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Report "Giustizia"  24-4-2009


Indice degli articoli

Sezione principale: Giustizia

Un blâme pour Fabrice Burgaud ( da "Figaro, Le" del 24-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: CSM) qui doit rendre vendredi sa décision concernant le juge Burgaud, devrait prononcer un blâme à l'encontre du magistrat instructeur de l'affaire d'Outreau. Littéralement baptisé «réprimande avec inscription au dossier», cette sanction est inférieure à celle qu'avait requise la direction des affaires juridiciaires au nom de la chancellerie,

Redditi d'oro per i manager della sanità trentina ( da "Trentino" del 24-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Poco importa se la corte costituzionale ha ribadito l'autonomia trentina anche nel decidere quanto pagare (o strapagare) i propri manager, il disegno di legge firmato dalla Penasa era composto di un unico articolo per "tirare la cinghia" in piena autonomia. Niente da fare.

Ricostruzione, arriva il 5 per mille bis Tra le misure lotteria e ( da "Corriere.it" del 24-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Ci sono anche misure giudiziarie (ieri il Procuratore capo è stato ricevuto al Csm): lo sciacallaggio sarà un'aggra­vante di reato, ed è prevista l'istituzione di un pool inter­forze per dare massima traspa­renza alla ricostruzione ed evi­tare infiltrazioni mafiose. Mario Sensini stampa |

Si profila una reggenza a due ma con poteri limitati ( da "Gazzetta di Reggio" del 24-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: oppure se il plenum del Csm non accettasse le sue dimissioni. Due «strade» che appaiono, però, poco percorribili: l'attuale comportamento dell'ex procuratore non lascia presagire ripensamenti (ieri ha portato via dall'ufficio diverse sue cose...), mentre sul versante Csm l'accettazione delle dimissioni avviene ormai di prassi,

parità giuridica. Proprio la natura paritetica delle commissioni è uno dei principali segreti ... ( da "Alto Adige" del 24-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Corte costituzionale, elevandole di fatto da organi consultivi a centri decisionali veri e propri, su chi debba andare in commissione e su come queste debbano lavorare c'è un silenzio giuridico che andrebbe superato. Quanto alla loro composizione, va ricordato che le commissioni paritetiche sono organi deputati alla ricerca del consenso tecnico su questioni di grande importanza politica.

Sputa all'arbitro Fuori per 1 anno ( da "Tribuna di Treviso, La" del 24-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: il Csm Resana. Il 17enne giocatore è stato pesantemente punito dal giudice sportivo provinciale, al punto che dovrà scontare ben più di un anno di squalifica, 13 mesi, fino al 31 maggio 2010. Il fatto è accaduto nel fine settimana scorso, quando il Resana ha giocato in casa contro l'undici dello Spineda.

L'Enel deve pagare l'Ici sui laghi ( da "Gazzettino, Il (Belluno)" del 24-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: unitamente a quello antecedente della Corte Costituzionale, dà il via libera alla riscossione dell'imposta, aprendo di fatto la strada a decine di Comuni bellunesi e a migliaia in tutto il Paese. Anziché 35 mila euro l'anno, Soverzene ne incasserà 356 mila in più, ovvero tre volte tanto il gettito di bilancio.

brunetta-toscana la lite finirà alla consulta ( da "Tirreno, Il" del 24-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Roma tace: decisione alla Corte Brunetta-Toscana la lite finirà alla Consulta FIRENZE. Il governo ricorrerà alla Corte Costituzionale se verrà approvata dalla Regione Toscana la legge anti-Brunetta. E' quanto Il Tirreno ha appreso da fonti governative vicine al ministro.

un centro per smaltire rifiuti elettrici ( da "Centro, Il" del 24-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: direttore del Centro salute mentale, il Csm. «La forza della nostra cooperativa è nell'aver individuato attività semplici e adattabili a chi possiede disabilità psichiatrica. Contiamo 17 soci, di cui tredici provengono dal Centro di salute mentale della Asl di Chieti» racconta il direttore della cooperativa Marco Cardone.

La storia di Eluana in val di Fiemme ( da "Adige, L'" del 24-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: presidente emerito della Corte costituzionale e presidente onorario del Consiglio di Stato, l'avvocato Vittorio Angiolini , docente di diritto costituzionale alla Statale di Milano e legale della famiglia di Eluana Englaro, e il dottor Guido Piazza , primario dell'Unità Operativa di Medicina dell'Ospedale di Cavalese.

Trento 16 Bacco e Arianna Area archeologica Palazzo Lodron - piazza Lodron ( da "Adige, L'" del 24-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Con Riccardo Chieppa (Corte Costituzionale), Vittorio Angiolini, (Statale di Milano, legale degli Englaro), Guido Piazza (Medicina a Cavalese). Trento 20.45 Vissi d'arte Biblioteca di Mattarello. Livio Demattè presenterà la «Tosca» di Giacomo Puccini. Trento 21 Puccini Sala civica - via Perini 2/1.

riva esce dal carcere, tornerà ai domiciliari - davide carlucci ( da "Repubblica, La" del 24-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: profili di illegittimità costituzionale e di contrasto con l´articolo 5 della Convenzione europea dei diritti dell´uomo contenuti nel decreto sicurezza». Il tribunale, nell´ordinare l´arresto di Riva, aveva citato una sentenza della corte costituzionale che prevede, per i procedimenti di mafia, l´applicazione della legge anche per reati commessi prima della sua entrata in vigore.

il 25 aprile nel segno dei bambini - michela bompani ( da "Repubblica, La" del 24-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: mentre il presidente emerito della Corte costituzionale, Gian Maria Flick, terrà l´orazione commemorativa. Nel pomeriggio, alle 16.30, il presidente del consiglio regionale, Mino Ronzitti e il senatore Ricci accoglieranno l´ambasciatore tedesco Michael Steiner a Villa Migone, a San Fruttuoso, proprio dove la sera del 25 aprile il generale Gunther Meinhold firmò l´

"ecco la legge anti-brunetta" - simona poli ( da "Repubblica, La" del 24-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: che il governo ha subito impugnato davanti alla Corte costituzionale, in cui si riducevano da 10 a 5 i giorni di trattenuta sullo stipendio per malattia o le detrazioni in caso di assenza per donazione di sangue. Come anticipato ieri dal Tirreno, la formula studiata dal vicepresidente della Regione si pone l´obiettivo di modificare la norma nazionale.

il pg pintor va in pensione in procura il saluto dei colleghi ( da "Repubblica, La" del 24-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: è stato membro del Csm Il pg Pintor va in pensione in Procura il saluto dei colleghi CERIMONIA di saluto ieri mattina in Procura generale per il procuratore Francesco Pintor, 74 anni, che il 30 aprile lascerà l´incarico per andare in pensione. L´avvocato generale Marcello Branca, che reggerà l´ufficio fino alla nomina del nuovo titolare,

Il governo impugnal'euroregione.È la quarta bocciatura ( da "Secolo XIX, Il" del 24-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: impugnazione davanti alla Corte Costituzionale è affidata a una nota del ministero per i rapporti con le Regioni: «Si è ritenuto di doverla impugnare sia per la scelta dello strumento legislativo adottato dalla Regione Liguria, che ha approvato la legge in esame senza rispettare le procedure previste dal Regolamento Comunitario;

Ripensare il referendumfa bene alla democrazia ( da "Secolo XIX, Il" del 24-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: finanziamento ai partiti), all'adozione da parte della Corte Costituzionale di criteri sempre più restrittivi e difficilmente prevedibili circa l'ammissibilità dei quesiti (la Corte si è spinta spesso ala di là della semplice verifica della loro rispondenza ai limiti previsti dall'articolo 75 della Costituzione).

in cinquemila per l'esordio di "biennale democrazia" - marco trabucco ( da "Repubblica, La" del 24-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: intervento del presidente emerito della Corte Costituzionale. Non è stato l´unico caso perché il tutto esaurito si è verificato anche in altri appuntamenti: nell´Aula Magna del Rettorato in via Po, dove l´ex capo del governo Giuliano Amato alle 11,30 ha parlato della Convezione europea dei diritti dell´uomo e poi alle 16 ancora al Carignano per il dibattito tra lo stesso Amato,

Congedo anche al figlio del disabile, l'Inps si adegua ( da "PensioniLex" del 24-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Testo Dopo la sentenza della Corte costituzionale che ha modificato le regole del 2001 Congedo anche al figlio del disabile, l'Inps si adegua (Circolare Inps 41/2009) Con la Sentenza 26-30 gennaio 2009, n. 19, la Corte costituzionale ha dichiarato la illegittimità costituzionale del comma 5 dell'articolo 42 del DLgs n.

il governo: faremo ricorso contro la toscana - mario lancisi ( da "Tirreno, Il" del 24-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: duello davanti alla Corte Costituzionale La Regione vuole ripristinare i permessi tagliati MARIO LANCISI FIRENZE. E il governo ricorrerà alla Corte Costituzionale se verrà approvata dalla Regione Toscana la legge anti-Brunetta. E' quanto Il Tirreno ha appreso da fonti governative vicine al ministro.

gelmini: pari dignità alla religione ( da "Tirreno, Il" del 24-04-2009) + 4 altre fonti
Argomenti: Giustizia

Abstract: insegnamento della religione in Italia gode di buona salute, ed è scelto infatti da oltre il 91% delle famiglie degli alunni». E poi - ha concluso - «la facoltatività di questo insegnamento, come ha riconosciuto anche la Corte Costituzionale, garantisce il più completo rispetto della libertà di coscienza di tutti e supera qualsiasi obiezione».

C'è mezzo Pd al Vatican party ( da "Italia Oggi" del 24-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: il presidente della Corte Costituzionale Francesco Amirante e il capo della Polizia, Antonio Manganelli. Il governo era rappresentato dai sottosegretari alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta e Paolo Bonaiuti.«Una bella atmosfera, non c'erano divisioni tra laici e cattolici», ha commentato l'ex leader della Cisl e oggi parlamentare Udc Savino Pezzotta anch'

ultime sulle intercettazioni - emanuele rossi ( da "Tirreno, Il" del 24-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: CORTE COSTITUZIONALE ULTIME SULLE INTERCETTAZIONI EMANUELE ROSSI Con un comunicato emesso due giorni fa, la Corte costituzionale ha anticipato il contenuto di una sentenza, non ancora depositata, con la quale interviene sulla riforma di un articolo del codice di procedura penale approvata nel 2006, poco dopo l'arresto,

Irap in discussione ( da "Italia Oggi" del 24-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: di legittimità Nuovo dubbio di legittimità costituzionale per l'Irap. Questa volta a sollevare il dubbio è la Commissione tributaria provinciale di Bologna, sezione V, che con ordinanza del 3 aprile 2009 n. 42 ha rimesso alla Corte costituzionale la legittimità della norma sull'attività produttive che dispone l'indeducibilità dell'Irap sul costo del lavoro e su oneri finanziari.

Per un giorno Jesi sarà la capitale italiana della cultura . Con queste paro... ( da "Messaggero, Il (Ancona)" del 24-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: e al presidente emerito della Corte Costituzionale Gustavo Zagrebelsky, che terrà agli studenti maturandi delle scuole jesine una lectio magistralis dal titolo "Dimmi Pericle, mi sapresti dire che cosa è la legge?" tratto da un testo di Senofonte. Interverranno anche gli Onafifetti, che interpreteranno La Badoglieide, uno dei più noti canti della resistenza antifascista italiana.

Galante Garrone, giornata evento a Jesi ( da "Resto del Carlino, Il (Ancona)" del 24-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: emerito della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi e al presidente emerito della Corte Costituzionale Gustavo Zagrebelsky che terrà la lectio magistralis «Dimmi, Pericle, mi sapresti dire che cosa è la legge?». Si partirà quindi dalla testimonianza di Senofonte che riporta il dialogo tra l'oratore e politico greco e Alcibiade per parlare e confrontarsi coi ragazzi su cosa è la legge.

Gelmini: pari dignità alla religione ( da "Nuova Ferrara, La" del 24-04-2009) + 6 altre fonti
Argomenti: Giustizia

Abstract: insegnamento della religione in Italia gode di buona salute, ed è scelto infatti da oltre il 91% delle famiglie degli alunni». E poi - ha concluso - «la facoltatività di questo insegnamento, come ha riconosciuto anche la Corte Costituzionale, garantisce il più completo rispetto della libertà di coscienza di tutti e supera qualsiasi obiezione».

Mcm, il pm chiede la trascrizione delle intercettazioni ( da "Corriere del Mezzogiorno" del 24-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Felice Marotta ha sottolineato che nelle contestazioni sollevate dall'ex titolare dell'indagine Gabriella Nuzzi (trasferita dal Csm al Tribunale di Latina dopo lo scontro con la Procura di Catanzaro) non compare mai il suo nome. «Vorrei capire, allora ha chiesto al giudice perché mi è stato ascritto il reato di truffa». Poi, ha concluso: «Non ho agevolato mai nessuno.

Outreau : un blâme pour le juge Fabrice Burgaud ( da "Figaro, Le" del 24-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Le CSM avait repoussé au 24 avril sa décision sur les poursuites disciplinaires contre l'ex-juge d'instruction. LIRE AUSSI : » Exclusion d'un an requise contre le juge Burgaud » Le juge Burgaud comparaît devant le CSM » Le rapport qui accuse le juge Burgaud

L'ULTIMO lunghissimo applauso, in aula Bachelet, il procuratore generale del... ( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del 24-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: che fu anche componente del Csm e sottolineandone qualità professionali ed umane. ALLE ESPRESSIONI di stima e di augurio si sono associati, a nome della giudicante', il presidente di sezione della Corte, Paolo Angeli, il presidente del Tribunale, Francesco Scutellari e per l'avvocatura dell'Emilia-Romagna l'avvocato Lucio Strazziari.

i giudici: giovanardi offensivo ( da "Nuova Venezia, La" del 24-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: la quale i magistrati hanno investito la Corte costituzionale della questione dei matrimoni tra persone dello stesso sesso. Ieri, la giunta della sezione veneta dell'Associazione nazionale magistrati (presidente il pm vicentino Vartan Giacomelli, segretaria il giudice veneziano Silvia Bianchi) in un comunicato bolla le dichiarazioni dell'esponente politico del centro destra come «

Predoiu confirma: CE ar putea sa suspende fondurile alocate Romaniei ( da "Romania Libera" del 24-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: verificare stabilit impreuna cu CE vorbeste de intarirea capacitatii institutionale a CSM care "nu prea functioneaza". Ministrul a spus ca nu doar CSM-ul, ci si Executivul are o misiune importanta de indeplinit pentru ca Romania sa aiba parte de un bun raport pe justitie in vara. "Nu putem sa performam separat, toti performam pe acelasi culoar si nu putem finaliza cursa decat toti odata.

Gigi Becali: Mi s-a propus un targ cu privire la cazul Babiuc ( da "Romania Libera" del 24-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: a sesizat CSM cand am fost arestat prin ordinul judecatoarei pe care Lidia Barbulescu o cunoaste foarte bine. O rog pe Lidia Barbulescu sa faca curatenie in justitie pentru ca stiu ca poate", a incheiat Becali. Din aceeasi categorie: Cerere de eliberare a lui Becali sub control judiciar Oprescu: 72 ha din parcurile Capitalei,

inchiesta sui crolli, scuole al setaccio e oggi arriva il procuratore antimafia ( da "Messaggero Veneto, Il" del 24-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: altro ieri con il vicepresidente del Csm Nicola Mancino. La prospettiva è quella di rafforzare strutture e organici e, in questo senso, la commissione per gli incarichi direttivi del Csm ha deciso l'arrivo all'Aquila del nuovo capo della Corte d'appello dell'Aquila, Giovanni Canzio, direttore del Massimario della Cassazione, e di un nuovo presidente di sezione,

nelle Generali più 'Calta-sconi' e meno abramo Bazoli, ultimo banchiere ulivista Repubblica NON crede più agli "spionaggi" Telecom (se fossero capitati in Mediaset) "Hotel a metà, ( da "Dagospia.com" del 24-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: fossero accaduti in Mediaset e la Corte Costituzionale avesse così sentenziato sull'obbligo di esaminare milioni di carte con evidente rischio prescrizione, non si sarebbe scatenato un putiferio pazzesco? berlusconi e cappellacci GOVERNO AMICO "La Sardegna si ribella al dietrofront: "Hotel a metà, sprechi da Corte dei Conti".

Evidentemente Napolitano... ( da "Articolo21.com" del 24-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: la Corte costituzionale perché annulla le leggi da stato etico approvate in nome della bioetica, il parlamento perché deputati e senatori pretendono di fare leggi e di votare anziché delegare i loro capiufficio a votare da soli i decreti del governo, i magistrati perché indagano se nel partito del cemento (pilone del blocco sociale della destra)

19:48 LEGGE ANTI KEBAB: MILANO, L'OPPOSIZIONE PROTESTA IN PIAZZA ( da "Agi" del 24-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: peraltro tutte bocciate dal Tar e anche dalla Corte costituzionale: dalla legge contro i Phone center alle 'case solo ai lombardi', fino ai non meno odiosi limiti introdotti nella concessione degli abbonamenti ai mezzi di trasporto pubblici". "Tutte leggi inutili e costose che fanno perdere di vista i veri problemi dell'integrazione e della sicurezza.

Le CSM inflige "une réprimande" au juge Burgaud ( da "Monde, Le" del 24-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Le CSM inflige "une réprimande" au juge Burgaud LEMONDE.FR avec AFP | 24.04.09 | 06h44 * Mis à jour le 24.04.09 | 14h10 Réagissez (48) Classez Imprimez Envoyez Partagez Partagez : Le Conseil supérieur de la magistrature (CSM) a infligé une "réprimande" au juge Fabrice Burgaud pour son instruction du désastre judiciaire d'Outreau,

Caterpillar : les cadres séquestrés ont déposé plainte ( da "Monde, Le" del 24-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: CSM inflige "une réprimande" au juge Burgaud Les faits Sarkozy présente un "plan d'urgence" pour l'emploi des jeunes Sur le même sujet Les faits Pour l'avocat de M. Kerviel, ses dérives ne pouvaient pas passer inaperçues Les faits Sarkozy présente un "plan d'urgence" pour l'emploi des jeunes Les faits Les ministres des finances du G20 en sommet à Washington Les faits Caterpillar

Pour l'avocat de M. Kerviel, ses dérives ne pouvaient pas passer inaperçues ( da "Monde, Le" del 24-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: CSM inflige "une réprimande" au juge Burgaud Les faits Sarkozy présente un "plan d'urgence" pour l'emploi des jeunes Sur le même sujet Les faits Pour l'avocat de M. Kerviel, ses dérives ne pouvaient pas passer inaperçues Les faits Sarkozy présente un "plan d'urgence" pour l'emploi des jeunes Les faits Les ministres des finances du G20 en sommet à Washington Les faits Caterpillar

Pakistan/ Csm Usa Mullen: preoccupati per avanzata talebani ( da "Virgilio Notizie" del 24-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract:

CONSULTA/ INAPPELLABILITÀ: BOCCIATURA BIS PER LEGGE PECORELLA ( da "Wall Street Italia" del 24-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: (Apcom) - Alla Corte costituzionale non piace la legge Pecorella. Almeno per la parte che obbliga il pubblico ministero ad archiviare l'indagine se sia il tribunale della libertà sia la Cassazione gli avevano annullato gli arresti per "insussistenza degli indizi".

PAKISTAN/ CSM USA MULLEN: PREOCCUPATI PER AVANZATA TALEBANI ( da "Wall Street Italia" del 24-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Csm Usa Mullen: preoccupati per avanzata talebani di Apcom Anche in Afghanistan situazione difficile -->Washington, 24 apr. (Ap) - Gli Stati Uniti sono "profondamente preoccupati" dalle notizie secondo le quali i talebani si sarebbero infiltrando nelle provincie pachistane vicine alla capitale Islamabad: lo ha affermato il Capo degli stati maggiori riuniti,

Memorial Galante Garrone ( da "Corriere Adriatico" del 24-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Stato Carlo Azeglio Ciampi e il presidente emerito della Corte Costituzionale Gustavo Zagrebelsky. "Jesi per un giorno sarà la capitale della cultura italiana - dice il presidente del Centro studi Calamandrei Gian Franco Berti nel segno e nel ricordo del presidente onorario, Alessandro Galante Garrone, nato 100 anni fa a Vercelli e già insignito del prestigioso Premio Calamandrei.

L'Enel perde i ricorsi sull'Ici per la gioia dei Comuni ( da "Gazzettino, Il (Belluno)" del 24-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Corte Costituzionale, presentando nel contempo ricorso al Catasto contestando i parametri usati. Nel giugno 2008 la Consulta aveva dato via libera all'emendamento Paniz, sostenendone la piena legittimità, e in questi giorni si è pronunciata anche la magistratura tributaria di Belluno (presidente Antonella Coniglio) ritenendo legittime anche i parametri usati per la quantificazione

La Pro Mogliano è irraggiungibile nel girone B e si qualifica per la finale ( da "Gazzettino, Il (Treviso)" del 24-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: CSM Resana-Spineda 2-3, Fossalunga-Città di Asolo 2-2, S. Gaetano-Godigese 1-3, Virtus Csm Farra-Montello 0-3, Milan Guarda-S. Floriano 4-9, Treville-SP 1-2. Classifica: San Floriano 52, Riese Vallà, Montello 50, Godigese 48, CSM Resana 46, SP 41, Spineda 40, Virtus Csm Farra 29, Bessica 26, Città di Asolo 23,

Girone D, arrivo allo sprint ( da "Gazzettino, Il (Treviso)" del 24-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Loria-CSM Resana 6-1, Idea Sport-Città di Asolo 1-1, Maser-Fonte 2-1, Bessica-S. Andrea 2-3, Giov. Ezzelina-S. Gottardo 0-1, ha rip. Godigese. Classifica: Loria 61, Azzurra 59, Maser 46, Godigese 43, Giov. Ezzelina 41, CSM Resana 38, S. Gottardo 31, Fonte 30, Riese Vallà, Città di Asolo 22, Idea Sport 15, S.

Sputa verso l'arbitro Squalifica di 13 mesi ( da "Gazzettino, Il (Treviso)" del 24-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Il tutto è accaduto nel corso della gara del campionato provinciale Juniores CSM Resana-Spineda di sabato scorso. Queste le altre sanzioni dei giudici sportivi. TERZA CATEGORIA - Due gare: Aurighi (Tarzo Revine Lago), Fantina (Fanzolo), Bruniera (Fontane). Una gara: Moro (Basalghelle), Della Libera, Vidal, Villanova, Antoniazzi, Pavan (Barbisano), Giacobbi, Rigo (C.

Le CSM inflige une "réprimande" au juge Burgaud ( da "Monde, Le" del 24-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Le CSM inflige une "réprimande" au juge Burgaud LEMONDE.FR avec AFP | 24.04.09 | 06h44 * Mis à jour le 24.04.09 | 15h26 Réagissez (65) Classez Imprimez Envoyez Partagez Partagez : La décision du Conseil supérieur de la magistrature (CSM) d'infliger une réprimande au juge Fabrice Burgaud pour son instruction du désastre judiciaire d'

Outreau : le juge Burgaud écope d'un blâme ( da "Figaro, Le" del 24-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: le Conseil supérieur de la magistrature (CSM) a finalement prononcé vendredi une «réprimande avec inscription au dossier» à l'encontre du juge Burgaud. Cette sanction, la plus basse possible dans l'échelle qui peut aller jusqu'à la révocation, est inférieure de deux crans à celle requise par la direction des affaires judiciaires au nom de la chancellerie,

Ponta: in UE exista destule dorinte de a nu se acorda fonduri Romaniei ( da "Romania Libera" del 24-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: a unificarii practicii judiciare, in activitatea CSM si DNA", a adaugat vicepresedintele PSD. Victor Ponta s-a aratat optimist ca in viitoarea evaluare a UE pe justitie, Parlamentul nu va mai fi indicat drept responsabil pentru incetinirea reformelor. "Partea cu Codurile o vom rezolva pana pe 15 mai.

Assegno divorzile ( da "AltaLex" del 24-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: 16462 Legittima indeducibilità dell'assegno divorzile in unica soluzione Corte Costituzionale ordinanza 22.11.2001 n° 383 Sentenza ecclesiastica di nullità - intangibilità dell'assegno divorzile Cassazione civile 23.03.2001 n° 4202 Assegno divorzile - rilevanza di accordo fra i coniugi ai fini della determinazione Cassazione civile 21.

Non ci sarà un altro 28 ottobre ( da "EUROPA ON-LINE" del 24-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: la Corte costituzionale perché annulla le leggi da stato etico approvate in nome della bioetica, il parlamento perché deputati e senatori pretendono di fare leggi e di votare anziché delegare i loro capiufficio a votare da soli i decreti del governo, i magistrati perché indagano se nel partito del cemento (pilone del blocco sociale della destra)

CALABRIA: VERTICE SU NORMATIVA ANTISISMICA REGIONALE. ( da "Asca" del 24-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: della Corte Costituzionale dell'aprile 2006. La sentenza ha radicalmente modificato i principi della Legge 741/81 (che prevede le modalita' di deposito dei progetti e successivo controllo a campione), sancendo la necessita' del regime autorizzativo a salvaguardia della pubblica e privata incolumita' e dei principi fondamentali in materia di governo del territorio e protezione civile,

Burgaud fixé aujourd'hui ( da "L'Humanitè" del 24-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: CSM), devant lequel est traduit Fabrice Burgaud. Quel meilleur moyen, pour le chef de l'État, que d'invoquer un nom qui rime avec le fiasco de l'affaire d'Outreau pour mettre aux pas des magistrats tant décriés ? Alors que le CSM dira, cet après-midi, s'il y a lieu ou non de sanctionner celui qui fut l'orchestrateur d'une instruction mise à bas par deux procès aboutissant à treize

Outreau : un blâme pour le juge Burgaud ( da "Figaro, Le" del 24-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: le Conseil supérieur de la magistrature (CSM) a finalement prononcé vendredi une «réprimande avec inscription au dossier» à l'encontre du juge Burgaud. Cette sanction, la plus basse possible dans l'échelle qui peut aller jusqu'à la révocation, est inférieure de deux crans à celle requise par la direction des affaires judiciaires au nom de la chancellerie,

> L'éthique d'un membre du CSM mise en cause par la défense ( da "Figaro, Le" del 24-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Affaire Burgaud : l'«éthique» d'un membre du CSM en cause Delphine Chayet 24/04/2009 | Mise à jour : 19:38 | Ajouter à ma sélection . --> Un des magistrats du Conseil supérieur de la magistrature (CSM), chargé de statuer sur le cas Burgaud, aurait lui-même participé à la procédure d'Outreau.

L'<éthique> d'un membre du CSM mise en cause ( da "Figaro, Le" del 24-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Affaire Burgaud : l'«éthique» d'un membre du CSM en cause Delphine Chayet 24/04/2009 | Mise à jour : 19:38 | Ajouter à ma sélection . --> Un des magistrats du Conseil supérieur de la magistrature (CSM), chargé de statuer sur le cas Burgaud, aurait lui-même participé à la procédure d'Outreau.

( da "Figaro, Le" del 24-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: de la décision du CSM, l'Union syndicale des magistrats (USM), premier syndicat dans la profession, rappelle que c'est le garde des Sceaux Pascal Clément, prédécesseur de Rachida Dati, qui avait traduit le juge Burgaud devant ses pairs. «L'Inspection générale qui n'est pourtant pas réputée pour sa tendresse concluait à l'absence de faute imputable à M.

Il referendum del 21 giugno e "il furto della seconda scheda" ( da "EUROPA ON-LINE" del 24-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: La corte costituzionale restrinse tuttavia il campo delle materie sottoponibili a referendum, che la Costituzione limita a leggi tributarie e di bilancio, amnistia e indulto, ratifica di trattati internazionali. I molti no ai molti referendum proposti dai radicali sono un fatto, come è un fatto l'affermazione di Livio Paladin in tema di ammissibilità del referendum:

Outreau : ( da "Figaro, Le" del 24-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: - Que vous inspire la décision du CSM ? Philippe HOUILLON. - Le mot «réprimande» résonne comme une farce, face à l'ampleur du drame de l'affaire d'Outreau. Quand on pense aux 26 années de prison cumulées, aux nombreuses tentatives de suicide, aux familles séparées, cette sanction semble totalement disproportionnée.

Processo Telecom La resa dei giudici ( da "Stampa, La" del 24-04-2009) + 1 altra fonte
Argomenti: Giustizia

Abstract: Accanto sorridono i legali degli accusati: sanno di aver vinto "La Corte Costituzionale ci obbliga a un'impresa titanica Nel 2015 scatta la prescrizione: impossibile riuscirci" Processo Telecom La resa dei giudici le udienze necessarie MILANO La decisione della Consulta configura un'impresa titanica, alla quale non voglio nemmeno pensare.

Ricorso salva-Comunità una vittoria parziale ( da "Stampa, La" del 24-04-2009) + 1 altra fonte
Argomenti: Giustizia

Abstract: ufficio ai giudici della Corte costituzionale che ora dovranno decidere sul da farsi. Il passaggio di competenze da parte del Tar «in parte ci dà ragione e conferma l'importanza e la validità delle nostre richieste, ma sta allungando di molto i tempi d'attesa», spiega Mauro Carena, presidente della Comunità Alta Valle Susa.

