CENACOLO
DEI COGITANTI |
Le procure del Sud
all'ultimo pm ( da "Stampa,
La" del 05-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: secondo il Csm, la procura
ordinaria perde un altro magistrato e complessivamente i posti sono scoperti
per metà. «Fare il pm non tira più - sbotta Fabio Roia, componente del Csm - e
le ragioni sono sostanzialmente legate agli effetti-annuncio. Gli effetti-annuncio,
come quello che i pm diventeranno gli avvocati dell'accusa e non controlleranno
più la polizia giudiziaria,
Fini: Serve
un'integrazione degli immigrati ( da "Giornale
di Brescia" del 05-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: nella settimana in cui il Csm ha
bocciato il provvedimento), ma ha guardato, piuttosto, all'Unione europea
partendo da quanto già esiste come la Carta dei diritti fondamentali e a quanto
si può fare. Consci che, come in sostanza ha sostenuto in altre occasioni lo
stesso Fini, i flussi migratori non si possono bloccare perché sono nella
logica della globalizzazione.
ECCELLENZA (ORE 16)
( da "Corriere delle Alpi"
del 05-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Mirarco di Treviso) Virtus Csm -
Altivolese (Ceolin di Treviso) Castion Loria - Bessica Caerano - Cisonese
(Faraon di Conegliano) Fiori Barp Sosp. - Sp Calcio (Zummi di Treviso) Foen -
Juventina (Barracano di Treviso) Montegrappa - La Sernaglia (Baruffi di
Treviso) Lentiai - Tegorzo (Moretti di Treviso) Classifica: Cisonese 53;
no ai trasferimenti
d'ufficio ( da "Centro,
Il" del 05-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: emendamento raccoglie mugugni anche
al Csm, che sulla questione darà sicuramente di propria iniziativa un parere al
ministro della Giustizia: se il togato di Unicost Giuseppe Maria Berruti
ritiene «sconcertante» che il Guardasigilli non abbia investito il Csm di un
«problema delicato, come i trasferimenti dei magistrati, che la Costituzione
affida esplicitamente al Consiglio superiore»
il documento della procura
divide il csm ( da "Repubblica,
La" del 05-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: i magistrati abusano di queste
richieste Il documento della Procura divide il Csm Domani il Csm esamina il
documento della Procura di Napoli che chiede tutela dopo le frasi di Berlusconi
sugli «eroi» di Impregilo. Divisi i consiglieri: favorevole Siniscalchi, frena
Saponara che dice: «Le toghe abusano di queste richieste».
csm diviso sul caso
procura - dario del porto ( da "Repubblica,
La" del 05-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Napoli Csm diviso sul caso Procura
Il documento dei 67 all´esame di Palazzo dei Marescialli Siniscalchi: sì
all´apertura di una pratica per la tutela dei pm. Ma Saponara è scettico DARIO
DEL PORTO Il Csm comincerà domani l´esame del documento inviato da 67
magistrati della Procura di Napoli che chiedono tutela dopo le affermazioni
pronunciate dal premier Silvio Berlusconi,
Tassa sull'acqua, rimborso
ad Alagna ( da "Provincia
Pavese, La" del 05-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: sentenza della Corte costituzionale
sui canoni di depurazione ALAGNA. La tassa sulla depurazione dell'acqua sarà
rimborsata a tutti e per intero, relativamente ai consumi degli ultimi tre mesi
del 2008. Ovvero, dal momento in cui la Corte costituzionale ha stabilito che i
canoni di depurazione richiesti dai Comuni non sono dovuti se la depurazione
delle acque di fatto non avviene.
A CHI APPARTIENE LA VITA?
( da "Unita, L'" del
05-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: ci penserà la Corte
Costituzionale». L'opposizione è un dovere dei parlamentari della minoranza.
Esclusi dal potere ma non dall'impegno di dare voce a chi li ha eletti.
L'opposizione è un diritto dei cittadini. È vero, la Corte Costituzionale abbatte
a una a una le leggi clamorosamente anticostituzionali della maggioranza
Berlusconi e del trasversale partito vaticano.
"sto per iniziare e
mi sento meglio ora ho più possibilità di diventare mamma"
( da "Repubblica, La"
del 05-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: un sacco di prese di posizione
sulla sentenza della corte Costituzionale. «Ci sono tante posizioni motivate da
ragioni ideologiche - spiega - che non tengono conto della vita reale delle
persone. In mezzo a tutte quelle parole mi ha molto colpito il giudizio di
Gianfranco Fini. Ho apprezzato il fatto che si sia espresso da presidente della
Camera, cioè da uomo delle istituzioni,
"via a trattamenti
con 6 o 7 embrioni" - michele bocci
( da "Repubblica, La"
del 05-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: aspetta la motivazione della
sentenza della Corte Costituzionale che ha cambiato i connotati alla legge 40,
c´è soprattutto quello della conservazione degli embrioni non utilizzati, su
cui il dispositivo della decisione non fa chiarezza. Per dare una mano ai
professionisti ad orientarsi nelle novità, l´assessore alla salute Enrico Rossi
ha incaricato il consiglio sanitario regionale,
no ai trasferimenti
d'ufficio ( da "Nuova
Sardegna, La" del 05-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: emendamento raccoglie mugugni anche
al Csm, che sulla questione darà sicuramente di propria iniziativa un parere al
ministro della Giustizia: se il togato di Unicost Giuseppe Maria Berruti
ritiene «sconcertante» che il Guardasigilli non abbia investito il Csm di un
«problema delicato, come i trasferimenti dei magistrati, che la Costituzione
affida esplicitamente al Consiglio superiore»
Togliete combustibile a
Ca' del Bue ( da "Arena,
L'" del 05-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Se non troverete risposte dai
tribunali amministrativi, c'è la Corte costituzionale, quindi la Corte di
giustizia europea e quella che tutela i diritti dell'uomo». L'esperto ha poi
insistito sulla necessità di azioni congiunte tra cittadini e amministratori
locali, «per spuntare la battaglia di civiltà contro l'inceneritore».
La Corte e la magistratura
( da "Arena, L'" del
05-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: precisare in merito alle parole del
rappresentate della Lega Nord è il fatto che la Corte Costituzionale non ha
niente a che vedere con la magistratura, in quanto quest'ultima, come detto
applica le leggi, mentre il compito della Corte Costituzionale, quando è
chiamata in causa è di valutare se una legge è consona con i principi
costituzionali e quindi con le libertà dei cittadini;
gli ispettori si portano
via anche i conti - gabriella de matteis
( da "Repubblica, La"
del 05-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: E mentre la prossima settimana, la
prima e la sesta commissione del Csm potrebbero pronunciarsi sulla lettera,
inviata dai tre magistrati, per domani, davanti al Palazzo di Giustizia di via
Nazariantz, è in programma il sit-in, organizzato dall´Italia dei Valori.
Magistrati in trincea
contro i trasferimenti ( da "Secolo
XIX, Il" del 05-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: emendamento raccoglie mugugni anche
al Csm, che sulla questione darà sicuramente di propria iniziativa un parere al
ministro della Giustizia: se il togato di Unicost Giuseppe Maria Berruti
ritiene «sconcertante» che il Guardasigilli non abbia investito il Csm di un
«problema delicato, come i trasferimenti dei magistrati, che la Costituzione affida
esplicitamente al Consiglio superiore»
VITTORIA PRISCIANDARO
(segue dalla prima pagina) ( da "Adige,
L'" del 05-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Un giudice della Corte
costituzionale tedesca diceva che la società liberal-democratica vive di
presupposti che essa stessa non può darsi. La solidarietà è necessaria per
assicurare la convivenza, il rispetto, le virtù. Il bene di tutti non è
garantito da una maggioranza se questa è costituita da egoisti che, attraverso
il lobbismo,
giudici trasferiti
d'ufficio alle sedi sguarnite l'anm protesta e minaccia lo sciopero - liana
milella ( da "Repubblica,
La" del 05-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Il Csm prepara un parere: è materia
di nostra competenza Giudici trasferiti d´ufficio alle sedi sguarnite l´Anm
protesta e minaccia lo sciopero LIANA MILELLA ROMA - Non è sciopero proclamato.
Ma fortemente voluto sì. Pure in tempi stretti. Dei magistrati e dell´Anm
contro il governo per via dell´ultimo blitz messo a segno nel decreto stupri-
la riforma in discussione
lede i diritti degli enti locali ( da "Tirreno,
Il" del 05-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: tuttavia questa parità fra
istituzioni non è tale nei fatti, come evidenziano numerosi costituzionalisti.
Un elemento di disparità certamente sta nel fatto che agli enti locali rimane
preclusa la possibilità di ricorrere alla Corte costituzionale contro lo Stato
o la Regione, nel caso questi enti vadano ad intaccare l'autonomia di Comuni o
Province.
i nomi
( da "Tirreno, Il" del
05-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Targa Presidente della Corte
Costituzionale a Graziano Cetara, Il Secolo XIX, che ha indagato sulla maxi
truffa delle pensioni ai dipendenti dell'Ansaldo. Targa Capo della Polizia a
Grazia Graziadei, Tg1, per le interviste ai pentiti del clan dei Casalesi.
la normativa
( da "Tirreno, Il" del
05-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: La stessa Corte Costituzionale
(sentenza 64 del 13 marzo 2008), alla quale era stata sottoposta la questione
se competente a giudicare per quanto riguarda la Cosap, fosse il giudice
ordinario o il giudice tributario, la Consulta ha detto che per quella materia
era esclusa la competenza del giudice tributario, riconoscendo implicitamente
la natura non tributaria della Cosap.
no ai trasferimenti
d'ufficio ( da "Tirreno,
Il" del 05-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: emendamento raccoglie mugugni anche
al Csm, che sulla questione darà sicuramente di propria iniziativa un parere al
ministro della Giustizia: se il togato di Unicost Giuseppe Maria Berruti
ritiene «sconcertante» che il Guardasigilli non abbia investito il Csm di un
«problema delicato, come i trasferimenti dei magistrati, che la Costituzione
affida esplicitamente al Consiglio superiore»
CONTINUA ad essere di
attualità la procedura di rimborso dell...
( da "Nazione, La (La Spezia)"
del 05-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: agli obblighi derivanti dalla
sentenza della Corte Costituzionale 335/08 che prevede l'esenzione dalla
tariffa di depurazione per gli utenti non collegati ad un depuratore
centralizzato. Ma per il momento agli abitanti di Bonassola e Levanto, l' Acam
- nella bolletta arrivata relativa al primo trimestre 2009 - non ha
riconosciuto nessun rimborso.
GIORNATA intensa ieri al
Palacongressi, dove è in corso la Gran Loggia 2009,...
( da "Resto del Carlino, Il (Rimini)"
del 05-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: rendere più comunicativo ed
esplicito il nostro impegno e potenziare le nostre opere di solidarieta». La
Gran Loggia 2009 si conclude oggi con il ricevimento delle delegazioni estere.
Fra gli ospiti del talk show conclusivo ci sara' anche il presidente emerito
della Corte Costituzionale, Antonio Baldassarre.
Boom di richieste
all'ospedale "Santa Maria Goretti" - e in particolare all'unit...
( da "Messaggero, Il (Latina)"
del 05-04-2009) + 1 altra fonte
Argomenti:
Giustizia
Abstract: per sapere cosa occorre fare dopo
che la Corte costituzionale ha bocciato il limite di tre embrioni per tentare
la fecondazione assistita. Presso la struttura diretta da Rocco Rago si svolge
il percorso di procreazione per le coppie che hanno difficoltà ad avere figli.
Un servizio che ha un notevole riscontro, al punto che i tempi medi di attesa
sono di circa un anno,
Fecondazione assistita:
perché non adottare? ( da "Corriere
della Sera" del 05-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: ed è questo uno dei punti
contestati dalla corte Costituzionale, di aumentare i rischi per la salute
della donna, in seguito all'inevitabile aumento delle gravidanze gemellari e
plurigemellari, delle quali abbiamo stabilito il record europeo. Si spera
quindi che questo stop giuridico, porti a un ripensamento e a una redifinizione
più sensata della legge.
Giudici trasferiti
d'ufficio alle sedi sguarnite l'Anm protesta e minaccia lo sciopero
( da "Repubblica.it"
del 05-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Sarà fatto dal Csm, cui però lo
impone via Arenula con misura d'urgenza, per sanare il vuoto di pm nelle
procure, soprattutto nel sud. Una norma che, nella mente del Guardasigilli
Angelino Alfano e del sottosegretario Giacomo Caliendo, servirà per colmare
buchi clamorosi come a Palermo dove mancano 12 pm, a Catania e Caltanisetta
(sette)
Giudici trasferiti
d'ufficio alle sedi sguarnite l'Anm protesta e minaccia lo sciopero
( da "KataWeb News" del
05-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Giudici trasferiti d'ufficio alle
sedi sguarnite l'Anm protesta e minaccia lo sciopero 5 aprile 2009 alle 10:15 —
Fonte: Politica">repubblica.it — 0 commenti LA POLEMICA. Emendamento
del governo al decreto su stupri e ronde Il Csm prepara un parere: "Questa
è una materia di nostra competenza" Liana Milella
GIUDICI TRASFERITI
D'UFFICIO ALLE SEDI SGUARNITE L'ANM PROTESTA E MINACCIA LO SCIOPERO
( da "Wall Street Italia"
del 05-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Emendamento del governo al decreto
su stupri e ronde Il Csm prepara un parere: "Questa è una materia di
nostra competenza" Giudici trasferiti d'ufficio alle sedi sguarnite l'Anm
protesta e minaccia lo sciopero di LIANA MILELLA (10:03 05/04/2009)
No ai trasferimenti
d'ufficio ( da "Nuova
Ferrara, La" del 05-04-2009) + 1 altra fonte
Argomenti:
Giustizia
Abstract: emendamento raccoglie mugugni anche
al Csm, che sulla questione darà sicuramente di propria iniziativa un parere al
ministro della Giustizia: se il togato di Unicost Giuseppe Maria Berruti
ritiene «sconcertante» che il Guardasigilli non abbia investito il Csm di un
«problema delicato, come i trasferimenti dei magistrati, che la Costituzione
affida esplicitamente al Consiglio superiore»
Trasferimenti d'ufficio,
dura protesta dell'Anm: l'emendamento del governo è anticostituzionale
( da "Avvenire" del
05-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: l'Anm ha chiesto la soppressione
del divieto, o almeno la previsione di deroghe. Successivamente, anche a
seguito degli incontri con i magistrati delle regioni con maggiori difficoltà
(Calabria, Sicilia e Sardegna), l'Anm ha segnalato a ministro e Csm il rischio
di paralisi della funzione requirente in quelle regioni».
Legge 40, nel centrodestra
ancora repliche a Fini
Argomenti:
Giustizia
Abstract: A far discutere sono la sentenza
della Corte costituzionale che ha dichiarato illegittimi due punti della legge
40 sulla procreazione medicalmente assistita e l'attesa dell'inizio dell'iter,
alla Camera, del disegno di legge sul fine vita approvato dal Senato. È stato
trasmesso a Montecitorio il 31 marzo, ed assegnato il 2 aprile in sede
referente alla commissione Affari sociali.
Disco verde alla quarta
farmacia ( da "Gazzettino,
Il (Venezia)" del 05-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: arrivati al punto di far porre
attraverso il Tar del Veneto il quesito sulla costituzionalità della legge
regionale. Già la sentenza della Corte Costituzionale, nel rigettare il
ricorso, è destinata a far letteratura riconoscendo alla Regioni la facoltà di
legiferare in materia di farmacie, in deroga alla normative nazionale.
Treviso (mm) Undicesima
giornata di ritorno (26. turno) per i campionati dilettanti dall'Ec...
