CENACOLO
DEI COGITANTI |
World League di pallavolo
maschile, al PalaPanini di Modena la nazionale di Andrea Anastasi cerca il
passaporto per la finale di Belgrado
( da "Sestopotere.com"
del 01-07-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: risultati gli azzurri sono al terzo
posto della classifica del girone preceduti da Usa (due sconfitte dell'Italia
in Usa) e Olanda (2 vittorie italiane in Olanda). Segue la Cina con cui gli
italiani in trasferta hanno vinto un match e perso l'altro. Il programma del
girone di ritorno prevede il 12 e 13 giugno a Verona Italia - Cina, il 19 e il
21 giugno Italia - Usa a Firenze e Catania.
le curve difficili
dell'industria dell'auto - luciano gallino
( da "Repubblica, La"
del 01-07-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: specie se Cina e India arrivassero
a una densità di vetture per abitante simile a quella occidentale. La soluzione
starebbe nel convertire l´autoindustria in un´industria del trasporto globale
di massa, che produce accanto a un numero minore di auto una quota crescente di
treni (che la Fiat già produceva, prima di cedere,
I TREMILA EURO messi in
palio dal Centro ricerche Giulio Natta della società...
( da "Resto del Carlino, Il (Ferrara)"
del 01-07-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Il docente ha analizzato le origini
di una crisi che inizia con la globalizzazione e che è dovuta principalmente a
due fattori: il primo riguarda il falso ideale, secondo il quale la ricchezza
si genera attraverso la finanza e non, come accadeva in passato, attraverso il
lavoro dell'uomo. Il secondo invece consiste nel considerare l'impresa, non
un'organizzazione di capitali,
Esaote, scalata al mondo
in 15 anni ( da "Secolo
XIX, Il" del 01-07-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: 300 dipendenti, 300 milioni di
ricavi, Cina e India conquistate dalla prima pagina Ora si diverte persino:
«Serve denaro, per il progetto di privatizzazione. Lo cerco anche a Genova, ma
solo un personaggio importante della vita economica mi ascolta. Mi ascolta, ma
la risposta è raggelante: "E' un'idea bislacca.
NEELIE KROES,
( da "Corriere della Sera"
del 01-07-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: la finanza e le banche guidavano la
globalizzazione. L'ultima graduatoria annuale di «The Banker», il settimanale
del gruppo «Financial Times» fotografa invece in testa un Paese la cui valuta
non è neppure pienamente convertibile. Ovviamente è la Cina: nella lista delle
25 banche che hanno realizzato maggiori profitti nell'ultimo anno, è la più
rappresentata con cinque istituti (
Moneta globale? Intanto la
Cina compra dollari ( da "Sole
24 Ore, Il" del 01-07-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Intanto la Cina compra dollari L a
Cina e gli altri Bric (Brasile, Russia, India) vorrebbero un sistema monetario
internazionale meno dipendente dal dollaro. Curiosamente, il comunicato finale
dopo il loro incontro di Ekaterinburg di due settimane fa era vago su quali
potessero essere le alternative.
La Cina rinvia il software
anti-porno ( da "Stampaweb,
La" del 01-07-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Gli Usa hanno criticato duramente
Pechino per il provvedimento che impone l?installazione di un software (il
"Green Dam") su tutti i computer venduti e fabbricati in Cina,
sostenendo che la misura crea di fatto una barriera al commercio. + Raddoppia
la censura in Cina + La Cina desiste, Green Dam sarà facoltativo + Cina,
Corruzione, calcio
"perfetto" per riciclaggio di denaro
( da "Reuters Italia"
del 01-07-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: della globalizzazione di questo
sport e delle necessità finanziarie delle squadre. Lo ha detto oggi un
organismo anti-corruzione. Lo sport più popolare del mondo attira i criminali
con i suoi enormi trasferimenti di denaro da uno Stato all'altro e i suoi metodi
di contabilità spesso poco chiari, secondo un rapporto dell'Organizzazione per
la Cooperazione e lo Sviluppo Economico.
Clima, le pagelle del Wwf
"Bocciati in cinque su otto"
( da "Repubblica.it"
del 01-07-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: dal Sudafrica alla Cina, dal
Messico all'India, che si stanno dando tutti attivamente da fare per rallentare
le future emissioni di gas serra. GUARDA LA CARTINA INTERATTIVA "Prime
della classe - si legge nel rapporto allegato agli Scorecards 2009 - sono
Germania, Regno Unito e Francia, che hanno già raggiunto i rispettivi obiettivi
nazionali per il Protocollo di Kyoto.
Borsa Usa, indici positivi
su dati macro sopra stime ( da "Reuters
Italia" del 01-07-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Per diverse settimane abbiamo
assistito a dati macro forti in Europa e Cina", sottolinea un broker.
"E negli Stati Uniti le cose non stanno poi andando così male come si
crede". Alle 19,15 il Dow sale dell'1,7% a 8.546 punti, il Nasdaq avanza
dell'1,13% a 1.855 punti, mentre l'indice sullo S&P'500 cresce dell'1% a
928,48 punti.
Wall Street in positivo
tonificata dai dati globali manifatture
( da "Reuters Italia"
del 01-07-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: NEW YORK (Reuters) - La Borsa Usa
ha chiuso oggi in positivo tonificata da rassicuranti dati sulle manifatture
provenienti da Cina, Europa e Usa, che fanno sperare che l'economia mondiale
sia sulla via di un recupero. Il Dow Jones ha guadagnato 57,06 punti, lo 0,68%,
chiudendo ufficiosamente a 8.
Il consumatore ora guarda
al soldo ( da "Italia
Oggi (MarketingOggi)" del 02-07-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Quanto al futuro negli Usa la green
economy potrebbe essere la locomotiva dell'economia. In Cina, invece, il
governo sta cercando di incentivare la domanda interna (che al momento
rappresenta 1/3 del Pil). Attualmente la maggior parte dei consumatori cinesi è
costituita da giovani che vivono nelle grandi città della fascia costiera e,
l'onu alla prova della
crisi globale - joseph e. stiglitz
( da "Repubblica, La"
del 02-07-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: premuto in direzione della
globalizzazione. Ma la crisi ha dimostrato che sono loro a non aver saputo
gestire bene tale globalizzazione come avrebbero dovuto. Se la globalizzazione
deve funzionare per tutti, la decisione su come gestirla deve essere effettuata
con modalità democratiche e in grado di coinvolgere tutti i Paesi, con la
partecipazione di colpevoli e vittime degli errori.
a eraldo affinati il
superflaiano ( da "Repubblica,
La" del 02-07-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Il voto è stato espresso da 200
lettori italiani e stranieri e dai componenti della giuria letteraria
presieduta da Jacqueline Risset. I premi per l´italianistica sono andati a
Stefano Fogelberg Rota (Svezia), Margherita Heyer-Caput (Usa) e Tian Shigang (Cina).
otto anni dopo, il ritorno
dei no global sabato dibattito ai giardini di via napoli
( da "Repubblica, La"
del 02-07-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: angolo Via Vesuvio si parlerà di
"Crisi della globalizzazione, diritti e prospettive di cambiamento",
con Deborah Lucchetti, di Fair, Francesco Gesualdi, coordinatore del Centro
Nuovo Modello di Sviluppo, Pietro Raitano, direttore della Rivista
Altreconomia. Modererà Laura Guglielmi, direttore di Mentelocale.
tra cultura dello sviluppo
e globalizzazione domani la tavola rotonda a palazzo ducale
( da "Repubblica, La"
del 02-07-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Genova Il convegno Tra cultura
dello sviluppo e globalizzazione domani la tavola rotonda a Palazzo Ducale
"Cultura dello sviluppo, globalizzazione e impresa cooperativa" è il
titolo scelto da Legacoop per il convegno che si svolgerà domani a Palazzo
Ducale e che ruoterà attorno alla presenza di Alberto Alesina, professore di
Economia all´Harvard University.
Svolta verde, tutti
d'accordo
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: come Cina e Usa. Pechino ha
stanziato addirittura 220 miliardi di dollari nello sviluppo "verde":
un mare di soldi se si pensa che il pacchetto complessivo per l'economia è di
586 miliardi di dollari. Con Obama, poi, lo sviluppo ecosostenibile sta
diventando un punto fermo anche della politica americana: a Washington sono
stati stanziati ben 112 miliardi per l'
"boicottare non basta
più servono leggi anti-censura" - anais ginori
( da "Repubblica, La"
del 02-07-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: esempio a Yahoo che è stata
denunciata negli Usa per aver consegnato alla Cina i dati provenienti dalla
casella di posta elettronica del giornalista Shi Tao, poi arrestato e
condannato a dieci anni di prigione». Il controllo sui cellulari di chi
protesta in Iran è una novità? «L´accelerazione delle comunicazioni è tale che
lo "spione offline" - il vicino di casa o il finto amico -
Turchia e Africa in lista
d'attesa ( da "Sole
24 Ore, Il" del 02-07-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Cina di avere tra le sue riserve in
valuta estera asset che non siano denominati in dollari – dice Lucia Lorenzoni,
economista alla Banca Monte dei Paschi di Siena - . Pechino è il primo
detentore mondiale di bond statunitensi che acquista con le sue riserve in
valuta e da qualche anno sta cercando di diversificare maggiormente la sua
esposizione in valuta per annacquare le
Fini: politica del fare ma
anche del pensare ( da "Sole
24 Ore, Il" del 02-07-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: nella fase della post
globalizzazione – spiega il curatore del rapporto, Paolo Quercia – è emersa la
necessità per ogni Stato di formulare la propria via alla globalizzazione. In
questo contesto, il commercio con l'Estero e l'internazionalizzazione
potrebbero tornare di competenza statale, senza però per questo voler cedere a
tentazioni protezionistiche »
Il marketing non porta
occhiali ( da "Sole
24 Ore, Il" del 02-07-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: inventore della parola
globalizzazione che utilizzò per la prima volta in un articolo del 1983. Il
saggio Marketing myopia, da oggi in edicola con Il Sole 24 Ore a 6,90 euro,
inaugura la serie «I classici della Harvard business review», la nuova collana sui
fondamenti del management in edizione pocket, edita dal Sole 24 Ore.
Il made in Italy alla
ricerca di nuovi obiettivi ( da "Sole
24 Ore, Il" del 02-07-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: la farmaceutica aumenteranno il
loro peso, grazie alle politiche in Cina e in Usa. Questi consigli anticrisi
arrivano dallo studio commissionato da Comitato Leonardo e Ice alla Fondazione
Manlio Masi e a Luiss Lab, frutto di un lavoro coordinato tra Beniamino
Quintieri, che ieri ha illustrato i risultati, e Stefano Manzocchi.
via libera ai bond
anticrisi dell'fmi - luca iezzi ( da "Repubblica,
La" del 02-07-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Usa, Ue e Giappone) si sono impegnati
in un aumento di capitale da 325 miliardi mentre Cina, Brasile e Russia, in
attesa di una revisione delle quote, hanno chiesto di partecipare utilizzando
il nuovo canale. «Questo schema innovativo - ha dichiarato il direttore del Fmi
Dominique Strauss-Kahn - rafforzerà ulteriormente la capacità del fondo di
portare rapida assistenza ai suoi membri
Nucleare, né pulito né
abbondante ( da "Manifesto,
Il" del 02-07-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: per gli obiettivi anche per gli Usa
e per la Cina. Il nucleare non dà kwh a «basso costo» I costi dichiarati
dall'ente elettrico francese (EdF) e dal ministero dell'energia americano (DoE)
allineano il costo del kwh nucleare a quello da idrocarburi: 5-6 cent di euro. Ma
per il nucleare il costo non include quelli associati alla ricerca fondamentale
che tale fonte ancora richiede.
Droghe e diritti umani, il
disgelo internazionale ( da "Manifesto,
Il" del 02-07-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: stati mantengono la pena di morte
per reati di droga e la Cina ha eseguito dieci condanne per «celebrare» la
giornata mondiale 2009 contro la droga; negli Stati Uniti e in molti altri
paesi, le prigioni scoppiano perché piene di consumatori che hanno commesso
reati minori non violenti; in Russia, migliaia di persone che usano eroina non
hanno accesso al metadone perché il governo l'
La Cina innesca i rialzi
di commodity e azioni ( da "Sole
24 Ore, Il" del 02-07-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: La speculazione legata alla grande
liquidità immessa da Pechino La Cina innesca i rialzi di commodity e azioni Più
controlli dell'Authority Usa sui future delle materie prime Roberto Capezzuoli
Walter Riolfi è ragionevole credere che alla base del forte rialzo nei prezzi
di tutte le materie prime vi sia l'aspettativa di una forte ripresa economica.
Hollywood Party
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 02-07-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Fantastici duelli nella Cina del
tempo che fu. Che eleganza! E che azione! RAITRE 23,35 Doc 3- Hair India. Alla
scoperta di un mondo sempre più globalizzato: i documentari della serie
mostrano lati insoliti del business che coinvolge l'intero pianeta. Attualità
RAITRE 10,55 Cominciamo Bene Estate.
ON FESTIVAL Diritti umani:
3 film-denuncia agli Orti Giuli ( da "Resto
del Carlino, Il (Pesaro)" del
02-07-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Un documento sul lavoro manuale nel
mondo: dai minatori in Ucraina, agli addetti ai sulfuri in Indonesia, Nigeria,
Pakistan, dagli operai dell'acciaio in Cina, fino ai lavoratori della
civilizzata Germania. Ogni film sarà presentato da Tommaso Capolicchio, autore
e sceneggiatore, figlio del noto regista Lino Capolicchio.
Il
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Cina, Iran, Birmania e Arabia
Saudita controllano Internet grazie ad accordi con le multinazionali Usa e Ue
Il «quadrilatero della censura» che usa software occidentali Un sospiro di
sollievo. E anche molta sorpresa. La decisione del governo di Pechino di
rinviare l'introduzione, obbligatoria, di un filtro informatico in tutti i pc
venduti nel Paese è stata accolta con soddisfazione:
Il Papa ai politici:
valori etici e morali ( da "Corriere
della Sera" del 02-07-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: etica e di una governance mondiale
della globalizzazione coerente con i principi di sussidiarietà e solidarietà
che coinvolga anche realtà come no profit e ong, un nuovo modello di sviluppo
in cui i Paesi poveri possano decidere. Un superamento del modello «da taluni
definito liberista», dice l'economista Stefano Zamagni, tra gli esperti
consultati.
CHIUSURA di seduta in
netto rialzo per la Borsa, che dopo una giornata già positiva ben...
( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)"
del 02-07-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: ha iniziato la prima seduta del
nuovo semestre di buon ritmo sulla scia della crescita dell'attività
manifatturiera in Cina; nel pomeriggio il rialzo si è ampliato dopo il dato Usa
positivo sull'indice Ism manifatturiero. Brillanti bancari ed energetici. Nei
primi si mettono in evidenza Monte Paschi (+3,21%) e Banco Popolare (+2,44%),
cui si accoda Intesa Sanpaolo, con un +3,27%.
Gli Usa che i turisti non
conoscono ( da "Corriere
della Sera" del 02-07-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: La Cina si sta mangiando
l'industria americana. Intanto, in California, è ripresa la corsa all'oro: di
domenica, con kit da dilettanti. Andrea Salvatore ha realizzato un ottimo
documentario sulla crisi economica che ha colpito l'America: Da Wall Street a
Gran Torino (Raitre, martedì, ore 21.
Cina spera in
diversificazione sistema valutario internazionale
( da "Reuters Italia"
del 02-07-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: particolarmente sensibile ai
commenti della Cina perchè i broker stimano che il paese abbia circa il 70%
delle proprie riserve in valuta Usa . "Non ho sentito che la Cina abbia
fatto questa richiesta", ha detto il vice ministro rispondendo ad una
domanda ma poi ha aggiunto che Pechino si aspetta che si parli di questo
argomento all'incontro del G8 in Italia.
Borsa Tokyo chiude in calo
in attesa dati Usa, Nikkei -0,64%
( da "Reuters Italia"
del 02-07-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: dal tono di fondo comunque positivo
grazie anche agli ultimi rassicuranti dati relativi alla produzione in Europa,
Cina Usa. Tra i singoli titoli spicca in positivo Hitachi sulla scia di un
articolo di stampa secondo cui la società avrebbe intenzione di incrementare i
volumi di produzione delle batterie al litio per le vetture ibride. Il Nikkei
ha terminato in calo dello 0,64% a 9.
Euro in calo su dlr, occhi
su Cina, attesa occupati Usa, Bce
( da "Reuters Italia"
del 02-07-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: sulla presunta intenzione della
Cina di discutere nel corso del G8 italiano alcune proposte per la creazione di
una nuova valuta globale, è intervenuto il vice ministro degli Esteri cinese
affermando di non essere a conoscenza di tale richiesta. C'è un po' di
pressione anche in vista della riunione di politica monetaria della Banca
centrale europea,
Borse Europa, indici in
calo con energia, auto, minerari ( da "Reuters
Italia" del 02-07-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: acquisto di asset in Cina e India
posseduta da Rbs. * CREDIT AGRICOLE sale del 2,6% dopo la promozione di Credit
Suisse a "outperform" da "neutral". Il broker svizzero ha
inoltre alzato i target price di BNP Paribas a 53 da 52 euro, e di SOCIETE
GENERALE a 42 da 39 euro, ma i due titoli sono in ribasso rispettivamente
dell'1% e del 2%.
Cambiamento clima, Merkel
crede in accordo su tetto 2 gradi a G8
( da "Reuters Italia"
del 02-07-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: che chiede alle grandi industrie di
ridurre i gas nocivi del 17% entro il 2020 e dell'83% entro il 2050 rispetto ai
livelli del 2005 -- dimostra che c'è un cambiamento nella politica Usa. Secondo
Merkel, ora Europa e Stati Uniti devono sollecitare le grandi economie in via
di sviluppo come India e Cina a unirsi alla lotta contro il riscaldamento
globale.
Privacy: Garante,
relazione attività 2008 ( da "Sestopotere.com"
del 02-07-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: che ha visto riconfermato per altri
due anni il ruolo di Presidenza al Garante italiano. Nel 2008 il Garante
italiano ha organizzato a Roma la annuale Conferenza dei Garanti europei
dedicata alle nuove tecnologie, al fenomeno dei social network e a come garantire
un effettiva tutela della privacy in un mondo globalizzato.
Privacy. Garante,
relazione attività 2008: blog e social network nello sviluppo e nella difesa
della democrazia ( da "Sestopotere.com"
del 02-07-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: che ha visto riconfermato per altri
due anni il ruolo di Presidenza al Garante italiano. Nel 2008 il Garante
italiano ha organizzato a Roma la annuale Conferenza dei Garanti europei
dedicata alle nuove tecnologie, al fenomeno dei social network e a come
garantire un effettiva tutela della privacy in un mondo globalizzato.
la corea del nord minaccia
nel mirino il 4 luglio di obama - federico rampini
( da "Repubblica, La"
del 03-07-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Independence day Il momento scelto
è denso di messaggi cifrati: da ieri a Pechino gli incontri tra Cina e Stati
Uniti FEDERICO RAMPINI dal nostro corrispondente PECHINO - Kim Jong-il vuole
trasformare in un incubo Independence Day, lanciando un missile
intercontinentale verso le Hawaii nel giorno della festa nazionale americana
del 4 luglio?
Il Paese che può competere
( da "Riformista, Il"
del 03-07-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Asia centrale allo stallo della
globalizzazione. «Fare Italia nel mondo è più facile di quel che si pensi,
basta guardare quello che abbiamo fatto da sempre, nel corso dei millenni,
prima intorno al Mediterraneo e poi lungo le migrazioni secolari», scrive il
viceministro Adolfo Urso, segretario generale di Farefuturo, nella premessa al
volume.
Stregoneria e misticismo
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 03-07-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: la puntata si sofferma sulla rivalità
tra i due giganti asiatici, India e Cina. RAITRE 23,50 Sfide. Un campione visto
da vicino: la vita e la carriera del calciatore svedese Zlatan Ibrahimovic,da
anni in Italia,prima nella Juventus e poi nell'Inter. Spettacolo CULT 21,00
Kalifornia, di Dominic Sena, con Juliette Lewis, Brad Pitt, Usa 1993 (117').
I segnali positivi di Cina
e Brasile Il
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: il freno dei consumi Usa I segnali
positivi di Cina e Brasile Il «termometro» General Electric MILANO - Se c'è
un'area che può tirare l'Europa fuori dai guai, per la prima volta da secoli
non va cercata nella parte sinistra della cartina. Va cercata a destra, verso
l'Asia, e forse anche a sinistra ma in basso, verso il Brasile.
Corea del Nord aumenta
tensioni con lanci missilistici ( da "Reuters
Italia" del 03-07-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Il Nord effettua spesso i suoi
lanci di missili a corto raggio nei periodi di frizioni diplomatiche e ieri
Philip Goldberg, inviato Usa che coordina le sanzioni contro Pyongyang, si è
recato in Cina per chiedere l'aiuto di Pechino nell'inasprimento dei provvedimenti
contro la Corea del Nord.
Berlusconi:
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Cina, Messico e Sudafrica. Giovedì
ci saranno i loro rappresentanti. Una dichiarazione congiunta con il G8
elencherà i cinque Paesi, sancendo il ruolo del gruppo. Un privilegio precluso
all'Egitto, pur invitato per giovedì dalla presidenza italiana perché islamico,
arabo e africano (e nostro fornitore di petrolio).
Omologati, anche nei
connotati ( da "Corriere
della Sera" del 03-07-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Si potrebbe persino scommettere:
chi mai direbbe che quel viso appartiene a uno studente di Cagliari piuttosto
che a un metalmeccanico scozzese? A una dottoressa di Rimini piuttosto che a
una sciampista della periferia di Parigi? Come se la globalizzazione ci avesse
persino omologato i connotati.
"nessuno perda il
lavoro l'unico modello di sviluppo"
( da "Repubblica, La"
del 04-07-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: globalizzazione e impresa
cooperativa", ieri al Ducale: dopo i saluti di Sandro Frega e
l´introduzione di Gianluigi Granero, l´economista di Harvard ha "letto la
crisi". Subito dopo confronto molto vivace, con Poletti, il presidente
della Regione Claudio Burlando, il membro della commissione attività produttive
della Camera Eugenio Minasso e lo stesso Alesina.
E-recruiting, trovare
lavoro on-line sui portali e i social network
( da "ItaliaOggi7" del
04-07-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: La rete, inoltre, globalizza il
mercato. Infatti, mette in comunicazione candidati e profili, ma anche
opportunità di lavoro, superando i confini ristretti dei mercati locali,
nazionali, domestici, immettendo i numerosi job seeker internettiani in un mercato
internazionale.
Dall'Olanda a Hong Kong:
c'è chi se la passa peggio ( da "ItaliaOggi7"
del 04-07-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: il prossimo anno le insolvenze
negli Usa dovrebbero diminuire del 4%. Contrazioni più marcate per la
Slovacchia (-11%), la Cina (-10%), la Danimarca (-9%) o l'Irlanda (-8%), mentre
in Italia continueranno a sentirsi ancora in maniera pesante gli strascichi
della crisi con un tasso di insolvenze atteso in crescita del 15%.
"Voi G8, noi
G(s)OTTO"il controvertice ( da "Secolo
XIX, Il" del 04-07-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Otto anni dopo il G8 genovese si
discuterà di crisi della globalizzazione, diritti e prospettive di cambiamento.
Introduce Deborah Lucchetti, con Francesco Gesualdi, Pietro Raitano. Modera
Laura Guglielmi. A seguire, a partire dalle 22, serata di musica e danze
popolari con i Romenian Gipsy Band. 04/07/2009 SI SVOLGE oggi e domani a Riva
Trigoso il "Five Lands 2009",
Prima giunta Ferlin,
debutta la nuova squadra ( da "Resto
del Carlino, Il (Rovigo)" del
04-07-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: della salute, della
globalizzazione. Pirous Fateh Moghadam parlerà su "Effetti dei conflitti
armati su salute ed ambiente". Nel weekend spazio alla musica. E a
chiusura l'immancabile spettacolo dell'attore ballerino Thierry Parmentier dal
titolo "Uno nasce bianco o nero, ricco o povero, fortunato o sfortunato.
I dazi russi schiacciano i
mobili veneti ( da "Sole
24 Ore, Il" del 04-07-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Impero dei blocchi e il primo
embrione di globalizzazione e capisce che anche dal piccolo e laborioso Veneto
a un niente dalla Gorizia della cortina di ferro comunista si può partecipare
alla nuova corsa all'oro. «In quei mesi – spiega al telefono da Mosca dove sta
cercando di capire come liberarsi dal cappio dei dazi –
Berlusconi: il peggio è
passato ( da "Sole
24 Ore, Il" del 04-07-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: già in occasione della recente
visita in Usa, Berlusconi aveva ammesso che le nuove regole non avrebbero potuto
essere un prodotto del G8 ma necessariamente sarebbero state affrontate al G20,
il foro internazionale allargato anche a Cina, India e altri importanti paesi
emergenti che ha preso in mano la gestione della crisi finanziaria e che
proprio negli Usa,
Business Cina per le
imprese ( da "Sole
24 Ore, Il" del 04-07-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: La Cina ha liquidità per oltre 100
miliardi di dollari», ha detto ieri il vice mini-stro, in una conferenza stampa
con Cesare Romiti e Gianni De Michelis, presidente e responsabile del comitato
strategico della Fondazione Italia-Cina, impegnata in un progetto di master e
borse di studio per far arrivare studenti cinesi.
Mercati ancora drogati
dalla liquidità ( da "Sole
24 Ore, Il" del 04-07-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: è il caso della Cina), e a tassi
così bassi (in termini reali sotto lo zero), che una buona parte di questo
denaro è finita sui mercati finanziari: azioni, bond societari ad alto
rendimento, cartolarizzazioni e materie prime. Un altro aspetto meno bello
della questione è che questo denaro, più che andare direttamente sui titoli
azionari o sulle commodity fisiche,
Se la Germania mette a
rischio l'euro ( da "Manifesto,
Il" del 04-07-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: analista del Financial Times
preconizza quindi una situazione in cui la Germania viene intrappolata nel
debito francese come la Cina è intrappolata nel debito Usa. Ma tale situazione,
conclude con ragione Münchau, inficia la volontà da parte di chi ottiene un
basso rendimento finanziario (Germania) di restare in regime europeo a moneta
unica.
La ripresa parte dagli
emergenti ( da "Sole
24 Ore, Il (Plus)" del 04-07-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: attenzione continua a essere
incentrata su Cina, India, Brasile, ma vengono guardati con attenzione anche il
Cile, il Messico, la Repubblica Ceca, la Malesia e Taiwan, mentre c'è cautela
sull'Ungheria e sulla Turchia. Secondo gli analisti di Schroders, i listini
azionari dei mercati emergenti sono ben posizionati per beneficiare della
ripresa,
La Corea del Nord lancia
sette missili ( da "Stampaweb,
La" del 04-07-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: applicazione delle risoluzioni del
Consiglio di sicurezza. Del resto al vertice dell?Aquila, tranne la Corea del
Nord, ci saranno tutti i leader dei colloqui a Sei per la denuclearizzazione
della penisola coreana oltre al Giappone: Usa, Russia, Cina e Corea del Sud.
Festa multietnica alle
CiminiereDialogo necessario e desiderato
( da "Sicilia, La" del
04-07-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: «In una società come la nostra,
sempre più globalizzata - dice una nota della Caritas - non si può fare a meno
di capire e di sperare in una solidarietà culturale, sociale e politica tra i
popoli. D'altra parte la necessità di integrazione rappresenta un elemento
imprescindibile della vita quotidiana di ciascuno di noi.
Nuovo reato di
clandestinita', Petteni (Cisl Lombardia): "Una scelta sbagliata e
pericolosa" ( da "Sestopotere.com"
del 04-07-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: complessità delle società
globalizzata. "E' stata volutamente strumentalizzata la parola sicurezza -
ha aggiunto -. Anziché affrontare i problemi si enfatizza un'idea di sicurezza
da ronde. Impegniamoci invece a far diventare serio e davvero sicuro questo
paese: non si è sicuri a vivere vicino a una stazione, non si è sicuri sul
lavoro e si continua a morire per infortuni sul lavoro,
Iran, l'ombra del processo
politico su 20 giustiziati ( da "Stampaweb,
La" del 04-07-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: indignazione per la repressione in
corso nel Paese che secondo Amnesty vanta il titolo di secondo al mondo dopo la
Cina per numero di esecuzioni capitali (346 ufficiali nel 2008). Si tratta di
trafficanti di droga secondo l'agenzia semiufficiale iraniana Fars che fornisce
qualche scarno dettaglio: avevano fra i 35 ed i 48 anni, erano stati arrestati
nell?
Kim sfida gli Usa con
sette missili ( da "Stampa,
La" del 05-07-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Gli Usa chiedevano, prima di andare
avanti, che anche il programma all'uranio fosse denunciato e smantellato. La
Cina avrebbe offerto una specie di scambio politico: un accredito politico per
il ragazzo Kim in cambio dell'abbandono delle armi nucleari e di un ritorno al
tavolo delle trattative.
"l'america è pronta a
sfidare la crisi" ( da "Repubblica,
La" del 05-07-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: con i leader dei paesi più
industrializzati, con la Cina, con un occhio agli elettori americani. La crisi
economica resta in cima alle sue preoccupazioni. Lo ha ripetuto ieri, nel suo
abituale messaggio del sabato su YouTube che quest´anno è coinciso con il 4
luglio, anniversario e festa dell´Indipendenza degli Stati Uniti.
Missili, nuova sfida di
Seul nel giorno della festa Usa ( da "Secolo
XIX, Il" del 05-07-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Cina, in una nota congiunta, hanno
invitato alla calma e al ritorno al tavolo dei negoziati a Sei ( le due Coree,
Stati Uniti, Cina. Giappone e Russia) sulla crisi nucleare. Da Seul, il
giudizio è duro: atti provocatori che «violano palesemente le risoluzioni 1695,
1718 e 1874 del Consiglio di sicurezza dell'Onu e che vietano alla Corea del
Nord tutte le attività relative ai missili
corea, sette missili per
sfidare gli usa - federico rampini
( da "Repubblica, La"
del 05-07-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: impelagata negli inconcludenti
negoziati del «tavolo a sei» (Usa, Cina, le due Coree, Giappone, Russia).
