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Report "Giustizia"   6-3-2009


Indice degli articoli

Sezione principale: Giustizia

L'aliquota Irap passa dall'uno allo 0,9176 % a decorrere dal primo gennaio 2... ( da "Gazzettino, Il (Udine)" del 06-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: L'aliquota Irap passa dall'uno allo 0,9176 % a decorrere dal primo gennaio 2008 Il disegno di legge è stato approvato ieri dal Consiglio regionale, in modo da evitare il ricorso del Governo davanti alla Corte Costituzionale Una riparametrazione cui l'Aula ha dovuto dedicarsi precipitosamente Pichierri A PAGINA

Doppio canone addio, stabilite le nuove tariffe ( da "Tribuna di Treviso, La" del 06-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Mercoledì la giunta ha preso infatti formalmente atto della sentenza con cui la corte costituzionale l'ha ritenuto illegittimo ed ha variato, di conseguenza, le tariffe del servizio acquedotto. A breve, probabilmente già dalla fine della prossima settimana, saranno disponibili i moduli per chiedere il rimborso ma nonostante le carte, prima di vedere «il denaro» bisognerà aspettare.

Corruzione, stoppati i processi Bertoluzza ( da "Alto Adige" del 06-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: invito a sospendere le udienze in contrasto con un parere del Csm ma non è impugnabile BOLZANO. La giustizia è pronta ad arrendersi. Due processi con ipotesi di corruzione avviati a carico dell'ex ingegnere del Comune Franco Bertoluzza potrebbero essere rinviati «sine die» in attesa che vengano di fatto cancellati dalla prescrizione rispettivamente entro marzo ed entro giugno dell'

scontri al bo: il processo al no-global rischia di finire in corte costituzionale ( da "Mattino di Padova, Il" del 06-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: global rischia di finire in Corte costituzionale Rischia di finire davanti alla Corte Costituzionale il processo a carico di Davide Fontolan, il trentunenne padovano militante del Centro sociale Pedro arrestato il 10 febbraio scorso, nel Giorno della Memoria, durante la guerriglia urbana che si era scatenata vicino al Bo tra No Global e polizia.

Il Csm accetta la richiesta di pensionamento di La Venuta ( da "Tempo, Il" del 06-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Csm accetta la richiesta di pensionamento di La Venuta Il plenum del Consiglio Superiore della Magistratura ha approvato all' unanimità il collocamento a riposo chiesto dal magistrato in risposta alla procedura di trasferimento di ufficio per incompatibilità ambientale sollecitato dalla prima commissione di Palazzo dei Marescialli e alla richiesta del Pg della Cassazione alla sezione

lorito, memoria ad alfano e al csm ( da "Messaggero Veneto, Il" del 06-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: memoria ad Alfano e al Csm Il vicequestore accusato di corruzione è passato decisamente al contrattacco Chiede di valutare anche sotto l'aspetto disciplinare l'operato del pm Baldovin IL SERVIZIO IN CRONACA GORIZIA. Dodici pagine, tre allegati e un dischetto per computer inviati al ministro Alfano e al Csm.

Giustizia, gli avvocati vanno dal ministro ( da "Tempo, Il" del 06-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Gli avvocati avevano manifestato davanti a Palazzo dei Marescialli e una loro delegazione - composta dal presidente dell'ordine, Giovanni Malinconico, dal segretario, Carlo Macci, e dal tesoriere, Aldo Panico – era stata ricevuta dal rappresentante del Csm, ricevendo ampie rassicurazione sull'impegno per garantire al capoluogo pontino un adeguato numero di giudici.

Obama Car Advisers Rattner, Bloom Plan Monday Visit to See Detroit at Work ( da "Bloomberg" del 06-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: parts makers at CSM Worldwide in Grand Rapids, Michigan. "One, they want to do plant tours; and two, they spend a lot of time in Detroit talking to people." Bloom and Rattner are among members of the administration's auto team who will take part in the one-day trip to Detroit next week, to hold private meetings with automakers and labor leaders,

frenata sui rimborsi per la quota depurazione pagata e non dovuta ( da "Tirreno, Il" del 06-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: autunno dalla Corte costituzionale, per la quale non sono dovuti corrispettivi per servizi non effettivamente fruiti. Con la nuova disposizione, infatti, la componente depurazione è dovuta al gestore anche se è stata semplicemente avviata la procedura «di affidamento delle prestazione di progettazione o completamente delle opere necessarie alla attivazione del servizio di depurazione,

Acqua, tariffa scontata ( da "Settegiorni (Rho)" del 06-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Corte Costituzionale. Questa sentenza, infatti, ha dichiarato l'illegittimità costituzionale delle norme della Legge n. 36/1994 (Legge Galli) e del D. Lgs. 152/2006 (Codice dell'Ambiente) nella parte in cui prevedevano che la quota di tariffa, riferita al servizio di depurazione, fosse dovuta dagli utenti anche nel caso in cui la fognatura fosse sprovvista di impianti centralizzati

Se passa questa legge interverrà la Consulta ( da "Manifesto, Il" del 06-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: COSTITUZIONALISTI «Se passa questa legge interverrà la Consulta» Se il parlamento approverà il disegno di legge del senatore Calabrò è prevedibile che la Corte costituzionale dovrà intervenire sulla materia. È l'opinione di una serie di costituzionalisti riuniti ieri da Giuliano Amato e dalla sua associazione Astrid.

No depuratore? No party. Chi non ce l'ha, dovrà restituire i soldi a quei contribu... ( da "Messaggero, Il (Rieti)" del 06-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Perché come dice la Corte costituzionale - sentenza 335 dell'11 ottobre 2008 - il canone di depurazione non è una tassa, ma una tariffa per un servizio. Che, se non erogato, non può essere riscossa. In attuazione di quella sentenza, il 27 febbraio è stato convertito in legge un articolo del decreto 208 del 30 dicembre del 2008.

Cittadinanza e costituzione Un seminario di formazione rivolto ai 178 dirigenti ... ( da "Messaggero, Il (Umbria)" del 06-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Università di Perugia e membro del Csm. Luciano Corradini, presidente del gruppo di lavoro ministeriale su Legalità, cittadinanza e Costituzione, illustrerà quindi le linee guida contenute nel documento di indirizzo presentato dal ministro Mariastella Gelmini. L'incontro si concluderà con la presentazione, da parte delle scuole di Marsciano,

Rifiuti, la competenza spetta solo allo Stato ( da "Sole 24 Ore, Il" del 06-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: La Corte Costituzionale ha bocciato la classificazione come «non rifiuti» dei materiali inerti da scavo, contenuta in alcuni articoli della legge 31/2007 della Regione autonoma Valle d'Aosta («Nuove disposizioni in materia di gestione dei rifiuti ») e della successiva n.

Sì alla disciplina della connessione davanti al giudice di pace penale ( da "Sole 24 Ore, Il" del 06-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: CORTE COSTITUZIONALE Sì alla disciplina della connessione davanti al giudice di pace penale La Corte costituzionale, con la sentenza n. 64 del 2009, scritta da Giuseppe Frigo, ha respinto la questione di legittimità sollevata dal tribunale di Montepulciano sugli articoli 6, comma 1, e 7 del decreto legislativo 28 agosto 2000,

IL FORTE e argomentato richiamo ai valori costituzionali, avanzato in questi giorni da voci auto... ( da "Messaggero, Il" del 06-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: facile che possa essere oggetto di impugnativa dinanzi alla Corte Costituzionale. Ma questo rischio è presente in tutto il disegno di legge che in più norme viola la lettura personalista della nostra Costituzione con particolare riferimento all'articolo 32, 2° comma che fa proprio il principio che nessuno può essere sottoposto ad un trattamento sanitario senza il proprio consenso.

Non è della regione la tutela ambientale ( da "Italia Oggi" del 06-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: E' quanto ha sancito la Corte costituzionale con due sentenze depositate ieri. La n.61 ha dichiarato l'illegittimità costituzionale di alcune disposizioni contenute nelle leggi regionali (l.r.) della Valle d'Aosta n.31/2007 (Nuove disposizioni in materia di gestione dei rifiuti), n.

Casavola presenta il suo libro ( da "Corriere del Mezzogiorno" del 06-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Presidente emerito della Corte Costituzionale e Presidente del Comitato nazionale di bioetica. Il testo, aggiornato con recenti riflessioni e particolarmente attuale alla luce delle molte questioni aperte in campo etico, sarà illustrato da Casavola attraverso una relazione su «Umanesimo rinnovato e dignità della persona», tema fondamentale della pubblicazione.

Difensore civico, pratiche boom ( da "Giorno, Il (Legnano)" del 06-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Si tratta di una questione di notevole importanza sulla quale si è espressa anche la Corte Costituzionale e per la quale ho chiesto al Cap quali conseguenze avrà la sentenza sugli utenti di Rescaldina». Altre questioni hanno riguardato i risarcimenti per incidenti, sia quelli stradali che quelli avvenuti al cimitero, o il trasferimento del mercato di Rescalda.

Per evitare lo sfacelo il Pd riabiliti i socialisti ( da "Resto del Carlino, Il (R. Emilia)" del 06-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: quale Segretario di una Federazione come quella di Reggio, Egli è in questa alternativa: non fare nulla e lasciare che la "gloriosa" tradizione della Sinistra reggiana vada alla deriva; oppure tirare fuori il coraggio per attuare una svolta di "rigenerazione" dal profondo delle radici. Dino Felisetti (avvocato, già deputato del Psi e membro del Csm)

Testamento biologico Intesa lontana ma si tratta ( da "Corriere della Sera" del 06-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: I giuristi al convegno di Astrid: sul fine-vita intervenga la Corte costituzionale ROMA — Un week-end di ulteriore riflessione per cercare di trasformare un braccio di ferro in un compromesso. La commissione Sanità del Senato comincerà a votare martedì pomeriggio il testo sul testamento biologico.

irap più cara per le aziende del fvg ( da "Messaggero Veneto, Il" del 06-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: La modifica si è resa necessaria per evitare il ricorso del governo davanti la Corte costituzionale. «Si tratta - ha affermato l'assessore regionale al Bilancio, Sandra Savino - di un adeguamento a una disposizione ministeriale». Considerando che l'anno scorso lo sconto è stato pari a 54 milioni, questo ritocco costa all'intero sistema 4,3 milioni di euro.

irap, le aziende fvg devono restituire 4 milioni ( da "Messaggero Veneto, Il" del 06-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: La modifica si è resa necessaria per evitare il ricorso del Governo davanti la Corte Costituzionale. «Si tratta - ha affermato l'assessore regionale al Bilancio, Sandra Savino - di un adeguamento ad una disposizione ministeriale». Praticamente un'azienda con un imponibile di 100 mila euro prima pagava 2.900 euro invece di 3.

tubone, i rimborsi saranno pagati da ottobre ( da "Messaggero Veneto, Il" del 06-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: canone che la Corte Costituzionale ha cassato nell'ottobre scorso, per i casi in cui il servizio non era realmente effettuato. Ricordiamo che del direttivo dell'Ato fanno parte sette comuni, rappresentanti dai sindaci di Udine Honsell, di Cividale Vuga, di Campoformido Zuliani (che è il presidente), di Reana del Roiale,

deste girava sempre con la polizia ( da "Messaggero Veneto, Il" del 06-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Oltre alla memoria inviata da Lorito al Csm, va registrata peraltro anche la querela che l'ispettore Alessandro Valerio ha depositato in Procura. L'ispettore si ritiene diffamato dalle affermazioni fatte in aula come testimone da Enrico Chiatti. «Sono stato costretto ad affermare che Fabio Novacco mi aveva venduto della cocaina.

lorito scrive al ministro alfano e al csm ( da "Messaggero Veneto, Il" del 06-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Tra le doglianze al Csm anche la consegna di documenti fuori tempo massimo al Tribunale del riesame. I tempi per una qualsiasi decisione - favorevole o sfavorevole - non si annunciano comunque brevi. Tutto dipende dal Csm e dal ministro Angelino Alfano. Lo ha ribadito ieri il procuratore capo di Trieste Michele Dalla Costa di cui il pm Lucia Baldovin è uno dei dieci magistrati «

"Niente depurazione? Sconto sulla bolletta" Ma l'Amag contesta ( da "Stampa, La" del 06-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: a fine 2008 dalla Corte Costituzionale. La stessa associazione aggiunge che il diritto di risarcimento è retroattivo, sino a 10 anni. Una tesi che il presidente dell'Amag, Lorenzo Repetto, contesta ricordando che la legge pubblicata in questi giorni modifica la situazione, riducendo il periodo per un eventuale risarcimento che «le aziende potrebbero poi pagare entro cinque anni»

Il ministero non può inasprire la pena al sottufficiale ( da "AziendaLex" del 06-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Corte costituzionale 62/2009) È irragionevole che un'autorità superiore ma esterna alla commissione di disciplina possa rendere più severa la sanzione prevista per un sottufficiale delle Forze armate. I giudici costituzionali hanno così dichiarato illegittimo l'articolo 75 della legge 31 luglio 1954 numero 99 (Stato dei sottufficiali dell'

Giustizia, sfida tra Atenei alla Federico II di Napoli ( da "Denaro, Il" del 06-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: giudice della Corte costituzionale, Roberto Mastroianni, professore di diritto dell'Uedella Federico II, Massimo Iovane, professore di diritto internazionale della Federico II, anche Piero De Luca, referendario alla Corte di giustizia, James Flynn, giudice del Queen's Counsel di Londra, Tom Kennedy, capo del servizio giuridico della Corte dei conti europea,

Itinerario teatralizzato: Racconti di donna ( da "Napoli.com" del 06-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: oltre a trovare posto i ritrovamenti dei manufatti che Clemente Esposito, presidente del CSM, ha scoperto nel sottosuolo in quasi cinquant'anni di attività esplorativa, vengono spesso programmate dall' Associazione Culturale NarteA, visite, rappresentazioni teatrali e altri avvenimenti culturali tutti legati al sottosuolo napoletano.

Valle Alifana e Tifatina: Acque reflue, il Governo salva le casse comunali ( da "Sannio Online, Il" del 06-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: è nata perché una sentenza della Corte costituzionale ha dichiarato che non è dovuto il pagamento del servizio depurazione se l?impianto non c?è o non funziona. E? l?articolo 8 disciplinare la materia. In primis i soldi che servono per la progettazione la realizzazione o il completamento delle opere fognarie e depurative sono parte integrante (?

CRISI, ACCORDO CON REGIONI SU PIANO CASA, FONDI PER 500 MLN ( da "Wall Street Italia" del 06-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: "Questo accordo prevede non solo lo sblocco delle risorse, ma anche l'assegnazione alle regioni di una quota da 200-250 mln e anche il ritiro delle regioni dei ricorsi alla Corte costituzionale. Il Piano casa potrà ora prendere il via", ha aggiunto.

Bollette dell'acqua, raffica di diffide ( da "Corriere Adriatico" del 06-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: poiché in totale antitesi con la sentenza 335/2008 della Corte Costituzionale e, di conseguenza, a svantaggio degli utenti". Per quanto riguarda il centro, infine, "esso - prosegue il presidente del comitato - non fa altro che vantarsi delle effetti della sentenza della Consulta, facendone propri gli effetti e i meriti.

Crisi: accordo con Regioni su piano casa, fondi per 500 milioni ( da "Reuters Italia" del 06-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: "Questo accordo prevede non solo lo sblocco delle risorse, ma anche l'assegnazione alle Regioni di una quota da 200-250 mln e anche il ritiro delle Regioni dai ricorsi alla Corte costituzionale. Il piano casa potrà ora prendere il via", ha aggiunto.

La spinta all'arbitro costa quattro gare di stop ( da "Gazzettino, Il (Treviso)" del 06-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Squizzato, Sbrissa, Simionato (CSM Resana), Sisto (Parè), Rigato (Pro Roncade), Bandiera (Treville), Busetti (Virtsu Csm Farra), Gatto (Milan Guarda), Badin, Bernardi (Badoere), Possamai (Campolongo), Moras (Codognè), Yoada (Fontane), Serafin (Gorghense), Carnielli, Primatel (La Marenese), Corrocher (S.

