CENACOLO DEI COGITANTI |
La mafia, le
intercettazioni e le strategie di Berlusconi
( da "Articolo21.com"
del 08-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Associazione Nazionale Magistrati e
dal CSM alle organizzazioni dei giornalisti e alla stessa Federazione degli
Editori, unite in un?insolita alleanza che arriva a superare una difficile
trattativa contrattuale, gravato dal sospetto di incostituzionalità,
dall?ostilità della stampa internazionale, dal monito delle istituzioni
europee, compresa la Corte di Giustizia,
CONGEDO STRAORDINARIO
ESTESO AL FIGLIO DEL DISABILE La Corte Costituzionale, con sentenza 30 gennaio...
( da "Giornale di Brescia"
del 08-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: DISABILE La Corte Costituzionale,
con sentenza 30 gennaio 2009 n.
anno tributario,
inaugurazione con sponsor - luigi spezia
( da "Repubblica, La"
del 08-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: il loro Csm. Soldi pubblici
risparmiati da una magistratura che ha meno arretrato di altre, ma non c´è
conflitto di interesse, se uno sponsor dovesse ricorrere contro un tributo? «In
tal caso mi asterrei dalla causa», dice Scola. Chissà se gli sponsor, con la
crisi, arriveranno anche per le altre magistrature.
PINETO - Nella sala
polifunzionale del Comune di Pineto si è svolto ieri il convegno "Abru...
( da "Messaggero, Il (Abruzzo)"
del 08-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Corte costituzionale contro
l'impugnativa del Governo Berlusconi nei confronti dell'unica legge approvata
nella precedente legislatura e proposta da noi e che rappresenta l'unico blocco
alle attività petrolifere. L'impugnazione non fa decadere l'efficacia, vorremmo
però che il presidente Chiodi vada davanti alla Corte con la determinazione di
difendere la legge utilizzando sia l'
le bollette restano valide
( da "Tirreno, Il" del
08-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Così ha stabilito la Corte
Costituzionale, respingendo le eccezioni sollevate da varie commissioni
tributarie, compresa quella di Lucca. Molti, in Versilia, i contribuenti
delusi. In provincia il valore delle cause pendenti relative a questa seguita
vertenza, è stimato intorno ai 5 milioni di euro.
tasse: le cartelle
sbagliate sono valide ( da "Tirreno,
Il" del 08-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Alta Corte tanti cittadini dovranno
pagare VIAREGGIO. Sono valide le cosiddette "cartelle mute" e cioè
quelle mancanti della indicazione del responsabile del procedimento. Così ha
stabilito la Corte Costituzionale con sentenza 58/2009, respingendo le
eccezioni di incostituzionalità sollevate da varie commissioni tributarie di
tutta Italia (
è una pietosa toppa e avrà
conseguenze pesanti ( da "Tirreno,
Il" del 08-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: quando la Corte Costituzionale, con
ordinanza numero 377, censurò l'operato dei concessionari della riscossione (la
società Equitalia) che nelle cartelle di pagamento non indicavano il
responsabile del procedimento in violazione dell'articolo 7 dello Statuto dei
diritti del contribuente che espressamente stabiliva questo: "Gli atti
dell'
Il caso Messineo finisce
al Csm ( da "Stampa,
La" del 08-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: cognato del procuratore di Palermo
è indagato per mafia Il caso Messineo finisce al Csm [FIRMA]FRANCESCO LA LICATA
ROMA Il vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura, Nicola
Mancino, ha trasmesso alla Prima Commissione dell'organo di autogoverno dei
magistrati (che si occupa dei casi di incompatibilità) gli articoli della
«Stampa» e di «Repubblica», pubblicati venerdì,
palermo, sul caso messineo
il csm apre un fascicolo ( da "Repubblica,
La" del 08-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: sul caso Messineo il Csm apre un
fascicolo PALERMO - Il Csm si occuperà del nuovo "caso Palermo" dopo
la pubblicazione di dichiarazioni di pentiti ed intercettazioni telefoniche che
chiamano in causa il cognato del procuratore della Repubblica di Palermo, Francesco
Messineo: il presunto mafioso, Sergio Maria Sacco, è il fratello della moglie
del magistrato.
figli di disabili
( da "Tirreno, Il" del
08-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: La Corte Costituzionale, con una recente
sentenza (n. 19 del 26 gennaio scorso), ha dichiarato l'illegittimità
costituzionale dell'art. 42, quinto comma, del testo unico delle disposizioni
legislative in materia di tutela e sostegno della meternità e della paternità
(decreto legislativo n.
Il premier: "Non sono
uomo di... ( da "Giornale.it,
Il" del 08-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Il premier affronta anche la
questione del Lodo Alfano spiegando che si tratta di una legge che "é nata
da un'esigenza indicata dalla stessa Corte Costituzionale" di consentire
alle più alte cariche dello Stato di svolgere appieno e con serenità il proprio
importante mandato". "In Italia - prosegue - il principio del giusto
processo prevede la piena partecipazione al dibattimento.
Serve una vera parità
( da "Nuova Ferrara, La"
del 08-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: CSM ha visto fin dall'inizio
un'esigua rappresentanza di donne nella componente togata. Per contro va
sottolineato l'apporto di originalità che le donne hanno fornito in questi
ultimi anni nell'esercizio della giurisdizione, ponendosi come interpreti
attenute e consapevoli di una realtà in continuo divenire all'interno della
quale deve essere privilegiata la domanda di giustizia
Costituzionalista
Francesco Casavola al M.E.I.C. ( da "Caserta
News" del 08-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Domenica 8 Marzo 2009
Costituzionalista Francesco Casavola al M.E.I.C. ATTUALITà | Caserta Umanesimo
rinnovato e dignità della persona al centro della relazione di Francesco
Casavola, presidente emerito della Corte Costituzionale e presidente del
Comitato nazionale di bioetica, venerdì 6 marzo 2009.
Mills/ Berlusconi: sarò
assolto,ma Gandus è nota esponente
( da "Virgilio Notizie"
del 08-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: esigenza indicata dalla stessa
Corte Costituzionale, ovvero la necessità di consentire alle più alte cariche
dello Stato di svolgere appieno e con serenità il proprio importante
mandato" Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, spiega così, a
'El Mundo', la legge che protegge le alte cariche dello Stato da procedimenti
giudiziari nel corso delle loro funzioni.
Una Giunta sempre più
rossa ( da "Sicilia,
La" del 08-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Corte Costituzionale intervenuta
sul punto. Il Consiglio di Stato ritenendo fondati i motivi d'appello, ha dato
ragione all'insegnante favarese annullando l'ordinanza del Tar che era stata
favorevole ai ricorrenti. Pertanto, questi ultimi dovranno essere retrocessi
nelle graduatorie di appartenenza per effetto della decurtazione dei punteggi
da operare per i servizi resi nella scuole
Mancino aprepratica al
Csmsu Messineo ( da "Sicilia,
La" del 08-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Mancino apre pratica al Csm su
Messineo Roma. «In seguito a notizie di stampa relative alle indagini della
Procura di Palermo sul clan Lo Piccolo, che riguarderebbero anche un affine del
Procuratore Capo Francesco Messineo, il vicepresidente del Csm, Nicola Mancino,
come atto dovuto, ha trasmesso alla Prima Commissione, per le valutazioni di
competenza,
Il phone center negato dal
Comune finisce alla Corte Costituzionale
( da "Gazzettino, Il (Padova)"
del 08-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Il phone center negato dal Comune
finisce alla Corte Costituzionale Domenica 8 Marzo 2009, (G.Colt.) Fatima El
Fardous è titolare dal 16 aprile 2007 di un phone center in via Tiepolo
La Cgil non firma il patto
( da "Gazzettino, Il (Pordenone)"
del 08-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: allargamento della platea dei
lavoratori a cui estendere gli ammortizzatori per come è stato concepito dal
governo è fortemente contestato dalla Cgil nazionale che ha anche aperto una
vertenza alla Corte costituzionale». Il contenzioso riguarderebbe il fatto che
la cassa sarebbe estesa anche ai dipendenti delle microaziende che non hanno
mai versato i fondi agli Enti bilaterali.
Madagascar, leader
opposizione alla macchia, oscurata tv
( da "Reuters Italia"
del 08-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: presentato due richieste formali di
impeachment al parlamento e alla Corte costituzionale nei riguardi di
Ravalomanana, ma la Corte si è detta incompetente sulla questione. I principali
donatori stranieri hanno sospeso i loro aiuti al Madagascar adducendo motivi
legati alla gestione dei fondi. Il capo della delegazione Ue ha detto che la
decisione non è legata alla crisi politica.
Il premier: "Non sono
uomo di destra Fascismo? Basta vecchie ideologie"
( da "Giornale.it, Il"
del 08-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Il premier affronta anche la
questione del Lodo Alfano spiegando che si tratta di una legge che "é nata
da un'esigenza indicata dalla stessa Corte Costituzionale" di consentire
alle più alte cariche dello Stato di svolgere appieno e con serenità il proprio
importante mandato". "In Italia - prosegue - il principio del giusto
processo prevede la piena partecipazione al dibattimento.
TRASPORTI E NUOVE COMPETENZE
DEGLI ENTI LOCALI - Atti del Convegno organizzato dall'Assessorato ai Trasporti
della Provincia di Cagliari - Cagliari, 3 dicembre 2008
( da "SardegnaIndustriale.it"
del 08-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: articolo 35 della Finanziaria alla Corte
Costituzionale che si è pronunciata, però, soltanto due anni dopo. Nel
frattempo, venne avviata una procedura di infrazione comunitaria nei confronti
dell?Italia per la presunta lesione delle norme sulla concorrenza, perché si
mantenevano ancora degli affidamenti diretti.