Intanto Kim Jong-il sembra vincitore su tutti i terreni. Sta mettendo in
vetrina la sua tecnologia bellica, l´unico export pregiato con cui mantiene proficui
rapporti con altri Stati-canaglia (Siria, Iran, Birmania).
volti nell'italia del
lavoro - roberto rombi ( da "Repubblica,
La" del 05-07-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: sono intervenuti fenomeni come
globalizzazione, immigrazione, scelte industriali sbagliate, promesse non
mantenute. Il film di Vicari cerca il confronto con quello del 1960 realizzato
da Joris Ivens nel 1960, commissionato dall´Eni di Enrico Mattei, L´Italia non
è un Paese povero, un altro viaggio in cui il regista olandese raccontava la
trasformazione industriale del nostro Paese.
Il nostro (ultimo?) G8
soffre l'impietosa sfida col G20 ( da "Riformista,
Il" del 05-07-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Cina, India, Brasile, Sudafrica,
Messico + l'Egitto voluto dall'Italia). Non è la prima volta, ma gli
osservatori all'Aquila diventano partner. Si fonda il G8+5 come associazione
stabile e strutturata con i Paesi emergenti, che dispiegherà poi geometrie variabili
a secondo dei temi affrontati: dal G18 - Major Economic Forum che giovedì con
Indonesia,
Dopo Teheran, Pyongyang Il
dialogo non interessa ( da "Riformista,
Il" del 05-07-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: I sei partecipanti che Cina e
Russia vorrebbero rivedere al tavolo del negoziato sono le due Coree, la Cina,
la Russia, il Giappone e gli Stati Uniti. Lo scenario si presenta
drammaticamente complicato perché il regime di Pyongyang appare impermeabile
alle critiche oltre che assolutamente chiuso all'analisi degli esperti.
NOSTALGIE D'ESTATE, DAGLI
ORGANETTI AGLI ECHI BALCANICI ( da "Resto
del Carlino, Il (Modena)" del
05-07-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Oggi, con la globalizzazione, le
strade della città risuonano di echi balcanici. Una piccola troupe di
musicanti, due uomini con la tromba e un ragazzino con la fisarmonica, passano
e ripassano sotto le finestre suonando motivi antichi alla maniera di Goran
Bregovic.
LA RISCOSSA DELLO YUAN
( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)"
del 05-07-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: 23 LA RISCOSSA DELLO YUAN LETTERA
DA SHANGHAI LA CINA è la seconda potenza commerciale al mondo, eppure la sua
moneta è praticamente sconosciuta. È una potenza planetaria, tuttavia lo yuan o
renmimbi, moneta del popolo non è convertibile. I turisti possono infatti
ufficialmente scambiarlo contro altre monete solo ad Hong Kong.
Riccardo Cavazzoni Modena
PROVE generali di Campionati Mondiali per il PalaPanin...
( da "Resto del Carlino, Il (Modena)"
del 05-07-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: al momento gli USA veleggiano al
primo posto nel girone A, precedendo azzurri e tulipani, appaiati a 4 lunghezze
di distacco. Ultima la Cina, che è ormai eliminata, che però ha battuto 3-2 gli
USA, e ospiterà gli ultimi turni di qualificazione. La gara di questa sera è
anche l'ultima in Italia della Nazionale di Anastasi e Gardini,
Viaggio nell'Italia del
lavoro con imprese di eccellenza e territori in declino. Chi sta guadag...
( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)"
del 05-07-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Viaggio nell'Italia del lavoro con
imprese di eccellenza e territori in declino. Chi sta guadagnando dalla
globalizzazione e chi invece ha perso il lavoro. Le tante luci e ombre di un
paese complesso. Un road movie che parte dal polo industriale Fiat di Termini
Imerese, in Sicilia.
Quattro luglio, festa e
guastafeste ( da "Resto
del Carlino, Il (Bologna)" del
05-07-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: sfida agli Usa. Continuano ad
essere in aperta violazione con le risoluzioni dell'Onu, con lo scopo di alzare
sempre di più la tensione. Pyongyang ha rotto i negoziati a sei (tra le due
Coree, Usa, Cina, Giappone e Russia) dopo essere stata condannata per il lancio
di un missile il 5 aprile scorso, e adesso per riprenderli vuole trattare solo
se considerata come potenza nucleare.
<È un grido contro gli egoismi: la Chiesa si fa voce degli emarginati>(
da "Corriere della Sera"
del 05-07-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: il mondo globalizzato richiede una
solidarietà globalizzata e che i destini degli uni siano legati ai destini
degli altri. Del resto, la Chiesa ha sempre affermato che l'esistenza di larghe
aree di povertà è uno scandalo, un'ingiustizia e una minaccia alla sicurezza di
tutti» L'economia, in altri termini, andrebbe ripensata.
E Napolitano cita
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: La sfilata comincerà domani, con
l'arrivo sul Colle del presidente della Cina e componente del G5, Hu Jintao,
impegnato in una visita di Stato che avrà una coda importante all'Aquila. E
mercoledì toccherà al presidente Usa, Barack Obama, in arrivo da Mosca, salire
al Quirinale come prima tappa del suo viaggio in Italia.
La sfida della Corea del
Nord Lanciati altri sette missili
( da "Corriere della Sera"
del 05-07-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: gli Usa hanno sottolineato che i
missili «non sono utili» alla risoluzione della crisi e hanno esortato la Corea
del Nord a «trattenersi da azioni che aggravano la tensione». Secondo un
copione ormai rodato, Cina e Russia sono intervenute in posizione più o meno
intermedia, invitando le parti a riprendere il dialogo.
Addio ritiri, oggi si gira
il mondo L'Inter inaugura una nuova era
( da "Corriere della Sera"
del 05-07-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Il discorso Cina rientra in questo
quadro, con differenti sfumature. «A differenza che in Usa osserva Paolillo là
siamo presenti già da un po' con Inter club e negozi a Shanghai e Pechino». La
Supercoppa dell' 8 agosto (la quarta all'estero dopo quelle del
Anche Buttafuoco diventa
didascalico ( da "Corriere
della Sera" del 05-07-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Per parlare di India e di Cina,
Buttafuoco ha intervistato Giancarlo Elia Valori («Il Marco Polo dei poteri
forti»), Federico Rampini (che ha appena messo su casa a New York), Salman
Rushdie (cui non perdoniamo di non aver capito The Millionaire ), Michela
Fontana, Pino Bongiorno ed altri ancora (bella l'idea che la Cina sta
coniugando Marx con Confucio)
Abstract: nell'era della globalizzazione non possiamo pensare di fermare la circolazione dei talenti. La città deve trasformarsi, invece, in un grande polo di attrazione per i giovani che oggi vanno in Gran Bretagna, meta prediletta soprattutto dai ricercatori dei Paesi dell'Est: dal Mediterraneo al Medio Oriente fino all'India.>
Dino Risi, il cattivo da
riscoprire ( da "Corriere
della Sera" del 05-07-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Vittorio Gassman è un profeta della
globalizzazione ante litteram che scopre di avere un figlio terrorista. E Risi
(che sceneggia col figlio Marco) è spietato nell'inchiodare vizi e difetti di
una borghesia che si crede indistruttibile. E che forse, come mostrano gli
sviluppi della nostra Storia, lo è veramente.
Scudo spaziale, Medvedev a
stampa: con Usa troveremo soluzione
( da "Reuters Italia"
del 05-07-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: la Cina e la Russia", ha detto
al Corriere, chiarendo che per "passioni" intende "le
dichiarazioni bellicose di questi ultimi tempi". Parlando del G8 della
prossima settimana all'Aquila, il presidente russo ha detto che "in Italia
dovremo occuparci soprattutto della crisi economica", aggiungendo che sul
tavolo ci sono anche altri "
( da "Sestopotere.com"
del 01-07-2009)
Argomenti: Cina Usa
World League di
pallavolo maschile, al PalaPanini di Modena la nazionale di Andrea Anastasi
cerca il passaporto per la finale di Belgrado (30/6/2009 19:05) | (Sesto
Potere) - Modena - 30 giugno 2009 Domenica 5 luglio alle 20,30 sul parquet del
PalaPanini di Modena in via Divisione Acqui tappa modenese della World League
di pallavolo maschile che vedrà di fronte le nazionali di Italia ed Olanda. Si
tratta di una tappa d'avvicinamento ai Campionati del Mondo
( da "Repubblica, La"
del 01-07-2009)
Argomenti: Cina Usa
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Commenti Le curve difficili dell´industria dell´auto LUCIANO GALLINO Sulla
strada dell´industria mondiale dell´auto si approssimano curve difficili. Nella
corsa spasmodica con gli altri produttori, il destino di Fiat si gioca sia sul
modo in cui essa si muoverà per affrontarle, sia sulle politiche pubbliche che
verranno adottate o no per sostenere un´industria che dà lavoro a quattro o
cinque persone per ogni addetto alla costruzione finale di una vettura. Una
prima curva è già ben visibile. Si chiama eccesso di capacità produttiva
globale, e prolungato calo della domanda di auto sui maggiori mercati, gli Usa e la Ue. Ben prima che esplodesse la crisi in atto, era
noto che l´industria denunciava un eccesso di capacità del 30 per cento. Lo
stesso ad Fiat, Marchionne, durante le trattative per acquisire la Opel
dichiarò che sarebbe stato comunque necessario ridurre la taglia degli impianti
europei dei due marchi di oltre il 20 per cento. Da parte sua la Gm ha
annunciato giorni fa, durante le trattative per il fallimento controllato, che
chiuderà 13 siti produttivi entro il 2010 e ridurrà di 20.000 unità i
dipendenti diretti un quarto del totale 2008. Le prospettive
di vendita sono anche più scure. In Usa nel 2008 si sono vendute
13,1 milioni di auto,
( da "Resto del Carlino, Il (Ferrara)"
del 01-07-2009)
Argomenti: Cina Usa
FERRARA CRONACA
pag. 6 I TREMILA EURO messi in palio dal Centro ricerche Giulio Natta della
società... I TREMILA EURO messi in palio dal Centro ricerche Giulio Natta della
società Basell Poliolefine Italia s.r.l., per il premio Foschini alla migliore
tesi di master, sono andati a Paolo Lovreglio, ingegnere chimico laureato
presso l'Università della Calabria. Questa la motivazione della commissione
giudicatrice composta da Gianna Foschini Borghesani, presidente; Angelo
Chianese, Università di Roma1 La Sapienza, Francesco Dondi, Università di
Ferrara, Gabriele Mei, Claudio Mingozzi e Salvatore Mazzullo, Basell
Poliolefine Italia S.r.l. - Centro ricerche Giulio Natta: «La tesi viene
premiata per come è stato descritto il comportamento termodinamico di miscele
di interesse industriale, in particolar modo i sistemi
idrocarburi/acqua/alcol». Il premio, giunto alla sua 18esima edizione, è nato
in ricordo di Giorgio Foschini che è stato direttore del Centro ricerche Giulio
Natta con l'obiettivo di riconoscere il talento degli studenti che si applicano
nella scienza e nell'ingegneria dei materiali polimerici, nelle tecniche, nelle
tecnologie e materiali per l'ambiente. A partecipare, gli studenti dei due
masters, denominati MaSTeM (Master of Science, Technology and Management)
dell'Università di Ferrara e Maspens (Master on Polymer Engineering and
Science) dell'Università di Roma La Sapienza, congiuntamente sviluppati con
LyondellBasell/Centro ricerche Giulio Natta. Molti studenti arrivano da più
parti del mondo, dal Brasile, dall'Iran, dal Cile, da Israele, a testimonianza
che sotto l'egida della chimica, non esistono conflitti etnici, né sociali.
«Con questo lavoro ha spiegato il vincitore del premio ho cercato di agevolare
l'attività degli ingegneri di processo, quando si trovano a dover aprire
impianti, avendo a che fare con miscele di idrocarburi, acqua e alcol». La
cerimonia, allietata ad intervalli da un intrattenimento corale di un gruppo di
studenti universitari, si è conclusa con una conferenza dal titolo Le radici
remote della crisi finanziaria attuale: la lezione e il mònito', tenuta da
Stefano Zamagni, professore di Economia politica all'Università di Bologna. Il docente ha analizzato le origini di una crisi che inizia con
la globalizzazione e che è dovuta principalmente a due fattori: il primo
riguarda il falso ideale, secondo il quale la ricchezza si genera attraverso la
finanza e non, come accadeva in passato, attraverso il lavoro dell'uomo. Il
secondo invece consiste nel considerare l'impresa, non un'organizzazione di
capitali, materia prima e lavoro, ma una merce di scambio.
( da "Secolo XIX, Il"
del 01-07-2009)
Argomenti: Cina Usa
Esaote, scalata
al mondo in 15 anni il 1° luglio 1994 la privatizzazione dell'azienda genovese
nata da una costola dell'ansaldo Nella top-ten del biomedicale, 1.300 dipendenti, 300 milioni di ricavi, Cina e India conquistate dalla prima pagina Ora si diverte persino:
«Serve denaro, per il progetto di privatizzazione. Lo cerco anche a Genova, ma
solo un personaggio importante della vita economica mi ascolta. Mi ascolta, ma
la risposta è raggelante: "E' un'idea bislacca. Non ci credo,
quindi non ci metto una lira. Ma sappia che quando fallirà, un piatto di
minestra a casa mia lo troverà sempre". Mica un bel viatico...». E no.
Però, i fondi di investimento, che sono come i cani da tartufo e scoprono il
business dove neanche l'immagini, ci credono. «Advent prende una quota del 30%,
altri partecipano con pacchetti minori e noi rompiamo il salvadanaio...». Noi
sta per Carlo Castellano e compagni, gli altri manager che ne condividono la
visione. Appunto, sono dei visionari, per Genova e non solo. La folgorazione
data 1980, quando l'Iri è un concentrato di industria pubblica, la Finmeccanica
è una holding finanziaria e l'Ansaldo una protagonista globale
nell'elettromeccanica. Ma Castellano ha il vizio di guardarsi intorno con la
curiosità dei bambini. Osserva e vede: «Le grandi multinazionali si sono
tuffate nel biomedicale, perché Ansaldo non può fare lo stesso?». Lo ripagano
con la moneta dello scetticismo, all'Iri, in Finmeccanica, in Ansaldo. Però non
si scoraggia. E ottiene, per sfinimento se non per convinzione, di assumere una
persona che rediga uno studio di fattibilità. E' il marzo 1981. Poche
settimane, l'analisi industriale e quella di mercato dicono ciò che lui già
sapeva: «Gli spazi ci sono. Io mi fiondo ai piani alti e annuncio: si può
fare!». Arriva il disco verde, perché nelle Partecipazioni statali ci saranno
camarille e clientelismo, ma c'è pure cultura d'impresa vera e se appena
affiora un dubbio - "ma vuoi vedere che questo c'ha ragione?" - gli
ostacoli cadono. «Nasce - racconta Castellano - la divisione Ansaldo
elettronica biomedicale, che in seguito diventerà parte di Esacontrol.
Cerchiamo un partner che ci accompagni sul mercato e lo troviamo in Hitachi.
Così, nell'autunno del 1982 vendiamo la prima apparecchiatura con il marchio
Ansaldo. La compra il Laboratorio Albaro». Fanno 51,5 milioni di lire più il
18% di Iva. Corre veloce l'idea di Castellano, corre come la tartaruga che nel
paradosso di Zenone non verrà mai raggiunta dal pur rapidissimo Achille. Ha il
passo sicuro e inesorabile della testuggine: nel 1988 Montedison vende la Ote
Biomedicale di Firenze e quando un gruppo svedese sta per impossessarsene
Castellano convince l'Iri a muoversi. «Compriamo e nel 1988 facciamo la fusione
con Esacontrol». E' il vero atto di nascita di Esaote. Già l'acronimo ha un che
di terribile, ma c'è da svenire se si declinano le generalità per esteso: Elsag
Selenia Ansaldo Officine Toscane Elettromeccaniche. Tre anni dopo, parte
l'internazionalizzazione. L'approdo inevitabile è al di là dell'Atlantico:
Stati Uniti d'America, città di Indianapolis. Che è sede di uno storico gran
premio automobilistico e pure di un'azienda niente male, la Biosound. «E'
ancora il caposaldo delle nostre attività negli Usa»
spiega Castellano. E' un repentino ritorno al presente: «Nonostante la crisi
planetaria, stiamo per chiudere un semestre positivo. Noi avvertiamo meno la
morsa della recessione, perché siamo forti in Paesi emergenti quali Brasile,
India e Cina». E' l'area chiamata "Bric". Ma
la "erre"è moscia, in questo momento, perché"erre" sta per
Russia: «Lì hanno tutti dei problemi. Il sistema finanziario e quello bancario
sono deboli, troppo esposti alla furia del ciclo economico avverso». A
Ekaterinburg, sede dell'Esaote sorta alla corte dei "nuovi zar",
comunque tengono duro. Ma è vita grama se paragonata a quella di Semt, la
joint-venture di Shenzhen, nella Repubblica popolare cinese, e a quella di
Esaote Asia Pacific Diagnostic, a New Delhi. Peròè ottimista, Castellano. Lo è
come quando viene a sapere, siamo nell'Italia depressa dei primi Anni Novanta,
che il governo - prima di Giuliano Amato poi di Carlo Azeglio Ciampi - pensa di
vendere i gioielli di famiglia per fare cassa. Comincia lì la liquidazione
dell'Iri, sulla cui tolda siede un certo Romano Prodi. E comincia anche da Esaote.
Silvio Berlusconi arriva il 10 maggio 1994, ma ormai non c'è modo, ammesso che
qualcuno ci pensi, di fermare i motori. «L'inerzia dello stupore dura poco - si
scalda Castellano - e metto su una cordata. Tutto voglio, tranne che la nostra
creatura finisca in mani straniere». Di pronte e leste ce ne sono, ma i
"ragazzi" dell'Ansaldo arrivano prima. Con l'assegno in bocca e
entusiasmo da vendere. Paradossalmente, forse è proprio questo a convincere i
fondi di investimento, che invece per natura sono algidi assai. E il primo
luglio
( da "Corriere della Sera"
del 01-07-2009)
Argomenti: Cina Usa
Corriere della
Sera sezione: Economia data: 01/07/2009 - pag: 33 La lente NEELIE KROES, LE
BANCHE CINESI LEADER GLOBALI E L'ITALIA CHE SALE «Prima», la
finanza e le banche guidavano la globalizzazione. L'ultima graduatoria annuale
di «The Banker», il settimanale del gruppo «Financial Times» fotografa invece
in testa un Paese la cui valuta non è neppure pienamente convertibile.
Ovviamente è la Cina: nella lista delle 25 banche che hanno realizzato maggiori
profitti nell'ultimo anno, è la più rappresentata con cinque istituti (e
tre dei primi quattro). Anche la Spagna si afferma malgrado la crisi, con il
Santander al terzo posto e il Bbva al quinto. Gli Stati Uniti piazzano invece
solo due pedine agli ultimi posti (Bofa e Us Bancorp). La tendenza è insomma
l'ascesa degli istituti dedicati al mestiere di base di raccogliere depositi e
dare prestiti e concentrati sul proprio territorio nazionale d'origine. L'opposto
della finanza come la intendeva Royal Bank of Scotland, che da Edimburgo voleva
diventare globale. Per «The Banker» Rbs guida ora la classifica delle 25 prime
banche per perdite, con 59,2 miliardi di dollari. L'istituto scozzese
sopravvive solo con una nazionalizzazione di fatto, che ora fa segnare il primo
contraccolpo: Neelie Kroes, commissario Ue alla Concorrenza, chiede che Rbs e
Lloyds vendano parti rilevanti dei rispettivi gruppi, a tutela del mercato dopo
gli enormi salvataggi pubblici ricevuti. Quanto all'Italia, il grande soqquadro
dell'ultimo anno sembra promuoverla. Unicredit sale dal 18esimo al nono posto
mondiale per profitti ed è 18esima al mondo in base a una serie di fattori fra
cui la solidità del capitale. E anche Intesa Sanpaolo entra fra le prime 25.
Con una curiosità: per «The Banker» entrambe le banche italiane salirebbero in
graduatoria senza i salvataggi pubblici (degli altri governi). Federico Fubini
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 01-07-2009)
Argomenti: Cina Usa
Il Sole-24 Ore
sezione: COMMENTI E INCHIESTE data: 2009-07-01 - pag: 14 autore: MERCATI E
MERCANTI ... Moneta globale? Intanto la Cina compra dollari L a Cina e gli altri Bric (Brasile, Russia,
India) vorrebbero un sistema monetario internazionale meno dipendente dal
dollaro. Curiosamente, il comunicato finale dopo il loro incontro di
Ekaterinburg di due settimane fa era vago su quali potessero essere le
alternative. Più dei pronunciamenti dei summit, che inevitabilmente
hanno una componente politica, è utile seguire il recente comportamento delle
autorità cinesi, che in questa vicenda sono quelle che contano veramente, essendo
sedute su riserve ufficiali pari a 2mila miliardi di dollari. A ogni
dichiarazione di voler diversificare dal dollaro, ne hanno fatto subito seguire
una di segno almeno parzialmente contrario. Questa settimana hanno fatto sapere
che la politica delle riserve resta «sempre piuttosto stabile». Pechino ha
un'ambizione e un interesse comprensibile di diversificazione nel lungo
periodo, ma nel breve-medio termine deve tener conto di due motivazioni di
senso opposto e quindi cercare di evitare una svalutazione precipitosa della
moneta Usa: tutelare il valore dei propri ingenti
investimenti in dollari e salvaguardare, attraverso il cambio, la competitività
del proprio export. Non a caso, gli acquisti di dollari da parte delle banche
centrali (quella cinese e degli altri paesi emergenti) si intensificano quando
il dollaro flette. I titoli del debito pubblico Usa
detenuti dalla Banca centrale cinese, che oggi è il primo creditore ufficiale
degli Stati Uniti, sono aumentati di 174 miliardi di dollari da quando il
governatore Zhou Xiaochuan, nel marzo scorso, alla vigilia del G-20 di Londra,
sollevò per la prima volta con forza la questione della diversificazione delle
riserve. Proprio per questo conflitto fra gli interessi della Cina sui diversi orizzonti temporali, è bene quindi
osservare soprattutto quello che Pechino fa, anche se quello che dice ha un
importante valore segnaletico. Da un lato, la Cina non
ha certo smesso, come abbiamo visto, di comprare dollari, anzi. Dall'altro, sta
continuando una sua politica di diversificazione ai margini. Ma il destinatario
di questa strategia non sono tanto le altre valute: la quota del biglietto
verde sulle riserve ufficiali globali è variata di poco negli ultimi anni,
oscillando fra il 66 e il 61%, e si trova ora più o meno a metà di questo
ristretto range. L'euro non è per ora emerso come vera alternativa, mentre i
discorsi sui diritti speciali di prelievo sono poco praticabili e quelli sulla
moneta mondiale hanno un orizzonte molto di là da venire. Pechino sta invece
battendo altre strade: anzi tutto, l'oro, la cui presenza nelle riserve
ufficiali è aumentata del 75% dal 2003 e di cui le autorità cinesi hanno
ammesso di aver acquistato negli ultimi anni 450 tonnellate. Ma anche le altre
materie prime, a scopo non solo di approvvigionamento per la loro economia.
Infine l'acquisto all'estero (Africa e America Latina soprattutto) di miniere,
terreni agricoli, società produttrici di risorse. Ma non sarà da Pechino che
verrà il segnale per la fuga dal dollaro. © RIPRODUZIONE RISERVATA
www.ilsole24ore.com/economia Online «Mercati e mercanti» di Alessandro Merli di
Alessandro Merli
( da "Stampaweb, La"
del 01-07-2009)
Argomenti: Cina Usa
PECHINO
Sottoposto a pressioni internazionali, il governo cinese ha deciso di rinviare
limposizione di un sistema di filtraggio sui pc cinesi per
impedire laccesso ai siti porno ed altri siti considerati proibiti. Il
provvedimento sarebbe dovuto entrare in vigore oggi. Il ministero dellIndustria
cinese ha spiegato che la decisione è stata presa perché alcuni produttori di
personal computer non sono in grado di rispettare le scadenze fissate dal
governo. Gli Usa hanno criticato duramente Pechino per il provvedimento
che impone linstallazione di un software (il
"Green Dam") su tutti i computer venduti e fabbricati in Cina,
sostenendo che la misura crea di fatto una barriera al commercio. + Raddoppia
la censura in Cina + La Cina
desiste, Green Dam sarà facoltativo + Cina, appello
per revoca del software di censura + Pechino stringe la morsa della censura sui
produttori di pc + Abbasso la censura, gli internauti cinesi contestano il
governo
( da "Reuters Italia"
del 01-07-2009)
Argomenti: Cina Usa
PARIGI (Reuters)
- Il calcio è sempre più spesso utilizzato dai criminali per riciclare denaro
sporco ed evadere le tasse, con il contributo della
globalizzazione di questo sport e delle necessità finanziarie delle squadre. Lo
ha detto oggi un organismo anti-corruzione. Lo sport più popolare del mondo
attira i criminali con i suoi enormi trasferimenti di denaro da uno Stato
all'altro e i suoi metodi di contabilità spesso poco chiari, secondo un
rapporto dell'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico.
"Le squadre di calcio sono viste dai criminali come il veicolo perfetto per
il riciclaggio di denaro", ha detto il gruppo d'azione finanziaria
dell'Ocse. Mentre ci sono anche altri sport a rischio -- come il cricket, il
rugby, le corse di cavalli e le corse automobilistiche -- il calcio è un
"candidato naturale per indagare sul riciclaggio di denaro attraverso lo
sport", perché con le sue dimensioni globali sovrasta tutti gli altri. In
un caso, dice il rapporto, gli investigatori hanno bloccato un tentativo di
riciclare del denaro sporco attraverso l'acquisto di una famosa squadra
italiana con fondi forniti da un'associazione criminale operante nel centro
Italia. "Sono attualmente in corso procedimenti giudiziari per riciclaggio
di denaro, insider trading, estorsione, concorrenza sleale e altri reati",
si legge nel rapporto, che non cita il nome della squadra. Sulla base di 20
casi di riciclaggio di denaro nel calcio, il rapporto conclude che la struttura
finanziaria e la cultura di questo sport tendono a promuovere crimini
finanziari.
( da "Repubblica.it"
del 01-07-2009)
Argomenti: Cina Usa
ROMA - Si fanno
chiamare "otto grandi", ma quando si tratta di tagliare le emissioni
di CO2 e mettere in campo politiche per contrastare il riscaldamento globale,
tanto grandi non lo sono più. E, soprattutto, da otto diventano tre. A una
settimana dal G8 in programma a L'Aquila e a poco meno di sei mesi dalla
fondamentale scadenza della conferenza Onu sul clima in programma a dicembre a
Copenaghen, il Wwf internazionale in collaborazione con Allianz, ha
distribuito, come è ormai consuetudine (vedi l'edizione 2008 e 2007), gli
"Scorecards", le pagelle sulle politiche nazionali di contrasto ai cambiamenti
climatici. Il quadro che ne emerge non è affatto rassicurante. A essere
promosse, tenendo conto solo del rispetto degli obiettivi di riduzione delle
emissioni di anidride carbonica fissati dal timido Protocollo di Kyoto ma non
certo di quanto occorrerebbe fare in realtà, sono solo Germania, Gran Bretagna
e Francia. Bocciate, per ragioni diverse, Italia, Stati Uniti, Giappone, Russia
e Canada. Molto meglio invece, soprattutto per gli impegni messi in campo, i
paesi emergenti, dal Sudafrica alla Cina, dal Messico all'India, che si
stanno dando tutti attivamente da fare per rallentare le future emissioni di
gas serra. GUARDA LA CARTINA INTERATTIVA "Prime della classe - si legge
nel rapporto allegato agli Scorecards 2009 - sono Germania, Regno Unito e
Francia, che hanno già raggiunto i rispettivi obiettivi nazionali per il
Protocollo di Kyoto. L'Italia resta ferma al quarto posto per il terzo
anno consecutivo, collocandosi a un livello intermedio insieme al
Giappone". Il nostro paese galleggia a metà classifica grazie a consumi
energetici non particolarmente elevati che una politica inetta e indecisa,
fatta di provvedimenti disorganici e spesso contraddittori, non riesce però a
ridurre ulteriormente, abbassandoli ad un livello di sostenibilita. Anche se,
come ribadisce uno studio commissionato appositamente dal Wwf alla società
Ecofys in vista del G8, all'Italia costerebbe davvero poco (4 miliardi di euro
l'anno, lo 0,2% del Pil) per tagliare del 30% le emissioni entro il 2020.
Ancora più indietro restano il Canada, la Russia e gli Usa,
anche se questi ultimi, grazie alle iniziative pianificate o annunciate
dell'amministrazione Obama, hanno comunque guadagnato una posizione in
classifica rispetto all'ultimo posto dell'anno scorso. La sterzata di Washington,
per quanto decisa in extremis, alimenta però grandi speranze per il futuro,
grazie alle fondamentali ricadute positive che la ritrovata leadership
americana può mettere in moto. "La prima, vera azione da parte dei paesi
del G8 - ricorda Mariagrazia Midulla, responsabile Energia e Clima del Wwf
Italia - deve essere l'esempio, non si può chiedere agli altri quello che non
si è (o non si è stati) capaci di fare in casa propria, quando i cambiamenti
climatici sono il prodotto della nostra industrializzazione". Per questo
il Wwf in vista del summit dell'Aquila chiede ai paesi del G8 di assumere una
guida effettiva, "affrontando le questioni ambientali contestualmente con
quelle economiche". "Stabilità globale, pace e benessere - sottolinea
l'associazione - possono essere raggiunte solo grazie a un ambiente sano e
sicuro. Per questo il cambiamento climatico deve diventare parte integrale dei
negoziati sulle misure finanziarie, le opportunità di lavoro e gli
investimenti". (1 luglio 2009
( da "Reuters Italia"
del 01-07-2009)
Argomenti: Cina Usa
NEW YORK
(Reuters) - L'azionario Usa è positivo nel tardo
pomeriggio a seguito del miglioramento delle prospettive per il settore
manifatturiero nel mondo che suggeriscono che l'economia globale stia andando
verso la ripresa. L'indice manifatturiero Usa si è
contratto meno del previsto a giugno, facendo intendere che i profitti delle
aziende beneficeranno dalla ripresa. La stagione dei risultati trimestrali
parte la prossima settimana. General Mills, produttore dei cereali Cheerios, ha
dato altre ragioni agli investitori per essere ottimisti sull'economia dopo che
il gruppo alimentare ha annunciato stime migliori delle attese sull'utile per
il corrente anno fiscale. Il titolo sale del 3,3% a 57,89 dollari. Le
prospettive di una ripresa dell'economia globale hanno fatto salire i prezzi
delle materie prime, dando carburante ai titoli energetici e del settore dei
materiali. Il titolo Chevron Corp CVX.N> avanza dello 0,6% a 66,69 dollari,
mentre Alcoa dell'1,7% a 10,5 dollari. "Per diverse
settimane abbiamo assistito a dati macro forti in Europa e Cina", sottolinea un broker.
