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Report "Giustizia"   31 marzo 2009


Indice degli articoli

Sezione principale: Giustizia

Via ai restauri alla Rocca di Montefiorino ( da "Gazzetta di Modena,La" del 31-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: edile Csm (Consorzio Stabile Modenese) per 629mila euro interamente versati dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena. Verranno eseguiti interventi di ristrutturazione e riqualificazione al mastio centrale (la torre) e aree limitrofe. «Finalmente - spiega con soddisfazione il sindaco Maurizio Paladini - siamo riusciti ad ottenere l'

Un super-spot su Rai Uno ( da "Tribuna di Treviso, La" del 31-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Resta la speranza che sia comunque la Corte Costituzionale a farli arrossire. Maria Lucia Falzier Treviso Sul testamento biologico comanda il Vaticano Egregio Direttore, l'affossamento del testamento biologico da parte dell'attuale Esecutico non fa che confermare per l'ennesima volta due cose: l'Italia è una Repubblica fondata sul Vaticano e non è un Paese civile.

Sui canoni fognari conto da due milioni ( da "Gazzettino, Il (Pordenone)" del 31-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: la seconda perchè tra la Corte dei Conti e la Corte Costituzionale si è aperto un contenzioso che sino a quando non sarà sanato impedisce al Comune di restituire i soldi. I numeri. In città a dover ricevere il rimborso sono esattamente mille 966 cittadini. Tutte persone che hanno pagato il canone di depurazione senza essere allacciati alla rete o al depuratore.

interventi straordinari ( da "Mattino di Padova, Il" del 31-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: ma la Corte costituzionale ha respinto la richiesta dei legislatori di considerare l'autore di un incidente mortale drogato o ubriaco colpevole di omicidio volontario. La Magistratura fa resistenza alla richiesta di una maggiore severità, anche se qualche giudice nelle scorse settimane ha deciso di applicare l'arresto agli autori,

Federalismo incompiuto o regionalismo avanzato? ( da "Tempo, Il" del 31-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: ordinario di diritto costituzionale presso l'Università di Cassino. Durante la riunione sarà presentato il volume di Saverio Musolino dal titolo «I rapporti Stato-Regioni nel nuovo titolo V, alla luce dell'interpretazione della Corte costituzionale». A distanza di oltre 7 anni dall'approvazione della legge costituzionale n.

I preservativi, Ratzinger e la coscienza GIORGIO GRIGOLLI ( da "Adige, L'" del 31-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Resta la Corte costituzionale, finché dura. Niente da augurare dalla proclamazione di un referendum popolare, annunciato da Di Pietro. Avremmo una ripetizione di fatti già scritti, il ripristino degli accenti ruiniani a «suggerire» l'astensione dalle urne, come per la legge 40 sulla fecondazione assistita.

fognature, interessati ai rimborsi 1.966 utenti ( da "Messaggero Veneto, Il" del 31-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: effetti della sentenza della Corte costituzionale. Depositate solo 32 richieste, 18 delle quali, però, illegittime «Fognature, interessati ai rimborsi 1.966 utenti» Il costo a carico del Comune sarebbe di 1,9 milioni. Bolzonello: senza novità, i fondi nel 2010 Rischia di pesare sulle casse municipali per quasi 2 milioni di euro la sentenza della Corte costituzionale che ha stabilito l'

penalisti in sciopero: c'è bisogno di riforme ( da "Messaggero Veneto, Il" del 31-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: di autogoverno della magistratura che dovrebbe essere autonomo dai poteri politici - indica Scatà -, mentre in realtà il Csm è sostanzialmente sotto il controllo della componente togata, che lo gestisce secondo la logica delle correnti. Inoltre, anche l'Associazione nazionale magistrati ha un ruolo anomalo, che ha una posizione di forte preminenza nella politica della giustizia».

cambio ai vertici della giustizia gallurese ( da "Nuova Sardegna, La" del 31-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: il quale sollecita il Csm affinchè si faccia promotore di una mozione che porti alla cancellazione della norma che prevede la non applicabilità di uditori giudiziari nelle procure minori, quelle ritenute disagiate da un recente decreto legge. E sempre in tema di giustizia ieri mattina ha preso servizio, in applicazione semestrale (un rafforzamento della procura in vista del G8)

caccia, scontro sulla legge ( da "Messaggero Veneto, Il" del 31-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Corte Costituzionale si esprimerà sulle contestazioni precedentemente presentate dal Governo alla legge 6 e l'assessore Violino, da subito sollecitato ad intervenire sui quattro punti impugnati dalla Corte, è rimasto inerte per 10 mesi ed ora in fretta e in furia chiede di approvare questa legge adducendo necessità di carattere e di natura politica al fine di dare un segnale alla

paritetica, si tratta sui tributi inps il fvg apre a nuove competenze ( da "Messaggero Veneto, Il" del 31-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: la sentenza della Corte costituzionale sull'Irpef dei pensionati (circa 400 milioni l'anno, così è stato assicurato) ha rappresentato il cuore del vertice. Il recupero della quota Irpef sulle pensioni Inps sarà dunque una delle priorità della paritetica. «La partita più importante - ha confermato Tondo - si giocherà sul completamento del percorso aperto da Illy sulle pensioni,

Tutti i magistrati potranno anche essere difesi da avvocati ( da "AziendaLex" del 31-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: diritto previsto per i giudici ordinari Tutti i magistrati potranno anche essere difesi da avvocati (Corte costituzionale 87/2009) Un magistrato sottoposto a procedimento disciplinare potrà sempre farsi difendere da un avvocato, anche se non è un magistrato ordinario. La Corte costituzionale ha dichiarato illegittimi gli articoli 34, secondo comma, della legge 27 aprile 1982, n.

caso messineo, al csm audizioni pm di palermo ( da "Repubblica, La" del 31-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Pagina 20 - Cronaca Roma Caso Messineo, al Csm audizioni pm di Palermo PALERMO - Proseguono gli accertamenti del Csm sul caso aperto dopo la diffusione di alcuni articoli sul coinvolgimento del cognato del procuratore capo di Palermo Francesco Messineo, l´imprenditore Sergio Sacco, in un´inchiesta per associazione mafiosa.

SOVRANITÀ IN DIVENIRE Il marchio DELLA LEGGE ( da "Manifesto, Il" del 31-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Corte Costituzionale in tutta la sua storia ha sistematicamente dichiarato incostituzionale in quanto lesione della proiprietà privata qualsiasi serio intervento volto alla ridistribuzione sociale della rendita fondiaria. In tempi attuali di globalizzazione la «giurisdizionalizzazione della politica» riveste inoltre una valenza certo non soltanto simbolica nella trasformazione del

800 richieste di rimborso ( da "Nazione, La (Livorno)" del 31-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Questo in seguito alla sentenza della Corte costituzionale, (Gazzetta Ufficiale del 15 ottobre 2008) che ha liquidato come «illegittimi» i principi della legge Galli che obbligavano a pagare tutta la quota del servizio idrico anche in assenza di depuratori. Dovrà così essere rimborsato agli utenti il pregresso di quanto già sborsato.

Sicurezza tradita: tagli per 3,5 miliardi ( da "Sole 24 Ore, Il" del 31-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Proprio ieri la sesta commissione del Csm ha deliberato un parere, da portare all'esame del plenum,sul decreto legge anti stupri, critico sull'istituzione delle ronde. Franceschini ha poi citato i casi di «poliziotti che dovranno operare al G8, cui è stato chiesto di anticipare di tasca propria le spese».

OSIMO QUESTA sera alle 21,30, presso la sede di Astea in via Gua... ( da "Resto del Carlino, Il (Ancona)" del 31-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: previsto dalla sentenza 335 del 10 ottobre 2008 della Corte Costituzionale e dalla seguente legge del 27 febbraio 2009. Nell'occasione il Comitato Depurazione, rappresentato da Pierluigi Agostinelli, è stato invitato dall'Amministazione comunale a confrontarsi con i vertici dell'Astea spa e dell'Ato 3 Marche per chiarire i dubbi degli utenti e le errate interpretazioni legislative,

Legge 40, limite sugli embrioni La decisione della Consulta ( da "Corriere della Sera" del 31-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: esame della Corte Costituzionale. Oggi i giudici ascolteranno le ragioni a favore e contro la norma varata nel 2004. La decisione è attesa in settimana. A fare ricorso alla Corte sono stati il Tar del Lazio e il Tribunale di Firenze, ai quali si erano rivolti la World association reproductive medicine (Warm) e una coppia di Milano affetta da una malattia genetica.

Tranfa: no, la legge consente di farlo ( da "Corriere della Sera" del 31-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: quella sulla ricusazione, le norme dell'ordinamento giudiziario, le circolari Csm, le tabelle degli uffici, e appunto i provvedimenti conformi». Regole contro efficienza? «Non le vedo in alternativa: l'efficienza non deve scardinare il principio del giudice naturale, e questo non può andare a scapito dell'efficienza». L.

Legali in sciopero, giustizia paralizzata ( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 31-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: un ritocco a Csm, diventato una «terza camera». Il dito è puntato contro il Parlamento, reo di essere prolifico e attento quando si tratta di legiferare «sull'onda dell'emergenza, agitando strumentalmente l'allarme-criminalità» (così spiega il manifesto dell'assemblea nazionale dei penalisti che si terrà giovedì a Roma),

25 Aprile: protagonista sarà la Costituzione ( da "Gazzetta di Parma (abbonati)" del 31-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: lunedì 21 settembre, Nicola Occhiocupo, giurista e costituzionalista, già rettore della nostra Università, il 28 settembre, Gustavo Zagrebelsky, presidente emerito della Corte Costituzionale, lunedì 12 ottobre, e, a chiudere, venerdì 23 ottobre, l'ex magistrato del pool «Mani Pulite», Gherardo Colombo.

"L'ordine della follia", film sulla legge Basaglia all'Edison ( da "Gazzetta di Parma Online, La" del 31-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Testimonianze di Giovanni Braidi, Bruno Fontanesi, Ferruccio Giacanelli, Franco Rotelli, Antonio Slavich Musiche: Reflue Riprese e montaggio: Mario Ponzi Collaborazione alle riprese: Andrea Galafassi e Alessandro Nidi info: csm.parma@libero.it – 328-9769438 - www.csmovimenti.org

Il testamento biologico rischia l'eutanasia ( da "Riformista, Il" del 31-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Corte Costituzionale discute oggi della legge 40 e l'eventuale riesplodere di un dibattito sulla fecondazione potrebbe rendere il percorso del testamento biologico ancora più difficile. Così, se in molti giurano che, come ha già fatto Palazzo Madama, presto anche Montecitorio farà il proprio dovere, è però più difficile trovare qualcuno che escluda del tutto che alla fine non se

Fecondazione, esame di legittimità alla Consulta ( da "Unita, L'" del 31-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: pubblica della Corte Costituzionale chiamata a pronunciarsi sulla legge 40 sulla fecondazione assistita. Sotto la lente dei giudici le questioni di legittimità sollevate dal Tribunale di Firenze e dal Tar del Lazio. I ricorsi riguardano, in sostanza, il cuore stesso di quella legge così fortemente voluta dal centrodestra e così fortemente difesa dal sottosegretario Eugenia Roccella.

Legge 40, l'ora della Consulta Mentre infuria il dibattito sul testamento biologico, potrebbe riaprirsi anche quello sulla legge 40, quella sulla fecondazione medicalmente assistit ( da "Riformista, Il" del 31-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Inizia oggi davanti alla Corte Costituzionale l'esame di 3 questioni di legittimità costituzionale sollevate, tra il gennaio e l'agosto dello scorso anno, dal Tribunale amministrativo del Lazio e dal tribunale di Firenze. Difficile fare previsioni sui tempi della decisione.

Inizia oggi l'udienza pubblica della Corte Costituzionale chiamata a pronunciarsi sulla legge 4... ( da "Unita, L'" del 31-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: pubblica della Corte Costituzionale chiamata a pronunciarsi sulla legge 40 sulla fecondazione assistita. Sotto la lente dei giudici le questioni di legittimità sollevate dal Tribunale di Firenze e dal Tar del Lazio. I ricorsi riguardano, in sostanza, il cuore stesso di quella legge così fortemente voluta dal centrodestra e così fortemente difesa dal sottosegretario Eugenia Roccella.

Guerra dei numeri sugli agenti costretti a pagarsi le spese ( da "Stampa, La" del 31-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Sinistra e sindacati all'attacco Maroni: solo bugie, nessun taglio Il Csm esprime parere negativo sulle ronde: da chi saranno costituite? FRANCESCO GRIGNETTI Guerra dei numeri sugli agenti costretti a pagarsi le spese ROMA Altro che guerra al crimine. E' sulle cifre che si combatte la vera guerra del ministero dell'Interno.

Ford May Flip to Laggard From Leader If Obama Plan Makes GM Lean, Green ( da "Bloomberg" del 31-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: said analyst Michael Robinet of CSM Worldwide in Northville, Michigan. "Fixing that problem has to be one of the tenants of a successful GM, which means Ford will have to look at its dealer count, too." Bankruptcy Benefit Ford, though, won't have the power of the president or a bankruptcy judge to consolidate its dealers.

Cancelleria, deposito, posta, legittimità, sussistenza ( da "AltaLex" del 31-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: ha indotto la Corte costituzionale ad ammettere la costituzione in giudizio a mezzo posta, peraltro prevista anche nel giudizio di cassazione, mentre il giudice a quo l?ha qualificata addirittura come inesistente. La Corte costituzionale ha valorizzato una serie di elementi oggettivi (come la circostanza che lo strumento postale è largamente usato dalla parte pubblica,

Sul deposito degli atti processuali tramite posta e non presso la cancelleria ( da "AltaLex" del 31-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: di legge o a seguito di pronunce della Corte costituzionale. La sentenza de quo sembra voler elevare a rango di norma ordinaria ciò che fino ad ora era l?eccezione, ritenendo non giustificata una disparità di trattamento in ragione della materia o del rito applicato. Poiché la stessa Cassazione ammette che il deposito tramite posta avviene al di fuori della previsione normativa,

Agenda degli avvenimenti di martedì 31 marzo 2009 ( da "Virgilio Notizie" del 31-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: partecipa alla conferenza stampa conclusiva del summit del G8 sul lavoro - La Corte costituzionale inizia ad esaminare i ricorsi contro la legge sulla procreazione assistita - L'Aula del Senato esamina il ddl sull'usura - L'Aula della Camera prosegue la discussione sul decreto relativo alle quote latte - Alla Camera si discute il ddl sulla violenza sessuale.

SOVRANITÀ IN DIVENIRE ( da "Manifesto, Il" del 31-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Corte Costituzionale in tutta la sua storia ha sistematicamente dichiarato incostituzionale in quanto lesione della proiprietà privata qualsiasi serio intervento volto alla ridistribuzione sociale della rendita fondiaria. In tempi attuali di globalizzazione la «giurisdizionalizzazione della politica» riveste inoltre una valenza certo non soltanto simbolica nella trasformazione del

Intercettazioni, sì ma senza gli abusi ( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 31-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: come riconosciuto sia dalla Corte costituzionale sia dalla Corte europea dei diritti dell'uomo. Infatti, mentre oggi una legislazione abbastanza equilibrata tutela il segreto investigativo sugli atti di indagine del pubblico ministero ma, una volta caduto tale segreto, consente la pubblicazione del contenuto degli atti di indagine anche quando questa non è ancora conclusa,

Chrysler has 30 days to prove its mettle ( da "Usa Today" del 31-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: vice president of consultants CSM Worldwide. Even if it is found to merit further government support, privately held Chrysler ? 80% owned by Cerberus Capital Management and about 20% held by former owner Daimler ? is hardly out of the woods. It still needs to sell cars to consumers who may have doubts about its future.

Incentives to buy new vehicles please auto industry ( da "Usa Today" del 31-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: CSM Worldwide reported recently that vehicle sales in the European nations with these types of plans will be 400,000 more this year than they would have been without the cash incentives. The National Automobile Dealers Association and Alliance of Automobile Manufacturers, which represents major automakers except Honda,

Zona a traffico limitato ( da "AltaLex" del 31-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: 2008 n° 719 Zona a traffico limitato, sanzione, assenza di permesso, presunzione di circolazione Cassazione civile , sez. II, sentenza 21.12.2007 n° 27143 Infrazioni ravvicinate in zone a traffico limitato: profili di costituzionalità Corte Costituzionale , ordinanza 26.01.2007 n° 14 Stampa | Segnala | Condividi |

REGIONI: CONFERENZA APPROVA DOCUMENTO SU GOVERNO CLINICO ( da "Basilicanet.it" del 31-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: si evidenzia un problema giuridico rilevante anche in relazione a diverse sentenze della Corte costituzionale che hanno delineato i rispettivi ambiti di competenza dello Stato e delle Regioni, in quanto la proposta di testo unificato presenta caratteri di incostituzionalità alla luce della riforma del Titolo V. Le disposizioni risultano invasive dellâ?

FECONDAZIONE: CORTE COSTITUZIONALE AVVIA ESAME LEGGE 40 ( da "ITnews.it" del 31-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: esame della legge 40 del 2004 sulla procreazione medicalmente assistita da parte della Corte Costituzionale. I 15 giudici hanno appena terminato l'udienza pubblica, in cui hanno ascoltato le motivazioni in base alle quali e' stata sollevata la questione di legittimita' costituzionale su alcuni articoli della normativa, e la difesa dell'Avvocatura dello Stato.

LA LEGGE 40 SULLA FECONDAZIONE ASSISTITA ARRIVA OGGI ALL'ESAME DELLA CORTE COSTITUZIONALE. TRE ... ( da "Mattino, Il (Benevento)" del 31-03-2009) + 1 altra fonte
Argomenti: Giustizia

Abstract: La legge 40 sulla fecondazione assistita arriva oggi all'esame della Corte Costituzionale. Tre le ordinanze di ricorso, i giudici in udienza pubblica esamineranno le ragioni a favore e contro la norma varata nel 2004 e che l'anno successivo passò indenne il referendum abrogativo per mancato raggiungimento del quorum.

Paritetica, la partita-chiave è sulle pensioni ( da "Gazzettino, Il (Udine)" del 31-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: la sentenza della Corte costituzionale sull'Irpef dei pensionati sono stati al centro della riunione. Soprattutto quest'ultima partita - quantificata in circa 400 milioni di euro all'anno - è stata al centro del dibattito che ha preso le mosse - è stato precisato - dalle cose fatta dalla precedente commissione.

Normativa sulla caccia, Lega Nord e Pdl divisi ( da "Gazzettino, Il (Udine)" del 31-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: dal Governo davanti alla Corte costituzionale. Rispetto all'attuale legge, la Lega propone la presenza non più di uno ma di più «portatori d'interesse» per sovrintendere alla gestione dell'attività venatoria e della fauna nei Distretti venatori. Il provvedimento, inoltre, rafforza il ruolo delle Province e riduce il numero degli interlocutori che operano nel settore della caccia.

VALUTAZIONE POSITIVA SULLE NORME SULLO STALKING E SULLE VIOLENZE SESSUALE: è IL PARERE APPROVAT... ( da "Mattino, Il (Benevento)" del 31-03-2009) + 1 altra fonte
Argomenti: Giustizia

Abstract: è il parere approvato a maggioranza dalla sesta commissione del Csm sul decreto sicurezza attualmente all'esame della Camera, che invece riserva dubbi e perplessità sulle modifiche alla disciplina sull'immigrazione e sulla questione delle ronde. Il documento dovrebbe essere sottoposto all'esame del plenum nella seduta di domani.

FECONDAZIONE/ BATTAGLIA ALLA CONSULTA, FUORI LE ASSOCIAZIONI -2- ( da "Wall Street Italia" del 31-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: altro rappresentante dei movimenti, la Corte COstituzionale "non può modificare il numero massimo di embrioni, ma solo far cadere il limite: questa sarebbe una soluzione profondamente irragionevole poichè la tutela dell'embrione sparirebbe e si darebbe piena espansione all'interesse della salute della donna".

GIUSTIZIA/ CSM: NUOVE AUDIZIONI SU MESSINEO, MA QUADRO NON CAMBIA ( da "Wall Street Italia" del 31-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Giustizia/ Csm: nuove audizioni su Messineo, ma quadro non cambia di Apcom Sentiti Ingroia e Scarpinato: "Sacco non è indagato" -->Roma, 31 mar. (Apcom) - Sergio Sacco, il cognato del procuratore capo di Palermo Francesco Messineo, non è indagato in alcun procedimento penale.

GIUSTIZIA/ CSM ACQUISISCE LETTERA PM CANALI SU OMICIDIO ALFANO ( da "Wall Street Italia" del 31-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Csm acquisisce lettera pm Canali su omicidio Alfano di Apcom Richiesti atti a Messina, poi si vedrà se aprire istruttoria -->Roma, 31 mar. (Apcom) - La Prima Commissione del Csm acquisirà la lettera anonima sull'omicidio del giornalista Beppe Alfano che il pm di Barcellona Pozzo di Gotto Olindo Canali afferma di aver scritto e di aver inviato via fax in tribunale.

FECONDAZIONE/ BATTAGLIA ALLA CONSULTA, FUORI LE ASSOCIAZIONI ( da "Wall Street Italia" del 31-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: fuori le associazioni di Apcom Al via l'esame della legge 40, Corte forse decide in settimana -->Roma, 31 mar. (Apcom) - Udienza pubblica alla Corte costituzionale sulla legge 40 che regola la procreazione assistita: una vera e propria 'battaglia in punta di diritto' di due ore e mezzo che qualcuno, però, non ha potuto combattere.

Riflessioni sulla qualitàdell'impegno politico oggi ( da "Sicilia, La" del 31-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Università di Firenze e membro della Corte Costituzionale, il prof. Franco Monaco, docente di Comunicazione all'Università Cattolica di Milano e politologo. Modererà don Giuseppe Bellia, biblista della Facoltà Teologica di Sicilia, anche lui studioso di La Pira. L'incontro di studio consisterà nella presentazione di un libro del compianto Vittorio Peri,

CANADA PAVILION AT 53RD VENICE BIENNALE PRESENTS ( da "WindPress.it" del 31-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: csm.arts.ac.uk. Mark Lewis is represented by Monte Clark Gallery (Vancouver), Clark & Faria (Toronto), and Galerie Serge Le Borgne (Paris). The official Canadian participation at the Venice Biennale is made possible through the financial and administrative support of the Canada Council for the Arts, Foreign Affairs and International Trade Canada,

Procreazione: raddoppiano in Italia i figli della provetta. E il dibattito si infiamma ( da "Panorama.it" del 31-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: La Corte Costituzionale rilevi gli effetti pregiudizievoli diretti sul diritto fondamentale alla salute della donna e del concepito". Appunto, la Corte. Vi hanno fatto ricorso, con tre distinte ordinanze, il [8] Tar del Lazio e il Tribunale di Firenze, ai quali si erano rivolti, rispettivamente, la [9] World association reproductive medicine (

EOLICO/ PUGLIA REGINA CON 946MW. STACCATA CAMPANIA E SICILIA ( da "Wall Street Italia" del 31-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: la Regione sta proseguendo nelle sue politiche energetiche ambientali e questo rende ancora più cogente il no al nucleare e smaschera la protervia di chi, dal Governo Nazionale, ha voluto impugnare alla Corte Costituzionale la legge 31/08 che tende proprio a dare maggiori garanzie alla salute dei cittadini ed al territorio".

31/03/2009 20:10 EUROPEE: DE MAGISTRIS, NON TORNERO' IN MAGISTRATURA ( da "ITnews.it" del 31-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: ''Prendo atto - ha detto De Magistris - del fatto che la questione viene posta adesso, per esempio dal vicepresidente del Csm Mancino, quando da tempo tantissimi magistrati sono in politica, come Luciano Violante, che e' piuttosto critico nei miei confronti, pero' personalmente sono abbastanza d'accordo''.


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Via ai restauri alla Rocca di Montefiorino (sezione: Giustizia)

( da "Gazzetta di Modena,La" del 31-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Via ai restauri alla Rocca di Montefiorino Quasi un milione di euro da Fcrm e Ue per la torre medievale e gli spazi interni Dentro il mastio centrale sarà abbattuta la cisterna utilizzata nel dopoguerra CARLO GREGORI MONTEFIORINO. Quasi un milione di euro per la ristrutturazione della torre e altre parti della Rocca di Montefiorino. La prima parte dei lavori, finanziata da Fcrm, è già stata appaltata e il cantiere inizierà dopo Pasqua. La seconda, finanziata in parte dall'Ue, partirà entro giugno. La Rocca - lo splendido castello medievale di Montefiorino - sarà restaurata da metà aprile. Un intervento complesso diviso in due fasi che prevede un finanziamento di poco meno di un milione di euro. La prima fase è già stata appaltata all'edile Csm (Consorzio Stabile Modenese) per 629mila euro interamente versati dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena. Verranno eseguiti interventi di ristrutturazione e riqualificazione al mastio centrale (la torre) e aree limitrofe. «Finalmente - spiega con soddisfazione il sindaco Maurizio Paladini - siamo riusciti ad ottenere l'autorizzazione dalla Soprintendenza. Un iter lungo per le necessarie verifiche. Si doveva controllare che nella torre, e soprattutto sui muri della sua facciata interna, non ci fossero emergenze architettoniche o pittoriche coperte dai lavori del 1947». Gran parte dell'intervento riguarda i lavori di quella data, fatti dopo il grande incendio che bruciò parte del castello. Nella torre, ad esempio, venne costruita una cisterna di cemento che servì come deposito d'acqua per la cittadinanza. La cisterna ora sarà abbattuta. Una volta demolita, partirà la realizzare i progetti approvati nel novembre scorso. Primo, la costruzione interna di un ascensore che consentirà l'accesso al castello dal retro, anche ai disabili. Secondo, il recupero di spazi espositivi che andranno poi al Museo della Resistenza. Al terzo e ultimo piano della torre verrà poi creato un belvedere per ammirare il panorama appenninico. Infine, sono previsti anche lavori di ammodernamento al «bookshop«» e al caffè della biblioteca comunale. Un secondo giro di lavori inizierà da fine giugno. L'importo è di 300mila euro, 210mila dei quali finanziati a fondo perduto dall'Ue (Piano Salvaguardia Rurale Misura 3 Recupero Villaggi). Soldi destinati a tre locali al piano terra del castello. Sono stanze ancora piene di detriti e calcinacci gettati durante i lavori di restauro alla Rocca dopo l'incendio del 6 agosto 1944. Quei locali, interamente recuperati per la prima volta, saranno destinati alla promozione della storia, della cultura locale e dei prodotti eccellenti del territorio di Montefiorino: tartufo, funghi, mele, miele.