Si è dimesso il Procuratore capo di Reggio Emilia, Italo Materia. E' polemica con Sonia Alfano ( da "Sestopotere.com" del 24-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Io credo che questo sia soltanto un pretesto, probabilmente o per sottrarsi all'azione del CSM, o per uscire un po' da vittima in questa vicenda. Ritengo assolutamente infondati i suoi pretesti. Il dott. Materia non ha reputato opportuno chiarire la sua posizione rispetto alla vicenda della quale portai a conoscenza la cittadinanza reggiana.


Articoli

Un blâme pour Fabrice Burgaud (sezione: Giustizia)

( da "Figaro, Le" del 24-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Un blâme pour Fabrice Burgaud Laurence de Charette 23/04/2009 | Mise à jour : 23:36 | Ajouter à ma sélection . --> Crédits photo : Le Figaro EXCLUSIF - Le Conseil supérieur de la magistrature devrait prononcer vendredi une «réprimande avec inscription au dossier» à l'encontre du magistrat instructeur de l'affaire d'Outreau. De source judiciaire, le Conseil supérieur de la magistrature (CSM) qui doit rendre vendredi sa décision concernant le juge Burgaud, devrait prononcer un blâme à l'encontre du magistrat instructeur de l'affaire d'Outreau. Littéralement baptisé «réprimande avec inscription au dossier», cette sanction est inférieure à celle qu'avait requise la direction des affaires juridiciaires au nom de la chancellerie, l' «exclusion temporaire des fonctions pour une durée maximale d'un an». Le CSM avait repoussé au 24 avril sa décision sur les poursuites disciplinaires contre l'ex-juge d'instruction.

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Redditi d'oro per i manager della sanità trentina (sezione: Giustizia)

( da "Trentino" del 24-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Redditi d'oro per i manager della sanità trentina Ecco tutti i compensi. Bocciata la proposta della Lega di tagliarli del 20 per cento Più di 250 mila euro al dirigente generale Il Carroccio: «Cifre che gridano vendetta» ANDREA SELVA TRENTO. Redditi d'oro per i manager della sanità trentina. Più alti rispetto ai colleghi delle altre realtà italiane, protestano i consiglieri provinciali dell'opposizione (Lega Nord in testa) che ieri hanno ricevuto la tabella che pubblichiamo in questa pagina. Ma il disegno di legge presentato da Franca Penasa con l'obiettivo di ridurre questi compensi del 20 per cento (in linea con una legge nazionale anti-crisi del 2008) è stato bocciato dalla quarta commissione: 5 voti contrari e solo 3 favorevoli. I compensi dei dirigenti della sanità non si toccano. Così hanno votato i consiglieri Mattia Civico (presidente della commissione), Sara Ferrari, Mario Magnani, Salvatore Panetta e Michele Dallapiccola mettendo in minoranza Mario Casna, Walter Viola e Claudio Eccher che avrebbero voluto introdurre anche in Trentino una linea "di risparmio" adeguata ai tempi di crisi che stiamo vivendo (linea già stabilita a livello nazionale con la legge 133 del 6 agosto 2008). Poco importa se la corte costituzionale ha ribadito l'autonomia trentina anche nel decidere quanto pagare (o strapagare) i propri manager, il disegno di legge firmato dalla Penasa era composto di un unico articolo per "tirare la cinghia" in piena autonomia. Niente da fare. Non è passata nemmeno una linea intermedia - tentata dall'ex assessore alla Sanità Mario Magnani - giudicata troppo vaga nei tempi e nella quantificazione dei tagli: la mozione "di compromesso" è stata infatti ritirata. Ora il disegno di legge per ridurre gli stipendi arriverà comunque in consiglio, sebbene senza speranza alcuna: «Non ci fermeremo» ha detto Penasa. Le cifre le leggete nella tabella accanto. Parliamo di retribuzioni annue e lorde che per Mario Casna (Lega) "sono scandalose e gridano vendetta". Attacca anche Viola ricordando che le posizioni apicali della sanità trentina sono pagate di più rispetto alle altre realtà: «In tempi di crisi bisognava dare un segnale». I consiglieri del centro sinistra hanno invece fatto rilevare le difficoltà di intervenire con un taglio netto agli stipendi, senza tenere conto delle norme contrattuali. Magnani ha espresso invece perplessità per il taglio rigido ipotizzato nel 20 per cento per tutte le posizioni.

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Ricostruzione, arriva il 5 per mille bis Tra le misure lotteria e (sezione: Giustizia)

( da "Corriere.it" del 24-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Oggi il decreto donazioni dei privati interamente deducibili dalla dichiarazione dei redditi Ricostruzione, arriva il 5 per mille bis Tra le misure lotteria e «gratta e vinci» L'idea di un gioco con la spesa ai supermercati. Confermato che non ci saranno nuove tasse. Escluso anche l'aumento delle accise su sigarette e benzina ROMA Sale a quasi 9 mi­liardi il valore del decreto che sarà varato oggi a L'Aquila dal Consiglio dei ministri per fron­teggiare l'emergenza terremo­to e avviare la ricostruzione in Abruzzo. Gli interventi sono stati messi a punto e quasi tut­ti hanno ormai una loro quan­tificazione (anche se nel decre­to non sarà specificata), ma quasi nessuno di questi pese­rà sul deficit pubblico. E, co­me sottolineano da Palazzo Chigi e dal ministero dell'Eco­nomia, non comporteranno nuove tasse: anche l'aumento delle accise su benzina e siga­rette è stato accantonato. Per finanziare le spese più immediate (1,5 miliardi) e gli investimenti per ricostruire (almeno 7 miliardi) si farà ri­corso ai giochi, ai fondi già esi­stenti, che saranno riprogram­mati, a quelli dell'Unione euro­pea, ma anche alle erogazioni libere dei cittadini. I versamen­ti dei privati per l'Abruzzo, tan­to per cominciare, dovrebbero essere resi interamente deduci­bili dal reddito nella dichiara­zione 2010, mentre prende quota l'ipotesi di un cinque per mille, sempre sulle dichia­razioni dei redditi, ma del 2009, tutto nuovo. Affianche­rebbe quello riservato al volon­tariato, a cui non sarebbero quindi sottratti fondi. Il settore dei giochi contri­buirà in modo cospicuo, con misure più incisive per com­battere quelli illegali, ma an­che con nuovi gratta e vinci e lotterie dedicate. Meno verosi­mili le lotterie nei supermerca­ti: un'idea di cui si parla, ma che non viene dai Monopoli, un po' complessa e non di im­mediata realizzazione perché comporta la messa in rete dei registratori di cassa. Per ricostruire si attingerà, invece, «essenzialmente a ri­sorse già esistenti nel bilancio pubblico» spiegano all'Econo­mia. Quindi al Fondo anti-cri­si accantonato a Palazzo Chigi, dove ci sono 8 miliardi, al Fon­do imprevisti e a quello per le infrastrutture. Poi ci sono i sol­di della Ue, 500 milioni di euro (la Bei si è offerta di emettere anche delle obbligazioni), e so­prattutto quelli degli enti pre­videnziali (2 miliardi circa), della Cassa Depositi (1 miliar­do per i mutui dei privati) e di Fintecna. La copertura sarà ga­rantita, per 350 milioni nel 2009, anche dalla manovra sui farmaci generici, con un taglio dei prezzi del 7%. I conti della ricostruzione sono ancora parziali. Il villag­gio prefabbricato costerà 700 milioni, almeno 110 ne servi­ranno per le scuole e 120 per gli immobili pubblici. Gli edifi­ci inagibili nell'area del sisma sono circa il 40% e le persone assistite quasi 64 mila. Il decre­to conferma il contributo di 800 euro mensili ad artigiani e commercianti che hanno fer­mato l'attività, l'estensione di sei mesi dell'indennità di di­soccupazione e gli indennizzi ai precari, poi la sospensione del Patto di Stabilità per gli en­ti locali e la creazione di zone franche. Ci sono anche misure giudiziarie (ieri il Procuratore capo è stato ricevuto al Csm): lo sciacallaggio sarà un'aggra­vante di reato, ed è prevista l'istituzione di un pool inter­forze per dare massima traspa­renza alla ricostruzione ed evi­tare infiltrazioni mafiose. Mario Sensini stampa |

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Si profila una reggenza a due ma con poteri limitati (sezione: Giustizia)

( da "Gazzetta di Reggio" del 24-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Si profila una reggenza a due ma con poteri limitati Inizierà il 30 aprile la «reggenza» della procura e questa fase d'interregno prima della nomina del nuovo procuratore capo appare - a prima vista - piena di problemi. Dal 30 aprile l'ormai ex procuratore Italo Materia entrerà in ferie e vi rimarrà sino a metà giugno, mentre le dimissioni dall'incarico avranno decorrenza dal primo luglio come ha specificato lo stesso Materia nell'atto formale con cui ha lasciato la magistratura. Un iter che potrebbe bloccarsi nel caso Materia ritorni sui suoi passi e non dica più addio alla toga, oppure se il plenum del Csm non accettasse le sue dimissioni. Due «strade» che appaiono, però, poco percorribili: l'attuale comportamento dell'ex procuratore non lascia presagire ripensamenti (ieri ha portato via dall'ufficio diverse sue cose...), mentre sul versante Csm l'accettazione delle dimissioni avviene ormai di prassi, anche se formalmente sarà poi un decreto ministeriale a sancirne l'ok ufficiale. La «reggenza» sarà ripartita fra il pm Isabella Chiesi (con la maggiore anzianità di servizio) e il pm Luca Guerzoni (che la segue quanto ad anni di carriera accumulati). Ma chi guiderà la procura - sino all'accettazione delle dimissioni - lo farà da «facente funzioni», quindi con poteri limitati anche se con carichi di lavoro non indifferenti (il procuratore fa anche le veci del dirigente amministrativo, mai rimpiazzato dopo il trasferimento di Annamaria Quaranta). Solo quando le dimissioni saranno accettate dal Csm il «reggente» avrà poteri più ampi, fra cui anche la possibilità di mettere mano ai fascicoli che Materia ha deciso di seguire personalmente, coordinando le indagini. Ma non è escluso che i lunghi «tempi tecnici» per la nomina del nuovo procuratore (almeno un anno) possano portare a Reggio un dirigente «supplente», come accadde nel settembre 2002 con il magistrato Roberto Mescolini che per un anno e mezzo guidò la nostra procura, finché non arrivò Materia. Il decorrere delle dimissioni dal primo luglio hanno tolto di mezzo Materia dalla «corsa» alla poltrona di procuratore capo a Bologna, perché per concorrere ad un ufficio direttivo un magistrato deve garantire 4 anni di permanenza nel nuovo incarico.

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parità giuridica. Proprio la natura paritetica delle commissioni è uno dei principali segreti ... (sezione: Giustizia)

( da "Alto Adige" del 24-04-2009)

Argomenti: Giustizia

parità giuridica. Proprio la natura paritetica delle commissioni è uno dei principali segreti ... parità giuridica. Proprio la natura paritetica delle commissioni è uno dei principali segreti del successo dell'autonomia, perché fa tabula rasa degli equivoci rispetto alle posizioni di minoranza e maggioranza, alle competenze e ai poteri, consentendo una negoziazione tra pari. Non ci sono padroni e sudditi, ma solo idee su cui raccogliere consenso in modo trasversale alla composizione etnica e alla rappresentanza territoriale della commissione. Purtroppo in fasi di stallo politico la commissione è di fatto paralizzata: in caso di contrasto tra due blocchi, di tipo etnico (rappresentanti italiani contro quelli tedeschi), territoriale (membri statali contro quelli provinciali) o politico (componenti di destra contro quelli di sinistra), ogni fazione ha un potere di veto. è quanto è accaduto nell'ultimo anno e, prima, nel 2001-2006. Ed è quanto rischia di accadere anche con le prossime commissioni se dovessero polarizzarsi le posizioni (etniche, territoriali o politiche). Ciò che deve essere chiaro è che l'autonomia non può permettersi il blocco del meccanismo delle paritetiche, tanto meno in assenza di una riforma statutaria, che appare quanto mai lontana in questa fase. Come evitare dunque una paralisi? Lo statuto nulla dice sui requisiti dei componenti delle commissioni, e nemmeno sui reali poteri delle stesse. Ma se sui poteri ha fatto chiarezza la Corte costituzionale, elevandole di fatto da organi consultivi a centri decisionali veri e propri, su chi debba andare in commissione e su come queste debbano lavorare c'è un silenzio giuridico che andrebbe superato. Quanto alla loro composizione, va ricordato che le commissioni paritetiche sono organi deputati alla ricerca del consenso tecnico su questioni di grande importanza politica. Esse non possono e non devono sostituire i meccanismi di decisione politica, formali (Parlamento, Governo, Consiglio e Giunta provinciali) o informali (rapporti politici e partitici). Piuttosto, ricevuto l'input politico, devono tradurlo in norma tecnica. L'accordo politico si deve fare fuori dalla commissione, il cui compito è elaborare l'attuazione tecnica dell'accordo politico. Se le commissioni diventano esse stesse sedi politiche, rischiano di essere inutili: perché se l'accordo lo trovano, diventano doppioni di altre sedi istituzionali maggiormente legittimate; se non lo trovano si bloccano. Ecco perché è un errore nominare nelle commissioni rappresentanti politici. Ed è un errore più grave nominare parlamentari, perché questi svolgono già un fondamentale ruolo di rappresentanza popolare che le commissioni invece non possono e non devono svolgere: le commissioni rappresentano gli enti, non le popolazioni. Sembra insomma opportuno da un lato consentire la provenienza dei componenti da ruoli diversi al fine di garantire una più ampia rappresentatività (sebbene indiretta) in seno alle commissioni. Dall'altro esiste una contraddizione di tipo funzionale e logico tra l'incarico di parlamentare e quello di membro della commissione, giacché appare strano che chi viene espressamente escluso (in quanto parlamentare) dal processo di elaborazione delle norme di attuazione, possa poi rientrarvi attraverso la presenza nella commissione paritetica. Quanto al modo di lavorare delle commissioni, queste ricordano più una conferenza diplomatica che un parlamento. I loro atti non sono pubblici, e né gli organi rappresentativi come il Consiglio provinciale e il Parlamento né i cittadini hanno un formale diritto di iniziativa rispetto ai lavori della commissione. Questo perché le commissioni hanno appunto una funzione tecnica e "diplomatica": infarcirle di parlamentari non solo le snatura rendendole organismi politici, ma fa emergere il problema della scarsa trasparenza della loro azione. Insomma, delle due l'una: o si "de-politicizzano" e soprattutto di "de-parlamentarizzano" le commissioni paritetiche, in linea con quanto avviene per la gran parte delle commissioni presenti nelle altre regioni speciali, oppure si formalizza la loro natura politica e si rende trasparente il loro operato. Non succederà, naturalmente. Ma non ci si lamenti poi se ci si ritrova con commissioni incapaci di funzionare. Francesco Palermo

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Sputa all'arbitro Fuori per 1 anno (sezione: Giustizia)

( da "Tribuna di Treviso, La" del 24-04-2009)

Argomenti: Giustizia

IL GIUDICE. Juniores a Resana Sputa all'arbitro Fuori per 1 anno Campionato Juniores provinciale. T. B. diventerà maggiorenne senza più giocare partite ufficiali con la sua squadra, il Csm Resana. Il 17enne giocatore è stato pesantemente punito dal giudice sportivo provinciale, al punto che dovrà scontare ben più di un anno di squalifica, 13 mesi, fino al 31 maggio 2010. Il fatto è accaduto nel fine settimana scorso, quando il Resana ha giocato in casa contro l'undici dello Spineda. I locali da un paio di giornate avevano perso la vetta della classifica, e stavano perdendo 2-3 contro Spineda. Il giovane T., difensore, si trova a tu per tu con l'avversario che cerca di entrare in area facendogli un tunnel. La tensione, lo svantaggio e quel tunnel di troppo hanno fatto perdere la testa al giovane resanese che ha fermato l'avversario con un fallo volontario: azione ferma e cartellino giallo per il «nostro». Come da regolamento l'arbitro lo ammonisce ed estrae il cartellino. T. però non regge lo smacco del cartellino, si gira verso il direttore di gara e comincia a inveire in maniera offensiva. Il peggio però deve ancora arrivare. Sempre più arrabbiato il giovane sputa verso l'arbitro: il referto del giudice sportivo cita le gambe come parte del corpo colpita, altri sul posto dicono addirittura il volto. «Non possiamo continuare così - commenta il mister degli ospiti, Sbrissa - durante il match si sentivano solo cori di bestemmie dal pubblico, i ragazzi si sentono non in un campo ma in un ring. E a quest'età in cui la maturità ancora è poca, perdiamo dei giocatori che possono far carriera perché non riescono a crescere mentalmente. E poi ci lamentiamo che succedono certi fatti indecorosi? Io come allenatore non riesco più a sostenere pesi del genere, non è facile. E' ora che il calcio elimini certe situazioni. No ai rimborsi ai giocatori, si al gioco corretto per divertirsi. E un solo sì all'educazione». (Luca Pizzolato)

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L'Enel deve pagare l'Ici sui laghi (sezione: Giustizia)

( da "Gazzettino, Il (Belluno)" del 24-04-2009)

Argomenti: Giustizia

L'Enel deve pagare l'Ici sui laghi L'ente condannato a versare l'imposta per tutte le strutture necessarie a produrre energia Venerdì 24 Aprile 2009, Soverzene L'Enel Produzione deve pare l'Ici anche laghi, condotte, turbine, gallerie e quant'altro serva per produrre energia. La battaglia del micro-Comune di Soverzene, che ospita una delle più importanti centrali a livello continentale, si è conclusa in queste ore con il pronunciamento della Commissione tributaria proviciale che, unitamente a quello antecedente della Corte Costituzionale, dà il via libera alla riscossione dell'imposta, aprendo di fatto la strada a decine di Comuni bellunesi e a migliaia in tutto il Paese. Anziché 35 mila euro l'anno, Soverzene ne incasserà 356 mila in più, ovvero tre volte tanto il gettito di bilancio. Esulta il sindaco Alessandro Savi, primo ad aver fatto applicare il rivoluzionario emendamento Paniz del 2005. Marsiglia a pag. III

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brunetta-toscana la lite finirà alla consulta (sezione: Giustizia)

( da "Tirreno, Il" del 24-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Roma tace: decisione alla Corte Brunetta-Toscana la lite finirà alla Consulta FIRENZE. Il governo ricorrerà alla Corte Costituzionale se verrà approvata dalla Regione Toscana la legge anti-Brunetta. E' quanto Il Tirreno ha appreso da fonti governative vicine al ministro. Brunetta, ieri in Abruzzo per la riunione del governo sul terremoto, non ha rilasciato commenti sulla proposta della Regione di approvare una legge che «depotenzi» la 133. E non lo farà neanche in caso di approvazione: silenzio e ricorso alla Consulta. LANCISI a pagina 3

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un centro per smaltire rifiuti elettrici (sezione: Giustizia)

( da "Centro, Il" del 24-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Riciclaggio. A Santa Filomena il punto di raccolta dei materiali usati. Inaugurati quattro automezzi Un centro per smaltire rifiuti elettrici La nuova piattaforma ecologica affidata alla Recoopera CHIETI. Arriva la raccolta Raee, quella per le apparecchiature elettriche e elettroniche. Sono stati inaugurati ieri quattro nuovi automezzi costati 180mila euro. «Si tratta di fondi regionali per incentivare la differenziata» afferma l'assessore all'ambiente, Bassam El Zohbi. «Altri 30mila euro sono stati utilizzati per i bidoncini del porta a porta. Abbiamo affidato a una cooperativa sociale, la Recoopera di Chieti, la gestione della piattaforma ecologica e ralativo punto d'incontro con i cittadini, enti e aziende». L'area fiera di Santa Filomena diventa così il fulcro per lo smistamento degli oggetti ingombranti e di altre specializzazioni nella differenziazione dei rifiuti. Informatica, elettronica di consumo, piccoli elettrodomestici, vecchi apparecchi per illuminazione. La ricicleria comunale è aperta, e per ora riservata solo ai residenti di Chieti, il lunedì e il mercoledì, dalle 13 alle 17 e il sabato dalle 9 alle 13. Stazioni ecologiche facilmente riconoscibili, operative dalle 13 alle 17 con la presenza di personale, saranno attivate ogni martedì per la campagna mobile di raccolta dei rifiuti ingombranti. «Un progetto che oltre il cervello mette in gioco il cuore. Un'iniziativa scientifica, professionale, riabilitativa che porta a un completo rinserimento nella vita normale di tante persone svantaggiate», commenta Massimo Di Giannantonio, direttore del Centro salute mentale, il Csm. «La forza della nostra cooperativa è nell'aver individuato attività semplici e adattabili a chi possiede disabilità psichiatrica. Contiamo 17 soci, di cui tredici provengono dal Centro di salute mentale della Asl di Chieti» racconta il direttore della cooperativa Marco Cardone. Il quale, come obiettivo, si pone la costruzione e la gestione di un totem box utilizzando computer e componenti informatici recuperati. Da dislocare in punti strategici per l'educazione cittadina. Ma la coop eroga anche servizi di manutenzione nelle aree verdi, si occupa di traslochi, derattizzazioni, logistica, recapito posta, telesorveglianza e archiviazione di documenti. Una strada, quella della raccolta differenziata che dal luglio 2004 a oggi ha segnato alcune tappe importanti di un itinerario virtuoso. Nicola Della Corina, responsabile della Tema, presenta dati positivi: «Nel 2004, la percentuale della differenziata si aggirava attorno al 5 per cento, nel 2006, era del 13 per cento e nel marzo 2009, il riciclo dei rifiuti si è attestato sul 27 per cento». Soglia che resta però lontana dal quel 35% che già oltre 15 anni fa il decreto Ronchi indicava come primo obiettivo di un riciclaggio efficace dei rifiuti. Si registra tuttavia un progressivo calo dei rifiuti smaltiti in discarica. Dai 29.724.620 chilogrammi del 2004 si è passati ai 7550 del primo trimestre 2009. E' possibile rivolgersi al centro Filomena negli orari indicati per depositare oggetti elettronici in disuso. Info al numero verde della Tema 800.423771. Debora Zappacosta

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La storia di Eluana in val di Fiemme (sezione: Giustizia)

( da "Adige, L'" del 24-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Predazzo. Incontro pubblico questa sera con il legale della famiglia Englaro La storia di Eluana in val di Fiemme PREDAZZO - Il tema del testamento biologico e delle scelte legate alla fine della vita, ha monopolizzato l'informazione per parecchio tempo in relazione al caso di Eluana Englaro che per alcune settimane ha aperto i Tg e le prime pagine dei giornali quasi fosse un'emergenza nazionale. Poi tutto è piombato nuovamente nel silenzio, quasi che, passata l'emozione per il caso di Eluana, i temi della libertà di scelta, della buona morte, del diritto-libertà e della dignità del morire, dell'accanimento terapeutico, dell'eutanasia, e della sofferenza che accompagna i familiari dei malati terminali, non fossero più una questione di «vita o di morte». Per affrontare questi temi con la dovuta ponderatezza la biblioteca e il comune di Predazzo propongono un incontro dibattito dal titolo: «Testamento biologico e fine della vita: quale libera scelta?» L'appuntamento è per questa sera alle 20.30 presso il cinema teatro comunale di Predazzo. Interverranno il professor Riccardo Chieppa , presidente emerito della Corte costituzionale e presidente onorario del Consiglio di Stato, l'avvocato Vittorio Angiolini , docente di diritto costituzionale alla Statale di Milano e legale della famiglia di Eluana Englaro, e il dottor Guido Piazza , primario dell'Unità Operativa di Medicina dell'Ospedale di Cavalese. Condurrà il dibattito il vicedirettore del giornale «Trentino» Andrea Iannuzzi. Tutti sono inviati. Per l'occasione la biblioteca comunale di Predazzo ha curato un'esposizione di libri e una bibliografia ragionata sull'argomento che sarà disponibile in biblioteca durante l'orario di apertura, da martedì a sabato dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 19, e al teatro comunale nel corso della serata. 24/04/2009

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Trento 16 Bacco e Arianna Area archeologica Palazzo Lodron - piazza Lodron (sezione: Giustizia)

( da "Adige, L'" del 24-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Trento 16 Bacco e Arianna Area archeologica Palazzo Lodron - piazza Lodron Trento 16 Bacco e Arianna Area archeologica Palazzo Lodron - piazza Lodron. «Miti a Tridentum. Il trionfo di Bacco e Arianna», letture animate per bambini dai 9 anni con il gruppo teatrale Emit Flesti. Trento 17 Theatrum Sala medievale - teatro Sociale. Per «Theatrum Philosophicum», lezione pubblica del prof. Taravacci sullo spettacolo «La morte e la fanciulla». Ala 17 Mozart e Haydn Chiesa S. Giovanni. Sonate da chiesa e concerto per organo con l'Orchestra Barocca e il Coro della Mitteleuropa. Trento 17.30 Egitto Castello del Buonconsiglio. «A tu per tu con l'egittologa», incontro con Sabina Malgora. Trento 17.30 L'insalata Libreria Àncora (Artigianelli). Presentazione del libro «L'insalata era nell'orto» di Nadia Nicoletti. Con Pia Pera, scrittrice, Walter Nicoletti, giornalista e Renzo Maria Grosselli, giornalista de «l'Adige» e scrittore. Trento 18.30 Maestri trentini Palazzo delle Albere. Inaugurazione della mostra «Maestri trentini tra '800 e '900». Fino al 22 novembre. Martedì-domenica 10-18. Riva del Garda 19 Warning Day Complesso fieristico Baltera - Padiglione C2. Concerto benefico con i gruppi: «A Classic Education», «Marshmallows», «Gaia Corporation». Pergine 19.30 Andrea Braido Teatro Artigianelli di Susà. Concerto di Andrea Braido (tributo a Jimi Hendrix) e dei KLL (metal). Trento 20 Tarantelle Barycentro - piazza Venezia 38. Le Tarantelle del sud Italia. Con Sergio Saltori. Trento 20.30 Articolo 3ntino Piazza Dante. Concerto degli «Articolo 3ntino». Trento 20.30 Fare Musica Soultrain - via Briamasco 2. Concerto dei gruppi: Ronald Pop Donald, The Best Damn Band e Il Sole di Hiroshima. Trento 20.30 Memoria popolare Sede Sosat - via Malpaga 17. Incontro sul recupero della memoria popolare. Con Elio Fox e i poeti del «Cenacolo». Sanzeno 20.30 I Giornalisti Casa De Gentili. Incontro «Per chi scrivono i giornalisti?». Taio 20.30 Filetti di Angus Teatro tenda. Concerto dei «Filetti di Angus» (tributo agli Ac/Dc) e dei «Mezzopalo». Telve 20.30 Dukkha Teatro don Bosco. La Filo «Ziazoa» propone «Dukkha - azione privata», spettacolo di ricerca di e con Matteo Lanfranchi. Grigno 20.30 Andreas Hofer In biblioteca. «200 anni dopo: la rivolta tirolese di Andreas Hofer contro bavaresi e francesi nel 1809» con Roberto Bazzanella. Monclassico 20.30 I nostri figli Sala ex caseificio. Incontro con Giuseppe Raspadori, psicoterapeuta, su «Noi e i nostri figli». Isera 20.30 I dimenticati Sala Cooperazione - via Cavalieri 15. Presentazione del libro «I Dimenticati della Grande» Guerra» di Quinto Antonelli. Con Mario Cossali, vicesindaco di Isera. Predazzo 20.30 Testamento biologico Teatro comunale. Incontro su «Testamento biologico e fine della vita. Quale libera scelta?». Con Riccardo Chieppa (Corte Costituzionale), Vittorio Angiolini, (Statale di Milano, legale degli Englaro), Guido Piazza (Medicina a Cavalese). Trento 20.45 Vissi d'arte Biblioteca di Mattarello. Livio Demattè presenterà la «Tosca» di Giacomo Puccini. Trento 21 Puccini Sala civica - via Perini 2/1. Proiezione del film «Puccini for beginners» di Maria Maggenti. Pergine 21 Cineforum Teatro delle Garberie - piazza Municipio. Proiezione del film «Sidelki - Badanti» di Katia Bernardi. Cles 21 Demon Lovers Paradise ArtCafè. Concerto dei «The Damsel's Demon Lovers» e de «La Piccola Orchestra Felix Lalù». Rovereto 21.30 Il Generale Pub Goldfinger. Concerto dell'artista fiorentino «Il Generale», musica reggae. Caldonazzo 21.30 Fango Snooky Music Pub. Concerto dei gruppi: «The Metteres», i «Fango» e i «Panic Room». Riva del Garda 21.30 Goldenshower Pub Lochness. Concerto garage dei «Goldenshower» di Pistoia. Caldonazzo 22 Creedence Binario «79» - loc. Valcanover. Concerto-tributo ai «Creedence Clearwater». 24/04/2009

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riva esce dal carcere, tornerà ai domiciliari - davide carlucci (sezione: Giustizia)

( da "Repubblica, La" del 24-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Pagina XV - Milano Riva esce dal carcere, tornerà ai domiciliari ‘Ndrangheta: "Se don Enzo si muove scattano in duemila" DAVIDE CARLUCCI Alessandro Riva è stato scarcerato. Il critico d´arte, condannato in primo grado a nove anni per pedofilia, stava scontando la pena agli arresti domiciliari ma il 9 marzo la nona sezione penale del tribunale di Milano aveva convertito la misura cautelare in carcere. Era una delle prime applicazioni del decreto sicurezza del 23 febbraio, ribattezzata "legge antistupro" perché prevede la detenzione per chi è accusato, con gravi indizi di colpevolezza, di violenza sessuale. Ora, però, il tribunale del Riesame ha accolto l´appello presentato dagli avvocati Michele Gentiloni Silverj e Guglielmo Gulotta e ha rimesso ai domiciliari Riva. è la prima volta che succede in Italia da quando la legge è in vigore. «Non conosciamo le motivazioni – commenta Gentiloni Silverj – ma certamente il tribunale ha tenuto conto degli evidenti profili di illegittimità costituzionale e di contrasto con l´articolo 5 della Convenzione europea dei diritti dell´uomo contenuti nel decreto sicurezza». Il tribunale, nell´ordinare l´arresto di Riva, aveva citato una sentenza della corte costituzionale che prevede, per i procedimenti di mafia, l´applicazione della legge anche per reati commessi prima della sua entrata in vigore. Il ricorso critica radicalmente quest´impostazione: «Il governo ha accompagnato il decreto legge con lo slogan "mai più arresti domiciliari agli stupratori", così tradendo l´eterogenesi dei fini: la custodia in carcere non viene disposta per ragioni di sicurezza pubblica, per evitare che soggetti agli arresti domiciliari possano fuggire o continuare a delinquere (com´era invece il caso dei mafiosi), ma perché si è ritenuto che gli arresti domiciliari fossero una pena insufficiente per gli stupratori».