"E negli Stati Uniti le cose non stanno poi andando così male come si
crede". Alle 19,15 il Dow sale dell'1,7% a 8.546 punti, il Nasdaq avanza
dell'1,13% a 1.855 punti, mentre l'indice sullo S&P'500 cresce dell'1% a
928,48 punti.
( da "Reuters Italia"
del 01-07-2009)
Argomenti: Cina Usa
NEW
YORK (Reuters) - La Borsa Usa ha chiuso
oggi in positivo tonificata da rassicuranti dati sulle manifatture provenienti
da Cina, Europa e Usa, che fanno
sperare che l'economia mondiale sia sulla via di un recupero. Il Dow Jones ha
guadagnato 57,06 punti, lo 0,68%, chiudendo ufficiosamente a 8.504,06. Lo Standard & Poor's è
salito di 3,98 punti, lo 0,43%, a 923,30. Il Nasdaq ha guadagnato 10,68 punti,
lo 0,58%, chiudendo a 1.845,72.
( da "Italia Oggi (MarketingOggi)"
del 02-07-2009)
Argomenti: Cina Usa
ItaliaOggi Numero
155 pag. 18 del 2/7/2009 | Indietro Il consumatore ora
guarda al soldo MARKETING Di Antonio Ranalli Una ricerca svela le opportunità per
il made in Italy. Vendite del lusso in calo del 7-8% Quintieri: contro la crisi
servono nuove politiche di prezzo I consumatori dei paesi più sviluppati sono
sempre più parsimoniosi. Per questo è necessario rivedere i modelli di consumo.
è quanto emerge dalla ricerca realizzata dalla Fondazione Manlio Masi e da
Luiss Labb per il Comitato Leonardo e l'Istituto nazionale per il Commercio
Estero, e presentata ieri a Roma in occasione del convegno «Il mondo è
cambiato. Le opportunità del Made in Italy». Il deterioramento delle
aspettative relative all'andamento del reddito, dovuto ai timori per la
disoccupazione e alle perplessità sulla crisi mondiale, ha causato
atteggiamenti di prudenza negli acquisti e determinerà probabilmente un aumento
del tasso di risparmio. Così i consumatori sono diventati più parsimoniosi,
sono molto attenti alle spese e valutano attentamente la convenienza di ogni
acquisto. Una situazione che potrebbe favorire i prodotti di origine asiatica
nei mercati dei paesi sviluppati. Per questo motivo le imprese del Made in
Italy devono rispondere con nuove politiche di prezzo, riducendo da un lato i
margini di guadagno ma nello stesso tempo aumentando i volumi. «Se finora, per
reagire alla crisi» ha spiegato il presidente della Fondazione Masi, Beniamino
Quintieri, «come abbiamo osservato nelle precedenti ricerche, le imprese
italiane hanno puntato molto all'alta qualità e ciò ha permesso loro di avere
un maggior potere di mercato e quindi di praticare prezzi più alti sui mercati
internazionali, oggi queste strategie vanno riviste e ricalibrate». La crisi ha
frenato l'acquisto di prodotti di lusso da parte dei ceti con reddito alto. Gli
esperti prevedono che le vendite globali di beni di lusso si ridurranno
quest'anno del 7/8%. Cambiamo anche le modalità di acquisto. I consumi
americani sono sempre più orientati verso i canali di vendita online: gli
acquisti su Internet, pur avendo subito un ribasso, si mantengono su livelli
superiori a quelli effettuati nei negozi tradizionali. Quanto
al futuro negli Usa la
green economy potrebbe essere la locomotiva dell'economia. In Cina, invece, il governo sta cercando di
incentivare la domanda interna (che al momento rappresenta 1/3 del Pil).
Attualmente la maggior parte dei consumatori cinesi è costituita da giovani che
vivono nelle grandi città della fascia costiera e, essendo molto insicuri,
chi ha disponibilità economica si affida a prodotti di marca, come dimostra il
successo ottenuto da alcuni brand di abbigliamento. «In tutti paesi», ha
spiegato il presidente dell'Ice, Umberto Vattani, «si pone il problema di come
aprire i mercati. Un esempio è stato Hong Kong dove sono stati aboliti i dazi
sull'importazione dei vini. Una battaglia che abbiamo vinto insieme ai
francesi». Al convegno era ospite, tra gli altri, anche Mikhail Kusnirovich,
giovane imprenditore russo che con la società Bosco dei ciliegi ha portato in
alto il Made in Italy nella federazione russa. Le imprese italiane, come ha
spiegato il presidente del Comitato Leonardo, Luisa Todini «non sono rassegnate
al declino. Nonostante il momento critico per l'export a livello globale,
ritengo che l'Italia e i suoi imprenditori abbiano capacità, prodotti e
strategie in grado di difendere il Made in Italy, senza lasciarsi tentare dalla
delocalizzazione».
( da "Repubblica, La"
del 02-07-2009)
Argomenti: Cina Usa
Pagina 37 -
Commenti L´ONU ALLA PROVA DELLA CRISI GLOBALE JOSEPH E. STIGLITZ Mentre negli
Stati Uniti il dibattito sui "primi verdi germogli" dell´economia
prosegue con la medesima animazione, in molti Paesi, e specialmente nel mondo
in via di sviluppo, la situazione sta peggiorando. La crisi americana iniziata
con il cedimento del sistema finanziario si è rapidamente tradotta in un
rallentamento dell´economia reale. Ma nel mondo in via di sviluppo le cose
stanno procedendo esattamente al contrario: vi è un calo nelle esportazioni, si
registrano entrate inferiori, minori investimenti diretti stranieri, e una
caduta rovinosa dell´afflusso di capitali che ha provocato un indebolimento
generale dell´economia. Di conseguenza, anche i Paesi che hanno buoni sistemi
normativi devono adesso far fronte ai problemi che emergono nei loro settori
finanziari. Il 23 giugno a una conferenza delle Nazioni Unite nella quale si è
posta particolare attenzione alla crisi economica globale e al suo impatto sui
Paesi in via di sviluppo si è raggiunto un consenso sulle cause della crisi e
sul perché essa stia incidendo così fortemente in senso negativo sui Paesi in
via di sviluppo. Si sono altresì delineati alcuni provvedimenti che dovrebbero
essere presi in considerazione e si è formato un gruppo di lavoro per indagare
nuove modalità di intervento, possibilmente sotto la guida di un nuovo gruppo di
esperti. L´intesa è sicuramente di grande importanza: nel fornire quella che da
molti punti di vista è stata un´articolazione molto più esauriente e chiara
della crisi e di ciò che occorre fare per porle rimedio rispetto a quella
prospettata dal G-20, le Nazioni Unite hanno dimostrato che il processo
decisionale non deve essere di pertinenza di un club auto-selettivo, privo di
legittimità politica e in buona misura controllato da coloro che hanno una
responsabilità precisa e grave per la crisi stessa. In realtà, l´accordo
siglato il 23 giugno ha messo in luce l´importanza di un approccio a più vasto
raggio - per esempio tramite questioni di importanza fondamentale che
potrebbero essere troppo delicate dal punto di vista politico perché alcuni dei
Paesi più grandi le sollevino, o sottolineando le preoccupazioni che affliggono
i più poveri, anche se sono di importanza secondaria per i più ricchi. Si
sarebbe potuto immaginare che gli Stati Uniti avrebbero assunto un ruolo
leader, tenuto conto che la crisi è partita da loro. In effetti il Tesoro degli
Stati Uniti (ivi compresi alcuni funzionari che sono entrati a far parte del
team di collaboratori per l´Economia del presidente Barack Obama) ha esercitato
pressioni per la liberalizzazione dei mercati finanziari, che ha comportato
un´epidemia immediata in tutto il mondo dei problemi che affliggevano
l´America. Se da un lato si è avvertita questa minore leadership da parte degli
americani rispetto a quella che si sarebbe potuto auspicare - in realtà attesa,
considerate le circostanze - molti partecipanti si sono rincuorati scoprendo
che l´America non ha frapposto ostacoli al raggiungimento di un consenso
globale, come sarebbe accaduto se George W. Bush fosse stato ancora presidente.
Sì, si sarebbe potuto decisamente sperare che l´America fosse stata la prima a
offrire ingenti somme di denaro per portare aiuto alle vittime innocenti delle
politiche di cui si è fatta promotrice, ma così non è stato e Obama ha anzi
dovuto lottare energicamente per ottenere importi davvero contenuti per il
Fondo monetario internazionale da un Congresso molto riluttante. Molti Paesi in
via di sviluppo sono da poco usciti da un gravoso indebitamento e non vogliono
ricaderci. Ne consegue che essi hanno bisogno di sovvenzioni, non di prestiti.
Il G-20, che si è rivolto al Fmi affinché fornisse la maggior parte del denaro
di cui necessitano i Paesi in via di sviluppo per far fronte alla crisi, non ha
sottolineato sufficientemente questo dato di fatto, ma la conferenza delle
Nazioni Unite sì. La questione più delicata affrontata dalla conferenza
dell´Onu - troppo delicata in effetti per essere discussa al G-20 - è stata la
riforma delle riserve monetarie globali. La costituzione di riserve monetarie
contribuisce nello specifico agli squilibri globali e a un´insufficiente
domanda aggregata globale, poiché i Paesi mettono da parte centinaia di
miliardi di dollari per tutelarsi nei confronti dell´instabilità globale. Non
stupisce più di tanto il fatto che l´America, che trae profitto dai trilioni di
dollari di prestiti concessi ai Paesi in via di sviluppo - a interesse
pressoché zero -, non si è dimostrata granché entusiasta di questa discussione.
Piaccia o non piaccia agli Stati Uniti, il sistema delle scorte monetarie in
dollari sta perdendo terreno: resta pertanto solo da chiedersi se preferiamo
passare dall´attuale sistema a un´alternativa in modo azzardato o se preferiamo
farlo con maggiore cautela e organizzazione. I Paesi che hanno accumulato
ingenti scorte di denaro sanno bene che i dollari non sono un buon affare: non
offrono infatti che un basso rendimento, se mai lo offrono, e presentano invece
un alto rischio di inflazione o di deprezzamento della valuta. In entrambi i
casi il valore reale del denaro da loro accumulato scenderebbe. L´ultimo giorno
della conferenza - mentre l´America esprimeva le sue riserve sulla semplice
necessità di discutere di questa questione che incide sul benessere di tutti i
Paesi in sede di conferenza delle Nazioni Unite - la Cina ancora una volta ha
ribadito che per le riserve monetarie è giunta l´ora di cominciare a riflettere
su una valuta globale. Poiché la valuta di un Paese può essere utilizzata per
le scorte monetarie soltanto se gli altri Paesi sono disposti ad accettarla in
quanto tale, il tempo a disposizione del dollaro potrebbe iniziare a esaurirsi.
Emblematica della differenza di atteggiamento tra le conferenze dell´Onu e del
G-20 è stata la discussione sul segreto bancario: mentre quella del G-20 si è
concentrata sull´evasione fiscale, quella delle Nazioni Unite ha preso di petto
anche la corruzione che secondo alcuni esperti è all´origine delle fughe di
capitali da alcuni dei Paesi più poveri per importi che superano perfino gli
aiuti dall´estero che ricevono. Gli Stati Uniti e altri Paesi industrializzati
avanzati hanno premuto in direzione della globalizzazione.
Ma la crisi ha dimostrato che sono loro a non aver saputo gestire bene tale
globalizzazione come avrebbero dovuto. Se la globalizzazione deve funzionare
per tutti, la decisione su come gestirla deve essere effettuata con modalità
democratiche e in grado di coinvolgere tutti i Paesi, con la partecipazione di
colpevoli e vittime degli errori. Malgrado tutte le sue pecche, le
Nazioni Unite restano l´unica istituzione internazionale inclusiva: la recente
conferenza - come la precedente sul finanziamento ai Paesi in via di sviluppo -
ha dimostrato il ruolo chiave che l´Onu può rivestire in qualsiasi discussione
globale sulla riforma del sistema finanziario ed economico globale. L´autore,
professore di Economia alla Columbia University, presiede la Commissione di
esperti nominata dal presidente dell´Assemblea generale dell´Onu per le riforme
del sistema monetario internazionale e il sistema finanziario Copyright Project
Syndicate, 2009 www. project-syndicate. org Traduzione di Anna Bissanti
( da "Repubblica, La"
del 02-07-2009)
Argomenti: Cina Usa
Pagina 47 -
Cultura Premi A Eraldo Affinati il Superflaiano PESCARA - Lo scrittore italiano
Eraldo Affinati, con Berlin (Rizzoli), ha vinto il Superflaiano 2009. Affinati
si è affermato con 56 voti sugli altri quattro finalisti del Flaiano: Aharon
Appelfeld con Paesaggio con bambina (Guanda), Amelie Nothomb con Causa di forza
maggiore (Voland), Hanif Kureishi con Ho qualcosa da dirti (Bompiani) e Boris
Pahor con Qui vietato parlare (Fazi) che è stato il secondo autore più votato. Il voto è stato espresso da 200 lettori italiani e stranieri e
dai componenti della giuria letteraria presieduta da Jacqueline Risset. I premi
per l´italianistica sono andati a Stefano Fogelberg Rota (Svezia), Margherita
Heyer-Caput (Usa) e Tian
Shigang (Cina).
( da "Repubblica, La"
del 02-07-2009)
Argomenti: Cina Usa
Pagina V - Genova
L´evento Otto anni dopo, il ritorno dei no global sabato dibattito ai giardini
di via Napoli Otto anni dopo, quali segni ha lasciato il G8 di Genova, oltre
alle ferite della repressione? Il dibattito è aperto. Il movimento no global ha
già convocato il suo "controvertice" nel Sulcis, in Sardegna. E il
dibattito, inevitabilmente, raggiunge anche Genova. Sabato 4 luglio, alle
20.30, ai giardini di Via Napoli, angolo Via Vesuvio si
parlerà di "Crisi della globalizzazione, diritti e prospettive di
cambiamento", con Deborah Lucchetti, di Fair, Francesco Gesualdi,
coordinatore del Centro Nuovo Modello di Sviluppo, Pietro Raitano, direttore
della Rivista Altreconomia. Modererà Laura Guglielmi, direttore di Mentelocale.
A seguire musica e danze popolari con i Romenian Gipsy Band.
( da "Repubblica, La"
del 02-07-2009)
Argomenti: Cina Usa
Pagina XVII - Genova Il convegno Tra cultura dello sviluppo e globalizzazione
domani la tavola rotonda a Palazzo Ducale "Cultura dello sviluppo,
globalizzazione e impresa cooperativa" è il titolo scelto da Legacoop per
il convegno che si svolgerà domani a Palazzo Ducale e che ruoterà attorno alla
presenza di Alberto Alesina, professore di Economia all´Harvard University.
Il convegno, che inizierà col saluto del presidente di Legacoop Claudio
Pontiggia, proseguirà con la lectio magistralis e poi con una tavola rotonda
cui, oltre ad Alesina, partecipano Claudio Burlando, il presidente nazionale di
Legacoop Giuliano Poletti e l´onorevole Eugenio Minasso. Nel pomeriggio seconda
tavola rotonda con Michele Scandroglio, Fulvio Fammoni e Poletti. Modera il
giornalista Roberto Onofrio.
( da "Secolo XIX, Il"
del 02-07-2009)
Argomenti: Cina Usa
Svolta verde,
tutti d'accordo«Ma serve meno burocrazia» armatori e ecologia Roma.Verdi sì, ma
quanto? Sembrerebbe mai abbastanza. Come ha spiegato ieri, in un tripudio di
interventi inneggianti lo sviluppo ecosostenibile, Giampiero Soncini di Spectec
(informatica per il settore navale): «Si fa di tutto per essere sempre più
ambientalisti, poi però ci si scontra con un eccesso di burocrazia che fa
perdere di vista i veri obiettivi». Soncini cita l'esempio di alcuni porti
americani e una serie di normative che si impilano una sull'altra: «Ce n'è una
americana, un'altra californiana. Poi arrivi nel porto e scopri che c'è una
direttiva particolare pure lì. Cosìè troppo». Ma uno sviluppo verde si può
fare. Anzi è già in atto, come ha spiegato l'ad del Rina, Ugo Salerno, che più
che coniugare i verbi al futuro preferisce farlo al presente. Riportando dati
incontrovertibili sul supporto allo sviluppo sostenibile di due grandi Paesi,
diversi tra loro, come Cina e Usa.
Pechino ha stanziato addirittura 220 miliardi di dollari nello sviluppo
"verde": un mare di soldi se si pensa che il pacchetto complessivo
per l'economia è di 586 miliardi di dollari. Con Obama, poi, lo sviluppo
ecosostenibile sta diventando un punto fermo anche della politica americana: a
Washington sono stati stanziati ben 112 miliardi per l'ambiente. E lo
stesso Obama ama ripetere che chi vincerà per primo la sfida ecologica, avrà le
chiavi per essere il Paese guida del XXI secolo. «Le navi sono un mezzo di
trasporto più pulito rispetto ad aerei e camion - ha continuato Salerno -. Per
questo bisogna trovare il modo di rendere lo shipping ancor più verde e
all'avanguardia». Ciò può accadere lavorando a migliorie in fase progettuale e
operativa: dalle vernici ai carburanti, ai nuovi metodi di propulsione, la
lista di quel che si può fare è lunga. Per questo, dopo la certificazione
ecologica Green Star, il Rina ha già pronto anche il Green Plus. Federica
Guidi, presidente dei giovani di Confindustria, si ritiene soddisfatta di quel
che ha fatto l'Europa, puntando il dito sugli statunitensi, che col rifiuto del
protocollo di Kyoto avevano scelto un'altra via, di sicuro meno verde. E ora
rincorrono. R. Sc. 02/07/2009
( da "Repubblica, La"
del 02-07-2009)
Argomenti: Cina Usa
Pagina 41 -
Esteri Riccardo Noury, Amnesty Italia: "Cellulari e web ultime frontiere
del dissenso" "Boicottare non basta più servono leggi
anti-censura" ANAIS GINORI Quasi mezzo secolo fa Amnesty International
fece il suo debutto pubblicando un articolo su un giornale inglese. Oggi,
probabilmente, userebbe una email o un sms. «Le telecomunicazioni sono l´ultima
frontiera del dissenso e della denuncia di violazione di diritti umani» spiega
Riccardo Noury, portavoce della sezione italiana. «E´ quindi matematico che
vedremo sempre più spesso strategie di controllo e repressione in questo
settore». Già nel 2002 Amnesty accusò Microsoft, Sun, Cisco e Nortel di aver
venduto al regime di Pechino tecnologia per la censura online. "Siamo
politicamente neutrali - rispose allora un manager di Cisco - quello che il
governo della Cina vuole fare con i nostri software
non ci riguarda". E´ possibile applicare questo ragionamento anche a
Nokia-Siemens e al contratto di fornitura per le intercettazioni sui cellulari
con il regime di Teheran? «Su questa vicenda stiamo facendo le nostre indagini,
non voglio ancora pronunciarmi. Quello che posso dire è che nessuna compagnia
privata può sottrarsi a una responsabilità diretta o indiretta nella violazione
di diritti umani». Cosa rischiano le aziende che vendono tecnologia a governi
per mettere in atto azioni di censura? «Purtroppo il diritto internazionale è
ancora carente. Ci sono però tribunali nazionali che hanno portato in giudizio
aziende coinvolte in casi di questo tipo. Penso ad esempio
a Yahoo che è stata denunciata negli Usa per aver consegnato alla Cina i dati provenienti dalla casella di posta elettronica del
giornalista Shi Tao, poi arrestato e condannato a dieci anni di prigione». Il
controllo sui cellulari di chi protesta in Iran è una novità? «L´accelerazione
delle comunicazioni è tale che lo "spione offline" - il vicino di
casa o il finto amico - è diventato obsoleto. Si è visto due anni fa
durante le proteste in Birmania, dove il regime per giorni non si è accorto
delle riprese video con telefonini e delle testimonianze email circolati in
tutto il mondo. Quando ne hanno capito la potenza, i generali hanno fatto
oscurare Internet». Amnesty ha denunciato diverse multinazionali dell´hi-tech
che fanno affari con la Cina. «E´ l´esempio più
macroscopico. Pur di stare sul mercato cinese, le multinazionali occidentali
accettano in maniera supina di firmare accordi di autocensura. Il caso di
Google.cn dal quale non è consentito accedere a singole parole è diventato
simbolico di questa silenziosa sottomissione alle norme repressive». Il
boicottaggio serve? «Noi operiamo una sistematica denuncia dei casi più gravi.
Ma chiediamo che ci sia una convenzione internazionale che riguardi le
responsabilità delle aziende in materia di diritti umani, fissando obblighi e
doveri da rispettare come previsto dalla Dichiarazione universale. Nessuno deve
più poter scaricare le proprie colpe».
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 02-07-2009)
Argomenti: Cina Usa
Il Sole-24 Ore
sezione: MONDO data: 2009-07-02 - pag: 8 autore: Gli emergenti candidati ai
nuovi aiuti Turchia e Africa in lista d'attesa Vittorio Da Rold Chi sarà il
prossimo paese ad accedere a un prestito flessibile alla polacca o a un più
classico stand-by all'ungherese? «Sicuramente uno dei paesi candidati a
ricevere un consistente aiuto dall'Fmi è la Turchia (la più grande economia
emergente al mondo dopo i Bric). La cifra potrebbe aggirarsi tra i 25 e i 45
miliardi di dollari e l'accordo finale con il Fondo potrebbe essere raggiunto
dopo l'estate », pronostica Matteo Ferrazzi, economista di UniCredit Group.
Certo va tenuto conto che i rapporti tra governo turco e Fmi assomigliano a una
lunga telenovela e le trattative per il prestito vanno avanti ormai da maggio
2008 con rinvii all'ultimo momento. Il premier Recep Tayyip Erdogan e il
vicedirettore del Fondo John Lipsky hanno più volte dichiarato, prima a Davos
poi ad Ankara, di essere vicininissimi alla stretta finale, ma si sono arenati
sullo scoglio della politica fiscale e soprattutto sui tagli agli enti locali.
«Dall'inizio della crisi (autunno 2008) a oggi il 55% dei fondi spesi dall'Fmi
a livello mondiale a supporto dei paesi in difficoltà è stato destinato ai
paesi dell'Europa Centroorientale (la Bosnia-Erzegovina con 1,52 miliardi di
dollari è stato l'ultimo della serie di interventi dell'Fmi nell'area). Se
includiamo anche la Turchia, questa quota diverrebbe superiore al 60-65% degli
aiuti erogati dal Fondo negli ultimi nove mesi», afferma Ferrazzi. Certo va
tenuto conto che i paesi che hanno già ricevuto aiuti (Ucraina, Lettonia)
potrebbero chiederne di ulteriori, senza dimenticare che c'è anche l'Africa in
lista d'attesa con il Kenya che ha richiesto 100 milioni a marzo e lo Zambia
che potrebbe ricevere altri 100-150 milioni di dollari per affrontare la crisi
del calo del prezzo del rame. Nei prossimi mesi anche le situazioni di quei
paesi emergenti che non producono materie prime potrebbero peggioreranno
ulteriormente. «Credo che alla base della richiesta di emissione di bond da
parte dell'Fmi ci sia soprattutto l'esigenza della Cina
di avere tra le sue riserve in valuta estera asset che non siano denominati in
dollari – dice Lucia Lorenzoni, economista alla Banca Monte dei Paschi di Siena
- . Pechino è il primo detentore mondiale di bond statunitensi che acquista con
le sue riserve in valuta e da qualche anno sta cercando di diversificare maggiormente
la sua esposizione in valuta per annacquare le perdite derivanti
dall'indebolimento del biglietto verde». «In futuro questo potrebbe creare un
minor flusso di acquisto di bond in dollari – aggiunge Lorenzoni – in una fase
in cui il Tesoro americano sta emettendo ingenti quantità di debito per
finanziare la spesa pubblica e potrebbe generare pressioni al rialzo per i
tassi di rendimento Usa e una ulteriore spinta
all'indebolimento del biglietto verde». © RIPRODUZIONE RISERVATA LUNGHE
TRATTATIVE Ankara sta negoziando da maggio del 2008: l'accordo sulla cifra (tra
i 25 e i 45 miliardi) potrebbe arrivare dopo l'estate
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 02-07-2009)
Argomenti: Cina Usa
Il Sole-24 Ore
sezione: POLITICA E SOCIETA data: 2009-07-02 - pag: 15 autore: Il presidente
della Camera a Farefuturo: ok a un ministro per l'internazionalizzazione Fini:
politica del fare ma anche del pensare ROMA «Mi fa sorridere il tentativo di
contrapporre la politica del fare a quella del pensare, anche perché mi pare
che prima si pensa a cosa si può fare e poi si agisce, di solito. Sono due cose
che si possono fare contemporaneamente ». Gianfranco Fini parla al convegno
"Fare Italia nel mondo", organizzato dalla fondazione Farefuturo.
Secondo Fini, occuparsi del "pensare" «non vuol dire non occuparsi di
infrastruttureo ricerca»: «Sono due modelli non alternativi – sottolinea – che
devono marciare in parallelo». E a proposito di politica del fare, la
Fondazione (che ha come segretario generale il viceministro del Commercio
estero Adolfo Urso) propone di istituire un nuovo ministero che sia
l'evoluzione di quello del Commercio con l'estero, presente nella scorsa
legislatura. «Sarebbe opportuno – si legge nel rapporto "Fare Italia nel
mondo" – procedere verso l'evoluzione dell'ex ministero del Commercio con
l'estero in un vero ministero dell'Internazionalizzazione ( o delle relazioni
economiche internazionali), passando innanzitutto per una riforma degli
strumenti per l'internazionalizzazione (Ice,Simest, Finest, Sace, Informest),
ma anche per un ampliamento delle sue potenzialità, trasformando l'ex ministero
del Commercio con l'estero in una vera cabina di regia strategica per le
relazioni economiche internazionali tanto in entrata quanto in uscita
dall'Italia».Secondo Farefuturo nel nuovo dicastero dovrebbero essere comprese
non solo le competenze dell'attuale dipartimento internazionalizzazione del
ministero per lo Sviluppo guidato da Urso ma anche «quelle relative alla
promozione e gestione dei flussi turistici e soprattutto la sempre più
strategica azione di attrazione degli investimenti esteri di capitali». La
proposta nasce direttamente da una serie di riflessioni contenute nello stesso
rapporto. «Negli ultimi anni, nella fase della post globalizzazione – spiega il
curatore del rapporto, Paolo Quercia – è emersa la necessità per ogni Stato di
formulare la propria via alla globalizzazione. In questo contesto, il commercio
con l'Estero e l'internazionalizzazione potrebbero tornare di competenza
statale, senza però per questo voler cedere a tentazioni protezionistiche ».
«Sono d'accordo»,ha detto Fini a chi gli chiedeva un commento alla proposta
avanzata dalla fondazione da lui presieduta. E d'accordosiè detta anche Emma
Bonino rilevando che si poteva anche "sacrificare" il neonato
ministero del Turismo per il più strategico ministero del Commercio con
l'estero: «Il ministero del Turismo non c'entra nulla perché è una competenza
esclusiva delle regioni, mentre il commercio con l'estero è competenza
concorrente con le regioni e c'erano tutte le ragioni per tenerlo perché quando
ripartirà l'export bisognerà esserci»riflette l'ex ministro del commercio
internazionale. Il diretto interessato – Urso – non si pronuncia e si limita ad
osservare: «Lavoriamo bene così, non è un'idea all'ordine del giorno ma una
riflessione strategica». M. Se. © RIPRODUZIONE RISERVATA
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 02-07-2009)
Argomenti: Cina Usa
Il Sole-24 Ore
sezione: COMMENTI E INCHIESTE data: 2009-07-02 - pag: 12 autore: I classici
dell'economia. Il libro di Theodore Levitt con Il Sole 24 Ore Il marketing non
porta occhiali I nsieme al guru Philip Kotler, Theodore Levitt (1925-2006) è
considerato tra i padri nobili del marketing. Nato a Vollmerz, nel land tedesco
di Hessen, si trasferì in America, nell'Ohio, quando aveva dieci anni. Levitt,
tra le altre cose, è anche l'inventore della parola
globalizzazione che utilizzò per la prima volta in un articolo del 1983. Il
saggio Marketing myopia, da oggi in edicola con Il Sole 24 Ore a 6,90 euro,
inaugura la serie «I classici della Harvard business review», la nuova collana
sui fondamenti del management in edizione pocket, edita dal Sole 24 Ore.
Nel libro, l'esperto di marketing dimostra come un'azienda possa diventare
obsoleta se non riesce a comprendere le esigenze del mercato e, perciò, quello
che i suoi clienti le chiedono. In Marketing myopia Levitt identifica i quattro
miti più diffusi che mettono in pericolo le aziende e spiega con chiarezza in
che modo i leader aziendali possono concentrare la loro attenzione sui bisogni
dei clienti. Tra le sue frasi celebri, c'è la seguente: «Per assicurarsi un
futuro, le aziende devono prevedere i nuovi bisogni e i desideri dei
consumatori. Non affidarsi alla presunta longevità dei prodotti di maggior
successo». Come si vede da questa citazione (oltre che dalle storie
professionali raccontate sul Sole 24 Ore di domenica 28 giugno), il management
non è un'arte che può essere confinata - e delegata - alle competenze di poche
persone. I guru, come vengono definiti i teorici di economia e organizzazione,
sono infatti persone che sviluppano idee da mettere in pratica. E questo è
proprio il motivo per cui Il Sole 24 Ore ha deciso di lanciare una nuova
collana sui grandi pensatori del management. Si tratta di una dozzina di agili
volumi che contengono le idee "evergreen" dell'organizzazione e del
business, usciti sull'Harvard business review.
