesi, via gli irregolari. Si tratta di misure draconiane, ben più severe
di quelle italiane. Ma per la stampa di sinistra il governo italiano è troppo
duro, disumano. Sulla Repubblica di oggi, ad esempio, Massimo Giannini, scrive:
" L'allungamento a 180 giorni della permanenza dell'immigrato nei centri
di smistamento è persino peggio: una misura sostanzialmente carceraria,
stabilità da un'autorità amministrativa, in assenza di reato e di garanzia
giurisdizionale >". In assenza di reato? Fino a prova contraria
l'immigrato che tenta di entrare non avendo i documenti in regola, nè i visti
necessari, viola le leggi del Paese. E questo, sebbene formalmente sia un
illecito amministrativo, non può essere tollerato, soprattutto quando assume
proporzioni preoccupanti che la società italiana dimostra di non tollerare più
. Ma, evidentemente, per "Repubblica" l'immigrazione clandestina è un
peccato veniale. (Versione aggiornata del post) Scritto in crisi,
comunicazione, pdl, politica, partito democratico, società, francia,
immigrazione, Italia, europa, giornalismo Commenti ( 18 ) » (Nessun voto) Loading
... Il Blog di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia
questo articolo a un amico 08Apr 09 Dalla crisi (e dalle tragedie) può nascere
un mondo migliore? Sul Giornale di oggi intervisto Bob Thurman, personaggio di
grande caratura, sebbene poco noto in Italia. E' uno dei principali consiglieri
del Dalai Lama, saggista di grande successo, la rivista "Time" lo
inserì tra i dieci americani più influenti. Il suo è il punto di vista di un
americano spirituale, che nella crisi finanziaria inizia a vedere una grande
opportunità: quella di creare un mondo migliore. Secondo Thurman "è un
bene che la coscienza collettiva degli americani si sia risvegliata. Urlano un
poco? Se la gente smette di dare ascolto a certe élite e costringe chi ha provocato
questo disastro a prendersi le proprie responsabilità questo può essere
positivo», mentre prima la coscienza era assopita "perché prevaleva
l'egoismo. Molti si rendevano conto degli abusi di un gruppo ristretto di
persone, di lobbies molto potenti come quelle delle banche, ma finché
riuscivano ad andare avanti si dicevano: cosa posso rimediare da solo? E
siccome tutti pensavano così, nulla cambiava davvero. D'altronde bastava
accendere la tele per distrarsi: chi parlava dei problemi reali? Nessuno, tutto
era trasformato in uno spettacolo, anche l'informazione». Questa crisi è
un'opportunità "perché il sistema così non poteva funzionare: stavamo
correndo verso il disastro. Tutto a credito, tutto esasperato, centinaia di
milioni di persone strappate alla campagne. Il governo americano e le grandi
istituzioni dicevano ai Paesi piccoli: non potete proteggere i piccoli
coltivatori. Così tutta la produzione finiva nelle mani dei grandi gruppi. E
gli agricoltori senza più lavoro che cosa fanno? Vanno nelle città dove vivono
nelle baraccopoli. È progresso questo? Ora c'è la possibilità di creare sistema
più equilibrato. Era un'economia guidata dall'avidità, che ignorava i limiti
delle risorse naturali e il rispetto della natura. Ora c'è la possibilità di
creare un sistema più saggio, basato sui valori positivi dell'uomo». Thurman
ricorda che "dopo ogni grande tragedia, la gente si scopre migliore.
All'indomani dell'undici settembre i newyorkesi erano solidali, si cercavano,
si aiutavano", li interpeta come segnali di una trasformazione della
coscienza e della sensibilità collettive. E se osserviamo quel che sta
accadendo in Abruzzo l'intuizione di Thurman trova conferme. Il mio collega
Cristiano Gatti, racconta la straordinaria dignità degli abitanti delle zone
colpite. Scrive in un bellissimo articolo: "Di sventure e di dolore, di
lutto e di rabbia, insomma di creature afflitte e dolenti ormai ne abbiamo
viste tante, passando da un cataclisma all'altro. Ma mai, lo dico da semplice
testimone neutrale, ho ammirato un simile affresco di spontanea compostezza, di
sano orgoglio, di rigoroso rispetto. L'Aquila e dintorni sono a pezzi, non c'è
famiglia che non abbia un buon motivo per piangere, ma da questo girone
infernale si alza solo silenzio, decoro, contegno. E voglia di ricominciare.
Parole toccanti. Rifletto e mi chiedo: dalla crisi economica, dalle tragedie,
sta nascendo davvero un mondo migliore? Scritto in capitalismo, crisi, società,
globalizzazione, Italia, gli usa e il mondo Commenti ( 28 ) » (3 voti, il voto
medio è: 4.33 su un massimo di 5) Loading ... Il Blog di Marcello Foa © 2009
Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 07Apr 09
Terremoto, l'Italia che reagisce bene (con qualche eccezione) Per una volta
l'Italia ha stupito in bene reagendo alla tragedia dell'Abruzzo: anzichè
dividersi in polemiche sterili, il Paese si è unito. I soccorsi sono stati
rapidi, la solidarietà della gente comune commovente, la reazione dei partiti
finalmente responsabile. Ho apprezzato molto l'intervento di Franceschini in
Parlamento che, senza se e senza ma, ha offerto il proprio sostegno a
Berlusconi che, senza se e senza ma, l'ha accettato. Bene, con qualche
ulteriore riflessione: 1) Ora si tratta di continuare su questa strada,
scongiurando il rischio, molto alto, che passata l'emozione, prevalgano antiche
e cattive abitudini ovvero che i fondi stanziati per la ricostruzione non
arrivino mai, o solo in parte, a chi ne ha davvero bisogno. 2) Questa tragedia
conferma, purtroppo, la mancanza di una cultura della prevenzione nel nostro
Paese. In una zona a forte sismico troppi edifici non sono stati messi a norma
e questo spiega perchè a crollare non sono state solo case vecchie ma anche
edifici recenti. 3) Nonostante il cordoglio, qualcuno non si è trattenuto
dall'insinuare qualche polemica. Per un certo mondo, il solito (ovvero il
popolo di Grillo, Travaglio, Di Pietro), il terremoto si poteva prevedere e
considera Giuliani, l'esperto che sostiene di averlo annunciato, un incompreso
da difendere. Peccato che la sua previsione fosse imprecisa: aveva previsto il
sisma per il 29 marzo a Sulmona. Immaginiamo che le autorità gli avessero
prestato ascolto: migliaia di persone sarebbero state evacuate, poi il 30 o il
31 marzo fatte rientrare a casa. L'Aquila e i paesi circostanti non sarebbero
stati risparmiati dalla scossa che ha colpito il 6 aprile, con epicentro il
comune di Catipignano. Ieri ho partecipato a una trasmissione radiofonica in
Francia su Rtl e uno dei più famosi sismologi francesi - dunaue senza alcun
legame con il governo italiano - ha confermato che è impossibile prevedere i
terremoti. La polemica non dovrebbe nemmeno iniziare, ma temo che di Giuliani
sentiremo parlare a lungo. Sui blog di Grillo è Di Pietro tira già una certa
aria.. sì, diventerà un eroe, un perseguitato, un nuovo simbolo di un'Italia
confusamente arrabbiata e facilmente manipolabile. O sbaglio? AGGIORNAMENTO:
tutti i leader del mondo hanno espresso all'Italia solidarietà e cordoglio,
anche il presidente Obama, con toni partecipi e una lunga telefonata a
Berlusconi. Lo ringraziamo, ma poi l'ambasciata americana ha deciso lo
stanziamento di 50 mila dollari per l'assistenza umanitaria. Dico: 50mila
dollari. Un pensierino ino ino ino, peraltro non richiesto dall'Italia. Il
governo americano poteva proprio rispiarmarselo. Scritto in comunicazione, pdl,
politica, partito democratico, spin, Italia, società, manipolazione,
giornalismo Commenti ( 60 ) » (3 voti, il voto medio è: 5 su un massimo di 5)
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Invia questo articolo a un amico 05Apr 09 Obama è il nuovo Gorbaciov?
Ammettiamolo: questo viaggio in Europa e Turchia sancisce un grande successo di
immagine per Obama. La stampa lo ha esaltato e non capita mai che un presidente,
all'estero, venga accolto da folle in delirio. O meglio: succedeva a Gorbaciov
ai tempi della perestroika. Obama in Germania ha parlato a un'assemblea di
cittadini adoranti e i sondaggi rivelano che, se si candidasse alle elezioni
politiche di fine settembre, batterebbe agevolmente Angela Merkel. Come
Gorbaciov ha sposato una donna dal carattere forte, carismatico e capace di
rompere gli schemi. La sua straripante popolarità dimostra che gli Usa, quando usano i toni giusti, possono essere ancora amati
nel mondo e dunque che l'antiamericanismo non era viscerale, né irreversibile,
ma limitato agli eccessi dell'era Bush. Infatti le proteste di strada non erano
rivolte contro di lui. L'analogia con Gorbaciov, però, rischia di essere anche
politica, sebbene non altrettanto drammatica nell'esito finale. L'esperienza
del profeta della glasnost si concluse con il crollo dell'Urss, quella del
primo presidente afroamericano difficilmente terminerà con l'implosione degli
Stati Uniti. Ma proprio questo primo viaggio ha svelato al mondo un'altra
America, meno sicura di sé, improvvisamente umile, a tratti quasi implorante.
Quella di un tempo era abituata a imporre i compromessi, quella di oggi dà
l'impressione di subirli. Il G20 è stato salutato come un grande successo, ma
Washington non ha ottenuto l'impegno di tutti i Paesi a varare una maxi-manovra
di stimolo. Dal vertice della Nato si aspettava un impegno ampio e coordinato
da parte degli alleati per l'invio duraturo di nuove truppe in Afghanistan, ha
ottenuto lo spiegamento di 5mila uomini limitato alle elezioni presidenziali.
Eppure nelle scorse settimane aveva esercitato pressioni fortissime per piegare
le resistenze degli europei. Inutilmente: per la prima volta il Vecchio
Continente può dire no, senza temere lacerazionie tanto meno ritorsioni. La Ue
è diventata improvvisamente forte? No, è quella di sempre caotica, litigiosa,
multicefala. Semmai è l'America a essere divenuta debole. Obama ha avuto l'onestà
intellettuale di ammetterlo: «Siamo stati noi a provocare la crisi
finanziaria», da cui, però, gli Stati Uniti non possono uscire da soli. Ha
bisogno degli altri, come ben sappiamo. E allora Obama è costretto ad assumere
un registro inconsueto per un capo della Casa Bianca: quello del mediatore,
dell'amico bonario, del leader che parla poco e ascolta molto. Nei due vertici
- G20 e Nato - ha dovuto ritagliarsi un ruolo di negoziatore, di pacificatore.
