CENACOLO
DEI COGITANTI |
G. EZZELINA-S. CROCE 0-1
G. EZZELINA: Giacometti, De Bortoli, Brunello, Pellizzari M., Bordignon ...
( da "Tribuna di Treviso, La"
del 06-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: VIRTUS CSM FARRA-ALTIVOLESE 5-2
VIRTUS CSM FARRA SOLIGO: Gosetto, Gallon, Ferronato, Tonon, Nardi N. (5' st
Baratto), Bet, Gerlin (1' st Zandonà), Nardi M., Simoni, Puppetti, Vassalli.
Allenatore: Mognon. ALTIVOLESE: Zorzi, Idafieri, Zanet, Merlo, Bogana, Bettamin,
Covolan, Pasqualetto, Bortoloni (32' st Riva),
Credenti e atei devono
cercare un'etica condivisa ( da "Secolo
XIX, Il" del 06-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: condivisa Giorgio Pagano La
sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato illegittime alcune delle
norme più significative della legge sulla procreazione assistita crea le
condizioni per arrivare a una sua riforma in grado di bilanciare i valori della
tutela dell'embrione e della salute della donna, ma aiuta anche nel difficile
esame del disegno di legge sul testamento biologico,
Etica, Consultae
Cassazionecolmano i vuotidella politica
( da "Secolo XIX, Il"
del 06-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: La sentenza della Corte
Costituzionale che stravolge la legge 40 sulla fecondazione assistita
dichiarata in parte incostituzionale, indica semplicemente che alla base di
certe sentenze vi siano principi ideologici di altro genere diversi della norma
costituzionale.
Rinnovo del vincolo
urbanistico ( da "ItaliaOggi
Sette" del 06-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: 1 Rinnovo del vincolo urbanistico
Chiedo se il comune possa rinnovare il vincolo, scaduto per mancato utilizzo,
su un fondo destinato dal Prg ad attrezzature tecniche. C. C. Risponde Giovanni
Pizzo La Corte costituzionale, con la sentenza del 22 dicembre 1989, n.
( da "Nazione,
La (Pistoia)" del 06-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: tuttavia questa parità fra
istituzioni non è tale nei fatti, come evidenziano numerosi costituzionalisti.
Un elemento di disparità certamente sta nel fatto che agli Enti Locali rimane
preclusa la possibilità di ricorrere alla Corte Costituzionale contro lo Stato
o la Regione, nel caso questi enti vadano ad intaccare l'autonomia di Comuni o
Province.
Seconda Cat. Parma girone
D Risultati Boca Barco-Viadana 2-0 Camp...
( da "Resto del Carlino, Il (R.
Emilia)" del 06-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Leo CSM 0-0 Sorbolo-Castelnovo 02
3-0 Tricolore Planet-Barcaccia 0-0 TotaleReti SquadraPuntiM.I. GVNPTF
Viadana5021162347167Boca Barco4822146236154 Sc
S.Ilario472214533493Campeginese412112544121-2 Rocca 68392211654025-5Team
Frontiera342210483024-10 Barcaccia23225893039-21Sorbolo212256112128-23
Vetto212156101629-20Castelnovo 0220214892228-
di LORENZO FRASSOLDATI
BOLOGNA SE I VINI emiliani sopr...
( da "Resto del Carlino, Il
(Bologna)" del 06-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Il fronte delle Regioni sta
valutando un ricorso alla Corte costituzionale. «Questo provvedimento infatti
premia la concorrenza sleale attuata dagli allevatori che hanno fino ad ora
prodotto fuori dal sistema quote latte», anticipa l'assessore emiliano Tiberio
Rabboni. «Il provvedimento penalizza i tanti produttori onesti che sono stati
alle regole.
IMMIGRAZIONE: REGIONE
CAMPANIA AVVIA CAMPAGNA DI INFORMAZIONE SU ASSISTENZA A IRREGOLARI
( da "marketpress.info"
del 06-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: le valutazioni in ordine alle
iniziative da assumere (ricorso alla Corte costituzionale e al referendum).
"La tutela della salute dei lavoratori e della famiglie di stranieri
irregolari è prima di tutto un fatto di civiltà che riguarda il rispetto dei
diritti fondamentali di ogni uomo - ha dichiarato Bassolino.
referendum sul testamento
- gilberto muraro ( da "Mattino
di Padova, Il" del 06-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: ricorso alla Corte Costituzionale e
referendum popolare per l'abrogazione. Non basta aspettare che la Corte
sancisca la violazione della Costituzione. E non solo per i tempi tecnici del
ricorso e della sentenza, ma perché occorrerà chiamare tutti i cittadini a
bloccare in prima persona, come votanti, una legge davvero indecente.
prepariamoci al referendum
- gilberto muraro ( da "Nuova
Venezia, La" del 06-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: ricorso alla Corte Costituzionale e
referendum popolare per l'abrogazione. Non basta aspettare che la Corte
sancisca la violazione della Costituzione. E non solo per i tempi tecnici del
ricorso e della sentenza, ma perché occorrerà chiamare tutti i cittadini a
bloccare in prima persona, come votanti, una legge davvero indecente.
Misure anti-crisi al rush
finale ( da "Sole
24 Ore, Il (Del Lunedi)" del
06-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: anche nel prevedibile combinato
disposto della sentenza della Corte costituzionale sulla legge
Fini e Schifani: divisi
sulla legge 40. Le Iene li mettono d'accordo sui portaborse
( da "Panorama.it"
del 06-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: esprimersi sulle sentenze della
Corte costituzionale. Il rispetto del Parlamento è doveroso, ma non c'entra con
il caso della pronuncia dei giudici della Consulta sulla legge relativa alla
fecondazione assistita". Un botta e risposta destinato a non concludersi a
breve termine, anche in previsione della discussione della legge sul testamento
biologico e delle differenti posizioni che all'
SALUTE. Procreazione
assistita, Martini: "Sentenza Consulta non tocca principi
fondamentali" ( da "HelpConsumatori"
del 06-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Sentenza Consulta non tocca
principi fondamentali" 06/04/2009 - 11:19 Dopo la pronuncia della Corte
Costituzionale che ha dichiarato illegittimi alcuni punti della Legge 40 sulla
fecondazione assistita, il Sottosegretario Martini spiega: "non contesto
affatto la sentenza della Consulta, che non tocca l'impianto e i principi
fondamentali della legge 40.
Abu Omar, la decisione
della Consulta: sicurezza della Patria prima di tutto
( da "Giornale.it, Il"
del 06-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: di tutto di Luca Fazzo Ecco il
testo della sentenza della Corte Costituzionale che ha dato torto alla Procura
di Milano: nelle indagini sul Sismi e la Cia è stato violato il segreto di
Stato L'11 marzo scorso, quando la Corte Costituzionale rese noto il
dispositivo della sua decisione sullo scontro tra il Governo e la Procura della
Repubblica di Milano intorno al caso «Abu Omar»
Fini sotto il tiro
dell'Udc Ronchi:
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Fini aveva osservato che la Corte
costituzionale «rende giustizia alle donne». E aveva aggiunto: «Quando una
legge si basa su dogmi di tipo etico-religioso, è sempre suscettibile di
censure di costituzionalità, in ragione della laicità delle nostre
istituzioni». Di qui le critiche del segretario dell'Udc: Cesa aveva contestato
la presa di posizione del presidente della Camera «
DL SICUREZZA/OGGI VIA
ESAME AULA CAMERA. CALIENDO:NON CAPISCO ANM
( da "Wall Street Italia"
del 06-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: del Csm e quindi non viene violato
il principio di inamovibilità del giudice". "Attendiamo quindi -
aggiunge Caliendo - che il Csm trasmetta al Ministero l'elenco delle sedi
disagiate, quindi il Ministro valuterà quelle che rimangono scoperte e il Csm
potrà procedere al trasferimento d'ufficio ma senza alcuna discrezionalità
visto che nella legge sono individuati criteri oggettivi"
Dal Senato l'altolà a Fini
Argomenti:
Giustizia
Abstract: doveroso rispetto del Parlamento
non impedisce ad un supremo organo costituzionale, qual è la Consulta, di
valutare la legittimità delle leggi; di conseguenza, non può destare scandalo
esprimere valutazioni sulle pronunce stesse della Corte Costituzionale».
Nessuna contromossa, invece, verso Paola Binetti. La pasionaria Pd gli ha
infatti chiesto, provocatoriamente: «Presidente Fini,
TESTAMENTO BIOLOGICO:
GERMONTANI (PDL), NON ERA UNA LEGGE DA FARE.
( da "Asca"
del 06-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: della sentenza della Corte
Costituzionale, che recentemente ha dichiarato parzialmente illegittima la
legge 40 sulla fecondazione assistita, e in particolare contesta la norma
riguardo l'impianto di embrioni: ''Ben venga la sentenza della Corte
Costituzionale'' quasi a conferma che ''quelli erano i punti deboli''
dichiarando inoltre ''non possiamo legiferare stando su una nuvoletta,
Q 26 Agordina - Maser 1 -
1 Caerano - Cisonese 0 - 2 Castion - Bessi...
( da "Gazzettino, Il (OgniSport)"
del 06-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Cisonese 0 - 2 Castion - Bessica 1
- 2 CSM Farra - Altivolese 5 - 2 Foen - Juventina 2 - 1 Lentiai - P. Tegorzo 1
- 0 Montegrappa - Sernaglia 1 - 1 Fiori Barp - SP Calcio 0 - 3 CLASSIFICA
Cisonese261682532256Montegrappa2614102523052Bessica261565483651Caerano251375402346CSM
Farra261367483245SP Calcio251465361644Maser26989273035P.
Virtus Csm - Altivolese
5-2 ( da "Gazzettino,
Il (OgniSport)" del
06-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Virtus Csm - Altivolese 5-2 Lunedì 6
Aprile 2009, GOL: pt 22' Vassalli, 30' aut. Bet, st 20' Puppetti, 25' Bortolon,
27' Puppetti, 33' aut. Zanet, 45' Bittante. VIRTUS CSM FARRA SOLIGO: Gosetto,
Gallon, Ferronato, Tonon, N. Nardi, Bet (st 5' Baratto), Gerlin(st 1' Zandonà),
M.
Vertice invariato fra i
super goleador ( da "Gazzettino,
Il (OgniSport)" del
06-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Simoni (Virtus Csm). 10: Puppetti
(Virtus Csm). 9: Binotto (Montegrappa), Bittante (Virtus Csm), Zandonà
(Bessica). 8: Tavarner (Lentiai), L. Nussio (Castion). 7: Carretta (S.P. Calcio
2005), Tavarner (Lentiai), Pincin (Maser). 6: Merlo (Caerano), Galanti (Montegrappa),
Farenzena (Agordina), Nadir, Cesca (Cisonese),
Miotto raggiunge Ruffato
al comando. 19 gol: Ruffato (CSM Res...
( da "Gazzettino, Il (OgniSport)"
del 06-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: 19 gol: Ruffato (CSM Resana),
Miotto (Vedelaghese). 16: Gobbo (Csm Resana). 14: Gashi (S. Antonino). 13:
Scaboro (S. Antonino . 12: Fregolent (Volpago), Zago (Fontane), Fornasier
(Valdosport). 11: Schiavon (Rovere), Vettor (Fanzolo), Tiziani (Milan Guarda).
10: Favaro (Badoere), Spagnol (Vidor).
Padernello - Valdosport0-1
( da "Gazzettino, Il (OgniSport)"
del 06-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: ARBITRO: Freda di Treviso.
Fornasier firma a Padernello la vittoria del Valdosport, tre punti che valgono
il comando. Infatti il Valdosport raggiunge in vetta il CSM Resana e alla
ripresa del campionato, dopo Pasqua, c'è lo scontro diretto.
C.S.M. Resana - Fanzolo0-0
( da "Gazzettino, Il (OgniSport)"
del 06-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: La capolista CSM Resana chiude 0-0
la gara casalinga con il Fanzolo. Il pareggio, viste le occasioni create, va
stretto ai locali raggiunti in vetta dal Valdosport. Dopo la sosta di Pasqua la
capolista disputa mercoledì 15 la finale di Coppa Provincia e il 19 sarà a
Valdobbiadene.
San Gaetano - Rovere
Sartorato1-0 ( da "Gazzettino,
Il (OgniSport)" del
06-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Gaetano domina nel primo tempo
andando in gol, la squadra cala nella ripresa, la Rovere non trae vantaggio e
Quagliotto para un rigore. Non convalidaro un gol ai locali che il 15 disputano
la finale di Coppa Provincia con il CSM Resana a Vedelago.
