CENACOLO DEI COGITANTI |
Caso
Biagi, Cofferati e Cgil vincono il ricorso
( da "Gazzetta
di Modena,La" del 25-02-2009)
Argomenti: Giustizia
Abstract: istituzione giudiziaria e quella parlamentare, la Corte
costituzionale rigettò il ricorso del giudice. Nel 2007, perciò, Sergio
Cofferati e Guglielmo Epifani promossero il ricorso alla Corte di Strasburgo
che, rimarca la Cgil, «ha portato oggi al riconoscimento delle ragioni addotte
e a condannare lo Stato italiano a un risarcimento di 8.
Per il
dopo Borgonovo Re c'è Giorgio Paolino
( da "Trentino"
del 25-02-2009)
Argomenti: Giustizia
Abstract: risposta immediata e la ratifica di una deliberazione
della giunta provinciale concernente l'impugnativa davanti alla Corte
Costituzionale di una norma statale, l'assemblea discuterà 4 proposte di
mozionei cui primi firmatari sono nell'ordine Nardelli (PD), Bombarda (Verdi),
Morandini (PDL) e Casna (Lega Nord) tutte relative alla sanguinosa guerra
esplosa nella striscia di Gaza.
Intercettazioni,
dubbi nel Pdl ( da "Trentino"
del 25-02-2009)
Argomenti: Giustizia
Abstract: e maggiore è la possibilità che venga fulminata dalla
Corte Costituzionale e dalla Corte di giustizia europea», incalza Travaglio. Ma
Franco Siddi, segretario della Fnsi, frena sul referendum e invita a pensare
alla battaglia che va fatta adesso. E qualcosa si muove anche nella
maggioranza. Se Pecorella esprime dubbi sulla costituzionalità della legge,
Paolo Bonaiuti si schiera «
Caccia
al tesoro: dove saranno i soldi? ( da "Eco del Chisone"
del 25-02-2009)
Argomenti: Giustizia
Abstract: intervenire il Csm, sempre così sollecito a fare le pulci
agli altri? 4) I soci dell'ex-procuratore oggi quasi chiedono scusa ma, scuse a
parte, verranno tutti confermati nel ruolo di presidenti o revisori dei conti
di enti pubblici, o comunque di controllo pubblico, dal Comune di Torino a
quello di Grugliasco o all'Eurizon Investimenti che appartiene al gruppo Intesa
San Paolo?
Ordinanze
illegittime, il Tar riapre i phone center fino alle 22
( da "Gazzettino,
Il (Treviso)" del 25-02-2009)
Argomenti: Giustizia
Abstract: che ora finirà a processo davanti alla corte
costituzionale. E nel nel frattempo ha accolto anche la richiesta di sospensiva
avanzata dai phone center di Conegliano contro l'ultima ordinanza del sindaco
che riduceva l'orario di apertura dalle 22 alle 20 durante i giorni feriali e
dalle 22 alle 18 nei giorni festivi.
Il
Concordato ( da "Alto Adige"
del 25-02-2009)
Argomenti: Giustizia
Abstract: Corte costituzionale riguardante il dramma Englaro. Sempre
di più traspare e indigna anche i credenti senza paraocchi (come il
sottoscritto) che la religione è una cosa e la politica vaticana un'altra.
D'altronde il Concordato mai come oggi risulta del tutto asimmetrico: lo Stato
del Vaticano può dare giudizi ed esercitare pressioni sulle leggi della
Repubblica o su sentenze dell'
L'ordinanza
anti phone center finisce alla Consulta
( da "Tribuna
di Treviso, La" del 25-02-2009)
Argomenti: Giustizia
Abstract: questione di legittimità costituzionale - si legge nella
decisione - sospende il giudizio in corso e dispone che gli atti siano
trasmessi alla Corte costituzionale per la risoluzione». Nel giudizio si era
costituita solo la Regione, infatti il Comune di Conegliano aveva ritirato una
sua precedente ordinanza, intimando ai phone center di adeguarsi alla
successiva norma regionale.
de
magistris e forleo ( da "Mattino di Padova, Il"
del 25-02-2009)
Argomenti: Giustizia
Abstract: in udienza presso il CSM, ci avvisava, nel pomeriggio
dello stesso giorno, con un sms, che, purtroppo, per motivi che «non
dipendevano da lui era rimasto bloccato a Roma ma che sarebbe certamente venuto
a maggio» cioè che avrebbe certamente partecipato al nostro prossimo convegno
previsto per il 15 maggio 2009.
Intercettazioni,
editori e giornalisti per il diritto di cronaca
( da "Gazzetta
di Mantova, La" del 25-02-2009)
Argomenti: Giustizia
Abstract: legge più lurida la fanno e maggiore è la possibilità che
venga fulminata dalla Corte Costituzionale e dalla Corte di giustizia europea»,
incalza Travaglio. Ma Franco Siddi, segretario della Fnsi, frena sul referendum
e invita a pensare alla battaglia che va fatta adesso. E qualcosa si muove
anche nella maggioranza. Se Pecorella esprime seri dubbi sulla costituzionalità
della legge,
Galliano
bollette amag <Bollette pazze?No, a norma di legge>
( da "Secolo
XIX, Il" del 25-02-2009)
Argomenti: Giustizia
Abstract: grazie ad una sentenza della Corte Costituzionale nata dal
ricorso di un cittadino campano nei confronti di una società di gestione del
servizio idrico integrato che aveva richiesto il pagamento della tariffa
riferita alla depurazione pur non dovuta. Una normativa riconosciuta da giudici
incostituzionale in quanto discrimina chi paga la tariffa senza ricevere in
cambio il servizio.
Il
Consiglio superiore della magistratura ha dato il via libera al trasferimento
d'ufficio dei ... ( da "Messaggero, Il (Latina)"
del 25-02-2009)
Argomenti: Giustizia
Abstract: Il Csm ha deciso che andrà alla Corte di appello di Reggio
Calabria e sarà consigliere con destinazione alle funzioni civili il pg di
Catanzaro Enzo Iannelli, uno dei principali protagonisti dello scontro tra
procure. Alfredo Garbati, uno dei sostituti di Iannelli, sarà consigliere di
Corte di Appello a Taranto,
Magistrato
trasferito dal Csm a Cassino ( da "Messaggero, Il (Frosinone)"
del 25-02-2009)
Argomenti: Giustizia
Abstract: Mercoledì 25 Febbraio 2009 Chiudi Il plenum del Consiglio
superiore destina Verasani alla sezione civile del Tribunale di piazza Labriola
Magistrato trasferito dal Csm a Cassino E' il pm di Salerno che indagò sulle
pressioni al collega De Magistris
IL
PUNTO cui è giunto il dibattito pubblico che accompagna l'itinerario
parlamentare d... ( da "Messaggero, Il (Pesaro)"
del 25-02-2009)
Argomenti: Giustizia
Abstract: vista giuridico con una eventuale impugnativa dinanzi alla
Corte Costituzionale. In entrambi i casi sarebbe una disfatta per quella
ragione chiamata a governare non più soltanto problemi collettivi, economici e
sociali, ma anche morali e personali della nostra esistenza. Al di là della
formulazione testuale dello schema delle disposizioni e degli emendamenti che
ne vengono suggeriti,
Allarme
stupri, il colpevole è italiano sei volte su dieci
( da "Riformista,
Il" del 25-02-2009)
Argomenti: Giustizia
Abstract: Il plenum del Csm ha dato il via libera al trasferimento
d'ufficio dei magistrati coinvolti nello scontro tra le procure di Salerno e
Catanzaro, sull'inchiesta Why not poi sottratta al pm calabrese De Magistris.
Enzo Iannelli, procuratore generale di Catanzaro, farà il consigliere alla
Corte d'appello, sezioni civili,
Società
e fedi, un patto virtuoso ( da "Sole 24 Ore, Il"
del 25-02-2009)
Argomenti: Giustizia
Abstract: in regime di pluralismo culturale e confessionale» (come
si è espressa la Corte costituzionale nella storica sentenza n. 203 del 1989).
Questo è il contenuto essenziale del principio di laicità,che-ha detto la
Corte-è un principio supremo dell'ordinamento costituzionale, destinato a
prevalere anche sulle norme di accordi concordatari costituzionalmente
garantiti.
Le
inutili diatribe sulla figura del vicepresidente
( da "Corriere
del Mezzogiorno" del 25-02-2009)
Argomenti: Giustizia
Abstract: sulla figura del vicepresidente di PIETRO CIARLO SEGUE
DALLA PRIMA Sul punto con la sentenza 196 del 2003 la Corte costituzionale è
stata chiarissima: nei nuovi statuti regionali la disciplina della
«prorogatio», anche in caso di dimissioni volontarie, spetta allo statuto
regionale. Infatti, scrive la Corte, «l'istituto della prorogatio, a differenza
della vera e propria proroga.
Fronte
comune editori-giornalisti ( da "Sole 24 Ore, Il"
del 25-02-2009)
Argomenti: Giustizia
Abstract: alla Corte europea sui diritti dell'uomo, alla Corte
Costituzionale, al referendum abrogativo annunciato da Di Pietro e
all'obiezione di coscienza da parte dei singoli giornalisti. Nelle sue
conclusioni, Franco Siddi, segretario generale della Fnsi, ricorda come da tre
legislature si tenti in Parlamento di limitare il diritto di cronaca:
Rai, il
Governo aspetta il Pd Assemblea dei soci il 3 marzo
( da "Sole
24 Ore, Il" del 25-02-2009)
Argomenti: Giustizia
Abstract: La Corte Costituzionale, intanto, si è riservata di
pronunciarsi nel merito del conflitto d'attribuzione sollevato dalla
commissione di Vigilanza contro il Tesoro, nella scorsa legislatura. Il
conflitto riguarda la possibilità o meno per l'azionista di revocare il mandato
al consigliere che nomina direttamente,
Il Csm
ha deciso: Nuzzi va a Latina e Verasani a Cassino
( da "Corriere
del Mezzogiorno" del 25-02-2009)
Argomenti: Giustizia
Abstract: in Campania Il Csm ha deciso: Nuzzi va a Latina e Verasani
a Cassino La decisione di Palazzo dei Marescialli è «immediatamente esecutiva».
Già inoltrato il ricorso in Corte di Cassazione SALERNO — Aveva chiesto di
essere trasferita a Napoli, il sostituto procuratore di Salerno Gabriella
Nuzzi, uno dei protagonisti dello scontro con i magistrsati della procura di
Catanzaro.
Ma
l'Esecutivo pensa alla fiducia ( da "Sole 24 Ore, Il"
del 25-02-2009)
Argomenti: Giustizia
Abstract: opposizione, Csm, Anm, Fnsi, Fieg e finanche quattro delle
sei commissioni parlamentari competenti sui pareri al testo licenziato dalla
commissione Giustizia – hanno accentuato le crepe già esistenti nella
maggioranza, che rischia di spappolarsi al momento del voto segreto.
Il Csm
non concede sconti: la pm Nuzzi trasferita a Latina
( da "Corriere
del Mezzogiorno" del 25-02-2009)
Argomenti: Giustizia
Abstract: Campania Il Csm non concede sconti: la pm Nuzzi trasferita
a Latina Gabriella Nuzzi lascia la procura di Salerno e sarà magistrato
giudicante al tribunale di Latina. Mentre il suo collega Dionigio Verasani sarà
trasferito a Benevento. Neanche sulle destinazioni i protagonisti salernitani
(con il procuratore capo Luigi Apicella) dello scontro con i magistrati della
procura di Catanzaro,
I
Circoli della libertà: <Cambiate lo Statuto>
( da "Corriere
del Mezzogiorno" del 25-02-2009)
Argomenti: Giustizia
Abstract: si dovrà creare un movimento d'opinione per indurre il
Governo ad intervenire e ad investire della questione la Corte costituzionale.
Del resto, i dubbi di costituzionalità sullo statuto non rigurdano solo la
norma sulle unioni familiari, ma moltissimi altri punti del testo approvato
venerdì scorso dal Consiglio regionale».
Convegno
e festa per Paolo Grossi al Suor Orsola
( da "Corriere
del Mezzogiorno" del 25-02-2009)
Argomenti: Giustizia
Abstract: giorni or sono dal Presidente della Repubblica alla Corte
Costituzionale. Fiorentino, accademico dei Lincei, a lungo docente di Storia
del diritto medievale e moderno nelle facoltà giuridiche di Siena, Macerata e a
Firenze (delle quali ultime è stato anche preside), prima di esserlo sinora
appunto presso la Facoltà di Giurisprudenza dell'Università degli Studi Suor
Orsola Benincasa,
Ecopass,
multa sospesa dal giudice <Sospetti di incostituzionalità>
( da "Corriere
della Sera" del 25-02-2009)
Argomenti: Giustizia
Abstract: In quella sede sarà deciso se rimettere gli atti alla
Corte costituzionale, anche se il ricorrente sostiene che il giudice può direttamente
dichiarare nulle le disposizioni comunali in quanto la Corte decide solo sulla
legittimità delle leggi e non degli atti amministrativi. Luigi Corvi
UNA
SCONFITTA CERCATA A LUNGO ( da "Corriere della Sera"
del 25-02-2009)
Argomenti: Giustizia
Abstract: Allora ci spieghi perché, in vittoria, non abbia alzato un
dito per aiutare e anche costringere la giustizia a funzionare. La sinistra fa
bene a difendere il potere giudiziario dagli assalti interessati di Berlusconi.
Ma fa male a non difendere un cittadino così mal servito da una giustizia,
diciamolo pure, ingiusta.
OSIMO
LE LISTE civiche affrontano la questione Astea, ritenendo che il Comune
debba... ( da "Resto del Carlino, Il (Ancona)"
del 25-02-2009)
Argomenti: Giustizia
Abstract: ingenerata dalla Sentenza della Corte Costituzionale del
10 ottobre 2008, che esenta dal pagamento della quota-depuratore gli utenti i
cui servizi sono privi di collegamento con l'impianto di depurazione. L'azienda
sta terminando la mappatura per stabilire quante e quali utenze siano
allacciate al depuratore e quali no e nel frattempo ha predisposto i progetti
per procedere all'
di
NICOLA BIANCHI IL FASCICOLO è il 264807, l'Aldrovandi bis, tre in...
( da "Resto
del Carlino, Il (Ferrara)" del
25-02-2009)
Argomenti: Giustizia
Abstract: messa nero su bianco in un documento inviato al Csm. La
stessa che nei mesi scorsi ha ottenuto dal tribunale di poter vedere le
trascrizioni delle deposizioni, nell'ambito del processo Aldrovandi, rese dai
vertici della questura, Marino, Solito, Sidero e Scroccarello. «STACCA» Altra
telefonata, altra questione quella di Casoni e Bulgarelli.
Magistrati
onorari, 4.000 precari ( da "Corriere della Sera"
del 25-02-2009)
Argomenti: Giustizia
Abstract: con nomina fatta dal Csm e ratificata dal ministro della
Giustizia. Il primo paradosso è che l'incarico sarebbe dovuto essere triennale,
come previsto dalla legge Carotti che nel 1998 arruolava giudici e pm onorari
«al limitato scopo di esaurire i giudizi pendenti alla data del 30 aprile
1995»: ma nella realtà, di proroga in proroga,
Emergenza
in 57 Procure E ai giovani vietato fare i pm
( da "Corriere
della Sera" del 25-02-2009)
Argomenti: Giustizia
Abstract: non hanno ancora trovato attuazione concreta tra ministero
e Csm, al punto che via Arenula pochi giorni fa ha inserito nel disegno di
legge di riforma del processo penale la possibilità di trasferire d'ufficio,
nelle sedi non coperte per mancanza di aspiranti, i magistrati che lavorino nello
stesso ufficio da più di 10 anni.
Biomedicale,
quando la R&S premia ( da "Sole 24 Ore, Il (Centro Nord)"
del 25-02-2009)
Argomenti: Giustizia
Abstract: che verrà certamente bocciata dalla Corte Costituzionale,
il cui verdetto non arriverà però prima di un anno. Come seconda misura da
approvare al più presto, oltre a chiedere l'anticipo dei crediti d'imposta,
basterebbe reintrodurre gli ammortamenti accelerati sugli investimenti per le
industrie del nostro settore.
rischio
caos licenze, decide la consulta ( da "Nuova Venezia, La"
del 25-02-2009)
Argomenti: Giustizia
Abstract: Il Tar chiede alla Corte Costituzionale di pronunciarsi
sul numero chiuso Rischio caos licenze, decide la Consulta Bortolussi: «Siamo
tranquilli sui criteri adottati per bar e ristoranti» Il decreto Bersani
prevede già la liberalizzazione dei permessi Sarà la Corte Costituzionale a
decidere se a Venezia regnerà prossimamente il caos nelle licenze per i
pubblici esercizi,
Tribunale,
arriva il giudice Nuzzi ( da "Tempo, Il"
del 25-02-2009)
Argomenti: Giustizia
Abstract: Csm ha disposto il trasferimento del pubblico ministero di
Salerno nel capoluogo pontino Tribunale, arriva il giudice Nuzzi Nella giornata
odierna dovrebbe essere presentata la relazione a Mancino Il Consiglio
superiore della magistratura ha dato ieri pomeriggio il via libera al
trasferimento d'ufficio dei magistrati coinvolti nello scontro tra le procure
di Catanzaro e Salerno per
La Lega
Nord approda ad Arce. Nominato il referente locale
( da "Tempo,
Il" del 25-02-2009)
Argomenti: Giustizia
Abstract: Stato e la Corte Costituzionale hanno dichiarato
illegittimi il consumo minimo di
La
sinistra si unisce per rinnegare Napolitano
( da "Giornale.it,
Il" del 25-02-2009)
Argomenti: Giustizia
Abstract: maggioranza che presenta una legge che sarà impugnata alla
Corte Costituzionale perché alle regioni non spetta legiferare in materia di
pubblica sicurezza e immigrazione». Il voto contrario all'ordine del giorno
arriva dopo una mattinata di discussioni sul pdl di Rifondazione: «Dicano che
vogliono aprire le porte ai clandestini -attacca Francesco Bruzzone (Lega
Nord)- perché secondo l'
<Un
libro bianco perché tutti sappiano>
( da "Unione
Sarda, L' (Nazionale)" del
25-02-2009)
Argomenti: Giustizia
Abstract: è per poi contestarla davanti alla Corte Costituzionale e
alla Corte europea. No, la guerra va fatta oggi». Poi Siddi risponde a
Gasparri, anche se il senatore è già andato via: «Non è vero che i giornalisti
vogliono frugare nella posta privata, i giornalisti cercano notizie e quando
arrivano, attraverso qualunque strada, le pubblicano.
Eluana
e la politica ( da "Tempi"
del 25-02-2009)
Argomenti: Giustizia
Abstract: referendario o della Corte Costituzionale, non ci pare né
utile, né sensato partecipare all'attuale discussione sul testamento biologico.
4. Il lacerante e triste spettacolo nazionale cui abbiamo assistito in questi
ultimi mesi nasce da sentenze di magistrati che sembrano determinati a
distorcere le leggi e a imporre per via giudiziaria alla società certi princìpi
e certe leggi.
Danno
biologico, danno tanatologico, residenza in altro Paese, rilevanza
( da "AltaLex"
del 25-02-2009)
Argomenti: Giustizia
Abstract: nello specifico ambito della responsabilità civile da
circolazione stradale, la Corte Costituzionale dichiarò l?illegittimità
dell?art. 28 legge 990\69 nella parte in cui attribuiva agli enti gestori di
assicurazioni sociali il diritto di surroga nei confronti del danneggiato con
pregiudizio del ristoro del danno biologico non altrimenti risarcito.
Consulta/
Francesco Amirante è il 33esimo presidente
( da "Virgilio
Notizie" del 25-02-2009)
Argomenti: Giustizia
Abstract: (Apcom) - I 15 giudici che compongono il plenum della
Corte Costituzionale hanno eletto, questa mattina, Francesco Amirante, 33esimo
presidente della Consulta. Come primo atto, Amirante ha nominato vicepresidente
il professor Ugo De Siervo.
di
CLAUDIO MASSEGLIA A UMENTA la tariffa dell'acqua...
( da "Nazione,
La (La Spezia)" del 25-02-2009)
Argomenti: Giustizia
Abstract: anche a cittadini che non ne usufruivano: la Corte
Costituzionale ha messo fine a questo sistema di tariffazione, riducendo i
ricavi Acam di ulteriori 500mila euro. Risultato: il piano triennale di
investimenti è stato ridotto e reso più fattibile, questo ha permesso di
ridurre l'aumento tariffario da 5% a 2,5 per il 2009, 3,8% per 2010 e 2011.
Intercettazioni,
no di Fnsi e Fieg ( da "Nazione, La (Firenze)"
del 25-02-2009)
Argomenti: Giustizia
Abstract: Prima di ricorrere alla Corte Costituzionale si ha il
dovere di dire che bisogna fermarsi un passo prima dell'orrore. Noi chiediamo
che sia espunta la parte contestata». A proposito di mal di pancia nella
maggioranza, il deputato Pdl Pecorella ha manifestato dubbi di costituzionalità
sul ddl mentre il sottosegretario Bonaiuti ha auspicato «un ripensamento»
NOMINE.
FRANCESCO AMIRANTE NUOVO PRESIDENTE DELLA CONSULTA
( da "AgoPress"
del 25-02-2009)
Argomenti: Giustizia
Abstract: I giudici della Corte Costituzionale, riuniti stamane in
camera di consiglio, hanno eletto a scrutinio segreto il 33mo presidente dela
Consulta. E' Francesco Amirante, napoletano, classe 1933, nominato vice
presidente della Corte Costituzionale dal suo predecessore, Giovanni Maria
Flick, il cui mandato era scaduto il 18 febbraio scorso.
Consulta,
Francesco Amirante è il nuovo presidente
( da "Reuters
Italia" del 25-02-2009)
Argomenti: Giustizia
Abstract: stato eletto oggi presidente della Corte Costituzionale.
Come suo primo atto Amirante, che subentra a Giovanni Maria Flick il cui
mandato è scaduto il 18 febbraio, ha nominato Ugo De Siervo alla
vicepresidenza. Amirante - 75 anni, di Napoli, presidente di sezione della
Cassazione - fa parte della Consulta dal 2001, e dallo scorso 14 novembre
ricopriva l'incarico di vicepresidente.
Corte
Costituzionale: Amirante presidente ( da "AudioNews.it"
del 25-02-2009)
Argomenti: Giustizia
Abstract: 54 Politica Corte Costituzionale: Amirante presidente
10.55: Francesco Amirante è il nuovo presidente della Corte Costituzionale.
Eletto stamani dai 15 giudici della Consulta, succede a Giovanni Maria Flick,
il cui mandato è scaduto lo scorso 18 febbraio.
Vicenda
De Magistris: Pm trasferiti da Csm, Nuzzi a Latina, Verasani a Cassino
( da "Salerno
notizie" del 25-02-2009)
Argomenti: Giustizia
Abstract: Pm trasferiti da Csm, Nuzzi a Latina, Verasani a Cassino
Andrà alla Corte di appello di Reggio Calabria e sarà consigliere con
destinazione alle funzioni civili il pg di Catanzaro Enzo Iannelli, uno dei
principali protagonisti dello scontro con la procura di Salerno legato alle
inchieste avocate al pm del capoluogo calabrese Luigi De Magistris.
IL DDL
ANTIFANNULLONI DI BRUNETTA È LEGGE VENDOLA APRE ALL'UDC E IL PDCI S'INCAZZA
("LO DICA AI COMPAGNI SICILIANI ANTI-CUFFARO") UE: COFFERATI PUÒ
DENUNCIARE BOSSI AN SI FA ( da "Dagospia.com"
del 25-02-2009)
Argomenti: Giustizia
Abstract: stato eletto presidente della Corte Costituzionale con 13
voti e 2 schede bianche. E' quanto informa un comunicato della Consulta.
Amirante scadra' da presidente e da giudice il 7 dicembre 2010. Il Presidente
della Corte ha designato giudice costituzionale Ugo De Siervo a sostituirlo in
caso di impedimento con il titolo di Vice presidente.
Napoletano,
classe '33, alla guida della Consulta
( da "Affari
Italiani (Online)" del 25-02-2009)
Argomenti: Giustizia
Abstract: Politica Francesco Amirante è il nuovo presidente della
Corte Costituzionale Mercoledí 25.02.2009 10:49 CLICCA QUI PER LEGGERE TUTTE LE
NEWS DI POLITICA Francesco Amirante è il nuovo presidente della Corte Costituzionale.