La sua è un'America che tende la mano e riscopre il consenso. Con un dubbio:
Obama sta gestendo un periodo di difficoltà transitoria in attesa di riprendere
il ruolo di superpotenza o, come Gorbaciov, verrà ricordato come il gestore di
un grande Paese che declina tra gli applausi del mondo? Scritto in era obama,
crisi, europa, globalizzazione, gli usa e il mondo, germania, francia Commenti
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di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo
articolo a un amico 03Apr 09 Dal G20 pochi fatti, molto ottimismo. Basterà? La
Merkel ha parlato di un compromesso storico, Obama ieri era raggiante; tutti i
leader hanno salutato con enfasi i risultati del G20. Ed è normale che sia
così: tentano di infondere fiducia e speranza, nel tentativo, perlomeno, di
sbloccare i consumi. E le Borse hanno risposto. Tuttavia analizzando i
contenuti ci si accorge che, come previsto, il G20 ha portato poche novità.
L'unica è l'aumento dei fondi a disposizione del Fmi: erano previsti 500 miliardi,
saranno 750. per il resto: - hanno annunciato che intendono regolamentare gli
hedge funds e le agenzie di rating. Bene, ma le norme devono essere ancora
stabilite e il dibattito rischia di essere lungo. - secondo Brown "non ci
saranno più i bonus per i manager che fanno fallire le società". Era ora,
ma più che altro è un auspicio condiviso, perchè ogni Paese, com'è ovvio,
deciderà autonomamente se e come realizzarlo. - hanno dichiarato di aver posto
le fondamenta per "ripulire i bilanci delle banche dagli asset
tossici", ma anche questa è una dichiarazione d'intenti. In realtà, i
Paesi continuano a procedere in ordine sparso e un codice comune appare ancora
lontano. L'economista Giorgio Barba Navaretti ( vedi l' intervista uscita sul
Giornale) rileva due punti innovativi: l'impegno a far ripartire il commercio
mondiale e l'ammissione che la crescita non potrà più
dipendere solo dagli Usa, ma da quello che definisce "un traino globale", in
cui i Paesi come Cina, India, Brasile avranno un ruolo sempre più importante. Ma
questo avrà effetto nel lungo periodo: a breve è improbabile che queste
economia possano generare una domanda interna molto forte.
Complessivamente il G20 è stato insoddisfacente su due punti: - il pacchetto da
1100 miliardi non serve a rilanciare l'economia mondiale - il problema più
urgente, quello di una riforma strutturale del sistema finanziario mondiale è
irrisolto. Intanto proprio ieri gli Stati Uniti hanno allentato il
mark-to-market ovvero la norma che obbligava le banche a valutare ogni giorno
il prezzo di mercato dei prodotti finanziari e siccome molti di questi non
hanno acquirenti le banche erano costrette a iscrivere a bilancio perdite
colossali. Ora invece potranno diluirle nel tempo, nella speranza che in futuro
i prodotti tossici valgano più di zero. Insomma , cambiano i parametri anzichè
affrontare le cause del male. L'impressione è che il G20 si servito soprattutto
a spargere tanta cipria sulla crisi mondiale, nel tentativo di cambiare la
psicologia catastrofista dei mercati, infondendo ottimismo, avvalorando
l'impressione che la situazione sia sotto controllo. Il tentativo in sè è
comprensibile, ma basterà per risollevare l'economia globale? Scritto in spin,
era obama, banche, capitalismo, crisi, società, economia, gli usa e il mondo,
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Che tristezza, la Cnn (e un certo giornalismo). Ieri pomeriggio decine di
migliaia di persone hanno preso d'assalto la City, spaccando vetrine delle
banche, accerchiando la Banca d'Inghilterra; ci sono stati tafferugli, feriti e
un morto. Ieri pomeriggio mi sono sintonizzato sulla Cnn: da sempre in questi
frangenti è la più rapida e la più completa; ma ieri sembrava stesse su un
altro pianeta. Mentre la protesta esplodeva, la Cnn ci ha parlato di Obama
dalla regina, del menu preparato dallo chef dei vip, dei preparativi della cena
del G20, ha mostrato fino alla nausea le immagini di Obama sorridente con
Medvedev e il presidente cinese Hu Jintao. E i disordini? Un collegamento di un
paio di minuti, come si trattasse di un fatto marginale. Le possibilità sono
due: o la Cnn ha commesso un grave errore giornalistico oppure ha volutamente
minimizzato i disordini di Londra. Propoendo per la seconda ipotesi e vi spiego
perchè: da quando negli Usa è esplosa la protesta
contro i bonus dei manager Aig, l'establishment finanziario e politico teme che
le proteste, per ora isolate, possano estendersi; dunque il messaggio che gli
spin doctor trasmettono ai media è di essere cauti, di non infiammare gli
animi, di minimizzare. E la Cnn si è adeguata, come se fosse una tv di regime.
Da notare che nessun media europeo ha fatto altrettanto, sebbene molti governi
siano assai preoccupati e abbiano inviato messaggi analoghi: tutti i mezzi
d'informazione, di destra e di sinistra, hanno dato spazio alle proteste,
giudicandole, giustamente, una notizia importante. Che tristezza, la Cnn e,
purtroppo, non è l'unico episodio negativo che riguarda la stampa americana che
negli ultimi anni ha assecondato senza critiche la guerra in Irak, ha censurato
inchieste su Madoff (è successo al Wall Street Journal), e per oltre un
decennio non ha analizzato, nè denunciato gli abusi e le storture della casta
finanziaria di Wall Street, di cui, anzi, era diventata il megafono. E questi
non sono che alcuni esempi. La stampa europea (e quella italiana) ha molti
difetti, ma per anni abbiamo considerato quella americana come un modello da
imitare. Ora non più. Il livellamento, è verso il basso e non è una buona
notizia per il giornalismo occidentale. Scritto in manipolazione, era obama,
spin, crisi, comunicazione, società, europa, gli usa e il mondo, notizie
nascoste, democrazia, globalizzazione, giornalismo Commenti ( 41 ) » (2 voti,
il voto medio è: 5 su un massimo di 5) Loading ... Il Blog di Marcello Foa ©
2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 31Mar
09 G20, tanto rumore per poco. E l'America non fa più paura. Dunque, ci siamo.
Obama arriva oggi a Londra e domani vedrà i leader dei venti principali Paesi
industrializzati; ma questo vertice, ritenuto da tutti fondamentale, si
concluderà con ogni probabilità con pochi risultati concreti, che non è
difficile prevedere: un impegno generico a una nuova regolamentazione degli
hedge funds, misure contro i paradisi fiscali, nuovi fondi al Fmi. Le riforme
strutturali resteranno nel cassetto e lo strapotere della finanza sull'economia
reale non verrà rimesso in discussione: questo espone il mondo a nuovi choc.
Una delle novità più importanti riguarda il rapporto tra l'America e l'Europa.
Come ho scritto in un pezzo sul Giornale, l"'Europa ha deciso di non
seguire l'America sulla via del rilancio economico, perlomeno non secondo le
modalità statunitensi. Obama, in circa due mesi, ha approvato misure, che,
inclusi i salvataggi delle banche e delle industria in difficoltà, toccheranno
l'astronomica cifra di 4500 miliardi di dollari, pari quasi al 30% del Pil. E
per settimane l'amministrazione Obama, con il martellante sostegno della
stampa, ha tentato di convincere l'Unione europea ad uniformarsi agli Usa. Ma la cancelliera tedesca Merkel, spalleggiata da
Sarkozy, ha tenuto duro e ha vinto". I consiglieri della Casa Bianca hanno
annunciato che "Obama non insisterà con i leader dei venti Paesi più
importanti del pianeta sulla necessità di varare la prima, grande, coordinata
manovra mondiale. La bozza della risoluzione, trapelata su un giornale tedesco,
esprimerà un auspicio generico, senza alcun vincolo. Come dire: ognuno faccia
da sé". L'Europa ritiene più importante salvaguardare la solidità dei
conti pubblici e limitare i rischi di un'iperinflazione, l'America, invece, la
cui economia è basta al 75% sui consumi, deve far ripartire ad ogni costo
l'economia. Il viaggio confermerà la straordinaria popolarità di Obama, ma sarà
inconcludente anche su altri dossier, soprattutto sull'Afghanistan: fino a
poche settimane fa Washington pretendeva dagli europei l'invio di nuove truppe
al fianco dei marines, ma nella Ue questa eventualità è talmente impopolare da
indurre i governi a respingere le pressioni americance. E l'America è così
debole da abbozzare: al vertice della Nato la questione delle nuove truppe a
Kabul passerà sotto traccia. La mia impressione è che politicamente il viaggio
di Obama rischia di essere ricordato come il primo di un'America a cui il mondo
non riconosce più lo status di superpotenza. Perchè dire no aall'America oggi
si può, e non basta un presidente mediatico a ridare prestigio e credibiltà a
un Paese a cui il mondo, all'unanimità, rinfaccia la responsabilità della
crisi. Scritto in era obama, banche, capitalismo, crisi, economia, europa, gli
usa e il mondo, germania, democrazia, globalizzazione, francia Commenti ( 53 )
» (5 voti, il voto medio è: 4.8 su un massimo di 5) Loading ... Il Blog di
Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a
un amico 28Mar 09 Nasce il Pdl, ma saprà darsi un'identità? Nasce il Pdl, bene.