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 02-07-2009)
Argomenti: Cina Usa
Il Sole-24 Ore
sezione: ECONOMIA E IMPRESE data: 2009-07-02 - pag: 19 autore: L'analisi di
Comitato Leonardo e Ice: abbassare i prezzi per aumentare i volumi - Più investimenti
Il made in Italy alla ricerca di nuovi obiettivi Nicoletta Picchio ROMA. Se il
mondo cambia, bisogna modificare anche le strategie. Se negli anni passati, con
la domanda globale in aumento, i prodotti made in Italy potevano spuntare
prezzi più alti dei concorrenti, oggi è opportuno fare l'opposto. E cioè
aumentare i volumi, anche a costo di ridurre prezzi e margini, e diversificare
geograficamente. Non solo: altra strategia è intercettare i nuovi modelli di
consumo. Se le vendite globali dei beni di lusso si ridurranno del 7-8%
nell'anno, gli acquisti di super luxury di solito non sono influenzati dalla
congiuntura. Ma in particolare nel dopo crisi bisogna tenere d'occhio i settori
emergenti legati alle fonti di energia rinnovabile. Secondo una ricerca, un
consumatore su tre sarebbe disposto a pagare dal 5 al 10% in più per un
prodotto ecologico. Ed anche la chimica, la farmaceutica
aumenteranno il loro peso, grazie alle politiche in Cina e in Usa.
Questi consigli anticrisi arrivano dallo studio commissionato da Comitato
Leonardo e Ice alla Fondazione Manlio Masi e a Luiss Lab, frutto di un lavoro
coordinato tra Beniamino Quintieri, che ieri ha illustrato i risultati, e
Stefano Manzocchi. L'occasione è stato il Forum del Comitato Leonardo.
«L'Italia e i suoi imprenditori hanno capacità, prodotti e strategie per
difendere il made in Italy. Mi auguro che, con le mosse giuste, potremo essere
tra i primi a cogliere la ripresa», ha detto la presidente del Comitato
Leonardo, Luisa Todini. «Bisogna puntare sugli investimenti, perchè ricerca e
innovazione sono un elemento di forza. Ora purtroppo stanno soffrendo proprio i
migliori, quelli che hanno investito », sostiene il vice presidente di
Confindustria, Andrea Moltrasio, apprezzando i provvedimenti del Governo, in
particolare la detassazione degli investimenti in macchinari. In platea e sul
palco, per la tavola rotonda, alcuni campioni dal made in Italy hanno indicato
la loro ricetta. «Non bisogna solo esportare, ma creare investimenti all'estero
» è il suggerimento di Roberto Colaninno, che a giugno ha avviato la produzione
della Vespa nello stabilimento in Vietnam, costruito in un anno e mezzo. La
domanda c'è: i primi 2.500 scooter sono stati venduti tutti, in un Paese dove
vivono 50 milioni di giovani sotto i 30 anni. Dice Adolfo Guzzini, presidente e
a.d. della I Guzzini illuminazione, che è stata scelta per il museo
internazionale di Pechino: «Dobbiamo muoverci: la diplomazia tedesca ha
stabilito contatti tra i musei di Monaco, Berlino e Dresda e i cinesi. Non
dobbiamo limitarci a un ruolo di nicchia». Cresce anche Permasteelisa, di cui
Davide Croff è presidente: la riorganizzazione ha migliorato i conti, ma è
l'innovazione, come il fotovoltaico sulle facciate dei grattacieli, a renderli
leader. Certo, servono i soldi: Fabio Gallia, a.d. di Bnl, sottolinea che gli
investimenti sono caduti e alle banche viene chiesto soprattutto di finanziare
il circolante. La volontà di dare credito c'è, anche senza applicare alla
lettera Basilea 2, ma le aziende si devono patrimonializzare. Di banche ha
parlato anche il ministro dello Sviluppo, Claudio Scajola: «Bisogna finire lo
scaricabarile che se non c'è credito è colpa delle banche o del governo.
Bisogna migliorare ma non spingendo il credito cattivo, che terrebbe in vita
artificialmente aziende decotte». A portare il saluto di Palazzo Chigi, il
sottosegretario Gianni Letta: «La crisi c'è, ma il governo si impegna per
creare gli stimoli necessari. Poi devono essere le imprese a reagire» ha detto
Letta, complimentandosi con la Ricerca, che punta a trovare le vie d'uscita. E
non manca il rimprovero ai giornali: «Si scambia la normale dialettica,come c'è
dentro il Governo, per rissa. Invece proprio attraverso la dialettica si
dimostra vitalità». © RIPRODUZIONE RISERVATA LE INDICAZIONI Attenzione ai
settori emergenti legati alle fonti di energia rinnovabili, diversificare i
mercati, non limitarsi a un ruolo di nicchia
( da "Repubblica, La"
del 02-07-2009)
Argomenti: Cina Usa
Pagina 30 -
Economia Via libera ai bond anticrisi dell´Fmi Storica emissione da 150 miliardi
di dollari per gli Stati membri I titoli saranno denominati in Drs, ossia sulla
media di dollaro, euro, sterlina e yen LUCA IEZZI ROMA - Storica decisione del
Fondo monetario internazionale che emetterà obbligazioni per la cifra record di
150 miliardi di dollari a favore dei paesi partecipanti. Tra questi alcuni
avevano già manifestato il loro interesse: la Cina ha
segnalato la sua intenzione di investire fino a 50 miliardi di dollari e
Brasile e Russia fino a 10 miliardi ciascuno. Proprio il negoziato con queste
economie emergenti ha portato alla decisione del mega bond: il G20 di Londra
aveva deciso di aumentare di 500 miliardi (contro i 250 attuali) i capitali a
disposizione del fondo con lo scopo di fronteggiare la crisi globale concedendo
prestiti alle economie in difficoltà. I paesi sviluppati (Usa, Ue e Giappone) si sono impegnati in un aumento di capitale da
325 miliardi mentre Cina,
Brasile e Russia, in attesa di una revisione delle quote, hanno chiesto di
partecipare utilizzando il nuovo canale. «Questo schema innovativo - ha
dichiarato il direttore del Fmi Dominique Strauss-Kahn - rafforzerà
ulteriormente la capacità del fondo di portare rapida assistenza ai suoi membri
quando questa occorra». «L´emissione dei titoli potrà iniziare - informa l´Fmi
in una nota - dopo che sarà concluso il primo accordo di acquisto con un paese
membro». L´altra novità è che i bond saranno denominati in Drs, la "moneta
- paniere" utilizzata dall´Fmi per alcuni prestiti (il suo valore viene
definito attraverso la media delle quotazioni di dollaro, euro, sterlina e
yen). Anche questa è stata una richiesta dei paesi sottoscrittori, che vogliono
utilizzare i titoli per differenziare le loro riserve ora troppo esposte alle
fluttuazioni del dollaro. Il numero due del Fondo, l´americano John Lipsky, ha
dichiarato che il board ha dato il via libera a emissioni fino a 500 miliardi
anche se la quantità reale sarà più bassa e dipenderà dalle richieste che
arriveranno dai vari governi e banche centrale. Una volta che i titoli saranno
acquistati dai paesi membri, essi potranno essere negoziati sul mercato verso
tutti i soggetti abilitati a detenere Drs, che include tutti i membri Fmi, le
loro banche centrali e 15 istituzioni multilaterali, quelle che sono designate
a detenere i diritti speciali di prelievo, la durata di queste obbligazioni è
di cinque anni e dovrebbero garantire tassi d´interesse leggermente superiori
ai titoli di Stato americani di durata analoga. La scelta del bond permette
anche di rimandare la parte più spinosa della revisione delle quote di cui
dispone ogni paese, riforma che dovrebbe concludersi entro il 2011 e dovrebbe aumentare
il peso come azionisti proprio dei colossi emergenti (Cina,
Russia, India, Brasile) a scapito dei paesi europei più piccoli.
Conseguentemente dovrebbe cambiare anche la composizione dei vertici e del
consiglio di amministrazione ora sbilanciato a favore dei paesi di vecchia
industrializzazione (l´Europa detiene 8 seggi su 24).
( da "Manifesto, Il"
del 02-07-2009)
Argomenti: Cina Usa
Nucleare, né
pulito né abbondante Gianni Mattioli Massimo Scalia Il nucleare aveva fatto un
cauto ingresso nella fantapolitica. Lo stop dato da Tremonti al disegno di
legge sullo sviluppo economico, che contiene gli articoli sul rilancio del
nucleare, aveva addirittura dato motivo a qualche commentatore di alludere a
intrighi per la successione del «conducador». Ma restiamo al reale e
precisamente al ddl 1441ter-B, che è stato votato ieri dalla Camera e che dovrà
ora tornare al Senato. Che cosa prevedere? Ormai le armi della propaganda sono
spuntate, anche se essa continua incessante mescolando falso e incompetenza.
Per esempio, abbiamo ancora nelle orecchie le castronerie che Fulvio Conti,
amministratore delegato dell'Enel, ammanniva su RadioTre a un compiacente, si
fa per dire, intervistatore. Ma al di là degli spot e del servilismo della
stragrande maggioranza dei media, anche agli esponenti del governo tocca
confrontarsi con la debolezza degli argomenti usati per il rilancio. Quanto ai
costi, ci ha pensato Tremonti a sottolinearli. Il nucleare non è «pulito» Già
nelle normali condizioni di esercizio delle centrali nucleari, dosi di
radioattività dovute ai rilasci di routine colpiscono le popolazioni; ridurle
al di sotto dei livelli fissati comporterebbe, a causa dei costi, la rinuncia
al nucleare stesso, come conferma la commissione tecnica internazionale per la
protezione dalle radiazioni (Icrp, n. 103 del 2007). Per i lavoratori di una
centrale atomica la dose massima ammissibile è venti volte superiore. Il
problema delle scorie radioattive più pericolose e di vita lunghissima, del
come limitare la loro contaminazione nel tempo e nello spazio, è ancora un
problema di ricerca fondamentale. Riduzione della Co2? Anche a raddoppiare
l'attuale potenza elettronucleare installata nel mondo - un mare di soldi,
quanto tempo? e uno sforzo enorme, che infatti non è nei piani di nessun
governo - si avrebbe solo un 5 per cento in meno di anidride carbonica. A
fronte del 20 per cento in meno, che è l'obiettivo europeo, e del 15 per cento
in meno degli Usa, e peraltro prima, al
( da "Manifesto, Il"
del 02-07-2009)
Argomenti: Cina Usa
FUORILUOGO Droghe
e diritti umani, il disgelo internazionale Grazia Zuffa Prende corpo il
cambiamento promesso da Obama, anche per le droghe. Prima, la fine del veto sul
finanziamento pubblico allo scambio-siringhe; poi, lo stop ai raid della
polizia federale contro i pazienti e i medici che prescrivono la canapa
terapeutica negli stati dove questa è depenalizzata; infine, il ripudio della
war on drugs per bocca del nuovo zar antidroga, Gil Kerlikowske, seguito da una
misura concreta: il taglio ai programmi di sradicamento forzato del papavero da
oppio in Afghanistan. Per i contadini poveri afgani è la fine di un incubo,
poiché l'oppio rappresenta per loro l'unica fonte di sostentamento. Per gli Usa, le parole dell'inviato speciale in Afghanistan Richard
Holbrook significano un vero cambio di passo. «Una politica del tutto inutile»:
così Holbrook ha definito la fumigazione delle coltivazioni illegali. Non
sfuggano i riflessi che la nuova posizione statunitense avrà sugli indirizzi
delle Nazioni Unite. Basti pensare all'ultimo meeting Onu di Vienna del marzo
scorso: da alcuni paesi sud americani e dalle Ong fu avanzata l'idea di
sospendere l'eradicazione forzata delle piantagioni illegali in assenza di
coltivazioni alternative, ma allora non trovò ascolto. Oggi lo scenario cambia,
non fosse altro perché in tutto il mondo i programmi di sradicamento si basano
principalmente sui fondi americani. Se una brezza soffia da Washington, qualche
gemma si schiude anche a Vienna. Così almeno pare, sfogliando lo World Drug Report
2009 con la prefazione politica del direttore dell'agenzia Onu sulle droghe
(Unodc), Antonio Maria Costa. «La svolta dell'Onu», titola entusiasta
Repubblica (25 giugno). L'eccitazione è esagerata, ma qualche novità c'è. Per
la prima volta, Costa prende sul serio chi dice che il controllo della droga
non funziona; e ammette che questo «ha creato un mercato criminale di
dimensioni macro-economiche, che usa la violenza e la corruzione per mediare
fra la domanda e l'offerta». Venendo al nocciolo: il danno dell'illegalità non
è più solo un argomento degli antiproibizionisti. Va da sé che la ricetta di
Costa è diversa: ammorbidire la proibizione, spostando la repressione dai
consumatori ai trafficanti e proponendo il trattamento al posto del carcere. Il
direttore dell'Unodc si appella agli stati membri perché perseguano l'obiettivo
«dell'accesso universale alle cure come impegno per salvare vite e ridurre la
domanda di droga». Ancora più interessanti sono i passaggi del Rapporto, che
suggeriscono interventi di polizia per ridurre le conseguenze negative dei
mercati illegali (invece che combatterli secondo i metodi tradizionali). Si
citano azioni per allontanare dai quartieri interi contingenti di spacciatori
«senza ricorrere necessariamente ad arresti di massa». Non solo «non è efficace
arrestare i consumatori», afferma il documento; di più, l'incarcerazione
dovrebbe essere particolarmente mirata a chi commette reati violenti, in modo
«da favorire mercati più pacifici» (!). In poche parole, è il famoso principio
della riduzione del danno, che, dall'ambito tradizionale del consumo, si
estende allo spaccio. Sembra passato un secolo dallo stesso meeting Onu di
marzo, quando l'espressione «riduzione del danno» fu oggetto di scontro
frontale: con l'Italia in testa per bandire dal documento finale la parola
eretica, in odore di antiproibizionismo. Quanto le «svolte» dell'Unodc di Costa
siano tali e non semplici giravolte, è presto per dire. In ogni modo, è bene
guardarle con occhi spassionati, per non perdersi in alchimie politiche mentre
la casa brucia. Trenta stati mantengono la pena di morte
per reati di droga e la Cina ha eseguito dieci condanne per «celebrare» la giornata mondiale
2009 contro la droga; negli Stati Uniti e in molti altri paesi, le prigioni
scoppiano perché piene di consumatori che hanno commesso reati minori non
violenti; in Russia, migliaia di persone che usano eroina non hanno accesso al
metadone perché il governo l'ha bandito: è l'agghiacciante denuncia di
due autorità internazionali indipendenti, i Rapporteur sulla salute e contro la
tortura, Anand Grover e Manfred Nowak, apparsa sul New York Times del 26
giugno. Che concludono: l'Onu non nasconda la testa sotto la sabbia, per non
diventare complice degli abusi contro i diritti umani. Sottoscriviamo queste
parole. (Lo World Drug Report 2009 su www.fuoriluogo.it)
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 02-07-2009)
Argomenti: Cina Usa
Il Sole-24 Ore
sezione: FINANZA E MERCATI data: 2009-07-02 - pag: 39 autore: Mercati. La speculazione legata alla grande liquidità immessa da Pechino
La Cina innesca i rialzi di
commodity e azioni Più controlli dell'Authority Usa sui future delle materie prime Roberto Capezzuoli Walter Riolfi
è ragionevole credere che alla base del forte rialzo nei prezzi di tutte le
materie prime vi sia l'aspettativa di una forte ripresa economica. Ma,
con i Paesi occidentalie il Giappone ancora in profonda recessione e con la
sola Cina e pochi altri Stati emergenti in contenuta
crescita, è anche lecito pensare che buona parte di questi rialzi sia stata
determinata più dalla speculazione che da una domanda che ancora stenta ad
affacciarsi. Così la pensa una larga fetta dei parlamentari americani, specie
dopo aver osservato il balzo del petrolio, e così pare concordare anche la
Commodity Futures Trading Commission, ossia l'organismo americano che regola la
contrattazione dei future sulle materie prime. In realtà la Cftc non ha parlato
di speculazione, ma ha annunciato che «vigilerà attentamente per scovare ogni
segnale di eccessiva speculazione». E Gary Gensler, neo-presidente di Cftc,ha
ieri ribadito l'importanza che «la Commissione usi tutti i suoi poteri per
adempiere vigorosamente alla missione di mantenere i mercati liberi da frodi e
manipolazioni ». Come mai il petrolio è passato dai 34 $ di febbraio ai 73 di
giugno, lo zucchero greggio è salito in tre mesi di oltre il 40%, il rame e la
soia del 28%? Non c'è alcuna evidenza di una solida crescita dei consumi tale
da giustificare i rincari che le commodity hanno registrato nel secondo
trimestre dell'anno, nemmeno nelle locomotive Cina e
India. Per Pechino si può parlare solo di un aumento della domanda, in gran
parte legato all'accumulo di scorte: fortemente cresciute nella scommessa di
una ripresa economica mondiale che ancora non intravvede e che nelle previsioni
degli economisti dovrebbe invece rivelarsi piuttosto cauta. Infatti,dietro agli
acquisti cinesi c'è anche l'aggressivo intervento della speculazione, allettata
da rincari che poco hanno a che vedere con i fondamentali, cioè con la
produzione, i consumi e le scorte. Un ottimismo che non sembra genuino, ma che
trae vantaggio da un lato dalla debolezza del dollaro e dall'altro dal
desiderio di proteggersi dai rischi di inflazione. Agli hedge fund, che tornano
a invadere i mercati, si aggiungono gli Etf su singole materie prime. Quando
questi strumenti non prevedono l'accantonamento di merce fisica (richiesta
invece se il sottostante è l'oro), la loro diffusione tra i piccoli
risparmiatori va a ingigantire il volume di fuoco degli hedge fund e dei
derivati sugli indici, a cui è concesso lasciar scadere i future in portafoglio
senza consegnare o ricevere la merce. è il fenomeno del cash settlement , che
allontana i valori dei mercati a termine da quelli reali, i cui effetti
distorsivi si sono visti nella bolla dei prezzi scoppiata dopo il giugno 2008.
Il guaio è che i mercati finanziari stanno procedendo di eccesso in eccesso e
la nuova grande liquidità creata dai Governi per salvare le banche e rilanciare
l'economia sta creando adesso un'altra bolla speculativa: in parte sugli stessi
mercati azionari e soprattutto su quelli delle materie prime. Il fenomeno sta
diventando macroscopico proprio in Cina, il cui
Governo non a caso è quello che più ha dispensato denaro (dopo gli Usa) per stimolare l'economia. Sono proprio le banche
cinesi, come scrive Andy Xie (ex capo economista di Morgan Stanley), che prestano
abbondantemente denaro a buon mercato a investitori e imprenditori, accettando
anche le commodity come collaterale (garanzia). A loro volta sono le stesse
imprese controllate dallo Stato a prestare altro denaro a interessi un po' più
alti. Don Dion (un noto advisor finanziario americano) stima che nella prima
metà del 2009 le banche cinesi abbiano concesso finanziamenti pari al 150% di
quelli concessi nell'intero 2008. Una parte di questo denaro, circa il 20%
nelle stime di Dion, avrebbe alimentato la speculazione sulla Borsa e sugli
immobili. Della stessa opinione è Xie, secondo il quale anche il forte rialzo
della Borsa di Hong Kong (+46%dai minimi dell'ottobre scorso) sarebbe stato
sostenuto da acquisti provenienti da investitori della terraferma. Il grosso
s'è però indirizzato sul mercato di Shanghai il cui indice ha guadagnato il 71%
dal minimo di novembre (contro un rialzo del 60% dell'indice Ms emerging
markets) con una straordinaria accelerazione proprio nell'ultimo mese. è per
questo che qualche giorno fa le autorità cinesi hanno deciso i primi
provvedimenti per tentare di raffreddare sia gli acquisti speculativi sulle
commodity sia quelli sulle azioni. E la decisione di riconsentire la quotazione
di nuove società (le Ipo erano state sospese da quasi un anno) risponde proprio
all'esigenza di evitare che l'ancora modesto listino di Shanghai finisca in
bolla a causa della troppa liquidità. © RIPRODUZIONE RISERVATA
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 02-07-2009)
Argomenti: Cina Usa
Il Sole-24 Ore
sezione: NORME E TRIBUTI ENTI LOCALI data: 2009-07-02 - pag: 33 autore: TV A
CURA DI LUIGI PAINI Hollywood Party SKY CINEMA CLASSICS 21.00 Di Blake Edwards
(Usa 1968), con Peter Sellers (nella foto) Il party
più movimentato (ed esilarante) della storia di Hollywood DA NON PERDERE RETE 4
16,20 Il cielo può attendere, di Ernst Lubitsch, con Don Ameche, Gene Tierney, Usa 1943 (101'). Con Lubitsch, anche il viaggio nell'aldilà
diventa motivo di divertimento. RAIUNO 21,10 Superquark. Dopo un restauro
durato ben trent'anni, sono finalmente visibili a Roma gli affreschi della casa
di Augusto e Livia, sul Palatino. Con Alberto Angela. CANALE 5 21,10 Zig Zelig.
Il meglio del varietà dedicato al cabaret: rivediamo, fra i molti, Natalino
Balasso, Paolo Cevoli, Angela Finocchiaro e Raul Cremona. RETE 4 21,10 Il
colpo, di David Mamet, con Gene Hackman, Danny DeVito, Usa
2001 (111'). Un colpo "finale", capace di chiudere la
"carriera" per sempre di un ladro professionista. Ma il diavolo ci
mette lo zampino... LA 7 21,10 La tigre e il dragone, di Ang Lee, con Chow
Yun-fat, Hong Kong 2000 (119'). Fantastici duelli nella Cina del tempo che fu. Che eleganza! E
che azione! RAITRE 23,35 Doc 3- Hair India. Alla scoperta di un mondo sempre
più globalizzato: i documentari della serie mostrano lati insoliti del business
che coinvolge l'intero pianeta. Attualità RAITRE 10,55 Cominciamo Bene Estate.
Una mattina all'insegna dell'humour e dell'intelligenza: il programma di
Arianna Ciompoli e Michele Mirabella si distingue per compostezza e scelta
degli argomenti. CANALE 5 23,30 Terra! Estate. Edizione estiva del programma di
attualità realizzato da Toni Capuozzo (anche conduttore) e Sandro
Provvisionato. Spettacolo RAISAT CINEMA WORLD 21,00 Super Nacho, di Jared Hess,
con Jack Black, Usa 2006 (100'). Da cuoco di un
monastero a lottatore di wrestling& RAIDUE 21,05 Cocciante canta Cocciante.
Dall'Arena di Verona la registrazione del mega- concerto tenuto dal popolare
cantante lo scorso 30 maggio. SKY CINEMA 1
( da "Resto del Carlino, Il (Pesaro)"
del 02-07-2009)
Argomenti: Cina Usa
PESARO PRIMO
PIANO pag. 3 ON FESTIVAL Diritti umani: 3 film-denuncia agli Orti Giuli PREMERE
il pulsante «on» agli Orti Giuli. E questa volta ad accendersi è il cinema.
Istruzioni per l'uso del secondo evento, atteso per il weekend (domani, sabato
e domenica), dell'On Festival della Provincia, il contenitore dei giovani per i
giovani, e non solo, che propone una riflessione su «grandi temi» sociali e
culturali, dai diritti umani alla legalità, dall'ambiente all'economia
sostenibile, fino alla pace. La finestra illuminata sul grande schermo si
chiama «Shining», questo il titolo della rassegna, e propone tre pellicole
denuncia che parlano di esistenze violate. Proiezioni alle 21,30, ingresso
gratuito. Si comincia domani con «Taxi to the Dark Side» del regista Alex
Gibney (Usa, 2007). Premiata come miglior documentario
al Tribeca film festival, la pellicola fa rivivere l'omicidio del tassista
afgano Dilawar avvenuto nella base militare americana di Bagram. Sabato sera è
invece la volta di «Per uno solo dei miei due occhi» (Francia-Israele 2005), un
film di Avi Mograbi che mette a fuoco la crisi tra Israele e Palestina vista
attraverso gli occhi dei palestinesi. Terzo appuntamento domenica con
"Workingman's death" (Austria-Germania 2005) di Michael Glawogger. Un documento sul lavoro manuale nel mondo: dai minatori in
Ucraina, agli addetti ai sulfuri in Indonesia, Nigeria, Pakistan, dagli operai
dell'acciaio in Cina, fino
ai lavoratori della civilizzata Germania. Ogni film sarà presentato da Tommaso
Capolicchio, autore e sceneggiatore, figlio del noto regista Lino Capolicchio.
( da "Corriere della Sera"
del 02-07-2009)
Argomenti: Cina Usa
Corriere della
Sera sezione: Esteri data: 02/07/2009 - pag: 23 Il caso Cina, Iran, Birmania e Arabia Saudita controllano Internet grazie ad
accordi con le multinazionali Usa e Ue Il «quadrilatero della censura» che usa software
occidentali Un sospiro di sollievo. E anche molta sorpresa. La decisione del
governo di Pechino di rinviare l'introduzione, obbligatoria, di un filtro
informatico in tutti i pc venduti nel Paese è stata accolta con soddisfazione:
dai produttori mondiali di computer ma anche dai governi occidentali e dai
semplici utenti (sono 300 milioni i netizen cinesi). Fine, positiva, della
storia? Non pare. Il software battezzato Green Dam, «diga verde» (in mandarino:
Lübà-Huajì Hùháng) pare sia stato accantonato non tanto, o non solo, per le proteste
interne ed esterne dovute al timore per l'ennesima invasione nella privacy. Ma
perché è semplicemente «nato vecchio»: di produzione locale lo ha ideato la
Zhengzhou Jinhui Computer System Engineering Ltd. conterrebbe codici copiati da
software di produzione estera risalenti al 2006 (un esempio: CyberSitter,
programma sviluppato dall'americana Solid Oak Software) e dunque datati (oltre
che piratati). In particolare, Green Dam potrebbe provocare malfunzionamenti
del sistema operativo e, anche, aprire il pc all'intrusione di eventuali hacker
(le «visite di controllo » da parte della polizia informatica erano
probabilmente previste). Altri Paesi dove Internet (e dunque la libertà) è
sotto stretto controllo hanno osservato con attenzione la disavventura cinese.
Insomma, meglio lasciar perdere i software di produzione domestica. Meglio
continuare a fare affari con quelle aziende occidentali che hanno finora
garantito paradosso dei nostri tempi la possibilità di controllare, reprimere e
arrestare dissidenti «professionisti» come i semplici cittadini, autori di blog
o di messaggi su Twitter. Insomma, tutti coloro che hanno cercato di veicolare
sul web le loro istanze di protesta e di rivendicazione dei diritti
fondamentali. L'esempio più recente ci porta in Iran. Dove, come ha ben
spiegato il Wall Street Journal , un consorzio tra la tedesca Siemens e la
finlandese Nokia ha consentito alle autorità di tenere sotto controllo la Rete,
rintracciando i «nemici della Rivoluzione» con sistemi tecnologici talmente
sofisticati da permettere di raccogliere, preventivamente, informazioni sui
singoli utenti e, addirittura, distribuire false notizie attribuendole a
persone inconsapevoli. Perché queste due società avrebbero dovuto fare tutto
questo? La risposta è semplice: affari. La fornitura della tecnologia per il
monitoraggio è stata inserita nel contratto firmato nel
( da "Corriere della Sera"
del 02-07-2009)
Argomenti: Cina Usa
Corriere della
Sera sezione: Cronache data: 02/07/2009 - pag: 26 Vaticano Il Papa ai politici:
valori etici e morali CITTÀ DEL VATICANO Benedetto XVI richiama all'«importanza
dei valori etici e morali nella politica», condanna quel «flagello sociale» che
è «il fenomeno devastante dell'usura e dell'estorsione» chiedendo che lo Stato
dia «adeguato sostegno» alle «famiglie che trovano il coraggio di denunciare»
e, alla fine dell'udienza, assicura «un ricordo nella preghiera» ai maturandi.
Intanto ieri la Santa Sede ha annunciato che l'enciclica Caritas in veritate
sarà presentata il 7 luglio. Al centro, la difesa della vita, l'idea che
l'economia ha bisogno dell'etica e di una governance
mondiale della globalizzazione coerente con i principi di sussidiarietà e
solidarietà che coinvolga anche realtà come no profit e ong, un nuovo modello
di sviluppo in cui i Paesi poveri possano decidere. Un superamento del modello
«da taluni definito liberista», dice l'economista Stefano Zamagni, tra gli
esperti consultati. «La Chiesa difende l'economia di mercato, che però
non si identifica col modello capitalistico».
( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)"
del 02-07-2009)
Argomenti: Cina Usa
BREVI DI ECONOMIA
pag. 29 CHIUSURA di seduta in netto rialzo per la Borsa, che dopo una giornata
già positiva ben... CHIUSURA di seduta in netto rialzo per la Borsa, che dopo
una giornata già positiva beneficia nel finale anche della spinta proveniente da
Wall Street. L'indice Ftse Mib si fissa così sul +1,99% e il Ftse Italia
All-Share sale dell'1,92%. Scambi poco attivi, a 1,9 miliardi di controvalore.
Piazza Affari ha iniziato la prima seduta del nuovo
semestre di buon ritmo sulla scia della crescita dell'attività manifatturiera
in Cina; nel pomeriggio il
rialzo si è ampliato dopo il dato Usa positivo sull'indice Ism manifatturiero. Brillanti bancari ed
energetici. Nei primi si mettono in evidenza Monte Paschi (+3,21%) e Banco
Popolare (+2,44%), cui si accoda Intesa Sanpaolo, con un +3,27%. In
campo energetico, muovono sul rincaro del greggio, Eni (+2,79%) e Saipem
(+2,19%). Molto attive le tlc con Telecom a +3,55% e Fastweb a +3,54%, mentre
un report Credit Suisse promuove il settore europeo. Nel lusso bene Luxottica
(+3,22%), tra i media Rcs balza del 6,33%, dopo che Banca Leonardo ne ha
rivisto il giudizio. Vivaci anche le Generali (+1,6%). Sul titolo sono tra
l'altro proseguiti gli acquisti del gruppo Caltagirone, che negli ultimi giorni
di giugno ne ha rilevati un altro milione di pezzi (lo 0,07% del capitale), con
un investimento di 14,7 milioni, portando così la sua quota sopra l'1,5%. Nel
resto del listino, ancora giù Pirelli Re (-7,8%), sale Fiera Milano (+3,8%),
vola Uni Land (+24%).