( da "Gazzettino, Il (Treviso)"
del 05-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Maser-Agordina: Mirarco (Tv),
Virtus Csm Farra-Altivolese: Ceolin (Tv), Caerano-Cisonese: Faraon (Co),
Castion-Bessica. Gir. R. Francenigo-Limana: Baggio (Bs), Vitt
Sangiacomo-Gaiarine: Cecchin (Bs), Sarmede-Sois: Bardin (Co), S. Michele
Cerfim-S. Lucia Mille: Palmieri (Co), Ponte nelle Alpi-Vazzolese: Di Filippo
(Tv).
Governo/ Gasparri:
Berlusconi finito? Franceschini si curi.
( da "Virgilio Notizie"
del 05-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: la Corte Costituzionale gli dà
ragione nella lotta al terrorismo sabotata dalle toghe rosse e Franceschini,
sostenuto dal servilismo della Rai delle Bignardi e dei Fazio in variante vota
Di Pietro, dice che il ciclo di Berlusconi è finito? Franco Marini, o qualche
altro saggio del Pd, lo porti da un medico".
Il Pd: il ciclo di
Berlusconi sta finendo ( da "Stampaweb,
La" del 05-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: la Corte Costituzionale gli dà
ragione nella lotta al terrorismo sabotata dalle toghe rosse e Franceschini,
sostenuto dal servilismo della Rai delle Bignardi e dei Fazio in variante vota
Di Pietro, dice che il ciclo di Berlusconi è finito? Franco Marini, o qualche
altro saggio del Pd, lo porti da un medico».
GOVERNO/ GASPARRI:
BERLUSCONI FINITO? FRANCESCHINI SI CURI...
( da "Wall Street Italia"
del 05-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: la Corte Costituzionale gli dà
ragione nella lotta al terrorismo sabotata dalle toghe rosse e Franceschini,
sostenuto dal servilismo della Rai delle Bignardi e dei Fazio in variante vota
Di Pietro, dice che il ciclo di Berlusconi è finito? Franco Marini, o qualche
altro saggio del Pd, lo porti da un medico".
DOPO GLI ATTACCHI
DELL'OPPOSIZIONE, PORTATI DALLA CAPOGRUPPO DEL PD NELLA COMMISSIONE
GIUSTIZIA... ( da "Mattino,
Il (Benevento)" del 05-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: emendamento raccoglie mugugni anche
al Csm, che sulla questione darà sicuramente di propria iniziativa un parere al
ministro della Giustizia: se il togato di Unicost Giuseppe Maria Berruti
ritiene «sconcertante» che il Guardasigilli non abbia investito il Csm di un
«problema delicato, come i trasferimenti dei magistrati, che la Costituzione
affida esplicitamente al Consiglio superiore»
( da "Stampa, La" del
05-04-2009)
Argomenti: Giustizia
NELLE REGIONI AD
ALTO TASSO DI CRIMINALITÀ L'ORGANICO CONTINUA A SCENDERE E NON SONO SERVITI GLI
INCENTIVI PER CHI ACCETTA DI SPOSTARSI Le procure del Sud all'ultimo pm Roia:
tutta colpa degli effetti annuncio sulla separazione delle carriere GUIDO
RUOTOLO FRANCESCO GRIGNETTI ROMA «Fra non molti mesi, verosimilmente prima
della fine di quest'anno, nella Procura della Repubblica di Vibo Valentia sarà
presente uno solo, forse due, dei sei sostituti procuratori previsti in
organico. Prenderà poi servizio il nuovo procuratore capo di Lamezia Terme.
Sarà molto fortunato se troverà anche uno solo dei cinque sostituti previsti.
La situazione non cambia a Crotone, Rossano, Castrovillari, Paola, Locri e
Palmi. La procura di Catanzaro, che è responsabile del contrasto alla
criminalità organizzata in quattro delle cinque province calabresi, sarà priva,
nel migliore dei casi, di cinque sostituti su diciassette». Così denunciava
qualche giorno fa Mario Spagnuolo, procuratore capo di Vibo Valentia. Era
ottimista. In poche settimane la situazione è ancor più precipitata. Il rischio
è che a maggio si bloccheranno i processi perché le procure non saranno in
grado di garantire nemmeno la presenza del pubblico ministero nelle udienze. E
così il governo corre ai ripari. Visto che non ha sortito sufficienti effetti
la legge che prometteva incentivi a chi avesse presentato domanda di
trasferimento per le sedi disagiare, il ministro della Giustizia, Angelino
Alfano, ha presentato in Parlamento una leggina, da inserire in un decreto già
in discussione, che permetterà il trasferimento d'ufficio dei magistrati.
Prevista anche la deroga alla separazione appena decisa - e con gran clamore -
tra magistratura giudicante e inquirente. Ma l'intervento d'autorità
dell'Esecutivo appare ai magistrati un'invasione di campo. Di qui alte
proteste. «E' una iniziativa molto grave sul piano del metodo e del merito, in
aperta violazione del principio costituzionale di inamovibilità dei magistrati
e con effetti disastrosi sulla vita delle persone e sulla organizzazione degli
uffici giudiziari», denuncia l'Associazione Nazionale Magistrati. Che la
situazione sia drammatica, l'Anm l'ha segnalato da tempo. In Calabria, per
dire, è una Caporetto. «La cui principale causa è la legge Mastella - commenta
il presidente dell'Anm, Luca Palamara - che vieta di destinare i magistrati di
prima nomina agli uffici requirenti e nella rigidità delle disposizioni in
materia di passaggio di funzioni». I nuovi magistrati, infatti, i cosiddetti
uditori, quando iniziano la loro carriera non possono più fare gli inquirenti
(pm) per almeno tre anni. Succede così che i nuovi vengano tutti assegnati nei
Tribunali, soprattutto del Centro Nord, e in seguito non hanno nessun stimolo
per trasferirsi in una procura calabrese o siciliana. Nei giorni scorsi, la
Terza commissione del Csm ha analizzato la situazione. Su un totale di 206
posti vacanti, soltanto 74 saranno coperti. E di questi, solo 3 saranno
attribuiti a magistrati che svolgono funzioni giudicanti. «La verità - commenta
amaramente Palamara - è che ormai è tramontata la vocazione di fare il
sostituto procuratore anche a causa dei ripetuti annunci sulla separazione
delle carriere. Tutti chiedono di fare i giudici. Se la situazione non dovesse
invertirsi, l'emergenza potrebbe portare a un reclutamento straordinario di
pubblici ministeri». La Calabria è un simbolo per tanti motivi. Per la presenza
della 'ndrangheta, che ha una terribile potenza economica e militare. Per la
presenza di un livello di corruzione e di intrecci criminali che attraversano
trasversalmente la società. Ma la malattia della giustizia è più contagiosa e
diffusa. Basta vedere Brescia dove, secondo il Csm, la
procura ordinaria perde un altro magistrato e complessivamente i posti sono
scoperti per metà. «Fare il pm non tira più - sbotta Fabio Roia, componente del
Csm - e le ragioni sono sostanzialmente legate agli effetti-annuncio. Gli
effetti-annuncio, come quello che i pm diventeranno gli avvocati dell'accusa e
non controlleranno più la polizia giudiziaria, disorientano».
( da "Giornale di Brescia"
del 05-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Edizione: 05/04/2009
testata: Giornale di Brescia sezione:interno Fini: «Serve un'integrazione degli
immigrati» VENEZIAPrima c'è il rispetto della persona e quindi, per il
presidente della Camera Gianfranco Fini, questioni come la sicurezza e
l'immigrazione vanno affrontate e gestite con regole condivise, libere dalla
demagogia e forti del primato della politica rispetto alla propaganda. Fini ha
colto l'occasione a Mestre, su invito della Fondazione del Duomo, di una
«lectio magistralis» sul tema «Le nostre città tra diritto alla libertà e ansia
di sicurezza» per lanciare un messaggio dai toni alti: «Non vi può essere
sicurezza senza legalità, così come non vi può essere legalità senza rispetto
della dignità della persona». L'intervento del presidente della Camera non ha
preso in considerazione, in modo esplicito, i provvedimenti sulla sicurezza del
Governo e neppure le spinte «rondiste» della Lega Nord (nella
settimana in cui il Csm ha bocciato il provvedimento), ma ha guardato,
piuttosto, all'Unione europea partendo da quanto già esiste come la Carta dei
diritti fondamentali e a quanto si può fare. Consci che, come in sostanza ha
sostenuto in altre occasioni lo stesso Fini, i flussi migratori non si possono
bloccare perché sono nella logica della globalizzazione. Sul fronte
interno, Fini ha osservato che «la domanda di sicurezza è troppo spesso
alimentata da chi, non sempre in buona fede, ritiene di poter trarre vantaggio
da una mobilitazione di tipo emotivo dell'opinione pubblica». E «d'altro canto,
i dati statistici nazionali evidenziano che anche se c'è una crescita
dell'allarme sociale correlata alle preoccupazioni per episodi di natura
criminale, non siamo tuttavia in presenza di andamenti comparabili a quelli di
altri Paesi, dove il tessuto sociale appare molto più sfilacciato di quanto non
lo sia il nostro e l'incidenza della criminalità è molto più forte». Per Fini,
però, «un problema sicurezza esiste e non deve essere sottovalutato» perché
altrimenti c'è il rischio della «cronicizzazione e normalizzazione
dell'emergenza, idonee a trasformare il ricorso a misure eccezionali in una
sorta di prevenzione senza fine. Sbaglia infatti chi, non comprendendo che la
domanda di sicurezza è una istanza avvertita, sia pure con intensità diversa,
da tutta la società, contrappone al riguardo atteggiamenti ispirati ad una
visione di tipo puramente ideologico che prescinde dalla conoscenza della
realtà». «Bisogna evitare un eccesso di propaganda a fronte di un deficit della
politica che - ha sottolineato - deve essere "pedagogica" altrimenti
si riduce ad un consiglio di amministrazione». Il tema della dignità dell'uomo,
messo al centro della «lezione» di Fini, è quindi quello del cittadino che si
sente insicuro così come quello dell'immigrato, indifferentemente se clandestino
o con permesso di soggiorno. Per sciogliere il nodo della legalità la parola
d'ordine - ha ribadito Fini - è la dignità della persona, e il Presidente della
Camera ha chiesto un'accelerazione nelle norme comunitarie in materia da far
poi recepire ai vari Paesi. Poi c'è da lavorare «in materia di asilo e
immigrazione e di diritti dell'imputato nel processo - ha detto -; le previste
leggi europee, proprio perché hanno come oggetto specifico dei diritti,
esprimono una competenza a promuoverli, non soltanto a non violarli». Per
concludere Fini ha chiarito: «Il mio auspicio è che non ci si fermi alla
superficie, che non si guardi solo alla legalità o alla legalità coniugata alla
solidarietà, ma si guardi all'integrazione, uno scenario a cui noi italiani non
siamo abituati».
( da "Corriere delle Alpi"
del 05-04-2009)
Argomenti: Giustizia
ECCELLENZA (ORE 16)
ECCELLENZA (ORE 16) Feltrese - Dolo Riviera rinviata Miranese - Edo Mestre
(Marangon di S.Donà) Rossano - Giorgione (Alfarè di Mestre) Ardita - Liapiave
Cordignano - Liventina Adriese - Ponzano (Moraglia di Verona) Marostica -
Romano (Abou Driss di Conegliano) Vedelago - Union Csv (Pozzobon di Treviso)
Classifica: Adriese 54; Liapiave, Romano 43; Edo Mestre 42; Ardita Moriago 41;
Feltrese 35; Marosticense, Giorgione e Miranese 28; Liventina, Union Csv 27;
Ponzano, Cordignano, Vedelago 26; Rossano 25; Dolo Riviera 24. PROMOZIONE D
Ceggia - Cappella Magg. (Polin di Este) Opitergina - Cavarzano rinviata
Preganziol - Istrana (Bonaldo di Conegliano) Luparense - Fontanelle (Marchetti
di Vicenza) Cornuda Crocetta - Gruaro (Sartori Padova) Portomansuè - La
Marenese (Lucchini di Este) Casier Dosson - V.Veneto (Zanolla di Belluno)
Villorba - Zero Branco (Xausa di Portogruaro) Classifica: Opitergina 57;
Vittorio Veneto 55; Portomansuè 49; Cornudacrocetta 43; Luparenese, Cappella
Maggiore 40; Cavarzano 36; Preganziol 35; Gruaro 33; Villorba 28; Istrana 27;
Zero Branco 23; Fontanelle 21; La Marenese 20; Casierdosson 17; Libertas Ceggia
14. PRIMA CATEGORIA Godega - Alpago (Comune di Portogruaro) Sanfiorese -
Codognè (Xausa di Portorugraro) Nervesa - Fregona (Benvenuti di S.Donà) Sedico
- Fulgor Trevignano (Mareso di S.Donà) Ztll Sx Piave - Montello (Gobbato di
Portogruaro) Carenipievigina - Orsago (Pasinetti di Venezia) Plavis - Ponte di
Piave (Bozzo di S.Donà) S.Giorgio - Ripa Fenadora (Zanetel di Belluno)
Classifica: Ripa Fenadora 52; Codognè 46; Carenipievigina, Alpago, Nervesa 38;
San Giorgio, Sanfiorese, Godega 36; Montello, Orsago 34; Sedico, Fregona 33;
Plavis, Ztll Sinistra Piave 24; Fulgor Trevignano 23; Ponte Piave 19. SECONDA
CATEGORIA - Q Agordina - Union Maser (Mirarco di Treviso)
Virtus Csm - Altivolese (Ceolin di Treviso) Castion Loria - Bessica Caerano -
Cisonese (Faraon di Conegliano) Fiori Barp Sosp. - Sp Calcio (Zummi di Treviso)
Foen - Juventina (Barracano di Treviso) Montegrappa - La Sernaglia (Baruffi di
Treviso) Lentiai - Tegorzo (Moretti di Treviso) Classifica: Cisonese 53;
Montegrappa 51; Bessica 48; Caerano 46; Virtus Csm 42; Sp Calcio 41; Tegorzo,
Union Maser 34; Foen, Juventina 29; Castion Loria 24; Altivolese 23; Agordina
22; Lentiai, La Sernaglia 21; Fioribarp 15. SECONDA CATEGORIA - R Cadore -
Auronzo (Bordignon di Bassano) Alpina - Cortina (Bertin di Bassano) Vitt
Sangiacomo - Gaiarine (Cecchin di Bassano) Francenigo - Limana (Baggio di
Bassano) Fulgor Farra - Piave (Ceneda di Conegliano) San Michele - Santa Lucia
(Palmieri di Conegliano) Sois - Sarmede (Bardin di Conegliano) Ponte Alpi -
Vazzolese (Di Filippo di Treviso) Classifica: Santa Lucia 57; Limana, Vazzolese
51; Ponte Alpi 39; Cadore 38; Gaiarine 37; Fulgor Farra 36; Cortina 34; Sarmede
33; Vittsangiacomo 31; Auronzo 29; Alpina 28; Francenigo 25; Piave 24; Sois 17;
San Michele 7. TERZA CATEGORIA - A Sovramonte - Arsiè (Alessandro Zanon)
Sospirolese - Castion (Roberto Simonetti) Alpes Cesio - Mix Esse Elle Coi de
Pera - Monte Tomatico (Franco Turrin) Salce - Cornei (Giancarlo Darman) Schiara
- San Vittore Classifica: San Vittore 36; Mix Esse Elle 32; Monte Tomatico 24;
Coi de Pera 22; Arsiè 21; Alpes Cesio, Sovramonte 19; Sospirolese, Castion 15;
Schiara 13; Salce 10; Cornei 6. TERZA CATEGORIA - B Claut - Fortogna (Alain De
Cian) Valzoldana - Comelico (Daniele Fontanive) Longarone - Oltrepiave (Edoardo
Cargnel) Domegge - Ospitale (Antonio Bassani) Valboite - Real Damos (Mauro
Dazzi) Danta - Valpadola (Marco Zanella) Classifica: Ospitale 34; Comelico 31;
Longarone 30; Valboite 21; Domegge, Claut 17; Fortogna 13; Danta, Oltrepiave
11; Valzoldana 9; Valpadola 7; Damos 6. (rob)
( da "Centro, Il" del
05-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Pagina 11 -
Attualità No ai trasferimenti d'ufficio Associazione magistrati contro il
decreto sicurezza ROMA. Magistrati sul piede di guerra contro la norma con cui
il governo intende coprire i vuoti di organico nelle sedi giudiziarie
disagiate, in gran parte procure del Sud, con trasferimenti d'ufficio, cioé non
volontari, dei giudici ai primi anni di carriera. Norma che era nel disegno di
legge sulla riforma del processo penale, ma che è stata inserita con un
emendamento nel decreto legge sicurezza sul contrasto alla violenza sessuale,
da domani all'esame della Camera. E' una misura «molto grave» e
«incostituzionale», e avrà «effetti disastrosi», protesta l'Associazione
nazionale magistrati, che chiede all'esecutivo una marcia indietro; ma anche di
ascoltare la categoria per risolvere la «grave emergenza» rappresentata dalle
scoperture degli organici nelle procure. Un problema che sta diventando sempre
più acuto, come dimostra il fatto che l'80 per cento dei posti negli uffici
requirenti messi a concorso dal Consiglio superiore della magistratura sono
rimasti senza titolare. L'emendamento raccoglie mugugni
anche al Csm, che sulla questione darà sicuramente di propria iniziativa un parere
al ministro della Giustizia: se il togato di Unicost Giuseppe Maria Berruti
ritiene «sconcertante» che il Guardasigilli non abbia investito il Csm di un
«problema delicato, come i trasferimenti dei magistrati, che la Costituzione
affida esplicitamente al Consiglio superiore», Ezia Maccora di
Magistratura democratica definisce «irrazionale» l'intervento del governo.