( da "Articolo21.com" del 08-03-2009)
Argomenti: Giustizia
La mafia, le
intercettazioni e le strategie di Berlusconi di Roberto Morrione Il disegno di
legge sulle intercettazioni prosegue il suo cammino parlamentare,
apparentemente inarrestabile, qualcosa che la maggioranza deve a ogni costo
condurre in porto perché c?è un ordine a cui non si può dire di no. Rallentato
e solo in parte ammorbidito dai dissensi interni della Casa della Libertà,
fronteggiato dall?opposizione del PD e dell?Italia dei Valori e da uno
schieramento che va dall? Associazione Nazionale Magistrati e dal CSM alle organizzazioni dei giornalisti e alla stessa
Federazione degli Editori, unite in un?insolita alleanza che arriva a superare
una difficile trattativa contrattuale, gravato dal sospetto di
incostituzionalità, dall?ostilità della stampa internazionale, dal monito delle
istituzioni europee, compresa la Corte di Giustizia, il provvedimento ha
tuttavia assunto per il premier una centralità strategica. Non a caso
Berlusconi diede a questo obiettivo una valenza prioritaria fin dai primi giorni
dopo la vittoria elettorale, richiamandosi a quanto il precedente governo aveva
già impostato con il decreto Mastella, approvato dalla Camera dei Deputati con
soli sette astenuti. E? evidentemente difficile, alla luce di questa
sconcertante trasversalità di obiettivi, non scorgere una sorta di autodifesa
del ceto politico, rivolta a esorcizzare, bloccando la pubblicazione delle
intercettazioni, la conoscenza e il giudizio dell?opinione pubblica sul proprio
operato e sui legami di sottopotere che legano parti o singoli esponenti dei
partiti alla ragnatela di interessi affaristici e finanziari, in tanti casi al
di là della legalità, che domina la vita del Paese. Che la pubblicazione delle
intercettazioni abbia poi spesso tracimato, estendendosi con “rivelazioni”
sensazionalistiche ( a volte a comando ) ad aspetti della vita privata che
niente hanno a che fare con le inchieste giudiziarie o i comportamenti in
vicende di interesse generale, ledendo diritti alla riservatezza e alla
privacy, ha costituito la base di una protesta di per sè legittima, ma che
costituiva insieme un comodo alibi per coprire e affossare ogni possibilità di
fare luce su gravi deviazioni, atti illegittimi, casi di corruzione e
quant?altro lede responsabilità pubbliche e diritti dei cittadini. Ed è a
questo punto che si innesta la strategia di Berlusconi, volta non tanto o non
solo a coprire vicende e risvolti telefonici personali, che pure sono emersi o
potrebbero ancora emergere, quanto a fare di questo terreno un pilastro
dell?offensiva per condizionare la Giustizia e affermare un assoluto controllo
dell?informazione. Una parte importante, dunque, di quell?attacco alla
Costituzione, alla separazione dei poteri, alla libertà di stampa sancita
dall?articolo 21, che ne costituiscono l?architrave e che il premier, con
l?offensiva a freddo innescata sul tragico dramma di Eluana Englaro, ha
cominciato a demolire, facilitato dalla debolezza dell?opposizione politica e
dalla crisi esplosa nel Partito Democratico. Conosciamo ormai i pesanti condizionamenti
che il disegno di legge Alfano prevede in materia di intercettazioni, per
quanto riguarda gli impedimenti e le pesanti restrizioni poste all?operatività
delle procure e dei PM, come la gravità delle sanzioni previste per i
giornalisti e per gli editori, fino al grottesco divieto di pubblicare
qualsiasi notizia anche non coperta da segreto istruttorio prima della fase del
dibattimento, ciò che in Italia può significare anni di ermetico silenzio su
vicende di assoluta rilevanza per i cittadini. L?ultima ”trovata” riguarderebbe
addirittura una radiazione dall?Ordine, al posto del carcere, ma forse si
inventeranno presto qualche altro deterrente…La mobilitazione delle
organizzazioni dei giornalisti, come degli editori, ma soprattutto l?espressa
volontà di tanti cronisti di non sottostare a una legge liberticida e
anticostituzionale, esprimendo forme organizzate di obiezione di coscienza nel
caso in cui fosse imposto un vero bavaglio, sono già una risposta chiara, che
andrà resa operativa. Vogliamo però, come Libera Informazione, portare
l?attenzione agli aspetti culturali e psicologici sul terreno del contrasto
alle mafie e del sistema di complicità e di contiguità di cui si avvalgono nei
territori. Pur essendo i reati di mafia, insieme a quelli di terrorismo,
apparentemente tenuti fuori dalle restrizioni previste, in realtà ne sarebbero
in vario modo investiti, con notevoli intralci, limiti e ritardi nelle
indagini, come hanno riaffermato a ogni livello il CSM,
magistrati impegnati, il Procuratore Piero Grasso. Disastroso sarebbe però
l?effetto indiretto, ma sostanziale, che questa legge avrebbe sul rapporto
mafia, politica, istituzioni, che è alla base del vero potere degli interessi
criminali e del loro silenzioso progredire fra i meandri degli appalti, della
sanità, della pubblica amministrazione, fino al riciclaggio nella finanza e
nell?economia legale. Le mafie ormai conoscono bene la pericolosità delle
tecnologie usate dai giudici inquirenti e dagli investigatori attraverso le
intercettazioni telefoniche e ambientali, tanto da cercare di ricorrere a loro
volta a congegni e precauzioni anti-intercettazioni. Sarebbero davvero molti i
brindisi, non solo fra i capi-clan, ma soprattutto fra i loro referenti e
“amici degli amici”, a ogni livello, alla notizia che questo potente nemico
tecnologico è stato smantellato o almeno in parte neutralizzato, mentre
un?opinione pubblica già largamente indifferente o subalterna si convincerebbe
ulteriormente di una “invincibilità” del potere mafioso. Come ha opportunamente
ricordato a Palermo il sostituto procuratore De Matteo, “senza le
intercettazioni oggi Provenzano sarebbe a Bagheria a fare affari”.
( da "Giornale di Brescia" del 08-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Edizione: 08/03/2009
testata: Giornale di Brescia sezione:economia CONGEDO STRAORDINARIO ESTESO AL
FIGLIO DEL DISABILE La Corte Costituzionale, con sentenza
30 gennaio 2009 n.
( da "Repubblica, La" del 08-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Pagina I - Bologna
Il caso Ricco buffet nel refettorio di San Domenico grazie ai contributi
privati. "Lo Stato non ha soldi per queste manifestazioni" Anno
tributario, inaugurazione con sponsor LUIGI SPEZIA Anno tributario con sponsor.
I giudici delle Commissioni tributarie dell´Emilia Romagna non vogliono
rinunciare all´inaugurazione della loro attività, come i giudici penali, civili
e contabili e tutte le forze dell´ordine, ma siccome lo Stato non paga si
rivolgono ai privati. Il logo di Unicredit, Fondazione Cassa di Risparmio e poi
quelli delle società Fiori, Das, Csi, Saage e Liguria Assicurazioni figurano su
manifesti e cartelle date agli ospiti e alle autorità che ieri hanno
partecipato alla festa nel salone di San Domenico, con buffet finale molto
apprezzato nell´ex refettorio. «Se vogliamo fare l´inaugurazione dell´anno
giudiziario tributario gli sponsor sono obbligati - spiega Aldo Scola,
presidente della Commissione tributaria regionale -. Un metodo approvato dal
Consiglio di presidenza», il loro Csm. Soldi pubblici
risparmiati da una magistratura che ha meno arretrato di altre, ma non c´è
conflitto di interesse, se uno sponsor dovesse ricorrere contro un tributo? «In
tal caso mi asterrei dalla causa», dice Scola. Chissà se gli sponsor, con la
crisi, arriveranno anche per le altre magistrature.
( da "Messaggero, Il (Abruzzo)" del 08-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Domenica 08 Marzo
2009 Chiudi PINETO - Nella sala polifunzionale del Comune di Pineto si è svolto
ieri il convegno "Abruzzo verde o Abruzzo nero?", organizzato dal
gruppo regionale del Partito Democratico per sensibilizzare l'opinione pubblica
sulla paventata possibilità che l'Abruzzo, ed in particolare la provincia di
Teramo, diventi terra di conquista e di sfruttamento di grosse compagnie
petrolifere che, in molte, hanno ipotizzato la possibilità di reperire
idrocarburi proprio nella regione più verde d'Italia. In contemporanea nella
sala si è riunito in seduta straordinaria il Consiglio provinciale in forma di
adesione all'iniziativa volta a contrestare la manovra. Dopo i saluti del
sindaco di Pineto Luciano Monticelli, ha introdotto il dibattito il consigliere
regionale Claudio Ruffini. Ed ha preso la parola il capogruppo del Pd, Camillo
D'Alessandro il quale ha sostenuto che «la prima azione da fare è quella di
resistere davanti alla Corte costituzionale
contro l'impugnativa del Governo Berlusconi nei confronti dell'unica legge
approvata nella precedente legislatura e proposta da noi e che rappresenta
l'unico blocco alle attività petrolifere. L'impugnazione non fa decadere
l'efficacia, vorremmo però che il presidente Chiodi vada davanti alla Corte con
la determinazione di difendere la legge utilizzando sia l'Avvocatura
regionale sia affiancando ad essa dei giuristi noti che possano difendere le
ragioni dell'Abruzzo. Solo dopo questo si potrà parlare di altri progetti di
legge che rischiano di far piombare l'Abruzzo nel passato come quello
presentato dall'assessore all'agricoltura Febbo. Nel frattempo il dibattito si
sviluppa su più fronti ma la maggioranza dela regione è contraria all'ipotesi
di varare una economia del petrolio F.M.
