CENACOLO DEI COGITANTI |
Via ai restauri alla Rocca
di Montefiorino ( da "Gazzetta
di Modena,La" del 31-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: edile Csm (Consorzio Stabile
Modenese) per 629mila euro interamente versati dalla Fondazione Cassa di
Risparmio di Modena. Verranno eseguiti interventi di ristrutturazione e
riqualificazione al mastio centrale (la torre) e aree limitrofe. «Finalmente -
spiega con soddisfazione il sindaco Maurizio Paladini - siamo riusciti ad
ottenere l'
Un super-spot su Rai Uno
( da "Tribuna di Treviso, La"
del 31-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Resta la speranza che sia comunque
la Corte Costituzionale a farli arrossire. Maria Lucia Falzier Treviso Sul
testamento biologico comanda il Vaticano Egregio Direttore, l'affossamento del
testamento biologico da parte dell'attuale Esecutico non fa che confermare per l'ennesima
volta due cose: l'Italia è una Repubblica fondata sul Vaticano e non è un Paese
civile.
Sui canoni fognari conto
da due milioni ( da "Gazzettino,
Il (Pordenone)" del 31-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: la seconda perchè tra la Corte dei
Conti e la Corte Costituzionale si è aperto un contenzioso che sino a quando
non sarà sanato impedisce al Comune di restituire i soldi. I numeri. In città a
dover ricevere il rimborso sono esattamente mille 966 cittadini. Tutte persone
che hanno pagato il canone di depurazione senza essere allacciati alla rete o
al depuratore.
interventi straordinari
( da "Mattino di Padova, Il"
del 31-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: ma la Corte costituzionale ha
respinto la richiesta dei legislatori di considerare l'autore di un incidente
mortale drogato o ubriaco colpevole di omicidio volontario. La Magistratura fa
resistenza alla richiesta di una maggiore severità, anche se qualche giudice nelle
scorse settimane ha deciso di applicare l'arresto agli autori,
Federalismo incompiuto o
regionalismo avanzato? ( da "Tempo,
Il" del 31-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: ordinario di diritto costituzionale
presso l'Università di Cassino. Durante la riunione sarà presentato il volume
di Saverio Musolino dal titolo «I rapporti Stato-Regioni nel nuovo titolo V,
alla luce dell'interpretazione della Corte costituzionale». A distanza di oltre
7 anni dall'approvazione della legge costituzionale n.
I preservativi, Ratzinger
e la coscienza GIORGIO GRIGOLLI ( da "Adige,
L'" del 31-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Resta la Corte costituzionale,
finché dura. Niente da augurare dalla proclamazione di un referendum popolare,
annunciato da Di Pietro. Avremmo una ripetizione di fatti già scritti, il
ripristino degli accenti ruiniani a «suggerire» l'astensione dalle urne, come
per la legge 40 sulla fecondazione assistita.
fognature, interessati ai
rimborsi 1.966 utenti ( da "Messaggero
Veneto, Il" del 31-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: effetti della sentenza della Corte
costituzionale. Depositate solo 32 richieste, 18 delle quali, però, illegittime
«Fognature, interessati ai rimborsi 1.966 utenti» Il costo a carico del Comune
sarebbe di 1,9 milioni. Bolzonello: senza novità, i fondi nel 2010 Rischia di
pesare sulle casse municipali per quasi 2 milioni di euro la sentenza della
Corte costituzionale che ha stabilito l'
penalisti in sciopero: c'è
bisogno di riforme ( da "Messaggero
Veneto, Il" del 31-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: di autogoverno della magistratura
che dovrebbe essere autonomo dai poteri politici - indica Scatà -, mentre in
realtà il Csm è sostanzialmente sotto il controllo della componente togata, che
lo gestisce secondo la logica delle correnti. Inoltre, anche l'Associazione
nazionale magistrati ha un ruolo anomalo, che ha una posizione di forte
preminenza nella politica della giustizia».
cambio ai vertici della
giustizia gallurese ( da "Nuova
Sardegna, La" del 31-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: il quale sollecita il Csm affinchè
si faccia promotore di una mozione che porti alla cancellazione della norma che
prevede la non applicabilità di uditori giudiziari nelle procure minori, quelle
ritenute disagiate da un recente decreto legge. E sempre in tema di giustizia
ieri mattina ha preso servizio, in applicazione semestrale (un rafforzamento
della procura in vista del G8)
caccia, scontro sulla
legge ( da "Messaggero
Veneto, Il" del 31-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Corte Costituzionale si esprimerà
sulle contestazioni precedentemente presentate dal Governo alla legge 6 e
l'assessore Violino, da subito sollecitato ad intervenire sui quattro punti
impugnati dalla Corte, è rimasto inerte per 10 mesi ed ora in fretta e in furia
chiede di approvare questa legge adducendo necessità di carattere e di natura
politica al fine di dare un segnale alla
paritetica, si tratta sui
tributi inps il fvg apre a nuove competenze
( da "Messaggero Veneto, Il"
del 31-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: la sentenza della Corte
costituzionale sull'Irpef dei pensionati (circa 400 milioni l'anno, così è
stato assicurato) ha rappresentato il cuore del vertice. Il recupero della
quota Irpef sulle pensioni Inps sarà dunque una delle priorità della
paritetica. «La partita più importante - ha confermato Tondo - si giocherà sul
completamento del percorso aperto da Illy sulle pensioni,
Tutti i magistrati
potranno anche essere difesi da avvocati
( da "AziendaLex" del
31-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: diritto previsto per i giudici
ordinari Tutti i magistrati potranno anche essere difesi da avvocati (Corte
costituzionale 87/2009) Un magistrato sottoposto a procedimento disciplinare
potrà sempre farsi difendere da un avvocato, anche se non è un magistrato
ordinario. La Corte costituzionale ha dichiarato illegittimi gli articoli 34,
secondo comma, della legge 27 aprile 1982, n.
caso messineo, al csm
audizioni pm di palermo ( da "Repubblica,
La" del 31-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Pagina 20 - Cronaca Roma Caso
Messineo, al Csm audizioni pm di Palermo PALERMO - Proseguono gli accertamenti
del Csm sul caso aperto dopo la diffusione di alcuni articoli sul
coinvolgimento del cognato del procuratore capo di Palermo Francesco Messineo,
l´imprenditore Sergio Sacco, in un´inchiesta per associazione mafiosa.
SOVRANITÀ IN DIVENIRE Il
marchio DELLA LEGGE ( da "Manifesto,
Il" del 31-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Corte Costituzionale in tutta la
sua storia ha sistematicamente dichiarato incostituzionale in quanto lesione
della proiprietà privata qualsiasi serio intervento volto alla ridistribuzione
sociale della rendita fondiaria. In tempi attuali di globalizzazione la
«giurisdizionalizzazione della politica» riveste inoltre una valenza certo non
soltanto simbolica nella trasformazione del
800 richieste di rimborso
( da "Nazione, La (Livorno)"
del 31-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Questo in seguito alla sentenza
della Corte costituzionale, (Gazzetta Ufficiale del 15 ottobre 2008) che ha
liquidato come «illegittimi» i principi della legge Galli che obbligavano a
pagare tutta la quota del servizio idrico anche in assenza di depuratori. Dovrà
così essere rimborsato agli utenti il pregresso di quanto già sborsato.
Sicurezza tradita: tagli
per 3,5 miliardi ( da "Sole
24 Ore, Il" del 31-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Proprio ieri la sesta commissione
del Csm ha deliberato un parere, da portare all'esame del plenum,sul decreto
legge anti stupri, critico sull'istituzione delle ronde. Franceschini ha poi
citato i casi di «poliziotti che dovranno operare al G8, cui è stato chiesto di
anticipare di tasca propria le spese».
OSIMO QUESTA sera alle
21,30, presso la sede di Astea in via Gua...
( da "Resto del Carlino, Il (Ancona)"
del 31-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: previsto dalla sentenza 335 del 10
ottobre 2008 della Corte Costituzionale e dalla seguente legge del 27 febbraio
2009. Nell'occasione il Comitato Depurazione, rappresentato da Pierluigi
Agostinelli, è stato invitato dall'Amministazione comunale a confrontarsi con i
vertici dell'Astea spa e dell'Ato 3 Marche per chiarire i dubbi degli utenti e
le errate interpretazioni legislative,
Legge 40, limite sugli
embrioni La decisione della Consulta
( da "Corriere della Sera"
del 31-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: esame della Corte Costituzionale.
Oggi i giudici ascolteranno le ragioni a favore e contro la norma varata nel
2004. La decisione è attesa in settimana. A fare ricorso alla Corte sono stati
il Tar del Lazio e il Tribunale di Firenze, ai quali si erano rivolti la World
association reproductive medicine (Warm) e una coppia di Milano affetta da una
malattia genetica.
Tranfa: no, la legge
consente di farlo ( da "Corriere
della Sera" del 31-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: quella sulla ricusazione, le norme
dell'ordinamento giudiziario, le circolari Csm, le tabelle degli uffici, e
appunto i provvedimenti conformi». Regole contro efficienza? «Non le vedo in
alternativa: l'efficienza non deve scardinare il principio del giudice
naturale, e questo non può andare a scapito dell'efficienza». L.
Legali in sciopero,
giustizia paralizzata ( da "Unione
Sarda, L' (Nazionale)" del
31-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: un ritocco a Csm, diventato una
«terza camera». Il dito è puntato contro il Parlamento, reo di essere prolifico
e attento quando si tratta di legiferare «sull'onda dell'emergenza, agitando
strumentalmente l'allarme-criminalità» (così spiega il manifesto dell'assemblea
nazionale dei penalisti che si terrà giovedì a Roma),
25 Aprile: protagonista
sarà la Costituzione ( da "Gazzetta
di Parma (abbonati)" del 31-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: lunedì 21 settembre, Nicola
Occhiocupo, giurista e costituzionalista, già rettore della nostra Università,
il 28 settembre, Gustavo Zagrebelsky, presidente emerito della Corte
Costituzionale, lunedì 12 ottobre, e, a chiudere, venerdì 23 ottobre, l'ex
magistrato del pool «Mani Pulite», Gherardo Colombo.
"L'ordine della
follia", film sulla legge Basaglia all'Edison
( da "Gazzetta di Parma Online, La"
del 31-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Testimonianze di Giovanni Braidi,
Bruno Fontanesi, Ferruccio Giacanelli, Franco Rotelli, Antonio Slavich Musiche:
Reflue Riprese e montaggio: Mario Ponzi Collaborazione alle riprese: Andrea
Galafassi e Alessandro Nidi info: csm.parma@libero.it – 328-9769438 -
www.csmovimenti.org
Il testamento biologico
rischia l'eutanasia ( da "Riformista,
Il" del 31-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Corte Costituzionale discute oggi
della legge 40 e l'eventuale riesplodere di un dibattito sulla fecondazione
potrebbe rendere il percorso del testamento biologico ancora più difficile.
Così, se in molti giurano che, come ha già fatto Palazzo Madama, presto anche
Montecitorio farà il proprio dovere, è però più difficile trovare qualcuno che
escluda del tutto che alla fine non se
Fecondazione, esame di
legittimità alla Consulta ( da "Unita,
L'" del 31-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: pubblica della Corte Costituzionale
chiamata a pronunciarsi sulla legge 40 sulla fecondazione assistita. Sotto la
lente dei giudici le questioni di legittimità sollevate dal Tribunale di
Firenze e dal Tar del Lazio. I ricorsi riguardano, in sostanza, il cuore stesso
di quella legge così fortemente voluta dal centrodestra e così fortemente
difesa dal sottosegretario Eugenia Roccella.
Legge 40, l'ora della
Consulta Mentre infuria il dibattito sul testamento biologico, potrebbe
riaprirsi anche quello sulla legge 40, quella sulla fecondazione medicalmente
assistit ( da "Riformista,
Il" del 31-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Inizia oggi davanti alla Corte
Costituzionale l'esame di 3 questioni di legittimità costituzionale sollevate,
tra il gennaio e l'agosto dello scorso anno, dal Tribunale amministrativo del
Lazio e dal tribunale di Firenze. Difficile fare previsioni sui tempi della
decisione.
Inizia oggi l'udienza
pubblica della Corte Costituzionale chiamata a pronunciarsi sulla legge 4...
( da "Unita, L'" del
31-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: pubblica della Corte Costituzionale
chiamata a pronunciarsi sulla legge 40 sulla fecondazione assistita. Sotto la
lente dei giudici le questioni di legittimità sollevate dal Tribunale di
Firenze e dal Tar del Lazio. I ricorsi riguardano, in sostanza, il cuore stesso
di quella legge così fortemente voluta dal centrodestra e così fortemente
difesa dal sottosegretario Eugenia Roccella.
Guerra dei numeri sugli
agenti costretti a pagarsi le spese
( da "Stampa, La" del
31-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Sinistra e sindacati all'attacco
Maroni: solo bugie, nessun taglio Il Csm esprime parere negativo sulle ronde:
da chi saranno costituite? FRANCESCO GRIGNETTI Guerra dei numeri sugli agenti
costretti a pagarsi le spese ROMA Altro che guerra al crimine. E' sulle cifre
che si combatte la vera guerra del ministero dell'Interno.
Ford May Flip to Laggard From Leader If Obama Plan Makes GM Lean, Green ( da "Bloomberg"
Argomenti:
Giustizia
Abstract: said
analyst Michael Robinet of CSM Worldwide in
Cancelleria, deposito,
posta, legittimità, sussistenza ( da "AltaLex"
del 31-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: ha indotto la Corte costituzionale
ad ammettere la costituzione in giudizio a mezzo posta, peraltro prevista anche
nel giudizio di cassazione, mentre il giudice a quo l?ha qualificata
addirittura come inesistente. La Corte costituzionale ha valorizzato una serie
di elementi oggettivi (come la circostanza che lo strumento postale è
largamente usato dalla parte pubblica,
Sul deposito degli atti
processuali tramite posta e non presso la cancelleria
( da "AltaLex" del
31-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: di legge o a seguito di pronunce
della Corte costituzionale. La sentenza de quo sembra voler elevare a rango di
norma ordinaria ciò che fino ad ora era l?eccezione, ritenendo non giustificata
una disparità di trattamento in ragione della materia o del rito applicato.
Poiché la stessa Cassazione ammette che il deposito tramite posta avviene al di
fuori della previsione normativa,
Agenda degli avvenimenti
di martedì 31 marzo 2009 ( da "Virgilio
Notizie" del 31-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: partecipa alla conferenza stampa
conclusiva del summit del G8 sul lavoro - La Corte costituzionale inizia ad
esaminare i ricorsi contro la legge sulla procreazione assistita - L'Aula del
Senato esamina il ddl sull'usura - L'Aula della Camera prosegue la discussione
sul decreto relativo alle quote latte - Alla Camera si discute il ddl sulla
violenza sessuale.
SOVRANITÀ IN DIVENIRE
( da "Manifesto, Il"
del 31-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Corte Costituzionale in tutta la
sua storia ha sistematicamente dichiarato incostituzionale in quanto lesione
della proiprietà privata qualsiasi serio intervento volto alla ridistribuzione
sociale della rendita fondiaria. In tempi attuali di globalizzazione la
«giurisdizionalizzazione della politica» riveste inoltre una valenza certo non
soltanto simbolica nella trasformazione del
Intercettazioni, sì ma
senza gli abusi ( da "Unione
Sarda, L' (Nazionale)" del
31-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: come riconosciuto sia dalla Corte
costituzionale sia dalla Corte europea dei diritti dell'uomo. Infatti, mentre
oggi una legislazione abbastanza equilibrata tutela il segreto investigativo
sugli atti di indagine del pubblico ministero ma, una volta caduto tale
segreto, consente la pubblicazione del contenuto degli atti di indagine anche
quando questa non è ancora conclusa,
Chrysler has 30 days to prove its mettle ( da "Usa Today"
Argomenti:
Giustizia
Abstract: vice
president of consultants CSM Worldwide. Even if it is found to merit further
government support, privately held Chrysler ? 80% owned by Cerberus Capital
Management and about 20% held by former owner Daimler ? is hardly out of the
woods. It still needs to sell cars to consumers who may have doubts about its
future.
Incentives to buy new vehicles please auto industry ( da "Usa Today"
Argomenti:
Giustizia
Abstract: CSM
Worldwide reported recently that vehicle sales in the European nations with
these types of plans will be 400,000 more this year than they would have been
without the cash incentives. The National Automobile Dealers Association and Alliance
of Automobile Manufacturers, which represents major automakers except Honda,
Zona a traffico limitato
( da "AltaLex" del
31-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: 2008 n° 719 Zona a traffico
limitato, sanzione, assenza di permesso, presunzione di circolazione Cassazione
civile , sez. II, sentenza 21.12.2007 n° 27143 Infrazioni ravvicinate in zone a
traffico limitato: profili di costituzionalità Corte Costituzionale , ordinanza
26.01.2007 n° 14 Stampa | Segnala | Condividi |
REGIONI: CONFERENZA
APPROVA DOCUMENTO SU GOVERNO CLINICO
( da "Basilicanet.it"
del 31-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: si evidenzia un problema giuridico
rilevante anche in relazione a diverse sentenze della Corte costituzionale che
hanno delineato i rispettivi ambiti di competenza dello Stato e delle Regioni,
in quanto la proposta di testo unificato presenta caratteri di
incostituzionalità alla luce della riforma del Titolo V. Le disposizioni risultano
invasive dellâ?
FECONDAZIONE: CORTE
COSTITUZIONALE AVVIA ESAME LEGGE 40
( da "ITnews.it" del
31-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: esame della legge 40 del 2004 sulla
procreazione medicalmente assistita da parte della Corte Costituzionale. I 15
giudici hanno appena terminato l'udienza pubblica, in cui hanno ascoltato le
motivazioni in base alle quali e' stata sollevata la questione di legittimita'
costituzionale su alcuni articoli della normativa, e la difesa dell'Avvocatura
dello Stato.
LA LEGGE 40 SULLA
FECONDAZIONE ASSISTITA ARRIVA OGGI ALL'ESAME DELLA CORTE COSTITUZIONALE. TRE
... ( da "Mattino,
Il (Benevento)" del 31-03-2009) + 1 altra fonte
Argomenti:
Giustizia
Abstract: La legge 40 sulla fecondazione
assistita arriva oggi all'esame della Corte Costituzionale. Tre le ordinanze di
ricorso, i giudici in udienza pubblica esamineranno le ragioni a favore e
contro la norma varata nel 2004 e che l'anno successivo passò indenne il
referendum abrogativo per mancato raggiungimento del quorum.
Paritetica, la
partita-chiave è sulle pensioni ( da "Gazzettino,
Il (Udine)" del 31-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: la sentenza della Corte
costituzionale sull'Irpef dei pensionati sono stati al centro della riunione.
Soprattutto quest'ultima partita - quantificata in circa 400 milioni di euro
all'anno - è stata al centro del dibattito che ha preso le mosse - è stato precisato
- dalle cose fatta dalla precedente commissione.
Normativa sulla caccia,
Lega Nord e Pdl divisi ( da "Gazzettino,
Il (Udine)" del 31-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: dal Governo davanti alla Corte
costituzionale. Rispetto all'attuale legge, la Lega propone la presenza non più
di uno ma di più «portatori d'interesse» per sovrintendere alla gestione
dell'attività venatoria e della fauna nei Distretti venatori. Il provvedimento,
inoltre, rafforza il ruolo delle Province e riduce il numero degli
interlocutori che operano nel settore della caccia.
VALUTAZIONE POSITIVA SULLE
NORME SULLO STALKING E SULLE VIOLENZE SESSUALE: è IL PARERE APPROVAT...
( da "Mattino, Il (Benevento)"
del 31-03-2009) + 1 altra fonte
Argomenti:
Giustizia
Abstract: è il parere approvato a maggioranza
dalla sesta commissione del Csm sul decreto sicurezza attualmente all'esame
della Camera, che invece riserva dubbi e perplessità sulle modifiche alla
disciplina sull'immigrazione e sulla questione delle ronde. Il documento
dovrebbe essere sottoposto all'esame del plenum nella seduta di domani.
FECONDAZIONE/ BATTAGLIA
ALLA CONSULTA, FUORI LE ASSOCIAZIONI -2-
( da "Wall Street Italia"
del 31-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: altro rappresentante dei movimenti,
la Corte COstituzionale "non può modificare il numero massimo di embrioni,
ma solo far cadere il limite: questa sarebbe una soluzione profondamente
irragionevole poichè la tutela dell'embrione sparirebbe e si darebbe piena
espansione all'interesse della salute della donna".
GIUSTIZIA/ CSM: NUOVE
AUDIZIONI SU MESSINEO, MA QUADRO NON CAMBIA
( da "Wall Street Italia"
del 31-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Giustizia/ Csm: nuove audizioni su
Messineo, ma quadro non cambia di Apcom Sentiti Ingroia e Scarpinato:
"Sacco non è indagato" -->Roma, 31 mar. (Apcom) - Sergio Sacco, il
cognato del procuratore capo di Palermo Francesco Messineo, non è indagato in
alcun procedimento penale.
GIUSTIZIA/ CSM ACQUISISCE
LETTERA PM CANALI SU OMICIDIO ALFANO
( da "Wall Street Italia"
del 31-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Csm acquisisce lettera pm Canali su
omicidio Alfano di Apcom Richiesti atti a Messina, poi si vedrà se aprire
istruttoria -->Roma, 31 mar. (Apcom) - La Prima Commissione del Csm
acquisirà la lettera anonima sull'omicidio del giornalista Beppe Alfano che il
pm di Barcellona Pozzo di Gotto Olindo Canali afferma di aver scritto e di aver
inviato via fax in tribunale.
FECONDAZIONE/ BATTAGLIA
ALLA CONSULTA, FUORI LE ASSOCIAZIONI
( da "Wall Street Italia"
del 31-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: fuori le associazioni di Apcom Al
via l'esame della legge 40, Corte forse decide in settimana -->Roma, 31 mar.
(Apcom) - Udienza pubblica alla Corte costituzionale sulla legge 40 che regola
la procreazione assistita: una vera e propria 'battaglia in punta di diritto'
di due ore e mezzo che qualcuno, però, non ha potuto combattere.
Riflessioni sulla
qualitàdell'impegno politico oggi
( da "Sicilia, La" del
31-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Università di Firenze e membro
della Corte Costituzionale, il prof. Franco Monaco, docente di Comunicazione
all'Università Cattolica di Milano e politologo. Modererà don Giuseppe Bellia,
biblista della Facoltà Teologica di Sicilia, anche lui studioso di La Pira.
