CENACOLO
DEI COGITANTI |
Legge fine vita, troppe
lacune ( da "Trentino"
del 25-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: presidente emerito della Corte
costituzionale l'avvocato della famiglia Englaro Vittorio Angiolini, e il
dottor Guido Piazza, primario di medicina dell'ospedale di Cavalese nel
dibattito promosso dalla Biblioteca di Predazzo, moderato nel teatro comunale
da Andrea Iannuzzi vice direttore del giornale Trentino.
Si gioca in anticipo il
derby tra Lentiai e Juventina Mugnai
( da "Corriere delle Alpi"
del 25-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: ultima partita: quella di Michele
De Min con l'Altivolese e quella di Giuseppe Zatta con la Virtus Csm. La
classifica: Cisonese 59, Montegrappa 55, Bessica 54, Caerano 52, Virtus Csm 48,
Sp 2005 44, Maser 35, Tegorzo 34, Foen 32, Agordina, Juventina 29, Lentiai 27,
Altivolese 26, Castion 25, Sernaglia 23, Fiori Barp 15. (g.s.)
la anti-brunetta? si può
fare ( da "Tirreno,
Il" del 25-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: reggere a un eventuale ricorso alla
Corte Costituzionale. Secondo il prof. Emanuele Rossi, docente di diritto
costituzionale alla Scuola superiore Sant'Anna di Pisa, una modifica di alcune
norme della legge Brunetta ad uso dei dipendenti regionali si può fare. La
Regione vuole intervenire su permessi sindacali e politici e assenze dei
donatori di sangue: per Rossi è una scelta «
ma chi autorizzò la grande
spiata? - giovanni valentini ( da "Repubblica,
La" del 25-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Corte costituzionale ha giudicato
illegittima la distruzione dei dossier illegali utilizzabili dalla difesa, vale
a dire il corpo del reato, sarà più agevole risalire eventualmente a chi dette
l´input iniziale. Sotto la guida del nuovo amministratore delegato, Franco Bernabè,
il Cda di Telecom ha avviato un riconoscimento graduale degli errori compiuti
dalla precedente gestione,
RENZO M
( da "Adige, L'" del
25-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: docente di Diritto costituzionale
alla Statale di Milano), Riccardo Chieppa presidente emerito della Corte
Costituzionale e onorario del Consiglio di Stato e il dottor Guido Piazza
primario di Medicina all'Ospedale di Cavalese. A ben vedere, il dibattito coordinato
dal vice-direttore del «Trentino» Andrea Iannuzzi, era un dibattito tra
cattolici,
cartellino giallo per
stalking - walter galbiati ( da "Repubblica,
La" del 25-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: abbiamo impedito che la vicenda
potesse avere un epilogo ancor più drammatico», ha commentato l´avvocato della
vittima, Gabriele Minniti. La questione dell´ammonimento potrebbe finire al
vaglio della Corte costituzionale, perché lo stalking sarebbe l´unico reato per
cui è previsto che sia il questore, e quindi non un magistrato, a predisporre
il provvedimento.
il trio dei preti dalla
clerici ( da "Messaggero
Veneto, Il" del 25-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: E ancora Gustavo Zagrebelsky,
giurista, Presidente Emerito della Corte Costituzionale, docente di Giustizia
costituzionale alle Università di Torino e Napoli, Presidente onorario del
movimento Libertà e giustizia. Paolo Rossi non mancherà di liberare la sua pungente
satira. Che tempo che fa Raitre, alle 20.
sì, la regione può
intervenire ( da "Tirreno,
Il" del 25-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Il costituzionalista Rossi sulle
modifiche alla legge Brunetta «Però incrocia le competenze dello Stato:
deciderà la Corte Costituzionale» FIRENZE. Una legge toscana che disciplini
alcuni aspetti dell'organizzazione del lavoro nell'ambito dell'amministrazione
regionale e che definisca quali strumenti utilizzare per aumentare l'
Rognoni sul palco della
Liberazione ( da "Giorno,
Il (Lodi)" del 25-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: 6 Rognoni sul palco della
Liberazione SARÀ il professor Virginio Rognoni, ex ministro e vicepresidente
del Csm, a tenere l'orazione ufficiale nella cerimonia che Palazzo Gounela ha
allestito per l'anniversario della Liberazione. Preceduto dal saluto del
sindaco Torriani, Rognoni interverrà, intorno alle 11, al Cinema Arlecchino.
Image: 20090425/foto/2109.
Legge Pecorella ko
( da "Italia Oggi" del
25-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Corte costituzionale ha dichiarato
l'illegittimità dell'art. 405, comma 1 bis, del codice di procedura penale
nella parte introdotta dalla cosiddetta legge Pecorella, la n. 46 del 2006. La
norma in contrasto con la Carta fondamentale prevede che «il pubblico
ministero, al termine delle indagini, formula richiesta di archiviazione quando
la Corte di cassazione si è pronunciata in
PERUGIA GLI STUDENTI delle
scuole superiori perugi... ( da "Nazione,
La (Umbria)" del 25-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: che hanno preparato riflessioni e
argomenti da discutere con l'onorevole Olga D'Antona, il professor Mauro Volpi,
membro del Csm, e il professor Sergio Lariccia, docente della «Sapienza» di
Roma. Si è parlato di come la memoria di quegli avvenimenti debba essere
custodita soprattutto dai giovani, ma anche di temi più attuali della storia
italiana recente come il terrorismo.
Vado in pensione'
( da "Resto del Carlino, Il (R. Emilia)"
del 25-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: prossima ma congelata dal Csm) a
procuratore capo di Bologna. «E' stato proprio Materia, ormai anni fa, uno dei
primi magistrati a denunciare la presenza della criminalità organizzata in
Emilia» ha detto Borghi e ha aggiunto che «l'attacco insensato a Materia di chi
usa l'antimafia per fini politici e interessi personali rappresenta forse uno
dei punti più bassi dalla lotta politica»
Pm più liberi nell'azione
penale ( da "Sole
24 Ore, Il" del 25-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: 29 autore: Corte costituzionale.
Cancellato l'obbligo di chiedere l'archiviazione introdotto dalla legge
Pecorella Pm più liberi nell'azione penale Non è vincolante la pronuncia della
Cassazione sugli indizi Giovanni Negri MILANO Prosegue l'opera di
smantellamento della legge «Pecorella» da parte della Corte costituzionale.
Sotto i 14 anni
assoluzione rafforzata ( da "Sole
24 Ore, Il" del 25-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: 25 - pag: 29 autore: MINORENNI
Sotto i 14 anni «assoluzione» rafforzata Per la Corte costituzionale il minore
di 14 anni ha garanzie sufficienti quanto all'applicazione di una misura di
sicurezza come il collocamento in comunità. Lo puntualizza la Corte con
l'ordinanza n. 117 depositata ieri e scritta da Giuseppe Frigo.
Ulisse
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 25-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Il presidente emerito della Corte
costituzionale Gustavo Zagrebelsky e il cantautore Zucchero Fornaciari sono gli
ospiti del talk show condotto da Fabio Fazio. SKY CINEMA MANIA 21,00 Elephant,
di Gus Van Sant, con Alex Frost, Usa 2003 (81'). Massacro di studenti in un
liceo degli Stati Uniti.
Il praticante non obbliga
al versamento dell'Irap ( da "Sole
24 Ore, Il" del 25-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Corte costituzionale, sentenza
156/2001) ed è del tutto dipendente dal titolare professionista, non si può
parlare di base imponibile ai fini Irap ( Commissione tributaria regionale del
Lazio, sentenza 98/2005). Sempre la Cassazione,tra l'altro con le sentenze
3672, 3682, 5258 del
Philippe Houillon :
Argomenti:
Giustizia
Abstract: - Que vous inspire la décision du
CSM ? Philippe HOUILLON. - Le mot «réprimande» résonne comme une farce, face à
l'ampleur du drame de l'affaire d'Outreau. Quand on
pense aux 26 années de prison cumulées, aux nombreuses tentatives de suicide,
aux familles séparées, cette sanction semble totalement disproportionnée.
>
Argomenti:
Giustizia
Abstract: de la décision du CSM, l'Union
syndicale des magistrats (USM), premier syndicat dans la profession, rappelle
que c'est le garde des Sceaux Pascal Clément, prédécesseur de Rachida Dati, qui
avait traduit le juge Burgaud devant ses pairs. «L'Inspection générale qui
n'est pourtant pas réputée pour sa tendresse concluait à l'absence de faute
imputable à M.
La Regione raddoppia le
società di consulenza ( da "Giornale.it,
Il" del 25-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Recentemente il governo ha
impugnato davanti alla Corte Costituzionale la legge regionale che di fatto
affida a «Genova Sviluppo» anche incarichi al di fuori del suo ambito
territoriale. La società, secondo il ricorso, non si dovrebbe «allontanare»
troppo da Genova, insomma. Un'occasione d'oro per dare il via al nuovo
«contenitore», tutto interno alla Regione che,
25 Aprile/ Napolitano apre
celebrazioni all'Altare della ( da "Virgilio
Notizie" del 25-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: il ministro della Difesa Ignazio La
Russa, il presidente della Corte Costituzionale Francesco Amirante, il capo di
Stato Maggiore della Difesa Vincenzo Camporini, il sindaco di Roma Gianni
Alemanno, il presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti, il
presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo.
25 APRILE/ NAPOLITANO APRE
CELEBRAZIONI ALL'ALTARE DELLA PATRIA
( da "Wall Street Italia"
del 25-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: il ministro della Difesa Ignazio La
Russa, il presidente della Corte Costituzionale Francesco Amirante, il capo di
Stato Maggiore della Difesa Vincenzo Camporini, il sindaco di Roma Gianni
Alemanno, il presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti, il
presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo.
senza titolo
( da "Avvenire" del
25-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: di protesta contro la decisione
della Corte costituzionale di abolire l'insegnamento della religione nelle
scuole pubbliche. L'iniziativa è stata lanciata dalla Chiesa ortodossa «per
svegliare le coscienze di coloro che cercano di allontanare i bambini da Dio».
La Chiesa, è stato ribadito, continuerà a chiedere che il catechismo faccia
parte dell'Istruzione pubblica in Macedonia.
Fine vita, i medici
cattolici: sì all'alleanza terapeutica
( da "Avvenire" del
25-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: intervento della Corte
Costituzionale. Il presidente nazionale Vincenzo Saraceni, il segretario
nazionale Franco Balzaretti, insieme con i tre vicepresidenti nazionali Chiara
Mantovani (Nord), Stefano Ojetti (Centro) e Aldo Bova (Sud) hanno sottoscritto un
documento, «a nome delle 133 sezioni diocesane», che ribadisce la propria
adesione al manifesto «
25 aprile, Berlusconi
parla in... ( da "Giornale.it,
Il" del 25-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: il ministro della Difesa Ignazio La
Russa, il presidente della Corte Costituzionale Francesco Amirante, il capo di
Stato Maggiore della Difesa Vincenzo Camporini, il sindaco di Roma Gianni
Alemanno, il presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti, il
presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo.
Il Premier a Onna per il
25 Aprile "Viva la festa di tutti gli italiani"
( da "Stampaweb, La"
del 25-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: il ministro della Difesa Ignazio La
Russa, il presidente della Corte Costituzionale Francesco Amirante, il capo di
Stato Maggiore della Difesa Vincenzo Camporini, il sindaco di Roma Gianni
Alemanno, il presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti, il
presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo.
Sponda Sud, riforme al
palo ( da "Denaro,
Il" del 25-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: riforma giudiziaria, sociale e
amministrativa. MAROCCO Raggiunto un maggiore dialogo su lotta contro
immigrazione clandestina e rafforzata la cooperazione energetica. Prioritarie
le riforme su liberta' di stampa, d'espressione e giustizia. TUNISIA Aumento significativo
di immigrazione clandestina verso la Ue.
Le juge Fabrice Burgaud
écope de la sanction disciplinaire la plus faible
( da "Monde, Le" del
25-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: La
décision de 24 pages du CSM énumère longuement les "négligences,
maladresses ou défauts de maîtrise" du juge Burgaud dans la conduite de
son instruction, principalement de ses interrogatoires. Le CSM souligne ainsi
un "défaut d'approfondissement" des déclarations et une "absence
de réaction face à des revirements d'un mis en examen ou des révélations
nouvelles ou importantes"
ENEL Possibile un nuovo
ricorso contro l'Ici sulle centrali
( da "Gazzettino, Il (Belluno)"
del 25-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Enel aveva fatto ricorso anche alla
Corte Costituzionale sostenendo l'illegittimità del provvedimento Paniz. Ma nel
giugno scorso la Consulta ha dato il via libera al testo, ritenendolo
pienamente conforme ai principi costituzionali. Parallelamente, l'Enel aveva
impugnato i parametri di calcolo delle rendite davanti alla magistratura
tributaria provinciale,
Felice Manti
( da "Giornale.it, Il"
del 25-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: il Csm li convoca 03-04-2009 -
Allargare o ricostruire casa: ecco le dieci cose da sapere 30-03-2009 -
"Lo scontro con i giovani di Forza Italia? Per noi è un momento
difficile" 30-03-2009 - "Siamo diversi da An. Al congresso Pdl Non ci
siamo sentiti dei pupazzi" 26-03-2009 - Casa, una famiglia su due potrà
ristrutturare 25-
Outreau:
Argomenti:
Giustizia
Abstract: - Que vous inspire la décision du
CSM ? Philippe HOUILLON. - Le mot «réprimande» résonne comme une farce, face à
l'ampleur du drame de l'affaire d'Outreau. Quand on
pense aux 26 années de prison cumulées, aux nombreuses tentatives de suicide,
aux familles séparées, cette sanction semble totalement disproportionnée.
Fulgor-Ponte, play off in
palio Fiori Barp, è l'ultima spiaggia
( da "Corriere delle Alpi"
del 26-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: il Foen a Farra di Soligo con la
Virtus Csm e il Piavetegorzo a Castion di Loria. Nessuna di queste ha speranze
di lottare per qualcosa d'importante: i play off sono un argomento, che
riguarda solo le trevigiane, a differenza dell'altro gruppo: Montegrappa,
Bessica, Caerano e Virtus Col San Martino.
SERIE D (ORE 15) Chioggia
- Belluno (Sambi di Ravenna) ( da "Corriere
delle Alpi" del 26-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: - Cisonese (Barba di Treviso)
Virtus Csm - Foen (Ajdini di Treviso) Lentiai - Juventina 1-5 Union Maser - La
Sernaglia (Vendramin di Treviso) Castion Loria - Tegorzo (Rosi di Conegliano)
Classifica: Cisonese 59; Montegrappa 55; Bessica 54; Caerano 52; Virtus Csm 48;
Sp Calcio 44;
Testamento biologico,
quanti dubbi ( da "Trentino"
del 26-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Corte costituzionale e presidente
onorario del Consiglio di Stato, e dell'avvocato Vittorio Angiolini, docente di
diritto costituzionale alla Statale di Milano e legale della famiglia Englaro.
Guido Piazza, primario di Medicina all'ospedale di Cavalese, ha invece
testimoniato temi più vicini all'esperienza umana di un medico che accompagna i
pazienti alla morte ma è anche un delicato
Opitergina sente aria di
promozione ( da "Tribuna
di Treviso, La" del 26-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Virtus CSM Farra-Foen; Union
Maser-La Sernaglia Piave (si gioca sul campo di Madonna della Salute);
Castion-Piave Tegorzo; Francenigo-Auronzo; 1919 Cadore-Gaiarine (si gioca a
Calalzo di Cadore); Vittsangiacomo-Piave; Alpina Calcio Belluno-Santa Lucia Mille;
Al soldo di tutte le
bandiere ( da "Giornale
di Brescia" del 26-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: presidente emerito della Corte
costituzionale che, dopo sei mesi di lavoro e l'esame di 100 vessilli storici,
arrivò ad una conclusione: sulla base del codice di riferimento cromatico
internazionale (pantone tessile), tutti i tricolori italiani dovranno
utilizzare un verde 17-6153, un bianco 11-0601 e un rosso 18-1662.
meno male che giorgio c'è
- bruno manfellotto ( da "Tirreno,
Il" del 26-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: ex presidente della Corte
costituzionale, e dedicato alla parola più importante di ogni dizionario
politico; e ha voluto infine che l'appuntamento cadesse alla vigilia del 25
aprile - che ricorda la liberazione dal fascismo da cui discendono le nostre
libertà, democrazia e Costituzione - e, soprattutto, a metà del suo mandato:
più che un discorso,
budget e bisogni della
sanità la coperta è troppo corta - vincenzo borruso
( da "Repubblica, La"
del 26-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: detto dalla sentenza 509 del 2000
della Corte Costituzionale. E sarà naturale che il bilancio dello Stato, così
come di qualunque comunità, debba considerare aggiustamenti di spesa che non
trascurino questa inevitabile crescita degli impegni finanziari legati ai
servizi sanitari. A proposito di quest´ultima osservazione non è senza
significato la stabilità della percentuale di Pil (
Argomenti:
Giustizia
Abstract: ex ministro della Giustizia e
presidente emerito della Corte costituzionale Giovanni Maria Flick ha evocato,
senza fare nomi, le recenti polemiche scaturite dalle dichiarazioni del
ministro della Difesa Ignazio La Russa, secondo cui i partigiani rossi
«meritano rispetto, ma non possono essere celebrati come portatori di libertà».
ma sul palco di piazza
matteotti protagonista è la crisi economica - ava zunino
( da "Repubblica, La"
del 26-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: il presidente emerito della Corte
Costituzionale Giovanni Maria Flick. «L´Italia del 25 aprile 2009 ci mostra
quanto la Costituzione sia attuale, ma non ancora attuata a 64 anni dalla
Liberazione. Mi riferisco in particolare agli articoli 1 e 4 sul lavoro. Prima
di discutere se cambiarla, forse, sarebbe meglio applicarla», aveva detto Flick
nella sua orazione,
flick si commuove "la
nuova europa da auschwitz a onna"
( da "Repubblica, La"
del 26-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: La nuova Europa da Auschwitz a
Onna" C´è anche il presidente emerito della Corte Costituzionale, Giovanni
Maria Flick, al 25 aprile di Genova, la sua città natale. Ha partecipato al
corteo del mattino, è intervenuto in piazza Matteotti, nel pomeriggio, a Villa
Migone, si sofferma discutere con l´ambasciatore Michael Steiner.
Anche i deboli hanno
diritti ( da "Adige,
L'" del 26-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: lasciare la Procura della
Repubblica a seguito di un conflitto durissimo con il CSM. «Attualmente il 90%
dei carcerati è povera gente. A noi magistrati, in nome della
"sicurezza" si chiede di usare il pugno di ferro. Ma poi ci troviamo
in una situazione dove chi ha rubato una cassetta di frutta viene condannato e
chi ha fa un falso in bilancio si trova tranquillo nella sua villa.
Zuma pigliatutto Spiragli
Usa-Cuba ( da "Eco
di Bergamo, L'" del 26-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: gay e Corte costituzionale, Zuma è
un populista che arriva in elicottero agli appuntamenti elettorali danzando
balli tribali zulu. A lui ora tocca il compito di risollevare l'economia di un
Paese in cui la bilancia commerciale è in costante e pesante deficit, in cui le
differenze tra ricchi e poveri aumentano e dove il numero dei disoccupati ha
già raggiunto il 40%
Serenissimi e gay, Lega
contro i tribunali ( da "Corriere
del Veneto" del 26-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: ordinanza con cui i giudici della
terza sezione civile veneziana hanno rimesso alla Corte costituzionale il
ricorso di una coppia gay che si era vista rifiutare le pubblicazioni
matrimoniali dall'ufficiale di stato civile del Comune di Venezia; la seconda
decisione è quella della procura generale di impugnare presso la Corte di
Cassazione la sentenza di assoluzione sui Serenissimi.
ADOC SU RIMBORSI CANONE DI
DEPURAZIONE ( da "Basilicanet.it"
del 26-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: "La Corte Costituzionale -
aggiunge D'Andrea - aveva dichiarato illegittima, costituzionalmente,
lâ??inserimento della tassa in bolletta. Il Governo Berlusconi è¨ prontamente
intervenuto su questo argomento dando una â??pesante sforbiciataâ? alla
possibilità di
rimborso.
Tutti gli incontri al via
alle ore 16 In Seconda spareggio Fulgor-Ponte
( da "Gazzettino, Il (Belluno)"
del 26-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: VIRTUS CSM (48)-FOEN (32) Un
pareggio andrebbe benissimo ai feltrini. Arbitro Ajdini Laurenc di Treviso.
SECONDA CATEGORIA GIRONE R CADORE (38)-GAIARINE (44) Ultimo tram per i playoff.
Arbitro Davide Baggio di Bassano. CORTINA (37)-LIMANA (54) All'andata vi furono
delle polemiche perché il Cortina si era presentato in ritardo.
Imprese, sullo sviluppo
pesano burocrazia e inefficienza giudiziaria
( da "Soldionline" del
26-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Magistratura Indipendente al Csm,
Cosimo Maria Ferri.''Le principali vittime di questa situazione di inefficienza
del processo civile, peraltro -osserva Ferri- non sono le grandi aziende, che
normalmente utilizzano l'istituto dell'arbitrato, ma sono invece le piccole
medie imprese che, come noto, rappresentano nel loro insieme l'ossatura
portante del sistema economico produttivo del Paese'
PMI: BUROCRAZIA E
INEFFICIENZA GIUDIZIARIA TRA I MAGGIORI OSTACOLI ALLO SVILUPPO
( da "Soldionline" del
26-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: attuale situazione di crisi del
sistema giudiziario arrivi a rappresentare un ostacolo allo sviluppo del
sistema economico soprattutto per le nuove imprese, le quali preferiscono
limitarsi a firmare contratti con partner che conoscono e che garantiscono affidabilita'''.
Lo afferma il consigliere di Magistratura Indipendente al Csm, Cosimo Maria
Ferri.
ABRUZZO Psichiatri sotto
la tenda: Il sisma è un'occasione
( da "Manifesto, Il"
del 27-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Il loro non è un lavoro diretto di
aiuto psicologico - racconta Noemi D'Addezio, psicologa del Csm - ma di
contatto, di intermediazione con i servizi medici e sociali: incontrano la
popolazione, cercano di risolvere i piccoli problemi, scovano il disagio dove
se ne crea, si rapportano con la psicologia dell'emergenza e ci aiutano anche
nel censimento dei pazienti».
Monitorizarea pe Justitie
incepe din 4 mai ( da "Romania
Libera" del 27-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Justitiei si a fostei conduceri a
Consiliului Superior al Magistraturii (CSM). Procurorul general si-a declarat
nemultumirea fata de activitatea acestei structuri: "CSM nu isi
indeplineste acea functie de a elimina din sistem procurorii care nu au ce
cauta in sistem. Atunci, pentru aceasta mica parte a procurorilor care nu isi
fac treaba asa cum trebuie, sufera intreg sistemul",
Foen affondato dalla
Virtus Restano due gare per salvarsi
( da "Corriere delle Alpi"
del 27-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Alla mezz'ora la Virtus Csm infila
altri due gol, con il neo entrato Vassalli e con Puppetti, tagliando le gambe
ai feltrini e decretando la loro sconfitta. Ai feltrini rimangono due gare per
cercar di avere la certezza di non finire nei play-out. (va.da.)
Resana beffato dal
Fontane: tre sberle in casa Una delle nostre peggiori partite, peccato
( da "Tribuna di Treviso, La"
del 27-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Il Csm Resana ha ancora un cammino
difficile da qui a fine campionato, noi abbiamo scontri meno impegnativi». E
così è stato: Csm Resana ha portato a casa una bella batosta nella sfida di
ieri contro il Fontane. La squadra di mister Beraldo cala una dolorosa
tripletta agli undici di casa che non riescono a espugnare la porta di Zaro
neanche per il gol della bandiera.
I neonazisti tedeschi
rischiano di sparire per bancarotta (
da "Giornale di Brescia"
del 27-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Corte costituzionale. Ma nelle
ultime settimane la corsa del partito neonazista verso la più clamorosa delle
autodistruzioni sembra avere subito un'accelerazione improvvisa. Il presidente
in carica, Udo Voigt è riuscito, nel corso del congresso del partito tenutosi
il 5 aprile a Berlino, a farsi confermare in carica dopo una violentissima
guerra intera che ha visto capitolare l'
Sardegna seconde case
( da "ItaliaOggi Sette"
del 27-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: vorrei avere notizie in ordine alla
sentenza della Corte costituzionale. L.F. 1 Sardegna seconde case In merito al
prelievo sulle seconde case varato dalla regione Sardegna, vorrei avere notizie
in ordine alla sentenza della Corte costituzionale. L.F. Risponde Giovanni
Pizzo Il prelievo regionale sulle seconde case a uso turistico, site nella
regione Sardegna,
Cerasoli verso la
presidenza del Tribunale ( da "Tempo,
Il" del 27-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: accordo il plenum del Csm.
Recentemente, Cerasoli aveva ricevuto una brutta sorpresa dalla prima sezione
del Tar di Roma che a gennaio rigettò il suo ricorso contro la decadenza dal
ruolo di presidente della sezione civile del Tribunale. Il dirigente aveva
impugnato la delibera del Csm, risalente al 30 aprile 2008, che disponeva la
pubblicazione di 167 uffici semidirettivi,
Se il premier ha capito
non cambi più la Carta a colpi di maggioranza
( da "Unita, L'" del
27-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: già ministro, membro del Csm: a
Strasburgo è necessario presentarsi con persone credibili, autorevoli, esperte.
Cofferati non voleva più abitare a Bologna, per stare vicino alla famiglia, che
vive a Genova. E non poteva fare il sindaco da lontano. Sono convinto che
raccoglierà una valanga di preferenze.
Il ventisei aprile sembra
un giorno nuovo. Berlusconi ha appena dato seguito all'ammissione di “...
( da "Unita, L'" del
27-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: già ministro, membro del Csm: a
Strasburgo è necessario presentarsi con persone credibili, autorevoli, esperte.
Cofferati non voleva più abitare a Bologna, per stare vicino alla famiglia, che
vive a Genova. E non poteva fare il sindaco da lontano. Sono convinto che
raccoglierà una valanga di preferenze.
Nozze gay La svolta dei
giudici Con una ordinanza storica il tribunale di Venezia chiama in causa la
Consulta: La società è cambiata In Usa hanno iniziato così, dopo 10 anni il via
( da "Unita, L'" del
27-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: la Corte costituzionale si
pronuncerà sulla richiesta di nozze da parte di una coppia di gay veneziani
respinta dal Comune con il rifiuto delle pubblicazioni. In America hanno
iniziato così, conferma Davina Kotulski di «Marriage equality» che ha lottato
perché in California i matrimoni gay ottenessero il semaforo verde.
SE LA LOMBARDIA PROIBISCE
IL KEBAB ( da "Unita,
L'" del 27-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: dichiarate illegittime dalla Corte
costituzionale: dalle "case solo ai lombardi" alle norme restrittive
sui luoghi di culto, fino ai non meno odiosi limiti introdotti nella
concessione degli abbonamenti ai mezzi pubblici. Per non parlare, a livello
comunale, del proliferare di ordinanze anti-stranieri: tutte iniziative inutili
e costose che fanno perdere di vista i veri problemi dell'
faccina verde, altrimenti
sono dolori ( da "Tirreno,
Il" del 27-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: non ci sarà bisogno di ricorrere
alla Corte Costituzionale». C'è un sondaggio on-line su www.iltirreno.it, però,
che sta dando risultati in linea con la Regione. «La Cgil sta facendo girare
una mail fra i propri iscritti che invita a votare a favore di chi non lavora.
Loro fanno sindacato così, difendono l'indifendibile, non per nulla sono
rimasti isolati.
Politica & affari
( da "Eco di Bergamo, L'"
del 27-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: ragioni che a dicembre la Corte
costituzionale disciolse il precedente governo di So
VERTICE TECNICO AL
DIPARTIMENTO LAVORI PUBBLICI SUL RIORDINO AMMINISTRATIVO DELLA NORMATIVA
SISMICA IN CALABRIA ( da "marketpress.info"
del 27-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Corte Costituzionale dell?aprile
2006. Come si ricorderà la sentenza ha radicalmente modificato i principi della
Legge 741/81 (che prevede le modalità di deposito dei progetti e successivo
controllo a campione), sancendo la necessità del regime autorizzativo a
salvaguardia della pubblica e privata incolumità e dei principi fondamentali in
materia di governo del territorio e protezione
Seconda Cat. Parma girone
D Risultati Barcaccia-Mezzani 1-2 Castelnovo 02...
( da "Resto del Carlino, Il (R. Emilia)"
del 27-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Leo CSM-Tricolore Planet 1-1 Team
Frontiera-Campeginese 1-2 Vetto-Boca Barco 1-2 Viadana-Sorbolo 4-1 TotaleReti
SquadraPuntiM.I. GVNPTF Viadana5423173351177Boca Barco5123156238166 Sc
S.Ilario502315533595Campeginese4723145446242 Rocca 68392311664026-8Team
Frontiera342310493126-13 Castelnovo 0224235992328-23Barcaccia232358103141-
Scarcerati ma non
scagionati ( da "Corriere
della Sera" del 27-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: E proprio per ciò essa è stata
dichiarata costituzionalmente illegittima con la recente sentenza numero 121
del 2009. La valutazione di irragionevolezza, sulla cui base la Corte
costituzionale ha censurato la disposizione appena ricordata, si sviluppa su un
triplice livello. Anzitutto la Corte ha posto l'accento sulla «diversità tra le
regole di giudizio» che presiedono all'
Figli condivisi o ancora
contesi? ( da "AltaLex"
del 27-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: oltre ai numerosi interventi della
Corte Costituzionale, hanno radicalmente modificato il diritto di famiglia
italiano. Da qui anche un nuovo assetto del regime di affidamento incentrato
sul principio della tutela esclusiva dell?interesse dei minori: questi ultimi,
in genere vengono affidati alla madre ?
Il video
( da "Affari Italiani (Online)"
del 27-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: La Corte Costituzionale ha messo
fine a un conflitto tra noi e Tremonti, che voleva rendere pubbliche le
Fondazioni. La Consulta, relatore Zagrebelsky, ha scritto una frase di
importanza cruciale: "Le Fondazioni fanno parte dell'organizzazione dek
privato sociale e la loro missione è di consentire al terzo settore di dare
attuazione al principoio di sussidiarietà"
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Il Csm è complice? «Se li avesse
puniti, non si sarebbe creata la frattura tra opinione pubblica e magistratura.
Ora bisogna ricucire. Anche perché molti magistrati votano per noi». Hai
parlato di pm eletti nei partiti che hanno aiutato. Nomi. «Non ne faccio (e
dalli!
Ordinanza del 19 novembre
2008 emessa dal G.u.p. del Tribunale di Napoli nel procedimento penale a carico
di Landolfi Mario. Parlamento - Intercettazioni
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Utilizzazione in procedimento
penale subordinata alla autorizzazione della Camera di appartenenza -
Irrazionale trattamento differenziato rispetto alla disciplina prevista per i
«terzi», a seguito della sentenza della Corte costituzionale n. 390/2007 -
Violazione del principio della parita' di trattamento dinanzi alla giurisdi
..........
Outreau : le substitut
général Chavigné va s'expliquer ( da "Figaro,
Le" del 27-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: AP
Mis en cause par les avocats de Fabrice Burgaud, ce membre du CSM assure qu'il
ne se souvenait pas d'avoir traité le dossier Outreau dans des fonctions
antérieures. Le week
end n'a pas fait taire la polémique initiée, vendredi, après l'annonce de la
simple «réprimande» prononcée à l'encontre du juge Fabrice Burgaud.
> L'<éthique> d'un
membre du CSM en cause ( da "Figaro,
Le" del 27-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Affaire Burgaud : l'«éthique» d'un
membre du CSM en cause Delphine Chayet 24/04/2009 | Mise à jour : 19:38 |
Ajouter à ma sélection . --> Un des magistrats du Conseil supérieur de la
magistrature (CSM), chargé de statuer sur le cas Burgaud, aurait lui-même
participé à la procédure d'Outreau.
Psichiatri sotto la tenda:
Abstract: Il loro non è un lavoro diretto di aiuto psicologico - racconta Noemi D'Addezio, psicologa del Csm - ma di contatto, di intermediazione con i servizi medici e sociali: incontrano la popolazione, cercano di risolvere i piccoli problemi, scovano il disagio dove se ne crea, si rapportano con la psicologia dell'emergenza e ci aiutano anche nel censimento dei pazienti».
Argomenti: Giustizia
Giustizia/ Alfano assume
cinque impegni con città di Sciacca
( da "Virgilio Notizie"
del 27-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Csm sarà d'accordo". La terza
'promessa' di Alfano è che il Tribunale di Sciacca "nel 2010, con la
pubblicazione delle sedi, avrà un nuovo magistrato" e che "gli Lsu
che hanno lavorato qui non dovranno stare in trepidazione essendo già stati
assunti" e, ultimo impegno è che Sciacca avrà un nuovo carcere "che
rispetterà la funzione rieducativa della pena e la dignità dei detenuti"
GIUSTIZIA/ ALFANO ASSUME
CINQUE IMPEGNI CON CITTÀ DI SCIACCA
( da "Wall Street Italia"
del 27-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Csm sarà d'accordo". La terza
'promessa' di Alfano è che il Tribunale di Sciacca "nel 2010, con la
pubblicazione delle sedi, avrà un nuovo magistrato" e che "gli Lsu
che hanno lavorato qui non dovranno stare in trepidazione essendo già stati
assunti" e, ultimo impegno è che Sciacca avrà un nuovo carcere "che
rispetterà la funzione rieducativa della pena e la dignità dei detenuti"
Q 28 Caerano - Agordina 6
- 0 Castion - P. Tegorzo 1 - 1 CSM Farra -...
( da "Gazzettino, Il (OgniSport)"
del 27-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Tegorzo 1 - 1 CSM Farra - Foen 3 -
1 Fiori Barp - Cisonese 3 - 1 Lentiai - Juventina 0 - 4 Maser - Sernaglia 3 - 1
Montegrappa - Altivolese 5 - 3 SP Calcio - Bessica 2 - 3 CLASSIFICA
Cisonese281783582659Montegrappa2816102613358Bessica281765553957Caerano281675522555CSM
Farra281567523351SP Calcio281468392244Maser2810810313538P.
Virtus Csm Farra - Foen
3-1 ( da "Gazzettino,
Il (OgniSport)" del 27-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Virtus Csm Farra - Foen 3-1 Lunedì
27 Aprile 2009, GOL: pt 5' Bordin, st 1' E. Simoni, 27' Vassalli, 29' Puppetti.
VIRTUS CSM FARRA DI SOLIGO: Gosetto, Meneghin, Gallon, Mognon, M. Nardi,
Busetti, E. Simoni (st 35' Tonon), Zandonà (st 24' Puppetti), Vassalli, Baratto
(st 40' Gerlin), Bittante.
Volpago - Valdosport0-3
( da "Gazzettino, Il (OgniSport)"
del 27-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: La volontà del Volpago non basta ad
arginare la determinazione del Valdosport che sfrutta al meglio le occasioni
avute, vince 3-0 e compie il sorpasso sul, CSM Resana ed è solo al comando a
due giornate dal termine del girone B. Turno importante per il salto di
categoria.
GIRONE A Vendrame si
riprende il comando. 27 gol: ... ( da "Gazzettino,
Il (OgniSport)" del 27-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: 21: Ruffato (CSM Resana). 16: Gobbo
(Csm Resana). 14: Gashi (S. Antonino). 13: Scaboro (S. Antonino), Fornasier
(Valdosport). 12: Fregolent (Volpago), Zago (Fontane), Spagnol (Vidor). 11:
Schiavon (Rovere), Vettor (Fanzolo), Tiziani (Milan Guarda), Bertuola
(Fontane).
Union Borso, storica
promozione in Seconda ( da "Gazzettino,
Il (OgniSport)" del 27-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Union Borso, storica promozione in
Seconda Nel B il Valdosport (3-
Foen1
( da "Gazzettino, Il (OgniSport)"
del 27-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: VIRTUS CSM FARRA DI SOLIGO:
Gosetto, Meneghin, Gallon, Mognon, M. Nardi, Busetti, E. Simoni (st 35' Tonon),
Zandonà (st 24' Puppetti), Vassalli, Baratto (st 40' Gerlin), Bittante. FOEN:
Zatta, Nacinovi, Noventa, Fiorin, Ben, Zucco, Prigol (st 38' Bazzocco),
D'Agostini, Bordin (st 32' Slongo), Biasion, Amodio.
Doppietta di Facchin
sempre più primo ( da "Gazzettino,
Il (OgniSport)" del 27-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Simoni (Virtus Csm), 12: Pradetto
(Cisonese). 11: Gelisio (Juventina), Zandonà (Bessica), Puppetti (Virtus CSM).