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il 25 aprile nel segno dei bambini - michela bompani (sezione: Giustizia)

( da "Repubblica, La" del 24-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Pagina XIII - Genova Il 25 aprile nel segno dei bambini Non solo commemorazioni, a Villa Bombrini due giorni di festa dedicata ai più piccoli A Villa Migone la prima volta dell´ambasciatore tedesco per la Liberazione MICHELA BOMPANI Il venticinque aprile dei bambini. Accanto a cerimonie ufficiali, cortei commemorativi, alla presenza dell´ambasciatore tedesco Michael Steiner, questo sessantaquattresimo anniversario della Liberazione a Genova mette al centro, per la prima volta, i piccoli. A Villa Bombrini, a Cornigliano, domani e domenica si svolge "Villa Bombrini Liberata!", organizzato da Arci, Cgil, Anpi, Legacoop Liguria, con la società per Cornigliano: dalle 16 alle ultime luci del giorno, sabato, e per tutto il giorno di domenica, la festa sarà tutta dedicata a loro, sul prato della villa, con le animazioni sui testi di Gianni Rodari "Il fiore del partigiano" (sabato alle 16 e domenica alle 11), la poesia degli spettacoli del teatro del Piccione ("Rosaspina", sabato alle 17 e "La portinaia Apollonia", domenica alle 17), la grande "festa della Costituzione" con giochi e la torta di "non compleanno". Pranzo di domani e domenica, e cena di domenica, poi, si possono consumare all´aperto, grazie agli stand gastronomici. Parallelamente, per i più grandi, proiezioni di preziosi film come "Scelta di libertà" (domani, ore 17) dedicata al partigiano di Cornigliano Luciano Melis, ucciso a 14 anni dai nazifascisti, o "La donna nella Resistenza" di Liliana Cavani (domenica, ore 18). Le serate sono dei giovani: dalle 20.30 sul palco centrale una staffetta di concerti, il clou alle 21.30 di domenica, i Modena City Ramblers (in collaborazione con il Comune e l´associazione Libera) offriranno un assaggio del loro tour. Al Vaillant Palace, invece, domani sera dalle 20.30 l´Anpi provinciale ha organizzato la commemorazione con un omaggio a Fabrizio De Andrè con Massimo Bubola, i Velvet, la partecipazione di alcuni ex partigiani e dalle 22.30 il concerto del cantautore Cisco. Le cerimonie ufficiali, che prevedono singoli cortei in tutti i municipi della città, nel centro di Genova cominceranno alle 8.10 in viale Brigate Partigiane, con la deposizione di corone al monumento alle Formazioni partigiane. Alle 8.30, deposizioni al cimitero di Staglieno e messa in suffragio. Alle 10.30, da piazza della Vittoria (lato via Cadorna) partirà il corteo che, quest´anno, comprende la partecipazione dell´Unione degli studenti e degli universitari dell´Onda (quest´ultima, ha indetto un concentramento davanti a stazione Brignole alle 9). Dopo la tappa al ponte Monumentale, con la lettura dell´atto di resa e della motivazione della medaglia d´oro al valor militare ricevuta da Genova, il corteo proseguirà fino a piazza Matteotti, con i discorsi ufficiali della sindaco Marta Vincenzi, dei presidenti di Provincia, Alessandro Repetto, Regione, Claudio Burlando, dell´Istituto storico ligure della Resistenza, Raimondo Ricci, mentre il presidente emerito della Corte costituzionale, Gian Maria Flick, terrà l´orazione commemorativa. Nel pomeriggio, alle 16.30, il presidente del consiglio regionale, Mino Ronzitti e il senatore Ricci accoglieranno l´ambasciatore tedesco Michael Steiner a Villa Migone, a San Fruttuoso, proprio dove la sera del 25 aprile il generale Gunther Meinhold firmò l´atto di resa di fronte a Remo Scappini, responsabile in Liguria del Cln. Un´ora più tardi, la celebrazione si aprirà al pubblico nella vicina Villa Imperiale.

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"ecco la legge anti-brunetta" - simona poli (sezione: Giustizia)

( da "Repubblica, La" del 24-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Pagina VII - Firenze "Ecco la legge anti-Brunetta" La Regione: torniamo ai permessi per donatori e maternità La Regione studia un progetto sulle norme anti-fannulloni del ministro SIMONA POLI (segue dalla prima di cronaca) Il modello da cui parte la controriforma toscana è la legge fatta dalla Val d´Aosta, che il governo ha subito impugnato davanti alla Corte costituzionale, in cui si riducevano da 10 a 5 i giorni di trattenuta sullo stipendio per malattia o le detrazioni in caso di assenza per donazione di sangue. Come anticipato ieri dal Tirreno, la formula studiata dal vicepresidente della Regione si pone l´obiettivo di modificare la norma nazionale. «La riforma Brunetta colpisce i lavoratori anche quando utilizzano istituti pur previsti con legge come l´assenza lavoro per malattia dei figli piccoli, il congedo matrimoniale, l´assenza per attività politica o sindacale, l´utilizzo delle 150 ore per studio», dice Gelli. «In questo modo calpesta i preziosi principi costituzionali sul diritto alla salute, i diritti politici, i diritti sindacali e genera una situazione di profonda disuguaglianza con i lavoratori privati. Mi sono deciso a studiare una legge dopo che sulla mia scrivania sono arrivate molte proteste di lavoratori ingiustamente penalizzati. Ad esempio un dipendente che è andato a donare il sangue ha avuto una detrazione di 40 euro, una cosa inaccettabile». Anche in termini di costi reali per la pubblica amministrazione, fa notare Gelli, il gioco non vale la candela: «Brunetta ci impone di inviare il medico a casa del dipendente anche per un solo giorno di malattia. E in un anno le visite fiscali costano tra i 500 e gli 800mila euro. Ben di più della somma delle detrazioni dalle buste paga per le assenze per malattia che si aggirano intorno ai 25000 euro, e le altre cause che complessivamente raggiungono i 250 mila euro l´anno». Il miglioramento della macchina amministrativa, secondo Gelli, si raggiunge per un´altra via. «Sono convinto che si possa lavorare per una profonda riorganizzazione senza ricorrere a modalità rozze e ad un populismo di cattiva memoria, a scelte unilaterali ed autoritarie che volutamente dimenticano il confronto democratico. La Toscana è abituata a lavorare in un altro modo». La ricetta giusta, secondo Gelli, è ridurre i costi razionalizzando mansioni, uffici ed enti ma nel rispetto dei diritti e dei contratti: «Chi sta a casa perché è davvero malato non deve subire nessun taglio retributivo, mentre i fannulloni vanno sanzionati. I dipendenti pubblici non sono una casta». La proposta di legge sarà presentata entro la fine del mese ai sindacati e al consiglio regionale prima della pausa estiva.

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il pg pintor va in pensione in procura il saluto dei colleghi (sezione: Giustizia)

( da "Repubblica, La" del 24-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Pagina IX - Bologna Il magistrato, 74 anni, è stato membro del Csm Il pg Pintor va in pensione in Procura il saluto dei colleghi CERIMONIA di saluto ieri mattina in Procura generale per il procuratore Francesco Pintor, 74 anni, che il 30 aprile lascerà l´incarico per andare in pensione. L´avvocato generale Marcello Branca, che reggerà l´ufficio fino alla nomina del nuovo titolare, ha rivolto un saluto, ricordando tutta la carriera di Pintor, che fu anche componente del Csm, sottolineandone le qualità professionali e umane. A Pintor la stima e l´augurio del presidente di sezione della Corte, Paolo Angeli, di quello del Tribunale, Francesco Scutellari, e per l´avvocatura dell´Emilia Romagna l´avvocato Strazziari.

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Il governo impugnal'euroregione.È la quarta bocciatura (sezione: Giustizia)

( da "Secolo XIX, Il" del 24-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Il governo impugnal'euroregione.È la quarta bocciatura lo scontro nGenova. La brutta notizia per la Regione Liguria ieri è arrivata dall'Aquila. Riunito nel capoluogo abruzzese il consiglio dei ministri ha deciso di impugnare la legge sull'Euroregione Alpi del Mediterraneo, composta da Liguria insieme a Piemonte, Valle d'Aosta, Provence - Alpes- Cote d'Azur e Rhone-Alpes. La spiegazione dei motivi dell'impugnazione davanti alla Corte Costituzionale è affidata a una nota del ministero per i rapporti con le Regioni: «Si è ritenuto di doverla impugnare sia per la scelta dello strumento legislativo adottato dalla Regione Liguria, che ha approvato la legge in esame senza rispettare le procedure previste dal Regolamento Comunitario; sia perché, nel merito, sono state evidenziate alcune disposizioni che risultano in contrasto con lo stesso regolamento, estendendo i compiti e gli obiettivi da esso previsti». Dall'inizio dell'anno è la quarta legge ligure che viene impugnata dal governo. Prima era toccato alla legge sulla mission della società partecipata Sviluppo Genova, quindi a quella dell'Ato, recentemente alla normativa sulla stabilizzazione dei precari della Regione Liguria. «E non sarà neanche l'ultima - attacca il vicepresidente del consiglio regionale Luigi Morgillo (nella foto, Forza Italia verso il Pdl) - Il problema è che spesso la giunta legifera per accontentare la sinistra radicale e questo è il risultato anche se poi la giustificazione che dàè che il governo rema contro alla Liguria. Invece no: sono facile profeta che stessa sorte subirà la legge che vieta in Liguria l'apertura di campi per l'identificazione e l'espulsione degli extracomunitari. Il fatto è che anche la legge sulla stabilizzazione dei ricercatori e dei precari degli Irccs, che noi potremmo anche votare, potrebbe essere bocciata se la Regione insiste a non concordare i passaggi fondamentali con il governo e a non farsi dare il necessario parere preventivo». 24/04/2009

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Ripensare il referendumfa bene alla democrazia (sezione: Giustizia)

( da "Secolo XIX, Il" del 24-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Ripensare il referendumfa bene alla democrazia michele marchesiello Stupisce (almeno chi è ancora capace di stupore ) che la discussione sul referendum investa la data della sua convocazione e, sia pure secondariamente, il contenuto dei quesiti, mentre nessuno si cura di segnalare il declino di un istituto cui pure si deve la nascita della nostra Repubblica, il 2 giugno del 1946. L'esperienza referendaria italiana è stata segnata da allora dal crescente scetticismo dei politici nei confronti di questo strumento di democrazia diretta. Già in sede costituente, la proposta di Costantino Mortati (che dava alla partecipazione popolare attraverso il referendum la massima ampiezza possibile) fu accantonata in favore del solo referendum abrogativo, con esclusione per di più di alcune materie. Il diritto di partecipazione dei cittadini alla vita politica nasceva quindi già limitato e caratterizzato dalla sfiducia-diffidenza di tutte le forze politiche rappresentate all'Assemblea costituente. Si è dovuto aspettare il 1970 (dopo ben 5 legislature) per l'approvazione della legge referendaria: il referendum, in sostanza, non piace alla politica, che gli preferisce il meccanismo della rappresentanza. Passata la grande stagione del divorzio, divenne via via più difficile ottenere l'accesso a questa sia pur limitata forma di democrazia diretta. Il referendum è diventato nel frattempo (come dimostra la vicenda in corso) uno strumento della politica dei partiti - e non un mezzo di effettiva partecipazione popolare alla vita politica del Paese - o, nel migliore dei casi, una forma puramente "negativa" di supplenza rispetto all'incapacità di una maggioranza parlamentare di dare risposte a ineludibili domande di riforma. Ne è derivato il paradosso per cui l'Italia è ai primi posti nel ricorso allo strumento referendario, ma le ultime sedici consultazioni, dal 1997, non hanno raggiunto il quorum richiesto e si sono risolte sia in uno spreco di denaro pubblico sia, soprattutto, in una progressiva perdita di fiducia in questo strumento. La richiesta del quorum del 50% degli aventi diritto al voto - sconosciuta nei Paesi con una tradizione effettiva di democrazia diretta - ha invitato gli avversari di un dato quesito a predicare, con successo, l'astensionismo e il conseguente boicottaggio di uno strumento che dovrebbe celebrare la partecipazione popolare. Sono state attuate le più diverse strategie per contrastare il referendum: dallo scioglimento anticipato delle Camere per guadagnare tempo (così per l'aborto, i manicomi, la commissione inquirente), al varo di leggi, successivamente alla manifestazione della volontà popolare, destinate a reintrodurre in forma larvata il regime che si era voluto escludere (responsabilità dei magistrati, finanziamento ai partiti), all'adozione da parte della Corte Costituzionale di criteri sempre più restrittivi e difficilmente prevedibili circa l'ammissibilità dei quesiti (la Corte si è spinta spesso ala di là della semplice verifica della loro rispondenza ai limiti previsti dall'articolo 75 della Costituzione). Non è ingiustificato, quindi, dire che l'esperienza italiana, dopo un iniziale successo (e forse proprio per questo) ha segnato la sostanziale mortificazione di una forma anche limitata di democrazia diretta, e riconoscere che il referendum - nella forma attuale - ha esaurito la sua spinta propulsiva e richiede un complessivo ripensamento. Ripensamento tanto più opportuno, se si tiene conto della crescente disaffezione dei cittadini nei confronti della democrazia elettorale e rappresentativa. Se è vero che la sovranità appartiene al popolo, è bene che gli venga restituita e che si cerchi, sino a quando sarà ancora possibile, di far camminare la democrazia non solo sulla gamba traballante della rappresentanza, ma anche su quella della partecipazione diretta e della sua principale espressione: lo strumento referendario. Solo attraverso il rafforzamento della democrazia diretta e della partecipazione popolare è possibile controbilanciare i poteri forti e la tendenza alla commercializzazione della concorrenza politica, alla sua spettacolarizzazione, all'emergere prepotente di populisti e demagoghi. Questo obiettivo può essere raggiunto per due strade. La prima - più ardua - è quella del completamento degli strumenti referendari (introduzione del referendum "propositivo") e della loro semplificazione. Bisogna, innanzitutto, intervenire sul meccanismo perverso del quorum, eliminandolo o adottando criteri meno impeditivi (è stato proposto di adottare come quorum la metà della percentuale dei votanti nelle ultime elezioni precedenti il referendum). La seconda strada - poco nota - è già stata intrapresa dalla Valle d'Aosta e dalla provincia autonoma di Bolzano, che hanno introdotto nei loro ordinamenti forme di referendum popolari, grazie alla nuova formulazione dell'articolo 118 comma 4 della Costituzione che ha provocato una piccola rivoluzione nel rapporto tra cittadini e istituzioni, affidando a Regioni, Province e città metropolitane il compito di "favorire l'autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio di sussidiarietà". È proprio partendo "dal basso", più che da complesse e forse impraticabili operazioni di ingegneria costituzionale, che potranno formarsi di nuovo il sentimento e il gusto civile della partecipazione alla cosa pubblica: solo allora si riuscirà a "democratizzare la democrazia". 24/04/2009 politica ostileLa partecipazione diretta viene contrastata dalla politica che preferisce il meccanismo della rappresentanza 24/04/2009 giorgio bertone In una nota del Quirinale (18 aprile) Giorgio Napolitano avverte che «sottoporre al Presidente della Repubblica per la promulgazione, in prossimità della scadenza del termine costituzionalmente previsto, una legge che converte un decreto legge notevolmente diverso da quello a suo tempo emanato, non gli consente il pieno esercizio dei poteri di garanzia costituzionale». Se non ci si raccapezza più il Capo dello Stato, figuriamoci il povero cittadino qualsiasi che voglia sapere qualcosa, mettiamo, su un disegno di legge che riguarda tutti, terremotati e no, proprietari, operatori turistici, lavoratori. Anche se si autonomina "inviato speciale di se stesso", fra media, Internet e sguardo a quel reale che appare sempre meno "razionale", come invece pretendeva Georg Wilhelm Friedrich Hegel, ha il suo bel sudore da spremere per capire il piano casa A, poi quello B, con tutte le ulteriori lettere che minacciano di esaurire l'alfabeto. Le Regioni hanno combattuto la prima legge su villette e centri storici, etc... Poi si sono dichiarate soddisfatte. Non parliamo delle "archistar". Soddisfatissime che si siano spezzate le reni al piano A. E soddisfatissime di quello B. Nel cuore del cittadino qualunque continua a risuonare un mumble, mumble. 1) Ci sono volute centinaia di morti in un terremoto spaventoso per rivedere una normativa che nel piano A (lanciato dopo il terremoto finanziario mondiale al grido di "ora si aprano i cantieri!") prevedeva "procedure semplificate per le costruzioni in zone sismiche" e "controlli successivi anche a campione". Notare: "successivi". Come appunto avviene ora. Dopo il terremoto. Per constatare che i pilastri sono di cemento disarmato e annacquato e l'emblema della catastrofe è quella scritta sul frontone del "Palazzo del Governo", spezzato e ridotto a un puzzle disfatto da uno schiaffo titanico. Dunque il piano A, dopo anni di disastri geologici, dopo il paradigma "San Giuliano di Puglia" (31 ottobre 2002, crollo della scuola Jovine, 27 bimbi e una maestra morti sotto le macerie), dopo anni di rinvii delle norme antisismiche, - l'ultimo quello della normativa del 2005, mai entrata in vigore -, non si curava affatto della sicurezza dei cittadini. Il piano B pare correre ai ripari e lo sbandiera su tutti i suoi tg. Almeno apparentemente ci si accorge, nel 2009, che l'Italia è per buona parte (compresa la Liguria degli estremi, da Bussana Vecchia alla Lunigiana) a rischio sismico. Di alluvioni, inondazioni, smottamenti, macrofrane, di case costruite vicino e persino sopra i torrenti, di case edificate così vicino al mare che dai singoli citofoni puoi ascoltare il rumore delle onde (non è un exemplum fictum, provare per credere), manco una parola. Tutto rinviato al prossimo disastro. 2) Davvero il Piano B (e successive infinite modifiche) è tanto diverso da quello A? Se qualcosa cambia per le città e i centri storici, quasi nulla per ville, villette e villule di gaddiana memoria. In una trasmissione tv in cui spesso i plastici delle case servono per seguire passo passo la fenomenologia dei delitti che ammorbano le passioni dell'Italia catodica, distraendola dal reale, si è vista la proiezione di una villetta con ampliamento del 20% in basso, del 20% a fianco, del 20% in alto. Come se le tre opzioni avessero le medesime conseguenze. Ma il cittadino qualunque che un po' di occhiometro, - come dicono nei cantieri di Sestri -, crede di averlo, vede bene che una cosa è scavare sotto la casa per ricavare un box o una cantina o quella che con soave e finissimo gergo geometrile e architettile vien chiamata "tavernetta", tutta un'altra aggiungere a lato o sopraelevare. In quest'ultimo caso, non solo possono emergere problemi di sicurezza (e se basterà solo la presa d'incarico di un perito, sarà la caccia ai periti più spregiudicati e rapaci), ma problemi estetici che coinvolgono il bene pubblico di quelle regioni come la Liguria che hanno già indiscriminatamente edificato case, ville, palazzine, proprio sui crinali, spezzando per sempre l'andamento variamente ondulato della particolare orografia, devastando l'antica autentica skyline della Liguria, che è quella dei boschi, dei prati e soprattutto degli ulivi. Una delle ultime ragioni per cui turisti italiani e stranieri piombano già dai viadotti per godersi non solo il sole e le spiagge. Ma ancora per poco. Colpevole pure di un'overdose di sospettosità, il cittadino qualunque cerca di cogliere certe clausoline che permettano di comprare quote del 20% dai vicini; di costruire una volumetria "accessoria". Ne verrebbe fuori, in ipotesi, per il combinato disposto, non un semplice ampliamento della casa (la tanto pubblicizzata stanza in più per il figliolo grandicello), ma un villettino supplementare di volumetria più che doppia accanto alla casa madre, sullo stesso terreno. Con le conseguenze che tutti possono immaginare in un Paese in cui dal 2003 al 2007 le abitazioni sono salite da 28,8 milioni a 31,4 milioni. E le seconde case sono la causa più forte della crisi del turismo. Si aggiungano tutte le clausole che dribblano ogni controllo preventivo. Soprattutto quelle che annullano l'efficacia del Codice dei Beni culturali e paesaggistici del 2005 (ministro Urbani, incredibile), soprattutto l'articolo146. Nonché lo scavalcamento del ruolo delle Sovrintendenze tramite, per esempio, il silenzio-assenso di un mese o poco più. Si sa: interi studi di architetti e geometri presentano millanta progetti alle Sovrintendenze a fine novembre. Poi, tra vacanze primodecembrine e parentesi natalizie, il silenzio dura un lampo ed è tutto d'oro. Così uno strumento che doveva tornare a utilità del cittadino, il silenzio-assenso, diventa uno strumento a favore della deregulation selvaggia contro uno dei beni più preziosi della comunità. Il più avidodegli speculatori edilizi mondiali, a questo punto, avvertirebbe le conseguenze a medio e lungo termine dei provvedimenti degli apprendisti stregoni: il crollo dei prezzi delle case per saturazione, asfissia e inappetibilità estetica. Che poi le autorità competenti possano controllare vecchie e nuove costruzioni, appalti e subappalti, è la favola che ci stiamo raccontando nel clima di fase 2, ovvero di ottimismo spettacolar-eroico sulla pelle degli abruzzesi, dopo la fase 1 delle lacrime. Un caso minuscolo, ma non troppo, eppur simbolico di tale capacità di controllo, è quello del nuovo porto di Imperia (intendiamoci, i porticcioli costruendi sunt, purché con criterio). Si è rilevato che una gabbia-capannone di cemento armato, enorme e orrenda che cancella come una banda nera, da censura, il promontorio di Porto Maurizio, è stata costruita con una variante priva di autorizzazione. E chi ha ammesso l'abuso e si è giustificato? Non la Società per azioni che costruisce. Ma il Comune. Ovvero uno degli Enti che dovrebbe controllare e sanzionare. Ma il Comune è dentro la Spa per un terzo: ecco il busillis. Del resto "tutto il mondo nel peggio è Meridione" (Leonardo Sciascia). E noi liguri non siamo mai stati secondi a nessuno. Leggete qui: "Al disordine edilizio bisogna ormai porre un freno. Su questo, pensiamo, concordano tutti i ventimigliesi, i quali si augurano che della questione si occupino, al più presto, sia l'amministrazione comunale sia l'apposita commissione edilizia.Il disordine edilizio?è giunto a un punto tale che non è ulteriormente sostenibile. Si assiste alla ripetizione, nella città nuova, dei vicoli e vicoletti dell'antica città?con meditato e intensivo sfruttamento dei più riposti angoli di terreno, nuove case sorgono e aumentano la pericolosità della strettezza delle vie, oltre il danno dell'igiene e del decoro della città" (Il Secolo XIX, 24 ottobre 1956).Giorgio Bertone è ordinario di Letteratura italiana all'Università di Genova. 24/04/2009 Se qualcosa cambia per le città e i centri storici, quasi nulla invece per ville e villettine 24/04/2009

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in cinquemila per l'esordio di "biennale democrazia" - marco trabucco (sezione: Giustizia)

( da "Repubblica, La" del 24-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Pagina XVIII - Torino Gli eventi di domani In cinquemila per l´esordio di "Biennale Democrazia" E per Zagrebelsky lezione in piazza su maxischermo MARCO TRABUCCO Alla fine sono stati oltre 5 mila i torinesi che ieri hanno riempito il teatro Carignano e le altre sedi dove si sta svolgendo la Biennale Democrazia 2009. Molti gli appuntamenti importanti: primo fra tutti la lezione con cui Gustavo Zagrebelsky, dopo l´ouverture del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano mercoledì al Regio, ha in sostanza inaugurato la manifestazione, ieri mattina alle 10 proprio nel rinnovato Carignano: tema ovviamente «Sulla democrazia». Zagrebelsky, introdotto dall´assessore alla cultura del Comune di Torino Fiorenzo Alfieri ha esordito spiegando: «La democrazia in cui viviamo è come l´aria che respiriamo, della quale non ci prendiamo cura finché non ci viene a mancare o diventa tossica». Sala piena e non solo: centinaia di persone si sono prima messe in fila pazientemente per riuscire a entrare. Una volta esauriti i posti disponibili si sono accampati davanti al maxischermo allestito in piazza Carignano dove hanno potuto comunque seguire l´intervento del presidente emerito della Corte Costituzionale. Non è stato l´unico caso perché il tutto esaurito si è verificato anche in altri appuntamenti: nell´Aula Magna del Rettorato in via Po, dove l´ex capo del governo Giuliano Amato alle 11,30 ha parlato della Convezione europea dei diritti dell´uomo e poi alle 16 ancora al Carignano per il dibattito tra lo stesso Amato, Jon Elster e John Gastill. E in serata per gli incontri con lo studioso francese Alain Touraine e alle 21 con lo scrittore e giornalista Michele Serra che ha parlato di vizi e virtù della satira. Un pubblico davvero vario quello che si è distribuito per le decine di sedi sparse per la città con molti giovani, studenti liceali e universitari, ma anche anziane signore, madamin torinesi che non hanno avuto alcun imbarazzo a porre domande ai famosi relatori. Nutrito anche il programma odierno: da non perdere Luciano Canfora che parla (alle 10,30 al Carignano) della «Democrazia degli antichi». Poi alle 18,30 il dialogo tra gli economisti Tito Boeri e Pietro Garibaldi su «Giovani e precari: un contratto per tutti». Mentre a parlare di satira questa sera alle 23 sarà l´attore Neri Marcoré.

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Congedo anche al figlio del disabile, l'Inps si adegua (sezione: Giustizia)

( da "PensioniLex" del 24-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Sei in: Prima Pagina | Invalidi | Testo Dopo la sentenza della Corte costituzionale che ha modificato le regole del 2001 Congedo anche al figlio del disabile, l'Inps si adegua (Circolare Inps 41/2009) Con la Sentenza 26-30 gennaio 2009, n. 19, la Corte costituzionale ha dichiarato la illegittimità costituzionale del comma 5 dell'articolo 42 del DLgs n. 141/2001 (Testo unico delle disposizioni legislative in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità), "nella parte in cui non include nel novero dei soggetti legittimati a fruire del congedo ivi previsto il figlio convivente, in assenza di altri soggetti idonei a prendersi cura della persona in situazione di disabilità grave". La Corte costituzionale aveva già dichiarato la illegittimità costituzionale dello stesso comma 5 dell'articolo 42 del DLgs n. 151/2001: - con la Sentenza 8-16 giugno 2005, n. 233, "nella parte in cui non prevede il diritto di uno dei fratelli o delle sorelle conviventi con soggetto con handicap in situazione di gravità a fruire del congedo ivi indicato, nell'ipotesi in cui i genitori siano impossibilitati a provvedere all'assistenza del figlio handicappato perché totalmente inabili"; - con la Sentenza 18 aprile-8 maggio 2007, n. 158, "nella parte in cui non prevede, in via prioritaria rispetto agli altri congiunti indicati dalla norma, anche per il coniuge convivente con «soggetto con handicap in situazione di gravità», il diritto a fruire del congedo ivi indicato". L'INPS, con la Circolare 16 marzo 2009, n. 41, tenendo conto delle citate sentenze della Corte costituzionale, illustra l'applicazione dell'articolo 42, comma 5, del DLgs n. 151/2001, precisando i soggetti aventi titolo a fruire del congedo per assistere un familiare con handicap in situazione di gravità e l'ordine di priorità tra i soggetti stessi. (22 aprile 2009)

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il governo: faremo ricorso contro la toscana - mario lancisi (sezione: Giustizia)

( da "Tirreno, Il" del 24-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Pagina 3 - Attualità Il governo: faremo ricorso contro la Toscana Quando uscirà la legge anti-Brunetta, duello davanti alla Corte Costituzionale La Regione vuole ripristinare i permessi tagliati MARIO LANCISI FIRENZE. E il governo ricorrerà alla Corte Costituzionale se verrà approvata dalla Regione Toscana la legge anti-Brunetta. E' quanto Il Tirreno ha appreso da fonti governative vicine al ministro. Brunetta, ieri in Abruzzo per la riunione del Consiglio dei ministri sul terremoto, non ha rilasciato commenti sulla proposta della Regione di approvare una legge che «depotenzi» la 133. E non lo farà neanche se l'assemblea regionale dovesse approvare una legge anti-Brunetta. Perché, ci è stato spiegato, la linea del ministro è quella di non rispondere alle Regioni che hanno intenzioni di fare leggi contro la sua (pare che ci sia anche la Valle d'Aosta). L'unica risposta è quella del ricorso alla Corte Costituzionale. Il ministro non discute, non risponde: affida alla suprema Corte il compito di dirimere eventuali controversie con le regioni. La Toscana ha deciso di aprire un contenzioso sulla legge Brunetta. Che è racchiusa in due commi: l'1 riguarda la malattia e il 5 le assenze per permessi, diritti e congedi di maternità. Brunetta non cancella permessi e diritti, ma agisce sullo stipendio. O meglio sulla parte variabile (indennità, eccetera). E' su questo, che si presta a diverse interpretazioni, che la Regione intende intervenire. «Pensiamo di poterlo fare in nome del principio dell'autonomia dell'organizzazione del personale. Che è competenza della Regione», ha assicurato il vicepresidente regionale, Federico Gelli, che si è impegnato a presentare una bozza della legge ai sindacati entro la fine del mese.