L'incontro di studio consisterà nella presentazione di un libro del compianto
Vittorio Peri,
CANADA PAVILION AT 53RD
VENICE BIENNALE PRESENTS ( da "WindPress.it"
del 31-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: csm.arts.ac.uk.
Mark Lewis is represented by Monte Clark Gallery (Vancouver), Clark & Faria
(Toronto), and Galerie Serge Le Borgne (Paris). The official Canadian
participation at the Venice Biennale is made possible through the financial and
administrative support of the Canada Council for the Arts, Foreign Affairs and
International Trade Canada,
Procreazione: raddoppiano
in Italia i figli della provetta. E il dibattito si infiamma
( da "Panorama.it" del
31-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: La Corte Costituzionale rilevi gli
effetti pregiudizievoli diretti sul diritto fondamentale alla salute della
donna e del concepito". Appunto, la Corte. Vi hanno fatto ricorso, con tre
distinte ordinanze, il [8] Tar del Lazio e il Tribunale di Firenze, ai quali si
erano rivolti, rispettivamente, la [9] World association reproductive medicine
(
EOLICO/ PUGLIA REGINA CON
946MW. STACCATA CAMPANIA E SICILIA
( da "Wall Street Italia"
del 31-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: la Regione sta proseguendo nelle
sue politiche energetiche ambientali e questo rende ancora più cogente il no al
nucleare e smaschera la protervia di chi, dal Governo Nazionale, ha voluto
impugnare alla Corte Costituzionale la legge 31/08 che tende proprio a dare
maggiori garanzie alla salute dei cittadini ed al territorio".
31/03/2009 20:10 EUROPEE:
DE MAGISTRIS, NON TORNERO' IN MAGISTRATURA
( da "ITnews.it" del
31-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: ''Prendo atto - ha detto De
Magistris - del fatto che la questione viene posta adesso, per esempio dal
vicepresidente del Csm Mancino, quando da tempo tantissimi magistrati sono in
politica, come Luciano Violante, che e' piuttosto critico nei miei confronti,
pero' personalmente sono abbastanza d'accordo''.
( da "Gazzetta di Modena,La"
del 31-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Via ai restauri alla
Rocca di Montefiorino Quasi un milione di euro da Fcrm e Ue per la torre
medievale e gli spazi interni Dentro il mastio centrale sarà abbattuta la
cisterna utilizzata nel dopoguerra CARLO GREGORI MONTEFIORINO. Quasi un milione
di euro per la ristrutturazione della torre e altre parti della Rocca di
Montefiorino. La prima parte dei lavori, finanziata da Fcrm, è già stata
appaltata e il cantiere inizierà dopo Pasqua. La seconda, finanziata in parte
dall'Ue, partirà entro giugno. La Rocca - lo splendido castello medievale di
Montefiorino - sarà restaurata da metà aprile. Un intervento complesso diviso
in due fasi che prevede un finanziamento di poco meno di un milione di euro. La
prima fase è già stata appaltata all'edile Csm (Consorzio
Stabile Modenese) per 629mila euro interamente versati dalla Fondazione Cassa
di Risparmio di Modena. Verranno eseguiti interventi di ristrutturazione e
riqualificazione al mastio centrale (la torre) e aree limitrofe. «Finalmente -
spiega con soddisfazione il sindaco Maurizio Paladini - siamo riusciti ad
ottenere l'autorizzazione dalla Soprintendenza. Un iter lungo per le
necessarie verifiche. Si doveva controllare che nella torre, e soprattutto sui
muri della sua facciata interna, non ci fossero emergenze architettoniche o
pittoriche coperte dai lavori del 1947». Gran parte dell'intervento riguarda i
lavori di quella data, fatti dopo il grande incendio che bruciò parte del
castello. Nella torre, ad esempio, venne costruita una cisterna di cemento che
servì come deposito d'acqua per la cittadinanza. La cisterna ora sarà
abbattuta. Una volta demolita, partirà la realizzare i progetti approvati nel
novembre scorso. Primo, la costruzione interna di un ascensore che consentirà
l'accesso al castello dal retro, anche ai disabili. Secondo, il recupero di
spazi espositivi che andranno poi al Museo della Resistenza. Al terzo e ultimo
piano della torre verrà poi creato un belvedere per ammirare il panorama
appenninico. Infine, sono previsti anche lavori di ammodernamento al
«bookshop«» e al caffè della biblioteca comunale. Un secondo giro di lavori
inizierà da fine giugno. L'importo è di 300mila euro, 210mila dei quali
finanziati a fondo perduto dall'Ue (Piano Salvaguardia Rurale Misura 3 Recupero
Villaggi). Soldi destinati a tre locali al piano terra del castello. Sono
stanze ancora piene di detriti e calcinacci gettati durante i lavori di
restauro alla Rocca dopo l'incendio del 6 agosto 1944. Quei locali, interamente
recuperati per la prima volta, saranno destinati alla promozione della storia,
della cultura locale e dei prodotti eccellenti del territorio di Montefiorino:
tartufo, funghi, mele, miele.
( da "Tribuna di Treviso, La"
del 31-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Un super-spot su Rai
Uno Un super-spot su Rai Uno per il congresso del Pdl Lo spettacolo offerto dai
notiziari di Rai Uno nelle giornate del congresso del Pdl è stato a mio parere
indegno. I due terzi del Tg dedicati al congresso, tra i 5 e i 6 inviati presenti,
di cui quelli in video estasiati dalla location, eccitati e vicini in alcuni
momenti all'orgasmo catodico, servizi dedicati ad ogni intervento possibile.
Una cosa mai vista nemmeno ai tempi della Democrazia Cristiana, il premier non
ha bisogno di fare campagna elettorale basta chiamare Rai Uno e il gioco è
fatto. E come nelle migliori «famiglie» il tutto a spese del contribuente. In
tutte le guerre che hanno segnato le ultime generazioni i primi palazzi ad
essere colpiti sono stati quelli dell'informazione, qui siamo di fronte alla
progressiva ed inerosarible corrosione del sistema democratico con armi
terribili: il servilismo e l'adulazione al potere costituito da parte del
giornalismo televisivo e non, un fenomeno a rovescio, un'implosione. Un paradosso
italico come quello rappresentato dalla nuova aggregazione, chiamarla partito
mi sembra inappropriato, in cui la libertà presente nel nome è di due tipi:
quella del capo di fare ciò che vuole e quella degli altri di fare e dire ciò
che vuole il capo senza discutere. Cristiano Brion Castelfranco Testamento
biologico esordio della nuova destra Perfetto esordio, questo del Partito della
Libertà, negando ad una persona la libertà di decidere della propria vita, nei
termini che la Costituzione chiaramente gli riconosce. Ma sono tutti così
appecorati, così prevaricatori, così insensibili alle scelte dell'altro, i
centocinquantacinque che vogliono decidere anche per chi pensa diversamente?
Possibile che un'ondata di sdegno non si levi dal Paese? Resta
la speranza che sia comunque la Corte Costituzionale a farli arrossire. Maria
Lucia Falzier Treviso Sul testamento biologico comanda il Vaticano Egregio
Direttore, l'affossamento del testamento biologico da parte dell'attuale
Esecutico non fa che confermare per l'ennesima volta due cose: l'Italia è una
Repubblica fondata sul Vaticano e non è un Paese civile. Malgrado l'80
per cento degli italiani siano favorevoli alla possibilità di decidere sulla
propria vita, l'attuale maggioranza infischiandosene anche di buona parte dei
suoi elettori, china il capo davanti al cardinal Bertone e soci. Ma il
centrodestra è a libro paga degli italiani o degli alti prelati vaticani? La
legge sul testamento biologico è diventata la legge sul testamento ideologico.
Una porcheria, una beffa ai danni del popolo italiano. Nel Regno Unito, tanto
per fare un esempio, se un medico non rispettasse la volontà del proprio
assistito rischia la radiazione dall'albo. Il Vaticano dal canto suo prosegue
la colonizzazione dell'Italia e, dopo aver chiesto soldi per oltre 20 anni
tramite il cardinal Ruini, ora attacca con forza qualsiasi richiesta di diritto
civile. Non si capisce perché tanta veemenza non venga usata contro la mafia,
la corruzione, l'evasione fiscale, la finanza disonesta. Oggi, nell'anno 2009,
mentre nelle lussuose sale Vaticane i cardinali fanno la ola, l'Italia si
guarda allo specchio e si rivede come uno Stato piccolo e provinciale, con una
classe politica miope e inadeguata, lontana dalle moderne democrazie europee e
vicina al medio evo della ragione. Paolo Dotto Preganziol Ticket e falsi
poveri: è questa la razza Padana? Anche la razza Piave ha il suo «lato b»: sono
i falsi poveri scoperti dalla Guardia di Finanza (non dalle ronde; non dagli
sceriffi) a fare carte false per non pagare il ticket sanitario all'Usl 7 di
Pieve-Conegliano. Un letamaio. Dal quale spuntano soldi; solo soldi. I
cervelli, i cuori, la dignità nascono e crescono altrove. C'è poco da stare
allegri: questi falsi poveri, questi ricchi falsi, sono i nostri idoli. L'emblema
del nordest. Ernesto Pavan Povegliano Soldi pubblici al golf «Giustificazioni
pietose» Ho letto la replica del presidente del campo da golf di Montebelluna
(omaggiato dal finanziamento provinciale di 10 mila euro per
l'inaugurazione)... la trovo patetica, con giustificazioni pietose tenendo
conto dell'attuale situazione economica e sociale. Ci sono esigenze ben più
importanti e urgenti di un campo da golf, il contribuente ha esigenze molto più
logiche e degne di attenzione, per quanto mi riguarda il finanziamento pubblico
deve andare alle vere esigenze della popolazione! Daniele Tinti E-mail Il
povero fiume Zero ridotto a una pattumiera Piange il cuore vedere il fiume Zero
ridotto ad una pattumiera. Per questo intendo richiama l'attenzione sui rifiuti
abbandonati sulle acque dello Zero. Nell'ansa del fiume all'altezza dell'ex
Mulino di S. Alberto giace da tempo un vistoso cumulo di rifiuti. Nessuno si
preoccupa di intervenire. Gino Spolaore Zero Branco
( da "Gazzettino, Il (Pordenone)"
del 31-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Sui canoni fognari
conto da due milioni Soldi che il Comune deve restituire Martedì 31 Marzo 2009,
Pordenone Quasi due mila allacciamenti per un totale che sfiora i due milioni
di euro. Sono i soldi che il Comune capoluogo deve restituire (dopo aver già
incassato) ai residenti che pur avendo pagato la tariffa dei canoni fognari non
sono mai stati allacciati alla rete. La questione è rimbalzata ieri sera in
consiglio comunale a fronte di una interrogazione presentata da Giuseppe
Verdichizzi, Pietro Tropeano e Franco Giannelli, tutti del Popolo della
libertà. I tre consiglieri, infatti, hanno chiesto al sindaco sostanzialmente
quattro cose: l'ammontare complessivo e il numero totale dei cittadini che allo
stato hanno diritto al rimorso, l'attività informativa fatta per avvertire i
residenti, e soprattutto hanno chiesto di sapere quanti cittadini hanno presentano
istanza per avere indietro i soldi. A rispondere è stato direttamente il
sindaco Sergio Bolzonello spiegando che il problema è serio sostanzialmente per
due ragioni: la prima perchè la cifra è alta, la seconda
perchè tra la Corte dei Conti e la Corte Costituzionale si è aperto un
contenzioso che sino a quando non sarà sanato impedisce al Comune di restituire
i soldi. I numeri. In città a dover ricevere il rimborso sono esattamente mille
966 cittadini. Tutte persone che hanno pagato il canone di depurazione senza
essere allacciati alla rete o al depuratore. Del resto erano state
emesse sentenze che spiegavano, almeno in primo grado, la necessità di pagare
il servizio. Il Comune, fatti i calcoli, deve restituire un milione e 960 mila
euro. Allo stato ha fatto presente il sindaco, sono state presentate 32 istanze
di rimorso delle quali 12 inammissibili perchè nel frattempo è intervenuto
l'allacciamento. Il contenzioso. Il problema giuridico riguarda la Corte dei
Conti che ritiene che i Comuni debbano rimborsare sino a 5 anni addietro i
residenti e la Corte Costituzionale che invece ha stabilito che i rimborsi
debbano essere previsti dal 2001 sino al 2008 ampliando, insomma, di tre anni
rispetto alla Corte dei Conti. La cifra di due milioni indicata dal sindaco
riguarda l'interpretazione della Corte Costituzionale. Sino a quando questa
situazione non sarà sanata il Comune non potrà procedere ai rimborsi. Il
sindaco. Sergio Bolzonello ha spiegato che in ogni caso l'amministrazione
aprirà una posta di bilancio sui conti del
( da "Mattino di Padova, Il"
del 31-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Pagina 20 - Altre
Interventi straordinari Interventi straordinari contro la crisi Da settimane
assistiamo a continue proposte che provengono da più parti per affrontare la
crisi economica e finanziaria nella quale siamo stati trascinati e dalla quale,
almeno per il momento, non se ne vede l'uscita. A mio avviso, l'eccezionale
gravità della situazione in cui ci troviamo, non può essere gestita con misure
«ordinarie», ma richiede interventi che siano altrettanto eccezionali e che
diano veramente una risposta a chi si trova in difficoltà. Quello invece a cui
assistiamo è una continua sottovalutazione del dramma di quelle persone che,
giorno dopo giorno, vedono ridursi il loro reddito a seguito della contrazione
delle ore lavoro, o peggio ancora, all'azzeramento del reddito stesso a seguito
di licenziamenti che subiscono, senza alcun «paracadute». Da sindaco di una
piccola comunità non posso accettare che le azioni del Governo siano quasi
esclusivamente rivolte a garantire le banche o le grandi imprese, azioni queste
necessarie, ma il compito di Governo lungimirante deve andare oltre. Ogni
giorno e in misura sempre crescente, assistiamo ad una domanda di aiuto da
parte delle persone in difficoltà che gli Enti Locali da soli non sono più in
grado di affrontare. Da sempre i Comuni, che rappresentano l'istituzione più
vicina ai cittadini, si sono fatti carico di soddisfare, almeno parzialmente, i
bisogni essenziali di alcune categorie deboli, ma oggi ciò non è più possibile.
Le ristrettezze economiche in cui gli stessi Comuni si trovano a seguito delle
riduzioni dei trasferimenti statali e dell'eliminazione dell'Ici, uniti a
questa domanda insostenibile di aiuto ai casi di povertà estrema, non
permettono di continuare a reggere una situazione che già oggi è esplosiva ed è
destinata a peggiorare. La sensazione è che le soluzioni che ci vengono
proposte in questi giorni dal governo nazionale, come la questione
dell'ampliamento della casa, o la progettazione delle grandi opere come il
ponte sullo Stretto di Messina, ci portino decisamente fuori strada, ignorando
i veri problemi dei singoli, lasciando ancora una volta soli gli Enti locali a
gestire il dramma umano e sociale di tante persone. Ma è mai possibile che
anche di fronte ad una situazione economica come quella che stiamo vivendo non
si metta al primo posto la persona e la sua dignità, valutando seriamente di
dare un assegno di disoccupazione anche a coloro che non hanno altre tutele?
Quello che ancora di più irrita poi le persone, è il continuo messaggio di
forzato ottimismo che viene trasmesso ogni giorno e che risulta essere più una
provocazione che una sollecitazione, come ad esempio quanto affermato dal
nostro premier «in periodi di crisi lavorate di più». Da pubblico
amministratore non nascondo la mia difficoltà umana e amministrativa di fronte
a certe situazioni che mi trovo ad affrontare quando si presentano da me
persone che, in molti casi disperate, mi chiedono qualcosa per poter comprare
da mangiare ai loro figli, per pagare la bolletta della luce, per comprare le
medicine, oppure che stanno per affrontare uno sfratto esecutivo e non sanno
dove andare. In tempi «normali» questi casi vengono gestiti e fanno parte di
quel naturale ruolo che un Ente locale svolge a favore di propri concittadini
in difficoltà. Oggi questo non è più possibile. Nel nostro Comune, in occasione
della costruzione del bilancio di previsione per il 2009, abbiamo destinato
alcune risorse, che andremo ad integrare nel prossimo consiglio Comunale,
destinate a sostenere con prestiti a tasso zero le famiglie maggiormente in
difficoltà. Il tutto seguendo criteri stabiliti da apposito regolamento che
individua i casi più bisognosi. Non basta a risolvere il problema. E'
necessario invece che sia lo Stato, come avvenuto in quasi tutte le parti del mondo,
che si faccia carico di affrontare con risorse straordinarie il problema,
istituendo delle forme di sostegno temporanee a chi viene a trovarsi senza
reddito. Il tutto potrebbe anche essere gestito attraverso il trasferimento dei
fondi agli Enti locali che meglio e più dello Stato sono in grado di
distinguere chi ne ha bisogno e chi no, valutando anche una sorta di impegno da
parte delle persone che ricevono questi contributi a rendersi utili per la
propria comunità. Non si faccia un altro errore come quello della social card
che ha prodotto solo costi, inefficienze e delusioni. I Comuni sono pronti a
svolgere quel ruolo che è loro proprio, ma non a farsi carico di situazioni
insostenibili. Solo così riusciremo a costruire le condizioni per uscire da questa
crisi e saremo in grado di scongiurare quelle tensioni sociali che in qualche
parte del mondo cominciano già ad affiorare. Ma per fare tutto ciò è necessario
avere il coraggio di guardare in faccia la realtà, di fare scelte coraggiose e
di mettere sul piatto quelle risorse che, se ben investite, potranno veramente,
insieme ad altre iniziative, rilanciare il nostro Paese e ridare dignità a
tante persone che oggi rischiano di perderla. Federico Ossari sindaco di
Pontelongo Grazie alla società Juvenilia Buon Pastore Con questa lettera voglio
ringraziare pubblicamente una piccola ma importante realtà rappresentata dalla
società sportiva «Juvenilia Buon Pastore» di Padova. Raramente ho trovato
persone così dedite al mondo giovanile, persone che regalano il loro tempo per
offrire ai ragazzi del quartiere una valida proposta formativa sia nell'ambito
sportivo ma soprattutto su quello educativo. Mio figlio, che presenta qualche
difficoltà, ha trovato all'interno della società persone che hanno saputo
accoglierlo senza pregiudizi favorendone l'integrazione e riuscendo in un vero
e proprio intervento riabilitativo. Non voglio nominare nessuno nello specifico
per non rischiare di dimenticare qualcuno ma tengo a ringraziare di cuore tutte
le persone che lavorano in questa società offrendo ai ragazzi, e alle loro
famiglie, un'opportunità di aggregazione e di crescita personale. Antonella
Bordin Vigodarzere Troppi incidenti a causa dell'alcol Il bilancio degli
incidenti stradali è ancora una volta terribile. Nel Veneto dal 1 gennaio 2009:
sono morte 75 persone. E nell'ultimo fine settimana nella nostra regione ben 12
sono state le vittime degli incidenti stradali. Quasi tutte erano giovanissime
e questo la dice lunga sui comportamenti, spesso avventati, dei guidatori sotto
i trent'anni. Tra l'altro gran parte degli incidenti mortali sono avvenuti dal
venerdì alla domenica tra le 22 e le 5. La corsa al divertimento e la
«rilassatezza» del fine settimana oltre all'abuso di alcol e alla assunzione di
droghe sono spesso alle origini degli incidenti più gravi. Ma anche la
velocità, il mancato rispetto del codice della strada, la disattenzione e la
spavalderia, tutti atteggiamenti propri della giovane età, determinano una
condizione psico-fisica non adatta alla guida. Ecco perché si continua morire
sulla strada nonostante il Dl dello scorso anno abbia inasprito le pene. Molti
in questi giorni hanno chiesto nuove modifiche al Codice della strada, ma la Corte costituzionale ha respinto la richiesta dei legislatori di considerare l'autore
di un incidente mortale drogato o ubriaco colpevole di omicidio volontario. La
Magistratura fa resistenza alla richiesta di una maggiore severità, anche se
qualche giudice nelle scorse settimane ha deciso di applicare l'arresto agli
autori, trovati dalle forze dell'ordine con tasso alcolico superiore al
consentito o drogati, di incidenti stradali con esiti mortali. Insomma,
dispiace constatarlo, ma anche la nuova legge risente del buonismo imperante
nel nostro Paese. Invece alcuni magistrati veneti hanno detto che il Decreto
legge in vigore è un palliativo e non è uno strumento valido per frenare lo
stillicidio di morti del sabato sera. Altri dicono che il ritiro della patente
è insufficiente a punire chi guida ubriaco o sotto l'effetto della droga, e che
sarebbe necessario il ritiro definitivo del permesso di guida e una «scatola
nera» per le auto. Un altro aspetto discusso è quello della segnalazione dei
telelaser, che molti vorrebbero
( da "Tempo, Il" del
31-03-2009)
Argomenti: Giustizia
stampa
ProvinciaIncontro-dibattito con l'assessore regionale Scalia sulla riforma del
titolo V della Costituzione Federalismo incompiuto o regionalismo avanzato? È
in programma oggi pomeriggio alle 16.00, presso il salone di rappresentanza
della Provincia di Frosinone, un interessante incontro-dibattito dal tema «La
riforma del titolo V della Costituzione:regionalismo avanzato o federalismo
incompiuto?». Dopo i saluti, affidati al presidente della Provincia di
Frosinone, Filippo Materiale e al sindaco di Frosinone, Michele Marini, sarà
Francesco Scalia, assessore regionale alle risorse umane, patrimonio e demanio,
ad introdurre l'importante tema che è sempre al centro dell'attenzione dei
confronti politici ed economici nel nostro Paese. Subito dopo relazioneranno il
Prof. Beniamino Caravita di Toritto, ordinario di diritto pubblico presso
l'università La Sapienza di Roma, direttore della rivista telematica
federalismi.it e componente della commissione per Roma Capitale, il Prof.
Fulvio Pastore, associato di diritto costituzionale
presso l'università di Cassino ed il magistrato, Dott. Saverio Mugolino che ha
svolto funzioni di sostituto procuratore presso la procura di Frosinone dal
1993 al 2001 e attualmente collocato fuori ruolo presso la presidenza del Consiglio
dei Ministri dove, in qualità di esperto, segue i rapporti tra Stato e Regioni.