Ad eleggerlo sono stati i giudici della Consulta riuniti in una camera di
consiglio.
Stabilizzazione
del lavoro precario, supervertice in Regione Marche
( da "Sestopotere.com"
del 25-02-2009)
Argomenti: Giustizia
Abstract: Regione si costituirà in giudizio alla Corte
Costituzionale con le migliori professionalità disponibili sul mercato, viste
l?importanza e la delicatezza della questione. Stiamo inoltre valutando
l?incidenza che l?impugnativa avrà sulle singole fattispecie di lavoratori, ma
quel che è certo è che non abbiamo alcuna intenzione di rinunciare al programma
di stabilizzazione del precariato&
CONSULTA,
IL NUOVO PRESIDENTE È FRANCESCO AMIRANTE
( da "Wall
Street Italia" del 25-02-2009)
Argomenti: Giustizia
Abstract: Consulta, il nuovo presidente è Francesco Amirante
-->Francesco Amirante è il nuovo presidente della Corte Costituzionale. Ad
eleggerlo sono stati i giudici della Consulta riuniti oggi in una camera di
consiglio. Amirante è il 33esimo...
Consulta/
Le congratulazioni di Fini a Francesco Amirante
( da "Virgilio
Notizie" del 25-02-2009)
Argomenti: Giustizia
Abstract: ha inviato un messaggio di congratulazioni al nuovo
Presidente della Corte Costituzionale, Francesco Amirante. "In occasione
della Sua elezione a Presidente della Corte Costituzionale - è il testo del
messaggio - desidero esprimerle, a nome mio personale e della Camera dei
deputati, le più vive congratulazioni.
Consulta/
Amirante: Libera stampa è massima garanzia
( da "Virgilio
Notizie" del 25-02-2009)
Argomenti: Giustizia
Abstract: Il neo eletto presidente della corte Costituzionale,
Francesco Amirante, in un breve incontro con i con i giornalisti questa mattina
ha sottolineato a più riprese l'importanza del ruolo dell'informazione, ma
anche la necessità della Corte di "aprirsi" alla pubblica opinione e
di "spiegare meglio il proprio lavoro" .
Romania/
Commissione Camera emenda regola su rinvio a
( da "Virgilio
Notizie" del 25-02-2009)
Argomenti: Giustizia
Abstract: avevano presentato una richiesta alla Corte
COstituzionale, che aveva deliberato sull'incostituzionalità del testo. La
Camera avrebbe dovuto modificare la regola alla fine di dicembre. Il ramo basso
del Parlamento ha dovuto rinviare l'approvazione a causa dell'urgenza del voto
sulla Finanziaria e conseguentemente, ha spiegato il presidente della Camera
Roberta Anastase,
Consulta,
il nuovo presidente è il napoletano Amirante
( da "Denaro,
Il" del 25-02-2009)
Argomenti: Giustizia
Abstract: Dopo aver trascorso diversi anni presso la sezione
fallimentare del Tribunale di Napoli, nel 1980 fu addetto all'ufficio del
Massimario e del ruolo della Cassazione. Eletto giudice costituzionale il 23
novembre 2001 dalla Corte di Cassazione, e' stato nominato il 14 novembre 2008
vicepresidente della Corte Costituzionale. del 25-02-2009 num.
Depurazione,
il canone della discordia Il comitato consegna oltre 700 diffide
( da "Corriere
Adriatico" del 25-02-2009)
Argomenti: Giustizia
Abstract: ottemperanza della sentenza della Corte Costituzionale n.
335 dell'ottobre scorso, precisamente l'immediata cessazione della fatturazione
del canone di depurazione nei casi indicati dalla Consulta come
incostituzionali, la restituzione di tutti i corrispettivi versati a titolo di
canone di depurazione, come computati in tutte le bollette pagate negli ultimi
dieci anni e,
De
Magistris: Pm trasferiti da Csm, Nuzzi a Latina, Verasani a Cassino
( da "Salerno
notizie" del 25-02-2009)
Argomenti: Giustizia
Abstract: Pm trasferiti da Csm, Nuzzi a Latina, Verasani a Cassino
Andrà alla Corte di appello di Reggio Calabria e sarà consigliere con
destinazione alle funzioni civili il pg di Catanzaro Enzo Iannelli, uno dei
principali protagonisti dello scontro con la procura di Salerno legato alle
inchieste avocate al pm del capoluogo calabrese Luigi De Magistris.
Città:
<Proroga delle attività estrattive La Regione ha violato la legge>
( da "Sannio
Online, Il" del 25-02-2009)
Argomenti: Giustizia
Abstract: Corte costituzionale per chiedere la declaratoria
dell?illegittimità costituzionale della legge numero 14 approvata dal Consiglio
regionale il 6 novembre 2008 ed entrata in vigore il successivo 11 novembre con
la pubblicazione sul Burc. Come si ricorderà, con la citata legge il parlamento
campano aveva concesso alle aziende attive nel settore di poter operare in
proroga fino al 30
Kirghizistan/
Presentata richiesta per presidenziali in
( da "Virgilio
Notizie" del 25-02-2009)
Argomenti: Giustizia
Abstract: Jeenbekov ha presentato alla Corte costituzionale di
Bishkek una richiesta per indire le elezioni presidenziali in primavera. Lo
scrive oggi l'agenzia d'informazione online Ferghana.ru. La decisione dell'Alta
corte dovrebbe essere resa nota entro tre mesi. Attualmente la scadenza elettorale
è prevista nel 2010, ma c'è una disputa attorno alle definizioni inserite nella
Costituzione.
NELLE
FOTO: A SINSITRA, IL PLENUM DEL CSM; IN BASSO, L'EX PROCURATORE DELLA
REPUBBLICA APICELLA... ( da "Mattino, Il (Salerno)"
del 25-02-2009)
Argomenti: Giustizia
Abstract: Nelle foto: a sinsitra, il plenum del Csm; in basso, l'ex
procuratore della Repubblica Apicella
VOLEVANO
ALMENO RESTARE A LAVORARE IN CAMPANIA MA SI SONO RITROVATI NEL LAZIO. AVEVANO
CHIESTO AL CS... ( da "Mattino, Il (Salerno)"
del 25-02-2009)
Argomenti: Giustizia
Abstract: Avevano chiesto al Csm subito dopo il processo e la
condanna disciplinare di rimanere in Campania peralatro nei posti messi a
disposizione dallo stesso Csm e si ritrovati Nuzzi a Latina e Verasani a
Cassino. Ma anche per la sede è scattata la linea dura del palazzo dei
Marescialli: gli ex pm Gabriella Nuzzi (di origine sannita) e Dionigio Verasani
sono stati rispettivamente trasferiti,
Regione/Plinio
(An) su legge Cpt: "Incostituzionale e irresponsabile"
( da "Cittàdellaspezia.com"
del 25-02-2009)
Argomenti: Giustizia
Abstract: affinché il Governo li impugni presso la Corte
Costituzionale: spetta allo Stato e non alle Regioni legiferare in materia di
pubblica sicurezza. A dirla lunga su quanto controversa sia la pdl di Nesci lo
dimostrano i tre anni e mezzo intercorsi tra la presentazione e l'approvazione
e, a causa del nostro forte contrasto, le sei sedute di discussione in sede di
Consiglio Regionale.
Consulta.
Amirante è il 33esimo presidente ( da "AprileOnline.info"
del 25-02-2009)
Argomenti: Giustizia
Abstract: il neo presidente della Corte Costituzionale ha lavorato
presso la sezione fallimentare del tribunale di Napoli, e dal 1980 è passato
alla Corte di Cassazione, dove è stato dapprima addetto all'ufficio del
massimario e del ruolo, e poi applicato alla sezione lavoro, di cui è diventato
consigliere e, infine, presidente.
Una
svolta, non la rivoluzione ( da "AprileOnline.info"
del 25-02-2009)
Argomenti: Giustizia
Abstract: corte costituzionale, membri del governo, alti gradi delle
forze armate. Lo ha fatto particolarmente nei passaggi più "di
sinistra" del discorso presidenziale, come quando ha parlato di assistenza
sanitaria e di istruzione, ma anche nei passaggi più patriottici come quando ha
annunciato l'aumento del soldo per i militari e una migliore qualità delle cure
quando ritornano in patria
IL
PRESIDENTE NAPOLITANO HA RICEVUTO IL NUOVO PRE
( da "WindPress.it"
del 25-02-2009)
Argomenti: Giustizia
Abstract: Corte Costituzionale, Amiranteelementi correlatiC o m u n
i c a t o Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha ricevuto nel
pomeriggio al Quirinale il nuovo Presidente della Corte Costituzionale, dott.
Francesco Amirante. Roma, 25 febbraio 2009 i video Incontro del Presidente
della Repubblica Giorgio Napolitano con il nuovo Presidente della Corte
Costituzionale
( da "Gazzetta di Modena,La" del 25-02-2009)
Argomenti: Giustizia
Caso Biagi,
Cofferati e Cgil vincono il ricorso Si rivolsero alla Corte dei diritti per le
frasi di Bossi dopo la morte del prof Il Senatur disse che ispirarono
quell'assassinio BOLOGNA. La Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo
ha riconosciuto la legittimità della causa per diffamazione contro Umberto
Bossi, che nel 2002 pronunciò «frasi ingiuriose» contro l'allora segretario
Sergio Cofferati (oggi sindaco di Bologna) e la Cgil «accusandoli, nella
vicenda della difesa dell'articolo 18, di una condotta tale da aver ispirato la
follia brigatista» contro Marco Biagi. Una notizia che la segreteria della Cgil
accoglie con «grande soddisfazione». Ed ecco la reazione di Bossi, sentito dai
cronisti in Transatlantico: «Non è capace di fare accordi per gli operai,
figuriamoci se può favorire un assassinio...». Quando manca poco più di un mese
all'anniversario della morte del giuslavorista, Cofferati ottiene ragione in
una delle cause relative alle accuse che lo volevano come una sorta di
'mandante morale' dell'assassinio di Biagi. Cofferati disse che rinviava le
valutazioni politiche a dopo le sentenze giudiziarie. «Io non ho mai criticato
Biagi. Ho espresso critiche, cercando di argomentarle, intorno a delle ipotesi
di lavoro che peraltro non lo avevano visto unico soggetto promotore», disse
Cofferati il 22 maggio 2007 ospite di Giuliano Ferrara a 'Otto e mezzo'.
Cofferati spiegò anche di non aver mai criticato direttamente il giuslavorista
poi ucciso dalle Br, bensì l'«ipotesi contenuta in documenti ai quali lui aveva
partecipato, soprattutto il Libro Bianco che venne presentato alle
organizzazioni sindacali da parte del Governo allora in carica». Cofferati fu
attaccato per aver definito «limaccioso» il libro bianco di Biagi. E nello
studio di Ferrara affermò: «Credo sia sempre opportuno distinguere la
legittimità di critiche ad opinioni e posizioni, a ipotesi di modifica
legislativa come erano quelle di un tempo, dalle persone che poi sono chiamate
di volta in volta ad esercitare anche delle funzioni professionali». Poi, l'8
aprile dell'anno scorso, dopo le commemorazioni per Biagi che videro Giuliano
Cazzola parlare di pace fatta tra il Cinese e la famiglia del giuslavorista, il
sindaco aggiunse: «Non ho mai detto» che il libro bianco «era pericoloso per il
sindacato. Ho usato la parola limaccioso». E definì quello di Marco Biagi «un
lavoro oscuro ma preziosissimo». Dal canto suo, la Cgil oggi fa notare che la
Camera «sostenne e difese l'immunità parlamentare di Bossi, impedendo al
tribunale di Roma - si legge nella nota del sindacato - di procedere nei
confronti» del leader della Lega. In seguito, nel conflitto tra l'istituzione giudiziaria e quella parlamentare, la Corte costituzionale rigettò il ricorso del
giudice. Nel 2007, perciò, Sergio Cofferati e Guglielmo Epifani promossero il
ricorso alla Corte di Strasburgo che, rimarca la Cgil, «ha portato oggi al
riconoscimento delle ragioni addotte e a condannare lo Stato italiano a un
risarcimento di 8.000 euro ciascuno. Resta ovviamente il rammarico - è
la conclusione della segreteria della Cgil - che, per ottenere ragione, si sia
dovuti ricorrere alla giustizia europea».
( da "Trentino" del 25-02-2009)
Argomenti: Giustizia
Per il dopo
Borgonovo Re c'è Giorgio Paolino Ma non tutto il centrosinistra è d'accordo e
l'opposizione lancia Marcello Graiff La nomina del difensore civico tiene banco
da oggi in Consiglio Provinciale, ma per il via libera servono 24 voti che l'ex
dirigente di Dellai sulla carta non avrebbe Le alternative: Michelini e
Negriolli GIANPAOLO TESSARI TRENTO. Tra oggi e domani il Consiglio provinciale
dovrà nominare il successore di Donata Borgonovo Re, ovvero il difensore civico
che resterà in carica nel prossimo quinquiennio. Ruolo delicato, la Borgonovo
Re non ha risparmiato le critiche alla politica, e che necessità di due terzi
(24 su 36) dei voti dei consiglieri. Una nomina dunque condivisa, se non proprio
bipartisan, che condivisione non trova. Alla maggioranza di Dellai piacerebbe
nominare Giorgio Paolino, all'opposizione l'avvocato noneso Marcello Graiff.
Dellai insomma non modifica il criterio delle proprie scelte di vertice:
predilige dirigenti (od ex) della Provincia. Quelli conosce bene e di quelle
persone evidentemente si fida. In pole position per il centrosinistra (o,
meglio, per una parte) c'è appunto l'ex dirigente generale della sanità,
Giorgio Paolino, mentre il secondo nome in ordine di preferenza per la
maggioranza è quello di Renzo Michelini, già senatore della Margherita e
sindaco di Rovereto, con ottima esperienza specifica. Uomini molto vicini al
leader del centrosinistra e capo dell'esecutivo. Per il Pd, che mugugna, sin
troppo vicini a Dellai per andare a ricoprire un ruolo di controllore della
pubblica amministrazione, il famoso scambio di ruolo da controllato a
controllore che ha creato più di una perplessità anche nel recente passato. Il
centrodestra proporrà due nomi alternativi: quello di un altro ex dirigente
provinciale, Enrico Negriolli, e quello di un avvocato noneso, molto attivo
nell'ambito culturale e del volontariato. Ovvero Marcello Graiff, persona
stimata con un passato socialista e uno più recente di vicinanza a Forza Italia,
che lo rende candidato interessante per entrambi gli schieramenti. Tutti, anche
Graiff che starebbe per lasciare lo studio di Cles nelle mani del figlio, sono
pensionati: caratteristica non necessaria ma quasi imprescindibile vista la
selva di incompatibilità che il ruolo del difensore civico prevede. Anche i due
autocandidati al ruolo (con la nuova legge che prevede l'estensione della
competenza del difensore civico a quella di garante dei minori) sono in questa
situazione: si tratta dell'ex direttore del carcere Gaetano Sarrubbo e dell'ex
assessore, e avvocato, Francesco Romano. L'incompatibilità ed il tempo
pressoché pieno che prevede il ruolo (anche per la Borgonovo Re ci furono della
contestazioni) in fin dei conti riducono di molto la possibile platea dei
pretendenti. Chi può lasciare una attività per cinque anni e poi, semmai,
ritornarvi sena pagarne lo scotto? Anche lo stipendio, seppur buono, non è
stellare e per di più occorre pagarsi i contributi. Tra oggi e domani sarà al
lavoro la politica. Ovvero: come trovare i 24 voti per eleggere il difensore
civico? La maggioranza ne conta 21 ma non tutto il Pd, anzi, sembra disposto a
votare un ex dirigente provinciale nel delicato ruolo. A quel punto,
azzardiamo, potrebbe nascere la convergenza sul moderato ed esperto Graiff. Si
vedrà. Per il resto l'aula è chiamata a sbrigare diverso altro lavoro. Dopo le
interrogazioni a risposta immediata e la ratifica di una
deliberazione della giunta provinciale concernente l'impugnativa davanti alla
Corte Costituzionale di una norma statale, l'assemblea discuterà 4 proposte di
mozionei cui primi firmatari sono nell'ordine Nardelli (PD), Bombarda (Verdi),
Morandini (PDL) e Casna (Lega Nord) tutte relative alla sanguinosa guerra
esplosa nella striscia di Gaza.
( da "Trentino" del 25-02-2009)
Argomenti: Giustizia
Intercettazioni,
dubbi nel Pdl Bonaiuti: niente carcere per i cronisti, solo multe
Manifestazione di editori e giornalisti, scontro con Gasparri ROMA. Giornalisti
ed editori annunciano battaglia contro le norme bavaglio alla stampa. Mentre
anche nel Pdl crescono le perplessità sul disegno di legge Alfano sulle
intercettazioni che, avverte Gaetano Pecorella, potrebbe essere incostituzionale, Fieg e Fnsi hanno riunito alla Federazione
della stampa un fronte di politici, giornalisti e magistrati deciso a contrastare
le normativa. Norme che «vietano il controllo dell'opinione pubblica sulle
indagini», secondo quanto denunciato dal presidente della Federazione degli
editori, Carlo Malinconico. Ad aprire i lavori Roberto Natale, presidente della
Fnsi. «Vogliamo difendere gli interessi generali, e faremo di tutto compresi i
presìdi davanti al Parlamento per cambiare un testo contro l'opinione pubblica
che ha il diritto ad essere informata», dice Natale. «In particolare
preoccupano due aspetti del lodo Alfano: una riguarda la cronaca giudiziaria,
l'altro l'organizazione dell'impresa editoriale», gli fa eco Malinconico. Per
gli editori il diritto di cronaca viene intaccato quando riguarda anche atti
non coperti dal segreto. Inoltre se l'editore «diventa persona giuridica
finisce con il sovrapporsi alla figura del direttore responsabile, alterando
gli equilibri all'interno dell'azienda». Molti i politici presenti in sala.
Qualche momento di tensione c'è stato quando hanno preso la parola Maurizio
Gasparri, capogruppo Pdl al Senato e il sottosegretario alla Giustizia, Giacomo
Caliendo. «Oggi è martedì grasso e questo carnevale deve finire: la
pubblicazione di tutto in ogni modo e in ogni circostanza deve finire», ha
detto Gasparri. «Ma quale carnevale, qui l'unico ad avere la maschera è il
senatore Gasparri che mentre dai tg sbraita a difesa delle forze dell'ordine in
Parlamento appoggia norme che depotenziano l'attività investigativa delle forze
dell'Ordine», replica il Pd con Donatella Ferrante. Durissima anche la posizione
dell'Associazione nazionale magistrati. «Se passasse, i giornali sarebbero
bianchi per il
( da "Eco del Chisone" del 25-02-2009)
Argomenti: Giustizia
Edizione del 25
febbraio 2009 Caccia al tesoro: dove saranno i soldi? Scoperchiata la pentola
delle mazzette dell'ex-procuratore della Repubblica di Pinerolo, Marabotto, e
dei suoi "soci in affari", c'è qualche piccola riflessione che
occorre fare. Anche perché questa vicenda presenta non pochi lati oscuri. 1)
Perché l'indagine è durata oltre tre anni e, almeno fino al mese di giugno
2008, nessuna tra le persone coinvolte nel caso risulta mai essere stata
interrogata? 2) Perché, a fronte dell'indagine in corso, seppure molto al
rallentatore, Marabotto da procuratore è stato "promosso" giudice di
Corte d'appello a Genova con conseguenti emolumenti? 3) Se c'erano sospetti -
poi provati dai fatti che sono gli stessi già emersi nell'ottobre del 2005 -
non avrebbe dovuto intervenire il Csm, sempre così
sollecito a fare le pulci agli altri? 4) I soci dell'ex-procuratore oggi quasi
chiedono scusa ma, scuse a parte, verranno tutti confermati nel ruolo di
presidenti o revisori dei conti di enti pubblici, o comunque di controllo
pubblico, dal Comune di Torino a quello di Grugliasco o all'Eurizon
Investimenti che appartiene al gruppo Intesa San Paolo? E l'Albo dei
ragionieri e commercialisti continuerà ad annoverarli fra i propri iscritti
ancora per anni, come è già accaduto in passato? 5) Comincia ora la caccia al
tesoro. Il tesoro sono quei 15 o 20 milioni di euro di parcelle a? delinquere
per centinaia di consulenze inutili. I proventi se li sono divisi in tanti. Chi
prendeva il 10 per cento, chi di più, chi di meno. Alcuni indagati hanno già
confessato. Qualcuno ha dichiarato che «era dispiaciuto». Marabotto ha detto
«mi è scappata la mano». Mano? a parte, si tratta di recuperare il maltolto.
Recupero di quel che resta: sono già passati così tanti anni! L'avevamo già scritto,
su "L'Eco", il 1º novembre 2006: «Fare giustizia si può, a patto che
la giustizia funzioni proprio per tutti e senza percorsi privilegiati per
qualcuno». Saranno i fatti, e solo quelli, a confermare che non ci sono
percorsi privilegiati per nessuno. Sarà vero? Pier Giovanni Trossero
( da "Gazzettino, Il (Treviso)" del 25-02-2009)
Argomenti: Giustizia
Ordinanze
illegittime, il Tar riapre i phone center fino alle 22 Mercoledì 25 Febbraio
2009, I Phone center ora vanno al contrattacco. Bistrattati e da sempre al
centro di aspre polemiche ieri si sono presi la loro rivincita: il Tar del
Veneto ha accolto l'eccezione di incostituzionalità della legge veneta sui
Phone center, che ora finirà a processo davanti alla corte costituzionale. E nel nel frattempo ha accolto anche la richiesta di sospensiva
avanzata dai phone center di Conegliano contro l'ultima ordinanza del sindaco
che riduceva l'orario di apertura dalle 22 alle 20 durante i giorni feriali e
dalle 22 alle 18 nei giorni festivi. E proprio da Conegliano era partita
l'offensiva ancora prima che il consiglio regionale approvasse la tanto discussa
legge sui phon center voluta dalla Lega Nord nel dicembre del 2007. Sulla scia
di quanto fatto da alcuni comuni lombardi, il Comune di Conegliano nel
settembre del 2007 emise un'ordinanza che, alla prova dei fatti, avrebbe
costretto tutti i phone center cittadini alla chiusura per mancanza dei severi
requisiti prescritti dal provvedimento del sindaco. L'ordinanza fu ritirata dal
Comune ancor prima che il ricorso fosse discusso davanti ai giudici veneziani e
prontamente sostituita da una nuova ordinanza che produceva effetti simili e
che aveva dalla sua parte la nuova legge regionale. Requisiti igienico-sanitari
gravosi da rispettare, individuazione di aree specifiche dove relegarli,
divieto di svolgere qualunque altra attività come trasferire denaro all'estero
e forti limiti orari. Di fronte a tanto accanimento i gestori si sono
ribellati. Nel ricorso promosso è stato sollevata la questione di
incostituzionalità della legge, oltre che del provvedimento coneglianese. Ieri
il Tar ha accolto tutte le eccezioni sollevate dai ricorrenti e ha rimesso le
carte alla Corte Costituzionale. «Secondo i giudici vi sono fondati motivi per
ritenere che la legge violi principi fondamentali della costituzione in tema di
libera concorrenza, uguaglianza dei diritti e superiori competenze statali», ha
affermato il legale dei ricorrenti, l'avvocato Luca Mazzero . Manuela Collodet
( da "Alto Adige" del 25-02-2009)
Argomenti: Giustizia
Il Concordato Il
Concordato vale a senso unico Vorrei commentare il comportamento del Vaticano
relativo alle ronde. Giorni fa Agostino Marchetto, segretario del Pontificio
Consiglio per i migranti e gli itineranti, definiva il decreto anti-stupro, una
"morte del diritto". L'affermazione dell'alto prelato non mirava
evidentemente a difendere i miserabili stupratori, ma a ribadire che in uno
stato di diritto deve essere bandita, anche concettualmente, la giustizia fai
da te. Se occorre, si aumenti il potenziale delle forze dell'ordine (invece che
ridurlo!). Inoltre, è documentato che stupri e abusi sessuali avvengono
prevalentemente in ambiente domestico al quale i vigilantes nostrani ovviamente
non potrebbero accedere (e se mai come: a campione? Su chiamata?). Ieri
l'altro, il portavoce della Santa Sede padre Lombardi ribalta però il giudizio
affermando che il Vaticano manifesta "rispetto per le autorità
civili" e rimarcando che le posizione di uomini di Chiesa pur autorevoli come
Marchetto non riflettono necessariamente le posizioni del Vaticano. Gli fa eco
il cardinale Bagnasco, presidente della Cei, secondo il quale le istituzioni
hanno il diritto di "provvedere al bene comune". Posizioni
vaticanesche molto diverse che ricordano più beghe politiche interne che ansie
religiose. E dunque, per rispettare decisioni istituzionali, un placet
definitivo della Santa Sede alle ronde (che inevitabilmente diventeranno ronde
di partito o di sindaci, anche se si afferma il contrario), ma nessun rispetto
invece per le decisione dell'istituzione chiamata Corte costituzionale riguardante il dramma
Englaro. Sempre di più traspare e indigna anche i credenti senza paraocchi
(come il sottoscritto) che la religione è una cosa e la politica vaticana
un'altra. D'altronde il Concordato mai come oggi risulta del tutto asimmetrico:
lo Stato del Vaticano può dare giudizi ed esercitare pressioni sulle leggi
della Repubblica o su sentenze dell'Alta Corte, mentre lo Stato italiano
non può metter becco nelle questioni vaticane. E ciò neanche in situazioni di
natura non certo teologica: i cittadini ricorderanno sicuramente il clamoroso
suicidio/omicidio anni fa in Vaticano delle due guardie svizzere (con signora).