( da "Corriere della Sera"
del 02-07-2009)
Argomenti: Cina Usa
Corriere della
Sera sezione: Spettacoli TV data: 02/07/2009 - pag:
( da "Reuters Italia"
del 02-07-2009)
Argomenti: Cina Usa
PECHINO (Reuters)
- La Cina spera in una diversificazione del sistema
valutario internazionale in futuro e sarebbe "normale" che questa
istanza fosse discussa al vertice del G8, ha dichiarato il vice ministro degli
Esteri He Yafei. Ad una conferenza stampa che precede la partecipazione del
presidente Hu Jintao al summit G8 previsto la prossima settimana in Italia, il
vice ministro ha dichiarato di non essere al corrente del fatto che la Cina abbia fatto mettere in agenda un dibattito sulle valute
di riserva globale. Fonti G8 hanno detto a Reuters ieri che Pechino ha chiesto
che l'argomento delle riserve valutarie venga affrontato al G8 e che il tema
potrebbe essere ripreso nelle dichiarazioni finali. La notizia ha appesantito
il dollaro, particolarmente sensibile ai commenti della Cina perchè i broker stimano che il
paese abbia circa il 70% delle proprie riserve in valuta Usa . "Non ho sentito che la Cina abbia fatto questa richiesta",
ha detto il vice ministro rispondendo ad una domanda ma poi ha aggiunto che
Pechino si aspetta che si parli di questo argomento all'incontro del G8 in
Italia. "Questa crisi ha esposto pienamente i difetti del sistema
valutario internazionale", ha dichiarato. "Certamente speriamo che in
futuro il sistema valutario internazionale possa essere diversificato".
"Credo che si tratti di un punto che la comunità internazionale
naturalmente vuole capire, e come ho detto , se nel corso del summit alcuni
leader sollevassero la questione sarebbe normale", ha concluso.
( da "Reuters Italia"
del 02-07-2009)
Argomenti: Cina Usa
TOKYO (Reuters) -
La borsa di Tokyo chiude in calo una seduta cauta per le attese dei dati chiave
sull'occupazione Usa. Per gli analisti di mercato
l'indice benchmark Nikkei si è preso una pausa di riflessione dopo avere
recuperato circa il 40% dai minimi di marzo scorso, in un mercato dal tono di fondo comunque positivo grazie anche agli ultimi
rassicuranti dati relativi alla produzione in Europa, Cina
Usa. Tra i singoli titoli spicca in positivo Hitachi
sulla scia di un articolo di stampa secondo cui la società avrebbe intenzione
di incrementare i volumi di produzione delle batterie al litio per le vetture
ibride. Il Nikkei ha terminato in calo dello 0,64% a 9.876,15 punti,
mentre il più ampio paniere Topix è sceso dello 0,46% a 924,02.
( da "Reuters Italia"
del 02-07-2009)
Argomenti: Cina Usa
LONDRA (Reuters)
- L'euro perde terreno sul dollaro, in un clima di agitazione provocato dalla
speculazione su una possibile nuova valuta globale che sostituisca il biglietto
verde americano. All'indomani del netto calo del dollaro, sulla
presunta intenzione della Cina di discutere nel corso del G8 italiano alcune proposte per la
creazione di una nuova valuta globale, è intervenuto il vice ministro degli
Esteri cinese affermando di non essere a conoscenza di tale richiesta. C'è un
po' di pressione anche in vista della riunione di politica monetaria della
Banca centrale europea, nonostante gli economisti siano quasi concordi
nel prevedere una conferma dei tassi all'1%. Sul fronte macro sotto i
riflettori saranno oggi i dati sull'occupazione americana nel settore non
agricolo. Ieri il rapporto Adp, considerato un precursore del dato di oggi, ha
evidenziato la perdita a giugno nel settore privato di 473.000 posti di lavoro,
molti più dei 393.000 attesi dagli analisti. Nel frattempo la Banca centrale
svedese ha sorpreso gli economisti con un inaspettato taglio di 25 punti base
al suo tasso di interesse, sceso così al minimo record dello 0,25%. Ha inoltre
deciso di immettere sul mercato finanziamenti a tasso fisso con scadenza a 1
anno per 100 miliardi di corone svedesi (circa 13,2 miliardi di dollari). Dalla
Svizzera la banca centrale ha invece rassicurato i mercati, sostenendo di
essere pronta a mettere in atto ulteriori interventi per combattere il rialzo
del franco svizzero su dollaro e euro. La valuta nazionale ne ha risentito,
accumulando perdite.
( da "Reuters Italia"
del 02-07-2009)
Argomenti: Cina Usa
LONDRA (Reuters)
- Avvio in ribasso sulle piazze europee,estremamente caute in attesa dei dati
mensili sull'occupazione del settore non-agricolo Usa -
anticipati a oggi in vista del lungo weekend dell'Independence Day - e della
riunione della Bce sulla politica monetaria. Per la maggior parte degli
economisti la Banca Centrale Europea dovrebbe confermare i tassi all'1% , ma le
attenzioni saranno rivolte alla conferenza stampa del presidente Trichet. Tra i
settori già deboli in questa fase di seduta le commodities sulla scia di prezzi
del petrolio e dei metalli in discesa. Ribassi dunque per titoli come BG Group,
BP, Royal Dutch Shell e Total. Più colpiti i minerari con Rio Tinto in ribasso
del 2% circa dopo l'aumento di capitale da 15,2 miliardi di dollari. In calo
anche il settore auto, declassato da Credit Suisse a "market weight"
da "overweight". Poco dopo le
( da "Reuters Italia"
del 02-07-2009)
Argomenti: Cina Usa
BERLINO (Reuters)
- Il Cancelliere tedesco Angela Merkel ha detto oggi di aspettarsi che i leader
dei Paesi membri del G8 appoggino l'obiettivo di limitare il riscaldamento
globale a non oltre 2 gradi. Merkel, rivolgendosi al Parlamento, ha definito "una
svolta" le recenti decisioni del presidente Usa
Barack Obama, che ha promesso azioni più severe per ridurre il riscaldamento
globale rispetto a quelle adottate dal suo predecessore, George W. Bush.
"Dobbiamo sentirci incoraggiati perché non possiamo (combattere il
cambiamento climatico) senza gli Stati Uniti", ha spiegato alla Camera
bassa, la Bundestag. "Ecco perché è importante avere una consapevolezza
chiara dell'obiettivo dei 2 gradi nei documenti del summit dell'Aquila".
Merkel ha detto anche che il provvedimento approvato la scorsa settimana dalla
Camera dei Rappresentanti negli Stati Uniti -- che chiede
alle grandi industrie di ridurre i gas nocivi del 17% entro il 2020 e dell'83%
entro il 2050 rispetto ai livelli del 2005 -- dimostra che c'è un cambiamento
nella politica Usa. Secondo
Merkel, ora Europa e Stati Uniti devono sollecitare le grandi economie in via
di sviluppo come India e Cina a unirsi alla lotta contro il riscaldamento globale.
( da "Sestopotere.com"
del 02-07-2009)
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Privacy: Garante,
relazione attività 2008 (2/7/2009 17:34) | (Sesto Potere) - Roma - 2 luglio
2009 - L'Autorità Garante per la protezione dei dati personali, composta da
Francesco Pizzetti, Giuseppe Chiaravalloti, Mauro Paissan e Giuseppe Fortunato,
presenta oggi la Relazione sul 12mo anno di attività e sullo stato di
attuazione della normativa sulla privacy. La Relazione sull'attività 2008
traccia il bilancio del lavoro svolto dall'Autorità e indica le prospettive di
azione verso le quali intende muoversi il Garante nell'obiettivo di costruire
una autentica ed effettiva protezione dei dati personali. L'attività del
Garante La messa in sicurezza delle grandi banche dati pubbliche e private; la
protezione dei dati giudiziari; le banche dati del Dna; il settore della
sanità; il sistema delle telecomunicazioni; il corretto rapporto tra diritto di
cronaca e dignità delle persone; le esigenze di semplificazione per imprese e
P.a.; i trasferimenti dei dati all'estero. E ancora: le telefonate
pubblicitarie indesiderate; la videosorveglianza sempre più estesa; la tutela
dei minori; Internet e il fenomeno dei social network; il controllo dei
lavoratori. Sono solo alcuni dei principali e complessi settori nei quali il
Garante ha assicurato il suo intervento nel corso del
( da "Sestopotere.com"
del 02-07-2009)
Argomenti: Cina Usa
Privacy. Garante,
relazione attività 2008: blog e social network nello sviluppo e nella difesa
della democrazia (2/7/2009 17:34) | (Sesto Potere) - Roma - 2 luglio 2009 -
L'Autorità Garante per la protezione dei dati personali, composta da Francesco
Pizzetti, Giuseppe Chiaravalloti, Mauro Paissan e Giuseppe Fortunato, presenta
oggi la Relazione sul 12mo anno di attività e sullo stato di attuazione della
normativa sulla privacy. La Relazione sull'attività 2008 traccia il bilancio
del lavoro svolto dall'Autorità e indica le prospettive di azione verso le
quali intende muoversi il Garante nell'obiettivo di costruire una autentica ed
effettiva protezione dei dati personali. L'attività del Garante La messa in
sicurezza delle grandi banche dati pubbliche e private; la protezione dei dati
giudiziari; le banche dati del Dna; il settore della sanità; il sistema delle
telecomunicazioni; il corretto rapporto tra diritto di cronaca e dignità delle
persone; le esigenze di semplificazione per imprese e P.a.; i trasferimenti dei
dati all'estero. E ancora: le telefonate pubblicitarie indesiderate; la
videosorveglianza sempre più estesa; la tutela dei minori; Internet e il
fenomeno dei social network; il controllo dei lavoratori. Sono solo alcuni dei
principali e complessi settori nei quali il Garante ha assicurato il suo
intervento nel corso del
( da "Repubblica, La"
del 03-07-2009)
Argomenti: Cina Usa
Pagina 25 -
Esteri La Corea del Nord minaccia nel mirino il 4 luglio di Obama Ieri lanciati
due missili, attesa per l´Independence day Il momento
scelto è denso di messaggi cifrati: da ieri a Pechino gli incontri tra Cina e Stati Uniti FEDERICO RAMPINI dal
nostro corrispondente PECHINO - Kim Jong-il vuole trasformare in un incubo
Independence Day, lanciando un missile intercontinentale verso le Hawaii nel
giorno della festa nazionale americana del 4 luglio? La minaccia viene
presa sul serio a Washington, dopo i due nuovi test balistici effettuati ieri
dalla Corea del Nord. Le sanzioni decise dall´Onu contro Pyongyang il 12 giugno
non hanno piegato la dittatura comunista, che aveva già sfidato la comunità
internazionale con l´esperimento atomico del 25 maggio. La risoluzione del
Consiglio di sicurezza che rafforza l´embargo sul traffico di armi con la Corea
del Nord non ha placato il regime: al contrario, l´attivismo bellico è di nuovo
ai livelli di massima allerta. Ieri i due missili di corto raggio sono stati
lanciati dal porto nordcoreano di Wonsan nel mare del Giappone: proprio l´area
che Pyongyang ha "proibito" con un diktat a navi e aerei nipponici
fino all´11 luglio. Dal test atomico fino a ieri, sono già sei i missili
lanciati dalla Corea del Nord in un crescendo di manovre offensive. Il momento
scelto per gli ultimi lanci è denso di messaggi cifrati, come spesso accade per
le mosse di Kim Jong-il. Proprio ieri sono iniziati a Pechino gli incontri fra
i dirigenti cinesi e l´inviato di Barack Obama, Philip Goldberg, che deve
cercare di ottenere dalla Repubblica Popolare un´adesione effettiva alle
sanzioni decise dal Consiglio di sicurezza. La Cina è
l´unico sostegno importante della Corea del Nord, a cui fornisce aiuti
economici, energia e armi. Anche se Pechino ha accettato di votare la
risoluzione 1874 del Consiglio di sicurezza, continua a dare l´impressione di
non volere utilizzare fino in fondo la sua forza per indurre alla ragione il
piccolo alleato. Altrettanto simbolico è il fatto che i due lanci di ieri siano
avvenuti esattamente quando a Seul si apriva all´ambasciata americana il
ricevimento per la celebrazione (anticipata) di Independence Day. Il primo
missile è partito nell´istante in cui il ministro degli Esteri della Corea del
Sud, Yu Myung-hwan, varcava la soglia della residenza dell´ambasciatore Usa. C´è un precedente: nel 2006 Pyongyang effettuò il
lancio di un missile balistico di lunga gittata nelle prime ore del 5 luglio,
che per la differenza del fuso orario corrispondevano alla festa del 4 luglio
negli Stati Uniti. Per questo a Washington cresce l´inquietudine
all´approssimarsi di Independence Day. Tanto da indurre il capo dello U.S.
Northern Command, il generale Victor Renuart, a rassicurare pubblicamente i
suoi concittadini. «La nostra nazione - ha dichiarato Renuart - ha un
dispositivo di difesa anti-missilistica molto credibile». Evocando apertamente
l´ipotesi di un lancio nordcoreano verso le Hawaii (la terra natale di Obama),
il generale ha voluto enumerare tutte le difese in campo. «In Alaska e in
California - ha dichiarato - i nostri sistemi di intercettazione sono efficaci.
Se un missile balistico intercontinentale dovesse essere lanciato, sono
fiducioso che potremmo impedirgli di infliggere un danno serio a qualsiasi
parte del territorio americano». Sull´ipotesi di un lancio dalla Corea del Nord
verso le Hawaii il generale ha detto: «Dobbiamo comportarci come se questo sia
possibile, ed essere pronti». Sulle ragioni di questa escalation di
provocazioni, le ipotesi in campo sono diverse. Kim Jong-il ha avviato le
grandi manovre per la propria successione, alla quale vuole designare il figlio
più giovane, e questo può indurlo a "pagare un pegno" all´ala dura
del suo esercito. Inoltre Pyongyang può tentare una tattica che ha già
funzionato in passato: il ricatto per estorcere aiuti dall´America e dalla
Corea del Sud. E´ un test delicato per la diplomazia di Obama che si aggiunge
alla crisi in Iran, e sarà al centro dei suoi colloqui con il presidente cinese
Hu Jintao al G-8 dell´Aquila la prossima settimana.
( da "Riformista, Il"
del 03-07-2009)
Argomenti: Cina Usa
Un libro Il Paese
che può competere In questi anni chi si è opposto alla tesi del declino
italiano ha sempre trovato nei dati sulle esportazioni un argomento a proprio
favore. Soprattutto nel made in Italy, quel combinato di eccellenza tecnica,
innovazione e creatività artigianale che ha permesso a molte imprese di
rimanere competitive. E da lì si deve ripartire per immaginare l'Italia dopo la
crisi. La fondazione Farefuturo, presieduta da Gianfranco Fini, ha appena
pubblicato in collaborazione con Marsilio un corposo rapporto (500 pagine) dal
titolo "Fare Italia nel mondo". Nella raccolta di saggi curata da
Paolo Quercia, analista di relazioni internazionali e collaboratore di
Farefuturo, vengono analizzate nel dettaglio le possibilità di sviluppo e gli
scenari in cui le imprese italiane dovranno competere. I parametri rilevanti
non sono solo quelli microeconomici, ma anche quelli geostrategici, dalle
tensioni nell'Asia centrale allo stallo della
globalizzazione. «Fare Italia nel mondo è più facile di quel che si pensi,
basta guardare quello che abbiamo fatto da sempre, nel corso dei millenni,
prima intorno al Mediterraneo e poi lungo le migrazioni secolari», scrive il
viceministro Adolfo Urso, segretario generale di Farefuturo, nella premessa al
volume. Visto che però questo è l'anno della recessione, con il Pil a
meno cinque e un crollo generalizzato dei consumi, servono anche politiche per
uscire dalla crisi. Il rapporto di Farefuturo si chiude quindi con dieci pagine
di "spunti decisionali", linee strategiche su cui muoversi per
costruire un approccio coerente all'internazionalizzazione. Una combinazione
pragmatica di politiche liberali - nazionali ed europee - che però non
escludono l'elaborazione di un concetto di "nuova sovranità" fuori
dal campo economico (Urso si occupa di commercio estero e crede - molto - nel
Wto). Ci sono anche ricette che nel dibattito accademico sono state
controverse: Farefuturo dice che serve la «crescita dimensionale d'impresa»,
combattere la logica del piccolo è bello con incentivi fiscali alle fusioni e
alla creazione di distretti. 03/07/2009
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 03-07-2009)
Argomenti: Cina Usa
Il Sole-24 Ore
sezione: NORME E TRIBUTI GIUSTIZIA data: 2009-07-03 - pag: 35 autore: TV A CURA
DI LUIGI PAINI Stregoneria e misticismo RAITRE 21.10 Fra gli ospiti di Corrado
Augias in «Enigma», il regista Dario Argento (nella foto) Da non perdere RETE 4
16,00 Gli uccelli, di Alfred Hitchcock, con Tippi Hedren, Usa
1963 (115'). Impotenti di fronte alla natura che si ribella. L'angoscia secondo
Hitchcock. SKY CINEMA CLASSICS 21,00 Un uomo per tutte le stagioni, di Fred
Zinnemann, con Paul Scofield, Gran Bretagna 1966 (120'). Da una parte sir
Thomas Moore, dall'altra il re d'Inghilterra Enrico VIII: un insanabile
contrasto. RAIUNO 21,20 Speciale Porta a porta. Serata dedicata alle eccellenze
italiane nel mondo: Bruno Vespa ospita, fra gli altri, Luca Cordero di
Montezemolo e Valentino Rossi. RAIDUE 0,25 Pianeta Terra. Le immagini della
serie, prodotta dalla Bbc, sono assolutamente impressionanti. Titolo della
puntata "Le grotte". RAITRE 0,50 Big. Lo scrittore Andrea Camilleri
racconta le esperienze che lo hanno portato a creare il personaggio del
commissario Montalbano. Attualità RAIDUE 23,10 Il grande gioco. Scenari
geopolitici illustrati da Pietrangelo Buttafuoco: la
puntata si sofferma sulla rivalità tra i due giganti asiatici, India e Cina. RAITRE 23,50 Sfide. Un campione
visto da vicino: la vita e la carriera del calciatore svedese Zlatan
Ibrahimovic,da anni in Italia,prima nella Juventus e poi nell'Inter. Spettacolo
CULT 21,00 Kalifornia, di Dominic Sena, con Juliette Lewis, Brad Pitt, Usa 1993 (117'). Due coppie in
viaggio verso la California: nel gruppo si nasconde un serial killer. STUDIO
UNIVERSAL 21,00 I mastini della guerra, di John Irvin, con Christopher Walken, Usa 1980 (90'). Mercenari bianchi in azione in Africa, tra
rivolte e sanguinari dittatori. Dal bestseller di Fredrick Forsyth, CANALE 5
21,10 Notting Hill, di Roger Michell, con Hugh Grant, Julia Roberts, Usa 1999 (124'). Lui ha un negozio di libri, lei è una
celebre diva. Cose che possono succedere solo al cinema:i due s'innamorano&
LA 7 21,10 U-Boot 96, di Wolfgang Petersen, con Jurgen Prochnow, Germania 1980
(149'). A bordo di un sottomarino tedesco durante la Seconda guerra mondiale.
RETE 4 23,05 Conan il barbaro, di John Milius, con Arnold Schwarzenegger, Usa 1981 (128'). Uno dei ruoli migliori di
"Schwarzy". La sceneggiatura è firmata dal regista e da Oliver Stone.
RAITRE 1,25 Fuori orario. La "notte cinefila" si apre con "Il
mio corpo ti scalderà" (Usa 1943), di Howard
Hughes.
( da "Corriere della Sera"
del 03-07-2009)
Argomenti: Cina Usa
Corriere della
Sera sezione: Primo Piano data: 03/07/2009 - pag: 6 Oltre la recessione Le
vendite nel Paese asiatico, il freno dei consumi Usa I segnali positivi di Cina e Brasile Il «termometro» General
Electric MILANO - Se c'è un'area che può tirare l'Europa fuori dai guai, per la
prima volta da secoli non va cercata nella parte sinistra della cartina. Va
cercata a destra, verso l'Asia, e forse anche a sinistra ma in basso, verso il
Brasile. In breve tempo, la ricerca di indizi confortanti sull'economia
è diventato uno degli sport più popolari anche perché praticarlo in apparenza
non è poi così difficile. Non lo è se si prendono proprio quelle aree che in
Occidente finiscono sotto la definizione unica di Paesi emergenti. Emergenti ma
ingombranti, per il Peterson Institute di Washington: a parità di poteri
d'acquisto, cioè tenendo conto dei livelli dei prezzi, gli «emergenti»
rappresentano già metà dell'economia mondiale; fra 10-13 anni peseranno per i
due terzi e il vecchio G7, il club dei «grandi», sarà una minoranza produttiva
oltre che numerica. È da quell'area in espansione che stanno arrivando le
notizie migliori di questo orribile
( da "Reuters Italia"
del 03-07-2009)
Argomenti: Cina Usa
SEOUL (Reuters) -
La Corea del Nord potrebbe testare missili a medio raggio o lanciarne altri a
corto raggio per aumentare maggiormente la tensione che ha già provocato nella
regione. Lo ha scritto oggi un quotidiano sudcoreano. Ieri Pyongyang ha effettuato
quattro lanci di prova di missili a corto raggio, che fanno seguito al lancio
di un razzo in aprile e al test nucleare del 25 maggio, che avvicina il Paese
alla possibilità di avere una bomba atomica. "Il loro comportamento
continua ad essere imprevedibile, anche se l'attività che abbiamo visto oggi
non era inattesa", ha detto ieri il portavoce del Pentagono Bryan Whitman.
Il quotidiano sudcoreano JoongAng Ilbo sostiene che potrebbero essere in arrivo
altri lanci: ".. come dimostrazione militare di propositi verso l'esterno,
c'è la possibilità di altri lanci a medio o corto raggio, quindi stiamo
controllando attentamente la situazione", ha detto un funzionario
dell'esercito sudcoreano secondo quanto riportato dal quotidiano. Il Nord effettua spesso i suoi lanci di missili a corto raggio
nei periodi di frizioni diplomatiche e ieri Philip Goldberg, inviato Usa che coordina le sanzioni contro
Pyongyang, si è recato in Cina per chiedere l'aiuto di Pechino nell'inasprimento dei
provvedimenti contro la Corea del Nord.
( da "Corriere della Sera"
del 03-07-2009)
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Corriere della
Sera sezione: Esteri data: 03/07/2009 - pag: 19 Verso il G8 Il premier annuncia
gli impegni durante il vertice Berlusconi: «Con Obama nei luoghi del terremoto»
E con la Merkel visita a Onna, il paese più colpito ROMA Silvio Berlusconi, ieri,
ha annunciato dall'Aquila quali saranno alcuni dei suoi impegni ai margini del
vertice del G8 in programma da mercoledì prossimo: «Accompagnerò il cancelliere
Angela Merkel in visita a Onna e il presidente Barack Obama alla Chiesa di
Santa Maria della Concezione in Paganica e nel centro della città, perché
vedano i danni del terremoto ». Il riguardo tedesco per Onna non si deve
soltanto al fatto che quello è il paese dell'Abruzzo più devastato dalle scosse
della terra. Lì la Wermacht, l'11 giugno 1944, mandò a morte 17 civili. Vicino
alle macerie la Merkel verrà seguita dalle tv, comunque la preda principale
delle troupe di tutto il mondo sarà il presidente degli Usa.
In vista della sua visita di lunedì a Mosca, Obama ha dichiarato che in Russia
incontrerà oltre al collega Dmitri Medvedev anche Vladimir Putin, primo
ministro, affinché sappia che con gli Usa «i vecchi
approcci della Guerra fredda» sono «datati». Comporterà piogge di affermazioni
come queste, il summit , da mercoledì. Ma quando si dice che dall'8 al 10
luglio si riunirà all'Aquila il G8 si dice soltanto una parte della verità. I
formati delle riunioni non coinvolgeranno esclusivamente i sette Paesi più
sviluppati del mondo con l'aggiunta della Russia, e le versioni più larghe non
si limiteranno alla presenza di qualche capo di Stato africano abituale da
quando, inseguiti da contestazioni, gli Otto riservano udienze e promesse a
colleghi di Paesi poveri. L'elenco degli appuntamenti ha un senso politico
sullo stato degli equilibri del mondo: indica quanto ormai sia chiaro che il G8
non costituisce un concentrato di potere sufficiente a orientare le scelte del
pianeta. Allo stesso tempo, le riunioni avranno liste di partecipanti diverse
perché i soci del G8 non accettano ancora di affidare in via stabile a «G» più
larghi (tranne il G20 sull'economia presieduto da Londra) la definizione delle
varie politiche. La vera giornata del G8 sarà mercoledì, e anche qui il numero
8 è inesatto. A questa sessione gli Otto parleranno di politica internazionale,
sviluppo e clima parteciperanno il presidente della Commissione europea e la
Svezia, in qualità di presidente di turno dell'Ue. Il G8 non può dettare
regole. Proverà ad affinare indicazioni su come uscire dalla crisi finanziaria
da girare al G20. Si domanderà: a che punto è la crisi? Servono altri stimoli?
Oggi non c'è né un accordo sulla scomparsa del G8 né uno che permetta di
istituzionalizzare in G13, G14 e così via gli altri formati. All'Aquila però si
avrà un passo avanti nel consolidamento del cosiddetto G5 formato da Brasile,
India, Cina, Messico e Sudafrica.
Giovedì ci saranno i loro rappresentanti. Una dichiarazione congiunta con il G8
elencherà i cinque Paesi, sancendo il ruolo del gruppo. Un privilegio precluso
all'Egitto, pur invitato per giovedì dalla presidenza italiana perché islamico,
arabo e africano (e nostro fornitore di petrolio). Per parlare delle
fonti di una auspicata crescita economica, tutti questi Stati incontreranno poi
i massimi gradi di Onu, Fondo monetario, Banca mondiale, Ocse, Agenzia
internazionale per l'energia, Wto. Ci saranno ulteriori riunioni. Sul commercio
con Australia, Corea del Sud, Indonesia (il Mef). Sul clima con la Danimarca
(presiederà la conferenza di dicembre). Berlusconi ha invitato all'Aquila la
Turchia, oltre a Spagna e Olanda. La vuole, non è un dettaglio, a un vertice di
Stati europei. E giovedì tutti a una cena di Napolitano con gli africani. Tra i
quali non mancherà di farsi notare Muammar el Gheddafi. I rapporti Usa-Russia La Casa Bianca avverte Mosca: «Gli approcci della
Guerra fredda sono datati» Alla guida Berlusconi su un'auto elettrica davanti
alla Scuola della Guardia di Finanza ( Ansa) Maurizio Caprara
( da "Corriere della Sera"
del 03-07-2009)
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Corriere della
Sera sezione: Cronache data: 03/07/2009 - pag: 31 Il commento Prevale la voglia
di stare sul palcoscenico Omologati, anche nei connotati di PAOLO DI STEFANO F
orse aveva ragione Orson Welles: l'Italia consta di 50 milioni (oggi, direbbe
60) di attori. I peggiori dei quali stanno sul palcoscenico. Ormai, sul
palcoscenico, ci stiamo tutti, nel senso che prima o poi ci capiterà di finire
su YouTube o di partecipare a Raccomandati. Il che può significare, usando una
sorta di comparativo assoluto, che siamo tutti peggiori. E in effetti, se c'è
un tratto che si potrebbe dire ancora tipicamente nostro, è proprio questo: i
personaggi fotografati sembrano tradire una malcelata velleità teatrale. Sanno
di trovarsi sulla scena. Per questo, più che proporre la propria identità nuda
e cruda, preferiscono ammiccare: chi rimandando alla cresta, chi al design
degli occhiali, chi al pizzo filiforme, chi al piercing sotto il labbro, chi al
codino di mezza età, chi al petto palestrato. Ma ciò che colpisce ancora di più
sono i tratti non-distintivi che emergono da questi ritratti decontestualizzati
(su fondo bianco). Si potrebbe persino scommettere: chi mai
direbbe che quel viso appartiene a uno studente di Cagliari piuttosto che a un
metalmeccanico scozzese? A una dottoressa di Rimini piuttosto che a una
sciampista della periferia di Parigi? Come se la globalizzazione ci avesse
persino omologato i connotati.
( da "Repubblica, La"
del 04-07-2009)
Argomenti: Cina Usa
Pagina X - Genova
Confronto acceso tra l´economista Alesina e Poletti, Legacoop "Nessuno
perda il lavoro l´unico modello di sviluppo" "Nell´attraversata del
deserto, che è questa crisi, noi pensiamo ad una carovana che non lasci
indietro nessuno» sbotta, a metà convegno, Giuliano Poletti, presidente
nazionale di Legacoop. Il pubblico di cooperatori presente nella Sala del Minor
Consiglio lo sommerge di applausi «perché i deboli sono un valore. Una delle
nostre ultime nate è una coop che tritura tappi di sughero e ne fa pannelli
fonoassorbenti. Cosa c´è di più inutile di un tappo? Ebbene, lì sono nati venti
posti di lavoro, molti dei quali per persone disabili». La lectio magistralis
del professor Alberto Alesina ha fatto da filo conduttore del convegno
internazionale su "Cultura dello sviluppo, globalizzazione
e impresa cooperativa", ieri al Ducale: dopo i saluti di Sandro Frega e
l´introduzione di Gianluigi Granero, l´economista di Harvard ha "letto la
crisi". Subito dopo confronto molto vivace, con Poletti, il presidente
della Regione Claudio Burlando, il membro della commissione attività produttive
della Camera Eugenio Minasso e lo stesso Alesina. Attraverso i modelli
delle Cinqueterre e della stessa Genova (con le trasformazioni avvenute con
Colombiane e la nascita dell´Acquario) Burlando ha dimostrato che "un
altro modello è possibile". A sorpresa, scintille tra il professor Alesina
(non propriamente un "economista di sinistra") e l´onorevole Minasso
(già segretario di An, oggi vicario regionale del Pdl). "Io sono per fare
riforme tutti assieme" dice Minasso. "Ma che maggioranza volete, il
95%? Ditelo chiaramente che non volete cambiare niente" sbotta Alesina.