A coordinare i lavori sarà presente il Prof. Vincenzo Baldini, ordinario di diritto costituzionale presso l'Università di Cassino. Durante la riunione sarà
presentato il volume di Saverio Musolino dal titolo «I rapporti Stato-Regioni
nel nuovo titolo V, alla luce dell'interpretazione della Corte costituzionale». A distanza di oltre 7
anni dall'approvazione della legge costituzionale n.3 del 2001, che ha modificato il titolo V della Parte
II della costituzione, ridisegnando i rapporti tra Stato, Regioni e Autonomie
locali, l'incontro si prefigge l'obiettivo di porre in essere una riflessione
sullo stato di attuazione di tale fondamentale riforma. B.S.
( da "Adige, L'" del
31-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Polemiche papali I
preservativi, Ratzinger e la coscienza GIORGIO GRIGOLLI T ormenti di Chiesa,
Benedetto contestato. Talvolta, le dichiarazioni del Papa nella seguente
ufficialità interpretativa vengono riaperte, ricomposte e riequilibrate. Dal
recente viaggio africano, sono particolarmente emerse durezze reciproche. Tra
inavvertenze e colposità, c'è qualcosa da spartire. Su un primo fronte, solo
una calcolata noncuranza poteva infliggere al Papa un silenzio quasi totale sul
suo dire africano, in replica a quella sua introduttiva dichiarazione di
diniego totale ai preservativi, intesa a sostenere un loro effetto
inconsistente, rispetto alla invadente tragedia dell'Aids. Eppure, sul
positivo, un segnale forte Benedetto l'aveva dato. Più e più volte, «Africa,
alzati, e mettiti in cammino!», avendo di fronte popolo indigente e sovrani
eterni, soprattutto nella ricca-povera Uganda. All'istante, nella
contrapposizione d'altro fronte, attraverso il cardinal Bagnasco, i vescovi
italiani hanno indirizzato reattività. Soprattutto nei confronti di due governi
europei, tedesco e francese, e della stessa commissione Ue, che avevano
dichiarato forte dissenso sulla traiettoria detta elusiva dell'indicazione
papale. «Non accetteremo che il Papa venga irriso o offeso sui media, o
altrove». Un irritazione contro un'Europa istituzionale. Osservata da tempo, a
torto o a ragione, come un avversario della religione e soprattutto del
Vaticano. È singolare che l'«effetto preservativo» sia stato maggiore nell'area
europea. L'Africa ufficiale e popolare non si è scandalizzata. La sensazione,
ricavata dagli osservatori, è che pensamenti riflessivi siano comunque in atto.
In agenzia, si è letta una posizione del vescovo sudafricano Kevin Bowling:
«Cosa devo dire a un cattolico che mi confessa di avere l'Aids? Che non può
usare il preservativo perché è un anticoncezionale? Queste cose per me non
hanno senso perché in quel caso non lo si sta usando per prevenire una nascita,
ma per prevenire la trasmissione di un virus letale, e per me è una questione
essenzialmente etica e morale». Difficile muovergli opposizione. Se il Papa è
andato in Africa ad illustrare i Lineamenta del sinodo di quei vescovi,
previsto nell'autunno romano, ecco un dilemma incisivo da dibattere,
soprattutto tra coniugi contagiati, rispetto al rischio che le dominanze
curiali vadano a configurare questioni di vita reale in ribadimento di testi
voluti irremovibili. Una indicazione di tormenti proviene anche dal Paese
nostrano. Italia, giardino della Chiesa, disse una volta Pietro Scoppola. Con
benevola ironia. A volte, tuttavia, percorso da giardinieri male avvertiti. Con
similitudine applicata, si può dire della legge sul testamento biologico,
appena approvata dal Senato. Sulla sua necessità si è detto ripetutamente e motivatamente.
La sottolineatura più recente, anche qui, è stata del cardinale Bagnasco. È da
approvare «senza lungaggini o strumentali tentennamenti». Ricordando che così
si eviteranno «avventure analoghe» al caso Eluana. Una indicazione perentoria
della Cei, diretta a un'assemblea eletta e autonoma. Massimo Franco (Corriere,
24 marzo) ha sommato i due episodi frontalieri: «Oggi più che mai l'Italia
viene vista Oltre Tevere come una sorta di trincea continentale del
cattolicesimo». Le volontà di dialogo parlamentare sono risultate scardinate,
tra sottigliezze giuridiche, tematiche scientifiche, comprensibili casi di
coscienza e dominanti esigenze politiche. L'esito è di un testo governativo
asserragliato sulle tesi iniziali, indisponibile a assimilare approfondimenti
di testi costituzionali, rievocati sull'Adige da Giorgio Tonini. Ricondotti
alla dolorosa episodica, occorre dire che con un salto logico (o illogico?) il
centrodestra ha sostenuto che idratazione o nutrizione non possono essere
oggetto di testamento biologico, perché l'interessato, qualora in possesso
delle sue facoltà, potrebbe cambiare opinione. Ecco allora che si palesa il
«corpo di Stato». È in questo passaggio che si apre il varco per introdurre
nell'ordinamento il principio di uno Stato titolare unico della piena
disponibilità di ogni singola vita. Con la forza dei numeri, si è deciso che
non è più la persona, ma lo Stato a decidere sul destino individuale, la
persona risulta privata della facoltà di decidere della propria vita e - in
determinate insuperabili situazioni- della fine della propria vita. Non è un
caso che l' avvertenza all'art. 32 della Costituzione, ora trasgredita, a
suggello di «un rispetto della persona umana», sia stato elaborato da due
costituenti cattolici, come Aldo Moro e Giovanni Leone. Adesso, nel grande
spettacolo fondativo del nuovo Pdl, avremo Berlusconi ad autoproclamarsi
interprete prediletto delle sommità di Chiesa. All'inverso, Umberto Veronesi,
oncologo di fama internazionale, annota: «È stato stabilito che la vita
artificiale è imposta per legge a tutti gli italiani». Poco da attendersi
sull'esito del voto alla Camera. Resta la Corte costituzionale, finché dura. Niente da
augurare dalla proclamazione di un referendum popolare, annunciato da Di
Pietro. Avremmo una ripetizione di fatti già scritti, il ripristino degli
accenti ruiniani a «suggerire» l'astensione dalle urne, come per la legge 40
sulla fecondazione assistita. A sommare una normale ritrosia elettorale
degli italiani con il comodo ossequio a versioni particolari sull'uso dei
diritti civili. Con gli stessi esiti di allora, nella scomposizione del
«giardino». Adesso è tardi. Avrebbe forse potuto giovare, nel sentire presso il
laicato cattolico, la conoscenza di esperienze esterne. Mentre qui si tuona
contro l'intollerabile «deriva eutanasia» cui avrebbe potuto condurre una
regolamentazione delle «dichiarazioni anticipate di trattamento» (dette,
appunto, testamento biologico) ispirate a principi di autodeterminazione della
persona, ben diverso è l'atteggiamento assunto su questi temi dalla Chiesa
cattolica in Germania. Già dal 1999, la Conferenza episcopale, con il benestare
della Santa Sede, insieme al Consiglio della Chiesa evangelica tedesca, ha
elaborato un proprio modello di «Disposizioni anticipate del paziente
cristiano». La Germania non dispone ancora di una legge specifica, ma circa 9
milioni di tedeschi hanno già compilato moduli per certificare le proprie
volontà, di questi quasi 3 milioni hanno optato per il «modulo cristiano». La
nota introduttiva, fatta salva la condanna della «eutanasia attiva», afferma
che la «eutanasia passiva» (ovvero il «lasciare morire con dignità un malato
incurabile, rinunciando a trattamenti salvavita, come per esempio la nutrizione
artificiale
») e la «eutanasia indiretta» («la somministrazione, al malato terminale, di
farmaci antidolorifici che potrebbero anche avere, come conseguenza non voluta,
l'anticipazione del suo decesso») sono da considerarsi «giuridicamente ed
eticamente lecite». Macroscopicamente diverso l'approccio costruito in Italia,
nel raccordo tra la maggioranza governativa e la Cei, sulla legge in questione.
Almeno un confronto, un complessivo perché, sarebbe potuto risultare utile alle
conoscenze. Meglio le barricate? 31/03/2009
( da "Messaggero Veneto, Il"
del 31-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Consiglio comunale.
Illustrati gli effetti della sentenza della Corte costituzionale. Depositate solo 32
richieste, 18 delle quali, però, illegittime «Fognature, interessati ai
rimborsi 1.966 utenti» Il costo a carico del Comune sarebbe di 1,9 milioni.
Bolzonello: senza novità, i fondi nel 2010 Rischia di pesare sulle casse municipali
per quasi 2 milioni di euro la sentenza della Corte costituzionale che ha stabilito l'illegittimità della norma che prevede
il pagamento dei servizi di fognatura e depurazione anche se non allacciati. Lo
ha precisato il sindaco, Sergio Bolzonello, rispondendo ieri in consiglio
comunale all'interrogazione che era stata presentata dai rappresentanti del
Gruppo della libertà, Giuseppe Verdichizzi, Pietro Tropeano e Francesco
Giannelli. In base ai dati forniti dal sindaco, dal 2001 al 2008, periodo di applicazione
della sentenza, sono mille 966 i cittadini che avrebbero diritto al rimborso
per un esborso da parte del municipio di un milione 900 mila euro. Ora il
Comune, però, attende che si dirima il conflitto tra la Corte e il Consiglio di
Stato sul periodo di applicazione che quest'ultimo organo ritiene circoscritto
a cinque anni. L'intera operazione dei rimborsi è in stand by anche per effetto
di un eventuale pronunciamento del Parlamento che potrebbe sanare la vicenda
che rischia di affossare i bilanci dei municipio. «In assenza di novità - ha
precisato però Bolzonello - dopo l'estate saremo costretti a prevedere degli
stanziamenti nel bilancio 2010». Una situazione di incertezza che ha
condizionato la presentazione delle istanze di rimborso: 32, dal 17 novembre
scorso, delle quali 18 non accoglibili, 12 che rispettano i requisiti e una per
la quale il rimborso non spetta in quanto il contribuente non ha mai pagato
nulla. Approvato in maniera unanime il progetto preliminare per la
realizzazione della pista ciclopedonale di collegamento tra via del Pedron e i
laghetti di Rorai. Un'infrastruttura pensata per consentire la connessione con
quella parte del quartiere di Rorai che, dopo la chiusura del passaggio a
livello su via del Pedron, si trova in condizioni di disagio dal punto di vista
della viabilità, dal momento che il collegamento con il resto del territorio
comunale è possibile solo attraversando Porcia, con un aggravio per quanto
concerne la lunghezza del tragitto e quindi i tempi di intervento. Il progetto
prevede la realizzazione di un tracciato di raccordo alla viabilità esistente;
l'impiego di materiali e forme tali da permettere l'utilizzo in ogni condizione
di tempo e anche in grado di sostenere un traffico moderato di mezzi agricoli;
la sistemazione dei nodi di raccordo, con particolare attenzione a quello su
via del Pedron; la realizzazione di una nuova illuminazione; la conformazione
dei cigli e degli ambiti di margine tali da permettere la massima fruibilità al
tracciato. L'elaborato tecnico prevede la realizzazione dell'impianto di
illuminazione e il rifacimento della recinzione esistente nel tratto a sud,
visto lo stato di precarietà e di degrado di quella attuale. In programma pure
la realizzazione di manufatti in legno di semplice strutturazione per
proteggere il percorso nel tratto limitrofo alla scarpata esistente. La spesa
complessiva, a carico dell'amministrazione comunale, ammonta a 220 mila euro,
finanziata con l'accensione di un mutuo a carico dello stesso municipio.
L'assessore ai Lavori pubblici, Renzo Mazzer, ha quindi accolto le
preoccupazioni espresse dalla Lega sulla viabilità delle vie Carnaro a Torre e
Falcade e Claut. (ste.pol.)
( da "Messaggero Veneto, Il"
del 31-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Pagina 4 - Pordenone
Penalisti in sciopero: «C'è bisogno di riforme» Gli avvocati penalisti di
Pordenone da ieri hanno incrociato le braccia per protestare contro il Governo
a causa delle mancate riforme sulla giustizia. Riforme più volte promesse, ma
mai concretizzate. Lo sciopero delle udienze penali e dell'attività giudiziaria
continuerà fino a venerdì 3 aprile. «Questo sciopero, lungo una settimana,
esprime il malessere diffuso nei confronti della politica e del Parlamento -
sottolinea l'avvocato Bruno Malattia, presidente della Camera penale di
Pordenone - per la mancata riforma organica della giustizia penale e non solo.
Nello stesso tempo, si subisce una legislazione frammentaria (vedi il tema
della sicurezza) e ispirata più al vantaggio politico che alle reali
necessità». Sono sostanzialmente tre, come spiega l'avvocato Pierfrancesco
Scatà, segretario della Camera penale, le grandi questioni sulle quali è stata
incentrata l'astensione. Innanzitutto si punta alla riforma del Consiglio
superiore della magistratura. «Si tratta di un organo di
autogoverno della magistratura che dovrebbe essere autonomo dai poteri politici
- indica Scatà -, mentre in realtà il Csm è sostanzialmente sotto il controllo
della componente togata, che lo gestisce secondo la logica delle correnti.
Inoltre, anche l'Associazione nazionale magistrati ha un ruolo anomalo, che ha
una posizione di forte preminenza nella politica della giustizia». In
secondo luogo, la Camera penale è in attesa della riforma dell'ordinamento
giudiziario e la prima questione da risolvere riguarda la separazione delle
carriere. «Giudici e pm - continua Scatà - devono appartenere a due distinte
organizzazioni e non a un'unica categoria. Chi accusa e chi decide devono
essere distinti, con percorsi e concorsi distinti. L'ordinamento, è degli anni
Quaranta e deve adeguarsi all'Europa». Infine, è necessaria una riforma
organica del codice di procedura penale per consentire una maggiore qualità
delle decisioni, evitando «logiche emergenziali». «Con il pacchetto sicurezza -
conclude il segretario della Camera penale pordenonese - sono stati emanati
correttivi privi di oggettività, dettati soltanto dell'emotività del momento».
(l.p.)
( da "Nuova Sardegna, La"
del 31-03-2009)
Argomenti: Giustizia
di Giampiero Cocco
Cambio ai vertici della giustizia gallurese Dopo 17 anni Francesco Mazzaroppi
lascia la presidenza a Gemma Cucca TEMPIO. Dopo 17 anni di servizio il
presidente Francesco Mazzaroppi lascia la presidenza del tribunale gallurese e
al suo posto subentra la collega nuorese Gemma Cucca. Nel frattempo tutto è
pronto anche per il G8, con l'attivazione di un pool di magistrati che si
dedicheranno agli eventuali (e per nulla auspicabili) problemi giudiziari
legati all'evento di luglio. I processi che dovranno celebrarsi con rito
direttissimo, per disposizione presidenziale, si svolgeranno nella sezione
staccata di Olbia pur essendo di competenza territoriale della Maddalena.
Francesco Mazzaroppi lascerà il tribunale di Tempio in concomitanza con il G8
andando a ricoprire, in luglio, l'incarico di presidente di una delle sezioni
(penale o civile) della corte d'appello di Sassari. Dal tribunale di Tempio è
in partenza anche un'altro magistrato di indubbia professionalità, Antonella
Cozzi, che andrà a ricoprire un incarico al tribunale di Milano. Che la
partenza di magistrati di indiscussa esperienza, umanità e autorevolezza
penalizzi ancor di più il lavoro fin qui svolto dai giudici in servizio nel
circondario di Tempio è stato stigmatizzato, ieri, dal procuratore generale di
Cagliari Ettore Angioni, il quale sollecita il Csm affinchè
si faccia promotore di una mozione che porti alla cancellazione della norma che
prevede la non applicabilità di uditori giudiziari nelle procure minori, quelle
ritenute disagiate da un recente decreto legge. E sempre in tema di giustizia
ieri mattina ha preso servizio, in applicazione semestrale (un rafforzamento
della procura in vista del G8), il sostituto procuratore di Perugia
Daniela Isaia, un magistrato che ha maturato decenni di esperienza prima nei
pool di mani pulite poi nella conduzione di importanti indagini sulla
criminalità comune e organizzata in Umbria. A convincere la collega a prendere
servizio "temporaneo" a Tempio è stato il procurato della Repubblica
Mario D'Onofrio, che ha interessato del caso il ministero della Giustizia.
( da "Messaggero Veneto, Il"
del 31-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Pagina 15 - Economia
Caccia, scontro sulla legge La Lega vuole abolire l'associazione. Stop del Pdl
TRIESTE. La Lega Nord va all'attacco sulla caccia e presenta una proposta di
legge che prevede l'abolizione della controversa Associazione dei cacciatori. Oggi
presenterà a Trieste la sua proposta. Ma la tensione è già alta. Contestazioni
partono dalla stessa maggioranza. Il Pdl critica: «È una proposta iniqua,
malfatta e insufficiente». Il provvedimento del Carroccio modifica la legge
regionale approvata nel 2008 dalla precedente maggioranza regionale di
Centrosinistra, in particolare per quanto riguarda le norme impugnate dal
Governo davanti alla Corte Costituzionale. Rispetto all'attuale legge, la Lega
propone la presenza non piú di uno ma di piú "portatori d'interesse"
per sovrintendere alla gestione dell'attività venatoria e della fauna nei
Distretti venatori. Il provvedimento, inoltre, rafforza il ruolo delle Province
e riduce il numero degli interlocutori che operano nel settore della caccia.
Uno scatto in avanti che non è piaciuto ai colleghi di maggioranza del Pdl. Lo
spiega Roberto Marin: «Questa proposta di legge non ci piace per il modo con
cui è stata fatta e per i suoi contenuti. Domani (oggi per chi legge) la Corte Costituzionale si esprimerà sulle contestazioni
precedentemente presentate dal Governo alla legge 6 e l'assessore Violino, da
subito sollecitato ad intervenire sui quattro punti impugnati dalla Corte, è
rimasto inerte per 10 mesi ed ora in fretta e in furia chiede di approvare
questa legge adducendo necessità di carattere e di natura politica al fine di
dare un segnale alla Corte Costituzionale». «Dopo tutto questo tempo la
Lega Nord ora presenta una proposta che non solo modifica i punti impugnati dal
Governo ma va a ridisegnare tutto l'impianto normativo contro gli interessi del
mondo venatorio. Il Pdl - conclude Marin - non darà il suo appoggio». (s.s.)
( da "Messaggero Veneto, Il"
del 31-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Pagina 15 - Economia
Paritetica, si tratta sui tributi Inps Il Fvg apre a nuove competenze UDINE. La
commissione paritetica per le norme di attuazione dello Statuto speciale della
Regione Fvg, l'organo misto Stato-Regione presieduto da Giovanni Collino, fa
marcia indietro sul recupero della quota Irpef sulle pensioni Inps. Dice cioè
che sì, si tratta di somme che lo Stato ci deve, ma aggiunge - in contrasto con
gli accordi già avallati - che la Regione in cambio è pronta ad accollarsi
nuove deleghe e responsabilità. All'incontro avvenuto ieri, a Udine, hanno
partecipato i componenti regionali della commissione presieduto dal presidente
della giunta regionale, Renzo Tondo, alla presenza del presidente del Consiglio
regionale, Edouard Ballaman. C'erano anche Adriano Biasutti, Pietro Fontanini e
Leopoldo Coen, eletti componenti della Paritetica dal Consiglio regionale nei
mesi scorsi. Assente, perchè impegnato a Torino, il presidente della
commissione, senatore Giovanni Collino. Come detto, la
sentenza della Corte costituzionale sull'Irpef dei pensionati (circa 400 milioni l'anno, così è
stato assicurato) ha rappresentato il cuore del vertice. Il recupero della
quota Irpef sulle pensioni Inps sarà dunque una delle priorità della
paritetica. «La partita più importante - ha confermato Tondo - si giocherà sul
completamento del percorso aperto da Illy sulle pensioni, un tema
rilevante dove andrà messa in campo tutta la capacità di acquisire e garantire
nuove responsabilità a fronte del trasferimento di rilevanti risorse». Ma, come
accennato, la commissione paritetica non è contraria a nuove deleghe alla
Regione anche «se si tratta di capire quali». In particolare, Fontanini ha
detto che «noi partiamo da un dato di fatto incontestabile e cioè dalla
sentenza della Corte costituzionale che ci riconosce
250/400 milioni di euro per l'Irpef dei pensionati. Ovviamente in questa fase
di crisi chiedere allo stato questa cifra non ha senso. Le risposte non
potrebbero che essere interlocutorie. Allora è meglio il dialogo cioè discutere
su nuove responsabilità e deleghe che la Regione potrebbe ricevere in cambio
della somma spettante». Una posizione di estrema difesa che, come accennato,
contrasta con gli "accordi" secondo cui l'addizionale Irpef sulle
pesnioni spetta alla nostra regione senza l'aggiunta o l'aggravio di altre
deleghe o responsabilità Infine, la paritetica è attesa, anche su altri
argomenti considerati fondamentali per il Friuli Venezia Giulia, primi fra
tutti l'Euroregione e la Fiscalità di Sviluppo.
( da "AziendaLex" del
31-03-2009)
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| Professioni | Testo La Consulta ha esteso il diritto
previsto per i giudici ordinari Tutti i magistrati potranno anche essere difesi
da avvocati (Corte costituzionale 87/2009) Un magistrato sottoposto a procedimento disciplinare
potrà sempre farsi difendere da un avvocato, anche se non è un magistrato
ordinario. La Corte costituzionale ha dichiarato illegittimi gli articoli 34, secondo comma, della
legge 27 aprile 1982, n. 186 (Ordinamento della giurisdizione
amministrativa e del personale di segreteria ed ausiliario del Consiglio di
Stato e dei Tribunali amministrativi regionali) e 10, comma 9, della legge 13
aprile 1988, numero 117 (Risarcimento dei danni cagionati nell'esercizio delle funzioni
giudiziarie e responsabilità civile dei magistrati), nella parte in cui
escludono che il magistrato amministrativo o contabile, sottoposto a
procedimento disciplinare, possa farsi assistere da un avvocato. La Consulta,
con la sentenza 87 del
( da "Repubblica, La"
del 31-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Pagina
20 - Cronaca Roma Caso Messineo, al Csm audizioni pm di Palermo PALERMO -
Proseguono gli accertamenti del Csm sul caso aperto dopo la diffusione di
alcuni articoli sul coinvolgimento del cognato del procuratore capo di Palermo
Francesco Messineo, l´imprenditore Sergio Sacco, in un´inchiesta per
associazione mafiosa. Il Csm, che aveva deciso di chiudere l´istruttoria, ha infatti deciso
di convocare oggi i procuratori aggiunti di Palermo Ingroia e Scarpinato.