Anche in questa circostanza "banale", la nostra polizia, cioè lo
Stato, si è fermata in Piazza San Pietro. GCA BOLZANO Biancofiore confrontati
con i veri moderati Michaela Biancofiore si è "ammorbidita" e parla
con i centristi "buoni", ma basta che non "le sparino
addosso". Va a cercarli nell'Udc pur di non cercarli in casa propria, tra
i "moderati di Fi. Moderati rei di aver contattato i Popolari Liberali di
Carlo Giovanardi, già forze centriste e moderate del Pdl. E così crede di
mostrarsi con maggiore coerenza, chiarezza e lungimiranza politica, credibilità,
mentre alleata ai più "duri e puri" del Centro Destra, si immerge in
area Centro Sinistra, cercando contatti ed alleanze proprio con quel partito
Udc che ha sorretto il Centro Sinistra e l'elezione del Sindaco Spagnoli alle
ultime amministrative comunali. Brava Caterpillar! Evviva! Ipotesi condivisa
insieme ai biancofioristi anche da Urzì e Seppi che si sbilanciano verso i
confini della maggioranza attuale, alleati contro ipotesi di leadership
moderate della propria area. Alleati contro Giorgio Holzmann, contro il gruppo
dei così battezzati "giovanardiani" del gruppo Pasquali-Berger e
company. E di valori politici comuni di obbiettivi e programmi, se ne parlerà
dopo, perché in politica, sembra che le alleanze si trovino più facilmente tra
i "vincenti" o emergenti di altre aree, andando ad acquistare i
contenitori e non i contenuti. E di questo passo saranno scatole
"vuote". Vuote di voti. Alberto Berger gruppo dei moderati di Forza
Italia Beppino Englaro adesso parla troppo Ripetutamente Beppino Englaro ha
chiesto il silenzio stampa sulla sua vicenda. Più o meno ogni settimana, negli
ultimi mesi. Ed ogni volta lo ha infranto lui per primo. Anche quando è morta
Eluana ha dichiarato "non parlo più". I suoi legali hanno minacciato
querele per chi aveva parlato di assassinio di Eluana (sarà morta di freddo?).
Neanche quindici giorni dopo la sua morte, sabato, Beppino Englaro ha
rilasciato un'intervista al Corriere della Sera per dichiarare il suo ardore
socialista; ha partecipato ad un comizio telefonico alla manifestazione di Roma
contro il ddl sul fine vita per ribadire che la proposta di legge della
maggioranza è una barbarie (evidentemente le sue sono tutte opere di carità);
partecipato alla trasmissione di Fabio Fazio, a rincarare la dose, in una
puntata di cui Fabio Fazio dovrebbe solo vergognarsi per la faziosità (ma non
ci sono commissioni di controllo, alla Rai?); lunedì mattina ha ribadito gli
stessi concetti ospite della trasmissione di Rai Tre "Cominciamo
bene". Ho sempre rispettato Beppino Englaro e le sue decisioni, pur
giudicandole aberranti. Ma quando è troppo, è troppo: se dice di voler stare
zitto, stia zitto. Se invece vuole rimanere un personaggio pubblico allora non
dica di voler tacere, parli pure come è legittimo che faccia, ma si prepari ad
essere contestato, attaccato, criticato e trattato come tutti: se per lui
questa legge è una barbarie, e lo vuole gridare al mondo, non protesti poi se
qualcuno pensa e dice che la barbarie vera è stata il modo in cui è morta sua
figlia. Roberta Leoni MERANO San Giacomo aspetta la ciclabile L'abitato di San
Giacomo con l'avvento del nuovo tunnel è stato decisamente "depurato"
dal traffico che transitava giornalmente sulla vecchia strada statale e di
questo non si può far altro che ringraziare Comuni e Provincia per l'impegno
verso i cittadini che hanno tanto atteso tale costruzione. Attualmente però le
vetture che transitano attraversando l'abitato sono ancora troppe a causa della
percorribilità della strada che in alcuni tratti (vedi dopo il semaforo a sud
di San Giacomo fino ed oltre all'Albergo Raffl) preserva dei rettilinei che
attualmente non hanno a che fare con centri abitati, i quali invogliano
decisamente chi percorre la vecchia statale a "pigiare"
sull'acceleratore causando un serio pericolo a chi abita in zona. San Giacomo
attende una ciclabile da diverso tempo ormai. Diverse sono le famiglie di
giovani che da Bolzano si sono trasferiti a San Giacomo e che attualmente
accompagnano i loro figli presso l'asilo e le scuole elementari, molti in
bicicletta, mezzo che in Alto Adige è fortunatamente molto usato ma certamente
non sicuro se si transita con bambini su strade come la vecchia SS12. Attendo
fiducioso un ammodernamento della statale ringraziando anticipatamente Comune e
Provincia. Alberto A. SAN GIACOMO *** Siate brevi. Mandate interventi non
superiori alle 30 righe altrimenti la redazione si riserva il diritto di
intervenire. Tutte le lettere, anche quelle spedite attraverso la posta
elettronica, devono contenere le generalità esatte di chi scrive. In caso
contrario saranno cestinate.
( da "Tribuna di Treviso, La" del 25-02-2009)
Argomenti: Giustizia
L'ordinanza anti
phone center finisce alla Consulta Il Tar sospende il giudizio nel ricorso
contro il Comune di Conegliano «Norme che limitano la libertà economica»
CONEGLIANO. Dovrà essere la Corte costituzione a decidere se l'ordinanza sui
phone center del Comune di Conegliano ed i provvedimenti nella stessa materia
presi dalla Regione Veneto abbiamo aspetti di illegittimità costituzionali.
Erano stati sette i phone center di Conegliano a presentare ricorso: African
Company, Sa.Sara Comunication, International Phone Center, Park International,
Moon Phone Center, Sweet Point, Servizi Telefonici. In questi giorni è arrivata
la sentenza da parte dei giudici della terza sezione del Tar: «Il Tribunale
amministrativo regionale solleva questione di legittimità costituzionale - si legge nella
decisione - sospende il giudizio in corso e dispone che gli atti siano
trasmessi alla Corte costituzionale per la risoluzione». Nel giudizio si era costituita solo la
Regione, infatti il Comune di Conegliano aveva ritirato una sua precedente
ordinanza, intimando ai phone center di adeguarsi alla successiva norma
regionale. Tra i divieti quello di disvolgere attività economiche non
direttamente connesse alla telefonia come il servizio di «money transfer»,
oltre all'adeguamento dei locali già esistenti. I phone center lamentavano che
avrebbero così dovuto chiudere la loro attività, in particolare perché la loro
maggiore fonte di sostentamento è appunto il servizio di trasferimento di
denaro all'estero. «Il servizio di money transfer appare analogo al servizio
offerto dal sistema interbancario - si legge nella sentenza del Tar - si tratta
di un servizio che non implica necessariamente l'utilizzo dei servizi
telefonici o telematici del phone center: di qui l'esattezza del presupposto
interpretativo dal quale ha preso le mosse il sindaco di Conegliano». Nello
stesso tempo però i giudici scrivono che: «Lo svolgimento di attività
commerciali non accessorie a quella di telefonia, tra le quali rientra quella
di trasferimento di denaro all'estero, sembra introdurre una discriminazione
che si traduce in una restrizione ingiustificata al principio costituzionale di libera iniziativa economica, e sembra
porsi quindi in contrasto con gli articoli 3 e 41 della Costituzione». La
decisione passa alla Corte costituzionale. (di.b.)
( da "Mattino di Padova, Il" del 25-02-2009)
Argomenti: Giustizia
Pagina 21 - Altre De
Magistris e Forleo De Magistris e Forleo il 15 maggio a Padova Egregio
direttore, chiediamo ospitalità sulle pagine del mattino per comunicare ai suoi
lettori alcune precisazioni circa il nostro convegno svoltosi alla sala
«Fornace Carotta» la sera del 20 febbraio scorso. Purtroppo, la dottoressa
Clementina Forleo ed il dottor Luigi De Magistris, per cause di forza maggiore
hanno dovuto, loro malgrado, disdire, all'ultimo minuto, la loro
partecipazione. La dottoressa Clementina Forleo, pur febbricitante, si è però
collegata telefonicamente con la sala convegni, ha salutato e si è scusata con
il folto pubblico presente ed ha comunque svolto, per una ventina di minuti, in
diretta, una sua riflessione che è stata molto apprezzata dai presenti che
l'hanno salutata e congedata con un lunghissimo e caloroso applauso durato
molti minuti. Il dottor Luigi De Magistris, impegnato a Roma, la mattina, in udienza presso il CSM, ci avvisava, nel pomeriggio dello stesso giorno, con un sms,
che, purtroppo, per motivi che «non dipendevano da lui era rimasto bloccato a
Roma ma che sarebbe certamente venuto a maggio» cioè che avrebbe certamente
partecipato al nostro prossimo convegno previsto per il 15 maggio 2009.
Lo stesso appuntamento, con il pubblico di Padova, è stato annunciato anche
dalla dottoressa Clementina Forleo. Scusandoci perciò con tutti i presenti e
non, ringraziamo di vero cuore Marco Travaglio per la sempre squisita
disponibilità a partecipare ai nostri pubblici dibattiti, la dottoressa Forleo
per la sensibilità dimostrata nell'intervenire, in diretta, pur non in buona
salute, il dottor De Magistris per aver tentato tutto il possibile per
mantenere fede all'impegno preso con la città di Padova, l'amministrazione del
Comune di Padova, l'assessore Monica Balbinot ed il sindaco Flavio Zanonato per
il patrocinio concesso, le forze dell'ordine per il servizio reso, i volontari
dell'Auser di Padova per la collaborazione prestata durante il dibattito,
l'equipe di «Cittadini attivi» per l'attività svolta in sala e tutti i
partecipanti presenti per la sempre attenta e folta partecipazione riservata ai
nostri appuntamenti. Grazie per l'ospitalità. Cittadini attivi Strade e
tangenziali manutenzione inesistente Ci avviciniamo alle prossime elezioni
comunali di Padova e in alcuni Comuni limitrofi, con le solite promesse e le
solite bagarre politiche che alla fine non risolvono il bene comune di noi
poveri cittadini. Perché questa premessa? Desidero ricordare all'assessore
Rossi di Padova, e ai suoi colleghi della cintura urbana, le gravissime
situazioni di pericolosità, che si riscontrano in opere di viabilità e di
visione di opere atte come si suole dire nello snellire la circolazione
stradale. La prima osservazione che non riesco a capire come si possa ideare
una rotonda nuova a Brusegana incrocio via Delle Cave, dove intanto la
segnaletica venendo da Selvazzano, della rotonda è posta a quasi
( da "Gazzetta di Mantova, La" del 25-02-2009)
Argomenti: Giustizia
Intercettazioni,
editori e giornalisti per il diritto di cronaca E qualche dubbio di
incostituzionalità sul decreto Alfano si fa strada anche nel Pdl ROMA.
Giornalisti ed editori annunciano battaglia contro le norme bavaglio alla
stampa. Mentre anche nel Pdl crescono le perplessità sul disegno di legge
Alfano sulle intercettazioni che, avverte Gaetano Pecorella, potrebbe essere incostituzionale, Fieg e Fnsi hanno riunito alla Federazione
della stampa un fronte di politici, giornalisti e magistrati deciso a
contrastare le normativa che renderà quasi impossibile l'informazione
giudiziaria. «Vietano il controllo dell'opinione pubblica sulle indagini»,
secondo quanto denunciato dal presidente della Federazione degli editori, Carlo
Malinconico. Ad aprire i lavori Roberto Natale, presidente della Fnsi.
«Vogliamo difendere gli interessi generali, e faremo di tutto compresi i
presidi davanti al Parlamento per cambiare un testo contro l'opinione pubblica
che ha il diritto ad essere informata», dice Natale. «In particolare
preoccupano due aspetti del lodo Alfano: una riguarda la cronaca giudiziaria,
l'altro l'organizazione dell'impresa editoriale», gli fa eco Malinconico. Per
gli editori il diritto di cronaca viene intaccato quando riguarda anche atti
non coperti dal segreto. Inoltre se l'editore «diventa persona giuridica
finisce con il sovrapporsi alla figura del direttore responsabile, alterando
gli equilibri all'interno dell'azienda». Molti i politici presenti in sala.
Qualche momento di tensione c'è stato quando hanno preso la parola Maurizio
Gasparri, capogruppo Pdl al Senato e il sottosegretario alla Giustizia, Giacomo
Caliendo. «Oggi è martedì grasso e questo carnevale deve finire: la
pubblicazione di tutto in ogni modo e in ogni circostanza deve finire», ha
detto Gasparri. «Ma quale carnevale, qui l'unico ad avere la maschera è il
senatore Gasparri che mentre dai tg sbraita a difesa delle forze dell'ordine in
Parlamento appoggia norme che depotenziano l'attività investigativa delle forze
dell'Ordine», replica il Pd con Donatella Ferrante. Durissima anche la
posizione dell'Associanzione nazionale magistrati. «Se passasse, i giornali
sarebbero bianchi per il
( da "Secolo XIX, Il" del 25-02-2009)
Argomenti: Giustizia
Galliano bollette
amag «Bollette pazze?No, a norma di legge» replica dell'Amag Acqui Terme. «Per
favore non chiamatele cartelle pazze. Tali non sono. Si tratta di bollette
dell'acqua regolarmente compilate a norma di legge». Così ha detto Lorenzo
Repetto, presidente dell'Amag, all'indomani della polemica innescata dai
cittadini acquesi che, nelle scorse settimane, hanno ricevuto la bolletta dell'acqua
relativa ad una prima tranche del 2008. Bollette che oltre al consumo
dell'acqua contengono le voci depurazione e fognatura, servizi non utilizzati
dagli utenti interessati. «Abbiamo in effetti ricevuto una quarantina di
lettere di reclamo - aggiunge - posso garantire che esamineremo ogni caso e che
daremo risposta ad ognuno. Voglio che sia chiaro però che noi abbiamo solo
applicato la legge» che prevede l'applicazione nella bolletta anche il
pagamento di fogna e depurazione anche se non collegate. Una normativa che
potrebbe essere modificata grazie ad una sentenza della
Corte Costituzionale nata dal ricorso di un cittadino campano nei confronti di
una società di gestione del servizio idrico integrato che aveva richiesto il
pagamento della tariffa riferita alla depurazione pur non dovuta. Una normativa
riconosciuta da giudici incostituzionale in quanto discrimina chi paga la tariffa senza ricevere in
cambio il servizio. Se il disegno di legge verrà convertito sarà possibile
chiedere la restituzione della quota di tariffa non dovuta (per il 2009
ovviamente). Ciò non toglie comunque che i cittadini oggi interessati al
problema con bollette che riguardano consumi relativi al 2008, possano opporsi
al pagamento rivolgersi ad un giudice. Cifre alla mano, al momento, per quanto
riguarda Acqui Terme, si tratta si una quarantina di famiglie residenti in
frazione Moirano e Valloria. Famiglie, è bene però sottolinearlo, le cui
bollette, nella totalità, contano un eccesso di circa 2.300 euro. Una cifra
piccola ma ora è più una questione di principio che altro. «Ognuno è libero di
comportarsi come meglio ritiene - dice ancora il presidente dell'Amag - noi
siamo comunque a disposizione per qualsiasi chiarimento e garantiamo la nostra
più totale collaborazione». Un comportamento già messo in pratica nei confronti
di una signora di Alessandria. Alla donna è stata recapitata una bolletta
dell'acqua del valore di 11 mila euro. «Vista la situazione, abbiamo ritenuto
di non far pagare quell'importo alla donna ma di fare una media calcolata sugli
ultimi tre anni di consumi». Gi. Ga. .x/25/0902 Nelle fatture dell'acqua sono
compresi servizi non fruibili da tutti quali fognature e depurazione. 40
richieste di rimborso .x/25/0902
( da "Messaggero, Il (Latina)" del 25-02-2009)
Argomenti: Giustizia
Mercoledì 25
Febbraio 2009 Chiudi Il Consiglio superiore della magistratura ha dato il via
libera al trasferimento d'ufficio dei magistrati coinvolti nello scontro tra le
procure di Catanzaro e Salerno per il caso De Magistris. Il sostituto
procuratore di Salerno Gabriella Nuzzi è stata assegnata al Tribunale di Latina
con la funzione di giudice. Un trasferimento, seppur maturato in un clima di
estrema polemica e al di là della motivazione, che darà un piccolo sospiro di
sollievo al palazzo di Giustizia ormai al limite del collasso per la mancanza
di personale amministrativo e giudici. Il Csm ha deciso che
andrà alla Corte di appello di Reggio Calabria e sarà consigliere con
destinazione alle funzioni civili il pg di Catanzaro Enzo Iannelli, uno dei
principali protagonisti dello scontro tra procure. Alfredo Garbati, uno dei
sostituti di Iannelli, sarà consigliere di Corte di Appello a Taranto,
mentre Dionigio Verasani farà il giudice al Tribunale di Cassino. Trattandosi
di misure cautelari urgenti, i trasferimenti decisi dal Csm sono immediatamente
esecutivi.
( da "Messaggero, Il (Frosinone)" del
25-02-2009)
Argomenti: Giustizia
Mercoledì
25 Febbraio 2009 Chiudi Il plenum del Consiglio superiore destina Verasani alla
sezione civile del Tribunale di piazza Labriola Magistrato trasferito dal Csm a
Cassino E' il pm di Salerno che indagò sulle pressioni al collega De Magistris
( da "Messaggero, Il (Pesaro)" del 25-02-2009)
Argomenti: Giustizia
Mercoledì 25
Febbraio 2009 Chiudi di FRANCESCO PAOLO CASAVOLA IL PUNTO cui è giunto il
dibattito pubblico che accompagna l'itinerario parlamentare della proposta di
legge sul cosiddetto testamento biologico può fare sperare in una concordia di
buone volontà. Innanzitutto di volontà che riescano a realizzare la nascita
della legge. Immaginate voi il giorno in cui il Parlamento chiudesse su questo
tema con un nulla di fatto? Sarebbe uno scacco, non per la politica, ma per la
cultura italiana. La Nazione dimostrerebbe di non sapersi unire intorno ai
principi che la civiltà contemporanea chiama a guidare la conclusione della
vita umana. Ma altrettanto mortificante sarebbe una legge votata da una
maggioranza irrigidita su pregiudiziali escludenti il contributo di parti che,
pur muovendo da opposti valori, tendono a confluire realisticamente su valori
comuni. Una legge così fatta rischierebbe di essere in due modi contestata, da
un punto di vista sociale con comportamenti dei privati che rinunciano alla
utilizzazione del modello legale del cosiddetto testamento biologico; e da un
punto di vista giuridico con una eventuale impugnativa
dinanzi alla Corte Costituzionale. In entrambi i casi sarebbe una disfatta per
quella ragione chiamata a governare non più soltanto problemi collettivi,
economici e sociali, ma anche morali e personali della nostra esistenza. Al di
là della formulazione testuale dello schema delle disposizioni e degli
emendamenti che ne vengono suggeriti, occorre, finché non sarà scaduto
il tempo delle riflessioni per tutti, dentro e fuori il Parlamento, sempre più
chiarire i perni su cui far ruotare il congegno della legge. Il primo di essi è
il principio di autodeterminazione, che è fondato sulla ispirazione
personalista della nostra Costituzione. Questo principio, nell'ambito della
vita corporea che chiede il soccorso della medicina, si specifica nell'articolo
32, 2° comma, della nostra Costituzione, nel senso che nessuno può essere
obbligato ad un trattamento sanitario se non predisposto dalla legge, e la
legge stessa deve arrestarsi dinanzi al rispetto della dignità della persona.
Se nessuno può essere obbligato, dunque a ciascuno deve essere consentito quel
diritto inviolabile di libertà consistente nel disporre il rifiuto o la
rinuncia di un determinato intervento terapeutico.
( da "Riformista, Il" del 25-02-2009)
Argomenti: Giustizia
le notizie Allarme
stupri, il colpevole è italiano sei volte su dieci Violenza sessuale in calo.
Nel 2008 gli episodi (registrati) di stupri in Italia sono diminuiti dell'8,4
per cento. I dati diffusi dal ministero degli Interni sottolineano che a diminuire
di quasi un quarto (-24,6 per ceno) sono state le violenze sessuali di gruppo.