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Un super-spot su Rai Uno (sezione: Giustizia)

( da "Tribuna di Treviso, La" del 31-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Un super-spot su Rai Uno Un super-spot su Rai Uno per il congresso del Pdl Lo spettacolo offerto dai notiziari di Rai Uno nelle giornate del congresso del Pdl è stato a mio parere indegno. I due terzi del Tg dedicati al congresso, tra i 5 e i 6 inviati presenti, di cui quelli in video estasiati dalla location, eccitati e vicini in alcuni momenti all'orgasmo catodico, servizi dedicati ad ogni intervento possibile. Una cosa mai vista nemmeno ai tempi della Democrazia Cristiana, il premier non ha bisogno di fare campagna elettorale basta chiamare Rai Uno e il gioco è fatto. E come nelle migliori «famiglie» il tutto a spese del contribuente. In tutte le guerre che hanno segnato le ultime generazioni i primi palazzi ad essere colpiti sono stati quelli dell'informazione, qui siamo di fronte alla progressiva ed inerosarible corrosione del sistema democratico con armi terribili: il servilismo e l'adulazione al potere costituito da parte del giornalismo televisivo e non, un fenomeno a rovescio, un'implosione. Un paradosso italico come quello rappresentato dalla nuova aggregazione, chiamarla partito mi sembra inappropriato, in cui la libertà presente nel nome è di due tipi: quella del capo di fare ciò che vuole e quella degli altri di fare e dire ciò che vuole il capo senza discutere. Cristiano Brion Castelfranco Testamento biologico esordio della nuova destra Perfetto esordio, questo del Partito della Libertà, negando ad una persona la libertà di decidere della propria vita, nei termini che la Costituzione chiaramente gli riconosce. Ma sono tutti così appecorati, così prevaricatori, così insensibili alle scelte dell'altro, i centocinquantacinque che vogliono decidere anche per chi pensa diversamente? Possibile che un'ondata di sdegno non si levi dal Paese? Resta la speranza che sia comunque la Corte Costituzionale a farli arrossire. Maria Lucia Falzier Treviso Sul testamento biologico comanda il Vaticano Egregio Direttore, l'affossamento del testamento biologico da parte dell'attuale Esecutico non fa che confermare per l'ennesima volta due cose: l'Italia è una Repubblica fondata sul Vaticano e non è un Paese civile. Malgrado l'80 per cento degli italiani siano favorevoli alla possibilità di decidere sulla propria vita, l'attuale maggioranza infischiandosene anche di buona parte dei suoi elettori, china il capo davanti al cardinal Bertone e soci. Ma il centrodestra è a libro paga degli italiani o degli alti prelati vaticani? La legge sul testamento biologico è diventata la legge sul testamento ideologico. Una porcheria, una beffa ai danni del popolo italiano. Nel Regno Unito, tanto per fare un esempio, se un medico non rispettasse la volontà del proprio assistito rischia la radiazione dall'albo. Il Vaticano dal canto suo prosegue la colonizzazione dell'Italia e, dopo aver chiesto soldi per oltre 20 anni tramite il cardinal Ruini, ora attacca con forza qualsiasi richiesta di diritto civile. Non si capisce perché tanta veemenza non venga usata contro la mafia, la corruzione, l'evasione fiscale, la finanza disonesta. Oggi, nell'anno 2009, mentre nelle lussuose sale Vaticane i cardinali fanno la ola, l'Italia si guarda allo specchio e si rivede come uno Stato piccolo e provinciale, con una classe politica miope e inadeguata, lontana dalle moderne democrazie europee e vicina al medio evo della ragione. Paolo Dotto Preganziol Ticket e falsi poveri: è questa la razza Padana? Anche la razza Piave ha il suo «lato b»: sono i falsi poveri scoperti dalla Guardia di Finanza (non dalle ronde; non dagli sceriffi) a fare carte false per non pagare il ticket sanitario all'Usl 7 di Pieve-Conegliano. Un letamaio. Dal quale spuntano soldi; solo soldi. I cervelli, i cuori, la dignità nascono e crescono altrove. C'è poco da stare allegri: questi falsi poveri, questi ricchi falsi, sono i nostri idoli. L'emblema del nordest. Ernesto Pavan Povegliano Soldi pubblici al golf «Giustificazioni pietose» Ho letto la replica del presidente del campo da golf di Montebelluna (omaggiato dal finanziamento provinciale di 10 mila euro per l'inaugurazione)... la trovo patetica, con giustificazioni pietose tenendo conto dell'attuale situazione economica e sociale. Ci sono esigenze ben più importanti e urgenti di un campo da golf, il contribuente ha esigenze molto più logiche e degne di attenzione, per quanto mi riguarda il finanziamento pubblico deve andare alle vere esigenze della popolazione! Daniele Tinti E-mail Il povero fiume Zero ridotto a una pattumiera Piange il cuore vedere il fiume Zero ridotto ad una pattumiera. Per questo intendo richiama l'attenzione sui rifiuti abbandonati sulle acque dello Zero. Nell'ansa del fiume all'altezza dell'ex Mulino di S. Alberto giace da tempo un vistoso cumulo di rifiuti. Nessuno si preoccupa di intervenire. Gino Spolaore Zero Branco

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Sui canoni fognari conto da due milioni (sezione: Giustizia)

( da "Gazzettino, Il (Pordenone)" del 31-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Sui canoni fognari conto da due milioni Soldi che il Comune deve restituire Martedì 31 Marzo 2009, Pordenone Quasi due mila allacciamenti per un totale che sfiora i due milioni di euro. Sono i soldi che il Comune capoluogo deve restituire (dopo aver già incassato) ai residenti che pur avendo pagato la tariffa dei canoni fognari non sono mai stati allacciati alla rete. La questione è rimbalzata ieri sera in consiglio comunale a fronte di una interrogazione presentata da Giuseppe Verdichizzi, Pietro Tropeano e Franco Giannelli, tutti del Popolo della libertà. I tre consiglieri, infatti, hanno chiesto al sindaco sostanzialmente quattro cose: l'ammontare complessivo e il numero totale dei cittadini che allo stato hanno diritto al rimorso, l'attività informativa fatta per avvertire i residenti, e soprattutto hanno chiesto di sapere quanti cittadini hanno presentano istanza per avere indietro i soldi. A rispondere è stato direttamente il sindaco Sergio Bolzonello spiegando che il problema è serio sostanzialmente per due ragioni: la prima perchè la cifra è alta, la seconda perchè tra la Corte dei Conti e la Corte Costituzionale si è aperto un contenzioso che sino a quando non sarà sanato impedisce al Comune di restituire i soldi. I numeri. In città a dover ricevere il rimborso sono esattamente mille 966 cittadini. Tutte persone che hanno pagato il canone di depurazione senza essere allacciati alla rete o al depuratore. Del resto erano state emesse sentenze che spiegavano, almeno in primo grado, la necessità di pagare il servizio. Il Comune, fatti i calcoli, deve restituire un milione e 960 mila euro. Allo stato ha fatto presente il sindaco, sono state presentate 32 istanze di rimorso delle quali 12 inammissibili perchè nel frattempo è intervenuto l'allacciamento. Il contenzioso. Il problema giuridico riguarda la Corte dei Conti che ritiene che i Comuni debbano rimborsare sino a 5 anni addietro i residenti e la Corte Costituzionale che invece ha stabilito che i rimborsi debbano essere previsti dal 2001 sino al 2008 ampliando, insomma, di tre anni rispetto alla Corte dei Conti. La cifra di due milioni indicata dal sindaco riguarda l'interpretazione della Corte Costituzionale. Sino a quando questa situazione non sarà sanata il Comune non potrà procedere ai rimborsi. Il sindaco. Sergio Bolzonello ha spiegato che in ogni caso l'amministrazione aprirà una posta di bilancio sui conti del 2010 in quanto sarà necessario restituire i soldi ai cittadini a meno che il Parlamento non legiferi in senso contrario attuando una sanatoria. Resta il fatto che a questo punto molti amministratori di condominio sono pronti ad attivare le richieste di recupero dei soldi versati dagli inquilini. Pista ciclabile. Il consiglio comunale all'unanimità ha approvato una delibera illustrata dall'assessore ai Lavori pubblici, Renzo Mazzer che di fatto sancisce la realizzazione di una pista ciclo - pedonale di collegamento tra via del Perdon e i laghetti di Rorai. Nel corso della seduta di ieri è stata votata la variante. Il tracciato avrà una larghezza di circa 4 metri e sarà completamente illuminato con pali. Saranno inseriti i led per il risparmio energetico. È previsto, inoltre, il rifacimento della recinzione esistente e la realizzazione dei manufatti in legno per proteggere il percorso nei pressi della scarpata che guarda sui laghetti. L'opera complessivamente costerà 158 mila euro. Traffico pericoloso. I consiglieri comunali Mara Piccin e Daniele Caufin hanno presentato l'altra sera una interrogazione per segnalare un problema che sta interessando i residenti di via Ragogna e strade limitrofe. In pratica gli automobilisti per evitare il semaforo di via Carnaro, angolo via Piave, transitano lungo via Ragogna spesso ad alta velocità. Una situazione che mette a forte rischio i residenti causando pericolo. L'amministrazione ha spiegato che sta studiando una soluzione. Loris Del Frate

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interventi straordinari (sezione: Giustizia)

( da "Mattino di Padova, Il" del 31-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Pagina 20 - Altre Interventi straordinari Interventi straordinari contro la crisi Da settimane assistiamo a continue proposte che provengono da più parti per affrontare la crisi economica e finanziaria nella quale siamo stati trascinati e dalla quale, almeno per il momento, non se ne vede l'uscita. A mio avviso, l'eccezionale gravità della situazione in cui ci troviamo, non può essere gestita con misure «ordinarie», ma richiede interventi che siano altrettanto eccezionali e che diano veramente una risposta a chi si trova in difficoltà. Quello invece a cui assistiamo è una continua sottovalutazione del dramma di quelle persone che, giorno dopo giorno, vedono ridursi il loro reddito a seguito della contrazione delle ore lavoro, o peggio ancora, all'azzeramento del reddito stesso a seguito di licenziamenti che subiscono, senza alcun «paracadute». Da sindaco di una piccola comunità non posso accettare che le azioni del Governo siano quasi esclusivamente rivolte a garantire le banche o le grandi imprese, azioni queste necessarie, ma il compito di Governo lungimirante deve andare oltre. Ogni giorno e in misura sempre crescente, assistiamo ad una domanda di aiuto da parte delle persone in difficoltà che gli Enti Locali da soli non sono più in grado di affrontare. Da sempre i Comuni, che rappresentano l'istituzione più vicina ai cittadini, si sono fatti carico di soddisfare, almeno parzialmente, i bisogni essenziali di alcune categorie deboli, ma oggi ciò non è più possibile. Le ristrettezze economiche in cui gli stessi Comuni si trovano a seguito delle riduzioni dei trasferimenti statali e dell'eliminazione dell'Ici, uniti a questa domanda insostenibile di aiuto ai casi di povertà estrema, non permettono di continuare a reggere una situazione che già oggi è esplosiva ed è destinata a peggiorare. La sensazione è che le soluzioni che ci vengono proposte in questi giorni dal governo nazionale, come la questione dell'ampliamento della casa, o la progettazione delle grandi opere come il ponte sullo Stretto di Messina, ci portino decisamente fuori strada, ignorando i veri problemi dei singoli, lasciando ancora una volta soli gli Enti locali a gestire il dramma umano e sociale di tante persone. Ma è mai possibile che anche di fronte ad una situazione economica come quella che stiamo vivendo non si metta al primo posto la persona e la sua dignità, valutando seriamente di dare un assegno di disoccupazione anche a coloro che non hanno altre tutele? Quello che ancora di più irrita poi le persone, è il continuo messaggio di forzato ottimismo che viene trasmesso ogni giorno e che risulta essere più una provocazione che una sollecitazione, come ad esempio quanto affermato dal nostro premier «in periodi di crisi lavorate di più». Da pubblico amministratore non nascondo la mia difficoltà umana e amministrativa di fronte a certe situazioni che mi trovo ad affrontare quando si presentano da me persone che, in molti casi disperate, mi chiedono qualcosa per poter comprare da mangiare ai loro figli, per pagare la bolletta della luce, per comprare le medicine, oppure che stanno per affrontare uno sfratto esecutivo e non sanno dove andare. In tempi «normali» questi casi vengono gestiti e fanno parte di quel naturale ruolo che un Ente locale svolge a favore di propri concittadini in difficoltà. Oggi questo non è più possibile. Nel nostro Comune, in occasione della costruzione del bilancio di previsione per il 2009, abbiamo destinato alcune risorse, che andremo ad integrare nel prossimo consiglio Comunale, destinate a sostenere con prestiti a tasso zero le famiglie maggiormente in difficoltà. Il tutto seguendo criteri stabiliti da apposito regolamento che individua i casi più bisognosi. Non basta a risolvere il problema. E' necessario invece che sia lo Stato, come avvenuto in quasi tutte le parti del mondo, che si faccia carico di affrontare con risorse straordinarie il problema, istituendo delle forme di sostegno temporanee a chi viene a trovarsi senza reddito. Il tutto potrebbe anche essere gestito attraverso il trasferimento dei fondi agli Enti locali che meglio e più dello Stato sono in grado di distinguere chi ne ha bisogno e chi no, valutando anche una sorta di impegno da parte delle persone che ricevono questi contributi a rendersi utili per la propria comunità. Non si faccia un altro errore come quello della social card che ha prodotto solo costi, inefficienze e delusioni. I Comuni sono pronti a svolgere quel ruolo che è loro proprio, ma non a farsi carico di situazioni insostenibili. Solo così riusciremo a costruire le condizioni per uscire da questa crisi e saremo in grado di scongiurare quelle tensioni sociali che in qualche parte del mondo cominciano già ad affiorare. Ma per fare tutto ciò è necessario avere il coraggio di guardare in faccia la realtà, di fare scelte coraggiose e di mettere sul piatto quelle risorse che, se ben investite, potranno veramente, insieme ad altre iniziative, rilanciare il nostro Paese e ridare dignità a tante persone che oggi rischiano di perderla. Federico Ossari sindaco di Pontelongo Grazie alla società Juvenilia Buon Pastore Con questa lettera voglio ringraziare pubblicamente una piccola ma importante realtà rappresentata dalla società sportiva «Juvenilia Buon Pastore» di Padova. Raramente ho trovato persone così dedite al mondo giovanile, persone che regalano il loro tempo per offrire ai ragazzi del quartiere una valida proposta formativa sia nell'ambito sportivo ma soprattutto su quello educativo. Mio figlio, che presenta qualche difficoltà, ha trovato all'interno della società persone che hanno saputo accoglierlo senza pregiudizi favorendone l'integrazione e riuscendo in un vero e proprio intervento riabilitativo. Non voglio nominare nessuno nello specifico per non rischiare di dimenticare qualcuno ma tengo a ringraziare di cuore tutte le persone che lavorano in questa società offrendo ai ragazzi, e alle loro famiglie, un'opportunità di aggregazione e di crescita personale. Antonella Bordin Vigodarzere Troppi incidenti a causa dell'alcol Il bilancio degli incidenti stradali è ancora una volta terribile. Nel Veneto dal 1 gennaio 2009: sono morte 75 persone. E nell'ultimo fine settimana nella nostra regione ben 12 sono state le vittime degli incidenti stradali. Quasi tutte erano giovanissime e questo la dice lunga sui comportamenti, spesso avventati, dei guidatori sotto i trent'anni. Tra l'altro gran parte degli incidenti mortali sono avvenuti dal venerdì alla domenica tra le 22 e le 5. La corsa al divertimento e la «rilassatezza» del fine settimana oltre all'abuso di alcol e alla assunzione di droghe sono spesso alle origini degli incidenti più gravi. Ma anche la velocità, il mancato rispetto del codice della strada, la disattenzione e la spavalderia, tutti atteggiamenti propri della giovane età, determinano una condizione psico-fisica non adatta alla guida. Ecco perché si continua morire sulla strada nonostante il Dl dello scorso anno abbia inasprito le pene. Molti in questi giorni hanno chiesto nuove modifiche al Codice della strada, ma la Corte costituzionale ha respinto la richiesta dei legislatori di considerare l'autore di un incidente mortale drogato o ubriaco colpevole di omicidio volontario. La Magistratura fa resistenza alla richiesta di una maggiore severità, anche se qualche giudice nelle scorse settimane ha deciso di applicare l'arresto agli autori, trovati dalle forze dell'ordine con tasso alcolico superiore al consentito o drogati, di incidenti stradali con esiti mortali. Insomma, dispiace constatarlo, ma anche la nuova legge risente del buonismo imperante nel nostro Paese. Invece alcuni magistrati veneti hanno detto che il Decreto legge in vigore è un palliativo e non è uno strumento valido per frenare lo stillicidio di morti del sabato sera. Altri dicono che il ritiro della patente è insufficiente a punire chi guida ubriaco o sotto l'effetto della droga, e che sarebbe necessario il ritiro definitivo del permesso di guida e una «scatola nera» per le auto. Un altro aspetto discusso è quello della segnalazione dei telelaser, che molti vorrebbero 400 metri prima della loro ubicazione, ma le forze dell'ordine, sopratutto le Polizie locali, non vedono di buon occhio questa soluzione che farebbe ridurre gli incassi dei Comuni. Esiste poi la polemica sul numero delle forze di polizia e sulla loro operatività sulle strade. Una cosa va detta: le forze dell'ordine, già a partire dallo scorso anno, hanno aumentato i controlli sulle strade del 116% rispetto al 2007. Ecco le cifre: i controlli effettuati al 30 giugno 2008 sono stati 262.627 - fonte Polizia stradale e Carabinieri - che dovrebbero essere diventati un milione entro la fine del 2008. Ma anche le Istituzioni - Regioni, Province e Comuni - possono fare la loro parte controllando i locali di divertimento con le loro Polizie munite di etilometro e di apparacchiature antidroga. Ma questo non basta. Occorre che anche i gestori dei locali si impegnino. Gianni Genghini associazione Ambiente e Società Circolo Embera Katio Ho preso la multa ma i vigili sbagliano Egregio direttore, venerdì 27 marzo alle 15.17 mi è stata contestata dalla polizia locale una multa di 38 euro per sosta vietata in via Arco Vallaresso, zona effettivamente contrassegnata da specifico divieto. Nulla di strano, dunque, si potrà obbiettare. Aggiungo tuttavia qualche notizia in più a corredo della circostanza, chiedendomi e chiedendo quale sia la ratio di quanto avvenuto. Mia figlia frequenta la scuola primaria presso l'Istituto «Reggia dei Carraresi», sito appunto in Arco Vallaresso, zona Duomo. La bambina è stata iscritta alla scuola pubblica per una precisa scelta dei suoi genitori, nonostante tale scelta abbia comportato negli anni una serie innumerevole di disagi, dal momento che la nostra scuola di pertinenza è sita nel cuore della Ztl; poiché noi abitiamo al di fuori di tale area e nelle vicinanze di casa nostra non esiste scuola pubblica primaria (a fronte di quattro, dico quattro, istituti privati), all'inizio di ogni anno scolastico dobbiamo affrontare ore e ore di attese interminabili presso l'ufficio competente per farci rilasciare un permesso di transito nella Ztl, limitato alle fasce orarie di entrata e uscita dei bambini da scuola. Tale permesso prevede anche l'ovvia possibilità di una sosta operativa di 15 min. Ogni giorno, data la distanza, accompagniamo e andiamo a prendere la bimba, ma i parcheggi sono scarsissimi. L'inevitabile sosta in zona di divieto si protrae comunque per non più di cinque minuti, esattamente quanto accaduto oggi: auto parcheggiata alle 15.14, naturalmente munita di contrassegno ben visibile rilasciato dalla stessa polizia municipale, multa comminata alle 15.17. Ora io mi domando che senso abbia inviare scientemente la polizia urbana al momento dell'uscita da scuola dei bambini, nella piena consapevolezza della criticità della situazione, criticità che si esaurisce peraltro nell'arco di non più di dieci minuti. Superfluo riferire il dialogo surreale da me avuto con chi mi ha comminato la sanzione, vigile «urbano» autodichiaratosi non a conoscenza degli orari della scuola, che ha anche tenuto a precisare che i problemi logistici legati a tale situazione sono solo problemi miei e che la prossima settimana si recherà nuovamente sul posto con i medesimi intenti. Riassumendo: scuola pubblica in Ztl; necessità di un permesso per poter usufruire di un diritto; assenza di parcheggi; polizia urbana inviata, verrebbe quasi malignamente da supporre, appositamente a «fare cassa» in pochi minuti. Personalmente ritengo questa una forma gratuita di vessazione, che mi rammarica e quasi mi offende. Non mi resta dunque che tentare un ricorso, confidando, ma non troppo, nel prevalere di un mero criterio di buon senso. Su quanto da me raccontato, mi piacerebbe conoscere qualche opinione. Silvia Campana I prezzi delle corse con il taxi Sabato sono andato in centro città con la mia compagna, abbiamo preso l'autobus, non è frequente, non è veloce, ma arriva in Piazza. Verso le 9 di sera vorremmo tornare a casa ma non ci sono autobus, l'ultimo è una corsa del 5 che partiva 20 minuti prima. Pazienza, colpa nostra che non abbiamo controllato. Piove e camminare per oltre mezz'ora sotto la pioggia non ci pare una grande idea, allora scegliamo il taxi. Intanto bisogna aspettare, per carità, è sabato, piove, ma credevo in centro di trovarne sempre qualcuno, tant'è. Arriva, saliamo, do l'indirizzo (zona Pescarotto) e si parte, guardo il tassametro e come per magia: 5 euro. Allora penso che il tassista potrebbe essersi dimenticato di far ripartire il tassametro dopo l'ultima corsa e chiedo se sia corretto che parta da 5, e risponde sì, che è così, non ho voluto neppure sapere se fossimo già in tariffazione notturna o speciale per il sabato di pioggia e mi son rassegnato. Dopo 5 minuti 5, merito dei semafori tutti verdi, siamo arrivati, totale della corsa 6 euro e 20, cioè 1 euro e 20 di corsa e 5 di balzello per essere saliti sul taxi. Sbaglio o tempo fa si disse di liberalizzare per evitare queste rapine? Il Comune non potrebbe aumentare le licenze e abbassare questi prezzi folli. Tanto per dire con quella cifra mi pago la benzina per andare e tornare e una giornata intera nel parcheggio in piazza Insurrezione, come conseguenza credo che il sabato pomeriggio andrò in centro in macchina, soprattutto se piove, mi metterò in coda in attesa, tanto in autobus non sto meno e in taxi mi costa di più. Andrea Colonello

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Federalismo incompiuto o regionalismo avanzato? (sezione: Giustizia)

( da "Tempo, Il" del 31-03-2009)

Argomenti: Giustizia

stampa ProvinciaIncontro-dibattito con l'assessore regionale Scalia sulla riforma del titolo V della Costituzione Federalismo incompiuto o regionalismo avanzato? È in programma oggi pomeriggio alle 16.00, presso il salone di rappresentanza della Provincia di Frosinone, un interessante incontro-dibattito dal tema «La riforma del titolo V della Costituzione:regionalismo avanzato o federalismo incompiuto?». Dopo i saluti, affidati al presidente della Provincia di Frosinone, Filippo Materiale e al sindaco di Frosinone, Michele Marini, sarà Francesco Scalia, assessore regionale alle risorse umane, patrimonio e demanio, ad introdurre l'importante tema che è sempre al centro dell'attenzione dei confronti politici ed economici nel nostro Paese. Subito dopo relazioneranno il Prof. Beniamino Caravita di Toritto, ordinario di diritto pubblico presso l'università La Sapienza di Roma, direttore della rivista telematica federalismi.it e componente della commissione per Roma Capitale, il Prof. Fulvio Pastore, associato di diritto costituzionale presso l'università di Cassino ed il magistrato, Dott. Saverio Mugolino che ha svolto funzioni di sostituto procuratore presso la procura di Frosinone dal 1993 al 2001 e attualmente collocato fuori ruolo presso la presidenza del Consiglio dei Ministri dove, in qualità di esperto, segue i rapporti tra Stato e Regioni. A coordinare i lavori sarà presente il Prof. Vincenzo Baldini, ordinario di diritto costituzionale presso l'Università di Cassino. Durante la riunione sarà presentato il volume di Saverio Musolino dal titolo «I rapporti Stato-Regioni nel nuovo titolo V, alla luce dell'interpretazione della Corte costituzionale». A distanza di oltre 7 anni dall'approvazione della legge costituzionale n.3 del 2001, che ha modificato il titolo V della Parte II della costituzione, ridisegnando i rapporti tra Stato, Regioni e Autonomie locali, l'incontro si prefigge l'obiettivo di porre in essere una riflessione sullo stato di attuazione di tale fondamentale riforma. B.S.

