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Report "Giustizia"   23-3-2009


Indice degli articoli

Sezione principale: Giustizia

"Il Piano Casa è contro le Regioni e la Costituzione" ( da "Stampa, La" del 23-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Molte Regioni farebbero ricorso alla Corte costituzionale, che ha i tempi che ha. Insomma, un pasticcio». Anche l'Emilia farebbe ricorso? «Se il testo non cambia sarò costretto a farlo». Eppure la prima bozza del governo era più rispettosa delle vostre competenze. Forse a Palazzo Chigi hanno avuto la sensazione che da parte di alcuni ci sarebbe stato un no pregiudiziale?

ROMA. Per il governo il piano casa rappresenta un'occasione per rilanciare l'economia ... ( da "Gazzetta di Mantova, La" del 23-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: fermi nel difendere le loro prerogative e minacciano di ricorrere alla Corte costituzionale. Il premier, che è anche incalzato da Bossi, sembra però pronto al dialogo. In settimana dovrebbe ripartire poi il confronto interrotto sugli ammortizzatori sociali dopo il mancato via libera del Cipe al piano di impiego delle risorse Fas (fondo per le aree sottoutilizzate) della Sicilia.

Il confronto tra il governo e le regioni sul "piano" ( da "Cittadino, Il" del 23-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: sono fermi nel difendere le loro prerogative e minacciano di ricorrere alla Corte costituzionale. Il premier, che è anche incalzato da Bossi, sembra però pronto al dialogo.In settimana dovrebbe ripartire poi il confronto interrotto sugli ammortizzatori sociali dopo il mancato via libera del Cipe al piano di impiego delle risorse Fas (fondo per le aree sottoutilizzate) della Sicilia.

I l 70% del reddito va nell'affitto ( da "City" del 23-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Il tutto mentre il governo sta varando il cosiddetto Piano Casa che vorrebbe rimettere in moto l'economia in deroga agli strumenti urbanistici. La Regione Toscana, come altre regioni, ha già detto no. "Se il Governo vorrà andare avanti così - spiega il governatore Martini -, faremo ricorso alla Corte Costituzionale". City 23 marzo 2009

Doppietta della Virtus ( da "Tribuna di Treviso, La" del 23-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: incontro Virtus Csm-La Sernaglia, pur trattandosi del derby tra le squadre di due Comuni confinanti. L'aggettivo che descrive nel modo migliore la partita è «tranquilla»: due ammoniti, ottimo arbitraggio e un pubblico numeroso, circa 150 persone, che ha incoraggiato i propri giocatori in modo ordinato e corretto, ma festoso.

VIRTUS CSM - LA SERNAGLIA: 2 - 0 ( da "Tribuna di Treviso, La" del 23-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: VIRTUS CSM - LA SERNAGLIA: 2 - 0 VIRTUS CSM - LA SERNAGLIA: 2 - 0 VIRTUS CSM: Gosetto, Bet, Gallon, Mognon M., Nardi, Fedato, Gerlin, Baratto, Simoni (35' st Meneghin), Puppetti (25' st Zandonà), Tonon (35' st Bittante). Allenatore: Mognon R. LA SERNAGLIA: Tognon, Bazzo, Alessio (15' st Vincente), Giacomin, Saccon,

Follinese solitaria in vetta, Ardita e Cima volano Feletto mette il turbo, Valdosport insidia Resana ( da "Tribuna di Treviso, La" del 23-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: CSM Resana resta in testa ma una sola sconfitta potrebbe essere fatale: il Valdosport incalza a meno due. CSM Resana batte il S. Giuseppe nonostante la bravura del portiere ospite: Miletta para molto ma non tutto. Valdosport annienta la Vedelaghese con quattro reti.

Piano casa, il Governo affronta la rivolta delle Regioni ( da "Tribuna di Treviso, La" del 23-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: urbanistiche facendo ricorso alla Corte Costituzionale». E annuncia che presenterà una proposta per snellire le procedure nella regione. Il Lazio, annuncia Piero Marrazzo, dovrà dire no al Piano casa che presenta anche dubbi di costituzionalità». «L'economia - dice - si rilancia aiutando le famiglie a pagare mutui e affitti senza far pagare il prezzo della crisi economica al territorio»

Il pignoramento diretto è legittimo ( da "ItaliaOggi Sette" del 23-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Lo ha stabilito la Corte costituzionale con l'ordinanza 28 novembre 2008 n. 393, Pres. Flick, Rel. Gallo. Il fatto processuale. Il giudice dell'esecuzione del tribunale ordinario di Genova, nel corso di un [...] Costo Punti per Abbonati: 0 - Costo Punti per Registrati:

il pd: tassa al 20% per chi affitta ( da "Centro, Il" del 23-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: ricorso alla Corte Costituzionale». E annuncia che presenterà una proposta per snellire ulteriormente le procedure nella regione. Il Lazio, annuncia Piero Marrazzo, dovrà dire no al Piano casa che presenta anche dubbi di costituzionalità». «L'economia - dice - si rilancia aiutando le famiglie a pagare i mutui e gli affitti senza far pagare il prezzo della crisi economica al territorio,

le regioni: ricorreremo alla consulta ( da "Nuova Sardegna, La" del 23-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: governatori sono fermi nel difendere le loro prerogative e minacciano di ricorrere alla Corte costituzionale. Il premier, che è anche incalzato da Bossi, sembra però pronto al dialogo. «Un decreto per gestire una materia concorrente tra Stato, Regioni e Comuni - dice il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani - è uno strumento improprio, secondo me non costituzionale».

vigodarzere - union csm: 1 - 1 ( da "Mattino di Padova, Il" del 23-03-2009)
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Abstract: Altre VIGODARZERE - UNION CSM: 1 - 1 VIGODARZERE - UNION CSM: 1 - 1 VIGODARZERE: Spagna, Di Maggio, Fasolato, Carraro, Marin, Marcon, Parpaiola, Calzavara (35' st Cavallin), Buso (30' st Gaetani), Gomiero (30' st Ferron), Mancin. All. Rossi. UNION CAMPO SAN MARTINO: Stocco, Ruzzon, Battilana, Tomasi, Cardaioli, Strazza, Maran,

piano casa, il governo affronta la rivolta delle regioni ( da "Nuova Venezia, La" del 23-03-2009) + 1 altra fonte
Argomenti: Giustizia

Abstract: urbanistiche facendo ricorso alla Corte Costituzionale». E annuncia che presenterà una proposta per snellire le procedure nella regione. Il Lazio, annuncia Piero Marrazzo, dovrà dire no al Piano casa che presenta anche dubbi di costituzionalità». «L'economia - dice - si rilancia aiutando le famiglie a pagare mutui e affitti senza far pagare il prezzo della crisi economica al territorio»

martini minaccia: ricorso alla consulta ( da "Tirreno, Il" del 23-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: provvedimento alla Corte costituzionale: vedremo mercoledì cosa emergerà dalla conferenza Stato-Regioni». Lo ha detto, confermando quanto anticipato dall'assessore regionale Riccardo Conti al "Tirreno", il presidente della Toscana Claudio Martini. «In Toscana non sentiamo alcun bisogno di istituire deroghe alle normative vigenti per verificare le procedure di autorizzazioni edili -

piano casa al vaglio delle regioni, tondo apre ( da "Messaggero Veneto, Il" del 23-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: fermi nel difendere le loro prerogative e minacciano di ricorrere alla Corte costituzionale. Il premier, che è anche incalzato da Bossi, sembra però pronto al dialogo. In settimana dovrebbe ripartire poi il confronto interrotto sugli ammortizzatori sociali dopo il mancato via libera del Cipe al piano di impiego delle risorse Fas (fondo per le aree sottoutilizzate) della Sicilia.

Berlusconi incontra le Regioni ( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 23-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Si tratta di una seduta straordinaria della Conferenza Unificata alla quale parteciperà il premier Silvio Berlusconi. L'incontro si preannuncia non facile; i governatori sono fermi nel difendere le loro prerogative e minacciano di ricorrere alla Corte costituzionale. Il premier, incalzato da Bossi, sembra pronto al dialogo.

Ayala: Mafia, tutte le verità scomode ( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 23-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: La testa è un'Anm che «gestisce con criteri clientelari, come fa il Csm che ne è figlio». La coda sono «quei pochi magistrati malati di protagonismo, che fanno male soprattutto a noi». Il corpo, invece, è sano. Ma «c'è un disegno politico ben preciso - accusa Ayala - che vuole impedire il funzionamento della magistratura».

PRESIDENTE UMBRIA LORENZETTI: "DECRETO LEGGE QUASI UN CONDONO PREVENTIVO" ( da "marketpress.info" del 23-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Noi ricorremmo alla Corte costituzionale che ci diede ragione perché, appunto, non rispettava le competenze delle Regioni essendo la materia urbanistica una competenza concorrente?. ?Come sistema delle Regioni - ha sottolineato - abbiamo sempre dato prova di serietà e rigore, quando di mezzo ci sono gli interessi generali del Paese,

Piano Casa: nuovo round con le Regioni ( da "Giornale di Brescia" del 23-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: storia e la cultura delle nostre leggi urbanistiche facendo ricorso alla Corte Costituzionale». Il Lazio, annuncia Marrazzo, dovrà dire no al Piano casa che presenta dubbi di costituzionalità. «L'economia - dice - si rilancia aiutando le famiglie a pagare i mutui e gli affitti senza far pagare il prezzo della crisi economica al territorio, che ha già dato anche troppo in passato».

Piano casa: il Pd apre, regioni rosse contro ( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 23-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Per Claudio Martini, governatore della Toscana,«se il Governo vorrà andare avanti con un decreto così invasivo, ci troveremo costretti a difendere la storia e la cultura delle nostre leggi urbanistiche facendo ricorso alla Corte Costituzionale».

De Magistris, i sospetti fanno male ( da "Sole 24 Ore, Il" del 23-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Csm, Nicola Mancino, di precludere il ritorno nella magistratura, assicurando al giudice ex politico una funzione nella pubblica amministrazione confacente al grado e allo stipendio precedenti. Certo, in questa materia vengono in conflitto due valori costituzionalmente garantiti: da una parte il diritto individuale del singolo magistrato di concorrere in piena libertà a una carica

Soru: Le istituzioni non sono un taxi ( da "Sole 24 Ore, Il" del 23-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: stato rimborsato quando la Corte costituzionale decise che la tassa, così com'era stata disegnata, non andava bene perché non applicata ai residenti. In realtà penso sia più facile conquistare il consenso sciupando denaro pubblico che non risparmiandolo. è difficile accettare una penalizzazione personale, anche piccola, in cambio di una grande opportunità per tutti sul lungo termine.

piccole scuole, così è fallita l'operazione-tagli - salvo intravaia ( da "Repubblica, La" del 23-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: con le regioni che minacciavano il ricorso alla Corte costituzionale, che il governo fu costretto a fare marcia indietro attenuando, in fase di conversione del decreto, la formula perentoria del provvedimento. L´operazione serve a tagliare posti: accorpando due scuole saltano un dirigente scolastico e un segretario.

Seconda Cat. Parma girone D Risultati Boca Barco-S.Leo CSM 1-0 Campegines... ( da "Resto del Carlino, Il (R. Emilia)" del 23-03-2009)
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Abstract: Leo CSM 1-0 Campegines... Seconda Cat. Parma girone D Risultati Boca Barco-S.Leo CSM 1-0 Campeginese-Tricolore Planet 1-0 Castelnovo 02-Viadana nd Real Bibbiano-Team Frontiera 0-2 Rocca 68-Vetto 1-1 Sc S.Ilario-Mezzani 0-0 Sorbolo-Barcaccia 2-1 TotaleReti SquadraPuntiM.

Berlusconi incontra le Regioni ( da "Arena, L'" del 23-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Si tratta di una seduta straordinaria della Conferenza Unificata alla quale parteciperà il premier Silvio Berlusconi. L'incontro si preannuncia non facile; i governatori sono fermi nel difendere le loro prerogative e minacciano di ricorrere alla Corte costituzionale. Il premier, incalzato da Bossi, sembra pronto al dialogo.

rischio sfratti per 150 mila famiglie - luca iezzi ( da "Repubblica, La" del 23-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: loro prerogative e minacciano di ricorrere alla corte costituzionale. «Un decreto per gestire una materia concorrente tra Stato, regioni e comuni - dice il presidente della conferenza delle Regioni, Vasco Errani - è uno strumento improprio, secondo me non costituzionale. Per Claudio Martini, governatore della Toscana: «Se il governo vorrà andare avanti con un decreto così invasivo,

"sentenze aggirate e leggi ad hoc così nasce l'impero mediaset" - carmelo lopapa ( da "Repubblica, La" del 23-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: schivare agilmente sentenze della Corte Costituzionale e della Corte di giustizia europea, ammaliare governi ostili e gestire al meglio quelli propri, ingraziarsi partiti e confezionarsi leggi su misura, dalla Mammì alla Gasparri passando dalla Maccanico. Come sia possibile che l´imprenditore titolare di Europa 7, Francesco Di Stefano,

Le Regioni aspettano al varco il governo ( da "Tempo, Il" del 23-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Si tratta di una seduta straordinaria della Conferenza Unificata alla quale parteciperà direttamente il Cavaliere. L'incontro si preannuncia non facile; i governatori sono fermi nel difendere le loro prerogative e minacciano di ricorrere alla Corte costituzionale. Il premier, che è anche incalzato da Bossi, sembra però pronto al dialogo.

Casa, i governatori Pd preparano i ricorsi contro il <far west edilizio> ( da "Secolo XIX, Il" del 23-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Casa, i governatori Pd preparano i ricorsi contro il «far west edilizio» Mercoledì l'incontro Molte Regioni sono pronte a ricorrere alla Corte costituzionale contro il piano-casa del governo: «Far west edilizio» Lombardi >> 2 23/03/2009

Affitti, Sunia: 150mila perderanno casa ( da "AudioNews.it" del 23-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: La crisi, segnala il Sunia, acuisce il fenomeno degli sfratti per morosita. Intanto mercoledì incontro tra governo e regioni sul piano casa. I governatori, contrari ad un provvedimento definito invasivo, non escludono un ricorso alla Corte Costituzionale.

Dietrofront Pd sul piano casa:... ( da "Giornale.it, Il" del 23-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: ricorso contro il provvedimento alla Corte costituzionale», ha detto il governatore toscano preannunciando la presentazione di una proposta alternativa per lo snellimento delle procedure. Già di per sé poco rassicuranti, le dichiarazioni dei due leader delle Regioni rosse sono infarcite di espressioni del tipo «condono preventivo» o «caos dove tutti potranno fare ciò che vogliono»

Processo civile. ( da "Sole 24 Ore, Il (Del Lunedi)" del 23-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: una diversa conclusione non è giustificata dalle sentenze della Corte costituzionale 520/2002 e 98/2004, che hanno introdotto la possibilità di una costituzione in giudizio a mezzo posta con riferimento al giudizio tributario e a quello di opposizione a sanzioni amministrative in ragione delle specifiche peculiarità di tali giudizi».

L'edificio è nuovo se l'intervento cambia la sagoma ( da "Sole 24 Ore, Il (Del Lunedi)" del 23-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Negli ultimi anni la Corte costituzionale ha sempre più valorizzato il ruolo dei giudici comuni nel prevenire i dubbi di costituzionalità, così da trasformare la giustizia costituzionale da prima a extrema ratio. Tuttavia esiste un limite fondamentale dell'interpretazione conforme, che coincide con il limite stesso tra normare e interpretare.

Disabili: le condizioni per il congedo ai figli conviventi ( da "AltaLex" del 23-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: La Corte Costituzionale, con sentenza n. 19 del 26 gennaio 2009, ha dichiarato l?illegittimità costituzionale dell?art. 42, comma 5, del D.L.gs 26 marzo 2001, n. 151 (Testo Unico delle disposizioni legislative in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità) nella parte in cui non include,

Piano casa, Franceschini ci... ( da "Giornale.it, Il" del 23-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: ricorso contro il provvedimento alla Corte costituzionale», ha detto il governatore toscano preannunciando la presentazione di una proposta alternativa per lo snellimento delle procedure. Già di per sé poco rassicuranti, le dichiarazioni dei due leader delle Regioni rosse sono infarcite di espressioni del tipo «condono preventivo» o «caos dove tutti potranno fare ciò che vogliono»

Per loro non vale la libertà di stampa">Cassazione: i blog non sono giornali Per loro non vale la libertà di stampa pag.1 ( da "Affari Italiani (Online)" del 23-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Semplice richiamo alla sentenza della Corte Costituzionale che ha parificato di fronte alla legge (e pertanto anche all'articolo in questione) tutte le confessioni religiose, eliminando la posizione di "preminenza" che prima ricopriva la religione cattolica. < < pagina precedente pagina successiva >>

Report e lo "strano caso" di Mediaset e Rete 4: modulazione di frequenze ( da "Blogosfere" del 23-03-2009)
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Abstract: Comincia una serie di ricorsi al Tar e alla Corte europea che si concludono a dicembre del 2008 con l?assegnazione di un canale analogico. Per ricostruire la storia bisogna partire dalla prima sentenza della Corte Costituzionale che dichiarò la fine del monopolio televisivo della Rai, e aprì la porta al “

CASA/ ERRANI: PIANO INCOSTITUZIONALE, RISCHIO SCONTRO CON REGIONI ( da "Wall Street Italia" del 23-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: sottolinea - farebbero ricorso alla Corte costituzionale, che ha i tempi che ha: insomma, un pasticcio". Ci sono alcune parti del piano, spiega il governatore dell'Emilia Romagna, che sono sicuramente da cambiare. "Sono personalmente contrario - spiega - all'aumento generalizzato delle volumetrie, senza regola e controllo.

Il Pd: tassa al 20% per chi affitta ( da "Nuova Ferrara, La" del 23-03-2009) + 2 altre fonti
Argomenti: Giustizia

Abstract: ricorso alla Corte Costituzionale». E annuncia che presenterà una proposta per snellire ulteriormente le procedure nella regione. Il Lazio, annuncia Piero Marrazzo, dovrà dire no al Piano casa che presenta anche dubbi di costituzionalità». «L'economia - dice - si rilancia aiutando le famiglie a pagare i mutui e gli affitti senza far pagare il prezzo della crisi economica al territorio,

Tutti nella banca dati: arriva il grande fratello del Dna ( da "Panorama.it" del 23-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: e la Corte costituzionale nel 1996 stabilì di fatto l'impossibilità del prelievo coattivo perché il Codice di procedura penale era troppo vago, invitando altresì il legislatore a rimediare. Anni di vuoto Nel 2003 il procuratore antimafia Piero Luigi Vigna ricordò in un convegno del [1] Ris la vicenda di Civitavecchia sollecitando un intervento legislativo.

Piano casa, Franceschini ci ripensa: "Si può fare" ( da "Giornale.it, Il" del 23-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: ricorso contro il provvedimento alla Corte costituzionale», ha detto il governatore toscano preannunciando la presentazione di una proposta alternativa per lo snellimento delle procedure. Già di per sé poco rassicuranti, le dichiarazioni dei due leader delle Regioni rosse sono infarcite di espressioni del tipo «condono preventivo» o «caos dove tutti potranno fare ciò che vogliono»

ICTLaw/ Niente libertà di stampa per i blog pag.1 ( da "Affari Italiani (Online)" del 23-03-2009)
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Abstract: Semplice richiamo alla sentenza della Corte Costituzionale che ha parificato di fronte alla legge (e pertanto anche all'articolo in questione) tutte le confessioni religiose, eliminando la posizione di "preminenza" che prima ricopriva la religione cattolica. < < pagina precedente pagina successiva >>

Torna per tutti la tassa sulla fognatura ( da "Cittàdellaspezia.com" del 23-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: In passato la Corte Costituzionale aveva sancito che erano tenuti a versare il canone solo i cittadini con un'abitazione collegata ad un impianto di trattamento. Acam aveva quindi cancellato l'importo per le famiglie spezzine che per anni avevano pagato senza utilizzare il servizio di depurazione, ora si torna alla situazione precedente.

Madagascar/ Presidente: sono malgasci a decidere sorti del ( da "Virgilio Notizie" del 23-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: intervista concessa al Financial Times e a due quotidiani francesi - l'Alta corte costituzionale ha riconosciuto la validità del trasferimento dei poteri". Tuttavia, i Paesi donatori ritengono che si sia trattato di un colpo di Stato e hanno minacciato di tagliare gli aiuti, che rappresentano circa il 70% del bilancio del paese.

MADAGASCAR/ PRESIDENTE: SONO MALGASCI A DECIDERE SORTI DEL PAESE ( da "Wall Street Italia" del 23-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: intervista concessa al Financial Times e a due quotidiani francesi - l'Alta corte costituzionale ha riconosciuto la validità del trasferimento dei poteri". Tuttavia, i Paesi donatori ritengono che si sia trattato di un colpo di Stato e hanno minacciato di tagliare gli aiuti, che rappresentano circa il 70% del bilancio del paese.

IL MONDO ALLE 12. ( da "Wall Street Italia" del 23-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: sottolinea - farebbero ricorso alla Corte costituzionale, che ha i tempi che ha: insomma, un pasticcio'. *** Scuola, la grande fuga verso le private: genitori disorientati da riforma Gelmini Roma- Aiuti finanziari pubblici che hanno reso meno onerose le rette. Ma anche disorientamento dei genitori per la riforma Gelmini.

Piano casa, lo scoglio governatori ( da "Corriere Adriatico" del 23-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: ricorso alla Corte Costituzionale". E annuncia che presenterà una proposta per snellire ulteriormente le procedure nella regione. Il Lazio, annuncia Piero Marrazzo, dovrà dire no al Piano casa che presenta anche dubbi di costituzionalità". "L'economia - dice - si rilancia aiutando le famiglie a pagare i mutui e gli affitti senza far pagare il prezzo della crisi economica al territorio,

Le regioni temono per le loro prerogativeMercoledì incontro premier-governatori ( da "Sicilia, La" del 23-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: ricorso alla Corte Costituzionale". E annuncia che presenterà una proposta per snellire ulteriormente le procedure nella regione. Il Lazio, annuncia Piero Marrazzo, dovrà dire no al Piano casa che presenta anche dubbi di costituzionalità". "L'economia - dice - si rilancia aiutando le famiglie a pagare i mutui e gli affitti senza far pagare il prezzo della crisi economica al territorio,

ROMA. LAZIO, TOSCANA, EMILIA ROMAGNA, CALABRIA, UMBRIA E PIEMONTE. LE STRAGRANDE MAGGIORANZA DELLE R... ( da "Mattino, Il (Nazionale)" del 23-03-2009) + 3 altre fonti
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Abstract: E minacciano ricorsi alla Corte Costituzionale. Sempre che mercoledì, giorno in cui è prevista a Palazzo Chigi, alla presenza del premier, una riunione straordinaria della Conferenza Stato Regioni proprio per parlare del piano casa che il governo ha intenzione di varare venerdì prossimo, non si riesca a trovare un accordo.

PUò IL CITTADINO ITALIANO INVOCARE IL DIRITTO AL RICONGIUNGIMENTO FAMILIARE ESIBENDO UN DOCUMEN... ( da "Mattino, Il (Nazionale)" del 23-03-2009) + 5 altre fonti
Argomenti: Giustizia

Abstract: La Corte costituzionale - si legge nella motivazione - ha avuto modo di escludere il contrasto sulla base del rilievo che l'inviolabilità del diritto all'unità familiare deve ricevere la più ampia tutela con riferimento alla famiglia nucleare, eventualmente in formazione, e quindi in relazione al ricongiungimento dello straniero con il coniuge e i figli minori,

Q 24 Castion - Fiori Barp 3 - 2 CSM Farra - Sernaglia 2 - 0 Foen - P... ( da "Gazzettino, Il (OgniSport)" del 23-03-2009)
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Abstract: 2 CSM Farra - Sernaglia 2 - 0 Foen - P. Tegorzo 0 - 2 Juventina - Altivolese 0 - 1 Lentiai - Bessica 0 - 0 Maser - Caerano 2 - 1 Montegrappa - Agordina 2 - 0 SP Calcio - Cisonese 0 - 0 CLASSIFICA Cisonese241572492052Montegrappa241482502850Bessica241455453447Caerano241374402146SP Calcio241365331641CSM Farra241167412939P.

Virtus CSM Farra - Sernaglia 2-0 ( da "Gazzettino, Il (OgniSport)" del 23-03-2009)
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Abstract: Virtus CSM Farra - Sernaglia 2-0 Lunedì 23 Marzo 2009, GOL: pt 44' Baratto, st 2' Puppetti. VIRTUS CSM FARRA DI SOLIGO: Gosetto, Bet, Gallon, Ma. Mognon, Nardi, Fedato, Gerlin, Baratto, E. Simoni (st 35' Meneghin), Puppetti (st 25' Zandonà), Tonon (st 35' Bittante).

Sartor "re" dei bomber ( da "Gazzettino, Il (OgniSport)" del 23-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Simoni (Virtus Csm). 10: D. Bortolon (Altivolese). GIRONE R 19 GOL: Facchin (Limana). 16: N. Giovanelli (S.Lucia Mille) 15: Soravia (Auronzo). 13: Collavino (Cadore), Mazzer (Gaiarine), Bandiera, L. Giovanelli (S. Lucia - Mille). 11: Soldano (Limana), Boldrin (Cortina), Ros (S.

Ancora in gol i due di testa. 19 gol: Ruffato (Csm Resana).<B... ( da "Gazzettino, Il (OgniSport)" del 23-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: 19 gol: Ruffato (Csm Resana). 18: Miotto (Vedelaghese). 14: Gashi (S. Antonino), Gobbo (Csm Resana). 12: Fregolent (Volpago), Scaboro (S. Antonino), Zago (Fontane). 11: Schiavon (Rovere). 10: Favaro (Badoere), Spagnol (Vidor), Fornasier (Valdosport). Tiziani (Milan Guarda), Vettor (Fanzolo).

C.S.M. Resana - San Giuseppe2-1 ( da "Gazzettino, Il (OgniSport)" del 23-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Vittoria sofferta da parte della capolista CSM Resana in vantaggio nel primo tempo, raddoppia nella ripresa ma poi fatica più del previsto contro il S. Giuseppe che non ha mollato. Mercoledì il CSM Resana ospita la Follinese nel ritorno della semifinale di Coppa Provincia.

Vedelaghese - Valdosport2-4 ( da "Gazzettino, Il (OgniSport)" del 23-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Cesca. ARBITRO: Duzel di Castelfranco. Il Valdoisport si esalta nel secondo tempo dopo che la Vedelaghese aveva rimontato un inizio brillante degli ospiti. Il Valdosport conserva la piazza d'onore sempre a due punti dalla capolista CSM Resana.

Salgono Lodeserto, Collavino, Latti e Cibien ( da "Gazzettino, Il (OgniSport)" del 23-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Virtus Csm). 10: D. Bortolon (Altivolese). 9: Zandonà (Bessica). 8: Binotto (Montegrappa), L. Nussio (Castion), Bittante (Virtus Csm). 7: Tavarner (Lentiai). 6: Carretta (S.P.Calcio 2005), Merlo (Caerano), Galanti (Montegrappa), Farenzena (Agordina), Cesca (Cisonese), Lise, Cavesso (Fiori Barp), Bentivenga (Altivolese),

ASSOCIAZIONISMO Unci, inaugurata a San Basilio la nuova sede della sezione veneziana dedicata a Ermanno Orler ( da "Gazzettino, Il (Venezia)" del 23-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: mentre per le civili, fra gli altri, il membro del Csm, Ugo Bergamo, e il consigliere comunale Michele Zuin, che ha consegnato a Roberto Scarpa una targa da parte della presidenza del Consiglio comunale. Sono intervenuti anche il ten. col. Giovanni Occhioni, del Comando provinciale dei Carabinieri, e il ten.

Mutilati per servizio, indennità senza tasse ( da "Gazzettino, Il (Vicenza)" del 23-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: già bocciato dalla Corte Costituzionale nel 2008), adesso destinato in appello al giudizio della Corte dei Conti. "E' un'ultima spiaggia, senza peraltro grandi speranze- ha precisato il legale- vista la congiuntura economica". L'avvocato ha quindi annunciato un altro ricorso, da depositare a maggio, stavolta contro la Direzione Provinciale dei Servizi Vari di Vicenza:

Le Regioni: minaccia per il territorio ( da "Gazzettino, Il" del 23-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: È questo il terreno sul quale mercoledì si avvierà il confronto, importante e decisivo, tra governo e regioni. L'incontro si preannuncia non facile; i governatori sono fermi nel difendere le loro prerogative e minacciano di ricorrere alla Corte costituzionale. Il premier, incalzato anche da Bossi, sembra però pronto al dialogo.

È il momento della verità per la legge sul testamento biologico. Da domani si vota al Sena... ( da "Gazzettino, Il" del 23-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: «Prima che nel referendum confidiamo nel ricorso alla Corte costituzionale. L'articolo 32 della Costituzione in materia di diritto alla salute e di cure sanitaria e impone il rispetto della dignità e della libertà della persona. I medici si troverebbero combattuti tra la nuova legge e le richieste dei pazienti.

Presentati in Provincia di Piacenza 'I percorsi della memoria' ( da "Sestopotere.com" del 23-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Nominato giudice costituzionale dal Parlamento il 24 gennaio 1996, è stato eletto presidente della Corte Costituzionale il 22 settembre 2004. Carica che ha mantenuto fino al 30 gennaio 2005. Attualmente è docente di Giustizia Costituzionale all'Università degli Studi di Milano.

CASA/ WWF: PIANO GOVERNO ATTENTATO SENZA PRECEDENTI A PAESE ( da "Wall Street Italia" del 23-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: o un pesce d'aprile anticipato, la speranza è qualcuno si renda conto, che il Parlamento, le Regioni, la Corte Costituzionale, ma soprattutto il mondo della cultura, delle università, delle Associazioni, prendano coscienza che mai, davvero mai, il Bel Paese aveva ricevuto un simile attacco", aggiunge.

CASA. WWF contro il piano casa: "Un attacco al Belpaese camuffato con la voglia di veranda" ( da "HelpConsumatori" del 23-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: la Corte Costituzionale, ma soprattutto il mondo della cultura, delle università, delle Associazioni, prendano coscienza che mai, davvero mai, il Belpaese aveva ricevuto un simile attacco". "Il Governo è andato ben oltre il 20% di cubature aggiuntive - si legge in un comunicato diffuso oggi dal WWF - e certo non si è limitato,

GRAZIE PRODI! - COME HA FATTO MEDIASET A SALVARE RETE 4? GRAZIE AL MINISTRO PRODIANO MACCANICO - Confalonieri TORCHIATO DA 'REPORT' SBOTTA: "Queste sì che sono interviste vere, non ( da "Dagospia.com" del 23-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: schivare agilmente sentenze della Corte Costituzionale e della Corte di giustizia europea, ammaliare governi ostili e gestire al meglio quelli propri, ingraziarsi partiti e confezionarsi leggi su misura, dalla Mammì alla Gasparri passando dalla Maccanico. Come sia possibile che l´imprenditore titolare di Europa 7, Francesco Di Stefano,

CASA/ REGIONE UMBRIA PENSA A RICORSO A CORTE COSTITUZIONALE ( da "Wall Street Italia" del 23-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Regione Umbria pensa a ricorso a Corte Costituzionale di Apcom Governatore Lorenzetti: "Atto palesemente incostituzionale" -->Roma, 23 mar. (Apcom) - La Regione Umbria è intenzionata a presentare ricorso alla Corte costituzionale contro il decreto legge per il piano casa annunciato dal governo perché "palesemente incostituzionale".

Finanziaria 2009: prima bozza della Giunta ( da "Sardegna oggi" del 23-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: nazionale e la Corte Costituzionale aveva sancito l'illegittimità di una parte delle imposte. L'intenzione del legislatore - più volte espressa dallo stesso Soru - era quella di tassare l'attracco nei porti turistici isolani di barche superiori ai 14 metri e l'atterraggio di aerei da turismo negli scali sardi per garantire un fondo perequativo per le zone interne della Sardegna.