FINI OGGI: è LA
CONVERSIONE LAICA DI UN LEADER O SOLO UN NOIOSO SGOMITATORE? LE SUE GIRAVOLTE
INTORNO ALLA LEGGE SULLA PROCREAZIONE ASSISTITA E SICUREZZA FACCI: spaccia per
laico c ( da "Dagospia.com"
del 06-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: è stata bocciata dalla Corte
Costituzionale, non dal Tar: altro che «la legge non si tocca». Renato Schifani
ha detto che il Parlamento ha votato certe leggi secondo coscienza: ma a parte
alcune osservazioni squisitamente tecniche (la coscienza, come il coraggio,
bisogna avercela) resta da capire come possa essere laico un Parlamento che
vota «
TESTAMENTO BIOLOGICO:
GERMONTANI (PDL), NON ERA UNA LEGGE
( da "Virgilio Notizie"
del 06-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: della sentenza della Corte
Costituzionale, che recentemente ha dichiarato parzialmente illegittima la
legge 40 sulla fecondazione assistita, e in particolare contesta la norma
riguardo l'impianto di embrioni: ''Ben venga la sentenza della Corte Costituzionale''
quasi a conferma che ''quelli erano i punti deboli'' dichiarando inoltre ''non
possiamo legiferare stando su una nuvoletta,
STINGO (UFFICIO H - UIL)
SU SITUAZIONE DEI DISABILI ( da "Basilicanet.it"
del 06-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Un recente sentenza della Corte
Costituzionale, la n.19/09, ha confermato lâ??incostituzionalità dellâ??art.42,
comma 5, del DLG n. 151/2001, con il quale si negava il congedo ai figli per
assistere il genitore portatore di handicap grave, ai sensi della L.104/92. Lo
rende noto, in un comunicato stampa, Graziano Stingo, segretario regionale
dellâ?
TERREMOTO: CSM,
SOLIDARIETA' A OPERATORI DI GIUSTIZIA ZONE COLPITE.
( da "Asca"
del 06-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: TERREMOTO: CSM, SOLIDARIETA' A
OPERATORI DI GIUSTIZIA ZONE COLPITE (ASCA) - Roma, 6 apr - Il Vice Presidente
del Consiglio Superiore della Magistratura, Nicola Mancino, a nome suo
personale e di tutto il Csm, in un messaggio inviato al Presidente della Corte
di Appello e al Procuratore Generale della Repubblica de L'Aquila,
FINI OGGI: è LA
CONVERSIONE LAICA DI UN LEADER O SOLO UN NOIOSO SGOMITATORE? LE SUE GIRAVOLTE
INTORNO ALLA LEGGE SULLA PROCREAZIONE ASSISTITA E SICUREZZA FACCI: spacciaRE
per laico ( da "Dagospia.com"
del 06-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: è stata bocciata dalla Corte
Costituzionale, non dal Tar: altro che «la legge non si tocca». Renato Schifani
ha detto che il Parlamento ha votato certe leggi secondo coscienza: ma a parte
alcune osservazioni squisitamente tecniche (la coscienza, come il coraggio,
bisogna avercela) resta da capire come possa essere laico un Parlamento che
vota «
TERREMOTO: CSM,
SOLIDARIETA' A OPERATORI DI GIUSTIZIA ZONE
( da "Virgilio Notizie"
del 06-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: a nome suo personale e di tutto il
Csm, in un messaggio inviato al Presidente della Corte di Appello e al
Procuratore Generale della Repubblica de L'Aquila, ha espresso la massima
solidarieta' a tutti i cittadini e in particolare agli operatori di giustizia
delle zone colpite dal grave sisma di stamane.
Sisma Abruzzo/ Solidarietà
Csm agli operatori di Giustizia
( da "Virgilio Notizie"
del 06-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: a nome suo personale e di tutto il
CSM, in un messaggio inviato al Presidente della Corte di Appello e al
Procuratore Generale della Repubblica de L'Aquila, ha espresso la massima
solidarietà a tutti i cittadini e in particolare agli operatori di giustizia
delle zone colpite dal grave sisma di stamane.
SISMA ABRUZZO/ SOLIDARIETÀ
CSM AGLI OPERATORI DI GIUSTIZIA
( da "Wall Street Italia"
del 06-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Solidarietà Csm agli operatori di
Giustizia di Apcom Mancino: funzione giudiziaria va ripristinata al più presto
-->Roma, 6 apr. (Apcom) - Il Vicepresidente del Consiglio Superiore della
Magistratura Nicola Mancino, a nome suo personale e di tutto il CSM, in un
messaggio inviato al Presidente della Corte di Appello e al Procuratore
Generale della Repubblica de L'
Il presidente della
Regione Abruzzo conferma: "Il Centro Oli di Ortona non si farà"
( da "e-gazette"
del 06-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: la Regione Abruzzo si è costituita
dinanzi alla Corte costituzionale per il ricorso del governo contro la legge
regionale 14/2008, che tante polemiche aveva sollevato anche da parte
dell?opposizione. Su questo punto il presidente Chiodi ha precisato di aver
dato mandato all?avvocatura regionale di predisporre la ?
( da "Tribuna di Treviso, La"
del 06-04-2009)
Argomenti: Giustizia
G. EZZELINA-S.
CROCE 0-
( da "Secolo XIX, Il"
del 06-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Credenti e atei
devono cercare un'etica condivisa Giorgio Pagano La
sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato illegittime alcune delle
norme più significative della legge sulla procreazione assistita crea le
condizioni per arrivare a una sua riforma in grado di bilanciare i valori della
tutela dell'embrione e della salute della donna, ma aiuta anche nel difficile
esame del disegno di legge sul testamento biologico, di cui deve ora
occuparsi la Camera. Nel senso che spinge anche in questo campo per bilanciare
i valori: quelli della tutela della vita e della libertà delle persone di
decidere la propria morte. In una direzione, del resto, verso cui politicamente
aveva già spinto Gianfranco Fini con l'intervento al congresso del Pdl. Il tema
sul tappeto è quindi quello della necessità del dialogo e della capacità di
saperlo praticare da parte non solo di Pdl e Pd ma anche di tutte le tendenze
etiche e religiose del Paese. Abbiamo bisogno di mettere in gioco, da tutte le
parti, una autentica passione etica, senza pretendere di portare l'intera
nostra verità nella politica. Nessuno di noi può portare per intero la sua
concezione del mondo nella politica, cioè nella legge, che deve valere anche
per chi non condivide i nostri valori. Lo avvertiva bene l'allora cardinale
Josef Ratzinger nel dialogo con il filosofo Juergen Habermas: «Se lo Stato
accetta il fondamento religioso - scriveva - smette di essere pluralistico.
Così sia lo Stato che la Chiesa perdono se stessi». Dobbiamo allora sostenere
le nostre convinzioni nel dibattito pubblico con serenità, cercando di capire i
motivi delle argomentazioni altrui, ed essere disponibili ad apprendere, ad
autolimitarci e a ricercare intese, compromessi, contaminazioni, bilanciamenti.
Dentro la cornice della laicità delle istituzioni, intesa come disponibilità da
parte di tutti a condividere un terreno comune di valori: quelli
costituzionali, che presiedono alla convivenza politica tra diversi in una
democrazia. Ma il terreno comune su cui credenti e non credenti possono
dialogare e collaborare è più ampio ancora: sta nella predicazione evangelica
di Gesù di Nazareth, che condanna le ingiustizie e difende gli ultimi. Le idee
forza del costituzionalismo moderno, del resto, hanno una matrice religiosa,
dalla Dichiarazione di indipendenza degli Stati Uniti alla Dichiarazione
francese dei diritti. Il dialogo è molto difficile, soprattutto in Italia, ma
dobbiamo provarci. Per farlo dobbiamo andare alla radice delle polemiche
attuali, per superarle con il confronto e il riconoscimento reciproco. Mi
riferisco sia alla polemica contro l'offensiva del Vaticano per condizionare la
politica e la legislazione italiane, sia a quella contro l'offensiva laicista
per spingere la religione a fatto privato e confinarla in una sfera puramente
interiore. Dobbiamo cercare di guardare ai problemi in una prospettiva più
ampia. In primo luogo occorre partire da un presupposto: la teologia cristiana,
e quella cattolica in particolare, ha una vocazione a occuparsi del mondo per
trasformarlo: senza di essa il messaggio evangelico si sarebbe estinto. La
Chiesa cattolica ha commesso errori, e orrori, compromettendosi con il potere,
ma ha anche cambiato e migliorato il potere. La politica, come impegno a
modificare la realtà, è intrinseca alla religione cattolica, ne è il cuore.
Bisogna partire da questo presupposto per capire il problema, tanto più oggi:
nelle nostre società si avverte in maniera drammatica la precarietà
dell'esistenza umana, si è spenta la speranza nel futuro e la politica è
entrata in una crisi profonda. Diventa più forte una domanda di senso sul
fondamento del nostro stare insieme: ecco perché c'è un ritorno religioso e
perché riemerge l'autorità della Chiesa. Che consiste anche in una funzione
critica del modello capitalistico e dei suoi stili di vita, in un impegno per la
pace, contro le disuguaglianze tra Paesi ricchi e Paesi poveri, per la
solidarietà sociale, per l'accoglienza degli immigrati nelle nostre società.
Chi ha conservato un orizzonte critico rispetto al mondo attuale dovrebbe dire
alla Chiesa di fare più, non meno politica. Certo, la Chiesa deve fare politica
ma non deve trasformarsi in un soggetto politico, non deve occupare il posto
della politica e negare la sua autonomia. Non a caso tutto il Cristianesimo
moderno si è formato sulla separazione tra quel che è di Cesare e quel che è di
Dio. Questo è il punto chiave: la religione deve guardarsi dal rischio del
fondamentalismo, che la trasforma in strumento di potere. Chi crede non può
imporre con l'arma della legge la sua visione del bene. Significherebbe tornare
indietro di duecento anni. Così come la religione deve guardarsi dall'uso
spregiudicato che cerca di farne una politica in crisi. L'altro punto chiave
riguarda i non credenti, che devono aprirsi al rispetto e al riconoscimento del
ruolo umanistico della dimensione religiosa dell'esistenza umana. Anche qui è
bene partire da un presupposto: l'idea che la religione potesse essere
confinata nella sfera privata, che era dominante nella fase culminante della
secolarizzazione, è tramontata. È stata superata dal concreto svolgersi delle
vicende storiche. Serve fare chiarezza su questi due punti per superare le
polemiche. Ed entrare, con pudore e mitezza, nel merito del tema più ostico del
confronto: la bioetica, la biopolitica, la novità della tecnica che entra nella
vita. Tutto ruota attorno al principio, assunto dalla Chiesa, della totale
indisponibilità della vita in quanto dono divino. La radicalità di questa
formulazione è recente, ed è l'esito di un percorso travagliato: la Chiesa, in
altre epoche, la pensava diversamente (si pensi alla guerra e alla pena di
morte). Quindi questo enunciato è una conquista positiva. Il punto è che la
vita è oggi interamente attraversata dalla tecnica. Vale per la vita nascente
come per la sua fase finale. In entrambi i casi va ricercato un equilibrio tra
libertà e responsabilità. Accenno, in questa sede, solo alla fine della vita:
si stanno moltiplicando, e si moltiplicheranno sempre più, le occasioni per
sperimentare forme intermedie tra la vita e la sua fine. È la vita artificiale,
delle macchine e dei tubi. Una zona grigia, che penso vada sottratta alla
regola dell'indisponibilità della vita e riconsegnata al nostro diritto di
scelta. Perché se io, in questa zona grigia, dico "lasciatemi andare"
non dispongo della mia vita, ma dispongo di una tecnica. Non bisogna affermare
l'indisponibilità del controllo di una tecnica, non bisogna affidare la libertà
dell'uomo all'oggetto che ha creato. Qui deve intervenire la legge: ma va
riaperto un confronto politico e culturale vero. Ricordo ciò che Josef
Ratzinger scriveva nel "Catechismo", e che rende incomprensibili le
ultime prese di posizione del Vaticano: certe cure particolarmente gravose e
senza esiti vantaggiosi possono essere «omesse lecitamente e perfino doverosamente.