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I preservativi, Ratzinger e la coscienza GIORGIO GRIGOLLI (sezione: Giustizia)

( da "Adige, L'" del 31-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Polemiche papali I preservativi, Ratzinger e la coscienza GIORGIO GRIGOLLI T ormenti di Chiesa, Benedetto contestato. Talvolta, le dichiarazioni del Papa nella seguente ufficialità interpretativa vengono riaperte, ricomposte e riequilibrate. Dal recente viaggio africano, sono particolarmente emerse durezze reciproche. Tra inavvertenze e colposità, c'è qualcosa da spartire. Su un primo fronte, solo una calcolata noncuranza poteva infliggere al Papa un silenzio quasi totale sul suo dire africano, in replica a quella sua introduttiva dichiarazione di diniego totale ai preservativi, intesa a sostenere un loro effetto inconsistente, rispetto alla invadente tragedia dell'Aids. Eppure, sul positivo, un segnale forte Benedetto l'aveva dato. Più e più volte, «Africa, alzati, e mettiti in cammino!», avendo di fronte popolo indigente e sovrani eterni, soprattutto nella ricca-povera Uganda. All'istante, nella contrapposizione d'altro fronte, attraverso il cardinal Bagnasco, i vescovi italiani hanno indirizzato reattività. Soprattutto nei confronti di due governi europei, tedesco e francese, e della stessa commissione Ue, che avevano dichiarato forte dissenso sulla traiettoria detta elusiva dell'indicazione papale. «Non accetteremo che il Papa venga irriso o offeso sui media, o altrove». Un irritazione contro un'Europa istituzionale. Osservata da tempo, a torto o a ragione, come un avversario della religione e soprattutto del Vaticano. È singolare che l'«effetto preservativo» sia stato maggiore nell'area europea. L'Africa ufficiale e popolare non si è scandalizzata. La sensazione, ricavata dagli osservatori, è che pensamenti riflessivi siano comunque in atto. In agenzia, si è letta una posizione del vescovo sudafricano Kevin Bowling: «Cosa devo dire a un cattolico che mi confessa di avere l'Aids? Che non può usare il preservativo perché è un anticoncezionale? Queste cose per me non hanno senso perché in quel caso non lo si sta usando per prevenire una nascita, ma per prevenire la trasmissione di un virus letale, e per me è una questione essenzialmente etica e morale». Difficile muovergli opposizione. Se il Papa è andato in Africa ad illustrare i Lineamenta del sinodo di quei vescovi, previsto nell'autunno romano, ecco un dilemma incisivo da dibattere, soprattutto tra coniugi contagiati, rispetto al rischio che le dominanze curiali vadano a configurare questioni di vita reale in ribadimento di testi voluti irremovibili. Una indicazione di tormenti proviene anche dal Paese nostrano. Italia, giardino della Chiesa, disse una volta Pietro Scoppola. Con benevola ironia. A volte, tuttavia, percorso da giardinieri male avvertiti. Con similitudine applicata, si può dire della legge sul testamento biologico, appena approvata dal Senato. Sulla sua necessità si è detto ripetutamente e motivatamente. La sottolineatura più recente, anche qui, è stata del cardinale Bagnasco. È da approvare «senza lungaggini o strumentali tentennamenti». Ricordando che così si eviteranno «avventure analoghe» al caso Eluana. Una indicazione perentoria della Cei, diretta a un'assemblea eletta e autonoma. Massimo Franco (Corriere, 24 marzo) ha sommato i due episodi frontalieri: «Oggi più che mai l'Italia viene vista Oltre Tevere come una sorta di trincea continentale del cattolicesimo». Le volontà di dialogo parlamentare sono risultate scardinate, tra sottigliezze giuridiche, tematiche scientifiche, comprensibili casi di coscienza e dominanti esigenze politiche. L'esito è di un testo governativo asserragliato sulle tesi iniziali, indisponibile a assimilare approfondimenti di testi costituzionali, rievocati sull'Adige da Giorgio Tonini. Ricondotti alla dolorosa episodica, occorre dire che con un salto logico (o illogico?) il centrodestra ha sostenuto che idratazione o nutrizione non possono essere oggetto di testamento biologico, perché l'interessato, qualora in possesso delle sue facoltà, potrebbe cambiare opinione. Ecco allora che si palesa il «corpo di Stato». È in questo passaggio che si apre il varco per introdurre nell'ordinamento il principio di uno Stato titolare unico della piena disponibilità di ogni singola vita. Con la forza dei numeri, si è deciso che non è più la persona, ma lo Stato a decidere sul destino individuale, la persona risulta privata della facoltà di decidere della propria vita e - in determinate insuperabili situazioni- della fine della propria vita. Non è un caso che l' avvertenza all'art. 32 della Costituzione, ora trasgredita, a suggello di «un rispetto della persona umana», sia stato elaborato da due costituenti cattolici, come Aldo Moro e Giovanni Leone. Adesso, nel grande spettacolo fondativo del nuovo Pdl, avremo Berlusconi ad autoproclamarsi interprete prediletto delle sommità di Chiesa. All'inverso, Umberto Veronesi, oncologo di fama internazionale, annota: «È stato stabilito che la vita artificiale è imposta per legge a tutti gli italiani». Poco da attendersi sull'esito del voto alla Camera. Resta la Corte costituzionale, finché dura. Niente da augurare dalla proclamazione di un referendum popolare, annunciato da Di Pietro. Avremmo una ripetizione di fatti già scritti, il ripristino degli accenti ruiniani a «suggerire» l'astensione dalle urne, come per la legge 40 sulla fecondazione assistita. A sommare una normale ritrosia elettorale degli italiani con il comodo ossequio a versioni particolari sull'uso dei diritti civili. Con gli stessi esiti di allora, nella scomposizione del «giardino». Adesso è tardi. Avrebbe forse potuto giovare, nel sentire presso il laicato cattolico, la conoscenza di esperienze esterne. Mentre qui si tuona contro l'intollerabile «deriva eutanasia» cui avrebbe potuto condurre una regolamentazione delle «dichiarazioni anticipate di trattamento» (dette, appunto, testamento biologico) ispirate a principi di autodeterminazione della persona, ben diverso è l'atteggiamento assunto su questi temi dalla Chiesa cattolica in Germania. Già dal 1999, la Conferenza episcopale, con il benestare della Santa Sede, insieme al Consiglio della Chiesa evangelica tedesca, ha elaborato un proprio modello di «Disposizioni anticipate del paziente cristiano». La Germania non dispone ancora di una legge specifica, ma circa 9 milioni di tedeschi hanno già compilato moduli per certificare le proprie volontà, di questi quasi 3 milioni hanno optato per il «modulo cristiano». La nota introduttiva, fatta salva la condanna della «eutanasia attiva», afferma che la «eutanasia passiva» (ovvero il «lasciare morire con dignità un malato incurabile, rinunciando a trattamenti salvavita, come per esempio la nutrizione artificiale…») e la «eutanasia indiretta» («la somministrazione, al malato terminale, di farmaci antidolorifici che potrebbero anche avere, come conseguenza non voluta, l'anticipazione del suo decesso») sono da considerarsi «giuridicamente ed eticamente lecite». Macroscopicamente diverso l'approccio costruito in Italia, nel raccordo tra la maggioranza governativa e la Cei, sulla legge in questione. Almeno un confronto, un complessivo perché, sarebbe potuto risultare utile alle conoscenze. Meglio le barricate? 31/03/2009

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fognature, interessati ai rimborsi 1.966 utenti (sezione: Giustizia)

( da "Messaggero Veneto, Il" del 31-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Consiglio comunale. Illustrati gli effetti della sentenza della Corte costituzionale. Depositate solo 32 richieste, 18 delle quali, però, illegittime «Fognature, interessati ai rimborsi 1.966 utenti» Il costo a carico del Comune sarebbe di 1,9 milioni. Bolzonello: senza novità, i fondi nel 2010 Rischia di pesare sulle casse municipali per quasi 2 milioni di euro la sentenza della Corte costituzionale che ha stabilito l'illegittimità della norma che prevede il pagamento dei servizi di fognatura e depurazione anche se non allacciati. Lo ha precisato il sindaco, Sergio Bolzonello, rispondendo ieri in consiglio comunale all'interrogazione che era stata presentata dai rappresentanti del Gruppo della libertà, Giuseppe Verdichizzi, Pietro Tropeano e Francesco Giannelli. In base ai dati forniti dal sindaco, dal 2001 al 2008, periodo di applicazione della sentenza, sono mille 966 i cittadini che avrebbero diritto al rimborso per un esborso da parte del municipio di un milione 900 mila euro. Ora il Comune, però, attende che si dirima il conflitto tra la Corte e il Consiglio di Stato sul periodo di applicazione che quest'ultimo organo ritiene circoscritto a cinque anni. L'intera operazione dei rimborsi è in stand by anche per effetto di un eventuale pronunciamento del Parlamento che potrebbe sanare la vicenda che rischia di affossare i bilanci dei municipio. «In assenza di novità - ha precisato però Bolzonello - dopo l'estate saremo costretti a prevedere degli stanziamenti nel bilancio 2010». Una situazione di incertezza che ha condizionato la presentazione delle istanze di rimborso: 32, dal 17 novembre scorso, delle quali 18 non accoglibili, 12 che rispettano i requisiti e una per la quale il rimborso non spetta in quanto il contribuente non ha mai pagato nulla. Approvato in maniera unanime il progetto preliminare per la realizzazione della pista ciclopedonale di collegamento tra via del Pedron e i laghetti di Rorai. Un'infrastruttura pensata per consentire la connessione con quella parte del quartiere di Rorai che, dopo la chiusura del passaggio a livello su via del Pedron, si trova in condizioni di disagio dal punto di vista della viabilità, dal momento che il collegamento con il resto del territorio comunale è possibile solo attraversando Porcia, con un aggravio per quanto concerne la lunghezza del tragitto e quindi i tempi di intervento. Il progetto prevede la realizzazione di un tracciato di raccordo alla viabilità esistente; l'impiego di materiali e forme tali da permettere l'utilizzo in ogni condizione di tempo e anche in grado di sostenere un traffico moderato di mezzi agricoli; la sistemazione dei nodi di raccordo, con particolare attenzione a quello su via del Pedron; la realizzazione di una nuova illuminazione; la conformazione dei cigli e degli ambiti di margine tali da permettere la massima fruibilità al tracciato. L'elaborato tecnico prevede la realizzazione dell'impianto di illuminazione e il rifacimento della recinzione esistente nel tratto a sud, visto lo stato di precarietà e di degrado di quella attuale. In programma pure la realizzazione di manufatti in legno di semplice strutturazione per proteggere il percorso nel tratto limitrofo alla scarpata esistente. La spesa complessiva, a carico dell'amministrazione comunale, ammonta a 220 mila euro, finanziata con l'accensione di un mutuo a carico dello stesso municipio. L'assessore ai Lavori pubblici, Renzo Mazzer, ha quindi accolto le preoccupazioni espresse dalla Lega sulla viabilità delle vie Carnaro a Torre e Falcade e Claut. (ste.pol.)

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penalisti in sciopero: c'è bisogno di riforme (sezione: Giustizia)

( da "Messaggero Veneto, Il" del 31-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Pagina 4 - Pordenone Penalisti in sciopero: «C'è bisogno di riforme» Gli avvocati penalisti di Pordenone da ieri hanno incrociato le braccia per protestare contro il Governo a causa delle mancate riforme sulla giustizia. Riforme più volte promesse, ma mai concretizzate. Lo sciopero delle udienze penali e dell'attività giudiziaria continuerà fino a venerdì 3 aprile. «Questo sciopero, lungo una settimana, esprime il malessere diffuso nei confronti della politica e del Parlamento - sottolinea l'avvocato Bruno Malattia, presidente della Camera penale di Pordenone - per la mancata riforma organica della giustizia penale e non solo. Nello stesso tempo, si subisce una legislazione frammentaria (vedi il tema della sicurezza) e ispirata più al vantaggio politico che alle reali necessità». Sono sostanzialmente tre, come spiega l'avvocato Pierfrancesco Scatà, segretario della Camera penale, le grandi questioni sulle quali è stata incentrata l'astensione. Innanzitutto si punta alla riforma del Consiglio superiore della magistratura. «Si tratta di un organo di autogoverno della magistratura che dovrebbe essere autonomo dai poteri politici - indica Scatà -, mentre in realtà il Csm è sostanzialmente sotto il controllo della componente togata, che lo gestisce secondo la logica delle correnti. Inoltre, anche l'Associazione nazionale magistrati ha un ruolo anomalo, che ha una posizione di forte preminenza nella politica della giustizia». In secondo luogo, la Camera penale è in attesa della riforma dell'ordinamento giudiziario e la prima questione da risolvere riguarda la separazione delle carriere. «Giudici e pm - continua Scatà - devono appartenere a due distinte organizzazioni e non a un'unica categoria. Chi accusa e chi decide devono essere distinti, con percorsi e concorsi distinti. L'ordinamento, è degli anni Quaranta e deve adeguarsi all'Europa». Infine, è necessaria una riforma organica del codice di procedura penale per consentire una maggiore qualità delle decisioni, evitando «logiche emergenziali». «Con il pacchetto sicurezza - conclude il segretario della Camera penale pordenonese - sono stati emanati correttivi privi di oggettività, dettati soltanto dell'emotività del momento». (l.p.)

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cambio ai vertici della giustizia gallurese (sezione: Giustizia)

( da "Nuova Sardegna, La" del 31-03-2009)

Argomenti: Giustizia

di Giampiero Cocco Cambio ai vertici della giustizia gallurese Dopo 17 anni Francesco Mazzaroppi lascia la presidenza a Gemma Cucca TEMPIO. Dopo 17 anni di servizio il presidente Francesco Mazzaroppi lascia la presidenza del tribunale gallurese e al suo posto subentra la collega nuorese Gemma Cucca. Nel frattempo tutto è pronto anche per il G8, con l'attivazione di un pool di magistrati che si dedicheranno agli eventuali (e per nulla auspicabili) problemi giudiziari legati all'evento di luglio. I processi che dovranno celebrarsi con rito direttissimo, per disposizione presidenziale, si svolgeranno nella sezione staccata di Olbia pur essendo di competenza territoriale della Maddalena. Francesco Mazzaroppi lascerà il tribunale di Tempio in concomitanza con il G8 andando a ricoprire, in luglio, l'incarico di presidente di una delle sezioni (penale o civile) della corte d'appello di Sassari. Dal tribunale di Tempio è in partenza anche un'altro magistrato di indubbia professionalità, Antonella Cozzi, che andrà a ricoprire un incarico al tribunale di Milano. Che la partenza di magistrati di indiscussa esperienza, umanità e autorevolezza penalizzi ancor di più il lavoro fin qui svolto dai giudici in servizio nel circondario di Tempio è stato stigmatizzato, ieri, dal procuratore generale di Cagliari Ettore Angioni, il quale sollecita il Csm affinchè si faccia promotore di una mozione che porti alla cancellazione della norma che prevede la non applicabilità di uditori giudiziari nelle procure minori, quelle ritenute disagiate da un recente decreto legge. E sempre in tema di giustizia ieri mattina ha preso servizio, in applicazione semestrale (un rafforzamento della procura in vista del G8), il sostituto procuratore di Perugia Daniela Isaia, un magistrato che ha maturato decenni di esperienza prima nei pool di mani pulite poi nella conduzione di importanti indagini sulla criminalità comune e organizzata in Umbria. A convincere la collega a prendere servizio "temporaneo" a Tempio è stato il procurato della Repubblica Mario D'Onofrio, che ha interessato del caso il ministero della Giustizia.

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caccia, scontro sulla legge (sezione: Giustizia)

( da "Messaggero Veneto, Il" del 31-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Pagina 15 - Economia Caccia, scontro sulla legge La Lega vuole abolire l'associazione. Stop del Pdl TRIESTE. La Lega Nord va all'attacco sulla caccia e presenta una proposta di legge che prevede l'abolizione della controversa Associazione dei cacciatori. Oggi presenterà a Trieste la sua proposta. Ma la tensione è già alta. Contestazioni partono dalla stessa maggioranza. Il Pdl critica: «È una proposta iniqua, malfatta e insufficiente». Il provvedimento del Carroccio modifica la legge regionale approvata nel 2008 dalla precedente maggioranza regionale di Centrosinistra, in particolare per quanto riguarda le norme impugnate dal Governo davanti alla Corte Costituzionale. Rispetto all'attuale legge, la Lega propone la presenza non piú di uno ma di piú "portatori d'interesse" per sovrintendere alla gestione dell'attività venatoria e della fauna nei Distretti venatori. Il provvedimento, inoltre, rafforza il ruolo delle Province e riduce il numero degli interlocutori che operano nel settore della caccia. Uno scatto in avanti che non è piaciuto ai colleghi di maggioranza del Pdl. Lo spiega Roberto Marin: «Questa proposta di legge non ci piace per il modo con cui è stata fatta e per i suoi contenuti. Domani (oggi per chi legge) la Corte Costituzionale si esprimerà sulle contestazioni precedentemente presentate dal Governo alla legge 6 e l'assessore Violino, da subito sollecitato ad intervenire sui quattro punti impugnati dalla Corte, è rimasto inerte per 10 mesi ed ora in fretta e in furia chiede di approvare questa legge adducendo necessità di carattere e di natura politica al fine di dare un segnale alla Corte Costituzionale». «Dopo tutto questo tempo la Lega Nord ora presenta una proposta che non solo modifica i punti impugnati dal Governo ma va a ridisegnare tutto l'impianto normativo contro gli interessi del mondo venatorio. Il Pdl - conclude Marin - non darà il suo appoggio». (s.s.)

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paritetica, si tratta sui tributi inps il fvg apre a nuove competenze (sezione: Giustizia)

( da "Messaggero Veneto, Il" del 31-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Pagina 15 - Economia Paritetica, si tratta sui tributi Inps Il Fvg apre a nuove competenze UDINE. La commissione paritetica per le norme di attuazione dello Statuto speciale della Regione Fvg, l'organo misto Stato-Regione presieduto da Giovanni Collino, fa marcia indietro sul recupero della quota Irpef sulle pensioni Inps. Dice cioè che sì, si tratta di somme che lo Stato ci deve, ma aggiunge - in contrasto con gli accordi già avallati - che la Regione in cambio è pronta ad accollarsi nuove deleghe e responsabilità. All'incontro avvenuto ieri, a Udine, hanno partecipato i componenti regionali della commissione presieduto dal presidente della giunta regionale, Renzo Tondo, alla presenza del presidente del Consiglio regionale, Edouard Ballaman. C'erano anche Adriano Biasutti, Pietro Fontanini e Leopoldo Coen, eletti componenti della Paritetica dal Consiglio regionale nei mesi scorsi. Assente, perchè impegnato a Torino, il presidente della commissione, senatore Giovanni Collino. Come detto, la sentenza della Corte costituzionale sull'Irpef dei pensionati (circa 400 milioni l'anno, così è stato assicurato) ha rappresentato il cuore del vertice. Il recupero della quota Irpef sulle pensioni Inps sarà dunque una delle priorità della paritetica. «La partita più importante - ha confermato Tondo - si giocherà sul completamento del percorso aperto da Illy sulle pensioni, un tema rilevante dove andrà messa in campo tutta la capacità di acquisire e garantire nuove responsabilità a fronte del trasferimento di rilevanti risorse». Ma, come accennato, la commissione paritetica non è contraria a nuove deleghe alla Regione anche «se si tratta di capire quali». In particolare, Fontanini ha detto che «noi partiamo da un dato di fatto incontestabile e cioè dalla sentenza della Corte costituzionale che ci riconosce 250/400 milioni di euro per l'Irpef dei pensionati. Ovviamente in questa fase di crisi chiedere allo stato questa cifra non ha senso. Le risposte non potrebbero che essere interlocutorie. Allora è meglio il dialogo cioè discutere su nuove responsabilità e deleghe che la Regione potrebbe ricevere in cambio della somma spettante». Una posizione di estrema difesa che, come accennato, contrasta con gli "accordi" secondo cui l'addizionale Irpef sulle pesnioni spetta alla nostra regione senza l'aggiunta o l'aggravio di altre deleghe o responsabilità Infine, la paritetica è attesa, anche su altri argomenti considerati fondamentali per il Friuli Venezia Giulia, primi fra tutti l'Euroregione e la Fiscalità di Sviluppo.

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Tutti i magistrati potranno anche essere difesi da avvocati (sezione: Giustizia)

( da "AziendaLex" del 31-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Sei in: Prima Pagina | Professioni | Testo La Consulta ha esteso il diritto previsto per i giudici ordinari Tutti i magistrati potranno anche essere difesi da avvocati (Corte costituzionale 87/2009) Un magistrato sottoposto a procedimento disciplinare potrà sempre farsi difendere da un avvocato, anche se non è un magistrato ordinario. La Corte costituzionale ha dichiarato illegittimi gli articoli 34, secondo comma, della legge 27 aprile 1982, n. 186 (Ordinamento della giurisdizione amministrativa e del personale di segreteria ed ausiliario del Consiglio di Stato e dei Tribunali amministrativi regionali) e 10, comma 9, della legge 13 aprile 1988, numero 117 (Risarcimento dei danni cagionati nell'esercizio delle funzioni giudiziarie e responsabilità civile dei magistrati), nella parte in cui escludono che il magistrato amministrativo o contabile, sottoposto a procedimento disciplinare, possa farsi assistere da un avvocato. La Consulta, con la sentenza 87 del 2009 ha esteso lo stesso principio fatto valere, nel 2000, nei confronti dei magistrati ordinari incolpati dinanzi alla sezione disciplinare del Consiglio superiore della magistratura. "La possibilità di farsi assistere da un magistrato, dismessa la sua originaria caratterizzazione corporativa - si legge nella sentenza -, è ancora giustificabile in quanto il magistrato è ritenuto in possesso dell'idoneità tecnica per assumere siffatta difesa. Ma - aggiunge la Corte - il divieto di farsi assistere da un avvocato, che è la figura alla quale l'ordinamento riconosce in primo luogo questa funzione, è manifestamente irragionevole. Del resto "l'esigenza di indipendenza impone, già nel procedimento disciplinare, che al magistrato sia riconosciuto il diritto di scegliere il difensore ed esclude la legittimità di disposizioni che lo limitino". (31 marzo 2009)

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caso messineo, al csm audizioni pm di palermo (sezione: Giustizia)

( da "Repubblica, La" del 31-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Pagina 20 - Cronaca Roma Caso Messineo, al Csm audizioni pm di Palermo PALERMO - Proseguono gli accertamenti del Csm sul caso aperto dopo la diffusione di alcuni articoli sul coinvolgimento del cognato del procuratore capo di Palermo Francesco Messineo, l´imprenditore Sergio Sacco, in un´inchiesta per associazione mafiosa. Il Csm, che aveva deciso di chiudere l´istruttoria, ha infatti deciso di convocare oggi i procuratori aggiunti di Palermo Ingroia e Scarpinato.

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SOVRANITÀ IN DIVENIRE Il marchio DELLA LEGGE (sezione: Giustizia)

( da "Manifesto, Il" del 31-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Nella consolidata coppia tra costituzione materiale e formale, la realtà italiana ha conosciuto al pari degli altri paesi europei un progressivo slittamento verso un autoritarismo bonapartista che sta cancellando le norme e i diritti sociali conquistati nel passato SOVRANITÀ IN DIVENIRE Il marchio DELLA LEGGE Ugo Mattei L'invito a riflettere dal punto di vista istituzionale sul «caso Italia» sembra presupporre una certa eccezionalità della nostra esperienza. Ritengo che tale eccezionalità non posa essere assunta ma vada dimostrata inquadrando il modello Italiano in un contresto storico e comparativo ampio. Da anni ormai la cultura giuridica e politica si è abituata a distinguere le istituzioni formali da quelle informali, utilizzando una varietà di concetti dal «pluralismo giuridico» alla «costituzione materiale». Si tratta di un «ideario» che se da un lato scardina il formalismo consentendo di cogliere le istituzioni nella loro vita reale, dall'altra può legittimare, promuovendoli culturalmente, quegli aspetti di «extra-legalità» diffusi e radicata su cui ha attirato la sua attenzione di recente Luciano Gallino. Il sistema istituzionale Italiano è caratterizzato da due aspetti: a) un fenomeno continuativo di prevalenza delle istituzioni informali su quelle formali e che fra le prime, ben più che fra le seconde, si sia verificata una drammatica discontinuità spiegabile soltanto in prospettiva globale; b) un sostanziale e continuativo fenomeno di sovranità limitata, capace di conquistare anche gli aspetti formali degli asetti istituzionali. Dalla costituzione al Muro di Berlino L'analisi storica potrebbe spingersi più indietro, ma partire dal dopoguerra è sufficiente per dare concretezza alle riflessioni che qui propongo. I partiti politici per tutta la fase della cosiddetta prima repubblica dominano la scena «informale». Laddove la costituzione del 1948 era il prodotto di un compromesso alto fra sinistra, popolari e liberali, la partitocrazia che ne trasforma i contenuti e ne rallenta la realizzazione si articola su due compromessi informali: quello che si presenta sotto le spoglie del «fattore K» per cui il partito comunista «accetta» l'esclusione dalla stanza dei bottoni della politica nazionale in cambio del riconoscimento del suo ruolo egemonico nella cultura e nel sindacato. Speculare al «fattore K» è l'idea dell'«arco costituzionale» per cui i partiti di ispirazione fascista, pur amessi in Parlamento, divengono oggetto di conventio ad excludendum (con la sola brevisima parentesi del sanguinario Governo Tambroni). La caduta del Muro di Berlino manda in frantumi questo equilibrio. In Italia cadono tanto il «fattore K» quanto l'«arco costituzionale» ed i partiti politici perdono in larghissima misura il potere reale di elaborazione politica e di selezione della classe dirigente a favore del sistema mediatico assurto a vero e proprio apparato ideologico della globalizzazione. È quest'ultimo infatti che costituisce il nuovo sistema istituzionale informale con impatto morfologico non trascurabile sugli stessi comportanmenti dei leaders (ed aspiranti leaders) politici. Nel nuovo sistema la politica è «spettacolo integrato» e il leaderismo bonapartista si impadronisce della costituzione materiale. Turro ciò non è affatto un fenomeno soltanto italiano ma investe in pieno la concezione elettorale della democrazia a partire dagli Stati Uniti fino allo sperduto Mali, passando per la Thailandia. In Italia la presenza di Berlusconi (ma soprattutto la scelta del bel Rutelli rispetto al primo ministro uscente Giuliano Amato) rende semplicemente il tutto più fastidioso e volgare a partire dal 1994. Una sovranità in gabbia L'Italia è da sempre un paese a sovranità limitata. La limitazione gioca a sua volta un ruolo tanto sulle istituzioni informali quanto su quelle formali. Non era immaginabile che il processo costituente non riflettesse gli accordi di Yalta e soprattutto che gli Stati Uniti rinunciassero ad incassare il credito maturato con la pelosa generosità del Piano Marshall. L'eroe eponimo dell'americanizzazione del sistema istituzionale Italiano è stato Piero Calamandrei. Egli ha saputo dare tutto l'avallo del suo prestigio di maestro del diritto processuale civile (e del diritto anglo-americano) alla più pregnante manifestazione di americanizazione dei sistemi sconfitti - quel controllo di costituzionalità sulle leggi che viene imposto, al termine del seconda guerra mondiale, a Italia, Giappone e Germania Occidentale con diversi mezzi con lo stesso fine. Tale ricezione del modello americano ha reso inattuabile qualsiasi seria ridistribuzione delle ricchezze dal privato al pubblico, e dal ricco al povero (ma non viceversa!) perché la Corte Costituzionale in tutta la sua storia ha sistematicamente dichiarato incostituzionale in quanto lesione della proiprietà privata qualsiasi serio intervento volto alla ridistribuzione sociale della rendita fondiaria. In tempi attuali di globalizzazione la «giurisdizionalizzazione della politica» riveste inoltre una valenza certo non soltanto simbolica nella trasformazione del diritto pubblico a livello globale dove il «dialogo» fra giudici costituzionali sostituisce ogni anelito ad un'effettiva legittimazione democratica. Ovviamente nella limitazione della sovranità popolare hanno inoltre giocato un ruolo chiave i servizi segreti americani, mentre a «Guerra fredda» finita la messa a regime del «sistema Europa» a partire dal trattato di Maastricht struttura definitivamente la limitazione della sovranità italiana (si rinuncia interamente alla sovranità economica e in modo progressivo anche a quella giuridica) muovendo un nuovo importante passo in direzione anti-democratica (la Commissione e la Corte di Lussemburgo sono gli indiscussi protagonisti di questo processo). La trinità della globalizzazione L'Europa veicola infatti le decisioni e le norme del Wto, (con ulteriore giurisdizionalizzazione e riuduzione di sovranità) e gli interessi egemonici statunitensi controllano il sistema «tecnocratico» di Bruxelles (tramite le stesse lobbies attive a Washington), la Nato (che impone spese folli per la nostra inutilissima difesa), il Fondo Monetario Internazionale e diversi altri attori globali che scorazzano a casa nostra (le rating agencies, ad esempio) ricevendo tappeti rossi tanto da destra quanto - e ciò è ben più triste - da tanti eredi del Pci. Anche qui non si tratta di un unicum Italiano. In fondo tutti sanno che fu proprio il Fmi a licenziare Oskar Lafontaine in Germania per far spazio al più fotogenico e «moderno» Gerhard Schroeder nel portare a termine il «capolavoro» di scaricare sui partners europei gran parte dei costi dell'annessione della ex-Rdt. E sappiamo molto bene come tale «socializzazione» sia successivamente avvenuta nel prevalente interesse geopolitico degli Stati Uniti, con le annessioni di alcuni paesi dell'ex-socialismo reale operate dalla «nuova Europa» della cui drammatica crisi quella vecchia (a sua volta in ginocchio) cerca adesso invano di disinteressarsi. Questi rapidi cenni dovrebbero dimostrare che mentre la Costituzione formale italiana presenta la cifra della democraticità sostanziale, intesa come sforzo verso l'uguaglianza reale («la sovranità appartiene al popolo»), le istituzioni informali hanno sempre presentato la cifra dell'autoritarismo, trasferendo la sovranità popolare dapprima ai partiti e poi alla televisione secondo un copione di progressiva accentuazione oligarchica. Ma proprio il passaggio del «potere materiale» dai partiti alla telecomunicazione con la sua proprompente carica ideologica-spettacolare ha finito per ridurre progressivamente anche il peso del sindacato e della cultura, i settori in cui la sinistra vantava una qualche egemonia stante il compromesso di fondo della costituzione materiale precedente il crollo del Muro di Berlino. Noi sappiamo che la funzione delle istituzioni non è solo quella di disciplinare un organizzazione politica ma anche quella di educare (civilizzare) gli individui a cui beneficio tale organizzazione è posta. Tradizionalmente in Italia di tale funzione si facevano in gran parte carico non soltanto le scuola e le università ma anche i partiti politici che in questo senso davano vita al disegno sociale previsto dalla Costituzione (formale). Uno spettacolo chiamato politica Così, per diversi anni la cifra dell'educazione (civilizzazione) della cittadinanza è stata quella democratica ed egualitaria. Infatti non solo la Costituzione (mai realizzata su questo punto) prevedeva per i partiti forme di organizzazione interna democratica; essa conteneva pure in nuce la trasformazione di un'altra istituzione informale tradizionalmente autoritaria, la famiglia poi riformata in senso democratico e egualitario nel 1975. Senza contare che la costituzione economica, ripudiando il tentativo autoritario di far convergere gli interessi di capitale e lavoro proprio del corporativismo, declinava i tratti di un «governo democratico dell'economia». Quest'ultimo modello sarebbe poi stato sommerso dalle macerie del sindacato militante, ma per una lunga stagione è riuscito a limitare l'autoritarismo padronale esaltato oggi da tanta cultura aziendalistica informata all'efficienza decisionale. Il trasferimento del potere reale agli apparati mediatici, successivo ai referendum del '92 e alla stagine giustizialista che ha distrutto i partiti politici dell'arco costituzionale, ha travolto questo sistema di valori in gran parte condivisi tanto dalla Democrazia Cristiana quanto dal Partito Comunista. Sono così venuti interamente meno tanto il solidarismo, che affondava le proprie radici nel rifiuto del modello liberale borghese individualista, quanto la sobrietà che, ancorchè per molti versi ipocrita, limitava notevolmente la volgarità opulenta oggi dominante. Ma soprattutto è venuto meno qualsiasi sforzo serio volto alla costruzione anche in Italia di una classe dirigente mossa da passione civile e spirito pubblico. Ed è forse questo l'aspetto più singolare del nostro paese del quale vanno indagate le cause istituzionali profonde. LA SCULTURA DELL'ARTISTA LOUISE BOURGEOIS ESPOSTA ALLA TATE MODERN DI LONDRA / FOTO AP