( da "Tirreno, Il" del 08-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Versilia. Mancava
l'indicazione del responsabile del procedimento, ma occorre pagare lo stesso Le
bollette restano valide Ricorso respinto per le cartelle che contenevano errori
VIAREGGIO. Sono valide le cosiddette "cartelle mute"; cioè quelle mancanti
della indicazione del responsabile del procedimento. Così
ha stabilito la Corte Costituzionale, respingendo le eccezioni sollevate da
varie commissioni tributarie, compresa quella di Lucca. Molti, in Versilia, i
contribuenti delusi. In provincia il valore delle cause pendenti relative a
questa seguita vertenza, è stimato intorno ai 5 milioni di euro. In
Viareggio V SEGUE A PAGINA 5
( da "Tirreno, Il" del 08-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Pagina 5 - Viareggio
Tasse: le cartelle sbagliate sono valide Respinto il ricorso all'Alta Corte tanti cittadini dovranno pagare VIAREGGIO. Sono valide
le cosiddette "cartelle mute" e cioè quelle mancanti della
indicazione del responsabile del procedimento. Così ha stabilito la Corte
Costituzionale con sentenza 58/2009, respingendo le eccezioni di
incostituzionalità sollevate da varie commissioni tributarie di tutta Italia (fra
le quali quella di Lucca, sezione 2, presidente Terrusi). Molti, anche in
Versilia, i contribuenti delusi da questo intervento della Corte, che accetta
perfino che il legislatore dal 1º giugno 2008, possa comminare la nullità a
cartelle che fino al giorno prima considerava valide. La vicenda delle cartelle
chiamate correntemente "mute", avrebbe certamente avuto un epilogo
diverso, se di mezzo non ci fossero stati tanti interessi da difendere per
conto della società di riscossione Equitalia e conseguentemente per conto
dell'erario. Si pensi che, soltanto nella nostra provincia, il valore delle
cause pendenti relative a questa seguita vertenza, è stimato, con una certa approssimazione,
intorno ai cinque milioni di euro. In certi casi evidentemente, non ha alcun
significato il famoso aforisma "chi sbaglia paga", perché qui a
pagare è sempre e comunque il cittadino. Il quale dal 1948 rimane ancora in
attesa che si dia attuazione all'articolo 97 della Costituzione, che era stato
posto a garanzia del buon andamento e dell'imparzialità dell'amministrazione.
Tante le eccezioni di incostituzionalità sollevate dalla commissione tributaria
di Lucca (presidente Francesco Terrusi, relatore avvocato Baldini) davanti alla
Corte, che però le ha respinte ritenendo valide la cartelle "mute".
In merito all'articolo 3 della Carta fondamentale (tutti i cittadini sono
eguali davanti alla legge) si eccepiva che risulta violato in ragione della disparità
di trattamento del contribuente destinatario della notificazione di una
cartella di pagamento prima e dopo il primo giugno 2008, nonché per
irragionevolezza ed incoerenza della norma che, riconoscendo e sanzionando un
vizio di nullità per il futuro, al contempo lo sana per il periodo precedente a
quella data. Era ritenuto violato, dai ricorrenti, anche il principio costituzionale di diritto alla difesa e del giusto processo
per tutti coloro i quali, avendo ricevuto una cartella di pagamento priva
dell'indicazione del responsabile, prima del primo giugno del 2008, vedono
ridursi la possibilità di difendersi efficacemente dalla pretesa tributaria,
considerata la sanatoria della nullità rilevata. La norma era quindi apparsa
lesiva delle prerogative del potere giudiziario, nella misura in cui - a
giudizio dei ricorrenti - va ad incidere sugli articoli della Costituzione che
prevedono che i giudici siano soggetti soltanto alla legge, che non possono
essere istituiti giudici straordinari o giudici speciali, che è assicurata
l'indipendenza dei giudici. Infine i ricorrenti ritenevano leso il principio di
buon andamento e imparzialità dell'operato della pubblica amministrazione,
violato nella misura in cui il contribuente non viene posto in condizione di
conoscere l'autore dell'atto impositivo, al fine di proporre contestazioni e
porre in rilievo eventuali responsabilità, per le procedure adottate fino a
tutto il periodo del mese di maggio 2008.
( da "Tirreno, Il" del 08-03-2009)
Argomenti: Giustizia
DECISIONE
CONTRADDITTORIA è UNA PIETOSA TOPPA E AVRà CONSEGUENZE PESANTI Tutto ha avuto
inizio nel novembre 2007, quando la Corte Costituzionale,
con ordinanza numero 377, censurò l'operato dei concessionari della riscossione
(la società Equitalia) che nelle cartelle di pagamento non indicavano il
responsabile del procedimento in violazione dell'articolo 7 dello Statuto dei
diritti del contribuente che espressamente stabiliva questo: "Gli atti
dell'amministrazione finanziaria e dei concessionari della riscossione
devono tassativamente indicare... il responsabile del procedimento...". In
quella occasione la Corte osservava che "... l'obbligo imposto ai
concessionari di indicare nelle cartelle di pagamento il responsabile del
procedimento, lungi dall'essere un inutile adempimento, ha lo scopo di
assicurare la trasparenza dell'attività amministrativa, la piena informazione
del cittadino (anche ai fini di eventuali azioni nei confronti del
responsabile) e la garanzia del diritto di difesa, che sono altrettanti aspetti
del buon andamento e dell'imparzialità della pubblica amministrazione predicati
dall'art. 97 della Costituzione...". A questo punto il legislatore corre
immediatamente ai ripari, stabilendo con l'articolo 36 (decreto "mille
proroghe"), che la nullità riguardava soltanto le cartelle notificate dopo
il 1º giugno 2008, ma non anche quelle notificate in precedenza. Questa alzata
d'ingegno fu definita da parte dei più accreditati giuristi un infelice,
discutibile tentativo di mettere una pietosa "toppa" alle pesanti
conseguenze derivanti dalla mancata osservazione della legge da parte di
Equitalia. Di fronte alle tante eccezioni sollevate da varie commissioni
tributarie, la Corte Costituzionale oggi, stabilisce la piena validità delle
cartelle già censurate, e legittima la scelta del legislatore, salvando così
gli interessi erariali. La consulta rileva poi che l'articolo 7 dello Statuto
dei diritti del contribuente, pur affermando la "tassatività" della
indicazione del responsabile del procedimento, non commina la sanzione di
nullità della cartella per violazione della disposizione indicata. Come se la
legge fosse fatta per essere violata impunemente quando al precetto non
corrisponda una precisa sanzione. La regola generale è invece quella che la
legge è emanata per essere osservata (altrimenti non avrebbe alcun senso
emetterla) e che, per garantirne l'osservanza, non debbono affatto essere
previste comminatorie di nullità o di annullabilità degli atti adottati in
violazione: l'osservanza della legge è garantita dalla sua cogenza, che
verrebbe meno qualora potesse essere impunemente violata. Purtroppo, sia il
legislatore che il giudice dovrebbero evitare di pensare soltanto alle
immediate esigenze di cassa, lacerando continuamente il sistema con norme o
giudizi di comodo, guardando invece, come sempre si dovrebbe fare, al superiore
bene della "certezza del diritto". Giampiero Della Nina
( da "Stampa, La" del 08-03-2009)
Argomenti: Giustizia
L'INDAGINE DOPO LA
DENUNCIA SUI GIORNALI Il cognato del procuratore di Palermo
è indagato per mafia Il caso Messineo finisce al Csm [FIRMA]FRANCESCO LA LICATA
ROMA Il vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura, Nicola
Mancino, ha trasmesso alla Prima Commissione dell'organo di autogoverno dei
magistrati (che si occupa dei casi di incompatibilità) gli articoli della
«Stampa» e di «Repubblica», pubblicati venerdì, sulle cosiddette
«parentele scomode» del procuratore di Palermo, Francesco Messineo. Si tratta
di resoconti che riguardano il coinvolgimento in distinte vicende di Sergio
Sacco, fratello della moglie del Procuratore, e di Giovanni Messineo, fratello
del magistrato. Il primo - a sua volta imparentato con una famiglia mafiosa di
Camporeale e già in passato più volte sottoposto ad inchieste e provvedimenti
giudiziari - è rimasto invischiato in una storia, attualmente all'attenzione
investigativa, maturata all'interno dell'ambiente mafioso del clan di Salvatore
e Sandro Lo Piccolo e attraversata da fatti di sangue. L'altro, il fratello, è
attualmente sotto processo e in attesa di sentenza per il reato di truffa. Il
vicepresidente Mancino ha allegato agli articoli una relazione riservata del
Procuratore Generale di Palermo, Luigi Croce, che cerca di inquadrare anche il
contesto nel quale i magistrati della Procura hanno offerto la loro
incondizionata solidarietà al Procuratore Messineo, con un comunicato che
definisce «datati» i fatti raccontati negli articoli e «valutati e giudicati
irrilevanti dal Csm» al momento (luglio 2006) della nomina del magistrato al
vertice dell'ufficio del pubblico ministero. Lo stesso comunicato, firmato
dalla quasi totalità dei pm, lasciava trasparire un certo sospetto «per
l'improvvisa attenzione mediatica» sulla vicenda, trasmettendo un retropensiero
che tradisce il sospetto che l'informazione si sia resa strumento di interessi
oscuri, tesi a intralciare il lavoro dei pubblici ministeri, vicini a
individuare «relazioni esterne di Cosa nostra». Proprio queste riflessioni sono
state giudicate e definite, in due comunicati trasmessi alle agenzie,
«avventate» e «gravi e inaccettabili» dai comitati di redazione della «Stampa»
e di «Repubblica». Da domani, comunque, il comitato di presidenza del Csm si
occuperà della vicenda e valuterà, attraverso la documentazione in arrivo da
Palermo, se esistono i presupposti per aprire «il caso». Le ultime segnalazioni
sulla figura di Sergio Sacco, dopo le numerose altre archiviate come «datate»,
sono contenute in una voluminosa informativa dei carabinieri inoltrata, per le
valutazione della Procura, nel dicembre del 2008, cioè due mesi fa.