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gelmini: pari dignità alla religione (sezione: Giustizia)

( da "Tirreno, Il" del 24-04-2009)
Pubblicato anche in: (Mattino di Padova, Il) (Nuova Venezia, La) (Nuova Sardegna, La) (Centro, Il)

Argomenti: Giustizia

Materie scolastiche Gelmini: pari dignità alla religione ROMA. «Nel quadro delle finalità della scuola, l'insegnamento della religione deve avere la stessa dignità delle altre materie», ha detto il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini, intervenendo ieri al meeting degli insegnanti di religione promosso a Roma dalla Cei. Secondo il ministro infatti l'ora di religione «ha una valenza educativa maggiore di altre discipline». Da parte mia, ha aggiunto, «sto cercando di restituire alla scuola il suo ruolo educativo, e credo che in esso l'insegnamento della religione cattolica debba assumere ancor più una valenza centrale». Agli insegnanti di religione riuniti a Roma dalla Cei, il ministro ha assicurato che «l'insegnamento della religione in Italia gode di buona salute, ed è scelto infatti da oltre il 91% delle famiglie degli alunni». E poi - ha concluso - «la facoltatività di questo insegnamento, come ha riconosciuto anche la Corte Costituzionale, garantisce il più completo rispetto della libertà di coscienza di tutti e supera qualsiasi obiezione».

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C'è mezzo Pd al Vatican party (sezione: Giustizia)

( da "Italia Oggi" del 24-04-2009)

Argomenti: Giustizia

ItaliaOggi sezione: Primo Piano data: 24/04/2009 - pag: 5 autore: di Andrea Bevilacqua Anche il neo candidato alle europee Sassoli fa il suo debutto tra cardinali e monsignori C'è mezzo Pd al Vatican party Finita l'era Prodi, l'opposizione fa festa a papa Ratzinger I rapporti tra governo italiano e Santa Sede, si sa, vanno a gonfie vele. Sulle tematiche cosiddette «eticamente sensibili», ovvero sui quei principi «non negoziabili» di ratzingeriana memoria, Silvio Berlusconi e i suoi si guardano bene dal calpestare le sensibilità cattoliche. E così, dopo l'era parecchio difficile dell'ultimo governo di Romano Prodi, reo di voler equiparare al matrimonio le coppie di fatto e, soprattutto, reo di assecondare troppo le istanze della sinistra radicale o critica che dir si voglia, pace e distensione regnano sovrane. Tanto che ieri sera, all'ambasciata italiana pressfo la Santa Sede, a festeggiare il IV anno di pontificato di Benedetto XVI, il parterre politico era rappresentato principalmente da parlamentari dell'opposizione.Mancava ovviamente Benedetto XVI. Mancava Silvio Berlusconi, ma non mancavano molti dei cattolici del Partito democratico. Una rappresentanza davvero nutrita: Pier Luigi Bersani, Rosy Bindi, Pier Luigi Castagnetti, il presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti, Luigi Zanda e il neo candidato alle elezioni europee ed ex direttore del Tg1 David Sassoli.Ovviamente la maggioranza di governo non mancava, seppure numericamente fosse inferiore all'opposizione. In rappresentanza del mondo delle istituzioni, tra gli altri, il presidente del Senato Renato Schifani, il presidente della Corte Costituzionale Francesco Amirante e il capo della Polizia, Antonio Manganelli. Il governo era rappresentato dai sottosegretari alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta e Paolo Bonaiuti.«Una bella atmosfera, non c'erano divisioni tra laici e cattolici», ha commentato l'ex leader della Cisl e oggi parlamentare Udc Savino Pezzotta anch'egli intervenuto, insieme con il leader del suo partito, Pier Ferdinando Casini, al ricevimento in onore del Papa. «Un pontificato molto interessante - ha commentato Pezzotta - anche per la capacità di proposizione culturale del Papa, che al momento non capiamo del tutto, ma che capiremo sempre di più».Notata anche la presenza di Enzo Gattegna, presidente dell'Unione delle comunità ebraiche italiane. Mentre in rappresentanza del mondo economico è intervenuto tra gli altri Innocenzo Cipolletta, presidente di Fs, e in rappresentanza del mondo sindacale il segretario generale dell'Ugl Renata Polverini.A fare gli onori di casa è stato l'ambasciatore della Santa Sede in Italia, il nunzio Giuseppe Bertello. Con lui il cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato Vaticano, il cardinale Agostino Vallini, vicario del Papa per la diocesi di Roma, il presidente e il segretario generale della Cei, cardinale Angelo Bagnasco e monsignor Mariano Crociata, i cardinali Camillo Ruini, Bernard Law e Renato Raffaele Martino e i vescovi Gianfranco Ravasi (Pontificio consiglio della cultura) e Vincenzo Pelvi (Ordinariato militare). Tra i laici del mondo dell'associazionismo: il fondatore della Comunità di Sant'Egidio, Andrea Riccardi e il presidente delle Acli, Andrea Olivero.

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ultime sulle intercettazioni - emanuele rossi (sezione: Giustizia)

( da "Tirreno, Il" del 24-04-2009)

Argomenti: Giustizia

CORTE COSTITUZIONALE ULTIME SULLE INTERCETTAZIONI EMANUELE ROSSI Con un comunicato emesso due giorni fa, la Corte costituzionale ha anticipato il contenuto di una sentenza, non ancora depositata, con la quale interviene sulla riforma di un articolo del codice di procedura penale approvata nel 2006, poco dopo l'arresto, tra gli altri, di Giuliano Tavaroli, ex capo della security di Telecom, e di altri soggetti ad esso legati. In base a quella riforma è stata stabilita, in via generale, la non utilizzabilità in sede processuale dei documenti che contengono dichiarazioni anonime, e si stabilisce inoltre che "il pubblico ministero dispone l'immediata secretazione e la custodia in luogo protetto dei documenti, dei supporti e degli atti concernenti dati e contenuti di conversazioni o comunicazioni, relativi a traffico telefonico e telematico, illegalmente formati o acquisiti. Di essi è vietato effettuare copia in qualunque forma e in qualunque fase del procedimento ed il loro contenuto non può essere utilizzato". Non è tanto su questo punto, tuttavia, che si concentra l'attenzione della Corte, quanto sulle modalità mediante le quali il giudice per le indagini preliminari deve provvedere alla distruzione dei documenti di cui sopra. Secondo la Corte, infatti, il giudice deve decidere dopo aver sentito i rappresentanti di accusa e difesa, e deve pertanto essere previsto il diritto a partecipare per i rappresentanti delle persone offese dal reato: non sarà più sufficiente pertanto una decisione adottata in camera di consiglio. L'altro punto oggetto di attenzione riguarda le operazioni di distruzione delle intercettazioni: secondo la norma approvata dal Parlamento di tali operazioni "è redatto apposito verbale, nel quale si dà atto dell'avvenuta intercettazione o detenzione o acquisizione illecita dei documenti, nonché delle modalità e dei mezzi usati oltre che dei soggetti interessati, senza alcun riferimento al contenuto degli stessi documenti, supporti e atti". Secondo la Corte tale previsione è incostituzionale in quanto non dice che il divieto di fare riferimento al contenuto dei suddetti documenti "non si estende alle circostanze inerenti la formazione, l'acquisizione e la raccolta degli stessi documenti, supporti e atti". In sostanza, va bene distruggere le intercettazioni, ma occorre prevedere che nel verbale (che evidentemente resta, ed è atto pubblico) possano essere indicate le modalità con le quali quei documenti sono stati formati o raccolti. Sebbene al momento la Corte non abbia ancora pubblicato le motivazioni della decisione, è da ritenere su questo punto che la questione riguardi la garanzia dell'attività processuale: se infatti ragioni di riservatezza e di tutela dei diritti dell'interessato possono giustificare una limitazione dell'interesse alla ricerca della verità processuale (tanto da distruggere documenti che pur possono contenere indicazioni utili), tuttavia ciò non deve comportare l'impossibilità di verbalizzare in che modo quelle intercettazioni sono state acquisite, perché da ciò si potrebbero trarre elementi che "rimangono" e potrebbero essere utilizzati successivamente. In sostanza si può dire che la Corte interviene su aspetti sostanzialmente limitati della riforma del 2006, lasciandone in piedi il punto di fondo: le intercettazioni illegalmente acquisite non solo non possono essere utilizzate, ma anzi devono essere distrutte. La Corte si limita a porre qualche limite a detto potere: chiedendo che vengano rispettate alcune regole di garanzia per le parti e, soprattutto, maggiormente rispettose dell'interesse di tutti a che, nel caso di presunti reati, si riesca a individuare i colpevoli e, se possibile, a punirli. Solo dalla lettura della motivazione si potrà capire se la Corte ha espresso una qualche valutazione sul punto di fondo, e cioè se sia giusto distruggere dei documenti che, un domani, potrebbero rivelarsi processualmente utili per punire chi abbia commesso dei reati.

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Irap in discussione (sezione: Giustizia)

( da "Italia Oggi" del 24-04-2009)

Argomenti: Giustizia

ItaliaOggi sezione: Consulenti del Lavoro data: 24/04/2009 - pag: 35 autore: di Maria Paola Cogotti A sollevarlo la Commissione tributaria provinciale Bologna Irap in discussione C'è un nuovo dubbio di legittimità Nuovo dubbio di legittimità costituzionale per l'Irap. Questa volta a sollevare il dubbio è la Commissione tributaria provinciale di Bologna, sezione V, che con ordinanza del 3 aprile 2009 n. 42 ha rimesso alla Corte costituzionale la legittimità della norma sull'attività produttive che dispone l'indeducibilità dell'Irap sul costo del lavoro e su oneri finanziari. L'indeducibilità dell'imposta regionale dai redditi comporta che il 4,25 del costo del lavoro e degli interessi passivi di fatto aumenti l'imponibile soggetto a tassazione, gli stessi costi deducibili al 100% ai fini dei redditi, a seguito della indeducibilità dell'Irap diventano di fatto deducibili ai fini dell'Ires solo nella misura del 95,75%. Peraltro la questione posta relativa alla costituzionalità, secondo la commissione tributaria, non è venuta meno neanche a seguito dell'introduzione dell'art. 6 del dlgs n. 185/08 che ha riconosciuto il diritto per i contribuenti di richiedere il rimborso forfetario del 10% dell'Irap versata. Lo ha stabilito l'Agenzia delle entrate che, con la Circolare 16/E del 14 aprile scorso, ha fissato le regole per dedurre da Ires e Irpef la quota Irap relativa al costo del lavoro e agli oneri per interessi sostenuti dalle imprese e dai professionisti; e la relativa deduzione dell'Irap sui redditi può essere effettuata con il criterio di cassa. L'amministrazione finanziaria stabilisce anche la possibilità di calcolare la deduzione del 10%, considerando l'Irap versata nel periodo d'imposta di riferimento a titolo di saldo del periodo d'imposta precedente e di acconto di quello successivo. Una facoltà questa, prevista dal dl «Anticrisi» 185/08, in deroga al principio generale di indeducibilità dell'imposta regionale sulle attività produttive dai tributi statali, di cui possono avvalersi anche i contribuenti in perdita che, nel periodo d'imposta di riferimento, hanno avuto un risultato negativo di gestione. In questo caso, la quota di Ires e Irpef versata in eccedenza può essere chiesta a rimborso, oppure, a seconda dei casi, portata in compensazione. Secondo quanto stabilito dalla circolare la deduzione forfetaria dalle imposte sui redditi del 10% dell'Irap versata è possibile anche per le società di persone, per le società di capitali che hanno optato per il regime di trasparenza e per quelle che partecipano al consolidato fiscale nazionale.

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Per un giorno Jesi sarà la capitale italiana della cultura . Con queste paro... (sezione: Giustizia)

( da "Messaggero, Il (Ancona)" del 24-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Venerdì 24 Aprile 2009 Chiudi di PAOLO TERMENTINI «Per un giorno Jesi sarà la capitale italiana della cultura». Con queste parole Gian Franco Berti, presidente del Centro Studi Piero Calamandrei, ha presentato ieri all'Enoteca Regionale di Jesi il "Memorial Alessandro Galante Garrone", previsto per il prossimo 23 maggio, col patrocinio del Comune di Jesi, della Provincia e della Regione. Galante Garrone, nativo di Vercelli, è stato una figura di spicco della Resistenza italiana, tra i fondatori del Partito d'Azione a Torino e fedele da sempre alla corrente della "democrazia radicale". Allo scrittore, storico e magistrato di Vercelli, scomparso nel 2003, sarà dedicata un'intera giornata di iniziative. Nella mattinata, al Teatro Pergolesi, verrà assegnato il "Premio Calamandrei 2009" al presidente emerito della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi e al presidente emerito della Corte Costituzionale Gustavo Zagrebelsky, che terrà agli studenti maturandi delle scuole jesine una lectio magistralis dal titolo "Dimmi Pericle, mi sapresti dire che cosa è la legge?" tratto da un testo di Senofonte. Interverranno anche gli Onafifetti, che interpreteranno La Badoglieide, uno dei più noti canti della resistenza antifascista italiana. Nel pomeriggio, l'aula magna della Fondazione Colocci, ospiterà la tavola rotonda coordinata dal giurista Paolo Borgna sul tema "I valori e le battaglie civili di un laico nel'900". Interverranno Camilla Bergamaschi, Massimo L. Salvadori, Silvia Calamandrei, Carlo Augusto Viano, Alfredo Viterbo, Gustavo Zagrebelsky, Riccardo Marchis ed Ezio Mauro. La giornata si chiuderà alle 21,30, ancora al Teatro Pergolesi, con lo spettacolo dello stabile di Torino "Il funerale di Neruda" scritto da Luis Sepùlveda e Renzo Sicco per il grande poeta cileno, scomparso pochi giorni dopo il colpo di stato del generale Pinochet.

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Galante Garrone, giornata evento a Jesi (sezione: Giustizia)

( da "Resto del Carlino, Il (Ancona)" del 24-04-2009)

Argomenti: Giustizia

ANCONA GIORNO E NOTTE pag. 18 Galante Garrone, giornata evento a Jesi Il 23 maggio lo celebra il «Piero Calamandrei» di SARA FERRERI JESI AL «mite giacobino», figura di spicco della Resistenza, magistrato, storico, tra i fondatori e militanti del Partito d'Azione. Ad Alessandro Galante Garrone, il centro studi Piero Calamandrei jesino di cui lui è stato presidente onorario e da cui ha ricevuto il premio Calamandrei, dedica sabato 23 maggio una giornata fatta di spettacolo, di studio, di riflessione, di cultura, di memoria, a cento anni dalla sua nascita. «Un memorial rubato a Torino, d'accordo con la famiglia, una giornata suddivisa in tre momenti» come ha spiegato il presidente del centro studi Gian Franco Berti. A partire dal mattino quando «il teatro sarà pieno di circa 500 studenti, in particolare maturandi, che assisteranno alla consegna del premio Calamandrei al presidente emerito della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi e al presidente emerito della Corte Costituzionale Gustavo Zagrebelsky che terrà la lectio magistralis «Dimmi, Pericle, mi sapresti dire che cosa è la legge?». Si partirà quindi dalla testimonianza di Senofonte che riporta il dialogo tra l'oratore e politico greco e Alcibiade per parlare e confrontarsi coi ragazzi su cosa è la legge. Agli «Onafifetti» il compito di alleggerire l'atmosfera con «La Badoglieide». «QUESTO a Torino non è accaduto commenta Berti ma lo faranno gli Onafifetti a Jesi, a sei anni dalla sua scomparsa». Il secondo momento si svolgerà nella sala convegni dell'università (ore 17) dove si parlerà de «I valori e le battaglie civili di un laico del 900». Alla tavola rotonda, coordinata dal giurista Paolo Borgogna, interverranno il direttore de «La Repubblica» Ezio Mauro, la nipote del padre costituente che dà il nome al centro studi, Silvia Calamandrei, Gustavo Zagrebelsky, Camilla Bergamaschi, Riccardo Marchis, Massimo L. Salvadori, Carlo Augusto Viano e Alfredo Viterbo. A concludere la giornata che è sostenuta dalla Regione, dalla Provincia e dal Comune oltrechè dall' università jesina, BpA, Fondazione Pergolesi Spontini Interporto Marche, lo spettacolo «Il funerale di Neruda» di Luis Sepùlveda e Renzo Sicco. «Un'anteprima assoluta ha detto orgoglioso Berti se si esclude il Cile». Una giornata quella ideata e messa in piedi dal Calamdrei, «nonostante i tagli e la censura sempre più pesanti» a detta dell'assessore alla cultura del Comune Valentina Conti; una bella iniziativa «per scacciare il rischio provincialismo che Jesi corre ogni giorno» secondo il presidente della Fondazione Colocci Gabriele Fava e «per una crescita culturale e sociale, per un ascolto degli altri che si sta perdendo» secondo il consigliere regionale Katia Mammoli. «Un'iniziativa che coinvolge le scuole e rafforza il legame che Jesi ha con il Cile» secondo il consigliere provinciale Leonardo Animali. Image: 20090424/foto/234.jpg

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Gelmini: pari dignità alla religione (sezione: Giustizia)

( da "Nuova Ferrara, La" del 24-04-2009)
Pubblicato anche in: (Tribuna di Treviso, La) (Alto Adige) (Corriere delle Alpi) (Gazzetta di Reggio) (Gazzetta di Modena,La) (Gazzetta di Mantova, La)

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Materie scolastiche Gelmini: pari dignità alla religione ROMA. «Nel quadro delle finalità della scuola, l'insegnamento della religione deve avere la stessa dignità delle altre materie», ha detto il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini, intervenendo ieri al meeting degli insegnanti di religione promosso a Roma dalla Cei. Secondo il ministro infatti l'ora di religione «ha una valenza educativa maggiore di altre discipline». Da parte mia, ha aggiunto, «sto cercando di restituire alla scuola il suo ruolo educativo, e credo che in esso l'insegnamento della religione cattolica debba assumere ancor più una valenza centrale». Agli insegnanti di religione riuniti a Roma dalla Cei, il ministro ha assicurato che «l'insegnamento della religione in Italia gode di buona salute, ed è scelto infatti da oltre il 91% delle famiglie degli alunni». E poi - ha concluso - «la facoltatività di questo insegnamento, come ha riconosciuto anche la Corte Costituzionale, garantisce il più completo rispetto della libertà di coscienza di tutti e supera qualsiasi obiezione».

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Mcm, il pm chiede la trascrizione delle intercettazioni (sezione: Giustizia)

( da "Corriere del Mezzogiorno" del 24-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Corriere del Mezzogiorno sezione: SALERNO data: 24/04/2009 - pag: 6 Inchiesta Mercoledì si decide sui giudizi Mcm, il pm chiede la trascrizione delle intercettazioni SALERNO Processo Mcm: al via la trascrizione delle intercettazioni telefoniche che coinvolgerebbero l'ex sindaco Mario De Biase e il presidente degli industriali di Napoli, Gianni Lettieri, accusati di truffa e falso. E non solo. Il processo sulla delocalizzazione dell'ex Manifatture cotoniere salernitane, che vede tra i tredici indagati anche il sindaco di Salerno, Vincenzo De Luca (all'epoca dei fatti parlamentare), travolge anche il vicesegretario comunale Felice Marotta. Che, ieri mattina, nell'aula di udienza tenuta dal gup del Tribunale di Salerno, Vincenzo Di Florio, non si è opposto alla richiesta di trascrizione avanzata dal pubblico ministero Vincenzo Montemurro: «sono a mio favore» ha detto. Anzi, Felice Marotta ha fatto di più. Rendendo, come si dice in gergo giudiziario, spontanee dichiarazioni. Il vicesegretario del Comune di Salerno, ha tenuto a spiegare la sua posizione nell'intera vicenda che, agli inizi del 2006, fece tremare per la seconda volta palazzo di città, a distanza di pochi mesi dalla bufera giudiziaria scatenata dall'inchiesta sull'ex Ideal Standard e sulla realizzazione del parco marino (SeaPark). Marotta ha ribadito che, sia come vicesegretario dell'ex amministrazione De Biase, che come presidente dell'Asi, non ha firmato nessun atto. Al contrario, invece, del segretario dell'ente che non è coinvolto nell'inchiesta giudiziaria. Nella sua veste di presidente dell'ente che gestisce la zona industriale di Salerno, inoltre, Felice Marotta ha sottolineato che nelle contestazioni sollevate dall'ex titolare dell'indagine Gabriella Nuzzi (trasferita dal Csm al Tribunale di Latina dopo lo scontro con la Procura di Catanzaro) non compare mai il suo nome. «Vorrei capire, allora ha chiesto al giudice perché mi è stato ascritto il reato di truffa». Poi, ha concluso: «Non ho agevolato mai nessuno. La pratica di delocalizzazione è durata due anni e come presidente dell'Asi ho solo seguito una pratica funzionale agli obiettive dell'ente». Mercoledì prossimo la parola passerà alla difesa di Lettieri, rappresentato dall'avvocato napoletano Froio. Dopo di che il giudice deciderà per il proscioglimento o il rinvio a giudizio. A. C.

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Outreau : un blâme pour le juge Fabrice Burgaud (sezione: Giustizia)

( da "Figaro, Le" del 24-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Outreau : un blâme pour le juge Fabrice Burgaud Laurence de Charette 24/04/2009 | Mise à jour : 07:44 | Ajouter à ma sélection . --> Crédits photo : Le Figaro EXCLUSIF - Le Conseil supérieur de la magistrature devrait prononcer vendredi une «réprimande avec inscription au dossier» à l'encontre du magistrat instructeur de l'affaire d'Outreau. De source judiciaire, le Conseil supérieur de la magistrature (CSM) qui doit rendre vendredi sa décision concernant le juge Burgaud, devrait prononcer un blâme à l'encontre du magistrat instructeur de l'affaire d'Outreau. Littéralement baptisé «réprimande avec inscription au dossier», cette sanction est inférieure à celle qu'avait requise la direction des affaires juridiciaires au nom de la chancellerie, l' «exclusion temporaire des fonctions pour une durée maximale d'un an». Le CSM avait repoussé au 24 avril sa décision sur les poursuites disciplinaires contre l'ex-juge d'instruction. LIRE AUSSI : » Exclusion d'un an requise contre le juge Burgaud » Le juge Burgaud comparaît devant le CSM » Le rapport qui accuse le juge Burgaud

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L'ULTIMO lunghissimo applauso, in aula Bachelet, il procuratore generale del... (sezione: Giustizia)

( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del 24-04-2009)

Argomenti: Giustizia

BOLOGNA CRONACA pag. 12 L'ULTIMO lunghissimo applauso, in aula Bachelet, il procuratore generale del... L'ULTIMO lunghissimo applauso, in aula Bachelet, il procuratore generale della Corte d'Appello, se l'era preso al termine di quello che sapeva già sarebbe stata la sua ultima inaugurazione dell'Anno giudiziario. Già, perché pur sapendo che in primavera sarebbe andato in pensione per raggiunti limiti d'età ancora una volta non si era tirato indietro denunciando il mal funzionamento della giustizia penale. «Le procure aveva detto continuano a subire il supplizio di Sisifo: i magistrati moltiplicano gli sforzi e alla fine si ritrovano al punto di partenza». Ieri mattina alla cerimonia si saluto del procuratore generale Francesco Pintor, 74 anni, che lascerà il servizio il prossimo 30 aprile per andare in pensione erano presenti moltissimi tra colleghi, funzionari e impiegati che fecero parte della cessata Procura circondariale, istituita nel 1988, di cui il Pintor fu il primo titolare. L'avvocato generale Marcello Branca, che reggerà l'ufficio fino alla nomina del nuovo titolare, ha rivolto un saluto, ricordando tutta la carriera di Pintor, che fu anche componente del Csm e sottolineandone qualità professionali ed umane. ALLE ESPRESSIONI di stima e di augurio si sono associati, a nome della giudicante', il presidente di sezione della Corte, Paolo Angeli, il presidente del Tribunale, Francesco Scutellari e per l'avvocatura dell'Emilia-Romagna l'avvocato Lucio Strazziari. Erano presenti anche molti magistrati, tra cui il procuratore reggente Silverio Piro, Gerando La Guardia procuratore capo di Parma, Roberto Mescolini di Ravenna, Manfredi Luongo di Forlì e Paolo Giovagnoli di Rimini, nonché giudici e sostituti tra cui Luigi Persico, che a breve entrerà a far parte dell'ufficio. Emanuela Naldi

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i giudici: giovanardi offensivo (sezione: Giustizia)

( da "Nuova Venezia, La" del 24-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Pagina 16 - Nazionale I giudici: «Giovanardi offensivo» L'Anm Veneto risponde all'attacco del sottosegretario LA POLEMICA Lo scontro sui matrimoni gay VENEZIA. I giudici veneti e veneziani non accettano i giudizi lanciati dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio Carlo Giovanardi (in foto), che ha definito «sconcertante» l'ordinanza della terza sezione civile del Tribunale di Venezia presieduta da Maurizio Gionfrida, con la quale i magistrati hanno investito la Corte costituzionale della questione dei matrimoni tra persone dello stesso sesso. Ieri, la giunta della sezione veneta dell'Associazione nazionale magistrati (presidente il pm vicentino Vartan Giacomelli, segretaria il giudice veneziano Silvia Bianchi) in un comunicato bolla le dichiarazioni dell'esponente politico del centro destra come «gravi ed offensive, volte a colpire l'attività di magistrati che in realtà agiscono nel pieno rispetto delle loro prerogative e nei lmiti dei propri poteri». Per Giovanardi, l'ordinanza firmata dal giudice Antonella Guerra sarebbe espressione di un «ennesimo provocatorio ed eversivo tentativo da parte di magistrati ideologicamente schierati di far introdurre surrettiziamente nel nostro ordinamento nuovi istituti, scavalcando e mettendo davanti al fatto compiuto il Parlamento». I magistrati dell'Anm veneto spiegano che «demandare al giudice delle leggi una valutazione di conformità della normativa da applicare al caso di specie con i principi costituzionali attiene a fini propri dell'attività giurisdizionale» e ribadiscono di non credere che la decisione «possa essere censurata come iniziativa eversiva nè tantomeno espressione di orientamenti ideologici finalizzati ad invadere la sfera del potere legislativo». «Come giunta Anm Veneto - conclude il comunicato - intendiamo esprimere la piena solidarietà ai colleghi magistrati destinatari di tale attacco mediatico e auspichiamo che il dibattito su tali temi di oggettiva rilevanza sociale recuperi toni più sereni e contenuti aderenti alla sostanza dei fatti». (Giorgio Cecchetti)

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Predoiu confirma: CE ar putea sa suspende fondurile alocate Romaniei (sezione: Giustizia)

( da "Romania Libera" del 24-04-2009)