Guerri: "la nostra battaglia per i rimborsi continua" ( da "Cittàdellaspezia.com" del 23-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: per annullare gli effetti della sentenza della Corte Costituzionale, che ha stabilito che gli utenti che hanno pagato negli ultimi dieci anni il canone di depurazione senza usufruire di tale servizio hanno diritto al rimborso delle somme versate. Le conseguenze di questa storica sentenza hanno avuto una risonanza particolarmente estesa nel territorio provinciale spezzino dato l'

GIUSTIZIA/ DOMINIONI: DALL'ANM L'ENNESIMO SEGNO DI PROTERVIA ( da "Wall Street Italia" del 23-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Anm asseriscono che le proposte riformatrici dell'Ucpi si limiterebbero alla separazione delle carriere, Csm, azione penale - conclude Dominioni - dimostrano una voluta o colpevole disinformazione rispetto all'impegno propositivo concreto dell'Ucpi su tutte le questioni oggi aperte, che vedono l'Anm assente o del tutto ambigua e contraddittoria".

Distacco di comuni dalla propria Regione, no della Consulta ( da "CittadinoLex" del 23-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: no della Consulta (Corte costituzionale 85/2009) Ha subito un rapido rovescio costituzionale il tentativo di 29 cittadine, tra cui Cortina, di lasciare la propria Regione per un'altra. A bocciare definitivamente il metodo scelto dal promotore sono stati i giudici costituzionali, e senza mezzi termini.

Così non funzionerà. Il Pd boccia "questo" piano casa ( da "EUROPA ON-LINE" del 23-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Il decreto andrebbe a defraudare le regioni di una funzione costituzionalmente garantita, quale la facoltà di legiferare in tema di urbanistica. Il rischio è che con un provvedimento che le bypassi si possa creare una situazione caotica, in cui alcune regioni facciano ricorso alla Corte costituzionale (l?

Giustizia/ Dominioni: Dall'Anm l'ennesimo segno di protervia ( da "Virgilio Notizie" del 23-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Anm asseriscono che le proposte riformatrici dell'Ucpi si limiterebbero alla separazione delle carriere, Csm, azione penale - conclude Dominioni - dimostrano una voluta o colpevole disinformazione rispetto all'impegno propositivo concreto dell'Ucpi su tutte le questioni oggi aperte, che vedono l'Anm assente o del tutto ambigua e contraddittoria".


Articoli

"Il Piano Casa è contro le Regioni e la Costituzione" (sezione: Giustizia)

( da "Stampa, La" del 23-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Intervista Il governatore Vasco Errani (Pd) "Il Piano Casa è contro le Regioni e la Costituzione" ALESSANDRO BARBERA ROMA Presidente Errani, mercoledì riunirà la conferenza delle Regioni per discutere del piano casa del governo. Cosa proporrà? «Il decreto ha chiari profili di incostituzionalità. Rende immediatamente operative in tutta Italia norme di competenza concorrente delle Regioni. O il governo mette da parte la bozza e apre un confronto, oppure si rischia di aprire un conflitto istituzionale. Sarebbe un danno anzitutto per i cittadini». Lei è un governatore del Pd. E finora a dirsi apertamente contrari al piano sono stati solo i presidenti del suo partito. Non ci sarà lo zampino della politica? «Qui l'appartenenza non c'entra nulla. Io e i miei colleghi, anche quelli del mio partito, abbiamo avuto sempre un rapporto leale con il governo: lo abbiamo dimostrato con l'accordo sui fondi regionali per gli ammortizzatori sociali. Qui si parla di rispetto delle competenze e della Costituzione, che è un dovere per tutti, compreso il governo e il premier». Prima diceva che il conflitto di competenze sarebbe un danno per i cittadini. Perché? «In materia edilizia al governo spetta solo la legislazione di principio. Ci si troverebbe, come peraltro avvenne con i condoni edilizi, in una complicata incertezza giuridica. Molte Regioni farebbero ricorso alla Corte costituzionale, che ha i tempi che ha. Insomma, un pasticcio». Anche l'Emilia farebbe ricorso? «Se il testo non cambia sarò costretto a farlo». Eppure la prima bozza del governo era più rispettosa delle vostre competenze. Forse a Palazzo Chigi hanno avuto la sensazione che da parte di alcuni ci sarebbe stato un no pregiudiziale? «Io la prima bozza del decreto non l'ho mai vista. Posso però dire - e mi rivolgo direttamente a Berlusconi - che se mette da parte quel testo si può discutere di tutto». Quali parti del piano che cambierebbe? «Sono personalmente contrario all'aumento generalizzato delle volumetrie, senza regola e controllo. Mi preoccupa molto il silenzio-assenso delle sovrintendenze: potrebbe produrre problemi gravissimi per il patrimonio artistico dei centri storici. Altra cosa è discutere dell'abbattimento e ricostruzione degli edifici con la sola "Dia": in alcune Regioni è già possibile». Le Regioni sono contrarie anche al piano di vendita degli alloggi popolari pubblici. Il ministro Brunetta dice che lo fate per ragioni di potere, che in fondo avreste solo da guadagnarci visto che le gestioni sono in perdita. «Quelle parole si commentano da sole. Anzitutto non è vero che le gestioni siano tutte in rosso: la nostra è in attivo. Il problema più serio per le famiglie povere oggi è quello degli affitti a prezzo sociale. Ci vuole un piano nazionale di edilizia residenziale pubblica». Lui dice che con le vendite a chi vuole riscattare si possono reperire risorse per costruire nuovi alloggi. «In Emilia il patrimonio ex Iacp è tutto in mano ai Comuni e il problema è avere più appartamenti, non venderli». Ammetterà che in alcune Regioni ci sono persone benestanti che vivono in alloggi pubblici di grande pregio a prezzi stracciati. «Questo è un altro problema. Si faccia valere la legge, che prevede parametri di reddito precisi».

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ROMA. Per il governo il piano casa rappresenta un'occasione per rilanciare l'economia ... (sezione: Giustizia)

( da "Gazzetta di Mantova, La" del 23-03-2009)

Argomenti: Giustizia

ROMA. Per il governo il piano casa rappresenta un'occasione per rilanciare l'economia ... ROMA. Per il governo il piano casa rappresenta un'occasione per rilanciare l'economia e tra l'altro piace all'Europa e agli italiani; per le Regioni invece il decreto, che dovrebbe essere portato in Cdm venerdì, così com'è costituisce una minaccia alla salvaguardia del territorio e invaderebbe competenze che sono dei governatori tanto da rischiare l'incostituzionalità. Mentre i partiti dell'opposizione lasciano aperta una strada, è questo il terreno sul quale si avvierà il confronto, importante e decisivo, tra governo e regioni mercoledì a Palazzo Chigi per cercare di trovare un accordo. Si tratta di una seduta straordinaria della Conferenza Unificata alla quale parteciperà direttamente il Cavaliere. L'incontro si preannuncia non facile; i Governatori sono fermi nel difendere le loro prerogative e minacciano di ricorrere alla Corte costituzionale. Il premier, che è anche incalzato da Bossi, sembra però pronto al dialogo. In settimana dovrebbe ripartire poi il confronto interrotto sugli ammortizzatori sociali dopo il mancato via libera del Cipe al piano di impiego delle risorse Fas (fondo per le aree sottoutilizzate) della Sicilia. Sul piede di guerra il Sud. «Un decreto per gestire una materia concorrente tra Stato, Regioni e Comuni - dice il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani - è uno strumento improprio, secondo me non costituzionale. E questa è la prima questione di cui discuteremo». Errani rifiuta poi quello che chiama «condono preventivo»: e suggerisce di lavorare insieme con «gli strumenti giusti, legge quadro, atto di indirizzo, per semplificare norme e procedure e dare maggiore efficacia agli strumenti urbanistici e nel rapporto con i cittadini. Anche se diverse Regioni hanno già questi strumenti». Dario Franceschini è d'accordo con Berlusconi sul fatto che il rilancio dell'edilizia può aiutare ad uscire dalla crisi. Ma critica il governo perché dovrebbe approvare norme «prive di paletti, che rischiano di deturpare i nostri centri storici e il patrimonio culturale». Concludendo un convegno dei Liberal-Pd, il leader dei Democratici si è augurato che «i contenuti dei provvedimenti non contengano le misure annunciate da Berlusconi perché questo sarebbe drammatico. Sono d'accordo sul premio in cubatura da riconoscere a chi demolisce e ricostruisce nelle periferie edifici vecchi sostituendoli con quelli nuovi improntati all'efficienza energetica. Bisogna però rispettare i criteri dell'estetica». Franceschini si è detto in parte d'accordo sull'aumento della cubatura del 20%, «purché questa non sia un beneficio generalizzato. Va impedito nei centri storici perché subirebbero una devastazione e comunque bisogna mantenere tutti i vincoli esistenti».

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Il confronto tra il governo e le regioni sul "piano" (sezione: Giustizia)

( da "Cittadino, Il" del 23-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Il confronto tra il governo e le regioni sul "piano" ROMA Per il governo il piano casa rappresenta un'occasione per rilanciare l'economia che tra l'altro piace all'Europa e agli italiani; per le regioni invece il decreto, che dovrebbe essere portato in Cdm venerdì prossimo, così com'é costituisce una minaccia alla salvaguardia del territorio e invaderebbe competenze che sono dei governatori tanto da rischiare l'incostituzionalità.Mentre i partiti dell'opposizione lasciano aperta una strada (anche ieri il leader del Pd Dario Franceschini ha ribadito che l'edilizia può servire a rimettere in moto l'economia ma a patto che le norme fissino seri «paletti») è questo il terreno sul quale si avvierà il confronto, importante e decisivo, tra governo e regioni mercoledì prossimo nella Sala Verde di Palazzo Chigi per cercare di trovare un accordo. Si tratta di una seduta straordinaria della Conferenza Unificata alla quale parteciperà direttamente il Cavaliere. L'incontro si preannuncia non facile; i governatori sono fermi nel difendere le loro prerogative e minacciano di ricorrere alla Corte costituzionale. Il premier, che è anche incalzato da Bossi, sembra però pronto al dialogo.In settimana dovrebbe ripartire poi il confronto interrotto sugli ammortizzatori sociali dopo il mancato via libera del Cipe al piano di impiego delle risorse Fas (fondo per le aree sottoutilizzate) della Sicilia. Sul piede di guerra il Sud. «Un decreto per gestire una materia concorrente tra Stato, regioni e comuni - dice il presidente della Conferenza delle regioni, Vasco Errani - è uno strumento improprio, secondo me non costituzionale. E questa è la prima questione di cui discuteremo». Errani rifiuta poi quello che chiama «condono preventivo»: e suggerisce di lavorare insieme con «gli strumenti giusti, legge quadro, atto di indirizzo, per semplificare norme e procedure e dare maggiore efficacia agli strumenti urbanistici e nel rapporto con i cittadini. Anche se diverse Regioni hanno già questi strumenti».Loredana Colace

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I l 70% del reddito va nell'affitto (sezione: Giustizia)

( da "City" del 23-03-2009)

Argomenti: Giustizia

I l 70% del reddito va nell'affitto Firenze, con Bologna, è la città dove prendere casa in affitto può incidere fino al 70% del reddito. Una cifra pesante che risulta nelle tabelle elaborate da Sunia e Cgil. Le due organizzazioni sindacali hanno lanciato ieri un vero e proprio allarme per il caro-affitti in tutta Italia, segnalando in media un +16% del canone, col rischio che nei prossimi tre anni 150mila famiglie del Bel paese si ritrovino sotto sfratto per l'impossibilità di pagare (vedi a p. 6). Il tutto mentre il governo sta varando il cosiddetto Piano Casa che vorrebbe rimettere in moto l'economia in deroga agli strumenti urbanistici. La Regione Toscana, come altre regioni, ha già detto no. "Se il Governo vorrà andare avanti così - spiega il governatore Martini -, faremo ricorso alla Corte Costituzionale". City 23 marzo 2009

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Doppietta della Virtus (sezione: Giustizia)

( da "Tribuna di Treviso, La" del 23-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Doppietta della Virtus La Sernaglia sconfitta nel derby, ma è noia FARRA DI SOLIGO. Novanta minuti trascorsi senza troppa tensione nell'incontro Virtus Csm-La Sernaglia, pur trattandosi del derby tra le squadre di due Comuni confinanti. L'aggettivo che descrive nel modo migliore la partita è «tranquilla»: due ammoniti, ottimo arbitraggio e un pubblico numeroso, circa 150 persone, che ha incoraggiato i propri giocatori in modo ordinato e corretto, ma festoso. Purtroppo però, le due formazioni non hanno dato il massimo, e il gioco ci ha rimesso in emozioni. Eppure le premesse portavano a pensare all'esatto contrario: il Virtus Farra Soligo avrebbe dovuto dimostrare nel rettangolo verde la forte motivazione provocata dal desiderio di entrare nei play off, invece La Sernaglia si ritrovava a combattere per la propria salvezza, per non rischiare di retrocedere in classifica. Le due formazione, invece, non hanno per niente soddisfatto le aspettative dei tifosi e degli allenatori. Le uniche emozioni si sono provate in occasione delle due reti. Quasi alla fine del primo tempo, al 44', Baratto tira da fuori area, la sfera vola alta superando il portiere con un fortunato pallonetto e si infila in porta: il Virtus. Passa così in vantaggio. Dopo un paio di minuti dal fischio della ripresa, Puppetti scatta in avanti in un'azione in contro piede, azzarda e calcia la palla con potenza, il portiere Tognon esce dai pali nella speranza di intercettare la sfera, invece garantisce un secondo pallonetto, permettendo al numero dieci di segnare il raddoppio per la squadra di casa. E' questo secondo gol che manda nello sconforto La Sernaglia: perde completamente la volontà di tenere ancora vivo il gioco. Il secondo tempo trascorre in modo piatto e piuttosto noioso, la formazione dell'allenatore Mognon non fatica a mantenere il proprio vantaggio, amministrando il gioco senza dover nemmeno chiudersi in difesa. L'arbitro fischia il termine dell'incontro senza che ci sia stato nessun sconvolgimento del risultato o alcuna azione degna di particolare nota. La vittoria del Farra Soligo, per quanto meritata, porta l'amara consapevolezza di non aver giocato al massimo delle proprie capacità. (m.s.)

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VIRTUS CSM - LA SERNAGLIA: 2 - 0 (sezione: Giustizia)

( da "Tribuna di Treviso, La" del 23-03-2009)

Argomenti: Giustizia

VIRTUS CSM - LA SERNAGLIA: 2 - 0 VIRTUS CSM - LA SERNAGLIA: 2 - 0 VIRTUS CSM: Gosetto, Bet, Gallon, Mognon M., Nardi, Fedato, Gerlin, Baratto, Simoni (35' st Meneghin), Puppetti (25' st Zandonà), Tonon (35' st Bittante). Allenatore: Mognon R. LA SERNAGLIA: Tognon, Bazzo, Alessio (15' st Vincente), Giacomin, Saccon, Bellini, Modanese, Casagrande, Gerlin, Bortot, Marsura. Allenatore: Trevisan. ARBITRO: Moretti di Treviso. RETI: 44' pt Baratto, 2' st Puppetti.

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Follinese solitaria in vetta, Ardita e Cima volano Feletto mette il turbo, Valdosport insidia Resana (sezione: Giustizia)

( da "Tribuna di Treviso, La" del 23-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Follinese solitaria in vetta, Ardita e Cima volano Feletto mette il turbo, Valdosport insidia Resana Fontane blinda il terzo posto Padernello annienta il Guarda Anche il San Gaetano brilla Nel girone A Follinese solitaria in vetta. Controlla bene la partita e argina il Breda, già nel primo tempo mette a sicuro il risultato con la doppietta di Vettoretti. Ardita Pero a pari merito con il Cimapiave detengono il secondo posto e portano a casa tre reti ciascuno, rispettivamente contro Parè e Boccadistrada. La squadra di Pero reagisce dopo la brutta figura nel recupero infrasettimanale con il Campolongo. Quest'ultimi con la scorsa vittoria e i tre punti di ieri scalzano il S. Giustina dall'ultimo scalino del podio. Feletto vince a Refrontolo, sorpassa la Suseganese ed entra in zona Playoff. Lovispresiano ritrova la vittoria nella partita contro il Barbisano. Girone B. CSM Resana resta in testa ma una sola sconfitta potrebbe essere fatale: il Valdosport incalza a meno due. CSM Resana batte il S. Giuseppe nonostante la bravura del portiere ospite: Miletta para molto ma non tutto. Valdosport annienta la Vedelaghese con quattro reti. I locali rimontano le due reti degli ospiti ma non riescono a fermarli nel secondo tempo. Valdosport si esalta e picchia duro. Fontane allunga le distanze dal Rovere e si tiene stretto il terzo posto in classifica. Per il Rovere Sartorato non ci voleva proprio il pareggio con il Postioma. Ottima partita, invece, per il Padernello che annienta il Milan Guarda con un poker vincente e scala la classifica. S. Gaetano porta a casa i tre punti contro il Pederobba e sale fino al limite della zona playoff. Girone San Donà. Zensonese annienta con ben sei batoste il malcapitato Torre di Mosto. Doppiette di Beye e di Zigoni. Allungano Castellaro e Lo Zito. Protagoniste sono anche le battute con l'arbitro che sfociano in ben due espulsioni per gli ospiti. Mantiene il primato in classifica e l'Evolution Team continua l'inseguimento. La squadra di Chiarano cala il poker in casa del S. Giorgese. Unica trevigiana a non trovare ancora la vittoria è il Morosini Biancade. Girone Bassano. Union 98 Borso del Grappa porta a casa solo un pareggio in questa domenica. Il Real Stroppari blocca la corsa della squadra trevigiana ma non mette in discussione il primato. Eagles Pedemontana fa sua la partita di oggi, conduce entrambe i tempi ma riesce a concludere soltanto una volta. (Anna Collavo)

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Piano casa, il Governo affronta la rivolta delle Regioni (sezione: Giustizia)

( da "Tribuna di Treviso, La" del 23-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Piano casa, il Governo affronta la rivolta delle Regioni Mercoledì Berlusconi riceve i governatori. L'accusa: «è un esproprio delle nostre prerogative» ROMA. Per il governo il Piano casa rappresenta un'occasione per rilanciare l economia e tra l' altro piace all' Europa e agli italiani; per le regioni invece il decreto, che dovrebbe essere portato in Cdm venerdì prossimo, così com'è costituisce una minaccia alla salvaguardia del territorio e invaderebbe competenze che sono dei governatori tanto da rischiare l'incostituzionalità. Mentre i partiti dell'opposizione lasciano aperta una strada (il leader del Pd Dario Franceschini ha ribadito che il sì l'edilizia può servire a rimettere in moto l'economia ma a patto che le norme fissino seri «paletti») è questo il terreno sul quale si avvierà il confronto tra governo e regioni mercoledì nella Sala Verde di Palazzo Chigi per cercare di trovare un accordo. Si tratta di una seduta straordinaria della Conferenza Unificata alla quale parteciperà direttamente il Cavaliere. L'incontro si preannuncia non facile; i governatori sono fermi nel difendere le loro prerogative e minacciano di ricorrere alla Corte costituzionale. Il premier, che è anche incalzato da Bossi, sembra però pronto al dialogo. In settimana dovrebbe ripartire poi il confronto interrotto sugli ammortizzatori sociali dopo il mancato via libera del Cipe al piano di impiego delle risorse Fas (fondo per le aree sottoutilizzate) della Sicilia. Sul piede di guerra il Sud. «Un decreto per gestire una materia concorrente tra Stato, Regioni e Comuni - dice il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani - è uno strumento improprio, secondo me non costituzionale. E questa è la prima questione di cui discuteremo». Errani rifiuta poi quello che chiama «condono preventivo»: e suggerisce di lavorare insieme con «gli strumenti giusti, legge quadro, atto di indirizzo, per semplificare norme e procedure e dare maggiore efficacia agli strumenti urbanistici e nel rapporto con i cittadini. Anche se diverse Regioni hanno già questi strumenti». Per Claudio Martini, governatore della Toscana, «se il Governo vorrà andare avanti con un decreto così invasivo, ci troveremo costretti a difendere la storia e la cultura delle nostre leggi urbanistiche facendo ricorso alla Corte Costituzionale». E annuncia che presenterà una proposta per snellire le procedure nella regione. Il Lazio, annuncia Piero Marrazzo, dovrà dire no al Piano casa che presenta anche dubbi di costituzionalità». «L'economia - dice - si rilancia aiutando le famiglie a pagare mutui e affitti senza far pagare il prezzo della crisi economica al territorio».

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Il pignoramento diretto è legittimo (sezione: Giustizia)

( da "ItaliaOggi Sette" del 23-03-2009)

Argomenti: Giustizia

ItaliaOggi Sette Numero 069  pag. 26 del 23/3/2009 | Indietro Il pignoramento diretto è legittimo CONTENZIOSO & CONTRIBUENTI Di Pagina a cura di Massimiliano Tasini Respinta dalla Suprema corte l'obiezione che siano stati violati gli articoli 3 e 24 della Costituzione Non si verifica la disparità di trattamento fra i debitori è legittimo l'ordine al terzo di pagare il credito direttamente al concessionario. Lo ha stabilito la Corte costituzionale con l'ordinanza 28 novembre 2008 n. 393, Pres. Flick, Rel. Gallo. Il fatto processuale. Il giudice dell'esecuzione del tribunale ordinario di Genova, nel corso di un [...] Costo Punti per Abbonati: 0 - Costo Punti per Registrati: 8      

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il pd: tassa al 20% per chi affitta (sezione: Giustizia)

( da "Centro, Il" del 23-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Pagina 7 - Attualità Il Pd: tassa al 20% per chi affitta Franceschini propone di ridurre l'aliquota ai proprietari ROMA. Per il governo il piano casa rappresenta un'occasione per rilanciare l'economia e tra l'altro piace all'Europa e agli italiani; per le Regioni invece il decreto, che dovrebbe essere portato in Cdm venerdì, così com'è costituisce una minaccia alla salvaguardia del territorio e invaderebbe competenze che sono dei governatori tanto da rischiare l'incostituzionalità. Mentre i partiti dell'opposizione lasciano aperta una strada, è questo il terreno sul quale si avvierà il confronto, importante e decisivo, tra governo e regioni mercoledì a Palazzo Chigi per cercare di trovare un accordo. Si tratta di una seduta straordinaria della Conferenza Unificata alla quale parteciperà direttamente il Cavaliere. L'incontro si preannuncia non facile; i Governatori sono fermi nel difendere le loro prerogative e minacciano di ricorrere alla Corte costituzionale. Il premier, che è anche incalzato da Bossi, sembra però pronto al dialogo. In settimana dovrebbe ripartire poi il confronto interrotto sugli ammortizzatori sociali dopo il mancato via libera del Cipe al piano di impiego delle risorse Fas (fondo per le aree sottoutilizzate) della Sicilia. Sul piede di guerra il Sud. «Un decreto per gestire una materia concorrente tra Stato, Regioni e Comuni - dice il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani - è uno strumento improprio, secondo me non costituzionale. E questa è la prima questione di cui discuteremo». Errani rifiuta poi quello che chiama «condono preventivo»: e suggerisce di lavorare insieme con «gli strumenti giusti, legge quadro, atto di indirizzo, per semplificare norme e procedure e dare maggiore efficacia agli strumenti urbanistici e nel rapporto con i cittadini. Anche se diverse Regioni hanno già questi strumenti». Per Claudio Martini, governatore della Toscana, «se il Governo vorrà andare avanti con un decreto così invasivo, ci troveremo costretti a difendere la storia e la cultura delle nostre leggi urbanistiche facendo ricorso alla Corte Costituzionale». E annuncia che presenterà una proposta per snellire ulteriormente le procedure nella regione. Il Lazio, annuncia Piero Marrazzo, dovrà dire no al Piano casa che presenta anche dubbi di costituzionalità». «L'economia - dice - si rilancia aiutando le famiglie a pagare i mutui e gli affitti senza far pagare il prezzo della crisi economica al territorio, che ha già dato anche troppo in passato». Dario Franceschini ha incalzato il premier ma ha anche confermato lo spiraglio sul piano casa, integrandolo con un programma per gli affitti. Ha riconosciuto che il «il bilancio del settore edile può essere determinante per uscire dalla crisi purché gli ampliamenti non si risolvano in uno scempio». In soldoni il Pd dice sì all'abbattimento dei vecchi edifici e alla loro ricostruzione «gonfiata» del 30% e con criteri ecologici. L'aumento del 20% delle cubature delle abitazioni civili può essere valutato, purché «non si tratti di una misura generalizzata e avulsa dai controlli delle sovrintendenze e dai piani regolatori». Perché premiare solo chi possiede una casa? Il leader democratico ha proposto soluzioni per garantire un tetto sicuro anche a chi la casa di proprietà non può permettersela (riducendo ad un 20% fisso le tasse per i proprietari che danno in locazione un immobile). Ma - ha detto - serve anche un piano per la costruzione di cinquemila alloggi popolari, la deduzione, anche se parziale delle somme pagate per gli affitti, oltre, naturalmente, a misure deterrenti per i proprietari che si ostinano a tenere le case vuote.

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le regioni: ricorreremo alla consulta (sezione: Giustizia)

( da "Nuova Sardegna, La" del 23-03-2009)

Argomenti: Giustizia

IL PIANO Le Regioni: ricorreremo alla Consulta ROMA. Per il governo il piano casa rappresenta un'occasione per rilanciare l' economia, per le Regioni il decreto, che dovrebbe essere portato in Cdm venerdì prossimo, costituisce una minaccia alla salvaguardia del territorio e invaderebbe competenze che sono dei governatori tanto da rischiare l'incostituzionalità. Mentre i partiti dell'opposizione lasciano aperta una strada, è questo il terreno sul quale si avvierà il confronto, importante e decisivo, tra governo e regioni mercoledì prossimo a Palazzo Chigi. Una seduta straordinaria della Conferenza Unificata alla quale parteciperà direttamente il Cavaliere. L'incontro si preannuncia non facile; i governatori sono fermi nel difendere le loro prerogative e minacciano di ricorrere alla Corte costituzionale. Il premier, che è anche incalzato da Bossi, sembra però pronto al dialogo. «Un decreto per gestire una materia concorrente tra Stato, Regioni e Comuni - dice il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani - è uno strumento improprio, secondo me non costituzionale». Errani rifiuta poi quello che chiama «condono preventivo»: e suggerisce di lavorare insieme con «gli strumenti giusti, legge quadro, atto di indirizzo, per semplificare norme e procedure e dare maggiore efficacia agli strumenti urbanistici e nel rapporto con i cittadini. Anche se diverse Regioni hanno già questi strumenti». Anche Claudio Martini, governatore della Toscana, minaccia il ricorso alla Consulta. Il Lazio, «L'economia - dice Piero Marrazzo, governatore del Lazio dice - si rilancia aiutando le famiglie a pagare i mutui e gli affitti senza far pagare il prezzo della crisi al territorio». Per Mercedes Bresso (Piemonte) «il governo può dettare legge su norme generali in materia di urbanistica, ma non nel dettaglio perchè la sua regolamentazione è territoriale». E Lorenzetti (Umbria) ricorda che già nel precedente governo Berlusconi il condono edilizio fu bocciato dalla Corte.

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vigodarzere - union csm: 1 - 1 (sezione: Giustizia)

( da "Mattino di Padova, Il" del 23-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Pagina 27 - Altre VIGODARZERE - UNION CSM: 1 - 1 VIGODARZERE - UNION CSM: 1 - 1 VIGODARZERE: Spagna, Di Maggio, Fasolato, Carraro, Marin, Marcon, Parpaiola, Calzavara (35' st Cavallin), Buso (30' st Gaetani), Gomiero (30' st Ferron), Mancin. All. Rossi. UNION CAMPO SAN MARTINO: Stocco, Ruzzon, Battilana, Tomasi, Cardaioli, Strazza, Maran, Caielli (18' st Ruggiero), Macari (15' st Bolzan), Masiero, Saviolo (35' st Rosso). All. Piccolo. ARBITRO: Bontorin di Bassano del Grappa. RETI: 14' pt Mancin; 18' st Tomasi.

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piano casa, il governo affronta la rivolta delle regioni (sezione: Giustizia)

( da "Nuova Venezia, La" del 23-03-2009)
Pubblicato anche in: (Mattino di Padova, Il)

Argomenti: Giustizia

Pagina 4 - Attualità Piano casa, il Governo affronta la rivolta delle Regioni Mercoledì Berlusconi riceve i governatori. L'accusa: «è un esproprio delle nostre prerogative» ROMA. Per il governo il Piano casa rappresenta un'occasione per rilanciare l economia e tra l' altro piace all' Europa e agli italiani; per le regioni invece il decreto, che dovrebbe essere portato in Cdm venerdì prossimo, così com'è costituisce una minaccia alla salvaguardia del territorio e invaderebbe competenze che sono dei governatori tanto da rischiare l'incostituzionalità. Mentre i partiti dell'opposizione lasciano aperta una strada (il leader del Pd Dario Franceschini ha ribadito che il sì l'edilizia può servire a rimettere in moto l'economia ma a patto che le norme fissino seri «paletti») è questo il terreno sul quale si avvierà il confronto tra governo e regioni mercoledì nella Sala Verde di Palazzo Chigi per cercare di trovare un accordo. Si tratta di una seduta straordinaria della Conferenza Unificata alla quale parteciperà direttamente il Cavaliere. L'incontro si preannuncia non facile; i governatori sono fermi nel difendere le loro prerogative e minacciano di ricorrere alla Corte costituzionale. Il premier, che è anche incalzato da Bossi, sembra però pronto al dialogo. In settimana dovrebbe ripartire poi il confronto interrotto sugli ammortizzatori sociali dopo il mancato via libera del Cipe al piano di impiego delle risorse Fas (fondo per le aree sottoutilizzate) della Sicilia. Sul piede di guerra il Sud. «Un decreto per gestire una materia concorrente tra Stato, Regioni e Comuni - dice il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani - è uno strumento improprio, secondo me non costituzionale. E questa è la prima questione di cui discuteremo». Errani rifiuta poi quello che chiama «condono preventivo»: e suggerisce di lavorare insieme con «gli strumenti giusti, legge quadro, atto di indirizzo, per semplificare norme e procedure e dare maggiore efficacia agli strumenti urbanistici e nel rapporto con i cittadini. Anche se diverse Regioni hanno già questi strumenti». Per Claudio Martini, governatore della Toscana, «se il Governo vorrà andare avanti con un decreto così invasivo, ci troveremo costretti a difendere la storia e la cultura delle nostre leggi urbanistiche facendo ricorso alla Corte Costituzionale». E annuncia che presenterà una proposta per snellire le procedure nella regione. Il Lazio, annuncia Piero Marrazzo, dovrà dire no al Piano casa che presenta anche dubbi di costituzionalità». «L'economia - dice - si rilancia aiutando le famiglie a pagare mutui e affitti senza far pagare il prezzo della crisi economica al territorio».