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800 richieste di rimborso (sezione: Giustizia)

( da "Nazione, La (Livorno)" del 31-03-2009)

Argomenti: Giustizia

PRIMO PIANO LIVORNO pag. 3 800 richieste di rimborso Sono state presentate per l'assenza di depuratori OTTOCENTO utenti di Asa, da novembre ad oggi, hanno chiesto il rimborso della quota di tariffa del servizio idrico che comprende la depurazione delle acque di cui non hanno mai usufruito per mancanza dei depuratori. Questo in seguito alla sentenza della Corte costituzionale, (Gazzetta Ufficiale del 15 ottobre 2008) che ha liquidato come «illegittimi» i principi della legge Galli che obbligavano a pagare tutta la quota del servizio idrico anche in assenza di depuratori. Dovrà così essere rimborsato agli utenti il pregresso di quanto già sborsato. Ma per la legge 13 del 27 febbario 2009, in vigore dal 1 marzo, la tariffa di depurazione è dovuta a decorrere dall'avvio delle procedure di affidamento delle progettazioni dei depuratori: in soldoni basta che sul nostro territorio sia stato solo dato avvio alla progettazione dell'impianto di depurazione per far scattare l'obbligo a pagare. «L'assurdo è che si deve pagare anche se il progetto di depuratore non è ancora stato redatto» commenta criticamente Roberto Boschi della Federconsumatori e presidente della commissione consultiva dell'Ato 5, che riunisce tutte le associazioni dei consumatori e delle categorie economiche, che hanno chiesto all'Ato di «astenersi dal far ricadere su tutti gli utenti il costo dei rimborsi per la mancata depurazione». A fine luglio l'Ato 5 dovrà individuare gli importi da restituire e li comunicherà ad Asa, la quale dal 1 ottobre 2009 entro 5 anni dovrà renderli. Ato 5 però fa sapere che «si è obbligati a pagare se sono in funzione impianti per i trattamenti depurativi appropriati' equiparati ai depuratori. Ci rientra: lo smaltimento a mare tramite condotta sottomarina come quello in funzione a Cavo all'Elba. Non si deve pagare se mancano i depuratori: nei comuni di Pomarance e Castelnuovo. O per le case sparse sulle colline livornesi». M.D.

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Sicurezza tradita: tagli per 3,5 miliardi (sezione: Giustizia)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 31-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Il Sole-24 Ore sezione: POLITICA E SOCIETA data: 2009-03-31 - pag: 16 autore: PD/2 «Sicurezza tradita: tagli per 3,5 miliardi» Il leader Pd Dario Franceschini attacca sulla politica di sicurezza del Governo: «Sono stati tagliati 3 miliardi e mezzo di euro al comparto» mentre, aggiunge, «il Governo ha raccontato che il problema viene risolto con le ronde di privati cittadini». Proprio ieri la sesta commissione del Csm ha deliberato un parere, da portare all'esame del plenum,sul decreto legge anti stupri, critico sull'istituzione delle ronde. Franceschini ha poi citato i casi di «poliziotti che dovranno operare al G8, cui è stato chiesto di anticipare di tasca propria le spese». Respinge tutte le critiche il ministro dell'Interno, Roberto Maroni: «Nel 2006 sono stati stanziati 6,9 miliardi di euro, nel 2007 6,7 e nel 2008 6,7 miliardi mentre nel 2009 sono stati 7,4 miliardi. Come potete vedere, la curva sale». Secondo Maroni chi sostiene il contrario «dice una falsità». Ieri mattina i sindacati delle forze dell'ordine hanno manifestato davanti al Viminale, con la presenza dei segretari generali di Cgil, Cisl e Ugl. In piazza circa 300 rappresentanti delle sigle quasi al completo (Siulp, Siap, Silp-Cgil, Consap, Ugl-Polizia, Coisp e Uilps); mancava solo il Sap. Intanto la sesta commissione del Csm ha espresso dubbi e perplessità sul Ddl sicurezza, specie sul tema delle ronde. Domani sul documento si pronuncnerà il plenum di Palazzo dei Marescialli.

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OSIMO QUESTA sera alle 21,30, presso la sede di Astea in via Gua... (sezione: Giustizia)

( da "Resto del Carlino, Il (Ancona)" del 31-03-2009)

Argomenti: Giustizia

OSIMO pag. 10 OSIMO QUESTA sera alle 21,30, presso la sede di Astea in via Gua... OSIMO QUESTA sera alle 21,30, presso la sede di Astea in via Guazzatore si svolgerà un dibattito sulla restituzione dei canoni di depurazione, così come previsto dalla sentenza 335 del 10 ottobre 2008 della Corte Costituzionale e dalla seguente legge del 27 febbraio 2009. Nell'occasione il Comitato Depurazione, rappresentato da Pierluigi Agostinelli, è stato invitato dall'Amministazione comunale a confrontarsi con i vertici dell'Astea spa e dell'Ato 3 Marche per chiarire i dubbi degli utenti e le errate interpretazioni legislative, ma soprattutto consegnerà le cinque mila richieste di rimborso che ha raccolto da parte di altrettanti cittadini. Riguardo il mancato completamento degli interventi di regimazione idraulica e depurazione le liste civiche di maggioranza respingono le responsabilità che vengono addossate all'Amministrazione comunale a chi invece, per lungo tempo, è stato alla guida dell'Astea, e che ora non motiva le scelte operate e quelle non fatte, senza nominarlo, ma il riferimento è chiaramente all'ex presidente di Astea Secchiaroli, che ora si è candidato a sindaco con il Pdl. Gli interventi di regimazione e depurazione erano stati a lungo e più volte sollecitati dall'amministrazione comunale: «Se qualcuno pensa che dobbiamo difendere anche l'operato di questo signore scrivono le civiche sul blog dopo che ci ha lasciato a metà del guado e assumerci noi le sue responsabilità, si sbaglia di grosso». Rimane di fatto una montagna di richieste di rimborso, anche se certamente non tutte avranno i requisiti necessari per ottenerlo, e comunque l'incontro di questa sera sarà chiarificatore in merito. v. d.

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Legge 40, limite sugli embrioni La decisione della Consulta (sezione: Giustizia)

( da "Corriere della Sera" del 31-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Cronache - data: 2009-03-31 num: - pag: 19 categoria: REDAZIONALE Fecondazione assistita Legge 40, limite sugli embrioni La decisione della Consulta ROMA — La legge 40 sulla fecondazione assistita arriva all'esame della Corte Costituzionale. Oggi i giudici ascolteranno le ragioni a favore e contro la norma varata nel 2004. La decisione è attesa in settimana. A fare ricorso alla Corte sono stati il Tar del Lazio e il Tribunale di Firenze, ai quali si erano rivolti la World association reproductive medicine (Warm) e una coppia di Milano affetta da una malattia genetica. Le questioni di legittimità riguardano, in particolare, l'articolo 14 che prevede la formazione di un numero limitato di embrioni (massimo 3), da impiantare contestualmente, e vieta la crioconservazione al di fuori di ipotesi limitate. E anche l'art.6 che esclude la revoca del consenso. Presidente Francesco Amirante, guida la Corte Costituzionale dal mese scorso

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Tranfa: no, la legge consente di farlo (sezione: Giustizia)

( da "Corriere della Sera" del 31-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Cronache - data: 2009-03-31 num: - pag: 25 categoria: REDAZIONALE Il giudice Tranfa: no, la legge consente di farlo MILANO — Troppa discrezionalità nella riassegnazione dei processi? «Assolutamente no — afferma il coordinatore delle sezioni penali del Tribunale e presidente della sezione del Riesame, Enrico Tranfa —, il provvedimento adottato dalla presidente Pomodoro è conforme a quanto espressamente previsto dalle tabelle dell'ufficio, che al punto 6 contemplano proprio il riequilibrio dei carichi tra le sezioni del Tribunale in caso di "sopravvenienze di processi di particolare impegno"». E il principio del giudice naturale precostituito per legge? «Non va confuso con quello della immutabilità del giudice, che ha una portata processuale e consiste nella necessità che la decisione sia presa dagli stessi giudici che hanno esaminato le prove dall'inizio alla fine. Il principio del giudice naturale poggia invece su un complesso di norme: quelle che regolano la competenza territoriale, quella sulla ricusazione, le norme dell'ordinamento giudiziario, le circolari Csm, le tabelle degli uffici, e appunto i provvedimenti conformi». Regole contro efficienza? «Non le vedo in alternativa: l'efficienza non deve scardinare il principio del giudice naturale, e questo non può andare a scapito dell'efficienza». L. Fer.

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Legali in sciopero, giustizia paralizzata (sezione: Giustizia)

( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 31-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Cronaca di Cagliari Pagina 1018 A Cagliari mancano i soldi per il personale e chi va in pensione non viene sostituito Legali in sciopero, giustizia paralizzata A Cagliari mancano i soldi per il personale e chi va in pensione non viene sostituito Stop ai processi fino a venerdì: «La politica ci dia risposte» --> Stop ai processi fino a venerdì: «La politica ci dia risposte» Denunciata la passività del Parlamento sulle riforme ordinamentali e processuali: «Troppe strumentalizzazioni». I due giorni di astensione proclamati (e rispettati, con adesione quasi totale) a gennaio erano solo un assaggio. Ora gli avvocati penalisti rilanciano: cinque giorni di sciopero - da ieri fino a venerdì - per protestare «contro un sistema politico che non si decide a prendere in considerazione una riforma organica della giustizia». Nel tribunale di Cagliari verranno rinviati gran parte dei processi in programma: sono stati 23 solo durante la prima giornata, tra udienze monocratiche e collegiali, unica eccezione i riti direttissimi. I PROBLEMI Una paralisi dei lavori per sottolineare una «inaccettabile passività sulle riforme ordinamentali e processuali, mentre si è invece manifestato un frenetico attivismo parlamentare e legislativo sui temi della sicurezza, con interventi e proposte ripetutamente denunciati dall'Unione delle Camere penali italiane come assolutamente inutili, propagandistici, spesso dannosi e, per giunta, connotati da caratteri illiberali». Che ci sia qualcosa che non va, e da tempo, lo si capisce dai numeri: dal 2000 a oggi l'Unione ha deciso a livello nazionale 73 giorni di sciopero, una media di 8 all'anno, in larga parte coincisi alle astensioni degli avvocati sardi. «Chiediamo una legislazione non schizofrenica», precisa Rita Dedola, avvocato e vicepresidente della camera penale isolana. LE RICHIESTE Su tutte «una riforma organica, liberale e democratica», oltre che condivisa, ovviamente, della giustizia. Ancora: la separazione delle carriere di giudici e pubblici ministeri, un ritocco a Csm, diventato una «terza camera». Il dito è puntato contro il Parlamento, reo di essere prolifico e attento quando si tratta di legiferare «sull'onda dell'emergenza, agitando strumentalmente l'allarme-criminalità» (così spiega il manifesto dell'assemblea nazionale dei penalisti che si terrà giovedì a Roma), ma sordo di fronte alle richieste di revisione di codici, regole e schemi proposti dall'area giudiziaria. CASO SARDEGNA Nessun riferimento alla situazione sarda, che pure non è delle migliori. Poche risorse economiche, un'organizzazione kafkiana, processi lunghi ed estenuanti che spesso terminano con una prescrizione. L'ultimo a lanciare l'allarme, in ordine di tempo, è stato il procuratore generale Ettore Angioni, che poco più di un mese fa parlava di una cattiva «distribuzione di magistrati e personale giudiziario», e dell'impossibilità oggettiva di «tenere in piedi tribunali distanti un'ora d'auto l'uno dall'altro, con costi non più sostenibili e una produttività insufficiente». A Cagliari, come nelle altre sedi della circoscrizione giudiziaria, mancano i soldi per il personale del tribunale: certi uffici lavorano solo fino a mezzogiorno perché non ci sono impiegati a sufficienza per coprire i turni, mentre da anni i funzionari vanno in pensione e non vengono sostituiti. MICHELE RUFFI

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25 Aprile: protagonista sarà la Costituzione (sezione: Giustizia)

( da "Gazzetta di Parma (abbonati)" del 31-03-2009)

Argomenti: Giustizia

CRONACA 31-03-2009 CELEBRAZIONI IN PROGRAMMA UN RICCO CALENDARIO DI APPUNTAMENTI 25 Aprile: protagonista sarà la Costituzione L'Anpi ricorderà anche la figura di Ubaldo Bertoli, «Gino» Virna Boiardi II A cento anni dalla nascita, Ubaldo Bertoli - partigiano, scrittore, giornalista e pittore parmigiano - verrà ricordato con un incontro che darà il via alle celebrazioni per il 25 aprile. e attualità - insieme al Comitato provinciale per le celebrazioni del 25 aprile presieduto dall'assessore alla Cultura, Luca Sommi - è stata organizzata una serie di cinque incontri dal titolo «A scuola di Costituzione». In ricordo di «Gino» «Gino» era il nome di battaglia di Bertoli e «Buon compleanno Gino» è il titolo dell'ap - puntamento che si svolgerà il prossimo 6 aprile, alle ore 17, nella sala delle Feste di palazzo Sanvitale. Direttore della rivista «Vento del Nord», che scriveva e illustrava, Bertoli è autore del romanzo storico «La Quarantasettesima » - pubblicato per Guanda nel 1961 - le cui pagine, nel corso dell'incontro di lunedì 6 aprile, verranno analizzate da Federico Bertoni, docente di Letteratura contemporanea all'Università di Bologna, e commentate da Renato Lori, che porterà la propria testimonianza di partigiano nella brigata protagonista del libro. Un film-documentario La «Quarantasettesima» sarà oggetto anche di un film documentario, girato da Primo Giroldini, di cui verranno proiettate alcune tra le sequenze più significative. Il programma delle iniziative A presentare il programma delle iniziative proposte dall'Anpi, l'Associazione nazionale Partigiani d'Italia, ed inserite nel calendario cittadino di eventi per il 25 aprile, è stata Gabriella Manelli, dirigente scolastico del liceo Romagnosi e presidente della sezione cittadina dell'Anpi. Al fine di coniugare celebrazione La Costituzione «Il dibattito sulla Costituzione può nascere solo da una sua profonda conoscenza - ha dichiarato Gabriella Manelli - e, proprio affinché si possa discutere con maggiore consapevolezza, abbiamo organizzato questo ciclo di lezioni». Presenti alla conferenza stampa anche Attilio Ferrari, rappresentante d'istituto del liceo Romagnosi e i partigiani Luigi Rastelli e Renato Lori. «Riteniamo che far conoscere la Costituzione sia un dovere dell'Anpi - ha commentato Lori - in modo da diffondere i principi di libertà, democrazia, solidarietà e pace in essa contenuti». Ciclo di incontri Il primo appuntamento con «A scuola di Costituzione» sarà il prossimo 20 aprile, alle ore 17 nell'aula magna del liceo Romagnosi, con il noto attore teatrale, cantante e compositore, Moni Ovadia. Gli incontri successivi si svolgeranno nei mesi di settembre ed ottobre ed avranno come protagonisti lo scrittore e conduttore televisivo parmigiano, Carlo Lucarelli, lunedì 21 settembre, Nicola Occhiocupo, giurista e costituzionalista, già rettore della nostra Università, il 28 settembre, Gustavo Zagrebelsky, presidente emerito della Corte Costituzionale, lunedì 12 ottobre, e, a chiudere, venerdì 23 ottobre, l'ex magistrato del pool «Mani Pulite», Gherardo Colombo. Anpi La presentazione delle iniziative per il 25 Aprile.

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"L'ordine della follia", film sulla legge Basaglia all'Edison (sezione: Giustizia)

( da "Gazzetta di Parma Online, La" del 31-03-2009)

Argomenti: Giustizia

"L'ordine della follia", film sulla legge Basaglia all'Edison Giovedì 2 aprile alle 21 al Cinema Edison in largo VIII marzo sarà proiettato il videodocumentario "L’ordine della follia". La presentazione sarà affidata a Marco Adorni, Margherita Becchetti e Ilaria La Fata. "Dalla metà degli anni Sessanta, in sintonia con l’ondata di contestazione che attraversava la società, un radicale movimento contro le istituzioni totali cambiò il volto della psichiatria italiana e segnò profondamente le vicende degli ospedali psichiatrici. Intorno alla figura di Franco Basaglia e alle sue esperienze nei manicomi di Gorizia, Colorno e Trieste, in questo film prende corpo un’ampia riflessione intorno all’evoluzione dell’assistenza psichiatrica e alle mutazioni sociali e di mentalità legate al concetto di malattia mentale. Un percorso che si concretizza nelle parole di alcuni dei più importanti protagonisti di quel movimento contro la psichiatria tradizionale e nel quale la legge 180 rappresenta una cesura tra due diversi modi di affrontare il disagio psichico. Il film è ideato dal Centro studi movimenti di Parma nell’ambito del programma Se trent’anni vi sembran pochi. 1978-2008 La legge Basaglia ieri e oggi, curato da Provincia di Parma e Fondazione Cariparma". Testimonianze di Giovanni Braidi, Bruno Fontanesi, Ferruccio Giacanelli, Franco Rotelli, Antonio Slavich Musiche: Reflue Riprese e montaggio: Mario Ponzi Collaborazione alle riprese: Andrea Galafassi e Alessandro Nidi info: csm.parma@libero.it – 328-9769438 - www.csmovimenti.org

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Il testamento biologico rischia l'eutanasia (sezione: Giustizia)

( da "Riformista, Il" del 31-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Il testamento biologico rischia l'eutanasia A montecitorio. Perché può bloccarsi il testo appena licenziato dal Senato. Pesano le parole di Fini, che secondo la Binetti pongono il problema della presenza cattolica nel Popolo della libertà. Intanto potrebbe riaprirsi il capitolo della fecondazione assistita. di Alessandro Calvi Forse qualcosa cambierà. O, forse, come qualcuno inizia a pensare, si arriverà a una sorta di "eutanasia del testamento biologico", magari per omissione. Il futuro della legge sulle Dat non è mai stato tanto incerto quanto oggi che si trova nel limbo tra Senato e Camera. Infatti, la Corte Costituzionale discute oggi della legge 40 e l'eventuale riesplodere di un dibattito sulla fecondazione potrebbe rendere il percorso del testamento biologico ancora più difficile. Così, se in molti giurano che, come ha già fatto Palazzo Madama, presto anche Montecitorio farà il proprio dovere, è però più difficile trovare qualcuno che escluda del tutto che alla fine non se ne farà nulla, almeno per molto tempo. Già, perché sul fine vita il segnale che andava dato è stato dato. Ora, poi, se ne darà un secondo con le cure palliative. E ormai non c'è più un caso Englaro a mettere fretta al legislatore, costringendolo a metter mano a un calendario che, tra festività pasquali, interruzione per le elezioni europee e pausa estiva, appare difficilmente comprimibile. Così i tempi potrebbero finire per allungarsi, magari fino a coincidere con quelli della legislatura. Ma non è tutto qui. «Non c'è alcun dubbio che la legge si debba farla», garantiva ieri Italo Bocchino, vicepresidente dei deputati del Pdl. «Tenendo conto - aggiungeva immediatamente - del ruolo laico che devono avere le istituzioni». Ciò significa, che «la Camera avvierà un sereno e approfondito esame del testo giunto dal Senato che sicuramente sarà modificato». D'altra parte, Maurizio Gasparri ieri ammetteva che pur trattandosi di una buona legge, quella sulle Dat è comunque «perfettibile nei dettagli» anche se «non modificabile nei principi di base». Si cambia, dunque. E anche rimettere mano al testo licenziato dal Senato, presuppone l'apertura di un dibattito non formale che porterebbe di per sé a un allungamento dei tempi. Prima, però, di aprire il dossier sulle dichiarazioni anticipate di trattamento, la Camera dovrà chiudere quello sulle cure palliative - il secondo pilastro della legislazione sul fine-vita - con il quale il primo non dovrebbe incrociarsi, anche per una questione di garbo istituzionale. Lo conferma Giuseppe Palumbo, presidente della commissione Affari sociali della Camera secondo il quale il testo sulle cure palliative non arriverà in aula prima di aprile. «È un gioco a incastro», spiega e aggiunge: «Le cose vanno fatte nei tempi e nei modi dovuti». Insomma, la sensazione è che l'inizio del dibattito sul testamento non sia cosa urgentissima. Il rischio di un rinvio che finisca per lasciar galleggiare a lungo la legge, dunque, c'è. Ma ci sono almeno altre 2 questioni che, aggiungendosi a tutto ciò, potrebbero seriamente incidere sul destino della legge appena licenziata da Palazzo Madama. La prima, come detto, è nell'impatto che potrebbe avere sul dibattito politico la decisione della Consulta sulla legge 40. La seconda, nel fatto che il Pdl ora deve fare i conti con la novità della nascita di una opposizione interna, quella di Gianfranco Fini, che anche sulla bioetica sta giocando la sua partita e che come sul testamento anche sulla legge 40 aveva preso posizioni che avevano fatto discutere. «Non sempre si danno le risposte il giorno dopo», ha spiegato ieri a chi gli chiedeva delle mancate risposte di Silvio Berlusconi sulle questioni poste al congresso del Pdl. «Soprattutto - ha aggiunto - quando si tratta di risposte su questioni così importanti, destinate a durare nel tempo. Si forniscono nel corso del tempo e, soprattutto, dopo avere dibattuto e approfondito». Tempo, dunque, e necessità di approfondimento. Dice Gasparri che la posizione di Fini è minoritaria. Ma c'è e - spiega Paola Binetti, deputata Pd che sul testamento bioloigico al Senato ha combattuto più di una battaglia anche dentro il proprio partito - «pone, tra le altre cose, il problema della presenza cattolica anche nel Pdl». Infine, la sensazione è che in pochi nel centrosinistra si metteranno a fare le corse per arrivare a una legge che, comunque la si modifichi, non sarà mai quella della "posizione prevalente" del Pd, soprattutto su nutrizione e idratazione. Non stupisce, dunque, che ieri Emma Bonino sia tornata a chiedere una sorta di moratoria come già aveva fatto Massimo D'Alema qualche giorno fa E, d'altra parte, a questo punto anche il Pd ha la necessità di dare un segnale al proprio elettorato. Troppo, forse, tutto insieme. 31/03/2009

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Fecondazione, esame di legittimità alla Consulta (sezione: Giustizia)

( da "Unita, L'" del 31-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Fecondazione, esame di legittimità alla Consulta MARIA ZEGARELLI Inizia oggi l'udienza pubblica della Corte Costituzionale chiamata a pronunciarsi sulla legge 40 sulla fecondazione assistita. Sotto la lente dei giudici le questioni di legittimità sollevate dal Tribunale di Firenze e dal Tar del Lazio. I ricorsi riguardano, in sostanza, il cuore stesso di quella legge così fortemente voluta dal centrodestra e così fortemente difesa dal sottosegretario Eugenia Roccella. i ricorsi I ricorsi riguardano l'articolo 14 della legge dal primo al quarto comma e l'articolo 6: previsione della produzione di un numero massimo di tre embrioni ai fini dell'impianto; crioconservazione degli embrioni prevista soltanto in casi eccezionali; consenso informato e irrevocabilità dello stesso da parte della donna all'impianto in utero degli embrioni creati dal momento della fecondazione dell'ovulo. A chiamare in causa l'incostituzionalità della legge rispetto agli articoli 2- 3- 13 e 32 della Costituzione sono stati il Tar su una causa della World Association Reproductive Medicine e il tribunale fiorentino su un caso che riguarda una coppia non fertile di Milano affetta esostosi, una malattia genetica che provoca la crescita smisurata delle cartilagine delle ossa. Davanti alla Corte si sono costituite tra le altre, l'Associazione Hera Onlus; l'associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerche scientifica; la Cecos Italia e Cittadinanzattiva. Tra il mese di maggio e i primi mesi del 2009 soltanto presso i tribunali di Firenze, Bologna e Milano, sono stati depostati «dodici ricorsi da parte di altrettante coppie - spiega l'avvocato Maria Paola Costantini che interverrà oggi davanti ai giudici della Consulta insieme alla costituzionalista Marilisa D'Amico - che avendo problemi di sterilità o essendo portatori sani di malattie genetiche hanno fatto ricorso contro questa legge che lede pesantemente i loro diritti. Il giudice di Firenze, Delle Vergini - spiega l'avvocato Costantini - ha sollevato la questione perché ha ritenuto che la legge 40 violasse in più punti la Costituzione e impedisse di fatto di effettuare secondo i canoni scientifici e diffusi in tutto il mondo la diagnosi pre-impianto». Il giudice ha chiesto la riformulazione dell'articolo 14 in rapporto agli articoli 2 -3- 13 e 32 della Costituzione facendo riferimento anche alla legislazione europea e proponendo di eliminare il limite al criocongelamento di 3 embrioni imposto dalla legge . i diritti violati La Corte dovrà valutare se è stato violato il canone di ragionevolezza dettato dall'articolo 3 della nostra Carta circa il giusto bilanciamento tra la tutela dell'embrione e quella dell'esigenza di procreazione per la «mancata valutazione della concreta possibilità di successo nella pratica da effettuare»; per l'impossibilità per il medico di valutare il singolo caso e quindi prendere le conseguenti decisioni e per il principio di eguaglianza - previsto dall'articolo 3 - che verrebbe violato «dalla irragionevole disparità di trattamento» dal momento che donne «in condizioni fisiche diverse soggiacciano allo stesso trattamento predeterminato per legge». L'articolo 32 della Costituzione, inoltre, sarebbe violato, dal momento che le donne sono costrette - non potendo procedere al criocongelamento degli embrioni - a sottoporsi a ripetuti trattamenti «ad alto tasso di pericolosità per la sua salute fisica e psichica». Dalla Relazione annuale sull'applicazione della legge 40, inviata dal Ministero della Salute al Parlamento nei giorni scorsi risulta che nel 2007 sono aumentate le coppie che si rivolgono ai centri che in Italia applicano la Procreazione medicalmente assistita (55.437 contro le 52.206 dell'anno precedente), ma contestualmente aumentano anche le gravidanze trigemine (il 3,5%), ben al di sopra della media europa (ferma allo 0,8%). «Questo conferma che la legge 40 è sbagliata, proprio il contrario di quello che sostiene la sottosegretaria Eugenia Roccella», commenta Vittoria Franco, responsabile Pd Pari Opportunità. Secondo la professoressa Tullia Todros, docente di Ginecologia e Ostetricia all'Università di Torino, «le gravidanze trigemine hanno avuto un aumento negli ultimi dieci anni del 200%». Aggiunge: «Il rischio di morbilità materna e di complicanze ostetriche è aumentato in queste gravidanze rispetto a quelle bigemine». Altro fenomeno figlio, questo anche, della Legge 40 è il cosiddetto «turismo procreativo». Se nel 2001 le coppie che andavano all'estero per tentare di realizzare il loro sogno erano mille, nel 2006 sono schizzate a 4.200. Oltre a Barcellona, (dove si recate in un anno oltre mille coppie), le mete più frequenti sono Grecia, Slovenia, Israele e Svizzera (quest'ultima negli anni scorsi è stata scelta dal 30% delle coppie)». Oggi la Consulta inizia l'esame dei ricorsi contro la legge sulla Fecondazione assistita. Il pronunciamento, sulla presunta incostituzionalità degli articoli 6 e 14, entro 15 giorni. Si sono costituite anche le associazioni.