( da "ItaliaOggi7"
del 04-07-2009)
Argomenti: Cina Usa
ItaliaOggi7
sezione: Io Lavoro / Preview data: 06/07/2009 - pag: 3 autore: E-recruiting,
trovare lavoro on-line sui portali e i social network Sino ad ora è stato un
canale trascurato, ma oggi si è conquistato un posto in prima fila
nell'incrocio tra la domanda e l'offerta di lavoro. Secondo le più recenti
ricerche, l'e-recruiting, vale a dire la ricerca di lavoro attraverso il web e
la rete, sta allargando la sua sfera di influenza e in qualche caso sta
spodestando la carta stampata. Da alcune survey americane, si stima che i
curriculum oggi presenti nella rete abbiano superato i 200 milioni e che
quotidianamente migliaia di persone trovino nuove opportunità di lavoro proprio
grazie al web e all'on-line.Ci sono i giovani, geneticamente internettiani, ma
ci sono anche i quarantenni, e non solo informatici, che si sono gettati nella
mischia. Infine, si sta aprendo anche per le figure di top management un
mercato, per quanto più élitario, di e.recruiting.Come si può leggere
nell'inchiesta di copertina (vedere a pagina 51), la rete oggi conta molto, ma
non è tutto. Infatti, come sottolineano i diversi esperti interpellati, il web
si rivela uno strumento efficace di contatto e di conoscenza, ma non può
sostituire il colloquio di selezione, quel faccia a faccia tra l'head hunter e
il candidato, che resta decisivo sia nei cambi di lavoro sia per chi cerca la
sua prima occasione.La rete, inoltre, globalizza il
mercato. Infatti, mette in comunicazione candidati e profili, ma anche
opportunità di lavoro, superando i confini ristretti dei mercati locali,
nazionali, domestici, immettendo i numerosi job seeker internettiani in un
mercato internazionale.Non ci sono più, tra l'altro, i portali, che
stanno incrementando i loro servizi nella rete, i portali specializzati, tra cui
Monster e Infojobs sono in Italia tra i più noti, ma sono presenti e stanno
debuttando in questo mercato anche i social network, come per esempio Xing, che
migliorano costantemente la loro offerta non solo nel mercato relation e
entertainment, ma anche nel mercato più professionale.Ai siti, portali e social
network specializzati vanno poi aggiunti i portali d'impresa, che non
rappresentano più solo una vetrina, ma sono diventati ormai uno strumento
dinamico ed efficace di recruiting e di employer branding.
( da "ItaliaOggi7"
del 04-07-2009)
Argomenti: Cina Usa
ItaliaOggi7
sezione: Imprese & fallimenti data: 06/07/2009 - pag: 7 autore: La
situazione internazionale Dall'Olanda a Hong Kong: c'è chi se la passa peggio
Di qui a fine anno il numero di insolvenze aziendali sembra destinato ad
aumentare un po' ovunque. Nei mesi scorsi il rallentamento della domanda ha
costretto gli imprenditori a limitare, se non a interrompere, il ciclo
produttivo dando fondo alle riserve di cassa presenti in azienda per resistere
all'ondata di crisi. Denaro, questo, destinato prima o poi a esaurirsi. E così,
il prolungato perdurare delle turbolenze economiche potrebbe tradursi in un
domino delle imprese, impossibilitate, giorno dopo giorno, a far fronte agli
impegni economici che gravano sulla propria attività. Il risultato è un vero e
proprio boom delle insolvenze attese per il 2009 ma con strascichi anche nel
2010, soprattutto nei paesi che finora sono riusciti a resistere più degli
altri al crollo dei mercati. È questa la lucida analisi condotta da Euler
Hermes (EH) dopo aver scandagliato i movimenti del comparto imprenditoriale in
tutti gli angoli del pianeta. In Olanda, per esempio, il numero di insolvenze
attese quest'anno dovrebbe risultare il 75% in più di quelle dello scorso anno.
Situazione molto simile a Hong Kong dove il perdurare della crisi si dovrebbe
tradurre in un +71% di imprese insolventi se raffrontate con i dati del 2008.
Non se la passano bene nemmeno Norvegia, Spagna, Regno Unito e Irlanda con una
variazione attesa delle insolvenze comprese tra il +66% e il +55%, mentre negli
Usa le previsioni per quest'anno parlano di un
incremento delle aziende insolventi del 45% dopo il +54% registrato un anno
prima. E cosa dire della zona euro? Secondo gli analisti di Euler Hermes, nel
2009 il numero di insolvenze nei paesi dell'Unione dovrebbe registrare
un'accelerazione del 35% (+33% lo scorso anno), perfettamente in linea con la
media mondiale elaborata da EH. Situazione confortante per le imprese italiane
che quest'anno registreranno una diminuzione del trend rialzista delle
insolvenze. Dopo il +45% del 2008, infatti, i dati previsionali per l'anno in
corso parlano di un incremento delle insolvenze pari al +31%. Ma c'è anche chi
ha fatto meglio. È il caso della Germania (+19%), della Svizzera (+16%) o della
Cina (+10%). Per parlare di virtuosismo a tutto tondo
bisogna però spostare l'attenzione verso il Brasile, unico paese al mondo, tra
quelli analizzati da Euler Hermes, che assisterà al miracolo di una riduzione
del numero di insolvenze nel corso del 2009. Entro la fine dell'anno in corso,
infatti, il numero di insolvenze dovrebbe subire una contrazione dell'8%
rispetto al 2008, quando i dati di EH avevano mostrato una tendenza positiva
alla crescita economica delle imprese con una riduzione delle insolvenze del
18%. «Negli ultimi mesi è cambiato radicalmente il panorama dei settori colpiti
dalle insolvenze», hanno avvertito gli analisti di Euler Hermes. «Se nel 2008
la parte del leone era stata fatta dalle società attive nella finanza e nelle
costruzioni, adesso il tarlo delle insolvenze sembra essersi esteso anche al
comparto industriale. Basti guardare alla clamorosa insolvenza di Chrysler nel
comparto automobilistico a stelle e strisce, alla canadese Nortel nel segmento
delle telecomunicazioni e al colosso farmaceutico Lyondell negli Stati Uniti».
Ma non solo. Nei prossimi mesi il peso della crisi produrrà effetti disastrosi
anche sulle imprese attive nel settore delle vendite al dettaglio e dei
trasporti. Niente paura. Si tratta solamente di pazientare ancora qualche mese.
A partire dal 2010, infatti, gli esperti di Euler Hermes prevedono una decisa
inversione di tendenza con il numero di insolvenze destinate a crescere
soltanto del 4% a livello mondiale contro il +35% atteso per il 2009. Questo
risultato sarà l'effetto della netta sterzata registrata nelle principali
economie dove si prevedono dati con il segno meno nel trend di insolvenze. In
base alle previsioni di Euler Hermes, per esempio, il
prossimo anno le insolvenze negli Usa dovrebbero diminuire del 4%. Contrazioni più marcate per la
Slovacchia (-11%), la Cina
(-10%), la Danimarca (-9%) o l'Irlanda (-8%), mentre in Italia continueranno a
sentirsi ancora in maniera pesante gli strascichi della crisi con un tasso di
insolvenze atteso in crescita del 15%.
( da "Secolo XIX, Il"
del 04-07-2009)
Argomenti: Cina Usa
"Voi G8, noi
G(s)OTTO"il controvertice via napoli OGGI alle 20.30, nei Giardini di via
Napoli, angolo via Vesuvio, si svolgerà l'incontro dal titolo "Voi G8, noi
G(s)OTTO: voci dal basso per un'economia di giustizia". L'iniziativa rappresenta
il controvertice della società civile al G8 2009 che si svolgerà in Sardegna. Otto anni dopo il G8 genovese si discuterà di crisi della
globalizzazione, diritti e prospettive di cambiamento. Introduce Deborah
Lucchetti, con Francesco Gesualdi, Pietro Raitano. Modera Laura Guglielmi. A
seguire, a partire dalle 22, serata di musica e danze popolari con i Romenian
Gipsy Band. 04/07/2009 SI SVOLGE oggi e domani a Riva Trigoso il "Five
Lands 2009", raduno Harley Davidson. Dalle 10 registrazione
all'ingresso della passeggiata mare. Alle 12, al Bunker bar, distribuzione del
pranzo al sacco. Alle 20 apertura stand gastronomici sulla passeggiata; alle 21
H-D & Buell Contest; alle 22 beach party con i Discomania e Superdance.
04/07/2009
( da "Resto del Carlino, Il (Rovigo)"
del 04-07-2009)
Argomenti: Cina Usa
BADIA E LENDINARA
pag. 14 Prima giunta Ferlin, debutta la nuova squadra LENDINARA IERI LA
PRESENTAZIONE DEL PROGRAMMA E' TUTTO già pronto, sta per andare in scena e per
il 26° anno, il Festival dei Popoli, a confermarlo direttamente gli
organizzatori dell'evento, nel corso della conferenza di presentazione che si è
svolta nella Sala Consiliare. La sede badiese del CDP in via S.Rocco sarà per
oltre una settimana, dal 4 al 12 luglio, sede di importanti momenti di cultura,
di spettacolo, e di confronto. Il tema 2009 del Festival è "Cambiare si
deve" i valori portanti dell'evento sono : giustizia, pace, sviluppo. Si
parte oggi alle 21,15 con la presentazione del libro "liberamente
solidali", che narra la storia del Cdp e del video "un segno
leggero" , autori del tutto Nicola Chiarini, Nicola Quadrelli, Simone
Pizzardo e Alessandro Gasperotto.Domenica, alle 21,15 si inaugura la
tradizionale Mostra fotografica- documentaria "La storia negata,
trent'anni di Tribunale Permanente dei Popoli". Lunedì lo spettacolo
teatrale "Una relazione per un'accademia", con la compagnia Teatrale
Mure Rosse di Norberto Presta. Nei giorni successivi altri incontri sul tema
dei conflitti armati, della salute, della globalizzazione.
Pirous Fateh Moghadam parlerà su "Effetti dei conflitti armati su salute
ed ambiente". Nel weekend spazio alla musica. E a chiusura l'immancabile
spettacolo dell'attore ballerino Thierry Parmentier dal titolo "Uno nasce
bianco o nero, ricco o povero, fortunato o sfortunato. L'importante è
danzare con la vita", con intervento conclusivo di Gianni Tognoni.
Giovanni Saretto
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 04-07-2009)
Argomenti: Cina Usa
Il Sole-24 Ore
sezione: IN PRIMO PIANO data: 2009-07-04 - pag: 2 autore: I dazi russi
schiacciano i mobili veneti A maggio e giugno commesse in calo del 50-60% di
Marco Alfieri u Continua da pagina
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 04-07-2009)
Argomenti: Cina Usa
Il Sole-24 Ore
sezione: IN PRIMO PIANO data: 2009-07-04 - pag: 3 autore: Berlusconi: il peggio
è passato «Porteremo al G-8 il global standard di Tremonti, ma siamo lontani da
un risultato» Rossella Bocciarelli ROMA «Sul nuovo codice di regole globali, la
proposta di Giulio Tremonti, siamo lontani dal risultato ». Il presidente del
Consiglio, Silvio Berlusconi, che ieri ha presenziato a un workshop Tesoro–
Ocse, ha chiarito che il vertice dei capi di Stato dell'Aquila non vedrà il
battesimo di quelle che il responsabile di Via XX settembre ha immaginato come
le "dodici tavole" del mondo post-crisi, ovvero i nuovi standard per
gli affari internazionali: i grandi del mondo sembrano ancora molto lontani
dall'avere un consenso.«Prima di arrivare a un codice condiviso – ha avvertito
Berlusconi, mettendo in pratica le mani avanti rispetto ai risultati possibili
del vertice– avremo da fare molti passaggi, l'Aquila è uno step verso ulteriori
approfondimenti». Ma ieri il premier ha ribadito anche la propria valutazione
del momento economico: «Ciò che di peggio doveva accadere è già accaduto. Chi
doveva fallire ha fallito e tutti quelli che facevano speculazione non ci sono
più. La situazione non sta peggiorando, ma sta migliorando», ha aggiunto.
«Certo è una cosa terribile - ha proseguito - stare al Governo, ricevere le
giuste richieste dei cittadini, parlarne con il ministro dell'Economia e sapere
che non ci sono fondi. è come mettere le mani in tasca per fare una spesa e
tirarle fuori vuote perché i soldi non ci sono. Da imprenditore non mi era mai
capitato». Per il premier il problema più importante resta quello psicologico,
connesso alle aspettative: «Penso che non ci siano proposte alternative alla
guerra contro la paura. Questa paura della crisi determina una riduzione dei
consumi, e quindi tutti dobbiamo avere paura della paura». A Berlusconi ha
replicato ieri il segretario del Pd Dario Franceschini: «Minimizzare è
inaccettabile. è insopportabile – ha aggiunto – questo modo di fronteggiare la
crisi di fronte a migliaia di imprese e famiglie che chiedono misure urgenti
per essere aiutati». Secondo Franceschini, «continua questo atteggiamento di
Berlusconi di minimizzare e negare i problemi, e lui continuaa intimidire gli
editori, e ad accusare gli organismi internazionali perché diffondono numeri.
Insomma – ha concluso – non se ne può più. Il governo ha il dovere di agire». A
proposito di numeri, quelle che il Governo Berlusconi considera le sue nuove
cifre-obiettivo, saranno presentate il giorno prima dell'inizio del G8: nel
2009 il Pil segnerà un -5%, mentre il rapporto deficit-Pil si attesterà al -5,2
per cento. Il Dpef rivede al ribasso le precedenti stime contenute nel
programma di stabilità del 6 febbraio scorso, che prevedevano il Pil al -2% e
l'indebitamento netto al -3,7. Tornando alla questione dei nuovi standard
globali ,che dovrebbero rappresentare il cuore economico del vertice
dell'Aquila, già in occasione della recente visita in Usa, Berlusconi aveva ammesso che le
nuove regole non avrebbero potuto essere un prodotto del G8 ma necessariamente
sarebbero state affrontate al G20, il foro internazionale allargato anche a Cina, India e altri importanti paesi
emergenti che ha preso in mano la gestione della crisi finanziaria e che
proprio negli Usa, a
Pittsburgh vedrà la prossima riunione dei capi di governo. Intanto, però, resta
agli atti il lavoro svolto al G7 finanziario di Lecce, dov'era era stato
approvato un documento di oltre 70 pagine, definito, in quell'occasione, un
work in progress. I cinque capitoli della "Lecce Framework"
riguardano: corporate governance, integrità dei mercati, regolamentazione e
sorveglianza finanziaria, cooperazione in materia di tassazione e trasparenza
delle politiche macroeconomiche e dei dati.L'iniziativa si sovrappone, in una
certa misura, al lavoro del Financial stability board (Fsb), presieduto dal
Governatore della Banca d'Italia Mario Draghi,incaricato dal G20 di indicare le
modifiche necessarie al sistema finanziario e di vigilanza perché non si ripeta
la crisi innescata dai subprime americani. Draghi, peraltro, non sarà presente
a L'Aquila, ma presenterà i risultati operativi del Fsb a Pittsburgh. ©
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( da "Sole 24 Ore, Il"
del 04-07-2009)
Argomenti: Cina Usa
Il Sole-24 Ore
sezione: ECONOMIA E IMPRESE data: 2009-07-04 - pag: 16 autore: Mercati globali.
A Roma una delegazione di 300 imprenditori al seguito del presidente Hu Jintao
Business Cina per le imprese Urso: Pechino ha una
liquidità per oltre 100 miliardi di dollari Nicoletta Picchio ROMA Arriveranno
in trecento, al seguito del presidente Hu Jintao, invitato in Italia per il G8
allargato. La prima visita a così alto livello dopo dieci anni: bisogna tornare
indietro al 1999 e a Jiang Zemin per trovare nella storia italiana una
missione, da noi, di un presidente cinese. Altra realtà, altri obiettivi: oggi
è il business in primo piano, con la Cina che, con un
Pil nel 2009 quasi a +8%, ha tutti i presupposti per essere protagonista e
locomotiva della ripresa. Da lunedì, per due giorni, i trecento imprenditori
cinesi gireranno l'Italia, partendo da Roma e toccando Venezia, Pisa e altre
città, per cercare opportunità di acquisto e investimento. La giornata clou
sarà proprio lunedì, nella Capitale: sono in programma incontri faccia a faccia
tra aziende cinesi e italiane, secondo al formula sperimentata delle missioni
di sistema Confindustria, Ice, Abi e Governo (sono già più di mille). E inoltre
colloqui istituzionali tra il presidente cinese, il ministro del commercio
internazionale Chen Deming, il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, il
presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, il ministro dello Sviluppo, Claudio
Scajola, la presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia. Sono già previsti
una serie di accordi, anche se la valutazione economica di questa imponente
missione si potrà fare solo alla fine. Le premesse sono positive: l'ultimo
shopping cinese dello scorso febbraio in Germania, Inghilterra e Svizzera si è
concluso con acquisti di 11,5 miliardi di euro. L'Italia, ha ricordato ieri il
vice ministro allo Sviluppo economico, Adolfo Urso, finora è stata tagliata
fuori. Ma il nostro Paese è riuscito a muoversi tempestivamente: Urso è andato
a Pechino ai primi di giugno, per creare le basi di questo arrivo. «La Cina ha
liquidità per oltre 100 miliardi di dollari», ha detto ieri il vice mini-stro,
in una conferenza stampa con Cesare Romiti e Gianni De Michelis, presidente e
responsabile del comitato strategico della Fondazione Italia-Cina, impegnata in un progetto di master
e borse di studio per far arrivare studenti cinesi. I rapporti economici
tra noi e la Cina si sono intensificati, nonostante la
crisi: nei primi quattro mesi dell'anno,l'export è cresciuto del 18,9%, con
vendite trainate da macchinari e beni strumentali (a fronte di un calo
complessivo delle esportazioni di quasi il 20 per cento). Nel
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 04-07-2009)
Argomenti: Cina Usa
Il Sole-24 Ore
sezione: SETTIMANA FINANZIARIA data: 2009-07-04 - pag: 38 autore: Borse. Il
forte rialzo dei listini azionari e soprattutto delle materie prime è stato
alimentato dalla massa di denaro immessa dalle banche centrali Mercati ancora
«drogati» dalla liquidità Ma adesso la prospettiva di una ripresa più lenta e
più lontana fa soffrire azioni e commodity di Walter Riolfi I l bello di questo
rialzo delle Borse, che dura ormai da quattro mesi, è che ha fatto dimenticare
il catastrofismo d'inizio anno:quello di una nuova Grande Depressione. Il
brutto è che una crescita degli indici, così rapida come mai s'era vista in
precedenza, è stata alimentata per lo più dalla forte liquidità creatasi nel
sistema finanziario mondiale. Bella scoperta. Tutti i rialzi di Borsa visti
negli ultimi 30 anni, e pure quello tragicamente conclusosi nell'ottobre del
1929, furono guidati dal denaro facile e a buon prezzo. Ma questa volta c'è
qualcosa di diverso: perché tutta la liquidità esistente proviene dalle
generose mani delle banche centrali e in definitiva dalla inusitata prodigalità
dei Governi. Fed, Bce, BoE, BoJ, Banca del Popolo cinese eccetera hanno
concesso talmente tanti prestiti agli istituti di credito, accettando come
col-laterale (garanzia) titoli di varia natura e persino commodity (è il caso della Cina), e a tassi così bassi (in termini reali sotto lo zero), che una
buona parte di questo denaro è finita sui mercati finanziari: azioni, bond
societari ad alto rendimento, cartolarizzazioni e materie prime. Un altro
aspetto meno bello della questione è che questo denaro, più che andare
direttamente sui titoli azionari o sulle commodity fisiche, s'è
indirizzato sui derivati: in particolare sui future. Il fenomeno è macroscopico
sui mercati delle materie prime, al punto che la Cftc, ossia la commissione Usa che regola questi mercati, ha deciso di vigilare
attentamente per controllare la speculazione. Il risultato s'è visto
soprattutto nei future su petrolio, rame e altre materie prime che sono di
fatto raddoppiati dai minimi di qualche mese fa. In questo gioco al rialzo,
alimentato dalle aspettative di una forte ripresa economica, sono stati gli
investitori cinesi ad aver avuto un ruolo dominante. Con quali soldi? Con
quelli elargiti direttamente e indirettamente dalla Banca del Popolo, al punto
che nei soli primi sei mesi di quest'anno le banche hanno prestato
l'equivalente di circa mille miliardi di dollari contro i 620 dell'intero 2008.
Ma sulle Borse, oltre ai vari strumenti derivati, si sono affermati altri prodotti
che hanno avuto un ruolo crescente nel determinare la velocità di crescita (o
di discesa) dei mercati azionari. Sono gli Etf (fondi gestiti elettronicamente)
specializzati nei vari settori, tra cui proprio le materie prime. E da meno di
due anni riscuotono un grande successo gli Etf a leva ( possono investire fino
a due o tre volte il patrimonio) sia al rialzo sia al ribasso. Si ricorderà la
polemica nei primi due mesi dell'anno attorno ai fondi ultrashort (ultra
ribassisti) sui titoli finanziari,ritenuti con un po' di ragione colpevoli dei
forti cali subiti dai titoli bancari. Ma dal 9 marzo sta succedendo il
contrario e gli Etf prediletti sono quelli ultralong (ultra rialzisti). Se si
considera che su questi nuovi strumenti puntano gli occhi anche numerosi
piccoli investitori e che su un Etf si possono costruire opzioni come su un
qualsiasi titolo, si capisce come la leva della liquidità, aumentata da quella
insita nei derivati, possa produrre movimenti degli indici che vanno ben oltre
i fondamentali delle aziende e dell'economia. Va tutto bene se la scommessa
rialzista degli investitori trova conforto in un miglioramento delle condizioni
economiche. Ma se, come giovedì scorso, arriva un dato poco consolante
sull'occupazione Usa, le Borse perdono quasi il 3%. Il
guaio di quel dato è che, se da un lato conferma un miglioramento nell'attività
manifatturiera, dall'altro (con disoccupati ben oltre le attese e oltre il
numero del mese precedente) mostra come nei servizi sia ancora profonda la
recessione. E l'attività manifatturiera conta per tre quarti del Pil Usa. Così la prospettiva di una ripresa economica più
lontana e più lenta ha reso prudenti, oltre le Borse, anche i mercati delle
materie prime. In settimana, l'S&P ha perso il 2,4% (-2,3% il Nasdaq) e lo Stoxx
lo 0,2% (-1,4% Francoforte, -0,3% Parigi, -0,2% Londra, ma Milano segna +0,6%).
( da "Manifesto, Il" del
04-07-2009)
Argomenti: Cina Usa
Se la Germania
mette a rischio l'euro Joseph Halevi Se non fosse stato per il martellamento
dell'ottimo Financial Times, durato l'intero mese scorso fino al 28 giugno, non
ce ne saremmo accorti essendo il fattaccio passato pressoché inosservato nel
resto della stampa europea. Il Bundestag di Berlino ha recentemente votato un
emendamento costituzionale che obbliga il governo ad azzerare il deficit
pubblico per il 2016 il cui tetto massimo in termini strutturali non dovrà
eccedere lo 0,35 per cento del Pil. Non è detto che ci riusciranno ma il
meccanismo non dipende più dalle politiche economiche. L'esecutivo dovrà
ottemperare alla legge che è addirittura diventata dettato costituzionale.
Contrariamente a quanto è avvenuto per il patto di stabilità strutturale
agganciato ai parametri di Maastricht, prima aggirato e poi ignorato sia dalla
Francia che dalla Germania, la nuova legge costituzionale tedesca è vincolante.
Ed essa condizionerà il resto dell'Europa molto di più dell'ormai moribondo
trattato di Maastricht. Sottolineiamo che la promulgazione di questa legge è a
sua volta una violazione dello spirito giuridico di Maastricht, che prevede
consultazioni intraeuropee qualora uno stato volesse apportare delle
modificazioni importanti al proprio funzionamento. Cosa significa
l'unilateralismo tedesco, molto desiderato dalla Merkel? Vuol semplicemente
dire che la Germania non mette un solo euro per il proprio rilancio economico e
ne chiederà invece all'Europa; vedremo poi come. La dinamica che si prospetta è
quindi la seguente. Laddove risulterà necessario, Berlino elargirà soldi al
sistema bancario: il ciclo della crisi finanziaria si è attenuato ma non è
stato superato. A queste misure corrisponderanno decisioni di restrizione
fiscale per recuperare gli esborsi. La stessa procedura vale nel caso degli
aumenti delle spese della sicurezza sociale in seguito alla crescita della
disoccupazione. La legge iniziò il suo iter lo scorso ottobre quando cento
deputati del Bundestag firmarono un appello affinché venisse costituzionalmente
garantita la «giustizia intergenerazionale». L'appello partiva dalla falsa idea
che il debito pubblico viene sempre pagato dalle generazioni future. Questa
errata visione è condivsa dall'insieme della società civile tedesca e si cala
perfettamente nella concezione dell'accumulazione fondata sulle esportazioni
nette portata avanti dal capitale tedesco, sia finanziario che industriale. Il
rigore fiscale introdotto dalla nuova legge costituzionale affossa infatti la
domanda interna della Germania. Prima di entrare in crisi, tale domanda era già
stagnante da anni. Durante il forte boom delle esportazioni del periodo
2002-2007, le società tedesche dicevano che la stagnazione andava benissimo in
quanto abbassava i salari reali. Il Deutsche capitale monopolistico vedeva nel
mantenimento della modernità della base tecnico produttiva dei mezzi di
produzione, in opposizione all'espansione della domanda interna, la condizione
per una continua crescita sui mercati esteri. Ora questa legge
istituzionalizza, anzi costituzionalizza, il modello di accumulazione tedesco
in una fase in cui esso è in crisi. La Germania, infatti, sta perdendo
esportazioni nette in assoluto pur rimanendo attiva in termini relativi. Per
esempio, se nel 2007 il Pil tedesco era 100 le esportazioni nette erano circa
il 7 per cento. Oggi il Pil è grosso modo sceso a 94 e le esportazioni nette
sono calate al 5 per cento del nuovo valore del Pil. Per mantenere in vita il
proprio modello di accumulazione monopolistica la Germania non potrà più farsi
trainare dalla crescita inesistente degli altri paesi europei ed ancor meno da
quella degli Usa, di là da venire e che comunque
attira esportazione asiatiche. La Germania dovrà invece aggredire la domanda
calante dei paesi dell'Europa occidentale; le economie dell'Est sono in sfacelo
e non potranno più assorbire un ammontare di esportazioni tedesche che, nel
2007, rivaleggiava con l'export di Berlino verso gli Usa.
Nel quadro della moneta unica c'è un solo modo per effettuare tale blitzkrieg
permanente verso il resto dell'Europa: accentuare la massiccia deflazione
salariale in casa, imponendo agli altri paesi europei di fare altrettanto per
difendersi. Sul piano dei salari e dell'occupazione effettiva la dinamica
istituzionale innescata dalla Germania è in retromarcia, anche per il resto
dell'Europa. Ne consegue che le reazioni politiche e legislative alla crisi in
corso prefigurano una situazione di prolungato scontro commerciale attraverso i
saggi salariali. Probabilmente Berlino riuscirà a mantenere il surplus estero
relativo, soprattutto nei confronti dell'Europa stessa. Qui sorge un problema
finanziario colto alla perfezione da Wolfang Münchau nei suoi articoli sul
Financial Times del 28 e 21 giugno. La Francia non intende seguire la stessa
politica di rigore di bilancio. Deflazione salariale sì, licenziamenti pubblici
pure ma i soldi agli assi portanti del capitalismo francese non verranno
lesinati. Parigi non può permettersi una politica di rigore fiscale. I due
principali paesi europei sono quindi in rotta di collisione per ciò che
riguarda i reciproci bilanci. Un'ulteriore prova della caducità dei patti di
stabilità e dello sfaldamento del trattato di Maastricht. Dove verrà piazzato
finanziariamente il surplus estero tedesco? Nel recentissimo passato, con la
domanda interna stagnante, le banche tedesche, anche quelle regionali, hanno
piazzato i proventi del surplus nei prodotti tossici, derivati e strutturati
emessi da quell'iceberg di spazzatura che è il mercato dei capitali Usa. Oggi le stesse istituzioni finanziarie non ne vogliono
più sapere di quelle cartacce. La logica dice che i surplus potrebbero essere
investiti in buoni del Tesoro di Berlino. Ma il limite dello 0,35 per cento del
deficit pubblico sul Pil cui aspira la nuova legge ridurrà l'emissione di buoni
del Tesoro tedeschi. La Francia invece continuerà ad emetterli perché manterrà
un deficit pubblico non indifferente. Münchau osserva che dopo l'esperienza
della spazzatura americana, le società finanziarie tedesche investiranno in debito
pubblico europeo. Quello francese è il più maturo e «profondo». Le società
tedesche piazzeranno i soldi in debito francese ottenendone però un rendimento
basso. L'analista del Financial Times preconizza quindi una
situazione in cui la Germania viene intrappolata nel debito francese come la Cina è intrappolata nel debito Usa. Ma tale situazione, conclude con
ragione Münchau, inficia la volontà da parte di chi ottiene un basso rendimento
finanziario (Germania) di restare in regime europeo a moneta unica.