( da "Repubblica, La"
del 05-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Pagina III - Napoli
Domani l´esame della nota firmata da 67 pm. Siniscalchi (centrosinistra): sì
alla pratica a tutela. Saponara (centrodestra): i
magistrati abusano di queste richieste Il documento della Procura divide il Csm
Domani il Csm esamina il documento della Procura di Napoli che chiede tutela
dopo le frasi di Berlusconi sugli «eroi» di Impregilo. Divisi i consiglieri:
favorevole Siniscalchi, frena Saponara che dice: «Le toghe abusano di queste
richieste». DARIO DEL PORTO A PAGINA V
( da "Repubblica, La"
del 05-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Pagina VII - Napoli Csm diviso sul caso Procura Il documento dei 67 all´esame
di Palazzo dei Marescialli Siniscalchi: sì all´apertura di una pratica per la
tutela dei pm. Ma Saponara è scettico DARIO DEL PORTO Il Csm comincerà domani
l´esame del documento inviato da 67 magistrati della Procura di Napoli che
chiedono tutela dopo le affermazioni pronunciate dal premier Silvio Berlusconi,
che durante l´inaugurazione del termovalorizzatore di Acerra aveva definito
«eroi che qualcuno ha tentato di ostacolare» i manager del gruppo Impregilo,
alcuni dei quali coinvolti nei processi su presunti illeciti nella gestione
della crisi rifiuti. Sul documento le toghe si sono ritrovate compatte, come
dimostra il numero delle adesioni, con il procuratore Giandomenico Lepore in
testa. A Palazzo dei Marescialli invece già si registrano divisioni. C´è chi,
come Vincenzo Maria Siniscalchi, consigliere "laico" di
centrosinistra, annuncia di essere «pronto ad aderire alla richiesta di
apertura di una pratica a tutela dei magistrati napoletani. Credo che questa
iniziativa, peraltro sottoscritta anche dal procuratore, debba essere
sottoposta, come accaduta per altre di eguale rilievo, all´attenzione del Csm».
è di diverso avviso invece Michele Saponara, "laico" di area Pdl, che
afferma: «Non entro nel merito del documento, ma i magistrati stanno abusando
di queste richieste di tutela e per questo è stato dato mandato al Consiglio di
fissare dei paletti. Sulla vicenda rifiuti ricordo solo che i magistrati
napoletani erano contrari alla Procura regionale e che da quando è arrivato
Berlusconi, come ha ammesso anche il governatore Bassolino, la situazione è
notevolmente migliorata». Giuseppe Maria Berruti, "togato" di
Unicost, è cauto: «Non esprimo valutazioni sul caso specifico. La commissione
regolamento che io presiedo sta riflettendo sull´opportunità di individuare un
percorso più preciso, meno vago, riguardo alle pratiche a tutela. Questo anche
per aderire a un´opinione espressa pubblicamente dal Capo dello Stato
all´inizio della consiliatura. Il problema è fare in modo che questo essenziale
strumento sia sempre rivolto a difendere l´indipendenza della giurisdizione e
non a risolvere conflitti di altra natura. E in quanto organo di rilevanza
costituzionale il Csm deve farsi sempre carico della delicatezza delle
vicende». Ma sul punto Siniscalchi ha le idee chiare: «Credo che aver imputato
ai magistrati di aver arbitrariamente invaso campi altrui sia circostanza
meritevole di una valutazione del Csm. Qui non si tratta di critiche legittime
alle modalità di esternazione di questo o quel magistrato, ma di giudizi
rivolti contro la giurisdizione ed è a tutela di essa, non del singolo, che il
Consiglio deve intervenire».
( da "Provincia Pavese, La"
del 05-04-2009)
Argomenti: Giustizia
IL CASO Tassa
sull'acqua, rimborso ad Alagna Dopo la sentenza della Corte
costituzionale sui canoni
di depurazione ALAGNA. La tassa sulla depurazione dell'acqua sarà rimborsata a
tutti e per intero, relativamente ai consumi degli ultimi tre mesi del 2008.
Ovvero, dal momento in cui la Corte costituzionale ha stabilito che i canoni di depurazione richiesti dai Comuni
non sono dovuti se la depurazione delle acque di fatto non avviene. Il
sindaco Riccardo Ferrari ha applicato la sentenza numero 335 del 10 ottobre
scorso, facendo valere l'indennizzo per tutte le 270 utenze di Alagna, nella
misura del 50 per cento degli importi versati nel secondo semestre 2008. Per
ottobre, novembre e dicembre, appunto. «L'indennizzo ci sarà - ha assicurato il
primo cittadino - . Va capito se sarà il Comune a occuparsene direttamente
oppure Asm, dal primo gennaio incaricata di gestire il servizio. Circa
eventuali rimborsi retroattivi, vediamo». Il provvedimento è stato al centro
del dibattito del consiglio comunale in adunata l'altra sera, per cui la lista
di opposizione L'alternativa per Alagna capitanata da Renato Lavezzi ha
presentato un'interpellanza sull'argomento, chiedendo chiarimenti circa le
intenzioni della giunta alla luce di quanto stabilito dalla Corte costituzionale. Alagna sta ancora aspettando di collegarsi
al depuratore di Garlasco, con cui è consorziata come Tromello e Borgo San
Siro. Ad oggi non eroga il servizio, dunque. I lavori per l'impianto di
sollevamento, attesi per l'estate scorsa e rinviati per motivi tecnici,
dovrebbero chiudersi entro fine mese, nella migliore delle ipotesi prima di
Pasqua. Dopo di che pagare la tassa avrà un senso. «Che il sindaco abbia
recepito è positivo - ha commentato Lavezzi - . Il rimborso va fatto subito con
una procedura d'ufficio e in modo semplice, magari attivando uno sportello in
municipio. Se l'iter per vederselo riconoscere è complicato, la gente si
scoraggia e lascia perdere». Sulle modalità di riscossione Ferrari si riserva
di consultare Asm. Sembra inoltre disponibile a restituire le tasse di
depurazione precedenti al mese di ottobre 2008, quantomeno a considerare
l'eventualità. «Per la retroattività aspetto indicazioni precise dal
legislatore - ha aggiunto il sindaco - . Quanto hanno pesato le opposizioni
sulla mia decisione? Zero. Di fronte a una sentenza della Corte costituzione
non credo ci sia molto da discutere». (si.bo)
( da "Unita, L'" del
05-04-2009)
Argomenti: Giustizia
A CHI APPARTIENE LA
VITA? Quella sul testamento biologico è una nuova legge truffa. Lo spiega Paolo
Flores d'Arcais in un libro uscito subito dopo il voto in Senato Furio Colombo
Non dite «ci penserà la Corte Costituzionale».
L'opposizione è un dovere dei parlamentari della minoranza. Esclusi dal potere
ma non dall'impegno di dare voce a chi li ha eletti. L'opposizione è un diritto
dei cittadini. È vero, la Corte Costituzionale abbatte a una a una le leggi
clamorosamente anticostituzionali della maggioranza Berlusconi e del
trasversale partito vaticano. Ma ogni sentenza è per forza lontana dal
punto in cui entrano in vigore leggi che infettano l'integrità e la coerenza
storica, morale, persino logica dell'ordinamento giuridico italiano. Per
esempio la legge 40 sulla «procreazione assistita», di fatto impedita, che ha
spinto chi poteva a chiedere soccorso nei Paesi normali e ha impedito la tutela
della salute delle donne per alcuni anni. La legge è entrata in vigore nel 2004
ed è stata in parte cancellata soltanto ora. Perciò non dite «ci penserà la
Corte Costituzionale». Non solo per il tempo che passa, e i mesi o gli anni di
danno irrimediabile. Ma anche perché ci sono materie in cui, una volta che si
radica e si allarga lo spazio «Chiesa-Stato» (la Chiesa dispone, lo Stato
impone) l'aggressione a diritti fondamentali finisce per invadere gli spazi
residui di libertà, per negare ogni legame con il resto del mondo democratico,
ma anche con quel che di normale e decente c'è nel nostro passato. Così sta
accadendo con il «testamento biologico», una forma inedita di legge-truffa che
inganna sul piano giuridico (è una legge fondata sulla menzogna) inganna sul
piano politico (nega e cancella ciò che promette nel primo articolo), inganna
sul piano morale (vieta la tua libera volontà di decidere). Invano tutti i
sondaggi indicano che il 70% degli italiani vuole un vero testamento biologico.
La maggioranza parlamentare, credenti e non, ma pur sempre affiliati all'impero
celeste di Mediaset (poche e nobili le eccezioni) vota compatta per il
biotestamento-truffa. Così è avvenuto in Senato. Contro questa truffa Paolo
Flores d'Arcais ha pubblicato un «instant book» (edito da Ponte alle Grazie)
che è lo scatto di indignazione di un cittadino umiliato e offeso e avrebbe
dovuto essere lo scatto di indignazione di un Parlamento umiliato e offeso:
«Noi tutti siamo contro la pena capitale. Ora, nel caso del malato terminale,
abbiamo a che fare con un condannato a morte che non ha commesso alcun delitto
ma la condanna si sta eseguendo attraverso indicibili torture. E persino gli
Stati ancora a favore della pena capitale da tempo hanno escluso che la pena
possa essere eseguita con modalità disumane» (pag. 131). Ecco ciò che il Senato
italiano ha accettato di votare alcuni giorni fa con ben pochi scatti di
indignazione (i Radicali, un po' di Partito Democratico, alcuni obiettori di
destra): primo, continuiamo a chiamare «testamento» un documento inutile. I due
peggiori tormenti su una vita finita, detti eufemisticamente «nutrizione» e «idratazione»,
sono imposti per legge, qualunque cosa tu voglia o dica o annunci o prescriva
mentre sei lucido e cosciente. Secondo, esprimi pure le tue povere volontà,
cittadino-suddito. Il medico, comunque, è autorizzato, e anzi spinto dalla
legge, a negare la tua volontà, a non tenerne conto. Al malato terminale
vengono tolti «a valle» della sua vita, tutti i diritti e le garanzie perché «a
monte», esiste la dottrina della Chiesa cattolica (o meglio, la volontà
politica della superiore gerarchia vaticana) che devi accettare anche se non ti
riguarda, per decisione dello Stato confessionale che ti governa. Ho riassunto
lo stato delle cose, mentre la legge-truffa sul testamento biologico sta per
arrivare alla Camera dei deputati. Ma questo è il percorso del lucido intenso
libro di Paolo Flores d'Arcais che offre ai deputati che dovranno decidere in
coscienza inconfutabili argomenti logici, oltre allo scandalo della truffa. La
truffa ovviamente non consiste nell'aperta e legittima decisione di respingere
l'idea di qualunque tipo di testamento biologico. La truffa è nel dirti «sì»
per poi abbattere la legge discussa e votata attraverso l'espediente di
stabilire, alla fine, che, comunque, la tua volontà non conta. Per questo
Flores d'Arcais chiede, fin dal titolo del suo drammatico saggio sul più penoso
evento italiano: «A chi appartiene la tua vita?». Come in una dittatura alla
Orwell, la risposta della legge Berlusconi-Vaticano è: «tranquillo, la tua vita
appartiene a noi». Quel noi è ripugnante, in parte arrogante in parte servile.
Sembra religioso ed è solo illegale. Ecco il momento di non cedere. Ci dà
ragione il 70 per cento dei cittadini. E la Costituzione.
( da "Repubblica, La"
del 05-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Pagina V - Firenze
Silvia, 39 anni, tra due settimane darà il via al protocollo di procreazione
assistita: "Chi ha fatto ricorso ha avuto un grande coraggio"
"Sto per iniziare e mi sento meglio ora ho più possibilità di diventare
mamma" «CON quella sentenza sono aumentate le nostre possibilità di avere
un figlio. Voglio ringraziare le coppie da cui è partito il ricorso che ha
portato a quella decisione. Hanno avuto un grande coraggio». Silvia ha 39 anni
e tra un paio di settimane si presenterà al centro per la procreazione
assistita Demetra di Firenze per avviare il trattamento che potrebbe farla
diventare madre. La prima visita l´aveva fatta circa 7 mesi fa. «Quando abbiamo
sentito la notizia alla televisione, io e mio marito siamo stati travolti dalla
felicità. La situazione è cambiata all´improvviso. Adesso saremo più tranquilli
e queste sono cose che devono essere fatte con grande tranquillità. Adesso se
sarà necessario potremo avere più di tre embrioni, ma non è detto, potrebbero
anche bastarne meno. L´importante è che non ci siano limiti stabiliti da una
legge e che si valuti con il medico la singola situazione. In questo modo sono
finalmente uguale ad ogni altra donna e corro meno rischi di salute perché
posso intraprendere il trattamento più adatto per me». Silvia racconta che lei
e il suo compagno si sono conosciuti non più ragazzini. «Abbiamo provato tante
volte ad avere un figlio, un tentativo non è andato a buon fine per motivi
naturali, allora abbiamo deciso di intraprendere la strada della fecondazione
assistita, e siamo arrivati al centro Demetra su consiglio di una amica che si
era trovata bene con i professionisti che ci lavorano. In molti pensano che
decidano di provarla solo persone con gravi problemi di salute. Invece si
tratta di uno strumento per coppie che pur sane si incontrano in età adulta e
non riescono ad avere figli». Silvia di lavoro fa l´impiegata, il marito è un
libero professionista. In questi giorni ha sentito un sacco
di prese di posizione sulla sentenza della corte Costituzionale. «Ci sono tante posizioni motivate da ragioni
ideologiche - spiega - che non tengono conto della vita reale delle persone. In
mezzo a tutte quelle parole mi ha molto colpito il giudizio di Gianfranco Fini.