( da "Repubblica, La" del 08-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Pagina 17 - Cronaca
Il cognato del procuratore compare anche in intercettazioni di tre mesi fa
Palermo, sul caso Messineo il Csm apre un fascicolo PALERMO
- Il Csm si occuperà del nuovo "caso Palermo" dopo la pubblicazione
di dichiarazioni di pentiti ed intercettazioni telefoniche che chiamano in
causa il cognato del procuratore della Repubblica di Palermo, Francesco
Messineo: il presunto mafioso, Sergio Maria Sacco, è il fratello della moglie
del magistrato. Lo ha annunciato ieri il vicepresidente del Csm Nicola
Mancino. Il coinvolgimento di Sacco in vicende di mafia (dal 1980 fino ad oggi)
ha acceso polemiche ma anche la solidarietà di gran parte della procura nei
confronti di Messineo sostenendo che si tratta di vicende «datate» e già
passate al vaglio del Csm prima della nomina di Messineo a procuratore di
Palermo. Ma non è così. L´ultima volta che Sacco è stato chiamato in causa
risale al 12 dicembre 2008, cioè meno di tre mesi fa, in un rapporto dei
carabinieri: oltre 500 pagine di interrogatori ed intercettazioni telefoniche
che indicano Sergio Maria Sacco come esponente di rilievo del clan mafioso dei
Lo Piccolo. Il rapporto è stato consegnato nel dicembre scorso al sostituto
procuratore Gaetano Paci che già nel 1997 aveva chiesto l´arresto di Sacco per
associazione mafiosa. (f.v.)
( da "Tirreno, Il" del 08-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Pagina 10 - Cronaca
FIGLI DI DISABILI FIGLI DI DISABILI Congedo retribuito fino a due anni è vero
che anche il figlio di una persona disabile, che assiste e con cui è
convivente, ha diritto al congedo retribuito fino a due anni? Giulio M., Lucca
La risposta è affermativa. La Corte Costituzionale, con una
recente sentenza (n. 19 del 26 gennaio scorso), ha dichiarato l'illegittimità costituzionale dell'art. 42, quinto comma, del testo unico delle disposizioni
legislative in materia di tutela e sostegno della meternità e della paternità
(decreto legislativo n. 151 del 26 marzo 2001), nella parte in cui non
prevede l'attribuzione del diritto al congedo anche ai figli che assistono
genitori convivente in situazioni di disabilità grave ed assenza di altri
legittimati a prendersene cura. CASSAZIONE L'invalidità non può diventare
anzianità Un lavoratore dipendente, titolare dell'assegno ordinario di invalidità
Inps, che matura i requisiti per il diritto alla pensione di anzianità, può
ottenere questo tipo di trattamento pensionistico? Francesco M., Pontedera
Negativo. La Corte di Cassazione, sezioni unite, con sentenza n. 9492/01 ha
stabilito, in via defintiva, l'impossibilità di mutare i trattamenti di
invalidità in pensione di aniznaità. Ne deriva pertanto che i titolari di
pensione di invalidità e di assegno di invalidità continueranno a percepire il
normale trattamento previdenziale e, per i contributi versati successivamente,
riceveranno a domanda ogni cinque anni il supplemento di pensione. Resta
comunque confermata, in base alla legge n. 222/84, la trasfromazione dei
trattamenti di invalidità in pensioni di vecchiaia, al compimento dell'età
pensionabile (65 anni per gli uomini e 60 anni per le donne) da parte dei
soggetti interessati. Tale operazione risulta essere vantaggiosa economicamente
in quanto l'importo di pensione, determinato prendendo a riferimento le
retribuzioni degli ultimi 5 e 10 anni, come nel caso dei lavoratori dipendenti,
risulta essere più elevato rispetto al trattamento di invalidità, aumentato dai
supplementi. INSTALLAZIONE Servoscala, consentita la deroga Siamo proprietari
di un edificio di due piani (piano terra, piano primo e piano secondo). Presso
gli uffici tecnici comunali ci hanno chiarito che ai sensi della legge dei
portatori di handicap sono obbligatori la messa in opera di meccanismi di
sollevamento quali i montascala nel caso di ricostruzione dell'imnmobile o di
sua total e ristrutturazione. A nostro avviso la legge non dice affatto questo,
seppur siamo favorevoli alla massima solidarietà per i più sfortunati portatori
di handicap. Paolo V., Luigi C., Livorno Negli edifici residenziali con non più
di tre livelli fuori terra è consentita la deroga all'installazione di
meccanismi per l'accesso ai piani superiori, compresi i servoscala, purché sia
assicurata la possibilità della loro installazione in un tempo successivo. Lo
ha precisato recentemente il Tar Toscana, con la sentenza n. 116 del 29 gennaio
2009, accogliendo il ricorso di una impresa di costruzioni contro il
provvedimento con cui un Comune la obbligava ad installare un mezzo di
sollevamento in un edificio di civile abitazione con due livelli fuori terra
che l'impresa stessa aveva ristrutturato e per il quale aveva dichiarato, tra
l'altro, il rispetto delle norme in materia di "abbattimento di barriere
architettoniche". Tuttavia, i proprietari degli appartamenti hanno
successivamente richiesto la realizzazione di un servoscala come
"compimento finale delle opere". L'impresa ha però obiettato che
tutte le opere previste erano state realizzate, essendo essa tenuta a garantire
l'adattabilità della costruzione, e non ad installare il dispositivo di
sollevamento richiesto. Il Comune ha, in prima battuta, invitato l'impresa ad
installare il servoscala - ai sensi dell'art. 1 della legge n. 13 del 9 gennaio
1989 (Disposizioni per favorire il superamento e l'eliminazione delle barriere
architettoniche negli edifici privati) - e poi le ha ingiunto di conformare il
complesso edilizio realizzato ai dettami della legge 13/1989. Contro
quest'ultimo provvedimento l'impresa si è rivolta al Tar sostenendo che, ai
sensi del DM 236/1989, nel caso in esame sussisteva solo l'obbligo di assicurare
le predisposizioni per la collocazione di servoscala, e non quello di
realizzare il manufatto, e che quindi l'intervento del Comune non era
supportato da alcun interesse pubblico, nemmeno di tipo edilizio. I giudici
hanno accolto il ricorso ricordando che l'articolo 3.2, seconda parte, del DM
236/1989 prevede che "negli edifici residenziali con non più di tre
livelli fuori terra è consentita la deroga all'installazione di meccanismi per
l'accesso ai piani superiori, ivi compresi i servoscala, purché sia assicurata
la possibilità della loro installazione in un tempo successivo". La norma
- sottolinea il Tar - non distingue tra parti comuni e spazi esterni dell'unità
immobiliare, prevedendo sempre la regola della adattabilità, anziché quella
della accessibilità, qualora dette porzioni accedano ad edifici posti a non più
di tre livelli fuori terra. Pertanto l'impresa non è obbligata a dotare
l'immobile del servoscala, ma è tenuta soltanto a rendere gli spazi idonei
all'installazione di meccanismi di accesso ai piani superiori.
( da "Giornale.it, Il" del 08-03-2009)
Argomenti: Giustizia
n. 58 del 2009-03-08
pagina 0 Il premier: "Non sono uomo di destra Fascismo? Basta vecchie
ideologie" di Redazione "La ragione del consenso di cui godo nel
Paese è che le vecchie ideologie non contano più. Chi si ostina a farsene
portavoce viene punito dal voto", spiega il premier in un'intervista al
quotidiano spagnolo "El Mundo". "Nessuno può pensare che io
abbia reticenze riguardo al fascismo". "Mi riconosco in pieno nei
principi della nostra Costituzione repubblicana" Roma - "Io non sono
un uomo di destra. La ragione del consenso di cui godo nel Paese è che le
vecchie ideologie non contano più. Chi si ostina a farsene portavoce viene
punito dal voto". E' quanto afferma il presidente del Consiglio Silvio
Berlusconi in un'intervista al quotidiano spagnolo "El Mundo". Per
quanto riguarda poi la sua posizione sul fascismo, il premier spiega:
"Nessuno può pensare che io abbia reticenze riguardo al fascismo".
"Mi riconosco in pieno nei principi della nostra Costituzione repubblicana
- aggiunge - e li ho difesi in più occasioni. Le ricordo che la stessa
Costituzione prevede le procedure di modifica per il suo adeguamento alle nuove
esigenze dei tempi". "Piuttosto - conclude - non mi appassiona il
dibattito sul passato. Gli italiani devono guardare avanti. Per troppo tempo in
Italia siamo rimasti chiusi dentro una gabbia culturale, in una
contrapposizione anacronistica tra fascismo e antifascismo".
"Consenso verso di me imbarazzante" "Con la crisi in corso un
apprezzamento tra il 64 ed il 73% è francamente imbarazzante", aggiunge il
premier. "Gli italiani hanno capito - spiega il premier - che questa crisi
è globale, che non è una responsabilità del governo e che, anzi, stiamo facendo
tutto il possibile in sintonia con gli amici europei per alleviarne gli
effetti, per ridare fiducia alle famiglie e alle imprese e preparare la
ripresa. Gli italiani mi conoscono da sempre. Hanno fiducia in me perché ero il
più popolare e invidiato imprenditore e ho lasciato tutto per mettere a
disposizione del mio Paese e dei miei concittadini la mia esperienza e le mie
capacità. Erano stanchi delle chiacchiere della sinistra, volevano i
fatti". "La crisi dell'opposizione preoccupa" "La crisi
dell'opposizione non può far piacere a nessuno. Anzi preoccupa. Il ruolo della
minoranza - dice il premier - in una democrazia è essenziale e bisogna saperlo
esercitare in modo costruttivo. Ma purtroppo la crisi dell'opposizione italiana
sembra destinare a durare a lungo". Berlusconi spiega quali siano state le
ragioni della crisi della sinistra: "Siamo stati noi - dice - ad avviare
le riforme per cambiare l'Italia con un programma sociale tra i più avanzati.