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martini minaccia: ricorso alla consulta (sezione: Giustizia)

( da "Tirreno, Il" del 23-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Pagina 2 - Attualità Martini minaccia: ricorso alla Consulta Il presidente toscano contro ogni forma di deregulation selvaggia Alt delle Regioni «Il progetto del governo è un caos dove tutti potranno fare ciò che vogliono» FIRENZE. «Se il governo vorrà andare avanti con un decreto così invasivo, ci troveremo costretti a difendere la storia e la cultura delle nostre leggi urbanistiche facendo ricorso contro il provvedimento alla Corte costituzionale: vedremo mercoledì cosa emergerà dalla conferenza Stato-Regioni». Lo ha detto, confermando quanto anticipato dall'assessore regionale Riccardo Conti al "Tirreno", il presidente della Toscana Claudio Martini. «In Toscana non sentiamo alcun bisogno di istituire deroghe alle normative vigenti per verificare le procedure di autorizzazioni edili - ha proseguito Martini - ma lavoreremo anche su un altro fronte, presentando una nostra proposta per snellire ulteriormente le procedure». Martini ha definito il piano del governo «un caos, dove, se tutti potranno fare ciò che vogliono, vi saranno anche persone che vedranno lesi i propri diritti». La posizione della Toscana sul piano casa del governo, l' assessore all'urbanistica Riccardo Conti l'aveva esposta anche con alcune dichiarazioni alla stampa. «Sembrano confermate le peggiori previsioni e il decreto contiene evidenti profili di incostituzionalità. La ferita inferta alle competenze e al ruolo delle regioni sembra destinata ad anticipare altre ferite al territorio, innescando una situazione di gestione caotica e di deregolamentazione selvaggia», ha detto. Il vertice. Per il governo il piano casa rappresenta un'occasione per rilanciare l'economia; per le regioni invece il decreto, che dovrebbe essere portato in Cdm venerdì prossimo, così com'è costituisce una minaccia alla salvaguardia del territorio e invaderebbe competenze che sono dei governatori tanto da rischiare l'incostituzionalità. Mercoledì a Palazzo Chigi si avvierà il confronto, importante e decisivo, tra governo e regioni per cercare di trovare un accordo. è una seduta straordinaria della conferenza unificata alla quale parteciperà direttamente il Cavaliere. L'incontro si preannuncia non facile; i governatori sono fermi nel difendere le loro prerogative e minacciano di ricorrere alla Corte Costituzionale. Il premier, che è anche incalzato da Bossi, sembra però pronto al dialogo. Franceschini all'attacco. Il segretario del Pd Dario Franceschini ha incalzato anche ieri il premier, ma ha anche confermato lo spiraglio sul piano casa, integrandolo con un programma per gli affitti. Ha riconosciuto che il «il bilancio del settore edile può essere determinante per uscire dalla crisi purchè gli ampliamenti non si risolvano in uno scempio per i nostri centri storici e per il patrimonio architettonico del paese». In soldoni il Pd dice sì all'abbattimento dei vecchi edifici e alla loro ricostruzione «gonfiata» del 30% e con criteri ecologici. L'aumento del 20% delle cubature delle abitazioni civili può essere valutato, purché «non si tratti di una misura generalizzata e avulsa dai controlli delle sovrintendenze e dai piani regolatori». Perché premiare solo chi possiede una casa? Il leader democratico ha proposto soluzioni per garantire un tetto sicuro anche a chi la casa di proprietà non può permettersela, riducendo ad un 20% fisso le tasse per i proprietari che danno in locazione un immobile.

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piano casa al vaglio delle regioni, tondo apre (sezione: Giustizia)

( da "Messaggero Veneto, Il" del 23-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Pagina 2 - Attualità Piano casa al vaglio delle Regioni, Tondo apre Le nuove regole ROMA. Per il governo il piano casa rappresenta un' occasione per rilanciare l'economia e tra l'altro piace all'Europa e agli italiani; per le regioni invece il decreto, che dovrebbe essere portato in Cdm venerdì prossimo, così com'è costituisce una minaccia alla salvaguardia del territorio e invaderebbe competenze che sono dei governatori tanto da rischiare l'incostituzionalità. Mentre i partiti dell'opposizione lasciano aperta una strada è questo il terreno sul quale si avvierà il confronto, importante e decisivo, tra governo e regioni mercoledì prossimo nella Sala Verde di Palazzo Chigi per cercare di trovare un accordo. Si tratta di una seduta straordinaria della Conferenza Unificata alla quale parteciperà direttamente il Cavaliere. L'incontro si preannuncia non facile; i governatori sono fermi nel difendere le loro prerogative e minacciano di ricorrere alla Corte costituzionale. Il premier, che è anche incalzato da Bossi, sembra però pronto al dialogo. In settimana dovrebbe ripartire poi il confronto interrotto sugli ammortizzatori sociali dopo il mancato via libera del Cipe al piano di impiego delle risorse Fas (fondo per le aree sottoutilizzate) della Sicilia. Sul piede di guerra il Sud. Il presidente del Fvg, Renzo Tondo, è «assolutamente favorevole» al piano casa del Governo perchè «può essere un'pportunità che consente di mettere in circuito risorse che sono ferme e dare risposte a esigenze reali». «Mi sembra - ha aggiunto Tondo - che l'opposizione su questo tema sia più ideologica che sostanziale. Certamente Berlusconi pone il problema della decretazione d'urgenza in maniera drastica, ma in questo Paese - ha sottolineato - c'è un reale problema di operatività. Un Paese che rischia di perdere occasioni rilancio deve raccogliere tutto ciò che può». Per quanto riguarda il rischio di abusi, Tondo ha replicato sostenendo che «l'eccesso di pianificazione ha dato di meno al Paese. Una volta c'era una buona 'Commissione edilizia e ornatò, fatta semplicemente di buoni professionisti. Abbiamo esagerato con le carte - ha concluso - che non hanno risolto i problemi».

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Berlusconi incontra le Regioni (sezione: Giustizia)

( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 23-03-2009)

Argomenti: Giustizia

nazionale pag. 2 Berlusconi incontra le Regioni Per il governo il piano casa è un' occasione per rilanciare l'economia e tra l' altro piace all' Europa e agli italiani; per le Regioni invece il decreto, che dovrebbe essere portato in consiglio dei ministri venerdì, così com'è costituisce una minaccia al territorio e alle competenze dei governatori tanto da rischiare l'incostituzionalità. L'opposizione lascia aperta una strada (anche ieri il leader del Pd Franceschini ha ribadito che il sì l'edilizia può servire a rimettere in moto l'economia, a patto che le norme fissino seri paletti) ed è questo il terreno sul quale si confronteranno governo e Regioni mercoledì a Palazzo Chigi. Si tratta di una seduta straordinaria della Conferenza Unificata alla quale parteciperà il premier Silvio Berlusconi. L'incontro si preannuncia non facile; i governatori sono fermi nel difendere le loro prerogative e minacciano di ricorrere alla Corte costituzionale. Il premier, incalzato da Bossi, sembra pronto al dialogo.

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Ayala: Mafia, tutte le verità scomode (sezione: Giustizia)

( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 23-03-2009)

Argomenti: Giustizia

L'AUTORE. Il magistrato, 64 anni, è stato tra i primi ad entrare nel pool di Falcone e Borsellino. E racconta quegli anni in «Chi ha paura muore ogni giorno» Ayala: «Mafia, tutte le verità scomode» di Mimmo Varone Ditegli che è un libro serio, forse anche severo. Ma non che è coraggioso. «Non ci vuole coraggio per dire una verità scomoda, sarebbe terribile se così fosse», dice Giuseppe Ayala. Sessantaquattro anni, consigliere di Cassazione, il magistrato è stato tra i primi a entrare nel pool antimafia di Falcone e Borsellino. Ora racconta quegli anni in «Chi ha paura muore ogni giorno» (Mondadori, pagg 200 euro 17.50), perchè «la memoria di quei due eroi resterà sempre - dice - ma quasi nessuno ne conosce il loro lato umano, ed era importante colmare il vuoto». INSIEME, NELLE SUE PAGINE affiorano pure le verità scomode, che tuttavia a 50 mila copie vendute passano nel silenzio più totale. Ayala conta gli onorevoli che la mafia manda in Parlamento, svela le insipienze della politica e i vizi della magistratura, ma nessuno reagisce. Solo silenzio. «Forse contro la verità non si ha nulla da replicare - riflette - o forse sanno che se ci provassero potrei rincarare la dose». L'auditorium della Camera di commercio è pieno. Il suo è tutt'altro che un romanzo, «è un libro senza finzione» - avverte subito Claudio Baroni (Giornale di Brescia) che lo intervista per «A qualcuno piace giallo», Tantissimi bresciani sono venuti ad ascoltarlo, e Ayala non li delude. Gli applausi scrosciano di frequente, soprattutto quando tira fuori la gestualità secca e il linguaggio duro di marca siciliana. Nelle sue pagine si trovano giudizi trancianti sulla magistratura: «È come la grappa, bisogna buttar via la testa e la coda». La testa è un'Anm che «gestisce con criteri clientelari, come fa il Csm che ne è figlio». La coda sono «quei pochi magistrati malati di protagonismo, che fanno male soprattutto a noi». Il corpo, invece, è sano. Ma «c'è un disegno politico ben preciso - accusa Ayala - che vuole impedire il funzionamento della magistratura». Per una quindicina d'anni è stato pure in Parlamento, tra Camera e Senato. Non rinnega nulla, ma ai politici non risparmia i suoi strali. Parla di un Parlamento «non colluso ma tanto insipiente da mettere in Commissione antimafia gli eletti con voti di mafia, che tutti conoscono per nome e cognome». E non ha certo aspettato di scrivere un libro per svelarlo. Un bel giorno lo ha detto a uno dei diretti interessati, quando all'arrivo in commissione l'ha apostrofato con un «toh, finalmente entrano le competenze vere». Nessuna replica, neanche dai palazzi romani che scoprono l'emergenza mafia solo quando ci scappa il morto e «per il resto è come se non esistesse». In fatto è che dopo le indagini del pool di Falcone e Borsellino, nessuno può più dire che Cosa nostra è una fantasia. «Dopo 5 o 6 anni d'indagine con il metodo nuovo voluto da Falcone - dice Ayala - siamo stati in grado di portare davanti alla corte d'assise di Palermo 475 imputati, e abbiamo messo i giudici in grado di infliggere ergastoli ai capi e 2.660 anni di carcere agli altri. Era il maxiprocesso. E ancora oggi della mafia si sa esattamente quello scoperto allora».

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PRESIDENTE UMBRIA LORENZETTI: "DECRETO LEGGE QUASI UN CONDONO PREVENTIVO" (sezione: Giustizia)

( da "marketpress.info" del 23-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Lunedì 23 Marzo 2009 PRESIDENTE UMBRIA LORENZETTI: ?DECRETO LEGGE QUASI UN CONDONO PREVENTIVO? Perugia, 23 marzo 2009 - ?Da una prima lettura del testo del decreto legge sulla casa si conferma il nostro timore e cioè che il tutto possa tradursi in una sorta di condono preventivo?. Lo ha detto il presidente della Giunta della Regione Umbria Maria Rita Lorenzetti commentando il Piano casa del Governo. ?Ci spiace molto - ha aggiunto il presidente Lorenzetti - ma oltre a non essere il decreto legge lo strumento giusto per affrontare una questione così importante che attiene a prerogative anche regionali, ci pare che sia anche incostituzionale. Berlusconi dovrebbe saperlo perché il suo precedente Governo aveva fatto la stessa cosa con il condono edilizio, approvato con legge legge. Noi ricorremmo alla Corte costituzionale che ci diede ragione perché, appunto, non rispettava le competenze delle Regioni essendo la materia urbanistica una competenza concorrente?. ?Come sistema delle Regioni - ha sottolineato - abbiamo sempre dato prova di serietà e rigore, quando di mezzo ci sono gli interessi generali del Paese, come è avvenuto sia per la vicenda degli ammortizzatori sociali, che del piano casa pubblico. Vorremmo che altrettanto rigore s serietà venga riservato a noi da parte del Governo, visto che si sta mettendo mano a competenze regionali e anche comunali?. ?Siamo e saremo sempre disponibili a discutere per giungere ad ogni tipo di semplificazione procedurale e premialità nel settore dell´edilizia (peraltro già previste dalla nostra legislazione regionale) perché anche noi - ha concluso Lorenzetti - siamo certi che questo comparto può essere il volano della ripresa economica. Ciò che non condividiamo e non possiamo accettare è la politica degli annunci mediatici piuttosto che la vera volontà del Governo di una leale collaborazione con chi, come le Regioni, ha competenze attribuite dalla Costituzione?. . <<BACK

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Piano Casa: nuovo round con le Regioni (sezione: Giustizia)

( da "Giornale di Brescia" del 23-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Edizione: 23/03/2009 testata: Giornale di Brescia sezione:in primo piano Politica I dibattiti Piano Casa: nuovo round con le Regioni Mercoledì il Cavaliere incontra i governatori Si cerca l'accordo per il via libera in Cdm Il Consiglio dei ministri di venerdì prossimo dovrebbe varare il piano straordinario per l'edilizia, ma prima Berlusconi deve ottenere il consenso delle Regioni ROMAPer il governo il piano casa rappresenta un'occasione per rilanciare l'economia e tra l'altro piace all'Europa e agli italiani; per le regioni invece il decreto, che dovrebbe essere portato in Cdm venerdì prossimo, così com'è costituisce una minaccia alla salvaguardia del territorio e invaderebbe competenze che sono dei governatori tanto da rischiare l'incostituzionalità. La proposta dell'opposizione Mentre i partiti dell'opposizione lasciano aperta una strada (anche ieri il leader del Pd Dario Franceschini ha ribadito che l'edilizia può servire a rimettere in moto l'economia ma a patto che le norme fissino seri «paletti») è questo il terreno sul quale si avvierà il confronto. Ieri Franceschini ha rilanciato un piano per sostenere il mercato degli affitti e «dare comunque un tetto a chi non può permettersi di acquistare un'abitazione». Il leader dei Democratici ha sintetizzato in quattro punti la sua proposta: costruire cinquemila nuovi alloggi di edilizia popolare, nel più breve tempo possibile; portare l'aliquota Irpef al 20% fisso per chi affitta un appartamento; consentire la detrazione almeno parziale per chi paga l'affitto; studiare incentivi o altre misure per evitare che molti appartamenti restino inutilizzati. L'incontro con le Regioni Importante e decisivo è considerato l'incontro tra Governo e Regioni mercoledì prossimo nella Sala Verde di Palazzo Chigi per cercare di trovare un accordo. Si tratta di una seduta straordinaria della Conferenza Unificata alla quale parteciperà il Cavaliere. L'incontro si preannuncia non facile; i governatori sono fermi nel difendere le loro prerogative e minacciano di ricorrere alla Corte costituzionale. Il premier, che è anche incalzato da Bossi, sembra però pronto al dialogo. In settimana dovrebbe ripartire poi il confronto interrotto sugli ammortizzatori sociali dopo il mancato via libera del Cipe al piano di impiego delle risorse Fas della Sicilia. Sul piede di guerra il Sud. «Un decreto per gestire una materia concorrente tra Stato, Regioni e Comuni - dice il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani - è uno strumento improprio, secondo me non costituzionale. E questa è la prima questione di cui discuteremo». Errani rifiuta quello che chiama «condono preventivo»: e suggerisce di lavorare insieme con «gli strumenti giusti, legge quadro, atto di indirizzo, per semplificare norme e procedure e dare maggiore efficacia agli strumenti urbanistici e nel rapporto con i cittadini. Anche se diverse Regioni hanno già questi strumenti». Per Martini, governatore della Toscana, «se il Governo vorrà andare avanti con un decreto così invasivo, ci troveremo costretti a difendere la storia e la cultura delle nostre leggi urbanistiche facendo ricorso alla Corte Costituzionale». Il Lazio, annuncia Marrazzo, dovrà dire no al Piano casa che presenta dubbi di costituzionalità. «L'economia - dice - si rilancia aiutando le famiglie a pagare i mutui e gli affitti senza far pagare il prezzo della crisi economica al territorio, che ha già dato anche troppo in passato».

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Piano casa: il Pd apre, regioni rosse contro (sezione: Giustizia)

( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 23-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Primo Piano Pagina 102 Posizioni diverse nella sinistra sul progetto del governo che dovrebbe ridare fiato all'edilizia Piano casa: il Pd apre, regioni rosse contro Posizioni diverse nella sinistra sul progetto del governo che dovrebbe ridare fiato all'edilizia --> TERNI «La voce della Chiesa va ascoltata e rispettata, anche quando è scomoda. Per me non è mai un'interferenza». Dario Franceschini sceglie il palco dell'ala liberal del Pd di Enzo Bianco per occuparsi anche dei temi più spinosi in casa democratica: quelli eticamente sensibili, in primo luogo. Contesta subito a Silvio Berlusconi il suo «preteso monopolio nella difesa della libertà della Chiesa. Come se qualcuno la volesse mettere in discussione...». «Noi, certo no, perchè - aggiunge - la tuteliamo e la rispettiamo insieme alla laicità dello Stato. Lo stesso ragionamento vale per il testamento biologico: «Vanno rispettate la pluralità e la diversità delle opinioni. Nel Pd si può costruire una posizione prevalente ma mai verrà imposta una disciplina di partito». SPIRAGLI Dario Franceschini ha incalzato anche ieri il premier ma ha anche confermato lo spiraglio sul piano casa, integrandolo con un programma per gli affitti. Ha riconosciuto che il «il bilancio del settore edile può essere determinante per uscire dalla crisi purchè gli ampliamenti non si risolvano in uno scempio per i nostri centri storici e per il patrimonio architettonico del Paese». In soldoni il Pd dice sì all'abbattimento dei vecchi edifici e alla loro ricostruzione «gonfiata» del 30% e con criteri ecologici. L'aumento del 20% delle cubature delle abitazioni civili può essere valutato, purchè «non si tratti di una misura generalizzata e avulsa dai controlli delle sovrintendenze e dai piani regolatori». Perchè premiare solo chi possiede una casa? Il leader democratico ha proposto soluzioni per garantire un tetto sicuro anche a chi la casa di proprietà non può permettersela (riducendo ad un 20% fisso le tasse per i proprietari che danno in locazione un immobile). Ma - ha detto - serve anche un piano per la costruzione di cinquemila alloggi popolari, la deduzione, anche se parziale delle somme pagate per gli affitti, oltre, naturalmente, a misure deterrenti per i proprietari che si ostinano a tenere le case vuote. Sul nascituro Pdl dal leader del Pd un importante riconoscimento: «È un fatto positivo per la democrazia italiana». Certo - ha però osservato - «nell'unificazione sono molto più indietro di noi». Franceschini ha quindi rivendicato al Pd il diritto di proporre terapie anticrisi, «senza essere descritto come l'uccello del malaugurio». Anzi - ha attaccato - sia il governo a ravvedersi dei suoi errori e a dire la «verità agli italiani, riconoscendo che la crisi è grave e le misure per difendere i più poveri insufficienti». Ha rilanciato la sua sfida contro la candidatura di Berlusconi alle europee: «La legge vieta che Silvio Berlusconi possa fare anche il parlamentare europeo. Il suo è un imbroglio. Le preferenze date a lui sono come buttate via». «Non ho posto un problema di opportunità politica per il premier. Ho detto che non può prendere in giro gli italiani perchè sta facendo una cosa vietata dalle norme». LE REGIONI Se anche Franceschini apre sul piano casa, per le regioni invece il decreto, che dovrebbe essere portato in Cdm venerdì prossimo, così com'è costituisce una minaccia alla salvaguardia del territorio e invaderebbe competenze che sono dei governatori tanto da rischiare l'incostituzionalità. «Un decreto per gestire una materia concorrente tra Stato, Regioni e Comuni - dice il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani - è uno strumento improprio, secondo me non costituzionale. E questa è la prima questione di cui discuteremo». Errani rifiuta poi quello che chiama «condono preventivo»: e suggerisce di lavorare insieme con «gli strumenti giusti, legge quadro, atto di indirizzo, per semplificare norme e procedure e dare maggiore efficacia agli strumenti urbanistici e nel rapporto con i cittadini. Anche se diverse Regioni hanno già questi strumenti». Per Claudio Martini, governatore della Toscana,«se il Governo vorrà andare avanti con un decreto così invasivo, ci troveremo costretti a difendere la storia e la cultura delle nostre leggi urbanistiche facendo ricorso alla Corte Costituzionale».

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De Magistris, i sospetti fanno male (sezione: Giustizia)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 23-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Il Sole-24 Ore sezione: COMMENTI E INCHIESTE data: 2009-03-22 - pag: 10 autore: Magistratura e politica. Diritti in conflitto De Magistris, i sospetti fanno male di Guido Neppi Modona Q uanto più un magistrato è noto per il clamore delle indagini svolte o per le polemiche suscitate da sue personali vicende giudiziarie, tanto maggiore è il danno che la scelta di presentarsi candidato alle elezioni politiche arreca all'immagine d'imparzialità e d'indipendenza della magistratura nel suo complesso e del singolo giudice. Il caso di Luigi De Magistris è al riguardo emblematico: gli ambienti giudiziari e, più in generale, l'opinione pubblica si sono profondamente divisi sulla credibilità e legittimità delle indagini giudiziarie da lui condotte su notissimi personaggi politici nazionali, sulla sua deontologia professionale, sul suo protagonismo, sui procedimenti disciplinari che ne sono scaturiti e, infine, sui clamorosie devastanti scontri tra uffici giudiziari indirettamente provocati dalle sue attività investigative. Ebbene, questo eccesso di notorietà, sia nel bene che nel male, avrebbe dovuto consigliare di astenersi dalla candidatura politica alle prossime elezioni europee, o quantomeno di lasciare trascorrere un congruo periodo di tempo tra il congedo dalla magistratura e una campagna elettorale: ora molti avranno il cattivo pensiero che le iniziative giudiziarie di quel magistrato fossero anche finalizzate alla notorietà in vista di una carriera politica. Una volta fatta la scelta, il problema si sposta sui rimedi successivi, per evitare che il danno d'immagine all'indipendenza della magistratura si ripercuota anche dopo la parentesi politica. La legge già prevede alcune precauzioni, quali, in caso di mancata elezione, il divieto d'esercitare per cinque anni funzioni giudiziarie nella circoscrizione ove il magistrato si è presentato alle elezioni, nonché il divieto, al termine della carica politica,d'esercitare attività giudiziaria nella regione in cui è stato eletto o in cui è situata la sede di provenienza. Ma quando - come nel caso di specie- la notorietà del magistratoè nazionale, tornare a fare il giudice anche in una sede lontana non è rimedio sufficiente ad evitare la sgradevole sovrapposizione tra la passata carica politica e l'attuale funzione giudiziaria. è questa la ragione di fondo della proposta del vicepresidente del Csm, Nicola Mancino, di precludere il ritorno nella magistratura, assicurando al giudice ex politico una funzione nella pubblica amministrazione confacente al grado e allo stipendio precedenti. Certo, in questa materia vengono in conflitto due valori costituzionalmente garantiti: da una parte il diritto individuale del singolo magistrato di concorrere in piena libertà a una carica politica; dall'altro la tutela dell'immagine - e della sostanza - dell'indipendenza del singolo giudice e dell'intera magistratura. Interesse,quest'ultimo,di natura pubblica e collettiva, destinato senza dubbio a prevalere sul diritto individuale all'elettorato passivo. Lo stesso De Magistris,d'altronde,avrebbe saggiamente e tempestivamente anticipato che comunque non rientrerà nei ruoli della magistratura.

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Soru: Le istituzioni non sono un taxi (sezione: Giustizia)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 23-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Il Sole-24 Ore sezione: COMMENTI E INCHIESTE data: 2009-03-22 - pag: 11 autore: Soru: «Le istituzioni non sono un taxi» «Non ho mai favorito nessuno, ma il rigore dei bilanci comporta perdita di consensi» la gestione delle azioni a un di Paolo Madron no entra in casa Soru, una casa museo che Aldo Rossi sembra avergli cucito addosso enfatizzando U alla perfezione il dolente razionalismo del suo carattere, e subito si trova a tu per tu con l'inquietante Figura femminile di Costantino Nivola, il più grande sculture sardo («Se n'è andato presto in America, ma ogni anno tornava nella sua terra», dice di lui il fondatore di Tiscali quasi a diradare il sospetto che qualcuno possa disconoscere la sarditudine), e resta un po' basito di vedersela lì invece che a illustrare la biografia del maestro, dove la trovano i patiti di Wikipedia. Si aspetta che Soru rientri dopo aver ascoltato il discorso programmatico di Ugo Cappellacci, colui che lo ha sostituito alla guida della Regione, ancora più dolente e intristito del solito, quasi come la luce che entra diafana dalla vetrata in un giorno che sembra non aver ancora scelto tra la pioggia e il sole. Oltre la vetrata c'è il mare, l'ampio specchio d'acqua che fa da ingresso alla città. Al di qua ora c'è lui, Renato Soru, nato 52 anni fa a Sanluri, Comune famoso per la dedizione al lavoro dei suoi abitanti e il pane civraxiu, pronto a farsi intervistare per la prima volta dopo aver perso la poltrona di governatore. Giovedì ha debuttato come consigliere dell'opposizione.Com'è andata? Certo governare è più gratificante, però va bene anche fare un'esperienza dall'altra parte. Il potere logora chi non ce l'ha. Quanto pensa di resistere? La voglia è grande almeno quanto l'impegno che ho preso con chi mi ha eletto. In compenso stare all'opposizione le consente di ricominciare con Tiscali. Da venerdì è di nuovo consigliere. Ma è tornato per voglia o necessità? Per senso del dovere e anche necessità. Non lo avrei fatto se la situazione dell'azienda non fosse stata così difficile. Credo di poter dare una mano a superare le difficoltà del momento. Da quanto manca? Manco dal 2004, cinque anni. E si sarebbe mai immaginato di ritrovarla così malmessa? Francamente no. Tiscali è sopravvissuta allo sgonfiamento della bolla internettiana e all'11 settembre, e nel panorama europeo delle nuove aziende di settore era innovativa e con una solida presenza sul mercato. Aveva il maggior numero di utenti, un margine operativo positivo, e soprattutto non aveva i debiti di oggi. Ma ha ancora importanti asset. In tutto questo tempo non ci ha mai buttato un occhio? Avevo promesso di dedicarmi a tempo pieno all'amministrazione pubblica, e l'ho fatto sacrificando anche il mio ruolo di azionista. Magari avrei dovuto vendere allora. Almeno ne è valsa la pena? Credo di sì. In Regione ho risanato i conti, dimezzato i debiti, e negli ultimi due anni chiuso i bilanci in pareggio. Non a caso la nostra sanità è l'unica del Centro-Sud che non è stata di fatto commissariata. Abbiamo risanato i conti del trasporto pubblico locale, investito nella solidarietà verso i più deboli e nella scuola. Non abbastanza per impedirle di perdere le elezioni. I sardi non l'hanno capita oè lei che non è stato convincente? Il rigore dei bilanci comporta inevitabilmente una perdita di consenso. Ricordo i mugugni quando feci bloccare l'ennesimo provvedimento che promuoveva indiscriminatamente tutto il personale della Regione. Non contava il merito, ma solo l'anzianità. Pensi che per la prima volta in sessant'anni abbiamo fatto dei concorsi pubblici per assumere i dirigenti dall'esterno, e contemporaneamente abbiamo ridotto il personale dei 12 assessorati di circa il 30 per cento. Brunetta sarebbe contentissimo... Forse, ma così non ti fai certo degli amici. Negli anni precedenti la Regione era un grande elemosiniere, dava soldi a tutti, persino ai sindacati di cui era uno dei più importanti finanziatori. Un milione di euro a Cisl e Uil. Niente alla Cgil? No, la Cgil ci aveva rinunciato di suo. Sul continente si chiama clientelismo. Direi consociativismo. Le entrate della Regione erano appena inferiori alle spese obbligatorie,non c'era un euro per fare qualsivoglia nuova iniziativa. Non si vincono le elezioni puntando sul rigore. Il tema non è seducente, specie in tempi di spesa pubblica espansiva. Abbiamo tagliato le spese e cercato nuove entrate, ne avevamo bisogno.C'era un'industria turistica fatta in gran parte di seconde case, spesso affittate in nero, che non portava entrate in termini di gettito fiscale. Oggi la ritirerebbe fuori la storia della tassa sul lusso? Molte di quelle polemiche dipesero dal fatto che il Corriere della Sera la definì così. E da allora io sono l'emblema della tassa sul lusso. E fu così suo malgrado. In un'Italia che si proclama sempre più federalista, sostenere a livello regionale che chi usufruisce del patrimonio ambientale della fascia costiera debba pagare qualcosa mi sembrava sacrosanto. O secondo lei era accettabile che una casa di 100 metri quadrati sul mare pagasse meno imposte di quanto costa una bottiglia di champagne in una discoteca di Porto Cervo, consumando un bene ambientale scarso? Se non ricordo male Berlusconi ha pagato. Ed è stato rimborsato quando la Corte costituzionale decise che la tassa, così com'era stata disegnata, non andava bene perché non applicata ai residenti. In realtà penso sia più facile conquistare il consenso sciupando denaro pubblico che non risparmiandolo. è difficile accettare una penalizzazione personale, anche piccola, in cambio di una grande opportunità per tutti sul lungo termine. Suvvia, non si abbatta. In fondo ha perso contro Berlusconi. In Italia solo Prodiè riuscito a batterlo. Io non ho perso contro Berlusconi, ma contro le sue televisioni, contro la Rai di Berlusconi, contro i giornali di Berlusconi, contro il presidente del Consiglio che ha fatto la campagna elettorale con le risorse che il ruolo gli assegnava e con una totale discrezionalità. Lei aveva dalla sua la Nuova Sardegna. Non mi risulta. Mi sembra che abbia svolto in maniera equilibrata il suo lavoro. Certamente in cinque anni qualche volta mi ha intervistato, diversamente dall'Unione Sarda che non lo ha mai fatto. Chi perde ha torto. Solo se ci si è battuti con l'avversario ad armi pari e dentro le regole. Nel 2004 Francesco Cossiga la salutò come un nuovo Agnelli. In quest'ultima campagna elettorale l'hadefinita come speculare a Berlusconi, espressione dello stesso gusto e della stessa casta. Della mia storia imprenditoriale Cossiga ha spesso parlato bene, mi riferì anche alcuni commenti positivi del suo amico Cuccia. Per queste elezioni aveva dichiarato che avrei vinto io. Non ricordo mi avesse omologato a Berlusconi. Ha detto solo che gli davo del tu, cosa non vera. C'è una sua biografia, Il quinto moro, che ha un sottotitolo ammiccante: «Sorue il sorismo». Il suo personaggio contempla già degli epigoni? Il libro è stato scritto senza parlare con me. "Sorismo" è anche un termine infelice, cacofonico. Penso si riferisca a un'idea di Sardegna che abbiamo portato avanti in questi anni e a una discontinuità nel gestire la politica di questa Regione. Nel popolo dei blog lei è un personaggio che suscita stati d'animo ferocemente contrapposti: la amano o la odiano. Vero, e non saprei spiegare perché. Ho cercato di applicare le regole di buon governo, e a molti non sarà piaciuto. C'è un blog in particolare, si chiama www.peggiosuru.it, che le rovescia addosso grandinate di accuse. Per esempio? Per esempio che nel mentre vara la legge salva-coste consente a Tom Barrack di cementificare Caprera. è un'evidente bugia:Barrack non ha investimenti a Caprera, e non gli abbiamo consentito nulla. A Caprera c'è solo la riqualificazione di un vecchio villaggio del Club Mediterranée che si ridimensiona e migliora il contesto ambientale. E con questa pratica Barrack non c'entra nulla. Per esempio che a Cagliari sulle energie rinnovabili avrebbe smaccatamente favorito Sorgenia, quindi De Benedetti. Non ho favorito nessuno. In Sardegna con Carlo Rubbia si sono portate avanti ricerche nel campo del solare termodinamico. Quando se ne parlò ai tempi del Governo Prodi, il ministero dell'Ambiente promosse la convenzione con quattro Regioni, compresa la nostra. Sorgenia ha presentato un progetto e abbiamo dato parere favorevole. Ma l'abbiamo fatto con Enel, E.on, Endesa e tanti altri. Dicono che nella sua sconfitta c'entri anche una ferrea alleanza tra Berlusconi e la Curia. Lo stretto legame tra Berlusconi e una parte importante della Curia è lampante. Era proprio qui con il Papa davanti alla Chiesa della Bonaria (giusto di fronte a casa sua, ndr) quando è iniziata la campagna elettorale. Berlusconi non era qui solo per il Papa, viene ogni fine settimana e tutte le vacanze. Dopo Arcore, la Sardegna è la sua seconda terra... Lui va a Villa Certosa, che è altra cosa rispetto alla Sardegna. Io in giro per l'isola o in Regione non l'ho mai incontrato. Il Cavaliere dice che lei è torvo. Perché non ho sempre il sorriso stampato in faccia e non racconto barzellette? Quando Berlusconi le ha detto che è un fallito, qualche suo collega industriale le ha telefonato per dissociarsi? Neanche uno. Ma quella fu l'escalation di una campagna elettorale combattuta senza esclusione di colpi. Non potendomi attaccare sul bilancio della Regione, ha scelto l'insulto personale. Oggettivamente la situazione di Tiscali gliene offriva il destro. Forse. Ma uno che ha la più alta responsabilità di governo non si rende conto che dicendo così si mettono in difficoltà le aziende? Lo sa che in quei giorni il call center di Tiscali fu intasato da telefonate di persone che volevano disdire l'abbonamento e che abbiamo dovuto rassicurare? Invece io resto orgoglioso del fatto che, in un'Italia all'epoca in ritardo rispetto alla diffusione di internet, una piccola azienda della Sardegna lo abbia lanciato gratuitamente con un modello di business profittevole, contribuendo in maniera importante alla sua diffusione. In effetti l'internet italiano è made in Sardegna. L'antesignano era Video on Line di Nichi Grauso. Si faceva un numero, il modem cominciava a gracchiare, e c'era il tempo di farsi un caffè in attesa che comparisse faticosamente l'home page. è sardo perché al Cern di Ginevra dove fu presentato internet c'era Rubbia, che poi venne a fare il presidente di un centro di ricerca qui a Cagliari. Fu lui a suggerirci d'investire in due direttrici: la simulazione matematica e il web. La prima web mail pensata per essere spedita da un utente è stata fatta in Sardegna con Video on Line da un giovane che adesso lavora a Tiscali. Però, dopo la sconfitta ha confidato ai suoi che internet non bastava, che bisognava costruire le case del popolo. Ha detto del o per il popolo? Ho detto che c'è bisogno di luoghi dove ci si potesse riunire, dibattere, confrontarsi, anche socializzare. Qualcuno ha ricordato che una voltac'erano le case del popolo. Il web non è una casa abbastanza grande? ILLUSTRAZIONE DI DARIUSH RADPOUR Se guardassimo al web avremmo stravinto, avevamo migliaia di post contro le loro poche decine. Su Facebook una marea di gente si è registrata sul mio profilo. Evidentemente però internet non basta a vincere le elezioni. Forse neanche le televisioni. La Repubblica, un giornale che l'ha sempre trattata bene, il giorno che ha rimesso piede in Tiscali ha sollevato il problema del conflitto d'interesse. In questi cinque anni ho avuto un conflitto all'incontrario: non ho fatto gli interessi della mia famiglia e dell'azienda. Il conflitto d'interesse nazionale nasce dal fatto che chi ha concessioni da parte dello Stato non può fare il presidente del Consiglio. E tutto questo non riguarda né me né Tiscali, che peraltro non è detentore di alcuna concessione dello Stato o della Regione. Che errore quando ha indicato suo fratello come possibile intestatario delle quote dell'Unità. Venne subito da fare il paragone con un altro fratello... Lo so, ma è un paragone sbagliato perché nell'altro caso si deve arginare contemporaneamente la possibilità di controllare reti televisive e carta stampata. Io invece non dovevo risolvere un conflitto di questo tipo, ma semplicemente essere aiutato a gestire un investimento di 23 milioni, non 2 come ho visto scritto su qualche giornale. Dunque mi sembrava giusto proteggere l'investimento. E allora, a che cosa serviva il blind trust? In Sardegna, in questi anni, abbiamo approvato una legge statutaria che rende incompatibile la candidatura alla presidenza della Regione con il controllo di mezzi di comunicazione. Ma nonostante questa norma non sia ancora operante, io ho volontariamente trasferito blind trust. Perché ha deciso di comprare l'Unità e quando si è pentito di averlo fatto? L'ho fatto in omaggio a una storia e convinto che ciò servisse a migliorare la qualità del dibattito dentro il centro-sinistra. Non mi sono pentito, anche se chiaramente oggi soffro per quella scelta. D'altronde ho affrontato l'investimento convinto che di lì a poco avrei venduto Tiscali. Però forse ha ragione lei. Su cosa? Sul fatto che io spacco in due l'opinione pubblica. Da una parte chi mi ama, dall'altra chi mi odia e mi insulta. Anche se, francamente, certi improperi mi sono sembrati ingiustificati Berlusconi vive serenamente da anni con un'industria dell'improperio che quotidianamente lo prende di mira. Lui le direbbe: caro Soru, se ne fotta. In questi giorni sto leggendo i Pensieri di Marco Aurelio, là dove dice che non bisogna lasciarsi ferire dai cattivi giudizi degli altri. Si vede che non ho ancora raggiunto quel livello di saggezza e distacco. Torniamo all'Unità. è in vendita? Diciamo che per diversi motivi non posso più portare avanti da solo questa esperienza. Ho bisogno di altri che mi diano una mano. E questi altri ci sono, oltre alle boutade di qualche sedicente industriale? Ce ne sono alcuni con cui sto discutendo. E contemporaneamente si procede con il piano di rilancio e ristrutturazione della testata. è vero che ha chiesto a Carlo De Benedetti di aiutarla? No. Confessi che c'è stato un momento in cui faceva le prove da leader del Pd nazionale. No, credo anzi che questa voce abbia danneggiato la mia campagna in Sardegna. I ruoli istituzionali non sono un taxi dove si monta e si scende a piacimento. Se uno si candida a guidare una Regione per cinque anni non può di punto in bianco abbandonare. Si aspettava che la sua sconfitta sarebbe stata la pietra tombale di Veltroni? Francamente no. Ha condiviso la sua decisione di ritirarsi? Evidentemente l'ha ritenuto necessario per lui e utile al Partito. Ma certamente non è una scelta attribuibile al voto regionale. Franceschini è un segretario stanzialeo di passo? Non lo so, ma mi pare stia facendo bene. Meglio un Pd che corre da solo o che allarga a sinistra? In Sardegna ci siamo presentati con una coalizione allargata che ha condiviso la necessità di portare avanti un processo di cambiamento e un progetto di rinnovamento della politica. Massimo due legislature e poi spazio ad altri. Invece la seduta inaugurale del consiglio regionale sembrava un cinegiornale dell'Istituto Luce. E si sorprende? Questo è un Paese per vecchi. A guidare l'assemblea c'era un notaio di 82 anni che è stato presidente del Consiglio regionale a metà degli anni 60. Poi c'era un altro presidente della Regione della fine degli anni 70 e una quantità innumerevole di consiglieri che sono in politica da decenni. Mi sorprende che dopo tanto parlare di rinnovamento un elettore voti un candidato per la sesta o la settima volta. Quando ha perso,dall'altra parte si è fatto cavallerescamente vivo nessuno? Mi ha telefonato il ministro Calderoli, e ho apprezzato. Voi sardi spesso cominciate bene e poi vi perdete per strada. Prima Grauso, poi lei. Inconcludenza o "sardo-masochismo"? In questo momento potrei anche condividere il suo giudizio, ma a guardar bene in realtà non è così. In effetti sono partito bene, e bene ho fatto fino a quando mi sono occupato dell'azienda. Poi ho smesso di occuparmi di un progetto imprenditoriale per dedicarmi completamente a un progetto collettivo, e credo di aver fatto bene anche in politica. Così ha perso il governatorato e rischia di perdere anche l'azienda. Intanto sto tornando a impegnarmi in azienda e quindi spero di no. Ma soprattutto credo di poter dire di non aver sciupato la mia vita fino ad ora. Rimane il percorso delle cose fatte nell'impresa e delle cose fatte nella politica. Inizia un nuovo percorso con tante cose ancora da fare. LA TASSA SUL LUSSO «Molte delle polemiche legate a quel provvedimento derivano dalla definizione data dal Corriere della Sera» IL CONFLITTO D'INTERESSE «In questi cinque anni ho avuto un problema all'incontrario: non ho mai avvantaggiato la mia azienda e la mia famiglia»