E non è difficile prevedere che sarà vincente, perchè Berlusconi è la figura di
riferimento da oltre 15 anni e alla maggioranza degli italiani è assai gradira
e perchè i partiti conservatori, in Italia, ma non solo, affrontano la crisi
meglio di una sinistra moderata che, avendo fatto proprio il dogma liberista
(ricordate il libro di Giavazzi e Alesina?), ora appare meno credibile di un
centrodestra, dove nel corso degli anni non sono mancate le critiche allo
stapotere della finanza e alla deriva morale della società ( vedi Tremonti,
Bossi, certi esponenti di An). Tuttavia il Pdl corre lo stesso rischio del Pd,
che è fallito perchè non è riuscito a darsi una nuova identità ovvero non ha
saputo creare una sintesi innovativa tra i cattolici sociali e i post
comunisti. Al Pd, come già osservato su questo blog, manca il senso di
appartenenza. La domanda che mi pongo è la seguente: il popolo di Forza Italia
e, soprattutto, il popolo di An, che è più piccolo ma più coeso, saprà
riconoscersi nel Pdl? Ovvero: il nuovo partito sarà sentito come proprio dai
militanti? Avrà una coerenza ideologica, programmatica, sociale? Se la risposta
sarà negativa, non è difficile prevedere un aumento dei consensi a Lega e Udc,
che hanno già un profilo consolidato e sono facilmente riconoscibili dagli
elettori. Il successo del nuovo partito nel medio e lungo periodo si gioca
sull'identità. Che dovrà essere forte, autentica, condivisa. O sbaglio? Scritto
in politica, pdl, partito democratico, democrazia, Italia Commenti ( 70 ) » (4
voti, il voto medio è: 4.5 su un massimo di 5) Loading ... Il Blog di Marcello
Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico
25Mar 09 Ma il mercato distorce la realtà? Soros dice di sì. Di questi tempi
abbiamo parlato molto di economia e mi spiace dover restare in tema, ma sono
rimasto colpito da questa affermazione di George Soros, l'ex speculatore che
affossò la lira e la sterlina negli anni Novanta e che ora è diventato un guru
economico-filosofico-filantropico. Con i mercati ha guadagnato miliardi e i
fondi Hedge da lui creati continuano a guadagnarne molti (pare). Eppure ieri
durante un incontro con il minostro del Tesoro Usa
Geithner ha pronunciato questa frase che ha scioccato l'America: "L'idea
che i mercati (finanziari) siano in grado di correggersi da soli si è
dimostrata falsa. I mercati, anzichè rispecchiare la realtà sottostante, la
distorgono sempre". La mia prima reazione è stata di stizza: ma come,
proprio lui fa queste considerazioni? Il personaggio non è certo coerente.. ma,
pensandoci bene, forse non ha tutti i torti. Mi spiego: io sono da sempre un
liberale e penso che l'economia di mercato abbia consentito di portare sulla
via del benessere intere nazioni. Ma ho l'impressione - anzi, la certezza - che
i mercati finanziari oggi non siano il risultato del normale incrocio tra
domanda e offerta. E questo a causa dei derivati e dei prodotti di ingegneria
finanziaria. Qualcuno sa dirmi l'utilità di questi strumenti? Nati a fin di
bene ovvero per permettere agli operatori e agli industriali di cautelarsi
contro rischi di cambio o sbalzi nelle quotazioni, sono diventati dei mostri
che con l'effetto leva consentono profitti o perdite inimmaginabili. Ma servono
all'economia reale? Consentono una miglior valutazione delle società quotate?
La risposta a queste domande è no: non servono a nulla se non a una certa
finanza. E l'effetto leva è così vertiginoso da distorgere molte valutazioni,
accentuando spasmodicamente i movimenti al rialzo o al ribasso di borse,
valute, materie prime, obbligazioni. Ricordate il petrolio? Su su fino a 150
dollari, poi già sotto i 40, il dollaro che passa da
( da "Stampa, La" del
10-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
INTERNATIONAL
UNIVERSITY COLLEGE. L'International University College (Iuc) di Torino è una nuova scuola accademica dedicata al fenomeno della
globalizzazione in campo economico, giuridico e finanziario, che ha iniziato la
propria attività l'ottobre scorso con una classe composta da studenti di 19
nazionalità. Il biennio di Comparative Law, Economics and Finance offre corsi
d'avanguardia, che vanno dallo studio dei nuovi strumenti di regolazione
finanziaria internazionale, alla finanza islamica, fino allo studio
specialistico dell'impatto della globalizzazione su macroaree economiche
diverse, come India, Cina, Russia e Africa. Questi corsi sono integrati da
attività svolte nel territorio torinese da studi professionali, imprese e
grandi agenzie internazionali, e dalle Nazioni Unite. L'obiettivo dell'Iuc è
quello di contribuire a creare nuove e consapevoli classi dirigenti in grado di
fare incontrare Nord e Sud del mondo su linee di collaborazione, sviluppo e
sostenibilità delle risorse mondiali. Per info Iuc Piazza Carlo Felice 18, tel.
011/4407007, web site: www.iuctorino.it FLORES: DONNE E MINORI DAL MONDO.
Nell'ambito della rassegna di cinema documentario «Flores: donne e minori dal
mondo» a cura dell'Associazione Mais mercoledì 15 aprile alle ore 21,15 presso
il Centro culturale italo arabo Dar al Hikma di via Fiocchetto 15, si terranno
le proiezioni dei film «Tomorrow's memory» di Nabil Maleh e «Double Exposure»
di Ruanne Abou-Rahme. LA DEMOCRAZIA DEGLI ALTRI. Giovedì 16 aprile dalle 18
alle 20 si conclude il ciclo d'incontri «La Democrazia degli altri» organizzati
dal Centro Interculturale di corso Taranto
( da "Stampa, La" del
10-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Ing
mette la retromarcia La "bancassicurazione" non va più di moda Fra Usa e Cina il testimone
non è ancora passato di mano Il presidente venezuelano Hugo Chávez ha colto
l'occasione di un incontro con il suo omologo Hu Jintao per proclamare che il
centro di gravità mondiale si è spostato a Pechino, e che l'impero americano è
crollato. Una
boutade. Chávez vorrebbe aiuto dalla Cina per non
dover vendere metà del petrolio venezuelano - circa 1,2 milioni di barili al
giorno - agli Stati Uniti. Ma nonostante la Cina sia
assetata di oro nero, non è realistico pensare che la sua domanda possa
sostituire quella americana. Le raffinerie cinesi sono ancora poco attrezzate
per trattare il petrolio acido e pesante del Venezuela. Può darsi che l'attuale
governo cinese condivida i dubbi di Chávez su alcune politiche americane -
militare, politica ed economica - ma ha diverse buone ragioni per mitigare le
critiche. Prima fra tutte, la Cina ha ancora bisogno
di esportare nel più grande mercato del mondo. I consumi interni scioglieranno
alla fine questo nodo, ma occorreranno diversi anni. In più, anche se una Cina più ricca finirà per vendere meno giocattoli e scarpe
agli americani, gli Stati Uniti continueranno a rappresentare un mercato
importante per i prodotti ad alta tecnologia, le automobili e persino gli
articoli di lusso cinesi. La Cina ha sollevato dalla
povertà milioni di persone - ma il commercio rimane tuttora la forza trainante,
la strada verso l'agognata prosperità della classe media. La Cina
non ha problemi con i regimi impopolari. Nella comunità internazionale, il
Venezuela è un paese rispettabile a confronto con altri stati amici, come la
Repubblica Democratica del Congo e l'Iran. Ma le motivazioni di Pechino sono di
natura economica più che politica. Il Congo è ricco di rame e cobalto. L'Iran
possiede una riserva ancora intonsa di gas naturale che rappresenta l'8% delle
scorte mondiali - e la Cina ha stipulato un accordo
per partecipare alla sua estrazione. Caso mai, la corsa della Cina ad accaparrarsi le risorse naturali mentre i prezzi
sono bassi è indice di una visione orientata al pragmatismo e al profitto,
molto diversa da quella del Venezuela. \ Il mondo finanziario sta riscoprendo
le virtù della semplicità. Il gruppo bancassicurativo olandese Ing, ad esempio,
sta radicalmente semplificando una struttura troppo complessa e poco
trasparente raggruppandola in due linee principali - una bancaria e una
assicurativa. Il piano prevede cessioni, una maggiore responsabilizzazione
delle singole unità e un nuovo impulso alla redditività del capitale. Il
sostegno statale, di cui Ing ha beneficiato a piene mani, potrebbe avere
qualcosa a che fare con il nuovo corso, anche se il gruppo precisa di non agire
sotto la spinta di pressioni esterne. Certo, lo spirito del tempo è cambiato.
Ing era tra i più entusiastici sostenitori delle sinergie che derivano dal
possesso di molteplici attività finanziarie in molti mercati. Ora sembra aver
cambiato opinione. La struttura sarà molto meno complessa. Il ramo bancario e
quello assicurativo faranno capo ognuno a una sola organizzazione, a un solo
management e a un solo bilancio. Sarà inoltre ridotto il numero di divisioni,
anche rispetto ai piani annunciati a gennaio. Le attività bancarie si
concentreranno soprattutto sui mercati europei più forti, e un ruolo
particolarmente importante verrà attribuito alle operazioni online di Ing
Direct. Il ramo assicurativo, che incorporerà una nuova divisione globale di
gestione dei fondi, si occuperà principalmente di polizze vita e pensioni. Le
dismissioni permetteranno di tagliare i rami secchi che assorbono capitale e
non soddisfano i criteri basilari di redditività. Le banche retail in Ucraina
saranno abbandonate, così come gran parte delle banche commerciali in Europa
occidentale. Altri candidati alla cessione sono le assicurazioni previdenziali
e il ramo vita in Cina e Giappone. Il bilancio è stato
snellito di metà dei 110 miliardi di euro indicati a gennaio. Ing ha annunciato
la vendita di 15 consociate per circa 8 miliardi, che permetterà di liberare 4
miliardi di capitale. \
( da "Stampa, La" del
10-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
ALLIEVO DELLA IV A.
VIAGGIO A FIRENZE Studente del professionale Lanino vince concorso dedicato
all'Europa Andrea Greppi, studente del Professionale Lanino, è fra i vincitori
di «Cara Europa, ti scrivo...Sogno, realtà, futuro», concorso scolastico
europeo promosso dal Movimento per la vita-Forum delle associazioni familiari.
Brillante allievo della IV A, ha vinto un viaggio a Firenze, che si terrà dal
26 al 28 settembre, e riceverà dal Parlamento di Strasburgo una certificazione
utile come credito formativo. Andrea, che si definisce cittadino europeo del
mondo, ha scritto all'Europa le sue riflessioni argute su integrazione, ecologia e globalizzazione. Dicono gli amici del Lanino: «Andrea
è un ragazzo diversamente abile, diligente a scuola e profondamente sensibile».