Ho apprezzato il fatto che si sia espresso da presidente della Camera, cioè da
uomo delle istituzioni, e non da politico. Ha parlato a favore della
libertà della donna, ha sottolineato l´importanza dello stato laico. Io sono
una di quelle donne che andò a votare affinché la legge 40 non passasse nei
termini un cui è poi passata». Si era rivolta proprio al centro Demetra di
Firenze anche la coppia che ha poi fatto i ricorsi che hanno portato prima, nel
2007, il Tribunale di Firenze ad ammettere la diagnosi preimpianto e poi alla
sentenza dei giorni scorsi della Corte Costituzionale che ha tolto il limite
dei tre embrioni. «A quella donna va tutto il nostro ringraziamento e quello di
tutte le donne italiane - tiene a dire Silvia - Ha avuto un grande coraggio a
intraprendere quella strada, battendosi per un principio generale e non solo
per il suo problema personale. In pochi ce l´avrebbero fatta. E poi si è
esposta senza temere il rischio di violazioni della sua privacy». (mi.bo.)
( da "Repubblica, La"
del 05-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Pagina V - Firenze
"Via a trattamenti con 6 o 7 embrioni" Fecondazione, dopo la sentenza
della Consulta a Viareggio pronti a partire Quello della Versilia è il più
grande dei 19 centri toscani Rossi: linee guida regionali per tutti MICHELE
BOCCI «Pronti dalla prossima settimana a fare trattamenti di fecondazione
assistita utilizzando più di tre embrioni». Andrea Gallinelli è il responsabile
del più grande centro toscano di procreazione medicalmente assistita, quello
dell´ospedale Versilia, dove si fanno circa 900 cicli all´anno. «Aspettiamo che
vengano risolti alcuni dubbi tecnici e poi partiremo», spiega Gallinelli. Tra i
temi ancora discussi, per i quali si aspetta la motivazione
della sentenza della Corte Costituzionale che ha cambiato i connotati alla
legge 40, c´è soprattutto quello della conservazione degli embrioni non
utilizzati, su cui il dispositivo della decisione non fa chiarezza. Per dare
una mano ai professionisti ad orientarsi nelle novità, l´assessore alla salute
Enrico Rossi ha incaricato il consiglio sanitario regionale, un
organismo consultivo composto da medici e non solo, di studiare la questione
per tracciare delle linee guida da diffondere alle strutture regionali. Rossi è
soddisfatto della sentenza ma tiene a precisare che «i trattamenti di
procreazione medicalmente assistita devono essere inseriti in un percorso
sanitario più ampio. Intendo dire che dobbiamo ad esempio incentivare le visite
andrologiche, dove si possono rivelare problemi che se curati rendono inutile
rivolgersi ai centri di procreazione. Non voglio che i trattamenti vengano
fatti a cuor leggero». La sentenza, tra l´altro, provocherà la fine di una
quota dei viaggi all´estero fatti da coppie toscane che vogliono avere un
figlio e fino ad ora erano costrette a pagare strutture spagnole, greche,
svizzere, danesi. Non c´è mai stato un dato certo su quanti fossero. A livello
nazionale, ha calcolato la società italiana di medicina della riproduzione, si
parla di circa 10 mila coppie all´anno. Quelle toscane potrebbero essere alcune
centinaia. Le strutture della regione, dove arrivano molti pazienti da altre
parti d´Italia, probabilmente le dovranno accogliere nei prossimi mesi. Non è
escluso che il settore venga potenziato in futuro. In Toscana sono 19 i centri
che si occupano di fecondazione assistita, tra pubblici, privati e privati
convenzionati. Circa la metà fanno il primo livello, cioè utilizzano metodiche
più semplici, gli altri il secondo e il terzo, per i casi più complicati. «Da
noi l´età media è piuttosto alta, sui 39 anni», spiega Gallinelli. La Regione
alcuni anni fa decise di puntare sul centro dell´ospedale Versilia, che oggi è
quello che lavora di gran lunga di più, circa il doppio del secondo nella
classifica di questa attività. «Credo che tolto il limite dei 3 embrioni - dice
sempre il responsabile del centro - ci attesteremo su una media di 6 o 7 per
trattamento. Comunque aspettiamo che venga chiarito per bene l´aspetto della
crioconservazione». Questo renderà più facile arrivare ad una maternità e soprattutto,
nei casi di malattie ereditarie di uno dei due genitori, permetterà di trovare
l´embrione sano tra quelli prodotti, evitando al figlio il problema del padre o
della madre.
( da "Nuova Sardegna, La"
del 05-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Pagina 12 -
Attualità No ai trasferimenti d'ufficio Associazione magistrati contro il
decreto sicurezza ROMA. Magistrati sul piede di guerra contro la norma con cui
il governo intende coprire i vuoti di organico nelle sedi giudiziarie
disagiate, in gran parte procure del Sud, con trasferimenti d'ufficio, cioé non
volontari, dei giudici ai primi anni di carriera. Norma che era nel disegno di
legge sulla riforma del processo penale, ma che è stata inserita con un
emendamento nel decreto legge sicurezza sul contrasto alla violenza sessuale,
da domani all'esame della Camera. E' una misura «molto grave» e
«incostituzionale», e avrà «effetti disastrosi», protesta l'Associazione
nazionale magistrati, che chiede all'esecutivo una marcia indietro; ma anche di
ascoltare la categoria per risolvere la «grave emergenza» rappresentata dalle
scoperture degli organici nelle procure. Un problema che sta diventando sempre
più acuto, come dimostra il fatto che l'80 per cento dei posti negli uffici
requirenti messi a concorso dal Consiglio superiore della magistratura sono
rimasti senza titolare. L'emendamento raccoglie mugugni
anche al Csm, che sulla questione darà sicuramente di propria iniziativa un
parere al ministro della Giustizia: se il togato di Unicost Giuseppe Maria
Berruti ritiene «sconcertante» che il Guardasigilli non abbia investito il Csm
di un «problema delicato, come i trasferimenti dei magistrati, che la
Costituzione affida esplicitamente al Consiglio superiore», Ezia Maccora
di Magistratura democratica definisce «irrazionale» l'intervento del governo.
( da "Arena, L'" del
05-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Domenica 05 Aprile
2009 PROVINCIA Pagina 32 LA QUESTIONE INCENERITORE. Disertato dagli zeviani
l'incontro a Santa Maria sulla riattivazione dell'impianto. Zerman promette la
raccolta differenziata porta a porta «Togliete combustibile a Ca' del Bue» Il
fisico Venosi consiglia i sindaci di puntare tutto sulla Valutazione d'impatto
ambientale e strategica Zevio snobba l'incontro sull'inceneritore di Ca' del
Bue, organizzato dalle associazioni Cittadini del mondo e Collamente. Una
cinquantina le persone in sala a Santa Maria, la maggior parte lupatotine. Al
tavolo dei relatori un esperto di fama nazionale su impatti ambientali: il
fisico Erasmo Venosi, già vicepresidente della Commissione nazionale per la
prevenzione e il controllo integrato dell'inquinamento. Al sindaco lupatotino
Fabrizio Zerman, Piergiorgio Vesentini ha contestato la non introduzione della
raccolta porta a porta, già avviata a Zevio, come modo per togliere i rifiuti
all'inceneritore. Zerman ha annunciato che il suo Comune darà il via al porta a
porta entro l'anno, «servendoci di una nostra società, perché tenene fuori
l'Amia è un modo per combattere l'inceneritore». Adottare comportamenti
virtuosi è la parola d'ordine anche dal sindaco di San Martino, Valerio
Avesani: «A ogni famiglia abbiamo regalato una borsa in juta per evitare l'uso
dei sacchetti della spesa, stiamo predisponendo la distribuzione dell'acqua in
bottiglie non di plastica, sensibilizzando le farmacie affinché distribuiscano
pannolini riciclabili. Ben venga Ca' del Bue se induce a modelli
comportamentali più ecologici». In favore della strategia di togliere
«combustibile» all'inceneritore anche il sindaco Paolo Lorenzoni. Venosi ha
delineato la strategia tecnico-giuridica da opporre a Ca' del Bue: agire in
sede di Valutazione d'impatto ambientale, di Valutazione ambientale strategica
e di Autorizzazione integrata ambientale, pronunciamenti che analizzano
preventivamente i progetti e il processo industriale ad inceneritore avviato. «Se non troverete risposte dai tribunali amministrativi, c'è la
Corte costituzionale,
quindi la Corte di giustizia europea e quella che tutela i diritti dell'uomo».
L'esperto ha poi insistito sulla necessità di azioni congiunte tra cittadini e
amministratori locali, «per spuntare la battaglia di civiltà contro
l'inceneritore». E sulla necessità di ridurre i rifiuti da trasformare
in energia: «Meno sarà il conferito, minori saranno i fumi e l'inquinamento».
Un toccasana la raccolta differenziata spinta: «Toglie carta, plastica e legno
dai rifiuti, determinanti per il potere calorico necessario agli inceneritori».
Altri correttivi: fare in modo che a Ca' del Bue si utilizzino solo rifiuti
prodotti in provincia, incentivare il compostaggio, esigere che parte dei
rifiuti prodotti sia bruciato nelle centrali a carbone che producono
elettricità, pretendere il monitoraggio continuo delle emissioni, adottare la
tecnologia Gps per controllare l'andirivieni dei camion da Ca' del Bue. La
particolareggiata esposizione di Venosi ha indotto il sindaco Zerman a chiedere
appoggio all'esperto nella lunga battaglia che ancora si profila contro le
ciminiere che si ergono al di là dell'Adige.P.T.
( da "Arena, L'" del
05-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Domenica 05 Aprile
2009 LETTERE Pagina 23 LEGGE 40 La «Corte» e la magistratura Durante il Tg1
delle 20 di giovedì , un rappresentante della Lega Nord, mi sembra anche
veronese, intervistato a proposito della sentenza della Corte Costituzionale in
merito all'abolizione di alcuni articoli della Legge 40 sulla gravidanza
assistita, ha affermato che è ora di finirla che la magistratura intervenga nel
dibattito politico, stravolgendo quello che decide il Parlamento. Sembra una
moda del momento quella di scaricare le inefficienze della politica sulla
magistratura, tentando di mettere i cittadini contro i giudici, non precisando
mai che nel nostro ordinamento giuridico (di Civil Law) il ruolo dei magistrati
è esclusivamente quello di applicare le leggi fatte dal Parlamento, quindi nel
caso si dovessero registrare delle inefficienze, la colpa non andrebbe
scaricata su chi applica le leggi, bensì su coloro che per svariati interessi
le producono, molto spesso in maniera alquanto confusa. Detto questo, quello
che vorrei precisare in merito alle parole del
rappresentate della Lega Nord è il fatto che la Corte Costituzionale non ha
niente a che vedere con la magistratura, in quanto quest'ultima, come detto
applica le leggi, mentre il compito della Corte Costituzionale, quando è
chiamata in causa è di valutare se una legge è consona con i principi
costituzionali e quindi con le libertà dei cittadini; il suo ruolo è
esclusivamente di tutela democratica non solo per i cittadini, ma
indistintamente anche per tutti i poteri dello stato, compreso il Parlamento,
quando per esempio si verifichino dei conflitti di attribuzione tra una legge
statale e una legge regionale. La sua stessa composizione non prevede solo
magistrati, ma pure avvocati con più di 20 anni di servizio e professori
universitari in materie giuridiche. Inoltre un terzo dei rappresentati (5) è
nominato dal Parlamento in seduta comune Capisco che ormai per prendere voti si
possa dire di tutto, ma qualche precisazione anche per far capire meglio i
cittadini su come funzionano le nostre istituzioni, sarebbe se non doverosa,
almeno accettabile. Vinicio Filippi VERONA
( da "Repubblica, La"
del 05-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Pagina VII - Bari
Gli ispettori si portano via anche i conti Al setaccio le spese per le
intercettazioni delle inchieste su Fitto Nell´indagine sugli appalti della
Fiorita, ad esempio, gli accertamenti sulle telefonate ammontano a 400mila euro
GABRIELLA DE MATTEIS Sono le ultime carte dell´inchiesta che hanno chiesto
prima del loro rientro a Roma. Gli ispettori del ministero della Giustizia
hanno voluto visionare le annotazioni, nelle quali sono riportati i costi delle
due inchieste che coinvolgono il ministro Raffaele Fitto. Le spese
prevalentemente sono quelle delle intercettazioni, disposte nel fascicolo più
complesso, quello conosciuto con il nome "Fiorita". L´indagine, in
questo caso, si è conclusa con la richiesta di rinvio a giudizio dell´ex
governatore regionale e di 75, tra imprenditori, ex direttori regionali delle
Asl, impiegati pubblici dirigenti e manager regionali. è il fascicolo più articolato
che comprende un periodo di tempo molto ampio (dal ‘99
al 2004), riguarda più fatti (dal giro di appalti che sarebbero stati truccati
e vinti dalla Fiorita alla presunta maxitangente versata al movimento politico
di Fitto dall´imprenditore Angelucci) e coinvolge 76 indagati. Il costo dell´indagine è di
400mila euro a fronte, però, di un sequestro, scattato nell´ambito
dell´inchiesta e confermato dalla Cassazione, di sei milioni di euro. Il
capitolo delle spese entra così nel calendario dell´ispezione, disposta dal
ministro Angelino Alfano dopo l´esposto del ministro Fitto. I tecnici, arrivati
da Roma martedì, venerdì pomeriggio sono andati via da Bari. E lo hanno fatto,
dopo aver lasciato i cd rom sui quali erano stati informatizzati gli atti delle
due inchieste. Prima del loro rientro avevano chiesto ai pubblici ministeri
Renato Nitti, Roberto Rossi e Lorenzo Nicastro di avere una copia del supporto
informatico. Richiesta che il procuratore capo Emilio Marzano, in una lettera,
ha spiegato di non poter accogliere. E mentre la prossima
settimana, la prima e la sesta commissione del Csm potrebbero pronunciarsi
sulla lettera, inviata dai tre magistrati, per domani, davanti al Palazzo di
Giustizia di via Nazariantz, è in programma il sit-in, organizzato dall´Italia
dei Valori.
( da "Secolo XIX, Il"
del 05-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Magistrati in
trincea contro i trasferimenti toghe contrarie al decreto legge Cresce il
dissenso verso la norma che prevede spostamenti d'ufficio per coprire i vuoti
di organico. Dubbi anche del Csm 05/04/2009 ROMA. Magistrati sul piede di
guerra contro la norma con cui il governo intende coprire i vuoti di organico
nelle sedi giudiziarie disagiate, in gran parte procure del Sud, con
trasferimenti d'ufficio, cioè non volontari, dei giudici ai primi anni di
carriera. Norma che era nel disegno di legge sulla riforma del processo penale,
ma che è stata inserita con un emendamento nel decreto legge sicurezza sul
contrasto alla violenza sessuale, da lunedì all'esame della Camera. È una
misura «molto grave» e «incostituzionale», e avrà«effetti disastrosi», protesta
l'Associazione nazionale magistrati, che chiede all'esecutivo una marcia
indietro; ma anche di ascoltare la categoria per risolvere la «grave emergenza»
rappresentata dalle scoperture degli organici nelle procure. Un problema che
sta diventando sempre più acuto, come dimostra il fatto che l'80 per cento dei
posti negli uffici requirenti messi a concorso dal Consiglio superiore della
magistratura sono rimasti senza titolare. L'emendamento
raccoglie mugugni anche al Csm, che sulla questione darà sicuramente di propria
iniziativa un parere al ministro della Giustizia: se il togato di Unicost
Giuseppe Maria Berruti ritiene «sconcertante» che il Guardasigilli non abbia
investito il Csm di un «problema delicato, come i trasferimenti dei magistrati,
che la Costituzione affida esplicitamente al Consiglio superiore», Ezia
Maccora di Magistratura democratica definisce «irrazionale» l'intervento del
governo e parla di una nuova «misura di emergenza». Se dunque sembra possibile
una bocciatura della norma da parte del Csm, intanto a stroncarla è l'Anm, che
in un documento del presidente Luca Palamara e del segretario Giuseppe Cascini
definisce «molto grave» nel merito e nel metodo l'emendamento del governo: nel
merito perché consente il trasferimento d'ufficio di «decine di giovani
magistrati, in aperta violazione del principio costituzionale di inamovibilità
e con effetti disastrosi sulla vita delle persone e sulla organizzazione degli
uffici giudiziari»; nel metodo perché la norma viene inserita in un
provvedimento d'urgenza che «riguarda tutt'altra materia». L'Anm ricorda di
aver «più volte denunciato con forza» la gravità della situazione delle
procure, «determinata dalla introduzione del divieto di destinarvi i magistrati
in prima nomina e dalla previsione dell'obbligo di cambiare regione in caso di
passaggio dalla funzione giudicante alla funzione requirente». E di aver
chiesto «sin dal primo incontro» con Alfano la soppressione del divieto di
destinare alle procure i magistrati di prima nomina o almeno una deroga, scontrandosi
però con «l'ostinato rifiuto» dell'esecutivo. Deroga che è stata sollecitata
anche dal Csm, come nota Maccora, che sottolinea anche il fallimento del
provvedimento del governo sugli incentivi economici per coprire le sedi
disagiate: «gli incentivi non hanno risolto la situazione; servono interventi
ponderati e razionali, non misure dettate dall'emergenza». Intanto «per ridare
efficienza alla giustizia serve una riforma della magistratura onoraria, che
«non deve essere più discriminata e malpagata, con gravi rischi per la sua
autonomia e indipendenza». Lo hanno ribadito le toghe onorarie di tribunale
alla vigilia del loro congresso, che si terrà domani a Roma nella sede del Csm.