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piccole scuole, così è fallita l'operazione-tagli - salvo intravaia (sezione: Giustizia)

( da "Repubblica, La" del 23-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Pagina 19 - Cronaca Piccole scuole, così è fallita l´operazione-tagli Dal ministero previsti 2.500 accorpamenti. Ma le Regioni ne fanno meno del 10% L´assessore del Piemonte: "Non prevediamo gli effetti delle riforme Meglio attendere" SALVO INTRAVAIA ROMA - Respinti, almeno per il momento, i diktat del governo sulla razionalizzazione della rete scolastica. A fronte di oltre 2.500 istituzioni scolastiche con meno di 500 alunni (considerate sottodimensionate) le regioni ne hanno tagliate soltanto 240: 14 su cento, considerate le scuole che possono sfruttare la deroga fino a 300 alunni. Le 240 scuole in meno scaturiscono dalla differenza fra 320 istituzioni soppresse e 80 centri per l´educazione degli adulti di nuova istituzione. La situazione, regione per regione, è trapelata dalle stanze del ministero alcuni giorni fa e ridimensiona i propositi dell´esecutivo di tagliare più scuole e plessi possibile. In Piemonte, per esempio, sono otto le istituzioni scolastiche accorpate anche se quelle sottodimensionate sono molte di più. Ma perché le regioni continuano a tenere in vita istituzioni che secondo la norma dovrebbero perdere l´autonomia scolastica? «Abbiamo preferito attendere», spiega l´assessore alla Pubblica istruzione, Giovanna Pentenero. «Ancora - aggiunge - la riforma della scuola secondaria di secondo grado deve partire e non sappiamo neppure quale sarà l´impatto della riforma sulla scuola primaria e sulla secondaria di primo grado». In base a un decreto del 1998 le scuole dovrebbero mantenere un numero di alunni compreso fra 500 e 900 alunni. Con deroga fino a 300 alunni per gli istituti comprensivi (di materna, elementare e media) nei comuni di montagna e nelle piccole isole. Lo scorso ottobre, un decreto legge imponeva alle regioni di effettuare in tutta fretta il dimensionamento della rete scolastica: l´insieme degli smembramenti e dei successivi accorpamenti di plessi che consentono di riportare il numero degli alunni all´interno del range prescritto. Le regioni "inadempienti" sarebbero state esautorate da commissari ad acta governativi, ma secondo la Costituzione la competenza è dei governi regionali. Il blitz creò un tale terremoto politico, con le regioni che minacciavano il ricorso alla Corte costituzionale, che il governo fu costretto a fare marcia indietro attenuando, in fase di conversione del decreto, la formula perentoria del provvedimento. L´operazione serve a tagliare posti: accorpando due scuole saltano un dirigente scolastico e un segretario. Il 27 febbraio il Consiglio dei ministri ha approvato un decreto che prevede la revoca dell´autonomia scolastica nei confronti di 700 istituti con meno di 300 alunni. Ma, secondo i dati forniti dalla Flc Cgil, in diverse regioni italiane (Sardegna, Puglia, Marche, Emilia Romagna, Lombardia e Friuli) il dimensionamento non ha prodotto effetti tangibili. In altre regioni, come la Sicilia, il numero delle scuole soppresse è irrisorio: appena 27. Per rastrellare posti di bidello e assistente amministrativo l´esecutivo ha intenzione di sopprimere parte dei plessi con meno di 50 alunni. «Su questo punto - dice la Pentenero - siamo davvero critici: sopprimere la scuola nei piccoli centri può determinare il loro spopolamento».

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Seconda Cat. Parma girone D Risultati Boca Barco-S.Leo CSM 1-0 Campegines... (sezione: Giustizia)

( da "Resto del Carlino, Il (R. Emilia)" del 23-03-2009)

Argomenti: Giustizia

SECONDA CATEGORIA pag. 28 Seconda Cat. Parma girone D Risultati Boca Barco-S.Leo CSM 1-0 Campegines... Seconda Cat. Parma girone D Risultati Boca Barco-S.Leo CSM 1-0 Campeginese-Tricolore Planet 1-0 Castelnovo 02-Viadana nd Real Bibbiano-Team Frontiera 0-2 Rocca 68-Vetto 1-1 Sc S.Ilario-Mezzani 0-0 Sorbolo-Barcaccia 2-1 TotaleReti SquadraPuntiM.I. GVNPTF Viadana4719152245148Sc S.Ilario441914233385 Boca Barco4420135234154Campeginese382011543720-2 Rocca 68362010643723-6Team Frontiera30209382823-10 Barcaccia21205693039-19Vetto20195591424-17 Castelnovo 0219194782225-18Sorbolo182046101827-22 Mezzani17203892233-23S.Leo CSM17203892442-21 Real Bibbiano172045111538-25Tricolore Planet10202414735-28Prossimo turno: Barcaccia-Boca Barco; Castelnovo 02-Sc S.Ilario; S.Leo CSM-Campeginese; Team Frontiera-Sorbolo; Tricolore Planet-Mezzani; Vetto-Real Bibbiano; Viadana-Rocca 68.

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Berlusconi incontra le Regioni (sezione: Giustizia)

( da "Arena, L'" del 23-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Lunedì 23 Marzo 2009 NAZIONALE Pagina 2 Berlusconi incontra le Regioni Per il governo il piano casa è un' occasione per rilanciare l'economia e tra l' altro piace all' Europa e agli italiani; per le Regioni invece il decreto, che dovrebbe essere portato in consiglio dei ministri venerdì, così com'è costituisce una minaccia al territorio e alle competenze dei governatori tanto da rischiare l'incostituzionalità. L'opposizione lascia aperta una strada (anche ieri il leader del Pd Franceschini ha ribadito che il sì l'edilizia può servire a rimettere in moto l'economia, a patto che le norme fissino seri paletti) ed è questo il terreno sul quale si confronteranno governo e Regioni mercoledì a Palazzo Chigi. Si tratta di una seduta straordinaria della Conferenza Unificata alla quale parteciperà il premier Silvio Berlusconi. L'incontro si preannuncia non facile; i governatori sono fermi nel difendere le loro prerogative e minacciano di ricorrere alla Corte costituzionale. Il premier, incalzato da Bossi, sembra pronto al dialogo.  

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rischio sfratti per 150 mila famiglie - luca iezzi (sezione: Giustizia)

( da "Repubblica, La" del 23-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Pagina 5 - Economia Rischio sfratti per 150 mila famiglie L´allarme di Sunia e Cgil. Franceschini: "Necessario un piano-affitti" Mercoledì confronto Berlusconi-regioni sul piano casa. Governatori pronti a ricorrere alla Corte Costituzionale LUCA IEZZI ROMA - Nel duro confronto tra governo e regioni sul piano casa irrompe un´altra emergenza: gli sfratti per chi non riesce a pagare l´affitto. Ben 150 mila le famiglie sono rischio sfratto nei prossimi tre anni. «Data l´insostenibilità dei canoni, delle spese per l´abitazione e dell´aggravarsi della situazione economica e occupazionale - spiega uno studio Cgil e Sunia - senza misure di sostegno, nel triennio 2009/2011 si prevede che altre 150.000 famiglie perderanno la propria abitazione subendo uno sfratto per morosità incapaci di far fronte al pagamento dell´affitto». Infatti l´indagine su un campione di 1.000 famiglie sottoposte a sfratto per morosità mostra che il 24% di queste ha subito la perdita del posto di lavoro del primo percettore del reddito, il 22% è precario mentre per un altro 21% il percettore è in cassa integrazione. Solo negli ultimi 5 anni, ricorda il Sunia, circa 120.000 famiglie hanno perso la loro abitazione, specie nelle città: a Milano e Roma circa 20.000 casi, a Napoli quasi 15.000, a Torino più di 10.000. Anche l´opposizione, pur non chiudendo del tutto all´ipotesi ad un intervento semplificativo per le ristrutturazioni, chiede maggiori interventi per gli affitti: «Vogliamo sostenere - ha dichiarato il leader del Pd Enrico Franceschini - chi una casa non ce l´ha e non può permettersi di acquistarla». In dettaglio, la proposta verterà su quattro punti: la costruzione di 5.000 nuovi alloggi di edilizia popolare, aliquota Irpef al 20% per chi affitta un appartamento, la possibilità di detrarre anche parzialmente il canone per chi vive in affitto, lo studio di forme d´incentivazione per evitare che la maggior parte degli appartamenti rimangano liberi. Nel frattempo il testo del governo dovrebbe approdare in Consiglio dei ministri venerdì, ma è dopodomani che ci sarà l´incontro conferenza unificata Stato-Regioni con la partecipazione del presidente del Consiglio. I governatori sono fermi nel difendere le loro prerogative e minacciano di ricorrere alla corte costituzionale. «Un decreto per gestire una materia concorrente tra Stato, regioni e comuni - dice il presidente della conferenza delle Regioni, Vasco Errani - è uno strumento improprio, secondo me non costituzionale. Per Claudio Martini, governatore della Toscana: «Se il governo vorrà andare avanti con un decreto così invasivo, ci troveremo costretti a difendere la storia e la cultura delle nostre leggi urbanistiche facendo ricorso alla Corte». Il Lazio, annuncia Piero Marrazzo, «dovrà dire no al piano casa che presenta anche dubbi di costituzionalità». No anche da Piemonte, Umbria e Calabria.

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"sentenze aggirate e leggi ad hoc così nasce l'impero mediaset" - carmelo lopapa (sezione: Giustizia)

( da "Repubblica, La" del 23-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Pagina 11 - Interni "Sentenze aggirate e leggi ad hoc così nasce l´impero Mediaset" Confalonieri e Romani a Report: Rete4 non si tocca Report ripercorre 25 anni di battaglie Ricorso della Avvocatura di Stato uguale a Mediaset CARMELO LOPAPA ROMA - Silvio Berlusconi, Fedele Confalonieri, i governi di centrosinistra e una «storia (molto) italiana». Ovvero, come sia stato possibile, per 25 anni, schivare agilmente sentenze della Corte Costituzionale e della Corte di giustizia europea, ammaliare governi ostili e gestire al meglio quelli propri, ingraziarsi partiti e confezionarsi leggi su misura, dalla Mammì alla Gasparri passando dalla Maccanico. Come sia possibile che l´imprenditore titolare di Europa 7, Francesco Di Stefano, sia in attesa delle frequenze che gli spettano da oltre dieci anni e Rete4 - che avrebbe dovuto fargli posto migrando sul satellite - dorma ormai sonni tranquilli. è storia di un anomalo «accordo» che Antonio Maccanico, ministro prodiano alle Comunicazioni, sigla nel ´96 con Forza Italia e di un´Avvocatura dello Stato che pochi mesi fa presenta un ricorso al Consiglio di Stato identico a quello di Mediaset, suo avversario nella disputa sulle tv. In fondo è la storia di come e con quali mezzi in Italia sia stato possibile che un´azienda si trasformasse in impero televisivo e poi ancora in sistema di potere. Mediatico e infine politico. E a pochi giorni dal battesimo del Pdl, come dire, repetita iuvant. Ha fatto un certo effetto vedere sfilare i protagonisti di questa storia certo nota, ma che riserva ancora risvolti sorprendenti, nel "Report" di Milena Gabanelli andato in onda ieri sera. «Modulazione di frequenze» il titolo del reportage firmato da Bernardo Iovene per una sequenza incalzante di fatti, decreti, sentenze e omissioni. Con i suoi personaggi anche pittoreschi. Tutti tranne uno: l´ex ministro Maurizio Gasparri, unico a sottrarsi alle telecamere. Non si è sottratto invece il presidente Mediaset Fedele Confalonieri. Incassa i colpi, ribatte, perde la pazienza, si infuria, fa per andarsene, poi si risiede e sbotta: «Queste sì che sono interviste vere, non come Matrix». L´intervista era del 6 febbraio, da lì a tre giorni Enrico Mentana sarebbe stato liquidato da Mediaset. L´inchiesta inizia proprio con Francesco Di Stefano negli enormi studi quasi inutilizzati della sua non tv. Nel ´99, quando lo Stato mette a gara pubblica le frequenze, lui investe, si attrezza e con Europa 7 si aggiudica la concessione, «solo che le frequenze per trasmettere non gli verranno mai assegnate, perché occupate da Rete4 che non ha ottenuto la concessione e dovrebbe traslocare». Ma sul satellite la tv di Berlusconi non andrà mai. Far west, macché far west minimizza Confalonieri, negli anni Settanta «c´è stato un mercato delle frequenze e tutti le hanno comprate, era normale: per me quello che non è esplicitamente vietato è consentito». Dopo il black out imposto dai pretori nell´84, in soccorso delle reti Fininvest arriveranno le scialuppe del decreto Craxi, della legge Mammì nell´88, della Maccanico (governo di centrosinistra) del ´97 con i loro bizantinismi, coi termini prorogati, tutto per mantenere integre e in chiaro le tre reti del Cavaliere. Che dal 2001, col suo governo, farà da solo. Con la legge Gasparri del 2004, pur bloccata da Ciampi in prima battuta, Rete 4 non correrà più alcun rischio. Pioveranno sull´Italia altri «inutili» richiami da Strasburgo, tanto inutili che nemmeno il governo Prodi dal 2006 al 2008 riuscirà a darvi seguito. «La maggioranza che lo sosteneva - confessa Paolo Gentiloni ministro delle Comunicazioni - non era in condizioni: l´Udeur non avrebbe votato un decreto tv, nemmeno con la fiducia». è storia dei mesi scorsi il pronunciamento con cui il Consiglio di Stato respinge l´ultimo ricorso Mediaset e riconosce 1 milione a Di Stefano a titolo di risarcimento. Il governo deve provvedere, trovare spazio a Europa 7. «E noi - spiega il sottosegretario alle Comunicazioni Paolo Romani - abbiamo ceduto il canale 8 della Rai a Europa 7 e mi ritengo a posto». Rete4 sul satellite? «A me non interessa una legge che vada a penalizzare un´azienda. In questo paese c´è un enorme pluralismo tv, come in nessun paese al mondo». Poi si scopre come la memoria difensiva presentata dallo Stato, dall´Avvocatura dello Stato, sia identica a quella di Mediaset. Ma in fondo, lo Stato ormai è anche un po´ Mediaset. E viceversa.

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Le Regioni aspettano al varco il governo (sezione: Giustizia)

( da "Tempo, Il" del 23-03-2009)

Argomenti: Giustizia

stampa Scontro Mercoledì a palazzo Chigi l'incontro sul piano per gli immobili Le Regioni aspettano al varco il governo Per il governo il piano casa rappresenta un'occasione per rilanciare l'economia e tra l'altro piace all'Europa e agli italiani; per le Regioni invece il decreto, che dovrebbe essere portato in Cdm venerdì prossimo, così com'è costituisce una minaccia alla salvaguardia del territorio e invaderebbe competenze che sono dei governatori tanto da rischiare l'incostituzionalità. Mentre i partiti dell'opposizione lasciano aperta una strada (anche ieri il leader del Pd Dario Franceschini ha ribadito che il sì l'edilizia può servire a rimettere in moto l'economia ma a patto che le norme fissino seri «paletti») è questo il terreno sul quale si avvierà il confronto tra governo e regioni mercoledì prossimo a Palazzo Chigi. Si tratta di una seduta straordinaria della Conferenza Unificata alla quale parteciperà direttamente il Cavaliere. L'incontro si preannuncia non facile; i governatori sono fermi nel difendere le loro prerogative e minacciano di ricorrere alla Corte costituzionale. Il premier, che è anche incalzato da Bossi, sembra però pronto al dialogo.

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Casa, i governatori Pd preparano i ricorsi contro il <far west edilizio> (sezione: Giustizia)

( da "Secolo XIX, Il" del 23-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Casa, i governatori Pd preparano i ricorsi contro il «far west edilizio» Mercoledì l'incontro Molte Regioni sono pronte a ricorrere alla Corte costituzionale contro il piano-casa del governo: «Far west edilizio» Lombardi >> 2 23/03/2009

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Affitti, Sunia: 150mila perderanno casa (sezione: Giustizia)

( da "AudioNews.it" del 23-03-2009)

Argomenti: Giustizia

lunedì 23 marzo 2009 10.21 Economia Affitti, Sunia: 150mila perderanno casa 06.03: Negli ultimi 5 anni 120.000 famiglie hanno perso casa, e altre 150.000 la perderanno presto per l'incapacità di far fronte al pagamento dell'affitto. E' l'allarme lanciato dal sindacato inquilini Sunia, chiedendo misure di sostegno al reddito delle famiglie in affitto. La crisi, segnala il Sunia, acuisce il fenomeno degli sfratti per morosita. Intanto mercoledì incontro tra governo e regioni sul piano casa. I governatori, contrari ad un provvedimento definito invasivo, non escludono un ricorso alla Corte Costituzionale.

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Dietrofront Pd sul piano casa:... (sezione: Giustizia)

( da "Giornale.it, Il" del 23-03-2009)

Argomenti: Giustizia

n. 12 del 2009-03-23 pagina 9 Dietrofront Pd sul piano casa: "Si può fare" di Gian Maria De Francesco Franceschini ci ripensa: "D?accordo sulla burocrazia più semplice, ma servono paletti per l?ampliamento del 20%". I governatori di sinistra non ci stanno e il Sunia-Cgil grida all?emergenza sfratti. Venerdì il governo vara il decreto Roma - Franceschini ha ingranato la retromarcia sul piano casa. Dopo due settimane di dure critiche al progetto del governo per il rilancio dell?edilizia residenziale, il segretario del Partito democratico ieri ha concordato, seppur su alcuni punti, con l?impianto del decreto che l?esecutivo varerà venerdì prossimo. «Siamo d?accordo per semplificare la burocrazia», ha spiegato Franceschini esprimendo parere favorevole anche sul «premio in cubatura da riconoscere a chi demolisce e ricostruisce nelle periferie edifici vecchi sostituendoli con quelli nuovi improntati all?efficienza energetica». Ma la possibilità di ampliare del 20% il volume degli immobili ristrutturati non deve essere un «beneficio generalizzato», anzi «va impedito nei centri storici perché subirebbero una devastazione e comunque bisogna mantenere tutti i vincoli esistenti delle sovrintendenze». Insomma, l?aumento della cubatura va bene quando si demolisce per ricostruire ma «bisogna scongiurare il rischio che non venga tutelata la bellezza». Franceschini ha poi voluto marcare un ulteriore elemento di diversità rilanciando un «piano affitti» per coloro che non possiedono un immobile. La ricetta è quella del predecessore Veltroni: cedolare secca al 20% per i locatori, rilancio dell?edilizia popolare e incentivi a non lasciare le unità abitative sfitte. Un chiaro tentativo di recuperare consensi anche a sinistra dove la Cgil non fa mai mancare l?allarme-crisi quotidiano. Ieri è stata la volta dell?«emergenza sfratti». Secondo il sindacato degli inquilini Sunia «nel triennio 2009-2011 perderanno la casa 150mila famiglie subendo uno sfratto per morosità». Il segretario generale Guglielmo Epifani ha ripetuto che «il governo non dà risposte» chiudendo il cerchio del pessimismo che si autoalimenta. Il dietrofront di Franceschini rischia così di non rivelarsi risolutivo. Anche perché governatori di area democratica sono sul piede di guerra perché vedono minacciate le loro prerogative. La seduta straordinaria della Conferenza unificata di mercoledì a Palazzo Chigi, che sarà presieduta dal premier Berlusconi, non è anticipata da presagi favorevoli. Il presidente della Conferenza Stato-Regioni, Vasco Errani, ha ribadito che «un decreto per gestire una materia concorrente tra Stato, Regioni e Comuni è uno strumento improprio». Ancor più ostili i toni del presidente della Toscana, Claudio Martini. «Se il governo vorrà andare avanti con un decreto così invasivo, ci troveremo costretti a difendere la storia e la cultura delle nostre leggi urbanistiche facendo ricorso contro il provvedimento alla Corte costituzionale», ha detto il governatore toscano preannunciando la presentazione di una proposta alternativa per lo snellimento delle procedure. Già di per sé poco rassicuranti, le dichiarazioni dei due leader delle Regioni rosse sono infarcite di espressioni del tipo «condono preventivo» o «caos dove tutti potranno fare ciò che vogliono». Il lavoro di Berlusconi e del ministro per i Rapporti con le Regioni Fitto non sarà facile perché non si riesce a stabilire dove finisca il legittimo diritto a esprimere riserve e dove cominci la polemica politica «a prescindere» nei confronti dell?esecutivo. Il governatore laziale del Pd, Piero Marrazzo, ha annunciato il proprio «no». La Regione Lazio, ha spiegato, ha già stanziato 550 milioni di euro per le politiche della casa e ha sbloccato altri 300 milioni per la costruzione di nuovi alloggi. Se interviene il pubblico, perché lasciare spazio all?iniziativa privata con il piano casa? © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano

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Processo civile. (sezione: Giustizia)

( da "Sole 24 Ore, Il (Del Lunedi)" del 23-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Il Sole-24 Ore del lunedì sezione: GIUSTIZIA E SENTENZE data: 2009-03-23 - pag: 38 autore: Processo civile. L'invio della comparsa è valido, ma fa fede la data di ricezione in cancelleria Costituzione in giudizio con la posta Giovanni Parente La costituzione in giudizio è valida anche con l'invio della comparsa per posta. Il deposito assume però efficacia, ai fini processuali, alla ricezione dell'atto da parte del cancelliere. Lo rilevano le sezioni Unite civili della Cassazione con la sentenza 5160/2009. A proporre ricorso il ministero dell'Interno che si era opposto alla decisione del giudice di pace sull'inammissibilità della costituzione tramite posta in un procedimento avviato da una donna per ottenere il rimborso relativo all'attività effettuata per la consegna dei certificati elettorali in occasione delle consultazioni europee del 1999. Anche il Tribunale aveva ritenuto «irrituale e giuridicamente inesistente» la modalità di comparizione, senza che potesse essere attribuito rilievo all'apposizione da parte del cancelliere dell'attestazione sull'avvenuto deposito. Inoltre, secondo l'organismo di merito, «una diversa conclusione non è giustificata dalle sentenze della Corte costituzionale 520/2002 e 98/2004, che hanno introdotto la possibilità di una costituzione in giudizio a mezzo posta con riferimento al giudizio tributario e a quello di opposizione a sanzioni amministrative in ragione delle specifiche peculiarità di tali giudizi». Ad avviso della Cassazione, invece, nella fattispecie è stato conseguito lo scopo del deposito della memoria di costituzione in giudizio del ministero convenuto, mediante l'apposizione da parte del cancelliere del visto di deposito e l'acquisizione degli atti nel fascicolo di parte. La circostanza che l'attività materiale di deposito degli atti in cancelleria, che è priva di un requisito volitivo autonomo, non debba essere compiuta necessariamente dal difensore o dalla parte che sta in giudizio personalmente, ma possa essere realizzata anche da persona da loro incaricata e che l'ordinamento processuale preveda casi, sia pure speciali, di invio a mezzo posta«non appare compatibile – chiariscono le sezioni Unite – con una valutazione di radicale difformità del deposito realizzato attraverso l'invio dell'atto per mezzo della posta rispetto a quello effettuato mediante consegna diretta al cancelliere». E, si legge ancora nella sentenza 5160/2009, «anche se certamente al di fuori delle previsioni normative il deposito potrà prendere efficacia solo dalla data del raggiungimento dello scopo (articolo 156, terzo comma, Codice di procedura civile), e cioè dell'(eventuale) concreta documentata ricezione dell'atto da parte del cancelliere ai fini processuali, e giammai dalla data della spedizione dell'atto, così come invece previsto dalle speciali discipline relative al deposito degli atti processuali a mezzo posta». www.ilsole24ore.com/norme Il testo della sentenza

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L'edificio è nuovo se l'intervento cambia la sagoma (sezione: Giustizia)

( da "Sole 24 Ore, Il (Del Lunedi)" del 23-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Il Sole-24 Ore del lunedì sezione: EDILIZIA, AMBIENTE E SICUREZZA data: 2009-03-23 - pag: 39 autore: Tar Milano. I limiti della ristrutturazione L'edificio è «nuovo» se l'intervento cambia la sagoma Guido A. Inzaghi Alfonso Celotto L'intervento di demolizione e ricostruzione che non rispetti la sagoma preesistente è classificabile quale nuova costruzione, anche se la legge regionale 12/2005 della Lombardia qualifica questa operazione come ristrutturazione integrale. Così si è espresso il Tar Milano con la sentenza n. 153 del 16 gennaio scorso, tracciando la linea di confine tra gli interventi di nuova costruzione e quelli di ristrutturazione. La posizione dei giudici La distinzione ha importanti ricadute pratiche: mentre la nuova costruzione deve rispettare gli indici imposti dal piano regolatore (volumetria, distanze, altezze, rapporti di copertura, dotazione di parcheggi e aree a standard), le opere di ristrutturazione consentono di mantenere le caratteristiche dei fabbricati preesistenti. Secondo l'articolo 3 del Dpr 380/2001 (Testo unico dell'edilizia) gli interventi di demolizione e ricostruzione possono essere considerati ristrutturazioni a condizione che il "nuovo" edificio mantenga la volumetria e la sagoma preesistenti. La legge regionale 12/2005 della Lombardia, invece, all'articolo 27 non ripropone il limite della sagoma e all'articolo 103 disapplica l'articolo 3 del Testo unico dell'edilizia. Con la conseguenza che il Lombardia sono stati generalmente considerati di ristrutturazione, e conseguentemente assentiti, interventi che hanno comportato la ricostruzione di edifici secondo altezze, sedime e forma diversi dai precedenti, seppur nel limite della volumetria preesistente. Il Tar, sul punto, ha affermato che «la modifica senza alcun limite della sagoma delle costruzioni è chiaramente elemento che modifica fortemente il tessutourbano e dà vita a una trasformazione edilizia e urbanistica del territorio che, secondo la legislazione statale e regionale, è effetto tipico delle nuove costruzioni e richiede che sia disciplinato dalla normativa urbanistica ed edilizia vigente ». L'ostacolo dalla mancata riproposizione testuale del limite alla modifica della sagoma viene superato con il richiamo delle argomentazioni contenute nella sentenza del Tar Brescia 504/2008, secondo cui appare incongruo che l'esigenza del limite di sagoma «possa venire accantonato senz'altro dalla legislazione regionale» e, quindi, «seguendo il costante insegnamento della Corte costituzionale per cui sin quando è possibile una legge ordinaria va interpretata in modo conforme a Costituzione, si deve concludere che il limite della sagoma, attinente ad un principio, nella norma lombarda che non lo prevede espressamente, vada ricavato per via di interpretazione logica e sistematica». Il nodo «disapplicazione» Negli ultimi anni la Corte costituzionale ha sempre più valorizzato il ruolo dei giudici comuni nel prevenire i dubbi di costituzionalità, così da trasformare la giustizia costituzionale da prima a extrema ratio. Tuttavia esiste un limite fondamentale dell'interpretazione conforme, che coincide con il limite stesso tra normare e interpretare. E nel caso della legislazione lombarda questo confine appare superato, dal momento che il mancato richiamo del limite di sagoma non rappresenta una lacuna. Infatti, è proprio l'articolo 103 della legge regionale 12/2005 a escludere espressamente l'applicabilità dell'articolo 3 del testo unico dell'edilizia. E non è certo sufficiente né adeguato un tentativo di interpretazione costituzionalmente conforme per superare la lettera di una disposizione incostituzionale. Anche sotto il profilo della certezza del diritto, non appare dunque corretto lasciare alla competenza dei Tar la disapplicazione di una disposizione regionale peraltro diffusamente utilizzata. Cosi facendo, si violano gli articoli 3, 134 e 136 della Costituzione.