Il malato ha diritto di morire con dignità». Già Paolo VI, nella sua lettera ai
medici cattolici del 1970, chiedeva di evitare «l'inutile tortura». E tutti i
documenti e le encicliche dal 1980 al
( da "Secolo XIX, Il"
del 06-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Etica, Consultae
Cassazionecolmano i vuotidella politica Giudici e tribunali ci hanno abituati a
sentenze spesso tanto lontane dalla logica corrente da ricordare il famoso
detto "la giustizia non è di questo mondo". Dopo la sentenza della
Cassazione che ha autorizzato l'eutanasia per Eluana senza che vi sia una norma
specifica al riguardo, viene da pensare che i giudici facciano le leggi più che
applicarle. La sentenza della Corte Costituzionale che
stravolge la legge 40 sulla fecondazione assistita dichiarata in parte incostituzionale, indica semplicemente che
alla base di certe sentenze vi siano principi ideologici di altro genere
diversi della norma costituzionale. La Costituzione è stata varata nel dopoguerra quando
l'Italia era ancora una nazione cristiana e le norme rispecchiavano una certa
visione della società. Nei decenni successivi sono state varate la legge sul
divorzio, che di fatto ha scardinato la famiglia, e la legge sull'aborto che ha
fatto più di quattro milioni di vittime; eppure, i costituzionalisti non hanno
trovato nulla di incostituzionale. Adesso si cerca di
bloccare col testamento biologico l'eutanasia; sicuramente, la Corte troverà
qualcosa di incostituzionale presente in qualche
articolo come ha già rilevato nella legge 40 dove, con le sue correzioni,
moltiplica di fatto gli embrioni condannati a un incerto destino. Il popolo può
votare chi vuole ma, se vi è un'autorità che adotta una logica giuridica
evolutiva e può con sentenza cambiare le carte in tavola, la democrazia è del
tutto inutile. Rino Tartaglino GENOVA 06/04/2009 Non è che i magistrati
facciano le leggi. È che, esattamente come la natura, anche l'apparato
legislativo ha orrore del vuoto: quando lo incontra, qualcuno lo riempie. Il
compito di evitare questi strappi rientra nei doveri della politica, che sulle
questioni di coscienza (sempre più pressanti, considerati i progressi della
medicina) è invece in colpevole ritardo. In questo campo, io credo che uno
Stato laico debba lasciare la più ampia libertà alle persone, sulla base del
principio filosofico espresso nell'800 da John Stuart Mill: «Su di sé, sul suo
corpo e sulla sua mente, l'individuo è sovrano» anche se persegue attività pericolose.
Dopodichéè vero che la nostra Costituzione è stata varata quando il Paese era
sicuramente più cristiano di oggi, ma lo è altrettanto che è saldamente laica.
Sia il divorzio che l'aborto sono sacrosanti diritti, giustamente riconosciuti.
Tanto la legge 40 quanto la discussione sul testamento biologico risentono
pesantemente di un'impostazione etica, in cui lo Stato si pone come arbitro
assoluto del bene e del male, nel caso uniformandosi alle sensibilità religiose
della Chiesa cattolica. Andrebbe benissimo se l'Italia avesse una religione di
Stato, cosa che invece (per fortuna, aggiungo io) non è. Non c'è nulla di
scandaloso negli interventi della Corte. E, comunque, in questa faccenda la
democrazia non c'entra nulla. 06/04/2009
( da "ItaliaOggi Sette"
del 06-04-2009)
Argomenti: Giustizia
ItaliaOggi Sette
Numero 081 pag. 44 del 6/4/2009 | Indietro Rinnovo del
vincolo urbanistico QUESITARIO - REGIONI ED ENTI LOCALI Di Risponde Giovanni
Pizzo Chiedo se il comune possa rinnovare il vincolo, scaduto per mancato
utilizzo, su un fondo destinato dal Prg ad attrezzature tecniche. C. C. 15.1 Rinnovo del vincolo urbanistico Chiedo se il comune possa
rinnovare il vincolo, scaduto per mancato utilizzo, su un fondo destinato dal
Prg ad attrezzature tecniche. C. C. Risponde Giovanni Pizzo La Corte costituzionale, con la sentenza del 22
dicembre 1989, n.
( da "Nazione, La (Pistoia)"
del 06-04-2009)
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CRONACA PISTOIA
pag. 3 «I Comuni non possono far valere i loro diritti» NELLE PROSSIME
settimane, il parlamento ultimerà l'approvazione del cosiddetto federalismo
fiscale, cioè quell'insieme di norme, che dovrebbero rendere più forte
l'autonomia delle istituzioni territoriali, mettendo in migliore relazione
quanto i cittadini pagano ed i servizi che gli enti territoriali gli
forniscono. Questi sono gli obiettivi dichiarati, anche se, sulla loro concreta
realizzazione, ci sono ragionevoli dubbi. L'attuale discussione sul federalismo
fiscale, però, è l'occasione per chiedere ai parlamentari del nostro territorio
di riflettere su una questione irrisolta e che, a mio parere, per quanto appaia
astratta, lede non marginalmente i diritti degli enti locali. L'attuale
Costituzione prevede e dichiara la cosiddetta "equi-ordinazione"
delle istituzioni. In altri termini, fra Stato, Regioni ed Enti Locali non c'è
più una gerarchia di poteri, ma ognuno è sovrano ed autonomo nelle rispettive
sfere di competenza. Questo è certamente un passaggio fondamentale attuato, tra
l'altro, dal centro sinistra - per garantire uno Stato davvero
"federalista"; tuttavia questa parità fra
istituzioni non è tale nei fatti, come evidenziano numerosi costituzionalisti.
Un elemento di disparità certamente sta nel fatto che agli Enti Locali rimane
preclusa la possibilità di ricorrere alla Corte Costituzionale contro lo Stato
o la Regione, nel caso questi enti vadano ad intaccare l'autonomia di Comuni o
Province. Per dirla senza tecnicismi, la possibilità di sollevare
questioni di rispettive competenze , davanti alla Corte, sono ancora riservate
solo a Stato e Regioni, ai sensi dell'art. 134 della Costituzione. E' vero che,
attraverso la cosiddetta legge La Loggia e attraverso nuovi procedimenti partecipativi,
Stato e regioni hanno teso ha rendere meno grave quel limite, ma nessuno di
quei rimedi , a mio parere, ha risolto alla radice il problema. Rimangono
sperequati gli strumenti che i diversi enti hanno per far valere i loro
diritti. Province e Comuni mancano di una prerogativa fondamentale per
"difendersi" dalle invadenze (che pure ci sono) di Stato e regione,
che ormai sono due enti che legiferano intensamente e su ogni materia del
vivere. Ovviamente so bene che, per cambiare questo stato di cose, ci vuole una
legge costituzionale, che dovrebbe prevedere anche
limiti, filtri e regole per evitare di ingolfare la Corte con decine di
ricorsi, ma ritengo che non si possa parlare di equi-ordinazione fra
istituzioni se non si risolve anche quella disparità Tra i parlamentari del
nostro territorio ci sono i senatori Chiti e Scarpetti che, essendo stati
Sindaci di Pistoia, penso abbiano la formazione e la sensibilità per misurarsi
su questo problema Antonio Pileggi direttore generale Comune di Pescia
( da "Resto del Carlino, Il (R. Emilia)"
del 06-04-2009)
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SECONDA CATEGORIA
pag. 29 Seconda Cat. Parma girone D Risultati Boca Barco-Viadana 2-0 Camp...
Seconda Cat. Parma girone D Risultati Boca Barco-Viadana 2-0 Campeginese-Vetto
4-1 Mezzani-Team Frontiera 1-1 Real Bibbiano-Rocca 68 0-3 Sc S.Ilario-S.Leo CSM 0-0
Sorbolo-Castelnovo 02 3-0 Tricolore Planet-Barcaccia 0-0 TotaleReti
SquadraPuntiM.I. GVNPTF Viadana5021162347167Boca Barco4822146236154 Sc
S.Ilario472214533493Campeginese412112544121-2 Rocca 68392211654025-5Team
Frontiera342210483024-10 Barcaccia23225893039-21Sorbolo212256112128-23
Vetto212156101629-20Castelnovo 0220214892228-21
Mezzani182239102537-26S.Leo CSM18213992442-21 Real
Bibbiano172145121541-28Tricolore Planet142235141037-30Prossimo turno:
Barcaccia-Mezzani; Castelnovo 02-Real Bibbiano; Rocca 68-Sc S.Ilario; S.Leo CSM-Tricolore Planet; Team Frontiera-Campeginese; Vetto-Boca
Barco; Viadana-Sorbolo.
( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)"
del 06-04-2009)
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AGRICOLTURA pag.
15 di LORENZO FRASSOLDATI BOLOGNA SE I VINI emiliani sopr... di LORENZO
FRASSOLDATI BOLOGNA SE I VINI emiliani soprattutto quelli frizzanti tornano dal
Vinitaly carichi di premi e soprattutto con buone prospettive commerciali -
Lambrusco secondo vino più venduto nella Gdo (grande distribuzione organizzata)
a livello nazionale, Pignoletto in classifica tra gli emergenti altri grandi
comparti dell'agricoltura regionale continuano a lanciare segnali di crisi,
tali da far prevedere un bilancio 2009 molto al di sotto del 2008. Non si
ripeterà certamente l'exploit dei cereali né come superfici (tutte in forte
calo) né come prezzi, oggi inferiori del 40% rispetto ad un anno fa. La crisi
del comparto latte-Parmigiano reggiano è lungi dall'essere risolta. Il prezzo
del latte continua a calare mentre stanno per arrivare le assegnazione delle
nuove quote con cui si dovrebbe chiudere la partita degli splafonatori
irriducibili. Ma dopo il voto di fiducia sul decreto, le acque restano molto
agitate. Il fronte delle Regioni sta valutando un ricorso
alla Corte costituzionale.
«Questo provvedimento infatti premia la concorrenza sleale attuata dagli
allevatori che hanno fino ad ora prodotto fuori dal sistema quote latte»,
anticipa l'assessore emiliano Tiberio Rabboni. «Il provvedimento penalizza i
tanti produttori onesti che sono stati alle regole. Manca una chiara
rinuncia a tutto il contenzioso da parte di chi vuole rientrare'. E' confermato
invece che le quote saranno assegnate prima dell'adesione alla rateizzazione
del debito e non è previsto il termine ultimo per il pagamento della prima
rata. Inoltre c'è forte aleatorietà sulla disponibilità dei fondi destinati a
compensare quanti avevano acquistato quote per produrre». Nel provvedimento poi
non c'è traccia del rifinanziamento del Fondo di solidarietà nazionale, cioè la
possibilità di assicurarsi contro grandine e calamità a condizioni agevolate.
«Il risultato immediato dice Nazario Battelli, presidente della Cia Emilia
Romagna - è che chi vorrà assicurarsi dovrà sostenere costi per la polizza
insopportabili, pari a quattro volte il prezzo pagato lo scorso anno». Una
proposta di legge di rifinanziamento sarà portata oggi in Commissione
agricoltura della Camera con l'appoggio dicono Coldiretti e Confagricoltura di
tutti i partiti. Vedremo. All'appello mancano tutte le risorse per il 2009 e
100 milioni per chiudere il 2008. Infine il Parmigiano Reggiano. Nonostante le
misure anticrisi messe in atto, i prezzi restano ai minimi e mandano in crisi i
bilanci dei caseifici. Al nuovo gruppo dirigente del Consorzio le due centrali
Fedagri/Confcooperative e Legacoop Agroalimentare chiedono una svolta. Si va
dalla revisione del sistema di marchiatura «per valorizzare al meglio la
qualità delle produzioni» al rilancio della promozione «potenziando il supporto
all'export». Inoltre più aggregazione per adeguare le dimensioni dei caseifici
«ai canali commerciali», cioè le catene della Gdo, i veri controllori del
mercato del re dei formaggi'. E con la Gdo serve una carta dei comportamenti'
in base alla quale «le promozioni dovranno riguardare soltanto la produzione di
qualità garantita con prezzi tali da consentire la copertura dei costi di
produzione ed evitare l'attivazione di aste di acquisto al ribasso».
( da "marketpress.info"
del 06-04-2009)
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Lunedì 06 Aprile
2009 IMMIGRAZIONE: REGIONE CAMPANIA AVVIA CAMPAGNA DI INFORMAZIONE SU
ASSISTENZA A IRREGOLARI Napoli, 6 aprile 2009 - La Giunta regionale della
Campania ha varato il 3 aprile, con una delibera proposta dal presidente
Antonio Bassolino e dall´assessore Lilly De Felice, una serie di interventi
finalizzati alla tutela della salute e a una corretta informazione dei
cittadini immigrati, regolari e irregolari. La Giunta ha dato mandato agli
uffici regionali competenti di: elaborare una Carta del diritto delle persone
straniere e degli apolidi all´assistenza, volta a dare la più ampia
informazione in ordine ai contenuti della vigente disciplina del diritto delle
persone che non hanno la cittadinanza italiana ad accedere alle strutture e ai
servizi che erogano prestazioni assistenziali sul territorio regionale;
predisporre e realizzare un adeguato piano di informazione e divulgazione della
"carta del diritto delle persone straniere e degli apolidi
all´assistenza", per rendere edotte le strutture preposte all´erogazione
dei servizi di assistenza ed il relativo personale, oltre che le persone
titolari del diritto all´assistenza medesima, dei contenuti della disciplina
vigente e della modalità per fruire del diritto; diffondere informazioni
precise a tutte le strutture che erogano servizi di assistenza circa la
disciplina attualmente vigente, precisando altresì che l´eliminazione del
divieto per le strutture sanitarie di segnalare alle autorità gli immigrati
irregolari che a loro si rivolgono costituisce, allo stato, una mera proposta
ancora all´esame del Parlamento; di riservare a successivo atto di Giunta, dopo
la eventuale approvazione in Parlamento del disegno di legge sulla sicurezza, le valutazioni in ordine alle iniziative da assumere (ricorso
alla Corte costituzionale e
al referendum). "La tutela della salute dei lavoratori e della famiglie di
stranieri irregolari è prima di tutto un fatto di civiltà che riguarda il
rispetto dei diritti fondamentali di ogni uomo - ha dichiarato Bassolino.