Argomenti: Giustizia

> Cititi online anunturile din ziarul “Romania libera”: Predoiu confirma: CE ar putea sa suspende fondurile alocate Romaniei Ministrul Justitiei (foto Rl) Rl online Vineri, 24 Aprilie 2009 Catalin Predoiu, ministrul Justitiei, a declarat joi seara la Realitatea TV ca lipsa reformei in sistemul judiciar nu trebuie scuzata pe motiv de criza economica. Predoiu a confirmat informatia potrivit careia CE leaga plata fondurilor europene catre Romania de reforma justitiei si lupta anticoruptie. "S-ar putea sa fim in situatia in care sa avem conditionata aceasta facilitate de asistenta financiara de progrese substantiale legate de mecanismul de cooperare si verificare", a declarat ministrul Justitiei care a precizat ca inca nu s-a luat o decizie finala asupra acestei chestiuni la Bruxelles. "Este cert ca se manifesta ingrijorare in legatura cu stadiul acestui mecanism altfel nu vad de ce el incearca a fi legat de facuilitatea de ajutorare economica", a mai adaugat ministrul care a anuntat ca vor fi trei misiuni de evaluare inainte de raportul din aceasta vara. Predoiu a reamintit ca primul benchmark al sistemului de coperare si verificare stabilit impreuna cu CE vorbeste de intarirea capacitatii institutionale a CSM care "nu prea functioneaza". Ministrul a spus ca nu doar CSM-ul, ci si Executivul are o misiune importanta de indeplinit pentru ca Romania sa aiba parte de un bun raport pe justitie in vara. "Nu putem sa performam separat, toti performam pe acelasi culoar si nu putem finaliza cursa decat toti odata. Deficienta institutionala intre noi trebuie sa inceteze", a subliniat detinatorul portofoliului Justitiei. "Nu cred in teza procurorului masina actionat de butoane. Nu am date care sa ma conduca catre aceasta idee. Cred ca fiecare incearca sa isi faca treaba acolo unde este", a replicat ministrul Justitiei cu privire la ideea ca actiunile procurorilor DNA din ultima perioada sunt facute la comada politica si cu dorinta de a demonstra ca la noi in tara se face justitie. Din aceeasi categorie: Iubitul Ioanei Basescu, prins fara permis la volanBasescu: Doar in mod exceptional, banii de la FMI ar putea fi folositi pentru pensii si salariiRomanii au printre cei mai nefericiti copii din Europa Voteaza

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Gigi Becali: Mi s-a propus un targ cu privire la cazul Babiuc (sezione: Giustizia)

( da "Romania Libera" del 24-04-2009)

Argomenti: Giustizia

> Cititi online anunturile din ziarul “Romania libera”: Gigi Becali: Mi s-a propus un targ cu privire la cazul Babiuc Rl online Vineri, 24 Aprilie 2009 "Mi s-a propus un targ din partea procurorilor cu privire la schimbul de terenuri, despre cazul Babiuc, dar nu mai are rost sa dau astfel de detalii acum pentru ca sunt liber. Am discutat cu procurorul Amariei care mi-a sugerat sa vorbesc cu avocatii mei si sa fie si ei oameni destepti, dar m-am saturat ca am stat doua saptamani in arest degeaba, e ziua mea azi si vreau sa stau cu familia mea", a afirmat Gigi Becali. Gigi Becali a declarat ca are incredere in Lidia Barbulescu, in cadrul unei emisiuni la Realitatea TV. "Eu cred ca doamna Barbulescu stie foarte bine ce s-a intamplat in acest caz. Eu stiu ca hotii care mi-au furat masina sunt liberi, iar eu am stat doua saptamani in puscarie si ii spun Lidiei Barbulescu ca exista un magistrat si mai tare, si acela este Dumnezeu, iar judecatorii care m-au eliberat vor fi sanatosi, iar judecatorii care m-au tinut in puscarie se vor imbolnavi", a spus Becali. Becali a explicat ca toate acuzatiile recente la adresa presedintelui au fost declaratii politice "Toate referirile mele si toate declaratiile mele legate de Traian Basescu au fost declaratii politice ca om politic, pentru ca eu nu mai vreau sa imi mai risc libertatea. Eu o sa imi fac un gard si nu o sa mai ies din casa. De ce nu s-a sesizat CSM cand am fost arestat prin ordinul judecatoarei pe care Lidia Barbulescu o cunoaste foarte bine. O rog pe Lidia Barbulescu sa faca curatenie in justitie pentru ca stiu ca poate", a incheiat Becali. Din aceeasi categorie: Cerere de eliberare a lui Becali sub control judiciar Oprescu: 72 ha din parcurile Capitalei, vandute intre 1990 si 2000 (VIDEO)Un roman a murit si alti trei au fost grav raniti intr-un accident in Ungaria Voteaza

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inchiesta sui crolli, scuole al setaccio e oggi arriva il procuratore antimafia (sezione: Giustizia)

( da "Messaggero Veneto, Il" del 24-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Pagina 2 - Attualità Inchiesta sui crolli, scuole al setaccio E oggi arriva il procuratore antimafia L'AQUILA. Anche strutture scolastiche e sedi universitarie nel mirino della Procura dell'Aquila, che ieri ha disposto nuovi sopralluoghi, mentre per oggi è atteso nel capoluogo abruzzese il procuratore nazionale antimafia Piero Grasso che ha già organizzato un pool di magistrati incaricato di vigilare sugli appalti della ricostruzione. Non ci sono ancora indagati nell'inchiesta per i crolli causati dal terremoto del 6 aprile e comunque «ci sono sei mesi per fare indagini contro ignoti», aveva osservato anche mercoledì il sostituto procuratore dell'Aquila Fabio Picuti, secondo il quale «il ritorno alla normalità passa per il rispetto della legge». E, quindi, anche dei suoi tempi. E sempre mercoledì, a questo proposito, da fonti interne alla Procura è emerso che i risultati delle perizie non arriveranno prima di sei mesi. I sopralluoghi di ieri sono avvenuti in edifici pubblici interessati da danni strutturali, ma non da vittime solo perchè la scossa devastante si è verificata di notte. Gli edifici sono una trentina, tra scuole e sedi universitarie. A compiere le verifiche gli uomini del nucleo di polizia giudiziaria e i periti nominati dalla Procura per verificare se ci siano state irregolarità e violazioni nella costruzione. «Stiamo controllando scuole e sedi di università che hanno avuto danni strutturali - ha spiegato Picuti - che avrebbero potuto provocare morti se ci fossero stati alunni e studenti». Dopo i sopralluoghi sarà la volta dell'esame delle campionature del materiale sequestrato. E se mercoledì il sostituto Picuti e il procuratore Alfredo Rossini per la prima volta si erano recati in alcuni luoghi simbolo del sisma, la Casa dello studente e i palazzi di via XX settembre, strutture dove persone sono rimaste uccise dai crolli, ieri è stata la volta di edifici dove non ci sono state vittime. L'ipotesi di reato, qualora venissero riscontrate delle responsabilità, è quella di disastro colposo o doloso. «C'è sempre il sospetto - ha detto Rossini - che ci sia stata qualche manina che ha aiutato il terremoto». Per oggi, intanto, è previsto l'arrivo all'Aquila del procuratore nazionale antimafia Piero Grasso che ieri è stato preceduto nel capoluogo abruzzese da Olga Capasso, uno dei quattro magistrati del pool incaricato di vigilare sulle eventuali infiltrazioni della criminalità organizzata. «Cercheremo di vigilare sulle imprese che avranno gli appalti per la ricostruzione, useremo tutta la nostra banca dati e gli strumenti che abbiamo a disposizione», ha detto il magistrato che ha già delineato quali saranno le fasi del lavoro del pool di cui fanno parte anche Alberto Cisterna, Vincenzo Macrì e Gianfranco Donadio: «Prima si deve cominciare la ricostruzione, poi bisogna monitorare le società che partecipano agli appalti pubblici. Verificheremo con tutti i mezzi che abbiamo a disposizione e se emergeranno nomi di personaggi in odore di mafia o di camorra, ovviamente ci sarà maggiore attenzione». Quello che si prepara è quindi un vero e proprio passaggio al setaccio delle imprese coinvolte, a cominciare da quelle locali che potrebbero essere avvicinate da organizzazioni mafiose. L'incontro odierno tra Grasso e Rossini segue, tra l'altro, di poche ore quello che il procuratore dell'Aquila ha avuto l'altro ieri con il vicepresidente del Csm Nicola Mancino. La prospettiva è quella di rafforzare strutture e organici e, in questo senso, la commissione per gli incarichi direttivi del Csm ha deciso l'arrivo all'Aquila del nuovo capo della Corte d'appello dell'Aquila, Giovanni Canzio, direttore del Massimario della Cassazione, e di un nuovo presidente di sezione, Fabrizia Ida Francabandera, gip al tribunale di Pescara.

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nelle Generali più 'Calta-sconi' e meno abramo Bazoli, ultimo banchiere ulivista Repubblica NON crede più agli "spionaggi" Telecom (se fossero capitati in Mediaset) "Hotel a metà, (sezione: Giustizia)

( da "Dagospia.com" del 24-04-2009)

Argomenti: Giustizia

HomePage | Segnala articolo --> nelle Generali più 'Calta-sconi' e meno abramo Bazoli, ultimo banchiere ulivista - Repubblica NON crede più agli "spionaggi" Telecom (se fossero capitati in Mediaset) - “Hotel a metà, sprechi da Corte dei Conti” - “Il sisma colpisce anche la Sardegna” a cura di Massimo Riserbo e Falbalà Vincent Bollorè Antoine Bernheim AVVISI AI NAVIGATI Non sarà contento Antoine Bernheim, presidente delle Generali, a leggere la pagina d'intervista (p.31) che Repubblica ha concesso al suo arcinemico Davide Serra, del fondo Algebris. Vi si legge che - parole di Serra - "Generali è un'ottima squadra allenata male". E la sciabolata più dolorosa riguarda la partecipazione in Commerzbank: "Quella banca ha perso il 90% in Borsa e ha acquisito Dresdner da Allianz, facendo un regalo al primo rivale di Trieste". Nei prossimi giorni, previste "correzioni" su vari quotidiani. Qui si parla di potere vero, mica di letteronze da spedire a Strasburgo. DAVIDE SERRA E che qualcosa si muova a Trieste lo si capisce anche dalla lettura del Giornale dei Berluscones (p.25), "spettatore" tutt'altro che disinteressato. In un pezzo intitolato "I soci alla partita dei vertici", si fa notare che "con la crisi è cresciuto Caltagirone, mentre Bazoli fa i conti con Zaleski e Intesa Vita". Tradotto per i non navigati: nelle Generali dovrebbe contare di più Caltasconi e di meno Abramo Bazoli, ultimo banchiere davvero ulivista rimasto su piazza. Fabio Ghioni TAGLI E RITAGLI Neppure Repubblica, che con D'Avanzo e Bonini aveva tenuto l'Italia con il fiato sospeso, crede più alla storiaccie dei dossier Telecom. Inizia il processo ed ecco tre scialbe e frivole colonnine in fondo in fondo a pagina 20: "Ghioni, l'hacker di Telecom ora protegge Jennifer Lopez. Gnutti, Mucchetti e Cesa parti civili per i dossier illeciti". Poi nel pezzullo, abbastanza sconclusionato, non c'è traccia dei tre illustri personaggi citati nel titolo, ma solo un elenco di arbitri e manager del calcio invisi all'Inter. Al desk devono averlo sforbiciato selvaggiamente e gli effetti si vedono. S'indigna invece la Stampa, che spara un paginone di denuncia: "Processo Telecom. La resa dei giudici. "Ormai è una farsa", dice un avvocato. Accanto sorridono i legali degli accusati: sanno di aver vinto" (p.19). Modesta riflessione degli umili curatori di codesta rassegna: ma se gli "spionaggi" fossero accaduti in Mediaset e la Corte Costituzionale avesse così sentenziato sull'obbligo di esaminare milioni di carte con evidente rischio prescrizione, non si sarebbe scatenato un putiferio pazzesco? berlusconi e cappellacci GOVERNO AMICO "La Sardegna si ribella al dietrofront: "Hotel a metà, sprechi da Corte dei Conti". Cappellacci preoccupato. "Sono stupito, parlerò col premier". Paura per gli investimenti fatti. Tra gli imprenditori che hanno investito negli hotel di lusso anche la Marcegaglia" (Repubblica, p.4). Ancora più esplicito "MF", da qualche tempo insospettabile quotidiano resistente: "Il sisma colpisce anche la Sardegna" (p.5) e giù con una micidiale presa per i fondelli di Cappellacci: "Prima si è detto scettico sul trasloco del G8 per problemi di "natura tecnica e organizzativa". Poi ha corretto il tiro, dicendosi lieto di poter dare una mano all'Abruzzo". Povero cocco di un commercialista, deve aver appreso la notizia dal telegiornale. Rocco Sabelli e Roberto Colaninno Il Corriere di Flebuccio-bis invece minimizza la beffa di Re Silvio ai sudditi di Sardegna con un riquadrino e un titolo che è tutto un programma: "Un miliardo già investito. Ma si consola con il summit ambientale" (p.2). Ah però, sono soddisfazioni. giulio anselmi e ezio mauro Ma oggi Repubblica attacca anche via cielo dalla prima: "Alitalia, aerei più vuoti del previsto (malgrado la "ripresina" di aprile). Sindacati in fibrillazione. Ritardi e cancellazioni in aumento. E ora il fuoco amico degli ex sponsor del governo - dal leghista Castelli al presidente della Sicilia Lombardo - che sparano ad alzo zero sui disservizi". Poi passa il il Corriere delle banche e corregge: "I primi cento giorni. Il rilancio della nuova Alitalia. Ora voli low cost da Malpensa. I piani di Sabelli: rilanciare il settore business". C'è ingratitudine anche tra le divise. "La protesta dei poliziotti. Agenti da 4 mesi senza straordinari. "Pronti a sfilare davanti alla Camera" (Corriere, p.21). Mercedes Bresso GOVERNO MENO AMICO Giulio Anselmi lascia la guida della Stampa e nell'editoriale di commiato non rinuncia a un paio di sfizi. Scrive di aver "ricollocato un antico giornale ai livelli più alti della sua storia gloriosa", con tanti saluti al predecessore Marcello Sorgi. E che "il ruolo dell'informazione è distinto e separato da quello della politica. Può apparire perfino ingenuo ricordarlo, ma certo non è superfluo dirlo in un momento in cui si ascoltano inopportune minacce contro i giornali e i giornalisti". Chiude baracca e va a fare il presidente dell'Ansa. Tutto a posto e tutti contenti. LA BELLA POLITICA Antonio Di Pietro scrive a Su-Dario sul Corriere (p.8) e chiude così: "In questi ultimi 10 mesi, i vari leader del Pd (apprezzare il perfido plurale) hanno spiegato che la vera alleanza riformista del futuro è quella con l'Udc. Non capisco perché oggi che il partito di Casini quasi ovunque è alleato con il Pdl o, al massimo, corre da solo, tacete tutti. Alla faccia del futuro asse riformista". Ma la vera mazzata arriva da Mercedes Bresso, che non essendo più intervistata dalla grande stampa laica e democratica, deve offrirsi al Giornale per dire la sua sul Piddì: "Liste bufala, Dario doveva correre. Il segretario avrebbe potuto presentarsi ovunque e poi scegliere 30-40enni preparati. Invece puntiamo su pensionati a fine corsa, come Cofferati e Berlinguer" (p.6). Montezemolo e Marchionne zona rimozione da l'Unita LA REPUBBLICA DEL LINGOTTO I conti vanno male, ma il mondo va peggio e il nuovo quotidiano nazionale del Lingotto, diretto dal superstite Ezio Mauro, confeziona una super-pagina. Ecco gli slogan: "Open è un'opportunità per la Fiat". Marchionne: toccato il fondo, risaliamo". "Il Lingotto si candida a comandare il secondo colosso mondiale dell'auto. Veto dei sindacati in Germania, colloqui con il governo tedesco". Ma a Largo Fighetti sognano lo stesso: "Tra Fiat, Chrysler, Opel e Gm Sudamerica, un gruppo da 7,2 milioni di vetture". E su "Repubblica.it", la famosa integrazione multimediale dell'informazione: "Sul sito tutti i particolari sulla Fiat Topolino ibrida". DISECONOMY "Strage per la causa di lavoro. Impresario uccide due legali. Non voleva risarcire una dipendente" (Corriere, p.18). "La Saint Gobain ci toglie il lavoro? Non comprate più prodotti francesi". La provocazione del sottosegretario Crosetto: via al boicottaggio" (p.33). Parte da Cuneo la riscossa del neo-protezionismo in salsa Pdl. FREE MARCHETT "I riccioli sono quelli, ma ci sono tanti modi di essere un Tronchetti Provera. Si può anche essere laziali e preferire treno e metropolitana al trasporto su gomma. E questo è il modo di Nino Tronchetti Provera, cugino di Marco, presidente e fondatore del fondo Ambienta, in Italia il primo specializzato nel settore ambientale (..). Discute con il principe di Galles (quello vero, non il vestito) della prima lobby del green al mondo e alla famiglia ha già dato il Gecam, il gasolio ecologico con cui la Cam fa metà cento (???) del fatturato". Rieducational Channel (copyright Corrado Guzzanti) su Panorama (p.129). [24-04-2009]

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Evidentemente Napolitano... (sezione: Giustizia)

( da "Articolo21.com" del 24-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Evidentemente Napolitano... di Federico Orlando* Evidentemente a Giorgio Napolitano le cose italiane debbono apparire più gravi di quanto non appaiano agli oppositori dell’attuale regime di governo, se con un intervento giudicato fra i più alti del suo primo triennio di presidenza ha scavalcato saggi di politologi, libri bianchi di partito, articoli di studiosi e di giornalisti non iscritti alla charitas del potere, e ha ritenuto di dover personalmente ristabilire le regole del gioco e ricordare quello che si può e si deve fare per conquistare il futuro conservando un cuore democratico, e quel che non si può e non si deve fare per non affogare totalmente il paese nell’illegalità. Nei giorni scorsi, nella massima distrazione della grande stampa, la nostra vita pubblica è stata tutta un bulicame di cattivi pensieri berlusconiani e di durissime repliche dell’intellighentia a cavallo fra lo studio e la politica. Il capo del governo, che dopo il terremoto dell’Aquila e l’ebbrezza della popolarità sul teatro delle macerie, aveva attaccato il Colle che metterebbe l’autovelox contro i suoi decreti-omnibus, la Corte costituzionale perché annulla le leggi da stato etico approvate in nome della bioetica, il parlamento perché deputati e senatori pretendono di fare leggi e di votare anziché delegare i loro capiufficio a votare da soli i decreti del governo, i magistrati perché indagano se nel partito del cemento (pilone del blocco sociale della destra) ci siano state responsabilità per la città di sabbia che ha sepolto 300 persone, i media perché si ricordano (qualche vota) di fare il loro mestiere di contropotere invece di cantare in coro le lodi del signore. Questo stravolgimento della Repubblica, stretta nella tenaglia del consenso plebiscitario per il leader e dello svuotamento delle istituzioni come conchiglie morte pronte ad ospitare paguri, dà l’ultima manciata di fertilizzante al terreno dell’illegalità, su cui nasce e prospera il Sultanato. Gli allarmi sull’avvelenamento della nostra terra si susseguono, ora flebili ora rumorosi, ma naturalmente limitati. Due settimane fa, Pier Luigi Castagnetti ha distribuito il saggio Leopoldo Elia, costituzionalista e uomo politico rigoroso e innovatore, scritto da ex allievi, da cui emerge che la Corte non è un Moloch antiparlamentare, come sembra ai balilla del cavaliere, ma rispetta nelle leggi la “discrezionalità del legislatore”, salvo sottometterla alla “riserva del possibile” nei casi in cui la giurisprudenza stessa escluda quella discrezionalità, come nei diritti sociali che dipendono dalle mutevoli possibilità di bilancio. Era seguita di pochi giorni alla Sapienza la lectio magistralis sui limiti del potere, del capo dei costituzionalisti italiani, Alessandro Pace: la pluralità delle istituzioni sovrane non basta a fare la democrazia, che si risolverebbe in mero scontro di potere, ma occorre che tutti essi abbiano in sé “il senso del limite”: quel senso del limite che sta nell’articolo 1 della Costituzione, “la sovranità appartiene al popolo che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”. Se dunque ci sono limiti e forme per il popolo sovrano, figuriamoci per il premier, che sovrano è soltanto nella villa di Arcore e nelle colonie sarde o in altri territori d’oltremare. Il rifiuto berlusconiano di quelle forme e limiti aveva spinto Giovanni Sartori a definire l’attuale meticciato di costituzione scritta e costituzione praticata Il Sultanato, comprensivo delle leggi ad libitum e dell’harem (ieri rafforzato dalla decisione di arricchire di pelo fresco, attricette e letterine, le liste del Pdl per le europee). Su questa illegalità , di cui il sultanato è l’ultima e coerente incarnazione, si soffermerà stamattina alla 10,30 il gruppo di lavoro dei radicali che presenteranno il libro bianco La peste italiana: cioè l’abitudine di governi e istituzioni, sin dai primi tempi della prima repubblica, ad allontanarsi surrettiziamente dalla legalità repubblicana, in nome della “costituzione materiale” (o, alla romana, del “tutto s’aggiusta”). Tutto questo è successo in Italia nel giro di tre settimane. Evidentemente Napolitano, che una settimana fa aveva opposto la Costituzione vera alla pseudocostituzione del premier, così come aveva fatto quando impedì le prevaricazioni del decreto Eluana, ha ritenuto che lautodifesa della società civile contro i rischi della tirannia morbida o sultanato non basti. E ha voluto ricordare che la Costituzione non si viola, che non ci sarà un altro 28 ottobre 1922, con o senza caravanserraglio di camice nere. Anche se le camice nere al governo e nelle aule sorde e grigie ci sono già coi i loro quadrunviri, consoli e capimanipolo. Per ricordarlo è andato a Torino, alla Biennale Democrazia, presieduta da Gustavo Zagrebelsky, che sabato ne aveva anticipato lo spirito alla nostra Gabriella Monteleone in un’intervista per Europa.”Dal ’48 ad oggi – aveva ricordato il professore – non c’è stato un momento in cui non si è parlato di ‘crisi della democrazia’. Questo ci fa comprendere che la democrazia è un regime perennemente in crisi “, perché essa è un “ideale di vita comune, “mai pienamente realizzato”: ogni tipo di governo produce da sé i fattori della degenerazione, e la polemica sulla Casta dimostra quanto sia rilevante la degenerazione da noi. La legge elettorale, con la quale i cittadini non eleggono ma ratificano, è un altro sintomo rilevante della degenerazione. Anzi, di rovesciamento della democrazia. Un rovesciamento di fatto a cui Napolitano ha detto alt: la Costituzione non è un residuato bellico, può essere riformata ma solo in modo ”trasparente e convincente”, perché “da zero non si parte”. Speriamo che su questa linea del Piave stiano senza se e senza ma tutti i partiti dell’opposizione, e di sentire stamattina parole convergenti dagli amici radicali, anche loro consapevoli che il 28 ottobre non vinse il genio di Mussolini ma l’impostura dei democratici, che preferirono scannarsi fra loro invece di fare fronte unico fra loro e con le istituzioni. Come poi fecero, ma solo 23 anni più tardi, e dopo tanti lutti, nella guerra di Liberazione. *da Europa

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19:48 LEGGE ANTI KEBAB: MILANO, L'OPPOSIZIONE PROTESTA IN PIAZZA (sezione: Giustizia)

( da "Agi" del 24-04-2009)

Argomenti: Giustizia

LEGGE ANTI KEBAB: MILANO, L'OPPOSIZIONE PROTESTA IN PIAZZA (AGI) - Milano, 23 apr. - Presidio contro la legge regionale che impone misure piu' rigide per i venditori di Kebab e il consumo di alimentari all'aperto, oggi a Milano. "E' giunto il momento di dire basta al modo di Lega Nord e del Popolo delle liberta' di usare le istituzioni per approvare leggi ingiuste e discriminatorie. Mentre il mondo cambia Regione Lombardia e Formigoni approvano provvedimenti contro le imprese artigiane che producono gelati, pizze, piadine e kebab mentre bisognerebbe fare il contrario. E' assurdo". Hanno dichiarato i Consiglieri regionali Giuseppe Civati (PD) e Carlo Monguzzi (Verdi), che hanno parteciperanno al presidio in Via Borsieri per prendere un kebab e un gelato e per chiedere il ritiro della legge "che discrimina gli artigiani italiani e stranieri del settore". "Quella contro gli artigiani - spiegano Civati e Monguzzi - e' l'ennesima 'legge propaganda' contro gli immigrati voluta da Lega Nord e sostenuta dal Popolo delle Liberta' in Regione Lombardia. Non e' purtroppo l'unica. Negli anni scorsi ne hanno approvate diverse, peraltro tutte bocciate dal Tar e anche dalla Corte costituzionale: dalla legge contro i Phone center alle 'case solo ai lombardi', fino ai non meno odiosi limiti introdotti nella concessione degli abbonamenti ai mezzi di trasporto pubblici". "Tutte leggi inutili e costose che fanno perdere di vista i veri problemi dell'integrazione e della sicurezza. Mentre il mondo cambia e c'e' la crisi - concludono - Regione Lombardia legifera contro gelati e kebab, creando tensioni anche laddove non ci sono, dando un'idea di citta' perennemente in conflitto e senza offrire soluzioni concrete a problemi reali e piu' urgenti".

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Le CSM inflige "une réprimande" au juge Burgaud (sezione: Giustizia)

( da "Monde, Le" del 24-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Le CSM inflige "une réprimande" au juge Burgaud LEMONDE.FR avec AFP | 24.04.09 | 06h44 * Mis à jour le 24.04.09 | 14h10 Réagissez (48) Classez Imprimez Envoyez Partagez Partagez : Le Conseil supérieur de la magistrature (CSM) a infligé une "réprimande" au juge Fabrice Burgaud  pour son instruction du désastre judiciaire d'Outreau, a annoncé, vendredi 24 avril, le CSM. Cette sanction, la plus légère parmi une échelle de neuf possibles, a été obtenue par six voix pour et cinq voix contre par les membres de cette instance qui traite les questions disciplinaires pour le corps judiciaire. Sur le même sujet Les faits Le CSM inflige "une réprimande" au juge Burgaud Visuel interactif Vidéo INA : les treize acquittés d'Outreau accablent le juge Burgaud Chat Commission Outreau : bilan et perspectives Panorama Outreau, les étapes d'une catastrophe judiciaire Edition abonnés Archive : La chancellerie a requis une exclusion d'un an à l'encontre de M. Burgaud Sur le même sujet Les faits Pour l'avocat de M. Kerviel, ses dérives ne pouvaient pas passer inaperçues Blog A quand des policières voilées ? Les faits Le CSM inflige "une réprimande" au juge Burgaud Les faits Sarkozy présente un "plan d'urgence" pour l'emploi des jeunes Les avocats de Fabrice Burgaud avaient déjà annoncé leur intention de faire appel de cette décision devant le Conseil d'Etat. Appuyé par l'Union syndicale des magistrats (USM), syndicat majoritaire, le juge Burgaud et ses avocats avaient demandé lors de l'audience au CSM, en février, sa "réhabilitation" par une relaxe, estimant qu il n'avait fait que son travail. Près de trois ans et demi après l'épilogue de ce dossier de pédophilie qui s'était soldé par l'acquittement de 13 des 17 accusés, l'instance disciplinaire se prononçait sur l'éventuelle responsabilité du magistrat de 37 ans dans ce fiasco judiciaire. Avant lui, le procureur de Boulogne, Gérald Lesigne, s'est déjà expliqué en 2008 devant le CSM mais il n'a fait l'objet d'aucune sanction, ayant simplement été muté à Caen par la chancellerie. Cette affaire avait contribué à miner la confiance des Français dans leur justice, au point de susciter une commission d'enquête parlementaire et d'inciter le président Jacques Chirac lui-même à présenter des excuses aux innocentés, dont certains ont passé jusqu'à trois ans derrière les barreaux.