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Disabili: le condizioni per il congedo ai figli conviventi (sezione: Giustizia)

( da "AltaLex" del 23-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Disabili: le condizioni per il congedo ai figli conviventi INPS , circolare 16.03.2009 n° 41 Stampa | Segnala | Condividi Il congedo previsto dall?art. 42, c. 5, D.Lgs. 26 marzo 2001, n. 151 può essere riconosciuto al figlio convivente del portatore di handicap grave, qualora non vi siano altri soggetti idonei a prendersene cura. E' quanto chiarisce la Circolare 16 marzo 2009, n. 41 con la quale l'Inps interviene in merito alla decisione della Corte Costituzionale espressa con sentenza 26-30 gennaio 2009, n. 19. In particolare l'Istituto Nazionale di Previdenza Sociale fornisce indicazioni ai fini dell?erogazione dell?indennità connessa alla fruizione del congedo sui seguenti punti: soggetti aventi diritto; modulistica; ambito di applicazione. (Altalex, 23 marzo 2009) Inps - Anno 2009 | Circolari Inps, Circolare 16 marzo 2009, n. 41 OGGETTO: Estensione del diritto al congedo di cui all?art. 42, comma 5, D.Lgs. 151/2001 al figlio convivente con la persona in situazione di disabilità grave. SOMMARIO: La Corte Costituzionale ha dichiarato l?illegittimità dell?art. 42, comma 5, del D.L.gs 151/2001 nella parte in cui non prevede per il figlio convivente con la persona in situazione di disabilità grave, il diritto a fruire del congedo indicato in assenza di altri soggetti idonei a prendersene cura. La Corte Costituzionale, con sentenza n. 19 del 26 gennaio 2009, ha dichiarato l?illegittimità costituzionale dell?art. 42, comma 5, del D.L.gs 26 marzo 2001, n. 151 (Testo Unico delle disposizioni legislative in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità) nella parte in cui non include, nel novero dei soggetti legittimati a fruire del congedo ivi previsto, il figlio convivente, in assenza di altri soggetti idonei a prendersi cura della persona in situazione di disabilità grave. Secondo il dispositivo della sentenza, pertanto, il congedo di cui trattasi può essere riconosciuto al figlio convivente del portatore di handicap grave, qualora non vi siano altri soggetti idonei a prendersene cura. Ai fini dell?erogazione dell?indennità connessa alla fruizione del congedo di cui trattasi, si forniscono le indicazioni che seguono. SOGGETTI AVENTI DIRITTO Alla luce della sentenza in oggetto, hanno titolo a fruire del congedo in argomento i lavoratori dipendenti secondo il seguente ordine di priorità: a) coniuge della persona gravemente disabile qualora convivente con la stessa; b) genitori, naturali o adottivi e affidatari, del portatore di handicap grave nel caso in cui si verifichi una delle seguenti condizioni: - il figlio non sia coniugato o non conviva con il coniuge; - il coniuge del figlio non presti attività lavorativa o sia lavoratore autonomo; - il coniuge del figlio abbia espressamente rinunciato a godere per lo stesso soggetto e nei medesimi periodi del congedo in esame; c) fratelli o sorelle ? alternativamente - conviventi con il soggetto portatore di handicap grave, in caso si verifichino le seguenti due condizioni: 1) ­il fratello portatore di handicap grave non sia coniugato o non conviva col coniuge, oppure, laddove sia coniugato e convivente col coniuge, ricorra una delle seguenti situazioni: - il coniuge non presti attività lavorativa o sia lavoratore autonomo; - il coniuge abbia espressamente rinunciato a godere per lo stesso soggetto e nei medesimi periodi del congedo in esame; 2) entrambi i genitori siano deceduti o totalmente inabili; c) figlio convivente con la persona in situazione di disabilità grave, in caso si verifichino le seguenti quattro condizioni: 1) il genitore portatore di handicap grave non sia coniugato o non conviva col coniuge, oppure, laddove sia coniugato e convivente col coniuge, ricorra una delle seguenti situazioni: - il coniuge non presti attività lavorativa o sia lavoratore autonomo, - il coniuge abbia espressamente rinunciato a godere per lo stesso soggetto e nei medesimi periodi del congedo in esame; 2) entrambi i genitori del portatore di handicap siano deceduti o totalmente inabili; 3) il genitore portatore di disabilità grave non abbia altri figli o non conviva con alcuno di essi, oppure laddove abbia altri figli conviventi, ricorra una delle seguenti situazioni: - tali figli (diversi dal richiedente il congedo) non prestino attività lavorativa o siano lavoratori autonomi; - I figli conviventi (diversi dal richiedente il congedo) abbiano espressamente rinunciato a godere del congedo in esame per il suddetto genitore nel medesimo periodo; 4) il portatore di disabilità grave non abbia fratelli o non conviva con alcuno di essi, oppure, laddove abbia un fratello convivente, ricorra una delle seguenti situazioni: - il fratello convivente non presti attività lavorativa o sia lavoratore autonomo; - il fratello convivente abbia espressamente rinunciato a godere per lo stesso soggetto e nei medesimi periodi del congedo in esame. MODULISTICA Sono in corso di aggiornamento su ?modulistica on line? i modelli di domanda che terranno conto delle innovazioni introdotte dalla sentenza della Corte Costituzionale n. 19/2009. AMBITO DI APPLICAZIONE Le sedi potranno riesaminare le richieste già pervenute relativamente ai rapporti non esauriti, intendendosi come tali quelle situazioni giuridiche per le quali non sia intervenuta sentenza passata in giudicato o prescrizione del diritto. L?indennità si prescrive nel termine di un anno (art. 2963 C.C.) decorrente dal giorno successivo alla fine del periodo indennizzabile a titolo di congedo. Stampa | Segnala | Condividi |

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Piano casa, Franceschini ci... (sezione: Giustizia)

( da "Giornale.it, Il" del 23-03-2009)

Argomenti: Giustizia

n. 12 del 2009-03-23 pagina 9 Piano casa, Franceschini ci ripensa: "Si può fare" di Gian Maria De Francesco Il leader Pd: "D?accordo sulla burocrazia più semplice, ma servono paletti per l?ampliamento del 20%". I governatori di sinistra non ci stanno e il Sunia-Cgil grida all?emergenza sfratti Roma - Franceschini ha ingranato la retromarcia sul piano casa. Dopo due settimane di dure critiche al progetto del governo per il rilancio dell?edilizia residenziale, il segretario del Partito democratico ieri ha concordato, seppur su alcuni punti, con l?impianto del decreto che l?esecutivo varerà venerdì prossimo. «Siamo d?accordo per semplificare la burocrazia», ha spiegato Franceschini esprimendo parere favorevole anche sul «premio in cubatura da riconoscere a chi demolisce e ricostruisce nelle periferie edifici vecchi sostituendoli con quelli nuovi improntati all?efficienza energetica». Ma la possibilità di ampliare del 20% il volume degli immobili ristrutturati non deve essere un «beneficio generalizzato», anzi «va impedito nei centri storici perché subirebbero una devastazione e comunque bisogna mantenere tutti i vincoli esistenti delle sovrintendenze». Insomma, l?aumento della cubatura va bene quando si demolisce per ricostruire ma «bisogna scongiurare il rischio che non venga tutelata la bellezza». Franceschini ha poi voluto marcare un ulteriore elemento di diversità rilanciando un «piano affitti» per coloro che non possiedono un immobile. La ricetta è quella del predecessore Veltroni: cedolare secca al 20% per i locatori, rilancio dell?edilizia popolare e incentivi a non lasciare le unità abitative sfitte. Un chiaro tentativo di recuperare consensi anche a sinistra dove la Cgil non fa mai mancare l?allarme-crisi quotidiano. Ieri è stata la volta dell?«emergenza sfratti». Secondo il sindacato degli inquilini Sunia «nel triennio 2009-2011 perderanno la casa 150mila famiglie subendo uno sfratto per morosità». Il segretario generale Guglielmo Epifani ha ripetuto che «il governo non dà risposte» chiudendo il cerchio del pessimismo che si autoalimenta. Il dietrofront di Franceschini rischia così di non rivelarsi risolutivo. Anche perché governatori di area democratica sono sul piede di guerra perché vedono minacciate le loro prerogative. La seduta straordinaria della Conferenza unificata di mercoledì a Palazzo Chigi, che sarà presieduta dal premier Berlusconi, non è anticipata da presagi favorevoli. Il presidente della Conferenza Stato-Regioni, Vasco Errani, ha ribadito che «un decreto per gestire una materia concorrente tra Stato, Regioni e Comuni è uno strumento improprio». Ancor più ostili i toni del presidente della Toscana, Claudio Martini. «Se il governo vorrà andare avanti con un decreto così invasivo, ci troveremo costretti a difendere la storia e la cultura delle nostre leggi urbanistiche facendo ricorso contro il provvedimento alla Corte costituzionale», ha detto il governatore toscano preannunciando la presentazione di una proposta alternativa per lo snellimento delle procedure. Già di per sé poco rassicuranti, le dichiarazioni dei due leader delle Regioni rosse sono infarcite di espressioni del tipo «condono preventivo» o «caos dove tutti potranno fare ciò che vogliono». Il lavoro di Berlusconi e del ministro per i Rapporti con le Regioni Fitto non sarà facile perché non si riesce a stabilire dove finisca il legittimo diritto a esprimere riserve e dove cominci la polemica politica «a prescindere» nei confronti dell?esecutivo. Il governatore laziale del Pd, Piero Marrazzo, ha annunciato il proprio «no». La Regione Lazio, ha spiegato, ha già stanziato 550 milioni di euro per le politiche della casa e ha sbloccato altri 300 milioni per la costruzione di nuovi alloggi. Se interviene il pubblico, perché lasciare spazio all?iniziativa privata con il piano casa? © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano

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Per loro non vale la libertà di stampa">Cassazione: i blog non sono giornali Per loro non vale la libertà di stampa pag.1 (sezione: Giustizia)

( da "Affari Italiani (Online)" del 23-03-2009)

Argomenti: Giustizia

ICTLaw/ I blog sono come i giornali? Per la Cassazione, libertà di manifestazione del pensiero non coincide con libertà di stampa Lunedí 23.03.2009 02:17 E prosegue per ribadire la tesi: Se così non fosse, del resto, dovrebbe ritenersi che i reati dì ingiuria e diffamazione non sarebbero legittimi quando colpiscano comportamenti lesivi solo dell'onore e della reputazione delle persone, e non anche del buon costume. Mi sembra talmente ovvio il ragionamento per esclusione da non meritare ulteriori commenti, se non proprio quello della evidenza del ragionamento. Per le stesse ragioni è inammissibile, sia perché nuovo sia perché manifestamente infondato, anche il secondo motivo. Con l'atto di appello, invero, non era stato dedotto che il sequestro in questione era illegittimo perché le frasi contestate non erano suscettibili di offendere il buon costume inteso come pudore sessuale della collettività. Né tale doglianza può essere proposta per la prima volta in sede di legittimità solo perché l'ordinanza impugnata ha osservato che alcune delle frasi incriminate, oltre ad avere offeso la religione cattolica mediante il vilipendio dei suoi fedeli e dei suoi ministri, avevano travalicato i limiti del buon costume alludendo espressamente a pratiche pedofile dei sacerdoti per diffondere il «sacro seme del cattolicesimo». In ogni caso il motivo è manifestamente infondato perché l'art. 21, comma 6, Cost. non limita la possibilità della legge di prevedere, in caso di reato, il sequestro di cose che rappresentino manifestazioni del pensiero soltanto quando queste siano lesive del pudore sessuale. Medesimo discorso del punto precedente: si tratta in prima battuta di un motivo non sollevato in precedenza e pertanto, come abbiamo visto, inammissibile in Cassazione. Dopo di che la Corte prosegue, precisando che il Tribunale del Riesame aveva correttamente ritenuto "offensive e lesive del buon costume" le frasi incriminate, non tanto perché riferite a questa o quella religione, ma semplicemente perché riferite a pratiche pedofile! (nella accezione ormai comune di abuso sessuale nei confronti di minori). E ribadisce che l'articolo 21 della Costituzione non vieta il sequestro di cose "che rappresentino manifestazioni del pensiero soltanto quando queste siano lesive del pudore sessuale". Passiamo al terzo motivo proposto, e vediamo cosa dice la Cassazione: Il terzo motivo è infondato perché esattamente il tribunale del riesame ha ritenuto che per la configurabilità del reato di cui all'art. 403 cod. pen. non occorre che le espressioni di vilipendio debbano essere rivolte a fedeli ben determinati, ben potendo invece, come nella specie, essere genericamente riferite alla indistinta generalità dei fedeli. La norma invero protegge il sentimento religioso di per sé, sanzionando le pubbliche offese verso lo stesso attuate mediante vilipendio dei fedeli di una confessione religiosa o dei suoi ministri. Il ragionamento non mi sembra che possa, come si suole dire, "fare una piega", anche perché non fa altro che confermare una costante giurisprudenza in materia. Il reato si "consuma" con l'offesa alla generalità di fedeli, non a "gruppi determinati". In pratica, è sufficiente una frase del tipo "tutti gli [adepti di una fede religiosa] sono degli assassini" per integrare il reato. [...omissis...] Perciò il vilipendio di una religione, tanto più se posto in essere attraverso il vilipendio di coloro che la professano o di un ministro del culto rispettivo, come nell'ipotesi dell'art. 403 cod. pen., legittimamente può limitare l'ambito di operatività dell'art. 21: sempre che, beninteso, la figura della condotta vilipendiosa sia circoscritta entro i giusti confini, segnati, per un verso, dallo stesso significato etimologico della parola (che vuol dire "tenere a vile", e quindi additare al pubblico disprezzo o dileggio), e per altro verso, dalla esigenza di rendere compatibile la tutela penale accordata al bene protetto dalla norma in questione con la più ampia libertà di manifestazione del proprio pensiero in materia religiosa», e che «il vilipendio, dunque, non si confonde né con la discussione su temi religiosi, così a livello scientifico come a livello divulgativo, né con la critica e la confutazione pur se vivacemente polemica; né con l'espressione di radicale dissenso da ogni concezione richiamantesi a valori religiosi trascendenti, in nome di ideologie immanentistiche o positivistiche od altre che siano. Sono, invece, vilipendio, e pertanto esclusi dalla garanzia dell'art. 21 (e dell'art. 19), la contumelia, lo scherno, l'offesa, per dir così, fine a sé stessa, che costituisce ad un tempo ingiuria al credente (e perciò lesione della sua personalità) e oltraggio ai valori etici di cui si sostanzia ed alimenta il fenomeno religioso, oggettivamente riguardato». Qui la Corte chiarisce l'iter logico che ha seguito, precisando quali siano i limiti entro i quali si possa parlare li libera manifestazione del pensiero, a prescindere dalla specifica fede religiosa, e laddove si sconfini nel "vilipendio", e lo fa attraverso una esegesi testuale del termine, per giungere alla conclusione del proprio ragionamento. In un certo senso si applica il ragionamento che normalmente si utilizza per qualificare una espressione come offensiva o diffamatoria: si può anche essere molto pungenti, sarcastici, ma se si rimane nell'ambito della c.d. "continenza" (che io chiamerei più semplicemente educazione) in genere non si rischia alcunché. Quando si sconfina nella offesa gratuita, non motivata né supportata da prove, allora scatta la difamazione. D'altra parte, anche la recente sent. n. 168 del 2005 (che ha dichiarato l'illegittimità costituzionale dell'art. 403 cod. pen.) [...omissis...] ha fatto espresso riferimento alle «esigenze costituzionali di eguale protezione del sentimento religioso che sottostanno alla equiparazione del trattamento sanzionatorio per le offese recate sia alla religione cattolica, sia alle altre confessioni religiose», ribadendo che tutte le norme contemplate dal capo dei delitti contro il sentimento religioso «si riferiscono al medesimo bene giuridico del sentimento religioso, che l'art. 403 cod. pen. tutela in caso di offese recate alla religione cattolica mediante vilipendio di chi la professa o di un ministro del culto». Semplice richiamo alla sentenza della Corte Costituzionale che ha parificato di fronte alla legge (e pertanto anche all'articolo in questione) tutte le confessioni religiose, eliminando la posizione di "preminenza" che prima ricopriva la religione cattolica. < < pagina precedente pagina successiva >>

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Report e lo "strano caso" di Mediaset e Rete 4: modulazione di frequenze (sezione: Giustizia)

( da "Blogosfere" del 23-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Mar 0923 Report e lo "strano caso" di Mediaset e Rete 4: modulazione di frequenze Pubblicato da Matteo Failla alle 09:42 in Attualità, La tv che vale, Prima serata Lo vivo un po' come obbligo morale, sia nei confronti di una trasmissione come Report, della quale il giorno dopo la messa in onda nessuno parla più, sia nei confronti della verità, sia nei confronti dei tanti lettori - migliaia al giorno - che ormai da tempo leggono questo blog. Alla fine se vi trovate qui su Tele dico io è perchè vi interessa la tv. Allora andate a vedere questa puntata di Report, con calma, capirete molte cose di queste benedetta televisione italiana. Qui l'inchiesta di Bernardo Iovene, da non perdere. Cose già note, lo so, ma magistralmente riassunte in un'oretta di inchiesta. Nel 1999 dopo 15 anni di discussioni e 2 leggi che regolano il settore televisivo si arriva finalmente ad una gara per le concessioni delle frequenze. A vincere sono quasi tutte le emittenti nazionali già operanti, alle quali si aggiunge una rete locale, Europa7. Ma le frequenze non sono assegnate, così mentre le altre televisioni continuano a trasmettere sulle frequenze occupate o comprate sul mercato, Europa 7 resta fuori. Comincia una serie di ricorsi al Tar e alla Corte europea che si concludono a dicembre del 2008 con l?assegnazione di un canale analogico. Per ricostruire la storia bisogna partire dalla prima sentenza della Corte Costituzionale che dichiarò la fine del monopolio televisivo della Rai, e aprì la porta al “far west” dei privati. Decreti e leggi sono stati fatti sempre sulla spinta di sentenze delle Corte Costituzionale, che ha rilevato la mancanza in Italia di pluralismo informativo e di possibilità di accesso uguale per tutti. A ricomporre le tappe ci sono le interviste ai protagonisti, con particolari inediti: da Giuliano Amato a Oscar Mammì, e poi Antonio Maccanico, Salvatore Cardinale, Fedele Confalonieri, e Paolo Romani.

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CASA/ ERRANI: PIANO INCOSTITUZIONALE, RISCHIO SCONTRO CON REGIONI (sezione: Giustizia)

( da "Wall Street Italia" del 23-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Casa/ Errani: Piano incostituzionale, rischio scontro con Regioni di Apcom "Servono modifiche, aprire un confronto" (intervista alla Stampa) -->Roma, 23 mar. (Apcom) - Il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, mette in guardia il governo sul varo del piano straordinario per la casa, che - senza modifiche rispetto alla bozza circolata - rischia di causare un conflitto istituzionale. "Il decreto - afferma Errani in un'intervista alla Stampa - ha chiari profili di incostituzionalità. Rende immediatamente operative in tutta Italia norme di competenza concorrente delle Regioni. O il governo mette da parte la bozza e apre un confronto, oppure si rischia di aprire conflitto istituzionale. Sarebbe un danno anzitutto per i cittadini. Molte Regioni - sottolinea - farebbero ricorso alla Corte costituzionale, che ha i tempi che ha: insomma, un pasticcio". Ci sono alcune parti del piano, spiega il governatore dell'Emilia Romagna, che sono sicuramente da cambiare. "Sono personalmente contrario - spiega - all'aumento generalizzato delle volumetrie, senza regola e controllo. Mi preoccupa molto il silenzio-assenso delle sovrintendenze: potrebbe produrre problemi gravissimi per il patrimonio artistico dei centri storici. Altra cosa - conclude Errani - è discutere dell'abbattimento e ricostruzione degli edifici con la sola dichiarazione d'inizio attività (Dia): in alcune Regioni è già possibile".

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Il Pd: tassa al 20% per chi affitta (sezione: Giustizia)

( da "Nuova Ferrara, La" del 23-03-2009)
Pubblicato anche in: (Corriere delle Alpi) (Gazzetta di Modena,La)

Argomenti: Giustizia

Il Pd: tassa al 20% per chi affitta Franceschini propone di ridurre l'aliquota ai proprietari ROMA. Per il governo il piano casa rappresenta un'occasione per rilanciare l'economia e tra l'altro piace all'Europa e agli italiani; per le Regioni invece il decreto, che dovrebbe essere portato in Cdm venerdì, così com'è costituisce una minaccia alla salvaguardia del territorio e invaderebbe competenze che sono dei governatori tanto da rischiare l'incostituzionalità. Mentre i partiti dell'opposizione lasciano aperta una strada, è questo il terreno sul quale si avvierà il confronto, importante e decisivo, tra governo e regioni mercoledì a Palazzo Chigi per cercare di trovare un accordo. Si tratta di una seduta straordinaria della Conferenza Unificata alla quale parteciperà direttamente il Cavaliere. L'incontro si preannuncia non facile; i Governatori sono fermi nel difendere le loro prerogative e minacciano di ricorrere alla Corte costituzionale. Il premier, che è anche incalzato da Bossi, sembra però pronto al dialogo. In settimana dovrebbe ripartire poi il confronto interrotto sugli ammortizzatori sociali dopo il mancato via libera del Cipe al piano di impiego delle risorse Fas (fondo per le aree sottoutilizzate) della Sicilia. Sul piede di guerra il Sud. «Un decreto per gestire una materia concorrente tra Stato, Regioni e Comuni - dice il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani - è uno strumento improprio, secondo me non costituzionale. E questa è la prima questione di cui discuteremo». Errani rifiuta poi quello che chiama «condono preventivo»: e suggerisce di lavorare insieme con «gli strumenti giusti, legge quadro, atto di indirizzo, per semplificare norme e procedure e dare maggiore efficacia agli strumenti urbanistici e nel rapporto con i cittadini. Anche se diverse Regioni hanno già questi strumenti». Per Claudio Martini, governatore della Toscana, «se il Governo vorrà andare avanti con un decreto così invasivo, ci troveremo costretti a difendere la storia e la cultura delle nostre leggi urbanistiche facendo ricorso alla Corte Costituzionale». E annuncia che presenterà una proposta per snellire ulteriormente le procedure nella regione. Il Lazio, annuncia Piero Marrazzo, dovrà dire no al Piano casa che presenta anche dubbi di costituzionalità». «L'economia - dice - si rilancia aiutando le famiglie a pagare i mutui e gli affitti senza far pagare il prezzo della crisi economica al territorio, che ha già dato anche troppo in passato». Dario Franceschini ha incalzato il premier ma ha anche confermato lo spiraglio sul piano casa, integrandolo con un programma per gli affitti. Ha riconosciuto che il «il bilancio del settore edile può essere determinante per uscire dalla crisi purché gli ampliamenti non si risolvano in uno scempio». In soldoni il Pd dice sì all'abbattimento dei vecchi edifici e alla loro ricostruzione «gonfiata» del 30% e con criteri ecologici. L'aumento del 20% delle cubature delle abitazioni civili può essere valutato, purché «non si tratti di una misura generalizzata e avulsa dai controlli delle sovrintendenze e dai piani regolatori». Perché premiare solo chi possiede una casa? Il leader democratico ha proposto soluzioni per garantire un tetto sicuro anche a chi la casa di proprietà non può permettersela (riducendo ad un 20% fisso le tasse per i proprietari che danno in locazione un immobile). Ma - ha detto - serve anche un piano per la costruzione di cinquemila alloggi popolari, la deduzione, anche se parziale delle somme pagate per gli affitti, oltre, naturalmente, a misure deterrenti per i proprietari che si ostinano a tenere le case vuote.