( da "Manifesto, Il"
del 31-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Nella consolidata
coppia tra costituzione materiale e formale, la realtà italiana ha conosciuto
al pari degli altri paesi europei un progressivo slittamento verso un
autoritarismo bonapartista che sta cancellando le norme e i diritti sociali
conquistati nel passato SOVRANITÀ IN DIVENIRE Il marchio DELLA LEGGE Ugo Mattei
L'invito a riflettere dal punto di vista istituzionale sul «caso Italia» sembra
presupporre una certa eccezionalità della nostra esperienza. Ritengo che tale
eccezionalità non posa essere assunta ma vada dimostrata inquadrando il modello
Italiano in un contresto storico e comparativo ampio. Da anni ormai la cultura
giuridica e politica si è abituata a distinguere le istituzioni formali da
quelle informali, utilizzando una varietà di concetti dal «pluralismo
giuridico» alla «costituzione materiale». Si tratta di un «ideario» che se da
un lato scardina il formalismo consentendo di cogliere le istituzioni nella
loro vita reale, dall'altra può legittimare, promuovendoli culturalmente,
quegli aspetti di «extra-legalità» diffusi e radicata su cui ha attirato la sua
attenzione di recente Luciano Gallino. Il sistema istituzionale Italiano è
caratterizzato da due aspetti: a) un fenomeno continuativo di prevalenza delle
istituzioni informali su quelle formali e che fra le prime, ben più che fra le
seconde, si sia verificata una drammatica discontinuità spiegabile soltanto in
prospettiva globale; b) un sostanziale e continuativo fenomeno di sovranità
limitata, capace di conquistare anche gli aspetti formali degli asetti
istituzionali. Dalla costituzione al Muro di Berlino L'analisi storica potrebbe
spingersi più indietro, ma partire dal dopoguerra è sufficiente per dare
concretezza alle riflessioni che qui propongo. I partiti politici per tutta la
fase della cosiddetta prima repubblica dominano la scena «informale». Laddove
la costituzione del 1948 era il prodotto di un compromesso alto fra sinistra,
popolari e liberali, la partitocrazia che ne trasforma i contenuti e ne
rallenta la realizzazione si articola su due compromessi informali: quello che
si presenta sotto le spoglie del «fattore K» per cui il partito comunista
«accetta» l'esclusione dalla stanza dei bottoni della politica nazionale in
cambio del riconoscimento del suo ruolo egemonico nella cultura e nel
sindacato. Speculare al «fattore K» è l'idea dell'«arco costituzionale»
per cui i partiti di ispirazione fascista, pur amessi in Parlamento, divengono
oggetto di conventio ad excludendum (con la sola brevisima parentesi del
sanguinario Governo Tambroni). La caduta del Muro di Berlino manda in frantumi
questo equilibrio. In Italia cadono tanto il «fattore K» quanto l'«arco costituzionale» ed i partiti politici perdono in larghissima
misura il potere reale di elaborazione politica e di selezione della classe
dirigente a favore del sistema mediatico assurto a vero e proprio apparato
ideologico della globalizzazione. È quest'ultimo infatti che costituisce il
nuovo sistema istituzionale informale con impatto morfologico non trascurabile
sugli stessi comportanmenti dei leaders (ed aspiranti leaders) politici. Nel
nuovo sistema la politica è «spettacolo integrato» e il leaderismo bonapartista
si impadronisce della costituzione materiale. Turro ciò non è affatto un
fenomeno soltanto italiano ma investe in pieno la concezione elettorale della
democrazia a partire dagli Stati Uniti fino allo sperduto Mali, passando per la
Thailandia. In Italia la presenza di Berlusconi (ma soprattutto la scelta del
bel Rutelli rispetto al primo ministro uscente Giuliano Amato) rende
semplicemente il tutto più fastidioso e volgare a partire dal 1994. Una
sovranità in gabbia L'Italia è da sempre un paese a sovranità limitata. La
limitazione gioca a sua volta un ruolo tanto sulle istituzioni informali quanto
su quelle formali. Non era immaginabile che il processo costituente non
riflettesse gli accordi di Yalta e soprattutto che gli Stati Uniti
rinunciassero ad incassare il credito maturato con la pelosa generosità del
Piano Marshall. L'eroe eponimo dell'americanizzazione del sistema istituzionale
Italiano è stato Piero Calamandrei. Egli ha saputo dare tutto l'avallo del suo
prestigio di maestro del diritto processuale civile (e del diritto
anglo-americano) alla più pregnante manifestazione di americanizazione dei
sistemi sconfitti - quel controllo di costituzionalità sulle leggi che viene
imposto, al termine del seconda guerra mondiale, a Italia, Giappone e Germania
Occidentale con diversi mezzi con lo stesso fine. Tale ricezione del modello
americano ha reso inattuabile qualsiasi seria ridistribuzione delle ricchezze
dal privato al pubblico, e dal ricco al povero (ma non viceversa!) perché la Corte Costituzionale in tutta la sua storia ha sistematicamente
dichiarato incostituzionale
in quanto lesione della proiprietà privata qualsiasi serio intervento volto
alla ridistribuzione sociale della rendita fondiaria. In tempi attuali di
globalizzazione la «giurisdizionalizzazione della politica» riveste inoltre una
valenza certo non soltanto simbolica nella trasformazione del diritto
pubblico a livello globale dove il «dialogo» fra giudici costituzionali
sostituisce ogni anelito ad un'effettiva legittimazione democratica. Ovviamente
nella limitazione della sovranità popolare hanno inoltre giocato un ruolo
chiave i servizi segreti americani, mentre a «Guerra fredda» finita la messa a
regime del «sistema Europa» a partire dal trattato di Maastricht struttura
definitivamente la limitazione della sovranità italiana (si rinuncia
interamente alla sovranità economica e in modo progressivo anche a quella
giuridica) muovendo un nuovo importante passo in direzione anti-democratica (la
Commissione e la Corte di Lussemburgo sono gli indiscussi protagonisti di
questo processo). La trinità della globalizzazione L'Europa veicola infatti le
decisioni e le norme del Wto, (con ulteriore giurisdizionalizzazione e
riuduzione di sovranità) e gli interessi egemonici statunitensi controllano il
sistema «tecnocratico» di Bruxelles (tramite le stesse lobbies attive a Washington),
la Nato (che impone spese folli per la nostra inutilissima difesa), il Fondo
Monetario Internazionale e diversi altri attori globali che scorazzano a casa
nostra (le rating agencies, ad esempio) ricevendo tappeti rossi tanto da destra
quanto - e ciò è ben più triste - da tanti eredi del Pci. Anche qui non si
tratta di un unicum Italiano. In fondo tutti sanno che fu proprio il Fmi a
licenziare Oskar Lafontaine in Germania per far spazio al più fotogenico e
«moderno» Gerhard Schroeder nel portare a termine il «capolavoro» di scaricare
sui partners europei gran parte dei costi dell'annessione della ex-Rdt. E
sappiamo molto bene come tale «socializzazione» sia successivamente avvenuta
nel prevalente interesse geopolitico degli Stati Uniti, con le annessioni di
alcuni paesi dell'ex-socialismo reale operate dalla «nuova Europa» della cui
drammatica crisi quella vecchia (a sua volta in ginocchio) cerca adesso invano
di disinteressarsi. Questi rapidi cenni dovrebbero dimostrare che mentre la
Costituzione formale italiana presenta la cifra della democraticità
sostanziale, intesa come sforzo verso l'uguaglianza reale («la sovranità
appartiene al popolo»), le istituzioni informali hanno sempre presentato la
cifra dell'autoritarismo, trasferendo la sovranità popolare dapprima ai partiti
e poi alla televisione secondo un copione di progressiva accentuazione
oligarchica. Ma proprio il passaggio del «potere materiale» dai partiti alla
telecomunicazione con la sua proprompente carica ideologica-spettacolare ha finito
per ridurre progressivamente anche il peso del sindacato e della cultura, i
settori in cui la sinistra vantava una qualche egemonia stante il compromesso
di fondo della costituzione materiale precedente il crollo del Muro di Berlino.
Noi sappiamo che la funzione delle istituzioni non è solo quella di
disciplinare un organizzazione politica ma anche quella di educare
(civilizzare) gli individui a cui beneficio tale organizzazione è posta.
Tradizionalmente in Italia di tale funzione si facevano in gran parte carico
non soltanto le scuola e le università ma anche i partiti politici che in
questo senso davano vita al disegno sociale previsto dalla Costituzione
(formale). Uno spettacolo chiamato politica Così, per diversi anni la cifra
dell'educazione (civilizzazione) della cittadinanza è stata quella democratica
ed egualitaria. Infatti non solo la Costituzione (mai realizzata su questo
punto) prevedeva per i partiti forme di organizzazione interna democratica;
essa conteneva pure in nuce la trasformazione di un'altra istituzione informale
tradizionalmente autoritaria, la famiglia poi riformata in senso democratico e
egualitario nel 1975. Senza contare che la costituzione economica, ripudiando
il tentativo autoritario di far convergere gli interessi di capitale e lavoro
proprio del corporativismo, declinava i tratti di un «governo democratico
dell'economia». Quest'ultimo modello sarebbe poi stato sommerso dalle macerie
del sindacato militante, ma per una lunga stagione è riuscito a limitare
l'autoritarismo padronale esaltato oggi da tanta cultura aziendalistica
informata all'efficienza decisionale. Il trasferimento del potere reale agli
apparati mediatici, successivo ai referendum del '92 e alla stagine
giustizialista che ha distrutto i partiti politici dell'arco costituzionale,
ha travolto questo sistema di valori in gran parte condivisi tanto dalla
Democrazia Cristiana quanto dal Partito Comunista. Sono così venuti interamente
meno tanto il solidarismo, che affondava le proprie radici nel rifiuto del
modello liberale borghese individualista, quanto la sobrietà che, ancorchè per
molti versi ipocrita, limitava notevolmente la volgarità opulenta oggi
dominante. Ma soprattutto è venuto meno qualsiasi sforzo serio volto alla
costruzione anche in Italia di una classe dirigente mossa da passione civile e
spirito pubblico. Ed è forse questo l'aspetto più singolare del nostro paese
del quale vanno indagate le cause istituzionali profonde. LA SCULTURA
DELL'ARTISTA LOUISE BOURGEOIS ESPOSTA ALLA TATE MODERN DI LONDRA / FOTO AP
( da "Nazione, La (Livorno)"
del 31-03-2009)
Argomenti: Giustizia
PRIMO PIANO LIVORNO
pag. 3 800 richieste di rimborso Sono state presentate per l'assenza di
depuratori OTTOCENTO utenti di Asa, da novembre ad oggi, hanno chiesto il
rimborso della quota di tariffa del servizio idrico che comprende la
depurazione delle acque di cui non hanno mai usufruito per mancanza dei
depuratori. Questo in seguito alla sentenza della Corte costituzionale, (Gazzetta Ufficiale del
15 ottobre 2008) che ha liquidato come «illegittimi» i principi della legge
Galli che obbligavano a pagare tutta la quota del servizio idrico anche in
assenza di depuratori. Dovrà così essere rimborsato agli utenti il pregresso di
quanto già sborsato. Ma per la legge 13 del 27 febbario
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 31-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Il Sole-24 Ore
sezione: POLITICA E SOCIETA data: 2009-03-31 - pag: 16 autore: PD/2 «Sicurezza
tradita: tagli per 3,5 miliardi» Il leader Pd Dario Franceschini attacca sulla
politica di sicurezza del Governo: «Sono stati tagliati 3 miliardi e mezzo di
euro al comparto» mentre, aggiunge, «il Governo ha raccontato che il problema
viene risolto con le ronde di privati cittadini». Proprio
ieri la sesta commissione del Csm ha deliberato un parere, da portare all'esame
del plenum,sul decreto legge anti stupri, critico sull'istituzione delle ronde.
Franceschini ha poi citato i casi di «poliziotti che dovranno operare al G8,
cui è stato chiesto di anticipare di tasca propria le spese». Respinge
tutte le critiche il ministro dell'Interno, Roberto Maroni: «Nel 2006 sono
stati stanziati 6,9 miliardi di euro, nel 2007 6,7 e nel 2008 6,7 miliardi
mentre nel 2009 sono stati 7,4 miliardi. Come potete vedere, la curva sale». Secondo
Maroni chi sostiene il contrario «dice una falsità». Ieri mattina i sindacati
delle forze dell'ordine hanno manifestato davanti al Viminale, con la presenza
dei segretari generali di Cgil, Cisl e Ugl. In piazza circa 300 rappresentanti
delle sigle quasi al completo (Siulp, Siap, Silp-Cgil, Consap, Ugl-Polizia,
Coisp e Uilps); mancava solo il Sap. Intanto la sesta commissione del Csm ha
espresso dubbi e perplessità sul Ddl sicurezza, specie sul tema delle ronde.
Domani sul documento si pronuncnerà il plenum di Palazzo dei Marescialli.
( da "Resto del Carlino, Il (Ancona)"
del 31-03-2009)
Argomenti: Giustizia
OSIMO pag. 10 OSIMO
QUESTA sera alle 21,30, presso la sede di Astea in via Gua... OSIMO QUESTA sera
alle 21,30, presso la sede di Astea in via Guazzatore si svolgerà un dibattito
sulla restituzione dei canoni di depurazione, così come previsto
dalla sentenza 335 del 10 ottobre 2008 della Corte Costituzionale e dalla
seguente legge del 27 febbraio 2009. Nell'occasione il Comitato Depurazione,
rappresentato da Pierluigi Agostinelli, è stato invitato dall'Amministazione
comunale a confrontarsi con i vertici dell'Astea spa e dell'Ato 3 Marche per
chiarire i dubbi degli utenti e le errate interpretazioni legislative,
ma soprattutto consegnerà le cinque mila richieste di rimborso che ha raccolto
da parte di altrettanti cittadini. Riguardo il mancato completamento degli
interventi di regimazione idraulica e depurazione le liste civiche di
maggioranza respingono le responsabilità che vengono addossate
all'Amministrazione comunale a chi invece, per lungo tempo, è stato alla guida
dell'Astea, e che ora non motiva le scelte operate e quelle non fatte, senza
nominarlo, ma il riferimento è chiaramente all'ex presidente di Astea
Secchiaroli, che ora si è candidato a sindaco con il Pdl. Gli interventi di
regimazione e depurazione erano stati a lungo e più volte sollecitati
dall'amministrazione comunale: «Se qualcuno pensa che dobbiamo difendere anche
l'operato di questo signore scrivono le civiche sul blog dopo che ci ha
lasciato a metà del guado e assumerci noi le sue responsabilità, si sbaglia di
grosso». Rimane di fatto una montagna di richieste di rimborso, anche se
certamente non tutte avranno i requisiti necessari per ottenerlo, e comunque
l'incontro di questa sera sarà chiarificatore in merito. v. d.
( da "Corriere della Sera"
del 31-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Corriere della Sera
- NAZIONALE - sezione: Cronache - data: 2009-03-31 num: - pag: 19 categoria:
REDAZIONALE Fecondazione assistita Legge 40, limite sugli embrioni La decisione
della Consulta ROMA — La legge 40 sulla fecondazione assistita arriva all'esame della Corte Costituzionale. Oggi i giudici ascolteranno le
ragioni a favore e contro la norma varata nel 2004. La decisione è attesa in
settimana. A fare ricorso alla Corte sono stati il Tar del Lazio e il Tribunale
di Firenze, ai quali si erano rivolti la World association reproductive
medicine (Warm) e una coppia di Milano affetta da una malattia genetica.
Le questioni di legittimità riguardano, in particolare, l'articolo 14 che
prevede la formazione di un numero limitato di embrioni (massimo 3), da impiantare
contestualmente, e vieta la crioconservazione al di fuori di ipotesi limitate.
E anche l'art.6 che esclude la revoca del consenso. Presidente Francesco
Amirante, guida la Corte Costituzionale dal mese scorso
( da "Corriere della Sera"
del 31-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Corriere della Sera
- NAZIONALE - sezione: Cronache - data: 2009-03-31 num: - pag: 25 categoria:
REDAZIONALE Il giudice Tranfa: no, la legge consente di farlo MILANO — Troppa
discrezionalità nella riassegnazione dei processi? «Assolutamente no — afferma il
coordinatore delle sezioni penali del Tribunale e presidente della sezione del
Riesame, Enrico Tranfa —, il provvedimento adottato dalla presidente Pomodoro è
conforme a quanto espressamente previsto dalle tabelle dell'ufficio, che al
punto 6 contemplano proprio il riequilibrio dei carichi tra le sezioni del
Tribunale in caso di "sopravvenienze di processi di particolare
impegno"». E il principio del giudice naturale precostituito per legge?
«Non va confuso con quello della immutabilità del giudice, che ha una portata
processuale e consiste nella necessità che la decisione sia presa dagli stessi
giudici che hanno esaminato le prove dall'inizio alla fine. Il principio del
giudice naturale poggia invece su un complesso di norme: quelle che regolano la
competenza territoriale, quella sulla ricusazione, le norme
dell'ordinamento giudiziario, le circolari Csm, le tabelle degli uffici, e
appunto i provvedimenti conformi». Regole contro efficienza? «Non le vedo in
alternativa: l'efficienza non deve scardinare il principio del giudice
naturale, e questo non può andare a scapito dell'efficienza». L. Fer.
( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)"
del 31-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Cronaca di Cagliari
Pagina
( da "Gazzetta di Parma (abbonati)"
del 31-03-2009)
Argomenti: Giustizia
CRONACA 31-03-2009
CELEBRAZIONI IN PROGRAMMA UN RICCO CALENDARIO DI APPUNTAMENTI 25 Aprile:
protagonista sarà la Costituzione L'Anpi ricorderà anche la figura di Ubaldo
Bertoli, «Gino» Virna Boiardi II A cento anni dalla nascita, Ubaldo Bertoli -
partigiano, scrittore, giornalista e pittore parmigiano - verrà ricordato con
un incontro che darà il via alle celebrazioni per il 25 aprile. e attualità -
insieme al Comitato provinciale per le celebrazioni del 25 aprile presieduto
dall'assessore alla Cultura, Luca Sommi - è stata organizzata una serie di
cinque incontri dal titolo «A scuola di Costituzione». In ricordo di «Gino»
«Gino» era il nome di battaglia di Bertoli e «Buon compleanno Gino» è il titolo
dell'ap - puntamento che si svolgerà il prossimo 6 aprile, alle ore 17, nella
sala delle Feste di palazzo Sanvitale. Direttore della rivista «Vento del
Nord», che scriveva e illustrava, Bertoli è autore del romanzo storico «La
Quarantasettesima » - pubblicato per Guanda nel 1961 - le cui pagine, nel corso
dell'incontro di lunedì 6 aprile, verranno analizzate da Federico Bertoni,
docente di Letteratura contemporanea all'Università di Bologna, e commentate da
Renato Lori, che porterà la propria testimonianza di partigiano nella brigata
protagonista del libro. Un film-documentario La «Quarantasettesima» sarà
oggetto anche di un film documentario, girato da Primo Giroldini, di cui
verranno proiettate alcune tra le sequenze più significative. Il programma
delle iniziative A presentare il programma delle iniziative proposte dall'Anpi,
l'Associazione nazionale Partigiani d'Italia, ed inserite nel calendario
cittadino di eventi per il 25 aprile, è stata Gabriella Manelli, dirigente
scolastico del liceo Romagnosi e presidente della sezione cittadina dell'Anpi.
Al fine di coniugare celebrazione La Costituzione «Il dibattito sulla
Costituzione può nascere solo da una sua profonda conoscenza - ha dichiarato
Gabriella Manelli - e, proprio affinché si possa discutere con maggiore
consapevolezza, abbiamo organizzato questo ciclo di lezioni». Presenti alla
conferenza stampa anche Attilio Ferrari, rappresentante d'istituto del liceo
Romagnosi e i partigiani Luigi Rastelli e Renato Lori. «Riteniamo che far
conoscere la Costituzione sia un dovere dell'Anpi - ha commentato Lori - in
modo da diffondere i principi di libertà, democrazia, solidarietà e pace in
essa contenuti». Ciclo di incontri Il primo appuntamento con «A scuola di
Costituzione» sarà il prossimo 20 aprile, alle ore 17 nell'aula magna del liceo
Romagnosi, con il noto attore teatrale, cantante e compositore, Moni Ovadia.
Gli incontri successivi si svolgeranno nei mesi di settembre ed ottobre ed
avranno come protagonisti lo scrittore e conduttore televisivo parmigiano,
Carlo Lucarelli, lunedì 21 settembre, Nicola Occhiocupo,
giurista e costituzionalista, già rettore della nostra Università, il 28
settembre, Gustavo Zagrebelsky, presidente emerito della Corte Costituzionale,
lunedì 12 ottobre, e, a chiudere, venerdì 23 ottobre, l'ex magistrato del pool
«Mani Pulite», Gherardo Colombo. Anpi La presentazione delle iniziative
per il 25 Aprile.