"Lavoriamo quindi per fare in modo che gli operatori sociosanitari siano
adeguatamente informati sulle procedure da seguire e che i cittadini migranti
siano sempre più consapevoli dei loro diritti". . <<BACK
( da "Mattino di Padova, Il"
del 06-04-2009)
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Pagina 1 - Prima
Pagina REFERENDUM SUL TESTAMENTO GILBERTO MURARO Bisognerà prepararsi al
referendum insieme ai cattolici sul testamento biologico. C'è chi spera in un
ripensamento alla Camera sul testo approvato al Senato, confidando che
altrimenti il presidente Napolitano non firmerà la legge. Ma dovrà farlo, se
verrà confermata. E' quindi una speranza tenue, data la prova di potere della
Chiesa e di Berlusconi che spiega l'approvazione in Senato di un disegno di
legge che vieta il blocco dell'idratazione e alimentazione chiesto dal paziente
e addirittura vanifica l'intero istituto del testamento, dichiarandolo non
vincolante per il medico. Conviene dunque prepararsi alla duplice battaglia
successiva: ricorso alla Corte Costituzionale e referendum
popolare per l'abrogazione. Non basta aspettare che la Corte sancisca la
violazione della Costituzione. E non solo per i tempi tecnici del ricorso e
della sentenza, ma perché occorrerà chiamare tutti i cittadini a bloccare in
prima persona, come votanti, una legge davvero indecente. Non si vede
nella storia repubblicana un evento più emblematico di questo. SEGUE A PAGINA 6
( da "Nuova Venezia, La"
del 06-04-2009)
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TESTAMENTO
BIOLOGICO PREPARIAMOCI AL REFERENDUM GILBERTO MURARO Bisognerà prepararsi al
referendum insieme ai cattolici sul testamento biologico. C'è chi spera in un
ripensamento alla Camera sul testo approvato al Senato, confidando che
altrimenti il presidente Napolitano non firmerà la legge. Ma dovrà farlo, se
verrà confermata. E' quindi una speranza tenue, data la prova di potere della
Chiesa e di Berlusconi che spiega l'approvazione in Senato di un disegno di
legge che vieta il blocco dell'idratazione e alimentazione chiesto dal paziente
e addirittura vanifica l'intero istituto del testamento, dichiarandolo non
vincolante per il medico. Conviene dunque prepararsi alla duplice battaglia
successiva: ricorso alla Corte Costituzionale e referendum
popolare per l'abrogazione. Non basta aspettare che la Corte sancisca la
violazione della Costituzione. E non solo per i tempi tecnici del ricorso e
della sentenza, ma perché occorrerà chiamare tutti i cittadini a bloccare in
prima persona, come votanti, una legge davvero indecente. Non si vede
nella storia repubblicana un evento più emblematico di questo. SEGUE A PAGINA 6
( da "Sole 24 Ore, Il (Del Lunedi)"
del 06-04-2009)
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Il Sole-24 Ore
del lunedì sezione: POLITICA E SOCIETA data: 2009-04-06 - pag: 10 autore:
L'agenda del Parlamento. Corsa contro il tempo per convertire il Dl prima di
Pasqua Misure anti-crisi al rush finale Oggi il voto della Camera e mercoledì
quello del Senato Roberto Turno Oggi il primo via libera ufficiale da parte
della Camera, poi la corsa contro il tempo al Senato per l'approvazione definitiva
entro la settimana, che probabilmentearriverà giovedì e sicuramente col voto di
fiducia richiesto dal Governo. Ovvero, la quindicesima blindatura in undici
mesi di vita nella XVI legislatura del quarto gabinetto di Silvio Berlusconi.
Per il cosiddetto " decreto incentivi" per favorire la ripresa
economica, il Dl 5 che scade domenica 12, proprio il giorno di Pasqua, il
Parlamento è chiamato a fare gli straordinari. Tempi strettissimi per il varo
definitivo. Pertanto nuovo voto di fiducia indispensabile, dopo quello
incassato giovedì scorso dalla Camera, per evitare la decadenza. Settimana
parlamentare in affanno, dunque, ma in ogni caso settimana di lavoro breve,
soprattutto a Montecitorio, in coincidenza col ponte pasquale. L'attività
legislativa delle commissioni procederà necessariamente a scartamento ridotto,
in attesa di un andamento più spedito dalle prossime settimane. Nel pentolone
delle leggi da fare, del resto, non mancano i provvedimenti in lista d'attesa:
il federalismo fiscale dovrebbe essere varato dal Senato entro il mese, se non
nei primi dieci giorni di maggio; la partita scottante del biotestamento che si
aprirà dopo Pasqua alla Camera, anche nel prevedibile
combinato disposto della sentenza della Corte costituzionale sulla legge
( da "Panorama.it" del
06-04-2009)
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- Italia -
http://blog.panorama.it/italia - Fini e Schifani: divisi sulla legge 40. Le
Iene li mettono d'accordo sui portaborse Posted By marino.petrelli On 3/4/2009
@ 18:40 In Headlines, NotiziaHome | 1 Comment Divisi sui temi etici della legge
40, ma concordi nell'ammettere che al Parlamento il lavoro nero è dilagante e
"occorre fare una legge adeguata per risolvere il grave problema".
Gianfranco Fini, [1] presidente della Camera, e Renato Schifani, [2] suo
omologo al Senato, si trovano su due piani diversi rispetto alla decisione
della Consulta di bocciare parte della legge 40 sulla fecondazione assistita.
[3] Ieri, Fini aveva lodato la sentenza definendo la legge 40 "un
provvedimento basato su dogmi di tipo etico - religioso", oggi da Herat,
in Afghanistan, la seconda carica dello stato dice apertamente che "Siamo
di fronte a una buona legge, di libertà, anche perché non vi può essere alcuna
ingerenza dei partiti o di altro, per cui a parlare di dogmi troverei qualche
difficoltà". Schifani non ha dubbi sul fatto che l'Italia sia uno Stato
laico, nonostante quanto osservato da Fini [4] al congresso del Pdl a proposito
della legge sul testamento biologico già approvata dal Senato. "Stato
laico significa non rinunciare alle responsabilità tutte le volte che ci si
rende conto che ci sono vuoti normativi da colmare", dice il presidente
del Senato. "Quindi, personalmente, non riscontro nella legge sul
testamento biologico e sulla legge 40 una presenza di eticità nella vita parlamentare,
in particolare in tutte quelle leggi dove ci sono voti segreti. Lì sono le
coscienze che decidono e non i dogmi". La presidenza della Camera risponde
che "non è uno scandalo esprimersi sulle sentenze
della Corte costituzionale.
Il rispetto del Parlamento è doveroso, ma non c'entra con il caso della
pronuncia dei giudici della Consulta sulla legge relativa alla fecondazione
assistita". Un botta e risposta destinato a non concludersi a breve
termine, anche in previsione della discussione della legge sul testamento
biologico e delle differenti posizioni che all'interno dello stesso Pdl
esistono in materia Ma se l'etica divide, le Iene uniscono, almeno per quello
che riguarda il lavoro nero di tanti "portaborse" al Parlamento. E
questa sera, nella nuova puntata de "[5] Le Iene show" in onda su
Italia 1, sia Fini che Schifani, intervistati nella [6] seconda parte
dell'inchiesta relativa al lavoro nero in Parlamento realizzata da Filippo Roma
e Marco Occhipinti, promettono rigore. Le Iene denunciano che il 62 per cento
dei portaborse sono senza contratto: i presidenti Fini e Schifani ammettono il
lavoro nero in Parlamento e si impegnano a risolvere il problema. "Il
Presidente e l'ufficio di presidenza hanno il dovere di verificare che chi
entra alla Camera, dichiarando di essere collaboratore di quel tal deputato,
abbia un contratto di lavoro, ha dichiarato Fini. E il presidente Renato
Schifani aggiunge: "Faremo una legge in tempi brevissimi che prevede
contratti di lavoro di tipo subordinato, orari minimi e massimi e compensi
certi". Le Iene hanno scoperto che in questa legislatura su 516 portaborse
solo 194 hanno un contratto e, quindi, uno stipendio. Gli altri 322, cioè il 62
per cento, non sono legati ai deputati da alcun vincolo contrattuale, cioè risultano
ufficialmente lavorare gratis. Fini tiene botta alle domande
dell'intervistatore e si dice certo che in tempi brevi la situazione cambierà.
"Il mio predecessore fece nel marzo 2007 una delibera molto precisa,
affermando che l'accesso alla Camera lo può avere soltanto colui che ha un
contratto di lavoro a titolo oneroso, quindi dietro stipendio con regolare
contratto, in capo ad un deputato". Dice. "Poi ci fu una seconda
delibera che allargò molto la norma". Gli fa eco Schifani: "In questi
giorni stiamo discutendo in commissione analoga legge, ho già dato
l'autorizzazione per farla approvare senza che passi dall'aula, quindi tempi
molto brevi, per regolamentare una volta per tutte questo aspetto". E
aggiunge: "In sostanza questa legge istituisce l'albo, prevede i diritti e
doveri e funzioni, regole contrattuali, la retribuzione finalmente viene
individuata. Sarà un contratto di tempo determinato e di lavoro subordinato, ma
sarà una legge a tutela dei collaboratori parlamentari". E alla domanda su
come il Senato regolamenterà l'accesso dei portaborse in attesa della nuova
legge, Schifani è categorico: "Proporrò all'Ufficio di presidenza di
subordinare l'accesso al Senato a tutti quei collaboratori legati da un
regolare rapporto contrattuale con i parlamentari e questo limiterà al massimo
l'accesso di persone, non dico non gradite, ma senza titolo". Le Iene
hanno, inoltre, intervistato in merito 33 deputati, ai quali è stato chiesto se
con loro collaborano dei portaborse e che tipo di contratto hanno. Tra i
politici interpellati, tre non rispondono alle domande, sei dicono di non avere
portaborse, nove affermano di avere collaboratori con un contratto, ma non
specificano di che tipo, cinque dichiarano che i portaborse a loro servizio
hanno un contratto, ma affermano imbarazzati di non sapere di che tipo, cinque
rivelano che i loro portaborse hanno un contratto a progetto ma nessuno spiega
con precisione di che tipo di progetto si tratta, tre ammettono di avere a loro
servizio portaborse senza contratto. Luigi Vitali dichiara di averli in regola
con contratto di lavoro subordinato, mentre Rosy Bindi afferma che i propri
collaboratori sono in regola, perchè assunti direttamente dalla Camera, essendo
lei una dei vicepresidenti. E le Iene continuano a vigilare.
( da "HelpConsumatori"
del 06-04-2009)
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News SALUTE.
