CENACOLO DEI COGITANTI |
Report "Giustizia" 27-2-2009
Paulon convinto a restare
Fiori Barp scaccia la crisi ( da "Corriere
delle Alpi" del 27-02-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: ci aspettano due partite non
impossibili con la Virtus Csm prima e il Lentiai poi, quindi contiamo di vedere
un gruppo più convinto delle proprie possibilità. In caso contrario, è chiaro
che bisognerà prendere dei provvedimenti. Secondo me, c'è ancora il tempo per
rimediare a questa situazione e allora proviamo tutte le strade».
La montagna non è
( da "Corriere delle Alpi"
del 27-02-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: istituzione chiamata Corte
costituzionale riguardante il dramma Englaro. Sempre di più traspare e indigna
anche i credenti senza paraocchi che la religione è una cosa e la politica
vaticana un'altra. D'altronde il Concordato mai come oggi risulta del tutto
asimmetrico: lo Stato del Vaticano può dare giudizi ed esercitare pressioni
sulle leggi della Repubblica o su sentenze dell'
Un bavaglio per aiutare i
delinquenti ( da "EUROPA
ON-LINE" del 27-02-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: se nel frattempo ad abrogarla non
avrà pensato la corte costituzionale. Eguale linea credo che gli amici Liberal
Pd terranno sulla legge Alfano- Gasparri (chiamiamola così, l?ispiratore è
unico, Benito Mussolini) sulle intercettazioni, che, pubblicate sui giornali
talvolta in maniera eccedentaria e irriguardosa, per il balilla Gasparri non
sono altro che «carnevalata».
Battisti: non ho mai
ucciso nessuno ( da "Rai
News 24" del 27-02-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: la Corte Costituzionale brasiliana)
decidera' il caso dell'ex terrorista Cesare Battisti, detenuto in un carcere di
Brasilia, solo a fine marzo. Lo rivela oggi il sito internet del maggior
quotidiano brasiliano, la Folha de S.Paulo, che afferma: "Il caso Battisti
verra' esaminato dal STF verso fine marzo,
il tribunale barbaricino
diventa sede disagiata ( da "Nuova
Sardegna, La" del 27-02-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: anche al Csm. Notizie più
confortanti per il settore amministrativo, nel quale, stando ai dati in
possesso del Ministero, sussisterebbe addirittura un lieve esubero. Manca però
il cancelliere dirigente. In questa battaglia, che gli avvocati conducono con i
sindacati, su proposta di Cgil e Cisl che hanno rilanciato la vertenza
giustizia come una fondamentale esigenza del territorio,
"illegittima la
revoca di petroni" ( da "Repubblica,
La" del 27-02-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Lo ha deciso la Corte
costituzionale che ha accolto il ricorso per conflitto di attribuzione
sollevato dalla commissione di Vigtlanza La sentenza arriva nei giorni caldi
del rinnovo del cda Rai e riaccende il dibattito sull´opportunità o meno di
riscrivere le norme della legge Gasparri.
"coscioni":
firme per il testamento biologico
( da "Messaggero Veneto, Il"
del 27-02-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Una iniziativa con effetti
immediati nell'attesa di una legge, quella in discussione al Parlamento, che
secondo i promotori dell'inizitiva « presenta notevoli profili di
incostituzionalità e che verrà sicuramente impugnata dalla Corte
costituzionale».
boom degli affitti
convenzionati ( da "Messaggero
Veneto, Il" del 27-02-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: del canone di depurazione delle
acque per il quale recentemente la Corte costituzionale ha dichiarato
l'illegittimità nel caso di mancanza del servizio e altri argomenti tutti di
rilievo nell'ampio scenario del mercato immobiliare. In agenda anche le
modifiche alle norme sull'adeguamento Istat dei contratti non più legato a una
percentuale prefissata».
publiacqua assicura tutto
in regola ( da "Tirreno,
Il" del 27-02-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Per quanto attiene alla sentenza
della Corte Costituzionale che ha cassato un paragrafo della legge nazionale
che fino al 15 ottobre ha regolato, con i Comuni prima e con le Aato dopo, la
conformazione delle tariffe per gli utenti che non hanno servizio di
depurazione, Publiacqua si sta attenendo alle prescrizioni già definite
dall'Autorità di Ambito.
La Marenese stoppata nella
corsa alla salvezza, Gaiarine guarda in alto
( da "Tribuna di Treviso, La"
del 27-02-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Campolongo
- CSM Resana 1-5 (reti: 19' pt Casagrande (C), 28' pt Barban (R), 44' pt Gobbo
(R), 6' st Ruffato (R), 29'st Fabbian (R), 44' st Simionato (R) su rigore). Si qualificano e si scontreranno in
semifinale: Follinese-CSM Resana, Suseganese-S. Gaetano.
Immobili rurali senza Ici
da sempre ( da "Italia
Oggi" del 27-02-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: però la spada di Damocle del
giudizio della Corte costituzionale. Infatti, la Commissione tributaria
regionale dell'Emilia Romagna, sezione staccata di Parma, e la Commissione
tributaria provinciale di Chieti, hanno sollevato la questione di legittimità
costituzionale. In particolare, secondo i giudici remittenti, la norma
impugnata violerebbe il principio di uguaglianza in quanto «
Progettisti, incentivi al
2% nelle regioni autonome ( da "Italia
Oggi" del 27-02-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: si trova conferma anche nella
sentenza della Corte costituzionale che ha annullato una serie di norme della
legge sarda del 2007 (come quelle sulla progettazione e la direzione dei
lavori), ma non l'articolo 12 sull'incentivo del due per cento, ritenuto
emanato, evidentemente, nell'ambito della potestà esclusiva regionale relativa
all'organizzazione interna degli uffici.
Fisco in banca, imposta
doppia ( da "Italia
Oggi" del 27-02-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: a sua volta avallata dalle
circolari della Agenzia delle entrate e dalla Corte di Cassazione, pare non ci
sia via di scampo. Non ci sono precetti costituzionali sulla capacità
contributiva che tengano. Infatti alle indagini finanziarie si può (rectius: si
deve ricorrere) ogni qualvolta ciò risulti utile, opportuno e consigliabile per
poter giungere alla ?
La Comunità montana spera
di risorgere al Tar ( da "Arena,
L'" del 27-02-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: procedimento in quanto la Regione
aveva già impugnato alla Corte costituzionale la legge finanziaria 2008 e il
decreto attuativo del governo sulle Comunità montane. Spiega Righetti: «Il Tar
ha rilevato che se la Corte costituzionale dovesse accogliere il ricorso della
Regione, tutto l'impianto previsto dal governo per la soppressione delle
Comunità montane, compresa quella della Lessinia,
Genova va a lezione di
giornalismo senza condizionamenti
( da "Giornale.it, Il"
del 27-02-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: sono in grado di distinguere la
differenza fra Corte di Cassazione e Corte Costituzionale. Divertente.
Interessante. Animato. E con un pubblico attento che non si è perso una parola
dei protagonisti. È il dibattito che si è tenuto ieri sera al Teatro della
Gioventù di via Cesarea organizzato dal circolo Tradizione e Libertà di
Giuseppe Murolo e intitolato «Politica e informazione»
Con l'elezione di
Francesco Amirante a 33esimo presidente della Corte costituzionale, in
sostituzione di Giovanni Maria Flick, sono diventati 17 i presidenti della
Consulta che si ( da "Riformista,
Il" del 27-02-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Corte costituzionale, in
sostituzione di Giovanni Maria Flick, sono diventati 17 i presidenti della
Consulta che si sono avvicendati in ruolo negli ultimi due lustri Con
l'elezione di Francesco Amirante a 33esimo presidente della Corte
costituzionale, in sostituzione di Giovanni Maria Flick, sono diventati 17 i
presidenti della Consulta che si sono avvicendati in ruolo negli ultimi
Cattolici contro <Il
testamento è già eutanasia> ( da "Riformista,
Il" del 27-02-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: giungerà a chiedere un
pronunciamento referendario o della Corte Costituzionale, non ci pare utile, né
sensato partecipare all'attuale discussione sul testamento biologico». Nel
mondo dell'associazionismo che fa riferimento alla Chiesa italiana il tentativo
è comunque quello di fare quadrato attorno a Bagnasco.
Cda Rai, la revoca di
Petroni non spettava al Governo ( da "Riformista,
Il" del 27-02-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: la revoca di Petroni non spettava
al Governo Secondo la Corte costituzionale, non spettava al governo e in
particolare al ministro dell'Economia e delle finanze proporre la revoca del
consigliere di amministrazione Rai Angelo Maria Petroni senza una deliberazione
della commissione parlamentare di vigilanza.
Travaglio, il Beria di Di
Pietro Decide lui chi mettere in lista
( da "Giornale.it, Il"
del 27-02-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Csm dopo la guerra tra Procure
sulle indagini di De Magistris. In corsa per Bruxelles con la maglia Idv sarà
quasi sicuramente Pino Arlacchi, sociologo antimafia, ex Pds ed ex candidato
dipietrista alle Europee 2004. Altro nome uscito forse dal cilindro di
Travaglio è quello di Sonia Alfano, grillina ex candidata presidente della
Sicilia con la lista civica del comico girotondista.
<Fu irregolare la
revoca di Petroni> ( da "Giornale.it,
Il" del 27-02-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: La Corte Costituzionale, infatti,
ha deciso che non spettava al governo e in particolare al ministro
dell'Economia e delle finanze proporre la revoca di Angelo Maria Petroni (nella
foto) senza una delibera della commissione parlamentare di vigilanza.
Libro di cantiere,
sindacati all'attacco ( da "Adige,
L'" del 27-02-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: altro impugnata nei mesi scorsi di
fronte alla Corte costituzionale da parte del Governo Berlusconi. «Nell'incontro
odierno del tavolo per gli appalti - spiegano Ruggero Purin della Cgil, Stefano
Pisetta della Cisl e Paolo Ferrari della Uil - convocato per arrivare ad una
definizione compiuta delle modifiche al regolamento previsto dalla legge sugli
appalti,
Revoca illegittima La
Consulta dice sì al consigliere Petroni
( da "Manifesto, Il"
del 27-02-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: ROMA La Corte costituzionale dà ragione
alla commissione di vigilanza Rai, che sulla vicenda aveva sollevato un
conflitto di attribuzione: il governo non può revocare il consigliere
d'amministrazione di viale Mazzini nominato dal ministero dell'economia senza
un voto della commissione parlamentare.
La illegittimità degli
aumenti contenuti nelle bollette dell'acqua inviate dall'Ato 5 a...
( da "Messaggero, Il (Frosinone)"
del 27-02-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: applicazioni di aumenti tariffari retroattivi
e una della Corte Costituzionale che ha stabilito che i costi sostenuti dal
gestore per la depurazione e la fognatura non devono essere fatturati agli
utenti se le opere sono assenti o non funzionanti". Poi è stato ricordato
che è in corso un'indagine della Procura della Repubblica di Frosinone in cui
si sono ipotizzati i reati di abuso d'
Il partito della
moratoria, ancora piccolo ma destinato a crescere
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 27-02-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: idratazione e ventilazione come
terapie) finisca per essere decapitato dalla Corte costituzionale. In quel caso
tutta l'architettura del testamento biologico crollerebbe in pezzi e ci si
ritroverebbe nella situazione attuale, la stessa che ha accompagnato la fine di
Eluana. Le perplessità perciò crescono e non solo tra i laici.
Non spettava al Governo la
revoca di Petroni dal cda ( da "Sole
24 Ore, Il" del 27-02-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: La Corte costituzionale ha dato
ragione alla commissione bicamerale nel conflitto di attribuzione che la
opponeva al ministero. Decade, quindi, la revoca disposta da Tommaso
PadoaSchioppa nei confronti di Angelo Maria Petroni, già sospesa dal Tar e dal
Consiglio di Stato.
Rutelli: su Pollari e
altri 007 pedinamento elettronico
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 27-02-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: servizi segreti e 13 parlamentari
nei tabulati acquisiti ma anche tre utenze di Montecitorio e una al Senato,
associata alla segreteria del presidente. Rutelli ha poi sottolineato che sono
finite sotto controllo 52 utenze del Csm, 14 della Segreteria del Quirinale,
l'Ambasciata americana, l'allora capo di Stato Maggiore della Guardia di
Finanza, Poletti, oggi vice all'Aisi (ex Sisde).
ROMA Oltre all'illegalità
il paradosso: il capo dei Servizi segreti, Pollari, è stat...
( da "Messaggero, Il"
del 27-02-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: spiati anche 13 parlamentari e le
utenze del Quirinale e del Csm. Il presidente del Copasir, Francesco Rutelli,
che ha inviato gli atti in possesso del Comitato alla Procura di Roma, ha
sottolineato in Parlamento la necessità di una legge che tuteli la privacy dei
cittadini e affidi la gestione dei dati sensibili a strutture pubbliche e non a
consulenti privati che agiscono,
Donne violentate in
Afghanistan Hauser: <Intervenga Tarfusser>
( da "Corriere Alto Adige"
del 27-02-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Cuno Tarfusser, 54 anni, sposato,
un figlio, un fratello medico, è stato eletto giudice della Corte penale
internazionale dell'Aja lo scorso 20 gennaio. Tre giorni fa ha informato con
una lettera il Csm che dall' 11 marzo assumerà la carica. Medico Monika Hauser
Anselmi: misure incostituzionali
Feltri: norme idiote ( da "Corriere
della Sera" del 27-02-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Corte costituzionale». è anche
vero, però, che «spesso i giornali hanno fatto un uso improprio di
intercettazioni trasformate magicamente in puro esercizio di gossip —
puntualizza Gabriele Polo, alla guida del manifesto —. Ma se oggi questa
professione ha ancora un senso, bisogna appellarsi alla dignità di un codice
morale stabilito dalla coscienza di ciascuno e non
Giulio Anselmi
( da "Corriere della Sera"
del 27-02-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Corriere della Sera - NAZIONALE -
sezione: Politica - data: 2009-02-27 num: - pag: 12 categoria: BREVI Giulio
Anselmi «Emendamenti antidemocratici come quello della Bergamini non
supererebbero il vaglio della Corte costituzionale»
Rai, la Consulta
<conferma> Petroni ( da "Corriere
della Sera" del 27-02-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Lo ha stabilito ieri la Corte
Costituzionale, accogliendo il ricorso presentato dalla commissione di
Vigilanza nel settembre 2007, su proposta del presidente Mario Landolfi. Per la
Corte «non spettava al governo senza una previa deliberazione della Vigilanza».
Annullata la proposta di revoca decisa da Tommaso Padoa Schioppa l'11 marzo
2007.
La Corte Costituzionale
( da "Corriere della Sera"
del 27-02-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Corriere della Sera - NAZIONALE -
sezione: Politica - data: 2009-02-27 num: - pag: 13 categoria: BREVI La Corte
Costituzionale La Consulta sancisce l'esistenza di un conflitto di attribuzione
nella revoca di Petroni disposta dal governo Prodi
<Incostituzionale
negare il rifiuto del trattamento>
( da "Secolo XIX, Il"
del 27-02-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: intervista a gustavo zagrebelsky
Per il giurista il decreto del premier non firmato da Napolitano avrebbe
espropriato il Parlamento della competenza sul tema 27/02/2009 ' 27/02/2009
autodeterminazioneIn taluni casi il diritto deve fare un passo indietro e
lasciare spazio alle decisioni dell'interessato Gustavo Zagrebelskypres. em.
Corte Costituzionale 27/02/2009
centrale nucleare, no dal
sindaco ( da "Centro,
Il" del 27-02-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: costituisca in giudizio davanti
alla Corte costituzionale contro la presidenza del Consiglio dei ministri per
difendere la legge regionale dello scorso mese di maggio che disciplina gli
impianti eolici e fotovoltaici, ricordando il limite delle 545 pale eolici
fissate e le "fasce di rispetto per le distanze" e sollecitando la
verifica dei progetti approvati e la loro compatibilità.
Brasile, Battisti continua
a negare le sue responsabilità ( da "Tempo,
Il" del 27-02-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: la Corte Costituzionale brasiliana)
deciderà il caso dell'ex terrorista Cesare Battisti, detenuto in un carcere di
Brasilia, solo a fine marzo. «Sul caso dell'estradizione di Battisti, toccherà
pazientare ancora un po' - ha rivelato Mendes alla Folha - Non ho ancora
affrontato la questione con il giudice Cesar Peluzo,
Ceausescu, marca
inregistrata ( da "Romania
Libera" del 27-02-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Titularii suntem eu si
Valentin", a declarat Mircea Opran. Din aceeasi categorie: Guvernul a
adoptat cele trei coduri juridice Cristian Diaconescu se duce in ItaliaBasescu
la CSM: Aveti 110 milioane de dolari la dispozitie, s-a cheltuit doar 1 Voteaza
Travaglio, il Beria di
Antonio Di Pietro Decide lui chi mettere in listanell'Idv
( da "Giornale.it, Il"
del 27-02-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Csm dopo la guerra tra Procure
sulle indagini di De Magistris. In corsa per Bruxelles con la maglia Idv sarà
quasi sicuramente Pino Arlacchi, sociologo antimafia, ex Pds ed ex candidato
dipietrista alle Europee 2004. Altro nome uscito forse dal cilindro di
Travaglio è quello di Sonia Alfano, grillina ex candidata presidente della
Sicilia con la lista civica del comico girotondista.
"Fu irregolare la
revoca di Petroni" - D'Alema compra vigneti in Umbria LEGA VS. CAI EVVAI!
TORNA AL 4% LA SOGLIA PER I RIMBORSI ELETTORALI LA BRESSO E IL TWIST PER
CLAUDIO V ( da "Dagospia.com"
del 27-02-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: La Corte Costituzionale, infatti,
ha deciso che non spettava al governo e in particolare al ministro
dell'Economia e delle finanze proporre la revoca di Angelo Maria Petroni senza
una delibera della commissione parlamentare di vigilanza. La Consulta ha così
accolto il ricorso e risolto il conflitto di attribuzione annullando la
proposta di revoca presentata l'
Delegazione dei
frontalieri sul DDL 530 dal Ministro a Roma
( da "Sanremo news" del
27-02-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Calvini membro della corte
costituzionale. Siamo rimasti molto soddisfatti dell?attenzione che ci ha
rivolto il Ministro Ronchi che ha sposato in pieno le nostre tesi,
comunicandoci che già da questo lunedì avvierà le procedure che dovrebbero
portare la legge entro sei mesi.
Bio-testamento, nasce il
fronte del "meglio non fare nulla"
( da "Stampaweb, La"
del 27-02-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: ragionare del vicepresidente del
Csm ed ex presidente del Senato coi collaboratori, ci sono cose sulle quali
forse è meglio non legiferare. E? vero, la Costituzione pone la persona al di
sopra dello Stato. Scriveva qualche giorno fa Angelo Panebianco sul «Corriere
della Sera»: «Lo scontro sui contenuti della legge che deve regolare il fine
vita dilanierà il Paese per molti anni»
Ausiliari Ataf, multe
illegali <Devono fermare le auto>
( da "Nazione, La (Firenze)"
del 27-02-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: accertamento delle violazioni
attribuito agli ausiliari comprende la sola contestazione immediata, così come
confermato anche da una sentenza della Corte costituzionale. Dunque, i poteri
degli ausiliari dell'Ataf sono limitati dalla legge in un recinto ben definito:
non possono fare le multe sulle corsie preferenziali se non fermano le
macchine. Già: ma se nessuno glielo dice? Gigi Paoli
La Comunità montana spera
di risorgere al Tar ( da "Arena.it,
L'" del 27-02-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: procedimento in quanto la Regione
aveva già impugnato alla Corte costituzionale la legge finanziaria 2008 e il
decreto attuativo del governo sulle Comunità montane. Spiega Righetti: «Il Tar
ha rilevato che se la Corte costituzionale dovesse accogliere il ricorso della
Regione, tutto l'impianto previsto dal governo per la soppressione delle
Comunità montane, compresa quella della Lessinia,
Ora si chiede l'intervento
della Regione ( da "Tempo,
Il" del 27-02-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: illegittime le applicazioni di
aumenti tariffari retroattivi e una della Corte Costituzionale che ha stabilito
che i costi sostenuti dal gestore per la depurazione e la fognatura non devono
essere fatturati agli utenti se le opere sono assenti o non funzionanti.
«Inoltre - ha aggiunto Fulvio Pica - è in corso un'indagine della Procura della
Repubblica di Frosinone su questa vicenda,
Travaglio, il Beria di Di
Pietro ... ( da "Giornale.it,
Il" del 27-02-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Csm dopo la guerra tra Procure
sulle indagini di De Magistris. In corsa per Bruxelles con la maglia Idv sarà
quasi sicuramente Pino Arlacchi, sociologo antimafia, ex Pds ed ex candidato dipietrista
alle Europee 2004. Altro nome uscito forse dal cilindro di Travaglio è quello
di Sonia Alfano, grillina ex candidata presidente della Sicilia con la lista
civica del comico girotondista.
N essuno può dire ancora
se in Italia sarà possibile morire lontani dalle ideologie, se la...
( da "Stampa, La" del
27-02-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: ragionare del vicepresidente del
Csm ed ex presidente del Senato coi collaboratori, ci sono cose sulle quali
forse è meglio non legiferare. E' vero, la Costituzione pone la persona al di
sopra dello Stato. Scriveva qualche giorno fa Angelo Panebianco sul «Corriere
della Sera»: «Lo scontro sui contenuti della legge che deve regolare il fine
vita dilanierà il Paese per molti anni»
Il ministro non poteva
revocare Petroni ( da "Corriere
Adriatico" del 27-02-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Non spettava al Governo revocare il
consigliere Rai Angelo Maria Petroni senza aver consultato la Vigilanza: lo ha
stabilito la Corte Costituzionale, accogliendo il ricorso presentato dalla
commissione nel settembre 2007 dopo che Petroni fu sostituito in Ccda, su
proposta dell'allora ministro Tommaso Padoa-Schioppa, con Fabiano Fabiani (ma
poi reintegrato due mesi dopo dal Tar).
Bollette dell'acqua, il
Pd: "Stangata in arrivo"
( da "Corriere Adriatico"
del 27-02-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Corte Costituzionale con la quale
veniva dichiarato incostituzionale l'articolo n. 155, comma 1, primo periodo,
del decreto legislativo n. 152 del 3 aprile 2006 (Norme in materia ambientale)
nella parte in cui prevedeva che la quota di tariffa riferita al servizio di
depurazione è dovuta dagli utenti anche nel caso in cui manchino impianti di
depurazione o questi siano temporaneamente
TITTI ESPOSITO
CASTELLAMMARE. RIFLETTORI ACCESI SULL'IMPIANTO DI DEPURAZIONE DI FOCE SARNO.
STAVO... ( da "Mattino,
Il (Circondario Sud2)" del
27-02-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Noi ci atteniamo alla sentenza
della Corte costituzionale che sancisce il pagamento del corrispettivo per gli
utenti serviti dal servizio di depurazione - ha commentato l'esponente della
giunta Vozza - quindi i cittadini devono continuare a pagare. Ma al tempo
stesso andiamo nella direzione della riqualificazione del waterfront, con il
pieno e regolare funzionamento dell'
SARNO. FATTURE DELL'ACQUA:
CONTRIBUENTI SARNESI CONTRO LA GORI SPA. IN QUESTI GIORNI STANNO ARRIVAND...