La flessione dell'anno passato è seguita a un
( da "Sole 24 Ore, Il" del 25-02-2009)
Argomenti: Giustizia
Il Sole-24 Ore
sezione: SYSTEM data: 2009-02-25 - pag: 10 autore: Società e fedi, un patto
virtuoso di Valerio Onida I lpotere e il sacro (o il religioso, ammesso che
siano la stessa cosa) nella storia si sono di frequente incrociati,
sovrapposti, identificati, contrapposti, sia in termini di linee di pensiero
sia in termini di movimenti e di istituzioni. Ma se ci rifacciamo alle radici
del costituzionalismo contemporaneo, constatiamo due cose. In primo luogo, che le
idee forza del costituzionalismo hanno una matrice schiettamente religiosa, nel
senso che sono frutto di un pensiero che muove da una visione religiosa del
mondo e dell'uomo. Ciò è molto evidente nella Dichiarazione di indipendenza
degli Stati Uniti (il primo documento costituzionale
della nostra era) in cui si proclamano come «verità di per sé evidenti » quelle
che «tutti gli uomini sono creati uguali» e che essi «sono dotati dal loro
Creatore di alcuni diritti inalienabili ». Ma anche la Dichiarazione francese
dei diritti, frutto del pensiero illuministico, proclamata «in presenza e sotto
gli auspici dell'Essere supremo», espone «i diritti naturali, inalienabili e
sacri dell'uomo»e afferma come postulato che «tutti gli uomini nascono e
rimangono liberi e uguali nei diritti». La seconda constatazione è che il
modello di organizzazione sociale e politica cui si rifà il costituzionalismo,
proprio perché si fonda sul principio di libertà della coscienza individuale,
muove da una netta distinzione fra potere politico e potere sacro o religioso,
nel senso sia di negare che la fonte di legittimazione del primo sia
un'investitura divina, anziché la volontà o un patto fra le persone che
compongono la collettività, sia di negare che le istituzioni e le autorità di una
confessione religiosa organizzata possano legittimamente pretendere di
esercitare poteri politici. Nella Dichiarazione americana si legge che lo scopo
per cui si costituiscono fra gli uomini i governiè di assicurare i loro diritti
inalienabili, e che la «giusta autorità» di tali governi deriva «dal consenso
dei governati ». Nella Dichiarazione francese si legge che scopo di ogni
«associazione politica» è la conservazione dei «diritti naturali e
imprescrittibili dell'uomo », e che «il principio di ogni sovranità risiede
essenzialmente nella Nazione », onde «nessun corpo, nessun individuo può
esercitare un'autorità che non emani da essa». In concreto, la storia dei
rapporti fra Stati e confessioni religiose è stata assai meno lineare. Negli
Stati Uniti l'assenza di una confessione maggioritaria e di istituzioni che si
richiamassero all'alleanza fra trono ed altare propria degli antichi regimi ha
prodotto "naturalmente" un clima e un sistema di pluralismo senza
alcuna connotazione antireligiosa. In Europa le diverse condizioni storiche
hanno condotto a evoluzioni e sbocchi molteplici, dalla affermazione costituzionale della Francia come Repubblica «laica»
(articolo 1 della Costituzione del 1958), alla presenza di modelli assai
differenziati, che vanno da quello della religione o della Chiesa «di Stato» ai
regimi concordatari o di separazione, a fasi e situazioni di conflitto fra
Chiese e Stato. Ma dappertutto, quando e dove i principi del costituzionalismo
si sono affermati, si sono posti alcuni caposaldi: il divieto di
discriminazione fra le persone per motivi di religione, e quindi anche fra
credenti e non credenti; «non indifferenza dello Stato dinanzi alle religioni
ma garanzia dello Stato per la salvaguardia della libertà di religione, in regime di pluralismo culturale e confessionale» (come si è
espressa la Corte costituzionale nella storica sentenza n. 203 del 1989). Questo è il contenuto
essenziale del principio di laicità,che-ha detto la Corte-è un principio
supremo dell'ordinamento costituzionale, destinato a prevalere anche sulle norme di accordi concordatari
costituzionalmente garantiti. Qui è il punto di non ritorno. I dibattiti
di oggi sul "ritorno del religioso" o sulla crisi di valori delle
democrazie non possono mettere in discussione un patrimonio consolidato e
conquistato con una lunga storia, anche di sofferenze e di sangue. Tutto ciò vale
nell'ambito del singolo ordinamento costituzionale e
vale al livello universale cui si riferisce la Dichiarazione universale dei
diritti dell'uomo del 1948: diritti umani, a proposito dei quali si è detto che
su di essi c'era accordo, a condizione che non si chiedesse il perché, data la
molteplicità e varietà delle basi di pensiero, filosofiche o religiose, che
potevano condurre e conducevano ad affermarli. Parlare di "religioni nello
spazio pubblico" comporta dunque che si chiarisca che cosa è questo
"spazio". Se si intende lo spazio del libero dibattito e della
partecipazione nella società, dove ciascuno, individuo o formazione sociale,
porta le sue idee, il suo contributo e la sua influenza persuasiva nella
definizione collettiva dei presupposti, degli obiettivi e degli strumenti per
le decisioni, legislative o altro, che riguardano tutti, questo è certamente un
ambito in cui gruppi e istituzioni religiose non possono esser oggetto di
alcuna esclusione o limitazione. Se per "pubblico" si intende invece l'area
dell'esercizio dell'autorità statale, allora non ci può essere alcun ruolo
delle istituzioni religiose o confessionali, che operano in un
"ordine" che è e resta distinto e separato da quello dello Stato,
secondo il principio solennemente affermato nell'articolo 7 della Costituzione,
scritto con riguardo alla storica presenza della Chiesa cattolica in Italia ma
valido per ogni altra istituzione confessionale. Quanto poi alla tesi secondo
cui le democrazie non potrebbero "giustificarsi" da se stesse, proprio
perché sono fondate su principi di libertà e aperte alle istanze che vengono
dalla società, e quindi avrebbero bisogno di ricevere "senso" e
contenuti dalle religioni, essa può cogliere un dato di fatto. Una democrazia,
come qualsiasi altro regime, ma in special modo dato il suo carattere
intrinseco di sistema basato sul consenso, non si regge alla lunga se non si
conserva e non si alimenta nella società una adesione di fondo ai principi
della convivenza civile su cui essa stessa si basa (e che storicamente, come si
è detto, hanno una matrice religiosa): principi di dignità umana, di rispetto
della libertà altrui e del pluralismo, di rispetto dei diritti ma anche di
necessario adempimento dei «doveri inderogabili di solidarietà» (articolo 2
della Costituzione), di eguaglianza fondamentale degli esseri umani. In questo
senso anche una politica " democratica" ( perché avallata dal
consenso della maggioranza) può allontanarsi dai suoi stessi presupposti se
produce di fatto decisioni e condotte concrete ispirate a principi opposti, di
intolleranza e di discriminazione. Se però si vuole dire che la democrazia, per
sopravvivere, dovrebbe delegare a qualche altra istituzione, diversa da quelle
della "città dell'uomo" affidate alla responsabilità di tutti, e così
a istituzioni confessionali, il compito di "dettare la linea" o di
fissare i confini di legittimità dell'azione politica, ciò significherebbe
tornare indietro di duecento anni, negare radicalmente l'autonomia
dell'"ordine" politico. I confini invalicabili di legittimità delle
decisionidemocratiche stanno nei principi costituzionali, e sono affidati, per
assicurarne il rispetto, alle istituzioni di garanzia della Costituzione
(tipicamente le giurisdizioni costituzionali), nonché in definitiva, di fatto ma
decisivamente, alla coscienza dei cittadini e al loro "patriottismo costituzionale". Che però non si alimenta, ma al
contrario finisce per deperire, se si fa passare l'idea che le democrazie
debbono porsi sotto la "tutela" di una qualche autorità esterna rispetto
ai circuiti di legittimazione propri del sistema costituzionale.
( da "Corriere del Mezzogiorno" del 25-02-2009)
Argomenti: Giustizia
Corriere del
Mezzogiorno - CASERTA - sezione: OPINIONI - data: 2009-02-25 num: - pag: 10
categoria: REDAZIONALE IL NUOVO STATUTO DELLA REGIONE Le inutili diatribe sulla figura del vicepresidente di PIETRO CIARLO SEGUE DALLA
PRIMA Sul punto con la sentenza 196 del 2003 la Corte costituzionale è stata chiarissima: nei nuovi statuti regionali la disciplina
della «prorogatio», anche in caso di dimissioni volontarie, spetta allo statuto
regionale. Infatti, scrive la Corte, «l'istituto della prorogatio, a differenza
della vera e propria proroga..., non incide sulla durata del mandato
elettivo, ma riguarda solo l'esercizio dei poteri nell'intervallo fra la
scadenza, naturale o anticipata, di tale mandato e l'entrata in carica del nuovo
organo eletto». Singolare è poi l'argomento secondo cui nello statuto non si
sarebbe potuto prevedere un vicepresidente della Giunta; infatti questa carica
è già oggi prevista, non da fonti regionali, ma addirittura dalla legge costituzionale numero 1 del 1999 che stabilisce (articolo 5,
comma 2, lettera a) che il presidente della Giunta regionale «nomina i
componenti della giunta regionale, fra i quali un vicepresidente ». Quello che
non si può fare è sostituire il presidente con il vicepresidente in via
generale. Infatti, la Corte ha dichiarato l'illegittimità costituzionale
di alcune previsioni degli Statuti di Marche e Calabria (sentenze numero 304
del 2002 e numero 2 del 2004) proprio perché in tali casi la sostituzione non
era prevista in relazione alla «prorogatio », ma per la durata residua della
legislatura, senza il limite dell'ordinaria amministrazione: in tal caso era
evidente un aggiramento della regola costituzionale
del «simul stabunt simul cadent». Il nuovo statuto della Campania ha voluto
dare una disciplina certa alla delicata fase della successione tra gli organi
regionali normando il regime di «prorogatio»: è stato stabilito che il
vicepresidente sostituisce il presidente solo per l'ordinaria amministrazione e
per quel periodo di tempo limitato, che va dalla cessazione dalla carica del
presidente fino all'insediamento dei nuovi organi. Non solo è legittimo, ma è
anche opportuno. Del resto, norme analoghe si trovano negli statuti delle
Marche (articolo 10), della Puglia (articolo 41), dell'Umbria (articolo 64),
della Lombardia (articolo 30). Nessun trionfalismo, ma le critiche infondate
che vogliono attribuire alla norma statutaria oscuri disegni confermano che
purtroppo l'autolesionismo è un male endemico in Campania. Così non si va da
nessuna parte. \\ Le critiche confermano che l'autolesionismo è un male
endemico in Campania
( da "Sole 24 Ore, Il" del 25-02-2009)
Argomenti: Giustizia
Il Sole-24 Ore
sezione: SYSTEM data: 2009-02-25 - pag: 13 autore: Intercettazioni. Fieg e Fnsi
annunciano battaglia contro il Ddl del Governo: «Intaccato fortemente il
diritto di cronaca» Fronte comune editori-giornalisti Di Pietro: attentato allo
stato di diritto, pronti al referendum quando sarà legge Marco Mele ROMA «Il
diritto di cronaca viene intaccato fortemente quando si vieta la pubblicazione
degli atti non coperti da segreto». Il presidente della Fieg, Carlo Malinconico,
non risparmia le critiche al disegno di legge sulla restrizione del diritto di
cronaca sui procedimenti giudiziari nel corso dell'iniziativa "Ddl Alfano,
se lo conosci, lo eviti" organizzata dall'Unione cronisti e dalla
Federazione della stampa. In piena sintonia, stavolta, con i rappresentanti dei
giornalisti. «Vogliamo difendere gli interessi generali, non solo un nostro
diritto – sottolinea Roberto Natale, presidente della Fnsi –.Faremo di tutto
per cambiare un testo contro l'opinione pubblica, che ha il diritto di essere
informata. Cosa c'entra il diritto alla riservatezza con il crac Parmalat o le
vicende della clinica Santa Rita di Milano? ». Non deve trattarsi, insomma, di
una battaglia settoriale, di categoria. «Il diritto di cronaca è componente
essenziale della libertà di stampa. E la norma che introduce la responsabilità
degli editori altera sensibilmente l'attuale assetto dei giornali, dove si
distingue tra impresa e giornale » aggiunge il presidente della Fieg.
Difficile, quindi, trovare mediazioni in Parlamento sul testo approvato in
commissione alla Camera. C'è chi, come Antonio Di Pietro, leader dell'Italia
dei valori, «il disegno di legge è un attentato allo stato di diritto» e Marco
Travaglio, si schierano per non chiedere alcuna modifica al testo. Obiettivo:
ricorrere, subito dopo la sua approvazione, alla Corte
europea sui diritti dell'uomo, alla Corte Costituzionale, al referendum
abrogativo annunciato da Di Pietro e all'obiezione di coscienza da parte dei
singoli giornalisti. Nelle sue conclusioni, Franco Siddi, segretario generale
della Fnsi, ricorda come da tre legislature si tenti in Parlamento di limitare
il diritto di cronaca: «E adesso, finalmente, si comincia a capire cosa
c'è in gioco: il diritto all'informazione è a rischio. Prima, però, di
ricorrere alla Corte europea o altrove, chiediamo di eliminare tutte le parti
che limitano il diritto di cronaca. La tutela della privacy non c'entra
niente». Per Giuseppe Giulietti, portavoce di Articolo 21, però, si «tratta di
una norma illiberale, oscurantista e inefficace, che non va mediata, ma
cancellata». Nel suo intervento all'assemblea, Giuseppe Cascini, segretario
generale dell'Associazione nazionale magistrati, mette in evidenza l'altro
aspetto del disegno di legge, quello che renderà più difficile, per gli
inquirenti, perseguire il crimine attraverso lo strumento dell'intercettazione.
Per Ricardo Franco Levi, ex sottosegretario con delega all'editoria, «nessuna
intesa è possibile se non vengono cancellate le norme che prevedono il carcere
per i giornalisti e che azzerano la cronaca giudiziaria ». In molti interventi
si porta l'esempio di un presidente di giunta regionale che venga arre-stato: i
media non potrebbero dare notizia dei motivi di tale arresto, finendo
indirettamente per condizionare le eventuali elezioni seguite alla caduta della
giunta. Michele Vietti dell'Udc esprime dissenso su due punti del testo attuale
del provvedimento: il requisito dei gravi indizi di colpevolezza per
autorizzare le intercettazione, «un boomerang» e i tre anni di carcere per i
giornalisti, «che pubblicano non solo le intercettazioni da distruggere ma
anche quelle ritenute irrilevanti». Anche il settimanale «Famiglia cristiana»
critica la riforma del governo sostenendo che il vero obiettivo è quello di
«tappare la bocca ai cronisti giudiziari». IL PARTITO DEMOCRATICO «Nessuna
intesa possibile se non vengono cancellate le norme sul carcere». Famiglia
cristiana: modo per tappare la bocca ai cronisti giudiziari LAPRESSE Carlo
Malinconico, presidente della Fieg, ieri all'iniziativa contro il Ddl Alfano
organizzata da Unione cronisti e Fnsi
( da "Sole 24 Ore, Il" del 25-02-2009)
Argomenti: Giustizia
Il Sole-24 Ore
sezione: SYSTEM data: 2009-02-25 - pag: 13 autore: LA GIORNATA LE NOMINE NELLA
TV PUBBLICA Rai, il Governo aspetta il Pd Assemblea dei soci il 3 marzo
Bonaiuti: Franceschini ha chiesto tempo sul cda La Consulta si riserva di
decidere sul caso Petroni Il Pd ha chiesto una pausa prima di arrivare alla
designazione del presidente della Rai. L'assemblea dei soci del servizio
pubblico ne ha preso atto e ha deciso ieri, in seconda convocazione, di
aggiornare la seduta a martedì 3 marzo. Il sottosegretario alla presidenza del
Consiglio, Paolo Bonaiuti, ha concordato su tale richiesta del Pd. La Corte Costituzionale, intanto, si è riservata di pronunciarsi
nel merito del conflitto d'attribuzione sollevato dalla commissione di
Vigilanza contro il Tesoro, nella scorsa legislatura. Il conflitto riguarda la
possibilità o meno per l'azionista di revocare il mandato al consigliere che
nomina direttamente, senza una delibera della commissione di Vigilanza.
Si tratta, insomma, del caso di Angelo Maria Petroni, sul quale il Consiglio di
Stato si deve ancora pronunciare nel merito. La Vigilanza, con l'avvocato
Beniamino Caravita di Toritto contesta «la lesione delle competenze
costituzionalmente garantite alla commissione. La norma è ambigua: per
interpretarla bisogna fare appello ai principi, primo fra tutti la
parlamentarizzazione », che la legge – e le sentenze della Consulta –
definiscono come determinante nella governance della Rai. Per gli avvocati del Tesoro,
al contrario, «la revoca (di Petroni, ndr) è avvenuta in maniera conforme alla
legge. Il conflitto è inammissibile perché il Parlamento impugna di fatto una
legge votata dalle Camere. La norma è chiarissima». Secondo la Corte costituzionale il potere esecutivo non deve essere
rappresentato in modo esclusivo e preponderante negli organi direttivi della
Rai. Il consigliere nominato dall'azionista è uno su nove componenti ma è
determinante per la maggioranza del Cda. Il direttore generale è, ormai per prassi,
designato dall'azionista e ratificato dal Cda (l'intesa è tale solo sulla
carta). La delega della Vigilanza, infine, è richiesta dalla legge solo dopo la
cessione del 10% delle azioni Rai ai privati.
( da "Corriere del Mezzogiorno" del 25-02-2009)
Argomenti: Giustizia
Corriere del
Mezzogiorno - SALERNO - sezione: SALERNO - data: 2009-02-25 num: - pag: 6
categoria: REDAZIONALE Guerra tra toghe I pm chiesero di restare in Campania Il
Csm ha deciso: Nuzzi va a Latina e Verasani a Cassino La decisione di Palazzo
dei Marescialli è «immediatamente esecutiva». Già inoltrato il ricorso in Corte
di Cassazione SALERNO — Aveva chiesto di essere trasferita a Napoli, il
sostituto procuratore di Salerno Gabriella Nuzzi, uno dei protagonisti dello
scontro con i magistrsati della procura di Catanzaro. E, invece, ieri, la terza
sezione del Csm ha deciso che la nuova sede del pm sarà il Tribunale di Latina.
Neanche il suo collega, Dionigio Verasani, titolare insieme a Gabriella Nuzzi
delle indagini sul caso De Magistris, è stato accontentato. E la sua richiesta
di essere trasferito a Benevento, preferendo così restare in Campania, è stata
disattesa da Palazzo dei Marescialli che, al contrario, lo ha inviato a
Cassino. Entrambi dovranno abbandonare la funzione inquirente per assumere il
ruolo di magistrati giudicanti. E, la decisione del Tribunale delle toghe è
«immediatamente esecutiva ». Ciò significa che già da oggi i due pubblici
ministeri dovranno lasciare i rispettivi uffici del terzo piano del palazzo di
giustizia di corso Garibaldi. In attesa, ovviamente, della decisione della
Corte di Cassazione a cui, qualche settimana fa, è stato inoltrato il ricorso
contro il provvedimento disciplinare deciso dal Consiglio superiore della
magistratura. La Suprema Corte, che non ha ancora fissato l'udienza di
trattazione, potrebbe anche ribaltare (come confermare) la sentenza di Palazzo
dei Marescialli. Lo scorso 2 dicembre, Gabriella Nuzzi e Dionigio Verasani
firmarono il decreto di sequestro degli atti del fascicolo Why Not, dopo le
sette richieste avanzate alla Procura di Catanzaro rimaste, però, inascoltate.
Il giorno dopo, oltre cento carabinieri del comando provinciale di Salerno e
sette magistrati salernitani, tra cui anche il procuratore capo Luigi Apicella,
coordinarono le operazioni di sequestro, convalidate dal gip Maria Teresa
Belmonte. A cui seguirono anche le perquisizioni effettuate negli uffici e
nelle abitazioni dei colleghi catanzaresi. La Procura calabrese non rimane a
guardare e il giorno dopo iscrive nel registro degli indagati, con le accuse di
abuso di ufficio e interruzione di pubblico servizio, i sette magistrati
salernitani. E procede al controsequestro. Scoppia il caso che sarà definito
«lo scontro tra toghe» e che porterà alla sospensione delle funzioni di
magistrato del procuratore capo Luigi Apicella e ai trasferimenti dei pm
salernitani. Un mese fa, l'ultimo atto: la lettera con cui Gabriella Nuzzi
comunica «l'irrevocabile decisione di lasciare l'Associazione Nazionale
Magistrati». «Sono stata - scrive l'ex pm - nel generale vile silenzio,
pubblicamente ingiuriata; incolpata di ignoranza, negligenza, spregiudicatezza,
assenza del senso delle istituzioni; infine, allontanata dalla mia sede e
privata delle funzioni inquirenti, così, in un battito di ciglia, sulla base
del nulla giuridico e di un processo sommario». A. C. L'addio Nuzzi e Verasani
lasciano la funzione inquirente
( da "Sole 24 Ore, Il" del 25-02-2009)
Argomenti: Giustizia
Il Sole-24 Ore
sezione: SYSTEM data: 2009-02-25 - pag: 13 autore: L'iter in Parlamento.
Ipotesi di voto su un maxi-emendamento Ma l'Esecutivo pensa alla fiducia
Donatella Stasio ROMA Niccolò Ghedini dice: «Non ce n'è bisogno».Giacomo
Caliendo: «Non lo escludo». Il voto di fiducia sul Ddl intercettazioni – già
ipotizzato da Silvio Berlusconi – comincia a prendere corpo nei discorsi di
Governo e maggioranza in vista del 10 marzo, quando nell'Aula della Camera
partirà la conta. Le durissime critiche piovute sul Ddl da più fronti e su più
fronti – opposizione, Csm, Anm, Fnsi, Fieg e finanche quattro delle sei
commissioni parlamentari competenti sui pareri al testo licenziato dalla
commissione Giustizia – hanno accentuato le crepe già esistenti nella
maggioranza, che rischia di spappolarsi al momento del voto segreto. I
"falchi" spingono per mante-nere il testo attuale, le
"colombe" per modificarlo. Nell'uno e nell'altro caso il Governo
potrebbe chiedere la fiducia. Ma già ieri, in ambienti ministeriali ragionavano
su alcune correzioni (che confluirebbero in un maxiemendamento), come limitare
a sei mesi il divieto di pubblicare notizie su atti di indagine non più segreti
e sostituire i «gravi» indizi di colpevolezza, richiesti per far scattare le
intercettazioni, con «sufficienti». Un primo «chiarimento» ci sarà stasera,
nell'assemblea dei deputati Pdl, presente il ministro della Giustizia Angelino
Alfano e, forse, Silvio Berlusconi. Quanto alla Lega, ieri Umberto Bossi
escludeva problemi nella maggioranza. «è tutto risolto», andava dicendo. La
riunione servirà a verificare i margini di un nuovo accordo, dopo le
perplessità manifestate pubblicamente da alcuni esponenti Pdl, a cominciare
dalla relatrice del Ddl, Giulia Bongiorno (An). La presidente della commissione
Giustizia della Camera le aveva già espresse in Aula e ieri, in una lettera al
presidente dell'Ordine dei giornalisti,Lorenzo Del Boca, ha ribadito che «un
divieto totale di pubblicazione di atti giudiziari fino alla conclusione delle
indagini o fino al termine dell'udienza preliminare azzererebbe qualsiasi forma
di conoscenza nelle prime fasi dell'attività giudiziaria relativa a delitti di
grave allarme sociale». Parole inequivocabili sulla portata del dissenso di An
(o di una parte del partito di Fini) rispetto al testo del Governo. Quanto
basta per accrescere i malumori dei "falchi" del centro-destra e
anche di chi, pur condividendo le perplessità, si è sentito sfilare prima del
tempo il palcoscenico sotto i piedi. Il capogruppo Pdl al Senato, Maurizio Gasparri,
anche lui di An, esclude cambiamenti, se non di «dettaglio». «Oggi è martedì
grasso – ha detto ieri di fronte a giornalisti ed editori – e il carnevale è
finito. La pubblicazione di tutto, in ogni modo e in ogni circo-stanza, non è
più possibile». Meno tranchant il sottosegretario alla Giustizia Caliendo, che
ha accennato alla possibilità di abbassare l'asticella del divieto di
pubblicazione. L'ipotesi allo studio prevede, appunto, che il divieto di
pubblicare il contenuto di atti non più segreti cada con la richiesta del Pm
della prima proroga delle indagini (dopo sei mesi). Quanto al carcere (3 anni)
per i giornalisti che pubblichino intercettazioni irrilevanti riguardanti
persone estranee alle indagini (l'emendamento Bergamini), si sta pensando di attenuare
la sanzione prevedendo che il carcere possa arrivare fino a 3 anni, oltre a una
multa pesante.Un'altra modifica ancora dovrebbe riguardare la norma ( censurata
dalla commissione Affari costituzionali perché in contrasto con il principio
costituzionale del giudice naturale precostituito per legge) che fa saltare il
Pm iscritto nel registro degli indagati, reo di aver parlato della propria
inchiesta. C'è poi il capitolo dei«gravi indizi di colpevolezza»: si fa strada
la proposta della Bongiorno di sostituirli con «sufficienti», ma la resistenza
dei "falchi" è fortissima. «Non credo proprio che sia modificabile -
dice l'onorevole Ghedini, avvocato nonché consigliere giuridico del premier-
tanto più che l'abbiamo scritta io, la Bongiorno e La Russa di An, Cota e
Brigandì della Lega, il ministro Alfano. Dunque, c'è un accordo politico, non
solo tecnico». Ghedini difende anche la norma che vieta la pubblicazione del
contenuto degli atti di indagine fino all'inizio del dibattimento,ma aggiunge:
«Sono aperto a miglioramenti ». Quanto al voto di fiducia, sostiene che«non ce
n'èla necessità ». Né teme sorprese dal voto segreto.«Se ci fosse,metà
dell'opposizione voterebbe per la norma più rigida. In Parlamento - dice -
sulle intercettazioni c'è una grande sensibilità». LE POSSIBILI «CORREZIONI»
Stasera vertice dei deputati Pdl con Alfano e il premier. Tra i ritocchi
riduzione a sei mesi del divieto di pubblicare notizie su atti non più segreti
( da "Corriere del Mezzogiorno" del 25-02-2009)
Argomenti: Giustizia
Corriere del
Mezzogiorno - SALERNO - sezione: 1PAGINA - data: 2009-02-25 num: - pag: 1
categoria: REDAZIONALE Verasani va a Cassino. Entrambi avevano chiesto di
restare in Campania Il Csm non concede sconti: la pm Nuzzi
trasferita a Latina Gabriella Nuzzi lascia la procura di Salerno e sarà
magistrato giudicante al tribunale di Latina. Mentre il suo collega Dionigio
Verasani sarà trasferito a Benevento. Neanche sulle destinazioni i protagonisti
salernitani (con il procuratore capo Luigi Apicella) dello scontro con i
magistrati della procura di Catanzaro, hanno ottenuto uno sconto. Ieri,
la terza sezione del Csm ha deciso le loro nuove sedi, una decisione
«immediatamente esecutiva». Ciò significa che già da oggi i due pubblici
ministeri dovranno lasciare i rispettivi uffici del terzo piano del palazzo di
giustizia di corso Garibaldi. In attesa, ovviamente, della decisione della
Corte di Cassazione a cui è stato inoltrato il ricorso contro il provvedimento
disciplinare del Csm. A PAGINA 6 Cappetta
( da "Corriere del Mezzogiorno" del 25-02-2009)
Argomenti: Giustizia
Corriere del
Mezzogiorno - CASERTA - sezione: INPRIMOPIANO - data: 2009-02-25 num: - pag: 2
categoria: REDAZIONALE Contro le unioni di fatto I Circoli della libertà:
«Cambiate lo Statuto» Dai circoli della Libertà, vicini al sottosegretario
Michela Vittoria Brambilla un appello per «abrogare la norma sulle unioni di
fatto del nuovo statuto della Regione Campania». L'iniziativa è stata presa dal
dirigente del movimento Antonio Sicignano. Che in una nota ha innanzitutto
elogiato il consigliere regionale di An Pietro Diodato, l'unico ad aver votato
contro lo statuto adducendo motivi di coscienza. Sicignano ha auspicato il
ricorso al referendum abrogativo, ma l'ipotesi non è giuridicamernte
percorribile. «Probabilmente — ha commentato Diodato — si
dovrà creare un movimento d'opinione per indurre il Governo ad intervenire e ad
investire della questione la Corte costituzionale. Del resto, i dubbi di costituzionalità sullo statuto non
rigurdano solo la norma sulle unioni familiari, ma moltissimi altri punti del
testo approvato venerdì scorso dal Consiglio regionale».