10: Merlo (Caerano), Robassa (Juventina), Binotto (Montegrappa). 9: Tavarner
(Lentiai), Bentivenga (Altivolese), Bittante (Virtus Csm). 8: L. Nussio
(Castion).
Banche, Guzzetti: Intesa
non finanzierà più società di armi
( da "Velino.it, Il"
del 27-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: La Corte Costituzionale ha messo
fine a un conflitto tra noi e Tremonti, che voleva rendere pubbliche le
Fondazioni. La Consulta, relatore Zagrebelsky, ha scritto una frase di
importanza cruciale: ?Le Fondazioni fanno parte dell'organizzazione del privato
sociale e la loro missione è di consentire al terzo settore di dare attuazione
al principio di sussidiarietà?
Consiglio tra manovra e
Statutaria ( da "Unione
Sarda, L' (Nazionale)" del
27-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: esame della Corte costituzionale
(dopo il ricorso del Governo contro l'atto di promulgazione del luglio 2008). E
naturalmente si parlerà ancora di G8: in particolare, il centrosinistra è
intenzionato a chiedere che, prima di avviare la discussione sulla Finanziaria,
il presidente della Regione Ugo Cappellacci riferisca all'assemblea dello
spostamento all'
L'Udc rafforza gli ideali
naccio ( da "Sicilia,
La" del 27-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: cita leggi e sentenze e dice: «Lo
scorso 29 dicembre 2008, la corte costituzionale ha annullato le leggi emanate
in materia di rifiuti dalla Regione siciliana. E' stato stabilito - aggiunge
Orlando - che la Tarsu non e' istituita dalla Regione e quindi non e' un
tributo regionale, ma e' un tributo erariale istituito dallo Stato».
Affidamento in prova al
servizio sociale ( da "AltaLex"
del 27-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: affidamento in prova al servizio
sociale Corte Costituzionale , sentenza 16.03.2007 n° 78 Altalex Quotidiano
(www.altalex.com) Affidamento in prova: il ?cavallo di ritorno? attenua la
gravità del reato Tribunale di Sorveglianza di Catanzaro, ordinanza 09.05.2006
(G. Buffone) Stampa | Segnala | Condividi |
Non punibile il falso
testimone volontario davanti alla polizia
( da "CittadinoLex"
del 27-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Testo Era già previsto per le
dichiarazioni davanti al publico ministero Non punibile il falso testimone
volontario davanti alla polizia (Corte costituzionale 75/2009) È stato sanato
uno scompenso, nella disciplina penale delle false o reticenti dichiarazioni,
fornite alla Polizia giudiziaria, in assenza dei presupposti necessari per
configurare un obbligo a deporre nel dichiarante.
Romania nu a solicitat
deocamdata suspendarea negocierilor UE-R. Moldova
( da "Romania Libera"
del 27-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: "In acest moment, oricat de
prudenta ar fi reactia Romaniei, Chisinaul a trecut dincolo de limite",
afirmau sursele citate. Din aceeasi categorie: Yahoo renunta la GeocitiesGripa
porcina a ajuns in EuropaRepartizarea dosarului Becali, verificata de CSM Voteaza
Alfano tagli i fondi a
certi tribunali A cominciare da quello di Venezia
( da "Tribuna di Treviso, La"
del 28-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Il Csm, consiglio superiore della
magistratura ha funzioni di autotutela uniche al mondo. E' eletto per i due
terzi dagli stessi magistrati, i compiti: organizza corsi, le assunzioni, i
trasferimenti, le promozioni, «attua» le sanzioni disciplinari.
Sospesa solo per motivi
tecnici la prima delle 13 demolizioni previste a Procida per reat...
( da "Leggo"
del 28-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: mentre i sindaci di Ischia
attendono con trepidazione la pronuncia della Corte Costituzionale sullo stop
alle ruspe chiesto dal giudice monocratico a riguardo di ben 140 demolizioni
"ordinate" dalla Procura di Napoli in seguito a sentenze passate in
giudicato. Giorni di passione, insomma, sulle due isole partenopee finite nel
mirino del procuratore Aldo De Chiara.
passato e futuro della
costituzione ( da "Repubblica,
La" del 28-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Il vice presidente del Csm Nicola
Mancino presiede la discussione tra Giuliano Amato, presidente dell´Istituto
dell´Enciclopedia italiana Treccani, e il professor Gianni Ferrara. L´incontro
comincerà alle 16 nell´aula Pessina della Facoltà di Giurisprudenza al corso
Umberto 40, dopo i saluti del rettore Guido Trombetti e del preside della
Facoltà Lucio De Giovanni.
Derivati, un allarme
rimasto inascoltato ( da "Italia
Oggi" del 28-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: docente di diritto amministrativo e
procuratore presso la Corte costituzionale, e i professori dell'università
della Tuscia Anna Maria D'Arcangelis (Finanza) e Maurizio Ridolfi (preside di
Scienze politiche). La tesi del saggio è che le autorità nazionali e
internazionali non hanno tenuto conto degli allarmi sollevati dai ricercatori
sui rischi che i derivati stavano creando e sull'
Multe, chi guida l'auto
deve risultare dai turni ( da "Italia
Oggi" del 28-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: la sentenza della Corte
costituzionale n. 27 del 2005, che pure ha dichiarato l'illegittimità
costituzionale del secondo comma dell'articolo 126-bis cod. strada, nella parte
in cui era comminata la riduzione dei punti della patente a carico del
proprietario del veicolo che non fosse stato anche responsabile dell'infrazione
stradale,
clandestini, via la
denuncia dei medici ma tornano ronde e detenzione lunga - liana milella
( da "Repubblica, La"
del 28-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: obbligo per il Csm di trasferire le
toghe nelle sedi rimaste vuote Dopo la protesta dei 101 ora la Mussolini chiede
di cancellare il reato di clandestinità LIANA MILELLA ROMA - Roberto Maroni, il
ministro dell´Interno, è stato di parola: ronde e centri d´espulsione (Cie) a
sei mesi tornano alla Camera come emendamenti del governo (e della stessa Lega)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Non dimentichiamo le sentenze della
nostra Corte costituzionale: una visione relativista è ormai un portato della
società europea. Relativismo e fondamentalismo sono i pericoli più grandi che
l'uomo contemporaneo vive. L'antitesi a questa mentalità però non può essere la
difesa a oltranza di "valori" intesi in termini ideologici.
Avvocati, nasce la Camera
Civile ( da "Nazione,
La (Pistoia)" del 28-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: per contribuire attivamente al
dibattito nazionale e locale sul problema giustizia e con particolare
riferimento al settore della giustizia civile. Tra gli scopi della Camera
Civile: la promozione in tutte le sedi dell'adeguamento dell'ordinamento
civile, sostanziale e processuale, alle esigenze della società e contribuire al
migliore funzionamento della giustizia civile,
Battaglia nel centro di
Istanbul: tre morti nell'assedio ( da "Manifesto,
Il" del 28-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: operazione contro il Dtp (il
partito della società democratica che attende la decisione della Corte
costituzionale che dovrà pronunciarsi sulla richiesta di chiusura) le speranze
di un cambiamento nella politica dell'establishment turco anche dopo il successo
dello stesso Dtp alle scorse elezioni amministrative, sembrano pressoché nulle.
"Storie di
Giustizia" in sala Farnese a Poggio Mirteto e le prospettive della gius...
( da "Messaggero, Il (Rieti)"
del 28-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Storie di giustizia" è un
qualcosa che mancava e che oltre all'escursus che ricompone e riordina un
mosaico di vicende giudiziarie di un lungo e importante periodo storico del
Reatino partendo dagli anni del terrorismo, è anche una testimonianza di come
nel tempo siano cambiati i costumi e il modo di vivere in un intero territorio»
Boss ucciso, la pista
della vendetta ( da "Corriere
del Mezzogiorno" del 28-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Altri, quelli con pene più pesanti,
potrebbero uscire il 15 ottobre: è difficile infatti riuscire a fissare
l'udienza di appello e quindi congelare i termini. Il Csm intanto ha avviato
una istruttoria. Angela Balenzano Serata di terrore I carabinieri intervengono
dopo l'omicidio di Michelangelo Stramaglia
Dissidi in Procura, oggi
Lepore e Galgano ascoltati dal Csm
( da "Corriere del Mezzogiorno"
del 28-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: arrivano oggi davanti alla prima
commissione del Csm. Il presidente Fabio Roia («togato» di Unicost) e gli altri
consiglieri procederanno tra mattina e pomeriggio alle audizioni di Pg,
procuratore e uno dei suoi vice, Aldo De Chiara. Una decisione adottata dal Csm
proprio in seguito alle accuse del procuratore generale, che in un'intervista
al Corriere del Mezzogiorno aveva segnalato «
I DUE OSTACOLI ALLE
RIFORME ( da "Corriere
della Sera" del 28-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Il problema può essere così
riassunto: deve restare il Parlamento il principale contrappeso oppure occorre
accettare un depotenziamento del ruolo del Parlamento e fare affidamento su
altri contrappesi (il Presidente della Repubblica, la Corte Costituzionale, le
regioni)? CONTINUA A PAGINA 38
Per Flick e Zanon la
seconda parte della Carta va cambiata
( da "Corriere della Sera"
del 28-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: 12 I costituzionalisti L'ex
presidente della Consulta: superare gli inconvenienti di un parlamentarismo
estremo Per Flick e Zanon la seconda parte della Carta va cambiata ROMA Da
quando ha lasciato l'incarico di presidente della Corte Costituzionale,
Giovanni Maria Flick dice apertamente e pubblicamente che cosa pensa delle
riforme.
L'arroganza della politica
è una brutta malattia ( da "Unita,
L'" del 28-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Sulla legge 40 come sul testamento
biologico la politica dovrebbe avere un approccio "leggero", dettare
linee generali, non scrivere leggi ideologiche. Il testo sulla fecondazione
assistita, che prevede l'obbligo di trattamento sanitario, è stata dichiarata
illegittima dalla Corte costituzionale. È evidente che il punto di partenza era
sbagliato. SEGUE ALLA PAGINA 30
Due novità sul fronte
della Legge 40 sulla procreazione medicalmente assistita. Una è ...
( da "Unita, L'"
del 28-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: riconoscendo che tali condizioni
sono assimilabili ai casi di infertilità. L'altra grande novità è la sentenza
della Corte Costituzionale che ha dichiarato parzialmente illegittima la Legge
40, soprattutto per quanto riguarda l'obbligo di limitare a tre il numero di
embrioni e di impiantarli tutti in utero.
I rapporti tra una
politica considerata troppo invasiva e i temi etici resi cruciali dalla
velocit&#... ( da "Unita,
L'" del 28-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Sulla legge 40 come sul testamento
biologico la politica dovrebbe avere un approccio "leggero", dettare
linee generali, non scrivere leggi ideologiche. Il testo sulla fecondazione
assistita, che prevede l'obbligo di trattamento sanitario, è stata dichiarata
illegittima dalla Corte costituzionale. È evidente che il punto di partenza era
sbagliato. SEGUE ALLA PAGINA 30
Manette per i fanciulli
terribili ( da "Unione
Sarda, L' (Nazionale)" del
28-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: 2009 della Corte costituzionale,
pubblicata lo scorso 24 aprile, respinge il ricorso presentato dal Tribunale
dei minori di Sassari che aveva sollevato dubbi sulla costituzionalità delle
norme del codice penale e del Dpr 448 del 1988 che prevedono misure restrittive
(o meglio di sicurezza) nei confronti «di fanciulli molto giovani e senza
previsione di alcun limite minimo di età»
Il bluff di Franceschini,
il "decoro" di Berlusconi
( da "Secolo XIX, Il"
del 28-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: che secondo la giurisprudenza della
Corte costituzionale è un potere dello Stato. È finita come doveva finire. I
dilemmi non sono nelle nostre corde. Tra Roma o morte, si sa, optiamo per Orte.
La solita terza via. E così voteremo per i referendum il 21 giugno, in
coincidenza con il secondo turno delle amministrative.
De Magistris già
prosciolto ( da "Giornale.it,
Il" del 28-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: la pm salernitana che poco dopo
sarebbe stata rimossa dall'incarico dal Csm per avere gestito l'inchiesta in
modo del tutto anomalo, consentendo all'indagato di trasformarsi praticamente
in teste d'accusa e interrogandolo per ben 67 volte. La Nuzzi è stata
trasferita d'ufficio a Latina, ma la sua richiesta d'archiviazione è andata
avanti per la sua strada.
Trasposizione del ricorso
straordinario in sede giurisdizionale: soggetti legittimati
( da "AltaLex"
del 28-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: intervento additivo della Corte
Costituzionale, anche all?ente pubblico non statale, sia senza dubbio voluta
dall?ordinamento anche in favore della Autorità Indipendente convenuta. A ciò
induce l?interpretazione estensiva e costituzionalmente orientata del disposto
in commento.
Costituzione fra passato e
futuro ( da "Denaro,
Il" del 28-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: dal vice presidente del Csm Nicola
Mancino. "La Costituzione dal passato al futuro", riflettori sulla
"carta fondante" della Repubblica Italiana: su questo tema si
confrontano oggi l'ex ministro dell'interno Giuliano Amato e Gianni Ferrara
(costituzionalista ed ex parlamentare) in un incontro presieduto dal vice
presidente del Consiglio superiore della magistratura Nicola Mancino.
Moarte suspecta a unui
oficial mexican, la cateva zile dupa o intalnire cu Obama
( da "Romania Libera"
del 28-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: au avut decat la sfarsitul
saptamanii trecute confirmarea cazurilor de gripa porcina, de la laboratoarele
americane si canadiene carora le trimisesera esantioane. Din aceeasi categorie:
CSM convoaca adunarile generale ale tuturor instantelor si parchetelor
(VIDEO)Asistentele medicale din Romania invata finlandezaMinisterele se vor
imprumuta in acest an cu un miliard euro Voteaza
Clandestini, via la
denuncia dei medici ma tornano ronde e detenzione lunga
( da "Repubblica.it"
del 28-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Neppure il Guardasigilli Angelino
Alfano rinuncia a una rentrée: ripropone l'obbligo per il Csm di trasferire le
toghe nelle sedi prive di domande. L'Anm aveva fatto balenare lo sciopero. Ma
lui insiste. Solo un ammorbidimento per l'oltraggio al pubblico ufficiale:
resta, ma sarà estinto se c'è il risarcimento del danno (Santelli). (28 aprile
2009
I diritti contesi da
difendere secondo D'Amico ( da "Giornale
di Vicenza.it, Il" del 28-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: ordinario di diritto costituzionale
all'università Statale di Milano che ha appena pubblicato per Franco Angeli
Editore il saggio "I diritti contesi" e che, poche settimane fa, ha
ottenuto, dopo una lunghissima battaglia legale, che la Corte Costituzionale
censurasse, di fatto riscrivendola, la legge che regolava la procreazione
medicalmente assistita.
IRAN/ ROXANA SABERI
PROSEGUE LO SCIOPERO DELLA FAME ( da "Wall
Street Italia" del 28-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: spiegando di averla incontrata oggi
in un ufficio del potere giudiziario per discutere della sua procedura di
appello con l'avvocato". "È diventata molto magra", ha detto
Reza Saberi, raggiunto telefonicamente dalla France Presse. "E determinata
a continuare il suo sciopero della fame fino al giorno del suo rilascio",
ha aggiunto il padre della giornalista.
DOMENICO AMBROSINO
PROCIDA. SOSPESI GLI ABBATTIMENTI DEI DUE FABBRICATI ABUSIVI IN PROGRAMMA
PER... ( da "Mattino,
Il (Benevento)" del 28-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: attesa del verdetto della Corte
Costituzionale che mercoledì scorso ha esaminato il ricorso promosso dal
giudice monocratico della sezione distaccata di Ischia del tribunale di Napoli,
Angelo Di Salvo, che nell'udienza del 12 giugno 2008, accogliendo l'eccezione
di incostituzionalità presentata dagli avvocati, ha bloccato l'efficacia delle
140 demolizioni ordinate dalla Procura.
Quanti diritti da difendere
( da "Gazzettino, Il (Venezia)"
del 28-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: ordinario di diritto costituzionale
all'Università Statale di Milano che ha appena pubblicato il saggio "I
diritti contesi" e che, poche settimane fa, ha ottenuto, dopo una
lunghissima battaglia legale, che la Corte Costituzionale censurasse, di fatto
riscrivendola, la legge che regolava la procreazione medicalmente assistita.
Pubblico Ministero
( da "AltaLex"
del 28-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: archiviazione Corte Costituzionale
, sentenza 24.04.2009 n° 121 Processo penale, interesse ad impugnare, Pubblico
Ministero, necessità Cassazione penale , sez. VI, sentenza 04.06.2008 n° 22286
Segreto di Stato, pubblico ministero, presidente del consiglio Corte
Costituzionale , ordinanza 26.
Madagascar/ Arrestato capo
sicurezza palazzo Corte ( da "Virgilio
Notizie" del 28-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: il capo della sicurezza del palazzo
della Corte costituzionale di Antanarivo, in Madagascar, e altre tre persone
sono state arrestate ieri sera dai militari con l'accusa di incitamento al
disordine e alla violenza. Lo riferisce una fonte della commissione nazionale
investigativa. L'esercito accusa gli arrestati di sostenere il presidente
destituito Marc Ravalomanana,
Pioggia di libri per la
scuolaFontanelle. ( da "Sicilia,
La" del 28-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: pagati dal 2001 al 2007 per la
Tarsu sugli Istituti Scolastici di propria competenza e che vanno restituiti a
seguito di una sentenza della Corte Costituzionale che ha riconosciuto per gli
Enti Locali Territoriali l'esenzione dalla tassa». La Provincia fissò in trenta
giorni il termine per la restituzione ed ora ha avviato l'iter per il
pignoramento dell'edificio. Salvatore Fucà
Autobus, nuove regole fra
luci e ombreAmat. ( da "Sicilia,
La" del 28-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: intercettazione di una telefonata
dell'esponente del Pdl, imputato di concorso in associazione mafiosa. Se i
giudici dovessero sollevare il conflitto davanti alla Corte costituzionale
passerebbero ancora anni prima di arrivare alla sentenza nei confronti di
Dell'Utri, condannato a nove anni in tribunale. Il processo proseguirà l'8
maggio.
AMNESTY: SEGNALI
CONTRASTANTI DAI PRIMI 100 GIORNI DI OBAMA
( da "Wall Street Italia"
del 28-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: consegna alla giustizia di tutte le
persone responsabili delle torture e delle altre gravi violazioni dei diritti
umani perpetrate durante l'amministrazione Bush e, infine, dalla previsione di
rimedi giudiziari effettivi per le vittime". Abbiamo assistito a
importanti sviluppi positivi in questi primi 100 giorni, ma alcune azioni
restano incomplete e altre ancora sono tutte da avviare,
MADAGASCAR/ ARRESTATO CAPO
SICUREZZA PALAZZO CORTE COSTITUZIONALE
( da "Wall Street Italia"
del 28-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Arrestato capo sicurezza palazzo
Corte costituzionale di Apcom Accusato di incitamento al disordine e alla
violenza -->Antanarivo, 28 apr. (Apcom) - Andrianandraina Ralitera, il capo della
sicurezza del palazzo della Corte costituzionale di Antanarivo, in Madagascar,
e altre tre persone sono state arrestate ieri sera dai militari con l'accusa di
incitamento al disordine e alla violenza.
Nu scapam de saptamana de
lucru de peste 48 de ore ( da "Romania
Libera" del 28-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Din aceeasi categorie: CSM convoaca
adunarile generale ale tuturor instantelor si parchetelor (VIDEO)Autoritatile
romane au primit scrisoarea de la FMI, Guvernul se intruneste in sedinta
extraordinaraInternele cer un control la operatorii de telefonie, dupa
cutremurul de sambata Voteaza
GIUSTIZIA/ ALFANO:
MAGGIORANZA CONDIVIDE AUMENTO SEDI DISAGIATE
( da "Wall Street Italia"
del 28-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: trasmesso dal Csm, è di numero
inferiore alle 60 sedi previste dalla norma in vigore, così come il numero di
magistrati da destinarvi, indicato dal Csm, è inferiore rispetto ai 100
stabiliti dalla odierna normativa". "La proposta del Governo di
ampliare ulteriormente il numero delle sedi disagiate, portandole dalle 60
attuali a 75,
( da "Trentino" del
25-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Legge fine vita,
troppe lacune Dibattito a Predazzo con Chieppa, Angiolini e Piazza GILBERTO
BONANI PREDAZZO. Le scelte legate alla fine della vita sono oggetto di serrato
dibattito da cui è difficile uscire con una risposta chiara, coerente e,
soprattutto adatta a tutte le situazioni. Ci hanno provato ieri sera il prof.
Riccardo Chieppa, presidente emerito della Corte costituzionale l'avvocato della famiglia
Englaro Vittorio Angiolini, e il dottor Guido Piazza, primario di medicina
dell'ospedale di Cavalese nel dibattito promosso dalla Biblioteca di Predazzo,
moderato nel teatro comunale da Andrea Iannuzzi vice direttore del giornale
Trentino. Critici i relatori sulla legge approvata al Senato e ora
Camera, e che regola le scelte legate al fine vita. Troppe incongruenze e
lacune. Per Chieppa provvedimento nato sull'onda emotiva del caso di Eluana ma
col pregio di rivalutare la figura del medico. Per l'avvocato Angiolini
contraddittorio l'aspetto legato alla nutrizione e all'idratazione artificiale
che viene disgiunto, dal trattamento sanitario. «Un'assurdità - ha detto -
visto che entrambe le pratiche vanno effettuate sotto controllo medico».
Provvedimento tardivo per il dottor Piazza che ha citato il caso Olanda, dove
la morte per eutanasia è ormai prassi diffusa. Anche in Italia una ricerca
mette in luce come in alcuni reparti di degenza si «stacchi la spina». Tutti i
relatori hanno preso le distanze da interventi dove si configuri il fatto che
un uomo possa disporre della vita di un altro uomo. Insomma c'è ancora molta
strada da fare per definire le regole di fine vita e testamento biologico.
( da "Corriere delle Alpi"
del 25-04-2009)
Argomenti: Giustizia
SECONDA CATEGORIA
Q Si gioca in anticipo il derby tra Lentiai e Juventina Mugnai LENTIAI. Derby
in Seconda Q. Si gioca in anticipo, dalle 16, la partita della tredicesima
giornata tra il Lentiai e la Juventina Mugnai. Calcio d'inizio alle
( da "Tirreno, Il"
del 25-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Assenteismo.
Parla l'esperto La anti-Brunetta? «Si può fare» FIRENZE. Una legge toscana che
disciplini aspetti dell'organizzazione del lavoro nell'ambito
dell'amministrazione regionale e definisca quali strumenti utilizzare per
aumentare l'efficienza della macchina amministrativa può reggere
a un eventuale ricorso alla Corte Costituzionale. Secondo il prof. Emanuele
Rossi, docente di diritto costituzionale alla Scuola superiore Sant'Anna di Pisa, una modifica di alcune
norme della legge Brunetta ad uso dei dipendenti regionali si può fare. La
Regione vuole intervenire su permessi sindacali e politici e assenze dei
donatori di sangue: per Rossi è una scelta «in linea di massima»
sostenibile. CARLO BARTOLI a pagina 11
( da "Repubblica, La"
del 25-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Pagina 32 -
Commenti IL SABATO DEL VILLAGGIO MA CHI AUTORIZZò LA GRANDE SPIATA? GIOVANNI
VALENTINI Mentre a Roma si prepara il giro di vite sulle intercettazioni
legali, quelle cioè autorizzate dalla magistratura per contrastare in
particolare la criminalità organizzata, a Milano si apre il maxi-processo
contro le intercettazioni illegali realizzate dalla "banda degli
spioni" agli ordini di Giuliano Tavaroli. Prima alle dipendenze della
Pirelli e poi di Telecom, già arrestato insieme ai suoi complici, l´ex
brigadiere dei Carabinieri deve rispondere di associazione a delinquere,
corruzione internazionale, detenzione e divulgazione di materiale riservato.
Tra persone fisiche, enti o aziende, le parti lese sono più di quattromila, tra
cui perfino la presidenza del Consiglio, il ministero e l´Autorità sulle
Comunicazioni che hanno chiesto un risarcimento complessivo di tre milioni di
euro. Toccherà dunque alla magistratura milanese accertare i fatti e le
responsabilità. Ma la "grande spiata" non è soltanto una vicenda
giudiziaria, da circoscrivere nell´ambito penale ed eventualmente civile.
Questo è in realtà un intrigo politico ed economico che investe una questione
più generale di privacy, di riservatezza personale, di diritti individuali e
collettivi, anche al di là della vicenda specifica. E perciò riguarda tutti noi
cittadini, utenti telefonici e bersagli potenziali di un
"dossieraggio" tanto illecito quanto pericoloso. Dal processo di
Milano dobbiamo attenderci che si faccia piena luce sull´origine
dell´operazione e sulle sue finalità, sui protagonisti e sui comprimari, sugli
esecutori materiali e magari sui mandanti. Non solo per rendere giustizia a chi
ne è stato colpito direttamente, ma anche per garantire a tutti gli altri una
maggiore tutela per il futuro. La privacy, via telefono o via computer, non è
un bene che possa essere violato impunemente, neppure in nome della sicurezza o
peggio ancora degli interessi commerciali di questa o quella azienda. Il primo
punto da appurare è proprio l´inizio della "grande spiata". Allo
stato degli atti, appare chiaro che tutto cominciò nel 2001, alla vigilia
dell´acquisizione di Telecom da parte della Pirelli di Marco Tronchetti
Provera. La "cruna dell´ago", come qui abbiamo raccontato più
ampiamente in passato, fu il presunto ritrovamento
tra agosto e settembre di quell´anno di una falsa microspia nell´auto
dell´ex amministratore delegato, Enrico Bondi: una "simulazione di
reato", come l´hanno definita gli stessi magistrati inquirenti, per cui vennero ingiustamente
accusati e "indotti alle dimissioni" l´ex segretario generale
Vittorio Nola e il capo della Security interna Piero Gallina. Furono loro le
prime vittime della macchinazione ordita da Tavaroli per aprire la strada alla
"banda degli spioni", con una serie di condotte che il legale dei due
dirigenti Alessandro Cassiani riassume nel "paradigma
dell´estorsione". Ed è assolutamente necessario stabilire perciò se questa
fu un´iniziativa individuale dell´ex carabiniere oppure l´esecuzione di un
mandato ricevuto: ora che la Corte costituzionale ha giudicato illegittima
la distruzione dei dossier illegali utilizzabili dalla difesa, vale a dire il
corpo del reato, sarà più agevole risalire eventualmente a chi dette l´input
iniziale. Sotto la guida del nuovo amministratore delegato, Franco Bernabè, il
Cda di Telecom ha avviato un riconoscimento graduale degli errori compiuti
dalla precedente gestione, inviando lettere di scuse a 250 dipendenti
spiati, offrendo loro un indennizzo di tremila euro a testa e ammettendo che al
momento non è possibile calcolare il danno complessivo a norma della legge
sulla responsabilità oggettiva dell´azienda (n. 231): e questo va stabilito non
solo in rapporto agli amministratori, ma anche ai cosiddetti "dirigenti
apicali", com´erano senz´altro Tavaroli e alcuni suoi diretti
collaboratori. Ma il Collegio sindacale, al contrario, ha elaborato una
relazione giudicata così incompleta da provocare le critiche dell´Assemblea dei
piccoli azionisti (Asati) e costringere poi la Consob a intervenire per
chiedere ulteriori spiegazioni. Eppure, nonostante il richiamo dell´organismo
di controllo sulle società quotate in Borsa, nella loro integrazione i sindaci
hanno continuato a fare muro sulla "disclosure" delle vicende
relative al periodo 2001-2003, sebbene gli atti siano ormai pubblici e
disponibili. Che cosa farà allora la Consob l´8 maggio, quando riceverà
ufficialmente il verbale dell´Assemblea e potrà quindi constatare il
comportamento quantomeno "carente" del Collegio dei sindaci? Nell´esercizio
del suo dovere di vigilanza come ha sollecitato
nei giorni scorsi il vice-capogruppo del Pd al Senato, Luigi Zanda è
chiamata a evitare "ulteriori ritardi e delazioni": ne va della sua
autorità nei confronti di tutte le società quotate in Borsa. Tanto più che in una recente
sentenza la Cassazione ha stabilito che i sindaci sono tenuti a informare
tempestivamente la Commissione sui fatti "sospetti" di cui sono
venuti a conoscenza che, in questo caso, risalgono appunto al
( da "Adige, L'" del
25-04-2009)
Argomenti: Giustizia
RENZO M RENZO M.
GROSSELLI «Quando Beppino Englaro è venuto da me, io che sono un credente avrei
dovuto convincerlo a desistere oppure rifiutare di difenderlo. Ma lui mi
instillò subito un dubbio. "È possibile che si vada avanti sempre, fino
all'infinito? Fino a che il corpo di Eluana non sarà consunto il medico potrà
continuare ad obbligarla a vivere solo dal punto di vista biologico?"». Un
civile dibattito sulla legge in discussione al Parlamento, tra tecnici di
opinioni diverse, non incattivito dalle pregiudiziali ideologiche e soprattutto
lontano dal patema nazionale dei giorni in cui lasciò questo mondo Eluana
Englaro. Questo si è avuto ieri sera a Predazzo, al Cinema Teatro , pieno di
gente: il tema era «Testamento biologico e fine della vita: quale libera
scelta?» con la partecipazione dell'avvocato di Beppino Englaro, Vittorio
Angiolini (docente di Diritto costituzionale alla Statale di Milano), Riccardo Chieppa presidente emerito
della Corte Costituzionale e onorario del Consiglio di Stato e il dottor Guido
Piazza primario di Medicina all'Ospedale di Cavalese. A ben vedere, il
dibattito coordinato dal vice-direttore del «Trentino» Andrea Iannuzzi, era un
dibattito tra cattolici, ma di opinioni diverse. «Sono contrario alla
pena di morte, alla clonazione umana e credo ci voglia prudenza
sull'eugenetica. Sono esterrefatto su quanto si fa in Olanda e Belgio circa il
suicidio assistito» ha precisato subito l'uomo che ha assistito Beppino Englaro
nella sua battaglia per una «buona morte» di sua figlia Eluana, in condizioni
di vita vegetativa da 17 anni. Però subito è venuta la precisazione: «Ma
dobbiamo distinguere tra iniezione letale e sospensione della cura. Quest'ultima
cosa può voler dire lasciare solo quell'essere umano quando la cura non serve
ad altro che a prolungare la vita biologica. Pura testimonianza della capacità
della medicina di far continuare quel tipo di vita». Angiolini si è detto
convinto che sia necessaria una legge per regolare questa materia. «Ma deve
essere una legge consapevole ed ho dei dubbi sulla norma che è stata approvata
dal nostro Senato e che passerà alla Camera. Bene il consenso informato e
l'alleanza terapeutica tra medico e paziente. Però la cura la dice il medico ma
se c'è dissenso col paziente, il medico si deve fermare. Il consenso deve
essere vincolante per il medico, anche quando questo può voler dire la morte
del paziente. Ma su questo la norma licenziata dal Senato non è affatto
chiara». Il primario Guido Piazza ha allertato: «In Olanda il 15% delle morti
avvengono per eutanasia e il 9% senza l'assenso del paziente. E in Italia molti
anestesisti ammettono che talvolta staccano la spina». Allora, evidentemente,
una legge ci vuole, la decisione di non alimentare e idratare «forzatamente»
una persona va regolata da una norma. Riccardo Chieppa, presidente emerito
della Corte Costituzionale, vede dei lati positivi nella norma approvata in
Senato: «Il suo grosso vantaggio è il principio dell'alleanza tra malato e
medico. La legge non può regolare tutte le possibili ipotesi. I casi in cui la
vita sta spegnendosi irreversibilmente sono una cosa, altri si presentano in
modo diverso. Ogni caso va giudicato come caso a sé». Quindi, quello che
Chieppa non vuole chiamare «testamento biologico»? «La persona cosciente può
esprimere il consenso informato ma quando invece tale consenso è stato fornito
con molto anticipo, a distanza di tempo si deve essere più cauti». Cibo e acqua
sono un trattamento terapeutico? si è chiesto Chieppa. «Si decida caso per
caso. Cosa significa rifiutare cibo e acqua a un lattante, anche se si sa che
per malformazioni congenite è destinato a morire?». Altri punti positivi della
norma, secondo Chieppa, sono il rifiuto dell'eutanasia e la garanzia che nello
stato di fine vita il medico debba astenersi dall'accanimento terapeutico. «Ma
ci vuole un'adeguata assistenza alle famiglie e la legge non prevede i fondi
per realizzarla. Qui in Trentino voi siete fortunati ma in altre parti
d'Italia?». Quindi? Angiolini ha altri dubbi sulla norma in discussione: «La
legge vieta la sospensione dell'alimentazione e dell'idratazione per chi non
può esprimere la propria volontà. Ma non si capisce cosa preveda per chi invece
è capace di intendere e di volere». 25/04/2009
( da "Repubblica, La"
del 25-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Pagina XIII -
Milano Cartellino giallo per stalking Molesta la ex: il questore lo
"ammonisce" e lui smette è una procedura prevista dalla legge per
evitare di finire davanti al giudice WALTER GALBIATI Ammonito, un po´ come
avviene nelle partite di calcio quando l´arbitro avverte il giocatore con il
cartellino giallo ricordandogli che alla prossima scorrettezza se ne dovrà
uscire dal campo. Solo che in questo caso a esibire il cartellino non è stata
una giacchetta nera, ma i poliziotti, e a ricevere l´ammonimento è stato un
cittadino italiano che ha molestato e minacciato con sms, telefonate,
appostamenti e pedinamenti una sua ex compagna rumena. Ora se dovesse
continuare a darle noia, invece di uscire dal campo, finirebbe agli arresti. Si
tratta di un caso di stalking, un termine inglese che indica gli atteggiamenti
coi quali un partner rifiutato, una persona mossa da vendetta o da altro,
perseguita qualcuno, soprattutto dell´altro sesso, provocandogli stati di ansia
e paura. Ed è un termine diventato famoso in Italia, dopo l´introduzione a
febbraio per decreto legge, del reato di atti persecutori. è la nuova normativa
a prevedere che la vittima prima di presentare querela ai magistrati possa
raccontare la sua vicenda alla pubblica autorità chiedendo di ammonire lo
stalker. Il questore, nel caso ritenga fondata la denuncia, ammonisce
l´accusato e lo invita a tenere una "condotta conforme alla legge".
Se poi la persecuzione continua, il magistrato può procedere d´ufficio contro
di lui. La vicenda risale alla fine dello scorso marzo, quando un cittadino
italiano ha ricevuto l´ammonimento, forse il primo a Milano, per aver
perseguitato la sua ex fidanzata. Si erano lasciati poco prima che lui venisse
arrestato per spaccio di droga e già dal carcere aveva iniziato a minacciarla.
«Te la farò pagare», le ripeteva, e una volta uscito ha continuato con
pedinamenti e appostamenti, fino ad aggredirla sotto casa. Il culmine lo ha
toccato quando il molestatore è giunto a tappezzare l´asilo frequentato dal
figlio della vittima con volantini offensivi per la madre. Ecco allora la
richiesta del provvedimento, risultato efficace, visto che da allora lo stalker
non si è fatto più sentire. «Grazie all´efficacia dissuasiva dell´ammonimento
del questore, siamo riusciti a far cessare gli atti persecutori che si
protraevano ormai da diversi mesi e, soprattutto, abbiamo
impedito che la vicenda potesse avere un epilogo ancor più drammatico», ha
commentato l´avvocato della vittima, Gabriele Minniti. La questione
dell´ammonimento potrebbe finire al vaglio della Corte costituzionale, perché lo stalking
sarebbe l´unico reato per cui è previsto che sia il questore, e quindi non un
magistrato, a predisporre il provvedimento.