( da "Mattino, Il (Salerno)"
del 27-02-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: depurazione che la Gori ha
incassato indebitamente per un servizio mai reso, e che grazie alla sentenza
335 del 2008 della Corte Costituzionale dovrà restituire? Inizialmente Spa
totalmente pubblica, la Gori è poi diventata Spa mista a seguito della cessione
delle quote azionarie ai privati (Sarnese-vesuviana srl, capofila Acea
Spa-Suez), fino ad arrivare al 49% di oggi.
MA AL RIGHI NON C'è
SPACCIO ROSA CIRILLO, DIRIG. SCOL. RIGHI&#...
( da "Mattino, Il (Benevento)"
del 27-02-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Corte Costituzionale e persino
della Corte Europea dei diritti dell'uomo; dovevano prevalere quelle emesse con
D.L. del nostro P. del Consiglio, quello che ritiene la nostra attuale Corte
Costituzionale fondata sui principi dei Soviet. Non riesco ad immaginare grandi
uomini come De Gasperi, Moro ed altri (puri Dc) presentarsi col cappello in
mano davanti ai rappresentanti del Pci.
ROMA. NON SPETTAVA AL
MINISTRO DELL'ECONOMIA TOMMASO PADOA SCHIOPPA, D'INTESA CON L'A...
( da "Mattino, Il (Nazionale)"
del 27-02-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: stabilito la Corte Costituzionale
accogliendo il ricorso presentato dalla Commissione parlamentare di vigilanza.
Nel ricorrere alla Consulta, la Commissione di vigilanza aveva contestato «la
lesione delle competenze costituzionalmente garantite» e la violazione di una
norma del testo unico della radiotelevisione, sostenendo che la revoca di
Petroni non poteva essere decisa dal Governo,
Petizione per registro dei
biotestamenti ( da "Gazzettino,
Il (Udine)" del 27-02-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: sarà probabilmente impugnata
davanti alla Corte Costituzionale». A sostenere l'iniziativa, anche Andrea
Castiglione, segretario provinciale del Partito Socialista: «La sosteniamo
perché tende al riconoscimento di un diritto senza ledere quello degli altri. È
un modo per bypassare il silenzio del consiglio comunale.
La crisi lancia i
contratti agevolati ( da "Gazzettino,
Il (Pordenone)" del 27-02-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: la corte costituzionale ha
dichiarato l'illegittimità nel caso di mancanza del servizio». Da una prima
stima, sarebbero circa un migliaio i pordenonesi che hanno sinora pagato questa
tassa pur senza beneficiare del servizio e, quindi, potrebbero chiedere la
restituzione delle somme versate a titolo di depurazione.
No all'archiviazione,
ispettori in tribunale ( da "Gazzettino,
Il (Vicenza)" del 27-02-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: ispettori in tribunale» Due
interrogazioni parlamentari e la richiesta al Csm di intervenire sul processo
per il caso cromo Venerdì 27 Febbraio 2009, Rosà/Tezze sul Brenta L'Italia dei
valori di Vicenza, con il suo coordinatore Carlo Rizzotto, ha confermato ieri
di aver fatto presentare dal deputato dello stesso partito, il veronese on.
Guerra ai phone center,
suona la ritirata ( da "Gazzettino,
Il (Treviso)" del 27-02-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: ma ha pure mandato a processo
davanti alla Corte Costituzionale la legge regionale del
Treviso (m.m.) Queste le
delibere dei giudici sportivi. TERZA CATEGORIA - </B...
( da "Gazzettino, Il (Treviso)"
del 27-02-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Una gara: Tosetto (CSM Resana),
Marin (Pederobba), Da Rios (Vallata), Ferracin, Spagnol (Vidor), Battistella
(Boccadistrada), Lopopolo (Pederobba), Pagnin, Vanin (Fontane), Pregnolato
(Milan Guarda), Monè, Pozzedbon (Padernello), Poveglian (Parè), Pivetta (Postioma),
Peruch, Selvestrel (Pro Refrontolo), Bettio, Pontoni,
( da "Corriere delle Alpi" del 27-02-2009)
Argomenti: Giustizia
Seconda categoria.
Dopo i colloqui con la dirigenza Paulon convinto a restare Fiori Barp scaccia
la crisi MAS DI SEDICO. Se son Fiori... Giancarlo Paulon si è fatto convincere
a rimanere sulla panca del Fiori Barp almeno ancora per una partita del girone
Q di Seconda. L'altra sera il tecnico alpagoto ha avuto un colloquio con il
presidente Arone Roni e il direttore sportivo Angelo Santel, sulla base delle
dimissioni presentate domenica, dopo la sconfitta con la Cisonese. I tre hanno
convenuto che era il caso di aspettare una settimana, prima di prendere
decisioni definitive. Rimane inteso che tutti si aspettano una prova
convincente da parte della squadra, sennò l'addio diventerà inevitabile. Non è
una fiducia a tempo, semmai un sistema per provocare una reazione positiva da
parte della squadra. Della serie: dimostrateci che credete nell'allenatore e
nella salvezza: «O i ragazzi danno una mano al loro mister, o la separazione
diventerà inevitabile - avverte Roni - ci aspettano due
partite non impossibili con la Virtus Csm prima e il Lentiai poi, quindi
contiamo di vedere un gruppo più convinto delle proprie possibilità. In caso
contrario, è chiaro che bisognerà prendere dei provvedimenti. Secondo me, c'è
ancora il tempo per rimediare a questa situazione e allora proviamo tutte le
strade». Squadra giovane. Alla ventesima giornata, il Fiori Barp è
penultimo con un punto di vantaggio proprio sul Lentiai. E' in zona play out,
ma a un millimetro dalla retrocessione diretta: «Nei programmi, c'era la
salvezza, senza passare per i play out, però sapevamo di aver messo insieme un
gruppo giovane. A questo si è aggiunto qualche infortunio e tutto si è
complicato. Speriamo che i ragazzi reagiscano e ci regalino qualche
soddisfazione nei prossimi due incontri». Il Cadore a Mel. Nel girone R di
Seconda, la partita tra il Cadore e il San Michele Cerfim si giocherà al
Comunale di Mel, perché lo stadio di Longarone è occupato dall'incontro di
Coppa delle Dolomiti dei gialloblù di casa. Naturalmente si spostano i
cadorini, che contro l'ultima in classifica cercheranno un successo
convincente. Contro il San Michele ci hanno vinto quasi tutti, sarebbe una vera
disdetta non rispettare questa tradizione. (g.s.)
( da "Corriere delle Alpi" del 27-02-2009)
Argomenti: Giustizia
La montagna non è La
montagna non è a Sedico o Seren TEMPO di carnevale. Tempo di sfilate di carri e
di mascherine di carnevale. E così, sabato, anche Pian Della Chiesa ha avuto la
sua sfilata. Una sfilata del tutto diversa, particolare ma sicuramente
patetica. Si sono trovati alcuni sindaci, anzi meglio chiamarli con la s
minuscola, i soliti sindaci, quelli della poltrona a tutti i costi, vassalli di
governi troppo lontani dalla montagna, dalla gente che ci vive. E si credono
anche furbi, ci raccontano della loro valle spopolata, come tanti paesi ad
altitudini maggiori. Dimenticano, però di raccontarci delle tante piccole
borgate di un tempo, di Rasai, di Sedico, di Murle o di Farra di Feltre, ora
divenute veri e propri agglomerati urbani, l'altra faccia della medaglia dello
spopolamento. Questi sindaci ci dicono: «Anche noi siamo montagna»! Se chiami
però un cittadino di Seren, Sedico, Fonzaso o Pedavena montanaro si offende, ti
risponde che i montanari sono lassù.. Paesi a cinque minuti dall'ospedale,
dalla stazione ferroviaria o dai vigili del fuoco, alcuni con autostrade a
portata di mano, altre con zone artigianali-industriali di prim'ordine, ecc. si
dicono di montagna solo per sottrarre alla vera montagna qualche soldino,
sempre e solo per soldi.. Se queste sono le basi per il federalismo o
addirittura per l'autonomia, addio paesi montagna, addio montagna mia! Non
bastava aver assistito ad anni internazionali della montagna, a feste della
montagna, a convegni sulla montagna, studi sul futuro della montagna, tavole
rotonde sullo sviluppo della montagna, a future agenzie regionali sulla
montagna. Giovanni Reato SOVRAMONTE Le mie vicessitudini con la Vodafone
EGREGIO direttore, le scrivo questa lettera per documentare quanto avvenuto con
il gestore Vodafone. In data 16 dicembre 2008 ho sottoscritto l'offerta
"Vodafone Casa internet e telefono tutto flat" con canone mensile di
euro 39. Questa offerta prevedeva internet illimitato e telefonate ai numeri
fissi nazionali gratuite tramite l'uso del famoso Box d'interfaccia dotato di
chiavetta Umts e il passaggio del mio numero fisso sotto Vodafone. La chiavetta
Umts doveva rimpiazzare provvisoriamente la linea Adsl Telecom. Per convenienza
economica tutti i cellulari familiari sono stati passati da altri gestori
telefonici alla Vodafone visto che l'offerta prevedeva che le chiamate fatte
dal famosa Box (tanto pubblicizzato in Televisione) verso i cellulari Vodafone
fossero per un anno gratuite. L'offerta prevedeva il passaggio dell'attuale
linea Adsl dalla Telecom alla Vodafone con l'assicurazione che in un tempo
massimo di un mese tale passaggio sarebbe avvenuto senza problemi. Dal 16
dicembre fino al 20 febbraio ho scollegato Alice di Telecom Italia e navigato
in internet usufruendo della linea Umts Vodafone provvisoria dal funzionamento
lento. A distanza di due mesi dall'attivazione del contratto e dopo ripetute
mie lamentele telefoniche in merito al non rispetto di quanto concordato,
venerdì 20 febbraio sono stato contattato da un operatore Vodafone che mi
comunicava l'impossibilità di traslocare la linea Adsl da Telecom a Vodafone a
causa della non disponibilità di posti di accesso liberi nella centralina di
zona posta in comune di Lentiai. Non so se tale risposta sia veritiera visto
che nella mia zona almeno una persona risulta a fatica e dopo lunga attesa
collegata in Adsl alla rete Vodafone. L'operatore ha comunque cercato di
ottenere nonostante questo la mia autorizzazione al trasloco del numero
telefonico proponendomi di continuare a usare internet con la chiavetta, cosa
per me non accettabile visto la lentezza del servizio. Voglio tramite il vostro
giornale sottolineare come inammissibile il comportamento della Vodafone visto
che quanto concordato in fase di firma del contratto non è stato nella realtà
rispettato, senza contare il tempo che ho perso a configurare il Box su tutti i
computer di casa con modifica di parte del mio impianto telefonico. Nonostante
il servizio non fosse pienamente attivo la Vodafone ha comunque inviato la
fattura relativa ai primi due mesi di contratto. Lascio ai lettori le
conclusioni del caso. Orfeo Dal Piva LENTIAI I silenzi dell'Europa contro i
pedofili E ORA l'Europa dov'è? Ora che in Olanda il partito dei pedofili chiede
la liberalizzazione del sesso con bambini di dodici anni,
"minacciando" di ottenere qualche seggio in parlamento, perché tutto
tace? Quando l'Austria, qualche anno fa, registrò un cospicuo successo
elettorale del partito del fu Jorg Haider, il quale era in odore di governo,
piovvero da Bruxelles minacce di sanzioni anche pesanti. Si tirarono fuori la
xenofobia, il razzismo e le presunte simpatie naziste del leader. Eppure le
posizioni dei "liberalnazionali" non erano così dissimili da quelle
della Lega Nord, partito che oggi in Italia presenta tra le sue fila
addirittura il Ministro dell'Interno. Probabilmente, allora, la questione non
verteva tanto sull'immigrazione, annessi e connessi, quanto su una diversa
visione di Europa. Se così fosse, il silenzio di questi giorni sull'epifania
criminale della ennesima "stravaganza" olandese sarebbe qualcosa di
veramente preoccupante. Nessuna sanzione, non una condanna. Da Strasburgo si
impongono agli Stati norme atte a sanzionare come reati le opinioni sulla
omosessualità, ma neppure una parola viene scagliata contro l'aberrazione
pedofila. Siccome in sede Ue non sono i popoli a determinare il loro destino
con il voto, ci sarà qualcun altro, dietro il teatrino, a muovere i burattini.
Dubbi e preoccupazioni scendono sempre più giù nello stomaco e continuiamo a
chiederci perché? Perchè non si vuole comprendere che la pedofilia è quanto di
più orrendo ci possa essere, perché non ci rendiamo conto che il
"branco" è sempre più violento in quanto sono venuti meno i valori,
la sacralità della vita, il diritto dei bambini ad essere bambini, il diritto
delle donne ad essere donne. In questi giorni si parla tanto delle Ronde:
pericolose o necessarie? Il mondo politico finge di preoccuparsene, intanto le
donne della Destra nelle grandi città a rischio come Roma hanno costituito le
"ronde rosa" e girano armate di fischietto e cellulare. Pericolose?
Certo, pericolose per chi sa che ci sono e sono un apporto alle forze di
polizia. Si è arrivati a tanto perché molto spesso l'indifferenza della gente è
la miglior alleata di stupratori, pedofili, scippatori, violenti. In una
nazione dove sale il problema occupazione, dove aumenta l'uso di droghe e
alcool da parte dei giovanissimi, dove la clandestinità è diventata normalità,
dove si vota il trattato di Lisbona, noi cerchiamo di portare un contributo per
ridare alla nostra Nazione una speranza ed all'Europa lo stimolo ad essere
Europa dei Popoli e non dei mercanti. Titti Monteleone Segretaria regionale La
Destra Sono pessimista su questa società SONO amareggiato da questa società, e
una persona che diceva di sentirsi straniero nella sua patria, mi dà una
conferma. Credo di dover dare ragione a chi non ottiene giustizia dentro limiti
di tempo sopportabili, a chi subisce la criminalità organizzata, a chi non
crede ai politici, a chi vede e assiste ad attentati senza intervenire, neanche
con la sua testimonianza. Un paese che non merita di essere vissuto pur con le
sue bellezze e la sua storia. Non so, ma non credo neppure di essere il solo a
fare queste affermazioni. Pur nel mio pessimismo voglio ancora e ancora cercare
tutti gli spiragli per non cadere in questo malessere senza ritorno. La mia
mente non riesce a trovare più esempi che mi entusiasmano. Ho rinunciato anche
alla stampa che sembra non avere altro intento che proporre episodi negativi.
Mi verrebbe da gridare: «Uomini della terra, sollevate la testa». Chi ci ha
voluto quaggiù non ha certo creato il pasticcio nel quale stiamo affogando. Lo
sta solo permettendo, quasi a vedere fin dove siamo capaci di arrivare. Ebbene,
nel nostro risveglio, la strada per cambiare è una sola. A noi il coraggio di
saperla percorrere onestamente. Vittore Grisot Per le curve di Busche era
meglio un viadotto DA MOLTO tempo ci si era accorti che con il costante aumento
del traffico era necessario fare una correzione alle curve di Busche, cioè
rettificare un paio di chilometri di un tratto molto sinuoso, curvilineo,
stretto. C'è stato un lungo e tormentato iter, con lungaggini burocratiche, e
non per ultimo lo strampalato intoppo da parte dei soliti frenatori che
sostenevano che in quelle zone non si poteva fare nulla poichè si andava ad
intaccare un'area pantanosa che costituiva un habitat faunistico naturale di
salamandre, rettili e altri piccoli roditori. Tuttavia il buon senso, legato
alle evidenti necessità, consentì di arrivare finalmente a scegliere un
progetto e a dare il via libera alla ditta che ha fatto i lavori. Va evidenziato
che il tracciato prescelto è rettilineo. Inoltre la qualità del lavoro delle
opere in corso è ineccepibile, tra l'altro con il pregio che su ambedue le
scarpate a mo' di protezione è stato installato un mosaico di macigni. Però
ora, non per avanzare critiche di vana futilità, anche perchè il nostro Paese,
in fatto di ingegneria civile non è secondo a nessuno, è possibile che non sia
presa in considerazione l'ipotesi di costruire un viadotto che avrebbe
comportato una più veloce esecuzione dell'opera e sarebbe stata anche più
economica? Inoltre, dulcis in fundo, l'habitat faunistico sarebbe rimasto
inalterato. Claudio Pocaterra BRIBANO Il Concordato vale a senso unico VORREI
commentare il comportamento del Vaticano relativo alle ronde. Giorni fa Agostino
Marchetto, segretario del Pontificio Consiglio per i migranti e gli itineranti,
definiva il decreto anti-stupro, una "morte del diritto".
L'affermazione dell'alto prelato non mirava evidentemente a difendere i
miserabili stupratori, ma a ribadire che in uno stato di diritto deve essere
bandita, anche concettualmente, la giustizia fai da te. Se occorre, si aumenti
il potenziale delle forze dell'ordine (invece che ridurlo!). Inoltre, è
documentato che stupri e abusi sessuali avvengono prevalentemente in ambiente
domestico al quale i vigilantes nostrani ovviamente non potrebbero accedere (e
se mai come: a campione? Su chiamata?). Ieri l'altro, il portavoce della Santa
Sede padre Lombardi ribalta però il giudizio affermando che il Vaticano
manifesta "rispetto per le autorità civili" e rimarcando che le
posizione di uomini di Chiesa pur autorevoli come Marchetto non riflettono
necessariamente le posizioni del Vaticano. Gli fa eco il cardinale Bagnasco,
presidente della Cei, secondo il quale le istituzioni hanno il diritto di
"provvedere al bene comune". Posizioni vaticanesche molto diverse che
ricordano più beghe politiche interne che ansie religiose. E dunque, per
rispettare decisioni istituzionali, un placet definitivo della Santa Sede alle
ronde (che diventeranno ronde di partito o di sindaci, anche se si afferma il
contrario), ma nessun rispetto invece per le decisione dell'istituzione chiamata Corte costituzionale riguardante il dramma Englaro. Sempre di più traspare e indigna
anche i credenti senza paraocchi che la religione è una cosa e la politica
vaticana un'altra. D'altronde il Concordato mai come oggi risulta del tutto
asimmetrico: lo Stato del Vaticano può dare giudizi ed esercitare pressioni
sulle leggi della Repubblica o su sentenze dell'Alta Corte, mentre lo
Stato italiano non può metter becco nelle questioni vaticane. E ciò neanche in
situazioni di natura non certo teologica: i cittadini ricorderanno sicuramente
il clamoroso suicidio/omicidio anni fa in Vaticano delle due guardie svizzere
(con signora). Anche in questa circostanza "banale", la nostra
polizia, cioè lo Stato, si è fermata in Piazza San Pietro. GCA Co more n'amigo
no se cata parole CO MORE n'amigo no se cata parole che dentro tel cor serà col
magon, te à 'n griso che te met confusion. Te ricorda 'l so viso tel sente
parlar e dès senza lu no te sa come far. Al sol al gnen fora gnen not, torna dì
no te sa parchè no sie 'l mondo finì. E ti te camina come de stornelon,
tirandote da na banda par no ciapar i spenton. I oci, anca se suti te li sente
nebiadi e te torna col pensier a momenti passadi. Che roba la vita... l'è viva,
l'è qua po' la mort la te dis che, anca 'l des, l'è passà. Luigina Tavi
Montagna, il Pd parla in modo diverso L'AMMINISTRAZIONE provinciale di Venezia,
dello stesso partito di Reolon, attacca la montagna veneta prendendo posizione
nei confronti della legge regionale che prevede un fondo destinato alla
montagna. Il provvedimento è stato approvato dalla maggioranza in consiglio con
naturale esclusione del centrosinistra. Ci si chiede come mai il centrosinistra
a Belluno è in favore della montagna e altrove parla in modo diverso. Per
fortuna le due province andranno al voto a giugno e allora si potrà cambiare.
Gianvittore Vaccari Segretario provinciale Lega
( da "EUROPA ON-LINE" del 27-02-2009)
Argomenti: Giustizia
LIB Un bavaglio per
aiutare i delinquenti FEDERICO ORLANDO Ringrazio Enzo Bianco, leader dei
Liberal Pd, per l?articolo di ieri su Europa, che rilancia il nostro Lib della
scorsa settimana e garantisce che il suo gruppo rifiuterà alla camera e al
senato «l?aberrante legge della maggioranza» sul testamento biologico; e
appoggerà, ove l?aberrazione passasse, il referendum Marino per abrogarla, se
nel frattempo ad abrogarla non avrà pensato la corte costituzionale. Eguale linea credo che gli amici Liberal Pd
terranno sulla legge Alfano- Gasparri (chiamiamola così, l?ispiratore è unico,
Benito Mussolini) sulle intercettazioni, che, pubblicate sui giornali talvolta
in maniera eccedentaria e irriguardosa, per il balilla Gasparri non sono altro
che «carnevalata». L? ha detto lui stesso all?incontro giornalisti-editori-
giudici-politici promosso dalla Federazione della Stampa e dall?Ordine. Il Pd
ha fatto sapere, con Gentiloni e altri, che, così com?è, non voterà la legge
Alfano (carceraria per i giornalisti, premiale per i delinquenti, ancora una
volta tutelati dietro le giuste ragioni degli estranei). Altrettanto faranno
l?Italia dei Valori e l?Udc. I Liberal Pd si riuniranno ad Amelia dal 20 al 22
marzo sui problemi della bioetica, della ricerca dell?università e della
scuola, sul modello socio-economico,sulla laicità dello stato, sulle riforme
istituzionali, sull?Europa: ma per allora il parlamento avrà già approvato la
legge bavaglio per i giornalisti, visto anche che, considerati i dissensi nella
sua maggioranza (Bongioro, Pecorella e qualche altro non servo) Berlusconi
potrebbe mettere il solito bavaglio al parlamento: cioè la fiducia. Così, di
bavaglio in bavaglio, arriveremo alle pagine bianche dei giornali, come dice il
segretario dell?Anm Cascini; e come La Gazzetta del Mezzogiorno ha cominciato a
dimostrare ai suoi lettori, scrivendo, sotto ogni pezzo di cronaca giudiziaria,
«Con la legge Alfano, non avremmo potuto pubblicare questo articolo». Se lo
facessero tutti i giornali, si darebbe una scossa al paese. Perché i Liberal Pd
non lanciano questa idea, senza aspettare il convegno di Amelia? Il pericolo
per la democrazia è grave, come rileva la on. Buongiorno nella lettera
all?Ordine dei giornalisti, parzialmente pubblicata da Repubblica: il divieto
generale di pubblicazione metterebbe a rischio non solo «il diritto del
cittadino ad essere informato, ma anche quello della collettività di
controllare in che modo la giustizia viene amministrata in nome del popolo».
Ripetiamo: perché i Liberal Pd non lanciano subito l?idea, già realizzata dal
quotidiano barese?