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Caterpillar : les cadres séquestrés ont déposé plainte (sezione: Giustizia)

( da "Monde, Le" del 24-04-2009)

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Caterpillar : les cadres séquestrés ont déposé plainte LEMONDE.FR avec AFP | 24.04.09 | 08h07 * Mis à jour le 24.04.09 | 08h22 Réagissez (11) Classez Imprimez Envoyez Partagez Partagez : Les quatre cadres de Caterpillar retenus 24 heures fin mars par les salariés au siège de l'entreprise à Grenoble ont déposé plainte contre X pour séquestration, la première qui soit rendue publique en France depuis le début de la crise économique et sociale, rapporte l'AFP en citant plusieurs sources judiciaires. Selon le Dauphiné libéré, la plainte a été déposée mercredi auprès du commissariat de police de Grenoble. "Ces cadres ont déposé plainte contre X car ils n'ont pas souhaité fournir les identités des salariés qui les retenaient dans leur bureau ni le constat d'huissier", a souligné une source judiciaire citée par l'AFP. De son côté, un connaisseur du dossier, cité par le Dauphiné libéré, se montrait dubitatif quant à l'aboutissement des poursuites, soulignant que les cadres ayant pu maintenir un contact téléphonique avec l'extérieur, ne pouvaient être juridiquement considérés comme séquestrés. En outre, les cadres retenus, parmi lesquels le directeur général de Caterpillar France, Nicolas Polutnik, n'avaient pas souhaité l'intervention des forces de l'ordre, avant d'être libérés par les salariés au bout de 24 heures, le 1er avril. Les salariés protestaient contre le plan social qui prévoit 733 licenciements, et qui sera débattu vendredi lors d'une audience au tribunal de grande instance de Grenoble, où la direction de Caterpillar a assigné le comité d'entreprise, suite au blocage des négociations. Sur le même sujet Télézapping Continental : "Leur haine, elle est partie d'un coup" Les faits Caterpillar : les cadres séquestrés ont déposé plainte Entretien "La colère sociale monte dans de très nombreux pays" Les faits Besancenot appelle à une "marche nationale" des salariés licenciés Les faits Royal juge le dialogue social en France "digne du Moyen Age" Eclairage Les syndicats peinent à trouver leur place face aux violences sociales Les faits La direction de Continental va porter plainte pour les dégradations de Clairoix Sur le même sujet Les faits Pour l'avocat de M. Kerviel, ses dérives ne pouvaient pas passer inaperçues Blog A quand des policières voilées ? Les faits Le CSM inflige "une réprimande" au juge Burgaud Les faits Sarkozy présente un "plan d'urgence" pour l'emploi des jeunes Sur le même sujet Les faits Pour l'avocat de M. Kerviel, ses dérives ne pouvaient pas passer inaperçues Les faits Sarkozy présente un "plan d'urgence" pour l'emploi des jeunes Les faits Les ministres des finances du G20 en sommet à Washington Les faits Caterpillar : les cadres séquestrés ont déposé plainte

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Pour l'avocat de M. Kerviel, ses dérives ne pouvaient pas passer inaperçues (sezione: Giustizia)

( da "Monde, Le" del 24-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Pour l'avocat de M. Kerviel, ses dérives ne pouvaient pas passer inaperçues LE MONDE | 24.04.09 | 09h06 * Mis à jour le 24.04.09 | 11h12 Réagissez (17) Classez Imprimez Envoyez Partagez Partagez : Jérôme Kerviel, le trader accusé d'avoir fait perdre 4,9 milliards d'euros à la Société générale, aurait investi 800 milliards d'euros entre 2005 et 2007 (achats et ventes), selon son nouvel avocat Olivier Metzner, pour qui ces dérives ne pouvaient pas passer inaperçues de l'"employeur" : "C'est deux fois le budget de la France et 120 fois le budget du ministère de la justice ! A moins d'être non-voyant, on ne peut pas ne pas le voir", relève Me Metzner qui, jeudi 23 avril, a remis au parquet de Paris une note qui se veut "cinglante" envers la Société générale. Sur le même sujet Les faits Pour l'avocat de M. Kerviel, ses dérives ne pouvaient pas passer inaperçues Edition abonnés Archive : Jérôme Kerviel, mauvais joueur Sur le même sujet Les faits Pour l'avocat de M. Kerviel, ses dérives ne pouvaient pas passer inaperçues Blog A quand des policières voilées ? Les faits Le CSM inflige "une réprimande" au juge Burgaud Les faits Sarkozy présente un "plan d'urgence" pour l'emploi des jeunes Sur le même sujet Les faits Pour l'avocat de M. Kerviel, ses dérives ne pouvaient pas passer inaperçues Les faits Sarkozy présente un "plan d'urgence" pour l'emploi des jeunes Les faits Les ministres des finances du G20 en sommet à Washington Les faits Caterpillar : les cadres séquestrés ont déposé plainte La direction de la la banque "conteste" toutefois que les investissements de son ex-trader aient été "à un quelconque moment de 800 milliards d'euros" : "les investigations de la police et des juges ont démontré que l'exposition maximum a été de 48 milliards d'euros en janvier 2008", assure-t-elle. Jérôme Kerviel compte sur l'arrivée de Me Metzner pour changer le cours de l'instruction. Celle-ci est officiellement close depuis janvier mais la défense du trader et celle de la banque, partie civile dans ce dossier, ont jusqu'au 26 avril pour réclamer d'éventuels actes d'enquête complémentaires. Dans l'acte officiel remis au Parquet, et dont Le Monde a eu copie, Me Metzner (conseil de patrons du CAC40 mais aussi du chanteur de Noir Désir, Bertrand Cantat) demande aux juges d'instruction, Renaud Van Ruymbecke et Françoise Desset, la production de pièces complémentaires et surtout "une expertise, pour connaître la visibilité qu'avait la Société générale sur l'ensemble des opérations réelles ou fictives de Jérôme Kerviel et leur répercussion sur la trésorerie de la banque et ses ratios prudentiels". Si les ratios ne sont pas respectés, ils peuvent alerter la Commission bancaire. RÉORIENTER LA DÉFENSE DU TRADER Me Metzner veut réorienter la défense du trader, qu'il jugeait inaboutie, sur la faute de la Société générale. "L'instruction se termine sur un postulat simple mais erroné", que M. Kerviel aurait abusé la confiance de la Société générale, indique-t-il dans sa note. L'avocat ne disculpe pas le trader mais il veut démontrer que ce qu'il a fait était parfaitement visible. Il relève ainsi que la base informatique de la Société générale, Eliot, compilait "de façon très visible les opérations de Jérôme Kerviel, qu'elles soient réelles ou fictives, tant en volume qu'en écart". L'avocat met en évidence deux opérations fictives qu'a effectuées M. Kerviel. L'une, du 3 octobre 2007, concerne un ordre sur 30 millions de titres Deutsche Bank, soit 5 % du capital de la principale banque d'Allemagne. L'autre, de janvier 2008, porte sur l'achat, fictif lui aussi, de 15 % du capital du groupe Porsche. Pour Me Metzner, des opérations aussi gigantesques obligent à honorer des appels de marges envers les vendeurs. Or, rien n'a été réclamé à la Générale. "C'est incohérent", dit-il, et la banque aurait dû s'en inquiéter. En outre, fin 2007, Jérôme Kerviel n'avait pas perdu d'argent mais avait, au contraire, fait gagner à la banque 1,4 milliard d'euros. Le trader l'avait caché à sa hiérarchie, car l'énormité de cette somme trahissait le fait qu'il avait dépassé les limites autorisées. Mais, souligne l'avocat, ce montant a été encaissé par la banque et figurait dans sa trésorerie. "Si demain j'ai 1,4 milliard sur mon compte, je me réjouis mais je me demande surtout d'où ça vient", ironise-t-il. A la découverte des faits par la Société générale, l'avocat rappelle, enfin, que le supérieur de Jérôme Kerviel lui a dit : "Si tu as gagné 1,4 milliard, ce sera difficile que tu continues à travailler à la Société générale, mais (…) tu es un bon trader (…). Ce que tu as fait c'est emmerdant mais ce n'est pas grave." Il semble peu probable que la demande d'expertise de Me Metzner, qui prolongerait l'instruction, soit acceptée. La Société générale estime pour sa part que "cette nouvelle démarche apparaît, à l'évidence, destinée à gagner du temps". Faute d'éléments nouveaux, les juges souhaiteraient clore l'affaire au plus vite. En cas de refus, les choses iront vite : le parquet prendra ses réquisitions et les juges rendront leur ordonnance de renvoi devant le tribunal. M. Kerviel risque jusqu'à cinq ans de prison et 375 000 euros d'amende. Claire Gatinois et Anne Michel

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Pakistan/ Csm Usa Mullen: preoccupati per avanzata talebani (sezione: Giustizia)

( da "Virgilio Notizie" del 24-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Washington, 24 apr. (Ap) - Gli Stati Uniti sono "profondamente preoccupati" dalle notizie secondo le quali i talebani si sarebbero infiltrando nelle provincie pachistane vicine alla capitale Islamabad: lo ha affermato il Capo degli stati maggiori riuniti, ammiraglio Mike Mullen, intervistato dalla rete televisiva Nbc. Mullen ha sottolineato che la situazione si sta avvicinando "a un punto di svolta" che potrebbe vedere il Pakistan finire nelle mani delle milizie integraliste. Ma anche nel vicino Afghanistan "le cose si vanno muovendo nella direzione sbagliata", ha continuato l'ammiraglio, che si è detto tuttavia fiducioso nel fatto che l'arrivo di alti 17mila militari statunitensi possa stabilizzare la situazione: il popolo afgano "deve farsi carico della sicurezza del suo Paese, è l'unico modo per avere successo", ha concluso Mullen. Le autorità pachistane hanno tuttavia reso noto stamattina che le milizie talebane infiltratesi nel distretto di Buner, a circa un centinaio di chilometri da Islamabad, avrebbero iniziato a ritirarsi.

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CONSULTA/ INAPPELLABILITÀ: BOCCIATURA BIS PER LEGGE PECORELLA (sezione: Giustizia)

( da "Wall Street Italia" del 24-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Consulta/ Inappellabilità: bocciatura bis per legge Pecorella di Apcom Misura cautelare senza indizi? Sì al rinvio a giudizio -->Roma, 24 apr. (Apcom) - Alla Corte costituzionale non piace la legge Pecorella. Almeno per la parte che obbliga il pubblico ministero ad archiviare l'indagine se sia il tribunale della libertà sia la Cassazione gli avevano annullato gli arresti per "insussistenza degli indizi". Una nuova bocciatura dopo quella del gennaio 2007 quando la Consulta cancellò le norme che vietavano al pm di fare appello contro le sentenze di proscioglimento allargando però questo divieto anche ai processi già in corso. Con la sentenza 121 depositata oggi e firmata da Giuseppe Frigo, la Corte costituzionale ha dichiarato illegittima la modifica che la legge 46 del 2006, la cosiddetta legge Pecorella sull'inappellabilità delle sentenza di proscioglimento, ha imposto al codice di procedura penale. In particolare, il nuovo articolo 405 del "libro" sulle regole del processo prevede che il pubblico ministero sia obbligato a chiedere l'archiviazione dell'indagine se, nel corso dell'inchiesta, gli eventuali provvedimenti di custodia emesse nei confronti degli indagati, sono stati annullati prima dal riesame e poi dalla Cassazione. In pratica, l'obiettivo della legge era evitare che si andasse al processo con pochi elementi d'accusa. Il divieto di chiedere il rinvio a giudizio infatti valeva a patto che l'annullamento dei provvedimenti di cattura fosse motivato con "l'insussistenza degli indizi di colpevolezza". In sostanza, se gli elementi d'accusa erano "insussistenti", e il pm non poteva affermare di averne trovati di nuovi nel corso delle indagini successive, allora non aveva scelta: l'inchiesta andava archiviata. Un epilogo che i giudici delle leggi con ritengono corretto. "Nel perseguire tale obiettivo - scrive la Corte costituzionale - la disposizione censurata pone una regola che rovescia il rapporto fisiologico tra procedimento incidentale de libertate (cioè il procedimento davanti al tribunale del riesame, ndr) e procedimento principale (ossia il processo vero e proprio, successivo al rinvio a giudizio, ndr)". In particolare, nonostante gli stessi giudici della Consulta riconoscano che "lo scopo della riforma sarebbe di evitare che il pubblico ministero, pure in assenza di sopravvenienze investigative, eserciti 'caparbiamente' l'azione penale in relazione a prospettazioni accusatorie la cui inconsistenza sarebbe già stata acclarata dalla Cassazione in occasione" della revoca dele misure cautelari, il "percorso" per raggiungere questo obiettivo, a parere della Consulta, è sbagliato. Si tratterebbe infatti "di un rimedio preventivo, olto, per un verso, ad alleggerire il carico di lavoro dei giudici dell'udienza preliminare e del dibattimento; e, per altro verso, ad evitare che l'indagato venga inutilmente sottoposto a processo in situazioni nelle quali l'esito risulterebbe già scontato". Ma, conclude la Corte costituzionale, "la regola dettata dall'articolo 405, comma 1-bis del codice di procedura penale si presenta irragionevole". Perché un conto sono "le regole di giudizio" davanti al tribunale del riesame, altra questione sono "quelle che legittimano l'esercizio dell'azione penale". Insomma, il pm deve essere libero di chiedere il rinvio a giudizio anche quando gli indizi che ha in mano sono troppo pochi per arrestarli.

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PAKISTAN/ CSM USA MULLEN: PREOCCUPATI PER AVANZATA TALEBANI (sezione: Giustizia)

( da "Wall Street Italia" del 24-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Pakistan/ Csm Usa Mullen: preoccupati per avanzata talebani di Apcom Anche in Afghanistan situazione difficile -->Washington, 24 apr. (Ap) - Gli Stati Uniti sono "profondamente preoccupati" dalle notizie secondo le quali i talebani si sarebbero infiltrando nelle provincie pachistane vicine alla capitale Islamabad: lo ha affermato il Capo degli stati maggiori riuniti, ammiraglio Mike Mullen, intervistato dalla rete televisiva Nbc. Mullen ha sottolineato che la situazione si sta avvicinando "a un punto di svolta" che potrebbe vedere il Pakistan finire nelle mani delle milizie integraliste. Ma anche nel vicino Afghanistan "le cose si vanno muovendo nella direzione sbagliata", ha continuato l'ammiraglio, che si è detto tuttavia fiducioso nel fatto che l'arrivo di alti 17mila militari statunitensi possa stabilizzare la situazione: il popolo afgano "deve farsi carico della sicurezza del suo Paese, è l'unico modo per avere successo", ha concluso Mullen. Le autorità pachistane hanno tuttavia reso noto stamattina che le milizie talebane infiltratesi nel distretto di Buner, a circa un centinaio di chilometri da Islamabad, avrebbero iniziato a ritirarsi.

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Memorial Galante Garrone (sezione: Giustizia)

( da "Corriere Adriatico" del 24-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Memorial Galante Garrone Centro studi Calamandrei, a Jesi saranno presenti Ciampi e Zagrebelsky Il Centro studi "Piero Calamandrei" fa tris con un evento dal carattere nazionale. Si tratta del "Memorial Alessandro Galante Garrone", in programma il 23 maggio al Teatro Pergolesi e all'Aula magna della Fondazione Colocci. Ricordando il presidente onorario del Centro Studi, già insignito del Premio Calamandrei, a 100 anni dalla nascita, si affronteranno in tre distinti momenti altrettante tematiche di alto spessore: la legge, la laicità e la libertà. Interverranno l'ex capo dello Stato Carlo Azeglio Ciampi e il presidente emerito della Corte Costituzionale Gustavo Zagrebelsky. "Jesi per un giorno sarà la capitale della cultura italiana - dice il presidente del Centro studi Calamandrei Gian Franco Berti nel segno e nel ricordo del presidente onorario, Alessandro Galante Garrone, nato 100 anni fa a Vercelli e già insignito del prestigioso Premio Calamandrei. Un laico, un magistrato, un uomo libero. Abbiamo sottratto l'evento del centenario della nascita alla città di Torino, organizzando qui in città un Memorial, sabato 23 maggio, articolato in tre momenti. In mattinata (ore 10,30) al Teatro Pergolesi la lectio magistralis "Dimmi, Pericle, mi sapresti dire che cosa è la legge?" tenuta dal presidente emerito della Corte Costituzionale Gustavo Zagrebelsky rivolta ai maturandi delle scuole superiori jesine. Nel corso della mattinata verranno insigniti del Premio Calamandrei il senatore a vita Carlo Azeglio Ciampi e lo stesso Zagrebelsky. A premiare, il sindaco Fabiano Belcecchi, la nipote di Piero Calamandrei Silvia, la figlia di Alessandro Galante Garrone, Giovanna". La lectio sarà "alleggerita" dalla performance degli Onafifetti che canteranno "La Badoglieide". Seconda parte del Memorial: all'aula magna della Fondazione "Colocci" (ore 17) per la tavola rotonda su "I valori e le battaglie civili di un laico del 900". Parteciperanno Gustavo Zagrebelsky, la saggista Camilla Bergamaschi, Silvia Calamandrei, il direttore di Repubblica Ezio Mauro, lo storico Massimo L.Salvadori, lo storico della Resistenza Riccardo Marchis, il filosofo Carlo Augusto Viano, il presidente del Centro di Iniziativa Giuridica Piero Calamandrei Alfredo Viterbo. "Quest'ultimo, nel corso della tavola rotonda coordinata dal professore costituzionalista dell'ateneo di Macerata Paolo Borgna - sottolinea ancora Berti - lancerà l'idea di costituire una Federazione tra i vari Centri studi dedicati a Calamandrei. L'ultima parte della giornata, sarà al Teatro Pergolesi (ore 21,30) per lo spettacolo in prima nazionale "Il Funerale di Neruda - garofani rossi per Pablo", portato in scena da Assemblea Teatro- Teatro stabile di Innovazione di Torino con testi di Luis Sepùlveda per la regia di Renzo Sicco. La pièce teatrale sul funerale del grande poeta cileno, simbolica prima manifestazione di Resistenza al golpe militare in Cile dell'11 settembre 1973, approfondisce la riflessione sulla forza della parola e sulla libertà". Un evento alla cui presentazione, ieri all'Enoteca regionale di Jesi, non sono voluti mancare il consigliere regionale Katia Mammoli, il consigliere provinciale Leonardo Animali, l'assessore alla cultura del Comune Valentina Conti, il presidente della Fondazione Colocci Gabriele Fava. TALITA FREZZI,

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L'Enel perde i ricorsi sull'Ici per la gioia dei Comuni (sezione: Giustizia)

( da "Gazzettino, Il (Belluno)" del 24-04-2009)

Argomenti: Giustizia

L'Enel perde i ricorsi sull'Ici per la gioia dei Comuni L'incasso di Soverzene, primo municipio ad applicare l'emendamento Paniz, passa da 35 a 356 mila euro l'anno Venerdì 24 Aprile 2009, Con il pronunciamento della Commissione tributaria provinciale, il Comune di Soverzene vince l'ultima battaglia contro l'Enel in merito all'applicazione dell'Ici anche sugli impianti di produzione di energia, spianando di fatto la strada ad altri decine di Comuni bellunesi che ospitano centrali elettriche. Con il verdetto della magistratura tributaria, l'Enel dovrà quindi versare l'Ici non solo per gli immobili, ma anche per le strutture neccesarie per produrre energia, e quindi condotte, alternatori, trasformatori, gallerie, bacini e perfino laghi artificiali. Soverzene vede così passare gli incassi da 35 mila euro l'anno a 391 mila euro, con un incremento di 356 mila euro ovvero tre volte tanto il gettito di bilancio. Un colpo maestro per le casse comunali, ma non altrettanto per l'Enel che ha tentato ogni mossa per aggirare un obbligo introdotto ancora con un emendamento alla finanziaria 2005, proposto dall'onorevole Maurizio Paniz (Pdl). Esulta il sindaco Alessandro Savi, il primo ad attivarsi per far applicare la nuova norma, nata proprio dopo un ragionamento a tavolino con il deputato azzurro. Il cammino applicativo non è stato facile. La prima mossa era stata il coinvolgimento dell'Agenzia bellunese per il territorio (ex Catasto) ai fini di far stabilire le rendite da applicare per ciascun tipo di opera accessoria sulla base di parametri già prestabiliti. Una volta quantificate, l'Enel Produzione, vista l'enormità delle cifre da sborsare, aveva subito sollevato una questione di legittimità del testo di fronte alla Corte Costituzionale, presentando nel contempo ricorso al Catasto contestando i parametri usati. Nel giugno 2008 la Consulta aveva dato via libera all'emendamento Paniz, sostenendone la piena legittimità, e in questi giorni si è pronunciata anche la magistratura tributaria di Belluno (presidente Antonella Coniglio) ritenendo legittime anche i parametri usati per la quantificazione delle rendite. All'Enel, ora, non resta che mettere mano al portafoglio. «Finora ci ha versato solo una prima tranche di 178 mila euro - spiega Savi - ed entro giugno verserà la seconda. Si tratta del dovuto a partire dal luglio 2007, data dalla quale l'Enel ritiene valida per dar corso alla nuova normativa. In realtà il testo andrebbe applicato dal giugno 2005». Sulla retroattività rischia di aprirsi un altro contenzioso, in quanto l'Enel ritiene di dover pagare solo dal momento in cui sono state quantificate le rendite, ovvero dal 2007. Ci scapperà un altro ricorso? Forse. Di certo che il duplice pronunciamento di legittimità, apre una falla nelle casse dell'Enel. Basterà contare quante centrali e bacini idroelettrici solo questa provincia conti. «Sono contento di essere arrivato per primo» conclude con orgoglio Savi. Tanto per capire gli interessi energetici che gravitano sul micro-comune di Soverzene, poco più di 200 anime, basterà pensare che qui si concentrano quattro centrali da 60 megawatt grazie ai quali si mandano avanti le industrie di Porto Marghera. Lauredana Marsiglia

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La Pro Mogliano è irraggiungibile nel girone B e si qualifica per la finale (sezione: Giustizia)

( da "Gazzettino, Il (Treviso)" del 24-04-2009)

Argomenti: Giustizia

La Pro Mogliano è irraggiungibile nel girone B e si qualifica per la finale Venerdì 24 Aprile 2009, (m.m.) A tre giornate al termine del campionato provinciale Juniores (archiviato il 10° turno) la Pro Mogliano conquista la vittoria nel girone B avendo 12 punti di vantaggio sul Basalghelle e si qualifica per la finale. La Marenese e il San Floriano comandano nei gironi A e C. Al termine del campionato le tre vincitrici disputeranno la finale per il titolo di campione provinciale. Ecco risultati, classifiche e programma di sabato 25 alle 16. GIRONE A Risultati: Porto Mansuè-Campolongo 0-1, S. Vendemiano-Cappella Maggiore 0-2, Parè-Codognè 1-0, Francenigo-Feletto 0-2, Godega-La Marenese 3-8, Sanfiorese-Orsago 0-2, Gorghense-Vazzolese 5-2. Classifica:La Marenese 50, Vazzolese 45, Sanfiorese 44, Gorghense 43, Codognè 42, Porto Mansuè 40, Campolongo 36, Orsago 33, Feletto 28, Godega 27, Francenigo 21, Parè 18, S. Vendemiano 13, Cappella Maggiore 11. Prossimo turno: La Marenese-Feletto, Codognè-Francenigo, Godega-Gorghense (giocata ieri sera), Orsago-Parè, Cappella Maggiore-Porto Mansuè, Vazzolese-S. Vendemiano, Campolongo-Sanfiorese (alle 10,30). GIRONE B Risultati: Salgareda-Badoere 2-0, S. Lucia Mille-Paese 0-0, Pro Mogliano-Cima Piave 5-2, Pro Roncade-Giavera 6-1, Casale-Padernello 3-0, Silea-S. Antonino 0-3, Fontane-Zero Branco 1-5. Classifica: Pro Mogliano 62, Salgareda 49, S. Lucia Mille 48, Zero Branco 38, Pro Roncade 37, Casale 36, Paese 33, Padernello 29, Silea 25, Cima Piave 24, Badoere 23, S. Antonino 19, Fontane 17, Giavera 7. Prossimo turno:Badoere-Fontane, Zero Branco-Pro Mogliano, Cima Piave-Pro Roncade, Padernello-S. Antonino, Paese-Salgareda, Casale-S. Lucia Mille, Giavera-Silea. GIRONE C Risultati: Riese Vallà-Bessica 5-0, CSM Resana-Spineda 2-3, Fossalunga-Città di Asolo 2-2, S. Gaetano-Godigese 1-3, Virtus Csm Farra-Montello 0-3, Milan Guarda-S. Floriano 4-9, Treville-SP 1-2. Classifica: San Floriano 52, Riese Vallà, Montello 50, Godigese 48, CSM Resana 46, SP 41, Spineda 40, Virtus Csm Farra 29, Bessica 26, Città di Asolo 23, San Gaetano 20, Milan Guarda, Fossalunga 14, Treville 13. Prossimo turno: SP-CSM Resana, Riese Vallà-Fossalunga, Godigese-Milan Guarda, Bessica-S. Floriano, Spineda-S. Gaetano (stasera 20,15 a Loria), Montello-Treville, Città di Asolo-Virtsu Csm Farra.

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Girone D, arrivo allo sprint (sezione: Giustizia)

( da "Gazzettino, Il (Treviso)" del 24-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Girone D, arrivo allo sprint Venerdì 24 Aprile 2009, (m.m.) Dopo il Casale con le gare dell'11. giornata di ritorno anche Vittorio Veneto Falmec S.M. Colle (girone A), Opitergina (B) e Lia Piave (E) hanno vinto il campionato provinciale Giovanissimi e si qualificano per le finali. Da decidere chi vince il girone D dove il Loria comanda con due punti sull'Azzurra 2003. Ecco i risultati, le classifiche e gare del 26 aprile (ultima). GIRONE A Risultati: Sanfiorese-Cappella Maggiore np, Codognè-Godega 3-0, Cordignano-Ogliano 0-4, S. Vendemiano-S. Michele 0-0, Efferre Aurora-Tarzo Revine Lago 2-5, Campolongo-Vittorio Veneto 0-3, ha rip. Lourdes. Classifica: Vittorio Veneto SM Colle 62, S. Michele 55, Codognè 47, Campolongo 46, Ogliano 45, Tarzo Revine Lago 35, S. Vendemiano 34, Sanfiorese 24, Lourdes 23, Cappella Maggiore, Godega 10, Efferre Aurora 7. Prossimo turno:S. Michele-Campolongo, Ogliano-Codognè, Tarzo Revine Lago-Cordignano, Vittorio Veneto-Efferre Aurora, Cappella M.-Lourdes, Godega-Sanfiorese, rip. S. Vendemiano. GIRONE B Risultati: Pero-Basalghelle 1-1, Cima Piave-La Marenese 1-3, Gorghense-Lovispresiano 2-1, Fontanelle-S. Lucia 1-3, Giovani Lia Piave-Suseganese 0-1, Breda-Team Biancorossi 1-4, Opitergina-Vazzolese 3-0. Classifica: Opitergina 70, Team Biancorossi 63, Breda 54, Gorghense 45, Marenese 44, Basalghelle 37, Ard. Pero 35, Fontanelle 33, Suseganese, S. Lucia Mille 31, Lovispresiano 24, Giovani Lia Piave 20, Vazzolese 13, Cima Piave 6. Prossimo turno: S. Lucia Mille-Pero, Vazzolese-Breda, Lovispresiano-Cima Piave, La Marenese-Fontanelle, Basalghelle-Giovani Lia Piave (gioc. ieri sera), Team Biancorossi-Gorghense, Suseganese-Opitergina. GIRONE C Risultati: Casale-Aurora Treviso Due 1-5, S. Giuseppe-Condor 2-3, Paese-Padernello 3-1, Zero Branco-Pro Roncade 4-1, S. Bona-Silea 1-3, Castagnole-Preganziol 1-1, ha rip. Badoere. Classifica:Casale 57, Silea 50, Aurora Treviso Due 45, Paese 41, S. Bona 40, S. Giuseppe 39, Padernello, Condor 34, Zero Branco 33, Castagnole 31, Preganziol 12, Badoere 10, Pro Roncade -1. Prossimo turno:Badoere-Paese, Aurora Tv2-S. Giuseppe, Padernello-Casale, Roncade-Castagnole, Preganziol-S. Bona, Condor-Zero B., rip. Silea. GIRONE D Risultati Riese Vallà-Azzurra 0-7, Loria-CSM Resana 6-1, Idea Sport-Città di Asolo 1-1, Maser-Fonte 2-1, Bessica-S. Andrea 2-3, Giov. Ezzelina-S. Gottardo 0-1, ha rip. Godigese. Classifica: Loria 61, Azzurra 59, Maser 46, Godigese 43, Giov. Ezzelina 41, CSM Resana 38, S. Gottardo 31, Fonte 30, Riese Vallà, Città di Asolo 22, Idea Sport 15, S. Andrea 12, Bessica 7. Prossimo turno: Città di Asolo-Bessica, Fonte-Giov. Ezzelina, S. Gottardo-Godigese, S. Andrea-Loria, CSM Resana-Riese Vallà, Azzurra-Maser, rip. Idea Sport. GIRONE E Risultati: S. Gaetano-Caerano 0-5, Quartier Piave-Contea 5-0, Nervesa-Città Crocetta Cornuda 1-3, Milan Guarda-Fontane 5-1, Montello-Giavera 2-0, Soccer-LiaPiave 1-3, Istrana-Postioma 5-1. Classifica: Lia Piave 69, Quartier del Piave 62, Soccer G.A. 60, Caerano 48, Città Crocetta Cornuda 46, Nervesa 43, S. Gaetano, Fontane 35, Montello 31, Milan Guarda 22, Istrana 19, Contea 18, Postioma 10, Giavera 3. Prossimo turno: Città Crocetta Cornuda-Istrana, Postioma-Montello, Lia Piave-Milan Guarda, Fontane-Nervesa, Giavera-Quartier del Piave, Contea-S. Gaetano, Caerano-Soccer G.A. GIRONE F (Squadre fuori classifica): Vittorio-Fulgor 1-0, Careni Pievigina-Opitergina 2-0, Casier Dosson-Quartier del Piave 3-0, Padernello-Team Biancorossi 0-3, Olmi Callalta-Villorba 2-0, ha rip. Codognè. Prossimo turno: Villorba-Codonè, Team Biancorosssi-Careni Pievigina, Cipriano Catron-Olmi Callalta, Fulgor-Padernello, Opitergina-Pro Mogliano, Quartier del Piave-Vittorio Veneto, rip. Casier Dosson.