( da "Messaggero Veneto, Il"
del 25-04-2009)
Argomenti: Giustizia
TALK SHOW
MUSICALE Il trio dei preti dalla Clerici Zucchero ospite di Fabio Fazio Oggi in
tv Arricchiscono il programma di Antonella Clerici (foto) Ti lascio una
canzone, in onda oggi, alle 21.10 su Raiuno, le incursioni dei comici Gigi
Garretta e Max Vitale. Oltre a Barbara De Rossi e Claudio Cecchetto, presenze
fisse in giuria, interviene Simona Izzo. Tra gli ospiti: il trio di preti
cattolici irlandesi The Priests che ha ottenuto un grande successo con l'album
che porta lo stesso nome del gruppo. Ti lascio una canzone Raiuno, alle 21.10
Ospiti della puntata: Zucchero Fornaciari, cantautore emiliano, con oltre 25
anni di carriera è considerato il maggiore soulman nonchè il cantante italiano
che ha venduto più dischi nel mondo. E ancora Gustavo
Zagrebelsky, giurista, Presidente Emerito della Corte Costituzionale, docente
di Giustizia costituzionale
alle Università di Torino e Napoli, Presidente onorario del movimento Libertà e
giustizia. Paolo Rossi non mancherà di liberare la sua pungente satira. Che
tempo che fa Raitre, alle 20.10
( da "Tirreno, Il"
del 25-04-2009)
Argomenti: Giustizia
di Carlo Bartoli
«Sì, la Regione può intervenire» Il costituzionalista Rossi
sulle modifiche alla legge Brunetta «Però incrocia le competenze dello Stato:
deciderà la Corte Costituzionale» FIRENZE. Una legge toscana che disciplini
alcuni aspetti dell'organizzazione del lavoro nell'ambito dell'amministrazione
regionale e che definisca quali strumenti utilizzare per aumentare l'efficienza
della propria macchina amministrativa, può reggere a un eventuale ricorso in
Corte Costituzionale. Non una legge anti-Brunetta, che introduca modifiche in
materia di rapporti di lavoro. Secondo Emanuele Rossi, docente di diritto costituzionale alla Scuola superiore Sant'Anna di Pisa, una
modifica di alcune norme della legge Brunetta ad uso dei dipendenti regionali
si può fare. La Regione vuole modificare alcune delle misure contenute nella
legge Brunetta. Il ministro preannuncia un ricorso. Ci si chiede se la pretesa
della Regione sia sostenibile o meno. Qual è il suo parere? «In astratto è
difficile dare una risposta, occorrerebbe vedere un testo prima di giudicare,
perché su questo tema si incrociano due competenze diverse. Allo Stato è assegnato
il compito di regolare le materie che riguardano i rapporti di lavoro, mentre
alla Regione è affidata la potestà su ciò che riguarda l'amministrazione
regionale. Quindi, prima di azzardare un giudizio sulla legge, occorre vedere
esattamente com'è congegnata». Se la legge toscana verrà approvata dal
consiglio regionale e il governo farà ricorso, ci sarà un conflitto dall'esito
incerto? «A mio avviso nessuno può dire oggi con matematica certezza quale
potrebbe essere un eventuale verdetto. Mi pare azzardato prevedere
l'orientamento della Corte Costituzionale, soprattutto adesso che la legge deve
essere ancora messa a punto». Come dovrebbe essere impostata la futura legge
toscana? «Credo che la Regione potrebbe decidere quali sono le modalità con cui
far lavorare al meglio i propri dipendenti. Il criterio puramente quantitativo
del numero delle presenze, indipendentemente da ciò che il lavoratore fa quando
è in ufficio, sicuramente non è l'unico criterio per garantire l'efficienza
della struttura amministrativa. La legge toscana dovrebbe quindi partire dal
presupposto di garantire le condizioni che permettano ai propri dipendenti di
dare il meglio di sé e per questo fissare alcune regole che possono vertere
anche sugli stessi aspetti su cui verte una legge dello Stato». Non si rischia
una sovrapposizione? «Non direi. Prendiamo il caso dei controlli fiscali
stabiliti per accertare la veridicità della malattia del dipendente. I
controlli li definisce lo Stato, ma a pagare è la Regione. L'ente può dunque
decidere di introdurre un altro sistema per tenere sotto controllo l'attività
lavorativa dei propri dipendenti ottenendo lo stesso risultato, o addirittura
conseguendo obiettivi migliori». La nuova legge non rischia di introdurre una
disparità di trattamento tra dipendenti della pubblica amministrazione e tra
Regioni? «Tra un'amministrazione e l'altra già ci sono differenze; il
dipendente dell'università non viene trattato come l'impiegato comunale. Lo
stesso accade tra Regione e Regione. Dunque, si tratta di un criterio ormai
assodato. Che le pubbliche amministrazioni abbiano regimi diversi è un
principio affermato e comunque coerente con il federalismo. Un'amministrazione
che dev'essere autonoma ha anche il diritto di trattare i propri dipendenti
nella maniera che ritiene più opportuna. Teniamo presente che gli effetti di
un'eventuale legge toscana ricadrebbero sulla sola amministrazione regionale e
non sulle altre amministrazioni pubbliche». La Regione vuol intervenire solo
sulla parte della legge Brunetta che riguarda permessi sindacali e politici e
assenze dei donatori di sangue, ma non reintegrare le decurtazioni per chi si
ammala. E' una scelta sostenibile? «In linea di massima direi di sì. Si possono
favorire certe attività e incentivarle vista la loro rilevanza pubblica. Questo
si può giustificare, anche se bisogna fare attenzione a non creare delle
situazioni di disparità irragionevoli».
( da "Giorno, Il (Lodi)"
del 25-04-2009)
Argomenti: Giustizia
LODIGIANO pag. 6 Rognoni sul palco della Liberazione SARÀ il professor Virginio
Rognoni, ex ministro e vicepresidente del Csm, a tenere l'orazione ufficiale
nella cerimonia che Palazzo Gounela ha allestito per l'anniversario della
Liberazione. Preceduto dal saluto del sindaco Torriani, Rognoni interverrà,
intorno alle 11, al Cinema Arlecchino. Image: 20090425/foto/2109.jpg
( da "Italia Oggi"
del 25-04-2009)
Argomenti: Giustizia
ItaliaOggi
sezione: Giustizia e Società data: 25/04/2009 - pag: 32 autore: di Debora
Alberici La Consulta restituisce pieni poteri d'azione ai pm Legge Pecorella ko
Bocciate le archiviazioni facili Bocciate le archiviazioni facili introdotte
dalla legge Pecorella. Le procure non dovranno più chiedere obbligatoriamente
la chiusura del caso se la Cassazione, decidendo sulla custodia cautelare, ha
negato l'esistenza dei gravi indizi di colpevolezza a carico dell'indagato.Con
una sentenza che ha restituito pieni poteri sull'azione penale ai pubblici
ministeri, la n. 121 di ieri, la Corte costituzionale ha dichiarato
l'illegittimità dell'art. 405, comma 1 bis, del codice di procedura penale
nella parte introdotta dalla cosiddetta legge Pecorella, la n. 46 del 2006. La
norma in contrasto con la Carta fondamentale prevede che «il pubblico
ministero, al termine delle indagini, formula richiesta di archiviazione quando
la Corte di cassazione si è pronunciata in ordine alla sussistenza dei
gravi indizi di colpevolezza e non sono stati acquisiti, successivamente,
ulteriori elementi a carico della persona sottoposta alle indagini».A due anni
dalla prima bocciatura le norme di questa legge passano sempre a stento il
vaglio dei giudici di Palazzo della Consulta. A gennaio del 2007 furono proprio
i giudici delle leggi a ripristinare, infatti, la possibilità per i pubblici
ministeri di impugnare le sentenze di proscioglimento. E non sono pochi i
motivi a sostegno di questa ultima decisione. Prima di tutto, dice il Collegio,
i gravi indizi di colpevolezza necessari per sostenere il carcere preventivo o
comunque una misura cautelare sono diversi da quelli richiesti per il rinvio a
giudizio. Ma non solo. L'esame della Cassazione su tali indizi resta pur sempre
nell'ambito di vaglio di legittimità e non di merito. Insomma secondo la
Consulta la presa di posizione del legislatore che, si legge nei lavori
parlamentari, voleva impedire l'esercizio dell'azione penale «caparbio» da
parte delle procure, finisce con lo scontrarsi con alcuni articoli della
Costituzione, 3, 111 112.Questo perché, si legge in un passaggio chiave della
sentenza di ieri, «il legislatore ben può modificare la fisionomia e la
funzione degli istituti processuali». Ma, spiegano ancora i giudici, «per
piegare l'archiviazione alla diversa logica sopra indicata, la norma impugnata
fa venir meno la condizione minimale di coerenza di qualsiasi meccanismo di
controllo - in virtù della quale il parametro di valutazione deve essere il
medesimo per il controllato ed il controllore - introducendo una irrazionale
frattura tra le regole sulla domanda e le regole sul giudizio. Essa costringe,
infatti, una parte processuale - il pubblico ministero - a chiedere un
provvedimento negatorio del proprio potere di azione anche quando è ragionevolmente
convinta che, alla stregua della regola di giudizio applicabile dal giudice,
tale provvedimento non si giustifichi. A sua volta, il giudice, investito della
richiesta di archiviazione, viene legittimato, in modo altrettanto paradossale
e secondo il citato percorso anomalo, a imporre a detta parte proprio la
condotta (l'esercizio dell'azione penale) che la norma le vieta di tenere».
( da "Nazione, La (Umbria)"
del 25-04-2009)
Argomenti: Giustizia
PERUGIA /
TRASIMENO pag. 9 PERUGIA GLI STUDENTI delle scuole superiori perugi... PERUGIA
GLI STUDENTI delle scuole superiori perugine hanno risposto in massa alla
manifestazione che il Comune organizza alla Sala dei Notari alla vigilia del 25
aprile. C'erano i ragazzi degli istituti Alessi, Galilei, Bernardino di Betto,
Pieralli, Alessandro Volta e Arnolfo di Cambio, che hanno
preparato riflessioni e argomenti da discutere con l'onorevole Olga D'Antona,
il professor Mauro Volpi, membro del Csm, e il professor Sergio Lariccia,
docente della «Sapienza» di Roma. Si è parlato di come la memoria di quegli
avvenimenti debba essere custodita soprattutto dai giovani, ma anche di temi
più attuali della storia italiana recente come il terrorismo. Il tema
della giornata era: «25 Aprile: la memoria ha ancora un futuro»?. E' stato
letto un testo e proiettato un video girato dagli studenti del liceo
scientifico «Alessi» nel corso di una toccante visita al lager di Auschwitz. Un
altro documento multimediale è stato preparato dagli studenti del «Galilei».
Questa mattina, invece, via alle consuete cerimonie di deposizione di corone ai
Caduti e sulle tombe delle medaglie d'oro della Resistenza (alle 10,30,
cimitero), sulla lapide in ricordo dei patrioti fucilati dai nazi-fascisti
(alle 11,15, Borgo XX Giugno), e al monumento dell' Ara Pacis in memoria di
tutti i Caduti in guerra (alle 12, Via Masi). Celebrazioni ufficiali anche a
Città di Castello alle 10,30 con l'apposizione di una corona alle Stele dei
Caduti in viale Vittorio Veneto da parte del sindaco Fernanda Cecchini. A
Gubbio, invece, celebrazioni con la Fanfara dei Bersaglieri, che sarà in piazza
40 Martiri alle 9.30.
( da "Resto del Carlino, Il (R. Emilia)"
del 25-04-2009)
Argomenti: Giustizia
REGGIO pag. 8
Vado in pensione' Il procuratore Materia lo conferma ai pm DIECI MINUTI,
massimo un quarto d'ora. E' durato questo breve lasso di tempo il summit di
ieri in procura. Forse l'ultimo, per il procuratore capo Italo Materia, che
martedì aveva annunciato pubblicamente la decisione di rassegnare le dimissioni
dall'ordine giudiziario, e che ieri ha confermato la notizia ai sostituti
procuratori nell'incontro programmato da lunedì. «Come avete letto - avrebbe
detto - vado in pensione». Dal primo luglio, ha spiegato Materia, aggiungendo
che ora smaltirà le ferie arretrate, per poi tornare in giugno per le ultime
incombenze. Poi il procuratore ha stilato coi colleghi il prossimo calendario
delle attività. Una riunione normalissima, garantisce chi vi ha partecipato,
senza alcuna tensione. IL PROCURATORE, ieri, ha ricevuto la visita del
consigliere regionale del Pd Gianluca Borghi, correggese, che gli ha portato
solidarietà dopo l'ultimo attacco subito dai «grillini» di Bologna che avevano
annunciato un banchetto in piazza per dire no alla sua promozione (ormai prossima ma congelata dal Csm) a procuratore capo di Bologna. «E'
stato proprio Materia, ormai anni fa, uno dei primi magistrati a denunciare la
presenza della criminalità organizzata in Emilia» ha detto Borghi e ha aggiunto
che «l'attacco insensato a Materia di chi usa l'antimafia per fini politici e
interessi personali rappresenta forse uno dei punti più bassi dalla lotta
politica». SOLIDARIETA' a Materia è stata espressa dal collega Andrea
Santucci, gip di Reggio in procinto di passare a Bologna, che conosce bene il
procuratore da quando lavoravano entrambi in Sicilia: Santucci a Siracusa,
Materia a Messina. Santucci ha detto di non comprendere «il motivo dei sottili
distinguo» di tre sostituti procuratori sulla revoca delle dimissioni auspicata
dalla sottosezione reggiana dell'Anm (revoca che a loro avviso potrebbe
ingenerare confusione nell'ambito forense). E ha concluso: «Del tutto legittima
la critica dell'opinione pubblica anche organizzata all'operato dei magistrati
e anche alle nomine a uffici direttivi importanti. Nel caso in ispecie però
rilevo come l'accusa di Sonia Alfano (presidente Associazione nazionale vittime
della mafia) abbia carattere assolutamente denigratorio e insinuante». Trovarsi
a pranzo con un collega in trattoria vicino alla procura e vedersi sedere al
tavolo un pentito può essere una situazione occasionale: il fatto in sè non
dimostra nulla.
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 25-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Il Sole-24 Ore
sezione: NORME E TRIBUTI data: 2009-04-25 - pag: 29 autore:
Corte costituzionale.
Cancellato l'obbligo di chiedere l'archiviazione introdotto dalla legge
Pecorella Pm più liberi nell'azione penale Non è vincolante la pronuncia della
Cassazione sugli indizi Giovanni Negri MILANO Prosegue l'opera di smantellamento
della legge «Pecorella» da parte della Corte costituzionale. Ieri la Consulta, con la sentenza 121 scritta da
Giuseppe Frigo, ha dichiarato illegittimo l'articolo del Codice di procedura
penale che obbligava il Pm a chiedere l'archiviazione quando la Cassazione
aveva dichiarato l'inesistenza dei gravi indizi di colpevolezza alla base della
custodia cautelare e non sono in seguito emersi nuovi elementi a carico. A
sollevare la questione era stato il Gip di Forlì che aveva messo in discussione
l'articolo 405 comma 1 bis del Codice (introdotto dalla legge 46/06) per il
conflitto con una serie di articoli della Costituzione come quelli sul giusto
processo, articolo 111, e sull'obbligatorietà dell'azione penale, articolo 112.
La Corte costituzionale ha condiviso le perplessità,
cancellando la disposizione dal Codice, sulla base di diverse considerazioni.
La sentenza ricorda che l'obiettivo della norma era di evitare che il Pm
potesse esercitare in maniera caparbia l'azione penale anche quando l'inconsistenza
delle sue ragioni era già stata verificata dalla Cassazione. Un obiettivo che
la Consulta ora né contesta né affronta. Critica invece il condizionamento
dell'esito del procedimento cautelare su quello principale che non sembra in
nessun modo coerente con l'impostazione accusatoria del Codice, che riserva
alla fase processuale l'accertamento della responsabilità dell'imputato.
Impostazione che trova eco nell'articolo 111 della Costituzione che dispone tra
l'altro la regola della formazione della prova nel contraddittorio tra le
parti. La norma contestata, invece, attribuisce ad alcune pronunce della
Cassazione, quelle sull'inesistenza dei gravi indizi, un effetto di preclusione
all'azione penale. La Corte costituzionale si sofferma
poi a sottolineare l'irragionevolezza della norma della «Pecorella » sotto tre
profili. Il primo è rappresentato dalla diversità delle regole di giudizio tra
quelle sulla fase cautelare e quelle che legittimano l'esercizio dell'azione
penale. Nella prime prevale un giudizio statico, fondato sui soli elementi già
acquisti dal Pm, mentre nelle seconde emerge una valutazione dinamica su quanto
è possibile ottenere nella fase dibattimentale. In secondo luogo, a venire
trascurata è la differenza della base probatoria delle due valutazioni messe a
confronto. Il Pm può infatti non scoprire del tutto le sue carte nel materiale
probatorio che corrobora la misura cautelare, mentre è tutto il materiale
investigativo a costituire la base della decisione sull'esercizio dell'azione
penale. Di conseguenza la Cassazione può essere chiamata a pronunciarsi solo su
parte delle prove e l'effetto preclusivo può essere irragionevole. Infine, a
circoscrivere il giudizio della Cassazione c'è la motivazione del provvedimento
impugnato. «Ciò implica – spiega la Consulta – che l'eventuale annullamento del
provvedimento impugnato non svela automaticamente l'oggettiva inesistenza dei
gravi indizi di colpevolezza». © RIPRODUZIONE RISERVATA
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 25-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Il Sole-24 Ore
sezione: NORME E TRIBUTI data: 2009-04-25 - pag: 29 autore:
MINORENNI Sotto i 14 anni «assoluzione» rafforzata Per la Corte costituzionale il minore di 14 anni ha
garanzie sufficienti quanto all'applicazione di una misura di sicurezza come il
collocamento in comunità. Lo puntualizza la Corte con l'ordinanza n. 117
depositata ieri e scritta da Giuseppe Frigo. Di fronte alle perplessità
del tribunale per i minorenni di Sassari, chiamatoa giudicare di una violenza
sessuale di gruppo, con protagonisti tutti ragazzi minori di 14 anni, la
Consulta ha precisato che chiedere alla Corte, come sembrano avere fatto i
giudici sardi, l'introduzione di un limite minimo di età per l'applicazione
della misura di sicurezza signficherebbe sollecitare una improponibile
pronuncia additiva. Sul piano processuale, però, la Corte censura il tribunale
di Sassari per avere ritenuto che la sentenza di non luogo a procedere per
difetto di imputabilità non deve essere preceduta da alcun avviso
all'interessato né da una forma di contraddittorio. In realtà, anche la
sentenza di non luogo a procedere è destinata a produrre effetti per il
minore,visto che presuppone un accertamento del fatto, tanto più quando il Pm
chiede l'applicazione di una misura di sicurezza. è per questo che, sottolinea
l'ordinanza, la più recente giurisprudenza della Cassazione è orientata nel
senso della compatibilità tra sentenza di non luogo a procedere riduzione del
pregiudizio per il minore, assicurandogli direttamente o attraverso il
difensore la possibilità di dialogare con l'autorità giudiziaria. Una parte
della dottrina, inoltre, ritiene che, quando è richiesta una misura di
sicurezza nella fase delle indagini preliminari, serve il consenso del minore
al non luogo a procedere. G. Ne.
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 25-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Il Sole-24 Ore
sezione: NORME E TRIBUTI PROFESSIONISTI data: 2009-04-25 - pag: 31 autore: TV
ACURADI LUIGIPAINI Ulisse RAITRE 21.30 Alberto Angela (nella foto) propone uno
spettacolare viaggio nel mondo dei fulmini Da non perdere RAITRE 20,10 Che
tempo che fa. Il presidente emerito della Corte costituzionale Gustavo Zagrebelsky e il
cantautore Zucchero Fornaciari sono gli ospiti del talk show condotto da Fabio
Fazio. SKY CINEMA MANIA 21,00 Elephant, di Gus Van Sant, con Alex Frost, Usa
2003 (81'). Massacro di studenti in un liceo degli Stati Uniti. Perché
la follia omicida può arrivare a questi livelli? Palma d'oro a Cannes. SKY
CINEMA HD 22,45 Non è un paese per vecchi, di Ethan e Joel Coen, con Javier
Bardem, Tommy Lee Jones, Usa 2007 (122'). Ancora follia omicida. Quanta
angoscia arriva dagli States! RAIDUE 23,30 Tg2 Dossier. Pianeta contraffazione:
dalle false griffe vendute per strada alle fabbriche clandestine nei sottoscala
di Napoli, fino ai distretti industriali dell'Estremo Oriente. Segue alle 0,15 "Tg2
Storie", il cui primo servizio è dedicato all'Abruzzo. Attualità RAITRE
13,20 Tgr Mediterraneo. Reportage su Hezbollah, il movimento armato filosiriano
che da anni condiziona la vita del Libano. RAIUNO 17,45 Passaggio a Nord Ovest.
L'evoluzione delle antiche armi da guerra, dalle fionde al progetto del primo
cannone. RAITRE 23,40 Amore criminale. Camila Raznovich racconta
l'agghiacciante storia di una donna innamorata di un uomo dalla doppia vita
che, a pochi giorni dalla nascita del loro figlio, la uccide. Spettacolo MGM
21,00 La casa dei giochi, di David Mamet, con Joe Mantegna, Usa 1987 (99').
Serata Mamet: del prolifico sceneggiatore e regista (sia teatrale che
cinematografico) segue alle 22,45 "Oleanna" (1994), con Willian
H.Macy. SKY CINEMA CLASSICS 21,00 Piccole donne, di Mervyn LeRoy, con Janet
Leigh, Usa 1949 (122'). Fra le tante versioni cinematografiche del celeberrimo
romanzo di Louise May Alcott, questa certo non sfigura. STEEL 22,55 La mummia -
Il ritorno, di Stephen Sommers, con Brendan Fraser, Usa 2001 (124'). Quando il
cinema è effetto speciale. RAITRE 1,40 Fuori orario. I film che facevano
piangere i nostri genitori (o nonni...): della celebre coppia
"strappalacrime" Amedeo Nazzari - Yvonne Sanson vengono riproposti
"I figli di nessuno" (1951), "Angelo bianco" (1955) e
"Torna!" (1954), tutti diretti con mano infallibile da Raffaello
Matarazzo.
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 25-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Il Sole-24 Ore
sezione: NORME E TRIBUTI PROFESSIONISTI data: 2009-04-25 - pag: 31 autore:
Imposte controverse. La Cassazione sull'apporto in studio di chi fa tirocinio
Il praticante non obbliga al versamento dell'Irap Lo stagista non produce
reddito in modo autonomo Sergio Trovato I giudici di legittimità ampliano i
confini dell'esclusione dall'Irap per i professionisti. Non è soggetto a Irap
il professionista che si avvale di un collaboratore «apprendista», «che sta
compiendo il suo iter formativo », in quanto per la Corte di cassazione non
sussiste il requisito dell'autonoma organizzazione. Lo ha stabilito la
Cassazione, con la sentenza 8834 del 14 aprile 2009. Se l'avvocato,invece,si
avvale di altri professionisti, incaricandoli dello svolgimento di lavori per
suo conto, il reddito diventa il frutto anche della loro attività. Secondo la
sentenza 8834, che riproduce la motivazione della pronuncia d'appello con la
quale era stato rigettato il ricorso del Fisco,l'elemento organizzativo che
costituisce il presupposto per l'assoggettamento a imposta del professionista
non è «la presenza di locali, o di un computer o di una segretaria, ma di altri
soggetti che producono per il titolare. Questo è lo spartiacque che identifica
le attività soggette o meno all'imposta». La Cassazione ribadisce che il lavoro
autonomo è soggetto all'imposta solo se il contribuente sia responsabile
dell'organizzazione, non sia inserito in strutture organizzative riferibili ad
altri, impieghi beni strumentali eccedenti il minimo indispensabile per
l'esercizio dell'attivitào si avvalga in modo non occasionale di lavoro altrui.
Però chiarisce che deve trattarsi di una collaborazione qualificata che deve
contribuire «alla formazione del reddito in modo autonomo ». è evidente che
tutte le componenti dell'organizzazione devono essere da sole idonee a creare
un "quid pluris" di capacità contributiva e un valore aggiunto
tassabile. Il reddito dei professionisti, invece, non può essere assoggettato a
Irap quando è il risultato solo del lavoro personale. Del resto, la mancanza di
organizzazione può essere dimostrata anche attraverso la documentazione dei
costi sostenuti nell'esercizio dell'attività. L'imposta è dovuta quando si è in
presenza di un contribuente che eserciti l'attività con un'organizzazione
autonoma, costituita da un insieme di capitale, anche se di importo non
elevato, e di lavoro, coordinati in modo tale da creare valore aggiunto con un
ridotto apporto personale del professionista. Se il reddito non è direttamente
riconducibile a un'organizzazione autonoma (Corte costituzionale, sentenza 156/2001) ed è
del tutto dipendente dal titolare professionista, non si può parlare di base
imponibile ai fini Irap ( Commissione tributaria regionale del Lazio, sentenza
98/2005). Sempre la Cassazione,tra l'altro con le sentenze 3672, 3682, 5258 del
( da "Figaro, Le" del
25-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Burgaud : «Le mot
réprimande résonne comme une farce» Propos recueillis par Delphine Chayet
24/04/2009 | Mise à jour : 22:52 | Ajouter à ma sélection . --> Philippe
Houillon : « L'écart risque de se creuser entre les Français et leur
justice. » Crédits photo : AFP Pour le rapporteur de la commission sur
Outreau, une interdiction d'exercer la fonction de juge d'instruction aurait
été plus appropriée. Député UMP, Philippe Houillon fut le rapporteur de la
commission parlementaire sur l'affaire d'Outreau. Il craint que la sanction
décidée contre le juge Burgaud ne soit pas «comprise» par les Français. LE
FIGARO. - Que vous inspire la décision du CSM ?
Philippe HOUILLON. - Le mot «réprimande» résonne comme une farce, face à
l'ampleur du drame de l'affaire d'Outreau. Quand on pense aux 26 années de
prison cumulées, aux nombreuses tentatives de suicide, aux familles séparées,
cette sanction semble totalement disproportionnée. Même si la réprimande a une
signification précise dans le langage disciplinaire, le mot est décalé,
incompréhensible. L'écart risque de se creuser entre les Français et leur
justice. Une révocation aurait-elle été préférable ? La sanction la plus
sévère n'était sans doute pas la plus juste parce qu'elle aurait fait porter au
juge Burgaud l'entière responsabilité du fiasco. Or il en a certes été la
cheville ouvrière mais il n'est pas seul à avoir failli dans ce dossier. En
prononçant une interdiction d'exercer la fonction de juge d'instruction ou de
juge unique, le CSM aurait par contre rendu une
décision plus appropriée. D'un point de vue symbolique, cette sanction faisait
sens même si elle ne changeait pas grand-chose dans les faits. Car je n'ai rien
contre le juge Burgaud qui a été - et reste - au cSur d'une tourmente ces
dernières années. J'attendais simplement de l'institution judiciaire qu'elle
reconnaisse enfin ses propres dysfonctionnements. D'aucuns dénoncent
aujourd'hui une décision de compromis. Qu'en pensez-vous ? Il est vrai que
si les sages estimaient qu'il n'y avait pas eu de faute, il aurait été plus
courageux d'assumer jusqu'au bout et de ne pas prononcer de sanction. En tout
cas, cette décision inadaptée valide les propos du président de la République
sur la responsabilité des juges. La réforme de la composition du CSM et sa saisine directe par les justiciables vont
sensiblement améliorer les choses. Mais il serait également utile que le
Conseil rédige enfin un code de déontologie, attendu depuis des mois. Car il
faudra, à l'avenir, que les entorses aux bonnes pratiques soient sanctionnées
beaucoup plus systématiquement. » Outreau : un blâme pour le juge Burgaud »
«Une sanction qui va mécontenter tout le monde»
( da "Figaro, Le" del
25-04-2009)
Argomenti: Giustizia
«Une sanction qui
va mécontenter tout le monde» B.H. (lefigaro.fr) avec agences 24/04/2009 | Mise
à jour : 18:28 | Ajouter à ma sélection . --> REACTIONS - Après la
réprimande ordonnée par le Conseil supérieur de la magistrature au juge
Burgaud, les acquittés du procès Outreau dénoncent une sanction «ridicule». Les
réactions à la réprimande infligée vendredi au juge Fabrice Burgaud pour son
instruction du désastre judiciaire d'Outreau ne se sont pas fait attendre.
Sitôt après la décision du Conseil supérieur de la magistrature, les acquittés
du procès ont fait part de leur désarroi. «La réprimande est une fausse
sanction destinée à répondre à la pression de l'opinion publique. Je suis
inquiète parce que s'il instruit d'autres dossiers, des innocents risquent
encore de finir dans les geôles de la République», s'est offusquée Roselyne
Godard, connue comme «la boulangère» du procès d'Outreau. «Est-ce qu'il y
aurait eu une sanction adéquate par rapport à ce qu'il a fait ? Je crois qu'il
n'y en a aucune dans l'échelle des sanctions qu'il aurait pu avoir: c'est quand
même le premier responsable d'un fiasco judiciaire sans précédent, et je trouve
qu'il s'en sort bien», a également déploré Alain Maréceaux, huissier de
justice, acquitté en appel en 2005 dans cetet affaire. Eric Dupond-Moretti,
avocat de plusieurs acquittés, a lui aussi fustigé la réprimande, ironisant sur
«la justice qui juge la justice». Et de regretter qu'«en terme d'opinion
publique, c'est dramatique parce que si vous avez un avertissement pour le plus
grand fiasco judicaire de ces dernières décennies, alors tout est permis».
Frank Berton, également avocat de plusieurs acquittés, a quant à lui qualifié
de «ridicule» la sanction, en la comparant à la réprimande d'un «maître
d'école» à «son élève». «Pour les acquittés, cela veut dire: 'il n'y a rien, il
n'y a pas de soucis, pas de problèmes, circulez'», a-t-il ajouté. «C'est
l'illustration d'un corporatisme ancestral. Il faut retirer aux magistrats le
pouvoir de juger les magistrats». Les syndicats de magistrats ont eux aussi
manifesté leur mécontentement, estimant que Fabrice Burgaud était «le bouc
émissaire idéal de tous les dysfonctionnements de la justice». Ayant pris
«connaissance avec regret» de la décision du CSM, l'Union syndicale des magistrats
(USM), premier syndicat dans la profession, rappelle que c'est le garde des
Sceaux Pascal Clément, prédécesseur de Rachida Dati, qui avait traduit le juge
Burgaud devant ses pairs. «L'Inspection générale qui n'est pourtant pas réputée
pour sa tendresse concluait à l'absence de faute imputable à M.
Burgaud», a-t-on renchéri au Syndicat de la magistrature (SM), en soulignant
que la procédure disciplinaire décidée par la Chancellerie était «la mauvaise
réponse à un vrai problème». Et le député socialiste André Vallini, qui avait
présidé la commission d'enquête parlementaire sur l'affaire d'Outreau, de
résumer : «la sanction va mécontenter à la fois ceux qui considèrent qu'il est
le principal responsable du fiasco judiciaire d'Outreau comme ceux qui
considèrent qu'il n'a été qu'un élément de la chaîne pénale qui a dysfonctionné
du début à la fin de cette affaire».
( da "Giornale.it, Il"
del 25-04-2009)
Argomenti: Giustizia
n. 99 del
2009-04-25 pagina 3 La Regione raddoppia le società di consulenza di Diego
Pistacchi Pronta a nascere «Infrastrutture Liguria» per gestire in proprio gli
appalti sulle infrastrutture viarie e della sanità Avrebbe gli stessi compiti
di «Sviluppo Genova» e nuovi stipendi da pagare. Il ricorso del governo usato
come scusa (...) Recentemente il governo ha impugnato
davanti alla Corte Costituzionale la legge regionale che di fatto affida a
«Genova Sviluppo» anche incarichi al di fuori del suo ambito territoriale. La
società, secondo il ricorso, non si dovrebbe «allontanare» troppo da Genova,
insomma. Un'occasione d'oro per dare il via al nuovo «contenitore», tutto interno
alla Regione che, secondo indiscrezioni di palazzo, potrebbe essere
tenuto a battesimo dalla giunta del prossimo 30 aprile e che verrebbe chiamato
«Infrastrutture Liguria». Nome che suonerebbe come un secondo altolà preventivo
agli eventuali mugugni del centrodestra, visto che Roberto Formigoni ha la sua
«Infrastrutture Lombardia». Le due giustificazioni - il ricorso governativo e
il clone lombardo - resistono però poco alle obiezioni. Innanzitutto quella di
più immediata comprensione. È vero che esiste una «Infrastrutture Lombardia»,
ma è altrettanto vero che non esiste una «Sviluppo Milano» che rappresenti il
doppione. Secondariamente la Regione, finora, si è già trovata molte volte di
fronte all'opposizione del governo per specifiche leggi. Ma sempre la
maggioranza di centrosinistra ha spinto sull'acceleratore e sulle proprie
decisioni, riproponendole quasi in fotocopia, mentre stavolta si è arresa senza
combattere. Poi c'è da considerare che finora ci si trova di fronte
all'impugnazione da parte del governo di una legge, ma la Consulta non si è
ancora pronunciata in merito. E per legge, finché non ci sarà una sentenza
contraria, si potrà continuare a operare e ogni decisione assunta nel frattempo
non potrebbe essere comunque annullata, così come chi l'ha presa non potrebbe
essere chiamato a risponderne. Inoltre si potrebbe scegliere un'altra strada,
quella peraltro dettata da una legge regionale approvata nel 2007 da questa
stessa maggioranza. La Regione potrebbe infatti affidare la gestione delle gare
d'appalto ai singoli enti pubblici interessati. Nel caso del Felettino, ad
esempio, alla Asl 5. E il capo II della legge regionale 31/07 invita proprio la
Regione a favorire «forme di aggregazione e cooperazione tra amministrazioni
aggiudicatrici per l'esercizio delle funzioni in materia di appalti pubblici di
lavori, forniture e servizi». La razionalizzazione della spesa pubblica prevede
espressamente che «le amministrazioni aggiudicatrici possono affidare alle
aziende regionali territoriali per l'edilizia o ad altri soggetti pubblici
l'espletamento delle funzioni e delle attività di stazione appaltante».
Insomma, se non voleva proprio lasciare tutto in mano a «Sviluppo Genova», la
Regione avrebbe dovuto almeno evitare di creare una nuova società. Che oltre a
prendere in prestito, magari dalla stessa società genovese, professionisti e
tecnici, dovrà far ricorso a manager e funzionari in più, oppure ad aumentare
gli stipendi di quelli già presenti in Filse. Svuotata degli appalti più
interessanti (e ricchi), alla Sviluppo Genova resterebbero le bonifiche di
Cornigliano, la realizzazione dell'ospedale del Ponente per il quale sembra
probabilissima la collocazione nell'area ex Colisa, e la parte del marketing
territoriale. Questo, almeno, senza fare i conti con la padrona di casa.
«Sapevo solo della necessità di fare una società piccola, snella e urgente per
il Felettino - spiega il sindaco Marta Vincenzi e maggior azionista di Sviluppo
Genova - Per tutto il resto non ci sono decisioni condivise». La Regione è avvisata.
© SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano
( da "Virgilio Notizie"
del 25-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Roma, 25 apr.
(Apcom) - Alla presenza delle massime autorità dello Stato, si è svolta
all'Altare della patria a Roma la cerimonia per il 64esimo anniversario della
Liberazione. Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, accolto dagli
applausi della folla presente, ha deposto una corona di alloro davanti alla
tomba del Milite Ignoto e, sulle note del 'silenzio', si è soffermato in
raccoglimento per alcuni secondi. Per la prima volta ha partecipato alla
cerimonia anche il presidente del Consiglio dei ministri, Silvio Berlusconi.
Alla cerimonia all'Altare della Patria hanno preso parte, tra gli altri, il
presidente del Senato Renato Schifani, il presidente della Camera Gianfranco
Fini, il ministro della Difesa Ignazio La Russa, il
presidente della Corte Costituzionale Francesco Amirante, il capo di Stato
Maggiore della Difesa Vincenzo Camporini, il sindaco di Roma Gianni Alemanno,
il presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti, il presidente della
Regione Lazio Piero Marrazzo. Alla vigilia del 25 aprile, il capo dello
Stato ha ricordato ieri che "il messaggio della Resistenza vive nella
Costituzione", nei cui valori "possono ben riconoscersi anche quanti
vissero diversamente gli anni '43-'45, quanti ne hanno una diversa memoria per
esperienza personale o per giudizi acquisiti". Al termine della cerimonia
all'Altare della Patria, accompagnato dal ministro La Russa, Napolitano si
recherà a Migliano Montelungo, nel casertano, dove è prevista una nuova celebrazione.
Berlusconi, da parte sua, celebrerà il 25 aprile ad Onna, il paesino in
provincia dell'Aquila gravemente danneggiato dal terremoto, che rappresenta
anche uno dei luoghi simbolo della Resistenza.