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Tutti nella banca dati: arriva il grande fratello del Dna (sezione: Giustizia)

( da "Panorama.it" del 23-03-2009)

Argomenti: Giustizia

- Italia - http://blog.panorama.it/italia - Tutti nella banca dati: arriva il grande fratello del Dna Posted By stefano.vespa On 21/3/2009 @ 11:05 In Headlines | No Comments Tutto cominciò con la madonnina di Civitavecchia, la statua che, raccontano, versò le prime lacrime di sangue il 2 febbraio 1995. A 14 anni di distanza, dopo fatti di cronaca e fiction televisive che hanno reso famosi gli esperti di polizia e carabinieri, siamo prossimi a una svolta: anche l'Italia avrà una banca dati del dna. Che c'entra la madonnina? La famiglia Gregori, che la custodiva, rifiutò di sottoporsi al test del dna (che avrebbe dovuto accertare o escludere l'appartenenza del sangue ai componenti) e la Corte costituzionale nel 1996 stabilì di fatto l'impossibilità del prelievo coattivo perché il Codice di procedura penale era troppo vago, invitando altresì il legislatore a rimediare. Anni di vuoto Nel 2003 il procuratore antimafia Piero Luigi Vigna ricordò in un convegno del [1] Ris la vicenda di Civitavecchia sollecitando un intervento legislativo. Il 3 marzo 2004 venne così costituito il gruppo di lavoro Biosicurezza nell'ambito del Comitato per la biosicurezza e le biotecnologie di Palazzo Chigi. Nel documento conclusivo del 18 aprile 2005 gli esperti tracciarono uno schema di disegno di legge sulla banca dati del dna e sul prelievo coattivo di campioni biologici, sostituendo tra l'altro l'articolo del codice giudicato incostituzionale nel '96. La caduta del governo Prodi non consentì l'approvazione di due disegni di legge. Dopo le elezioni del 2008, però, si è ripartiti da quei testi: il Senato ha dato il via libera all'unanimità il 22 dicembre e la Camera ne sta discutendo in questi giorni nelle commissioni riunite Giustizia ed Esteri. "Entro qualche settimana dovrebbe essere approvato dall'aula" anticipa [2] Manlio Contento, del Pdl, relatore della commissione Giustizia. La legge prevede l'adesione al trattato di Prüm. Le nuove norme A 13 anni da quella sentenza della Consulta, la ben nota rapidità del legislatore consentirà entro un anno (con le norme di attuazione) di mettere l'Italia alla pari con 24 paesi europei. La banca dati sarà istituita presso il ministero dell'Interno e il laboratorio centrale per la banca dati presso quello della Giustizia. La prima conserverà i profili di dna che saranno stati tipizzati nel laboratorio; qui saranno anche conservati i relativi campioni biologici. Sarà prelevata mucosa dal cavo orale a chi è in carcere con sentenza irrevocabile, agli arrestati con custodia in carcere o ai domiciliari, dopo un arresto in flagranza o un fermo convalidati dal giudice, a chi è sottoposto a misura alternativa e al destinatario di una misura detentiva per un reato con pena massima non inferiore a tre anni. Inoltre, l'autorità giudiziaria disporrà l'invio alla banca dati dei profili di dna tipizzati nel corso di un'inchiesta. Fondamentale per le investigazioni è la reintroduzione del prelievo coattivo di campioni biologici (capelli, peli o mucosa del cavo orale): il giudice può disporlo per effettuare una perizia, se non c'è il consenso della persona, in caso di reati con pena dell'ergastolo o della reclusione con pena massima superiore a tre anni. In caso di urgenza può provvedere il pm, salvo convalida del giudice entro 48 ore. I profili conservati nella banca dati e i campioni biologici saranno distrutti d'ufficio se l'accusato viene assolto con sentenza definitiva perché il fatto non sussiste o per non averlo commesso. Lotta al crimine "Fin dalla prima riunione con i paesi che disponevano di una banca dati, ci dimostrarono di avere ridotto drasticamente il numero dei reati ripetitivi: dal furto allo stupro": Leonardo Santi, presidente del[3] Comitato per la biosicurezza, sente vicino il traguardo al quale lavora da anni. "Per l'avvio è previsto che si firmino convenzioni con strutture di alta specializzazione in attesa che banca dati e laboratorio siano funzionanti". Gli investigatori pregustano un innalzamento vertiginoso di casi risolti. Ne sa qualcosa Aldo Spinella, dirigente superiore della [4] polizia scientifica del Viminale e membro del gruppo di lavoro Biosicurezza, uno dei massimi esperti in materia: "Dopo la strage di Capaci del 1992 l'allora procuratore di Caltanissetta, Giovanni Tinebra, mi inviò a prelevare campioni biologici a diversi mafiosi: in tasca avevo un'ordinanza di prelievo coattivo. Dalla sentenza del 1996 a oggi si sottopone al test del dna solo chi vuole dimostrare la propria innocenza". Spinella snocciola cifre inequivocabili: "In Gran Bretagna dal 2000 al 2005 la soluzione dei casi è cresciuta del 49 per cento. E in dettaglio: con la semplice investigazione 26 per cento di casi risolti; con il test del dna (ma senza banca dati) si sale al 38 per cento; con la banca dati si arriva al 593. I dubbi "Prima degli eventuali emendamenti ascolteremo gli esperti della polizia giudiziaria" spiega Contento. Si discute se mantenere a 40 anni il limite di conservazione dei dati, mentre sui regolamenti di attuazione il relatore è convinto che "impiegheremo molto meno di un anno", pur occorrendo una riorganizzazione della polizia penitenziaria per la formazione del personale addetto ai prelievi. Tuttavia, anche se al [5] Garante per la privacy spetterà il controllo sulla banca dati e al Comitato per la biosicurezza quello sul laboratorio, qualche esperto avanza dubbi. È il caso di Giuseppe Gennari, magistrato del tribunale di Milano e docente di diritto privato all'Università Bocconi: "Sembra possibile l'invio alla banca dati di tutto il materiale raccolto da polizia o carabinieri durante un'indagine, dunque anche quello delle vittime di un reato. Dovrebbe esserne prevista la distruzione, ma questa clausola di salvataggio non c'è". Un altro problema, secondo Gennari, riguarda la cancellazione dei dati, "non essendo prevista in caso di assoluzione perché il fatto non costituisce reato, di archiviazione o di proscioglimento in istruttoria per insufficienza di elementi". Gennari si definisce "un fermo sostenitore della banca dati purché organizzata con criteri internazionalmente riconosciuti" e, in sostanza, teme le conseguenze del vuoto legislativo degli ultimi anni: "Non capita quasi mai di ordinare la distruzione di ciò che è conservato in un fascicolo processuale, così come in tanti laboratori in tutta Italia c'è un patrimonio non illegale, ma dimenticato, che verrebbe convogliato nella banca dati". Premesso che con gli emendamenti è possibile migliorare il testo, chi si è occupato dell'argomento contesta la tesi di Gennari. Spiega il magistrato Giuseppe Capoccia, dell'ufficio legislativo del ministero della Giustizia: "La legge parla di reperti acquisiti sul luogo del fatto, cosa diversa dal campione. Il reperto è uno schizzo di sangue, un capello; il campione è quello acquisito con le procedure ordinarie e sappiamo perciò che quella saliva appartiene a un determinato soggetto". Il punto è che la banca dati sarà divisa in due blocchi: "Nel blocco A saranno conservati i reperti, cioè il profilo di dna relativo, per esempio, a una cicca di sigaretta trovata sul luogo di una rapina o di un omicidio e che non sappiamo a chi attribuire. Per questo si farà un riscontro con il blocco B, nel quale saranno conservati i profili di chi è già in carcere e di chi man mano viene identificato come responsabile di un reato". Secondo Capoccia, dunque, non c'è alcun rischio che i profili di dna prelevati a una vittima di reato finiscano nella banca dati: "Sono elementi che resteranno nei fascicoli, al pari di intercettazioni o di assegni a vuoto". Molti passaggi, utili a eliminare ogni dubbio, potranno essere chiariti con le norme di attuazione: "La legge prevede il trasferimento di tutti gli archivi delle forze di polizia e laboratori in genere. Al momento dell'entrata in funzione della banca dati si potrà stabilire che cosa conservare e che cosa distruggere". Capoccia, inoltre, respinge le critiche sulle ipotesi di cancellazione dei dati: "Se c'è archiviazione o proscioglimento in istruttoria per insufficienza di elementi, il caso potrebbe essere riaperto nell'eventualità di nuovi elementi. Se invece si viene assolti nel merito in dibattimento, la sentenza resta anche se l'assolto dovesse confessare successivamente". Test di massa? Sì, se necessari Un altro dubbio riguarda la possibilità che un'intera comunità possa essere costretta a sottoporsi al test del dna. Un'ipotesi già verificatasi nel 2002 in un paesino nei pressi di Dobbiaco, in Alto Adige. Lo ricorda il pm di Bolzano Axel Bisignano, titolare dell'inchiesta per lo stupro e l'omicidio di una donna di 74 anni a Valle San Silvestro: "Per vari motivi" spiega a Panorama "era altamente probabile che il colpevole vivesse lì e dunque chiesi ai 600 uomini del paese di sottoporsi al test del dna. Furono sollevate perplessità, anche dalla stampa. Replicai che, se per legge non erano obbligati, avrei potuto effettuare centinaia di perquisizioni domiciliari sequestrando magari gli spazzolini da denti". Alla fine accettarono e con il test venne individuato l'omicida, un diciannovenne che confessò. "La nuova normativa agevolerebbe molto le indagini" conclude Bisignano. È impossibile stabilire quanti profili di dna siano conservati oggi. Con la banca dati, però, un episodio come lo stupro al parco della Caffarella a Roma avrebbe avuto più probabilità di essere risolto: così come il test del dna ha scagionato i due romeni arrestati, il profilo sarebbe stato confrontato con il database delle persone già arrestate e, in questo caso, per il colpevole non ci sarebbe stato scampo. LEGGI ANCHE: [6] I punti deboli della guerra delle perizie

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Piano casa, Franceschini ci ripensa: "Si può fare" (sezione: Giustizia)

( da "Giornale.it, Il" del 23-03-2009)

Argomenti: Giustizia

n. 12 del 2009-03-23 pagina 9 Piano casa, Franceschini ci ripensa: "Si può fare" di Gian Maria De Francesco Il leader Pd: "D?accordo sulla burocrazia più semplice, ma servono paletti". Le Regioni di sinistra non ci stanno. Cgil: "Emergenza sfratti" Roma - Franceschini ha ingranato la retromarcia sul piano casa. Dopo due settimane di dure critiche al progetto del governo per il rilancio dell?edilizia residenziale, il segretario del Partito democratico ieri ha concordato, seppur su alcuni punti, con l?impianto del decreto che l?esecutivo varerà venerdì prossimo. «Siamo d?accordo per semplificare la burocrazia», ha spiegato Franceschini esprimendo parere favorevole anche sul «premio in cubatura da riconoscere a chi demolisce e ricostruisce nelle periferie edifici vecchi sostituendoli con quelli nuovi improntati all?efficienza energetica». Ma la possibilità di ampliare del 20% il volume degli immobili ristrutturati non deve essere un «beneficio generalizzato», anzi «va impedito nei centri storici perché subirebbero una devastazione e comunque bisogna mantenere tutti i vincoli esistenti delle sovrintendenze». Insomma, l?aumento della cubatura va bene quando si demolisce per ricostruire ma «bisogna scongiurare il rischio che non venga tutelata la bellezza». Franceschini ha poi voluto marcare un ulteriore elemento di diversità rilanciando un «piano affitti» per coloro che non possiedono un immobile. La ricetta è quella del predecessore Veltroni: cedolare secca al 20% per i locatori, rilancio dell?edilizia popolare e incentivi a non lasciare le unità abitative sfitte. Un chiaro tentativo di recuperare consensi anche a sinistra dove la Cgil non fa mai mancare l?allarme-crisi quotidiano. Ieri è stata la volta dell?«emergenza sfratti». Secondo il sindacato degli inquilini Sunia «nel triennio 2009-2011 perderanno la casa 150mila famiglie subendo uno sfratto per morosità». Il segretario generale Guglielmo Epifani ha ripetuto che «il governo non dà risposte» chiudendo il cerchio del pessimismo che si autoalimenta. Il dietrofront di Franceschini rischia così di non rivelarsi risolutivo. Anche perché governatori di area democratica sono sul piede di guerra perché vedono minacciate le loro prerogative. La seduta straordinaria della Conferenza unificata di mercoledì a Palazzo Chigi, che sarà presieduta dal premier Berlusconi, non è anticipata da presagi favorevoli. Il presidente della Conferenza Stato-Regioni, Vasco Errani, ha ribadito che «un decreto per gestire una materia concorrente tra Stato, Regioni e Comuni è uno strumento improprio». Ancor più ostili i toni del presidente della Toscana, Claudio Martini. «Se il governo vorrà andare avanti con un decreto così invasivo, ci troveremo costretti a difendere la storia e la cultura delle nostre leggi urbanistiche facendo ricorso contro il provvedimento alla Corte costituzionale», ha detto il governatore toscano preannunciando la presentazione di una proposta alternativa per lo snellimento delle procedure. Già di per sé poco rassicuranti, le dichiarazioni dei due leader delle Regioni rosse sono infarcite di espressioni del tipo «condono preventivo» o «caos dove tutti potranno fare ciò che vogliono». Il lavoro di Berlusconi e del ministro per i Rapporti con le Regioni Fitto non sarà facile perché non si riesce a stabilire dove finisca il legittimo diritto a esprimere riserve e dove cominci la polemica politica «a prescindere» nei confronti dell?esecutivo. Il governatore laziale del Pd, Piero Marrazzo, ha annunciato il proprio «no». La Regione Lazio, ha spiegato, ha già stanziato 550 milioni di euro per le politiche della casa e ha sbloccato altri 300 milioni per la costruzione di nuovi alloggi. Se interviene il pubblico, perché lasciare spazio all?iniziativa privata con il piano casa? © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano

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ICTLaw/ Niente libertà di stampa per i blog pag.1 (sezione: Giustizia)

( da "Affari Italiani (Online)" del 23-03-2009)

Argomenti: Giustizia

ICTLaw/ I blog sono come i giornali? Per la Cassazione, libertà di manifestazione del pensiero non coincide con libertà di stampa Lunedí 23.03.2009 11:17 E prosegue per ribadire la tesi: Se così non fosse, del resto, dovrebbe ritenersi che i reati dì ingiuria e diffamazione non sarebbero legittimi quando colpiscano comportamenti lesivi solo dell'onore e della reputazione delle persone, e non anche del buon costume. Mi sembra talmente ovvio il ragionamento per esclusione da non meritare ulteriori commenti, se non proprio quello della evidenza del ragionamento. Per le stesse ragioni è inammissibile, sia perché nuovo sia perché manifestamente infondato, anche il secondo motivo. Con l'atto di appello, invero, non era stato dedotto che il sequestro in questione era illegittimo perché le frasi contestate non erano suscettibili di offendere il buon costume inteso come pudore sessuale della collettività. Né tale doglianza può essere proposta per la prima volta in sede di legittimità solo perché l'ordinanza impugnata ha osservato che alcune delle frasi incriminate, oltre ad avere offeso la religione cattolica mediante il vilipendio dei suoi fedeli e dei suoi ministri, avevano travalicato i limiti del buon costume alludendo espressamente a pratiche pedofile dei sacerdoti per diffondere il «sacro seme del cattolicesimo». In ogni caso il motivo è manifestamente infondato perché l'art. 21, comma 6, Cost. non limita la possibilità della legge di prevedere, in caso di reato, il sequestro di cose che rappresentino manifestazioni del pensiero soltanto quando queste siano lesive del pudore sessuale. Medesimo discorso del punto precedente: si tratta in prima battuta di un motivo non sollevato in precedenza e pertanto, come abbiamo visto, inammissibile in Cassazione. Dopo di che la Corte prosegue, precisando che il Tribunale del Riesame aveva correttamente ritenuto "offensive e lesive del buon costume" le frasi incriminate, non tanto perché riferite a questa o quella religione, ma semplicemente perché riferite a pratiche pedofile! (nella accezione ormai comune di abuso sessuale nei confronti di minori). E ribadisce che l'articolo 21 della Costituzione non vieta il sequestro di cose "che rappresentino manifestazioni del pensiero soltanto quando queste siano lesive del pudore sessuale". Passiamo al terzo motivo proposto, e vediamo cosa dice la Cassazione: Il terzo motivo è infondato perché esattamente il tribunale del riesame ha ritenuto che per la configurabilità del reato di cui all'art. 403 cod. pen. non occorre che le espressioni di vilipendio debbano essere rivolte a fedeli ben determinati, ben potendo invece, come nella specie, essere genericamente riferite alla indistinta generalità dei fedeli. La norma invero protegge il sentimento religioso di per sé, sanzionando le pubbliche offese verso lo stesso attuate mediante vilipendio dei fedeli di una confessione religiosa o dei suoi ministri. Il ragionamento non mi sembra che possa, come si suole dire, "fare una piega", anche perché non fa altro che confermare una costante giurisprudenza in materia. Il reato si "consuma" con l'offesa alla generalità di fedeli, non a "gruppi determinati". In pratica, è sufficiente una frase del tipo "tutti gli [adepti di una fede religiosa] sono degli assassini" per integrare il reato. [...omissis...] Perciò il vilipendio di una religione, tanto più se posto in essere attraverso il vilipendio di coloro che la professano o di un ministro del culto rispettivo, come nell'ipotesi dell'art. 403 cod. pen., legittimamente può limitare l'ambito di operatività dell'art. 21: sempre che, beninteso, la figura della condotta vilipendiosa sia circoscritta entro i giusti confini, segnati, per un verso, dallo stesso significato etimologico della parola (che vuol dire "tenere a vile", e quindi additare al pubblico disprezzo o dileggio), e per altro verso, dalla esigenza di rendere compatibile la tutela penale accordata al bene protetto dalla norma in questione con la più ampia libertà di manifestazione del proprio pensiero in materia religiosa», e che «il vilipendio, dunque, non si confonde né con la discussione su temi religiosi, così a livello scientifico come a livello divulgativo, né con la critica e la confutazione pur se vivacemente polemica; né con l'espressione di radicale dissenso da ogni concezione richiamantesi a valori religiosi trascendenti, in nome di ideologie immanentistiche o positivistiche od altre che siano. Sono, invece, vilipendio, e pertanto esclusi dalla garanzia dell'art. 21 (e dell'art. 19), la contumelia, lo scherno, l'offesa, per dir così, fine a sé stessa, che costituisce ad un tempo ingiuria al credente (e perciò lesione della sua personalità) e oltraggio ai valori etici di cui si sostanzia ed alimenta il fenomeno religioso, oggettivamente riguardato». Qui la Corte chiarisce l'iter logico che ha seguito, precisando quali siano i limiti entro i quali si possa parlare li libera manifestazione del pensiero, a prescindere dalla specifica fede religiosa, e laddove si sconfini nel "vilipendio", e lo fa attraverso una esegesi testuale del termine, per giungere alla conclusione del proprio ragionamento. In un certo senso si applica il ragionamento che normalmente si utilizza per qualificare una espressione come offensiva o diffamatoria: si può anche essere molto pungenti, sarcastici, ma se si rimane nell'ambito della c.d. "continenza" (che io chiamerei più semplicemente educazione) in genere non si rischia alcunché. Quando si sconfina nella offesa gratuita, non motivata né supportata da prove, allora scatta la difamazione. D'altra parte, anche la recente sent. n. 168 del 2005 (che ha dichiarato l'illegittimità costituzionale dell'art. 403 cod. pen.) [...omissis...] ha fatto espresso riferimento alle «esigenze costituzionali di eguale protezione del sentimento religioso che sottostanno alla equiparazione del trattamento sanzionatorio per le offese recate sia alla religione cattolica, sia alle altre confessioni religiose», ribadendo che tutte le norme contemplate dal capo dei delitti contro il sentimento religioso «si riferiscono al medesimo bene giuridico del sentimento religioso, che l'art. 403 cod. pen. tutela in caso di offese recate alla religione cattolica mediante vilipendio di chi la professa o di un ministro del culto». Semplice richiamo alla sentenza della Corte Costituzionale che ha parificato di fronte alla legge (e pertanto anche all'articolo in questione) tutte le confessioni religiose, eliminando la posizione di "preminenza" che prima ricopriva la religione cattolica. < < pagina precedente pagina successiva >>

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Torna per tutti la tassa sulla fognatura (sezione: Giustizia)

( da "Cittàdellaspezia.com" del 23-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Torna per tutti la tassa sulla fognatura La tassa sulla fognatura torna ad essere obbligatoria anche per chi non usufruisce del servizio di depurazione. Lo ha stabilito un decreto legge dei ministeri dell'Ambiente e del Tesoro. In passato la Corte Costituzionale aveva sancito che erano tenuti a versare il canone solo i cittadini con un'abitazione collegata ad un impianto di trattamento. Acam aveva quindi cancellato l'importo per le famiglie spezzine che per anni avevano pagato senza utilizzare il servizio di depurazione, ora si torna alla situazione precedente.

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Madagascar/ Presidente: sono malgasci a decidere sorti del (sezione: Giustizia)

( da "Virgilio Notizie" del 23-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Roma, 23 mar. (Apcom) - Il nuovo Presidente del Madagascar, Andry Rajoelina, respinge le critiche mosse dalla comunità internazionale alla sua presa del potere e sottolinea che spetta alla popolazione malgascia "decidere le sorti del Paese". Il 34enne ex sindaco di Antananarivo ha prestato giuramento sabato scorso come nuovo Capo di Stato, dopo l'intervento delle forze armate contro l'ex Presidente Marc Ravalomanana, definito dalla comunità internazionale un colpo di Stato. "Non è stato un colpo di Stato - replica Rajoelina in un'intervista concessa al Financial Times e a due quotidiani francesi - l'Alta corte costituzionale ha riconosciuto la validità del trasferimento dei poteri". Tuttavia, i Paesi donatori ritengono che si sia trattato di un colpo di Stato e hanno minacciato di tagliare gli aiuti, che rappresentano circa il 70% del bilancio del paese. "Ho mandato un messaggio molto forte alla comunità internazionale - dice il nuovo Presidente - vogliamo collaborare, perché sappiamo di non potercela fare da soli, ma la comunità internazionale deve sapere che bisogna rispettare la volontà popolare. E' il popolo malgascio che decide le sorti del Madagascar". Rajoelina ha quindi ribadito la sua intenzione di tenere nuove elezioni presidenziali entro due anni, termine ritenuto troppo lungo da diversi Paesi donatori. "Ventiquattro mesi sono il termine massimo - sottolinea - abbiamo chiesto due anni perchè c'è molto lavoro da fare: per preparare la costituzione ci vorranno almeno sei mesi. Dovremo poi farla approvare con un referendum e organizzare le elezioni di sindaci, governatori regionali e senatori".

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MADAGASCAR/ PRESIDENTE: SONO MALGASCI A DECIDERE SORTI DEL PAESE (sezione: Giustizia)

( da "Wall Street Italia" del 23-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Madagascar/ Presidente: sono malgasci a decidere sorti del Paese di Apcom Andry Rajoelina risponde così alla comunità internazionale -->Roma, 23 mar. (Apcom) - Il nuovo Presidente del Madagascar, Andry Rajoelina, respinge le critiche mosse dalla comunità internazionale alla sua presa del potere e sottolinea che spetta alla popolazione malgascia "decidere le sorti del Paese". Il 34enne ex sindaco di Antananarivo ha prestato giuramento sabato scorso come nuovo Capo di Stato, dopo l'intervento delle forze armate contro l'ex Presidente Marc Ravalomanana, definito dalla comunità internazionale un colpo di Stato. "Non è stato un colpo di Stato - replica Rajoelina in un'intervista concessa al Financial Times e a due quotidiani francesi - l'Alta corte costituzionale ha riconosciuto la validità del trasferimento dei poteri". Tuttavia, i Paesi donatori ritengono che si sia trattato di un colpo di Stato e hanno minacciato di tagliare gli aiuti, che rappresentano circa il 70% del bilancio del paese. "Ho mandato un messaggio molto forte alla comunità internazionale - dice il nuovo Presidente - vogliamo collaborare, perché sappiamo di non potercela fare da soli, ma la comunità internazionale deve sapere che bisogna rispettare la volontà popolare. E' il popolo malgascio che decide le sorti del Madagascar". Rajoelina ha quindi ribadito la sua intenzione di tenere nuove elezioni presidenziali entro due anni, termine ritenuto troppo lungo da diversi Paesi donatori. "Ventiquattro mesi sono il termine massimo - sottolinea - abbiamo chiesto due anni perchè c'è molto lavoro da fare: per preparare la costituzione ci vorranno almeno sei mesi. Dovremo poi farla approvare con un referendum e organizzare le elezioni di sindaci, governatori regionali e senatori".

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IL MONDO ALLE 12. (sezione: Giustizia)

( da "Wall Street Italia" del 23-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Il mondo alle 12 di Apcom La notizia del giorno -->Roma, 23 mar. (Apcom) - Volano le borse mondiali, in una mattinata europea connotata all'ottimismo nell'attesa del maxi-piano statunitense per ripulire le banche Usa dalle loro attività finanziarie 'tossiche'.La Borsa di Tokyo ha chiuso in forte rialzo la seduta odierna con l'indice Nikkei dei 225 titoli guida alla chiusura di oggi ha guadagnato 269,57 punti, pari al 3,39 per cento, salendo a 8.215,53 punti. E in Europa la volata è guidata da Milano, col Mibtel che guadagna il 2,7%. Denaro anche sulle altre principali borse europee con l'indice Cac 40 di Parigi che sale dell'1,52%, il Dax di Francoforte dell'1,79% e il Ftse 100 di Londra dell'1,67% Una gigantesca partnership pubblico-privata con cui rilevare e risolvere definitivamente il contagioso problema delle attività tossiche racchiuse nei bilanci delle banche americane. E' la soluzione escogitata dal Tesoro Usa per stabilizzare una volta per tutte il settore finanziario e creditizio, un programma che oggi verrà illustrato nei dettagli dal segretario di Stato Timothy Geithner, dopo che egli stesso ne aveva anticipato le grandi linee in un'intervista al Wall Street Journal. Il suo intervento è previsto nella prima mattina negli Usa, quando in Italia sarà metà giornata. Resta una incognita non di poco conto sulla consistenza effettiva di questo piano, con gli analisti per ora in parte scettici su quanto anticipato da fonti ufficiali: una capacità di rilevare titoli fino a 1.000 miliardi di dollari. Proprio per garantire anche a questo intervento le risorse necessarie, lo stesso presidente Usa Barack Obama resta impegnato in prima persone in un pressing a tutto campo sul Congresso, a cui chiede l'approvazione di un programma di bilancio federale che complessivamente mobilita 3.600 miliardi di dollari. Oggi alla Casa Bianca Obama e il suo vice, Joseph Biden, verranno aggiornati sui dettagli dei vari piani in corso dallo stesso Geithner, assieme al presidente della Federal Reserve Ben Bernanke e dal presidente della Federal Deposit Insurance Corporation, Sheila Beir. Successivamente Obama terrà un intervento sugli investimenti su tecnologie e energie pulite previsti nel suo bilancio. In primo piano Crisi/ Marcegaglia: Non siamo come Grecia e Ungheria Carate Brianza (Milano)- Il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, non condivide la preoccupazione del commissario europeo Joaquin Almunia secondo cui l'Italia, assieme ad altri Paesi come la Grecia, possa essere un Paese a rischio per il debito troppo alto: 'E' vero che l'Italia ha un debito pubblico alto - dice a margine degli stati generali di Confindustria lombarda - però d'altra parte ha un tasso di risparmio delle famiglie che non ha eguali in Europa, ha un sistema industriale che per il momento, nonostante la crisi, sta tenendo abbastanza'. *** Casa/ Errani: Piano incostituzionale, rischio scontro con Regioni Roma - Il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, mette in guardia il governo sul varo del piano straordinario per la casa, che - senza modifiche rispetto alla bozza circolata - rischia di causare un conflitto istituzionale. 'Il decreto - afferma Errani in un'intervista alla Stampa - ha chiari profili di incostituzionalità. Rende immediatamente operative in tutta Italia norme di competenza concorrente delle Regioni. O il governo mette da parte la bozza e apre un confronto, oppure si rischia di aprire conflitto istituzionale. Sarebbe un danno anzitutto per i cittadini. Molte Regioni - sottolinea - farebbero ricorso alla Corte costituzionale, che ha i tempi che ha: insomma, un pasticcio'. *** Scuola, la grande fuga verso le private: genitori disorientati da riforma Gelmini Roma- Aiuti finanziari pubblici che hanno reso meno onerose le rette. Ma anche disorientamento dei genitori per la riforma Gelmini. Il risultato è che almeno 15-20 mila alunni passeranno alla scuola privata il prossimo anno. Tutto era iniziato lo scorso novembre con un taglio dei fondi alle scuole parificate cattoliche: scomparsi 133 milioni di euro per il 2009 e i 140 milioni di anticipo per il 2008/2009. I vescovi avevano subito protestato e incassato la promessa di Berlusconi di risolvere tutto. *** Redditi/ 'Decimati' quelli di Berlusconi, dichiara 14,5 Mln Roma- Il reddito dichiarato nel 2008 dal presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, si è praticamente decimato rispetto a quello dichiarato nel 2007: dalle dichiarazioni dei redditi dei parlamentari consultabili oggi alla Camera e al Senato si evince che il premier ha un reddito imponibile di 14.532.538 euro, un decimo circa rispetto all'anno precedente quando il Cavaliere dichiarava 139.245.570 euro (peraltro cinque volte in più rispetto alle dichiarazioni dei redditi del 2006). Redditi/ Schifani più ricco di Fini: 159mila euro a 105mila Redditi/ Nel Pdl i leader piu' ricchi, ultimi Bossi e Casini *** Pd/ Iniziata la Direzione, a odg regolamento per europee Roma- E' iniziata nella sede del Pd la riunione della Direzione nazionale che varerà il regolamento per le candidature alle elezioni europee. Sono presenti, con il segretario Dario Franceschini, tutti i dirigenti e i 'big' del partito e i segretari regionali. *** Tibet/ Manifestazione, un centinaio di monaci arrestati Pechino - Sono finiti in manette Un centinaio di monaci tibetani, fra gli arrestati e chi si è consegnato spontaneamente alla polizia, a Gyala, cittadina a forte maggioranza tibetana, della provincia nordoccidentale cinese di Qinghai, dopo l'assalto ad un commissariato da parte di diverse centinaia di manifestanti. *** Usa/ Aereo caduto nel Montana, 14 morti, diversi bambini Butte (Montana, Usa) - Sono quattordici le vittime dell'aereo precipitato nel Montana ieri sera, mentre tentava di atterrare all'aeroporto di Butte, nel Montana. A bordo c'erano 17 persone, 12 bambini accompagnati da quattro adulti e il pilota. *** Auto/ Oggi a Mumbai debutto della Tata Nano, l'auto da 1900 euro Nuova Delhi, 23 mar. (Apcom) - Quindici mesi dopo la sua presentazione al salone dell'auto di Nuova Delhi, la Tata Nano fa il suo debutto oggi a Mumbai. A celebrare l'evento, che secondo molti è 'rivoluzionario' per l'industria automobilistica, sarà Ratan Tata, il numero uno del colosso indiano Tata Motors in una spettacolare cerimonia. *** Africa/ Papa: Continenti siano solidali per condivisione risorse Roma - Ultimo appello del Papa per l'Africa dall'aeroporto di Luanda (Angola), prima di salire sull'aereo che lo riporta a Roma, affinché la solidarietà tra paesi e continenti 'generi una sempre più equa condivisione delle risorse della terra fra tutti gli uomini'. *** Telefonica-Vodafone/ Accordo condivisione reti in 4 paesi Ue Madrid - Telefonica e Vodafone, due giganti europei delle telecomunicazioni, condivideranno le loro reti di telefonica mobile 'in diversi paesi'. con risparmi di 'centinaia di milioni'. Lo hanno annunciato oggi le due società, dopo che la scorsa settimana indiscrezioni di stampa avevano anticipato l'intesa.'Le due compagnie si accordano per condividere infrastrutture in Spagna, Germania, Irlanda e Gran Bretagna, e stanno negoziando in Repubblica ceca', spiega un comunicato diffuso da Telefonica. *** Calcio/ Figc, Crimi: Abete avrà sostegno del governo Fiumicino- E' stata regolarmente costituita l'Assemblea Elettiva della Figc, in corso all'Hotel Hilton di Fiumicino. A rendere noti i dati è stato il presidente federale uscente e candidato unico alla rielezione: i delegati accreditati sono 247 per 424 voti disponibili. Presidente dell'Assemblea è stato nominato Pasquale De Lise che ha ufficialmente aperto i lavori della stessa. Il primo a prendere la parola è stato il sottosegretario con delega allo sport, Rocco Crimi. A proposito di Giancarlo Abete spiega: 'Se è candidato evidentemente ha ben lavorato, - le parole di Crimi - continui in questo senso, avrà il sostegno del governo e il sostegno alla candidatura degli europei del 2016'. *** Calcio/ Genoa, Preziosi: Sogno Champions, stadio e terzo posto Roma- Uno sguardo interessato al terzo posto del Milan, il pass per i preliminari della Champions League ed uno stadio di proprietà. Sono i tre sogni del Genoa, che ieri battendo l'Udinese per 2-0 ha conservato la quarta posizione in classifica. 'La Champions non era il nostro obiettivo, ma ora abbiamo il dovere di difendere la questa posizione. Le qualità le abbiamo', ha detto Preziosi a Radio Uno, 'le altre squadre (Fiorentina e Roma; ndr) sono agguerrite ma anche loro ogni tanto hanno degli stop. Fino all'ultima giornata sarà una battaglia a tre'.