05/04/2009
( da "Adige, L'" del
05-04-2009)
Argomenti: Giustizia
VITTORIA
PRISCIANDARO (segue dalla prima pagina) VITTORIA PRISCIANDARO (segue dalla
prima pagina) ... La sicurezza non è garantita al cento per cento, come tanti
incidenti hanno dimostrato. È vero che importiamo energia dalla Francia e da
altri Paesi, ma ci sono anche nazioni come l'Austria che hanno detto no al
nucleare. Infine la messa a punto di un piano energetico nucleare richiede
tempi lunghi, mentre ci sono altre cose che si potrebbero fare già da adesso e
non vengono prese in considerazione». Il nostro Paese partecipa alla cordata
per una revisione del protocollo di Kyoto. In generale, come giudica l'operato
dei nostri Governi sulle tematiche ambientali? «Ho l'impressione che l'Italia
sia come uno studente che non abbia fatto i compiti a casa. Altre nazioni, come
per esempio la Germania, si sono mosse verso le energie rinnovabili, sono
riuscite a diminuire le loro emissioni di biossido di carbonio, hanno goduto di
alcuni risultati anche economici grazie alle loro innovazioni. Purtroppo in
Italia questo non c'è stato, è mancata una politica organica. Attualmente, di
fronte alla crisi finanziaria e alla recessione in atto, per aiutare le
industrie si differiscono le mete che ci si era prefissati, si mette la testa
nella sabbia, ma l'urgenza resta. (...). Il problema dell'ambiente è comunque
più ampio: manca una controparte politica alla globalizzazione mondiale, le
Nazioni Unite hanno poco potere, e le convenzioni sono difficili da rispettare.
Così è per Kyoto: occorre che non siano solo dichiarazioni di buona volontà ma
anche decisioni esecutive, con sanzioni per chi non le rispetta. Oggi ha la
meglio la politica del più forte e anche certe forme di energia vengono
utilizzate come forme di pressione politica, perché alcuni Paesi sono
dipendenti dalle risorse energetiche prodotte da altri: basti pensare a quanto
accade in Ucraina con il gas della Russia. Comunque, il futuro dipende molto
anche dagli Stati Uniti, ma le aperture ambientaliste del presidente Obama
fanno ben sperare». La tematica ambientale è stata in passato contrapposta
all'antropocentrismo cristiano. Un conflitto sanato? «La religione cristiana
non è antropocentrica, come dice una vecchia accusa. È invece teocentrica, nel
senso che ci riferiamo alla creazione come espressione della carità di Dio.
Anche se l'uomo è visto come il coronamento della creazione, è sempre posto in
relazione con gli altri esseri creati, che hanno la loro dignità e il loro
valore. Fino al Medioevo l'uomo si sentiva inserito in un grande cosmo; poi,
con l'era moderna, si è messo al centro del mondo, ha prodotto progresso ma
senza rispettare le leggi della natura e si è creata una frattura. Adesso
abbiamo due correnti: una panteistica, che vorrebbe ritornare alle religioni
primitive, quelle indiane o africane, in cui tutto è sacro e la natura viene
quasi divinizzata; e poi un antropocentrismo relazionale, in cui la
responsabilità è concentrata sulla persona, libera e in grado quindi di sentire
l'urgenza di una conversione ecologica, di cambiare rotta per arrivare alla sostenibilità.
Già alla fine degli anni '70 il Papa diceva che la teologia aveva dimenticato
la creazione, concentrandosi sulla storia della salvezza, sull'Esodo. Adesso
l'esegesi è attenta anche al creato, a quello che Dio ha benedetto e ci ha
affidato». Quanto è diffusa tra i cattolici questa sensibilità? «Sulla tematica
ambientale negli ultimi dieci anni c'è stata una crescita continua.
All'assemblea ecumenica di Graz si era cercato di costituire una Rete europea
di responsabili dell'ambiente e nelle Chiese cattoliche, a parte la Germania e
i Paesi scandinavi, non c'erano responsabili nazionali né uffici dedicati
all'ambiente. Dal '99 al 2004 abbiamo avuto sei consultazioni, convocando un
vescovo e un esperto di ogni nazione, e qualcosa è cresciuto. Nel '99 la Cei ha
istituto il gruppo di lavoro Responsabilità per il creato, che ha fatto
incontri nazionali, pubblicazioni e sussidi per le scuole. Stiamo lavorando
perché l'ambiente non sia solo interesse di alcuni teologi moralisti.
All'interno della Cei mi impegnerò perché questa dimensione venga accolta da un
maggior numero di diocesi e sempre di più approfondita». L'Associazione dei
moralisti italiani ha discusso di recente su "Carità e giustizia per il
bene comune". Che cosa significa questo slogan in un Paese che
difficilmente riesce a ritrovarsi unito? «Il termine "bene comune"
non è considerato nelle teorie economiche. Si parte sempre dall'individuo
orientato al proprio profitto e si vedono i singoli operatori. L'apporto delle
piccole comunità, della famiglia ma anche delle associazioni, non viene tenuto
in conto, si ignora il principio della sussidiarietà. Un
giudice della Corte costituzionale tedesca diceva che la società liberal-democratica vive di
presupposti che essa stessa non può darsi. La solidarietà è necessaria per
assicurare la convivenza, il rispetto, le virtù. Il bene di tutti non è
garantito da una maggioranza se questa è costituita da egoisti che, attraverso
il lobbismo, fanno passare le loro vedute. Lo Stato che si è ritirato e
vuole solo regolamentare i rapporti sociali, ha dunque bisogno dell'impegno
culturale che nasce dal basso, dalle Chiese, dalle religioni, dalle famiglie,
perché tutto questo costruisce il tessuto sociale». La teologia morale viene
interpellata dalle tante domande nuove che nascono dalla nostra società. Lei
come interpreta questa disciplina? «Il compito della teologia morale è stato
descritto molto bene dal Concilio Vaticano II che, al numero 16 del decreto
Optatam Totius, dice che la sua funzione è illuminare la vocazione dei
cristiani di portare frutti di carità per il bene dell'umanità. Non si tratta
dunque di puntare sui peccati, di dare giudizi, ma di aiutare in positivo le
persone a sviluppare la vita di fede nel quotidiano. È un duplice compito:
verso i fedeli, in aiuto al Magistero della Chiesa, e verso l'umanità intera,
proponendo norme universali. Nel sessantesimo anniversario della Dichiarazione
universale dei diritti dell'uomo, il Papa ha puntato sul problema della legge
morale naturale, che è base comune per tutta l'umanità». È anche
sull'interpretazione della legge naturale che il dibattito è acceso... «Per
"legge naturale" intendiamo la natura dell'uomo e non quella fuori da
lui, non la biologia, la medicina o l'evoluzione. Si tratta di investigare la
persona umana, libera, con alcuni tratti che però sono inalienabili. Già la
differenza tra maschio e femmina, la malattia, la morte, sono cose comuni a
tutte le persone e sulle quali bisogna riflettere. Ci sono alcuni assunti di
base, dai quali però non sempre è facile far discendere delle norme concrete.
D'altra parte, proprio perché non è detto che ogni cosa debba essere sempre
immutabile, è richiesto uno studio continuo. Lo stesso Santo Padre ha più volte
invitato i teologi moralisti ad approfondire i problemi della legge naturale. E
prossimamente la Commissione teologica internazionale pubblicherà un nuovo
documento dedicato proprio alla legge naturale e alla ricerca di un'etica
universale». Sono tante le tematiche delicate. Partiamo dalla relazione
omosessuale: non può essere vero amore? «L'amore ha diverse forme. Il problema
è se questo amore debba trovare un'espressione sessuale. C'è differenza tra
l'unione maschio-femmina, da cui nascono dei figli, e il rapporto tra persone
di uno stesso sesso. Le quali avranno sicuramente bisogno di una qualche tutela
giuridica, che però non può essere definita matrimonio. Penso a un tipo di
tutela individuale riguardo l'eredità, la visita ai malati, la casa. Quando si
tratta quest'argomento si rischia di fare subito un discorso ideologico, da una
parte e dall'altra, ma un "no" su tutti i fronti non penso sia sempre
utile. Alcune cose devono crescere in maniera più organica». Che cosa pensa a
proposito del dibattito sul testamento biologico? «Ritengo che ci sia una certa
politica che vuole utilizzare alcuni casi - come quello di Welby o di Eluana
Englaro - per arrivare a determinate conseguenze. Ci sono e ci saranno sempre
dei casi limite, ma partire da questi per mobilitare l'opinione pubblica e
cambiare le leggi è sbagliato. In alcune situazioni di "coscienza
perplessa", ritengo che si debba lasciare l'ultima scelta al medico, se
veramente è in buona comunicazione con i familiari. È difficile definire cos'è
accanimento terapeutico e cosa no. Il problema è questa giuridicizzazione della
medicina che viene importata dagli Stati Uniti: il medico ha sempre paura che
gli si possa fare causa e allora applica tutte le terapie possibili. Così
l'alleanza terapeutica, il rapporto di fiducia con il paziente, non viene più
considerato. Dopo il caso Englaro e le sentenze della Corte di Cassazione e di
Appello, anche la Cei si è mossa per dire che ci vuole una qualche legislazione
sulla dichiarazione anticipata di trattamento. Il clima attuale del dibattito
non mi piace, avrei preferito un maggiore silenzio, come aveva chiesto il
cardinale Tettamanzi, e vicinanza ai familiari». Quali priorità si dà come
vescovo? «Sono nel mio motto, "Cristo nostra pace". Mi collego al
motto del mio predecessore, il vescovo Egger, "Syn" (insieme), e lo
allargo a tutte le dimensioni delle società, la giustizia, l'ecologia, i
problemi sociali, le nuove sfide. Puntando su Cristo, sul nostro Battesimo.
Partiamo da un'identità chiara anche per affrontare la sfida della convivenza e
dell'accoglienza, tra italiani, tedeschi, ladini e immigrati». Vescovo e
teologo. Come pensa di vivere questo doppio ruolo? «I teologi devono accogliere
il Magistero e collaborare con i vescovi. Ma possono anche essere avanti, come
profeti che aprono piste che poi il Magistero percorre. A volte abbiamo troppa
presenza del Magistero, dichiarazioni un po' precipitose dei vescovi su
argomenti che richiederebbero prima un dibattito più approfondito tra i
teologi. Occorrerebbe avere degli spazi in cui le cose potessero maturare
serenamente, per poi giungere a un pronunciamento del Magistero. In una società
mediatica c'è forte pressione a fare esprimere i pastori. Ora dovrò anche
considerare la collegialità con gli altri vescovi. E sarà interessante vedere
le cose da quest'altro versante». 05/04/2009
( da "Repubblica, La"
del 05-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Pagina 11 - Interni
Emendamento del governo al decreto su stupri e ronde. Il
Csm prepara un parere: è materia di nostra competenza Giudici trasferiti
d´ufficio alle sedi sguarnite l´Anm protesta e minaccia lo sciopero LIANA
MILELLA ROMA - Non è sciopero proclamato. Ma fortemente voluto sì. Pure in
tempi stretti. Dei magistrati e dell´Anm contro il governo per via dell´ultimo
blitz messo a segno nel decreto stupri-ronde, divenuto un contenitore
tuttologo. Accanto ai volontari per la sicurezza, allo stalking, al carcere
obbligatorio per la violenza sessuale, ai bonus per Telecom, ecco il
trasferimento d´ufficio delle toghe. Sarà fatto dal Csm, cui però lo impone via
Arenula con misura d´urgenza, per sanare il vuoto di pm nelle procure,
soprattutto nel sud. Una norma che, nella mente del Guardasigilli Angelino
Alfano e del sottosegretario Giacomo Caliendo, servirà per colmare buchi
clamorosi come a Palermo dove mancano 12 pm, a Catania e Caltanisetta (sette),
Trapani (sei), Gela e Ragusa (quattro), ma anche Brescia (nove). I concorsi del
Csm vanno miseramente deserti nonostante gli incentivi economici (2.500 euro
per quattro anni) promessi, sempre per decreto, da Alfano. L´Anm dice «basta».
Il presidente Luca Palamara e il segretario Giuseppe Cascini firmano una nota
durissima, in cui si parla di «un´iniziativa molto grave sul piano del metodo e
del merito, in aperta violazione del principio costituzionale di inamovibilità
dei magistrati, con effetti disastrosi sulla vita delle persone e
sull´organizzazione degli uffici». Nero su bianco il sindacato esprime «la più
ferma protesta» e chiede che «l´emendamento sia ritirato». Ipotesi che potrebbe
essere superata da un´attenta verifica, da parte del presidente della Camera
Fini, della sua effettiva ammissibilità (cosa c´entrano mai i vuoti nelle
procure con ronde e stupri?). Chiosa Palamara: «Preoccupazione e disagio sono
molto forti». Palamara non parla di sciopero, né potrebbe farlo ufficialmente
prima della riunione, il 18 aprile, del parlamentino dell´Anm. Ma di «forti
forme di protesta» contro «questa imposizione incostituzionale». Lo sciopero,
dunque, è dietro l´angolo. Dai primi segnali del Csm, sarà appoggiato anche da
chi segnala da mesi l´impraticabilità delle norme Castelli-Mastella (votate
dunque anche dal centrosinistra). In particolare quella che vieta ai magistrati
di prima nomina di fare i pm. Una pregiudiziale criticatissima dai giovani che
ricordano come furono i giudici "ragazzini", negli anni delle stragi,
a reggere le sorti di tante procure del Sud. Tra loro anche vittime come
Livatino. Al Csm il presidente della commissione incarichi direttivi, Giuseppe
Maria Berruti (Unicost), e il suo predecessore, Ezia Maccora (Magistratura
democratica), definiscono «sconcertante» e «irrazionale» la misura che obbliga
il consiglio a trasferire chi abbia maturato quattro anni di anzianità,
superando il divieto di passaggio, nell´ambito del distretto, da giudice a pm.
Berruti: «Così viene scavalcato il Consiglio cui la Costituzione affida il
trasferimento dei magistrati». La Maccora: «E´ l´ennesima misura d´emergenza
che non risolverà il problema». I tempi sono strettissimi: domani il decreto va
in aula alla Camera, entro il 25 aprile dovrà ottenere il sì del Senato.