Frequenta l'indirizzo turistico. Andrea lancia un appello all'Europa, come
scrivono i suoi amici, «affinchè le frontiere non siano barriere invalicabili,
ma confini permeabili». Chiede, inoltre, di ascoltare di più i giovani,
eredi di questo presente che fa tanto preoccupare. Un pensiero forte viene
rivolto ai ragazzi diversamente abili che vogliono continuare a studiare e a
laurearsi per trovare lavoro. Lo studente fa una richiesta all'Europa di fondi
speciali e vorrebbe un aiuto per i disabili con tanti sogni nel cassetto e con
la speranza che presto possano diventare realtà.
( da "TopTrade" del
10-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Le soluzioni di 3Com
sono utilizzate da istituzioni sanitarie di tutto il mondo Oltre un milione di
switch e router vengono impiegati nellindustria sanitaria per
fornire alte prestazioni
con minori costi, accrescere la produttività e proteggere i dati dei pazienti.
10 Aprile 2009 Un numero sempre maggiore di ospedali, medici e produttori di
dispositivi sanitari di tutto il mondo (Italia, Germania, Spagna, Gran
Bretagna, Israele, Usa, Messico, Cina,
Malesia, Corea…) si sta rivolgendo alle soluzioni avanzate di networking e
security di 3Com al fine di migliorare la comunicazione, proteggere i dati
sensibili dei pazienti e conformarsi alle normative sulla privacy. Sono infatti
più di un milione gli switch e i router 3Com utilizzati da diverse istituzioni
sanitarie che necessitano di soluzioni affidabili e ad alte prestazioni per linfrastruttura
di rete con un basso Tco. «Un numero crescente di organizzazioni sanitarie sta
comprendendo i benefici
finanziari, di efficacia e sicurezza derivanti dallimpiego
delle soluzioni 3Com di data-networking - ha dichiarato Edoardo Accenti, sales
manager di 3Com Italia -. Come la maggior parte delle aziende, le istituzioni
sanitarie non possono tollerare tempi morti allinterno dellinfrastruttura di rete,
né violazioni della sicurezza. La nostra gamma di soluzioni (sviluppata negli
ultimi quattro anni) è la più innovativa ed ecosostenibile sul mercato: per
questo le aziende sanitarie, e non solo, scelgono i prodotti e le soluzioni ad alte prestazioni di
3Com». «Lospedale è unazienda particolare, che lavora davvero 24
ore su 24 per 365 giorni allanno per garantire servizi di cura e
assistenza di importanza vitale - ha spiegato Fabio Bonfanti, coordinatore Gestione Sistemi e Infrastruttura
Sistemi Informativi Aziendali dellAzienda Ospedaliera San
Gerardo di Monza -. La tecnologia e i nuovi apparati 3Com ci hanno garantito
quella continuità operativa che è parte integrante del nostro core business.
Attraverso lottimizzazione
delle infrastrutture abbiamo potenziato la gestione e velocizzato i processi,
acquisendo una scalabilità che non pone alcun vincolo allevoluzione dei
nostri servizi».
( da "Dagospia.com" del
10-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
HomePage | Segnala
articolo --> 287 morti, 20 bambini. Oggi in lutto tutta lItalia
- Napolitano: Nessuno è senza colpa- nucleare: LIran sfida
Obama - Belgio, dirigenti Fiat in ostaggio per ore - Maroni: un altro strappo e Berlusconi rischia di
andare a casa... Da Il Velino.it CORRIERE DELLA SERA - Editoriale di Ferruccio
de Bortoli: "Quell'Italia che ce la fa". "Esame
di coscienza per tutti'" Napolitano in Abruzzo. Il governo vara il primo
pacchetto di aiuti". In un riquadro: "Se tutte le case fossero assicurate contro le
calamità". A centropagina: "Spiragli per le banche Usa'. E
le Borse mondiali vanno su". In un riquadro: "Avanti
con il nucleare ma pronti al dialogo'". Fotocolor: "Belgio, dirigenti
Fiat in ostaggio per
ore". In basso: "Dossier segreti, una foto rovina il super 007".
In un riquadro: "Adriano: basta non torno più, ho perso la gioia di
giocare a calcio". Terremoto Abruzzo LA REPUBBLICA - "Napolitano: Nessuno
è senza colpa'. Responsabilità di molti per le norme antisismiche'. Il premier: non credo
al dolo ma si indaghi". Fotocolor: "Palazzi costruiti con la sabbia
del mare, ecco perché il terremoto li ha sbriciolati", A centropagina:
"Via al sito nucleare. L'Iran sfida Obama". In un riquadro:
"Referendum, Berlusconi ora apre sull'election day". "Un regista
tra le macerie. L'uomo che salvò il suo violino". In basso: "A Stanca
l'Expo di Milano, scontro su soldi e incarico". "Roma, il Prefetto
dice no al concerto di Springsteen". IL GIORNALE - "La via Crucis".
In un riquadro: "Mutui e bollette bloccati. Artigiani e senzatetto avranno
uno stipendio". "Il premier tra le macerie e la vecchia politica che
fa i giochetti a Roma". A centropagina: "Io
non me ne vado'. L'ex fabbro Giovanni resiste chiuso in casa". In basso: "Di Pietro
il duce: Parlate se lo dico io'". In un riquadro: "E in
Piemonte Tonino gioca a fare il leghista". bare d'abruzzo L'UNITA'
"Atto d'accusa". In un riquadro: "Bruxelles, dirigenti Fiat
sequestrati per cinque ore". A centropagina in un riquadro: "Cofferati in
lista, proteste al Nord: Io non ho chiesto nulla'". IL
MESSAGGERO - Editoriale di Francesco Paolo Casavola: "La nuova macchina
dello stato". "L'abbraccio dell'Italia. Napolitano all'Aquila: bene i
soccorsi, esame di coscienza per tutti". Commento di Carlo Azeglio Ciampi: "Restituiamo a
questa terra generosa qualcosa del tanto che ci ha dato". A centropagina:
"Parte il piano di aiuti del governo. Berlusconi: trasparenza sui
fondi". In un riquadro: "La Spoon River degli oggetti perduti: Signor
vigile mi aiuti, non ho più nulla'". In basso: "Garlasco, chiesti 30
anni per Stasi". "Iran, primo impianto nucleare". "Flaiano:
i miei paparazzi". BERTOLASO E NAPOLETANO IN ABRUZZO AVVENIRE - Editoriale
di Angelo Lucio Rossi: "In questo venerdì santo non servono i figuranti". "Esame
di coscienza per tutti'. Il governo: ricostruzione trasparente. Nuova forte
scossa". In un riquadro: "Belgio, sequestrati per qualche ora tre
dirigenti della Fiat". Fotocolor: "287 morti, 20 bambini. Oggi in
lutto tutta
l'Italia". A centropagina: "Sicurezza, chiarimento Pdl-Lega. Il
premier apre all'election day". In un riquadro: "Il Papa ai preti:
siamo consacrati nella verità". In un riquadro: "Garlasco: Uccise
Chiara con crudeltà'. Il pm chiede 30 anni per Stasi". IL FOGLIO -
"Berlusconi usa l'election day per spaventare Bossi e sogna di strafare da
sé. "Mostri viventi". "Obama fa cancellare la condanna al
senatore e i pm finiscono alla sbarra". "Perchè infuria la battaglia nella
Popolare di Milano". A centropagina: "La scommessa siriana".
Terremoto Abruzzo IL RIFORMISTA - Editoriale di Marco Ferrante: "La
sinistra e le macerie liberiste". "Senza vergogna". Fotocolor:
"Esame ci coscienza'". Di spalla: "Gli sciacalli. La
pena c'è, gli arresti no". A centropagina: "La pax berlusconiana". In basso:
"La Fiat vittima del bossnapping". In un riquadro: "Anche Noto
nacque come new town". Il SOLE 24 ORE - Editoriale di
martin Wolf: "Ripresa, se la Cina chiamasse
Obama". "Bonus per il lavoro autonomo". In un riquadro:
"Londra, via il capo degli 007 dopo la fuga di notizie su al Qaeda".
A centropagina: "L'effetto banche traina l'Europa e Wall Street".
"Maroni: un altro strappo e il governo Berlusconi rischia di andare a
casa". In un riquadro: "BTp in asta: buona domanda con tassi
in calo, spread stretto con il Bund". In basso: "Le dieci regole
essenziali per difendersi dal cigno nero". [10-04-2009] finanza mercatoLa
padana
( da "Centro, Il" del
10-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Pagina 57 -
Attualità L'Iran accelera il programma nucleare Ma Teheran «accoglie
favorevolmente» l'avvio di dialogo con gli Usa
TEHERAN. Il presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad ha annunciato ieri
un'accelerazione nel programma nucleare del Paese, pur assicurando che Teheran
«accoglierà favorevolmente» un avvio di dialogo con gli Usa
se esso avverrà «nel rispetto reciproco e nella giustizia». Ma Ahmadinejad ha
anche espresso dubbi sulla reale intenzione di cambiamento da parte del
presidente americano Barack Obama, avvertendo che se Washington cercherà «di
continuare la politica dell'ex presidente Bush solo con un linguaggio diverso»,
dovrà «subirne la stessa sorte». Gli Stati Uniti hanno reagito cautamente alle
parole di Ahmadinejad. Il portavoce del Dipartimento di Stato Robert Wood, che
ha detto fra l'altro di accogliere con «scetticismo» l'annuncio dei progressi
iraniani, ha sottolineato che Washington ha affermato «chiaramente e
pubblicamente» di volere impegnare Teheran in un dialogo e quindi aspetta che
«l'Iran contraccambi». Le affermazioni di Ahmadinejad, fatte in una cerimonia
pubblica a Isfahan nella 'Giornata dell'energia atomica', fanno
seguito all'apertura fatta mercoledì dall'amministrazione Usa, che ha deciso di partecipare direttamente a colloqui con
Teheran sul suo programma nucleare in qualità di membro del gruppo 5+1, cioè i
cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell'Onu (Usa, Russia, Cina, Francia e Gran Bretagna) più la Germania. Una svolta
rispetto all'amministrazione del presidente George W. Bush, che poneva come
pre-condizione la sospensione dell'arricchimento dell'uranio da parte
dell'Iran. Ma Obama, come Bush, continua ad accusare Teheran di volere dotarsi
di armi nucleari, mentre anche ieri Ahmadinejad ha ribadito che il programma
atomico della Repubblica islamica ha scopi esclusivamente civili. Un importante
consigliere di Ahmadinejad, Ali Akbar Javanfekr, ha detto tuttavia all'agenzia
Afp che la proposta di trattative del 5+1, con la diretta partecipazione degli
Stati Uniti, è «costruttiva», aggiungendo che «la Repubblica islamica la
esaminerà e darà una risposta».