( da "Rai News 24" del 27-02-2009)
Argomenti: Giustizia
Brasilia | 26 febbraio
2009 Battisti: non ho mai ucciso nessuno Cesare Battisti "Non ho mai
ucciso, né voluto uccidere nessuno. Ho sempre avuto un'avversione per il
sangue". Lo afferma Cesare Battisti in uno scritto letto oggi al Senato
brasiliano, nel quale l'ex terrorista italiano si dice "pronto" a
raccontare la sua "verità davanti al Supremo Tribunale Federale del
Brasile". Nella lettera di 19 pagine manoscritte, i cui destinatari sono i
giudici dell'Alta Corte, Battisti ribadisce di essere innocente dei quattro
omicidi per i quali e' stato condannato in Italia. Il testo e' stato letto dal
senatore Eduardo Suplicy. "Sono disposto a dichiarare davanti ai familiari
delle quattro vittime, faccia a faccia, che non ho ucciso i loro cari".
"So che la giustizia brasiliana prendera' in considerazione tutti gli
elementi che dimostrano la mia innocenza e il modo tremendo in cui sono stato
utilizzato quale capro espiatorio" in Italia. L'ex terrorista rimarca
inoltre di essersi battuto all'interno dei Proletari armati per il comunismo affinche'
le armi non fossero utilizzati in crimini di sangue. In particolare, Battisti
ricorda una riunione dei Pac nel 1979: "Cercai di impedire quel tipo di
azioni sanguinarie, stupide e controproducenti per la resistenza. Erano un vero
suicidio politico". Il Supremo Tribunal Federal (STF, la
Corte Costituzionale brasiliana) decidera' il caso dell'ex terrorista Cesare
Battisti, detenuto in un carcere di Brasilia, solo a fine marzo. Lo rivela oggi
il sito internet del maggior quotidiano brasiliano, la Folha de S.Paulo, che
afferma: "Il caso Battisti verra' esaminato dal STF verso fine marzo,
perche' ci sono altri casi da trattare prima", probabilmente piu' urgenti
per la societa' brasiliana.
( da "Nuova Sardegna, La" del 27-02-2009)
Argomenti: Giustizia
Con questo
riconoscimento si spera di incentivare l'arrivo di magistrati in Procura Il
tribunale barbaricino diventa sede disagiata Incontro a Roma tra il Consiglio
dell'Ordine forense e il capo di gabinetto del ministro NUORO. C'è una prima
risposta concreta del Governo alle richieste presentate al ministro della
Giustizia per non far morire la Procura di Nuoro: il capoluogo è stato inserito
nella lista delle sessanta sedi disagiate previste dal decreto Alfano, l'unica
possibilità per incentivare l'arrivo di magistrati di esperienza in quella che
storicamente è considerata una Procura di frontiera e dove, (fonte Associazione
nazionale magistrati), la scopertura degli organici è pari al 67 per cento. Il
risultato è stato incassato ieri dalla delegazione del Consiglio dell'ordine
del capoluogo, in missione a Roma. Il presidente del Consiglio dell'ordine,
Priamo Siotto, e il segretario, Roberto Corrias, accompagnati dal deputato
Bruno Murgia (An) hanno incontrato il capo di gabinetto del ministro, Di
Giovanni, che ha comunicato l'avvenuto inserimento del capoluogo tra le
sessanta sedi disagiate, collocazione nella quale Nuoro si era trovata fino al
2002, condizione che aveva garantito la presenza di magistrati, i quali
accettavano la permanenza con la prospettiva dei benefici che comportava la
sede disagiata. Ora gli incentivi previsti sono ancora più consistenti: intanto
notevoli vantaggi patrimoniali, il raddoppio dell'anzianità per ogni anno di
servizio (per un massimo di sei anni) poi la possibilità, trascorsi sei anni,
di tornare nella sede di provenienza e nella stessa funzione anche in
soprannumero. «Siamo soddisfatti, diamo atto all'onorevole Murgia di essersi
impegnato in maniera decisiva in questa vertenza», ha sottolineato l'avvocato
Siotto. «Ora chiederemo anche l'inserimento nel tribunale di Nuoro nelle sedi a
copertura immediata». Si tratta della top ten del disastro giudiziario, quelle
sedi per le quali il ministro Alfano ha previsto l'invio d'imperio dei
magistrati per coprire scoperture drammatiche. Ma questa forzatura è stata già
tentata in passato con scarso successo, visto che l'inamovibilità dei
magistrati è sancita dalla Costituzione. Qualunque spostamento sgradito si è
scontrato con i ricorsi al Tar, puntualmente vinti da parte dei magistrati rientrati
nelle sedi dalle quali si sarebbero dovuti spostare obtorto collo. «Abbiamo
richiesto la velocizzazione dei concorsi per i presidenti di sezione del penale
e civile, ma nel settore giudicante la situazione dovrebbe quasi normalizzarsi
con l'arrivo, a settembre, di quattro giudici. Ci è stato detto che il 19
dicembre sono stati rimessi a concorso tre posti nella Procura per i quali a
giugno non c'era stata alcuna domanda», ha sottolineato Siotto. Gli avvocati
sperano - grazie agli uffici del deputato Murgia - di poter incontrare il
ministro Alfano a Nuoro, e comunque chiederanno un nuovo incontro anche al Csm. Notizie più confortanti per il settore
amministrativo, nel quale, stando ai dati in possesso del Ministero,
sussisterebbe addirittura un lieve esubero. Manca però il cancelliere
dirigente. In questa battaglia, che gli avvocati conducono con i sindacati, su
proposta di Cgil e Cisl che hanno rilanciato la vertenza giustizia come una
fondamentale esigenza del territorio, bisognerà vedere se con il
riconoscimento di sede disagiata si invertirà l'esodo che finora è stato da
Nuoro verso sedi più appetibili. Intanto sta per tornare alto l'allarme anche
su Lanusei, dove il procuratore Fiodalisi, arrivato pochi mesi fa, entro breve
resterà solo per via del trasferimento (destinazione Oristano) dell'unico
sostituto, Rossella Spano, il magistrato che per oltre un anno ha da sola retto
l'ufficio.
( da "Repubblica, La" del 27-02-2009)
Argomenti: Giustizia
Pagina 11 - Interni
Rai "Illegittima la revoca di Petroni" ROMA - Il governo Prodi non
aveva il potere di revocare Angelo Maria Petroni dal Cda della Rai. Lo ha deciso la Corte costituzionale che ha accolto il ricorso per conflitto di attribuzione
sollevato dalla commissione di Vigtlanza La sentenza arriva nei giorni caldi
del rinnovo del cda Rai e riaccende il dibattito sull´opportunità o meno di
riscrivere le norme della legge Gasparri. Per la maggioranza non ci sono
dubbi: la sentenza «riafferma la centralità del Parlamento» e fa sfumare «le
ipotesi di riscrittura della legge Gasparri», dice il sottosegretario alle
Comunicazioni Paolo Romani, convinto che i giudici abbiano confermato che
«nomina e revoca» dei consiglieri «possono avere ambiti e procedure diverse».
Per il capogruppo del Pd in Vigilanza, Fabrizio Morri, invece, «la prevedibile
ridesignazione, magari dello stesso Petroni, nel Cda Rai da parte
dell´azionista costituirebbe, dopo il pronunciamento della Corte, motivo di
illegittimità costituzionale» ed «esporrebbe l´intero
vertice Rai a rischio di illegittimità». Anche Paolo Gentiloni si chiede «come
farà il governo a nominare il proprio rappresentante nel nuovo cda Rai». Buon
motivo per «cambiare i criteri previsti dalla Gasparri».
( da "Messaggero Veneto, Il" del 27-02-2009)
Argomenti: Giustizia
Pagina 5 - Udine
"Coscioni": firme per il testamento biologico È stata presentata oggi
a Udine l'iniziativa della "cellula Coscioni Fvg" a sostegno di una
petizione popolare sul testamento biologico. Proprio domani, infatti, inizierà la
raccolta firme per chiedere al sindaco, alla giunta o al consiglio comunale di
istituire un registro dei testamenti biologici. Con questa iniziativa verrebbe
creato un registro pubblico dove archiviare le dichiarazioni anticipate di
trattamento sanitario dei cittadini. Il "Registro dei testamenti
biologici" renderebbe certa la volontà del dichiarante in materia di
trattamenti sanitari. Una iniziativa con effetti immediati
nell'attesa di una legge, quella in discussione al Parlamento, che secondo i
promotori dell'inizitiva « presenta notevoli profili di incostituzionalità e
che verrà sicuramente impugnata dalla Corte costituzionale».
( da "Messaggero Veneto, Il" del 27-02-2009)
Argomenti: Giustizia
Pagina 4 - Pordenone
Boom degli affitti convenzionati Sono il 25% del totale. Vertice Uppi: fra i
temi il blocco dei locali dei clandestini Piacciono i contratti convenzionati,
ovvero quelle locazioni che, a fronte del vantaggio da parte dei proprietari di
poter contare su uno sconto dell'Ici e su sgravi Irpef, permettono agli
inquilini di ottenere canoni di affitto agevolati rispetto a quelli di mercato,
frutto dell'accordo tra le associazioni di categoria. I dati che verranno
forniti dall'assessore al Bilancio, Chiara Mio, in occasione dell'assemblea
dell'Unione piccoli propietari immobiliari, in programma oggi pomeriggio, dalle
17.30, nella sala riunioni della Camera di commercio, parlano da soli. Nel 2007
i contratti convenzioni in città hanno riguardato 252 abitazioni e 167 garage o
pertinenze; lo scorso anno sono state 368 le abitazioni interessate e 292 le
pertinenze. Questo vuol dire che sul totale dei contratti registrati nell'anno
(circa mille 500) ben il 25 per cento ha potuto usufruire di questa formula. Il
risparmio sulle abitazioni per i proprietari è stato, in termini di Ici
(l'aliquota scende dal 5,5 al 4 per mille) di 36 mila 750 euro, a fronte di un
incasso per il municipio di 98 mila euro. Per le pertinenze il risparmio
complessivo è stato di 3 mila euro. Ridotti invece i contratti a Ici agevolata
(sempre 4 per mille) locati a studenti che frequentano il polo universitario
pordenonese: sono stati 8, con un introito Ici per il municipio di 2 mila 352
euro. L'assemblea dell'Uppi vedrà gli interventi, oltre che della Mio, del
presidente provinciale, Ladislao Kowalski, di Eduardo Boenzi e Gianluca
Zaccarin (Studio Comunica), di Michele Giannessi (consulente dell'Uppi) e di
Alberto Marchiori sulle prospettive del mercato immobiliare. «Tra i vari
argomenti che verranno trattati - spiega Kowalski - oltre ai contratti di
locazione con i benefici fiscali, ai recenti obblighi relativi alla
certificazione energetica degli edifici, all'andamento del mercato delle
locazione e delle compravendite sul territorio, si parlerà anche delle recenti
novità in materia di "confisca" di immobili locati a stranieri privi
del titolo di soggiorno, del canone di depurazione delle
acque per il quale recentemente la Corte costituzionale ha dichiarato l'illegittimità nel caso di mancanza del servizio
e altri argomenti tutti di rilievo nell'ampio scenario del mercato immobiliare.
In agenda anche le modifiche alle norme sull'adeguamento Istat dei contratti
non più legato a una percentuale prefissata». (ste.pol.)
( da "Tirreno, Il" del 27-02-2009)
Argomenti: Giustizia
BOLLETTE Publiacqua
assicura «Tutto in regola» In merito all'articolo "Nelle nuove bollette
nessuna decurtazione" pubblicato domenica sul Tirreno, vogliamo fare
alcune precisazioni. Publiacqua, gestore dell'Ato 3 della Toscana, come tutte
le altre aziende che gestiscono in Italia il Servizio Idrico Integrato, ha fin
qui fatturato il servizio di depurazione anche agli utenti non allacciati ai
depuratori così come previsto dalle leggi nazionali numero 36/94 e 152/06. Se
non lo avesse fatto e non avesse riscosso le risorse previste dalla
legislazione per il Servizio Idrico Integrato sarebbe andata contro le leggi in
vigore. Per quanto attiene alla sentenza della Corte
Costituzionale che ha cassato un paragrafo della legge nazionale che fino al 15
ottobre ha regolato, con i Comuni prima e con le Aato dopo, la conformazione
delle tariffe per gli utenti che non hanno servizio di depurazione, Publiacqua
si sta attenendo alle prescrizioni già definite dall'Autorità di Ambito.
Tutte le utenze che a Publiacqua risultano non allacciate e la cui fatturazione
è ovviamente sospesa, non appena concluso il necessario adeguamento
informatico, riceveranno nella fattura successiva a quella di conguaglio del
2008, la restituzione degli introiti non dovuti dopo il 15 ottobre. Il tutto
sarà spiegato con apposita comunicazione nella bolletta di conguaglio. Per
quanto riguarda il pregresso Publiacqua si atterrà alle decisioni del
Parlamento nazionale. Ovviamente Publiacqua è disponibile a effettuare una
verifica tecnica delle posizioni di quegli utenti che ritengano di rientrare
comunque nella casistica dei non allacciati. Sulla questione della sede,
infine, è bene chiarire che Publiacqua si è mossa e si sta muovendo in sintonia
con l'amministrazione comunale per una soluzione che, per facilitare al massimo
i cittadini, unifichi in un'unica struttura tutte le società partecipate che
gestiscono i servizi. Per tale sede, individuata in viale Adua, si stanno
completando i necessari adempimenti. L'ufficio stampa di Publiacqua
( da "Tribuna di Treviso, La" del 27-02-2009)
Argomenti: Giustizia
DILETTANTI.
Recuperi, Salgareda pari in trasferta La Marenese stoppata nella corsa alla
salvezza, Gaiarine guarda in alto Mercoledì giornata di recuperi per le
compagini trevigiane. I verdetti: Cavarzano-La Marenese 3-1 (reti: Brustolon,
Brustolon (C) 19' st Vanzella (M) su rigore, 48' st D. Viel (C)). I trevigiani
di Mareno vengono stoppati nella loro corsa alla salvezza; Burano-Salgareda
0-0; Sois-Gaiarine 0-1 (reti: 20' st Mazzer). Gaiarine sempre più vicino alla
seconda in classifica, il Limana; giocata ieri sera pure San
Michele-Vittsangiacomo, 2ª categoria R. Coppa Veneto. Quarti di finale per il
Trofeo regione Veneto 1ª categoria. Coppa Veneto. Gara di andata negativa per i
trevigiani di mister Calliman: Ellesse La Loggia-Castagnole 2-0 (reti:
Pasquetti e Facci). Coppa provincia. Terza categoria. Serata di ritorno dei
quarti di finale, ecco i risultati: San Gaetano - Vidor 4-0 (reti: doppietta di
Magagnin, Tessaro, Besladis); Suseganese - Fontane 0-0; Follinese - Padernello
3-0 (reti: doppietta di Sammanà, Gallon); Campolongo - CSM Resana 1-5 (reti: 19' pt Casagrande
(C), 28' pt Barban (R), 44' pt Gobbo (R), 6' st Ruffato (R), 29'st Fabbian (R),
44' st Simionato (R) su rigore). Si qualificano e si scontreranno in
semifinale: Follinese-CSM
Resana, Suseganese-S. Gaetano. (l.p.)
( da "Italia Oggi" del 27-02-2009)
Argomenti: Giustizia
ItaliaOggi sezione:
Enti Locali data: 27/02/2009 - pag: 14 autore: di Maurizio Bonazzi I riflessi
sulle cause pendenti della norma di interpretazione autentica inserita nel
milleproroghe Immobili rurali senza Ici da sempre L'esclusione opera
dall'istituzione dell'imposta. Via ai rimborsi Con norma di interpretazione
autentica il legislatore, in sede di conversione del dl n. 207 del
( da "Italia Oggi" del 27-02-2009)
Argomenti: Giustizia
ItaliaOggi sezione:
Enti Locali data: 27/02/2009 - pag: 14 autore: di Andrea Mascolini La Corte
conti Sardegna ritiene prevalente la normativa locale Progettisti, incentivi al
2% nelle regioni autonome Nelle regioni a statuto speciale, anche dopo il primo
gennaio
( da "Italia Oggi" del 27-02-2009)
Argomenti: Giustizia
ItaliaOggi sezione:
Imposte e Tasse data: 27/02/2009 - pag: 31 autore: di Giuseppe Ripa La
circolare della guardia di finanza sulle verifiche sposa la linea dura sulle
indagini finanziarie Fisco in banca, imposta doppia Prelievi e versamenti non
giustificati generano ricavi presunti Negli accertamenti derivanti dalle
indagini finanziarie la capacità contributiva è un optional. I prelevamenti dal
conto corrente non giustificati rappresentano infatti ricavi o compensi e vanno
ad aggiungersi ai ricavi al pari delle entrate immotivate. Con il rischio
concreto di una doppia imposizione.E' questa la tranciante conclusione alla
quale perviene la circolare n. 1/2008, con la quale si interviene ad aggiornare
gli indirizzi operativi della Guardia di Finanza, che ItaliaOggi è in grado di
anticipare (si veda ItaliaOggi del 24, 25 e 26 febbraio).Secondo
l'interpretazione della circolare in commento, a sua volta avallata dalle
circolari della Agenzia delle entrate e dalla Corte di Cassazione, pare non ci
sia via di scampo. Non ci sono precetti costituzionali sulla capacità
contributiva che tengano. Infatti alle indagini finanziarie si può (rectius: si
deve ricorrere) ogni qualvolta ciò risulti utile, opportuno e consigliabile per
poter giungere alla ?esatta ricostruzione della posizione fiscale dei
contribuenti oggetto dell'attività ispettiva?. Ma c'è di più: sul piano
operativo, dice la circolare, è da sottolineare che l'esercizio del potere di
cui trattasi ?non è necessariamente subordinato al preventivo avvio di una specifica
verifica fiscale.? Anche se, ci si corregge poi, seppur in modo parziale, è
indubbio che la richiesta di accesso alla documentzione detenuta dagli
intermediari è tendenzialmente inquadrata nell'ambito di una verifica o, al
limite, di un controllo. Tendenzialmente. In coda a questo innesto indagatorio
sta poi la cosiddetta autorizzazione all'accesso ai dati che dovrebbe essere
?previa? in senso garantistico e procedimentale come dispone il punto 7) del
comma 1 dell'art. 32 del d.p.r. n. 600 del 1973, mentre invece, a forza di
letture partigiane, è venuta ad assumere una funzione meramente cartacea e
priva di ogni sostanziale ed apprezzabile significato difensivo se non dopo
aver ricevuto l'avviso di accertamento o di rettifica mediante il quale l'erario
potrebbe procedere alla iscrizione ipotecaria o al sequestro dei beni mobili,
compresa l'azienda, per le maggiori imposte, interessi e correlate e sanzioni.
In buona sostanza: prima si procede in modo invasivo senza timore alcuno e poi
ci si difende, se così si può dire, solo in sede di notifica dell'avviso di
accertamento di rettifica. Per non parlare poi del contraddittorio che dovrebbe
instaurarsi tra contribuente e verificatori teso a dare la dimostrazione che
quei prelievi e quei versamenti non hanno alcuna rilevanza fiscale. Esso è
stato tanto ritenuto inutile da far avallare situazioni che lo hanno superato
nonostante esso rappresenti una ineludibile garanzia difensiva ancor prima
della emissione dell'atto finale accertativo. Lo scenario dunque non è dei più
rassicuranti per il contribuente, se addirittura si debbono giustificare
movimentazioni risalenti al 2003. Di fronte a tutto questo scenario non
certamente rassicurante per il contribuente sta poi il merito della questione;
la più rilevante di tutte: passi per i versamenti in conto non giustificabili
assurti come ricavi o compensi, ma che c'entrano i prelevamenti? E se questi
non sono altro che le correlate uscite delle entrate non è ravvisabile una
doppia imposizione, con lo scardinamento della capacità contributiva?Sul punto
la circolare in commento, giustifica, ragiona, richiama in aiuto altri e poi,
alla fine, interpreta a sua volta addirittura la sentenza n. 225 del 6 giugno
2005, depositata l'8 giugno 2005, che è da ritenersi essa stessa propriamente
una sentenza interpretativa di rigetto della questione di legittimità sollevata
dal giudice remittente. La circolare supera quella sentenza della Corte
Costituzionale, di fronte alla quale si era sollevato il dubbio della
irragionevole doppia presunzione che i prelevamenti non giustificati siano
acquisti e che dagli acquisti derivino ricavi costituenti imponibile per
intero, stante l'impossibilità di dedurre costi da siffatti ricavi meramente
presunti, con violazione, perciò, anche del principio di capacità contribuiva.
La Corte aveva salvato tale procedimento indagatorio non ritenendo fondata la
questione, sul presupposto che in ogni tipo di accertamento induttivo si debba
tenere conto, in ossequio al principio della capacità contributiva, non solo dei
maggiori ricavi, ma anche della incidenza percentuale dei costi relativi, che
vanno, dunque, detratti dall'ammontare dei prelievi giustificati. Ciò al fine
di sottrarre la norma procedurale dalla griglia insuperabile rappresentata
dagli artt. 3 e 53 della Costituzione. Ma secondo la circolare tale intervento
fa riferimento all'accertamento induttivo senza ulteriore specificazione, ?vale
a dire all'accertamento induttivo puro relativamente al quale non può esistere
dubbio?, si sintetizza, ?che il reddito possa essere rideterminato sulla base
dei dati e notizie comunque raccolti e venuti a conoscenza in guisa da
considerare anche i costi sottostanti ai ricavi induttivamente determinati?. E
però, e qui riposa l'interpretazione della sentenza interpretativa di rigetto,
?allorquando a seguito di detti accertamenti si pervenga ad un accertamento di
tipo analitico o analitico-induttivo, non possono che riprendere vigore per
intero tanto i principi generali in tema di valore delle presunzioni legali (a
cui, secondo il diritto civile, non si può reagire con altre presunzioni, bensì
con fatti dimostrati), quanto le generali regole di determinazione del reddito
di impresa, fra cui quella del comma 4 dell'art. 109 TUIR, che ammette in
deduzione spese e componenti negative solo se e nella misura in cui risultino
imputati a conto economico, a meno che, pur se non imputati a conto economico,
siano specificamente afferenti ai ricavi e agli altri proventi e risultino da
elementi certi e precisi.?Insomma, quel caro precetto costituzionale
sulla capacità contributiva può dirsi certamente accantonato.