( da "Tirreno, Il"
del 05-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Pagina 4 - Pistoia
La riforma in discussione lede i diritti degli enti locali Nelle prossime
settimane, il parlamento ultimerà l'approvazione del cosiddetto federalismo
fiscale, cioè quell'insieme di norme, che dovrebbero rendere più forte
l'autonomia delle istituzioni territoriali, mettendo in migliore relazione
quanto i cittadini pagano ed i servizi che gli enti territoriali gli
forniscono. L'attuale discussione sul federalismo fiscale, però, è l'occasione
per chiedere ai parlamentari del nostro territorio di riflettere su una
questione irrisolta e che, a mio parere, per quanto appaia astratta, lede non
marginalmente i diritti degli enti locali. L'attuale Costituzione prevede e
dichiara la cosiddetta "equi-ordinazione" delle istituzioni. In altri
termini, fra Stato, Regioni ed Enti Locali non c'è più una gerarchia di poteri,
ma ognuno è sovrano ed autonomo nelle rispettive sfere di competenza. Questo è
certamente un passaggio fondamentale - attuato, tra l'altro, dal centro
sinistra - per garantire uno Stato davvero "federalista"; tuttavia questa parità fra istituzioni non è tale nei fatti, come
evidenziano numerosi costituzionalisti. Un elemento di disparità certamente sta
nel fatto che agli enti locali rimane preclusa la possibilità di ricorrere alla
Corte costituzionale contro
lo Stato o la Regione, nel caso questi enti vadano ad intaccare l'autonomia di
Comuni o Province. Per dirla senza tecnicismi, la possibilità di
sollevare questioni di rispettive competenze, davanti alla Corte, sono ancora
riservate solo a Stato e Regioni, ai sensi dell'art. 134 della Costituzione. è
vero che, attraverso la cosiddetta legge La Loggia e attraverso nuovi
procedimenti partecipativi, Stato e regioni hanno teso ha rendere meno grave
quel limite, ma nessuno di quei rimedi, a mio parere, ha risolto alla radice il
problema. Rimangono sperequati gli strumenti che i diversi enti hanno per far
valere i loro diritti. Province e Comuni mancano di una prerogativa
fondamentale per "difendersi" dalle invadenze (che pure ci sono) di
Stato e regione, che ormai sono due enti che legiferano intensamente e su ogni
materia del vivere. Ovviamente so bene che, per cambiare questo stato di cose,
ci vuole una legge costituzionale, che dovrebbe
prevedere anche limiti, filtri e regole per evitare di ingolfare la Corte con
decine di ricorsi, ma ritengo che non si possa parlare di equi-ordinazione fra
istituzioni se non si risolve anche quella disparità Tra i parlamentari del
nostro territorio ci sono i senatori Chiti e Scarpetti che, essendo stati
sindaci di Pistoia, penso abbiano la formazione e la sensibilità per misurarsi
su questo problema, che non mi pare secondario. Antonio Pileggi direttore
generale del Comune di Pescia
( da "Tirreno, Il"
del 05-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Pagina 5 - Viareggio
I NOMI Ecco, uno per uno, i premi consegnati ieri mattina al Grand Hotel Royal.
Premio Cronista 2009 - Piero Passetti a Daniela Orsello, Tg2, e alla coppia
Alessandra Ziniti-Francesco Viviano, della Repubblica di Palermo. La prima per aver
mostrato l'isolamento che colpisce chi denuncia il pizzo; i secondi per lo
scoop del giudice che in otto anni non aveva avuto tempo di scrivere la
sentenza di condanna per due mafiosi. Premio Provincia di Lucca a Francesca
Brunati, Ansa, Tommaso Cerno, Messaggero Veneto, Bruno Sokolowicz, Giornale
radio Rai, per la correttezza nel trattare il caso Englaro. Riconoscimento
Presidente Unci a Beppino Englaro, fonte corretta e disponibile in 15 anni di
dolore. International Reporter Award a Sami Al Haji, Al Jazeera Qatar, sei anni
a Guantanamo senza capo d'imputazione. Premio Città di Viareggio a Carlo
Bollino e Giuseppe Lobuono, Gazzetta del Mezzogiorno, per scrivere quali
notizie giudiziarie non apparirebbero con il decreto Alfano. Premio Vita di
Cronista a Pino Toscano. Targa Comandante Generale Arma dei Carabinieri a
Salvatore Palazzolo, Rai, per "Doppiogioco", docufiction sulle talpe
dell'antimafia e sul caso Cuffaro. Targa Comandante Generale Guardia di Finanza
a Giuseppe Crimaldi, Il Mattino, per l'inchiesta sugli aborti clandestini a
Napoli. Targa Direttore generale Olaf a Francesca Bellino, Clarin, per
l'inchiesta sui 20 milioni di femmine mancate in India, causa aborto
selezionato. Targa Federazione Nazionale Stampa italiana a Antonio Procacci,
Telenorba 7, per la scoperta dell'ennesimo caso di malasanità: timbrava i
cartellini ai medici assenti in cambio di un pasto alla mensa dell'ospedale.
Medaglia Presidente del Senato a Paolo Colonnello, della Stampa, che ha
raccontato la verità dei cinesi lontani dai riflettori delle Olimpiadi. Targa
Presidente della Camera ad Angela Saso, Rainews 24, per l'inchiesta sulle cause
della Sla, malattia degenerativa del sistema nervoso che colpisce
particolarmente i calciatori. Targa presidente della Repubblica a Giampiero
Rossi, Rivista "A", che ricostruisce la storia della strage
dell'amianto. Targa Presidente della Corte Costituzionale a
Graziano Cetara, Il Secolo XIX, che ha indagato sulla maxi truffa delle
pensioni ai dipendenti dell'Ansaldo. Targa Capo della Polizia a Grazia
Graziadei, Tg1, per le interviste ai pentiti del clan dei Casalesi.
( da "Tirreno, Il"
del 05-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Pagina 10 - Cronaca
LA NORMATIVA LA NORMATIVA Restituzione dell'Iva agli utenti Tia Ho letto sul
"Tirreno" di venerdì dell'altra settimana che il Codacons,
l'organizzazione dei consumatori, ha fatto un maxiricorso perché si arrivi alla
restituzione ai cittadini dell'Iva che è stata pagata sul servizio di
smaltimento rifiuti. Ciò perché, trattandosi di una tassa, non potrebbe essere
assoggettata all'Iva. Nell'articolo pubblicato sul "Tirreno" si
leggeva ancora che ad ogni famiglia dovrebbe essere restituito un importo oscillante
tra una cifra di 250 e una di 300 euro. Anche se si tratta di un piccolo
importo, con i tempi che corrono, questi soldi mi farebbero un gran comodo.
Ecco perchè di conseguenza gradirei avere da parte vostra un chiarimento in
materia. A.G., Lucca Non dubito che Le facciano comodo questi soldi, ma, nel
suo interesse, dia retta a me: non li spenda. Innanzi tutto va chiarito che,
purtroppo, in alcuni casi, l'Iva colpisce anche il tributo. Si vedano le
accise, tributi indiretti che colpiscono singole produzioni e singoli consumi,
come, ad esempio, i prodotti energetici. Quando noi ci rechiamo alla pompa di
benzina per far rifornimento, paghiamo l'Iva sul prezzo totale costituito anche
dal tributo indiretto che si chiama accisa: una tassa sulla tassa. In secondo
luogo, Le devo far notare che la Tia (acronimo di Tariffa di igiene
ambientale), sarebbe un corrispettivo per un servizio reso al cittadino e non
un tributo e pertanto, come tale, soggetto ad Iva. Ciò risulta chiaramente dal
cosiddetto decreto Ronchi (D.Lgs. n. 22/97), volto a sopprimere la tassa per lo
smaltimento dei rifiuti urbani, stabilendo che i costi per i servizi relativi
alla gestione dei rifiuti urbani e dei rifiuti di qualunque natura o
provenienza giacenti sulle strade ed aree pubbliche e soggette ad uso pubblico,
vengano coperti dai comuni mediante l'istituzione di una tariffa. Si deve poi
far riferimento alla risoluzione n. 25/E del 5 Febbraio 2003 emanata
dall'Agenzia delle Entrate, la quale stabilisce Relativamente alla tariffa di igiene
ambientale (Tia), si osserva che essa, come si rileva dall'art. 49 del D.Lgs.
n. 22 del 1997, si configura alla stregua di un "corrispettivo", nel
presupposto che l'espletamento del servizio avvenga secondo regole di diritto
comune. Verificandosi pertanto i presupposti impositivi soggettivo ed
oggettivo, la medesima deve essere assoggettata all'Iva. Più sopra, la stessa
risoluzione chiariva quanto segue:.... le restanti entrate, costituite dal
canone per l'installazione dei mezzi pubblicitari (Cimp), canone per
l'occupazione di spazi ed aree pubbliche (Cosap) e tariffa di igiene ambientale
(Tia), non hanno certamente natura tributaria. La stessa
Corte Costituzionale (sentenza 64 del 13 marzo 2008), alla quale era stata
sottoposta la questione se competente a giudicare per quanto riguarda la Cosap,
fosse il giudice ordinario o il giudice tributario, la Consulta ha detto che
per quella materia era esclusa la competenza del giudice tributario,
riconoscendo implicitamente la natura non tributaria della Cosap. Oggi è
attesa una simile pronuncia per la Tia. Il Codacons per imbastire la sua azione
di recupero dell'Iva parte dal contenuto della sentenza della Cassazione (n.
17526/2007) che attribuisce agli atti con cui il gestore del servizio di
smaltimento dei rifiuti solidi urbani richiede al contribuente quanto da lui
dovuto a titolo di tariffa di igiene ambientale, natura di atti amministrativi
impositivi di un obbligo pecuniario di natura pubblicistica e quindi atti
tributari. Sentenza quest'ultima, diametralmente opposta alla precedente
ordinanza della Cassazione a Sezioni Unite (n. 3274 del 2005) che inquadrava la
Tia fra i servizi con conseguente giurisdizione deferita al giudice ordinario.
Come si può bene vedere, esiste insomma una grande confusione in materia, che è
accresciuta ancor più dalla Corte di Cassazione che ha rinunciato del tutto
alla sua prerogativa di guida ai comportamenti dei contribuenti e dei giudici.
Ormai la Corte di Cassazione ha definitivamente abdicato alla sua funzione
nomofilattica, per cui le sue sentenze vanno sempre più assumendo il valore di
quelle pronunciata dall'ultimo dei Giudici di Pace, a scapito della certezza
del diritto che oggi resta, purtroppo, un sogno e soltanto un sogno. Posso
concludere, dunque, dicendo che sebbene apprezzi molto l'opera del Codacons che
solitamente conclude le sue insostituibili battaglie da vincitore, questa volta
vedo tuttavia la partita molto in salita. Del resto, tutti noi abbiamo sotto
gli occhi le ultime sentenze che sono state emesse dalla Corte Costituzionale e
sappiamo che quando si tratta di giudicare su fatti che implicano la
restituzione di imposte da parte dello Stato al cittadino, le regole possono
divenire oltremodo labili e con una sapiente manipolazione conducono il più
delle volte a dar ragione agli interessi erariali. IL TIPO DI FURTO Rubata la
moto vicino al garage Mi è stata rubata la moto nel resede condominiale, vicino
al garage. Sul piano legale come si configura il furto in condominio? Franco
P., Livorno Il furto aggravato dall'introduzione in edificio abitativo
condominiale attraverso parti comuni o pertinenze di esso, è da considerarsi
reato complesso, dal momento che in esso vengono ad unificarsi la violazione di
domicilio, circostanza aggravante e il furto, reato preminente, del quale la
violazione integra la circostanza. è stata rilevata la sussistenza
dell'aggravante di cui all'art. 625 del codice penale, n. 1 nel caso di furto
della bicicletta commesso in una autorimessa condominiale, comunicante con
l'edificio soprastante ove erano le abitazioni dei condomini, nonostante il
fatto che la porta di comunicazione fosse chiusa a chiave al momento del furto
(Cass. pen. sez.II, 17.1.1981). Va precisato inoltre che in tema di furto
aggravato ai sensi dell'art. 625 c.p. comma primo, n. 1, per «edificio o altro
luogo destinato ad abitazione» deve intendersi non solo l'ambiente strettamente
adibito ad abitazione, ma anche ogni altro luogo compreso nel complesso del
fabbricato e destinato all'attuazione di esigenze connesse alla vita abitativa,
quale un cortile, ecc. Mentre non è indispensabile affinché ricorra
l'aggravante, la presenza di persone nell'edificio.
( da "Tirreno, Il"
del 05-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Pagina 9 - Attualità
No ai trasferimenti d'ufficio Associazione magistrati contro il decreto
sicurezza ROMA. Magistrati sul piede di guerra contro la norma con cui il
governo intende coprire i vuoti di organico nelle sedi giudiziarie disagiate,
in gran parte procure del Sud, con trasferimenti d'ufficio, cioé non volontari,
dei giudici ai primi anni di carriera. Norma che era nel disegno di legge sulla
riforma del processo penale, ma che è stata inserita con un emendamento nel
decreto legge sicurezza sul contrasto alla violenza sessuale, da domani
all'esame della Camera. E' una misura «molto grave» e «incostituzionale», e
avrà «effetti disastrosi», protesta l'Associazione nazionale magistrati, che
chiede all'esecutivo una marcia indietro; ma anche di ascoltare la categoria
per risolvere la «grave emergenza» rappresentata dalle scoperture degli
organici nelle procure. Un problema che sta diventando sempre più acuto, come
dimostra il fatto che l'80 per cento dei posti negli uffici requirenti messi a
concorso dal Consiglio superiore della magistratura sono rimasti senza
titolare. L'emendamento raccoglie mugugni anche al Csm, che
sulla questione darà sicuramente di propria iniziativa un parere al ministro
della Giustizia: se il togato di Unicost Giuseppe Maria Berruti ritiene
«sconcertante» che il Guardasigilli non abbia investito il Csm di un «problema
delicato, come i trasferimenti dei magistrati, che la Costituzione affida
esplicitamente al Consiglio superiore», Ezia Maccora di Magistratura
democratica definisce «irrazionale» l'intervento del governo.
( da "Nazione, La (La Spezia)"
del 05-04-2009)
Argomenti: Giustizia
PORTOVENERE / CINQUE
TERRE / RIVIERA pag. 10 CONTINUA ad essere di attualità la procedura di
rimborso dell... CONTINUA ad essere di attualità la procedura di rimborso delle
tariffe di depurazione che di fatto- là dove gli impianti sono assenti -
interessa tutti i cittadini della Riviera Spezzina. Un mese fa, dal presidente
di Acam Acque Walter Bertoloni, era arrivata la notizia di aver ottemperato-per
circa 7mila utenze- agli obblighi derivanti dalla sentenza
della Corte Costituzionale 335/08 che prevede l'esenzione dalla tariffa di
depurazione per gli utenti non collegati ad un depuratore centralizzato. Ma per
il momento agli abitanti di Bonassola e Levanto, l' Acam - nella bolletta
arrivata relativa al primo trimestre 2009 - non ha riconosciuto nessun
rimborso. Nelle comunicazioni ai clienti Acam scrive che la tariffa del
servizio depurazione è applicata con riserva di conguaglio in attesa di
valutazioni che saranno prese assieme all'Autorità d'Ambito (Aato). Quindi, al
momento, non è dato a capire se questi clienti avranno diritto al rimborso o
meno. Ma non è tutto perchè un'ancora di salvezza per esantare Acam dal
rimborso - stimato anche in mille euro a famiglia- potrebbe arrivare la
conversione in legge del disegno di legge 1306, già approvato al Senato il 12
febbraio ed oggi in discussione alla Camera, che prevede la modifica del
Decreto legge 30 del dicembre 2008, numero 208, che definisce le misure
straordinarie in materia di risorse idriche e di protezione dell' ambiente. Se
approvato, il testo, di fatto, renderà nulla la sentenza della Corte costituzionale introducendo: « il concetto di servizio di
depurazione che ricomprende anche i costi dell' apprestamento delle
infrastrutture necessarie a rendere il servizio, quindi la progettualità e gli
investimenti relativi agli impianti di depurazione». Ergo le somme, riscosse da
Acam sotto la voce depurazione, non andrebbero più restituite.Ma ora in molti,,
sia le Associazioni dei Consumatori che i consiglieri comunali che avevano
chiesto di mandare le raccomandate per i rimborsi, stanno studiando
l'attivazione di una causa pilota: infatti solo andando davanti ad un giudice
potrà essere stabilito esattamente se l'interpretazione fatta da Acam è giusta
o meno. Ma le sorprese della bolletta Acam Acque non finiscono qui e riguardano
anche i cittadini più bisognosi che in bolletta non si sono ancora visti
accreditare il contributo sociale relativo agli anni 2005-2006, mentre
paradossalmente, in questi giorni è già stata inoltrata la domanda per ricevere
quello per gli anni 2007-2008. G.C.B
( da "Resto del Carlino, Il (Rimini)"
del 05-04-2009)
Argomenti: Giustizia
RIMINI CRONACA pag.