( da "Basilicanet.it"
del 10-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
PROTEZIONE CIVILE
S.ANGELO LE FRATTE: SOSTEGNO PER ABRUZZO 10/04/2009 11.46.53 [Basilicata] LâAssociazione
di protezione civile di SantâAngelo le Fratte in collaborazione con i
primi 50 volontari della colonna mobile âBasilicata
1â del Gruppo Lucano, giunti nella provincia dellâAquila, ha
stabilito il campo accoglienza allâAquila Ovest in prossimità
dellâedificio ex Italtel. I volontari gestiranno il campo di raccolta per
senzatetto di 600 persone per lâintera durata
dellâemergenza. LâAssociazione chiede âdi
sostenerla nelle spese di gestione del campo, spese relative alla gestione dei
mezzi e le apparecchiature quali generatore di corrente (gasolio), modulo bagni (gas - energia
elettrica), cucina da campo (gas â energia
elettrica) affinché© la macchina dei soccorsi messa in piedi non venga
intaccata nella sua funzione. Ciò² è¨ teso - riferisce la nota - ad evitare una
raccolta spropositata
di generi alimentari e quindi rischiare di disperdere forze e risorse. Pertanto
si invita a destinare alle popolazione Abruzzesi, così¬ come da disposizioni
del Dipartimento Nazionale di Protezione Civile, contribuzioni di tipo
economico, quindi si invita la popolazione a sostenere nello sforzo
organizzativo e gestionale codesto gruppo tramite uno dei seguenti numeri di
conto corrente: a) Associazione di Protezione Civile SantâAngelo
le Fratte Gruppo Lucano Banca di Credito Cooperativo di Sassano, filiale di SantâAngelo
le Fratte Conto corrente 000000130007 IBAN: IT87J 08039 36560 000000130007 b)
Associazione Protezione Civile Gruppo Lucano Banca popolare del Mezzogiorno
Conto corrente 000009323011 IBAN: IT88U0539842080000009323011 c) Protezione Civile Gruppo Lucano Poste
italiane. Conto Corrente: 00044313815 IBAN: IT77A0760104200000044313815 Sulla
donazione si invita a specificare: donazione al Gruppo Lucano per operazione di
soccorso in Abruzzo. bas 02
( da "Avvenire" del
10-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
MONDO 10-04-2009
BRACCIO DI FERRO Prudenza a Washington: attendiamo una risposta da Teheran. Il
presidente della Repubblica islamica ha inaugurato l'impianto di Natanz dove
sono state attivate 7mila centrifughe per arricchire l'uranio Ahmadinejad: «Sì
al dialogo Ma il nucleare va avanti» DA TEHERAN FRANCESCA BERTOLDI L' Iran è
pronto al dialogo con l'Occidente se sarà basato «sulla giustizia e sul
rispetto ». Il presidente iraniano, Mahmoud Ahmadinejad, ha
teso le mani ai sei Grandi (Usa, Russia, Cina, Francia, Gran Bretagna e Germania) che mercoledì lo avevano
invitato ad «aprirsi» sul suo programma nucleare. Una tiepida apertura dietro
la quale il presidente iraniano ha comunque ribadito la sua ferma decisione di
avviare una nuova fase nucleare nel Paese. «La nazione iraniana ha fin
dall'inizio seguito la logica e i negoziati, ma basati sulla giustizia e sul
completo rispetto dei i diritti e le regole», ha affermato il presidente
iraniano. «I negoziati di parte, negoziati condizionati e in un'atmosfera di minaccia
non sono qualcosa che una persona libera può accettare», ha aggiunto
Ahmadinejad sottolineando poi che «l'Iran è sempre stato pronto a negoziare».
Il presidente iraniano ha poi specificato che la Repubblica islamica sta ancora
aspettando un «vero cambiamento » da parte della nuova Amministrazione di
Barack Obama. Washington ha reagito con molta prudenza all'apertura del leader
iraniano. Un portavoce del Dipartimento di Stato ha affermato che gli Stati
Uniti hanno detto pubblicamente e chiaramente che vogliono impegnarsi con
l'Iran e stanno attendendo una risposta. La prudenza Usa
è dovuta anche al fatto che la Repubblica islamica non intende né frenare né
tantomeno ridimensionare il programma nucleare. Ne ha dato prova lo stesso
Ahmadinejad ieri inaugurando il primo impianto nucleare del Paese. Un gesto che
segna un nuovo punto di rottu- ra con la comunità internazionale. La Repubblica
islamica ha installato circa 7mila centrifughe nell'impianto di arricchimento
dell'uranio di Natanz, nella provincia di Isfahan. Si tratta, come ha spiegato
lo stesso presidente, del completamento dell'ultima fase del ciclo di
produzione di energia nucleare e ottenuto la tecnologia per produrre
centrifughe più «accurate». Rispondendo all'invito dei «5+1», Ahmadinejad ha ribadito
che il Paese si appresta ad avviare una nuova fase di lavoro per la produzione
di energia atomica. Stati U- niti, Russia, Cina,
Francia, Germania e Gran Bretagna mercoledì in una nota avevano fatto sapere di
voler chiedere all'Alto rappresentante dell'Ue per la politica estera, Javier
Solana, di invitare Teheran a un incontro. «Valuteremo e poi decideremo», ha
replicato Ali Akbar Javanfekr, consigliere del presidente iraniano. Mohammad
Marandi, docente all'università di Teheran ha sottolineato che l'Iran
probabilmente accetterà l'invito al dialogo, ma solo «se non comprenderà alcune
restrizioni ». Washington inoltre, secondo il docente, deve impegnarsi a
riconoscere l'uso pacifico del nucleare iraniano. Il leader iraniano accetta la
proposta dei «5+1» ma precisa: i colloqui siano basati sul rispetto Il
presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad con il camice visita l'impianto per
l'arricchimento dell'uranio vicino alla città di Isfahan (Epa)
( da "Trend-online"
del 10-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Ocse: scenario di
forte rallentamento dell'economia ANSA NEWS, clicca qui per leggere la rassegna
di Ansa , 10.04.2009 12:44 Scopri le migliori azioni per fare trading questa
settimana!! (ANSA) - ROMA, 10 APR - Peggiorano le prospettive di crescita nell'area
Ocse, con un ''forte rallentamento'' che continua ad interessare tutti i grandi
del G7. Il super-indice mensile che segnala l'evoluzione dei cicli economici,
e' risultato, per l'intera area, in calo a febbraio di
( da "Blogosfere" del
10-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Apr 0910 Rivoluzione
in Georgia? Pubblicato da Paolo di Lautrèamont alle 11:18 in Esteri La mia
analisi geopolitica sulla Georgia, dove può scoppiare una nuova Rivoluzione
delle Rose. Ieri 100.000 manifestanti a Tiblisi contro Saakashvili. Tre focus:
1- La guerra di Cecenia è finita; 2- La UE realizza una superstrada commerciale
verso la Cina; 3- La UE vuole riproporre la Repubblica
federale democratica Transcaucasica (vedi cartina). Normal 0 14 false false
false MicrosoftInternetExplorer4 Seri problemi per il presidente georgiano Mikhail
Saakashvili. Ieri l'opposizione è riuscita a portare in piazza 100.000
manifestanti. Ciò può segnare la fine dell'autocrate filo-occidentale uscito
vincente dalla rivoluzione delle Rose del 2003. Finora in questo strategico
stato del Caucaso i partiti antigovernativi erano frazionati, e i loro siti web
avevano la desinenza governativa gov.ge, tanto per far capire qual era il loro
vero leader. Adesso le cose sono cambiate, ma si deve capire chi uscirà
vincitore da questo lungo braccio di ferro. Forse vinceranno i filorussi (la
Russia mette in atto il vecchio principio del "divide et impera"),
forse vinceranno i liberaldemocratici, e allora la Georgia rimarrà nell'orbita
occidentale, com'è stato finora, con le bandiere della UE che sventolano da
tutte le finestre di Tiblisi, e con la realizzazione della pipeline
Baku-Tiblisi-Ceyhan (BTC), dalla quale transita il 10% di tutto il petrolio
mondiale, un vero pugno nel fegato di Mosca. Senza dimenticare che la UE
(inclusa l'Italia: lo scorso mese il sottosegretario agli Esteri Mantica si è
recato nelle repubbliche "occidentali" del Caucaso) è impegnata nella
costruzione di un costosissimo tratto di strada, che
dovrebbe permettere il transito di TIR da Istanbul a Baku, e da lì verso la Cina, via nave sul Caspio e attraverso l'Uzbekistan, dove gli USA
hanno finalmente ottenuto libero transito ai rifornimenti militari diretti a
Kabul. Nel frattempo i russi hanno portato a termine la seconda guerra di
Cecenia, iniziata nel '99. Ormai il sanguinoso regime di Kadyrov può
essere sostituito da una rappresentanza semidemocratica, visto che in tutta la
Cecenia vi sono rimasti soltanto tra i 70 e i 500 militanti jihadisti. Il
conflitto potrebbe però spostarsi in Georgia, proprio allo scadere del
ventesimo anno dalla secessione dall'Unione Sovietica, quando a Tiblisi caddero
decine di militanti. Ricordiamo che il dittatore Stalin -georgiano- aveva
concesso diversi privilegi al suo stato di origine. Anche dopo la fine del
colonialismo sovietico un fiume di aiuti ha continuato a scorrere, dagli USA e
dall'Europa, Germania in testa (i tedeschi avevano da pagare un debito nei
confronti di Shevarnadze, ultimo ministro degli Esteri sovietico, che
"concesse" la riunificazione della Germania, prima di diventare il
premier della Georgia indipendente). Questo fiume di aiuti a fondo perso ha
creato la corruzione, il contrabbando, l'inefficienza. Ciò fino a ieri, quando
ben 17 partiti di opposizione hanno sfilato compatti, a grido di
"Saakashvili dimettiti". Lo accusano di aver contribuito alla perdita
del 20% del territorio georgiano, con la guerra contro i russi della scorsa
estate. Lo accusano di aver chiuso la bocca a chi si opponeva, e hanno ragione.