Irap, cala lo sconto e aumenta l'aliquota ( da "Gazzettino, Il (Pordenone)" del 06-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: impugnazione da parte di Roma di fronte alla Corte costituzionale Venerdì 6 Marzo 2009, Trieste L'aliquota Irap passa dall' 1% allo 0,9176 % a decorrere dal primo gennaio 2008. Il disegno di legge apposito è stato approvato ieri dal Consiglio regionale, in modo da evitare il ricorso del Governo davanti alla Corte Costituzionale.

INDUSTRIALI ORSI PRESIDENTE TERZIARIO MASSIMO ORSI, AMMINISTRATORE UNICO DELLA SOCIETà SA... ( da "Mattino, Il (Caserta)" del 06-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: emerito della Corte Costituzionale e presidente del Comitato nazionale di bioetica, svolgerà la relazione sul tema fondante del libro stesso: Umanesimo rinnovato e dignità della persona. «Il titolo del libro, così spiega il presidente Bobbio, evoca la straordinaria esperienza spirituale e ambientale di Camaldoli come legame ideale con una vicenda iniziata oltre sessantacinque anni fa,

Referendum/ Ceccanti: Il 21 giugno sarebbe conflitto ( da "Virgilio Notizie" del 06-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: proponga un accorpamento contro la volontà già espressa dal comitato promotore che fino al referendum è equiparato ad un potere dello Stato e che potrebbe anche sollevare conflitto di attribuzione davanti alla Corte costituzionale". "Si accorpi il 6 e 7 giugno e si rinunci così a sprecare i 400 milioni di euro non rincorrendo soluzioni inefficaci e illegittime", conclude Ceccanti.

CASA: FITTO, FIRMATO ACCORDO GOVERNO-REGIONI DA 500 MLN ( da "Virgilio Notizie" del 06-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: i 550 milioni di euro destinati alle Regioni per il finanziamento del Piano Straordinario a suo tempo approvato. Il Governo si e' impegnato alla modifica dell'art. 18 del D.L. 185/08 e, nel contempo le Regioni si impegnano a sospendere i procedimenti di ricorso alla Corte Costituzionale avversi allo stesso.

PIANO CASA A PROSSIMO CDM, INTESA DA 500 MILIONI CON REGIONI ( da "Wall Street Italia" del 06-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: "Questo accordo prevede non solo lo sblocco delle risorse, ma anche l'assegnazione alle Regioni di una quota da 200-250 mln e anche il ritiro delle Regioni dai ricorsi alla Corte costituzionale. Il piano casa potrà ora prendere il via", ha aggiunto.

CIPE: FITTO, 4.2 MLD INTERVENTI AL SUD,RISPETTO VINCOLI FAS ( da "Wall Street Italia" del 06-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Abbiamo definito un accordo da 550 milioni di euro con le Regioni sul piano casa, in un clima di collaborazione tra governo e Regioni, pur partito da posizioni conflittuali', che ha portato allo 'sblocco immediato delle risorse, l'assegnazione di una quota iniziale di 200-250 milioni di euro e il ritiro dei ricorsi alla Corte Costituzionale da parte delle Regioni'.(ANSA)

Depurazione acque: si paga anche se il depuratore non c'è ( da "Merateonline.it" del 06-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: la sentenza della Corte Costituzionale e` carta straccia: se stabilisce che si paga solo per un servizio fornito, perche` la nuova legge fa pagare per i progetti di questo servizio? Domani e gia` un po` oggi: - la sentenza della Corte Costituzionale ha detto che le tariffe dei vari gestori idrici devono comunque garantire l`equilibrio economico-


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L'aliquota Irap passa dall'uno allo 0,9176 % a decorrere dal primo gennaio 2... (sezione: Giustizia)

( da "Gazzettino, Il (Udine)" del 06-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Venerdì 6 Marzo 2009, L'aliquota Irap passa dall'uno allo 0,9176 % a decorrere dal primo gennaio 2008 Il disegno di legge è stato approvato ieri dal Consiglio regionale, in modo da evitare il ricorso del Governo davanti alla Corte Costituzionale Una riparametrazione cui l'Aula ha dovuto dedicarsi precipitosamente Pichierri A PAGINA V

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Doppio canone addio, stabilite le nuove tariffe (sezione: Giustizia)

( da "Tribuna di Treviso, La" del 06-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Doppio canone addio, stabilite le nuove tariffe A giorni i moduli per i rimborsi. «Ma per avere i soldi si andrà in autunno» Il doppio canone, d'ora in avanti, sarà solo un brutto ricordo. Mercoledì la giunta ha preso infatti formalmente atto della sentenza con cui la corte costituzionale l'ha ritenuto illegittimo ed ha variato, di conseguenza, le tariffe del servizio acquedotto. A breve, probabilmente già dalla fine della prossima settimana, saranno disponibili i moduli per chiedere il rimborso ma nonostante le carte, prima di vedere «il denaro» bisognerà aspettare. Dopo dieci anni di polemiche e ricorsi i cittadini possono finalmente tirare il fiato. Se le bollette saranno più care, sarà solo in virtù dell'entrata in vigore del nuovo piano tariffario definito da Ats, il nuovo gestore del servizio idrico. Non per il conteggio del doppio canone. A pareggiare i rincari (almeno temporaneamente) però potranno essere i rimborsi per i cittadini che fino ad oggi hanno pagato bollette più salate del dovuto. Ca'Sugana ha ultimato i conteggi, sta effettuando le ultime verifiche e definendo gli aspetti tecnici per la redazione dei moduli. «Tempo un'altra settimana - spiega l'assessore al bilancio Fulvio Zugno - e il Comune metterà a disposizione dei cittadini i moduli per chiedere i rimborsi». Giorno più giorno meno, i primi incartamenti dovrebbero essere a disposizione del pubblico da metà mese (l'ufficio verrà comunicato a giorni). «A dimostrazione del fatto - chiosa l'assessore al bilancio ribattendo, indirettamente, alle accuse lanciate dall'opposizione durante l'ultimo consiglio comunale - che non abbiamo certo intenzione di esimerci dal rifondare i cittadini». Quando verranno versati i rimborsi però, è ancora tutto da definire. «E qui non si tratta di reticenza - continua Zugno - ma di normativa tecnica. Ad oggi, in base alle disposizioni in vigore, pare ipotizzabile che i primi rimborsi possano essere liquidati da ottobre. Ma per regolamentare tempi e metodi dell'operazione deve essere pubblicato un decreto ministeriale». (f.d.w.)

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Corruzione, stoppati i processi Bertoluzza (sezione: Giustizia)

( da "Alto Adige" del 06-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Corruzione, stoppati i processi Bertoluzza Sorprendente invito del presidente Zanon ad attendere la prescrizione dei reati (2010) L'invito a sospendere le udienze in contrasto con un parere del Csm ma non è impugnabile BOLZANO. La giustizia è pronta ad arrendersi. Due processi con ipotesi di corruzione avviati a carico dell'ex ingegnere del Comune Franco Bertoluzza potrebbero essere rinviati «sine die» in attesa che vengano di fatto cancellati dalla prescrizione rispettivamente entro marzo ed entro giugno dell'anno prossimo. L'autorizzazione ad affossare i procedimenti è firmata dal presidente Zanon. Non si tratta della conseguenza di una disposizione generale sui criteri da seguire in materia di precedenza nell'effettuazione di determinati procedimenti, quanto piuttosto di una decisione ad hoc, con esclusivo riferimento ai due processi ancora pendenti a carico dell'ingegner Bertoluzza per presunte tangenti. L'autorizzazione a mandare in fumo anni di indagini della Procura è stata firmata dal presidente del tribunale Heinrich Zanon il 13 febbraio scorso in risposta ad una specifica nota della dottoressa Maria Cristina Erlicher, presidente del secondo collegio penale chiamato a svolgere i processi in questione. Si tratta, per la precisione, dei procedimenti per le presunte tangenti legate agli appalti di via Alto Adige e alla permuta degli appartamenti comunali di via Marconi. La logica seguita dal presidente Zanon è la seguente: dato che non sembrano esserci i tempi tecnici necessari per arrivare ad una definizione dei procedimenti, i due processi andranno rinviati sino alla data delle rispettive prescrizioni (cioè il 31 marzo ed il 30 giugno del 2010), disponendo che riprendano solo nel caso i cui gli imputati dovessero espressamente rinunciare alla prescrizione stessa. Di fatto i due processi verranno affossati dando la possibilità al principale imputato, cioè l'ingegner Franco Bertoluzza, di lamentare ingenti danni materiali. All'epoca delle inchieste il noto professionista venne sospeso dal servizio con stipendio ridotto al 30 per cento. Una situazione che aveva indotto l'interessato ad accettare l'ipotesi del pensionamento. A fronte di una mancata definizione delle presunte responsabilità penali, l'ingegner Bertoluzza potrebbe chiedere all'amministrazione comunale la corresponsione di tutti gli stipendi non goduti (per effetto della sospensione) con relativa rivalutazione monetaria ed eventuale risarcimento degli ulteriori danni (anche esistenziali) subìti. La decisione del presidente Heinrich Zanon non è stata accolta favorevolmente nè dalla parte civile (l'avvocato Francesco Coran che difende le istanze dell'amministrazione comunale) nè dalla Procura della Repubblica. Anche perchè «l'autorizzazione ed invito» del presidente a far slittare i due processi sino alla prescrizione dei reati contestati appare in aperto contrasto con un parere del Consiglio Superiore della Magistratura dell'ottobre di due anni fa nel quale si precisava che «l'ambito di intervento del Consiglio nel settore della gestione degli affari giudiziari è sempre stato circoscritto alla sfera dell'organizzazione dell'attività giudiziaria, con esclusione di iniziative tese ad autorizzare - di diritto o di fatto - la mancata trattazione di alcuni procedimenti». Il principio era stato chiarito in ordine alla tempistica da seguire per i processi penali destinati ad esaurirsi senza la concreta applicazione di una pena a seguito del beneficio dell'indulto. In quella occasione il Csm chiarì, nella sostanza, che non sarebbe stato legittimo disporre la non effettuazione di alcuni processi. Il presidente del tribunale Heinrich Zanon, sorprendentemente, sembra invece scegliere un indirizzo opposto. «Nessuno, comunque, potrà opporsi a questa decisione» ha puntualizzato ieri amaramente l'avvocato di parte civile Francesco Coran. Dunque non c'è possibilità alcuna di impugnazione. Ma come si è arrivati a questa situazione? In primo luogo a seguito della farraginosità del sistema giudiziario con i mille cavilli procedurali contestati strada facendo dalla difesa che probabilmente aveva tutto l'interesse ad allungare i tempi all'esasperazione. Poi a seguito della morte (che nessuno ovviamente poteva prevedere) del giudice Armin Waldner (presente nel collegio giudicante originario). In occasione della sua sostituzione i difensori dell'ingegner Bertoluzza non hanno dato il consenso alla lettura dei verbali delle precedenti udienze, imponendo (con una evidente scelta strategica) l'integrale rinnovo degli atti istruttori già compiuti. (ma.be.)

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scontri al bo: il processo al no-global rischia di finire in corte costituzionale (sezione: Giustizia)

( da "Mattino di Padova, Il" del 06-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Pagina 25 - Cronaca Scontri al Bo: il processo al no-global rischia di finire in Corte costituzionale Rischia di finire davanti alla Corte Costituzionale il processo a carico di Davide Fontolan, il trentunenne padovano militante del Centro sociale Pedro arrestato il 10 febbraio scorso, nel Giorno della Memoria, durante la guerriglia urbana che si era scatenata vicino al Bo tra No Global e polizia. Ieri mattina, alla prima udienza del processo davanti al giudice Gianluca Bordon, il difensore dell'imputato, l'avvocato Aurora D'Agostino, ha sollevato una questione di legittimità costituzionale relativa alle norme sulle indagini difensive. Contrariamente al pm, infatti, il difensore non ha alcun potere per chiedere a un privato documentazione che ritenga indispensabile per tutelare il proprio assistito. Il legale infatti, ha chiesto ad alcuni mezzi di informazione (tivù e quotidiani) copia dei filmati o delle foto scattate in occasione degli scontri. Senza ottenere risposta o incassando dei dinieghi. L'unico strumento in suo possesso, per recuperare quelle immagini, sarebbe una richiesta alla procura di acquisire il materiale o, qualora il magistrato inquirente non accogliesse la domanda, al gip. «In questo caso, però, significherebbe mettere a disposizione della pubblica accusa i mezzi di prova raccolti con lo strumento delle indagini difensive» spiega l'avvocato D'Agostino. Il giudice si è riservato di discutere e pronunciarsi sulla questione nell'udienza già fissata per il 12 marzo. Fontolan si trova agli arresti domiciliari nella casa della madre in via Vannozzo: è accusato di resistenza a pubblico ufficiale e di lesioni, reati aggravati dall'aver agito con più di dieci persone riunite, pur senza l'uso delle armi. (c.g.)

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Il Csm accetta la richiesta di pensionamento di La Venuta (sezione: Giustizia)

( da "Tempo, Il" del 06-03-2009)

Argomenti: Giustizia

stampa L'ex procuratore capo di Isernia Il Csm accetta la richiesta di pensionamento di La Venuta Il plenum del Consiglio Superiore della Magistratura ha approvato all' unanimità il collocamento a riposo chiesto dal magistrato in risposta alla procedura di trasferimento di ufficio per incompatibilità ambientale sollecitato dalla prima commissione di Palazzo dei Marescialli e alla richiesta del Pg della Cassazione alla sezione disciplinare di sospenderlo in via d' urgenza dalle funzioni e dallo stipendio.

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lorito, memoria ad alfano e al csm (sezione: Giustizia)

( da "Messaggero Veneto, Il" del 06-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Pagina 0 - Gorizia Lorito, memoria ad Alfano e al Csm Il vicequestore accusato di corruzione è passato decisamente al contrattacco Chiede di valutare anche sotto l'aspetto disciplinare l'operato del pm Baldovin IL SERVIZIO IN CRONACA GORIZIA. Dodici pagine, tre allegati e un dischetto per computer inviati al ministro Alfano e al Csm. Con queste «armi» il vice questore Carlo Lorito è passato al contrattacco nell'inchiesta in cui è imputato di corruzione. Nel suo mirino il pm Lucia Baldovin, il magistrato che lo accusa di avere informato alcuni spacciatori di droga di un'inchiesta avviata dalla Questura di Trieste su un traffico di cocaina.

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Giustizia, gli avvocati vanno dal ministro (sezione: Giustizia)

( da "Tempo, Il" del 06-03-2009)

Argomenti: Giustizia

stampa Carenza di organico, confermata l'astensione Giustizia, gli avvocati vanno dal ministro Silvia Colasanti Una delegazione di avvocati del foro di Latina incontrerà il prossimo 11 marzo il ministro Angelino Alfano, per far presente la situazione ormai al collasso in cui versa il Tribunale di Latina. «Non sarà possibile – ha dichiarato il presidente dell'ordine degli avvocati Giovanni Malinconico - per motivi organizzativi, e per l'impossibilità di formulare tempestivamente il preavviso di dieci giorni imposto dalla regolamentazione delle astensioni dalle udienze - derogabile solo per ragioni attinenti alla difesa dell'ordine costituzionale o a proteste per gravi eventi lesivi dell'incolumità e della sicurezza dei lavoratori - spostare la manifestazione e la correlata astensione a tale data. Nel contempo – ha aggiunto - è indiscutibile che la nostra protesta ha suscitato l'interessamento cui era rivolta, cosicché la manifestazione prevista per oggi, allo stato non avrebbe più quel significato originario che le era stato annesso». Il consiglio dell'ordine, riunito in seduta straordinaria, con le associazioni forensi locali, ha deliberato di rinviare la manifestazione, che era prevista a Roma per la giornata di oggi, a data da destinare, in relazione agli esiti che l'incontro con il ministro Alfano determinerà. Resta confermata l'astensione dalle udienze, già prevista per oggi. E' stata rinviata, inoltre, al prossimo 30 marzo l'assemblea informativa. L'incontro con il ministro Alfano segue quello avvenuto con il segretario del Consiglio superiore della magistratura, del 18 febbraio scorso. Gli avvocati avevano manifestato davanti a Palazzo dei Marescialli e una loro delegazione - composta dal presidente dell'ordine, Giovanni Malinconico, dal segretario, Carlo Macci, e dal tesoriere, Aldo Panico – era stata ricevuta dal rappresentante del Csm, ricevendo ampie rassicurazione sull'impegno per garantire al capoluogo pontino un adeguato numero di giudici.