Procreazione assistita, Martini: "Sentenza Consulta
non tocca principi fondamentali" 06/04/2009 - 11:19 Dopo la pronuncia
della Corte Costituzionale che ha dichiarato illegittimi alcuni punti della
Legge 40 sulla fecondazione assistita, il Sottosegretario Martini spiega:
"non contesto affatto la sentenza della Consulta, che non tocca l'impianto
e i principi fondamentali della legge 40. Il testo con le modifiche
apportate dalla Corte è molto chiaro a riguardo: si mantiene il divieto di
crioconservazione e di soppressione degli embrioni, il divieto di selezione a
scopo eugenetico e la raccomandazione di produrre solo il numero
"strettamente necessario" di embrioni". Circa le nuove linee
guida evocate da più parti, il Sottosegretario specifica: "nuove linee
guida della legge sarebbero state comunque già necessarie, in seguito alla
direttiva europea recepita dal decreto 191 del 2007, con cui i Centri di PMA
sono equiparati a banche di cellule e tessuti, e con il quale si stabiliscono
criteri standard di sicurezza, qualità e tracciabilità". Il ministero,
dunque, avrebbe già dovuto aggiornare le linee guida in ragione delle nuove
normative, ma ha ritenuto più corretto aspettare la sentenza della Consulta per
farlo. Il Ministero ha già richiesto al Garante dei Dati Personali
l'istituzione di un tavolo di lavoro per adeguare la raccolta dati alle nuove
normative europee. 2009 - redattore: VC
( da "Giornale.it, Il"
del 06-04-2009)
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n. 14 del
2009-04-06 pagina 0 Abu Omar, la decisione della Consulta: sicurezza della
Patria prima di tutto di Luca Fazzo Ecco il testo della
sentenza della Corte Costituzionale che ha dato torto alla Procura di Milano:
nelle indagini sul Sismi e la Cia è stato violato il segreto di Stato L'11
marzo scorso, quando la Corte Costituzionale rese noto il dispositivo della sua
decisione sullo scontro tra il Governo e la Procura della Repubblica di Milano
intorno al caso «Abu Omar», entrambi i protagonisti dello scontro si
proclamarono vincenti. La possibilità di coprire con il segreto di Stato alcuni
passaggi fondamentali dell'indagine sul rapimento dell'imam estremista -
prelevato a Milano nel febbraio 2003 da una squadra della Cia e consegnato al
governo egiziano - era da mesi al centro di un braccio di ferro senza
precedenti: da una parte il governo Berlusconi (e prima di esso il governo
Prodi) deciso a coprire con i suoi omissis i rapporti tra Sismi e Cia;
dall'altra i magistrati milanesi (alla Procura si era affiancato il giudice che
sta celebrando il processo per sequestro, Oscar Magi) che rivendicavano il
diritto-dovere ad accertare la verità sul rapimento, in nome dell'interesse
superiore della giustizia. Dala lettura integrale del provvedimento della Corte
- steso dal giudice Alfonso Quaranta - emerge con chiarezza che ad uscire
vincente dallo scontro è la linea del governo. Messa di fronte alla necessità
di scegliere quale tra due valori vada tutelato con più forza - la sicurezza
dello Stato o l'eguaglianza dei cittadini davanti alla legge - la Consulta
sceglie risolutamente il primo. Ecco la frase decisiva: «il supremo interesse
della sicurezza dello Stato nella sua personalità internazionale» è «preminente
su ogni altro». A base di questa convinzione, l'articolo 52 della Costituzione:
«è sacro dovere del cittadino la difesa della Patria». Senza sicurezza, dice la
Consulta, non può esistere lo Stato. E quindi neppure la giustizia. Sembrano
concetti astratti, appartenenti alla filosofia del diritto più che alla vita
quotidiana. Ma da essi la Corte parte per decidere in concreto il caso Abu Omar
a favore del governo: affermando che non spetta ai giudici ma semmai al
Parlamento discutere sul diritto del governo ad applicare il segreto di Stato.
«Il giudizio sui mezzi ritenuti necessari o soltanto utili a garantire la
sicurezza dello Stato spetta al Presidente del Consiglio dei ministri sotto il
controllo del Parlamento (...) è dinanzi alla rappresentanza del popolo, cui
appartiene quella sovranità che potrebbe essere intaccata, che il Governo deve
giustificare il suo comportamento». C'è un solo limite, nella Costituzione,
all'applicazione del segreto di Stato: e cioè il caso in cui ci si trovi
davanti a reati eversivi dell'ordinamento costituzionale.
Ma per la Consulta non è certo questo il caso del sequestro Abu Omar: «Questa
Corte su un piano generale conviene, innanzitutto, con le risoluzioni del
Parlamento Europeo circa la illiceità delle cosiddette "consegne
straordinarie", perché contrarie alle tradizioni costituzionali e ai
principi di diritto degli Stati membri dell'Unione Europea ed integranti
specifici reati. Tuttavia, neppure da tali risoluzioni può trarsi la
conclusione della riconducibilità del reato costituito dall'ipotizzato
sequestro di persona ad un fatto "eversivo dell'ordine costituzionale",
come ipotizzato dalla Procura della Repubblica di Milano». Quindi non si
potranno utilizzare nel processo i documenti sequestrati nella sede del Sismi,
e che secondo la Procura dimostrano la complicità dei nostri 007 con quelli
americani: «Non spettava né alla Procura della Repubblica di Milano, né al Giudice
dell'udienza preliminare del Tribunale di Milano, porre tutto il materiale
parzialmente segretato a fondamento, rispettivamente, della richiesta di rinvio
a giudizio degli imputati e del successivo decreto», e i magistrati milanesi
vengono bacchettati per non averli «coperti»: «Spettava all'Autorità
giudiziaria procedente il compito di adottare tutte le cautele del caso per
impedire che le copie non "omissate" di quegli stessi documenti
permanessero nel normale circuito divulgativo del processo, vulnerando di fatto
quel segreto e, con ciò stesso, esponendo al rischio di compromissione le
esigenze di sicurezza nazionale ed i valori primari che quel segreto è
destinato a presidiare». Del tutto annullato viene l'interrogatorio del
carabiniere Pironi, unico reo confesso del sequestro, che parlò dei rapporti
tra Cia e Sismi: «non poteva essere né richiesto, né ammesso, né effettuato un
incidente probatorio destinato a riguardare quella tematica delle relazioni tra
Servizi italiani e stranieri di intelligence che il Presidente del Consiglio
aveva inteso chiaramente sottoporre a segreto». Confermato il provvedimento del
premier Berlusconi che vincolava al segreto gli agenti del Sismi interrogati in
aula. Su un solo punto la Consulta dà ragione ai magistrati: i telefoni degli
agenti del Sismi potevano essere intercettati. Ma è una vittoria di Pirro,
perché non si potranno utilizzare tutte le telefonate che riguardano i rapporti
tra Cia e Sismi, e cioè l'essenza del processo: «l'Autorità giudiziaria non
potrà comunque porre a fondamento delle sue determinazioni, in qualsiasi
momento della scansione processuale, elementi conoscitivi che dovessero
risultare coperti dal segreto di Stato, se e nella parte in cui eventualmente
investano, direttamente od indirettamente, proprio il tema delle relazioni
intercorse tra i Servizi di intelligence italiano e quelli stranieri». Cosa
succederà, a questo punto, del processo agli agenti Cia e ai loro colleghi
italiani, tra cui l'ex capo del Sismi Nicolò Pollari e il capodivisione Sismi
Marco Mancini? Alla prossima udienza, fissata per il 22 aprile, il giudice Magi
dovrà decidere come comportarsi. La Consulta lascia a lui («spetterà alle
competenti autorità giurisdizionali investite del processo valutare, in
concreto, le eventuali conseguenze di tale annullamento sul piano processuale»)
la scelta se andare avanti, ritenendo che le prove ancora utilizzabili bastino
a mantenere in piedi il quadro che portò al rinvio a giudizio degli agenti
segreti. Ma la Corte Costituzionale sembra, in un passaggio della sentenza,
indicare uno scenario possibile: avanti col processo agli agenti segreti
americani (accusati anche da dati oggettivi, come le tracce dei telefoni
cellulari e delle carte di credito), e stralcio della posizione degli 007
italiani. Scrive infatti la Consulta: «Una valutazione, questa, da compiersi,
evidentemente, nel rispetto delle regole processuali proprie del tipo di
giudizio che viene in rilievo, ("la nullità di un atto rende invalidi gli
atti consecutivi che dipendono da quello dichiarato nullo" e "le
prove acquisite in violazione dei divieti stabiliti dalla legge non possono
essere utilizzate"), e quindi individuando in quali loro parti, e con
riferimento a quali dei soggetti coinvolti nella vicenda giudiziaria, gli atti
processuali da questa Corte annullati possano ritenersi autosufficienti
rispetto alla ragione che ha condotto al loro annullamento parziale; facendo
eventualmente ricorso anche all'istituto della separazione dei processi». ©
SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano
( da "Nazione, La (Livorno)"
del 06-04-2009)
Pubblicato anche in: (Nazione,
La (Firenze)) (Giorno, Il (Milano)) (Resto del Carlino, Il (Bologna))
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POLITICA pag. 10
Fini sotto il tiro dell'Udc Ronchi: «Stop alle alleanze» Media, Casini attacca
il premier RAPPORTI TESI PDL-CENTRO di BEATRICE BERTUCCIOLI ROMA NESSUNA
alleanza con l'Udc, sia nelle grandi città sia nei piccoli comuni. La richiesta
al Pdl arriva dal ministro per le Politiche comunitarie, Andrea Ronchi. «D'ora
in avanti nessuna collaborazione con l'Udc di Pier Ferdinando Casini perché il
suo leader, Lorenzo Cesa ha sottolineato Ronchi si è permesso di chiedere le
dimissioni del presidente della Camera, Gianfranco Fini». E SE ANCHE Maurizio
Gasparri dà ragione al suo collega di partito su quello che definisce un «rozzo
attacco» da parte dell'Udc, è però lo stesso capogruppo dei senatori del Pdl a
ironizzare sul comportamento del suo ex leader: «Gianfranco ha ammesso Gasparri
anche sulla legge 40 si è posto dichiaratamente in una posizione minoritaria».
E, dopo aver sottolineato che Fini «ha cambiato opinione» sulla fecondazione
assistita, Gasparri ha concluso: «Avendo un ruolo istituzionale Fini si sta
dedicando più agli scenari futuri che non alla gestione dei problemi di oggi,
ma è più serio chi non muta opinione o chi la muta?». Questo e altri
interrogativi provano che non si sono ancora placate le polemiche provocate
dalle dichiarazioni del presidente della Camera riguardo la sentenza della
Consulta (su alcune norme della legge 40). Fini aveva
osservato che la Corte costituzionale «rende giustizia alle donne». E aveva aggiunto: «Quando una
legge si basa su dogmi di tipo etico-religioso, è sempre suscettibile di
censure di costituzionalità, in ragione della laicità delle nostre
istituzioni». Di qui le critiche del segretario dell'Udc: Cesa aveva contestato
la presa di posizione del presidente della Camera «che non può essere il
paladino di battaglie di parte» e lo aveva anche invitato a dimettersi a causa
delle sue «battaglie ideologiche». INTORNO a Fini hanno fatto quadrato
esponenti ex di An, come Ronchi, appunto, che ha invitato i colleghi del Pdl a
non «dimenticare che quando Berlusconi era preso di mira dai magistrati, noi
che allora stavamo in An alzammo la voce in sua difesa». Ma lo stesso non si
può dire degli ex di Forza Italia nei confronti di Fini. Non a caso, uno dei
coordinatori del Pdl, l'azzurro Denis Verdini, proprio ieri ha preferito
tessere la tela a favore dei rapporti con l'Udc: «Ci sono solo grandi
aggregazioni nel mio mondo personale e anche, credo, nel cammino del Pdl. L'Udc
è uno dei partiti fondatori del Partitolo Popolare europeo e non si capiscono
le differenze. I valori sono comuni. Il percorso è iniziato. Vediamo». Solo,
che, solo poche ore dopo, Casini ha preferito evidenziare le differenze dal Pdl
rispetto ai punti in comune: «Berlusconi ha ammonito il ledaer centrista si
occupi della crisi e non dell'informazione di cui è monopolista in Italia».