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Sputa verso l'arbitro Squalifica di 13 mesi (sezione: Giustizia)

( da "Gazzettino, Il (Treviso)" del 24-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Sputa verso l'arbitro Squalifica di 13 mesi Nei confronti di un calciatore juniores Venerdì 24 Aprile 2009, Treviso Un anno e un mese di squalifica ad un giocatore Juniores del C.S.M. Resana. Si tratta di Thaddy Baggio squalificato fino al 31 maggio 2010 dal giudice sportivo della delegazione Figc di Treviso per gravi scurrili offese all'arbitro e in seguito per aver sputato alle gambe dell'arbitro ed aver poi dalla tribuna iterato ulteriori insulti e denigrazioni. Il tutto è accaduto nel corso della gara del campionato provinciale Juniores CSM Resana-Spineda di sabato scorso. Queste le altre sanzioni dei giudici sportivi. TERZA CATEGORIA - Due gare: Aurighi (Tarzo Revine Lago), Fantina (Fanzolo), Bruniera (Fontane). Una gara: Moro (Basalghelle), Della Libera, Vidal, Villanova, Antoniazzi, Pavan (Barbisano), Giacobbi, Rigo (C.S.M. Resana), Mone (Padernello), Possamai, Zago, De Marchi (S. Gaetano), Fornasier (Valdosport), Basso, Pagotto (Lovispresiano), Cesero (Milan Guarda), De Martin (Tarzo Revine Lago), Guizzo, Gatto (Vidor), Baldissera (Badoere), De Marchi (S. Giuseppe), L. Visentin (Postioma), Di Nunzio (S. Antonino), Fornasier (Suseganese). Inibizione a dirigenti: fino al 5 maggio a Merlo (Padernello), fino al 28 aprile a Cattarin (Fanzolo). Del. Basso Piave: Sospensione cautelare, in attesa di accertamenti da parte del giudice, per il giocatore Diego Mazzon del Biancade, espulso dal campo nel corso della gara contro il Passarella; una gara a Leffi (Evolution Team), Davanzo (Zensonese); squalifica fino al 29 aprile a Nuti (all. Biancade); inibizione fino al 29 aprile a Diana (dir. Evolution Team). Del. Bassano: una gara a Rossi (Union Borso). JUNIORES - Tre gare: Enrico Bandiera (Treville). Due: Anane (Francenigo), Nardin (Treville). Una: Squizzato (CSM Resana), Cappellazzo, Volpe (Cima Piave), Gatto (Milan Guarda), Marchi (Sanfiorese), Frasson (Spineda), Osellame (Montello), Boro (Padernello), Tonon (Zero Branco). Inibizione fino al 5 maggio a Sartor (dir. La Marenese); ammenda 25 euro alla Pro Roncade. ALLIEVI - Due gare: Riccato (Pro Mogliano). Una gara: Trevisi (Caerano), De Marchi (Montello), Pol (Lovispresiano), Valente (Parè), Barzan (Pro Mogliano), Bortolotto (S. Vendemiano), Guzman (Vallata), Possamai (Castagnole), Valenti (S. Giuseppe), Bottecchia (Cappella Maggiore), Bordignon (S. Andrea), Covre (S. Vendemiano), Galeja (S. Michele). GIOVANISSIMI - Due gare: Rettore (Bessica). Una gara: Fantuz (S. Vendemiano), Solimeno (CSM Resana), Balliana (Quartier del Piave), Forner (S. Gottardo), Mazzocco (Soccer G.A.). Inibizione fino al 5 maggio a Citton (dir. Giov. Ezzelina), ammenda 30 euro al S. Gaetano (insulti all'arbitro). ESORDIENTI - Inibizione fino al 12 maggio a Paladin (dir. Quartier del Piave). CALCIO A 5 - In serie C2 gara persa per 6-0 al Pederobba, e 50 euro di ammenda, per non aver schierato in campo contro il Real Damos due giocatori nati dopo 1987. Una gara: Zago (S. Lucia Mille), Mattiuzzo, Luca. (Colfosco), Follador, Toniazzo (Pederobba). FESTA DEL PULCINO DOMANI A CODOGNÈ Sono 16 le squadre della categoria Pulcini (nati nel 1998) che domani si affronteranno a allo stadio di Codognè nell'11. Festa del Pulcino organizzata dalla Delegazione Figc di Treviso e dalla società calcio Codognè del presidente Fulvio Vendrame. Su campi ridotti dalle 10 alle 18 saranno protagonisti le squadre di Azzurra, Careni Pievigina, Opitergina, Union CSV, Aurora Treviso Due, Giovanile Ezzelina, Soccer Giovanile Associato, Zero Branco, Casier Dosson, Liventina, Vazzolese, Codognè, Nervesa, Villorba, Monastier. Nell'intervallo alle 13,50 si disputa la gara benefica "Un euro per la solidarietà" a favore dell'associazione Sclerosi Tuberosa fra giornalisti Tv Pressing e la Selezione di allenatori trevigiani. Madrine Beatrice Guerra e Marianna Ardau, 1. e 2. a Miss Treviso Marathon. Michele Miriade

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Le CSM inflige une "réprimande" au juge Burgaud (sezione: Giustizia)

( da "Monde, Le" del 24-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Le CSM inflige une "réprimande" au juge Burgaud LEMONDE.FR avec AFP | 24.04.09 | 06h44 * Mis à jour le 24.04.09 | 15h26 Réagissez (65) Classez Imprimez Envoyez Partagez Partagez : La décision du Conseil supérieur de la magistrature (CSM) d'infliger une réprimande au juge Fabrice Burgaud pour son instruction du désastre judiciaire d'Outreau a été prise sur "injonction politique", a estimé, vendredi 24 avril, l'un des avocats du magistrat, Me Patrick Maisonneuve : Sur le même sujet Les faits Le CSM inflige une "réprimande" au juge Burgaud Visuel interactif Vidéo INA : les treize acquittés d'Outreau accablent le juge Burgaud Chat Commission Outreau : bilan et perspectives Panorama Outreau, les étapes d'une catastrophe judiciaire Edition abonnés Archive : La chancellerie a requis une exclusion d'un an à l'encontre de M. Burgaud Sur le même sujet Les faits Le CSM inflige une "réprimande" au juge Burgaud Les faits Caterpillar : les cadres séquestrés ont déposé plainte Compte rendu Procès Viguier : le "petit réquisitoire" du commissaire Les faits Pour l'avocat de M. Kerviel, ses dérives ne pouvaient pas passer inaperçues Blog A quand des policières voilées ? La sanction prise par le CSM, la plus légère parmi une échelle de neuf possibles, a été obtenue par six voix pour et cinq voix contre par les membres de cette instance qui traite les questions disciplinaires pour le corps judiciaire. Les avocats de Fabrice Burgaud avaient déjà annoncé leur intention de faire appel de cette décision devant le Conseil d'Etat. Appuyé par l'Union syndicale des magistrats (USM), syndicat majoritaire, le juge Burgaud et ses avocats avaient demandé lors de l'audience au CSM, en février, sa "réhabilitation" par une relaxe, estimant qu'il n'avait fait que son travail. Près de trois ans et demi après l'épilogue de ce dossier de pédophilie qui s'était soldé par l'acquittement de treize des dix-sept accusés, l'instance disciplinaire se prononçait sur l'éventuelle responsabilité du magistrat de 37 ans dans ce fiasco judiciaire. Avant lui, le procureur de Boulogne, Gérald Lesigne, s'est déjà expliqué en 2008 devant le CSM mais il n'a fait l'objet d'aucune sanction, ayant simplement été muté à Caen par la chancellerie. Cette affaire avait contribué à miner la confiance des Français dans leur justice, au point de susciter une commission d'enquête parlementaire et d'inciter le président Jacques Chirac lui-même à présenter des excuses aux innocentés, dont certains ont passé jusqu'à trois ans derrière les barreaux.

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Outreau : le juge Burgaud écope d'un blâme (sezione: Giustizia)

( da "Figaro, Le" del 24-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Outreau : le juge Burgaud écope d'un blâme Laurence de Charette 24/04/2009 | Mise à jour : 16:48 | Ajouter à ma sélection . --> Crédits photo : Le Figaro EXCLUSIF - Dans ses motivations, le Conseil Supérieur de la magistrature estime que «l'accumulation» de «négligences», «maladresses» et un «défaut de maîtrise» dans la conduite de l'information judiciaire constituent «un manque de rigueur caractérisé». Un blâme : comme l'avait annoncé lefigaro.fr dès jeudi soir, le Conseil supérieur de la magistrature (CSM) a finalement prononcé vendredi une «réprimande avec inscription au dossier» à l'encontre du juge Burgaud. Cette sanction, la plus basse possible dans l'échelle qui peut aller jusqu'à la révocation, est inférieure de deux crans à celle requise par la direction des affaires judiciaires au nom de la chancellerie, l'«exclusion temporaire des fonctions pour une durée maximale d'un an». Pour parvenir à ce délicat compromis, il a fallu aux membres du Conseil un mois de réflexion supplémentaire, tant le dossier est politiquement périlleux et juridiquement complexe. Le vote final est resté extrêmement serré. Les sages ont donc soupesé chaque mot de la rédaction définitive, trop conscients, que quelle que soit leur décision, elle ferait l'objet de multiples critiques. Ils ont épluché chacun des griefs avancés contre le magistrat instructeur d'Outreau, y compris ceux que la Chancellerie avait elle-même fini par abandonner. Pour justifier la sanction, le Conseil supérieur de la magistrature constate un certains nombre de « négligences », « maladresses » et un « défaut de maîtrise » dans la conduite de l'information judiciaire. Ils précisent que, séparément, aucun de ces manquements ne serait susceptible de recevoir une qualification disciplinaire, mais que c'est leur « accumulation » qui constitue en l'espèce « un manque de rigueur caractérisé ». Il est notamment reproché au magistrat ne pas avoir relevé et approfondi certaines des contradictions flagrantes dans les déclarations des mineurs. Mais les sages n'accablent pas pour autant le jeune juge qui s'est obstinément défendu devant eux une semaine durant en février. Ils notent noir sur blanc que son « investissement professionnel » n'est « pas contesté », et que le magistrat n'a pas disposé alors des moyens humains et matériels qui auraient été nécessaires. Ils soulignent encore que , dans les nombreux autres dossiers qu'il a eus à traiter parallèlement à la tentaculaire affaire d'Outreau, Fabrice Burgaud n'a pas fait l'objet des mêmes reproches. Et qu'aucun des magistrats expérimentés qui ont approché le dossier maudit d'Outreau n'avait à l'époque perçu la faille. Toutefois, Fabrice Burgaud n'est pas blanchi, comme il l'aurait rêvé après l'humiliation ressentie après son audition télévisée devant des parlementaires . L'un de ses avocats, Me Jean-Yves Dupeux, a d'ores et déjà annoncé qu'il déposerait certainement un recours devant le Conseil d'Etat. LIRE AUSSI : » Exclusion d'un an requise contre le juge Burgaud » Le juge Burgaud comparaît devant le CSM » Le rapport qui accuse le juge Burgaud

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Ponta: in UE exista destule dorinte de a nu se acorda fonduri Romaniei (sezione: Giustizia)

( da "Romania Libera" del 24-04-2009)

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> Cititi online anunturile din ziarul “Romania libera”: Ponta: in UE exista destule dorinte de a nu se acorda fonduri Romaniei Rl online Vineri, 24 Aprilie 2009 Victor Ponta, ministrul pentru relatia cu Parlamentul, a declarat pentru NewsIn ca in UE exista destule "dorinte" de a nu se acorda fonduri Romaniei,si nu exclude o conditionare a alocarii acestora in functie de reforma din justitie pentru ca, din punctul sau de vedere, nu s-au inregistrat progrese. "Nu stiu daca e posibil ca UE sa puna drept conditie de acordare a fondurilor obtinerea unor progrese in justitie. Probabil este posibil. Exista destule dorinte de a nu se acorda aceste fonduri pentru Romania. Ceea ce stiu eu e ca in ultima perioada lucrurile in justitie au mers prost", a sustinut ministrul. Explicand ca nu doreste sa identifice responsabilii pentru incetinirea reformelor, Ponta a aratat ca nu s-a simtit, de la ultimul raport, pana in acest moment, un progres real in justitie. "Exista probleme mari in legatura cu salarizarea magistratilor, a personalului auxiliar, a unificarii practicii judiciare, in activitatea CSM si DNA", a adaugat vicepresedintele PSD. Victor Ponta s-a aratat optimist ca in viitoarea evaluare a UE pe justitie, Parlamentul nu va mai fi indicat drept responsabil pentru incetinirea reformelor. "Partea cu Codurile o vom rezolva pana pe 15 mai. Si in privinta dosarelor politicienilor, Parlamentul si-a facut treaba, a dat toate avizele. Nu mai exista niciun caz in Parlament. Dosarul Mihailescu va fi si el analizat, tocmai s-a modificat Regulamentul privind majoritatea pentru trimiterea in instanta. De aceea, de data aceasta, pentru reprezentantii la Bucuresti ai CE va fi foarte greu sa dea din nou vina pe Parlament. Acum poate ne ocupam de cei care au responsabilitati cu adevarat", a declarat Ponta. Comisia Europeana leaga plata fondurilor UE catre Romania de reforma justitiei si lupta anticoruptie din Romania, se arata intr-un document de informare al CE transmis Parlamentului European si consultat de NewsIn. "Comisia monitorizeaza atent situatia din Bulgaria si Romania. Plata fondurilor depinde, desigur, de evolutia mediului legislativ si judiciar si de progresele inregistrate in implementarea diferitelor planuri de actiune", se arata in concluziile documentului datat 8 aprilie 2009, fiind pentru prima oara cand CE leaga direct plata fondurilor europene de reforma justitiei si lupta anticoruptie. Documentul remis europarlamentarilor arata ca, in prezent, 316 milioane de euro din fondurile de preaderare pentru agricultura (SAPARD) raman suspendate, din care 142 milioane au fost raportate la Comisie. In ce priveste fondurile structurale, au fost aprobate trei evaluari de conformitate, dar pentru o evaluare "mai sunt in continuare unele chestiuni legate de conflicte de interes ce trebuie sa fie rezolvate". Platile interimare efectuate pana acum au avut loc doar in cadrul programelor operationale aprobate. Documentul vine ca raspuns la o rezolutie din ianuarie in care Parlamentul European isi exprima ingrijorarea cu privire la inghetarea fondurilor din Bulgaria si cerea executivului european sa raporteze trimestrial asupra problemelor cu privire la neregulile in implementarea fondurilor UE. Urmatoarea informare a Parlamentului va fi facuta de catre Comisie in luna septembrie, deoarece intre timp au alegeri europene, iar actualul legislativ isi incheie mandatul in luna mai. Pe de alta parte, intr-un raport privind exercitiul bugetar, votat joi in plenul de la Strasbourg, Legislativul european "cere Comisiei, in lumina ultimului raport CE si a regreselor in domeniul luptei anticoruptie, sa redacteze un raport special privind gestiunea si controlul fondurilor UE in Romania si asupra progreselor facute in lupta anticoruptie pana la 15 iulie 2009". Parlamentul este, de asemenea, de parere ca "aderarea Romaniei si Bulgariei nu a fost tratata de Comisie cu seriozitatea necesara si ca declaratiile privind stadiul de pregatire al celor doua tari candidate au indus in eroare si regreta ca dezinformarea a dus la actuala situatie prin care fonduri de coeziune au fost acordate unor state membre cu sisteme administrative si legale disfunctionale". Din aceeasi categorie: Weekend rece, cu lapovita la muntePogea: Am identificat 179 de taxe si tarife care trebuie eliminate sau comasateAproape 70% din firmele cu pierderi vor plati un impozit de maxim 1.000 euro Voteaza

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Assegno divorzile (sezione: Giustizia)

( da "AltaLex" del 24-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Assegno divorzile Mappa agg. al 24.04.2009 Stampa | Segnala | Condividi Civile | Famiglia ASSEGNO DIVORZILE ** * ** Altalex Mese - Schede di Giurisprudenza (www.altalexmese.it) Assegno divorzile e convivenza more uxorio Cassazione civile , sez. I, sentenza 08.10.2008 n° 24858 (Susanna Moro) Nella determinazione dell’assegno divorzile soltanto le poste reddituali effettivamente esistenti Cassazione civile , sez. I, sentenza 10.07.2008 n° 19064 (Clorinda Di Franco) Altalex Massimario (www.massimario.it) Separazione e divorzio, assegno divorzile, reddito di entrambi i coniugi Cassazione civile , sez. I, sentenza 17.07.2008 n° 19731 Danno, diritto al risarcimento, conseguenze sull’assegno divorzile, insussistenza Cassazione civile , sez. I, sentenza 10.07.2008 n° 19064 Altalex Quotidiano (www.altalex.com) Sulla decadenza della domanda riconvenzionale relativa all’assegno divorzile Cassazione civile , sez. I, sentenza 28.03.2007 n° 7653 Assegno divorzile: miglioramento delle condizioni economiche e revisione Cassazione civile , sez. I, sentenza 23.08.2006 n° 18367 (Giuseppe Buffone) Assegno di divorzio: doppio nome sul campanello non prova la nuova convivenza Cassazione civile , sez. I, sentenza 02.09.2004 n° 17684 Assegno divorzile: criteri autonomi rispetto all'assegno spettante al separato Cassazione civile ,sez. I, sentenza 27.08.2004 n° 17128 Assegno divorzile: sulla nascita di figlia non riconosciuta dal figlio maggiorenne Cassazione civile sez. I, sentenza 13.02.2003 n° 2147 Assegno divorzile corrisposto in unica soluzione è soggetto a tassazione Irpef Cassazione civile , sez. IV, sentenza 22.11.2002 n° 16462 Legittima indeducibilità dell'assegno divorzile in unica soluzione Corte Costituzionale ordinanza 22.11.2001 n° 383 Sentenza ecclesiastica di nullità - intangibilità dell'assegno divorzile Cassazione civile 23.03.2001 n° 4202 Assegno divorzile - rilevanza di accordo fra i coniugi ai fini della determinazione Cassazione civile 21.02.2001 n° 2492 Illegittima indeducibilità dell'assegno divorzile in unica soluzione Cassazione civile sez. tributaria, ordinanza 18.09.2000 n° 795 La convivenza brevissima fra coniugi esclude l'assegno divorzile Cassazione civile , sez. I, sentenza 16.06.2000 n° 8233 Convivenza ''more uxorio'' e rettifiche ad assegno divorzile Cassazione civile , sez. I, sentenza 02.06.2000 n° 7328 Revisione dell'assegno divorzile anche se l'aumento dello stipendio è imprevisto Cassazione civile , sez. I civile, sentenza 28.01.2000 n° 958 Stampa | Segnala | Condividi |

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Non ci sarà un altro 28 ottobre (sezione: Giustizia)

( da "EUROPA ON-LINE" del 24-04-2009)

Argomenti: Giustizia

commento Sei in Commenti 24 aprile 2009 Non ci sarà un altro 28 ottobre Evidentemente a Giorgio Napolitano le cose italiane debbono apparire più gravi di quanto non appaiano agli oppositori dell'attuale regime di governo, se con un intervento giudicato fra i più alti del suo primo triennio di presidenza ha scavalcato saggi di politologi, libri bianchi di partito, articoli di studiosi e di giornalisti non iscritti alla caritas del potere, e ha ritenuto di dover personalmente ristabilire le regole del gioco e ricordare quello che si può e si deve fare per conquistare il futuro conservando un cuore democratico, e quel che non si può e non si deve fare per non affogare totalmente il paese nell'illegalità. Nei giorni scorsi, nella massima distrazione della grande stampa, la nostra vita pubblica è stata tutta un bulicame di cattivi pensieri berlusconiani e di durissime repliche dell'intellighentia a cavallo fra lo studio e la politica. Il capo del governo, che dopo il terremoto dell'Aquila e l'ebbrezza della popolarità sul teatro delle macerie, aveva attaccato il Colle che metterebbe l'autovelox contro i suoi decreti-omnibus, la Corte costituzionale perché annulla le leggi da stato etico approvate in nome della bioetica, il parlamento perché deputati e senatori pretendono di fare leggi e di votare anziché delegare i loro capiufficio a votare da soli i decreti del governo, i magistrati perché indagano se nel partito del cemento (pilone del blocco sociale della destra) ci siano state responsabilità per la città di sabbia che ha sepolto 300 persone, i media perché si ricordano (qualche volta) di fare il loro mestiere di contropotere invece di cantare in coro le lodi del signore. Questo stravolgimento della repubblica, stretta nella tenaglia del consenso plebiscitario per il leader e dello svuotamento delle istituzioni come conchiglie morte pronte ad ospitare paguri, dà l'ultima manciata di fertilizzante al terreno dell'illegalità, su cui nasce e prospera il Sultanato. Gli allarmi sull'avvelenamento della nostra terra si susseguono, ora flebili ora rumorosi, ma naturalmente limitati. Due settimane fa, Pierluigi Castagnetti ha distribuito il saggio Leopoldo Elia, costituzionalista e uomo politico rigoroso e innovatore, scritto da ex allievi, da cui emerge che la Corte non è un Moloch antiparlamentare, come sembra ai balilla del Cavaliere, ma rispetta nelle leggi la "discrezionalità del legislatore", salvo sottometterla alla "riserva del possibile" nei casi in cui la giurisprudenza stessa escluda quella discrezionalità, come nei diritti sociali che dipendono dalle mutevoli possibilità di bilancio. Era seguita di pochi giorni alla Sapienza la lectio magistralis sui limiti del potere, del capo dei costituzionalisti italiani, Alessandro Pace: la pluralità delle istituzioni sovrane non basta a fare la democrazia, che si risolverebbe in mero scontro di potere, ma occorre che tutti essi abbiano in sé "il senso del limite": quel senso del limite che sta nell'articolo 1 della Costituzione, «la sovranità appartiene al popolo che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione». Se dunque ci sono limiti e forme per il popolo sovrano, figuriamoci per il premier, che sovrano è soltanto nella villa di Arcore e nelle colonie sarde o in altri territori d'oltremare. Il rifiuto berlusconiano di quelle forme e limiti aveva spinto Giovanni Sartori a definire l'attuale meticciato di Costituzione scritta e Costituzione praticata Il Sultanato, comprensivo delle leggi ad libitum e dell'harem (ieri rafforzato dalla decisione di arricchire di attricette e letterine le liste del Pdl per le europee). Su questa illegalità, di cui il sultanato è l'ultima e coerente incarnazione, si soffermerà stamattina alla 10,30 il gruppo di lavoro dei radicali che presenteranno il libro bianco La peste italiana: cioè l'abitudine di governi e istituzioni, sin dai primi tempi della prima repubblica, ad allontanarsi surrettiziamente dalla legalità repubblicana, in nome della "costituzione materiale" (o, alla romana, del "tutto s'aggiusta"). Tutto questo è successo in Italia nel giro di tre settimane. Evidentemente Napolitano, che una settimana fa aveva opposto la Costituzione vera alla pseudocostituzione del premier, così come aveva fatto quando impedì le prevaricazioni del decreto Eluana, ha ritenuto che l'autodifesa della società civile contro i rischi della tirannia morbida o sultanato non basti. E ha voluto ricordare che la Costituzione non si viola, che non ci sarà un altro 28 ottobre 1922, con o senza caravanserraglio di camice nere. Anche se le camice nere al governo e nelle aule sorde e grigie ci sono già coi i loro quadrunviri, consoli e capimanipolo. Per ricordarlo è andato a Torino, alla Biennale Democrazia, presieduta da Gustavo Zagrebelsky, che sabato ne aveva anticipato lo spirito alla nostra Gabriella Monteleone in un'intervista per Europa. «Dal '48 ad oggi aveva ricordato il professore non c'è stato un momento in cui non si è parlato di "crisi della democrazia". Questo ci fa comprendere che la democrazia è un regime perennemente in crisi», perché essa è un ideale di vita comune, «mai pienamente realizzato»: ogni tipo di governo produce da sé i fattori della degenerazione, e la polemica sulla Casta dimostra quanto sia rilevante la degenerazione da noi. La legge elettorale, con la quale i cittadini non eleggono ma ratificano, è un altro sintomo rilevante della degenerazione. Anzi, di rovesciamento della democrazia. Un rovesciamento di fatto a cui Napolitano ha detto alt: la Costituzione non è un residuato bellico, può essere riformata ma solo in modo «trasparente e convincente », perché «da zero non si parte». Speriamo che su questa linea del Piave stiano senza se e senza ma tutti i partiti dell'opposizione, e di sentire stamattina parole convergenti dagli amici radicali, anche loro consapevoli che il 28 ottobre non vinse il genio di Mussolini ma l'impostura dei democratici, che preferirono scannarsi fra loro invece di fare fronte unico fra loro e con le istituzioni. Come poi fecero, ma solo 23 anni più tardi, e dopo tanti lutti, nella guerra di Liberazione. Federico Orlando

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CALABRIA: VERTICE SU NORMATIVA ANTISISMICA REGIONALE. (sezione: Giustizia)

( da "Asca" del 24-04-2009)

Argomenti: Giustizia

CALABRIA: VERTICE SU NORMATIVA ANTISISMICA REGIONALE (ASCA) - Catanzaro, 24 apr - ''Il confronto di oggi segna un altro passo avanti nel processo che la Regione ha avviato sin dal 2007, teso a favorire la riduzione del rischio sismico, sia per le nuove costruzioni, che per quelle gia' realizzate. L'intera fase di riordino si concludera' entro la fine del 2009''. E' quanto ha affermato l'assessore ai Lavori Pubblici della Regione Calabria, Luigi Incarnato, in riferimento all'incontro sul riordino amministrativo della normativa sismica in Calabria e del relativo documento di attuazione, che si e' tenuto oggi, a Catanzaro, nella sede del dipartimento. All'incontro, presieduto dallo stesso Incarnato, hanno partecipatodirigenti regionali, i rappresentanti regionali dell'Ordine dei geologi e degli Ordini provinciali degli ingegneri e degli architetti, i rappresentanti di Eucentre, Fabio Germagnoli e Barbara Borzi. Nel corso della riunione e' stato fatto il punto sulla legislazione sismica nazionale e regionale, in rapporto alla sentenza della Corte Costituzionale dell'aprile 2006. La sentenza ha radicalmente modificato i principi della Legge 741/81 (che prevede le modalita' di deposito dei progetti e successivo controllo a campione), sancendo la necessita' del regime autorizzativo a salvaguardia della pubblica e privata incolumita' e dei principi fondamentali in materia di governo del territorio e protezione civile, eliminando il sistema del controllo a campione introdotto dalle varie leggi regionali e dalla stessa legislazione della Calabria. Gli effetti della sentenza costringono tutte le amministrazioni regionali a ridisegnare il sistema dei controlli. L'assessore Incarnato, oltre a ribadire la pericolosita' sismica del territorio calabrese, ha ripercorso le tappe del lavoro fin qui svolto e, in particolare, si e' soffermato sul protocollo di intesa con Eucentre (Fondazione costituita dal dipartimento della Protezione Civile della presidenza del Consiglio dei Ministri, dall'Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia, dall'Universita' degli Studi di Pavia e dall'Istituto universitario di Studi Superiori di Pavia), con il compito di promuovere e sostenere la ricerca nel campo dell'ingegneria sismica, d'intesa con gli Istituti universitari operanti in Calabria. Incarnato ha precisato, infine, che l'attivita' del dipartimento riguarda il riordino della citata LR 7/1998, mediante un Regolamento regionale di attuazione. Alla fine dell'incontro si e' stabilito che l'assessorato nei prossimi giorni incontrera' tutti gli altri soggetti operanti nel settore (Anci, Ance, Upi e altre categorie), mentre gli Ordini professionali, sulla scorta dei documenti elaborati dal dipartimento, faranno pervenire entro un mese le proprie osservazioni, utili a definire la materia. red-res/mcc/bra (Asca)

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Burgaud fixé aujourd'hui (sezione: Giustizia)

( da "L'Humanitè" del 24-04-2009)

Argomenti: Giustizia

société Burgaud fixé aujourd'hui Justice . Le Conseil supérieur de la magistrature statue cet après-midi sur la responsabilité du juge de l'affaire d'Outreau. Avec lui, difficile de penser qu'il s'agit d'un hasard du calendrier. Nicolas Sarkozy semble avoir calqué ses dernières annonces, concernant les futures réformes judiciaires, sur le planning du Conseil supérieur de la magistrature (CSM), devant lequel est traduit Fabrice Burgaud. Quel meilleur moyen, pour le chef de l'État, que d'invoquer un nom qui rime avec le fiasco de l'affaire d'Outreau pour mettre aux pas des magistrats tant décriés ? Alors que le CSM dira, cet après-midi, s'il y a lieu ou non de sanctionner celui qui fut l'orchestrateur d'une instruction mise à bas par deux procès aboutissant à treize acquittements, le président de la République enfourchait, il y a trois jours, l'un de ses vieux chevaux de bataille : la responsabilité des juges. « Il ne faut pas faire d'amalgame. Les magistrats font un travail remarquable, mais les Français ont été choqués d'un certain nombre de dysfonctionnements », a-t-il d'abord pointé. Avant d'assurer : « Je ne laisserai pas des affaires comme Outreau sans réponse. » Et d'annoncer une future loi organique sur la nouvelle composition du CSM, que les non-magistrats devraient désormais intégrer en plus grand nombre, ainsi que la possibilité de saisir ce dernier par n'importe quel justiciable s'estimant lésé par un juge. Déjà, le 7 janvier, Nicolas Sarkozy avait profité de l'audience solennelle de rentrée de la Cour de cassation pour enterrer le juge d'instruction. Quatre semaines plus tard, Fabrice Burgaud débutait justement une délicate semaine, celle de la défense de son instruction face à ses pairs. À cette occasion, on a pu voir un juge plus pugnace que lors de son passage devant la commission d'enquête parlementaire. Face au CSM, Fabrice Burgaud a répondu pied à pied à la liste des griefs retenus par le ministère de la Justice. Directrice des services judiciaires, Dominique Lottin avait réclamé un an au maximum d'exclusion de la chancellerie à l'encontre de celui qui fut à l'origine d'une « accumulation de manquements au caractère systématique, voire volontaire » et dont elle soulignait le « manque évident de rigueur et d'impartialité ». « Je n'ai commis aucune faute disciplinaire, ni de près ni de loin. Je n'ai failli d'aucune sorte à mon serment de magistrat », avait contre-attaqué Fabrice Burgaud, peu enclin à reconnaître la moindre faille dans son travail. Autre axe - plus convainquant - mis en avant par ses défenseurs : dénoncer la manoeuvre politicienne de l'Élysée, qui a choisi d'épingler leur client à la moindre occasion. « Le CSM a repoussé d'un mois sa décision, remarque Me Jean-Yves Dupeux, cela prouve au moins que la condamnation du juge Burgaud n'est pas évidente », contrairement à ce qu'en disent « le personnel politique et beaucoup de médias ». Sophie Bouniot