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Legge 40, l'ora della Consulta Mentre infuria il dibattito sul testamento biologico, potrebbe riaprirsi anche quello sulla legge 40, quella sulla fecondazione medicalmente assistit (sezione: Giustizia)

( da "Riformista, Il" del 31-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Legge 40, l'ora della Consulta Mentre infuria il dibattito sul testamento biologico, potrebbe riaprirsi anche quello sulla legge 40, quella sulla fecondazione medicalmente assistita Legge 40, l'ora della Consulta Mentre infuria il dibattito sul testamento biologico, potrebbe riaprirsi anche quello sulla legge 40, quella sulla fecondazione medicalmente assistita. Inizia oggi davanti alla Corte Costituzionale l'esame di 3 questioni di legittimità costituzionale sollevate, tra il gennaio e l'agosto dello scorso anno, dal Tribunale amministrativo del Lazio e dal tribunale di Firenze. Difficile fare previsioni sui tempi della decisione. In mattinata si aprirà l'udienza pubblica, poi, nel pomeriggio, i giudici si riuniranno in camera di consiglio. Quando usciranno, potrebbe aver cambiato volto una delle leggi più controverse degli ultimi, ancor più di quella sul testamento biologico alla quale, per altro, è stata spesso accostata per la dinamica del dibattito che si è aperto nel paese, degli schieramenti che si sono formati, sino al referendum celebrato per la legge 40 e già annunciato da qualcuno per la legge sul testamento biologico. Il Tar del Lazio, che ha annullato le linee guida della legge nella parte in cui limitava l'indagine che poteva essere effettuata sull'embrione soltanto a una indagini osservazionale, ha poi richiesto il vaglio di legittimità costituzionale dei commi 2 e 3 dell'articolo 14 della legge. Si tratta delle norme che trattano del limite dei tre embrioni per la produzione e dell'obbligo dell'impianto di tutti i tre embrioni prodotti. Il tribunale di Firenze è andato anche oltre, sollevando la questione di legittimità sui commi 1 e 2 dell'articolo 14 e sul comma 3 dell'articolo 6, osservando che imporre l'impianto di 3 embrioni potrebbe esporre a rischi per la salute i soggetti coinvolti e che, dunque, la legge non raggiungerebbe i suoi fini mentre dovrebbe essere il medico a considerare il numero di embrioni caso per caso perché la legge dice che deve essere considerato il numero di embrioni strettamente necessario per un unico contemporaneo impianto. A.C. 31/03/2009

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Inizia oggi l'udienza pubblica della Corte Costituzionale chiamata a pronunciarsi sulla legge 4... (sezione: Giustizia)

( da "Unita, L'" del 31-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Inizia oggi l'udienza pubblica della Corte Costituzionale chiamata a pronunciarsi sulla legge 40 sulla fecondazione assistita. Sotto la lente dei giudici le questioni di legittimità sollevate dal Tribunale di Firenze e dal Tar del Lazio. I ricorsi riguardano, in sostanza, il cuore stesso di quella legge così fortemente voluta dal centrodestra e così fortemente difesa dal sottosegretario Eugenia Roccella. i ricorsi I ricorsi riguardano l'articolo 14 della legge dal primo al quarto comma e l'articolo 6: previsione della produzione di un numero massimo di tre embrioni ai fini dell'impianto; crioconservazione degli embrioni prevista soltanto in casi eccezionali; consenso informato e irrevocabilità dello stesso da parte della donna all'impianto in utero degli embrioni creati dal momento della fecondazione dell'ovulo. A chiamare in causa l'incostituzionalità della legge rispetto agli articoli 2- 3- 13 e 32 della Costituzione sono stati il Tar su una causa della World Association Reproductive Medicine e il tribunale fiorentino su un caso che riguarda una coppia non fertile di Milano affetta esostosi, una malattia genetica che provoca la crescita smisurata delle cartilagine delle ossa. Davanti alla Corte si sono costituite tra le altre, l'Associazione Hera Onlus; l'associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerche scientifica; la Cecos Italia e Cittadinanzattiva. Tra il mese di maggio e i primi mesi del 2009 soltanto presso i tribunali di Firenze, Bologna e Milano, sono stati depostati «dodici ricorsi da parte di altrettante coppie - spiega l'avvocato Maria Paola Costantini che interverrà oggi davanti ai giudici della Consulta insieme alla costituzionalista Marilisa D'Amico - che avendo problemi di sterilità o essendo portatori sani di malattie genetiche hanno fatto ricorso contro questa legge che lede pesantemente i loro diritti. Il giudice di Firenze, Delle Vergini - spiega l'avvocato Costantini - ha sollevato la questione perché ha ritenuto che la legge 40 violasse in più punti la Costituzione e impedisse di fatto di effettuare secondo i canoni scientifici e diffusi in tutto il mondo la diagnosi pre-impianto». Il giudice ha chiesto la riformulazione dell'articolo 14 in rapporto agli articoli 2 -3- 13 e 32 della Costituzione facendo riferimento anche alla legislazione europea e proponendo di eliminare il limite al criocongelamento di 3 embrioni imposto dalla legge . i diritti violati La Corte dovrà valutare se è stato violato il canone di ragionevolezza dettato dall'articolo 3 della nostra Carta circa il giusto bilanciamento tra la tutela dell'embrione e quella dell'esigenza di procreazione per la «mancata valutazione della concreta possibilità di successo nella pratica da effettuare»; per l'impossibilità per il medico di valutare il singolo caso e quindi prendere le conseguenti decisioni e per il principio di eguaglianza - previsto dall'articolo 3 - che verrebbe violato «dalla irragionevole disparità di trattamento» dal momento che donne «in condizioni fisiche diverse soggiacciano allo stesso trattamento predeterminato per legge». L'articolo 32 della Costituzione, inoltre, sarebbe violato, dal momento che le donne sono costrette - non potendo procedere al criocongelamento degli embrioni - a sottoporsi a ripetuti trattamenti «ad alto tasso di pericolosità per la sua salute fisica e psichica». Dalla Relazione annuale sull'applicazione della legge 40, inviata dal Ministero della Salute al Parlamento nei giorni scorsi risulta che nel 2007 sono aumentate le coppie che si rivolgono ai centri che in Italia applicano la Procreazione medicalmente assistita (55.437 contro le 52.206 dell'anno precedente), ma contestualmente aumentano anche le gravidanze trigemine (il 3,5%), ben al di sopra della media europa (ferma allo 0,8%). «Questo conferma che la legge 40 è sbagliata, proprio il contrario di quello che sostiene la sottosegretaria Eugenia Roccella», commenta Vittoria Franco, responsabile Pd Pari Opportunità. Secondo la professoressa Tullia Todros, docente di Ginecologia e Ostetricia all'Università di Torino, «le gravidanze trigemine hanno avuto un aumento negli ultimi dieci anni del 200%». Aggiunge: «Il rischio di morbilità materna e di complicanze ostetriche è aumentato in queste gravidanze rispetto a quelle bigemine». Altro fenomeno figlio, questo anche, della Legge 40 è il cosiddetto «turismo procreativo». Se nel 2001 le coppie che andavano all'estero per tentare di realizzare il loro sogno erano mille, nel 2006 sono schizzate a 4.200. Oltre a Barcellona, (dove si recate in un anno oltre mille coppie), le mete più frequenti sono Grecia, Slovenia, Israele e Svizzera (quest'ultima negli anni scorsi è stata scelta dal 30% delle coppie)».

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Guerra dei numeri sugli agenti costretti a pagarsi le spese (sezione: Giustizia)

( da "Stampa, La" del 31-03-2009)

Argomenti: Giustizia

LE PERPLESSITÀ il caso L'accusa del Pd «A secco anche quelli che vigilano sul G8» Sinistra e sindacati all'attacco Maroni: solo bugie, nessun taglio Il Csm esprime parere negativo sulle ronde: da chi saranno costituite? FRANCESCO GRIGNETTI Guerra dei numeri sugli agenti costretti a pagarsi le spese ROMA Altro che guerra al crimine. E' sulle cifre che si combatte la vera guerra del ministero dell'Interno. Comincia Dario Franceschini, il segretario del Pd. Si affaccia davanti al palazzo del Viminale dove i sindacati di polizia stanno protestando, e dice: «Per garantire la sicurezza al vertice del G8 è stato chiesto ai poliziotti di anticipare di tasca loro le spese. Basta con la demagogia e con le falsità. Sono stati tagliati 3,5 miliardi di euro al comparto e si è tentata un'operazione d'immagine raccontando che il problema si risolve con le ronde». A stretto giro gli risponde il ministro Bobo Maroni: «Di tutto si può accusare il governo, salvo di cose non vere. E cioè di aver tagliato i fondi per la sicurezza. Nel 2006 sono stati stanziati 6,9 miliardi di euro. Nel 2007, 6,7. Lo stesso nel 2008. Nel 2009, 7,4 miliardi. Come potete vedere la curva sale. Chi sostiene il contrario, dice una falsità». Falso contro falso, dunque. Secondo il ministro, gli stanziamenti quest'anno sono aumentati del 10% per le spese correnti, ovvero per straordinari, benzina e macchine. «E questa è la risposta che il governo Berlusconi ha dato. Siccome però i soldi non bastano mai, sono naturalmente disponibile a discutere di risorse aggiuntive». All'opposto, il cartello dei contestatori (dai confederali Siulp, Silp e Uilps, all'Ugl, passando per gli autonomi Siap, Consap e Coisp) sostiene che i tagli ci sono stati, eccome. «Si tagliano 1031 milioni di euro alla sicurezza e poi si stanziano 100 milioni per le forze di polizia. A conti fatti, hanno tolto 931 milioni». E non sono solo i tagli a far male. «Parlare di ronde in un momento in cui i poliziotti sono senza mezzi certifica l'abbandono da parte di tutta la classe dirigente», dice il segretario Cisl, Raffaele Bonanni. «Per le forze di polizia ci sono stati solo tagli nonostante la sicurezza sia stato un cavallo di battaglia del governo», dichiara Renata Polverini, segretario generale Ugl. E dice Guglielmo Epifani, segretario Cgil: «Tutto il mondo guarda al problema della sicurezza allo stesso modo: investendo in uomini e mezzi. In Italia al contrario si riducono le risorse, poi però si istituiscono le ronde, che a mio parere sono solo di intralcio». C'è da smarrirsi, in questa guerra di numeri. Un po' come per il Referendum Day: ad accorpare il voto si risparmierebbero 400 milioni di euro (fonte Franceschini) oppure 173 (fonte Maroni)? Misteri della Ragioneria dello Stato. Ricapitolando: il decreto 112 dell'anno scorso ha effettivamente cancellato 263,5 milioni di euro al bilancio 2009 del ministero. Il taglio si ripete per il 2009 e il 2010, raggiungendo in tre anni i 1031 milioni in meno che lamentano i sindacati. Se poi si sommano i tagli inferti anche a Difesa e Giustizia, sempre nell'arco di tre anni, ai arriva ai 2,5 miliardi in meno per il Comparto Sicurezza che denuncia Franceschini. Il computo finale, però, è più complicato. Innanzitutto va considerato che a fronte dei 263 milioni di euro in meno, al bilancio del ministero dell'Interno sono arrivati 100 milioni in extremis attraverso il decreto anti-stupri. E non finisce qui. Quei 100 milioni sono soltanto un anticipo che il ministero dell'Economia ha concesso al Viminale, prelevandolo dal Fondo unico di giustizia, un «contenitore» dove far affluire i soldi confiscati alla criminalità organizzata. Secondo stime dei ministri interessati, nel Fondo dovrebbe confluire circa 1 miliardo di euro all'anno, da ridistribuire poi alle forze di polizia e ai tribunali. Un parere negativo sulle ronde è venuto ieri anche dalla sesta Commissione del Csm. Le perplessità riguardano sia il merito della loro istituzione sia le modalità con le quali verrebbero individuati i componenti di queste organizzazioni.

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Ford May Flip to Laggard From Leader If Obama Plan Makes GM Lean, Green (sezione: Giustizia)

( da "Bloomberg" del 31-03-2009)

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By Keith Naughton March 31 (Bloomberg) -- Ford Motor Co., the only U.S. automaker not taking federal aid, could lose its competitive edge if President Barack Obama is successful in slimming down General Motors Corp. with lower labor costs, debt and dealers. Obama gave GM 60 days to come up with a new strategy to cut costs with its union, slash debt with bondholders and reduce dealers and brands. If GM does all that, it may have significantly lower costs than Ford, said Lexington, Massachusetts-based auto analyst John Wolkonowicz of IHS Global Insight. "This really pulled the rug out from under Ford," said Wolkonowicz, a former Ford product planner. "The government wants to have GM survive as a leaner and greener company and Ford is going to need further restructuring in order to compete." Ford has been viewed by analysts and investors as the healthiest among the Detroit Three. It is the only U.S. automaker to secure concessions from the United Auto Workers union, which Ford said will get its labor costs competitive with Toyota Motor Corp.'s by 2011. It also is making progress in reducing $25.8 billion in debt by as much as 44 percent. Now Obama is asking GM to go beyond the gains Ford has made in labor costs and debt reduction. The administration has raised the prospect of putting GM through a so-called quick rinse bankruptcy of as few as 30 days so that it can tear up contracts with car dealers to reduce a glut of stores and brands. Now What?' "When all is said and done, you could have Ford standing at the government's door saying, Now what do I do?'" said consultant Laurie Harbour, president of Harbour-Felax Group in Southfield, Michigan. Ford Chief Executive Officer Alan Mulally "has done all the right things, but it could all turn negative if GM gets in a competitive situation that's dramatically different." Ford is prepared to do whatever is necessary to remain competitive, including going beyond the cost-cutting efforts already under way, spokesman Mark Truby said. Tomorrow, Ford will offer buyouts valued at as much as $75,000 to all 42,000 of its U.S. hourly workers. "Our goal is to be fully competitive and not disadvantaged," Truby said in an interview. "The fact that we're going ahead and doing what we're doing now does not preclude us from doing what we need to remain competitive." Bonds Gain Ford fell 8 cents, or 2.8 percent, to $2.76 Monday in New York Stock Exchange composite trading. Ford, which posted a record net loss of $14.7 billion in 2008, has lost 51 percent in the last year. Ford bonds have gained 38 percent this month on average as the second-biggest U.S. automaker seeks to reduce its debt by as much as $11.3 billion, or 44 percent. GM and Chrysler LLC received $17.4 billion in aid since November to avoid bankruptcy as auto sales reached a 27-year low. The carmakers have been trying to shed debt and workers and trim health-care costs to win as much as $21.6 billion in more assistance. Obama said Chrysler can't survive on its own and gave it 30 days to forge a partnership with Italy's Fiat SpA. Obama has ordered GM and Chrysler to come up with a cost and product structure that focuses on making money on small, fuel-efficient cars, traditionally a losing proposition for U.S. automakers. Political Objectives "This is a coordinated effort to achieve, though GM, what the administration considers important political objectives: energy independence and environmental improvement," Wolkonowicz said. "Ford needs to find a way to match GM without having to declare bankruptcy to do it. It's not going to be easy." Ford is bringing smaller models from Europe, such as the Fiesta subcompact, to appeal to consumers' growing interest in fuel economy as gasoline prices remain volatile. It also has sold brands, such as Jaguar and Land Rover, and reduced dealers. With a government-backed bankruptcy, GM has the opportunity to cut its retailers deeper and faster. State franchise laws prevent automakers from eliminating independent dealers quickly or inexpensively. When GM closed the Oldsmobile division, it cost more than $1 billion to buy out the dealers. "The elephant in the room is that there are too many dealers," said analyst Michael Robinet of CSM Worldwide in Northville, Michigan. "Fixing that problem has to be one of the tenants of a successful GM, which means Ford will have to look at its dealer count, too." Bankruptcy Benefit Ford, though, won't have the power of the president or a bankruptcy judge to consolidate its dealers. "Getting rid of dealers is the hard part," said analyst Maryann Keller of Maryann Keller and Associates in Stamford, Connecticut. "Bankruptcy handles that for you because you can cancel franchise agreements." Ford also may have to go back to the UAW to gain deeper concessions if GM gets the labor savings Obama is demanding. Ford said the deal it reached with the UAW March 9 saves $500 million annually and reduces labor costs, including health and pension benefits, to $50 an hour by 2011, almost par with Toyota's $48 hourly U.S. labor costs. Ford also persuaded the UAW to accept half the payments to a union retiree health-care fund in stock, instead of funding it entirely with cash. Known as the Voluntary Employee Beneficiary Association, or VEBA, the fund is central to U.S. automakers' efforts to slash labor costs that once ran at $74 an hour. "The question is can Ford cut its VEBA and union expenses as much as GM," said auto analyst Brian Johnson of Barclays Capital in Chicago. "It depends on what the union is willing to do outside of bankruptcy." Ford, undertaking its largest debt restructuring ever, might have to go farther to match what Obama expects from GM, said Harbour, the analyst. The first phase of Ford's debt restructuring was oversubscribed. Bondholders have until April 3 to tender notes in a cash-and-stock deal valued at 28 cents on the dollar. "Ford may have to go back to the bondholders, the union and the dealers," Harbour said. "They should do it now and not wait for GM to come up with its own great deal." To contact the reporter on this story: Keith Naughton in Southfield, Michigan at Knaughton3@bloomberg.net Last Updated: March 31, 2009 00:01 EDT

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Cancelleria, deposito, posta, legittimità, sussistenza (sezione: Giustizia)

( da "AltaLex" del 31-03-2009)