Al contrario i partiti della sinistra si sono arroccati in difesa dei
privilegi, delle corporazioni e della vecchia politica, senza essere in grado
di interpretare i bisogni di un paese che si è evoluto. Noi, invece -
sottolinea il premier - abbiamo rilanciato il nucleare e la campagna contro
l'assenteismo. La sinistra è tuttora soggetta al ricatto del fanatismo
ambientalista, avrebbe perso altro tempo prezioso prima di mettere mano
all'emergenza energetica del paese. Sotto il ricatto dei localismi, non avrebbe
mai potuto risolvere il problema dei rifiuti. Sotto quello delle minoranza
sindacali, non avrebbe mai accolto il criterio del merito nella pubblica
amministrazione e nella scuola. Inoltre - secondo il premier - divisa al suo
interno praticamente su tutto, non avrebbe mai avuto il coraggio di assumere
decisioni importanti sui temi cruciali". Il caso Mills e la Gandus
"La presidente del collegio di quel Tribunale è una nota esponente di
sinistra che si è espressa più volte contro le leggi del nostro governo",
in questo modo Silvio Berlusconi ribadisce a "El Mundo" ribadisce la
sua critica al giudice Nicoletta Gandus, presidente del collegio dei magistrati
che ha condannato l'avvocato inglese David Mills per corruzione. E fa il punto
sulla sua situazione giudiziaria. "Il dubbio sulla sua imparzialità -
prosegue il premier - é legittimo". "Sono assolutamente certo di
venire assolto quando il processo riprenderà". "Purtroppo - aggiunge
- una parte della magistratura italiana è politicizzata e ha usato e usa il
proprio potere come arma di lotta politica contro gli avversari, in particolare
contro l'unico esponente del centrodestra a poter prevalere sulla
sinistra". "I giudici politicizzati della sinistra - afferma ancora
Berlusconi - hanno persino tentato di ribaltare il risultato democratico
riuscendovi nel 1994 con un'accusa da cui sono stato naturalmente assolto con
formula piena dopo 10 anni di processi". E il premier ricorda dunque
"solo pochi dati": "Dal '94 al 2006 ben 789 magistrati si sono
occupati di Silvio Berlusconi con indagini e processi che hanno portato a 587
visite della polizia giudiziaria o della Gdf e a 2.550 udienze, piu' di un record
mondiale". "Conclusione: sono sempre risultato innocente - conclude -
perché fortunatamente i giudici imparziali sono ancora la maggioranza". Il
lodo Alfano Il premier affronta anche la questione del Lodo
Alfano spiegando che si tratta di una legge che "é nata da un'esigenza
indicata dalla stessa Corte Costituzionale" di consentire alle più alte
cariche dello Stato di svolgere appieno e con serenità il proprio importante
mandato". "In Italia - prosegue - il principio del giusto processo
prevede la piena partecipazione al dibattimento. In un processo che dura
due o tre anni, con una cadenza di due o tre udienze la settimana, è
praticamente impossibile partecipare e difendersi per coloro che svolgono alte
ed impegnative funzioni istituzionali". "Il meccanismo dell'immunità
- sottolinea Berlusconi - è ben noto in altri Paesi, compresa la Spagna, dove
riguarda i parlamentari ed è molto più forte che in Italia, dove il processo
viene soltanto sospeso. Nel merito, io non ho mai neppure conosciuto il signor
Mills e sono assolutamente certo di venire assolto quando il processo
riprenderà". Biotestamento, "votare secondo coscienza" Sulla
legge del "fine vita" i parlamentari del Pdl possono votare secondo
coscienza, sottolinea il presidente del Consiglio. "Un governo
democraticamente eletto - dice - ha il diritto e il dovere di prendere delle
decisioni. La morale può essere soggettiva, la legge no. Soprattutto su temi
fondamentali come quelli che implicano la vita e la morte, non si possono
lasciare vuoti normativi, perché è in quel vuoto che nasce il problema. La
magistratura - prosegue - a differenza del Parlamento, non ha il potere di fare
leggi, ha invece l'onere e l'onore di applicarle. Se c'é un vuoto, il compito
di colmarlo con una legge spetta al Parlamento. Ma poiché questa legge sul
'fine vita' in Italia non c'era, noi abbiamo naturalmente portato in Parlamento
la nostra proposta, con la libertà per i nostri parlamentari di votare secondo
coscienza. Vorrei ricordarle - sottolinea Berlusconi, rivolto al cronista - che
nel caso di Eluana non è stata interrotta una cura, non si è messo fine ad un
accanimento terapeutico. Semplicemente a una donna malata si voleva togliere
acqua e alimenti e di qui nasceva la necessità e l'urgenza di un provvedimento
del governo che poi il Parlamento avrebbe approvato o respinto, e i magistrati
applicato". © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123
Milano
( da "Nuova Ferrara, La" del 08-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Serve una vera
parità L'Italia vede attualmente una presenza femminile bassissima nei vertici
dell'ANM, nel corso della storia dell'associazione solo una donna ha ricoperto
l'incarico di Presidente; il CSM ha visto fin dall'inizio un'esigua rappresentanza di donne nella
componente togata. Per contro va sottolineato l'apporto di originalità che le
donne hanno fornito in questi ultimi anni nell'esercizio della giurisdizione,
ponendosi come interpreti attenute e consapevoli di una realtà in continuo
divenire all'interno della quale deve essere privilegiata la domanda di
giustizia del cittadino. Intendo riferirmi ad un modello di giudice al
femminile che sa affrontare il proprio lavoro con serietà e vero spirito di
servizio, che sa esprimersi ai livelli più alti del fare giustizia rendendosi
garante del cambiamento nel rispetto dei valori fondamentali della persona,
adeguando il proprio agire alla concretezza delle risposte da dare per
soddisfare le aspettative che ancora, e nonostante tutte le disfunzioni, i
cittadini di questo Paese ripongono nel sistema giudiziario. Ne consegue che la
discriminazione sulla presenza femminile nei ruoli decisionali dovuta in parte
ad un atto discriminatorio del passato -le donne non potevano accedere alla
magistratura- in parte ad un atto discriminatorio attuale -la scarsa presenza
politica delle donne negli organismi selettivi (gli uomini selezionano
prevalentemente uomini)- deve trovare al più presto una soluzione. E quindi
occorre muoversi nel solco della Costituzione Europea, che sebbene miri ad attuare
una partecipazione equilibrata degli uomini e delle donne nella vita politica
può sicuramente costituire una guida nell'adozione di azioni positive per una
paritaria rappresentanza negli organismi istituzionali ed associativi della
magistratura. Ed, infatti, le più importanti argomentazioni poste a base del
percorso culturale che ha portato all'elaborazione dell'art. II-83 della
Costituzione Europea, sono perfettamente trasferibili alla anche alla
magistratura: la parità dei sessi è collegata a concetti fondamentali sulla
qualità della giustizia sociale, sui diritti umani, sulla natura della
democrazia, così come la partecipazione di entrambi i sessi ai processi
decisionali si traduce in una forma di amministrazione della giurisdizione che
meglio risponde alle esigenze della collettività. Silvia Giorgi
( da "Caserta News" del 08-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Domenica
8 Marzo 2009 Costituzionalista Francesco Casavola al M.E.I.C. ATTUALITà |
Caserta Umanesimo rinnovato e dignità della persona al centro della relazione
di Francesco Casavola, presidente emerito della Corte Costituzionale e
presidente del Comitato nazionale di bioetica, venerdì 6 marzo 2009. Un ritorno tra amici per il prof.
Casavola, non solo per i suoi studi presso la Casa Salesiana di Caserta e per
la sua appartenenza al M.E.I.C. che ha curato l'incontro, ma anche per le tante
personalità amiche intervenute, tra le quali il presidente del Tribunale di S.
Maria C. V. Andrea Della Selva e Velia Biggiero, presidente emerita M.E.I.C. In
apertura l'intervento di mons. Nogaro, quasi un saluto di commiato,
nell'imminenza della nomina del suo successore, e anche un riconoscimento
all'impegno del M.E.I.C. nella persona del presidente Oscar Bobbio e
dell'assistente ecclesiastico don Elio Catarcio. "Il nostro impegno, ha
detto in apertura il presidente Bobbio, è rivolto non solo a quanti professano
la nostra religione, ma a tutta la società civile. Di qui il confronto con le
altre culture per trovare insieme e per vivere insieme quella eticità che ci
unisca nel perseguimento del bene comune". "Sul tema fondante del
libro di recente pubblicato dal M.E.I.C. Progetto Camaldoli - Idee per la città
futura - scriove Anna Giordano - il prof. Casavola ha tenuto la sua ampia
relazione ricca di dottrina e di grande spiritualità, tracciando le coordinate
di una città futura nel nome della dignità della persona e nell'ottica di un
umanesimo rinnovato che sappia dare risposte di sistema, istituzionali,
individuali e collettive, alle emergenze del nostro tempo. Questo nella
prospettiva di un nuovo patto per la cittadinanza sociale, che, sulla linea del
Codice di Camaldoli (1943-45), ci riguardi tutti, tanto i migranti quanto i
nativi. Una proposta ricca di speranza e un richiamo ad un patto di impegno
civile per costruire insieme, come dice il titolo del libro, la città futura.