( da "Arena, L'" del 27-02-2009)
Argomenti: Giustizia
Venerdì 27 Febbraio
2009 PROVINCIA Pagina 27 LESSINIA. Ricorso al Tribunale amministrativo
presentato da Marcolini ed ex amministratori La Comunità montana spera di
risorgere al Tar Soppressione illegittima? I giudici amministrativi rinviano
aspettando la Corte costituzionale. È una mezza
vittoria Il Tribunale amministrativo regionale (Tar) rinvia la decisione sul
ricorso presentato dall'ex presidente della Comunità montana della Lessinia
Stefano Marcolini e da cinque suoi assessori contro la soppressione decisa lo
scorso novembre dal decreto del presidente del Consiglio dei ministri e
applicata dal presidente della Regione Veneto con la nomina del commissario
straordinario Odetta Dalla Mora. Nell'udienza di mercoledì 25 il Tar era chiamato
a pronunciarsi sulla sospensiva del decreto governativo e della delibera di
giunta regionale che lo applica. Dopo la discussione, alla quale hanno
partecipato Luigi Righetti, come avvocato della Comunità, gli avvocati dello
Stato e della Regione, il tribunale ha rinviato il procedimento
in quanto la Regione aveva già impugnato alla Corte costituzionale la legge finanziaria 2008 e il decreto attuativo del governo
sulle Comunità montane. Spiega Righetti: «Il Tar ha rilevato che se la Corte costituzionale dovesse accogliere il
ricorso della Regione, tutto l'impianto previsto dal governo per la
soppressione delle Comunità montane, compresa quella della Lessinia,
sarebbe destinato a cadere». L'udienza alla Corte costituzionale
era in realtà fissata già lo scorso 19 febbraio, ma è stata rinviata. Intanto
l'udienza in laguna è stata una vittoria ai punti per Marcolini e per gli ex
assessori Clemente Ballarini, Paolo Garra, Domenico Dalla Verde, Pietro Rama e
Felice Tacchella che avevano sottoscritto con lui il ricorso. «Infatti il
tribunale si è rifiutato di decidere sulla scorta della legge in vigore»,
spiega l'avvocato Righetti, «come avevano insistito sia l'Avvocatura dello
Stato sia il difensore della Regione. Il Tar ha invece ritenuto che sussistano
fondate ragioni perché possa essere accettato il ricorso della Regione davanti
alla Corte costituzionale e ha preferito rinviare
l'udienza al momento in cui sarà emessa quella sentenza. Infatti la prossima
udienza al Tar sarà fissata subito dopo la decisione della Corte e comunque
entro i primi di luglio», aggiunge Righetti. Il legale spiega che il
procedimento avviato dagli ex amministratori della Comunità montana della
Lessinia ha vita propria e proseguirà comunque il suo iter anche dopo il
pronunciamento della Corte. Il commissario straordinario Odetta Dalla Mora
continuerà nel frattempo il suo lavoro previsto dal mandato regionale per
concludere, entro il prossimo maggio, il compito di presentare una proposta
alla giunta regionale di trasferimento delle funzioni già esercitate dalla
Comunità soppressa e di successione nel patrimonio attivo e passivo accertato.
Soddisfatto l'ex presidente Marcolini per il risultato della prima udienza al
Tar: «Sono più che mai convinto che il ricorso è stata la mossa giusta per tutelare
il territorio, non i nostri incarichi di amministratori», spiega, «e già in
questi mesi di mancate iniziative e progettazioni ci si è resi conto di quanto
il territorio abbia risentito della mancanza di un ente di coordinamento».
( da "Giornale.it, Il" del 27-02-2009)
Argomenti: Giustizia
n. 50 del 2009-02-27
pagina 7 Genova va a lezione di giornalismo senza condizionamenti di Fabrizio
Graffione Il direttore di Panorama Maurizio Belpietro ospite del circolo
Tradizione e Libertà La legge sulle intercettazioni del ministro Angelino
Alfano è da rivedere. Così come non andava bene quella che voleva fare il
governo Prodi. A pagare, semmai, per la fuga di notizie, siano i magistrati.
Che poi sono quelli che le vere fonti dei cronisti di giudiziaria. La casta dei
giornalisti deve fare autocritica. Chi scrive deve ragionare da uomo libero e
non da servo. I racconti sull'indipendenza dei direttori e dei capiredattore.
Gli aneddoti di alcune telefonate ricevute, pochine per la verità, dagli
editori per fare pressing su questa o quell'altra notizia. Così come la
coscienza che la categoria delle firme è in declino. Tanto che spesso molti
giovani redattori non sono in grado di distinguere la
differenza fra Corte di Cassazione e Corte Costituzionale. Divertente.
Interessante. Animato. E con un pubblico attento che non si è perso una parola
dei protagonisti. È il dibattito che si è tenuto ieri sera al Teatro della
Gioventù di via Cesarea organizzato dal circolo Tradizione e Libertà di
Giuseppe Murolo e intitolato «Politica e informazione». Seduti sul palco
insieme al consigliere comunale di An c'erano il direttore di Panorama Maurizio
Belpietro, arrivato in centro città con la scorta, il caporedattore centrale
del Secolo XIX Luigi Leone e il caporedattore della redazione genovese de il
Giornale Massimiliano Lussana. «Si dice che occorre ispirarsi al giornalismo
all'inglese - ha esordito Belpietro - ma devo affermare che i giornalisti
italiani, quando vogliono, sono molto bravi pure loro. Per anni mi hanno detto
di tutto. Da venduto a servo di Berlusconi a giornalista non indipendente. Ma
poi sono uno dei pochi direttori che sono stato licenziato per non essermi
piegato a talune richieste di un editore come per l'inchiesta sullo scandalo
Scalfaro. Quando grandi gruppi bancari controllano Rcs e il Corriere della Sera
tralascia alcune inchieste, appunto, su certe banche, rimango molto perplesso.
Quando alcune grandi firme di quel giornale sono costrette a scrivere su
Internet i loro editoriali e, altri, vengono addirittura allontanati, mi fermo
davvero a pensare». «Sulle intercettazioni - ha continuato Belpietro - penso
che la legge proposta dal ministro Alfano sia sbagliata. Così come lo era
quella proposta dal governo Prodi. Le notizie arrivano dai magistrati o dalla
polizia giudiziaria. Pochissime volte dai cancellieri dei Tribunali. C'è un
chiaro interesse di una parte ovviamente. E quindi, semmai, a pagare devono
essere proprio quei magistrati si lasciano scappare le notizie. «Sono d'accordo
con Belpietro - ha detto Leone - non è possibile condannare a tre anni un
cronista e lasciare perdere il magistrato che gli ha fornito il materiale,
testi delle intercettazioni comprese, in una sorta di impunibilità. Occorre
prendere il problema per la testa e non per la coda». «Belpietro e Leone - ha
commentato Lussana - sono purtroppo una razza rara di giornalisti che credono a
quello che scrivono e prima di cominciare un'inchiesta o un'editoriale studiano
e si documentano bene. Dovrebbe essere la norma, ma purtroppo il giornalismo
italiano deve fare una grossa autocritica». © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA -
Via G. Negri 4 - 20123 Milano
( da "Riformista, Il" del 27-02-2009)
Argomenti: Giustizia
Con l'elezione di
Francesco Amirante a 33esimo presidente della Corte costituzionale, in sostituzione di
Giovanni Maria Flick, sono diventati 17 i presidenti della Consulta che si sono
avvicendati in ruolo negli ultimi due lustri Con l'elezione di Francesco
Amirante a 33esimo presidente della Corte costituzionale, in sostituzione di Giovanni Maria Flick, sono diventati 17 i
presidenti della Consulta che si sono avvicendati in ruolo negli ultimi
due lustri. All'incirca una media di due all'anno. La frequenza non può
stupire, dato che ogni volta i giudici si premurano di eleggere il membro più
anziano e vicino alla pensione. Il dato è clamoroso, e ha dato lo spunto ieri
al Giornale per sottolineare come questo frenetico turn over costi, e tanto,
alle casse dello Stato. Vero. Ma molto più preoccupante appare lo svilimento
dell'istituzione. Dovrebbe essere innanzitutto questo rischio a sconsigliare la
girandola dei presidenti. 27/02/2009
( da "Riformista, Il" del 27-02-2009)
Argomenti: Giustizia
mappe dietro la
lettera dei cinquantatrè e le divisioni nel centrodestra Cattolici contro «Il
testamento è già eutanasia» RETROSCENA. Cossiga e Alleanza cattolica. Mantovano
e una minoranza di Comunione e liberazione. Gli scissionisti di Scienza &
Vita guidati da Pessina e peones assortiti. Il fronte dei credenti contrari al
ddl Calabrò contesta al Pdl (e alla Cei di Bagnasco) una questione irrisolta:
per difendere la vita meglio una legge o l'assenza di legge? di Paolo Rodari
Alcuni dei 53 senatori del Popolo della Libertà che l'altro ieri hanno firmato
il documento "Mai più un caso Eluana" hanno voluto precisare che il
loro consenso mirava semplicemente a un miglioramento del disegno di legge di
maggioranza sul testamento biologico presentato dal relatore Calabrò. Nessun
intento di dividere il Pdl, hanno spiegato. E il medesimo concetto è stato
ribadito anche da una nota congiunta di Maurizio Gasparri e Gateano
Quagliariello, presidente e vicepresidente vicario del Pdl al Senato. Ma è lo
stesso documento a confermare come e quanto le posizioni divergano nel
principale partito di maggioranza. A guidare la pattuglia dei 53 assieme al
presidente Francesco Cossiga c'è il sottosegretario all'Interno Alfredo
Mantovano. La cosa non è senza significato. Dietro di lui c'è Alleanza
Cattolica, un'associazione ortodossa e tradizionalista quanto alla difesa della
dottrina della Chiesa. Vi fa parte anche lo studioso di religioni mondiali
Massimo Introvigne il quale, con Alleanza Cattolica, organizza incontri a mo'
di club anglosassone sui temi più disparati. Sarebbe troppo dire che Alleanza
Cattolica è contro la decisione della Chiesa e del presidente della conferenza
episcopale italiana di aprire a una legge sul "fine vita",
convinzione fondata sulla preoccupazione che, senza una legge non c'è modo di
tutelare quegli italiani che oggi si trovano nella medesima situazione di
Eluana Englaro. Ma all'interno di Alleanza Cattolica, come all'interno di altri
movimenti ecclesiali e associazioni cattoliche, si fa strada il fronte di
quanti vedono nel testamento biologico, e dunque in qualunque dispositivo di
legge che cerchi di regolamentarlo, una prima apertura all'eutanasia. A
conferma che le posizioni sono eterogenee e che, proprio in queste ore, il
dibattito è aperto, ecco ieri un comunicato di Comunione e liberazione. Il
titolo dice tutto: «Sul "fine vita" siamo col cardinale Bagnasco». Il
messaggio è chiaro: se qualcuno avesse ancora dei dubbi, se qualcuno fuori, ma
soprattutto dentro Cl, pensasse che una legge non sia necessaria, si sbaglia.
Cl sta con Bagnasco e sostiene l'apertura che lo scorso agosto, proprio al
Meeting di Rimini organizzato da Cl, i vertici della Chiesa fecero in merito a
una legge sul "fine vita". Tra i ciellini una posizione in qualche
modo diversa da quella ufficiale l'ha presa il settimanale Tempi. In un
editoriale dello scorso numero Tempi si domanda se abbia davvero senso una
legge sul testamento biologico. In particolare, il settimanale si chiede se
prima di una legge non avesse senso soffermarsi su quanto accaduto a Eluana
Englaro e dire cosa la sua morte sia stata: «Eutanasia». «Poiché - scrive Tempi
- è realistico prevedere che, fatta la legge, vi sarà chi, appellandosi al
precedente di Eluana, la riterrà restrittiva e, verosimilmente, giungerà a chiedere un pronunciamento referendario o della Corte
Costituzionale, non ci pare utile, né sensato partecipare all'attuale
discussione sul testamento biologico». Nel mondo dell'associazionismo che fa
riferimento alla Chiesa italiana il tentativo è comunque quello di fare
quadrato attorno a Bagnasco. Scienza & Vita in particolare -la
"lobby" cattolica che lavora in favore della vita - difende senza
possibilità di dubbio la posizione del presidente della Cei. Un comunicato
dell'associazione ha ribadito ieri la necessità di una legge che ovviamente non
può «e non deve prevedere la possibilità di rinunciare all'alimentazione e
all'idratazione». «Una tentazione - dice Scienza & Vita - che emerge nelle
schiere dei laici e talvolta si insinua persino in ambienti cattolici e che
deve essere assolutamente respinta». Una tentazione, che «si insinua persino in
ambienti cattolici». Quei cattolici che non vogliono la legge per motivazioni
profondamente "pro life". Il documento dei 53, infatti, sembra la
prosecuzione di una polemica ancora non risolta. Cominciò l'estate scorsa con
l'addio dall'esecutivo di Scienza & Vita di Adriano Pessina, direttore del
centro di bioetica dell'università del Sacro Cuore. Galeotto fu un consiglio di
presidenza coordinato da Bruno Dallapiccola e Maria Luisa Di Pietro che, di
fatto, aprì al testamento biologico ribaltando una precedente posizione di più
marcata chiusura. 27/02/2009
( da "Riformista, Il" del 27-02-2009)
Argomenti: Giustizia
le notizie Cda Rai, la revoca di Petroni non spettava al Governo Secondo la Corte costituzionale, non spettava al governo
e in particolare al ministro dell'Economia e delle finanze proporre la revoca
del consigliere di amministrazione Rai Angelo Maria Petroni senza una
deliberazione della commissione parlamentare di vigilanza. La Consulta
ha accolto il ricorso della commissione nei confronti del governo, così
risolvendo il conflitto di attribuzione sollevato sempre dalla Vigilanza. La
Consulta ha dunque annullato la proposta di revoca presentata l'11 maggio del
2007 dall'allora ministro dell'Economia e finanze Tommaso Padoa-Schioppa nei
confronti di Petroni, membro del cda indicato dal ministero quale azionista di
riferimento. Rizzoli, sentenza cancellata. L'ex editore Angelo Rizzoli ha
ottenuto che la sua condanna per bancarotta venisse cancellata dopo 10 anni
dalla sentenza definitiva. Una conseguenza della riforma del 2006 del diritto
societario che ha abrogato l'ipotesi di bancarotta patrimoniale nella società
in amministrazione controllata prevista invece dalla vecchia legge. Angelo
Rizzoli era stato condannato a 3 anni e 4 mesi con sentenza definitiva nel 1998.
Due anni fa, l'anno successivo all'entrata in vigore della riforma del diritto
societario, Rizzoli chiese alla magistratura milanese di revocare la condanna.
Atomo, «Senza regole non si va avanti». Il ritorno al nucleare per l'Italia ha
bisogno di regole certe perché le aziende non possono rischiare di vedere
bloccare i propri ingenti investimenti. Per questo, secondo il presidente di
Enel, Piero Gnudi, occorre un cambiamento dell'articolo 117 della Costituzione,
senza il quale sarebbe difficile avere una prima centrale nucleare al 2020
poiché la legislazione in materia è di tipo concorrente tra Regioni e Stato.
Maroni, no alle ronde fai da te. Il ministro dell'Interno, Roberto Maroni,
respinge con forza le preoccupazioni «infondate» sul possibile finanziamento
delle ronde cittadine da parte dei privati. Il titolare del Viminale ha
spiegato che «non appena il Parlamento approverà il decreto» il ministero sarà
in grado di stabilire «regole ferree»: «Da quel giorno non saranno più
consentite le ronde fai da te, e ce ne sono a centinaia». Doppio omicidio,
preso il compagno. Ha cominciato ad ammettere agli investigatori sloveni alcune
responsabilità per l'omicidio della compagna e della figlioletta Fahd Bouichou,
27 anni, il cittadino marocchino arrestato per l'omicidio di Elisabetta Leder e
della loro figlioletta Arianna di un anno e 10 mesi, uccise nella loro
abitazione di Castagnole di Paese in provincia di Treviso. All'origine della
tragedia, forse la decisione della donna di avviare le pratiche per l'affido
della figlia. Carceri, annullato effetto indulto. Il numero dei detenuti
reclusi nelle carceri italiane ha superato la fatidica soglia delle
sessantamila unità. Parola del Garante dei diritti dei detenuti del Lazio,
Angiolo Marroni, che ha così commentato i dati ottenuti da "Ristretti
Orizzonti" su rielaborazione delle statistiche del dipartimento
amministrazione penitenziaria (dap). Solo nel Lazio, i detenuti reclusi sono
5.506, il 24 per cento in più di quanto consentirebbe la capienza regolamentare.
Cosenza, seviziata per giorni. Una donna romena di 34 anni è stata sequestrata
e violentata per giorni a Cosenza da un immigrato marocchino e poi da un
connazionale, che sono stati arrestati dai carabinieri. I due sequestri sono
avvenuti nella stessa stazione degli autobus, davanti a decine di persone:
nell'indifferenza generale, la donna ha urlato e chiesto aiuto ai passanti, ma
nessuno le ha dato ascolto. I due sono disoccupati e hanno predenti penali.
«Violenze prima dell'omicidio». Mohamed Barakat, 53 anni, l'uomo di
cittadinanza egiziana che mercoledì, in provincia di Milano, durante la visita
in un consultorio familiare, ha ucciso il figlio di nove anni e poi si è tolto
la vita, «aveva già manifestato intenzioni minacciose». Lo ha rivelato Rosalba
Cilia, l'avvocato di Antonella P., madre del bimbo. Il Servizio minori,
all'interno del quale è avvenuto l'omicidio, resterà chiuso fino a lunedì. Novi
ligure, duplice omicidio. Due cinesi intorno ai trent'anni, un uomo e una
donna, sono stati trovati uccisi nell'appartamento di un connazionale a Novi
Ligure, nell'alessandrino. A fare la scoperta è stato proprio quest'ultimo, in
possesso di regolare permesso di soggiorno, che di rientro dalla Cina ha
trovato gli amici morti in casa. 27/02/2009
( da "Giornale.it, Il" del 27-02-2009)
Argomenti: Giustizia
n. 50 del 2009-02-27
pagina 8 Travaglio, il Beria di Di Pietro Decide lui chi mettere in lista di
Paolo Bracalini Il giornalista «consigliori» del leader prepara per le Europee
una squadra farcita di pm. Il sogno? De Magistris e Apicella Più che un sodalizio,
ormai è una coppia di fatto. Li vedi sempre insieme ad Annozero - dove
Travaglio è ospite fisso e Di Pietro a mezzo servizio - in pratica una puntata
su due. Travaglio fa outing sul suo voto per Tonino («in attesa di un nuovo
Einaudi o un nuovo De Gasperi» specifica però) e Tonino contraccambia
difendendolo quando serve. Ma c'è di più. Marcolino è la vera eminenza grigina
di Tonino. È lui che, tra un girotondo e l'altro, passa i pizzini al leader sui
nuovi candidati del dipietrismo-travaglismo di lotta e di governo (e già ci
sono i travaglini in Parlamento nelle file Idv, il primo è Franco Barbato).
Rose di nomi da corteggiare, personalità da arruolare nel partito per le
prossime Europee. Perché tra i pochi di cui Di Pietro si fida, Travaglio si è
conquistato un posto di rilievo. D'altronde la loro affinità elettiva è
perfetta, sintonizzati come due orologi sullo stesso suono, il tintinnar di
manette. Un'empatia superlativa, mega, anzi Micromega. Travaglio
consigliere-giustiziere, Travaglio è il Beria del leader molisano. E allora
ecco le rose di Travaglio per Tonino, i possibili candidati per le Europee dove
Di Pietro misurerà la forza del suo partito dopo il coma del Pd, a un anno
dalle politiche dove l'Idv era ancora partitino da 4% mentre ora vola nei sondaggi.
Difficile non notare il marchio di fabbrica di Travaglio: c'è una toga su due.
Ovviamente scelte più che gradite all'ex pm che sulla giustizia vuole puntare
la campagna elettorale e soffiare il testimone dell'opposizione ai Democratici.
Pare, ma sono ancora rumors (le liste verranno definite entro metà marzo), che
il leader Idv stia corteggiando insistentemente Luigi De Magistris, il
magistrato dell'inchiesta Why not e di Toghe lucane rimosso dal suo incarico
nel 2006 dall'allora Guardasigilli Clemente Mastella (candidato del Pdl alle
Europee, per l'appunto). Difficile che De Magistris accetti, ma lo shopping
elettorale di Di Pietro punta lì, a vestire i panni mai smessi della giustizia
che si oppone al sistema marcio e alla politica corrotta (omettendo però di
ricordare le mele marce nell'Idv, cosa che ha molto imbarazzato ultimamente
Travaglio, peraltro). Se riuscisse a candidare De Magistris, Di Pietro farebbe
il colpaccio, altrimenti dovrà accontentarsi degli altri nomi che circolano nel
partito. Altro segnalato da Travaglio al leader Idv: Carlo Vulpio, collega del
Corriere della sera che ha seguito le inchieste catanzaresi di De Magistris ed
è stato poi sollevato dall'incarico dal suo giornale. Vulpio è autore di un
libro, Roba nostra, sulla «nuova Tangentopoli italiana», che porta la
prefazione proprio di Travaglio. Anche il suo nome è nella rosa dei papabili
Idv per le Europee, ma anche qui siamo tra rumors. L'altro colpo di mercato che
Di Pietro sogna, porta il nome di Clementina Forleo, l'ex gip milanese delle
inchieste sulle scalate bancarie trasferita a Cremona in seguito a un
procedimento disciplinare. La Forleo (i cui guai sono cominciati dopo
un'esternazione proprio all'Annozero di Travaglio), è stata così difesa
recentemente in un dibattito pubblico da Vulpio: «In Italia chi come noi
sostiene i principi della Costituzione viene accusato di essere eversivo». Se
non è un manifesto politico poco ci manca. Altro corteggiatissimo da Di Pietro
per le Europee sarebbe Luigi Apicella, l'ex procuratore di Salerno sospeso dal Csm dopo la guerra tra Procure sulle indagini di De Magistris. In
corsa per Bruxelles con la maglia Idv sarà quasi sicuramente Pino Arlacchi,
sociologo antimafia, ex Pds ed ex candidato dipietrista alle Europee 2004.