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Cancelleria, deposito, posta, legittimità, sussistenza Cassazione civile , SS.UU., sentenza 04.03.2009 n° 5160 Stampa | Segnala | Condividi Cancelleria – deposito – posta – legittimità - sussistenza L’attività materiale di deposito degli atti in cancelleria, che è priva di un requisito volitivo autonomo, non deve essere compiuta necessariamente dal difensore o dalla parte che sta in giudizio personalmente, ma può essere realizzata anche da persona da loro incaricata. L’ordinamento processuale preveda casi, sia pure speciali, di deposito degli atti in cancelleria mediante invio degli stessi a mezzo posta: non appare compatibile con una valutazione di radicale difformità del deposito realizzato attraverso l’invio dell’atto per mezzo della posta rispetto a quello effettuato mediante consegna diretta al cancelliere, anche se certamente al di fuori delle previsioni normative il deposito potrà prendere efficacia solo dalla data del raggiungimento dello scopo, e cioè dell’(eventuale) concreta e documentata ricezione dell’atto da parte del cancelliere ai fini processuali, e giammai dalla data della spedizione dell’atto, così come invece previsto dalle speciali discipline relative al deposito degli atti processuali a mezzo posta. (1-2) (1) In tema di notificazioni, si veda il focus VIOLA, Le notificazioni nel processo civile: casi e soluzioni giurisprudenziali. (2) In tema di notificazioni nel processo penale, si veda Cassazione penale, SS.UU., sentenza 15.05.2008 n° 19602. (Fonte: Altalex Massimario 13/2009. Cfr. nota di Renato Amoroso) SUPEMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONI UNITE CIVILI Sentenza 4 marzo 2009, n. 5160 Svolgimento del processo Il Giudice di pace di Bella, accogliendo la domanda proposta da A. C. Ma., condannava il Ministero dell’interno a pagare alla attrice la somma di Euro 1083,45 oltre interessi legali, a titolo di rimborso spese per l’attività dalla stessa espletata in qualità di messo comunale di notifica di certificati elettorali in occasione delle elezioni per il Parlamento europeo del 13.6.1999. Preliminarmente il giudice di pace riteneva non rituale, in quanto effettuata a mezzo posta, la costituzione in giudizio del Ministero convenuto, che dichiarava contumace.Il Ministero della difesa proponeva appello. Il Tribunale di Potenza dichiarava l’inammissibilità dell’appello in considerazione del fatto che la sentenza impugnata doveva ritenersi resa secondo equità, in relazione al valore della domanda non superiore a Euro 1.100,00, e quindi non appellabile.A questa conclusione perveniva dopo avere rilevato che doveva ritenersi irrituale e giuridicamente inesistente la costituzione in giudizio del Ministero della difesa, dato che, come era documentato in atti, la comparsa di costituzione era stata trasmessa alla cancelleria a mezzo posta, senza che potesse attribuirsi rilievo all’apposizione da parte del cancelliere dell’attestazione “depositato” invece che dell’attestazione, più fedelmente descrittiva della realtà, “’pervenuto in cancelleria”. Una diversa interpretazione sarebbe in radicale contrasto con l’art. 319 c.p.c. (che utilizza il termine “deposito” e non quello di “consegna”) e con un più generale principio di sistema relativo al deposito degli atti processuali, e una diversa conclusione non è giustificata dalle sentenze della Corte costituzionale 520 del 2002 e 98 del 2004, che hanno introdotto nell’ordinamento la possibilità di una costituzione in giudizio a mezzo posta con riferimento al giudizio tributario e a quello di opposizione a sanzioni amministrative in ragione delle specifiche peculiarità di tali giudizi. La previsione da parte del codice di una specifica forma ai fini della costituzione in giudizio rende inapplicabile il principio di libertà di forma e la circostanza che la forma nella specie adottata fuoriusciva del tutto dallo schema procedimentale di legge rendeva inapplicabili i limiti alla dichiarabilità della nullità posti dagli artt. 156 e 157 c.p.c. Ne conseguiva che la domanda riconvenzionale contenuta nella comparsa di costituzione doveva essere considerata tamquam non esset e ininfluente ai fini del valore della controversia.Quanto all’appello incidentale, il Tribunale rilevava che la parte in effetti non chiedeva alcuna riforma della sentenza di primo grado, di cui anzi chiedeva la conferma. Peraltro la richiesta declaratoria di contumacia del Ministero, contenuta nell’appello incidentale, era contenuta nella sentenza di primo grado. Il Ministero dell’interno propone ricorso per cassazione affidato a quattro motivi. L’intimata non si è costituta. Motivi della decisione 1. Il Ministero premette che con la comparsa di costituzione in giudizio, inviata a mezzo posta a causa dell’elevato numero dei procedimenti incardinati, esso aveva tra l’altro proposto domanda riconvenzionale diretta a conseguire un accertamento con efficacia di giudicato in merito alla non spettanza del diritto al rimborso spese per le notificazioni dei certificati elettorali effettuate dalla attrice su richiesta del Ministero dell’interno durante l’intero rapporto di lavoro alle dipendenze del Comune (e aggiunge che il giudice di pace avrebbe dichiarato l’inammissibilità della domanda riconvenzionale per difetto di connessione con quella principale). 2. Il primo motivo denuncia erronea declaratoria di inesistenza della costituzione in giudizio del Ministero in primo grado e della riconvenzionale in tale sede proposta, con violazione dell’art. 24 Cost., degli artt. 156, 157, 161, secondo comma, e 319 c.p.c., censurando la statuizione del Tribunale sulla contumacia del Ministero nel primo grado di giudizio.Si sostiene che contro la lettura dell’art. 319 c.p.c. offerta dal giudice di appello militano argomentazioni letterali e sistematiche. Dal principio di libertà delle forme deriva che tutte le forme degli atti del processo sono previste non per la realizzazione di un fine proprio ed autonomo, ma allo scopo del raggiungimento di un certo risultato, con la conseguenza che l’eventuale inosservanza della prescrizione formale è irrilevante se l’atto viziato raggiunge ugualmente lo scopo cui era destinato. L’art. 319 c.p.c prevede il deposito degli atti in cancelleria ma non ne specifica il quomodo. In particolare non è richiesto il contatto interpersonale tra depositante e cancelliere. D’altra parte il ricorso al mezzo postale non pregiudica le esigenze di controllo e semmai risponde ad esigenze di maggiore certezza, tanto da essere utilizzato per le notificazioni. Inoltre l’esigenza di rispetto dell’art. 24 Cost. ha indotto la Corte costituzionale ad ammettere la costituzione in giudizio a mezzo posta, peraltro prevista anche nel giudizio di cassazione, mentre il giudice a quo l’ha qualificata addirittura come inesistente. La Corte costituzionale ha valorizzato una serie di elementi oggettivi (come la circostanza che lo strumento postale è largamente usato dalla parte pubblica, specie per le comunicazioni e notificazioni), i quali travalicano i confini del processo tributario e si collegano con le esigenze di celerità, semplificazione e certezza dell’attività amministrativa (art. 1 l. n. 241/1990). Né deve trascurarsi che è tipica del processo telematico l’impersonalità dell’atto di deposito e che a norma dell’art. 4 della legge n. 422/1999 di ratifica ed esecuzione della convenzione relativa alla notifica degli atti negli stati membri dell’Unione europea la “trasmissione degli atti può essere effettuata con qualsiasi mezzo”. Del resto, poiché il deposito degli atti è privo di qualsiasi contenuto volitivo, in mancanza di specifiche esigenze dovrebbe essere irrilevante il soggetto che materialmente proceda alla consegna, come ritenuto dalla Corte costituzionale, e non può negarsi che, come osservato dalla giurisprudenza, nei processi davanti ai giudici di pace vige la massima libertà di forme per la costituzione in giudizio (diversamente che nel rito del lavoro).Deve poi darsi rilievo all’intervenuto raggiungimento dello scopo, avendo il cancelliere ricevuto il fascicolo e avendo valutato regolare il suo contenuto e il suo deposito. 3. Il secondo motivo deduce erronea dichiarazione di inammissibilità dell’appello con violazione degli artt. 10, 36, 40, sesto comma, 113, secondo comma, e 339, terzo comma, c.p.c.Si sostiene che la proposizione di una domanda riconvenzionale, connessa con quella principale, di valore indeterminato, oltre a determinare l’incompetenza per valore del giudice di pace, avrebbe comunque comportato una decisione secondo diritto, con la conseguente ammissibilità dell’appello, sussistente, come riconosciuto dalla giurisprudenza, anche nel caso in cui il giudice di pace abbia ritenuto inammissibile la domanda riconvenzionale (si osserva inoltre che il Ministero non poteva prospettarsi un diverso regime dell’impugnazione, poiché la sua contumacia sarebbe stata statuita solo in appello). 4. Il terzo motivo denuncia difetto di giurisdizione del giudice ordinario, trattandosi di controversia in materia di pubblico impiego relativa a questioni attinenti al periodo anteriore il 10 luglio 1998. 5. Il quarto motivo denuncia in rubrica omessa pronuncia sul difetto di legittimazione del Ministero dell’interno, in conseguenza dell’erronea dichiarazione di contumacia del medesimo, ma il motivo nella sua concreta illustrazione e nel conclusivo quesito di diritto denuncia direttamente il difetto di legittimazione del Ministero, sotto il profilo che l’invocato art. 4 della legge n. 165/1982 riguarda i soli messi notificatori speciali autorizzati dagli uffici dipendenti dal Ministero delle finanze per la notifica di atti della medesima amministrazione, mentre la notifica dei certificati elettorali, che sono atti propri dei comuni, è espletata da messi comunali nell’ambito del rapporto di lavoro subordinato con tali enti locali ed è retribuibile dai medesimi salvo diritto al rimborso nei confronti dello Stato. 6. I primi due motivi sono connessi, in quanto la contestazione della statuizione sulla inesistenza della costituzione in giudizio in primo grado del Ministero ora ricorrente è strumentale all’annullamento della dichiarazione di inammissibilità dell’appello. 7. Circa gli effetti di una costituzione in giudizio effettuata mediante l’invio in cancelleria dell’atto difensivo a mezzo del servizio postale sono di recente intervenute due diverse pronunce di questa Corte che, seppure relative a fattispecie che presentavano alcune differenze, risultano ispirate a criteri ermeneutici in contrasto. Precisamente, la sentenza Cass., sez. lav., n. 21447/2007 ha ritenuto che nelle controversie di lavoro la spedizione dell’atto introduttivo del giudizio a mezzo del servizio postale, pur se l’atto perviene nella cancelleria del giudice nei termini di legge (nella specie veniva proposta opposizione a decreto ingiuntivo avente ad oggetto contributi dovuti all’Inps), integra una modalità non prevista in via generale ed è carente del requisito formale, indispensabile anche ai fini del raggiungimento dello scopo, del deposito in cancelleria ex art. 415 c.p.c. e che quindi ne consegue una nullità insanabile e rilevabile d’ufficio, ancorché il cancelliere abbia erroneamente proceduto all’iscrizione della causa a ruolo.Sembra intanto potersi affermare che per tale ultimo profilo (non rilevanza del raggiungimento dello scopo) la decisione non era vincolata dal fatto che la Corte costituzionale con la ordinanza n. 24 del 2007 aveva dichiarato la manifesta infondatezza della questione di costituzionalità degli artt. 415 e 645 c.p.c. sollevata, con riferimento agli artt. 3 e 24 Cost., nel corso del medesimo giudizio di cassazione (cfr. Cass. ord. n. 22811/2004, con cui si era rilevato che il ricorso alla spedizione postale è ammesso nel caso in cui il credito contributivo sia fatto valere dall’istituto previdenziale con ordinanza ingiunzione), e, in particolare, aveva rilevato che non poteva invocarsi il precedente costituito dalla sentenza della medesima Corte costituzionale n. 98 del 2004, poiché, mentre il procedimento di opposizione all’ordinanza ingiunzione si caratterizza per una semplicità di forme del tutto particolare, intesa a rendere il più possibile agevole l’accesso alla tutela giurisdizionale nella specifica materia, il rito del lavoro non rientrava in un medesimo quadro di semplificata struttura processuale. L’ordinanza Cass., sez. III, n. 12342/2008 (pronunciata nell’ambito di un procedimento in camera di consiglio ex art. 375 c.p.c. a seguito di relazione ex art. 380 bis), avente ad oggetto un ricorso proposto dal Ministero dell’interno contro sentenza del Tribunale di Potenza emessa in una controversia analoga alla presente, in cui similmente il giudice di appello aveva ritenuto inesistente la costituzione in giudizio del Ministero in primo grado, concorda con la richiamata sentenza della sezione lavoro nel ritenere che l’attività di deposito di atti in cancelleria implichi che chi l’effettua si rechi in cancelleria e presenti gli atti al cancelliere, e che quindi sussista una violazione della regola formale nel comportamento del cancelliere che apponga il visto di deposito ad un atto pervenuto a mezzo posta, anche perché il plico postale di norma non viene ricevuto dal cancelliere stesso, ma perviene all’apposito ufficio preposto alla ricezione della posta, che poi lo rimette al cancelliere. Esclude però che si sia in presenza di una difformità dallo schema formale tale da far ritenere l’atto inesistente e del tutto improduttivo di effetti giuridici, se alla fine del procedimento, pur difforme dallo schema di legge, il plico perviene al cancelliere, che ben può compiere tutte le attività necessarie ai fini del controllo della ritualità della documentazione. Al riguardo si osserva anche che il deposito in cancelleria può essere effettuato anche da parte di un nuncius del procuratore della parte, e che lo strumento del deposito a mezzo posta non è sconosciuto al processo civile. Approfondendo la qualificazione della fattispecie, la ordinanza in esame osserva che la deviazione dallo schema legale nella fattispecie è valutabile come una mera irregolarità, in quanto non è prevista dalla legge una nullità in correlazione a tale tipo di vizio e l’attestazione da parte del cancelliere del ricevimento degli atti e il loro inserimento nel fascicolo processuale integrano il raggiungimento dello scopo della presa di contatto tra la parte e l’ufficio giudiziario. 8. Questo collegio ritiene condivisibile l’analisi compiuta dall’ordinanza appena richiamata. In particolare la circostanza che l’attività materiale di deposito degli atti in cancelleria, che è priva di un requisito volitivo autonomo, non debba essere compiuta necessariamente dal difensore o dalla parte che sta in giudizio personalmente, ma possa essere realizzata anche da persona da loro incaricata (c.d. nuncius) (cfr. Cass. 7449/2001 e 26737/2006), e che l’ordinamento processuale preveda casi, sia pure speciali, di deposito degli atti in cancelleria mediante invio degli stessi a mezzo posta (art. 134 disp. att. c.p.c. concernente il giudizio di cassazione, e le ipotesi relative al processo tributario, di cui a Corte cost. n. 520 del 2002, e al giudizio di opposizione a ordinanza-ingiunzione irrogativi di sanzione amministrativa, di cui a Corte cost. n. 98 del 2004; cfr. anche Cass. n. 11893/2006 per l’estensione dei principi di cui a quest’ultima sentenza all’azione popolare in materia elettorale), non appare compatibile con una valutazione di radicale difformità del deposito realizzato attraverso l’invio dell’atto per mezzo della posta rispetto a quello effettuato mediante consegna diretta al cancelliere, anche se certamente al di fuori delle previsioni normative il deposito potrà prendere efficacia solo dalla data del raggiungimento dello scopo (art. 156, terzo comma, c.p.c.), e cioè dell’(eventuale) concreta e documentata ricezione dell’atto da parte del cancelliere ai fini processuali, e giammai dalla data della spedizione dell’atto, così come invece previsto dalle speciali discipline relative al deposito degli atti processuali a mezzo posta. Tale conclusione è coerente anche con i rilievi svolti da Cass. S.U. n. 4130/1988, che (in materia di opposizione ad ordinanza-ingiunzione, anteriormente alla già richiamata pronuncia della Corte costituzionale) ha ritenuto inidoneo l’invio a mezzo posta dell’atto, qualora il deposito dello stesso non sia attestato dal cancelliere, che lo rifiuti (nella specie per la mancanza dei versamenti prescritti). 9. Ne consegue la fondatezza del primo motivo, visto che nella specie è stato conseguito lo scopo del deposito della memoria di costituzione in giudizio del Ministero convenuto, mediante apposizione da parte del cancelliere del visto di deposito e l’acquisizione agli atti del fascicolo di parte. Ne deriva anche la fondatezza del secondo motivo, visto che la proposizione di domanda riconvenzionale di valore indeterminabile, avente oggetto strettamente connesso, e anzi in rapporto di continenza, con quello della domanda principale, comportava una decisione secondo diritto su tutta la causa e quindi l’appellabilità della sentenza (cfr. Cass. n. 55/2004, 16945/2006, 2999/2008). 10. Il terzo motivo, con cui è eccepito il difetto di giurisdizione del giudice ordinario, deve ritenersi inammissibile per la formazione del giudicato implicito, per effetto della mancata impugnazione sul punto in appello della sentenza di primo grado, che aveva provveduto sul merito (cfr. l’orientamento di queste Sezioni unite in materia di giudicato implicito sulla giurisdizione, a partire dalla sentenza n. 24883/2008). 11. Devono dunque accogliersi il primo e il secondo motivo, con assorbimento del quarto, cassazione della sentenza impugnata e rinvio della causa per nuovo esame ad altro giudice (lo stesso Tribunale di Potenza in diversa composizione), cui si demanda anche la regolazione delle spese del presente giudizio di legittimità. P.Q.M. La Corte dichiara inammissibile il terzo motivo, accoglie i primi due motivi, assorbito il quarto; cassa la sentenza impugnata in relazione ai motivi accolti e rinvia la causa, anche per le spese, al Tribunale di Potenza in diversa composizione. Stampa | Segnala | Condividi |

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Sul deposito degli atti processuali tramite posta e non presso la cancelleria (sezione: Giustizia)

( da "AltaLex" del 31-03-2009)

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Sul deposito degli atti processuali tramite posta e non presso la cancelleria Cassazione civile , SS.UU., sentenza 04.03.2009 n° 5160 (Renato Amoroso) Commenta | Stampa | Segnala | Condividi Con la pronuncia 4 marzo 2009, n. 5160 delle sezioni unite la Cassazione legittima il deposito di atti inviati tramite posta e non depositati direttamente presso la cancelleria. Poiché la pronuncia deriva dall’analisi di un processo celebrato dinanzi al Giudice di Pace, e la Cassazione fonda le proprie argomentazioni anche rilevando la maggiore semplicità e celerità del processo dinanzi a detto Giudice, appare quanto mai opportuno procedere ad alcune riflessioni immediate. Innanzitutto va posta in rilievo l’osservazione della Corte in ordine alla natura del deposito degli atti; essi non sono atti frutto di volizione autonoma del soggetto che li ha prodotti e, pertanto, l’operazione del deposito può essere affidata anche a soggetti terzi (nuncius). In concreto, effettivamente, gli atti vengono materialmente consegnati in cancelleria da addetti agli studi legali o altri incaricati di enti di servizio. In secondo luogo la Corte sottolinea che l’atto pervenuto per posta non può essere improduttivo di qualsiasi effetto, dovendosi semmai prestare attenzione al momento in cui tali effetti possono dirsi compiuti. Gli atti pervenuti per posta, pertanto, non potranno mai essere dichiarati inesistenti. In terzo luogo la nullità consegue direttamente da una norma che la preveda esplicitamente e detta norma non esiste per gli atti inviati tramite posta; si può parlare di irregolarità ma non di nullità. Lo scopo essenziale del deposito di un atto giudiziario è la concreta presa di contatto fra la parte, nonchè l’espressione della difesa della sua posizione processuale, e l’ufficio giudiziario dinanzi al quale pende la trattazione di qualcosa che la riguarda. Il raggiungimento di tale scopo costituisce il presupposto per l’accettazione del deposito dell’atto inviato. Con la detta pronuncia la Cassazione sembra distinguere una forma di deposito “tipico” da un deposito “atipico”. Il deposito tipico è quello esplicitamente previsto dalla normativa di rito, con la consegna personale allo sportello della cancelleria. Normalmente in simili situazioni, alla presentazione dell’atto da depositare, il cancelliere preleva il fascicolo di pertinenza, verifica la natura dell’atto da depositare, la sua provenienza, la sua correttezza rituale, appone il timbro di depositato e inserisce l’atto nel fascicolo. Il deposito atipico dovrebbe essere individuato nell’invio degli atti tramite servizio postale, così come ammesso fin d’ora solo per taluni settori di giurisdizione, o in forza di espresse norme di legge o a seguito di pronunce della Corte costituzionale. La sentenza de quo sembra voler elevare a rango di norma ordinaria ciò che fino ad ora era l’eccezione, ritenendo non giustificata una disparità di trattamento in ragione della materia o del rito applicato. Poiché la stessa Cassazione ammette che il deposito tramite posta avviene al di fuori della previsione normativa, occorre porsi il problema degli effetti di tale forma di deposito atipico e determinare alcun conseguenze. il tempo del deposito: sarà quello attribuito dal cancelliere, e non soltanto dall’ufficio, al momento della ricezione dell’atto. Nelle sedi giudiziarie di particolari dimensioni, infatti, è presumibile che l’atto pervenga presso un ufficio posta e che solo in una fase successiva venga trasmesso al cancelliere competente per la natura dell’atto o per il riferimento al procedimento in corso. Non potrà essere considerata la data di spedizione, in assenza del quadro normativo di riferimento; ne deriva che il tempo tecnico del trasporto e consegna del plico resta a totale carico del mittente, con tutte le conseguenze relative (incluso il rischio dello smarrimento o del deterioramento). Resta, pertanto, una differenza di trattamento con il deposito diretto, nonché con gli atti soggetti a notifica (per i quali vale la data di richiesta della notifica e non quella dell’effettivo recapito). la modalità del deposito: la cancelleria sarà obbligata a istituire una forma di protocollo di ricezione degli atti oppure ad apporre il timbro di deposito immediatamente all’atto del ricevimento (con oneri aggiuntivi inimmaginabili, nella già precaria situazione del personale amministrativo). l’inserimento nel fascicolo: la cancelleria sarà onerata dello smistamento degli atti ricevuti e del regolare inserimento nei fascicoli di competenza: ciò comporterà l’esame dell’atto, il rinvenimento degli estremi del procedimento, l’inserimento nel fascicolo qualora si tratti di atto correttamente formato e previsto dal codice di rito. la verifica dell’atto: le ipotesi che si possono formulare nell’immediato sono due. Nel primo caso la cancelleria dovrà verificare la provenienza dell’atto, la data, la certezza della riconducibilità ad un soggetto legittimato, per poi apporre il timbro di depositato e inserire l’atto nel fascicolo. Nel secondo caso la cancelleria si limiterà all’inserimento nel fascicolo, dopo aver apposto il timbro di deposito, lasciando al Giudice ogni determinazione sulla idoneità e completezza dell’atto, con la decisione se ammettere il deposito oppure no. atti non previsti dal rito e documenti: occorre determinare quale debba essere il comportamento da tenere in caso di inoltro di atti di trattazione non corrispondenti ad un modello di rito o di semplice trasmissione di documenti. La soluzione più immediata potrebbe essere quella dell’apposizione del timbro di ricevimento e la trasmissione al Giudice per i provvedimenti di sua competenza in ordine alla ammissione o meno. Ciò determinerebbe una particolare complicazione delle attività del Giudice, con provvedimenti fuori udienza e relative comunicazioni. i mezzi di trasmissione: nel menzionare lo strumento di inoltro “a mezzo posta” la Cassazione dimentica di considerare che, al momento attuale, con il detto termine non si può identificare soltanto lo strumento di trasmissione cartacea. Anche la riforma del codice di rito (ed altresì i progetti sul processo telematico) legittimano la posta elettronica e il fax. La dottrina ha già avuto modo di sollevare alcune perplessità su detti strumenti, anche se limitatamente alla materia delle notificazioni e comunicazioni (si veda in proposito il contributo di autori vari in Foro it. 2005, parte V, pagg. 89 e segg.). In tema di posta elettronica si ritiene che le perplessità possano essere superate dalla cosiddetta posta certificata. Tuttavia sarebbe necessario, a tutela anche dei diritti del mittente, che l’ufficio giudiziario confermasse il ricevimento del messaggio al momento della sua apertura; ciò si perfezionerebbe contestualmente alla lettura del messaggio, obbligando quindi l’ufficio a successive comunicazioni in caso di irregolarità o inammissibilità del deposito. Resta da considerare che a tale struttura di corrispondenza certificata dovrebbe essere aggiunta la particolarità della firma digitale, che permette la sicura attribuzione della provenienza ad un soggetto identificato e munito di certificato. L’ottenimento della firma digitale prevede: una procedura di iscrizione e legittimazione, il rilascio di un certificato con durata limitata e rinnovabile, costi annuali di esercizio, la necessità di ricorrere a strumenti informatici non comuni (lettore di smart card, potenza del processore, RAM, collegamento ADSL). Verosimilmente tutto ciò limiterà l’accesso ai soli studi professionali o comunque causerà un accessibilità non facile e non economica per la generalità dei cittadini. Ciò riproduce una disparità effettiva difficile da giustificare, rispetto alle premesse. Quanto al fax sono già state sollevare incertezze rispetto alla provenienza, alla data certa, alla funzionalità certificata degli apparecchi di ricevimento, alla autenticità delle firme; anche in tal caso, comunque, la cancelleria verrebbe caricata di nuovi oneri di accertamento del deposito, con conseguenze difficili in caso di atti in scadenza, di assenza di personale, di panne elettroniche o telefoniche. Non basta una sentenza, per quanto autorevole, ad eliminare i problemi di strutture e di personale nell’ambito dell’attività giudiziaria. (Altalex, 31 marzo 2009. Nota di Renato Amoroso) SUPEMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONI UNITE CIVILI Sentenza 4 marzo 2009, n. 5160 Massima e Testo Integrale Commenta | Stampa | Segnala | Condividi |

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Agenda degli avvenimenti di martedì 31 marzo 2009 (sezione: Giustizia)

( da "Virgilio Notizie" del 31-03-2009)

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Roma, 31 mar. (Apcom) - Questa l'agenda degli avvenimenti in Italia e all'estero del giorno martedì 31 marzo 2009. ITALIA POLITICA Roma - Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, partecipa alla conferenza stampa conclusiva del summit del G8 sul lavoro - La Corte costituzionale inizia ad esaminare i ricorsi contro la legge sulla procreazione assistita - L'Aula del Senato esamina il ddl sull'usura - L'Aula della Camera prosegue la discussione sul decreto relativo alle quote latte - Alla Camera si discute il ddl sulla violenza sessuale. In discussione anche le norme sulla riforma del processo civile, che introduce il "filtro" per i ricorsi in Cassazione Città del Vaticano - Il segretario della Cei, monsignor Mariano Crociata, presenta il documento finale dei lavori del Consiglio dell'assemblea dei vescovi Washington - Inizia la visita in Usa e Canada del ministro della Giustizia, Angelino Alfano ECONOMIA E FINANZA Roma - L'Istat diffonde i dati sul commercio al dettaglio a gennaio e sui prezzi al consumo a marzo - Conferenza delle Regioni e Conferenza unificata sul piano casa - Tavola rotonda dell'Abi su "Le nuove regole per uscire dalla crisi e le proposte del gruppo De Larosiere". Partecipano il direttore generale di Bankitalia Fabrizio Saccomanni, il presidente dell'Abi, Corrado Faissola, il presidente della Consob Lamberto Cardia - Conferenza stampa del ministro della Funzione Pubblica Renato Brunetta per il terzo monitoraggio sui precari della P.A. - Incontro su "I valori e l'economia", organizzato dall'Associazione UmanesimoCristiano,con la partecipazione del ministro dell'Economia Giulio Tremonti, della presidente di Confindustria Emma Marcegaglia e di Paolo Savona, presidente della UniCredit Banca di Roma - Conferenza stampa delle Fs sulla nuova offerta commerciale di Trenitalia - Il presidente dell'Enit Matteo Marzotto presenta la campagna di comunicazione Enit 2009 - Presentazione della nuova rivista "Medidea Review", intervengono Tarak ben Ammar e Emma Marcegaglia - La commissione Industria del Senato esamina il ddl Sviluppo - Audizione del Censis sui redditi e la ricchezza in Italia in commissione Lavoro del Senato Milano - Si svolge il dibattito "Molte regole nessun sistema" promosso da Assonime, partecipano Stefano Micossi e Piergaetano Marchetti - Presentazione risultati dell'attività dei promotori finanziari per il 2008 in occasione dell'assemblea annuale Assoreti - Cesare Romiti e Adolfo Urso partecipano alla tavola rotonda "Opportunità o rischio: chi scommette ora sulla Cina" ECONOMIA INTERNAZIONALE - L'Ocse pubblica un aggiornamento delle sue previsioni per l'economia - Santiago del Cile, conferenza mondiale sul rame organizzata dal gruppo Cru - Usa, oggi la scadenza per Gm e Chrysler per documentare l'attuazione dei piani di ristrutturazione - Usa, Washington, il Government Accountability Office, organo contabile del Congresso, pubblica il secondo rapporti sull'attuazione del piano da 700 miliardi di dollari per far ripartire l'economia Usa ESTERO UNIONE EUROPEA Bruxelles - In commissione industria, voto sul pacchetto energia - In commissione affari economici, scambio di opinioni col Presidente dell'Eurogruppo Jean-Claude Juncker - Il commissario ai Trasporti Antonio Tajani riceve il ministro dei Trasporti cinese Li Shenglin Lussemburgo - Eurostat pubblica la stima flash sull'inflazione nell'area dell'euro a marzo NUOVA EUROPA Bruxelles - Riunione comitato parlamentare Ue-Turchia - Commissario all'Allargamento Olli Rehn parla dello sviluppo nei Balcani occidentali Mosca - Inizia il processo all'ex patron della Yukos Mikhail Khodorkovsky e al suo socio Platon Lebedev MONDO OLANDA - L'Aia, conferenza dei ministri degli esteri sul futuro dell'Afghanistan, parteciperanno delegati di Iran e Pakistan GERMANIA - Berlino, il cancelliere tedesco Angela Merkel incontra il presidente russo Medvedev SVIZZERA - Ginevra, summit internazionale sull'aviazione e l'ambiente IRAQ - Inizia il ritiro delle truppe britanniche dal paese ISRAELE - Gerusalemme, il premier incaricato Netaniayahu presenta il suo governo alla Knesset GIAMAICA - Kingston, scade l'ultimatum del governo relativamente alla privatizzazione della compagnia di bandiera Air Jamaica QATAR - Doha, apertura del summit tra i paesi arabi e quelli dell'america Latina

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SOVRANITÀ IN DIVENIRE (sezione: Giustizia)