( da "Virgilio Notizie" del 08-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Roma, 8 mar. (Apcom)
- Il lodo Alfano "è una legge è nata da un'esigenza
indicata dalla stessa Corte Costituzionale, ovvero la necessità di consentire
alle più alte cariche dello Stato di svolgere appieno e con serenità il proprio
importante mandato" Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, spiega
così, a 'El Mundo', la legge che protegge le alte cariche dello Stato da
procedimenti giudiziari nel corso delle loro funzioni. E lo fa
riferendosi al processo Mills spiegando che "in Italia, il principio del
giusto processo, prevede la piena partecipazione al dibattimento. In un
processo che dura due o tre anni con una cadenza di due o tre udienze la
settimana - risponde - è praticamente impossibile partecipare e difendersi per
coloro che svolgono alte ed impegnative funzioni istituzionali". "Il
meccanismo dell'immunità - spiega al giornalista spagnolo - è ben noto in altri
Paesi, compresa la Spagna, dove riguarda i parlamentari ed è molto più forte
che in Italia, dove il processo viene soltanto sospeso. Nel merito - sottolinea
Berlusconi - io non ho mai neppure conosciuto il signor Mills e sono
assolutamente certo di venire assolto quando il processo riprenderà. Aggiungo -
denuncia - che la presidente del collegio di quel tribunale è una nota
esponente di sinistra che si è espressa più volte contro le leggi del nostro governo.
Il dubbio sulla sua imparzialità è legittimo. Purtroppo -conclude il premier -
una parte della magistratura italiana è politicizzata e ha usato e usa il
proprio potere come arma di lotta politica contro gli avversari, in particolare
contro l'unico esponente del centrodestra a poter prevalere sulla
sinistra" E a questo proposito ricorda come "i giudici politicizzati
della sinistra hanno persino tentato di ribaltare il risultato del voto
democratico, riuscendovi nel 1994 con un'accusa da cui sono stato naturalmente
assolto con formula piena dopo dieci anni di processi" E questo perché,
"fortunatamente i giudici imparziali sono ancora la maggioranza". Pda
( da "Sicilia, La" del 08-03-2009)
Argomenti: Giustizia
favara Una Giunta
sempre più rossa favara Insegnanti, no al doppio punteggio se si lavora nei
paesi di montagna d.b.) - Non spetta il doppio punteggio per il servizio
prestato dagli insegnanti nelle scuola di montagna. Numerosi insegnanti di
Lucca Sicula, Alessandria della Rocca, Bivona, Santo Stefano Quisquina e
Burgio, assistiti dall'avvocato Francesco Tinaglia, avevano proposto un ricorso
al Tar del Lazio per il riconoscimento del doppio punteggio per il servizio
prestato nelle scuole di montagna ed il Tar in prima istanza aveva dato loro
ragione. Ma F. A., insegnante di Favara, assistita dall'avvocato Girolamo
Rubino, retrocessa in graduatoria per effetto del doppio punteggio attribuito
agli altri insegnanti, ha proposto appello al Consiglio di Stato per la riforma
dell'ordinanza del Tar del Lazio, richiamando una sentenza della Corte Costituzionale intervenuta sul punto. Il Consiglio di Stato
ritenendo fondati i motivi d'appello, ha dato ragione all'insegnante favarese
annullando l'ordinanza del Tar che era stata favorevole ai ricorrenti.
Pertanto, questi ultimi dovranno essere retrocessi nelle graduatorie di
appartenenza per effetto della decurtazione dei punteggi da operare per i
servizi resi nella scuole di montagna, mentre l'insegnante favarese
verrà immessa in ruolo per effetto della migliore collocazione in graduatoria.
( da "Sicilia, La" del 08-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Mancino
apre pratica al Csm su Messineo Roma. «In seguito a notizie di stampa relative
alle indagini della Procura di Palermo sul clan Lo Piccolo, che riguarderebbero
anche un affine del Procuratore Capo Francesco Messineo, il vicepresidente del
Csm, Nicola Mancino, come atto dovuto, ha trasmesso alla Prima Commissione, per
le valutazioni di competenza, gli articoli pubblicati». Lo rende noto il Csm,
precisando che alla documentazione di stampa, Mancino ha allegato «una nota
riservata inviata dal Procuratore generale presso la Corte di Appello di Palermo
Luigi Croce, in cui, mentre viene espressa preoccupazione per l'improvvisa
attenzione mediatica su una circostanza peraltro già conosciuta, viene
evidenziata la solidarietà espressa a Messineo da tutti i magistrati della
Procura di Palermo».
( da "Gazzettino, Il (Padova)" del 08-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Il
phone center negato dal Comune finisce alla Corte Costituzionale Domenica 8
Marzo 2009, (G.Colt.) Fatima El Fardous è titolare dal 16 aprile 2007 di un
phone center in via Tiepolo
( da "Gazzettino, Il (Pordenone)" del
08-03-2009)
Argomenti: Giustizia
La Cgil non firma il
patto Domenica 8 Marzo 2009, «Avevamo chiesto al tavolo di concertazione
regionale di non procedere immediatamente alla sigla dell'intesa. Il documento
è piuttosto complesso e la materia è delicata. Sarebbe stato più opportuno un
po' di tempo per valutare con maggiore attenzione l'accordo». Renato Kneipp,
componente della segreteria regionale della Cgil con la delega alle questioni
legate al mercato del lavoro, non ha firmato il patto per la "cassa
integrazione regionale" al tavolo di concertazione di venerdì sera. Il
sindacato di Epifani aveva chiesto all'assessore Rosolen alcuni giorni per
poter approfondire aspetti ritenuti non del tutto convincenti. Negli ultimi
mesi - a livello nazionale - la Cgil ha imboccato la strada degli accordi
separati e degli scioperi in solitaria. Anche la mancata sigla del recentissimo
accordo regionale va in questa direzione? «Come ha detto - sottolinea il
sindacalista della Cgil regionale - non abbiamo firmato proprio perché volevamo
approfondire alcuni aspetti che non ci convincono fino in fondo. Inoltre,
crediamo che in questo momento la Regione con la sua autonomia potesse fare
anche qualcosa di più anche per altre figure di lavoraotri che sono rimaste
escluse dal provvedimento». Ma intanto si dà uno strumento di aiuto ad alcuni
dei lavoratori disoccupati e "figli di nessuno", non le pare? «La
mancata firma - aggiunge Kneipp - non preclude un ulteriore passaggio se magari
ci saranno delle modifiche. Tenga presente che il provvedimento nazionale sull'allargamento della platea dei lavoratori a cui estendere gli
ammortizzatori per come è stato concepito dal governo è fortemente contestato
dalla Cgil nazionale che ha anche aperto una vertenza alla Corte costituzionale». Il contenzioso riguarderebbe il fatto che la cassa sarebbe
estesa anche ai dipendenti delle microaziende che non hanno mai versato i fondi
agli Enti bilaterali.
( da "Reuters Italia" del 08-03-2009)
Argomenti: Giustizia
ANTANANARIVO
(Reuters) - Il leader dell'opposizione malgascia si è dato alla macchia mentre
la sua tv è stata oscurata, nell'ultimo episodio che vede intensificarsi le
misure contro il movimento anti-governativo in Madagascar dopo settimane di
disordini. Uno stretto collaboratore di Andry Rajoelina, che accusa il
presidente di aver trasformato l'isola africana in un suo feudo personale, ha
detto che il capo dell'opposizione resterà in un luogo segreto sino a che la sua
sicurezza non sarà garantita. La lotta tra il 34enne Rajoelina e il presidente
Marc Ravalomanana ha scatenato proteste e disordini in cui hanno perso la vita
circa 135 persone e messo a repentaglio il turismo, un settore che in
Madagascar vale 390 milioni di dollari. "Lui si trova in un luogo sicuro.
E' ancora nella capitale, non abbandonerà la sua gente", ha detto il
collaboratore sotto anonimato, smentendo le speculazioni secondo cui Rajoelina
aveva lasciato Antananarivo o addirittura il Paese. Elicotteri militari hanno
sorvolato l'abitazione del capo dell'opposizione negli ultimi giorni e le forze
di sicurezza si sono ripetutamente scontrate con i dimostranti nei pressi della
sua villa neoclassica. Collaboratori di Rajoelina dicono che l'esecutivo sta cercando
di eliminare chi gli si oppone. Il presidente Ravalomanana -- che ha fondato un
impero caseario vendendo yogurt da una bicicletta -- respinge le accuse
dell'opposizione che lo definisce un dittatore e chiede il ritorno all'ordine.
Il suo governo, insediatosi nel
( da "Giornale.it, Il" del 08-03-2009)
Argomenti: Giustizia
n. 58 del 2009-03-08
pagina 0 Il premier: "Non sono uomo di destra Fascismo? Basta vecchie
ideologie" di Redazione "La ragione del consenso di cui godo è che le
vecchie ideologie non contano più. Chi se ne fa portavoce è punito dal voto",
spiega il premier al quotidiano "El Mundo". "Nessuno può pensare
che io abbia reticenze sul fascismo". "Mi riconosco in pieno nei
principi della Costituzione". Tremonti: l'Italia uscirà dalla crisi più
forte Roma - "Io non sono un uomo di destra. La ragione del consenso di
cui godo nel Paese è che le vecchie ideologie non contano più. Chi si ostina a
farsene portavoce viene punito dal voto". E' quanto afferma il presidente
del Consiglio Silvio Berlusconi in un'intervista al quotidiano spagnolo
"El Mundo". Per quanto riguarda poi la sua posizione sul fascismo, il
premier spiega: "Nessuno può pensare che io abbia reticenze riguardo al
fascismo". "Mi riconosco in pieno nei principi della nostra
Costituzione repubblicana - aggiunge - e li ho difesi in più occasioni. Le
ricordo che la stessa Costituzione prevede le procedure di modifica per il suo
adeguamento alle nuove esigenze dei tempi". "Piuttosto - conclude -
non mi appassiona il dibattito sul passato. Gli italiani devono guardare
avanti. Per troppo tempo in Italia siamo rimasti chiusi dentro una gabbia
culturale, in una contrapposizione anacronistica tra fascismo e
antifascismo". "Consenso verso di me imbarazzante" "Con la
crisi in corso un apprezzamento tra il 64 ed il 73% è francamente imbarazzante",
aggiunge il premier. "Gli italiani hanno capito - spiega il premier - che
questa crisi è globale, che non è una responsabilità del governo e che, anzi,
stiamo facendo tutto il possibile in sintonia con gli amici europei per
alleviarne gli effetti, per ridare fiducia alle famiglie e alle imprese e
preparare la ripresa. Gli italiani mi conoscono da sempre. Hanno fiducia in me
perché ero il più popolare e invidiato imprenditore e ho lasciato tutto per
mettere a disposizione del mio Paese e dei miei concittadini la mia esperienza
e le mie capacità. Erano stanchi delle chiacchiere della sinistra, volevano i
fatti". "La crisi dell'opposizione preoccupa" "La crisi
dell'opposizione non può far piacere a nessuno. Anzi preoccupa. Il ruolo della
minoranza - dice il premier - in una democrazia è essenziale e bisogna saperlo
esercitare in modo costruttivo. Ma purtroppo la crisi dell'opposizione italiana
sembra destinare a durare a lungo". Berlusconi spiega quali siano state le
ragioni della crisi della sinistra: "Siamo stati noi - dice - ad avviare
le riforme per cambiare l'Italia con un programma sociale tra i più avanzati.