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Obama Car Advisers Rattner, Bloom Plan Monday Visit to See Detroit at Work (sezione: Giustizia)

( da "Bloomberg" del 06-03-2009)

Argomenti: Giustizia

By Jeff Green, Rebecca Christie and John Hughes March 6 (Bloomberg) -- President Barack Obama's chief auto advisers, Ronald Bloom and Steven Rattner, plan a one-day trip to Detroit next week to meet with executives at General Motors Corp. and Chrysler LLC, people familiar with the matter said. U.S. Treasury officials Rattner and Bloom, advisers to Obama's auto task force and Treasury Secretary Timothy Geithner, plan to see some of the vehicles and technology under development, said the people, who asked not to be named because the meetings are private. The trip follows two weeks of meetings with auto executives, suppliers, analysts and others as they review the two carmakers' plans to keep $17.4 billion in loans and borrow as much as $21.6 billion more to survive. GM and Chrysler executives met with the committee last week in Washington to discuss progress. "Most of the private-equity people we work with want to do two things," said Jim Gillette, who does financial analysis of auto-parts makers at CSM Worldwide in Grand Rapids, Michigan. "One, they want to do plant tours; and two, they spend a lot of time in Detroit talking to people." Bloom and Rattner are among members of the administration's auto team who will take part in the one-day trip to Detroit next week, to hold private meetings with automakers and labor leaders, an administration official said. Treasury Secretary Timothy Geithner, who leads the task force with National Economic Council Director Lawrence Summers, told the House Budget Committee yesterday that the automakers need to find a way to survive without permanent government support. Fundamental Restructuring' "We are looking at how to try to help bring about the very fundamental restructuring that's going to be necessary, to get this industry back on a path to long-term viability, without government support," Geithner said, adding that the Treasury would provide assistance while the automakers face "extraordinary challenges." The administration's delegation is scheduled to visit GM's technical center in Warren, Michigan, to see car and truck models and learn about the technology being developed, people familiar with those plans said. The auto task force on Feb. 26 spent six hours in Washington discussing GM's plan with Chief Executive Officer Rick Wagoner. Questions, Not Negotiations So far, the meetings in Washington have been focused on fact-finding and information gathering with Bloom and Rattner asking a series of questions, sometimes submitted ahead of time, to understand the plans, said people familiar with the subjects of the meetings. The sessions have not yet focused on negotiating for aid, the people said. Rattner, co-founder of private-equity firm Quadrangle Group LLC, sometimes concentrates on the questions about financial elements of the deal and Bloom, a United Steelworkers union adviser and former Lazard Ltd. vice president, focuses on industrial issues, said one person briefed on two of the meetings. Fiat SpA, which is proposing acquiring 35 percent of Chrysler, met yesterday with the auto committee. Bloom and Rattner spent most of a more than two-hour meeting with Fiat CEO Sergio Marchionne talking about his plan to take a stake in Chrysler, a person briefed on the meeting said. Spokesmen for GM, Fiat and Chrysler had no comment. U.S. Treasury spokesman Isaac Baker declined to comment. GM Bondholders' Doubts Bondholders' representatives, who met with the panel more than two and a half hours yesterday, are concerned that GM's viability plan may not keep it out of bankruptcy, said a person familiar with the matter who declined to be identified because the meeting was private. GM is in talks with bondholders to pare $27.5 billion in debt to $9.2 billion in exchange for equity. The representatives were seeking a sense of whether the task force believes the GM plan goes far enough to ensure survival, the person said. GM lost $30.9 billion last year, the second most in its 100-year history. "Any money we give to the auto industry must be a lifeline, not life support," House Speaker Nancy Pelosi told reporters at a weekly press briefing yesterday, saying the ultimate decision remains with the administration. "This isn't endless. But there has to be a sign of viability. And this needs to happen, and it needs to happen soon." Michigan Governor Jennifer Granholm said March 3 that she encouraged the task force to move quickly to aid automakers, as she urged the panel to avoid bankruptcy as an option. Granholm said she spent almost an hour at a meeting led by Bloom and Rattner. Rattner, Bloom Backgrounds A former New York Times reporter, Rattner started Morgan Stanley's media acquisitions group in 1984, where he worked with clients including Comcast Corp. He moved to what was then Lazard Freres & Co. in 1989 and started Quadrangle in 2000. Bloom previously worked on steel industry consolidation has been described by administration officials as an expert in restructuring who also has experience in manufacturing and in working with unions. He also worked on the restructuring of United Airlines. Industrywide car sales fell to the lowest level since 1981 last month, with GM's sales plummeting 53 percent, Ford's dropping 48 percent and Chrysler's falling 44 percent. Unemployment in Michigan rose to 11.6 percent in January, the highest in 25 years and the worst in the nation. "This could be an education for the task force about what it really takes in this industry and how it's not a matter of getting it turned around on a dime," CSM's Gillette said. To contact the reporters on this story: Jeff Green in Southfield, Michigan, at jgreen16@bloomberg.net; Rebecca Christie in Washington at Rchristie4@bloomberg.net; John Hughes in Washington at jhughes5@bloomberg.net. Last Updated: March 6, 2009 00:01 EST

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frenata sui rimborsi per la quota depurazione pagata e non dovuta (sezione: Giustizia)

( da "Tirreno, Il" del 06-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Pagina 5 - Viareggio Frenata sui rimborsi per la quota depurazione pagata e non dovuta VIAREGGIO. Un po' ha il sapore di una beffa. I previsti risparmi in bolletta per chi non è attaccato a impianti di depurazione centralizzati (oppure è attaccato, ma questi non funzionano) sono a rischio. Colpa di una legge che ha convertito un decreto dello scorso dicembre, apportando importanti modifiche. Fra queste una previsione che incide direttamente su quanto deciso lo scorso autunno dalla Corte costituzionale, per la quale non sono dovuti corrispettivi per servizi non effettivamente fruiti. Con la nuova disposizione, infatti, la componente depurazione è dovuta al gestore anche se è stata semplicemente avviata la procedura «di affidamento delle prestazione di progettazione o completamente delle opere necessarie alla attivazione del servizio di depurazione, purché alle stesse di proceda nel rispetto dei tempi programmati». Insomma, si paga anche se l'opera è ancora sulla carta, o in via di edificazione. Difficile dire come e quanto questa previsione si adatterà alla realtà del nostro Ato. A quanto si apprende, infatti, Gaia non ha ancora terminato il censimento necessario per capire quante siano le utenze che non godono del servizio di depurazione. Secondo quanto contenuto in una nota inviata dalla società all'Ato, comunque, pare che la cifra dovrebbe aggirarsi intorno alle 11.500. Per questi la legge (pubblicata il 28 febbraio in Gazzetta ufficiale) prevede anche, a partire dal primo ottobre 2009, il rimborso di quanto pagato (indebitamente) in precedenza. Anche qui, però, c'è il "trucchetto": se le opere di depurazione sono partite, «dall'importo da restituire vanno dedotti gli oneri derivati dalle attività di progettazione, di realizzazione o di completamento avviate». L.C.

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Acqua, tariffa scontata (sezione: Giustizia)

( da "Settegiorni (Rho)" del 06-03-2009)

Argomenti: Giustizia

BOLLETTE PIU' LEGGERE Il sindaco: «Metteremo sul sito le vie che non sono servite» ACQUA, TARIFFA SCONTATA Chi non è collegato al depuratore non dovrà più pagare il canone Bella sorpresa per la bolletta dell'acqua potabile Dopo il gas, l'acqua. Un'altra buona notizia per gli utenti rhodensi. Nelle scorse settimane, NuovEnergie, azienda che gestisce il maggior numero di utenze gas in città, ha annunciato l'intenzione di rimborsare le famiglie in seguito al pronunciamento dell'Autority per l'energia sulle tariffe applicate. Ora è la volta delle fatture dei consumi dell'acqua. A decorrere dalla fatturazione relativa ai consumi del quarto trimestre 2008, non sarà più addebitato il corrispettivo di depurazione per le utenze ricadenti in zone al momento non servite da impianto di depurazione. L'Azienda Amiacque srl, la società pubblica che gestisce il ciclo delle acque in tutti i Comuni del Nord Ovest Milano, ha verificato la sussistenza o meno di utenze del Comune di Rho collegate a reti fognarie non servite da depuratore o servite da depuratori temporaneamente inattivi, come da sentenza n. 335/2008 della Corte Costituzionale. Questa sentenza, infatti, ha dichiarato l'illegittimità costituzionale delle norme della Legge n. 36/1994 (Legge Galli) e del D. Lgs. 152/2006 (Codice dell'Ambiente) nella parte in cui prevedevano che la quota di tariffa, riferita al servizio di depurazione, fosse dovuta dagli utenti anche nel caso in cui la fognatura fosse sprovvista di impianti centralizzati di depurazione o questi fossero temporaneamente inattivi. Le bollette che gli utenti riceveranno riporteranno la seguente nota informativa: «Si comunica che Amiacque s.r.l., in ottemperanza a quanto stabilito dalla sentenza della Corte Costituzionale n. 335/2008 del 10 ottobre 2008, ha effettuato una verifica tecnica sul territorio comunale per individuare le situazioni nelle quali la rete fognaria non è collegata alla depurazione. In attesa di completare gli approfondimenti in corso, anche relativi agli aspetti applicativi della decisione assunta dalla Corte Costituzionale, a partire dalla presente bolletta, si è proceduto, salvo conguaglio, all'esonero dal pagamento del corrispettivo di depurazione in caso di assenza di servizio di depurazione e ciò fino ad avvenuto completamento delle opere in corso per la realizzazione del collegamento stesso». «Sono soddisfatto che Amiacque si sia tempestivamente adeguata alla sentenza della Corte Costituzionale, non richiedendo più alle utenze non collegate con il depuratore il relativo canone - ha dichiarato Roberto Zucchetti, sindaco di Rho -. Mi sono informato se vi è un diritto di recupero delle somme pagate in passato: la risposta è positiva, anche se dovranno essere gli interessati a promuovere la richiesta. Questa eventualità, che riguarda tutta Italia, sembra che possa mettere in gravi difficoltà le società che gestiscono questo servizio, per cui non si esclude che venga approvata una sorta di sanatoria per il passato. Sul sito del Comune pubblicheremo l'elenco delle vie servite dal depuratore e quelle non servite». Articolo pubblicato il 06/03/09

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Se passa questa legge interverrà la Consulta (sezione: Giustizia)

( da "Manifesto, Il" del 06-03-2009)

Argomenti: Giustizia

COSTITUZIONALISTI «Se passa questa legge interverrà la Consulta» Se il parlamento approverà il disegno di legge del senatore Calabrò è prevedibile che la Corte costituzionale dovrà intervenire sulla materia. È l'opinione di una serie di costituzionalisti riuniti ieri da Giuliano Amato e dalla sua associazione Astrid. Secondo Federico Pizzetti, docente di istituzioni di diritto pubblico all'università di Milano, il testo della maggioranza che sta esaminando il senato «tende a fissare parametri oggettivi che sembrano prescindere dalla persona». E dunque «va ad incidere sul progetto di vita della persona» che è difeso dagli articoli 13 e 32 della Carta costituzionale. Citando il caso di Piergiorgio Welby, Pizzetti ha ricordato come «anche rimanere in vita può essere causa di sofferenza» perché la sofferenza va valutata «in base all'identità della persona». A proposito invece del caso Englaro, secondo Giuliano Amato «il governo non poteva sovrapporre la propria volontà a quella della magistratura».

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No depuratore? No party. Chi non ce l'ha, dovrà restituire i soldi a quei contribu... (sezione: Giustizia)

( da "Messaggero, Il (Rieti)" del 06-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Venerdì 06 Marzo 2009 Chiudi di MASSIMO CHIARAVALLI No depuratore? No party. Chi non ce l'ha, dovrà restituire i soldi a quei contribuenti che per anni se lo sono comunque trovato da pagare in bolletta. Perché come dice la Corte costituzionale - sentenza 335 dell'11 ottobre 2008 - il canone di depurazione non è una tassa, ma una tariffa per un servizio. Che, se non erogato, non può essere riscossa. In attuazione di quella sentenza, il 27 febbraio è stato convertito in legge un articolo del decreto 208 del 30 dicembre del 2008. Morale: chi di bolletta ferisce, in bolletta perisce. Almeno in certi casi, perché nel frattempo qualcuno si è fatto furbo. A Civita Castellana da mesi l'opposizione ha aperto un fronte. «Ci saranno da restituire ai contribuenti - dice Gianluca Angelelli del Pd - almeno 8 anni di tariffa pagata e non dovuta. Si tratta di circa 2 milioni di euro, nonostante per gli ultimi due anni se ne dovrà occupare la Talete», alla quale è stato affidato il servizio idrico. Oggi però Angelelli accusa. «L'amministrazione ha fatto finta che il problema non esisteva». E Danilo Corazza (Rifondazione) alza il tiro. Al piccione. «Dicevano che la materia era confusa, che non era detto che bisognava pagare. Il Comune renda pubblico l'importo da restituire: lo deve sapere chi amministrerà dopo di loro». O si beve, o si affoga. L'assessore all'Ambiente, Francesco Urbanetti, cade dalle nuvole e passa la palla alla collega al Bilancio, Luciana Sacchi. Che taglia corto: «I conteggi non sono stati fatti, vediamo che succede». Sono molti i Comuni in questa situazione. A Soriano nel Cimino, il sindaco Domenico Tarantino non naviga però in cattive acque. «Siamo ligi alle sentenze, se ci dovessero essere le condizioni rimborseremo». Ma non sembra ci siano: sono infatti esentate quelle amministrazioni che hanno iniziato almeno a progettare le opere per la depurazione. «I cui oneri comunque sono tutti accantonati». Idem a Corchiano. «Quelle somme, come dice la legge - spiega il sindaco Bengasi Battisti - sono state utilizzate per le opere in funzione del depuratore, abbiamo un progetto generale dagli anni '80 per convogliare le fognature e realizzare l'impianto. Cosa che va dimostrata, e lo faremo, anno per anno». A Caprarola il primo cittadino Alessandro Cuzzoli ha precorso i tempi e fatto il percorso inverso. «Dopo la sentenza della Corte costituzionale ho tolto la depurazione dalla tariffa. Nessun problema: non abbiamo toccato un soldo, anzi avanzano per la fognatura, in attesa di fare il depuratore. Ho un avanzo di 250.000 euro». Quanto da restituire? Alla cassa, 450.000. «Io li ho - conclude Cuzzoli - al contrario di altri Comuni che li hanno spesi. Anzi, ho attaccato i manifesti per far chiedere il rimborso ai cittadini». Chapeau.