Lo accusano di permettere che alle porte di Tiblisi (lo ricorda l'analista
Parag Khanna) ci sia un sito dove vengono smaltiti i vecchi missili nucleari
sovietici inesplosi, alla faccia del Muro Tecnologico finanziato dagli USA che
controlla la frontiera con l'Azerbaigian, una megabarriera contro il contrabbando
nucleare. "L'opposizione Unita" promette guerra a Saakashvili, e l'ex
candidato premier Levan Gachechiladze dichiara che, se Saakashvili scapperà
dalla Georgia, "verrà inseguito ovunque, lui e la sua cricca
criminale". Con lui anche l'ex portavoce del parlamento Nino Burjanadze e
l'ex ambasciatore all'Onu Alasania. Ieri si sono rincorse voci sull'arresto di
60 militanti dell'opposizione, diffuse soprattutto dall'agenzia russa Ria
Novosti. Altre proteste arrivano dalla regione di Adjara, che chiedeva la
secessione, ma poi fu bloccata dalla rivoluzione delle Rose. Adjara è
importante perché è la zona del porto di Batumi, dove transita il commercio
verso la Turchia e l'Europa. Altri problemi in Samtskhe-Javakheti. Tutte zone
dove la Russia cerca di recuperare spazi politici: nel 2004 fuggì a Mosca anche
il capo della rivolta nel porto di Adjara, Aslan Abashidze, che intascava tutti
i fondi della dogana. E adesso? La Georgia ha diverse opzioni. Potrà trovare
pace da un'alleanza strategica tra Occidente e Russia in funzione anticinese;
potrà trovare pace grazie a un'alleanza tattica con la Turchia con la quale
condivide la pipeline BTC; potrà trovare pace grazie a un piano dell'Unione
Europea, che prevede la ricostituzione della Repubblica Federale Democratica
Transcaucasica, nata all'indomani della Rivoluzione di febbraio a Mosca.
Comprendeva Georgia e Armenia, con l'Azerbaigian, che poi si staccò per
affiancarsi alla Turchia islamica. Ebbe una vita molto breve. L'Opinione del 10
aprile 2009, di Paolo Della Sala.
( da "Blogosfere" del
10-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Apr 0910 X FACTOR
PER L'ABRUZZO: stasera concerto dei ragazzi semifinalisti a sostegno della
campagna di solidarietà promossa dalla Protezione civile. Con loro sul palco
anche Morgan, Facchinetti e i tre vocal coach. Presenti anche Mara Maionchi e
Simona Ventur Pubblicato da Alessandra Carnevali alle 12:04 in Dal Vivo:
concerti e tournèe, Protagonisti, X FACTOR 10 APRILE: X FACTOR PER LABRUZZO
CONCERTO STRAORDINARIO ALLALCATRAZ DI MILANO A SOSTEGNO DELLA CAMPAGNA DI
SOLIDARIETA PROMOSSA DALLA PROTEZIONE CIVILE Stasera, Venerdì 10 aprile
alle ore 21, allAlcatraz di Via Valtellina 25 – Milano, i 4 semifinalisti
di X Factor, Jury, Daniele, Matteo e i The Bastard Sons of Dioniso, si esibiranno in un
concerto benefico a favore della popolazione abruzzese. La serata ha lo scopo
di sostenere la campagna di solidarietà promossa dalla protezione civile, al
fine di raccogliere quanti più fondi possibili da destinare all'emergenza
terremoto in Abruzzo. I ragazzi si esibiranno dal vivo su alcuni dei brani che
hanno presentato durante le puntate del talent show e si alterneranno ai vari
strumenti sia con i loro vocal coach, Andrea Rodini, Stefano Magnanensi e
Gaudi, che con Morgan. Alla serata parteciperanno anche gli altri giudici di X
Factor, Simona Ventura e Mara Maionchi oltre al conduttore Francesco
Facchinetti. COME SI PUO' AIUTARE: E possibile donare 1
euro tramite sms o 2 euro da telefono fisso tramite il numero telefonico 48580. Per le donazioni che non
vengono effettuate telefonicamente, la Protezione Civile ha
attivato inoltre i seguenti Conti Correnti: CONTO CORRENTE IBAN
IT72U0300205207000401124180 Swift code BROMITR1708 INTESTATO A: Protezione
Civile Nazionale - Emergenza Terremoto L'aquila UNICREDIT BANCA DI ROMA Agenzia
Roma Cavour B CONTO CORRENTE IBAN IT23X0306905039100000000140 Swift code
BCITITMM INTESTATO A: Protezione Civile Nazionale - Emergenza Terremoto
L'aquila INTESA SAN PAOLO Filiale di Roma 06787 CONTO CORRENTE POSTALE NUMERO
95863023 (IBAN IT-63-X-07601-03200-000095863023) INTESTATO A: Protezione Civile
Nazionale - Emergenza Terremoto L'aquila
( da "Wall Street Italia"
del 10-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Ocse: scenario di
forte rallentamento dell'economia di ANSA Indice febbraio -0,6 punti mensili,
( da "Wall Street Italia"
del 10-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Cina-Venezuela/Parole Chavez, Pechino
cauta per non irritare Usa di Apcom Analisti:
"Aspettative venezuelane superiori a quelle cinesi" -->Pechino, 10
apr. (Apcom) - Dopo le parole di apprezzamento di Hugo Chavez, che non ha
esitato a definire Pechino il nuovo centro del mondo, secondo alcuni analisti
la Cina starebbe provando a mascherare la propria
soddisfazione per non suscitare irritazione a Washington e non creare tensioni
nelle sue relazioni con gli Stati Uniti. Giovedì sera, al termine di una visita
di 48 ore nella capitale cinese, il presidente venezuelano aveva evocato un
rafforzamento dei legami tra il suo paese, primo produttore di petrolio in
Sudamerica, e la terza economia mondiale. "Le relazioni tra la Cina e il Venezuela sono consolidate. Abbiamo creato
commissioni per proseguire il lavoro, aumentare gli investimenti in Venezuela e
stiamo discutendo su un accordo ancora più ambizioso per un fondo strategico
Venezuela-Cina" da 12 miliardi di dollari, aveva
dichiarato Chavez. "Come potenza emergente, la Cina
gioca su due tavoli. Simpatizza con Obama, ma anche con il Sud", ha detto
Riordan Roett, specialista di America latina all'Università Johns Hopkins,
negli Stati Uniti. E per Roett, il cambiamento avvenuto negli Stati Uniti con
l'arrivo di Barack Obama alla Casa Bianca può spiegare la riservatezza cinese.
"Dopo l'elezione di Obama, Pechino ha realizzato che un nuovo capitolo si
sta probabilmente aprendo nelle relazioni tra la Cina
e gli Stati Uniti. Perché metterli in pericolo avendo legami ancora più forti con
Hugo Chavez?", ha affermato. "Il presidente Chavez gradirebbe un
sostegno più strategico. Ma le aspettative dei venezuelani saranno sempre
superiori a quelle della Cina", ha osservato da
parte sua Gonzalo S. Paz, professore all'Università George Washington. (fonte
afp)
( da "Gazzettino, Il"
del 10-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
L'Iran annuncia
progressi nel nucleare Venerdì 10 Aprile 2009, Teheran Il presidente iraniano
Mahmud Ahmadinejad ha annunciato ieri un'accelerazione nel programma nucleare
pur assicurando che Teheran «accoglierà favorevolmente» un avvio di dialogo con
gli Usa se avverrà «nel rispetto reciproco e nella
giustizia». Ha però espresso dubbi sulla reale intenzione di cambiamento del
presidente americano Obama, avvertendo che se Washington cercherà «di
continuare la politica dell'ex presidente Bush con un linguaggio diverso»,
dovrà «subirne la stessa sorte». Cauta la reazione americana: il portavoce del
Dipartimento di Stato Robert Wood, accogliendo con «scetticismo» l'annuncio dei
progressi nucleari iraniani, ha poi sottolineato che Washington ha detto
«chiaramente e pubblicamente» di voler impegnare Teheran in un dialogo e che
aspetta che «l'Iran contraccambi». Le affermazioni di Ahmadinejad, in una
cerimonia pubblica a Isfahan nella "Giornata dell'energia atomica", fanno seguito all'apertura fatta dall'amministrazione Usa che ha annunciato la sua partecipazione diretta ai colloqui con
Teheran sul suo programma nucleare quale membro del gruppo 5+1, i cinque membri
permanenti del Consiglio di Sicurezza dell'Onu (Usa, Russia, Cina, Francia e Gran Bretagna) più la Germania. L'amministrazione
Bush aveva invece sempre posto come pre-condizione la sospensione
dell'arricchimento dell'uranio dell'Iran. Ma Obama, come Bush, continua ad
accusare Teheran di volersi dotare di armi nucleari, mentre anche ieri
Ahmadinejad ha ribadito che il programma atomico ha scopi solo civili. Un
importante consigliere di Ahmadinejad, Ali Akbar Javanfekr, ha definito
«costruttiva» la proposta di trattative del 5+1 con la diretta partecipazione
degli Stati Uniti, e che «la Repubblica islamica la esaminerà e darà una
risposta». Russia e Cina, che si sono sempre opposte a
sanzioni dure contro l'Iran, hanno commentato positivamente l'apertura di
Washington, e hanno fatto appello a Teheran perché colga questa opportunità, I
due principali sviluppi nucleari annunciati dal presidente iraniano riguardano
il punto più controverso: l'arricchimento dell'uranio che il Consiglio di
Sicurezza dell'Onu ha più volte e invano chiesto a Teheran di sospendere. Si
tratta dell'apertura di un impianto per produrre combustibile per far
funzionare i reattori, a partire dall'arricchimento dell'uranio e la
sperimentazione di centrifughe supersoniche di nuova generazione, capaci di
ottenere uranio arricchito in misura superiore a quanto fatto finora con le
vecchie centrifughe. Ahmadinejad ha aggiunto che sono attive 7.000 centrifughe
di vecchia generazione (fino a febbraio si era parlato di 6.000) e che
l'obiettivo è di arrivare a 50mila entro pochi anni.