( da "Wall Street Italia"
del 25-04-2009)
Argomenti: Giustizia
25 Aprile/
Napolitano apre celebrazioni all'Altare della Patria di Apcom Per la prima
volta presente anche il premier Berlusconi -->Roma, 25 apr. (Apcom) - Alla
presenza delle massime autorità dello Stato, si è svolta all'Altare della
patria a Roma la cerimonia per il 64esimo anniversario della Liberazione. Il
presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, accolto dagli applausi della
folla presente, ha deposto una corona di alloro davanti alla tomba del Milite
Ignoto e, sulle note del 'silenzio', si è soffermato in raccoglimento per
alcuni secondi. Per la prima volta ha partecipato alla cerimonia anche il
presidente del Consiglio dei ministri, Silvio Berlusconi. Alla cerimonia
all'Altare della Patria hanno preso parte, tra gli altri, il presidente del
Senato Renato Schifani, il presidente della Camera Gianfranco Fini, il ministro della Difesa Ignazio La Russa, il presidente della
Corte Costituzionale Francesco Amirante, il capo di Stato Maggiore della Difesa
Vincenzo Camporini, il sindaco di Roma Gianni Alemanno, il presidente della
Provincia di Roma Nicola Zingaretti, il presidente della Regione Lazio Piero
Marrazzo. Alla vigilia del 25 aprile, il capo dello Stato ha ricordato
ieri che "il messaggio della Resistenza vive nella Costituzione", nei
cui valori "possono ben riconoscersi anche quanti vissero diversamente gli
anni '43-'45, quanti ne hanno una diversa memoria per esperienza personale o
per giudizi acquisiti". Al termine della cerimonia all'Altare della
Patria, accompagnato dal ministro La Russa, Napolitano si recherà a Migliano
Montelungo, nel casertano, dove è prevista una nuova celebrazione. Berlusconi,
da parte sua, celebrerà il 25 aprile ad Onna, il paesino in provincia
dell'Aquila gravemente danneggiato dal terremoto, che rappresenta anche uno dei
luoghi simbolo della Resistenza.
( da "Avvenire" del
25-04-2009)
Argomenti: Giustizia
CRONACA
25-04-2009 IL CASO Macedonia, campane contro l'abolizione dell'insegnamento
nelle scuole pubbliche In tutte le chiese della Macedonia ieri a mezzogiorno
sono risuonate le campane in segno di protesta contro la
decisione della Corte costituzionale di abolire l'insegnamento della religione nelle scuole
pubbliche. L'iniziativa è stata lanciata dalla Chiesa ortodossa «per svegliare
le coscienze di coloro che cercano di allontanare i bambini da Dio». La Chiesa,
è stato ribadito, continuerà a chiedere che il catechismo faccia parte
dell'Istruzione pubblica in Macedonia. «Il catechismo si sottolinea non
costituisce una propaganda religiosa, né ha per obiettivo di far diventare i
bambini dei fanatici religiosi. L'unico suo scopo è quello di fornire la verità
sulla religione e sulla Chiesa».
( da "Avvenire" del
25-04-2009)
Argomenti: Giustizia
CRONACA
25-04-2009 Fine vita, i medici cattolici: sì all'alleanza terapeutica La
presidenza A
( da "Giornale.it, Il"
del 25-04-2009)
Argomenti: Giustizia
n. 99 del
2009-04-25 pagina 0 25 aprile, Berlusconi parla in Abruzzo: "Viva la festa
di tutto il popolo italiano" di Redazione Il premier a Onna: "Viva il
25 aprile, la festa di tutti gli italiani, festa che deve diventare di libertà.
La Resistenza, come il Risorgimento è un valore fondante". In mattinata il
Presidente della Repubblica e il presidente del Consiglio hanno celebrato la
Liberazione a Roma, al Milite Ignoto. Berlusconi: "Pietà anche per i
repubblichini. Rifletteremo se equipararli ai partigiani". Stop di
Franceschini. Napolitano: "Pietà per tutti" Roma - Una storica prima
volta. Si dice in questi casi. Mai come questa volta è usato a proposito.
Giorgio Napolitano e Silvio Berlusconi rendono omaggio insieme all'Altare della
Patria per la festa della Liberazione. Alla presenza delle massime autorità
dello Stato, si è svolta allAltare della patria a
Roma la cerimonia per il 64esimo anniversario del 25 aprile. Il presidente della Repubblica, accolto dagli
applausi della folla presente, ha deposto una corona di alloro davanti alla
tomba del Milite Ignoto e, sulle note del "silenzio", si è soffermato
in raccoglimento per alcuni secondi. Per la prima volta ha partecipato alla
cerimonia anche il presidente del Consiglio dei ministri, Berlusconi. Il
premier Il premier poi è tornato in via del Plebiscito facendo una passeggiata.
Avvicinato dai cronisti ad una domanda su cosa pensi della legge in Parlamento
che vuole equiparare i repubblichini di Salò ai partigiani, ha risposto:
"è un tema su cui non ho ancora messo la testa. Ci sono state differenze -
dice il premier - anche se la pietà deve andare anche a coloro che credendosi
nel giusto hanno combattutto per una causa che era una causa persa. Su questo
tema rifletteremo" ha concluso il Cavaliere. Poi il presidente del
Consiglio si è recato in Abruzzo, a Onna, per celebrare il sessantaquattresimo
anniversario della Liberazione con i cittadini colpiti dal terremoto.
Berlusconi: "Costruire sentimento nazionale unitario" Nel suo primo
intervento alle commemorazioni dellanniversario della
Liberazione dalloccupazione nazifascista, il presidente del Consiglio
Silvio Berlusconi ha detto che è giunto il momento per tutti di mettere da
parte le differenze
politiche e costruire un "sentimento nazionale unitario". "Oggi,
64 anni dopo il 25 aprile del 45, i 20 anni della
caduta del muro di Berlino, il nostro compito, il compito di tutti è quello di
costruire finalmente un sentimento nazionale unitario", ha detto Berlusconi,
intervenendo da Onna. "Dobbiamo farlo tutti insieme tutti insieme, quale
che sia lappartenenza politica, per un nuovo inizio,
per la nostra democrazia repubblicana dove tutte le parti politiche si
riconoscano nel valore più grande, della libertà", ha aggiunto il premier, invitando
più volte le parti politiche a "mettere da parte ogni polemica" e a
guardare allinteresse della nazione. "Resistenza e
Risorgimento valori fondanti" "La Resistenza con il Risorgimento è
uno dei valori fondanti
della nostra tradizione. Bisogna ricordare anche le pagine oscure della guerra
civile, anche chi combatteva dalla parte giusta commise degli errori", ha
detto Berlusconi nel corso delle celebrazioni del 25 Aprile nel centro più
colpito dal terremoto del 6 aprile. "Sono qui per una festa che è insieme
un onore e un impegno: lorrore di commemorare la terribile
strage che avvenne qui nel giugno del 44 e un impegno che ci deve animare
a non dimenticare ciò che è accaduto qui per lorrore del totalitarismo". Ora ha proseguito il
premier "serve un sentimento nazionale unitario. Basta con le
contrapposizioni, deve diventare festa di libertà". Poi il il primo
ministro ha voluto ricordare l'impegno dei militari italiani nel mondo per le
missioni di pace. Successivamente ha parlato della tragedia del terremoto
d'Abruzzo. "Viva Onna, viva l'Italia, viva la repubblica democratica e
viva il 25 aprile, viva la festa di tutti gli italiani, festa che deve
diventare di libertà". Lo ha affermato il premier Silvio Berlusconi nel
suo intervento in occasione della cerimonia per il 25 aprile."
"Debito vreso chi si è sacrificato per la libertà" "LItalia
ha un debito inestinguibile verso quei giovani che hanno messo a rischio e
sacrificato la loro vita" per la libertà e la democrazia. Così il presidente
del Consiglio, Silvio Berlusconi, che ha aggiunto che "lo stesso debito di
gratitudine va ai tanti giovani dei Paesi alleati, senza di loro il sacrificio
dei nostri partigiani avrebbe corso il rischio di essere un sacrificio
vano". Berlusconi poi ricorda i tanti italiani che hanno nascosto gli
ebrei per salvarli dallo sterminio, con una citazione di un episodio in cui fu
la sua stessa madre, Rosa, a salvare una donna ebrea durante un controllo dei
nazisti. Stop di Franceschini "Un conto è il rispetto umano, ma non si può
equiparare chi combattè dalla parte giusta e chi invece lottò per una causa
tragicamente sbagliata". Il segretario del Pd, Dario Franceschini, in
visita ad Onna per il 25 aprile, non condivide le parole del presidente del
Consiglio sui repubblichini di Salò."«Lo dico anche per ragioni familiari
- aggiunge Franceschini - visto che mio padre partigiano ha sposato la figlia
di un repubblichino. Un conto è la comprensione, altro è lequiparazione,
che non va fatta".
Napolitano: "Rispettare tutti" "A nessun caduto di qualsiasi
parte, a nessuno dei familiari che ne hanno sofferto la perdita si può negare
rispetto: rispetto e pietà per tutti che ci debbono accomunare tutti come
scrisse Cesare Pavese". Lo ha sottolineato Napolitano alle celebrazioni
della festa della Liberazione. "Nella Costituzione - ha aggiunto il Capo
dello Stato - possono riconoscersi tutti. Questa è base - ha aggiunto - per una
rinnovata unità nazionale, non insegnata da vecchie, fatali e radicali contrapposizioni".
Il no di Alemanno Il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, ha deciso "con
rammarico" di rinunciare alla sua partecipazione alla cerimonia dellassociazione
nazionale partigiani, prevista stamane a Porta San Paolo. Una decisione presa
dopo le
segnalazioni della questura "sulle forme di contestazione violenta"
organizzate contro la sua presenza dai centri sociali. Lo ha confermato lo
stesso Alemanno: "Per un atto di responsabilità non posso aderire. Devo
evitare che la situazione degeneri e si trasformi in gazzarra. Con rammarico
devo rinunciare" ha commentato. Quanto alle celebrazioni previste per il
25 aprile, Alemanno ha parlato di "una festa di tutti gli italiani. è una
data da cui partono la libertà e la democrazia su cui si fonda la Costituzione,
sui cui valori ci identifichiamo". Autorità Alla cerimonia allAltare
della Patria hanno preso parte, tra gli altri, il presidente del Senato Renato
Schifani, il presidente della Camera Gianfranco Fini, il ministro
della Difesa Ignazio La Russa, il presidente della Corte Costituzionale
Francesco Amirante, il capo di Stato Maggiore della Difesa Vincenzo Camporini,
il sindaco di Roma Gianni Alemanno, il presidente della Provincia di Roma
Nicola Zingaretti, il presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo. Costituzione
Alla vigilia del 25 aprile, il capo dello Stato ha ricordato ieri che "il
messaggio della Resistenza vive nella Costituzione", nei cui valori
"possono ben riconoscersi anche quanti vissero diversamente gli anni 43-45,
quanti ne hanno una
diversa memoria per esperienza personale o per giudizi acquisiti". Al
termine della cerimonia allAltare della Patria,
accompagnato dal ministro La Russa, Napolitano si recherà a Migliano
Montelungo, nel casertano, dove è prevista una nuova celebrazione. Berlusconi, da parte sua,
celebrerà il 25 aprile ad Onna, il paesino in provincia dellAquila
gravemente danneggiato dal terremoto, che rappresenta anche uno dei luoghi
simbolo della Resistenza. © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 -
20123 Milano
( da "Stampaweb, La"
del 25-04-2009)
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ROMA «Viva la
festa di tutti gli italiani, festa che deve diventare di libertà». Ad
affermarlo è stato il premier Silvio Berlusconi che, nel suo intervento in
occasione della cerimonia per il 25 aprile, ha poi ammonito al rispetto «di
tutti i caduti, anche di chi ha combattuto dalla parte sbagliata sacrificando
la propria vita ad una causa già persa». «Compito di tutti -ha proseguito il
Premier- è costruire finalmente un sentimento nazionale unitario. Dobbiamo
farlo tutti insieme a prescindere dalle appartenenze politiche per un nuovo
inizio della democrazia repubblicana che porti il bene e linteresse
di tutti». Il presidente del Consiglio ha poi concluso invitando ad una
riflessione comune «sul passato ma anche sul presente e sul futuro. Se
lavoreremo insieme
a questo sentimento nazionale unitario avremo reso un grande servizio non ad
una parte politica ma al popolo italiano e ai nostri figli» Questa mattina,
invece, alla presenza delle massime autorità dello Stato, si è svolta allAltare
della patria a Roma
la cerimonia per il 64esimo anniversario della Liberazione. Il presidente della
Repubblica Giorgio Napolitano, accolto dagli applausi della folla presente, ha
deposto una corona di alloro davanti alla tomba del Milite Ignoto e, sulle note
del "silenzio", si è soffermato in raccoglimento per alcuni secondi.
Per la prima volta ha partecipato alla cerimonia anche il presidente del
Consiglio dei ministri, Silvio Berlusconi. Avvicinato dai cronisti ad una
domanda su cosa pensi della legge in Parlamento che vuole equiparare i
repubblichini di Salò ai partigiani, ha risposto: «È un tema su cui non ho
ancora messo la testa. Ci sono state differenze - dice il premier - anche se la
pietà deve andare anche a coloro che credendosi nel giusto hanno combattutto
per una causa che era una causa persa. Su questo tema rifletteremo» ha concluso
il cavaliere. Immediata la replica di Franceschini: «Non si possono equiparare
le vittime della Resistenza con le vittime di Salò». Alla cerimonia allAltare
della Patria hanno preso parte, tra gli altri, il presidente del Senato Renato
Schifani, il presidente della Camera Gianfranco Fini, il
ministro della Difesa Ignazio La Russa, il presidente della Corte
Costituzionale Francesco Amirante, il capo di Stato Maggiore della Difesa
Vincenzo Camporini, il sindaco di Roma Gianni Alemanno, il presidente della
Provincia di Roma Nicola Zingaretti, il presidente della Regione Lazio Piero
Marrazzo. Alla vigilia del 25 aprile, il capo dello Stato ha ricordato
ieri che «il messaggio della Resistenza vive nella Costituzione», nei cui
valori «possono ben riconoscersi anche quanti vissero diversamente gli anni 43-45,
quanti ne hanno una diversa memoria per esperienza personale o per giudizi
acquisiti». Al termine della cerimonia allAltare della Patria, accompagnato dal ministro La
Russa, Napolitano si è recato a Migliano Montelungo, nel casertano, dove è
prevista una nuova celebrazione. Berlusconi, da parte sua, ha celebrato il 25
aprile ad Onna, il paesino in provincia dellAquila
gravemente danneggiato
dal terremoto, che rappresenta anche uno dei luoghi simbolo della Resistenza.
Il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, ha deciso invece «con rammarico» di
rinunciare alla sua partecipazione alla cerimonia dellAssociazione
nazionale partigiani, prevista stamane a Porta San Paolo per celebrare il 64esimo
anniversario della Liberazione. Una decisione presa dopo le segnalazioni della
Questura «sulle forme di contestazione violenta» organizzate contro la sua
presenza dai centri sociali. Lo ha confermato lo stesso Alemanno ai microfoni
di Sky Tg 24. «Per un atto di responsabilità non posso aderire. Devo evitare
che la situazione degeneri e si trasformi in gazzarra. Con rammarico devo
rinunciare», ha commentato. Quanto alle celebrazioni previste per il 25 aprile,
Alemanno ha parlato di «una festa di tutti gli italiani». «È una data da cui
partono la libertà e la democrazia su cui si fonda la Costituzione, sui cui
valori ci identifichiamo», ha detto il sindaco di Roma. Certo, «non bisogna
dimenticare la pietà umana per chi combattè dalla parte sbagliata», ha aggiunto
Alemanno, «ma ciò non toglie che questa è una festa che rappresenta linizio
della democrazia del nostro paese».
( da "Denaro, Il" del
25-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Mediterraneo
euromed Sponda Sud, riforme al palo La Ue: La crisi e la situazione in
Medioriente rallentano il progresso Prima la crisi economica e finanziaria, poi
il conflitto di Gaza. Sono questi i due fattori che hanno determinato un
rallentamento generale delle riforme per i Paesi della sponda Sud del
Mediterraneo nel 2008. E' quanto emerge dal rapporto annuale della Commissione
Ue sui progressi, in fatto di riforme, dei Paesi che fanno parte della politica
di vicinato (Enp). "Il 2008 è stato un anno difficile - dice il
commissario Ue alle Relazioni esterne, Benita Ferrero Waldner -. A registrare
una battuta d'arresto soprattutto le riforme democratiche. Anche la crisi
politica, come quella che ha bloccato il Libano e che era collegata al
conflitto israelo-palestinese, ha pesato sulle riforme". E gli effetti
della guerra di Gaza si fanno ancora sentire. ''Non credo sia giunto il momento
di approfondire le relazioni con Israele - aggiunge -, vogliamo prima vedere
l'impegno del nuovo governo verso la soluzione del conflitto con i palestinesi
basata su due Stati''. Secondo il rapporto di Bruxelles, mentre le riforme
nell'ambito di diritti umani e libertà di espressione faticano a decollare
nella sponda Sud, sul fronte degli scambi commerciali il
( da "Monde, Le" del
25-04-2009)
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Le juge Fabrice
Burgaud écope de la sanction disciplinaire la plus faible LE MONDE | 25.04.09 |
14h39 * Mis à jour le 25.04.09 | 14h39 Réagissez Classez Imprimez Envoyez
Partagez Partagez : Le Conseil supérieur de la magistrature (CSM)
a accordé les circonstances atténuantes au juge Fabrice Burgaud, vendredi 24
avril pour sa conduite de l'instruction de l'affaire de pédophilie d'Outreau en
lui infligeant une "réprimande avec inscription au dossier" la plus
faible des sanctions disciplinaires. La décision de 24
pages du CSM énumère
longuement les "négligences, maladresses ou défauts de maîtrise" du
juge Burgaud dans la conduite de son instruction, principalement de ses
interrogatoires. Le CSM
souligne ainsi un "défaut d'approfondissement" des déclarations et une
"absence de réaction face à des revirements d'un mis en examen ou des
révélations nouvelles ou importantes". Mais cela ne constitue pas,
selon le CSM, un manquement à l'honneur, contrairement
à ce que soutenait la chancellerie, qui demandait un an d'exclusion temporaire.
Un membre du CSM a statué sur l'affaire Outreau Les
avocats du juge Burgaud ont trouvé un argument inespéré pour nourrir leur
recours devant le Conseil d'Etat à l'encontre de la sanction du Conseil
supérieur de la magistrature. L'un des membres du CSM,
Xavier Chavigné, a siégé en août 2003 lors d'une audience de la chambre
d'instruction de Douai, pour refuser une remise en liberté de l'abbé Dominique
Wiel, qui avait comparu. Le président de la Cour de cassation, Vincent Lamanda
a déclaré sa "stupéfaction", en découvrant cette information. Selon
un membre du CSM, M. Chavigné qui siègeait alors à la
chambre des familles avait assuré une vacation à la chambre d'instruction, dont
il n'avait pas gardé le souvenir. L'audience est intervenue après la clôture de
l'instruction, un an après le départ de M. Burgaud. Sur le même sujet Son
"La décision du CSM envers le juge Burgaud crée
un précédent" Compte rendu Le juge Fabrice Burgaud écope de la sanction
disciplinaire la plus faible Visuel interactif Vidéo INA : les treize acquittés
d'Outreau accablent le juge Burgaud Chat Commission Outreau : bilan et
perspectives Panorama Outreau, les étapes d'une catastrophe judiciaire Edition
abonnés Archive : La chancellerie a requis une exclusion d'un an à l'encontre
de M. Burgaud Le CSM ne s'est prononcé que sur les
faits qui se sont déroulés entre le 17 mai 2002 - soit après la loi d'amnistie
de la même année - et le départ de M. Burgaud de Boulogne-sur-Mer, trois mois
après. Pendant cette période, le CSM considère que le
juge a été coupable des mêmes "négligences, maladresses ou défaut de
maîtrise", dont l'"accumulation" constitue "un manque de
rigueur caractérisé de nature à nuire au bon déroulement de l'information et,
en conséquence, un manquement par M. Burgaud, aux devoirs de son état de juge
d'instruction". "COMPROMIS" Pour autant le CSM
rappelle que le juge Burgaud n'est pas responsable du placement en détention
des personnes mises en examen, que son travail "n'a suscité à aucun moment
d'observations de la part des magistrats, parfois très expérimentés, du siège
ou du parquet", que la défense n'a jamais demandé d'annulation de la
procédure et qu'il manquait de "moyens humains et matériels". D'où
une certaine clémence du Conseil, qui a opté pour la plus faible des neuf
sanctions disciplinaires. La décision du CSM ouvre
cependant une brèche en matière disciplinaire. Le Conseil n'est jamais allé
aussi près du travail du juge. Il entre dans le détail des questions posées ou
non posées par le magistrat. Le CSM essaie de faire la
distinction entre les actes d'enquêtes du juge d'instruction et son activité de
juge. Cette avancée dans la jurisprudence disciplinaire prend tout son sens, au
moment où la réforme constitutionnelle prévoit la possibilité de saisine du CSM par le justiciable. Une personne mise en cause pourrait
en effet se prévaloir de la jurisprudence Burgaud pour saisir le CSM du comportement d'un juge qui a instruit son affaire.
Vendredi 24 avril, cette décision apparaissait trop sévère pour le juge Burgaud
et les syndicats de magistrats et trop clémente pour les acquittés d'Outreau et
leurs avocas. En retenant la plus faible des sanctions disciplinaires, le
Conseil a adopté "une solution de compromis" affirme l'un des avocats
du juge Burgaud, Patrick Maisonneuve, mais qui "va mécontenter tout le
monde", selon le président socialiste de la commission parlementaire
d'Outreau, André Vallini. "Tout ça pour ça, explique Me Hubert Delarue.
Les acquittés ont été indemnisés en raison d'une faute lourde de l'Etat, c'est
un peu étrange de voir une faute lourde de l'Etat se terminer par une
réprimande." "Si on a cette sanction-là, les jeunes juges peuvent
dormir tranquille, renchérit Me Eric Dupont-Moretti, l'un des avocats des
treize acquittés. Cela dit, par rapport à la promotion dont ont bénéficié la
plupart des autres magistrats de l'affaire Outreau, on peut considérer que
c'est une sanction lourde !" L'Union syndicale des magistrats (USM,
majoritaire) et le syndicat de la magistrature (SM, gauche) dénoncent la transformation
de M. Burgaud en "bouc-émissaire". Patrick Maisonneuve fustige le
caractère "politique" de la décision et qualifie de
"pressions" les déclarations de Nicolas Sarkozy sur la responsabilité
des juges : "Je ne laisserai pas des affaires comme Outreau sans
réponse". Commencée en plein débat sur la suppression du juge
d'instruction, l'audience disciplinaire du juge Burgaud s'est terminée sur la
question de la responsabilité des magistrats. Alain Salles Article paru dans
l'édition du 26.04.09. Abonnez-vous au Monde à 16€/mois
( da "Gazzettino, Il (Belluno)"
del 25-04-2009)
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ENEL Possibile un
nuovo ricorso contro l'Ici sulle centrali Sabato 25 Aprile
( da "Giornale.it, Il"
del 25-04-2009)
Argomenti: Giustizia
25-04-2009 - Il
Burundi mette fuorilegge i gay: «Illegali gli atti omosessuali» 25-04-2009 -
Egitto: cade mongolfiera stracolma di turisti a Luxor, ferite 13 persone
25-04-2009 - Serbia, operai senza paga minacciano: «Siamo pronti a tagliarci le
dita» 22-04-2009 - IL PIANO CASA DI TONINO 22-04-2009 - IL PIANO CASA DI TONINO
17-04-2009 -
( da "Figaro, Le" del
25-04-2009)
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Burgaud : «Le mot
réprimande résonne comme une farce» Propos recueillis par Delphine Chayet
24/04/2009 | Mise à jour : 22:52 | Ajouter à ma sélection . --> Philippe
Houillon : « L'écart risque de se creuser entre les Français et leur
justice. » Crédits photo : AFP Pour le rapporteur de la commission sur
Outreau, une interdiction d'exercer la fonction de juge d'instruction aurait
été plus appropriée. Député UMP, Philippe Houillon fut le rapporteur de la
commission parlementaire sur l'affaire d'Outreau. Il craint que la sanction
décidée contre le juge Burgaud ne soit pas «comprise» par les Français. LE
FIGARO. - Que vous inspire la décision du CSM ?
Philippe HOUILLON. - Le mot «réprimande» résonne comme une farce, face à
l'ampleur du drame de l'affaire d'Outreau. Quand on pense aux 26 années de
prison cumulées, aux nombreuses tentatives de suicide, aux familles séparées,
cette sanction semble totalement disproportionnée. Même si la réprimande a une
signification précise dans le langage disciplinaire, le mot est décalé,
incompréhensible. L'écart risque de se creuser entre les Français et leur
justice. Une révocation aurait-elle été préférable ? La sanction la plus
sévère n'était sans doute pas la plus juste parce qu'elle aurait fait porter au
juge Burgaud l'entière responsabilité du fiasco. Or il en a certes été la
cheville ouvrière mais il n'est pas seul à avoir failli dans ce dossier. En
prononçant une interdiction d'exercer la fonction de juge d'instruction ou de
juge unique, le CSM aurait par contre rendu une décision
plus appropriée. D'un point de vue symbolique, cette sanction faisait sens même
si elle ne changeait pas grand-chose dans les faits. Car je n'ai rien contre le
juge Burgaud qui a été - et reste - au cSur d'une tourmente ces dernières
années. J'attendais simplement de l'institution judiciaire qu'elle reconnaisse
enfin ses propres dysfonctionnements. D'aucuns dénoncent aujourd'hui une
décision de compromis. Qu'en pensez-vous ? Il est vrai que si les sages
estimaient qu'il n'y avait pas eu de faute, il aurait été plus courageux
d'assumer jusqu'au bout et de ne pas prononcer de sanction. En tout cas, cette
décision inadaptée valide les propos du président de la République sur la
responsabilité des juges. La réforme de la composition du CSM
et sa saisine directe par les justiciables vont sensiblement améliorer les
choses. Mais il serait également utile que le Conseil rédige enfin un code de
déontologie, attendu depuis des mois. Car il faudra, à l'avenir, que les
entorses aux bonnes pratiques soient sanctionnées beaucoup plus
systématiquement. » Outreau : un blâme pour le juge Burgaud » «Une sanction qui
va mécontenter tout le monde»
( da "Corriere delle Alpi"
del 26-04-2009)
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SECONDA
Fulgor-Ponte, play off in palio Fiori Barp, è l'ultima spiaggia FARRA D'ALPAGO.
Quinto: vincere il derby. Fulgor Farra e Ponte Alpi se la giocano per la quinta
posizione. L'ultima utile per i play off del girone R di Seconda categoria. I
pontalpini si presenteranno senza Sella, ovvero l'uomo della vittoria di
Limana. Gli alpagoti non hanno problemi con la giustizia sportiva. Il Limana si
è un po' rilassato, ma già in casa del Cortina ci si aspetta una reazione da
parte dei gialloblù. Le cadorine frequentano i loro campi amici: l'Auronzo
affronta il Francenigo allo Zandegiacomo, mentre il Cadore il Gaiarine al
vecchio Lozza di Calalzo (assente De Villa). L'Alpina riceve la capolista Santa
Lucia, mentre il Sois è poco meno che obbligato a fare tre punti dal San
Michele ultimo in classifica, pur senza Michele Bettio. Nessun derby nel Q.
L'unico tra Lentiai e Juventina Mugnai si è giocata ieri in anticipo. Il
Fioribarpsospirolo si gioca tutto con la Cisonese: se perde ed è molto
probabile visto che ha davanti la prima in classifica, è in Terza categoria e
con limitate possibilità di ripescaggio, considerata la retrocessione diretta.
Fuori casa tutte le altre: l'Agordina a Caerano San Marco senza Farenzena; il Foen a Farra di Soligo con la Virtus Csm e il Piavetegorzo a
Castion di Loria. Nessuna di queste ha speranze di lottare per qualcosa
d'importante: i play off sono un argomento, che riguarda solo le trevigiane, a
differenza dell'altro gruppo: Montegrappa, Bessica, Caerano e Virtus Col San
Martino. (g.s.)
( da "Corriere delle Alpi"
del 26-04-2009)
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SERIE D (ORE 15)
Chioggia - Belluno (Sambi di Ravenna) SERIE D (ORE 15) Chioggia - Belluno
(Sambi di Ravenna) Sacilese - Bolzano (Bruno di Torino) Sanvitese - Montecchio
(Serra di Torino) Domegliara - Pordenone (Pagliano di Milano) Sagittaria Julia
- Sandonà (Todaro di Palermo) Trento - Somma (D'Albore di Caserta) Jesolo -
Tamai (Vommaro di Paola) Eurotezze - Union Quinto 1-0 Montebelluna - Virtus
Vecomp (Silvestri di Avezzano) Classifica: Sacilese, Eurotezze 61; Domegliara,
Union Quinto 55; Chioggia 51; Pordenone 45; Belluno, Tamai 41; Sanvitese 40;
Virtus Vecomp 38; Jesolo 34; trento 33; Montebelluna, Sagittaria Julia 32;
Somma 29; Sandonà 28; Montecchio 24; Bolzano 21. ECCELLENZA (ORE 16) Liventina
- Dolo Riviera (Tommasoni di Verona) Vedelago - Edo Mestre (Michela Grotto di
Schio) Cordignano - Giorgione (Serena di Bassano) Feltrese - Liapiave
(Marchetti di Vicenza) Adriese - Miranese (Posado di Schio) Marosticense -
Ponzano (Pizzol di S.Donà) Romano Ezz. - Ardita Rossano - Union Csv (Bortoluzzi
di S.Donà) Classifica: Adriese 55; Liapiave 47; Edo Mestre 46; Romano Ezzelino,
Ardita 43; Feltrese 39; Marosticense 35; Ponzano 33; Giorgione, Miranese 32;
Liventina, Rossano, Union Csv 31; Dolo Riviera 28; Cordignano 27; Vedelago 26.
PROMOZIONE D Villorba - Cappella Magg. (Boschetti di Schio) Casier Dosson -
Cavarzano (Goldin di Vicenza) Portomansuè - Istrana (Colombo di Belluno) La
Marenese - Fontanelle (Xausa di Portogruaro) Luparense - Gruaro (Pase di
Conegliano) Opitergina - Libertas Ceggia (Scalcon di Vicenza) Cornuda Crocetta
- V.Veneto Preganziol - Zero Branco (Latifondi di Bassano) Classifica:
Opitergina 64; Vittorio Veneto 59; Portomansuè 52; Luparense, Cornudacrocetta
46; Cappella Maggiore 43; Gruaro 39; Cavarzano 38; Preganziol 36; Villorba 32;
Istrana 31; Fontanelle, Zero Branco 24; La Marenese 20; Casierdosson 19;
Libertas Ceggia 14. PRIMA CATEGORIA Sanfiorese - Alpago (Cantarini di Venezia)
Fulgor Trevignano - Codognè (Bozzo di S.Donà) Sedico - Fregona (De Matteis di
Mestre) Careni - Montello (Tatalo di Portogruaro) Godega - Orsago (Dal Pan di
Belluno) Nervesa - Ponte di Piave (Mareso di S.Donà) Ztll Sx Piave - S.Giorgio
(Berto di Bassano) Plavis - Ripa Fenadora (Vincenzi di Treviso) Classifica:
Ripa Fenadora 55; Codognè 48; S.Giorgio 43; Alpago 42; Carenipievigina,
Nervesa, Montello 40; Sanfiorese, Godega, Fregona 37; Orsago 36; Sedico 34;
Fulgor Trevignano, Plavis 27; Ztll Sinistra Piave 24; Ponte Piave 20. SECONDA
CATEGORIA - Q Caerano - Agordina (Tasca di Treviso) Montegrappa - Altivolese
(Carraretto di Treviso) Sp Calcio - Bessica (Schuster di Treviso) Fiori Barp
Sosp. - Cisonese (Barba di Treviso) Virtus Csm - Foen
(Ajdini di Treviso) Lentiai - Juventina 1-5 Union Maser - La Sernaglia
(Vendramin di Treviso) Castion Loria - Tegorzo (Rosi di Conegliano) Classifica:
Cisonese 59; Montegrappa 55; Bessica 54; Caerano 52; Virtus Csm 48; Sp Calcio
44; Union Maser 35; Tegorzo 34; Foen, Juventina Mugnai 32; Agordina, 29;
Lentiai 27; Altivolese 26; Castion Loria 25; La Sernaglia 23; Fioribarp 15.
SECONDA CATEGORIA - R Auronzo - Francenigo (Bertin di Bassano) Cadore -
Gaiarine (Baggio di Bassano) Cortina - Limana (Zampese di Bassano) Vitt
Sangiacomo - Piave (Bontorin di Bassano) Fulgor Farra - Ponte Alpi (Cosentino
di Conegliano) Alpina - Santa Lucia (Bardin di Conegliano) San Michele - Sois
(Magro di Cobegliano) Sarmede - Vazzolese (Voltarel di Treviso) Classifica:
Santa Lucia 63; Vazzolese 60; Limana 54; Gaiarine 44; Ponte Alpi 43; Fulgor
Farra 42; Sarmede 39; Cadore 38; Cortina 37; Auronzo, Vittsangiacomo 35; Alpina
31; Piave, Francenigo 25; Sois 17; San Michele 7. TERZA CATEGORIA - A San
Vittore - Arsiè (Mauro Dazzi) Alpes Cesio - Castion Coi de Pera - Mix Esse Elle
(Alberto Gaz) Schiara - Monte Tomatico (Antonio Bassani) Sovramonte - Cornei
(Roberto Simonetti) Salce - Sospirolese (Eros Faoro) Classifica: San Vittore
40; Mix Esse Elle 36; Coi de Pera 28; Monte Tomatico 25; Arsiè 24; Sospirolese,
Alpes Cesio 20; Sovramonte 19; Castion 16; Salce 14; Schiara 13; Cornei 11.
TERZA CATEGORIA - B Danta - Comelico (Franco Turrin) Valzoldana - Longarone
(Gabriele Corcillo) Valboite - Oltrepiave (Alain De Cian) Claut - Ospitale
(Marco Zanella) Domegge - Real Damos (Daniele Fontanive) Fortogna - Valpadola
(Edoardo Cargnel) Classifica: Comelico 40; Ospitale 37; Longarone 33; Domegge
26; Valboite 24; Claut 23; Danta, Oltrepiave 14; Fortogna 13; Valpadola 10;
Valzoldana 9; Real Damos 6. SERIE C FEMMINILE Due Monti - Keralpen Belluno
(Toninello di Mestre) Classifica: Padova 66; Villanova 60; Vittorio Veneto 47;
Alpago 44; Lido Venezia 43; San Martino 40; Keralpen Belluno 39; Castagnaro 28;
Fortitudo Verona, San Carlo 26; Gazzera 21; Due Monti 16; Musano, Salara 7.
SERIE D FEMMINILE Favaro - Lughetto Dynamo Vellai - Pedemontana (Emanuela
Zaetta) Padova (f.cl.) - Treporti Passarella - Maser Alpes Cesio - Cadore
(Unterberger di Belluno) Riposa: Real Spinea Classifica: Padova (f.cl) 47;
Dynamo Vellai 40; Real Spinea 35; Favaro 34; Pedemontana 32; Passarella 30;
Maser 23; Lughetto 21; Cadore 19; Alpes Cesio 6; Treporti 3. (r.f.)
( da "Trentino" del
26-04-2009)
Argomenti: Giustizia
di Gilberto
Bonani Testamento biologico, quanti dubbi I relatori: una legge tardiva e
figlia dell'emotività sul caso Englaro PREDAZZO. Un dibattito sereno e civile,
lo ha definito Vittorio Angiolini, legale della famiglia Englaro, al termine
dell'incontro promosso dalla Biblioteca comunale sui temi legati alla fine
della vita. C'era un po' di apprensione all'inizio della serata, conoscendo le
polemiche, anche forti, che hanno caratterizzato il lungo percorso della legge
che dal Senato sta per approdare alla Camera. Invece relatori e pubblico hanno
colto importanza e complessità del tema. Fecondo il contributo proposto dagli
esperti sul palco moderati da Andrea Iannuzzi, vicedirettore del Trentino. Più
squisitamente giuridiche le argomentazioni di Riccardo Chieppa, presidente
emerito della Corte costituzionale e presidente onorario del Consiglio di Stato, e dell'avvocato
Vittorio Angiolini, docente di diritto costituzionale alla Statale di Milano e legale della famiglia Englaro. Guido
Piazza, primario di Medicina all'ospedale di Cavalese, ha invece testimoniato
temi più vicini all'esperienza umana di un medico che accompagna i pazienti
alla morte ma è anche un delicato interlocutore dei famigliari. Tutti
hanno colto i limiti della legge in discussione, consapevoli comunque che
andava colmato un pericoloso vuoto legislativo. Una legge - è stato ripetuto -
nata in ritardo e sull'onda emotiva creata dal caso di Eluana. Il nucleo del
dibattito si è concentrato sul dilemma posto dall'alimentazione e idratazione
effettuata su un soggetto incosciente e se tale procedura sia da ritenere
disgiunta, così dice la proposta di legge, dal trattamento sanitario.