( da "Corriere del Mezzogiorno" del 25-02-2009)
Argomenti: Giustizia
Corriere del
Mezzogiorno - CASERTA - sezione: 1CULTURA - data: 2009-02-25 num: - pag: 11
categoria: REDAZIONALE Il giudice costituzionale
Convegno e festa per Paolo Grossi al Suor Orsola di SALVATORE PRISCO G rande
festa ieri pomeriggio, al Suor Orsola Benincasa, per il seminario svoltosi
intorno al volume di Paolo Grossi «L'Europa del diritto», uscito nel 2007 da
Laterza e dedicato ad un'affascinante ricostruzione della civiltà giuridica
europea lungo quindici secoli di storia, per scoprire nel passato piste che -
dipanatesi tra un filo di sotterranea e resistente continuità e momenti di
discontinuità anche aspri e problematici - possano aiutare gli uomini del terzo
millennio ad esplorare i nuovi orizzonti che sono davanti a loro. Programmato
da tempo, nell'ambito di incontri organizzati dalla facoltà giuridica dalle
professoresse Lucilla Gatt e Paolisa Nebbia, il convegno si è trasformato in
un'occasione per salutare (con gli interventi del rettore Francesco De Sanctis
e dei relatori, i professori Aurelio Cernigliaro e Piero Sirena) l'illustre
autore, chiamato pochi giorni or sono dal Presidente della
Repubblica alla Corte Costituzionale. Fiorentino, accademico dei Lincei, a
lungo docente di Storia del diritto medievale e moderno nelle facoltà giuridiche
di Siena, Macerata e a Firenze (delle quali ultime è stato anche preside),
prima di esserlo sinora appunto presso la Facoltà di Giurisprudenza
dell'Università degli Studi Suor Orsola Benincasa, Grossi ha fatto
altresì parte del Consiglio Universitario Nazionale. Umanista di grande tempra
e maestro onorato da molte università in Italia e all'estero, a lui risalgono
una scuola di allievi fiorente e prestigiosa e l'importante rivista «Quaderni
fiorentini per la storia del pensiero giuridico moderno», che ha a lungo
diretto. Grossi riporterà alla Consulta la voce di uno storico del diritto di
sensibilità culturale e religiosa cattolica, benché di grande apertura
intellettuale e capacità di padroneggiare scenarÎ millenari, che in quella sede
manca dai tempi della scadenza dal mandato del napoletano d'adozione Franco
Casavola. Questo avrà certo molto peso, soprattutto quando si tratterà di
continuare a sciogliere nodi con i quali la giustizia costituzionale
è già stata chiamata a confrontarsi, per gli emblematici e cruciali
interrogativi bioetici che oggi interpellano la coscienza di tutti di fronte ai
«casi tragici » - come li definisce Guido Calabresi - proposti dalla cronaca
recente. Storico del diritto Grossi riporta alla Consulta la voce di uno
storico del diritto di sensibilità culturale e religiosa cattolica
( da "Corriere della Sera" del 25-02-2009)
Argomenti: Giustizia
Corriere della Sera
- MILANO - sezione: Cronaca di Milano - data: 2009-02-25 num: - pag: 6
categoria: REDAZIONALE Salute Secondo il ricorso, il ticket tutela solo chi
abita in centro Ecopass, multa sospesa dal giudice «Sospetti di
incostituzionalità» Il ricorso di un ex magistrato al giudice di pace potrebbe
aprire un nuovo capitolo nelle controverse vicende dell'Ecopass. E questa volta
non sono in discussione, come accaduto lo scorso anno davanti al Tar,
«l'opportunità e l'utilità del provvedimento» e neppure «danni economici»
provocati dall'introduzione del ticket o la discriminante tra ricchi (che
possono permettersi un'auto non inquinante oppure pagare il ticket) e poveri
(che non hanno entrambe le possibilità). Per la prima volta, infatti, si parla
di legittimità costituzionale: delibere e ordinanze
sull'Ecopass avrebbero semplicemente — secondo gli avvocati del ricorrente,
Manlio Dozzo e Isetta Pinto — «creato una disparità di trattamento consistente
nel pretendere di tutelare i cittadini che abitano entro la cerchia di Bastioni
(e quindi in centro) e trascurare quelli che abitano in periferia». Cioè
cittadini di serie A e di serie B, in violazione del dettato costituzionale
(articolo 3) che stabilisce la parità di tutti davanti alla legge. Il ricorso
al giudice di pace è stato presentato lo scorso ottobre. L'ex magistrato (che è
stato procuratore generale in una città del Nord) aveva collezionato lo scorso
anno sei contravvenzioni rilevate dalle telecamere (importo totale da pagare,
567 euro) per accesso nella zona a traffico limitato all'interno dei Bastioni
«senza aver attivato l'Ecopass corrispondente alla categoria di inquinamento».
In realtà l'auto, una vecchia Subaru Forester, pur essendo di proprietà dell'ex
magistrato, non era guidata da lui, perché affidata alla figlia che da anni
risiede all'estero e che era venuta in Italia per un breve periodo. La donna
era, verosimilmente, all'oscuro dell'esistenza dell'esistenza dell'Ecopass
(anche se ampiamente segnalato dai cartelli), ma questo non è ovviamente
l'oggetto del ricorso. Gli avvocati Dozzo e Pinto hanno puntato soltanto sulla
questione di legittimità costituzionale della delibera
numero 1788 del 20 luglio 2008 che ha avviato la fase sperimentale dell'Ecopass
e la successiva ordinanza del sindaco (la numero 61027), sottolineando nella
premessa che tali provvedimenti «avevano come ratio il bene della salute
costituzionalmente garantito dall'ordinamento italiano ed ulteriormente
riaffermato, con maggior vigore, dalla Carta di Nizza sottoscritta e approvata
dalla Repubblica italiana». Insomma, se lo scopo — come dichiarato — è quello
di tutelare con uno strumento nuovo la salute dei cittadini, questo deve essere
fatto senza discriminazioni, anche perché la qualità dell'aria è uguale sia in
centro che in periferia. Il giudice Tommaso Cataldi ha sospeso, come richiesto,
la riscossione delle sanzioni e ha fissato l'udienza (in cui comparirà anche il
Comune di Milano) per il 9 giugno prossimo. In quella sede
sarà deciso se rimettere gli atti alla Corte costituzionale, anche se il ricorrente sostiene che il giudice può direttamente
dichiarare nulle le disposizioni comunali in quanto la Corte decide solo sulla
legittimità delle leggi e non degli atti amministrativi. Luigi Corvi
( da "Corriere della Sera" del 25-02-2009)
Argomenti: Giustizia
Corriere della Sera
- NAZIONALE - sezione: Prima Pagina - data: 2009-02-25 num: - pag: 1 autore: di
GIOVANNI SARTORI categoria: REDAZIONALE LE RADICI DEL TRACOLLO DEL PD UNA
SCONFITTA CERCATA A LUNGO P overa sinistra. Peggio messa di come è non
potrebbe. E l'onda lunga che l'ha portata al tracollo viene da lontano, da
molto più lontano di quanto i commentatori ricordino. L'altro giorno l'elezione
di Dario Franceschini a nuovo segretario del Pd è stata una decisione sensata e
forse l'unica possibile. Ma il salvataggio viene rinviato a elezioni primarie
che dovrebbero spazzare via la vecchia nomenklatura e miracolosamente scoprire
nuovi leader. Le primarie sono state una fissazione di Prodi; e sinora si sono
rivelate un enorme dispendio di energie senza frutto, che non hanno fondato o
rifondato un bel nulla. Per carità, riproviamo ancora. Ma non illudiamoci che
scoprano ignoti né quello che non c'è. A oggi ogni capopartito ha allevato i
suoi e cioè potenziato la sua fazione, la sua corrente, promuovendo gli obbedienti
(anche se deficienti) e cacciando gli indipendenti (anche se intelligenti).
Pertanto la crisi di leadership della sinistra è una realtà dietro la quale non
è detto che si nascondano geni incompresi, geni repressi. Il guaio risale al
fatto che per una trentina di anni abbiamo avuto la più grande sinistra
dell'Occidente, che era però egemonizzata dal Pci e forgiata dallo stalinismo
di Palmiro Togliatti. Non era una sinistra addestrata a pensare con la sua
testa, ma invece ingabbiata nel preconfezionato di un dogmatismo ideologico.
Caduta la patria sovietica, quel pensare e pensarsi che altrove ha rifondato la
sinistra su basi socialdemocratiche da noi non si è risvegliato. La fede
comunista si è semplicemente trasformata in un puro e semplice cinismo di potere; e il non pensare ideologico, il sonno dogmatico del
marxismo, si è semplicemente trasformato nella sconnessa brodaglia del
«politicamente corretto». Una brodaglia nella quale anche il semplice buonsenso
brilla per la sua assenza. Dunque la malattia è grave e di vecchia data. Una
malattia che coinvolge anche — passando al versante pratico del problema —
l'erosione dei bacini elettorali tradizionali della sinistra. In passato la
sinistra era, in tutta semplicità, il partito del proletariato operaio. Quel
proletariato non esiste più. Lo ha sostituito un sindacalismo che in passato
obbediva al partito, ma che ora lo condiziona. Domanda: il collateralismo o
condizionamento sindacale conviene davvero, oggi, alla «sinistra di governo »
(come diceva Veltroni)? Ne dubito. La Cgil è oramai un sindacato antiquato «di
piazza e di sciopero», abbandonato dai giovani, che rappresenta i pensionati
(la maggioranza dei suoi tesserati), che difende gli sprechi e anche i
fannulloni. E siccome siamo al cospetto di una gravissima crisi economica, la
sinistra non la può fronteggiare appesantita dalla palla al piede della Cgil. O
così mi pare. Altra domanda, questa volta sul collateralismo (dico così per
dire) con la magistratura. Fermo restando che l'indipendenza del potere giudiziario è sacrosanta, il fatto resta che gli
italiani sono indignati per la sua lentezza e inefficienza. Prodi si vanta di
avere vinto due elezioni. Allora ci spieghi perché, in
vittoria, non abbia alzato un dito per aiutare e anche costringere la giustizia a funzionare. La sinistra fa
bene a difendere il potere giudiziario dagli assalti interessati di Berlusconi. Ma fa male a non
difendere un cittadino così mal servito da una giustizia, diciamolo pure, ingiusta.
( da "Resto del Carlino, Il (Ancona)" del
25-02-2009)
Argomenti: Giustizia
OSIMO pag. 9 OSIMO
LE LISTE civiche affrontano la questione Astea, ritenendo che il Comune
debba... OSIMO LE LISTE civiche affrontano la questione Astea, ritenendo che il
Comune debba riappropriarsi delle quote del socio privato, il quale ha spesso
dichiarato di «non avere interesse a mantenerle». Attualmente il Comune detiene
oltre il 40% , ovvero la maggioranza relativa di Astea spa. Le civiche
giudicano propizio il momento, per l'amministrazione comunale, di entrare in
possesso almeno del 60% delle quote di Astea, comprando quelle del socio
privato, che però non ha preso ancora alcuna iniziativa in merito. Di certo,
con la presidenza recanatese ha un po' oscurato la presenza osimana, specie
dopo il termine della presidenza Secchiaroli. Ora, poi, la questione si fa
ancora più complessa per via del rimborso della tassa della depurazione per gli
utenti che non ne usufruiscono e il cui importo dovrebbe essere alquanto
corposo per l'azienda. Nei giorni scorsi la Giunta Latini ha avuto un incontro
con l'amministratore delegato dell'Astea, Giuseppini, e con il Comitato
Cittadino Rimborso Depurazione rappresentato da Pierluigi Agostinelli, per fare
il punto sulla situazione ingenerata dalla Sentenza della
Corte Costituzionale del 10 ottobre 2008, che esenta dal pagamento della
quota-depuratore gli utenti i cui servizi sono privi di collegamento con
l'impianto di depurazione. L'azienda sta terminando la mappatura per stabilire
quante e quali utenze siano allacciate al depuratore e quali no e nel frattempo
ha predisposto i progetti per procedere all'allacciamento delle zone non
ancora collegate, con particolare riguardo a Osimo Stazione e San Biagio. E nel
frattempo la Giunta ha interessato di questa situazione anche l'Ati, ente
preposto a stabilire gli importi per le fatturazioni. Ricevuti dall'Ato tutti i
chiarimenti necessari, l'Amministrazione tornerà a confrontarsi con le parti in
causa, per trovare una soluzione condivisa con le istanze avanzate dal
Comitato. Valeria Dentamaro
( da "Resto del Carlino, Il (Ferrara)" del
25-02-2009)
Argomenti: Giustizia
FERRARA PRIMO PIANO
pag. 5 di NICOLA BIANCHI IL FASCICOLO è il
( da "Corriere della Sera" del 25-02-2009)
Argomenti: Giustizia
Corriere della Sera
- NAZIONALE - sezione: Focus Vuota - data: 2009-02-25 num: - pag: 8 categoria:
REDAZIONALE Il caso Categoria sotto i riflettori dopo la decisione della
giudice di Bologna che non ha espulso il romeno poi accusato di violenza Il
sorpasso A Milano nei primi dieci mesi del 2008 i pm di professione sono stati
superati dai Vpo per numero di udienze Magistrati onorari, 4.000 precari
Svolgono il 20 per cento del lavoro giudiziario Pagati 98 euro a udienza.
Contratti triennali T oh, ma allora esistono anche loro. I quattromila
magistrati onorari dei tribunali italiani. Adesso che a Bologna una di loro è
finita nella bufera per non avere convalidato il decreto di allontanamento di
un cittadino comunitario romeno che 6 mesi dopo ha commesso uno stupro, ecco
che «si scopre» l'esistenza di questo ircocervo della giustizia italiana: la
categoria dei magistrati per funzioni ma non per carriera, reclutati per titoli
anziché per concorso, a tempo ma continuamente prorogati, pagati a cottimo e senza
pensione- malattia-ferie come precari del diritto, teoricamente solo di
supporto ai magistrati togati ma in realtà ormai insostituibili nei Tribunali
italiani. Quanti sono Già i numeri lo segnalano. A fronte di un ruolo di 8.790
magistrati togati, ve ne sono 7.833 onorari: 6.048 giudicanti (quasi quanti i
6.526 giudici di carriera) e 1.785 requirenti (a supporto dei 2.264 pm usciti
dal concorso). Se si tolgono (per la loro differente specificità) gli oltre
3.900 giudici di pace, i magistrati onorari restano appunto quasi 4mila: 2.081
sono i giudici onorari di tribunale (got) e 1.785 i viceprocuratori onorari
(vpo). Chi sono Il loro reclutamento avviene per valutazione dei titoli (la
laurea in legge è ovviamente il prerequisito), con nomina
fatta dal Csm e ratificata dal ministro della Giustizia. Il primo paradosso è
che l'incarico sarebbe dovuto essere triennale, come previsto dalla legge
Carotti che nel 1998 arruolava giudici e pm onorari «al limitato scopo di
esaurire i giudizi pendenti alla data del 30 aprile 1995»: ma nella realtà, di
proroga in proroga, le funzioni onorarie si sono protratte, e l'ultima
proroga del 2008 fissa il teorico ultimo termine al primo gennaio 2010. Gli
unici a esaurirsi davvero sono stati i giudici onorari aggregati (goa) nati nel
1997 per smaltire l'arretrato civile pre-1995: dovevano durare cinque anni,
hanno cessato di esistere solo il primo gennaio 2007. Per legge c'è
incompatibilità assoluta a svolgere, entro il medesimo circondario, le funzioni
di magistrato onorario e la professione di avvocato: tuttavia, in quelle
province dove ci sono più (piccoli) circondari, accade che giudice onorario e
avvocato possano scambiarsi le casacche nel raggio di qualche chilometro,
situazione che lascia unicamente al loro scrupolo morale la risoluzione di
palesi conflitti di interesse e anche già soltanto di possibili reciproci
condizionamenti psicologici. Cosa fanno In materia civile i giudici onorari
concorrono ad assorbire il contenzioso di primo grado senza limiti di valore;
in materia penale può essere loro la quasi totalità dei reati di competenza del
tribunale ordinario, dove celebrano i processi e li decidono con sentenza,
proprio come i loro colleghi di carriera. Quanto ai viceprocuratori onorari,
essi rappresentano la pubblica accusa in udienza (al posto dei pm togati, che
così possono dedicarsi in ufficio alle indagini oppure seguire i dibattimenti
più delicati) nella quasi totalità dei procedimenti per reati di competenza del
giudice monocratico (che vuol dire discutere di pene sino a 10 anni di
carcere), nonché per i reati minori decisi dai giudici di pace. Quanto pesano
Per avere un'idea di quanto ormai la giustizia italiana non possa più fare a
meno di loro, bisogna guardare gli ultimi dati ufficiali che, come tutti in
questo settore, sono stagionati al 2003: i giudici onorari si sono visti
assegnare il 12% dei procedimenti civili (254mila cause) e hanno svolto il 20%
delle udienze (61mila). Nel penale, i giudici onorari hanno smaltito il 23% dei
processi nazionali, con 19mila udienze per 90mila fascicoli. Ancora più alta
l'incidenza del lavoro dei vpo, ai quali sono stati assegnati il 39% di tutti i
procedimenti delle Procure, attraverso la delega a trattare 569mila fascicoli e
a rappresentare l'accusa in 73mila udienze. In una grande sede come Milano, c'è
già stato il «sorpasso»: nei primi 10 mesi del 2008 i pm di professione hanno
sostenuto 3.141 udienze (davanti a gup, Tribunali, Corti d'Assise) e hanno
potuto svolgere almeno un po' di indagini solo grazie al fatto che, al posto
loro, sono stati i vpo ad andare a rappresentare l'accusa in altre 3.820
udienze, sostenendola nel 78% dei reati di competenza monocratica e nel 90% di
quelli davanti ai giudici di pace. Il corto circuito Sfrangiata da Procura a
Procura è invece la collocazione dei vpo nella fase pre-dibattimentale. Qui non
ha aiutato negli anni l'ondivaga attitudine delle varie consiliature del Csm:
l'attività inquirente svolta fuori udienza nei procedimenti di competenza del
giudice di pace è stata ammessa ma poi non più retribuita, così come è stata
infine negata (dopo essere stata consentita) la redazione delle richieste di
emissione dei decreti penali di condanna. Confusione anche sui got, visto che
le circolari Csm prima hanno negato, poi ammesso, poi di nuovo negato che i Il
rischio La categoria delle toghe per funzioni ma non carriera rappresenta una
realtà ormai insostituibile nei Tribunali. Se smettessero di lavorare la
giustizia andrebbe in tilt
( da "Corriere della Sera" del 25-02-2009)
Argomenti: Giustizia
Corriere della Sera
- NAZIONALE - sezione: Focus - data: 2009-02-25 num: - pag: 9 categoria:
REDAZIONALE L'organico Il caso di Caltanissetta, primatista di efficienza
Emergenza in 57 Procure E ai giovani vietato fare i pm MILANO — Caltanissetta,
Italia. E' il distretto giudiziario con le maggiori scoperture d'organico di
magistrati togati, nelle Procure mancano dal 44% all'80% dei pm, ed è ormai
quasi luogo comune il deserto che (specie in sedi come Gela o Enna) nessuna
toga italiana sembra voler colmare di propria iniziativa, al punto che ha fatto
clamore la scelta della pm genovese Anna Canepa di farsi applicare per sei mesi
nella Procura della città del petrolchimico retta da pochi mesi dalla pm (ex
dell'Antimafia romana) Lucia Lotti. Eppure, questo luogo comune nasconde una
verità ignota ai più, anche a coloro che magari familiarizzano per moda con le
innegabili virtù organizzative del Tribunale del presidente Mario Barbuto a
Torino o della Procura di Cuno Tarfusser a Bolzano: secondo le statistiche ufficiali
del ministero di Giustizia, infatti, proprio il negletto distretto giudiziario
di Caltanissetta è un primatista di efficienza. L'indice di ricambio, che
misura quanti procedimenti vengono smaltiti in un anno rispetto alla marea di
nuovi fascicoli che sommerge i pochi magistrati, di solito è già raro che sia
in pari, tanto che la media delle Corti d'Appello italiane ha visto smaltire
nel 2006 solo l'83% di quanto arrivato e nel
( da "Sole 24 Ore, Il (Centro Nord)" del
25-02-2009)
Argomenti: Giustizia
Centro-Nord sezione:
ECO-IMP Emilia-R. data: 2009-02-25 - pag: 5 autore: INTERVENTO Biomedicale,
quando la R&S premia di Angelo Fracassi* I dati della Camera di commercio
sull'andamento economico nel 2008 del distretto biomedicale di Mirandola diffusi
dal Sole-24 Ore CentroNord del 4 febbraio sono da considerare particolarmente
positivi, soprattutto tenendo conto del contesto generale di natura ormai
chiaramente recessiva. C'è però da dire che i risultati di Mirandola, dove
opera una parte importante delle aziende aderenti ad Assobiomedica,
rappresentano una delle poche eccezioni rispetto a un quadro complessivo dei
distretti industriali italiani che sta mostrando purtroppo chiari segni di
difficoltà. Quello di Mirandola ha dimostrato di tenere grazie a un fattore
molto importante: il biomedicale, e in generale tutto il settore dei
dispositivi medici, è un'industria ad altissimo tasso di ricerca e di
innovazione. Questo elemento strutturale costituisce una solida difesa di
fronte alle difficoltà del mercato, senza trascurare che stiamo parlando di
prodotti essenziali per tutte le prestazioni sanitarie. Il che vuol dire che la
specifica funzione sociale attenua le tendenze di flessione della domanda nei
confronti delle aziende nostre associate. Detto questo, non sappiamo cosa potrà
succedere nel prossimo futuro. La crisi è ormai pienamente in atto con caduta
della domanda di consumi e di investimenti, pesanti restrizioni quantitative
del credito, flessione di produzione industriale e ordini, aumento della
disoccupazione. Anche il Servizio sanitario nazionale è in difficoltà
finanziaria, e non da oggi, con Regioni in grave difficoltà. Per questo ci
attendiamo una capillare e tenace ricerca di risparmi da parte di Governo,
Regioni e Asl. Secondo l'opinione di Assobiomedica basterebbero due interventi
mirati da parte del Governo nazionale per riallineare il sistema a livelli
accettabili e maggiormente sostenibili per tutti i soggetti coinvolti.
Innanzitutto l'azione dovrebbeconcentrarsi sulla madre di tutti i problemi: il
debito che le istituzioni hanno nei confronti del sistema produttivo italiano,
che ammonta ormai a oltre 70 miliardi, di cui circa la metà riguarda la sanità.