( da "Velino.it, Il"
del 10-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Il Velino presenta,
in esclusiva per gli abbonati, le notizie via via che vengono inserite. EST -
Venezuela, ChÁvez lascia la Cina e fa scalo da
Fidel e RaÚl Roma, 10 apr (Velino/Velino Latam) - Prima di rimettere piede in
patria, al termine di un lungo viaggio in Asia, il presidente venezuelano Hugo
ChÁvez farà oggi scalo a Cuba. Il leader bolivariano incontrerà il presidente
cubano RaÚl Castro e il fratello Fidel. La visita ai fratelli Castro si
farà dunque poco prima dellapertura del vertice delle
Americhe, in programma dal
( da "Dagospia.com"
del 10-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
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articolo --> IN 5MILA PER I FUNERALI (MESSAGGIO DELLIMAM
PER LE VITTIME MUSULMANE) LE LACRIME DI BERLUSCONI SANTORO FA
INCAZZARE MASI: LA PROTEZIONE CIVILE FA UN LAVORO STRAORDINARIO
LA GERMANIA RICOSTRUIRà LA CHIESA DI ONNA X FACTOR PER LE
VITTIME
1 - ABRUZZO, IL GIORNO DEI FUNERALI... (Agi) - Cinquemila persone hanno partecipato ai
funerali solenni delle vittime del terremoto che ha colpito l'Abruzzo, nel
cortile antistante la caserma della Guardia di finanza di Coppito, a un passo
dall'Aquila. Duecentocinque le bare allineate, 1600 i posti in prima fila per i
parenti delle vittime. Moltissime le autorita' istituzionali che hanno vluto
essere presenti. Tra loro il presidente Napolitano, il premier Berlusconi, i
presidenti di Camera e Senato, Fini e Schifani, il ministro dell'Interno Maroni
e il sottosegretario Letta. Per l'opposizione, il segretario del Pd Dario
Franceschini, l'ex segretario Ds Piero Fassino, l'ex ministro della sanita'
Rosy Bindi e l'ex presidente del Senato Franco Marini. Un funerale dalle dimensioni
imponenti celebrato dal cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato
Vaticano, insieme all'arcivescovo dell'Aquila, Giuseppe Molinari. E preceduto
dalla lettura di un messaggio del Papa. bare d'abruzzo 2 - BERLUSCONI SI
COMMUOVE E PIANGE A FUNERALI... (ASCA) - Il presidente del Consiglio, Silvio
Berlusconi, si e' commosso ai funerali delle vittime del sisma in Abruzzo. Con
un fazzoletto il premier si e' poi asciugato le lacrime. 3 - AI FUNERALI
MESSAGGIO IMAM PER VITTIME MUSULMANE... (ITALPRESS) - Al termine dei funerali
solenni nella caserma Gdf di Coppito, l'imam Mohammad Nur Dachan, presidente
dell'Unione delle Comunita' islamiche italiane, ha letto un messaggio di
benedizione "nel nome dell'unico Dio". L'iniziativa e' stata presa in
omaggio alle vittime del terremoto di religione musulmana. 4
- DOPO FUNERALI BERLUSCONI VISITA SALA OPERATIVA PROTEZIONE CIVILE...
(Adnkronos) - Terminati i funerali solenni per le vittime del terremoto
abruzzese, Silvio Berlusconi ha voluto visitare la sala operativa della
Protezione civile allestita proprio alle spalle del palco dove si e' tenuta la
cerimonia funebre. Il premier ha prima pero' salutato il Capo dello
Stato Giorgio Napolitano e il segretario di Stato vaticano Tarcisio Bertone
alla presenza del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta.
Poi ha incrociato il leader del Partito democratico Dario Franceschini e si
sono scambiati una stretta di mano. Terremoto Abruzzo 5 - VOLPI (LEGA): SANTORO
IGNOBILE, ORA SI DICA BASTA.... (DIRE) - "Sono schifato, basito anzi
incazzato per come con squallore indicibile Santoro ha impostato la
trasmissione 'Annozero' per parlare del drammatico terremoto abruzzese".
Il leghista Raffaele Volpi spara alzo zero contro il conduttore di Raidue per
la puntata di ieri sera: "Ha montato una trasmissione di stampo
chiaramente politico". Secondo Volpi, "la cosa piu' ignobile e'
l'attacco frontale alla protezione civile, ai suoi dirigenti e ai suoi
volontari. Santoro ha raggiunto un livello indegno che la televisione pubblica
non puo' piu' sopportare". Volpi incalza con tono perentorio: "Credo
sia ora di dire basta e sia un basta bipartisan perche' non si puo' permettere
che le farneticazioni autoreferianziali di Santoro insozzino il lavoro di donne
e uomini che mettono le loro vita e il loro impegno al servizio degli altri.
Questo non puo' avvenire nelle reti Rai". Mauro Masi 6 - MASI, PROTEZIONE
CIVILE STA FACENDO LAVORO STRAORDINARIO - 'BERTOLASO HA SEMPRE AGITO CON
COMPETENZA E PROFESSIONALITA'... (Adnkronos) - "La Protezione civile ha
svolto e sta svolgendo in Abruzzo un lavoro straordinario encomiabile". A
sottolinearlo e' il direttore generale della Rai Mauro Masi che oggi
partecipera' ai funerali solenni per le vittime del terremoto a L'Aquila,
presso la sede della Scuola della Guardia di finanza di Coppito. "Da
segretario generale della presidenza del Consiglio -dice Masi- ho lavorato a
lungo al fianco di Guido Bertolaso e so bene quanto l'opera sua e dei suoi
uomini sia sempre stata svolta con efficacia, competenza e professionalita'
riconosciute e invidiate nel mondo". 7 - GERMANIA RICOSTRUIRA' CHIESA DI
ONNA... (AGI) - La Germania contribuira' alla ricostruzione di Onna, rasa al
suolo dal terremoto e dove l'1 giugno del 1944 diciassette civili furono uccisi
dalla furia nazista. Il ministro degli Esteri tedesco, Frank-Walter Steinmeier,
ha assicurato al collega italiano Franco Frattini il sostegno della Germania
per la ricostruzione della chiesa del paesino alle porte dell'Aquila. La chiesa
risale al 18esimo secolo ed e' stata distrutta dal terremoto. Allo stesso
tempo, il ministro ha rinnovato l'offerta di aiuto per l'emergenza e per la
ricostruzione nella regione colpita. Terremoto in Abruzzo 8 - A FUNERALI 4
STUDENTESSE USA, "QUI PER SOLIDARIETA'"... (AGI) - Hanno letto della
tragedia in Abruzzo sui giornali americani, e hanno scelto di venire dalla
California a L'Aquila per partecipare ai funerali solenni. Sono quattro
studentesse americane che, riferiscono, si sono sentite "in dovere di
essere qui, questo terremoto ci ha ricordato la tragedia di New Orleans, e
avendo gia' in programma un viaggio in Italia abbiamo deciso insieme di
cominciarlo da qui". 9 - CONCERTO BENEFICENZA FINALISTI X FACTOR... (ANSA)
- Un concerto straordinario all'Alcatraz di Milano a sostegno della campagna di
solidarieta' promossa dalla Protezione Civile: stasera alle 21 i quattro
finalisti di X Factor - Jury, Daniele, Matteo e i The Bastard Sons of Dioniso -
si esibiranno in un concerto benefico a favore della popolazione abruzzese. La
serata ha lo scopo di raccogliere quanti piu' fondi possibili da destinare
all'emergenza terremoto in Abruzzo. I ragazzi si esibiranno dal vivo su alcuni
dei brani che hanno presentato durante le puntate del talent show di Raidue e
si alterneranno ai vari strumenti sia con i loro vocal coach, Andrea Rodini,
Stefano Magnanensi e Gaudi, che con Morgan. Alla serata parteciperanno anche
gli altri giudici di X Factor, Simona Ventura e Mara Maionchi oltre al
conduttore Francesco Facchinetti. [10-04-2009] Terremoto in AbruzzoTerremoto in
AbruzzoTerremoto in Abruzzoabruzzo terremotoabruzzo terremotoabruzzo
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Adnkronos)TERREMOTO D'ABRUZZOTERREMOTO D'ABRUZZOTERREMOTO D'ABRUZZOTERREMOTO
D'ABRUZZOMichele Santoro
( da "Blogosfere" del
10-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Apr 0910 Sempre più
elettriche. Pubblicato da Debora Billi alle 15:15 in In Italia non se ne parla
proprio, e forse anche nel resto del continente. Ma altrove, l'auto elettrica
rappresenta un'opzione sempre più corteggiata. La Cina,
ad esempio, ha appena firmato un inusuale accordo con la giapponese Nissan per
sviluppare un sistema integrato di auto elettriche nella città di Wuhan. La
Nissan fornirà auto elettriche e aiuterà a implementare un network di stazioni
di ricarica. Negli Stati Uniti una delle principali compagnie elettriche del
New England ha chiesto una sovvenzione governativa per costruire ben 575
stazioni di ricarica nel Connecticut ed in Massachusetts entro i prossimi due
anni. Si sta insomma avviando una sotterranea (e positiva)
guerra tra gli Stati Uniti e la Cina per stimolare
il mercato verso la nuova mobilità elettrica, con entrambi i governi che
offrono incentivi: gli USA con 2,4 miliardi di dollari per la costruzione di
batterie più efficienti (oltre ai 25 miliardi per i veicoli "verdi", che
vabbè, lo sappiamo...); la Cina che incentiva
direttamente i consumatori offrendo ben 9000 dollari a chi acquista un veicolo
ibrido, battendo gli statunitensi che incentivano con 7500 dollari. Inoltre, i
cinesi sembrano aver voglia di dominare il mercato low-cost sfornando continui
nuovi modelli di piccole elettriche ed ibride, oltre a scooter e autobus. Tanto
entusiasmo, qualcuno sospetta, è ispirato dal nuovo ministro cinese per la
Scienza e la Tecnologia... che è un ex ingegnere dell'Audi!
( da "Wall Street Italia"
del 10-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Sisma Abruzzo/ 3.200
sfollati curati da Protezione civile Umbria di Apcom All'interno e all'esterno
del campo di Paganica -->Milano, 10 apr. (Apcom) - Sono saliti a circa 3.200
gli sfollati abruzzesi assistiti dalla Protezione civile della Regione Umbria,
all'interno e all'esterno del campo di Paganica dove sono stati allestiti anche
un posto medico avanzato, l'ambulatorio medico, i servizi igienici, un telefono
pubblico, la ludoteca per le attività ricreative e la Chiesa per le funzioni
religiose. Il dirigente della Protezione civile della Regione Umbria, Sandro
Costantini, rientrato dall'Aquila, ha indetto un "briefing" per la
giornata di oggi con il personale regionale addetto, i rappresentanti della
Consulta regionale del volontariato e delle altre istituzioni del sistema
regionale di Protezione civile che concorrono alla gestione dell'emergenza. La
Sala operativa regionale, che segnala le donazioni di alcuni Comuni dell'Umbria
effettuate nel conto corrente appositamente istituito dalla Regione Umbria,
ricorda che informazioni, estremi per le donazioni e numeri utili
dell'emergenza in Abruzzo sono pubblicati "on-line" nel portale della
Regione, all'indirizzo: www.protezionecivile.regione.umbria.it.