Altro nome uscito forse dal cilindro di Travaglio è quello di Sonia Alfano,
grillina ex candidata presidente della Sicilia con la lista civica del comico
girotondista. Come si vede, a recitare è sempre la stessa compagnia. I
candidati del Travaglino. © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 -
20123 Milano
( da "Giornale.it, Il" del 27-02-2009)
Argomenti: Giustizia
n. 50 del 2009-02-27
pagina 12 «Fu irregolare la revoca di Petroni» di Redazione Tutto sbagliato,
tutto da rifare ha deciso la Consulta. È sempre la Rai sotto i riflettori delle
polemiche e in particolare l'odissea infinita del caso Petroni, il consigliere
di amministrazione dimissionato dal ministero al termine di una lunghissima
vertenza. Ieri l'ultima parola. Forse. La Corte
Costituzionale, infatti, ha deciso che non spettava al governo e in particolare
al ministro dell'Economia e delle finanze proporre la revoca di Angelo Maria
Petroni (nella foto) senza una delibera della commissione parlamentare di
vigilanza. La Consulta ha così accolto il ricorso e risolto il conflitto
di attribuzione annullando la proposta di revoca presentata l'11 maggio 2007
dall'allora ministro Tommaso Padoa-Schioppa nei confronti di Petroni, membro
del Cda. © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano
( da "Adige, L'" del 27-02-2009)
Argomenti: Giustizia
Libro di cantiere,
sindacati all'attacco TRENTO - Regolamento appalti. Cgil Cisl Uil dicono:
«Basta meline sul libro di cantiere». La presa di posizione arriva a margine
del nuovo confronto tra le parti sociali che si è tenuto ieri per discutere
delle novità e del futuro regolamento della legge che, ricordiamo, è stata tra
l'altro impugnata nei mesi scorsi di fronte alla Corte costituzionale da parte del Governo
Berlusconi. «Nell'incontro odierno del tavolo per gli appalti - spiegano
Ruggero Purin della Cgil, Stefano Pisetta della Cisl e Paolo Ferrari della Uil
- convocato per arrivare ad una definizione compiuta delle modifiche al
regolamento previsto dalla legge sugli appalti, abbiamo avuto modo di
esprimere il nostro apprezzamento per il lavoro dell'assessore provinciale
Alberto Pacher nella mediazione con i datori di lavoro sulla norma che
introduce il libro di cantiere per la certificazione della regolarità dei
rapporti di lavoro nell'edilizia. Sulla proposta della giunta provinciale è
stato riscontrato l'accordo dei rappresentanti della Cooperazione, mentre
Confindustria ha espresso alcune perplessità di merito. Più dura la posizione
degli Artigiani che si sono detti contrari alla norma. Ribadiamo però che sul
libro di cantiere non sono più accettabili meline o obiezioni puramente
ideologiche. Alla vigilia dell'avvio di centinaia di microappalti, che
avvantaggeranno soprattutto le aziende artigiane, è indispensabile disporre di
uno strumento che agevoli il controllo della regolarità dei rapporti di lavoro
nei cantieri trentini, anche per la tutela della salute e della sicurezza degli
operai edili. Per questo motivo abbiamo ribadito all'assessore Pacher che nel
prossimo incontro, fissato per il 18 marzo, si dovrà necessariamente giungere
ad un accordo». 27/02/2009
( da "Manifesto, Il" del 27-02-2009)
Argomenti: Giustizia
RAI «Revoca
illegittima» La Consulta dice sì al consigliere Petroni mi.b. ROMA La Corte costituzionale dà ragione alla commissione di vigilanza Rai, che sulla vicenda
aveva sollevato un conflitto di attribuzione: il governo non può revocare il
consigliere d'amministrazione di viale Mazzini nominato dal ministero
dell'economia senza un voto della commissione parlamentare. La
sostituzione del consigliere Angelo Maria Petroni con Fabiano Fabiani fatta
dall'allora governo Prodi (titolare di via XX settembre Tommaso Padoa Schioppa)
era dunque illegittima, conferma la Consulta. A suo tempo, dopo una serie di
ricorsi e sentenze, Petroni era stato reintegrato in cda dal Consiglio di
stato. A questo punto, sostengono dunque il capogruppo del Pd in commissione di
vigilanza Fabrizio Morri e l'ex ministro delle comunicazioni Paolo Gentiloni,
il nuovo consigliere d'amministrazione indicato dall'azionista (il ministero,
appunto, che si appresta a confermare Petroni) dovrà ottenere il via libera
dalla vigilanza: «Sembra infatti impossibile - sostiene Gentiloni - che il
potere esclusivo del governo, negato sulla revoca, possa sopravvivere per la
nomina del consigliere». E la legge Gasparri dovrà essere modificata, incalza
Morri. Di parere diverso, invece, un altro esponente del Pd, il
costituzionalista Stefano Ceccanti, secondo il quale la decisione della
Consulta non prevede un automatismo per quel che riguarda il potere di nomina
del fiduciario del tesoro nel cda Rai, indicato dalla legge Gasparri, che
invece non dice nulla sul potere di revoca, e «se non c'è nella legge non si
può inventarlo». La questione fa discutere anche nel Pd. L'ex presidente della
vigilanza, Mario Landolfi, che aveva promosso il conflitto di attribuzione di
fronte alla Consulta, sostiene: «Se la sentenza è 'manipolativa' allora si può
ipotizzare che non potendo il Tesoro revocare, non può nemmeno nominare in
autonomia. Ci sarebbe quindi un vuoto legislativo e la necessità di modificare
la Gasparri in quel punto». Niente da fare, ribatte il sottosegretario alle
comunicazioni Paolo Romani, le ipotesi di riscrittura della Gasparri «sono
definitivamente sfumate». Tra i «litiganti», canta vittoria il legale di
Petroni, Filippo Satta: «Questa sentenza è un'ulteriore conferma della nostra
profonda ragione. Credo che non ci sia bisogno di altri commenti». Del resto,
nonostante le richieste di cambiare la legge sui criteri di nomina dei vertici
Rai avanzata dal Pd, i parlamentari democratici della commissione di vigilanza si
sono riuniti ieri per discutere del nuovo presidente della tv pubblica. Resta
in campo l'ipotesi di confermare Claudio Petruccioli. Ma non si escludono
ancora altri candidati. L'ultima parola l'avrà Silvio Berlusconi.
Nell'incertezza, i democratici potrebbero chiedere un nuovo rinvio. L'assemblea
degli azionisti che dovrà completare il cda è convocata per martedì. Potrebbe
limitarsi a ratificare la nomina dei sette consiglieri votati dalla commissione
di vigilanza e a dare il via libera a Petroni. Se così fosse, il cda,
nell'attesa, potrebbe essere guidato dal consigliere anziano, il
nazional-alleato Guglielmo Rositani.
( da "Messaggero, Il (Frosinone)" del
27-02-2009)
Argomenti: Giustizia
Venerdì 27 Febbraio
2009 Chiudi di DOMENICO TORTOLANO La illegittimità degli aumenti contenuti
nelle bollette dell'acqua inviate dall'Ato 5 agli utenti della provincia di
Frosinone nei mesi scorsi è stata ribadita ieri alla Commissione consiliare per
la tutela dei consumatori, presieduta da Wanda Ciaraldi, dal Coordinamento
provinciale acqua pubblica. Fulvio Pica, Severo Lutrario, Mario Antonellis e
Francesco Notarcola, componenti del Comitato, hanno esposto la loro denuncia ai
membri della commissione e al neo assessore regionale alla tutela dei
consumatori, Vincenzo Maruccio, sostenendo che «la bolletta inviata all'utente
con oltre due anni di ritardo viola il principio di irretroattività dell'azione
amministrativa ed il principio di legalità» ma secondo il Co.vi.ri. sarebbe
illegittimo anche l'aumento di oltre il 20% della tariffa rispetto al 2005.
Sono state citate due sentenze, "una del Consiglio di Stato che ha
dichiarato illegittime le applicazioni di aumenti tariffari
retroattivi e una della Corte Costituzionale che ha stabilito che i costi
sostenuti dal gestore per la depurazione e la fognatura non devono essere
fatturati agli utenti se le opere sono assenti o non funzionanti". Poi è
stato ricordato che è in corso un'indagine della Procura della Repubblica di
Frosinone in cui si sono ipotizzati i reati di abuso d'ufficio e di
truffa aggravata. Per la presidente Wanda Ciaraldi «la Regione è sempre stata
disponibile a capire i problemi dei cittadini, come testimoniato dalla rapida
convocazione di questa audizione e dalla presenza dell'assessore Maruccio».
Severo il commento di Alfredo Pallone, coordinatore regionale e capogruppo di FI
alla Pisana: «La pessima gestione del servizio idrico gestito a Frosinone da
Ato5 ha un nome e un cognome: Francesco Scalia, ex presidente della Provincia
di Frosinone e attualmente assessore della Giunta Marrazzo. E' Scalia, più di
ogni Commissione, che dovrebbe spiegarci i motivi per i quali ha deciso di
stipulare un contratto con una società che non solo è stata inadempiente
rispetto al servizio che avrebbe dovuto fornire, ma non ha neanche trovato
quelle soluzioni che avrebbero dovuto tutelare e non danneggiare i cittadini
ciociari». Di Ato 5 si parlerà anche al consiglio comunale di Cassino martedì
prossimo. La maggioranza di centrodestra è contraria al trasferimento
dell'acquedotto comunale all'Ato 5 sia per la gestione criticata e sia per le
tariffe. Quelle comunali sono più basse rispetto a quelle praticate per gli
utenti delle frazioni di Cassino serviti dall'Ato-Acea.
( da "Sole 24 Ore, Il" del 27-02-2009)
Argomenti: Giustizia
Il Sole-24 Ore
sezione: POLITICA E SOCIETA data: 2009-02-27 - pag: 14 autore: Il partito della
moratoria, ancora piccolo ma destinato a crescere R inviare di qualche mese la
legge sul testamento biologico? Di solito i rinvii in Parlamento si fanno per
le ragioni sbagliate o per paura di decidere. In questo caso potrebbe essere
una scelta di saggezza, un modo per attendere che le passioni si plachino. Oggi
siamo ancora troppo vicini alla drammatica vicenda di Eluana, che ha diviso
l'opinione pubblica e ha riproposto qualcuno dei vecchi steccati fra laici e
cattolici. Non sappiamo se e come sarà accolta la proposta venuta ieri da otto
senatori. Sappiamo però che l'iniziativa è l'unica a rompere il senso di
disagio e di preoccupazione diffuso a Palazzo Madama- dove il testo Calabrò è
in discussione - ma sullo sfondo anche a Montecitorio. Prima di tutto si tratta
di una proposta «trasversale», che unisce senatori di centro-sinistra e di
centrodestra, alcuni laici, altri cattolici. Storie personali e politiche
diverse che s'intrecciano in un gesto di buon senso. Emma Bonino, Enzo Bianco,
Stefano Ceccanti e Pietro Ichino per il centro-sinistra. Lamberto Dini, Antonio
Paravia, Maurizio Saia, Giuseppe Saro per il Popolo della libertà. Si esprime
il timore che il testo Calabrò, così com'è oggi, «cristallizzi soluzioni
rigide, sempre parzialmente inappropriate rispetto all'infinita varietà dei
casi reali». Si chiede una moratoria «che permetta di recuperare la serenità
necessaria». Altre voci nei giorni scorsi, a cominciare da Pisanu, hanno
reclamato una riflessione prima di mettere in cantiere una legge che forse crea
più problemi di quanti ne risolve (tant'è che il presidente dell'Antimafia
voterà contro). E si sa che in Commissione Affari Costituzionali anche il
senatore Malan, oltre a Saro, è in parziale dissenso dalla sua maggioranza.
Ora, è vero che la moratoria per il momento è sostenuta solo da un'esigua
minoranza in Parlamento. Ai nomi citati vanno aggiunti Barbara Pollastrini, Pd
(«meglio nessuna legge che una legge cattiva»), Benedetto Della Vedova, Pdl, e
pochi altri. Ufficialmente nessun gruppo l'ha fatta propria e Anna Finocchiaro
ieri l'ha detto senza equivoci. Forse però la mossa è solo prematura. Prima che
si pensi al rinvio devono consumarsi altri tentativi di trovare un'intesa,
peraltro sempre più complicata. L'area del dubbio è piuttosto vasta e investe
proprio il centro-destra. La verità è che gli interrogativi sulla
«costituzionalità » del disegno di legge sono ormai abbastanza numerosi. Lo
stesso fronte cattolico, al Senato, comincia a porseli. Il rischio della scarsa
chiarezza è di approvare un testo che sul punto cruciale (non considerare
alimentazione, idratazione e ventilazione come terapie)
finisca per essere decapitato dalla Corte costituzionale. In quel caso tutta l'architettura del testamento biologico
crollerebbe in pezzi e ci si ritroverebbe nella situazione attuale, la stessa
che ha accompagnato la fine di Eluana. Le perplessità perciò crescono e non
solo tra i laici. A voler riassumere le posizioni, c'è una maggioranza
che garantisce l'intenzione di andare avanti, ma che potrebbe incontrare
ostacoli in commissione Affari costituzionali. C'è un'opposizione che tende a
sottolineare la propria laicità, benché una certa componente cattolica – ad
esempio la capogruppo del Pd in commissione Sanità,Dorina Bianchi –si sforzi di
negoziare con il centro-destra. Infine, ci sono, come abbiamo visto, i fautori
della moratoria. Per ripartire da zero. Vedremo fra poco se saranno questi
ultimi ad averla vinta. www.ilsole24ore.com Online «il Punto» di Stefano Folli
7 il PUNTO DI Stefano Folli Sempre più interrogativi sulla costituzionalità del
fine vita: anche il fronte cattolico è meno monolitico
( da "Sole 24 Ore, Il" del 27-02-2009)
Argomenti: Giustizia
Il Sole-24 Ore
sezione: POLITICA E SOCIETA data: 2009-02-27 - pag: 14 autore: LA CONSULTA
SULLA RAI «Non spettava al Governo la revoca di Petroni dal cda» Il ministero
dell'Economia, azionista al 99,55% della Rai, non può revocare l'ottavo
consigliere di amministrazione, quello nominato direttamente, senza una «previa
deliberazione » della Vigilanza. La Corte costituzionale ha dato ragione alla
commissione bicamerale nel conflitto di attribuzione che la opponeva al
ministero. Decade, quindi, la revoca disposta da Tommaso PadoaSchioppa nei
confronti di Angelo Maria Petroni, già sospesa dal Tar e dal Consiglio di Stato.
Bisognerà attendere la motivazione della decisione della Consulta per capirne
gli effetti e la portata. Ora i politici si interrogano se anche per la nomina
dell'ottavo consigliere da parte dell'azionista occorra o meno una delibera
della Vigilanza.
( da "Sole 24 Ore, Il" del 27-02-2009)
Argomenti: Giustizia
Il Sole-24 Ore
sezione: POLITICA E SOCIETA data: 2009-02-27 - pag: 14 autore: L'ARCHIVIO
GENCHI Rutelli: su Pollari e altri 007 pedinamento elettronico Rischi per i
servizi di intelligence: l'allarme è del presidente del Copasir, Francesco
Rutelli, dopo il caso Genchi. In un incontro coni capigruppo della Camera
Rutelli ha sottolineato il «vuoto legislativo ». Dal lavoro del comitato è
emerso che per Nicolò Pollari, ex direttore del Sismi, e Marco Mancini, ex capo
della divisione Antiterrorismo, c'è stato un «pedinamento elettronico » che ha
riguardato anche i loro familiari. Ci sono 14 agenti dei servizi
segreti e 13 parlamentari nei tabulati acquisiti ma anche tre utenze di
Montecitorio e una al Senato, associata alla segreteria del presidente. Rutelli
ha poi sottolineato che sono finite sotto controllo 52 utenze del Csm, 14 della
Segreteria del Quirinale, l'Ambasciata americana, l'allora capo di Stato
Maggiore della Guardia di Finanza, Poletti, oggi vice all'Aisi (ex Sisde).
( da "Messaggero, Il" del 27-02-2009)
Argomenti: Giustizia
Venerdì 27 Febbraio
2009 Chiudi ROMA Oltre all'illegalità il paradosso: il capo dei Servizi
segreti, Pollari, è stato oggetto di «pedinamento elettronico» per 24 mesi da
parte di Gioacchino Genchi, consulente del pm di Catanzaro, De Magistris.
Assieme al capo degli 007 italiani, spiati anche 13 parlamentari
e le utenze del Quirinale e del Csm. Il presidente del Copasir, Francesco
Rutelli, che ha inviato gli atti in possesso del Comitato alla Procura di Roma,
ha sottolineato in Parlamento la necessità di una legge che tuteli la privacy
dei cittadini e affidi la gestione dei dati sensibili a strutture pubbliche e
non a consulenti privati che agiscono, come nel caso Genchi, al di fuori
del controllo della legge.
( da "Corriere Alto Adige" del 27-02-2009)
Argomenti: Giustizia
Corriere dell'Alto
Adige - BOLZANO - sezione: BOLZANOEPROV - data: 2009-02-27 num: - pag: 4
categoria: BREVI Donne violentate in Afghanistan Hauser: «Intervenga Tarfusser»
BOLZANO — «Il procuratore bolzanino Cuno Tarfusser si è sempre impegnato in
difesa delle donne vittime di violenze. Spero che potrà proseguire su questa
strada anche come giudice della Corte penale internazionale dell'Aja »: lo ha
detto la ginecologa di origine altoatesina Monika Hauser, vincitrice del Premio
Nobel alternativo. La sua organizzazione Medica mondiale è impegnata in tutto
il mondo per le donne vittime di stupri nei luoghi di guerra. «Durante la
guerra in Liberia — ha detto Hauser in una conferenza stampa a Bolzano — il 90%
delle donne sono state violentate. La situazione non è molto diversa in Congo.
Secondo le nostre stime, sono 200 mila le donne vittime di violenze durante la
guerra in Bosnia». Secondo la ginecologa, la situazione «sta nuovamente
peggiorando in Afghanistan, dove le donne che hanno subito violenze vengono ancora
emarginati ». «Il modo di pensare talebano — ha detto — non sparisce togliendo
i talebani dal governo». Secondo Hauser, Tarfusser potrebbe dare «un importante
contributo per aumentare la sensibilità della Corte internazionale dell'Aja per
queste forme di violenza». Cuno Tarfusser, 54 anni,
sposato, un figlio, un fratello medico, è stato eletto giudice della Corte
penale internazionale dell'Aja lo scorso 20 gennaio. Tre giorni fa ha informato
con una lettera il Csm che dall' 11 marzo assumerà la carica. Medico Monika
Hauser
( da "Corriere della Sera" del 27-02-2009)
Argomenti: Giustizia
Corriere della Sera
- NAZIONALE - sezione: Politica - data: 2009-02-27 num: - pag: 12 categoria:
REDAZIONALE I direttori Le punizioni ai giornali Anselmi: misure
incostituzionali Feltri: norme idiote MILANO — E dunque, carcere o radiazione?
L'ipotesi di trovarsi un giorno a dover scegliere tra pubblicare oppure non
pubblicare il testo di un'intercettazione telefonica pena la perdita della
libertà (emendamento Bergamini) o del tesserino da giornalista (misura
alternativa avanzata da Alleanza nazionale) ai direttori di testata suggerisce
soltanto scenari apocalittici. Il più arrabbiato è Vittorio Feltri, che si
accomoda sulla sua scrivania nella redazione di Libero e parte: «Sono due
autentiche idiozie. Finire in galera, in un Paese in cui è stato allegramente
depenalizzato il falso in bilancio, sarebbe un provvedimento degno di Pinochet.
Se mi radiano dall'albo, poi, alla mia età significherebbe finire ai
giardinetti pubblici per giocare a bocce. Ricapitolando: ci vogliono dietro le
sbarre o disoccupati. Quindi, se ancora ci capisco bene, il governo porta
avanti una lotta al carcere facile ma solo per i suoi componenti mentre noi
giornalisti brutti, sporchi e cattivi possiamo tranquillamente finire dentro.
Vergogna. Che non mettano il becco nelle nostre faccende. Che non ci paragonino
a stupratori, ladri e assassini. Ecco come la penso». Del tutto pacifico è il
direttore della Stampa Giulio Anselmi, confortato dal fatto che «prima che una
cattiva legge sia approvata bisogna fare il possibile per evitarlo» ma sopra
ogni cosa fermamente persuaso che «in una vera democrazia questo problema non
si porrebbe nemmeno: cosa succederebbe in America se si avanzassero simili
proposte?». Dando per scontato che «la preoccupazione per la privacy di persone
solo marginalmente coinvolte in un'inchiesta sia assolutamente legittima —
ragiona il direttore dal suo ufficio di Torino — i cittadini hanno il diritto
di essere informati e un emendamento antidemocratico come quello a firma
Deborah Bergamini non supererebbe il vaglio della Corte costituzionale».
è anche vero, però, che «spesso i giornali hanno fatto un uso improprio di
intercettazioni trasformate magicamente in puro esercizio di gossip —
puntualizza Gabriele Polo, alla guida del manifesto —. Ma se oggi questa
professione ha ancora un senso, bisogna appellarsi alla dignità di un codice
morale stabilito dalla coscienza di ciascuno e non a colpi di leggi annose,
sanzioni penali o punizioni dell'Ordine». Elsa Muschella
( da "Corriere della Sera" del 27-02-2009)
Argomenti: Giustizia
Corriere
della Sera - NAZIONALE - sezione: Politica - data: 2009-02-27 num: - pag: 12
categoria: BREVI Giulio Anselmi «Emendamenti antidemocratici come quello della
Bergamini non supererebbero il vaglio della Corte costituzionale»
( da "Corriere della Sera" del 27-02-2009)
Argomenti: Giustizia
Corriere della Sera
- NAZIONALE - sezione: Politica - data: 2009-02-27 num: - pag: 13 categoria:
REDAZIONALE Viale Mazzini La decisione della Corte costituzionale.
Vertice pd sulla presidenza: resta l'idea del Petruccioli-bis Rai, la Consulta
«conferma» Petroni Il governo Prodi non poteva revocare il consigliere. Il Pdl:
figuraccia Il sottosegretario Romani: così sono definitivamente sfumate le
ipotesi di riscrivere la legge Gasparri ROMA — Non spettava all'allora ministro
dell'Economia, Tommaso Padoa Schioppa e d'intesa col presidente del Consiglio
Romano Prodi la revoca del consigliere Rai Angelo Maria Petroni. Lo ha stabilito ieri la Corte Costituzionale, accogliendo il
ricorso presentato dalla commissione di Vigilanza nel settembre 2007, su
proposta del presidente Mario Landolfi. Per la Corte «non spettava al governo
senza una previa deliberazione della Vigilanza». Annullata la proposta di
revoca decisa da Tommaso Padoa Schioppa l'11 marzo 2007. Alessio Butti,
capogruppo Pdl in Vigilanza, pensa al governo di centrosinistra: «Una
figuraccia rimediata dall'allora ministro Padoa Schioppa e quindi da Prodi».
Per Paolo Romani, sottosegretario alle Comunicazioni, la sentenza non avrà
alcun effetto sull'imminente nomina del nuovo consigliere Rai deciso dal
ministero dell'Economia, secondo la legge Gasparri in vigore: «Sono
definitivamente sfumate le ipotesi di riscrittura della legge Gasparri e la
sentenza della Consulta riafferma la centralità del Parlamento». Di avviso
diametralmente opposto Fabrizio Morri, capogruppo Pd in Vigilanza: «è del tutto
evidente che la prevedibile ridesignazione, magari dello stesso Petroni, nel
Cda Rai da parte del ministero dell'Economia costituirebbe, dopo il
pronunciamento della Corte, motivo di illegittimità costituzionale.
Se il centrodestra volesse procedere come se nulla fosse dopo il pronunciamento
della Consulta esporrebbe l'intero vertice Rai a rischio di illegittimità ».