( da "Gazzetta di Parma Online, La"
del 31-03-2009)
Argomenti: Giustizia
"L'ordine della
follia", film sulla legge Basaglia all'Edison Giovedì 2 aprile alle 21 al
Cinema Edison in largo VIII marzo sarà proiettato il videodocumentario "Lordine
della follia". La presentazione sarà affidata a Marco Adorni, Margherita
Becchetti e Ilaria La
Fata. "Dalla metà degli anni Sessanta, in sintonia con londata
di contestazione che attraversava la società, un radicale movimento contro le
istituzioni totali cambiò il volto della psichiatria italiana e segnò
profondamente le vicende degli ospedali psichiatrici. Intorno alla figura di Franco Basaglia
e alle sue esperienze nei manicomi di Gorizia, Colorno e Trieste, in questo
film prende corpo unampia riflessione intorno
allevoluzione dellassistenza psichiatrica e alle mutazioni sociali
e di mentalità legate
al concetto di malattia mentale. Un percorso che si concretizza nelle parole di
alcuni dei più importanti protagonisti di quel movimento contro la psichiatria
tradizionale e nel quale la legge 180 rappresenta una cesura tra due diversi modi
di affrontare il disagio psichico. Il film è ideato dal Centro studi movimenti
di Parma nellambito del programma Se trentanni vi
sembran pochi. 1978-2008 La legge Basaglia ieri e oggi, curato da Provincia di
Parma e Fondazione Cariparma". Testimonianze di Giovanni Braidi, Bruno Fontanesi, Ferruccio
Giacanelli, Franco Rotelli, Antonio Slavich Musiche: Reflue Riprese e
montaggio: Mario Ponzi Collaborazione alle riprese: Andrea Galafassi e
Alessandro Nidi info: csm.parma@libero.it – 328-9769438 - www.csmovimenti.org
( da "Riformista, Il"
del 31-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Il testamento
biologico rischia l'eutanasia A montecitorio. Perché può bloccarsi il testo
appena licenziato dal Senato. Pesano le parole di Fini, che secondo la Binetti
pongono il problema della presenza cattolica nel Popolo della libertà. Intanto
potrebbe riaprirsi il capitolo della fecondazione assistita. di Alessandro
Calvi Forse qualcosa cambierà. O, forse, come qualcuno inizia a pensare, si
arriverà a una sorta di "eutanasia del testamento biologico", magari
per omissione. Il futuro della legge sulle Dat non è mai stato tanto incerto
quanto oggi che si trova nel limbo tra Senato e Camera. Infatti, la Corte Costituzionale discute oggi della legge 40 e l'eventuale
riesplodere di un dibattito sulla fecondazione potrebbe rendere il percorso del
testamento biologico ancora più difficile. Così, se in molti giurano che, come
ha già fatto Palazzo Madama, presto anche Montecitorio farà il proprio dovere,
è però più difficile trovare qualcuno che escluda del tutto che alla fine non
se ne farà nulla, almeno per molto tempo. Già, perché sul fine vita il
segnale che andava dato è stato dato. Ora, poi, se ne darà un secondo con le
cure palliative. E ormai non c'è più un caso Englaro a mettere fretta al
legislatore, costringendolo a metter mano a un calendario che, tra festività
pasquali, interruzione per le elezioni europee e pausa estiva, appare
difficilmente comprimibile. Così i tempi potrebbero finire per allungarsi,
magari fino a coincidere con quelli della legislatura. Ma non è tutto qui. «Non
c'è alcun dubbio che la legge si debba farla», garantiva ieri Italo Bocchino,
vicepresidente dei deputati del Pdl. «Tenendo conto - aggiungeva immediatamente
- del ruolo laico che devono avere le istituzioni». Ciò significa, che «la
Camera avvierà un sereno e approfondito esame del testo giunto dal Senato che
sicuramente sarà modificato». D'altra parte, Maurizio Gasparri ieri ammetteva
che pur trattandosi di una buona legge, quella sulle Dat è comunque
«perfettibile nei dettagli» anche se «non modificabile nei principi di base».
Si cambia, dunque. E anche rimettere mano al testo licenziato dal Senato,
presuppone l'apertura di un dibattito non formale che porterebbe di per sé a un
allungamento dei tempi. Prima, però, di aprire il dossier sulle dichiarazioni
anticipate di trattamento, la Camera dovrà chiudere quello sulle cure
palliative - il secondo pilastro della legislazione sul fine-vita - con il
quale il primo non dovrebbe incrociarsi, anche per una questione di garbo
istituzionale. Lo conferma Giuseppe Palumbo, presidente della commissione
Affari sociali della Camera secondo il quale il testo sulle cure palliative non
arriverà in aula prima di aprile. «È un gioco a incastro», spiega e aggiunge:
«Le cose vanno fatte nei tempi e nei modi dovuti». Insomma, la sensazione è che
l'inizio del dibattito sul testamento non sia cosa urgentissima. Il rischio di
un rinvio che finisca per lasciar galleggiare a lungo la legge, dunque, c'è. Ma
ci sono almeno altre 2 questioni che, aggiungendosi a tutto ciò, potrebbero
seriamente incidere sul destino della legge appena licenziata da Palazzo
Madama. La prima, come detto, è nell'impatto che potrebbe avere sul dibattito
politico la decisione della Consulta sulla legge 40. La seconda, nel fatto che
il Pdl ora deve fare i conti con la novità della nascita di una opposizione
interna, quella di Gianfranco Fini, che anche sulla bioetica sta giocando la
sua partita e che come sul testamento anche sulla legge 40 aveva preso
posizioni che avevano fatto discutere. «Non sempre si danno le risposte il
giorno dopo», ha spiegato ieri a chi gli chiedeva delle mancate risposte di
Silvio Berlusconi sulle questioni poste al congresso del Pdl. «Soprattutto - ha
aggiunto - quando si tratta di risposte su questioni così importanti, destinate
a durare nel tempo. Si forniscono nel corso del tempo e, soprattutto, dopo
avere dibattuto e approfondito». Tempo, dunque, e necessità di approfondimento.
Dice Gasparri che la posizione di Fini è minoritaria. Ma c'è e - spiega Paola
Binetti, deputata Pd che sul testamento bioloigico al Senato ha combattuto più
di una battaglia anche dentro il proprio partito - «pone, tra le altre cose, il
problema della presenza cattolica anche nel Pdl». Infine, la sensazione è che
in pochi nel centrosinistra si metteranno a fare le corse per arrivare a una
legge che, comunque la si modifichi, non sarà mai quella della "posizione
prevalente" del Pd, soprattutto su nutrizione e idratazione. Non stupisce,
dunque, che ieri Emma Bonino sia tornata a chiedere una sorta di moratoria come
già aveva fatto Massimo D'Alema qualche giorno fa E, d'altra parte, a questo
punto anche il Pd ha la necessità di dare un segnale al proprio elettorato.
Troppo, forse, tutto insieme. 31/03/2009
( da "Unita, L'" del
31-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Fecondazione, esame
di legittimità alla Consulta MARIA ZEGARELLI Inizia oggi l'udienza pubblica della Corte Costituzionale chiamata a pronunciarsi sulla
legge 40 sulla fecondazione assistita. Sotto la lente dei giudici le questioni
di legittimità sollevate dal Tribunale di Firenze e dal Tar del Lazio. I
ricorsi riguardano, in sostanza, il cuore stesso di quella legge così
fortemente voluta dal centrodestra e così fortemente difesa dal sottosegretario
Eugenia Roccella. i ricorsi I ricorsi riguardano l'articolo 14 della
legge dal primo al quarto comma e l'articolo 6: previsione della produzione di
un numero massimo di tre embrioni ai fini dell'impianto; crioconservazione
degli embrioni prevista soltanto in casi eccezionali; consenso informato e
irrevocabilità dello stesso da parte della donna all'impianto in utero degli
embrioni creati dal momento della fecondazione dell'ovulo. A chiamare in causa
l'incostituzionalità della legge rispetto agli articoli 2- 3- 13 e 32 della
Costituzione sono stati il Tar su una causa della World Association
Reproductive Medicine e il tribunale fiorentino su un caso che riguarda una
coppia non fertile di Milano affetta esostosi, una malattia genetica che
provoca la crescita smisurata delle cartilagine delle ossa. Davanti alla Corte
si sono costituite tra le altre, l'Associazione Hera Onlus; l'associazione Luca
Coscioni per la libertà di ricerche scientifica; la Cecos Italia e
Cittadinanzattiva. Tra il mese di maggio e i primi mesi del 2009 soltanto
presso i tribunali di Firenze, Bologna e Milano, sono stati depostati «dodici
ricorsi da parte di altrettante coppie - spiega l'avvocato Maria Paola
Costantini che interverrà oggi davanti ai giudici della Consulta insieme alla
costituzionalista Marilisa D'Amico - che avendo problemi di sterilità o essendo
portatori sani di malattie genetiche hanno fatto ricorso contro questa legge
che lede pesantemente i loro diritti. Il giudice di Firenze, Delle Vergini -
spiega l'avvocato Costantini - ha sollevato la questione perché ha ritenuto che
la legge 40 violasse in più punti la Costituzione e impedisse di fatto di
effettuare secondo i canoni scientifici e diffusi in tutto il mondo la diagnosi
pre-impianto». Il giudice ha chiesto la riformulazione dell'articolo
( da "Riformista, Il"
del 31-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Legge
( da "Unita, L'" del
31-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Inizia oggi
l'udienza pubblica della Corte Costituzionale chiamata a
pronunciarsi sulla legge 40 sulla fecondazione assistita. Sotto la lente dei
giudici le questioni di legittimità sollevate dal Tribunale di Firenze e dal
Tar del Lazio. I ricorsi riguardano, in sostanza, il cuore stesso di quella
legge così fortemente voluta dal centrodestra e così fortemente difesa dal
sottosegretario Eugenia Roccella. i ricorsi I ricorsi riguardano
l'articolo 14 della legge dal primo al quarto comma e l'articolo 6: previsione
della produzione di un numero massimo di tre embrioni ai fini dell'impianto;
crioconservazione degli embrioni prevista soltanto in casi eccezionali;
consenso informato e irrevocabilità dello stesso da parte della donna
all'impianto in utero degli embrioni creati dal momento della fecondazione
dell'ovulo. A chiamare in causa l'incostituzionalità della legge rispetto agli
articoli 2- 3- 13 e 32 della Costituzione sono stati il Tar su una causa della
World Association Reproductive Medicine e il tribunale fiorentino su un caso
che riguarda una coppia non fertile di Milano affetta esostosi, una malattia
genetica che provoca la crescita smisurata delle cartilagine delle ossa.
Davanti alla Corte si sono costituite tra le altre, l'Associazione Hera Onlus;
l'associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerche scientifica; la Cecos
Italia e Cittadinanzattiva. Tra il mese di maggio e i primi mesi del 2009
soltanto presso i tribunali di Firenze, Bologna e Milano, sono stati depostati
«dodici ricorsi da parte di altrettante coppie - spiega l'avvocato Maria Paola
Costantini che interverrà oggi davanti ai giudici della Consulta insieme alla
costituzionalista Marilisa D'Amico - che avendo problemi di sterilità o essendo
portatori sani di malattie genetiche hanno fatto ricorso contro questa legge
che lede pesantemente i loro diritti. Il giudice di Firenze, Delle Vergini -
spiega l'avvocato Costantini - ha sollevato la questione perché ha ritenuto che
la legge 40 violasse in più punti la Costituzione e impedisse di fatto di
effettuare secondo i canoni scientifici e diffusi in tutto il mondo la diagnosi
pre-impianto». Il giudice ha chiesto la riformulazione dell'articolo
( da "Stampa, La" del
31-03-2009)
Argomenti: Giustizia
LE PERPLESSITÀ il
caso L'accusa del Pd «A secco anche quelli che vigilano sul G8» Sinistra e sindacati all'attacco Maroni: solo bugie, nessun
taglio Il Csm esprime parere negativo sulle ronde: da chi saranno costituite?
FRANCESCO GRIGNETTI Guerra dei numeri sugli agenti costretti a pagarsi le spese
ROMA Altro che guerra al crimine. E' sulle cifre che si combatte la vera guerra
del ministero dell'Interno. Comincia Dario Franceschini, il segretario
del Pd. Si affaccia davanti al palazzo del Viminale dove i sindacati di polizia
stanno protestando, e dice: «Per garantire la sicurezza al vertice del G8 è
stato chiesto ai poliziotti di anticipare di tasca loro le spese. Basta con la
demagogia e con le falsità. Sono stati tagliati 3,5 miliardi di euro al
comparto e si è tentata un'operazione d'immagine raccontando che il problema si
risolve con le ronde». A stretto giro gli risponde il ministro Bobo Maroni: «Di
tutto si può accusare il governo, salvo di cose non vere. E cioè di aver
tagliato i fondi per la sicurezza. Nel 2006 sono stati stanziati 6,9 miliardi
di euro. Nel 2007, 6,7. Lo stesso nel 2008. Nel 2009, 7,4 miliardi. Come potete
vedere la curva sale. Chi sostiene il contrario, dice una falsità». Falso
contro falso, dunque. Secondo il ministro, gli stanziamenti quest'anno sono
aumentati del 10% per le spese correnti, ovvero per straordinari, benzina e
macchine. «E questa è la risposta che il governo Berlusconi ha dato. Siccome
però i soldi non bastano mai, sono naturalmente disponibile a discutere di
risorse aggiuntive». All'opposto, il cartello dei contestatori (dai confederali
Siulp, Silp e Uilps, all'Ugl, passando per gli autonomi Siap, Consap e Coisp)
sostiene che i tagli ci sono stati, eccome. «Si tagliano 1031 milioni di euro
alla sicurezza e poi si stanziano 100 milioni per le forze di polizia. A conti
fatti, hanno tolto 931 milioni». E non sono solo i tagli a far male. «Parlare
di ronde in un momento in cui i poliziotti sono senza mezzi certifica
l'abbandono da parte di tutta la classe dirigente», dice il segretario Cisl,
Raffaele Bonanni. «Per le forze di polizia ci sono stati solo tagli nonostante
la sicurezza sia stato un cavallo di battaglia del governo», dichiara Renata
Polverini, segretario generale Ugl. E dice Guglielmo Epifani, segretario Cgil:
«Tutto il mondo guarda al problema della sicurezza allo stesso modo: investendo
in uomini e mezzi. In Italia al contrario si riducono le risorse, poi però si
istituiscono le ronde, che a mio parere sono solo di intralcio». C'è da
smarrirsi, in questa guerra di numeri. Un po' come per il Referendum Day: ad
accorpare il voto si risparmierebbero 400 milioni di euro (fonte Franceschini)
oppure 173 (fonte Maroni)? Misteri della Ragioneria dello Stato. Ricapitolando:
il decreto 112 dell'anno scorso ha effettivamente cancellato 263,5 milioni di
euro al bilancio 2009 del ministero. Il taglio si ripete per il 2009 e il 2010,
raggiungendo in tre anni i 1031 milioni in meno che lamentano i sindacati. Se
poi si sommano i tagli inferti anche a Difesa e Giustizia, sempre nell'arco di
tre anni, ai arriva ai 2,5 miliardi in meno per il Comparto Sicurezza che
denuncia Franceschini. Il computo finale, però, è più complicato. Innanzitutto
va considerato che a fronte dei 263 milioni di euro in meno, al bilancio del
ministero dell'Interno sono arrivati 100 milioni in extremis attraverso il
decreto anti-stupri. E non finisce qui. Quei 100 milioni sono soltanto un
anticipo che il ministero dell'Economia ha concesso al Viminale, prelevandolo
dal Fondo unico di giustizia, un «contenitore» dove far affluire i soldi
confiscati alla criminalità organizzata. Secondo stime dei ministri
interessati, nel Fondo dovrebbe confluire circa 1 miliardo di euro all'anno, da
ridistribuire poi alle forze di polizia e ai tribunali. Un parere negativo
sulle ronde è venuto ieri anche dalla sesta Commissione del Csm. Le perplessità
riguardano sia il merito della loro istituzione sia le modalità con le quali
verrebbero individuati i componenti di queste organizzazioni.
( da "Bloomberg" del
31-03-2009)
Argomenti: Giustizia
By Keith Naughton
March 31 (Bloomberg) -- Ford Motor Co., the only U.S. automaker not taking
federal aid, could lose its competitive edge if President Barack Obama is
successful in slimming down General Motors Corp. with lower labor costs, debt
and dealers. Obama gave GM 60 days to come up with a new strategy to cut costs
with its union, slash debt with bondholders and reduce dealers and brands. If
GM does all that, it may have significantly lower costs than Ford, said
Lexington, Massachusetts-based auto analyst John Wolkonowicz of IHS Global
Insight. "This really pulled the rug out from under Ford," said
Wolkonowicz, a former Ford product planner. "The government wants to have
GM survive as a leaner and greener company and Ford is going to need further
restructuring in order to compete." Ford has been viewed by analysts and
investors as the healthiest among the Detroit Three. It is the only U.S.
automaker to secure concessions from the United Auto Workers union, which Ford
said will get its labor costs competitive with Toyota Motor Corp.'s by 2011. It
also is making progress in reducing $25.8 billion in debt by as much as 44
percent. Now Obama is asking GM to go beyond the gains Ford has made in labor
costs and debt reduction. The administration has raised the prospect of putting
GM through a so-called quick rinse bankruptcy of as few as 30 days so that it
can tear up contracts with car dealers to reduce a glut of stores and brands.
Now What?' "When all is said and done, you could have Ford standing at the
government's door saying, Now what do I do?'" said consultant Laurie
Harbour, president of Harbour-Felax Group in Southfield, Michigan. Ford Chief
Executive Officer Alan Mulally "has done all the right things, but it
could all turn negative if GM gets in a competitive situation that's
dramatically different." Ford is prepared to do whatever is necessary to
remain competitive, including going beyond the cost-cutting efforts already
under way, spokesman Mark Truby said. Tomorrow, Ford will offer buyouts valued
at as much as $75,000 to all 42,000 of its U.S. hourly workers. "Our goal
is to be fully competitive and not disadvantaged," Truby said in an
interview. "The fact that we're going ahead and doing what we're doing now
does not preclude us from doing what we need to remain competitive." Bonds
Gain Ford fell 8 cents, or 2.8 percent, to $2.76 Monday in New York Stock
Exchange composite trading. Ford, which posted a record net loss of $14.7
billion in 2008, has lost 51 percent in the last year. Ford bonds have gained
38 percent this month on average as the second-biggest U.S. automaker seeks to
reduce its debt by as much as $11.3 billion, or 44 percent. GM and Chrysler LLC
received $17.4 billion in aid since November to avoid bankruptcy as auto sales
reached a 27-year low. The carmakers have been trying to shed debt and workers
and trim health-care costs to win as much as $21.6 billion in more assistance.
Obama said Chrysler can't survive on its own and gave it 30 days to forge a
partnership with Italy's Fiat SpA. Obama has ordered GM and Chrysler to come up
with a cost and product structure that focuses on making money on small,
fuel-efficient cars, traditionally a losing proposition for U.S. automakers.
Political Objectives "This is a coordinated effort to achieve, though GM,
what the administration considers important political objectives: energy
independence and environmental improvement," Wolkonowicz said. "Ford
needs to find a way to match GM without having to declare bankruptcy to do it.
It's not going to be easy." Ford is bringing smaller models from Europe,
such as the Fiesta subcompact, to appeal to consumers' growing interest in fuel
economy as gasoline prices remain volatile. It also has sold brands, such as
Jaguar and Land Rover, and reduced dealers. With a government-backed
bankruptcy, GM has the opportunity to cut its retailers deeper and faster.
State franchise laws prevent automakers from eliminating independent dealers
quickly or inexpensively. When GM closed the Oldsmobile division, it cost more
than $1 billion to buy out the dealers. "The elephant in the room is that
there are too many dealers," said analyst Michael
Robinet of CSM Worldwide in
Northville, Michigan. "Fixing that problem has to be one of the tenants of
a successful GM, which means Ford will have to look at its dealer count,
too." Bankruptcy Benefit Ford, though, won't have the power of the
president or a bankruptcy judge to consolidate its dealers.
"Getting rid of dealers is the hard part," said analyst Maryann
Keller of Maryann Keller and Associates in Stamford, Connecticut.
"Bankruptcy handles that for you because you can cancel franchise
agreements." Ford also may have to go back to the UAW to gain deeper
concessions if GM gets the labor savings Obama is demanding. Ford said the deal
it reached with the UAW March 9 saves $500 million annually and reduces labor
costs, including health and pension benefits, to $50 an hour by 2011, almost
par with Toyota's $48 hourly U.S. labor costs. Ford also persuaded the UAW to
accept half the payments to a union retiree health-care fund in stock, instead
of funding it entirely with cash. Known as the Voluntary Employee Beneficiary
Association, or VEBA, the fund is central to U.S. automakers' efforts to slash
labor costs that once ran at $74 an hour. "The question is can Ford cut
its VEBA and union expenses as much as GM," said auto analyst Brian
Johnson of Barclays Capital in Chicago. "It depends on what the union is
willing to do outside of bankruptcy." Ford, undertaking its largest debt
restructuring ever, might have to go farther to match what Obama expects from
GM, said Harbour, the analyst. The first phase of Ford's debt restructuring was
oversubscribed. Bondholders have until April 3 to tender notes in a
cash-and-stock deal valued at 28 cents on the dollar. "Ford may have to go
back to the bondholders, the union and the dealers," Harbour said.