( da "Wall Street Italia"
del 06-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Dl sicurezza/Oggi
via esame Aula Camera. Caliendo:Non capisco Anm di Apcom Governo conferma
trasferimento ufficio pm:Non viola inamovibilità -->Roma, 6 apr. (Apcom) -
Il governo tira dritto sulla norma - contenuta in un emendamento al decreto
sicurezza in Aula alla Camera - che prevede il trasferimento d'ufficio dei
magistrati nelle sedi disagiate rimaste scoperte. Di fronte alle proteste dell'Associazione
nazionale magistrati che definisce la norma incostituzionale e minaccia lo
sciopero, il sottosegretario alla Giustizia Giacomo Caliendo afferma: "Non
capisco le proteste". Al termine del comitato dei nove della commissione
Giustizia di Montecitorio, Caliendo precisa: "Ho letto notizie inesatte su
questa norma. Le sedi disagiate non sono ancora state pubblicate, non sappiamo
ancora quindi se ci saranno e dove. Noi abbiamo solo stabilito che vengano
portate da
( da "Giorno, Il (Lodi)"
del 06-04-2009)
Argomenti: Giustizia
CRONACHE pag. 13
Dal Senato l'altolà a Fini «Procreazione, buona legge» Schifani e l'Udc
attaccano il presidente della Camera STOCCATE Gianfranco Fini (foto Ansa) di
ELENA G. POLIDORI ROMA SEMBRAVA proprio uno scontro tra i più alti vertici
istituzionali sulla legge 40. «Schifani: Fini sbaglia», titolava un'agenzia di
stampa. Insomma, il presidente del Senato replicava duramente a quello della
Camera per aver apprezzato la sentenza della Corte Costituzionale di revisione
della legge 40 perchè rendeva «giustizia alle donne». Parole di replica del
primo inquilino di Palazzo Madama che non lasciavano adito a dubbi: la legge
sulla fecondazione assistita è invece «una buona legge, di libertà», diceva
Schifani, votata secondo coscienza dai parlamentari su cui non c'è alcun
rischio né di dogmatismo, né di eticità. Insomma, pareva di capire che Schifani
si contrapponesse personalmente a Fini e non solo che avesse idee diverse sul
tema. Invece no. Il portavoce del presidente del Senato, Eli Benedetto, ha
chiarito il senso delle parole di Schifani: «Non c'è nessuno scontro in atto,
c'è solo una differenza di opinioni che in democrazia è più che lecita;
Schifani non ha mai pensato nè detto che il presidente Fini ha sbagliato a dire
ciò che pensa». NESSUNO scontro tra le due alte cariche istituzionali, dunque,
ma tra Fini e Lorenzo Cesa, invece, eccome. Pesante l'attacco del segretario
Udc: «E' meglio che lasci la carica ha attaccato secco se vuole proseguire
nelle sue battaglie ideologiche». E la replica di Fini non è stata da meno: «Se
l'onorevole Cesa rileggesse l'articolo 134 della Costituzione comprenderebbe
che il doveroso rispetto del Parlamento non impedisce ad un
supremo organo costituzionale, qual è la Consulta, di valutare la legittimità delle leggi; di
conseguenza, non può destare scandalo esprimere valutazioni sulle pronunce
stesse della Corte Costituzionale». Nessuna contromossa, invece, verso Paola
Binetti. La pasionaria Pd gli ha infatti chiesto, provocatoriamente:
«Presidente Fini, dieci anni fa non era così laico. Come mai ha cambiato
idea?». Una critica simile a quella lanciata da Oltretevere da monsignor Rino
Fisichella: «La legge sulla fecondazione assistita non è stata certamente una
legge cattolica ma una legge in difesa della salute della donna». Secondo il
presule, questa sentenza aprirebbe le porte anche a «tante sperimentazioni
selvagge che venivano fatte e che temo possano tornare di nuovo: c'è una nuova
schiavitù all'orizzonte che proviene da una ricerca che rischia di sfociare
nell'eugenetica, dobbiamo guardare al futuro con molto timore». A PARERE
dell'opposizione, però, dopo la sentenza della Consulta il governo dovrebbe
rimettere mano alla legge, ma per far questo, hanno assicurato all'unisono il
ministro del Welfare, Sacconi, e la sottosegretaria Eugenia Roccella,
basterebbe rivedere le linee guida: «Non credo ha detto Sacconi che ci sia la
necessità di modificare la legge 40». Niente passaggio parlamentare, allora?
Per il Pd, come argomenta il senatore Ignazio Marino, il passaggio non può
essere procrastinato . E nel qual caso, come si comporterebbe Fini? Dalla
Presidenza della Camera si fa sapere che, nell'eventualità, sarebbe la
conferenza dei capigruppo a decidere; i regolamenti «parlano chiaro». Image:
20090404/foto/4025.jpg
( da "Asca" del
06-04-2009)
Argomenti: Giustizia
TESTAMENTO
BIOLOGICO: GERMONTANI (PDL), NON ERA UNA LEGGE DA FARE (ASCA) - Roma, 6 apr -
''Bisognerebbe non varare leggi troppo ortodosse''. Cosi' la senatrice Maria
Ida Germontani del PDL, ospite questa sera a ''Primo Piano'' il programma di
approfondimento di EcoTv in onda alle ore 23, si e' espressa parlando della
legge sul testamento biologico: ''Sono in linea col Presidente Fini, questa non
era una legge da fare, siamo stati trascinati dal momento, bisognerebbe non
varare leggi troppo ortodosse''. E sempre in linea col presidente della Camera
la parlamentare si e' espressa a favore della sentenza
della Corte Costituzionale, che recentemente ha dichiarato parzialmente
illegittima la legge 40 sulla fecondazione assistita, e in particolare contesta
la norma riguardo l'impianto di embrioni: ''Ben venga la sentenza della Corte
Costituzionale'' quasi a conferma che ''quelli erano i punti deboli''
dichiarando inoltre ''non possiamo legiferare stando su una nuvoletta,
legiferando su argomenti etici bisogna tenere conto che il nostro e' uno stato
laico''. red-njb/
( da "Gazzettino, Il (OgniSport)"
del 06-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Lunedì 6 Aprile
2009, Q 26 Agordina - Maser 1 - 1 Caerano - Cisonese 0 - 2
Castion - Bessica 1 - 2 CSM
Farra - Altivolese 5 - 2 Foen - Juventina 2 - 1 Lentiai - P. Tegorzo 1 - 0
Montegrappa - Sernaglia 1 - 1 Fiori Barp - SP Calcio 0 - 3 CLASSIFICA
Cisonese261682532256Montegrappa2614102523052Bessica261565483651Caerano251375402346CSM Farra261367483245SP Calcio251465361644Maser26989273035P.
Tegorzo269710293234Foen269512384732Juventina267811323929Lentiai255911233224Castion256613345124Agordina256514315123Altivolese266515395223Sernaglia2541011314122Fiori
Barp263617265315PROSSIMO TURNO (19/04/09): Agordina - SP Calcio, Bessica -
Maser, Fiori Barp - Caerano, Foen - Cisonese, Juventina - CSM
Farra, Lentiai - Altivolese, P. Tegorzo - Montegrappa, Sernaglia - Castion,
( da "Gazzettino, Il (OgniSport)"
del 06-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Virtus
Csm - Altivolese 5-2 Lunedì 6 Aprile 2009, GOL: pt 22' Vassalli, 30' aut. Bet,
st 20' Puppetti, 25' Bortolon, 27' Puppetti, 33' aut. Zanet, 45' Bittante.
VIRTUS CSM FARRA SOLIGO: Gosetto, Gallon,
Ferronato, Tonon, N. Nardi, Bet (st 5' Baratto), Gerlin(st 1' Zandonà), M. Nardi, Simoni, Puppetti, Vassalli.
All. R. Mognon. ALTIVOLESE: Zorzi, Vudafieri, Zanet, Merlo, Bogana, Bettamin,
Covolan, Pasqualetto, Bortolon (st 32' Riva), Boin, Fedato (pt 15' Bressan).
All. Martignon. ARBITRO: Ceolin di Treviso. NOTE: espulso Bettamin al 26' della
ripresa
( da "Gazzettino, Il (OgniSport)"
del 06-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Vertice invariato
fra i super goleador Lunedì 6 Aprile 2009, GIRONE Q 22 GOL: Sartor
(Montegrappa). 21: Buffon (Cisonese). 20: Biasion (Foen), F. Pellizzari
(Bessica). 18: Bortot (Sernaglia). 12: M. Alberton (Castion), Pastro (Bessica),
Bacchetti (S.P. 2005), Pradetto (Cisonese). 11: D. Bortolon (Altivolese),
Gelisio (Juventina), E. Simoni (Virtus Csm). 10: Puppetti
(Virtus Csm). 9: Binotto (Montegrappa), Bittante (Virtus Csm), Zandonà
(Bessica). 8: Tavarner (Lentiai), L. Nussio (Castion). 7: Carretta (S.P. Calcio
2005), Tavarner (Lentiai), Pincin (Maser). 6: Merlo (Caerano), Galanti
(Montegrappa), Farenzena (Agordina), Nadir, Cesca (Cisonese), Lise,
Cavesso (Fiori Barp), Bentivenga (Altivolese), Robassa (Juventina), Rahli
(Piave Tegorzo).
( da "Gazzettino, Il (OgniSport)"
del 06-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Lunedì 6 Aprile
2009, Miotto raggiunge Ruffato al comando. 19 gol: Ruffato
(CSM Resana), Miotto
(Vedelaghese). 16: Gobbo (Csm Resana). 14: Gashi (S. Antonino). 13: Scaboro (S.
Antonino . 12: Fregolent (Volpago), Zago (Fontane), Fornasier (Valdosport). 11:
Schiavon (Rovere), Vettor (Fanzolo), Tiziani (Milan Guarda). 10: Favaro (Badoere),
Spagnol (Vidor). 9: Bertuola (Fontane), Q. Tessaro, Filippi (Vidor),
Possamai, Canonico (S. Gaetano).
( da "Gazzettino, Il (OgniSport)"
del 06-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Padernello -
Valdosport0-1 Lunedì 6 Aprile 2009, GOL: pt 30' Fornasier. PADERNELLO: Gallina,
Francescato, Crosato (st 30' Silvello), Martinelli, M. Pozzebon, Adustini,
Bessegato, Favaro, Sartor, D. Pozzebon (st 10' Visentin), D'Ambrosi (st 1'
Sartoretto). All. Barbisan. VALDOSPORT: Cocheto, Pagnussat (st 1' Binotto),
Gallina, Dall'Anese (st 13' Menegazzo), Frare, Marin, Miotto, Sanvito,
Fornasier, El Jabli (st 35' Chakir), Nespolo (st 20' Bortolin). All. Cesca. ARBITRO: Freda di Treviso. Fornasier firma a Padernello la
vittoria del Valdosport, tre punti che valgono il comando. Infatti il
Valdosport raggiunge in vetta il CSM Resana e alla ripresa del campionato, dopo Pasqua, c'è lo
scontro diretto.
( da "Gazzettino, Il (OgniSport)"
del 06-04-2009)
Argomenti: Giustizia
C.S.M. Resana -
Fanzolo0-0 Lunedì 6 Aprile
( da "Gazzettino, Il (OgniSport)"
del 06-04-2009)
Argomenti: Giustizia
San Gaetano -
Rovere Sartorato1-0 Lunedì 6 Aprile 2009, GOL: pt 34' Zago. SAN GAETANO:
Quagliotto, Tessaro (st 35' Favaro), Scarpa, Zago, Camozzato, Pederiva,
Magagnin (st 21' caeran), Callegari, Canonico (st 28' Peveri), Possamai (st 39'
Bouznadi), Corato. All. Favero. ROVERE SARTORATO: Vanin, Bortolotti, N.
Sartorato, N. Zanatta, Giuriato (st 31' Schiavon), Ceccato, Conte, M.
Sartorato, Grillo, M. Zanatta, Lucca (st 5' Lopez Rodrigo). All. Zanetti.
ARBITRO: Tegon di Treviso. Gara combattuta che il S. Gaetano
domina nel primo tempo andando in gol, la squadra cala nella ripresa, la Rovere
non trae vantaggio e Quagliotto para un rigore. Non convalidaro un gol ai
locali che il 15 disputano la finale di Coppa Provincia con il CSM Resana a Vedelago.
( da "Dagospia.com"
del 06-04-2009)
Argomenti: Giustizia
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Segnala articolo --> FINI OGGI: è LA CONVERSIONE LAICA DI UN LEADER O SOLO
UN NOIOSO SGOMITATORE? - LE SUE GIRAVOLTE INTORNO ALLA LEGGE SULLA PROCREAZIONE
ASSISTITA E SICUREZZA - FACCI: spaccia per laico ciò che è servo al Vaticano -
FERRARA: è CONVERSIONE 1 - Procreazione assistita ieri - 5 FEB - FINI AD
AN,VOTIAMOLA SENZA MODIFICHE (ANSA) - Gianfranco Fini da' una ''precisa
direttiva politica'' ai deputati riuniti in conclave insieme ai ministri e ai
vertici del partito in una due giorni di seminario a Frascati: la prossima
settimana, quando la legge sulla procreazione assistita sara' in aula alla
Camera, i deputati di An dovranno votarla ''senza che venga modificata nemmeno
in un dettaglio''. gianfranco fini e daniela ''So che questa legge non e' la
migliore del mondo - afferma Fini - ma prima la si approva e poi si potranno
vedere tecnicamente i ritocchi. Guai se restasse il far west che c'e' adesso''.
Il leader di An richiama i deputati ad essere ''coerenti con i valori del
partito'' e insiste nel dire che questa e' ''una direttiva politica''.