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Piano casa, lo scoglio governatori (sezione: Giustizia)

( da "Corriere Adriatico" del 23-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Piano casa, lo scoglio governatori Il Premier incontrerà i presidenti delle Regioni che contestano il decreto Roma Per il governo il piano casa rappresenta un'occasione per rilanciare l'economia e tra l' altro piace all'Europa e agli italiani; per le regioni invece il decreto, che dovrebbe essere portato in Cdm venerdì prossimo, così com'è costituisce una minaccia alla salvaguardia del territorio e invaderebbe competenze che sono dei governatori tanto da rischiare l'incostituzionalità. Mentre i partiti dell'opposizione lasciano aperta una strada (anche ieri il leader del Pd Dario Franceschini ha ribadito che il sì all'edilizia può servire a rimettere in moto l'economia ma a patto che le norme fissino seri "paletti") è questo il terreno sul quale si avvierà il confronto, importante e decisivo, tra governo e regioni mercoledì prossimo nella Sala Verde di Palazzo Chigi per cercare di trovare un accordo. Si tratta di una seduta straordinaria della Conferenza Unificata alla quale parteciperà direttamente il Cavaliere. L'incontro si preannuncia non facile; i governatori sono fermi nel difendere le loro prerogative e minacciano di ricorrere alla Corte costituzionale. Il premier, che è anche incalzato da Bossi, sembra però pronto al dialogo. In settimana dovrebbe ripartire poi il confronto interrotto sugli ammortizzatori sociali dopo il mancato via libera del Cipe al piano di impiego delle risorse Fas (fondo per le aree sottoutilizzate) della Sicilia. Sul piede di guerra il Sud. "Un decreto per gestire una materia concorrente tra Stato, Regioni e Comuni - dice il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani - è uno strumento improprio, secondo me non costituzionale. E questa è la prima questione di cui discuteremo". Errani rifiuta poi quello che chiama "condono preventivo": e suggerisce di lavorare insieme con "gli strumenti giusti, legge quadro, atto di indirizzo, per semplificare norme e procedure e dare maggiore efficacia agli strumenti urbanistici e nel rapporto con i cittadini. Anche se diverse Regioni hanno già questi strumenti". Per Claudio Martini, governatore della Toscana, "se il Governo vorrà andare avanti con un decreto così invasivo, ci troveremo costretti a difendere la storia e la cultura delle nostre leggi urbanistiche facendo ricorso alla Corte Costituzionale". E annuncia che presenterà una proposta per snellire ulteriormente le procedure nella regione. Il Lazio, annuncia Piero Marrazzo, dovrà dire no al Piano casa che presenta anche dubbi di costituzionalità". "L'economia - dice - si rilancia aiutando le famiglie a pagare i mutui e gli affitti senza far pagare il prezzo della crisi economica al territorio, che ha già dato anche troppo in passato". Per Mercedes Bresso (Piemonte) "il governo può dettare legge su norme generali in materia di urbanistica, ma non nel dettaglio perchè la sua regolamentazione è territoriale". E Lorenzetti (Umbria) ricorda che già nel precedente governo Berlusconi il condono edilizio fu bocciato dalla Corte. Il piano casa che il governo varerà la prossima settimana sarà anche una risposta "all' architettura di stampo comunista" che ha pervaso l'urbanistica italiana nei decenni scorsi. Così il ministro della Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta, ospite domenicale fisso di radio Rtl 102.5. Rispondendo ad una domanda sui possibili rischi di abusi edilizi che potrebbero derivare dal piano messo in cantiere dal governo, Brunetta ha ricordato che "gran parte di questi architetti e urbanisti erano comunisti, di sinistra, ideologicamente orientati. Architetti che avevano una visione evidentemente deviante, fuori della tradizione italiana. Si rifacevano a modelli sovietici e il risultato sono stati i quartieri degradati che abbiamo oggi". LOREDANA COLACE,

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Le regioni temono per le loro prerogativeMercoledì incontro premier-governatori (sezione: Giustizia)

( da "Sicilia, La" del 23-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Le regioni temono per le loro prerogative Mercoledì incontro premier-governatori Roma. Per il governo il piano casa rappresenta un'occasione per rilanciare l'economia e tra l'altro piace all'Europa e agli italiani; per le regioni invece il decreto, che dovrebbe essere portato in Cdm venerdì prossimo, così com'è costituisce una minaccia alla salvaguardia del territorio e invaderebbe competenze che sono dei governatori tanto da rischiare l'incostituzionalità. Mentre i partiti dell'opposizione lasciano aperta una strada (anche ieri il leader del Pd Dario Franceschini ha ribadito che il sì all'edilizia può servire a rimettere in moto l'economia ma a patto che le norme fissino seri "paletti") è questo il terreno sul quale si avvierà il confronto, importante e decisivo, tra governo e regioni mercoledì prossimo nella Sala Verde di Palazzo Chigi per cercare di trovare un accordo. Si tratta di una seduta straordinaria della Conferenza Unificata alla quale parteciperà direttamente il Cavaliere. L'incontro si preannuncia non facile; i governatori sono fermi nel difendere le loro prerogative e minacciano di ricorrere alla Corte costituzionale. Il premier, che è anche incalzato da Bossi, sembra però pronto al dialogo. In settimana dovrebbe ripartire poi il confronto interrotto sugli ammortizzatori sociali dopo il mancato via libera del Cipe al piano di impiego delle risorse Fas (fondo per le aree sottoutilizzate) della Sicilia. Sul piede di guerra il Sud. "Un decreto per gestire una materia concorrente tra Stato, Regioni e Comuni - dice il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani - è uno strumento improprio, secondo me non costituzionale. E questa è la prima questione di cui discuteremo". Errani rifiuta poi quello che chiama "condono preventivo": e suggerisce di lavorare insieme con "gli strumenti giusti, legge quadro, atto di indirizzo, per semplificare norme e procedure e dare maggiore efficacia agli strumenti urbanistici e nel rapporto con i cittadini. Anche se diverse Regioni hanno già questi strumenti". Per Claudio Martini, governatore della Toscana,"se il Governo vorrà andare avanti con un decreto così invasivo, ci troveremo costretti a difendere la storia e la cultura delle nostre leggi urbanistiche facendo ricorso alla Corte Costituzionale". E annuncia che presenterà una proposta per snellire ulteriormente le procedure nella regione. Il Lazio, annuncia Piero Marrazzo, dovrà dire no al Piano casa che presenta anche dubbi di costituzionalità". "L'economia - dice - si rilancia aiutando le famiglie a pagare i mutui e gli affitti senza far pagare il prezzo della crisi economica al territorio, che ha già dato anche troppo in passato". Per Mercedes Bresso (Piemonte)"il governo può dettare legge su norme generali in materia di urbanistica, ma non nel dettaglio perchè la sua regolamentazione è territoriale". Loredana Colace

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ROMA. LAZIO, TOSCANA, EMILIA ROMAGNA, CALABRIA, UMBRIA E PIEMONTE. LE STRAGRANDE MAGGIORANZA DELLE R... (sezione: Giustizia)

( da "Mattino, Il (Nazionale)" del 23-03-2009)
Pubblicato anche in: (Mattino, Il (Benevento)) (Mattino, Il (Circondario Sud1)) (Mattino, Il (Circondario Sud2))

Argomenti: Giustizia

Roma. Lazio, Toscana, Emilia Romagna, Calabria, Umbria e Piemonte. Le stragrande maggioranza delle regioni del centrosinistra dice no al piano casa del governo. Un no secco soprattutto alla decisione di varare il provvedimento per decreto in una materia di loro competenza. E minacciano ricorsi alla Corte Costituzionale. Sempre che mercoledì, giorno in cui è prevista a Palazzo Chigi, alla presenza del premier, una riunione straordinaria della Conferenza Stato Regioni proprio per parlare del piano casa che il governo ha intenzione di varare venerdì prossimo, non si riesca a trovare un accordo. In attesa partono le dichiarazioni di guerra. «Non si tratta di avere dei pregiudizi ma di guardare in faccia alla realtà. L'economia si rilancia anche con una strategia che aiuti le famiglie a pagare i mutui e gli affitti senza far pagare il prezzo della crisi economica al territorio» dice il governatore del Lazio, Piero Marrazzo, che teme «interventi invasivi che finirebbero per pesare sulle prossime generazioni». La posizione di Marrazzo è netta e preannuncia un secco no al piano casa. E così farà anche il governatore della Calabria, Agazio Loiero: «Al piano così com'è diremo di no. Siamo preoccupati perché per la Calabria sarebbe insostenibile qualsiasi nuova violenza al territorio». Molto perplesso anche il governatore dell'Emilia Romagna, nonché presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani: «Un decreto per gestire una materia concorrente tra Stato, Regioni e Comuni è uno strumento improprio, secondo me non costituzionale. E questa è la prima questione di cui discuteremo». Errani rifiuta poi quello che chiama «condono preventivo» e suggerisce di lavorare insieme con «gli strumenti giusti, legge quadro, atto di indirizzo, per semplificare norme e procedure nel rapporto con i cittadini». È in effetti lo strumento del decreto che accomuna la maggior parte delle critiche. Per Claudio Martini, governatore della Toscana, «se il Governo vorrà andare avanti con un decreto così invasivo, ci costringerà a fare ricorso alla Corte Costituzionale». Concorda Mercedes Bresso, governatore del Piemonte: «Il governo può dettare legge su norme generali in materia di urbanistica, ma non nel dettaglio perché la sua regolamentazione è territoriale». E anche il presidente della regione Umbria, Maria Rita Lorenzetti, responsabile per le Regioni delle politiche abitative, minaccia ricorsi alla Corte Costituzionale. Il timore è che il piano casa possa tradursi in un «condono preventivo». Comunque la Lorenzetti si dice «disponibile a discutere». Intanto, mentre il ministro della Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta, comunica che con il piano casa «verrà rottamata l'architettura di stampo comunista che ha reso le nostre periferie brutte e pericolose», dalla Cgil arriva un altro allarme. Questa volta riguarda l'emergenza sfratti. Da un'indagine condotta insieme con il Sunia, uno dei sindacati degli inquilini, la Cgil prevede che nel prossimo triennio saranno 150.000 le famiglie che si ritroveranno sfrattate per morosità, in particolare quelle che vivono nelle grandi città come Roma, Milano, Napoli e Torino dove gli affitti sono aumentati moltissimo. Di qui l'accusa del leader Cgil, Guglielmo Epifani, al governo, di non fare abbastanza per questa fascia di persone: «Nel piano casa manca qualunque soluzione all'emergenza abitativa di chi è a rischio sfratto». Anche il leader del Pd, Dario Franceschini, che l'altro giorno «non ha sbattuto la porta» al piano casa, dice: «Berlusconi non può occuparsi solo degli incentivi per chi possiede già una casa rischiando anche lo scempio dei centri storici. È necessario varare misure anche per chi vive in affitto». A questo proposito il Pd fa quattro proposte: costruire cinquemila nuovi alloggi di edilizia popolare; aliquota Irpef al 20% fisso per chi affitta un appartamento; detrazione almeno parziale per chi paga l'affitto; incentivi o altre misure per evitare che molti appartamenti restino vuoti. gi.fr.

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PUò IL CITTADINO ITALIANO INVOCARE IL DIRITTO AL RICONGIUNGIMENTO FAMILIARE ESIBENDO UN DOCUMEN... (sezione: Giustizia)

( da "Mattino, Il (Nazionale)" del 23-03-2009)
Pubblicato anche in: (Mattino, Il (Benevento)) (Mattino, Il (Circondario Sud2)) (Mattino, Il (Caserta)) (Mattino, Il (City)) (Mattino, Il (Salerno))

Argomenti: Giustizia

Può il cittadino italiano invocare il diritto al ricongiungimento familiare esibendo un documento rilasciato dallo stato d'origine del partner attestante l'unione di fatto di due uomini? Al quesito la Cassazione, con la sentenza 17 marzo 2009 n. 6441, ha dato risposta negativa sulla base della considerazione che l'esclusione dal novero dei «familiari» aventi diritto al permesso di soggiorno, ai sensi dell'art. 30 del D.Lgs. n. 286 del 1988, dei soggetti, dello stesso o di diverso sesso, conviventi e legati da una stabile relazione effettiva, oggetto di registrazione o di semplice attestazione, non contrasta con gli articoli 2, 3 e 29 della Costituzione. La Corte costituzionale - si legge nella motivazione - ha avuto modo di escludere il contrasto sulla base del rilievo che l'inviolabilità del diritto all'unità familiare deve ricevere la più ampia tutela con riferimento alla famiglia nucleare, eventualmente in formazione, e quindi in relazione al ricongiungimento dello straniero con il coniuge e i figli minori, mentre negli altri casi il legislatore, che in materia gode di un'ampia discrezionalità limitata solo dal vincolo che le scelte non risultino manifestamente irragionevoli, può bilanciare il diritto dello Stato a regolamentare l'ingresso in Italia e il diritto degli stranieri all'unità familiare, che rispetto al primo assume pari dignità e rango. In conseguenza, la possibilità di estendere per analogia la nozione di «familiare» a situazioni diverse da quelle espressamente previste attraverso un mero giudizio di equivalenza tra le due situazioni contrasta con la disciplina dettata per la famiglia legittima, dovendo, secondo il legislatore, ritenersi la convivenza more uxorio come un rapporto di fatto, privo dei caratteri di stabilità e certezza e della reciprocità e corrispettività dei diritti e dei doveri che nascono soltanto dal matrimonio e sono propri della famiglia legittima. Se è vero - concludono i giudici di legittimità - che la formulazione delle norme internazionali, da un lato, conferma l'apertura verso forme di relazioni affettive di tipo familiare diverse da quelle fondate sul matrimonio e, dall'altro, non richiede più come requisito necessario per invocare la garanzia dalla norma stessa prevista la diversità di sesso dei soggetti del rapporto, resta fermo che anche tali disposizioni rinviano alle leggi nazionali per la determinazione delle condizioni per l'esercizio del diritto, con ciò escludendo sia il riconoscimento automatico di unioni di tipo familiare diverse da quelle previste dagli ordinamenti interni, che l'obbligo degli stati membri di adeguarsi al pluralismo delle relazioni familiari, non necessariamente eterosessuali.

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Q 24 Castion - Fiori Barp 3 - 2 CSM Farra - Sernaglia 2 - 0 Foen - P... (sezione: Giustizia)

( da "Gazzettino, Il (OgniSport)" del 23-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Lunedì 23 Marzo 2009, Q 24 Castion - Fiori Barp 3 - 2 CSM Farra - Sernaglia 2 - 0 Foen - P. Tegorzo 0 - 2 Juventina - Altivolese 0 - 1 Lentiai - Bessica 0 - 0 Maser - Caerano 2 - 1 Montegrappa - Agordina 2 - 0 SP Calcio - Cisonese 0 - 0 CLASSIFICA Cisonese241572492052Montegrappa241482502850Bessica241455453447Caerano241374402146SP Calcio241365331641CSM Farra241167412939P. Tegorzo24978282934Maser24879242931Juventina247710293528Foen247512354626Castion246612334924Altivolese246513374623Agordina246414305022Lentiai244911223221Sernaglia244911304021Fiori Barp243615264815PROSSIMO TURNO (29/03/09): Agordina - Castion, Altivolese - Foen, Bessica - Montegrappa, Caerano - SP Calcio, Cisonese - Juventina, Fiori Barp - Maser, P. Tegorzo - CSM Farra, Sernaglia - Lentiai,

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Virtus CSM Farra - Sernaglia 2-0 (sezione: Giustizia)

( da "Gazzettino, Il (OgniSport)" del 23-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Virtus CSM Farra - Sernaglia 2-0 Lunedì 23 Marzo 2009, GOL: pt 44' Baratto, st 2' Puppetti. VIRTUS CSM FARRA DI SOLIGO: Gosetto, Bet, Gallon, Ma. Mognon, Nardi, Fedato, Gerlin, Baratto, E. Simoni (st 35' Meneghin), Puppetti (st 25' Zandonà), Tonon (st 35' Bittante). All. R. Mognon. SERNAGLIA PIAVE: Tognon, Bazzo, Alessio (st 15' Alessio), Giacomin, Saccon, Bellini, Modanese, Casagrande, Gerlin, Bortot, Marsura. All. Trevisan. ARBITRO: Moretti di Treviso. Incontro senza storia. I padroni di casa menano le danze per 90' e con un gol per tempo trafiggono una squadra demotivata e priva di mordente.

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Sartor "re" dei bomber (sezione: Giustizia)

( da "Gazzettino, Il (OgniSport)" del 23-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Sartor "re" dei bomber Lunedì 23 Marzo 2009, GIRONE P-F-O 17 GOL: Rizzo (Mignagola). 16: Zanon (Salvatronda). 14: Trentin (Godigese). 13: Vettoretti (Salvarosa), Pietrobon (Cendon). 12: Cremasco (Godigese). 10: Maci (Salvatronda), Mattiuzzo (S.Elena). GIRONE Q 21 GOL: Sartor (Montegrappa). 18: Bortot (Sernaglia), Buffon (Cisonese), F. Pellizzari (Bessica). 16: Biasion (Foen). 12: M. Alberton (Castion), Pastro (Bessica), Bacchetti (S.P. Calcio 2005), Pradetto (Cisonese). 11: Gelisio (Juventina), E. Simoni (Virtus Csm). 10: D. Bortolon (Altivolese). GIRONE R 19 GOL: Facchin (Limana). 16: N. Giovanelli (S.Lucia Mille) 15: Soravia (Auronzo). 13: Collavino (Cadore), Mazzer (Gaiarine), Bandiera, L. Giovanelli (S. Lucia - Mille). 11: Soldano (Limana), Boldrin (Cortina), Ros (S. Lucia-Mille).

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Ancora in gol i due di testa. 19 gol: Ruffato (Csm Resana).<B... (sezione: Giustizia)

( da "Gazzettino, Il (OgniSport)" del 23-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Lunedì 23 Marzo 2009, Ancora in gol i due di testa. 19 gol: Ruffato (Csm Resana). 18: Miotto (Vedelaghese). 14: Gashi (S. Antonino), Gobbo (Csm Resana). 12: Fregolent (Volpago), Scaboro (S. Antonino), Zago (Fontane). 11: Schiavon (Rovere). 10: Favaro (Badoere), Spagnol (Vidor), Fornasier (Valdosport). Tiziani (Milan Guarda), Vettor (Fanzolo). 9: Bertuola (Fontane), Q. Tessaro, Filippi (Vidor). 8: Vedelago (Fontane), Canonico (S. Gaetano), Fabbian (Csm Resana).

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C.S.M. Resana - San Giuseppe2-1 (sezione: Giustizia)

( da "Gazzettino, Il (OgniSport)" del 23-03-2009)

Argomenti: Giustizia

C.S.M. Resana - San Giuseppe2-1 Lunedì 23 Marzo 2009, GOL: pt 43' Ruffato, st 13' Fabbian, 17' Zaupa. CSM RESANA: Furlan, Fagan, Tosetto, Agello, D. Barichello, Rigo, Barban, Giacobbi, Gobbo (Pallaro), Ruffato, Fabbian (A. Barichello). All. Fabrin. SAN GIUSEPPE: Mileta, Pozzobon, Menegazzo, Moruzzi, Dalla Palma, Marchetto, Briganti, Pizzolon, Brusadin, Drobak, Pavanetto. All. De Biasi. Entrati st Zaupa, Bullo, ARBITRO: Borgo di Treviso. Vittoria sofferta da parte della capolista CSM Resana in vantaggio nel primo tempo, raddoppia nella ripresa ma poi fatica più del previsto contro il S. Giuseppe che non ha mollato. Mercoledì il CSM Resana ospita la Follinese nel ritorno della semifinale di Coppa Provincia.

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Vedelaghese - Valdosport2-4 (sezione: Giustizia)

( da "Gazzettino, Il (OgniSport)" del 23-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Vedelaghese - Valdosport2-4 Lunedì 23 Marzo 2009, GOL: pt 13' Nespolo, 35' Miotto, 36' Marchesan, st 17' Gallina, st 21' aut. L. Carniel, 46' Dal Molin. VEDELAGHESE: Gatti, Baggio (st 30' Guidolin), Lorenzon, Bakayoko (st 20' Marchiori), Volpato, Santin, L. Carniel, Furlan (st 41' Oriandi), Guglielmin (st 38' Vugarda), Miotto, Marchesan (st 12' Dallan). All. Gobbo. VALDOSPORT: Codello, Pagnussat, Gallina, Frare, Polloni (st 14' El Jabli), Marin, Miotto, Sanvito, Fornasier, Menegazzo, Nespolo (st 14' Dal Molin). All. Cesca. ARBITRO: Duzel di Castelfranco. Il Valdoisport si esalta nel secondo tempo dopo che la Vedelaghese aveva rimontato un inizio brillante degli ospiti. Il Valdosport conserva la piazza d'onore sempre a due punti dalla capolista CSM Resana.

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Salgono Lodeserto, Collavino, Latti e Cibien (sezione: Giustizia)

( da "Gazzettino, Il (OgniSport)" del 23-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Salgono Lodeserto, Collavino, Latti e Cibien Lunedì 23 Marzo 2009, GIRONE Q 21 GOL: Sartor (Montegrappa). 18: Bortot (Sernaglia), Buffon (Cisonese), F. Pellizzari (Bessica). 16: Biasion (Foen). 12: M. Alberton (Castion), Pastro (Bessica), Bacchetti (Sp Calcio 2005), Pradetto (Cisonese). 11: Gelisio (Juventina), E. Simoni (Virtus Csm). 10: D. Bortolon (Altivolese). 9: Zandonà (Bessica). 8: Binotto (Montegrappa), L. Nussio (Castion), Bittante (Virtus Csm). 7: Tavarner (Lentiai). 6: Carretta (S.P.Calcio 2005), Merlo (Caerano), Galanti (Montegrappa), Farenzena (Agordina), Cesca (Cisonese), Lise, Cavesso (Fiori Barp), Bentivenga (Altivolese), Robassa (Juventina), Puppetti (Virtus Csm), Rahli (Piave Tegorzo). 5: Colmanet (Piave Tegorzo), De Biasio (Virtus Csm), Slongo (Foen).

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ASSOCIAZIONISMO Unci, inaugurata a San Basilio la nuova sede della sezione veneziana dedicata a Ermanno Orler (sezione: Giustizia)

( da "Gazzettino, Il (Venezia)" del 23-03-2009)

Argomenti: Giustizia

ASSOCIAZIONISMO Unci, inaugurata a San Basilio la nuova sede della sezione veneziana dedicata a Ermanno Orler Lunedì 23 Marzo 2009, Da sabato la sezione veneziana dell'Unci, Unione nazionale Cavalieri d'Italia, presieduta da Roberto Scarpa, ha una nuova prestigiosa sede, in calle de la Chiesa, a pochi passi da campo San Basilio, al civico 1530. Sede da tempo desiderata, e messa finalmente a disposizione dall'Istituzione Veneziana. All'inaugurazione ha partecipato il presidente nazionale Unci, Ennio Radici, assieme ad altri vertici nazionali e provinciali. Per le autorità religiose era presente il delegato patriarcale, mons. Antonio Meneguolo, mentre per le civili, fra gli altri, il membro del Csm, Ugo Bergamo, e il consigliere comunale Michele Zuin, che ha consegnato a Roberto Scarpa una targa da parte della presidenza del Consiglio comunale. Sono intervenuti anche il ten. col. Giovanni Occhioni, del Comando provinciale dei Carabinieri, e il ten. col. Alberto Catone, della Guardia di Finanza. La sede è stata dedicata alla memoria del cav. Ermanno Orler, noto imprenditore trentino di recente scomparso, benefattore della sezione provinciale Unci. Al figlio Giuseppe, emozionato, è stato affidato il taglio del nastro inaugurale, accompagnato dalla benedizione agli uffici da parte di mons. Silvano Brusamento, vicario foraneo e parroco di San Trovaso e dei Carmini. Nell'adiacente spazio, si è tenuto un ricco buffet offerto dal ristorante Antica Carbonera e dalla Osteria di Santa Marina. I due cavalieri Remo degli Augelli e Francesco Cesca, dopo aver esaurientemente illustrato ai presenti le motivazioni che hanno portato a dedicare la nuova sede ad Ermanno Orler, hanno ringraziato autorità e soci. Numerosissima proprio la partecipazione dei soci della sezione veneziana, che sta raggiungendo quota 400 iscritti. In progetto, inoltre, vi è la realizzazione di una statua al Cavaliere, che sarà eretta nel piazzale Cavalieri della Repubblica Italiana a Favaro Veneto, da parte di un socio Unci, lo scultore Giorgio Bortoli. Riccardo Petito

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Mutilati per servizio, indennità senza tasse (sezione: Giustizia)

( da "Gazzettino, Il (Vicenza)" del 23-03-2009)

Argomenti: Giustizia

«Mutilati per servizio, indennità senza tasse» Lunedì 23 Marzo 2009, (e.s.) "Lo Stato faccia in tempi rapidi una riforma che preveda l'esenzione dall'Irpef per tutti i trattamenti risarcitori". Nell'assemblea annuale dell'Unione Nazionale Mutilati per Servizio, tenutasi ieri mattina in Camera di Commercio, il vicepresidente nazionale Nazzareno Giaretta e il vicepresidente provinciale Michele Nunziata hanno portato ancora una volta all'attenzione dei soci l'annosa questione fiscale sulle indennità risarcitorie: i dipendenti pubblici sono soggetti al pagamento delle trattenute e quelli privati invece sono esenti. Una distinzione che per l'UNMS è inaccettabile. Così come è inaccettabile, per l'avvocato veronese Saverio Ugolini, nel caso dell'indennità integrativa speciale (IIS). Sul tema è in atto l'ennesimo ricorso (già bocciato dalla Corte Costituzionale nel 2008), adesso destinato in appello al giudizio della Corte dei Conti. "E' un'ultima spiaggia, senza peraltro grandi speranze- ha precisato il legale- vista la congiuntura economica". L'avvocato ha quindi annunciato un altro ricorso, da depositare a maggio, stavolta contro la Direzione Provinciale dei Servizi Vari di Vicenza: "E' l'unica in Veneto a non corrispondere automaticamente la tredicesima mensilità legata all'IIS. In questo caso l'esito del ricorso non può che essere a nostro favore". Ma non è tutto. Sempre nei confronti della sola DPSV vicentina, Ugolini lamenta infatti un ritardo nei pagamenti: "A Verona ci vogliono dai due ai quattro mesi, mentre a Vicenza si va avanti anche per anni. In questa situazione siamo costretti ad usare le cattive. Diffidiamo la Direzione Provinciale di pagare gli arretrati entro trenta giorni". Giaretta attende anche un riordino complessivo delle pensioni privilegiate: "Sono i cambiamenti storici e le nuove patologie a rendere necessaria una nuova riclassificazione delle tabelle e degli indennizzi". "Allo Stato chiediamo una rapida approvazione della riforma secondo criteri e trattamenti già previsti negli altri stati europei- chiede l'UNMS di Vicenza- La parificazione delle vittime del dovere alle vittime del terrorismo e della criminalità organizzata; norme per la rivalutazione delle pensioni al costo della vita e delle pensioni cosiddette d'annata, norme in materia di semplificazione per il riconoscimento della dipendenza delle infermità da causa di servizio". Un suggerimento infine è arrivato dagli amici della sezione trevigiana: "Nel 730 potete devolvere il 5 per mille alla nostra associazione". Poi tutti insieme a pranzare al ristorante.

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Le Regioni: minaccia per il territorio (sezione: Giustizia)

( da "Gazzettino, Il" del 23-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Le Regioni: minaccia per il territorio Lunedì 23 Marzo 2009, Per il governo il piano casa rappresenta un'occasione per rilanciare l'economia e tra l'altro piace all'Europa e agli italiani. Per le Regioni invece il decreto, che dovrebbe essere portato in Consiglio dei ministri venerdì, così com'è costituisce una minaccia alla salvaguardia del territorio e invaderebbe competenze che sono dei governatori tanto da rischiare l'incostituzionalità. È questo il terreno sul quale mercoledì si avvierà il confronto, importante e decisivo, tra governo e regioni. L'incontro si preannuncia non facile; i governatori sono fermi nel difendere le loro prerogative e minacciano di ricorrere alla Corte costituzionale. Il premier, incalzato anche da Bossi, sembra però pronto al dialogo.

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È il momento della verità per la legge sul testamento biologico. Da domani si vota al Sena... (sezione: Giustizia)

( da "Gazzettino, Il" del 23-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Lunedì 23 Marzo 2009, È il momento della verità per la legge sul testamento biologico. Da domani si vota al Senato. Sono ore di mobilitazione dei partiti. I Democratici hanno promosso un incontro oggi pomeriggio all'Università Iuav di Venezia. Titolo che non lascia spazio ad equivoci: "Alla fine decido io". «Siamo in una fase cruciale e il tema è molto sentito dalla gente specialmente nel Nordest - spiega il senatore veneziano Felice Casson - Girando in questi giorni per il Veneto mi sono reso conto che i cittadini sono più avanti del Parlamento, e che vogliono garantire libertà di scelta alla persona e comunque all'interno del contesto familiare. Come per altri aspetti della vita sociale non gradiscono interferenze dello Stato, del giudice o del medico». Con Casson interverrà all'incontro di oggi il senatore Ignazio Marino, cardiochirurgo presidente della commissione d'inchiesta sul servizio sanitario, diventato il paladino del Pd nella battaglia per la libertà di scegliere sul fine vita. Marino, esiste ancora uno spazio di mediazione o lo scontro tra i poli è ormai inevitabile? «Purtroppo devo constatare che nel centrodestra si vuole un manifesto ideologico che mira a burocratizzare la morte. E non mi riferisco solo al testamento biologico». A che cosa? «Al fatto che nel testo di legge non c'è una riga dedicata alle cure palliative, all'assistenza di chi è in fin di vita, alla possibilità di prepensionamento per genitori con figli in stato vegetativo persistente, tutti aspetti contenuti in metà degli articoli della nostra proposta. Inoltre, il centrodestra dichiara che non accetterà alcun emendamento in proposito». Ma sul testamento biologico? «Stessa cosa. Guardiamo i fatti. La Commissione giustizia del Senato, presieduta dal centrodestra, ha riconosciuto che il testamento biologico deve avere carattere vincolante sennò, non potendo per ovvi motivi essere confermato da persone non in grado di intendere e volere, risulterebbe privo di ogni contenuto giuridico. Ma il relatore, Calabrò, e il sottosegretario Roccella hanno fatto sapere che disattenderanno il parere della commissione, facendo venire meno il carattere vincolante». Il nodo principale resta il rispetto della persona in materia di idratazione e alimentazione artificiale. «La proposta del Pdl esclude la possibilità di rifiutare trattamenti la cui sospensione possa direttamente o indirettamente causare la morte del paziente. E ciò indipendentemente dallo stato di avanzamento della malattia e dalla sua irreversibilità. Ma allora a cosa serve il testamento biologico? Lo si rende inefficace, lo si riduce a un mero orientamento. Così una persona che dovesse avere una metastasi in tutto il corpo e fosse in coma, continuerebbe a essere nutrita anche se il suo desiderio fosse quello di essere lasciato tornare alla casa del Padre. E questo perchè la legge lo vieta». La legge o anche la religione? «Solo la legge, credo. Ricordo che il Patriarca di Costantinopoli, Athenagoras, un giorno si ruppe il femore e decise di non volere altro cibo che la santa comunione. E smise di mangiare e di bere». Nel Pd lascerete libertà di coscienza e arriverete a una linea politica? «Penso che un partito che voglia governare il Paese debba avere una linea precisa sui temi che interessano la vita delle persone. Anche se poi possono esserci casi di coscienza». D'Alema propone una moratoria dopo l'approvazione al Senato. «Sono d'accordo, apriamo un dibattito pubblico. Ascoltiamo la società, gli uomini di fede, di scienza, i filosofi. Lasciamo spazio alle coscienze. Perchè la legge deve riguardare tutte le persone, non solo quelle si trovano in stato vegetativo». Non è troppo tardi per questo dibattito? «Ma io lo chiedo da tanto tempo. Volevo almeno una quarantina di audizioni parlamentari. Ci hanno detto, al massimo 10». Il referendum è una possibilità concreta? «Prima che nel referendum confidiamo nel ricorso alla Corte costituzionale. L'articolo 32 della Costituzione in materia di diritto alla salute e di cure sanitaria e impone il rispetto della dignità e della libertà della persona. I medici si troverebbero combattuti tra la nuova legge e le richieste dei pazienti. Sicuramente ci sarebbero molte denunce da parte dei familiari, e aumenterebbero le cause giudiziarie». Lei senatore risponde alla Chiesa ricordando la laicità dello Stato. Ma da cattolico cosa risponde? «Con la parole di Paolo VI ai medici cattolici: è dovere del medico alleviare la sofferenza invece che prolungare il più a lungo possibile e con qualsiasi mezzo una vita che non è più pienamente umana e va naturalmente verso il suo epilogo. Era il 1970». Antonio Liviero

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Presentati in Provincia di Piacenza 'I percorsi della memoria' (sezione: Giustizia)

( da "Sestopotere.com" del 23-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Presentati in Provincia di Piacenza 'I percorsi della memoria' (23/3/2009 15:02) | (Sesto Potere) - Piacenza - 23 marzo 2009 - Tre incontri con altrettante personalità di livello nazionale, sono il piatto forte de “I percorsi della Memoria”, una iniziativa promossa da CGIL e Provincia per parlare del percorso che ha consentito all'Italia di diventare un Paese fondato sui valori di Libertà e Democrazia. L'iniziativa, rivolta agli studenti delle quarte e quinte classi della scuole medie superiori piacentine, è stata presentata questa mattina nella sala Giunta della Provincia, dal Presidente Gianluigi Boiardi e dal segretario provinciale della CGIL Gianni Copelli. Il giurista Valerio Onida, presidente della Corte Costituzionale dal 2004 al 2005, lo scrittore Carlo Lucarelli, autore di numerosi best seller, tra cui “Almost Blue”, e il giornalista Daniele Biacchessi, vicecaporedattore di Radio 24 – Il Sole 24 Ore, saranno i testimoni privilegiati della Storia del nostro Paese, e saranno loro a raccontare e approfondire le varie tematiche, su sollecitazione degli studenti. Dalla “Carta Costituzionale” al “Paese della vergogna”, passando per il “Periodo stragista in Italia”, questi saranno i temi trattati negli incontri in programma il 25, 26 marzo e il 1 aprile nell'aula Magna dell'Isii Marconi a Piacenza. “Quelli che affronteremo saranno temi molto importanti, affrontati da personaggi autorevoli – ha sottolineato il Presidente Boiardi -. Ricostruire con i fatti storie quasi dimenticate e soprattutto capire i valori che questi avvenimenti storici racchiudono in sé è qualcosa di molto rilevante. Pensiamo, ad esempio, alla Carta Costituzionale, un documento di estrema modernità, che qualcuno oggi mette in discussione con troppa leggerezza”. Dello stesso avviso si è detto anche Gianni Copelli. “Il nostro obiettivo è quello di trasmettere alle nuove generazioni gli studi di persone che hanno guardato fatti specifici – ha aggiunto -. Molti dei nostri giovani non hanno vissuto i periodi che andremo ad affrontare, per questo riteniamo importante continuare a trasmettere certi valori che si sono formati dopo le immani tragedie affrontate dal nostro Paese”. Questo il programma degli appuntamenti: 25 marzo ore 9.30: “La carta costituzionale”, a cura di Valerio Onida 26 marzo ore 9.30: “Il periodo stragista in Italia” a cura di Carlo Lucarelli 1 aprile ore 9.30: “Il Paese della vergogna” a cura di Daniele Biacchessi BIOGRAFIE Valerio Onida è un giurista. Nominato giudice costituzionale dal Parlamento il 24 gennaio 1996, è stato eletto presidente della Corte Costituzionale il 22 settembre 2004. Carica che ha mantenuto fino al 30 gennaio 2005. Attualmente è docente di Giustizia Costituzionale all'Università degli Studi di Milano. Tra le sue opere più celebri: “Costituzione. Perché difenderla, come riformarla”, edito da Ediesse nel 1995, “Viva vox Costituzioni”, Giuffrè 2003, e “La Costituzione”, il Mulino 2004. Carlo Lucarelli è uno scrittore, conduttore televisivo, sceneggiatore e giornalista. Figlio di un medico, ha ottenuto la maturità classica presso il Liceo Torricelli di Faenza e si è laureato con una tesi incentrata sulla Repubblica di Salò. Il suo esordio letterario avvenne con il giallo Carta bianca del 1990, il primo di una lunga serie di noir a sfondo poliziesco, genere per il quale è conosciuto anche all'estero. Tra gli altri, ricordiamo "Almost Blue", suo bestseller da cui è stato tratto anche un film e il romanzo giallo-noir Laura di Rimini (2001). Daniele Biacchessi è un giornalista, scrittore, autore, regista e interprete di teatro narrativo civile. Lavora come vicecaporedattore per Radio 24 – Il Sole 24 Ore. Nel 2004 e 2005 ha ricevuto il Premio Cronista per un'inchiesta sul terrorismo islamico in Italia e una ricostruzione dell'omicidio dell'editorialista del Corriere della Sera, Walter Tobagi. è un pioniere della radiofonia italiana. Dal 1988 al 1999, è direttore della sede milanese, conduttore, inviato e cronista parlamentare di Italia Radio, storica testata di informazione nazionale. è autore di diciotto libri reportage d'inchiesta su terrorismo (l'omicidio di Fausto e Iaio, Roberto Franceschi, gli omicidi D'Antona e Biagi), ambiente, politica italiana ed esteri.