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Outreau : un blâme pour le juge Burgaud (sezione: Giustizia)

( da "Figaro, Le" del 24-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Outreau : le juge Burgaud écope d'un blâme Laurence de Charette 24/04/2009 | Mise à jour : 19:47 | Ajouter à ma sélection . --> Crédits photo : Le Figaro Dans ses motivations, le Conseil Supérieur de la magistrature estime que «l'accumulation» de «négligences», «maladresses» et un «défaut de maîtrise» dans la conduite de l'information judiciaire constituent «un manque de rigueur caractérisé». Un blâme : comme l'avait annoncé lefigaro.fr dès jeudi soir, le Conseil supérieur de la magistrature (CSM) a finalement prononcé vendredi une «réprimande avec inscription au dossier» à l'encontre du juge Burgaud. Cette sanction, la plus basse possible dans l'échelle qui peut aller jusqu'à la révocation, est inférieure de deux crans à celle requise par la direction des affaires judiciaires au nom de la chancellerie, l'«exclusion temporaire des fonctions pour une durée maximale d'un an». Pour parvenir à ce délicat compromis, il a fallu aux membres du Conseil un mois de réflexion supplémentaire, tant le dossier est politiquement périlleux et juridiquement complexe. Le vote final est resté extrêmement serré. Les sages ont donc soupesé chaque mot de la rédaction définitive, trop conscients, que quelle que soit leur décision, elle ferait l'objet de multiples critiques. Ils ont épluché chacun des griefs avancés contre le magistrat instructeur d'Outreau, y compris ceux que la Chancellerie avait elle-même fini par abandonner. Pour justifier la sanction, le Conseil supérieur de la magistrature constate un certains nombre de « négligences », « maladresses » et un « défaut de maîtrise » dans la conduite de l'information judiciaire. Ils précisent que, séparément, aucun de ces manquements ne serait susceptible de recevoir une qualification disciplinaire, mais que c'est leur « accumulation » qui constitue en l'espèce « un manque de rigueur caractérisé ». Il est notamment reproché au magistrat ne pas avoir relevé et approfondi certaines des contradictions flagrantes dans les déclarations des mineurs. Mais les sages n'accablent pas pour autant le jeune juge qui s'est obstinément défendu devant eux une semaine durant en février. Ils notent noir sur blanc que son « investissement professionnel » n'est « pas contesté », et que le magistrat n'a pas disposé alors des moyens humains et matériels qui auraient été nécessaires. Ils soulignent encore que , dans les nombreux autres dossiers qu'il a eus à traiter parallèlement à la tentaculaire affaire d'Outreau, Fabrice Burgaud n'a pas fait l'objet des mêmes reproches. Et qu'aucun des magistrats expérimentés qui ont approché le dossier maudit d'Outreau n'avait à l'époque perçu la faille. Toutefois, Fabrice Burgaud n'est pas blanchi, comme il l'aurait rêvé après l'humiliation ressentie après son audition télévisée devant des parlementaires . L'un de ses avocats, Me Jean-Yves Dupeux, a d'ores et déjà annoncé qu'il déposerait certainement un recours devant le Conseil d'Etat. LIRE AUSSI : » Exclusion d'un an requise contre le juge Burgaud » Le juge Burgaud comparaît devant le CSM » Le rapport qui accuse le juge Burgaud

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> L'éthique d'un membre du CSM mise en cause par la défense (sezione: Giustizia)

( da "Figaro, Le" del 24-04-2009)

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Affaire Burgaud : l'«éthique» d'un membre du CSM en cause Delphine Chayet 24/04/2009 | Mise à jour : 19:38 | Ajouter à ma sélection . --> Un des magistrats du Conseil supérieur de la magistrature (CSM), chargé de statuer sur le cas Burgaud, aurait lui-même participé à la procédure d'Outreau. Les avocats du juge Burgaud ont révélé vendredi qu'ils soulèveraient un point de droit afin d'obtenir l'annulation de la «réprimande avec inscription au dossier» prononcée vendredi à son encontre par le Conseil supérieur de la magistrature (CSM). Jean-Yves Dupeux et Patrick Maisonneuve ont expliqué avoir appris récemment qu'un des onze membres du CSM avait participé à la procédure d'Outreau. Xavier Chavigné a été magistrat à la cour d'appel de Douai (Nord), dont la chambre de l'instruction a refusé à deux reprises la remise en liberté de l'abbé Dominique Wiel, un suspect finalement acquitté. Ce rebondissement a entraîné une réaction immédiate de Vincent Lamanda, premier président de la Cour de cassation et président du conseil de discipline des magistrats du siège au sein du CSM qui, ayant appris la nouvelle «avec stupéfaction», a aussitôt «convoqué l'intéressé pour recueillir, sans délai, ses explications». «Lorsque l'on prétend devoir donner des leçons en matière de rigueur, d'éthique et de déontologie je crois qu'on peut être un peu plus attentif et éviter de se retrouver dans une situation pour le moins atypique», a de son côté souligné vendredi Me Maisonneuve.

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L'<éthique> d'un membre du CSM mise en cause (sezione: Giustizia)

( da "Figaro, Le" del 24-04-2009)

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Affaire Burgaud : l'«éthique» d'un membre du CSM en cause Delphine Chayet 24/04/2009 | Mise à jour : 19:38 | Ajouter à ma sélection . --> Un des magistrats du Conseil supérieur de la magistrature (CSM), chargé de statuer sur le cas Burgaud, aurait lui-même participé à la procédure d'Outreau. Les avocats du juge Burgaud ont révélé vendredi qu'ils soulèveraient un point de droit afin d'obtenir l'annulation de la «réprimande avec inscription au dossier» prononcée vendredi à son encontre par le Conseil supérieur de la magistrature (CSM). Jean-Yves Dupeux et Patrick Maisonneuve ont expliqué avoir appris récemment qu'un des onze membres du CSM avait participé à la procédure d'Outreau. Xavier Chavigné a été magistrat à la cour d'appel de Douai (Nord), dont la chambre de l'instruction a refusé à deux reprises la remise en liberté de l'abbé Dominique Wiel, un suspect finalement acquitté. Ce rebondissement a entraîné une réaction immédiate de Vincent Lamanda, premier président de la Cour de cassation et président du conseil de discipline des magistrats du siège au sein du CSM qui, ayant appris la nouvelle «avec stupéfaction», a aussitôt «convoqué l'intéressé pour recueillir, sans délai, ses explications». «Lorsque l'on prétend devoir donner des leçons en matière de rigueur, d'éthique et de déontologie je crois qu'on peut être un peu plus attentif et éviter de se retrouver dans une situation pour le moins atypique», a de son côté souligné vendredi Me Maisonneuve.

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(sezione: Giustizia)

( da "Figaro, Le" del 24-04-2009)

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«Une sanction qui va mécontenter tout le monde» B.H. (lefigaro.fr) avec agences 24/04/2009 | Mise à jour : 18:28 | Ajouter à ma sélection . --> REACTIONS - Après la réprimande ordonnée par le Conseil supérieur de la magistrature au juge Burgaud, les acquittés du procès Outreau dénoncent une sanction «ridicule». Les réactions à la réprimande infligée vendredi au juge Fabrice Burgaud pour son instruction du désastre judiciaire d'Outreau ne se sont pas fait attendre. Sitôt après la décision du Conseil supérieur de la magistrature, les acquittés du procès ont fait part de leur désarroi. «La réprimande est une fausse sanction destinée à répondre à la pression de l'opinion publique. Je suis inquiète parce que s'il instruit d'autres dossiers, des innocents risquent encore de finir dans les geôles de la République», s'est offusquée Roselyne Godard, connue comme «la boulangère» du procès d'Outreau. «Est-ce qu'il y aurait eu une sanction adéquate par rapport à ce qu'il a fait ? Je crois qu'il n'y en a aucune dans l'échelle des sanctions qu'il aurait pu avoir: c'est quand même le premier responsable d'un fiasco judiciaire sans précédent, et je trouve qu'il s'en sort bien», a également déploré Alain Maréceaux, huissier de justice, acquitté en appel en 2005 dans cetet affaire. Eric Dupond-Moretti, avocat de plusieurs acquittés, a lui aussi fustigé la réprimande, ironisant sur «la justice qui juge la justice». Et de regretter qu'«en terme d'opinion publique, c'est dramatique parce que si vous avez un avertissement pour le plus grand fiasco judicaire de ces dernières décennies, alors tout est permis». Frank Berton, également avocat de plusieurs acquittés, a quant à lui qualifié de «ridicule» la sanction, en la comparant à la réprimande d'un «maître d'école» à «son élève». «Pour les acquittés, cela veut dire: 'il n'y a rien, il n'y a pas de soucis, pas de problèmes, circulez'», a-t-il ajouté. «C'est l'illustration d'un corporatisme ancestral. Il faut retirer aux magistrats le pouvoir de juger les magistrats». Les syndicats de magistrats ont eux aussi manifesté leur mécontentement, estimant que Fabrice Burgaud était «le bouc émissaire idéal de tous les dysfonctionnements de la justice». Ayant pris «connaissance avec regret» de la décision du CSM, l'Union syndicale des magistrats (USM), premier syndicat dans la profession, rappelle que c'est le garde des Sceaux Pascal Clément, prédécesseur de Rachida Dati, qui avait traduit le juge Burgaud devant ses pairs. «L'Inspection générale qui n'est pourtant pas réputée pour sa tendresse concluait à l'absence de faute imputable à M. Burgaud», a-t-on renchéri au Syndicat de la magistrature (SM), en soulignant que la procédure disciplinaire décidée par la Chancellerie était «la mauvaise réponse à un vrai problème». Et le député socialiste André Vallini, qui avait présidé la commission d'enquête parlementaire sur l'affaire d'Outreau, de résumer : «la sanction va mécontenter à la fois ceux qui considèrent qu'il est le principal responsable du fiasco judiciaire d'Outreau comme ceux qui considèrent qu'il n'a été qu'un élément de la chaîne pénale qui a dysfonctionné du début à la fin de cette affaire».

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Il referendum del 21 giugno e "il furto della seconda scheda" (sezione: Giustizia)

( da "EUROPA ON-LINE" del 24-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Articolo Sei in Lettere 24 aprile 2009 Il referendum del 21 giugno e "il furto della seconda scheda" Cara Europa, ho saputo che, con un accordo parlamentare tra Pdl, Pd e Udc, è stato deciso di presentare una leggina, e votarla non in aula ma in commissione affari costituzionali ( sede legislativa), che proroga i termini entro i quali si possono svolgere i referendum (15 aprile 15 giugno) al 21 giugno. In tal modo, gli italiani, a cui è stato negato l'election day richiesto dal Pd, cioè votare il 7 giugno per europee, referendum e primo turno delle amministrative, potranno votare domenica 21, insieme al secondo turno delle amministrative (nei comuni che andranno al ballottaggio). A me, che andrò a votare solo per le europee, la leggina mi lascia indifferente. Anzi mi lascerebbe, se non sentissi odore di "politica all'italiana", di scippo di legalità, come dicono i radicali. LUCA D'ANSELMO, LA SPEZIA Caro D'Anselmo, di scippo di legalità abbiamo parlato, a volte, più o meno tutti, secondo la posizione politica nella quale ci trovavamo. Per me, il primo scippo di legalità avvenne prima ancora che la repubblica nascesse, nel referendum del 2 giugno 1946 tra monarchia e repubblica, quando tantissimi elettori furono esclusi, non ricevettero i certificati, o ne ricevettero due, e troppe sezioni rimasero in balia dei più forti o prevaricatori. Ero ragazzo, da adulto ho raccolto confidenze di presidenti di seggio pentiti o vanagloriosi del risultato conquistato. Ciò premesso ed è ciò di cui non si parla mai, per tacita convenzione, come si faceva in certe famiglie borghesi per figli di dubbia paternità , condivido la tesi generale dei radicali sullo scippo di legalità nel nostro sistema politico, e condivido anche la loro teoria del «furto della seconda scheda» (capitolo 2 di La peste italiana), salvo nell'introduzione. Vi si afferma che la doppia scheda, quella per eleggere i parlamentari e quella per fare i referendum abrogativi di leggi del parlamento, «è la straordinaria invenzione dei costituenti; i quali, storicamente, hanno solo l'esperienza del regime fascista e quindi affrontano con diffidenza l'istituzione parlamentare». Ora io non credo che i costituenti avessero solo l'esperienza fascista. Ero studente, ma li ricordo grandi fautori del regime parlamentare, del quale molti di loro erano stati membri e perfino presidenti della camera o del consiglio prima del fascismo. Da studente universitario di giurisprudenza, poi, ne trovai non pochi sulle cattedre della Sapienza, allora Studium Urbis, e non ho avuto mai occasioni per dubitare della loro profonda conoscenza del sistema parlamentare. A parte questo, temo (talvolta) che proprio l'esperienza del 2 giugno 1946 abbia potuto indurre alcuni governanti e parlamentari dell'"arco costituzionale" a temere il referendum, quasi potenzialmente eversivo nei confronti dell'ordine repubblicano che il parlamento costruiva. Successivamente, il referendum si mostrò una poderosa arma di progresso, convalidando la scelta parlamentare a favore del divorzio e obbligando il legislatore ad abolire l'aborto clandestino. La corte costituzionale restrinse tuttavia il campo delle materie sottoponibili a referendum, che la Costituzione limita a leggi tributarie e di bilancio, amnistia e indulto, ratifica di trattati internazionali. I molti no ai molti referendum proposti dai radicali sono un fatto, come è un fatto l'affermazione di Livio Paladin in tema di ammissibilità del referendum: «L'unica certezza è l'incertezza». Anche da qui, l'esigenza sostenuta dal libro bianco dei radicali di unire le forze che vogliano mettere al centro della lotta politica il ritorno alla legalità costituzionale. Quanto al voto del 21 giugno, confermo che non andrò a votare, per evitare che scatti il quorum. Non vedo quale interesse possa avere io, vissuto sempre in minoranza, a regalare il premio di maggioranza, cioè il 55 per cento dei seggi in parlamento, al solo partito più forte. Cioè al Pdl. Non mi piace quell'antico cinico proverbio siciliano che dice: "Sant'Arruffato, aiuta il ricco, ché il povero sta abituato". Federico Orlando

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Outreau : (sezione: Giustizia)

( da "Figaro, Le" del 24-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Burgaud : «Le mot réprimande résonne comme une farce» Propos recueillis par Delphine Chayet 24/04/2009 | Mise à jour : 20:33 | Ajouter à ma sélection . --> Philippe Houillon : « L'écart risque de se creuser entre les Français et leur justice. » Crédits photo : AFP Pour le rapporteur de la commission sur Outreau, une interdiction d'exercer la fonction de juge d'instruction aurait été plus appropriée. Député UMP, Philippe Houillon fut le rapporteur de la commission parlementaire sur l'affaire d'Outreau. Il craint que la sanction décidée contre le juge Burgaud ne soit pas «comprise» par les Français. LE FIGARO. - Que vous inspire la décision du CSM ? Philippe HOUILLON. - Le mot «réprimande» résonne comme une farce, face à l'ampleur du drame de l'affaire d'Outreau. Quand on pense aux 26 années de prison cumulées, aux nombreuses tentatives de suicide, aux familles séparées, cette sanction semble totalement disproportionnée. Même si la réprimande a une signification précise dans le langage disciplinaire, le mot est décalé, incompréhensible. L'écart risque de se creuser entre les Français et leur justice. Une révocation aurait-elle été préférable ? La sanction la plus sévère n'était sans doute pas la plus juste parce qu'elle aurait fait porter au juge Burgaud l'entière responsabilité du fiasco. Or il en a certes été la cheville ouvrière mais il n'est pas seul à avoir failli dans ce dossier. En prononçant une interdiction d'exercer la fonction de juge d'instruction ou de juge unique, le CSM aurait par contre rendu une décision plus appropriée. D'un point de vue symbolique, cette sanction faisait sens même si elle ne changeait pas grand-chose dans les faits. Car je n'ai rien contre le juge Burgaud qui a été - et reste - au cSur d'une tourmente ces dernières années. J'attendais simplement de l'institution judiciaire qu'elle reconnaisse enfin ses propres dysfonctionnements. D'aucuns dénoncent aujourd'hui une décision de compromis. Qu'en pensez-vous ? Il est vrai que si les sages estimaient qu'il n'y avait pas eu de faute, il aurait été plus courageux d'assumer jusqu'au bout et de ne pas prononcer de sanction. En tout cas, cette décision inadaptée valide les propos du président de la République sur la responsabilité des juges. La réforme de la composition du CSM et sa saisine directe par les justiciables vont sensiblement améliorer les choses. Mais il serait également utile que le Conseil rédige enfin un code de déontologie, attendu depuis des mois. Car il faudra, à l'avenir, que les entorses aux bonnes pratiques soient sanctionnées beaucoup plus systématiquement. » Outreau : un blâme pour le juge Burgaud » «Une sanction qui va mécontenter tout le monde»

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Processo Telecom La resa dei giudici (sezione: Giustizia)

( da "Stampa, La" del 24-04-2009)
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il caso 5000 PAOLO COLONNELLO Data capestro Per esaminare a fondo ogni dossier insieme con un perito e tutte le parti serviranno diversi anni In aula «Ormai è una farsa», dice un avvocato. Accanto sorridono i legali degli accusati: sanno di aver vinto "La Corte Costituzionale ci obbliga a un'impresa titanica Nel 2015 scatta la prescrizione: impossibile riuscirci" Processo Telecom La resa dei giudici le udienze necessarie MILANO La decisione della Consulta configura un'impresa titanica, alla quale non voglio nemmeno pensare. Non so come si farà a celebrare questo processo...». Dice così il gip dell'inchiesta Telecom, Giuseppe Gennari, mentre si rigira tra le mani lo scarno comunicato della Corte Costituzionale che lo obbligherà, prima di distruggerli, a esaminare insieme con difese, parti civili e accusa, le migliaia di dossier illegali trovati durante l'inchiesta sullo spionaggio Telecom. Scuote la testa anche il giudice dell'udienza preliminare, Mariolina Panasiti, appena riemersa dall'aula magna nella quale sono sfilate oltre trecento parti civili: «Per ora vado avanti ma è una strada in salita...». Dietro i giri di parole il messaggio è chiarissimo: il processo Telecom, così come lo abbiamo conosciuto in tre anni d'inchiesta, con i suoi misteri, le sue spie, i suoi giochi di potere e le sue guerre internazionali, non esisterà più. Prendiamo per esempio la vicenda di Marco Mancini, il dirigente del Sismi accusato di violazione di segreti di Stato per aver passato notizie rilevanti al dossierificio Cipriani-Tavaroli: si tratta di una quarantina di fascicoli nei quali Mancini sostiene di non aver rivelato alcunché. Anzi, che si tratta di sonore «bufale». Per esaminare con un perito e con le parti in causa ogni dossier, stabilire se si tratta di notizie reperibili da fonti aperte oppure negli archivi del servizio segreto militare, quanto ci vorrà? La prescrizione è per il 2015. «Questo è un processo che rischia di non potersi concludere mai», commenta l'avvocato Davide Steccanella, legale di un ex dirigente della Telecom, dossierato, costituitosi parte civile. «Ormai è una farsa», ribatte Massimo Pellicciotta, legale per i due uomini della sicurezza di Berlusconi e Mediaset, spiati. Sorridono invece silenziosi i legali degli imputati. Si aggrappano a dei «vedremo» i pm della procura milanese. Ma come andranno a finire le cose, il gip Gennari lo spiega mostrando sconsolato le conclusioni del perito informatico della procura, Eugenio Caccavella, sull'esame di questi atti. «Considerato - scrive Caccavella - che ragionevolmente le risultanze oggetto di tali valutazioni nel procedimento penale in parola sono all'incirca qualche decina di migliaia, appare immediata la titanicità dell'attività da svolgere, senza considerare infine che se queste operazioni fossero svolte in contraddittorio con le parti coinvolte, i tempi necessari si dilaterebbero oltremodo...». I dossier Per un processo come quello Telecom basato al novanta per cento proprio sull'esistenza dei dossier segreti commissionati dalla Security Telecom (ma anche dalla Pirelli, dall'Inter, da Prada e da un'altra cinquantina di aziende) si capisce come a un dibattimento vero e proprio forse non si arriverà mai più. O se si arriverà, si tratterà di un processo più che dimezzato, nel quale saranno rimasti in piedi pochi capi d'imputazione: dalla corruzione degli uomini delle forze dell'ordine che rifornivano i dossier di dati sensibili tratti dai terminali informatici del ministero delle Finanze o degli Interni (ieri costituitisi parti civili), all'appropriazione indebita relativa al giro di denaro versato da Telecom alle società inglesi di Cipriani, fino all'intrusione informatica nei computer del vicedirettore del Corriere dela Sera, Massimo Mucchetti, e dell'ex amministratore delegato della Rcs, Vittorio Colao. Su tutto il resto, ovvero le migliaia di dossier commissionati su dipendenti, fornitori, concorrenti, uomini politici, partiti, calciatori, attori e veline, calerà invece il sipario per i tempi biblici obbligati dalla decisione della Consulta. Il gip Gennari non se lo nasconde: «Ogni incidente probatorio sui dossier richiederà tempo e potrebbe generare nuovi atti da trasmettere al giudice del processo. In pratica si creerà un processo parallelo». Con il rischio che se venisse dichiarata l'illegalità di alcuni dossier, gli avvocati potrebbero contestare un anticipato giudizio. Un doppio binario pericoloso per la tenuta del processo. Bisognerà aspettare la motivazione della sentenza per interpretare al meglio il dispositivo della Consulta, reso noto ieri e che, nell'intento di garantire i diritti della difesa, in pratica blocca il futuro del dibattimento. Con effetti anche sulle speranze di risarcimento delle parti civili: non potranno che essere accolte con riserva dal gup Panasiti essendo le loro posizioni tutte legate all'esistenza di una presunta illecità dei dossier.

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Ricorso salva-Comunità una vittoria parziale (sezione: Giustizia)

( da "Stampa, La" del 24-04-2009)
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Argomenti: Giustizia

il caso Battaglia a colpi di carta bollata Ma il 7 giugno potrebbe scattare il commissariamento Ricorso salva-Comunità una vittoria parziale NOEMI PENNA Le Comunità montane hanno i giorni contati. E per evitare di entrare nella strada del non ritorno, l'Alta Valle di Susa ha scelto di rivolgersi al Tar per evitare un accorpamento che, secondo la giunta, viola le leggi e non rispetta l'omogeneità del territorio. Ma la trafila giudiziaria, per ora non ha dato i risultati sperati: il tribunale amministrativo regionale ha respinto l'istanza di sospensione del provvedimento di riordino delle Comunità montane, ma ha giudicato fondato, per indebita invadenza delle prerogative della Regione e degli Enti locali, il ricorso che sottolinea le eccezioni di illegittimità costituzionale delle disposizioni della legge finanziaria statale per il 2008. Una vittoria a metà, che ha definito valida l'istanza presentata dall'avvocato Paolo Scaparone, ma fuori dalla competenza dello stesso tribunale che l'ha passata d'ufficio ai giudici della Corte costituzionale che ora dovranno decidere sul da farsi. Il passaggio di competenze da parte del Tar «in parte ci dà ragione e conferma l'importanza e la validità delle nostre richieste, ma sta allungando di molto i tempi d'attesa», spiega Mauro Carena, presidente della Comunità Alta Valle Susa. La fondatezza dei motivi di ricorso, logicamente, fa ben sperare in un pronunciamento favorevole all'annullamento del provvedimento di riordino delle Comunità montane, ma nonostante ciò il tribunale non ha comunque ancora accordato la misura di sospensione dell'accorpamento. «Oltre alla battaglia sulla anticostituzionalità della Finanziaria, noi abbiamo intrapreso anche un ricorso al Consiglio di Stato per bloccare l'esecutività per processo, almeno fino al verdetto della corte costituzionale. Ma non abbiamo ancora ricevuto risposta, e mancano solo 40 giorni alla fine del mandato e quindi anche allo scorporamento». Evidente, infatti, è l'irreparabilità del danno che potrebbero subire le Comunità con l'attuazione del provvedimento, che già dal 7 giugno prossimo prevede un commissariamento preventivo degli enti, nonché l'attivazione delle complesse procedure per l'organizzazione della maxi comunità di nuova costituzione. «La battaglia contro l'accorpamento - conclude Carena - non è una azione intrapresa solo dall'ente, ma è una lotta di tutti i 14 comuni della comunità, e quindi non ha fondamenti politici: siamo uniti per salvare il territorio, non perché sia meglio o peggio di altre zone, ma solo perché è diverso. Come potrà un ente che va dalla prima cintura di Torino fino al Moncenisio, organizzare e progettare in modo proficuo, viste le grandissime differenze del territorio?». Una domanda di cui, a causa della lenta burocrazia, presto si potrebbe conoscere la risposta.

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Si è dimesso il Procuratore capo di Reggio Emilia, Italo Materia. E' polemica con Sonia Alfano (sezione: Giustizia)

( da "Sestopotere.com" del 24-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Si è dimesso il Procuratore capo di Reggio Emilia, Italo Materia. E' polemica con Sonia Alfano (24/4/2009 21:22) | (Sesto Potere) - Reggio - 24 aprile 2009 - Si è dimesso il Procuratore capo di Reggio Emilia, Italo Materia, attribuendo la responsabilità della sua scelta agli attacchi che gli ha rivolto Sonia Alfano , oggi candidata alle Europee nella lista dell'Italia dei valori, in un recente convegno a Reggio Emilia. La stessa Sonia Alfano chiarisce: "Io credo che questo sia soltanto un pretesto, probabilmente o per sottrarsi all'azione del CSM, o per uscire un po' da vittima in questa vicenda. Ritengo assolutamente infondati i suoi pretesti. Il dott. Materia non ha reputato opportuno chiarire la sua posizione rispetto alla vicenda della quale portai a conoscenza la cittadinanza reggiana. Non ho fatto attacchi, non ho fatto allusioni, nulla di tutto questo. Io mi sono limitata a fare informazione, e nella fattispecie a leggere un verbale di deposizione dello stesso Italo Materia nell'ambito del processo Lembo. In quella deposizione, Materia dichiara tranquillamente e serenamente che era stato a pranzo con un falso pentito, Luigi Sparacio, in favore del quale aveva rilasciato una relazione che è servita per far continuare ad avere a questa persona dei benefici di legge che non gli spettavano perchè è stato poi ritenuto appunto un falso pentito. Poichè dal punto di vista morale ed etico non reputo corretto che un magistrato abbia questa condotta, in virtù anche del fatto che magistrati di tutt'altra pasta, come Clementina Forleo, sono stati invece messi al bando per aver cercato di attaccare i poteri forti, allora ho semplicemente portato a conoscenza della cittadinanza e anche degli organi di stampa questa vicenda". "Lui - aggiunge Sonia Alfano in riferimento al Procuratore Italo Materia - si è urtato, mi ha insultato su tutte le pagine dei giornali, dicendo che io ero un corvo, che ero arrivata là su commissione. Io ho riletto i verbali, ho chiesto a Italo Materia un confronto, gli ho chiesto di motivare se per lui fosse normale essere andato a pranzo con un falso pentito. C'è stato solo il silenzio, silenzio che si è invece infranto qualche ora fa, quando ha inviato alla stampa una lettera di dimissioni, dicendo che era colpa mia. Se bastasse questo per far dimettere un magistrato, allora da domani ci metteremmo al lavoro per far dimettere magistrati dal passato molto nebuloso e poco trasparente. Ritengo invece che forse abbia pensato che la sua promozione a Procuratore capo della Repubblica di Bologna potesse essere messa in discussione, e allora per non assumersi le proprie responsabilità, correndo forse anche il rischio di essere oggetto di indagine, abbia cercato di trovare una via d'uscita alternativa."

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