Conferma Paolo Gentiloni, pd: «Sembra impossibile che il potere esclusivo del
governo, negato sulla revoca, possa sopravvivere per la nomina del
consigliere». A proposito di nomine, ieri i membri Pd della Vigilanza si sono
riuniti. Nessun nome nuovo per la presidenza. Solo un profilo: un presidente
«equidistante». Con ogni probabilità, la prima proposta del Pd alla maggioranza
di Silvio Berlusconi sarà una riconferma di Claudio Petruccioli. Poi, in
seconda battuta, si passerebbe ad altri nomi: Andrea Manzella e Pierluigi
Celli. Tutto è ora nelle mani di Dario Franceschini, che dovrà raggiungere
l'intesa con Berlusconi sul nome del presidente. La nuova assemblea dei soci
Rai è convocata per martedì 3 marzo, forse si chiuderà quel giorno. Chi è
Angelo Maria Petroni, nato nel 1956, professore ordinario di Epistemologia
delle Scienze umane all'Università di Bologna e saggista, è consigliere di
amministrazione della televisione di Stato Paolo Conti
( da "Corriere della Sera" del 27-02-2009)
Argomenti: Giustizia
Corriere
della Sera - NAZIONALE - sezione: Politica - data: 2009-02-27 num: - pag: 13
categoria: BREVI La Corte Costituzionale La Consulta sancisce l'esistenza di un
conflitto di attribuzione nella revoca di Petroni disposta dal governo Prodi
( da "Secolo XIX, Il" del 27-02-2009)
Argomenti: Giustizia
«Incostituzionale negare il rifiuto del trattamento» intervista a gustavo zagrebelsky Per il giurista il decreto del
premier non firmato da Napolitano avrebbe espropriato il Parlamento della
competenza sul tema 27/02/2009 ' 27/02/2009 autodeterminazioneIn taluni casi il
diritto deve fare un passo indietro e lasciare spazio alle decisioni
dell'interessato Gustavo Zagrebelskypres. em. Corte Costituzionale 27/02/2009
( da "Centro, Il" del 27-02-2009)
Argomenti: Giustizia
Il consigliere
regionale Petraroia: la giunta Iorio bocci il governo e si costituisca in
giudizio Centrale nucleare, no dal sindaco Greco: «Indietro non si torna,
pronti ad ogni azione» TERMOLI. No all'ipotesi di una centrale nucleare a
Termoli. La città molisana è nell'elenco dei nove siti individuati sul
territorio nazionale dal governo e, anche se in attesa di conferma, la
"candidatura" non piace all'amministrazione comunale, pronta a
mobilitarsi. Lo scorso 16 maggio, l'assemblea civica aveva approvato un ordine
del giorno contrario alla centrale. Ora il sindaco, Vincenzo Greco (Pd)
annuncia: «L'amministrazione è pronta ad ogni azione per invertire un
pericoloso ritorno al passato e difendere il territorio che rischia di essere
asservito agli interessi di parti economicamente più forti». Le aree di
competenza del Cosib, il Consorzio per lo sviluppo del Biferno, sono però
appetibili; c'è poi uno studio di fattibilità. che risale a qualche anno fa,
per questo politici e amministratori di centrosinistra non nascondono una forte
preoccupazione. «Termoli è una scelta scellerata», sottolinea il primo
cittadino. «Il territorio è già fortemente compromesso da insediamenti
industriali pesanti e sta dando il suo contributo nella produzione di energia
con la centrale a turbogas e quella per biomasse. Con il nucleare si rischia di
dare un colpo di grazia a una città che sta cercando con fatica di difendere e
sviluppare la vocazione turistica con progetti di tutela della salute e dell'ambiente»,
aggiunge, ritenendo che i problemi di produzione energetica vadano risolti con
le fonti rinnovabili. Michele Petraroia, consigliere regionale di
centrosinistra, chiede l'intervento della Regione (centrodestra). «E'
necessario un pronunciamento di diniego della giunta per non penalizzazione
ulteriormente il comprensorio», dice Petraroia. Il consigliere chiede anche che
la Regione si costituisca in giudizio davanti alla Corte costituzionale contro la presidenza del
Consiglio dei ministri per difendere la legge regionale dello scorso mese di
maggio che disciplina gli impianti eolici e fotovoltaici, ricordando il limite
delle 545 pale eolici fissate e le "fasce di rispetto per le
distanze" e sollecitando la verifica dei progetti approvati e la loro compatibilità.
Eolico e turbine rischiano di cambiare volto ad una regione che basa la sua
economia anche su colture di eccellenza. «Una centrale nucleare a Termoli è un
errore enorme, tra l'altro in controtendenza con le politiche di
sostenibilità», afferma il Pdci. (s.a.)
( da "Tempo, Il" del 27-02-2009)
Argomenti: Giustizia
stampa L'Italia: va
estradato Brasile, Battisti continua a negare le sue responsabilità Il Supremo
Tribunal Federal (STF, la Corte Costituzionale brasiliana)
deciderà il caso dell'ex terrorista Cesare Battisti, detenuto in un carcere di
Brasilia, solo a fine marzo. «Sul caso dell'estradizione di Battisti, toccherà
pazientare ancora un po' - ha rivelato Mendes alla Folha - Non ho ancora
affrontato la questione con il giudice Cesar Peluzo, che è il relatore
del caso, ma è molto probabile che si arrivi ad una decisione ancora in marzo».
Intanto ieri sera sono venute alle luce alcune dichiarazioni che Battisti ha
letto davanti al Senato brasiliano: «Non ho mai ucciso, né voluto uccidere
nessuno. Ho sempre avuto un'avversione per il sangue». Nella lettera di 19 pagine
manoscritte, i cui destinatari sono i giudici dell'Alta Corte, Battisti
ribadisce di essere innocente dei quattro omicidi per i quali è stato
condannato in Italia. Quindi, Battisti continuerebbe a negare le responsabilità
che sono emerse nel corso dei processi che si sono svolti in Italia. Ieri
invece il Parlamento italiano ha dato un «sì» unanime alla mozione per ribadire
la richiesta di estradizione di Cesare Battisti. «Malgrado le divisioni
politiche, il reato di omicidio non gode di alcuna copertura politico-culturale
in questo Parlamento - ha detto il deputatod el Pd Giovanni Bachelet- Per
questo ci è possibile votare all'unanimità una mozione che, oltre ad esortare
il governo a rafforzare la propria azione nel caso Battisti (ma anche nel caso
Petrella e in tutti i casi analoghi), può anche aiutare a correggere il punto
di vista di tanti amici francesi e brasiliani, frastornati da una scientifica e
quotidiana opera di disinformazione promossa da salotti radical-chic».
( da "Romania Libera" del 27-02-2009)
Argomenti: Giustizia
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anunturile din ziarul ?Romania libera?: Ceausescu, marca inregistrata Rl online
Vineri, 27 Februarie 2009 Ceausescu este marca inregistrata la OSIM! Mircea
Oprean, sotul Zoei Ceausescu, a declarat in emisiunea "Realitatea te
priveste" ca a decis sa inregistreze numele familiei dictatorului ca marca
la Oficiul de Stat pentru Inventii si Marci pentru ca acesta sa nu mai poata fi
folosit in scopuri comerciale. "Zoia s-a prapadit si din cauza acestei
atitudini, cel putin pentru ea am reusit sa inregistrez numele de Ceausescu ca
marca la OSIM (...) Vrem sa ne indreptam impotriva tuturor care vor sa mai
foloseasca in scopuri comerciale si de alt fel numale de Ceusescu. Titularii suntem eu si Valentin", a declarat Mircea Opran.
Din aceeasi categorie: Guvernul a adoptat cele trei coduri juridice Cristian
Diaconescu se duce in ItaliaBasescu la CSM: Aveti 110 milioane de dolari la dispozitie, s-a cheltuit doar 1
Voteaza
( da "Giornale.it, Il" del 27-02-2009)
Argomenti: Giustizia
n. 50 del 2009-02-27
pagina 8 Travaglio, il Beria di Antonio Di Pietro Decide lui chi mettere in
listanell'Idv di Paolo Bracalini Il giornalista "consigliori" del
leader prepara per le Europee una squadra farcita di pm. Il sogno? De Magistris
e Apicella. La penna girotondista guida i destini del partito come il braccio
destro di Stalin Più che un sodalizio, ormai è una coppia di fatto. Li vedi
sempre insieme ad Annozero - dove Travaglio è ospite fisso e Di Pietro a mezzo
servizio - in pratica una puntata su due. Travaglio fa outing sul suo voto per
Tonino («in attesa di un nuovo Einaudi o un nuovo De Gasperi» specifica però) e
Tonino contraccambia difendendolo quando serve. Ma c?è di più. Marcolino è la vera
eminenza grigina di Tonino. è lui che, tra un girotondo e l?altro, passa i
pizzini al leader sui nuovi candidati del dipietrismo-travaglismo di lotta e di
governo (e già ci sono i travaglini in Parlamento nelle file Idv, il primo è
Franco Barbato). Rose di nomi da corteggiare, personalità da arruolare nel
partito per le prossime Europee. Perché tra i pochi di cui Di Pietro si fida,
Travaglio si è conquistato un posto di rilievo. D?altronde la loro affinità
elettiva è perfetta, sintonizzati come due orologi sullo stesso suono, il
tintinnar di manette. Un?empatia superlativa, mega, anzi Micromega. Travaglio
consigliere-giustiziere, Travaglio è il Beria del leader molisano. E allora
ecco le rose di Travaglio per Tonino, i possibili candidati per le Europee dove
Di Pietro misurerà la forza del suo partito dopo il coma del Pd, a un anno
dalle politiche dove l?Idv era ancora partitino da 4% mentre ora vola nei
sondaggi. Difficile non notare il marchio di fabbrica di Travaglio: c?è una
toga su due. Ovviamente scelte più che gradite all?ex pm che sulla giustizia
vuole puntare la campagna elettorale e soffiare il testimone dell?opposizione
ai Democratici. Pare, ma sono ancora rumors (le liste verranno definite entro
metà marzo), che il leader Idv stia corteggiando insistentemente Luigi De
Magistris, il magistrato dell?inchiesta Why not e di Toghe lucane rimosso dal
suo incarico nel 2006 dall?allora Guardasigilli Clemente Mastella (candidato
del Pdl alle Europee, per l?appunto). Difficile che De Magistris accetti, ma lo
shopping elettorale di Di Pietro punta lì, a vestire i panni mai smessi della
giustizia che si oppone al sistema marcio e alla politica corrotta (omettendo
però di ricordare le mele marce nell?Idv, cosa che ha molto imbarazzato
ultimamente Travaglio, peraltro). Se riuscisse a candidare De Magistris, Di
Pietro farebbe il colpaccio, altrimenti dovrà accontentarsi degli altri nomi
che circolano nel partito. Altro segnalato da Travaglio al leader Idv: Carlo
Vulpio, collega del Corriere della sera che ha seguito le inchieste catanzaresi
di De Magistris ed è stato poi sollevato dall?incarico dal suo giornale. Vulpio
è autore di un libro, Roba nostra, sulla «nuova Tangentopoli italiana», che
porta la prefazione proprio di Travaglio. Anche il suo nome è nella rosa dei
papabili Idv per le Europee, ma anche qui siamo tra rumors. L?altro colpo di
mercato che Di Pietro sogna, porta il nome di Clementina Forleo, l?ex gip
milanese delle inchieste sulle scalate bancarie trasferita a Cremona in seguito
a un procedimento disciplinare. La Forleo (i cui guai sono cominciati dopo
un?esternazione proprio all?Annozero di Travaglio), è stata così difesa
recentemente in un dibattito pubblico da Vulpio: «In Italia chi come noi
sostiene i principi della Costituzione viene accusato di essere eversivo». Se
non è un manifesto politico poco ci manca. Altro corteggiatissimo da Di Pietro
per le Europee sarebbe Luigi Apicella, l?ex procuratore di Salerno sospeso dal Csm dopo la guerra tra Procure sulle indagini di De Magistris. In
corsa per Bruxelles con la maglia Idv sarà quasi sicuramente Pino Arlacchi,
sociologo antimafia, ex Pds ed ex candidato dipietrista alle Europee 2004.
Altro nome uscito forse dal cilindro di Travaglio è quello di Sonia Alfano,
grillina ex candidata presidente della Sicilia con la lista civica del comico
girotondista. Come si vede, a recitare è sempre la stessa compagnia. I
candidati del Travaglino. © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 -
20123 Milano
( da "Dagospia.com" del 27-02-2009)
Argomenti: Giustizia
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articolo --> ?Fu irregolare la revoca di Petroni? - D?Alema compra vigneti
in Umbria ? LEGA VS. CAI ? EVVAI! TORNA AL 4% LA SOGLIA PER I RIMBORSI
ELETTORALI ? LA BRESSO E IL TWIST PER CLAUDIO VILLA - SOLO IL 10% DEGLI ON.
TRADISCE IL PARTNER? Da "Il Giornale" ANGELO PETRONI 1 - «Fu
irregolare la revoca di Petroni»... Tutto sbagliato, tutto da rifare ha deciso
la Consulta. È sempre la Rai sotto i riflettori delle polemiche e in
particolare l'odissea infinita del caso Petroni, il consigliere di
amministrazione dimissionato dal ministero al termine di una lunghissima
vertenza. Ieri l'ultima parola. Forse. La Corte
Costituzionale, infatti, ha deciso che non spettava al governo e in particolare
al ministro dell'Economia e delle finanze proporre la revoca di Angelo Maria
Petroni senza una delibera della commissione parlamentare di vigilanza. La
Consulta ha così accolto il ricorso e risolto il conflitto di attribuzione
annullando la proposta di revoca presentata l'11 maggio 2007 dall'allora
ministro Tommaso Padoa-Schioppa nei confronti di Petroni, membro del Cda. 2 -
D'Alema compra vigneti in Umbria... Massimo D'Alema ama il rosso non soltanto
in politica ma anche quando si tratta di alzare il gomito. E se vino e Regione
si sposano al colore, meglio ancora. E sarà forse anche per questo che l'ex
ministro degli Esteri ha acquistato un terreno da coltivare a vigne in Umbria.
L'operazione è stata condotta insieme ad alcuni amici, con i quali Baffino ha
comprato un'area di piccole dimensioni nel comune di Orticoli in provincia di
Terni. Noto appassionato e intenditore di vini, D'Alema ha affidato il progetto
dello sviluppo delle sue vigne alle capaci mani di un noto enologo, Riccardo
Cotarella. Mercedes Bresso Il líder Massimo è un grande estimatore del
Sagrantino, vino rosso per eccellenza delle parti di Montefalco, zona che
D'Alema conosce bene per aver avuto in passato una casa paterna. 3 - Cai, la
Lega non vuole il decollo delle assunzioni romane... Fratelli padani su libero
suol, ribellatevi all'invasione romana. Non sarà la chiamata alle valli
bergamasche armate di bossiana memoria, ma la guerra leghista dei cieli è
scattata. Nel mirino la nuova Alitalia, rea di boicottare l'immagine di
Malpensa con ingiustificati ritardi nei voli, nonché di aver fatto carta
straccia degli accordi che prevedevano l'assunzione prioritaria di personale
del Nord rispetto a quello proveniente dalla Capitale. Il primo attacco lo
aveva sferrato un paio di settimane fa il sottosegretario alle Infrastrutture
Roberto Castelli, denunciando tariffe «fuori dal mondo», 325,80 euro per
l'esattezza, per un volo da Fiumicino a Linate: «L'aver concesso a Cai-Alitalia
di agire in regime di monopolio tra Roma e Milano al di fuori delle regole
dell'antitrust, doveva agevolare l'avvio della nuova compagnia aerea, non
consentire di praticare tariffe senza eguali al mondo». Ieri è scesa in campo
la Padania, che ha sparato in prima pagina «La Cai ha preso in giro il governo»
in formato cubitale. Spiega il quotidiano di via Bellerio che la compagnia, con
l'«arroganza» della peggiore vecchia Alitalia, ha violato il «lodo Letta»,
secondo cui nelle assunzioni sarebbe stata data priorità a domicilio e
residenza, virando sul criterio di anzianità. La prova? Daniele e Paolo, piloti
con sette anni di servizio, attualmente in cassa integrazione: «Sono padani.
Sono rimasti a casa». Così, ieri il deputato del Carroccio Marco Reguzzoni ha
chiesto al presidente della Camera Gianfranco Fini «di intervenire in tempi
rapidi affinché sia possibile prenotare presso la nostra agenzia di viaggi i
biglietti low cost di EasyJet, e non Cai». E c'è già chi pensa a una nuova
crociata: Orio al Serio Nazione, tutto il resto meridione. CLAUDIO VILLA 4 -
Torna al 4 per cento la soglia per avere i rimborsi elettorali... Non passa in
commissione Affari costituzionali della Camera l'emendamento che concede
l'accesso ai rimborsi elettorali per i partiti che conquistano il 2 per cento
di voti alle prossime consultazioni europee. La norma è stata cancellata per la
contrarietà del centrodestra che ha riportato alla soglia del 4 per cento il
numero minimo di consensi per poter ottenere i fondi governativi. Naturalmente
contrario al provvedimento il Pd che si è riservato il diritto di ripresentare
nuovi emendamenti nel tentativo di restituire ai piccoli gruppi quello che è
stato tolto loro con questo voto. Dall'altra parte la comprensibile motivazione
del centrodestra che ha riconosciuto come valida la soglia del 4 per cento,
tassativa sia per eleggere un candidato al Parlamento continentale sia, di
conseguenza, per ottenere il rimborso delle quote elettorali. Confermato invece
l'election day che raggrupperà il voto amministrativo a quello europeo. 5 - La
Bresso ballò il twist per il Reuccio... La presidente della Regione Piemonte,
Mercedes Bresso, ha confessato a Giuliano Zincone che la intervistava per il
Corriere della sera - Magazine di essere sempre stata una donna che non aveva
paura di niente e forse proprio per questo ha accettato candidarsi governatore.
E a questo proposito ha spiegato come si è improvvisata autrice di un brano per
Claudio Villa, cantante di cui è stata accanita supporter. «Ero con mia sorella
alla Cetra di Torino, come fan club del Reuccio che era lì per registrare una
canzone. All'improvviso si accorse che gli mancavano i testi e io, giovane
all'epoca, mi misi al lavoro. Ne venne fuori "Un furibondo twist".
Non proprio un successo, ma insomma...». Massimo D'Alema 6 - Il nipote del Vate
approda nel Pdl... «Memento audere semper». Fu il motto di Gabriele D'Annunzio,
ma lo è anche del nipote Federico, imprenditore quarantaquattrenne nominato
responsabile del dipartimento cultura per la Lombardia del Pdl. «Ho istituito
un comitato scientifico che mi affiancherà nel lavoro - spiega D'Annunzio - con
elementi si spicco della cultura nazionale come, tra gli altri, lo storico
Giordano Bruno Guerri e il presidente del Touring Club Italiano Roberto Ruozi».
Prima «uscita» ufficiale: il 24 aprile a Mantova, con un convegno sul rapporto
tra «Bellezza e Responsabilità»: più dannunziano di così... 7 - Quando la Casta
degli onorevoli si scopre... casta... La Casta si scopre... casta. A questa
conclusione è giunto il settimanale Panorama, diretto da Maurizio Belpietro, in
edicola oggi. Il periodico ha svolto un sondaggio coordinato da Klaus Davi
secondo cui solo il 10 per cento dei parlamentari ha ammesso di tradire i
partner (o di averlo fatto almeno una volta) e ha riconosciuto di usare la
«pillola dell'amore» per migliorare le proprie prestazioni sotto le lenzuola.
Ma non è tutto: il 4,5 per cento degli interpellati si è detto soddisfatto
della propria vita sessuale, un parlamentare su dieci ha confessato di aver
avuto rapporti a pagamento mentre l'80% si è rifiutato di rispondere a questa
domanda. Per il sondaggio, sono stati distribuiti 956 questionari dei quali ne
sono tornati compilati solo 207, un numero considerato comunque soddisfacente
per trarre una fotografia delle abitudini intime di chi vive a Palazzo.
[27-02-2009]
( da "Sanremo news" del 27-02-2009)
Argomenti: Giustizia
Delegazione dei
frontalieri sul DDL 530 dal Ministro a Roma Una delegazione della FAI
(Frontalieri Autonomii Intemeli) composta da Santo Fortugno, Roberto Parodi,
Maurizio Morabito e Roberto Lachin, si è recata a Roma per incontrare esponenti
del governo in merito alla discussione del disegno di legge (DDL 530)
presentato dal Senatore Giorgio Bornacin a favore dei lavoratori e pensionati
frontalieri. Sono stati effettuati diversi incontri tra cui il Ministro per le
politiche europee On. Andrea Ronchi ed il sottosegretario al lavoro e salute
On. Pasquale Viespoli. Ad questi si vanno aggiungere gli incontri effettuati il
mese scorso con il Ministro delle attività produttive On.Claudio Scajola ed il
Ministro del attuazione del programma On Gianfranco Rotondi. Si è discusso
sulla necessità di una approvazione in via definitiva di una legge a favore dei
lavoratori e dei pensionati frontalieri. Attualmente i lavoratori godono di un
bonus fiscale rinnovato in fase di finanziaria fino al
( da "Stampaweb, La" del 27-02-2009)
Argomenti: Giustizia
ROMA Nessuno può
dire ancora se in Italia sarà possibile morire lontani dalle ideologie, se la
vita potrà spegnersi in una carezza non certificata dal notaio. Ma intanto c?è il
sasso lanciato da Giuseppe Pisanu, democristiano epigono di cavalli di razza,
oggi berlusconiano eterodosso: «Meglio nessuna legge che una cattiva legge,
meglio la persona dello Stato». Sarà per le comuni radici nel cattolicesimo
conciliare democristiano, ma pare che a Palazzo dei Marescialli,
sull?ordinatissima scrivania tutta armata di ordinatissimi faldoncini, Nicola
Mancino tenga un?apposita cartellina. Dentro, il dispaccio d?agenzia con il
pensiero di Pisanu, le posizioni a seguire compresa la «moratoria» lanciata da
Emma Bonino e Pietro Ichino, e il ritaglio dell?editoriale di Panebianco. E?
vero, pare sia stato il ragionare del vicepresidente del Csm ed ex presidente
del Senato coi collaboratori, ci sono cose sulle quali forse è meglio non
legiferare. E? vero, la Costituzione pone la persona al di sopra dello Stato.
Scriveva qualche giorno fa Angelo Panebianco sul «Corriere della Sera»: «Lo
scontro sui contenuti della legge che deve regolare il fine vita dilanierà il
Paese per molti anni», torneranno i guelfi contro i ghibellini. «Panebianco
avrebbe fatto bene a inforcare la penna nella fase in cui, a caso Englaro
ancora aperto, era stato Camillo Ruini presidente della Cei a indicare quella
direzione», sospira Enzo Carra che ovviamente condivide, «non fare una legge,
non codificare un?illibertà è una posizione molto più rispettabile dei
traccheggi su idratazioni e alimentazioni forzate». Si può notare che il tema
era già stato lanciato anni e anni fa da Francesco Merlo, che poi già nel 2006
preconizzava l?attuale danza macabra parlamentare scrivendo in prima pagina su
«Repubblica», a proposito della lettera di Welby a Napolitano: «Provate a
immaginare la ferocia di un duello legislativo, concentratevi sui tanti corpi
di italiani, già Campo di Marte delle più inutili terapie mediche, abbandonati
all?invelenimento di una battaglia di tipo elettorale». Merlo, che la pensava
come la pensava una volta Emma Bonino, che insomma un testamento biologico ci
volesse, cambiò parere quando nel 2002 morì la mamma di Lionel Jospin: fu
aiutata a morire, nel silenzio come ultima carezza, e se ne parlò solo dopo. La
via francese, cattolica e senza bisogno di leggi, contro quella all?olandese,
l?eutanasia di Stato in terra protestante. E anche Marcello Pera, che pure lui
è stato Radicale come Bonino e oggi è l?intellettuale più ascoltato da
Ratzinger, interrogato ripete quel disse al «Foglio». Ma quale ddl Calabrò, ma
quale legge Marino-Veronesi, «non si può imporre un?etica di Stato, perché in
una società libera l?etica precede lo Stato». Magari una buona norma ci
vorrebbe, «ma il tema è da battaglia culturale, non c?è bisogno di una legge
per imporlo». Il fantasma hegeliano che turba il conservatore Pera è inviso
pure alla progressista Franca Chiaramonte, di matrice Pci sin dal cognome, «uno
Stato che immagina di poter legiferare sui corpi dei cittadini è uno Stato
etico, e la legge Calabrò va proprio in quella direzione: meglio, molto meglio
non averla affatto». Non codificare la libertà, dice Pera. Non bruciare
l?autodeterminazione come fu fatto con Giordano Bruno, aggiunge Chiaromonte.