"They should do it now and not wait for GM to come up with its own great
deal." To contact the reporter on this story: Keith Naughton in
Southfield, Michigan at Knaughton3@bloomberg.net Last Updated: March 31, 2009
00:01 EDT
( da "AltaLex" del
31-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Cancelleria,
deposito, posta, legittimità, sussistenza Cassazione civile , SS.UU., sentenza
04.03.2009 n° 5160 Stampa | Segnala | Condividi Cancelleria
deposito posta legittimità - sussistenza Lattività
materiale di deposito degli atti in cancelleria, che è priva di un requisito volitivo autonomo, non
deve essere compiuta necessariamente dal difensore o dalla parte che sta in
giudizio personalmente, ma può essere realizzata anche da persona da loro
incaricata. Lordinamento processuale preveda casi, sia pure speciali, di
deposito degli atti in cancelleria mediante invio degli stessi a mezzo posta:
non appare compatibile con una valutazione di radicale difformità del deposito
realizzato attraverso linvio dellatto per mezzo della posta
rispetto a quello
effettuato mediante consegna diretta al cancelliere, anche se certamente al di
fuori delle previsioni normative il deposito potrà prendere efficacia solo
dalla data del raggiungimento dello scopo, e cioè dell(eventuale)
concreta e documentata
ricezione dellatto da parte del cancelliere ai fini
processuali, e giammai dalla data della spedizione dellatto, così come
invece previsto dalle speciali discipline relative al deposito degli atti
processuali a mezzo posta. (1-2) (1) In tema di notificazioni, si veda il focus VIOLA,
Le notificazioni nel processo civile: casi e soluzioni giurisprudenziali. (2)
In tema di notificazioni nel processo penale, si veda Cassazione penale,
SS.UU., sentenza 15.05.2008 n° 19602. (Fonte: Altalex Massimario 13/2009. Cfr.
nota di Renato Amoroso) SUPEMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONI UNITE CIVILI
Sentenza 4 marzo 2009, n. 5160 Svolgimento del processo Il Giudice di pace di
Bella, accogliendo la domanda proposta da A. C. Ma., condannava il Ministero
dellinterno a pagare alla attrice la somma di Euro 1083,45 oltre interessi legali, a
titolo di rimborso spese per lattività dalla stessa espletata in
qualità di messo comunale di notifica di certificati elettorali in occasione
delle elezioni per il Parlamento europeo del 13.6.1999. Preliminarmente il giudice di pace riteneva
non rituale, in quanto effettuata a mezzo posta, la costituzione in giudizio
del Ministero convenuto, che dichiarava contumace.Il Ministero della difesa
proponeva appello. Il Tribunale di Potenza dichiarava linammissibilità
dellappello in considerazione del fatto che la sentenza impugnata doveva
ritenersi resa secondo equità, in relazione al valore della domanda non
superiore a Euro 1.100,00, e quindi non appellabile.A questa conclusione
perveniva dopo avere
rilevato che doveva ritenersi irrituale e giuridicamente inesistente la
costituzione in giudizio del Ministero della difesa, dato che, come era
documentato in atti, la comparsa di costituzione era stata trasmessa alla
cancelleria a mezzo posta, senza che potesse attribuirsi rilievo allapposizione
da parte del cancelliere dellattestazione depositato invece
che dellattestazione, più fedelmente descrittiva della realtà,
pervenuto in cancelleria. Una diversa interpretazione sarebbe
in radicale contrasto
con lart. 319 c.p.c. (che utilizza il termine deposito e
non quello di consegna) e con un più generale principio di sistema
relativo al deposito degli atti processuali, e una diversa conclusione non è
giustificata dalle sentenze della Corte costituzionale 520 del 2002 e 98
del 2004, che hanno introdotto nellordinamento la
possibilità di una costituzione in giudizio a mezzo posta con riferimento al
giudizio tributario e a quello di opposizione a sanzioni amministrative in
ragione delle specifiche peculiarità di tali giudizi. La previsione da parte del codice di
una specifica forma ai fini della costituzione in giudizio rende inapplicabile
il principio di libertà di forma e la circostanza che la forma nella specie
adottata fuoriusciva del tutto dallo schema procedimentale di legge rendeva
inapplicabili i limiti alla dichiarabilità della nullità posti dagli artt. 156
e 157 c.p.c. Ne conseguiva che la domanda riconvenzionale contenuta nella
comparsa di costituzione doveva essere considerata tamquam non esset e ininfluente
ai fini del valore della controversia.Quanto allappello
incidentale, il Tribunale rilevava che la parte in effetti non chiedeva alcuna
riforma della sentenza di primo grado, di cui anzi chiedeva la conferma.
Peraltro la richiesta declaratoria di contumacia del Ministero, contenuta nellappello
incidentale, era contenuta nella sentenza di primo grado. Il Ministero
dellinterno propone ricorso per cassazione affidato a quattro motivi.
Lintimata non si è costituta. Motivi della decisione 1. Il Ministero premette che con la comparsa
di costituzione in giudizio, inviata a mezzo posta a causa dellelevato
numero dei procedimenti incardinati, esso aveva tra laltro proposto
domanda riconvenzionale diretta a conseguire un accertamento con efficacia di giudicato in merito alla non
spettanza del diritto al rimborso spese per le notificazioni dei certificati
elettorali effettuate dalla attrice su richiesta del Ministero dellinterno
durante lintero rapporto di lavoro alle dipendenze del Comune (e aggiunge
che il giudice di pace
avrebbe dichiarato linammissibilità della domanda
riconvenzionale per difetto di connessione con quella principale). 2. Il primo
motivo denuncia erronea declaratoria di inesistenza della costituzione in
giudizio del Ministero in primo grado e della riconvenzionale in tale sede proposta, con violazione
dellart. 24 Cost., degli artt. 156, 157, 161, secondo comma, e 319
c.p.c., censurando la statuizione del Tribunale sulla contumacia del Ministero
nel primo grado di giudizio.Si sostiene che contro la lettura dellart. 319 c.p.c.
offerta dal giudice di appello militano argomentazioni letterali e
sistematiche. Dal principio di libertà delle forme deriva che tutte le forme
degli atti del processo sono previste non per la realizzazione di un fine proprio ed autonomo, ma allo
scopo del raggiungimento di un certo risultato, con la conseguenza che leventuale
inosservanza della prescrizione formale è irrilevante se latto viziato
raggiunge ugualmente lo scopo cui era destinato. Lart. 319 c.p.c prevede il deposito degli atti in
cancelleria ma non ne specifica il quomodo. In particolare non è richiesto il
contatto interpersonale tra depositante e cancelliere. Daltra
parte il ricorso al mezzo postale non pregiudica le esigenze di controllo e
semmai risponde ad
esigenze di maggiore certezza, tanto da essere utilizzato per le notificazioni.
Inoltre lesigenza di rispetto dellart. 24 Cost. ha indotto la Corte costituzionale
ad ammettere la costituzione in giudizio a mezzo posta, peraltro prevista anche
nel giudizio di cassazione, mentre il giudice a quo lha
qualificata addirittura come inesistente. La Corte costituzionale
ha valorizzato una serie di elementi oggettivi (come la circostanza che lo
strumento postale è largamente usato dalla parte pubblica, specie per le
comunicazioni e notificazioni), i quali travalicano i confini del processo
tributario e si collegano con le esigenze di celerità, semplificazione e
certezza dellattività amministrativa (art.
( da "AltaLex" del
31-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Sul deposito degli
atti processuali tramite posta e non presso la cancelleria Cassazione civile ,
SS.UU., sentenza 04.03.2009 n° 5160 (Renato Amoroso) Commenta | Stampa |
Segnala | Condividi Con la pronuncia 4 marzo 2009, n. 5160 delle sezioni unite
la Cassazione legittima il deposito di atti inviati tramite posta e non
depositati direttamente presso la cancelleria. Poiché la pronuncia deriva dallanalisi
di un processo celebrato dinanzi al Giudice di Pace, e la Cassazione fonda le proprie argomentazioni anche
rilevando la maggiore semplicità e celerità del processo dinanzi a detto
Giudice, appare quanto mai opportuno procedere ad alcune riflessioni immediate.
Innanzitutto va posta in rilievo losservazione della
Corte in ordine alla
natura del deposito degli atti; essi non sono atti frutto di volizione autonoma
del soggetto che li ha prodotti e, pertanto, loperazione del
deposito può essere affidata anche a soggetti terzi (nuncius). In concreto,
effettivamente, gli atti vengono materialmente consegnati in cancelleria da addetti agli studi legali
o altri incaricati di enti di servizio. In secondo luogo la Corte sottolinea
che latto pervenuto per posta non può essere improduttivo di
qualsiasi effetto, dovendosi semmai prestare attenzione al momento in cui tali effetti possono
dirsi compiuti. Gli atti pervenuti per posta, pertanto, non potranno mai essere
dichiarati inesistenti. In terzo luogo la nullità consegue direttamente da una
norma che la preveda esplicitamente e detta norma non esiste per gli atti
inviati tramite posta; si può parlare di irregolarità ma non di nullità. Lo
scopo essenziale del deposito di un atto giudiziario è la concreta presa di
contatto fra la parte, nonchè lespressione della difesa della sua
posizione processuale,
e lufficio giudiziario dinanzi al quale pende la trattazione di
qualcosa che la riguarda. Il raggiungimento di tale scopo costituisce il
presupposto per laccettazione del deposito dellatto inviato. Con la
detta pronuncia la Cassazione sembra distinguere una forma di deposito tipico
da un deposito atipico. Il deposito tipico è quello esplicitamente
previsto dalla normativa di rito, con la consegna personale allo sportello
della cancelleria. Normalmente in simili situazioni, alla presentazione dellatto
da depositare, il cancelliere preleva il fascicolo di pertinenza, verifica la
natura dellatto da depositare, la sua provenienza, la sua correttezza
rituale, appone il timbro di depositato e inserisce latto nel fascicolo.
Il deposito atipico dovrebbe
essere individuato nellinvio degli atti tramite servizio postale,
così come ammesso fin dora solo per taluni settori di giurisdizione, o in
forza di espresse norme di legge o a seguito di pronunce della Corte costituzionale.
La sentenza de quo sembra voler elevare a rango di norma ordinaria ciò che fino
ad ora era leccezione, ritenendo non giustificata una disparità di
trattamento in ragione della materia o del rito applicato. Poiché la stessa
Cassazione ammette che il deposito tramite posta avviene al di fuori della previsione
normativa, occorre porsi il problema degli effetti di tale forma di deposito
atipico e determinare alcun conseguenze. il tempo del deposito: sarà quello
attribuito dal cancelliere, e non soltanto dallufficio, al
momento della
ricezione dellatto. Nelle sedi giudiziarie di particolari
dimensioni, infatti, è presumibile che latto pervenga presso un ufficio
posta e che solo in una fase successiva venga trasmesso al cancelliere
competente per la natura dellatto o per il riferimento al procedimento in corso.
Non potrà essere considerata la data di spedizione, in assenza del quadro
normativo di riferimento; ne deriva che il tempo tecnico del trasporto e
consegna del plico resta a totale carico del mittente, con tutte le conseguenze
relative (incluso il rischio dello smarrimento o del deterioramento). Resta,
pertanto, una differenza di trattamento con il deposito diretto, nonché con gli
atti soggetti a notifica (per i quali vale la data di richiesta della notifica
e non quella delleffettivo recapito). la modalità del
deposito: la cancelleria sarà obbligata a istituire una forma di protocollo di
ricezione degli atti oppure ad apporre il timbro di deposito immediatamente
allatto del ricevimento (con oneri aggiuntivi inimmaginabili, nella già precaria situazione del
personale amministrativo). linserimento nel fascicolo: la
cancelleria sarà onerata dello smistamento degli atti ricevuti e del regolare
inserimento nei fascicoli di competenza: ciò comporterà lesame
dellatto, il rinvenimento
degli estremi del procedimento, linserimento nel
fascicolo qualora si tratti di atto correttamente formato e previsto dal codice
di rito. la verifica dellatto: le ipotesi che si possono formulare
nellimmediato sono due. Nel primo caso la cancelleria dovrà verificare la
provenienza dellatto, la data, la certezza della
riconducibilità ad un soggetto legittimato, per poi apporre il timbro di
depositato e inserire latto nel fascicolo. Nel secondo caso la
cancelleria si limiterà allinserimento nel fascicolo, dopo aver apposto il timbro di deposito,
lasciando al Giudice ogni determinazione sulla idoneità e completezza dellatto,
con la decisione se ammettere il deposito oppure no. atti non previsti dal rito
e documenti: occorre determinare quale debba essere il comportamento da tenere in caso di inoltro di
atti di trattazione non corrispondenti ad un modello di rito o di semplice
trasmissione di documenti. La soluzione più immediata potrebbe essere quella
dellapposizione del timbro di ricevimento e la trasmissione al Giudice per i
provvedimenti di sua competenza in ordine alla ammissione o meno. Ciò
determinerebbe una particolare complicazione delle attività del Giudice, con
provvedimenti fuori udienza e relative comunicazioni. i mezzi di trasmissione:
nel menzionare lo strumento di inoltro a mezzo posta la
Cassazione dimentica di considerare che, al momento attuale, con il detto
termine non si può identificare soltanto lo strumento di trasmissione cartacea.
Anche la riforma del codice di rito (ed altresì i progetti sul processo telematico) legittimano la
posta elettronica e il fax. La dottrina ha già avuto modo di sollevare alcune
perplessità su detti strumenti, anche se limitatamente alla materia delle
notificazioni e comunicazioni (si veda in proposito il contributo di autori
vari in Foro it. 2005, parte V, pagg. 89 e segg.). In tema di posta elettronica
si ritiene che le perplessità possano essere superate dalla cosiddetta posta
certificata. Tuttavia sarebbe necessario, a tutela anche dei diritti del
mittente, che lufficio giudiziario confermasse il
ricevimento del messaggio al momento della sua apertura; ciò si perfezionerebbe
contestualmente alla lettura del messaggio, obbligando quindi lufficio a
successive comunicazioni in caso di irregolarità o inammissibilità del deposito. Resta da
considerare che a tale struttura di corrispondenza certificata dovrebbe essere
aggiunta la particolarità della firma digitale, che permette la sicura
attribuzione della provenienza ad un soggetto identificato e munito di
certificato. Lottenimento della firma digitale prevede:
una procedura di iscrizione e legittimazione, il rilascio di un certificato con
durata limitata e rinnovabile, costi annuali di esercizio, la necessità di
ricorrere a strumenti informatici non comuni (lettore di smart card, potenza del processore,
RAM, collegamento ADSL). Verosimilmente tutto ciò limiterà laccesso
ai soli studi professionali o comunque causerà un accessibilità non facile e
non economica per la generalità dei cittadini. Ciò riproduce una disparità effettiva
difficile da giustificare, rispetto alle premesse. Quanto al fax sono già state
sollevare incertezze rispetto alla provenienza, alla data certa, alla
funzionalità certificata degli apparecchi di ricevimento, alla autenticità delle
firme; anche in tal caso, comunque, la cancelleria verrebbe caricata di nuovi
oneri di accertamento del deposito, con conseguenze difficili in caso di atti
in scadenza, di assenza di personale, di panne elettroniche o telefoniche. Non
basta una sentenza, per quanto autorevole, ad eliminare i problemi di strutture
e di personale nellambito dellattività giudiziaria.
(Altalex, 31 marzo 2009. Nota di Renato Amoroso) SUPEMA CORTE DI CASSAZIONE
SEZIONI UNITE CIVILI Sentenza 4 marzo 2009, n. 5160 Massima e Testo Integrale Commenta | Stampa
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( da "Virgilio Notizie"
del 31-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Roma, 31 mar.
(Apcom) - Questa l'agenda degli avvenimenti in Italia e all'estero del giorno
martedì 31 marzo 2009. ITALIA POLITICA Roma - Il presidente del Consiglio,
Silvio Berlusconi, partecipa alla conferenza stampa
conclusiva del summit del G8 sul lavoro - La Corte costituzionale inizia ad esaminare i ricorsi contro la legge sulla procreazione
assistita - L'Aula del Senato esamina il ddl sull'usura - L'Aula della Camera
prosegue la discussione sul decreto relativo alle quote latte - Alla Camera si
discute il ddl sulla violenza sessuale. In discussione anche le norme
sulla riforma del processo civile, che introduce il "filtro" per i
ricorsi in Cassazione Città del Vaticano - Il segretario della Cei, monsignor
Mariano Crociata, presenta il documento finale dei lavori del Consiglio
dell'assemblea dei vescovi Washington - Inizia la visita in Usa e Canada del
ministro della Giustizia, Angelino Alfano ECONOMIA E FINANZA Roma - L'Istat
diffonde i dati sul commercio al dettaglio a gennaio e sui prezzi al consumo a
marzo - Conferenza delle Regioni e Conferenza unificata sul piano casa - Tavola
rotonda dell'Abi su "Le nuove regole per uscire dalla crisi e le proposte
del gruppo De Larosiere". Partecipano il direttore generale di Bankitalia
Fabrizio Saccomanni, il presidente dell'Abi, Corrado Faissola, il presidente
della Consob Lamberto Cardia - Conferenza stampa del ministro della Funzione
Pubblica Renato Brunetta per il terzo monitoraggio sui precari della P.A. -
Incontro su "I valori e l'economia", organizzato dall'Associazione
UmanesimoCristiano,con la partecipazione del ministro dell'Economia Giulio
Tremonti, della presidente di Confindustria Emma Marcegaglia e di Paolo Savona,
presidente della UniCredit Banca di Roma - Conferenza stampa delle Fs sulla
nuova offerta commerciale di Trenitalia - Il presidente dell'Enit Matteo
Marzotto presenta la campagna di comunicazione Enit 2009 - Presentazione della
nuova rivista "Medidea Review", intervengono Tarak ben Ammar e Emma
Marcegaglia - La commissione Industria del Senato esamina il ddl Sviluppo -
Audizione del Censis sui redditi e la ricchezza in Italia in commissione Lavoro
del Senato Milano - Si svolge il dibattito "Molte regole nessun sistema"
promosso da Assonime, partecipano Stefano Micossi e Piergaetano Marchetti -
Presentazione risultati dell'attività dei promotori finanziari per il
( da "Manifesto, Il"
del 31-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Il marchio DELLA
LEGGE SOVRANITÀ IN DIVENIRE Nella consolidata coppia tra costituzione materiale
e formale, la realtà italiana ha conosciuto al pari degli altri paesi europei
un progressivo slittamento verso un autoritarismo bonapartista che sta
cancellando le norme e i diritti sociali conquistati nel passato Ugo Mattei
L'invito a riflettere dal punto di vista istituzionale sul «caso Italia» sembra
presupporre una certa eccezionalità della nostra esperienza. Ritengo che tale
eccezionalità non posa essere assunta ma vada dimostrata inquadrando il modello
Italiano in un contresto storico e comparativo ampio. Da anni ormai la cultura
giuridica e politica si è abituata a distinguere le istituzioni formali da
quelle informali, utilizzando una varietà di concetti dal «pluralismo
giuridico» alla «costituzione materiale». Si tratta di un «ideario» che se da
un lato scardina il formalismo consentendo di cogliere le istituzioni nella
loro vita reale, dall'altra può legittimare, promuovendoli culturalmente,
quegli aspetti di «extra-legalità» diffusi e radicata su cui ha attirato la sua
attenzione di recente Luciano Gallino. Il sistema istituzionale Italiano è
caratterizzato da due aspetti: a) un fenomeno continuativo di prevalenza delle
istituzioni informali su quelle formali e che fra le prime, ben più che fra le
seconde, si sia verificata una drammatica discontinuità spiegabile soltanto in
prospettiva globale; b) un sostanziale e continuativo fenomeno di sovranità
limitata, capace di conquistare anche gli aspetti formali degli asetti
istituzionali. Dalla costituzione al Muro di Berlino L'analisi storica potrebbe
spingersi più indietro, ma partire dal dopoguerra è sufficiente per dare
concretezza alle riflessioni che qui propongo. I partiti politici per tutta la
fase della cosiddetta prima repubblica dominano la scena «informale». Laddove
la costituzione del 1948 era il prodotto di un compromesso alto fra sinistra,
popolari e liberali, la partitocrazia che ne trasforma i contenuti e ne
rallenta la realizzazione si articola su due compromessi informali: quello che
si presenta sotto le spoglie del «fattore K» per cui il partito comunista
«accetta» l'esclusione dalla stanza dei bottoni della politica nazionale in
cambio del riconoscimento del suo ruolo egemonico nella cultura e nel
sindacato. Speculare al «fattore K» è l'idea dell'«arco costituzionale»
per cui i partiti di ispirazione fascista, pur amessi in Parlamento, divengono
oggetto di conventio ad excludendum (con la sola brevisima parentesi del
sanguinario Governo Tambroni). La caduta del Muro di Berlino manda in frantumi
questo equilibrio. In Italia cadono tanto il «fattore K» quanto l'«arco costituzionale» ed i partiti politici perdono in larghissima
misura il potere reale di elaborazione politica e di selezione della classe
dirigente a favore del sistema mediatico assurto a vero e proprio apparato
ideologico della globalizzazione. È quest'ultimo infatti che costituisce il
nuovo sistema istituzionale informale con impatto morfologico non trascurabile
sugli stessi comportanmenti dei leaders (ed aspiranti leaders) politici. Nel
nuovo sistema la politica è «spettacolo integrato» e il leaderismo bonapartista
si impadronisce della costituzione materiale. Turro ciò non è affatto un
fenomeno soltanto italiano ma investe in pieno la concezione elettorale della
democrazia a partire dagli Stati Uniti fino allo sperduto Mali, passando per la
Thailandia. In Italia la presenza di Berlusconi (ma soprattutto la scelta del
bel Rutelli rispetto al primo ministro uscente Giuliano Amato) rende
semplicemente il tutto più fastidioso e volgare a partire dal 1994. Una
sovranità in gabbia L'Italia è da sempre un paese a sovranità limitata. La
limitazione gioca a sua volta un ruolo tanto sulle istituzioni informali quanto
su quelle formali. Non era immaginabile che il processo costituente non
riflettesse gli accordi di Yalta e soprattutto che gli Stati Uniti
rinunciassero ad incassare il credito maturato con la pelosa generosità del
Piano Marshall. L'eroe eponimo dell'americanizzazione del sistema istituzionale
Italiano è stato Piero Calamandrei. Egli ha saputo dare tutto l'avallo del suo
prestigio di maestro del diritto processuale civile (e del diritto
anglo-americano) alla più pregnante manifestazione di americanizazione dei
sistemi sconfitti - quel controllo di costituzionalità sulle leggi che viene
imposto, al termine del seconda guerra mondiale, a Italia, Giappone e Germania
Occidentale con diversi mezzi con lo stesso fine. Tale ricezione del modello
americano ha reso inattuabile qualsiasi seria ridistribuzione delle ricchezze
dal privato al pubblico, e dal ricco al povero (ma non viceversa!) perché la Corte Costituzionale in tutta la sua storia ha sistematicamente
dichiarato incostituzionale
in quanto lesione della proiprietà privata qualsiasi serio intervento volto
alla ridistribuzione sociale della rendita fondiaria. In tempi attuali di
globalizzazione la «giurisdizionalizzazione della politica» riveste inoltre una
valenza certo non soltanto simbolica nella trasformazione del diritto
pubblico a livello globale dove il «dialogo» fra giudici costituzionali
sostituisce ogni anelito ad un'effettiva legittimazione democratica. Ovviamente
nella limitazione della sovranità popolare hanno inoltre giocato un ruolo
chiave i servizi segreti americani, mentre a «Guerra fredda» finita la messa a
regime del «sistema Europa» a partire dal trattato di Maastricht struttura
definitivamente la limitazione della sovranità italiana (si rinuncia
interamente alla sovranità economica e in modo progressivo anche a quella
giuridica) muovendo un nuovo importante passo in direzione anti-democratica (la
Commissione e la Corte di Lussemburgo sono gli indiscussi protagonisti di
questo processo). La trinità della globalizzazione L'Europa veicola infatti le
decisioni e le norme del Wto, (con ulteriore giurisdizionalizzazione e
riuduzione di sovranità) e gli interessi egemonici statunitensi controllano il
sistema «tecnocratico» di Bruxelles (tramite le stesse lobbies attive a
Washington), la Nato (che impone spese folli per la nostra inutilissima
difesa), il Fondo Monetario Internazionale e diversi altri attori globali che
scorazzano a casa nostra (le rating agencies, ad esempio) ricevendo tappeti
rossi tanto da destra quanto - e ciò è ben più triste - da tanti eredi del Pci.