8 GIORNATA intensa ieri al Palacongressi, dove è in corso la Gran Loggia
2009,... GIORNATA intensa ieri al Palacongressi, dove è in corso la Gran Loggia
2009, il congresso annuale dei massoni del Grande Oriente d'Italia di Palazzo
Giustiniani. La seconda giornata (il congresso si è aperto venerdì) è stata
dedicata alla cosiddetta installazione' del Gran Maestro: l'insediamento del
leader dell'ordine, Gustavo Raffi, riconfermato alla guida dei grembiuli il 2
marzo scorso, per il suo terzo mandato. Modernizzazione delle strutture,
solidarietà, trasparenza e comunicazione sono i punti qualificanti con i quali
Raffi si propone di reggere la massoneria per i prossimi cinque anni. «Dobbiamo
ha detto modernizzare le nostre strutture, rendere più
comunicativo ed esplicito il nostro impegno e potenziare le nostre opere di
solidarieta». La Gran Loggia 2009 si conclude oggi con il ricevimento delle
delegazioni estere. Fra gli ospiti del talk show conclusivo ci sara' anche il
presidente emerito della Corte Costituzionale, Antonio Baldassarre.
( da "Messaggero, Il (Latina)"
del 05-04-2009)
Pubblicato anche in: (Messaggero,
Il (Frosinone))
Argomenti: Giustizia
Domenica 05 Aprile
2009 Chiudi Boom di richieste all'ospedale "Santa Maria Goretti" - e
in particolare all'unità operativa di Andrologia e fisiopatologia della
riproduzione - per sapere cosa occorre fare dopo che la
Corte costituzionale ha
bocciato il limite di tre embrioni per tentare la fecondazione assistita.
Presso la struttura diretta da Rocco Rago si svolge il percorso di procreazione
per le coppie che hanno difficoltà ad avere figli. Un servizio che ha un
notevole riscontro, al punto che i tempi medi di attesa sono di circa un anno,
e per il quale la sentenza non cambia nulla. "Bocciato" il limite di
tre embrioni, infatti, ma non l'impianto della legge. Mancano, inoltre,
indicazioni su cosa fare degli eventuali embrioni in "eccesso" e
tantomeno si autorizzano i medici a farlo. Le numerose telefonate arrivate al
centralino e al reparto dimostrano quanto sia alta l'attenzione per questa
materia. Da quando il servizio è stato aperto al "Goretti" sono state
circa 300 le coppie che si sono rivolte all'ospedale pontino.
( da "Corriere della Sera"
del 05-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Corriere della Sera
sezione: Salute data: 05/04/2009 - pag: 53 Pensa la Salute di Riccardo Renzi
Fecondazione assistita: perché non adottare? Mi ha molto colpito la lettera
della coppia che è andata all'estero per avere un figlio sano con la
fecondazione assistita. Mi ha commosso l'evidente sofferenza di genitori che si
dichiarano cattolici. Io non voglio giudicare nessuno, ma mi chiedo, da
cattolica, come si possa conciliare questa scelta con il proprio credo
religioso. E mi chiedo perché non si scelga invece la strada dell'adozione
Grazia G. Genova Abbiamo pubblicato proprio la settimana scorsa la lettera di
questa coppia, portatrice di una malattia genetica, che raccontava il dramma
della condizione di chi è costretto a diventare un «emigrante clandestino»
della maternità, per sognare di avere un figlio non affetto da malattie. E
pochi giorno dopo la Consulta sembra aver risposto al suo appello, dichiarando
non costituzionale parte della legge 40, che tanti
ostacoli pone in Italia alle procedure di fecondazione assistita. Che tale
legge fosse un pasticcio lo scriviamo da tempo, pasticcio derivato dal fatto
che la legge fu un compromesso di posizioni ideologiche diverse, che ignorava
semplicemente le esigenze scientifiche e la realtà della pratica medica. Fermo
restando il diritto di chi, per motivi religiosi, rifiuta questa procedura, non
aveva senso permetterla e nello stesso tempo porre tali ostacoli da costringere
migliaia di coppie che la pensano diversamente (si calcola che attualmente
siano 10 mila all'anno) a rivolgersi a centri esteri. Con l'aggravante, tra
l'altro, ed è questo uno dei punti contestati dalla corte Costituzionale, di aumentare i
rischi per la salute della donna, in seguito all'inevitabile aumento delle
gravidanze gemellari e plurigemellari, delle quali abbiamo stabilito il record
europeo. Si spera quindi che questo stop giuridico, porti a un ripensamento e a
una redifinizione più sensata della legge. Quanto all'adozione, chi non
è coinvolto in problemi di sterilità tende a pensare che adozione e
fecondazione assistita siano alternative equivalenti. Senza considerare che si
tratta di scelte che rispondono a esigenze e sensibilità diverse. L'adozione
può essere una soluzione per molte coppie e come tale deve essere adeguatamntee
sostenuta e aiutata (e controllata), ma non può essere la risposta obbligata a
chi desidera avere un figlio attraverso la fecondazione assistita.
( da "Repubblica.it"
del 05-04-2009)
Argomenti: Giustizia
ROMA - Non è
sciopero proclamato. Ma fortemente voluto sì. Pure in tempi stretti. Dei
magistrati e dell'Anm contro il governo per via dell'ultimo blitz messo a segno
nel decreto stupri-ronde, divenuto un contenitore tuttologo. Accanto ai
volontari per la sicurezza, allo stalking, al carcere obbligatorio per la
violenza sessuale, ai bonus per Telecom, ecco il trasferimento d'ufficio delle
toghe. Sarà fatto dal Csm, cui però lo impone via Arenula
con misura d'urgenza, per sanare il vuoto di pm nelle procure, soprattutto nel
sud. Una norma che, nella mente del Guardasigilli Angelino Alfano e del
sottosegretario Giacomo Caliendo, servirà per colmare buchi clamorosi come a
Palermo dove mancano 12 pm, a Catania e Caltanisetta (sette), Trapani
(sei), Gela e Ragusa (quattro), ma anche Brescia (nove). I concorsi del Csm
vanno miseramente deserti nonostante gli incentivi economici (2.500 euro per
quattro anni) promessi, sempre per decreto, da Alfano. L'Anm dice
"basta". Il presidente Luca Palamara e il segretario Giuseppe Cascini
firmano una nota durissima, in cui si parla di "un'iniziativa molto grave
sul piano del metodo e del merito, in aperta violazione del principio
costituzionale di inamovibilità dei magistrati, con effetti disastrosi sulla
vita delle persone e sull'organizzazione degli uffici". Nero su bianco il
sindacato esprime "la più ferma protesta" e chiede che
"l'emendamento sia ritirato". Ipotesi che potrebbe essere superata da
un'attenta verifica, da parte del presidente della Camera Fini, della sua
effettiva ammissibilità (cosa c'entrano mai i vuoti nelle procure con ronde e
stupri?). OAS_RICH('Middle'); Chiosa Palamara: "Preoccupazione e disagio
sono molto forti". Palamara non parla di sciopero, né potrebbe farlo
ufficialmente prima della riunione, il 18 aprile, del parlamentino dell'Anm. Ma
di "forti forme di protesta" contro "questa imposizione
incostituzionale". Lo sciopero, dunque, è dietro l'angolo. Dai primi
segnali del Csm, sarà appoggiato anche da chi segnala da mesi l'impraticabilità
delle norme Castelli-Mastella (votate dunque anche dal centrosinistra). In
particolare quella che vieta ai magistrati di prima nomina di fare i pm. Una
pregiudiziale criticatissima dai giovani che ricordano come furono i giudici
"ragazzini", negli anni delle stragi, a reggere le sorti di tante
procure del Sud. Tra loro anche vittime come Livatino. Al Csm il presidente
della commissione incarichi direttivi, Giuseppe Maria Berruti (Unicost), e il
suo predecessore, Ezia Maccora (Magistratura democratica), definiscono "sconcertante"
e "irrazionale" la misura che obbliga il consiglio a trasferire chi
abbia maturato quattro anni di anzianità, superando il divieto di passaggio,
nell'ambito del distretto, da giudice a pm. Berruti: "Così viene
scavalcato il Consiglio cui la Costituzione affida il trasferimento dei
magistrati". La Maccora: "E' l'ennesima misura d'emergenza che non
risolverà il problema". I tempi sono strettissimi: domani il decreto va in
aula alla Camera, entro il 25 aprile dovrà ottenere il sì del Senato. (5 aprile
2009
( da "KataWeb News"
del 05-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Giudici trasferiti
d'ufficio alle sedi sguarnite l'Anm protesta e minaccia lo sciopero 5 aprile
2009 alle 10:15 — Fonte: Politica">repubblica.it — 0 commenti LA
POLEMICA. Emendamento del governo al decreto su stupri e ronde Il Csm prepara
un parere: "Questa è una materia di nostra competenza" Liana Milella
( da "Wall Street Italia"
del 05-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Giudici trasferiti
d'ufficio alle sedi sguarnite l'Anm protesta e minaccia lo sciopero -->LA
POLEMICA. Emendamento del governo al decreto su stupri e
ronde Il Csm prepara un parere: "Questa è una materia di nostra competenza"
Giudici trasferiti d'ufficio alle sedi sguarnite l'Anm protesta e minaccia lo
sciopero di LIANA MILELLA (10:03 05/04/2009)
( da "Nuova Ferrara, La"
del 05-04-2009)
Pubblicato anche in: (Gazzetta
di Modena,La)
Argomenti: Giustizia
No ai trasferimenti
d'ufficio Associazione magistrati contro il decreto sicurezza ROMA. Magistrati
sul piede di guerra contro la norma con cui il governo intende coprire i vuoti
di organico nelle sedi giudiziarie disagiate, in gran parte procure del Sud,
con trasferimenti d'ufficio, cioé non volontari, dei giudici ai primi anni di
carriera. Norma che era nel disegno di legge sulla riforma del processo penale,
ma che è stata inserita con un emendamento nel decreto legge sicurezza sul
contrasto alla violenza sessuale, da domani all'esame della Camera. E' una
misura «molto grave» e «incostituzionale», e avrà «effetti disastrosi»,
protesta l'Associazione nazionale magistrati, che chiede all'esecutivo una
marcia indietro; ma anche di ascoltare la categoria per risolvere la «grave
emergenza» rappresentata dalle scoperture degli organici nelle procure. Un
problema che sta diventando sempre più acuto, come dimostra il fatto che l'80
per cento dei posti negli uffici requirenti messi a concorso dal Consiglio
superiore della magistratura sono rimasti senza titolare. L'emendamento raccoglie mugugni anche al Csm, che sulla questione
darà sicuramente di propria iniziativa un parere al ministro della Giustizia:
se il togato di Unicost Giuseppe Maria Berruti ritiene «sconcertante» che il
Guardasigilli non abbia investito il Csm di un «problema delicato, come i
trasferimenti dei magistrati, che la Costituzione affida esplicitamente al
Consiglio superiore», Ezia Maccora di Magistratura democratica definisce
«irrazionale» l'intervento del governo.
( da "Avvenire" del
05-04-2009)
Argomenti: Giustizia
CRONACA 05-04-2009
Trasferimenti d'ufficio, dura protesta dell'Anm: l'emendamento del governo è
anticostituzionale ROMA. «Una iniziativa molto grave sul piano del metodo e del
merito, in aperta violazione del principio costituzionale di inamovibilità dei
magistrati e con effetti disastrosi sulla vita delle persone e sulla
organizzazione degli uffici giudiziari». L'Associazione nazionale magistrati,
con una nota del presidente Luca Palamara e del segretario generale Giuseppe
Cascini, esprime «la più ferma protesta» per «il trasferimento d'ufficio dei
magistrati, che il governo intende introdurre con un emendamento al dl in
materia di violenza sessuale». L'Anm chiede che l'emendamento sia ritirato e
invita Governo e Parlamento ad ascoltare la voce dei magistrati, per
individuare «in tempi rapidi soluzioni idonee a risolvere la grave emergenza
degli organici nelle Procure, in particolare nel Mezzogiorno, determinata dalla
introduzione del divieto di destinare a uffici di procura o a funzioni
giudicanti penali monocratiche i magistrati di prima nomina, nonché
dall'obbligo di mutamento di regione in caso di passaggio dalla funzione
giudicante alla funzione requirente». Cascini e Palamara ricordano che «sin dal
primo incontro col ministro della Giustizia, nel maggio 2008, l'Anm ha chiesto la soppressione del divieto, o almeno la
previsione di deroghe. Successivamente, anche a seguito degli incontri con i
magistrati delle regioni con maggiori difficoltà (Calabria, Sicilia e
Sardegna), l'Anm ha segnalato a ministro e Csm il rischio di paralisi della
funzione requirente in quelle regioni».