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CASA/ WWF: PIANO GOVERNO ATTENTATO SENZA PRECEDENTI A PAESE (sezione: Giustizia)

( da "Wall Street Italia" del 23-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Casa/ Wwf: Piano governo attentato senza precedenti a Paese di Apcom E' in arrivo uno scempio -->Roma, 23 mar. (Apcom) - Un attentato senza precedenti al Paese, un vero e proprio scempio. Per il Wwf il testo dello schema di decreto legge sul cosiddetto "piano casa" del governo è di "straordinaria gravità". Un vero e proprio ""attacco senza precedenti al Belpaese e al suo paesaggio volutamente 'camuffato' con l'esca più banale, la 'voglia di veranda'. Il Wwf nei prossimi giorni interverrà direttamente sui Ministri in vista della riunione del Consiglio venerdì prossimo e su tutte le Regioni che mercoledì prossimo sono chiamate ad esprimere un parere nella Conferenza Stato Regioni. Il governo "è andato ben oltre il 20% di cubature aggiuntive e certo non si è limitato, come sarebbe ampiamente auspicabile, alle sole aree metropolitane consolidate. Sono investite tutte le aree protette, le zone paesaggistiche, saltano gli indici di edificabilità fissati dai Comuni, nulla si prevede per gli standard di verde pubblico. Grandissimo regalo agli imprenditori che potranno aumentare i capannoni del 35% ed ogni tipo di immobile industriale o commerciale", afferma il Wwf. "Falsa la promessa di condizionare gli abbattimenti e le ricostruzioni al miglioramento ambientale: senza indici di efficienza energetica non esiste controllo e, inoltre, il testo - aggiunge - prevede come alternativa la possibilità del risparmio idrico, come dire che basta mettere il recupero delle acque piovane e i rubinetti di nuova generazione per costruire il 35% in più". Stravolte, poi, secondo il Wwf, "le procedure autorizzative ben sapendo che data la mole degli interventi che si prevedere né i Comuni, né le soprintendenza saranno in grado di dare qualsivoglia risposta. Ed inoltre, inevitabilmente, tutti gli abusi realizzati verranno fatti, se rientrano nel limite del 20% sino a 300 metri cubi, verranno certamente fatti passare come opere nuove e quindi sanati". Quanto "si sta facendo non risponde in alcun modo ad un interesse pubblico, ma ad una sommatoria di interessi privati", ha dichiarato Gaetano Benedetto co-direttore del Wwf Italia. "E' talmente clamoroso il tutto che sembra un tardivo scherzo di carnevale, o un pesce d'aprile anticipato, la speranza è qualcuno si renda conto, che il Parlamento, le Regioni, la Corte Costituzionale, ma soprattutto il mondo della cultura, delle università, delle Associazioni, prendano coscienza che mai, davvero mai, il Bel Paese aveva ricevuto un simile attacco", aggiunge.

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CASA. WWF contro il piano casa: "Un attacco al Belpaese camuffato con la voglia di veranda" (sezione: Giustizia)

( da "HelpConsumatori" del 23-03-2009)

Argomenti: Giustizia

News CASA. WWF contro il piano casa: "Un attacco al Belpaese camuffato con la voglia di veranda" 23/03/2009 - 15:50 Grazie al decreto legge sul così detto "piano casa" si potranno ampliare del 20% tutti gli immobili realizzati, anche in sanatoria, entro il 31 dicembre 2008. Secondo il WWF questo è un "vero e proprio attacco senza precedenti al Belpaese e al suo paesaggio volutamente camuffato con l'esca più banale, cioè la voglia di veranda". Per questo il WWF nei prossimi giorni interverrà direttamente sui Ministri in vista della riunione del Consiglio di venerdì prossimo e su tutte le Regioni che mercoledì, 25 marzo, sono chiamate ad esprimere un parere nella Conferenza Stato Regioni. Secondo l'associazione ambientalista se venisse approvato il piano casa tutti gli abusi edilizi realizzati, se rientrano nel limite del 20% sino a 300 metri quadri, verrebbero fatti passare come opere nuove e quindi sanati. "Quanto si sta facendo non risponde in alcun modo ad un interesse pubblico, ma ad una sommatoria di interessi privati - ha dichiarato Gaetano Benedetto co-direttore del WWF Italia - E' talmente clamoroso il tutto che sembra un tardivo scherzo di carnevale, o un pesce d'aprile anticipato, la speranza è che qualcuno si renda conto, che il Parlamento, le Regioni, la Corte Costituzionale, ma soprattutto il mondo della cultura, delle università, delle Associazioni, prendano coscienza che mai, davvero mai, il Belpaese aveva ricevuto un simile attacco". "Il Governo è andato ben oltre il 20% di cubature aggiuntive - si legge in un comunicato diffuso oggi dal WWF - e certo non si è limitato, come sarebbe ampiamente auspicabile, alle sole aree metropolitane consolidate. Sono investite tutte le aree protette, le zone paesaggistiche, saltano gli indici di edificabilità fissati dai Comuni, nulla si prevede per gli standard di verde pubblico". Dunque il WWF giudica il piano casa un "grandissimo regalo agli imprenditori che potranno aumentare i capannoni del 35% ed ogni tipo di immobile industriale o commerciale". Inoltre senza indici di efficienza energetica non esiste controllo e l'alternativa della possibilità del risparmio idrico è come dire che basta mettere il recupero delle acque piovane e i rubinetti di nuova generazione per costruire il 35% in più. 2009 - redattore: GA

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GRAZIE PRODI! - COME HA FATTO MEDIASET A SALVARE RETE 4? GRAZIE AL MINISTRO PRODIANO MACCANICO - Confalonieri TORCHIATO DA 'REPORT' SBOTTA: "Queste sì che sono interviste vere, non (sezione: Giustizia)

( da "Dagospia.com" del 23-03-2009)

Argomenti: Giustizia

HomePage | Segnala articolo --> GRAZIE PRODI! - COME HA FATTO MEDIASET A SALVARE RETE 4? GRAZIE AL MINISTRO PRODIANO MACCANICO - Confalonieri TORCHIATO DA ?REPORT? SBOTTA: "Queste sì che sono interviste vere, non come Matrix" - E tre giorni DOPO Mentana VIENE FATTO FUORI... Carmelo Lopapa per "la Repubblica" Milena Gabanelli Silvio Berlusconi, Fedele Confalonieri, i governi di centrosinistra e una «storia (molto) italiana». Ovvero, come sia stato possibile, per 25 anni, schivare agilmente sentenze della Corte Costituzionale e della Corte di giustizia europea, ammaliare governi ostili e gestire al meglio quelli propri, ingraziarsi partiti e confezionarsi leggi su misura, dalla Mammì alla Gasparri passando dalla Maccanico. Come sia possibile che l´imprenditore titolare di Europa 7, Francesco Di Stefano, sia in attesa delle frequenze che gli spettano da oltre dieci anni e Rete4 - che avrebbe dovuto fargli posto migrando sul satellite - dorma ormai sonni tranquilli. È storia di un anomalo «accordo» che Antonio Maccanico, ministro prodiano alle Comunicazioni, sigla nel ´96 con Forza Italia e di un´Avvocatura dello Stato che pochi mesi fa presenta un ricorso al Consiglio di Stato identico a quello di Mediaset, suo avversario nella disputa sulle tv. In fondo è la storia di come e con quali mezzi in Italia sia stato possibile che un´azienda si trasformasse in impero televisivo e poi ancora in sistema di potere. Mediatico e infine politico. E a pochi giorni dal battesimo del Pdl, come dire, repetita iuvant. Nicola Maccanico Ha fatto un certo effetto vedere sfilare i protagonisti di questa storia certo nota, ma che riserva ancora risvolti sorprendenti, nel "Report" di Milena Gabanelli andato in onda ieri sera. «Modulazione di frequenze» il titolo del reportage firmato da Bernardo Iovene per una sequenza incalzante di fatti, decreti, sentenze e omissioni. Con i suoi personaggi anche pittoreschi. Tutti tranne uno: l´ex ministro Maurizio Gasparri, unico a sottrarsi alle telecamere. Non si è sottratto invece il presidente Mediaset Fedele Confalonieri. Incassa i colpi, ribatte, perde la pazienza, si infuria, fa per andarsene, poi si risiede e sbotta: «Queste sì che sono interviste vere, non come Matrix». L´intervista era del 6 febbraio, da lì a tre giorni Enrico Mentana sarebbe stato liquidato da Mediaset. L´inchiesta inizia proprio con Francesco Di Stefano negli enormi studi quasi inutilizzati della sua non tv. Nel ´99, quando lo Stato mette a gara pubblica le frequenze, lui investe, si attrezza e con Europa 7 si aggiudica la concessione, «solo che le frequenze per trasmettere non gli verranno mai assegnate, perché occupate da Rete4 che non ha ottenuto la concessione e dovrebbe traslocare». Romano Prodi Ma sul satellite la tv di Berlusconi non andrà mai. Far west, macché far west minimizza Confalonieri, negli anni Settanta «c´è stato un mercato delle frequenze e tutti le hanno comprate, era normale: per me quello che non è esplicitamente vietato è consentito». Dopo il black out imposto dai pretori nell´84, in soccorso delle reti Fininvest arriveranno le scialuppe del decreto Craxi, della legge Mammì nell´88, della Maccanico (governo di centrosinistra) del ´97 con i loro bizantinismi, coi termini prorogati, tutto per mantenere integre e in chiaro le tre reti del Cavaliere. Che dal 2001, col suo governo, farà da solo. Con la legge Gasparri del 2004, pur bloccata da Ciampi in prima battuta, Rete 4 non correrà più alcun rischio. Pioveranno sull´Italia altri «inutili» richiami da Strasburgo, tanto inutili che nemmeno il governo Prodi dal 2006 al 2008 riuscirà a darvi seguito. Fedele Confalonieri «La maggioranza che lo sosteneva - confessa Paolo Gentiloni ministro delle Comunicazioni - non era in condizioni: l´Udeur non avrebbe votato un decreto tv, nemmeno con la fiducia». È storia dei mesi scorsi il pronunciamento con cui il Consiglio di Stato respinge l´ultimo ricorso Mediaset e riconosce 1 milione a Di Stefano a titolo di risarcimento. Il governo deve provvedere, trovare spazio a Europa 7. «E noi - spiega il sottosegretario alle Comunicazioni Paolo Romani - abbiamo ceduto il canale 8 della Rai a Europa 7 e mi ritengo a posto». Rete4 sul satellite? «A me non interessa una legge che vada a penalizzare un´azienda. In questo paese c´è un enorme pluralismo tv, come in nessun paese al mondo». Poi si scopre come la memoria difensiva presentata dallo Stato, dall´Avvocatura dello Stato, sia identica a quella di Mediaset. Ma in fondo, lo Stato ormai è anche un po´ Mediaset. E viceversa. [23-03-2009] Enrico Mentana

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CASA/ REGIONE UMBRIA PENSA A RICORSO A CORTE COSTITUZIONALE (sezione: Giustizia)

( da "Wall Street Italia" del 23-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Casa/ Regione Umbria pensa a ricorso a Corte Costituzionale di Apcom Governatore Lorenzetti: "Atto palesemente incostituzionale" -->Roma, 23 mar. (Apcom) - La Regione Umbria è intenzionata a presentare ricorso alla Corte costituzionale contro il decreto legge per il piano casa annunciato dal governo perché "palesemente incostituzionale". Lo ha detto la presidente dell'Umbria, Maria Rita Lorenzetti, che è anche coordinatrice della Conferenza dei presidenti di Regione per le politiche abitative. "Se il decreto permane come annunciato e proposto dal governo - ha detto la Lorenzetti - siamo pronti al ricorso in quanto sarebbe palesemente incostituzionale poiché interviene in materie quali l'urbanistica e l'edilizia che secondo la nostra costituzione sono concorrenti tra Stato e Regioni. D'altra parte - ha ricordato la presidente - questo principio la Corte costituzionale lo aveva già sancito con una sentenza nel 2004 che accoglieva il ricorso della Regione Umbria contro il condono edilizio del governo Berlusconi. Riteniamo - ha detto ancora la Lorenzetti - che l'eventuale scelta del governo di confermare la volontà di procedere per decreto legge sarebbe una rottura istituzionale molto seria ispirata ad un atteggiamento mediatico-elettoralistico.Bene farebbe il governo - ha proseguito - a togliere di mezzo il decreto ed allora saremo disponibili a sederci attorno ad un tavolo per discutere rapidamente anche di questa materia".

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Finanziaria 2009: prima bozza della Giunta (sezione: Giustizia)

( da "Sardegna oggi" del 23-03-2009)

Argomenti: Giustizia

lunedì, 23 marzo 2009 Finanziaria 2009: prima bozza della Giunta Niente più 'tasse sul lusso' in Sardegna. La nuova Giunta regionale di Ugo Cappellacci cancella l'imposta regionale su aeromobili ed unità da diporto (art. 4 della Manovra del 2006 e successive modifiche) nella bozza della Legge Finanziaria 2009, presentata nel pomeriggio a Cgil, Cisl e Uil. Nel testo della Manovra non ci sono più neppure le anticipazioni sulle entrate contrattate con lo Stato. Previsti interventi a sostegno della lotta alle povertà e per le imprese. E' quanto emerge nella bozza della Finanziaria regionale 2009, illustrata oggi dal presidente della Regione, Ugo Cappellacci, ai segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil. Si tratta di una prima parte della Manovra che sarà varata in due tempi: la prima entro aprile affronterà le emergenze, la seconda entro giugno definirà le politiche per lo sviluppo. -->CAGLIARI - Le 'tasse sul lusso' spariscono dal Bilancio regionale. Introdotte dall'Esecutivo guidato da Renato Soru, avevano scatenato numerose polemiche anche a livello nazionale e la Corte Costituzionale aveva sancito l'illegittimità di una parte delle imposte. L'intenzione del legislatore - più volte espressa dallo stesso Soru - era quella di tassare l'attracco nei porti turistici isolani di barche superiori ai 14 metri e l'atterraggio di aerei da turismo negli scali sardi per garantire un fondo perequativo per le zone interne della Sardegna. Sparisce dal bilancio della Regione Sardegnaanche il ricorso all'anticipazione delle maggiori entrate adottato dalla Giunta Soru e ritorna, invece, il ricorso ai mutui. Sul fronte delle entrate, vengono esentate dall'Irap le cooperative sociali. L'anticipazione di 500 milioni di euro, inserita nel bilancio regionale e frutto della vertenza sulle entrate con lo Stato, era stata cassata dalla Corte dei Conti nel bilancio annuale che aveva invece fatto salve le prerogative della Giunta ad iscriverla nel bilancio pluriennale. Ora, nelle disposizioni di carattere istituzionale e finanziario del Bilancio, l'Esecutivo guidato da Cappellacci ha previsto per l'anno 2009 "il ricorso ad uno o più mutui o in alternativa il ricorso a prestiti obbligazionari, dall'Amministrazione regionale esclusivamente garantiti, per un importo complessivo di 500 mln euro" per spese di investimento. Riguardo all'Irap (imposta regionale sulle attività produttive) sino al 2012 le piccole e medie imprese operanti in Sardegna pagheranno in base ad un coefficiente pari a 0,9176. Inoltre dal primo gennaio 2009 sono esentati dal pagamento le associazioni di promozione sociale e le istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza. La Finanziaria 2009 prevede tra i primi interventi a favore delle politiche sociali di stanziare 30 milioni di euro per azioni di contrasto alla povertà e ulteriori tre milioni come anticipazione per cassa integrazione attraverso un Fondo Sfirs. Sarà anche istituito un Osservatorio delle povertà (300.000 euro per l'unità di crisi) e saranno garantiti interventi di sostegno al reddito (500.000 euro). Nell'articolato viene anche prevista una dotazione di 126.000.000 euro del Fondo regionale per la non autosufficienza. Per il funzionamento dell'Unità di coordinamento regionale per le dipendenze (UCRD), è, infine, autorizzata una spesa valutata 800.000 euro all'anno. A favore del sistema produttivo sardo viene prevista, un'integrazione 20 milioni di euro (10 milioni nel 2008) dei fondi rischi costituiti presso i Consorzi fidi, fondi per controgaranzia e contributi in conto occupazione attraverso una verifica con il sistema d'aiuti. Altri 20.000.000 di euro andranno a finanziare la formazione professionale. Risorse anche per gli interventi di bonifica: alla Società Igea Spa andranno cinque milioni per interventi di bonifica, ripristino ambientale e smaltimento di rifiuti pericolosi nelle aree minerarie dismesse, a cui si aggiungono, altri 10.000.000 di euro da destinare alla ricapitalizzazione della stessa società. Infine viene previsto che la "Regione Sardegna, al fine di sostenere lo sviluppo del sistema produttivo regionale, può estendere o istituire un insieme di strumenti di incentivazione, cofinanziabili con risorse comunitarie, nazionali e regionali, definiti in conformità con la Carta degli aiuti a finalità regionale 2007-2013". -->

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Guerri: "la nostra battaglia per i rimborsi continua" (sezione: Giustizia)

( da "Cittàdellaspezia.com" del 23-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Guerri: "la nostra battaglia per i rimborsi continua" Giulio Guerri, consigliere comunale e coordinatore provinciale dei Liberal Democratici, ha accolto con sdegno la notizia relativa al Decreto emanato in queste ore dal Ministero dell'Ambiente per annullare gli effetti della sentenza della Corte Costituzionale, che ha stabilito che gli utenti che hanno pagato negli ultimi dieci anni il canone di depurazione senza usufruire di tale servizio hanno diritto al rimborso delle somme versate. Le conseguenze di questa storica sentenza hanno avuto una risonanza particolarmente estesa nel territorio provinciale spezzino dato l'elevato numero di utenze non ancora collegate al depuratore, anche nel Comune capoluogo. Giulio Guerri è stato tra i primi in città ad attivarsi per far conoscere alla popolazione spezzina questo importante diritto riconosciuto dalla Consulta a livello nazionale, promuovendo una capillare campagna di trasparenza e informazione attraverso l'associazione Gli Ulivisti e mettendo in campo apposite iniziative politico istituzionali insieme al collega di Consiglio Comunale Paolo Martinelli. Tra queste azioni è da annoverare la presentazione di una mozione (poi approvata dal Consiglio) in cui si impegna il Sindaco ad attivarsi affinché Acam espleti con sollecitudine e trasparenza tutte le pratiche di rimborso per coloro che ne abbiano titolo. A supporto di queste pratiche lo stesso Guerri, come presidente degli Ulivisti, ha stretto un accordo con la Lega Consumatori per l'istituzione di un servizio informativo e di patrocinio legale gratuito ad hoc, a disposizione di tutti i cittadini, con in più la predisposizione di specifica modulistica per l'inoltro formale delle richieste di rimborso. Per Guerri "il provvedimento ministeriale è l'ennesima offensiva sferrata dalla casta politica contro gli interessi dei cittadini. Questo decreto è frutto di un accordo tra il Governo di centrodestra e la Federutility, la Confindustria delle municipalizzate, che in quanto emanazione dell'estabilishment delle Amministrazioni locali, è tendenzialmente egemonizzata dal centrosinistra. Questo dimostra ancora una volta che il Pdl e il Pd sono sempre pronti a fare asse comune per defraudare i cittadini dei loro diritti. Ma la nostra battaglia per i rimborsi va avanti. Innanzitutto chiediamo che alla Spezia l'Acam non si avvalga di questo decreto e mantenga fede all'impegno di rimborsare ai cittadini il dovuto. In tal senso noi Liberal Democratici chiediamo al Sindaco di farsene fermo garante. Inoltre siamo convinti che questo provvedimento governativo non possa cancellare un fatto di diritto oggettivamente comprovato, ovvero che si è verificato un arricchimento senza causa di Acam a discapito dei cittadini. Siamo pronti pertanto a batterci presso tutte le sedi politiche, istituzionali e giudiziarie, affinché non sia disattesa con un atto d'arbitrio un'istanza connaturata nelle regole del diritto civile: quella che individua l'arricchimento senza causa come fattispecie costitutiva di un'obbligazione, in cui chi si è arricchito è debitore di colui dal quale provengono le somme indebitamente versate. A tal fine noi Liberal Democratici, di fronte a un'ingiustizia perpetrata dalla politica nazionale" conclude Guerri " porteremo questa battaglia di civiltà all'interno delle istituzioni europee, grazie al nostro rappresentante locale alle elezioni europee, che sarà individuato nelle prossime settimane dalla direzione nazionale del partito dei Liberal Democratici."

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GIUSTIZIA/ DOMINIONI: DALL'ANM L'ENNESIMO SEGNO DI PROTERVIA (sezione: Giustizia)

( da "Wall Street Italia" del 23-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Giustizia/ Dominioni: Dall'Anm l'ennesimo segno di protervia di Apcom "Astenersi dalle udienze non peggiorerà il settore" -->Roma, 23 mar. (Apcom) - "L'affermazione dell'Anm secondo cui l'astensione dalle udienze proclamata dall'Ucpi per i giorni dal 30 marzo al 3 aprile sarebbe un 'contributo allo sfascio della giustizia' è niente di più che l'ennesimo segno di protervia, di insipienza politico-culturale e di corporativismo, tutti fattori che paralizzano intenzionalmente ogni aspirazione di vera riforma della giustizia". Lo afferma in una nota il presidente dei penalisti Oreste Dominioni. "L'astensione degli avvocati nelle giornate per le quali è deliberata non avranno nessuna incidenza sullo sfascio in atto della giustizia: le udienze - afferma Dominioni - che saranno rinviate sarebbero state comunque destinate a rinvii o alla macina di una attività giudiziaria del tutto inconcludente." "L'Anm - attacca il presidente dei penalisti - si legga i dati concreti e non strumentalizzi per ragioni di bassa bottega. Capirà che questo 'sfascio' dipende dalle assurde pratiche giudiziarie che l'Anm difende con il più puro spirito oltranzista. Non è più sostenibile che il vertice della magistratura associata, nell'ormai conclamato fallimento del suo immobilismo, giochi un ruolo esso sì di 'sfascio', senza la minima attenzione al rinnovamento di cui il sistema giustizia ha bisogno. Ancora una volta - prosegue Dominioni - i vertici dell'Anm si segnalano per la loro determinazione ostile alla riforma della giustizia". "Quando poi i vertici dell'Anm asseriscono che le proposte riformatrici dell'Ucpi si limiterebbero alla separazione delle carriere, Csm, azione penale - conclude Dominioni - dimostrano una voluta o colpevole disinformazione rispetto all'impegno propositivo concreto dell'Ucpi su tutte le questioni oggi aperte, che vedono l'Anm assente o del tutto ambigua e contraddittoria".

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Distacco di comuni dalla propria Regione, no della Consulta (sezione: Giustizia)

( da "CittadinoLex" del 23-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Sei in: Prima Pagina | Stato | Testo Una petizione alla Camera chiedeva che per Cortina e altri 28 comuni una trasmigrazione regionale Distacco di comuni dalla propria Regione, no della Consulta (Corte costituzionale 85/2009) Ha subito un rapido rovescio costituzionale il tentativo di 29 cittadine, tra cui Cortina, di lasciare la propria Regione per un'altra. A bocciare definitivamente il metodo scelto dal promotore sono stati i giudici costituzionali, e senza mezzi termini. Un cittadino non può un alcun caso ritenersi investito di una funzione costituzionalmente rilevante tale da legittimarlo a sollevare conflitto di attribuzioni. La Corte ha dichiarato infatti inammissibile, con l'ordinanza 85 del 2009 depositata il 23 marzo, il ricorso alla stessa Consulta di Fabio Ratto Trabucco presentatore alla Camera dei deputati di una petizione, nell'aprile del 2008, con cui chiedeva il distacco dalle Regioni di appartenenza e l'aggregazione ad altre Regioni di 29 Comuni che ne avevano fatto richiesta, tra i quali Cortina d'Ampezzo, Asiago, San Leo, Pedemonte, Novafeltria, Pennabilli, Sappada. Un cittadino, spiega l'ordinanza, non può sollevare un conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato. Trabucco aveva presentato una petizione autoqualificandosi 'titolare del diritto costituzionalmente garantito di petizione al Parlamento' senza dimostrare di essere investito di una funzione pubblica costituzionalmente fondata tale da fargli assumere la qualifica.(23 marzo 2009)

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Così non funzionerà. Il Pd boccia "questo" piano casa (sezione: Giustizia)

( da "EUROPA ON-LINE" del 23-03-2009)

Argomenti: Giustizia

L?apertura su ristrutturazioni e af tti delusa dal piano governativo: «Incostituzionale» Così non funzionerà. Il Pd boccia ?questo? piano casa Ma c?è l?accordo a sorpresa sul presidente Rai: Garimberti (Repubblica) «Così com?è non va, è palesemente incostituzionale ». Il segretario del Pd Dario Franceschini ha bocciato la bozza del piano casa messo in piedi dal governo. Il decreto andrebbe a defraudare le regioni di una funzione costituzionalmente garantita, quale la facoltà di legiferare in tema di urbanistica. Il rischio è che con un provvedimento che le bypassi si possa creare una situazione caotica, in cui alcune regioni facciano ricorso alla Corte costituzionale (l?Umbria lo ha già annunciato) col serio rischio di vincerlo. Il decreto quindi è l?ennesima occasione persa per il dialogo maggioranza- opposizione . Il Pd infatti negli ultimi tempi s?era mostrato abbastanza aperturista nei confronti del piano casa, come confermato dallo stesso Franceschini. Ma la volontà dell?esecutivo di puntare tutto su di un decreto anti- regioni ha fatto battere in ritirata le colombe democratiche. Intanto però su un altro punto controverso si è giunti ad un accordo. Secondo fonti attendibili si sarebbe chiusa l?intesa sul prossimo presidente della Rai: si tratta di Paolo Garimberti, giornalista di Repubblica, ex del Tg2. Mauro Masi invece andrà alla direzione generale. A PAGINA 3

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Giustizia/ Dominioni: Dall'Anm l'ennesimo segno di protervia (sezione: Giustizia)

( da "Virgilio Notizie" del 23-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Roma, 23 mar. (Apcom) - "L'affermazione dell'Anm secondo cui l'astensione dalle udienze proclamata dall'Ucpi per i giorni dal 30 marzo al 3 aprile sarebbe un 'contributo allo sfascio della giustizia' è niente di più che l'ennesimo segno di protervia, di insipienza politico-culturale e di corporativismo, tutti fattori che paralizzano intenzionalmente ogni aspirazione di vera riforma della giustizia". Lo afferma in una nota il presidente dei penalisti Oreste Dominioni. "L'astensione degli avvocati nelle giornate per le quali è deliberata non avranno nessuna incidenza sullo sfascio in atto della giustizia: le udienze - afferma Dominioni - che saranno rinviate sarebbero state comunque destinate a rinvii o alla macina di una attività giudiziaria del tutto inconcludente." "L'Anm - attacca il presidente dei penalisti - si legga i dati concreti e non strumentalizzi per ragioni di bassa bottega. Capirà che questo 'sfascio' dipende dalle assurde pratiche giudiziarie che l'Anm difende con il più puro spirito oltranzista. Non è più sostenibile che il vertice della magistratura associata, nell'ormai conclamato fallimento del suo immobilismo, giochi un ruolo esso sì di 'sfascio', senza la minima attenzione al rinnovamento di cui il sistema giustizia ha bisogno. Ancora una volta - prosegue Dominioni - i vertici dell'Anm si segnalano per la loro determinazione ostile alla riforma della giustizia". "Quando poi i vertici dell'Anm asseriscono che le proposte riformatrici dell'Ucpi si limiterebbero alla separazione delle carriere, Csm, azione penale - conclude Dominioni - dimostrano una voluta o colpevole disinformazione rispetto all'impegno propositivo concreto dell'Ucpi su tutte le questioni oggi aperte, che vedono l'Anm assente o del tutto ambigua e contraddittoria".

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