Anche qui non si tratta di un unicum Italiano. In fondo tutti sanno che fu
proprio il Fmi a licenziare Oskar Lafontaine in Germania per far spazio al più
fotogenico e «moderno» Gerhard Schroeder nel portare a termine il «capolavoro»
di scaricare sui partners europei gran parte dei costi dell'annessione della
ex-Rdt. E sappiamo molto bene come tale «socializzazione» sia successivamente
avvenuta nel prevalente interesse geopolitico degli Stati Uniti, con le
annessioni di alcuni paesi dell'ex-socialismo reale operate dalla «nuova
Europa» della cui drammatica crisi quella vecchia (a sua volta in ginocchio)
cerca adesso invano di disinteressarsi. Questi rapidi cenni dovrebbero
dimostrare che mentre la Costituzione formale italiana presenta la cifra della
democraticità sostanziale, intesa come sforzo verso l'uguaglianza reale («la
sovranità appartiene al popolo»), le istituzioni informali hanno sempre presentato
la cifra dell'autoritarismo, trasferendo la sovranità popolare dapprima ai
partiti e poi alla televisione secondo un copione di progressiva accentuazione
oligarchica. Ma proprio il passaggio del «potere materiale» dai partiti alla
telecomunicazione con la sua proprompente carica ideologica-spettacolare ha
finito per ridurre progressivamente anche il peso del sindacato e della
cultura, i settori in cui la sinistra vantava una qualche egemonia stante il
compromesso di fondo della costituzione materiale precedente il crollo del Muro
di Berlino. Noi sappiamo che la funzione delle istituzioni non è solo quella di
disciplinare un organizzazione politica ma anche quella di educare
(civilizzare) gli individui a cui beneficio tale organizzazione è posta. Tradizionalmente
in Italia di tale funzione si facevano in gran parte carico non soltanto le
scuola e le università ma anche i partiti politici che in questo senso davano
vita al disegno sociale previsto dalla Costituzione (formale). Uno spettacolo
chiamato politica Così, per diversi anni la cifra dell'educazione
(civilizzazione) della cittadinanza è stata quella democratica ed egualitaria.
Infatti non solo la Costituzione (mai realizzata su questo punto) prevedeva per
i partiti forme di organizzazione interna democratica; essa conteneva pure in
nuce la trasformazione di un'altra istituzione informale tradizionalmente
autoritaria, la famiglia poi riformata in senso democratico e egualitario nel
1975. Senza contare che la costituzione economica, ripudiando il tentativo
autoritario di far convergere gli interessi di capitale e lavoro proprio del
corporativismo, declinava i tratti di un «governo democratico dell'economia».
Quest'ultimo modello sarebbe poi stato sommerso dalle macerie del sindacato
militante, ma per una lunga stagione è riuscito a limitare l'autoritarismo
padronale esaltato oggi da tanta cultura aziendalistica informata
all'efficienza decisionale. Il trasferimento del potere reale agli apparati
mediatici, successivo ai referendum del '92 e alla stagine giustizialista che
ha distrutto i partiti politici dell'arco costituzionale,
ha travolto questo sistema di valori in gran parte condivisi tanto dalla
Democrazia Cristiana quanto dal Partito Comunista. Sono così venuti interamente
meno tanto il solidarismo, che affondava le proprie radici nel rifiuto del
modello liberale borghese individualista, quanto la sobrietà che, ancorchè per
molti versi ipocrita, limitava notevolmente la volgarità opulenta oggi
dominante. Ma soprattutto è venuto meno qualsiasi sforzo serio volto alla
costruzione anche in Italia di una classe dirigente mossa da passione civile e
spirito pubblico. Ed è forse questo l'aspetto più singolare del nostro paese
del quale vanno indagate le cause istituzionali profonde.
( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)"
del 31-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Prima Pagina Pagina
2 La riforma del governo e la stampa Intercettazioni, sì ma senza gli abusi La
riforma del governo e la stampa di Leonardo Filippi * --> di Leonardo
Filippi * La tormentata vicenda parlamentare della riforma delle
intercettazioni torna a far parlare di sé, con l'approdo in aula alla Camera
del testo del disegno di legge del ministro della giustizia Alfano, già
approvato in Commissione. In verità, si tratta di una riforma non condivisibile
per diversi aspetti: basterebbe pensare al forte depotenziamento nell'impiego
dell'intercettazione a causa della proposta necessità di previa individuazione
di un indiziato anziché di semplici indizi di reato, così come alle
complicazioni derivanti dalla nuova competenza del tribunale collegiale per
l'autorizzazione alle operazioni, per finire con la pratica eliminazione delle
intercettazioni ambientali, che diventerebbero possibili solo nella flagranza
del reato. Ma il disegno di legge è soprattutto assai pericoloso per la libertà
di stampa che rischia di essere soppressa nelle sue manifestazioni più
importanti per la collettività, e cioè per quanto riguarda la cronaca
giudiziaria che è, prima che dovere dei giornalisti, diritto dei cittadini ad
essere informati, come riconosciuto sia dalla Corte costituzionale sia dalla Corte europea
dei diritti dell'uomo. Infatti, mentre oggi una legislazione abbastanza
equilibrata tutela il segreto investigativo sugli atti di indagine del pubblico
ministero ma, una volta caduto tale segreto, consente la pubblicazione del
contenuto degli atti di indagine anche quando questa non è ancora conclusa,
la riforma approvata in Commissione vorrebbe vietare la pubblicazione degli
atti di indagine, ancorché non più segreti, fino alla conclusione dell'udienza
preliminare, con la conseguenza che la cronaca giudiziaria si potrebbe
esercitare legittimamente soltanto se e quando il processo sia pervenuto a
dibattimento, mentre nulla dovrebbero sapere i cittadini su un'indagine penale
in corso. Il divieto sarebbe presidiato da una inasprita sanzione penale per i
giornalisti e con pesanti pene pecuniarie per gli editori, i quali, per
evitarle, abolirebbero di fatto la cronaca giudiziaria. Un vero e proprio black
out dell'informazione giudiziaria, un bavaglio alla stampa. È vero che si sono
registrati casi di abuso nella pubblicazione di notizie giudiziarie, spesso con
grave danno per la privacy di persone estranee alle indagini e comunque su
fatti processualmente irrilevanti, sui quali l'opinione pubblica non ha alcun
diritto di conoscenza, trattandosi soltanto di morbosa curiosità, ma deve
essere chiaro che invece sui fatti d'interesse pubblico le notizie sulle
indagini devono poter essere pubblicate legittimamente, ovviamente con modalità
rispettose della presunzione di innocenza dell'imputato. Sarebbe pertanto
veramente il caso di cambiare radicalmente l'impostazione del problema, da una
parte, vietando la pubblicazione degli atti che sono segreti per consentire la
proficuità delle indagini oppure non sono pubblicabili a tutela della
riservatezza perché concernenti fatti o notizie estranei alle indagini, e stabilendo
chiaramente per essi - e solo per essi - il divieto di pubblicazione, con
adeguate sanzioni, anche penali, mentre per tutti gli altri atti di indagine la
pubblicazione deve essere di regola consentita, sia pure con modalità
rispettose della presunzione di innocenza dell'imputato. *Ordinario di Diritto
processuale penale Università di Cagliari
( da "Usa Today" del
31-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Chrysler has 30 days
to prove its mettle Obama gives maker a big to-do list to accomplish By Chris
Woodyard USA TODAY For Chrysler, the clock is ticking. The Obama administration
has told the deeply troubled automaker it has 30 days of financial aid in which
to complete its proposed deal for an alliance with Italy's Fiat
or find another partner and then it's on its own. That's only the start.
Over the same month, Detroit's smallest automaker faces a list of tasks to get the government's financial
backing for the deal. Chrysler also has to chop its debt, pacify the United
Auto Workers, solve issues involving its former consumer finance unit and show
that after making all those moves, it can make money like it did in the good
ol' days when Americans lapped up its minivans and Hemi-powered muscle cars.
Only with that, along with a definite partnership deal, will Chrysler be
considered for a second government loan, another $6 billion atop the $4 billion
announced in December. "To me, It's the equivalent of a 70-yard field
goal," says Michael Robinet, vice president of consultants CSM Worldwide. Even if it is found to merit further
government support, privately held Chrysler 80% owned by Cerberus
Capital Management and about
20% held by former owner Daimler is hardly out of the
woods. It still needs to sell cars to consumers who may have doubts about its
future. President Obama announced Monday that the government will give its
backing to car warranties as a way of reassuring potential buyers, but there is no similar floor
being put under resale values. Chryslers, Dodges and Jeeps might be considered
less valuable as used cars because customers worry about the company going out
of business. Getting people to buy won't be an easy task when you consider that
Chrysler sales are expected to be dismal again for the month when it reports
them later this week. For the first two months of the year, Chrysler's sales
have slid 49.1% compared with last year. As bad as life is for General Motors,
it is decidedly worse for Chrysler now that the Obama administration has
rejected its turnaround plan as not viable. While the administration seems
clear that it will work to prevent GM's disappearance, it seems willing to let
Chrysler sink or swim on its own. The government is giving Chrysler just enough
financing to operate for 30 days rather than 60 days
for GM and Obama pointedly called Chrysler's situation "more
challenging," and that his review determined that "Chrysler needs a
partner to remain
viable." White House officials said Chrysler didn't get the same deal as
GM which also saw its turnaround plans rejected and lost its CEO
as part of the process of the government taking a more direct role
because it is smaller and in much worse shape financially. They pointed out that many auto
analysts have questioned whether Chrysler can survive as a stand-alone company.
"You've got different entities moving in different directions," said
White House spokesman Robert Gibbs on Monday. Meanwhile, the proposed Fiat deal
just got more complicated. In January when it was announced, the arrangement
called for Fiat to get about a one-third stake in Chrysler in return for the
right to build vehicles at Chrysler's underutilized U.S. plants. Memories still
linger from the Fiat brand's last foray in the U.S. market, chiefly the 1960s
and 1970s. Then, it was known for shapely but not always reliable vehicles:
FIAT, it was joked, stood for "Fix It Again, Tony." Today, Fiat
offers much more highly regarded vehicles at the low end, like its retro Fiat
500. But it has just a tiny beachhead in the U.S. market because it owns
Ferrari and Maserati. Consumers interviewed Monday are mixed on the idea of a
combined Chrysler and Fiat. "I think (the combined company) would be a
very good company to buy from," says Lin Sowers of Chillicothe, Ohio.
Still, Sowers worries that if Chrysler files for bankruptcy, "I doubt that
there will be a market for cars made by a company that no longer exists."
And Gene Young of Sioux Falls, S.D., says: "We would likely stick to the
Dodge family of vehicles or a Chrysler." They own two: a Dodge Ram pickup
and a Dodge Stratus compact. As for the government backing of the warranty,
Young adds, "In the case of a new vehicle purchase that would make a
difference." Chrysler officials want Fiat, not only for the financial
strength, but because it would bring the smaller, more fuel-efficient models
for which Fiat is known in Europe. Chrysler has little of those to offer now
and little in the product pipeline. Not only would such cars help with sales,
they would aid Chrysler in meeting the government's coming more stringent
fuel-efficiency standards that will affect all automakers. One hitch in that
plan: The Fiat vehicles are at least two years from joining the Chrysler lineup
in the U.S. It will have to find ways to sell its existing vehicles to
consumers in the meantime, which could mean more deep discounting. In rejecting
Chrysler's plan Monday, the government also set new conditions for the proposed
Fiat deal. It said it nixed the original outlines of a merger deal because as a
foreign-owned firm with a stake in Chrysler, Fiat would not be responsible for
paying back Chrysler's aid from American taxpayers. Chrysler must renegotiate
the deal to provide greater protection for taxpayers. They also must agree to
make more vehicles in the U.S. This gives Fiat more leverage in negotiation.
And it might decide to just let Chrysler slip into bankruptcy court where its
core assets might be even cheaper to acquire. "Fiat has all the
cards," says Shelly Lombard of Gimme Credit, which analyzes corporate
debt. But she rates chances for a deal as slim because when it comes to
Chrysler, "Why would you bother taking on a partnership with this
embattled company?" Chrysler, for its part, issued a statement lauding the
government's efforts. It even issued a clarification when the original
statement from CEO Bob Nardelli said, "We are pleased that Chrysler, Fiat
and Cerberus have reached agreement on a framework of a global alliance"
sounded too much like a deal was final. It is not. Even if it makes a deal,
Chrysler could end up with some form of prepackaged bankruptcy anyway to reduce
its debt and further reduce its dealer network, says Aaron Bragman of IHS
Global Insight. Chrysler officials earlier this year said they had succeeded in
shrinking their dealer network by 267 to 3,287 by the end of last year. While a
smaller, more profitable dealer network is deemed to help automakers, the
dealers themselves often disagree. "It doesn't cost anything to have a
dealer," said Jack Fitzgerald, who has Chrysler dealers among his many
brands in the Fitzgerald Auto Malls in Maryland, Pennsylvania and Florida.
Chrysler needs somewhere to put its
( da "Usa Today" del
31-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Incentives to buy
new vehicles please auto industry By Jayne O'Donnell USA TODAY President Obama
dangled new-car incentives in front of consumers Monday, and they were
immediately embraced by the auto industry, consumer experts and some potential
car buyers. The federal government will back the warranties for any General
Motors or Chrysler product in the event either company files for bankruptcy
protection or is otherwise unable to honor the warranty. Obama also said he
will work with Congress to enact a "fleet modernization" program
also known as "cash for clunkers" that would give people who
turn in older vehicles money toward the purchase of new, more fuel-efficient
ones built in the U.S. It would be retroactive to Monday. "Anything that excites the public
imagination about buying a car is a good thing right now," says Gerard
Murphy, president of the Washington (D.C.) Area New Automobile Dealers
Association. "This is very Pavlovian, which is great. Certainly the public
is very accustomed to 'cash back.' " Legislation pending in Congress would
offer incentives of up to $5,000 for vehicles that are more than 8 years old
and are traded in for new vehicles that get good mileage; the better the fuel
economy, the more the incentive. CSM Worldwide reported recently that vehicle sales in the European
nations with these types of plans will be 400,000 more this year than they
would have been without the cash incentives. The National Automobile Dealers
Association and Alliance of Automobile Manufacturers, which represents major
automakers except Honda, issued statements Monday supporting a
cash-for-clunkers program. Many 8-year-old vehicles might sell for more than
$5,000, but Phil Reed of the car-buying site Edmunds.com says the deal is still
attractive, as few want to sell vehicles on their own, and dealers would seldom
give them more than the government offer. Reed, Edmunds' senior consumer advice
editor, says the warranty backing also should ease consumers' minds, because,
"Even if something horrible happens, they're going to be taken care
of." Reed says if one of the automakers went out of business, another
brand would likely pick up the service business, which is highly profitable.
Obama also noted the new-car tax breaks in the economic stimulus package
released last month covering cars purchased between Feb. 16 and the end of the
year. Sales and excise taxes can be taken as an above-the-line deduction.
( da "AltaLex" del
31-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Zona a traffico
limitato Mappa agg. al 31.03.2009 Stampa | Segnala | Condividi Mappa di Altalex
| Circolazione stradale ZONA A TRAFFICO LIMITATO (ZTL) ** * ** Altalex
Quotidiano (www.altalex.com) Il Consiglio di Stato dà ragione al Comune di Roma
sulle ZTL Consiglio di Stato , sez. V, decisione 13.02.2009 n° 825 (Alfredo
Matranga) Vietato parcheggiare i veicoli nelle ZTL durante le ore di divieto di
circolazione Cassazione civile , sez. II, sentenza 21.12.2007 n° 27143
(Arcangelo G. Annunziata) ZTL e blocco domenicale: violazione e rilevanza dellelemento
psicologico Giudice di Pace Frosinone, sentenza 15.10.2007 n° 1059 (Dario
Simonelli) Altalex Massimario (www.massimario.it) Zona a traffico limitato, discrezionalità,
criteri di ragionevolezza Consiglio di Stato , sez. V, decisione 13.02.2009 n°
825 Circolazione stradale, zone a traffico limitato, disabili, utilizzabilità,
ovunque Cassazione civile , sez. II, sentenza 16.01.2008 n°
719 Zona a traffico limitato, sanzione, assenza di permesso, presunzione di
circolazione Cassazione civile , sez. II, sentenza 21.12.2007 n° 27143
Infrazioni ravvicinate in zone a traffico limitato: profili di costituzionalità
Corte Costituzionale , ordinanza 26.01.2007 n° 14 Stampa | Segnala | Condividi
|
( da "Basilicanet.it"
del 31-03-2009)
Argomenti: Giustizia
REGIONI: CONFERENZA
APPROVA DOCUMENTO SU GOVERNO CLINICO 31/03/2009 13.15.01 [Basilicata] La
Conferenza delle Regioni ha approvato un documento sul testo unificato per il
governo delle attività cliniche attualmente allâattenzione
della Camera. Nel
corso del confronto è¨ stata sottolineata la necessità di un maggiore
coinvolgimento delle Regioni, verificando anche lâopportunità
dellâapertura di uno specifico tavolo di lavoro congiunto. Le
Regioni hanno in particolare osservato che âsi evidenzia un problema
giuridico rilevante anche in relazione a diverse sentenze della Corte costituzionale
che hanno delineato i rispettivi ambiti di competenza dello Stato e delle
Regioni, in quanto la proposta di testo unificato presenta caratteri di
incostituzionalità alla luce della riforma del Titolo V. Le disposizioni
risultano invasive dellâautonomia regionale soprattutto in
materia di programmazione, organizzazione e gestione dei servizi. Pertanto si
ritiene opportuno che tali tematiche siano oggetto di confronto per il quale le Regioni
manifestano la più¹ ampia disponibilità â. Inoltre le
Regioni hanno sottolineato un peoblema di merito e cioè¨ un problema di merito:
âpoiché© la legge affronta temi ed individua proposte già
esaminate e discusse
dalle Regioni in relazione ad una precedente proposta di legge governativa si
confermano le considerazioni espresse anche in sede di precedente audizione che
costituiscono a tuttâoggi la posizione unitaria sulla
materiaâ.
( da "ITnews.it" del
31-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Roma, 31 mar.
(Adnkronos/Adnkronos Salute) - Al via l'esame della legge
40 del 2004 sulla procreazione medicalmente assistita da parte della Corte
Costituzionale. I 15 giudici hanno appena terminato l'udienza pubblica, in cui
hanno ascoltato le motivazioni in base alle quali e' stata sollevata la
questione di legittimita' costituzionale su alcuni articoli della normativa, e la difesa dell'Avvocatura
dello Stato. Un'udienza di due ore e mezza, animata dallo scontro tra le
parti.
( da "Mattino, Il (Benevento)"
del 31-03-2009)
Pubblicato anche in: (Mattino,
Il (Nazionale))
Argomenti: Giustizia
La
legge 40 sulla fecondazione assistita arriva oggi all'esame della Corte
Costituzionale. Tre le ordinanze di ricorso, i giudici in udienza pubblica
esamineranno le ragioni a favore e contro la norma varata nel 2004 e che l'anno
successivo passò indenne il referendum abrogativo per mancato raggiungimento
del quorum. La
decisione è attesa in settimana.
( da "Gazzettino, Il (Udine)"
del 31-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Paritetica, la
partita-chiave è sulle pensioni Martedì 31 Marzo 2009, Udine Le linee
strategiche della commissione paritetica Stato-regione sono state discusse
ieri, a Udine, in un incontro dei componenti regionali della commissione
presieduto dal presidente della Regione Renzo Tondo, alla presenza del
presidente del Consiglio regionale, Edouard Ballaman. All'incontro hanno
partecipato Adriano Biasutti, Pietro Fontanini e Leopoldo Coen, eletti componenti
della Paritetica dal Consiglio regionale nei mesi scorsi. Assente, perché
impegnato a Torino, il presidente della commissione, senatore Giovanni Collino.
Edifici del demanio, strade, sanità penitenziaria e, soprattutto, la sentenza della Corte costituzionale sull'Irpef dei pensionati sono stati al centro della riunione.
Soprattutto quest'ultima partita - quantificata in circa 400 milioni di euro
all'anno - è stata al centro del dibattito che ha preso le mosse - è stato
precisato - dalle cose fatta dalla precedente commissione. «Si tratta
ora di rilanciare quanto fatto in questi anni e rilanciare il dialogo», ha
commentato Ballaman al termine dell'incontro. Per Tondo, «la partita più
importante nel rapporto Stato-regione si giocherà sul completamento del percorso
aperto da Riccardo Illy sulle pensioni». Commentando i lavori dei componenti
"regionali" della Paritetica, Tondo ha detto che «si tratta di un
tema rilevante dove andrà messa in campo tutta la capacità di acquisire e
garantire nuove responsabilità a fronte del trasferimento di rilevanti
risorse». Tondo ha poi ricordato che la Paritetica dovrà affrontare anche altri
argomenti, primi fra tutti la fiscalità di sviluppo e l'Euroregione. «Serve un
cronoprogramma - ha detto Ballaman - adeguato e ben definito». Tondo e Ballaman
hanno infine ricordato che «la Paritetica avrà un ruolo fondamentale in un
momento caratterizzato dall'avvicinamento al federalismo che richiede un
monitoraggio costante ed autorevole».