( da "Manifesto, Il" del 31-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Il marchio DELLA LEGGE SOVRANITÀ IN DIVENIRE Nella consolidata coppia tra costituzione materiale e formale, la realtà italiana ha conosciuto al pari degli altri paesi europei un progressivo slittamento verso un autoritarismo bonapartista che sta cancellando le norme e i diritti sociali conquistati nel passato Ugo Mattei L'invito a riflettere dal punto di vista istituzionale sul «caso Italia» sembra presupporre una certa eccezionalità della nostra esperienza. Ritengo che tale eccezionalità non posa essere assunta ma vada dimostrata inquadrando il modello Italiano in un contresto storico e comparativo ampio. Da anni ormai la cultura giuridica e politica si è abituata a distinguere le istituzioni formali da quelle informali, utilizzando una varietà di concetti dal «pluralismo giuridico» alla «costituzione materiale». Si tratta di un «ideario» che se da un lato scardina il formalismo consentendo di cogliere le istituzioni nella loro vita reale, dall'altra può legittimare, promuovendoli culturalmente, quegli aspetti di «extra-legalità» diffusi e radicata su cui ha attirato la sua attenzione di recente Luciano Gallino. Il sistema istituzionale Italiano è caratterizzato da due aspetti: a) un fenomeno continuativo di prevalenza delle istituzioni informali su quelle formali e che fra le prime, ben più che fra le seconde, si sia verificata una drammatica discontinuità spiegabile soltanto in prospettiva globale; b) un sostanziale e continuativo fenomeno di sovranità limitata, capace di conquistare anche gli aspetti formali degli asetti istituzionali. Dalla costituzione al Muro di Berlino L'analisi storica potrebbe spingersi più indietro, ma partire dal dopoguerra è sufficiente per dare concretezza alle riflessioni che qui propongo. I partiti politici per tutta la fase della cosiddetta prima repubblica dominano la scena «informale». Laddove la costituzione del 1948 era il prodotto di un compromesso alto fra sinistra, popolari e liberali, la partitocrazia che ne trasforma i contenuti e ne rallenta la realizzazione si articola su due compromessi informali: quello che si presenta sotto le spoglie del «fattore K» per cui il partito comunista «accetta» l'esclusione dalla stanza dei bottoni della politica nazionale in cambio del riconoscimento del suo ruolo egemonico nella cultura e nel sindacato. Speculare al «fattore K» è l'idea dell'«arco costituzionale» per cui i partiti di ispirazione fascista, pur amessi in Parlamento, divengono oggetto di conventio ad excludendum (con la sola brevisima parentesi del sanguinario Governo Tambroni). La caduta del Muro di Berlino manda in frantumi questo equilibrio. In Italia cadono tanto il «fattore K» quanto l'«arco costituzionale» ed i partiti politici perdono in larghissima misura il potere reale di elaborazione politica e di selezione della classe dirigente a favore del sistema mediatico assurto a vero e proprio apparato ideologico della globalizzazione. È quest'ultimo infatti che costituisce il nuovo sistema istituzionale informale con impatto morfologico non trascurabile sugli stessi comportanmenti dei leaders (ed aspiranti leaders) politici. Nel nuovo sistema la politica è «spettacolo integrato» e il leaderismo bonapartista si impadronisce della costituzione materiale. Turro ciò non è affatto un fenomeno soltanto italiano ma investe in pieno la concezione elettorale della democrazia a partire dagli Stati Uniti fino allo sperduto Mali, passando per la Thailandia. In Italia la presenza di Berlusconi (ma soprattutto la scelta del bel Rutelli rispetto al primo ministro uscente Giuliano Amato) rende semplicemente il tutto più fastidioso e volgare a partire dal 1994. Una sovranità in gabbia L'Italia è da sempre un paese a sovranità limitata. La limitazione gioca a sua volta un ruolo tanto sulle istituzioni informali quanto su quelle formali. Non era immaginabile che il processo costituente non riflettesse gli accordi di Yalta e soprattutto che gli Stati Uniti rinunciassero ad incassare il credito maturato con la pelosa generosità del Piano Marshall. L'eroe eponimo dell'americanizzazione del sistema istituzionale Italiano è stato Piero Calamandrei. Egli ha saputo dare tutto l'avallo del suo prestigio di maestro del diritto processuale civile (e del diritto anglo-americano) alla più pregnante manifestazione di americanizazione dei sistemi sconfitti - quel controllo di costituzionalità sulle leggi che viene imposto, al termine del seconda guerra mondiale, a Italia, Giappone e Germania Occidentale con diversi mezzi con lo stesso fine. Tale ricezione del modello americano ha reso inattuabile qualsiasi seria ridistribuzione delle ricchezze dal privato al pubblico, e dal ricco al povero (ma non viceversa!) perché la Corte Costituzionale in tutta la sua storia ha sistematicamente dichiarato incostituzionale in quanto lesione della proiprietà privata qualsiasi serio intervento volto alla ridistribuzione sociale della rendita fondiaria. In tempi attuali di globalizzazione la «giurisdizionalizzazione della politica» riveste inoltre una valenza certo non soltanto simbolica nella trasformazione del diritto pubblico a livello globale dove il «dialogo» fra giudici costituzionali sostituisce ogni anelito ad un'effettiva legittimazione democratica. Ovviamente nella limitazione della sovranità popolare hanno inoltre giocato un ruolo chiave i servizi segreti americani, mentre a «Guerra fredda» finita la messa a regime del «sistema Europa» a partire dal trattato di Maastricht struttura definitivamente la limitazione della sovranità italiana (si rinuncia interamente alla sovranità economica e in modo progressivo anche a quella giuridica) muovendo un nuovo importante passo in direzione anti-democratica (la Commissione e la Corte di Lussemburgo sono gli indiscussi protagonisti di questo processo). La trinità della globalizzazione L'Europa veicola infatti le decisioni e le norme del Wto, (con ulteriore giurisdizionalizzazione e riuduzione di sovranità) e gli interessi egemonici statunitensi controllano il sistema «tecnocratico» di Bruxelles (tramite le stesse lobbies attive a Washington), la Nato (che impone spese folli per la nostra inutilissima difesa), il Fondo Monetario Internazionale e diversi altri attori globali che scorazzano a casa nostra (le rating agencies, ad esempio) ricevendo tappeti rossi tanto da destra quanto - e ciò è ben più triste - da tanti eredi del Pci. Anche qui non si tratta di un unicum Italiano. In fondo tutti sanno che fu proprio il Fmi a licenziare Oskar Lafontaine in Germania per far spazio al più fotogenico e «moderno» Gerhard Schroeder nel portare a termine il «capolavoro» di scaricare sui partners europei gran parte dei costi dell'annessione della ex-Rdt. E sappiamo molto bene come tale «socializzazione» sia successivamente avvenuta nel prevalente interesse geopolitico degli Stati Uniti, con le annessioni di alcuni paesi dell'ex-socialismo reale operate dalla «nuova Europa» della cui drammatica crisi quella vecchia (a sua volta in ginocchio) cerca adesso invano di disinteressarsi. Questi rapidi cenni dovrebbero dimostrare che mentre la Costituzione formale italiana presenta la cifra della democraticità sostanziale, intesa come sforzo verso l'uguaglianza reale («la sovranità appartiene al popolo»), le istituzioni informali hanno sempre presentato la cifra dell'autoritarismo, trasferendo la sovranità popolare dapprima ai partiti e poi alla televisione secondo un copione di progressiva accentuazione oligarchica. Ma proprio il passaggio del «potere materiale» dai partiti alla telecomunicazione con la sua proprompente carica ideologica-spettacolare ha finito per ridurre progressivamente anche il peso del sindacato e della cultura, i settori in cui la sinistra vantava una qualche egemonia stante il compromesso di fondo della costituzione materiale precedente il crollo del Muro di Berlino. Noi sappiamo che la funzione delle istituzioni non è solo quella di disciplinare un organizzazione politica ma anche quella di educare (civilizzare) gli individui a cui beneficio tale organizzazione è posta. Tradizionalmente in Italia di tale funzione si facevano in gran parte carico non soltanto le scuola e le università ma anche i partiti politici che in questo senso davano vita al disegno sociale previsto dalla Costituzione (formale). Uno spettacolo chiamato politica Così, per diversi anni la cifra dell'educazione (civilizzazione) della cittadinanza è stata quella democratica ed egualitaria. Infatti non solo la Costituzione (mai realizzata su questo punto) prevedeva per i partiti forme di organizzazione interna democratica; essa conteneva pure in nuce la trasformazione di un'altra istituzione informale tradizionalmente autoritaria, la famiglia poi riformata in senso democratico e egualitario nel 1975. Senza contare che la costituzione economica, ripudiando il tentativo autoritario di far convergere gli interessi di capitale e lavoro proprio del corporativismo, declinava i tratti di un «governo democratico dell'economia». Quest'ultimo modello sarebbe poi stato sommerso dalle macerie del sindacato militante, ma per una lunga stagione è riuscito a limitare l'autoritarismo padronale esaltato oggi da tanta cultura aziendalistica informata all'efficienza decisionale. Il trasferimento del potere reale agli apparati mediatici, successivo ai referendum del '92 e alla stagine giustizialista che ha distrutto i partiti politici dell'arco costituzionale, ha travolto questo sistema di valori in gran parte condivisi tanto dalla Democrazia Cristiana quanto dal Partito Comunista. Sono così venuti interamente meno tanto il solidarismo, che affondava le proprie radici nel rifiuto del modello liberale borghese individualista, quanto la sobrietà che, ancorchè per molti versi ipocrita, limitava notevolmente la volgarità opulenta oggi dominante. Ma soprattutto è venuto meno qualsiasi sforzo serio volto alla costruzione anche in Italia di una classe dirigente mossa da passione civile e spirito pubblico. Ed è forse questo l'aspetto più singolare del nostro paese del quale vanno indagate le cause istituzionali profonde.

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Intercettazioni, sì ma senza gli abusi (sezione: Giustizia)

( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 31-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Prima Pagina Pagina 2 La riforma del governo e la stampa Intercettazioni, sì ma senza gli abusi La riforma del governo e la stampa di Leonardo Filippi * --> di Leonardo Filippi * La tormentata vicenda parlamentare della riforma delle intercettazioni torna a far parlare di sé, con l'approdo in aula alla Camera del testo del disegno di legge del ministro della giustizia Alfano, già approvato in Commissione. In verità, si tratta di una riforma non condivisibile per diversi aspetti: basterebbe pensare al forte depotenziamento nell'impiego dell'intercettazione a causa della proposta necessità di previa individuazione di un indiziato anziché di semplici indizi di reato, così come alle complicazioni derivanti dalla nuova competenza del tribunale collegiale per l'autorizzazione alle operazioni, per finire con la pratica eliminazione delle intercettazioni ambientali, che diventerebbero possibili solo nella flagranza del reato. Ma il disegno di legge è soprattutto assai pericoloso per la libertà di stampa che rischia di essere soppressa nelle sue manifestazioni più importanti per la collettività, e cioè per quanto riguarda la cronaca giudiziaria che è, prima che dovere dei giornalisti, diritto dei cittadini ad essere informati, come riconosciuto sia dalla Corte costituzionale sia dalla Corte europea dei diritti dell'uomo. Infatti, mentre oggi una legislazione abbastanza equilibrata tutela il segreto investigativo sugli atti di indagine del pubblico ministero ma, una volta caduto tale segreto, consente la pubblicazione del contenuto degli atti di indagine anche quando questa non è ancora conclusa, la riforma approvata in Commissione vorrebbe vietare la pubblicazione degli atti di indagine, ancorché non più segreti, fino alla conclusione dell'udienza preliminare, con la conseguenza che la cronaca giudiziaria si potrebbe esercitare legittimamente soltanto se e quando il processo sia pervenuto a dibattimento, mentre nulla dovrebbero sapere i cittadini su un'indagine penale in corso. Il divieto sarebbe presidiato da una inasprita sanzione penale per i giornalisti e con pesanti pene pecuniarie per gli editori, i quali, per evitarle, abolirebbero di fatto la cronaca giudiziaria. Un vero e proprio black out dell'informazione giudiziaria, un bavaglio alla stampa. È vero che si sono registrati casi di abuso nella pubblicazione di notizie giudiziarie, spesso con grave danno per la privacy di persone estranee alle indagini e comunque su fatti processualmente irrilevanti, sui quali l'opinione pubblica non ha alcun diritto di conoscenza, trattandosi soltanto di morbosa curiosità, ma deve essere chiaro che invece sui fatti d'interesse pubblico le notizie sulle indagini devono poter essere pubblicate legittimamente, ovviamente con modalità rispettose della presunzione di innocenza dell'imputato. Sarebbe pertanto veramente il caso di cambiare radicalmente l'impostazione del problema, da una parte, vietando la pubblicazione degli atti che sono segreti per consentire la proficuità delle indagini oppure non sono pubblicabili a tutela della riservatezza perché concernenti fatti o notizie estranei alle indagini, e stabilendo chiaramente per essi - e solo per essi - il divieto di pubblicazione, con adeguate sanzioni, anche penali, mentre per tutti gli altri atti di indagine la pubblicazione deve essere di regola consentita, sia pure con modalità rispettose della presunzione di innocenza dell'imputato. *Ordinario di Diritto processuale penale Università di Cagliari

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Chrysler has 30 days to prove its mettle (sezione: Giustizia)

( da "Usa Today" del 31-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Chrysler has 30 days to prove its mettle Obama gives maker a big to-do list to accomplish By Chris Woodyard USA TODAY For Chrysler, the clock is ticking. The Obama administration has told the deeply troubled automaker it has 30 days of financial aid in which to complete its proposed deal for an alliance with Italy's Fiat — or find another partner — and then it's on its own. That's only the start. Over the same month, Detroit's smallest automaker faces a list of tasks to get the government's financial backing for the deal. Chrysler also has to chop its debt, pacify the United Auto Workers, solve issues involving its former consumer finance unit and show that after making all those moves, it can make money like it did in the good ol' days when Americans lapped up its minivans and Hemi-powered muscle cars. Only with that, along with a definite partnership deal, will Chrysler be considered for a second government loan, another $6 billion atop the $4 billion announced in December. "To me, It's the equivalent of a 70-yard field goal," says Michael Robinet, vice president of consultants CSM Worldwide. Even if it is found to merit further government support, privately held Chrysler — 80% owned by Cerberus Capital Management and about 20% held by former owner Daimler — is hardly out of the woods. It still needs to sell cars to consumers who may have doubts about its future. President Obama announced Monday that the government will give its backing to car warranties as a way of reassuring potential buyers, but there is no similar floor being put under resale values. Chryslers, Dodges and Jeeps might be considered less valuable as used cars because customers worry about the company going out of business. Getting people to buy won't be an easy task when you consider that Chrysler sales are expected to be dismal again for the month when it reports them later this week. For the first two months of the year, Chrysler's sales have slid 49.1% compared with last year. As bad as life is for General Motors, it is decidedly worse for Chrysler now that the Obama administration has rejected its turnaround plan as not viable. While the administration seems clear that it will work to prevent GM's disappearance, it seems willing to let Chrysler sink or swim on its own. The government is giving Chrysler just enough financing to operate for 30 days — rather than 60 days for GM — and Obama pointedly called Chrysler's situation "more challenging," and that his review determined that "Chrysler needs a partner to remain viable." White House officials said Chrysler didn't get the same deal as GM — which also saw its turnaround plans rejected and lost its CEO as part of the process of the government taking a more direct role — because it is smaller and in much worse shape financially. They pointed out that many auto analysts have questioned whether Chrysler can survive as a stand-alone company. "You've got different entities moving in different directions," said White House spokesman Robert Gibbs on Monday. Meanwhile, the proposed Fiat deal just got more complicated. In January when it was announced, the arrangement called for Fiat to get about a one-third stake in Chrysler in return for the right to build vehicles at Chrysler's underutilized U.S. plants. Memories still linger from the Fiat brand's last foray in the U.S. market, chiefly the 1960s and 1970s. Then, it was known for shapely but not always reliable vehicles: FIAT, it was joked, stood for "Fix It Again, Tony." Today, Fiat offers much more highly regarded vehicles at the low end, like its retro Fiat 500. But it has just a tiny beachhead in the U.S. market because it owns Ferrari and Maserati. Consumers interviewed Monday are mixed on the idea of a combined Chrysler and Fiat. "I think (the combined company) would be a very good company to buy from," says Lin Sowers of Chillicothe, Ohio. Still, Sowers worries that if Chrysler files for bankruptcy, "I doubt that there will be a market for cars made by a company that no longer exists." And Gene Young of Sioux Falls, S.D., says: "We would likely stick to the Dodge family of vehicles or a Chrysler." They own two: a Dodge Ram pickup and a Dodge Stratus compact. As for the government backing of the warranty, Young adds, "In the case of a new vehicle purchase that would make a difference." Chrysler officials want Fiat, not only for the financial strength, but because it would bring the smaller, more fuel-efficient models for which Fiat is known in Europe. Chrysler has little of those to offer now and little in the product pipeline. Not only would such cars help with sales, they would aid Chrysler in meeting the government's coming more stringent fuel-efficiency standards that will affect all automakers. One hitch in that plan: The Fiat vehicles are at least two years from joining the Chrysler lineup in the U.S. It will have to find ways to sell its existing vehicles to consumers in the meantime, which could mean more deep discounting. In rejecting Chrysler's plan Monday, the government also set new conditions for the proposed Fiat deal. It said it nixed the original outlines of a merger deal because as a foreign-owned firm with a stake in Chrysler, Fiat would not be responsible for paying back Chrysler's aid from American taxpayers. Chrysler must renegotiate the deal to provide greater protection for taxpayers. They also must agree to make more vehicles in the U.S. This gives Fiat more leverage in negotiation. And it might decide to just let Chrysler slip into bankruptcy court where its core assets might be even cheaper to acquire. "Fiat has all the cards," says Shelly Lombard of Gimme Credit, which analyzes corporate debt. But she rates chances for a deal as slim because when it comes to Chrysler, "Why would you bother taking on a partnership with this embattled company?" Chrysler, for its part, issued a statement lauding the government's efforts. It even issued a clarification when the original statement from CEO Bob Nardelli said, "We are pleased that Chrysler, Fiat and Cerberus have reached agreement on a framework of a global alliance" sounded too much like a deal was final. It is not. Even if it makes a deal, Chrysler could end up with some form of prepackaged bankruptcy anyway to reduce its debt and further reduce its dealer network, says Aaron Bragman of IHS Global Insight. Chrysler officials earlier this year said they had succeeded in shrinking their dealer network by 267 to 3,287 by the end of last year. While a smaller, more profitable dealer network is deemed to help automakers, the dealers themselves often disagree. "It doesn't cost anything to have a dealer," said Jack Fitzgerald, who has Chrysler dealers among his many brands in the Fitzgerald Auto Malls in Maryland, Pennsylvania and Florida. Chrysler needs somewhere to put its 400,000 in inventory. Cutting dealers doesn't save the automakers, he says. Rather, fix the economy and the automakers themselves would do the trick. Likewise, small rural dealers say they worry how the consolidation might affect them. Gary Schoepp, whose Chrysler-Dodge-Jeep dealership in Sidney, Mont., is 50 miles from the closest competitor in the brands, says he would hate to have a bankruptcy judge in New York making decisions on how to bunch together dealers in a spread-out state like Montana. Despite the challenges, experts say Chrysler still can make the Fiat deal work. "Chrysler has a chance," Bragman says. But, he adds, "I fully expect to see a bankruptcy filing." And he sees the deal with Fiat as far from a sure thing. But corporate turnaround expert Van Conway thinks the deal will go through. Fiat knew Chrysler "was a wounded duck," and maybe after government rejection of its go-it-alone option, Fiat "can skin a little more into the deal." One thing is for certain, he believes a merger is essential if Chrysler is to survive in any form. "While maybe it was a low probability they could remain a stand-alone, that's now officially gone."

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Incentives to buy new vehicles please auto industry (sezione: Giustizia)

( da "Usa Today" del 31-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Incentives to buy new vehicles please auto industry By Jayne O'Donnell USA TODAY President Obama dangled new-car incentives in front of consumers Monday, and they were immediately embraced by the auto industry, consumer experts and some potential car buyers. The federal government will back the warranties for any General Motors or Chrysler product in the event either company files for bankruptcy protection or is otherwise unable to honor the warranty. Obama also said he will work with Congress to enact a "fleet modernization" program — also known as "cash for clunkers" — that would give people who turn in older vehicles money toward the purchase of new, more fuel-efficient ones built in the U.S. It would be retroactive to Monday. "Anything that excites the public imagination about buying a car is a good thing right now," says Gerard Murphy, president of the Washington (D.C.) Area New Automobile Dealers Association. "This is very Pavlovian, which is great. Certainly the public is very accustomed to 'cash back.' " Legislation pending in Congress would offer incentives of up to $5,000 for vehicles that are more than 8 years old and are traded in for new vehicles that get good mileage; the better the fuel economy, the more the incentive. CSM Worldwide reported recently that vehicle sales in the European nations with these types of plans will be 400,000 more this year than they would have been without the cash incentives. The National Automobile Dealers Association and Alliance of Automobile Manufacturers, which represents major automakers except Honda, issued statements Monday supporting a cash-for-clunkers program. Many 8-year-old vehicles might sell for more than $5,000, but Phil Reed of the car-buying site Edmunds.com says the deal is still attractive, as few want to sell vehicles on their own, and dealers would seldom give them more than the government offer. Reed, Edmunds' senior consumer advice editor, says the warranty backing also should ease consumers' minds, because, "Even if something horrible happens, they're going to be taken care of." Reed says if one of the automakers went out of business, another brand would likely pick up the service business, which is highly profitable. Obama also noted the new-car tax breaks in the economic stimulus package released last month covering cars purchased between Feb. 16 and the end of the year. Sales and excise taxes can be taken as an above-the-line deduction.

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Zona a traffico limitato (sezione: Giustizia)

( da "AltaLex" del 31-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Zona a traffico limitato Mappa agg. al 31.03.2009 Stampa | Segnala | Condividi Mappa di Altalex | Circolazione stradale ZONA A TRAFFICO LIMITATO (ZTL) ** * ** Altalex Quotidiano (www.altalex.com) Il Consiglio di Stato dà ragione al Comune di Roma sulle ZTL Consiglio di Stato , sez. V, decisione 13.02.2009 n° 825 (Alfredo Matranga) Vietato parcheggiare i veicoli nelle ZTL durante le ore di divieto di circolazione Cassazione civile , sez. II, sentenza 21.12.2007 n° 27143 (Arcangelo G. Annunziata) ZTL e blocco domenicale: violazione e rilevanza dell’elemento psicologico Giudice di Pace Frosinone, sentenza 15.10.2007 n° 1059 (Dario Simonelli) Altalex Massimario (www.massimario.it) Zona a traffico limitato, discrezionalità, criteri di ragionevolezza Consiglio di Stato , sez. V, decisione 13.02.2009 n° 825 Circolazione stradale, zone a traffico limitato, disabili, utilizzabilità, ovunque Cassazione civile , sez. II, sentenza 16.01.2008 n° 719 Zona a traffico limitato, sanzione, assenza di permesso, presunzione di circolazione Cassazione civile , sez. II, sentenza 21.12.2007 n° 27143 Infrazioni ravvicinate in zone a traffico limitato: profili di costituzionalità Corte Costituzionale , ordinanza 26.01.2007 n° 14 Stampa | Segnala | Condividi |

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REGIONI: CONFERENZA APPROVA DOCUMENTO SU GOVERNO CLINICO (sezione: Giustizia)

( da "Basilicanet.it" del 31-03-2009)

Argomenti: Giustizia

REGIONI: CONFERENZA APPROVA DOCUMENTO SU GOVERNO CLINICO 31/03/2009 13.15.01 [Basilicata] La Conferenza delle Regioni ha approvato un documento sul testo unificato per il governo delle attività  cliniche attualmente all’attenzione della Camera. Nel corso del confronto è¨ stata sottolineata la necessità  di un maggiore coinvolgimento delle Regioni, verificando anche l’opportunità  dell’apertura di uno specifico tavolo di lavoro congiunto. Le Regioni hanno in particolare osservato che “si evidenzia un problema giuridico rilevante anche in relazione a diverse sentenze della Corte costituzionale che hanno delineato i rispettivi ambiti di competenza dello Stato e delle Regioni, in quanto la proposta di testo unificato presenta caratteri di incostituzionalità  alla luce della riforma del Titolo V. Le disposizioni risultano invasive dell’autonomia regionale soprattutto in materia di programmazione, organizzazione e gestione dei servizi. Pertanto si ritiene opportuno che tali tematiche siano oggetto di confronto per il quale le Regioni manifestano la più¹ ampia disponibilità â€. Inoltre le Regioni hanno sottolineato un peoblema di merito e cioè¨ un problema di merito: “poiché© la legge affronta temi ed individua proposte già  esaminate e discusse dalle Regioni in relazione ad una precedente proposta di legge governativa si confermano le considerazioni espresse anche in sede di precedente audizione che costituiscono a tutt’oggi la posizione unitaria sulla materiaâ€.

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FECONDAZIONE: CORTE COSTITUZIONALE AVVIA ESAME LEGGE 40 (sezione: Giustizia)

( da "ITnews.it" del 31-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Roma, 31 mar. (Adnkronos/Adnkronos Salute) - Al via l'esame della legge 40 del 2004 sulla procreazione medicalmente assistita da parte della Corte Costituzionale. I 15 giudici hanno appena terminato l'udienza pubblica, in cui hanno ascoltato le motivazioni in base alle quali e' stata sollevata la questione di legittimita' costituzionale su alcuni articoli della normativa, e la difesa dell'Avvocatura dello Stato. Un'udienza di due ore e mezza, animata dallo scontro tra le parti.

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LA LEGGE 40 SULLA FECONDAZIONE ASSISTITA ARRIVA OGGI ALL'ESAME DELLA CORTE COSTITUZIONALE. TRE ... (sezione: Giustizia)

( da "Mattino, Il (Benevento)" del 31-03-2009)
Pubblicato anche in: (Mattino, Il (Nazionale))

Argomenti: Giustizia

La legge 40 sulla fecondazione assistita arriva oggi all'esame della Corte Costituzionale. Tre le ordinanze di ricorso, i giudici in udienza pubblica esamineranno le ragioni a favore e contro la norma varata nel 2004 e che l'anno successivo passò indenne il referendum abrogativo per mancato raggiungimento del quorum. La decisione è attesa in settimana.

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Paritetica, la partita-chiave è sulle pensioni (sezione: Giustizia)

( da "Gazzettino, Il (Udine)" del 31-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Paritetica, la partita-chiave è sulle pensioni Martedì 31 Marzo 2009, Udine Le linee strategiche della commissione paritetica Stato-regione sono state discusse ieri, a Udine, in un incontro dei componenti regionali della commissione presieduto dal presidente della Regione Renzo Tondo, alla presenza del presidente del Consiglio regionale, Edouard Ballaman. All'incontro hanno partecipato Adriano Biasutti, Pietro Fontanini e Leopoldo Coen, eletti componenti della Paritetica dal Consiglio regionale nei mesi scorsi. Assente, perché impegnato a Torino, il presidente della commissione, senatore Giovanni Collino. Edifici del demanio, strade, sanità penitenziaria e, soprattutto, la sentenza della Corte costituzionale sull'Irpef dei pensionati sono stati al centro della riunione. Soprattutto quest'ultima partita - quantificata in circa 400 milioni di euro all'anno - è stata al centro del dibattito che ha preso le mosse - è stato precisato - dalle cose fatta dalla precedente commissione. «Si tratta ora di rilanciare quanto fatto in questi anni e rilanciare il dialogo», ha commentato Ballaman al termine dell'incontro. Per Tondo, «la partita più importante nel rapporto Stato-regione si giocherà sul completamento del percorso aperto da Riccardo Illy sulle pensioni». Commentando i lavori dei componenti "regionali" della Paritetica, Tondo ha detto che «si tratta di un tema rilevante dove andrà messa in campo tutta la capacità di acquisire e garantire nuove responsabilità a fronte del trasferimento di rilevanti risorse». Tondo ha poi ricordato che la Paritetica dovrà affrontare anche altri argomenti, primi fra tutti la fiscalità di sviluppo e l'Euroregione. «Serve un cronoprogramma - ha detto Ballaman - adeguato e ben definito». Tondo e Ballaman hanno infine ricordato che «la Paritetica avrà un ruolo fondamentale in un momento caratterizzato dall'avvicinamento al federalismo che richiede un monitoraggio costante ed autorevole».