Se le strutture pubbliche riuscissero a regolarizzare i pagamenti, che in alcune
Regioni avvengono con ritardi vicini ai due anni, otterrebbero non solo di
garantire la sopravivenza di un settore fondamentale per la salute dei
cittadini, ma rimetterebbero in moto buona parte del sistema economico
nazionale senza alcuna spesa aggiuntiva e straordinaria. Purtroppo la realtà è
che a una riforma strutturale si preferiscono sempre di più interventi di
natura straordinaria (solo per quest'anno ammontano a 5 miliardi), che riescono
solo temporaneamente a tappare le falle senza produrre alcun effetto benefico a
lungo termine. A questo si aggiunge la situazione di realtà locali che non solo
non ottemperano tempestivamente ai pagamenti, ma addirittura impediscono a
norma di legge il ricorso forzoso al recupero credito, come ha fatto la
Campania con il recente provvedimento inserito nella Finanziaria regionale che
ha bloccato il ricorso al pignoramento per i beni immobili di proprietà della
Regione. Una misura inaccettabile, illegittima sotto diversi profili, che verrà certamente bocciata dalla Corte Costituzionale, il cui
verdetto non arriverà però prima di un anno. Come seconda misura da approvare
al più presto, oltre a chiedere l'anticipo dei crediti d'imposta, basterebbe
reintrodurre gli ammortamenti accelerati sugli investimenti per le industrie
del nostro settore. Se vogliamo rilanciare le aziende che maggiormente
investono in ricerca e sviluppo è l'unica strada da percorrere.è necessario che
le istituzioni trovino il coraggio di farlo. * Presidente Assobiomedica
( da "Nuova Venezia, La" del 25-02-2009)
Argomenti: Giustizia
Il
Tar chiede alla Corte Costituzionale di pronunciarsi sul numero chiuso Rischio
caos licenze, decide la Consulta Bortolussi: «Siamo tranquilli sui criteri
adottati per bar e ristoranti» Il decreto Bersani prevede già la
liberalizzazione dei permessi Sarà la Corte Costituzionale a decidere se a
Venezia regnerà prossimamente il caos nelle licenze per i pubblici esercizi, con una deregulation totale o che
i limiti fissati dal Comune che bloccano a circa 1100 le autorizzazioni per bar
e ristoranti, sono destinati a tenere, sulla base della legge regionale 29 che
li ha consentiti. E' stato il Tar, a cui si era rivolto un imprenditore dopo il
no di Ca' Farsetti ad aprire un nuovo esercizio, a rimettere tutta la questione
alla Consulta. Il contrasto è legato al fatto che esiste una legge dello Stato,
il cosiddetto Decreto Bersani - dal nome dell'allora ministro alle Attività
produttive - che permette la libera concorrenza tra esercizi commerciali e
dunque la loro apertura senza vincoli. I limiti fissati dal Comune per tutelare
una città come Venezia ed evitare che si trasformi in un "suk" senza
controllo, potrebbero essere anticostituzionali. «Noi siamo tranquilli -
commenta l'assessore alle Attività Produttive Giuseppe Bortolussi e a suo tempo
abbiamo chiesto un parere scritto a "Mister Prezzi", nominato proprio
dall'allora ministro Bersani, che ci ha confortato nella nostra decisione. Noi
non abbiamo fatto altro che applicare una legge regionale, reintroducendo con
una nuova ordinanza i criteri che avevamo già stabilito in precedenza, dopo una
precedente sentenza del Consiglio di Stato che non ci era stata favorevole».
Erano stati anche gli albergatori veneziani a dichiarare guerra al numero
chiuso nelle licenze dei bar a Venezia, impugnando al Tar l'ordinanza con la
quale nel luglio del 2007 la Giunta, per firma del sindaco Cacciari, aveva di
fatto reintrodotto il contingentamento delle licenze, annullato all'inizio
dell'estate da una sentenza-terremoto del Consiglio di Stato. Gli albergatori
chiedevano ai giudici di annullare l'ordinanza e di permettere l'apertura dei
loro caffè e ristoranti anche agli esterni e non solo ai clienti dell'hotel. Il
Consiglio di Stato aveva dichiarato illegittimo il numero chiuso delle licenze
vigente a Venezia, che per i giudici amministrativi d'appello viola invece la
legge Bersani e lo spirito della norma europea. Alla decisione - potenzialmente
capace di liberalizzare in ogni dove in città le aperture di locali, caffé,
ristoranti, snack - il Comune aveva replicato reintroducendo il numero chiuso,
con un'ordinanza che aveva ribadito «la necessità di riadottare un nuovo provvedimento»
ai sensi dell'articolo 2 della legge 25/96, «che attribuisce ai sindaci il
potere di fissare i parametri numerici in materia di licenze di pubblico
esercizio, che assicurino la funzionalità e produttività del servizio al
consumatore». Così, «considerato che a tutt'oggi i locali di pubblico esercizio
presenti sono in numero tale da soddisfare i bisogni sia dei residenti che dei
turisti» e che è «altresì indispensabile per uno sviluppo economico sostenibile
provvedere alla tutela del territorio e del tessuto produttivo veneziano,
mediante la individuazione di una precisa quantità di locali di pubblico
esercizio distribuito in modo congruo». Ora però, dopo la nuova decisione del
Tar, la questione finirà sul tavolo dei giudici della Corte Costituzionale per
un giudizio che sarà, a questo punto, definitivo.
( da "Tempo, Il" del 25-02-2009)
Argomenti: Giustizia
stampa Caso De
Magistris: Il Csm ha disposto il trasferimento del pubblico
ministero di Salerno nel capoluogo pontino Tribunale, arriva il giudice Nuzzi
Nella giornata odierna dovrebbe essere presentata la relazione a Mancino Il
Consiglio superiore della magistratura ha dato ieri pomeriggio il via libera al
trasferimento d'ufficio dei magistrati coinvolti nello scontro tra le procure
di Catanzaro e Salerno per il caso De Magistris. Uno dei pubblici
ministeri di Salerno, Gabriella Nuzzi è stata trasferita proprio presso il
Tribunale di Latina con funzione di giudice. C'è stata peraltro l'unanimità del
Plenum sul trasferimento della dottoressa Nuzzi. Dunque, un posto vacante è
stato ricoperto. Nel frattempo, gli avvocati pontini oggi presenteranno la
relazione sullo stato del Tribunale di Latina, al vice-presidente del Csm,
Nicola Mancino. Il documento è stato espressamente richiesto dallo stesso
Mancino, al termine del colloquio avuto nella giornata di giovedì, con i
rappresentanti dell'Ordine. Le «toghe» pontine, il giorno precedente, avevano
manifestato davanti a Palazzo dei Marescialli e una loro delegazione - composta
dal presidente dell'ordine, Giovanni Malinconico, dal segretario, Carlo Macci,
e dal tesoriere, Aldo Panico - era stata ricevuta dal segretario generale del
Csm, Carlo Visconti, ricevendo ampie rassicurazione sull'impegno del Consiglio
superiore della magistratura ad intervenire per garantire al capoluogo pontino
un numero di giudici idoneo a far fronte alle esigenze. Al segretario Visconti,
la delegazione dell'ordine degli avvocati, ha ricordato che sono da tempo
vacanti i posti di presidente del Tribunale, della sezione penale, della I e
della II sezione civile, che l'organico di magistrati e personale di
cancelleria è carente e i carichi di lavoro spropositati anche rispetto ad
altri Tribunali della Regione Lazio. Il rappresentante del Consiglio superiore
della magistratura, esaminando la situazione, ha promesso che nel più breve
tempo possibile saranno assegnati a Latina tre uditori e che si farà il
possibile per gli incarichi dirigenziali, che seguono un criterio geografico e
al momento hanno portato il Consiglio a lavorare a quelli del Nord Italia. A
tal proposito le «toghe» pontine, temendo ancora una lunga attesa, avevano
insistito affinché venisse data la priorità a Latina. Una garanzia che sarebbe
stata ottenuta proprio il giorno seguente, dopo l'incontro con Mancino. Una
sorta di diritto di prelazione che il palazzo di giustizia del capoluogo, potrà
vantare rispetto ad altre realtà della penisola. Si attendono già nei prossimi
giorni importanti sviluppi per la giustizia pontina.
( da "Tempo, Il" del 25-02-2009)
Argomenti: Giustizia
stampa Il
responsabile della sezione è Eleuterio Marzilli. Subito iniziative sulla
questione acqua La Lega Nord approda ad Arce. Nominato il referente locale ARCE
Approda ad Arce la Lega Nord di Umberto Bossi ed il responsabile della locale
sezione è Eleuterio Marzilli, che si mette subito al servizio dei cittadini
cercando una soluzione ai numerosi problemi che il territorio presenta. Il
primo è quello dell'acqua «sia per i disservizi che è costretta a subire la
cittadinanza arcese, sia per l'elevato costo dell'utenza nonostante l'acqua non
ci sia per lunghi periodi dell'anno» come dichiara Marzilli. Abbiamo il timore
che l'assemblea dei sindaci che ha deciso di ritirare la delibera con gli
aumenti retroattivi del 20% sia stata un modo per zittire l'opinione pubblica
senza cambiare assolutamente nulla. Vogliamo ricordare che il Cipe, i Coviri,
il Consiglio di Stato e la Corte Costituzionale hanno
dichiarato illegittimi il consumo minimo di
( da "Giornale.it, Il" del 25-02-2009)
Argomenti: Giustizia
n. 48 del 2009-02-25
pagina 4 La sinistra si unisce per rinnegare Napolitano di Federico Casabella
Un ordine del giorno contenente una frase pronunciata dal capo dello Stato
presentato dal centrodestra è respinto dalla maggioranza in Regione. Oggi si
vota la legge che vieta la realizzazione di centri per immigrati in Liguria
(...) temporanea per immigrati in Liguria, estrae dal cilindro una frase del
presidente della Repubblica (padre dei Cpt da ministro degli Interni) che
recita: «I Cpt non sono lager, chi li vuole chiudere è un irresponsabile». Le
elezioni regionali si avvicinano e, sondaggi alla mano, il Pd non può farsi
mancare l'appoggio della sinistra radicale. Così, per evitare nuovi frizioni ,
si disconoscono anche le parole di Napolitano. «Siamo l'unica Regione in Italia
che dà torto al presidente della Repubblica -incalza Plinio che farà avere
tutto il materiale al Quirinale- il tutto per non infastidire un gruppo di maggioranza che presenta una legge che sarà impugnata alla Corte
Costituzionale perché alle regioni non spetta legiferare in materia di pubblica
sicurezza e immigrazione». Il voto contrario all'ordine del giorno arriva dopo
una mattinata di discussioni sul pdl di Rifondazione: «Dicano che vogliono
aprire le porte ai clandestini -attacca Francesco Bruzzone (Lega Nord)- perché
secondo l'Unione Europea se non si hanno i Cpt non si può procedere alle
espulsioni». I più accaniti restano Gianni Plinio con Matteo Rosso (Fi) che
citano l'intervista apparsa sul Giornale di domenica scorsa in cui Marta
Vincenzi ammette che la sinistra in materia di immigrazione ha sempre tenuto
posizioni ideologiche. «Non è casuale che il sindaco abbia parlato al Giornale.
E se anche Vincenzi la pensa come noi è tutto dire». Un'intervista che suscita
la reazione dello stesso Nesci: «abbiamo avuto ragione ad uscire dalla sua
giunta». C'è anche spazio per un odg presentato da Rifondazione che impegna la
Regione ad una campagna contro il razzismo che formulata in modo errato stava
per costringere gli uffici amministrativi a dover scrivere su ogni
comunicazione esterna (anche bandi di concorso) la scritta «No al razzismo».
Prima del voto è stato Massimiliano Costa a rendersi conto dell'errore e a far
correggere il tiro. © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123
Milano
( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del
25-02-2009)
Argomenti: Giustizia
Cronaca Italiana
Pagina
( da "Tempi" del 25-02-2009)
Argomenti: Giustizia
Eluana e la politica
Dopo un caso lampante di eutanasia, ha senso il testamento biologico? di Tempi
Il parlamento sta discutendo una legge sul "testamento biologico".
Legge che dovrebbe garantire al paziente-cittadino che si trovi (o paventi di
trovarsi) in prossimità del cosiddetto "fine vita" la possibilità di
impartire, sia per i medici sia per i suoi familiari, disposizioni vincolanti a
riguardo dei trattamenti farmacologici e sanitari cui sarebbe sottoposto. 1. Riteniamo
una iattura, sia in principio (la vita è una bene indisponibile) sia in pratica
(per le complicazioni burocratiche che si dovrebbero affrontare in un contesto
sanitario-ospedaliero già in stato di enorme sofferenza), l'ennesima
intromissione dello Stato in un ambito così misterioso e delicato come è la
vita nella sua fase più debole e terminale. Siamo persuasi che sia sufficiente
l'attuale pratica del consenso informato e che qualunque decisione circa la
medicina di fine vita debba essere determinata non da carte notarili di Stato,
ma dal libero, privato, fiducioso dialogo tra medici, pazienti e familiari dei
pazienti. 2. La legge che si sta discutendo in parlamento esclude casi come
quello di Eluana Englaro. Eluana è stata uccisa con un atto di eutanasia. Lo si
dica con una definizione fatta propria dal magistero della Chiesa o con una
definizione di wikipedia, "eutanasia" è un'azione o un'omissione che
di natura sua, o nelle intenzioni, procura la morte, allo scopo di eliminare
ogni dolore. Prima della legge sul testamento biologico lo Stato, la politica,
l'informazione di una società libera e democratica dovrebbe chiamare le cose
con il loro nome, definire quanto accaduto a Udine come «eutanasia di una donna
disabile in stato vegetativo» e denunciare tale atto come violazione delle
leggi e della Costituzione vigenti in Italia. 3. Poiché è realistico prevedere
che, fatta la legge, vi sarà chi, appellandosi al precedente di Eluana, la
riterrà restrittiva e, verosimilmente, giungerà a chiedere un pronunciamento referendario o della Corte Costituzionale, non ci pare né utile,
né sensato partecipare all'attuale discussione sul testamento biologico. 4. Il
lacerante e triste spettacolo nazionale cui abbiamo assistito in questi ultimi
mesi nasce da sentenze di magistrati che sembrano determinati a distorcere le
leggi e a imporre per via giudiziaria alla società certi princìpi e certe
leggi. Essendo ormai anni che assistiamo a questo spettacolo, da un
parlamento eletto dal popolo ci aspetteremmo una riforma della giustizia che
metta finalmente al riparo le persone e la società da questa deriva anticostituzionale e autoritaria del potere giudiziario.
( da "AltaLex" del 25-02-2009)
Argomenti: Giustizia
Danno biologico,
danno tanatologico, residenza in altro Paese, rilevanza Tribunale Roma, sez.
XII, sentenza 03.06.2008 n° 11335 Commenta | Stampa | Segnala | Condividi Danno
biologico - danno tanatologico ? residenza in altro Paese ? rilevanza ?
precisazioni [art. 1226 c.c. - art. 2056 c.c.] Ai fini della individuazione
della somma spettante a titolo di risarcimento del danno e della liquidazione
equitativa non può essere utilizzato il parametro costituito dal luogo di
residenza dei familiari e dalle modalità di impiego della somma liquidata; la
somma individuata non può essere decurtata in base al coefficiente di cui al
Decreto Ministero del Lavoro 12.5.2003 relativo al computo del trattamento
pensionistico che consente all?estero un potere di acquisto pari a quello
proprio del trattamento pensionistico conseguito e speso in Italia (nel caso di
specie, lo 0,28% del valore indicato in euro nella "Tabella morte" in
uso al Tribunale di Roma). E? legittimo l?utilizzo delle ?tabelle? di
liquidazione del danno biologico e del danno alla persona elaborate dai
Tribunali ai fini della liquidazione equitativa del danno purchè consentano un
risarcimento adeguato, proporzionato e personalizzato. Non sussiste e non è
risarcibile il danno biologico da morte che, acquisito dalla vittima, venga
trasmesso agli eredi (c.d. danno biologico tanatologico). (1-12) (1) Tra le
sentenze più recenti in tema di danno esistenziale, si veda Tribunale Nola,
sez. II, sentenza 22.01.2009. (2) In materia di danno non patrimoniale e
necessità dell?integrale risarcimento del danno alla persona, si veda
Cassazione civile , sez. III, sentenza 13.01.2009 n° 469. (3) In materia di
uranio impoverito e danno non patrimoniale, si veda Tribunale Firenze, sez. II
civile, sentenza 17.12.2008. (4) In materia di quantificazione del danno morale
(dopo le Sezioni Unite) si veda Cassazione civile, sez. III, sentenza
12.12.2008 n° 29191. (5) Tra le sentenze più recenti, immediatamente successive
alle SS.UU. 2008, si veda Tribunale di Lecce, sezione di Maglie, 368/2008, con
nota di MAGGIULLI. (6) In tema di danno non patrimoniale, si veda Cassazione
Civile, SS.UU., 11.11.2008, n. 26972 (si vedano anche le video riflessioni di
VIOLA, in materia di integralità del risarcimento del danno alla persona, e le
video riflessioni di CESARI, nell?ambito del convegno Il Risarcimento del danno
non patrimoniale con pregiudizi esistenziali tenutosi in Roma il 24 novembre
2008 presso il Palazzo Marini della Camera dei Deputati. (7) Per la lettura
dell?ordinanza di rimessione, si veda Cassazione civile, sez. III, sentenza
25.02.2008, n. 4712 (vedi video-riflessioni di VIOLA e video-riflessioni di
CESARI). (8) Si veda anche Cassazione civile SS.UU. 21934/2008 in materia di
spot illegittimo. (9) In favore del danno esistenziale, si veda Cassazione
civile 2379/2008. (10) In materia di danno parentale e prova, si veda
Cassazione civile 20987/2007. (11) In dottrina, si veda anche PLENTEDA, il
Danno esistenziale bagattellare e transeunte e VIOLA, Il danno esistenziale
come mancato guadagno non patrimoniale, nonché VIOLA, Il mancato guadagno non
patrimoniale (o danno esistenziale?) dopo le SS.UU. (12) Sul tema del danno
tanatologico, si veda il focus di D?APOLLO, Danno tanatologico: la
giurisprudenza recente, nonché VIOLA-TESTINI-MARSEGLIA, Il danno tanatologico.
Altresì, per approfondimenti in dottrina, si vedano: - CESARI, Il risarcimento
del nuovo danno non patrimoniale con pregiudizi esistenziali. - VIOLA, Il
mancato guadagno esistenziale, in Studium Iuris, 2/2006, pag. 131; - DE GIORGI,
Lesione del diritto all'ordine e risarcimento del danno esistenziale, Studium
Iuris, 2008, n. 2, CEDAM, p. 224; - ZAULI, L'impotenza è danno esistenziale: va
risarcito chi, a causa di un incidente, ha perduto il suo vigore sessuale, in
Responsabilità civile (La), 2008, n. 1, UTET, p. 25; - CARBONE P., Ulteriori
riflessioni sul danno esistenziale, in Danno e responsabilità, 2008, n. 1,
IPSOA, p. 210; - CASSANO, Rapporti tra genitori e figli, illecito civile e
responsabile. La rivoluzione giurisprudenziale degli ultimi anni alla luce del
danno esistenziale, in Vita notarile, 2007, n. 1, EDIZIONI GIURIDICHE BUTTITTA,
parte II, p. 315; - LIBERATI, Il danno esistenziale nella giurisprudenza
amministrativa, 2007, GIUFFRÈ; - CASSANO, La giurisprudenza del danno
esistenziale, 2007, CEDAM. (Fonte: Altalex Massimario 8/2009. Si ringrazia
Francesco Ranieri) Tribunale di Roma Sezione XII Sentenza 20 maggio - 3 giugno
2008 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO TRIBUNALE DI ROMA SEZIONE
12 CIVILE in persona del giudice dott. Francesco Ranieri in funzione di giudice
unico monocratico ha emesso la seguente SENTENZA nella causa civile di primo
grado iscritta al n. 58110\04 del r.g.a.c. vertente TRA S. B. M. R. M. R. M. S.
tutti rappresentati dal procuratore speciale DHALY NAZRUL ISLAM M. S. rapprs. e
difes dall?Avv. G. P. De Negri presso il cui studio elettivamente domiciliano
attori E F. D. convenuto contumace E soc. NUOVA TIRRENA rapprs. e difesa
dall?Avv. M. Mandrè presso il cui studio elettivamente domicilia convenuto
OGGETTO: responsabilità civile - morte sulle conclusioni precisate dai
procuratori delle parti all?udienza 25.10.2007 e trascritte nel relativo verbale.
PROCESSO Con atto di citazione notificato nel 2004 ? con prima udienza tenutasi
nel dicembre - gli attori S. B., M. R., M. R., M. S., tutti rappresentati dal
procuratore speciale DHALY NAZRUL, nonché M. S., in relazione al sinistro
stradale avvenuto il 15.9.2000 in Roma Via dei Romagnoli, e che aveva visto
coinvolti il pedone H. M. e l?auto di proprietà di F. D., assicurato con la
S.p.A. NUOVA TIRRENA, sinistro che aveva visto il decesso del loro congiunto
marito e padre, agivano in giudizio nei confronti dei convenuti in epigrafe
chiedendone la condanna in solido al risarcimento dei danni patiti. Allegavano
in particolare che in sede penale era intervenuta sentenza penale d?appello
irrevocabile con cui il F. era stato condannato per omicidio colposo. Il pedone
era stato investito mentre camminava lungo la banchina costeggiante la detta
Via ed in senso contrario al senso di marcia dei veicoli. Avevano ottenuto due
acconti dall?ente assicurativo per complessivi euro 155.812,38; chiedevano il
danno morale ed il danno biologico iure proprio e iure hereditatis nonchè il
danno patrimoniale da perdita di contribuzioni economiche, posto che il defunto
guadagnava circa euro 1.000 al mese. Si costituiva la sola S.p.A. NUOVA TIRRENA
non contestando la responsabilità ma deducendo in ordine al quantum che andava
tenuto conto del fatto che tutti i danneggiati risiedevano in Bangladesh e che
pertanto l?ammontare del danno andava rapportato alla concreta realtà socio
economica del luogo in cui detti danneggiati risiedevano. Proponeva come ?punto
certo di riferimento il Decreto Ministero del Lavoro 12.5.2003 emesso in
relazione alla legge n. 448\01 (legge finanziaria 2002) ed in esecuzione della
legge n. 289\02 che stabilisce i coefficienti di conversione per la determinazione
del livello di reddito equivalente per ciascun Stato?; in tale prospettiva
doveva ritenersi equa e satisfattiva la somma già versata. Contestava le altre
voci di danno richieste. F. D. sceglieva la contumacia. All?esito della
compiuta istruttoria la causa viene ora all?esame di questo giudice, una volta
spirati i termini per conclusionali e repliche ex art. 190 del codice di
procedura civile, previsti per consentire alle parti le ultime argomentazioni
difensive. MOTIVI
( da "Virgilio Notizie" del 25-02-2009)
Argomenti: Giustizia
Roma, 25 feb. (Apcom) - I 15 giudici che compongono il plenum della Corte
Costituzionale hanno eletto, questa mattina, Francesco Amirante, 33esimo
presidente della Consulta. Come primo atto, Amirante ha nominato vicepresidente
il professor Ugo De Siervo.
( da "Nazione, La (La Spezia)" del 25-02-2009)
Argomenti: Giustizia
SARZANA pag. 13 di
CLAUDIO MASSEGLIA A UMENTA la tariffa dell'acqua... di CLAUDIO MASSEGLIA A
UMENTA la tariffa dell'acqua per i cittadini di Sarzana. Una brutta notizia,
per di più in un momento poco roseo per l'economia italiana. Ad indorare la
pillola, se servisse, è la notizia che l'aumento è del 2,5%,, comunque
inferiore al 5% annuo previsto in un primo momento dal Piano d'ambito dell'Ato
spezzina e cambiato con la revisione portata all'esame del consiglio comunale.