Conclusioni simili, con motivazioni profondamente diverse. L?ulivista Arturo
Parisi racconta che anche ai tempi del primo governo Prodi il problema agli
ulivisti si pose, «vita e morte sono temi sui quali si deve evitare che le
certezze di una parte si scontrino con le certezze dell?altra, e occorre anche
proteggere le incertezze di tutti, cosicché non sempre è possibile non
legiferare». Però, «di fronte a chi oggi si qualifica come partito della vita e
identifica gli altri come partito della morte, è più che una tentazione
invocare una moratoria legislativa». E? d?accordo anche Marco Follini.
«Apprezzo Pisanu che si sottrae alla chiamata della falange macedone del Pdl, e
in linea di principio son d?accordo con lui: meglio se lo Stato non si mette di
mezzo, meglio non rivestire politicamente la vita e la morte delle persone. Ma
non legiferare adesso non si può più: il rischio è che nell?assenza del
Parlamento legiferino i magistrati». E doveva essere proprio uno del Pd a
rivelare qual è il vero ideologico problema del Pdl?
( da "Nazione, La (Firenze)" del 27-02-2009)
Argomenti: Giustizia
CRONACA FIRENZE pag.
6 Ausiliari Ataf, multe illegali «Devono fermare le auto» RAFFICA DI CONDANNE
CONTRO IL COMUNE IL COMUNE insiste a non voler dare direttive precise agli
ausiliari dell'Ataf e questi continuano a fare multe illegali sulle corsie
preferenziali cioè annotando solo la targa senza fermare il mezzo in transito
che stanno venendo ripetutamente bocciate dal giudice di pace. Non solo:
l'amministrazione comunale viene anche condannata a pagare le spese legali di
chi ricorre contro i verbali scorretti e pertanto tutto ciò ricade sulle tasche
dei cittadini. Ma perché agli ausiliari dell'Ataf non viene spiegato come
funziona la legge? La malizia degli addetti ai lavori è spontanea:
probabilmente, si dice, perché le casse comunali confidano nell'ignoranza della
legge da parte dei cittadini che, infatti, spesso e volentieri pagano e zitti.
Di sicuro, sono più quelli che pagano di quelli che fanno ricorso e vincono.
Dunque, il guadagno rimane. Certo è che, comunque, il Comune non ci fa una gran
figura. Due giorni fa, davanti al giudice di pace Agata Trimarchi ha accolto in
pieno i motivi di un ricorso presentato dagli avvocati Fabio Generini e
Francesco Stefani per conto di uno scooterista senegalese che era transitato
dalla corsia prefenziale di via della Scala. Gli ausiliari avevano annotato la
sua targa, ma non l'avevano fermato. Così il verbale gli è arrivato
moltiplicato dalle sanzioni e dai costi di notifica a casa. Ma per l'ennesima
volta il giudice di pace ha stabilito che sono illegittimi gli accertamenti
effettuati dagli ausilairi dell'Ataf sulle corsie preferenziali ogni volta che
l'utente della strada non viene fermato e non gli viene contestata l'infrazione
sul posto. La legge dice infatti espressamente che il conferimento di poteri di
prevenzione e accertamento delle violazioni attribuito agli
ausiliari comprende la sola contestazione immediata, così come confermato anche
da una sentenza della Corte costituzionale. Dunque, i poteri degli ausiliari dell'Ataf sono limitati dalla
legge in un recinto ben definito: non possono fare le multe sulle corsie
preferenziali se non fermano le macchine. Già: ma se nessuno glielo dice? Gigi
Paoli
( da "Arena.it, L'" del 27-02-2009)
Argomenti: Giustizia
La Comunità montana
spera di risorgere al Tar LESSINIA. Ricorso al Tribunale amministrativo
presentato da Marcolini ed ex amministratori Soppressione illegittima? I
giudici amministrativi rinviano aspettando la Corte costituzionale.
È una mezza vittoria 27/02/2009 rss e-mail print Stefano Marcolini, già
presidente della Comunità montana Il Tribunale amministrativo regionale (Tar)
rinvia la decisione sul ricorso presentato dall'ex presidente della Comunità
montana della Lessinia Stefano Marcolini e da cinque suoi assessori contro la
soppressione decisa lo scorso novembre dal decreto del presidente del Consiglio
dei ministri e applicata dal presidente della Regione Veneto con la nomina del
commissario straordinario Odetta Dalla Mora. Nell'udienza di mercoledì 25 il
Tar era chiamato a pronunciarsi sulla sospensiva del decreto governativo e
della delibera di giunta regionale che lo applica. Dopo la discussione, alla
quale hanno partecipato Luigi Righetti, come avvocato della Comunità, gli
avvocati dello Stato e della Regione, il tribunale ha rinviato il procedimento in quanto la Regione aveva già impugnato alla Corte costituzionale la legge finanziaria 2008
e il decreto attuativo del governo sulle Comunità montane. Spiega Righetti: «Il
Tar ha rilevato che se la Corte costituzionale dovesse accogliere il ricorso della Regione, tutto l'impianto
previsto dal governo per la soppressione delle Comunità montane, compresa
quella della Lessinia, sarebbe destinato a cadere». L'udienza alla Corte
costituzionale era in realtà fissata già lo scorso 19
febbraio, ma è stata rinviata. Intanto l'udienza in laguna è stata una vittoria
ai punti per Marcolini e per gli ex assessori Clemente Ballarini, Paolo Garra,
Domenico Dalla Verde, Pietro Rama e Felice Tacchella che avevano sottoscritto
con lui il ricorso. «Infatti il tribunale si è rifiutato di decidere sulla
scorta della legge in vigore», spiega l'avvocato Righetti, «come avevano
insistito sia l'Avvocatura dello Stato sia il difensore della Regione. Il Tar
ha invece ritenuto che sussistano fondate ragioni perché possa essere accettato
il ricorso della Regione davanti alla Corte costituzionale
e ha preferito rinviare l'udienza al momento in cui sarà emessa quella
sentenza. Infatti la prossima udienza al Tar sarà fissata subito dopo la
decisione della Corte e comunque entro i primi di luglio», aggiunge Righetti.
Il legale spiega che il procedimento avviato dagli ex amministratori della
Comunità montana della Lessinia ha vita propria e proseguirà comunque il suo
iter anche dopo il pronunciamento della Corte. Il commissario straordinario
Odetta Dalla Mora continuerà nel frattempo il suo lavoro previsto dal mandato
regionale per concludere, entro il prossimo maggio, il compito di presentare
una proposta alla giunta regionale di trasferimento delle funzioni già
esercitate dalla Comunità soppressa e di successione nel patrimonio attivo e
passivo accertato. Soddisfatto l'ex presidente Marcolini per il risultato della
prima udienza al Tar: «Sono più che mai convinto che il ricorso è stata la
mossa giusta per tutelare il territorio, non i nostri incarichi di
amministratori», spiega, «e già in questi mesi di mancate iniziative e
progettazioni ci si è resi conto di quanto il territorio abbia risentito della
mancanza di un ente di coordinamento». Vittorio Zambaldo Vittorio Zambaldo
( da "Tempo, Il" del 27-02-2009)
Argomenti: Giustizia
stampa Ato 5 Ora si
chiede l'intervento della Regione Gravi ma documentate accuse ieri nella
Commissione consiliare per la Tutela dei consumatori, presieduta da Wanda
Ciaraldi (Popolari per Marrazzo - Pd), da parte del Coordinamento provinciale
acqua pubblica di Frosinone contro l'Autorità dell'Ambito Territoriale Ottimale
(ATO) n. 5 del Lazio e contro l'Acea Ato 5, società che gestisce il servizio
idrico. Secondo la rappresentanza di cittadini frusinati, infatti, «la bolletta
inviata all'utente con oltre due anni di ritardo viola il principio di
irretroattività dell'azione amministrativa ed il principio di legalità», come
testualmente riportato dalla delibera n.7 del 1° gennaio 2008 del Co.vi.ri., il
Comitato per la vigilanza sull'uso delle risorse idriche, massimo organo
nazionale in materia. Non solo. Secondo il Co.vi.ri. sarebbero illegittimi
anche l'aumento di oltre il 20% della tariffa rispetto al 2005, visto che il
limite è stato fissato al 5%, nonché il riconoscimento al gestore di maggiori
costi pari a 10,7 milioni di euro sostenuti nel periodo 2003-2005, perché
«violano il sistema regolatorio del "price cap" e della concorrenza,
in quanto verrebbero mutate le condizioni economiche e finanziarie poste a base
della gara in esito alla quale il gestore si è aggiudicato il servizio». Il
Coordinamento era rappresentato ieri da Fulvio Pica, Severo Lutrario, Mario Antonellis
e Francesco Notarcola, che hanno esposto la loro denuncia ai membri della
commissione e al neo assessore regionale alla Tutela dei consumatori, Vincenzo
Maruccio. Severo Lutrario ha citato due sentenze, una del Consiglio di Stato
che ha dichiarato illegittime le applicazioni di aumenti
tariffari retroattivi e una della Corte Costituzionale che ha stabilito che i
costi sostenuti dal gestore per la depurazione e la fognatura non devono essere
fatturati agli utenti se le opere sono assenti o non funzionanti. «Inoltre - ha
aggiunto Fulvio Pica - è in corso un'indagine della Procura della Repubblica di
Frosinone su questa vicenda, ma c'è già stata una conferenza stampa
della Guardia di Finanza al termine della prima fase investigativa, in cui si
sono ipotizzati i reati di abuso d'ufficio e di truffa aggravata, avendo
generato nei cittadini l'erroneo convincimento di dover pagare le tariffe
illegalmente aumentate». Francesco Notarcola ha invece sottolineato come
«aldilà degli aspetti economici, la pessima gestione si è tradotta in una
caduta verticale della qualità dell'acqua e del servizio, con interruzioni
frequenti, mancati interventi sugli allagamenti e mancato funzionamento di
alcuni depuratori», lamentando la totale assenza delle istituzioni. Su questo
punto, la presidente Wanda Ciaraldi ha ritenuto opportuno replicare che «la
Regione è sempre stata disponibile a capire i problemi dei cittadini, come
testimoniato dalla rapida convocazione di questa audizione e dalla presenza
oggi dell'assessore Maruccio. La commissione - ha aggiunto Ciaraldi - è sempre
a vostra disposizione per poter contribuire a far migliorare i servizi ai
cittadini, senza preclusione per alcuno e senza bandierine politiche. Nei
prossimi giorni ascolteremo anche le associazioni dei consumatori per
verificare la loro attenzione su questa problematica». Anche il neo assessore
regionale Vincenzo Maruccio ha manifestato ampia disponibilità a incontrare da
subito il Coordinamento per ricevere tutta la documentazione del caso e cercare
di risolvere la questione al più presto. Erano presenti all'audizione di ieri
il vicepresidente del consiglio regionale Bruno Prestagiovanni (An-Pdl) e i
consiglieri Simone Gargano e Annamaria Massimi del Pd.
( da "Giornale.it, Il" del 27-02-2009)
Argomenti: Giustizia
n. 50 del 2009-02-27
pagina 8 Travaglio, il Beria di Di Pietro Decide lui chi mettere in lista di
Paolo Bracalini Il giornalista "consigliori" del leader prepara per
le Europee una squadra farcita di pm. Il sogno? De Magistris e Apicella. La
penna girotondista guida i destini del partito come il braccio destro di Stalin
Milano - Più che un sodalizio, ormai è una coppia di fatto. Li vedi sempre
insieme ad Annozero - dove Travaglio è ospite fisso e Di Pietro a mezzo
servizio - in pratica una puntata su due. Travaglio fa outing sul suo voto per
Tonino («in attesa di un nuovo Einaudi o un nuovo De Gasperi» specifica però) e
Tonino contraccambia difendendolo quando serve. Ma c?è di più. Marcolino è la
vera eminenza grigina di Tonino. è lui che, tra un girotondo e l?altro, passa i
pizzini al leader sui nuovi candidati del dipietrismo-travaglismo di lotta e di
governo (e già ci sono i travaglini in Parlamento nelle file Idv, il primo è
Franco Barbato). Rose di nomi da corteggiare, personalità da arruolare nel
partito per le prossime Europee. Perché tra i pochi di cui Di Pietro si fida,
Travaglio si è conquistato un posto di rilievo. D?altronde la loro affinità
elettiva è perfetta, sintonizzati come due orologi sullo stesso suono, il
tintinnar di manette. Un?empatia superlativa, mega, anzi Micromega. Travaglio
consigliere-giustiziere, Travaglio è il Beria del leader molisano. E allora
ecco le rose di Travaglio per Tonino, i possibili candidati per le Europee dove
Di Pietro misurerà la forza del suo partito dopo il coma del Pd, a un anno
dalle politiche dove l?Idv era ancora partitino da 4% mentre ora vola nei
sondaggi. Difficile non notare il marchio di fabbrica di Travaglio: c?è una
toga su due. Ovviamente scelte più che gradite all?ex pm che sulla giustizia
vuole puntare la campagna elettorale e soffiare il testimone dell?opposizione
ai Democratici. Pare, ma sono ancora rumors (le liste verranno definite entro
metà marzo), che il leader Idv stia corteggiando insistentemente Luigi De
Magistris, il magistrato dell?inchiesta Why not e di Toghe lucane rimosso dal
suo incarico nel 2006 dall?allora Guardasigilli Clemente Mastella (candidato
del Pdl alle Europee, per l?appunto). Difficile che De Magistris accetti, ma lo
shopping elettorale di Di Pietro punta lì, a vestire i panni mai smessi della
giustizia che si oppone al sistema marcio e alla politica corrotta (omettendo
però di ricordare le mele marce nell?Idv, cosa che ha molto imbarazzato
ultimamente Travaglio, peraltro). Se riuscisse a candidare De Magistris, Di
Pietro farebbe il colpaccio, altrimenti dovrà accontentarsi degli altri nomi
che circolano nel partito. Altro segnalato da Travaglio al leader Idv: Carlo
Vulpio, collega del Corriere della sera che ha seguito le inchieste catanzaresi
di De Magistris ed è stato poi sollevato dall?incarico dal suo giornale. Vulpio
è autore di un libro, Roba nostra, sulla «nuova Tangentopoli italiana», che
porta la prefazione proprio di Travaglio. Anche il suo nome è nella rosa dei
papabili Idv per le Europee, ma anche qui siamo tra rumors. L?altro colpo di
mercato che Di Pietro sogna, porta il nome di Clementina Forleo, l?ex gip
milanese delle inchieste sulle scalate bancarie trasferita a Cremona in seguito
a un procedimento disciplinare. La Forleo (i cui guai sono cominciati dopo
un?esternazione proprio all?Annozero di Travaglio), è stata così difesa
recentemente in un dibattito pubblico da Vulpio: «In Italia chi come noi
sostiene i principi della Costituzione viene accusato di essere eversivo». Se
non è un manifesto politico poco ci manca. Altro corteggiatissimo da Di Pietro
per le Europee sarebbe Luigi Apicella, l?ex procuratore di Salerno sospeso dal Csm dopo la guerra tra Procure sulle indagini di De Magistris. In
corsa per Bruxelles con la maglia Idv sarà quasi sicuramente Pino Arlacchi,
sociologo antimafia, ex Pds ed ex candidato dipietrista alle Europee 2004.
Altro nome uscito forse dal cilindro di Travaglio è quello di Sonia Alfano,
grillina ex candidata presidente della Sicilia con la lista civica del comico
girotondista. Come si vede, a recitare è sempre la stessa compagnia. I
candidati del Travaglino. © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 -
20123 Milano
( da "Stampa, La" del 27-02-2009)
Argomenti: Giustizia
N essuno può dire
ancora se in Italia sarà possibile morire lontani dalle ideologie, se la vita
potrà spegnersi in una carezza non certificata dal notaio. Ma intanto c'è il
sasso lanciato da Giuseppe Pisanu, democristiano epigono di cavalli di razza,
oggi berlusconiano eterodosso: «Meglio nessuna legge che una cattiva legge,
meglio la persona dello Stato». Sarà per le comuni radici nel cattolicesimo
conciliare democristiano, ma pare che a Palazzo dei Marescialli,
sull'ordinatissima scrivania tutta armata di ordinatissimi faldoncini, Nicola
Mancino tenga un'apposita cartellina. Dentro, il dispaccio d'agenzia con il
pensiero di Pisanu, le posizioni a seguire compresa la «moratoria» lanciata da
Emma Bonino e Pietro Ichino, e il ritaglio dell'editoriale di Panebianco. E'
vero, pare sia stato il ragionare del vicepresidente del
Csm ed ex presidente del Senato coi collaboratori, ci sono cose sulle quali
forse è meglio non legiferare. E' vero, la Costituzione pone la persona al di
sopra dello Stato. Scriveva qualche giorno fa Angelo Panebianco sul «Corriere
della Sera»: «Lo scontro sui contenuti della legge che deve regolare il fine
vita dilanierà il Paese per molti anni», torneranno i guelfi contro i
ghibellini. «Panebianco avrebbe fatto bene a inforcare la penna nella fase in
cui, a caso Englaro ancora aperto, era stato Camillo Ruini presidente della Cei
a indicare quella direzione», sospira Enzo Carra che ovviamente condivide, «non
fare una legge, non codificare un'illibertà è una posizione molto più
rispettabile dei traccheggi su idratazioni e alimentazioni forzate». Si può
notare che il tema era già stato lanciato anni e anni fa da Francesco Merlo,
che poi già nel 2006 preconizzava l'attuale danza macabra parlamentare
scrivendo in prima pagina su «Repubblica», a proposito della lettera di Welby a
Napolitano: «Provate a immaginare la ferocia di un duello legislativo,
concentratevi sui tanti corpi di italiani, già Campo di Marte delle più inutili
terapie mediche, abbandonati all'invelenimento di una battaglia di tipo
elettorale». Merlo, che la pensava come la pensava una volta Emma Bonino, che
insomma un testamento biologico ci volesse, cambiò parere quando nel 2002 morì
la mamma di Lionel Jospin: fu aiutata a morire, nel silenzio come ultima carezza,
e se ne parlò solo dopo. La via francese, cattolica e senza bisogno di leggi,
contro quella all'olandese, l'eutanasia di Stato in terra protestante. E anche
Marcello Pera, che pure lui è stato Radicale come Bonino e oggi è
l'intellettuale più ascoltato da Ratzinger, interrogato ripete quel disse al
«Foglio». Ma quale ddl Calabrò, ma quale legge Marino-Veronesi, «non si può
imporre un'etica di Stato, perché in una società libera l'etica precede lo
Stato». Magari una buona norma ci vorrebbe, «ma il tema è da battaglia
culturale, non c'è bisogno di una legge per imporlo». Il fantasma hegeliano che
turba il conservatore Pera è inviso pure alla progressista Franca Chiaramonte,
di matrice Pci sin dal cognome, «uno Stato che immagina di poter legiferare sui
corpi dei cittadini è uno Stato etico, e la legge Calabrò va proprio in quella
direzione: meglio, molto meglio non averla affatto». Non codificare la libertà,
dice Pera. Non bruciare l'autodeterminazione come fu fatto con Giordano Bruno,
aggiunge Chiaromonte. Conclusioni simili, con motivazioni profondamente
diverse. L'ulivista Arturo Parisi racconta che anche ai tempi del primo governo
Prodi il problema agli ulivisti si pose, «vita e morte sono temi sui quali si
deve evitare che le certezze di una parte si scontrino con le certezze
dell'altra, e occorre anche proteggere le incertezze di tutti, cosicché non
sempre è possibile non legiferare». Però, «di fronte a chi oggi si qualifica
come partito della vita e identifica gli altri come partito della morte, è più
che una tentazione invocare una moratoria legislativa». E' d'accordo anche
Marco Follini. «Apprezzo Pisanu che si sottrae alla chiamata della falange
macedone del Pdl, e in linea di principio son d'accordo con lui: meglio se lo
Stato non si mette di mezzo, meglio non rivestire politicamente la vita e la
morte delle persone. Ma non legiferare adesso non si può più: il rischio è che
nell'assenza del Parlamento legiferino i magistrati». E doveva essere proprio
uno del Pd a rivelare qual è il vero ideologico problema del Pdl?
( da "Corriere Adriatico" del 27-02-2009)
Argomenti: Giustizia
Dal Cda Rai Il
ministro non poteva revocare Petroni Non spettava al
Governo revocare il consigliere Rai Angelo Maria Petroni senza aver consultato
la Vigilanza: lo ha stabilito la Corte Costituzionale, accogliendo il ricorso
presentato dalla commissione nel settembre 2007 dopo che Petroni fu sostituito
in Ccda, su proposta dell'allora ministro Tommaso Padoa-Schioppa, con Fabiano
Fabiani (ma poi reintegrato due mesi dopo dal Tar). La sentenza arriva
nei giorni caldi del rinnovo del Cda Rai: le motivazioni saranno rese note solo
nei prossimi giorni, ma è già duello di interpretazioni tra maggioranza e
opposizione sull'opportunità di rivedere i meccanismi di nomina del vertice
della tv pubblica previsti dalla legge Gasparri e in particolare il ruolo del
governo. Se infatti sette componenti su nove del Cda vengono eletti dalla
Vigilanza (come è accaduto mercoledì 18 febbraio), al Tesoro spetta designare,
in sede di assemblea, un proprio consigliere fiduciario nonché il presidente,
che però deve essere ratificato a maggioranza qualificata dalla Vigilanza.
( da "Corriere Adriatico" del 27-02-2009)
Argomenti: Giustizia
Alianello accusa il
Pdl: "Azzerata la sentenza della Consulta sulla depurazione" Bollette
dell'acqua, il Pd: "Stangata in arrivo" "Questa sì che è una
vera e propria tassa sull'acqua. Ma l'aspetto più grave è che a livello locale
i rappresentanti del Pdl stanno strumentalizzando comitati e cittadini
seriamente preoccupati di scelte che attribuiscono all'amministrazione civica e
al centrosinistra, ma che invece sono totalmente di responsabilità del governo
nazionale". La problematica è quella delle risorse idriche e il
coordinatore del Pd Claudio Alianello fa chiarezza su una vicenda che da tempo
ormai sta facendo discutere non poco in città e nelle frazioni. "Grazie a
un emendamento presentato dal Pdl per mano del relatore D'Alì e votato il 12
febbraio scorso in Senato - spiega Alianello - le famiglie fabrianesi (come
quelle italiane, ovviamente) saranno costrette a pagare un 30% in più della
bolletta annuale dell'acqua. Infatti, con l'emendamento di D'Alì, il Pdl vuole
eludere la sentenza della Corte Costituzionale con la quale
veniva dichiarato incostituzionale l'articolo n. 155, comma 1, primo periodo, del decreto
legislativo n. 152 del 3 aprile 2006 (Norme in materia ambientale) nella parte
in cui prevedeva che la quota di tariffa riferita al servizio di depurazione è
dovuta dagli utenti anche nel caso in cui manchino impianti di depurazione o
questi siano temporaneamente inattivi". Non è difficile comprendere
le difficoltà a cui dovranno fare fronte i cittadini. "Siamo in presenza
di un'autentica tassa sull'acqua - osserva ancora Alianello - genera per una
famiglia media di tre persone, con un consumo medio di
( da "Mattino, Il (Circondario Sud2)" del
27-02-2009)
Argomenti: Giustizia
TITTI ESPOSITO
Castellammare. Riflettori accesi sull'impianto di depurazione di foce Sarno.