( da "AmericaOggi Online"
del 10-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Iran Usa. Teheran pronta al dialogo. Messaggio del presidente
Ahamadinejand 10-04-2009 TEHERAN. Il presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad ha
annunciato ieri un'accelerazione nel programma nucleare del Paese, pur
assicurando che Teheran "accoglierà favorevolmente" un avvio di
dialogo con gli Usa se esso avverrà "nel rispetto
reciproco e nella giustizia". Ma Ahmadinejad ha anche espresso dubbi sulla
reale intenzione di cambiamento da parte del presidente americano Barack Obama,
avvertendo che se Washington cercherà "di continuare la politica dell'ex
presidente Bush solo con un linguaggio diverso", dovrà "subirne la
stessa sorte". Gli Stati Uniti hanno reagito cautamente alle parole di
Ahmadinejad. Il portavoce del Dipartimento di Stato Robert Wood, che ha detto
fra l'altro di accogliere con "scetticismo" l'annuncio dei progressi
iraniani, ha sottolineato che Washington ha affermato "chiaramente e
pubblicamente" di volere impegnare Teheran in un dialogo e quindi aspetta
che "l'Iran contraccambi". Le affermazioni di Ahmadinejad, fatte in
una cerimonia pubblica a Isfahan nella 'Giornata dell'energia atomicà, fanno seguito all'apertura fatta dall'amministrazione Usa, che ha deciso di partecipare direttamente a colloqui con
Teheran sul suo programma nucleare in qualità di membro del gruppo 5+1, cioé i
cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell'Onu (Usa, Russia, Cina, Francia e Gran Bretagna) più la Germania. Una svolta
rispetto all'amministrazione del presidente George W. Bush, che poneva come
pre-condizione la sospensione dell'arricchimento dell'uranio da parte dell'Iran.
Ma Obama, come Bush, continua ad accusare Teheran di volere dotarsi di armi
nucleari, mentre anche ieri Ahmadinejad ha ribadito che il programma atomico
della Repubblica islamica ha scopi esclusivamente civili. Un importante
consigliere di Ahmadinejad, Ali Akbar Javanfekr, ha detto tuttavia all'agenzia
Afp che la proposta di trattative del 5+1, con la diretta partecipazione degli
Stati Uniti, è "costruttiva", aggiungendo che "la Repubblica
islamica la esaminerà e darà una risposta". Da parte loro, la Russia e la Cina, che si sono sempre opposte all'adozione di sanzioni
dure contro l'Iran, hanno commentato positivamente l'apertura di Washington,
facendo appello a Teheran perché colga le opportunità che essa offre. I due
principali sviluppi annunciati dal presidente iraniano nel settore della
tecnologia nucleare riguardano proprio il punto più controverso:
l'arricchimento dell'uranio, che il Consiglio di Sicurezza dell'Onu ha chiesto
invano a Teheran di sospendere, con più risoluzioni. Si tratta dell'apertura di
un impianto per la produzione di combustibile per fare funzionare i reattori,
ottenuto a partire dall'arricchimento dell'uranio, e la sperimentazione di
centrifughe supersoniche di nuova generazione capaci di ottenere uranio
arricchito in misura superiore a quanto realizzato finora con le vecchie
centrifughe. Ahmadinejad ha aggiunto che il suo Paese ha già a disposizione
7.000 centrifughe della vecchia generazione, rispetto alle 6.000 di cui aveva
ammesso l'esistenza nel febbraio scorso. Ma l'obiettivo è di arrivare a 50.000
nel giro di pochi anni. Ahmadinejad ha affermato che l'Iran è riuscito a
raggiungere questi successi nonostante "le pressioni, la propaganda e le
minacce militari del nemico" e ha aggiunto che Teheran continuerà a
lavorare per "nuovi progressi" in futuro. Nella telefoto, Mahmoud
Ahmadinejad, al centro, con la mano alzata, con i massimi scienziati del
programma nucleare iraniano, dopo aver inaugurato a Isfahan, a
( da "Targatocn.it"
del 10-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Fossano: protezione
civile attiva pro terremotati abruzzesi I volontari del coordinamento
provinciale della Protezione civile di Cuneo gestiscono dalla mattinata di
mercoledì un campo in località Tempera, a circa
( da "Sestopotere.com"
del 10-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
Terremoto, Presidente Napolitano elogiao capacità operative della Protezione
civile del Friuli (10/4/2009 16:45) | (Sesto Potere) - Trieste - 10 aprile 2009
- Un elogio alle capacità operative della Protezione civile del Friuli Venezia
Giulia è stato rivolto ieri dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano,
nel corso della visita compiuta in Abruzzo per portare il suo sostegno e l'affetto
di tutto il Paese alle popolazioni colpite dal sisma. Il Capo dello Stato, dopo
essersi recato prima alla tendopoli di Onna e successivamente in quella più
grande di San Demetrio, ha concluso il sopralluogo presso la Direzione di
Comando e Controllo dell'emergenza (DI.COMA.C.) a L'Aquila, dove si è
soffermato presso il tavolo operativo della Protezione civile del Friuli
Venezia Giulia, apprezzandone gli strumenti tecnologi all'avanguardia a livello
mondiale, quali laserscan, sistemi di ripresa fotografica digitale del terreno
e il sistema di ripresa televisiva digitale ad alta risoluzione che, montato su
elicottero, ha consentito di trasmettere immagini delle aree colpite dal sisma,
in tempo reale, al DI.COMA.C. per il tempestivo coordinamento dei soccorsi. La
Protezione civile del Friuli Venezia Giulia, Regione capofila in Italia in
materia di Protezione civile, coordina le attività di soccorso delle Regioni,
costituendo il punto di collegamento tra i nuclei di soccorso regionali e la
DI.COMA.C. Il Presidente Napolitano nell'occasione ha rivolto parole di vivo
apprezzamento per le riconosciute capacità operative e di intervento immediato
della Protezione Civile del Friuli Venezia Giulia, che può contare
sull'altissima professionalità e serietà dei suoi volontari e dei suoi tecnici,
che si sono adoperati fin dalle prime ore dell'emergenza, e si avvale delle più
innovative ed efficaci tecnologie.
( da "Virgilio Notizie"
del 10-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
(ANSA) - ROMA, 10
APR - In meno di due mesi Facebook e' cresciuto di altri 25 milioni, tragliando
il traguardo dei 200 milioni di iscritti. La ''rete
sociale'' sfida ormai le potenze mondiali in termini di popolazione: sarebbe
ora il quinto Paese al mondo per numero di ''abitanti'', dopo Cina, India, Usa e Indonesia. Facebook ha visto la luce in un dormitorio di
Harvard nel 2004 grazie a Mark Zuckerberg e a tre suoi compagni di universita'.
( da "Wall Street Italia"
del 10-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
##Superindice
Ocse:"tentativi" attenuazione crisi Italia, Francia di Apcom Dopo Fed
e Bce anche da ente parigino segnali più sfumati -->Roma, 10 apr. (Apcom) -
Mantenendo la massima cautela l'Ocse è l'ultima tra diverse istituzioni
internazionali a fornire alcuni spunti distensivi sull'economia. E li trova in
Italia, che assieme alla Francia e altri stati più piccoli ha mostrato "un
tentativo" di attenuazione della crisi, rileva l'ente parigino sulla base
di risultati di febbraio del suo superindice economico; fermo restando che il
quadro generale resta di pesante contrazione. Ieri era stata la Bce a dare
qualche segnale favorevole, a sua volta parlando di una "profonda
recessione", rilevava una possibile recente attenuazione della caduta
dell'attività, assieme a un quadro di rischi apparentemente meno acuto.
Un'immagine forse ancor più efficace era giunta in precedenza dal presidente
della Fed di Dallas, Richard Fisher. Intervenendo mercoledì scorso a un forum a
Tokyo, aveva affermato che negli Usa, prima economia
mondiale si possono scorgere "i primi germogli" di una ripresa. Gli
indicatori di segno opposto non mancano, c'è anzi l'imbarazzo della scelta.
Ieri dalla Germania, prima economia dell'area euro sono giunti i dati su un
nuovo crollo della produzione industriale, a febbraio meno 2,9 per cento dal
mese precedente (e oltre -20% su base annua), dopo che il giorno prima gli
ordinativi avevano a loro volta accusato una caduta del 3,5 per cento (e quasi
-40 per cento sull'anno). Negli Usa a marzo il tasso di
disoccupazione è ulteriormente salito, all'8,5 per cento riportandosi ai
massimi da 25 anni. Eurostat ha rivisto in peggio il bilancio del Pil
dell'ultimo trimestre del 2008 e secondo le previsioni congiunte della tedesca
Ifo, della francese Insee e dell'italiana Isae il primo trimestre 2009 è andato
anche peggio. Lo stesso dato generale di febbraio del superindice Ocse è
negativo, con 0,6 punti in meno dal mese precedente e
( da "Asca" del
10-04-2009)
Argomenti: Cina Usa
MALTEMPO:PROTEZIONE
CIVILE,DA DOMANI TEMPORALI E VENTI FORTI SU SARDEGNA (ASCA) - Roma, 10 apr -
Una perturbazione atlantica in arrivo sul Mediterraneo occidentale
raggiungera', nella giornata di domani la Sardegna, apportando condizioni di
spiccata instabilita' con fenomeni a prevalente carattere temporalesco. Sulla
base delle previsioni disponibili, il Dipartimento della Protezione Civile ha emesso
un avviso di avverse condizioni meteorologiche. Dal pomeriggio di domani,
sabato 11 aprile e per le successive 24-36 ore, sulla Sardegna sono previste
precipitazioni sparse e diffuse anche a carattere di rovescio o temporale
localmente di forte intensita'. I fenomeni potranno essere accompagnati da
frequente attivita' elettrica e forti raffiche di vento. Dalla
giornata di Pasqua la perturbazione interessera' progressivamente la Sicilia e
le restanti regioni meridionali, in estensione nella giornata di Pasquetta a
quelle centrali. Il Dipartimento della Protezione Civile seguira' l'evolversi
della situazione in contatto con le Prefetture, la Regione e le locali
strutture di protezione civile. res-dnp/