«Un'assurdità - ha detto Vittorio Angiolini - visto che entrambe le pratiche
vanno effettuate sotto controllo medico». Riccardo Chieppa ha proposto invece
una sottile differenza: ogni persona, nel suo consenso anticipato, non può
rifiutare cibo e acqua però può chiedere di essere esonerata da terapie
ritenute invasive. Nel caso di pazienti la cui attività di relazione sia
fortemente compromessa, invece, l'alimentazione e l'idratazione sarebbero
assimilabili a trattamento che il medico può decidere se mantenere o
interrompere. Dalle testimonianze di Guido Piazza è emerso il ruolo
fondamentale ricoperto dal medico e da quella che la legge declina come
alleanza terapeutica tra medico e famigliari. Riccardo Chieppa ha sottolineato
come la legge in discussione debba prevedere necessariamente una copertura
finanziaria per far fronte a situazioni di malati che affrontano lunghi periodi
di tempo in condizioni vegetative. Spesso i drammi e il desiderio di chiudere
con una vita sospesa, nasce proprio dalla solitudine e dalle difficoltà dei
famigliari a fronteggiare una situazione colma di sofferenza. Alla parlamentare
trentina Laura Froner, presente in sala, è stato dato mandato di contribuire al
miglioramento della legge in discussione. Nei partecipanti della serata la
consapevolezza che le scelte legate alla fine della vita sono fortemente
connesse ad aspetti etici, giuridici e medici. Facile quindi compiere indebite
semplificazioni e cercare di giungere a risposte chiare idonee a tutte le
situazioni. Ognuno di noi ha una storia irripetibile e irriproducibile che a
stento riesce a entrare negli schemi necessariamente rigidi di una legge.
( da "Tribuna di Treviso, La"
del 26-04-2009)
Argomenti: Giustizia
CALCIO DILETTANTI
Opitergina sente aria di promozione Partite e arbitri (ore 16). Eccellenza.
Cordignano-Giorgione 2000, Serena di Bassano; Feltreseprealpi-Liapiave,
Marchetti di Vicenza; LiventinaG.-Dolo Riviera, Tommasoni di Verona;
Marosticense-Ponzano, Pizzol di San Donà; Romano d'Ezzelino- Moriago, si gioca
a Cartigliano (Vi); Rossano 2004-Union CSV, Bortoluzzi di San Donà; Vedelago
2008-Mestre, Grotto di Schio. Promozione. Casierdosson-Cavarzano, Goldin;
Cornuda Crocetta-Vittorio SMC; La Marenese-Fontanelle, Xausa;
Opitergina-Ceggia, Scalcon; Portomansuè-Istrana, Colombo; Union Preganziol-Zero
Branco, Latifondi; Villorba-Cappella Maggiore, Boschetti. Prima categoria.
Campodarsego-Calcio Spineda, Ponso, Sile- Fonte, Gobbato; San Floriano-Riese,
Aliprandi; Salese-Castagnole, Niero; Europeo Cessalto-Bibione, Morato;
Musile-Roncade, Varotto; Silea-Pro Mogliano, Zanette; Eclisse Careni-Montello,
Tatalo; Trevignano-Codognè, Bozzo; Godega Napol-Orsago, Dal Pan; Nervesa-Ponte
di Piave, Mareso; Sanfiorese-Alpago, Cantarini; Sedico-Fregona, De Matteis.
Seconda categoria. Giovanile Ezzelina-GS Ricreativo Lav; Pramaggiore-Gorghense;
Salgareda-Treporti; Salvatronda-Aurora Tv Due; Ciprianocatron-Calcio Marcon;
Treville-Campigo; Monastier-Cendon; Calcio Paese-Dal Santo Fossalunga;
Salvarosa-Godigese; Casale-Olmi callalta; Calcio Mignagola-S-Elena; Calcio
Caerano-Agordina; Montegrappa-Altivolese; SP Calcio 2005-Bessica; Fiori Barp
Sospirolo-Cisonese; Virtus CSM Farra-Foen; Union Maser-La Sernaglia Piave (si gioca sul campo
di Madonna della Salute); Castion-Piave Tegorzo; Francenigo-Auronzo; 1919
Cadore-Gaiarine (si gioca a Calalzo di Cadore); Vittsangiacomo-Piave; Alpina
Calcio Belluno-Santa Lucia Mille; S.Michele Cerfim-Sois; Calcio
Sarmede-Vazzolese. Terza categoria. Ardita Pero-Basalghelle; Vallata
1999-Boccadistrada; Pro Refrontolo-Breda; Campolongo-Cimapiave;
S.Giustina-Lovispresiano; Feletto-Parè; Barbisano-Suseganese; Follinese-Tarzo
Revine Lago; Vidor-Calcio Pederobba; Calcio Badoere-Fanzolo; Csm
Resana-Fontane; Calcio San Giuseppe-Milan Guarda; Padernello-Postioma;
Vedelaghese-Rovere; S.Gaetano-S.Antonino; Volpago CAM-Valdosport; Quinto
Vicentino-Union 98 Borso del Grappa; Eagles Pedemontana-Virtus Colceresa;
Annonese-Evolution Team; Grassaga-Morosini Biancade; Zensonese riposa. (em.st.)
( da "Giornale di Brescia"
del 26-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Edizione:
26/04/2009 testata: Giornale di Brescia sezione:economia Al soldo di tutte le
bandiere Il 25 Aprile, il 1°Maggio, la riscoperta del Tricolore e l'amore per
gli States che non passa mai di moda. Ecco chi fa affari con i vessilli. E
adesso nasce un mercato online... BRESCIAVerde prato brillante, bianco latte e
rosso pomodoro. Ci sono voluti 206 anni per definire ufficialmente i colori
della bandiera italiana: la più semplice ma la più richiesta. In un periodo in
cui spopola la chiacchierata crisi economica mondiale, la fabbrica delle
bandiere è un settore che non conosce problemi. E in queste settimane, col 25
Aprile appena passato, il Primo Maggio annunciato e il 2 Giugno prossimo
venturo, è periodo di "alta stagione" per chi fa bandiere. I Novali, «sbandieratori»
da 130 anni Lo sa bene la famiglia Novali che in città produce bandiere e
stendardi d'ogni sorta da oltre un secolo. Centotrent'anni per l'esattezza.
Ovviamente la vecchia macchina da cucire, dopo decenni di serrato lavoro a
produrre stoffe e decorazioni, è stata messa in pensione. Un congedo in gran
stile e di comune accordo: lei era stanca e i Novali hanno accolto la
"rivoluzione digitale", fatta di stampanti plotter e computer. Un
addio composto insomma. Ma com'è trascorrere una vita a sventolare in balìa del
vento? Innanzitutto breve: «Ogni bandiera dovrebbe essere sostituita ogni sei
mesi circa - puntualizza subito Riccardo, l'esperto, figlio di Giancarlo e
nipote di Alessandro, insieme titolari dell'azienda - altrimenti il colore sbiadisce,
causa l'inquinamento e le intemperie». Poi, subentra l'effetto attualità che
più o meno funziona così: «Appena nel mondo accade un fatto che desta una
risonanza tanto ampia da creare un movimento, si va di bandiera». Da quella
della pace alla tibetana È accaduto per quella della pace anni fa, come pure
per quella americana (che continua a rappresentare un po' un must, perchè in
fondo si sa, «l'Italia - conferma Riccardo - è rimasto un Paese filoamericano»)
spesso richiesta come semplice complemento d'arredo. Un boom esplosivo, specie
in vista delle Olimpiadi di Pechino, ha premiato fino a pochi mesi fa il
simbolo del Tibet e una risonanza simile conosce, a fasi alterne, lo stemma
della Palestina: «In questo caso le vendite seguono l'andamento dei fatti di
cronaca, soprattutto quando entra in campo una guerra». Ecco che dunque,
trattandosi di un settore "di nicchia" la flessione di questi mesi «è
nulla, tanto che il fatturato semestrale è equiparabile a quello dell'anno
scorso». Tradotto in cifre, 750mila euro. La riforma del tricolore Un discorso
a sè va fatto invece per il Tricolore: «Quello è in vendita costante». E
pensare che si dice che gli italiani non sono nazionalisti (Mondiali di calcio
a parte). Ma subito ecco la correzione: «La bandiera italiana, per noi che
operiamo sia a Brescia e provincia sia nelle grandi città come Milano, rimane
la più venduta in assoluto, complici le sedi istituzionali che sono molto
attente anche al ricambio. Questo però non deve confondere - chiarisce - negli
altri Paesi tutti possiedono la bandiera, anche i privati, cosa che in Italia
non accade, o accade di rado». La bandiera insomma sì, ma non troppo. Del resto
il tricolore è simbolo moderno di un popolo antico ricco di cultura, di
tradizioni e di arte, ma anche sofferente per secoli per la mancanza di
un'insegna che lo unisse, che rappresentasse la volontà di un destino comune.
Che l'abitudine ad utilizzare questo "marchio identificativo" con
parsimonia e a piccole dosi non sia anche forse un riconoscimento di autorevolezza?
Chissà. Intanto la storia della bandiera made in Italy continua ad essere
attuale. Risale infatti al luglio
( da "Tirreno, Il"
del 26-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Pagina 1 - Prima
Pagina MENO MALE CHE GIORGIO C'è BRUNO MANFELLOTTO Ho l'onore di conoscere
Giorgio Napolitano da molti anni. Ne apprezzo da sempre il grande rigore
morale, la coerenza politica e soprattutto la rispettosa cautela, la
moderazione di giudizio che ne hanno sempre caratterizzato ogni atto, anche
prima che salisse alla suprema carica dello Stato. Se dunque mercoledì scorso
il presidente della Repubblica ha sentito l'esigenza di lanciare un così forte
appello al Paese per la difesa della Costituzione, allora vuol dire che si
rischia davvero di tracimare, di superare i confini consentiti, e che quanto si
muove fuori dei riflettori dell'informazione è proprio allarmante. Che cosa sta
succedendo, dunque? Andiamo per ordine. La politica, si sa, si nutre e si
arricchisce anche di gesti simbolici, e Napolitano nei giorni scorsi ne ha
volutamente inanellati più d'uno. Per fare le sue considerazioni sui valori
costituzionali, il capo dello Stato ha scelto Torino, la città dove si riunì il
primo Parlamento dell'Italia unita dal Risorgimento; lo ha fatto poi con una
"lectio magistralis" che ha inaugurato la prima Biennale della Democrazia,
appuntamento culturale curato da Gustavo Zagrebelsky, ex
presidente della Corte costituzionale, e dedicato alla parola più importante di ogni dizionario
politico; e ha voluto infine che l'appuntamento cadesse alla vigilia del 25
aprile - che ricorda la liberazione dal fascismo da cui discendono le nostre
libertà, democrazia e Costituzione - e, soprattutto, a metà del suo mandato:
più che un discorso, dunque, un messaggio al Paese. Che cosa ha detto il
Presidente? Che la nostra Costituzione è bella e va difesa - "non è un
residuato bellico" - e i suoi valori sono tuttora l'architrave su cui si
regge l'assetto istituzionale del Paese. Per dare peso alle sue parole, ha
citato Benedetto Croce e Norberto Bobbio (filosofi liberali, non comunisti con
la bandiera rossa...) che hanno ispirato e difeso la carta suprema. Ma ha detto
anche che essa non è immutabile, la si può anche cambiare - come del resto
previsto dagli stessi padri costituenti, e come sta spingendo a fare anche
Napolitano perché la seconda parte del suo mandato coincida con una nuova fase
di riforme - purché questo avvenga tenendo saldi e forti gli organi di garanzia
per un reale bilanciamento dei poteri. Certo, la Carta promulgata nel 1948
risente della particolare atmosfera che si respirava in un'Italia uscita da
vent'anni di dittatura. (continua a pagina 8)
( da "Repubblica, La"
del 26-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Pagina XV -
Palermo BUDGET E BISOGNI DELLA SANITà LA COPERTA è TROPPO CORTA è necessario
che i fondi destinati all´assistenza crescano in percentuale sul totale delle
spese per garantire la salute di tutti così come sancisce la Costituzione
VINCENZO BORRUSO B udget fissato dopo attenta valutazione di indici demografici
ed epidemiologici, per raggiungere l´obiettivo di carattere primario e
fondamentale della sanità che è rappresentato «dal nucleo irriducibile del
diritto alla salute dei cittadini», come è detto dalla
sentenza 509 del 2000 della Corte Costituzionale. E sarà naturale che il
bilancio dello Stato, così come di qualunque comunità, debba considerare
aggiustamenti di spesa che non trascurino questa inevitabile crescita degli
impegni finanziari legati ai servizi sanitari. A proposito di quest´ultima
osservazione non è senza significato la stabilità della percentuale di Pil (prodotto
interno lordo) che il nostro Paese dedica alla sanità. Dal 2004 al 2007, ad
esempio, avrebbe dovuto avere una crescita dal 6,3 all´8,1 per cento. A causa
della crisi internazionale e della minore crescita del nostro Pil, ci siamo
fermati al 6,5 per cento. Una percentuale fra le più basse in Europa, un
impegno che spiegherebbe la perdita di posizione del nostro servizio sanitario
nazionale che è sceso dal 2° posto in Europa al 13°. Ma quali i motivi che
fanno diventare sempre più corta la coperta? In primo luogo l´allungamento
della speranza di vita. Siamo fra i più longevi nel mondo, ma paghiamo questa
posizione con l´aumento delle demenze (oggi da
( da "Secolo XIX, Il"
del 26-04-2009)
Argomenti: Giustizia
«Il 25 aprile
diventi la festa di tutti» la celebrazione L'appello lanciato dai
rappresentanti delle istituzioni. Migliaia i genovesi scesi in piazza AVVOLTA
nella fascia tricolore, in cima alla scalinata di palazzo Ducale, Marta
Vincenzi rivolge il suo invito alla folla. «Il 25 aprile sia la festa di
tutti», dice il sindaco di Genova. Dopo di lei è il turno del presidente della
Regione, Claudio Burlando, che addirittura cita il deputato del Popolo della
libertà Roberto Cassinelli. «Ci conosciamo da tanti anni e proprio stamattina,
parlando, ci siamo trovati d'accordo sul fatto che questa debba essere la festa
non soltanto di una parte, ma di tutti i democratici che si sono battuti per la
libertà di questo paese». Quello che si è respirato ieri mattina, a Genova,
durante le celebrazioni per il 25 aprile, è stato insomma un clima bi-partisan.
Fatto di mea culpa e reciproche scuse. Se il 25 aprile è una ricorrenza che
ancora divide, «la colpa - sostiene Burlando - è di entrambi gli schieramenti.
Della nostra parte politica, il centrosinistra, che ha voluto appropriarsene
tenendo ben chiusa la porta. E dell'altra parte, che quella porta non ha mai
cercato di varcarla. Ma ora è il momento di cambiare». Cassinelli si dice
«davvero contento» per le parole del presidente della Regione e ammette che
«per troppi anni, anche per colpa del centrodestra, il 25 aprile è stata una
ricorrenza sofferta. Oggi non è più così». Il deputato del Popolo della libertà
che proprio due giorni fa (si veda Il Secolo XIX di venerdì 24 aprile) aveva
rivelato le proprie radici partigiane - «l'ho scoperto da poco tempo,
rimettendo a posto le carte di mio papà Giorgio, lui non ci aveva mai
raccontato questo segreto, ma il suo impegno partigiano in Val Fontanabuona
oggi riempie di grande orgoglio il mio cuore di figlio e uomo politico» -
guarda soddisfatto alla svolta di Silvio Berlusconi. «Celebrando il 25 aprile
sull'Altare della patria (per la prima volta in quattordici anni di vita
politica, ndr.) il presidente Berlusconi ha compiuto un grande passo, che
rimargina una vecchia ferita e ricompone un'Italia divisa in due». Qualche
traccia di divisione - però - rimane. Il corteo che
ieri ha sfilato per le vie del centro era uno sventolio di bandiere quasi
esclusivamente rosse, e i pochi esponenti del centrodestra - come Cassinelli,
il senatore Enrico Musso, l'ex presidente della Regione e deputato Sandro
Biasotti, l'ex candidata alla presidenza della Provincia Renata Oliveri - si
confondevano tra la folla. Nel suo comizio conclusivo, l'ospite, l'ex ministro della Giustizia e presidente emerito della Corte costituzionale Giovanni Maria Flick ha
evocato, senza fare nomi, le recenti polemiche scaturite dalle dichiarazioni
del ministro della Difesa Ignazio La Russa, secondo cui i partigiani rossi
«meritano rispetto, ma non possono essere celebrati come portatori di libertà».
«C'è ancora chi - ha detto Flick - si domanda che senso abbia celebrare il 25
aprile, chi al massimo è disposto a riconoscerlo come una festa popolare, una
tra le tante delle quali quasi nessuno conserva traccia del significato e delle
origini. E chi, infine, ha bisogno di rivendicarla, di appropriarsene, di sentenziare
esclusioni e inclusioni che a nessuno spetta fare, e che ciascuno ha il diritto
e il dovere di fare solo con se stesso». Citando il presidente della Repubblica
Giorgio Napolitano che a sua volta citava il più volte ministro democristiano,
e medaglia d'oro della Resistenza, Paolo Emilio Taviani (Genova 1912 - Roma
2001) Flick ha ricordato come «la vita partigiana nelle vallate del genovesato
e del chiavarese fu un fenomeno unanime» in cui «ognuno portò il meglio di sé
alla lotta comune». Imponendo la resa al generale tedesco Günter Meinhold (i
cui diari sono stati ripubblicati ieri dal Secolo XIX), Genova, sessantaquattro
anni fa, «simboleggiò e riassunse il meglio d'Italia». Il sessantaquattresimo
anniversario della Liberazione ha visto scendere in piazza i sindacati Cgil,
Cisl e Uil e, secondo le stime dei sindacati stessi, oltre cinquemila persone
(un migliaio secondo le forze dell'ordine). C'erano tutte le autorità locali:
il comandante regionale dell'Esercito, Piero Corrado Meano, il vice comandante
della Capitaneria di Porto Luciano Pozzolano, il generale della Guardia di
Finanza Raffaele Romano, il generale dei Carabinieri Salvatore Scoppa, il
questore Salvatore Presenti, il prefetto Anna Maria Cancellieri. Tra gli
amministratori, oltre al sindaco Vincenzi, e al presidente della Regione
Burlando, era presente Alessandro Repetto, il presidente della Provincia di
Genova che proprio l'altroieri ha ricevuto dal Quirinale la medaglia d'oro al
merito civile per il sostegno della popolazione alla lotta partigiana.
Francesco Margioccomargiocco@ilsecoloxix.it 26/04/2009
( da "Repubblica, La"
del 26-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Pagina IX -
Genova La folla La parola ai rappresentanti dei 114 lavoratori della Ferport,
l´azienda portuale che rischia la chiusura Ma sul palco di piazza Matteotti
protagonista è la crisi economica AVA ZUNINO La Resistenza attualizzata al
( da "Repubblica, La"
del 26-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Pagina IX -
Genova Il personaggio Flick si commuove "La nuova
Europa da Auschwitz a Onna" C´è anche il presidente emerito della Corte
Costituzionale, Giovanni Maria Flick, al 25 aprile di Genova, la sua città
natale. Ha partecipato al corteo del mattino, è intervenuto in piazza Matteotti, nel pomeriggio,
a Villa Migone, si sofferma discutere con l´ambasciatore Michael Steiner.
Poi Giovanni Maria Flick, ricorda la scelta della Germania di ricostruire Onna,
il paese distrutto dal terremoto in Abruzzo, che vide una strage nazista con 17
vittime. E commenta: «Così è la storia, i figli dei vinti e dei vincitori
lavorano insieme. E´ questa la memoria comune, condivisa. è questa l´Europa che
parte da Auschwitz per arrivare fino a quel piccolo paese dell´Abruzzo, Onna».
La storia di Genova e il resto, sono la dimostrazione che davvero «è la
Resistenza alla base della Liberazione».
( da "Adige, L'" del
26-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Anche i deboli
hanno diritti ALBERTO PICCIONI C ' è vera giustizia solo in un paese dove
vengono rispettati i diritti dei più deboli. È un sopruso invece una legge che
serve al potere per governare in base a ciò che «serve», all'economia, per
accontentare la «folla», come fece Ponzio Pilato, o per mandare in carcere un
ladro di galline e lasciare impunito un falso in bilancio. Don Gino Rigoldi e
Felice Lima , giovedì sera per l'ultimo incontro su «Giustizia e Misericordia»
della Cattedra del Confronto organizzata dalla arcidiocesi di Trento e
dall'Università, hanno convenuto su una cosa: chi fa vera giustizia opera un
atto di misericordia. Per Rigoldi, dal '72 cappellano del Carcere minorile di
Milano «Beccaria», fondatore di «Comunità Nuova», «una legge è legittima quando
rispetta i diritti delle persone. Si deve combattere perché la legge sia
veramente «uguale per tutti». Gli stranieri hanno diritto ad una vita
sopportabile: non si può fare una politica seria della casa e poi riempire le
carceri di immigrati che non hanno diritto ad una vita "normale"».
Per don Rigoldi «sarebbe giusto togliere i sacramenti, funerali, matrimonio, a
coloro che ripetono a proposito degli stranieri: "stiano a casa
loro!", oppure "le case prima agli italiani", o di fronte al
reato di uno straniero vorrebbero metterlo in carcere e "buttare via la
chiave"». «Queste persone si mettono loro stesse fuori dalla Chiesa e
dagli insegnamenti di Gesù, che quando fu interrogato su come si va in Paradiso
rispose: "Ero carcerato e siete venuti a trovarmi, avevo fame e mi avete
dato da mangiare"». Nel suo lavoro in carcere, don Gino spesso ha
incontrato quei «mostri» che le cronache danno in pasto all'opinione pubblica:
«Voi leggete sul giornale di mostri e io incontro delle persone. Certo: prima
di tutto pretendo che riconoscano il loro errore, ma poi non posso giudicarli
come persone. Faccio loro capire il danno che hanno fatto agli altri, ai loro
diritti». Ma è proprio in questo contesto che per il cappellano del Beccaria i
nostri giovani sono più «duri»: «È sempre più difficile far riconoscere loro
gli errori. Gli altri, al di fuori della sfera familiare o degli amici,
"non contano nulla"». La misericordia può scattare solo quando c'è il
riconoscimento dell'errore: «Per questo il carcere ha un senso. Costituisce un
limite, ma non serve a nulla se non concede un futuro alla persona, se non da
un'altra opportunità, se non ha una funzione riabilitativa». F elice Lima è
attualmente giudice civile a Catania, ha condotto importanti indagini su mafia
e politica, prima di essere costretto a lasciare la Procura
della Repubblica a seguito di un conflitto durissimo con il CSM. «Attualmente il 90% dei carcerati è
povera gente. A noi magistrati, in nome della "sicurezza" si chiede
di usare il pugno di ferro. Ma poi ci troviamo in una situazione dove chi ha
rubato una cassetta di frutta viene condannato e chi ha fa un falso in bilancio
si trova tranquillo nella sua villa. La giustizia fa misericordia quando
è vera giustizia: significa mettere di fronte al proprio errore un uomo e
dargli la possibilità di cambiare, anche tramite la punizione. Trovare la
verità è un atto di misericordia». E qui Lima ha citato il vangelo: «La verità
vi farà liberi». «Un tempo noi giudici eravamo innamorati di una società che,
tramite il suo parlamento, cercava la verità, la giustizia, ed emanava delle
leggi. Oggi la legge viene utilizzata perché "serve" a qualcosa: per
recuperare denaro, ed allora si fanno i condoni, oppure per soddisfare la
richiesta di "sicurezza" della gente, gli "umori della
folla". Come fece Ponzio Pilato con Gesù Cristo: non aveva motivo di condannarlo
a morte. Lo fece perché la folla lo chiedeva». Fare giustizia quindi per il
giudice siciliano significa lottare contro l'ingiustizia, «in un paese dove la
pena prevista per la contraffazione di una borsa di marca è più alta di quella
per falso in bilancio». L'altra sera, ad ascoltare i due relatori in sala era
presente anche l'arcivescovo di Trento, Luigi Bressan. 26/04/2009
( da "Eco di Bergamo, L'"
del 26-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Zuma pigliatutto
Spiragli Usa-Cuba --> Domenica 26 Aprile 2009 SOCIETA, pagina 12 e-mail
print Sessantasette anni, di etnia Zulu, Jacob Zuma è il nuovo presidente del
Sud Africa, il terzo nell'era post apartheid. Candidato nel partito Anc
(African National Congress), nelle elezioni dello scorso 22 aprile ha
conquistato il 65% dei voti. Processato (e assolto) nel 2006 per violenza
sessuale, protagonista di uscite discutibili su donne, gay
e Corte costituzionale,
Zuma è un populista che arriva in elicottero agli appuntamenti elettorali
danzando balli tribali zulu. A lui ora tocca il compito di risollevare
l'economia di un Paese in cui la bilancia commerciale è in costante e pesante
deficit, in cui le differenze tra ricchi e poveri aumentano e dove il numero
dei disoccupati ha già raggiunto il 40% della forza lavoro. Ma che,
soprattutto, deve fronteggiare la corruzione dei nuovi ricchi e riprendere
quella politica di riconciliazione iniziata da Mandela nel 1994 per
riappacificare un Paese dalle tante etnie e religioni in cui si parlano undici
lingue ufficiali. LA «GUERRA INFINITA» DELLO SRI LANKA È una guerra civile che
dura da 25 anni e proprio per questo, ormai, sembra non far più notizia. Ma
nello Sri Lanka che abbiamo imparato a conoscere nella gara di solidarietà e
aiuto alle popolazioni del dopo tsunami, la guerra tra Tamil e Cingalesi ha
provocato 70.000 mila morti. Negli ultimi giorni il governo di Colombo
(cingalese) ha stretto il cerchio attorno ai ribelli Tamil asserragliati in
un'area di venti chilometri quadrati a nord del Paese da dove, secondo l'Alto
Commissariato dell'Onu, starebbero scappando 100.000 civili. Nuovi profughi che
fuggono da una guerra e che, innocenti, pagano il prezzo più alto della follia
di eserciti nazionali e paramilitari separatisti. Ma le Nazioni Unite non
possono fare molto, se non convocare il Consiglio di sicurezza e dividersi al
momento delle decisioni concrete da prendere. OBAMA E L'EMBARGO PIÙ LUNGO Dura
dal 1962 ed è il più lungo embargo commerciale mai inflitto a un Paese. Anche i
senatori italiani in una mozione bipartisan votata giovedì 23 aprile hanno
chiesto al governo che si faccia promotore per il superamento del blocco
commerciale contro Cuba in sede Onu. Dopo le recenti aperture di Obama,
culminate nella decisione di permettere ai cubano-americani di tornare a
viaggiare liberamente nell'isola e di inviare ai parenti di Cuba tutti i soldi
che desiderano (possibilità che vigeva durante la presidenza Clinton, ma che
Bush limitò e restrinse), si prospettano nuove relazioni diplomatiche tra Cuba
e gli Stati Uniti. Fidel Castro, seppur malato e ormai formalmente a margine
della politica cubana, ha dichiarato che l'unico modo per riallacciare i rapporti
tra i due Paesi sia porre fine all'embargo. Gli Usa, d'altro canto, pretendono
il rilascio dei prigionieri politici e l'introduzione della libertà di stampa.
Ma, oltre all'embargo, bisognerebbe sospendere tutte quelle leggi americane
come il Torricelli Act e la Helms Burton, che di fatto limitano gli affari
delle imprese americane con Cuba. Michele Novaga 26/04/2009 nascosto-->
( da "Corriere del Veneto"
del 26-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Corriere del
Veneto sezione: REGIONE data: 26/04/2009 - pag:
( da "Basilicanet.it"
del 26-04-2009)
Argomenti: Giustizia
( da "Gazzettino, Il (Belluno)"
del 26-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Tutti gli
incontri al via alle ore
( da "Soldionline"
del 26-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Imprese, sullo
sviluppo pesano burocrazia e inefficienza giudiziaria L'attuale crisi del
sistema della giustizia è ostacolo alla crescita per il 12% delle Pmi,
l'inadeguatezza strutturale per il 7% e la concorrenza asiatica per appena il
2%. Lo Stato potrebbe essere condannato a risarcimenti per 500 milioni di euro
all'anno per l'irragionevole durata dei processi Napoli, 26 apr.- (Adnkronos) -
Il convegno svoltosi a Napoli venerdì ed organizzato da Unione Industriali,
Ordine degli Avvocati e Magistratura Indipendente è stata l'occasione per
discutere del delicato tema del rapporto tra Giustizia civile e mondo delle
imprese, nell'ottica di favorire quell'efficientizzazione e quella
semplificazione che si rendono sempre più necessarie. Si è infatti giustamente
osservato che l'attuale situazione di crisi del sistema giudiziario arrivi a
rappresentare un ostacolo allo sviluppo del sistema economico soprattutto per
le nuove imprese, le quali preferiscono limitarsi a firmare contratti con
partner che conoscono e che garantiscono affidabilità''. Lo afferma il
consigliere di Magistratura Indipendente al Csm, Cosimo
Maria Ferri.''Le principali vittime di questa situazione di inefficienza del
processo civile, peraltro -osserva Ferri- non sono le grandi aziende, che normalmente
utilizzano l'istituto dell'arbitrato, ma sono invece le piccole medie imprese
che, come noto, rappresentano nel loro insieme l'ossatura portante del sistema
economico produttivo del Paese''. Nel corso del convegno sono stati
evidenziati alcuni dati impressionanti: un rapporto realizzato da un importante
istituto bancario ha evidenziato che in tema di ostacoli alla crescita delle
piccole e medie imprese l'inefficienza giudiziaria pesa per il 12%,
collocandosi dopo la sola burocrazia. La concorrenza asiatica incide sulla
crisi solo per il 2% e l'inefficienza infrastrutturale per il 7%.''Ma non è
tutto- avverte Ferri- secondo uno studio della commissione tecnica della
finanza pubblica del ministero dell'Economia la somma che lo Stato potrebbe
essere costretto a pagare per l'irragionevole durata dei processi a seguito di
condanne per la Legge Pinto ammonterebbe a circa 500 milioni di euro l'anno.
Tutto questo deve fare riflettere il legislatore, gli operatori del settore e
ciascuno dei soggetti che sono chiamati a confrontarsi sui delicati temi in
materia di giustizia, affinché davvero si arrivi ad avviare, o meglio
riprendere, quel confronto in modo che sia, sì sempre franco, ma allo stesso
tempo alieno da contrapposizioni puramente ideologiche e da logiche di pura
fazione; che sia cioè contraddistinto da un clima, come si è registrato qualche
rara volta nel passato, che veda le parti, pur nella doverosa distinzione di
competenze e responsabilità, proiettate a convincersi l'un l'altra sulla
qualità di ciascuna propria proposta piuttosto che impegnate nella mera critica
delle posizioni altrui. Un tavolo di questo tipo, sono certo, renderebbe un
notevole servizio al Paese e sarebbe in grado di dare risposte, che peraltro
non sono più procrastinabili''.''L'inefficienza della giustizia civile in
Italia - secondo Ferri - costituisce uno dei fattori che condizionano la
competitività e la capacità di crescita dell'Italia, rendendo talvolta
parzialmente inefficaci le riforme realizzate dal Parlamento in differenti materie
(concetto recentemente richiamato con chiarezza anche dal Governatore della
Banca d'Italia)''.''Vi è un problema di qualità della giustizia (con connessa
esigenza di una maggiore qualificazione del personale giudiziario e quindi di
una attenta selezione dello stesso e continua riqualificazione). Ma vi è anche
un problema di tempestività della giustizia - sottolinea il componente di MI al
Consiglio Superiore della Magistratura - nodo problematico che del primo
rappresenta invero una sfaccettatura. Ed infine vi è un problema di risorse a
disposizione della giustizia e delle capacità di gestione delle stesse. Tutto
ciò genera, evidentemente, costi rilevanti per l'economia che studi di respiro
internazionale hanno stigmatizzato. Si pensi a quelli realizzati dalla Banca
Mondiale con il rapporto "Doing Business" o quelli svolti dal Cepej,
la Commissione europea per l'efficienza della giustizia''.''Studi, questi
-rileva Ferri- che hanno evidenziato come una non rigorosa applicazione delle
leggi determini effetti negativi sui mercati finanziari. Infatti, i creditori,
non potendo confidare su di una tutela del proprio credito, sono tentati di
pretendere tassi di interesse più elevati o di concederne di meno,
condizionando per tal via l'accesso al mercato dei capitali degli investitori.
Ma una giustizia non di qualità scoraggia la creazione di nuove imprese e
disincentiva anche gli investimenti delle imprese industriali, estere o
nazionali''.''Infatti, per un verso- spiega Ferri- l'impossibilità di confidare
in una pronta tutela in sede giudiziaria costituisce fattore che distorce la
concorrenza ed agevola solo l'operato di quelle imprese che, già radicate nel
tessuto economico, possono offrire una buona reputazione e così mantenere e
conquistare fette di mercato. Per l'altro, quella insicurezza della giustizia
spinge gli operatori economici esteri ad evitare di operare in Italia e quelli
nazionali ad espandersi, complice il costo del lavoro ed una fraintesa tutela
costituzionale del lavoratore, non sul territorio nazionale, ma in paesi
terzi''.I lavori svolti a Napoli hanno poi suggerito di approfondire la
verifica, nel più ristretto ambito locale, dell'impatto sulle economie locali
dei modelli di giustizia efficiente, che pure si registrano in Italia. ''Si
tratta, invero-aggiunge Ferri- di verificare se sussista un rapporto diretto
tra la tempestività della risposta giudiziaria e la vivacità della situazione
economica locale, misurata quest'ultima utilizzando quale parametri di
riferimento la percentuale di creazione di nuove imprese e di permanenza delle
stesse sul mercato oltre che alle relative dimensioni. La complessità di questa
operazione è data dal fatto che quella vivacità incidono tanti altri fattori,
quali, ad esempio, la capacità di sviluppo dell'area, la sussistenza di
capitale umano, di infrastrutture, di "capitale sociale" e di
finanziamenti''.''Ebbene -sottolinea Ferri- studi effettuati hanno evidenziato
come ad una giustizia più inefficiente faccia da pendant uno scarso numero di
imprese, ed in particolare di società di capitali e comunque a dimensioni medie
delle imprese inferiori. Le stime suggeriscono che l'inefficienza della
giustizia incide negativamente sulle dimensioni soprattutto nei settori che
dipendono in misura maggiore dalla disponibilità di finanza esterna: in questi
casi una tutela adeguata dei finanziatori è essenziale per la crescita. Il
convegno di Napoli -ha concluso Ferri- ha dunque il grande merito di aver
prodotto una approfondita analisi del problema trattato, ma ha anche posto l'accento
su alcuni dei rimedi, evidenziando come la digitalizzazione del processo civile
e la selezione dei dirigenti degli uffici giudiziari (al di là delle correnti,
e secondo il parametro delle capacità gestionali) siano ?traguardi? sin da
subito possibili da raggiungere senza particolari riforme e possano
rappresentare prime risposte davvero efficaci''.
( da "Soldionline"
del 26-04-2009)
Argomenti: Giustizia
PMI: BUROCRAZIA E
INEFFICIENZA GIUDIZIARIA TRA I MAGGIORI OSTACOLI ALLO SVILUPPO Napoli, 26 apr.
- (Adnkronos) - Il convegno svoltosi a Napoli venerdi' ed organizzato da Unione
Industriali, Ordine degli Avvocati e Magistratura Indipendente e' stata
l'occasione per discutere del delicato tema del rapporto tra Giustizia civile e
mondo delle imprese, nell'ottica di favorire quell'efficientizzazione e quella
semplificazione che si rendono sempre piu' necessarie. Si e' infatti
giustamente osservato che l'attuale situazione di crisi del
sistema giudiziario arrivi a rappresentare un ostacolo allo sviluppo del
sistema economico soprattutto per le nuove imprese, le quali preferiscono
limitarsi a firmare contratti con partner che conoscono e che garantiscono
affidabilita'''. Lo afferma il consigliere di Magistratura Indipendente al Csm,
Cosimo Maria Ferri.