Il problema è nato dall'analisi del piano di investimenti trentennale dell'Ato:
sarebbe emersa una difformità fra quanto previsto da qui al 2033 e l'effettiva
fattibilità. Questioni tecniche spiegate in consiglio dall'assessore Luca
Piccioli: la sintesi è che l'aumento della tariffa dell'acqua ci sarà, seppure
in forma attenuata. Erano previsti 60 milioni di investimenti, con un aumento
tariffario annuo del 5% più il tasso d'inflazione. Il gestore prevalente (Acam)
si è però trovato in difficoltà, dei previsti 25 milioni di metri cubi l'anno
di acqua ne ha venduti
( da "Nazione, La (Firenze)" del 25-02-2009)
Argomenti: Giustizia
CRONACHE pag. 17
Intercettazioni, no di Fnsi e Fieg LODO ALFANO GIORNALISTI ED EDITORI:
«INFORMAZIONE IN PERICOLO» ROMA PRONTI a tutto. La Federazione della stampa e
quella degli editori non vogliono arrendersi al ddl Alfano sulle
intercettazioni che mette a rischio «il diritto dei cittadini ad essere
informati», come ha spiegato ieri il presidente Fnsi, Roberto Natale. Grande
iniziativa organizzata da giornalisti ed editori ieri a Roma alla quale ha dato
la propria adesione anche Associazione nazionale magistrati, che difende le
intercettazioni come fondamentali per le indagini. A spiegare le ragioni degli
editori, Carlo Malinconico, presidente Fieg: «In particolare, preoccupano due
aspetti del lodo Alfano. Uno riguarda la cronaca giudiziaria, l'altro
l'organizzazione dell'impresa editoriale. Il diritto di cronaca viene intaccato
quando si vieta la pubblicazione di atti non coperti da segreto. L'altro
riguarda l'organizzazione. Se l'editore, in quanto persona giuridica, viene
sanzionato finisce con il sovrapporsi al direttore responsabile, alterando gli
equilibri aziendali». Per Antonio Di Pietro la legge è un attentato allo Stato
di diritto. A difendere l'iniziativa legislativa, che comunque provoca malumori
anche all'interno della maggioranza, il sottosegretario Caliendo e Maurizio
Gasparri. In chiusura Franco Siddi, segretario Fnsi, che ha preso le distanze
dagli interventi più politici: «Prima di ricorrere alla
Corte Costituzionale si ha il dovere di dire che bisogna fermarsi un passo
prima dell'orrore. Noi chiediamo che sia espunta la parte contestata». A
proposito di mal di pancia nella maggioranza, il deputato Pdl Pecorella ha
manifestato dubbi di costituzionalità sul ddl mentre il sottosegretario
Bonaiuti ha auspicato «un ripensamento»; e ha ricordato di aver portato
avanti, la scorsa legislatura, il principio della depenalizzazione della
diffamazione per i giornalisti. r.r.
( da "AgoPress" del 25-02-2009)
Argomenti: Giustizia
(AGO PRESS) I giudici della Corte Costituzionale, riuniti stamane in camera
di consiglio, hanno eletto a scrutinio segreto il 33mo presidente dela
Consulta. E' Francesco Amirante, napoletano, classe 1933, nominato vice
presidente della Corte Costituzionale dal suo predecessore, Giovanni Maria
Flick, il cui mandato era scaduto il 18 febbraio scorso.
( da "Reuters Italia" del 25-02-2009)
Argomenti: Giustizia
ROMA (Reuters) -
Francesco Amirante è stato eletto oggi presidente della
Corte Costituzionale. Come suo primo atto Amirante, che subentra a Giovanni
Maria Flick il cui mandato è scaduto il 18 febbraio, ha nominato Ugo De Siervo
alla vicepresidenza. Amirante - 75 anni, di Napoli, presidente di sezione della
Cassazione - fa parte della Consulta dal 2001, e dallo scorso 14 novembre
ricopriva l'incarico di vicepresidente. Il suo mandato scadrà nel
dicembre 2010. De Siervo, 67 anni, di Savona, docente in aspettativa di Diritto
costituzionale a Firenze, dal 1997 al 2001 è stato
Garante per la protezione dei dati personali. Fa parte della Consulta dal 2002.
( da "AudioNews.it" del 25-02-2009)
Argomenti: Giustizia
mercoledì 25
febbraio 2009 11.54 Politica Corte Costituzionale: Amirante
presidente 10.55: Francesco Amirante è il nuovo presidente della Corte
Costituzionale. Eletto stamani dai 15 giudici della Consulta, succede a
Giovanni Maria Flick, il cui mandato è scaduto lo scorso 18 febbraio.
( da "Salerno notizie" del 25-02-2009)
Argomenti: Giustizia
Vicenda De
Magistris: Pm trasferiti da Csm, Nuzzi a Latina, Verasani a
Cassino Andrà alla Corte di appello di Reggio Calabria e sarà consigliere con
destinazione alle funzioni civili il pg di Catanzaro Enzo Iannelli, uno dei
principali protagonisti dello scontro con la procura di Salerno legato alle
inchieste avocate al pm del capoluogo calabrese Luigi De Magistris. Lo
ha deciso il plenum straordinario del Csm che ieri ha assegnato le nuove sedi e
funzioni ai quattro magistrati dei due uffici giudiziari al centro della
vicenda, trasferiti d' ufficio dalla sezione disciplinare di Palazzo dei
Marescialli. Alfredo Garbati, uno dei sostituti di Iannelli, sarà consigliere
di Corte di Appello a Taranto. Il sostituto procuratore di Salerno Gabriella
Nuzzi andrà al Tribunale di Latina con funzione di giudice. Il suo collega
Dionigio Verasani farà il giudice al Tribunale di Cassino. Trattandosi di
misure cautelari urgenti, i trasferimenti decisi dal Csm sono immediatamente
esecutivi. 25/02/2009
( da "Dagospia.com" del 25-02-2009)
Argomenti: Giustizia
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articolo --> IL DDL ANTIFANNULLONI DI BRUNETTA è LEGGE ? VENDOLA APRE
ALL?UDC E IL PDCI S?INCAZZA (?LO DICA AI COMPAGNI SICILIANI ANTI-CUFFARO?) ?
UE: COFFERATI PUò DENUNCIARE BOSSI ? AN SI FA LA BLACK TV ? LANG DA CASTRO PER
CONTO DI SARKò? 1 - FORZA Jena per "La Stampa" - Su dieci stupratori,
sei sono italiani e quattro immigrati. Forza ragazzi che siamo ancora in testa.
Renato Brunetta 2 - Ellekappa per "la Repubblica" - "Pensavo che
il Cavaliere fosse un titolo tossico". "Invece è radioattivo". 3
- FRANCESCO AMIRANTE PRESIDENTE DELLA CONSULTA... (Asca) - Francesco Amirante
e' stato eletto presidente della Corte Costituzionale con
13 voti e 2 schede bianche. E' quanto informa un comunicato della Consulta.
Amirante scadra' da presidente e da giudice il 7 dicembre 2010. Il Presidente
della Corte ha designato giudice costituzionale Ugo De Siervo a sostituirlo in caso di impedimento con il titolo
di Vice presidente. 4 - CHIAMPARINO: MIA NOMINA SEGNALE DI ATTENZIONE AL
TERRITORIO... (Adnkronos) - "La mia nomina, come quella di altri, e' il
segno dell'attenzione del vertice del partito verso i problemi dei territori.
Del nord, del centro e del sud". Cosi' il sindaco di Torino, Sergio
Chiamparino ,in un'intervista a 'la Repubblica' la sua nomina nella nuova
segreteria del Partito Democratico. "Portiamo l'esperienza delle cose
fatte e anche di quelle non fatte, ma che conosciamo per averle affrontate -
aggiunge Chiamparino a 'la Stampa' in riferimento all'apporto che puo' dare un
amministratore locale all'interno della segreteria del partito - Ogni giorno io
e quelli come me ci confrontiamo sui problemi, dalle fusioni societarie alla
sicurezza, sviluppando una percezione che altri non possono avere. Dopodiche'
si tratta di non ingigantire nulla". Vendola E sul federalismo fiscale
dichiara a 'Libero': "Io non ho il titolo per rassicurare nessuno ma
continuo a pensare che vada realizzato e che il partito debba continuare a
dialogare con la maggioranza. Certo ci sono dei punti da chiarire. Come ho gia'
detto a Calderoli le questioni sono le solite. In primis quella dei quattrini
da mettere in circolo per capire l'impatto sulla finanza pubblica". 5 - VENDOLA:
VOTI MODERATI SERVONO, GUARDIAMO ALL'UDC... (Apcom) - La sconfitta in Sardegna
"rappresenta anche la sconfitta della teoria di Veltroni di un Pd
autosufficiente", quindi dalla segreteria Franceschini, Nichi Vendola si
attende "un dialogo sui contenuti dell'opposizione", senza porre veti
alle altre forze politiche, come l'Udc: "A loro bisogna guardare
consapevoli delle differenze esistenti, ma al tempo stesso, se si vuole
vincere, è indispensabile cercare di aprire varchi nel blocco sociale di
centrodestra". In un'intervista al 'Corriere della Sera', il governatore
pugliese ricorda che la sua vittoria è arrivata proprio "con un'alleanza
molto larga, che andava dai dc a Rifondazione, e in quattro anni sono riuscito
ad andare d'accordo con tutti". Dunque "insisto: per ora guardiamo al
livello locale, poi si vedrà". Quanto alle prossime Europee, Vendola
auspica "un rilancio dell'alleanza a sinistra, mettendo insieme tutte le
nostre forze. Ferrero pensa a riunificare i comunisti, e sbaglia. C'è bisogno
di una nuova sinistra". 6 - PDCI A VENDOLA: ALLEANZE CON UDC? LO DICA AI
SICILIANI... (Apcom) - Dura replica dei Comunisti italiani alla proposta
lanciata dal leader del Movimento per la sinistra Nichi Vendola di aprire ad
alleanze della sinistra con l'Udc. "Grazie al presidente Vendola - dice in
una nota Orazio Licandro, dell'ufficio di segreteria del Pdci - che, in un
momento di tanta confusione, produce uno sforzo di chiarezza. E' possibile
immaginare di ricostruire una sinistra pensando solo alla strumentalità delle
alleanze, senza considerare neppure che con talune forze politiche l'alleanza
sarebbe quanto meno innaturale?". TOTO CUFFARO - COPYRIGHT PIZZI Secondo
l'esponente comunista "la logica che sta dietro questa proposta è frutto
di una sorta di rimasticatura leninista del tutto fuori luogo. Venga in Sicilia
Vendola a spiegare ai giovani che la nuova e moderna sinistra deve allearsi con
l'Udc di Totò Cuffaro ed entrare a far parte di quel sistema di potere. Si
comincia già ad immaginare una foto di gruppo con Vendola, Fava, Cuffaro, De
Michelis e via dicendo. Se questa è la strada, auguri e 'tanti cannoli'",
conclude Licandro alludendo al modo in cui l'ex presidente della regione
Sicilia Salvatore Cuffaro accolse la notizia della sentenza che lo condannava
per favoreggiamento semplice e non per favoreggiamento nei confronti di Cosa
Nostra. 7 - DDL BRUNETTA: SI' SENATO CON 154 VOTI, E' LEGGE. PD, IDV, UDC NON
VOTANO... (Ansa) - Il Senato approva, in via definitiva con 154 voti a favore,
un solo voto contrario il ddl Brunetta sulla ottimizzazione e razionalizzazione
della pubblica amministrazione. L'opposizione non vota. Il provvedimento,
meglio conosciuto come 'ddl antifannulloni', e' legge. Il ddl di delega al
governo, approvato dal Senato il 13 novembre 2008 e modificato dalla Camera il
12 febbraio, passa senza modifiche, in terza lettura, con i voti favorevoli
della maggioranza. Cofferati e signora 8 - LA CORTE UE A COFFERATI: "BOSSI
SI PUÒ PROCESSARE"... Da "la Repubblica" - La Corte europea di
Strasburgo ha riconosciuto il diritto di Sergio Cofferati e della Cgil a citare
Umberto Bossi per diffamazione ed ha riconosciuto al sindaco di Bologna, per un
caso che risale all´epoca in cui era segretario della Cgil, ottomila euro di
danni morali e altrettanti alla confederazione sindacale. Il fatto si riferisce
al 2002 quando Cofferati, allora segretario Cgil, denunciò il ministro Bossi
per un´intervista rilasciata al quotidiano Il Messaggero in cui l´esponente
della Lega faceva un collegamento tra il clima sociale creato dalla sinistra,
ed in particolare dalla Cgil, e l´assassinio da parte delle Brigate rosse di
Marco Biagi. La Cgil esprime «grande soddisfazione per la vittoria del
ricorso». Bossi invece ha commentato: la Cgil «non è capace di fare qualcosa di
buono per gli operai figurarsi se può favorire un assassinio». 9 - AN RISPONDE
A D'ALEMA E SI FA LA TV... Da "Libero" - Nome in codice
"Black". Ed è la risposta di Alleanza Nazionale a Red, la televisione
di Massimo D'Alema. Il nome vero dell'emittente ancora non l'hanno deciso, ma
in via della Scrofa si sta mettendo giù un progetto per fare una televisione di
partito. Sul modello di quella lanciata dall'ex ministro degli Esteri. Che vada
in onda sulla piattaforma satellitare di Sky ma anche sulla rete internet. «È
un progetto che nascerà in sinergia con il Secolo d'Italia», spiega Enzo Raisi,
deputato del Popolo della Libertà e amministratore della testata di partito.
«Nel senso che la televisione si avvarrà anche del contributo editoriale dei
giornalisti che lavorano nella redazione di via della Scrofa». Nega, Raisi, che
il progetto di un network televisivo significhi la fine dell'esperienza
cartacea del Secolo. «Non è affatto così. A maggior ragione dopo l'approvazione
della legge Milleproroghe». Nella legge si prevede, tra le tante cose, anche
una mano importante agli organi di partito. Tutte le testate, abbinate a un
movimento politico, che abbiano maturato al 31 dicembre 2005 il diritto ai
contributi continueranno a riceverli, in deroga alla norma del 2000 che impone
di avere almeno un rappresentante nel parlamento nazionale nell'anno di
riferimento dei contributi. Umberto Bossi La norma è fatta apposta per tenere
in vita la stampa di quei partiti che sono rimasti fuori da Palazzo. E a
maggior ragione per quei movimenti che in Parlamento ci sono. Eccome. 10 -
PROMOTORI REFERENDUM LEGGE ELETTORALE: GOVERNO LO ABBINI AD EUROPEE... (Apcom)
- Il Governo abbini il referendum sulla legge elettorale all'election day del 6
e 7 giugno per Amministrative ed Europee: in questo modo si risparmierebbero
400 milioni di euro e si eviterebbe di "stancare" gli italiani con
tre domeniche consecutive di votazioni, rendendo più difficile il
raggiungimento del quorum. E' la richiesta del comitato promotore del referendum,
che si dice pronto anche a rivolgere un appello in questo senso al Presidente
della Repubblica Giorgio Napolitano, "perchè su questo si gioca il futuro
della democrazia". In una conferenza stampa alla Camera, Giovanni
Guzzetta, Mario Segni e Arturo Parisi spiegano che - per consentire i 45 giorni
di campagna elettorale previsti dalla legge- le date disponibili per il
referendum sono solo due: il 7 giugno oppure il 14 giugno. La scelta "più
logica" è quella di abbinare la consultazione referendaria all'election day,
altrimenti - se la data scelta fosse quella del 14 giugno - "gli italiani
sarebbero chiamati a votare tre volte in 15 giorni", considerando anche il
secondo turno delle Amministrative del 21 giugno. Il problema è che "ci
sono avvisaglie che il Governo voglia fissarlo proprio il 14, con il malcelato
obiettivo di boicottare il referendum e far mancare il quorum", visto che
"la Lega si dice pronta a votare contro il Governo se si indicesse il 7
giugno". Da qui la richiesta di un incontro al ministro dell'Interno
Roberto Maroni - è lui che dovrà proporre al Cdm la data - e la possibilità di
rivolgere anche un appello al Capo dello Stato. 11 - JACK LANG ALL'AVANA DA
INVIATO DEL PRESIDENTE SARKOZY... (Adnkronos) - In qualita' di "inviato
speciale " del presidente francese Nicolas Sarkozy e' arrivato a Cuba l'ex
ministro socialista alla Cultura Jack Lang. La sua missione, riferiscono i
media francesi, e' quella di rilanciare il dialogo politico e la collaborazione
bilaterale. All'Avana Lang avra' una serie di incontri con i responsabili
cubani. [25-02-2009]
( da "Affari Italiani (Online)" del 25-02-2009)
Argomenti: Giustizia
Politica
Francesco Amirante è il nuovo presidente della Corte Costituzionale Mercoledí
25.02.2009 10:49 CLICCA QUI PER LEGGERE TUTTE LE NEWS DI POLITICA Francesco
Amirante è il nuovo presidente della Corte Costituzionale. Ad eleggerlo sono
stati i giudici della Consulta riuniti in una camera di consiglio. Amirante è il 33esimo presidente
della Corte e succede a Giovanni Maria Flick, il cui mandato è terminato il 18
febbraio scorso. Il mandato del presidente Amirante scadrà il 7 dicembre 2010.
Sotto la sua presidenza la Corte si dovrà occupare tra l'altro del 'Lodo
Alfano', del caso Abu Omar e della norma sulle intercettazioni illegali.
Probabilmente se la Cassazione dara il suo ok, la Consulta sotto Amirante
vaglierà anche il referendum sul 'Lodo Alfano' presentato da Antonio Di Pietro.
Il giudice Ugo De Siervo è stato nominato vicepresidente della Corte costituzionale. Questa nomina è stato il primo atto compiuto
dal neopresidente Amirante subito dopo la sua elezione. Amirante è stato eletto
presidente con 13 voti a favore, mentre 2 sono state le schede bianche.
"Questo largo consenso - ha detto il neo presidente - mi conforta. Oggi ho
preso contatto con il Presidente della Repubblica, che vedrò oggi pomeriggio,
con i presidenti delle Camere e la segreteria del Presidente Berlusconi: a
tutti porgerò il mio saluto". Amirante ha voluto ringraziare i colleghi
della Corte, quelli di Cassazione, che lo elessero nel 2001 giudice costituzionale e tutte le persone importanti incontrate nel
corso della sua carriera. "Il presidente è un 'primus inter pares' - ha
ricordato Amirante - sono molto onorato di poter dire 'inter pares'".
Francesco Amirante (Napoli, 16 aprile 1933) è un magistrato italiano. Dopo una
lunga carriera nell'ordine giudiziario, culminata con la nomina alle funzioni
di presidente di sezione della Corte di Cassazione, il 23 novembre 2001 è stato
eletto alla Corte Costituzionale nella quota riservata alle supreme
magistrature ordinaria ed amministrativa. Ha assunto le sue funzioni dopo aver
giurato il 7 dicembre dello stesso anno, il 14 novembre 2008 viene nominato
vicepresidente della Corte Cotituzionale.
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I piani della Lega per il Centro-Sud: "In dieci giorni più di 2.000
iscritti" FORUM/ Secondo te, la Lega può avere un futuro e prendere voti
da Roma in giù? Esclusivo/ Il primo sondaggio post-Veltroni: il Pd crolla sotto
il 22%. Vola il Pdl Rumor/ Rutelli pronto a fare la "cosa"
cattolica... Pd/ Con Franceschini Chiamparino-Errani-Martina e...
Biotestamento/ Franceschini: unanimità in 14 punti su 15 FORUM/ Qual è il tuo
giudizio su Dario Franceschini segretario del Pd? SONDAGGIO/ Chi vorresti come
leader del Pd dopo Franceschini? "Ho fatto raccogliere le firme per
Parisi". Il clamoroso fuori onda del Pd... Guarda il video tags: Amirante
Francesco presidente Corte Costituzionale Consulta
( da "Sestopotere.com" del 25-02-2009)
Argomenti: Giustizia
Stabilizzazione del
lavoro precario, supervertice in Regione Marche (25/2/2009 10:20) | (Sesto
Potere) - Ancona - 25 febbraio 2009 -Incontro d?urgenza lunedì mattina a
Palazzo Raffaello tra il presidente della Regione Marche Gian Mario Spacca, gli
assessori Pietro Marcolini, Almerino Mezzolani e Marco Amagliani e i sindacati
per trovare una soluzione all?impugnativa del governo nazionale di una norma
che, nell?ambito della Finanziaria regionale, favorisce la stabilizzazione del
lavoro precario. Nel corso della riunione i tecnici della Regione hanno
illustrato le motivazioni dell?impugnativa che in sintesi impedisce di cumulare
i contratti di lavoro a tempo determinato con i contratti di collaborazione
coordinata e continuativa e quelli a convenzione. “Il primo passo – ha spiegato
Spacca di concerto con i sindacati – sarà quello di cercare un?intesa con il
governo nazionale rimuovendo le motivazioni dell?impugnativa e tutelando allo
stesso tempo le legittime aspirazioni di tanti lavoratori precari, priorità
assoluta soprattutto in una fase così delicata dell?economia. Sono convinto,
vista la bontà del provvedimento in discussione, che troveremo una soluzione di
buon senso. In ogni caso, se così non dovesse andare – ha concluso il
presidente – la Regione si costituirà in giudizio alla Corte Costituzionale con
le migliori professionalità disponibili sul mercato, viste l?importanza e la
delicatezza della questione. Stiamo inoltre valutando l?incidenza che
l?impugnativa avrà sulle singole fattispecie di lavoratori, ma quel che è certo
è che non abbiamo alcuna intenzione di rinunciare al programma di
stabilizzazione del precariato”. Alla riunione erano presenti: Gabriele Paolucci
e Giuseppe Cuccitto per la Cgil, Stefano Mastrovincenzo e Vincenzo Tiani per la
Cisl, Carlo Santini per la Uil, Fulvio Principi per la Fse – Usae.
( da "Wall Street Italia" del 25-02-2009)
Argomenti: Giustizia
Consulta, il nuovo
presidente è Francesco Amirante -->Francesco Amirante è il nuovo presidente
della Corte Costituzionale. Ad eleggerlo sono stati i giudici della Consulta
riuniti oggi in una camera di consiglio. Amirante è il 33esimo...
( da "Virgilio Notizie" del 25-02-2009)
Argomenti: Giustizia
Roma, 25 feb.
(Apcom) - Il Presidente della Camera, Gianfranco Fini, ha
inviato un messaggio di congratulazioni al nuovo Presidente della Corte
Costituzionale, Francesco Amirante. "In occasione della Sua elezione a
Presidente della Corte Costituzionale - è il testo del messaggio - desidero
esprimerle, a nome mio personale e della Camera dei deputati, le più vive
congratulazioni. L'esperienza da lei maturata durante la lunga e
prestigiosa carriera al servizio delle Istituzioni ispirerà il Suo alto
magistero a tutela della nostra Carta fondamentale". "Mi è gradito
inviarle, illustre Presidente - conclude Fini - i sensi della mia stima e
considerazione, unitamente ad un sincero augurio di buon lavoro".
( da "Virgilio Notizie" del 25-02-2009)
Argomenti: Giustizia
Roma, 25 feb.
(Apcom) - "Non è immaginabile un organo di garanzia senza una libera
stampa così come non è ipotizzabile una libera stampa senza un organo di
garanzia". Il neo eletto presidente della corte Costituzionale, Francesco
Amirante, in un breve incontro con i con i giornalisti questa mattina ha
sottolineato a più riprese l'importanza del ruolo dell'informazione, ma anche
la necessità della Corte di "aprirsi" alla pubblica opinione e di
"spiegare meglio il proprio lavoro" . Amirante, poi, nel
declinare i propri 'farò' ha spiegato che "il ruolo di presidente della
Consulta non consente di fare programmi. Non ho poteri di iniziativa, essendo
io un primus inter pares. Un presidente però - ha aggiunto Amirante - deve
prendere degli impegni. Il mio primo impegno sarà quello di mettercela tutta
per far funzionare la Corte e tutelarne l'indipendenza e l'autonomia ripettando
l'autonomia e l'indipendenza delle altre istituzioni, perchè in una democrazia
che funziona il rispetto reciproco è essenziale".
( da "Virgilio Notizie" del 25-02-2009)
Argomenti: Giustizia
Roma, 25 feb.
(Apcom-Nuova Europa) - La Commissione regolamenti della Camera dei deputati
della Romania ha deciso di modificare la norma per il rinvio a giudizio dei
parlamentari ed ex membri dell'esecutivo. L'emendamento, che dovrà essere
approvato dal Parlamento, prevede che per incriminare formalmente un ex
ministro che è anche deputato basta la maggioranza semplice, scrive Mediafax.
Secondo la regola vigente, invece, servono i voti dei due terzi del Parlamento
per procedere contro un ex membro del governo. Contro questa norma i
Democraticiliberali (Pdl), uno dei due partiti della coalizione di governo, avevano presentato una richiesta alla Corte COstituzionale, che
aveva deliberato sull'incostituzionalità del testo. La Camera avrebbe dovuto
modificare la regola alla fine di dicembre. Il ramo basso del Parlamento ha
dovuto rinviare l'approvazione a causa dell'urgenza del voto sulla Finanziaria
e conseguentemente, ha spiegato il presidente della Camera Roberta Anastase,
ha dovuto posticipare anche il voto sull'autorizzazione a procedere contro l'ex
primo ministro Adrian Nastase. Quest'ultimo dovrebbe apparire di fronte alla corte per un caso di appropriazione indebita già domani, ma
il processo potrebbe essere rinviato.