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Normativa sulla caccia, Lega Nord e Pdl divisi (sezione: Giustizia)

( da "Gazzettino, Il (Udine)" del 31-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Normativa sulla caccia, Lega Nord e Pdl divisi Martedì 31 Marzo 2009, Trieste Sopprimere l'associazione dei cacciatori: è quanto ipotizza il gruppo della Lega Nord in consiglio regionale nella proposta di legge sulla caccia che presenterà a Trieste. Il provvedimento modifica la legge regionale approvata nel 2008 dalla precedente maggioranza, in particolare per quanto riguarda le norme impugnate dal Governo davanti alla Corte costituzionale. Rispetto all'attuale legge, la Lega propone la presenza non più di uno ma di più «portatori d'interesse» per sovrintendere alla gestione dell'attività venatoria e della fauna nei Distretti venatori. Il provvedimento, inoltre, rafforza il ruolo delle Province e riduce il numero degli interlocutori che operano nel settore della caccia. Il Pdl non appoggia la proposta di legge della Lega sull'attività venatoria, considerata «iniqua, malfatta e insufficiente». Lo dice il consigliere regionale del Pdl Roberto Marin. «Questa proposta di legge non ci piace - spiega, in una nota, Marin - per il modo con cui è stata fatta e per i suoi contenuti. Domani la Corte costituzionale si esprimerà sulle contestazioni precedentemente presentate dal Governo alla legge 6 e l'assessore Violino è rimasto inerte per dieci mesi ed ora in fretta e in furia chiede di approvare questa legge, adducendo necessità di carattere e di natura politica, al fine di dare un segnale alla Corte costituzionale».

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VALUTAZIONE POSITIVA SULLE NORME SULLO STALKING E SULLE VIOLENZE SESSUALE: è IL PARERE APPROVAT... (sezione: Giustizia)

( da "Mattino, Il (Benevento)" del 31-03-2009)
Pubblicato anche in: (Mattino, Il (Nazionale))

Argomenti: Giustizia

Valutazione positiva sulle norme sullo stalking e sulle violenze sessuale: è il parere approvato a maggioranza dalla sesta commissione del Csm sul decreto sicurezza attualmente all'esame della Camera, che invece riserva dubbi e perplessità sulle modifiche alla disciplina sull'immigrazione e sulla questione delle ronde. Il documento dovrebbe essere sottoposto all'esame del plenum nella seduta di domani. Importante per Palazzo Chigi il sì della commissione nel momento in cui il governo, con il ministro per le Pari Opportunità Mara Carfagna, rilancia il proprio impegno facendo il punto sull'emergenza con il commento ai dati delle chiamate pervenute al numero anti-violenza 1522. Dice la Carfagna: «Sono triplicate, in un solo mese, le denunce di abusi e violenze: finalmente qualcosa si muove, le donne trovano il coraggio di chiedere aiuto». Nel periodo tra il 26 febbraio e il 26 marzo il numero delle telefonate è salito del 162,6%, aumentando in maniera esponenziale soprattutto dopo l'8 marzo. Il numero di servizio anti-violenza, che presto diventerà anti-stalking e raccoglie le denunce di donne e uomini vittime di molestie, riceve ormai stabilmente 150 richieste d'aiuto al giorno. «Il fondo nazionale di tre milioni di euro già stanziati finanzia non solo attività di prevenzione, ma anche i numerosi centri anti-violenza che operano sul territorio per restituire alle vittime una vita normale», ha concluso il ministro.

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FECONDAZIONE/ BATTAGLIA ALLA CONSULTA, FUORI LE ASSOCIAZIONI -2- (sezione: Giustizia)

( da "Wall Street Italia" del 31-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Fecondazione/ Battaglia alla Consulta, fuori le associazioni -2- di Apcom Lo Stato difende la legge 40, ma per i movimenti è "restrittiva" -->Roma, 31 mar. (Apcom) - Nel corso dell'udienza di questa mattina alla Consulta sono emerse tutte le anime che danno vita al dibattito sulla fecondazione assistita. La legge 40, ha sottolineato in udienza l'avvocato Gian Carlo Muccio, rappresentante della Warm, una delle principali associazioni che si occupano di procreazione, "compromette il diritto alla salute del concepito e la donna è considerata come un contenitore. Dal registro europeo emerge un dato esplicativo di come questa legge sia portatrice di effetti limitativi: su 100 cicli, il numero di gravidanze portate a termine risulta pari ad 8, mentre la media europea e' intorno a 18-20". L'Avvocatura dello Stato, invece, si è schierata a favore della legge: "La mia è una difesa giuridica della legge - ha detto infatti l'avvocato dello Stato Gabriella Palmieri - che ha connotati forti e di impatto, non vi è nessuna insensibilità da parte mia. Anche la legge francese e quella svedese pongono il limite di tre embrioni. In Inghilterra, poi, si raccomanda un impianto non superiore a due". Palmieri, poi, ha ricordato anche i dati diffusi il 27 marzo scorso dal ministero della Salute: "Oltre il 100% dei centri ha risposto e devo dare credito alle conclusioni, secondo le quali nonostante l'età elevata di chi si sottopone ai trattamenti i risultati sono in linea con quelli europei". "Anche i commentatori più critici - ha aggiunto l'avvocato dello Stato - osservano che da una lettura combinata dei diversi articoli della legge, emerge che il consenso della donna non e' affatto irrevocabile". Parola anche ai legali della Federazione nazionale dei centri e dei movimenti per la vita. Per l'avvocato Giovanni Giacobbe "il valore principale sul piano della Costituzione è quello della vita e il diritto alla procreazione è il diritto alla libertà. Il limite di tre embrioni è discrezionale ma non lede la ragionevolezza della legge; l'articolo 32 della Costituzione non risulta violato perchè se il trattamento non va a buon fine una volta, la donna non ha la necessità costituzionalmente garantita di sottoporsi ad ulteriori trattamenti". Per questo i rappresentanti dei movimenti per la vita hanno chiesto l'inammissibilità della questione sollevata dal Tar del Lazio. Anche secondo Antonio Baldassarre, altro rappresentante dei movimenti, la Corte COstituzionale "non può modificare il numero massimo di embrioni, ma solo far cadere il limite: questa sarebbe una soluzione profondamente irragionevole poichè la tutela dell'embrione sparirebbe e si darebbe piena espansione all'interesse della salute della donna". Ultimo intervento per gli avvocati che rappresentano due coppie con problemi di procreazione che si sono rivolte al tribunale di Firenze. "Abbiamo due coniugi sterili, con la donna affetta da malattie ereditarie - ha ricordato l'avvocato Giandomenico Caiazza - e i medici dicono che sarebbe necessario prelevare almeno sei embrioni. Ciò che contestiamo è la manifesta irragionevolezza di una legge che sconta una matrice ideologica, i cui obiettivi sono resi impossibili da una insensata rigidità".

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GIUSTIZIA/ CSM: NUOVE AUDIZIONI SU MESSINEO, MA QUADRO NON CAMBIA (sezione: Giustizia)

( da "Wall Street Italia" del 31-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Giustizia/ Csm: nuove audizioni su Messineo, ma quadro non cambia di Apcom Sentiti Ingroia e Scarpinato: "Sacco non è indagato" -->Roma, 31 mar. (Apcom) - Sergio Sacco, il cognato del procuratore capo di Palermo Francesco Messineo, non è indagato in alcun procedimento penale. Lo hanno ribadito ancora una volta i procuratori aggiunti di Palermo Antonio Ingroia e Roberto Scarpinato, ascoltati per la seconda volta dalla prima commissione del Csm. Stando alle loro deposizioni, dunque, il quadro della vicenda che ha coinvolto il procuratore Messineo non sarebbe cambiato rispetto alle scorse settimane, quando la commissione sembrava orientata a chiudere la pratica aperta sul caso proponendo una archiviazione al plenum.

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GIUSTIZIA/ CSM ACQUISISCE LETTERA PM CANALI SU OMICIDIO ALFANO (sezione: Giustizia)

( da "Wall Street Italia" del 31-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Giustizia/ Csm acquisisce lettera pm Canali su omicidio Alfano di Apcom Richiesti atti a Messina, poi si vedrà se aprire istruttoria -->Roma, 31 mar. (Apcom) - La Prima Commissione del Csm acquisirà la lettera anonima sull'omicidio del giornalista Beppe Alfano che il pm di Barcellona Pozzo di Gotto Olindo Canali afferma di aver scritto e di aver inviato via fax in tribunale. I consiglieri di palazzo dei Marescialli - che sul 'caso del pm siciliano hanno aperto un'inchiesta - hanno infatti chiesto di acquisire una serie di documenti dalla Procura di Messina, tra cui, appunto, lettera e fax, allo scopo di far luce su eventuali comportamenti scorretti di magistrati. Nella sua missiva, Canali, pubblica accusa al processo per l'omicidio Alfano, aveva sollevato dubbi sul fatto che il responsabile del delitto non fosse la persona che era stata condannata. Inoltre, il magistrato affermava di avere paura di essere arrestato, a causa delle sue frequentazioni. Solo dopo aver letto gli atti che riceverà nei prossimi giorni, la Commissione del Csm deciderà se e come continuare l'istruttoria.

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FECONDAZIONE/ BATTAGLIA ALLA CONSULTA, FUORI LE ASSOCIAZIONI (sezione: Giustizia)

( da "Wall Street Italia" del 31-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Fecondazione/ Battaglia alla Consulta, fuori le associazioni di Apcom Al via l'esame della legge 40, Corte forse decide in settimana -->Roma, 31 mar. (Apcom) - Udienza pubblica alla Corte costituzionale sulla legge 40 che regola la procreazione assistita: una vera e propria 'battaglia in punta di diritto' di due ore e mezzo che qualcuno, però, non ha potuto combattere. La Consulta, infatti, non ha ammesso in giudizio numerose associazioni che si erano costituite come parti, tra cui Hera onlus, l'associazione Luca Coscioni, Cecos Italia, Madre provetta e Cittadinanzattiva Toscana, tutte contrarie alla legge 40. La Corte presieduta da Amirante ha invece ammesso le parti che si erano già costituite nel giudizi principali o che ne avevano diritto: la World association reproductive medicine, presieduta dal professor Severino Antinori e i legali delle due coppie sterili affette da malattie genetiche trasmissibili (rispettivamente esostosi e retinoblastoma, la prima genera la crescita smisurata delle cartilagini delle ossa mentre la seconda è una grave malattia della retina dell'occhio) che hanno chiesto una pronuncia di illegittimità di diversi articoli della legge 40. Ammessi anche gli interventi delle controparti: il governo, rappresentato dall'avvocato dello Stato Gabriella Palmieri; il Comitato per la tutela della salute della donna e la Federazione nazionale dei centri e dei movimenti per la vita, tutti favorevoli a lasciare la legge così com'è in quanto 'giusto mezzo' tra l'interesse della donna al buon esito della procedura di procreazione medicalmente assistita e la tutela dell'embrione. La pronuncia dei giudici costituzionali è attesa in settimana.

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Riflessioni sulla qualitàdell'impegno politico oggi (sezione: Giustizia)

( da "Sicilia, La" del 31-03-2009)

Argomenti: Giustizia

l'on. castagnetti ospite del convegno Riflessioni sulla qualità dell'impegno politico oggi «La città come il mondo: ripensare la responsabilità politica a partire dalla testimonianza di Giorgio La Pira» è il titolo dell'incontro di studio organizzato dal Centro Cammarata in collaborazione con l'Associazione nissena “Giorgio La Pira” che avrà luogo venerdì alle 17 nei locali del Centro culturale “Michele Abbate” (ex macello). Interverranno come relatori: l'on. Pierluigi Castagnetti, deputato alla Camera, il prof. Ugo De Siervo, giurista dell'Università di Firenze e membro della Corte Costituzionale, il prof. Franco Monaco, docente di Comunicazione all'Università Cattolica di Milano e politologo. Modererà don Giuseppe Bellia, biblista della Facoltà Teologica di Sicilia, anche lui studioso di La Pira. L'incontro di studio consisterà nella presentazione di un libro del compianto Vittorio Peri, ristampato l'anno scorso in seconda edizione dopo la sua prima uscita, nel 2001, per i tipi dell'Editore Sciascia. Il titolo del libro di Peri, studioso di storia della Chiesa e bibliotecario nella Biblioteca Vaticana dal 1961 al 1999, è: “Giorgio La Pira. Spazi storici, frontiere evangeliche”. «L'incontro di venerdì - dice il direttore del Centro Cammarata don Massimo Naro - non vuole però essere solo una presentazione del libro: intende piuttosto essere l'occasione per riflettere sulla qualità dell'impegno politico - sostenuto da motivazioni anche cristianamente ispirate - oggi; per questo ho deciso di intitolare l'incontro di studio così. La Pira fu sindaco di “una” città, ma capace di amministrarla col cuore e con la mente larghi tanto da abbracciare molte altre città nel mondo e il mondo stesso. Vorrei che emergesse il valore del suo impegno politico tutto esercitato sulla linea di confine del locale e del globale, per dirla con termini odierni». Salvatore Falzone

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CANADA PAVILION AT 53RD VENICE BIENNALE PRESENTS (sezione: Giustizia)

( da "WindPress.it" del 31-03-2009)

Argomenti: Giustizia

31-03-2009 e-flux - http://e-flux.com March 31, 2009 Canada Pavilion Mark Lewis Untitled (2009) Location photograph, TD Centre, 54th Floor Courtesy the artist Mark Lewis "Cold Morning" Canada Pavilion 53rd International Art Exhibition La Biennale di Venezia 7 June - 22 November 2009 Commissioner : Barbara Fischer Justina M. Barnicke Gallery, University of Toronto http://www.jmbgallery.ca http://www.canadapavilionvenicebiennale.ca Mark Lewis will represent Canada at the 53rd International Art Exhibition - La Biennale di Venezia 2009. The exhibition is curated by Barbara Fischer, Director/Curator of Justina M. Barnicke Gallery, University of Toronto. Lewis has received international recognition for his short, visually evocative, silent films that parse the techniques of cinema while focusing on incidental places encountered in everyday life. Highlighting the mechanical vision of the camera, his work consistently draws attention to the spatial and temporal incongruities associated with past visions of the future embedded in present urban modernity. In many of his nuanced depictions of the contemporary city, subtle allusions relating to the complex social and visual forces at play within certain types of architectural spaces gradually take hold as seemingly quotidian activities are transformed into profound observations. Further exploring the relationship between place, time, and representation, the installation developed by Wasiuta Leung Design for Canada Pavilion will involve reconfiguring the space for cinematic presentation. Lewis's exhibition on view at the Canada Pavilion, titled "Cold Morning", features several new films, including works that examine and foreground the legacy of rear projection. Pioneered in the early 1920s, Lewis considers rear projection to be one of Hollywood's most stunning visual inventions. Playing between illusion and visible montage, it is a part of a larger fascination with the history and techniques of film that have conceptually informed the artist's work throughout his 15-year career. By presenting rear-projection's potential of containing two or more distinct places and durations within a given filmic image from the vantage point of digital cinema, Lewis' project for the Canada Pavilion aptly reflects on the current critical juncture within contemporary filmmaking involving advancing technologies simultaneously eclipsing this modernist form of montage while re-inventing the archive of analog cinema. "Cold Morning" is accompanied by a catalogue, co-published with the Vancouver Art Gallery, with essays by Grant Arnold, David Campany, Barbara Fischer, Laura Mulvey, and an interview between Mark Lewis and Klaus Biesenbach. Mark Lewis lives and works in London, England. He was born in Hamilton, Ontario, in 1958, and began making films in the mid 1990s. His work has been featured in solo exhibitions at the Hamburger Kunstverein, Musée d'art Moderne (Luxembourg), BFI Southbank (London), the National Museum of Contemporary Art (Bucharest, Romania), P.S.1 Contemporary Art Center (New York), MAMCO (Geneva), Le Grand-Café (Saint-Nazaire, France), and the Vancouver Art Gallery. Group exhibitions include The American Effect, Whitney Museum of American Art (New York) and the 3rd Berlin Biennale of Contemporary Art among many others. His work is represented in the collections of the National Gallery of Canada, the Museum of Modern Art (New York), the Musée d'Art Contemporain de Montréal, and the Centre Pompidou (Paris). Mark Lewis is co-founder, with Charles Esche, of Afterall a research and publishing organization based at Central Saint Martins College of Art and Design, London, where he is also a Research Professor. For more information, please visit http://www.marklewisstudio.com, http://www.afterall.org, http://www.csm.arts.ac.uk. Mark Lewis is represented by Monte Clark Gallery (Vancouver), Clark & Faria (Toronto), and Galerie Serge Le Borgne (Paris). The official Canadian participation at the Venice Biennale is made possible through the financial and administrative support of the Canada Council for the Arts, Foreign Affairs and International Trade Canada, and the Canadian Embassy in Rome. Mark Lewis's new work is produced in collaboration with the National Film Board of Canada. The exhibition is supported by Aeroplan, Christie, DHC/ART Foundation for Contemporary Art, the Ontario Arts Council, Fondation Hermès, BMO Financial Group, Rogers, Prime Focus London, Hal Jackman Foundation, Walter and Duncan Gordon Foundation, Central Saint Martins College of Art & Design, University of the Arts London, and many others. Press Events: London, 6 April, 9:30 11:00 Canada House, in cooperation with FACT Liverpool Berlin, 7 April, 19:00 21:00 Kunst-Werke ICA, in cooperation with the Canadian Embassy in Berlin Paris, 8 April, 18:30 20:00 Centre Culturel Canadien Media Contact (Europe and U.S.A.): Cecilia Bonn Cecilia Bonn Marketing and Communications E: cbonn@nyc.rr.com Tel: +1 212-734-9754 Contact: Natalie De Vito Deputy Commissioner, Canada Pavilion E: nataliedevito@gmail.com Tel: +1 416-978-3647 c/o Justina M. Barnicke Gallery University of Toronto 7 Hart House Circle Toronto, ON Canada M5S 3H3 e-flux corp. 41 Essex street New York, NY 10002, USA Contact us: http://www.e-flux.com/contact Subscribe: http://www.e-flux.com/pages/subscribe Unsubscribe: http://www.e-flux.com/pages/unsubscribe?email=comunicati.email@windpress.it --_----------=_123851160333940--

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Procreazione: raddoppiano in Italia i figli della provetta. E il dibattito si infiamma (sezione: Giustizia)

( da "Panorama.it" del 31-03-2009)

Argomenti: Giustizia

- Italia - http://blog.panorama.it/italia - Procreazione: raddoppiano in Italia i figli della provetta. E il dibattito si infiamma Posted By redazione On 31/3/2009 @ 17:34 In Headlines | No Comments La [1] legge 40 sulla fecondazione assistita arriva all'esame della [2] Corte Costituzionale. Oggi i giudici della Consulta ascolteranno, [3] in udienza pubblica, le ragioni a favore e contro la norma varata nel 2004 che, l'anno successivo, passò indenne il referendum abrogativo per mancato raggiungimento del quorum. Terminata l'udienza, i giudici costituzionali si ritireranno in camera di consiglio per una decisione attesa in settimana. In attesa del pronunciamento della Consulta, arrivano le statistiche. Che dicono che più di 55mila coppie hanno fatto ricorso nel 2007 alla procreazione assistita. E i nati in "provetta" sono stati 9.137, quasi il doppio del 2005 (erano 4940). Sono i dati dell'[4] Istituto Superiore di Sanità trasmessi dal ministero della Salute al parlamento per fare il punto annuale sull'applicazione della legge 40 del 2004. Quindi sempre più coppie accedono alla fecondazione artificiale nei 341 centri iscritti al registro nazionale, sono aumentati anche i cicli di trattamento, passati in due anni da circa 63mila a 75mila. La percentuale di gravidanze è del 15,5%, in aumento rispetto al 2005 (14,9). Un dato ancora basso rispetto all'Europa, ma c'è da tenere conto, spiegano al ministero, che l'età media delle donne che accedono alla procreazione assistita in Italia è di 36 anni, contro il 33,8 dell'Europa. Una donna su quattro che si presenta nei centri italiani ha inoltre più di quarant'anni. Più alta rispetto alle medie europee (ma sostanzialmente invariata rispetto alla rilevazione del 2005) la percentuale dei parti trigemellari in provetta: sono il 3,5% per le tecniche di secondo e terzo livello. Il 18,7% sono invece parti gemellari. "La legge 40 sulla procreazione medica assistita funziona, lo dimostrano i dati", ha spiegato il sottosegretario alla Salute Eugenia Roccella. [5] Che ha annunciato: "entro 2 anni il Ministero vuole istituire una certificazione tramite criteri di qualità dei vari centri sul territorio nazionale, con informazioni dettagliate, controlli, tracciabilità e percentuali su gravidanze gemellari e trigemine". Per il cattolico [6] Movimento per la vita, infine, "i dati sono di conforto per chi, nonostante le non poche riserve più volte espresse sulla fecondazione artificiale in quanto tale, ha sostenuto e difeso la legge 40: di fronte all`evidenza dei numeri, sarebbe lecito attendersi qualche mea culpa da parte di chi ha osteggiato ed osteggia la legge per semplice pregiudizio ideologico", afferma in una nota [7] Carlo Casini, presidente del Movimento per la vita ed eurodeputato dell'Udc. Non è ello stesso parere Filomena Gallo, presidente dell'Associazione Amica Cicogna e vicesegretario dell'Associazione Luca Coscioni: la legge 40 "dal 2004 ad oggi fa vedere i suoi effetti dannosi". Senza dimenticare che: "La stessa legge" prosegue Gallo "si contraddice: se da un lato vuole tutelare i diritti di tutti i soggetti coinvolti, predisponendo questi soggetti a rischi non ne tutela alcun diritto. Non risolve quello che è il fine per cui una coppia si rivolge alla fecondazione assistita, e cioè per rimuovere lo stato di infertilità, e per di più entra in contrasto con l'articolo 32 della Costituzione". Ecco perché, si augura Gallo: "La Corte Costituzionale rilevi gli effetti pregiudizievoli diretti sul diritto fondamentale alla salute della donna e del concepito". Appunto, la Corte. Vi hanno fatto ricorso, con tre distinte ordinanze, il [8] Tar del Lazio e il Tribunale di Firenze, ai quali si erano rivolti, rispettivamente, la [9] World association reproductive medicine (Warm) e una coppia non fertile di Milano affetta da esostosi, una grave malattia genetica (con tasso di trasmissibilità superiore al 50%) che genera la crescita smisurata delle cartilagini delle ossa. Le questioni di legittimità costituzionale riguardano, in particolare, l'articolo 14 (commi 1,2,3 e 4) che prevede la formazione di un numero limitato di embrioni, fino a un massimo di tre, da impiantare contestualmente, e vieta la crioconservazione al di fuori di ipotesi limitate. Davanti alla Consulta è stato impugnato anche l'art.6 (comma 3) della legge 40 nella parte in cui obbliga la donna, una volta dato il proprio consenso alle tecniche di fecondazione assistita, all'impianto degli embrioni, escludendo così la revoca del consenso. Queste norme - secondo i giudici del Tribunale di Firenze e del Tar del Lazio - sono in contrasto con diversi principi tutelati dalla Costituzione. In particolare con l'art.3, sotto il profilo della ragionevolezza per il mancato bilanciamento tra la tutela dell'embrione e la tutela della esigenza di procreazione visti la "mancata valutazione della concreta possibilità di successo della pratica da effettuare" e il "mancato riconoscimento al medico curante di ogni discrezionalità nella valutazione del singolo caso". La legge 40, secondo i ricorsi, realizzerebbe una "irragionevole disparità di trattamento" tra le donne in condizioni fisiche diverse che si sottopongo alla fecondazione assistita. E ancora: il diritto alla salute verrebbe leso in caso di insuccesso del primo impianto, in quanto la donna è costretta a sottoporsi a un successivo trattamento ovarico, ad "alto tasso di pericolosità per la salute fisica e psichica". Dinanzi alla Corte si sono costituiti, oltre alla Warm, numerose associazioni favorevoli a una pronuncia di illegittimità ([10] Hera onlus, associazione [11] Luca Coscioni, [12] Cecos Italia, Sos infertilità, [13] Amica Cicogna, Madre provetta e, tra le altre, Cittadinanzattiva), mentre a chiedere che la legge non si tocchi, e che dunque la Corte si pronunci per l'infondatezza o l'inammissibilità, sono il Comitato per la tutela della salute della donna, la Federazione nazionale dei centri e dei movimenti per la vita. Ma anche il governo, attraverso l'avvocatura generale dello Stato, chiede ai giudici costituzionali che la legge 40 rimanga tale e quale perchè "il legislatore ha effettuato una ragionevole comparazione tra l'interesse della donna al buon esito della procedura di procreazione medicalmente assistita e la tutela dell'embrione". Il VIDEO servizio:

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EOLICO/ PUGLIA REGINA CON 946MW. STACCATA CAMPANIA E SICILIA (sezione: Giustizia)

( da "Wall Street Italia" del 31-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Eolico/ Puglia regina con 946Mw. Staccata Campania e Sicilia di Apcom Losappio:nostro impegno rende ancora più cogente no al nucleare -->Roma, 31 mar. (Apcom-Nuova Energia) - La Puglia diventa la regina dell'eolico per Mw prodotti nel 2008. Ad annunciarlo è un comunicato dell'Assessorato all'Ecologia pugliese, che cita i dati ufficiali Terna: "confermano il primo posto per la regione guidata da Nicola Vendola con 946 MW di energia prodotti, staccando così la Campania ferma a 718 e la Sicilia a 687". "La Puglia - rileva l'assessore regionale all'Ambiente, Michele Losappio - è dunque cresciuta progressivamente in questa fonte alternativa: dai 301 MW del 2005 ai 459 del 2006, dai 640 del 2007 agli attuali 946 in applicazione del Piano Energetico Ambientale Regionale che punta proprio sulle fonti ecocompatibili, aumentando anche il distacco con le altre Regioni". In questi tre primi mesi del 2009, inoltre, l'Assessorato all'Ecologia ha licenziato con parere favorevole diversi impianti per complessivi 459 MW che si aggiungono così a quelli in corso di autorizzazione. "Come si vede - ha concluso Losappio - la Regione sta proseguendo nelle sue politiche energetiche ambientali e questo rende ancora più cogente il no al nucleare e smaschera la protervia di chi, dal Governo Nazionale, ha voluto impugnare alla Corte Costituzionale la legge 31/08 che tende proprio a dare maggiori garanzie alla salute dei cittadini ed al territorio".

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31/03/2009 20:10 EUROPEE: DE MAGISTRIS, NON TORNERO' IN MAGISTRATURA (sezione: Giustizia)

( da "ITnews.it" del 31-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Genova, 31 mar. - (Adnkronos) - Non tornera' in magistratura Luigi De Magistris, ora candidato per l'Idv alle elezioni europee. Lo ha dichiarato l'ex pm, questa sera, a Genova, a margine di in incontro pubblico, rispondendo alle domande dei giornalisti a proposito delle perplessita' manifestate da piu' parti sui magistrati che entrano in politica. ''Prendo atto - ha detto De Magistris - del fatto che la questione viene posta adesso, per esempio dal vicepresidente del Csm Mancino, quando da tempo tantissimi magistrati sono in politica, come Luciano Violante, che e' piuttosto critico nei miei confronti, pero' personalmente sono abbastanza d'accordo''.

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