''Discutiamo pure - afferma - ma non e' che se discutiamo poi si puo' cambiare
tutto''. ''Siamo l'unico paese senza una legislazione in materia di
procreazione assistita e questo e' il classico caso in cui il meglio e' nemico
del bene'', torna ad insistere il leader di An, invitando i deputati riuniti a
Frascati a votare la legge sulla procreazione assistita. ''Nessuno capirebbe -
dice infatti Fini - se noi per migliorare la legge la azzerassimo. Adesso e'
consentita una innumerevole serie di aberrazioni. Conosco le perplessita'
scientifiche ma questa legge va votata''. - 22 SET - PROCREAZIONE: FINI,
MIGLIORARE LEGGE SENZA CANCELLARLA (ANSA) - ''Pronto a discutere le parti che
non vanno bene nella legge sulla fecondazione assistita, ma senza cancellarla
nella speranza di farne una migliore''. Il vicepremier Gianfranco Fini, al
Maurizio Costanzo Show, torna a ribadire di di essere ''contrarissimo''
all'abolizione della legge sulla fecondazione assistita. Fini ha dunque
ricordato di essere ''contrario al referendum che chiede l'abrogazione totale
della legge'' ma di essere pronto a discutere di ''miglioramenti''. - 3 MAR -
FINI: A BOSSI è SCIVOLATA LA FRIZIONE MA NON ATTACCO A CHIESA (ANSA) -
''Diciamo che a Bossi e' scivolata la frizione''. Lo ha detto il vicepremier
Gianfranco Fini, intervenendo in un dibattito televisivo a Verona, nella sede
di Telearena, sulle ultime dichiarazioni del leader della Lega sulla Chiesa e
l'8 per mille. ''Non credo si tratti di un attacco alle forze cattoliche del
centro destra - ha osservato Fini -. Lo stesso Bossi in molte occasioni ha
richiamato i valori del suo movimento alle tradizioni cattoliche. Pensiamo, ad
esempio, all'esemplare comportamento dei parlamentari leghisti in occasione del
voto alla legge sulla fecondazione assistita''. Gianfranco Fini ed Elisabetta
Tulliani al Senato ''E' chiaro comunque - ha aggiunto - che in una logica
bipolare ci siano forze con una propria, chiara identita'. Se il centro destra
ha la Lega Nord cosi', all'interno del centro sinistra, c'e' Rifondazione
Comunista. Solo che noi Bossi, con le buone o con le cattive, l'abbiamo sempre
riportato alla ragione''. 2 - Procreazione assistita oggi - Fecondazione, Fini:
Resa giustizia alle donne (Il Velino) - Ecco cosa succede 'quando una legge si
basa su dogmi di tipo etico-religioso': e' censurata per incostituzionalita'
'in ragione della laicita' delle nostre istituzioni'. Gianfranco Fini rilancia
laffondo laico, dopo la sentenza della Consulta che boccia uno dei punti piu'
controversi della legge sulla fecondazione assistita - il limite di impiantare
massimo tre embrioni.(Parla di una sentenza che 'rende giustizia alle donne
italiane, specie in relazione alla legislazione di tanti paesi europei'. 3 -
Sicurezza ieri - 1 NOV - SICUREZZA: FINI, GOVERNO SI VERGOGNI, SOLO ORA SERVE
DL? (ANSA) - ''Il governo si dovrebbe vergognare. Il giorno prima in tv il
ministro Amato aveva detto che il decreto non era necessario. Poi dopo la
tragedia della signora Reggiani il governo ha fatto il decreto. Meglio tardi
che mai''. Lo ha detto il leader di An, Gianfranco Fini, alla stazione di Tor
di Quinto, dove la donna e' stata aggredita. 3 - Sicurezza oggi 4 APR. -
Sicurezza: Fini, Il rischio è strumentalizzare le paure (AGI) - Non
"cronicizzare" ne' "normalizzare" l'emergenza sul fronte
della sicurezza e' quanto auspicato dal presidente della Camera, Gianfranco
Fini, nella sua lectio magistralis tenuta oggi a Mestre. "Che certi gradi
di divaricazione tra sicurezza e legalita' possano sussistere e' inevitabile,
entro certi limiti, anche in situazioni ordinarie. filippo facci 4 - La
coscienza per delega Filippo Facci per "Il Giornale" Un «caso Fini»
non dovrebbe esistere, perché Fini dice cose tutto sommato normali, persino
scontate. La verità è che c'è un clima, pessimo, dove persino delle parole
normali e scontate si stagliano come gemme nel riportarci ai rudimenti
fondamentali di ciò che semplicemente siamo: uno stato laico. Il problema è
questa impostura di spacciare per laico ciò che è meramente asservito al
Vaticano anziché agli italiani. Il problema è una verità che si è fatta
lampante: c'è una parte del Pdl, minoritaria ma vincente, che per ragioni per
niente democratiche ha stretto un patto col Vaticano ed è in puro delirio di
onnipotenza etica. Un testamento biologico unico al mondo, che gli italiani non
vogliono e che il Ppe deriderebbe, ha messo la nostra vita nelle mani dello
Stato. Una legge sulla fecondazione assistita pure unica al mondo, che
costringe migliaia di famiglie a emigrare all'estero per poter avere dei figli,
è stata bocciata dalla Corte Costituzionale, non dal Tar:
altro che «la legge non si tocca». Renato Schifani ha detto che il Parlamento
ha votato certe leggi secondo coscienza: ma a parte alcune osservazioni
squisitamente tecniche (la coscienza, come il coraggio, bisogna avercela) resta
da capire come possa essere laico un Parlamento che vota «secondo
coscienza» una legge che impedisce agli elettori di averne una propria. 5 -
CONFESSO CHE A ME, TETRAGONO E OSTINATO, PIACE LA CONVERSIONE DI FINI Giuliano
Ferrara per "Il Foglio" Fini non mi è mai stato simpatico. Mi è
sempre sembrato un tattico mediocre, un politico professionale in carriera
senza slancio e cultura. Quando da capo del suo partito andò a Gerusalemme (2003)
e pronunciò la sua storica abiura del "male assoluto", leggi razziali
e totalitarismi del XX secolo, continuai a diffidare, mi sembrava volesse
vestire il partito di cui era il padrone di nuovi panni emendati delle
retoriche nere del passato, ma solo per avere una migliore agibilità politica
sul terreno. Un noioso sgomitatore. Giuliano Ferrara Questa sua nuova
attitudine a stare in minoranza e a dire come la pensa, rovesciando se stesso e
i suoi pensieri di una vita in una identità laica, metodologicamente liberal,
alla ricerca di una nuova ortodossia ideologica che suona scandalo per i suoi
vecchi compagni di cordata e per una parte ingente del popolo di riferimento
del mondo berlusconiano, ecco, questo salto di vita, di esperienza, di
elaborazione mi sembra positivo, una bella novità di cui gli va reso merito.
......... Non vorrei sopravvalutare Fini, come pensano molti nostri lettori, ma
a me sembra che, con le sue uscite, a questo punto decisivo di maturazione il
movimento disordinato emerso dal caos nel 1994 ci sta arrivando. Il carattere
più rilevante di tutta la vicenda, però, è la storia personale di un leader che
si converte a una visione della vita, della politica, della cultura e della
tradizione opposta a quella su cui ha poggiato i piedi per quasi cinquant'anni.
A me, che sono tetragono e palesemente ostinato nell'affezione che porto alle
mie due o tre idee, sempre le stesse, a me le conversioni piacciono.
[06-04-2009]
( da "Virgilio Notizie"
del 06-04-2009)
Argomenti: Giustizia
(ASCA) - Roma, 6
apr - ''Bisognerebbe non varare leggi troppo ortodosse''. Cosi' la senatrice
Maria Ida Germontani del PDL, ospite questa sera a ''Primo Piano'' il programma
di approfondimento di EcoTv in onda alle ore 23, si e' espressa parlando della
legge sul testamento biologico: ''Sono in linea col Presidente Fini, questa non
era una legge da fare, siamo stati trascinati dal momento, bisognerebbe non
varare leggi troppo ortodosse''. E sempre in linea col presidente della Camera
la parlamentare si e' espressa a favore della sentenza
della Corte Costituzionale, che recentemente ha dichiarato parzialmente
illegittima la legge 40 sulla fecondazione assistita, e in particolare contesta
la norma riguardo l'impianto di embrioni: ''Ben venga la sentenza della Corte
Costituzionale'' quasi a conferma che ''quelli erano i punti deboli'' dichiarando
inoltre ''non possiamo legiferare stando su una nuvoletta, legiferando
su argomenti etici bisogna tenere conto che il nostro e' uno stato laico''.
( da "Basilicanet.it"
del 06-04-2009)
Argomenti: Giustizia
STINGO (UFFICIO H
- UIL) SU SITUAZIONE DEI DISABILI 06/04/2009 16.31.25 [Basilicata] Un recente
sentenza della Corte Costituzionale, la n.19/09, ha confermato lâincostituzionalità
dellâart.42, comma 5, del DLG n. 151/2001, con il quale si negava
il congedo ai
figli per assistere il genitore portatore di handicap grave, ai sensi della
L.104/92. Lo rende noto, in un comunicato stampa, Graziano Stingo, segretario
regionale dellâUfficio H (disabili) della Uil.
âIl ristabilimento di questo diritto â aggiunge Stingo - viene chiarito
dalla circolare INPS n. 41 del 16 marzo 2009. Finalmente viene eliminato un
gran paradosso allâinterno del nostro mercato del
lavoro. Ma, risolto un paradosso se ne creano subito altri. Il Ministero
dellâEconomia, infatti, continua a mantenere un atteggiamento contraddittorio
nei confronti di questi cittadini svantaggiati. Un disabile che vive da solo,
infatti, non può² usufruire del bonus e, cosa ancora più¹ grave, un lavoratore
disabile, con moglie e figli a carico, non può² ricevere il bonus se supera il
tetto dei 20.000.00 euro anche per poche centinaia di euro. Al contrario, una
famiglia con la stessa situazione economica, ma disabile risulta il coniuge, il
tetto sale a 35.000.00 euro e ottiene così¬ 1000 euro di bonus. Paradossi che
derivano dal mancato accoglimento delle nostre richieste che sono rimaste
inascoltate. Unâaltra nota dolente che ci preme
sottolineare è¨ rappresentata dagli imminenti controlli che lâINPS
sta per fare a 200.000 persone con la sola esclusione dei minori di 18 anni e di
coloro che hanno compiuto i 78 anni di età . Per fortuna, sono esonerati
anche i beneficiari di prestazioni assistenziali sostitutive, riconosciute agli
invalidi civili e ai sordomuti ultrasessantacinquenni, i portatori di
menomazione o di patologie stabilizzanti o ingravescenti, di cui al Decreto
Interministeriale 2/08/2007, inclusi quelli affetti da talibomite, grazie alla
battaglia condotta per il riconoscimento dellâindennità
di comunicazione, previo esame della documentazione agli atti. Gli interessati alle
verifiche verranno convocati mediante raccomandata, almeno 30 giorni prima e,
in caso di mancata presentazione, gli verrà bloccata la prestazione
economica. Qualora non dovesse presentare la documentazione idonea che
giustifichi la sua assenza, gli verrà tolta definitivamente la
prestazione. LâUfficio H della UIL, pertanto, invita
tutti gli interessati a non sottovalutare questi controlli che sono stati
predisposti proprio per tentare di ridurre la platea dei beneficiariâ.
(bas - 04)
( da "Asca" del
06-04-2009)
Argomenti: Giustizia
TERREMOTO:
CSM, SOLIDARIETA' A OPERATORI DI GIUSTIZIA ZONE COLPITE
(ASCA) - Roma, 6 apr - Il Vice Presidente del Consiglio Superiore della
Magistratura, Nicola Mancino, a nome suo personale e di tutto il Csm, in un
messaggio inviato al Presidente della Corte di Appello e al Procuratore
Generale della Repubblica de L'Aquila, ha espresso la massima
solidarieta' a tutti i cittadini e in particolare agli operatori di giustizia
delle zone colpite dal grave sisma di stamane. ''I rilevanti danni che, dalle
prime notizie di cronaca, sembrano aver colpito le strutture giudiziarie
dell'Abruzzo - ha scritto il Vice Presidente del Csm - impongono misure
immediate per consentire il ripristino del funzionamento della giurisdizione
nel piu' breve tempo possibile. Insieme a tutto il Consiglio Superiore della
Magistratura - ha aggiunto Mancino - mi faro' interprete di questa grave
emergenza presso il Ministro della Giustizia, sollecitando ogni possibile
intervento in tal senso''. red-lsa/
( da "Dagospia.com"
del 06-04-2009)
Argomenti: Giustizia
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UN NOIOSO SGOMITATORE? - LE SUE GIRAVOLTE INTORNO ALLA LEGGE SULLA PROCREAZIONE
ASSISTITA E SICUREZZA - FACCI: spacciaRE per laico ciò che è servo al PAPA -
FERRARA: è VERA CONVERSIONE 1 - Procreazione assistita ieri - 5 FEB - FINI AD
AN,VOTIAMOLA SENZA MODIFICHE (ANSA) - Gianfranco Fini da' una ''precisa
direttiva politica'' ai deputati riuniti in conclave insieme ai ministri e ai
vertici del partito in una due giorni di seminario a Frascati: la prossima
settimana, quando la legge sulla procreazione assistita sara' in aula alla
Camera, i deputati di An dovranno votarla ''senza che venga modificata nemmeno
in un dettaglio''. gianfranco fini e daniela ''So che questa legge non e' la
migliore del mondo - afferma Fini - ma prima la si approva e poi si potranno
vedere tecnicamente i ritocchi. Guai se restasse il far west che c'e' adesso''.