( da "Gazzettino, Il (Udine)"
del 31-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Normativa sulla
caccia, Lega Nord e Pdl divisi Martedì 31 Marzo 2009, Trieste Sopprimere
l'associazione dei cacciatori: è quanto ipotizza il gruppo della Lega Nord in
consiglio regionale nella proposta di legge sulla caccia che presenterà a
Trieste. Il provvedimento modifica la legge regionale approvata nel 2008 dalla
precedente maggioranza, in particolare per quanto riguarda le norme impugnate dal Governo davanti alla Corte costituzionale. Rispetto all'attuale legge, la Lega propone la presenza non più
di uno ma di più «portatori d'interesse» per sovrintendere alla gestione
dell'attività venatoria e della fauna nei Distretti venatori. Il provvedimento,
inoltre, rafforza il ruolo delle Province e riduce il numero degli
interlocutori che operano nel settore della caccia. Il Pdl non appoggia
la proposta di legge della Lega sull'attività venatoria, considerata «iniqua,
malfatta e insufficiente». Lo dice il consigliere regionale del Pdl Roberto
Marin. «Questa proposta di legge non ci piace - spiega, in una nota, Marin -
per il modo con cui è stata fatta e per i suoi contenuti. Domani la Corte costituzionale si esprimerà sulle contestazioni
precedentemente presentate dal Governo alla legge 6 e l'assessore Violino è
rimasto inerte per dieci mesi ed ora in fretta e in furia chiede di approvare
questa legge, adducendo necessità di carattere e di natura politica, al fine di
dare un segnale alla Corte costituzionale».
( da "Mattino, Il (Benevento)"
del 31-03-2009)
Pubblicato anche in: (Mattino,
Il (Nazionale))
Argomenti: Giustizia
Valutazione positiva
sulle norme sullo stalking e sulle violenze sessuale: è il
parere approvato a maggioranza dalla sesta commissione del Csm sul decreto
sicurezza attualmente all'esame della Camera, che invece riserva dubbi e
perplessità sulle modifiche alla disciplina sull'immigrazione e sulla questione
delle ronde. Il documento dovrebbe essere sottoposto all'esame del plenum nella
seduta di domani. Importante per Palazzo Chigi il sì della commissione
nel momento in cui il governo, con il ministro per le Pari Opportunità Mara
Carfagna, rilancia il proprio impegno facendo il punto sull'emergenza con il
commento ai dati delle chiamate pervenute al numero anti-violenza 1522. Dice la
Carfagna: «Sono triplicate, in un solo mese, le denunce di abusi e violenze:
finalmente qualcosa si muove, le donne trovano il coraggio di chiedere aiuto».
Nel periodo tra il 26 febbraio e il 26 marzo il numero delle telefonate è
salito del 162,6%, aumentando in maniera esponenziale soprattutto dopo l'8
marzo. Il numero di servizio anti-violenza, che presto diventerà anti-stalking
e raccoglie le denunce di donne e uomini vittime di molestie, riceve ormai
stabilmente 150 richieste d'aiuto al giorno. «Il fondo nazionale di tre milioni
di euro già stanziati finanzia non solo attività di prevenzione, ma anche i
numerosi centri anti-violenza che operano sul territorio per restituire alle
vittime una vita normale», ha concluso il ministro.
( da "Wall Street Italia"
del 31-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Fecondazione/
Battaglia alla Consulta, fuori le associazioni -2- di Apcom Lo Stato difende la
legge 40, ma per i movimenti è "restrittiva" -->Roma, 31 mar.
(Apcom) - Nel corso dell'udienza di questa mattina alla Consulta sono emerse
tutte le anime che danno vita al dibattito sulla fecondazione assistita. La
legge
( da "Wall Street Italia"
del 31-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Giustizia/ Csm:
nuove audizioni su Messineo, ma quadro non cambia di Apcom Sentiti Ingroia e
Scarpinato: "Sacco non è indagato" -->Roma, 31 mar. (Apcom) -
Sergio Sacco, il cognato del procuratore capo di Palermo Francesco Messineo,
non è indagato in alcun procedimento penale. Lo hanno ribadito ancora una volta
i procuratori aggiunti di Palermo Antonio Ingroia e Roberto Scarpinato,
ascoltati per la seconda volta dalla prima commissione del Csm. Stando alle
loro deposizioni, dunque, il quadro della vicenda che ha coinvolto il
procuratore Messineo non sarebbe cambiato rispetto alle scorse settimane,
quando la commissione sembrava orientata a chiudere la pratica aperta sul caso
proponendo una archiviazione al plenum.
( da "Wall Street Italia"
del 31-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Giustizia/ Csm
acquisisce lettera pm Canali su omicidio Alfano di Apcom Richiesti atti a
Messina, poi si vedrà se aprire istruttoria -->Roma, 31 mar. (Apcom) - La
Prima Commissione del Csm acquisirà la lettera anonima sull'omicidio del
giornalista Beppe Alfano che il pm di Barcellona Pozzo di Gotto Olindo Canali
afferma di aver scritto e di aver inviato via fax in tribunale. I consiglieri
di palazzo dei Marescialli - che sul 'caso del pm siciliano hanno aperto
un'inchiesta - hanno infatti chiesto di acquisire una serie di documenti dalla
Procura di Messina, tra cui, appunto, lettera e fax, allo scopo di far luce su
eventuali comportamenti scorretti di magistrati. Nella sua missiva, Canali,
pubblica accusa al processo per l'omicidio Alfano, aveva sollevato dubbi sul
fatto che il responsabile del delitto non fosse la persona che era stata
condannata. Inoltre, il magistrato affermava di avere paura di essere
arrestato, a causa delle sue frequentazioni. Solo dopo aver letto gli atti che riceverà
nei prossimi giorni, la Commissione del Csm deciderà se e come continuare
l'istruttoria.
( da "Wall Street Italia"
del 31-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Fecondazione/
Battaglia alla Consulta, fuori le associazioni di Apcom Al via l'esame della
legge 40, Corte forse decide in settimana -->Roma, 31 mar. (Apcom) - Udienza
pubblica alla Corte costituzionale sulla legge 40 che
regola la procreazione assistita: una vera e propria 'battaglia in punta di
diritto' di due ore e mezzo che qualcuno, però, non ha potuto combattere. La
Consulta, infatti, non ha ammesso in giudizio numerose associazioni che si
erano costituite come parti, tra cui Hera onlus, l'associazione Luca Coscioni,
Cecos Italia, Madre provetta e Cittadinanzattiva Toscana, tutte contrarie alla
legge 40. La Corte presieduta da Amirante ha invece ammesso le parti che si
erano già costituite nel giudizi principali o che ne avevano diritto: la World
association reproductive medicine, presieduta dal professor Severino Antinori e
i legali delle due coppie sterili affette da malattie genetiche trasmissibili
(rispettivamente esostosi e retinoblastoma, la prima genera la crescita
smisurata delle cartilagini delle ossa mentre la seconda è una grave malattia
della retina dell'occhio) che hanno chiesto una pronuncia di illegittimità di
diversi articoli della legge 40. Ammessi anche gli interventi delle
controparti: il governo, rappresentato dall'avvocato dello Stato Gabriella
Palmieri; il Comitato per la tutela della salute della donna e la Federazione
nazionale dei centri e dei movimenti per la vita, tutti favorevoli a lasciare
la legge così com'è in quanto 'giusto mezzo' tra l'interesse della donna al
buon esito della procedura di procreazione medicalmente assistita e la tutela
dell'embrione. La pronuncia dei giudici costituzionali è attesa in settimana.
( da "Sicilia, La"
del 31-03-2009)
Argomenti: Giustizia
l'on. castagnetti
ospite del convegno Riflessioni sulla qualità dell'impegno politico oggi «La città
come il mondo: ripensare la responsabilità politica a partire dalla
testimonianza di Giorgio La Pira» è il titolo dell'incontro di studio
organizzato dal Centro Cammarata in collaborazione con l'Associazione nissena Giorgio
La Pira che avrà luogo venerdì alle 17 nei locali del Centro culturale Michele
Abbate (ex macello). Interverranno come relatori: l'on. Pierluigi
Castagnetti, deputato alla Camera, il prof. Ugo De Siervo, giurista dell'Università di
Firenze e membro della Corte Costituzionale, il prof. Franco Monaco, docente di
Comunicazione all'Università Cattolica di Milano e politologo. Modererà don
Giuseppe Bellia, biblista della Facoltà Teologica di Sicilia, anche lui
studioso di La Pira. L'incontro di studio consisterà nella presentazione di un
libro del compianto Vittorio Peri, ristampato l'anno scorso in seconda edizione dopo la sua
prima uscita, nel 2001, per i tipi dell'Editore Sciascia. Il titolo del libro
di Peri, studioso di storia della Chiesa e bibliotecario nella Biblioteca
Vaticana dal 1961 al 1999, è: Giorgio La Pira. Spazi storici,
frontiere evangeliche. «L'incontro di venerdì - dice il direttore del
Centro Cammarata don Massimo Naro - non vuole però essere solo una
presentazione del libro: intende piuttosto essere l'occasione per riflettere sulla qualità
dell'impegno politico - sostenuto da motivazioni anche cristianamente ispirate
- oggi; per questo ho deciso di intitolare l'incontro di studio così. La Pira
fu sindaco di una città, ma capace di amministrarla
col cuore e con la
mente larghi tanto da abbracciare molte altre città nel mondo e il mondo
stesso. Vorrei che emergesse il valore del suo impegno politico tutto
esercitato sulla linea di confine del locale e del globale, per dirla con
termini odierni». Salvatore Falzone
( da "WindPress.it"
del 31-03-2009)
Argomenti: Giustizia
31-03-2009 e-flux -
http://e-flux.com March 31, 2009 Canada Pavilion Mark Lewis Untitled (2009)
Location photograph, TD Centre, 54th Floor Courtesy the artist Mark Lewis
"Cold Morning" Canada Pavilion 53rd International Art Exhibition La
Biennale di Venezia 7 June - 22 November 2009 Commissioner : Barbara Fischer
Justina M. Barnicke Gallery, University of Toronto http://www.jmbgallery.ca
http://www.canadapavilionvenicebiennale.ca Mark Lewis will represent Canada at
the 53rd International Art Exhibition - La Biennale di Venezia 2009. The
exhibition is curated by Barbara Fischer, Director/Curator of Justina M.
Barnicke Gallery, University of Toronto. Lewis has received international
recognition for his short, visually evocative, silent films that parse the techniques
of cinema while focusing on incidental places encountered in everyday life.
Highlighting the mechanical vision of the camera, his work consistently draws
attention to the spatial and temporal incongruities associated with past
visions of the future embedded in present urban modernity. In many of his
nuanced depictions of the contemporary city, subtle allusions relating to the
complex social and visual forces at play within certain types of architectural
spaces gradually take hold as seemingly quotidian activities are transformed
into profound observations. Further exploring the relationship between place,
time, and representation, the installation developed by Wasiuta Leung Design
for Canada Pavilion will involve reconfiguring the space for cinematic
presentation. Lewis's exhibition on view at the Canada Pavilion, titled
"Cold Morning", features several new films, including works that
examine and foreground the legacy of rear projection. Pioneered in the early
1920s, Lewis considers rear projection to be one of Hollywood's most stunning
visual inventions. Playing between illusion and visible montage, it is a part
of a larger fascination with the history and techniques of film that have
conceptually informed the artist's work throughout his 15-year career. By
presenting rear-projection's potential of containing two or more distinct
places and durations within a given filmic image from the vantage point of
digital cinema, Lewis' project for the Canada Pavilion aptly reflects on the
current critical juncture within contemporary filmmaking involving advancing
technologies simultaneously eclipsing this modernist form of montage while
re-inventing the archive of analog cinema. "Cold Morning" is
accompanied by a catalogue, co-published with the Vancouver Art Gallery, with
essays by Grant Arnold, David Campany, Barbara Fischer, Laura Mulvey, and an
interview between Mark Lewis and Klaus Biesenbach. Mark Lewis lives and works
in London, England. He was born in Hamilton, Ontario, in 1958, and began making
films in the mid 1990s. His work has been featured in solo exhibitions at the
Hamburger Kunstverein, Musée d'art Moderne (Luxembourg), BFI Southbank
(London), the National Museum of Contemporary Art (Bucharest, Romania), P.S.1
Contemporary Art Center (New York), MAMCO (Geneva), Le Grand-Café
(Saint-Nazaire, France), and the Vancouver Art Gallery. Group exhibitions
include The American Effect, Whitney Museum of American Art (New York) and the
3rd Berlin Biennale of Contemporary Art among many others. His work is represented
in the collections of the National Gallery of Canada, the Museum of Modern Art
(New York), the Musée d'Art Contemporain de Montréal, and the Centre Pompidou
(Paris). Mark Lewis is co-founder, with Charles Esche, of Afterall a research
and publishing organization based at Central Saint Martins College of Art and
Design, London, where he is also a Research Professor. For more information,
please visit http://www.marklewisstudio.com, http://www.afterall.org,
http://www.csm.arts.ac.uk. Mark Lewis is represented by
Monte Clark Gallery (Vancouver), Clark & Faria (Toronto), and Galerie Serge
Le Borgne (Paris). The official Canadian participation at the Venice Biennale
is made possible through the financial and administrative support of the Canada
Council for the Arts, Foreign Affairs and International Trade Canada,
and the Canadian Embassy in Rome. Mark Lewis's new work is produced in
collaboration with the National Film Board of Canada. The exhibition is
supported by Aeroplan, Christie, DHC/ART Foundation for Contemporary Art, the
Ontario Arts Council, Fondation Hermès, BMO Financial Group, Rogers, Prime
Focus London, Hal Jackman Foundation, Walter and Duncan Gordon Foundation,
Central Saint Martins College of Art & Design, University of the Arts London,
and many others. Press Events: London, 6 April, 9:30 11:00 Canada House, in
cooperation with FACT Liverpool Berlin, 7 April, 19:00 21:00 Kunst-Werke ICA,
in cooperation with the Canadian Embassy in Berlin Paris, 8 April, 18:30 20:00
Centre Culturel Canadien Media Contact (Europe and U.S.A.): Cecilia Bonn
Cecilia Bonn Marketing and Communications E: cbonn@nyc.rr.com Tel: +1
212-734-9754 Contact: Natalie De Vito Deputy Commissioner, Canada Pavilion E:
nataliedevito@gmail.com Tel: +1 416-978-3647 c/o Justina M. Barnicke Gallery
University of Toronto 7 Hart House Circle Toronto, ON Canada M5S 3H3 e-flux
corp. 41 Essex street New York, NY 10002, USA Contact us:
http://www.e-flux.com/contact Subscribe: http://www.e-flux.com/pages/subscribe
Unsubscribe: http://www.e-flux.com/pages/unsubscribe?email=comunicati.email@windpress.it
--_----------=_123851160333940--
( da "Panorama.it"
del 31-03-2009)
Argomenti: Giustizia
- Italia -
http://blog.panorama.it/italia - Procreazione: raddoppiano in Italia i figli
della provetta. E il dibattito si infiamma Posted By redazione On 31/3/2009 @
17:34 In Headlines | No Comments La [1] legge 40 sulla fecondazione assistita
arriva all'esame della [2] Corte Costituzionale. Oggi i giudici della Consulta
ascolteranno, [3] in udienza pubblica, le ragioni a favore e contro la norma
varata nel 2004 che, l'anno successivo, passò indenne il referendum abrogativo
per mancato raggiungimento del quorum. Terminata l'udienza, i giudici
costituzionali si ritireranno in camera di consiglio per una decisione attesa
in settimana. In attesa del pronunciamento della Consulta, arrivano le
statistiche. Che dicono che più di 55mila coppie hanno fatto ricorso nel 2007
alla procreazione assistita. E i nati in "provetta" sono stati 9.137,
quasi il doppio del 2005 (erano 4940). Sono i dati dell'[4] Istituto Superiore
di Sanità trasmessi dal ministero della Salute al parlamento per fare il punto
annuale sull'applicazione della legge 40 del 2004. Quindi sempre più coppie
accedono alla fecondazione artificiale nei 341 centri iscritti al registro
nazionale, sono aumentati anche i cicli di trattamento, passati in due anni da
circa 63mila a 75mila. La percentuale di gravidanze è del 15,5%, in aumento
rispetto al 2005 (14,9). Un dato ancora basso rispetto all'Europa, ma c'è da
tenere conto, spiegano al ministero, che l'età media delle donne che accedono
alla procreazione assistita in Italia è di 36 anni, contro il 33,8 dell'Europa.
Una donna su quattro che si presenta nei centri italiani ha inoltre più di
quarant'anni. Più alta rispetto alle medie europee (ma sostanzialmente
invariata rispetto alla rilevazione del 2005) la percentuale dei parti
trigemellari in provetta: sono il 3,5% per le tecniche di secondo e terzo
livello. Il 18,7% sono invece parti gemellari. "La legge 40 sulla
procreazione medica assistita funziona, lo dimostrano i dati", ha spiegato
il sottosegretario alla Salute Eugenia Roccella. [5] Che ha annunciato:
"entro 2 anni il Ministero vuole istituire una certificazione tramite
criteri di qualità dei vari centri sul territorio nazionale, con informazioni
dettagliate, controlli, tracciabilità e percentuali su gravidanze gemellari e
trigemine". Per il cattolico [6] Movimento per la vita, infine, "i
dati sono di conforto per chi, nonostante le non poche riserve più volte
espresse sulla fecondazione artificiale in quanto tale, ha sostenuto e difeso
la legge 40: di fronte all`evidenza dei numeri, sarebbe lecito attendersi
qualche mea culpa da parte di chi ha osteggiato ed osteggia la legge per
semplice pregiudizio ideologico", afferma in una nota [7] Carlo Casini,
presidente del Movimento per la vita ed eurodeputato dell'Udc. Non è ello
stesso parere Filomena Gallo, presidente dell'Associazione Amica Cicogna e
vicesegretario dell'Associazione Luca Coscioni: la legge 40 "dal 2004 ad
oggi fa vedere i suoi effetti dannosi". Senza dimenticare che: "La
stessa legge" prosegue Gallo "si contraddice: se da un lato vuole
tutelare i diritti di tutti i soggetti coinvolti, predisponendo questi soggetti
a rischi non ne tutela alcun diritto. Non risolve quello che è il fine per cui
una coppia si rivolge alla fecondazione assistita, e cioè per rimuovere lo
stato di infertilità, e per di più entra in contrasto con l'articolo 32 della
Costituzione". Ecco perché, si augura Gallo: "La
Corte Costituzionale rilevi gli effetti pregiudizievoli diretti sul diritto fondamentale
alla salute della donna e del concepito". Appunto, la Corte. Vi hanno
fatto ricorso, con tre distinte ordinanze, il [8] Tar del Lazio e il Tribunale
di Firenze, ai quali si erano rivolti, rispettivamente, la [9] World
association reproductive medicine (Warm) e una coppia non fertile di
Milano affetta da esostosi, una grave malattia genetica (con tasso di
trasmissibilità superiore al 50%) che genera la crescita smisurata delle
cartilagini delle ossa. Le questioni di legittimità costituzionale
riguardano, in particolare, l'articolo 14 (commi 1,2,3 e 4) che prevede la
formazione di un numero limitato di embrioni, fino a un massimo di tre, da
impiantare contestualmente, e vieta la crioconservazione al di fuori di ipotesi
limitate. Davanti alla Consulta è stato impugnato anche l'art.6 (comma 3) della
legge 40 nella parte in cui obbliga la donna, una volta dato il proprio
consenso alle tecniche di fecondazione assistita, all'impianto degli embrioni,
escludendo così la revoca del consenso. Queste norme - secondo i giudici del
Tribunale di Firenze e del Tar del Lazio - sono in contrasto con diversi
principi tutelati dalla Costituzione. In particolare con l'art.3, sotto il
profilo della ragionevolezza per il mancato bilanciamento tra la tutela
dell'embrione e la tutela della esigenza di procreazione visti la "mancata
valutazione della concreta possibilità di successo della pratica da
effettuare" e il "mancato riconoscimento al medico curante di ogni
discrezionalità nella valutazione del singolo caso". La legge 40, secondo
i ricorsi, realizzerebbe una "irragionevole disparità di trattamento"
tra le donne in condizioni fisiche diverse che si sottopongo alla fecondazione
assistita. E ancora: il diritto alla salute verrebbe leso in caso di insuccesso
del primo impianto, in quanto la donna è costretta a sottoporsi a un successivo
trattamento ovarico, ad "alto tasso di pericolosità per la salute fisica e
psichica". Dinanzi alla Corte si sono costituiti, oltre alla Warm,
numerose associazioni favorevoli a una pronuncia di illegittimità ([10] Hera
onlus, associazione [11] Luca Coscioni, [12] Cecos Italia, Sos infertilità,
[13] Amica Cicogna, Madre provetta e, tra le altre, Cittadinanzattiva), mentre
a chiedere che la legge non si tocchi, e che dunque la Corte si pronunci per
l'infondatezza o l'inammissibilità, sono il Comitato per la tutela della salute
della donna, la Federazione nazionale dei centri e dei movimenti per la vita.
Ma anche il governo, attraverso l'avvocatura generale dello Stato, chiede ai
giudici costituzionali che la legge 40 rimanga tale e quale perchè "il
legislatore ha effettuato una ragionevole comparazione tra l'interesse della
donna al buon esito della procedura di procreazione medicalmente assistita e la
tutela dell'embrione". Il VIDEO servizio:
( da "Wall Street Italia"
del 31-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Eolico/ Puglia
regina con 946Mw. Staccata Campania e Sicilia di Apcom Losappio:nostro impegno
rende ancora più cogente no al nucleare -->Roma, 31 mar. (Apcom-Nuova
Energia) - La Puglia diventa la regina dell'eolico per Mw prodotti nel 2008. Ad
annunciarlo è un comunicato dell'Assessorato all'Ecologia pugliese, che cita i
dati ufficiali Terna: "confermano il primo posto per la regione guidata da
Nicola Vendola con 946 MW di energia prodotti, staccando così la Campania ferma
a 718 e la Sicilia a 687". "La Puglia - rileva l'assessore regionale
all'Ambiente, Michele Losappio - è dunque cresciuta progressivamente in questa
fonte alternativa: dai 301 MW del 2005 ai 459 del 2006, dai 640 del 2007 agli
attuali
( da "ITnews.it" del
31-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Genova, 31 mar. -
(Adnkronos) - Non tornera' in magistratura Luigi De Magistris, ora candidato
per l'Idv alle elezioni europee. Lo ha dichiarato l'ex pm, questa sera, a
Genova, a margine di in incontro pubblico, rispondendo alle domande dei
giornalisti a proposito delle perplessita' manifestate da piu' parti sui
magistrati che entrano in politica. ''Prendo atto - ha
detto De Magistris - del fatto che la questione viene posta adesso, per esempio
dal vicepresidente del Csm Mancino, quando da tempo tantissimi magistrati sono
in politica, come Luciano Violante, che e' piuttosto critico nei miei
confronti, pero' personalmente sono abbastanza d'accordo''.