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Cittadinanza e costituzione Un seminario di formazione rivolto ai 178 dirigenti ... (sezione: Giustizia)

( da "Messaggero, Il (Umbria)" del 06-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Venerdì 06 Marzo 2009 Chiudi Cittadinanza e costituzione Un seminario di formazione rivolto ai 178 dirigenti scolastici a sostegno del nuovo insegnamento di Cittadinanza e Costituzione, introdotto in tutte le scuole, si terrà oggi per iniziativa dell'Ufficio scolastico regionale per l'Umbria. La scuola umbra non intende sottrarsi al confronto e al dialogo sui valori e regole condivisi per ricercare strategie adeguate in grado di favorire la partecipazione degli studenti al proprio processo educativo-formativo e alla vita della comunità scolastica. Ad aprire i lavori sarà Mauro Volpi, preside della facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Perugia e membro del Csm. Luciano Corradini, presidente del gruppo di lavoro ministeriale su Legalità, cittadinanza e Costituzione, illustrerà quindi le linee guida contenute nel documento di indirizzo presentato dal ministro Mariastella Gelmini. L'incontro si concluderà con la presentazione, da parte delle scuole di Marsciano, Amelia e Perugia, delle migliori esperienze sui percorsi di cittadinanza a supporto dell'innovazione didattica. Ufficio scolastico regionale Un progetto in cui credere La scelta del candidato sindaco subito ed a ogni costo non mi entusiasma e non mi interessa, considerando che ho grande fiducia e stima della classe dirigente di AN, e alla fine mi auguro che sceglieranno un candidato con forte personalità e con delle caratteristiche politiche ed amministrative capaci di battere il candidato del centrosinistra, non facendosi sfuggire una occasione storica ed irrepetibile. Todi e Roma insegnano che nulla è impossibile anche scegliendo un mese prima dalle elezioni. Roma e Todi dimostrano che quando il centrodestra, compresa l'Unione di Centro, partecipa con unità di intenti e all'unisono con candidati credibili, tutto è possibile anche nella rossa Perugia. Oggi con la creazione del PdL non ci sono più ostacoli insormontabili. Oggi si aprono nuove frontiere, finalmente a Perugia e in Umbria si respira un'aria nuova ed i perugini guardano a noi come un vento nuovo, un vento che si augurano riesca a spazzare via una vecchia e statica nomenclatura che per anni ha tenuto questa città sotto un cielo plumbeo. Per poter creare questa situazione occorre ragionare e tenere in considerazione anche altre realtà locali che ci hanno visto vincitori e capire quali sono stati i fattori che ci hanno permesso di vincere. Non ho mai pensato che le case si costruiscano iniziando dai tetti, ma bisogna dotarle di solide fondamenta per poter sorreggere il peso, così come gli alberi hanno bisogno di radice profonde per poter resistere a tutte le intemperie che dovranno affrontare nella loro esistenza. Alleanza Nazionale queste radici le ha sempre avute, quindi non dobbiamo aver timore di niente e di nessuno, siamo nati per contrastare, affrontare e sconfiggere lo strapotere della sinistra. Dobbiamo essere molto convincenti, parlare e far capire ai perugini e agli umbri che abbiamo un valido progetto, un progetto che sia vicino alla gente e ai loro problemi, un progetto che porti Perugia ancora una volta a essere capoluogo politico ed economico di Regione, un progetto che parli di tasse locali, di economia per le piccole e medie imprese, di occupazione giovanile, di turismo, di anziani, un progetto che parli agli imprenditori e industriali per riportare Perugia e l'Umbria ad una leale ed onesta concorrenza. Una volta fatto tutto ciò, ben venga il candidato a sindaco. Rocco Valentino Consigliere comunale An-Pdl di Perugia Danni da cinghiali La positiva esperienza delle isole ecologiche, una loro conseguente e auspicabile riapertura per lo smaltimento dei rifiuti agricoli, è resa ora di nuovo possibile, anche in Umbria, da alcune novità normative di carattere nazionale che vanno peraltro di pari passo con l'adozione del Piano regionale dei rifiuti, dove si sottolinea l'importanza della stipula degli Accordi di Programma che possono prevedere le isole ecologiche come strumento privilegiato per lo smaltimento e per ottenere alcune semplificazioni amministrative nel rispetto della normativa comunitaria. Altro iter normativo importante, seguito e monitorato con molta attenzione, è quello riguardante il disegno di legge regionale di riforma delle norme sui danni da fauna selvatica e in particolare da cinghiali. E' necessario completare tempestivamente la riforma avviata, in una logica di prevenzione dei danni e di indennizzo integrale di quanti continuano a essere penalizzati, a causa di una presenza incontrollata della fauna selvatica stessa, su gran parte del territorio regionale. In quest'ambito resta comunque alta la nostra preoccupazione rispetto al pagamento degli indennizzi dei danni per i periodi 2007 e 2008. Coldiretti Umbria

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Rifiuti, la competenza spetta solo allo Stato (sezione: Giustizia)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 06-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Il Sole-24 Ore sezione: NORME E TRIBUTI data: 2009-03-06 - pag: 27 autore: Incostituzionale la legge valdostana Rifiuti, la competenza spetta solo allo Stato ROMA La classificazione dei rifiuti compete solo all'autorità statale, e non esiste una competenza regionale in materia di tutela dell'ambiente, se non complementare e più rigorosa di quella della fonte primaria. La Corte Costituzionale ha bocciato la classificazione come «non rifiuti» dei materiali inerti da scavo, contenuta in alcuni articoli della legge 31/2007 della Regione autonoma Valle d'Aosta («Nuove disposizioni in materia di gestione dei rifiuti ») e della successiva n.5 del 2008 («Disciplina delle cave, delle miniere e delle acque minerali naturali, di sorgente e termali»). La dichiarazione di incostituzionalità, sollecitata dalla presidenza del Consiglio (ricorso del 15 febbraio 2008) compare nella sentenza 61/2209 depositata ieri. Per la Consulta «i rifiuti rientrano nella competenza esclusiva dello Stato in materia di tutela dell'ambiente» e le Regioni «debbono rispettare la normativa statale, ma possono stabilire per il raggiungimento dei fini propri delle loro competenze livelli di tutela più elevati». Le leggi regionali della Valle d'Aosta censurate prevedevano invece, tra l'altro, che «i materiali inerti da scavo non costituiscono rifiuti » qualora derivino da materiali «la cui qualità ambientale risulti essere corrispondente almeno allo stato chimico buono ». La Corte respinge invece la parte del ricorso del Governo sui Centri comunali di conferimento dei rifiuti urbani (Isole ecologiche), previsti dalla legge della Valle d'Aosta, ritenendoli legittimi perché in linea con quanto previsto dalla normativa nazionale. A. Gal.

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Sì alla disciplina della connessione davanti al giudice di pace penale (sezione: Giustizia)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 06-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Il Sole-24 Ore sezione: NORME E TRIBUTI data: 2009-03-06 - pag: 31 autore: CORTE COSTITUZIONALE Sì alla disciplina della connessione davanti al giudice di pace penale La Corte costituzionale, con la sentenza n. 64 del 2009, scritta da Giuseppe Frigo, ha respinto la questione di legittimità sollevata dal tribunale di Montepulciano sugli articoli 6, comma 1, e 7 del decreto legislativo 28 agosto 2000, n. 274 (Disposizioni sulla competenza penale del giudice di pace), che contestava il fatto che le disposizioni non prevedono, rispettivamente, che tra procedimenti di competenza del giudice di pace e procedimenti di competenza di altro giudice, nonché tra procedimenti tutti di competenza del giudice di pace si abbia connessione anche quando una persona è imputata di più reati commessi con più azioni od omissioni esecutive di un medesimo disegno criminoso. Da quasi cinque mesi alla Corte. Il redattore della sentenza, Giuseppe Frigo IMAGOECONOMICA

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IL FORTE e argomentato richiamo ai valori costituzionali, avanzato in questi giorni da voci auto... (sezione: Giustizia)

( da "Messaggero, Il" del 06-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Venerdì 06 Marzo 2009 Chiudi di LORENZO D'AVACK IL FORTE e argomentato richiamo ai valori costituzionali, avanzato in questi giorni da voci autorevoli e raccolto dalle più differenti componenti sociali in merito al disegno di legge sul testamento biologico presentato dal governo, sembra avere suscitato una crescente attenzione nel dibattito parlamentare che si tiene in questi giorni in commissione. Pertanto, la proposta bipartisan di riflettere in questa sede e di rinviare di qualche tempo il voto al Senato appare quanto mai opportuna, tanto più se, come auspicato da Fini, questo rinvio "porta un miglioramento e una maggiore condivisione del testo". Il conflitto politico ideologico in occasione della vicenda Englaro che ha coinvolto i poteri dello Stato e la stessa lettura della Carta costituzionale aveva suscitato il timore che il legislatore facesse scarso uso di quella ragione artificiale e non ideologica, necessaria per mediare tra etiche contrapposte nel momento in cui si traducono in norme aspetti personalissimi, quali sono le scelte di fine vita e dove non è auspicabile imporre principi metagiuridici assoluti di cui il diritto non può esserne il garante. Il timore è risultato fondato, dato che il disegno di legge dell'onorevole Calabrò opta per una scelta radicale di influenza clericale nell'ambito di diritti costituzionalmente protetti (salute, libertà e uguaglianza), senza alcun bilanciamento fra questi e a favore del principio della sacralità e indisponibilità della vita. In tal modo l'autodeterminazione risulta svuotata di contenuti e si prefigura una situazione in cui il paziente non è più responsabile di sé, bensì oggetto della decisione di altri, in specie del potere del medico all'interno di una fittizia alleanza terapeutica. Nell'articolo 2 del disegno di legge è detto che al medico è preclusa la "non attivazione" o "disattivazione" di trattamenti sanitari, qualora "orientati al prodursi o consentirsi della morte del paziente". In tal modo si preclude al soggetto di poter vedere accolta la sua richiesta, anche se consapevole, informata ed attuale, di interrompere o rifiutare specifiche terapie mediche salva-vita, traducendosi questa richiesta in un percorso vietato per legge ed equiparato ad una pretesa eutanasica. Per venire ai casi più comuni, non sarebbe possibile rifiutare amputazioni, ventilazione artificiale, trasfusioni di sangue, dialisi, qualora questi interventi siano ritenuti necessari per continuare a vivere. Problematica perfino la legittimità delle terapie sedative che, promesse dal medico, possono essere considerate come incentivi per il paziente a rifiutare cure di sostegno vitale. Viene così a mancare la distinzione tra "lasciar morire" e "provocare la morte", che ha valenza etica e che diverse legislazioni europee non eutanasiche hanno fatto propria nel regolamentare l'autodeterminazione nell'ambito dei trattamenti terapeutici. Dato, poi, che nel disegno di legge il diritto di autodeterminarsi perde la sua posizione centrale già per il paziente in grado di intendere e di volere, le cosìddette dichiarazioni anticipate di trattamento (Dat) appaiono come uno strumento inutile per ciò che può essere rifiutato ora per allora. Difatti, resta legittimata la sola possibilità di rifiutare quelle cure sanitarie straordinarie, non proporzionate, definite come "accanimento terapeutico", oppure quelle con "carattere sperimentale, altamente invasive e invalidanti". Limiti questi già presenti nel nostro ordinamento e nel Codice di deontologia medica e che non necessitano di una ulteriore previsione normativa. Se pertanto resta inalterato l'articolo 2 del testo base, qualsiasi discussione in merito alla legittimità riguardante l'idratazione e la nutrizione artificiale risulta superflua, dato che il corpo è a priori sottratto alla libera volontà del soggetto, ancora in grado di autodeterminarsi. Figurarsi, poi, una volta divenuto incapace. Tuttavia se su questo aspetto è opportuno riflettere in previsione di una normativa più rispettosa dei diritti alla autodeterminazione del soggetto, la "terza via" di Rutelli, che privilegia alla volontà del paziente, manifestata attraverso una dichiarazione scritta anticipata, la decisione del medico, sentiti familiari e fiduciario, non convince perché riconduce a quel paternalismo medico eticamente e giuridicamente da tempo superato e ben poco auspicabile. Tanto più che la decisione di interrompere il trattamento finirebbe per essere necessariamente ricollegata all'accanimento terapeutico, come da più parti sostenuto. Un presupposto questo di incerta individuazione e determinazione. Il concetto di accanimento terapeutico non si fonda su elementi clinici e scientifici rigorosamente oggettivi, dato che si interseca con la soggettività percettiva e la volontà del paziente. Ancora una volta nella ricerca dei criteri che giustifichino questo limite un ruolo centrale non può che averlo il soggetto correttamente informato: la sua volontà di non intraprendere o di interrompere un trattamento pone un limite oltre il quale l'eventuale operato del medico tende a configurarsi come mero accanimento. Per chi poi ritiene indisponibili, sempre e comunque, idratazione e nutrizione, come nel ddl dell'on. Calabrò, è bene ricordare che se gli artt. 13 e 32 della Costituzione legittimano il rifiuto dei trattamenti medici, questo non può non valere anche per il trattamento di tipo assistenziale, perché in entrambi i casi il valore tutelato è quello della inviolabilità della sfera personale. Pertanto, questi trattamenti, qualora anche non equiparabili a normali cure mediche, per la loro natura sono interventi invasivi sul corpo e come tali lesivi del diritto all'integrità fisica della persona nel caso in cui vengono intrapresi o fatti proseguire contro la volontà dell'interessato. Un diverso ragionare da un punto di vista giuridico è facile che possa essere oggetto di impugnativa dinanzi alla Corte Costituzionale. Ma questo rischio è presente in tutto il disegno di legge che in più norme viola la lettura personalista della nostra Costituzione con particolare riferimento all'articolo 32, 2° comma che fa proprio il principio che nessuno può essere sottoposto ad un trattamento sanitario senza il proprio consenso. C'è allora da chiedersi se l'attuale governo ritenga preferibile proseguire il percorso di una normativa radicale, incentrato sul principio della sacralità della vita, anche a rischio di vedere questo sforzo politico successivamente vanificato dalla Corte Costituzionale. O se, di contro, sia più prudente in sede di dibattito parlamentare ragionare in termini giuridici, ritrovando capacità di mediazione, realizzando una più ampia condivisione e non obliterando la laicità dello Stato.

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Non è della regione la tutela ambientale (sezione: Giustizia)

( da "Italia Oggi" del 06-03-2009)

Argomenti: Giustizia

ItaliaOggi sezione: Giustizia e Società data: 06/03/2009 - pag: 32 autore: di Antonio G. Paladino La Consulta su poteri e militari Non è della regione la tutela ambientale I rifiuti rientrano nella competenza esclusiva dello Stato in materia di tutela dell'ambiente e, conseguentemente, non può riconoscersi una competenza regionale in materia di tutela dell'ambiente. Le regioni, nell'ambito delle loro competenze, tra cui la tutela della salute o la valorizzazione dei beni ambientali possono solo stabilire livelli di tutela più elevati. E ancora, se il militare subisce un procedimento disciplinare per perdita del grado per rimozione ma il collegio di disciplina non valuta le circostanze così gravi propendendo per il mantenimento del grado, nessuna decisione della struttura amministrativa del ministero della difesa può capovolgere in senso sfavorevole il verdetto del collegio di disciplina. E' quanto ha sancito la Corte costituzionale con due sentenze depositate ieri. La n.61 ha dichiarato l'illegittimità costituzionale di alcune disposizioni contenute nelle leggi regionali (l.r.) della Valle d'Aosta n.31/2007 (Nuove disposizioni in materia di gestione dei rifiuti), n.5/2008 (Disciplina delle cave, delle miniere e delle acque minerali naturali, di sorgente e termali) e nella sentenza n.62 in merito al contenuto dell'articolo 75 della legge n.599/1954 (stato dei sottufficiali dell'Esercito, Marina ed Aeronautica). In relazione alle norme della prima delle due leggi regionali impugnate dalla presidenza del consiglio (articolo 14 della l.r. n.31/2007), la Consulta ha affermato che si tratta di disposizioni che attengono alla stessa definizione di rifiuto, riguardanti la materia della tutela ambientale affidata alla competenza esclusiva dello Stato, e che non sono riferibili a nessuna altra competenza propriamente regionale. Infatti, il comma 1 dell'art. 14 impugnato prevede che «i materiali inerti da scavo non costituiscono rifiuti e non sono assoggettati alle disposizioni di cui al dlgs n. 152 del 2006, qualora derivanti da materiali la cui qualità ambientale risulti essere corrispondente almeno allo stato chimico di buono, come definito dall'art. 74, comma 2, lettera z) del dlgs n. 152 del 2006». Si tratta, come si evince, di una deroga alla nozione di rifiuto dettata dal legislatore statale. Pertanto, la disciplina statale, prevedendo che tali materie sono rifiuti a tutti gli effetti, non consente l'esclusione fissata dal legislatore regionale valdostano con chiara violazione dell'art. 117 della Costituzione. Inoltre, la scure della Consulta si è abbattuta anche su quelle disposizioni della l.r. n.5/2008 che riguardano «l'individuazione delle aree di stoccaggio attrezzate» e la loro ubicazione. Secondo tale norma, «la realizzazione e l'esercizio delle aree di stoccaggio attrezzate dei materiali inerti da scavo non sono assoggettate alle procedure autorizzative di cui al d.lgs. n. 152 del 2006». Per la Consulta, si è andato oltre le proprie competenze, attuando una disciplina più rigorosa delle «aree di stoccaggio attrezzate», poiché si ammette «il deposito» dei soli materiali da scavo per un tempo limitato. Militari. Nella richiesta di perdita del grado per rimozione è prevista la sottoposizione alla valutazione del Consiglio di disciplina. Tale organo, ha rilevato la Consulta (sentenza n. 62), non è permanente ma è un collegio che viene convocato ad hoc ogni volta che si presenti la necessità di giudicare in merito alla irrogazione della sanzione della perdita del grado per rimozione. Il collegio può solo pronunciarsi sull'applicazione o meno di tale sanzione. Pertanto, è irragionevole che il Ministro della Difesa o il responsabile della struttura amministrativa competente, possa effettuare una reformatio in pejus di tale giudizio. Così facendo, verrebbe non a integrare o correggere tale decisione, ma a capovolgerla.