Al contrario i partiti della sinistra si sono arroccati in difesa dei
privilegi, delle corporazioni e della vecchia politica, senza essere in grado
di interpretare i bisogni di un paese che si è evoluto. Noi, invece -
sottolinea il premier - abbiamo rilanciato il nucleare e la campagna contro
l'assenteismo. La sinistra è tuttora soggetta al ricatto del fanatismo
ambientalista, avrebbe perso altro tempo prezioso prima di mettere mano
all'emergenza energetica del paese. Sotto il ricatto dei localismi, non avrebbe
mai potuto risolvere il problema dei rifiuti. Sotto quello delle minoranza
sindacali, non avrebbe mai accolto il criterio del merito nella pubblica
amministrazione e nella scuola. Inoltre - secondo il premier - divisa al suo
interno praticamente su tutto, non avrebbe mai avuto il coraggio di assumere
decisioni importanti sui temi cruciali". Il caso Mills e la Gandus
"La presidente del collegio di quel Tribunale è una nota esponente di
sinistra che si è espressa più volte contro le leggi del nostro governo",
in questo modo Silvio Berlusconi ribadisce a "El Mundo" ribadisce la
sua critica al giudice Nicoletta Gandus, presidente del collegio dei magistrati
che ha condannato l'avvocato inglese David Mills per corruzione. E fa il punto
sulla sua situazione giudiziaria. "Il dubbio sulla sua imparzialità -
prosegue il premier - é legittimo". "Sono assolutamente certo di
venire assolto quando il processo riprenderà". "Purtroppo - aggiunge
- una parte della magistratura italiana è politicizzata e ha usato e usa il
proprio potere come arma di lotta politica contro gli avversari, in particolare
contro l'unico esponente del centrodestra a poter prevalere sulla
sinistra". "I giudici politicizzati della sinistra - afferma ancora
Berlusconi - hanno persino tentato di ribaltare il risultato democratico
riuscendovi nel 1994 con un'accusa da cui sono stato naturalmente assolto con
formula piena dopo 10 anni di processi". E il premier ricorda dunque
"solo pochi dati": "Dal '94 al 2006 ben 789 magistrati si sono
occupati di Silvio Berlusconi con indagini e processi che hanno portato a 587
visite della polizia giudiziaria o della Gdf e a 2.550 udienze, piu' di un
record mondiale". "Conclusione: sono sempre risultato innocente -
conclude - perché fortunatamente i giudici imparziali sono ancora la
maggioranza". Il lodo Alfano Il premier affronta anche
la questione del Lodo Alfano spiegando che si tratta di una legge che "é
nata da un'esigenza indicata dalla stessa Corte Costituzionale" di
consentire alle più alte cariche dello Stato di svolgere appieno e con serenità
il proprio importante mandato". "In Italia - prosegue - il principio
del giusto processo prevede la piena partecipazione al dibattimento. In
un processo che dura due o tre anni, con una cadenza di due o tre udienze la
settimana, è praticamente impossibile partecipare e difendersi per coloro che
svolgono alte ed impegnative funzioni istituzionali". "Il meccanismo
dell'immunità - sottolinea Berlusconi - è ben noto in altri Paesi, compresa la
Spagna, dove riguarda i parlamentari ed è molto più forte che in Italia, dove
il processo viene soltanto sospeso. Nel merito, io non ho mai neppure
conosciuto il signor Mills e sono assolutamente certo di venire assolto quando
il processo riprenderà". Biotestamento, "votare secondo
coscienza" Sulla legge del "fine vita" i parlamentari del Pdl
possono votare secondo coscienza, sottolinea il presidente del Consiglio.
"Un governo democraticamente eletto - dice - ha il diritto e il dovere di
prendere delle decisioni. La morale può essere soggettiva, la legge no.
Soprattutto su temi fondamentali come quelli che implicano la vita e la morte,
non si possono lasciare vuoti normativi, perché è in quel vuoto che nasce il
problema. La magistratura - prosegue - a differenza del Parlamento, non ha il
potere di fare leggi, ha invece l'onere e l'onore di applicarle. Se c'é un
vuoto, il compito di colmarlo con una legge spetta al Parlamento. Ma poiché
questa legge sul 'fine vita' in Italia non c'era, noi abbiamo naturalmente
portato in Parlamento la nostra proposta, con la libertà per i nostri
parlamentari di votare secondo coscienza. Vorrei ricordarle - sottolinea
Berlusconi, rivolto al cronista - che nel caso di Eluana non è stata interrotta
una cura, non si è messo fine ad un accanimento terapeutico. Semplicemente a
una donna malata si voleva togliere acqua e alimenti e di qui nasceva la
necessità e l'urgenza di un provvedimento del governo che poi il Parlamento
avrebbe approvato o respinto, e i magistrati applicato". © SOCIETà EUROPEA
DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano
( da "SardegnaIndustriale.it" del 08-03-2009)
Argomenti: Giustizia
TRASPORTI E NUOVE
COMPETENZE DEGLI ENTI LOCALI - Atti del Convegno organizzato dall'Assessorato
ai Trasporti della Provincia di Cagliari - Cagliari, 3 dicembre 2008 TRASPORTI
E NUOVE COMPETENZE DEGLI ENTI LOCALI Atti del Convegno organizato
dall'Assessorato ai Trasporti della Provincia di Cagliari Cagliari, 3 dicembre
2008 APERTURA DEI LAVORI Marina Cattina, assessore ai Trasporti della Provincia
di Cagliari: Dall?inizio del mandato il Presidente Milia, la Giunta ed io
abbiamo sempre cercato di operare, anche se fra tante difficoltà, verso il
miglioramento della comunicazione, della mobilità, dell?integrazione,
dell?adeguatezza dei servizi decentrati, dedicando una particolare attenzione a
quei territori compresi nelle zone più lontane dal capoluogo, come il Sarcidano
o, comunque, più isolate e svantaggiate, come il Gerrei. Abbiamo creduto
fermamente che l?isolamento delle nostre zone interne, che fino ad oggi hanno
costituito un ostacolo per lo sviluppo, possano invece diventare fonti di
ricchezza se si realizza una mobilità adeguata; una mobilità pubblica che sia
accessibile a tutti. Se raggiungiamo questi obbiettivi ? e sono sicura che
collaborando insieme ce la possiamo fare ? non solo possiamo combattere lo
spopolamento delle zone interne, ma possiamo promuovere e mettere a frutto
quelle specificità impareggiabili dei nostri territori. Il cammino verso il
raggiungimento di un sistema di trasporto efficiente, tarato sulle vere
esigenze del territorio, è iniziato oltre un decennio fa e sono certa che gli
amministratori, gli operatori del settore, gli utenti desiderano veramente
vedere presto il traguardo. Tutti conosciamo quanto questo ultimo decennio sia
stato caratterizzato da una forte innovazione legislativa, finalizzata a
modificare profondamente le modalità di governo e di gestione della pubblica
amministrazione ed in particolare degli enti locali. Uno degli obbiettivi è
quello di migliorare l?efficienza degli enti affinché siano in grado di
provvedere ai bisogni dei cittadini, delle imprese e della produttività in
genere. La materia dei trasporti nei suoi ultimi sviluppi, in tema di
decentramento e di federalismo in senso regionalista, risulta ancora di estrema
complessità ed è resa ancora più difficile dalle diverse norme sopranazionali,
comunitarie ed internazionali concernenti la regolarizzazione del settore. Con
la legge 59 del 1997 è stato articolato il processo di decentramento con
l?individuazione delle funzioni e delle modalità di attuazione dei compiti
amministrativi statali da attribuire alle regioni e agli enti locali ed in
particolare, poi, attraverso il decreto legislativo 112 del ?98, si è attuato
il conferimento in tema di territorio, di urbanistica, di ambiente, delle opere
pubbliche, della viabilità, dei trasporti e anche della Protezione civile. Il
settore dei trasporti, ed in particolare quello del trasporto pubblico locale,
è stato oggetto negli ultimi anni di un?attivatà legislativa tesa ad attuare,
in un primo momento, il decentramento amministrativo mediante il trasferimento
alle regioni di funzioni e di compiti statali e, successivamente, la trasformazione
delle aziende speciali e dei consorzi in società di capitali o anche in
cooperative a responsabilità limitata tra dipendenti e l?eventuale
frazionamento societario derivante da esigenze funzionali o di gestione. Il
percorso di riforma tracciato con il decreto legislativo 422 del ?97, recepito
poi dalla Regione Sardegna con la legge 21 del 2005, delinea un modello di
governo del Tpl che si basa proprio sull?introduzione della coerenza di
mercato. Per la prima volta, dopo anni di stagnazione, si fa un?opera di
rilancio del trasporto pubblico locale, mediante la ricerca di nuove condizioni
di funzionamento e di efficacia che consentano, a parità di risorse, di
migliorare l?offerta e pervenire ad un?organizzazione complessiva del servizio
che utilizzi al meglio le risorse ad esso destinate e faccia sì che ampie quote
di spostamenti quotidiani utilizzino finalmente il mezzo pubblico. Negli ultimi
quaranta anni la crescita del reddito ha generato una diminuzione in termini
reali del costo monetario del trasporto ed un aumento del valore assegnato al
tempo e al disagio connessi con lo spostamento. La conseguenza è stato un
incremento dell?utilizzo dell?auto privata, più costosa ma che offre
spostamenti sicuramente più rapidi e confortevoli. Il soddisfacimento della
domanda avviene dunque sempre più con l?auto privata facendo registrare un
andamento allarmante, tanto dal punto di vista dei disavanzi delle aziende che
offrono i servizi collettivi, gomma e ferro, quanto dal punto di vista
ambientale. Il Libro bianco sulla politica europea dei trasporti del settembre
2001, con riferimento al trasporto pubblico locale, ha proposto agli Stati e
agli enti locali che, «al fine di evitare un deterioramento della qualità della
vita, le autorità nazionali e locali devono risolvere il controllo della
mobilità, con particolare riguardo al ruolo dell?automobile privata,
sviluppando trasporti pubblici e di qualità». I motivi del minore utilizzo del
trasporto collettivo sono da ricercare non solo nell?aumento del reddito pro
capite, ma anche nella incapacità dell?offerta di trasporto collettivo di
adeguarsi ad una domanda in evoluzione, principalmente in termini di qualità.