Stavolta a puntare il dito contro la struttura della periferia stabiese, (che
smaltisce le acque domestiche con trattamenti chimici e non biologici), è
l'associazione a difesa dei consumatori della città delle acque, che ieri
mattina si è presentata ai cancelli della Tme, ditta appaltata dalla Regione
Campania, per cercare di avere risposte più chiare e precise sull'effettivo
funzionamento dell'impianto, per il quale, i cittadini pagano un corrispettivo
per un consumo presunto. La denuncia del Codacons, che in questi giorni
presenterà anche un esposto alla Procura della Repubblica, nasce quindi
dall'esigenza di tutelare tutti gli stabiesi che pagano per un servizio tutto
sommato ancora in divenire, come spiega la presidente dello sportello pubblico
di via D'Annunzio, Anna Baccari. «Le risposte che abbiamo avuto sono state
piuttosto esaustive e ci hanno confermato un quadro già delineato in questi
anni, che rimanda a gestioni azzardate e problematiche ambientali e di
inquinamento, che forse oggi meritano un approfondimento». Si unisce alla voce
un chimico del Dipartimento ambiente e qualità dello stesso ente, Edoardo
Nicolais, che non ci sta alle mezze misure che di fatto, da anni, permettono a
un impianto non conforme alle recenti normative di immettere in mare acque
depurate in maniera ancora più aggressiva senza il passaggio obbligato,
biologico, per le utenze domestiche. "Non solo gli scarichi casalinghi
vengono trattati in maniera impropria-ha contestato l'esperto- ma quel che è
peggio, in questa attività che funziona in maniera illeggittima ed illegale, si
palesa un reato ed una truffa ai danni dei consumatori per un servizio che
ancora non c'è». Dello stesso parere anche Enrico Marchetti, presidente
nazionale della Lista consumatori e vicepresidente nazionale Codacons. Da
piazza Giovanni XXIII, arriva anche la dichiarazione dell'assessore
all'Ambiente, Raffaele Longobardi, che annuncia una conferenza di servizio
proprio sull'impianto di foce Sarno per il prossimo 3 marzo, con i tre
interlocutori principali, cioè Comune, Gori, e Regione (che ha disertato già i
due primi incontri negli scorsi mesi). «Noi ci atteniamo
alla sentenza della Corte costituzionale che sancisce il pagamento del corrispettivo per gli utenti
serviti dal servizio di depurazione - ha commentato l'esponente della giunta
Vozza - quindi i cittadini devono continuare a pagare. Ma al tempo stesso
andiamo nella direzione della riqualificazione del waterfront, con il pieno e
regolare funzionamento dell'impianto. Perciò, nel prossimo appuntamento
- ha concluso Longobardi - chiederemo all'ente regionale di dichiarare la
funzionalità dell'impianto di foce Sarno, per il recupero delle acque
domestiche, nell'interesse della collettività».
( da "Mattino, Il (Salerno)" del 27-02-2009)
Argomenti: Giustizia
Sarno. Fatture
dell'acqua: contribuenti sarnesi contro la Gori Spa. In questi giorni stanno
arrivando fatture da pagare con importi spropositati (dai mille ai 1500 euro).
Ci sono molte famiglie che non possono pagare. Nella città dell'acqua, al danno
si aggiunge la beffa. Che dire delle cosiddette fatture a consumo presunto, di
letture mai eseguite? E che dire della tariffa-depurazione
che la Gori ha incassato indebitamente per un servizio mai reso, e che grazie
alla sentenza 335 del 2008 della Corte Costituzionale dovrà restituire?
Inizialmente Spa totalmente pubblica, la Gori è poi diventata Spa mista a
seguito della cessione delle quote azionarie ai privati (Sarnese-vesuviana srl,
capofila Acea Spa-Suez), fino ad arrivare al 49% di oggi. I cittadini
protestano. Al titolare di un bar di via Matteotti è arrivata un fattura di
13mila euro. «Forse hanno scambiato Sarno con Montecarlo». Nei mesi scorsi è
nato un comitato antiGori per chiedere al Comune di ritornare alla gestione
pubblica dell'acqua. Nel consiglio comunale di lunedì scorso, il capogruppo del
Pd, Antonio Russo, ha presentato un'interrogazione in cui ha evidenziato alcune
incongruenze nel meccanismo di fatturazione applicato dalla Gori che
penalizzerebbero fortemente i contribuenti. L'esponente del Pd ha messo in
discussione il principio dell'acconto che la Gori ha richiesto sulle ultime
fatture, dopo che, nelle precedenti, aveva fatto un conguaglio dei consumi.
«Credo che, in diritto - ha affermato Russo - non sia ammissibile la richiest
degli acconti per l'anno 2009». Il capogruppo del Pd ha contestato il principio
della richiesta di pagamento su consumo stimato, facendo rilevare come
fatturando periodi diversi e più brevi (tre mesi) ci sarebbe comunque un risparmio..
Antonio Orza
( da "Mattino, Il (Benevento)" del 27-02-2009)
Argomenti: Giustizia
Ma al «Righi» non
c'è spaccio Rosa Cirillo, dirig. scol. «Righi» - NAPOLI Duole leggere una
lettera come quella uscita in questa rubrica martedì scorso, il 24 settembre,
con il titolo «droga a scuola, servono controlli». Passare infatti da una
situazione in cui quattro studenti sono stati sorpresi, durante un viaggio, e
dunque lontanissimi dalla scuola, con dell'hashish addosso - situazione che le
autorità di polizia hanno individuato come caso di detenzione per uso personale
- a dare per scontato che al Righi si spaccia droga, è una chiara volontà di
diffamare gli alunni da una parte, e il personale docente e non che, oltre a
fare opera di prevenzione, esercita certamente un controllo abbastanza stretto.
Altrettanto diffamatoria è l'affermazione secondo cui al Righi si verificano
«frequenti» episodi di bullismo. A parte la banale osservazione che si può
parlare di bullismo solo in presenza di reiterati comportamentoi vessatori nei
confronti di una o più persone, e non l'isolato, benché sconsiderato, gesto di
un singolo alunno incapace di valutare la portata delle proprie azioni, quando
sono stati rilevati episodi di bullismo, sono stati prontamente segnalati
all'autorità giudiziaria, nella fattispecie al Tribunale dei minori. Se dei
genitori, invece di riflettere su episodi che possono co9involgere anche
giovani «insospettabili» e proporsi in appoggio alla scuola per affrontarli,
pensano di specularci su per giustificare la propria richiesta di nulla osta,
questa scuola non ha alcuna difficoltà ad accontentarli perché con questi
genitori non si può stabilire alcuna «alleanza educativa», indispensabile per
la crescita adeguata dei nostri giovani. Violenza sulle donne la pena sia
severa Antonio Cantelmo - NAPOLI Non passa giorno senza che venga perpetrata
una violenza sulle donne, sia nelle città che nei paesi. Purtroppo gli
stupratori maggiorenni e minorenni sono delinquenti della peggiore specie,
perchè ritengono che la donna non sia un essere umano dotato di mente, di animo
e di cuore, bensì un giocattolo, usa e getta, di cui si può abusare impunemente
come si vuole e quando si vuole per mancanza di leggi ferree che li persegua
nel modo dovuto. In lei non vedono la madre, la sorella, la compagna della vita
e in molti casi l'angelo consolatore nell'assistenza dei malati dovunque e
comunque. Ignorano che in ogni tempo è stata dietro ai grandi Uomini, sia essi
poeti, scrittori, musicisti, pittori e tanti altri, come dolce e silenziosa
ispirazione dei più celebri capolavori. Per far spegnere i perversi e bollenti
spiriti a tali delinquenti, occorre mandarli in carcere e farglieli rimanere
per un lungo periodo di tempo e gli alimenti che consumano giornalmente
dovrebbero guadagnarseli andando a zappare e a spicconare nelle terre
confiscate ai mafiosi, in modo da non gravare sul bilancio dello Stato e di
conseguenza sui cittadini onesti. Altro che arresti domiciliari, servizi
sociali utili, inventati da chissà quale cervellone fantasioso che credeva e
crede in tali provvedimenti come toccasana. Non sono un forcaiolo, ma sono e
resto dell'avviso che per questi ignobili individui e per tutti coloro che
vorrebbero o potrebbero imitarli, l'unico ed efficace deterrente è la galera.
Case dei Puffi la Romeo intervenga Lettera firmata - NAPOLI Noi inquilini della
palazzina ubicata all'isolato 08 di Viale Resistenza 80144 Napoli, segnaliamo
per l'ennesima volta la gravissima situazione in cui versa lo stabile da noi
abitato. Gli appartamenti (per così dire, non a caso vengono chiamati le case
dei puffi, ma sono abitati da esseri umani che pagano regolarmente una pigione)
versano in uno stato di precarietà assoluta. Durante le piogge ci sono
abbondantissime infiltrazioni d'acqua, che danneggiano irreversibilmente le
pareti, le suppellettili e l'intera palazzina. Si tenga presente che alcuni
inquilini per andare nel vano dei servizi igienici devono munirsi di apposito
ombrello. Ripetutamente è stata interessata la gestione Romeo, ma invano. La
sicurezza dell'intero stabile, senza che venga posto in essere un intervento
manutentivo immediato, sarà minata in modo irreversibile. La situazione
igienico-sanitaria è compromessa dalle infiltrazioni d'acqua, dalla muffa che
si crea e dall'impossibilità di effettuare pulizie, dati i vari allagamenti che
si verificano. Premesso tutto ciò gli inquilini chiedono alla gestione Romeo un
immediato intervento costruttivo al fine di eliminare almeno gli attuali
inconvenienti causati dalla pioggia. Il Comune, servizio sicurezza abitativa, è
pregato di intervenire ora e non dopo eventi luttuosi. Il Comando Vigili del
fuoco viene interessato al fine di sorvegliare sulla sicurezza e segnalare i
mancati adempimenti alla competente autorità giudiziaria. Intervenite presto,
prima di assistere all'ennesimo lutto cittadino. Orologi storici a posto ora
tocca alle targhe Nicola Campoli - NAPOLI Finalmente una bella notizia per chi
cammina per le strade cittadine. Dopo il recupero dell'orologio storico di
piazza Vanvitelli altri due impianti, denominati «dell'ora unica», sono
nuovamente funzionanti in via Santa Lucia e via Filangieri. Installati circa
ottanta anni fa dall'Ente Autonomo Volturno, oggi grazie all'intervento
dell'amministrazione comunale attraverso l'impegno del neo assessore all'arredo
urbano, Diego Guida, e la collaborazione tecnica dell'Ati Acea, Graded e Alfano,
saranno presto restituiti alla collettività tutti gli antichi orologi posti
lungo il perimetro cittadino, presenti nei più importanti luoghi simbolo della
città. La realizzazione e il completamento dell'intervento, nel complesso di
una città in grande difficoltà per varie ragioni, potrebbe apparire ai molti
come un qualcosa di poco conto e inadeguatamente funzionale al miglioramento
della vivibilità. Invece, è per giunta il contrario. Sono proprio questi micro
interventi a ridare speranza alla collettività, sensibile a tutto ciò, perchè
renderebbe più accogliente gli spazi ad utilizzo pubblico. Insomma, potrebbe
rilevarsi non tanto credibile, ma tali impianti rappresentano un concreto punto
di riferimento per un gran numero di persone, anziani, giovani e commercianti,
al punto di scandire i tempi delle loro giornate. Approfitto dell'occasione per
lanciare un ulteriore micro intervento volto a ridare lustro alle strade
cittadine. Sarebbe auspicabile organizzare un progetto di pulizia di tutte le
targhe di marmo, poste sui più importanti palazzi napoletani in ricordo dei
natali degli illustri cittadini? Molte di queste sono in un totale abbandono e
del tutto scolorite per un misto di smog e polvere. Del resto, riprenderle
sarebbe utile, affinché molti napoletani, e i giovani in particolare,
apprendano anche da questi simboli la storia e le origini della propria città.
Eluana, tempo sprecato e le leggi non ci sono Angelo Spagnuolo - TORINO La
tragedia di Eluana, s'è conclusa dopo tanta morbosità. Rimangono le polemiche
dei conflitti istituzionali; mentre c'è qualcuno - arrogante savonarola e
onnipresente in radio e tv che incolpa il capo dello stato di non aver
promulgato quel D.L. che doveva essere votato con D.L. urgente già richiesto
dieci anni fa. Quanta arroganza, pur senza vergogna, allo scopo di affermare i
propri principi (palesemente ottusi) e con cervellotiche elucubrazioni, hanno
sprecato tempo prezioso che poteva essere utile per quei disegni di legge che
giacciono nei due rami del Parlamento - alcuni urgenti e importanti - per
quegli elettori che li hanno portati nell'Olimpo. Qui dovrebbe valere
l'equazione: niente impegno verso noi, niente voto. Le elezioni abruzzesi dalle
tante astensioni nulla hanno insegnato? Non si è tenuto conto delle sentenze
della Cassazione, e Corte Costituzionale e persino della
Corte Europea dei diritti dell'uomo; dovevano prevalere quelle emesse con D.L.
del nostro P. del Consiglio, quello che ritiene la nostra attuale Corte
Costituzionale fondata sui principi dei Soviet. Non riesco ad immaginare grandi
uomini come De Gasperi, Moro ed altri (puri Dc) presentarsi col cappello in
mano davanti ai rappresentanti del Pci. Questa è pura megalomania. Aiuti
dallo Stato, perché le banche li rifiutano? Assunta Manno - NAPOLI Strano il
comportamento delle banche italiane e con esso quello del governo. All'ipotesi
di aiuti di Stato le banche hanno risposto con un secco no, non vogliono i
soldi pubblici anche se glieli regaliamo, perché di fatto si tratta di un dono
in piena regola così come lo è stato il famoso prestito ponte all'Alitalia.
All'ipotesi di una nazionalizzazione dello Stato per voce del primo ministro,
le stesse banche hanno dato la stessa identica risposta. Ancora più strano,
quando si è trattato di prendere i soldi dai libici la più grande banca
italiana non ci ha pensato su due volte e ha subito detto di sì cedendo parte
della proprietà a Gheddafi. I soldi che odorano di petrolio valgono di più? Ci
sarebbe una seconda spiegazione possibile, la nazionalizzazione della banche si
farà comunque e i soldi che ha messo Gheddafi nella più grande banca italiana
saranno confiscati dallo Stato, assieme alle relative azioni, proprio come egli
stesso fece con le proprietà degli italiani anni ed anni fa.
( da "Mattino, Il (Nazionale)" del 27-02-2009)
Argomenti: Giustizia
Roma. Non spettava
al ministro dell'Economia Tommaso Padoa Schioppa, d'intesa con l'allora
presidente del Consiglio Romano Prodi, la revoca del consigliere di
amministrazione della Rai, Angelo Maria Petroni: lo ha stabilito
la Corte Costituzionale accogliendo il ricorso presentato dalla Commissione
parlamentare di vigilanza. Nel ricorrere alla Consulta, la Commissione di
vigilanza aveva contestato «la lesione delle competenze costituzionalmente
garantite» e la violazione di una norma del testo unico della radiotelevisione,
sostenendo che la revoca di Petroni non poteva essere decisa dal Governo,
se non «in conformità alla deliberazione» della stessa Commissione. Petroni era
stato revocato nel settembre del 2007 e sostituito con Fabiano Fabiani, prima
di essere reintegrato - due mesi dopo - dal Tar del Lazio, che aveva accolto il
suo ricorso. La sentenza arriva nei giorni caldi del rinnovo del cda Rai: le
motivazioni saranno rese note solo nei prossimi giorni.
( da "Gazzettino, Il (Udine)" del 27-02-2009)
Argomenti: Giustizia
Petizione per
registro dei biotestamenti La cellula Coscioni raccoglierà domani in città le
cinquanta firme necessarie Venerdì 27 Febbraio 2009, (al.pi.) Sopra a tutto, la
libertà di autodeterminazione, libertà di poter scegliere il proprio fine vita.
Per difendere questo diritto, la cellula udinese dell'associazione Luca
Coscioni torna in campo a raccogliere firme: una petizione popolare da
presentare in Comune, affinché venga costituito un registro che raccolga le
dichiarazioni di Testamento biologico. La raccolta di firme avverrà domani
dalle 15 alle
( da "Gazzettino, Il (Pordenone)" del
27-02-2009)
Argomenti: Giustizia
La crisi lancia i
contratti agevolati Rispetto al 2007 gli affitti convenzionati sono saliti a
368: pari al 25% delle locazioni Venerdì 27 Febbraio
( da "Gazzettino, Il (Vicenza)" del 27-02-2009)
Argomenti: Giustizia
«No
all'archiviazione, ispettori in tribunale» Due
interrogazioni parlamentari e la richiesta al Csm di intervenire sul processo
per il caso cromo Venerdì 27 Febbraio 2009, Rosà/Tezze sul Brenta L'Italia dei
valori di Vicenza, con il suo coordinatore Carlo Rizzotto, ha confermato ieri
di aver fatto presentare dal deputato dello stesso partito, il veronese on.
Antonio Borghesi, due interrogazioni alla Camera dei Deputati, una al Ministero
dell'Ambiente, una a quello della Giustizia, riguardanti casi ambientali del
nostro territorio. In particolare il deputato dipietrista, che sabato scorso è
stato ospite del comitato di San Pietro di Rosà, ha sollecitato una visita
ispettiva del Ministero della Giustiza e del Csm sull'operato del Tribunale di
Bassano. I casi su cui l'on Borghesi presenta interrogazioni parlamentari sono
diversi tra di loro, con diverse implicazioni e gravità. «Noi chiediamo che la
magistratura non archivi gli atti inerenti la ex Tricom ex Galvanica Pm,
chiediamo una soluzione per la Rossano Fond - ha ricordato ieri Rizzotto, che
cura anche la segreteria dell'on Borghesi -, presenteremo anche una
interrogazione specifica per la Orlandi e chiederemo al Consiglio Superiore
della Magistratura l'invio di ispettori al tribunale di Bassano perchè è
necessario che si arrivi ad una sentenza definitiva con precise responsabilità
sui fatti accaduti». Per quanto riguarda la ex Tricom, ricorda sempre Rizzotto,
dopo la sentenza di condanna del tribunale di Cittadella è necessario che anche
il tribunale di Bassano si pronunci su tutta la situazione delle condizioni di
lavoro: «Il sindaco di Tezze, Luciano Lago, ha chiesto contributi all'Unione
Europea per bonificare il sito - commenta il coordinatore dell'Italia dei
Valori - ma gli è stato fatto notare che sono necessari alcuni adempimenti: è
necessario stabilire se il sito è stato censito, se l'inquinamento è dovuto a
cause naturali o innaturali, se i colpevoli sono stati condannati. Solo così è
possbile avere i contributi. Ma è necessario un pronunciamento del Tribunale di
Bassano». L'on. Borghesi ha ripresentato anche l'interrogazione riguardante
alcuni aspetti della vicenda Zincheria. In questa lunga interrogazione si
ripercorrono alcuni passaggi giudiziario amministrativi della complessa
vicenda, passaggi secondo il deputato dipietrista bisognosi di una inchiesta
penale. Al termine della lunga interrogazione il parlamentare chiede «se Il
Ministro della Giustizia sia a conoscenza dei fatti narrati, se non ritenga
opportuno avviare azione disciplinare, se non ritenga opportuno avviare quanto
meno un'inchiesta amministrativa al fine di accertare e valutare attraverso gli
strumenti all'uopo previsti la legittimità dei comportamenti posti in essere
dai magistrati del tribunale di Bassano del Grappa». La vicenda di San Pietro
di Rosà, già oggetto di due film, "Che cosa manca" e "La
Mal'ombra", presentati in rassegne cinematografiche a Roma e Torino, sarà
ripresa adesso da una compagnia teatrale universitaria di Cà Foscari, con il
titolo "H2O, acqua non potabile" e dovrebbe essere presentata un
sabato di marzo nella frazione rosatese. I titolari della Zincheria, dopo aver
sanato una irregolarità urbanistica al comune di Rosà con un milione e mezzo di
euro, hanno nel passato dichiarato di non volersi confondere con il caso
Tricom, e mostrano per la propria azienda la certificazione di qualità e
regolarità ambientale. Silvano Bordignon
( da "Gazzettino, Il (Treviso)" del 27-02-2009)
Argomenti: Giustizia
Guerra ai phone
center, suona la ritirata Il Comune costretto a rivedere le ordinanze di
chiusura che il Tar ha deciso di cassare Venerdì 27 Febbraio 2009, Conegliano
Batte in ritirata sull'affaire phone center la giunta comunale di Conegliano
dopo la sentenza del Tar che non solo ha cassato le ordinanze del sindaco, ma ha pure mandato a processo davanti alla Corte Costituzionale
la legge regionale del
( da "Gazzettino, Il (Treviso)" del 27-02-2009)
Argomenti: Giustizia
Venerdì 27 Febbraio
2009, Treviso (m.m.) Queste le delibere dei giudici sportivi. TERZA CATEGORIA -
Tre gare: Martinelli (Padernello) per insulti all'arbitro. Due gare: Piccinin
(Tarzo Revine Lago). Una gara: Tosetto (CSM Resana), Marin (Pederobba), Da Rios
(Vallata), Ferracin, Spagnol (Vidor), Battistella (Boccadistrada), Lopopolo
(Pederobba), Pagnin, Vanin (Fontane), Pregnolato (Milan Guarda), Monè,
Pozzedbon (Padernello), Poveglian (Parè), Pivetta (Postioma), Peruch, Selvestrel
(Pro Refrontolo), Bettio, Pontoni, Scaboro (S. Antonino), Zago (S.
Gaetano), Pizzol (Tarzo Revine Lago), Fornasier, Miotto (Valdosport).
Inibizione fino al 3 marzo ai dirigenti Covre (S. Giustina) e Guarnieri
(Vidor). JUNIORES - Una gara: Bianco, Zanasca (Pro Roncade), Casagrande
(Godega), Vettorel (Feletto), Gatto (Gaiarine), Paro (Gorghense), Battistella
(S. Antonino). Inibizione a dirigenti: fino al 24 marzo a Boffo (Orsago) per
denigrazione e insinuazioni sull'onesta dell'operato dell'arbitro; fino al