( da "Manifesto, Il"
del 27-04-2009)
Argomenti: Giustizia
ABRUZZO
Psichiatri sotto la tenda: «Il sisma è un'occasione» Nelle tendopoli si
ricostruiscono anche i reparti di psichiatria, mentre unità mobili con
psicologi a bordo girano tra i centri colpiti dal sisma. E nel parcheggio di un
centro commerciale si prepara una casa famiglia per i pazienti più gravi. Con
molta attenzione su come verranno usati i futuri finanziamenti. Racconti dal
post-terremoto Gli specialisti: «Meno diagnosi e più ascolto delle persone»
Eleonora Martini INVIATA A L'AQUILA INVIATA A L'AQUILA Mentre gli occhi di
tutti sono puntati sulla ricostruzione post-terremoto, e a vigilare sulle mani
pulite delle imprese edili si mobiliterà anche la magistratura antimafia,
rischia di passare inosservato il processo di restauro del sistema sanitario
aquilano crollato assieme alle palazzine mal costruite. Tanto più nel capoluogo
di una regione dove depredare la sanità pubblica è un vecchio vizietto mai
sanato, un pozzo senza fondo a cui hanno attinto tutti, fino a portare
l'Abruzzo in ginocchio ancora prima che il sisma lo atterrasse. Se ora questa
terra riemergerà dalle sue macerie seguendo il modello Friuli o,
malauguratamente, il modello Irpinia, lo sapremo monitorando i fondi per la
ricostruzione del suo sistema sanitario. A cominciare da L'Aquila. Anche se non
è solo una questione di soldi. «Questa può essere l'occasione per studiare un
fenomeno che speriamo sia unico». Parla di psichiatria Massimo Casacchia,
primario dell'Spdc dell'ospedale aquilano San Salvatore, rivolgendosi ai suoi
studenti specializzandi mentre lavora per risistemare nelle tende il suo
reparto distrutto. Ma il suo è un invito generale a trasformare la disgrazia
del terremoto in un'occasione per «cambiare mentalità» - come nella crisi
economica e finanziaria -, per fare di necessità virtù, e trasformare un po'
tutto il sistema sanitario locale. Lo sostengono in molti qui, piangendo le
strutture perse del nosocomio-modello di Coppito, e tuttavia notando che con la
realizzazione di presidi sanitari locali ben piazzati in molte tendopoli, «si
sta finalmente realizzando quel sistema tanto agognato che è la medicina di base».
Filtro fondamentale perché in ospedale arrivino solo i casi necessari. Peccato,
aggiungono, che «a realizzarla, al momento, sono la Croce rossa e le
associazioni di volontari,e non le Asl». Ma è proprio seguendo la pista del
disagio psichico, aumentato a dismisura in questi diciotto giorni di vita
post-terremoto, che meglio si comprende quali possibili modelli sanitari si
potrebbero sviluppare da qui in avanti. Anche perché è proprio nelle tasche dei
raiss delle cliniche psichiatriche private che sono finite gran parte delle
centinaia di milioni di euro mancanti alle casse pubbliche regionali. «Deve
diventare un'occasione per cambiare la psichiatria: meno diagnostica e più
d'ascolto», spiega meglio Casacchia che non si lamenta più di tanto dei venti
posti letto persi insieme alle corsie del Servizio psichiatrico di diagnosi e
cura: «Ne basterebbero anche di meno se usassimo le equipe mobili per stimolare
e per andare a portare aiuto laddove ce n'è bisogno, invece di stare qui seduti
ad aspettare che i pazienti decidano di venire a curarsi». Esattamente come sta
accadendo in questi giorni a L'Aquila. Un paio di chlometri più in là, nella
tendopoli allestita dalla protezione civile nel parcheggio del centro
commerciale Il Globo, che ospita circa mille persone, il Dipartimento della
salute mentale ha raggruppato in una decina di tende tutti i suoi utenti
sfollati che prima della scossa del sei aprile vivevano in case famiglia, nei
gruppi appartamento o nelle due comunità della struttura riabilitativa del quartiere
Santa Barbara. Su 13 case adibite alla riabilitazione psichica, solo quattro
sono rimaste agibili. Tre pazienti sono morti e qui, in totale, ci sono 55
persone, quelle con disturbi più severi, su cui si facevano progetti ad alta
priorità, che sarebbe stato impossibile seguire se fossero rimaste sparse nelle
tendopoli di quartiere. L'area del Globo funziona bene: dopo due giorni da
alluvionati, sommersi da una decina di centimetri d'acqua e fango, sono entrati
in azione gli alpini in congedo e il battaglione San Marco di stanza qui che
nel giro di poche ore hanno scavato un fosso, montato una fognatura, ricoperto
il tutto e cementato perfino dei tombini nuovi di zecca. Un esempio di come le
opere, se si vuole, si possono realizzare presto e bene. La prima delle tende
del Dipartimento della salute mentale è occupata dal Gus (Gruppo umana
solidarietà) delle Marche e dall'associazione locale «180 amici», entrambe
finalizzate alla tutela della salute mentale e accreditate presso la Dicom
(direzione dei centri operativi mobili della protezione civile) che coordina
gli interventi nelle sette aree in cui è stata suddivisa la zona interessata
dal terremoto. Ogni giorno da qui partono quattro camper con a bordo tre
operatori del Gus e uno della «180 amici» e lo stesso avviene dall'altra
stazione di riferimento allestita presso le tende del professor Casacchia. «Il loro non è un lavoro diretto di aiuto psicologico - racconta
Noemi D'Addezio, psicologa del Csm - ma di contatto, di intermediazione con i
servizi medici e sociali: incontrano la popolazione, cercano di risolvere i
piccoli problemi, scovano il disagio dove se ne crea, si rapportano con la
psicologia dell'emergenza e ci aiutano anche nel censimento dei pazienti».
Cartelle cliniche e schedari sono ancora seppelliti nelle strutture inagibili,
difficili da raggiungere, ma con questo metodo in due giorni «abbiamo censito
338 nostri utenti, sappiamo dove abitano e come stanno, abbiamo ripreso
contatto e tra un po' forse potremo ricominciare a curarli». Il Gus, che di
questi progetti ha il know how, ha garantito una presenza permanente in loco
almeno per sei mesi. Nel pomeriggio rientra la prima delle squadre mobili:
vengono dalla tendopoli di Sassa Scalo, un campo che fa da base a dieci piccoli
campi, con 1600 persone in tutto. «La protezione civile di Vicenza, che
gestisce la tendopoli si lamenta perché non c'è un posto medico avanzato fisso,
solo un'infermeria», resocontano le due giovani psicologhe. Lì, raccontano,
hanno già riaperto nelle tende le scuole elementari e medie. Ma la popolazione
locale non vuole essere censita e non collabora ai lavori nel campo, con grande
disappunto dei volontari provenienti dalle altre regioni. «Un po' perché sono
ancora sotto shock dal terremoto e dalla nuova vita nelle tende - cercano una
spiegazione gli psicologi - un po' perché in queste tendopoli vivono
soprattutto persone che non rientrano in casa solo per paura, quindi sono meno
motivate a occuparsi degli spazi e della cosa pubblica». «Ma da questa tragedia
possiamo imparare a reimpostare la nostra mentalità, gli stili e
l'organizzazione del lavoro - riflette Sandro Sirolli, direttore del Centro
diurno psichiatrico de L'Aquila - Adesso che non possiamo fare altro che
lavorare sul territorio, dobbiamo capire l'importanza di indirizzare le risorse
sul personale anziché sui posti letto, dobbiamo finanziare progetti che aiutino
le persone a ricostruire le relazioni e a reinserirsi nel mondo del lavoro.
L'attività ambulatoriale va limitata e aumentata quella territoriale». Ciò che non
è stato fatto nei mesi precedenti, durante il lungo sciame sismico, va fatto
ora: «Dobbiamo ricominciare da qui, dal terremoto, parlarne per aiutare
psicologicamente alla ripresa», conclude Sirolli. E preparare le coscienze alla
nuova realtà sarà utile anche per evitare di trasformare la salute degli
abruzzesi in moneta sonante da far intascare al prossimo politico di turno. LA
TERRA TREMA IN ROMANIA Un terremoto di magnitudo 5.3 della scala Richter si è
verificato ieri sera intorno alle 20,20 locali (le 19:20 in Italia), nella zona
sismica di Vrancea (ovest della Romania). Stando alla rete televisiva
Realitatea, non si lamentano vittime né danni. In alcune zone sono cadute le
linee telefoniche. La scossa è stata sentita in quasi tutte le regioni del Paese
e fortemente anche nella capitale Bucarest. Fonti dell'Istituto nazionale per
la fisica della terra, citate dalla tv, hanno precisato che la scossa è
avvenuta a una profondità di
( da "Romania Libera"
del 27-04-2009)
Argomenti: Giustizia
> Cititi
online anunturile din ziarul Romania libera:
Monitorizarea pe Justitie incepe din 4 mai Luni, 27 Aprilie 2009 Prima misiune
de monitorizare a Comisiei Europene va veni in perioada 4-7 mai la Ministerul
Public, unde expertii se vor concentra pe obiectivele 3 si 4 din mecanismul de verificare
instituit pentru Romania dupa aderarea la UE – continuarea unor anchete in
cazuri de coruptie la nivel inalt si adoptarea unor masuri de prevenire si
lupta impotriva coruptiei, in special in administratia locala. "Suntem
foarte pregatiti, Ministerul Public si-a indeplinit sarcinile care i-au fost
impuse de Comisia Europeana", a spus procurorul general al Romaniei, Laura
Codruta Kovesi. Aceasta se asteapta ca raportul din vara sa reflecte pozitiv
activitatea Parchetului, care s-a confruntat cu situatii dificile: schimbarea a
trei ministri ai Justitiei si a fostei conduceri a
Consiliului Superior al Magistraturii (CSM). Procurorul general si-a declarat nemultumirea fata de
activitatea acestei structuri: "CSM nu isi indeplineste acea functie de a elimina din sistem
procurorii care nu au ce cauta in sistem. Atunci, pentru aceasta mica parte a
procurorilor care nu isi fac treaba asa cum trebuie, sufera intreg
sistemul", a spus Kovesi la un post de televiziune. Ministerul
Public nu poate sanctiona acei procurori "care nu isi fac treaba", ci
poate sesiza CSM, care insa de cele mai multe ori
solutioneaza dosarele dupa un an-doi, acordand sanctiuni relativ blande, a spus
Kovesi. Alte doua misiuni ale reprezentantilor CE se vor desfasura incepand din
18 mai, respectiv in luna iunie, a precizat ministrul Justitiei, Catalin
Predoiu. Aceste doua misiuni se vor concentra, probabil, pe primele doua
obiective: 1) asigurarea transparentei si eficientei sporite a actului de
justitie, in special prin consolidarea capacitatii si raspunderii CSM, cat si raportarea si monitorizarea impactului noilor
Coduri de Procedura Civila si de Procedura Penala; 2) instituirea unei agentii
de integritate (ANI) cu responsabilitati legate de verificarea averii, a
incompatibilitatilor si a potentialelor conflicte de interese, care sa emita
hotarari cu caracter obligatoriu pe baza carora sa se poata aplica sanctiuni. »
Poprire pe conturile Ministerului Public Ministerul Public a pierdut la ultima
rectificare bugetara circa 16 milioane de lei si are conturile blocate de
sapte-opt luni din cauza salariilor restante – chiar si din 2001 – in sistemul
de justitie, a precizat procurorul general al Romaniei, Laura Codruta Kovesi.
"Inca de la prezentarea raportului de activitate pe 2006, am subliniat ca
80% din bugetul Ministerului Public se axeaza pe drepturi salariale", a
spus Kovesi, cu precizarea ca suma care ar acoperi toate aceste restante
salariale s-ar ridica la aproximativ 300 milioane de euro. Procurorul general
considera ca ar trebui deschis un dialog cu Ministerul Finantelor pentru
reglarea situatiei Parchetului, una dintre solutiile pe care Laura Codruta
Kovesi le ia in calcul fiind chiar noua Lege a salarizarii unitare. Din aceeasi
categorie: Masoneria se extinde la sateGeoana: Basescu a facut o ingerinta
politica nepermisa in Justitie (VIDEO)In doua luni, romanii din strainatate au
trimis acasa 1,48 miliarde euro Voteaza
( da "Corriere delle Alpi"
del 27-04-2009)
Argomenti: Giustizia
PARTITA DIFFICILE
Foen affondato dalla Virtus Restano due gare per salvarsi COL SAN MARTINO.
Niente da fare per il Foen che nella trasferta di Col San Martino rimedia una
sonora sconfitta. La gara finisce 3-1 per i trevigiani e ai feltrini rimangono
solamente le briciole. E dire che per la compagine allenata da Redi la partita
era iniziata assai bene, visto che al 5' si era portata in vantaggio grazie
alla rete di Bordin. Poi però, dopo un buon primo tempo di marca feltrina, i
padroni di casa hanno cominciato la loro riscossa e hanno affondato la nave di
Redi. Pronti via ed ecco che Simoni infila Zatta dopo nemmeno un minuto
dall'inizio del secondo tempo segnando il pareggio dei locali. Alla mezz'ora la Virtus Csm infila altri due gol, con il neo
entrato Vassalli e con Puppetti, tagliando le gambe ai feltrini e decretando la
loro sconfitta. Ai feltrini rimangono due gare per cercar di avere la certezza
di non finire nei play-out. (va.da.)
( da "Tribuna di Treviso, La"
del 27-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Resana beffato
dal Fontane: tre sberle in casa «Una delle nostre peggiori partite, peccato»
RESANA. Il pronostico del Valdosport di domenica scorsa è diventato realtà: «Il Csm Resana ha ancora un cammino difficile da qui a fine
campionato, noi abbiamo scontri meno impegnativi». E così è stato: Csm Resana
ha portato a casa una bella batosta nella sfida di ieri contro il Fontane. La
squadra di mister Beraldo cala una dolorosa tripletta agli undici di casa che
non riescono a espugnare la porta di Zaro neanche per il gol della bandiera.
«Abbiamo giocato una delle nostre peggiori partite, a differenza del Fontane
non eravamo per nulla concentrati», commentano da Resana. Brutto scivolone per
la squadra di Fabrin che doveva vincere assolutamente per mantenere il primo
posto in classifica in compagnia del Valdosport. I ragazzi di Valdobbiadene
invece non perdono un colpo e ora sono solitari in vetta con le tre bombe
inflitte ieri al Volpago Cam. Il Fontane non lascia scampo, i punti conquistati
oggi portano più vicino il sogno dei playoff, non vogliono lasciarsi scappare
la possibilità di una promozione in seconda categoria. I ragazzi di Beraldo
dimostrano la loro voglia di vincere fin dai primi minuti: al 6' pt Bertuola
inaugura le marcature, intercetta in area la punizione tirata dal compagno e
segna di testa. Resana resta a guardare per tutto. Gli animi si accendono al
quarto d'ora per il brutto contrasto tra il portiere ospite e Barban del
Resana. Per i locali è ingiusto il fischio mancato dell'arbitro, il giudice di
gara decide di non dare il rigore a favore dei padroni di casa. Nella ripresa,
il Csm Resana ha l'occasione di conquistare il pareggio, ma la bravura del
numero uno del Fontane rende tutto vano non senza polemiche. Al 15' st la palla
esce da una mischia in area, il batti e ribatti vicino alla linea di porta si
conclude con il rinvio da parte del portiere. La tifoseria locale insorge: la
palla è stata ribattuta già all'interno del limite della porta. Al 28' st il
Fontane toglie ogni dubbio e segna il secondo gol su passaggio lungo di Zaro.
Pochi minuti dopo la partita è chiusa: al 38' st Bertuola insacca intercettando
una palla persa su azione di rimessa. Il Resana non reagisce più e lascia
invariato il risultato fino al triplice fischio. Ora sono gli undici di Resana
a sperare nella defaillance del Valdosport. (a.c.)
( da "Giornale di Brescia"
del 27-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Edizione:
27/04/2009 testata: Giornale di Brescia sezione:finestra sul mondo I neonazisti
tedeschi rischiano di sparire per bancarotta BERLINODilaniato da feroci scontri
interni e soprattutto vittima di una pesantissima crisi finanziaria, il
principale partito dell'estrema destra tedesca, di coloritura neonazista,
rischia la bancarotta e la scomparsa dalla scena politica nazionale. Ancora
pochi mesi fa il Nationaldemokratische Partei Deutschlands, conosciuto con la
sigla Npd e forte di consensi elevati soprattutto nell'ex Germania Orientale,
rappresentava una minaccia preoccupante per la democrazia tedesca. Il suo
ingresso nel parlamento nazionale alle prossime elezioni di settembre, dopo i
successi locali riportati in diversi Länder, era ritenuto da molti osservatori
come una possibilità tutt'altro che inverosimile. Non a caso tra le forze
politiche della Grande Coalizione era ricominciata la discussione
sull'opportunità di dichiarare la Npd fuori legge dopo che nel 2003 un'analoga
procedura avviata dal governo rosso-verde di Gerhard Schröder era stata
bloccata da una sentenza della Corte costituzionale. Ma nelle ultime
settimane la corsa del partito neonazista verso la più clamorosa delle
autodistruzioni sembra avere subito un'accelerazione improvvisa. Il presidente
in carica, Udo Voigt è riuscito, nel corso del congresso del partito tenutosi
il 5 aprile a Berlino, a farsi confermare in carica dopo una violentissima
guerra intera che ha visto capitolare l'ala più moderata. Ma la sua
conferma è stata votata soltanto dal 62,4% dei delegati, ragion per cui è
lecito dubitare che il carismatico Voigt sia in grado nell'immediato futuro di
arginare le spinte centrifughe che si fanno sempre più insistenti.
L'eventualità di una scissione non è dunque per nulla scongiurata. Ma sono
soprattutto le difficoltà di carattere finanziario a pesare come un macigno sul
futuro della Npd. Già nel 2006 le casse del partito erano state prosciugate a
causa di una multa di 1,7 milioni inflitta per causa di irregolarità nella
registrazione dei finanziamenti ricevuti dai privati. L'anno scorso poi si è
scoperto che nei bilanci c'era un ammanco di 740mila euro: soldi sottratti
dall'ex tesoriere Erwin Kemna, condannato per questo a scontare una condanna di
tre anni di prigione. E pochi giorni fa è arrivata una nuova pesantissima
mazzata. Il Bundestag ha inflitto alla Npd una multa di 2,5 milioni di euro,
penale dovuta alle numerose ulteriori irregolarità riscontrate nei bilanci del
partito. Si tratta di una somma notevole, che potrebbe portare al definitivo
collasso finanziario. Le quote versate dagli iscritti e le donazioni dei
privati risultano, infatti, nettamente inferiori a quelle cifre. Se il
tribunale amministrativo di Berlino respingerà il ricorso presentato dai
dirigenti della Npd e confermerà la multa, è probabile che il partito
neonazista non possa neppure presentarsi alle prossime elezioni. Gherardo
Ugolini
( da "ItaliaOggi Sette"
del 27-04-2009)
Argomenti: Giustizia
ItaliaOggi Sette
Numero 099 pag. 48 del 27/4/2009 | Indietro Sardegna
seconde case QUESITARIO - DIRITTO TRIBUTARIO Di Risponde Giovanni Pizzo In
merito al prelievo sulle seconde case varato dalla regione Sardegna, vorrei avere notizie in ordine alla sentenza della Corte costituzionale. L.F. 1 Sardegna seconde
case In merito al prelievo sulle seconde case varato dalla regione Sardegna,
vorrei avere notizie in ordine alla sentenza della Corte costituzionale. L.F. Risponde Giovanni
Pizzo Il prelievo regionale sulle seconde case a uso turistico, site nella
regione Sardegna, varato, con [...] Costo Punti per Abbonati: 0 - Costo
Punti per Registrati: 2
( da "Tempo, Il" del
27-04-2009)
Argomenti: Giustizia
stampa Giustizia
Cerasoli verso la presidenza del Tribunale Questione di ore dicono i bene
informati. Entro il ponte del 1 maggio avremo il nome del nuovo presidente del
Tribunale di Latina. Il giudice Guido Cerasoli appare ancora il favorito, e la
sua figura avrebbe messo d'accordo il plenum del Csm.
Recentemente, Cerasoli aveva ricevuto una brutta sorpresa dalla prima sezione
del Tar di Roma che a gennaio rigettò il suo ricorso contro la decadenza dal
ruolo di presidente della sezione civile del Tribunale. Il dirigente aveva
impugnato la delibera del Csm, risalente al 30 aprile 2008, che disponeva la
pubblicazione di 167 uffici semidirettivi, tra cui quello da lui
ricoperto a Latina, nonché il provvedimento di decadenza dall'incarico e
l'indizione del nuovo concorso. I magistrati amministrativi romani hanno
giudicato infondate le tesi di Cerasoli, che ha guidato la sezione civile per
oltre otto anni. Battuto al Tar, il giudice potrebbe rifarsi al Csm. Il
Tribunale nelle scorse settimane ha perso un altro magistrato. Un fatto che ha
scatenato non poche polemiche. Il giudice Paola Di Nicola è stata infatti
trasferita a Napoli, presso l'ufficio del gip, per sei mesi, e vi rimarrà fino
a ottobre. «Non abbiamo compreso questa scelta - ha affermato l'avvocato Giovanni
Malinconico - ho avuto modo di parlare con il segretario generale del Csm
esprimendo le nostre perplessità sul trasferimento della Di Nicola». Molto dura
era stata peraltro la reazione «a caldo» di Paolo Censi, segretario della
Camera penale di Latina. «Mentre noi protestiamo - aveva dichiarato l'avvocato
Censi - il Csm decide di prendere una strada completamente opposta. Rimaniamo
interdetti dinanzi alla proroga della permanenza del giudice Di Nicola a
Napoli». Il giudice Francesco D'Auria è stato nominato nuovo presidente della
sezione civile del Tribunale. Il plenum del Csm lo ha votato all'unanimità.
Sempre nei prossimi giorni dovrebbe esserci la nomina del nuovo presidente
della sezione penale.
( da "Unita, L'" del
27-04-2009)
Argomenti: Giustizia
«Se il premier ha
capito non cambi più la Carta a colpi di maggioranza» Il segretario del Pd: a
chi mi critica dico che non si fanno scelte solo se conviene. Così costruiamo
un partito forte, abbiamo una legislatura di tempo Il ventisei aprile sembra un
giorno nuovo. Berlusconi ha appena dato seguito all'ammissione di
"diversità" fra partigiani e repubblichini, annunciando il ritiro di
una legge che stava dalla parte sbagliata. Dario Franceschni legge l'appunto
passato dai "suoi", è euforico e guardingo, artefice o colpevole di
questa novità, a seconda di chi lo chiama in causa: giornali, tv, i ragazzi del
treno per l'Europa che lo hanno ritrovato in Friuli, verso Venezia, dopo averlo
salutato a Parigi. Ma non sono argomenti da cavarsela così. Il segretario del
Pd incassa «il passo avanti del premier», e lo chiama alla prova: «Se è vero
che finalmente ha capito che la Resistenza e la Liberazione sono i valori
fondamentali della Repubblica, allora dica chiaramente che non proverà più a
cambiare la Costituzione a colpi di maggioranza. Quella Carta è il patrimonio
di tutti, il lascito di quegli anni dove partiti e movimenti diversi si unirono
per liberare il Paese, e poi si misero attorno al tavolo per darci queste
regole. Se è stata vera la sua partecipazione al 25 aprile, Berlusconi dica che
rispetterà la volontà dei padri costituenti: loro indicarono il modo di mettere
mano alla Carta, attraverso maggioranze qualificate. I valori comuni maturano
insieme, e si cambiano insieme». Se non è un giorno nuovo, è sicuramente un day
after. Qualcosa è successo, e il "giorno dopo" di Franceschini inizia
al vagone undici, dove i ragazzi mandati in Europa a «fare scuola» sono ancora
abbastanza svegli da seguire l'ultima lezione. Quando arriva il segretario,
hanno dubbi da calmare, insoddisfazioni da rivelare. Le risposte di
Franceschini alle nostre domande, alle loro, e poi il discorso alla Scuola
Grande di San Giovanni a Venezia sono quanto segue. Avete regalato il 25 aprile
a Berlusconi, scrivono molti editorialisti. «È la mediocrità intellettuale che
porta a ragionare così. Se conviene o non conviene fare qualcosa. L'ho chiamato
in piazza perché esiste un tessuto di valori da condividere e non solo un
terreno di scontro. Così funziona la democrazia. E non è stato normale che il
25 aprile per 14 anni non ci fosse in piazza il premier». Ma non è utile
marcare e custodire le proprie virtù? «Il Pd è credibile se s'impegna per un
paese nuovo, moderno, se ha il coraggio di cambiare gli schemi della politica.
Questa è la nostra strada, spesso impopolare dal punto di vista elettorale, ma
noi guardiamo lontano. Lo ha fatto Veltroni, quando ha deciso di correre da
solo alle elezioni politiche, sgomberando il campo dagli accordicchi. Lo
rivendichiamo adesso, invitando Berlusconi a condividere i valori fondamentali
dello Stato. E lo facciamo quando decidiamo di presentare agli elettori liste
vere. Una scelta di serietà, contro le furbizie all'italiana: ci sono 26 paesi
che voteranno candidati che poi lavoreranno a Strasburgo. Da noi no, la gente
voterà per Berlusconi e i suoi ministri. Raccatteranno voti e hanno la lettera
di dimissioni già scritta, per far posto a quelli arrivati decimi. La
democrazia è trasparenza, noi accettiamo che i media setaccino le nostre liste.
Ci piacerebbe vedere lo stesso zelo nell'analisi di quelle del Pdl: raccontate
quali criteri sono stati usati». Quali? «Bella gioventù, per fare le liste e
per riempire le prime file in platea quando ci sono i congressi». Nel Pd la
purezza non è contraddetta dai capolista? Perché parlare di formazione e poi
scegliere il giornalista Sassoli? Perché parlare di rinnovamento e poi piazzare
il 77enne Luigi Berlinguer nel Nordest? Perché Cofferati nel Nordovest, dopo la
rinuncia alla politica per motivi familiari? Sono candidati che si
impegnerebbero per tutto il mandato in Europa. Sassoli ha fatto la gavetta
politica, per poi scegliere un altro mestiere, ma non è certo un parvenu.
Berlinguer è una personalità importante, già ministro,
membro del Csm: a Strasburgo è necessario presentarsi con persone credibili,
autorevoli, esperte. Cofferati non voleva più abitare a Bologna, per stare
vicino alla famiglia, che vive a Genova. E non poteva fare il sindaco da
lontano. Sono convinto che raccoglierà una valanga di preferenze. Ma si
può scegliere: questi tre capolista sono in gara con gli altri, non sono liste
bloccate. E tutti gli altri nomi sono stati espressi dal territorio, come
Debora Serracchiani (e la tiene vicina, la indica ai ragazzi, ndr): è diventata
famosa per un discorso puntuto e ben riuscito, ma se parlò in direzione è
perché fu indicata dai circoli. Perché si era spesa bene sul territorio. E
adesso è nella lista per le europee». Nel solco della "serietà" e
dopo il rapporto dell'Unione europea, che indica nei parlamentari italiani i
più assenteisti, non sarebbe il caso di vincolare alle presenze nelle assemblee
elettive l'eventuale scelta dei candidati? «Noi abbiamo un codice etico che
chiede agli eletti un impegno costante. Al prossimo congresso faremo il
tagliando allo Statuto. Vincolare le candidature alla presenza mi sembra
un'ottima idea da praticare». Quanto è attuale l'argomento europeo? Con la
crisi, le macerie di un terremoto, lo strapotere del premier... Ci hanno
raccontato che le grandi ideologie sono finite. Un corno: la globalizzazione
innestata sul mercato, senza politica, ha accentuato la disuguaglianza e le
divisioni del mondo. Esplose con questa crisi. Eccole, le ideologie: deboli e
forti, e noi stiamo con i deboli, con i precari. Li difenderemo solo colmando
l'assenza di democrazia e di politica negli organismi che governano il mondo.
Allora, quanto è importante costruire un'Europa forte, e da lì, su, un mondo
più giusto?». Fra questi 400 ragazzi ce ne sono molti che non hanno mai votato
il Pd. Però sono qua, potenzialmente "vostri". Come li convincerà?
«Hanno verso il Pd aspettative alte, ed è giusto, come verso ogni cosa che si
proponga e incarni un cambiamento. Vogliamo essere all'altezza, ma è una strada
lunga. Abbiamo mescolato storie diverse, serviranno dirigenti nuovi. Chiedo
loro passione, militanza, serietà. Questo Paese ha bisogno di una scuola di
politica, ne paga la mancanza. I percorsi politici cominciano dal basso. Loro
sono il nostro futuro». Cosa si aspetta dalle Europee? «Berlusconi punta al
51%, forse al 90%. Diffonde sondaggi ottimistici, cercando di rendere naturale
il voto per lui, trionfatore annunciato. Mi danno una popolarità intorno al
4%...». Più seriamente? «Speriamo che pian piano diventi un partito forte. Che
le diverse identità si confrontino per darne vita ad una nuova, democratica.
Serviranno anni, e passione, ma non abbiamo una scadenza fra un mese: abbiamo
una legislatura di tempo». Intervista a Dario Franceschini
( da "Unita, L'" del
27-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Il ventisei
aprile sembra un giorno nuovo. Berlusconi ha appena dato seguito all'ammissione
di "diversità" fra partigiani e repubblichini, annunciando il ritiro
di una legge che stava dalla parte sbagliata. Dario Franceschni legge l'appunto
passato dai "suoi", è euforico e guardingo, artefice o colpevole di
questa novità, a seconda di chi lo chiama in causa: giornali, tv, i ragazzi del
treno per l'Europa che lo hanno ritrovato in Friuli, verso Venezia, dopo averlo
salutato a Parigi. Ma non sono argomenti da cavarsela così. Il segretario del
Pd incassa «il passo avanti del premier», e lo chiama alla prova: «Se è vero
che finalmente ha capito che la Resistenza e la Liberazione sono i valori
fondamentali della Repubblica, allora dica chiaramente che non proverà più a
cambiare la Costituzione a colpi di maggioranza. Quella Carta è il patrimonio
di tutti, il lascito di quegli anni dove partiti e movimenti diversi si unirono
per liberare il Paese, e poi si misero attorno al tavolo per darci queste
regole. Se è stata vera la sua partecipazione al 25 aprile, Berlusconi dica che
rispetterà la volontà dei padri costituenti: loro indicarono il modo di mettere
mano alla Carta, attraverso maggioranze qualificate. I valori comuni maturano
insieme, e si cambiano insieme». Se non è un giorno nuovo, è sicuramente un day
after. Qualcosa è successo, e il "giorno dopo" di Franceschini inizia
al vagone undici, dove i ragazzi mandati in Europa a «fare scuola» sono ancora
abbastanza svegli da seguire l'ultima lezione. Quando arriva il segretario,
hanno dubbi da calmare, insoddisfazioni da rivelare. Le risposte di
Franceschini alle nostre domande, alle loro, e poi il discorso alla Scuola
Grande di San Giovanni a Venezia sono quanto segue. Avete regalato il 25 aprile
a Berlusconi, scrivono molti editorialisti. «È la mediocrità intellettuale che
porta a ragionare così. Se conviene o non conviene fare qualcosa. L'ho chiamato
in piazza perché esiste un tessuto di valori da condividere e non solo un
terreno di scontro. Così funziona la democrazia. E non è stato normale che il
25 aprile per 14 anni non ci fosse in piazza il premier». Ma non è utile
marcare e custodire le proprie virtù? «Il Pd è credibile se s'impegna per un
paese nuovo, moderno, se ha il coraggio di cambiare gli schemi della politica.
Questa è la nostra strada, spesso impopolare dal punto di vista elettorale, ma
noi guardiamo lontano. Lo ha fatto Veltroni, quando ha deciso di correre da
solo alle elezioni politiche, sgomberando il campo dagli accordicchi. Lo
rivendichiamo adesso, invitando Berlusconi a condividere i valori fondamentali
dello Stato. E lo facciamo quando decidiamo di presentare agli elettori liste
vere. Una scelta di serietà, contro le furbizie all'italiana: ci sono 26 paesi
che voteranno candidati che poi lavoreranno a Strasburgo. Da noi no, la gente
voterà per Berlusconi e i suoi ministri. Raccatteranno voti e hanno la lettera
di dimissioni già scritta, per far posto a quelli arrivati decimi. La
democrazia è trasparenza, noi accettiamo che i media setaccino le nostre liste.
Ci piacerebbe vedere lo stesso zelo nell'analisi di quelle del Pdl: raccontate
quali criteri sono stati usati». Quali? «Bella gioventù, per fare le liste e
per riempire le prime file in platea quando ci sono i congressi». Nel Pd la
purezza non è contraddetta dai capolista? Perché parlare di formazione e poi
scegliere il giornalista Sassoli? Perché parlare di rinnovamento e poi piazzare
il 77enne Luigi Berlinguer nel Nordest? Perché Cofferati nel Nordovest, dopo la
rinuncia alla politica per motivi familiari? Sono candidati che si
impegnerebbero per tutto il mandato in Europa. Sassoli ha fatto la gavetta
politica, per poi scegliere un altro mestiere, ma non è certo un parvenu.
Berlinguer è una personalità importante, già ministro,
membro del Csm: a Strasburgo è necessario presentarsi con persone credibili,
autorevoli, esperte. Cofferati non voleva più abitare a Bologna, per stare
vicino alla famiglia, che vive a Genova. E non poteva fare il sindaco da
lontano. Sono convinto che raccoglierà una valanga di preferenze. Ma si
può scegliere: questi tre capolista sono in gara con gli altri, non sono liste
bloccate. E tutti gli altri nomi sono stati espressi dal territorio, come
Debora Serracchiani (e la tiene vicina, la indica ai ragazzi, ndr): è diventata
famosa per un discorso puntuto e ben riuscito, ma se parlò in direzione è
perché fu indicata dai circoli. Perché si era spesa bene sul territorio. E
adesso è nella lista per le europee». Nel solco della "serietà" e
dopo il rapporto dell'Unione europea, che indica nei parlamentari italiani i
più assenteisti, non sarebbe il caso di vincolare alle presenze nelle assemblee
elettive l'eventuale scelta dei candidati? «Noi abbiamo un codice etico che
chiede agli eletti un impegno costante. Al prossimo congresso faremo il
tagliando allo Statuto. Vincolare le candidature alla presenza mi sembra
un'ottima idea da praticare». Quanto è attuale l'argomento europeo? Con la
crisi, le macerie di un terremoto, lo strapotere del premier... Ci hanno
raccontato che le grandi ideologie sono finite. Un corno: la globalizzazione
innestata sul mercato, senza politica, ha accentuato la disuguaglianza e le
divisioni del mondo. Esplose con questa crisi. Eccole, le ideologie: deboli e
forti, e noi stiamo con i deboli, con i precari. Li difenderemo solo colmando
l'assenza di democrazia e di politica negli organismi che governano il mondo.
Allora, quanto è importante costruire un'Europa forte, e da lì, su, un mondo
più giusto?». Fra questi 400 ragazzi ce ne sono molti che non hanno mai votato
il Pd. Però sono qua, potenzialmente "vostri". Come li convincerà?
«Hanno verso il Pd aspettative alte, ed è giusto, come verso ogni cosa che si
proponga e incarni un cambiamento. Vogliamo essere all'altezza, ma è una strada
lunga. Abbiamo mescolato storie diverse, serviranno dirigenti nuovi. Chiedo
loro passione, militanza, serietà. Questo Paese ha bisogno di una scuola di
politica, ne paga la mancanza. I percorsi politici cominciano dal basso. Loro
sono il nostro futuro». Cosa si aspetta dalle Europee? «Berlusconi punta al
51%, forse al 90%. Diffonde sondaggi ottimistici, cercando di rendere naturale
il voto per lui, trionfatore annunciato. Mi danno una popolarità intorno al
4%...». Più seriamente? «Speriamo che pian piano diventi un partito forte. Che
le diverse identità si confrontino per darne vita ad una nuova, democratica.
Serviranno anni, e passione, ma non abbiamo una scadenza fra un mese: abbiamo
una legislatura di tempo».
( da "Unita, L'" del
27-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Nozze gay La
svolta dei giudici Con una ordinanza storica il tribunale di Venezia chiama in
causa la Consulta: «La società è cambiata» In Usa hanno iniziato così, dopo 10
anni il via libera Con un'ordinanza storica il Tribunale di Venezia chiama in
causa la Consulta. In nome della dignità e dei «diritti inviolabili dell'uomo» la Corte costituzionale si pronuncerà sulla richiesta di nozze da parte di una coppia di
gay veneziani respinta dal Comune con il rifiuto delle pubblicazioni. In
America hanno iniziato così, conferma Davina Kotulski di «Marriage equality»
che ha lottato perché in California i matrimoni gay ottenessero il semaforo
verde. I precedenti: numerose coppie omosessuali hanno chiesto le
pubblicazioni. Il rifiuto scritto è stato impugnato con ricorso al Tribunale. I
primi giudici a dire: «no, deve pronunciarsi la Corte costituzionale»
sono stati i veneziani. Soddisfatto Francesco Bilotta della Rete di avvocati
Lenford che ha scritto l'ottimo ricorso. Interessantissime le motivazioni del
testo del tribunale della Laguna. «Non si può ignorare il rapido trasformarsi
della società e dei costumi avvenuto negli ultimi decenni nel corso dei quali
si è assistito al superamento del monopolio detenuto dal modello di famiglia
normale tradizionale». DIRITTI INVIOLABILI L'ordinanza fa riferimento alla
Dichiarazione universale dei diritti dell'Uomo del 1948 e alla Carta dei
diritti dell'Unione Europea di Nizza (7-12-2000). Non tiene conto delle trite
motivazioni legate a questioni di pubblica sicurezza: «Nell'ipotesi in cui una
persona intenda contrarre matrimonio con altra persona dello stesso sesso, il Tribunale
non individua alcun pericolo di lesione a interessi pubblici o privati di
rilevanza costituzionale, quali potrebbero essere la
sicurezza o la salute pubblica». Uno dei riferimenti centrali è alla legge 164
dell'82 relativa al cambiamento di genere per le persone trans che ha, secondo
i giudici ordinari, «profondamente mutato i connotati dell'istituto del
matrimonio civile consentendone la celebrazione tra soggetti dello sesso
biologico incapaci di procreare, valorizzando così l'orientamento psicosessuale
della persona». La legge che permette il cambiamento di genere consente infatti
alle persone operate, che non possono avere figli, di sposarsi e ribadisce la
separazione tra nozze e filiazione. Illuminanti i passaggi sulla scarsa
rilevanza di etica e natura per dire no alle nozze gay: «Etica e natura sono
state troppo spesso utilizzate per difendere gravi discriminazioni poi
riconosciute illegittime; si pensi alla disuguaglianza tra coniugi nel diritto
matrimoniale italiano preriforma e al divieto delle donne di svolgere alcune
professioni». Per i diritti gay ci sono poi «spinte fortissime provenienti dal
contesto europeo e sopranazionale a superare le discriminazioni di ogni tipo».