( da "Denaro, Il" del 25-02-2009)
Argomenti: Giustizia
News nomine
Consulta, il nuovo presidente è il napoletano Amirante E' napoletano il nuovo
presidente della Corte costituzionale, Francesco
Amirante eletto ieri con 13 voti a favore e 2 schede bianche. "Questo
largo consenso fra i colleghi - dice - mi conforta moltissimo. Io sono soltanto
un 'primus inter pares': c'è chi ama porre l'accento sul 'primus', io mi
ritengo già onorato di essere inter pares" Amirante era stato nominato
vicepresidente alla Consulta il 14 novembre 2008. Nato a Napoli nel 1933, si è
laurato in giurisprudenza all'Universita' 'Federico II' del capoluogo
partenopeo nel 1958, anno in cui entro' in magistratura. La sua vita con la
toga e' iniziata con l'incarico di pretore di Forli' e, successivamente, prima
di Vicenza, poi di Lagonegro. Dopo aver trascorso diversi
anni presso la sezione fallimentare del Tribunale di Napoli, nel 1980 fu
addetto all'ufficio del Massimario e del ruolo della Cassazione. Eletto giudice
costituzionale il 23
novembre 2001 dalla Corte di Cassazione, e' stato nominato il 14 novembre 2008
vicepresidente della Corte Costituzionale. del 25-02-2009 num.
( da "Corriere Adriatico" del 25-02-2009)
Argomenti: Giustizia
Non si placa la
polemicasul rimborso dell'impostaFattorini minacciadi ricorrere ai magistrati
Le lettere depositate negli uffici dell'authority dell'acqua Depurazione, il
canone della discordia Il comitato consegna oltre 700 diffide Prosegue
l'attività del "Comitato acqua nostra". Un'attività concreta, fatta
di azioni che badano al sodo, ossia alle esigenze della collettività. Proprio
in questi giorni, infatti, il comitato, rappresentato dal presidente Fattorini,
dal coordinatore D'Innocenzo e dal dottor Mantovani per Serra San Quirico, ha
inoltrato al protocollo dell'Aato una lettera di diffida con 700 firme di
utenti che hanno pagato per anni ingiustamente la depurazione. Gli artefici
della protesta chiedono agli enti preposti alla gestione del servizio idrico
integrato l'ottemperanza della sentenza della Corte
Costituzionale n. 335 dell'ottobre scorso, precisamente l'immediata cessazione
della fatturazione del canone di depurazione nei casi indicati dalla Consulta
come incostituzionali, la restituzione di tutti i corrispettivi versati a
titolo di canone di depurazione, come computati in tutte le bollette pagate
negli ultimi dieci anni e, quindi, non ancora prescritti, oltre agli
interessi per indebito oggettivo ex articolo 2033 del Codice Civile, così come gli
importi Iva calcolati sui canoni di depurazione non dovuti. "E' appena il
caso di rimarcare - spiega il presidente Giovanni Fattorini - che, in caso
contrario, saremo costretti, nostro malgrado, a adire la competente autorità
giudiziaria per la tutela delle nostre ragioni, sempre secondo quanto stabilito
dalla Consulta". Intanto, le adesioni per i comuni di Fabriano e Serra San
Quirico proseguiranno fino al 10 marzo, mentre per gli altri Comuni (pure
Matelica ed Esanatoglia) sono stati previsti termini più lunghi.
( da "Salerno notizie" del 25-02-2009)
Argomenti: Giustizia
De Magistris: Pm trasferiti da Csm, Nuzzi a Latina, Verasani a Cassino Andrà
alla Corte di appello di Reggio Calabria e sarà consigliere con destinazione
alle funzioni civili il pg di Catanzaro Enzo Iannelli, uno dei principali
protagonisti dello scontro con la procura di Salerno legato alle inchieste
avocate al pm del capoluogo calabrese Luigi De Magistris. Lo ha deciso
il plenum straordinario del Csm che ieri ha assegnato le nuove sedi e funzioni
ai quattro magistrati dei due uffici giudiziari al centro della vicenda, trasferiti
d' ufficio dalla sezione disciplinare di Palazzo dei Marescialli. Alfredo
Garbati, uno dei sostituti di Iannelli, sarà consigliere di Corte di Appello a
Taranto. Il sostituto procuratore di Salerno Gabriella Nuzzi andrà al Tribunale
di Latina con funzione di giudice. Il suo collega Dionigio Verasani farà il
giudice al Tribunale di Cassino. Trattandosi di misure cautelari urgenti, i
trasferimenti decisi dal Csm sono immediatamente esecutivi. 25/02/2009
( da "Sannio Online, Il" del 25-02-2009)
Argomenti: Giustizia
Città: «Proroga
delle attività estrattive La Regione ha violato la legge» Pubblicato il
25-02-2009 La legge regionale per la prosecuzione delle attività estrattive in
Campania è incostituzionale. Lo sostiene, per conto
della Presidenza del Consiglio dei Ministri, l?Avvocatura Generale dello
Stato... La legge regionale per la prosecuzione delle attività estrattive in
Campania è incostituzionale. Lo sostiene, per conto
della Presidenza del Consiglio dei Ministri, l?Avvocatura Generale dello Stato
che si è rivolta alla Corte costituzionale per
chiedere la declaratoria dell?illegittimità costituzionale
della legge numero 14 approvata dal Consiglio regionale il 6 novembre 2008 ed
entrata in vigore il successivo 11 novembre con la pubblicazione sul Burc. Come
si ricorderà, con la citata legge il parlamento campano aveva concesso alle
aziende attive nel settore di poter operare in proroga fino al 30 giugno 2010.
Nel dettaglio, la norma prevedeva: ?Nelle more dell?entrata in vigore del Piano
regionale delle attività estrattive, gli esercizi di cava regolarmente
autorizzati, per i quali sia intervenuto o intervenga il termine di scadenza
delle autorizzazioni prima del 30 giugno 2010, possono proseguire l?attività
sino a detta data, a condizione di non aver completato il progetto estrattivo?.
La legge precisava inoltre che ?entro tale scadenza deve essere completata
anche la ricomposizione ambientale prevista dalle norme vigenti in materia?. Ma
per l?Avvocatura dello Stato la normativa regionale viola il dettato costituzionale, segnatamente l?articolo 117 che assegna allo
Stato potestà legislativa esclusiva in materia di tutela dell?ambiente e
dell?ecosistema. La legge regionale 14 / 2008 consente infatti che le
autorizzazioni già scadute o in scadenza al 30 giugno 2010 vengano rinnovate
senza alcuna condizione, verifica o procedura di natura ambientale. Ma la
normativa statale vigente (Decreto legislativo 152 / 2006) consente tale
rinnovo solo per i progetti estrattivi che siano già stati sottoposti alla
procedura di valutazione di impatto ambientale (VIA) o alla procedura di
verifica di assoggettabilità a VIA nel corso degli ultimi cinque anni. La
verifica ambientale, rileva quindi l?Avvocatura dello Stato, rappresenta
condizione imprescindibile per il rilascio delle autorizzazioni da parte della
Regione. Aver dato il via libera alla proroga delle attività estrattive senza
subordinarlo a controlli di rispetto ambientale rappresenta una palese e grave
violazione al principio costituzionalmente garantito della tutela
naturalistica. Nel ricorso, depositato lo scorso 15 gennaio e pubblicato due
giorni fa sul Burc regionale su disposizione della Corte costituzionale,
l?Avvocatura dello Stato chiede quindi che sia dichiarata l?illegittimità costituzionale della legge regionale 14 del 6 novembre 2008.
Va ricordato che la proroga delle attività estrattive autorizzata dalla legge
regionale ha riguardato anche alcune aziende operanti in territorio sannita.
( da "Virgilio Notizie" del 25-02-2009)
Argomenti: Giustizia
Roma, 25 feb.
(Apcom-Nuova Europa) - Il deputato socialdemocratico kirghiso Ailbek Jeenbekov ha presentato alla Corte costituzionale di Bishkek una richiesta per indire le elezioni presidenziali in
primavera. Lo scrive oggi l'agenzia d'informazione online Ferghana.ru. La
decisione dell'Alta corte
dovrebbe essere resa nota entro tre mesi. Attualmente la scadenza elettorale è
prevista nel 2010, ma c'è una disputa attorno alle definizioni inserite nella
Costituzione.
( da "Mattino, Il (Salerno)" del 25-02-2009)
Argomenti: Giustizia
Nelle
foto: a sinsitra, il plenum del Csm; in basso, l'ex procuratore della
Repubblica Apicella
( da "Mattino, Il (Salerno)" del 25-02-2009)
Argomenti: Giustizia
Volevano almeno
restare a lavorare in Campania ma si sono ritrovati nel Lazio. Avevano chiesto al Csm subito dopo il processo e la condanna
disciplinare di rimanere in Campania peralatro nei posti messi a disposizione
dallo stesso Csm e si ritrovati Nuzzi a Latina e Verasani a Cassino. Ma anche
per la sede è scattata la linea dura del palazzo dei Marescialli: gli ex pm
Gabriella Nuzzi (di origine sannita) e Dionigio Verasani sono stati
rispettivamente trasferiti, come giudici, al tribunale di Latina e al tribunale
di Cassino. Trattandosi di misure cautelari urgenti i trasferimenti decisi dal
Csm sono immediatamente esecutivi. Andrà alla corte di appello di Reggio
Calabria, come consigliere al settore civile, l'ex procuratore generale di
Catanzaro Enzo Iannelli; Alfredo Garbati uno sei sostituti di Iannelli, sarà
consigliere di corte di Appello a Taranto. I quattro magistrati trasferiti di
sede e di funzione furono protagonisti, nel dicembre scorso, dello scontro tra
la procura di Salerno e quella di Catanzaro per le inchieste Poseidone e Why
Not avviate da De Magistris in Calabria e finite per competenza funzionale
(sono indagati magistrati di Catanzaro). Il plemun ha espresso voto unanime per
le sedi di trasferimento di Nuzzi, Verasani e Garbati mentre la proposta per
Enzo Iannelli è stata approvata a maggioranza con il voto contrario del
consigliere di Magistratura Indipendente Cosimo Ferri e l'astensione del pg
della Cassazione Vitaliano Esposito. Iannelli aveva chiesto di fare il
presidente di sezione o il consigliere di Cassazione, il presidente della Corte
di Appello di L'Aquila, Cagliari, o giudice a Campobasso, funzioni considerate,
però, «del tutto incompatibili con l' assegnazione della sede in seguito a
trasferimento di ufficio». Nuzzi e Verasani avevano espresso il desiderio di
essere destinati al «civile» del tribunale di Napoli o in alternativa al
tribunale del lavoro o a quello per i minorenni della stessa città. Mentre
Verasani aveva chiesto di essere assegnato al tribunale di Avellino o in alternativa
a quello di Benevento, sempre ovviamentenel settore del civile. Per Verasani c'
anche un altro procedimento disciplinare: è quello relativo a un cado di dodici
anni fa. Verasani chiese al gip Sergio Marotta che firmò l'ordinanza di
custodia cautelare quindici arresti per l'ex Usl di Agropoli. Il processo è
finito nel 2006 con una raffica di assoluzioni perchè il fatto non sussisteva.
Uno degli arrestati si suiicidò, un avvocato Gerardo Spira di Agropoli, oggi
73enne, si fece 17 giorni di carcere dei quali ben 11 di isolamento. Ora ha
chiesto il risarcimento danni per l'ingiusta detenzione che gli procurò l'ex pm
Verasani. Lo Stato gli ha accordato 34 mila euro ma non ha i soldi per
risarcirlo. Glielo ha scritto Tremonti.
( da "Cittàdellaspezia.com" del 25-02-2009)
Argomenti: Giustizia
Regione/Plinio (An)
su legge Cpt: "Incostituzionale e irresponsabile"
Il Capogruppo Regionale di Alleanza Nazionale Gianni Plinio, a seguito
dell'approvazione della pdl di Rifondazione Comunista sulla contrarietà ai
C.P.T. in Liguria, ha dichiarato: "E' un provvedimento illegittimo ed
irresponsabile. Trasmetterò gli atti al Ministro dell'Interno Roberto Maroni affinché il Governo li impugni presso la Corte Costituzionale:
spetta allo Stato e non alle Regioni legiferare in materia di pubblica
sicurezza. A dirla lunga su quanto controversa sia la pdl di Nesci lo dimostrano
i tre anni e mezzo intercorsi tra la presentazione e l'approvazione e, a causa
del nostro forte contrasto, le sei sedute di discussione in sede di Consiglio
Regionale. Assai significativo lo spappolamento politico della ex
maggioranza di centro-sinistra che, con 26 consiglieri sulla carta, vota la
legge con soli 19 e tra le assenze dei consiglieri dell'U.D.C., dell'Italia dei
Valori, del consigliere Fabio Broglia e del Presidente Burlando e nel mutismo
del capogruppo del P.D. Boffa. Il centro-sinistra ligure, andando ancora una
volta al traino delle fumisterie ideologiche di Rifondazione Comunista,
vorrebbe mettere l'Italia al di fuori dell'Unione Europea e favorire, di fatto,
il dilagare dell'immigrazione clandestina che, anche in Liguria, genera criminalità.
Non si meraviglino poi se gli elettori li puniscono senza pietà!".
( da "AprileOnline.info" del 25-02-2009)
Argomenti: Giustizia
Consulta. Amirante è
il 33esimo presidente Ida Rotano, 25 febbraio 2009, 15:39 Interni Sotto la sua
presidenza la corte si dovrà occupare tra l'altro del
lodo Alfano, del caso Abu Omar e della norma sulle intercettazioni illegali. Probabilmente
se la cassazione darà il suo ok, la consulta sotto Amirante vaglierà anche il
referendum sul lodo Alfano presentato da Di Pietro I 15 giudici che compongono
il plenum della Corte Costituzionale hanno eletto, questa mattina, Francesco
Amirante, 33esimo presidente della Consulta. Come primo atto, Amirante ha
nominato vicepresidente il professor Ugo De Siervo. Napoletano, classe 1933,
Francesco Amirante è giudice costituzionale dal 23
novembre 2001, quando venne eletto dai magistrati della Corte di Cassazione.
Laureato presso l'ateneo di Napoli, è entrato in magistratura nel 1958 e ha
iniziato a svolgere le sue funzioni in toga come pretore a Forlì, passando poi,
con le stesse funzioni, a Vicenza e a Lagonegro. Per diversi anni, il neo presidente della Corte Costituzionale ha lavorato presso
la sezione fallimentare del tribunale di Napoli, e dal 1980 è passato alla
Corte di Cassazione, dove è stato dapprima addetto all'ufficio del massimario e
del ruolo, e poi applicato alla sezione lavoro, di cui è diventato consigliere
e, infine, presidente. Dal 1987 è stato componente fisso delle sezioni
unite della Suprema Corte. Il 7 dicembre del 2001, Amirante ha giurato al
Quirinale ed è entrato a Palazzo della Consulta. Il 14 novembre 2008, infine, è
stato nominato vicepresidente della Corte dal suo predecessore Giovanni Maria
Flick. Il mandato del presidente Amirante scadrà il 7 dicembre 2010. Sotto la
sua presidenza la corte si dovrà occupare tra l'altro
del lodo Alfano, la questione relativa alla distruzione delle intercettazioni
illegali e il conflitto fra il governo e i magistrati di Milano in merito alle
indagini e al processo contro i presunti sequestratori dell'ex imam Abu Omar.
Si inizierà con Abu Omar. Fissata per il 10 marzo prossimo, dopo tre rinvii,
l'udienza della Corte per decidere sui conflitti di attribuzione tra poteri
dello Stato sollevati da tre ricorsi presentati dall'ex premier Romano Prodi e
uno (nel luglio scorso) da Silvio Berlusconi contro le indagini della
magistratura di Milano. In opposizione al governo si sono costituiti i
magistrati di Milano. La Consulta dovrà stabilire se le indagini svolte dai
piemme milanesi, guidati da Armando Spataro, siano state illegittime (come
sostiene la presidenza del Consiglio) tanto da mettere a repentaglio la
sicurezza dello Stato e se è stato violato più volte il segreto di Stato. A
Milano per il rapimento di Abu Omar si sta celebrando, dopo essere stato
sospeso, un processo che vede imputato l'ex direttore del Sismi, Nicolò
Pollari, alti funzionari del servizio segreto e 26 agenti dei servizi segreti
statunitensi. Relatore per la Consulta sarà il giudice Alfonso Quaranta, che ha
preso il posto di Giovanni Maria Filck, che ha lasciato la Consulta per fine
mandato la scorsa settimana. Sul lodo Alfano la Corte deve ancora fissare
l'udienza e quindi il relatore. Dovrà stabilire se, come ha ritenuto il piemme
di Milano Fabio De Pasquale, che ha sollevato la questione di costituzionalità,
le norme sono in contrasto con gli articoli 3, 68, 96, 112 e 138 della Costituzione.
Per i giudici della decima sezione penale (quella presieduta da Clementina
Gandus) del tribunale di Milano che deliberarono la legittimità della richiesta
di De Pasquale, "il lodo Alfano non sana le lacune indicate dalla Corte costituzionale nel gennaio del
( da "AprileOnline.info" del 25-02-2009)
Argomenti: Giustizia
Una svolta, non la
rivoluzione Stefano Rizzo, 25 febbraio 2009, 17:32 L'approfondimento Barack
Obama dovrà trattare e mediare ogni singolo provvedimento alla camera e evitare
poi che cada sotto le forche caudine dell'ostruzionismo al senato. Anche se qualcuno
dei suoi sostenitori sta già protestando e gridando al tradimento, il
cambiamento ci sarà, ma non sarà né facile né rapido E' giovane, solo 47 anni,
ma parla da padre di famiglia, o da professore di scuola. Per 19 volte, rivolto
al suo uditorio nell'aula del congresso e alle decine di milioni di persone che
lo ascoltavano da casa, ha usato la parola "responsabilità". Ha
rimproverato la classe politica per la sua miopia, per non avere saputo
guardare oltre alle convenienze del giorno dopo o delle prossime elezioni. Ha
rimproverato al mondo degli affari e della finanza l'ingordigia che ha portato
il paese in rovina, ma ha anche puntato il dito sulle responsabilità dei
cittadini che con la loro imprudenza finanziaria hanno accelerato il crollo del
sistema economico. Non ha fatto promesse mirabolanti, ma ha indicato con
chiarezza i suoi obbiettivi: salvare tre milioni e mezzo di posti di lavoro,
espandere l'assistenza sanitaria, migliorare il sistema scolastico, sviluppare
energie alternative, rilanciare l'economia. Non sarà breve e non sarà facile,
ha detto, ma è quello che deve essere fatto e che intende fare. Quello di
martedì sera al congresso è stato una sorta di discorso sullo stato dell'Unione
(che i presidenti pronunciano ogni anno a partire dal secondo del loro mandato)
e anche di discorso della fiducia. Non in senso tecnico, perché in un regime
presidenziale il presidente non ha bisogno della fiducia del parlamento, ma in
buona sostanza si è trattato del discorso programmatico del suo governo e della
sua presidenza per i prossimi anni. Ha parlato di economia e ha difeso i
diversi piani di intervento, di investimento e di salvataggio (del sistema
bancario e dell'industria automobilistica) approvati in queste settimane. Ha
confermato un vasto piano pubblico-privato di aiuti ai proprietari di case che
non riescono a pagare il mutuo, così come il forte aumento delle indennità di
disoccupazione e degli altri sussidi alle classi più povere. Tutto ciò costerà
un'immensa quantità di denaro, quasi tremila miliardi di dollari, portando il
deficit del bilancio oltre il 10 per cento nell'anno in corso. Ma ha assicurato
che questo gigantesco sforamento sarà temporaneo e che il deficit sarà ridotto
del 50 per cento entro la fine del suo primo mandato tra quattro anni. Ha
parlato di politica estera e di difesa, confermando le sue promesse elettorali
e quanto già aveva iniziato a fare in questo primo mese di governo: porre fine
alla guerra in Iraq, vietare la tortura, ripristinare la legalità, privilegiare
la strada della diplomazia anche nei confronti degli alleati, ma anche degli
avversari. A molti liberal sarà piaciuta di meno - ma è quello che aveva
promesso - l'affermazione che intende "vincere" la guerra in
Afghanistan (per la quale ha disposto l'invio di altri 17.000 soldati); allo
stesso tempo ha rassicurato tutti, democratici e repubblicani, progressisti e
conservatori, che il principale obbiettivo resta la sconfitta di Al Qaeda. Ha
confermato la chiusura entro un anno del famigerato carcere di Guantanamo (è di
ieri la notizia del rimpatrio nel Regno Unito del primo detenuto) -- una
questione sulla quale i difensori dei diritti civili non si sono sentiti nei
giorni scorsi del tutto rassicurati, soprattutto quando si è saputo che non
verranno chiusi altri simili carceri come quello di Bagram in Afghanistan. Gli
applausi sono stati numerosi e per lo più bipartisan in ossequio al galateo
istituzionale che vuole che il presidente sia una figura super partes, il
"comandante in capo" di tutta la nazione. I repubblicani hanno
applaudito anche loro, nonostante qualche giorno prima avessero senza quasi
eccezioni bocciato il piano del presidente di stimoli all'economia. E
nonostante il fatto che pochi minuti dopo abbiano affidato al giovane
governatore della Louisiana Bobby Jindal - figlio di immigrati indiani e
possibile candidato alle prossime presidenziali - il compito di pronunciare una
critica radicale del discorso di Obama (giudicata peraltro abbastanza
inefficace da tutti i commentatori). La più convinta sostenitrice di Obama è
stata sicuramente la speaker della camera Nancy Pelosi, che sedeva alle spalle
del presidente assieme al vicepresidente (e presidente del senato) Joe Biden.
Era lei che alzandosi in piedi e applaudendo entusiasticamente guidava gli
applausi della sala ripiena di parlamentari e di alti dignitari (giudici della corte costituzionale, membri del governo, alti gradi delle forze armate. Lo ha fatto
particolarmente nei passaggi più "di sinistra" del discorso
presidenziale, come quando ha parlato di assistenza sanitaria e di istruzione,
ma anche nei passaggi più patriottici come quando ha annunciato l'aumento del
soldo per i militari e una migliore qualità delle cure quando ritornano in
patria feriti e mutilati (e la memoria sarà andata allo scandalo della gestione
degli ospedali militari scoppiato un anno fa). L'appoggio di Nancy Pelosi,
cattolica "laica" e molto liberal della California, cui tuttavia
viene riconosciuta grande abilità nel governare le diverse anime del gruppo
parlamentare democratico, sarà indispensabile a Barack Obama nei prossimi mesi
se vorrà portare avanti il suo programma. Un programma che fin qui, al di là
del generale messaggio di cambiamento, è rimasto abbastanza nel vago proprio
per non rischiare di alienare la parte più moderata del partito, i cosiddetti
"blue dogs", quella schiera di deputati eletti prevalentemente nel
Sud che sulle tematiche sociali e sulle questioni militari sono molto più
vicini ai repubblicani che non ai propri compagni di partito. Perché non
bisogna dimenticare che nel sistema istituzionale americano non basta avere la
maggioranza in parlamento e neppure avere un presidente dello stesso partito.
Per quanto abile e carismatico (come ha dimostrato di essere anche in questa
occasione), Barack Obama dovrà trattare e mediare ogni singolo provvedimento
alla camera e evitare poi che cada sotto le forche caudine dell'ostruzionismo
al senato. Anche se qualcuno dei suoi sostenitori sta già protestando e
gridando al tradimento, il cambiamento ci sarà, ma non sarà né facile né
rapido. Non richiederà soltanto chiarezza di intenti e rispetto delle promesse,
ma molta ingegneria politica. Sarà una svolta probabilmente, non una
rivoluzione.
( da "WindPress.it" del 25-02-2009)
Argomenti: Giustizia
25-02-2009 Il
Presidente Napolitano ha ricevuto il nuovo Presidente della Corte
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Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha
ricevuto nel pomeriggio al Quirinale il nuovo Presidente della Corte
Costituzionale, dott. Francesco Amirante. Roma, 25 febbraio
2009 i video Incontro del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano con il
nuovo Presidente della Corte Costituzionale Francesco Amirante le fotografie Il
Presidente Giorgio Napolitano con Francesco Amirante, 33° Presidente della
Corte Costituzionale, durante i colloqui Il Presidente Giorgio Napolitano
accoglie Francesco Amirante, nuovo Presidente della Corte Costituzionale, nel
suo studioIL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICAI PRESIDENTILA COSTITUZIONEATTIVITA'
DEL CAPO DELLO STATOGLI UFFICILE ONORIFICENZE