( da "Avvenire" del
05-04-2009)
Argomenti: Giustizia
CRONACA 05-04-2009
Legge 40, nel centrodestra ancora repliche a Fini «Si è messo in palese
conflitto col Parlamento» DA ROMA PIER LUIGI FORNARI N on si placa il dibattito
politico sulla bioetica. A far discutere sono la sentenza
della Corte costituzionale
che ha dichiarato illegittimi due punti della legge 40 sulla procreazione
medicalmente assistita e l'attesa dell'inizio dell'iter, alla Camera, del
disegno di legge sul fine vita approvato dal Senato. È stato trasmesso a
Montecitorio il 31 marzo, ed assegnato il 2 aprile in sede referente alla
commissione Affari sociali. In particolare, sono oggetto di critica le
posizioni del presidente della Camera, Gianfranco Fini: il commento molto
positivo alla decisione della Consulta e quello negativo al ddl approvato a
Palazzo Madama. «Sulla legge 40 Fini si è posto dichiaratamente in una
posizione minoritaria », afferma in un'intervista al quotidiano 'La Sicilia' il
presidente dei senatori del Pdl, Maurizio Gasparri, sottolineando che il
presidente della Camera «ha modificato alcune sue opinioni». «Ho riletto
proprio stanotte puntualizza Gasparri la let- tera che Fini ha scritto sul
'Corriere della Sera' nel '99. Una lettera che io sottoscriverei, difendeva la
legge 40. Oggi invece ha mutato opinione». A dissentire da Fini è anche l'ex
collega di partito, Francesco Storace, ora leader della Destra, che prende atto
della sentenza della Consulta ma non la condivide. La critica al leader storico
di An è mossa «per coerenza» di destra. «Un conflitto palese» tra il presidente
della Camera ed il Parlamento, è individuato dal sottosegretario alla
presidenza del Consiglio per la famiglia, Carlo Giovanardi, «perché la legge 40
è stata approvata a larga maggioranza trasversale» e confermata da un
referendum. Giovanardi dopo il pronunciamento della Consulta è preoccupato per
la legge 40, ma anche per il ddl sul fine vita. Se la Corte, afferma il
sottosegretario, «si mette a fare concorrenza al Parlamento non è più chiaro se
la sovranità popolare in Italia sia di Camera e Senato o diventi di altri
organismi». «La cosa atipica», secondo Giovanardi, è che la Consulta «si mette
a sindacare aspetti già approfonditi dal Parlamento » e non sui grandi principi
della Costituzione. «Finalmente il centrodestra si scopre pluralista e la
smette di ostentare un'unità che non ha», è l'opinione, espressa dalle fila del
Pd, da Rosy Bindi in merito al dibattito sulla legge 40, auspicando un dialogo
«perché su certi temi non si può procedere a colpi di maggioranza». Anche
Beppino Englaro prende spunto dal pronunciamento di Fini sul ddl approvato dal
Senato per sostenere che c'è «bisogno di un approfondimento», «tanto più che si
è espressa anche la terza carica dello Stato». Il padre di E- luana si lancia
addirittura in una conferenza stampa per mettere a disposizione dei presidenti
di Camera e Senato «esperienza» e «conoscenze» per cambiare la legge sul fine
vita. Gasparri: Gianfranco è in netta minoranza Giovanardi: c'è stato un
referendum. Accuse anche da Storace
( da "Gazzettino, Il (Venezia)"
del 05-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Disco verde alla
quarta farmacia Domenica 5 Aprile 2009, Eraclea Ora è ufficiale: il Tar del
Veneto con sentenza definitiva ha rigettato tutti i quattro ricorsi dei
farmacisti (da quelli dei titolari della farmacia di Eraclea e di Valeggio sul
Mincio, a quelli di di Federfarma e Federfarma Veneto-Unione regionale dei
titolari di farmacie) contro l'istituzione della farmacia di Ponte Crepaldo e
di Valeggio sul Mincio. Per Eraclea si tratta di istituire la quarta farmacia,
in deroga alla normativa nazionale che prevede una farmacia ogni 5mila abitanti
o una ogni 4mila in caso di comuni con una popolazione superiore ai 12.500
abitanti, come nel caso di Eraclea. Ma considerata la particolare situazione di
Ponte Crepaldo, realtà urbana con oltre 4mila abitanti, lontana quattro
chilometri dal capoluogo, con cui è collegata dalla trafficatissima provinciale
jesolana, l'Amministrazione, sempre all'unanimità, si era mossa dieci anni fa
per poter istituire in deroga la quarta farmacia, trovando il consenso dell'Asl
e della Regione che aveva appunto varato, anche in questo caso all'unanimità,
una specifica legge. Legge peraltro contestata dai titolari delle farmacie
esistenti e dalle associazioni di categoria, arrivati al
punto di far porre attraverso il Tar del Veneto il quesito sulla
costituzionalità della legge regionale. Già la sentenza della Corte
Costituzionale, nel rigettare il ricorso, è destinata a far letteratura
riconoscendo alla Regioni la facoltà di legiferare in materia di farmacie, in
deroga alla normative nazionale. Ora con la sentenza del Tar c'è il via
libero definitivo. «È finita una lunga via crucis - commenta il sindaco
Graziano Teso - La nostra perseveranza alla fine ha avuto soddisfazione. Poichè
dopo il pronunciamento dell Corte in fiduciosa attesa della sentenza del Tar
abbiamo provveduto ad accelerare l'iter istitutivo della farmacia, oltre
all'individuazione del sito, a fianco della chiesa di Ponte Crepaldo, nella
vecchia casa del custode del Consorzio di Bonifica». Maurizio Marcon
( da "Gazzettino, Il (Treviso)"
del 05-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Domenica 5 Aprile
2009, Treviso (mm) Undicesima giornata di ritorno (26. turno) per i campionati
dilettanti dall'Eccellenza alla Terza categoria, tutti in campo alle 16, con
molti derby in calendario, in Seconda spiccano quelli strapaesani
Sant'Elena-Cendon e Castion-Bessica. ECCELLENZA - Mentre il Ponzano, bisogno di
punti per la salvezza, fa visita alla capolista Adriese in terra trevigiana
vanno in scena tre derby: a Moriago lo "spareggio" per il secondo
posto del girone, a Cordignano e Vedelago quelli per la salvezza con il
Cordignano che ospita la Liventina Gorghense, il Vedelago opposto all'Union Csv
che vuole rimanere in zona tranquilla. Chiude il Giorgione in trasferta a
Rossano. PROMOZIONE - Riposo forzato per la capolista Opitergina (due giocatori
in rappresentativa) e l'attenzione è sull'inseguitrice Vittorio Veneto che
affronta la trasferta sul campo della penultima, il Casier Dosson, mentre il
Porto Mansuè (terzo) ospita La Marenese e il Cornuda Crocetta (quarto) il
Gruaro. Trasferta a Ceggia per il Cappella Maggiore e per il Fontanelle a San
Martino di Lupari. Derby di Marca fra Preganziol-Istrana e Villorba-Zero
Branco. PRIMA CATEGORIA - Programma e arbitri. Girone F. Castagnole-Loreggia:
De Matteis (Me), Ospedaletto-Spineda: Campanerut (Po), S. Floriano-Borgoricco:
Costantin (Me), Salese-Fonte: Campagnolo (Bs), Villanova-Riese Vallà: Bernardi
(Sc). Girone G. Silea-Bibione: Giacometti (Pd), Nettuno Lido-Pro Roncade:
Tramarin (Es), Jesolo-Cessalto: Berto (Bs), Marghera-Pro Mogliano: Piccoli
(Vi). Girone H. Careni Pievigina-Orsago: Pasinetti (Ve), Nervesa-Fregona:
Benvenuti (Sd), Plavis-Ponte di Piave: Bozzo (Sd), Sanfiorese-Codognè: Xausa
(Po), Sedico-Fulgor: Mareso (Sd), Ztll-Montello: Gobbato (Po), Godega-Alpago
(alle 18,30): Comune (Po). SECONDA - Programma e arbitri. Girone F. Giov.
Ezzelina-S. Croce: Voltarel (Tv). Gir. O: Gorghense-Altino: Caramel (Tv),
Salgareda-La Stimma: Shvay (Tv). Gir. P. Mignagola-Campigo: Carraretto (Tv), S.
Elena-Cendon: Zoia (Tv), Casale-Fossalunga: Daulle (Bl), Cipriano Catron-Paese:
Soster (Bs), Salvarosa-Marcon: Forenza (Bs), Salvatronda-Olmi Callalta:
Agostini (Bs), Monastier-Godigese, Treville-Aurora Treviso Due. Gir. Q.
Montegrappa-La Sernaglia Piave: Baruffi (Tv), SP 2005-Fiori Barp: Zummo (Tv), Maser-Agordina: Mirarco (Tv), Virtus Csm Farra-Altivolese: Ceolin
(Tv), Caerano-Cisonese: Faraon (Co), Castion-Bessica. Gir. R.
Francenigo-Limana: Baggio (Bs), Vitt Sangiacomo-Gaiarine: Cecchin (Bs),
Sarmede-Sois: Bardin (Co), S. Michele Cerfim-S. Lucia Mille: Palmieri (Co),
Ponte nelle Alpi-Vazzolese: Di Filippo (Tv). TERZA - Programma e
arbitri. Girone A. Follinese-Suseganese: Grando (Co),
Boccadistrada-Basalghelle: Punchina (Tv), Feletto-S. Giustina: Borgo (Tv), Pro
Refrontolo-Lovispresiano: Santillo (Tv), Vallata-Tarzo Revine Lago: Di Tomaso
(Tv), Ardita Pero-Cima Piave: Lorenzin (Cf), Barbisano-Breda: Dalla Zanna (CF),
Campolongo-Parè: Fratin (Cf). Gir. B. C.S.M. Resana-Fanzolo: Vanzella (Co),
Volpago-Milan Guarda: Cosentino (Co), Badoere-S. Giuseppe: Fior (Cf), S.
Antonino-Pederobba: Gobbo (Cf), Vidor-Fontane: Squizzato (Cf),
Padernello-Valdosport: Freda (Tv), S. Gaetano-Rovere Sartorato: Montali (Tv),
Vedelaghese-Postioma: Spigariol (Tv). Gir. Basso Piave. Zensonese-Biancade:
Zoggia (Sd), Fossalta Piave-Evolution Team: Barosco (Sd). Gir. Bassano.
Cusinati-Union Borso: Robilotta (Vi), Gallio-Eagles-Pedemontana: Torresendi
(Sc). FEMMINILE - Serie B: Barcon-Franciacorta. Serie C: Musano-S. Martino.
( da "Virgilio Notizie"
del 05-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Roma, 5 apr. (Apcom)
- Berlusconi finito? Franceschini si curi, come leader del Pd deve resistere
altri due mesi, poi può dire di tutto ai giardinetti. Così il presidente dei
senatori del Pdl, Maurizio Gasparri, replica alle parole del leader democratico.
"Berlusconi - afferma Gasparri in una nota - è appena uscito dal grande
congresso di costituzione del Pdl, un evento che la sinistra si sogna, domina
la scena internazionale rivelandosi decisivo per nomine alla Nato e scelte del
G20, la Corte Costituzionale gli dà ragione nella lotta al
terrorismo sabotata dalle toghe rosse e Franceschini, sostenuto dal servilismo
della Rai delle Bignardi e dei Fazio in variante vota Di Pietro, dice che il
ciclo di Berlusconi è finito? Franco Marini, o qualche altro saggio del Pd, lo
porti da un medico". "Deve reggere - prosegue Gasparri -
almeno fino alla cacciata di giugno. Si curi. Per resistere ancora un paio di
mesi. Poi con il cappello da Napoleone in testa potrà dire di tutto ai
giardinetti salendo su una cassetta di frutta vuota".
( da "Stampaweb, La"
del 05-04-2009)
Argomenti: Giustizia
ROMA «Berlusconi ha
minacciato di prendere misure dure contro i giornali: il suo è il nervosismo
tipico di chi capisce che il suo ciclo sta inesorabilmente finendo. Dopo tanti
anni c’è qualcuno che ride ancora per le sue scenette ma nessuno che si
prende paura per le sue minacce». Dario Franceschini, chiudendo la scuola politica del
Partito democratico, non risparmia critiche al presidente del Consiglio per le
parole usate da Berlusconi sui giornali dopo la polemica scoppiata per il suo
arrivo in ritardo al vertice Nato per la telefonata di Erdogan. «Ho visto che c’è
un certo nervosismo del presidente del Consiglio che se l’è presa coi
giornali perchè riferiscono solo delle sue gaffe ai vertici internazionali -ha
detto il leader del Pd- io ho l’impressione che gli altri leader vanno ai
G8 o ai G20 per decidere
e che lui vada per divertirsi come se fosse in gita». Franceschini ha
sottolineato: «Gli altri sentono il peso della responsabilità per scelte da cui
dipende l’umanità, lui una volta fa le corna, un’altra fa cu cu, ieri
avrà pensato forse a Nanni Moretti: mi si nota di più se vado o se non vado? È anche simpatico, ma
non dovrebbe dimenticare che ci sono telecamere, fotografi e giornalisti». Il
leader del Pd, a proposito delle elezioni europee, non ha risparmiato stoccate
neppure ai “vicini di casa” dell’Idv. - Il Pd «continuerà a scegliere la
strada della serietà» e, quindi, a non candidare segretari di partito o leader
che poi non andranno in Europa. Ma, soprattutto, sottolinea Franceschini,
«continueremo a denunciare il fatto che Berlusconi si candida ma non potrà restare nemmeno un
minuto in Europa. Continueremo a denunciare che i voti a Berlusconi e,
purtroppo, da ieri anche a Di Pietro sono preferenze e voti buttati via, perchè
al parlamento europeo non potranno restare nemmeno un minuto». Il Cavaliere
finito, però, è un’immagine che al Pdl proprio non piace.
«Berlusconi - afferma Gasparri in una nota - è appena uscito dal grande
congresso di costituzione del Pdl, un evento che la sinistra si sogna, domina
la scena internazionale rivelandosi decisivo per nomine alla Nato e scelte del G20, la Corte Costituzionale gli dà ragione nella lotta al terrorismo
sabotata dalle toghe rosse e Franceschini, sostenuto dal servilismo della Rai
delle Bignardi e dei Fazio in variante vota Di Pietro, dice che il ciclo di
Berlusconi è finito? Franco Marini, o qualche altro saggio del Pd, lo porti da
un medico».
( da "Wall Street Italia"
del 05-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Governo/ Gasparri:
Berlusconi finito? Franceschini si curi... di Apcom "Resista altri 2 mesi,
poi ai giardinetti potrà dire di tutto" -->Roma, 5 apr. (Apcom) -
Berlusconi finito? Franceschini si curi, come leader del Pd deve resistere
altri due mesi, poi può dire di tutto ai giardinetti. Così il presidente dei
senatori del Pdl, Maurizio Gasparri, replica alle parole del leader democratico.
"Berlusconi - afferma Gasparri in una nota - è appena uscito dal grande
congresso di costituzione del Pdl, un evento che la sinistra si sogna, domina
la scena internazionale rivelandosi decisivo per nomine alla Nato e scelte del
G20, la Corte Costituzionale gli dà ragione nella lotta al
terrorismo sabotata dalle toghe rosse e Franceschini, sostenuto dal servilismo
della Rai delle Bignardi e dei Fazio in variante vota Di Pietro, dice che il
ciclo di Berlusconi è finito? Franco Marini, o qualche altro saggio del Pd, lo
porti da un medico". "Deve reggere - prosegue Gasparri -
almeno fino alla cacciata di giugno. Si curi. Per resistere ancora un paio di
mesi. Poi con il cappello da Napoleone in testa potrà dire di tutto ai
giardinetti salendo su una cassetta di frutta vuota".
( da "Mattino, Il (Benevento)"
del 05-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Dopo gli attacchi
dell'opposizione, portati dalla capogruppo del Pd nella commissione Giustizia
della Camera Donatella Ferranti, anche i magistrati scendono sul piede di
guerra contro la norma con cui il governo intende coprire i vuoti di organico
nelle sedi giudiziarie disagiate, in gran parte procure del Sud, con
trasferimenti d'ufficio, cioè non volontari, dei giudici ai primi anni di
carriera. Norma che era nel disegno di legge sulla riforma del processo penale,
ma che è stata inserita con un emendamento nel decreto legge sicurezza sul
contrasto alla violenza sessuale, da lunedì all'esame della Camera. È una
misura «molto grave» e «incostituzionale», e avrà «effetti disastrosi»,
protesta l'Associazione nazionale magistrati, che chiede all'esecutivo una
marcia indietro; ma anche di ascoltare la categoria per risolvere la «grave
emergenza» rappresentata dalle scoperture degli organici nelle procure. Un
problema che sta diventando sempre più acuto, come dimostra il fatto che l'80
per cento dei posti negli uffici requirenti messi a concorso dal Consiglio
superiore della magistratura sono rimasti senza titolare. L'emendamento raccoglie mugugni anche al Csm, che sulla questione
darà sicuramente di propria iniziativa un parere al ministro della Giustizia:
se il togato di Unicost Giuseppe Maria Berruti ritiene «sconcertante» che il
Guardasigilli non abbia investito il Csm di un «problema delicato, come i
trasferimenti dei magistrati, che la Costituzione affida esplicitamente al
Consiglio superiore», Ezia Maccora di Magistratura democratica definisce
«irrazionale» l'intervento del governo e parla di una nuova «misura di
emergenza».