LIBERTÀ DI SPOSARSI I giudici interpretano con largo respiro la dicitura di
famiglia come «società naturale» fondata sul matrimonio, sottolineando che
serve a preservare gli affetti dall'intervento dello Stato e a non imporre con
chi ci si deve sposare: «La libertà di sposarsi e di scegliere il coniuge
riguarda la sfera dell'autonomia e della individualità sulla quale lo Stato non
può interferire». Insomma, se ti dico di che sesso deve essere la persona con
cui ti sposi ledo la tua libertà. Un provvedimento atteso che segna un
importante precedente. Anche il Comune, che ha rifiutato le pubblicazioni, ne
recepisce la portata. Il capo di gabinetto, Maurizio Calligaro, sulla Nuova
Venezia guarda al giorno in cui «questa anomalia italiana» sarà superata,
permettendo agli uffici di stato civile di celebrare anche tali unioni.
( da "Unita, L'" del
27-04-2009)
Argomenti: Giustizia
SE LA LOMBARDIA
PROIBISCE IL KEBAB IMMIGRAZIONE E POLITICA Quel pasticciaccio brutto della
legge anti-kebab della Lombardia è molto istruttivo. Ci parla dello stato in
cui versa il dibattito politico nella regione più 'avanzata' del Paese e della
bassissima cucina politica ed elettorale che riguarda l'immigrazione in Italia.
Ora, a qualche giorno dalla sua approvazione, Lega e Pdl (il secondo sempre a
ruota della prima, e non solo su questi temi) negano che ci siano un
particolare accanimento e una reale volontà di penalizzazione nei confronti dei
kebab e di chi li produce. Non possiamo però dimenticare che la Lega presentò,
qualche mese fa, un progetto di legge per tenere lontani i kebab dai centri
storici, in quanto elementi di degrado tout court. E non possiamo nemmeno
esimerci dal ricordare che un'iniziativa dello stesso segno ha portato alla
chiusura la metà dei phone center della regione, proprio quei centri di
telefonia fissa (così si chiamano nel linguaggio della burocrazia) in cui gli
stranieri vanno a telefonare a casa, per tenersi in collegamento e in relazione
con le proprie famiglie. Quella contro gli artigiani è, insomma, l'ennesima
legge-propaganda contro gli immigrati voluta dalla maggioranza che governa la
regione e il Paese. Si tratta ormai di un vero e proprio "genere
letterario": perché oltre ai phone center, negli anni scorsi, ne hanno
approvate altre, di leggi discriminatorie, peraltro tutte bocciate dal Tar
ovvero dichiarate illegittime dalla Corte costituzionale: dalle "case solo ai
lombardi" alle norme restrittive sui luoghi di culto, fino ai non meno
odiosi limiti introdotti nella concessione degli abbonamenti ai mezzi pubblici.
Per non parlare, a livello comunale, del proliferare di ordinanze
anti-stranieri: tutte iniziative inutili e costose che fanno perdere di vista i
veri problemi dell'integrazione e della sicurezza. Mentre il mondo
cambia (e c'è la crisi), Regione Lombardia legifera contro gelati e kebab,
creando tensioni anche laddove non ci sono, offrendo l'immagine di una società
perennemente in conflitto e senza offrire soluzioni concrete a problemi reali e
più urgenti. È venuto il momento che il Pd, alla ricerca di un profilo e di
un'identità, come ha ricordato Luigi Manconi nel suo ultimo libro, offra una
propria lettura dell'immigrazione e della costruzione di una società dei molti
e non dei pochi, in cui il diverso e l'altro siano vissuti come un'opportunità
e come un momento di crescita collettiva. Che ci investa politicamente, con
costanza e con serietà. Oltre a dire con forza «basta» alle modalità con cui
Lega e Pdl piegano le istituzioni alle loro convenienze elettorali, dobbiamo
dire e fare qualcosa. E qualcuno se ne deve finalmente incaricare. A viso
aperto e senza paura. Se saremo determinati e convinti, il tempo ci darà
ragione.
( da "Tirreno, Il"
del 27-04-2009)
Argomenti: Giustizia
di Guido Fiorini
Faccina verde, altrimenti sono dolori Brunetta presenta in Toscana la
macchinetta per misurare l'efficienza CASTIGLIONE DELLA PESCAIA. La faccina
verde sorride contenta, la gialla è senza espressione, la rossa è arrabbiata.
Non è un giochino elettronico, sono le emozioni grafiche usate nella chat e
negli sms, le "emoticon", con le quali il ministro Renato Brunetta
vuole misurare il livello di "customer satisfaction" degli utenti
delle pubbliche amministrazioni. La campagna "Mettiamoci la faccia" è
partita da poco in modo sperimentale, il Comune di Castiglione della Pescaia è
il primo in Toscana ad adottare il nuovo sistema e il ministro, ieri, ha
firmato la convenzione con il sindaco Monica Faenzi. «Spendiamo 300 miliardi
all'anno per la pubblica amministrazione - ha detto Brunetta - credo sia giusto
avere un servizio efficiente e di qualità». «Questo - prosegue il ministro alla
pubblica amministrazione e all'innovazione - vale soprattutto per le fasce più
deboli: del resto i ricchi possono permettersi di andare a cercare i servizi
all'estero, se da noi non funzionano, sono i meno abbienti che devono mangiare
per forza questa minestra. E in Italia, con tutte le eccellenze che abbiamo,
non possiamo certo permetterci di avere una delle peggiori burocrazie del
mondo». Quindi sarà misurata l'efficienza? E alla fine pagheranno gli
impiegati? «Non gli impiegati, cosa c'entrano? Il sistema consentirà agli
utenti di indicare la propria soddisfazione o insoddisfazione. Non nei
confronti di chi è allo sportello, ma del servizio ricevuto. è chiaro che se
tutte le faccine saranno rosse ne risponderanno i dirigenti di quell'ufficio
che ora, con la mia legge, sono anche licenziabili. è una forma di controllo
che parte dagli utenti». A regime in Italia saranno installate 200mila
macchinette con "touch screen" in altrettanti uffici pubblici:
basterà premere il video con un dito per dare il proprio giudizio su tempi di
attesa, servizio nel complesso, comportamenti degli impiegati, esiti positivi
della richiesta ecc... Quale sarà il prossimo passo della sua "rivoluzione"
ministro? «Ve lo anticipo, lo presenteremo fra poco. Stiamo studiando un
sistema per mettere in tutte le aziende italiane dei terminali dai quali fare
le pratiche in tempo reale, senza andare fisicamente negli uffici.
Dall'anagrafe, al passaporto, alla patente. E partiremo dall'azienda simbolo
dell'Italia: la Ferrari». Il consenso al suo lavoro è bipartisan, ma ci sono
delle resistenze. Una su tutte, quella della Regione Toscana. «Rimango
agghiacciato quando leggo che si pensa di fare leggi anti-Brunetta. Certa
sinistra, la Cgil, sono proprio come gli "ultimi giapponesi". Eppure
la sinistra dovrebbe essere progressista e riformista e invece difende i
fannulloni, dimenticando il merito e imbrogliando chi lavora davvero, costretto
a farlo per sé e per gli altri, e i cittadini. Nel merito, la Regione non può
legiferare su queste cose, le competenze sono chiare. Ad opporsi sarà il
Governo, non ci sarà bisogno di ricorrere alla Corte
Costituzionale». C'è un sondaggio on-line su www.iltirreno.it, però, che sta dando
risultati in linea con la Regione. «La Cgil sta facendo girare una mail fra i
propri iscritti che invita a votare a favore di chi non lavora. Loro fanno
sindacato così, difendono l'indifendibile, non per nulla sono rimasti isolati.
In realtà sono conservatori. E sono infuriati con me perché li attacco da
sinistra». E il contratto del pubblico impiego? «è un altro aspetto della
stessa questione. Il ministero ha firmato. I soldi ci sono. Sono 70 euro di
aumento in busta. Eppure Comuni, Province, Regioni e Sanità non lo ratificano.
La Cgil li sta tenendo sotto scacco e il risultato è che i dipendenti non si
prendono i soldi. Non sono molti 70 euro, è vero, ma il dipendente pubblico non
rischia il posto e la cassa integrazione. Con questi chiari di luna non è cosa
da poco». Restano i precari. Per la Cgil sono 400mila. Tanti. «Conti sbagliati
quelli della Cgil. A me risultano fra 10 e 12mila, fra qualche giorno
illustrerò i dettagli. Su 3,6 milioni di impiegati pubblici mi pare un numero
fisiologico».
( da "Eco di Bergamo, L'"
del 27-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Politica &
affari --> Lunedì 27 Aprile 2009 GENERALI, pagina 9 e-mail print A detta
della magistratura thailandese, quando Thaksin Shinawatra era al potere ci
sarebbero state una serie di grosse irregolarità nell'ambito di transazioni
finanziarie che lo hanno visto coinvolto nella doppia veste di imprenditore e
politico, un conflitto d'interesse a vantaggio della Shin Corporation, a suo
tempo società di famiglia operante nel settore delle telecomunicazioni. In
seguito il gioiello di casa Thaksin passò ad una società di Singapore per due
miliardi e duecento milioni di dollari: la compravendita è finita nel mirino
della giustizia di Bangkok in quanto sarebbe avvenuta senza corrispondere le
dovute tasse. Oltreciò sua moglie Khunying Potjaman - dall'agosto 2008 i due
sono separati, pare unicamente per motivi fiscali - è stata condannata a tre
anni di carcere per evasione fiscale in quanto, precisa la sentenza, cedette
proprietà azionarie per 546 milioni di bath (circa 16 milioni di dollari)
facendole passare come una donazione al fine di evadere il pagamento delle
tasse. La donna evitò il carcere versando una cauzione di 5 milioni di bath.
Madame Shinawatra è finita in Tribunale anche per avere acquistato a prezzo di
estremo favore un terreno di proprietà statale, con il marito condannato - in
absentia - a due anni di carcere per abuso di potere poiché l'avrebbe favorita.
Un altro caso giudiziario aperto è per il prestito di 120 milioni di dollari
che nel 2003 Thaksin, nelle vesti di premier, elargì al Myanmar, tramite
accordo col suo omologo Khin Nyut, destinati allo sviluppo di telecomunicazioni
ed internet. Una banca statale thailandese lamenta che nel contesto ha subìto
una perdita di venti milioni di dollari. Inoltre i giudici vogliono vederci
chiaro sul fatto che la cifra pare sia stata utilizzata per far business con la
Shin Corp, che l'ex premier aveva appena ceduto ai figli. Sul piano politico
per i partiti di Thaksin c'è la costante imputazione di frode elettorale e
compravendita di voti, ed è per queste ragioni che a
dicembre la Corte costituzionale disciolse il precedente governo di So
( da "marketpress.info"
del 27-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Lunedì 27 Aprile
2009 VERTICE TECNICO AL DIPARTIMENTO LAVORI PUBBLICI SUL RIORDINO
AMMINISTRATIVO DELLA NORMATIVA SISMICA IN CALABRIA Reggio Calabria, 27 aprile
2009 - Il confronto di oggi segna un altro passo
avanti nel processo che la Regione ha avviato sin dal 2007, teso a favorire la
riduzione del rischio sismico, sia per le nuove costruzioni, che per quelle già
realizzate. Lintera fase di riordino si concluderà entro
la fine del 2009. È quanto ha affermato lassessore ai Lavori
Pubblici, Luigi Incarnato, in riferimento allincontro sul riordino
amministrativo della normativa sismica in Calabria e del relativo documento di
attuazione che si è tenuto il 24 aprile, a Catanzaro, nella sede del
dipartimento. Allincontro, presieduto dallo stesso Incarnato, hanno partecipato il dirigente
generale dek dipartimento, Roberto Sabatelli, i dirigenti di settore, Luigi
Zinno e Salvatore Siviglia, i rappresentanti regionali dellOrdine
dei geologi e degli Ordini provinciali degli ingegneri e degli architetti, i
rappresentanti
di Eucentre, Fabio Germagnoli, e Barbara Borzi. Nel corso della riunione è
stato fatto il punto sulla legislazione sismica nazionale e regionale, in
rapporto alla sentenza della Corte Costituzionale dellaprile
2006. Come si ricorderà la sentenza ha radicalmente modificato i principi della Legge
741/81 (che prevede le modalità di deposito dei progetti e successivo controllo
a campione), sancendo la necessità del regime autorizzativo a salvaguardia
della pubblica e privata incolumità e dei principi fondamentali in materia di
governo del territorio e protezione civile, eliminando il sistema del controllo
a campione introdotto dalle varie leggi regionali e dalla stessa legislazione
della Calabria. Gli effetti della sentenza costringono tutte le amministrazioni
regionali a ridisegnare il sistema dei controlli. Lassessore
Incarnato, oltre a ribadire la pericolosità sismica del territorio calabrese,
ha ripercorso le tappe del lavoro fin qui svolto e, in particolare, si è
soffermato sul protocollo di intesa con Eucentre (Fondazione costituita dal dipartimento
della Protezione Civile della presidenza del Consiglio dei Ministri, dallIstituto
nazionale di Geofisica e Vulcanologia, dallUniversità degli Studi di
Pavia e dallIstituto universitario di Studi Superiori di Pavia), con il compito
di promuovere e sostenere la ricerca nel campo dellingegneria
sismica, dintesa con gli Istituti universitari operanti in Calabria.
Incarnato ha precisato, infine, che lattività del dipartimento riguarda
il riordino della
citata Lr 7/1998, mediante un Regolamento regionale di attuazione. Alla fine
dellincontro si è stabilito che lassessorato nei prossimi
giorni incontrerà tutti gli altri soggetti operanti nel settore (Anci, Ance,
Upi e altre categorie), mentre gli Ordini professionali, sulla scorta dei documenti
elaborati dal dipartimento, faranno pervenire entro un mese le proprie
osservazioni, utili a definire la materia. . <<BACK
( da "Resto del Carlino, Il (R. Emilia)"
del 27-04-2009)
Argomenti: Giustizia
SECONDA CATEGORIA
pag. 28 Seconda Cat. Parma girone D Risultati Barcaccia-Mezzani 1-2 Castelnovo
02... Seconda Cat. Parma girone D Risultati Barcaccia-Mezzani 1-2 Castelnovo
02-Real Bibbiano 1-0 Rocca 68-Sc S.Ilario 0-1 S.Leo CSM-Tricolore Planet 1-1 Team
Frontiera-Campeginese 1-2 Vetto-Boca Barco 1-2 Viadana-Sorbolo 4-1 TotaleReti
SquadraPuntiM.I. GVNPTF Viadana5423173351177Boca Barco5123156238166 Sc
S.Ilario502315533595Campeginese4723145446242 Rocca 68392311664026-8Team Frontiera342310493126-13
Castelnovo 0224235992328-23Barcaccia232358103141-24
Vetto222357111831-25Sorbolo212356122232-24 Mezzani212349102738-24S.Leo CSM1923310102646-26 Real Bibbiano182346131542-29Tricolore
Planet152336141138-30Prossimo turno: Boca Barco-Castelnovo 02;
Campeginese-Viadana; Mezzani-Vetto; S.Leo CSM-Barcaccia;
Sc S.Ilario-Real Bibbiano; Sorbolo-Rocca 68; Tricolore Planet-Team Frontiera.
( da "Corriere della Sera"
del 27-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Corriere della
Sera sezione: Opinioni data: 27/04/2009 - pag: 24 MISURE CAUTELARI E AZIONE
PENALE Scarcerati ma non scagionati di VITTORIO GREVI C ontinua, da parte della
Corte costituzionale, l'opera di ripulitura del
sistema processuale penale dalle peggiori scorie risalenti alla legge nota
negli ambienti forensi come «legge Pecorella». Una legge che, approvata a colpi
di maggioranza nel febbraio 2006, nonostante le fortissime perplessità
sollevate (e recepite anche in un messaggio dell'allora presidente Ciampi) da
molti dei suoi contenuti, era già stata ripetutamente «colpita» dalla medesima
Corte, soprattutto nella parte in cui aveva sottratto al pubblico ministero la
possibilità di proporre appello contro le sentenze di proscioglimento emesse
nel dibattimento o nel giudizio abbreviato. Tra le disposizioni più stravaganti
di tale legge, vi era anche quella che imponeva al pubblico ministero di
richiedere l'archiviazione cioè di non esercitare l'azione penale allorché la
Corte di cassazione si fosse pronunciata sulla «insussistenza dei gravi indizi
di colpevolezza» riguardo ad un indagato sottoposto ad una misura cautelare
(per esempio, a custodia carceraria). Sempre che «successivamente» non fossero
stati acquisiti «ulteriori elementi a carico» dello stesso indagato. Era questa
una disposizione che, in linea con un disegno politico non sottaciuto dal
legislatore dell'epoca nel senso di puntare su un forte ridimensionamento dei poteri
del pubblico ministero intendeva impedire che l'organo dell'accusa esercitasse
«caparbiamente» l'azione penale, nonostante la ritenuta insussistenza degli
indizi posti a fondamento di una misura cautelare restrittiva adottata nei
confronti dell'indagato. Se non che, in tal modo, la suddetta disposizione
(subito definita «in difficoltà di senso» da Glauco Giostra, uno dei più lucidi
studiosi dell'argomento) confondeva inspiegabilmente il piano del procedimento
relativo alle misure cautelari con il piano del processo principale,
precludendo così senza ragionevole giustificazione al pubblico ministero
l'adempimento dell'obbligo di esercitare l'azione penale. E
proprio per ciò essa è stata dichiarata costituzionalmente illegittima con la
recente sentenza numero 121 del 2009. La valutazione di irragionevolezza, sulla
cui base la Corte costituzionale ha censurato la disposizione appena ricordata, si sviluppa su un
triplice livello. Anzitutto la Corte ha posto l'accento sulla «diversità tra le
regole di giudizio» che presiedono all'accertamento dei «gravi indizi di
colpevolezza» ai fini delle misure cautelari, ovvero, rispettivamente, degli
elementi che impongono di esercitare l'azione penale. Mentre nel primo caso,
infatti, si presuppone già raggiunta una elevata probabilità di colpevolezza,
ai fini dell'esercizio dell'azione penale è invece sufficiente che gli elementi
probatori raccolti siano «idonei ha sostenere l'accusa in giudizio», anche alla
luce delle ulteriori prove che potranno acquisirsi nella fase dibattimentale.
In secondo luogo, è stato sottolineato che, in vista delle misure cautelari, il
pubblico ministero può selezionare gli indizi da presentare al giudice (così da
non rivelare tutti gli elementi a carico già acquisiti), mentre l'esercizio
dell'azione penale avviene sulla scorta dell'intero materiale investigativo
disponibile. E, da ultimo, sempre la Corte costituzionale
non ha mancato di ricordare che la valutazione della Corte di cassazione in
ordine alla «insussistenza» dei gravi indizi di colpevolezza viene operata non
direttamente, ma in forma indiretta, attraverso il controllo sulla motivazione
del provvedimento cautelare impugnato (che potrebbe essere anche difettosa o
carente), e quindi non è di per sè sintomatica della oggettiva assenza di tali
indizi. Si tratta di argomenti forti, più che adeguati a dimostrare la
incompatibilità costituzionale del vincolo che la
disposizione in questione avrebbe voluto imporre al pubblico ministero. Il
quale, dunque, d'ora in poi potrà (anzi, dovrà) esercitare l'azione penale,
sulla base delle sue valutazioni tecniche, anche prescindendo dall'esito delle
misure cautelari nel frattempo applicate. E quindi, in definitiva, senza essere
costretto a svelare anzitempo tutti gli eventuali indizi di colpevolezza già in
suo possesso.
( da "AltaLex" del
27-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Figli condivisi o
ancora contesi? Articolo di Marina Florio 27.04.2009 Commenta | Stampa |
Segnala | Condividi Famiglia e successioni | Affidamento dei figli Figli
condivisi o ancora contesi? Confronti e riflessioni sullevoluzione
dei regimi di affidamento della prole di Marina Florio A distanza di 3 anni dallentrata
in vigore della Legge 8 febbraio 2006, n. 54 listituto
dellaffidamento condiviso, seppur introdotto come una rivoluzione
dallimpatto dirompente, sembra ormai acquisito nel comune sentire come una conquista ormai
consolidata, una realtà indiscussa, un dato di fatto. I genitori
pur nella disgregazione del rapporto coniugale devono mantenere
inalterato il proprio paritetico ruolo genitoriale:nulla di più
ovvio verrebbe da dirsi! Tuttavia, come sovente accade in questi
casi, allapodittica presa datto di un fenomeno
considerato radicato, non si accompagna la medesima consapevolezza dei suoi
effettivi contenuti. La nuova normativa si presta a numerosi spunti di
riflessione che, in questa prima disamina, ci si limita a focalizzare su due aspetti
in particolare: il profilo concettuale dellespressione
e lambito applicativo della nuova disciplina, per comprendere quanto di
realmente rivoluzionario ci sia nellintroduzione dellistituto e quanto, di fatto, esso abbia
realmente mutato lassetto preesistente. Definizioni e
contenuti: prima e dopo la riforma Tutte le volte in cui, ci si imbatte in una
famiglia (legittima o di fatto) in fase di disgregazione, oltre alle
innumerevoli difficoltà connesse a tale delicato momento, si registrano molte
incertezze sulluso, spesso improprio ed indiscriminato,
dei termini che si affiancano qualificando il regime di affidamento della prole
(condiviso, congiunto ed alternato). Ancora oggi, lindifferenziata adozione di tali espressioni fa
erroneamente - ritenere che trattasi di un identico assetto al quale, solo per
ragioni stilistiche, vengono attribuite definizioni difformi. Pertanto, al fine
procedere ad una disamina consapevole dellistituto dellaffidamento condiviso, appare
imprescindibile fugare il campo da residuali incertezze concettuali, chiarendo
le accezioni dei termini sopra indicati: a) Prima delle riforme
.
Nellintento di rendere più accativante lesposizione del tema,
evitando di incorrere nei tecnicismi che ne renderebbero disagevole la lettura, può apparire
utile riportare lattenzione di chi legge su un celebre
ricordo letterario. Anna Karenina lascia il marito per lamante:
perde così anche il figlio, che resta con il padre; alla fine alleroina
di Tolstoj non resterà altra scelta che il suicidio. Questo era proprio il
contesto socio giuridico dei tempi: la donna che giungeva alla
infamia di distruggere la famiglia legittima non solo era
dichiarata colpevole della separazione, ma anche
e soprattutto - non aveva diritto allaffidamento dei figli, sui quali
peraltro solo il padre esercitava la potestà. In Italia,
lassetto normativo dellaffidamento dei minori a seguito della
dissoluzione della famiglia si è retto, dallepoca napoleonica alle riforme degli anni
settanta pressoché sui medesimi principi. Daltronde,
fino al 1970, vigeva il principio della indissolubilità del matrimonio: unico
rimedio, in ipotesi di insanabile contrasto tra i coniugi, era la separazione,
che poteva essere
però chiesta solo per le ipotesi di colpa tassativamente indicate. Il codice
civile del 1865, e pressoché similmente quello del 1942, prevedevano che il
giudice doveva stabilire a quale genitore dovessero essere affidati (tenere
presso di sé) i figli, senza indicare alcun criterio di riferimento. Nella prassi, laffidamento,
in particolare dei più piccoli, era disposto in favore della madre, salvo che
la separazione venisse dichiarata per sua colpa, specialmente per adulterio,
poichè il giudizio negativo sulla condotta e la personalità del coniuge responsabile della
disgregazione dellunità familiare si risolveva in
unequivalente inidoneità al compito educativo. b)
.e dopo le
riforme. Lintroduzione del divorzio (1970) prima e la riforma del diritto di famiglia (1975) poi, oltre ai
numerosi interventi della Corte Costituzionale, hanno radicalmente modificato
il diritto di famiglia italiano. Da qui anche un nuovo assetto del regime di
affidamento incentrato sul principio della tutela esclusiva dellinteresse dei minori: questi ultimi,
in genere vengono affidati alla madre generalmente
ritenuta più idonea ai compiti di cura della prole con diritto per la
stessa di percepire dallaltro coniuge un congruo (proporzionale
allentità delle risorse economiche) assegno di mantenimento. In definitiva, un
rifacimento moderno di Anna Karenina vedrebbe la protagonista
alla stregua dei principi socio giuridici introdotti dalla
nuova riforma sul diritto di famiglia - non più togliersi la vita, gettandosi sotto il
famoso treno, quanto piuttosto partire in carrozza di prima classe, grazie al
mantenimento fornito dal marito, con compagno e figlio al seguito
Laffidamento monogenitoriale Art. 155 cod.civ. ante riforma così
recitava: Il giudice che pronuncia la separazione dichiara a quale dei
coniugi i figli sono affidati e adotta ogni altro provvedimento relativo alla
prole, con esclusivo riferimento allinteresse morale e
materiale di essa (1° comma). In particolare, il giudice stabilisce la misura e
il modo con cui
laltro coniuge deve contribuire al mantenimento,
allistruzione e alleducazione dei figli, nonché le modalità di
esercizio dei suo diritti nei rapporti con essi (2° comma). Ebbene non
vè chi non saccorga di come, sotto legida astrattamente nobile dellinteresse
morale e materiale della prole, in realtà, la scelta monogenitoriale si traduca
in un retaggio della visione che nega la centralità del minore nella vicenda
familiare, considerandolo non come soggetto bensì come oggetto della separazione, costretto a subire le
conseguenze di una vicenda processuale instaurata e condotta da altri. Tale
scelta ha perpetrato il consolidamento di un assetto parentale basato sullantitesi
tra il genitore della routine quotidiana, investito da auctoritas - ossia il genitore affidatario - e il
genitore del tempo libero - laltro; semplificando,
senza voler prescindere dai singoli casi concreti, da un lato, vi è il primo,
rigido e gravato dalla potestà e dalla responsabilità di dover dire di no,
dallaltro vi è il genitore non affidatario, buono, che
accondiscende e vizia il figlio. Il genitore della quotidianità contrapposto al
genitore del week-end. Fino al 2006 tale era lassetto privilegiato,
risultando pressocchè disapplicati gli altri regimi di affidamento già vigenti. L'affidamento
congiunto a) Il dato normativo: lapplicabilità anche
alla separazione Sul presupposto che separazione e divorzio non fossero eventi
distruttivi, quanto processi modificativi delle forme delle relazioni parentali
e che dunque la
coppia non più coniugale restasse comunque coppia genitoriale, si innestava laffidamento
congiunto. Listituto introdotto nel nostro ordinamento dalla novella del
1987 alla legge sul divorzio, era così previsto Ove il tribunale lo
ritenga utile allinteresse dei minori, anche in relazione alletà
degli stessi, può essere disposto laffidamento congiunto o alternato
(art. 6, 2° comma legge div.). Non se ne dubita né dubitava -
lapplicabilità anche alla separazione, almeno in via analogica, perché
altrimenti non
si sarebbe giustificata la disparità della situazione della prole tra
separazione e divorzio. Lessenza dellaffidamento
congiunto similmente come oggi laffidamento condiviso - è riposta
nella corresponsabilizzazione dei genitori separati o divorziati i quali, adottata una
linea comune nelleducazione del minore, si impegnano a
realizzarla entrambi contemporaneamente e quotidianamente senza vincolare il
minore a una prolungata convivenza con uno di loro. Listituto, pertanto,
risponde ad una logica
associativa dei poteri sul minore, e dà pieno rilievo agli apporti educativi e
affettivi delle figure sia materna che paterna (mentre laffidamento
esclusivo ne marginalizza una in un ruolo esterno di vigilanza). Ai fini
dellaffidamento congiunto, si affermava, per prassi, che i presupposti applicativi
fossero: La ricorrenza tra i coniugi, nonostante la crisi della loro unione, di
unidentità di vedute e di strumenti di attuazione quanto
allallevamento e assistenza della prole, senza rischi di tensioni e sovrapposizioni di ruoli. La
richiesta concorde di siffatto regime da ambedue i genitori; La vicinanza tra
le abitazioni familiari o quanto meno lubicazione nella
stessa città In tale ottimale forse anche troppo ideale - contesto, gli
stessi rapporti
tra i coniugi avrebbero garantito la corretta gestione della separazione, senza
significativi interventi del giudice: il termine stesso congiunto indica ai
componenti del nucleo familiare le modalità delle reciproche interazioni: a
mani giunte. Siffatte condizioni sono risultate solo teoriche, espressione di una
visione ideale dei rapporti coniugali e post coniugali, ma di difficilissima
realizzazione pratica: identità di vedute, assenza di contrasti, massimo
spirito di collaborazione sono difficilmente rinvenibili anche in coppie in
costanza di unione coniugale
figurarsi quando
larmonia viene meno
Laffidamento alternato Laffidamento
alternato comporta una convivenza alternata del figlio presso i due genitori,
ciascuno dei quali nel periodo di convivenza esercita per intero la potestà: la convivenza
può essere paritaria (un periodo con un genitore, un altro con laltro,
ma in tal modo si rischia di negare la necessaria stabilità) o disuguale (es.
lanno scolastico con la madre, le vacanze con il padre). Nellaffidamento
alternato sono i figli che ruotano intorno ai genitori, andando nel mondo prima
delluno e poi dellaltro: i contesti educativi corrispondenti ai due
genitori sono estranei e non si fondono, il minore si deve adattare nel mondo
genitoriale in
cui si trova. Listituto, pochissimo utilizzato nella
pratica (in genere con riferimento a coniugi che vivono in località diverse,
anche allestero), ha suscitato perplessità proprio con riferimento alla
sua rispondenza allinteresse dei figli, paventandosi, infatti, il rischio che
lalternarsi di abitudini, mentalità, organizzazioni diverse e in
conflitto tra loro potesse disorientare e nuocere allequilibrio
psicofisico dei minori. Laffidamento condiviso: rivoluzione o mera
petizione di principio? Lart.155 c.c. come sostituito dalla riforma
così recita (Provvedimenti riguardo ai figli) Anche in caso di
separazione personale dei genitori, il figlio minore ha il diritto di mantenere
un rapporto equilibrato e continuativo con ciascuno di essi, di ricevere cura, educazione e
istruzione di entrambi e di conservare rapporti significativi con gli
ascendenti e con parenti di ciascun ramo genitoriale. (
),
il giudice che pronuncia la separazione personale dei coniugi (
) Valuta
prioritariamente la possibilità che i figli restino affidati ad entrambi i genitori
(
)La potestà genitoriale è esercitata da entrambi i genitori. Le
decisioni di maggior interesse per i figli relativi allistruzione,
leducazione ed alla salute sono assunte di comune accordo tenendo conto delle capacità, dellinclinazione
naturale e delle aspirazioni dei figli. In caso di disaccordo la decisione è
rimessa al giudice. Limitatamente alle decisioni su questioni di ordinaria
amministrazione, il giudice può stabilire che i genitori esercitino la potestà separatamente.
Ciò che, sin da una prima rapida lettura, emerge, con dirompente evidenza, è il
radicale cambiamento della prospettiva dalla quale prende le mosse la riforma;
il minore diviene davvero punto di riferimento centrale, come il sole attorno al quale ruota tutto
il sistema solare della famiglia e cioè i due genitoried
oggi gli ascendenti e parenti. Nel nuovo impianto normativo, laffidamento
condiviso diventa la regola generale: la separazione dei coniugi, il venir meno
della convivenza
e la lacerazione della famiglia non possono comportare il venir meno del
rapporto parentale, nemmeno in presenza di forti conflittualità tra i coniugi e
persino quandanche gli stessi vivano lontano (persino in
città distanti centinaia di Km). Và preservato inalterato in capo al minore lineludibile
diritto a mantenere un rapporto continuato e continuativo non solo con ciascuno
dei genitori, ma altresì degli ascendenti e parenti di ciascuno. Principio
questultimo che più appare concretamente innovativo, introducendo a chiare
lettere il diritto - sancito e tutelato giuridicamente
in capo a tutti i legami familiari ascendenti e parenti di ciascun ramo
genitoriale di mantenere significative relazioni affettive con il minore.
In concreto, si comprende e la prassi applicativa ne dà conferma -
come al concetto di affido condiviso non consegua o comunque non
necessariamente consegua unequa o paritaria distribuzione dei tempi di
permanenza del minore con ciascuno dei genitori che, nellimpatto dirompente della legge, ha ingenerato
tra i non addetti ai lavori - confusione tra affido condiviso, congiunto e
alternato. Le maggiori preoccupazioni in esito allintroduzione della
riforma, convergevano sul timore che il figlio potesse perdere punti di riferimento logistico, fonte di
sicurezza e stabilità in un momento già particolarmente delicato quale quello
conseguente alla disgregazione e destrutturazione del proprio modello
familiare: il timore di un aggravamento degli oneri organizzativi, il terrore di
far vivere al figlio la sindrome del vagabondo, con
una valigia sempre pronta per trascorrere periodi di permanenza più o meno
lunghi dalluno o dallaltro dei genitori (a giorni alterni o per
settimane o mesi), con gravi comprensibili problematiche. Nei lavori parlamentari, tuttavia, il
dubbio viene dipanato, laddove si precisa Il testo in esame
non tende ad unanalitica ripartizione dei tempi dei tempi di permanenza
del minore con i genitori: nel testo unificato, affidamento ad entrambi i
genitori non
significa 50% del tempo del figlio con ciascun genitore, né 50% delle
competenze, né ping pong tra due case, ma conservazione di una effettiva
responsabilità genitoriale per entrambi i genitori, con modalità di esercizio
della potestà da stabilire caso per caso. Il reale
contenuto dellaffidamento condiviso si concretizza, di fatto, nella
necessità che, pur venuto meno il rapporto coniugale, i coniugi mantengano
inalterato il ruolo e continuino ad esercitare la potestà genitoriale, seguendo
la vita della prole
a tutti i livelli (ordinari e straordinari) di scelte e decisioni e ciò a
prescindere dallentità dei tempi di permanenza di ciascuno
di essi con la prole. Di ciò ne costituiscono conferma i primi provvedimenti
resi dai nostri Tribunali locali, laddove lo schema generalizzato non è difforme da quello
tipico delle statuizioni antecedenti alla riforma, se non per lievi modiche
terminologiche (non si parla più di coniuge affidatario esclusivo, essendo
entrambi i coniugi co-affidatari, bensì di genitore collocatario, ossia colui
presso il quale il minore continua a vivere stabilmente) ed una maggiore
elasticità nellindividuazione dei rispettivi tempi di
permanenza (es. due o tre pomeriggi infrasettimanali, in luogo di uno solo,
rigidamente specificato). Ciò premesso, si tratta di verificare come possa
concretamente realizzarsi lardito programma della
legge laddove la maggior parte delle separazioni sono connotate da una profonda
ed inestricabile conflittualità, ossia come possano concretamente coniugi, intrisi da reciproche ostilità,
essere in grado di gestire civilmente il disaccordo e
affrontare in modo culturalmente diverso rispetto a quanto avviene in attualità
la loro ragione di conflittualità. La risposta è arrivata con i riflessi
delle prime concrete
sperimentazioni: i provvedimenti giudiziali
recependo la lettera della legge - prevedono esplicitamente che la potestà
ordinaria venga esercitata disgiuntamente in ragione dei tempi di permanenza
del minore con ciascuno dei genitori. Ciò sembra poter evitare o quanto meno limitare i
rischi concreti dinanzi al persistere della conflittualità coniugale,
scongiurando lintuitivo rischio di un vorticoso insorgere
di contenzioso per qualsivoglia iniziativa che un coniuge volesse assumere,
senza riuscire ad
ottenere il consenso dellaltro. Similmente a come accadeva
nel passato ed in ossequio a quanto espressamente previsto dal 3° c., art.155
c.c., ciascuno dei genitori continua ad esercitare liberamente il proprio ruolo
genitoriale nellambito della sfera ordinaria
- ogni qualvolta tiene presso di sé il minore, così come le decisioni di
maggior interesse afferenti scelte di carattere educativo, scolastico,
medico-sanitario, che oltrepassino lordinaria amministrazione, continuano
a dover essere prese, di comune accordo tra i genitori. Resta salva la facoltà di rimettere al
giudice le controversie in merito alle decisioni di maggior interesse per i
figli relative allistruzione, leducazione ed alla
salute che i genitori non siano in grado di assumere di comune accordo. Qualche novità
sembra essere introdotta sul fronte degli aspetti economici e dellistituto
dellassegnazione del domicilio coniugale per i quali si rinvia ad
ulteriori approfondimenti che consentono di anticipare qualche perplessità
sulla reale
portata rivoluzionaria della riforma che tuttavia, ha il pregio di aver indotto
ad articolate e forse mai sopite riflessioni
sulle tematiche che ruotano intorno ad una realtà tanto delicata, intima quanto
sfuggevole, in quanto connotata da dinamiche irrazionali
ed emozionali che, singolarmente, il diritto è, sempre più
prepotentemente, chiamato a disciplinare: LA FAMIGLIA. Commenta | Stampa |
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( da "Affari Italiani (Online)"
del 27-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Economia
Seminario di Redattore Sociale/ 'Passera? Su alcune sue operazioni...'.