( da "Sole 24 Ore, Il (Plus)"
del 04-07-2009)
Argomenti: Cina Usa
Plus sezione:
STORIA COP data: 2009-07-04 - pag: 6 autore: Nuovi mercati / 1. Lo scenario La
ripresa parte dagli emergenti A tre/cinque anni i risultati dei listini hanno
superato quelli delle Borse «sviluppate» D iffidenza e interesse. Così vengono
guardati i mercati emergenti. La ragione? Lontananza e scarsa trasparenza da
una parte, ma anche – e soprattutto – le buone performance nei momenti
difficili. Per quanto si tratti di listini volatili, di solito poco conosciuti
e quindi con un margine di rischio potenzialmente elevato, negli ultimi anni si
sono rivelati un investimento premiante per chi ci ha scommesso. E sono i
numeri a dirlo. Prendiamo per esempio l'indice della Borsa cinese: in un anno
si è rivalutato del 22%, in tre dell'88,8 e in cinque anni di oltre il 122 per
cento. Ma non solo. Nello stesso periodo il listino indiano si è rafforzato
rispettivamente dell'8,6, del 19,7 e del 151,6%, mentre il Venezuela ha portato
a casa il 34,2, il 58,4 e l'85,1%. L'andamento degli indici delle principali Borse
sviluppate, invece, non è stato altrettanto positivo. Il mercato italiano,
tanto per fare un esempio, in 12 mesi ha lasciato sul terreno più del 32%,
mentre a tre e cinque anni ha perso il 47 e il 30%; l'S&P500 si è
indebolito del 20, del 34 e del 30%, per l'Ftse di Londra il calo è stato del
27, del 40 e del 23 per cento, mentre per Parigi la perdita è stata del 30, del
35 e del 13%. Da questo breve quadro è evidente chi abbia tenuto e chi no. Però
le performance passate lasciano un po' il tempo che trovano. Quello che conta è
riuscire a capire cosa accadrà nei prossimi mesi. E la percezione degli
operatori è unanime: quando partirà la ripresa, gli emergenti faranno da
volano. Per questo l'attenzione continua a essere
incentrata su Cina, India,
Brasile, ma vengono guardati con attenzione anche il Cile, il Messico, la
Repubblica Ceca, la Malesia e Taiwan, mentre c'è cautela sull'Ungheria e sulla
Turchia. Secondo gli analisti di Schroders, i listini azionari dei mercati
emergenti sono ben posizionati per beneficiare della ripresa, anche
perché le economie di questi paesi non hanno dovuto affrontare le grandi
difficoltà che invece hanno colpito le aree sviluppate. Attenzione però, perché
ci vorrà del tempo: i segnali di ripresa al momento sono ancora deboli, ma gli
emerging contribuiranno per il 70/75% alla crescita globale futura. Credit
Suisse, invece, riduce il peso dei mercati asiatici ex Giappone dal 40 al 20%,
anche se comunque resta sovraesposta nell'area. «Le ragioni di questa riduzione
– si legge nell'analisi – sono il P/e e i P/cash flows relativi vicini ai
massimi (18 e 25%) i deflussi record dei fondi comuni, l'elevato prezzo delle
materie prime di cui questi paesi sono i più grandi importatori ». Morgan
Stanley sta rivedendo l'outlook sull'America Latina e si attende una graduale
ripresa durante il secondo semestre del 2009 e nel corso del 2010. Buone
prospettive per il Cile e il Messico, ma il Brasile (il cui listino in 5 anni
si è rivalutato del 233%, anche se su base annua viaggia in rosso del 27,8%)
resta la scommessa principale, anche se la ripresa non sarà ai livelli di
quella che si è vista nel periodo 2003-2007: le stime di crescita della banca
d'affari Usa sono passate dal -4,5% al -1% per il 2009
e dallo 0,5 al 2,5% per il 2010. Isabella Della Valle
i.dellavalle@ilsole24ore.com © RIPRODUZIONE RISERVATA Lunedì In Finanza: quali
comparti di Borsa saranno premiati nei prossimi mesi? Secondo l'analisi
tecnica, nell'Eurostoxx i settori più interessanti sono banche e assicurazioni,
auto, telefonici e utilities.
( da "Stampaweb, La"
del 04-07-2009)
Argomenti: Cina Usa
SEUL La Corea del
Nord ha effettuato oggi il test di sette missili nel giorno dellIndependence
Day negli Usa e a ridosso del summit G8 dellAquila,
in programma dall8 al 10 luglio, dove inevitabilmente la questione è
destinata ad avere ampia visibilità. I primi due vettori balistici, ha reso noto lagenzia
Yonhap, citando fonti del governo di Seul, sono stati lanciati alle ore 8
locali (alluna di notte in Italia) ed erano del tipo Scud, «con una
gittata stimata di circa 500 chilometri». A distanza di poche ore ne sono stati lanciati altri
4, presumibilmente dello stesso tipo, da una base vicino Wonsan, nella
provincia di Gangwon: sono caduti nel mar del Giappone dopo aver coperto una
distanza di circa
( da "Sicilia, La"
del 04-07-2009)
Argomenti: Cina Usa
Festa multietnica
alle Ciminiere Dialogo necessario e desiderato Oggi sabato, alle 20,30,
all'Anfiteatro Le Ciminiere, si terrà, con ingresso libero, la «festa
multietnica della Caritas». «In una società come la nostra,
sempre più globalizzata - dice una nota della Caritas - non si può fare a meno
di capire e di sperare in una solidarietà culturale, sociale e politica tra i
popoli. D'altra parte la necessità di integrazione rappresenta un elemento
imprescindibile della vita quotidiana di ciascuno di noi. Ciascuno si
confronta quotidianamente con culture nuove, diversi modi di fare e di pensare
a volte molto lontani dai modelli culturali cui si è stati educati, anche se in
realtà, a ben guardare, molti dei modelli culturali che noi superficialmente
giudichiamo "diversi" fanno riferimento a popoli con i quali abbiamo
un legame storico molto forte, anche se lontano nel tempo, basti pensare alla
cultura araba o a quella degli altri popoli mediterranei, quante delle nostre
tradizioni hanno attinto dalla cultura di questi popoli? «Forse, solamente
cercando di immedesimarsi nell'altro; cercando di capire le sue esigenze,
colmando la distanza, sarà possibile comprendere i profondi cambiamenti che
attualmente travolgono l'intero tessuto sociale e che non necessariamente
rappresentano il pericolo di "snaturare" le nostre tradizioni, anzi,
probabilmente rappresentano l'opportunità di recuperare una parte della nostra
storia da un lato, e dall'altro l'opportunità di allargare i nostri orizzonti a
stili e modelli di vita altri. Cultura e multicultiralismo, devono essere
espressione di un arricchimento reciproco; fondamento su cui poter edificare un
percorso esistenziale di tolleranza e solidarietà. Occorre comprendere che
abbiamo bisogno l'uno dell'altro e soprattutto che le differenze che da un lato
sembrano dividerci, in realtà costituiscono un'opportunità, un valore aggiunto
sul quale fare affidamento per migliorarci. Ecco perché occorre creare delle
occasioni di incontro tra i popoli e le culture con le quali conviviamo, ecco
perché la Caritas di Catania - ogni giorno a contatto con coloro che definiamo
"stranieri", persone costrette a lasciare la loro terra in cerca di
un posto dove fare casa - desidera condividere con la città l'immenso valore di
questa opportunità: conoscere l'altro per apprezzarlo, per accoglierlo, per
ricevere. La "Festa Multietnica", alla terza edizione, propone
un'occasione di incontro e di conoscenza, attraverso la musica, la danza,
l'arte, un linguaggio universale sul quale fondare i motivi di un dialogo
necessario e desiderato»
( da "Sestopotere.com"
del 04-07-2009)
Argomenti: Cina Usa
Nuovo reato di
clandestinita', Petteni (Cisl Lombardia): "Una scelta sbagliata e
pericolosa" (4/7/2009 16:09) | (Sesto Potere) - Milano - 4 luglio 2009 -
"Il decreto sicurezza è sbagliato. Il Parlamento ha compiuto una scelta
pericolosa, perché rinvia i problemi e li rende più complessi. Già da oggi ci
organizzeremo per mettere in campo iniziative di forte critica e opposizione
alle norme approvate". Il segretario generale della Cisl Lombardia, Gigi
Petteni, ha commentato così le nuove norme approvate ieri al Senato. Aprendo i
lavori della conferenza finale del progetto europeo Espoir I, sull'integrazione
e l'interculturalità, Petteni ha sottolineato che non vi possono essere
scorciatoie all'esigenza di affrontare la complessità delle
società globalizzata. "E' stata volutamente strumentalizzata la parola
sicurezza - ha aggiunto -. Anziché affrontare i problemi si enfatizza un'idea
di sicurezza da ronde. Impegniamoci invece a far diventare serio e davvero
sicuro questo paese: non si è sicuri a vivere vicino a una stazione, non si è
sicuri sul lavoro e si continua a morire per infortuni sul lavoro, non
si è sicuri perché a causa della crisi si teme di perdere il posto".
"Il tema dell'immigrazione dovrà essere una delle priorità da affrontare
per il nuovo Parlamento europeo - ha affermato ancora Petteni -, che non può
essere lasciato alla discrezionalità dei singoli Stati. La risposta all'arrivo
di migliaia di immigrati - ha concluso il segretario generale della Cisl
Lombardia - non potrà essere una legislazione repressiva, ma un nuovo incontro
di culture e il dialogo tra di esse: da questo dipende il futuro del nostro
continente e del nostro Paese".
( da "Stampaweb, La"
del 04-07-2009)
Argomenti: Cina Usa
Venti persone
impiccate in una sola mattinata in Iran, nel penitenziario Rajai Shahr, a
Karaj, vicino a Teheran, riaccendono l'attenzione sul Paese che sarà al centro
dei dibattiti dell'imminente G8 e danno nuovi spunti all'indignazione per la
repressione in corso nel Paese che secondo Amnesty vanta il titolo di secondo
al mondo dopo la Cina per numero di esecuzioni
capitali (346 ufficiali nel 2008). Si tratta di trafficanti di droga secondo
l'agenzia semiufficiale iraniana Fars che fornisce qualche scarno dettaglio:
avevano fra i 35 ed i 48 anni, erano stati arrestati nellarco
degli ultimi cinque anni e facevano parte di una banda di spaccio
allingrosso: erano stati trovati in possesso di
( da "Stampa, La" del
05-07-2009)
Argomenti: Cina Usa
Kim sfida gli Usa con sette missili [FIRMA]FRANCESCO SISCI PECHINO Il
giorno della festa nazionale americana, Pyongyang ha lanciato sette missili
balistici in un nuovo atto di sfida agli Stati uniti e alle sanzioni dell'Onu.
Ciò avviene qualche giorno prima che i Paesi del G8+5 si riuniscano a l'Aquila,
e il giorno in cui il presidente cinese Hu Jintao è partito per l'Italia per la
prima visita di un capo di stato cinese dopo dieci anni. I missili sono di tipo
Scud, e sono stati sparati dalla costa Est della penisola in un arco di tempo
di sette ore. Hanno viaggiato per circa
( da "Repubblica, La"
del 05-07-2009)
Argomenti: Cina Usa
Pagina 6 - Esteri
"L´America è pronta a sfidare la crisi" Obama parte per l´Europa.
Vertice da Medvedev: "Con Mosca rapporto alla pari" I protagonisti
DAL NOSTRO INVIATO NEW YORK - L´economia, il clima, i rapporti con la Russia,
la "sua" Africa. L´agenda di Barack Obama, che stasera lascia
Washington per il viaggio che lo porterà al G8 in Italia preceduto dalla visita
a Mosca e seguito da quella in Ghana), è ricca di temi che la Casa Bianca
intende sfruttare al meglio: con i leader dei paesi più
industrializzati, con la Cina, con un occhio agli elettori americani. La crisi economica resta
in cima alle sue preoccupazioni. Lo ha ripetuto ieri, nel suo abituale
messaggio del sabato su YouTube che quest´anno è coinciso con il 4 luglio,
anniversario e festa dell´Indipendenza degli Stati Uniti. «Due guerre,
una recessione profonda, costi esorbitanti della sanità, scuole inadeguate,
dipendenza energetica dal petrolio straniero, sono sfide di portata storica. Ma
ognuno di noi sa che il suo destino è nelle sue mani, perché l´America non ha
paura del futuro, l´America produce il futuro». La Casa Bianca è consapevole
che il G8 è più che altro una grande parata, ma il presidente vuole sfruttare
l´appuntamento dell´Aquila anche per affrontare altri due temi che gli stanno a
cuore: il mutamento climatico e la non proliferazione. Sul clima la svolta
verde della Casa Bianca può trovare facili sponde in Europa, sulla non
proliferazione Obama ha chiesto e ottenuto che al G8 abbia ampio spazio. E´ un
tema attualissimo - vedi questioni nucleari in Iran e Corea del Nord - che il
presidente Usa affronterà direttamente con Medvedev e
Putin nella prima tappa del suo viaggio quando al Cremlino si discuterà dei
negoziati per la riduzione dei rispettivi arsenali nucleari e dei rapporti più
generali («l´America rispetta la Russia, vogliamo costruire un rapporto da
uguali a uguali») tra quelle che fino a venti anni fa erano le due
incontrastate superpotenze. Sul vertice dell´Aquila, poi, incomberà l´Iran, la
repressione in corso a Teheran e lo "sciopero pacifico" proclamato da
Moussavi. Ma la tappa italiana non è solo G8. Per la Casa Bianca l´incontro tra
il primo presidente afro-americano e il papa tedesco vale quantomeno il summit
dei Grandi. Obama sarà in Vaticano il 9 luglio, pronto a discutere delle «cose
su cui siamo d´accordo e di quelle che ci dividono», con un particolare occhio
alla «povertà globale». Ultima tappa Accra, in Ghana. Il valore simbolico della
sua prima visita da presidente nel continente dove è nato suo padre è fuori discussione.
a. f. d´a.
( da "Secolo XIX, Il"
del 05-07-2009)
Argomenti: Cina Usa
Missili, nuova
sfida di Seul nel giorno della festa Usa un messaggio
di minaccia al mondo Sette lanci, nuovo test della Corea. Washington e Tokyo
reagiscono TOKYO. La Corea del Nord ha messo in atto ieri un'altra sfida alla
comunità internazionale, lanciando in un test sette missili nel giorno
dell'Independence Day americano e a ridosso del summit G8-G20 dell'Aquila, in
programma dall'8 al 10 luglio, durante il quale il problema dei programmi
nucleare e missilistico di Pyongyang è destinato a trovare ampio spazio. La
Corea del Nord non deve «esacerbare le tensioni» e i lanci «sperimentali di
missili di ieri e oggi non aiutano ad attenuarle», è stata la prima reazione
del Dipartimento di Stato americano, mentre Russia e Cina, in una nota congiunta, hanno invitato alla calma e al ritorno
al tavolo dei negoziati a Sei ( le due Coree, Stati Uniti, Cina. Giappone e Russia) sulla crisi
nucleare. Da Seul, il giudizio è duro: atti provocatori che «violano
palesemente le risoluzioni 1695, 1718 e 1874 del Consiglio di sicurezza
dell'Onu e che vietano alla Corea del Nord tutte le attività relative ai
missili balistici». Il governo giapponese ha fatto sapere di aver
presentato protesta formale contro il Nord comunista attraverso i canali
diplomatici a Pechino, mentre in una nota, il capo di gabinetto Takeo Kawamura,
ha parlato di «una grave provocazione contro la sicurezza dei Paesi vicini». I
primi missili balistici di ieri, con gli osservatori che tendono a inquadrare
il dispiego di muscoli militari di Pyongyang nell'ambito del passaggio di
potere dal "caro leader" Kim Jong-il al terzogenito Kim Jong-un, sono
stati lanciati nel mattino ed erano del tipo Scud, «con una gittata stimata di
circa 500 chilometri», hanno spiegato all'agenzia di stampa Yonhap da fonti del
governo sudcoreano. A distanza di poche ore ne sono stati lanciati altri
quattro, presumibilmente dello stesso modello, dalla base di Gitdaeryong: sono
caduti nel mar del Giappone dopo aver coperto la distanza di
( da "Repubblica, La"
del 05-07-2009)
Argomenti: Cina Usa
Pagina 16 -
Esteri Corea, sette missili per sfidare gli Usa I
razzi sono finiti in mare. Allarme a Tokyo e Seul, monito di Washington La
provocazione con Scud da
( da "Repubblica, La"
del 05-07-2009)
Argomenti: Cina Usa
Pagina 41 -
Spettacoli Su RaiTre il documentario di Vicari "Il mio Paese",
vincitore del David di Donatello Volti nell´Italia del lavoro ROBERTO ROMBI Un
road movie, un viaggio in Italia, dalla Sicilia al Veneto, per raccontare il
paese del lavoro, dell´industrializzazione e della disoccupazione. RaiTre
trasmette, alle 23.30, il film inchiesta di Daniele Vicari Il mio Paese,
vincitore del David di Donatello nel 2007 come miglior documentario. Un tour
personale, quello del regista, per documentare come è cambiato il mondo del
lavoro in Italia nel giro di quasi cinquant´anni dopo che sono
intervenuti fenomeni come globalizzazione, immigrazione, scelte industriali
sbagliate, promesse non mantenute. Il film di Vicari cerca il confronto con
quello del 1960 realizzato da Joris Ivens nel 1960, commissionato dall´Eni di
Enrico Mattei, L´Italia non è un Paese povero, un altro viaggio in cui il
regista olandese raccontava la trasformazione industriale del nostro Paese.
Il percorso inizia in Sicilia, partendo dal polo industriale Fiat di Termini
Imerese, passando per gli ex giacimenti di gas naturale della Basilicata, le
industrie tessili di Prato, i centri di ricerca Enea vicino a Roma, per
concludersi nei cantieri navali e nel polo petrolchimico di Porto Marghera.
( da "Riformista, Il"
del 05-07-2009)
Argomenti: Cina Usa
Il nostro
(ultimo?) G8 soffre l'impietosa sfida col G20 Ansia da prestazione. Le insidie
sono tante, dalla terra che trema alle intercettazioni che fanno tremare. Ma il
problema è strutturale. Il format è inadeguato. E non offre una "success
story". Istruzioni per l'uso di un summit che per l'ltalia è quasi un
addio, l'uscita di scena di una potenza che non c'è. Da sinistra, Nicolas
Sarkozy, Angela Merkel, Silvio Berlusconi, Gordon Brown, Barack Obama, Tari ...
segue dalla prima pagina Da qui a domenica prossima i rischi sono tanti. Ma più
delle insidie pesano i limiti strutturali nostri e del consesso che abbiamo il
privilegio di presiedere. Anche se la terra non tremerà sotto i piedi dei
Grandi; se nessun anarco-insurrezionalista infiammerà le strade delle nostre
città; se non arriverà nessuna intercettazione, foto o altra cartuccia
audiovisiva a impallinare il Cavaliere il successo vero, pieno, tanto politico
quanto mediatico, sarà comunque difficile da cogliere. Ogni vigilia di G8 -
ormai da anni - dà luogo a ineccepibili riflessioni sull'anacronismo di un club
ristretto e mal assortito e sulla sua inconcludenza come governo globale.
Paradossalmente, il "popolo di Seattle" che irruppe nel G8 genovese è
stato l'ultimo a credere al vertice come "cittadella del potere
globale" degna di essere assediata. Era l'ultimo G8 prima dell'11/9.
L'ultima celebrazione dell'età dell'oro della globalizzazione. Un'era
geopolitica fa. Il G8 aquilano è un'altra cosa. La crisi globale sulla carta lo
rende più necessario che mai. E così finisce col svelarne tutti i limiti, in
mano al protagonista obiettivamente più debole e schiacciato dal confronto col
G20. Non stupisce che la diplomazia italiana - al termine di un anno di gran
lavoro - soffra oggi di "ansia da prestazione", consapevole della
difficoltà di vendere il vertice come "success story". Il problema è
innanzitutto di format. Dopo il G20 il club degli 8 (poco più del 50% del Pil
mondiale, 13% della popolazione) è destinato a sfigurare. Come ha sottolineato
con perfidia la Merkel «il summit in Italia dimostrerà l'inadeguatezza di
questo formato». Non lo abbiamo scelto noi. L'Italia ha preso atto che non
c'era un consenso internazionale per l'allargamento del club dei grandi.
"No more Gs" è la prima regola d'ingaggio del vertice. Un cambio di
passo però c'è, visibile anche nella scaletta degli eventi. Si parte in 8 poi
il tavolo si allarga, in primis ai 5 Paesi "emergenti" (Cina, India, Brasile, Sudafrica, Messico
+ l'Egitto voluto dall'Italia). Non è la prima volta, ma gli osservatori
all'Aquila diventano partner. Si fonda il G8+5 come associazione stabile e
strutturata con i Paesi emergenti, che dispiegherà poi geometrie variabili a
secondo dei temi affrontati: dal G18 - Major Economic Forum che giovedì con
Indonesia, Australia e Corea del Sud negozia su commercio e clima, fino
alla giornata africana di chiusura con Libia, Etiopia, Algeria, Senegal e
Angola. Basta per battere il G20? Probabilmente no. La foto di gruppo
all'Aquila sarà mossa, rifletterà una struttura di "governance
globale" in transizione. Perché ancora non si è deciso cosa fare del G20,
reinventato come governo d'emergenza per gestire la crisi globale. Non è detto
che possa sopravvivere alla crisi e sia in grado di svolgere i compiti di
governo permanente che si è dato (con scarsi risultati) il G8. Il nostro quindi
è un vertice di passaggio, in attesa di capire se il G8+5 diventerà G13 o si
scioglierà nel G20. E per lo stesso motivo per noi - italiani e europei - è il
vertice dell'ultima chance. Nel G20 siamo destinati a diventare uno dei tanti,
sottoposti all'egemonia del G2 sino-americano in economia e a quello
russo-americano sull'agenda della sicurezza. Il G8+5 è anche un argine
provvisorio a una struttura che penalizza l'Europa. Non a caso un euro-tiepido
come Berlusconi pensa a una riunione speciale tra europei il secondo giorno del
vertice, estendendo l'invito anche a Spagna, Danimarca, Svezia e Turchia. Il compito
di mediatore che con alterne fortune ama ritagliarsi il Cavaliere tra le grandi
potenze, più cerimoniere che facilitatore, è già un anacronismo. La nuova
Amministrazione Usa peraltro non gradisce né ha
bisogno della nostra intercessione per parlare a Mosca. Pratica di Mare - nella
versione migliore - e Villa Certosa - in quella peggiore - non saranno più
palcoscenici della diplomazia internazionale. Il G20 però non minaccia solo il
nostro status futuro, ma anche il successo del vertice abruzzese. Il trillione
gettato sul tavolo a Londra non si batte. È un impietoso ma inevitabile metro
di paragone. Poco importa che il trillione sia "finto", annunciato e
non erogato. È una sintesi potente che ha sancito il successo del G20. Londra
però partiva in netto vantaggio. Il G20 è stato riattivato con l'unico
obiettivo di rispondere alla crisi. È l'emergenza che lo ha reso prezioso. Il
G8 rischia invece di cadere vittima della sindrome "brevi cenni
sull'universo". Manca un focus. Certo, il vertice si occuperà della
"exit strategy" dalla crisi finanziaria, abbozzando anche le regole
del gioco post-crisi. Ma la tensione è calata, il tremontiano "global
standard" ancora da definire e anche Berlusconi ammette che le somme si
tireranno più in là, magari al G20 di Pittsburgh a fine settembre. E sugli
altri temi in agenda il meccanismo è lo stesso. Perché il G8 - che orienta,
suggerisce, facilita - non decide (quasi) nulla. La diplomazia italiana ha
lavorato bene ma all'Aquila serviranno gli intenditori per apprezzare i frutti
di un anno di negoziati. Che non mancheranno. Sul clima ad esempio (il tema
aquilano più caro a Obama) per la prima volta l'Europa dovrebbe trovare una
piattaforma comune con Washington. E sulla base di un significativo minimo
comune denominatore tra gli 8 la presidenza italiana cerca l'accordo anche con
i Paesi emergenti. Sarebbe un bel passo avanti, da consegnare però ad altri -
il segretario generale Onu Ban Ki Moon sarà presente ai lavori - in vista della
conferenza di fine anno a Copenhagen. Anche Pascal Lamy, direttore generale del
Wto, potrebbe lasciare l'Abruzzo con in tasca un impegno: riprendere i
negoziati sul commercio internazionale del Doha Round. E sulla cooperazione -
tra "food security" e aiuti - l'Italia (una volta saldati i conti da
donatore inadempiente) lancerà il nuovo "whole country approach". La
somma di tanti "deliverables" però non fa un successo. L'ultimo G8
che ha lasciato un segno, quello britannico di Gleaneagles, fu il capolavoro
degli spin doctor di Tony Blair, prima ancora che dei diplomatici. Downing
Street puntò su Africa e Clima e sostenne la sua agenda con una grande campagna
di comunicazione. All'Aquila sarà più difficile vendere i successi politici
annunciati sulla carta. Ogni G8 però viene animato dall'attualità internazionale,
dal feeling tra i protagonisti, e dalla dichiarazione politica che riesce a
produrre. È chiaro che l'Iran terrà banco. Ma non può essere l'informale G8 il
luogo delle sanzioni (evocate da Berlusconi, smentite dalla Farnesina). E a
occhio e croce, vista la riluttanza della Russia e la prudenza degli Stati
Uniti, neanche delle prese di posizioni dure e impegnative. Perchè sarà il
rapporto Russia-Usa a decidere la sorte del G8 sulle
questioni di "sicurezza globale". Nel bene o nel male. Il successo
del bilaterale Medvedev-Obama (che arriva a Mosca domattina) potrebbe avere una
ricaduta virtuosa, dalla non-proliferazione alla cooperazione sull'Afghanistan,
sul nostro summit. Sarebbe la conferma che il G8 "politico" segue il
ritmo impresso dal G2 russo-americano, un po' come il G8 "economico"
è ormai subalterno al G2 sino-americano. Rassegniamoci (o consoliamoci),
neanche il nostro imprevedibile timoniere è in grado di cambiare - in un senso
o nell'altro - la sostanza della partita. La nostra impotenza è bipartisan. E
la nostra attenzione comunque sarà concentrata su altro: l'eterna paura di fare
brutta figura; la capacità del Cavaliere di muoversi in società senza destare
scandali; i voti severi - e un po' italianofobi - della stampa estera. Se l'Italia
non inciampa sulla passerella potrà perlomeno rivendicare lo status da
magnifico anfitrione. Non è poco, ma forse è il preludio a una dignitosa uscita
di scena dal club dei Grandi. Luigi Spinola 05/07/2009
( da "Riformista, Il"
del 05-07-2009)
Argomenti: Cina Usa
Dopo Teheran,
Pyongyang Il dialogo non interessa La Corea del Nord ha lanciato forse la più
grave sfida degli ultimi tempi. Veri e propri fuochi d'artificio per inasprire
la crisi internazionale e attirare l'attenzione sul regime di Pyongyang.
Nell'arco di nove ore, dalle 8,30 del mattino (all'incirca l'una di notte
italiana) fino alle 17,40, sono stati lanciati ben sette missili a corta
gittata. Si tratta di missili Scud con la possibilità di colpire a 400/500
chilometri. Alcuni sono caduti sul Mar del Giappone. I missili sono stati
lanciati da una base sulla costa orientale presso il porto di Wonsan. A nessuno
è sfuggito che la decisione della Corea del Nord coincide con l'Indipendence
Day quasi a indirizzare una sfida diretta agli Stati Uniti di Obama. Un'altra
coincidenza appare altrettanto evidente ed è l'avvicinarsi della data di
celebrazione del G8 dell'Aquila. È come se il regime coreano avesse chiesto
così di entrare prepotentemente nell'agenda internazionale. Le reazioni sono
state immediate e allarmate. La prima è venuta dal Giappone che si è visto
direttamente minacciare dal lancio dei missili quasi a ridosso delle proprie
coste. Una reazione altrettanto forte è venuta dall'Unione europea con un
comunicato del ministro degli Esteri comunitario, Javier Solana, che ha
"condannato" come «una provocazione» la scalata missilistica coreana.
Singolarmente misurate le prime reazioni degli Usa che
sono i primi destinatari della decisione di Pyongyang di scatenare la crisi dei
missili. In un comunicato gli Stati Uniti invitano «a non aggravare le tensioni
e a concentrarsi sui colloqui per la denuclearizzazione e l'attuazione degli
impegni assunti con la dichiarazione del 19 settembre del 2005». Un comunicato
congiunto dei ministri degli Esteri russo e cinese ha indicato anche la
preoccupazione di Pechino e di Mosca. I due Paesi invitano a riprendere il
negoziato a sei, che fu avviato nel 2003 sotto l'egida di Pechino, per far
recedere la Corea del Nord dall'impegno missilistico e nucleare. I sei partecipanti che Cina e Russia vorrebbero rivedere al tavolo del negoziato sono le due
Coree, la Cina, la Russia,
il Giappone e gli Stati Uniti. Lo scenario si presenta drammaticamente
complicato perché il regime di Pyongyang appare impermeabile alle critiche
oltre che assolutamente chiuso all'analisi degli esperti. Che cosa ha in
mente la Corea del Nord? Il lancio dei missili è un atto diversivo per dire
agli americani impegnati sul fronte afghano e iracheno che ci sono altri
pericoli? Il lancio punta a creare una larga alleanza dei Paesi esclusi dal
club atomico? Interrogativi che incrinano la strategia del dialogo inaugurata
da Obama che vorrebbe affidare tutte le sue carte alla diplomazia. Da Pyongyang
a Teheran non viene, però, alcun segnale di interlocuzione. 05/07/2009
( da "Resto del Carlino, Il (Modena)"
del 05-07-2009)
Argomenti: Cina Usa
MODENA E AGENDA
pag. 11 NOSTALGIE D'ESTATE, DAGLI ORGANETTI AGLI ECHI BALCANICI IL PENSIERO
DELLA DOMENICA UN TEMPO c'erano gli organetti con i loro valzer tristi e le
povere canzoni da due soldi. Oggi, con la globalizzazione,
le strade della città risuonano di echi balcanici. Una piccola troupe di
musicanti, due uomini con la tromba e un ragazzino con la fisarmonica, passano
e ripassano sotto le finestre suonando motivi antichi alla maniera di Goran
Bregovic. Aspettando che qualcuno getti loro cinquanta centesimi di
euro. «Di dove siete?». «Di Romania» rispondono timidi. E poi ti chiedono se
hai un paio di scarpe vecchie da regalargli. La nuova Europa è anche questa. E
affiorano i ricordi, quando gli organetti a due ruote, trainati da somarelli
stenti che parevano usciti dal libro di Pinocchio, si muovevano barcollando sui
ciottoli del centro. SULLO STRUMENTO una piccola scimmia mangiava noccioline e
attorno al calesse musicale una bambina con gli abiti cenciosi distribuiva
colorati pianetini della fortuna'. La musica sospirava e intristiva nell'aria
calda del pomeriggio. Piovevano poche lire dalle finestre spalancate. Era una
specie di rito per la gente comune nei lontani anni Cinquanta. Gente che si
vedeva riflessa in quei musicanti nomadi, figli di un dio minore. Eppure gli
organetti di Barberia avevano una loro nobiltà meccanica.Erano formati da una
cassa rettangolare che conteneva un mantice e delle canne su cui scorreva un
cartone perforato, mosso da una manovella per produrre i suoni. MOLTO DIFFUSI
all'estero e chi l'avrebbe detto? negli Stati Uniti, erano stati inventati
proprio a Modena da un certo Giovanni Barbieri nel 1702, dal quale presero il
nome. Chi lo sapeva? E a chi interessava? L'importante era farsi cullare dalla
malinconia. Una stretta al cuore e una mano al portafogli. Dopo il boom'
economico gli organetti sparirono, almeno dalle nostre parti. Oggi la musica è
tornata per la strada. Viene da lontano e porta con sé le note nostalgiche
dell'Europa orientale. E' la colonna sonora della crisi. Buona domenica.
( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)"
del 05-07-2009)
Argomenti: Cina Usa
ECONOMIA &
FINANZA pag. 23 LA RISCOSSA DELLO YUAN LETTERA DA SHANGHAI
LA CINA è la seconda potenza commerciale al mondo, eppure la sua moneta è
praticamente sconosciuta. È una potenza planetaria, tuttavia lo yuan o
renmimbi, moneta del popolo non è convertibile. I turisti possono infatti
ufficialmente scambiarlo contro altre monete solo ad Hong Kong.
L'asimmetria tra potenza economica e diffusione della propria valuta è una
delle contraddizioni della Cina odierna, uscita in
fretta dalle sacche del sottosviluppo. L'accelerazione della crescita ha fatto
leva sugli investimenti, la produzione e l'export, un trittico di successo che
ha tuttavia relegato gli altri aspetti ad arretratezze ora non più
sopportabili. Troppo antiquato era il sistema finanziario per poterlo esporre
ai venti della concorrenza; ora invece l'economia è robusta ed è prevedibile
sia una razionalizzazione del sistema che un ruolo più forte del renmimbi.
L'esigenza di uscire dalla dipendenza del dollaro Usa,
che ancora domina le transazioni internazionali, è stata espressa con chiarezza
dal presidente Hu Jintao, a conferma della natura politica, e dunque
dell'importanza, che assume questa determinazione. Pechino non può ancora
mettere in discussione gli assetti del Fondo Monetario Internazionale. Mentre a
Washington la partita sarà lunga, in Asia e nei paesi emergenti i tentacoli di
Pechino stanno invece muovendosi con acume ed efficacia. Shanghai e quattro
città del Guandong, la provincia meridionale a maggiore vocazione esportativa,
sono state autorizzate a svolgere transazioni commerciali in renmimbi.
Recentemente due provincie del Sud, lo Yunan ed il Guanxi, hanno ricevuto la
stessa autorizzazione per le loro aziende. Il tentativo è di stimolare le
relazioni commerciali con i paesi del sud-est asiatico, facilitando l'accesso
al credito e riducendo i rischi di cambio. La misura ha sanato una situazione
di fatto. Nella zona di Hanoi, in Vietnam, in Laos, Cambogia e Birmania la
maggior parte delle transazioni avviene in Rmb. La popolazione tesaurizza la
moneta cinese riconoscendole forza e sicurezza. INFINE, un'offensiva
economica-diplomatica è in corso per allargare il fronte dei Paesi che
accettano la moneta cinese per le transazioni. Sono stati firmato accordi per
100 miliardi di Usd, denominati in Rmb e da utilizzare per le transazioni con
Argentina, Bielorussia, Sud Corea, Malaysia e prossimamente Brasile.
Contemporaneamente continuano gli acquisti Treasury Bond di Washington. Pechino
detiene una quantità impressionante di dollari e non può farli deprezzare. Il
pendolo decisionale della Cina si muove tra
l'affermazione della propria moneta ed il sostegno all'andamento del dollaro.
L'ambizione, ragionata e impegnativa, è di fargli perdere importanza senza
ridurre il suo valore.
( da "Resto del Carlino, Il (Modena)"
del 05-07-2009)
Argomenti: Cina Usa
MODENA SPORT pag.
8 Riccardo Cavazzoni Modena PROVE generali di Campionati Mondiali per il
PalaPanin... Riccardo Cavazzoni Modena PROVE generali di Campionati Mondiali
per il PalaPanini di Modena, che questa sera alle 20.30 torna ad ospitare una
gara della World League Maschile ricevendo l'Olanda, a distanza di cinque anni
dallo sfortunato precedente contro la Serbia Montenegro, che vinse con un netto
3-1. VITTORIA. Gli azzurri ritrovano l'Olanda, guidata in panchina
dal'ex-avversario Peter Blangè, formazione contro la quale l'Italia lotta per rimanere
in corsa per qualificarsi alla Final Six: l'Italia ha vinto venerdì sera a
Mantova per 3-0 (25/19 25/19 25/22), terzo successo consecutivo centrato contro
gli olandesi, e punta ad un'altra vittoria che rafforzi il secondo posto in
classifica, che potrebbe ancora valere per qualificarsi in vista dell'atto
conclusivo che si giocherà a Belgrado. QUALIFICAZIONE. La formula della World
League infatti prevede la qualificazione per la prima di ciascuno dei quattro
gironi di qualificazione, la migliore tra le quattro seconde, e la Serbia come
paese organizzatore: al momento gli USA veleggiano al primo
posto nel girone A, precedendo azzurri e tulipani, appaiati a 4 lunghezze di
distacco. Ultima la Cina,
che è ormai eliminata, che però ha battuto 3-2 gli USA, e ospiterà gli ultimi
turni di qualificazione. La gara di questa sera è anche l'ultima in Italia
della Nazionale di Anastasi e Gardini, attesa la prossima settimana
negli USA per una doppia sfida ad Hoffmann Estates, ed il 17 e
( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)"
del 05-07-2009)
Argomenti: Cina Usa
OGGI IN TV pag.
43 Viaggio nell'Italia del lavoro con imprese di eccellenza e territori in
declino. Chi sta guadag... Viaggio nell'Italia del lavoro
con imprese di eccellenza e territori in declino. Chi sta guadagnando dalla
globalizzazione e chi invece ha perso il lavoro. Le tante luci e ombre di un
paese complesso. Un road movie che parte dal polo industriale Fiat di Termini
Imerese, in Sicilia.
( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)"
del 05-07-2009)
Argomenti: Cina Usa
ESTERI pag. 21
Quattro luglio, festa e guastafeste New York riapre la Statua della Libertà, la
Corea lancia sette missili 'INDEPENDENCE DAY' IN TONO MINORE dall'inviato
GIAMPAOLO PIOLI NEW YORK CON UNA luccicante Statua della libertà riaperta al
pubblico dopo i lavori di restauro e di sicurezza seguiti all'11 settembre, e
una cascata di fuochi artificiali sparati dal mezzo dell'Hudson, un'America più
sobria e all'insegna dell'austerity ha celebrato ieri «l'Indipendence day». I
fuochi questa volta, in una New York che punta ad un rapido rilancio, sono
diventati anche subacquei, esplodendo sotto il livello dell'acqua con
l'obiettivo di ricreare un effetto luminoso davvero straordinario. E' stato
però decisamente diverso il fragore dei sette missili sperimentali a corto
raggio lanciati ieri mattina dalla Corea del Nord come diretta sfida agli Usa. Continuano ad essere in aperta violazione con le risoluzioni
dell'Onu, con lo scopo di alzare sempre di più la tensione. Pyongyang ha rotto
i negoziati a sei (tra le due Coree, Usa, Cina,
Giappone e Russia) dopo essere stata condannata per il lancio di un missile il
5 aprile scorso, e adesso per riprenderli vuole trattare solo se considerata
come potenza nucleare. A TENERE tutti saldamente con i piedi per terra,
diviso tra celebrazione e preoccupazione per la situazione internazionale,
senza abbandonare un moderato ottimismo, ha provveduto il presidente Obama col
suo messaggio di saluto alla nazione. Riferendosi al grande esempio di un pugno
di patrioti che con lo spirito del 4 luglio «hanno dichiarato l'indipendenza da
un potente impero per dare vita ad un nuovo mondo governato dal popolo», Barack
ha ricordato che i tempi rimangono difficili ma gli Usa
ce la faranno. «Americani ha esortato noi non siamo gente che ha paura del
futuro. Siamo gente che produce il futuro, ognuno di noi sa che il suo destino
è nelle sue mani. Per questo la nostra generazione lascerà il suo segno nella
storia». Lontano dalle parate dai pic nic e dalle celebrazioni americane, a
Pyongyang il clima però è completamente diverso. I sette missili di corto
raggio lanciati dal regime comunista sono una nuova sfrontata provocazione. Il
Dipartimento di Stato Usa ripete che Pyongyang non
deve «aggravare le tensioni» aggiungendo che il lancio dei missili «non aiuta
ad attenuarle». La Corea del Sud intanto si dice pronta a rispondere militarmente
a qualsiasi minaccia «in perfetta alleanza con le forze americane». Gli
analisti ritengono che se i quattro precedenti missili lanciati due giorni fa
potevano rientrare in una esercitazione militare, sfrontata ma di routine e
annunciata per tempo, i sette di ieri hanno un significato esclusivamente
politico verso la Casa Bianca. Così come ha mantenuto la calma con l'Iran senza
chiudere mai la porta, anche con Pyongyang il presidente Usa
ritiene che non vi sia alternativa al dialogo e invita il regime a sedersi e a
riflettere sulla denuclearizzazione dell'intera area. CINA E RUSSIA ritengono
che «non vi sia alternativa ai negoziati a sei, e chiedono che vengano ripresi
il più presto possibile». Un appoggio all'approccio dialettico della Casa
Bianca che riproporrà la questione tanto al summit con Medvedev a Mosca a
partire da domani, ma anche al vertice del G8. Ma il caro leader Kim John Il
appare impaziente e sta alzando la voce. Anche lui vuole un dialogo diretto con
l'America, ma a differenza dell'Iran sarà più difficile da accontentare.
( da "Corriere della Sera"
del 05-07-2009)
Argomenti: Cina Usa
Corriere della
Sera sezione: Primo Piano data: 05/07/2009 - pag:
( da "Corriere della Sera"
del 05-07-2009)
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Corriere della
Sera sezione: Primo Piano data: 05/07/2009 - pag: 3 Il Quirinale Il riferimento
del Presidente alla crisi del 1929 e alle parole dell'economista sull'«armonia
tra nazioni» E Napolitano cita «lo spirito di Keynes» Gli incontri del capo
dello Stato con i leader e l'appello per un governo del mondo ROMA Le solite
intese annuali tra pochi e ricchi Paesi industrializzati non sono sufficienti
per affrontare la crisi che ha investito il mondo. La tempesta partita da Wall
Street e subito dilagata nell'intero atlante geopolitico, impone sforzi
congiunti, in grado di riunire le energie del maggior numero possibile di
nazioni di tutti i continenti. Impegnandole, oltre che sul terreno economico,
finanziario e commerciale, sulle grandi sfide aperte oggi. Vale a dire il
sottosviluppo dell'Africa, la povertà, la vulnerabilità delle nostre società di
fronte al terrorismo, gli sviluppi delle persistenti tensioni in tre aree
cruciali per la pace (Afghanistan, Medio Oriente e Corno d'Africa). Ruoterà
attorno a questi temi, con un esplicito appello alla «responsabilità» per una
sorta di inedito ma ormai indispensabile «governo del mondo», il messaggio che
Giorgio Napolitano lancerà al G8. Concepito in una chiave diversa dalle rituali
e stereotipate comunicazioni diplomatiche, il discorso aprirà il pranzo che il
presidente della Repubblica offrirà ai capi di Stato e di governo presenti
all'Aquila giovedì 9 luglio. Sono questioni che Napolitano ha anticipato a
larghe linee nelle scorse settimane, in un paio di incontri in qualche modo
propedeutici all'appuntamento abruzzese. Per esempio: il 16 giugno, durante un
incontro al Quirinale con i leader mondiali delle religioni che saranno
anch'essi presenti al vertice, quando ha proposto di «ripensare» a come si
possa ristabilire una base comune di «valori spirituali e morali» e riaffermare
così convivenza, dialogo e rispetto delle diversità. E, prima ancora, durante
un intervento all'Istituto internazionale per gli studi strategici di Londra,
il 19 maggio, quando pose l'interrogativo appunto sulle «responsabilità» (in
quel caso soprattutto dell'Europa) di fronte ai problemi del mondo
globalizzato. Una riflessione, quest'ultima, che il capo dello Stato aveva
chiuso con il ricordo di un giudizio esortativo pronunciato da John Maynard
Keynes alla conferenza di Bretton Woods, i cui accordi posero le basi per
uscire dalla crisi del '29: «Abbiamo dimostrato che un gruppo di 44 Nazioni è
in grado di collaborare per un compito costruttivo in amicizia e armonia
completa. Pochi lo credevano possibile. Se riusciremo a continuare con un
compito più ampio come abbiamo cominciato con questo compito limitato, c'è
speranza per il mondo». Ecco, è a quello «spirito di saggezza, pazienza e
severo riserbo» invocato allora da Keynes, che Napolitano si richiamerà.
Trovando magari utile citarlo di nuovo, davanti ai leader con i quali si
intratterrà anche in incontri bilaterali. La sfilata
comincerà domani, con l'arrivo sul Colle del presidente della Cina e componente del G5, Hu Jintao,
impegnato in una visita di Stato che avrà una coda importante all'Aquila. E
mercoledì toccherà al presidente Usa, Barack Obama, in arrivo da Mosca, salire al Quirinale come
prima tappa del suo viaggio in Italia. Mentre altri faccia a faccia con
i leader del summit allargato sono in via di definizione in queste ore. Con
tutti l'impegno del capo dello Stato, secondo la Costituzione che ne
circoscrive severamente la responsabilità in politica estera, dovrebbe limitarsi
a un ruolo di alta rappresentanza diplomatica. Ma è chiaro che, dopo le
polemiche su Berlusconi riprese con insistenza dai giornali di mezzo pianeta,
stavolta la sua influenza morale e politica è destinata a pesare. E tanto.
Marzio Breda Riflessione Il 19 maggio scorso, ospite dell'Istituto
internazionale di studi strategici di Londra, il presidente della Repubblica
Giorgio Napolitano ha citato l'economista John Maynard Keynes alla conferenza
di Bretton Woods. Il capo dello Stato tornerà a parlare di «responsabilità» il
prossimo 9 luglio al G8 dell'Aquila
( da "Corriere della Sera"
del 05-07-2009)
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Corriere della
Sera sezione: Primo Piano data: 05/07/2009 - pag: 6 La sfida della Corea del
Nord Lanciati altri sette missili Il test nel giorno della Festa
dell'Indipendenza americana DAL NOSTRO CORRISPONDENTE PECHINO Anche la Corea del
Nord ha festeggiato la Festa dell'Indipendenza americana. A modo suo. Con 7
missili lanciati nel mar del Giappone. Il conteggio è stato tenuto dai militari
sudcoreani, tre la mattina, uno verso mezzogiorno, tre nel pomeriggio, che
vanno ad aggiungersi ai quattro sparati giovedì 2. Missili a corto raggio,
«alcuni tipo Scud», secondo gli analisti di Seul, con una gittata massima in
grado di raggiungere il Giappone ma tarati su una distanza minore. La raffica
di test è una provocazione contro gli Stati Uniti, l'arcinemico che ieri
celebrava la sua festa nazionale, e contro l'Onu, che ha vietato al regime di
Kim Jong-il test balistici. L'ultima risoluzione, la 1874, è stata varata il
mese scorso dopo il test nucleare del 25 maggio, a sua volta preceduto dal lancio
di un missile che ha scavalcato il Giappone. Il gesto di sfida, poi, viene
amplificato dall'imminenza del G8. Rapporti convergenti ipotizzano che ora
tocchi a un missile a lunga gittata. Il Giappone ha reagito immediatamente, con
una «forte protesta ». Più tardi, gli Usa hanno sottolineato che i missili
«non sono utili» alla risoluzione della crisi e hanno esortato la Corea del
Nord a «trattenersi da azioni che aggravano la tensione». Secondo un copione
ormai rodato, Cina e Russia
sono intervenute in posizione più o meno intermedia, invitando le parti a
riprendere il dialogo. Pyongyang ha abbandonato il tavolo negoziale a
sei cui partecipava con Corea del Sud, Cina, Giappone,
Russia e Usa, ma nelle settimane scorse è stata
avanzata la proposta di riavviare la formula anche senza la Corea del Nord: ne
aveva parlato il presidente sudcoreano Lee Myung-bak con Barack Obama e martedì
scorso è stato il ministero degli Esteri di Pechino a rilanciare l'idea. La
comunità internazionale sta giocando con Pyongyang una partita con molte
incognite. Anche se secondo la Banca centrale sudcoreana i dati dell'economia
del Nord nel 2008 sono inaspettatamente positivi (+3,7% sul 2007), la scorsa
settimana il World Food Program, l'agenzia Onu per le emergenze alimentari, ha
dichiarato che è in atto una «critica mancanza di cibo». E nell'escalation
innescata dalla Corea del Nord rientra la decisione di riavviare la lavorazione
di materiale fissile a scopo militare, sia plutonio sia uranio. Data la feroce
avversione per il Giappone, non è stata accolta con indifferenza la
designazione di un nipponico, Yukiya Amano, a prossimo capo dell'Aiea,
l'agenzia atomica dell'Onu. L'unico Paese con una capacità di influenza è la Cina. Sono trapelate voci di un recente viaggio dell'erede
designato di Kim Jong-il: il figlio Jong-un avrebbe raggiunto Pechino e, con
discrezione, anche Shanghai e Canton, quasi la vetrina di quello che
(ottimisticamente) la Nord Corea potrebbe diventare se desistesse dalla sua
nevrosi militaresca e aprisse la sua economia. Marco Del Corona Le armi Un
missile nordcoreano Scud-B ( al centro) riprodotto in un museo di Seul.
Intorno, missili sudcoreani ( Ap)
( da "Corriere della Sera"
del 05-07-2009)
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Corriere della
Sera sezione: Sport data: 05/07/2009 - pag: 38 La rivoluzione Il world tour dei
nerazzurri inizierà il 12 luglio e finirà il 9 agosto: tappe a Los Angeles,
Boston, Pechino e Montecarlo Addio ritiri, oggi si gira il mondo L'Inter
inaugura una nuova era Dalla California alla Cina, il
club incasserà 3 milioni di euro DAL NOSTRO INVIATO LOS ANGELES L'Inter World
Tour 2009 scatterà il 12 luglio e finirà il 9 agosto: una sosta di due
settimane negli Stati Uniti fra Los Angeles e Boston, sei giorni in Cina e una seratina a Montecarlo che non guasta mai.
L'Italia sarà solo terra di transito, qualche giorno non consecutivo giusto per
cambiare la canottiera e salutare la famiglia. È il programma del precampionato
estivo dell'Inter, che ha deciso di rompere gli schemi tradizionali delle
squadre italiane e, seguendo un esempio già consolidato in Premier League e
nella Liga, effettuare l'intera preparazione della stagione 2009-2010
dall'altra parte del mondo. Tecnicamente, la scelta di stare oltreconfine e/o
di giocare amichevoli all'estero non è certo una novità. Genoa, Napoli e
Palermo, per esempio, quest'anno andranno a prepararsi in Austria. Lo stesso
Milan, dopo dieci giorni a Milanello, si sposterà per altri dieci negli States
dove incrocerà proprio i nerazzurri nel derby di Boston il 26 luglio. Ma
prendere settanta persone tra calciatori e staff, caricarle su un aereo e
portarle per un mese attraverso mezzo mondo è un'idea decisamente alternativa e
forte: «Ci pensavamo già da un po' spiega Ernesto Paolillo, a.d. dell'Inter ,
ma i contratti preesistenti con Brunico ci impedivano la svolta. Quest'anno,
grazie anche all'esperienza positiva già maturata in Usa
da Mourinho quando era al Chelsea, abbiamo deciso che si poteva provare». Le
motivazioni della scelta sono diverse (nuovi stimoli, internazionalizzazione
del marchio, disponibilità di attrezzature all'avanguardia), ma infine
confluiscono tutte in una sola: soldi. «Anni fa ricorda Paolillo il ritiro per
un club era un costo, eventualmente ridotto con interventi delle Pro loco che a
loro volta potevano sfruttare il turismo, anche quello di una sola giornata,
dei tifosi. Ora la situazione è diversa». Oggi i costi sono completamente
coperti e per i ritiri italiani le aziende di soggiorno danno alle squadre della
serie A dai 40 ai 150.000 euro per i club più importanti. Ma per il tour
americano dell'Inter il registro è completamente diverso: anche se in società
nessuno fornisce cifre ufficiali, il club ricaverà 3 milioni di euro netti, ai
quali andranno aggiunti i soldi dei diritti tv italiani (la gara per
l'assegnazione è ancora aperta, la trasmissione per i match con Club America,
Chelsea e Milan sarà sulla Espn America che garantisce agli sponsor una
copertura totale sul territorio nord e sudamericano), senza contare l'indotto
del merchandising. «In fondo, il principio è banale: l'unico modo per
sviluppare la propria presenza in un territorio nuovo e creare nuovi tifosi è
essere presenti fisicamente sul posto dice Paolillo . Portare i giocatori, ogni
tanto, può servire: era successo in Cina con Toldo
all'apertura dell'Inter Store a Shanghai, così come lo è stato all'inizio di
giugno con Mourinho a Pechino. Chiaramente però la presenza di tutta la
squadra, con allenamenti e partite importanti, tra l'altro anche queste scelte
con un occhio a mercati differenti (una squadra è messicana, l'altra inglese,
l'altra italiana), dà un altro peso al progetto di internazionalizzazione del
club». A questo poi, per fortuna, si aggiungono la possibilità di disporre
delle strutture perfette della Ucla a Los Angeles e il vantaggio di
diversificare e rendere interessante per i giocatori la fase più noiosa della
stagione. Il discorso Cina rientra in questo quadro, con differenti sfumature. «A
differenza che in Usa osserva
Paolillo là siamo presenti già da un po' con Inter club e negozi a Shanghai e
Pechino». La Supercoppa dell' 8 agosto (la quarta all'estero dopo quelle del
( da "Corriere della Sera"
del 05-07-2009)
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Corriere della
Sera sezione: Spettacoli TV data: 05/07/2009 - pag:
(
da "Corriere della Sera"
del 05-07-2009)
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Corriere della Sera sezione: Cronaca di Milano data: 05/07/2009 - pag: 3 L'intervista «La sanità è un'eccellenza a Milano». Oltre al San Raffaele nascerà la città della scienza in Vialba con il Sacco, il Besta, l'Istituto dei tumori e il Cerba «Niente futuro per gli ospedali senza ricerca Liste d'attesa, bisogna raddoppiare le Tac» Veronesi: sbagliato vietare l'alcol ai minorenni, il nemico è il fumo. Cambiare gli stili di vita «La strada da percorrere è ancora lunga. Ma ce la possiamo fare». Da sempre il sogno di Umberto Veronesi è fare diventare Milano la capitale della medicina e della salute. In quest'intervista l'oncologo più famoso d'Italia spiega quali sfide la città deve ancora vincere per diventare l'Houston d'Europa. È una scommessa che gli sta a cuore: il fondatore dell'Istituto europeo di oncologia è nato proprio a Milano, 82 anni fa, qui lavora come chirurgo, ricercatore, uomo di scienza e ha cresciuto i suoi sette figli. Con 691 mila ricoveri all'anno, di cui il 13 per cento di pazienti che arrivano da fuori Lombardia, Milano è comunemente considerata il fiore all'occhiello della sanità italiana. È un giudizio che condivide? «Nessuno vuole mettere in dubbio l'eccellenza della sanità milanese. Ma per fare il vero salto di qualità la città, insieme con il resto della Lombardia, deve tagliare nuovi traguardi». Quali? «Tutto dovrà ruotare intorno alla ricerca: i grandi ospedali dovranno avere un dipartimento ad hoc e condividere fra loro le piattaforme operative, oltre alle attrezzature diagnostiche e terapeutiche. I centri specializzati in singole patologie possono rischiare l'isolamento se non si integrano con altri centri. Alcuni di piccole dimensioni andranno chiusi». Una rivoluzione, per gli ospedali della città. «È la medicina che negli ultimi anni ha vissuto due profondi cambiamenti: la decodifica del Dna e l'evoluzione delle tecnologie biomediche, che oggi ci danno la possibilità di scoprire un'infinità di malattie al loro esordio. Solo gli ospedali che si adegueranno ai tempi potranno dare risposte d'alto profilo ai pazienti». Allora il futuro sta nei grandi poli ospedalieri? «Sì. Solo così si può essere all'altezza delle ultime scoperte della medicina. I primi passi nella giusta direzione sono stati fatti. In città, a breve, ci saranno tre poli d'eccellenza. A nord-ovest sorgerà la cittadella pubblica delle scienza con il raggruppamento in Vialba del Sacco, dell'Istituto dei tumori e del neurologico Besta; a sud avremo il Centro europeo di ricerca biomedica avanzata (Cerba), che nascerà di fianco all'Istituto europeo di oncologia; a nord-ovest c'è già il San Raffaele. Ma non bisogna fermarsi qui. Soprattutto sul fronte della ricerca clinica». Ma Milano è competitiva con il resto d'Europa? In molti se ne vanno. «Io penso che creare conoscenza non voglia dire trattenere i cervelli: nell'era della globalizzazione non possiamo pensare di fermare la circolazione dei talenti. La città deve trasformarsi, invece, in un grande polo di attrazione per i giovani che oggi vanno in Gran Bretagna, meta prediletta soprattutto dai ricercatori dei Paesi dell'Est: dal Mediterraneo al Medio Oriente fino all'India.>Per riuscirci
Milano deve sviluppare maggiormente la cultura della ricerca e diventare un
incubatore di intuizioni innovative. È il mio chiodo fisso. Il miscuglio di
etnie è la condizione per la fertilizzazione reciproca delle idee che è il bene
più importante non solo per la città, ma per il Paese». Ma quali sono le
criticità della sanità milanese? «Non si investe ancora abbastanza nelle nuove
apparecchiature diagnostiche. Del resto, gli aggiornamenti tecnologici non sono
mai sufficienti. Bisogna fare sempre di più». Concretamente? «Sono da
raddoppiare le Tac spirali e le risonanze magnetiche di ultima generazione Pet.
E bisogna investire maggiormente sulle sale operatorie. È un modo anche per
accorciare le liste d'attesa, il vero problema della sanità di Milano. Una
criticità strettamente collegata all'elevata qualità delle cure e ai viaggi
della speranza: Milano attrae dal resto d'Italia 85 mila malati l'anno». Le
terapie sono all'avanguardia. Ma si può dire altrettanto per le strutture
ospedaliere? «Purtroppo no. Sul fronte dell'edilizia sanitaria anche a Milano
c'è molto da migliorare. Negli ospedali dovrebbero esserci solo camere singole.
In segno di rispetto della privacy del malato. Non solo: le giornate di
ricovero sono da diminuire. Tre giorni al massimo: e, poi, il paziente in via
di guarigione deve essere ospitato in strutture di accoglienza di tipo
alberghiero. Lui sta meglio: e altri possono essere ricoverati al suo posto».
Nel suo libro dei sogni, professor Veronesi, non fa i conti con i fondi
limitati a disposizione della sanità. «La tecnologia costa, ma aumenta la
produttività. Oltre una malattia scoperta all'esordio richiede terapie meno
costose. Va quindi potenziata la rete di centri per la diagnosi precoce e vanno
sviluppate campagne di prevenzione ». A Milano non se ne fanno già abbastanza?
«Spesso si prendono di mira bersagli sbagliati. Un esempio su tutti: vietare la
vendita di alcol ai minori di 16-18 anni, come vuole fare adesso il Comune,
dubito sarà efficace». Il motivo? «Oggi il vero problema è il fumo: i dati,
infatti, dicono che dal 1975 al 2007 il consumo annuo pro capite di
superalcolici è crollato da (
da "Corriere della Sera"
del 05-07-2009) Argomenti: Cina Usa (
da "Reuters Italia"
del 05-07-2009) Argomenti: Cina UsaTorna
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Dino Risi, il cattivo da riscoprire (sezione: Globalizzazione)
Corriere
della Sera sezione: Tempo Libero data: 05/07/2009 - pag:
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Scudo spaziale, Medvedev a stampa: con Usa troveremo
soluzione (sezione: Globalizzazione)
MOSCA/MILANO
(Reuters) - In un'intervista a tutto tondo con un quotidiano italiano in cui ha
parlato di Iran, Corea del Nord ma anche del G8 dell'Aquila, il presidente
russo Dmitry Medvedev ha detto oggi che un accordo volto a ridurre gli
armamenti nucleari non sarà possibile senza un'intesa sullo scudo missilistico
in Europa, precisando però di credere che Usa e Russia
saranno "capaci di trovar una soluzione ragionevole". Il presidente Usa Barack Obama arriverà domani a Mosca per incontrare
Medvedev e discutere di come sostituire il Trattato Start del 1991 (Strategic
Arms Reduction Treaty) prima della sua scadenza, il prossimo 5 dicembre.
Intervistato dal Corriere della Sera, Medvedev -- che ha riferito che i
rapporti tra Mosca e Washington "hanno avuto una nuova partenza" --
ha detto: "No, credo che i due temi siano interdipendenti perché non si
può discutere di missili offensivi senza parlare di quelli difensivi",
rispondendo alla domanda se l'accordo sugli arsenali nucleari sarà possibile
anche senza un'intesa sullo scudo anti-balistico. Ma ha anche detto di credere
"che saremo capaci di trovare una soluzione ragionevole" rispondendo
alla domanda se sia necessario che gli Usa rinuncino
completamente al loro progetto. "Non è assolutamente necessario cancellare
tutte le decisioni prese in precedenza. Basta dare prova di moderazione. Noi
non siamo contrari a sviluppare questi strumenti di difesa ma crediamo non
debba trattarsi di iniziative unilaterali dirette contro una parte disponibile
al dialogo come la Russia", ha precisato. "LA COREA DEL NORD CI
PREOCCUPA PIU' DELL'IRAN" Il presidente russo ha parlato anche delle
recenti tensioni internazionali con l'Iran e la Corea del Nord -- che a suo
dire "sono casi diversi" -- precisando che "Pyongyang ci
preoccupa di più perché non ha alcun dialogo con il resto del mondo".
"(Pyongyang) dispone di vettori a medio e lungo raggio, ed esiste il
pericolo che le passioni possano far crescere la tensione con la Corea del Sud,
il Giappone, la Cina e la Russia", ha detto al Corriere, chiarendo che per
"passioni" intende "le dichiarazioni bellicose di questi ultimi
tempi". Parlando del G8 della prossima settimana all'Aquila, il presidente
russo ha detto che "in Italia dovremo occuparci soprattutto della crisi
economica", aggiungendo che sul tavolo ci sono anche altri "temi
importantissimi" come l'ambiente, gli aiuti ai Paesi poveri e le crisi
regionali. Continua...
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