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Casavola presenta il suo libro (sezione: Giustizia)

( da "Corriere del Mezzogiorno" del 06-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Corriere del Mezzogiorno - CASERTA - sezione: CASERTA - data: 2009-03-06 num: - pag: 7 categoria: REDAZIONALE Caserta Casavola presenta il suo libro «Progetto Camaldoli: Idee per la città futura» è il titolo del volume curato dal Movimento ecclesiale di impegno culturale che verrà presentato oggi a Caserta (ore 17, sala S. Augusto dell'Episcopio) dal professore Francesco Paolo Casavola, Presidente emerito della Corte Costituzionale e Presidente del Comitato nazionale di bioetica. Il testo, aggiornato con recenti riflessioni e particolarmente attuale alla luce delle molte questioni aperte in campo etico, sarà illustrato da Casavola attraverso una relazione su «Umanesimo rinnovato e dignità della persona», tema fondamentale della pubblicazione. L'iniziativa è della sezione casertana del Movimento ecclesiale di impegno culturale, presieduta dal magistrato casertano Oscar Bobbio.

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Difensore civico, pratiche boom (sezione: Giustizia)

( da "Giorno, Il (Legnano)" del 06-03-2009)

Argomenti: Giustizia

LEGNANESE pag. 6 Difensore civico, pratiche boom RESCALDINA PRESENTATO IL BILANCIO 2008 RESCALDINA IL CONSIGLIO COMUNALE ha approvato all'unanimità la relazione sull'attività svolta nel 2008 dal Difensore civico, Lorena Corio, che assolve questo incarico già da 4 anni. «Il 2008 è stato caratterizzato da un'intensa attività con l'avvio di numerosi nuovi procedimenti e richieste di intervento differenziate - ha spiegato Corio -. Inoltre, sono state affrontate problematiche relative ad Enti e aziende collegate al Comune come l'ex Cap, che si è trasformatosi in Amiacque, la società pubblica per l'erogazione del servizio idrico integrato in 242 Comuni delle Province lombarde, e l'Azienda multiservizi. RELATIVAMENTE ALL'EX CAP sono stati richiesti chiarimenti su alcune voci di pagamento comparse sulla bolletta come il canone per fognatura e depurazione. Si tratta di una questione di notevole importanza sulla quale si è espressa anche la Corte Costituzionale e per la quale ho chiesto al Cap quali conseguenze avrà la sentenza sugli utenti di Rescaldina». Altre questioni hanno riguardato i risarcimenti per incidenti, sia quelli stradali che quelli avvenuti al cimitero, o il trasferimento del mercato di Rescalda. «Segnalazioni - su legge nella relazione - sono giunte per la rumorosità di una centrale termica condominiale, per le foglie cadute in autunno con le possibili conseguenze sulla pulizia delle strade e per le possibili interferenze delle antenne telefoniche con il segnale televisivo. Un esposto ha riguardato la rumorosità di un esercizio pubblico e un altro il possibile sovraffolamento di un appartamento dato in affitto. Infine, alcuni mesi fa, è stato avviato un procedimento relativo all'Azienda Multiservizi per la pulizia del Centro sportivo di via Roma». S. V.

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Per evitare lo sfacelo il Pd riabiliti i socialisti (sezione: Giustizia)

( da "Resto del Carlino, Il (R. Emilia)" del 06-03-2009)

Argomenti: Giustizia

REGGIO pag. 8 Per evitare lo sfacelo il Pd riabiliti i socialisti L'OPINIONE "RITORNO alla base" è uno slogan che mi ricorda il film "ritorno al futuro" nel quale, manovrando una vecchia vettura, un giovane genialoide risaliva avanti e indietro nel tempo vivendo strane sensazioni avventurose. Non so perché (ma certamente non per irridere) questo ho pensato quando il Segretario Provinciale del Pd, l'amico on. Fantuzzi , di ritorno dalla deludente Assemblea romana che ha chiamato l'on. Franceschini nella speranza di uscire dal guado, e trovando che, anche a Reggio, persino la Sua delegazione si è spaccata in due, ha lanciato lo slogan del "ritorno alla base". Come a dire "visto che gli ormai leaders del Pd da Veltroni a D'Alema, da Fassino a Bersani, hanno profondamente deluso, ci vuole una "rigenerazione" che riparta dalle origini ideali ed umane cioè un "ritorno alla base". Fermo restando che il "progetto di Partito Democratico" intuito dall'on. Veltroni è anche per me un progetto serio per una Sinistra seria cioè democratica, allora la "base" di cui stiamo parlando deve, per forza di cose, essere una "base nuova", una base, cioè, che non abbia nulla a che vedere con la storia del Pci ideologico massimalista ed egemonico. Quella storia che per oltre quarant'anni (dal 1946 al 1990) ha presuntuosamente portato i Comunisti a considerare noi Socialisti come l'ala filo borghese della Sinistra, al punto che quando è esploso il "giustizialismo politico" alla Di Pietro e Borrelli, hanno dato loro una buona mano per "liquidare" il Partito Socialista di Craxi senza accorgersi che "segavano" il ramo (socialista) della pianta della Sinistra sul quale erano seduti anche loro. Ora che la situazione della Sinistra è a rischio di sfacelo, per ridare rilancio ad una forza di Socialismo Democratico di tipo europeo, occorrono due qualità che raramente stanno nella stessa persona; la prima è l'umiltà, la seconda il coraggio: l'umiltà cioè per fare una profonda revisione storico politica che (ovviamente senza negare la storia) qualifichi la "scissione" di Livorno del 1921 come "un profondo errore"; e il coraggio di mandare la Vecchia Nomenclatura in pensione, onde consentire che il Nuovo "come falcon che esce dal cappello", subentri ad essa con uomini freschi, puliti, e totalmente diversi rispetto a quei "residuati storici" che altro non fanno che cercar di restare attaccati al sapore di quel briciolo di potere che ha lusingato persino qualche cooperatore, qualche ex sindacalista e qualche illustre ex amministratore. Ce l'ha l'on. Fantuzzi questa umiltà e soprattutto questo coraggio? Nella storia della Sinistra Italiana Reggio ha sempre avuto, al momento giusto, personaggi capaci di prendere posizioni coraggiose: lo fece a suo tempo con Camillo Prampolini rompendo l'urna dei voti alla Camera e lo ha fatto l'on. Valdo Magnani. Perché non può farlo oggi con un uomo come è Giulio Fantuzzi? Egli non ha scheletri nell'armadio e nemmeno rischi di coinvolgimenti in fatti speculativi ed affaristici. Per questo, quale Segretario di una Federazione come quella di Reggio, Egli è in questa alternativa: non fare nulla e lasciare che la "gloriosa" tradizione della Sinistra reggiana vada alla deriva; oppure tirare fuori il coraggio per attuare una svolta di "rigenerazione" dal profondo delle radici. Dino Felisetti (avvocato, già deputato del Psi e membro del Csm)

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Testamento biologico Intesa lontana ma si tratta (sezione: Giustizia)

( da "Corriere della Sera" del 06-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Politica - data: 2009-03-06 num: - pag: 12 categoria: REDAZIONALE Testo bipartisan Tomassini (Pdl): basta intemperanze. Finocchiaro (Pd): no a furbizie Testamento biologico Intesa lontana ma si tratta Bossi vuole mediare. D'Alema: l'alimentazione forzata un sopruso Da martedì il voto in commissione. I giuristi al convegno di Astrid: sul fine-vita intervenga la Corte costituzionale ROMA — Un week-end di ulteriore riflessione per cercare di trasformare un braccio di ferro in un compromesso. La commissione Sanità del Senato comincerà a votare martedì pomeriggio il testo sul testamento biologico. Ma nella stessa mattinata il presidente della commissione Antonio Tomassini tenterà «in modo personale» un'ultima mediazione, sempre che «siano sbollite le intemperanze di chi si ostina a non trattare», da entrambe le parti. Perché, sul nuovo punto in discussione — un emendamento del Pd sul consenso informato indispensabile per sottoporsi alle cure — questa volta a spaccarsi è il centrodestra. Tomassini, ma anche Gaetano Quagliariello, il capogruppo del Pdl Fabrizio Cicchitto e persino il leader della Lega Umberto Bossi, vorrebbero trovare una mediazione, mentre il relatore della legge Raffaele Calabrò ha subito chiuso ogni possibilità di dialogo. Difficile pensare ad uno sbocco positivo a fine serata, nonostante gli appelli e le dichiarazioni di ottimismo, perché entrando nel merito, nei termini e nelle proposte, le distanze rimangono. Anna Finocchiaro, capogruppo del Pd, chiede che si mettano da parte le «furbizie» per poter discutere: «Il principio che nessuno può essere sottoposto a trattamenti contro la sua volontà è scritto nella Costituzione, se diventa l'asse del provvedimento, di lì in poi, su tutto il resto, ragioniamo. Ma se si tenta di eludere questo punto, non possiamo intenderci». Il vero punto di discordia però non è solo quello del consenso informato (che in una formulazione diversa è già contenuto nel testo ed è condiviso da molti senatori del Pdl), ma resta il nodo dell'alimentazione e idratazione forzata. Su questo le posizioni di maggioranza e opposizione sono agli antipodi. L'ex ministro degli Esteri Massimo D'Alema, pur rivendicando la libertà di coscienza, ha riassunto così l'opinione prevalente del Partito democratico: «L'alimentazione forzata è un trattamento medico e imporla contro la volontà del paziente che si è espresso in una direzione opposta, magari dichiarandolo nel testamento biologico, è un sopruso che va contro la libertà di cura garantita dalla Costituzione ». Il tentativo del presidente della commissione Sanità Tomassini mira anche a cercare di ridurre il numero di emendamenti, oltre cinquecento, e di rendere inoffensive le minacce di ostruzionismo — fatte ieri dal senatore Ignazio Marino — in caso di scontro, che renderebbero vano il lavoro della commissione, trasferendo il dibattito e poi la battaglia parlamentare direttamente in Aula, a partire dal 19 marzo. E del testamento biologico hanno parlato giuristi ed esperti riuniti dall'associazione Astrid, spronati da Giuliano Amato sul tema «se il governo poteva sovrapporre la propria volontà a quella della magistratura». Si è parlato di diritti e del ruolo della Corte costituzionale, che nello scontro tra poteri sul caso Englaro (a causa del decreto proposto da Berlusconi) è rimasta ai margini. Per questo e poiché si parla di diritti è auspicabile — hanno convenuto — una pronuncia della Corte Costituzionale sulla materia. La manifestazione per il testamento biologico del 21 febbraio scorso in piazza Farnese a Roma ( foto Monaldo /LaPresse) In piazza Gianna Fregonara

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irap più cara per le aziende del fvg (sezione: Giustizia)

( da "Messaggero Veneto, Il" del 06-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Il consiglio approva i nuovi parametri. L'assessore: sono stati imposti da Roma. Polemiche in aula Di Bert, Confindustria: una cifra importante in un periodo di disagio Irap più cara per le aziende del Fvg Meno sconto sulle aliquote. Le imprese devono restituire oltre 4 milioni TRIESTE. Il Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia ha approvato ieri sera un disegno di legge che prevede una riparametrazione dello sconto sull'aliquota Irap, che dall'1% passa allo 0,9176 a decorrere dal primo gennaio 2008. Una scelta obbligata che costa al sistema produttivo regionale più di 4 milioni di euro.L'aula ha approvato il ddl della giunta regionale a maggioranza, con i voti favorevoli del centro-destra e quelli contrari del centro-sinistra. La modifica si è resa necessaria per evitare il ricorso del governo davanti la Corte costituzionale. «Si tratta - ha affermato l'assessore regionale al Bilancio, Sandra Savino - di un adeguamento a una disposizione ministeriale». Considerando che l'anno scorso lo sconto è stato pari a 54 milioni, questo ritocco costa all'intero sistema 4,3 milioni di euro. «Una cifra importante se si considera il momento che stiamo attraversando», ha spiegato il vicepresidente di Confindustria Fvg, Gianfranco Di Bert. IL SERVIZIO A PAGINA 3

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irap, le aziende fvg devono restituire 4 milioni (sezione: Giustizia)

( da "Messaggero Veneto, Il" del 06-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Pagina 3 - Attualità Irap, le aziende Fvg devono restituire 4 milioni Lo Stato obbliga la Regione a rivedere l'aliquota che riduce l'agevolazione voluta da Illy Gli effetti in regione LA CRISI Il consiglio regionale approva la riparametrazione dello sconto alle aziende friulane Polemica in consiglio, poi l'aula boccia la norma che limita l'effetto al 2008 di RENATO D'ARGENIO TRIESTE. Il Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia ha approvato ieri sera un disegno di legge che prevede una riparametrazione dello sconto sull'aliquota Irap, che dall'1% passa allo 0,9176 a decorrere dal primo gennaio 2008. Una scelta obbligata che costa al sistema produttivo regionale più di 4 milioni di euro. L'aula ha approvato il ddl della Giunta regionale a maggioranza, con i voti favorevoli del centrodestra e quelli contrari del centrosinistra. La modifica si è resa necessaria per evitare il ricorso del Governo davanti la Corte Costituzionale. «Si tratta - ha affermato l'assessore regionale al Bilancio, Sandra Savino - di un adeguamento ad una disposizione ministeriale». Praticamente un'azienda con un imponibile di 100 mila euro prima pagava 2.900 euro invece di 3.900. Ora - ma a decorrere dall'anno scorso - pagherà 2.980 euro. Considerando che l'anno scorso lo sconto è stato pari a 54 milioni questo ritocco costa all'intero sistema 4,3 milioni di euro. «Una cifra importante se si considera il momento che stiamo attraversando - ha spiegato il vicepresidente di Confindustria Fvg, Gianfranco Di Bert». La norma, come si diceva, si è resa necessaria a seguito di una risoluzione del Ministero delle Finanze. Il non adeguamento - è stato spiegato - avrebbe significato il ricorso da parte del Governo davanti la Corte Costituzionale e così l'aula non ha potuto fare altro che approvare il ddl della giunta regionale. Ma non sono mancate le polemiche, alimentate in particolare dal consigliere Roberto Asquini (Misto): «Così facendo si alzano le tasse. Politicamente è una scelta sbagliata. Il nodo trova la sua origine nella Finanziaria nazionale per il 2008, approvata nel dicembre 2007, che riduceva l'aliquota base dell'Irap da 4,25 al 3,9%, con conseguente adeguamento dello sconto di un punto percentuale». «Si tratta - ha spiegato l'assessore regionale al Bilancio, Sandra Savino - di un adeguamento ad una disposizione ministeriale». Un adeguamento che, secondo Roberto Asquini, sarebbe spettato alla precedente giunta Illy. «Un attacco inaccettabile», questo, per il capogruppo di IdV-Cittadini, Piero Colussi. «La Giunta Illy, dimissionaria, non ha avuto modo di intervenire. Casomai, le responsabilità vanno divise equamente, visto che tra le variazioni di Bilancio e la Finanziaria 2009 non è intervenuta nemmeno la Giunta Tondo». Non accolta dall'Aula la richiesta di Asquini di limitare la riparametrazione al solo 2008. Ma la legge ha bloccato i lavori del Consiglio, che ieri ha vissuto una giornata di passione, con ore di ritardo sulla tabella di marcia, a causa della diversità di vedute nella stessa maggioranza sulla soluzione da assumere rispetto la posizione del Governo. Il presidente del Consiglio, Edouard Ballaman, durante una riunione di commissione che ha preceduto la trattazione in aula, aveva proposto di resistere ad un'eventuale giudizio davanti la Consulta. Ma la legge ha anche abrogato le norme sul personale che avevano coinvolto gli assessori Violino e De Anna, che l'opposizione aveva etichettato "ad personam" e anch'esse a rischio di contenzioso costituzionale. (ha collaborato Sonia Sicco)