Il Tpl sembra quasi comportarsi come un bene secondario e perché questo non sia
devono essere attuate nuove politiche per un adeguamento dell?offerta di
servizi collettivi di trasporto in grado di sottrarre quote di domanda alla
mobilità privata e di portare il Tpl verso un nuovo status, compreso quello del
risanamento. La riforma del Tpl, voluta dal decreto legislativo 422, afferma
anche il principio dell?intermodalità del sistema della mobilità, prefigurando
in tal modo la possibilità di programmare e di organizzare una rete di servizi
che superi le barriere e le difficoltà presenti nel vigente sistema normativo creando
le premesse per superare la frammentazione delle competenze amministrative e
gestionali, la duplicazione di servizi e le inefficienze. Tale indirizzo va
nella direzione della programmazione e dell?organizzazione di una rete di
servizi di stretto coordinamento fra le aziende operanti, enti locali, Regione,
per garantire le esigenze complessive di mobilità dei cittadini e non
semplicemente il loro puro trasporto. Seguendo questi indirizzi, il Consiglio
provinciale ha approvato il Piano dei servizi minimi. Il Piano ha messo in luce
che, a fronte di un?offerta di trasporto pubblico sovrabbondante per numero di
posti offerti, non fa riscontro un effettivo utilizzo del sistema pubblico da
parte dell?utente. Per cui ne è scaturito un progetto che vede un diverso
assetto del servizio eliminando le sovrapposizioni, la semplificazione
dell?offerta e portando ad un miglioramento del sistema. In particolare, la
creazione di un sistema a pettine, con la realizzazione di fermate attrezzate
in corrispondenza dello scambio, la possibilità in zone a bassa domanda di
spostamenti di mezzi pubblici mirati, l?individuazione di servizi minimi
quantitativamente e qualitativamente sufficienti a soddisfare la domanda del
pendolarismo scolastico e lavorativo, l?accesso ai servizi amministrativi,
socio sanitari e culturali. Lo schema di rete prevede l?utilizzo delle due
modalità, ferro-gomma, e di due tipologie di linea: le linee ?sistematiche?,
che servono bacini con domanda rilevante, e le linee ?a chiamata? per le zone a
bassa domanda o a domanda specifica: un sistema di Tpl progettato e organizzato
a supporto della rete ferroviaria. Questa, infatti, copre gran parte del
territorio provinciale, lasciando scoperta solamente la parte a est. Vengono
quindi eliminate le sovrapposizioni ferro-gomma con possibilità di muoversi con
orari e in tempi certamente più attrattivi della situazione attuale, dando
luogo ad un?offerta tesa a soddisfare le esigenze dell?utenza e catturare una
quota di domanda che oggi predilige l?autovettura privata al trasporto
collettivo. Inoltre, il Consiglio provinciale ha ritenuto importante che il
Piano venga arricchito con l?individuazione delle necessità dei territori,
relativamente alla specifica mobilità scolastica e dei disabili, creando gli
spazi necessari per recepire le esigenze dei comuni al fine di offrire un
servizio adeguato ad ogni tipo di utenza in ogni ambito territoriale. L?augurio
è che quanto prima si creino le condizioni affinché il nostro progetto possa
trovare attuazione, diventando oggetto quindi di un contratto di servizio. Ma
per arrivare a ciò occorre ancora qualche passaggio. Infatti, con il
trasferimento delle competenze legislative dallo Stato alle Regioni e agli enti
locali è stato introdotto il meccanismo di gara per l?affidamento dei servizi
con l?obbligo di disciplinare i rapporti tra regolatore e gestore attraverso un
contratto di servizio. Al decreto Burlando, chiaro nei suoi obbiettivi, ha
fatto seguito tutta una serie di interventi ed un?infinità di proroghe che ne
hanno complicato l?attuazione ed inibito l?efficacia, rendendo sempre più
incerto il quadro normativo di riferimento. La liberalizzazione e
l?introduzione della concorrenza nei sistemi di trasporto locale è proprio uno
dei temi forti dell?agenda politica dell?economia dell?Unione europea, che ben
chiaramente si è espressa in merito agli obblighi di servizio pubblico e di
aggiudicazione dei contratti nel settore del trasporto pubblico locale di
passeggeri. Il contratto di servizio rappresenta ancora l?unico strumento a
disposizione degli enti pubblici committenti e delle imprese per gestire e
affrontare il tema del cambiamento e dello sviluppo strategico del sistema del
Tpl con efficacia. Il contratto consente di incidere significativamente sulla
quantità delle prestazioni assicurate alle collettività locali e favorisce
anche la progettazione e la gestione di processi corretti e trasparenti fra le
parti. Se correttamente impostato e gestito, infatti, il contratto offre un
indiscutibile contributo alla conformazione del servizio, diventando volano per
le innovazioni delle performances e degli scambi relazionali, così come il
legislatore aveva individuato con l?ammodernamento ed il rinnovamento del
settore. Con delibera di Giunta n. 44 del 6 agosto del 2008, la Regione Sardegna
ha predisposto un modello di contratto di servizio ponte, cioè semplificato
rispetto alle prescrizioni previste dalla legislazione vigente, dalle direttive
di attuazione, in quanto pensato come sostitutivo delle concessioni in essere
in una fase antecedente all?affidamento dei servizi tramite gara. La delibera
definisce inoltre una nuova metodologia per il calcolo del corrispettivo da
riconoscere per lo svolgimento del servizio, che considera gli effetti e le
caratteristiche ambientali della linea, relazionando il suo costo alla
tipologia di linea e alla tipologia di territorio attraversato, quindi alla
velocità di percorrenza media quale parametro unico, rappresentativo nel
contesto operativo, superando in tal modo l?attuale situazione e sistema contributivo
previsti invece dalla legge 16. Questo, a grandi linee, è il quadro del
trasporto pubblico locale, il quadro di riferimento che oggi abbiamo ed entro
il quale gli enti locali ed in particolare proprio le Province devono agire per
rispondere alla domanda di mobilità che proviene dai territori, senza però
perdere di vista l?efficienza e l?efficacia del servizio, la competitività
delle imprese della nostra regione per la maggior parte di limitata dimensione.
Per le Province, pertanto, è importante coniugare le nuove competenze con i
bisogni di giusto protagonismo dei territori ed agire come soggetti
coordinatori e facilitatori dei processi di governance del territorio. Una
funzione in cui più che i poteri contano l?autorevolezza, la credibilità, la capacità
di aggregazione, l?attivazione di reti tra diversi soggetti, la identificazione
di visioni condivise su cui attivare enti, istituzioni, soggetti pubblici e
privati, cittadini, per un maggiore utilizzo del trasporto pubblico. È vero che
molte persone ormai non salgono da decenni su un mezzo pubblico e non prendono
neanche in considerazione più la possibilità di viaggiare in modo diverso
dall?auto privata. Sono certa però che se tutti ci impegniamo a costruire la
cultura dell?uso del mezzo pubblico e tutti insieme, enti di governo locali,
parti sociali e singoli vettori interagiscono costantemente per la
determinazione di un punto di equilibrio che garantisca, da un lato,
soddisfacimento di condizioni di mobilità e, dall?altro, sempre migliori
condizioni di fruibilità del sistema, gli utenti del Tpl potranno crescere.
Così facendo il tema del Tpl potrà assumere un ruolo più incisivo perché dalla
sua organizzazione e fruibilità dipende la rottura delle marginalità esterne ed
interne dell?isola. Un sistema di collegamenti fruibili, con porti ed aeroporti
ricondotti agli standard definiti dal Piano generale dei trasporti e della
logistica, può esplicitare effettivi momenti di integrazione territoriale
consentendo una maggiore apertura verso l?Italia, l?Europa, il Mediterraneo,
all?interno di un sistema funzionale delle reti di trasporto. Reti di trasporto
che, come afferma Jacques Delors, nel