Il leader di An richiama i deputati ad essere ''coerenti con i valori del
partito'' e insiste nel dire che questa e' ''una direttiva politica''.
''Discutiamo pure - afferma - ma non e' che se discutiamo poi si puo' cambiare
tutto''. ''Siamo l'unico paese senza una legislazione in materia di
procreazione assistita e questo e' il classico caso in cui il meglio e' nemico
del bene'', torna ad insistere il leader di An, invitando i deputati riuniti a
Frascati a votare la legge sulla procreazione assistita. ''Nessuno capirebbe -
dice infatti Fini - se noi per migliorare la legge la azzerassimo. Adesso e'
consentita una innumerevole serie di aberrazioni. Conosco le perplessita'
scientifiche ma questa legge va votata''. - 22 SET - PROCREAZIONE: FINI,
MIGLIORARE LEGGE SENZA CANCELLARLA (ANSA) - ''Pronto a discutere le parti che
non vanno bene nella legge sulla fecondazione assistita, ma senza cancellarla
nella speranza di farne una migliore''. Il vicepremier Gianfranco Fini, al
Maurizio Costanzo Show, torna a ribadire di di essere ''contrarissimo''
all'abolizione della legge sulla fecondazione assistita. Fini ha dunque
ricordato di essere ''contrario al referendum che chiede l'abrogazione totale
della legge'' ma di essere pronto a discutere di ''miglioramenti''. - 3 MAR -
FINI: A BOSSI è SCIVOLATA LA FRIZIONE MA NON ATTACCO A CHIESA (ANSA) -
''Diciamo che a Bossi e' scivolata la frizione''. Lo ha detto il vicepremier
Gianfranco Fini, intervenendo in un dibattito televisivo a Verona, nella sede
di Telearena, sulle ultime dichiarazioni del leader della Lega sulla Chiesa e
l'8 per mille. ''Non credo si tratti di un attacco alle forze cattoliche del
centro destra - ha osservato Fini -. Lo stesso Bossi in molte occasioni ha
richiamato i valori del suo movimento alle tradizioni cattoliche. Pensiamo, ad
esempio, all'esemplare comportamento dei parlamentari leghisti in occasione del
voto alla legge sulla fecondazione assistita''. Gianfranco Fini ed Elisabetta
Tulliani al Senato ''E' chiaro comunque - ha aggiunto - che in una logica
bipolare ci siano forze con una propria, chiara identita'. Se il centro destra
ha la Lega Nord cosi', all'interno del centro sinistra, c'e' Rifondazione
Comunista. Solo che noi Bossi, con le buone o con le cattive, l'abbiamo sempre
riportato alla ragione''. 2 - Procreazione assistita oggi - Fecondazione, Fini:
Resa giustizia alle donne (Il Velino) - Ecco cosa succede 'quando una legge si
basa su dogmi di tipo etico-religioso': e' censurata per incostituzionalita'
'in ragione della laicita' delle nostre istituzioni'. Gianfranco Fini rilancia
laffondo laico, dopo la sentenza della Consulta che boccia uno dei punti piu'
controversi della legge sulla fecondazione assistita - il limite di impiantare
massimo tre embrioni.(Parla di una sentenza che 'rende giustizia alle donne
italiane, specie in relazione alla legislazione di tanti paesi europei'. 3 -
Sicurezza ieri - 1 NOV - SICUREZZA: FINI, GOVERNO SI VERGOGNI, SOLO ORA SERVE
DL? (ANSA) - ''Il governo si dovrebbe vergognare. Il giorno prima in tv il
ministro Amato aveva detto che il decreto non era necessario. Poi dopo la
tragedia della signora Reggiani il governo ha fatto il decreto. Meglio tardi
che mai''. Lo ha detto il leader di An, Gianfranco Fini, alla stazione di Tor
di Quinto, dove la donna e' stata aggredita. 3 - Sicurezza oggi 4 APR. -
Sicurezza: Fini, Il rischio è strumentalizzare le paure (AGI) - Non
"cronicizzare" ne' "normalizzare" l'emergenza sul fronte
della sicurezza e' quanto auspicato dal presidente della Camera, Gianfranco
Fini, nella sua lectio magistralis tenuta oggi a Mestre. "Che certi gradi
di divaricazione tra sicurezza e legalita' possano sussistere e' inevitabile,
entro certi limiti, anche in situazioni ordinarie. filippo facci 4 - La
coscienza per delega Filippo Facci per "Il Giornale" Un «caso Fini»
non dovrebbe esistere, perché Fini dice cose tutto sommato normali, persino
scontate. La verità è che c'è un clima, pessimo, dove persino delle parole
normali e scontate si stagliano come gemme nel riportarci ai rudimenti
fondamentali di ciò che semplicemente siamo: uno stato laico. Il problema è questa
impostura di spacciare per laico ciò che è meramente asservito al Vaticano
anziché agli italiani. Il problema è una verità che si è fatta lampante: c'è
una parte del Pdl, minoritaria ma vincente, che per ragioni per niente
democratiche ha stretto un patto col Vaticano ed è in puro delirio di
onnipotenza etica. Un testamento biologico unico al mondo, che gli italiani non
vogliono e che il Ppe deriderebbe, ha messo la nostra vita nelle mani dello
Stato. Una legge sulla fecondazione assistita pure unica al mondo, che
costringe migliaia di famiglie a emigrare all'estero per poter avere dei figli,
è stata bocciata dalla Corte Costituzionale, non dal Tar:
altro che «la legge non si tocca». Renato Schifani ha detto che il Parlamento
ha votato certe leggi secondo coscienza: ma a parte alcune osservazioni
squisitamente tecniche (la coscienza, come il coraggio, bisogna avercela) resta
da capire come possa essere laico un Parlamento che vota «secondo
coscienza» una legge che impedisce agli elettori di averne una propria. 5 -
CONFESSO CHE A ME, TETRAGONO E OSTINATO, PIACE LA CONVERSIONE DI FINI Giuliano
Ferrara per "Il Foglio" Fini non mi è mai stato simpatico. Mi è
sempre sembrato un tattico mediocre, un politico professionale in carriera
senza slancio e cultura. Quando da capo del suo partito andò a Gerusalemme
(2003) e pronunciò la sua storica abiura del "male assoluto", leggi
razziali e totalitarismi del XX secolo, continuai a diffidare, mi sembrava
volesse vestire il partito di cui era il padrone di nuovi panni emendati delle
retoriche nere del passato, ma solo per avere una migliore agibilità politica
sul terreno. Un noioso sgomitatore. Giuliano Ferrara Questa sua nuova
attitudine a stare in minoranza e a dire come la pensa, rovesciando se stesso e
i suoi pensieri di una vita in una identità laica, metodologicamente liberal,
alla ricerca di una nuova ortodossia ideologica che suona scandalo per i suoi
vecchi compagni di cordata e per una parte ingente del popolo di riferimento
del mondo berlusconiano, ecco, questo salto di vita, di esperienza, di
elaborazione mi sembra positivo, una bella novità di cui gli va reso merito.
......... Non vorrei sopravvalutare Fini, come pensano molti nostri lettori, ma
a me sembra che, con le sue uscite, a questo punto decisivo di maturazione il
movimento disordinato emerso dal caos nel 1994 ci sta arrivando. Il carattere
più rilevante di tutta la vicenda, però, è la storia personale di un leader che
si converte a una visione della vita, della politica, della cultura e della
tradizione opposta a quella su cui ha poggiato i piedi per quasi cinquant'anni.
A me, che sono tetragono e palesemente ostinato nell'affezione che porto alle
mie due o tre idee, sempre le stesse, a me le conversioni piacciono.
[06-04-2009]
( da "Virgilio Notizie"
del 06-04-2009)
Argomenti: Giustizia
(ASCA) - Roma, 6
apr - Il Vice Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura, Nicola
Mancino, a nome suo personale e di tutto il Csm, in un
messaggio inviato al Presidente della Corte di Appello e al Procuratore
Generale della Repubblica de L'Aquila, ha espresso la massima solidarieta' a
tutti i cittadini e in particolare agli operatori di giustizia delle zone
colpite dal grave sisma di stamane. ''I rilevanti danni che, dalle prime
notizie di cronaca, sembrano aver colpito le strutture giudiziarie dell'Abruzzo
- ha scritto il Vice Presidente del Csm - impongono misure immediate per
consentire il ripristino del funzionamento della giurisdizione nel piu' breve
tempo possibile. Insieme a tutto il Consiglio Superiore della Magistratura - ha
aggiunto Mancino - mi faro' interprete di questa grave emergenza presso il
Ministro della Giustizia, sollecitando ogni possibile intervento in tal
senso''.
( da "Virgilio Notizie"
del 06-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Roma, 6 apr.
(Apcom) - Il Vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura Nicola
Mancino, a nome suo personale e di tutto il CSM, in un messaggio inviato al
Presidente della Corte di Appello e al Procuratore Generale della Repubblica de
L'Aquila, ha espresso la massima solidarietà a tutti i cittadini e in
particolare agli operatori di giustizia delle zone colpite dal grave sisma di
stamane. "I rilevanti danni che, dalle prime notizie di cronaca,
sembrano aver colpito le strutture giudiziarie dell'Abruzzo - ha scritto il
Vice Presidente del CSM - impongono misure immediate
per consentire il ripristino del funzionamento della giurisdizione nel più
breve tempo possibile. Insieme a tutto il Consiglio Superiore della
Magistratura - aggiunge Mancino - mi farò interprete di questa grave emergenza
presso il Ministro della Giustizia, sollecitando ogni possibile intervento in
tal senso".
( da "Wall Street Italia"
del 06-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Sisma Abruzzo/
Solidarietà Csm agli operatori di Giustizia di Apcom Mancino: funzione
giudiziaria va ripristinata al più presto -->Roma, 6 apr. (Apcom) - Il
Vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura Nicola Mancino, a
nome suo personale e di tutto il CSM, in un messaggio
inviato al Presidente della Corte di Appello e al Procuratore Generale della
Repubblica de L'Aquila, ha espresso la massima solidarietà a tutti i cittadini
e in particolare agli operatori di giustizia delle zone colpite dal grave sisma
di stamane. "I rilevanti danni che, dalle prime notizie di cronaca,
sembrano aver colpito le strutture giudiziarie dell'Abruzzo - ha scritto il
Vice Presidente del CSM - impongono misure immediate
per consentire il ripristino del funzionamento della giurisdizione nel più
breve tempo possibile. Insieme a tutto il Consiglio Superiore della
Magistratura - aggiunge Mancino - mi farò interprete di questa grave emergenza
presso il Ministro della Giustizia, sollecitando ogni possibile intervento in
tal senso".
( da "e-gazette" del
06-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Il presidente
della Regione Abruzzo conferma: Il Centro Oli di Ortona
non si farà Ma lopposizione insorge e chiede: Perché
lEni ha acquistato i terreni pagando cifre importanti? Chieti, 30
marzo Il Centro oli di Ortona, in provincia di Chieti, non esiste e non esisterà. Chi dice il
contrario lo fa solo per strumentalizzazioni politiche. Come presidente della
Regione dico invece agli abruzzesi che la struttura dellEni
non vedrà mai la luce. Ha le idee molto chiare il presidente della
Regione Abruzzo,
Gianni Chiodi, sulla posizione politica, amministrativa e processuale della
Regione sulla vicenda del centro oli di Ortona. Chiodi, insieme allassessore
allAgricoltura Mauro Febbo, ha spiegato che dai precedenti governi
regionali sul centro oli erano giunti segnali positivi, concretizzatisi con la firma di
16 provvedimenti amministrativi di concessione. Ma da questa giunta non
arriveranno mai azioni in questo senso perché il centro non rientra nei piani
dellEni. Dure però le critiche dallopposizione: Chiodi
non è riuscito a mantenere nessuno degli impegni assunti - lamenta il
capogruppo Pd allEmiciclo, Camillo DAlessandro. - La sua tesi è in
sostanza: il Centro oli non si farà perché non vuole lEni; forse oggi, ma
domani? Allora - domanda lopposizione - perché lEni ha comunque
acquistato i terreni dove dovrebbe sorgere, pagando cifre importanti?.
Infine, cè anche lassetto processuale della vicenda. Infatti, la
Regione Abruzzo si è costituita dinanzi alla Corte costituzionale
per il ricorso del governo contro la legge regionale 14/2008, che tante
polemiche aveva sollevato anche da parte dellopposizione.
Su questo punto il presidente Chiodi ha precisato di aver dato mandato
allavvocatura regionale di predisporre la costituzione
tardiva che
permetterà alla Regione di far valere le proprie ragioni davanti alla Corte a
difesa della legge 14/2008. E-GAZETTE - 06/04/2009 e-gazette.it -->