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tubone, i rimborsi saranno pagati da ottobre (sezione: Giustizia)

( da "Messaggero Veneto, Il" del 06-03-2009)

Argomenti: Giustizia

San Giorgio di Nogaro. L'ente ha tempo fino al 2014 per farlo: lo ha stabilito l'Ambito territoriale ottimale che è stato chiamato in causa dal Consorzio deputazione laguna Tubone, i rimborsi saranno pagati da ottobre Il Consorzio restituirà a rate i canoni di depurazione versati dagli utenti negli ultimi 5 anni SAN GIORGIO DI NOGARO. I rimborsi sul canone di depurazione partiranno dall'ottobre 2009 in forma rateizzata e riguarderanno le bottette degli ultimi cinque anni. E il Consozrio ha 5 anni di tempo per farlo. Questa è l'interpretazione data dagli Uffici dell'Ato (Ambito territoriale ottimale) chiamati in causa dal Consorzio depurazione Laguna spa di San Giorgio di Nogaro, a seguito della disciplina dettata dalla nuova legge emanata dal Governo. Si tratta della Legge 13 del 28 febbraio 2009, sul ciclo idrico integrato, per determinare i rimborsi spettanti ai cittadini- utenti che hanno pagato per la depurazione delle acque, canone che la Corte Costituzionale ha cassato nell'ottobre scorso, per i casi in cui il servizio non era realmente effettuato. Ricordiamo che del direttivo dell'Ato fanno parte sette comuni, rappresentanti dai sindaci di Udine Honsell, di Cividale Vuga, di Campoformido Zuliani (che è il presidente), di Reana del Roiale, e dagli assessori, di Fiumicello Scridel, di Prato Carnico Gonano e di Tarvisio Zanette, mentre l'assemblea è composta da tutti i sindaci della provincia di Udine e dalla Provincia di Udine. Il presidente dell'Ato, Andrea Zuliani, ha ribadito che l'Autorità d'Ambito ha il compito di "rispettare le leggi", sottolineando che in questo caso sarà in grado di dare risposte chiare sui casi specifici (come quello della Bassa Friulana) quando «le leggi saranno chiare su alcuni punti e quindi sapremo come muoverci». In merito alla legge 13 del 28 febbario 2009, di cui tanto si parla in questi giorni, gli uffici dell'Ato spiegano che «i rimborsi avverranno entro un tempo massimo di 5 anni in forma rateizzata, partendo dall'ottobre 2009 fino al 2014 (pare però che possa profilarsi l'ipotesi di una compensazione nelle future bollette, ndr.). Entro 60 giorni dall'approvazione della Legge, il Ministero all'Ambiente, su proposta del Coviri (comitato per la vigilanza sull'uso delle risorse idriche), provvederà ad emanare i decreti stabilendo i criteri e i parametri di attuazione della Legge. L'Ato ha tempo 120 giorni (60 del Ministero e 60 dell'Ato) per individuare gli importi da restituire dagli enti gestori. Per i comuni che hanno riscosso autonomamente i canoni, vale il discorso sulle modalità di restituzione e quindi i decreti ministeriali, mentre per i rimborsi possono provvedere da soli senza aspettare l'Ato. Restano ancora da interpretare alcuni passaggi della Legge che sono complessi, come ad esempio non c'è scritto nulla su eventuali interessi, il Ministero dovrà dare risposte su questo, inoltre c'è da interpretare il comma 1 inerente i piani d'ambito: ovvero se questo comprende l'inclusione dei programmi statali, regionali e provinciali prima della costituzione dell'Ato di Udine nel 1-1-2009, oppure se vada inteso in forma letterale. Il Consorzio di Depurazione, con la retroattività di 5 anni dovrebbe restituire invece dell'1,1 milione di euro(per i 10 anni ipotizzati) 550 mila euro agli utenti. Francesca Artico

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deste girava sempre con la polizia (sezione: Giustizia)

( da "Messaggero Veneto, Il" del 06-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Pagina 3 - Gorizia «Deste girava sempre con la polizia» UN TESTIMONE Non solo usava sul tetto della sua vettura privata un lampeggiante della polizia e fermava talvolta altri automobilisti, ma ha anche partecipato, assieme all'ispettore Alessandro Valerio della squadra mobile, ad almeno una perquisizione nell'ambito dell'inchiesta Lorito. Non finisce di stupire l'attività di Diego Deste, il pescivendolo già indagato per spaccio di droga e divenuto l'unico accusatore dell'ex capo della mobile. Ieri il nome di Deste è stato pronunciato un testimone, Alessandro Sorgo. «Deste mi ha telefonato l'8 gennaio 2008 e subito dopo mi ha passato l'ispettore Valerio che mi ha detto che entrambi erano davanti alla porta della mia baracca di San Giovanni di Duino, al numero 28. "Dobbiamo perquisirla", hanno affermato. Quando sono arrivato - ha continuato il testimone - la perquisizione già iniziata. "Scusa, ti pagheremo - mi disse Deste - il lucchetto che è stato rotto per aprire la porta". Da quanto ho capito Deste e il poliziotto cercavano armi ed esplosivi. Hanno trovato vecchi mobili, badili, attrezzi da pesca. Poi ho dovuto firmare un verbale in questura». Sul contenuto di questo verbale si è concentrata la curiosità sia dell'avvocato Federica Tosel che difende dall'accusa di spaccio Fabio Novacco, sia quella dei difensori di Lorito, Borean e Seibold. Non è usuale che un indagato partecipi alle perquisizioni della polizia giudiziaria nell'ambito di un'inchiesta in cui lui stesso è coinvolto. Oltre alla memoria inviata da Lorito al Csm, va registrata peraltro anche la querela che l'ispettore Alessandro Valerio ha depositato in Procura. L'ispettore si ritiene diffamato dalle affermazioni fatte in aula come testimone da Enrico Chiatti. «Sono stato costretto ad affermare che Fabio Novacco mi aveva venduto della cocaina. Non è vero. L'ho detto perché Deste mi ha fatto intendere di esser un incendiario, ha minacciato mia figlia, era sempre in compagnia di uomini della mobile ed esibiva sulla sua auto un lampeggiante blu della polizia. Ho paura e chiedo protezione». La protezione non è mai stata accordata. Due giorni più tardi, il 30 novembre, era andata a fuoco la barca di Chiatti.

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lorito scrive al ministro alfano e al csm (sezione: Giustizia)

( da "Messaggero Veneto, Il" del 06-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Pagina 3 - Gorizia Lorito scrive al ministro Alfano e al Csm Il vicequestore chiede che sia valutato anche sotto il profilo disciplinare l'operato del pm Baldovin IL PROCESSO DI TRIESTE Consegnata alla Procura generale una minuziosa memoria di dodici pagine Nell'inchiesta che lo vede accusato di corruzione l'ex capo della mobile è passato al contrattacco di CLAUDIO ERNE' Dodici pagine, tre allegati e un dischetto per computer. Con queste «armi» il vice questore Carlo Lorito è passato al contrattacco nell'inchiesta in cui è imputato di corruzione. Nel suo mirino il pm Lucia Baldovin, il magistrato che lo accusa di avere informato alcuni spacciatori di droga di un'inchiesta avviata dalla Questura di Trieste su un traffico di cocaina. Per questa attività, secondo la Procura, Lorito ha ricevuto più volte della droga. «Sono innocente: anzi vittima di insinuazioni calunniose di un pescivendolo che ha dovuto essere ricoverato per farsi disintossicare», ha sempre ribattuto Carlo Lorito che tra la fine del 2007 e l'inizio del 2008 ha patito prima il carcere militare di Santa Maria Capua Vetrere, poi gli arresti domiciliari nella sua abitazione triestina. In più è sospeso dal servizio e percepisce il solo assegno alimentare. Per quasi un anno il funzionario di polizia è rimasto in silenzio e si è difeso caparbiamente e con un certo risultato in aula, nel processo che la Procura ha ottenuto fosse celebrato con rito immediato. Pochi giorni fa ha cambiato strategia, ritenendo che il suo diritto di difesa sia stato ripetutamente violato. Lorito ha preparato una memoria ponderosa e l'ha depositata sul bancone della segreteria della Procura generale di Trieste perché fosse inoltrata a Roma, al Consiglio superiore della magistratura e al ministro della Giustizia Angelino Alfano. Nel documento vengono sottolineate quelle che il dirigente della polizia di Stato ritiene precise e ripetute violazioni non solo del diritto di difesa, ma anche di numerose norme del Codice di Procedura penale. Lorito chiede al Csm e al ministro, dopo aver elencato le presunte «disfunzioni» subite, di valutare sotto tutti gli aspetti, in primo luogo quello disciplinare, l'operato del pm Lucia Baldovin. Una copia della memoria è stata inviata per conoscenza al Consiglio dell'Ordine degli avvocati di Trieste. La memoria presentata da Carlo Lorito cita numerosi episodi, tutti molto tecnici a livello giuridico e di non facile comprensione. Fra tutti spicca la ritardata messa a disposizione dei suoi difensori, gli avvocati Giorgio Borean e Riccardo Seibold, di atti e rapporti di polizia giudiziaria che, secondo Carlo Lorito, avrebbero alleggerito di molto, se non annullato, alcuni dei capisaldi dell'accusa. L'esistenza di questi documenti è emersa più tardi, ad arresto avvenuto. Viene citato anche l'interrogatorio di un testimone che si è autoaccusato di spaccio. Proprio per queste dichiarazioni l'interrogatorio avrebbe dovuto essere sospeso fino all'arrivo in Questura di un difensore. Il che non sembra essere accaduto. va aggiunto che in un altro interrogatorio il difensore si era allontanato ma le domande e le verbalizzazioni erano continuate. Tra le doglianze al Csm anche la consegna di documenti fuori tempo massimo al Tribunale del riesame. I tempi per una qualsiasi decisione - favorevole o sfavorevole - non si annunciano comunque brevi. Tutto dipende dal Csm e dal ministro Angelino Alfano. Lo ha ribadito ieri il procuratore capo di Trieste Michele Dalla Costa di cui il pm Lucia Baldovin è uno dei dieci magistrati «sostituti». «Non sono io il titolare del potere disciplinare. Non ho nulla da dire su questa vicenda...»

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"Niente depurazione? Sconto sulla bolletta" Ma l'Amag contesta (sezione: Giustizia)

( da "Stampa, La" del 06-03-2009)

Argomenti: Giustizia

CONSUMATORI.QUERELLE SUI RIMBORSI "Niente depurazione? Sconto sulla bolletta" Ma l'Amag contesta Chi ha pagato con la bolletta dell'acqua il canone relativo alla depurazione, benché lo scarico finisca in tratti di rete fognaria che non è collegata a un impianto di depurazione, ha diritto al risarcimento di quanto pagato per la depurazione sulla bolletta dell'acqua. Lo sostiene Mondoconsumatori con riferimento a una sentenza pronunciata a fine 2008 dalla Corte Costituzionale. La stessa associazione aggiunge che il diritto di risarcimento è retroattivo, sino a 10 anni. Una tesi che il presidente dell'Amag, Lorenzo Repetto, contesta ricordando che la legge pubblicata in questi giorni modifica la situazione, riducendo il periodo per un eventuale risarcimento che «le aziende potrebbero poi pagare entro cinque anni». E all'Amag sostengono che nessun utente alessandrino ha pagato quanto non doveva, quindi non esisterebbe il problema del risarcimento. E' certo che non tutta la città e alcuni sobborghi sono collegati al depuratore degli Orti o ad altri minori a Casalbagliano (serve pure Villa del Foro) e a Cantalupo, che comprende anche Cabanette, e eguale situazione è per Lobbi e Castelceriolo. Non risulta poi collegata una piccola parte del Cristo, come non lo sono Spinetta Marengo e i sobborghi della Fraschetta Sud (Litta, San Giuliano, Cascinagrossa, Mandrogne), altrettanto vale per Valmadonna e Valle San Bartolomeo. Se gli utenti hanno pagato il canone depurazione potrebbero avere diritto a un rimborso. L'Amag, intanto, è impegnata nell'eseguire i lavori per collegare al depuratore Spinetta e la zona della Fraschetta Sud, così come Valle San Bartolomeo e Valmadonna. Tra l'altro l'intera rete è di tipo misto - scarica assieme acque bianche e nere -, al momento soltanto nel nuovo quartiere «Alessandria 2000» la rete fognaria viene realizzata con condotte separate.

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Il ministero non può inasprire la pena al sottufficiale (sezione: Giustizia)

( da "AziendaLex" del 06-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Sei in: Prima Pagina | Professioni | Testo Illegittima la legge che consentiva di rendere più sfavorevole il giudizio della commissione di disciplina Il ministero non può inasprire la pena al sottufficiale (Corte costituzionale 62/2009) È irragionevole che un'autorità superiore ma esterna alla commissione di disciplina possa rendere più severa la sanzione prevista per un sottufficiale delle Forze armate. I giudici costituzionali hanno così dichiarato illegittimo l'articolo 75 della legge 31 luglio 1954 numero 99 (Stato dei sottufficiali dell'Esercito, della Marina e dell'Aeronautica), nella parte in cui prevede la possibilità, per l'organo competente all'adozione delle sanzioni disciplinari di stato, di discostarsi dal giudizio della Commissione di disciplina non solo in senso più favorevole all'incolpato ma, sia pure soltanto in casi di particolare gravità, anche a sfavore di questo. Proprio quest'ultima previsione non è andata giù alla quarta sezione del Consiglio di Stato nel corso di un giudizio avente ad oggetto la impugnazione della sentenza con la quale il Tribunale amministrativo regionale del Lazio aveva rigettato il ricorso contro la sanzione disciplinare della perdita del grado per rimozione di un sottufficiale dell'Esercito. I supremi giudici amministrativi hanno ritenuto che permettere al ministro o il responsabile della struttura amministrativa di peggiorare la sanzione fosse una violazione dell'articolo 3 della Costituzione sull'uguaglianza e dell'articolo 97 sulla salvaguardia dell'imparzialità e del buon andamento della amministrazione e la Corte costituzionale è stata d'accordo. Del resto l'inasprimento della sanzione era proprio quello che era capitato ad A. C. condannato alla pena detentiva di un anno a quattro mesi di reclusione, a seguito di "patteggiamento", in relazione ad una imputazione di detenzione a fini di "spaccio" di sostanze stupefacenti. Il sottufficiale aveva impugnato il provvedimento col quale il direttore generale de ministero della Difesa, nonostante il «parere favorevole a conservare il grado espresso dalla Commissione di disciplina», aveva irrogato nei suoi confronti la sanzione disciplinare della perdita del grado per rimozione. (06 marzo 2009)

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Giustizia, sfida tra Atenei alla Federico II di Napoli (sezione: Giustizia)

( da "Denaro, Il" del 06-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Campania formazione Giustizia, sfida tra Atenei alla Federico II di Napoli Per la prima volta un'università italiana, la Federico II di Napoli, ospita la finale regionale della European Law Moot Court competition, la competizione internazionale che vede sfidarsi Atenei di tutto il mondo in una sorta di processo simulato dinanzi alla Corte di giustizia. La competizione che avrà inizio, sebbene a porte chiuse nella prima parte della giornata, oggi nell'aula Pessina della Facoltà di giurisprudenza e si concluderà nel pomeriggio di sabato, nasce nel 1988 allo scopo di stimolare gli studenti a confrontarsi con le tematiche più attuali del diritto comunitario. annalisa renzulli Ogni anno, nel mese di settembre, un fittizio caso da risolvere, redatto da esperti di diritto europeo, viene pubblicato sul sito della European Law Moot Court Society, la società che si occupa dell'organizzazione a livello internazionale. Chi intendesse partecipare ha sessanta giorni di tempo per studiare il caso e redigere, in inglese e francese, una credibile memoria difensiva tanto del ricorrente che del convenuto. "Un centinaio in genere le università che in tutto il mondo partecipano alla fase scritta dichiara il presidente del comitato organizzatore Amedeo Arena . Solo quarantotto quelle che, sulla base della valutazione ottenuta agli scritti, accedono alla fase orale". Quest'anno oltre Napoli, anche Boston negli Usa, Sofia in Bulgaria e Bangor in Galles. Il dibattimento orale vede confrontarsi i team di ciascuna università a colpi di arringhe in classi trasformate per l'occasione in vere e proprie aule di tribunale, dinnanzi a una corte di esperti del diritto comunitario, professori o funzionari a vario titolo delle istituzioni o degli organi dell'Ue, che vestono in via estemporanea i panni di giudici. Tre i riconoscimenti in palio: migliore squadra, migliore rappresentante della Commissione europea e migliore Avvocato generale. "La finale napoletana ancora nelle parole di Arena - è stata realizzata in collaborazione dalla European Law Student Association (Elsa), sezione di Napoli, presieduta da Valentina Citarella, la Federico II e la Elmc society, e rappresenta il risultato del grande impegno profuso per vedere eletta l'università di Napoli a ospitare l'evento. I tre soggetti hanno insieme creato il "regional organizing committe" per garantire un'organizzazione efficiente e la massima accoglienza ai circa quarantacinque componenti dei team in concorso e ai dieci esperti che faranno da giudici nel corso della gara: oltre a Giuseppe Tesauro, giudice della Corte costituzionale, Roberto Mastroianni, professore di diritto dell'Uedella Federico II, Massimo Iovane, professore di diritto internazionale della Federico II, anche Piero De Luca, referendario alla Corte di giustizia, James Flynn, giudice del Queen's Counsel di Londra, Tom Kennedy, capo del servizio giuridico della Corte dei conti europea, Hubert Monet, funzionario dell'Agenzia europea per l'Educazione, l'audiovisivo e la Cultura, e gli avvocati Martin Johansson dello studio Vinge di Bruxelles, Tommy Petterson, del Mannheimer Swartling di Stoccolma e Erik Pijnacker Hordijk del De Brauw Blackstone Westbroek di Amsterdam. del 06-03-2009 num.