L'intervista di Affaritaliani a Giuseppe Guzzetti, presidente della Fondazione
Cariplo Lunedí 27.04.2009 10:22 "Il problema delle Fondazioni non è
costituito dal patrimonio, ma dai rendimenti. E' chiaro che oggi soffriamo per
l'assenza di rendimenti. Tuttavia negli anni grassi abbiamo non solo soddsfatto
l'erogazione che la Commissione centrale di Beneficenza ci indicava, ma anche
accantonato i soldi che avanzavano. Con quel surplus abbiamo costituito un
fondo che oggi ammonta a circa 500 milioni di euro. Di questa somma,
utilizzeremo 113 milioni di euro per chiudere il 2008". Rassicura i presenti,
Giuseppe Guzzetti, Presidente della Fondazione Cariplo. Tra i vari eventi del
Seminario "In mare aperto. Le notizie sociali e una professione nella
tempesta", quello dedicato all' "Informazione, solidarietà, soldi e
dintorni". Guzzetti ha risposto alle domande di Miriam Giovanzana,
Direttore Editoriale della casa editrice "Terre di Mezzo" e Angelo M.
Perrino, direttore di Affaritaliani.it. LA CRISI ECONOMICA NEL MONDO... - Alla
domanda sulla situazione finanziaria attuale, Guzzetti si mostra ironico:
"In generale, in questi anni si è fatta una finanza che non aveva alcun
riferimento con l'economia reale. Uno si domandava, 'ma se tutti guadagnano e
partono dall'operazione iniziale, come fanno ad aggiungere altri guadagni?'
Ora, io sono un credente, ho fede nel fatto che Gesù Cristo fu capace di
moltiplicare pani e pesci, ma non credo che di questo siano capaci i banchieri,
in particolare americani e inglesi". ... E IN ITALIA - "In effetti
nella cultura italiana di far banca, c'era la spinta di vendere, di piazzare
prodotti assicurativi. Ma le nostre banche non hanno mai fatto le operazioni di
cui sono stati capaci i finanzieri americani. Da loro abbiamo importato la
cultura delle trimestrali, del profitto, ma non quella di queste
operazioni". LO STATO E IL WELFARE: "IL TERZO SETTORE NON PUO'
SUPPLIRE ALLO STATO" - "Oggi lo Stato sociale è andato a pezzi, la
spesa sociale si riduce sempre di più - continua il presidente della Fondazione
- Lo stato e gli enti locali non possono dismettere le loro responsabilità e
introdurre nel nostro Paese l'alibi del volontariato, del terzo settore che può
fare supplenza. Questa è una grossa mistificazione e un grosso imbroglio. La Corte Costituzionale ha messo fine a un conflitto tra noi e
Tremonti, che voleva rendere pubbliche le Fondazioni. La Consulta, relatore
Zagrebelsky, ha scritto una frase di importanza cruciale: "Le Fondazioni
fanno parte dell'organizzazione dek privato sociale e la loro missione è di
consentire al terzo settore di dare attuazione al principoio di
sussidiarietà". "PASSERA? NON ENTRO NEL MERITO DI CERTE
OPERAZIONI" - Al quesito su chi sia la personalità più importante, se il
banchiere Corrado Passera o il presidente di una Fondazione, Guzzetti precista
che si tratta di "due cose diverse. Stiamo coniugando i cani con i gatti.
E' chiaro che Passera fa un certo mestiere, importantissimo. Poi io non entro
nel merito di certe operazioni che hanno fatto, ma non si puo dare un giudizio
univoco". "INTESA NON FINANZIERA' PIU' SOCIETA' DI ARMI" -
Guzzetti è poi tornato sul tema delle banche armate, quegli istituti che
investono in società coinvolte nel commercio internazionale di armi. "Non
so con precisione la politica della altre banche. Escludo che Cariplo o il
nuovo banco Ambrosiano finanziassero le armi, la Comit forse le finanziava. Da
quello che ci risulta, però, dopo la fusione che ha dato vita a Intesa
Sanpaolo, circa un anno e mezzo fa, è stata presa una decisione chiara: la
nostra banca non finanzia più societa che investono in società che hanno in qualche
modo a che fare con lo sfruttamento del lavoro minorile, con il commercio di
armi o di mine antiuomo". IL SEMINARIO Più di 200 giornalisti, tra cui un
centinaio di ragazzi iscritti alle scuole di giornalismo di Milano, hanno
partecipato al seminario. organizzato dall'agenzia Redattore sociale in
collaborazione con Cnca Lombardia, Anfass Milano, Terre di Mezzo, Ledha e
Affaritaliani.it. Il primo richiamo alla tempesta viene dal presidente
dell"Ordine dei giornalisti della Lombardia Letizia Gonzales che
sottolinea la gravità del fenomeno del precariato: il 50% degli iscritti
all'albo della Lombardia sono giovani free lance. Ma non è questo l'unico
fronte della tempesta: "La nostra professione ha bisogno di recuperare
credibilità e fare autocritica dice Letizia Gonzales . C'è una mania per lo
scoop, le notizie sono superficiali e non vengono verificate". l
giornalismo, conclude il presidente dell'Ordine rivolgendosi ai giovani in
sala, richiede serietà; ma il giornalista deve anche prestare attenzione
"alla proprietà del linguaggio, che è fondamentale per la completezza
dell'informazione". Da qui il richiamo alla Carta di Roma, il documento
approvato dal Consiglio nazionale dell'Ordine dei giornalisti il 13 giugno
scorso. Colaprico: ''Non accettate di lavorare in redazioni che sapete di
disprezzare'' Dimmi chi sei e ti dirò che giornalista sarai. Per Piero
Colaprico, cronista e inviato del quotidiano La Repubblica, la libertà e
l'autonomia del giornalista in Italia è ancora possibile, ma "dipende dalle
scelte che si fanno: si può decidere di stare dalla parte delle verità o del
potere". Di fronte ad una platea di un centinaio di studenti delle scuole
di giornalismo di Milano che partecipano al seminario "In mare
aperto", organizzato da Redattore sociale (vedi lancio precedente, ndr),
il giornalista di Repubblica ha dato la sua "ricetta" per
"guadagnarsi l"autonomia". "Guardate dentro voi stessi,
cercate di conoscervi: se siete cattivi state con i cattivi, se siete San
Francesco state dalla parte dei buoni. Non accettate di lavorare in redazioni
che sapete di disprezzare". Sulla stessa lunghezza d'onda, Fulvio
Scaglione, vicedirettore di Famiglia Cristiana: "L'autonomia è giocoforza
una questione individuale. Certo esiste l'Ordine dei giornalisti e altri organismi
per la tutela della libertà d'informazione, ma quando si viene al dunque e vi
chiederanno di scrivere un articolo in un modo piuttosto che in un altro, non
ci sarete altro che voi con le vostre scelte". In Italia non esiste una
dittatura, ma certo la "dettatura della verità", sostiene Piero
Colaprico. Basti pensare al tema della paura che imperversa su tutti i media.
"C'è una cattiva politica che ama la paura perché porta voti e per questo
la alimenta. -sottolinea Piero Colaprico-. Gli amministratori pubblici
alimentano lo stress, invece di governare le situazioni. Non dico che la gente
non abbia paura, ma di fronte alle Tv c'è come una selezione delle persone che
gridano solo allarmi". Tutto questo a scapito dell'analisi dei fatti.
"L'Italia è un paese con 58milioni di abitanti e 400mila agenti delle
forze dell'ordine -aggiunge Fulvio Scaglione-. La Francia, con più popolazione,
ne ha 350mila e li sta riducendo. Noi, però, mandiamo l'esercito nelle
strade". Don Rigoldi: ''I giornalisti possono assumersi responsabilità
educative?'' "Spesso chi fa comunicazione viene percepito come un alleato
di chi fa salire la burrasca", commenta Oliviero Motta, membro
dell'esecutivo del Coordinamento nazionale comunità d'accoglienza (Cnca) della
Lombardia e vice presidente di "Comunità nuova" intervenendo al
seminario di Redattore Sociale a Milano "In mare aperto. Le notizie
sociali e una professionale nella tempesta" . "Si mette in un unico
fascio chiunque stia ai margini. E anche noi ci sentiamo messi in un angolo
aggiunge Oliviero Motta-. Siamo di fronte a una società più impegnata a educare
alla difesa che al rapporto con gli altri". Siamo in un momento di
tempesta e le onde, in questi mesi, sono alte come ricorda anche don Gino
Rigoldi, cappellano del Beccaria, fondatore di Comunità Nuova, facendo
riferimento al tema della sicurezza. "In questi mesi tutti hanno imparato
che i romeni stuprano le donne. È assolutamente falso, ma tutti ci credono
commenta don Gino Rigoldi-. Siamo di fronte a una montatura assolutamente opportunistica
che, dal punto di vista sociale, provoca una distruzione". Un danno che
colpisce soprattutto i giovani: la mancanza di fiducia, la (presunta) necessità
di tenere le distanze "uccide la relazione e fa diventare rachitica la
crescita", conclude don Rigoldi. Giornalisti e terzo settore possono
essere protagonisti di un'alleanza virtuosa. Comunicando le ragioni di chi
lavora in silenzio e non appare, raccontando le molte storie di riscatto ma
anche, come suggerisce Angelo Fasani, presidente di Anfass Milano, accettando
una sfida: "Ribaltare la gerarchia delle notizie. Il terzo settore può
aiutare i giornalisti, a diffondere quelle che ritiene notizie significative
che spesso passano sotto silenzio". Ma ai giornalisti spetta un altro compito,
forse più impegnativo: dare dei riferimenti etici. "Possono assumersi
responsabilità educative?", conclude provocatoriamente don Gino Rigoldi.
tags: redattore sociale giornalisti giornali
( da "Giornale.it, Il"
del 27-04-2009)
Argomenti: Giustizia
n. 17 del
2009-04-27 pagina 11 «Io esalto il governo eppure ho scioperato contro
Berlusconi» di Redazione Il ministro per l'Attuazione del programma: «Ho
disertato il Cdm all'Aquila per contestare la mancata candidatura di Pomicino»
Ahi, se anche Gianfranco Rotondi fa la manfrina vuole dire davvero che il
potere trasforma. Niente di grave intendiamoci. Ma cose che stridono sulla
bocca di uno che conosco da vent'anni come la schiettezza fatta persona,
nonostante la sua democristianità. Invece, nell'intervista se ne esce, qua e
là, con frasi tipo, «nomi no», «si dice il peccato, ecc.» o panzane
stratosferiche come: «Tra me e Casini mai un dissenso», mentre è noto ai sassi
che Rotondi uscì dall'Udc perché non sopportava l'ipocrita prepotenza di
Pierferdy. Cos'è successo? Semplice: Rotondi è oggi ministro per l'Attuazione
del programma di governo, parla in nome della Nazione, deve mostrarsi
imparziale, ecc. La parlantina però non gli manca e si lascia ascoltare.
«Vieni», dice quando entro nel suo ufficio di Piazza Colonna e mi porta alla
finestra. «Lì (dirimpetto) c'è Palazzo Chigi e spio il capo. Là (edificio di
lato) ho fatto il rinfresco di nozze. Laggiù (due palazzi dopo) abito». «Casa e
chiesa. Tutto a piedi», osservo. «Questo mi consente di dire, con facile sparata
demagogica, che non uso l'autoblu», ride. In verità, Rotondi è un viaggiatore
forsennato. Per dare più senso al suo ministero si è inventato Italiaincontri,
un giro d'Italia accompagnato da diversi ministri per illustrare l'attività di
governo. Un giorno in Piemonte, l'altro in Sicilia, accolto tra pifferi e
fanfare da sindaci e prefetti, ma anche da maestranze in sciopero. Rotondi dice
la sua, gli altri la loro e finora tutto bene senza lanci di pomodori. «Facile
magnificare un governo popolare», dico. «Settantatré italiani su 100 si fidano
di Berlusconi. Anche tanti che non lo hanno votato. Lui è il sindaco d'Italia.
Noi ministri, gli assessori». «Come addetto al Programma fai il poliziotto del
governo. Rispetta le promesse?». «In pieno, anche se domandarlo a me è come
chiedere all'acquaiolo se è buona l'acqua. Posso però dirti che l'assillo del
Cav è essere all'altezza del consenso ricevuto». «Punti dolenti?». «Mancano
risorse per dare una svolta immediata al Paese. Il deficit è tra i maggiori del
mondo. La produzione di ricchezza, no. Il rilancio però è certo, solo più
lento». «Sei leader della Dc per le Autonomie, partito lilliput...». «Ero. Il
partito è confluito nel Pdl. Ho portato l'ultima Dc nel Pdl sperando che
continui nel tanto di buono che ha fatto la Dc nella sua storia. Avere chiuso
la saracinesca Dc e averle aperto una nuova prospettiva è il mio titolo
nobiliare», dice con fantasia che rivela il giornalista che fu (ha diretto
giornali dc e scritto libri). «Per protestare contro il Cav che non ha
candidato uno dei tuoi, hai disertato il Cdm dell'Aquila». «Ho puntato i piedi
con un giorno di sciopero. Anche i ministri lo fanno». «Per amore di chi hai
fatto il facinoroso?» «Una giovane promessa: Paolo Cirino Pomicino». «Il Cav ti
terrà il broncio». «Passo per ossequente. Per compensare scalpito». «Ti sei
perso l'annuncio del G8 in Abruzzo». «Un colpo di genio. Peccato non esserci.
Ma il torto a Pomicino era troppo grande». «Ti sei iscritto alla Dc a 15 anni.
Oltre a questa sciocchezza che hai fatto di buono nei tuoi 49 anni?». «Marito
felice e padre di tre bambine. Per l'ultima, due anni, ho preso un accidente in
questi giorni». «Cos'è successo?». «Degna figlia di un politico, è un po'
mangiona. Ha inghiottito una nocciolina rubata alle sorelle che si è infilata
nel polmone. Devo la salvezza alla solitamente vituperata sanità partenopea.
Gliel'hanno estratta al Santobono, il pediatrico di Napoli», e visto che c'è mi
mostra la foto della primogenita. «Quando le dicevano: "Hai la testa di papà",
lei piangeva. Oggi è rassegnata» e sottintende, civettuolo, di non essere una
bellezza. In realtà, Rotondi è un gradevole giovanotto, con (pochi) capelli a
spazzola e una certa somiglianza con Eros Ramazzotti. «Sei un dc sui generis.
Sostieni i matrimoni gay». «Né sui generis, né pro gay. Sono per regolare le
unioni di fatto come già volevano i governi dc degli anni '80. Riconoscere al
convivente il subentro nell'affitto, non lede i diritti della famiglia vera».
«Sul testamento biologico?». «Mi sta bene la legge al Senato. La libertà di
decidere la propria morte, mina il principio dell'indisponibilità della vita».
«Sul caso Englaro, stavi col papà o...». «Con la figlia. Il padre, sia pure con
amore, ha applicato un principio contrario al diritto». «Ti consideri però un
cattolico adulto alla Prodi», osservo basandomi su certe sue uscite non proprio
clericali. «Sono un cattolico democratico. Un tempo era considerato un
atteggiamento di sinistra. Le posizioni di Fini dimostrano che è compatibile
con la destra». «Fini è un cattolico democratico?». «Per me, sì. E lo sento
affine». «Ossia?». «Il Pdl è un partito laico di ispirazione cristiana, come lo
era la Dc. Da cattolico, obbedisco alla Chiesa. Da politico, no». «È il mondo
alla rovescia. I cattolici conclamati come te contestano il Papa, i laici -
vedi Pera, Ferrara, Quagliariello - sono ratzingeriani», osservo. «Il Papa lo
amiamo tutti, tanto più ora che lo sentiamo solo. I laici sembrano più
condiscendenti con Ratzinger perché non vengono dalla Dc». «In che senso?».
«Noi siamo parte della Chiesa e senza reverenze verso le gerarchie. Loro,
forse, sì. Un vescovo chiese a Rumor di mettere nelle liste un suo candidato.
Rumor rispose: "Sì, a patto che io possa nominare qualche parroco".
La cosa finì lì. È la fotografia del rapporto che c'era tra Dc e Chiesa».
Ridiamo ricordando il vecchio Rumor che pareva un pesce lesso e invece sapeva
dire no. Pausa con caffè e biscotti e via. Anche sulla Giustizia sei
eccentrico: vorresti pm eletti. «Un paradosso. Diversi pm sono politicizzati.
Se eletti diventano scopertamente politici e nessuno potrà accusarli di
partigianeria». Sei per il licenziamento dei pm più schierati. Tipo quelli del
processo Andreotti per mafia? «Niente nomi (prima reticenza, ndr). Ci sono pm
che invece dell'ingiustizia, hanno perseguito il nemico politico. Si sono messi
fuori dalle regole e dalla Repubblica. Sono quattro gatti. Se cacciamo loro, ci
risparmiamo la fatica di riformare, almeno in questo ambito, la Giustizia». Il Csm è complice? «Se li avesse puniti, non si sarebbe creata la
frattura tra opinione pubblica e magistratura. Ora bisogna ricucire. Anche
perché molti magistrati votano per noi». Hai parlato di pm eletti nei partiti
che hanno aiutato. Nomi. «Non ne faccio (e dalli!). Camera e Senato sono
pieni di autori di inchieste che hanno fatto fuori i loro predecessori in
Parlamento». Si sono presi il seggio cacciandoli? «Il prototipo è Di Pietro che
scioglie cinque partiti e ne fa uno suo che occupa il posto di quelli
decapitati». Violante bocciato per la Consulta. Buona cosa? «Mi è dispiaciuto.
Violante è migliore della sua vignetta. Non è l'assassino della Dc, né l'uomo
nero della sinistra giustizialista». Hai lasciato l'Udc per incompatibilità con
Casini. «Mai litigato...». Ma fammi il piacere! «Diciamo così. Io ero dc e
berlusconiano. Lui diceva che bisognava attaccare il Cav. Così me ne sono
andato». Casini vuole fare una neo Dc. «Casini sa che la nuova Dc è il Pdl. Ci
manca una corrente: la sua. Prima o poi verrà. Non credo a un suo accordo con
la sinistra. È di Bologna, conosce i comunisti e non se ne fida. Né loro di
lui». Dici sempre che tornerà all'ovile. I fatti ti danno torto. «In alcune
Regioni abbiamo già fatto accordi con Casini. In altre, li faremo. Intanto
l'Udc ci fa un buon servizio: sequestra voti che andrebbero al Pd. E noi
vinciamo». Casini ha candidato De Mita al Sud, proprio dove c'è l'alleanza con
il Pdl. Vedremo Ciriaco a Villa Certosa dal Cav? «Tra loro non c'è simpatia. Ma
essendo entrambi intellettualmente curiosi, prima o poi si parleranno». Faranno
150 anni in due. «Il governo è impegnato a garantire la sopravvivenza a 120
anni». Mastella è tornato al Cav. La decenza se n'è andata. «Siamo al governo
anche perché Mastella ha fatto cadere Prodi». L'immobiliarista Di Pietro? «È la
nostra assicurazione sulla vita. Finché c'è lui, la sinistra può scegliere se
mettersi sotto la sua cappella e perdere o perdere divisa. E noi vinciamo».
Franceschini? «Lo conobbi da ragazzo e lo presentai a De Mita che non me ne
ringraziò. Era un dc che aveva già in mente di passare coi comunisti. La sua
parabola è coerente». I cinque ministri migliori? «Cinque sono pochi. Tutti
bravissimi, tranne me». Com'è allora che il Cav non ti caccia? «Sono più
critico con me stesso, di quanto gli altri non lo siano nei miei riguardi». A
chi ti ispiri: De Gasperi o Giolitti? «Mi tengo più basso. Ai miei predecessori
al ministero: Scajola, Pisanu, Caldoro e anche a Santagata, ministro con
Prodi». I terremotati d'Abruzzo avranno un tetto prima dell'inverno? «È un
impegno assoluto». Pronto a dimetterti se non è così? «Sarà così. Ma non
capisco: vuoi le mie dimissioni per avere uno sfollato in più?». © SOCIETà
EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano
( da "Gazzetta Ufficiale.it(Corte
Costituzionale)" del 27-04-2009)
Argomenti: Giustizia
N. 108 ORDINANZA
(Atto di promovimento) Ordinanza del 19 novembre 2008 emessa dal G.u.p. del
Tribunale di Napoli nel procedimento penale a carico di Landolfi Mario.
Parlamento - Intercettazioni «occasionali» di comunicazioni o conversazioni di
membri del Parlamento - Utilizzazione in procedimento
penale subordinata alla autorizzazione della Camera di appartenenza -
Irrazionale trattamento differenziato rispetto alla disciplina prevista per i
«terzi», a seguito della sentenza della Corte costituzionale n. 390/2007 - Violazione del principio della parita' di
trattamento dinanzi alla giurisdi ..........
( da "Figaro, Le" del
27-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Outreau : le
substitut général Chavigné va s'expliquer Delphine Chayet et Cyrille Louis
27/04/2009 | Mise à jour : 09:44 | Ajouter à ma sélection . --> Le juge
Fabrice Burgaud (à gauche), vendredi dernier, à son arrivée au Palais de
justice de Paris, accompagné de son avocat, Patrick Maisonneuve. Crédits photo
: AP Mis en cause par les avocats de Fabrice Burgaud, ce
membre du CSM assure qu'il
ne se souvenait pas d'avoir traité le dossier Outreau dans des fonctions
antérieures. Le week end n'a pas fait taire la polémique initiée, vendredi,
après l'annonce de la simple «réprimande» prononcée à l'encontre du juge
Fabrice Burgaud. Sitôt l'arrêt rendu public, les avocats du magistrat
ont annoncé leur intention d'en faire appel, révélant que l'un des membres du
Conseil supérieur de la magistrature (CSM), Xavier
Chavigné, a eu à connaître de l'affaire d'Outreau alors qu'il était en poste à
Douai en août 2003. Depuis, l'ancienne garde des Sceaux Élisabeth Guigou a
dénoncé «un nouveau fiasco pour la justice» et reproché à la Chancellerie de ne
pas avoir anticipé ce conflit d'intérêts. De son côté, Rachida Dati a jugé
cette «attaque indigne», estimant que son ministère «n'avait aucun moyen de
connaître cette situation remontant à plusieurs années». La défense de Xavier
Chavigné. Convoqué par le premier président de la Cour de cassation, le
substitut général Xavier Chavigné devra expliquer dans les tout prochains jours
pourquoi il a gardé le silence sur son implication, certes limitée, dans
l'affaire d'Outreau. En poste à la cour d'appel de Douai, ce magistrat
effectuait un remplacement de courte durée au sein de la chambre de
l'instruction qui, le 26 août
( da "Figaro, Le" del
27-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Affaire Burgaud :
l'«éthique» d'un membre du CSM en cause Delphine
Chayet 24/04/2009 | Mise à jour : 19:38 | Ajouter à ma sélection . --> Un
des magistrats du Conseil supérieur de la magistrature (CSM),
chargé de statuer sur le cas Burgaud, aurait lui-même participé à la procédure
d'Outreau. Les avocats du juge Burgaud ont révélé vendredi qu'ils soulèveraient
un point de droit afin d'obtenir l'annulation de la «réprimande avec
inscription au dossier» prononcée vendredi à son encontre par le Conseil
supérieur de la magistrature (CSM). Jean-Yves Dupeux
et Patrick Maisonneuve ont expliqué avoir appris récemment qu'un des onze
membres du CSM avait participé à la procédure d'Outreau.
Xavier Chavigné a été magistrat à la cour d'appel de Douai (Nord), dont la
chambre de l'instruction a refusé à deux reprises la remise en liberté de
l'abbé Dominique Wiel, un suspect finalement acquitté. Ce rebondissement a
entraîné une réaction immédiate de Vincent Lamanda, premier président de la
Cour de cassation et président du conseil de discipline des magistrats du siège
au sein du CSM qui, ayant appris la nouvelle «avec
stupéfaction», a aussitôt «convoqué l'intéressé pour recueillir, sans délai, ses
explications». «Lorsque l'on prétend devoir donner des leçons en matière de
rigueur, d'éthique et de déontologie je crois qu'on peut être un peu plus
attentif et éviter de se retrouver dans une situation pour le moins atypique»,
a de son côté souligné vendredi Me Maisonneuve.
(
da "Manifesto, Il"
del 27-04-2009)
Argomenti: Giustizia
ABRUZZO Psichiatri sotto la tenda: «Il sisma è un'occasione» Nelle tendopoli si ricostruiscono anche i reparti di psichiatria, mentre unità mobili con psicologi a bordo girano tra i centri colpiti dal sisma. E nel parcheggio di un centro commerciale si prepara una casa famiglia per i pazienti più gravi. Con molta attenzione su come verranno usati i futuri finanziamenti. Racconti dal post-terremoto Gli specialisti: «Meno diagnosi e più ascolto delle persone» Eleonora Martini INVIATA A L'AQUILA Mentre gli occhi di tutti sono puntati sulla ricostruzione post-terremoto, e a vigilare sulle mani pulite delle imprese edili si mobiliterà anche la magistratura antimafia, rischia di passare inosservato il processo di restauro del sistema sanitario aquilano crollato assieme alle palazzine mal costruite. Tanto più nel capoluogo di una regione dove depredare la sanità pubblica è un vecchio vizietto mai sanato, un pozzo senza fondo a cui hanno attinto tutti, fino a portare l'Abruzzo in ginocchio ancora prima che il sisma lo atterrasse. Se ora questa terra riemergerà dalle sue macerie seguendo il modello Friuli o, malauguratamente, il modello Irpinia, lo sapremo monitorando i fondi per la ricostruzione del suo sistema sanitario. A cominciare da L'Aquila. Anche se non è solo una questione di soldi. «Questa può essere l'occasione per studiare un fenomeno che speriamo sia unico». Parla di psichiatria Massimo Casacchia, primario dell'Spdc dell'ospedale aquilano San Salvatore, rivolgendosi ai suoi studenti specializzandi mentre lavora per risistemare nelle tende il suo reparto distrutto. Ma il suo è un invito generale a trasformare la disgrazia del terremoto in un'occasione per «cambiare mentalità» - come nella crisi economica e finanziaria -, per fare di necessità virtù, e trasformare un po' tutto il sistema sanitario locale. Lo sostengono in molti qui, piangendo le strutture perse del nosocomio-modello di Coppito, e tuttavia notando che con la realizzazione di presidi sanitari locali ben piazzati in molte tendopoli, «si sta finalmente realizzando quel sistema tanto agognato che è la medicina di base». Filtro fondamentale perché in ospedale arrivino solo i casi necessari. Peccato, aggiungono, che «a realizzarla, al momento, sono la Croce rossa e le associazioni di volontari,e non le Asl». Ma è proprio seguendo la pista del disagio psichico, aumentato a dismisura in questi diciotto giorni di vita post-terremoto, che meglio si comprende quali possibili modelli sanitari si potrebbero sviluppare da qui in avanti. Anche perché è proprio nelle tasche dei raiss delle cliniche psichiatriche private che sono finite gran parte delle centinaia di milioni di euro mancanti alle casse pubbliche regionali. «Deve diventare un'occasione per cambiare la psichiatria: meno diagnostica e più d'ascolto», spiega meglio Casacchia che non si lamenta più di tanto dei venti posti letto persi insieme alle corsie del Servizio psichiatrico di diagnosi e cura: «Ne basterebbero anche di meno se usassimo le equipe mobili per stimolare e per andare a portare aiuto laddove ce n'è bisogno, invece di stare qui seduti ad aspettare che i pazienti decidano di venire a curarsi». Esattamente come sta accadendo in questi giorni a L'Aquila. Un paio di chlometri più in là, nella tendopoli allestita dalla protezione civile nel parcheggio del centro commerciale Il Globo, che ospita circa mille persone, il Dipartimento della salute mentale ha raggruppato in una decina di tende tutti i suoi utenti sfollati che prima della scossa del sei aprile vivevano in case famiglia, nei gruppi appartamento o nelle due comunità della struttura riabilitativa del quartiere Santa Barbara. Su 13 case adibite alla riabilitazione psichica, solo quattro sono rimaste agibili. Tre pazienti sono morti e qui, in totale, ci sono 55 persone, quelle con disturbi più severi, su cui si facevano progetti ad alta priorità, che sarebbe stato impossibile seguire se fossero rimaste sparse nelle tendopoli di quartiere. L'area del Globo funziona bene: dopo due giorni da alluvionati, sommersi da una decina di centimetri d'acqua e fango, sono entrati in azione gli alpini in congedo e il battaglione San Marco di stanza qui che nel giro di poche ore hanno scavato un fosso, montato una fognatura, ricoperto il tutto e cementato perfino dei tombini nuovi di zecca. Un esempio di come le opere, se si vuole, si possono realizzare presto e bene. La prima delle tende del Dipartimento della salute mentale è occupata dal Gus (Gruppo umana solidarietà) delle Marche e dall'associazione locale «180 amici», entrambe finalizzate alla tutela della salute mentale e accreditate presso la Dicom (direzione dei centri operativi mobili della protezione civile) che coordina gli interventi nelle sette aree in cui è stata suddivisa la zona interessata dal terremoto. Ogni giorno da qui partono quattro camper con a bordo tre operatori del Gus e uno della «180 amici» e lo stesso avviene dall'altra stazione di riferimento allestita presso le tende del professor Casacchia. «>Il
loro non è un lavoro diretto di aiuto psicologico - racconta Noemi D'Addezio,
psicologa del Csm - ma di contatto, di intermediazione con i servizi medici e sociali:
incontrano la popolazione, cercano di risolvere i piccoli problemi, scovano il
disagio dove se ne crea, si rapportano con la psicologia dell'emergenza e ci
aiutano anche nel censimento dei pazienti». Cartelle cliniche e schedari
sono ancora seppelliti nelle strutture inagibili, difficili da raggiungere, ma
con questo metodo in due giorni «abbiamo censito 338 nostri utenti, sappiamo
dove abitano e come stanno, abbiamo ripreso contatto e tra un po' forse potremo
ricominciare a curarli». Il Gus, che di questi progetti ha il know how, ha
garantito una presenza permanente in loco almeno per sei mesi. Nel pomeriggio
rientra la prima delle squadre mobili: vengono dalla tendopoli di Sassa Scalo,
un campo che fa da base a dieci piccoli campi, con 1600 persone in tutto. «La
protezione civile di Vicenza, che gestisce la tendopoli si lamenta perché non
c'è un posto medico avanzato fisso, solo un'infermeria», resocontano le due
giovani psicologhe. Lì, raccontano, hanno già riaperto nelle tende le scuole
elementari e medie. Ma la popolazione locale non vuole essere censita e non
collabora ai lavori nel campo, con grande disappunto dei volontari provenienti
dalle altre regioni. «Un po' perché sono ancora sotto shock dal terremoto e
dalla nuova vita nelle tende - cercano una spiegazione gli psicologi - un po'
perché in queste tendopoli vivono soprattutto persone che non rientrano in casa
solo per paura, quindi sono meno motivate a occuparsi degli spazi e della cosa
pubblica». «Ma da questa tragedia possiamo imparare a reimpostare la nostra
mentalità, gli stili e l'organizzazione del lavoro - riflette Sandro Sirolli,
direttore del Centro diurno psichiatrico de L'Aquila - Adesso che non possiamo
fare altro che lavorare sul territorio, dobbiamo capire l'importanza di
indirizzare le risorse sul personale anziché sui posti letto, dobbiamo
finanziare progetti che aiutino le persone a ricostruire le relazioni e a
reinserirsi nel mondo del lavoro. L'attività ambulatoriale va limitata e
aumentata quella territoriale». Ciò che non è stato fatto nei mesi precedenti,
durante il lungo sciame sismico, va fatto ora: «Dobbiamo ricominciare da qui,
dal terremoto, parlarne per aiutare psicologicamente alla ripresa», conclude
Sirolli. E preparare le coscienze alla nuova realtà sarà utile anche per
evitare di trasformare la salute degli abruzzesi in moneta sonante da far
intascare al prossimo politico di turno.
(
da "Monde, Le"
del 27-04-2009)
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(
da "Virgilio Notizie"
del 27-04-2009)
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(
da "Wall Street Italia"
del 27-04-2009)
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(
da "Gazzettino, Il (OgniSport)"
del 27-04-2009)
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(
da "Gazzettino, Il
(OgniSport)" del 27-04-2009)
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(
da "Gazzettino, Il
(OgniSport)" del 27-04-2009)
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(
da "Gazzettino, Il
(OgniSport)" del 27-04-2009)
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(
da "Gazzettino, Il
(OgniSport)" del 27-04-2009)
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(
da "Gazzettino, Il
(OgniSport)" del 27-04-2009)
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(
da "Gazzettino, Il (OgniSport)"
del 27-04-2009)
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(
da "Velino.it, Il"
del 27-04-2009)
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(
da "Unione Sarda, L'
(Nazionale)" del 27-04-2009)
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(
da "Sicilia, La"
del 27-04-2009)
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(
da "AltaLex"
del 27-04-2009)
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da "CittadinoLex"
del 27-04-2009)
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(
da "Romania Libera"
del 27-04-2009)
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(
da "Tribuna di Treviso,
La" del 28-04-2009)
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(
da "Leggo"
del 28-04-2009)
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(
da "Repubblica, La"
del 28-04-2009)
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da "Italia Oggi"
del 28-04-2009)
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da "Italia Oggi"
del 28-04-2009)
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da "Repubblica, La"
del 28-04-2009)
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(
da "Eco di Bergamo, L'"
del 28-04-2009)
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(
da "Nazione, La
(Pistoia)" del 28-04-2009)
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(
da "Manifesto, Il"
del 28-04-2009)
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(
da "Messaggero, Il
(Rieti)" del 28-04-2009)
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da "Corriere del
Mezzogiorno" del 28-04-2009)
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(
da "Corriere del
Mezzogiorno" del 28-04-2009)
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da "Corriere della Sera"
del 28-04-2009)
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da "Corriere della Sera"
del 28-04-2009)
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da "Unita, L'"
del 28-04-2009)
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da "Unita, L'"
del 28-04-2009)
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da "Unita, L'"
del 28-04-2009)
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da "Unione Sarda, L'
(Nazionale)" del 28-04-2009)
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(
da "Secolo XIX, Il"
del 28-04-2009)
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(
da "Giornale.it, Il"
del 28-04-2009)
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(
da "AltaLex"
del 28-04-2009)
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(
da "Denaro, Il"
del 28-04-2009)
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(
da "Romania Libera"
del 28-04-2009)
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(
da "Repubblica.it"
del 28-04-2009)
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(
da "Giornale di
Vicenza.it, Il" del 28-04-2009)
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(
da "Wall Street Italia"
del 28-04-2009)
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da "Mattino, Il
(Benevento)" del 28-04-2009)
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da "Gazzettino, Il
(Venezia)" del 28-04-2009)
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(
da "AltaLex"
del 28-04-2009)
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(
da "Virgilio Notizie"
del 28-04-2009)
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(
da "Sicilia, La"
del 28-04-2009)
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da "Sicilia, La"
del 28-04-2009)
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da "Wall Street Italia"
del 28-04-2009)
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da "Wall Street Italia"
del 28-04-2009)
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(
da "Romania Libera"
del 28-04-2009)
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da "Wall Street Italia"
del 28-04-2009)
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