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Itinerario teatralizzato: Racconti di donna (sezione: Giustizia)

( da "Napoli.com" del 06-03-2009)

Argomenti: Giustizia

6/3/2009 Itinerario teatralizzato: Racconti di donna Un percorso unico tra mito e leggenda in una cava sotterranea Come nel viaggio dantesco della Divina Commedia, una guida, nel ruolo di ?Virgilio?, accompagnerà nel sottosuolo un pubblico che, senza rendersene conto, interpreterà ?Dante?, in una perfetta sincronia fra visita guidata e spettacolo che creerà interazioni con gli attori i quali, ora mantenendo un copione appositamente studiato, ora improvvisando, trascineranno il pubblico lontano dalla realtà, in epoche completamente diverse da quella in cui si vive... Amori, passioni, delitti e segreti prenderanno forma in un percorso inedito e avranno la voce di tutte quelle Donne di Napoli che hanno fatto parlare di sé e della propria storia. Le vicende e i misteri del passato prenderanno i visitatori per mano accompagnandoli, attraverso una piccola ?porta? su Piazza Cavour n°140 ad una profondità di 25 metri, li dove la Napoli di oggi si trasformerà in una città tutta da scoprire. La Cavità: La cava del quartiere Stella, in Piazza Cavour, è una delle cavità del sottosuolo della città di Napoli utilizzate, nei secoli, in vario modo: dall'estrazione del tufo, a cisterne pluviali, a ricovero anti-aereo durante la seconda guerra mondiale. Un'enorme cava di tufo dove il Centro Speleologico Meridionale ha allestito il primo "Museo del sottosuolo napoletano". Nella cavità, oltre a trovare posto i ritrovamenti dei manufatti che Clemente Esposito, presidente del CSM, ha scoperto nel sottosuolo in quasi cinquant'anni di attività esplorativa, vengono spesso programmate dall' Associazione Culturale NarteA, visite, rappresentazioni teatrali e altri avvenimenti culturali tutti legati al sottosuolo napoletano.                          Appuntamento Domenica 8 Marzo ore 11.00 Piazza Cavour, 140 Visita guidata Teatralizzata con rinfresco. info e prenotazioni: 334.6227785, 339.7020849 per ulteriori dettagli: www.nartea.com oppure scrivici suinfo@nartea.com PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA ingresso a persona: ? 15,00 NarteA Associazione Culturale web: www.nartea.com mail: info@nartea.com info:  334.6227785 / 339.7020849 fax:  081.2143395

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Valle Alifana e Tifatina: Acque reflue, il Governo salva le casse comunali (sezione: Giustizia)

( da "Sannio Online, Il" del 06-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Valle Alifana e Tifatina: Acque reflue, il Governo salva le casse comunali Pubblicato il 06-03-2009 La questione delle acque reflue è stata al centro di un pirotecnico e molto aspro scontro a Piedimonte Matese, un botta e risposta continuo di cui ci sono ancora tracce sui muri della città con i tanti manifesti pubblicati... A disinnescare la ?bomba? finanziaria che rischia di mandare a gambe all?aria le già deboli casse comunali ci ha pensato il Governo nazionale. La questione delle acque reflue è stata al centro di un pirotecnico e molto aspro scontro a Piedimonte Matese, un botta e risposta continuo di cui ci sono ancora tracce sui muri della città con i tanti manifesti pubblicati. L?esito? Ci saranno i rimborsi per le acque reflue per gli anni pregressi e quindi del servizio di depurazione, ma a certe stringenti condizioni poste dal legislatore nazionale. E? intervenuta infatti da alcuni giorni la legge (è la numero 13 del 27 febbraio pubblicata sulla Gazzetta ufficiale numero 49 del 28 febbraio) che ha convertito il decreto legge sulle risorse idriche e sulla protezione dell?ambiente. Ricordiamo che la polemica accesissima in sede cittadina tra il Pdl e la maggioranza di ?Piedimonte democratica? è nata perché una sentenza della Corte costituzionale ha dichiarato che non è dovuto il pagamento del servizio depurazione se l?impianto non c?è o non funziona. E? l?articolo 8 disciplinare la materia. In primis i soldi che servono per la progettazione la realizzazione o il completamento delle opere fognarie e depurative sono parte integrante (?vincolata? dice la legge) della tariffa del servizio idrico integrato e contribuisce alla quantificazione del corrispettivo dovuto dagli utenti, cioè quanto devono i cittadini ? contribuenti per queste spese. ?In attuazione della sentenza i gestori del servizio idrico provvedono anche in forma rateizzata, entro il termine massimo di cinque anni, a partire dal 1 ottobre 2009 alla restituzione della quota di tariffa non dovuta riferita all?esercizio del servizio di depurazione. Negli altri casi illustrati nel comma precedente dell?articolo ?dall?importo da restituire vanno dedotti (e quindi tolti) gli oneri derivanti dalle attività di progettazione, realizzazione o completamento avviate. L?importo da restituire è determinato dalle autorità di ambito. Queste disposizioni si applicano anche agli enti locali che gestiscono in via diretta i servizi di acquedotto, fognature a depurazione (come nel caso di Piedimonte Matese perché l?Ato Napoli-Volturno ancora non ha individuato un gestore sovracomunale). Per gli importi provvedono in questo caso i Comuni dopo aver calcolato quanto è stato necessario per le spese di progettazione esecuzione e completamento delle opere. Insomma par di capire che i rimborsi saranno molto limitati.

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CRISI, ACCORDO CON REGIONI SU PIANO CASA, FONDI PER 500 MLN (sezione: Giustizia)

( da "Wall Street Italia" del 06-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Crisi, accordo con Regioni su piano casa, fondi per 500 mln -->ROMA (Reuters) - Il governo ha raggiunto un accordo con le regioni sul piano casa che consentirà di mobilitare i 500 milioni iscritti a bilancio per l'iniziativa. Lo ha detto in conferenza stampa a Palazzo Chigi il ministro degli Affari regionali Raffaele Fitto. "Ieri sera abbiamo definito l'accordo sul piano casa, si sbloccano così risorse per 500 milioni", ha detto Fitto. "Questo accordo prevede non solo lo sblocco delle risorse, ma anche l'assegnazione alle regioni di una quota da 200-250 mln e anche il ritiro delle regioni dei ricorsi alla Corte costituzionale. Il Piano casa potrà ora prendere il via", ha aggiunto.

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Bollette dell'acqua, raffica di diffide (sezione: Giustizia)

( da "Corriere Adriatico" del 06-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Il presidente Fattorinine ha per tuttele forze politiche"La sentenza va applicata" Bollette dell'acqua, raffica di diffide La protesta per ottenere il rimborso del canone. Il Comitato attacca: "Basta con le strumentalizzazioni" Fabriano "A quanto pare, le forze politiche non sono affatto interessate ad una problematica che sta generando apprensione in tante famiglie. Anzi, sembra che i partiti intendano far propri gli effetti della sentenza della Consulta, attribuendo al fenomeno della gestione delle risorse idriche connotati politici predefiniti. Per quanto ci riguarda, andremo avanti con decisione, forti delle nostre ragioni e convinti di agire in favore di migliaia di cittadini in difficoltà". Dopo aver consegnato di recente ben 700 diffide nei confronti della Multiservizi e dell'Aato, il Comitato acqua nostra ne ha pronte altrettante, che presenterà nei prossimi giorni per ottenere il rimborso di somme versate per molti anni, ma intanto bacchetta gli schieramenti politici, ognuno dei quali sembra avere colpe ben precise su una questione che sta creando non poco preoccupazione in tanti nuclei familiari già a disagio per la crisi economica. "I partiti di centrosinistra - spiega il presidente Giovanni Fattorini - sono i maggiori responsabili dei costi economici e ambientali inerenti al servizio idrico integrato nel comune di Fabriano. Con riferimento al servizio di depurazione, prima hanno percepito un canone senza erogare il relativo servizio, contestualmente non sono stati effettuati gli interventi necessari a servire quegli utenti paganti non allacciati al depuratore e oggi non intendono nemmeno restituire quanto loro indebitamente corrisposto. I partiti di centrodestra, che a livello locale hanno sostenuto il comitato nella raccolta delle diffide, hanno poi smentito gli intenti a livello nazionale con un provvedimento (il Ddl n. 1306) salva Multiservizi e Comuni aberrante, poiché in totale antitesi con la sentenza 335/2008 della Corte Costituzionale e, di conseguenza, a svantaggio degli utenti". Per quanto riguarda il centro, infine, "esso - prosegue il presidente del comitato - non fa altro che vantarsi delle effetti della sentenza della Consulta, facendone propri gli effetti e i meriti. Considerando che nessun esponente dell'Udc di Fabriano risulta essere tra i redattori della sentenza, lascerei alle strumentalizzazioni politiche il tempo che trovano". Fattorini ribadisce che "l'indirizzo politico del comitato è il buon senso. Se la politica, pur avendone gli strumenti, non ci viene incontro, ci faremo strada da soli. Premesso che la Costituzione prevede la tripartizione dei poteri con l'indipendenza del potere giurisdizionale da quello esecutivo e da quello legislativo e che la legge stabilisce solo per il futuro, non bisogna avere paura di andare davanti al giudice e utilizzare quelli che sono gli strumenti che l'ordinamento mette a nostra disposizione per ottenere quanto effettivamente ci spetta". AMINTO CAMILLI,

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Crisi: accordo con Regioni su piano casa, fondi per 500 milioni (sezione: Giustizia)

( da "Reuters Italia" del 06-03-2009)

Argomenti: Giustizia

ROMA (Reuters) - Il governo ha raggiunto un accordo con le Regioni sul piano casa che consentirà di mobilitare i 500 milioni iscritti a bilancio per l'iniziativa. Ciò dovrebbe consentire il via libera al piano al prossimo Consiglio dei ministri. "Lo approveremo probabilmente al prossimo Consiglio dei ministri, è una iniziativa importantissima, speriamo che avrà effetti eccezionali sulla casa", ha detto il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, in conferenza stampa a Palazzo Chigi. Il ministro degli Affari regionali Raffaele Fitto ha spiegato che "ieri sera abbiamo definito l'accordo sul piano casa, si sbloccano così risorse per 500 milioni". "Questo accordo prevede non solo lo sblocco delle risorse, ma anche l'assegnazione alle Regioni di una quota da 200-250 mln e anche il ritiro delle Regioni dai ricorsi alla Corte costituzionale. Il piano casa potrà ora prendere il via", ha aggiunto.

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La spinta all'arbitro costa quattro gare di stop (sezione: Giustizia)

( da "Gazzettino, Il (Treviso)" del 06-03-2009)

Argomenti: Giustizia

La spinta all'arbitro costa quattro gare di stop È successo a un giocatore del Badoere (Terza categoria). Stessa decisione per un Allievo dell'Eagles Pedemontana Venerdì 6 Marzo 2009, Treviso (m.m.) - Queste le decisioni dei giudici sportivi delle Delegazioni Figc di Treviso, Bassano Piave e Bassano e quello del calcio a 5. TERZA CATEGORIA - Quattro gare: Gianpiero Simionato (Badoere) per aver spinto l'arbitro con la mano sul petto. Due gare: Binotto (Fanzolo), Zaupa (S. Giuseppe). Una gara: Sandel (Barbisano), De Silvestro, De Priori, Della Giustina, Grava (S. Giustina), Poletto, Colomberotto (Vidor), Pavan (Ardita Pero), Pian (Fanzolo), D'Agostin (S. Antonino); ammenda 100 euro alla Follinese per scurrili insulti all'arbitro. Coppa Provincia Treviso: Una gara a Pra (Fontane), Bordin, Favaro (S. Gaetano), Rigo (CSM Resana), Adustini (Padernello), Bragagia, Rossetto (Suseganese), Battistin (Vidor). Del. Basso Piave: una gara a Lozito (Zensonese), Favero e Presotto (Evolution Team Chiarano). Del. Bassano: Due gare a Piva (Pedemontana), una a Basso (Pedemontana). JUNIORES - Tre gare: Dominique Monè (Padernello). Due gare: Guerrieri (Padernello). Una gara: Dal Cin (Cappella Maggiore), Da Re (Feletto), Squizzato, Sbrissa, Simionato (CSM Resana), Sisto (Parè), Rigato (Pro Roncade), Bandiera (Treville), Busetti (Virtsu Csm Farra), Gatto (Milan Guarda), Badin, Bernardi (Badoere), Possamai (Campolongo), Moras (Codognè), Yoada (Fontane), Serafin (Gorghense), Carnielli, Primatel (La Marenese), Corrocher (S. Lucia Mille), Monticelli (Silea). Inibizioni a dirigenti: fino al 31 marzo a Guerrieri (Padernello), Zambon (Padernello), fino al 10 a Sbrissa (Spineda), Stortini (Milan Guarda); squalifica fino al 10 marzo agli allenatori Ferla (Fontane), Vanin (Montello). Ammenda 150 euro al S. Floriano per gravi offese all'arbitro durante la gara. ALLIEVI - Due gare: Ramushi (Quartier del Piave). Una gara: Mestriner (Monastier), Reginato (Fossalunga), Cortese (Riese Vallà), Fornasier (Soccer), Fiorot (Lia Piave), Pol (Lovispresiano), Maschio (Parè), Bortolotto (S. Vendemiano), Tirindelli (Suseganese), Orlando (Ardita Pero), Elshani (Condor), Pessotto (Lourdes), Marcon (S. Andrea), Dotta (Preganziol), Mulato (Team Biancorossi). Squalifica fino al 17 marzo a Vettorel (allenatore Campolongo), inibizione fino al 10 marzo a De Caro (dir. Campigo), ammenda 30 euro alla Gorghense. Del. Bassano: Quattro gare a Bof (Pedemontana) per comportamento violento in azione di gioco e oltraggioso verso l'arbitro, due gare a Piazzetta (Pedemontana), ammenda 80 euro al Pedemontana per insulti all'arbitro. GIOVANISSIMI - Una gara: Favaro (Bessica), Bit (Campolongo), Smajic (Efferre Aurora). Squalifica fino al 10 marzo a Cusinato (all. Istrana). Ammende: 60 euro al Padernello, 30 all'Azzurra. CALCIO A 5 - In serie D: Tre gare a Paolo Franceschini (Virtus Castelfranco); due a Accordino, Riondato (Virtus Castelfranco); una a De Conto (Postioma), Vettor (Paese), Iai (Monigo); inibizione fino al 31 marzo a Casarin (dir. Virtus Castelfranco).

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Irap, cala lo sconto e aumenta l'aliquota (sezione: Giustizia)

( da "Gazzettino, Il (Pordenone)" del 06-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Irap, cala lo sconto e aumenta l'aliquota L'intervento corregge di poco le percentuali per evitare l'impugnazione da parte di Roma di fronte alla Corte costituzionale Venerdì 6 Marzo 2009, Trieste L'aliquota Irap passa dall' 1% allo 0,9176 % a decorrere dal primo gennaio 2008. Il disegno di legge apposito è stato approvato ieri dal Consiglio regionale, in modo da evitare il ricorso del Governo davanti alla Corte Costituzionale. Una riparametrazione cui l'Aula ha dovuto dedicarsi precipitosamente e che ha dato vita a un dibattito stizzoso. Lo sconto sull'Irap era stato deciso nel dicembre 2007 in sede di Finanziaria. Nel dettaglio, il ddl approvato ieri stabilisce che i riferimenti dell'aliquota del 2,9 % e del 3,1 % devono intendersi, rispettivamente, al 2,98 % e al 3,17 %, con una riduzione dello sconto che passa dall'1% allo 0,9176 %. L'aggravio per le imprese è stato stimato dal consigliere Asquini: «su un milione di imponibile non si pagheranno 29 mila euro, ma 29,8 mila". Laconico il commento al provvedimento dell'assessore Sandra Savino: «Si tratta di un adeguamento a una disposizione ministeriale». Tesi sostanzialmente condivisa dall'opposizione. Piero Colussi, capogruppo dei Cittadini, osserva che «il riallineamento dell'Irap è un atto dovuto e non da oggi». La polemica che è affiorata in Aula ha riguardato piuttosto l'individuazione del responsabile politico dell'"adeguamento" e l'eventuale ritardo con cui la Regione si è accorta che le aliquote andavano corrette. «È inaccettabile il tentativo di attribuire questa responsabilità al mese e mezzo di Giunta Illy prima delle dimissioni», gioca d'anticipo Colussi. «La questione non è su chi è in grado di aver il titolo sul giornale», ha ammonito Colautti per il Pdl e anche dal vicecapogruppo del partito di maggioranza relativa è giunto un invito a «mostrare senso di responsabilità». La questione politica è stata sollevata in realtà da Asquini del Gruppo Misto, che ha proposto di limitare al 2008 le nuove aliquote, in modo che «nessuno possa attribuire al centrodestra la decisione di aumentare le tasse». Ma il rilievo è stato giudicato irricevibile dalla coalizione di maggioranza. «La norma è chiara» ha dichiarato in Aula il capogruppo Pdl Galasso e «un rinvio delle decisioni sul 2009 aprirebbe un contenzioso con il Governo». Quella che doveva essere la seduta del Consiglio dedicata alle liste di attesa nella sanità e alle mozioni sul Noava è diventata la giornata dell'Irap, con buona pace di un altro disegno di legge atteso, relativo all'insegnamento dell'inglese e della seconda lingua comunitaria nelle scuole del Friuli Venezia Giulia. Le questioni inevase saranno all'ordine del giorno della seduta già convocata per giovedì prossimo, quando - l'ho ha annunciato il presidente Ballaman - i lavori procederanno a oltranza. Da rilevare infine che ieri l'Aula ha approvato con i voti della maggioranza la proposta di legge che stabilisce la nomina di un Commissario e di un Commissario sostituto per l'Autorità di bacino alla scadenza dell'incarico dell'attuale Segretario generale e per un periodo di un anno. Paolo Pichierri

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INDUSTRIALI ORSI PRESIDENTE TERZIARIO MASSIMO ORSI, AMMINISTRATORE UNICO DELLA SOCIETà SA... (sezione: Giustizia)

( da "Mattino, Il (Caserta)" del 06-03-2009)

Argomenti: Giustizia

INDUSTRIALI Orsi presidente terziario Massimo Orsi, amministratore unico della società Sacom srl, è il nuovo presidente della Sezione Terziario avanzato e Servizi alle imprese in seno a Confindustria Caserta. È stato eletto all'unanimità a conclusione dei lavori dell'assemblea della Sezione, che si è svolta presso la sede dell'associazione datoriale. Massimo Orsi, che guiderà la Sezione per il biennio 2009 - giugno 2011, subentra nell'incarico ad Antonio Guttoriello, amministratore della Csa, che lascia l'incarico per fine mandato. VESCOVADO La città del futuro Oggi alle ore 17, nella sala S. Augusto dell'Episcopio di Caserta il M.E.I.C. presenta il libro «Progetto Camaldoli - Idee per la città futura». Dopo il saluto del presidente Oscar Bobbio, il prof. Francesco Paolo Casavola, presidente emerito della Corte Costituzionale e presidente del Comitato nazionale di bioetica, svolgerà la relazione sul tema fondante del libro stesso: Umanesimo rinnovato e dignità della persona. «Il titolo del libro, così spiega il presidente Bobbio, evoca la straordinaria esperienza spirituale e ambientale di Camaldoli come legame ideale con una vicenda iniziata oltre sessantacinque anni fa, quando i nostri predecessori del Movimento Laureati di Azione Cattolica diedero vita a un documento tra i più interessanti della storia italiana del Novecento, comunemente conosciuto come Codice di Camaldoli. Di qui la proposta, oggi, di un umanesimo rinnovato, patto per la cittadinanza sociale, del quale "Progetto Camaldoli" si fa significativo gesto di speranza». CONFCOMMERCIO Il rinnovo delle cariche Confcommercio Ascom comunica i risultati delle assemblee di categoria per il rinnovo delle cariche sociali. Profumieri: presidente Domenico Antonio Nocera, vicepresidenti Vincenzo Papa e Melka Fiore. Agenzie immobiliari: presidente Mario Farina, vicepresidenti Ernesto Ascione e Maria D'agostino. Ambulanti: presidente Giuseppe Magliocca, vicepresidenti Raffaele Mottola e Riccardo Streppone. Ottici: presidente Salvatore Abys, vicepresidenti Bianca Malasomma e Ennio Corniello.

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Referendum/ Ceccanti: Il 21 giugno sarebbe conflitto (sezione: Giustizia)

( da "Virgilio Notizie" del 06-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Roma, 6 mar. (Apcom) - "L'unico abbinamento sensato e possibile tra referendum e amministrative è quello riproposto ieri dal segretario del Pd Dario Franceschini per il 6 e il 7 giugno. Solo in quel caso le urne si devono comunque aprire in tutta Italia a causa delle europee". E' quanto afferma senatore del Pd Stefano Ceccanti secondo il quale "spostare al 21 giugno, quando si voterà solo in pochissimi comuni e province, significa non risparmiare quasi niente e quindi cercare di ingannare i cittadini che non capiscono perchè sprecare 400 milioni di euro, facendo finta di andare loro incontro". "Per di più non è neanche possibile - insiste il costituzionalista -: non si può superare la legge del referendum che prevede di votare solo tra il 15 aprile e il 15 giugno. C'è chi parla del precedente del 1987 quando una tantum si decise di votare in novembre. Ma in quel caso fu fatto su richiesta dei comitati promotori e a loro vantaggio, per anticipare di sei mesi la consultazione. Guai invece a pensare di proporre al Parlamento un'iniziativa legislativa o, peggio, un decreto, che proponga un accorpamento contro la volontà già espressa dal comitato promotore che fino al referendum è equiparato ad un potere dello Stato e che potrebbe anche sollevare conflitto di attribuzione davanti alla Corte costituzionale". "Si accorpi il 6 e 7 giugno e si rinunci così a sprecare i 400 milioni di euro non rincorrendo soluzioni inefficaci e illegittime", conclude Ceccanti.

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CASA: FITTO, FIRMATO ACCORDO GOVERNO-REGIONI DA 500 MLN (sezione: Giustizia)

( da "Virgilio Notizie" del 06-03-2009)

Argomenti: Giustizia

(ASCA) - Roma, 6 mar - Il Ministro per i rapporti con le Regioni Raffaele Fitto e Il Presidente della Conferenza dei Presidenti delle Regioni Vasco Errani hanno sottoscritto l'accordo per il Piano Casa previsto dall'art. 11 del D.L. 112 /08, convertito nella L. 133/08. Nel quadro del Piano Nazionale di Edilizia Abitativa si incrementa fino a 200 milioni di euro l'importo da ripartire tra le Regioni per l'avvio di interventi di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata. Si integrano, entro tempi concordati, i 550 milioni di euro destinati alle Regioni per il finanziamento del Piano Straordinario a suo tempo approvato. Il Governo si e' impegnato alla modifica dell'art. 18 del D.L. 185/08 e, nel contempo le Regioni si impegnano a sospendere i procedimenti di ricorso alla Corte Costituzionale avversi allo stesso.

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PIANO CASA A PROSSIMO CDM, INTESA DA 500 MILIONI CON REGIONI (sezione: Giustizia)

( da "Wall Street Italia" del 06-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Piano casa a prossimo cdm, intesa da 500 milioni con Regioni -->ROMA (Reuters) - Il governo ha raggiunto un accordo con le Regioni sul piano casa che consentirà di mobilitare i 500 milioni iscritti a bilancio per l'iniziativa. Ciò dovrebbe consentire il via libera al piano al prossimo Consiglio dei ministri. "Lo approveremo probabilmente al prossimo Consiglio dei ministri, è una iniziativa importantissima, speriamo che avrà effetti eccezionali sulla casa", ha detto il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, in conferenza stampa a Palazzo Chigi. Il ministro degli Affari regionali Raffaele Fitto ha spiegato che "ieri sera abbiamo definito l'accordo sul piano casa, si sbloccano così risorse per 500 milioni". "Questo accordo prevede non solo lo sblocco delle risorse, ma anche l'assegnazione alle Regioni di una quota da 200-250 mln e anche il ritiro delle Regioni dai ricorsi alla Corte costituzionale. Il piano casa potrà ora prendere il via", ha aggiunto.

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CIPE: FITTO, 4.2 MLD INTERVENTI AL SUD,RISPETTO VINCOLI FAS (sezione: Giustizia)

( da "Wall Street Italia" del 06-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Cipe: Fitto, 4.2 mld interventi al Sud,rispetto vincoli Fas di ANSA 537 mln per la Ss 106 Jonica, 130 per aree Bari e Cagliari -->(ANSA) - BARI, 6 MAR - Andranno al Mezzogiorno circa 4.2 miliardi di euro delle risorse pubbliche la cui spesa e' stata deliberata oggi dal Cipe. Lo sottolinea il ministro Raffaele Fitto, precisando che si tratta del 49% della risorse pubbliche che verranno spese per decisione del Cipe. Tra gli stanziamenti ci sono 150 mln per gli schemi idrici, 130 mln per le aree metropolitane di Bari e Cagliari, il finanziamento del terzo lotto per la Ss 106 Jonica per 537 mln e la Variante Nova Siri per 34 mln. Fitto rende noto pure il finanziamento di 136 mln per la realizzazione della strada Maglie-Santa Maria di Leuca. 'Tanto la Maglie-Santa Maria di Leuca, quanto la Statale 106 Jonica hanno un assoluto rilievo di carattere turistico essendo destinate, soprattutto nel periodo estivo a smaltire una considerevole mole di traffico veicolare', ha detto Fitto. 'I finanziamenti vanno ben oltre la soglia minima richiesta dalla legge - aggiunge Fitto - e si rispetta inoltre il vincolo di destinazione del Fas che va per l'85% al Sud'. Fitto al termine del Consiglio dei ministri ha spiegato il piano casa: 'Abbiamo definito un accordo da 550 milioni di euro con le Regioni sul piano casa, in un clima di collaborazione tra governo e Regioni, pur partito da posizioni conflittuali', che ha portato allo 'sblocco immediato delle risorse, l'assegnazione di una quota iniziale di 200-250 milioni di euro e il ritiro dei ricorsi alla Corte Costituzionale da parte delle Regioni'.(ANSA)

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Depurazione acque: si paga anche se il depuratore non c'è (sezione: Giustizia)

( da "Merateonline.it" del 06-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Cronaca >> Cronache nazionali 6 / 3 / 2009 Depurazione acque: si paga anche se il depuratore non c?è Depurazione acque. La beffa e` conclusa. Violata la Costituzione. Si attendono le nuove mannaie Firenze, 6 Marzo 2009. Una nuova legge dello scorso 27 febbraio ha confermato cio` che era gia` nell`aria da tempo in rema di depurazione delle acque (1): le sentenze della Corte Costituzionale sono carta straccia, i sudditi sono tali, l`arroganza del potere (il Parlamento in questo caso) e` un costante invito alla clandestinita`. Antefatti. - Fino ad ottobre 2008 gli utenti del servizio idrico pagavano per la depurazione dell`acqua anche se la stresa non c`era. La legge 36/1994, all`art.14 era esplicita: si paga anche se gli impianti non ci sono o gli stessi sono inattivi (2). - l`8 ottobre 2008, la Corte Costituzionale, con sentenza 335/2008 asseriva: questo pagamento per la depurazione e` un corrispettivo di prestazione contrattuale e non un tributo, quindi e` irragionevole che sia dovuto in assenza del servizio (3). Oggi. La nuova legge 13/2009 (4) all`articolo 8 sexies stabilisce che: - non si paga se non ci sono gli impianti, ma se c`e` un progetto si deve pagare (5); - i rimborsi, entro il termine di cinque anni, a decorrere dal 1 ottobre 2009, sono dovuti ma dopo aver dedotto gli oneri derivanti dalle attivita` di progettazione, di realizzazione o di completamento delle opere avviate. Quindi, la sentenza della Corte Costituzionale e` carta straccia: se stabilisce che si paga solo per un servizio fornito, perche` la nuova legge fa pagare per i progetti di questo servizio? Domani e gia` un po` oggi: - la sentenza della Corte Costituzionale ha detto che le tariffe dei vari gestori idrici devono comunque garantire l`equilibrio economico-finanziario della gestione; - in questi anni in cui sono state pagate tariffe per depurazioni inesistenti, i gestori idrici, invece di accantonare questi introiti per i futuri impianti, li hanno utilizzati per l`ordinaria gestione; - i gestori stanno gia` chiedendo alle Autorita` di Controllo (Ato: Autorita` di ambito) aumenti tariffari per gli ordinari consumi, si` da compensare gli introiti delle precedenti depurazioni inesistenti. La nuova legge ha stabilito che sara` il ministero dell`Ambiente ad indicare i criteri ed i parametri per la restituzione delle somme gia` pagate e non piu` dovute. Visto l`andazzo di cui sopra, crediamo proprio che ne vedremo delle belle... E pensare che qualcuno continua a domandarsi come mai il cittadino/contribuente medio tenda alla clandestinita`. (1) http://www.aduc.it/dyn/comunicati/comu_mostra.php?id=249966 (2) legge 36/1994. art.14. (Tariffa del servizio di fognatura e depurazione). 1. La quota di tariffa riferita al servizio di pubblica fognatura e di depurazione è dovuta dagli utenti anche nel caso in cui la fognatura sia sprovvista di impianti centralizzati di depurazione o questi siano temporaneamente inattivi. I relativi proventi affluiscono in un fondo vincolato e sono destinati esclusivamente alla realizzazione e alla gestione delle opere e degli impianti centralizzati di depurazione. ....... http://www.gev.bologna.it/leggi/L%2036-94%20risorse%20idriche.pdf (3) http://www.aduc.it/dyn/osservatoriolegale/art/singolo.php?id=238755 (4) http://www.camera.it/parlam/leggi/09013l.htm (5) "il pagamento della depurazione sara` dovuta solo "a decorrere dall`avvio delle procedure di affidamento delle prestazioni di progettazione o di completamento delle opere necessarie all`attivazione del servizio di depurazione, purche` alle stesse si proceda nel rispetto dei tempi programmati" Articoli Correlati: (c)www.merateonline.it Il primo giornale digitale della provincia di Lecco Scritto il 6/3/2009 alle 17.49

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